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Corso di Laurea: SCIENZE BIOLOGICHE

Insegnamento: ZOOLOGIA
Lezione n°: 4
Titolo: EVOLUZIONE CHIMICA
Attività n°: 2

EVOLUZIONE CHIMICA
Corso di Laurea: SCIENZE BIOLOGICHE
Insegnamento: ZOOLOGIA
Lezione n°: 4
Titolo: EVOLUZIONE CHIMICA
Attività n°: 2

EVOLUZIONE CHIMICA
Per comprendere l'origine della vita sulla Terra, è importante
conoscere la composizione dell'atmosfera primordiale, questo perché:
1) i composti organici vengono sintetizzati esclusivamente all'interno
delle cellule
2) in presenza di ossigeno allo stato molecolare tali composti organici
sono altamente instabili.

Nell'atmosfera primordiale abbondavano gas leggeri come l'idrogeno,


l'elio, il metano, l’ammoniaca e l’azoto.
La presenza di ossigeno era ridotta; inoltre una gran parte di esso
reagiva con l’abbondante idrogeno formando acqua.
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Lezione n°: 4
Titolo: EVOLUZIONE CHIMICA
Attività n°: 2

A causa dell’elevata temperatura, probabilmente, i gas leggeri


hanno raggiunto un’energia tale da vincere la forza di gravità e
disperdersi nello spazio.
In generale, i cambiamenti della composizione atmosferica sono
dovuti sia a fenomeni geologici che biologici.
Tra le cause:
impatti di meteoriti
eruzioni vulcaniche
reazioni chimiche
scariche elettriche
radiazione solare
attività fotosintetica
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Lezione n°: 4
Titolo: EVOLUZIONE CHIMICA
Attività n°: 2

Per questo motivo l’atmosfera era di tipo riducente.


I composti come l'idrogeno vengono chiamati riducenti perché
tendono a donare elettroni ad altri composti, appunto riducendoli.
A quel tempo, la Terra era bombardata da comete e meteore che
generavano una quantità di calore enorme.
Pare che ad un certo punto l'ossigeno cominciò ad aumentare
sensibilmente la sua concentrazione e l'atmosfera primitiva si
trasformò da riducente a ossidante.
L'atmosfera primordiale conteneva composti piuttosto semplici:
carbonio, azoto, idrogeno, anidride carbonica, vapore acqueo e forse
metano ed ammoniaca.
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Lezione n°: 4
Titolo: EVOLUZIONE CHIMICA
Attività n°: 2

La nascita di composti organici a partire da molecole inorganiche


richiede energia.
Ma quali potrebbero essere state le fonti di energia responsabili di
questa evoluzione chimica?
Le ipotesi sono diverse tra cui:

1) La luce ultravioletta del Sole


2) Le scariche elettriche proveniente dai fulmini
3) Un'intensa attività vulcanica
4) Le bocche idrotermiche.
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Lezione n°: 4
Titolo: EVOLUZIONE CHIMICA
Attività n°: 2

Indipendentemente comunque dalla forma di energia coinvolta, è oggi


accettata l'ipotesi secondo cui
i composti organici si sono formati da molecole inorganiche
presenti nell'ambiente prebiotico.

Tutto ciò che era necessario infatti era:


una miscela gassosa
un'atmosfera lievemente riducente
un'importante fonte di energia.
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Lezione n°: 4
Titolo: EVOLUZIONE CHIMICA
Attività n°: 2

Lo stadio successivo alla formazione delle molecole organiche implica la


relazione tra le molecole organiche stesse.

Nei sistemi viventi, tali reazioni sono permesse grazie all'intervento di


specifici enzimi.

È stato ipotizzato che la costruzione prebiotica dei biopolimeri sia


avvenuta all’interno di vescicole che rappresentavano un ambiente
protetto anche dall’eccesso di acqua.
Corso di Laurea: SCIENZE BIOLOGICHE
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Lezione n°: 4/S1
Titolo: Evoluzione chimica
Attività n°: 2

L'evoluzione chimica ha quindi inizio con la formazione di


semplici molecole organiche a partire da materiale inorganico,
segue la formazione di polimeri quindi la nascita degli organismi
viventi.

L'origine delle forme primordiali di vita risale ad almeno 3,5


miliardi di anni fa, sebbene è possibile che esistessero forme di
vita precedente che non ha lasciato tracce.
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Titolo: Evoluzione chimica
Attività n°: 2

In che modo i sistemi chimici primordiali si sono organizzati in cellule


viventi?
Gli acidi nucleici possono sintetizzarsi grazie all'intervento di specifici
enzimi, ma gli enzimi si formano grazie all'intervento degli acidi
nucleici (paradosso "dell'uovo e la gallina").

