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Riassunto
Durante uno studio retrospettivo sono stati esaminati 143 pazienti sospettati di
soffrire di una malattia cardiovascolare o di un aumentato rischio cardiovascolare.
Grazie al GD è stato possibile sia riconoscere in modo corretto i pazienti che già
soffrivano di una malattia cardiovascolare, sia quelli che presentavano chiare tracce
di danni agli organi interni, sebbene in fase iniziale, o presentavano più di un fattore
di rischio con effetto sinergico, pur non mostrando ancora nessun sintomo. Il tutto
con maggior efficacia (sensibilità 93,6%, specificità 79,4%).
Un esame con GD richiede 8 minuti a paziente, può essere svolto da personale non
medico ed è prescrivibile dal medico privato.
Introduzione
Questo screening della durata di soli 8 minuti, che può essere effettuato anche da
personale non medico, potrebbe individuare per tempo pazienti senza disturbi
manifesti, che soffrono però di patologie imminenti dell’apparato cardiocircolatorio, e
disporre una terapia su misura, della quale possano beneficiare tanto i privati quanto
chi sostiene i costi e le aziende. Questi ultimi potranno così ottemperare allo stesso
tempo al loro obbligo di assistenza sociale verso i loro dipendenti, sovvenzionato dal
legislatore.
Nel studio pilota qui descritto con 143 pazienti, gli esiti delle analisi cardiovascolari
eseguiti con metodi classici sono stati messi a confronto con i risultati delle
misurazioni tramite GD, per capire se analizzando i campioni di frequenza è possibile
stabilire con certezza una patologia cardiaca manifesta e/o un aumentato rischio
cardiovascolare.
Pazienti e metodi
143 pazienti (93 uomini e 50 donne), in età compresa tra 25 e 72 anni sono stati
esaminati in modo consecutivo, sia a livello di medicina preventiva e sportiva che
tramite monitoraggio, per trovare patologie cardiovascolari manifeste presentatesi in
uno studio di medicina preventiva specializzato in vasi sanguigni.
Fattori di rischio:
Ipertensione a riposo 120/80 mmHg
da 60 Lj* Polso arterioso > 55 mmHg
Diabete mellito HBA 1 c sopra 6.1% (43.2 mmol/L Hb)
(Diabete gestazionale)
Ipercolesterolemia Colesterolo LDL > 4.1 mmol/L
Apnea notturna* Sì/no
Ipertensione sotto sforzo* > 210/90 mmHg dopo ACSM
Abuso di nicotina/ precedente abuso
di nicotina Sì/no
Infiammazione cronica delle
gengive* Sì/no
Danni conseguenti:
Infarto cardiaco, a seconda delle condizioni,
Prova angiografica di una patologia delle arterie coronarie (cateterismo
cardiaco)
Ictus, a seconda delle condizioni, TIA o PRIND,
Insufficienza renale sulla base di fattori di rischio cardiovascolari
Arteriopatia obliterante periferica con restringimento dei vasi sanguigni > 50%
Tab. 1
Bisogna osservare che alcuni fattori di rischio sono ormai accettati quali fattori di
rischio (14-25), ma non sono ancora stati implementati in uno score per
l’accertamento del rischio cardiovascolare nei prossimi 10 anni. Queste variabili sono
state contrassegnate con un *.
L’ampiezza di uscita è pari a 0,225 veff e non contiene una quota di tensione.
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Per partecipare all’analisi era necessario che i partecipanti al test avessero assunto
un sufficiente quantitativo di liquidi nel corso dei giorni precedenti (> 1.5 litri, in caso
di ridotto rendimento cardiaco (LVEF < 45%) < 1.5 Litri). Durante le 24 ore
precedenti la misurazione GD non era permesso compiere sforzi fisici eccessivi.
I cambiamenti dei segnali di stimolazione vengono misurati con riferimento alla fase
e all’ampiezza. In seguito l’impianto elettronico di misurazione di GD analizza i
segnali. Il GD è collegato a un computer portatile Windows, sul quale è installato il
software e che mostra i risultati delle misurazioni.
