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I diagrammi d’equilibrio sono grafici che mostrano quali fasi sono presenti in un materiale che sia
in equilibrio col suo ambiente e permette di stabilire il numero di fasi presenti, la loro
composizione e la quantità relativa di ciascuna di esse, in funzione della temperatura, della
pressione e della composizione globale del sistema.
Sebbene la maggior parte dei materiali d’interesse tecnico esistano in stati metastabili o di non
equilibrio, qualunque trasformazione spontanea è diretta verso uno stato d’equilibrio, e dai relativi
diagrammi si possono dedurre molte informazioni utili sulle trasformazioni di fase in questi
materiali. I diagrammi d’equilibrio possono essere ad un componente, oppure binari, o d’ordine
più elevato (ternari, ecc.) a seconda del numero di componenti puri presenti. Fra tutti, i diagrammi
binari sono d’uso più comune; essi poi sono denominati spesso in base alla trasformazione
invariante di fase che vi compare.
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• FASI: porzioni di materia fisicamente omogenee, in un
determinato stato di aggregazione, che risultano
stabili quando sono in equilibrio con le fasi circostanti.
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intermetallici, composti:
Composti con una struttura cristallina formata dall’unione di due o più metalli
che occupano, in modo periodicamente regolare, i punti di un reticolo. Sono
detti anche fasi intermetalliche o intermedie. Sono caratterizzati da un reticolo
cristallino diverso da quello dei metalli costituenti ed esistono allo stato solido
in un’unica fase che, a sua volta, può formare soluzioni solide con i metalli
costituenti. Nella struttura cristallina possono essere presenti vacanze,
sostituzioni e inserimenti interstiziali cosicché la loro composizione non è del
tutto definita, ma può variare in un certo intervallo. La formula con la quale
sono rappresentati indica perciò il rapporto numerico medio in cui si trovano gli
atomi dei metalli all’interno del reticolo cristallino.
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Regola della fasi
Gibbs ha formulato una relazione tra il numero F di fasi che coesistono all’equilibrio in
un certo sistema, il numero C di componenti che può essere usato per descrivere il
sistema, ed il numero di gradi di libertà V.
In un sistema binario, a pressione costante, se è presente una sola fase ad una data
Temperatura, la composizione può variare entro certi limiti; se sono presenti 2 fasi si
hanno composizioni ben determinate alle varie Temperature; infine, 3 fasi possono
coesistere solo per un determinato valore di Temperatura e delle composizioni.
Se si hanno "f" fasi, "c" componenti, 2 parametri fisici (Pressione e Temperatura), il
numero di variabili indipendenti (varianza del sistema) è:
v=c-f+2
Da tale espressione segue che in un sistema binario (c=2) gli equilibri trifasici sono
invarianti, quelli bifasici monovarianti e quelli monofasici bivarianti.
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Diagrammi ad un componente
Le variabili che determinano quali fasi esistono in un certo sistema all’equilibrio sono la
temperatura, la pressione e la composizione (per un solo componente si possono variare soltanto la
temperatura e la pressione).
La forma generale dei diagrammi dei sistemi a un componente (fig. 1) può essere dedotta dalla regola delle fasi.
I punti che rappresentano un equilibrio fra due fasi, componenti è uno, due le fasi, esiste un grado di
libertà. Questo significa che si può imporre una certa variazione arbitraria alla temperatura o alla pressione — non però
ad entrambe — senza cambiare il numero di fasi, due, in equilibrio. Una volta scelta una temperatura, esiste una sola
pressione alla quale le due fasi saranno in equilibrio. In un diagramma a un componente, dunque, gli equilibri
tra due fasi saranno rappresentati da rette o da curve.
Le condizioni alle quali coesistono in equilibrio il solido, il liquido e il vapore. Il numero di componenti è
ancora uno, e tre le fasi, perciò non ci sono gradi di libertà. Non potremo cioè assegnare un valore arbitrario
ad alcuna variabile, e le tre fasi potranno coesistere in equilibrio solo ad una temperatura e ad una pressione ben
determinate. Questi valori particolari di temperatura e pressione definiranno un punto singolo del diagramma, che
prende il nome di punto triplo.
