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NUOVA EDIZIONE

G ian B ia g io C o n te - A n g e la P estelli - A lessandra R o g g ia


DIZIONARIOCONTE PIANEZZOLA RANUCCI

IL PIU
Corso di Latino
Lingua e civiltà
Nuovi strumenti
didattici: riquadri
Lezioni 2
riassuntivi delle voci
lunghe e complesse,
box di soccorso afine
lemma, segnalazione
delleparole del lessico
di base, tavole
difamiglie di parole.
Oltre 2.400 pagine.
14 carie a colori
sul mondo antico.
ampi apparati di
cultura e storia romana

Il ili'innario di Ialino piu inoilrrno v adornato, scientifica-


ιηι·Μι* uarantiio ila grandi autori. per conoscere e capire tutta
la latinità non soloipalla classica l n dizionario completo un Le Monnier
invcsumcntu m i uro clic aaonipanna lo Miniente dal biennio w w w .lem onnier.it

LE MONNIER LEGGERE PER CAPIRE, CAPIRE PER VIVERE


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I N D I C E
Il Sistema Qualità di Edumond Le Monnier S.p.A. è certificato da B V Q I
secondo la Norma U N I E N IS O 9001:2000 (Vision 2000) per le attività di:
progettazione, realizzazione e commercializzazione di testi scolastici e universitari, ____________ SINTASSI_______ Lessico di base 34
dizionari e supporti.
L e z io n e |EH La concordanza * Il genitivo dipendente da sostantivi (II) 36
La funzione attributiva e predicativa Lessico di base 36
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento
Gli edifici pubblici a Roma
totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche)
sono riservati per tutti i Paesi. * Il genitivo dipendente da sostantivi (III) 39
« La concordanza 2
» II genitivo dipendente da sostantivi (IV) 40
L’editore potrà concedere a pagamento l'autorizzazione a riprodurre a mezzo fotocopie ED Una città ‘spettacolare’
Lessico di base 41
una porzione non superiore a un decimo del presente volume. Le richieste di riprodu­ Historia Augusta, Vita di Adriano, 19 3
«3=3 IBI
zione vanno inoltrate all’ Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle Opere
Cultura e civiltà II teatro romano 3 • Il genitivo dipendente da aggettivi o participi 42
dell’ ingegno (AID RO ): segreteria@uidro.orf>- via delle Erbe 2, 20121 Milano.
Il lessico del teatro 5 # II genitivo dipendente da verbi (I) 44
E S E R C IZ I J Lessico di base 44
• La funzione attributiva e predicativa 10 S aiS gH I
Lessico di base 10 # Il genitivo dipendente da verbi (II) 45
Progettazione e redazione: Marina Di Simone Μ Τ Ώ 3 5 ΪΜ Lessico di base 45
Progetto grafico e realizzazione: dMB Editoria e Grafica, Firenze Il latino e ('Europa ίΒ ϋ Ξ Η ΐ
Disegni: Image Factory/Fausto Bianchi, Roberto Tornei Il mondo del teatro nel tempo e nello spazio 14 • Il genitivo dipendente da verbi (III) 47
Ricerca iconografica: Luca De Michelis e II genitivo dipendente da verbi (IV) 48
V e r s i o n i 13, p. 9; 19, 20, 21, p. 12
Copertina: Walter Sardonini/SocialDesign, Firenze
Immagine di copertina: Pagamento del tributo (calco di un bassorilievo Il Ialino e l'Europa
Il circo e la meta nel tempo e nello spazio 50
della fine del li secolo d.C.). Roma, Museo della Civiltà Romana
Foto Scala, Firenze L e z io n e Il nominativo V e r s i o n i 5, 6, p. 33; 10, p. 35; 14,15, p. 38;
18, p. 40; 20, p. 41; 24, p. 43; 27, p. 45; 30,
La costruzione di videor
Ha collaborato: p. 46; 34, p. 48; 38, p. 50
Laura Rossi (Revisione e integrazione del testo)
Gli edifici pubblici a Roma

s II doppio nominativo 15
Π3 Spettacoli gladiatori L e z io n e K i 'B II dativo
Petronio, Satyricon, 45,4-6; 11-13 16 Gli edifici pubblici a Roma
Cultura e civiltà L’anfiteatro 16
Prima edizione: febbraio 2005 « Il dativo di termine (I)

Ristampa:
Il lessico dell’anfiteatro 18 IH Che confusione, alle terme!
E S E R C IZ I Seneca, Lettere a Lucilio, 56,1-3 52
m La costruzione di videor 20
Cultura e civiltà Le terme 52
8 7 6 5 2009 2010 2011 2012
Lessico di base 20
Il lessico delle terme 54
E S E R C IZ I
La realizzazione di un libro comporta per l’Autore e la redazione
un attento lavoro di revisione e controllo sulle informazioni m I verbi con la costruzione personale 24
Lessico di base 56
contenute nel testo, sull’iconografia e sul rapporto Lessico di base 24
w M zsm m
che intercorre tra testo e immagine. E S E R C IZ I
Lessico di base 57
Nonostante il costante perfezionamento delle procedure di controllo,
Il latino e ['Europa Β12Ξ Ξ1
sappiamo che è quasi impossibile pubblicare un libro 27
L’arena e la fiera nel tempo e nello spazio 58
del tutto privo di errori o refusi. • Il dativo di termine (II)
Per questa ragione ringraziamo fin d’ora i lettori che li vorranno indicare V e r s i o n i 5, p. 19; 13, p. 23; 18,19, p. 26 • Il dativo di termine (III) 60
alla Casa Editrice, al seguente indirizzo: • Il dativo di termine (IV) 61
Lessico di base 62
L e z io n e Il genitivo
Gli edifici pubblici a Roma • Il dativo di termine (V) 63
www.lemonnierscuola.it • Il dativo di termine (VI) 64
• Il genitivo dipendente da sostantivi (I) 28 64
Lessico di base
Nell’eventualità che passi antologici, citazioni o illustrazioni di competenza
altrui siano riprodotti in questo volume, l’editore è a disposizione degli aventi
m Alle corse M S S B Ìm
Ovidio, L'arte di amare, 1,135-140; *> Il dativo di termine (VII) 65
diritto che non si sono potuti reperire. L’editore porrà inoltre rimedio, in caso di
29
cortese segnalazione, a eventuali non voluti errori e/o omissioni nei riferimenti
143-148; 153-156 * Il dativo di interesse (I) 67
relativi. Cultura e civiltà II circo 29 Lessico di base 67
31 ·5?Π7Τ7ΤΤ7·
Il lessico del circo
» Il dativo di interesse (II) 69
La Tipografica Varese S.p.A. - Stampato in Italia
INDICE INDICE v

• Il dativo di fine (I) 70 » L’ablativo strumentale (I) 100 Lessico di base 131 Lessico di base 162
Lessico di base 70 Lessico di base
E S E R C IZ I ΞΠ ΪΞΞ3
101
* Il congiuntivo deliberativo (o dubitativo) 163
E S E R C IZ I Il latino e l'Europa
Termini del viaggiare nel tempo e nello spazio (I) 133 * Il congiuntivo suppositivo 165
® Il dativo di fine (II) 71 L’ablativo strumentale (II) 102
* Il dativo dipendente da aggettivi 72 L’ablativo strumentale (III) 103 V e r s i o n i 8, p. 128; 12,13, p. 129; 19, Il latino e l'Europa
L’ablativo strumentale (IV) 104 p. 132; 20, p. 133 Il porto e la taverna nel tempo e nello spazio 166
Il latino e l'Europa
Le tenne e la piscina nel tempo e nello spazio 73 Lessico di base 105 V e r s i o n i 5, p. 156, 9, p. 157; 10, p. 158,13,
p. 159; 17,18, p. 161; 22, p. 163; 25, 26,
V e r s i o n i 5, p. 55; 8, p. 57; 12, p. 60; 16, p. 62; 19,
e L’ablativo strumentale (V) p. 164; 30, p. 166
106
p. 64; 25, p. 67; 28, 29, p. 68; 31, p. 69; L e z io n e E O I L'indicativo
32, p. 70; 37, p. 72 11 Ialino e l’F.uropa L’uso dei tempi neU’indicativo
La curia e la chiesa nel tempo e nello spazio 108
— V e r s i o n i 6, p. 97; 10, p. 100; 19, p. 103;
Il ‘falso condizionale’ L e z io n e Le interrogative
Viaggi, strade e mezzi di trasporto dirette
L e z io n e B P H L'accusativo 22, p. 106; 24, 25, p. 107
Gli usi di an
Gli edifici pubblici a Roma « I tempi dell’indicativo (I) 134
Le proposizioni esclamative e incidentali
EHI II viaggio di Orazio
* L’accusativo semplice (I) 74 Il commercio
L e z io n e BirJII Determinazioni Orazio, Satire, 1,5,1-9; 25-26; 71-72; 104 135
m Gli acquedotti romani
Vitruvio, L’architettura, 8,5 75
di tempo e di luogo Cultura e civiltà Viaggiare per terra e per mare 135 # Le proposizioni interrogative dirette semplici 167
Gli edifici pubblici a Roma Il lessico dei viaggi 137 BQ Come arricchirsi dandosi al commercio
Cultura e civiltà Gli acquedotti 75 Petronio, Satyrìcon, 76,3-9 168
ΞΞΞΞ1
II lessico degli acquedotti 77 • Determinazioni di tempo (I) 109 Lessico di base 139 Cultura e civiltà Mercanti e banchieri 169
D 3 Tipi di tempio
Vitruvio, L’architettura, 3,3 110 Il lessico dei mercanti 170
Lessico di base 78 • I tempi dell’indicativo (II) 141
■B S H B · Cultura e civiltà II tempio 110 # I tempi dell’indicativo (III) 142
Lessico di base 173
* L’accusativo semplice (II) 81 Lessico di base 142
Il lessico del tempio 112
* L’accusativo semplice (III) 83
[Ξ ϋ Ξ Ξ ] * Le proposizioni interrogative dirette disgiuntive 175
Lessico di base 84 m Determinazioni di tempo (II) 114 • La legge dell’anteriorità 144 * Gli usi di an 176
■gsasnni • Lo stile epistolare 145
Lessico di base 115 Lessico di base 177
I complementi in accusativo 85 Lessico di base 145
■ s s a a ·
II doppio accusativo (I) 86 ΞΗΞ3Ξ
• Determinazioni di luogo 117 Lessico di base 178
Lessico di base 86 « I l ‘falso condizionale’ 148
Lessico di base 117 wmMs m
·ί4^13ιϊΉΜ· Lessico di base 148 » Le proposizioni esclamative 179
Il doppio accusativo (II) 89 li latino e l’Europa * Le proposizioni incidentali 180
Il doppio accusativo (III) 90 Il latino e l’F.umpa
Il tempo e l’alibi nel tempo e nello spazio 120 Il Ialino e l’Eiimpa
Il Ialino c l’Europa Termini dei viaggiare nel tempo e nello spazio (II) 150 Attività commerciali nel tempo e nello spazio 182
V e r s i o n i 7, p. 114; 13,14, p. 116; 19, 20, p. 119
L acquedotto e il tubo nel tempo e nello spazio 91 V e r s i o n i 4, p. 139; 8, p. 140; 11, p. 141; V e r s i o n i 4, p. 172; 8, p. 174; 15, p. 178; 19,
15, p. 143; 23, 24, p. 147; 27, p. 149 p. 180; 23, p. 181
V e r s i o n i 3, p. 78; 10, p. 81; 14, p. 83; 21,
p. 87; 23, p. 88; 26, p. 90; 28, p. 91
L e z io n e La sintassi del verbo
Verbi transitivi e intransitivi L e z io n e I O Il congiuntivo L e z io n e 1 2 L’infinito
L e z io n e 6 L'ablativo Verbi causativi e fraseologici Usi nelle proposizioni indipendenti Il libro e la scrittura
Gli edifici pubblici a Roma Viaggi, strade e mezzi d i trasporto Il commercio # L’infinito in funzione nominale (I) 183
* L’ablativo propriamente detto (I) 92 * Particolarità nell’uso di alcuni verbi transitivi 121 • Il congiuntivo esortativo 151 tifa I più antichi libri di carta
Plinio il Vecchio, Storia naturale, 13,85-86 184
ΕΞ Lavori al foro m La via Appia lin i Le merci preziose dell’Arabia
Cicerone, Lettere ad Attico, 4,16 93 Frontino, Gli acquedotti della città Plinio il Vecchio, Storia naturale, 12,82-84 152 Cultura e civiltà Tavolette di cera e rotoli di papiro 184
Cultura e civiltà La curia e la basilica 93
di Roma, 5,1 122
Cultura e civiltà Lo sviluppo del commercio 152 Il lessico dei libri e della scrittura (I) 186
Cultura e civiltà Le strade 122
Il lessico della curia e della basilica 95 Il lessico del commercio 154
Il lessico delle strade 124 Lessico di base 188
Lessico di base 97 Lessico di base 156 n m g a i
r e n -ra n · • L’uso del passivo 127 ■ =^ι 4.;Ιη CTI • L’infinito in funzione nominale (II) 189
¥ L’ablativo propriamente detto (II) 98 Lessico di base 127 • Il congiuntivo ottativo 158 Lessico di base 190
Lessico di base 98 E S E R C IZ I • Il congiuntivo concessivo 160 ΒΒ 3Η35Ξ 1
E S E R C IZ I! * I verbi fraseologici e causativi 130 • Il congiuntivo potenziale 162 * L’infinito in funzione nominale (III) 191
VI INDICE INDICE VII

® L’infinito in funzione verbale:


proposizioni dipendenti (I) 192 L e z io n e ΓΕΠ Il gerundio L e z io n e La coordinazione L e z io n e Le completive con ut
• L’infinito in funzione verbale: e il gerundivo Arte e tecnica volitivo-finale
proposizioni dipendenti (II) 193
L’arredamento Le completive rette dai verba timendi
Lessico di base 194 ® La coordinazione 245
Il gerundio Macchine e tecnologia
221
|fi>] Il ciabattino parvenu
• L’infinito in funzione verbale: B Q Gli arredi preziosi non aumentano Marziale, Epigrammi, 9,73 246 • Le proposizioni completive di natura finale 274
proposizioni dipendenti (III) 195 il piacere
m L'infinito in funzione verbale: Cultura e civiltà Artigiani e bottegai 246 ΠΤΠ L’importanza delle macchine
Lucrezio, Sulla natura, 2,24-39 222
proposizioni dipendenti (IV) 196 Vìtruvio, L'architettura, 10,1,5 276
Cultura e civiltà L’arredamento della casa Il lessico deU’artigianato (I) 248
e L’infinito in funzione verbale: Cultura e civiltà Le macchine di uso civile 276
romana 222 ■ 4-HSTTO·
proposizioni dipendenti (V) 198
• L’infinito in funzione verbale: Lessico di base 250 Il lessico delle macchine di uso civile 278
Il lessico dell’arredamento 224
proposizioni dipendenti (VI) 200 ·4 -~ Η :Μ Π · Β Ξ Ξ Ξ Ξ ·
fTd <ΐίΗνΏΒ
Lessico di base 200 Lessico di base 252 Lessico di base 280
Lessico di base 227
s z s s i ■ LIL IT O M ■ΞΗ2ΗΞ1
• L’infinito in funzione verbale: Il 1.timor l'I.uiopn ® Le proposizioni completive rette
* Il gerundivo 229
proposizioni indipendenti (I) 201 Il fabbro e l’orefice nel tempo e nello spazio 254 dai verba timendi 283
» La costruzione del gerundio e del gerundivo
• L’infinito in funzione verbale: con un complemento oggetto 229 V e r s i o n i 4, p. 249; 7,10, p. 251 ; Lessico di base 284
proposizioni indipendenti (II) 202 * L'uso dei casi del gerundio e del gerundivo 231 12, p. 253; 15, p. 254
Il Ialino e l'Europa Lessico di base 231
Il papiro e la carta nel tempo e nello spazio 202 E S E R C IZ I La ruota e la chiocciola nel tempo e nello spazio 287
V e r s i o n i 4, p. 187; 5, p. 188; 8, p. 189; 14, » La coniugazione perifrastica passiva 233 L e z io n e 17 La subordinazione V e r s i o n i 3, p. 279; 12,13, p. 283; 17, p. 285;
p. 192; 20, p. 195; 22, p. 196; 28, 29, p. 201 18, p. 286
Il Ialino e l'Europa La consecutio temporum
La lanterna e la candela nel tempo e nello spazio 234 Il congiuntivo obliquo, eventuale e caratterizzante
V e r s i o n i 6, p. 226; 7, p. 227; 10, p. 228; 20, 21, L’attrazione modale
p. 232; 24, 25, p. 234
L e z io n e II participio Attività artigianali L e z io n e fcjfc Le completive
Il libro e la scrittura dichiarative
• La consecutio temporum(l):
• Il participio: tempi, diatesi e valore 203
L e z io n e m II supino subordinate di I grado 255 Le completive con ut consecutivo-dichiarativo
L’abbigliamento______ B B L’ambra Le completive con quod
lift] Poeta a tutti i costi
Plinio il Vecchio, Storia naturale, 37,11 257 Macchine e tecnologia
Petronio, Satyricon, 114,13-115,6 204
* Il supino in -um 235
Cultura e civiltà Libri e lettori 204 Cultura e civiltà Merci pregiate e lavorazioni
I f U L’eleganza femminile deve travestirsi artigiane 257 • Le proposizioni completive di natura
Il lessico dei libri e della scrittura (II) 206 di semplicità consecutivo-dichiarativa 288
Ovidio, L’arte di amare, 3,205-212; Il lessico dell’artigianato (II) 259
Ε ίΙ^ Ξ Ξ ϋ B E I II progresso: un bene o un male?
215-222;229-230 236
Lessico di base 208 Lucrezio, Sulla natura, 5; 1308-1309;
Lessico di base 261
ΙΤΤΐΓ-ΨΙΙί Ι Cultura e civiltà L’abbigliamento 236 1341-1353 289
■sm ani
® La coniugazione perifrastica attiva 209 Il lessico dell’abbigliamento 238 Cultura e civiltà Macchine belliche
Lessico di base 264
» L’uso nominale del participio (I) 210 e oggetti meccanici 289
mdàdjssm
Lessico di base 210 Lessico di base 240
• Lsì consecutio temporum (II): Il lessico delle macchine belliche
ΕΞ33ΗΕ3Ε fis s a t a · 265 e degli strumenti meccanici 291
subordinate di grado superiore al I
® L'uso nominale del participio (II) 212 v II supino in -u 242 • La subordinazione: il congiuntivo al posto
® L’uso nominale del participio (III) 213 269
Lessico di base 243 dell’indicativo (I) Lessico di base 293
• L’uso verbale del participio (I) 214
Lessico di base 269 ■·4-ΐ4:· π ν ν
Lessico di base 214
Il latino e l'Europa ESEHCWfll»; • Le proposizioni completive
Il sandalo e l’ombrello nel tempo e nello spazio 244 • La subordinazione: il congiuntivo al posto dichiarative con quod 296
• L’uso verbale del participio (II) 217 270
V e r s i o n i 6, p. 240; 10,11, p. 242; 14,15, p. 244 dell’indicativo (II) Lessico di base 297
« L’uso verbale del participio (III) 218
• La subordinazione: il congiuntivo al posto
Il Ia lin o e l'E uropa dell’indicativo (III) 271
Il libraio e la pergamena nel tempo e nello spazio 220 • L’attrazione modale 272
La balestra e il missile nel tempo e nello spazio 300
V e r s i o n i 4, p. 207; 8, p. 210; 16, p. 213; 19,
V e r s i o n i 3, p. 292; 10,11, p. 295; 18,19, p. 299;
p. 215; 20, p. 216, 23, p. 217; 24, Materiali esotici’ nel tempo e nello spazio 273
p. 218; 27, p. 219 20, p. 300
V e r s i o n i 2, 3, p. 260; 10, p. 264; 15, p. 267; 16,
p. 268; 19, p. 270; 22, p. 271
VII! I N D I C E
INDICE

Il lessico degli animali (I ) 329 Il latino e l’Europa


L e z io n e ΙΜ [»Ι Le completive con Lessico di base 370
Il funerale e il lutto nel tempo e nello spazio 409
E S iH S ·
quin e quomlnus Lessico di base 331 V e r s i o n i 3, 4, p. 399; 8, p. 402; 15, p. 405;
“ 1 e proposizioni causali 371
La medicina 19, p. 407; 20, p. 408
* Le proposizioni relative proprie Il latino e l'Europa
• Le proposizioni completive con quin con il verbo al congiuntivo 333 Animali nel tempo e nello spazio (III) 375
e quommus (I) 301 Lessico di base 334 V e r s i o n i 5, 6, p. 365; 7, p. 366,12, p. 368;
ΕϋΤΠ Come fare una diagnosi 13, p. 369; 17,18, p. 373; 20, p. 374 L e z io n e II perìodo ipotetico
Celso, La medicina, pr. 13-16 302 • Le proposizioni relative improprie 336 dipendente
Cultura e civiltà I medici a Roma 302 Lessico di base 336 Il tem po libero_______
Il lessico della medicina (I) 304
• Le proposizioni relative: particolarità 338
L e z io n e Concessive, m II periodo ipotetico dipendente (I) 410
Lessico di base 338
comparative, avversative, li i d Otium e saggezza
Lessico di base 306
condizionali Seneca, La tranquillità dell’animo,
Il mondo secondo i Romani 1,11-13 e 17 411
• Le proposizioni completive con quin Il latino e l'Europa
e quomlnus (II) 308 Animali nel tempo e nello spazio (I) 341 Cultura e civiltà II tempo libero 412
* Le proposizioni concessive 376
Lessico di base 309 V e r s i o n i 5, p. 331; 8, p. 332; 9, p. 333; Il lessico dell’oiinm 413
Π33 Alziamo gli occhi al cielo!
■ "TT·;·- yj mi 13,14, p. 335; 17,18, p. 337; 22, 23, p. 340
Seneca, Consolatio ad Helviam matrem,
8,5-6 377 Lessico di base 415
La medicina e il dolore nel tempo e nello spazio 312
Cultura e civiltà La geografia romana 377
V e r s i o n i 3, 5, 6, p. 305; 12, p. 308; L e z io n e Le finali • Il periodo ipotetico dipendente (II) 419
18, p. 311; 19, p.312 Il lessico della geografia 379 Lessico di base 420
e le consecutive
Gli animali Lessico di base 382
Il Ialino e l'Europa
• Le proposizioni finali 342 L’ozio e il negozio nel tempo e nello spazio 423
L e z io n e | Le interrogative ® Le proposizioni comparative 385
indirette
ΕΞ3 La tartaruga marina
Lessico di base 386
V e r s i o n i 3, p. 414; 4, p. 415; 11, p. 417;
Plinio il Vecchio, Storia naturale, 9,35 344 12, p. 418; 18, p. 423
La medicina Ε'35ΙϊΜΙ·4Ι1
Cultura e civiltà Quadrupedi, pesci e rettili 344 Lessico di base 389
• Le proposizioni interrogative indirette semplici 313 Il lessico degli animali (II) 346 E s s a
ΕΞΙ Invettiva contro i medici • Le proposizioni avversative 390 L e z io n e II discorso indiretto
Plinio il Vecchio, Storia naturale, 29,17-19 314 Lessico di base 350 ® Le proposizioni condizionali 391 I giochi_____________
Cultura e civiltà La medicina a Roma 314 133323ΕΠΙ Il latino e l'Europa
• Le proposizioni consecutive 354 Termini geografici nel tempo e nello spazio 393 • Il discorso indiretto (I) 424
Il lessico della medicina (II) 316
Lessico di base 355 V e r s i o n i 5, 6, p. 381; 7, p. 382; 11,12, p. 384; Β3Π Un giocatore illustre
E S E R C IZ I 16,17, p. 388; 18, p. 389; 21,22, p. 391 ; 24, p. 392 Svetonio, Vita di Augusto, 71,1-3 426
• Le proposizioni interrogative
indirette disgiuntive 321 Il latino e l'Europa Cultura e civiltà I giochi dei Romani 426
Lessico di base 321 Animali nel tempo e nello spazio (II) 358 Il lessico dei giochi 428
V e r s i o n i 6, 7, p. 348; 8, 9, p. 349; 13, p. 351; B aSH al
14, p. 353; 18, p. 356; 19, p. 357
L e z io n e Il periodo ipotetico
Il latino e l'Europa Lessico di base 431
indipendente
La frattura e la febbre nel tempo e nello spazio 325 W S S BBM
Il culto dei morti » Il discorso indiretto (II) 432
V e r s i o n i 7, 8, p. 319; 9, p. 320; 15, p. 323;
17, p. 324; 18, p. 325 L e z io n e Le temporali m II periodo ipotetico indipendente 394
• Il discorso indiretto (III) 435
e le causali Lessico di base 436
BEsI Remo e l’origine dei Lemuria
Gli animali Ovidio, Fasti, 5,457-483 396
11 latino e l'Europa
L e z io n e Le proposizioni • Le proposizioni temporali 359
Cultura e civiltà II culto dei morti 396
Giochi nel tempo e nello spazio 439
relative |££| Il passero solitario Il lessico dei defunti 398 V e r s i o n i 5, 6, 7, p. 430; 9,10, p. 432; 12, p. 433;
Gli animali Catullo, Carmi, 2 361 13,14, p. 434; 16, p. 436; 17,18, p. 437;
Lessico di base 400 19, p. 438
Cultura e civiltà Gli uccelli 361
• Le proposizioni relative proprie con il verbo ■ m a
all’indicativo 326 Il lessico degli animali (III) 363 • Il periodo ipotetico misto 405
|f23 «Maschi e femmine Dio li creò» • Le congiunzioni condizionali 406
Cicerone, La natura degli dèi, 2,128 327 Lessico di base 367 Lessico di base 406
E S E R C IZ I 440
Cultura e civiltà Quadrupedi esotici e nostrani 327 E S E R C IZ I In d ic e d e lle v e r s io n i
[ s i n t a s s i p e i c a s i le e o n e 1 La concordanza 3

La concordanza E d fe R C IZ I

La funzione attributiva e predicativa L ’A U T O R E , IL T E S T O


μ Ί Gli edifici pubblici a R om a
T1 Una città ‘spettacolare’ {Historia Augusta, Vita di Adriano, 19)
IA T IC A
LA CO N CO R D ANZA In questo passo tratto da//’Historia Augusta, opera storica del IV secolo d.C. incentrala sulle
vite degli imperatori, sono riportate le molte iniziative intraprese da Adriano (117-138 d.C.),
Il soggetto concorda sempre nella persona e nel numero con il predicato della frase in cui si trova, sia uno fra gli imperatori più colti e illum inati che Rom a abbia mai avuto. Alcune di queste in i­
esso un predicato verbale o un predicato nominale. ziative sono legate al teatro.

Nel caso del predicato nominale, se il nome del predicato è costituito da un sostantivo, concorda con il
soggetto solo nel caso; se invece è un aggettivo o un nome mobile, concorda in genere, numero e caso. In omnibus paene urbibus et aliquid ae- In quasi tutte le città [Adriano] fece costruire qualco­
Es. Athenae artium dom icilium fuerunt Atene fu il domicilio delle arti. dificavit et ludos edidit. Athenis mille fera- sa e organizzò degli spettacoli. Ad Atene diede nello
(Cicerone). stadio uno spettacolo di caccia con mille fiere. Non al­
rum venationem in stadio exhibuit. Ab ur­
lontanò mai dalla città di Roma alcun cacciatore o al­
. Historia magistra vitae est. La storia è maestra di vita. be Rom a num quam ullum venatorem aut cun attore. A Roma, dopo tu tti gli altri sm isurati e pia­
scaenicum avocavit. Romae post eeteras cevoli spettacoli, in onore di sua suocera donò al po­
nb II soggetto costituito da un verbo aUmfinito o da una proposizione infinitiva si considera neutro. inmensissimas voluptates in honorem so- polo le spezie e in onore di Traiano fece scivolare sulle
Es. Vincere honestum est, Vincere è onorevole, gradinate del teatro balsami e croco. Fece rappresen­
crus suae aromatica popu lo donavit, in
p u lch ru m ignoscere (Pubblio Siro). bello perdonare. tare opere teatrali di ogni genere secondo il costum e
honorem Traiani balsama et crocum per antico e fece esibire attori della corte im periale. [...]
Quando il predicato non concorda con il soggetto grammaticale della frase ma con il soggetto lo­ gradus theatri fluere iussit. Fabulas om nis Nonostante avesse voluto ovunque grandi opere, non
gico si ha la cosiddetta concordanza a senso. In tal caso il soggetto grammaticale è rappresentato da: generis more antiquo in theatro dedit, his- fece iscrivere mai il suo nome da nessuna parte se non
- sostantivi collettivi com e turba, m ultitudo, pars; triones aulicos publicavit. [...] Cum opera sul tem pio del padre Traiano. A Roma restaurò il
- sostantivi neutri com e m ilia, capita-, Pantheon, i recinti, la basilica di N ettuno, m oltissim i
ubique infinita fecisset, num quam ipse ni-
- pronom i come quisque, uter, uterque. tem pli, il foro di Augusto, il lavacro di Agrippa, e con­
si in Traiani patris tempio nomen suum sacrò tu tti questi edifici ai nomi dei loro artefici.
Es. Pars navium haustae sunt (Tacito). Parte delle navi si inabissò.
scripsit. Rom ae in sta u ra v i Pantheum,
Uterque ex castris stativis exercitum Entrambi fanno uscire l’esercito
saepta, basilicam Neptuni, sacras aedes
educunt (Cesare). dall’accampamento fisso.
plurimas, forum Augusti, lavacrum Agrip-
Il predicato concorda con l’apposizione, e non con il soggetto, se l’apposizione è costituita da un ap­ pae, eaque om nia propriis auctorum no-
pellativo geografico (com e urbs, oppidum , insula, colonia). minibus consecravit.
Es. Corioli, oppidum Volscorum, captum est. Coiioli, città dei Volsci, fu presa.

FA C C IA M O P R A T IC A ...
Completa le seguenti frasi facendo attenzione alla concordanza del predicato con il soggetto. in om nibus urbibus, «in tulle le città»: qui l’a g ­
gettivo omnis, -e, è in funzione attributiva
Pueri magistrum spect........... I fanciulli guardano il maestro, [usa specto, -are]
Ancilla dom inam spect.......... La fanciulla guarda la padrona.
Pars ancillarum Parte delle ancelle
dom inam spect............. guarda la padrona, [conc. a senso]
Cultura e civiltà
P u lch r............est honeste vivere. È bello vivere onestamente. IL TEATRO ROMANO
Syracusae, urbs Siciliae, Siracusa, città della Sicilia,
I
Il m odello g re c o lare, per di più senza altare nel tori {cunei). Poiché al contrario di
a Graecis habitat................... fu abitata dai Greci.
Il teatro romano, che derivava da mezzo. quello greco, il teatro romano non
Senectus ips......est morbus. La vecchiaia in sé è una malattia. quello greco, mantenne una strut­ era costruito su un pendio per
Athenae om n iu m artium invent..... Atene fu l’inventrice di tutte le arti. tura molto simile a questo, ripren­ La c a v e a sfruttarne l’inclinazione naturale,
dendone la form a semicircolare; Aveva form a di perfetto semicer­ la cavea doveva essere sostenuta
/'·...................
tuttavia se ne differenziava per il chio anche la cavea, la gradinata da un complesso sistema di galle­
Turpitudop........... est quam dolor. La vergogna è cosa peggiore del dolore.
fatto che Yorchestra, cioè lo spazio riservata agli spettatori: vi si acce­ rie in muratura che, viste dall’e­
in cui danzava e cantava il coro, deva dai vomitoria, le porte di ac­ sterno, conferivano aU’edificio l’a­
non era circolare bensì semicirco­ cesso, e risultava divisa in vari set­ spetto di un immenso semicer-
4 S I N T A S S I D E 1 C A S I le z io n e 1 La concordanza

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

Ti presentiamo una scelta di vocaboli relativi al m ondo del teatro; alcuni li hai già in­
contrati nella scheda II teatro romano. I termini sottolineati sono i cosiddetti ‘falsi
am ici’. Come nel prim o volume, le parole evidenziate in grassetto sono quelle da m e­
morizzare.

STRUTTURE______________________ comoedia, -ae, f.: commedia ESPRESSIONI _________________


aulaeum, -i, n.: sipario cothumàta, -ae, f.: coturnata comoedtam (o tragoediam)
(tragedia di argomento greco) scribére: scrivere una commedia
cavea, -ae, f.: gradinata per gli
deus, -i ex machìna, m.: (o una tragedia)
spettatori
immagine di divinità che per fabùlam agére: portare in scena
orchestra, -ae. f.: orchestra (spazio
mezzo di ingranaggi veniva fatta un dramma (detto dell’attore)
circolare al centro del teatro)
scendere sulla scena fabùlam docere : portare in scena
pulpitum. -i, n.: palco
fàbula, -ae, f.: opera teatrale un dramma (detto dell'autore)
scaena, -ae, f.: parete di fondo
fabula Atellàna, f.: farsa atellana fabùlam edere : portare in scena
theàtrum, -i, n.: teatro (spettacolo teatrale popolare un dramma (detto dell’impresario)
velarium, -ti, n.: tendone originario della città di Atella) ludum (o ludos) edere: dare
ludi, -órum scaemci (pi.), m.: (= organizzare) uno spettacolo
PERSONAGGI____________________
spettacoli o giochi tenuti in teatro pubblico
dommus, -i gregis, m.: modos facère: comporre musica
musica, -ae, f.: musica
capocomico
numèrus. -i, m.: ritmo munus (o ludum) exhibére:
grex. gregis. m.: compagnia rappresentare, dare uno spettacolo
teatrale palliata, -ae, f.: palliata
(commedia di argomento greco) partes agère: recitare un ruolo
histrio, -ónts, m.: attore
partes. -ìum (pi.), f.: ruolo partes feminàrum agére: recitare
mimus, -i, m.: mimo (attore di una parte (ruolo) femminile
pantomima) persóna, -gè, f.: maschera
praetexta, -ae, f.: pretesta in scaenam promére (o
pantomlmus, -i, m.: pantomimo producére): mettere in scena
chio, scandito da più ordini di ar­ sto modo il pubblico veniva difeso (attore di pantomima) (tragedia di argomento romano)
U n t e a t r o m osto p a r t ic o la r e
cate e gallerie interne. Questi pas­ dai raggi del sole o da acquazzoni tessèra. -ae. f.: biglietto theàtrum aedificàre: costruire un
E rimasto celebre il teatro mobile scaenìcus, -i, m.: attore
saggi coperti erano sfruttati per improvvisi, ma si riusciva anche a fatto costruire a Roma nel 53 a.C. teatro
spectàtor, -óris, m.: spettatore tibia, -ae. f.: flauto
facilitare l’afflusso degli spettatori regolare e migliorare gli effetti dal ricchissimo Curione, descritto tibìas inflàre: suonare il flauto
(spectatores) e offrire loro un ripa­ acustici. tibiae, -àrum (pi.), f.: flauto doppio
da Plinio il Vecchio nella Storia tibiis canére: suonare il flauto
ro in caso di pioggia. naturale. Si trattava di una strut­ SPETTACOLI_____________________ tibìcen, -inis, m.: flautista
L a m a n ia d e i t e a t r o tura costituita da due grandi teatri carmen, -ìnis Fescennìnum, n.: togata, -ae, f.: togata (commedia
11p a l c o a c e n i c o In età ellenistica (III-I secolo a.C.) in legno posti l’uno di fronte all’al­ (canto) fescennino, fatto di di argomento romano)
Dietro l'orchestra si trovava il pal­ il teatro assunse un’eccezionale tro e appoggiati ciascuno su un insulti e motteggi improvvisati
coscenico, costituito da una pare­ tragoedìa, -ae, f.: tragedia
importanza al punto che tutte le perno sul quale potevano essere
te di fondo (scaena), sulla quale in città vollero averne uno, non solo fatti girare: se si volevano offrire
genere era dipinta la facciata di un per potervi rappresentare comme­ contemporaneamente due diverse 1. Rispondi alle domande sul brano tratto dalTHisioria Augusta e sulla scheda II teatro
palazzo a due o tre piani, e da un die (comoediae), tragedie (tragoe- rappresentazioni, i due teatri veni­ romano', inserisci le parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico del teatro.
palco (pulpitum) di forma rettan­ diae) e, più tardi, pantomime (pan­ vano addossati in modo tale che le
golare chiuso da un sipario (au- tomimi), ma anche per potervi te­ due caveae si toccassero e le voci a. Che cos’era la cavea ? ................................................................................ E l’orchestra ?
laeum): novità rilevante, quest’ul- nere assemblee popolari e feste di degli attori (histriones) delle due
tima, rispetto al teatro greco. Un ogni genere. Il più antico esempio diverse compagnie (greges) non si b. A che cosa serviva il tendone (la i .................................... )?
altro elemento nuovo era costitui­ di teatro in pietra conservatosi (i sovrapponessero; se invece si face­
to dal velarium, l'enorme tendone teatri furono a lungo costruiti in le­ vano ruotare, si potevano unire e
c. Che cosa significa il termine latino persona ?................................. . E partes?
che, grazie a un complesso siste­ gno) è il teatro di Marcello a Roma, trasformare in un anfiteatro da
ma di carrucole fisse e mobili, cor­ dedicato da Augusto al nipote pre­ sfruttare per i combattimenti fra i
de e pulegge, si poteva stendere fi­ diletto, figlio di sua sorella Ottavia, gladiatori. d. Qual è il più antico esempio di teatro in pietra rimasto a Roma?
no a coprire l’intero teatro: in que­ morto a soli diciannove anni.
6 N T A S D E I C A S I le z io n e 1 La concordanza 7

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

2. Traduci le seguenti frasi facendo attenzione alla concordanza fra il soggetto e il ________ N O M E D EL PRED ICATO _______________ S O G G E T T O C O R R IS P O N D E N T E

predicato verbale: analizza le forme verbali e i relativi soggetti specificando la


4. Elephantus prudentissima ..................................................................................................
persona e il numero, e verificane l’accordo. Sottolinea inoltre tutti i termini ri­
om nium beluarum est (C i­
conducibili all’ambito del teatro.
cerone).

________________________________________ PRED ICATO V E R B A LE ______________ S O G G E T T O C O R R IS P O N D E N T E 5. Virtus est vitiu m fugere ..................................................................................................


1. Si tu et Tullia valetis, ego et valelis: indie, pres. II pers. pi. tu et Tullia·. II pers. pi. (Orazio).
suavissimus Cicero vale- valemus: indie, pres. I pers. pi. ego et Cicero: I pers. pi.
mus (Cicerone).
4. Traduci le seguenti espressioni sottolineando le apposizioni e cerchiando gli at­
2. Domitius naves colonis pas- ................................................................................................... tributi. Alcuni termini sono riconducibili al mondo del teatro: quali?
toribus com piei (Cesare).
Cicero consul·, Corioli oppidum Volscorum; Thebae ipsae; Turpio, dominus clari gregis; Vul-
3. Per eos dies ludi Taurii per ...................................................................................................
tum um Etruscorum urbem\ voluptates, dominae; mimus Lucius-, imperator Gaius; divitiae
biduum facti sunt religio-
grandes] Volsinii oppidum Tuscorum-,provincia Sicilia;princeps Hadrìanus-, Archiapoeta.
nis causa (Livio).

4. Ille theatrum m agnificum ................................................................................................... 5. Completa le frasi utilizzando le espressioni dell’esercizio precedente e aiutando­
e marmore facere instituit ti con i suggerimenti indicati fra parentesi: fai attenzione agli accordi tra sogget­
(Livio). to e predicato, quindi traduci.
5. Aeschylus et m odicis in - ...................................................................................................
1. Cicero consul Catilinam fu g a v .......... [indie, pf. di fugo].
stravit pulpita tignis et do- ...............................................
2. Thebae ipsae, ......................... [pron. rei.] Boeotiae caput est, in magno tum ultu
cu it magnumque loqui ni-
................................ [indie, impf. di su m ] (Livio).
tique coth u m o (Orazio).
3. Turpio d o m in ................. gregis omnes Terenti fabulas egit.
6. Quae me tellus, quae me ................................................................................................... 4. Vultum um , Etruscorum urbs, ab S a m n itib u s ............................................... [indie.
aequora possunt accipere, ................................................................................................... pf. pass, d ica p io ] (Livio).
aut quid iam misero m ih i ............................................ 5. Voluptates, blanditissimae dominae, animos a v irtu te .......................................... [in ­
denique restai? (Virgilio). die. pres. di detorqueo] (Cicerone).
6. Cum Laelius consul esset, m i m .................. Lucius floruit.
7. Fabulam palliatam seri- ................................................................................................... 7. Magni cognomen imperator G a iu s ........................................... [indie, pf. di adim o]
barn ac modos faciam. ............................................... Cn. Pom peio (Svetonio).
8. Divitiae grandes h o m in i..............................[indie, pres. di su m ] vivere parce (L u ­
8. E t tu et omnes homines id ................................................................................................... crezio).
scitis. ............................................ 9. Volsinii, oppidum Tuscorum, to tu m .......................................... [indie, pf. di concre­
m o ] fulm ine (Plinio il Vecchio).
10. P ro v in c i...........Siciliam Verres.......................................... [indie, pf. di spolio].
3. Traduci le seguenti frasi d’autore facendo attenzione alla concordanza fra il sog­ 11. Ab Hadriano p rin cip ............ complures ludi scaenici editi sunt.
getto e il predicato nominale: analizza il nome del predicato e i soggetti specifi­ 12. Archiam p o e t ..........Cicero defendit.
cando il numero ed eventualmente il genere.

N O M E D EL PRE D IC A TO S O G G E TTO C O R R IS P O N D E N T E
6. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordine
sparso nella colonna a lato, poi traduci; procedi spuntando ogni abbinamento via
1. Si gravis est dolor, brevis gravis: m. sg. dolor: m. sg. via trovato. Infine sottolinea i vocaboli riconducibili al teatro.
est; si longus est, levis est brevis: m. sg.
(Cicerone). longus: m. sg.
levis: m. sg. Antiqui, c u m ...................... .... facerent, servos d e ........... personam
exire iubebant (Cicerone).
2, Iniustitiae genera duo sunt
(Cicerone). pulpita - scaenam
«O ro te», inquam, « ............ ............ tragicum dim oveto» (Apuleio).
3. H um anum est amare, hu- Proscaenia autem s u n t........ .................ante..................... .... , in quibus orchestrae
manum ignoscere (Plauto). Indierà exercentur (Servio).
S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 1 La concordanza

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

11. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando gli elementi che si concordano
« cerebrum non habet!» (Fedro). aulaeum a senso.
5. Tunc me per proscaenium medium velili quandam victim am publica
1. Turba seniorum adventum hostium obstinato ad mortem animo exspectabant (Livio).
ministeria producunt e t ......................... mediae sistunt (Apuleio). ludos - cavea
2. Pars subeuntium obruti sunt, pars confixi et exangues aut laceri sunt (Tacito). 3. Dux hos­
tium C. Herennius cum urbe Valentia et exercitu deleti sunt (Sallustio). 4. Tandem urbem
expugnavit. Itaque septem milia quadringenti caesi, capta minus tria milia hom inum sunt
7. Traduci le seguenti espressioni relative al mondo del teatro.
(Livio). 5. Eodem die uterque eorum ex castris stativis a flumine Apso exercitum educunt
(Cesare). 6. Perfugae captivique docebant struere materias in m odum pontis, alii super-
In theatro sedere; om nespalliatam spectaverunt; aulaeum toliere·, poeta ille complures fa-
stantes ex aggere proeliabantur, pars intus occulti muros subruebant (Tacito).
bulas scripsit; auxilio dom ini gregis; nullus histrio Romanus erat; in scaena saltare·, plu-
rimos ludos promère·, pantom im os prospere Laberius edit; theatros Caesaribus consecra-
12. Individua la concordanza errata e correggila; quindi traduci le frasi.
verunt; non solum cothumatas, sed etiam praetextas Ennius docuit.

8. Traduci le seguenti frasi. I ()K\l.\ ( Ok KI . l IΛ T R A D U Z IO N E

Hac pugna pugnata, Hanni-


1 · Terenzio mise in scena solamente sei commedie. 2. Coloro che assistono allo spetta­ bal Rom am profectus est
colo ridono e applaudono. 3. Tutti abbandonarono in fretta le gradinate. 4 .1 grandi poe­ nullo resistente; in propin-
ti tragici componevano la musica per le proprie opere. 5. La parete di fondo dietro il pal­ quis urbi m ontibus morata
co è sempre la stessa [usa idem].
est (Cornelio Nepote).
IU
9. Traduci le seguenti frasi d’autore facendo attenzione alla concordanza fra sog­ oc N ih il est bello civili miserior
getto e predicato. Quindi sottolinea i vocaboli riconducibili aU’ambito teatrale. o (Cicerone).
oc
oc
IU
1 · Time Apollo cantavit ad citharam, Venus suavi musicae superingressa saltavit (Apu­ Cacci sunt oculi, cu m ani­
leio). 2. Q. Hortensius om nibus ferme oratoribus aetatis suae, nisi M. Tullio, maledictis mus alias res agunt (Pubblio
£ Siro).
compellationibusque probris iactatus est [+ dat. della persona], multaque in eum, quasi
in histrionem, in ipsis causis atque iudiciis dieta sunt (G elilo). 3. Paratissimus puer me Alcibiades sim u l cu m colle-
acido cantico excepit: pa ntom im i chorum, non patris familiae triclin iu m crederes [«a v re ­ gis receperat Ioniam , Helles-
sti creduto»] (Petronio). 4. Quis um quam Graecus comoediam scripsit in qua servus pri- pontum , multas praeterea
marum partium non Lydus esset? (Cicerone). 5. Grex agii in scaena m im u m (Petronio). urbes Graecas, quod in ora
6. Homines, labore adsiduo et cotidiano adsueti, cum tempestatis causa opere prohiben- sitae sunt Asiae (Cornelio
tur, ad pilam se aut ad talos aut ad tesseras conferunt aut etiam novum aliquem exeogi-
Nepote).
tant in otto ludum (Cicerone). 7. Quod non dant proceres, dabit histrio (Giovenale).
8. M im i ergo iam exitus est; fugit aliquis e manibus, dein scabilla concrepant, aulaeum
to llitu r (Cicerone). 9. Quae gaudia, quae vociferationes fuerunt, cu m h oc in theatro a 13. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i termini che si riferi­
praecone caneretur! Quo certaverunt plausu! (Floro). scono al mondo del teatro e prestando attenzione alle concordanze tra soggetto
e predicato.
10. Traduci le seguenti frasi facendo attenzione alla concordanza fra soggetto e
predicato. Come in un coro
N on vides quam m ultorum vocibus1chorus constet? Unus tamen ex om nibus redditur.
1. Gli spettatori applaudono divertiti al mimo. 2. La fabula Atellana è uno spettacolo Aliqùa illic acuta est, aliqua gravis, aliqua media; accedunt viris feminae, interponuntur
teatrale che prende il nome da Atella, città osca. 3. La compagnia di attori era sempre tibiae: singulorum illic latent voces, om nium apparent. De choro dico quem veteres phi-
presieduta dal capocomico. 4. N el teatro romano erano gli uom ini a recitare [= gli uo­ losophi noveranti in commissionibus nostris plus cantorum 2est quam in theatris olim
m ini recitavano] i ruoli fem m inili. 5. M olte delle com m edie di Terenzio ricevettero p o ­ spectatorum futi. Cum omnes vias ordo canentium im plevit et cavea aeneatoribus cin ­
chi applausi e tanti fischi. 6. Le gradinate [usa il singolare] si riem pirono imm ediata­ cia est et ex pulpito omne tibiarum genus organorumque consonuit, fit concentus ex dis-
mente. 7, M olti im peratori non solo fecero costruire grandi teatri in ogni città dell’im ­ sonis. Talem anim um esse nostrum volo: multae in ilio artes, multa praecepta sint3, m ai­
pero, ma fecero organizzare [= organizzarono] m olti spettacoli e rappresentare [= rap­ tarum aetatum exempla, sed in unum conspirata.
presentarono] parecchie opere teatrali. 8. Quando non si trova una soluzione alla si­ (Seneca)
tuazione [usa res], viene fatta calare [= è calata] sul palcoscenico la divinità [traduci
1quam multorum vocibus·. «di quante voci» genitivo partitivo retto da plus, come il succes­
con l’espressione appropriata]. 9. Alla fine dello spettacolo, si cala il sipario sulla sce­ seti. « delle voci di quante persone » ). sivo spectatorum.
na. 10. M olte palliate di Plauto sono rappresentate ancora oggi. 2plus cantorum: «più cantanti»; cantorum è un 3sznf: «siano», cong. esortativo.
IO S I N T A S S I D E 1 C A S I le z io n e 1 La concordanza 11
1
E S E R C IZ I E S E R C IZ I

...... ................ "SINTASSI DEfCÀSÌ.......................................... j 14. Traduci le seguenti frasi sottolineando l’aggettivo usato in funzione predicativa.

LA F U N Z IO N E ATTRIBUTIVA E PREDICATIVA ! t . Postero die luce prim a movet castra et, circiter m ilia passuum quattuor progressus,
In latino come in italiano l’aggettivo può essere usato in funzione attributiva o predicativa. In en- ; trans vallem et rìvum multitudinem hostium conspicatur (Cesare). 2. In sum m o colle ab
trambe le circostanze concorda in genere, numero e caso con il termine al quale si riferisce, ma la ! hostibus conspiciebantur (Cesare). 3. M ilone haec sermocinante, tacitus ingemescebam
funzione svolta cambia: ; (Apuleio). 4. Proelio facto Scipio laetus in castra nocte copias reduxit (Bellum A fricum ).
5. Achivis fu it responsum, eum qui prim us litora Troianorum attigisset periturum esse
- se l’aggettivo è posto in funzione attributiva, completa il sostantivo cui si riferisce (specificando j (Igin o). 6. Cum in extrema planitie in iqu um in locum nostri adpropinquavissent, para-
la località geografica o storica, la materia, la provenienza, la relazione ecc.); i tus hostis eratsuperior (Bellum Hispaniense). 7, D ictator omnes luce prim a extra portam
Es. bellum Iu g h u rtin u m la guerra contro Giugurta I Collinam adesse iubet (Livio).
vas e b u m e u m il vaso d’avorio !
15. Completa le seguenti frasi d’autore declinando correttamente il complemento
- se l’aggettivo è posto in funzione predicativa, completa, invece, il significato del verbo. I predicativo del soggetto suggerito tra parentesi, quindi traduci.
Es. Litteras Graecas senex didici (Cicerone). H o imparato il greco da vecchio. ;
1. U xor Trim alch ion is..........................[Fortunata, -ae] appellatur (Petronio).
Homines caecos reddit cupiditas II desiderio, l’avarizia e l’audacia !
2. Ad tua delubra coniunx candida tauri cadet..........................[nescius, -a, -u m ] aratri
et avarìtia et audacia (Cicerone). rendono ciechi gli uomini. ;
(Seneca).
3. Nos ip s i..........................[vivus, -a, -u m ] gloriola nostra perfruamur (Cicerone).
n bAnche un sostantivo può essere usato in funzione predicativa. In italiano il sostantivo si tradu- ;
4. ..........................[ignarus, -a, -u m ] fatorum Carthago vivit (Valerio Massimo).
ce preceduto da come, in qualità di, da ecc. I
5. M ilite s ..........................[sepultus, -a, -u m ] iacebant, omnes p a rite r..................
Es. Attalus heredem populum Attalo lasciò come erede ;
[m ortuus, -a, -u n ì] (Apuleio).
R om anum reliquit (Eutropio). il popolo romano. !

Dal punto di vista dell’analisi logica il termine (aggettivo o sostantivo) in funzione predicativa può es- ! 16. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il completamento predicativo
sere riferito al soggetto o al com plemento oggetto della frase: nel prim o caso prende il nome di com- j
del soggetto.
plemento predicativo del soggetto, nel secondo di complemento predicativo dell’oggetto. \
1. Caesarem urbes tacitae viderunt metu (Lucano). 2. Latrones ultra modum anxii atque
solliciti remeant (Apuleio). 3. Quidam flammae sedulus addidit aquam (Tibullo).
4. Anxia optai form am puellis mater (G iovenale). 5. Lauro fores laetae virescunt (Seneca).

17. Completa le seguenti frasi d’autore declinando correttamente il complemento


predicativo dell’oggetto suggerito tra parentesi, quindi traduci.
LESSICO di BASE 1
1. Ille m oritur repentino (aw .) e t ..........................[heres, -edis] testamento reliquit hunc
AGGETTIVI IN FUNZIONE PREDICATIVA
P. Q uinctium (Cicerone).
Ti presentiamo alcuni fra gli aggettivi che sono usati più spesso in funzione predicati­ 2. l i Numidas partim ........................... [vivus, -a, -u m ] capiunt, nonnullos equites
va nonché le espressioni idiom atiche più frequenti che contengono aggettivi in funzio­ ..........................[fugiens, -entis] convulneraverunt (Bellum A fricu m ).
ne predicativa: in tutti questi casi gli aggettivi latini vanno resi in italiano con un so- 3. H ostium levis arm atura..........................[anxius, -a, -u m ] exercitum nostrum atque
stantivo o un avverbio. ......................... [sollicitus, -a, -u m ] habebat ( Bellum Hispaniense).
4. Legatos ex suo numero hostes ad Caesarem m ittunt: dicunt sese paratos esse portas
A G G E T T I V I ^ _______________ _ E S P R E S S IO N I ___ ________________________ aperire et L. D o m itiu m .......................... [vivus, -a, -u m ] in eius potestatem tradere
ignàrus, -a, -u m : all’insaputa extréma hiéme (ecc.): alla fine dell’inverno (ecc.) (Cesare).
invìtus, -a, -um: controvoglia in im o colle (o m onte): ai piedi del colle
laetus, -a, -u m : allegramente (o del m onte) 18. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il complemento predicativo del­
mortùus, -a, -um: dopo la morte I in media valle: in m ezzo alla valle l’oggetto.
nescius, -a, -um: all’insaputa in regióne extrèma: all’estremità della regione
nocium us, -a, -um: di notte in sum m o colle (o m onte): in cima al colle 1. Pontianus enim filiam R u fin i male compertam heredem non reliquit (Apuleio). 2. Cae-
sedulus, -a, -um: in fretta (o al monte) sar ita hoc fecit, ut haberet Galliam ultim am , aptissimam ad bellum renovandum in-
sollicltus, -a, -um: in fretta i prim a luce: all’alba, sul far del giorno struendumque, provinciam (Cicerone). 3. Nos virtutem semper liberam volumus, sem-
tacltus, -a, -um: in silenzio prim o vere (ecc.): all’inizio della primavera (ecc.) per invictam (Cicerone). 4. Est autem Gallica consuetudo, uti [= u t] et viatores etiam in-
vivus, -a, -um: in vita ultima hième (ecc.): alla fine dell’inverno (ecc.) vitos consistere cogant (Cesare).
le z io n e 1 La concordanza 13
1
E S E R C IZ I

1g. PJ=r;T-i[*Jkl=l Traduci la seguente versione sottolineando gli aggettivi usati in fun­ 22. Risolvi il cruciverba rispondendo alle definizioni (quelle in grassetto definisco·
zione predicativa. no parole del lessico tematico presentato in questa Lezione).

M eriti di P ompeo
Iam vero quae potest oratio par inveniri virtuti Cn. Pompei? Neque enim solae sunt vir-
tutes imperatoriae quae volgo existimantur, labor in negotiis, fortitudo in periculis, in­
dustria in agendo, celeritas in conftciendo, consilium in providendo, quae tanta sunt in
hoc uno quanta in om nibus reliquis imperatoribus quos aut vidim us aut audivimus non
fuerunt. Testis est Italia, quam ille ipse victor L. Sulla huius virtute et subsidio confessus
est liberatam esse; testis Sicilia, testis Africa, testis Gallia, testis Hispania, testis iterum
et saepius Italia quae, cu m servili bello taetro periculosoque premeretur, ab hoc auxilium
absente expetivit. Testes nunc vero iam omnes orae atque omnes terrae gentes nationes,
maria denique omnia, quae referta praedonum erant. Omnes praedones ab eo partim
capti interfectique sunt, partim unius huius se imperio ac potestati dediderunt. Ita tan­
tum bellum, tam diutum um , tam longe lateque dispersum, quo bello omnes gentes ac
nationes premebantur, Cn. Pompeius extrema hieme apparavit, ineunte vere suscepit,
media aestate conferii.
(Cicerone)

20. Traduci la seguente versione sottolineando tutti i predicati verbali e


verificandone la concordanza con i rispettivi soggetti. Individua quindi il com­
plemento predicativo dell’oggetto presente nel brano.

E dipo
Lato, Labdaci filio, Thebarum regi, Apollinis oraculum responderat ut caverei filiu m :
nam a filio eum necatum iri\ Itaque, cu m Iocasta uxorpeperisset, Laius filiu m exposuit. O R IZ Z O N T A L I 29. «Quelle cose». V E R T IC A L I 25. «Tien i!».
H unc Polybus, C orinthiorum rex, accepit, Oedipum appellavit et prò suo educavit. Sed 2. Infinito presente di 30. «A lungo» (aw .). 1. Pronome 26. «L e i».
cum Oedipus ad puberem aetatem pervenisset et fortissimus praeter ceteros esset, ei prop- facio. 32. «Suonatore di personale soggetto 27. «Spettacolo
ter invidiam aequales obiciebant eum non esse Polybi filium . Itaque Delphos venit ut 7. «U na sola». flauto». di II pers. sg. pubblico» (acc.).
oraculum interrogaret de parentibus suis. Oraculum respondit eum patris interfectorem 9. Introduce la 36. «E sso» (nom. n. 2. «Opera 28. «Andrai».
fore. Itaque Oedipus ad Polybum non revenit, sed Thebas petivit. In via Lato occurrit, qui proposizione finale. teatrale». 31. «E ssi» (nom. m.
sg.).
curru vehebatur; cum Oedipus viam non dedisset, rex contra eum equos im m isit et rota 10. «Questi» (acc. m. pi.). 37. «N e llo stesso 3. Quello narrativo pi·)·
pedem Oedipi oppressit; Oedipus iratus patrem suum, inscius, de curru detraxit et occi- 11. «Parete di fondo». luogo». introduce una 33. «L à ».
dit; Creon, Iocastae frater, regnum occupavit. 13. «Più ». 40. «Musica» (termine proposizione 34. Marcus Tullius,
(Igin o) 15. «Mimo». di origine greca). m olto frequente famoso oratore.
la filio ... iri : «sarebbe stato ucciso dal figlio», discorso indiretto. 16. S in e ....... (= 42. «Com porre in latino. 35. «Vorace».
«alcun a») spe. musica». 4. La congiunzione 38. Due volte mille.
18. Il dittongo di 44. Con l’ablativo più diffusa. 39. «Raggiungete!».
21. LÌ3JìML!1lÌ3 Traduci la seguente versione sottolineando tutti i predicati nomina­ proelium. indica la 5. «G etto fuori». 4 L Participio perfetto
li e verificando la concordanza con i rispettivi soggetti. Individua quindi i com­ 19. Dopo ito per provenienza. 6. Aveva il potere di utor, -eris, usus
plementi predicativi del soggetto e dell’oggetto contenuti nel brano. introdurre una 45. «S e». esecutivo e sum, uti.
consecutiva. 46. «Diceria». militare. 43. «Bocca».
E logio dell’amicizia
20. Lua, dea 47. Con l’ablativo 8. «Nessuno» agg. 46. Una ‘cosa’ senza
Am icitia res plurimas continet. Quoquo te verteris, praesto est, nullo loco excluditur, num - dell’espiazione. indica lo stato in 10. Interiezione. fine.
quam intempestiva, num quam molesta est. Neque ego nunc de vulgati aut de mediocri, 21. Prefisso che indica luogo. 12. «Pazzo». 47. L’inizio
quae tamen ipsa et delectat et prodest, sed de vera et perfecta loquor, qualis eorum, qui pau- il ritorno. 48. «Tanti». 13. «Palco». dell’«in izio ».
ci nominantur, fuit. Nam et secundas res splendidiores facit amicitia et adversas partiens 22. Form a contratta di 51. Uscita del nom. e 14. La prim a sillaba 49. Desinenza
communicansque leviores. Am icum qui intuetur, tamquam exemplar aliquod intuetursui. nihil. acc. m. e f. pi. della di «saggezza». dell’acc. pi. della
Quocirca et absentes adsunt et egentes abundant et imbecilli valent et, quod difficile dictu 23. Post scriptum I I I declinazione. 17. «P er tre volte». II declinazione.
est, m ortui vivunt; tantus eos honos, memoria, desiderium prosequitur amicorum. (abbrev.). 52. «Tutto» (acc. n. sg.). 21. La prima sillaba di 50. Marcus Tullius
(Cicerone) 24. «Ruolo». 53. «È ». «trascinare via». (abbrev.).
14 s N T A S S I D E I C A S I 1S I N T A S S I D E I C A S I 15

E S E R C IZ I le z io n e Il nominativo
IL LA T IN O E V E U R O PA
| LATINO
Il m o n d o d e l t e a t r o n e l t e m p o e n e llo s p a z io
• theatrum, n., «teatro» (dal greco théatron,
«teatro», der. da theàomai, «guardare»).
• fabula, f„ «opera teatrale». 2 La costruzion e di videor
Gli edifici pubblici a R om a

ITALIANO teatro, m. favola, f., (il termine italiano, così come i corri­
spondenti nelle altre lingue moderne, ha cambia­
to settore e si è specializzato: non più opera di SÌMTASSrbBCÀSÌ
teatro, ma racconto morale in prosa o versi con
animali che assumono ruoli umani). IL D O PPIO NO M INATIV O

FRANCESE théatre, m., «teatro». fobie, f., «favola». Si ha il doppio nominativo (vale a dire il nominativo del soggetto e il nominativo del complemen­
to predicativo del soggetto) con i verbi copulativi, che sono:
SPAGNOLO teatro, m., «teatro». fabula, f., «favola».
INGLESE theatre, «teatro». - verbi intransitivi che significano modo di esistere, com e sum («essere»), fio («diventare»), evado
fobie, «favola» (racconto di animali).
(«riu scire»), appareo («ap p a rire»), maneo («rim a n e re »), permaneo («restare a lungo»);
TEDESCO Theater, n., «teatro». Fabel, f., «favola». Es. Otnnes, qui in rerum contemplatione Tutti coloro che si dedicavano
studia ponebant, sapientes et habebantur alla contemplazione della natura
et nominabantur (Cicerone). erano ritenuti e detti saggi.

- verbi transitivi in forma passiva, in particolare i verbi appellativi (che significano in genere «es­
sere chiam ato»), come dicor, appellor, nom inor, feror, perhibeor, salutor; i verbi elettivi (che significa­
no in genere «essere eletto»), com e creor, eligor, declaror, designor; i verbi estimativi (che significano
in genere «essere stim ato»), com e iudicor, aestimor, existimor, putor, habeor, duco; altri verbi com e
invenior, «essere trovato», e cognoscor, «essere riconosciuto».
Es. Consules creantur Iulius Caesar Vengono eletti consoli Giulio Cesare
et P. Servilius (Cesare). e P. Servilio.

nb Tutti questi verbi continuano ad avere il d o p p i o n o m i n a t i v o a n c h e nel caso in cui siano p r e c e d u t i


(possum, queo, nequeo, debeo, volo, nolo, malo, incipio, soleo ecc.).
d a u n v e r b o s e r v ile
Es. Sine virtute nemo beatus dici potest. Senza virtù nessuno può essere detto felice.
Socrates parens philosophiae iure Socrate a buon diritto può essere definito
dici potest (Cicerone). il padre della filosofia.

FACCIAMO PR ATIC A.
Completa le seguenti espressioni facendo attenzione al doppio nominativo.

Cicer........ consul.. creatus est. Cicerone venne eletto console.


Host......... im m ot.. manserunt. I nem ici rimasero immobili.
Q u in ci........ Fabi.. M a xim ......... Quinto Fabio Massimo
Cunctator........appellatus est. fu detto 'il temporeggiatore'.
Thal..... a Graecis sapien......existimabatur. Talete era ritenuto saggio dai Greci.
C uri..... im perator creari volebat. Curione voleva essere nominato comandante
in capo.
Rex fit continuo tyrann........ II re diventa subito tiranno.
R om a n ....latron......ac semibarbar.. I Rom ani erano ritenuti briganti
putabantur. e quasi barbari.
le z io n e 2 Il nominativo 17
16 s N T A S SI D E I C A S I
E S E R C IZ I
E S E R C IZ I

L’AUTORE» IL TESTO

T2 Spettacoli gladiatori (Petronio, Satyricon, 45,4-6; 11-13)

Nel passo che ti proponiamo, tratto dal Satyricon di Petronio (vissuto nel I secolo d.C.), si
confrontano due diversi giochi gladiatori offerti al popolo di Roma. M olto alta è l'aspettativa
per l ’imminente spettacolo preparato da Tito, che «fa sempre le cose in grande» e proprio per
questo lascia ben sperare che lo spettacolo sia adeguatamente cruento, proprio come piaceva
al pubblico romano. D i ben altro tenore erano stati i giochi organizzati da Norbano, che ave­
va fatto scendere nell’arena gladiatori mediocri, fisicamente assai poco prestanti.

E t ecce habituri sumus m unus excellente Ed ecco che fra tre giorni avremo uno spettacolo ma­
in triduo die festa; fam ilia non lanisticia, gnifico per il giorno festivo: non gladiatori professionisti,
sedplurim i liberti. E t Titus noster magnum ma tantissim i liberti. Certo che il nostro Tito fa le cose in
grande e ha sem pre il cervello caldo di idee. Sarà
anim um habet et est ca ld icere b riu s: aut
questo o quello, ma qualcosa sarà, lo lo conosco be­
hoc aut illud, erit quid utique. Nam UH do - ne, lui non è uno che lascia le cose a metà. Ci darà le
m esticu s sum, non est m ix c ix . Ferrum làme migliori, non ci saranno fughe, e un bel carnaio nel
optim u m daturus est, sine fuga, cam a- mezzo, perché l’anfiteatro lo veda. E ha di che pagarlo:
rium in medio, ut amphitheater videat. E t ha avuto in eredità trenta milioni di Sesterzi, suo padre
se ne è andato all’altro m ondo [...]. A dire il vero, che
habet unde: relictum est illi sestertium tre- cosa ci ha fatto di buono questo Norbano? Ci ha orga­
centies, decessit illius pater [...]. E t revera, nizzato dei gladiatori da due soldi già decrepiti che, se
quid ille [sott. Norbanus ] nobis boni fecit? ci avessi soffiato sopra, sarebbero caduti all’istante; ho
Dedit gladiatores sestertiarios iam decrepi- visto dei bestiari migliori. Ha fatto uccidere dei cavalieri
da lucerna [dì quelli che si vedono sulle lucerne]; avre­ I gio c h i gla d ia to ri Iden tik it d e l g la d i a t o r e
tos, quos si sufflasses cecidissent; iam me- versi ordini di gradinate digradan­
sti pensato che si trattava di polli. I giochi gladiatori erano combat­ I gladiatori erano schiavi, prigio­
ti. Alla cavea, la gradinata dove se­
Hores bestiarios vidi. O ccidit de lucerna devano gli spettatori, si accedeva timenti cruenti fra gladiatori nieri di guerra (captivi) o delin­
equites, putares eos gallos gallinaceos. (gladiatores, da gladius, «spada») quenti comuni (flagitiosi) che
attraverso un complesso sistema
o fra gladiatori e belve feroci (in aspiravano a riacquistare la li­
di gallerie, scale e passaggi (vomi­
IM P A R IA M O S U B IT O ... questo caso il combaLLimenLo si bertà combattendo: se infatti riu­
toria) che permettevano l'accesso
diceva venatio). A mandare in vi­ scivano a sopravvivere al periodo
all’anfiteatro facilitando l’entrata
Titus est cald icerebrius, lett. no per lui una persona di fami­ dell’ingaggio potevano essere libe­

I e l’uscita del pubblico. La cavea sibilio la folla era il momento


«Tito è (una persona) dal cer­ glia»: anche il nominativo do­ cruciale in cui uno dei gladiatori rati e ottenere anche un premio in
era suddivisa in diversi ordini
vello caldo di idee»: caldicere­ mesticus è nome del predicato in campo, sconfitto e messo a ter­ denaro. Pare che esistessero vere e
(maeniana) e fra il primo di essi e
brius è al nominativo in quanto non est m ixcix, «non è uno che ra daH’avversario, chiedeva agli proprie scuole in cui i gladiatori
l’arena si apriva il podium, lo spa­
è nome del predicato lascia le cose a metà» : il nomina­ spettatori stessi di essere grazia­ venivano allenati a gruppi (fami-
zio riservato alle autorità.
illi dom esticus sum , lett. «so- tivo mixcix è nome del predicato to alzando il braccio sinistro: se liae) in funzione dei giochi.
però la folla alzava il pugno con il A seconda dellarmatura indossata
N o n s o lo C o lo s s e o
pollice rivolto verso il basso (pol­ si distinguevano diversi tipi di
L’anfiteatro più celebre è probabil­
lice verso) e il magistrato presen­ combattenti: i retiarii erano armati
mente il Colosseo a Roma (inaugu­
te ne confermava la volontà, lo di rete e tridente; i murmillones in­
Cultura e civiltà rato nell’80 d.C.), detto anche anfi­
L’ANFITEATRO teatro Flavio perché la sua costru­ sfortunato veniva immediata­ dossavano un elmo gallico a forma
mente ucciso. di pesce e si difendevano con uno
zione venne promossa dagli impe­
U n ‘d o p p i o t e a t r o ’ trali contrapposte. Nello spazio naumachie (naumachiae), batta­ Pare che questo tipo di spettacolo, scudo dalla forma allungata; i secu-
ratori della dinastia Flavia, Vespa­
L’anfiteatro (amphitheatrum) è uno chiuso che veniva così a formarsi glie navali che si realizzavano riem­ che affascinava folle di spettatori, tores, muniti di spada, elmo e scu­
siano e il figlio Tito. Ma anfiteatri
degli edifici più tipici dell’architet­ (harena, così detta per la presenza piendo d’acqua l'arena. avesse in origine un significato sa­ do, inseguivano i retiarii·, i Thraces
celebri e capienti erano sparsi per
tura romana e nasce per realizzare sul fondo della sabbia, harena ap­ crale: alla morte del loro padrone avevano uno scudo rotondo e una
tutto l’impero: va citato in partico­
spettacoli molto amati dal popolo. punto) potevano svolgersi spettaco­ L a s t r u t t u r a d e ll’e d ific io gli schiavi prendevano a combat­ scimitarra; gli oplomachi, infine,
lare quello di Pompei, il primo a
Il nome fa riferimento alla sua li di vario tipo, ma i più amati e fre­ Intorno allo spazio centrale si svi­ tere fra di loro e chi moriva era de­ erano protetti da una corazza in
essere costruito in muratura verso
struttura a 'doppio teatro’: la forma quentati dal pubblico romano era­ luppava l’architettura della co­ stinato ad accompagnare il padro­ ferro corredata di un elmo e com­
il 70 a.C., o quello di Cassino, an-
tipicamente ellittica deriva, infatti, no sicuramente i combattimenti tra struzione che, in genere, si artico­ ne nell’aldilà. battevano con una spada corta.
ch’esso del I secolo a.C.
dall’accostamento di due cavee tea­ gladiatori (munera gladiatoria) e le lava su tre o quattro piani con di­
18 s N T A S S I DEI CASI le z io n e 2 Il nominativo 19

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

2. Traduci le seguenti espressioni aiutandoti con la scheda II lessico dell’anfiteatro.

Ludos gladiatorios m ulti reprehenderunt; in barena mori.·, ex podio magistratùs populum


satisfacit; hodie cavea referta est; acre certamen inter gladiatores etferas futi; Thrax beluas
Ti proponiam o vari gruppi di term ini che sono riconducibili all’am bito dell’anfitea­ adortus est; sine ulta mora ad bestias eos dederunt; libertatem ex certamine petere; gladìa-
tro e degli spettacoli che vi si svolgevano; alcuni vocaboli li hai già incontrati nella torum muneribus interesse.
scheda L ’anfiteatro. I termini sottolineati sono i cosiddetti ‘falsi am ici’.

I STRUTTURE PERSONAGGI retiarius, -li, m.: reziario (con ve­


3. Traduci le seguenti espressioni aiutandoti con la scheda II lessico dell’anfiteatro.
1amphitheater, -tri, m.: anfiteatro bestiarius. -li, m.: bestiario (gladia­ ste leggera, tridente e rete)
; amphitheàtrum, -i, n.: anfiteatro tore che combatte contro le belve) secùtor, -óris, m.: inseguitore Com m odo organizzò m olti spettacoli gladiatori; condannare un gladiatore rovescian­
I cavea, -ae, f.: cavea, gradinata capttvus. -i, m.: prigioniero (con spada, elmo e scudo, inse­ do il pollice [= con il pollice rovesciato]; un solo inseguitore inseguiva tre reziarii; un
guiva il retiarius) gruppo [nom .] di Traci; il popolo preferisce un combattimento fra gladiatori nell’anfi­
(h)aréna, -ae, f.: sabbia; arena camarium, -li, n.: carnaio
Thrax, -acis, m.: trace (con scudo teatro a una tragedia in teatro; chi assiste alla caccia; i magistrati siedono nella parte
| maenidnum, -li, n.: balcone; ordi­ famitta. -ae. ingruppo di gladiatori
rotondo e scimitarra) più bassa della cavea.
ne (di gradinata) familla lanisticla: gruppo di gla­
spectàtor, -óris, m.: spettatore
I podlum, -li, n.: podio, tribuna d’o- diatori professionisti
I nore fera, -ae, f.: bestia feroce AZIONI ED ESPRESSIONI 4 . Traduci le seguenti frasi d’autore facendo attenzione al doppio nominativo: sot­
i vom itorlum . -li, n.: vomitorio, flagitiósus {homo), -i, m.: delin­ ad bestìas dare: condannare a tolinea il soggetto e cerchia il complemento predicativo del soggetto; indica inol­
porta di accesso alla cavea quente essere sbranato dalle belve tre a quale categoria appartiene il verbo.
gladiàtor, -óris, m.: gladiatore ad mortem mittére: mandare a mor­
: SPETTACOLI ________________
magistratùs, -ùs, m.: magistrato te (detto dei gladiatori sconfitti) 1. D ivitiarum et formae gloria fluxa et fragilis est, virtus clara aetemaque habetur (Sallu­
ludus, -i gladiatorìus, m.: spet­ stio). 2, Heu fugaces, Postume, labuntur anni! (O razio). 3. Ex hoc di beati esse intelle-
m urm illo (o m irm illo oppure munus gladiatorium dare o edere:
tacolo gladiatorio guntur (Cicerone). 4. Si ad honestatem nati sumus, necesse est aut solum aut sum m um
myrmillo), -ónis, m.: mirmillone organizzare uno spettacolo gla­
munus, -éris gladiatorium, n.: (con elmo gallico a forma di pe­ diatorio bonum esse id quod honestum est (Cicerone). 5, Aristides Atheniensis unus om nium ius-
spettacolo gladiatorio sce e scudo allungato) tissimus habetur (Cicerone). 6. A ceteris om nibus quam gratissimus erga te esse cognos-
plaudo, -is, plausi, plausum, -ere:
naumachia, -ae, f.: naumachia, cebar (Cicerone). 7, His adiutor contra patriam inventus est nemo (Cicerone). 8. Q. R u-
oplomàchus, -i, m.: oplomaco applaudire
battaglia navale brius Varrò a senatu hostis cum C. M ario iudicatus est (Cicerone). 9, Is pagus appellaba-
(con corazza in ferro, elmo e spa­ pollice verso: con il pollice rove­
venatlo, -ónis, f.: combattimento da corta) tur Tigurinus; nam om nis civitas Helvetia in quattuorpartes velpagos est divisa (Cesare).
sciato (rivolto verso il basso)
fra uomo e belva 10. In hac vita nemo sapiens efficietur umquam (Cicerone).
qui spedai: colui che assiste, pugno, -as, -avi, -àtum, -are: com­
spettatore battere
5 . ΕΖΗΙΞΞΖΒ Traduci la seguente versione sottolineando i termini relativi al mon­
1. Rispondi alle domande sul brano di Petronio e sulla scheda L ’anfiteatro; inserisci do dell’anfiteatro. Nel brano c’è un doppio nominativo: lo riconosci?
le parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico dell’anfiteatro.
L a passione di Commodo per i giochi gladiatori
a. Quale forma aveva l’anfiteatro?...............................Come si spiega il nome anfiteatro’? Com m odus Amazonius autem vocatus est ex amore concubinae suae Marciae, quam
picta m in Amazone diligebat, propter quam et ipse A m azonico habitu in harenam R o-
b. Qual è l’anfiteatro più famoso conservato a R o m a ? .................................................... manam procedere voluti. G ladiatorium etiam certamen subiti et nom ina gladiatorum
c. Che cos’è l'barena?......................................................................................................... recepii*1eo gaudio, quasi2 acciperet trium phalia. Lu du m semper ingressus est et, quo-
d. Quale genere di spettacoli veniva offerto negli anfiteatri al pubblico romano? tiens ingrederetur, publicis m onum entis indi iussit. Pugnavisse autem d icitu r3septin-
genties tricies quinquies. Inter haec referturAin litteras pugnavisse illu m sub patre tre-
e. Che cosa era un bestiarius?............................................................................................ centies sexagies quinquies, item postea tantum palm arum gladiatoriarum confecisse
f. Con quale termine latino si indicava un gruppo di gladiatori di professione? vel victis retiariis vel occisis, ut m ille contingeret. Ferarum autem diversarum manu
sua occidit, ita ut vel elephantos occideret, multa m ilia. E t haec fecit spedante saepe
g. Che cosa narra il passo di Petronio? popu lo Rom ano.
{Historia Augusta)
h. Quali differenze ci sono fra il munus gladiatorium (ital..................................... .........)
lrecepit: «ricevette per sé».
organizzato e pagato da Tito e quello organizzato e pagato da Norbano? 2quasi: «come se», + cong.
3dicitur: «si dice che egli», + inf.
tiejertur: «si tramanda»; regge un’infinitiva.
20 N T A S S I D E I C A S I le z io n e nominativo 21

E S E R C IZ I

SINTASSI DEI CASI 6. Traduci le seguenti frasi d’autore che contengono il verbo videor :
dapprima lascia invariata anche in italiano la costruzione personale, poi trasfor­
l a c o s t r u z io n e d i videor
mala nella corrispondente costruzione impersonale.
Il verbo videor, «sem brare», in latino può avere sia la costruzione personale sia quella impersonale. In
genere l’italiano usa un costrutto impersonale con il verbo sembrare alla I I I persona singolare, dal 1. Si de me ipso plura dicere videbor, ignoscitote (Cicerone).
quale dipende una proposizione dichiarativa (per es. «M i sembra che tu faccia bene»; «a M arco sem­ pers..................................................................................................................
brava che le cose stessero così»). impers..............................................................................................................
Il latino invece usa comunemente il costrutto personale, vale a dire:
2. Ille m i [= m ih i] par esse deo videtur (Catullo).
- videor ha come soggetto quello della proposizione dichiarativa italiana e si accorda con esso nella
persona e nel numero; pers..................................................................................................................
- alla proposizione dichiarativa italiana corrisponde un infinito; impers..............................................................................................................
- la persona alla quale sembra va in dativo. 3. Videor m ihi hanc urbem videre subito concidentem (Cicerone).
Es. M i sembra che tu faccia bene = A me tu sembri fare bene = M ih i (tu ) videris bene facere. pers..................................................................................................................
M i sembra di fare bene = A me sembra che io faccia bene = Io sembro fare bene = M ih i (ego) impers..............................................................................................................
videor bene facere.
4. M ih i videtur M. Tullius Cicero effinxisse vim Demosthenis, copiam Platonis, iucundi-
nbSe il verbo che in latino va aUm finito è un verbo copulativo, il complemento predicativo va al no­ tatem Isocratis (Quintiliano).
minativo. pers..................................................................................................................
Es. Marcus videtur consul creatus esse. Sembra che M arco sia stato nominato console. impers..............................................................................................................

Videor è invece costruito impersonalmente (com e in italiano) solo se: 5. Aedes Minervae a Verre sic spoliata est, ut a barbarìs praedonibus vexata esse videbatur
- è accompagnato da aggettivo neutro; (Cicerone).
Es. M ih i iustum videtur ex urbe proficisci. M i sembra giusto andarmene dalla città. pers..................................................................................................................
impers..............................................................................................................
- ha il significato di «sembrar bene, sembrare opportuno»;
Es. M ih i videtur ad te scribere. M i sembra opportuno scriverti. 7. Scegli la traduzione corretta delle seguenti frasi d’autore dopo aver sottolineato
la forma di videor e il suo soggetto.
- è seguito da un verbo impersonale (pudet, miseret, piget, paenitet, taedet) o da una form a im perso­
nale (com e fore o futurum esse ut o ne + congiuntivo, la perifrastica passiva impersonale ecc.); 1. Epicurus beatus sibi videtur esse moriens (Cicerone).
Es. M ih i videtur te huius vitae paenitere. M i sembra che tu ti penta di questa vita. U A loro sembrò che m orendo Epicuro fosse felice.
M ih i videtur fore ut num quam M i sembra che tu non imparerai □ A Epicuro sembra di essere felice, morendo.
Latine loqu i discas. mai a parlare in latino. □ A Epicuro sembra di essere stato felice, mentre moriva.
M ih i videtur de bello dicendum esse. M i sembra che si debba parlare della guerra.
2. Adhuc neminem [= nullum \cognovipoetam, qui sibi non optimus videretur (Cicerone).
- è inserito in una locuzione incidentale del tipo ut videtur («a quanto sembra»). □ Finora non ho conosciuto nessun poeta che non m i sembrasse il migliore.
Es. Quintus frater, ut m ihi videtur, U Finora non ho conosciuto nessun poeta che non m i sembri il migliore.
M io fratello Quinto, (com e)
cu m Pom peio nunc est. □ Finora non ho conosciuto nessun poeta che non sembrasse a se stesso il migliore.
mi sembra, ora è con Pompeo.
3. UH m ih i videntur fortunate beateque vixisse (Cicerone).
LESSICO di BASE 1 ------------------------------------------------------------------ 1 □ Egli mi sembra aver vissuto bene e felicemente.
| VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI [_; M i sembra che egli abbia vissuto bene e felicemente.
□ M i sembra che essi abbiano vissuto bene e felicemente.
Ti forniam o una lista di verbi a te già noti che incontrerai negli esercizi sulle costru-
zioni di videor. Ripassali completando i paradig;mi e le traduzioni dove mancano. 4. Tibi stultus esse videor (Cicerone).
Γ_ A te sembra che io sia stolto.
a c c ip lo , .............................................. : .................... lo q u o r, .............................................. : dire, parlare I ] A te sembriamo stolti.
c o n c ld o , .............................................. : crollare m itto, -is, misi, missum, -ere: .................. U Ti sembra di essere stolto.
d ic o , .................................................... : .............. n a scor, .............................................. : ....................
effingo, -is, -finxi, -fictum , -ere: riprodurre p ro ficis co r, ........................................ : .................... 5. O m nium anim i intenti esse ad pacem videbantur (Cesare).
ignosco, - is , ........................................ : perdonare repello, -is, reppùli, -pulsum, -ere: allontanare □ Gli animi di tutti sembrano essere preoccupati (unicamente) della pace.
in te rficlo , ........................................... : uccidere s p o lio , ..........................................., -are: spogliare Sembrava che gli animi di tutti fossero preoccupati (unicamente) della pace.
U Gli animi di tutti sembreranno essere preoccupati (unicamente) della pace.
le z io n e Il nominativo 23

E S E R C IZ I

8. Volgi la frase impersonale nella costruzione personale, poi traduci in latino. sub vesperum dispersi ac dissipati discedunt (Cesare). 13. In h oc sermone tibi dedi
partes [«r u o lo »] Antiochinas, quas a te probari intellexisse m ih i videbar, m ih i sumpsi
1. Sembra che in questo momento si stia svolgendo [= si svolga] una corsa di carri nel- Philonis (Cicerone). 14. N am et auribus multa percipim us, quae, etsi nos vocibus de-
l’anfìteatro. lectant, tamen ita sunt varia saepe, ut id, quod p roxim u m audias, iucundissim um es­
pers.................................................................................................................. se videatur (Cicerone).
2. M i pare che tu sia stato prudente.
pers.................................................................................................................. 12. Traduci le seguenti frasi facendo attenzione alla resa di videor.
3. Allora ti sembrò di essere stato provocato da quel gladiatore.
pers.................................................................................................................. 1. M i sembra che Cesare sia preoccupato per la battaglia. 2. M i sembrò giusto aiutare
4. Sembra che gli am basciatori cartaginesi con R egolo prigioniero giungeranno do­ una donna senza marito. 3. N on mi sembrate adatti a questo spettacolo. 4. Al popolo
mani a Roma. sembrò che Traiano fosse un buon imperatore. 5. Vi sembra che Rom a tema il nemico,
pers.................................................................................................................. ma non è vero. 6. Cicerone mi parve stanco dopo il discorso. 7. M i è sembrato oppor­
5. M i sembrava di aver capito le tue parole. tuno che fosse organizzata una naumachia per il popolo romano. 8. Non sembrava che
pers............. ..................................................................................................... tu avessi pietà del nemico. 9. Sembra che la notte sia lunghissima senza la luce della
luna. 10. N on mi sembra verosim ile che M ario scappi dal carcere.
9. Riconosci l’elemento che motiva l’uso della costruzione impersonale di vìdeor e
traduci le seguenti frasi d’autore. 1 3. ΙΊ1;Ι·1ΜίΝ Traduci la seguente versione, nella quale compare il verbo videor: è
costruito personalmente o impersonalmente?
t . M in im e nobis utile videbatur teproficisci (Cicerone). 2. N on est visum dari Caesari spa-
tium convalescendi (Bellum A fricum ). 3. O ptim um visum est C. Valerìum Procillum ad Il culto di Cerere
Arìovistum mittere (Cesare). 4. Si tibi videtur, accipe a me auxilia (Seneca). 5. Labienus Nec solum Siculi, verum etiam ceterae gentes nationesque Hennensem Cererem maxime
omnes captivos ostentationis causa, ut videbatur, interfecit (Cesare). 6. Comm odissim um colunt. Itaque apud patres nostros, atroci ac difficili rei publicae tempore, cum Tiberio
visum est C. Valerìum Procillum ad eum mittere (Cesare). Graccho occiso magnorum pericu loru m metus ex ostentis portenderetur, P. M u d o L.
Calpum io consulibus, aditum est ad libros Sibyllinos, ex quibus inventum est Cererem
10. Traduci in latino dopo aver sottolineato l’elemento che rende necessaria la co­ antiquissimam piacari oportere. Tum ex amplissimo collegio decemvirali sacerdotes po-
struzione impersonale di vi deor. p u li Rom ani, cu m esset in urbe nostra Cereris pulcherrim um et m agnificentissim um
templum, tamen usque Hennam profecti sunt. Tanta erat enim auctoritas et vetustas il-
1. A R om olo parve più vantaggioso [usa utilis, -e] regnare da solo che non con il fra­ lius religionis ut, cu m illue irent, non ad aedem Cereris sed ad ipsam Cererem proficisci
tello e perciò lo uccise. 2. L o spettacolo gladiatorio, com e pare, è risultato [ usa eva­ viderentur.
d o] gradito a tutto il pubblico presente [= che era] nell’anfiteatro Flavio. 3. A Dati (Cicerone)
sem brò che si dovesse com battere subito, prim a dell’arrivo degli Spartani a M ara­
tona. 4. Al console sem brò allora opportuno allontanare l’esercito dalla pianura. L A a r .I -,-.Ι ÙSUÌi L-
5. A Catilina sembrava più sicuro abbandonare R om a di notte. 6. Ce ne andammo; Fai l’analisi del periodo della parte colorata; per facilitarti il com pito ti proponiam o
ci pareva che, entrate le fiere, gli spettatori avrebbero fatto eccessivamente rum ore una scomposizione ad albero in cui è visualizzata la struttura gerarchica delle varie
[usa strepo], proposizioni in cui si articola il periodo; specifica tu la tipologia delle varie frasi.

11. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il verbo videor quando è costrui­ Itaque apud patres nostros, atroci ac difficili rei publicae tempore, P. M u d o L. Calpum io
to personalmente e cerchiandolo quando invece è costruito impersonalmente.1 consulibus, aditum est ad libros Sibyllinos (A)
cum magnorum periculorum metus ex ostentis portenderetur (B)
1. M ih i arduum videtur res gestas scribere (Sallustio). 2. Videor m ih i iam liberius prò Tiberio Graccho occiso (C)
Siculis loqu i debere (Cicerone). 3. M ilon ìs notam audaciam rem overi a republica u ti­ ex quibus inventum est (D)
le visum est (Asconio Pediano). 4, Quotienscum que dico, totiens m ih i videor in iudi- oportere (E)
ciu m venire non ingenii solum sed etiam virtutis atque o fficii (Cicerone). 5, In c ip it is Cererem antiquissimam piacari (F)
loqu i qu i et auctoritate et aetate et, ut m ih i visum est, usu rerum omnes antecedebat
(Cicerone). 6. H i navigia hostium lapidibus ac fundis a mole repellebant ac m u ltum A
proficere m ultitudine telorum videbantur (Bellum Alexandrinum ). 7. Nescio quid, in-
quit, in vos imprudens deliqui, quod me ne intueri quidem vultis. In solitudine m ih i v i­ B D
deor esse (Curzio Rufo). 8. Tu, Caio, non tibi, sedpatriae natus esse videris (Cicerone). I1 I1
3. S i haec lex utilis plebi Romanae m ih i videtur, auctor atque adiutor ero (Cicerone). C E
10. H oc Am erinis visum est indignum usque eo ut urbe tota fletus gemitusque fieret
(Cicerone). 11. Vos, patres conscripti, non tam im mem ores vestrorum gravissim orum F
decretorum videbamini (Cicerone). 12. N u llo a nostris dato responso, ubi visum est,
S I N T A S S I D E 1 C A S I le z io n e 2 Il nominativo

E S E R C IZ I

SINTASSI DEI CASI ■ RISCRITTURA Traduci le seguenti frasi d’autore incentrate sul tema dell’anfi­
V E R B I CON LA CO STR UZIO N E P ER SO N ALE
teatro e poi trasformale in proposizioni subordinate premettendo a ciascuna di
esse la forma attiva tradunt, la forma personale trador ecc. e la forma imperso­
Come videor anche altri verbi, al passivo, richiedono una costruzione personale (con il nominativo nale traditum est’, quindi traduci ogni frase ottenuta.
e l’infinito). Si tratta di verbi che significano:
1. Ter munus gladiatorium dedi meo nom ine et quinquiens filioru m meorum aut nepo-
- «essere detto, tramandato, narrato» (com e dicor, feror, narror, trador); tum nomine (Augusto).
- «essere capito, percepito, compreso» (com e audior, sentior, intelligor)·, Tradunt........... ............................................................................................................
- «essere stimato, ritenuto» (com ep u tor, ducor, habeor, existim or); Trador ..........................................................................................................................
- «essere trovato, scoperto» (com e invenior, reperior); Traditum e s t.................................................................................................................
- «essere costretto, essere comandato, essere vietato» (com e cogor, iubeor, prohiheor, vetor): «essere 2. Opus novum privato etiam sine principis auctoritate facere licei, praeterquam si cir-
permesso» (sinor). cum, theatrum vel amphitheatrum sit (Giustino).
Es. Octavianus M utinensi bello et Si dice che Ottaviano durante la guerra di Tradunt........................................................................................................................
legisse et scripsisse et declamasse M odena abbia letto, scritto e declamato Trad...............................................................................................................................
cotidie dicitur (Svetonio). ogni giorno (lett. Ottaviano durante la guerra di Traditum e s t...................................................................... ......................................... .
M odena è detto aver letto, scritto e declamato 3. Curio ex duobus theatris faciebat amphitheatrum gladiatorumque proelia edebat (P li­
ogni giorno). nio il Vecchio).
Iam Caesar a Gergovia discessisse Già si sentiva dire che Cesare Tradunt........................................................................................................................
audiebatur (Cesare). aveva lasciato Gergovia. Trad...............................................................................................................................
Traditum e s t.................................................................................................................
Parentes prohibentur adire ad liberos Si proibisce ai genitori di andare dai figli
4. Ipse pater familias in ludo gladiatorio frequens visitatorest (Apuleio).
(Cicerone). (lett. I genitori sono proibiti andare dai figli).
Tradunt.......................................................................................... .............................
Trad.................................................................................................................. ............
nb Le p r i m e t r e c a t e g o r i e d i v e r b i , in genere, nelle form e del presente e in quelle derivate dal tema
Traditum e s t.................................................................................................................
del presente hanno c o s t r u z i o n e p e r s o n a l e , nelle form e del perfetto e in quelle derivate dal tem a del
5. Venationes bestiarum Africanarum in circo aut in foro aut in amphitheatris populo
perfetto (e nella coniugazione perifrastica passiva) hanno c o s t r u z i o n e i m p e r s o n a l e . I verbi d e l l ’u l t i -
dedi (Augusto).
m o g r u p p o vogliono invece sempre la c o s t r u z i o n e p e r s o n a l e .
Tradunt........................................................................................................................
nb I verbi dei primi tre gruppi ammettono anche la forma attiva alla III persona plurale seguita Trad...............................................................................................................................
da una proposizione infinitiva con il soggetto in accusativo. Trattandosi di un plurale generico, in ita­ Traditum e s t.................................................................................................................
liano può essere reso con un si passivante.
Es. Dicunt litteras a Phoenicibus Dicono che le lettere dell’alfabeto RISCRITTURA ITrasforma le costruzioni personali in impersonali e traduci le se­
repertas esse. siano state inventate dai Fenici. guenti frasi d’autore (non tutti i verbi consentono la trasformazione).