Fig. 1
In base a questi parametri i pazienti sono stati giudicati “malati secondo i principi di
diagnostica classica” quando è comparso
• più di un fattore di rischio
• almeno un danno agli organi interni
• almeno un danno conseguente
Il risultato corrispondente dell’analisi GD è stato mostrato nel modo seguente (fig. 2):
I pazienti sono stati giudicati “non malati secondo i principi di diagnostica classica”
quando è comparso
solo un fattore di rischio
nessun danno agli organi interni
nessun danno conseguente
Statistica
La sensibilità (test con risultato fortemente positivo) indica, tra tutti i malati che hanno
preso parte a un’indagine a campione, la quota di coloro che risultano positivi al test,
ovvero la probabilità di identificare tramite un test diagnostico tali partecipanti (malati)
come malati.
La specificità (test con risultato fortemente negativo) indica, tra tutti i non malati che
hanno preso parte a un’indagine a campione, la quota di coloro che risultano negativi
al test, ovvero la probabilità di identificare in modo corretto tramite un test
diagnostico i partecipanti non malati.
I nessi logici con le diagnosi della medicina classica sono stati esaminati in modo
univariato, laddove i valori P si riferiscono a tutte le tabelle a quattro campi del Test
Esatto di Fischer reversibile. Le variabili continue sono state confrontate con il Test
di Wilcoxon.
La correlazione tra i risultati dei metodi di diagnostica classica e degli esiti GD è stata
stabilita grazie al Test del Chi-quadrato (Pearson non corretto, con correzioni di
continuità di Yates e analisi di Mantel-Haenszel)
Tutte le analisi sono state effettuate con il software di statistica SAS per Windows,
versione 9.1.3 (SAS Institute Inc., Cary, NC, USA).
Risultati
Sono stati analizzati 143 pazienti, per i quali erano stati fissati solamente i parametri
definiti della medicina classica e che nello stesso arco di tempo (3 giorni), sono stati
sottoposti a una misurazione con GD.
Fattori di rischio n %
Ipertensione / polso patologico / ipertensione
da stress 70 49
Ipercolesterolemia 60 42
Diabete mellito 17 12
Sindrome delle apnee notturne 11 8
IMC > 25 91 64
Parodontite cronica 4 3
Danni conseguenti
Coronaropatia (rilevata tramite angiografia) 24 17
Stato dopo infarto miocardico 5 4
Stato dopo ictus, TIA o PRIND 5 4
Ostruzione arteriosa periferica 3 2
La tab. 2 mostra gli esiti emersi dall’anamnesi e dalle analisi mediche classiche.
Nella tab. 3 gli esiti GD vengono messi a confronto con i risultati dei metodi classici
di diagnostica dei 143 pazienti.
109 34 143
Tab. 3: tabella a quattro campi dei risultati
Tab. 4: sensibilità, specificità e intervallo esatto di confidenza al 95% secondo Pearson e Klopper
Conclusione e discussione
Dai dati si evincono una sensibilità di 102/109 = 93,6% e una specificità di 27/34 =
79,4% per quanto riguarda l’efficacia di GD in veste di sistema di preallarme per le
patologie cardiovascolari (tab. 4). Questi dati sono indipendenti, sia che i sintomi
della malattia siano già presenti, che si tratti “solo” di variazioni asintomatiche ma già
comprovabili morfologicamente o che esistano diversi fattori di rischio che agiscono
in sinergia.
In questo studio è stato possibile dimostrare per la prima volta che le misurazioni con
GD della durata di 8 minuti fungono da screening per le patologie conclamate
dell’apparato cardiocircolatorio e sono adatte per i danni agli organi interni o per
quanto riguarda la presenza di diversi fattori di rischio che agiscono in sinergia.
L’impiego capillare della tecnologia Vitalfeld nei campi di medicina preventiva, del
lavoro e aziendale per analizzare pazienti in salute dal punto di vista cardiovascolare
permette di approfondire la diagnostica in modo preciso e orientato alle risorse.
Gli utenti di GD sono però pregati di tener conto del fatto che la comprensione
multiprofessionale della “patologia cardiovascolare” non è ancora una condicio sine
qua non per tutti i medici di famiglia e per gli specialisti; ciò significa che il medico o il
terapeuta dovrebbe integrare i parametri riportati sopra nella sua diagnostica, in
modo da non lasciarsi sfuggire nessun fattore di rischio o danno agli organi interni
che potrebbe essere trattabile in via preventiva (tab. 1).
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