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Per molti materiali, il confine tra la fase liquida e la solida è pressoché orizzontale, in altri termini il
punto di fusione è praticamente indipendente dalla pressione come per il Ferro puro (fig. 2)
Il campo che rappresenta lo stato solido è suddiviso in tre regioni: a 1390°C possono coesistere due fasi solide con
strutture cristalline differenti, lo stesso avviene a 910 °C. Perciò su questo diagramma appaiono tre punti tripli,
ma solo uno di essi rappresenta un equilibrio tra un solido, un liquido e un vapore. Se un campione di ferro liquido ad
una atmosfera di pressione e a 2500°C viene raffreddato con una lentezza sufficiente a conservare in ogni istante lo
stato d’equilibrio, a 1537°C avrà luogo una trasformazione da liquido a solido, e a 1390 °C e a 910 °C avverranno
Tutte queste trasformazioni all’equilibrio hanno luogo
delle trasformazioni nello stato solido.
isotermicamente, cioè a temperatura costante.
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La fig. 3 mostra la curva temperatura-tempo per il raffreddamento del ferro in condizioni di
equilibrio, partendo dallo stato liquido, ad una atmosfera (1,013 bar) di pressione. La curva
prende il nome di curva di raffreddamento e le brusche variazioni di pendenza segnalano
l’inizio o la fine di una trasformazione di stato.
I pianerottoli corrispondono ad un equilibrio zerovariante secondo la regola delle fasi (un solo
componente indipendente, 2 fasi).
Fig. 3- Curva di
raffreddamento
schematica per il ferro
puro alla pressione
Liquido+
atmosferica. Gli arresti
della temperatura si
hanno in corrispondenza
dei confini di fase della
fig. 2.
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Richiami di Termodinamica
energia libera
G = H –TS
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Termodinamica
trasformazioni di fase
Condizione per trasformazioni di fase spontanee
a P = cost e T = cost
ΔG = ΔH - TΔS < 0
F+V=C+1
Poichè C = 2 per definizione, l’equilibrio di una sola fase ha due gradi di libertà
(temperatura e composizione) ed è rappresentato da una superficie, o campo di fase, nel
diagramma. L’equilibrio bifasico ha un grado di libertà; se la temperatura è prefissata, le
composizioni delle fasi in equilibrio sono determinate. Un equilibrio di due fasi è
rappresentato nel diagramma da due linee, che sono le curve temperatura-composizione
per le due fasi in equilibrio tra loro. Con un ragionamento analogo si può dire che
l’equilibrio di tre fasi è rappresentato da un punto, ed è dunque invariante.
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La fig. 4 mostra un diagramma schematico di una soluzione solida fra due componenti,
A e B, completamente solubili fra loro. Il diagramma consiste di una regione
monofasica del liquido, di una regione monofasica del solido, e di una regione bifasica
del liquido più il solido. Le curve temperatura-composizione per ciascuna fase
nell’equilibrio bifasico sono le due curve che separano la regione bifasica dalle due
regioni monofasiche. La curva denominata liquidus è la curva temperatura-
composizione per la fase liquida in equilibrio col solido, quella denominata solidus è la
curva temperatura-composizione per la fase solida in equilibrio col liquido. Il fatto che
queste due curve non coincidano tranne che in punti isolati (in questo caso, i punti di
fusione di A e di B) conferma la regola delle fasi, la quale sancisce che l’equilibrio
bifasico deve avere un grado di libertà. Se le curve solidus e liquidus coincidessero, al
variare della temperatura in un sistema binario a due fasi una di queste dovrebbe
scomparire.
Poichè le curve solidus e liquidus sono curve temperatura-composizione per le due fasi
in equilibrio, gli estremi di un segmento orizzontale che congiunge le due curve
rappresenteranno le composizioni delle due fasi, alla temperatura corrispondente.
Questi segmenti orizzontali nelle regioni bifasiche sono denominati linee connodali.