1. Aristides unus om nium iustissimus fuisse traditur (Cicerone),


impers.............................................................................................
2. N on dubie m ihi nuntiabatur Parthos transisse Euphratem (Cicerone),
impers.............................................................................................
LESSICO di BASE 2 3. Decem viri libros Sibyllinos adire et inspicere iussi sunt (Livio),

I VERBI CHE SI COSTRUISCONO PERSONALMENTE


impers.............................................................................................
4. Ego dolore prohibéor quae gesta sunt pronuntiare (Cesare).
Ti forniam o qui una lista dei verbi che in latino ricorrono più frequentemente con la impers.............................................................................................
costruzione personale (nom inativo e infinito). 5. Hiero ultima senectà voluisse dicitur liberas Syracusas relinquere (Livio),
impers.............................................................................................
dicor, -éris, dictus sum, dici', so­ narràri: sono narrato; si narra p e riti: sono trovato; si trova che
no detto; si dice che che sinor, -éris, situs sum, sini: sono 16. Traduci le seguenti frasi sottolineando i verbi dicor, feror, narror, trador, iubeor,
feror, ferris, latus sum, ferri: so­ prohibéor, -éris, prohibttus sum, permesso; si permette che sinor ecc. quando sono costruiti personalmente e cerchiandoli quando invece
no detto; si dice che prohibéri: sono proibito; si p roi­ trador, -éris, tradltus sum , tra­ sono costruiti impersonalmente.
iubeor, -èris, iussus sum, tuberi: bisce che dì: sono tram andato; si tra­
sono comandato; si comanda, putor, -àris, putàtus sum, putà- manda che 1. L X X m ilia hostium in eo proelio contra Sullam fuisse traduntur (Eutropio). 2. D icitu r
si ordina che ri: sono ritenuto; si ritiene che vetor, -àris, vetìtus sum, vetàri: eo tempore apud suos Pompeius glorians dixisse [= loqu i] (Cesare). 3. Prohibiti estis in
narror, -àris, narràtus sum, reperior, -Iris, repertus sum , re­ sono vietato; si vieta che provincia vestra pedem ponere (Cicerone). 4. Caesar in fines Trevirorum proficiscitur,
quod h i neque ad concilia veniebant, neque im perio parebant Germanosque Transrhe-
S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 2 Il nominativo 27

3-iHiHH· E S E R C IZ I

nanos sollicitare dicebantur (Cesare). 5, Sicilianiprovinciam C. Verres per triennium de- tera Minervae. Altera autem est urbs, cu i nomen Achradina est, in qua forum maximum,
populatus esse, Siculorum civitates vastavisse, fama spoliavisse fertur (Cicerone). 6. H i pulcherrimae porticus, amplissima est curia templumque egregium Iovis Olympii. Tertia
centum pagos habere dicuntur (Cesare). 7, H ic accusare moderate eum, a quo ipse nefa- est urbs quae, quod in ea parte Fortunae fanum antiquum fuit, Tycha nominata est.
rie accusatur, persenatus auctoritatem non est situs (Cicerone). 8. Scitote traditum esse Quarta autem est quae, quia postrema coedificata est, Neapolis nom inatur; in ea thea-
oppidum non domesticis copiis esse tutum (Cicerone). 9, Plura scrìbere fletu prohibeor trum maximum, praeterea duo tempia sunt egregia, Cereris unum, alterum Liberae, sig-
(Cicerone). 10. Caesari nuntiatum est equites A riovisti propius tum u lu m accedere. num que Apollinis, qui Temenites vocatur, pulcherrim um et maximum.
11. Legiones consules scribere iussi sunt et classemparare (L ivio). 12. Cum in im ici nos­ (Cicerone)
tri venire dicentur, tum in Epirum ibo (Cicerone). 13. M ih i nihil fu it optatius, quam ut
gratissimus erga te esse cognoscerer (Cicerone). 14. Traditum est inter deos certamen
fuisse de Atheniensium urbis possessione (Cicerone). 15. Fertur Dionysius, Siracusano- V E R B I C O N D O PPIO N O M . V E R B I C O N N O M . + INF.
rum tyrannus, ipse iudicavisse quam beatus esset (Cicerone). 16. Hicpagus unus fertur,
patrum nostrorum memoria, L. Cassium consulem interfecisse et eius exercitum sub iu-
gum misisse (Cesare).

17. Traduci in latino le seguenti frasi.

1. Si dice che Augusto fosse un uom o raffinato. 2. Si tramanda che gli Spartani ucci­
dessero i bambini infermi. 3. M i si ordinò di non tornare in città senza la vittoria. 4. Gli
venne proibito di uscire di casa con i figli. 5, Si dirà che non sei stato coraggioso. 6. Si
narra che i re abbiano costruito splendidi monumenti. 7. Alla Grecia è proibito arma­
re un esercito. 8. Si crede che Annibaie possa superare le Alpi con gli elefanti. 9. Si sti­
ma che Cesare abbia avuto trenta coltellate. 10. Si ritiene che Pom peo difenda Rom a
con un esercito poco numeroso.

18. \ Traduci la seguente versione sottolineando i verbi che sono costrui­


ti personalmente e i rispettivi soggetti. Nel brano figura anche il verbo videor :
quale costruzione presenta?

I l regno di S emiramide
Antiquissimis temporibus p rim i in Asia Assyrìi regnum condidisse feruntur. Quorum rex
Ninus, prim us finitim is, tum aliis populis perdomitis, totius Orientis populos subegit.
Postremo illi bellum cu m Zoroastre, rege Bactrianorum, fuit, qu i prim us d icitur artes
magicas invenisse siderumque motus diligentissime spectavisse. H oc occiso, etiam ipse
decessit, relieto impubere filio Ninya et uxore Semiramide. Semiramis nec filio im m atu­
ro ausa tradere imperium, nec ipsa palam capessere, sexum dissimulans, brachia et cru-
ra velamentis, caput tiara tegit; et, ne novo habitu aliquid occultare videretur, eodem m o­
do etiam populum vestiri iussit; sic Semiramis prim is regni initiis Ninyas esse eredita
est. Magnas deinde res gessit, ita ut m ulier etiam viros virtute superare videretur. Baby- I L L A T IN O E L ’EURO PA L’a r e n a e la f i e r a n el t e m p o e n e llo s p a z io
loniam condidit muroque urbem cocto latere circumdedit, Aethiopiam imperio adiecit et LATINO • (h)arena, f., «sabbia; arena». • fera, f., «fiera, belva feroce».
Indis bellum intulit. Ad postrem um a filio interfecta est, cum duo et quadraginta annos
post N in u m regnavisset. ITALIANO arena (o rena), f. (l'italiano ha esteso il significa­ fiera, f.
to originario del termine latino dallo spazio del­
(Giustino)
l’anfiteatro lasciato libero per i giochi all'edifìcio
nel suo complesso, come per es. «l’arena di Vero­
19 . \1 L»JkI =1 Traduci la seguente versione sottolineando i verbi costruiti con il na»).
doppio nominativo e cerchiando invece quelli costruiti personalmente (con il
nominativo e rinfinito). Disponili poi nella tabella che trovi alla fine del brano. FRANCESE arène, f., «sabbia; arena». (lett.) fauve, f., «fiera, belva feroce».

SPAGNOLO arena, f., «sabbia; arena» ( detto soprattutto del fiera, f., «fiera, belva feroce».
L’antica Siracusa luogo in cui si svolge la corrida).
Urbem Syracusas maximam esse Graecarum, pulcherrim am om nium saepe audivistis.
Est ita ut dicitur. Ea tanta est urbs, ut ex quattuor urbibus maximis constare dicatur: INGLESE arena, «arena; (fig.) competizione». wild beasi, «belva feroce».
quarum una est ea quae Insula appellatur, in qua domus est quae Ieronis regis fuit. In ea
TEDESCO Arena, f., «arena». wildes Tier, n., «animale selvaggio».
sunt aedes sacrae complures, sed duae quae longe ceteris antecellunt, altera Dianae et al-
S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 3 Il genitivo 1

le z io n e
h
Il genitivo E S E R C IZ I

3 Gli edifici pubblici a R om a L’AUTORE, IL TESTO

T3 Alle corse (Ovidio, L ’arte di amare, 1,135-140; 143-148; 153-156)


: SINTASSI DEI CASI
IL G E N IT IV O D IP E N D E N T E DA SOSTANTIVI ( i )
Nei primissimi anni della nostra era il poeta augusteo Ovidio pubblica un poema dedicato al­
IL G E N IT IV O SOGG ETTIVO E O G G ETTIVO
l ’Arte di amare, un ’opera che dispensa a uom ini e donne ip iù svariati consigli per sedurre e con­
quistare l ’oggetto dei propri desideri. Nel I libro vengono enumerate le varie occasioni che posso­
In latino il genitivo può essere retto da sostantivi, da aggettivi o participi e da verbi. A ognuno di que­ no favorire gli incontri con l ’altro sesso: uno dei luoghi mondani per eccellenza è il circo, che con
sti tre grandi raggruppamenti corrispondono usi specifici che esamineremo nel dettaglio nel corso di le corse dei cavalli offre senza dubbio un ottim o pretesto per avvicinare una donna.
questa Lezione. Per ora ci lim itiam o a elencarteli:

- genitivo dipendente da sostantivi Nec te nobilium fugiat certamen equorum: 135 E non perderti la gara dei nobili cavalli, il
genitivo soggettivo e oggettivo Circo affollato presenta m olte opportunità.
multa capax populi com m oda Circus habet.
genitivo possessivo Non c ’è bisogno delle dita con cui mandare
genitivo dichiarativo o epesegetico
N il opus est digitis per quos arcana loquaris, messaggi segreti, né devi ricevere biglietti fa ­
genitivo di pertinenza nec tibi per nutus accipienda nota est. cendolo capire con un cenno del capo.
genitivo partitivo Proxim us a domina nullo prohibente sedeto; Siederai accanto alla tua bella, senza che
genitivo di qualità i 4q nessuno te lo proibisca: congiungi il tuo fian­
iunge tuum lateri qua potes usque latus.
co al suo fin dove puoi. [,..]
- genitivo dipendente da aggettivi o participi A questo punto cercati uno spunto di con­
genitivo con aggettivi H ic tibi quaeratur s o d i sermonis origo, versazione, e i soliti discorsi com uni servano
genitivo con participi et moveant prim os publica verba sonos: per attaccare discorso: cerca dì inform arti
accuratam ente di chi siano i cavalli che
- genitivo dipendente da verbi cuius equi veniant facito studiose requiras, avanzano, e non esitare a fare il tifo per
genitivo di stima e di prezzo nec mora, quisquis erit cu i favet illa, fave. chiunque sia il suo favorito. Ma quando
genitivo di colpa e di pena At cum pom pa frequens caelestibus ibit ebumis, avanzerà la processione fitta dì statue dei ce­
genitivo con interest e refert tu Veneri dominae plaude favente manu; lesti, tu applaudì festosam ente a Venere pa­
genitivo con i verbi di m emoria drona; [...]
[. ··] Se un lem bo del mantello le striscerà troppo
Cominciamo a esaminare il genitivo retto da sostantivi e in particolare il genitivo soggettivo e oggettivo. Pallia si terra nim iu m demissa iacebunt, per terra, raccoglilo e, con prem ura, toglilo
Il genitivo soggettivo e oggettivo indica la cosa o la persona che assume valore, rispettivamente, di collige et immunda sedulus effer hum o: dal suolo sudicio: immediatamente, com e ri­
soggetto o di com plemento oggetto rispetto all’azione espressa dal sostantivo che regge il genitivo. com pensa della tua gentilezza, con la com ­
protinus, officii pretium., patiente puella
Partendo da un esempio italiano, nel sintagma «la corsa dei cavalli» il genitivo «d ei cavalli» è di tipo piacenza della fanciulla potrai guardarle le
contingent oculis crura videnda tuis. gambe.
soggettivo poiché equivale al soggetto dell’espressione «i cavalli corrono». Al contrario, nel sintagma
« l’acquisto della casa» il genitivo «della casa» è di tipo oggettivo poiché equivale al com plemento og­
getto dell’espressione «acquistare casa». Nel sintagma « l’amore dei fig li» il genitivo «d ei fig li» può as­ IM P A R IA M O S U B IT O ...
sumere valore soggettivo ( « i figli am an o») o oggettivo («am an o i fig li», detto dei genitori) a seconda
del contesto. Passiamo ora ad alcuni esempi latini. certam en n o b iliu m equorum , «la gara dei nobili ca­
Es. Adventus R o m a n o ru tn mutaverat
animos (Livio).
L’arrivo dei Romani aveva mutato
gli animi.
Rom anorum è un genitivo soggettivo (= Rom ani adveniunt)
I valli»: nobilium equorum è un genitivo soggettivo
(rappresenta infatti il soggètto dell’azione espressa
dal sostantivo certamen, come se fosse « i cavalli ga­
reggiano»)
Vincet am or p a tria e laudum que Vinceranno l’am ore per la patria
immensa cupido (Virgilio). e il grandissimo desiderio di lodi.
Patriae e laudum sono genitivi oggettivi (= am antpatriam e cupiunt laudes).
FACCIAM O P R A T IC A ... Cultura e civiltà
Trasforma le seguenti espressioni form ate da sostantivo + genitivo in frasi all’infinito costituite da ver­ IL CIRCO
bo + soggetto o com plemento oggetto, a seconda che il genitivo sia soggettivo o oggettivo. L a stru ttu ra d e l c ir c o spettacolo, i cancelli (carceres) sul suolo per facilitare il galoppo
desiderium urbis ...................................................... Il circo (circus) era destinato alle dietro ai quali i carri aspettavano dei cavalli, era attraversata nel
verborum percepito ....................................................... corse dei carri, alle lotte dei gla­ il segnale di inizio della gara e le senso della lunghezza da una sor­
diatori e alle cacce delle belve. L’e­ gradinate dove sedeva il pubblico. ta di basamento (spina) decorato
anim i perceptio .......................................................
dificio, di forma ellittica, era costi­ L’arena, che prendeva nome pro­ con obelischi, fontane, colonne e
caedes m ilitum ......................................................
tuito da tre parti: l’arena per lo prio dalla sabbia (arena) sparsa statue; le due estremità della spi-
30 S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 3 Il genitivo ____ 31
1
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
1*1

Ti presentiamo una scelta di vocaboli relativi al m ondo del circo; alcuni li hai già in­
contrati nella scheda II circo.

s t r u t t u r e ________________ subsellia, -orum (pi.), n.: sedili, scuole di allenamento per gladia­
banchi degli spettatori tori
calx, -cis, f. {rar. m.): linea di arrivo
mappa, -ae, f.: drappo (con cui si
circus, -i, m.: circo PERSONAGGI_____________________ dava il segnale della partenza)
euripus, -i, m.: fossato, canale agitàtor, -òris, m.: guidatore, au­ munus, -eris gladìatorium, n.:
fala, -ae, f.: colonna (posta sulla riga spettacolo di lotta tra gladiatori
spina a indicare il numero dei gi­
auriga, -ae, m.: auriga naumachia, -ae, f.: naumachia,
ri di corsa)
gladiàtor, -óris, m.: gladiatore rappresentazione di una batta­
gradus, -Cis, m.: gradinata glia navale
lanista, -ae, m.: maestro, allenato­
(h)aréna, -ae, f.: sabbia; arena re dei gladiatori panthèra, -ae, f.: pantera
na, intorno alle quali giravano i A ttii circh i c e le b ri maeniàna, -órum (pi.), n.: porti­ pollex, -Icis, m.: pollice
sacerdoti che trasportavano le sta­
carri durante la corsa, erano det­ Altri circhi di Roma erano il Circo tue delle divinità su appositi carri. co, galleria SPETTACOLI ____________ ______ pollice verso: con il pollice piegato
te ‘mete’ (metae) e alla fine del Flaminio (Circus Flaminius), fatto I giochi consistevano nelle corse meta, -ae, f.: meta (colonnetta in­ bestia, -ae, f,: animale, bestia all’ingiù (in segno di condanna)
percorso era tracciata la linea di costruire nel 221 a.C. dal console dei carri tirati da due, quattro, sei torno a cui giravano i carri nelle
arrivo.
bigae, -àrum (pi., ma anche biga, pompa, -ae, f.: processione, cor­
Caio Flaminio e destinato ai ludi o più cavalli {bigae, quadrìgae, corse) -ae, sg.), f.: biga, tiro a due teo
Le gradinate (gradus) con i banchi plebei, il Circo di Gaio e Nerone seiuges): soltanto i due cavalli cen­ podium, -li, n.: podio, tribuna d’o­ curriculum, -i, n.: corsa, gara
per sedersi (subsellia) erano divise ( Circus Gai et Neronis), fatto edifi­ trali erano posti sotto il giogo, quadriga, -ae, f.: quadriga, tiro a
nore (in cui prendevano posto le
in terrazzamenti separati in senso care da Caligola e utilizzato da Ne­ mentre gli altri erano legati con currùs, -tis, m.: carro quattro
orizzontale da recinti e in senso autorità)
rone per le sue esercitazioni e so­ delle funi ed erano perciò detti equus, -i funàlis, m.: cavallo at­ seiuges, -um, m., e seiùgae, -àrum
verticale da scalette, mentre alla prattutto per il martirio dei cri­ equi funales. I guidatori dei carri praecinctlo, -ónis, f.: ripiano (cir­
taccato con la fune e disposto a (pi.), f.: tiro a sei, cocchio a sei ca­
base correva una piattaforma di stiani, e infine il Circo di Adriano {aurigae, agitatores) erano per lo colare sulle gradinate), pianerot­
fianco dei cavalli aggiogati valli
marmo (podium) che ospitava i {Circus Hadriani), utilizzato pre­ più di condizione servile, ma co­ tolo
seggi delle autorità. valentemente per le battaglie na­ funis, -is, m. {rar. f.): corda, fune tensa, -ae, f.: tensa, carro (su cui si
stituivano oggetto di grandi onori pulvinar, -àris, n.: palco imperiale
vali (naumachiae). Nelle vicinanze trasportavano le immagini degli
e ammirazione. Ogni corsa, che scalarla, -lum (pi.), n.: scala, gra­ iugum, -i, n.: giogo
Il C i r c o M a s s im o di Roma, sulla via Appia, si trova­ dèi durante la processione di
consisteva in sette giri dell’arena, leo, leónis, m.: leone
Il primo e più importante circo di dini apertura dei giochi)
va anche il circo fatto erigere nel vedeva in gara dai quattro ai dieci
Roma, il Circo Massimo (Circus 309 d.C. da Massenzio in onore del concorrenti, e il segnale di parten­ spina, -ae, f.: spina (muro che at­ ludi, -órum circenses (pi ), m.: tigris, -Idis e -is, m. e f.: tigre
Maximus o semplicemente Cir­ figlio Romolo. za era dato da un magistrato che traversava il circo nel senso della giochi del circo
venatio, -ónis, f.: caccia, spetta­
cus), si ergeva fin dal IV secolo Per quan to riguarda le altre parti agitava un drappo {mappa). j lunghezza) ludi, -órum gladiatorli (pi.), m.:
colo circense di caccia
a.C. nella valle Murcia, tra i colli dell’impero, in Italia si conservano
dell’Aventino e del Palatino, e fu rovine di circhi ad Aquileia, Poz­ ...la lotta e le v& nationes
modificato a più riprese nel cor­ zuoli e Boville; in Francia ad Àrles, Negli spettacoli di lotta i gladiato­
so dei secoli: Cesare fece costrui­ Orange, Viennes e Nimes; in Spa­ ri ingaggiavano duelli cruenti ap­ 1. Rispondi alle domande sulla scheda II circo e inserisci le parole mancanti aiu·
re un canale (euripus) intorno al­ gna a Tarragona, Sagunto e M en­ pellandosi alla volontà del pubbli­ tandoti con la scheda II lessico del circo.
l’arena per proteggere gli spetta­ da; in Africa a Cesarea, Cartagine, co per l’esito finale: se gli spettato­
tori dall’eventuale assalto delle Dugga e Leptis Magna. ri sventolavano il fazzoletto il feri­ a. I l .............................. era destinato principalmente alle gare d e i ...............................
belve; Augusto aggiunse il palco to veniva graziato, se invece pro­ e dei cavalli.
imperiale {pulvinar) e corredò la I gio ch i d el c irc o : le c o r s e ». tendevano il pugno con il pollice b. L’arena ( lat................................ ) era attraversata nel senso della lunghezza da un ba­
spina dell’obelisco egiziano che I giochi del circo (ludi Circenses) si all’ingiù {pollice verso) il vinto ve­ samento detto (l a t . ) ...............................adom ato da colonne e altri oggetti; le due
ora si trova a piazza del Popolo; aprivano con una grande proces­ niva ucciso. Negli spettacoli di estrem ità intorno alle quali giravano i carri nella corsa erano dette {lat.)
Claudio fece costruire cancellate sione {pompa circensis) che partiva caccia il gladiatore armato lottava
marmoree e mete in oro; nell’81 dal Campidoglio ed entrava nell’e­ .............................. . la linea di arrivo (la t .).............................. .
con pantere, tigri e leoni affamati,
d.C. la porta destinata al corteo dificio del circo passando dalla co­ c. I giochi del circo {lat .................................. circenses) si aprivano con una grande pro­
mentre nelle pubbliche esecuzioni
delle autorità venne sostituita da siddetta porta pompae: in testa pro­ il condannato era mandato nell’a­ cessione {lat................................ ) che partiva dal Campidoglio ed era composta dai
un arco trionfale a celebrazione cedevano i magistrati in carica, se­ rena ad hestias, a morire di una magistrati, dai nobili, dai sacerdoti e dai carri dei concorrenti. I sacerdoti recavano
della vittoria di Tito su Gerusa­ guivano quindi i nobili, a piedi e a morte atroce per saziare la brama le im m agini degli dèi su appositi carri {lat................................ ).
lemme. cavallo, poi i concorrenti e infine i sanguinaria del pubblico. d. I carri {lat................................ ) che partecipavano alle gare di corsa erano tirati da
S I N T A S S I D E I C A S I Il genitivo ____
le z io n e 3 33

E S E R C IZ I

due, quattro o sei cavalli ed erano detti rispettivamente ............................... ,


4. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i termini riconducibili al mondo
...............................e seiuges; solo i due cavalli centrali erano aggiogati, gli altri, det­ del circo. Cerchia inoltre i genitivi e i sostantivi dai quali dipendono.
ti {la t.).............................. , erano legati con una fune.
e. Il segnale di partenza era dato da un m agistrato che agitava un drappo {lat. 1. Idem annus gravi igne urbem adfecit, deusta parte Circi, quae Aventino contigua, ipsoque
Aventino; quod damnum Caesar ad gloriam vertit exsolutis dom uum et insularum pretiis
f. Illustra la storia del Circo Massimo e i vari interventi di restauro. (Tacito). 2. Ludi in circo per quadriduum facti sunt, hostiaeque quae votae erant dis caesae
sunt (Livio). 3. Eberius Actiaco triumpho currum Augusti comitatus est sinisteriore funali
equo, cum Marcellus Octaviae filius dexterìore veheretur (Svetonio). 4. Nuntiabantur et ex ur­
be praesagia: Neronem diebus ultimis m onitum per quietem, ut tensam Iovis O ptim i M axi­
m i e sacrano in dom um Vespasiani et inde in circum deduceret (Svetonio). 5. Ille ut ex car-
9- Oltre al Circo M assimo quali altri circhi esistevano a Rom a e nelle altre province del­ cerìbus in liberum cursum emissus contra Caesarem acrìter bellum gerere coepit (Cesare).
l’impero? Nom inane almeno cinque.
6. Item simili de causa circus Flaminius dicitur, qui aedificatus est circum Flaminium cam-
pum, et quod ibi quoque ludis Tauriis equi circum metas currunt (Varrone). 7. Etus statuam
ei auream in Palatio posuit et alteram ex ebore equestrem, quae circensi pompa hodieque
praefertur, dedicavit (Svetonio). 8. Actum de imperio Marcelli in circo Flaminio est ingenti
2. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo la forma corretta di circus, -i, poi concursu plebisque et om nium ordinum (Livio). 9. Felicitatem diei, quo Samnitium Telesi-
traduci, sottolineando i genitivi dipendenti da sostantivi. norumque pulsus est exercitus, Sulla perpetua ludorum Circensium honoravit memoria, qui
sub eius nomine Sullanae Victoriae celebrantur (Velleio Patercolo). 10. Circensibus spatio
1. Totam hodie R o m a m .............................. capii (Giovenale).
circi ab utraque parte producto et in gyrum euripo addito quadrigas bigasque et equos desul-
2* Ava N eptuni frinito manavisse sudore i t i ....................................Flam inio dicebatur torios agitaverunt nobilissimi iuvenes (Svetonio). 11. Ludi Rom ani eo anno in circo scaena-
(Livio).
que ab aedilibus curulibus P. Cornelio Scipione et Cn. M anlio Valsone et magnificentius
3. Eis tem plum et habitaculum et c o n t i o ............................... est M axim us (Am m iano quam alias facti sunt, et laetius propter res bello bene gestas spectati, totique ter instaurati (L i­
M arcellino).
vio). 12. Domitianus spectacula assidue magnifica et sumptuosa edidit non in amphitheatro
4. Patres familiae falce et aratro relictis intra m u ru m correpsimus et in modo, verum et in circo, ubi praeter sollemnes bigarum quadrigarumque cursus proelium
.............................. potius ac theatris quam in segetibus ac vineis (Columella). edam duplex, equestre oc pedestre, commisit; at in amphitheatro navale quoque (Svetonio).
5. N on in cursu ta n tu m .............................. que certamine, sed in bis spatiis vitae inte-
rius flectendum est (Seneca).
5 . VI A;Fi [*] il14 Traduci la seguente versione sottolineando i vocaboli che si riferisco­
no al mondo del circo. Cerchia inoltre i genitivi e i sostantivi dai quali dipendono
3. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordine (attenzione: c’è un locativo, non confonderlo con il genitivo).
sparso nella colonna a lato, poi traduci (in b. devi scegliere tra le coppie già for­
mate); procedi spuntando le soluzioni via via trovate. Sottolinea inoltre i vocabo­
L’inondazione del T evere
li relativi all’ambito del circo e cerchia i genitivi retti da sostantivi. Prodigia quoque nuntiata sub ipsam famam rebellionis terrorem attulerant: Cumis solis
orbis m inu i visus est, et p lu it1lapideo imbri, et in Velitemo agro terra ingentibus cavemis
a. 1. Carceres eo anno i n .................... p rim u m statuti sunt (Livio). quadrigarum consedit arboresque in profundum haustae sunt. Ariciae forum et circa tabemae, Frusino-
2. E t ....................’circo quoque usitatum nomen Poeni sibi vindicant (Quintiliano). circo
ne murus aliquot locis et porta decaelo tacta est. E t in Palatio lapidibus p lu it2; id prodigium
more patrio novendiali sacro, cetera hostiis maioribus expiata sunt. Inter quae etiam aqua-
3. Fuit autem notissimus in c ir c o ....................agitator Boculus (Asconio Pediano). mappam rum insolita magnitudo in religionem versa est; nam ita abundavit Tiberis ut ludi Apolli-
nares, circo inundato, extra portam Colliriam ad aedem Erycinae Veneris parati sunt. Cete-
b. 1. I n ....................m a x im o ..................... amplissimae pugna rum ludorum ipso die subita serenitate orta, pompa duci coepta ad portam Collinam revo­
circensibus - pu lvina r cata deductaque in circum est, cum decessisse inde aquam nuntiatum esset.
populo dabatur (Gelilo).
(L ivio )
2. .................... dicti sunt quod co e rcu n tu r.................... , ne inde exeant circo - venationis
antequam magistratus signum m isit (Varrone). lpluit: «piovvero pietre» regge l’ablativo lapideo imbri.
Hapidibuspluit: «piovveropietre».
3. Exuviae deorum lu d icris .................... in circum ad carceres - equi
.................... vehuntur (Festo). 6 . VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i vocaboli che si riferisco-
1 1 . 1 _____________
. A IMAA M A
«
4-| Λ I A A f · · . . . · · _______ i · ______1

Vehuntur i n .................... lu d o ru m ..................... deorum tensam - circum


simulacra (M acrobio).
I GIOCHI PROFANATI
C Sequitur aeque ad publicam religionem pertinens som nium . Cum Plebeis quidam ludis
.................... alt vocarì Sinnius Capito vehiculum, quo exuviae pompa - circensium
deorum ludicris circensibus i n ................... ad pulvinar vehuntur (Festo). pater familias per Circum Flaminium, priusquam pompa induceretur, servum suum ver-
beribus m ulcatum sub furca ad supplicium egisset, T. Latinio, h om in i ex plebe, Iuppiter
S I N T A S S I DE I C A S I le z io n e 3 Il genitivo 35

E S E R C IZ I
m u n ì -------------

in quiete praecepit ut consulibus diceret sibi praesultorem ludis circensibus proxitnis non 7. Traduci le seguenti frasi d’autore determinando il valore soggettivo o oggettivo
placuisse. Ille veritus ne1cum aliquo incom m odo suo religione sum m um implicaret im - del genitivo evidenziato in grassetto.
perium , silentium egit, e vestigioque filius eius subita v i m orbi correptus interiit. Ipse
etiam per quietem ab eodem deo interrogatus, ari2satis magnam poenam neglecti im perii 1. Patientia animi occultas habet divitias (Pubblio Siro). 2. M axim e autem haec aetas
sui pependisset, in proposito perseverans debilitate corporis solutus est ac tum demum ex exercenda est in labore patientiaque et anim i et corporis (Cicerone). 3. Describam nunc
consilio am icorum lecticuld ad tribunal consulum et inde ad senatum perlatus, ordine to- ego cruciatus et miseram corporis patientiam (Seneca il Vecchio). 4, Ingenuus animus
tius casus sui exposito, magna cu m om nium admiratione recuperata m embrorum fìrm i- non fert vocis verbera (Pubblio Siro). 5. N on nuntii solum, sed per urbem agrestium fu ­
tate pedibus dom um rediit. ga trepidationem iniecit (Livio). 6, Insignis hic annus est nuntio Tarquinii mortis (Livio).
(Valerio Massimo) 7, Virtutis, magnitudinis animi, patientiae, fortitudinis fomentis dolor mitigari solet (C i­
cerone). 8. N on de possessione Siciliae et Sardiniae, de quibus quondam agebatur, sed
ventus ne: «temendo che», + cong. verbo è pependisset: «(essendogli stato chiesto) prò Italia vobis estpugnandum (Livio).
an. dipendente da interrogatus, an introduce se riteneva sufficientemente grande la punizio-
una proposizione interrogativa indiretta il cui ne per aver trascurato il suo ordine». 8. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i genitivi soggettivi e cerchiando
i genitivi oggettivi.
LABORATORIO DI TRADUZIONE
a. Prim a di tradurre il brano fai 1analisi del periodo della parte colorata, specificando 1, Ad sum m os honores alios scientia iuris, alios eloquentia, alios gloria m ilitaris pro-
la tipologia di ogni singola proposizione. Per facilitarti il com pito ti proponiam o una vexit (L iv io ). 2. Ubi hostes ad legatos exercitum que pervenerunt universi se ad pedes
scomposizione ad albero, indicandoti la struttura gerarchica delle varie frasi di cui si p roiciu n t: orant ut adventus Caesaris exspectetur (Cesare). 3. Celebrata inconditis m ili-
compone il periodo. taribus carm inibus non magis victoria Q. Fabi quam mors praeclara P. Deci est (L iv io ).
4, Duces vero ii deliguntur q u i una cu m Q u in to Sertorio omnes annos fuerant sum -
Cum Plebeis quidam ludis pater familias per Circum Flam inium servum suum verberibus mamque scientiam rei m ilitaris habere existimabantur (Cesare). 5, Procne fletum soro-
m ulcatum sub furca ad supplicium egisset (B ) ris corripiens «N o n est lacrimis h oc» in q u it «agendum, sed ferro» (O vid io). 6. Cum di-
prìusquam pom pa induceretur (C) cunt claritatem esse laudem bonorum a bonis redditam, non ad vocem referunt, sed ad
I Latinio, h om in i ex plebe, Iuppiter in quiete praecepit (A) sententiam (Seneca). 7. Nec tamen instituendo vilicam dom esticarum rerum vilico re-
ut consulibus diceret (D ) m ittim u s curam, sed laborem eius adiutrice data levamus (C olum ella). 8. Cupiebam
sibi praesultorem ludis circensibus proxim is non placuisse (E) dissimulare me id moleste ferre, cupiebam anim i dolorem vu ltu tegere et taciturnitate
celare (Cicerone).
A
9. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver riconosciuto i termini da rendere con
il genitivo soggettivo e oggettivo.

1, Il comandante convocò l’adunata dei soldati per ordinare loro di m igliorare la difesa
C E dell’accam pam ento. 2, Alcibiade riceveva la benevolenza dei suoi concittadini. 3, La
proposta del console, dopo aver superato l’opposizione del collega, non trovò il consen­
b. Sulla base del m odello proposto per il secondo periodo, prova tu a scomporre l’ulti­ so dei senatori. 4. La nostalgia degli am ici e della fam iglia mi ha indotto a tornare in pa­
m o periodo, da Ipse etiam a dom um rediit: attribuisci a ogni proposizione una lettera, tria, nonostante tema l’ira dei m iei nemici. 5. Il desiderio della conoscenza ha spinto
analizzane il tipo, quindi riassumi il risultato della tua analisi in uno schema ad albero. l’uom o a com piere grandi progressi.

LESSICO di BASE 1
10. tTi4;Ui[»]l!l=Ì Traduci la seguente versione sottolineando i genitivi soggettivi e
I SOSTANTIVI COSTRUITI CON IL GENITIVO SOGGETTIVO O OGGETTIVO cerchiando quelli oggettivi.
Ti presentiamo una lista di sostantivi che in gran parte ti sono già noti e che negli eser­
cizi seguenti reggono il genitivo soggettivo o oggettivo: com pleta le indicazioni man­ L a forza d ’animo e la moderazione
Fortitudo est considerata periculorum susceptio et laborum perpessio. Eius partes mag-
canti (uscita del genitivo, genere e traduzione).
nificentia, fidentia, patientia, perseverantia. Magnificentia est rerum magnarum et ex-
administratìo, ..... ........: ........... fu g a ,............ : celsarum cum anim i ampia quadam et splendida propositione cogitatio atque adminis-
adventus, ..... , : ................... n u n tiu s ,.....,. tratio; fidentia est, per quam magnis et honestis in rebus m ultum ipse animus in se fidu-
benevolenza, ..... ........: ............. p a tien tia ,....., ciae certa cum spe conlocavit; patientia est honestatis aut utilitatis causa rerum ardua-
c o g ita tlo , ..... , ..... : ..................... perpessio,....., .....: il sopportare rum ac difficilium voluntaria ac diuturna perpessio; perseverantia est in ratione bene
c o n tio , ..... ........: ........................ possessio,..... considerata stabilis et perpetua permansio. Temperantia est rationis in libidinem atque
desiderium , ..... ........ : nostalgia susceptio,..... .....: l’intraprendere in alios non rectos impetus anim i firm a et moderata dominatio.
d o m in a tio , ..... , ......: ................. (Cicerone)
S I N T A S S I D E I C A S I l e z io n e 3 I genitivo

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

; SINTASSI DEI CASI ..... ..... b. genitivo dichiarativo


1. ................... vocabulum Graecum est (Vairone). Magni
IL G E N ITIV O D IP E N D E N T E DA SOSTANTIVI ( i l )
2. Si A ntonini nomen repudiavisti,........................... praenomen suscipe. amaraci
IL G E N ITIV O POSSESSIVO , DICHIARATIVO E D I PE R T IN E N ZA

3. E t n o m e n ........... dulce est et ipsa res salutaris (Cicerone). pacis


Il genitivo possessivo indica 1appartenenza, il possesso (in italiano corrisponde al com plemento di
specificazione). Apollinis
4. Cinge tempora floribus suave o le n tis .......................... (Catullo).
Es. Festis Palilibus urbis moenia Alle Feste Palilie vengono fondate
conduntur (O vidio). le mura di Roma.
c. genitivo di pertinenza
1. ............ est bene praecipere, bene tueri (Lucilio). nutricis
Il genitivo dichiarativo o epesegetico specifica un nome generico di categoria come per esempio
<<S!anta>>’ <<f i ° re>>’ «vocab olo» (anche a questo genitivo in italiano corrisponde il com plemento di spe­ 2. At mehercules m a g n i....................... est clusisse totum in exiguo (Seneca). pauperis
cificazione).
Es. Arborem fic i detrunca (Colum ella). Pota l'albero di fico. 3. Nam bene dicere e s t.............. (Quintiliano). artificis

Il genitivo di pertinenza o convenienza, introdotto in italiano dalle espressioni «è proprio d i», «spet­ 4. ............. est infantem magis diligere quam adultum (Frontone). am ici
ta a», «tocca a», indica la persona o la cosa cui spetta o di cui è tipica un’azione, un comportamento
5. ........................ est numerare pecus! (O vidio). *1 oratoris
una caratteristica.
Es. Magni pectoris est inter secunda La m oderazione nelle situazioni propizie
moderatio (Seneca il Vecchio). è propria di un grande animo. 12. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con tre colori diversi il genitivo
possessivo, il genitivo dichiarativo e il genitivo di pertinenza.
LESSICO di BASE 2
1. Dumnacus cu m adpropinquare Caninium cognovisset, copiis om nibus ad legiones
I VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI conversis, castra R om anorum oppugnare instituit (Aulo Irzio). 2. Sit sanctum apud vos
Ti forniam o una lista di verbi che ricorrono spesso in latino e che incontrerai negli hoc poetae nomen (Cicerone). 3. Pudicitiam in m ilite etiam laudare erubesco: femina-
esercizi sul genitivo retto da sostantivi. Completa i paradigmi e le traduzioni. rum est ista virtus (Quintiliano). 4. Iam vero ita Veneri proxim a est stella M ercurii et
Mercurius solipropinquus, ut hi tres caelum suum pari temporis spatio, id est anno plus
ard °> ...........................................: ............................. I in s titu o , .................... ...................... :.... minusve, circumeant (M acrobio). 5. Naves quoque aliquot Poenorum, disiectae in alto
a u g éo, ....................................................................... , op p u g n o , ...........................................:.. a classe Romana quae circa Sardiniam erat, capiuntur (Livio). 6. Sed nunc ea me exqui-
conséquor, ...........................................: .................... I p roh ib éo , ...........................................:.. rere in iqu i patris est: nam quod antehac fecit, nihil ad me attinet (Terenzio). 7. Galli ia-
co n te m n o , ...........................................; .................... | sto culis tragulisque quod vallo facto ex hostium cadaveribus sunt circum plexi oppugnare
d ilig o , ...........................................: .......................... | su scip ìo, ...........................................:... coeperunt (Bellum Hispaniense). 8. Est humanitatis vestrae magnum num erum civium
h a b éo, ........ ..................................; .......................... | tu è o r, ...........................................: calamitate prohibere (Cicerone). 9. At in semet augendo parcus atque civilis, praenomi-
I im p è ro , ....................... ................... ; ....................... | Vgnf o , ...........................................: ne imperatoris Claudius abstinuit (Svetonio). 10. Idpostquam Manlius adulescens cog-
novit, protinus urbem petiit et se in Pom ponii dom um prim a luce direxit (Valerio Mas­
simo). 11 - Legem vero mutare ut occidas, et crudeliter interpretari ius quod a maioribus
scriptum est, cuius anim i est? (Quintiliano). 12. D uo genera huius: unum, cu i flos hya-
11. Completa le seguenti frasi utilizzando i suggerimenti inseriti in ordine sparso cinthi est, alter candidus, qui fere nascitur tumulis, quoniam fortius durat (Plinio il Vec­
nella colonna a lato, poi traduci (procedi spuntando le soluzioni via via trovate). chio). 13. Tuae sapientiae magnitudinisque anim i est om nem amplitudinem et dignita-
In a. trovi genitivi possessivi, in b. genitivi dichiarativi e in c. genitivi di perti­ tem tuam in virtute atque in rebus gestis tuis atque in tua gravitate positam existimare
nenza: sottolineali. (Cicerone). 14. Ptolemaeus, Cyrenarum rex, cui cognomen Apionis fuit, mortuus here-
dem populum R om anum reliquit, et eius regni civitates senatus liberas esse iussit (L i­
genitivo possessivo vio). 15. Peregrini incolae officium est nihilpraeter suum negotium agere (Cicerone).
1. Tu non potes imperare apibus tuis ut intra privatum volent, ne laris
m eorum floribus insidant, ne in meo rorem legant? (Quintiliano). 13. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver riconosciuto i termini che vanno re­
si con un genitivo possessivo, dichiarativo o di pertinenza.
2. Thessalus....................facie Briseidos arsii (Ovidio). palatii
3. Dividim us muros et moenia p a n d im u s.............. (V irgilio) 1. Gli abitanti erano generosi, ma non conoscevano la virtù della sincerità. 2. Le na­
ancillae
vi dei Rom ani erano ancorate nel porto vicino alla città dei nemici. 3. È proprio dei
4. Stabant forte una in vestib u lo....................Fronto Comelius et urbis padri preoccuparsi del futuro dei figli. 4. Elena, m oglie di Menelao, fu rapita da Pa­
Festus Postum ius (Gellio). ride, figlio di Priam o. 5. L’albero del pioppo cresce lungo il corso dei fiumi. 6. Dopo
5. Reserate clausos regii postes....................(Seneca) quell’episodio il m io am ico assunse un aspetto trasandato e chiese a tutti di non no­
hortorum
minare più la parola ‘am ore’ in sua presenza. 7. Il padre disse al figlio che era suo
38 S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 3 Il genitivo 39

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

com pito occuparsi dei fratelli e della madre durante la sua assenza. 8. N el giorno sa­ c. Fai l’analisi del periodo della parte di testo colorata; per facilitarti il com pito te ne
cro a M inerva ci recam m o al tem pio della dea. 9. N on m i piace il nome 'Cornelia’. proponiam o una scom posizione ad albero indicandoti la struttura gerarchica delle
10.1 versi di Omero furono tradotti in latino dal poeta Livio Andronico. 11. Il com an­ proposizioni di cui si compone il periodo.
dante convocò i soldati nella notte e disse che era loro com pito salvare la città dal­
A
l ’assedio. 12. N on avendo ricevuto la lettera di m ia madre, partii alla volta di Rom a e
arrivai nella notte alla casa di Tullio. 13. Il soldato aveva perso il senso dell’udito du­
rante la guerra. 14. È dovere dei cittadini difendere la patria con tutte le forze.
B C
14. Traduci la seguente versione sottolineando i genitivi (ma fai atten­
zione, ci sono anche dei locativi): si tratta di genitivi possessivi, dichiarativi o di
pertinenza?
...... "SINTASSI "DEI"CASI
IL G E N IT IV O D IP E N D E N T E DA SOSTANTIVI ( i l i )
O pere di P rassitele e del figlio IL G E N IT IV O PARTITIVO
Praxitelis est et Cupido, nunc in Octaviae scholis positus. Eiusdem et alter nudus in Pa­ Il genitivo partitivo indica la totalità rispetto a cui il termine che lo specifica, relativo al numero o
rto colonia Propontidis, par Veneri Cnidiae nobilitate et iniurìa; Romae Praxitelis opera alla quantità, designa una parte (com plem ento partitivo). Il genitivo partitivo può essere retto da.
sunt Flora, Triptolemus, Ceres in hortis Servilianis, B oni Eventus et Bonae Fortunae si-
- sostantivi indicanti numero, per es. numerus, m ultitudo;
mulacra in Capitolio, item Maenades et quas Thyiades vocant et Caryatidas, et Sileni in
- sostantivi indicanti quantità, per es. acervus, modium-,
Pollionis Asinii monumentis et Apollo et Neptunus. Praxitelis filius Cephisodotus et ar-
- comparativi e superlativi;
tis heres fuìt. Cuius laudatum est Pergami symplegma. Romae eius opera sunt Latona in
- aggettivi e pronom i indefiniti, per es. aliquis, nem o;
Palatii delubro, Venus in Pollionis Asinii monumentis et intra Octaviae porticus in Iu -
- pronom i e avverbi di quantità, per es. aliquìd, nihib,
nonis aede Aesculapius ac Diana.
- numerali;
(Plinio il Vecchio) - avverbi di luogo.

15. Traduci la seguente versione sottolineando i genitivi dichiarativi e Es. M u ltu m ubique lib roru n t, C erano dappertutto m olti libri,
cerchiando i genitivi possessivi. m ultum sta tu a ru m (Cicerone). m olte statue.

L a gens Claudia
Patricia gens Claudia (fu ii enim et alia plebeia, nec potentia m in o r nec dignitate) orta
16. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il genitivo partitivo e cerchian­
est ex Regillis oppido Sabinorum . Inde R o m a m 1recens conditam cu m magna clien-
tiu m manu conm igravit auctore Tito Tatto consorte R om uli, vel, quod magis constai, do il termine che lo regge.
Atta Claudio gentis principe, p ost reges exactos sexto fere anno; atque in patricias
1. Quid tibi mecum est commerci, senex, quid me adflictas? (Plauto). 2. Ubi illum quaeram
cooptata2 agrum insuper trans Anienem clientibus locum que sibi ad sepulturam sub
gentium? (Plauto). 3. Nemo est meorum am icorum hodie, apud quem expromere omnia
Capitolio publice accepit. Deinceps procedente tempore duodetriginta consulatus, dic-
mea occulta audeam (Terenzio). 4. Legatus postquam nihil aequi in consilio impetrare se
taturas quinque, censuras septem, trium phos sex, duas ovationes adepta est. Cum
censebat, prìvatim - sic enim imperatum erat - P. Scipionis temptare anim um est conatus
praenom inibus cognom inibusque variis distingueretur3, L u c i praenom en consensu
(Livio). 5. Res eodem est loci quo reliquisti (Cicerone). 6. Veneti navium quod ubique fue-
repudiava, postquam e duobus gentilibus praeditis eoAalter la tro c in ii5, caedis alter
rat in unum locum coegerant (Cesare). 7 . Eadem destate equites ducenti et elephanti decem
convictus est. In ter cognom ina autem et Neronis assumpsit, quo significatur lingua
Sabina fortis ac strenuus. et tritici modium ducenta milia ab rege Massinissa ad exercitum qui in Graecia erat perve-
nerunt (Livio). 8, E t ipse aliquantum voluntarìorum in itinere ex agris concivit ac prope
(Svetonio)
duplicato exercitu in Lucanos pervenit, ubi Hannibal nequiquam secutus Claudìum sub-
1Romam: «a Roma», complemento di moto a gens Claudia. stiterat (Livio).
luogo. 4eo: sott. cognomine. '
Cooptata: participio riferito al soggetto sottin­ Hatrocinii: come il successivo caedis, questo ge­ 17. Traduci in latino dopo aver sottolineato il termine che va reso con il genitivo par­
teso di accepit, e cioè gens Claudia. nitivo esprime il complemento di colpa (vedi p.
3distingueretur: il soggetto sottinteso è sempre 45) retto da convictus est. titivo.

1. Nonostante il generale avesse comandato la ritirata, un gran numero di soldati de­


LA30RA70RÌ0 Di TRADUZIONI1: cise di rimanere al posto di combattimento. 2. In battaglia caddero tremila fanti e tre­
a. Sottolinea tutti i participi contenuti nel secondo periodo, da Inde Rom am a publice cento cavalieri. 3. Dopo che si sparse la notizia che aveva perso la m aggior parte delle
accepit. stabilisci se si tratta di participi usati in funzione di attributo o di participi sue ricchezze, anche m olti di quelli che si professavano suoi am ici si allontanarono.
congiunti. 4. In qualunque parte della terra ti troverai, sappi che io ti sarò sempre vicino. 5. N o ­
b. N el secondo periodo ci sono anche degli ablativi assoluti ellittici del participio: qua­ nostante Cornelia sia la più allegra tra le mie amiche, non trovo mai abbastanza tem ­
li sono?
po per stare con lei.
40 S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 3 Il genitivo 41

3?d:Mkll E S E R C IZ I

18. > Ì3iHL*ILLj Traduci la seguente versione sottolineando i genitivi partitivi e cer­ 20. Pi=l;I-4W:i=l Traduci la seguente versione sottolineando il genitivo partitivo e
chiando i termini che li reggono. cerchiando il genitivo di qualità.

D atame succede al padre I soldati di Cesare in difficoltà


Dutam.es, putre Camisare, natione Cure, maire Scythissu natus, prim um m ilitum numero Tamen tot incom m odis conflictati, m ultis vulneribus acceptis resistebant et magna par­
futi apud Artaxerxen eorum, qui regiam tuebantur. Pater eius Camisares, quod et manu for- te diei consumpta, cum a prim a luce ad horam octavam pugnaretur, nihil, quod ipsis es­
tis et bello strenuus et regi multis locis fidelis erat repertus, habuit provinciam partem Cili- set indignum \ committebant. Tum T. Balventio, qu i superiore anno p rim u m p ilu m
ciae iuxta Cappadociam, quam incolunt Leucosyri. Datames, militare munus fungens p ri­ duxerat, viro forti et magnae auctoritatis, utrum que fem ur tragulo, traicitur; Q. Luca-
mum, qualis esset aperuit in bello, quod rex adversus Cadusios gessit. Namque hic (questa nius, eiusdem ordinis, fortissime pugnans, dum circum vento filio subventi, interficitur;
circostanza), multis milibus regiorum interfectis, magni1fu ti eius opera. Quo2factum est, L. Cotta legatus omnes cohortes ordinesque adhortans in adversum os fundà vulneratur.
cum in eo bello cecidisset Camisares, patema ei ut traderetur provincia. His rebus permotus Q. Titurius, cu m p rocu l Ambiorigem suos cohortantem conspexis-
(Cornelio Nepote) set, interpretem suum C. Pom peium m ittit rogatum2, ut sibi militibusque parcat.
(Cesare)
1magni: «di grande valore, aiuto, utilità»; è un gentivo di stima (vedi p . 44).
2Quo: «E perciò». 1quod... indignami «che fosse indegno di loro».
Vogatami «per chiedere»; supino attivo retto da mittit.
...................... '''SÌNTÀSSÌDÈTCÀSÌ..............................................
IL GENITIVO DIPENDENTE DA SOSTANTIVI ( i v )
IL GENITIVO DI QUALITÀ

Il genitivo di qualità indica la categoria o la classe cui va ascritta una persona o una cosa (com ­
plemento di qualità), in particolare indica le caratteristiche di una persona o di una cosa, com e per LESSICO di BASE 3
esempio «un giovane di grande talento», «una dim ora di straordinaria bellezza». AGGETTIVI E PARTICIPI CHE REGGONO IL GENITIVO
Es. Radix iucundi odoris est (Plinio il Vecchio). È una radice dall’odore piacevole.
Ti presentiamo un elenco degli aggettivi e dei participi che più frequentemente sono
genitivo di qualità indica caratteristiche morali e spirituali, mentre le doti fisi­
nb Di solito in latino il costruiti con il genitivo (per la relativa scheda grammaticale vedi alla pagina seguen­
che sono espresse di preferenza all’ablativo. te). Gli aggettivi sono raggruppati in base al loro significato.

19. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso plenus, -a, -umi pieno COLPEVOLEZZA E INNO CENZA
AGGETTIVI_______________
nella colonna a lato, poi traduci (in b. devi scegliere tra le coppie già formate). prodìgus, -a, -um i prodigo innòcens, -enfisi innocente
PARTECIPAZIONE, POSSESSO E PADRO­
refertus, -a, -umi pieno manifestus, -a, -um i colto in fla­
NANZA
1. L. Cassius fu ti summae v i r .......... velocitatis vacùus, -a, -umi vuoto grante
aliènus, -a, -um : estraneo noxius, -a, -um i colpevole
com m tinis, -e; comune reus, -a, -umi accusato, imputato
2, Habebat autem duos praeterea op tim a e .... ............... filios (Valerio Massimo). indolis CONOSCENZA, ESPERIENZA, MEMORIA
compos, -pótis: padrone di
E ABITUDINE ( e IL LORO CONTRARIO) suspectus, -a, -um i sospetto
consors, -sortisi compagno, com ­
3. Erat enim hom o su m m a e...... severitatis consclus, -a, -umi consapevole
partecipe PARTICIPI___________ __________
pati sciret (Seneca il Vecchio). expertus, -a, -umi consapevole
expers, -ertisi non partecipe, amans, -antisi amante
ignàrus, -a, -um i ignaro, ign o­
escluso da, privo di cupiens, -enfisi desideroso
4. M agnae............................ apud Rom anos tum gens Achaeorum erat (Livio). auctoritatis rante
im pótens, -enfisi non padrone, diligens, -enfisi diligente, che ha
imperitus, -a, -umi inesperto
5. Dromades cameli inter dona e ra n t.... incapace cura
probitatis inscius, -a, -unii inconsapevole
partlceps, -ctpisi partecipe metùens, -entisi timoroso, che
m emor, -òrisi memore
potens, -enfisi padrone, capace di teme
nescìus, -a, -umi inconsapevole
b. i, Cn. autem D om itìum s u m m i............ et marni mrum nobilitatis - pecuniae proprius, -a, -um i proprio neglègens, -enfisi negligente, che
perltus, -a, -umi esperto, pratico
nim ia gloriae cupiditas perfidum existere coegit (Valerio Massimo). sacer, -era, -crum i sacro a trascura
DESIDERIO E AVVERSIONE patlens, -entisi paziente, che
2. M a cilen tis....................... . rufulus, aliquantum ventriosus, truculentis generis - anim i ABBONDANZA E M ANCANZA sopporta
avldus, -a, -umi avido
oculis co m m o d a ..................... tristi fronte (Plauto). egens, -enfisi privo di sciens, -entisi esperto, che sa
cupìdus, -a, -umi desideroso
fecundus, -a, -um i fecondo
fastidiósus, -a, -um i sprezzante,
3, Vult aliquo imperio, aliqua potestate distingui hom o maenae . ... coloris - vim inis ferax, -arisi fertile
insofferente
magnae gratiae, in gen tis............................... (Seneca il Vecchio). inops, -òpisi povero di
studiósus, -a, -um i appassiona­
largus, -a, -um i generoso
to, studioso
4. Graeca salix fla v i.......... est, Gallica ten u issim i.............. (Colum ella) malis - statura nudus, -a, -um i spoglio, privo di
S I N T A S S I D E I C A S I ^ leziio n e 3 Il genitivo 43

^ =I--M U ·

22. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i genitivi e cerchiando gli agget­
; SINTASSI DEI CAST'".......... ................ .. tivi e i participi che li reggono.
IL G E N IT IV O D IP E N D E N T E DA AG G ET T IVI O PARTICIPI

Oltre che da sostantivi, il genitivo è retto anche da aggettivi che significano: 1, Ad octo milia H istrorum sunt caesa, captus nemo, quia ira et indignatio immemores
- partecipazione, possesso, padronanza; praedae fecerat (Livio). 2. «N ih il» inquit Zeno «qu od anim i quodque rationis est expers,
- abbondanza e mancanza; id generare ex se potest animantem compotemque rationis; mundus autem generai ani-
- conoscenza, esperienza, m em oria e abitudine (e il loro contrario); mantes compotesque rationis; animans est igitur mundus composque rationis» (Cice­
- desiderio e avversione; rone). 3. Gabinius se idfecisse dicebat rei publicae causa, quod classem Archelai timeret,
- colpevolezza e innocenza. quod mare refertum forepraedonum putaret (Cicerone). 4. Postero die instrui Romanam
aciem Sabini viderunt et ipsi, iam pridem avidi certaminis, procedunt (Livio). 5. E t Man-
I participi da cui dipende il genitivo sono per lo più participi presenti in funzione aggettivale e non lius, advocata dom um plebe interdiu noctuque consilia agitai, plenior aliquanto anim o-
verbale, e indicano solitamente una qualità permanente del soggetto. rum irarumque quam antea fuerat (Livio). 6, P. Murena mediocri ingenio sed magno stu­
dio rerum veterum, litterarum et studiosus et non imperìtus, multae industriae et magni
nb Per gli aggettivi e i participi che reggono il genitivo vedi la scheda Lessico di base 3. laboris fu it (Cicerone). 7. Nam in cornute'nostro multae bonaeque artes et anim i et cor-
poris erant, quas omnes avaritia praepediebat: patiens laborum, acri ingenio, satis pro-
videns, betti haud ignarus, firm issim us contra pericula et invidias erat (Sallustio).
21. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordi­ 8. Proelium com m issum atrox est, ceterum longe disparibus animisi Romanos ira, spes,
ne sparso nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi ardor certaminis avidos hostium sanguinis in proelium rapii; Sam nitium magnam par-
traduci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate e sottolineando i genitivi tem necessitas ac religio invitos magis resistere quam inferre pugnam cogit (Livio).
retti da aggettivi o participi.
23. Traduci in latino le seguenti frasi.
1. Avarus enim appellatur q u i ......... avidus
1 .1 giovani, pieni di fiducia e di speranza, sono ignari delle insidie del futuro. 2. Tem i­
stocle rese gli Ateniesi esperti della guerra sul mare. 3. Nonostante i soldati fossero pri­
im periti
vastis et fluctibus actì (Virgilio). vi di armi e di equipaggiamento adatti, il comandante decise di attaccare l’esercito ne­
mico, consapevole del pericolo cui andava incontro. 4. Dopo che ebbi reso partecipi gli
3· F a c ....................................................... amici della mia decisione, m i allontanai dalla città pieno di tim ore e di ansia per il fu­
tuae sapientiae (Plauto). ignari
turo. 5. Il re, privo di un piano, si affidò ai consiglieri partecipi della sua preoccupa­
4. Si h om o est, animai est mortale rationis zione. 6 ,1 soldati, benché fossero esperti del luogo, furono tratti in inganno dalle ma­
participes
novre del nemico.
5. M odo conscrìpti atque usus militaris particeps
ora convertunt (Cesare). 24. i'i 4 ;T-i Traduci la seguente versione sottolineando gli aggettivi e i participi
costruiti con il genitivo.

b, 1. Sem p er............................ gloriae praeter ceteras gentes atque peritissimus - imperitus Lo S P E T T A C O LO D E L M O N D O


............................ laudis fuistis (Cicerone). Sunt enim optimae res, quoniam animus omnis occupationis expers operibus suis vacai
et modo se levioribus studiis oblectat, modo ad considerandam suam universique natu-
2. F uit hic m ultorum itti la b o ru m .................................aliquando, est ignarus - expers ram veri avidus insurgit. Terras prim u m situmque earum quaerit, deinde condicionem
fortasse nunc n o n n u llo ru m .................... com m odorum (Cicerone) circum fusi maris cursusque eius alternos et recursus; dein quidquid inter caelum terras-
que plenum form idinis interìacet perspicit et hoc tonitribus, fulminibus, ventorum flati-
3. Tarn eram rudis, ta m ............................ rerum, ta m ....................... appetentes - avidi bus ac nim borum nivisque et grandinisque ictu tum ultuosum spatium, tum peragratis
consili aut ingenti? (Cicerone). hum ilioribus ad summa perrum pit et p u lch em m o divinorum spectaculo fru itu r1, aeter-
nitatis suae m em or in omne quod fu it futurum que est vadit om nibus saeculis.
4. N osterh ic rector sum m i iu r ìs ....................... v civilis non (Seneca)
socius - particeps
.........................est (Cicerone).
lfruitur: regge l’ablativo.
44 S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 3 Il genitivo

ΞΣΞΞΗ1 E S E R C IZ I

SINtÀSSiDÈTCÀSt Brundisino praefecto praesidii corrupto traditur Hannibali Clastidium. Id horreum fu it


Poenis sedentibus apud Trebiam (Livio). 9. Nulla possessio, nulla vis auri et argenti plu­
IL G E N ITIV O D IP E N D E N T E DA V E R B I ( i ) ris quam virtus aestimanda est (Cicerone). 10, Ego quanti te faciam, quantique me a te
IL G E N ITIV O D I STIM A E D I PREZZO
fieri intellexerim, sum m ihi ipse testis (Cicerone).
I verbi che significano «stimare, valere» (com e aestlmo, duco, facio e habeo) reggono il genitivo quan­
do la stima è indeterminata; quando invece la stima è determinata reggono l’ablativo. A questi usi 26. Traduci in latino facendo attenzione alla resa del complemento di stima e di
corrisponde in italiano il com plemento di stima. prezzo.
Es. N ihiti est (Plauto). N on vale niente.
1, Il giovane riscattò la fanciulla per cento talenti. 2, Valuto moltissimo la nostra am i­
Consules meam villani sestertium I consoli hanno stimato
cizia, più di ogni altra cosa. 3, Dal m om ento che il prezzo dei terreni è aumentato, puoi
quingentis mìlibus aestimaverunt (Cicerone), la m ia villa 500.000 sesterzi.
rivendere il tuo podere a m olto di più di quanto lo pagasti. 4. Nonostante avesse paga­
to quella casa migliaia di sesterzi, egli non la utilizzava mai. 5. La vittoria dei cittadini
I verbi che significano «vendere» (com e vendo), «com prare» (com e em o) e «costare» (com e consto) reg-
sui disertori costò m olto sangue e molte perdite.
gono ii genitivo (detto di prezzo) con pluris («p iù »), minoris («m e n o »), tanti («ta n to »), quanti («qu an­
to »), 1ablativo in tutti gli altri casi. A questi usi corrisponde in italiano il complemento di prezzo.
Es. Aristidis Thebani pictorìs unam tabulam II re Attalo pagò cento talenti 27. VERSIONE Traduci la seguente versione: c’è un complemento di stima o di
centum talentis rex Attalus per un solo quadro del pittore
prezzo?
em it (Plinio il Vecchio). tebano Aristide.
G l i a c q u is t i t e r r ie r i d i Roselo
Gallinae Africanae veneunt Le galline africane sono vendute Q. Roscius accepit agrum temporibus iis cu m iacerent pretta praediorum; qui ager neque
magno (Vairone). a gran prezzo. villam habuit neque ex ulla parte fu it cultus; qui nunc multo pluris est quam tunc fuit.
Neque id est mirum . Tum enim propter rei publicae calamitates om n iu m possessiones
LESSICO di BASE 4 erant incertae, nunc deum im m ortalium benignitate om n iu m fortunae sunt certae, tum
I V E R B I C H E R E G G O N O I L C O M P L E M E N T O D I S T IM A E D I P R E Z Z O erat ager incultus sine tecto, nunc est cultissimus cum optima villa. Verum tamen quo-
niam natura tam malivolus es, num quam istà te molestia et cura liberabis. Praeclare
Ti presentiamo di seguito i verbi che in latino si incontrano più frequentemente con il suum negotium gessit Roscius, fundum fructuosissimum abstulit. Quid ad te (pertinet)?
com plemento di stima e di prezzo. Completa i paradigm i mancanti.
Tuam partem dimidiam quem ad m odum vis decide.
(Cicerone)
V E R B I C O N I L C O M P L E M E N T O D I S T IM A
p u t o , ................................................ ; stimare, va­
a estim o,................................................ : stimare lutare Γ ........................... SÌNTÀSSrbÉlCÀSÌ..... ....................... .....
d u c o ,............................................... ; stimare, va­ s u m ,................................................; valere
lutare : IL G E N IT IV O D IP E N D E N T E DA V E R B I ( i l )
ex is tim o ,..............................................................;stimare
V E R B I C O N I L C O M P L E M E N T O D I P R E Z Z O _________________ ; IL G E N IT IV O D I COLPA E D I P E N A
f a c io ,................................................. f are caso a, ■ I verbi giudiziari che significano «accusare» (com e accuso), «condannare» (com e damno e condemno)
consto, -as, -siiti, part. fut. -staturus, -are: costare
tenere in conto emo, -is, emi, em ptum , -ère: comprare ; e «assolvere» (com e absolvo) reggono il genitivo della colpa commessa (com plemento di colpa).
f i° > ................................................: essere stimato s u m ,................................................; costare ! Es. homines tanti facinoris convicti uomini riconosciuti colpevoli di un crimine
h a b è o ,................................................... . valutare, vendo, -is, -didi, -ditum, -ère: vendere j (Sallustio) così grande
stimare *1 venéo, -is, verni, venum, -Ire: essere venduto ; I verbi damno e condemno («con d an n are») reggono anche il genitivo della pena inflitta (com ple-
; mento di pena). Con gli altri verbi la stessa funzione è svolta dall’ablativo.
; Es. capitis condemnare (Cicerone) condannare alla pena capitale(= a morte)
Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il complemento di stima e cer­
chiando quello di prezzo. ; Antistius Sosianusexsilio multatus Antistio Sosiano fu condannato all esilio.
'■ est (Tacito).
1.R ustica mercatus multis sum praedia num m is (M arziale). 2. Itaque pru den tissim a
quisque cum p rìm u m induci videi munuscula, a theatro fugit et scit magno parva con­ LESSICO di BASE 5 i ” " l
stare (Seneca). 3. H ic consul gravi annona advectum e Sicilia frum entum magno pretto g V E R B I C H E R E G G O N O IL C O M PLE M E N T O I D I C O LPA E D I P E N A
populo dandum curavit, ut hac iniuria plebs agros non seditiones colerei (Cornelio Ne-
pote). 4. H u ic ego diei nomen Trinum m o facio: nam ego operam meam tribus num m is Ti forniam o ora un elenco dei più comuni verbi giudiziari che reggono il complemen-
hodie locavi ad artes nugatorias (Plauto). 5. Redeam ergo in patriam trecentis num m is to di colpa e di pena. Completa i paradigm i maiìcanti.
non aestimatus civis? (L ivio). 6. P u lii Romae, si sunt form osi, bono colore, integri, paria condemno, -as,................................ : condannare
a bsolvo,................................................: assolvere
singula volgo veneunt ducenis num m is (Vairone). 7. Om nis in hoc gracili Xeniorum tur­ damno, -as,...................................... : condannare
accuso, -a s ,..........................................: accusare
ba libello constabit num m is quattuor empia tibi (M arziale). 8. Ib i cu m vim pararent, Ubèro, -as,...................................... : prosciogliere
non .............. : intentare una causa
spes facta est proditionis; nec sane magno pretto, num m is aureis quadringentis, Dasio
47
le z io n e 3 Il genitivo
46 S I N T A S S I D E I C A S I
e s e r c iz i

28. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso ( S K t / ^ s r p B 'C A S V
nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi traduci;
procedi spuntando le soluzioni via via trovate. Sottolinea inoltre il complemen­ IL GENITIVO DIPENDENTE DA VERBI (ili)
to di colpa e cerchia quello di pena. Interest e refert

1, Iuravit ille et accusai f iliu m ................. ... (Quintiliano). morte


il nome della a cm i ^ o r t a al 8 ^ " ° ^ . un pronome neutro, altrimenti con una proposi-
2. Has quoque insulas praesìdiis occupai, ....................m ultai (Curzio Rufo). ambitu

3. D e .................... postulati sunt omnes qui consulatum petunt (Cicerone). milibus


Z Z l l n Z n r e c , e f e m e r e (Cicerone). Èneirinteressedituttiagnemttamente.
4. M. Postum ius q u in d e cim .................... aeris damnatur (Livio). parricida
MB Per esprimere quanto una cosa importa si usa il genitivo di stima o un avverbio. Il Bue per cui una
5. Omne hum anum genus, quodque erit, ....................damnatum est (Seneca). pecunia cosa importa è reso con ad e l’accusativo.
. v nrnnome di I e II persona si esprime con l’ablativo femmi-
b. 1. Causa co g n ita ....... . absolutus,....................multatus est capitis - pecunia S t t ? ” me‘ p Lessivo corrispondente (med,
(Cornelio Nepote). p„ Ouid. id Yefzvt tuo.? (Plauto)
E ^ ' Ώηνν,πο (T ireron e) A noi importa che tu sia a Roma.
Nostra interest te esse Romae (Cicerone;.
2. Vitia hom inis atque fraudes damnis, ig n o m in iis ,.......... stupri - pecunia
verberibus, exs iliis,....................m ultantur (Cicerone).

3. Eo anno Q. Fabius Gurges, consulis filius, aliquot matronas vinculis - morte £ cpS'Lo“ggp5r £ C ^
a d p o p u lu m .................... dam natas.....................m ultavit (Livio). llus, ipsìus) o eorum ( illoru m , ipsorum ). .............. .......... ......................................... ............. ........

1 i tVaci »vautore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso


29. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato i termini che vanno re­
31· nellacolon na)flato, poi traduci; procedi spuntando le soluzioni via via trovate.
si con un genitivo di colpa o di pena.

id - tua
1. Il cittadino romano che era stato condannato a morte poteva appellarsi [ usa provo­ 1„ N
^[ηγ\
o n ....................magis
........magis .................................
q u a m ..................... refert
.. — vos
c o ] al popolo. 2 .1 giudici assolsero dall’accusa di concussione Murena, che era stato non rebellare (Livio).
difeso da Cicerone. 3. Milone, pur essendo stato difeso da Cicerone [usa cum + cong.],
tua - mea
fu condannato all'esilio per l’uccisione di Clodio. 4. Sotto il regno di Nerone il filosofo nihil referebat (Cicerone).
stoico Trasea fu ingiustamente dimostrato colpevole [usa convinco] di lesa maestà. 5.
...... aut nostra - vestra
Per ordine di Diocleziano m olti cristiani furono condannati alle miniere e alle belve. Eadem aut turpia sunt aut honesta. refert.............
©. Siamo stati multati di cento sesterzi perché abbiamo danneggiato la palestra. ... fiant (Seneca).
quare - quemadmodum
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando il complemento di colpa maxime interest te valere (Cicerone).
4. et
e cerchiando quello di pena. Nel brano c’è anche un complemento di stima: qual
è? Si tratta di stima determinata o indeterminata?
ι · ι r-asì l ’autore «restando attenzione alla costruzione di inte-
P rocesso a M ilziade
**■ « r < eU)c/ert;CS e n z i a con due colori diversi la persona a cui importa e la cosa
Milthiades accusatus est proditionis, quod, cum Parum expugnare posset, a rege corrup-
tus infectis rebus discessisset. E o tempore aeger erat vulneribus, quae in oppugnando op- che importa.
p id o1acceperat. Itaque quoniam ipsepro se dìcere non posset, verba fecit frater eius Ste-
1 Duom odo fabula sic vita, non quam diu, sed quam bene acta sit refert (Seneca). 2. Et
sagoras. Causa cognita capitis absolutus pecunia multatus est, eaque lis quinquaginta
talentis aestimata est, quantus in classem («p e r la flotta ») sumptus factus erat. Hancpe-
cuniam quod solvere in praesentia non poterai, in vincula publica coniectus est ibique gua e n i m n o n , g™ p r e s s e me nulla in disputanone ab
diem obiit supremum. voce legantur. (G iove h ^ Atheniensium quoque plus interfm t firm a
(Cornelio Nepote) ^ ° er eborepulcherrìm um (Cicerone).
Hn oppugnando oppido - in oppugnando oppidum.
S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e Il genitivo

E S E R C IZ I

7. Quod ego et mea et rei publicae et maxime tua interesse arbitror (Cicerone). 8. Theo- 35. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
phrastus autem moriens accusavisse naturam dicitur, quod cervis et cornicibus vitam nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi traduci.
diutum am , quorum id n ih il interesset, hominibus, quorum maxime interfuisset, tam Procedi ordinatamente, spuntando le soluzioni via via trovate e sottolineando i
exiguam vitam dedisset (Cicerone). verbi di memoria (o le espressioni affini).

33. Traduci le seguenti frasi in latino. 1. Venit m ihi in m e n te m ................................ hom inis sapientissimi et incendiorum
a.
vigilantissimi (Cicerone).
1 . Ai tuoi am ici im porta m olto che tu sia felice. 2 . 1 genitori si preoccupano perché pen­
sano che i figli non riescano a fare ciò che è nel loro interesse. 3. Anche se spesso ti ar­ 2. Meminisse e g o ..................... vos volo (Plauto). oris tui
rabbi e non sempre approvi le mie scelte, so che ti importa m olto di me e della mia vi­
ta, perché sei m io amico. 4. Che cosa m i im porta di ciò? 5. Penso che sia nell’interesse 3 . .......... memini, multa audivi, multa legi, Quirites (Cicerone). M. Catonis
di tutti tacere.
4. Muta iam istam mentem, obliviscere caedis atque .................... (Cicerone). hanc rem
34. LE lihIPh’Ij Traduci la seguente versione prestando attenzione alla costruzione
di interest e refert. 5. Venit enim m ih i in m e n te m .................... (Cicerone). multa

L’ira sfrenata
«Inm odica ira gignit insaniam». In omnes personas hic exardescit affectus. Tam ex amore b. 1. Nam m em ini e tia m ..................... nolo, oblivisci non possum patem i - materni
nascitur quam ex odio, non minus inter seria quam inter lusus et iocos. Nec interest, ex ..................... volo (Cicerone).
quam magna causa nascatur, sed in qualem perveniat animum. Sic ignis non refert quam
magnus, sed quo incidat. Nam etiam maximum ignem solida non receperunt; rursus ari­ 2. Veniunt in mentem m ih i .................... . vobis quae - quae
da et corripi facilia scintillam quoque fovent usque in incendium. Ita est, m i Lucili, ingen- certe scio (Cicerone).
tis irae exitus furor est, et ideo ira vitanda est non moderationis causa, sed sanitatis. Vale.
(Seneca) 3. O tenebrae, o lutum, o sordes, o .................... generis oblite, patris - matris
.................... vix m em ori (Cicerone).

4, .................... a tq u e ..................... m em ini (Plauto). beneficii - periculi

""StMÀSSiDÈTCÀSI*” '".......................... ■ 5. Vos autem, iuvenes, m a lo .........................mei oblivisci quam permulta - plura
IL GENITIVO DIPENDENTE DA VERBI ( i v ) vestii meminisse (Curzio Rufo).
IL GENITIVO CON I VERBI DI MEMORIA

Menimi, reminiscor («rico rd a rsi») e obliviscor («dim en ticarsi») reggono:


- i nom i di persona al genitivo (m olto raramente all’accusativo); 36. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il verbo di memoria e cerchian­
- i nom i di cosa al genitivo o all’accusativo, ma sempre all’accusativo se la cosa è espressa da un pro­ do la persona o la cosa ricordata.
nome neutro.
Es. Adulescentes meminerint Gli adolescenti si ricordino 1. M em ini conloquia et cum acerrimis hostibus et cu m gravissime dissidentibus civibus
verecundiae (Cicerone). della verecondia. (Cicerone). 2. Cum ipse te veteris am icitiae commonefaceret, com m otus es? (R hetori-
ca ad H eren n iu m ) 3. Ille lacrimans talem benivolentìam civiu m suorum accipiebat,
Moneo, admoneo, commoneo e commonefacio («fa r ricordare») reggono: reminiscens pristin i temporis acerbitatem (C orn elio N epote). 4. N u n c vento ad trans-
- il genitivo della cosa ricordata, oppure de + ablativo; ma l’accusativo se si tratta di un pronome neutro. versum illu m extremae epistulae tuae versiculum in quo me admones de sorore (C ice­
Es. Admonebat alium egestatis, Ricordava a uno la (sua) povertà, rone). 5. Recordor enim desperationes eorum q u i senes erant adulescente me (C icero­
alium cupiditatis suae (Sallustio). a un altro la (sua) cupidigia. ne). 6. O bliviscor iam iniurias tuas, Clodia, depono m em oriam doloris mei (C icero­
ne). 7. Est m ih i iucunda in malis et grata in dolore vestra erga me voluntas, sed eam,
Commemoro e mentionem facio («fa r menzione, citare») reggono: per deos im m ortales, deponite atque o b liti salutis meae de vobis atque de vestris libe-
- il genitivo o de e l’ablativo della persona o cosa citata. ris cogitate (C iceron e). 8. Oppidani, cu m terror undique instaret, obsidibus datis in
Es. Decianus, de quo tu saepe commemoras (Cicerone) Deciano, che tu citi spesso praesentia dediderunt sese; iidem, postquam exercitus recessit, ob liti obsidum, relieta
urbe in loca m unita et montes refugerunt (L iv io ). 3. Quod ad me attinet, et humanae
infirm itatis m em in i et vim fortunae reputo, et om nia quaecum que agimus subiecta
NBRecordor («rico rd a re») si costruisce raramente con il genitivo; di solito regge l’accusativo (della co­
esse m ille casibus scio (L iv io ). 10. Cum ergo est som no sevocatus animus a societate
sa) oppure de e l’ablativo (della persona o della cosa).
et a contagiane corporis, tum m em in it praeteritorum , praesentia cernii, futura provi-
Es. De illis vestris lacrimis recordor (Cicerone). R icordo quelle vostre lacrime.
det (Cicerone).
50 S I N T A S S I D E I C A S I [ S I N T A S S I D E I C A S I 51

KÌId:MUI
le z io n e
37. Traduci le seguenti frasi in latino.
Il dativo
Gli edifici pubblici a R o m a
1. Ricordati dell invito! 2. Gli amici si ricordano spesso di eventi che abbiamo vissuto ma
che abbiamo dimenticato. 3. Non voglio che m i rammenti queste cose proprio ora che
da molto tempo, fortunatamente, non mi tornano più in mente. 4, La sera, quando aspet­
to di addormentarmi, mi vengono in mente le cose che ho fatto durante il giorno. 5. Il co­
SINTASSI DEI CASI
mandante ordinò ai legati di non fare menzione alcuna ai soldati delle notizie apprese. IL DATIVO D I T E R M IN E ( i )
IL DATIVO CO N I V E R B I TR ANSITIVI
38. U=hhn,h l=l Traduci la seguente versione. Sottolinea tutti i genitivi che incontri In latino il dativo è retto prevalentemente da verbi, più raramente da aggettivi. Rispetto all azione
e specificane il tipo.
espressa dal verbo, il dativo può svolgere tre funzioni fondamentali, indicando: il termine verso il qua­
le è diretta l’azione (cioè la persona alla quale è rivolta l’azione); l’interesse per cui si svolge l’azione
I D IR IT T I D E I C IT T A D IN I V A N N O R IS P E T T A T I O V U N Q U E , N O N S O L O A R O M A
(cioè la persona a vantaggio o a svantaggio della quale si com pie l azione); il fine a cui tende l azione.
Retineri enim putatis oportere tura libertatis non modo hic ubi tribuni plébis sunt, ubi ce- A ognuna di queste tre funzioni corrispondono usi specifici che esamineremo nel dettaglio nel corso
terimagistratus, ubi forum plenum iudiciorum, ubi senatus auctoritas, ubi existimatio po- di questa Lezione; per ora ci lim itiam o a elencarteli:
pu li R om ani et frequentia, sed ubicumque terrarum et gentium violatum ius civium Ro-
manorum sit, statuistis id pertinere ad com m unem causam libertatis et dignitatis. In ex-
- dativo di termine;
tem orum hom inum malefìcorum sceleratorumque, in praedonum hostiumque custodias
dativo di termine con verbi transitivi
tu tantum num erum civium Rom anorum includere ausus es? Numquamne tibi iudicii,
dativo con verbi intransitivi
numquam contionis, numquam huius tantae frequentiae quae nunc te anim o iniquissimo a. verbi latini corrispondenti a verbi italiani che reggono il complemento di termine
infestissimoque intuetur, venit in mentem? Num quam tibi populi Rom ani absentis digni- b. verbi latini corrispondenti a verbi intransitivi italiani con costrutti diversi
tas, num quam species ipsa huiusce multitudinis in oculis animoque versata est? N u m ­ c. verbi latini corrispondenti a verbi transitivi italiani
quam te in horum conspectum rediturum esse, numquam in forum populi Rom ani ven-
d. costruzione passiva dei verbi intransitivi
turum esse, num quam sub legum et iudiciorum potestatem casurum esse duxisti?
dativo con verbi composti con preposizione
(Cicerone) dativo con verbi che hanno una doppia costruzione
LABORATORIO DI TRADUZIONE
dativo con verbi di eccellenza
Per m eglio orientarti nell individuazione dei numerosi genitivi contenuti nel brano, ri­
dativo con verbi che ammettono più costruzioni
spondi alle seguenti domande.
a. Riporta qui tutti i genitivi possessivi che riconosci: .................................................. - dativo di interesse;
dativo di vantaggio o di interesse dativo di agente
dativo etico dativo di relazione
b. Un genitivo è retto da un aggettivo: q u a le ? .................... dativo di possesso
c. Nel testo ci sono due genitivi oggettivi: quali sono? ..........
- dativo di fine;
d. Individua il genitivo partitivo e il termine da cui è retto.
dativo di fine e di effetto doppio dativo
e. Qual è il genitivo retto da un verbo di m e m o ria ? ...........
- dativo dipendente da aggettivi.
H c i r c o e la m e t a n e l t e m p o e n e llo s p a z i o
Cominciamo a esaminare il dativo di termine (com plem ento di termine). In questa funzione il dati­
1 LATINO 1 · circus, rn., «circe·» (inteso come edificio o luo­ 1 · meta, f., «meta» (colonnina posta sulla spina
vo si trova in dipendenza da verbi transitivi come do («d a re »), dono («d o n are»), trado e com m itto
go in cui si svolgevano gli spettacoli). del circo a indicare il punto inLorno a cui si do-
(«consegnare»), relinquo («lasciare»), credo («a ffid a re »), adimo («to glie re»), eripio («strappare»), aufé-
, ^eva girare durante la corsa con i carri).
ro («so ttra rre»), dico («d ir e »), narro («n a rra re »), nun tio («annunciare»), respondeo («risp on d ere»),
ITALIANO circo, m. (nelle lingue moderne il termine perde meta, f. (nelle lingue moderne il termine è passa­ prom itto e spondeo («prom ettere»), monstro eostendo («m ostrare»).
la connotazione ‘spaziale’ di struttura adibita agli to a indicare, in senso proprio, la destinazione di Es. Di dent tibi bonam salutem! (Catone). Gli dèi ti diano la salute!
spettacoli e passa a designare gli spettacoli stessi arrivo alla fine di un percorso e, in senso figurato,
che vi si svolgevano). l’obiettivo da raggiungere). Sybaritae se totos voluptatibus Gli abitanti di Sibari si lasciarono andare
tradiderunt (Cicerone). completamente ai piaceri.
FRANCESE cirque, m., «circo». (propr.) destination, {., «destinazione»;
(fig.) but, m., «fine, scopo».
FACCIAMO PRATICA...
SPAGNOLO circo, m., «circo». meta, f., «traguardo, destinazione; obiettivo». ; Completa le seguenti espressioni declinando correttamente il dativo di termine.

INGLESE circus, «circo». (propr.) destination, «destinazione»;


Victoria R om an... data est. L a vittoria fu dei Romani,
(fig.) goal, «obiettivo». j Redde......... dona! Restituiscimi i regali!
I Dux captiv.... libertatem concessit. Il comandante concesse la libertà ai prigionen.
TEDESCO Zirkus, m., «circo». Ziel, n., «destinazione; obiettivo». ' Tyrannus civ ......... libertatem eripuit. Il tiranno tolse la libertà ai cittadini.
le z io n e A Il dativo
S I N T A S S I D E I C A S I
E S E R C IZ I

L’AUTORE, IL TESTO

T4 Che confusione, alle terme! (Seneca, Lettere a Lucilio, 56,1-3)

In questa lettera, rivolta all’amico e discepolo Lucilio, Seneca si lamenta del frastuono che pro­
viene dallo stabilimento termale accanto al quale vive e che disturba i suoi sforzi di concentra­
zione filosofica e i suoi studi. È un piccolo spaccato di vita quotidiana d e ll secolo d.C., u n ’età
in cu i anche lo svago e il tempo libero assurgono a dimensioni ‘spettacolari’, vistosamente esi­
bite. E il rumore che disturba Seneca dà alla scena connotati sorprendentemente moderni: una
città indaffarata e rumorosa, poco adatta a chi cerca riflessione e isolamento filosofico.
Abbiamo già incontrato una parte di questo brano, come esercizio di traduzione, nel I volume
(p. 63); lo riproponiamo qui come lettura d’autore, un ‘lasciapassare al tema di cultura e civiltà
di questa Lezione.

Peream, si est tam necessarium quam videtur silen- Che io muoia, se il silenzio è tanto necessario
tium in studia seposito. Ecce undique me varius quanto sem bra al raccoglimento e allo Stu­
dio. Ecco che da ogni parte mi circonda
clamor circumsonat. Supra ipsum balneum habito. chiasso e frastuono. Abito proprio sopra uno
Propone nunc tibi om nia genera vocum, quae in stabilim ento balneare. Im m aginati ora ogni
sorta di voci che possono disturbare l’udito: L e te r m e Im perlali» o v v e r o II
odium possunt aures adducere: cum fortiores exer- era rialzato dal suolo tramite pila­
quando i cam pioni si allenano e lanciano pal­ degli ambienti costituiva una sorta trio n fo d e l lu s s o
centuret manus plum bo graves iactant, cum aut la- strini di mattoni, e lungo le pareti. Il prim o grande edificio termale
le di piom bo, quando si affaticano o fingono di ‘percorso del benessere che con­
borant aut laborantem imitantur, gemitus audio, di farlo, sento i loro gem iti, ogni volta che sentiva di alternare momenti di as­ pubblico è quello fatto costruire
Fttness c e n te r o b ea u ty tarme? da Agrippa nel Cam po Marzio,
quotiens retentum spiritum remiserunt, sibilos et em ettono il flato trattenuto sento i sibili del lo­ soluto relax a esercizi fisici tanto fa­
I locali per le donne e per gli uomi­ successivamente restaurato e am­
acerbissimas respirationes [...]. Adice nunc scorda- ro faticosissim o respiro [...]. Aggiungi ora l’a t­ ticosi quanto salutari.
ni erano tenuti nettamente sepa­
taccabrighe o il ladro colto sul fatto, o quello a U na volta entrati si accedeva allo pliato da Dom iziano e poi da
lum et furem deprensum et ittum cui vox sua in ba- spogliatoio, corredato da panche di
rati; nella sezione femminile man­ Adriano; le terme più antiche di
cui piace sentire la propria voce durante il ba­ cava la palestra, segno che le don­
lineo placet, adice nunc eos qui in piscinam cum gno; o ancora, quelli che saltano, facendo un pietra addossate alle pareti e da cui abbiam o notizia sono invece
ne non svolgevano attività ginni­ quelle stabiane edificate a Pompei
ingenti impulsae aquae sono saliunt. Praeter istos gran rum ore, nella piscina. Oltre a questi, le piccole nicchie in cui riporre le ve­
ca. L a ginnastica maschile preve­
cui voci, se non altro, sono normali, pensa al sti. La stanza per il bagno freddo nel II secolo a.C.
quorum, si nihil aliud, rectae voces sunt, alipilum deva la lotta, gli esercizi con i ma­ In epoca imperiale i principi face­
depilatore che per farsi notare parla con voce (frigidarium) era di solito piccola e
cogita tenuem et stridulam vocem quo sii notabilior nubri e soprattutto il gioco della vano a gara nel donare ai sudditi
stridula e non sta mai zitto se non quando de­ alta, sormontata da una cupola; al
palla. All’esercizio fisico si faceva
subinde exprìmentem nec um quam tacentem nisi pila le ascelle e costringe un altro a urlare al contrario, la stanza per il bagno impianti termali sempre più sfarzo­
seguire un massaggio e una nuota­ si, destinati, oltre che ai bagni, a
dum vellit alas et alium prò se clamare cogit. posto suo. caldo (calidarium) era molto lumi­
ta in piscina (piscina ) m a soprat­ spettacoli e mostre d’arte. Presso le
nosa e fornita di vasche e tinozze.
tutto il bagno, prim a caldo, poi terme di Agrippa sorsero le celebri
IM P A R IA M O S U B IT O ... La zona di passaggio tra questi due
freddo e infine di nuovo caldo, per terme di Nerone, mentre sul sito
locali era il tepidorium, destinato ai
in studia seposito, «a chi è im m er- necessarium («necessario a ... » ) ritemprare il corpo. della Domus Aurea neroniana rima­

I
bagni in acqua tiepida e arredato
so negli studi»; seposito è dativo tibi, « a te», dativo di termine di- Il momento del bagno richiedeva sta incompleta, sorsero le terme dr
con panchine di marmo appoggia­
(d el participio perfetto sepositus, pendente dal verbo propone («m et- vari oggetti che ognuno portava Tito e successivamente quelle di
te alle pareti. Collegati al tepida-
-a, -um ) dipendente dall’aggettivo titi davanti, im m aginati») con sé da casa: ampolle, strumenti Traiano. Nella sua villa di Tivoli
rium e al calidarium erano due lo­
in ferro per detergere il corpo dal­ Adriano fece costruire sontuose ter­
cali adibiti a sauna: il laconicum,
lo sporco dopo la ginnastica, la so­ me con locali di pianta ellittica, ret­
surriscaldato con aria calda, e la
da con cui lavarsi e i panni per tangolare e cruciforme. Sfarzose
sudario, con vapore. Accanto si
asciugarsi, diversi per il viso e per erano anche le terme volute da Ca-
Cultura e civiltà apriva il destrictorìum, dove ci si
LE TERME asciugava il sudore.
i piedi. I più ricchi potevano per­ racalla sulla via Appia presso la por­
mettersi di essere scortati al b a ­ ta Capena, dotate di gradinate, por­
Per quanto riguarda l’impianto di
Bagni pubblici e c irco li privati peratori, anche se la gestione veni­ L a stru ttu ra gno da un servo ( balneator) che as­
riscaldamento dell’acqua, un cava­ tici, sale e giardini. Anche Diocle­
I bagni erano edifìci aperti a tutti: va data in appalto a un impresario I bagni aprivano a mezzogiorno e sisteva il padrone e ne custodiva
liere romano, Sergio Orata, aveva ziano e Costantino vollero correda­
alcuni ( balnea meritoria) erano ge­ (conductor) che aveva il diritto di chiudevano al tramonto oppure do­ vesti e oggetti personali, da un al­
inventato un sistema per cui dal lo­ re Rom a di nuovi edifici termali,
stiti da privati a scopo di lucro; al­ esigere un biglietto di ingresso. po le prime ore della sera. La loro tro ( unctor ) che faceva i massaggi
cale adibito a forno 1aria calda, im- posti rispettivamente sul colle Vi­
tri invece, cioè le terme ( thermae) Esistevano anche bagni privati in struttura si articolava in più locali, e da un terzo (alipilus) addetto al­
messa in un grosso tubo, si diffon­ minale e sul Quirinale.
vere e proprie, erano donati al po­ senso stretto, aperti a una cliente­ ognuno dei quali era adibito a una la depilazione.
deva sotto il pavimento, che perciò
polo da ricchi cittadini o dagli im ­ la nota e selezionata. funzione specifica: la successione
54
S I N T A S S I D E I C A
le z io n e 4 Il dativo

E S E R C IZ I

3. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le parole che si riferiscono alle


I L LE SSIC O D E L L E T E R M E terme. Cerchia inoltre i dativi di termine che incontri, individuando anche il ver­
bo transitivo da cui dipendono.
Ti proponiamo vari gruppi di termini che sono riconducibili all’ambito delle terme;
alcuni vocaboli li hai già incontrati nella scheda Le terme. 1. Ipsa autem caldana tepidariaque lumen habeant ab occidente hibemo, utique a merì­
die, quod maxime tempus lavandi a meridiano ad vesperum est constitutum (Vitruvio).
I a m b ie n t i e s t r u t t u r e 2. Poppaea certe, D om iti Neronis coniunx, quingentas per om nia secum fetas trahens, bal-
pareti munite di tubi PERSONAGGI nearum etiam solio totum corpus ilio lacte macerabat, extendi quoque cutem credens (P li­
I apodyterìum, -ii, n.: spogliatoio piscina, -ae, f.: piscina aliptlus, -i, m.: depilatore di ascelle nio il Vecchio). 3. Tu tot dom ini deique nostri praefers munerìbus Neronianas thermos?
I bal(i)nèa, -órutn (pi.), n. (e bal- sphaeristerìum, -ti, n.: sala dove si (M arziale). 4. Baiarum ego calidos specus malo quam istas fom aculas balnearum in qui-
nèae, -amm, f.): bagni pubblici balneàtor, -óris, m.: sorvegliante
gioca a palla dei bagni bus ignis cum sumptu atque fu m o accenditur brevique restinguitur (Frontone). 5. la m in ­
j calidartum, -ii, n.: stanza per il sudalio, -ónis, f.: sauna (a vapore) ter balnearìa et thermos bybliotheca quoque ut necessarìum domus om am entum expoli-
| bagno caldo conductor, -òris, m.: appaltatore,
suspensùra, -ae, f.: pavimento concessionario tur (Seneca). 6. Evocandus est sudor, non per exercitationem tantum, sed etiam in arena
I frtgidartum, - ti, n.: stanza per il rialzato calida, vel laconico, vel olibano, similibusque aliis (Celso). 7. At olim etpauca erant bal-
| bagno freddo unctor, -òris, m.: massaggiatore
nea nec ullo cultu exomata (Seneca). 8. Coponem laniumque balneumque, tonsorem ta-
tepidarium, -ii, n.: stanza per il
■hypocausis, -is, f.: caldaia sotter- bagno tiepido OGGETTI bulamque calculosque et paucos, sed ut eligam, libellos: haec praesta mihi, Rufe, et ther­
I ranea mos tibi habe Neronianas (M arziale).
thermos, -àrum, (pi.), f.: terme, ampulla, -ae, f.: ampolla, vasetto
j hypocauston, -i, n.: impianto di bagni caldi per unguento
I riscaldamento 4. In questi brevi brani d’autore si fa riferimento alla costruzione di terme e di edifi­
vaporartum, -ii, n.: centrale per il aphromtrum, -i, n.: soda ci di svago a opera di quattro diversi imperatori. Traduci i brani e cerca di abbina­
j laconìcum, -i, n.: sauna riscaldamento delle terme lintèum, -i, n.: asciugamano re ciascuno di essi all’imperatore a cui si riferisce, tra quelli suggeriti nella colon­
j pariètes, -um (pi.), m.: tubulati,
strigilis, -is, f.: striglie na di destra. Fai attenzione: in almeno due casi la soluzione è nascosta nel testo.

1 1. Fabricavit et deceres Libum icas gemmatis puppibus, versicolorìbus velis, magna Antoninus
' alle domande sulla scheda Le terme; inserisci le parole mancanti aiu
thermarum et porticuum et trìcliniorum laxitate magnaque etiam vitium Caracallas
tandot* con la scheda II lessico delle terme.
et pom iferarum arborum varietate (Svetonio).

3' del ba§no caldo era detto (&* ■)............................. quello per il bagno freddo 2. Instituit et quinquennale certamen prìmus om nium Romae more Graeco triplex, Caligala
K ■> ;................................ Un locale intermedio era il (lat. ) ............ musicum, gymnicum, equestrem, quod appellavit Neronia; dedicatisque
mentre la sauna era detta (la t .) ....................................... ..................’ thermis atque gymnasio senatui quoque et equiti oleum praebuit (Svetonio).
b. Gli oggetti necessari al bagno comprendevano la soda (lat. )
3. E t tamen nemine ante se m unificentia minor, amphitheatro dedicato thermisque Nero
S ™ ' f asciugamani (lat.......................................... ) e uno strumento'speci fi
iuxta celerìter exstructis munus edidit apparatissimum largissimumque; dedit et
r T H tT m } -·.... ;.................... ’ usato per detergere la pelle dall’olio e dal sudore.
e. cittadin i p iu ricch i si recavan o al b a g n o scortati d a alcu ni servi, tra cui il (lat.)
navale proelium in veterì naumachia, ibidem et gladiatores atque uno die quinque
milia omne genus ferarum (Svetonio).
' j ............;·,"............ . cbe si occupava del bagno in generale e custodiva le vesti del
padrone, e 1unctor, che faceva i ..........................
4. Idem viam novam m univit, quae est sub eius thermis, Antoninìanis scilicet, qua Titus
d. Descrivi il sistema di trasmissione del calore inventato da Sergio Orata. pulchrius inter Romanas plateas non facile quicquam invenias (Historia Augusta).

e- Quali im peratori fecero costruire edifici termali?


