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La celebre sagrestia fu aggiunta alla basilica di Santo Spirito per iniziativa di Lorenzo il Magnifico. In questo caso,
l’architetto trasse ispirazione dalle soluzioni di Filippo Brunelleschi, creando un edificio a pianta ottagonale, che
richiamava la forma del Battistero di Firenze. Gli interni si caratterizzano per la presenza di elementi decorativi in
pietra serena: lesene, cornicioni, trabeazioni contribuiscono all’equilibrio generale di tutta la struttura. La sagrestia è
famosa anche perché al suo interno ospita uno dei capolavori di Michelangelo
I lavori furono seguiti da Lorenzo, che nel 1483 poté vedere l’opera completata. Tuttavia il Verrocchio ebbe qualche
problema a farsi pagare: sappiamo infatti che nell’anno della sua scomparsa doveva ancora riscuotere duecento fiorini
dall’Arte di Calimala.
Lorenzo si circondò inoltre di intellettuali – Poliziano, Ficino, Pico della Mirandola – e di artisti quali Antonio del
Pollaiolo, Filippino Lippi, Sandro Botticelli e il giovane Michelangelo, il cui rapporto con la famiglia Medici ebbe inizio
sul finire del Quattrocento.