Si ipotizza che i primi enzimi fossero molecole di state un particolare


tipo di RNA detto Ribozima.
Una volta raggiunto questo livello di organizzazione questi sistemi
autoreplicanti divennero sensibili alla selezione naturale:
ebbe così inizio l'evoluzione.
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Titolo: Evoluzione chimica
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Ancora non è chiaro come da singole cellule si originarono le attuali


forme viventi.
Si ipotizza che i microrganismi più antichi siano stati eterotrofi primitivi
(che devono ottenere le risorse dalla dieta) anaerobi (per sopravvivere
non necessitavano di ossigeno).
La successiva comparsa degli organismi autotrofi (fotosintetici) portò
all'aumento di ossigeno atmosferico e, quando questo raggiunse una
concentrazione prossima all’1%, iniziò a formarsi lo strato di ozono, in
grado di assorbire gli U.V.

LA VITA SULLA TERRA E’ ORA POSSIBILE


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Titolo: Evoluzione chimica
Attività n°: 2

L'atmosfera passò da uno stato riducente ad uno stato ossidante con


conseguente comparsa del metabolismo ossidativo (aerobico).

L'atmosfera attuale è infatti fortemente ossidante ed è costituita da:

78% di azoto molecolare


21% di ossigeno libero
0,94% di argon
0,035% di anidride carbonica
0,025% gas in tracce
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Titolo: Evoluzione chimica
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VITA PRECAMBRIANA
E’ il periodo che precede quello Cambriano, datato circa 600 milioni di
anni fa.
Pare che la maggior parte dei principali phyla animali comparve
proprio all'inizio del periodo Cambriano.
La limitata quantità di fossili precambriani ritrovati è probabilmente
dovuta a scarsa fossilizzazione di organismi viventi in tale epoca
piuttosto che ad una limitata diversità animale.
Gli organismi più primitivi erano simili a batteri e diedero origine ad
una grande varietà di forme batteriche, alcune delle quali autotrofe.
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Titolo: Evoluzione chimica
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La comparsa dei primi eucarioti unicellulari risale a circa 1,5


miliardi di anni fa, essi includono:
Animali
Funghi
Piante
Organismi unicellulari (definite genericamente protozoi).

Con il procedere dell’evoluzione, le varie forme di vita


progredirono: partendo dai primi organismi ancestrali, piuttosto
simili tra loro, per raggiungere la grande biodiversità attuale.
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EVOLUZIONE CHIMICA

Nel tentativo di comprendere l'origine della vita sulla Terra, è importante


conoscere la composizione dell'atmosfera primordiale, questo perché i
composti organici, di cui gli organismi viventi sono costituiti, vengono
sintetizzati esclusivamente all'interno delle cellule; inoltre in presenza di
ossigeno allo stato molecolare, così com'è oggi, tali composti organici sono
altamente instabili. Numerose evidenze scientifiche suggeriscono che
nell'atmosfera primordiale abbondavano gas leggeri come l'idrogeno
molecolare e l'elio, oggi presenti in piccolissime quantità; erano inoltre presenti
il carbonio, l’anidride carbonica, l’azoto, il vapore acqueo e probabilmente essa
contava anche una certa quantità di metano ammoniaca e azoto.
La concentrazione di ossigeno era estremamente inferiore rispetto a quella
attuale anche perché una gran parte di esso reagiva con l’abbondante idrogeno
disponibile formando acqua.
La perdita dei gas più leggeri, nel corso dei lunghi periodi successivi, deve
essere avvenuta a causa della temperatura presente all’epoca, sulla superficie
terrestre che, essendo molto più elevata di quella attuale, poteva conferire a
tali componenti un'energia sufficiente a vincere la forza di gravità e potersi così
disperdere nello spazio.
Probabilmente i cambiamenti della composizione atmosferica sono dovuti sia a
fenomeni geologici che ad eventi biologici.
In particolare, in seguito ai violenti impatti di meteoriti col nostro pianeta e
alle eruzioni vulcaniche via via sempre più frequenti, l'atmosfera si sarebbe
arricchita di gas liberati dall'interno della Terra.

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Alcuni componenti dell'atmosfera attuale sarebbero, invece, il prodotto di


reazioni chimiche: ciò spiegherebbe la presenza di azoto, diossido di
carbonio e vapore acqueo nelle quantità attuali. L'ossigeno, invece, all'inizio
potrebbe essersi formato, in piccole quantità, in seguito alla scomposizione
del vapore acqueo sotto l'azione di scariche elettriche, oltre che per
l'azione della radiazione solare nell'alta atmosfera. Dopo la comparsa
della vita sul pianeta, l'atmosfera si è arricchita di ossigeno, prodotto dalle
piante come conseguenza della fotosintesi clorofilliana.