5 . k'HiHL*lLLj Traduci la seguente versione sottolineando i vocaboli che si riferisco­
no al rito del bagno. Nel brano è contenuto un dativo dipendente da un verbo; in­
dividualo e analizzalo.
l e "e. f ' “ ti fr?·?1‘l’autore declinando correttamente thermae, -àrum,
iq . ·ι dU<^ ‘ Sottollnea 11dativo di termine contenuto in una di queste frasi e cer- Come si lavavano gli antichi
ciua d verbo transitivo da cui dipende. Quantae nunc rusticitatis damnant Scipionem quod non in caldarium suum latis speculati-
bus diem admiserat, quod non in multa luce decoquebatur et expectabat ut in balneo conco-
I. Q u id Nerone peius? Q u id ............................ melius Neronianis? (M arziale). queret! «O hominem calamitosum! Nesciit vivere.» N on saccata aqua lavabatur, sed saepe
" et oleum l“ m if b u s ................................ antea et ad nonam paterent ef an_ turbida et, cum plueret vehementius, paene lutulenta. «N o n invideo Scipioni, vere in exilio
le sotis occasum clauderentur (Historia Augusta).
vixit qui sic lavabatur. » Im m o non cotidie lavabatur; nam, ut aiunt qui priscos mores urbis
L ° P era publica praecipua eius exstant Septizonium e t ........... Severianae tradiderunt, brachia et crura cotidie abluebant, quae scilicet sordes opere collegerant, ceterum
( H istoria Augusta).
ioti nundinis lavabantur. Postquam munda balnea inventa sunt spurciores sunt.
k Reddepilam : sonai a es............................ (M arziale).
(Seneca)
I dativo 57
S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 4
E S E R C IZ I

L E S S IC O d i B A S E Λ 1 1 8 . VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i dativi di termine e cer­


I V E R B I T R A N S IT IV I C H E R E G G O N O I L D A T IV O D I T E R M IN E chiando i verbi transitivi che li reggono.
Ti presentiamo un elenco di verbi transitivi assai frequenti in latino che incontrerai nei
L a c u r io s it à u m a n a
successivi esercizi sul dativo di termine: completa i paradigm i e le traduzioni. Navigant quidam et labores peregrinationis longissimae una mercede perpetiuntur cog-
a u fè ro ......................... noscendi aliquid abditum remotumque. Haec res ad spectacula populos contrahit, haec
| e r ip io .....
c o m m it t o ........................ cogit praeclusa rimari, secretiora exquirere, antiquitates evolvere, mores barbararum au­
| n a r r o ..........
c re d o ......................... dire gentium. Curiosum nobis natura ingenium dedit, et artis sibi et pulchritudinis suae
i p r o m itto .
d o .............................. conscia1, spectatores nos tantis rerum spectaculis genuit. Ut scias illam spectari voluisse,
1 re lin q u o .
d o n o .......................... non tantum aspici2, vide quem nobis locum dederit: in media nos sui parte constituit3et
i .............
circumspectum om n iu m nobis dedit, nec erexit tantum modo hominem, sed etiam habi-
lem contemplationem factura, ut ab ortu sidera in occasum labentia prosequi posset et
6. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordine vultum circumferre cu m toto, sublime fecit itti5caput et collo flexili imposuit.
sparso nella colonna a lato (in b, devi scegliere tra le coppie già formate), poi tra­ (Seneca)
duci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate e sottolinea i verbi transitivi lconscia: nom. f. sg. riferito a natura. 3constituit: il sogg. sott. è natura.
che reggono il dativo di termine. 2aspici: «essere semplicemente guardata», in op- 4posset: il sogg. sott. è homo.
posizione a spectari, «essere contemplata». Hlli = homini.
M agnas............................ auferopes (O vidio). ditibus
Nam ea stultitia est, facinus masnum tim ido .. cu i L E S S IC O di BASE 2
Miseram .............................me, violente, relinquis? (Ovidio).
Is nunc ducentos num m os Philippos
m iliti

obviis
Γ V E R B I IN T R A N S IT IV I C H E R E G G O N O I L D A T IV O D I T E R M IN E
Ti presentiamo alcuni fra i più frequenti verbi intransitivi che in latino sono costruiti
seprom isit dabit (Plauto). con il dativo di termine (vedi la pag. seguente). Completa i paradigmi mancanti.

Quidam quae tantum amicis committenda sunt cordi V E R B I IN T R A N S IT IV I A N C H E I N IT A L IA N O gratulor, -àris, ................................... . congratu­
( + C O M PLE M E N T O D I T E R M IN E ) _________________ __ larsi con
irascor, -èris, iràtus sum, ir asci: adirarsi con
b. 1. Ut a lim en ta ........................... corporibus agricultura, sic ce d o,.........................................: cedere
alteri - sibi maledico, .........................................: dire male di
constilo, ......................................... : provvedere
sanitatem ........................... medicina p rom ittit (Celso). succensèo, ...................................: sdegnarsi con
desum, .........................................: mancare
N on est magni anim i qu i de alieno liberalis est, sed ille q u i quod sanis - aegris displicèo, ........................................: dispiacere VERBI INTRANSITIVI IN LATINO
........................... d o n a i,............................ detrahit (Seneca). impèro, -as, ...................................'■comandare E TRANSITIVI IN ITALIANO________________________
indulgéo, -es, -dulsi, -dultum, -ère·, accondiscendere auxillor, -àris, ................................... : aiutare
O sacer et magnus vatum labori O m n ia ........................... eripis buie - m ihi nocéo, -es, nocùi, noeltum , -ère: nuocere favèo, -es, favi, fautum, -ère: favorire
e t ........................... donas mortalibus aevum (Lucano). oboedlo, ......................................... : obbedire ignosco, ........................................ : perdonare
N a r r o ........................... quae tu dudum narravisti obsto, ......................................... . -are: opporsi, insidlor, -àris, ................................... : insidiare
fato - populis
(Terenzio). resistere invidèo, ....... ................................. : invidiare
parèo, -es, -ui, -itum , -ère: obbedire m in o r (e m in lto r), -àris, ................................... .
placèo, .........................................: piacere minacciare
7. Traduci in latino le seguenti frasi. prosum, ......................................... : giovare nubo, -is, nupsi, nuptum , -ère: sposare (detto di
providèo, .........................................-.provvedere una donna)
1.1 genitori narrano favole ai bambini. 2. Alcuni raccontano a tutti la loro vita e i loro af­ resisto, ...................................: opporsi, resistere parco, -is,peperciep arci,parcltu m eparsu m , -ère:
fari. 3. La malattia mi toglie il fiato. 4. Il maestro regala al discepolo un libro. 5. La fan­ V E R B I IN T R A N S IT IV I A N C H E I N IT A L IA N O risparmiare
ciulla offre agli dèi corone di fiori. 6. Il generale, adirato per la ribellione, tolse le armi a ( + C O M P L E M E N T O D IV E R S O ) ___________________________
persuadèo, ..........................................: persuadere
tutti gli abitanti della città. 7, Gli dèi concessero la vittoria ai Greci, e per questo Troia plaudo, -is, plausi, plausum, -ère: applaudire
assentlo, ..................................., -Ire (e assentlor):
cadde e fu distrutta. 8. Restituiscimi il mantello che ti ho prestato. 9. Quando sono an­ satisfaclo, ......................................... : soddisfare
essere d’accordo con
dato a casa sua non m i ha offerto nulla. 10. Prim a della battaglia il console aveva offer­ servlo, .........................................: servire
benedico, .........................................: dire bene di
to dei sacrifici al dio Marte. 11. Affida a me i tuoi beni e la tua famiglia: non ti tradirò. 12. suadèo, -es, suàsi, suàsum, -ère: persuadere
confido, .........................................: confidare in
Ci ha promesso [usa polliceor\ mari e monti. 13. H o dedicato la mia vita alla patria e alla su bven lo,.........................................: aiutare
diffido, .........................................: diffidare di
famiglia. 14. Il re dei nemici ha cercato di toglierci la libertà, ma lo abbiamo sconfitto. succurro, ......................................... : aiutare
fido, -is, fisus sum, -ère: fidarsi di
15. Dimmi: ti porto il vino o l’acqua? 16. Ci ha procurato [usa puro] una grande gioia.
4 Il dativo 59

E S E R C IZ I

SiNTASSrDBCÀSÌ' verbi intransitivi in latino e transitivi in italiano


IL DATIVO D I TER M IN E ( i l ) 1, Nec invideamus a ltiu s ............................ : quae excelsa videbantur vitae
IL DATIVO CON I V ER BI IN T R A N S IT IV I praerupta sunt (Seneca).

2. Parentibus vero circa liberos unus adfectus est: favere................... stantibus


ver-
timere mortem (Quintiliano).

1. E rat nupta soror A ttici Q. T u llio ............................ . easque nuptias M. Cicero am ico
conciliaverat (Cornelio Nepote).
ES' « X S f i c t e r ó i f Ì Colui che comanda agli altri
^ c ic e r o n e ;. non e asservito a nessuna passione. 4 . Non reprehendo Metellum:pepercit h o m in i.......................... et necessario (Cicerone). Ciceroni
- v e r b i miransitm ma costruiti in italiano con complementi diversi da quello di termine
come fi-
5. M ulierquae nubit m ultis non placet (Pubblio Siro). multis
■è.: ΐ « 5Γ “ s s s s con,,: '
p mgenio tali ( Plinio il Giovane). per un tale ingegno.

f ” 0 ” “ * ‘ r “ nSÌ' ÌVl ta ÌtalÌan° ' C° m e SUCCUrr° ' · ” “ — · >«"“ “ >· “Perdona- 10. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il dativo di termine e cerchian­
Es. etiam si m ih i nemo invideret, do il verbo intransitivo che lo regge.
anche se nessuno mi invidiasse,
si omnes faverent (Cicerone)
se tutti mi fossero favorevoli
t. Sed quid poetis irascimur? (Cicerone). 2. N im iu m itti, Menedeme, indulges (Teren­
; nb Per una rassegna dei verbi intransitivi latini costruiti
! co di base 2. ti con il dativo di termine vedi la scheda Lessi- zio). 3. Gaudeo id te m ihi suadere quod ego mea spontepridie feceram (Cicerone). 4. Ce-
terum iuventus pleraque, sed maxime nobilium , Catilinae inceptis favebat: quibus in
otto vel magnifice vel m olliter vivere copia erat; incerta prò certa, bellum quam pacem
malebant (Sallustio). 5. Appius ea quae apud senatum questi erant Lacedaemonii dis-
plicere senatui ostendit (L ivio). 6. Cui omnes bene dicunt possidet popu li bona (Pubb­
ηΓ ί
1 seguenti frasi d'autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso lio Siro). 7 . Cuius adventu cognito diffisus m u n icip ii voluntati Thermus cohortes ex
urbe reducit et profu git (Cesare). 8. Quid im merentibus noces, quid invides amicis?
·,°’ P? traduci· Procedi spuntando le soluzioni via via trovate
S0^ 0bnCa3 Uin± n vc^ intransitivo che regge il dativo di termine. (Cesio Basso). 9. B run disin i Pom peia norum m ilitu m in iu riis atque ipsius Pom pei
contum eliis perm oti Caesaris rebus favebant (Cesare). 10. Frequentius enim com m er-
a. verbi intransitivi anche in italiano (+ cioru m pacisque sim ulatio credulis quam arma nocuerunt (V egezio). 11. In itio ad bel­
compì, di termine) lum suscipiendum nos prim u m im p u lit Philippus, deinde in ipso belli labore ac peri-
1. Sunt quaedam n o citu ra ..................
....... >quae non dare sed negare quibus culo deseruit nos Philippus, novissime nunc calam itali nos trae proinde ac culpae suc-
beneficium est (Seneca).
censuit idem Philippus (R u tilio Lupo). 12, Legati R om an i ab Carthagine, sicut iis R o-
2- DlsPÌlc e t.......................... mandati cura sepulcrì (Ovidio). mae im peratum erat, in Hispaniam, ut adirent civitates, ut in societatem perlicerent
impetrantibus aut averterent a Poenis, traiecerunt (L iv io ). 13. N ulla lex amare parentes, indulgere li-
3* R oSat’ e s ìs te re .... ..................... ezus non possum (Seneca). beris iubet (Seneca). 14. Itaque armis repente arreptis, in eum ipsum agrum impetu fac­
animo
4. Nam celeri rumore dilato m ulti concurrerant, to tantum terroris ac tum ultus fecerunt, ut non agrestis modo multitudo, sed ipsi trium ­
tale facinus displicebat (Cornelio Nepote). viri Rom ani, qui ad agrum venerant adsignandum, diffisi Placentiae moenibus M u ti-
precibus nam confugerint (Livio). 15. Qua fortuna Alcibiades non erat contentus neque Athenas
5‘ .......................... imperabit sapiens, stultus serviet (Pubblio Siro). victas Lacedaemoniis servire poteratpati (Cornelio Nepote).
heredi

b,
verbi intransitivi anche in italiano (+ compì, diverso) 11. Traduci in latino esercitandoti sul dativo di termine retto da verbi intransitivi.
1· Non potes tu c°Sere me u t ................ maledicam (Plauto). bonis
2. Nec tamen irascor, quis enim succenset...................... ? (O vidio) 1, N on parlava mai male degli altri, anche se molti parlavano male di lui. 2, Diffidiam o
copiis spesso delle persone diverse da noi. 3. Il console confidava nella lealtà dei suoi solda­
*.». Parthos times quia diffid is................ nostris (Cicerone). ti. 4, N on ti fidi delle tue capacità. 5. Bisogna congratularsi con gli avversari. 6 . N on è
tibi
clemente chi perdona se stesso. 7 .1 filosofi sostengono che la saggezza favorisce la pa­
4" M ali sunt homines q u i ................ dìcunt male (Plauto). sibi ce. 8 .1 medici curano molte malattie del corpo, la saggezza sola cura le malattie del-
5. Iratus cum ad se re d iit................ tum irascitur (Pubblio Siro). l’anima. 9. Il console ordinò ai soldati di risparmiare i nemici sconfitti. 10. La gara non
amanti
era equa perché l’arbitro favoriva i suoi amici.
60
1Ν Τ α s s I D E I G A S
le z io n e 4 Il dativo 61

E S E R C IZ I

b„ 1. N o n ............................ , non feminis, n o n ..... ...................... parcitur senibus - infantihus


“ da,ivo * ·— * (Curzio Rufo).
G l i in c o s t a n t i
2 . Iamque omnibus interemptis duobus tantum modo parcitur, ducibus - m ultitudini
.......................... citharoedo e t ........................... praeconi (Ausonio).
'r i d e r e pendentibus\ Ad vota sua
prava se, sed frustra v o l u t i ! T u b i t i T ^ iT iiu m dedecus’ nec dolerti 3, Baque n o n .......................... facilius q u a m ........................... Phemio - Medonti
subrepitque illa animi iactatio n o n i ° * 6 p ° enitentia coeP li tenet et incipiendi timor, persuasum est (Livio).
s u is n e c o b s e q u ì p o s s i m i e t e t m r m t ì ì ? “ e x l , u m ’ q u i “ ™ ε im p e r a r e c u p id it a t ib u s
4. .......................... enim propter sapientiam, .... .......................propter multis - multis
to r p e n tis a n i m i situ s O uaenm ■ ° T t ^ p u r u m s e e x p lic a n tis e t in te r d e s tin ila v o t a
iustitiam invidetur (Seneca).
p c r f u g e n m t a c secreta s t Z k f f u a f n T ™ ° d i° o p e ro sa * a d o tiu m
c u p id u s e t n a tU rd Z u f jf T a o l s r Z " P T amm" s civilia e re c ‘ “ s “ S e n d ig u e
t a tio n ib u s q u a s ,d m · ^ t i s o b l e c -

r ie te s n o n fe r tld n v itn s a s p Z ts e s ìb fr e Z Z m ” s o li,u d in m · P“ - 14. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il dativo di termine e cerchian­
(Seneca) do la forma verbale passiva (e impersonale) che lo regge.
lquod: «cosa che»
sottinteso è sempre subrepit. 1. Beneficia in scelus versa sunt, et sanguini eorum non parcitur, prò quibus sanguis fun-
X u n c ^ f US'' <<SC° l0r° Che sono indecisi». *solaciorum: genitivo retto da parum. dendus est (Seneca). 2. Iam Alexander pertinacia Pori cognita vetabat resistentibus par-
cunctatio. come per il successivo situs, i] verbo
fert. il soggetto sottinteso è l’incostante. c i (Curzio Rufo). 3. M ulto turpius damnatur, cu i in delieto ignoscitur (Pubblio Siro).
4. At omnes faverunt fabulis tuis, at om nibus persuasum est? (Seneca il Vecchio). 5. B i­
nerà quam maxime frequentia occupali iubet, tum ultu orto Romanos passim caedi, op-
• SINTASSI DÉÌCÀSÌ pidanis parci (Livio). 8. Invident autem homines maxime paribus aut inferioribus, sed
IL DATIVO DI TERMINE ( i l i ) etiam superioribus invidetur, saepe vehementer et eo magis, si intolerabilius se iactant et
l a c o s tr u z io n e passiva d e i v e r b i in t r a n s it iv i
aequabilitatem com m unis iuris praestantià dignitatis aut fortunae suae transeunt (C i­
cerone). 7, Plerique sunt invidi maximeque hoc est com m une vitiu m et pervagatum, in­
Essendo intransitivi, i verbi videtur autem praestanti florentique fortunae (Cicerone). 8. Nepesinis inde edictum est,
costruiti con il dativo di termine (vedi p. 57)
Tuttavia ammettono la c o sΙ Ι tΊ ΐ ' rP X Muv-n _z _______·
i o_____n e lπi 7n t e r m i .n
. e (vedi irP· 57)/ non hanno la form a passiva
ut arma ponant, parcique iussum est inerm i; Etrusci pariter armati atque inermes caesi
re. costruzione passiva nella forma impersonale, cioè =ioè alla III persona
alla III persona 5 „„T
singola-
sunt (Livio). 9. Facilius privatis ignoscitur pertinaciter se vindicantibus, possunt enim
Es.
laedi, dolorque eorum ab iniuria venit, timent praeterea contem ptum et non rettulisse
TZ f, 'lZ ìf Z X ^ Z 7 1 ^ a T ]' f uron? risparmia“ ‘ .,em p U degli d èi- laedentibus gratiam infirm itas videtur, non clementia (Seneca). 10, N u lli civitati Ger-
verum etiam f a Z L ( S e m n T " ' η ΐ nf n s iP " >ya Invidia verso quella età, m anorum persuaderi p otu ti ut Rhenum transiret (Cesare).
m a anzi, si prova simpatia.

, SINTASSI DEI CASI


n e^fcolon n a^l^o^in ^^81^ ^ 1! ^ 6!^011 \SUf erim enti inseriti ™ ordine sparso IL DATIVO DI TERMINE ( i v )
Procedi s p u n t a n d ^ e ^ ^ i ^ S T * * * coppie già formate), poi traduci.
I VERBI COMPOSTI CON PREPOSIZIONE
SÌVeÌmpereonali ^ v e r b i intransitivi ^
M olti dei verbi composti con preposizione possono reggere o il dativo o, in alternativa, ripetere la
Nocte latent mendae, preposizione con il caso da questa noimalmente retto. La costruzione con il dativo è frequente in
■que ignoscitur om n i (Ovidio). particolare con i verbi che indicano movim ento e che sono composti con le preposizioni ad, cum , in e
honoribus
sub, ma si può incontrare anche con alcuni verbi semplici (com e fero, iungo, m itto ecc.).
P ^ r c i t u r T ^ e c l ) . mentem> in hoc sene “ dulescentem esse, hostibus Es. dextrae coniungere dextram (V irgilio) unire la mano destra alla destra
E tia m ..... [coniungere < cum + iungo]
parcitur, Caesar Catoni voluit ignoscere (Quintiliano). Miles le n on i epistulam m ittit (Plauto). Il soldato manda la lettera al lenone.
quibus
Raro enìm invidetur eorum [m itto: verbo semplice]
(Velleio Patercolo). quorum vis non tim etur vitio
hic qui n obis adsidet (Cicerone) quest’uomo che siede accanto a noi
[adsidet <a d + sedeo]
Z J d Z ° hmU, St C Vi/nm laudari, invidetur: cui Im m inent duo reges to ti Asiae (Cicerone). Due re incombono sull’Asia intera.
«m olltter v iv it» (Seneca).
[im m inent < in + m ineo]

I
62 S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e Il dativo
E S E R C IZ I
E S E R C IZ I

LESSICO di BASE 3 IS C A S I.
V E R B I C O M P O S T I C O S T R U IT I CO N I L D A T IV O
il A G R A M M A T I C A
r II. DATIVO D I T E R M IN E (v)
Ti presentiamo una lista dei verbi composti più comuni che sono costruiti con il dati­ I VER BI C O N D O PPIA CO STR UZION E
vo. Completa i paradigm i dove necessario.
Alcuni verbi, com e dono («d o n a re»), circum do («circo n d a re»), circum fundo
accedo, -is, -cessi, -cessum, -ere: avvicinarsi im m inéo, -es, -ère: incombere volgere»), indùo («v e s tire »), exùo («sp o g lia re»), aspergo («a sp ergere»), intercludo («preclu dere )
a dféro,...............................................: portare immiscéo, -es, -miscùi, -m ixtum , -ère: mescolare. macto («sacrificare»), ammettono due possibili costruzioni:
adhaereo, -es, -haesi, -haesum, -ère: essere attacca­ im m itto ,.........................................: immettere con il dativo della persona e l’accusativo della cosa;
to, aderire im p ò rto ,...............................................: imporre con l’accusativo della persona e l’ablativo della cosa.
a d ic io ,........................................: aggiungere incumho, -is ,.............. , -cubìtum, -ere: incombere
a d iu n g o,.........................................: aggiungere donare qualcosa a qualcuno
in fe ro ,.........................................: portare dentro Es. donare aliquid alieni
admovéo, ......................................... : avvicinare, in icio, .................................................. : gettare, oppure
accostare mettere sopra donare aliquem aliqua re
adsidéo,..................................... : sedere accanto insidéo, -es, -sèdi, -sessum, -ère: sedere sopra mettere un muro intorno alla città
circumdàre murum urbi
adsisto, -is ,...................................: accostarsi, fer­ subicìo, -is, -ièci, -iectum, -ère: mettere sotto, sot­
oppure
marsi accanto toporre circondare la città con un muro
circumdàre urbem muro
adsto, -as, -siiti, -are: accostarsi, fermarsi accanto s u p p ón o,..........................................: porre sotto
a d su m ,................................: avvicinarsi; assistere s u b iu n g o ,............................................: attaccare; N|. ai nassivo se il soggetto è la cosa (che si dona, si circonda ecc.), la persona (o la cosa che riceve
coniungo, -is, -iunxi, -iunctum , -ère: unire, con­ aggiogare
giungere
l’ablativo.
M i viene donato qualcosa.
Es. Aliquid m ihi donatum est.
oppure
15. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il dativo di termine e cerchian­
(Ego) aliqua re donatus sum.
do il verbo composto che lo regge.

1. Additus (est) trium pho honos, ut statuae equestres eis - rara illa aetate res - in foro po- 17. Completa le seguenti frasi d’autore servendoli dei suggerim entim se^iinordi
nerentur (L iv io ). 2. Quamvis enim nullum casum bis adiunxi, plenam tamen senten- ne sparso nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già fonnate),
tiam demonstravi (Prisciano). 3. Vis Sabinorum ingens prope ad moenia urbis infesta traduci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate e sottolinea ι verbi che
populatione venit, foedati agri sunt, terror iniectus urbi est (Livio). 4. Cassiope filiae suae ammettono la doppia costruzione.
Andromedae form am Nereidibus anteposuit (Igin o). 5. Nec altitudine solum tuta urbs
umero
est, sed quod saxo undique abscìso rupibus imposita est (L ivio). 6. H inc ceteris terror donavit Priam o prece motus Achilles (Ovidio).
iniectus est ubi praetoriam navem captam viderunt (Livio). 7. Pars semisomnos hostes Hectora
caedunt, pars ignes casis stramento arido tectis iniciunt, pars portas occupant, ut fugam Consul contione advocata laudatum tribunum decem .......................... aureaque
intercludant (Livio). 3. Consulest impositus is nobis quem [trad. «tale che», + cong.] ne- corona donai (Livio). ______________ _____________ _
m o praeter nos philosophos aspicere sine suspiritu posset (Cicerone). 9. Isti etiam deo- fìbulis
Quinctius alter praetor suos equìtes catellis a c ..........................donavit (Livio).
rum templis sunt nefarios ignes inferre conati (Cicerone). 10. Postquam Ariovisti arro-
bubus
gantia notafuit, studium pugnandi maius exercitui iniectum est (Cesare). . quoque lapideo circumdàre urbem parabat, cu m bellum coeptis
interventi (Livio).
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando il dativo di termine e m uro
Sic ait inlacrimans.............................sim ul exuit ensem auratam (Virgilio).
cerchiando il verbo composto che lo regge.
aggere - muro
Le v ir t ù d e l c a p p e r o 1. M in u c iu s ........................... aurato et.......................... extra portam
De cappari satis diximus interperegrinos frutices. Radix eius vitiligines albas tollit. Bibi- Trigeminam est donatus (L ivio). . __________________________
tur in lum borum doloribus ac paralysi. Dentium dolores sedai trìtum ex aceto vel semen bove - statua
Ob id beneficium Philocteti Hercules .e t.
decoctum vel manducata radix. Infunditur et aurium dolori decoctum oleo. Ulcera folia
et radix recens cum melle sanant. Iocinoris doloribus tusa1cu m farina hordeacia im po- donavit (Igino).
nitur. Vesicae quoque malis medetur. Dant et ad taenias in aceto et melle. Oris exulcera- , unde est tractus, H ector Aiacì arcum - sagittas
3. Aiax Hectori d o n a v it................... .
tiones in aceto decocta tollit. Stomacho inutile esse inter auctores convenit. ........................... unde se interfecit (Igino).
(Plinio il Vecchio) balteum - gladìum
.et fossis e t .......................... circumdat urbem (Livio).
Husa: part. pf. da tundo, concordato con radix.
le z io n e I dativo

E S E R C IZ I

18. RISCRITTI! RA Prova a trasformare le frasi dell’esercizio precedente ut i l i t ari,


20. Traduci le seguenti frasi d’autore cerchiando il verbo di eccellenza e sottoli­
do la costruzione alternativa.
neando il caso in cui sono espresse la persona e la cosa.
Es. a.1. Hectora donavit Priam o prece motus Achilles. 1, Ex Macedonum gente duo m ulto ceteros antecesserunt rerum gestarum gloria: Philip-
Hectore donavit Pria m iim prece motus Achilles. pus, Amyntae filius, et Alexander Magnus (Cornelio Nepote). 2. Brassica est quae om ni­
bus holeribus antistat. Eam esto vel coctam vel crudam,' crudam si edes, in acetum in-
19. k'H iH M ì l l Traduci la seguente versione. C’è un verbo che ammette la doppia tinguito (Catone). 3. Spectaculorum et assiduitate et varietate et magnificentia omnes
costruzione: come è costruito? Individua inoltre i due verbi che reggono il dati­ antecessit (Svetonio). 4. Ille ergo corona contentus Thrasybulus neque amplius requisi­
vo di termine e specifica a quale tipologia appartengono. va neque quemquam honore se antecessisse existimavit (Cornelio Nepote). 5, Themis-
tocles, Neoeli filius, Atheniensis. Huius vitia ineuntis adulescentiae magnis sunt emen­
Attico ad Atene
data virtutibus adeo ut anteferatur huic nemo, pauci pares putentur (Cornelio Nepote).
H ic complures annos moratus, cu m et rei fam iliari tantum operae daret1quantum non 8. Etenim quodam tempore Crotoniatae m ultum corporum viribus et dignitatibus antis-
indiligens deberet pater familias, et om nia reliqua tempora aut litteris aut Atheniensium teterunt atque honestissimas ex gymnico certamine victorias cum laude maxima rettule-
rei publicae tribueret, nihilo minus amicis urbana officia praestitit. Nam et ad com itia runt (Cicerone). 7, Tum infit ad me Byrrhena: «Q u a m commode versaris in nostra pa­
eorum ventitavit et, si qua res m aior acta est, non defuit. Sicut Ciceroni in om nibus eius tria? Quod sciam, templis et lavacris et ceteris operibus longe cunctas civitates antecelli-
periculis singularem fidem praebuit: cu i ex patria fugienti sestertia dugenta et quinqua- m us» (Apuleio). 8. Gallus quidam nuduspraeter scutum et gladios torque atque armillis
ginta m ilia donavit. Tranquillatis autem rebus Rom anis remigravit Romam, ut opinor, decoratus processit, qui et viribus et magnitudine et adulescentia simulque virtute cete­
L. Cotta L. Torquato consulibus: quem discedentem sic universa civitas Atheniensium ris antistabat (Gelilo). 9. In ea insula sunt aedes sacrae complures, sed duae quae [«ta li
prosecuta est, ut lacrimis desidera fu tu ri dolorem indicaret. da», + cong.] longe ceteris antecellant, Dianae et altera quae fu it ante istius adventum
(Cornelio Nepote) ornatissima, Minervae (Cicerone). 10. Socratem opinor in ironia dissimulantiaque lon­
tantum operae darei', operae è genitivo partitivo retto da tantum: operam dare significa «occuparsi ge lepore et humanitate om nibus praestitisse (Cicerone).
di» e regge il dativo.
21. Traduci in latino le seguenti frasi facendo attenzione alla costruzione dei verbi
SINTASSI DEI CASI ..... .......... .......... - - - - - di eccellenza.
IL DATIVO D I T E R M IN E ( v i )
1. Il nuovo alunno si distingueva dagli altri per diligenza e serietà. 2. Il concorrente più
I V E R B I D I EC CELLEN ZA
giovane superò tutti in velocità. 3. L’insegnante vedeva che tutti cercavano di distin­
I verbi che significano «superare», «precedere», «eccellere» reggono il dativo o l’accusativo della perso­ guersi sugli altri per bravura. 4. Pensava di essere superiore ai suoi concittadini in
na rispetto alla quale si eccelle e 1ablativo (di limitazione, vedi p. 104) della cosa nella quale si eccelle. onestà e sincerità. 5. Rispetto agli altri popoli antichi i Rom ani eccellevano nel diritto
Es. virtute om n ib u s praestare (Cesare) superare tutti in valore e nell’arte di costruire strade, ponti, palazzi e acquedotti.
Helvetii reliq u os G allos virtute Gli Elvezi superano
_________ praecedunt (Cesare). gli altri Galli in valore. .......................... rSNTÀSSrbtiCÀSÌ"................. ......... .
IL DATIVO D I T E R M IN E ( V i i )
LESSICO di BASE 4 I V ER BI CH E AM M ETTO N O PIÙ CO STR UZION I
VERBI DI ECCELLENZA I verbi seguenti assumono significati diversi a seconda del caso che reggono:
Ti forniam o un elenco dei verbi di eccellenza più frequenti, distinti in tre gruppi a se­
- caveo + dat.: provvedere a, prendersi cura di
conda del caso usato per indicare la persona rispetto alla quale si eccelle. Ti ricordia­
m o che con tutti questi verbi la cosa in cui si eccelle è sempre espressa in ablativo. + acc.: stare attento a
Completa i paradigmi mancanti. + abl. o ab e abl.: guardarsi da

- con stilo + dat.: provvedere a


dativo d ella persona antecello, -is, -ere: segnalarsi, di- andare avanti, superare + acc.: consultare
excello, -is, -ère\ distinguersi stinguersi praecurro, - i s , ...................... : prendere provvedimenti contro
+ in e acc.:
praesto, -a s ,............................ : anteéo,.................................. : correre avanti prendere provvedimenti, deliberare
v dee abl.:
essere superiore andare avanti, superare supero, -a s ,............................. : nei riguardi di
a n tis to ,.......................... superare
d ativo o accusativo stare avanti, superare vinco, -is ,........................ - convento + dat.: corrispondere a
d e lla persona
superare + acc.: incontrare
ACCUSATIVO DELLA PERSONA convenire, radunarsi in
antecèdo, ............................... : + a d o in e acc.:
andare avanti, superare praecèdo,............................ : + cu m e abl.: essere d’accordo con (usato di
solito nella form a impersonale)
{ S I N T A S S I P E I C A S I 67
le z io n e A Il dativo
E S E R C IZ I E S E R C IZ I

- cupio + dat.: favorire, parteggiare per


+ acc.: 24. Traduci in latino le seguenti frasi.
desiderare
- metuo, timeo + dat.: temere per 1, Anche se cerchiamo di provvedere a tutti non possiamo prevedere tutto. 2. Gover­
+ acc.: temere nando una città i magistrati devono frenare gli spiriti ribelli. 3, Sono libero da im pe­
+ ab e abl.: temere da parte di gni, perciò mi dedico agli studi. 4. Bisogna evitare assolutamente la cupidigia di dena­
+ de e abl.: temere riguardo a ro e ricchezze, poiché attira l’invidia e genera insoddisfazione. 5. L’imperatore ordino
- provideo, prospido ai senatori di riunirsi nella curia per discutere dell’esito della guerra.
+ dat.: provvedere a
+ acc.: prevedere 25. Pi4;f-~t[«hl=t Traduci la seguente versione, nella quale c’è un verbo che ammette
- tempero (e moderar) + dat.: moderare, risparmiare più costruzioni: qual è? E in quale altro modo può essere costruito?
+ acc.: governare, reggere
+ ab e abl.: astenersi da Il piac ere , la c o ntem plazio ne , l’ azio n e
- vaco Praeterea tria genera sunt vitae, unum voluptati vacai, alterum contemplationi, tertmm
+ dat.: avere tempo per, dedicarsi a actioni. Nec ille qui voluptatem probat sine contemplationi est, nec ille qui contempla-
+ abl. 0 ab e abl. : essere libero da, tenersi lontano tioni inseruit sine voluptate est, nec ille cuius vita actionibus destinata est sine contem-
platione est. Plurim um , inquis, discriminis est: sane grande discrimen, tamen alter sine
altero non est: nec ille sine actione contemplatur, nec hic sine contemplatione agii, nec il-
22. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordi­
le tertius voluptatem inertem probat sed eam quam ratione efficit firm am sibi.
ne sparso nella colonna a lato e spuntando le soluzioni via via trovate. Quindi ( 06H6C&)
traduci facendo attenzione al tipo di reggenza ammessa dal verbo.

1. At etiam cum relaxare animos et dare se iucunditati volerit


vacare LESSICO di BASE 5
intemperantiam (Cicerone).
VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI
2. Pareo, collega carissime, et infirmitati oculorum. ut iubes
caveant Ti forniam o una lista di verbi che ricorron o spesso in latino e che incontrerai negli
(Plinio il Giovane).
esercizi sul dativo di interesse. Completa i paradigmi e le traduzioni.
3. Consul est q u i.........................patriae (Cicerone).
tempero
acciplo, orlar, ....
4. Omnis animadversio et castigatio contumelia....
.. debet (Cicerone). consulo audio, .. p a r o ,....
5. divìdo, . quaero, .
consulti spero,...
expéto, .
intro, ... vento, ...
labóro, , vindlco,
23. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i verbi che ammettono differen­ nascor,
ti costruzioni e cerchiando il caso che da essi dipende.

1. Ego vero, inquam,philosophiae, Quinte, sempervaco (Cicerone). 2.Nullaaetasvacavita Γ.......................... SINTASSI DEI CASI
culpa (Seneca). 3. Nam et haruspìces praemonuerant ut Caesar diligentissime Iduum Mar- ! .... ì
tiarum caverei diem et uxor Calpumia, temta noctumo visu, ut ea die domi subsisteret ora- ! IL DATIVO D I INTE R E SSE ( i )
bat (Velleio Patercolo). 4. Ita uti contemnendus est, qui in navigio non navem quam se ma- ; IL DATIVO D I VANTAGGIO, ETICO E DI POSSESSO
vult incolumem, ìtem vituperandus est, qui in rei publicae discrìmine suaeplus quam com­ ! Il dativo di vantaggio o svantaggio (dativus com m odi o ìn com m od i) indica la persona o la cosa a van-
muni saluti consuluit (Rh.etori.ca ad Herennìum). 5. His cognitis rebus rei frumentarìae ■taggio o a danno della quale si com pie l’azione espressa dal verbo (com plem ento di vantaggio o svan-
providet, castris idoneum locum deligit (Cesare). 8. Lycurgus quidem, qui Lacedaemonio- 3taggio)
rum rempublicam temperavit, leges suas auctorìtate Apollinis Delphìci confirmavit (Cice­ I Es. T ib i aras, tib i seris, tib i metes (Plauto). Per te ari, per te semini, per te mieterai.
rone). 7. Id Caesar, quod memoria tenebat L. Cassium consulem occisum esse exercitumque
eius ab Helvetiis pulsum et sub iugum missum esse, concedendum esse nonputabat, neque ! Il dativo etico (o dativo d’affetto), frequente nel latino colloquiale, si usa con i pronom i personali e mdi-
homines inimico animo, temperaturos esse ab iniuria et maleficio existimabat (Cesare). ; ca il vivo interessamento, la partecipazione di chi parla rispetto a quanto viene enunciato nel predicato,
S, Cavenda enim est gloriae cupiditas, ut supra dixi, eripit enim libertatem (Cicerone)! ί Es. Quid m ih i Uditola agii? (Cicerone). Che mi combina la m ia piccola iullia.
9. In armorum certamine adversos ictus et rectas ac simplices manus cum videre tum etiam s

cavere ac propulsare facile est, aversae tectaeque minus sunt observabiles (Quintiliano). ί II dativo di possesso, retto dal verbo sum , indica a chi appartiene una cosa.
10. Plinius in itinere, quasi solutus ceteris curis, uni studio vacabat (Plinio il Giovane). I Es. Amplissimae tib i fortunae su n t (C iceron e) . Tu possiedi abbondantissime ricchezze.______
S I N T A S S I DEI C A S I le z io n e 4 Il dativo
E S E R C IZ I
E S E R C IZ I

26. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con tre colori diversi il dativo di SINTASSI DEI CASI
Vanta^ ° ° svantagSio- »> dativo etico e il dativo di possesso.
li DATIVO D I IN TE R E SSE ( i l )
i . Amplissimae tibi fortunae sunt, summus honoris gradus, filius, ut et audio et spero Il DATIVO D I A G E N T E E D I R E LA ZIO N E
natus ad la u d em (Cicerone). 2. Non m ìhi sed tibi hic venit adiutor (Cicerone). 3. H oc 11dativo di agente sostituisce il regolare com plemento d’agente (reso con a oppure ab e 1ablativo) nei
vinu m duram i Ubi usque ad solstitium (Catullo). 4. Ecce tibi eodem die litteras accepi seguenti casi:
« ri Pef l° Cl?er° n,e')' 5' At tl^ 1rePente paucis post diebus venit Caninius (Cicerone).
. Q uid exprobras bene quod feristi? Tibi feristi, non m ìh i (Plauto). 7. Ut praeclare con p S p r ^ r f i l m e t a T c o S p o s t e dì perfetto passivo), come auditus, «tp m s, empms-,
scriptum est a Platone non nobis solum nati sumus ortusque nostri partem patria vin- con alcuni verbi al passivo com e probor, audior, quaeror, cognoscor.
icat partem am ici ( Cicerone). 8. Cum esset avarissimus num m os citius emittebat Es. D o m in o domus honestanda est (Cicerone). La casa deve essere nobilitata dal padrone.
quam verba:tanta itti inopia erat sermonis (Seneca). 9. Itaque cetera ex licentia aut odio È stato da me deciso di stare lontano
M ih i deliberatum est abesse
aut avantia in tempus arserunt, permansit una res modo quae utrim que quaesita est in da questa città.
ex ea urbe (Cicerone).
posterum vis tribunicia, telum a maioribus libertari paratum (Sallustio) 10. Tu m ihi Queste cose saranno da noi esposte
istius audaciam defendis? (Cicerone). 11. Q u i autem bonam fam am bonorum , quae Illa n ob is alio tempore explicabuntur
un’altra volta.
sola vere gloria n o m in a li potest, expetunt, aliis o tiu m quaerere debent et voluptates, (Cicerone).
non sibi (Cicerone). 12, lovis iussu venio: nomen M ercurio est m ih i (Plauto). 13. Cum
Il dativo di relazione indica la persona in rapporto alla quale ha valore quanto viene espresso dal pre-
. Caecina tanta m ihi familiaritas consuetudoque sem perfuit ut nulla m aior esse pos-
Sl lcerone)· 4· Quid tu m ihi facies? (Plauto). 15. Sunt nobis m itiapom a, castaneae
molles et pressi copia lactis (Virgilio). dlCE Ì.’ sacrae viae pars, quae est a foro e u n ti la parte della via sacra, che e ali mi zio
prim ore clivo (Varrone) ___________________ .dd.la .ST ht.a. - ί ί? -? — - .............
? ^ 1*adluci in^ * no sotto!ineando 1termini che vanno resi con il dativo di interesse.
30. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il dativo d’agente e cerchiando
1. M a che mi combini? Devi stare più attento! 2. Quello che ho fatto l’ho fatto per te il dativo di relazione.
anche se non m i sei grato. 3. Eccoti l’amica di cui ti avevo parlato. 4 .1 cittadini sacrifi­
cano tutto per la patria. 5. M i ritornate subito indietro dopo la prim a difficoltà! §. Nei i sita Anticyra est in Locride laeva parte sinum Corinthiacum intranti; breve terra iter
momenti difficili i genitori cercano di essere forti per i figli. 7. Perchè mi andate via eo brevis navigatio ab Naupacto est (Livio). 2. Nulla tuarum viso m ihi est aut auditaso-
proprio ora che inizia lo spettacolo? 8. Non hanno la metà della tua età ed ecco che ti rorum (Virgilio). 3. H inc in nostrum mare pergentibus laeva Hispania, Mauretania dex-
sanno tutto loro. tra est (Pom ponio Mela). 4. Quam m ulti poetae dicunt, quae philosophis aut dieta sunt
aut dicenda (Seneca). 5. Aliquando beneficium accipiendum est et in vito (Seneca;.
28. L O jS E m I Traduci la seguente versione sottolineando i dativi di interesse e sta- 6 O tiu m nobis exoptandum est (Cicerone). 7. Aquileia venientibus ad tncesim um lapi-
bllendone i1 ύ Ρ ° (di vantaggio, etico, di possesso). dem Tergeste oppidum est (Plinio il Vecchio). 8. Erant antiquitus porticus in totem clivi
dextrae (rif. a porticus) subeuntibus (Tacito). 9. Semper nobis vigilandum, semper labo-
L a p a u r a d e l f u l m in e randum videmus (Cicerone). 10, Ab ea parte quae introeuntibus dextra est urbes sunt
Sedpavescis ad cadi fragorem, et ad inane nubilum trepidas. Quid ergo? Honestius pu- Charra et Arabia et Gadanus (Pom ponio Mela). 11. P u ta v im ih i suscipiendum esse la-
tasdeiectione perire quam fulm ine? E o itaque fortior adversus caeli minas surge, et cum borem utilem studiosis, m ihi quidem ipsi non necessanum (Cicerone). 12. Omnia, nubi
undique mundus exarsent, cogita n ih il habere te tanta morte perdendum. Quod si tibi crede etiam felicibus dubia sunt (Seneca). 13. Quaedam magno dantibus Constant,
paran credis illam caeli confusionem, illam tempestatum discordiam, sipropter te inges- quaedam accipientibus magna sunt, sed gratuita tribuentibus (Seneca). 14, Terrarum or-
ae inlisaeque nubes strepunt, si in tuum exitium tanta ignium vis excutitur, at tu soia- bis universus in tres dividiturpartes, Europam, Asiam, Afncam. O ngo ab occasu sohs et
eli loco numera tanti esse mortem tuam. Sed non erri huic cogitationi locus: casus iste Gaditano freto, qua inrumpens Oceanus Atlanticus in maria interiora diffunditur; hinc
donai metum. Nem o um quam tim u itfu lm en nisi quod effugit. intranti dextera Africa est, laeva Europa, inter has Asia (Plinio il Vecchio).
(Seneca)
Traduci la seguente versione sottolineando il dativo d agente.
29. VERSIONE 31. VERSIONE
TraC*UC*Ìa Se^Uente versi ° ne sottolineando il dativo di possesso.
Non BISOGNA RINUNCIARE SUBITO ALLA VITA ATTIVA , . , ,
I SOSTENITORI DI CATILINA M ih i carissime Serene, non ego negaverim aliquando cedendum esse, sed sensim retato
Neque solum illis aliena mens erat qui conscii coniurationisfuerant, sedomnino cunctaple- gradu et salvis signis, salva m ilitari dignitate: sanctiores tutioresque sunt hostibus suis
esnovarum rerum studio Catilmae incepta probabat. Nam semper in civitate, (ii) quibus l u i in fidem cum armis veniunt. H oc puto virtuti faciendum esse studiosoque virtutis. si
opes nullae sunt, bonis invident, malos extollunt, velerà oderunt, nova exoptant; odio sua- praevalebit fortuna etpraecidet agendi facultatem, non statim aversus inermisque fugiat,
rum rerum mutan om nia student; turba atque seditionibus sine cura aluntur, quoniam latebras quaerens, quasi ullus locus sit quo non possit fortuna persequi, sedparcius se
egestas facile habetur sine damno. Sed urbana plebes, ea vero praeceps erat de multis causis. inferni officiis et cum dilectu invernai aliquid in quo utilis civitati sit.
(Seneca)
(Sallustio)
71
70 S I N T A S S I P E I K A S I le z io n e __ A Il dativo
E S E R C IZ I

32. VERSIONE 34. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i dativi di fine e cerchiando i ter­
!a.seguente versione sottolineando il dativo di relazione.
mini che li reggono.
I l voltafaccia di G o nfi
1. Max furia accenta per insaniam pecora sua et se ipsum vulneratum occidit eo gladio quem
Com uncto exercitu Caesar Gomphos pervertii, quod est oppidum prim um Thessaliae ve-
mentibus ab Epiro Quae gens paucis ante mensibus nitro ad Caesarem legatos miserai ut ab Hectore muneri accepit, dum cum eo in acie contenda (Igino). 2. Inde parte praesidio re-
suis omnibus facultatibus uteretur\ praesidiumque ab eo militumpetierat. Sedeo fama iam licta Collatiae custodibusque ad portas locatìs, ne quis eum m otum regibus nuntiaret, cete-
praecurrerat, quam supra docuimus, de proelio Dyrrackino. Itaque Androsthenes, praetor ri armati duce Bruto ad Rom am profecti sunt (L iv io ). 3. Apud Mundam Divus Iulius castris
Thessaliae, cum se victonae Pompei comitem esse mallet quam socium Caesaris in rebus locum capiens cum silvam caederet arborem palmae repertam conservan ut amen victonae
iussit (Svetonio). 4. Philippus iam suis vallo adpropinquantibus receptui cani iussit, jatiga-
adversis om nem ex agris multitudinem servorum ac liberorum in oppidum cogit portasque
praectud.it et ad Scipionem Pompeiumque nuntios mittit, ut sibi subsidio veniant. tos enim equos virosque non tam proelio quam itineris simul longitudine simul praeprope-
ra celeritate habebat (Livio). 5. Populo ludorum magnificentia voluptàti est ( Cicerone).
(Cesare)
6. Nasidianae naves nullo usui fuerunt celeriterque pugna excesserunt (Cesare).
luteretur: utor regge l’ablativo.

U ntassi DBCÀsì............... ----------------------------------------- S V V ^ D ò ' C V ' O 1


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IL DATIVO D I F IN E ( i )
IL DATIVO D I F IN E ( i l )
IL DATIVO D I F IN E E D I EFFETTO V E R B I C O N IL D O PPIO DATIVO
Alcuni verbi reggono un doppio dativo, quello della persona a vantaggio o a danno della quale sicora_
^ T d i b a s ^ ó ) ìm b ^ ^ tamente è da alcuni verbi ed espressioni idiomatiche (vedi la scheda Les­
pie fazio n e (dativo di vantaggio e svantaggio) e quello dell’effetto o fine dell'azione stessa (dativo di
ane o stop o) ’ SCOP° ° è rÌV° lta FaZÌ° ne enunciata dal ^ b o (com plem ento di fine o effetto). Questo costrutto si trova con i seguenti verbi:
Es. N em o dubitai, quin subsidio venturus Nessuno dubita che verrà in aiuto - sum nel senso di «essere di, risultare di, essere causa di»,
sit (Cicerone). - do, duco, tribuo, verto nel senso di «ascrivere, attribuire»;
E u m dom icilio delegerat locum (Livio). Aveva scelto quel luogo per domicilio. - d o eo ven io , m itto , relinquo e simili. . , . ,
Es ’ Patavinis saluti fu it adventus Per gli abitanti di Padova 1arrivo del console
nb II dativo di fine può dipendere anche da sostantivi com e locus e dies in espressioni com e locum consulis (Livio). fu motivo di salvezza.
eligere alicui rei («scegliere il luogo p e r») e diem constituere alicui rei («stabilire il giorno per»). Virginem mancupio tibi dabo (Plauto). l i darò la ragazza in garanzia.
si tibi nuptiae hae sunt cordi (Terenzio) se ti stanno a cuore queste nozze________ _____
LESSICO di BASE 6
I ESPRESSIONI id io m a t ic h e c h e r e g g o n o il d a t iv o d i f in e
35. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il doppio dativo e cerchiando il
Ti presentiamo le più comuni espressioni idiomatiche costruite con il dativo di fine. verbo che lo regge.
auxillo esse-, essere di aiuto cordi esse: stare a cuore 1. M axim o te m ihi usui fare video (Cicerone). 2. Mora eius diei satis ereditar saluti fuisse
j laudi tribuére: ascrivere a lode
auxilio (o subsidio) ire·, andare curae esse: stare a cuore urbi atque imperio (Livio). 3. Quinque cohortes, quas m inim e firmas ad dimicandum es­
j quaestui habère: avere a fine di
in aiuto | dono dare: dare in dono j lucro, sfruttare se existimabat, castris praesidio relinquit (Cesare). 4. Istum ipsum, inquam B ™ te· l~
a uxilio (o subsidio) m ittère: | exemplo esse: essere di esempio brum m ih i saluti fuisse (Cicerone). 5. C. Melissus Spoletinatus, ingenuus sed ob discor-
; recepita canére: suonare la ritirata
mandare in aiuto j bonàri esse: essere m otivo di diam parentum expositus, cura et industria educatons sui altiora studia percepii ac M e ­
usui esse: essere di utilità
auxilìo (o subsidio) venire·, veni­ j onore cenati prò grammatico muneri datus est (Svetonio). 6. Hiero, Syracusarum rex, audita
voluptàti esse: essere m otivo di
re in aiuto i laudi esse: essere m otivo di lode clade, qua Rom ani apud Trasimennum lacum erant adflicti, CCCm iha m odium tritici e
I piacere
CC hordei aurique ducenta urbi nostrae muneri m isti (Valerio Massimo). 7, Placatis sa­
33. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso tis ut rebantur deis, M. Claudius Marcellus ab Ostia mille quingentos milties Romam, ut
nella colonna a lato, poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate e urbi praesidio essent, m ittit (Livio). 8, Theophrastus tradii Aegyptiorum regi a rege Baby-
sottolinea ι termini che reggono il dativo di fine. Ionio m uneri missum esse smaragdum quattuor cubitorum longitudine ac tnum latitu­
dine (Plinio il Vecchio). 9. Hannibal enim uno loco se tenebat, in castello quod ei a rege
1* Ita P ° P U^U S.......................... habitus ex contione discedit (Sallustio). receptui datum erat muneri, idque sic aedificaverat, ut in omnibus partibus aedificu exitus habe-
Cn. Pompeius in Cappadocia eleeit ret (Cornelio Nepote). 10. Populo strenui, m ihi im probi usui sunt (Plauto). 11, **os qut-
indicìo dem diutius in nostro conspectu gloriari magno nobis et dedecon et dolori est (.Bellum
Gens Gallograecum, sicut ipsum nomen Alexandrinum). 12. Neque recepii sunt inter reos Camnas Celer senator servo accusante
est (Floro). aut Iulius Densus equester Romanus, cu i favor in Britanm cum crim in i dabatur (Tacito).
ludibrio
13. Vehementem accusatorem nacti sumus, iudices, et in im icu m in om m genere odiosum
4‘ SciP l° ubl v td it,.......................... propere canere hastatis iussit (Livio). castris ac molestum; quem spero his nervis fore magno usui et amicis et rei pubhcae (Cicerone).
72 S I N T A S S I D E I C A I dativo
le z io n e 4

ΞΞΣΗΞ1 E S E R C IZ I

36. Traduci in latino esercitandoti sul doppio dativo. 38. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordi­
ne sparso nella colonna a lato, poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via
1. M i sta massimamente a cuore la tua felicità. 2. M i ascrivi a lode qualcosa che non ho via trovate e sottolinea gli aggettivi che reggono il dativo.
ratto. 3. Il console mandò in aiuto al collega cavalieri e truppe ausiliarie. 4. Il re stra­
niero mandò in dono al senato oro e denaro. 5. Cesare inviò parte delle truppe all’ac­ 1. Q u a m .......................... divitiae graves sunt! (Seneca). m ihi
campamento perché fossero di presidio ai soldati che erano rimasti là.
2. Populi est mancipium, q u is q u is .......................... est utilis (Pubblio Siro). regi
VERSIONE
Traduci
chiandoil verbo chela
loseguente
regge. versione sottolineando il doppio dativo ecer­ 3. Metellus ceterum exercitum in provinciam, quae proxum a e s t...................
hiemandi grafia conlocat (L ivio). ____________ multis

D iv e r s it à d i c o s t u m i 4. Periucundae.......................... fuerunt litterae tuae (Cicerone). patriae


Neque enim C im o n ifu it turpe, Atheniensium sum m o viro, sororem germanam habere in Numidiae
5. Placido tra nqu illoqu e...........................fida sunt auxilia sua (Seneca).
m atrim onio, quippe cu m cives eius eodem uterentur1instituto. At id quidem nostrìs mo-
ribus nefas habetur. Laudi in Creta ducitur adulescentulis quam plurim os habuisse
amatores. N ulla Lacedaemoni vidua tam est nobilis quae2 non ad cenam eat mercede
conducta. Magnis in laudibus tota fere fu it Graecià victorem Olympiae citari, in scae- 39. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i dativi e cerchiando gli aggetti­
nam vero prodire ac populo esse spectaculo, nem ini in eisdem gentibus fu it turpitudini; vi che li reggono.
quae om nia apud nos partim infam ia partim hum ilia atque ab honestate remota po-
nuntur. Contra eapleraque nostrìs morìbus sunt decora, quae apud illos turpia putantur. t . Eadem om nibus principia eademque origo, nemo altero nobilior, nisi cu i rectius inge-
(Cornelio Nepote) nium et artibus bonis aptius sit (Seneca). 2. Cum autem virtutibus interse sii concordia
nec ulla altera m elior aut honestior sit, quaedam tamen quibusdam personis aptior est
1uterentur. utor regge l’ablativo.
(Seneca). 3. Facis rem optim am et tibi salutarem si, ut scrìbis, perseveras ire ad bonam
zquae: «tale da», + cong.; il pronome relativo qui ha valore consecutivo.
mentem, quam stultum est optare, cum possis a te impetrare (Seneca). 4. Quis enim tam
inim icus n om in i Rom ano est qui Enni Medeam aut Antiopam Pacuvii spernat aut dei-
ciat? (Cicerone). 5. Quod enim vehementer m ihi utile esse putabas nec inutile ipsi Cae-
sarìperfecisti, ut ille me diligeret, colerei, haberet in suis (Cicerone). 6. Antoni igiturpro-
missa cruenta, taetra, scelerata, dis hominibusque invisa, nec diuturna., nec salutarla:
nostra contra honesta integra, gloriosa, piena laetitiae, piena pietatis (Cicerone). 7. Pla­
""SINTASSI DÈiCASi ..... .......... ............... cet vim praeceptorum sequi et in mediam ire rem publicam , placet honores fascesque
IL DATIVO D IP E N D E N T E DA AG G ET T IVI non scilicet purpura aut virgis abductum capessere, sed ut amicis propinquisque et om ­
nibus civibus om nibus deinde mortalibus paratior utiliorque sim (Seneca).
Gli aggettivi più comuni che reggono il dativo si possono raggruppare in base al significato:
- utihta, danno: utilis, inutilis, salutaris, noxius, pem iciosus, exitiosus;

7 a m ic iz ia >avversione: amicus, inim icus, gratus, ingratus, benevolus, malevolus, familiarìs, acceptus
invisus, infestus, aequus, iniquus, alienus',

- somiglianza o diversità: similis, dissim ilis,par, dispar, aequalis, contrarius;


- attitudine, disposizione: aptus, idoneus, accomodatus, necessarius, propensus, proclivis;
- vicinanza, affinità, parentela: vicinus, finitim us, propior, proxim us, propinquus, affinis, com m u-
ms, congruens, conveniens.
I L L A T I N O E L ’E U R O P A L e t e r m e e la p is c in a n e l t e m p o e n e llo s p a z i o
Es. scripta a u c to r i perniciosa su o (O vidio)
M ih i nemo est amicior, nec iucundior,
scritti dannosi al proprio autore L A T IN O • th e r m a e , f. pi., «terme». [ • l lis c in a , f., «Vasca, piseli ìa». J
Nessuno mi è più amico, più gradito, p is c in a , f.
nec carior Attico (Cicerone). ITALIANO term e, f. pi.
più caro di Attico.
E rit rebus ipsis par et aequalis oratio Il discorso sarà simile e conforme l’RANCESE th e r m e s , m. pi., «terme». p is c in e , f., «I rìscina».
(Cicerone). all’argomento stesso.
SPAGNOLO te rm o s , f. pi., «terme». p i s c in a , f., «]piscina».
actiones v irtu tib u s congruentes (Cicerone) com portamenti conform i alle virtù
C. Servilius, qui propinquus cognatusque INGLESE th e rm a l bath, «terme». swimmingpool, «piscina».
C. Servilio, che era parente
P o s tu m io erat (L ivio ) prossimo di Postumio Schwimmbad, n., «piscina».
TEDESCO T h erm e, f., «terme».
74 I S I N T A S S I DEI C A S I L’accusativo

L’accusativo
Gli edifici pubblici a R om a L’A U T O R E , IL TESTO

T5 Gli acquedotti romani (Vitruvio, L'architettura, 8,5)


( SINTASSI DEI CASI
l ’a c c u s a t i v o s e m p l i c e (i) Vitruvio ( I secolo a.C.), già ufficiale del genio e costruttore di macchine da guerra sotto Ce­
V E R B I T R AN SITIVI IN LATINO E IN T R A N SIT IV I IN ITALIANO sare, è il più famoso architetto vissuto nella Rom a augustea. Autore di un ampio trattato sul­
l ’architettura, in una sezione dell’opera dedicata a ll’idraulica si occupa della struttura e del
L’accusativo è il caso del complemento oggetto e degli elem enti (attributo, apposizione, com ple­ funzionamento degli acquedotti.
mento predicativo dell’oggetto) che a questo si riferiscono ed è pertanto retto da verbi transitivi atti­
vi e deponenti. Tuttavia può capitare che a un verbo transitivo latino corrisponda un verbo intransi­
tivo italiano. Questo si verifica in particolare: Ductus autem aquae fiunt generibus tribus: Gli acquedotti si fanno in tre modi: se (sono posti) sui
rivis per canales structiles, aut fistulis ruscelli, (sono fatti) con canali in muratura o con tubi di
piombo o piccoli tubi di terracotta [...]. Queste struttu­
- con i verbi iuvo, «giovare, piacere»; fugio ed effugio, «sfuggire, tenersi lontano»; deficio, «mancare, plumbeis, seu tubulis fictilibus [...]. Eaeque re terminano in cima con delle arcate, affinché il sole
venir meno a»; abdico, «rinunciare a, abdicare»; ulciscor, «vendicarsi di»; structurae confomicentur, ut m inim e sol colpisca l’acqua il meno possibile. Quando (l’acqua)
Es. me iuvat m i piace giunge alle mura (di una città), si deve costruire un ser­
aquam tangat. Cumque venerìt ad moenia,
Multos castra iuvant (O razio), La vita militare piace a molti, batoio e, collegata a questo, una triplice cisterna per
efficiatur castellum et, castello coniunctum,
me fugit mi sfugge raccogliere l’acqua e si devono sistemare nel serba­
Effugi insidias (Cicerone).
ad recipiendam aquam triplex inmissa- toio tre condutture egualmente ripartite all’interno del­
Sono scampato all’agguato.
rium, conlocenturque in castello tres fistu- le vasche collegate, in modo tale che, quando l’acqua
me deficit mi manca esonda alle estremità, scarichi nella vasca di mezzo. Si
N on solum vires sed etiam tela lae aequaliter divisae intra receptacula co ­
Ai nostri venivano meno non solo le forze, devono dunque sistemare in quella mediana delle
nostros deficiebant (Cesare). ma anche le armi. ntunda, uti, cum abundaverit ab extremis, condutture che riforniscono le fontane, nella seconda
praeturam abdico rinuncio alla pretura in medium receptaculum redundet. Ita in quelle che vanno a rifornire i bagni, per i quali il popolo
Invidiam dictator, abdicando Il dittatore si era sottratto all’invidia, medio ponentur fistulae in omnes lacus et paga ogni anno una tassa, nella terza quelle che van­
dìctaturam, fugerat (Livio). col rinunciare alla dittatura, salientes, ex altero in balneas vectigal quo- no a rifornire le case private [...]. Se ci dovessero es­
sere dei monti fra le mura della città e la sorgente, sarà
mortem ulciscor m i vendico della morte tannis populo praestent, ex quibus tertio in necessario fare sì che si scavino dei condotti sotterra­
Victos acerbius ulcisci volunt (Sallustio). Vogliono punire troppo aspramente i vinti. domus prìvatas [...]. Sin autem medii m on- nei e che si livellino secondo la pendenza, come ab­
tes erunt inter moenia et caput fontis, sic erit biamo detto prima. Se ci fosse del tufo o della pietra, il
canale deve essere tagliato dentro, se invece ci do ­
- con i verbi di sentimento com e doleo e maereo, «affliggersi per»; m iror, «m eravigliarsi»; gaudeo, faciendum, uti specus fodiantursub terra li-
vesse essere terra o sabbia, nella galleria si devono
«gio ire p e r»; gratulor, «congratularsi» (m olti di questi verbi, però, sono più spesso costruiti con l’abla­ brenturque ad fastigium, quod supra scrip­ costruire il fondo, le pareti e la volta e attraverso questi
tivo semplice o preceduto da de);
tum est. E t si tofus erit aut saxum, in suo si- far passare l’acqua.
- con i verbi di percezione che significano «avere odore, avere sapore, avere sete», come oleo e re- bi canalis excidatur, sin autem terrenum
doleo, «avere odore»; sapio e resipio, «avere sapore»; sitio, «avere sete»; aut harenosum erit, solum et parietes cum
camara in specu struanturet itaperducatur.
- con i verbi transitivi composti di verbi intransitivi (per lo più verbi di movimento composti con
preposizioni che reggono l’accusativo), come adeo, circum eo, ineo, praetereo, transeo ecc.; IM P A R IA M O S U B IT O ...

- con i verbi che hanno l’accusativo dell’oggetto interno (il sostantivo in accusativo è derivato ut minime sol aquam tangat, «affinché il sole colpisca l’ac­
dalla stessa radice del verbo, che in genere è intransitivo), com e nelle espressioni vivere vitam , « v i­ qua il meno possibile»: aquam è l’accusativo che esprime il
vere la v ita »; pugnare pugnam , «com b attere una b attaglia»; currere cursum , «co rrere una corsa» complemento oggetto retto dal verbo transitivo tango
ecc.

FACCIAMO PRATICA...
Completa le seguenti espressioni che presentano verbi transitivi in latino e intransitivi in italiano.
Cultura e civiltà
- ACQUEDOTTI
Pu er........tabul....... . cerai........deficiebant. Ai fanciulli mancavano le tavolette cerate.
Problem i tecnici; vare in tutte le zone della città ri­ tra; dove non cerano problemi di
F il........ patris m ori .......ulciscuntur. I figli si vendicano per la morte del padre. chiese spesso costruzioni di altez­ dislivello gli acquedotti erano per
sa p en d en za e il flu s s o
Obsess........c iv ....... . salut........ desperabant. I cittadini assediati disperavano della salvezza. La necessità di spostare l’acqua at­ ze notevoli, solitamente con più lo più interrati.
M a rci......ros.......... redolet. traverso un percorso costante- ordini di archi (fornices) sovrap­ La pendenza doveva essere calco­
M arzia profuma di rosa.
mente in pendenza e di farla arri- posti, costruiti in mattoni o in pie- lata attentamente: infatti non do-
N T A S D E I C A S I
l e z io n e 5 L’accusativo

E S E R C IZ I

Ti presentiamo ora i principali vocaboli relativi agli acquedotti, ai loro usi e alle loro
funzioni; hai già incontrato alcuni di questi termini nella scheda G li acquedotti.

STRUTTURE IDRAULICHE___________ spectìs, -ùs, m.: cavità, galleria latére constructus, -a, -um: (fatto)
tubùlus, -i, m.: piccolo tubo di mattoni
aquae duetùs (o aquaeduetùs),
lìs, m.: acquedotto tubus, -i, m.: tubo latericlus, -a, -um: (fatto) di mattoni
canàlis, -is, m.: canale sotterraneo saxéus, -a, -um: (fatto) di pietra
castellum, -i, n.: serbatoio ACQUA__________________________ saxis o lapidlbus exstructus, -a,
aqua, -ae, f.: acqua -um: (fatto) di pietre
i uniculus, -i, m.: canale sotterra­
neo curdtor, -oris aquàrum, m.: so­ saxum, -i, n.: pietra
duetùs, -ùs aquarum, m.: acque­ vrintendente agli acquedotti
dotto rapidltas, -àtis flumlnis, f.: velo­ AZIONI__________________________
Iistilla, -ae, f.: conduttura cità della corrente aquam distribuere: distribuire
fons, fontis, m.: sorgente rapldus, -a, -um: veloce l’acqua
jbmix, -Icis, m.: arcata (dell’ac- aquam ducere: portare l’acqua
MATERIALI_______________________
quedotto) aquam recipere: raccogliere l'acqua
immissarìum, -li, n.: cisterna lapis, -Idis, m.: pietra .confom lco, -as, -are: costruire
laIrina, -ae, f.: latrina later, -éris, m.: mattone con volte

1. Rispondi alle domande sul testo di Vitruvio e sulla scheda Gli acquedotti; inseri­
sci le parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico degli acquedotti.

a. Secondo Vitruvio, con quali m ateriali si costruivano le condutture (lat..............


veva essere eccessiva, altrimenti la .......................... ) per l’acqua di un acquedotto romano?
fosse stata troppo ruvida ci sareb­ ma, si vedono ancora oggi i resti
velocità del flusso avrebbe usurato be stato un attrito tale da rallenta­ b. A che cosa servivano le arcate (lat.............................) con cui terminavano in genere
dell'acquedotto fatto costruire dal­
i canali (e per questo, lungo il per­ re eccessivamente il flusso. l’imperatore Claudio (aqua Clau­ tali strutture architettoniche?
corso, potevano essere sistemate dia) nella prima metà del I secolo
alcune torri ad archi sovrapposti L’acqua arriva in città d.C.: la struttura si innalzava di cir­ c. A quanto dice Vitruvio, l’acquedotto doveva essere strutturato in m odo tale che alle
che facessero prima salire e poi di La disponibilità di enormi quantità ca 48 metri al di sopra del livello del porte della città l’acqua potesse essere raccolta in ......................................
nuovo abbassare la conduttura); d’acqua (la sola Roma aveva ben Tevere e aveva un percorso di quasi (lat.............................. ) e quindi essere portate da tre .........................................
ma lmclinazione non poteva esse­ undici acquedotti per una portata 69 chilometri, 54 dei quali scorre­ (lat...........................) a ............................ . a ............................ e a ...............................
re nemmeno troppo ridotta, per complessiva di un milione di metri vano sotto terra. Giustamente cele­ d. Perché veniva posta molta cura nello studio della pendenza da dare all’acquedotto?
evitare il ristagno dell’acqua. Sulle cubi al giorno, vale a dire mille litri bre per tecnica ed estetica era l'ac­
pareti delle condutture venivano per ciascun cittadino) permise con­ quedotto di Nìmes in Francia, volu­
poi praticati dei piccoli fori, i colli­ e. Come veniva scelta la pietra di cui erano fatte le condutture?
dizioni igieniche di buon livello e to da Agrippa, genero di Augusto,
quarla, che avevano il compito di rimase il presupposto fondamenta­ nel 19 a.C.; ma famosi erano anche
ridurre la turbolenza del flusso le per il funzionamento delle ter­ quelli di Terragona, Dafne (Antio­
dell’acqua, permettendo all’aria e me, luogo centrale nella vita di una chia), Beyrut, Metz e Aspendos 2. In questo passo della sua monumentale enciclopedia, Plinio il Vecchio traccia la
a qualche spruzzo di sfuggire dal­ città romana. Una volta arrivata in (Turchia). Il più lungo acquedotto storia di alcuni dei più importanti acquedotti romani. Traduci le frasi in cui è stato
la conduttura stessa. città, l’acqua veniva distribuita at­ romano mai scoperto al mondo suddiviso il brano e sottolinea i vocaboli riconducibili al tema degli acquedotti. Cer­
Gli ingegneri romani sceglievano traverso un complesso sistema di (quasi 500 chilometri), datato al IV chia inoltre tutti gli accusativi che fungono da complemento oggetto.
con particolare cura l’esatta consi­ decantazione e di tubature in piom­ secolo d.C., sarebbe stato trovato
stenza della pietra con cui veniva bo che portavano il flusso alle case da archeologi inglesi nelle foreste 1. Q. Marcus Rex, iussus a senatu aquarum Appiae, Anienis, Tepulae ductus reficere, no-
realizzata la struttura: se fosse sta­ private e agli edifici pubblici. alle spalle di Istanbul, l’antica Co­ vam, a nom ine suo appellatam, cuniculis per montes actis, intra praeturae suae tempus
ta troppo liscia l’acqua avrebbe stantinopoli, allora una delle più adduxit. 2. Agrippa vero, in aedilitate, adiecta Virgine aqua ceterisque conrivatis atque
formato grandi onde quando pre­ Acquedotti celebri grandi città del mondo con il suo emendatis, lacus D C C fecit. 3, V id i antecedentes aquarum ductus novissim um impen-
cipitava nel serbatoio, se invece Nei pressi dell’Appia Nuova, a Ro­ mezzo milione di abitanti.
dium operis incollati a C. Caesare et peracti a Claudio.
S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 5 L’accusativo

E S E R C IZ I

3. Traduci la seguente versione sottolineando i termini caratteristici del 4. Sottolinea nelle seguenti frasi il verbo latino transitivo - al quale in italiano corri­
tema degli acquedotti. sponde un verbo intransitivo - e l’accusativo che da esso dipende, quindi traduci.

L a gestione degli acquedotti 1. Nec clarissim orum virorum exempla neque doctissim orum praecepta te fugiunt (Cice­
Primus M. Agrippa post aedilitatem, quarti gessit consularis, operum suorum et munerum ve- rone). 2. N on omnes arbusta iuvant humilesque myricae (Virgilio). 3. M ultos castra in­
tutperpe.tu.us curatorfuit. Qui, iam copia aquae permittente, discrìpsit quid aquarum publi- vanì (O razio). 4. Ego p oi illum ulciscar hodie Thessalum veneficum (Plauto). 5. Invidiam
cis openbus, qmdlacibus, quidprìvatis daretur. Habuitet fam iliam 1propriamaquarum, quae dictator, abdicando dictaturam, fugerat (L ivio). 6. Eos cives qui contra rem publicam ar­
tueretur2ductus atque castella et lacus. Hanc Augustus hereditate ab eo sibi relictam publica- ma ceperunt ulciscor et persequor (Cicerone). 7. Subito curator aquarum officìum suum
vit. Augustus modulos, de quibus dictum est, constituit et curatorem fecit Messallam Corvi- abdicavit ac ex urbe egressus est. 8. Ultus est huius victoriae crudelitatem postea Sulla (Ci­
num, cui adiutores dati sunt Postumius Sulpicius praetorìus et Lucius Cominius pedarìus. cerone). 9. Hannibal in agrum N olanum exercitum traducit, non hostiliter statim, quia
non desperabat voluntariam deditionem (Livio).
(Frontino)
familiam: «schiavi». 2quae tueretur. ha valore finale.
LESSICO di BASE 1 5. Traduci le seguenti frasi d’autore facendo attenzione alla costruzione di deficìo e
I VERBI TRANSITIVI IN LATINO E INTRANSITIVI IN ITALIANO al suo significato.

Ti presentiamo qui suddivisi in gruppi alcuni verbi che in latino sono transitivi (e reg­ 1. Nonis Quintilibus regnante R om u lo sol defedi (Cicerone). 2. Ea me solacia deficiunt,
gono dunque il com plemento oggetto), ma in italiano corrispondono a verbi intransi­ quae ceteris in sim ili fortuna non defuerunt (Cicerone). 3. Legati eo ab Apollonia vene­
tivi. Completa i paradigm i mancanti.
rimi, nuntiantes in obsidione sese, quod defìcere ab Rom anis nollent, esse neque sustine-
VERBI TRANSITIVI re ultra vim Macedonum posse (L ivio). 4. His rebus cognitis, Marcius Rufus quaestor, in
indignarsi per rivolgersi a castris relictus a Curione, cohortatur suos, ne anim o deficiant (Cesare). 5. Procedente iam
abdico, -a s ,............................... irrid é o ,...................................... ; aggredlor,............................ die vires etiam defìcere Hasdrubalis exercitum coeperant (Livio). 6. Prim o commotaplebs
rinunciare a, abdicare deridere cominciare; assalire est, dein clamare coepit consensu opprim i popularem virum , quod prim us a patribus ad
d e fic ìo ,.......................... lamentor, -àris, ........................; co n ve n lo,............................ plebem defecisset (Livio).
mancare, venir meno a lamentarsi incontrarsi con
e ffu g lo ,..................................... . lugèo, -es, luxi, lu ctum , -ère: ingredlor,.............................
sfuggire, tenersi lontano piangere, lamentarsi per entrare in 6. Completa le seguenti frasi d'autore inserendo nel caso dovuto il sostantivo indi­
fuglo, -is, ................................ . maeréo, -es, -ère: piangere per o p p u g n o ,............................. cato fra parentesi; sottolinea inoltre il verbo che lo regge e specificane il tipo in­
sfuggire, tenersi lontano m iror, -à r is ,..............................; assediare serendolo nella tabella qui sotto; quindi traduci.
iuvo, -as, iu vi, iutum , -are: gio ­ meravigliarsi di praeterèo,.............................
vare, piacere queror, -eris, questus sum, queri: passare oltre, passare sopra 1. Quis bonus non lu get....................... [m ors] Trebonii? Quis non d olet...........................
ulciscor, -éris, ultus sum, u lci- lamentarsi transéo,................................ [interitus] talis civis et viri? (Cicerone).
sci: vendicarsi di riddo, -es, risi, risum, -ère: ridere passare attraverso 2............................... [reditus] in hunc locum, in quo om nia sunt magnis etpraestantibus
per (o di) transgredlor,......................... viris, desperavisti (Cicerone).
v e r b i d i se ntim e nto spero, -a s,.................: sperare in attraversare, oltrepassare 3. Naevius ridet s c ilice t............................ [nostra amentia] (Cicerone).
despero, ........................ VERBI DI PERCEZIONE___________ 4. Lucius frater, gladiator Asiaticus, q u i m yrm illo Mylasis depugnaverat,
perdere la speranza di ............................. [ sanguis noster] sitiebat, suum in illa gladiatoria pugna m ultum
fragro, -as, -avi, -are: avere odo­
doléo, -es, -ui, part. fut. dolitù- profuderat (Cicerone).
re, fragranza n b II verbo deficìo può assume­
rus, -ere: dolersi di 5. N o n ............................ [om nis, -e], ..............................[qui, quae, quod] dolemus, ea-
oléo, -es, -ùi, -ère: avere odore re diversi significati a seconda
fastidio, -is, -ivi e -li, -ìtum , -ire: dem iure queri possumus (Cicerone).
redoléo,.................................... · di come viene costruito:
provare avversione per, disde­ 6. M in im e m iru m est, patres conscripti, si hom o, q u i desidiae ac luxuriae plenus sit,
avere odore - deficère allquem (= trans.),
gnare ............................ [hic, haec, h oc] ut nova atque inusitata m iratur (Cicerone).
re s ip lo ,............................. ........: «mancare a qualcuno»;
fleo>-ss, -evi, -ètum, -ère: piange­ 7. Attalus, introductus in senatum, gratulatus............................ [ victoria ] est; sua meri­
avere sapore - anim o deficère (= intrans.),
re per, com piangere ta eo bello fratrisque et Gallorum defectionem exposuit (Livio).
sapìo, -is, sapli, -ère: avere sapore «perdersi d’anim o»;
ga u d èo,..............................
siilo, -is, siili o sitivi, -Ire: avere - sol deficit (= assol., di astri),
rallegrarsi di
sete di «eclissarsi»; V E R B I T R A N S IT IV I V E R B I IN T R A N S IT IV I
gratulor, -à ris ,......................... ..
- deficère ab allquo ad allquem,
congratularsi per VERBI TRANSITIVI COMPOSTI DI
«staccarsi da uno (per passare)
horrèo, -es, horrui, -ère: avere or­ VERBI INTRANSITIVI
a un altro»;
rore di
adeo,...................... ; affrontare - deficère in allquo, «estinguersi
indignor, -àris, ....................... . a d lóq u or,................................... in (con) uno (detto di dinastie)».
S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 5 L’accusativo 81

r ^ -.u u m E S E R C IZ I

7. Completa le seguenti frasi d'autore inserendo nella forma richiesta dal contesto 5. Vicimus, o sod i, et magnam ...................... Abbiam o vinto, alleati, e abbiamo combattuto
ì verbi composti con preposizioni che reggono l’accusativo (scegli il più adatto fra ......................................................(Lucilio). una grande battaglia.
quelli riportati nella scheda Lessico d i base 1). Fai attenzione: in alcuni casi puoi
trovare la preposizione ripetuta davanti all’accusativo. 6. Magna v o c e ..............................verissim um A gran voce feci un giuramento profondamen-
p u lch errim u m qu e......................(Cicerone). te genuino e bello.

1· ........................ illam dom um ausus es ? Tu hai osato entrare in quella casa? 7. Quod est ingenium tantum, quae tanta facul- Qual è l’ingegno così grande, qual è la capacità
(Cicerone). tas dicendi, quae is tiu s...................... tot vitiis di parlare così grande da poter difendere anche
flagitiisque......................aliqua ex parte pos- solo in parte la vita di costui vissuta fra tanti v i­
2‘ Elumen no n ....................... (Sallustio),________ N o n attraverserò il fiume.
sit defendere? (Cicerone). zi e tanti delitti?
3‘ Re& nam ···■■................... (Virgilio),_____________ Si rivolge alla regina.______

4. Omnia ...... ........... -■··, quae m ihi turpia vi- Passerò sopra a tutte le cose che m i sembre- 1 o. Traduci la seguente versione sottolineando i verbi transitivi in lati­
debuntur (Cicerone). _____________________ ranno vergognose.
no ma intransitivi in italiano e specificandone il gruppo di appartenenza.
....................... aliquam viam (Livio).__________ Imbocchiamo qualche via.
C icerone e la morte della fig lia
I*1ur^>em n o n ....................... (Livio).___________N on era entrato in città. Quantum tu ipse doleas mortem Tulliolae meae, facile ex litteris tuis intelligo. Me autem
non oratio tua solum et societas aegrìtudinis meae, sed etiam auctoritas consolatur. Tur­
7. Dionysms, multis urbihus captis, cum Regi- Dionigi, conquistate m olte città, pur volendo
pe enim esse existimo me tam diu maerere casum meum, quem tu, tali sapientià praedi-
f ° 5....·...... ····;........vellet’ dui copiis abunda- assalire gli abitanti di Reggio, che avevano ab-
tus, levius ferendum esse putas. Sed opprim or interdum, nec facere possum q u in 1fìlio-
bant, s im u la b a t p a c e m (Frontino).____________bondanti risorse, fìngeva la pace.
lam meam acerbissime lugeam. Ea solacia me deficiunt, quae ceteris sim ili in fortuna
8. Equites nostri, flum en ................... cu m I nostri cavalieri, dopo aver oltrepassato il fìu- non defuerunt. Nam et Q. Maximus, qui filiu m consularem amisit, et L. Paullus, q u i sep-
eqmtatu P ro e h u m c o m m is e r u n t me, attaccarono battaglia con la cavalleria dei tem diebus duos amisit, et M. Caio, qui filiu m sum m avirtutepraeditum perdidit, iis tem­
(Cesare). nemici. poribus vixerunt ut eorum luctum ipsorum dignitas consolaretur. Ego vero queri debeo
eodem tempore2 detrimentum eorum om am entorum , quae maximis laboribus adeptus
9 r a n e )™ 111*1....................... *” proeliis ( Cice- Quei pericoli sono affrontati nelle battaglie. eram, atque orbitatem filiae.
(Cicerone)
10. Audax ea numera Tydeus sponte L’audace Tideo si assume spontaneamente que- 1nec facere ... quin: «e non posso fare a meno di», + cong.
....................... (Stazio).___________ sti compiti. 2eodem tempore: Cicerone ha perso nello stesso periodo la figlia e la propria carica politica.

8. IW H Trasfoima le frasi di Plinio il Vecchio riportate nell’esercizio 2 se­ SINTASSI DEI CASI
condo le modifiche indicate di seguito. Per tradurre i verbi aiutati con la scheda l'ACCUSATIVO SE M PLIC E ( i l )
Lessico d i base 1.
I VERBI IM P E R S O N A L I E RELATIVAM ENTE IM P E R S O N A L I

ì; Guinto M arco Re assume volentieri il com pito affidatogli dal senato, affinché siano Si costruiscono con l’accusativo della persona che prova il sentimento e il genitivo della cosa (di cui ci
rifatti velocemente gli acquedotti dell'Appia, dell'Aniene e della Tepola. 2. Agrippa, en­ si vergogna, ci si pente ecc.) i seguenti verbi impersonali, usati cioè soltanto alla III persona singolare:
trato nell edilità, affronta un’impresa più grande: fa costruire 700 bacini. 3. L’opera di m iséret, miseritum est, -eri, «aver compassione»;
Cesare, portata poi a termine da Claudio, oltrepassò quelle di Q. M arco Re e di Agrippa. paenitet,paenitùit, -ere, «pentirsi»;
p ig e t,p ig ù it (pigitum est), -ère, «rincrescere»;
9. Completa le seguenti frasi d’autore con le opportune forme di accusativo dell’oe- pudet, puduit, -ère, «vergognarsi»;
getto interno. taedet,pertaesum est, -ère, «annoiarsi».
Es. M e non solum piget stu ltitia e meae, N on solo mi rincresce della mia stupidità,
1' M irum atque in scitu m ......................(Plauto). Ho fatto un sogno meraviglioso e assurdo. sed etiam pudet (Cicerone). ma me ne vergogno anche.
Hannibal H annonem B om ilcaris filiu m niì In alternativa, la cosa può trovarsi espressa da un pronome neutro al nominativo, da un verbo al­
Annibaie ordina ad Annone, figlio di Bomilcare,
l’infinito, da una proposizione com pletiva con quod e il congiuntivo o da una proposizione interroga-
di fare una marcia di un solo giorno.
I iva indiretta.
Combattuta quella battaglia, il re Antioco con­ Es. N ih il erat q u o d nos paenitere (Cicerone). N on c’era nulla di cui pentirci.
chus aedem Laribus permarinis vovìt (Livio). sacrò il tempio ai Lari protettori dei naviganti. Me valde paenitet vivere (Cicerone). M i pento m olto di vivere.
E g o ......... La form a impersonale, inoltre, viene mantenuta anche se pudet, paenitet, piget, miseret, taedet dipen­
Io lascio ormai perdere la vita dura che ho vis­
suto finora. dono da verbi servili.
82 S I N T A S S I D E 1 C A S I le z io n e L’accusativo 83

E S E R C IZ I
E S E R C IZ I

utilitatem provinciae Siciliae consistere in re frumentaria (Cicerone). 8. N on me pudet


Reggono l’accusativo della persona anche altri verbi relativamente impersonali che differiscono
nescire quodnescio (Cicerone). 9. Idquod pud et facilius ferturquam idquodpiget (Plau­
dai precedenti perché possono essere usati pure alla III persona plurale con un sostantivo al nomina­
tivo com e soggetto. Tali verbi sono: to). 10. Omnia me falluni (Cicerone).
- decet, «si addice»;
- dedécet, «n on si addice»; 13. Traduci in latino le seguenti frasi facendo attenzione alla costruzione dei verbi
- fugit e fallii, «sfu gge»; impersonali e relativamente impersonali.
- iuvat, «p ia ce»;
- latet, «rim ane nascosto»; 1, M ario si doleva per la morte di tanti soldati nella battaglia più cruenta combattuta
- praetérit, «è ign oto», «sfugge». contro Siila. 2. In gran parte ai colpevoli rincresce il proprio crimine. 3. Pom ponio si è
pentito di aver sposato [= preso in m oglie] Ottavia. 4. Il senatore con il suo discorso ha
Es. Clementia regem decet (Seneca). La clemenza si addice a un re. illustrato quali doti si addicano a un buon console. 5. Il tuo amico si vergogna dell’er­
Parvum parva decent (O ra zio ). A chi è piccolo si addicono le piccole cose. rore che ha commesso. 6. Cecilia si annoierà a disegnare sempre figure di animali.

VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i verbi personali e imper­


11. Inserisci gli elementi mancanti nelle seguenti frasi d’autore e completa la tra­ sonali costruiti con l’accusativo.
duzione.
L e rich ieste d i una povera donna al re F il ip p o
1. ....................... , mi Pom poni, valde M i pento .......................................................... Perraro accidit ut reges vera de se audiant. Me igitur iuvat liberum responsum referre,
...................... vivere (Cicerone). ..................................................................... quod m ulier quaedam paupercula Philippo regi dedit. Quae cum gravem controversiam
de re fam iliari cum fratribus haberet, Philippum adiit ac m ultum diuque obsecravit, ut
2..................... R om a n oru m ................ uxorem C h i........................si v e r g o g n a .......................... litem suam diiudicaret: «H o c unum te rogo*1: ulciscere iniurias fratrum. N isi me adiuve-
ducere in convivium ? (Cornelio Nepote). .............................. .............................. ? ris, omnes fortunas meas desperabo. Miserere mei, o rex». Haec et talia saepe questa est;
3, N u m qu a m ............................................... D i o .................................................. della prim a at rex, sive quod publicis negotiis distringebatur, sive quod eum pertaesum est diutinae
paenitet (Seneca). decisione. ac molestae rogationis: «Tempus me d eficit» respondebat «c u m poterò, te advocabo;
nunc abi». Illa tandem admodum Ubere: «H aec quidem repulsa», exclamavit «sane re­
4. A it se paenitere................................................................................................................... gem dedecet!». Haud frustra locuta est: Philippum enim sui facti puduit, nec solum au-
.................................... (Cicerone). di avere offeso il tuo animo. res ei praebuit, sed statim admisit ceterorum turbam, qui ab eo ius petebant2.
(Igin o)
5. N e q u e ...................... tui neque tuorum li- Io ................................. provare compassione
b e ro ru m ..................... potest (C iceron e)......................................... 'Hoc ... rogo: «Ti chiedo solo questo».
2petebant: peto regge l’accusativo della cosa che si chiede e l’ablativo con a o ab della persona alla
6. Me non s o lu m ........................................... , ............................rincresce della m ia stupidità, quale si chiede.
sed e tia m ..................... (Cicerone). ..................... me (ne) vergogno.
"s ìn tà s s ì "d ei"c a s i
7. I llu d ..................... non fugit (Cicerone). ...................... a t e ................................................
i U CUSATIVO SEM PLIC E ( i l i )
8. Nunc, n i s i ............................................ , in ...................... m i sbaglio, ............................... i u CUSATIVO D I R E LA ZIO N E , AVVER BIALE ED ESCLAM ATIVO
eo statu civitas est, ut omnes idem d erep u - ...........................................................................
I.'accusativo di relazione (o accusativo alla greca), tipico del linguaggio poetico e della prosa elevata,
Mica sensuri esse videantur (Cicerone). .............................................
runa sorta di complemento di limitazione dipendente da un participio passato (com e indutus, cinctus,
9. ..................... irasci m ìnim e decet, simula- A ll’oratore ......................................................... mfusus, ictus ecc.) o da un aggettivo (com e similis, nudus ecc.).
re non dedecet (Cicerone). ..................................................................... Ks. puer nudus pedes il fanciullo con i piedi nudi
• [lett. nudo i piedi, nudo nei piedi]
10. Candida pax ............................ , trux ..................... si addice agli u o m in i................... ,
........................ ira....................... (O vid io )........................... (si addice) alle fiere. l 'accusativo avverbiale è la form a cristallizzata dell’accusativo di:
pronomi o aggettivi neutri come n ih il («p e r nulla») m ultum («m o lto ») o plerumque («p e r lo più»);
accusativi fem m inili com e magnam partem («in gran parte»);
12. Traduci le seguenti frasi d’autore cerchiando il verbo impersonale o relativa­
espressioni idiomatiche come id temporis (= eo tempore, «in quel m om ento»).
mente impersonale e sottolineando l’accusativo della persona.
Es. Etrusci multum terra, plurim um Gli Etruschi dominavano molto per terra,
mari pollebant (L iv io ). moltissimo per mare [= il dominio degli
1 De Dionysio fugit me ad te antea scripsisse (Cicerone). 2, Crasse, pudet me tui (Cice­ Etruschi era grande in terra, grandissimo in mare].
rone). 3, D ecim um Silanum, consulem designatum, non piguit sententiam suam inter-
pretatione lenire (Svetonio). 4, Solet eum, cu m aliquid furiose fecit, paenitere (Cicero­ I.'accusativo esclamativo si usa nelle esclamazioni, sia semplice sia preceduto dalle interiezioni heu, en, o.
ne). 5. Neque me m ilitu m neque vos ducispaenitebit (Tacito). 6. N um quam suscepti ne- Es. (H eu) me miserum! (Oh), me infelice!
gotii A tticum pertaesum est (Cicerone). 7. Nem inem vestrum praeterit, iudices, omnem
S I N T A S S I P E I C A S I le z io n e 5 L’accusativo 85

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

LESSICO di BASE 2
I ACCUSATIVI AVVERBIALI ~'“r
" ..........
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SINTASSI DEI CASI
I C O M PL E M E N T I IN ACCUSATIVO
Ti presentiamo le form e di accusativo avverbiale più frequenti in latino.
II complemento di estensione si trova espresso:
PRONOMI O AGGETTIVI NEUTRI ACCUSATIVI FEMMINILI ESPRESSIONI IDIOMATICHE______ - in accusativo se dipende da aggettivi come longus, latus, altus o dalle espressioni patere, diffundi, ex-
alìquid: alquanto magnam partem: in gran parte id aetàtis (= ea aetàte): a quel­ lendi in longitudinem o latitudinem («estendersi in lunghezza o larghezza»);
m axim um : al massimo maiórem partem : per la m aggior l’età - in genitivo se l’espressione che indica la misura dipende da un sostantivo. _
minimum·, al m inim o parte Es. valium latum pedes trecentos un fossato largo trecento piedi
id genus (= eius generis): di quel
nihil: per nulla m axim am partem: in massima genere valium pedani trecentorum un fossato di trecento piedi
nim lum : troppo parte | id tempòris (= eo tempore): in Il complemento di distanza (di solito corrispondente a un numerale) è espresso in accusativo; il luo­
plerum que: per lo più partim ... p a rtim : in parte ... in quel m om ento go dal quale si misura la distanza va in ablativo retto da a, ab.
parte Es. Flaminius q u in q u e m ilia ab Thebis Flam inio pose l’accampamento
posuit castra (L ivio). a cinque miglia da Tebe.
15. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo l’espressione posta fra parentesi e
traduci. Quindi specifica se l’accusativo è di relazione, avverbiale o esclamativo, nb II com plemento di distanza può essere espresso anche con l’ablativo oppure con il genitivo in di­
disponendolo nella giusta colonna della tabella che trovi alla fine dell’esercizio. pendenza dagli ablativi spatio e intervallo.

