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SCRITTURA EDUCATIVA

8/11/22

INTRODUZIONE
La scrittura educativa trova le sue radici nella frase di un articolo di “social work” degli anni ’70.
“il servizio sociale non raggiungerà mai il suo giusto posto finché non scriverà bene del suo
mestiere.”
Scrittura= codifica grammaticale delle parole.
Scrivere= utilizzare sequenze di gruppi di suoni uniti insieme in modo che abbiano senso,
organizzati in un sistema comprensibile.
Quando scriviamo dobbiamo fare in modo che chi ci legge ci comprenda.
Testo= possiamo usare questa parola solo se la persona che lo riceve lo comprende, è
quell’occorrenza comunicativa che soddisfa sette condizioni di testualità. Quando una di queste
condizioni non è soddisfatta, il testo non ha più valore comunicativo.

CONDIZIONI DI TESTUALITÀ
Perché un messaggio diventi testo, questo deve seguire alcune regole, condizioni di testualità,
scritte nel 1984 da Dressler e Debeauganden in “introduzione alla linguistica testuale”:
1. COESIONE, il testo è coeso quando segue le regole della grammatica.
2. COERENZA, funziona a 2 livelli: il primo relativo alle singole parole e il secondo riguardo la
loro coerenza di significato.
3. INFORMATIVITÀ, il testo deve dare informazioni, ad esempio, riguardo alle sigle: la prima
volta che compare nel mio testo scrivo il nome per esteso e poi tra parentesi la sigla. Dalla
seconda volta utilizzo solo la sigla.
4. INTENZIONALITÀ, se l’intento del testo è stato raggiunto.
5. ACCETTABILITÀ, chi lo riceve, lo accetta e non lo restituisce indietro, deve sempre essere
così in ambito educativo.
6. INTERTESTUALITÀ, i documenti che scriviamo possono essere collegati tra loro.
7. SITUAZIONALITÀ, i documenti professionali devono essere situati, cioè devono risentire
anche delle regole del luogo in cui vengono scritti.

ALTRI CRITERI:
Ci sono in realtà molti altri criteri, ma in particolare ricordiamo:
1. efficienza (dispendio di risorse)
2. efficacia (raggiungimento dell’obiettivo)
3. appropriatezza (rispetto delle 7 condizioni di prima)
es. di 1 e 2: un PEI da 20 pagine è efficace ma poco efficiente; un PEI da una pagina è efficiente ma
poco efficacie.

3 TIPI DI TESTO
TESTI INFORMATIVI= contengono solo informazioni
TESTI ESPOSITIVI= informazioni e valutazioni
TESTI ARGOMENTATIVI= si fa una richiesta di qualsiasi tipo (chiedo i soldi ai miei genitori e dico
perché), si tratta di argomentazioni valide.

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L’EP utilizza tutte e tre le forme nell’esercizio della sua professione e possiamo dichiarare che: in
quanto italiano, scrive in italiano con una bassa conoscenza della grammatica come tutti gli italiani
e, che scrive poiché soggetto alla schiavitù burocratese, per dovere professionale.

NB: le scritture professionale devono essere sempre in prima persona.


Dire “la mia collega” al posto di “educatrice professionale”.

PERCHÉ È IMPORTANTE RACCONTARE PER L’EDUCATORE PROFESSIONALE? 10 motivi


1. Ricordare
2. In vista del piano terapeutico-educativo
3. Per un miglior lavoro di equipe
4. Tenere traccia di progressi e miglioramenti
5. Comunicare con i familiari
6. Riflettere sulle situazioni
7. Questioni legali
8. Scientificità della professione

Documentazione educativa= sintagma identificativo di tutte le scritture prodotte dall’EP


nell’esercizio della sua professione. Tutte le scritture si trovano nella cartella educativa.

REPORT – RELAZIONE – DIARIO DI BORDO – VERBALE:


REPORT: resoconto finalizzato a fare il punto della situazione. Può riferire un fatto circostanziato
ma può anche essere un’integrazione o un aggiornamento di una situazione precedentemente
descritta. Può anche contenere una proposta: essere cioè un progetto che scaturisce da
osservazione e valutazione. Non può comprendere o enunciare una richiesta di consenso o
autorizzazione a procedere. Possono essere sia testi informativi che espositivi.

RELAZIONE: è un resoconto che contiene enunciata in forma implicita o esplicita una richiesta di
consenso e/o autorizzazione a procedere e che dunque propone contenuti in modo che essi
risultino prove a sostegno della legittimità di quella richiesta. È un testo argomentativo che ha
come scopo quello di convincere. Può essere: educativa, di aggiornamento e di chiusura.

DIARIO DI BORDO: testo redatto dall’EP ogni giorno. È l’annotazione di ciò che accade nella
contingenza e contiene una serie di aneddoti non di rado accompagnati e postillati da commenti a
caldo che l’EP scrive. Da esso si attinge per produrre RELAZIONE e REPORT. È un testo espositivo.

VERBALE: è un testo redatto in tutti i settori della pubblica amministrazione. Richiede un’accurata
selezione delle informazioni e una loro puntuale distribuzione in gruppi omogenei. Nasce da
appunti che la persona incaricata di dirigerlo, prende durante l’incontro. È quindi un testo tra
l’informativo e l’espositivo che riferisce ciò che più persone hanno detto in una determinata
contingenza spazio-temporale in merito ad un determinato caso.

PROGETTO EDUCATIVO
È innanzitutto, insieme alla relazione educativa, il documento principe della documentazione
educativa. Nasce dall’osservazione di una serie di fenomeni o eventi dai quali ricava elementi e

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dati per progettare. Contiene un’analisi dei bisogni e una valutazione dei fenomeni. Formula
proposte operative. Il PE è un documento composito, cioè formato da buna serie di più testi: o
informativi o espositivi. Esiste un PE iniziale e uno di AGGIORNAMENTO. Deve presentare:
1. Intestazione, titolo
2. Scheda anagrafico-anamnestica
3. Cosa è successo? cosa ho osservato? = storia del caso o aggiornamento
4. Che cosa viene fuori e cosa posso dedurre dall’osservazione? = valutazione
5. Progetto

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