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E possibile ricavare da un diagramma
d’equilibrio la composizione delle fasi presenti
a qualunque temperatura se è in equilibrio. Sia
dunque una lega di composizione C0 nota. Se
questa lega è in equilibrio alla temperatura
corrispondente al punto a, si compone di una
sola fase liquida di composizione C0; se viene
raffreddata lentamente al punto b darà un solido
di composizione iniziale Csi; continuando a
raffreddare (in modo lento per mantenere
l’equilibrio) la composizione media del solido
segue la curva solidus, e la composizione
media del liquido segue la curva liquidus fino a
che non si raggiunge la temperatura al punto c:
qui il materiale è costituito dal solido di
composizione Cs in equilibrio col liquido di
Fig. 4- Diagramma di una soluzione solida
composizione Cl. Se si raffredda ancora fino al
binaria: diagramma di equilibrio per gli
punto d l’ultimo residuo di liquido ha la
elementi A e B completamente solubili fra
composizione Clf, e la composizione globale
loro in ogni proporzione, nello stato liquido
del solido coincide con la composizione
e nel solido. TA e TB sono i punti di fusione
globale della lega iniziale. Ad ogni temperatura
rispettivi di A e B.
inferiore a quella del punto d il materiale è
completamente solido e ha composizione 19 C0.
REGOLA DELLA LEVA
I diagrammi d’equilibrio, oltre a specificare il numero di fasi presenti ad una certa
temperatura e la loro composizione, consentono il calcolo delle quantità relative di
ciascuna fase presente a quella temperatura. Alla temperatura indicata dal punto c sono in
equilibrio due fasi di composizione Cl e Cs. Il numero di atomi di B nella composizione
iniziale è ovviamente la somma degli atomi di B nella fase solida e di quelli nella fase
liquida. Applicando il bilancio di massa si arriva alle seguenti equazioni per fS, frazione di
materiale nella fase solida, e fl, frazione di materiale nella fase liquida:
Diagramma di
stato eutettico e
curva di
raffreddamento
di una lega
ipoeutettica.
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Costruzione di un diagramma di stato di tipo eutettico attraverso i diagrammi G(x)
tracciati a varie temperature.
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Il diagramma con peritettico
Un terzo tipo di diagramma semplice
d’equilibrio binario è il diagramma con
peritettico Contiene tre regioni bifasiche,
come il diagramma eutettico, ed in ciascuna
di queste regioni si può applicare la regola
della leva. In una tipica reazione peritettica,
un materiale di composizione globale C0
presente nel punto a come liquido, si
trasforma per raffreddamento in + L.
Senonchè, alla temperatura peritettica Tp il
solido di composizione Cp ed il liquido di
composizione C1p reagiscono per dare , di
composizione Cp. L’applicazione della
regola della leva nella regione + subito
al di sotto di Tp mostra che non tutto
viene consumato nella reazione peritettica, a
meno che la composizione globale C0 del
materiale non sia uguale o maggiore di Cp.
La frazione presente come
immediatamente al di sotto di Tp è (Cp —
C0) / (Cp — Cp).
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Alla composizione peritettica Cp, tutto e
tutto il liquido coesistenti alla temperatura
immediatamente superiore a Tp
scompaiono per dare la sola fase . Si noti
che in questo diagramma schematico dopo
la reazione peritettica la composizione
della fase risultante segue la linea solvus,
ed in seno alla fase si forma un
precipitato di .
La reazione peritettica, al pari di quella
eutettica, è invariante. Gli esempi di
diagrammi semplici di equilibrio peritettico
sono rari, ma la reazione peritettica si trova
a far parte frequentemente di diagrammi
d’equilibrio più complicati, specialmente
quando i punti di fusione dei componenti
sono molto diversi.
Esempi di questo tipo di sistemi sono:
Li-Mg, Pt-Re, Pt-W.
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Diagramma di stato
peritettico e curva di
raffreddamento di una lega
peritettica.
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Costruzione di un diagramma di
stato di tipo peritettico attraverso
i diagrammi G(x) tracciati a varie
temperature.
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Reazioni invarianti
I diagrammi d’equilibrio dei sistemi binari reali non sono in genere diagrammi semplici, di
soluzioni solide o con eutettici o con peritettici. Sono al contrario diagrammi compositi che
contengono diverse regioni bifasiche e diverse reazioni invarianti. Le reazioni invarianti più
comuni hanno nomi specifici e sono di due classi generali.
l. Per raffreddamento, una fase si separa in due fasi.
2. Per raffreddamento, due fasi reagiscono per produrne una terza, differente.
Per convenzione queste reazioni sono indicate in forma d’equazione, dove L rappresenta una
fase liquida, ed una lettera greca una fase solida (ivi compresi i composti).