Il complemento di età si può esprimere con:


1. Restitit Aeneas ac refulsit, ............................................ d e o ...................... [«sim ile - il participio natus, -a, -u rn e l’accusativo del numerale cardinale; ,
nel viso e nelle spalle»] (Virgilio). - il participio agens, -entis (o habens, -entis) e l’accusativo del numerale ordinale (aumentato di un unita),
2. Medea egreditur............................................ [«c o n i piedi nudi (lett. «nuda nel pie­ - il genitivo (retto o meno da sostantivi come puer, senex ecc.);
d e » )» ] umerìs et............................................ [«c o n i capelli sciolti {lett. «sciolta nei - l’ablativo del numerale ordinale (aumentato di un’unità).
c a p e lli»)»] (O vidio).
Es. decem annos natus a dieci anni
3. Im perator Caligala saepe depictas gem m atasque............................................ [«v e ­ undecimum annum agens (o habens) a dieci anni
stito con m antelli»] in publicum processit (Svetonio). (puer) decem annorum a dieci anni
4. Hannibal tragulo......................................[«co lp ito a una gam ba»] cecidit (Livio). undecimo aetatis anno a dieci anni ...... ..............................
5. Germani n o n ..................... [«m o lto »] frumento, s e d .......................[«in massima
p arte»] lacte atque pecore vivunt (Cesare). 17. Traduci le seguenti frasi evidenziando con colori diversi il com p ien ti1*0 di
6........... .............. [«p e rc h é»] taces? (Cicerone). estensione, di distanza e di età. Sottolinea inoltre i termini riconducibili al tema
7. Verres cives R o m a n o s .................... [«in parte»] securipercussit,.....................[«in degli acquedotti.
p arte»] in vinculis necavit,................... [«in p arte»] in crucem sustulit (Cicerone).
8. Innocens is dicitur non qui leviter nocet, sed q u i..................... [«p e r n ulla»] nocet 1. Vespasianus exstinctus est annum agens sexagesimum et nonum (S veton io)· 2.Duas
(Cicerone). fossas quindecim pedes latas Caesar perduxit (Cesare). 3, H icfon s aquae dulcis ab urbe
9· O ................... [«ch e uom o»], o civem ! (Cicerone). abest circiter m ilia passuum triginta. 4. Hadrianus aquae ductum novem pedes latum
9· O ....................... [«cle m e n za »] p op u li R om a n i seu potius patientiam m iram ac extruxit. 5. Rom ulus decem et octo annos natus urbem exiguam in Palatino monte con-
singularem! (Cicerone). stituit (Eutropio). 8, M ih i quattuor et viginti annos nato detulit im perium populus R o-
manus (Livio). 7. Hostis ferrum tres longum habebat pedes (Livio). 8. Ib i fluebat rivus,
ACC. D I R E L A Z IO N E ACC. A V V E R B IA L E ACC. E S C LA M A T IV O
qui ductum alebat, septem et quinquaginta pedes latus. 9. Haec loca a B rundisio absunt
biduum aut triduum (Cicerone).

1 8. Trasforma le frasi 1,5 e 6 dell'esercizio precedente riscrivendo in


tutti i modi possibili il complemento di età.

^ ®· Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sull’accusativo avverbiale ed 19. Traduci in latino le seguenti frasi ripassando il complemento di estensione, di
esclamativo.
distanza e di età.
1. Le arcate degli acquedotti sono per lo più [accus. aw .] in pietra. 2. M i rincresce di 1. L’accampamento dista trecento stadi dall’acquedotto. 2. L’acqua v ien e distribuita
non aver visto la sorgente in quel m om ento [accus. aw .]. 3. La battaglia è persa solo in per una lunghezza [usa in longitudinem + accus.] di cinque m iglia e per u n a larghezza
parte [accus. aw .], perché m olti non si sono affatto [accus. a w .] persi d’animo. 4. Sai [usa in latitudinem + accus.] di tre miglia. 3. Gli operai scavarono un cuniculo lungo
che io sono solito scrivere orazioni o qualcosa di questo genere [accus. aw .]. 5. Prepa­ venti miglia. 4. La spiaggia vicino ad Anzio è larga più di mille piedi. 5. L a vin ia all età
ra le vittim e! Ecco [en] gli altari!
di sedici anni ebbe un figlio.
S I N T A S SI D E I C A S I L’accusativo 87
le z io n e 5
E S E R C IZ I

LESSICO di BASE 3 I lanno, invece, il doppio accusativo del complemento oggetto e del luogo alcuni verbi transitivi
| V E R B I C H E R E G G O N O IL D O P P IO AC C U SATIVO composti con preverbi che reggono l’accusativo (per esempio trans e circu m ), com e traduco, traicio,
circumduco, transmitto, transporto ecc.
Ti presentiamo un elenco dei verbi più comuni che reggono il doppio accusativo, del-
Es. Caesar omnem equitatum Cesare fa passare tutta la cavalleria
1oggetto e del com plemento predicativo dell’oggetto oppure della persona e del luogo.
pontem traducit (Cesare). al di là del ponte.
Si tratta di verbi che hai incontrato spesso: completa i paradigmi e le traduzioni.

ACCUSATIVOdell oggetto g ig n o ,.................................. : .............


gjEL PREDICATIVO DELL'OGGETTO h abéo,.................................. : ............ 20. Sottolinea il doppio accusativo dell’oggetto e del complemento predicativo del­
d ccip lo,........................ .......... : . in v e rilo ,...................................: ......... l’oggetto e cerchia il verbo che lo regge specificandone il tipo. Quindi traduci le
^estim o,....................................: n o m in o ,.................................. : ......... seguenti frasi d’autore.
appello,...................................: . ostendo,.................................. : ........
a rb ltror,.................................. : p e r fid o ,...................................: ......... 1, Centuno legionis X IV «P ro tuo» inquit «su m m o beneficio, Scipio, tibi gratias ago (non
c o n fid o ,................................... : praebéo,.................................. : ......... enim imperatorem te appello), quod m ihi vitam incolumitatemque polliceris» (Bellum Afrì-
co n stitù o,.................................. p u t o ,...................................: ............. cum ). 2. Una urbs Attica plurìbus annis eloquentià operibusque quam universa Graecia flo-
credo,..................................: .... reddo,.................................. : ............. ruit, adeo ut ingenia vero solis Atheniensium muris clausa existimes (Velleio Patercolo).
cre o ,...................................: ...... sa lu to ,.................................. : ............ 3. Ambarri, necessarii et consanguinei Haeduorum, Caesarem certiorem faciunt sese non fa­
designo,................................... :, tra d o,...................................: ............. cile ab oppidis vim hostium prohibere (Cesare). 4. Hostes, prohibiti a nostrìs, sunt deiecti
d ic o ,...................................; v o c o ,...................................: .............. planitie. Quae res secundum nostrìs efficiebatproelium (Bellum Hispaniense). 5. M ortuo re-
d o ,.................. ; ge Pompilio, Tullum Hostilium populus regem comitiis curiatis creavit (Cicerone). 6. Om-
e fficlo ,................................... : ... ACCUSATIVO DELL’OGGETTO E DEL LUOGO nes D om itium productum in publicum circumsistunt et custodiunt, legatosque ad Caesa­
effin go,................................... : .. circu m d ù co ,...................................: .... rem mittunt: dicunt sese paratos esse L. D om itium vivum in eius potestatem tradere (Cesa­
d lg o ,................................... : ..... tra d u co,...................................: ........... re). 7. Veniunt Syracusas parentes propinquique miserorum adulescentium; vinctos aspi-
existlm o,................................... : tra ic lo ,...................................: ............. ciunt catenis liberos suos; adsunt, defendunt, proclamant, fidem tuam, quae nusquam erat
fa.clo,...................................: ..... tra n sm itto,.................................. : ....... neque umquam fuerat, implorant (Cicerone). 8. Homines caecos reddidit avaritia (Cicero­
fin g o ,.................................. : ..... transporto,.................................. : ....... ne). 9. Marcellum qui se Caesaris causam defensurum esse profitebatur, ducem adsciverunt
praetoremque appellaverunt (Bellum Alexandrìnum). 10. Magna Iovis germana et coniuga,
quam cunctus oriens Zygiam veneratur et omnis occidens Lucinam appellai, sis meis extre­
( SINTASSI DEI CASI mis casibus Iuno Sospita (Apuleio). 11. Convocatis centurionibus Caesar celerìter milites
certiores facit ut paulisper intermitterent proelium (Cesare). 12. Democrìtus divitias proie-
n D O PPIO ACCUSATIVO ( i )
cit, onus illas bonae mentis existimans (Seneca). 13. Vercingetorix, concilio convocato, se id
Alcuni verbi reggono due accusativi, che in particolare possono essere: bellum suscepisse communis libertatis causa demonstrat et ad utramque rem se illis offerre,
- dell’oggetto e del com plemento predicativo dell’oggetto; seu morte sua Romanis satisfacere seu se vivum tradere velini (Cesare). 14, Haec mora ad-
- dell’oggetto e del luogo; versarìos alacrìores efficiebat (Bellum Hispaniense). 15, Caesar naves reliquas paratas ad
- della persona e della cosa. navigandum atque omnibus rebus instructas invenit (Cesare). 16, Tiberius Agrippinam,
Marco Agrìppa genitam, neptem Caecili Attici equitis Romani, ad quem sunt Ciceronis epis-
Il doppio accusativo dell’oggetto e del complemento predicativo dell’oggetto si trova in dipen­ tulae, duxit uxorem (Svetonio). 17. Non accipim us brevem vitam, sedfecimus (Seneca).
denza dalle form e attive dei seguenti verbi:
18, Bonus civis tradet se totum reipublicae (Cicerone).
- appellativi, elettivi, estimativi, effettivi che, nelle form e passive, reggono il doppio nominativo
(vedi Lezione 2, p. 15); 2 1. ΙΊ 4 ;Ù1L»I kI=1Traduci la seguente versione sottolineando il doppio accusativo del­
Es. Is me heredem fecit (Plauto). Egli mi nominò erede. l’oggetto e del complemento oggetto e cerchiando il verbo che lo regge. Nel brano
c’è anche un verbo impersonale costruito con l’accusativo semplice: individualo.
Te sapientem existimant (Cicerone). Ti considerano saggio.
- completati nel senso dal complemento predicativo dell’oggetto, come facio, reddo, praebeo ecc. Il lupo perde il pelo ...
Es. Caesar navesparatas invenit (Cesare). Cesare trovò le navi pronte. Cum se ferarum regem fecisset fortissimus leo et aequitatis famam consequi, ut more re­
Dionysius superbum se praebuit (Cicerone). Dionigi si mostrò superbo. gio, vellet, renuntiavit prioribus actis et, mutans consuetudinem, se nullum pecus laesu-
rum esse prom isit; contentus sine sanguine cibum sumere, sanctam et incorruptam iu-
NB Presta particolare attenzione alle due espressioni idiom atiche con il doppio accusativo:
ravit se servare fidem.
- certiorem facere aliquem de cdiqua re, «informare qualcuno di qualcosa» (lett. fare qualcuno più certo Sedpostea coepit hoc eum paenitere et, cum non posset naturam mutare, coepit quoque
di qualcosa) con la corrispondente forma passiva (certioffio de aliqua re, «sono informato di qualcosa»); singulas beluas in secretum ad fallaciam ducere, narrans os sibi male olere. verum vel
- uxorem ducere, «sposare» {lett. condurre in sposa, prendere come m oglie), con il nome della futura
mendacium dicentem beluam laniabat ut saturaretur.
sposa in accusativo. (Fedro)
S I N T A S S I DEI C A S I
le z io n e 5 L’accusativo
E S E R C IZ I
E S E R C IZ I

22. Sottolinea il doppio accusativo dell’oggetto e del luogo e cerchia il verbo che lo
regge, quindi traduci le seguenti frasi d’autore. : SINTASSI DEI CASI
Il DOPPIO ACCUSATIVO ( i l )
1. Ubii, qui uni ex Transrhenanis ad Caesarem legatos miserant, am icitiam fecerant, ob-
sides dederant, magnopere orabant ut sibi Caesar auxilium ferrei, vel exercitum modo I lanno il doppio accusativo della persona e della cosa i verbi doceo, edoceo e celo.
Rhenum transportaret (Cesare). 2. Caesar certior factus est Helvetios tres partes copia- Es. Philosophia nos ceteras res omnes La filosofia ci ha insegnato tutte le altre cose.
rum flum en traduxisse (Cesare). 3. Istum, puer, circum duce has aedes et conclavia edocuit (Cicerone).
(Plauto). 4. Caesar Germanos levis armaturae equitum que partem flum en traicit Medicus mortem regis omnes II m edico nascose a tutti la morte del re.
crebrasque in ripis custodias disponit (Cesare). 5. Caesar deterrere poterai, ne [«ch e celavit (Livio).
n on »] Germani m aiorem multitudinem h om inum Rhenum traduceret, Galliamque om -
nem ab Arìovisti in iu ria defendere (Cesare). 6. Caesar funditores sagittariosque pontem nh Con celo la cosa può essere espressa anche con de e l’ablativo, con un infinito oppure con una pro­
traducit atque ad hostes contendit (Cesare). 7. Hannibal nonaginta m ilia peditum, duo- posizione infinitiva o interrogativa indiretta. Inoltre al passivo celo ha la costruzione personale.
decim milia equitum H iberum traduxit (L ivio). 8. H oc proelio facto, reliquas copias Hel- Es. Id Alcibiades celari non potuit. La cosa non potè essere nascosta ad Alcibiade
vetiorum ut consequi posset, pontem in Arari faciendum curai [«fa costruire»] atque ita (lett. Alcibiade non potè essere nascosto della cosa).
flumen exercitum traducit (Cesare).
\u II passivo di doceo e dei suoi composti non è usato; al suo posto si trovano:
i participi doctus ed edoctus (con l’accusativo o l’ablativo della cosa insegnata);
sinonimi come erudior, instituor e im buor (con la cosa insegnata in ablativo);
23. ΙΊ=1;Κ1[«]7Γ3 Traduci la seguente versione sottolineando il doppio accusativo il verbo disco, «insegnare» (volgendo la frase all’attivo).
della persona e del luogo e cerchiando il verbo che lo regge. Es. legiones m ilitiam Rom anam legioni addestrate alla disciplina militare
edoctae (L iv io ) romana
C esare sbaraglia i n e m ic i Oratores grammatica imbuebantur Agli oratori era insegnata la grammatica.
Quibus om nibus rebus hostes invitati flumen copias transducunt aciemque iniquo loco
(Cicerone).
constituunt, nostris vero etiam de vallo deductis propius accedunt et tela intra m unitio-
A Diogene Cameades dialecticam Cameade aveva imparato la dialettica
nem ex omnibus partibus coniciu n t praeconibusque circumm issis pronuntiari iubent,
seu quis Gallus seu Rom anus velit ante horam tertiam ad se transire, sine perìculo lice­
didicerat (Cicerone). da Diogene.
re; post id tempus non fore potestatem1. Ac sic nostros contempserunt ut alii valium ma-
nu scindere, alii fossas compiere inciperent. Tum Caesar om nibus portis eruptione facta
24. Sottolinea il doppio accusativo dell’oggetto e della persona e cerchia il verbo
equitatuque emisso celeriter hostes in fugam dat, sic ut om nino pugnandi causa resiste­
rei nemo, magnumque ex iis num erum occidit atque omnes armis exuit.
che lo regge, quindi traduci le seguenti frasi d’autore. Fai attenzione alle forme
passive e ai costrutti diversi dal doppio accusativo.
(Cesare)
lnon fore potestatem: «non sarebbe stato possibile». 1. In senatu continuo Cn. Lentulus et L. Gellius consules causam Stheni totam et Verris
crudelitatem et iniquitatem senatum docent (Cicerone). 2. Producuntur ii, quos Me edo-
cuerat quae dici vellet (Cesare). 3. Sententiam meam tu faciliime perspicere potuisti; non
LABORATORIO DI TRADUZIONE enim te celavi sermonem T. A m pi (Cicerone). 4. De ilio veneno celata mater non est (C i­
Fai lanalisi del periodo della parte di testo colorato, che ti proponiam o scomposto in cerone). 5, Te tua fata docebo (Virgilio). 6. Hi, iam ante edocti, milites se esse legionarios
uno schema gerarchico ad albero: associa a ogni lettera dello schema la relativa por­ dicunt (Cesare). 7. D ixit Phylarchus se cupivisse te celare de phaleris (Cicerone). 8. De
zione di testo e quindi analizza ogni proposizione specificandone il rapporto gerar­ armis, de ferro, de insidiis ille celare te noluit? (Cicerone).
chico (principale, coordinata o subordinata) e il tipo (infinitiva ecc.).
25. Traduci in latino le seguenti frasi.

1, Al popolo fu nascosta la spesa per il nuovo acquedotto. 2, Ti ho nascosto la verità per


A ---- C ----- D ----- F ----- G non renderti più triste. 3. Tutti sappiamo che Catilina insegnava in m olte maniere
azioni criminose ai giovani, né di questo si vergognava. 4. Il filosofo accademico Filo­
ne insegnò la filosofia a Cicerone ad Atene, il retore M olone l’eloquenza a Rodi. 5. Il
B E H I
traditore non poteva più nascondere i nom i dei suoi complici.

L
so S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 5 L’accusativo SI

U .ΞΞΕ3 E S E R C IZ I

26. l i =1ibi 1*1i I=1 Traduci la seguente versione esercitandoti su docèo e il suo passivo. 3. Haec sunt i l l a ..................................ludens Queste sono (qu el)le cose che, scherzando,
Sottolinea inoltre i due verbi costruiti con l’accusativo semplice. M. Crassus flagitabat (Cicerone). M arco Crasso mi chiedeva.

4. Verres sacra se m aiorum suorum repetere Verre dice di esigere da te gli oggetti sacri dei
D ue soldati r o m a n i esplorano l’E truria
abs te dicit, .............................................. suoi antenati, da te reclama gli dèi penati pa­
Silva erat C im inia magis tum invia atque horrenda quam n un c1Germanici saltus. Eam
......................reposcit (Cicerone). temi.
intrare nemo praeter ducem exercitus, Q. Fabium consulem, audebat; neque effugit con-
sulem cladis Caudinae m emoriam nondum abolitam esse. Tum unus ex iis qui aderant, 5. Caesar eadem secreto ............................ Cesare in segreto chiede le medesime cose ad
consulis frater M. Fabius, speculatum2se iturum esse professus est brevique om nia cer­ ......................; reperii esse vera (Cesare). altri e scopre che sono vere.
ta adlaturum esse. Caere educatus apud hospites, Etruscis litteris eruditus erat linguam-
que Etruscam probe noverai. N ondum enim ilio tempore gram matici pueros Romanos 6. Dicebam h uic Q. Roseto, cu m Dicevo a questo Quinto Roscio, quando egli mi
litteras Graecas docebant. Servus M. Fabio d icitu r comes fuisse, nutritus una eoque 3 ......................peteret.......................propin- chiedeva di difendere un suo parente, che per
haud ignarus linguae eiusdem. Ierunt pastorali habitu, agrestibus telis, falcibus gaesis- quum s u u m ......................, m ihi perdiffici- me era estremamente d ifficile condurre una
que binis, armati. Sed non tam linguae com m erciu m 4 nec vestis armorumque habitus le esse contra tales oratores tantam causam causa tanto importante contro oratori simili.
eos texit, quam quod5 nemo credebat extemos6 Cim inios saltus intrare posse. Usque ad perorare (Cicerone).
Camertes Umbros penetravisse dicitur.
(L ivio )
28 . VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i due verba rogandi e la loro
lnunc: ai tempi di Livio. 4commercium: «conoscenza». costruzione.
2speculatum: «per perlustrare, in esplorazio- 'quam quod: «quanto il fatto che», + indie,
ne»; supino attivo con valore finale. 6extemos: qui è sostantivo.
leoque: «e perciò». I C a m pan i chiedono aiu to a i R o m an i
Legati, introducti in senatum, in hanc sententiam locuti sunt: «Populus nos Campanus
legatos ad vos, patres conscripti, m isit am icitiam in perpetuum, auxilium praesens a vo-
i SINTASSI DEI CASI bis petitum '. Nospiget quod fateri nos fortuna cogit: eo ventum est, patres conscripti, ut
IL D O PPIO ACCUSATIVO ( i l i ) in potestate aut am icorum aut in im icoru m Campani simus. H oc nos non effugit: si nos
defenditis, vestri erimus; si deseritis, Sam nitium erimus; ergo an2 Capuam et Campa-
Anche i verba rogandi, che significano «chiedere», sono costruiti con il doppio accusativo della cosa niam om nem vestris Sam nitium viribus accedere malitis, deliberate. Nec enim quia do-
e della persona. In particolare si tratta di: lent iniuriam acceptam Samnites, sed quia gaudent oblatam sibi esse causam, oppu-
gnatum 3nos veniunt4. Cupiditas enim explenda est: aut delere urbem pulcherrimam aut
- posco, «chiedere», reposco, «richiedere, reclamare» eflagito, «chiedere insistentemente»; ipsi possidere volunt. Sed vos potius, Rom ani, beneficio vestro occupate eam, quam illos
Es. M e poscis numtnos: non habeo (Plauto). Mi chiedi denaro: non ne ho. habere per maleficium sinatis: hoc vos vehementer rogamus».
(L ivio)
- oro, rogo, «chiedere pregando», e interrogo, «chiedere, dom andare» (con doppio accusativo se la
cosa richiesta è un aggettivo o un pronom e neutro). 1petitum: «per chiedere (supino attivo con valo­ un supino attivo con valore finale.
re finale». “Ordina: Nec enim Samnites veniunt nos oppug-
Es. Roga hoc Epicurum ( Cicerone). Domanda questo a Epicuro. natum quia dolent iniuriam acceptam, sed quia
2an: «se», + cong.
Una costruzione diversa presentano invece i verbi: 3oppugnatum: «per metterci sotto assedio»; è gaudent oblatam sibi esse causam.
- peto, «chiedere (per ottenere)», che regge l’accusativo della cosa (espressa anche da ut + congiunti­ ■‘..:oòλ r o . a u c i o w : ·
vo) e a, ab e l’ablativo della persona; N el brano sono colorati tre verbi costruiti con l’accusativo semplice.
Es. Tribunatum a Coesore petivi (Cicerone). H o chiesto a Cesare il tribunato. a. A quale tipologia appartengono fra quelle che hai imparato in questa Lezione?
- quaero, «chiedere (per sapere)», che regge l’accusativo della cosa (espressa anche da una proposi­ b. Quali sono gli accusativi retti da questi tre verbi? Cerchiali.
zione interrogativa indiretta) e e, ex e l’ablativo della persona. I L L A T IN O I I.'EUROPA L’acquedotto e il t u b o nel tempo e nello spazio
Es. Eius rei quae causa esset ex ipsis Domandò a loro quale fosse il motivo di ciò.
1 1 ΥΠΝΟ • aquae ductus, m., «acquedotto». • tubus, m., «tubo».
quaesiit (Cesare).
11ALIANO acquedotto, m. tubo, m.

27. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo la persona e la cosa secondo il co­ IKANCESE aqueduc, m., «acquedotto». tube, m., «tubo».
strutto richiesto dal verbum rogandi.
.!’AGNOLO acueducto, m., «acquedotto». tubo, m., «tubo».

INGLESE aqueduct, «acquedotto». tube, «tubo» («The tube» è anche detta la metro­
1..................... saepe quaesivi A lui chiesi spesso molte cose. politana).
(Cicerone).
11 DESCO Wasserleitung, f., «acquedotto» (lett. «condotta del­ Rohr, n., «tubo».
2, Leno poposcìt (Plauto). Il lenone ti chiede del denaro. l’acqua»); (archeol.) Aquadukt, m., «acquedotto».
■S I N T A S S I P E I C A S I le z io n e 6 L’ablativo

L'ablativo
E S E R C IZ I

Gli edifici pubblici a R om a L’AUTORE, IL TESTO

Τ6 Lavori al foro (Cicerone, Lettere ad Attico, 4,16)


. SINTASSI DEI CASI..................................
l ’a b l a t i v o p r o p r i a m e n t e d e t t o (i) J
in una lettera a ll’am ico A ttico Cicerone descrive i lavori di edilizia urbana che stanno per es
l ’a b l a t i v o d i a l l o n t a n a m e n t o , d i o r ig in e e d i p r iv a z io n e I sere avviati nel foro e nel Campo Marzio.

Lablativo, il caso che raccoglie il m aggior numero di complementi, esprime innanzitutto il punto di ! Paolo aveva già quasi coperto con le stesse antiche
Paulus in medio foro basilicam iam paene
partenza dell'azione e, quindi, l’idea di allontanamento, di provenienza e di privazione. j colonne la basilica in mezzo al foro. Sta poi rendendo
texerat isdem antiquìs columnis. Illam
magnifica quella che ha dato in appalto. Che cosa vuoi
L’ablativo di allontanamento e separazione (com plem ento di allontanamento o separazione) può autem quam locavit facit magnificentissi­ sapere? Non c ’è nulla di più gradito di quel m onu­
essere semplice o preceduto da a, ab, e, ex e sì incontra in dipendenza da verbi che significano: mam. Quid quaerìs? N ih il gratius ìlio m o­ mento, nulla di più glorioso. Pertanto noi, amici dì Ce­
- «allontanare, allontanarsi», come expello, eicio, am oveo; numento, n ih il gloriosius. Itaque Caesaris sare [.. ’.], per quel monumento che tu eri solito riempi­
- «liberare», com e libero, solvo, absolvo, levo·, re di elogi, per ampliare il foro ed estenderlo fino all’a­
am ici [...] in m onum entum illud quod tu trio della Libertà, abbiamo disprezzato seicento se­
- «tenersi lontano, astenersi», com e arceo, prohibeo, abstineo;
Ioliere laudibus solebas, ut foru m laxare- sterzi, non si poteva pattuire una cifra inferiore con pri­
- «separare, dividere», com e separo, divido, distinguo, dissentio.
mus et usquead atrium Libertatis explica- vati cittadini. Faremo una cosa celeberrima. In effetti
In generale, questi verbi reggono a, ab e l’ablativo della persona da cui ci si allontana e l’ablativo sem­
stiamo per costruire nel Campo Marzio recinti e tetti di
plice (o retto da a, ab, e, ex o anche de) per la cosa. remus, contem psim us sescenties sester-
marmo intorno ai comizi tributi e li racchiuderemo con
Es. Praeneste ab Latinis ad Romanos Preneste si staccò dai Latini per passare tium ; cum privatis non poterai transigi m i­ un alto porticato, in modo tale che si arrivi a un miglio.
discivit (Livio). ai Romani. nore pecunia. Efficiem us rem gloriosissi-
Leva me hoc onere (Cicerone). Liberam i da questo peso. mam. Nam in campo M artio saepta trìbu-
lis com itiis marmorea sumus et teda fac-
n b Questo ablativo, oltre che da verbi, può essere r e t t o a n c h e d a s o s t a n t i v i , come liberatio e distinctìo, tu ri eaque cingem us excelsa portìcu u t
o da a g g e t t i v i derivati o di significato affine, come liber, distinctus, remotus, o da a v v e r b i , come procul
mille passuum conficiatur.
elonge.
IM P A R IA M O S U B IT O ...
L’ablativo di origine e provenienza (com plem ento di origine e provenienza) è espresso con l’ablati­
vo semplice o preceduto da e, ex, de (a, ab solo per antenati rem oti) con verbi che indicano nascita o isdem antiquìs co­ un ablativo di parago­
origine e quindi significano «nascere, derivare, provenire», com e nascor, orior, gigno.
Es. Q. Pompeius hum ili atque óbscuro
loco natus (Cicerone)
Q. Pompeo, nato da una famiglia di bassa
estrazione e priva di fama
I lumnis, «con le stesse
antiche colonne»: è un
ablativo strumentale
ilio monumento, «d i
ne (il com parativo è
gratius)
excelsa portìcu, «con
un alto porticato»: è un
quel m onum ento»: è ablativo strumentale
L’ablativo di privazione è espresso con l ’ablativo semplice in dipendenza di:
- verb i che significano «essere privo, mancare, aver bisogno», come careo, privo, nudo, spolio;
- aggettivi com e vacuus, orbus, nudus, indigens.
Es. Vacare culpa m axim um est Essere esente da colpa è la più grande C u ltu r a e civiltà
solacium (Cicerone). consolazione. I.A CURIA E LA BASILICA
« doppio significato di curia deliberare: non a caso la curia per lia; ampliata prima da Augusto e
FACCIAM O P R A T IC A ... poi da Domiziano, andò distrutta
Curia è il termine che indica la più eccellenza divenne quella in cui si
Completa le seguenti espressioni specificando se l’ablativo è di separazione, origine o privazione. antica ripartizione del popolo ro­ riuniva il senato, un edificio che si ancora una volta e fu infine rico­
mano a fini politici e militari: le trovava nella parte settentrionale struita da Diocleziano nella forma
M ilit.........u rb obsidion liberaverunt. trenta curiae, dieci per ciascuna del foro (forum ) e che in origine in cui la si vede oggi (ora è la chie­
I soldati liberarono la città dall’assedio.
delle tre tribù gentilizie dei Tities, era detta ‘curia Hostilia, dal nome sa di Sant’Adriano).
Tu superbi....non eges. Tu non sei privo di superbia.
Ramnes e Luceres create da Romo­ del re Tulio Ostilio il quale, secon­
Ille p a tr libertin ortus est. È nato da un liberto. lo, in epoca regia formavano infat­ do la tradizione, l’avrebbe fonda­ La struttura della curia
H oc donum a legai.:... accepimus. ti la base militare e l’assemblea po­ ta. Distrutta nel 52 a.C. durante gli L’edificio era composto di tre par­
Questo dono lo abbiamo ricevuto dagli ambasciatori.
litica del popolo. scontri fra le bande rivali capeg­ ti: la curia propriamente detta,
M a rc....saepe a .....dissentii. M arco spesso dissente da me. dove si riuniva il senato; il chalci-
Ma i Romani chiamavano curia giate da Clodio e Milone, la curia
anche il luogo in cui i cittadini si fu ricostruita da Giulio Cesare e dicum, una sorta di portico ag­
radunavano a scopi religiosi o per da lui assunse il nome di curia Iu- giunto da Augusto alla curia lulia
84 S I N T A S S I D E I C A S I

E S E R C IZ I

Ti presentiamo ora due gruppi di termini che definiscono strutture e funzioni della
curia e della basilica; alcuni li hai già incontrati nella scheda La cuna e la basilica.

i a c u r ia ____________________________________ _ _ _ LA BASILICA ____________________________

chalcidicum , -i, n.: porticato (alle estremità della ara, -ae, f.: altare
curia) atrium, -ti, n.: atrio
civis, -is, m.: cittadino basilica, -ae, f.: basilica
colonia, -ae, f.: colonia commerclum, -u, n.: commercio
curia, -ae, f.: curia domiis, -Os ecclesiae, f.: chiesa (lett. casa dell’as­
decurio, -ónis, m.: decurione semblea)
forum , -i, n.: foro, piazza fidélis, -is, m.: fedele
locus, -i, m.: luogo index, -icis, m,; giudice
niunicipmm, -ϊί, n.: municipio iudicium, -li, n.: processo
ardo, -Inis decurionum, m.: senato municipale lex, legis Christiana, f.: culto cristiano
secretarium , -ii, n.: tribunale segreto, camera di mercatùs, -ùs, m.: commercio
consiglio (dei giudici) portìcùs, -ùs, f.: porticato
senàtùs, -ùs, m.: senato religto, -ònis, f.: religione
Iribùs, -ùs, f.: tribù sacerdos, -ótis, m.: sacerdote
per dare luce agli altri ambienti; il chi di basilica, lungo i lati erano modifica per adattarlo alle muta­ sacra, -orum (pi.), n.: culto religioso
secretarium, una sala attigua al disposte numerose aperture. te esigenze. Se nella basilica ro­
chalcidicum che terminava con mana le entrate si trovavano ge­
un’abside. ...e quella cristiana neralmente sui lati più lunghi, in 1. Rispondi alle domande sul testo di Cicerone e sulla lettura La curia e la basilica
Nei municipi (municipio.) e nelle In età cristiana la basilica venne quella cristiana, invece, la porta aiutandoti con la scheda H lessico della curia e della basilica.
colonie (coloniae) dell’Italia e delle utilizzata come edificio di culto, centrale venne posta su uno dei
province, la curia era la sede del- soprattutto dopo che l’imperatore lati minori: in questo modo il per­ a. Quali lavori sta annunciando di voler fare Cicerone?
1ardo decurionum, il senato muni­ Costantino garantì a tutti i cittadi­ corso all’interno dell’ambiente
cipale formato dai decurion.es: ni dell’impero la libertà di profes­ diventava un cammino guidato
aveva forma di sala rettangolare sare qualsiasi religione, compresa verso l’altare (ara), situato in fon­
con in fondo un podio leggermen­ quella cristiana. Se fino ad allora le b. Quanti e quali significati ha il termine cu ria ?
do alla zona ora riservata al sa­
te sopraelevato per il presidente sedi usate per il culto, le cosiddette cerdote (sacerdos) e che invece
dell'assemblea. domus ecclesiae, erano piccole case prima era destinata ai giudici.
con sale interne che potevano con­ Prima di entrare nella basilica c. Di quali parti era com posto l’edificio?
La basilica p a g a n a » tenere appena cinquanla-sessanta cristiana si passava attraverso un
Oltre ai templi e alla curia, nel fo­ persone, dopo l’editto di Costanti­ atrio (atrium), chiuso sui quattro
ro si trovava anche la basilica (ba­ no (313 d.C.) i primi edifici cristia­ lati da un porticato (detto ‘qua- d. Quali attività si svolgevano nella basilica in età classica?
silica), grande edificio in cui ave­ ni in cui il culto era officiato pub­ driportico') dove sostavano i ca­
vano luogo processi (iudicia) e blicamente si ispirarono alla tipo­ tecumeni, cioè coloro che si pre­
commerci. La sua struttura, costi­ logia edilizia della basilica tardo- paravano a ricevere il battesimo. e. Perché i cristiani si ispirarono alla struttura delle basilicae romane per i loro primi
tuita da un ampio ambiente ret­ romana. Questa struttura architet­ Le più antiche basiliche di Roma
tangolare diviso in una o più nava­ tonica, in effetti, si adattava perfet­ edifici pubblici?
sono state rifatte parzialmente o
te da colonnati interni, derivava tamente alle esigenze del rito, che integralmente in epoche più tarde,
da quella dei porticati che in Gre­ prevedeva la partecipazione di come Santa Maria Maggiore (V se­ L Dove si riunivano i cristiani prim a di costruire le basiliche?
cia fungevano da punto dì ritrovo gruppi numerosi di fedeli (fideles). colo) o San Paolo fuori le mura.
all interno dell’agorà (la piazza del Anche San Pietro fu riedificata tra g. In che cosa vennero m odificate le antiche basiliche tardo-romane nell’adattamento
mercato, centro commerciale e M odifiche funzionali il XVI e il XVII secolo, ma la docu­ al culto cristiano?
politico della città greca). Spesso, Alla configurazione originaria del­ mentazione archivistica ci aiuta a
soprattutto negli esempi più anti­ l’edificio venne apportata qualche ricostruirne l’aspetto primitivo.
S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 6 L’ablativo

E S E R C IZ I

2 . Completa le seguenti frasi sulla base della traduzione italiana e sottolinea con tre LESSICO di BASE 1
colori diversi l'ablativo di allontanamento, quello di origine e quello di privazio­ VERBI CHE REGGONO L'ABLATIVO DI ALLONTANAMENTO,
ne; puoi aiutarti anche con la scheda Lessico di base 1 alla pagina seguente. Cer­ DI PROVENIENZA E DI PRIVAZIONE
chia inoltre i termini riconducibili al mondo della curia e della basilica.
Ti forniam o un elenco di verbi costruiti con l’ablativo di allontanamento e separazio­
ne, di origine e provenienza e di privazione. Completa i paradigm i e le traduzioni.
Iudices curia seditiosos................................. I giudici tengono lontano dalla curia gli uom i­
ni sediziosi. ABLATIVO DI ALLONTANAMENTO___________________ p ro h ib é o ,................................... : tenere lontano
seiungo, -is, -iunxi, -iunctum , -ère: separare
absolvo.................................. : sciogliere, liberare
Basilica Iovis Statoris tempio ................. La basilica non si trova lontano dal tempio di separo,...................................... : separare
amovéo, -es, -m o v i, -m otum , -ere:.....................
Giove Statore.
a rcè o ,...................................... : ...................... ABLATIVO DI ORIGINE E PROVENIENZA__________
A nim us o m n i cura et angore ................. L’animo è libero da ogni preoccupazione e an­ a v o c o ,......................................: allontanare
......................(Cicerone). goscia. depello, ............................................. : scacciare, g ig n o ,..................................... : generare
respingere nascer, -éris, natus sum, n a s c i:......................
Tu, Clodi, lapidibus optim os viros foro Tu, o Clodio, scacci dal foro a sassate gli uom i­ o r io r ,...................................... : ......................
discèdo, -is, -cessi, -cessum, -ère:......................
....................... (Cicerone). ni onesti. dissentlo,...................................... : dissentire
ABLATIVO DI PRIVAZIONE
Tim oleon Dionysium tota Sicilia ............ Tim oleone cacciò D ionigi da tutta la Sicilia. d iv ìd o ,..................................... : dividere
....................... (Cicerone). eicìo, -is, -ièri, -iectum, -e re :..................... c o rè o ,...................................... : essere privo
expello,...................................... : cacciare fuori egèo,.......................................: avere bisogno
Hodie apud curiam illl adulescenti Oggi presso la curia ho incontrato quel giovane libero, -as, -avi, -àtum, -are: liberare p r iv o ,...................................... : ......................
di buona famiglia (lett. nato da luogo onorevo­ p e llo ,............................................: cacciare *1 spolìo, -as, -avi, -àtum, -are:
le) a te caro.

Nascetur O edipus......................(Cicerone). Da Laio nascerà Edipo. 5. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con tre colori diversi l’ablativo di
In curia chalcidicum secretarlo AH’in tem o della curia il porticato è diviso dalla allontanamento, quello di origine e quello di privazione. Cerchia inoltre il verbo,
....................... muro. camera di consiglio da un muro. l’aggettivo o il sostantivo da cui dipende l’ablativo.

Basilicae ac fere omnes aedes a Vene omnibus Le basiliche e quasi tutti i tem pli furono spo­ 1. Multos fortuna liberai poena, metu neminem (Seneca). 2, Seiunge te aliquando ab iis cum
signis ac vasibus pulcherrim is....................... gliati da Verre di tutte le statue e i vasi più belli. quibus te non iudicium, sed temporum vincula coniurvcerunt (Cicerone). 3. Manierimi Ube­
Tarn ego ........................ ab am icis aut tam ri fuerunt ab om ni sumptu, molestia, munere (Cicerone). 4. Ab bis qui omnia ad voluptatem
Ero io tanto sprovvisto di amici o tanto privo
....................... res publica a magistratibus? referunt longe dissentimus (Cicerone). 5. D ixit aliquis leniorem sententiam, ut M. Marcellus;
lo stato di magistrati?
sedpostea, perierritus conviciis, a sua sententia discessit (Cesare). 6. Epaminondas effecit ut
auxilio Lacedaemonii sociorum privarentur (Cornelio Nepote). 7. Pacuvius, tragoediarum
scriptor, Ennii poetae ex filia nepos futi (Svetonio). 8. M. Bibulus, Pompei legatus, erat cum
3. Traduci le seguenti espressioni sottolineando con tre colori diversi l’ablativo di
classe ad Oricum et mariporiibusque Caesarem prohibebat (Cesare). 9. Tu, Iuppiter, hunc et
allontanamento, quello di origine e quello di privazione; aiutati eventualmente huius socios a tuis ceterisque templis, a tectis urbis ac moenibus, a vita foriunisque civium
con la scheda Lessico di base 1. Cerchia inoltre i termini relativi al tema della cu­ arcebis (Cicerone). 10. Timotheus, Cononis filius, apatie acceptamgloriam multis auxit vir-
ria e della basilica. tutibus (Cornelio Nepote). 11.M ih i a spe, metu, pariibus [«fa zio n i»] reipublicae animus li-
ber erat (Sallustio) .12. Generis humani vinculum est ratio et oratio, neque ulla re longius ab-
Hostes urbe arcere; iram ab obsidibus non abstinuerunt; curia avocare; quaesitor omnes sumus a natura ferarum: sunt enim ferae rationis et orationis experies (Cicerone).
secretarlo amovet; ex colonia Capua quidam ; ex serva natus Servius dicitur; o m n i culpa
vacare; foru m a defensoribus va cu um ; ex ira multa mala gignuntur, a triginta tyrannis 6. Pl=f;b~TM:i=i Traduci la seguente versione sottolineando gli ablativi di separazione
Athenae liberatae sunt\ Catilina, nobili genere natus.
e cerchiando quelli di origine e provenienza.

4. Traduci le seguenti espressioni dopo aver riconosciuto i complementi di allonta­ L a G erm an ia


namento, origine e privazione (puoi aiutarti con la scheda Lessico di base 1). Germania om nis a Gallis Raetisque et Pannoniis Rheno et D anuvio flum inibus, a Sar-
matis Dacisque m utuo metu aut montibus separatur; cetera Oceanus ambii, latos sinus
Dalla cupidigia nasce l’odio; aver bisogno di fedeli; separiamoci dal corpo!; la saggezza et insularum immensa spatia complectens. Rhenus, Raeticarum Alpium inaccesso ac
è capace di [= può] allontanare la tristezza daH’animo; tenere lontano dalla basilica pie­ praecipiti vertice ortus, m odico flexu in occidentem versus septentrionali Oceano misce-
na; cacciare gli estranei dalle chiese; i Belgi traggono origine dai Germani; la basilica è tur. Danuvius, m olli et clementer edito montis Abnobae iugo effusus, plures populos adii,
priva di giudici per il processo; R om olo nato da un dio, dio egli stesso; profugo dalla donec in Ponticum mare sex meatibus erumpat; septimum os paludibus hauritur.
lontana provincia d’Africa. (Tacito)
S I N T A S S I D C A S I le z io n e 6 L’ablativo 99

E S E R C IZ I

................ " Ϊ 7. Completa e traduci le seguenti frasi d’autore, quindi specifica se l’espressione in­
serita corrisponde a un complemento d’agente, di paragone, di argomento, di
l ’a b l a t i v o p r o p r i a m e n t e d e t t o (ii)
materia o partitivo.
l ’a b l a t i v o d ’a g e n t e , d i p a r a g o n e , d i a r g o m e n t o , d i m a t e r i a e PAR TITIVo
1 ................................. [«rigu ardo alle altre cose»] et diximus multa et saepe dicemus;
Lablativo d agente si usa con i verbi passivi per indicare da chi viene compiuta l’azione espressa dal
hunc librum ad t e ................................. [«sulla vecchiaia»] misimus (Cicerone).
verbo. In particolare, se si tratta di persona (com plem ento d’agente) l’ablativo è preceduto da a, ab;
se invece si tratta di cosa (com plem ento di causa efficiente) si usa l’ablativo semplice. 2 .................................. [«d e l tiran n o»] neque taetrius neque foedius nec dis hom inibus-
Es. a Catone accusati essere accusato da Catone que invisius animai ullum cogitari potest (Cicerone).
rebus adversis opprimi essere oppressi dalle avversità 3. Aegeus, credens Theseum f i l i u m .................................. [«d a l M in otau ro»] esse con-
sumptum, in mare se praecipitavit (Igino).
L’ablativo di paragone si usa per esprimere il secondo termine di paragone (com plem ento di para­ I. Iure Augustus gloriatus e s t..................................[«m arm orea, di m arm o»] se relin-
gon e) dopo un com parativo di maggioranza. In alternativa il com plem ento di paragone è reso da quere urbem, q u a m ................:................ [«d i m atton i»] acceperat (Svetonio).
quam e il caso del primo termine. 5. Unum aliquod d e ................................. [«fr a le scandalose a zio n i»] istius eligam (C i­
Es. sermo est dulcior mette il discorso è più dolce del miele cerone).
sermo est dulcior quam mel il discorso è più dolce del miele
a. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con colori diversi l’ablativo d’a­
gente, di paragone, di argomento, di materia e partitivo.
Lablativo di argomento, preceduto da de, esprime il com plem ento di argomento.
Es. de senectute disserere discutere sulla vecchiaia
1, Navita de ventis, de tauris narrai orator, enumerai miles vulnera, pastor oves (Ovidio).
2. Quis est hoc adulescente castior? Quis modestior? Quis autem ilio, qui ei maledicit, im -
L’ablativo di materia, preceduto da e, ex o de, indica il materiale di cui è fatto un oggetto (com ple­
purior? (Cicerone). 3, Darius victus est magis etiam constilo Themistoclis quam armis
mento di materia). In alternativa si trova usato l’aggettivo del materiale corrispondente.
Graeciae (Cornelio Nepote). 4, Equites Treviri, auxilii causa a civitate missi, ad Caesarem
Es. vas ex auro vaso d’oro
venerunt (Cesare). 5, Acerrim um ex om nibus nostris sensibus esse sensum videndi puta-
vas aureum vaso d’oro
mus (Cicerone). 6. Nego in Sicilia tota ullum argenteum vas, quicquam ex auro aut ebo-
re factum , signum u llu m aeneum, marmoreum , eburneum, fuisse quin [= quod n on ]
L’ablativo partitivo, in concorrenza con il genitivo partitivo, indica il tutto da cui si prende una parte
Verres abstulerit (Cicerone). 7. Dolabellam a te gaudeo p rim u m laudari, deinde etiam
(com plem ento partitivo); questo tipo di ablativo è solitamente preceduto da ex o de.
amari (Cicerone). 8, In homine solum ratio est, qua n ih il potest esse praestantius (Cice­
Es. unus e multis (Cicerone) uno fra molti
rone). 9. Dicemus prim u m de genere Epaminondae, tum de moribus ingeniique facultati-
minima de malis (Cicerone) i m inori fra i mali
bus, postremo de rebus gestis (Cornelio Nepote). ; Quid potest esse sole maius? (Cice­
rone). 11. H ic homullus ex argilla et luto fictus Epicurus est (Cicerone). 12. Phidias fecit
ex ebore Minervam (Cicerone). 13. Iudex esse bonus nemo potest, qui suspicione certa
non m ovetur (Cicerone). 14. De servis suis quem habuit fìdelissim um ad regem m isit
(Cornelio Nepote).

q. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver riconosciuto il complemento d’agen­


LESSICO di BASE 2 te (o di causa efficiente), di paragone, di argomento, di materia e partitivo.
I VERBI TEMATICI E ATEMATICI
1.1 nostri, anche se erano abbandonati [usa deseró] dal comandante e dalla buona sor­
Ti presentiamo un elenco di verbi che ricorrono nelle frasi con cui ti eserciterai sui
te, tuttavia ponevano ogni speranza nel coraggio [usa virtus]. 2. Il presidente del senato
com plem enti di agente, di paragone, di argomento, di materia e partitivo. Ripassali
municipale aveva nella curia un podio in [= di] marmo. 3, Nessun discorso sulla sag­
completando i paradigm i e le traduzioni.
gezza è più prezioso di un esempio di saggezza. 4, Il porticato della basilica è pieno di
accipìo,... statue di marmo e d’argento. 5. N on discuteremo più a lungo di quei com merci che era­
I fin g o ,..................................... : ...........
am o,........ g e ro ,.....................................: ............ no necessari, come ci sembrava. 6. 1 Galli, entrati il giorno seguente in città, giunsero
auféro,..... nel foro (passando) per la porta Collina, più accessibile di tutti gli altri ingressi. 7. Il ge­
la u d o ,.................................... : ...........
cogito,..... m itto ,.....................................: .......... nerale scelse un soldato fra i più valorosi e lo mandò a consegnare il messaggio al lega­
commovéo, to che si trovava nell’accampamento. 8. Poiché la settima legione era schiacciata dal ne­
m o v è o ,.....................................: ........
consumo, .. mico, Cesare ordinò alla cavalleria di lanciarsi contro le truppe dei Galli. S. Nella natu­
p o s s u m ,.................................... :
credo,....... ra dei mortali non esiste [= c’è] altro né di migliore, né di più grande dell intelligenza.
re lin q u o ,................................... : .......
deséro, ..... v e n to ,..................................... : .......... 10, L’imperatore M arco Aurelio per fare guerra ai M arcomanni vendette all’asta i suoi
d ico,........ v in c o ,.....................................: .......... vasi d’oro, le coppe di cristallo, le vesti di seta e d’oro sia sue sia della moglie. ’ Pom ­
facto,....... peo disse apertamente che egli sarebbe stato più cauto dell Africano a difendere la sua
vita. 12. Fra tanti vini preferisco il Falerno.
100 S I N T A S S I L’ablativo 101
D E I C A S I le z io n e β

E S E R C IZ I '=Hd:Mk71

10 . VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando gli ablativi di causa effi- LESSICO di BASE 3
ciente. VERBI TEMATICI E ATEMATICI

L’ attrazio ne pe r ciò che è nuovo Ti presentiamo un elenco di verbi che ricorron o nelle frasi con cui ti eserciterai sul­
l’ablativo strumentale. Ripassali com pletando i paradigm i e le traduzioni.
Si quas res in vita videmus parvas, usitatas, cottidianas, meminisse non solemus prop-
terea quod nulla nec nova nec admirabili re com m ovetur animus: at si quid videmus aut loquor, ...
amitto, ....
audimus egregie turpe aut honestum, inusitatum, magnum, incredibile, ridiculum id m orìor, ..
comparo,
dm meminisse consuevimus. Itaque quas res ante ora videmus aut audimus, oblivisci- p e to ,.....
confugio,
m u r plerumque; quae acciderunt in pueritia, m em inim us optime saepe; nec hoc alia de relinquo,
convento,
causa 1potest accidere, nisì quod usitatae res facile e memoria elabuntur, insignes et no- reperto, ..
c re o ,.......
vae cuutius manent in animo. Solis exortus, cursus, occasus nemo admiratur, propterea resisto,...
fe ro ,.......
quod cottidie fiunt; et eclipses solis m irantur quia raro accidunt, et solis eclipses magis servo, ....
interficio,
m irantur quam lunae, propterea quod hae crebriores sunt. Docet ergo se natura vulgari tempio, ..
iu b é o ,....
et usitata re non exsuscitari, novitate et insigni quodam negotio commoveri. v id é o ,....
iudìco, ....
, , . (Rhetorica ad Herennium )
1alia de causa: «per un altro motivo».

11. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il complemento di mezzo.


""""SINTÀSSibÈiCÀSÌ ..... .......... " "
l ’a b l a t i v o s t r u m e n t a l e (i) 1. D om itiani temporìbus complures exercitus in Moesia Daciaque et Germania et Panno-
nia aut temeritate aut per ignaviam ducum amissi sunt (Tacito). 2. Per legatum Cyneam
Oltre che per esprimere l’allontanamento in tutte le sue varie forme, l’ablativo latino può essere usato
Pyrrhus non virom m modo, sed etiam m ulierum animos donis temptavit (Livio). 3. Her­
anche in funzione strumentale. In questo ambito rientrano diversi usi che ora andiamo a esaminare.
cules Hydram Lemaeam interfecit: haec tantam vim veneni habuit, ut afflatu homines ne-
caret (Igino). 4. Rem publicam omnes unius opera servatam esse iudicaverunt (Cicero­
L’ablativo di mezzo o strumento indica la persona o la cosa per m ezzo della quale si com pie un’a­ ne). 5. Ubi videi nequepervim neque insidiis opprim i posse hominem tam acceptum po-
zione (com plem ento di m ezzo) e si trova espresso con l'ablativo semplice se si tratta di cosa o con per
pularibus, statuii eum obiectare periculis (Sallustio). 6. Per interregem deinde consules
e 1accusativo se si tratta invece di persona. Questo tipo di ablativo si trova in particolare con verbi
che significano: creati sunt L. Valerius M. Horatius, qui extemplo magistratum occeperunt (Livio).
- «circondare» (com e circu m d o, cìngo, saepio);
12. Completa le seguenti frasi d’autore sulla base della traduzione italiana; sottoli­
- «vestire, coprire» (com e vestio, induo, operio)·,
- «orn are» (o m o , exomo)·, nea poi gli ablativi strumentali retti dai verbi che hai inserito.
- «vivere di, nutrirsi» (vivo, alo, pasco).
1. Lacte, caseo, ca rn e.....................(Cicerone). Mi nutro di latte, formaggio, carne._____________
Es. Vallo et fossa hibema cingunt (Cesare). Cingono i quartieri invernali con una
palizzata e un fossato. 2. ...................... interpretis munere (Cicerone). Adempirò aH’ufficio di interprete. ___________
S o d i nostram fidem per legatos Gli alleati invocano la nostra lealtà
3. Latini ingentipraedà........................(Livio): I Latini si impadronirono di un grande bottino.
im plorant (L ivio). per mezzo di legati.
4 ................................volunt (Cicerone). Vogliono impadronirsi del potere supremo.
nb N el caso che il m ezzo sia costituito da una persona, si può trovare espresso anche con opera, auxi-
lio, beneficio seguiti dal genitivo. 5. Si p a ce .........................volumus, bellumge- Se vogliamo godere della pace, dobbiamo fare
Es. Legatorum opera imperniar appellatus Ad opera dei legati eri stato nominato rere debemus (Cicerone). la guerra. _______ _______ _____________
eras (Cicerone). generale.

L’ablativo strumentale si incontra con cinque verbi m olto frequenti: utor («u sare»), fru or («gode-
re »), ftingor («ad em piere»), vescor («cib arsi»), p o tio r («im padronirsi»). 13. Traduci le seguenti frasi d ’autore sottolineando l’ablativo strumentale e cer­
Es. U tuntur taleis ferreis Usano verghette di ferro com e moneta chiando il verbo che lo regge.
prò num m o (Cicerone).
1. Octavianus, Caesaris nepos, quem ille testamento heredem reliquerat et nomen suum
Numidae ferina carne vescebantur I Nùm idi si nutrivano di selvaggina
(Sallustio). ferre iusserat, postea Augustus dictus est et rerumpotitus est (Eutropio). 2. Caesarin m i-
seros ac supplices semper usus esse misericordia videtur (Cesare). 3. Cur his fru ì liberia­
nb II verbo p otior si costruisce anche con il genitivo, soprattutto nell’espressione idiom atica potiri re­ te sua non lice i? (Cicerone). 4. Phocion cu m ad mortem duceretur, obvius ei fu it Euphi-
rum , « impadronirsi del potere ». letus, quo fam iliariter fuerat usus (Cornelio Nepote). 5. Britanni aere utuntur importa-
to (Cesare). 6. Possunt oculi non fungi suo munere (Cicerone). 7. Octavianus Aegyptum
102 S I N T A S S I D E I C A S I L’ablativo 103
le z io n e __ 6
E S E R C IZ I E S E R C IZ I

petiit et Alexandrea, quo Antonius cum Cleopatra confugerat, brevi tempore potitus est 16. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulla costruzione di opus est.
(Svetonio). 8, D ion totius eius partis Siciliae potitus est quae sub Dionysii fuerat potes-
tateparique modo urbis Syracusarum praeterarcem (Cornelio Nepote). 9, Scythae lacte 1. A noi sembra che voi non abbiate bisogno di m olti maestri. 2. Che bisogno c è per
et mette vescuntur et, quam quam [«seb b en e», + cong.] continuis frigoribus urantur, noi di incontrarci nella basilica oggi? 3. Ci occorre un capo che prenda 1iniziativa.
pettibus tamen ferinis ac murinis utuntur (Giustino). 10, Alias bestias nantes aquarum 4. Tanto i municipi quanto le colonie hanno bisogno di un senato che discuta le que­
incolas esse voluti natura, alias volucres caelo fru ì libero (Cicerone). stioni di ordine pubblico che riguardano i cittadini. 5. Per imparare bene la gramma­
tica abbiamo bisogno di esempi numerosi e adatti. 6, Gli ambasciatori dissero ai se­
14. Traduci in latino le seguenti frasi. natori riuniti nella curia che avevano bisogno di tem po per riflettere. 7. Occorre che tu,
prim a che sorga il sole, venga da noi con truppe numerose, e necessaria la forza per re­
1, Annibaie si servì di Sosilo come maestro di greco. 2, H o circondato la città fortifica­ spingere la violenza.
ta con un vallo e con una fossa, 1ho chiusa [usa saepio] con sei fortini e con l'accam­
pamento più grande, l'ho espugnata con un terrapieno, con le vigne [= gallerie usate
negli assedi], e le torri. 3, Se adempirai ai doveri di cittadino onesto, potrai godere una " r “-;··... .......... vsiNTÀssibBCÀsi.................. ]
vita tranquilla. 4 , Godiamo di una vita breve: perciò usala bene. 5. Siila, im padronito­
l'ABLATIVO STRUMENTALE ( i l i ) !
si del potere, bandì dallo stato tutti gli avversari.
i λ c o s t r u z i o n e d i dignus E indignus I
(ìli aggettivi dignus, «degn o», e indignus, «in degn o», si costruiscono con 1ablativo della cosa di cui ,
VSINTASSI “DEI CASÌ"""...... .............. ...............” si è degni o indegni. Se questa è costituita da una proposizione, si trova una proposizione relativa ;
(dal valore consecutivo) con il verbo al congiuntivo. ^ j
l ' a b l a t iv o s t r u m e n t a l e (ii) Es. animus laude dignus animo degno di lode ;
LA COSTRUZIONE DI Opus est animus dignus qui laudetur animo degno di essere lodato (lett. che sia lodato) ;
Si costruisce con l’ablativo strumentale anche l’espressione opus est, «bisogna, occorre, è necessario».
Piu frequente è la costruzione impersonale, che presenta il verbo sum alla I I I persona singolare: la
persona che ha bisogno è in dativo e la cosa di cui si ha bisogno in ablativo.
Es. Tuo adventu nobis opus est {Cicerone). Ci è necessaria la tua venuta 17. Completa le seguenti frasi d’autore sulla base della traduzione italiana.
[= Abbiam o bisogno della tua venuta,
che tu venga]. 1 , ...................... verberibus m ultis (Plauto). Ti meriti [= sei degno di] molte vergate.

2. N ulla ex iis vox est audita ......................... N on fu da loro udita alcuna voce indegna del
NB La c o s a di cui si ha bisogno può essere espressa anche da un verbo all’infinito o da una proposi- .............................. (Cesare). popolo romano.______________________________
zione subordinata (infinitiva o completiva con ut e il congiuntivo).
Es. Quid opus est philosophari? (C icerone). Che bisogno c’è di filosofeggiare? 3......................................... Ulud quoque omen, È degno di essere segnalato anche quel presa-
sub quo Petilius consul in Liguria bellum ge- gio nel cui segno morì il console Petilio guidan-
nb Più rara è la c o s t r u z i o n e p e r s o n a l e (obbligatoria quando la cosa è espressa da un pronom e o da rens occiderit (Valerio M assim o). do la guerra in Liguria.
un aggettivo neutro): la p e r s o n a resta sempre in dativo, ma la c o s a di cui si ha bisogno va in n o m i ­
n a t i v o e il v e r b o c o n c o r d a regolarmente con essa.
18. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la costruzione di dignus e indignus.
Es. Nobis exempla permulta opus Ci sono necessari moltissimi esempi.
sunt (Cicerone).
1. Cabrias Atheniensis res multas m em oria dignas gessit (C ornelio Nepote). 2, line
[«F orse qu elli»] indigni erant qu i impetrarent? (Cicerone). 3, M ultis vulneribus accep-
tis, tamen resistebant et magna parte diei consumpta, cu m a prim a luce ad horam octa-
^®· Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando l’ablativo strumentale retto da vam pugnaretur, nihil, quod ipsis esset indignum com m ittebant (Cesare). 4. Livianaefa-
opus est. Cerchia inoltre l’espressione quando è costruita personalmente. bulae non satis dignae sunt quae iterum legantur (Cicerone). 5. Dignum laude virum
Musa vetat m ori (Orazio). 6. Ius iurandum dabitur te esse indignum iniuria hac (Teren­
1, Quid opus fu it vi? Quid armatis hominibus? Quid caede? (Cicerone). 2, N un c si me zio). 7. Q ui modeste paret videtur dignus esse qui aliquando imperet (Cicerone).
amas, m i amice, negotium totum suscipe: auctoritate tua nobis opus est et consilio et etiam
gratta (Cicerone). 3. N ih il opus fu it tam multis verbis (Cicerone). 4, Dux nobis et auctor 19 . Mdd-HbHIJ Traduci la seguente versione sottolineando l’ablativo strumentale
opus est et eorum ventorum, quosproposui [«d i cui ho parlato prim a»], moderator quidam retto da dignus.
et quasi gubemator (Cicerone). 5, Novo consilio m ihi nunc opus est (Plauto). 6. Quantum
opus est tibi argenti? (Terenzio). ?, Tacito cum opus est, clamas; ubi loqui conventi, obmu- V ir t ù e im p r e s e d i C o r n e l io B albo
tescis (Cicerone). & Nutta res maior sine Themistocle gerebatur: celerìter quae opus erant re- Comelius Balbus Gadibus natus est; in Hispania durissimo bello cum Q. Metello, cum Q.
periebat, facile eàdem oratione explicabat (Cornelio Nepote). 9. N ih il opus est coniecturà M em m io et in classe et in exercitu futi; ut Pompeius in Hispaniam venti Memmiumque
(Cicerone). 10. Quaecumque ad oppugnationem opus sunt noctu comparantur (Cesare). habere quaestorem coepit, num quam a M em m io discessit, Carthagine obsessus est, acer-
104 S IM T A S S I D E I C A S I le z io n e 6 L’ablativo 105

E S E R C IZ I r=H=)!T>iFT

rìmis illis proeliis et m aximis Sucronensi et Turiensi interfuit, cu m Pom peio adextremum LESSICO di BASE 4
belli tempus futi. Haec sunt propria Comeli, liberalitas in rem publicam nostram, labor, VERBI E AGGETTIVI CHE REGGONO L’ABLATIVO STRUMENTALE
assiduitas, dim icatio, virtus digna sum m o imperatore, spes prò periculis praem iorum ;
praemia quidem ipsa non sunt in eius facto qui adeptus est, sed in eius qui dedit. Ti presentiamo una lista di verbi e aggettivi che reggono l’ablativo di causa e l’ablativo
di abbondanza. Completa i paradigm i e le traduzioni mancanti.
(Cicerone)
ABLATIVO DI CAUSA ________ _____________ ABLATIVO DI ABBONDANZA
VE R B I ( VERBA AFFECTUUM) VERBI

doleo, .................;................. : .................... a ugéo,...................................: accrescere

f
SINTASSI

DEI CASI

giudeo, -es,gavlsus sum, -ère:.................... co m p lé o ,................................... : ....................
c u m u lo ,................................... : ....................
laetor, -àris, -àtus sum, -ari: gioire, rallegrarsi
L ABLATIVO S TR U M EN T ALE ( i v ) im p lè o ,....................................: riempire
uiaeréo,................................... : rattristarsi
l'a b l a t iv o d i c a u s a , d i a b b o n d a n z a , d i l im it a z io n e e d i m is u r a onèro, -as, -avi, -àtum, -are: caricare
t/ueror, -iris, questus sum, queri: lamentarsi
refercto,.................. riempire completamente
L’ablativo di causa è un altro uso dell’ablativo strumentale; più in particolare, in latino il com ple­
mento di causa può essere espresso da: A G G E T T IV I repleo,.................................. : riempire
- l’ablativo semplice; anxtus, -a, -um: preoccupato
- ob, propter e l'accusativo; contentus, -a, -um: soddisfatto, contento A G G E T T IV I

- prae e l’ablativo (causa impediente). fessus,-a, -um: stanco confertus, -a, -u m :....................
Sono in genere accompagnati da un ablativo (di causa) i verba affectuum che esprimono uno state laetus, -a, -um: lieto plenus, -a, -um: pieno (+ abl. o gen.)
d’animo o un sentimento (c o m e gaudeo, doleo, queror) e gli aggettivi di senso affine (com e laetus, con- maestus, -a, -um : triste refertus, -a, -u m : pieno zeppo
tentus, maestus). sollicttus, -a, -um: preoccupato *1 replètus, -a, -u m :............... .....
Es. In culpa sunt qu i officia deserunt Sono in colpa coloro che trascurano
mollitià a nim i (Cicerone). i loro doveri per mollezza d’animo.
20. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con colori diversi il comple­
D um norix m in im u m propter A causa della sua giovane età Dumnorige mento di causa, di abbondanza, di limitazione e di misura (o differenza).
adulescentiam dom i poterai (Cesare). non aveva alcun potere in patria.
Nequeprae lacrimis loquipossum (Cicerone). Non posso parlare a causa delle lacrime. 1. Erat non solum domus mea, sed totum Palatium senatu, equitibus Romanis, civitate om-
ni, Italia cuncta refertum (Cicerone). 2. Hic me complexus est, nec loqui prae maerore po­
L’ablativo di abbondanza (complemento di abbondanza) accompagna verbi che significano «abbonda­ tuti (Cicerone). 3. Agesilaus domo eàdem fu ti contentus, qua Eurysthenes, progenitor maio-
re, riempire, caricare» (com e repleo, onero, cum ulo) e aggettivi di significato affine (com eplenus, refertus). rum suorum, fuerat usus (Cornelio Nepote). 4. Horatius habitu corporis futi brevis atque
Es. sanguine redundare (Cicerone) essere pieno di sangue obesus, qualis a semet ipso in saturis describitur (Svetonio). 5. Graeci rebus istis, quas nos
Praeda onusti milites in castra I soldati tornarono all’accampamento contemnimus, delectantur (Cicerone). 8. M. Marcellus, qui ter consul futi, summa virtute,
redierunt (L ivio). carichi di bottino. pietate, gloria militari, periti in mari; qui tamen ob virtutem in gloria et laude vivit (Cicero­
ne). 7. Benevolentiam non ardore quodam amoris, sed stabilitate et constantià iudicemus
L’ablativo di limitazione circoscrive (o ‘lim ita’) l’am bito di pertinenza dell’azione espressa dal verbo
(com plemento di lim itazione). (Cicerone). 8. Unus om nino superfuit ex tanta Fabiorum familia, qui propter aetatempue-
rilem non potuerat duci ad pugnam (Eutropio). 9- Marcellus signa tabulasque, quibus
Es. M. Cato ortu Tusculanus futi, civitate M. Catone fu tuscolano di nascita (= quanto al
abundabant Syracusae, Rom am devexit (Livio). 10. Onusti cibo et vino, perturbata et con­
Romanus (Cicerone). luogo di nascita), ma romano di cittadinanza
fusa cemimus (Cicerone). 11. Timotheus, Cononis filius, cum belli laude non inferiorfuis-
(= quanto a cittadinanza).
set quam pater, ad eam laudem doctrinae et ingenii gloriam adiecit (Cicerone). 12. Maiores
MBAlcune espressioni m olto frequenti in latino sono costruite con ablativi di limitazione, com e maior natu manus ad Caesarem tendere et voce significare coeperunt sese in eius fidem ac potesta-
o m inor natu, «più vecchio; più giovane»; mea sententia o meo consilio, «a m io parere»; re, «d i fat­ tem venire (Cesare). 13. Animus cupidine caecus ad inceptum scelus rapiebat (Sallustio).
to»; nomine, «d i nom e»; specie, «in apparenza». 14. Omnis sensus hom inum multo antecellit sensibus bestiarum (Cicerone).

L ablativo di misura indica il parametro in base al quale si misura o si valuta qualcosa (com plem en­ 21. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver riconosciuto il complemento di cau­
to di misura); affine è l’ablativo di differenza (com plem ento di differenza), che indica invece di quan­ sa, di abbondanza e di limitazione.
to una cosa è superiore o inferiore a un’altra.
Es. Magnos homines virtute metimur, Misuriamo i grandi uomini in base al 1, Ippocrate era esperto nell’arte medica. 2. Rispetta tuo fratello, che è più grande [=
non fortuna (Cornelio N ep o te). coraggio, non alla fortuna. m aggiore di età] di te. 3 .1 soldati, stanchi ma vincitori, gioirono per la vittoria. 4, Sei
Sol multis partibus m aior atque am plior II sole è molte volte più grande e più forte di corpo, ma debole d’animo. 5. Eurialo e Niso si riempivano di elmi, scudi e ar­
est quam universa terra (Cicerone). vasto della terra intera. mi sottratti ai nemici uccisi nel sonno. 6. Ortensia è rattristata per la perdita della fi­
glia. 7. Il generale era pieno d’amarezza per la sconfitta subita. 8. Cesare riem pì i p or­
ti di soldati. 9. Per natura tu sei suo padre. 10. Il magazzino era pieno zeppo di grano.
106 S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 6 L’ablativo

E S E R C IZ I

22. !Ti =1iH L*Jfl3 Traduci la seguente versione sottolineando gli ablativi di causa e cer­ 2 4 . Li 4 :L1 L»J, 14 Traduci la seguente versione sottolineando l’ablativo di compagnia
chiando quelli di limitazione. Nel brano sono presenti inoltre degli ablativi di ori­ e cerchiando quello di modo. Nel brano ci sono anche un ablativo di paragone e
gine, un ablativo di causa efficiente e un ablativo strumentale dipendente da utor: un ablativo di limitazione: individuali.
individuali.
S to ria d ella S ic il ia
C esare Siciliae prim o Trinacriae nomen fuit, postea Sicania cognominata est. Haec a principio pa­
C. Caesar, nobilissima Iu lio ru m genitus fam ilia et, quod inter omnes antiquitatis stu- tria Cyclopum fuit, quibus extinctis Cocalus regnum insulae occupavit. Postea singulae ci-
diosos constabat, ab Anchise ac Venere deducens genus, form a om n iu m civiu m excel- vitates in tyrannorum imperium concesserunt, quorum nulla terra Sicilia, feracior fuit. Ho-
lentissimus, vigore anim i acerrimus, munificentiaeffusissimus, anim o super humanam rum ex numero Anaxilaus iustitià cum ceterorum crudelitate certabat, cuius (= et huius)
et naturam et fidem evectus, magnitudine cogitationum, celerìtate bellandi, patientia pe- moderationis haud mediocrem fructum tulit: quippe decedens cum filios parvulos reli-
riculorum Magno illi Alexandro, sed sobrio neque iracundo, sim ìllim us fuit; semper et ci­ quisset tutelamque eorum Micalo, spectatae fidei set'vo, commisisset, tantus am or me-
bo et som no in vitam, non in voluptatem usus est. Is, C. M ario sanguine coniunctissi- moriae eius apud omnes fuit, ut parere servo quam deserere regis filios mallent principes-
mus atque idem Cinnae gener, eius filiam ut repudiaret nullo metu compelli potuit, cum que civitatis, obliti dignitatis suae, regni maiestatem administrariperservum paterentur.
M. Piso consularis Anniam, quae Cinnae uxor fuerat, in Sullae dimisisset gratiam. Im perium Siciliae etiam Carthaginienses temptaverunt, diuque varia victoria cu m ty-
(Velleio Patercolo) rannis dim icatum est. Ad postremum, amisso Hamilcare imperatore cum exercitu
aliquantisper quieverunt vieti.
(Giustino)
! SINTASSI DEI CASI ‘ .................... -i
l ’a b l a t i v o s t r u m e n t a l e (v ) ·. .·οϊ·.ϊίΛτο:-Ίΰ
l ’a b l a t i v o d i c o m p a g n i a e d i m o d o Fai l’analisi del periodo della porzione di testo colorata: aiutati con la scomposizione
ad albero e attribuisci il giusto valore a ogni singola proposizione, specificandone sia
L’ablativo preceduto da cum esprime in latino il com plemento di compagnia (persone) e di unione
il grado (principale, coordinata, subordinata) sia il tipo (cum narrativo ecc.).
(cose).
Es. Cenabis hodie mecum (O razio). Oggi cenerai con me.
quippe tantus amor memoriae eius apud omnes fu it (A)
Ille cum toga praetexta venerai (Cicerone). Si era presentato con la toga pretesta.
decedens (B)
nb L’ablativo di compagnia può anche indicare rapporti di ostilità. cum filios parvulos reliquisset (C)
Es. Cum hostibus erat pugnandum (Cesare). Si doveva combattere contro i nemici. tutelamque eorum Micalo, spectatae fidei servo, commisisset (D )
ut parere servo mallent (E)
L’ablativo preceduto da cum esprime però anche il com plemento di modo. In particolare si usa:
quam deserere regis filios (F)
- cu m e l'ablativo se il com plemento è costituito solo da un sostantivo;
principesque civitatis regni maiestatem administrari per servum paterentur (G)
- l’ablativo semplice se il sostantivo è accompagnato da un aggettivo;
obliti dignitatis suae (H)
- cu m interposto fra il sostantivo e l’aggettivo.
Es. cum metu con paura
A
m ulto metu con m olta paura
m ulto cu m metu con m olta paura
B C D E----- G
23. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il complemento di modo e cer­ I I
chiando quello di compagnia. F H

1. Hostes magno cu m strepitu ac tum ultu castris egressi sunt (Cesare). 2. E o die na- VERSIONE ITraduci la seguente versione di riepilogo sugli usi dell’ablativo e ri-
ves Massiliensium, cu m bis quae sunt captae, intereunt I X (Cesare). 3, Tiberius ingenti spondi alle domande che trovi nel Laboratorio di traduzione.
socordia im perium gessit, gravi crudelitate, scelesta avaritia, turpi libidine (Eutropio).
4. Frater, tecum una tota est nostra sepulta domus (Catullo). 5. N um quam tecum co m ­ I I prodigio del corvo
mutare unum verbum possum (Terenzio). 6. Albucium cu m multa venustate risii Luci- Cum ibi stationibus quieti Rom ani tempus tererent, Gallus quidam magnitudine atque
lius (Cicerone). 7. Cum febri dom um rediit (Cicerone). 8 , Cycni cum cantu et voluptate annis insignis quatiensque scutum basta cum silentium fecisset, provocai per interpre-
m oriuntur (Cicerone). 9. Prim a luce Caesar om nem equitatum praemisit; Titum Labie- tem unum ex Romanis, qui secum ferro decemat’. M. erat Valerius tribunus m ilitu m
num legatum cu m legionibus tribus subsequi iussit (Cesare). 10. Nervii, nostris facile adulescens, qui haud indigniorem eo decore se esse ratus, in medium armatus processit.
pulsis ac proturbatis, incredibili celerìtate adflumen decucurrerunt (Cesare). 11. tìa n n ì- Minus insigne certamen hum anum num ine interposito factum est; namque conserenti
bal modo citato agmine ex conspectu abibat, modo repente in aliquo flexu viae occultus iam m anum Rom ano corvus repente in galea consedit in hostem versus. Quod prim o ut
subsistebat (L ivio). 12. D ictator in viam Latinam est egressus, unde, itineribus summa augurium caelo missum laetus accepit tribunus, precatus deinde est ut, si divus, si diva
cum cura exploratis, ad hostem exercitum ducit (Livio). esset, qu i sibi praepetem misisset, volens propitiusque adesset1
2*4
. D ictu mirabile, tenuit
108 S I N T A S S I DEI C A S I ■S I N T A S S I D E I C A S I 109

Λ
Ι^ Β Η ΙΞ ϋ Ξ Σ Μ

non solum ales captam semel sedem, sed, quotienscumque certamen initum est, levans
Determinazioni
se alis os oculosque hostis rostro et unguibus appetii, donec territum prodigii talis visu
oculisque s im ili ac mente turbatim i Valerius obtruncat; corvus ex conspectu elatus
di tempo e di luogo
orientem petit. Gli edifici pubblici a R o m a
(Livio)

lq u i... decemat: «affinché decida» le sorti del combattimento. Γ" ----- ^SINTASSI DEI CASI
si divus ... adesset. «se un dio o una dea gli aveva inviato l’uccello, lo aiutasse benigno e propizio».
: IH T E R M IN A Z IO N I D I T E M PO ( i )
LABORATORIO Di TiliiiìiJZIONC : I l MPO D ETER M INATO
a. Quale funzione svolgono gli ablativi magnitudine e a rm isi E il successivo basta? ! 11complemento di tempo determinato (che risponde alla domanda «qu ando?») indica in quale
; 11lomento si com pie un’azione e in latino è espresso con l’ablativo semplice.
b. A quale complemento corrisponde l’ablativo secum? ! Coni nomi che indicano età dell’uomo, cariche pubbliche e circostanze della vita si usa:
; l’ablativo semplice se i sostantivi sono accompagnati da un aggettivo (per esempio prim a adules-
c. Qual è l’ablativo retto da indigniorem? ! l entia, «all’in izio dell’adolescenza»);
l’ablativo con in se sono da soli (per esempio in senectute, «durante la vecchiaia»).
d. Che tipo di ablativi sono rostro e unguibus?
; ( i sono anche altre espressioni di tempo determinato, che rispondono alle domande:
e. A quale complemento corrisponde visu? ' entro quanto tempo?: ablativo semplice (per es. paucis diebus, «nel giro di pochi gio rn i») o intra e
! l'accusativo (per es. intrapaucos dies);
f. Che tipo di ablativi sono oculis e mente? ■ ogni quanto tempo?: ablativo semplice; es: singulis diebus = ogni giorno; tertio quoque anno = ogni
; Ire anni;

; m i Talvolta il numerale ordinale è accresciuto di un’unità:


Es. Quinto quoque anno Sicilia tota Ogni quattro anni si fa il censimento
ί censetur (Cicerone). di tutta la Sicilia.

quante volte (in un dato periodo)?: avverbio con in e l’ablativo;


; Es. Deciens in die m utai locum (Plauto). Cambia posto dieci volte al giorno.
! fra quanto tempo?: ablativo semplice oppure post e 1accusativo. I numerali ordinali sono sempre
J aumentati di un’unità;
; Es. Clodius respondit triduo M ilonem Clodio rispose che Milone
IL L A T IN O E L ’EU RO PA La cu ria e la c h ie s a nei t e m p o e n ello s p a z io i perìturum esse (Cicerone). sarebbe morto in due giorni.
| LATINO • curia, f., «curia» (= sede del senato). 1 Caesar discedens post diem septimum Cesare, andandosene, assicura
• ecclesia, f., «assemblea dei primi cristiani»
(dal greco ecclesia, «assemblea»). ; sese reversurum esse confirm at (Cesare). di tornare fra sei giorni.

ITALIANO curia, f. (in senso giuridico indica l’insieme degli chiesa, f. ' quanto tempo prima/dopo?: ante o post seguiti dall accusativo oppure 1ablativo semplice seguito
avvocati e dei procuratori di un territorio giudi­ ; da ante opost,
ziario; in senso ecclesiastico designa l’insieme : Es. H uc Mithridates ante aliquot dies venit Mitridate giunge qualche giorno prima.
dei dicasteri relativi all’amministrazione della
Chiesa. Nel Medioevo il termine designava anco­
■ (Cornelio Nepote).
ra il senato dei Comuni italiani e il luogo in cui si : Biduo post Ariovistus ad Caesarem legatos Due giorni dopo Ariovisto inviò
amministrava la giustizia). ; m isit (Cesare). degli ambasciatori a Cesare.
FRANCESE curie, f., «curia» (eccl.). église, f., «chiesa».
; M5Talvolta ante e post possono essere interposti fra l’aggettivo e il sostantivo.
SPAGNOLO curia, f., «curia» (eccl.). iglesia, f., «chiesa». Es. paucis post diebus (Cicerone) pochi giorni dopo
INGLESE curia, «curia» (eccl.). church, «chiesa» (l’inglese e il tedesco hanno co­ da quando?: ex o a, ab e l’ablativo;
niato il termine a partire dal greco tardo kyrikón, ! Es. Ita a pueritìa fu i (Sallustio). Sono stato così sin dall infanzia.
«casa del Signore», a sua volta derivato dal greco
kyriakós, «relativo al Signore»). ■ quanto tempo fa?: abbine con l’accusativo (meno spesso l’ablativo).
! Es. Quaestor fuisti abbine annos Sei stato questore quattordici anni fa.
TEDESCO Kurie, f., «curia» (eccl.). Kirche, f., «chiesa». ; quattuordecim (Cicerone).
110 S I N T A S S I D E I C A S
le z io n e 7 Determinazioni di tem po e di luogo 111

E S E R C IZ I

L’AUTORE, IL TESTO

Tipi di tempio (Vitruvio, L ’architettura, 3,3)

Vitruvio, autore n e ll secolo a.C. di u n ’opera monumentale di architettura e architetto lui


stesso, affronta in questo passo le varie tipologie di tempio distinguendole in base alla strut­
tura e alla disposizione degli elementi fondamentali.

Aedium autem principia sunt, e quibus con­ Le parti principali dei templi, dalle quali risulta il loro
stai figu ra m m aspectus, ea: prim u m in an- aspetto esteriore, sono le seguenti: innanzitutto il tem­
tis, quod Graece naos en parastasin dicitur, pio in antis, detto in greco naós en parastasin, poi il
deinde prostylos, amphiprostylos, peripte- prestilo, l’anfiprostìlo, il periptero, lo pseudodiptero, il
diptera e l’ipetro Sarà in antis il tempio che sulla
ros, pseudodipteros, dipteros, hypaethros
facciata presenterà le estremità dei muri che chiudo­
[...]. In antis erit aedes, cum habebit in fra n ­ no la cella e al centro, fra queste, due colonne e, sopra
te antas parietum, q u i cellam circum clu- di esse, un frontone secondo il sistema proporzionale:
dunt, et inter antas in medio columnas duas che sarà descritto in questo libro. Il prestilo ha tutti gli
supraque fastigium symmetria ea conloca- elementi che ha il tempio in antis, ma con due colonne *
d angolo sormontate da un architrave simile a quello
tum, quae in hoc libro fueritperscripta. Pros­
del tempio in antis. L’anfiprostilo ha tutti gli elementi ·■
tylos om nia habet quemadmodum in antis, che ha il prestilo, ai quali si aggiungono sul retro alcu­
columnas autem contra antas angulares ne colonne e un frontone disposti come sulla facciata.
duas supraque epistylia, quemadmodum et Sarà invece periptero il tempio che avrà sei colonne
sulla facciata anteriore e posteriore e undici sui lati lun­
in antis. Amphiprostylos om nia habet ea,
ghi, comprese le colonne angolari. Le colonne sono
quae prostylos, praetereaque habet in postico disposte in modo tale che lo spazio che separa i muri I ,a somiglianza con il tempio gre­ sopra le quali venivano posiziona­ Vesta, per esempio, vi era un bra­
ad eundem m odum columnas et fastigium. dal limite interno del colonnato abbia la larghezza di un co era evidente, ma quello etru­ te le tegole (tegulae). Una caratte­ ciere con un fuoco perenne a sim­
Peripteros autem erit, quae habebit in fronte intercolunnio e che questo spazio costituisca un luogo sco-romano si discostava dal mo­ ristica propria del tempio romano boleggiare la dea protettrice del fo­
et postico senas columnas, in lateribus cum in cui passeggiare intorno alla cella. dello in un particolare: l’edificio, è che sotto il timpano, cioè l’ele­ colare e si suppone che all’interno
angularibus undenas. Ita autem sint bete co- visibilmente elevato rispetto al mento di forma triangolare che ci fosse una zona nascosta, il penus
lerreno, sorgeva su un podio (po- sovrasta le colonne sui due lati Vestae («santuario di Vesta»), alla
lumnae conlocatae, ut intercolum nii latitu- ilium), al quale si poteva accedere corti, venivano apposte delle iscri­ quale potevano accedere solo le ve­
dinis intervallum sit a parietibus circum ad in fronte, «sulla facciata»: è soltanto frontalmente tramite una zioni che riportavano il nome del­ stali; qui erano conservati gli og­
extremos ordines columnarum, habeatque un complemento di stato in scala monumentale. Ai lati della le divinità adorate oppure com­ getti sacri legati alla tradizione co­
ambulationem circa cellam aedis. luogo (in e ablativo) scala, in genere, si innalzavano memoravano il nome del magi­ me il Palladio, cioè il piccolo simu­
due muretti alti quanto il podio e strato o dell’imperatore che aveva lacro di Minerva (detta in Grecia
si ii quali potevano essere collocate fatto erigere l’edificio. ‘Pallade’) che, secondo la leggenda,
le statue delle divinità venerate o Davanti al tempio si trovava l’ara Enea portò con sé da Troia.
alcuni incensieri. (ara) sacrificale e talvolta un recin­ All’interno del tempio di Saturno,
Cultura e civiltà to (saeptum) sacro che racchiude­ invece, un ambiente molto ampio
V IP IO ■c; t’interno va il tempio stesso. Il termine tem­ era probabilmente adibito a ospi­
La c a s a del d io La cella (cella) interna del tempio, plum (connesso con la radice del tare l’aerarium, il tesoro pubblico
pertanto nella struttura richiama­ magine della triade capitolina co­
Il tempio (templum) romano, uno costruita con blocchi di pietra le­ verbo greco témno, «tagliare»), del dello stato. Ancora, nel foro Augu­
va la tipologia della casa, dotata di stituita da Giove, Giunone e M i­
dei più importanti edifici del mon­ vigati, era circondata da un colon­ resto, indicava lo spazio di cielo o sto aveva fatto erigere un tempio
un unico ambiente (la cella, in gre­ nerva. Queste celle, a loro volta,
do classico, sembra nascere dall’e­ nato (porticus) in marmo che la di terra che l’àugure delimitava per in onore di Giulio Cesare, diviniz­
co naós) e preceduta da un porti­ nel tempio etrusco erano precedu­
voluzione di quello greco-etrusco, copriva su tre lati (in alcuni casi prendere gli auspici, e quindi Io zato dopo la morte; ebbene, nella
cato (in greco prónaos). te da un pronao con quattro colon­
fondendo elementi architettonici anche quattro) ed era chiusa da spazio riservato alle cose sacre. parte anteriore del podio si apriva
ne (columnae) basse di tipo ‘tusca- una porta di legno, talvolta coper­ un’esedra (exedra) al cui interno si
greci con tratti etruschi. Inizial­ L’esterno...
nico’, derivanti da modelli greci ta con lastre di bronzo decorate a Tratti particolari trovava un altare rotondo, situato
mente il tempio greco, dedicato al Stando alla testimonianza di Vi­ protodorici; nel tempio romano le bassorilievi. Il tetto (teetum), inve­ Tutti i templi avevano qualche ca­ in corrispondenza del luogo esatto
culto di una o più divinità, doveva truvio, il tempio etrusco prima e
semplicemente fungere da riparo colonne potevano diventare anche ce, era sorretto dalle capriate ratteristica peculiare a seconda in cui era stata eretta la pira sulla
quello romano poi conteneva in­ otto ed erano, in genere, di stile io­
per la statua della divinità stessa e (strutture in legno formate da tre delle divinità alle quali erano con­ quale era stato cremato il corpo di
vece tre celle parallele, forse a im­ nico. travi unite fra loro alle estremità), sacrati. All’interno del tempio di Cesare.
112 S I N T A S S I D E I C A S I 113
le z io n e 7 Determinazioni di tempo e di luogo
1
I ■^=Ι=ΜΓΓ

tavisti? Contrai nihil in tempio precatus es: igitur magus es; aut cur deos non rogavisti.
(Apuleio). 3. N um a pontificem Num am Marcium, Marci filium , expatribus legit eique sa­
cra omnia exscripta exsignataque attribuit, quibus hostiis, quibus diebus, ad quae tempia
sacra fierent, atque unde in eos sumptus pecunia erogaretur (Livio). 4, P. Scipio, qui est in
Ti presentiamo alcuni gruppi di termini che definiscono strutture e funzioni del
consulatu mortuus, omnes sale facetiisque superabat (Cicerone). 5. Templum Castons,
tempio; alcuni vocaboli li hai già incontrati nella scheda I I tempio.
quod bello Latino Rom ani voverant, dedicatum est ipso tempore quod tribuni caedem se-
cutum est. 6. Cn. Pompeius extremà pueritià miles in exercitu fu it sum m ì imperatoris,
ELEMENTI ARCHITETTONICI saeptum, -i , n.: recinto una vittima al dio ineunte adulescentià m axim i ipsè exercitus imperator fuit (Cicerone). 7. Consulprincipio
aedes, -is, f.: tempio tectum, -i, n.: tetto deos rogare: pregare gli dèi pugnae aedem Fortunae Primigeniae vovit, si eo die hostes fudisset;composque ews voti
aedicula, -ae, f.: cella (del tempio) tegùla, -ae, f.: tegola fu it (Livio). 8. Sub vesperum Caesarportas claudi militesque ex oppido exire iussit (Cesa­
monumentum incidere: porre
i aerarium, -li, n.: tesoro pubblico templum, -i, n.: tempio un'iscrizione su un monumento re). 9. Sacraveruntpatres hoc duo tempia die (Ovidio).
ara, -ae, f.: ara, altare preces deo allegare: rivolgere pre­
CULTO 3. Traduci in latino i seguenti complementi di tempo determinato.
cella, -ae, f.: cella (del tempio) ghiere al dio
dea, -ae, f.: dea
columna, -ae, f.: colonna tempia (o delubro) constituére: N ell’infanzia; durante l’assedio di Sagunto; alla m ia partenza; durante i giochi gladia-
deus, -i, m.: dio erigere templi
délùbrum, -i, n.: santuario, tempio torii; d’inverno; all’inizio della vecchiaia; verso m ezzogiorno; nel corso della battaglia,
exèdra, -ae, f.: esedra numen, -ìnis, n.: divinità templum dedicare: consacrare un durante la pretura di Pompeo.
signum, -i, n.: statua tempio
fanum, -i, n.: tempio
simuldcrum, -i, n.: statua templum (o fanum) frequentare: 4. Traduci le seguenti frasi d'autore sottolineando le espressioni di tempo determi­
. forìs, -is lignea, f.: porta di legno
statila, -ae, f.: statua andare al tempio nato e formulando la domanda alla quale rispondono.
ianua, -ae lignea, f.: porta di legno
turibùlum, -i, n.: incensiere templum sacrare: consacrare un
inscriptio, -ónis, f.: iscrizione tempio 1 Decemviros legibus scribendis [«p e r la redazione delle le g g i»] intra decem hos annos et
Vestàlis, -is, f.: vestale (sacerdo­ creavimus et e republica sustulimus (Livio). 2. Liberi sacra tertio quoque anno innovaban-
lamina, -ae aènéa, f.: lamina (la­ templum vovére: promettere, of­
tessa di Vesta) tur (Servio). 3. Inverno apud quosdam aliis plebi scitis cautum ( est) ne quis eundem ma-
stra) di bronzo frire in voto un tempio
gistratum intra decem annos caperei neu duos magistratus uno anno gereret (L ivio).
penùs, -us Vestae, f.: santuario di AZIONI___________ sacrifico, -as, -avi, -àtum, -are: sa­
Vesta 4. H oc medicamento si quis ter in mense dentes fricuerit, dolorem eorum non experietur
deis supplicare: supplicare (cer­ crificare
(Scribonio). 5. Cum decretus illi esset triumphus, Cotta mortuus est ante diem triumphi,
podium, -li, n.: podio care il favore) degli dèi victìmam immolare: sacrificare, cum cicatrix vulneris eius quod ante plures annos in proelio acceperat rescissa esset repen­
portlcùs, -us, f.: porticato1
2 deo hostlam mactdre: sacrificare immolare una vittima te (Asconio Pediano). 6. Si voles vinea cito ut crescat et olea, quam severis, semel in mense
sulcos et circum capita oleaginea fodere oportet (Catone). 7. Tum Scaevola exposuit nobis
sermonem Laeli de amicitia habitum ab ilio secum et cum altero genero, C. Fanmo Marci
1. Rispondi alle domande sul testo di Vitruvio e sulla lettura II tempio aiutandoti ftlio, paucis diebus post mortem Africani (Cicerone). 8. Sosippus et Philocrates fratres sunt
con la scheda II lessico del tempio.
Agyrinenses. Horum pater abbine duo et XXannos est mortuus (Cicerone). 9. Carthago diru­
ta est, cum stetisset annis sescentis sexaginta septem, abbine annos centum septuaginta sep-
3. Quanti tipi di tempio (lai............................) descrive Vitruvio? tem, Cornelio Lentulo Lucio M um m io consulibus (Velleio Patercolo). 10. Insequenti tempo­
Di quali si tratta?...........................................................
re imperium Asiaticum ab Assyriis, qui id obtinuerant annis MLXX, translatum est ad Medos,
b. Sapresti descrivere com e si presentava un tempio in antis?............................
abbine annos ferme DCCCLXX (Velleio Patercolo).

c. Qual erala funzione originaria del tempio? 5. Traduci in latino le seguenti espressioni di tempo determinato.

d. Quali sono le differenze più evidenti fra il tempio etrusco-romano e quello greco? Entro due giorni; ogni tre mesi; dopo qualche anno; in venti giorni; prim a di quattro
mesi; due volte al giorno; entro pochi giorni; ogni dieci anni; quattro volte all anno; po­
chi giorni fa.
e. Che cos’è Yaerarium?
Dove veniva conservato?
6. Analizza e traduci le seguenti espressioni di tempo determinato aiutandoti con la
scheda II lessico del tempio.
2. Traduci le seguenti frasi sottolineando il complemento di tempo determinato e
Cerchiand° 1vocaboli riconducibili all’ambito tematico del tempio. E o anno tria tempia Romae facta sunt; in sua aedilitate ea delubra dedicavi!, certa die ad
Saturni fanum se conferre; intra triginta dies templum vovere; quarto quoque mense vic-
1. Cassivellauno superiore tempore cu m reliquis civitatibus continentia bella intercesse- timam immolare; semel in anno fanum constituere; ante tres annos delubrum dedicare,
rant, sed nostro adventu perm oti Britanni hunc toti bello imperioque praefecerant (Cesa­ decem mensibus post aediculam exstructam; circa meridiem in Iovis tempio convenire;
re). 2. Eis temporibus tacitas preces in tempio deis allegavisti: igiturm agus es; aut quidop- sub vesperum agnam mactare.
114 S I N T A S S I DEI* C A S I io n e 7 Determinazioni di tempo e di luogo 115

E S E R C IZ I

7. Traduci la seguente versione cerchiando i termini relativi all’ambito LÈSSICO di BASE 1


semantico del tempio. I AVVERBI DI TEMPO
Sono raccolti qui gli avverbi di tempo più comuni: completane i significati e memorizzali.
R omolo e l’ o r ig ine del te m p io d i G io ve F eretrio
Omnes d om i congregabantur undique ad T Tatium regem Sabinorum, et legationes eo, (intea/ante: prima n u n c: ................. p r im u m :.................
quod 1m axim um Tati nomen in iis regionibus erat, conveniebant. Caeninenses Crustumi- deinde\ poi (in secondo luogo) n u p e r:................. tandem: infine, finalmente
nique et Antemnates erant ad quos eius iniurìae pars pertinebat. Ita per se ipsum nomen iam: già, ormai postéa/post: ................. tum: allora
Caeninum in agrum Rom anum im petum facit. Sed, iis effuse vastantibus, fit obvius cum iampridem: già da tempo p ostrem o:................. tunc: allora
exercitu Rom ulus levique certamine docet vanam sine viribus tram esse. Exercitum fun- non ia m : non più *2
3 pridem: un tempo, tempo fa
dit fugatque, fusum persequitur; regem in proelio obtruncat et spoliat; duce hostium occi-
so, urbem p rim o impetu capii. Inde, exercitu vietare reducto, ipse, spolia ducis hostium ». Traduci le seguenti frasi d’autore inserendo l’avverbio di tempo tradotto fra pa­
coesi suspensa fabricato ad id apte ferculo gerens, in Capitolium escendit; ibique ea, cum
rentesi quadre.
ad quercum pastoribus sacram deposuisset, sim ul cum dono designavit tempio Iovis fìnes
cognomenque addidit deo: «Iu p p iter Feretri» inquit, «haec tibi vietar Rom ulus rex regia !, Ad ea Caesar respondit om nia h a e c..........................[«g ià da tem p o »] contro se para-
arma fero, tem plum que his regionibus quas m odo anim o metatus sum dedico, sedem
ri, in se novi generis imperia constitui (Cesare).
opim is spoliis quae regibus ducibusque hostium caesis me auctorem sequentes posteri fe- 2 .................. [«p r im a »] nescio, ........................... [« p o i» ] timeo, ...........................
rent». Haec templi est origo, quod p rim u m om nium Romae sacratum est.
[«in fin e, da ultim o»] non com m ittam ut vestro beneficio potius quam nostro consilio
(L iv io ) salvi esse possimus (Cicerone).
'eo, quod: «per il fatto che». 3 q u ìs (= q u i) ..........................[« o r a » ] iudex tota lites audiet anno? (Seneca).
4, Harpalyce, graviter ferens patris mortem, contu lit se in silvas, ibique vastando iumen-
LABORATORIO DI TRADUZIONE torum stabula,......................... [«in fin e »] concursu pastorum interiit (Igino).
a. Sottolinea tutti gli ablativi assoluti contenuti nel brano. 5. Vale, p u e lla ,......................... [«o rm a i»] Catullus obdurat, nec te requiret (Catullo).
b. Analizza il seguente segmento di testo, ricco di participi: ipse, spolia ducis hostium
coesi suspensa fabricato ad id apte ferculo gerens. Un participio è congiunto, un altro for­ >. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il complemento di tempo continuato.
m a un ablativo assoluto e due sono attributivi: riconoscili, quindi riordina la sequenza,
poi traducila. Per aiutarti ti suggeriamo l’inizio: ipse, gerens... ì Nos, m i Uberi, Quinquatrus satis iucunde egimus; lusimus enim per omnes dies forum -
que aleatorum calfecimus (Svetonio). 2. Permanserunt aquae dies complures. Conatus est
Caesar reficere pontes, nec magnitudo flum inis permittebat (Cesare). 3. In eo proelio, cum
gravi vulnere esset adfectus aquilifer et a viribus deficeretur, « Hanc aquilam ego» inquit « et
; « W À ^ r c e C A S Ì..... .......... ................ i
vivus multos per annos magna diligentià defendi et nunc moriens eàdem fide Caesari resti-
D E T E R M IN A Z IO N I D I T E M PO ( i l ) |
tu o » (Cesare). 4. Trallibus in tempio Victoriae, ubi Caesaris statuam consecraverant, pal­
TEM PO CONTINUATO |
I ma per eos dies inter coagmenta lapidum ex pavimento exstitisse ostendebatur (Cesare). 5.
Il complemento di tempo continuato (che risponde alla domanda «p er quanto tem po?») indica per ί D ivo Augusto imperante, ancillam Caesaris Augusti in agro Laurente peperisse quinque
quanto tem po dura (oppure è durata o durerà) un’azione e in latino si esprime con l’accusativo sem- ' pueros dicunt eosque pauculos dies vixisse (Gellio). 6, Cum quattuor Pyrrho, quattuorde-
plice o preceduto da per. ! cim anni Hannibali suffecerint, Mithridates per quadraginta annos restitit, donec [«fin ­
Es. Caesarpaucos dies in Asia moratus, Cesare, rimasto pochi giorni in Asia, ! ché», + cong.] tribus ingentibus bellis subactus felicitate Sullae, virtute Luculli, magnitu­
Alexandriam pervenit ( Cesare). giunse ad Alessandria. ’ j dine Pompei consumeretur (Floro). 7, Post eum, Numae Pom pila nepos ex filia, rex a po-
I pulo est Ancus Marcius constitutus, itemque de imperio suo legem curiatam tulit, atque,
Ci sono anche altre espressioni di tempo continuato, che ti presentiamo in base alla domanda alla ■' cum tres et viginti regnavisset annos, est mortuus (Cicerone). 8 . Octavianus Augustus rem
quale rispondono: ! publicam per quadraginta et quattuor annos solus obtinuit (Eutropio).
I
I
I
- per quando?: in e l’accusativo; ! i 0. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le determinazioni di tempo con­
Es. Volo in vesperum pararepiscatum (Plauto). Voglio preparare del pesce per cena. ί tinuato e formulando la domanda alla quale rispondono.
i
I
- da quanto tempo?: accusativo semplice (spesso accompagnato da iam ); ' 1. Tum vero in dies infestior Tulli senectus, infestius coepit regnum esse (Livio). 2. Marius
Es. Tot annosità vìvo {Cicerone). Da tanti anni vivo così. ί a spe consulatus longe aberat, et iam septimum annum post praeturam iacebat neque pe­
I tit urus umquam consulatum videbatur (Cicerone). 3. Tertium iam hunc annum Tasge-
- fino a quando?: ad o in (spesso accompagnati da usque) e l’accusativo. j tium regnantem in im ici palam m ultis ex civitate auctoribus interfecerunt (Cesare).
Es. Sophocles ad summam senectutem Sofocle compose tragedie ί 4. Duobus indicibus, sicut supra diximus, delatus, tertium iam annum Alexander custo-
tragoedias fecit (Cicerone). fino all’estrema vecchiaia. ' diebatur in vinculis (Curzio Rufo). 5. Legati Galli a Caesare petiverunt ut sibi concilium
totius Galliae in diem certam indicere idque Caesaris voluntate facere liceret (Cesare).
117
^ le z io n e 7 Determinazioni di tempo e di luogo
116 1 S I N T A S S I D E I C A S I

E S E R C IZ I

11 ■Traduci in latino i seguenti complementi di tempo continuato. SINTASSI DEI CASI


Per quattro giorni; per qualche anno; per tre mesi; per tutto l’inverno; per l’anno pros­ I>E TE R M IN A ZIO N I D I LUOGO
simo; già da sei anni; per tre ore; fra due giorni; di giorno in giorno. 11complemento di stato in luogo si esprime in latino con:
in e l’ablativo, com e in stiva, «nel bosco»; . . ,
12. Scegli la forma corretta fra le due proposte per la determinazione di tempo e iU ocatìvo (con nome di città, villaggio, piccola isola della I ο II decimazione singolare e con t so-
traduci le seguenti frasi d’autore. stantivi domus, «casa», rus, «cam pagna»), come Romae, «a R om a»; domi, «a casa, in pa ria», run, «

1. Bis aut ter in diem/in die ad mensam accumbimus (Cicerone). 2, Ferunt M. Catonem i^ablatìvo'semplice (con nome di città, villaggio, piccola isola della HI, IV e V declinazione o di I e
Graecas litteras senectute/in senectute didicisse (Cicerone). 3, Epistulam tuam accepi Il declinazione plurale), come Carthagine, «a Cartagine»; Athems, «ad Atene».
post multos menses/post multis mensibus quam miseras (Seneca). 4. Uticae grandiprae-
Il complemento di moto a luogo si esprime in latino con:
sidio relieto, Caesar p rim u m Hadrumeti castra ponti, deinde ibi paucos dies/in paucos
in (ingresso) o ad (avvicinamento) e l’accusativo, come ad urbem, «verso la c itta »,
dies commoratus, noctu itinere facto, cum Labieni et Petrei copiis se coniungit (Bellum
l’accusativo semplice (con nome di città, villaggio, piccola isola e con i sostantivi domus e rus),
Alexandrinum). 5 . Metellus tertium quoque verbum/tertio quoque verbo orationis suae
me Romam, «a, verso R om a»; domum, «verso casa; in patria»; rus, «m campagna».
me appellabat, m ih i minabatur (Cicerone). 8. Caesar uno die/in unum diem fecit. quod
Helvetii viginti. diebus/in vivim i dies aegerrime confecerant (Cesare), 11complemento di moto da luogo si esprime in latino con:
e ex de a ab e l’ablativo, come ex agrìs, «(fu ori, via) dai cam pi»;
13. Β=Ι;^Γ»]ίΊ ^ Traduci la seguente versione sottolineando le determinazioni di l’ablativo semplice (con nome di città, villaggio, piccola isola e con i sostantivi domus e rus), co
tempo determinato e cerchiando quelle di tempo continuato. Roma, «da R om a»; domo, «da casa; dalla patria»; rare, «dalla campagna».