Pare quindi che l'atmosfera primordiale fosse di tipo riducente, poiché


costituita principalmente da molecole in cui l'idrogeno aveva una
concentrazione più alta rispetto all'ossigeno.
I composti come l'idrogeno vengono chiamati riducenti perché tendono a
donare elettroni ad altri composti, appunto riducendoli.
Pare che ad un certo punto l'ossigeno cominciò ad aumentare sensibilmente la
sua concentrazione e, con tempi la cui durata è sicuramente lunga ma
attualmente oggetto di discussione, l'atmosfera primitiva si trasformò da
riducente a ossidante.
Dall'insieme di questi componenti chimici furono costruiti i composti organici in
seguito all'avvenire di reazioni che richiedono energia (reazioni
endoergoniche). A lungo si è dibattuto su quali potessero essere le più
importanti fonti energetiche responsabili di tali processi.
La luce ultravioletta del Sole, mancando lo strato di ozono, poteva
sicuramente rappresentare una sorgente continua di energia in grado di
attivare reazioni chimiche.

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Un'altra fonte di energia potrebbero essere state le scariche elettriche


proveniente dai fulmini.
Evidenze sperimentali inoltre dimostrano che ai primordi, sulla Terra, vi era
anche un'intensa attività vulcanica, un'altra ipotesi pertanto attribuisce la
formazione di sostanze organiche a questo tipo di energia.
Infine, alcuni studiosi sostengono che la vita non sorse in ambiente terrestre
ma piuttosto nelle profondità oceaniche grazie alla energia che si liberava,
all'epoca, nelle bocche idrotermiche.
Le bocche idrotermiche sono sorgenti calde sottomarine in cui l'acqua di mare
fluisce attraverso fratture sul fondo, fino a raggiungere il magma caldo.
L'acqua viene pertanto riscaldata e trascina con sé una grande quantità di
molecole.
Gli aminoacidi potrebbero essersi sintetizzati in molti tipi di miscele gassose sia
se scaldate dal calore vulcanico, sia se irradiate dalla luce ultravioletta sia se
sottoposte a scariche elettriche nel corso di temporali.
Indipendentemente comunque dalla forma di energia coinvolta, è oggi
accettata l'ipotesi secondo cui i composti organici, caratteristici della vita, si
sono formati da semplici molecole inorganiche presenti nell'ambiente
prebiotico. Tutto ciò che era necessario infatti era una miscela gassosa,
un'atmosfera lievemente riducente e la presenza di un'importante fonte
energetica.

Lo stadio successivo della formazione delle molecole organiche implica


l’insorgere di relazioni tra le molecole organiche stesse.

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Le proteine, ad esempio, sono polimeri degli aminoacidi, così come gli acidi
nucleici sono polimeri di nucleotidi; pertanto, in seguito a reazioni di
condensazione, dall'insieme di più monomeri si formano tali polimeri.
Questo tipo di reazione avviene con molta difficoltà in soluzioni diluite, perché
l'eccesso d'acqua non favorisce la sintesi ma tende a produrre idrolisi.
Nei sistemi viventi, tali reazioni sono permesse, pur realizzandosi nell'acquoso
ambiente citoplasmatico, grazie all'intervento di specifici enzimi. È stato quindi
ipotizzato che la costruzione prebiotica dei polimeri biologicamente necessari
sia avvenuta all'interno di vescicole formate da una membrana
semipermeabile che consente la concentrazione dei soluti all'interno di essa. Le
vescicole rappresentano un ambiente protetto anche da un eccesso di acqua, e
qui sono possibili reazioni di condensazione che portano alla formazione di
proteine ed acidi nucleici.

L'evoluzione chimica ha quindi inizio con la formazione di semplici molecole


organiche a partire da materiale inorganico, segue la formazione di polimeri
quindi la nascita degli organismi viventi.
L'origine delle forme primordiali di vita risale ad almeno 3,5 miliardi di anni fa,
almeno questo è testimoniato dai ritrovamenti fossili. È possibile tuttavia che
esistessero forme di vita precedente prive tuttavia di materiale che lasciava
tracce.
Ancora molto dibattuto è il modo con cui i sistemi chimici primordiali si siano
organizzati in cellule viventi in grado di riprodursi. Gli acidi nucleici infatti
possono sintetizzarsi grazie all'intervento di specifici enzimi, d'altra parte gli
enzimi si formano grazie all'intervento degli acidi nucleici (paradosso "dell'uovo
e la gallina"). Si ipotizza che i primi enzimi non fossero state proteine ma