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Diagrammi di equilibrio
schematici rappresentanti
l’immiscibilità nello stato liquido
in certi intervalli di temperatura.
(a) Monotettico. (b) Sintettico.
Le regioni e β di entrambi i
diagrammi sono in realtà
strettissime; qui sono disegnate
abbastanza larghe per chiarezza.
La figura illustra la reazione
monotettica del sistema Li-Na
(a) e la reazione sintettica del
sistema Na-Zn (b).
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Diagrammi d’equilibrio con più di una reazione
invariante
I diagrammi d’equilibrio più complessi mostrano spesso
fasi intermedie, o composti, come pure più di una
reazione invariante. La figura mostra i diagrammi
d’equilibrio per i sistemi Mg-Pb e Sb-Te, ciascuno dei
quali contiene due eutettici adiacenti, con una fase
intermedia. Nel sistema Mg-Pb la fase intermedia è un
composto, Mg2Pb; nè un eccesso dì magnesio né un
eccesso dì piombo vi sono solubili. Peraltro, nel
sistema Sb-Te, la fase che ha una composizione
nominale Sb2Te3 ha un ben ampio intervallo di
solubilità, eccetto che al punto di fusione.
Il diagramma d’equilibrio Au-Pb, che appare in figura a,
contiene due composti intermedi Au2Pb ed AuPb2.
Entrambi prendono origine per raffreddamento, in
seguito ad una reazione peritettica. D’altra parte la
reazione peritettica nel sistema Hg-Pb, fig. b, dà una
fase intermedia di composizione nominale Hg-Pb2, che
mostra un intervallo di solubilità, eccetto che al punto
peritettico.
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Diagrammi schematici di equilibrio
rappresentanti trasformazioni peritettiche, che
danno luogo (a) alla formazione di un
composto e (b) ad una fase intermedia con un
intervallo di solubilità. In realtà i campi e β
nel diagramma Au— Pb e il campo nel
diagramma Hg—Pb sono più limitati di quanto
non appaia qui.
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Segregazione
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Con riferimento al diagramma di figura, la lega
di composizione xo inizia a solidificare alla
temperatura T1 dando luogo a cristalli di
composizione xS1. Alle successive temperature
T2, T3, T4 solidificano, all’interfaccia con il
liquido, i cristalli di composizioni xS2, xS3, xS4.
Se non interviene la diffusione a livellare i
gradienti di composizione, i vari cristalli
manterranno al loro interno la composizione
alla quale è avvenuta la solidificazione.
Pertanto, il solido sarà disomogeneo con
composizione diversa in ogni cristallo. La
curva di solidus di non equilibrio, riportata a
tratteggio nel diagramma, rappresenta la
composizione media della lega, ponderata
tenendo conto dei diversi cristalli presenti.
Diagramma lenticolare con curva di Il processo di solidificazione, in condizioni
solidus di non equilibrio (segregazione). di non equilibrio, si completa alla
temperatura T5, alla quale la curva di
solidus di non equilibrio interseca la
verticale passante per composizione xo
della lega.
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La curva di solidus di non equilibrio è tanto più inclinata rispetto alla curva di equilibrio
quanto più rapido è il raffreddamento del bagno e la temperatura effettiva di fine
solidificazione è tanto più bassa rispetto a quella teorica quanto più il fenomeno della
segregazione è accentuato.
Si osservi che gli ultimi cristalli che solidificano hanno composizione xS5 (ad alto tenore
del componente bassofondente) e sono in equilibrio con il liquido di composizione xL5.
Se nella lega permangono le disomogeneità, un successivo riscaldamento alla
temperatura T5 comporterebbe la fusione dei cristalli solidificati per ultimi
Questo spiega il fenomeno della fragilità a caldo: a seguito di surriscaldamenti
accidentali, nelle leghe fortemente segregate possono verificarsi fusioni localizzate nelle
zone ad alta concentrazione del componente più bassofondente a temperature più basse
di quella teorica di inizio fusione.
Gli effetti della segregazione si eliminano promuovendo la diffusione allo stato solido
attraverso opportuni trattamenti termici di omogenizzazione.
L +
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Trasformazioni allo stato solido inibite
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