L a ricetta del v in o di rose 11complemento di moto per luogo si esprime in latino con:
per ch'accusativo, come per montes, «attraverso i m onti»; per Romam, «attraverso Rom a».
Rosatum sic facies: folias rosarum, albo sublato, lino inseris ut sutiles facias, et vino quam
plurimas infundes, ut septem diebus in vino sint. Post septem dies rosam de vino toltis, et VII Se i l nome proprio di città, villaggio, piccola isola è accompagnato dal s u o ° P '

alias sutiles recentes similiter mittis, ut per dies septem in vino requiescant, et rosam eximis. pidum. visus, insula eco), si comporta come un nome comune e l appellativo fa da apposizion .
Similiter et tertio facies, et rosam eximis, et vinum colas, et, cum ad bibendum 1voles uti, ad­ Es. in urbe Rom a nella citta d. Rom a
dito melle, rosatum conftcies. Sane custodito ut rosam a rore siccam et optimam mittas. Si- adurbem Romam ........... ............. ....... hi l illa di Roma.............................................
mìliter, ut supra, et de viola violacium facies, et eodem modo melle temperabis. Rosatum si­
ne rosa sic facies: folia citrì virìdia in sportella palmea in dolium musti mittes antequam fer-
veat, et post quadraginta dies exime. Cum necesse fuerit, mel addes et prò rosato utere. LESSICO di BASE 2
(Apicio)
I A V V E R B I D I LUO G O
W bibendum: «per bere». Sono raccolti qui gli avverbi di luogo più comuni divisi per gruppi in base al pronome
da cui si formano. Completane i significati e mem orizzali.
14. =i Traduci la seguente versione sottolineando le determinazioni di
eà: per di là (m oto per luogo) unde: da dove (m oto da luogo)
tempo determinato e cerchiando quelle di tempo continuato. d a hic, haec, hoc ___________ __
qua: per dove (m oto per luogo)
hic: qui, qua (stato in luogo) da Me, illa, illud _________
V icende d i L id i , E raclid i e F enici da alias, alia, aliud ________ __
line: verso qui, qua (moto a luogo) i l lic : .................(stato in luogo)
Per haec tempora, Lydus et Tyrrhenus fratres, cum regnarent in Lydia, sterìlitate frugum bine, di qui, di qua (m oto da a lib i:................. (stato in luogo)
compulsi, sortiti sunt uter 1cu m parte m ultitudinis patria decederet. Sors Tyrrhenum illu e :................. (m oto a luogo)
luogo) alio: verso un altro luogo (m oto
contigit: pervectus in Italiam et loco et incolis et mari nobile ac perpetuum a se nomen Mine: di là (m oto da luogo)
li tic: per di qua (m oto per luogo) illa c:................ (moto per luogo) a luogo)
dedit. Post Orestis interitum , filii eius, Penthilus et Tisamenus, regnaverunt triennio. aliunde: ....................(m oto da
d a is, ea, id ___________________
Tum fere anno octogesimo post Troiam captam, centesimo et vicesimo quam Hercules ad DA qui, quae, quod ________ luogo)
deos excesserat, Pelopis progenies, quae om ni hoc tempore, pulsis Heraclidis, Pelopon- ibi: lì, là (stato in luogo) alia: per un altro luogo (m oto
ubi: dove (stato in luogo)
nesi im perìum obtinuerat, ab Herculis progenie expellitur. Eodem fere tempore, Athenae ,·(>:................. (m oto a luogo) per luogo)
quo: verso dove (m oto a luogo)
sub regibus esse desierunt, quarum ultimus rex fu ti Codrus, Melanthi filius. Peloponne- inde:.................(m oto da luogo)
sii digredientes finibus Atticis Megaram, mediam Corintho Athenisque urbem, condide-
runt. Ea tempestate et Tyrìa classis, plu rim u m pollens mari, in ultim o Hispaniae tractu,
in extremo nostri orbìs termino, in insula circumfusa Oceano, perexiguo a continenti di­ 15. Traduci le seguenti determinazioni di luogo; aiutati anche con la scheda II lessi­
visa freto, Gades condidit. Ab iisdem post paucos annos in Africa Utica condita est. co del tempio.
(Velleio Patercolo)
Per Africam; ubi-, Delphis; hdc; per cam pum M artium ; in insula'; ex deae Fortunae tem­
1uter: «quale dei due»; introduce una proposizione interrogativa indiretta, con il verbo al con­
pio-, inde-, ad vestibulum-, a lio; in p orticu ; e tecto; eo; in pod io; Rom ae; Roma, ex exedra.
giuntivo.
118 S I N T A S S I D E I C A S Determinazioni di tempo e di luogo 118
le z io n e 7

E S E R C IZ I

16. Traduci in latino i seguenti complementi di luogo. 19 . Pi =l ;K1L*1’ I=1 Traduci la seguente versione sottolineando tutte le determinazioni
di luogo, sia n o m i n a l i sia avverbiali, e specificandone il tipo (stato in luogo, mo­
Dalla cella del tempio di Vesta; verso la città di Capua; verso Capua; per un altro luo­ to a luogo, moto da luogo, moto per luogo).
go; in patria; attraverso i campi coltivati; presso l’ara del tem pio di Diana; da dove; a
Siracusa [stato in luogo]; da là; all’accampamento greco; verso qui. Il d o ppio gioco d i F il ip p o
In hanc dimicationem duorum opulentissimorum in terris populorum 1omnes reges gentes-
que animos intenderant, inter quos Philippus Macedonum rex, eo magis quod2propior Ita-
17. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo la determinazione di luogo ap­ liae ac m ari tantum Io n io discretus erat. Is, ubi prim um fama accepit Hannibalem Alpes
propriata sulla base della traduzione indicata fra parentesi quadre; poi traduci. transgressum esse3, postquam tertia iampugna, tertia victoria cum Poenis erat, adfortunam
inclinavit legatosque ad Hannibalem misti; qui, vitantes portus Brundisinum Tarentinum-
1. Marcius de Hem icis trium phans......................... [«in c ittà »] rediit statuaque eques- que, quia custodiis navium Romanarum tenébantur, ad Laciniae Iunonis templum in ter-
tr^s ..........................[«n el fo r o »] decreta est, q u a e .................................. [«davanti al ram egressi sunt4. Inde, per Apuliam petentes Capuam, media in praesidia Romana inlati
tem p io »] Castoris posita est (Livio). sunt deductique ad Valerium Laevinumpraetorem, circa Luceriam castra habentem. Ib i in­
2. Codrì filius Medon prim us a rch o n ......................... [«a d A ten e»] fu ti (Velleio Pater- trepide Xenophanes, legationis princeps, a Philippo rege se missum esse ait ad amicitiam so-
colo).
cietatemque iungendam 5cum populo Romano. Praetor inter defectiones veterum sociorum
3. C u rri.......................... [«p e r la via Sacra»] descenderem, Clodius insecutus est me nova societate tam clari regis laetus admodum hostes prò hospitibus comiter accepit. Dat
cu m suis. Clamor, lapides, fustes, gladii; et haec im provisa om nia. Discessi qui prosequantur6; itinera cum cura demonstrat et quae loca quosque saltus aut Romanus
..........................[«n ell atrio, nel vestibolo»] Tetti D am ionis (Cicerone). aut hostes teneant. Xenophanes per praesidia Romana in Campaniam, inde qua proxim um
4. Patrem meum, cu m proscriptus non esset, iugulavistis, occisum ..................... futi in castra Hannibalis pervenit foedusque cum eo atque amicitiam iungit.
■·■·;.......... [«n e l novero dei proscritti»] rettulistis, me ........................... [«d a casa (Livio)
m ia »] per vini expulistis, patrim onium meum possidetis. Quid vultis amplius? (Ci­
cerone). 1duorum ... populorum: sono i Cartaginesi e i 4in terram... sunt: «sbarcarono».
Romani. 5ad amicitiam ... iungendam = ut amicitiam so-
5. Profu giu nt statim .................................. [«d a lla c ittà »] tribuni plebis seseque cietatemque iungeret.
2eo magis quod: «tanto più che», + indie.
....................................... [«presso, da Cesare»] conferunt; is eo tempore erat 3Hannibalem ... esse: per attaccare i Romani in­ bDat... prosequantur: «Dà loro degli uomini che
.......................... [ <<a R avenna»] exspectabatque suis lenissimis postulatis responsa vadendo l'Italia. li accompagnino (= una scorta)».
(Cesare).

20. Pi 4 :R1L*I ϊ l^ Traduci la seguente versione sottolineando gli avverbi di luogo e


precisandone la relativa determinazione (stato in luogo, moto a luogo, moto da
18. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo la determinazione o l’avverbio di
luogo appropriato sulla base della traduzione indicata tra parentesi quadre; poi luogo, moto per luogo).
traduci.
L a m o rte d i P ompeo
Pom peius ad ancoram una nocte constitit et, vocatis ad se Am phipoli hospitibus, cogni­
t. At tu, pater deum h om in u m q u e,..................[«d i q u i»] saltem arce hostes; deme ter-
to Caesaris adventu, ex eo loco discessit et Mitylenas paucis diebus venti. Biduum tem­
rorem Rom anis fugamque foedam siste.................... [« Q u i»] ego tibi templum Stato­
ri Io v i voveo (Livio). pestate retentus, in Ciliciam atque inde Cyprum antea, postea Pelusium pervenit. Ib i ca-
su rex Ptolomeus futi, puer aetate, magnis copiis cum sorore Cleopatra bellum gerens,
2. Bactrianae terrae multiplex et varia natura est.................... [«A ltro v e »] multa arbor
cu iu s castra non longo spatio ab eius castris distabant. Ad eum Pom peius misti, ut
et vitis largos mitesque fructus alti (Curzio Rufo).
Alexandriae reciperetur atque illius opibus in calamitate tegeretur. A m ici regis, qu i prop­
3. Caesar n olu it eum lo c u m ,.................. [«d a d ove»] Helvetii discesserant, vacare, ne
ter aetatem eius in procuratione erant regni, despecta Pompei fortuna, eos, qui erant ab
propter bonitatem agrorum Germani, q u i.............................. [«a l di là del R en o »] in-
eo missi, palam praefectum regium, singulari hom inem audacia, et L. Septimium, tri-
colu nt, .................................. [«attraverso il loro te rrito rio »] ........................
bunum m ilitum , ad interficiendum Pom peium miserunt.
................. [«n el territorio degli E lve zi»] transirent et fin itim i Galliae provinciae Al- (Cesare)
lobrogibusque essent (Cesare).
4. Oppidum erat Zeta quod aberat.......................... [«d a S cipion e»] m ilia passuum X; _Λ βΟ Β Α ΤΟ ?!(0 IM VrsAaUZUlNfc
...................[« q u i»] Scipio legiones duas frumentandi gratià m isti (Bellum Hispa- a. N el brano ci sono anche due avverbi di tempo: individuali.
niense). b . Individua tutte le determinazioni di luogo in form a nominale, e precisane il tipo
5. Consulum alter T L u cre tiu s ...............................[«dalla porta N e v ia »] cum aliquot (stato in luogo ecc.).
manipulis m ilitu m egressus est; ipse Valerius............................... [«d a l monte Ce­ c. Individua il complemento di tempo determinato presente nel testo.
lio » ] cohortes delectas educit, h iq u ep rim i apparuerunt hosti. Herminius, ubi tum ul- d. Analizza l’ultimo periodo del brano, da A m ici a miserunt. Oltre alla principale ci so­
tumsensit, c o n c u rrit...............................[«d a ll’ag g u a to »];......................................... no un ablativo assoluto, due proposizioni relative e una finale: individua per ciascuna
[«d a destra e da s in is tr a »],...................[«d i q u i » ] ................................. [«d a porta proposizione il corrispettivo segmento di testo. Quindi attribuisci una lettera a ogni
C o llin a »],.................. [«d i l ì » ] ......................... [«dalla N evia »], redditus est clam or proposizione e schematizza la tua analisi in form a di albero, rispettando i gradi di su­
(Livio). bordinazione.
120 S I N T A S D E I C A S I i S I N T A S S I D E L V E R B O 121

E S E R C IZ I le z io n e La sintassi del verbo '


I L L A T IN O E L ’EURO PA Il t e m p o e l’a lib i n el t e m p o e n e llo s p a z io Verbi transitivi e intransitivi
I LATINO • templum, n., «tempio» (pmpr. lo spazio circo- • alibi, «altrove» (avverbio di stato in luogo). Verbi causativi e fraseologici
scrillo in cui l'àugure osservava il volo degli uc­
celli per ricavarne gli auspici ). Viaggi, strade e mezzi di trasporto
ITALIANO tempio, m. alibi, m. (nelle lingue moderne l’avverbio latino
diventa sostantivo, indicando la dimostrazione di
trovarsi altrove al momento in cui è stato com­
j SMASSIBELVEBBQ................... : „ ..
messo un delitto). PARTICOLARITÀ N E LL’ USO D I A LCUN I V E R B I TR A N SITIV I

Alcuni verbi, pur essendo transitivi, spesso omettono il complemento oggetto, che risulta facilm en­
FRANCESE tempie, m., «tempio». alibi, m., «alibi». te desumibile dal contesto. Si tratta per lo più di:
SPAGNOLO tempio, m., «tempio». coartarla, f., «alibi». - verbi appartenenti al lessico militare o marinaresco, come solvo (ancoras), «salpare»; mereo (sti-
INGLESE tempie, «tempio». alibi, «alibi». pendium), «fare il servizio m ilitare»; appello (fiavem), «approdare»; conscendo (navem), «im barcarsi»;
educo (exercitum), «uscire in battaglia»; peto (consulatum ) , «aspirare al consolato»;
TEDESCO Tempel, m., «tempio». Alibi, n., «alibi». Es. pedibus tnerere (L iv io ) militare nella fanteria
Ab eo loco conscendi (Cicerone). Salpai da quella località.

- locuzioni eufemistiche, com eobire (y ita m ), «m o rir e»',absolverepaucis (rem verbis), «trattare un ar­
gomento in poche parole»; agere (yitam ), «viv e re»; ferre (fru ctu m ), «fru ttare»; prehendere (radices),
«affondare le radici nel terreno».
Es. Pars in urbibus agunt (Pom ponio Mela). Una parte vive in città.

Altri verbi transitivi possono essere usati anche intransitivamente (uso assoluto), cambiando signi­
ficato a seconda che abbiano o meno il com plemento oggetto espresso. Si tratta in genere di verbi che
indicano un movimento, come moveo («m uovere; m uoversi»), m oror («trattenere; ferm arsi»), appé-
lo («assalire; avvicinarsi»), remitto («rallentare; cessare»), concedo («concedere; ritirarsi»), propéro e
maturo («accelerare; affrettarsi»),
Es. Postero die castra movent (Cesare). Il giorno successivo spostano Γaccampamento.
Terra movet (Livio). La terra si muove (per il terremoto).
Dextrum com u in fugam verterunt (Livio). Volsero in fuga l’ala destra.
Male res vertunt (Plauto). Le cose si mettono male (lett. si volgono male).

Altri verbi, infine, quando sono attivi hanno valore transitivo (a differenza dei corrispettivi ita­
liani) m entre al medio hanno valore intransitivo: si tratta di verbi com e augeo («au m en tare», tr.)
e augeor («aum entare, crescere», intr.); excrucio («to rm e n ta re», tr.) ed excru cior («to rm en ta rsi»,
intr.); fallo («in ga n n a re», tr.) e fa llo r («in gan n arsi», intr.); m u to («ca m b ia re », tr.) e m u tor («c a m ­
biare, trasform arsi», intr.); pasco (« [fa r ] pascolare», tr.) epa scor («p a sco lare», intr.); uro («b ru c ia ­
re», tr.) e u ror («bru ciare, ardere», intr.); m in ù o («dim in u ire, ridurre», tr.) e m in ù o r («dim in u ire, ri­
dursi», intr.).

FA C C IA M O P R A T IC A ...
Analizza le seguenti espressioni in cui com paiono dei verbi transitivi e stabilisci se il complemento og­
getto è sottinteso oppure se il verbo è usato intransitivamente.

classis solvit la flotta salpò


hostis appetii il nem ico si avvicina
de tuo consilio paucis absolvam parlerò in breve della tua proposta
exercitus concedit l’esercito si ritira
rex m oratur in urbe il re si trattiene in città
le z io n e 8 La sintassi del verbo 123

L’A U T O R E , IL T E S T O

La via Appia (Frontino, Gli acquedotti della città di Roma, 5,1)

Frontino, vissuto nella seconda metà del I secolo d.C., scrisse un trattato sugli acquedotti di
Rom a; in un passo dell’opera accenna alla nascita di una delle più antiche strade romane, la
via Appia, voluta dal censore Appio Claudio Cieco nel lontano IV secolo a.C.

M. Valerio M axim o P. Decio Mure consuli- S otto il consolato di Valerio M assim o e Publio Decio :
bus, anno post in itiu m Sam nitici belli tri- Mure, tre n t’anni dopo l’inizio della guerra sannitica,
cesimo, aqua Appia in urbem inducta est l’acqua Appia venne condotta in città dal censore A p­
pio Claudio Crasso - al quale fu poi dato il sopranno­
ab Appio Claudio Crasso censore, cui pos- me di ‘C ieco’ - che fece anche aprire la via Appia
tea Caeco fu it cognomen, qui edam viam dalla porta Capena fino alla città di Capua. (Appio
Appiam a porta Capena usque ad urbem Claudio) ebbe com e collega Gaio Plauzio, al quale fu
Capuam munìendam curavit. Collegam dato il soprannom e di ‘Venoce’ perché aveva cercato
le falde (teff, le vene) di quell’acqua. Ma poiché costui,
habuit C. Plautium , cui ob inquisitas eius
deluso dal collega dopo un anno e sei mesi [...] abdicò
aquae venas Venocis cognomen datum est. alla carica di censore, il nome dell’acquedotto fu m oti­
Sed, quia is intra annum et sex menses de- vo di gloria esclusivam ente per Appio; e si dice che
ceptus a collega [...] abdicavit se censura, egli, dopo m olti indugi, abbia prolungato la censura fi­
nomen aquae ad Appii tantum honorem no a portare a term ine sia la costruzione della via sia
quella dell’acquedotto.
pertinuit, qui multis tergiversationibus ex-
traxisse censuram traditur, donec et viam
et huius aquae ductum consummaret.

WmmMMaam
nstm —

v ia m A p p ia m ... m u n ìen da m cu ra v it, «fece aprire la


: .a via Appia Brindisi, da cui ci si im barcava no alla Gallia Narbonese (le attua­
via Appia»: curo con l’accusativo del gerundivo assume
valore causativo (vedi la scheda di grammatica a p. 130). Delle strade storiche, la cui gestio­ (conscendere) per la G recia e l O- li Provenza e Linguadoca) e alle
ne era affidata ai curalores via- riente: è rimasto celebre il viaggio province spagnole. Il Lazio e la To­
rum, la più antica era la via Appia, (iter) compiuto da O razio da R o­ scana erano attraversate dalla via
il cui tratto originario congiunge­ ma verso Brindisi, durato in tutto Cassia (da Roma a Fiesole) e dalla
va Roma con Capua. Quella che quindici giorni e narrato dal poèta via Clodia (da Roma a Saturnia),
poi venne chiamata regina viarum in una delle sue Satire (vedi p. mentre le due viae Popiliae taglia­
Cultura e civiltà 135). vano in diagonale la penisola:
LE STRADE fu fatta costruire nel 312 a.C. dal
quella settentrionale univa Raven­
censore Appio Claudio Cieco, dal
ste strad ale ro m an a darie che si snodavano nelle re­ rono molto facilitati i viaggi su quale prese il nome. In età repub­ L e vie c o n so la ri na a Padova (Patavium), quella
Per una potenza come quella ro­ gioni più interne (loca intima) tutto il territorio che si trovava blicana, infatti, almeno in un pri­ Un'altra arteria fondamentale (il meridionale Capua a Reggio Cala­
mana era fondamentale dotarsi di dell’impero. sotto il controllo di Roma, dalle mo periodo erano i censori ad ap­ suo tracciato esiste ancora oggi) bria. La via Postumia seguiva in­
un sistema viario efficiente e ca­ rive del Tamigi ( Tamesis) a quelle paltare la costruzione delle strade; era la via Aemilia, che da Rimini vece un tracciato orizzontale che
pillare, in modo tale che da Roma L’ Increm ento dei viaggi dell’Eufrate, dall’Oceano Atlanti­ ben presto però, dato che resisten­ (Ariminum) andava a Piacenza attraversava l’Italia settentrionale,
fosse possibile raggiungere age­ La creazione di questo efficiente co (Atlanticum mare) al Golfo za di strade era necessariamente proseguendo la via Flaminia, che a da Genova (Genua) ad Aquileia.
volmente qualsiasi parte del terri­ sistema viario ebbe una conse­ Persico, dal Mare del Nord (mare collegata alle esigenze militari di sua volta da Roma conduceva a Se la via Salaria, l’antica via del sa­
torio, e viceversa. Al momento guenza importantissima, in quan­ Germanicum) al Mar Rosso. Gli una potenza allora in piena espan­ Rimini. Altrettanto importante le, collegava Roma con la Sabina,
della sua massima espansione la to fece sì che nel mondo antico si spostamenti peraltro erano age­ sione, furono direttamente i con­ era la via Aurelia, che da Roma la via Tiburtina portava da Roma a
rete di strade (viae) creata dai Ro­ intensificasse enormemente la volati anche dalla mancanza di soli a occuparsi della loro costru­ portava fino a Vada Sabatia, 1o- Tivoli (Rbur). Infine, la via Valeria
mani arrivò a sfiorare i 100.000 tendenza a spostarsi (se movere) frontiere all’interno di un’area zione e gestione. dierna Vado in Liguria, da cui pie­ aveva un percorso tutto interno al­
chilometri, cui se ne aggiungeva­ da un luogo all’altro: con una rete che arrivò a comprendere ben tre In un secondo tempo la via Appia gava poi verso l’interno per rag­ la Sicilia, da Messina (Messana) a
no altri 200.000 di strade secon­ stradale così ampia e capillare fu­ continenti. lu prolungata fino a raggiungere giungere il Piemonte e dirigersi fi­ Marsala, l’antica Lilybaeum.
124 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e La sintassi del verbo

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

2. Traduci le seguenti frasi d'autore sottolineando i verbi transitivi mereo, conscen­


do, solvo, appello, peto ed educo quando sono accompagnati dal complemento og­
getto e cerchiandoli quando invece il complemento oggetto è sottinteso. Indivi­
dua poi i vocaboli e le espressioni riconducibili alTambito semantico del viaggio,
Ti presentiamo dei gruppi di vocaboli relativi al sistema stradale; hai già incontrato per mare o per terra.
alcune di queste parole nella scheda Le strade.
1. Prim um stipendium Caio m eruit annorum decem septemque; Q. Fabio M. Claudio
LA RETE VIARIA___________________ via Satana: via Salaria Tamèsis, -is, m.: Tamigi consulibus tribunus m ilitu m in Sicilia fuit, inde ut rediit, castra secutus est C. Claudii
curàtor, -orìs viàrum, m.: respon­ via. Valeria: via Valeria Tibur, -ùrìs, n.: Tivoli Neronis, magnique opera eius existimata est in proelio apud Senam, quo cecidit Has-
sabile della manutenzione delle drubal, frater Hannibalis (C ornelio N epote). 2. Triste senatus consultum fuit, ut [«per,
Vada, -órum Sabatia (pi.), n.: Va­
strade METE E DESTINAZIONI_____________ do (in Liguria) secondo c u i»] ei omnes, quos censores notavissent, pedibus mererent mitterenturque in
iter, itinéris, n.: cammino, viag­ Ariminum, -i, n.: Rimini Siciliam ad Cannensis exercitus reliquias (L iv io ). 3. Per id tempus C. Sallustius Cris-
gio IN VIAGGIO _________________ pus, quem paucis ante diebus missum a Caesare cu m classe demonstravimus, Cerci-
Atlanticum mare, -is, n.: Oceano
nam pervenit; cuius adventu C. Decim ius quaestorius, q u i ibi cu m grandi familiae suae
locus, -i interior (pi. loca), m.: luo­ Atlantico (navem) conscendére: imbarcarsi
praesidio praeerat com m eatui, parvulum navigium nactus, conscendit ac se fugae com ­
go, regione più interna Brundisium, -li, n.: Brindisi iterfacére: viaggiare mendai (Bellum A fricu m ). 4. His paratis rebus, milites silentio naves conscendere Cae-
locus, -i intlmus (pi. loca), m.: il Capùa, -ae, f.: Capua loco cedere·: dare strada sar iubet, expeditos autem ex evocatis cu m sagittariis funditoribusque raros in m uro
luogo, la regione più interna Euphràtes, -is, m.: Eufrate locum mutare: cambiare luogo, turribusque disponit (Cesare). 5. His constitutis rebus, nactus idoneam ad navigandum
via, -ae, f.: via, strada Gallta, -ae Narbonensis, f.: Gallia spostarsi [«p e r n avigare»] tempestatem, tertia fere vigilia naves solvit equitesque in ulteriorem
via Aemilia: via Emilia Narbonese (corrispondente alle se movere: muoversi portum progredì et naves conscendere et se sequi iussit (Cesare). 6, Interea ep ortu nos­
odierne Provenza e Linguadoca) via decipére: sbagliare strada (lett. tra navis solvitur (Plauto). 7. Cum ignis magnitudine venti latius serperet, milites, qui
via Αρρϊα: via Appia
Genùa, -ae, f.: Genova essere ingannato dalla strada) ex veteribus legionibus erant relieti praesidio navibus ex num ero aegrorum, ign om i-
via Amelia: via Aurelia niam non tulerunt, sed sua sponte naves conscenderunt et a terra solverunt, impetuque
Lilybaeum, -i, n.: Marsala viae se committére: mettersi in
via Cassia: via Cassia facto in Cassianam classem, quinqueremes duas ceperunt (Cesare). 8. Itaque om nibus
mare, -is Germanicum, n.: Mare strada
via Clodia: via Clodia insctis neque suspicantibus, vigilia tertia iubet omnes legiones extra castra educi atque
del Nord viam dare: dare strada se consequi ad oppidum Ruspinam (B ellum A fricu m ). 9. Is, cu m ad Peloponnesum
via Flaminia: via Flaminia
■Messàna, -ae, n.: Messina viam munire: aprire una strada classem appulisset et in fanum venisset Iovis Olym pii, aureum ei detraxit a m icu lu m
via Popilla : via Popilia grandi pondere (Cicerone). 10. N on adversis tempestatibus Tiberius Rhodum enaviga-
sinus, -vis Persicus, m.: Golfo Per­ ( silice) viam stemére: lastricare
via Postumìa: via Postumia sico una strada vit, amoenitate et salubritate insulae iam inde captus, cu m ad eam ab Armenia rediens
appulisset (Svetonio). 11, N em o ex his q u i petunt est firm io r candidatus Thermo, prop-
terea quod curator est viae Flaminiae, quae tum erit absoluta sane facile (Cicerone). 12.
C. Curio, in Africam profectus ex Sicilia, duas legiones transportabat biduoque appulit
1. Rispondi alle domande sul testo di Frontino e sulla lettura Le strade aiutandoti ad eum locum qu i appellatur Anquillaria (Cesare).
con la scheda II lessico delle strade.
3. Completa la traduzione delle seguenti frasi d'autore sottolineando i verbi moror,
a. Chi fece costruire la via Appia (e l’acquedotto che correva parallelo alla stra­
appéto, remitto, repèto, concedo, propéro e maturo quando sono usati transitiva­
da)?......................................... ............
mente e cerchiandoli quando invece sono usati intransitivamente. Individua poi
b. Perché secondo Frontino l’acquedotto e la via portano solo il nome di Appio Claudio
i vocaboli e le espressioni riconducibili all’ambito semantico del viaggio, per ma­
e non anche del censore suo collega?
re o per terra, aiutandoti anche con la scheda II lessico delle strade.

c. Quali città congiungeva la via Appia? Moratus sum triduum Laodiceae (Cicerone). ......................................................... a Laodicea.

Cum id nuntiatum esset, ille maturai ab urbe Quando fu data quella n o tizia ,..........................
d. Perché la via Appia aveva un’im portanza particolare? Per dove ci si imbarcava
proficisci (Cesare).
( lat......................................) a Brindisi?
Me n ih il praeter tempestatem m oratur (Cice­
e. Chi si occupava della manutenzione delle strade a Roma? rone). tranne il brutto tempo.

Q ui in navibus longis remanserant, scalas ra- C oloro che erano rimasti sulle lunghe navi,
f. N om ina almeno cinque vie consolari e specificane il luogo di partenza e di arrivo.
pere navesque a terra repellere properabant,
ne hostes navibus potirentur (Bellum Alexan- .................................................................. . affin-
drinum ). ché i nemici non si impadronissero delle navi.
126 s N T A S D E L V E R B O lezione 8 La sintassi del verbo 1

E S E R C IZ I

5. In exercitu Rom ano cum duo consules essent Sebbene nell’esercito romano i due consoli aves- f s ^ a a i i K
potestate pari, summa im perii concedente sero pari autorità, .............................................
l ’uso DEL PASSIVO
Agrippa penes collegam erat (Livio). .................................................... , tutto il potere
Tutti i verb i transitivi attivi possono avere il passivo. Anche i verbi intransitivi attivi am m ettono il
passivo, m a solo alla III persona singolare con valore impersonale.
6. Dies appetebat septimus (Cesare). .............................................................................
Es. Itu m est in viscera terrae (Ovidio). Si penetrò nelle viscere della terra.
7. Usurpate postulando quod illi vobis taciti Rivendicate c h ie d en d o .....................................
nb I verbi deponenti non hanno la costruzione passiva, la ammettono solo i deponenti intransitivi
concedunt (L ivio). .............................................................................
nella coniugazione perifrastica passiva in form a impersonale.
8. Cum repeto noctem, qua tot m ihi cara reliqui, Quando ..............................................................
labitur ex oculis nunc quoque gutta meis ............., in cui lasciai tante cose a me care, I verbi servili (com epossum, debeo, volo, nolo, malo, soleo, incipio, desino ecc.) non possono avere fo r­
(O vidio). ............................................................................. ma passiva: è perciò l’infinito che li accompagna ad assumerla.
Es. Res familiaris debet conservari Si deve conservare (lett. deve essere conservato)
(Cicerone). il patrimonio.
9. Phryges haec R utulis responsa rem ittunt I Frigi
(V irgilio). .......... nb Fanno eccezione i perfetti coepi («h o incom inciato») e desti («h o smesso»), che nelle form e del per­
fetto e in quelle da esso derivate non solo sono regolarmente seguiti dall’infinito passivo, m a assumo­
10. C ontinuum diu noctuque iter properabant ......... no essi stessi form a passiva.
(Tacito). .......... Es. Lapides coepti sunt iaci (Cesare). Si cominciò a scagliare pietre (lett. le pietre
cominciarono a essere scagliate).

L E S S IC O d i BASE 1
4. l ilriu il IIL 'Jiul Trasforma le seguenti frasi in modo tale che il verbo (pasco, uro,
augeo, muto, m inuo) assuma valore intransitivo e poi traduci. I I VERB I SERVILI
T i presentiamo un elenco dei principali verbi servili latini. Completa i paradigmi e le
1. Illoru m naves uram (Accio). traduzioni mancanti.
intr.....................................................................................................................
2. Iter saepe pericula auget. coepi, coeptum , coepisse: ..................... n o lo ,....................................: ................
intr............................................................................... ...................................... debéo, -es, -Hi, -Itum, -ère·, dovere p oss u m ,.............................. : potere
3. Cum in via fallor, om nia spem redeundi minuunt. d e s in o ,.......................... : smettere, finire solèo,.......................... :....: essere solito
intr..................................................................................................................... in cipio, -is, -cepi, -ceptum, -ère: cominciare v o lo ,.................................... : ................
4. Caelum, non anim um mutant qui trans mare currunt (Orazio). m a lo ,..................................... : ................... *1
intr.....................................................................................................................
5. N on illi noverunt arvum colere vel aurum colare vel equum domare vel taurum subi- 6. Traduci le seguenti frasi d'autore sottolineando e analizzando le forme passive
gere vel ovem vel capram tondere vel pascere (Apuleio). impersonali.
intr.....................................................................................................................
1. Scaptius ibi infìt [«com incia a d ire»] annum se tertium et octogesimum agere, et in eo agro,
de quo agitur, militavisse, non iuvenem, vicesima iam stipendia merentem, cum ad Coriolos
sit bellatum (Livio). 2. Pace confirmata post diem quartum, quam est in Britanniam ventum,
5. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sull’uso dei verbi transitivi. Aiuta­ naves X V III de quibus supra demonstratum est, ex superiore portu leni vento solverunt (Ce­
ti anche con la scheda II lessico delle strade. sare). 3. De re publica nisi per concilium loqui non conceditur (Cestire). 4. Rom am ut nun-
tiatum est Veios captos esse, quia tot annos ibi varie bellatum erat multaeque clades acceptae,
1. M i imbarcai a Brindisi e approdai a Durazzo. velut ex insperato immensum gaudium fuit (Livio). 5, Postquam eo ventum est, Caesar Pha-
2. Il censore aprì una via fra Rom a e Rimini. ron classe circumvehitur adversasque naves hostibus constituit (Bellum Alexandrinum).
3. L’esercito consolare assalì i catilinari sulla via Cassia.
4. Ti metterai sulla via Emilia. 7. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulle forme passive impersonali.
5. Vi fermaste a Capua. Aiutati anche con la scheda II lessico delle strade.
6. Rallentai il cammino per Piacenza.
7. I soldati affrettarono la marcia verso la città di Reggio. 1. Allora si andò da Roma fino a Capua senza alcuna sosta. 2. Si era combattuto sul fiume
8. Alessandro cambiava spesso abito durante il giorno. Cecina, nei pressi di Vado. 3. Dal censore Appio Claudio era stato stabilito di aprire una
9. La via è ancora lunga e l’ansia cresce. nuova via, poi chiamata Appia. 4. Ci si mette in strada senza bagagli. 5. Come era abitudi­
10. Salpammo da Vado a notte fonda. ne, ci si imbarcò a Brindisi per l’Oriente. 6. Nel tragitto si dava strada a chi si incontrava.
S I N T A D E L V E R B O le z io n e 8 La sintassi del verbo
1
E S E R C IZ I

VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando tutte le forme passive im- 10. Traduci le seguenti frasi d’autore prestando attenzione all’uso passivo con i ver­
personali. bi intransitivi e con i verbi servili.

U n ’ASPRA E LUNGA BATTAGLIA 1. Iam Alexander consecutus erat et pertinacia Pori cognita vetabat resistentibus parci
Ita ancipiti proelio din atque acriter pugnatum est. Diutius cu m sustinere nostrorum im - (Curzio Rufo). 2. A liorum laudi atque gloriae maxime inviderì solet (Cicerone). 3. Redi­
petus non possent, alteri se in montem receperunt, alteri ad impedimenta et carros suos se te in memoriam, iudices, quae varietas decretorum fuerit, quam inanes domus eorum
contulerunt. N am hoc toto proelio, cum ab hora septima ad vesperum pugnatum sit, aver- om nium qu i de iure civili consuli solent (Cicerone). 4. Neque tamen ulti civitati Gertna-
sum hostem videre nemo potuit. Ad m ultam noctem etiam ad impedimenta pugnatum est, norum persuaderì potuit, ut Rhenum transiret (Cesare). 5. N em o erat eorum, qui tum te-
propterea q u od p ro vallo carros obiecerant1et e loco superiore in nostros venientes tela co- cum fuerunt, qui m ihi non censeret parci oportere (Cicerone).
niciebant et n onnulli inter carros rotasque mataras ac tragulas subiciebant nostrosque
vulnerabant. D iu cu m esset pugnatum, impedimentis castrisque nostri p otiti sunt. Ib i Or- 11. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul passivo dei verbi servili. Aiu­
getorigis filia atque unus e filiis captus est. Ex eo proelio circiter m ilia hom inum CXXXsu- tati anche con la scheda II lessico delle strade.
perfuerunt eaque tota nocte continenter ierunt. N ullam partem noctis itinere intermisso,
in fines Lingonum die quarto pervenerunt2, cu m et propter vulnera m ilitu m et propter se- 1. Si voleva comunque mandare una delegazione a Cesare. 2. Quell’anno non si potè
pulturam occisorum nostri triduum morati, eos sequi non potuissent3. Caesar ad Lingo- selciare tutta la via Popilia. 3. Le zone più interne dell’im pero com inciarono a essere
nas litteras nuntiosque misit, ne eos4frum ento neve alia re iuvarent. Ipse, trìduo inter­ attaccate dai barbari quando l’autorità del senato smise di essere esercitata in modo
misso, cum om nibus copiis eos4sequi coepit. Helvetii om nium rerum inopia adducti le- efficace. 4. Se si vuole, si può fare ogni cosa. 5. Ci si voleva mettere in strada per Ra­
gatos de deditione ad eum miserunt. venna quello stesso giorno. 6. N on si deve invidiare chi sembra più felice di noi.
(Cesare)
12. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le forme passive con i
1obiecerant: il soggetto sottinteso sono i nemici, 3cum ... potuissent - cum nostri, morati triduum
in questo caso gli Elvezi. et propter vulnera militum et propter sepulturam
verbi servili.
2pervenerunt: il soggetto sottinteso sono sempre occisorum, eos sequi non potuissent.
gli Elvezi, i nemici. 4eos = hostes; Helvetios. L’ostilità dei Sigambri
Diebus decem, quibus materia coepta erat comportati, om ni opere effecto, exercitus tra-
9. Completa dove necessario le seguenti frasi d’autore esercitandoti sull’uso del ducitur. Caesar, ad utramque partem pontis firm o praesidio relicto, in fines Sugambro-
passivo con i verbi servili: inserisci i predicati indicati fra parentesi quadre e poi rum contendit. Interim a complurìbus civitatibus ad eum legati veniunt, quibus pacem
traduci. atque am icitiam petentibus liberaliter respondet obsidesque ad se adduci iubet. At Su-
gambrì, ex eo tempore quo pons institui coeptus est, fuga comparata finibus suis exces-
1. Epaminondas doctrinis tanto antecessit condiscipulos, u t ..................................... serant suaque om nia exportaverant seque in solitudinem ac silvas abdiderant. Caesar,
paucos dies in eorum finibus moratus, om nibus vicis aedificiisque incensis frumentis-
..............................................[«s i poteva cap ire»] superaturum esse omnes (Corne­
lio Nepote). que succisis, se in fines U biorum recepii.
(Cesare)
2. Veteres orationes, n on a me quidem, sed a plerìsque...............................................[ « si
smise di leggere»] (Cicerone).
3. Taurus propter nives transiti non potest (Cicerone). I3 VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i predicati verbali in cui
4. Athenienses bello u n d iq u e ................................................ [«com in ciaron o a essere
compare un verbo servile.
oppressi»] (Cornelio Nepote).
5. Lacedaemonii tempus eius interficiundi [«d i u cciderlo»] quaerere instituerunt. Id A l- L’assedio di B ibratte
cibiades d iu tiu s .............................................. [«p o tè essere nascosto»]: erat enim ea Ab his castrìs oppidum Rem orum nomine Bibrax aberat m ilia passuum o d o . Id ex iti­
sagacitate, u t .............................................. [«n o n lo si poteva ingannare»], praeser- nere magno impetu Belgae oppugnare coeperunt. Aegre eo die sustentatum est. Gallo-
tim cum anim um attendisset ad cavendum (Cornelio Nepote). rum eadem atque1Belgarum oppugnatio est haec: ubi, circum iecta m ultitudine h om i­
6. A viris fortibus in extrema spe salutis iniquo loco pugnati debuti (Cesare). num totis moenibus, undique in m urum lapides iaci coepti sunt murusque defensori-
7. Illis temporibus plura fieri iudicia coeperunt (Cicerone). bus nudatus est, testudine facta, portas succendunl m urum que subruunt. Quod tum
8. Alcibiadis consilio Lacedaemonii Deceleam in Attica munierunt, praesidioque ibi per­ facile fiebat. Nam, cu m tanta m ultitudo lapides ac tela conicerent, in m uro consistendi
petuo posito, in obsidione Athenas tenuerunt; quo facto m ulto superiores bello potestas erat n u lli2. Cum finem oppugnandi nox fecisset, Iccius Remus, summa nobili­
tate et grafia in ter suos, qui tum oppido praefuerat, unus ex iis qui legati de pace ad Cae­
........................................................... [«com inciarono a essere»] (Cornelio Nepote).
9. Biduo post Ariovistus ad Caesarem legatos m ittit: [sott. «g li fece sapere ch e»] velie se sarem venerant, nunlios ad eum m ittit3, nisi subsidium sibi submittatur, sese diutius
de iis rebus, quae inter eos agi coeptae neque perfectae essent, agere cum eo (Cesare). sustinere non posse.
(da Cesare)
10. Ante [collegalo al successivo quam ] in frontem lateraque pugnati coeptum est quam
satis instrueretur acies aut expediri a r m a ........................................................ [« e si
leadem atque: «la stessa di, uguale a». 3nuntios ... mittit: «gli manda a dire».
potessero brandire le spade»] (Livio). 2potestas ... nulli: è un dativo di possesso.
130 S N T A S S I DEL. V E R B O le z io n e β La sintassi del verbo 131

E S E R C IZ I Β Η Η ϊ'Π Η Ι

LABORATORIO DI TRADUZIONE cogo seguito da un infinito;


a. Trasforma la frase Id (= oppidum) Belgae oppugnare coeperunt nella forma passiva: Es. M ultitudo peditum nostros La moltitudine dei fanti fece arretrare
coegit cedere equites (Cesare). i nostri cavalieri.
b. Che form a è sustentatum est?
facio o efficio seguito da ut e il congiuntivo («fa r e in modo che, spingere a»);
c. Fai l’analisi del periodo del prim o segmento di testo colorato, da ubi a subruunt.
Es. Si quid erit novi, fac ut sciam Se ci sarà qualche novità, fammelo sapere
Aiutati con la scomposizione ad albero che ti proponiamo:
(C icerone). (lett. fa’ che io lo sappia).

A ------------------ F facio o induco seguito da participio presente («rappresentare»), usato soprattutto per personaggi
,— I— E,
B ----- D
letterari.
Es. Polyphemum Homerus cum ariete Omero fa parlare Polifem o con un ariete
I colloquentem facit (Cicerone). (lett. lo rappresenta nell’atto di parlare).
c
14. Traduci le seguenti frasi d’autore prim a in maniera letterale e poi cercando di
d. Individua il nesso relativo contenuto nel brano. inserire nella traduzione italiana un verbo fraseologico che completi il signifi­
e. Individua tutti i gerundi contenuti nel brano.
cato del verbo evidenziato in grassetto.
f. Che valore assumono gli ablativi summa nobilitate et gratta dell’ultimo periodo? A
chi sono riferiti?
Es. N on m ultum in istis rebus intellego (Cicerone).
g. A quale termine della proposizione principale si riferisce il pronome relativo qui che N on riesco a capire m olto in queste cose.
introduce la proposizione relativa qui tum oppido praefuerat? E a quale termine si ri­
ferisce invece il qui che introduce la relativa qui legati... veneranti Ì.O pinionìbus vulgi rapimurin errorem (Cicerone). 2, Hannibal, cum Carthaginem, sex-
h. Ora puoi fare l’analisi del periodo del secondo segmento di testo colorato. Aiutati to ac trìcesimo post anno quam puer inde profectus erat, redisset, fassus est in curia non
con questa scom posizione ad albero: proelio modo se, sed bello victum esse (L ivio). 3. Tarn es tu iudex quam ego senator. Ita est,
sed tu istudpetivisti, ego hoc cogor (Cicerone). 4. Trahimur omnes studio laudis et opti-
A mus quisque maxime gloria ducitur (Cicerone). 5. Captivi retenti sunt ac ipse Attilius Re-
.----- 1
-------- ,----- , gulus Carthaginem rediit neque eum caritas patriae retinuit nec suorum (Cicerone).
B C D EI
i 5. Traduci in latino le seguenti frasi sottolineando il verbo fraseologico, poi tradu­
F ci la frase senza tenerne conto.

1. Tu non ti lasci affascinare [= non sei affascinato] da ciò che è effimero.


I V E R B I FR ASEOLOG ICI E CAUSATIVI 2. I consoli si trovarono a dover gestire [ = .............................................. ] la manuten­
zione delle strade.
I verbi fraseologici sono quei verbi che accompagnano altri verbi (all’infinito) definendone m eglio 3. Ci siamo visti costretti [ = ................................... ] a fuggire all’arrivo del nemico.
una sfumatura di significato, non indispensabile al senso dell’espressione, com e i verbi italiani la­ 4. Annibaie, dopo aver ingannato i Cretesi, riuscì ad approdare [= .................
sciarsi, trovarsi, riuscire, dovere, vedersi, sentirsi ecc. In latino i verbi fraseologici propriamente detti ....................] sulle coste del Ponto presso il re Prusia.
non esistono, e la sfumatura di significato è racchiusa direttamente nel verbo, lo stesso che in italiano 5. ' Catone seppe mantenere [ = ............................. ] la propria autorevolezza sempre.
si trova all’infinito. Pertanto la sfumatura fraseologica va dedotta dal contesto.
Es. Nihil moveor lacrìmis (Cicerone). N on mi lascio affatto commuovere dalle lacrime
LESSICO di BASE 2
(lett. non sono commosso dalle lacrime).
I VERBI CAUSATIVI
I verbi causativi indicano un azione che il soggetto fa com piere ad altri. In italiano questa sfumatura
si esprime facendo ricorso a una perifrasi con il verbo fare seguito dall’infinito (per esempio «faccio Ti presentiamo un elenco di verbi che in latino possono avere valore causativo. Com­
costruire», «faccio m andare»); in latino, invece, esistono alcuni verbi con un valore causativo (com e pleta i paradigmi e le traduzioni.
arcesso, co n fid o, fugo, introduco, moneo, revoco) che va desunto dal contesto.
arcesso,........................................ : far venire fugo, -as, -avi, -àtum, -are: far fuggire, mettere in
Es. Caesar classem arcessit (Cesare). Cesare fa venire la flotta.
bellum conflo, -as, -avi, -àtum, -are: far scoppiare fuga
Altrim enti si possono trovare perifrasi come: una guerra im m itto ,.................................... : far avanzare
- iubeo seguito dall’accusativo e l’infinito; c o m p rim o ,.................................... : ..................... introduco, -is, -duxi, -ductum., -ere: far entrare
Es. Petreius cohortes incedere iubet (Cesare). Petreio fa avanzare le coorti. co n fid o, -is, -feci, -fectum, -ere: far m orire m o n e o ,.................................... : far ricordare
efféro,..................................... : far seppellire fletum o risum m o v é o ,....................: ....................
- curo seguito dal gerundivo;
e v o c o ,..........................................................: .... revoco, -as, -avi, -àtum, -are: far ritornare
Es. Caesar exercitum navibus Cesare aveva fatto trasportare sedo,.................................... : far cessare
e x d o ,.....................................: far venir fuori
transportandum curaverat (Cesare). l’esercito sulle navi.
N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 8 La sintassi del verbo 133

E S E R C IZ I
E S E R C IZ I
¥
16. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il verbo causativo. 20. PI 4 :hi M ?I=1 Traduci la seguente versione e rispondi alle domande che trovi nel
Laboratorio di traduzione.
1, ‘Ciere’ est proprie alteri fletum movere (Onorio). 2. Bello Alexandrino conflato, Caesar
Rhodo atque ex Syria Ciliciaque om nem classem arcessit; Creta sagittarios, equites ab re- L a resa d ei V olsci
ge Nabataeorum M alcho evocai; tormenta undique conquin etfrum entum mitti, auxilia Ubi Rom am id est nuntiatum, extemplo M. Geganius consul cum exercitu profectus tria
adduci iubet (Bellum Alexandrinum). 3. Cn. Pompeius Ulta, prope capta, litteris fratris m iliapassuum ab hoste locum castris cepit, praecipitique iam die curare corpora milites
excitus cu m copiis, ad Cordubam iterfacere coepit (.Bellum Hispaniense). 4. Sulpicius iubet. Quarta deinde vigilia signa proferì; coeptumque opus adeo adproperatum est, ut,
negavit fugare equitem integrum satis esse: oportebat equos virosque conficere, ne quis sole orto, Volsci firm iore se m unim ento ab Rom anis circumvallatos quam a se urbem vi-
reveheretur inde adproelium aut integraret pugnam (Livio). 5, Orationem com prim am : derent. Volscus imperator, qui ad eam diem ex populatione agrorum rapto in diem fru­
crepuitforis (Plauto). mento aluisset militem, postquam saeptus vallo repente inops om n iu m rerum erat, ad
conloquium consule evocato, abducturum esse se inde Volscos ait. Adversus ea consul.
17. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando l’espressione dal valore causativo. dedi imneratorem, arma pon i iubet.
(L ivio)
1. Hac re cognita, Caesar celeriter iubet equitatum universum et sagittarìos ex castris ar-
cessi, atque ordinatim signa se leniter consequi (.Bellum A fricu m ). 2. Haec magnitudo LABORATORIO DI TRADUZIONE
malefici facit ut, nisi [«se non», + cong.] paene manifestum parricidium proferatur, cre­ a. Sottolinea tutte le form e di passivo impersonale che incontri.
dibile non sit (C iceron e). 3. Naves longas X Gaditanis ut facerent Caesar imperavit, com - b. Trasforma al passivo l’espressione curare corpora milites iubet (I periodo) mante­
plures praeterea Hispali faciendas curavit (Cesare). 4. Caesar, nondum hieme confecta, nendone il valore causativo:
de im proviso in fines N erviorum contendit et, priusquam [«p rim a che», + cong.] illi aut
convenire aut profugere possent, in deditionem venire atque obsides sibi dare coegit (Ce­ c. N el II periodo il verbo proferì è servile, fraseologico o causativo?
sare). 5. Res bello gestae, u t Samnites quoque am icitiam R om anorum peterent, effece- d. Che funzione logica svolge il participio circumvallatos del II periodo?
runt (Livio). e. Sottolinea i participi contenuti nel II periodo (da Volscus imperator ad ait) e stabili­
sci quali sono congiunti, quali sono attributivi e quali fanno parte di un ablativo asso­
18. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato l’espressione causativa. luto.
f. Perché in dedi imperatorem, arma pon i iubet gli infiniti in dipendenza da iubeo sono
1. Appio Claudio da censore fece costruire la via Appia. 2. Feci imbarcare m io figlio a passivi?
Durazzo, ma una tempesta in mare lo fece tornare indietro dopo due giorni. 3. Al ban­
chetto di Didone a Cartagine V irgilio fa raccontare a Enea la notte della fuga da Troia.
4. Paride, rapendo Elena e facendola venire a Troia, fece scoppiare la guerra più cele­
bre del mito. 5. M ario fece seppellire l’am ico sulla via Emilia.

VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i verbi e le espressioni


che hanno valore causativo.

I l sogno d i C assio
A pu d A ctium M. A n ton ii fractis opibus, Cassius Parmensis, quipartes eius1secutusfue- IL L A T IN O E L ’EURO PA Term ini d e l v i a g g i a r e n e i t e m p o e n e llo s p a z i o (I)
rat, Athenas confugit. Ubil2concubia nocte cum sollicitudinibus et curis mente sopita in I LATINO • lo c u s , m., «luogo». • m overe, «muovere». · sfra ta , I.. «massicciala, strada
lectulo iaceret, existim avit ad se venire hom inem ingentis magnitudinis, coloris nigri, lastricata» (tonnine lardo-latino
squalidum barba et captilo inmisso, interrogatumque quisnam esset respondisse: ma- derisamela '•temo, «lastricare»).
lum genium tuum . Perterritus deinde taetro visu et nomine borrendo, servos inclamavit stra d a , f.
! !ALI ANO lu o g o , m. m u overe.
sciscitatusque est ecquem3 talis habitus4aut intrantem cubiculum aut exeuntem vidis-
sent. Quibus adfirmantibus neminem illue accessisse, iterum se quieti et som no dedit, 1RANCESE lie u , m., «luogo». m o u v o i r , «muovere» (mettere in mute, f., «strada».
atque eàdem anim o eius obversata species est. Itaque, fugato somno, lumen intro ferri movimento o in azione).
iussit puerosque a se discedere vetuit. Inter hanc noctem et supplicium capitis, quo eum
SPAGNOLO lu g a r, m., «luogo». m over, «muovere». carretera, f., «strada».
Caesar adfecit, parvulum admodum temporis intercessit.
(Valerio Massimo) !NGLESE place, «luogo»; to m o v e , «muovere». road, «strada»;
(der.) lo c a i, «locale, del luogo» Street, «strada urbana» (cioè
fiancheggiata da case).
leius = Antonii. pendente da sciscitatus est e il cui verbo è vidis- (agg).
2Ubi: «quando, appena», + cong. seni. f., «strada, via».
ìi {DESCO L o k a l, n., «locale» (sost.); bewegen, «muovere». S tra sse,
3ecquewv. «chi mai» accusativo di ecquis; intro- 4talis habitus·, è genitivo di qualità,
duce la proposizione interrogativa indiretta di­ (der.) lok a l, «locale, del luogo»
(agg-).
134 j S I N T A S S I D EL V E R B O _
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__ le z io n e 9 L’indicativo 135

5
L’indicativo ■ L -m a u ,

L’u so dei tempi nell’indicativo L’AUTORE, IL TESTO


II ‘falso condizionale’
Viaggi, strade e mezzi di trasporto T9 I l viaggio di Orazio (Orazio, Satire, l , 5,1-9; 25-26; 71-72; 104)

Questa satira (com ponim ento in versi tra il serio e il faceto) è il racconto fresco e vivace del
SINTASSI DEL VERBO viaggio da Roma a Brindisi com piu to da Orazio (65 a.C.-19 a.C.), uno fra i maggiori poeti
I T E M P I DELL’IND ICATIVO ( i ) dell’età augustea e di tutta la letteratura latina.
IL PR E SEN TE

L indicativo, in latino come in italiano, è il modo della realtà e dell’oggettività, dal m om ento che ser­ Egressum magna me accepit Arida Roma Uscito dalla grande Roma, Ariccia mi accolse
ve a enunciare un fatto reale (e non una supposizione). Comprende sei tempi, di cui tre principali in un alloggio modesto; era mio com pagno di
hospitio m odico; rhetor comes Heliodorus,
viaggio il retore Eliodoro, di gran lunga il più
(presente e perfetto logico, futuro semplice e futuro anteriore) e tre storici (im perfetto, perfetto e Graecorum longe doctissimus; inde Forum Appi
piuccheperfetto). dotto dei Greci; di lì (ci dirigiamo) a Forappio,
differtum nautis cauponihus atque malignis. piena zeppa di barcaioli e di locandieri im bro­
Hoc iter ignavi divisimus, altius ac nos 5 glioni. Noi, pigri, spezzammo questo viaggio,
Il presente può esprimere tanto un’azione momentanea (per esempio tonai, «tu on a») quanto dura­ quelli che si legano la tunica più in alto1 lo fan­
tiva (per esempio Patres conscripti sedent in cuna, « I senatori stanno seduti in senato»). praecinctis unum: minus est gravis Appia tardis. no invece in un’unica tirata; ma la via Appia è
Hic ego propter aquam, quod erat deterrima, meno faticosa per chi se la prende comoda.
Quando il presente indica un azione ripetuta viene definito presente di consuetudine o iterativo. ventri Qui io, per via dell’acqua che era terribile, di­
Es. Aegyptum Nilus ir r ig a i (Cicerone). (Periodicam ente) il N ilo inonda l’Egitto. chiaro guerra al ventre e, con il cuore non
indico bellum, cenantis haud anim o aequo
troppo in pace, aspetto i miei com pagni che
exspectans comites. [...] cenano [...]. Dopo pranzo, arranchiamo per
Il presente può essere usato anche in massime e sentenze generali, indicando un’azione acronica: è il
cosiddetto presente gnomico. Milia tum pransi tria repimus atque subimus 25 tre miglia e ci facciamo sotto Anxur. [...] Di qui
[...] Anxur. [...] puntiam o dritti su Benevento, dove un oste
Es. Gloria virtutem tamquam umbra La gloria segue il valore come un’ombra.
prem uroso per poco non si arrostì, girando
s e q u itu r (Cicerone). Tendimus bine recta Beneventum, ubi sedulus
nel fuoco dei tordi poco in carne [...].
hospes Brindisi è la fine della lunga carta e del lungo
Quando indica lo sforzo, il tentativo di com piere un’azione, il presente è detto invece conativo. paene macros arsii d u m turdos versa i in igni. viaggio.
Es. Iste te rre i etiam nos (Cicerone). Costui cerca di spaventare anche noi.
[..·]
Brundisium longae finis chartaeque viaeque est. 1quelli... in alto·, cioè i viaggiatori svelti.
Il presente, inoltre, si trova spesso usato in luogo del perfetto nelle narrazioni storiche per esprimere
con particolare vivezza un azione passata: questo presente è detto storico (o narrativo o descrittivo). ■nn·
Che si tratti di un presente di fatto equivalente a un perfetto è confermato dalla presenza di tem pi sto­
rici anziché principali nelle subordinate da esso dipendenti. me accepit Arida·, accepit è un per­ du m v e rs a i: la congiunzione tem­
Es. Caesari cum nuntiatum esset Helvetios Quando a Cesare fu annunciato che gli Elvezi fetto storico porale dum regge un presente sto­
iter per provinciam facere, m a tu ra i marciavano attraverso la provincia, m inus est gravis A ppia ta rd is: est è rico
(= maturavit) et ad Genevam pervénit si affrettò (= si affretta) un presente gnomico
(= pervénit). e giunse (= giunge) a Ginevra.

nb Al presente storico si collega anche 1uso del presente indicativo (al posto dell’im p erfetto) con
C u ltura e civiltà
d u m («m e n tre »), in dipendenza da p roposizion i che hanno indifferentem ente tem pi prin cipali e
tem pi storici.
'SAGGIARE PER TERRA E PER MARE
Es. Haec d u m geru ntu r, Perdiccas Mentre accadono queste cose, Viaggi via terra! to la distanza dal luogo di partenza, 7-12 miglia si trovavano dei luoghi
,:ì cavallo o sui carro ogni mille passi (1 miglio = 1479 (slationes) che fungevano da ‘posti
in te rfìcitu ra Seleuco (Cornelio Nepote). Perdicca viene ucciso da Seleuco.
Chi si muoveva a cavallo (equo vehi) metri) erano posti su ciascuna stra­ di cambio’, o mutationes, destinati
Haec d u m g eru n tu r, Pothinus M entre accadevano (lett. accadono) da cippi cilindrici in pietra ( milia- al cambio dei cavalli e a brevi so­
poteva arrivare a percorrere 40-50
a Caesare est in terfectu s (Cesare). queste cose, Potino fu ucciso da Cesare.Il miglia (pari a 75 km circa) al gior­ ria) che indicavano la distanza per­ ste; a maggiore distanza, e molto
no, chi si muoveva con il carro (cur­ corsa dalla città da cui la strada più fornite, erano intervallate le
Il presente letterario, infine, viene impiegato per riferire pensieri o fatti citati in opere letterarie o at­ ili o meda vehi) non riusciva, inve­ stessa aveva origine. mansiones, dotate di alloggi in cui
tribuiti ai loro autori. ce, a superare la velocità di 7-8 km trascorrere la notte, di punti di ri­
Es. Chrysippus a it vim divinam in ratìone Crisippo dice che nella ragione all’ora e, nel corso della giornata, Stazioni di posta e locande storo e di stalle per gli ammali;
essepositam (Cicerone). è posta una forza divina. raramente arrivava a coprire una Per venire incontro alle esigenze spesso queste strutture avevano in
distanza superiore ai 40-50 km. di chi doveva affrontare sposta­ loco anche medici, veterinari e
Per poter calcolare in ogni momen­ menti sulle lunghe distanze, ogni carradori (carpentarii), pronti a
136 N T A S S I P E L V E R B O le z io n e 9 L’indicativo

E S E R C IZ I ■ 4 ·™

Ti presentiamo una serie di termini relativi ai viaggi; ne hai già incontrati alcuni nel­
la scheda Viaggiare per terra e per mare.

miliare azione da pirata


MI ZZI DI TRASPORTO ____________
mora, -ae, f.: sosta (breve) litus, -óris, n.: costa, litorale
currùs, -iis, m.: carro
(•(/uus, -i, m.: cavallo mutatio, -ónis, f.: stazione di po­ mare, -is, n.: mare
sta (per il cambio degli animali) naufragium, -ii, n.: naufragio
uàvis, -is onerarla, f.: nave da ca­
rico passùs, -Hs, m.: passo ora, -ae, f.: costa
meda, -ae, f.: carrozza mille passus: un miglio ostium, -ii, n.: foce, imboccatura
ratis, -is, f.: nave refectio, -ónis, f.: ristoro portùs, -Us, m.: porto
scapha, -ae, f.: barchetta; battello; stailo, -ónis, f.: luogo di sosta procella, -ae, f.: tempesta
scialuppa tabema, -ae, f.: locanda ventus, -i, m.: vento
veetùra, -ae, f.: trasporto (il tra­
sportare) AZIONI ED ESPBESSIONI (VIA TERRA) AZIONI ED ESPRESSIONI (VIA MARE)
iterfacére: viaggiare mare inhorrescit: il mare si agi­
l1 R S O N A G G I _______________ noctem agére: passare la notte ta, si increspa
ogni evenienza. Un po’ più mode­ L e vie d ’a c q u a I v ia g g i p e r m a re carpentarìus, -li, m.: carradore iter dividere: spezzare il viaggio piraticam facère (o exercère): fare
ste delle mansìones dovevano es­ La rete stradale romana era parte Come presso i Greci, anche presso
sere invece le locande (tabemae). caupo, -ónis, m.: oste (in tappe) pirateria
di un sistema di comunicazioni i Romani non esistevano navi de­
ancora più vasto all’interno del stinate al trasporto dei passeggeri, gubemàtor, -òris, m.: timoniere iter intermittére: interrompere il navigo, -as, -avi, -àtum, -are:
quale le acque marittime e fluvia­ ma solo navi mercantili (naves hnspes, -itis, m.: oste (colui che viaggio viaggiare per mare
Per affrontare al meglio un viaggio li svolgevano il ruolo principale, onerariae) che non erano attrezza­ prò veetùra solvére: pagare per il
«ispita); ospite, straniero aliquem hospitio accipère: dare al­
si potevano anche consultare le almeno in ambito commerciale. te per ospitare adeguatamente per­ trasporto
carte stradali (chartae). In età im­ nauta, -ae, m.: marinaio loggio a qualcuno
La presenza di numerosi e attrez­ sone estranee all’equipaggio; per­
periale i Romani ne conoscevano alicui hospitìum praebére: offrire transporto, -as, -avi, -àtum, -are:
zati porti iportus) dislocati sulle tanto, chi voleva affrontare un peregrin&tor, -òris, m.: viaggiatore
di due tipi, gli itineraria scripta e alloggio a qualcuno trasportare, effettuare un tra­
coste dei tre continenti, l’effi­ viaggio per mare si doveva accon­ pirata, -ae, m.: pirata
quelli pietà. Gli itineraria scripta cienza delle compagnie (società- maneo, -es, mansi, mansum, -ère: sporto
tentare di una sistemazione prov­ remex, -igis, m.: rematore
erano simili alle nostre guide e for­ tes) di trasporto e la consistenza visoria sul ponte e doveva provve­ fermarsi, alloggiare vela in altum dàre: salpare
nivano indicazioni preziose non numerica della flotta (classis) dere a portare con sé ogni cosa, viàtor, -òris, m.: viaggiatore ventis adversis uti: avere il vento
solo sul tragitto e sui principali
refìcto, -is, -feci, -fectum, -ere: ri­
mercantile diedero vita a un traf­ perché le navi non fornivano cibo contrario
centri da attraversare, ma anche storare
fico commerciale intenso, favori­ né altro ai semplici viaggiatori VIAGGI VIA TERRA _______________
sulla distanza fra le varie città e sul­ curru (o raeda) vehi: viaggiare su ventis secundis uti: avere il vento
to dalla rilevante capacità delle (viatores), a eccezione dell'acqua. eaupóna, -ae, f.: osteria
la presenza lungo la via di locande navi e, di conseguenza, da costi carro (o carrozza) favorevole
Nonostante i disagi, soprattutto charta, -ae, f.: carta stradale
e di ‘stazioni di servizio’ per il cam­ di trasporto relativamente bassi: gli uomini d’affari preferivano ventum secundum nancisci: im­
bio degli animali. Gli itineraria pie­ una nave di tipo medio poteva spostarsi via mare, dato che la ve­ hospitìum, -ϊί, n.; alloggio VIAGGI VIA MARE_______________ __ battersi, trovare un vento favore­
tà erano invece l’equivalente delle trasportare fino a 1000 tonnella­ locità delle navi era di gran lunga itinerarium, -ìi pictum, n.: carta classis, -is, f.: flotta vole
nostre carte stradali; l’unico esem­ te di merce da Ostia a Cartagine superiore a quella di qualunque stradale, guida dipinta commercium, -ii, n.: commercio, ventus cadit : il vento cessa
plare pervenuto è la copia di una nel giro di due giorni appena. Ciò mezzo terrestre: si calcola che in
carta originale del IV secolo d.C. (la itinerarium, -ii scriptum, n.: carta traffico commerciale ventus fiat: il vento soffia
non toglie che i viaggi per mare epoca imperiale una nave, per
Tabula Peutingeriana, oggi conser­ stradale, guida scritta (navis) constràtum, -i, n.: ponte ventus increbrescit: il vento au­
continuassero a essere piuttosto quanto carica di tonnellate di
vata nella Biblioteca Nazionale di pericolosi, specie se lontano dal­ merce, con il vento favorevole inansio, -ónis, f.: soggiorno; sta­ (della nave) menta
Vienna) che, su un rotolo di 7 m di le coste e dalle rotte abituali. An­ riuscisse a raggiungere una me­ zione cursus, -iis, m.: rotta ventus saevit: il vento infuria
lunghezza e 34 cm di altezza, rap­ che per limitare i rischi si pone­ dia di 5 nodi all’ora (9 km orari) e, miliarìum, -ii, n.: cippo, pietra
presentava l'intera rete stradale latrocinium, -ii, n.: pirateria,
vano diverse restrizioni: in gene­ quindi, a percorrere dai 215 ai
dell’impero romano con tutte le più re non si viaggiava fra novembre 220 km al giorno (in media un
importanti arterie e le principali re­ e marzo e a metà estate si inter­ viaggio da Ostia a Terragona, in
ti di traffico del mondo allora cono­ rompevano i viaggi diretti in Spagna, durava quattro giorni,
sciuto, nel tratto compreso fra la Oriente, resi quasi impossibili un viaggio da Ostia ad Alessan­
Britannia e le rive del Gange. dai venti. dria d’Egitto, nove).
s N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 9 L’indicativo 139

E S E R C IZ I lù rid il-M

1. Rispondi alle domande sul testo di Orazio e sulla lettura Viaggiare per terra e per 4. Pi4;R1[»]i:n Traduci la seguente versione sottolineando i termini e le espressioni
mare·, inserisci le parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico dei viaggi. riconducibili al tema del viaggio: aiutati anche con la scheda II lessico dei viaggi.
Individua e analizza poi tutti gli indicativi presenti nel brano: come spieghi l’al­
a. Quale tragitto segue Orazio nel viaggio che racconta nella satira? ternanza di perfetti e presenti nella prima parte?

b. Come si organizza Orazio con i suoi compagni di viaggio? Affrontano il viaggio in L a t e m p e s t a im p r o v v is a


una sola tappa o lo dividono in più tappe (lat.....................................................)? Dura haec taliaque iactamus, inhorruìt mare nubesque undique adductae obruerunt te-
nebris diem. Discurrunt nautae ad officia trepidantes velaque tempestati subducunt. Sed
c. Qual era l’unità di misura usata dai Romani per indicare la lunghezza delle strade? nec certus fluctus ventus im palerai1, nec quo destinaret cursum gubem ator sciebat. Sici-
.........................A quanti metri equivaleva?.......................... liam m od o ventus dabat2, saepissime A quilo convertebat huc illue obnoxiam ratem, et
d. Che cosa segnalava la distanza percorsa dalla città da cui si p artiva?....................... quod om nibus procellis periculosius erat, tam spissae repente tenebrae lucem suppresse-
(lat......................... ). rant, u t ne proram quidem totam gubemator videret. Itaque pemicies postquam manifes­
e. Quali strutture si trovavano a intervalli abbastanza regolari lungo la via? ta convaluit, Lichas3trepidans ad me supinas porrigit manus. E t illum quidem vociferan-
.........................A che cosa servivano?.......................................................................... tem in mare ventus excussit, repetitumque infesto gurgite procellà circum egit atque hau-
f. Che cosa erano, invece, le mansiones? sit. Tryphaenam autem prope iam exanimatam fidelissimi rapuerunt servi, scaphaeque
im positam cu m maxima sarcinarum parte abduxerunt certìssimae m orti4.
(Petronio)

g. Come potevano essere fatte le carte stradali? 'nec certus ... impulerat: «il vento cambiava di- 3Lychas: «Lica», è un uomo,
lezione di continuo». 4certissimae morti', «strapparono a»; dat. retto
’dabat: «spingeva verso». da abduxerunt.
h. Perché le vie d’acqua vennero sfruttate tanto dai Romani? Quali erano i vantaggi?

L E S S IC O di BASE 1
VERBI TEMATICI E ATEMATICI
ì. In quali condizioni viaggiavano i passeggeri sem plici sulle navi mercantili (lat. Ti presentiamo un elenco di verbi m olto frequenti in latino che incontrerai negli eser­
......................................... )? cizi sugli usi del presente e dell’imperfetto: completa i paradigmi e le traduzioni.

iidfero,.... fa c to ,.........
uppéto, .... g e ro ,..........
2. Traduci le seguenti espressioni senza consultare il dizionario; aiutati con la sche' m u lto ,.... habéo,.......
da II lessico dei viaggi. cimièro, .. interrumpo,
conficto, . m o v è o ,......
Ostium Oceani; ante ostium Padanum; Auster increbuerat; ventis secundis usi sumus; confido, .. pendéo,......
saevitia temporis; in constrato dormire-, semel navigavi; remiges conscribere; quinque na- contendo, p roh ib éo ,....
ves onerariae vela in altum dederunt-, p rò olei vectura n ih il solvistv, nautaè seduli; naufra- convento, relinquo, .....
giu m ac latrocinia apud Carthaginem vitavimus; ventis adversis in altum vela dari non do............ va lèo ,.........
potest; tum saeviit Boreas; litora proximae terrae conspicere. c iln c o ,....

3. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i termini e le espressioni ricon­


ducibili al tema del viaggio. Nella frase 4 c’è un presente indicativo: quale funzio­ Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con tre colori diversi il presente
ne ha? iterativo, gnomico e conativo.

1■M ’. Acilius Caninus naves nostras interiorem in portum post oppidum reduxit et ad ter- N em o libenter se inpraeteritum retorquet (Seneca). 2. Etiam stultis a cu ii ingenium fa-
ram deligavit faucibusque portus navem onerariam submersam obiecit et buie alteram mes (Fedro). 3. Aer movetur nobiscum ; quacumque imus, videtur quasi locum dare et
con iu n xit (Cesare). 2, Sigeo dubias a litore feci longà Pherecleàperfretapuppe vias. Venus cedere (Cicerone). 4. Nemo facere m etuit quod se bene didicisse confidit (Vegezio). 5. Sa­
dedit faciles auras ventosque secundos (O vidio). 3. Naves, ventum secundum nactae, tu rn i stella triginta fere annis cursum suum c o n fid i (Cicerone). 6. N um quam est fidelis
quarto die in p ortu m ad Ruspinam, ubi Caesar castra habuerat, incolum es pervenerunt cu m potente societas (Fedro). 7. Tantalus a labris sitiens fugientia captai flum ina [«a c ­
(B ellum A fricu m ). 4, Vela in altum dederunt ac diu m ultum que iactati tandem multis q u a »] (Ovidio). 8. Am ittit m eritoproprium qui alienum appetii (Fedro). 9. Suebi centum
post diebus siti inopiaque confecti ad Caesarem perveniunt (Bellum A fricu m ). 5. Venti pagos habere dicuntur, ex quibus quotannis singula m ilia arm atorum bellandi causa ex
prohibent exire carinas, invitis ire paratis aquis.Quis velit [«vo rreb b e »] in patriam vento finibus educunt (Cesare). 10. Ex parvis [neutro] saepe magnarum momenta rerum pen-
prohibente reverti? Ipse suam non praebet iter Neptunus ad urbem (Ovidio). dent (Livio).
140 S N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 9 L’indicativo 141

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

6. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i presenti storici (da soli e in di­
pendenza di cium) e cerchiando quelli letterari. !
SINTASSI DEL VERBO
I I e m p i d e l l ’i n d i c a t i v o ( i i )
1. Antem natium exercitus hostiliter in fines Rom anos incursionem facit; raptim fusi sunt i IMPERFETTO
igitu r p rim o impetu legionis Romanae et clamore hostes, oppidum captum est (Livio).
l'imperfetto esprime l’azione incompiuta nel passato e pertanto trova largo im piego nelle descri­
2. D u m ea conqu iru ntu r et conferuntur nocte intermissa, circiter h om inu m milia sex, si-
zioni e nelle narrazioni (imperfetto descrittivo o narrativo).
ve timore perterriti, sive spe salutis inducti, prim a nocte e castris Helvetiorum egressi, ad
Es. Hostes ex loco superiore nostros I nem ici premevano
Rhenum finesque Germanorum contenderunt (Cesare). 3. Animus aeger, ut ait Ennius,
premebant (Cesare). sui nostri da un’altura.
semper errai (Cicerone). 4. Galli, re cognita per exploratores, obsidionem relinquunt, ad
Caesarem om nibus copiis contendunt (Cesare). 5. Cleanthes bis argumentis docet quan­ Inoltre l’im perfetto può indicare un’azione:
ta vis insit caloris in om n i corpore (Cicerone). 6. D u m haec in Venetis geruntur, Q. Titu-
ripetuta (imperfetto di consuetudine);
rius Sabinus cum iis copiis, quas a Caesare acceperat, in fines Unellorum pervenit (Cesa­
Es. M. Caio cellam penariam rei publicae M arco Catone era solito chiamare
re). 7. D u m Albanus exercitus inclamat Curiatiis ut opem ferant fratri, iam Horatius, cae-
Siciliam nominabat (Cicerone). la Sicilia granaio dello Stato.
so hoste, victor secundam pugnam petebat (Livio). 8. Repentino adventu Caesarìs accldit
ut sine timore ullo rura colentes prius ab equitatu opprìmerentur quam confugere in op- lentata, ma non portata a termine (imperfetto di conato).
pida possent (Aulo Irzio ). 9. D u m conscrib itur Romae exercitus, castra hostium haud Es. Helvetii lintrìbus iunctis flumen Gli Elvezi tentavano di attraversare
p rocu l Allia flum ine posita sunt (L ivio). 10. Hostes universi in unum im petum faciunt transibant (Cesare). il fium e con zattere unite.
(Cornelio Nepote). 11. Villula quaeproxim a est Campano p on ti tectum praebuit, et paro-
chi, quae debent, Ugna salemque. H in c nos Coccei recipit pienissima villa, quae super est
ο. Traduci le seguenti frasi d’autore evidenziando con colori diversi gli imperfetti
Caudi cauponas (Orazio).
narrativi (o descrittivi), iterativi e di conato.
7. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sugli usi del presente; aiutati con
1. Ardua morus erat, gelido contermina fon ti (Ovidio). 2, Hostes nostros intra munitiones
la scheda II lessico dei viaggi.
ingredi prohibebant; at milites nostri locum ceperunt (Cesare). 3. Reliqui prìncipes in magis-
tratibus erant cotidieque fere a nobis in contionibus audiebantur (Cicerone). 4. Octavum
1. Mentre eravamo ferm i [usa m oror] in quella locanda, cessò di piovere. 2. Durante un
iam annum Saguntum sub hostium potestate erat (Livio). 5. Eo cum Caesar venisset, m ili-
viaggio da R om a alla Spagna si fanno sempre almeno dieci soste. 3. M entre Virgilio
tes D om itii pontem flum inis interrumpebant, sed, repulsi, se in oppidum receperunt (Cesa­
viaggiava con Mecenate da Durazzo verso Brindisi, le sue condizioni di salute peggio­
re). 6. Cotidie magnus undique navium numerus conveniebat quae [«affinché», + cong.]
rarono improvvisamente. 4. Mentre trascorrevi la notte nella stazione, ti raggiunsi di
commeatum supportarent (Cesare). 7. D o m i militiaeque boni mores colebantur; concordia
gran carriera con una nuova carrozza al quarto m iglio da Vada sulla via Aurelia. 5. Ed
maxima, minima avaritia erat; ius bonumque apud eos non legibus magis quam natura va-
ecco che i nostri corrono alle armi, superano il terrapieno e piom bano sui nem ici [usa
lebat (Sallustio). 8, Consules sedabant tumultus, sedando interdum movebant (Livio).
dei presenti storici].
i o. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sugli usi dell’imperfetto; aiutati
8. Traduci la seguente versione cerchiando i presenti che incontri e sta­
con la scheda II lessico dei viaggi.
bilendone il valore. Sottolinea inoltre i termini e le espressioni riconducibili al te­
ma del viaggio.
1. Viaggiavamo giorno e notte, con la pioggia e con il sole, senza fermarci mai [= non
ferm andoci m ai] in alcun alloggio. 2 . Cercavo di dormire [= im perfetto di conato],
U n a le tter a p e r C esare
stanco del lungo e pesante viaggio, ma le zanzare e le rane non mi permettevano di far­
Galli, re cognita per exploratores, obsidionem relinquunt, ad Caesarem om nibus copiis
lo. 3 .1 m iei compagni non volevano né interrompere il viaggio né fermarsi più spesso
contendunt. Hae1erant armatae circiter milia IX. Cicero Gallum reperii, q u i1 2 litteras ad
lungo la via. 4. Volevate puntare [= im perfetto di conato] direttamente su Roma, m a la
Caesarem deferat; hunc admonet, iter caute diligenterque faciat; perscribit in litterìs hostes
pioggia vi costrinse ad alloggiare nei pressi di Ariccia. 5. Dopo aver arrancato per tan­
ab se discessisse omnemque ad eum m ultitudinem convertisse. Quibus litterìs circiter me­
te miglia, tentavo di ristorarmi [= im perfetto di conato] dalla fatica.
dia nocte Caesar adlatis suos facit certiores eosque ad dimicandum anim o confirmat. Pos­
tero die, luce prima, movet castra et circiter milia passuum quattuor progressus trans vai-
I , El=l;hi[»h’l4 Traduci la seguente versione sottolineando gli imperfetti narrativi e
lem et rìvum m ultitudinem hostium conspicatur. Erat magni perìculi res tantulis copiis
cerchiando quelli iterativi. In grassetto trovi evidenziati due presenti: come si
in iqu o loco dimicare; tum, quoniam obsidione liberatum Ciceronem sciebat, aequo ani­
spiegano in un contesto temporale tutto al passato?
m o remittendum esse de celeritate existimabat; consedit et, quam aequissimo potest loco
castra com m unit. Interim speculatoribus in omnes partes dimissis explorat, q u o3 com -
U n a vita d i studi : ritratto d i P l in io il V ecchio
modissime itinere vallem transire possit.
Plinio erat acre ingenium, incredibile studium, summa vigilantia. Lucubrare Vulcanalibus
(Cesare)
incipiebat, non auspicandi causa sed studendi, statim a nocte multa, hieme vero ab bora
1Hae: sott. copiae. giuntivo deferat («porti»). septima ve/, cum tardissime, octava, saepe sexta. Ante lucem ibat ad Vespasianum impera-
2qui: «affinché», ha valore finale e regge il con- 3quo: è riferito a itinere. torem (nam ille quoque noctibus utebatur), inde ad delegatum sibi officium. Reversus do-
142 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 9 L’indicativo 143

E S E R C IZ I

m unì reliquum temporis studiis reddebat. Post cibum saepe (quem interdiu levem et faci- 12. Traduci le seguenti frasi d’autore evidenziando con colori diversi i perfetti sto­
lem veterum more sumebat) aestate iacebat in sole, lìber legebatur, adnotabat excerpebat- rici, logici e gnomici.
que. Post solem plerumque frigida aqua lavabatur, deinde gustabat dormiebatque m in i­
m um ; mox, quasi alio die, studebat in cenae tempus. Surgebat aestate a cena luce, hieme I . Homines vitam suam et amant et oderunt (Seneca). 2, N on in eo cui facta est iniuria, sed
intra prìm am noctis et tamquam aliqua lege cogente. Haec inter medios labores urbisque in iis qui fecerunt sceleris et conscientiae poena permansit (Cicerone). 3. Urbem Romam,
fremitum. In secessu solum balinei tempus studiis eximebatur (cum dico balinei, de inte- sicuti ego accepi, condiderunt initio Troiani (Sallustio). 4. Heri veni in Cumanum, eros ad
rìoribus1loquor; nam, dum d estrin gitu r tergiturque, audiebat aliquid aut dictabat). te veniam fortasse (Cicerone). 5. Me Caesar odisse potu it numquam, ne tum quidem cum
(Plinio il Giovane) dissidebamus (Cicerone). 8. Avarìtia et luxuria om nia magna everterunt (Livio). 7. Par-
'de interioribus = «del suo momento più intimo». vum ego te, Iugurtha, in meum regnum accepi (Sallustio). 8. Mortem sapientes numquam
inviti, fortes saepe etiam libenter oppetiverunt (Cicerone). 9. «Cylindrus ego sum: non no-
SINTASSI DEL VERBO visti nomen m eum ?» «E g o te non novi, neque novisse adeo volo » (Plauto). 10. Ludus
enim genuit trepidum certamen et iram, ira truces inimicitias et funebre bellum (Orazio).
I TEM PI d e l l ' in d ic a t iv o ( i l i )
I I. Nec dispares Trebelleni Rufi et Sextii Paconiani exitus fuerunt: nam Trebellenus sua ma-
IL PER FE TTO
nu cecidit, Paconianus in carcere strangulatus est (Tacito). 12. «D ie mihi, ecquid [= non­
II p e r f e t t o , che indica u n ’a z i o n e c o n c l u s a n e l p a s s a t o , può assumere sia valore di tem po storico ne]|meministi tuorum parentum nomina, patris atque matris?» «M e m ìn i» (Plauto).
(perfetto storico) sia di tempo principale (perfetto logico):
13. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sugli usi del perfetto; aiutati con
- il p e r f e t t o s t o r i c o denota un’azione compiuta nel passato senza riferim ento ad altra azione, pre­ la scheda II lessico dei viaggi.
sente o passata (e di solito si rende in italiano con un passato remoto);
Es. Cameades nonaginta v ix it annos (Cicerone). Cameade visse novantanni. 1. H o paura di affrontare questo viaggio con te. 2. Siete soliti viaggiare in carrozza, ep­
pure sapete che non tutte le strade sono adatte. 3. Sappiamo bene che i Rom ani odia­
- il p e r f e t t o l o g i c o denota un’azione compiuta nel passato le cui conseguenze perdurano nel presen­
vano il nome stesso di re, perché ricordavano la cm deltà di Tarquinio il Superbo. 4. Al
te (e pertanto in genere si rende in italiano con un passato prossimo).
nostro ritorno ricordavo perfettamente ogni singolo particolare e ogni singolo episo­
Es. N on vitiu m nostrum, sed virtus nostra N on la nostra colpa, ma la nostra
dio del nostro lungo viaggio in Oriente. 5. Ti dico che so tutto, credimi, di quell’oste e
nos a d flix it (Cicerone). virtù ci h a a b b a t t u t o .
della sua locanda sulla via Emilia.
n b Particolari p e r f e t t i l o g i c i c h e a c q u i s t a n o v a l o r e d i p r e s e n t e sono m e m ìn i, odi, n o v i e c o n s ta ­

vi. Se il perfetto di questi verbi ha valore di presente, il piuccheperfetto avrà valore di imperfetto, il fu­ 14. Traduci le seguenti frasi d’autore dopo aver scelto la forma corretta.
turo anteriore di futuro semplice, e così via.
1. Cum obsistere malis nequirent Petelini, legatos Rom am ad praesidium petendum mitte-
Il perfetto può avere anche valore acronico: in tal caso si parla di p e r f e t t o g n o m i c o , usato per riferi­
bant/miserunt (Livio). 2. Duae legiones, quae proxim e conscrìptae erant, totum agmen
re sentenze di carattere universale.
riaudehant/clauserunt (Cesare). 3, N u llu m magnum ingenium sine mixtura dementiae
Es. Festinatio multos pessum dedit (Tacito). La fretta r o v i n a fleti, ha rovinato) molti.
erat/fuit (Seneca). 4. N um dubitas, Catilina, id me imperante facere quod iam tua sponte
faciebas/fecisti ? (Cicerone). 5. Nemo nisi vietar pace bellum mutavit/mutabat (Sallustio).
L E S S IC O d i B A S E 2 ■ ■ ------Ί
I P E R F E T T I L O G IC I C O N S IG N IF IC A T O D I P R E S E N T E 15. ΕΞΠ2ΕΙΠ3 Traduci la seguente versione sottolineando i perfetti e stabilendone
I principali perfetti logici che hanno valore di presente sono: il valore.
c o n s u è v i : m i sono abituato, q u in d i sono solito
m e m ì n i : ho richiamato alla memoria, q u in d i ricordo 1 T r a ia n o , l’ im p e r a t o r e id e a l e

n o v i : ho conosciuto, q u in d i so Nervae successit Ulpius Traianus, natus Italicae in Hispania, familià antiqua magis quam
o d i: ho concepito odio, q u in d i odio clard. Rempublicamitaadministravit, ut omnibus principibus merito praeferatur. Inusita-
Completa le traduzioni degli altri tempi e m odi richiesti. tae civilitatis etfortitudinis fuit. Rom ani imperii, quod post Augustum defensum magis fue-
rat quam nobiliter ampliatum, fìnes longe lateque diffudit: urbes trans Rhenum in Germa­
IN D IC A T IV O PIU C C H E PE R FE TTO n o v é r o :.......................................................................... nia reparavit; Daciam, Decibalo vieto, subegit; Armeniam, quam occupaverant Parthi, rece­
c o n s u e v é ra m : .............................................................. o d é r o : ...................................................................... pii; magnam Persidis regionem, Seleuciam, Ctesiphontem, Babylonem tenuit; usque ad In ­
m e m in é r n m :................................................................ IN F IN IT O P E R F E TTO
dine fines et mare Rubrum accessit atque provincias fecit Armeniam, Assyriam, Mesopota-
n o v é r n m : ....................................................................·.. miam. Arabiam postea in provinciae formam redegit; in mari Rubro classem instituit, ut per
c o n s u e v is s e :................................................................
o d é r a m : ....................................................................... eam Indine fines vastnret. Glorinm tnmen militnrem civilitate et moderatione supernvit, Ro-
m e m in is s e :.................................................................
mae et per provincins nequnlem se omnibus exhibens, liberalis in cunctos, publice priva-
IN D IC A T IV O FUTURO A N T E R IO R E n o v is s e :..........................................................................
timque ditans omnes et honoribus nugens quos vel mediocri fnmiliaritute cognovisset1.
c o n s u e v é r o :................................................................. o d is s e :........................................................................... (Eutropio)
m e m in é r o :.................................................................
1cognovisset: traduci come se fosse cognoverat.
145
le z io n e B L’indicativo
1 S I N T A S S I D E L V E R B O
e s e r c iz i
E S E R C IZ I

18. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulla legge dell’anteriorità; aiu­
|SINTASSI DEL VERBO tati con la scheda II lessico dei viaggi.
LA LE G G E D ELL'AN T ER IO R IT À
1, N on appena ci saremo ristorati, riprenderemo il cammino per Fiesole. 2, Appena ar­
Il latino è m olto attento alla relazione fra i tempi delle diverse azioni, a differenza dell’italiano che riverò in città, ti mostrerò tutto il viaggio sulla carta (dipinta). 3. Se vi unirete a noi per
spesso presenta come contemporanee due azioni che, in realtà, non lo sono (usando per entrambe lo questo tratto di strada, il viaggio ci sembrerà meno faticoso. 4. Se domani parti per Co­
stesso tempo): per esempio, se in italiano si dice «Paolo rìcorda tutto quello che impara», in latino si rinto, qui farò tutto io. 5, Le leggi dei Germani vogliono che [u t], se uno sente (qual­
direbbe «Paolo rìcorda tutto quello che ha imparato·», perché l’azione di imparare è necessariamente che) voce sullo Stato, (la) riferisca a un magistrato.
anteriore a quella di ricordare.