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piuttosto un particolare tipo di RNA detto Ribozima il quale può mediare la


formazione di RNA messaggero, può catalizzare la formazione di legami
peptidici ed è in grado di replicarsi.
Una volta raggiunto questo livello di organizzazione inizia ad agire la
selezione naturale, quando questi sistemi autoreplicanti divennero sensibili
alle forze della selezione naturale, cominciò l'evoluzione, per cui i sistemi più
adatti alle condizioni allora esistenti furono favoriti, si replicarono più
velocemente e colonizzarono gli ambienti.
Ancora non è chiaro come dalle singole cellule si originarono poi le attuali
forme viventi con sistemi metabolici altamente complessi. Si ipotizza che i
microrganismi più antichi siano stati eterotrofi primitivi organismi cioè che
devono ottenere le risorse direttamente dalla dieta e quindi dall'ambiente. Tali
eterotrofi primitivi erano probabilmente anaerobi, simili cioè a batteri che, per
sopravvivere, non necessitavano di ossigeno.
La successiva comparsa degli organismi autotrofi, capaci cioè di sintetizzare il
cibo da sorgenti inorganiche sfruttando l'energia solare tramite il processo di
fotosintesi, portò all'aumento di ossigeno nell'atmosfera, quando questo
raggiunse una concentrazione prossima all'1% iniziò a formarsi lo strato di
ozono, che assorbe la radiazione ultravioletta, notoriamente dannosa per lo
sviluppo della vita sulla Terra.
A questo si associò un cambiamento dell'atmosfera da uno stato riducente ad
uno stato ossidante, il che permise la comparsa di un altro tipo di metabolismo
energetico altamente efficiente: il metabolismo ossidativo di tipo cioè aerobico.
L'atmosfera attuale è infatti fortemente ossidante ed è costituita da 78% di
azoto molecolare, 21% di ossigeno libero, 0,94% di argon 0,035% di anidride

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Corso di Laurea:
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Numero lezione:
Titolo:

carbonica che rappresenta, insieme all'acqua, il reagente principale per la


fotosintesi, la rimanente percentuale è costituita da gas in tracce.

VITA PRECAMBRIANA
Per Era Precambriana si intende il periodo che precede quello Cambriano,
datato circa 600 milioni di anni fa.
Pare che la maggior parte dei principali phyla animali comparve proprio
all'inizio del periodo Cambriano, probabilmente perché prima di quest'epoca i
depositi fossili erano quasi del tutto privi di qualcosa di più complesso di una
cellula batterica.
Studi molecolari suggeriscono che lo scarso repertorio di fossili precambriani è
dovuta alla ridotta fossilizzazione di organismi viventi in tale epoca, piuttosto
che ad una scarsa diversità animale.
Gli organismi più primitivi, simili a batteri, proliferarono dando origine ad una
grande varietà di forme batteriche, alcune delle quali autotrofe.
La comparsa dei primi eucarioti unicellulari risale a circa 1,5 miliardi di anni fa,
essi includono animali, funghi, piante e numerose forme unicellulari definite
genericamente protozoi.
Con il procedere dell’evoluzione, le varie forme di vita progredirono: partendo
dai primi organismi ancestrali, piuttosto simili tra loro, per raggiungere la
grande biodiversità attuale.

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Corso di Laurea: SCIENZE BIOLOGICHE
Insegnamento: ZOOLOGIA
Lezione n°: 4/S3
Titolo: DOMANDE
Attività n°: 1

DOMANDE
In questa sessione viene richiesto allo studente di rispondere ad
alcune domande.

Si ricorda che questo tipo di attività è facoltativa sebbene abbia


valore di autoverifica
Per avere un feedback dal docente è necessario che lo studente
carichi questo documento compilato sull’ePortfolio della propria
pagina personale.
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Insegnamento: ZOOLOGIA
Lezione n°: 4/S3
Titolo: DOMANDE
Attività n°: 1

Nell’atmosfera primordiale, quali gas abbondavano?


Ossigeno e azoto
Idrogeno e ossigeno
Idrogeno ed elio
Metano e ammoniaca

Cosa si intende per evoluzione chimica


La variazione dei legami presenti tra molecole inorganiche
La formazione di molecole organiche a partire da quelle inorganiche
La formazione di polimeri
La sintesi di molecole inorganiche a partire da quelle organiche

Secondo le ipotesi più diffuse, i primi organismi furono:


Eterotrofi unicellulari
Autotrofici unicellulari
Eterotrofi pluricellulari
Autotrofi pluricellulari
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Insegnamento: ZOOLOGIA
Lezione n°: 4/S3
Titolo: DOMANDE
Attività n°: 1

Si chiede allo studente di compilare uno schema che


evidenzi, in sintesi, le più probabili fonti energetiche
coinvolte nell’evoluzione chimica.

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