La relazione di anteriorità tra l ’azione della proposizione reggente e quella della proposizione di­ ----------- SINTASSI DEL VERBO
pendente all’indicativo è espressa:
l <> STILE EPISTOLAR E
- dal perfetto nella subordinata in rapporto al presente nella reggente;
Es. Omnia sunt incerta cum a iure Tutto è incerto quando si trascura Nello scrivere una lettera i Romani facevano un uso dei tempi molto particolare: scrivevano, cioè, pen­
discessum est (Cicerone). (lett. si è trascurata) la legge. sando al momento in cui la persona a cui stavano scrivendo avrebbe ricevuto la lettera. Si trovano quin ì.
l’imperfetto o il perfetto al posto del presente italiano;
- dal piuccheperfetto nella subordinata in rapporto a un tempo storico nella reggente; il piuccheperfetto al posto del passato remoto o del passato prossimo italiano;
Es. Cum cohors im petum fecerat, hostes Quando la coorte sferrava l’attacco la coniugazione perifrastica attiva con eram al posto del futuro italiano.
refugiebant (Cesare). (lett. aveva sferrato), i nem ici si ritiravano. Es. N ih il habebam quod scrìberem neque enim N on ho (lett. avevo) nulla da scrivere,
- dal futuro anteriore nella subordinata in rapporto al futuro semplice nella reggente. novi quicquam audieram (Cicerone). né ho udito (lett. avevo udito) nulla di nuovo.
Es. Haec si Antonius fecerit, erit integra Se Antonio farà (lett. avrà fatto) questo, In m odo analogo vengono ‘retrodatati’ anche gli avverbi: eo die, «quel giorno», equivale a hodie, «o g ­
nobis potestas deliberandi (Cicerone), noi avremo piena facoltà di deliberare. gi»; pridie, «il giorno prima, l’altroieri», equivale a/ieri, «ie ri»; postridie opostero die, «il giorno do-
po, dopodom ani», equivale a eros, «dom ani». .
Es. Ad tuas rescripseram pridie (Cicerone). Alla tua lettera ho risposto xen.
I a lettera inizia sempre con il nome del mittente in nominativo, seguito dal nome del destinatario m
16. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i verbi che esprimono un rap­ dativo e la form ula s. d. (= salutem dicit, «saluta») o s. p. d. (= salutem plurìm am dicit, «saluta molto
porto di anteriorità rispetto al verbo della principale; quindi traducili prima let­
C( irdialm ente») o semplicemente s.
teralmente e poi liberamente, come negli esempi della scheda grammaticale
precedente.
Quindi segue immediatamente una formula di saluto del tipo Si vales (valetis) bene est,* Se stai (sta­
le) bene, sono contento», oppure Si vales (valetis) ego valeo, «S e stai (state) bene, io sto bene», siglate
1. N ih il invenietur, si contenti fuerimus inventis (Seneca). 2. Cito rumpes arcum, semper
si tensum habueris (Fedro). 3. Desines timere, si sperare desieris (Seneca). 4. Caesar, quos anch’esse con s. v. b. oppure s. v. b. e. e. v. (Si vales, bene est, ego valeo).
Alla fine, la lettera si chiude con la formula vale, «starami bene», o valete, «statemi bene». La data
laborantes suspexerat, his subsidia submittebat (Cesare). 5. Sapiens erìs, si clauseris au-
. viene messa in calce, al term ine della lettera, preceduta da d. (= data, sott. epistula, «la lettera e stata
res (Seneca). 6. Qui mentiri solet, perìerare consuevit (Cicerone). T. Si qui aut prìvatus
: consegnata [al postino, tabellarius] il giorno...); segue l’indicazione del luogo da cui parte la lettera
autpopulus eorum decreto non stetit, Druides ei sacrìficiis interdicunt (Cesare). 8. Ut se-
mentem feceris, ita metes (Cicerone). 9. Q ui restiterunt, discedunt saepissime superiores i (espresso con un complemento di m oto da luogo, più raramente di stato m luogo).
Es. D. prì. Id. Nov. Athenis (= data pridie Atene, 12 novembre (feti, consegnata
(Cicerone). 10. Quotiens quaeque cohors procurrerat, ab ea parte magnus numerus hos-
: Idus Novem bres Athenis) il giorno prima_ddle_I_d_i di nove_mbre, d_a Atene)
tium cadebat (Cesare).

17. Completa le seguenti frasi con i verbi che trovi indicati tra parentesi quadre: co­
niuga alTindicativo la forma verbale richiesta rispettando la legge dell’anterio­ LESSICO di BASE 3
rità, poi traduci.1
5
4
3
2 | V E R B I E P IS T O L A R I
Ti presentiamo un breve elenco di verbi che ricorrono spesso nelle lettere. Completa i
1. Confecto itinere, Verres, cum ad aliquod o p p id u m .............................[verno, III pers.
paradigmi e inserisci la traduzione appropriata al contesto epistolare.
sg.], lecticd usque ad cubiculum deferebatur (Cicerone).
2. Q u a e .............................[sum, III pers. sg.] causa, m ox videro (Cicerone). m uto, ....
a ccip io ,...............
3. Haec s i ............................. [censeo, II pers. pi.], patres conscripti, brevi tempore li- rescribo,
(salutem) dico, ....
bertatem p opu li R om ani auctoritatemque vestram recuperabitis (Cicerone). scrib a ,...
(epistulam) dieta,
4. R om ani eos capitis damnabant qui cu stod ia s.........................................[desero, III valeo, ....
(epistulam) d o ,....
pers. pi.].
exspecto,............
5. Sim u l ac hoc o p u s .............................[co n fid o , I pers. sg.], saepius ad te scrìbam.
146 N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 9 L’indicativo 147

E S E R C IZ I

l 9· Sci° g l i le seguenti sigle caratteristiche dello stile epistolare e traducile. venti contrari e le coste lungo le quali stiamo navigando sono infestate da pirati. 3. Le
nostre navi da carico arriveranno domani nel porto di Ostia. Addio. Cartagine, 14 giu­
Seneca L u cilio suo s .; Cicero Quinto fratri s. p. d.; d. pri. Kal. Oct.; d. a. d. V II Id. Mai. gno. 4. Siamo salpati da Brindisi la notte scorsa e siamo giunti la mattina di oggi a Du-
Brundisio; C. Plinius Traiano im peratori; d. a. d. V I K a l Mari. Cartilagine: s. v. b. e. e. v.; razzo. 5. Caro Antonio, se stai bene, io ne sono lieto, io sto bene. Ieri ho risposto a tutte
d. Non. Apr. ; M. Cicero Trebiano s. le tue lettere e oggi ho saputo del tuo trionfo. Domani consegnerò questa lettera al cor­
riere e gli chiederò di recapitartela il prima possibile.
20- Traduci i seguenti passi d'autore prestando attenzione alle parole in grassetto,
che evidenziano le peculiarità dello stile epistolare (uso dei tempi verbali e de­ 23. Traduci la seguente versione esercitandoti sullo stile epistolare.
gli avverbi, formule). Sottolinea inoltre le parole o le espressioni riconducibili al lessico del viaggio.
Disponi infine nella tabella le date e analizzale sciogliendo le sigle.
1· Cicero Varroni. Caninius noster me tuìs verbis admonuit ut scriberem ad te si quid
esset quod putarem te scire oportere (Cicerone). I l viaggio d i cicerone
2. Cicero A ttico s. N u n c iter conficiebamus aestuosa et pulverulentà via. Dederam Tullius et Cicero Pironi suo s. p. d.
[sott. litteras] Epheso pridie; has dedi Trallibus. Nos Asia accepit admirabiliter. Nos a te, ut scis, discessimus a. d. I I I I Non. Nov., Leucadem venimus a. d. V i l i Id. Nov.,
Adventus noster fu it nem ini ne m inim o quidem sumptui. Erat m ih i in anim o recta a. d. V II Actium . Ib i propter tempestatem a. d. V I Id. m orati sumus. Inde a. d. V Id.
proficisci ad exercitum. Vale (Cicerone). Corcyram bellissime navigavimus. Ib i retenti ventis sumus usque ad a. d. V I I II Kal. In-
3· M. Cicero Trebiano s. Ego quanti te faciam sum m ihi ipse testis. E t Postum uleno et terea qui cupide profecti sunt m ulti naufragia fecerunt. Nos eo die cenati solvimus. Inde
Sestio et saepissime A ttico nostro proximeque Theudae, liberto tuo, totum me patefe- Austro lenissimo caelo sereno nocte illa et die postero in Italiam ad Hydruntem ludibun-
ci et haec iis singulis saepe dixì, quacumque repossem, me tibi et liberis tuis satis fa- di pervenimus eodemque vento postridie bora I I I I Brundisium venimus. A. d. VKal. Dee.
cere cupere (Cicerone). servus Cn. Planci Brundisii tandem aliquando m ih i a te exspectatissimas litteras reddi-
4. C. Plinius Traiano imperatori. Tua quidem pietas, imperator sanctissime, optave- dit datas Id. Nov., quae me molestia valde levaverunt. Asclapo medicus piane confirm at
rat, ut quam tardissime succederes patri; sed di immortales festinaverunt virtutes propediem te valentem fore. Scio te om nia facturum esse ut nobiscum quam prim u m sis,
tuas adgubem acula reipublicae (Plinio il Giovane). sed tamen ita velim u t1neproperes. Te hoc rogo et a te peto ne temere naviges (solent nau-
5. M. Cicero s. p. d. Dolabellae. N on sum ausus Salvio nostro n ih il ad te litterarum tae festinare quaestus sui causa). Cautus sis, m i Tiro; mare magnum et difficile tibi est.
dare; nec mehercule habebam quid scriberem nisi te a me m irabiliter am ari (C ice­ Si poteris, cum M escinio (caute is solet navigare), si minus, cum honesto aliquo hom i-
rone). ne, cuius auctoritate navicularius moveatur. Vale, salve.
X IV Kal. Mai.
21 - Traduci le seguenti frasi d’autore esercitandoti sullo stile epistolare. (Cicerone)

1* Cicero F. Tironi suo dulcissimo s. Cum vehementer tabellarios exspectarem cottidie, 'ita velim ut: «vorrei che».
aliquando venerunt post diem quadragensimum et sextum quam a vobis discesserant
(Cicerone). 2. Corcyrae fuim us usque ad a. d. X V I Kal. Dee., tempestatibus retenti A d
X V Kal. in p ortu m Corcyraeorum ad Cassiopen processimus (Cicerone). 3, Iam iamque
video bellum. Ad haec rescribe. Tabellarium meum Kalendis Rom a profectum esse sine
tuis litteris miror. D. Id. Nov. (Cicerone). 4. Brundisio profecti sumus a. d. I I Kalendas
Maias, per Macedoniam Cyzicum petebamus. Vale (Cicerone). 5. Postridie ad Tulliam
scripturus eram; ad te non multa scripsi, quod exspectabam tuas litteras ad eas, quas ad
te pridie dederam (Cicerone). 6. De Q uinto fratre n un tii tristes nobis venerant ex ante
VERSIONE Traduci in latino la seguente versione esercitandoti sullo stile epi-
diem tertium Nonas Iunias usque ad pridie Kalendas Septembres (Cicerone). 7. Ego ta­
bellarios postero die ad vos eram missurus, quos p u to ante venturos quam nostrum Sau- stolare.
feium (Cicerone). 8. Ego me in Cumano et in Pom peiano satis com m ode oblectabam, et
ClCERONE A VARRONE
eram futurus in iisdem locis usque ad Kalendas Iunias (Cicerone). 3. Ego has litteras pr.
Cicerone saluta Varrone.
Non. Quinci, proficiscens Athenis dedi, cum ibi decem fuissem dies (Cicerone). 10. Ante
Anche se non ho di cosa scriverti, ciononostante non ho potuto non dare nulla a Cani-
diem septimum Idus Apriles alteram tibi eodem die hanc epistulam dictavi, et pridie de­
nio che veniva da te. Ti scrivo perciò ciò che credo che tu voglia, (cioè) che presto verrò
deram longiorem (Cicerone).
da te. Considera, ti prego [usa quaeso], se è giusto che noi stiamo in questi luoghi,
22· Traduci in latino esercitandoti sullo stile epistolare; aiutati con la scheda II les­ mentre divampa un così grande e grave incendio1in città. Sebbene la situazione sia
sico dei viaggi. tanto triste, sembra tuttavia che le nostre arti portino - non so in che modo - frutti più
copiosi di quanto (ne) portassero un tempo, sia perché non troviamo conforto in nes-
sun’altra cosa, sia perché la gravità della malattia fa sì che abbiamo bisogno della m e­
1- Caio saluta m olto cordialmente l’amico Giulio. Ieri ho ricevuto la tua ultima lettera,
che il postino m i ha consegnato mentre stavo uscendo di casa. 2. Cicerone saluta la m o­ dicina e ora si riveli la sua forza, che non avvertivamo quando eravamo in salute.
glie Terenzia e la figlia Tullia. Oggi sono preoccupato per il tempo: il mare è preda di 1incendio: si tratta della guerra civile fra Cesare e Pompeo.
148 N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 9 L’indicativo 148

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

los obversatur rei publicae dignitas (Cicerone). 10. Ad m ortem te, Catilina, duci iussu
SINTASSI DEL VERBO consulis iam pridem oportebat (Cicerone). 11. A n i non suscipi bellum oportuit, aut gerì
IL ‘ f a l s o c o n d i z i o n a l e ’ prò dignitate populi Rom ani et perfici quam p rim u m oportet (Livio). 12. In tranquillo
In latino talvolta una forma verbale all’indicativo equivale nel senso a un condizionale italiano mari tempestatem adversam optare dementis est (Cicerone).
(m odo che, lo ricordiam o, in latino è assente). In particolare:
- l'indicativo presente equivale al condizionale presente;
26. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul ‘falso condizionale’; aiutati
- I indicativo imperfetto, perfetto o piuccheperfetto equivalgono al condizionale passato.
Questa differenza nell’uso dei m odi si verifica con: con la scheda I I lessico dei viaggi.
- i verbi che indicano obbligo, possibilità, convenienza, com e possum, debeo, licei, oportet, necesse
est, decet e con la coniugazione perifrastica passiva; 1. Sarebbe stato necessario salpare prima da Atene. 2. N on avresti potuto com portar­
- i verbi di volontà volo, nolo e malo-, ti m eglio con loro. 3. Sarebbe lungo raccontare tutto il viaggio; sappi però che il 10
aprile siamo approdati a Brindisi e lì ci siamo fermati quattro giorni. 4. Avrei voluto
- il verbo su m accompagnato da un aggettivo neutro, come longum est, iustum est, melius est ecc.;
scriverti di più [= più cose], ma il dolore me (lo ) impedisce. 5. Sarebbe m eglio aspet­
- il verbo s u m accompagnato da un genitivo di pertinenza, com e sapientis est, dementis est, eius est,
meum est ecc.; tare venti più favorevoli e seguire la rotta lungo la costa tirrenica.
- espressioni negative con verbi che significano «credere» riferite al passato, com e num quam pitta­
vi o num quam arbitratus sum («n on avrei mai creduto») ecc.
27. PI 4 ;L4M ' IA Traduci la seguente versione cerchiando tutte le forme verbali che
Es. Innum erabilia dici p oss u n t in Si potrebbero dire innumerevoli
hanc sententiam (Cicerone). cose in questo senso.
hanno valore di ‘falso condizionale’. Sottolinea inoltre termini ed espressioni ri­
conducibili al tema del viaggio.
Volumnia d eb u it in te officiosior Volunnia avrebbe dovuto essere
esse (Cicerone). più cortese verso di te.
S c ipio ne parla a i suoi soldati pr im a della b attaglia d el T icino
L o n g u m est om nia enumerare Sarebbe lungo elencare «L ic u it in Hispaniam, provinciam meam quo iam profectus eram, cum exercitu ire meo,
proelia Hannibalis (Cornelio Nepote). tutte le battaglie di Annibaie. u b i1et fratrem constiti participem ac periculi socium haberem et Hasdrubalem potius
quam Hannibalem hostem et m inorem haud dubie m olem belli; tamen, cum praeter-
LESSICO di BASE 4 veherer navibus Galliae oram, in terram egressus, praemisso equitatu ad Rhodanum m o­
I ESPRESSIONI CHE SI RENDONO CON IL FALSO CONDIZIONALE’
vi castra. Equestri proelio hostem f udì; peditum agmen, quod in modum fugientium rap-
lim agebatur, quia adsequi terra non poteram, regressus ad naves quanta maxime potui
Ti presentiamo una lista di verbi ed espressioni che si traducono spesso con il ‘falso celeritate tanto maris terrarumque circuitu, in radicibus prope Alpium huic timendo2
condizionale’: com pleta le traduzioni usando, appunto, il condizionale italiano. hosti obvius fui. Licu it ad Erycem clausos ultim o supplicio humanorum, fame interfìcere;
licu it victrìcem classem in Africam traicere atque intra paucos dies sine ullo certamine
aequum est. longum e st:..... Carthaginem delere; veniam dedimus precantibus, emisimus ex obsidione, pacem cum
bene e s t:..... melius f u t i: ..... non sperabam: victis fecimus, tutelae deinde nostrae duximus, cu m Africo bello urgerentur».
convènti: .... necesse e s t:...... o p o rte t:.......... (Livio)
debet:......... non arbitràbar: p o s s u m :.........
d ecet:......... sapientis est: ... lubi: «dove avrei avuto»; regge haberem. divo in funzione di aggettivo.
lic e i:........... non existimabam: utile e s t:......... Himendo: «che deve essere temuto»; è gerun-

25. Traduci le seguenti frasi d'autore sottolineando i verbi o le espressioni che van­ i. .«ORATORIO B! THAUliZIO NE
no rese con il ‘falso condizionale'. a. Che funzione logica svolgono gli accusativi participem e socium nel I periodo? E
l’accusativo hostem?
t , Si homines rationem bono consilio a dis immortalibus datam in fraudem malitiam- b. Il cum narrativo dello stesso periodo {cum praeterveherer) assume valore concessi­
que convertunt, non dari illam quam dari hum ano generi melius fu ti (Cicerone). 2 , L on ­ vo, causale o temporale?
gum est, si velim [«vo le ss i»] Theophrasti quoque sententiam de eodem morbo recensere c. Nel II periodo l’accusativo (peditum) agmen dipende da agebatur, adsequi o regressus ?
(Apuleio). 3. Volo ad Serapim deferti (Catullo). 4. Neque ego maxima imperia in vos de­ d. Fai l’analisi del periodo del segmento di testo colorato aiutandoti con la scomposi­
sidero, et vos in me n ih il praeter me ipsum intueri decet (Livio). 5. Sapientis est consi- zione ad albero che ti proponiamo:
liu m explicare suum de maximis rebus et honesti et diserti (Cicerone). 6. Quis L. Philip-
pu m sum m o ingenio, opera, gratta, nobilitate a M. Herennio superari posse arbitratus A
est? (Cicerone). 7. N on debebam ego abs te has litterasposcere; me enim tabulas tuas ha- n
bere et proferre oportebat (Cicerone). 8. Pro di immortales! In aqua num quam credidi B D E
voluptatem inesse tantam (Plauto). 9. Possum multa dicere de liberalitate, de domesticis
officiis, de trìbunatu militari, de provinciali in eo magistratu abstinentia; m ih i ante ocu- C
150 S I N T A S S I PEL VE R B O ■s i n t a s s i p e l v e r b o 151

E S E R C IZ I
Il congiuntivo
Term ini d e i v ia g g ia r e n el t e m p o e n ello s p a z i o fin U si nelle proposizioni indipendenti
1 LATINO | Λ iter, n., «viaggio». • mare, n., «mare». # navis, f., «nave». lì Il com m ercio
----— ——................................ ..... —------ ^XM
ITALIANO (der.) itinerario, m. (sono rimaste mare, m. nave, f.
però in uso alcune locuzioni ri­
prese tali e quali dal latino: iter,
...... ■ * - ' · - ■ · ·i
SINTASSI■ DEL■ VERBO
■ ■ ■ '
termine burocratico che indica
una procedura lunga e complessa, 11 < (IN G IU N T IV O ESORTATIVO
e in itinere, «in corso d’opera»).
11congiuntivo è un modo usato prevalentemente nelle proposizioni dipendenti; tuttavia non manca-
FRANCESE (der.) itinéraire, m., «itinerario». mer, f., «mare». iκ>esempi anche nelle proposizioni indipendenti, dove il congiuntivo assume dei valori ben definiti.
navìre, m., «nave».
SPAGNOLO (der.) itinerario, m., «itinerario». mar, m., «mare». I vari tipi di congiuntivi indipendenti possono essere raggruppati in due categorie:
navio, m., «bastimento».
INGLESE i congiuntivi di tipo volitivo, che sono tutti contraddistinti dalla negazione ne:
(der.) itineracy, «il viaggiare». sea, «mare». ship, «nave». i (ingiuntivo esortativo;
TEDESCO (der.) Itinerar (o Itinerarium ), Meer, n., «mare». t ( ingiuntivo ottativo;
Schiff, n., «nave».
n., «itinerario». i (ingiuntivo concessivo;
i congiuntivi di tipo potenziale, caratterizzati dalla negazione non:
congiuntivo potenziale;
( ( ingiuntivo dubitativo;
i ( ingiuntivo suppositivo e irreale.

( ominciamo a esaminare il congiuntivo esortativo, che esprime un’esortazione, un consiglio, un


comando. In genere si usa al tempo presente e alla I e III persona singolare e plurale. La form a ne-
gal iva è introdotta da ne (neve se coordinata a un’esortazione già negativa, neque a una positiva), op-
I mi e dai pronomi-aggettivi indefiniti negativi nemo, nihil, nullus, che ‘assorbono’ in sé la negazione.
Es. Respiciamus eorum exempla quorum Guardiamo gli esempi di coloro
laudamus patientiam (Seneca). di cui lodiam o la pazienza.
Bonis ne ìrascamur (Cicerone). Non adiriamoci con i buoni.
Amemus patrìam, pareamus senatui, Amiamo la patria, obbediamo al senato,
consulamus bonis; praesentis fructus prendiamoci cura delle persone dabbene;
neglegamus; posteritatis gloriae trascuriamo i vantaggi immediati;
serviamus (Cicerone). operiamo per la gloria fra i posteri.

mii II congiuntivo esortativo usato al tempo perfetto e alla II persona singolare e plurale, preceduto
dalla negazione ne, viene im piegato per esprimere un divieto, una proibizione, e a tutti gli effetti vie­
ne usato per l’imperativo negativo, com e hai già imparato nel I volume, Lezione 30, p. 476.
Es. Ne vos quidem, iudices ii qui me Non temete la morte neppure voi,
absolvistis, mortem timueritis (Cicerone). giudici che m i avete assolto.

ΕΖΞ3m sm m m
( empietà le seguenti espressioni esercitandoti sul congiuntivo esortativo.

P u e ri,....................... [usa pareo] magistro! Ragazzi, obbediamo al maestro!


........................ [usa video] illam tabulam. Guardiamo quel quadro.
........................ [usa abeo] captivi et Se ne vadano i cattivi e restino i buoni.
........................ [usa maneo~\ boni.
........................ [usa taceo]: molesti sunt. Che stiano zitti: sono fastidiosi.
Ne d iffic ilia .......................[usa opto], N on desideriamo le cose difficili.
N em o de n o b is ...................... [usa excello]. Nessuno di noi eccella su tutti.
i S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e IO Il congiuntivo _
___
___
__153

1
E S E R C IZ I
lé m -iE .

L’A U T O R E , IL T E S T O

Le merci preziose dell’Arabia (Plinio il Vecchio, Stona naturale, 12,82-84)

Questo brano è tratto dalla Storia naturale di Plinio il Vecchio, autore n e ll secolo d.C. di una
monumentale opera enciclopedica. I l passo che ti proponiam o descrive le merci pregiate che
venivano esportate dall’Arabia.

N on sunt eorum cinnam om um aut casta, Gli Arabi non hanno il cinnamomo o la cannella e tutta-:»
et tamen felix appellatur Arabia, falsi et in­ via l’Arabia è chiamata «felice», un epiteto falso e pieno
grati cognom inis, quae hoc acceptum su- di ingratitudine, che fa passare per avuto dagli dèi cele­
sti ciò che la regione deve agli dèi inferi. L’ha resa pro­
peris ferat, cu m plus ex eo inferis debeat.
spera il lusso degli uomini anche nella morte, i quali bru­
Beatam illam fecit h om in u m etiam in m or­ ciano per i defunti quei prodotti che si intendevano crea­
te luxuria quae dis intellexerant genita inu- ti per gli dèi. Gli esperti assicurano che l’Arabia, con i
rentium defunctis. Periti rerum adseverant frutti di un anno, non produce tanto quanto l’im perato­
re Nerone fece bruciare al funerale della sua Poppea. Si
non ferre tantum annuo fetu, quantum Ne­
considerino poi I tanti funerali ogni anno in tu tto il m ori- ' neta d’argento (denarius) del valore spingevano nel mare, il bacino era d’affari molto maggiore rispetto al
ro princeps novissim o Poppaeae suae die do e i profumi accumulati in massa in onore dei cadave­ di dieci assi, che aveva come mone­ collegato a Ostia da tre canali e dal­ commercio estero. Secondo la te­
concremaverit. A e s tim e n tu r post ea toto ri, mentre agli dèi se ne offrono solo le briciole. D’altron­ te divisionali il quinarius e il sester- la via Flavia. Il nuovo porto, il co­ stimonianza delle fonti, Roma im­
orbe singulis annis tot funera acervatim- de gli dèi non erano meno propizi quando li si adorava' lius, equivalenti, rispettivamente, siddetto portus Augusti Ostiensis portava lana dalla Liguria, dalla
que congesta h o n o ri cadaverum quae dis con la farina salata; anzi, è evidente, erano più benevo­ alla metà e a un quarto del denario. che con la sua scarsa profondità Sabina e dal Sannio; legname e re­
li. Ma ancora più fortunato è il mare d ’Arabia; infatti dà metteva a rischio le navi, fu poi sina dalla Sila; vino e olio dall'E-
per singulas micas dantur. Nec minus p ro­
questo l’Arabia trae le perle che esporta. E secondo la sballa re p u b b lic a all’impero inaugurato da Nerone. Traiano fe­ truria e dalla Campania; suini dal­
p in i erant m ola salsa supplicantibus, im - valutazione più bassa, ogni anno l’India, i Seri e la peni­ Le guerre puniche, che estesero il ce costruire un terzo bacino, più in­ la valle del Po; grano dalla Sicilia.
m o vero, ut palam est, placatiores. Verum sola d ’Arabia sottraggono al nostro impero cento milio­ predominio di Roma su tutto il Me­ terno e quindi più protetto, il por­
Arabiae etiam num felicius mare est; ex ilio ni di sesterzi: tanto ci costano il lusso e le donne. li iterraneo, dettero un impulso no­ tus Traiani, rendendo più agevole ...e m erci im p o rta te
tevole al commercio e alle attività l'approdo a Roma delle merci im­ Il commercio con l’estero riguar­
namque margaritas m ittit. M inim aque IM P A R IA M O S U B IT O ...
di tipo imprenditoriale; infine la portate e togliendo definitivamente dava per lo più i beni di lusso (deli-
com putatione m iliens centena m ilia ses- conquista delle Gallie, dei paesi sul­ a Pozzuoli il primato di porto com­ ciae): dall’Arabia si importavano
tertium annis om nibus India et Seres et aestim entur, «siano conside­ la riva destra del Danubio, della Da­ merciale. Un altro importante por­ le perle (margaritae), mentre dal­
rati»: aestimentur è un con­ to romano era quello di Brindisi, l’Estremo Oriente provenivano
paeninsula illa im perio nostro adim unt: cia, della Mesopotamia e dell’Ara-
giuntivo esortativo adibito ai commerci con l’Oriente. avorio, ebano, drappi di seta, spe­
hia fece dell’impero romano una
tanti nobis deliciae et feminae Constant.
grande potenza economica. L’in­ zie (aromata), profumi e unguenti,
staurazione del principato da parte 3 m ercati oltre che animali esotici. Il com­
ili Augusto, assicurando una mag­ Il commercio locale dei prodotti mercio con l’India, che si svolgeva
Cultura e civiltà giore sicurezza alle rotte commer­ agricoli era esercitato nelle botte­ attraverso l’Egitto e il Mare Arabi­
L O S V IL U P r * D E L C O M M E R C IO ciali marittime e terrestri, arrecò ghe (tabemae) del foro e nei mer­ co, è testimoniato non solo dalle
enormi benefici anche ai traffici, in­ cati (nundinae), che si tenevano fonti letterarie, ma anche dal rin­
L’ e tà a r c a ic a e re p u b b lic a n a data la colonia militare di Ostia, termine stesso, era valutata in base crementati inoltre dalla crescita ogni otto giorni (ogni nono giorno venimento di monete romane d’o­
Nell’ambito dell’economia agrico­ con il suo porto ubicato alla foce al possesso dei capi di bestiame (pe- della domanda interna. secondo il computo romano). Ori­ ro (aurei) e d'argento.
la e pastorale della Roma arcaica del Tevere, dove affluivano beni di cus); ma già a quell’epoca per gli ginariamente esistevano sedi dif­ Le tratte commerciali riguardava­
la prima attività commerciale ogni sorta. Il trattato stipulato nei scambi locali di prodotti agricoli si t »ve e s ig e n z e ferenti per il commercio del be­ no anche il Nord Europa: dalla zo­
(:mercatura) fu svolta dai Sabini, primi anni della repubblica (509- utilizzava il rame sotto forma di lin­ Poiché la scarsa profondità del Te­ stiame, dei pesci e della verdura, na del Mare del Nord e del Baltico
che ricavavano il sale alla foce del 508 a.C.) con Cartagine, che allora gotti. Tuttavia è soltanto a partire vere rendeva poco agevole l’appro­ ma nel 179 a.C. fu costruito un giungeva a Roma l'ambra, come te­
Tevere; tuttavia già all’epoca dei era la massima potenza economi­ dal IV secolo a.C. che iniziano a cir­ do al porto di Ostia, le grandi navi grande mercato collettivo (macel- stimonia Plinio il Vecchio. Inoltre
Tarquini Roma rappresentava un ca del Mediterraneo, dimostra colare monete vere e proprie, gli as­ da carico dovevano gettare l’ancora lum), che poi venne demolito per si importava vino dalla Gallia, dalla
punto di snodo per le vie commer­ inoltre che Roma stava avviando si (asses), che presero nome dal fat­ in mare aperto e trasferire le merci fare spazio al forum Augusti e fu Grecia e dall’Asia. Per trasportare
ciali che collegavano l’Etruria ai forme di commercio marittimo. to di essere costituiti dall’equivalen­ sii navi d’appoggio (lenunculi). Per sostituito dal macellum Livianum. prodotti come l’olio, ma anche pe­
mercati delle città greche della te in peso di una libbra di bronzo i ivviare all’inconveniente l'impera­ sce, datteri e frutta si utilizzavano
Campania. In età repubblicana L e prim e m on ete (aes). Quando poi i traffici si estese­ tore Claudio fece costruire a nord P ro d u zio n e in terna­ anfore (amphorae) di terracotta,
Roma divenne il principale mer­ Nella Roma delle origini la ricchez­ ro in misura consistente anche all’I­ del Tevere un nuovo approdo artifi- li commercio interno alle regioni mentre per il vino ci si serviva di
cato d’Italia e nel IV secolo fu fon­ za (pecunia), come si deduce dal talia meridionale, fu coniata la mo­ riale: costituito da due moli che si dell’impero muoveva un volume grosse giare (dolio).
154 S I N T A S S I DEL. V E R B O le z io n e IO I congiuntivo

E S E R C IZ I

............ ), ebano (lat.................................... ), drappi di seta (lat.


spezie (la t................................... ) e profum i (lat...........................
Descrivi il sistema monetario romano.

T i presentiamo vari gruppi di vocaboli relativi al com mercio; alcuni li hai già incon­
trati nella scheda L o sviluppo del com m ercio.
2. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
PERSONAGGI_____________________ nundtnae, -àrum (pi.), f.: giorno perla nella colonna a lato, poi traduci. Spunta le soluzioni via via trovate e sottolinea i
cetarìus, -li, m.: pescatore; pesci­ di mercato (ogni nono giorno = serica, -órum (pi.), n.: vesti o stof­ termini riconducibili al tema del commercio. Nella frase b.1, inoltre, trovi degli
vendolo ogni otto giorni) fe di séta imperativi: sostituiscili con dei congiuntivi esortativi.
cuppedinarìi, -órum (pi.), m.: mer­ obsóno, -as, -avi, -atum, -are·, fare unguentum, -i, n,: profumo, un­
canti di commestibili la spesa guento Ostiensis
onustae stabant in flustris (Nevio).
lanlus, -ti, m.: macellaio tabema, -ae, f.: bottega
M O N E T E ___________________ 2. Pecuniosus dicitur a ........................... magna, pecunia a pecu (Vairone). mercatores
m ercàtor, -óris, m.: commerciante
TRASPORTO DI MERCI______________
aes, aeris, n.: rame, bronzo 3. «O fo rtu n a ti...........................! » gravis annis miles ait, m ulto iam fractus membra pecunia
piscàtor, -óris, m.: pescatore; pe­
amphóra, -ae, f.: anfora aes grave: asse di bronzo, lingoilo labore (Orazio).
scivendolo ■
dollum, -li, n.: orcio aes rude: pezzo di rame o di bron­
pom arlus, -li, m.: fruttivendolo 4. Longitudo spatium obtinuit magna ex p a rte .......................... portus latere laevo onerarìae
lenuncùlus, -i, m.: barca, battello zo non monetato
vinarìus, -li, m.: vinaio, negozian­ (Plinio il Vecchio).*1
te d i vini m ercatura, -ae, f.: commercio as, assìs, m.: asse
oneraria, -ae (sott. navìs), f.: nave denarius, -ti, m.: moneta d'ar­
MERCATI E BOTTEGHE da carico, da trasporto gento (del valore di dieci assi ) 1. Abi a tq u e................... , propera! (Plauto). mercatus
emporìum, -li, n.: mercato portus, -us, m.: porto num mus, -i auréus, m.: moneta
2. Ubi tum com itia habebant, ibi nunc f i t ................... (Varrone). vinariis
forum , -i boarìum, n.: mercato di d’oro
buoi MERCI PREGIATE__________________ pecunia, -ae, f.: ricchezza, denaro 3, Cum de laniis a c ....................ageretur, exclamavit Claudius in curia: «R og o vos, macello
foru m , -i olitorlum , n.: mercato aròma, -àtis, n.: aroma pecus, pecóris, n.: gregge, man­ quis potest sine offula vivere?» (Svetonio).
della verdura deliclae, -àrum (pi.), f.: delizie dria 4. Dum loquor ecce redit sporta piscàtor inani, om nis ab urbano venit ad mare obsona
forum , -ipiscatorìum, n.: mercato ebenum, -i, n.: ebano quinarìus, -li, m.: mezzo denario ce n a ................... (M arziale).
del pesce ebur, ebóris, n.: avorio sestertius, -ti, m.: sesterzio (mone­
m acellum , -i, n.: mercato m argarita, -ae, f. (e -um, -i, n.): ta del valore di due assi e mezzo)
3. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i termini riconducibili al tema
del commercio.
1. Completa le affermazioni relative alla lettura L o s vilu p p o del c o m m e rc io ; inseri­
sci le parole mancanti aiutandoti con la scheda I I lessico del c o m m e rcio . 1, Ib o in Piraeum; visam [indie, fut. da viso] ecquae advenerìt in portum ex Epheso navis
mercatoria (Plauto). 2. Denarii dicuntur, quod denos aeris valebant, quinarii quod quinos
a. Illustra le prim e form e di attività com merciale nella R om a d’età monarchica. (Vairone). 3. Quantum apud nos Indicis margaritispretium est, de quibus suo loco satis dixi-
mus, tantum apud Indios curalio (Plinio il Vecchio). 4. Nam ut quaestuosa mercatura, fruc-
tuosa aratio d icitu r (Cicerone). 5. Pecuniae signatae vocabula su nt aeris et argenti haec: as
b. Le guerre puniche estesero la portata dei traffici romani in tutto i l .............................. ab aere, dupondius ab duobus ponderibus (Vairone). 6. Carthaginienses fraudolenti et men-
e. Il porto di Ostia fu costruito n e l.........secolo alla foce del Tevere. Poiché la scarsa daces non genere, sed natura loci, quodpropterportus suos multis et variis mercatorum et ad-
profondità della foce rendeva d ifficile l’approdo delle grandi navi da carico (lai. venarum sermonibus ad studium fallendi studio quaestus vocabantur (Cicerone). 7. Clau-
..........................................), l’im p eratore.............................. fece costruire a nord del dius opera magna potius quam necessaria quam multa perfecit, sed vel praecipua: ductum
Tevere un nuovo approdo artificiale, collegato a Ostia dalla v i a ............................... aquarum a Gaio incohatum, item emissarium Fucini lacus portumque Ostiensem, quam­
d. Oltre a quello di Ostia i Rom ani utilizzavano il porto d i ............................. e quello di quam sciret ex iis alterum ab Augusto precantibus assidue Marsis negatum esse, alterum a
Divo Iulio saepius destinatum ac propter difjìcultatem omissum (Svetonio). 8. Venio ad ma­
e. Il giorno di mercato era d e tto ............................. perché cadeva o g n i.............giorni, cellum, rogito pisces, indicant caros, agninam caram, caram bubulam, vitulinam, cetum,
cioè i l ...................... giorno secondo il sistema di computo romano. porcinam: cara omnia (Plauto). 9. Naucratem quem convenire volui, in navi non erat, neque
f. Il com m ercio del bestiame si teneva nel f o r u m ........................., quello dei pesci nel dom i neque in urbe inverno quemquam qui illum viderit: nam omnes plateas perreptavi, gym-
fo r u m ........................., quello delle verdure nel fo r u m ........................... nasia et myropolia: apud emporìum atque in macello, in palaestra atque in foro, in medicinis,
g. Il com m ercio con l’estero riguardava per lo più i beni di lusso: dall’Arabia si im por­ in tonstrinis, apud omnes aedes sacras sum defessus quaeritando, nusquam inverno Nau­
tavano le perle (lat.................................), dall’Estremo Oriente avorio (la i................ cratem (Plauto). 10. Alexander Severus corpora om nium constituit vinariorum, lupinarìo-
I N T A S S I DEL. V E R B O l e z io n e IO I congiuntivo 157

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

rum, caligarìorum et om nino om nium artium (Historia Augusta). 11. Aedilitas insignis eo 6. Completa le seguenti frasi d’autore con la forma del congiuntivo esortativo del
anno fu it Ai. Aem ili Lepidi et L. Aemili Pauli: multos pecuarios damnaverunt, ex ea pecunia verbo amo, poi traduci.
clipea inaurata in fastigio Iovis aedis posuerunt, porticum unam extra portam Trigeminam,
em porio ad Tiberini adiecto, alteram ab porta Fontinali ad Martis aram perduxerunt (Livio).
i pers. sg. Te solam et lignis funeris u stu s..................... (Properzio).
12. Incendio a foro boario orto diem noctemque aedifìcia in Tiberim versa arserunt tabemae-
que omnes cu m magni pretii mercibus conflagraverunt (Livio). 13. M ulto vero maxima pars in p e r s . sg . Ita me Iuppiter ben e..................... (Plauto).
eorum, qui in tabemis sunt, im m o vero genus hoc universum amantissimum est otti (Sallu­
i pers. pl. Vivamus mea Lesbia, a tq u e ..................... (Catullo).
stio). 14. D um haec loquimur, interea ad macellum ubi advenimus, concurrunt laeti m i ob-
viam cuppedinarii omnes: cetarii, lanii, coqui, fartores, piscatores (Terenzio). ni p e r s . pl . D i t e ..................... , Megadore! (Plauto).

RISCRITTURA INelle frasi 1, 2, 4 e 5 dell’esercizio precedente trovi evidenziati in


grassetto alcuni verbi all’indicativo: riscrivi le frasi trasformando le voci verbali 7. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordine
in congiuntivi esortativi. sparso nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi tra­
duci. Spunta le soluzioni via via trovate.

5 . Ε ΙΗ ΪΞ Β ΙΒ Traduci la seguente versione sottolineando i termini relativi al mon­ 1. Sed haec hactenus, a lia ........................... (Cicerone). opperiamur
do del commercio. Nel brano trovi alcuni verbi evidenziati in grassetto: trasfor­
2. P roin d e............ ............. lacrimis nihilproficientibus (Seneca). parcamus
mali in congiuntivi esortativi.
3. .......................... . igitur: fors dedit nobis locum (Seneca). m oriam ur
V e n d it o r i a l dettaglio e co m m ercianti all ’ ingrosso
Prim um improbantur ti quaestus qui in odia hom inum incurrunt ut portitorum, ut fenera- 4. I m m o ............... ..........., dum exeat aliquis (Plauto). temptemus
torum. Sordidi etiam putandi sunt qui mercantura mercatoribus quod statim vendant '. Opi- videamus
5. In freto viximus, ........................... in p o rtu (Seneca).
ficesque omnes in sordida arte versantur nec enim quicquam ingenuum potest habere offici­
na. Minimeque artes eae probandae sunt quae ministrae sunt voluptatum, «cetarii lanii co­
qui fartores piscatores» ut ait Terentius. Adde his, si placet, unguentarios saltatores totumque Castra Romana potius Carthaginis p o r tis ......... quam nos pergamus - relinquamus
ludum talarium. Quibus autem artibus autprudentia maior inest aut non mediocris utilitas iterum valium hostium ex moenibus n ostris.... ...... (Livio).
quaeritur, ut medicina, ut architectura, ut doctrina rerum honestarum, eae sunt honestae.
2. Ad decus et ad libertatem nati sumus: aut haec . ...........aut mutemus - aptemus
Mercatura autem si tenuis est, sordida putanda est, sin magna et copiosa multa undique ap-
cum dignitate........................... (Cicerone).
portans non est admodum vituperanda.
(Cicerone) 3. .....................clipeos Danaumque insignia nobis ... (Virgilio). immineant - videamus
1quod statim vendant: «quello che rivendono immediatamente»; questa proposizione relativa costi­ 4. .....................igitur quo placet et om nia nostra ... (Cicerone). teneamus - m oriam ur
tuisce il complemento oggetto di mercantar.

LESSICO di BASE 1 8. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul congiuntivo esortativo.
VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI
1. Che sappiano che non staremo alle loro condizioni e che m anterrem o le promesse
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sui congiuntivi di tipo fatte. 2. Chi ha paura della solitudine impari a stare solo. 3. Commilitoni, affrontiamo
volitivo (esortativo, ottativo e concessivo). Completa i paradigm i e le traduzioni. la battaglia con coraggio senza indietreggiare davanti al nemico. 4, Resistiamo alle ac­
cuse e non perdiam oci d’animo. 5. Eviti di predicare chi sa di non essere nel giusto.
augéo, .... p e rg o ,......
ca p to ,.... p e rm itto ,.. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i congiuntivi esortativi.
9.
contingo, persuadéo,
cre d o ,.... relinquo, ..
L a g loria etern a
c u r r o ,.... sequ or,....
Quis Carthaginiensium pluris fu it Hannibale consilio, virtute, rebus gestis, qui unus cum
exs to,.... tra d o,.......
tot imperatoribus nostris per tot annos de im perio et de gloria decertavit? H unc sui cives e
impléo, ... ulciscor, ...
civitate eiecerunt; nos etiam hostem litteris nostris et memoria videmus esse celebratum.
iu b é o ,.... u r o ,.........
Quare im item ur nostros Brutos, Camillos, Ahalas, Decios, Curios, Fabricios, Maximos,
m orior, ... v ern o,......
Scipiones, Lentulos, Aemilios, innumerabiles alios, qui hanc rem publicam stabiliverunt;
obtinéo, . v id e o ,......
quos equidem in deorum im m ortalium coetu ac numero repono. Amemus patriam, pa-
p a rc o ,.... v iv o ,........
reamus senatui, consulamus bonis; praesentes fructus neglegamus, posteritatis glorìae
p a re o ,....
serviamus, id 1esse optim um putemus, quod erti rectissimum, speremus quae volumus,
158 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 10 Il congiuntivo Ji

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

sed quod deciderti feramus: cogitemus denique corpus virorum fortiu m magnorumque 11. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i congiuntivi ottativi che espri­
h om inu m esse mortale, anim i vero m otus et virtutis gloriam sempitemam esse. mono un desiderio realizzabile e cerchiando quelli che indicano invece un desi­
(Cicerone) derio irrealizzabile.
Hd = putemus esse optimum ( id) quod erti rectissimum; viene ripreso e spiegato da quod erti rectissi-
1. Odi hom inem et odero, utinam ulcisci possem! Sed illum ulciscentur mores sui! (Ci­
mum.
cerone). 2. Utinam Ind i quoque deum esse me credant! Fama enim bella Constant, et sae-
LA BO RA TO R IO lJ; T η A 01^2
pe etiam, quod falso creditum est, veri vicem obtinuit (Curzio Rufo). 3. Utinam continuo
ad com plexum meae Tulliae, ad osculum Atticaepossem currere (Cicerone). 4. Quoniam
a. N el I periodo della versione ci sono tre particolarità di sintassi dei casi: individuale e
autem tecum ut essem non contigit, utinam tu i consilii certior factus essem (Cicerone).
ripassale nelle lezioni precedenti.
5. Quocirca si sapientiam meam admirarì soletis (quae utinam digna esset opinione ves-
b. Che proposizione è hostem memoria esse celebratami Qual è il verbo reggente?
tra nostroque cognom ine!) in hoc sumus sapientes, quod naturam optim am ducem tam-
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i congiuntivi esortativi. quam deum sequim ur eiqueparemus (Cicerone). 6. Utinam exstarent illa carmina, quae
m ultis saeculis ante suam aetatem in epulis esse cantitata a singulis convivis de claro-
Nel brano compare il termine com mercium : aiutati con il dizionario per render­
rum virorum laudibus in Orìginibus scriptum reliquit Caio (Cicerone). 7. Utinam eo-
lo con la giusta sfumatura di significato.
dem senatus consulto quo Plancum et Lepidum in Italiam arcessistis me quoque iussis-
setis venire! (Cicerone). 8. Utinam quidem persuadere possemus, ut pecunias creditas
N o n bisogna arrend ersi
tantum a volentibus acciperent! (Seneca). 9. Utinam quidem tibi senescere contigisset
Militare non licei: honores pelai; privato vivendum est: sit orator; silentium indictum est:
intra natalium tuorum modum, nec te in altum fortuna misisset: tu lit te longe a con-
tacita advocatione cives iuvet; periculosum etiam ingressa foru m est: in domibus, in
spectu vitae salubris rapida felicitas, provincia etprocuratio et quicquid ab istis prom it-
spectaculis, in conviviis bonum contubemalem, fidelem amicum, temperantem convi-
titur: malora deinde officia te excipient et ex aliis alia (Seneca). 10. Cum parvas aedes si­
vam agat; officia civis amisit: hom inis exerceat. Ideo magno a n im o1nos non unius ur­
bi fundavisset Socrates, ex populo sic nescio quis, ut fieri solet: «Quaeso, tam angustam
bis moenibus clusimus, sed in totius urbis com m ercium emisimus patriamque nobis
talis v irp on is dom um ?» «U tinam , inquit, veris hanc amicis im pleam !» (Fedro).
m undum professi sumus, ut liceret latiorem virtuti cam pum dare.
(Seneca)
12. Traduci in latino esercitandoti sul congiuntivo ottativo.
1magno animo: «generosamente»; compì, di modo.
1. Oh se avessi seguito il tuo consiglio, ora non sarei qui a lamentarmi. 2. Volesse il cie­
*.................
..........f SiNTÀSSiDÉLVERBO....................
' 1
1I lo che gli uom ini smettessero di fare le guerre. 3. Voglia il cielo che questa volta tu ab­
IL C O N G IU N T IV O OTTATIVO ì bia capito la lezione. 4. Oh se avessimo saputo che eri in città: ti avremmo messo in
guardia dai tuoi nemici. 5. Voglia il cielo che si siano cancellati tutti i m otivi di ranco­
Il congiuntivo ottativo o desiderativo esprime un desiderio, un augurio, un rimpianto. In italiano | re e di odio tra di noi.
è introdotto dalle espressioni «o h se...», «voglia (volesse) il cielo che», «m agari...». In latino invece è ì
introdotto in genere dalla particella utinam seguita dal congiuntivo: |
13. PI 4 : I=1Traduci la seguente versione sottolineando i congiuntivi ottativi e
- presente o perfetto se si tratta di un desiderio realizzabile (rispettivamente nel presente o nel passato); ! specificando se esprimono un desiderio realizzabile o irrealizzabile, nel presen­
Es. Utinam ad senectutemperveniatisl (Cicerone). Voglia il cielo che giungiate alla vecchiaia! j te o nel passato.
- imperfetto o piuccheperfetto se si tratta di un desiderio irrealizzabile (rispettivamente nel pre- I
E sortazione all ’ ozio
sente o nel passato). J
Otium tibi commendo, in quo maiora agas1et pulchriora quam quae reliquisti: pulsare su-
Es. Utinam ita essem (Plauto). Volesse il cielo che fossi così. ì
perbas potentiorum fores, plurim um in foro posse invidiosa potentia ac brevis est et, si ve­
La forma negativa è introdotta da (utinam ) ne, oppure (utinam ) nemo, nullus, nihil, num quam ecc. | runi aestimes, sordida. Ille me gratta forensi longe antecedei, ille stipendiis militaribus et
quaesita per hoc dignitate, ille clientium turba: est tanti ab omnibus vinci, dum2a me fortu­
nb II congiuntivo ottativo è espresso anche dalle forme: j
na vincatur. Utinam quidem hoc propositum sequi olim fuisset animus tibi, utinam de vita
- velim, nolim, malim seguite dal congiuntivo presente o perfetto per il desiderio realizzabile, ri- | beata non in conspectu mortis ageremus. Sed nunc quoque non moremur. Multa enim, quae
spettivamente, nel presente o nel passato; ; supervacua esse et inimica credituri fuimus rationi, nunc experientiae credimus. Quod fa-
Es. Vera dicas velim (Plauto). Vorrei che tu dicessi il vero. ì cere solent, qui serius exierunt et volunt tempus celeritate reparare, calcar addamus.
Velim de me aliquid dixerit (Plauto). Vorrei che avesse detto qualcosa di me. [ (Seneca)
1agas: «tu possa compiere». 2dum: «purché», + cong.
- vellem, nollem, mattem seguite dal congiuntivo im perfetto o piuccheperfetto per il desiderio ir- ;
realizzabile, rispettivamente, nel presente o nel passato. J
A R O R A T vH
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Es. Nane vellem facunda forem (O vidio). Vorrei essere eloquente. ! SRDUnlll § VA B

a. Che funzione logica svolgono nel I periodo gli infiniti pulsare e posse?
Materia vellem fortis meliore fuisses Vorrei che tu fossi stato forte in un’occasione ! b. Che com plemento esprime il genitivo tanti nel II periodo?
(O vidio). migliore. ; c. Che costrutto è rappresentato dall’espressione fuisset animus tib i?
1 I S I N T A S S I P E L V E R B O le z io n e IO Il congiuntivo

E S E R C IZ I

d. Da quale verbo o espressione è retto l’infinito sequi? E rispetto a questo infinito, hoc 16. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul congiuntivo concessivo.
propositum è il soggetto (in accusativo) o il complemento oggetto?
e. Come spieghi la presenza dei congiuntivi m orem ur nel IV periodo e addamus nel­ 1, Vada pure via: io non lo rincorrerò. 2. Pensino pure tutti che io abbia commesso un
l’ultimo? errore: io ho seguito il consiglio della ragione. 3. Aspettiamo pure fino a sera, sono si­
f. Che costrutto riconosci nell’espressione credituri fuim us del penultimo periodo? curo che non verrà nessuno. 4. E sia pure che i nemici si siano comportati da eroi: an­
che i nostri soldati hanno dato prova di coraggio. 5. Am mettiamo pure che tutti gli uo­
m ini siano onesti: la prova dei fatti ci smentirà.

SINTASSI DEL VERBO ...... ........ J VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando tutti i congiuntivi con
IL C O N G IU N T IV O CO NCESSIVO ! cessivi.
Il congiuntivo concessivo esprime un’ammissione, una concessione. In italiano è introdotto dalle ì
A nche l’ anim o è partecipe del piacere
espressioni «am m ettiam o che», «sia pure che»; in latino invece è spesso introdotto dalle particelle sa- !
«Sed animus quoque» inquit «voluptates habebit suas». Habeat sane sedeatque luxuriae et
ne, age, esto, licet, u t. I tempi usati sono il presente e il perfetto a seconda che la concessione sia ri- |
voluptatium 1arbiter; impleat se eis omnibus, quae oblectare sensus solent, deinde praete-
ferita al presente o al passato; la negazione è ne. !
rita respiciat et exoletarum voluptatium 1m em or exultet prioribus futurisque iam im m i-
Es. Quare, ne s it sane sum m um m alum Perciò, ammesso pure che il dolore non |
neat ac spes suas ordinet et, dum corpus inpraesenti sagina iacet, cogitationes ad futuram
dolor, m alum certe est (Cicerone). sia il male più grande, certamente è un male. !
praemittat: hoc m ihi videbitur miserior, quoniam mala prò bonis legere dementia est.
At male cesserit (Seneca). Ammettiamo che le cose siano andate male. ! (S e n e c a )

lvoluptatium = voluptatum.

14. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordi­ VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando tutti i congiuntivi con·
ne sparso nella colonna a lato, poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via cessivi.
via trovate.
L a fin e d ella vita
1. .................... licei, sero beneficium dedit, qui roganti dedit (Seneca). sint Quid habet enim vita com m odi? Quid non potius laboris? Sed habeat sane, habet certe
tamen aut satietatem aut modum. N on lubet enim m ihi deplorare vitam, quod1m ulti et
2, Verba.................... licei: conscientia em inebit in voltu (Seneca). sit ii d o d i saepe fecerunt, neque me vixisse paenitet, quoniam ita vixi, ut non frustra me na-
3. Pecunia mea tot annos utiturP. Q u in ctiu s :................. sane, non peto (Cicerone). tum existimem et ex vita ita discedo tamquam ex hospitio, non tamquam domo. Com-
properet
m orandi2 enim natura devorsorium nobis, non habitandi dedit. O praeclarum diem,
4. .................... sane Fors domina cam pi (Cicerone). utatur cum in illud divinum anim orum con ciliu m coetumque proficiscar cumque ex hac turba
et conluvione discedam! Proficiscar enim non ad eos solum viros de quibus ante dixi, ve-
5. .................... sane superbi (Catone). cessent
rum etiam ad Catonem meum, quo nemo vir m elior natus est, nemo pietate praestantior.
(Cicerone)

lquod: «cosa che». 2Commorandi: come il successivo habitandi, «per...».


15. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i congiuntivi concessivi.

1. Sit sane ita, inquam; sed redeamus ad eum, q u i iam unus restai, Hortensium; tum de LABORATORIO DI TRADUZIONE
nobismet ipsis, quoniam id etiam, Brute, postulas, pauca dicemus (Cicerone). 2, Sed ta- a. Come spieghi i genitivi com m odì e laboris che com paiono all’in izio del brano? Che
men cum in animis hom inum tantae latebrae sint et tanti recessus, augeamus sane sus- valore hanno?
picion em tuam ; sim ul enim augebimus diligentiam (Cicerone). 3. Q uintum genus est b. Che funzione svolge l’infinito deplorare nel II periodo? Ripassa la Lezione 4.
parricidarum, sicariorum, denique om n iu m facinorosorum ; quos ego a Catilina non re­ c. Come è costruito il verbo paenitet nel II periodo?
voco, nam neque ab eo divelli possunt et pereant sane in latrocinio, quoniam sunt ita d. Adesso fai l’analisi del II periodo individuando:
m ulti ut eos career capere non possit (Cicerone). 4, Sane medici non vetuerint, non ti- - le proposizioni principali;
muerint; satis est, non permiserunt (Quintiliano). 5. Confringat iste sane vi suà consilia - le proposizioni subordinate di I grado;
senatoria, quaestiones om nium perrumpat, evolet ex vestra severitate; m ih i credite, ar- - le proposizioni subordinate di II grado.
tioribus apudpopulum Rom anum laqueis tenebitur (Cicerone). 6. S i quis est in rerum Quindi specifica il valore di ogni proposizione (finale, temporale ecc.).
natura sine sollicitudine, sine desiderio, sine cura, sine suspirio, sit sane; vacai enim om - e. Che valore assume l’accusativo praeclarum diem nel penultimo periodo?
ni libidine (Cicerone). 7. D icatur sane eiectus esse a me, dumm odo eat in exsilium. Sed, f. I verbi proficiscar e discedam del penultim o periodo sono indicativi futuri o con­
m ih i credite, non est iturus (Cicerone). 8. Ingratum voco qu i aegro adsidit, quia testa- giuntivi presenti?
m entum facturus est; faciat licei omnia, quae facere bonus amicus et m em or officii de- g. Quale com plemento è espresso dal pronom e relativo quo dell’ultimo periodo?
bet, si anim o eius obversatur spes lucri, captator est et ham um iacit (Seneca). h. Quale complemento è espresso dall’ablativo pietate dell’ultimo periodo?
11s I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e IO Il congiuntivo 163

1
E S E R C IZ I E S E R C IZ I

LESSICO di BASE 2 20. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i congiuntivi potenziali.
I VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI
1. Quid ais? Caesarem nunc defendit Cwrio? Quis hoc putaret, praeter me? (Cicerone).
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sui congiuntivi di tipo po­ 2. Sed confecto proelio, tum vero cemeres quanta audacia quantaque anim i vis fuisset in
tenziale (potenziale, dubitativo, ipotetico e irreale). Completa i paradigmi e le traduzioni. exercitu Catilinae (Sallustio). 3. Neminem esse foto orbe terrarum, q u i delectetur lacri-
a g o ,...... mis tuis, audacter dixerim (Seneca). 4. Quam languidae caedentis manus erant! N on
im p è ro ,....
audèo, ... putares illum posse tyrannicidium facere (Seneca il Vecchio). 5. Fortasse dixerit quis-
ingredxor,..
c o g o ,.... piam tibi propter opes et copias et dignitatem tuam tolerabiliorem senectutem videri, id
invento, ....
defendo, autem non posse m ultis contingere (Cicerone). 6. Sim plicissim i [ « I più schietti»], in-
n eg o,........
delecto,. quit, om n iu m habentur iracundi, quos quidem non simplices dixerim, sed incautos (Se­
p e to ,.........
d ic o ,..... neca). 7. N on negaverim tristem atrocemque vobis visam esse orationem meam (Livio).
profìciscor,
d u c o ,.... 3. Quid enim illi aliud faceres? Pecuniam eriperes? N um quam illi obnoxius fuit; nunc
p u to ,........
cripto, ... quoque, quantum potest, illam a se abigit et in tanta facilitate adquirendi nullum maio-
rem anéo,...
gaudèo,. rem ex ea fructum quam contemptum eius petit (Seneca).
s ta tilo ,......
impedto, v e rto ,........
21. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul congiuntivo potenziale.

1.Λ (ìR A M M A 'n I


IL C O N G IU N T IV O P O T E N Z IA LE
® W À S ® t^ VERBO a 1. Qualcuno avrebbe potuto obiettare che non ti comportavi in modo coerente. 2. Chi
potrebbe negare che tutti gli sforzi dell’uom o tendono alla felicità? 3. Dove potresti
trovare am ici altrettanto fedeli? 4. Si potrà pensare che non abbiamo le stesse opinio­
ni, ma non si potrà dire che non siamo amici. 5. Non avresti potuto farcela da solo sen­
Il congiuntivo potenziale esprime un fatto ritenuto possibile. In italiano è reso con il verbo «pote­ za il m io aiuto.
re» al condizionale (per esempio «Chi avrebbe potuto saperlo?») o al futuro («D o ve potrai rifugiarti?»)
seguito dall’infinito. In latino si usa invece il congiuntivo: 22 . VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando il congiuntivo potenziale.
- presente o perfetto per indicare una possibilità nel presente;
I l s a g g io è in a t t a c c a b il e
Es. Quis rem tam veterem p rò certo Chi potrebbe affermare con certezza
Ergo ita habe\ Serene, perfectum illum virum, humanis divinisque virtutibus plenum,
a d firm et? (L ivio). una cosa tanto antica?
n ih il perdere. Bona eius solidis et inexsuperabilibus munimentis praecincta sunt. N on
- il congiuntivo imperfetto per esprimere una possibilità nel passato. Babylonios illis muros contuleris, quos Alexander intravit, non Carthaginis aut N um an-
Es. Tum vero cem eres Catilinae Allora davvero si sarebbe potuto tiae moenia, una manu capta; non Capitolium arcemve, habent ista hostile vestigium. Il-
audaciam (Cicerone). vedere il coraggio di Catilina. la, quae sapientem tuentur, et a fiamma et ab incursu tuta sunt, nullum introitum prae-
La negazione è n on . bent, excelsa, inexpugnabilia.
(Seneca)

n b Spesso questo tipo di congiuntivo è usato alla II persona singolare, che assume valore indefinito: 1habe: «considera».
è il cosiddetto ‘tu generico’, utilizzato anche in italiano come alternativa al si impersonale.
Es. Ubi enim istum invenias qui honorem Dove infatti potresti trovare (= si potrebbe trovare)
am ici anteponat su o? (Cicerone). uno che anteponga l’onore dell’am ico al proprio?
SINTASSI DEL VERBO
IL C O N G IU N T IV O D ELIBER ATIVO (O D U BITA TIVO )

Il congiuntivo deliberativo esprime un dubbio, un’incertezza in forma interrogativa. In italiano il


19. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordi­ congiuntivo dubitativo può essere tradotto con il condizionale dei verbi «dovere» e «potere» (per
ne sparso nella colonna a lato, poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via esempio «Che cosa dovrei fare?»; «che cosa avrei potuto d ire? ») oppure con il futuro (per esempio
via trovate. «Che cosa farò?») o l’infinito («C he dire?»).
In latino in genere questo tipo di congiuntivo ricorre solo alla I persona singolare e plurale; i tempi
1. Verba q u is .... ................ coram sene digna rubore dicere? (Ovidio).
confutaverim usati sono il congiuntivo presente e imperfetto a seconda che il dubbio riguardi, rispettivamente, il
2. Ego istos qu i nunc me cu lp a n t......................... (Plauto) putaret presente o il passato; la negazione è n on.
Es. Quo cu rra m ? Quo n o n cu rra m ? (Plauto). Dove correre? Dove non correre?
3. Quis p osse... ............... felicem Priam um post diruta Pergama dici? (O vidio). duxerim R og em te ut venias? N o n rogem ? (Cicerone). Dovrei chiederti di venire?
4, Verissime.... ................ peccare te n ih il (Cicerone). Non chiedertelo?
auderet
164 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e IO congiuntivo

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

23. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i congiuntivi deliberativi.


.................. ■SINTASSI DEL VERBO
.- * * **' l
1. Q u id loqu a r marmora, quibus tempia, quibus domus fulgent? (Seneca). 2. Quid ego il C O N G IU N TIVO SUPPOSITIVO
n u n c agam? N u n c nobisprope adest exitium, m ih i atque erili filiae (Plauto). 3. Quo fu - 11 C O N G IU N TIV O IRREALE
gam praeceps agam? M ors solaportus dabitur aerumnis meis (Seneca). 4. M irera d me
11congiuntivo suppositivo esprime una supposizione, un'ipotesi ritenuta:
a liqu a n d o pericula accessisse, quae circa me semper erraverint? (Seneca). 5. Quid ego
possibile, espressa con il tempo presente o perfetto a seconda che la supposizione sia nel presen­
gaudeam ? Q uia ego im pero: age gaude modo (Plauto). 6. Quo igitu r me vertam? Rem
t o nel passato;
tam im probam , crim en tantae audaciae tantaeque impudentiae propter inopiam tes-
impossibile, espressa con il tem po imperfetto o piuccheperfetto a seconda che l ipotesi sia nel
tiu m ac litterarum praeterm ittam? (Cicerone). 7. Quid ego nunc lugeam vitam h om i-
I>i esente o nel passato.
n u m ? (C iceron e). 8. Q uo nunc me vertam, quod iter in cipia m ingredi? (E nnio).
In italiano si traduce usando le espressioni «supponiamo che», «poniam o che», «m ettiam o che». La
9. Q u id agam? Quem m i am icum inveniam misera? A u t quo consilia haec referam? Aut
negazione è non.
unde a u xilium p eta m ? (Terenzio). 10. Nam quid ea m em orem quae nisi eis qui viderunt
Es. Roges me qualem naturam deorum esse Supponiamo che tu m i chieda quale io
n e m in i credibilia sunt, a privatis com pluribus subvorsos montes, maria constrata es­
ducam: nihil fortasse respondeam (Cicerone). ritenga sia la natura degli dèi:
se? (S allu stio). 11. M ortem ego, v ir consularis, tantis rebus gestis, timerem? (Cicerone). forse non risponderei nulla.
12. M i frater, m i frater, ego tibi irascerer, tibi ego possem irasci? (Cicerone). 13. Quid ego
n u n c faciam ? D om u m ire cupio: uxor mea non sinit (Plauto). 14. Unus furiosus gladia- mi Questo tipo di congiuntivo indipendente, spesso coordinato a un altro congiuntivo che ne esprime
to r contra patriam gerii bellum. H u ic cedam ? Huius condiciones audiam ? Quid enim di- gli effetti, equivale alla protasi di un periodo ipotetico (vedi Lezione 26).
cerem ? (Cicerone). ·
II congiuntivo irreale, invece, indica qualcosa che in altre circostanze si sarebbe potuto verifica-
re. I tempi usati sono l'imperfetto e il piuccheperfetto a seconda che il riferim ento sia fatto al pre­
24. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul congiuntivo deliberativo.
sente o al passato; la negazione è sempre non.
Es. Iam mala fìn issem leto, sed credula vitam Già avrei posto fine ai m iei mali con
1. E ravam o stanchi del lungo viaggio, ma dove avremmo potuto fermarci? 2. Perché
spes fovet et fore cras semper ait melius (Tibullo). la morte, ma la speranza credula m i dà
non avrei dovuto difendere il m io concittadino? 3. Che cosa avrem m o dovuto fare?
la vita e m i promette sempre che
Che cosa avrem m o dovuto dire? 4. N on posso restare in città, ma dove andare? 5. Che
domani sarà migliore.
cosa dovrei temere ora che sono tornato in patria?
mi II congiuntivo irreale equivale all'apodosi di un periodo ipotetico dell irrealtà (vedi Lezione 26).
25. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i congiuntivi deliberativi.

A d e r b a le d enu ncia i m isfatti d i G iugurta 27. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordi­
Pater nos duos fratres reliquit, tertium Iugurtham beneficiis suis ratus est coniunctum ne sparso nella colonna a lato, poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via
nobis fore. Alter eorum necatus est, alterius ipse ego manus inpias vix effugi. Quid agam? via trovate.
A u t quo potissim um infelix adcedam? Generis praesidia om nia exstincta sunt. Pater, ut
necesse erat, naturae concessit. Fratri, quem m inim e decuit, propinquus per scelus vitam 1. M arium ilio lo c o ................... : de sua fuga cogitavisset (Cicerone). scriberem
eripuit. Adfines, amicos, propinquos ceteros meos alium alia clades oppressit: capti ab Iu -
gurtha pars in crucem acri, pars bestiis obiecti sunt, pauci, quibus relieta est anima, clau- 2. Plura tibi de mei co n s ilìis ...................... : sed breviorem me duae res faciunt dedisses

si in tenebris cu m maerore et luctu morte graviorem vitam exigunt. N un c vero exulpatria (Cicerone).
dom o, solus atque om nium honestarum rerum egens quo adcedam aut quos appellem? 3. ....................... improbos boni: quid deinde? (Cicerone). statuisses
(Sallustio)
4. ........... huic animo par corpus, fecisset quod optabat (Plinio il Giovane). vicissent
26. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i congiuntivi deliberativi.

E lo g io del poeta A rch ia 2 8 . Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il congiuntivo suppositivo e cer­
A rchiam ego non diligam, non admirer, non om n i ratione defendendum esseputem? At­ chiando quello irreale.
que sic a sum m is hom inibus eruditissimisque accepimus, ceterarum rerum studia et
doctrina et praeceptis et arte constare, poetam natura ipsà valere et mentis viribus exci- 1. Ipsam tibi epistulam misissem, sed iam subito fratris puer proficiscebatur: cras igitur
tari et quasi divino quodam spiritu inflari. Quare suo iure noster ille Ennius sanctos ap­ m ittam (Cicerone). 2. Vera et salubri aestimatione fidem oraculi vana profecto responsa
pellai poetas, quod 1quasi deorum aliquo dono atque munere commendati nobis esse vi - eludere potuissent, sed fortuna, quos uni sibi credere coegit, magna ex parte avidos glo-
deantur. riae magis quam capaces facit (Curzio Rufo). 3. Uno proelio victus, Alexander bello vic-
tus esset (Livio). 4. Iam antea fecissem, sed me multa impediverunt (Cicerone). 5. Re-
(Cicerone)
mansisset Catilina in urbe: nobis cu m ilio dim icandum erat (Cicerone). 6. Assem ha-
1quod: introduce una proposizione causale al congiuntivo (videantur) in quanto chi parla riporta beas, assem valeas (Petronio). 7. Commemorarem non solum veterum sed etiam recen-
un pensiero alimi. tiu m ducum gravissimos casus, etiam externos m ultos claros viros nom inarem ; sed
S I N T A S S I 167
166 D E L V E R B O ■

E S E R C IZ I le z io n e Le interrogative dirette
n ih il opus est (Cicerone). 8. A t hercle aciem quidem inconditam inordinatamque ha-
buissemus, sed castra munita, provisam aquationem, tutum ad eam iter praesidiis im -
positis, explorata circa om nia (Livio). 9. Tu quidem etiam minus bono fratri fuisses bo­
11 Gli usi di an
Le proposizioni esclam ative e incidentali
nus, sed in ilio pietas tua idoneam nancta materiam m ulto se liberius exercuit (Seneca). Il com m ercio
29. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul congiuntivo suppositivo e ir­
reale.
: ì i l P R O P O S IZIO N I INTERR OG ATIVE D IR ETTE SEM PLIC I
1. Supponiamo che il senato non avesse approvato la proposta: la grave situazione del­
lo stato alla fine li avrebbe persuasi. 2. Avrei volentieri preso parte alla competizione, ; Le proposizioni interrogative dirette sono delle proposizioni indipendenti che pongono una do-
ma il m edico m i ha obbligato a non fare sforzi. 3. M ettiam o che fossimo appartenuti a ' manda. Questa domanda a sua volta può essere:
due fam iglie rivali, credi che l’amore ci avrebbe comunque unito? 4. Avremmo volen­ ; reale quando non si conosce la risposta, come in «D ove stai andando?»;
tieri corso questo pericolo, ma il senato optò per la decisione più prudente. 5. Suppo­ retorica quando la risposta è im plicita nella domanda stessa, come in «Stai forse andando da loro?»
ni che non ci fosse rivalità tra gli uomini, la vita trascorrerebbe più serena e felice. ; (è chiaro che sì).
; Le proposizioni interrogative dirette, inoltre, possono essere semplici o disgiuntive:
30. f i ~1»H L*Jil I~1 Traduci la seguente versione sottolineando il congiuntivo indipen­ : sono dette semplici quando la domanda è una sola, come negli esempi appena proposti;
dente: è suppositivo o irreale? ; sono dette disgiuntive quando pongono un’alternativa tra due (o più) elementi o membri, com e in
■ «Sei andato a Rom a o a Napoli?».
I n c e r t e z z a d e l p o e t a S im o n id e
Roges me quid aut quale sit deus: auctore utar Simonide, de quo cum quaesivisset hoc ! Cominciamo a esaminare le proposizioni interrogative dirette semplici. I modi usati sono:
idem tyrannus Hiero, deliberandi sibi unum diem postulavit; cum idem ex eo postridie l’indicativo;
quaereret, biduum petivit; cum saepius duplicaret num erum dierum admiransque Hie­ Es. Quo agis? (Plauto). Dove vai?
ro requireret cu r ita faceret, « Quia quanto diutius considero» inquit « tanto m ihi spes1vi-
detur obscurior». Sed Simoniden arbitror (non enim poeta solum suavis, verum etiam il congiuntivo potenziale;
ceteroqui doctus sapiensque traditur), quia multa venirent in mentem acuta atque sub­ Es. Quis Codrum non a d m ire tu r? (Cicerone). Chi non ammirerebbe Codro?
itila, dubitantem quid eorum esset verissimum desperavisse om nem veritatem. il congiuntivo dubitativo.
(Cicerone) Es. Quid multa verba fa cia m ? (Plauto). Perché dovrei spendere tante parole?
1spes : la «speranza» di avere elementi sufficienti per poter rispondere adeguatamente alla doman­
da di Ierone. ; Queste proposizioni possono essere introdotte da
LA BO RA TO R IO DI T R A D U Z IO N E pronomi, avverbi o aggettivi interrogativi;
; Es. Q u id enim exspectas? (Cicerone). Che cosa aspetti, allora?
a. Come è costruito il verbo quaero nelle sue due occorrenze all’interno del I periodo?
b. Che tipo di dativo è sibi nel I periodo? ; C u r me tenes? (Plauto). Perché m i trattieni?
c. Chi è il soggetto di duplicaret, Simonide o Ierone?
particelle interrogative, e in particolare:
d. Individua le due proposizioni interrogative indirette contenute nel I periodo. ; nonne («forse che n on ») per l’interrogativa retorica che attende una risposta positiva;
e. Che tipo di costruzione presenta il verbo trado nell’inciso interno all’ultimo periodo? : n u m («forse, forse ch e») per l’interrogativa retorica che attende risposta negativa;
f. Fai l’analisi dell’ultimo periodo: prima individua la parte di testo corrispondente al­ ■ l’en clitica -ne per l'interrogativa reale.
la proposizione principale (A), all’infinitiva (B), alla causale (C), al participio congiun­ ; Es. Quaeso, nonne intellegis? (Plauto). Di grazia, forse non capisci? [la risposta è sì]
to (D) e all’interrogativa indiretta (E), poi schematizza la tua analisi in form a di albero.
; N u m mentior? (Plauto). Mento forse? [la risposta è no]
Egone istuc dixi? (Plauto). Io ho detto questo? [la domanda è reale]
I L L A T I N O E L ’E U R O P A | Il p o r to e la ta v e r n a nel te m p o e n ello s p a z io
b Talvolta un’interrogativa non è introdotta da nessuno dei termini appena elencati, ma è resa rico­
1 LATINO • portus, m., «porto». • tabema, f. «bottega»; «taverna»; «locanda». noscibile dalla sola intonazione della voce. -
ITALIANO porto, m. Es. «Pater advénit.» «T u u svén ìt pater?» «È arrivato m io padre.» «E arrivato tuo padre?»
taverna, f.

FRANCESE porte, m., «porto». taverne, f., «taverna». SUCCIAMO P R A T IC A ...


: Completa le seguenti proposizioni interrogative dirette semplici.
SPAGNOLO puerto, m., «porto». tabema, f., «bar».
: .........es? Chi sei?
INGLESE p ori, «porto». tavem, «taverna». .........vultis? Che cosa volete?
TEDESCO Hafen, m., «porto». .........donabis rosas? A chi regalerai le rose?
Taverne, f., «taverna».
168 I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 11 Le interrogative dirette

E S E R C IZ I

L’AUTORE, IL TESTO

T11 Come arricchirsi dandosi al commercio (Petronio, Satyricon, 76,3-9)

In questo brano tratto dal S a ty ric o n , il romanzo scritto da Petronio n e ll secolo d.C., il liber­
to Trìmalchione racconta l ’origine della sua smisurata ricchezza: il com m ercio via mare. D o­
po un esordio sfortunato (le sue navi, cariche di merci, fanno tutte naufragio), Trìmalchione
non si dà per vinto: allestisce altre navi, investe i capitali di famiglia e inizia la sua rapida
ascesa verso il successo. Un successo econom ico tale che ben presto il liberto può ritirarsi
dall’attività mercantile e dedicarsi alla meno impegnativa... usura.

Concupivi negotiari. Ne m ultis vos morer, Mi venne voglia di darm i ai traffici. Per farla breve, fedi
quinque naves aedificavi, oneravi vinum - costruire cinque navi, le caricai di vino - e infatti allora
et tunc erat contra aurum - m isi Romam. era com e oro - le spedii a Roma. Neanche se l’avessi
ordinato io, tutte le navi fecero naufragio: verità, non·
Putares me hoc iussisse: omnes naves nau­
frottole. In un giorno solo Nettuno divorò trenta milioni
fr a g a m i, factum , non fabula. Uno die Cultura e civiltà
di sesterzi. Pensate che mi sia perso d ’anim o? No,,
Neptunus trecenties sestertium devoravit. per Ercole, questa perdita non mi ha lasciato l'am aro
MERCANTI E BANCHIERI
Putatis me defecisse? N o n mehercules m i in bocca, com e se non fosse successo niente. Feol· Mentfkst elei m e rca n te (conventus civium Romanorum) e lirico, l’Asia, la Bitinia (con il Pon­
costruire altre navi più grandi e forti e più prospere, di I mercanti appartenevano a strati corporazioni (collegia), allo scopo to e la Paflagonia), la Siria, l’Egitto
haec iactura gusti fuit, tamquam nihil fac- e l’Africa del Nord. Ebbene, per
modo che nessuno dicesse che non ero un uomo for­ sociali diversi: potevano essere di fornire assistenza ai commer­
ti. Alteras feci maiores et meliores etfelicio- cianti che si trovavano a svolgere passare da una circoscrizione al­
te. Sapete, nave grande grande forza. Le caricai di' cavalieri oppure liberti, talvolta
res, ut nemo non me virum fortem diceret. addirittura schiavi. Formalmente la loro attività risiedendo in una l’altra si pagava un dazio; le impo­
nuovo di vino, di lardo, di fave, di profum i, di schiavi. A
delle regioni sottoposte al domi­ ste (portoria) erano generalmente
Scitis, magna navis magnam fortitudinem questo punto Fortunata fece una cosa giusta: vendet­ Ira i mercanti non potevano figu­
rare i nobili, ma nonostante il nio romano. basse e ricadevano su ogni tipo di
habet. Oneravi rursus vinum , lardum, fa- te infatti tu tto il suo oro, tutti i vestiti e mi mise in mano
commercio marittimo fosse loro Tuttavia i mercanti non pensava­ merce (merx), inclusi gli schiavi.
cento m onete d ’oro. Questo fu il lievito del mio patri­
barn, seplasium, mancipia. H oc loco For­ interdetto, gli esponenti della no­ no a tutelare solo se stessi, ma cer­
monio. Accade in fretta ciò che vogliono gli dèi. Con I ban ch ieri
tunata rem piam fecit: om ne enim aurum un solo viaggio arrotondai cento milioni di sesterzi. Su­ li il tà vi si dedicavano facendo ri­ cavano anche di fare in modo che i
corso a prestanome; ufficialmen- loro traffici si potessero svolgere Per quanto riguarda il sistema
suum, om nia vestimenta vendidit et m i bito riscattai tu tti i poderi che erano stati del mio pa­ bancario, il banchiere (argenta-
Ic, tuttavia, l’ideologia aristocrati­ nel modo più funzionale ed effi­
centum aureos in m anu posuit. H oc fu it drone. Faccio costruire una casa, com pro in blocco
ciente possibile: così, nelle vici­ rius) era un senatore o un cavalie­
ca ostentava disprezzo nei con­
peculii mei fermentum. Cito fit quod di vo- interi m ercati di schiavi e bestie; tu tto ciò che toccavo nanze dei porti sorgevano ampi re che poteva svolgere mansioni di
fronti di questa attività economi­
cresceva com e un favo di miele. Dopo che iniziai ad magazzini (horrea) adibiti allo sti­ cambiavalute: alle sue dipendenze
lunt. Uno cursu centies sestertium corro- ca tanto volgare (ma tanto redditi­
avere più di quanto possiede il mio paese tu tto insie- ; vaggio delle merci appena sbarca­ aveva procuratori e saggiatori di
tundavi. Statim redemi fundos omnes, qui zia). Il plebiscito Claudiano del
me, lasciai il gioco: mi tolsi dal com m ercio e mi misi a * 2I8 a.C., per esempio, vietava ai te o pronte a partire, mentre alla monete, cassieri e addetti alle ri­
patroni mei fuerant. Aedifico dom um , ve- prestare denaro a usura con i liberti. ’' | senatori di possedere navi di por­ sicurezza della navigazione, fon­ scossioni. I bancheri svolgevano la
nalicia coemo, ium enta; quicqu id tange- tala superiore a trecento anfore. damentale per il buon esito dell’at­ loro attività su una mensa, cioè
tività commerciale, si provvedeva una sorta di piano di lavoro su cui
bam, crescebat tamquam favus. Postquam
installando fari lungo le coste e al­ si eseguivano le transazioni mone­
coepiplus habere quam tota patria mea ha­ tarie; talvolta il semplice tavolino
Nell'ambito delle persone che eser­ l'ingresso dei porti (il più famoso
bet, m anum de tabula: sustuli me de nego- cì tavano l’attività commerciale, i era quello di Alessandria d’Egitto). era sostituito da una vera e pro­
tiatione et coepi per libertos faenerare. mercanti al dettaglio (mercatores) pria bottega, detta tabema argen­
si distinguevano dagli uomini d’af- D o g a n e e dazi tana oppure nummularia (da num-
Iari, i commercianti di alto livello L’unità politica dell’impero roma­ mus, il nome della moneta d’argen­
(negotiatores); una categoria a par­ no, come abbiamo detto più volte, to). Le principali operazioni svolte
ie era costituita poi dai grandi ar­ facilitò enormemente lo sviluppo dai banchieri erano: il cambio
matori (navicularii), ai quali ap­ dei commerci; sorprendentemen­ (permutatio) di monete straniere
partenevano i mezzi navali utiliz­ te, però, il potere centrale non rea­ con monete romane, per il quale
INI P A R I A
zati per il trasporto delle merci. lizzò mai una grande unione doga­ veniva pagato un piccolo interesse
P u ta tis me defecisse?, «Pensate che mi nale. L’impero, infatti, fu suddiviso (collybus); il deposito di denaro
sia perso d’animo?»: putatis? è una pro­ ·■■g an izzazio n e e a s s is te n z a in dieci circoscrizioni doganali che con o senza interesse (depositum
posizione interrogativa diretta semplice Nelle province i mercanti romani erano, Italia a parte, la Sicilia, la oppure creditum)·, il prestito di de­
si organizzarono in associazioni Spagna, le Gallie, la Britannia, l’Il­ naro a interesse.
170 N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 11 Le interrogative dirette 171

E S E R C IZ I

2. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso


nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), quindi tradu­
ci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate e sottolineando i termini ricon­
ducibili al mondo dei mercanti. Individua inoltre la frase che contiene una pro­
Ti forniam o ora gruppi di termini relativi ai mercanti e alla loro attività; alcuni vo­ posizione interrogativa diretta semplice.
caboli li hai già incontrati nella scheda Mercanti e banchieri.

Certe i n .......................... est detrimenti satis (Cicerone). portoria


PERSONAGGI________________________________ LUOGHI, OGGETTI E AZIONI_________________
argentarìus, -ti, m.: banchiere 2. Pater oneravit navem magnam m u ltis ...........................(Plauto). p ortorii
colleglum, -li, n.: corporazione di mestiere
coactor, -òrìs argentarìus, m.: addetto alle riscossio­ collybus, -i, m.: interesse *5 ..........................quoque et vectigalia iidem multa instituerunt (Livio). collybo
ni, esattore credltum, -i, n.: prestito, debito
4* Erant omnibus ostiis N ili custodiae exigendi....................causa dispositae mercibus
collectarìus, -li, m.: addetto alle riscossioni, esattore deposltum, -i, n.: somma depositata, deposito
{Bellum Alexandrinum).
instltor, -óris, m.: venditore al dettaglio, negoziante horréum, -i, n.: magazzino
mensarìus, -li, m.: cambiavalute mensa, -ae, f.: banco del cambiavalute
m ercator, -òris, m.: mercante, commerciante merx, m ercis, f.: merce N a m .................. .....esse qui potest, cum utuntur omnes mercatoribus - naviculariis
navicularìus, -li, m.: armatore permutatlo, -ónis, f.: cambio uno genere.......... ..................... ? (Cicerone).
negotiàtor, -óris, m.: uomo daffari, commerciante portorlum, -li, n.: dazio, gabella, pedaggio 2. Ego p oi is tu m ..... .................. p riv a b o ........................ (Plauto). partitori - portoriu m
nummularìus, -li, m.: cambiavalute tabema, -ae argentarla (o nummularla), f.: banc
3. Malo, inquam, te isti generi hom inum q u a m ............................. m ercium - portoria
di cambio 1
e t ........................ .... inim icum atque infestum putari (Cicerone).

4. Peregrinarum ..... .......................................... instituit (Svetonio). collybus - num m orum


1. Rispondi alle domande sul testo di Petronio e sulla lettura Mercanti e banchieri;
Solutum e s t....... ..................ia m ............................ (Plauto). portitorem - portorio
inserisci le parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico dei mercanti.

a. A quelli classi sociali appartenevano solitamente i mercanti?


3. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i termini relativi al mondo dei
Che ruolo svolgeva nell'attività mercantile la classe aristocratica? mercanti. Individua inoltre la frase che contiene una proposizione interrogativa
diretta semplice.

b, A quale classe sociale appartiene il mercante che ha fatto fortuna descritto nel bra­ 1. Invendibili merci oportet ultro emptorem adducere: proba merx facile emptorem reperii,
no di P etro n io ?....................................................... Che cosa fa non appena è diven­ tametsi in abstruso sita est (Plauto). 2. Poen ip rim i mercaturis et mercibus suis avaritiam
tato ricco? Quale gesto è particolarmente rivelatore del suo riscatto sociale? et magnificentiam et inexplebiles cupiditates om nium rerum importaverunt in Graeciam
(Cicerone). 3. Patrem lanium fuisse ferunt, ipsum institorem mercis, filioque hoc ipso in
servilia eius artis ministeria usum (Livio). 4. Invehi peregrinas merces conciliarique ex­
c. Fra i mercanti, i venditori al dettaglio erano detti (lat................................................. ), tema pretta displicuisse maioribus crediderim equidem, non tamen hoc Catonem provi-
gli uom ini d’affari erano invece i (lat...........................................................) e gli disse, cum damnaret artem (Plinio il Vecchio). 5. Vectigalia regni non fructibus tantum
............................ erano i navicularìi. agrorum portoriisque maritimis auxit, sed metallo etiam et vetera intermissa recoluit et
d. I mercanti rom ani che risiedevano nelle province si organizzarono in nova multis locis instituit (Livio). 6. Frum enti in summa caritate m axim um num erum
..................................................{collegio) e associazioni { l a t ) ..................................... miserami negotiatoribus comis, mercatoribus iustus, mancipibus liberalis, sociis absti-
e. In che m odo venivano tutelati i traffici commerciali? nens, omnibus eram visus in om ni officio diligentissimus; excogitati quidem erant a Si-
culis honores in me inauditi (Cicerone). 7. Cum in Italiam proficisceretur Caesar, Ser-
vium Galbam cum legione X I I et parte equitatus in Nantuates, Veragros Sedunosque m i­
f. Illustra il sistema doganale romano. sti, qui a finibus Allobrogum et lacu Lemanno et flum ine Rhodano ad summas Alpes per-
tinent. Causa mittendi futi, quod iter per Alpes, quo magno cum periculo magnisque cum
portoriis mercatores ire consueverant, patefieri volebat (Cesare). 8. Ille non pavor vanus
sed vera m ultorum clades futi: incendio a foro boario orto diem noctemque aedificia in Ti-
g . Illustra il sistema bancario romano. berim versa arserunt tabemaeque omnes cum magni pretti mercibus conflagraverunt (L i­
vio). 9. Maiores nostri saepe mercatoribus aut naviculariis nostris iniuriosius tractatis
bella gesserunt: vos, tot milibus civiu m Rom anorum uno nuntio atque uno tempore ne-
catis, quo tandem animo esse debetis? (Cicerone).
S I N T A S D E L P E R I O D O le z io n e 11 Le interrogative dirette 173

Ξ Ξ Ξ Σ2 1

VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i vocaboli che si riferisco­ A


no al mondo dei mercanti. i--------- 1
B D
I l plebiscito C laudiano I I
Consulum designatorum alter Flaminius, cu i eae legiones, quae Placentiae hibemabant C E
sorte evenerant, edictum et litteras ad consulem misit, ut is exercitus Idibus Martiis Ari-
m in i adesset in castris. H ic in provincia consulatum inire consilium erat m em ori1vete-
rum certam inum cum patribus, quae tribunus plebis2et quae postea consulprius de con-
sulatu, qu i abrogabatur3, dein de trium pho habuerat, invisus4 etiam patribus ob novam
legem, quam Q. Claudius tribunus plebis adversus senatum atque uno patrum adiuvante
C. Flam inio tulerat, ne quis senator cuive senator pater fuisset maritimam navem, quae b. Ora che hai compreso la struttura sintattica del brano, spiega per quale m otivo Fla­
plus quam trecentarum am phorarum esset, haberet. Id satis habitum est ad fructus ex m inio decide di assumere il consolato a Rim ini anziché a Roma.
agris vectandos; quaestus om nis patribus indecorus visus est. Res per summ am conten- c. Perché Flaminio era invisus ai senatori?
tionem acta invidiam apud nobilitatem suasori legìs Flaminio, favorem apud plebem al- d. In che cosa consisteva la proposta di legge avanzata da Q. Claudio?
terumque inde consulatum peperìt. e. Per quale motivo, nonostante tutto, Flaminio viene rieletto console?
(L iv io )
LESSICO di BASE 1
1memori: sott. ei; riferito a Flaminio, è retto da 3qui abrogabatur. «che tentavano di togliergli
consilium erat. (lett. che veniva tolto)»; proposizione relativa. P R O N O M I, A G G E T T IV I, A V V E R B I IN T E R R O G A T IV I
2tribunus plebis: «da (= quando era) tribuno Hnvisus: è sempre riferito a Flaminio; sottin­ Ti riepiloghiam o i più frequenti pronomi, aggettivi e avverbi interrogativi che incon­
della plebe» è usato in funzione predicativa; tendi cum esset.
così è anche il successivo consul, «da (= quan­ trerai negli esercizi sulle proposizioni interrogative dirette (semplici e disgiuntive). In ­
do era) console». serisci le traduzioni.

n tr ? :.................... q u o ? :........
LASORATOF.iC Οι Ί RÌ-EÌUZiONE
(/ni?, quae?, quod?: quom odo?:
a. Fai l’analisi del periodo della parte di testo colorata. Aiutati con la scomposizione ad
quis?, q u id ? :.........
albero che ti presentiamo di seguito, quindi specifica il giusto valore da attribuire a cia­
scuna proposizione.

H ic in provincia consulatum inire consilium erat m em ori veterum certam inum cu m pa­
5. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
tribus: p rop o sizio n e................................ (A )
nella colonna a lato (in c. devi scegliere tra le coppie già formate), quindi tradu­
quae tribunus plebis et quae postea consul prius de consulatu, dein de trium pho habue­
rat: p rop o sizio n e..................................dipendente d a .........................................(B ) ci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate.
q u i abrogabatur: p ro p o s iz io n e ..................................... dipendente d a .........................
.................(C) 1. ...... ....enim immortale manus mortales fecerunt? (Seneca). Quo
(cu m esset) invisus etiam patribus ob novam legem :....................................................di­
2. « .... .........negas?» «Q u ia vera didici dicere.» (Plauto). Quid
pendente d a ........................................... (D )
quam Q. Claudius tribunus plebis adversus senatum tulerat: p rop osizion e..................... 3. ........................... occidam tyrannum? (Seneca il Vecchio). Cur
....................... dipendente d a ............................................ (E )
.....tam temere iris? (Ennio). Quem
atque uno patrum adiuvante C. F la m in io :.................................................. dipendente da
.....................................(F) 5. ...... .....hom inem inveniemus ad eam rem utilem? (Plauto). Quom odo
ne quis senator m aritim am navem haberet: p ro p o s izio n e ........ ........... dipen-
dente d a ............................................... (G )
cuive senator pater fuisset: p ro p o s izio n e .................................. dipendente da num
1. «E ru m n e ego aspicio m eum ?» « .................. ego hunc servum m eum ?» (Plauto).
.......................................... (H)
quae plus quam trecentarum am phorarum esset: proposizione di­ 2. « ............meam saevitiam veritus es?» «N o n .» (Terenzio). novistine
pendente d a ......................................... (I)
3. ......... cem itis ex uno fonte om nia scelera manare? (Cicerone). nostin
[= novistine]

4. H unc tu M enedem um .....................nostrum vicinum ? (Terenzio). nonne

« ....................... h om inem ?» «N o v i.» (Plauto). videone


174 S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 11 Le interrogative dirette 175

E S E R C IZ I

........... negare audes?....... .... taces? Convincam, si negas (Cicerone). quid - nonne

2. ........... e s t? ............ conturbo te? (Cicerone). num - quid I E P R O P O S IZIO N I INTERR OG ATIVE D IR ETTE D ISG IU N T IV E

Le proposizioni interrogative dirette disgiuntive sono costituite da due (o più) membri, introdotti
3, ........... ? Ad me S ic u li....... ... R om am causam Siciliae detulerunt? (Cicerone). num - nonne
dalle particelle:
• utrum (I m em bro) an (II m em bro) an (III membro e successivi)
4. De fulgurum vi dubitare .... ...... p ossum us?............ cum multa alia mirabilia, quid - num
• ne (I m em bro) an (II m em bro) an (III m em bro e successivi)
tu m illud in prim is? (Cicerone).
• — (I m em bro) an (II m em bro) an (III membro e successivi)
Es. Utrum bonus vir est an malus? (Seneca). È un uom o buono o cattivo?
6. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando gli aggettivi, i pronomi e gli av­ Laqueone vitam finiam an ferro Con il capestro finirò la vita o m i getterò
verbi interrogativi e cerchiando le particelle interrogative. incubem? (Seneca). sopra una spada?
Cum mentior et mentirì me Quando mento e dico che mento,
1. Q uid itaque indignamur? Quid querim ur? Ad hoc parti sumus (Seneca). 2. Cur non dico, mentior anverum dico? (Gellio). sto mentendo o dico il vero?
venisti, ut iusseram, in tonstrinam? (Plauto). 3. Iam ne autem utsoles deludis? (Plauto). Ti dai allo studio oppure alla pesca o alla caccia
Studes anpiscaris an venaris an simul
4. N u m tibi lippus videor? (Plauto). 5. N u m quis vestrum ad vim, ad facinus, ad caedem o a tutte queste attività contemporaneamente?
omnia? (Plinio il Giovane).
accomodatus est? Nem o (Cicerone). 6. Quid est, Catilina? N u m dubitas id me imperante
facere, quod iam tua sponte faciebas? (Cicerone). 7. N u m exspectas dum te stimulis fo-
diamus? (Cicerone). 8. Nonne multa mei testes quae tu scis nesciunt? (Cicerone). 9. «V i- 9. Collega i due membri delle interrogative disgiuntive associando il numero alla
vitne is h o m o ? » «Argentum accepi, nihil curavi ceterum .» (Plauto). 10. N u m nostra cu l­ lettera corrispondente, poi traduci le seguenti frasi d’autore.
pa est? Naturam accusa, quae in profundo veritatem ut ait Dem ocritus penitus abstruse-
rit (Cicerone). 11. Esine hic meus sodalis? (Plauto). 12. N u m tibi insultare in calamitate, a. 1. Iam id porro utrum libentes a. an prò ftlia? (Plauto).
n u m intercludere perfugia fortunae, num casus bellicos exprobrare aut obicere videor?
(Cicerone). 13. Quid est, Verres? Quid ad haec cogitas respondere? N u m mentirì me, num 2. Utrum prò ancilla me habes b. an de Hannibale loquimur? (Cicerone).
fingere aliquid, num augere crimen? (Cicerone).
3. Utrum ea vestra c. anpro nihilo idputas? (Cicerone).

7. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulle interrogative dirette semplici. 4. Utrum nescis quam alte ascenderis d. an nostra culpa est? (Cicerone).

5. Utrum de imperatore populi Romani e. an inviti dabant? (Cicerone).


1. N o n siete forse tutti fratelli? 2. Considerate nem ico chi non condivide le vostre stesse
opinioni? 3. Pensate forse che le mura e le fortificazioni bastino da sé a difendere la pa­ 6. Utrum aliquando desines f. an numquam? (Seneca).
tria ? 4. Che cosa hai detto quando ti hanno interrogato? 5. Il senato ha approvato la pro­
posta dei consoli? 6. Quando tornerete dalla Grecia?
I). 1. Quid tu? Servusne es a. an lateat silvis? (Ovidio).
8. 1Ί =1 Traduci la seguente versione cerchiando i pronomi, gli aggettivi o gli
2. Quid faciat? Repetatne donium et regalia tecta b. an non? Ipse est (Terenzio).
avverbi che introducono le proposizioni interrogative dirette. Sottolinea le inter­
rogative identificabili come tali dalla sola intonazione della voce. 3. Pacemne huc fertis c. an fìlium? (Cicerone).

C rudeltà d ella sorte 4. O Q. Catule! Patremne appellem ante d. an arma? (Virgilio).


O dura fata et nullis aequa virtutibus. Antequam felicitatem suam novìsset frater tuus, e. an liber? (Plauto).
5 , Sed isne est quem quaero
exemptus est. Parum autem me indignari scio, n ih il est enim difficilius quam magno do­
lo ri paria verba reperire. E tiam nunc tamen, si quid proficere possumus, conqueram ur:
«Q u id tibi voluisti, tam iniusta et tam violenta fortuna? Tarn cito te indulgentiae tuaepae- an abeam? (Plauto).
c. 1. 7ibi ego a.
n itu it? Quae ista crudelitas est in medìos fratres im petum facere et tam cruenta rapina
concordissim am turbam imminuere, tam bene stipatam optim orum adulescentium do- 2. Quid ego faciam? Maneam b. an tu me? (Seneca il Vecchio).
m um , in nullo fratre degenerantem, turbare et sine ulla causa delibare? N ih il ergo prodest
3. Te ego imitor c. an tu mihi servus es? (Plauto).
innocentia ad om nem legem exacta, n ih il antiqua frugalitas, n ih il felicitatis moderatio,
n ih il in summa potentia summa conservata abstinentia, n ih il sincerus et tutus litterarum 4. Deponet arma d. an atrum vinum potas? (Plauto).
amor, nihil ab om n i labe mens vacans?
(Seneca) 5. Album e. an opponet? (Quintiliano).
I N T A S S D E L P E R I O D O le z io n e 11 Le interrogative dirette ΛΎΎ

E S E R C IZ I

10. Traduci le seguenti frasi d’autore esercitandoti sulle interrogative dirette di­ LESSICO di BASE 2
sgiuntive: sottolinea la particella che introduce il primo membro e cerchia quel­
| VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI
la che introduce il secondo o i successivi.
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sugli usi di an: com ­
1. Utrum hoc tu parum com m em inisti, an ego non satis intellexi, an mutavisti senten- pleta i paradigm i e le traduzioni.
tiam? (Cicerone). 2. Num erone an virihus aequi non sumus? (Virgilio). 3. Quid confe-
ram? Sullamne cum Iu n io an hunc trìbunum plebis cu m Q uinctio an vero tempus cum (igo, ..... m orìor,
tem pore? (Cicerone). 4. Sed u trum tu am icis hodie an in im icis tuis daturus cenam?
(Plauto). 5. Verum quid tibi hic tandem nocet? Resne, quae talis est, an ego, q u i verum am itto, . obtinéo,
explicari volo? (Cicerone). 6. U trum igitur nostrum est an vestrum hoc proverbium
«Phrygem plagis fieri solere m eliorem »? (Cicerone). 7. Q uid igitur te, Marcia, movet? credo, ... occido,
Utrum quod filius tuus decessit an quod non diu vixit? (Seneca). 8. Puerone parcit an
scelus sederi ingerii? (Seneca). 9. Terra vero feta frugibus et vario legum inum genere, defendo, puto,
quae cum maxima largitate fundit, ea ferarumne an h om in u m causa gignere videtur?
(Cicerone). 10. « Cuius» in q u it «b o n u m est claritas, id est laus bono a bonis reddita? d ic o ,.... rapio,
Utrum laudati an laudantis?» « Utriusque.» (Seneca). 11. Quid? A Philarco Centuripino
hom ine locupleti ac nobili phaleras pulcherrime factas quae regis Hieronis fuisse dicun- docéo, .. timéo,
tur, utrum tandem abstulisti an emisti? (Cicerone). 12. Cuius vis levissimum esse som-
num, pueri an senis an mediae aetatis? (Seneca il Vecchio). fim o, .... vivo,

11. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulle interrogative dirette di­ gero, .... v oco,-a s,
sgiuntive. _l

1 . Torni a casa con me o torni da solo? 2. Combattiamo tutti uniti o perm ettiam o che
12. Ricostituisci le seguenti frasi d’autore abbinando il numero alla lettera corri­
il nemico ci divida? 3. Che fare? Aspettare il ritorno del comandante o attaccare senza
spondente, poi traduci rendendo correttamente la particella an.
il suo ordine oppure seguire il suggerimento del luogotenente? 4. Con chi sei partito,
da solo o con gli amici? 5, Sei tornato in tempo oppure no?
1. Tyrannicidium est occidere tyrannum: a, an et hae simulare docentur? (Ovidio).

2. Sacrìlegium est rem sacram de tempio b. an potest aliquis supra fortunam nisi ab ilio
SINTASSI DEL PERIODO subripere: adiutus exsurgere? (Seneca).
gli usi di an 3. Bonus vero vir sine deo nemo est; c. an et in m ortem compellere? (Quintiliano).
La particella an, usata da sola, può introdurre una proposizione interrogativa diretta: 4. Credidimus lacrimisi d. anetprìvatam ? (Quintiliano).

- quando si vuole convalidare un’affermazione precedente mostrando lm sostenibilità dell’affer-


mazione opposta. In questo caso an si traduce com e num , «forse che», «o forse»: 13. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la particella an con tre colori diversi corri­
Es. Oratorem irasci m inim e debet. A n tibi All’oratore non si addice adirarsi: o forse spondenti ai tre usi che hai appena imparato.
irasci tum videmur, cum in causis acrius ti sembra che noi ci adiriamo, quando nelle
et vehementius dicim us ? (C icerone). cause parliamo con un po’ di veemenza e calore? 1. An nescis quae sit haec res? (Plauto). 2. Patrem atque matrem viverent vellem tibi. An m ortui sunt?
(Plauto). 3. Ad hunc legatos? Cur? An ut eorum reditu vehementiuspertimescatis? (Cicerone). 4. «D e-
- quando in un’argomentazione si vuole sottolineare una forte contrapposizione tra due t e r m i n i (la
rides qui scis haec dudum me dixisseper io cu m .» «A n id ioco dixisti? Equidem serio ac vero ratus.»
cosiddetta argomentazione a fo r tio n , del tipo «se è vero questo, è vero anche qu ello»); in questo uso
(Plauto). 5. Anpotest quicquam esse suavius quam nihil dolere? (Cicerone). 6. An tu infelicem vocas,
an si traduce con «se dunque»;
qui caruit acie, cuius aures morbus obstruxit, non vocas miserum eum, qui sensum beneficiorum
Es. A n Scythes Anacharsis p otu ti prò nihilo Se dunque lo scita Anacarsi potè tenere il
amisit? (Seneca). 7. Quid exspectas? An dum ab inferìs ipse Malleolus exsistat atque abs te officia tu-
pecuniam ducere, nostrates philosophi denaro in nessun conto, i filosofi delle nostre
telae, sodalitatis familiarìtatisque flagitet? (Cicerone). 8. An potest cupiditas finiri? Tollenda est atque
non poterunt? (Cicerone). parti non lo potranno (fare anche loro)?
extrahenda radicitus (Cicerone). 9. An aliis licei, et recte licei, in meo metu sibi n ih il timere, m ih i uni
- quando a un’interrogazione di carattere generale fa seguito una domanda che determina e defini­ necesse erit et meam et aliorum vicem pertimescere? (Cicerone). 10, Quid hic stantibus spei est? An
sce la prima; in questo caso an si traduce come nonne, «forse non». deum aliquem protecturum vos rapturumque hincputatis? (Livio). 11. Quid dicis? An bello fugitivo-
Es. Quam ob rem tandem? A n quia pudet? Perché allora? Non è forse perché ti vergogni? rum Siciliam virtute tua liberatam esse? (Cicerone). 12. Contagio autem ista servilis belli cu r abs te
(Terenzio). potius quam ab iis om nibus qui ceteras provincias obtinuerunt praedicatur? An quod in Sicilia iam
antea bella fugitivorum fuerunt? (Cicerone).
1 N T A S S I D E L P E R I O D O Le interrogative dirette 179
l e z io n e 11
E S E R C IZ I

14. Traduci in latino le seguenti frasi facendo attenzione alle varie sfumature as­
sunte da an.
SiNTÀSSÌDELPERIODO- -- —
I l P R O P O S IZIO N I ESCLAM ATIVE
1. Questa terra ha bisogno di pace. O forse ti sembra che possiamo vivere sempre in
I,e proposizioni esclamative possono essere espresse;
guerra? 2. Se dunque ci è riuscito lui, stanco e alla sua età, non riuscirete anche voi a
scalare quella montagna? 3. Perché non ti dai da fare? N on è forse perché sei pigro?
con un verbo di modo finito (o anche sottinteso), e allora sono introdotte da pronomi, avverbi o
4. Quando vi deciderete a prendere posizione con o contro di noi? N on sarà forse
quando vi avremo messo alle strette? 5. N elle difficoltà è saggio chiedere aiuto. O for­ aggettivi esclamativi;
Es. Philosophi senes quatti m u lta I filosofi da vecchi quante cose ricordano!
se pensavate di superare questa situazione da soli?
meminerunt! (Cicerone).
15. U =1ibi L*hM Traduci la seguente versione specificando in quale accezione viene O p ra e c la ru m et co m m e m o ra n d u m Oh che azione legale splendida e memorabile!
usata la particella an. Nel brano c’è anche un’altra particella interrogativa: quale? iu d ic iu m ! (Cicerone).
con una proposizione infinitiva, e quindi sono introdotte da interiezioni quali edepol, ecastor, her-
I VECCHI HANNO GRANDI OCCUPAZIONI
i le o dall’enclitica -ne.
A rebus gerendis senectus abstrahit. Quibus? An iis quae iuventute geruntur et virìbus? Es. Tene istuc loqui\ (Terenzio). Tu dire codesta cosa!
Nullaene igitur res sunt seniles quae vel infirm is corporibus anim o tamen administren-
tu r1? N ih il ergo agebat Q. Maximus, n ih il L. Paulus, pater tuus, socer op tim i v iri fd ii
mei? Ceteri senes, Fabricii, Curii, Coruncanii, cu m rem publicam consilio et auctoritate
defendebant, n ih il agebant? Ad Appii Claudi senectutem accedebat etiam ut caecus esset; 16. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
tamen is, cu m sententia senatus inclinaret adpacem cum Pyrrho foedusque faciendum, nella colonna a lato, poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate.
non dubitavit dicere illa quae versibus persecutus est Ennius: « Q uo2vobis mentes, rec-
tae quae stare solebant antehac, dementes sese flexerunt viae?».
....... advena torsit A m or! (Ovidio). quotiens
(Cicerone)
quam multos
'quae ... administrentur: traduci come se fosse quae ... administrantur. O ....................... ........ tempus in re mala perdisi (Seneca).
2Quo: «verso quale strada»; regge il genitivo (partitivo) viae, più avanti.
N un c e n im ........ ......... dementia est h om inu m ! (Seneca). quanta

LESSICO di BASE 3 quam


4 ..................... enim felicitatis et causa et in itium fu it quod calamitas
I VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI vocabatur! (Seneca). bonum

Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni


esclamative e incidentali: com pleta i paradigm i e le traduzioni.
17. Traduci le seguenti frasi d’autore esercitandoti sulle proposizioni esclamative.
appello, laudo,
1. O quam inim ica nobis sunt vota nostrorum ! (Seneca). 2. O consuetudo peccandi,
ascendo, opinor, quantam habes iucunditatem improbis et audacibus, cum poena afuit (Cicerone). 3. O
quam sollers est iracundia ad fingendas causas [= ut causas fingat] furoris! (Seneca). 4,
dispono, pecco, A t quanto facilius certiusque sibi quemque credere! (Plinio il Vecchio). 5. Quam copiose
laudatur Apronius a Timarchide, quam magnifice! (Cicerone). 8. O quam miserum est
d o ,.... perdo, nescire m ori! (Seneca). 7. Quam multa illi de republica scripserunt, quam multa de legibus!
fatéor,
Quam multa non solum praecepta in artibus, sed etiam exempla in orationibus bene di-
proficiscor, cendi reliquerunt! (Cicerone). 8. Tu sine ulla bona arte, sine humanitate, sine ingenio, si­
fingo,
ne litteris, intellegis et iudicas! (Cicerone).
relinquo,
impèro, -as,
18. Traduci in latino le seguenti frasi facendo attenzione alla resa delle proposizio­
scribo,
intellègo, ni esclamative.
torquéo,
iudìco, 1. Essere scoraggiato e triste alla tua età, con le tue doti! 2. Quanto tem po ho sprecato
in occupazioni vane! 3. Quale maestro, quale am ico abbiamo incontrato! 4. Scappare
in fretta e furia senza dire niente! 5. Di quale coraggio, di quale audacia era dotato!
180 I N T A S S I P E L P E R I O D O le z io n e 11 Le interrogative dirette 181

'
E S E R C IZ I

VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni escla- 21. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le proposizioni incidentali.
mative.
i . Interea, si videtur, concedite istuc (Plauto). 2. Sulla, ut opinor, cras erit hic cu m Mes-
O ltraggio d i V erre a un cittadino romano salla (Cicerone). 3. N u n c m ih i - si quando - puer et Cytherea favete! (O vidio). 4. Sed,
Caedebatur virgìs in medio foro Messanae civis Romanus\ iudices, cum interea nullus si videtur, considamus h ic in umbra atque ad eam partem sermonis, ex qua egressi su-
gemitus, nulla vox alia illius miserì inter dolorem crepitumque plagarum audiebatur ni- mus, revertamur (Cicerone). 5. Tres ergo, ut dixi, viae: a supero m ari Flaminia, ab in ­
si haec: «C ivis Rom anus sum ». Hac se com m em oratane civitatis2om nia verbera depul- fero Aurelia, media Cassia (Cicerone). 6. Adm ovi iugulo - sine me tib i vera fateri - ad-
surum cruciatumque a corpore deiecturum esse arbitrabatur. O nomen dulce libertatis! m ovi iugulo tela patema tuo (O vidio). 7. N ox erat incipiens - namque est meminisse
O ius exim ium nostrae civitatis! O lex Porcia legesque Semproniae! O graviter desidera­ voluptas - cu m foribus patriis egrediebar amans (O vidio). 8, Exstat oratio hominis, ut
ta et aliquanto reddita plebi Romanae tribunicia potestas! Hucine tandem haec om nia o p in io mea ferì, nostrorum h om in u m longe ingeniosissim i atque eloquentissim i, C.
reciderunt ut civis Romanus in provincia populi Romani, in oppido foederatorum, ab eo Gracchi: qua in oratione perm ulta in L. Pisonem turpia ac flagitiosa d icuntur (C icero­
qu i beneficio populi R om ani fasces et secures haberet, deligatus in foro virgis caederetur? ne). 9. Illu m tamen habitum in me maxime deprendo - quare enim non verum ut me­
(Cicerone) dico fatear? - nec bona fide liberatum esse me iis, quae timebam et oderam, nec rursus
obn oxium ; in statu ut non pessimo, ita maxime querulo et m oroso positus sum: nec
'Caedebatur ... Romanus: i cittadini romani 2civitatis: qui vale «cittadinanza» aegroto nec valeo (Seneca). 10. Legatus postquam n ih il aequi in consilio impetrare se
non potevano ricevere pene corporali; Verre censebat, privatim - sic enim im peratum erat - P. Scipionis temptare anim um est co-
invece punì così un cittadino romano. natus (L iv io ). 11. Diffugerant enim perm ulti, id quod ostendam, nec solum arationes
sed etiam sedes suas patrias istius in iu riis exagitati reliquerant (Cicerone). 12. D ilecti-
bus deinde intra paucos dies - neque enim m u lti milites legendi erant - perfectis, con-
SINTASSI DEL PERIODÒ ..... sules praetoresque in provincias proficiscu n tu r (L iv io ). 13. Nam si istum im punitum
dimiseritis, in vosmet ipsos, m ih i credite, feram et truculentam bestiam, iudices, im -
LE P R O P O S IZIO N I IN C ID E N T ALI
miseritis (Rhetorica ad H erennium ). 14, E t lacrimae prosunt: lacrim is adamanta mo-
Le proposizioni incidentali o parentetiche possono essere costituite da: vebis! Fac (u t) madidas videat, sipotes, illagenas! Si lacrimae (neque enim veniunt in
tempore semper) deficient, uda lum ina tange m anu! (O vidio).
- esclamazioni o precisazioni, talvolta introdotte da enim, nam, id est («c io è »);
- proposizioni relative (com e id qu od ..., «cosa ch e...»);
22. Traduci in latino le seguenti frasi facendo attenzione alla resa delle proposizio­
- proposizioni introdotte da u t («c o m e »);
ni incidentali.
- forme verbali isolate com e inquit («disse»),
Es. Me Satyri celeres - silvis ego tecta I Satiri veloci - io stavo nascosta protetta 1. N on avevo incontrato m ai nessuno, credim i, così leale e fedele al vero. 2. Fuggi da
latebam - quaesierunt rapido, turba dalle selve - m i cercarono, schiera impudente, questo o zio - a te, a te lo dico! -, fuggi e trova un’occupazione degna del tuo inge­
proterva pede (O vidio). con piede veloce. gno. 3. M i ricordo di quei giorni - tutti infatti ricordano i tem pi felici -, quei giorni
«M ea Glycerium, in q u it, quid agis?» «O m ia Glicerio, disse, che fai?» in cui vivevam o senza preoccupazioni lontano dagli impegni. 4 . 1 forti non (li) aiu­
(Terenzio). ta solo la fortuna, com e dice un antico proverbio, ma m olto di più la ragione. 5. Con­
trovoglia —chi lo potrebbe credere? —con trovoglia torno nella m ia città, dai m iei
20. Completa le seguenti frasi d’autore scegliendo la proposizione incidentale ap­ am ici e dai m iei cari.
propriata tra quelle suggerite nella colonna a lato. Procedi spuntando le solu­
zioni via via trovate, poi traduci. 23. Pi=LP1[»KI A Traduci la seguente versione sottolineando con due colori diversi le
proposizioni esclamative e quelle incidentali.
1. Oppidum adiacet Cherronesus, a Diana, ..
................. , conditum (Pom ponio Mela). vires animus dabat U o m in i o b estie ?
Nolite, iudices, arbitrari h om inum illu m im petum et conatum fuisse - neque enim ulla
2. Ascendo - ........................ u to p in o r gens tam barbara aut tam immanis umquam fuit, in qua non modo tot, sed unus tam
prospectu m etior alta meo (O vidio). crudelis hostis patriae sit inventus —: beluae quaedam illae ex portentis immanes ac ferae
3. Dedit verba m ih i hercle, ... ................(Plauto). form a hom inum indutae extiterunt. Perspicite etiam atque etiam, iudices, —nihil enim
o miserami
est, quod in hac causa dici possit vehementius - penitus introspicite Catilinae, Autroni,
4. Ibis e t - ........................... . - cu i me, violente, relinques? (Ovidio). si creditur Cethegi, Lentuli ceterorumque mentes; quas vos in his libidines, quae flagitia, quas tur-
5. Illa autem est civitas popularis - ............................. - i n qua in pitudines, quantas audacias, quam incredibiles furores, quas notas facinorum, quae in-
sic enim appellant
populo sunt om nia (Cicerone). dicia parrìcidiorum, quantos acervos scelerum reperietis!
(Cicerone)
IBS S I N T A S S I D E L P E R I O D O S I N T A S S I D E L V E R B O 183

E S E R C IZ I

L’infinito
I L L A T IN O E L E U R O P A
1 LATINO | · mercator, m., «mercante,
! commerciante».
Attività c o tn m ereia li n el te m p o e n ello s p a z io
• creditum, ri., «prestito,
debito» (il termine deriva
dal verbo credo, e significa
• depositum, n., «somma
depositata, deposito».
•:·'·.. · v'/: T'jih GVv)..' V:
i:!
1
E Il libro e la scrittura

quindi «somma data in prestito


sulla fiducia»). ■ Μ ® L ^ iM S L PELVEBBQ
i' in f in it o in f u n z io n e n o m in a l e ( i )
ITALIANO mercante, m. credito, m. deposito, m. (nelle lingue l INFIN ITO SEM PLIC E COM E SOGGETTO
moderne il termine non si limita
all’ambito economico, ma In questa Lezione cominciamo a esaminare le forme nominali del verbo, partendo dall infinito. Co­
indica più in generale il deposito me tutte le form e nominali, l’infinito può essere usato sia com e un sostantivo (funzione nom inale)
di oggetti, non solo di valore).
sia com e un verbo (funzione verbale). Riepiloghiam o per com odità i singoli usi che andremo a esa­
FRANCESE marchand, m., «mercante». crédit, m., «credito». minare:
dépót, m., «deposito».
SPAGNOLO mercante, m., «mercante»; credito, m., «credito». deposito, m., «deposito». infinito in funzione nominale;
mercader, m., «mercante». irifinito semplice come soggetto
infinito semplice come nome del predicato
INGLESE merchant, «mercante». credit, «credito». deposit, «deposito». infinito semplice come complemento oggetto
TEDESCO Hàndler, m., «mercante» Kredit, m., «credito». Depot, n., «deposito». infinito in funzione verbale: proposizioni dipendenti;
(lett. «colui che tratta» le merci);
Kaufmann, m., «mercante» proposizione soggettiva
(lett. «colui che vende»). proposizione oggettiva
i tempi dell’infinito
infinito futuro: costrutti alternativi
verbi che reggono sia la proposizione oggettiva sia altri costrutti
infinito e proposizione infinitiva in funzione epesegetica
in fin ito in funzione verbale: proposizioni indipendenti.
infinito storico
infinito esclamativo

In funzione nominale l’infinito può fungere da soggetto, da nome del predicato e da com plem ento
oggetto; in tutti questi casi assume genere neutro. In quanto verbo, però, anche quando è usato in
funzione di sostantivo, l’infinito può reggere un complemento diretto o indiretto e assumere form a
attiva, passiva o deponente.
L’infinito semplice può essere usato come soggetto di un verbo, esattamente com e un sostantivo.
Es. B e n e ficiu m a ccipere libertatem est Ricevere un beneficio è vendere la libertà.
vendere (Pubblio Siro).

In questa funzione l’infinito è retto da:


verbi impersonali (com e decet, oportet, licei)',
Es. Pecca re licei nem ini (Cicerone). A nessuno è lecito peccare.
- espressioni costituite dall’unione del verbo su m con un aggettivo neutro (com e iustum est), con un
sostantivo (com e mos est, tempus est) o con un genitivo di pertinenza (com e sapientis est).
Es. Pauperis est n u m era re pecus (O vidio). È proprio di chi è povero contare le pecore.

..........................tempus est. È ora di andare.


Tibi decet h o c ................... Ti si addice dire questo.
D u lc... est te c u m ................ È piacevole parlare con te.
H om inis e s t...................... Pensare è proprio dell’essere umano.
184 S I N T A S S I DEL V E R B O le z io n e 12 L’infinito 185

E S E R C IZ I

L’AUTORE, IL TESTO

I più antichi libri di carta (Plinio il Vecchio, Storia naturale, 13,85-8'

I l brano che ti presentiamo è tratto dalla Storia naturale di Plinio il Vecchio, colossale opera en­
ciclopedica composta nel I secolo d.C. In questo passo Plinio racconta come fu ritrovato il cor­
po di re Numa, che era stato riposto in una cassa insieme ad alcuni libri di carta: secondo l ’au­
tore il ritrovamento prova che questo materiale scrittorio era utilizzato ben prima dell'epoca in
cu i Varrone ne aveva stabilito l ’invenzione, e cioè al tempo di Alessandro Magno (IVsecolo a. C.).

Ingentia exempla contra M. Varronis sen- Ci sono grosse prove contro l’opinione di M. Varrone su
tentiam de chartis reperiuntur. Namque la carta. Infatti Cassio Emina, storico antichissimo, ò
Cassius Hemina, vetustissimus auctor an- quarto libro degli Annali ha tram andato che lo seri
nalium, quarto eorum libro prodidit Cn. Te- Gneo Terenzio, mentre stava zappando il suo campo
Gianicolo, aveva tirato fuori una cassa nella quale i
rentium scribam agrum suum in laniculo stato seppellito .Numa, re di Roma. Nella stessa cass
repastinantem effodisse arcam, in qua N u­ erano stati trovati i suoi libri, all’epoca in cui erano consci
ma, qui Romae regnavit, situs fuisset. In ea- Publio Cornelio Cetego figlio di Lucio e Marco BebioTi
dem libros eius repertos P. Cornelio L. filio filo figlio di Quinto, e tra costoro e il regno dì Numa si c i
cola siano trascorsi 535 anni. I libri erano di carta ed è a
Cethego, M. Baebio Q. filio Tamphilo cos.,
cora più straordinario il fatto che si siano conservati s #
ad quos a regno Numae colliguntur anni polti sotto terra - per questo in una cosa cosi im portanti*
DXXXV. Hos fuisse e charta, malore etiam- userò le parole dello stesso Emina: «Gli altri si 'chiedeva*?
appunti, rilasciare ricevute o spedi­ la pianta di papiro, più esattamen­ Le dimensioni dei rotoli variavano
num miraculo, quod infossi duraverint - no come si potessero essere conservati quei libri; lu ti# moltissimo: in Egitto si fabbrica­
re brevi lettere e biglietti galanti te dalla corteccia interna (liber) ta­
quapropter in re tanta ipsius Heminae ver- spiegava così: all’incirca al centro della cassa c ’era un* vano volumi lunghi fino a 40 me­
(per la risposta bastava cancellare e gliata in strisce sottili: queste stri­
blocco di pietra quadrato legato da ogni lato con spagi? tri, destinati alla trascrizione di
ba ponam: «Mirabantur alii, quomodo illi riscrivere sulla cera). Nel caso con­ scioline venivano stese per lungo e
di cera; sopra tale pietra erano stati collocati i tre libri e per grandi opere scientifiche, mentre
tenessero documenti giuridici im­ sovrapposte ad altre disposte per
libri durare possent; ille ita ratìonem redde- questo motivo riteneva che non si fossero deteriorati, φ per letture più amene, poesie e let­
portanti come ricevute, testamenti largo (come per la trama di una
bat: lapidem fuisse quadratum circiter in inoltre i libri erano unti con olio di cedro: per questo moti­
e contratti, le tavolette venivano stoffa) poi erano pressate e secca­ tere si ricorreva a libri più piccoli,
media arca evinctum candelis quoquover- vo riteneva che le tarme non li avessero intaccati. In quél* te al sole. I fogli (paginae) così ot­ leggeri e facili da maneggiare. La
chiuse con un filo che, fatto passa­
libri si trovavano scritti di filosofia pitagorica». tenuti potevano circolare singo­ chiusura delle missive e degli atti
sus. In eo lapide insuper libros I I I sitos re attraverso dei fori praticati nel
legno, era avvolto tutto intorno e larmente come carta da lettere, era simile a quella delle tavolette:
fuisse; propterea arbitrarier non compu­ IM P A R IA M O S U B IT O ...
la striscia di fogli veniva piegata e
fermato da un sigillo. ma più spesso venivano incollati a
tasse. Et libros citratos fuisse;propterea ar- formare un rotolo (volumen, da legata con un filo, fermato poi sul­
p ro d id it Cn. Terentium scriba m effodis­
bitrarier tineas non tetìgisse. In iis libris i primi libri volvo, «girare, arrotolare»): l’ulti­ la parte esterna da un sigillo sul
se a rca m , «ha tramandato che lo scriba
mo foglio era fissato a un baston­ quale si scriveva l'indirizzo.
scripta erant philosophiae Pythagoricae». Gneo Terenzio aveva tirato fuori una cas­ Per impedire che le superfici cera­
sa»: effodisse è un infinito in funzione ver­ te entrassero in contatto, le tavo­ cino sottile (umbilicus) intorno a
lette erano inserite in una cornice cui si arrotolavano le pagine; il L a sc rittu ra s u c a rta
bale in una proposizione dipendente di ti­
in rilievo. Più tavolette tenute in­ margine dei fogli alle due basi del Ogni pagina veniva riempita con
po oggettivo retta da prodidit
sieme da un cordoncino o da un fi­ cilindro così ottenuto veniva lima­ una colonna di scrittura; solo nei
lo di metallo formavano un libro to perché la carta non si sfrangias­ documenti ufficiali si potevano
(codex)·, quelli di piccole dimen­ se, poi veniva colorato, così come scrivere righe lunghe per tutta la
sioni erano detti codicilli o pugilla- le estremità del pernio; una fascet­ larghezza dei fogli (transversa
C u ltu ra e civiltà
TAVOLETTE Di CERA res, proprio perché stavano in una ta di pergamena incollata all’e- charta). In genere la scrittura oc­
cupava solo la facciata del foglio; il
E ROTOLI DI PAPIRO mano (pugnus). I lati esterni fun­ stemo del volume conteneva il ti­
tolo (titulus o index); a questo retro poteva al massimo essere uti­
gevano da copertina e non conte­
I primi supporti della scrittura fu­ Le ta vo lette c e ra te nevano scrittura. punto il volume poteva essere ri­ lizzato per gli esercizi di scrittura
per cancellare. Le tavolette serviva­
rono foglie (folia), corteccia (liber), La cera era per lo più nera e veniva posto in un astuccio (theca). Du­ dei bambini o per la lista della spe­
no soprattutto agli studenti per gli
tela, legno (codex), pelle di anima­ L a c a r t a e ìi ro tolo rante la lettura si teneva il rotolo sa, ma più spesso si cancellava il
incisa tramite un bastoncino (sti- esercizi, ai commercianti per regi­
li, lamine di piombo, ma soprattut­ In un secondo momento a Roma con entrambe le mani: con una lo testo già composto con una spu­
lus) di metallo o di osso fornito di strare le entrate e le spese, agli ora­
to tavolette di legno (tabulae) spal­ fu introdotta la carta (charta), pro­ si srotolava e con l'altra lo si riav­ gna e ci si riscriveva sopra (palim-
un’estremità appuntita usata per tori e ai poeti nelle prove di compo­
mate di céra. scrivere e di una piatta adoperata veniente dall’Egi tto e ottenuta dal­ volgeva. psestus).
sizione e, in generale, per prendere
186 S I N T A S S D E L V E R B O le z io n e 12 L’infinito 187

E S E R C IZ I

2. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso


nella colonna à lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi traduci.
IL LE SS IC O D E I L IB R I E D E L L A S C R IT T U R A ( I )
Procedi spuntando le soluzioni via via trovate.

Ti presentiamo alcuni gruppi di parole relative al mondo dei libri e della scrittura; al­ 1, Praeterea spectatur i n ................ tenuitas, densitas, candor, levor umbilicos
cuni termini li hai già incontrati nella scheda Tavolette di cera e rotoli di papiro. (Plinio il Vecchio).

2, Ohe, iam satis est, ohe, libelle, iam pervenimus usque a d ............................. pugillaribus
MATERIALI SCRITTORI cornùa, -ùum (pi.), n.: pomelli tabella, -ae, f.: tavoletta per scrii
(alle estremità del bastoncino su vere" (M arziale).
cedrus, -i, f.: albero di cedro; es­
senza di cedro (usata come anti­ cui si arrotolava il papiro) tabula, -ae, f,: tavoletta per seri chartis
3, Cognata in Aegypto res est h a ru n d in i...................... . praecipuae utilitatis
parassitario per i libri) frons, frontis, f.: orlo, estremità vere (Plinio il Vecchio).
cera, -ae, f.: cera del rotolo di papiro theca, -ae, f.: scatola, cassa, astuc
4. Venor aliquando, sed non s in e ..................................(Plinio il Giovane). papyrum
charta, -ae, f.: foglio di papiro; graphlum, -li, n.: stilo ciò
pagina index, -Icis, m.: titolo, frontespi­ titulus, -i, m.: iscrizione, titolo |
codex, -iris, m.: tronco d'albero; zio iì, f . D a t.............. habiles........................ Memphitica tellus (M arziale). tabellis - chartis
transversus, -a, -um: obliquo; i
tavoletta di legno incerata, libro liber, -bri lintéus, m.: libro di lino senso trasversale (di scrittura) L chartis - calamos
2, Omne hoc tempus in te r ................... ....a c .................iucundissima
folium, -li, n.: foglia pagina, -ae, f.: foglio di papiro; umbìllcus, -i, m.: bastoncino (al quiete transmisi (Plinio il Giovane).
liber, -bri, m.: parte della cortec­ pagina centro del rotolo di papiro)
3. .................................. p r ò ................ utebantur antiqui (Festo). pugillàres - libellos
cia secondaria dell’albero; libro; palimpsestus (e -os), -i, m.: pa­ voliimen, -tnis, n.: volume; rote
scritto linsesto (foglio di papiro o di lo; manoscritto
medulla, -ae, f.: midollo delle pergamena cancellato per riscri­ 3. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i vocaboli riconducibili al tema
piante verci) AZIONI_________ ____________________
dei libri e della scrittura. Cerchia inoltre tutti gli infiniti che incontri.
papyrus, -i, f. (e -uni, -i, n.): pianta pugillàres, -lum (pi.), m. (e -aria, complico, -as, -avi, -atum, -are: ri­
di papiro; carta di papiro; scritto -lum, n.): tavolette cerate per scri­ piegare, arrotolare, avvolger*; 1. A ntiqui plures tabulas coniunctas codices dicebant (Varrone). 2. Neque ego te iubeo
vere (per chiudere) semper im m inere libro aut pugillaribus: dandum est aliquod intervallum animo, ita ta-
philyra (e -lur-), -ae, f.: membrana
di tiglio; striscia di papiro sc(h)ida, -ae, f.: striscia di papiro; evolvo (o revolvo), -is, -vo/vtj men ut non resolvatur, sed remittatur (Seneca). 3. Paene praeterii chartam tibi deesse. Mea
foglio -volutum, -ere: srotolare un volu­ captio est, si quidem eius inopia minus multa ad me scribis (Cicerone). 4. Cubiculum au-
LEGGERE E SCRIVERE sittybos (o sillybus), -i, m.: eti­ me, leggere tem meum Chrysis intravit codicillosque m ih i dominae suae reddidit, in quibus haec
codicilli, -órum (pi.), m.: tavolette chetta (di pergamena attaccata al replico, -as, -avi, -atum, -are: svol­ erant scripta: «C irce Polyaeno salutem » (Petronio). 5; Farina, qua chartae glutinantur,
scrittorie per brevi testi; lettera, rotolo di papiro) gere un rotolo di papiro sanguinem exereantibus datur tepida sorbenda effìcaciter (Plinio il Vecchio). 6. Sic capti-
biglietto stilus, -i, m.: stilo per scrivere vae puellae delira et temulenta illa narrabat anicula; sed astans ego non procu l dolebam
mehercules, quod pugillàres et stilum non habebam, qui [ha valore finale: trad. «p e r»]
tam bellam fabellam praenotarem (Apuleio). 7. Quid digitos opus est graphio lassare te­
1. Rispondi alle domande sulla lettura Tavolette di cera e rotoli di papiro·, inserisci le nendo? (O vidio). 8. Ipse ego qui nullos me affirmo scribere versus invenior Parthis men-
parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico dei libri e della scrittura (I).
dacior et prius orto sole vigil calamum et chartas et scrinia posco (O razio). 9. Libri arbo-
rum teneri haud secus quam chartae litterarum notas capiunt (Curzio Rufo).
a. I prim i supporti della scrittura furono tavolette (lat......................... o ...................... )
d i ................ricoperte d i .................. , su cui si scriveva tramite un bastoncino di le­ 4. Traduci la seguente versione sottolineando le parole che rimandano
gno d e tto .......................
al mondo dei libri e della scrittura. Cerchia inoltre tutti gli infiniti che incontri.
b. Le tavolette, proprio perché la scrittura poteva essere rapidamente cancellata, erano
utilizzate per lo più dagli ........................ per gli esercizi di scuola, dai
M a t e r ia l i s c r it t o r i
................................per registrare le spese, d a i ......................... nelle prove di com ­ Prius quam digrediamur ab Aegypto1 et papyri natura dicetur, cum chartae usu maxime
posizione e in generale per scrivere b r e v i.......................e biglietti.
humanitas vitae constet, certe memoria. E t hanc Alexandri Magni victoria2repertam esse
c. I fogli ottenuti dal papiro potevano circolare singolarmente oppure formare un ro­
auctor est M. Varrò, condita in Aegypto Alexandria. Antea non fuisse chartarum usum: in
tolo (lat............................) avvolto intorno a un bastoncino (lat...............................).
palmarum foliis prim o scriptitatum esse, dein quarundam arborum libris. Postea publica
el, Durante la lettura il rotolo di papiro era srotolato (lat........................... ) con una m a­
monumenta plumbeis voluminibus, mox et privata linteis confici coepta est aut ceris;pu-
no, e con l’altra veniva progressivamente riavvolto (lat............................. ).
gillarium enim usum fuisse etiam ante Troiana tempora invenimus apud Homerum.
e. Descrivi com e veniva realizzato un rotolo di papiro.
(Plinio il Vecchio)
1digrediamur ab Aegypto: «lasciamo la trattazione dell’Egitto».
2victoria: «al tempo...»; è ablativo di tempo determinato.
188 S I N T A S S I 189
D E L V E R B O le z io n e 12 I L’infinito
ΕΞΠ 2Ε

7. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sull’infinito in funzione di soggetto.

1 È proprio delle persone generose fare doni e dare consigli. 2 Non “ " f “
U n a le t t e r a segreta

viamo.

0 PldzMMTT^ Traduci la seguente versione sottolineando gli infiniti usati in funzio-


' ne di soggetto e cerchiando i verbi o le espressioni che li reggono.
S H i p i i S !
(G ellio)
'id: il pronome è prolettico ed è spiegato dalla
proposizione virutn... abscondisse.
LESSICO di BASE 1

I VERBI IMPERSONALI CHE REGGONO L’INFINITO IN FUNZIONE NOMINALE (I)

É É =H re ani. si fortuna dubitabii, in proelio potine quam in fuga mortem oppetere.

decet: ........
oportet:.
............ ......... ---'SINTÀSSÌ DEL VERBO
I dedècet: ....
opus est: i ’ i INFINITO IN F U N ZIO N E N O M IN A L E ( i l )
i delectat: ....
paenltet: ( ’ I INFINITO SEM PLIC E COM E N O M E D E L PREDICATO
| interest: ....
iuvat: ........ P ig e t: .... , infinito semplice pud essere usato come nome del predicato in unione con il verbo sum quando
placet: .... ^ accoldo
lib e t:......... il soggetto è un pronome, un: sostantivo o un altro mfinito.^ ^ ^ ^ ^
praestat:
licei: .......... Fs B onorum unum propositum est consentire
p u d e t:.... re con la natura.
necesse est: naturae (Seneca). ^ _____ _____
taedet: ....

6. Traduci le seguenti frasi d ’autore sottolineando gli infiniti usati in f,


soggetto e cerchiando i verbi o le espressioni che U reggi,™! * *
cogitare
1 Utrum hoc est confirmare m ilitum animos an
(Cicerone). ________ _
bis em ori
sÌ Z,tn
L
sS.Uvic,r
pt,hcem
vt im a vis s b rìa rì
opprimere virine non est, s e i c r u d e li,a e P u b M o SirnT
T s Z In turpi re peccare
. est (Publilio Siro).
debilitare
3, Loqu or enim de docto homine et erudito, cu i vivere e s t. virtutem
(o n d i
(Cicerone).
bis delinquere
Z r :Z ™ T q e« m^ m ‘s L U
^ est alterius arbitrio m ori (Publilio Siro).
riam quam ulcisci fSenerat in n e ' " Quanto satius est sanare iniu- ................(Seneca). custodire
rn) 1? Ϊ Ζ 1 neCa)· 10- 5 «p m o r c «m supplicai (Publilio Si 5. Meminisse est rem commissam memonae

tenzione: ci sono alcuni infiniti usati in un altra funzione.

... Z E f f f g f f c f p id it a t e m r e g n n m ee, vincere (P u b lilio Siro). 2. Esse

™. L „ H tS S S S S S S S S S '
130 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 12 L’infinito 191

------------- ΙΞΗ Π ΞΞ

h o r u m causas (Seneca). 5. H o c est sapientia , h o c est sapere, n o n d is p u ta tiu n c u lis in a -


n ib u s s u p tilita te m v a n is s im a m a g ita re (Seneca). 6, P o t e n t i ira s c i s ib i p e r ic u lu m est
" s ìn t à s s ì "d el vèrbo
q u a erere (Pu b lilio Siro). 7, N o n ille ire v u lt, sed n o n p o te s t stare, n o n a lite r q u a m in l’i n f i n i t o i n f u n z i o n e n o m i n a l e (ili)
praeceps d eiecta p o n d e ra , q u ìb u s e u n d i fin is est ia cu isse (Seneca). 8. N o n est ista ad- l’ i n f i n i t o s e m p l i c e c o m e c o m p l e m e n t o o g g e t t o
m o n itio , c o n v ic iu m est; h o c est in o d iu m b e n e fic ia p erd u cere, h o c est efficere, u t in g ra -
L’infinito semplice può costituire il complemento oggetto di verbi che significano:
tu m esse a u t lic e a t a u t iu v e t (Seneca). 9. C u m spes m a io r im p e ra to rib u s R o m a n is in
o b s id io n e q u a m in o p p u g n a tio n e esset, h ib e m a c u la e tia m , res n o v a m il it i R o m a n o , ae- - «volere» e «desiderare», com e v o lo , m a lo e cupio-,
d ific a ri c o e p ta est, c o n s iliu m q u e erat h ie m a n d o c o n tin u a r e b e llu m (L ivio). 10. « O D e - - «potere» e «dovere», com e p o s s u m e debeo-,
mea, is tu c est sapere, n o n q u o d a n te pedes m o d o est videre, sed e tia m illa qu a e fu tu r a - «esitare, rifiutarsi, indugiare», com e c u n c t o r e c a v e o ;
s u n tp r o s p ic e r e » (Terenzio). - «deliberare» o «decidere», come c o g ito e delibero-,
- «cominciare», «smettere», «continuare», com e in c ip io , d e sis to , pergo;
11. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti suirinfinito in funzione di nome - «essere soliti o abituati», come suesco.
del predicato. Es. Q u id est Catulle, q u id m o ra rìs emorì? (Catullo). Che fai, Catullo? Che indugi a morire?
Timere v a n a desine et turpes m etu s depon e Smetti di temere cose vane e deponi le
1 , Per molte persone vivere è aiutare gli altri. 2. Volere è potere. 8. Questo è essere con­ (Seneca). turpi paure.
cordi e uniti nelle difficoltà. 4. Cos e questo, essere soldati valorosi oppure non m eri­
tare le insegne romane? 5. La saggezza è trovare il giusto m ezzo in tutte le cose.
12. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando gli infiniti usati in funzione di
LESSICO di BASE 2
complemento oggetto e cerchiando i verbi che li reggono. Fai attenzione: ci so­
I VERBI ED ESPRESSIONI CHE REGGONO no alcuni infiniti usati in un'altra funzione.
L’INFINITO IN FUNZIONE NOMINALE (II)
Ti presentiamo i principali verbi che reggono l’infinito in funzione di complemento og­ 1. Tu, qu aeso, fe stin a ad n o s v e n ire (Cicerone). 2. P e cc a re p a u c i n o lu n t, n u lli n e s c iu n t

getto, raggruppati in base al significato. Inserisci i paradigmi. (Pu blilio Siro). 3. N e c m o rte m effu gere q u is q u a m n e c a m o re m p o te s t (Publilio Siro).
4. V iri b o n i est nescire fa cere in iu r ia m (Pu blilio Siro). 5. I b i p e rp a u c i a u t v ir ib u s c o n ­
V E R B I C H E S IG N IF IC A N O « V O L E R E » E « D E S I D E R A R E » V E R B I C H E S IG N IF IC A N O « P O T E R E » E « D O V E R E » f is i tra n a re c o n te n d e r u n t a u t lin tr ib u s in v e n tis s ib i s a lu te m re p p e re ru n t (Cesare).
c o n o r ,...................... d e b é o , ....................................................... ; dovere 6, C a stris m u n itis vin e a s agere q u a e q u e ad o p p u g n a n d u m u s u i e ra n t c o m p a ra re co e -
tare h a b è o , ...................................................... : avere da, po­ p i t (Cesare). 7. V ivere si recte nescis, d e ce d e p e ritis (O razio). 8. Q u ife s tin a t u tiq u e red-
contendo,................... tere dere, n o n h a b et a n im u m g ra ti h o m in is , sed d e b ito ris ; et, u t breviter, q u i n im is c u p it
re p o s s u m , ....................................................... : potere solvere, in v itu s debet; q u i in v itu s debet in g ra tu s est (Seneca). 9. Q u a m s e ru m est fu n e
c u p io ,......................... v iv e re in cip e re , c u m d e s in e n d u m e s t? (Seneca). 10. N o s t r i ta m en , q u o d n equ e ord in es
i fes tin o,....................... V E R B I C H E SIG N IF IC A N O «D E C ID E R E » O «D E L IB E R A R E » servare n e q u e f ir m it e r c o m p a ra re nequ e signa s u b s e q u i p o te ra n t m agn opere p e rtu rb a -
| la h óro,....................... c o g i t o , ................................................ : riflettere b a n tu r (Cesare). 11. F lu u n t dies et in re p a ra b ilis v ita d e c u rrit: d u b ita m u s sapere? (Sene­
m a lo ,........... d e lib e r o , ................................................ : decidere ca). 12. Q u o s p r im o C a m illu s v a llo c irc u m d a re et aggere a tqu e o p e rib u s op p u g n a re est
n o lo ,.............. i u r o , ................................................ : giurare a d o rtu s (L ivio). 13. I g it u r e x e rc itu c ir c u m d a to s u m m a v i C irta m in ru m p e re n ititu r,
p e to ,.......... p r o m i t t o , ................................................ ; promettere m a x im e sperans d id u cta m a n u h o s tiu m a u t v i a u t d o lis sese c a s u m v ic to ria e in v e n tu -
i rei s t a t u o , ............................... ;............... : stabilire r u m esse (Sallustio). 14. E g o q u o q u e v o lo esse lib e r (Plauto). 15. Galba, secu nd is a liq u o t
p rop èro ,...................... p ro e liis fa c tis castellisqu e c o m p lu rib u s e o ru m expugn atis, m is s is q u e ad e u m u n d iq u e le-
qu a ero,....................... V E R B I C H E S IG N IF IC A N O «C O M IN C IA R E » O «S M E T T E R E » ga tis o b s id ib u s q u e datis et pace facta, c o n s titu it c o h o rte s duas in N a n tu a tib u s c o n lo c a ­
I re) c o e p i , .........................................: cominciare re et ipse c u m re liq u is eiu s leg io n is c o h o rtib u s in v ic o V era groru m , q u i a p p e lla tu r O c to -
s tu d io ,...................... i d e s in o , ................................................ : smettere d uru s, h iem a re (Cesare).
v o lo ,................ I d e s is to , ................................................ : finire di
j i n c i p l o , .................................................; cominciare
VERBI CHE SIGNIFICANO «ESITARE» E «RIFIUTARSI» p a r o , ................................................ ; apprestarsi
13. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sull’infinito in funzione di com­
caveo, ........................ plemento oggetto.
di
c u n c to r,.................. 1. Preferisci restare e vedere gli am ici oppure vuoi partire subito senza salutare [= e non
d u b ito ,.................... salutare] nessuno? 2. Com inciam m o a vedere che i nostri nem ici abbandonavano il
m e tù o ,.............. posto di com battim ento e preferivano avere salva la vita senza l’onore. 3. Cesare de­
osare cise di partire prima che i legati tornassero al campo e si affrettò ad avvertire i solda­
m o ror........... ti. 4. Quando vivevo a Rom a ero solito fare una passeggiata per la città di mattina pre­
recù so,............... sto. 5. Possiamo fare una sosta in questo momento, ma non dobbiamo perdere di vista
la meta finale del viaggio.
192 S I N T A S S I D E L V E R B O L’infinito
le z io n e 12 193_
___
__!

E S E R C IZ I

VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando gli infiniti usati in fun­ et sapientem viru m fuisse memoriae traditum est (Cicerone). doctum
1. Is tu m ..........
zione di complemento oggetto e cerchiando i verbi che li reggono.
2 . N on decet.... ...... esse hom inem servum (Plauto). caecum
N on adiriamoci con gli esseri irragionevoli superbum
3. Traditum est etiam H o m e ru m ..............fuisse (Cicerone).
Irascim ur aut iis, a quibus ne accipere quidem potuim us iniuriam, aut iis, a quibus ac-
cipere iniuriam potuim us. E x prioribus quaedam sine sensu sunt, ut liber, quem m inu-
tioribus litteris scriptum saepe proiecim us et mendosum laceravimus, ut vestimenta, 5. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le proposizioni soggettive e cerchiando i
quae, quia displicebant, scidimus: bis irasci quam stultum est, quae tram nostram nec verbi o le espressioni che le reggono.
meruerunt nec sentiunt! Ad ultim um quid est dementius quam bilem in homines collec-
tam in res effondere? A tqui ut bis irasci dementis est, quae anima careni, sic mutis ani- 1, Avidum esse oportet neminem, m inim e senem (Pubblio Siro). 2. De improbis viris au-
malibus, quae nullam iniuriam nobis faciunt, quia velie non possunt; non est enim iniu- ferri praemium et praedam decet (Plauto). 3. Cum victor arma posuit, et victum decet de-
ria nisi a consilio profecta. Nocere itaque nobis possunt ut ferrum aut lapis, iniuriam ponere odia (Seneca). 4. Interfectum esse a Clytaemestra Agamemnonem convenit (Cice­
quidem facere non possunt. rone). 5. Caelium oratoremfuisse iracundissimum constai (Seneca). 8. Quid me tibi ades­
se opus est? (Plauto). 7. Pullos autem non expedit plures in singulas haras quam vigenos
(Seneca)
adici, nec rursus om nino cum maribus includi, quoniam validior enecat infirm um (Colu-
LABORATORIO DI TRADUZIONE mella). 8. N on me fugit iudices, vetera exempla prò fictis fabulis iam audiri atque haberi
a. N el testo sono colorati tre infiniti che non sono usati in funzione di complemento (Cicerone). 9. Sed iam tempus est me ipsum a me amari, quando ab illis nullo modo pos-
oggetto: due sono soggetto e uno è nome del predicato. Precisa a quale uso è ricondu­ sum (Cicerone). 10. Ex quo intellegi potest nullum bellum esse iustum nisi quod aut rebus
cibile ciascuno dei tre infiniti. repetitis geratur aut denuntiatum ante sit et indictum (Cicerone). 11, H uic ego homini,
b. Riassumi con parole tue il ragionamento di Seneca. Quirites, tantum debeo quantum hominem hom ini debere vix fas est (Cicerone). 12. Dum
haec in conloquio geruntur, Caesari nuntiatum est equites Ariovisti propius tum ulum ac­
cedere et ad nostros adequitare, lapides telaque in nostros conicere (Cesare). 13. «N o n me
........... SÌNTASSÌ DEL VERBO...................... praeterit, milites, om nium quae Asiam colunt gentium Gallos fama bellipraestare» (Livio).
l ’i n f i n i t o i n f u n z i o n e v e r b a l e : p r o p o s iz io n i d ip e n d e n t i ( i ) j
LA P R O P O S IZIO N E SOGGETTIVA ! « 7, Traduci in latino le seguenti frasi rendendo correttamente la proposizione sog­
gettiva.
L’infinito in funzione verbale dotato di un proprio soggetto espresso all’accusativo costituisce una !
frase a sé stante detta proposizione infinitiva o, altrettanto comunemente, accusativo con l’infinito. | 1. N on è credibile che tutti gli am ici ti abbiano abbandonato. 2. Si dice che i nemici
Questa proposizione può essere: ; stiano preparando un grande attacco alla nostra città. 3, È turpe dire una cosa e pen­
- dipendente, svolgendo la funzione di soggetto o di com plemento oggetto rispetto al verbo reggente ! sarne un’altra. 4. Si dice che in quel giorno si verificassero eventi prodigiosi, e si può
(proposizione infinitiva soggettiva o oggettiva); ! capire che gli animi di tutti fossero sconvolti. 5. N on vi im porta niente che la città sia
- indipendente, impiegata per l’infinito storico e per l’infinito esclamativo. ! salvata dall’attacco dei nemici e non m i sfugge che vi state preparando a fuggire.

La proposizione infinitiva soggettiva è retta da verbi e locuzioni impersonali, com e hai già visto !
per l’infinito semplice in funzione di soggetto (vedi p. 183 e la scheda Lessico di base 1 a p. 188). !
SINTASSI DEL VERBO
Es. Magni interest mea una nos esse (Cicerone). M i im porta m olto che noi stiamo insieme. j 'IN F IN IT O IN F U N ZIO N E V E R B A LE : P R O P O S IZIO N I D IP E N D E N T I (π)
Meum gnatum ru m or est amare (Terenzio). Corre voce che mio figlio sia innamorato. ! A P R O P O S IZIO N E OGGETTIVA

La proposizione oggettiva, cioè l’infinitiva in funzione di com plem ento oggetto, è retta da.
15. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso verba dicendi e declarandi come dico, nego, respondeo, narro, prom itto, persuadeo;
nella colonna a lato (in a. devi inserire gli infiniti, in b. i soggetti in accusativo), Es. Eventus docuit fortes fortunam L’evento dim ostrò che la fortuna aiuta
poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate. iuvare (Livio). gh audaci.

a. 1. me malum esse
verba sentiendi come animadverto, sentio, video, audio, credo, scio, puto\
autem ab iniustis petere insipientia est (Plauto). Es. N on est beatus, esse se qui non putat N on è felice, chi non pensa di esserlo.
(Pubblio Siro).
2. Ita q u e .........................................oportet, callidum, astutum iniusta ab iustis impetrari
admodum (Plauto). verba affectuum come gaudeo, laetor, doleo, m iror, queror,
Es. Salvum te advenire gaudeo (Plauto). Sono contento che tu sia giunto sano e salvo.
3. Omnibus enim bonis expedit............. te facere
(Cicerone). verba voluntatis come volo, nolo, malo, cupio, veto, iubeo, perm itto.
Es. Eum maini properare Rom am H o preferito che egli si affrettasse a tornare
4. Facis ita u t ............................ oportet (Plauto). salvam esse rem publicam quam ad me venire (Cicerone). a R om a piuttosto che venire da me.
194
S I N T A S S I D E L V E R B O L’infinito
le z io n e 12 195

E S E R C IZ I
■ 4-3=1; IH
LESSICO di BASE 3
sam um dom i (Plauto). 9, Abdicavit quidam filium . Abdicatus medicinae studuit. Cum
I VERBI CHE REGGONO IN FINITIVE OGGETTIVE pater aegrotaret et medici negarent posse sanari, sanavit. Reductus est (Seneca il Vec­
Ti presentiam o 1 p rin cip a li verbi che reggon o p rop os izion i in fin itive oggettive I ver­ chio). 10. Si indignaris ingratos esse, indignare luxuriosos, indignare avaros, indignare
bi sono raggruppati in base al significato; inserisci i paradigm i e le traduzioni man- impudicos (Seneca). 11. Caesari renuntiatur Helvetiis esse in a nim o p er agrum Sequa-
canti. norum et Haeduorum iter in Santonum fines facere (Cesare). 12. Labienus iuravit se
Pom peium non deserturum esse (Cicerone). 13. Desinant igitur aut ei q u i non timent si­
VERSA d ic e n d i e DECLARA N D I mulare se timere et prospicere rei publicae, aut ei qui om nia verentur n im iu m esse tim i­
VERBA A F F E C T U U M
a ffirm o ,............................................... di, ne illorum simulatio, horum obsit ignavia (Cicerone).
a d m iro r,............................... ·"
confìteor,............................................. . confessare
aegre fe ro ,.................................; mal sopportare
d ic o ,................................ : .................
d o lé o ,.................................. 19. Traduci in latino le seguenti frasi rendendo correttamente la proposizione og­
d o cè o ,..................................
gau dèo,..........................................· g Qcjere( gioire gettiva.
fatéor, -èris, fassus sum, -èri: confessare g lo rìo r,.................................■
iu r o ,.................................................
in d ig n or,................................ · 1. Non m i meraviglio che abbiate seguito il m io consiglio.
minor, -dris,......................................... minacciare la e lo r,......................................... 2. Pensavo che tu non m i fossi am ico e che m i stessi vicino solo p er interesse.
n a rro ,....... ......................... ·
^ugèo’ .................................: lamentarsi, piangere 3. Nella tua lettera hai scritto che ti manca m olto Rom a e che tornerai presto.
n eg o,................................ : ..................... m ir o r ,.................................. 4. I soldati si accorsero che i nemici non sapevano che il loro com andante era stato
n u n tlo ,..................................
q u e ro r,.................................. lamentarsi catturato.
persuadèo,...........................................
5. Tutti si lamentano che la vita che vivono non è quella che pensavano avrebbero vis­
pollicéor, ..............................................· prom el- V E R B A S E N T IE N D I suto.
tere
anim adverto,....
p ro m itto ,..................................
a rbitra r,............
respondèo,.................................. a u d io ,...............
20. Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni oggetti­
s c rib o ,................................ ; ve e cerchiando i verbi che le reggono.
censèo, ..............
tra d o,..................................
co g n osco,..........
In senato arriva la notizia della rivolta di M anlio
co n s titù o ,..........
V E R B A V O L U N TATIS Post paucos dies L. Saenius senator in senatu litteras recitavit, quas Faesulis adlatas es­
cre d o ,................
co n cèd o,.................................. se sibi dicebat, in quibus scriptum erat C. M anlium arma cepisse cu m magna m ultitudi-
despèro,.............
cupio, ............................... ................. ne ante diem V I Kalendas Novembris. Simul, id quod in tali re solet, alii portenta atque
fid o ,...................
iu b è o ,................................ ; prodigia nuntiabant, alii conventus fieri, arma portari, Capuae atque in Apulia servile
ignoro.................
n o lo ,.................................; ........... bellum moveri. Igitu r senati decreto Q. M arcius Rex Faesulas, Q. Metellus Creticus in
in vern o,.............
m a lo ,.................................. Apuliam circum que ea loca missi sunt, sed praetores Q. Pompeius Rufus Capuam, Q.
n escìo,...............
p a tio r,....................................................... Metellus Celer in agrum Picenum, eisque permissum est ut prò tempore atque pericolo
p u to ,..................
p e rm itto ,............................................... exercitum compararent.
reperto,...............
p ró h ib è o ,................................. (Sallustio)
s c io ,...................
s in o ,..................................
s e n tlo ,................
stu dèo,.................................;
v e to ,.................................
spero,................ ........ SINTASSI DEL VERBO"....
s ta tilo ,...............
volo, .................................; l’ i n f i n i t o i n f u n z i o n e v e r b a l e : p r o p o s iz io n i d ip e n d e n t i ( i h )
v id è o ,................
1 TE M PI D ELL’IN FIN ITO

I tempi dell’infinito nelle proposizioni infinitive hanno valore relativo, vale a dire che rispetto al ver­
18. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le proposizioni oggettive e cer­ bo della proposizione reggente:
chiando i verbi che le reggono.1
l’infinito presente esprime un rapporto di contemporaneità;
1, Fateorpeccavisse et me culpam com m erìtum esse scio (Plauto). 2, Haec negai se tuam Es. H oc putavi te scire op ortere (Cicerone). Pensavo che tu dovessi saperlo.
esse matrem (Plauto). 3. Hannibalem aiunt dixisse, cum fossam sanguine humano ple­ rinfinito perfetto un rapporto di anteriorità;
num vidisset, « O form onsum spectaculum! » (Seneca). 4. Clodium meo consilio inter- Es. Crassi libertum nihil puto sincere Credo che il liberto di Crasso non abbia
fectum esse dixisti (Cicerone). 5. Scio in discrimine esse vitam corpusque meum (L iv io ) lo c u tu m esse (Cicerone). parlato sinceramente.
b: At G erm a n ica , Aegypto remeans, cuncta, quae apud legiones aut urbes lusserai abo­
lita vel in contranum versa esse cognoscit (Tacito). 7, «C om pertum ego habeo, milites l’infinito futuro un rapporto di posteriorità.
verba virtutem non addere, neque ex ignavo strenuum, neque fortem ex tim ido exercitum Es. Male vivunt qui se semper v ictu ro s esse Vivono m ale quelli che pensano che
oratwne im pera tore fieri» (Sallustio). 8. Credo illu m iam inaudivisse m ih i esse then- putant (Pubblio Siro). vinceranno sempre.
N T A S S I DEL V E R B O lezione 12 L’infinito

Negli altri verbi la form a deirinfinito futuro passivo in - ir ì è usata raramente e viene sostituita da:
21. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con tre colori diversi le propo­
fore u t e il congiuntivo presente o im perfetto alla form a passiva;
sizioni infinitive in base ai tre tempi dell’infinito; cerchia inoltre i verbi reg­
Es. Sperant fo re u t patris litteris r e v o c e t e Sperano che sarà richiamato dalla lettera del
genti.
(Cicerone). padre.
t.E g o me spero Athenis fore mense Septembri (Cicerone). 2. Q ui ita sunt stulti ut amis- posse e l infinito presente passivo.
sa re publica piscinas suas fore salvas sperare videantur (Cicerone). 3. Iuravistine te il- Es. Ea com itia puto fo re u t d u ca n tu r Credo che questi com izi elettorali saranno
lam nulli venditurum esse nisi m ih i? (Plauto). 4. Dein post paucos dies egestate aquae (Cicerone). rinviati.
coacta deditio est, oppidum incensum est et cultores venundati sunt, eoque terrore mox
legati pacem morantes venerunt et iussa facturos esse prom ittebant (Sallustio). 5, Uter-
23. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le forme con cui viene resa Vi­
que nostrum religiosissimis iuravit verbis inter duos [«c o n loro d u e»] periturum esse
dea di posteriorità in luogo dell’infinito futuro. Disponile quindi nella tabella
tam horribile secretum (Petronio). 8. Tu tamen exilii morsus e pectore nostro fomentis
speras cedere posse tuis (O vidio). 7. Has litteras velim existimes foederis habituras esse
che segue l’esercizio.
vim, non epistulae, meque ea quae tibi prom itto ac recipio sanctissime esse observatu-
1. Spem posse vinci hostem dictator praebuerat (L ivio). 2. Denique saepius fatigatus leni­
rum diligentissimeque esse facturum (Cicerone). 8, Caesar in eam spem venerai se sine
t e et ex voluntate Sullae om nia se facturum esse p rom ittit (Sallustio). 3. Hiscine versi-
pugna et sine volnere suorum rem conficere posse quod [«p o ich é», + cong.], re frum en­
culis speras tibi posse dolores atque aestus curasque graves e pectore pelli? (Orazio). 4. De-
taria adversarios interclusisset (Cesare). 9. R om ani in Cenchreas versam partem urbis
metrius prim o neque magnam neque nullam spem habebat patrem sibi piacari posse (L i­
oppugnabant, sperantes seditionem intus fore inter oppidanos ac regium praesidium (L i­
vio). 5. Ita Iugurthae placuerat, speranti m ox effusos hostes invadi posse, Romanos sicu­
vio). 10. Labienus hostium cognito consilio sperans temeritate eorum fore aliquam di-
ri plerosque remoto metu laxius licentiusque futuros esse (Sallustio). 8. Non speraverat
micandi facultatem, praesidio quinque cohortium impedimentis relieto cu m X X V coh or-
Hannibal fore ut tot in Italia populi ad se deficerent; defecerunt post Cannensem cladem
tibus magnoque equitatu contra hostem proficiscitur et mille passuum intermisso spa-
(Livio). 7. Quis item nescit, paucos si lepores, mares ac feminas, intromiserit in lepora-
tio castra com m u n it (Cesare).
rium , brevi tempore fore ut impleatur? (V airon e). 8. Prim us adventus hostium perculit
incolas loci; collectis deinde ab necopinato pavore-animis, discurrunt armati ad portas
22. Ε ϋ Ξ Ι ί Ε Γ Ι Traduci la seguente versione sottolineando con tre colori diversi le
ac moenia, qua suspecti aditus erant, spemque extemplo inciderunt capi prim o impetu
proposizioni infinitive in base ai tre tempi delTinfinito; cerchia inoltre i verbi
posse (L ivio). 9. Etsi iam sperabam, cu m has litteras accepisses, fore ut ea quae superio-
reggenti.
ribus litteris a te petissemus impetrata essent, tamen non faciam finem rogandi quoad
nobis nuntiatum erit te id ferisse quod magna cu m spe exspectamus (Cicerone). 10. Ae-
L’ingratitudine è la colpa peggiore
tolorum principes exprobraverunt non m odo vin ci sine Aetolis Philippum sed ne tran­
Non expectant uno loco vitia, sed mobilia et interse dissidentia tu m u ltu a n te, pellunt in
sire quidem in Graeciam Rom anos potuisse (L iv io ). 11. Nam cum defendi urbem posse
vicem fuganturque; ceterum idem semper de nobis pronuntiare debebimus, malos esse
tam parva relieta manu spes nulla esset, p la cu it cu m coniugibus ac liberis iuventutem
nos, malos fuisse, invitus adiciam, et futuros esse. E runt homicidae, tyranni, fures, adul­
m ilitarem senatusque robur in arcem Capitolium que concedere armisque et frumento
teri, raptores, sacrilegi, proditores; infra om nia ista1ingratus est. H oc2tu cave tamquam
coniato ex loco inde m unito deos hominesque et R om anum nomen defendere (Livio).
m aximum crimen ne admittas, ignosce tamquam levissimo, si admissum est. Haec est
12. H oc per aliquot dies fecerunt, sperantes fore ut Rom ani equites abeuntium novissi-
enim iniuriae summa: beneficium perdidisti.
m um agmen adgrederentur; inde certamine orto, facile se conversuros esse aciem (Livio).
(Seneca)
1omnia ista: sono i vitia appena elencati. ID E A D I P O S T E R IO R IT À
2Hoc: cioè l’ingratitudine.

.............."""‘ SIN T À M bÉLVÉR BO ""........ .......... "9


l ’i n f i n i t o i n f u n z i o n e v e r b a l e : p r o p o s i z i o n i d i p e n d e n t i ( iv ) j
l ’i n f i n i t o f u t u r o : c o s t r u t t i a l t e r n a t iv i
_____ ____________________ ____ ______________________________
I verbi privi di supino e di participio futuro, per esprimere un rapporto di posteriorità rispetto al
verbo della proposizione reggente, ricorrono a: 24. Traduci in latino le seguenti frasi facendo attenzione all’uso dei tempi dell’infi­
- fore u t e il congiuntivo presente o imperfetto; nito e a come rendere l’idea di posteriorità.
E s. An non putamus fo re u t eos paeniteat? N on pensiamo forse che essi si pentiranno?
(Cicerone). 1. Spero che tu torni presto, m a prom ettim i che non ti preoccuperai per me. 2. Di-
viziaco disse che in pochi anni tutti i G alli sarebbero stati cacciati dai loro territo­
- posse e l'infinito presente. ri. 3. Sapevo che con te come maestro avremmo imparato bene la filosofìa. 4. N oi tut­
E s. Totius Galliae sese p o tir ip o s s e sperant Sperano che si i m p a d r o n ir a n n o di tutta ti speriamo che tu guarisca e possa presto stare bene. 5. Sapevo che non ti saresti pen­
(Cesare). la Gallia. tito e non avresti avuto compassione di quei poveretti.
198 S I N T A S S I d e l V E R B O le z io n e 12 L’infinito 199

E S E R C IZ I ■ ^M=ì.l>TP4l

Traduci le seguenti frasi d’autore in cui sono messi a confronto i doppi costrutti
i
| y
SINTASSI DEL VERBO'..... ......................... "1
-iilH
25.
ammessi dai verbi che reggono le proposizioni oggettive: sottolinea le diverse
j L IN F IN IT O IN F U N ZIO N E V E R B A LE : P R O P O S IZIO N I D IP E N D E N T I ( v ) costruzioni (per maggiore chiarezza i verbi reggenti sono evidenziati in grasset­
j I V E R B I CH E R E G G O N O SIA LA P R O P O S IZIO N E OGGETTIVA SIA ALTRI COSTRUTTI to) e prova a giustificarle.
j Abbiam o visto quali sono i verbi che reggono una proposizione infinitiva di tipo oggettivo (vedi p
la, Salvus sis, Mnesiloche: salvum te advenire gaudeo (Plauto).
194). Tuttavia, questi stessi verbi possono reggere anche costrutti alternativi. Esam iniam oli ne
dettaglio. lb. Gaudeo et gratulor, quod Fusco Salinatori filìam tuam destinavisti (P lm io il G io ­
vane).
I verba dicendi e declarandi reggono: 2a. Accepi tuas litteras, quibus quereris taedio tibi fuisse cenam, quia scurrae, cinaedi,
moriones mensis inerrabant (Plinio il Giovane).
- 1infinitiva quando esprimono la constatazione di un fatto;
2b. Caesar questus, quod bellum sine causa intulissent, ignoscere imprudentiae d ixit
Es. Dico te priore nocte venisse in Lecae dom um Dico che la notte precedente ti sei recato
(C icerone). in casa di Leca obsidesque imperavit (Cesare).
3a, Athenienses diem certam Chabriaepraestituerunt, quam ante [= ante quam (diem )) do­
- il congiuntivo introdotto da ut (o ne) quando contengono l’idea di consiglio, esortazione, ordine. m um nisi redisset, capitis se illum damnaturos esse denuntiaverunt (Cornelio Nepote)
Es. Deliberantibus Pythia respondit, ut moenibus A coloro che la interrogavano la Pizia rispose 3b, Missi tum ab senatu legati sunt denuntiatumque est Samnitibus, ut eorum popu lo-
ligneis se munirent (Cornelio Nepote). che si difendessero con mura di legno. rum finibus vim abstinerent (Livio).
I verba sentiendi reggono: 4a, E t sacrificium novendiale factum est, quod Hadriani nuntiaverant in agro suo la-
pidihus pluvisse {Livio).
- 1infinitiva quando esprimono la constatazione di un fatto; 4h. Itaque missi iuniores patrum in castra, quae tum in monte Vecilio erant, nuntiant
Es. Atque eum vident sedere ad latus praetoris Vedono che egli è seduto a fianco del decemviris, ut om ni ope ab seditione milites contineant (Livio).
(Cicerone). pretore.
Sa. Sed tamen vidi ego dis fretos saepe multos decipi (Plauto).
- il participio presente quando evidenziano l’azione nel suo svolgimento. 5b. Sed quis hic est quem astantem video ante ostium? (Plauto).
Es. Terga dabo et Tum um fugientem haec terra Volgerò le spalle e la mia terra vedrà Turno C5a. De re publica n im ium te laborare doleo et meliorem civem esse quam Philoctetam,
videbit? (Virgilio). in fuga?
qu i accepta iniuria ea spectacula quaerebat quae tibi acerba esse video (Cicerone).
6b. Nobis d oletq u od spiritum, quod solem emere nonpossum us (Seneca).
I verba affectuum possono reggere:
7a. M iror equidem, soror, te istaec [= nom.] sic fabulari, quae tam callida et docta sis et
- l’infinitiva;
faceta (Plauto). n r ■
Es. Detector iucundum tibi fuisse Tironis mei Sono lieto che ti abbia recato piacere 7b. O lim mirabar, quod tanti ad Pergama belli Europae atque Asiae causa puetla fu it
adventum (Plinio il Giovane). l’arrivo del m io Tirone. (Properzio).
- una proposizione causale o dichiarativa introdotta da quod. 8a. Quod scribis scire te m ihi illam rem fore levamento, bene facis (Cicerone).
Es. Quod venturum prom ittis detector, m i Sono contento che tu prometta di venire, Sb, Itaque C. Hostilio scriptum est ne differret obsides ab Arretinis accipere (Livio).
magistre (Frontone). o m io maestro.
9a, H oc et oportet fieri et ferunt a tutoribus pupilli, a maritis uxores: servis quoque pue-
!i Tra i verba voluntatis : ros huius aetatis verberare concedimus (Curzio Rufo).
i 9b. In hoc genere oratoribus et philosophis concessum est, ut muta etiam loquantur, ut
, - il verbo lubeo si costruisce con ut (o ne) e il congiuntivo quando esprime le deliberazioni del po- m ortui ab inferis excitentur (Cicerone).
; polo o del senato; ^ I Qa. Antiquum poetam audivi scripsisse in tragoedia mulieres duas peiores esse quam
, Es. Populus iussit ut eas statuas quaestores II popolo decretò che i questori appaltas- unam: res ita est (Plauto). . .
ì demoliendas locarent (Cicerone). sero la dem olizione di quelle statue. 1Gb. H i novitate etiam rei moti, ut regem Rom anum contionantem audirent, proxim i
, - i verbi concedo eperm itto si costruiscono con l’accusativo e llnfinito nel significato di «ammette- constiterunt (Livio).
; re, accettare», mentre nel significato di «perm ettere» si costruiscono con ut (o ne) e il congiuntivo I la . Itaque universi Herennium Pontium , patrem imperatoris, per litteras consulen-
; E s· Q uod ita esse concedo ( Seneca). M a ammetto che sia così. dum esse censent (Livio).
; Concedo tibi ut ea praetereas (Cicerone). Ti concedo di lasciar stare queste cose. I I b. Priorum prodigiorum causa senatus censuerat ut consules maionbus hostus qui-
bus dis videretur sacrificarent (Livio).
200 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 12 L’infinito 201

E S E R C IZ I

12a. In prim is hoc volun t persuadere, non inferire animas, sed ab aliis post mortem
transire ad alios (Cesare).
' ' ................ 'SINTASSI DELVÉRBO................................... . Ί
12b. H ic servo spe libertatis magnisque persu a det praemiis, ut litteras ad Caesarem de- i 'in f in it o in f u n z i o n e v e r b a l e : p r o p o s iz io n i in d ip e n d e n t i ( i ) ;
ferat (Cesare). l' i n f i n i t o s t o r i c o !

Restano ora da esaminare gli ultimi due usi dell’infinito in funzione verbale, questa volta nelle prò- ■
posizioni indipendenti: l’infinito storico e l’infinito esclamativo. !
,
.......... '
SITASSI DEL VÈRBO..........
L IN F IN IT O IN F U N ZIO N E V E R B A LE : P R O P O S IZIO N I D IP E N D E N T I ( v i ) Nelle narrazioni, al posto del presente storico o dell’imperfetto, si usa a volte l’infinito presente per ;
l ’i n f i n i t o e l a p r o p o s i z i o n e i n f i n i t i v a i n f u n z i o n e e p e s e g e t i c a conferire m aggiore vivacità alla narrazione dei fatti. Con questo infinito, detto storico, il soggetto va j
al nominativo. ;
L’infinito semplice e la proposizione infinitiva possono essere usati in funzione dichiarativa o
Es. Gravescere valetudo Augusti, et quidam La malattia di Augusto si aggravava e alcuni ;
epesegetica per spiegare un pronom e neutro, un avverbio o un sostantivo della proposizione reg­
scelus uxoris suspectabant (Tacito). sospettavano un delitto della moglie, j
gente.
Es. Illu d perlibenter audivi, te esse Caesari Questo ho appreso con grande piacere, che
familiarem (Cicerone). tu sei intim o di Cesare. 27. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando gli infiniti storici.

1, Consul negare passurum esse agi de lege (L ivio). 2. Illu d cognosceprofecto, m ih i te ne-
que cariorem neque iucundiorem esse quemquam (Cicerone). 3. Alius occursum eius
26. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando Γinfinito o rinfinitiva in funzio­ vitare, quidam salutatione reddita statim averti, plerique inceptum sermonem abrum-
ne epesegetica. pere (Tacito). 4, E o p rin cipio lascivire miles, discordare, pessimi cuiusque sermonibus
praebere aures, denique luxum et otium cupere, disciplinam et laborem aspemari (Ta­
1. Una salus victis, nullam sperare salutem (V irgilio). 2, Sed ita constitui, exspectare res- cito). 5. Circumferens inde truces m inaciter oculos adproceres Etruscorum nunc singu-
ponsa Caesaris (Cicerone). 3, «Quod, inquis, eritpretium operae?» «Q u o nullum maius los provocare, nunc increpare omnes (Livio). 6. Tum ancipiti malo urgente, a proelio ad
est, novisse naturam .» (Seneca). 4, Unum sentitis omnes, unum studetis, M. A ntoni co- preces versi hinc dictatorem, hinc consulem orare, ne in occidione victoriam ponerent,
natus avertere a republica, furorem exstinguere, opprimere audaciam (Cicerone). 5. Pos­ ut inermes se inde abire sinerent (Livio). 7. Interim cotidie Caesar Aeduos frumentum,
tremo hoc in pectus tuum demitte, num quam popu lu m Rom anum beneficiis victum es­ quod essent publice polliciti, flagitare (Cesare). 8. Nóndum fuga certa, nondum victoria
se (Sallustio). 6. H oc maiores nostri questi sunt, hoc nos querimur, hoc posteri nostri erat; tegi magis Romanus quam pugnare; Volscus inferre signa, urgere aciem, plus caedis
querentur, eversos esse mores, regnare nequitiam, in deterius res humanas et omne nefas hostium videre quamfugae (Livio).
labi (Seneca). 7. Omnes id quidem facere debebamus, vigilare, adesse animo, semper ali-
quid prò re publica aut cogitare aut facere aut dicere (C icerone). 8. Ea potestas per sena- 28. Pi 4:Li [«] ì 14 Traduci la seguente versione sottolineando gli infiniti storici e cer-
tum more R om ano magistratui maxima perm ittitur, exercitum parare, bellum gerere, chiando i rispettivi soggetti.
coercere om nibus modis socìos atque cives, dom i militiaeque im perium atque iudicium
sum m um habere (Sallustio). L otta tra barbari e R omani
Interea barbari catervis decurrentes nunc in valium manualia saxa, praeustas sudes, de­
cisa robora tacere, nunc virgultis et cratibus et corporibus exanimis compiere fossas; qu i­
LESSICO di BASE 4 dam pontes et scalas ante fabricati inferre propugnaculis eaque prensare, detrahere et ad-
I VERBI TEMATICI E ATEMATICI
versum resistentes com m inus nifi. Miles contra deturbare telis, pellere umbonibus, mu-
raliapila, congestas lapidum moles provolvere. His victoriae spes et, si cedant, insigni-
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sull’infinito storico: in­ tius flagitium, illis extrema iam salus et adsistentes plerisque matres et coniuges earum-
serisci i paradigm i e le traduzioni. que lamenta addunt animos.
(Tacito)
a ddo,.... in s to ,....
ce d o ,..... insum, ... 29. Traduci la seguente versione sottolineando gli infiniti storici e cer-
clam o, ... la u d o ,.... chiando i rispettivi soggetti.
compléo, n eg o,.....
decurro, . posco, .... CATILINA RADUNA I SUOI SEGUACI
deséro, ... provideo, Igitu r circiter Kalendas Iunias L. Caesare et C. Figulo consulibus, p rim o singulos appel­
fa c to ,.... resisto, ... lare, hortari alios, alios temptare; opes suas, imparatam rem publicam, magna praemia
hortor, ... ten èo,.... coniurationis docere. Ubi satis explorata sunt quae voluit, in unum omnes convocai qui-
ia ce o ,.... testar,.... bus maxima necessitudo et plu rim um audaciae inerat. E o convenerunt senatorii ordinis
infero, .... u rgé o,.... R Lentulus Sura, P. Autronius, L. Cassius Longinus, C. Cethegus, P. et Ser. Sullae Ser. fi­
lli, L. Vargunteius, Q. Annius, M. Porcius Laeca, L. Bestia, Q. Curius; praetera ex eques-
202 N T A S S I D E L V E R B O ■s i n t a s s i p e l v e r b o 203

Il participio
tri ordine M. Fulvius Nobilior, L. Statilius, P. Gabinius Capito, C. Comelius; ad hoc m u l­
ti ex coloniis et m unicipiis, dom i nobiles. Erant praeterea complures paulo occultius
consilii huiusce participes nobiles, quos magis dom inationis spes hortabatur quam in o­
pia aut alia necessitudo.
E Il libro e la scrittura

(Sallustio)
— rn.mM.rn. m
rnm, . * . ... >|
SINTASSI DEL VERBO
Il p a r t i c i p i o : t e m p i , d i a t e s i e v a l o r e
..................................SINTASSI
I ...........
DÈL....................
VERBO ................... l’inseguendo l’esame delle forme nominali del verbo passiamo ora al participio che, come Finfìni-
l ’i n f i n i t o i n f u n z i o n e v e r b a l e : p r o p o s iz io n i in d ip e n d e n t i ( i i ) lo, può essere usato sia in funzione nominale sia in funzione verbale. Riepiloghiam o per com odità
l ’i n f i n i t o e s c l a m a t i v o i singoli aspetti che andremo ad analizzare:
tempi, diatesi e valore del participio;
La proposizione esclamativa è resa in latino con Finfinito presente o perfetto e con il soggetto in
la coniugazione perifrastica attiva
accusativo. Talvolta è presente anche la particella enclitica -ne.
Es. Essene q u e m q u a m tanta audacia Che uno sia fornito di tanta audacia! uso nominale del participio;
praeditum ! (Cicerone). participio sostantivato
participio attributivo
participio predicativo
30. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando gli infiniti esclamativi e cer­
chiando i rispettivi soggetti. uso verbale del participio.
participio congiunto
1, Magistrone quemquam discipulum minitarier? (Plauto). 2, O spectaculum illud non ablativo assoluto
modo hom inibus sed undis ipsis et litoribus luctuosum ! Cedere e patria servatorem eius, particolarità dell’ablativo assoluto
manere in patria perditores! (Cicerone). 3. O spectaculum miserum atque acerbum! Lu ­ 11participio ha tre tempi, ognuno dei quali corrisponde generalmente a una diatesi ben definita:
dibrio esse urbis gloriam , p op u li R om an i nom en! (Cicerone). 4. Tene hoc dicere, tali il participio presente ha diatesi attiva;
prudentia, etiam usu atque exercitatione praeditum? (Cicerone). 5. O superbiam inau- il participio perfetto ha diatesi passiva;
ditam l Alios in facinore gloriati, aliis ne dolere quidem im punite licere! (Cicerone). il participio futuro ha diatesi attiva.
Riguardo all’aspetto che contraddistingue Fazione, poi:
il participio presente esprime un’azione in corso di svolgimento;
il participio perfetto esprime un’azione conclusa nel passato;
iI participio futuro esprime un’azione in procinto di compiersi.
I tempi del participio hanno valore relativo, vale a dire che rispetto al tempo della proposizione reggente:
I L L A T I N O E L ’E U R O P A | Il p a p iro e la c a r t a n el te m p o e n ello s p a z io il participio presente in d ica u n rap porto di contemporaneità;
Es. Hasdrubalpugnans cecidit ( Livio). A sd ru ba le cadde combattendo.
1 l a t in o • papyrum, n., e papyrus, f„ «papiro; carta di • charta, f., «foglio; carta; pagina, scritto,
papiro; scritto, libro». volume». iI participio perfetto indica un rapporto di anteriorità;
Es. Sic deinde locuta depromit pharetrà Dopo aver detto così estrasse dalla
it a lia n o papiro, m. (fra le lingue moderne, l’italiano carta, f. (fra le lingue moderne l’italiano è l’unica
conserva sfumature diverse rispetto alle altre che mantiene anche il significato legato al telum breve (Stazio). faretra un piccolo dardo.
lingue, che circoscrivono il termine nel senso materiale scrittorio; nelle altre lingue invece
specifico di «carta» intesa come materiale: in questa accezione si perde, sostituita dai derivati
il participio futuro indica un rapporto di posteriorità.
italiano «papiro» designa invece sia la pianta sia di papyrus, e il termine si specializza in ambiti Es. Proinde ituri in aciem et maiores E ora che state per andare in battaglia
il rotolo di carta da essa ottenuto, ma non la specifici: giuridici, geografici o 'ludici’). vestros et posteros cogitate (Tacito). abbiate alla mente i vostri avi e i vostri posteri.
carta).
m ssM sm s& m
FRANCESE papier, m., «carta». (giur.) charte, f., «carta, dichiarazione» (intesa ( ompleta le seguenti frasi scegliendo il tempo del participio che ti sembra appropriato.
come «carta costituzionale» ecc.).
I t e r ....................[usa facio] cecidi. Mentre camminavo sono caduto.
SPAGNOLO papel, m., «carta; foglio». carta, f., «carta» (intesa come «lettera», «menu» Castra........................... [usa adeo] capti sunt. Quando stavano per raggiungere
o «carta da gioco»).
l’accampamento furono catturati.
INGLESE paper, «carta». ettari, «carta, mappa» (geografica o nautica); D o m u m ....................... [usa ingredior] Mentre entrava in casa parlò così.
card, «carta da gioco».
sic locutus est.
TEDESCO Papier, n., «carta». (giur.) Charte, f., «carta, dichiarazione»; D o m u m ....................... [usa ingredior] Entrato in casa parlò così.
Karte, f., «carta» (da gioco o geografica). sic locutus est.
204 S I N T A S S I DEL V E R B O le z io n e 13 Il participio 205

E S E R C IZ I

L’AUTORE, IL TESTO

Poeta a tutti i costi (Pelronio, Satyrìcon, 114,13-115,6

Nel brano che ti presentiamo, tratto dal Satyrìcon di Petronio, i protagonisti del romanzo so­
no appena sopravvissuti alla tempesta e al naufragio: tra di loro c e anche il poeta Eum olpo
che, imperterrito, si dedica alla composizione in versi.

Peragit interim tempestas mandata fato- Nel frattem po la tem pesta porta a com pim ento il ν ό ί|
rum omnesque reliquias navis expugnat. re dei fati e si im possessa di tu tto ciò che resta d é f
Non arbor erat relieta, non gubemacula, nave. Non era rim asto né l’albero, né i tim oni, né cc f
dami né remi, ma la carcassa di legno per così gfiif
non funis aut remus, sed quasi rudis atque
informe e desolata se ne andava in balìa dei flutti. (
infecta materies ibat cum fluctibus. [ . . . ] Vicino alla cabina del pilota udim m o un rumore inso
Audimus murrnur insolitum et sub diaeta to, quasi il lamento di una belva che voleva liberarsi.'/
magistri quasi cupientis exire beluae gemi- lora seguendo il suono trovam m o Eumolpo seduto
tum. Persecuti igitur sonum invenimus riempire-di versi un’immensa pergamena. Stupiti qui' re le immagini delle piante e alcu­
la analogia con le tavolette di cera, di privati, impiegati d’ufficio o
di che avesse il tem po di com porre un poem a coni copisti al servizio dei librai (libra­ ni poemi il ritratto dell’autore.
Eumolpum sedentem membranaeque in­ m orte alla gola lo trasciniam o via mentre urla e gli o li,
anche i fogli di pergamena veniva­
no rilegati per formare un libro e, rti), oppure si specializzavano co­
genti versus ingerentem. Mirati ergo quod niamo di essere ragionevole. Ma quello, poiché É f L e b ib liotech e
poiché potevano essere cancellati me stenografi (notarii).
illi vacaret in vicinia mortis poema facere, stato interrotto, diede in escandescenze e «Lasciar facilmente, erano utilizzati per i La prima biblioteca (bibliotheca)
extrahimus clamantem iubemusque bo- mi term inare la frase», disse, «sto facendo l’ultir brogliacci di orazioni e poesie, per Le librerie pubblica fu fondata a Roma alla fi­
sforzo per finire», lo m etto le mani addosso a quel f§C i libri di contabilità e per redigere i Alla fine dell’età repubblicana esi­ ne del I secolo a.C. da Asinio Pollio-
nam habere mentem. At ille interpellatus
sennato e ordino a Gitone di avvicinarsi e di tra s c in i ''1 lestamenti; per le missive, i docu­ stevano già i negozi di libri (taber- ne, sull’Aventino: aveva un aspetto
excanduit et « Sinite me» ìnquit «senten- a terra il m ugghiante poeta. C om piuta alla fine co. nae librariae), ma per il commer­ magnifico ed era adomata dalle
menti ufficiali e le opere di lettera-
tiam explere; laborat carmen in fine». Ini- fatica quest’opera ci rifugiam m o sfiniti nella capan Itira, invece, almeno fino al V seco­ cio e la diffusione su larga scala si statue dei più grandi autori. Augu­
cio ego phrenetico manum iubeoque Gito­ di un pescatore, e ristoratici in qualche m odo con i‘| | lo si continuò a usare la carta. dovette aspettare l’epoca imperia­ sto fece costruire una biblioteca nel
veri guasti per il naufragio trascorriam o la più triste d ii4 le; tuttavia il primo impulso a una tempio di Apollo sul Palatino, for­
la accedere et in terram trahere poetam nitissima di opere greche e latine,
le notti. ; strum enti p e r s c r iv e r e sorta di 'industria deH'editoria'
mugientem. Hoc opere tandem elaborato l’er scrivere, sia sulla carta che era stato dato alla fine del I secolo nonché di molte opere giuridiche;
casam piscatoriam subimus maerentes, ci- sulla pergamena, si utilizzava lo a.C. da Attico, l’amico di Cicero­ vi campeggiava una statua colossa­
bisque naufragio corruptis uteumque cu­ stelo di una canna (harundo o ca­ ne, che aveva alle sue dipendenze le di Augusto rappresentato come
liimus) reso appuntito grazie a un scribi di professione e si occupava Apollo; una biblioteca minore fu
rati tristissimam exegimus noctem. annessa al portico di Ottavia, la so­
lemperino; per il testo si adopera­ dèll'edizione, oltre che della diffu­
va l'inchiostro nero, ricavato dalla sione e della vendita di libri. rella di Augusto. Anche Tiberio cor­
IM P A R IA M O S U B IT O ...
fuliggine, mentre per i titoli e le in- Sotto l’impero quella dei librai di­ redò di una biblioteca pubblica la
Icstazioni si ricorreva soprattutto venne un’attività ben strutturata: domus Eberiana sul Palatino. L'im­
infecta materies, «carcassa dentem, «troviam o Eumolpo
a quello rosso. Altri strumenti ne­ i libri in voga solcavano ! mari e la peratore Traiano (M. Ulpius Traia-
di legno desolata»: infecta è (che stava) seduto»: seden­
cessari erano la spugnetta (spon­ fama di poeti come Orazio, Ovi­ nus) fondò la biblioteca Ulpiana
part. in funzione attributiva tem è part. in funzione predi­
da) per cancellare la scrittura e dio e Marziale si estendeva ben ( bibliotheca Ulpia), poi annessa da
Persecuti sonum, «seguendo cativa
asciugare la penna, il righello per oltre i confini dell’Italia. A Roma Diocleziano alle sue terme.
il suono»: persecuti è part. Hoc opere elaborato, «co m ­
Iracciare le righe su cui scrivere, il l’attività libraria occupava i quar­ Le biblioteche private, invece, sor­
congiunto piuta con fatica quest’opera»:
compasso per misurare le colonne tieri più vivaci della città: il Foro, sero a Roma subito dopo la seconda
invenimus Eumolpum se­ ablativo assoluto
ili scrittura e la pietra pomice (pu- l’Argileto, il vicus Sandiliarius e il guerra punica, quando Emilio Pao­
mex) per levigare la pergamena. tempio della Pace fatto costruire lo aveva portato da Pidna la biblio­
Tutti questi oggetti erano conser­ da Vespasiano; gli esemplari mes­ teca di Perseo, re di Macedonia. Nel
vati in un astuccio apposito, detto si in vendita venivano esposti fuo­ I secolo a.C. Cicerone, Attico e Var-
Cultura e civiltà
LIBRI E LETTORI llieca calamaria (ographiaria). ri dalle botteghe e sotto i portici. rone possedevano ampie bibliote­
Nell’antichità la scrittura rimase Alcune opere di lusso particolar­ che ben fomite, ma anche nelle ca­
La p erga m en a caso, come per la carta, si utilizza­ un procedimento che permetteva comunque un’attività ‘professio­ mente pregiate, poi, rivolte a un se dei ricchi si diffuse l’usanza di
La pelle animale fu uno dei primi va una superficie sola, arrotolan­ di levigare e sfruttare entrambe le nale’ che il singolo delegava ad al­ pubblico selezionato e ricco, veni­ adibire una stanza a biblioteca ar­
materiali a essere usato come sup­ dola in volume; tuttavia, nel II se­ superfici della pelle: era nata la tri: e così gli scribi (scrìbae) eser­ vano illustrate: per esempio i trat­ redata, oltre che con scaffali e ripia­
porto scrittorio. Anche in questo colo a.C., a Pergamo fu inventato pergamena (pergamena). Inperfet- citavano la funzione di segretari tati di botanica potevano contene­ ni, anche con busti e statue.
206 I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 13 Il participio 207

2. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso


nella colonna a lato (scegli tra le coppie già formate), poi traduci. Procedi spun­
IL LESSICO DEI LIBRI E DELLA SCRITTURA (II)
tando le soluzioni via via trovate.
Ti presentiamo ora altri gruppi di parole relative al mondo dei libri e della scrittura;
« Quem ..........ad te mittam, si descripserint librum - librarii
alcuni termini li hai già incontrati nella scheda Libri e lettori.
......... (Cicerone).
m a t e r ia l i e s t r u m e n t i ______________ PERSONAGGI ____ __ _ >. Antiochus epistulis bellum g e rii,......................e t ....................... duobus - bybliopola
atranientum, -i scriptorium (o libratium), n.: inchio­ bibliopola, -ae, m.: libraio m ilita i (Catone).
stro
librartus, -li, m.: scriba, copista, segretario; libraio1 ì, Quattuor est nim ium ? Poterli constare................. . et faciet lucrum librum - librariis
calàtnus, -i, m.: canna; càlamo, penna
notarius, -ti, m.: stenografo, segretario ........... (M arziale).
fìstùla, -ae, f.: canna; calamo, penna
scriba, -ae, m.: copista, segretario, scrivano 4, Itaque m is i.................. ad Muscam ut tu is ....................... calamo - atramento
ffligo, -inis, f.: fuliggine
darei (Cicerone).
harundo, -inis, f.: canna; penna
CONTENITORI E LUOGHI
membrana, -ae, f.: membrana, pellicola; pergamena
armartum, -ti, n.: armadio, libreria
pergamèna, -ae, f.: pergamena 3. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i vocaboli riconducibili al tema
foràli, -òrum (p i), m,: casse, ripostigli per libri
pumex> -Xcis, m.: pomice del libro e della scrittura. Cerchia inoltre i participi che incontri (fai attenzione a
loculamentum, -i, n.: ricettacolo, cassa, scaffale
scalprum, -i, n.: coltello, trincetto, temperino non confonderli con le forme composte dei tempi storici passivi).
nidus, -i, m.: scaffale, palchetto
spongia, -ae, f.: spugna
tabema, -ae libraria, f.: libreria 1 De bibliotheca tua Graeca supplenda, libris commutandis, Latinis comparandis, valde
theca, -ae calamaria, f.: astuccio velini ista confici, praesertim cum ad meum quoque usum spectent (Cicerone). 2. Is m ul­
ta diserte dixit, quae notarius persequi non p otu it et ideo non refero, ne aliis verbisponam
quae ab ilio dieta sunt (Seneca). 3. Eum olpus tamquam litterarum studiosus utique atra-
^ ■ Rispondi alle domande sul brano Libri e lettori ; inserisci le parole mancanti aiu­
mentum habet (Petronio). 4. Cummis aceto facile eluitur, atramentum aqua, innumera
tandoti con la scheda II lessico dei libri e della scrittura (II).
praeterea alia, quae suis locis dicentur adsidue (P lin io il Vecchio). 5, Nam cum de divina-
tione Quintus frater ea disseruisset, quae superiore libro scripta sunt, satisque ambula-
a> Inizialmente com e supporto della scrittura si utilizzava un s o lo ....................della
tum esse videretur, tum in bibliotheca, quae in Lycio est, adsedimus (Cicerone). 6. Popu-
pelle animale, poi a .............................., nel II secolo a.C., fu inventato un procedi­
lus duce Sex. Clodio scriba corpus P. Clodi in curiam intulit, cremavitque subselliis et tri-
mento che permetteva di utilizzare entrambe le superimi. Il materiale scrittorio co­
bunalibus et mensis et codicibus librariorum ; quo igne et ipsa quoque curia flagravit, et
sì ottenuto fu ch ia m a to............................. , dal nome della città di Pergamo.
item Porcia basilica, quae erat ei iuncta, ambusta est (Asconio Pediano). 7. Cum enim
b. Gli scribi (la i.................... ) esercitavano la funzione di segretario privato, di
mecum in Tusculano esses et in bibliotheca separatim uterque nostrum ad suum studium
..............................pubblico, d i ............................... al servizio dei librai e di steno­
grafo (lat..................................). libellos quos vellet evolverei, incidisti in Aristotelis Topica quaedam, quae sunt ab ilio plu-
ribus libris explicata (Cicerone). 8, Bibliopolas Lugduni esse non putabam, ac tanto li-
c" p r im a ................................ (lat.................................... ) pubblica fu fondata a R o ­
bentius ex litteris tuis cognovi venditari libellos meos (Plinio il Giovane). 9. Aemulatione
ma, sull Aventino, d a .........................................; Augusto fece costruire due bibliote­
c i r c a bibliothecas regum Ptolom aei et Eumenis, supprimente chartas Ptolomaeo, idem
che, una s u l................................ e l’altra annessa al portico d i ............................... ,
Varrò membranas Pergami tradii repertas esse (Plinio il Vecchio).
.................. dell’imperatore. La celebre b ib lio teca ....................fu fondata dall’im pe­
ratore Traiano.
4. Traduci la seguente versione sottolineando i termini relativi al mon­
d‘ Le biblioteche private com inciarono a sorgere a Rom a dopo la seconda
do dei libri e della scrittura. Cerchia inoltre i participi che incontri.
.................................................. : il vincitore di Pidna, ..........................................
...............s i impossessò dei libri appartenuti al re di M aced o n ia.........................
e * Quali erano gli strumenti scrittori? G li studi del giovane N erone
Liberales disciplinas omnes ferepuer attigit. Sed a philosophia eum materavertit monens
imperaturo contrariam esse; a cognitione veterum oratorum Seneca praeceptor1, quo2diu-
tius in admiratione sui detineret. Itaque ad poeticam pronus carmina libenter ac sine la­
bore com posuit nec, ut quidam putant, aliena prò suis edidit. Venerunt in manus meas
f- Illustra l’entità e i caratteri del com m ercio librario di età imperiale.
pugillares libellique cum quibusdam notissimis versibus ipsius chirographo scriptis ut fa­
cile apparerei non translatos aut dictitante aliquo exceptos esse, sed piane quasi a cogi­
tante atque generante exaratos; ita multa deleta et inducta et superscripta erant.
(Svetonio)

■a cognitione ... praeceptor: sott. avertit. 2quo : «affinché», + cong.


S I N T A S SI D E L V E R B O le z i o n e 13 Il participio 209

E S E R C IZ I
E S E R C IZ I

LESSICO di BASE 1 to). 9. Iam vestem detraxerat corpori proiecturus semet in flumen, amicique, ut exciperent
eum, h a u d procu l nabant (Curzio Rufo). 10. Ceteris iussis subsistere, trecentis fem ina-
I P A R T IC IP I P E R F E T T I C O N S IG N IF IC A T I P A R T IC O L A R I
rum comitata regina processit atque, ut prim u m rex in conspectu fuit, equo ipsa desiluit
Come hai già imparato nel I volume (Lezione 27), i participi perfetti di alcuni verbi de­ duas lanceas dexterapraeferens (Curzio Rufo). 11. Itaque quidam ipsi ultro se cessantibus
ponenti, che solitamente hanno significato attivo, possono assumere anche un signifi­ [«ch e tardavano ad abbattersi su di lo r o »] malis obtulerunt et virtuti iturae in obscurum
cato passivo; altri participi perfetti sempre di verbi deponenti, invece, ammettono an­ occasionem per quam enitesceret quaesiverunt (Seneca). 12. Itti exaudito clam ore venti
che il valore di presente. Ci sono infine pochissimi participi perfetti di verbi non depo­ ne noctu impediti sub onere confligere cogerentur aut ne ab equitatu Caesaris in angustiis
nenti che hanno valore attivo. tenerentur iter supprim unt copiasque in castris continent (Cesare). 13, Eadem u si crude-
Ti elenchiamo qui i participi più comuni appartenenti alle tre tipologie: indica il verbo litate milites nostros quodam m aritim o certamine in suam potestatem redactos navibus
da cui derivano. substraverunt, ut earum carinis acpondere elisi inusitata ratione mortis barbaram ferita-
tem satiarent, taetro facinore pollutis classibus ipsum mare violaturi (Valerio M assim o).
PARTICIPI PERFETTI DI VERBI DE­ ditato gavlsus (da ...................... 14. Quibus cum iuratus affirmavisset se quae deberentur postero die persolu turu m esse,
PONENTI CON SIGNIFICATO ANCHE pactus (d a .........................): che godendo, avendo goduto dom um se abdidit; inde nocte intempesta crepidatus veste servili navem conscendit Brun-
PASSIVO_______________________ ha pattuito, che è stato pattuito ratus ( d a .........................): pe disiumque vitavìt et ultimas Hadriani maris oras petivit, cum interim Dyrrachi m ilites do­
adeptus ( d a ............................ ): partltus ( d a ...... ,............. ); sando, avendo pensato m um in qua istum esse arbitrabantur, obsidere coeperunt (Cicerone).
che ha ottenuto, che è stato ot­ che ha diviso, che è stato diviso secùtus (d a .........................): s
tenuto populàtus ( d a ........................ .): guendo, avendo seguito <> Traduci in latino le seguenti frasi facendo attenzione alla resa dei tempi del par­
comitàtus ( d a ......................... ): che ha devastato, che è stato de­ usus (da ................. ): usand ticipio.
che ha accompagnato, che è vastato avendo usato
stato accompagnato verìtus ( d a ...........temend 1. L’oratore salì sulla tribuna con l’intenzione di parlare ai ribelli e convincerli a rinunzia­
confessus ( d a ........ .................): PARTICIPI PERFETTI DI VERBI DE­ avendo temuto re ai loro propositi. 2. Il comandante, accompagnato dai soldati più fedeli, si recò nelle
che ha confessato, che è stato PONENTI CON VALORE ANCHE DI terre che erano state saccheggiate. 3. M olti esuli, confidando nella clemenza dell’impera­
confessato PRESENTE__________________ PARTICIPI PERFETTI (DI VEB tore, fecero ritorno in patria, pensando che non sarebbero stati perseguitati ulteriormen­
dimensus ( d a ......................... ): arbitràtus ( d a ......................... ): NON DEPONENTI) CON SIGNIFIC.. te. 4, Dopo aver giurato che avrebbe rispettato le condizioni pattuite, l’ambasciatore tornò
che ha misurato, che è stato m i­ credendo, avendo creduto TP ATTIVO________________ al campo. 5, La tregua, pattuita in tutta fretta, non durò che pochissimi giorni.
surato ausus ( d a ................. ): osando, cenàtus (da .............. ): che h
expertus ( d a ............................ ):
che ha sperimentato, che è stato
avendo osato
conflsus ( d a ............................ ):
cenato
iurdtus (da .............. ): che h ........
..................... TSÌNtÀSSrDEL VÈRBO .............. " Ί ;
sperimentato confidando, avendo confidato giurato i C O N IU G A ZIO N E PERIFRASTICA ATTIVA ;
imìtàtus (da ............................): diffìsus (da ............................ ): potus (da ................. ): che ( ome hai già imparato nel I volume (Lezion e 16), il participio futuro in unione con una voce del ver- j
che ha imitato, che è stato imitato diffidando, avendo diffidato bevuto ho sum form a la cosiddetta coniugazione perifrastica attiva: si tratta di un costrutto particolare che !
meditatus ( d a ......................... ): fisus ( d a ............................ ): fi­ pransus ( d a .................): che esprime un’azione imminente, in procinto di essere compiuta, colta all’in izio del suo svolgimento, ;
che ha meditato, che è stato m e­ dandosi, essendosi fidato pranzato
( ippure un’azione che si ha intenzione di compiere. ^ ;
Es. Bellum scripturus sum, quod populus Mi accingo a scrivere della guerra che ;
Romanus cum rege Iugurtha gessit (Sallustio). il popolo rom ano sostenne I
contro il re Giugurta. ■
5. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i participi con tre colori diversi a
seconda del tempo. Cerchia inoltre i participi che hanno un significato o un valo­
re particolare.1
4
*3 7 Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la coniugazione perifrastica attiva.

1. Sed tu obiurgans me a peccatis rapis deteriorem in viam (Plauto). 2. Cuius adventu 1. Cum apes iam evolaturae sunt, consonant vehementer (Vairone). 2, Appi ductu et aus­
cognito diffìsus m unicipii voluntati Thermus cohortes ex Urbe reducit etprofugit (Cesare). picio, rem publicam eversuri estis (L iv io ). 3. E o die apud Pom ponium in eius nuptiis ce-
3. Graeci excesserant vallo deliberaturi, q uid potissim u m a rege peterent (Curzio Rufo). naturus eram (Cicerone). 4, Morere, Diagora; non in caelum ascensurus es (Cicerone).
4. Fransi discedentes dicim us alius alii « Vale» (Vairone). 5. Videamus quid idem iste iu- 5, Quid expectabitis, patres conscripti? Si decemviri finem pertinaciae non facìunt, ruere
ratus dixerit: recita (Cicerone). 6. Quod ubi Marcellus animadvertit, verìtus ne m oti semel ac deflagrare om nia passuri estis? (Cicerone). 6. Leonidas, alacri animo, suos ad idproe-
pellerentur, cohortem M arsorum cum opposuisset, equitum Latinorum omnes turmas in lium, quo perituri erant, cohortatus est (Valerio Massimo). 7. Die ipso, quo facturus erat
hostem emisit (Livio). 7. Sedpostquam direptis ad Aliam castris victor Romanus aderat, navale proelium, Hannibal classarios convocai iisque praecipit ut omnes in unam Eume-
id quoque m unim entum relictum est, et vix moenia tuta rati oppido se Praeneste inclu- nis regis concurrant navem (Cornelio Nepote). 8, Ille dux Leonidas Lacedaemoniis, qui
dunt (Livio). 8. Gallus legionem prim am in auxilium Placentiae ducebat, diffìsus pauci- ad Thermopylas cantra Persas pugnaturi erant, «Prandete anim o forti, inquit, Lacedae-
tati cohortium , ne longius obsidium et vim Germanici exercitus parum tolerarent (Taci- m onii; hodie apud inferos fortasse cenabim us» (Cicerone).
210 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 13 participio 211

E S E R C IZ I ■4-H=j;MFT
8 . VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando la coniugazione perifra- 9. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
stica attiva. nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi traduci.
Procedi spuntando le soluzioni via via trovate.
I R omani puniscono gli abitanti di P rtverno
Privem o capto interfectisque eis qui id oppidum ad rebellionem incitaverant, senatus, in- 1. ................ laedit, cum ebrio qui litigai (Pubblio Siro). postulata
dignatione accensus, consilium agitabat quid sibi de reliquis Privernatibus esset facien-
2. Ariovistus a d ........ ................. Caesaris pauca respondit (Cesare). fugientium
dum. Princeps enim eorum, in curia interrogatus quam poenam cives eius pati mereren-
tur, respondit: «Poenam quam m erenturqui se dignos liberiate iudicant». His verbis exas- 3. Magna et in castris et extra munimenta caedes...............................fu it (Livio). petentibus
peratos patrum conscriptorum animos inflammaverat, q u i magnam poenam decreturi
erant. Sed Plautìus consul, favens Privem atium causae, quaesivit ex Privernatibus, qua- 4. Rure e g o ............... ............, tu dicis in urbe beatum esse (Orazio). viventem
lem pacem cu m eis R om ani habituri essent, si impunitas eis data esset; et princeps con­ absentem
5. M u lta .................... ........ desunt multa (Orazio).
stantissimo vultu: «S i bonam dederìtis, inquit, pacem perpetuam habituri estis; si malam,
non d iutu m a m ». Qua voce com m oti, patres constituerunt ut victis non solum venia sed
etiam ius et beneficium nostrae civitatis daretur.
1. B e n e ............. p r ò ........ ......... exigimus (Cicerone). scienti - nescienti
(Valerio Massimo)
2. .................. mea, non ... ............... vos, milites, sequi volo (Livio). responso - legati
LABORATORIO DI TRADUZIONE
3. Cum hoc tam tr is ti.................. dimissis M acedonibus,................... facta - dieta
a. Individua le tre proposizioni interrogative indirette contenute nel brano.
b. N el testo ci sono due verba rogandi: individuali e illustrane la costruzione. Chartaginienses vocati sunt (Livio).
c. N el testo sono evidenziati in colore un aggettivo e un verbo: com e sono costruiti? 4. Praecepta d a re............. .... supervacuum e s t,.....................
Quale caso reggono? parum (Seneca). facta - debitis

Γ
SINTASSI DEL VERBO
‘ SB' ........ 3" " *
10. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i participi sostantivati. Quindi
USO N O M IN A L E D E L PARTICIPIO ( i )
analizza i participi evidenziati in grassetto, dopo averli disposti nella tabella che
IL PARTICIPIO SOSTANTIVATO segue le frasi.

Iniziam o a esaminare l’uso nominale del participio. Il participio si dice sostantivato quando svolg 1. E orum facta cuncti mortales noverunt (Sallustio). 2. Ib i duo milia Sam nitium et cen-
le stesse funzioni di un sostantivo. tum pugnantes circum venti captique, et alia praeda ingens capta est (Livio). 3. Bonus
Es. M iscetur operantium bellantiumque Le grida dei lavoratori si mescolavano animus num quam erranti obsequium com m odat (Pubblio Siro). 4. Proelium atrocius
clam or (Tacito). a quelle dei combattenti. quam prò num ero pugnantium editur (L ivio). 5. M ih i misero cerebrum excutiunt tua
Dieta factis discrepant (Plauto). Le parole sono in disaccordo con i fatti. dieta, soror: lapides loqueris (Plauto). §. Aequum estpeccatis veniam poscentem redde-
re rursus (O razio). 7. Piena hostium cuncta erant, et inm itis diu caedes pariter fugien-
tiu m ac resistentium, arm atorum atque inerm ium fu it (L iv io ). 8. Proelium atrocius
quam prò paucitate resistentium fuit, nec ante fin itu m est quam tribunus m ilitum qui-
LESSICO di BASE 2
que circa eum constiterant interfecti sunt (Livio).
VERBI TEMATICI E ATEMATICI
I P A R T IC IP IO SOST. A N A L IS I
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sul participio in fun­
zione nominale: inserisci i paradigm i e le traduzioni.

absum, .. nescio,
adfèro, ... nuntio,
o rific io ,.. peto, ....
apparéo, p o s tu lo ,.....
cerno, .... 11. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le espressioni da ren­
proficiscor,
cupio, .... providéo, ....
dere con un participio sostantivato.
debèo,.... s c io ,..........
d ic o ,..... 1. Il pensiero delle cose passate e di quelle future distoglie dalla vita presente. 2. Tor­
sedéo,.........
fa c to ,.... namm o al nostro proposito di non considerare più gli eventi passati. 3. N on è bello
te m p io ,......
fu g lo ,.... parlare male degli assenti. 4 .1 barbari fecero razzia dei beni della regione, ma rispar­
transcendo,
inspicio, miarono coloro che vi abitavano. 5. N on è facile per chi sbaglia ammettere la respon­
v iv o ,..........
sabilità degli errori fatti.
212 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 13 Il participio 213

E S E R C IZ I

SINTASSI DEL VERBO " " ..... ...................... "'SINTASSI'DEL VERBO


I
USO N O M IN A L E D E L PARTICIPIO ( i l ) I SO N O M IN A L E D E L PARTICIPIO ( i l i )
IL PARTICIPIO ATTRIBUTIVO II PARTICIPIO PREDICATIVO

In funzione attributiva il participio, riferito a un nome o a un pronome, svolge le stesso ruolo del­ In funzione predicativa il participio può fungere da:
l’attributo; in italiano si traduce con un aggettivo o con una proposizione subordinata relativa. nome del predicato con il verbo sum;
Es. Maroboduo undique deserto non Maroboduo, abbandonato da tutti, non ebbe altro Es. Tibi sum oboediens (Plauto). Ti sono ubbidiente.
aliud subsidium quam misericordia rifugio che la compassione di Tiberio. complemento predicativo (del soggetto o dell’oggetto) con i verbi di percezione (com e audio, vi­
Caesaris fu it (Tacito). deo ecc.), i verbi causativi (facio, reddo, trado ecc.) e con habeo e teneo (accompagnati dal solo parti­
Templum ut in colonia Tarraconensi Agli Spagnoli che lo chiedevano fu concesso cipio perfetto).
strueretur Augusto petentibus di innalzare un tem pio ad Augusto Es. Quem ego bue advenientem conspicor? Chi vedo venire (lett. che sta venendo) qua?
Hispanis permissum est (Tacito). nella colonia di Tarragona. (Plauto).
Homerus Polyphemum cum arìete Omero im m agina Polifem o che si rivolge
conloquentem facit (Cicerone). (lett. fa P olifem o parlante) al suo ariete.

12. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i participi attributivi; quindi Docem ur auctoritate legum domitas Siamo istruiti dall’autorità delle leggi
analizzali, dopo averli disposti nella tabella che trovi alla fine dell’esercizio. Fai habere libidines (Cicerone). a tenere sotto controllo i desideri smodati.
attenzione: ci sono anche participi usati in altre funzioni.
14. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
1. Interim Piso classem h au dprocul opperientem adpugnare frustra temptavit (Tacito). nella colonna a lato (procedi spuntando le soluzioni via via trovate), poi traduci.
2. Simulata interdum merita prosunt hominibus, sed tempore ipso tamen apparet verì- Sottolinea il participio predicativo quando è nome del predicato e cerchialo
tas (Fedro). 3. Tu, tu, inquam, M. Antoni, princeps C. Caesari om nia perturbare cupien-
quando è complemento predicativo.
ti causam belli contrapatrìam dedisti (Cicerone). 4. Sed Germanicus, cedentem in avia
A rm inium secutus, ubi p rim u m copia fuit, evehi equites campumque, quem hostis in-
sederat, eripi iubet (Tacito). 5. Ig itu r nuntiantibus H em icis in fines suos transcendisse 1. Tuis servio a tq u e ...................sum imperiis (Plauto). pugnantes
hostes im pigreprom issum estauxilium (Livio). 8. Exercitibus dimissis, cum etforispax
et dom i concordia ordinum otium [«m o tivo di tranquillità»] esset, pestilentia civitatem 2. Aliquando enim Aeschinem ipsum L a tin e ................... audiamus (Cicerone). sapiens
adorta coegit senatum imperare decemviris ut libros Sibyllinos inspicerent (L iv io ). 7.
Anno quingentesimo quinquagesimo p rim o ab urbe condita, P. Sulpicio Galba C. Aure­ 3 ib i Appium Claudium augu rem ...................invenimus in subselliis (Vairone). dicentem
lio consulibus, bellum cu m rege Philippum in itum est (Livio). 8. Lyso enim nostervereor
ne neglegentior sit, prim um quia omnes Graeci sunt [«lo son o»] deinde quod, cum a me d. w ™ cum ... : itaque visis cedo nec possum resistere (Cicerone). sedentem
litteras accepisset, m ih i nullas remisit (Cicerone). 9. Sed de am icitia alio libro dictum
est, qui inscribitur Laelius (Cicerone). 10. Quidam decedens tres reliquitfilias, unam for- 5. Vidi ego prò n ivea ...................coniuge tauros (Ovidio). audiens
mosam et oculis venantem viros, at alteram lanificam et frugi rusticam, devotam vino
tertiam et turpissimam (Fedro).
15. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato i termini da rendere con
P A R T IC IP I O A T T R IB . A N A L IS I
il participio predicativo.

1. Siamo esitanti e non prendiamo nessuna decisione. 2. Quando ti ho visto ritornare


esultante ho capito che avevi concluso l’affare. 3. Il prem io fu consegnato al vincitore
chiuso in uno scrigno. 4. Sapete per certo che i nemici hanno abbandonato la città e le
terre circostanti? 5. H o sentito scricchiolare la porta.

13. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato i termini da rendere con 1 6. Vi4 DUI 4 Traduci la seguente versione sottolineando i participi predicativi.
il participio attributivo. M a fai attenzione: ci sono anche participi usati in funzioni diverse.

1. Dopo la cacciata dei re i tempi erano maturi per l’instaurazione della repubblica. 2. Niso e S c il l a
Rientrammo in casa a notte fonda senza svegliare gli amici che dormivano. 3. Leggeremo Nisus Martis filius, sive ut alii dicunt, Deionis filius, rex Megarensium, in capite crinem
l’opera di Apuleio che si intitola L ’asino d’oro. 4. Nelle situazioni difficili non bisogna ave­ purpureum habuisse dicitur, c u i1responsum fu it tam diu eum regnaturum esse quam
re un comportamento esitante e timoroso. 5.1 prigionieri si buttarono dalla nave che era diu eum crinem custodivisset. Quem M inos Iovis filius oppugnatum2 cum venisset, a
ancorata in mare davanti al porto. Scylla Nisi filia Venerìs impulsu est amatus, quem 3 ut victorem faceret, patri dormienti
214 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 13 Il participio 215

E S E R C IZ I

fatalem crinem praecidit. Itaque Nisus victus a M inoe est. Cum autem M inos Cretam re- Risus interdum ita repente erumpit, A volte il riso scoppia così all’improvviso che,
diret, eum ex fide data rogavit4 ut secum aveheret, sed ille negavit Creten5sanctissimam ut eum cupientes retinere pur volendolo, non riusciamo a trattenerlo.
tantum scelus recepturam esse. Illa se in mare praecipitavit, ne persequeretur. Nisus au­ nequeamus (Cicerone).
tem dum filiam persequitur in avem haliaeton, id est aquilam marinam, conversus est, Mendaci homini, ne verum quidem Siamo portati a non credere a un uom o bugiardo,
Scylla filia in piscem “c irim ” quem vocant, hodieque si quando ea avis eum piscem na- dicenti, credere solemus (Cicerone) nemmeno se dice la verità.
tantem conspexerit, m ittit se in aquam raptumque unguibus dilaniai.
(Igin o) \is Per il participio futuro con valore di proposizione finale vedi la Lezione 23, p. 342.

'cui: è riferito a Nisus. *rogavit: il soggetto è Scylla.


2oppugnatum: «per attaccare», supino attivo 3Creten = Cretam', accusativo secondo la declina­ 17. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i participi congiunti e renden­
con valore finale. zione greca. doli in italiano con la giusta sfumatura (temporale, causale, concessiva o ipote­
3quem: è riferito a Minos. tica). Attenzione: ci sono anche participi usati in funzioni diverse.
L A B O n r,rG !-iU I G! T Z t ': μ*.
1. Haec ubi dixit, pa ululum commoratus, signa canere iubet atque instructos ordines
a. Per aiutarti a riconoscere la corretta funzione svolta dai participi contenuti in que­ in locum aequum deducit (Sallustio). 2, Om nibus hoc v itiu m [regge ut + cong. che
sto brano li abbiamo evidenziati in colore. Specifica la funzione svolta da ognuno di seguono] est cantoribus, inter amicos ut num quam inducant anim um cantare roga­
essi.
ti, iniussi num quam desistant (O razio). 3, Alcibiades, cemens nullum locu m sibi tu-
b. Individua tutte le proposizioni infinitive contenute nel brano. tu m in Graecia propter potentiam Lacedaem oniorum , ad Pharnabazum in Asiam
c. Il brano è ricco di proposizioni finali e relative: quali sono?
transiit (C ornelio N epote). 4. Nefarius fu it Hippias, Pisistrati filius, q u i in M aratho-
nia pugna cecidit arma contra patriam ferens (Cicerone). 5. Rom ulus Caeninensium
L E S S IC O d i B A SE 3
exercitum fu nd it fugatque, fusum persequitur; regem in proelio obtruncat et spoliat
I VERBI TEMATICI E ATEMATICI (L ivio). 8. Attius Clausus, cu i postea Appio Claudio fu it Romae nomen, magna clien-
tium comitatus manu Rom am transfugit (L ivio). 7. Germani uros foveis captos interfi-
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sul participio in fun­
zione verbale: completa i paradigm i e le traduzioni. ciunt; urorum cornua, studiose conquisita, ab labris [«su ll’o rlo »] argento circu m clu -
dunt atque in epulis prò poculis u tuntur (Cesare). 8. Q u i ex hostium manibus elapsi
a d d o,............ erant, inermes ad mare fugientes, quidam aquam etiam ingressi, manus ad eos, qui in
instruo, ...
a m itto ,......... classe erant, tendentes, suppliciter vitam orabant (L ivio). 9. B oti et Tulingi nostros, a la-
interficìo,
cado, ............ tere aperto aggressi, circumvenerunt, et id conspicati Helvetii, qui in montes sese rece-
o p e rìo ,....
circum vem o, perant, rursus instare et proelium redintegrare coeperunt (Cesare). 10. Rom ani milites
perfod to,..
co g n o s co ,..... circum veniuntur, circum venti repugnant; fit proelium diu anceps. Tandem superavit
p e rg o ,......
c o n d o ,.......... multitudo. Quadringenti omnes cum tribuno, perfossi, gladiis aut missilibus operti, ca-
recipìo, ....
gero, ............. dunt (Catone).
reperto, ....
in cè d o ,......... resisto,....
in d u c o ,......... 18. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato i termini da rendere con
transéo, ...
il participio congiunto.

1. Imbarcatosi sulla nave, M ario salutava gli am ici che lo avevano accompagnato al
SINTASSI DEL VERBO porto. 2. Dopo essersi svegliata, la fanciulla andò al mercato a comprare qualcosa per
USO V E R B A LE D E L PARTICIPIO ( i )
preparare la cena. 3. Q. Pompeo, sebbene nato da una fam iglia umile, raggiunse le più
IL PARTICIPIO CO N G IU NTO
alte cariche. 4 .1 cavalieri romani, usciti dall’accampamento e affrontati i nemici, tor­
narono vittoriosi. 5, Pur sapendo che il cammino era arduo e difficoltoso, ci incam m i­
Passiamo ora agli usi del participio in funzione verbale, con i quali hai già fam iliarizzato nel I volu­ nammo lo stesso, desiderando raggiungere quella vetta.
me (Lezion e 22).
Il participio congiunto o appositivo è un participio presente o perfetto con funzione di apposizio­ 19. iT14:hiI«Lh4 Traduci la seguente versione sottolineando i participi congiunti. Ma
ne rispetto a un termine della proposizione reggente ed equivale a una proposizione subordinata fai attenzione: ci sono anche participi usati in funzioni diverse.
temporale, causale, concessiva o ipotetica.
Es. Midae illi Phrygi d o rm ie n ti formicae A quel celebre M ida Frigio delle form iche avevano Fine di D umnorige capo degli E dui
in os tritici grana congesserunt messo dei chicchi di grano in bocca mentre dormiva, J Qua re cognita Caesai; dies circiter X X V in eo loco commoratus, quod corus ventus na-
(Cicerone). vigationem impediebat, qui magnam partem omnis temporis in his locis flare consuevit,
Haec a te in vita tu s breviter exposui Poiché sono stato invitato da te ho esposto in breve dabat operam, ut in o fficio 1 Dum norigem contineret, n ih ilo tamen setius om nia eius
(Cicerone). queste cose. Hn officio: «all’obbedienza, al suo posto».
S I N T A S S I D E L V E R B O Il participio
le z io n e 13 217

E S E R C IZ I
E S E R C IZ I

consilia cognosceret. Tandem idoneam nactus tempestatem milites equitesque conscen­


dere naves iubet. At o m n iu m im peditis2animis, D u m n orìx cu m equitibus Haeduorum a ....... ......... SÌYVs;irD TV iIR eO ............. ......... ......... ì
castris, insciente Caesare, dom um discedere coepit. Qua re nuntiata Caesar, intermissa I SO V E R B A LE D E L PARTICIPIO ( i l ) ;
profectione atque om nib us rebus postpositis, magnam partem equitatus ad eum inse- l'A B LA T IV O ASSOLUTO j
quendum m itili retrahique imperai; si vim faciat nequepareat, interfici iubet. Ille autem
revocatus resistere ac se manu defendere suorumque fidem implorare coepit, saepe cla- L’ablativo assoluto è un costrutto autonomo sciolto da ogni legame con la proposizione reggente.
mitans liberum se liberaeque esse civitatis. È costituito da un nome o da un pronome in ablativo con il quale si concorda un participio, an-
(Cesare) ch’esso in ablativo, e corrisponde a tutti gli effetti a una proposizione subordinata temporale, cau­
sale, concessiva, avversativa o condizionale.
Hmpeditis: «impegnati».
Es. H o c ora tio n e habita concilium Dopo che fu pronunciato questo discorso Cesare
dim isit (Cesare). convocò l’assemblea.
LABORATORIO DI TRADUZIONE
D ecem itur Germanico triumphus, Viene decretato il trionfo per Germanico, benché ci
a. Per m eglio com prendere il brano e riconoscere i participi congiunti individua tutti m anente bello (Tacito). fosse ancora la guerra.
i participi, quindi sottolinea quelli congiunti (com e richiesto dall'esercizio) e cerchia
gli ablativi assoluti.
b. La parte di testo colorata può presentare qualche difficoltà a livello sintattico: fai l’a­ 21. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando gli ablativi assoluti.
nalisi del periodo aiutandoti con lo schema ad albero che ti presentiamo. Individua le
singole proposizioni, riconducile alle lettere dello schema e poi specificane il valore. 1. H oc proelio trans Rhenum nuntiato Suebi, q u i ad rìpas Rheni venerant, dom um re-
A verri coeperunt (Cesare). 2, Sed ubi om nibus rebus exploratis Petreius tuba signum dat,
cohortes paulatim incedere iubet (Sallustio). 3. Quidam naufragio facto, amissis tribus
liberis et uxore incendio domus, suspendit se (Seneca il Vecchio). 4. Haec ferme Rom u-
B C F — G lo regnante dom i militiaeque gesta sunt (Livio). 5. Pedites ab dextro co m u egregie pug-
I naverunt haud segniter resistentibus Volscis (L ivio). 8. Quidam luxuriante filio luxu-
D riari coepit; filius accusai patrem dementiae (Seneca il Vecchio). 7 . N on vox et m utui
I hortatus adiuvabant adversante unda (Tacito). 8. Egressa cubiculo uxore, operiri fores
E Tiberius iussit; et coepta luce perfosso iugulo, tacente burnì gladio repertus est (Tacito).
9. Postea Piso in citeriorem Hispaniam quaestorprò praetore missus est, adnitente Cras­
so, quod eum infestum in im icu m Cn. Pom peio cognoverat (Sallustio). 10. Huiusce m o­
di oratione habita, Marius, postquam plebis animos adrectos videi, propere commeatu,
stipendio, armis aliisque utilibus naves onerai (Sallustio).
20. LlTì H M i M Traduci la seguente versione sottolineando i participi congiunti. Ma
fai attenzione: ci sono anche participi usati in funzioni diverse. 22. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato i termini da rendere con
l’ablativo assoluto.
A nche il saggio ha bisogno di amici
Sapienti et manibus et oculis et m ultis ad cotidianum usum necessariis opus est, eget
1. Il comandante, senza che nessuno facesse resistenza, oltrepassò i confini della re­
nulla re. Egere enim necessitatìs est, n ih il necesse sapienti est. Ergo quam vis1se ipso con-
gione. 2. Trovati gli artefici della congiura, i consoli riusciranno a riportare alla calma
tentus sit, amicis illi opus est. Hos cu p it habere quam plurìm os, non ut beate vivai. Vivet
la città. 3. Avvicinandosi l’inverno, Cesare decise di trasferire tutte le truppe e di alle­
enim etiam sine am icis beate. Su m m um bonum extrinsecus instrumenta non quaerit.
stire i quartieri invernali. 4. Lasciato un valido presidio aH’accampamento, Cesare ab­
In cip it fortunae esse subiectum, si quam partem sui foris quaerit. «Q ualis tamen futura
bandonò la regione. 5. Mentre i Troiani dormivano e non sospettavano niente, i Greci
est vita sapientis, si sine amicis relinquatur in custodiam coniectus, vel in aliqua gente
uscirono dal cavallo di legno e incendiarono la città.
aliena destitutus, vel in navigatione longa retentus, aut in desertum litus eiectus?» Qua­
lis est Iovis, cum resoluto mundo et dis in unum confusis paulisper cessante natura ad- 23. VI4;bit*]7f^ Traduci la seguente versione sottolineando gli ablativi assoluti. Cer­
quiescit sibi cogitationibus suis traditus. Tale quiddam sapiens facit: in se reconditur, se-
chia inoltre i participi congiunti.
cu m est.
(Seneca) L’intervento di Cesare dà speranza ai soldati
Caesar, ubi suos urgeri vidit, quartae cohortis om nibus centurionibus occisis signifero-
1quamvis: «sebbene», + cong.
que interfecto, signo amisso, reliquarum cohortium om nibus fere centurionibus aut vul-
neratis aut occisis, in bis p rim ipilo P. Sextio Baculo, fortissimo viro, multis gravibusque
LABORATORIO DI TRADUZIONE vulneribus confecto, reliquos esse1tardiores et nonnullos ab novissimis2deserto proelio
a. Oltre ai participi congiunti, nel brano c e anche un participio sostantivato che ri­
corre più di una volta: individualo. ‘esse: come i successivi infiniti, è retto da vidit, che più avanti riprende a distanza il precedente vi­
b. Individua anche i tre ablativi assoluti contenuti nel testo. dit retto da ubi con cui si apre il brano.
2ab novissimis: «dalle ultime file».
218 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 13 Il participio 219

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

excedere ac tela vitare, hostes neque intermittere et ab utroque latere instare et rem esse in 25. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
angusto vidit3: sento ab novissim is2uni m iliti detracto, quod ipse eo sine sento venerai, nella colonna a lato, poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate.
in prim am aciem processit4, centurionibusque nom inatim appellatis reliquos cohorta-
tus milites signa inferre et manipulos laxare iussit, q u o 5 facilius gladiis uti possent. ,i. 1. Extractum in tertium annum bellum est Q. Fabio et T. Q u in c tio .................. auctore
Cuius adventu spe illata m ilitibus ac redintegrato animo, paulum hostium impetus tar- (Livio).
datus est.
2. Me, m e ........ ferrum com pite, o miseri, quos im probus advena bello territat consulibus
(Cesare)
(Virgilio).
3vidit: riprende, a distanza, il lontano vidit di ubi... vidit, all’inizio del brano.
‘•processit. è il verbo principale, che regge tutto il lunghissimo periodo. 3. Apud me si quid erit eius modi, m e ...................... erìt et invito (Cicerone). duce
5quo: «affinché», + cong.
4, Capitolinos ludos sollemnibus aliis addidimus collegium que ad id novum imprudente
24. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando gli ablativi assoluti. ..............senatu condidimus (Livio).

Fabio soccorre l’esercito di M inucio


N o n ......................templum intravit (L ivio). comperto
Tarn Fabius, p rim o clamore paventium audito, dein conspecta p rocu l turbata acie, « Ita
est, inquit, non celerius quam tim u i deprendit fortuna temerìtatem. Sed aliud iurgandi 2. Alexander................. Dareum movisse ab Ectabanis, om isso itinere, quod petebat, auspicato
suscensendique tempus erit: nunc signa extra valium proferte, victoriam hosti extor- in Mediam, fugientem insequi pergit strenue (Curzio R ufo).
queamus». Iam magna ex parte caesis aliis, aliis circumspectantibus fugam, Fabiana se
3. Inde sa tis ...................Eordaeam petituros Romanos, ad occupandas audito
acies repente velut caelo demissa ad auxilium ostendit. Itaque priusquam 1ad coniectum
teli veniret aut m anum consereret, et suos a fuga effusa et ab nim is feroci pugna hostes angustias praecessit (Livio).
continuit. gerii (Cicerone). auspicato
4. Q ui nihil umquam nisi
(L ivio )
1priusquam: qui regge i congiuntivi veniret e consereret.

26. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato i termini da rendere con
l’ablativo assoluto.
: SiiÌfÀSSÌbÉL^VERBO................................
USO VER BA LE D E L PARTICIPIO ( i l i ) j 1. Venutosi a sapere che i p op oli n em ici avevano fatto un’alleanza, il comandante
PARTICOLARITÀ D ELL’ABLATIVO ASSOLUTO ! mandò dei legati. 2 .1 soldati si allontanarono tutti com e se la guerra fosse già finita.
3. Non rimproverarli, sono venuti qui per m ia iniziativa! 4. Presi gli augùri e compiuti
A volte nell’ablativo assoluto il participio può essere assente; in questi casi il costrutto può essere co- !
i sacrifici, le legioni iniziarono la m arcia sotto la guida di Cesare. 5. Essendo stato or­
stituito semplicemente da: . I
dinato che le donne e i bambini lasciassero al più presto la città, nelle strade circola­
- due sostantivi, com e per esempio natura duce, «facendosi guidare dalla natura»; ! vano solo soldati.
- un sostantivo e un aggettivo, come in vento secundo, «con vento favorevole»; !
- un pronome e un sostantivo, come in me auctore, «su m io consiglio», o un pronome e un agget- j
27. Li 4; hi DEI =1 Traduci la seguente versione sottolineando gli ablativi assoluti di
tivo. !
forma particolare.
Viceversa l’ablativo assoluto può essere costituito dal solo participio perfetto al neutro singolare, !
P ietà pubblica e privata
senza alcun sostantivo. Queste form e si differenziano in due tipi: !
Urbem auspicato inauguratoque conditam habemus; nullus locus in ea non religionum
- alcuni ablativi assoluti possono reggere una proposizione subordinata (un’infinitiva, una subor- ! deorumque estplenus; sacrificiis sollemnibus non dies magis stati quam loca sunt1; hos
dinata di tipo com pletivo introdotta da ut oppure un’interrogativa indiretta): è il caso di cognito e ! omnes deos publicos privatosque, Quirites, deserturi estis? Quam parvestrum factum 2
comperto , «venutosi a sapere»; andito, «essendosi sentito dire»; nuntiato, «essendo stato annuncia- | ei est quod in obsidione nuper in egregio adulescente, C. Fabio, non minore hostium ad-
to»; edicto, «essendo stato ordinato»; impetrato, «essendo stato ottenuto»; permisso, «essendosi per- ì miratione quam vestra conspectum est, cum inter Gallica tela, degressus ex arce, sollem-
messo»; ! ne (sacrificium ) Fabiae gentis in colle Q uirinali obiit? Angentilicia sacra3ne in bello qui-
dem intermitti, publica sacra et Rom anos deos etiam in pace deseri placet ?
- altri ablativi assoluti sono usati come fossero avverbi, in funzione impersonale: si tratta di ex- I (Livio)
plorato (o inexplorato), «com piuta (non compiuta) l’esplorazione»; litato, «com piuti i sacrifici»; aus- !
picato (o inauspicato), «presi (non presi) gli auspici»; augurato (o inaugurato) «presi (non presi) gli | 1non dies ... sunt = dies stati sunt non magis quam loca.
augùri»; debellato, «term inata la guerra». ! 2factum: «comportamento».
3gentilicia sacra: «riti familiari».
S I N T A S S I DEL. V E R B O S I N T A S S I D E L V E R B O

le z io n e
LABORATORIO DI TRADUZIONE
Il gerundio e il gerundivo
a. Disponi nella tabella seguente tutti i participi contenuti nel brano, quindi analizzali.
L’arredam ento

P A R T IC IP IO A N A L IS I
j ...................... TWt^ÀSSIDÉLVERBO"........................ j
; Il G ER UND IO

: Proseguendo il nostro esame delle forme nominali del verbo, in questa Lezione analizzerem o gli usi
ilei gerundio e del gerundivo, e in particolare:

; il gerundio;
'· il gerundivo;
b. Fai l’analisi del periodo colorato aiutandoti con lo schema ad albero che ti presen­
; la costruzione del gerundio e del gerundivo con un com plemento oggetto;
tiamo. Individua le singole proposizioni, riconducile alle lettere dello schema e poi spe­
! l’uso dei casi del gerundio e del gerundivo;
cificane il valore.
; la coniugazione perifrastica passiva.
A
! Nella Lezione 12 hai imparato che l’infinito in funzione nominale può svolgere la funzione logica di
I
j soggetto (vedi p. 189) o di complemento oggetto (vedi p. 191). Ebbene, il gerundio, che com e l’infini-
B
; lo è un sostantivo verbale, esprime un’azione in funzioni logiche diverse dal soggetto e dal com-
I
'· plemento oggetto. Infatti nella declinazione del gerundio non c’è il caso nominativo (= soggetto), e
C
; l’accusativo non è mai semplice (= com plemento oggetto) ma è sempre accompagnato da una prepo-
I
sizione, solitamente ad (= complemento di fine o scopo).
D
; Es. Beate riv e n d i cupiditate incensi Tutti noi siamo animati da un forte desiderio di
; omnes sumus (Cicerone). vivere felicemente.
Nulla res tantum ad d icen d u m Niente giova tanto all’acquisizione dell’eloquenza
• proficit quantum scriptio (Cicerone). quanto la pratica della scrittura.
; Hom inis mens discendo alitur L’intelligenza umana si alimenta studiando e
ΐ et cogita n d o (Cicerone). riflettendo.

FA CCIA M O P R A T IC A ...
Completa le seguenti frasi inserendo la form a appropriata di gerundio.

Dux Poenorum copiis signum Il comandante dei Cartaginesi diede alle truppe
........................... [usa invado] dedit. il segnale dell’invasione.

Milites agros vastaverunt.......................... I soldati devastarono i campi per approvvigio­


[usa frum entor] e t .......................... narsi e fare bottino.
[usapraedor] causa.
Imperator idoneum locum delexit ad Il generale scelse il luogo adatto per combattere.
I L L A T I N O E L ’E U R O P A Il lib r a io e la p e r g a m e n a n e l t e m p o e n e llo s p a z io ........................ [usa pugno],
........................ [usa loquor] veritatem ostendit. Parlando mostrò la verità.
I l a t in o • libraritis. in., «libraio···. • pergamena, f., «pergamena».
D esiderìum ........................ [usa redeo] M i prendeva il desiderio di tornare.
ITALIANO libraio, m. pergamena, f.
me tenebat.
francese libraire, m., «libraio». - parchemin, m., «pergamena». Oramai non è più il momento di parlare, ma di
N on est iam tem pu s.......................[usa dico],
SPAGNOLO librerò, m., «libraio». sed .......................[usa ago]. agire.
pergamino , m., «pergamena».

INGLESE librartan, «bibliotecario». parchment, «pergamena».

TEDESCO Buchhàndler, m., «libraio» (lett. «commerciante Pergament, n., «pergamena».


di libri»).
222 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 14 Il gerundio e il gerundivo 223

L’AUTORE» IL TESTO

BEI Gli arredi preziosi non aumentano il piacere (Lucrezio, Sulla natura, 2,24-39)

Nel proem io del I I libro del suo poema il poeta Lucrezio, vissuto nel I secolo a. C., si diffonde sul
tema del piacere naturale e non necessario, cioè quello per il quale arredi preziosi e cibi sofistica­
ti non costituiscono un arricchimento, ma solo un ’inutile complicazione del piacere.

Si non aurea sunt iuvenum simulacra per Se nel palazzo non ci sono statue clorate di gio­
[aedes vani che reggono nella destra torce fiammég»
lampadas igniferas manibus retinentia gianti per dar luce ai conviti notturni, e la casa
non brilla d ’argento e non rifulge d ’oro, né a ll*
[dextris, 25 cetra risponde l’eco dei soffitti a quadrati dora­
lumina noctumis epulis ut suppeditentur, ti, nonostante ciò, distesi su un tenero prato, tr *
nec domus argento fulget auroque renidet am ici, vicino a un ruscello, sotto i rami di un s i­
nec citharae reboant laqueata aurataque to albero, senza gran fatica si ristora il corpo
con piacere, soprattutto quando il tem po a rrid i
[tempia,
e la stagione dell’anno cosparge di fiori le erta»,
cum tamen inter se prostrati in gramine verdeggianti. Né se ti rigiri fra tessuti ric a m a ti^
[molli rossa porpora la febbre ardente se ne va dal;
lesta. Il letto dei poveri (grabatus) cuccio. Originariamente erano sioni della figura umana, oppure
propter aquae rivum sub ramis arboris corpo prim a che se devi dorm ire fra coperte
era più semplice, privo di spalliera fatte d’argilla, ma in seguito fu uti­ portatili, con il manico e dei rilie­
[altae 30 com uni. Dunque, poiché al nostro corpo non e capezzale. Alla sponda si legava­ lizzato il bronzo, più raramente vi decorativi incisi sulla parte po­
giovano affatto i tesori, la nobiltà e la gloria del. no delle fasce (institae), su cui l’oro, l’argento, il piombo, il ferro, steriore.
non magnis opibus iucunde corpora
regno, devi peraltro ritenere che non servano poggiavano il materasso (culcita), l’alabastro. Le lampade poggiava­ Il vetro (vitrum) si diffuse solo in
[curant, affatto neppure all’animo. no su un sostegno (candelabrum) epoca molto tarda.
le coperte e i cuscini (pulvini). I
praesertim cum tempestas adridet et anni letti più sontuosi erano anche cir­ che poteva essere di legno, di
IM P A R IA M O S U B IT O .
tempora conspergunt viridantis floribus condati da una tendina. bronzo o di metallo prezioso; altri­ I m o sa ici
[herbas. menti erano dotate di catenelle I mosaici (opus musivum) adorna­
si in plebeia veste cubandum est, «se
S e d ie e tavoli con cui venivano appese a ganci vano pavimenti e pareti. La tecni­
Nec calidae citius decedunt corpore febres, si deve dormire fra coperte comuni»:
fissati al soffitto, a strutture simili ca del tipo più semplice, detto pa-
Per quanto riguarda i sedili, il più
textilibus si in picturis ostroque rubenti 35 cubandum est è coniugazione perifra­
semplice era lo sgabello (scam- ai nostri lampadari oppure, anco­ vimentum Signinum perché era
stica passiva da cubo, -as, cubùi, cubì-
iacteris, quam si in plebeia veste tum, -are num o subsellium)·, mentre lo ra, a statuine. Le lampade da ap­ originario di Segni nel Lazio (Sig­
scanno (sella) era dotato solo di pendere erano provviste di due o ma), consisteva nell’inserire in
[cubandum est. a n im o q u o qu e n il prodesse p u ta n ­
braccioli, la sedia (cathedra) aveva tre orecchiette alle quali si fissava­ una base di calcina piccoli fram­
Quapropter quoniam nihil nostro in d u m (sott. est), «bisogna ritenere che
anche la spalliera. Fra i tavoli al­ no le catene, mentre le lampade menti di pietra o di vetro di forma
non servano affatto neppure all’ani-
[corpore gazae cuni, piccoli e con i bordi rialzati, portatili, utilizzate per illuminare qualsiasi, fino a comporre un dise­
m o»; putandum est è coniugazione pe­
proficiunt neque nobilitas nec gloria regni, servavano per appoggiare vasella­ la strada camminando, erano do­ gno in rilievo.
rifrastica passiva da puto, -as, -avi,
me e oggetti preziosi, mentre sulla tate di un manico (ansa). II secondo tipo (pavimenta tessel­
quod super est, animo quoque nil prodesse -àtum, -are
tavola vera e propria (mensa), po­ Le candele (candelae), usate per lo lata), di gran lunga il più diffuso,
[putandum. sta vicino ai letti tricliniari, si po­ più nelle case povere, si otteneva­ era realizzato con materiali più re­
savano i vassoi con le pietanze. no con strati di cera o di sego av­ sistenti ed era quindi adatto anche
Gli oggetti di valore e i documenti volti intorno a uno stoppino; poi agli ambienti esterni: piccoli cubi
Cultura e civiltà importanti erano conservati in venivano riunite a formare grosse di grandezza omogenea (tesserne)
L’ARREDAMENTO cassapanche adornate di borchie e torce. I Romani ricorrevano alle venivano disposti a formare un di­
DELLA CASA ROMANA rilievi in bronzo. fiaccole (faces o taedae) solo in oc­ segno geometrico. In particolare,
casioni speciali, come le nozze. il cosiddetto opus vermiculatum
Un a rre d a m e n to e s s e n z ia le da ospitare appena un letto. Il letto ; 'illuminazione ' era realizzato con tessere oblun­
Le stanze della casa romana non Oggetti e tessuti erano riposti in Il letto era di due tipi, quello per Per quanto riguarda l’illum inazio­ S p e c c h i e vetri ghe o rotonde, paragonabili a dei
erano affollate di mobili (supel- armadi (armaria), scrigni, casse, dormire (lectus cubicularius) e ne, le lampade (lucemae o lanter- Gli specchi (specula) erano realiz­ vermi (vermes).
lectiles) come le nostre, anche cofani e ceste, oltre che in apposi­ quello per mangiare (lectus triclì- nae) erano costituite essenzial­ zati in genere con piastre di me­ Il terzo tipo (opus sectile) utilizza­
perché molti ambienti, per esem­ te stanze adibite a ripostiglio (cel­ niaris). Sul telaio di legno, sorret­ mente di due parti: il recipiente tallo levigato, rame o, più rara­ va piastrelle con cui si disegnava­
pio le camere da letto (cubiculo), la) oppure in nicchie ricavate nel to da quattro o sei piedi, poggiava­ per l’olio, che poteva avere forma mente, argento massiccio. Pote­ no sul suolo figure geometriche o
avevano dimensioni così ridotte muro. no la spalliera e un sostegno per la rotonda, ovale o angolare, e il bec­ vano essere grandi, delle dimen­ immagini di uomini e animali.
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E S E R C IZ I

e. Gli specchi, interi o portatili, erano realizzati con piastre di m etallo levigato,
...................o ................ massiccio.
f. Descrivi le parti da cui era costituito il letto.

Ti presentiamo dei gruppi di parole relative all’arredamento; alcuni vocaboli li hai


già incontrati nella scheda L ’arredamento della casa romana. Descrivi le diverse tecniche di mosaico.

MOBILI E COMPONENTI______________ subsélllum, -ti, n.: sedile, panca candelabrum, -i, n. (e -ber, -bri, o
abàcus, -i, m.: tavolino (piccolo, senza spalliera -us, -i, m.): sostegno (per la lam­
con bordo rialzato) supellex, supellecttlis, f.: suppel­ pada); candelabro
armartum, -ìi, n.: credenza, ar­ lettile; mobili, arredi ceréus, -i, m.: cero
-i
madio stragulum, -i, n.: coperta, coltre fax,facis, f.: fiaccola, torcia 2. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
cathedra, -ae, f.: sedia (con schie­ tapète, -is, n.: tappeto nella colonna a lato (in b. scegli tra le coppie già formate), poi traduci. Procedi
furiale, -is, n. (e -is, -is, m.): torcia/;!
nale) torus, -i, m.: materasso; cuscino; fiaccola ; spuntando le soluzioni via via trovate.
cervtcal, -àlis, n.: cuscino letto lanterna,-ae, f.: lanterna
1. Cottidiano cubo in Sardianis........................ (Varrone). cerei
culatta, -ae, f.: materasso COMPLEMENTI D’ARREDO lucerna, -ae, f.: lucerna, lampada"·
2, Haec scripsi ante lucem a d ...................................ligneolum (Cicerone). culcita
fascia (e -éa), -ae, f.: cinghia (del arca, -ae, f.: cassetta, scrigno, co­ lychnuchus, -i, m.: lampadario ·.]
letto) lucem am
fano; armadio, cassettone rostrum, -i, n.: becco (della lucer­ 3. At in tu s ............. praeclara micantes luce noctumas nobis tenebras
grabàt(t)us, -i, m.: letto (dei pove­ capsa, -ae, f.: cassetta, scatola na) ì inalbabant (Apuleio).
ri), pagliericcio
cista, -ae, f.: cesta, forziere taeda, -ae, f.: torcia, fiaccola nu- i lychnuchum
insttta, -ae, f.: cinghia (del letto) 4. Culcita in terra iacet, ego i n ...................... (Seneca).
repositorìum, -ti, n.: vassoio ziale ,,a
lectus, -i, m.: letto, letto tricliniare 5. ....................forte oblitus fueram exstinguere (Plauto). tapetibus
scrìntum, -ti, n.: scrigno, cassetta
mensa, -ae, {.: tavolo MOSAICI___________________________ ti
specùlum, -i, n.: specchio
pulvinus, -i, m.: cuscino vas, vasis, n.: vaso, recipiente; va­ opus, -erìs muslvum, n.: mosaico i 1. Ante fo c o s ..............considere longis mos erat, e t ...............credere culcitas - tom entum
scamnum, -i, n.: sedile, sgabello sellame sectttis, -e: tagliato, diviso in più i adesse deos (Ovidio).
sedile, -is, n.: sedile, seggio parti
2. ...................... purpureis lucent v illo s a .........................(M arziale). vela - lucemam
sella, -ae, f.: scanno, seggiola (con LAMPADE tessellàtus, -a, -um: fatto a mosaico
braccioli) 3. Claude fenestras,.........tegant rìmas, iunge ostia, fo lle ....................... stragula - tapetis
ansa, -ae, f.: manico (di lampada tessera, -ae, f.: tessera (di mosaico)
sponda, -ae, f.: sponda (del letto) portatile) (M arziale).
vcrmiculàtus, -a, -um: vcrmicola-
candela, -ae, f.: candela to, lavorato a mosaico, screziato1 4. Vides tot .................. , nulla non aut conchyliatum aut coccineum scamnis - mensae
............................. habet (Petronio).
1. Rispondi alle domande sulla lettura L ’arredamento della casa romana', inserisci le
parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico dell’arredamento.
3. Riscrivi la frase b.3 dell’esercizio precedente inserendo la forma
a. Le stanze della casa rom ana non avevano tanti m obili ( la t................................... ), corretta del gerundio, quindi traduci.
anche perché spesso erano piccole. Oggetti e tessuti erano riposti in armadi (lat.
.......................... ), scrigni (la t...........................), casse (la t........................... ), cofani b .Z .D o m u m protege, ............................... fenestras, velis rim a s .................... ., ostia
(lat.................... ) e ceste (lat................... ), oltre che i n ........................... del muro. ......................... . lu c e m a m ..............................
b. Per quanto riguarda i sedili, il più semplice era lo sgabello (lat.......................... ); lo
scanno (la t..................) era dotato di braccioli, mentre la sedia vera e propria (lat. 4. Traduci le seguenti frasi d ’autore sottolineando i termini riconducibili al tema
.....................) aveva anche la spalliera. dell’arredamento.
c. La lampada era costituita da un recipiente per l’olio ed era dotata di un beccuccio
(la t.................). Le prim e lampade erano in argilla, p oi il materiale più diffuso d i­ 1. Ligneam supellectilem om nem si ungues non putescet et, cum ea terseris, splendidior
venne il bronzo. Le lampade poggiavano su un sostegno (lat................................ ) op­ fiet (Catone). 2. In tu ii me eumque accubantem exiguo admodum grabattulo et com m o-
pure venivano appese con delle catenelle. Le lampade portatili, infine, erano dotate dum [a w .] cenare incipientem invento (Apuleio). 3. Advenerunt m inistri ac toralia prae-
di un manico (lat..................). posuerunt toris, in quibus retia erant pietà subsessoresque cum venabulis et totus vena-
d. Le candele (la t.............................) erano utilizzate nell’illum inazione delle case po­ tionis apparatus (Petronio). 4. Trimalchio ebrietate turpissima gravis novum acroama,
vere; in occasione di im portanti cerim onie com e le nozze si ricorreva alle fiaccole com icines in triclinium iussit adduci, fultusque cervìcalibus multis extendit se supra fo­
(lat.................. ). rum extremum et «Fingite m e » in quit «m o rtu u m esse» (Petronio). 5. Nec intra rixam tu-
226 S I N T A S D E L V E R B O Il gerundio e il gerundivo
le z io n e 14
E S E R C IZ I E S E R C IZ I

multus constitit, sed candelabrum etiam supra mensam eversum et vasa om nia crystalli-
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le parole riconducibili al
na com m inu it et oleo ferventi aliquot convivas respersit (Petronio). 6. Nec vero corpori so-
tema dell’arredamento.
lum subveniendum est, sed menti atque animo m ulto magis; nam haec quoque, nisi tam-
quam lum ini oleum instilles, extinguuntur senectute (Cicerone). 7. Luxuriae enim pere-
U n t e n t a t iv o f a l l it o d i s u ic id io
grinae origo ab exercitu Asiatico invecta in urbem est. l i p rim u m lectos aeratos, vestem
In cu bicu lu m itaque reversus de genere mortis mecum delìberabam. Sed cum nullum
stragulam pretiosam, plagulas et alia textilia, et quae tum magnificae supellectiles habe-
alium telum mortiferum Fortuna quam solum m ihi grabattulum subministraret, «Iam ,
bantur, monopodia et abacos Rom am advexerunt (Livio). 8. Ipse Trymalchio ad sympho-
iam, grabattule», inquam, «a n im o meo carissime, qui mecum tot aerumnas exanclavisti,
niam [«a suon di m usica»] allatus est positusque inter cervicalia minutissim a expressit
quem solum in meo reatu testem innocentiae citare possum, tu m ih i ad inferos festinanti
imprudentibus risum (Petronio). 9. Deferì ad coniectorem quidam somniavisse se ovum
subministra telum salutare» et cum dicto restim, qua erat intextus, adgredior expedire et,
pendere ex fascea le d i sui cubicularìs: respondit coniector thesaurum defossum esse sub
ascenso grabattulo, ad exitium sublimatus et immisso capite laqueum induo. Sed dum pe-
lecto (Cicerone). 10. Dependent lychni laquearìbus aureis incensi, et noctem flam mis fu-
de altero fulcimentum, quo sustinebar, repello, utponderis deductu restis ad ingluviem ad-
nalia vincunt (Virgilio). 11. Eum olpus contumeliae impatiens rapii ligneum candelabrum
stricta spiritus officia discluderet, repente putris alioquin et vetus funis dirum pitur atque
sequiturque abeuntem et creberrimis ictibus supercilium suum vindicat (Petronio). 12.
ego de alto recidens in terram devolver.
Bargylo estfanum Venerìs super mare, ibi est lucerna super candelabrum posita, lucens ad (Apuleio)
mare sub divo, quam neque ventus exstinguit, nec pluvia aspergit (Am pelio). 13. Namque
sub aurora, iam dormitante lucerna, somnia quo cerni tempore [quo tempore, «n ell’ora in
A ftO R 4 r O ilfO !Jf Ì i 'j N t !
cu i»] vera solent, collapulvino nostra ferenda dedi (Ovidio). 14. In hanc urbem totius Per-
a. Che valore assume il cu m narrativo del II periodo (c u m ... subministraret): tempora­
sidis opes congesserant barbari: aurum argentumque cum ulatum erat, vestis ingens m o­
le, causale o concessivo?
dus, supellex non ad usum, sed ad ostentationem luxus comparata (Curzio Rufo).
b. Come spieghi la presenza di quam nel II periodo? Da quale termine è retto?
c. A quale termine si riferiscono i due pronom i relativi qui e quem contenuti nel discor­
5. I il IB Ì’Jif.l Riscrivi le frasi 1, 3, 5, 6 , 10 e 14 dell’esercizio precedente inseren­ so diretto?
do la forma corretta del gerundio, quindi traduci. d. A quale termine si riferisce il participio festinanti che trovi nel discorso diretto? È un
participio attributivo, predicativo, sostantivato o avverbiale (congiunto o assoluto)?
1. Lignea supellex omnis non p u tescet......................... e. Che costrutto riconosci nelle espressioni ascenso grabattulo e immisso capitei
3. M inistri lectos straverunt to ra lia .............................. torìs. f. Analizza l’ultimo periodo aiutandoti con lo schema ad albero che ti presentiamo: in­
5. Nec rixantes constiterunt, candelabrum supra m ensam .........................et vasa om nia dividua le proposizioni da ricondurre alle singole lettere e specificane il valore.
crystallina.............................et oleo ferventi aliquot co n v iv a s ................................
6. Mens et animus, nisi tamquam lu m in i o le u m ............................., extinguuntur senec­ A----------E
tute. I I
10. Dependent lychni laquearìbus aureis incensi, noctem flam m is fu n a lia ...................... B F
14. In hanc urbem totius Persidis opes congesserant barbari, aurum argentumque
............................., vestis ingentem modum, supellectilem non ad usum, sed ad osten­
tationem lu x u s ................................... C D

6. Traduci la seguente versione sottolineando le parole riconducibili al


tema deU’arredamento. LESSICO di BASE 1
I V E R B I D E L L E Q U A TTR O C O N IU G A Z IO N I
G it o n e s i n a s c o n d e s o t t o il t e t t o
Dum Eumolpus cum Bargate in secreto loquitur, intrat stabulum praeco cum servo pu- Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrei:ai negli esercizi sul gerundio e sul ge-
blico aliaque sane non m odica frequentia1, facemque fum osam magis quam lucidam rundivo: inserisci i paradigm i e le traduzioni m;ancanti.
quassans haec proclam avit: «P u e r in balneo paulo ante aberravit, annorum circa XVI,
crispus, mollis, formosus, nom ine Giton. Si quis eum reddere aut commostrare voluerit, adgredior,................................. : .......................... h a béo,......................................: ..........................
accipiet num m os m ille». Imperavi G itoni ut raptim grabatum subirei annectaretque pe- a m b irlo,...................................: .......................... iu d lc o ,......................................: ..........................
des et manus institis, quibus sponda culcitam ferebat, ac sic extentus infra grabatum caréo, -es, carni, part. fut. cariturus, -ére\ essere m u n lo ,......................................: ..........................
privo, mancare p erve n lo,...................................: ..........................
scrutantium eluderei manus. N on est moratus G iton im perium momentoque temporis2
ηο\ΑΓ\ praebéo,...................................: ..........................
inseruit vinculo manus. Ego ne suspicioni relinquerem locum , lectulum vestimentis im ­
pievi uniusque hom inis vestigium ad corporis mei mensuram figuravi. c o n fid o ,...................................: .......................... reperto,......................................: ..........................
ΓΊΙΥΓϊ resisto,......................................: ..........................
(Petronio) s p e d o ,......................................: ..........................
descendo,................................: .......................... ta n g o,......................................: ..........................
frequentia: «folla di gente».
2momentoque temporis·. «e in un attimo». e fficto ,......................................: ..........................
228 N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 14 Il gerundio e il gerundivo 229

E S E R C IZ I

8. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i gerundi. ................. . SINTASSI PEL VERBO ?
I. Defessus sum ambulando (Terenzio). 2. Spes bene cenandi vos decipit (Giovenale). II. G E R U N D IV O
3. In iudicando criminosa est celeritas (Publilio Siro). 4, Amicitiae, consuetudines, vici- 11gerundivo è un aggettivo verbale che indica un’azione che deve essere compiuta. Dato che ha si­
nitates, clientelae, ludi denique et dies fasti quid haberent voluptatis carendo magis intel- gnificato passivo, è in genere caratteristico dei soli verbi transitivi.
lexi quam fruendo (Cicerone). 5. Im proviso oppressis nec anim i satis ad resistendum nec Es. L. Marcius haud co n tem n en d u m exercitum L. M arcio aveva messo insieme un esercito
viriu m fuit (Livio). 6. Tempus anni maturum iam ad navigandum erat (Livio). 7. Lum bi fecerat (Livio). da non disprezzare.
sedendo, oculi spectando dolent (Plauto). 8. Celeriter cives R om an i ligneis effectis turribus Parant epulas potandaque vina m inistri I servitori preparano le vivande e i vini da bere.
sese munierunt et, cum essent in firm i ad resistendum propter paucitatem hom inum , cre-
(Ovidio).
bris confecti vulneribus, ad extremum auxilium descenderunt servosque omnes puberes
liberaverunt et praesectis om n iu m mulierum crinibus torm enta effecerunt (Cesare).
9. Optimus sum orator: ad lacrimas coegi hominem castigando maleque dictis (Plauto). 11. Completa le seguenti frasi d’autore con i gerundivi inseriti in ordine sparso nel­
10. Tertia pars, quae in colle steterat, et locum et tempus ad fugiendum habuit (L ivio).
la colonna a lato, poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate.
I I . Odium est aut ex offensa, hoc vitabis neminem lacessendo, aut gratuitum, a quo te
sensus com m unis tuebitur (Seneca). 12. Malus malo nocet facitquepeiorem, iram eius in­ occludendis
1, Pueris sententias............................... damus (Seneca).
citando, trìstitiae adsentiendo, voluptates laudando (Seneca).
2 Tradamus n o s e i...........................: sanabimur, si volemus (Cicerone).
,
ferendas
9. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato i termini da rendere con ediscendas
il gerundio. 3. N im iru m consilium illud rectum est, d e ................................ aedibus (Terenzio).

4. Byzantium et Rhodum litteras legatis................ dedit (Livio). curandos


1· I soldati erano pronti a combattere e respingere l’assalto nemico, nonostante il co­
mandante fosse fuggito. 2. Dandoci da fare per gli altri ci m ostriamo adatti a vivere in
società. 3. Fui mandato a R om a per chiedere che il nostro p opolo fosse trattato con i 2. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i gerundivi.
equità. 4. Concedete al prigioniero la facoltà di difendersi parlando. S. Chi è troppo de­
sideroso di vincere spesso com mette errori e fallisce. 1, Nec m ihi pectendos cura est praebere capillos, nec libet aurata corpora veste tegi (O vi­
dio). 2, Hos portus tutissimos cum occupavisset Rom ana classis, priusquam [«p rim a
10. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i gerundi. che», + cong.] aut scalis aut operibus moenia adgrederetur, mittendos censuit praetor
q u i [= eos q u i] principum magistratuumque animos temptarent (L ivio). 3. Probat rem
L e manovre di A mbiorige contro Cesare senatus de mittendis legatis sed q u i m itterentur non reperiebantur maximeque tim oris
Victoria sublatus, A m b iorix statim cu m equitatu in Atuatucos, q u i erant eius regni fi­ causa prò se quisque id munus legationis recusabat (Cesare). 4. C. Gracchus, ne in po-
n itim i, proficiscitur; neque noctem neque diem interm ittit peditatum que sese subsequi testatem in im icorum perveniret, Philocrati servo suo cervices incidendas praebuit (Va­
iubet. R e1demonstrata Atuatucisque concitatis, postero die in Nervos pervenit horta- lerio Massimo). 5. Ad collegium pontificum relalum est de expiandis quae Locris in tem­
turque ne se in perpetuum liberandi atque ulciscendi Rom anos occasionem dim ittant p io Proserpinae tacta ac violata elataque inde essent (Livio).
p rò iis quas acceperint2 in ìu riis: interfectos esse legatos duo magnamque partem exerci-
tus interìsse demonstrat; n ih il esse3negotii subito oppressam legionem, quae cu m Cice­ ...................... SINTASSI DEL VERBO
rone hiemet4, interfici; se ad eam rem profitetur adiutorem. Facile hac oratione Nerviis
persuadet. I A CO STR UZIO N E DEL G E R U N D IO E D E L G E R U N D IV O CO N U N C O M PLEM E N TO OGGETTO

(Cesare) Essendo un sostantivo verbale, il gerundio può reggere i vari complementi (e casi) che solitamente
lRe. «la situazione». ìesse: dipende dal precedente demonstrat. dipendono da ogni singolo verbo. Tuttavia, quando regge un complemento oggetto il gerundio si
2quas acceperint = quas acceperant. 4hiemet = hiemat. Lrova in concorrenza con il gerundivo, dal quale alle volte viene sostituito . In questo caso, il so­
stantivo in accusativo che fa da complemento oggetto del gerundio passa al caso del gerundio, e il ge­
LABORATORIO DI TRADUZIONE rundivo concorda con esso in genere e numero.
a. Per quale m otivo nella proposizione relativa del I periodo il possessivo di III persona Di fatto, quindi, il gerundio ricorre in alternativa al gerundivo:
è espresso dal determinativo eius anziché dal riflessivo s u i? E perché invece poco dopo - al genitivo;
(nello stesso periodo) si trova il riflessivo (rafforzato) sese? Es. Vitellius Ravennam devertit praetexto classem Vitellio fece una tappa a Ravenna con il
b. Individua tutte le proposizioni infinitive contenute nel brano. a lloqu en d i (Tacito), [gerundio; classis pretesto di parlare alla flotta.
c. Quale complemento è espresso dal genitivo negotii? adloquendae: gerundivo]
d. Da quale termine o espressione è retto l’infinito interfici? Costituisce il predicato di - all’ablativo semplice.
un’infinitiva oppure è un infinito in funzione nominale? Es. Tiberius regendis p ro v in c iis prisca virtute egit Tiberio, nel reggere le province,
e. Come si costruisce il verb o persuadeo? Cercalo sul dizionario e analizzane costruzio­ (Tacito), [gerundivo; regendoprovincias: gerundio] adottò l’antico rigore.
ne e significati.
230 I N T A S P E L V E R B O le z io n e 14 Il gerundio e il gerundivo 1

E S E R C IZ I

L’uso del gerundivo è invece obbligatorio:


- al dativo;
SINTASSI DEL VERBO
’ ■ " ' 1“ * “ ’
Es. Trìbunus subducit legionem facìendis Il tribuno si riservò una legione per erigere ! 1 SO D E I CASI D E L G E R UND IO E D E L G E R U N D IV O
castris (Tacito). Taccampamento. J Riguardo all’uso dei casi del gerundio e del gerundivo bisogna fare alcune precisazioni.
I
- all’accusativo retto da ad; !
Es. Q ui me est vir fortio r ad sufferendas C è qualcuno più forte di me a sopportare le j 11genitivo può svolgere la funzione di complemento di specificazione ma può anche dipendere da
piagasi (Plauto). frustate? j aggettivi come cupidus, memor, consdus.
Es. Magna libido cum M ario eundi pieròsque M olti erano presi dal grande desiderio di
- all’ablativo retto da preposizioni. j
invaserai (Sallustio). andare con Mario.
Es. Ceres est a gerendis frugibus (Cicerone). (Il nom e) «C erere» viene dal produrre le messi. !
Pom peio fu it ingenium capax recta discendi Pom peo aveva un’indole capace di apprendere
(Velleio Patercolo). il giusto.
13. Completa le seguenti frasi d’autore con i gerundi inseriti in ordine sparso nella
colonna a lato, poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate. 11dativo è usato m olto raramente, per lo più com e dativo di fine. Può essere retto da aggettivi (com e
aptus, idoneus, utilis) e verbi (com e studeo, vaco, operam do) normalmente costruiti con il dativo.
1. A liorum fortu n a s................... .. ex condicione abiecta emersisse claritatem Es. Ponendae domo quaerenda est area p rim u m Per costruire una casa bisogna in primo
invocandi
videmus (Valerio Massimo). (Orazio). luogo scegliere un terreno.
2, Atque h o m in e m .......................
.....operam huic dissimulabiliter dabo (Plauto). Locus delectus est opportunus communiendo Fu scelto un luogo adatto a fortificare la
cupiendi
praesidio (Livio). postazione.
% Anim os in societatem honesta .
spedando
4. E rit vobis locus querendi apud senatum ,........... leges (Tacito)
L’accusativo, solitamente accompagnato da ad, esprime un complemento di fine oppure corrispon­
investigando
de a una proposizione finale.
Es. Catilina erat paratus ad dissimulanda Catilina era pronto a fingere qualsiasi cosa.
14· Ì*irì*3illÉI Jiril Riscrivi le frasi dell’esercizio precedente trasformando la co­ omnia (Sallustio).
struzione con il gerundio in quella con il gerundivo.
l'ablativo semplice indica lo strumento con cui si verifica l’azione oppure il modo o la circostanza
Es. t . Aliorum fortunis spectandis ex condicione abieda emersisse claritatem videmus. in cui si svolge un fatto.
Es. N ovi consules populando usque ad I nuovi consoli, seminando distruzione,
15. Completa le seguenti frasi d’autore con i gerundivi inseriti in ordine sparso nel­ moenia pervenerunt (Livio). giunsero fino alle mura.
la colonna a lato, poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate.
I.ablativo accompagnato da preposizioni corrisponde alle varie funzioni logiche a esse asso-
. Avidus consul b e lli.................movere quam senescere om nia malebat (Sallustio). scrutandis ciate.
Es. Magnam voluptatem ex discendo Ricaviam o un grande piacere dall’imparare.
. E o tempore aeger erat vulneribus, quae in .. agendis capimus (Cicerone).
(Cornelio Nepote).

. Tempora com m isi nascentia rebus . ., totus ab auspicio ne foret annus gerundi
iners (O vidio).

. D ux regia inclusus diem ac noctem in ... LESSICO di BASE 2


oppugnando
absumpsit (Livio). I V E R B I T E M A T IC I E A T E M A T IC I
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sull’uso dei casi del ge­
RISCRITTURA Riscrivi le frasi dell’esercizio precedente trasformando la co­ rundio e del gerundivo e sulla coniugazione perifrastica passiva: inserisci i paradigmi
struzione con il gerundivo in quella con il gerundio. Fai attenzione, la ‘trasfor­ e le traduzioni mancanti.
mazione’ non è sempre possibile.
adhibéo, .. fr u o r ,..........,......
adpéto, .... in te rficlo ,............
17. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul gerundio e sul gerundivo. o stendo,..............
cognosco,
Quando è possibile, usa entrambe le costruzioni.1
c o lo ,....... perséquor,..........
deféro,.... p ro fité o r,............
1. M olto è stato scritto dagli antichi sul disprezzo delle cose umane. 2. È arrivata la sta­ u to r ,...................
desum, ....
gione della raccolta delle olive. 3. Il comandante sfruttò tutti i m ezzi nell’assedio della viso, -is, visi, -ere\
evento, ....
città. 4. L’ancella trascorse tutta la giornata a pulire la casa e a preparare la tavola.
232 N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 14 Il gerundio e il gerundivo 233

E S E R C IZ I

18. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i gerundi e i gerundivi; quindi ris iussis subsistere, trecentis fem inarum com itata processit atque, ut p rim u m 1rex in
specificane il caso e la funzione logica (cioè il tipo di complemento). conspectu fuit, equo ipsa desiluit duas lanceas dextera praeferens. Vestis non toto Ama­
zonum corpori obducitur: nam laevapars adpectus est nuda, cetera deinde velantur. Nec
1. N u n c turba non est: otiu m et silentium est: agendi tempus m ihi datum est (Terenzio). tamen sinus vestis, quem nodo colligunt, infra genua descendit. Altera papilla intacta
2. Tum m ih i Roscius et alia multa confirm andi mei causa dixit (Cicerone). 3. A n im o po- servatur, qua muliebris sexus liberos alani; aduritur dextera, ut arcus facilius intendant
tius quam corpori curando operam dedi (Frontone). 4. Quod beri, cu m in Palatium ves- et tela vibrent.
tri visendi causa venissem te non viserim, non mea culpa evenisse ostendam paulo post (Curzio Rufo)
(Frontone). 5. Magna pars Babyloniorum constiterat in muris avida cognoscendi no-
'utprimum: «non appena», + indie.
vu m regem, plures obviam egressi sunt (Curzio R ufo). 6. Neque mehercule um quam
m ih i tu i aut colendi aut om andi voluntas defuit (Cicerone). 7, Sic latro est etiam ante-
quam manus inquinet, quia ad occidendum iam armatus est et habet et spoliandi atque
interficiendi voluntatem (Seneca). 8. Rex avidius Dareum persequendo fatigatus, post- ...................................
. Γ
SINTASSI DEL VERBO
quam et nox adpetebat et consequendi spes non erat, in castra paulo ante a suis capta
pervenit (Curzio Rufo). 9, Ceterum cu m censoribus creandis indicta com itia essent, pro- LA C O N IU G A ZIO N E PERIFRASTICA PASSIVA
fessus censuram se petere C. M arcius Rutilus, qui prìm us dictator de plebe fuerat, con- Nel I volume (Lezione 34) hai già fam iliarizzato con la coniugazione perifrastica passiva. Si tratta
cordiam ordinum turbavit (Livio). 10. Philosophia n ih il aliud est quam recta vivendi ra­ di un costrutto particolare che, prodotto dall’unione del verbo sum con il gerundivo, esprime 1idea
tio, vel honeste vivendi scientia vel ars rectae vitae agendae (Seneca). di necessità, dovere, obbligo, come se si trattasse di costruzioni con debeo, oportet, necesse est e 1in­
finito.
19. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sugli usi del gerundio e del ge­ Ti ricordiam o che la costruzione si può presentare in forma:
rundivo.
- personale, con il gerundivo concordato con il soggetto e il verbo sum coniugato in tutti i tempi, i
1. La stagione era adatta a navigare. 2. Il cuoco si recò di mattina presto al mercato per m odi e le persone verbali;
fare la spesa. 3. Gli alunni erano desiderosi di apprendere cose nuove, ma non erano Es. Virtus per se colenda est (Cicerone). La virtù deve essere praticata per se stessa.
pronti a sopportare la fatica dello studio. 4 .1 cittadini si adoperavano a placare gli dèi. - impersonale, alla III persona singolare, quando il verbo è intransitivo (e dunque non ha il passivo
se non in form a impersonale) oppure è uno dei deponenti utor, fruor, fungor, potior e vescor.
20. J=1 Traduci la seguente versione sottolineando i gerundi e cerchiando i Es. Bono anim i fru e n d u m est, si beati Bisogna avvalersi dei beni dell animo, se
gerundivi. Quindi specifica il caso e la funzione logica di ciascuna delle due forme. esse volum us (Cicerone). vogliam o essere felici.

A minta alla conquista dell’E gitto nb IIcomplemento d’agente è solitamente espresso al dativo (dativo d’agente).
Interea Amyntas, quem ad Persas ab Alexandro transfugisse diximus, Trìpolin pervenit. Es. Consolandus hic m ih i est (Plauto). Devo consolare costui (lett. costui deve essere
Inde, in naves militibus impositis, Cyprum transmisit et Aegyptum petere decrevit. Horta- consolato da me).
tusque milites ad spem tanlae rei, docet Sabacen praetorem Aegypti cecidisse in acie, Per-
sarum praesidium et sine duce esse et invalidum, Aegyptios, semperpraetorìbus eorum in-
festos, prò sociis ipsos non prò hostibus aestimaturos esse. Igitu r milites conclamant ut
22. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la costruzione perifrastica pas­
ducerei q u o 1 videretur. Atque ille ad Pelusii ostium penetrai. Potitus ergo Pelusii,
M em phim copias prom ovit; ad cuius famam Aegyptii, vana gens et novandis quam ge-
siva quando è personale e cerchiandola quando è impersonale.
rendis aptior rebus, ex suis vicis urbibusque concurrunt ad delenda praesidia Persarum.
1. Cum autem suo cuique iudicio sii utendum, difficile factu est me id sentire, quod tu
Qui territi tamen spem retinendi Aegyptum non omiserunt. Sed eos Amyntas proelio su-
velis (Cicerone). 2, E i ego a me referendam gratiam esse non putem? (Cicerone). 3. Tuis
peratos in urbem compellit; castrìsque positis victores adpopulandos agros discurrunt.
verbis, o Cicero, utendum est, «O tempora, o m ores!» (Seneca il Vecchio). 4. CoUsti-
(Curzio R ufo) tuendum est quid velimus et in eo perseverandum est (Seneca). 5. Utendum est exercita-
lquo: «dove». tionibus modicis, tantum cibi et potionis adhibendum est ut reficiantur vires, non op-
prim antur (Cicerone). 6. O m ni in re consensio om n iu m gentium lex naturaeputanda est
21. J=f Traduci la seguente versione sottolineando i gerundi e cerchiando i (Cicerone). 7. Tuo tibi iudicio est utendum (Cicerone). 8. Quem ad modum utendum est
gerundivi. Quindi specifica il caso e la funzione logica di ciascuna delle due forme. pecunia, quem ad m odum honore, quem ad m odum imperio? (Cicerone). §. Rex impetu
anim orum utendum esse ratus, secunda vigilia castra m ovit: dextra Tigrim habebat, a
Talestri si reca da A lessandro laeva montes, quos Gordyaeos vocant (Curzio Rufo). 10. Quod ergo ipse nemini putavi
Erat, ut supra dictum est, Hyrcaniae finitim a gens Amazonum, circa Thermodonta am- dandum esse, ne a senatu quidem, id ego unius iudicio delatum esse comprobem? (Ci­
nem Themiscyrae incolentium campos. Reginam habebant Thalestrin, om nibus inter cerone). 11. A i vere paulum cibo demendum, adiciendumque potioni, sed dilutius ta­
Caucasum m ontem et Phasin amnem imperitantem. Haec cupidine visendi regis accen- men bibendum est; magis carne utendum, magis oleribus (Celso). 12. Quid est autem in
sa finibus regni sui excessit et, cum haudprocul abesset, praemisit indicantes, venisse re­ homine sagaci ac bona mente m elius? Eius bono fruendum est igitur, si beati esse volu­
ginam adeundi eius cognoscendique avidam. Protinus facta potestas est veniendi. Cete- mus; bonum autem mentis est virtus (Cicerone).
S I p e l v e r b o
234 N T A S S I DEL V E R B O [ S I N T A S

le z io n e
E S E R C IZ I

23. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulla coniugazione perifrastica


Il supino
L’ a b b ig lia m e n to
passiva.

1, Devi ubbidire ai tuoi genitori e non devi fidarti degli estranei! 2, Il comandante de­
ve risparmiare i vinti, se vuole conquistare fama di magnanimità. 3. Dobbiamo utiliz­ s in t a s s i d e l v è r b o
zare il denaro con parsimonia, senza scialacquarlo in cose inutili e costose. 4. Il m agi­
strato doveva svolgere il suo com pito con severità, senza [= e non] indulgere a favori­ Il SUPINO IN - I M I
tismi. 5. Gli antichi spesso dovevano nutrirsi di erbe e frutti del bosco. ( urne ultima forma nominale del verbo rimane da esaminare il supino.

24. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando la coniugazione perifra­ Il supino è un sostantivo verbale che si declina secondo il m odello della IV declinazione e che del­
stica passiva e cerchiando il dativo d’agente. l’intera flessione ha mantenuto soltanto due casi:
l’accusativo singolare, con uscita in -urtv,
U n m o m e n t o c r it ic o p e r C e s a r e l’ablativo singolare, con uscita in -u.
Caesari om nia uno tempore erant agenda: vexillum proponendum erat, quod erat insigne1,
cu m ad arma concurri oporteret; signum tuba dandum erat; ab opere revocandi milites I„ funzione principale del supino in -a m i quella di indicare il termine verso il quale tende 0 mo-
erant, qui paulo longius aggeris petendi causa processerai; acies instruenda erat, milites ; violento espresso dal verbo reggente; non a easo dipende da verbi di movimento come eo, verno.
cohortandi erant, signum dandum erat. Quarum rerum magnampartem temporis brevitas ! niitto ecc. In italiano si traduce con una proposizione finale.
et incursus hostium impediebat. His difficultatibus duae res erant subsidio, scientia atque Es. C u b it u m discessimus (Cicerone). Andammo a dormire,
usus militum, quod superiorìbus proeliis exercitati, quid fieri oporteret, ipsi sibi praescri- i l i magna manu ad castra o p p u g n a t ili Quelli con una folta schiera vennero
bere p o te ra i. Atque etiam legati propter propinquitatem et celeritatem hostium nihil iam v e n e r a i (Cesare). all’accampamento per metterlo sotto assedio.
Caesaris imperium exspectabant, sedperse, quae videbantur, administrabant.
Sebbene il supino non abbia diatesi, il supino in -u m viene detto impropriamente «attivo» perché
(Cesare)
può reggere un complemento oggetto: . . . . . . , . . .
iinsigne: «il segnale», sost. Es. Bituriges ad eum legatum m ittu n t I Bitungi gh inviano ambasciatori
a u x iliu m p e titu m (Cesare). per chiedere aiuto
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando la coniugazione perifra­
stica passiva e cerchiando i gerundi e i gerundivi. Come tutte le form e nominali del verbo, infatti, anche il supino conserva traccia della sua originaria
______™τη,=> fncsp un verbo, duo reggere anche:
L a p a c e è f ig l ia d e l l a g u e r r a
F uit etiam disertus\ ut nemo ei Thebanus par esset eloquentia, neque minus concinnus complementi diversi dal com plem ento oggetto,
i Rodiesi, che dicevano di essere venuti
in brevitate respondendi quam in perpetua oratione2ornatus. Habuit obtrectatorem Me- Es. Rhodii g ra tu la tu m se de v ic to ria
per congratularsi della vittoria...
necliden quendam, indidem Thebis, et adversarium in administranda re publica, satis dicentes venisse (L iv io )...
exercitatum in dicendo, ut Thebanum scilicet: namque illi genti plus inest virium quam
una proposizione subordinata completiva.
ingenii. Is, quod in re m ilitari florere Epaminondam videbat, hortari solebat Thebanos, I Sèquani mandarono a Cesare dei legati
Es. Sequani legatos ad Caesarem miserunt
utpacem bello anteferrent, ne illius imperatoris opera desideraretur. H u ic ille «F a llis», in- per chiedere che non li annoverasse
o ra tu m ne se in hostium num ero
quit, «verbo cives tuos, quod hos a bello avocas: o tìi enim nom ine servitutem concilias. tra i nemici.
d u cerei (Cesare).
Nam pariturpax bello; itaque qui ea diutina volun tfru i, bello exercitati esse debent. Qua-
re si principes Graeciae vultis esse, castris estvobis utendum, non palaestra».
FA C C IA M O P R A T IC A ...
(Cornelio Nepote)
Completa le seguenti frasi inserendo la form a appropriata di supino in -um.
1F uit... disertus: il sogg. sott. è Epaminonda. 2inperpetua oratione: «nel discorso continuato».
L’esercito si spostò nell’accampamento
Exercitus in hibema m ovit
invernale per svernare.
I L Ι Λ Τ 1 Χ Ο E L ’E U R O P A La la n tern a e la c a n d e la nel te m p o e n ello s p a z io ................................[usa hiem o].
Oggi andrò al foro a salutare
LATINO • lanterna, f., «lanterna». • candela, f., «candela». Hodie ad forum i b o ........................
i m iei amici.
[usa saluto] amicos meos.
ITALIANO lanterna, f. candela, f. La plebe si radunò nel foro
Plebs in forum convenit pacem
.............................. [usa repeto]. per chiedere la pace.
FRANCESE lanterne, f., «lanterna». chandelle, f., «candela».
Venit ad m e .......................[usa queror] È venuto da me a lamentarsi
SPAGNOLO lintema, f., «lanterna». candela, f., «candela». della tua intolleranza.
de tua impatientia.
INGLESE lantem, «lanterna». candle, «candela». È venuto da me
Venit ad m e ..........................
per sapere dove fossi tu.
[usa scio] ubi tu esses.
TEDESCO Lanterne, f., «lanterna». Kerze, f., «candela».
Il supino 237
S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 15

E S E R C IZ I ■ zt-HMiNFT

L’AUTORE, IL TESTO

L’eleganza femminile (Ovidio, L ’arte di amare, 3,205-212'


deve travestirsi di semplicità 215-222;229-230

N el I I I libro dell’opera L’arte di amare, dedicata alle donne e alle loro conquiste amorose
(come conquistare un u om o e come tenerlo legato a sé), Ovidio dà suggerimenti propri di un
maestro di eleganza. I l poeta insegna che la bellezza e la grazia sono qualità che vanno scru­
polosamente ricercate, ma sono tanto più efficaci se travestite di semplicità; una ricercatez­
za che sembra naturale, ma invece è frutto di attenti studi...

Est mihi, quo dixi vestrae medicamina formae, 205 Ho un libretto nel quale io parlai dei cosm eti­
parvus, sed cura grande, libellus, opus; ci che sono il segreto della vostra bellezza
hinc quoque praesidium laesae petitote figurae; un piccolo libro di gran lavoro*
C ercate in quello una difesa all’oltraggili"'
non est prò vestris ars mea rebus iners. aspetto: nel vostro caso non è inutile ques sioni caratterizzava i senatori (la- niche; sopra indossavano la stola
rano alcune varianti legate al ruolo
Non tamen expositas mensa deprendat amator mia arte. Tuttavia il vostro am ante non sor. sociale o a particolari occasioni. tus clavus) o i cavalieri (angustus (stola), un vestito lungo fino ai pie­
pyxidas: ars faciem dissimulata iuvat. 210 prenda esposte sul tavolo le pissidi: l’arte5 clavus). Una tunica particolare, di, stretto in vita da una cintura e
Una balza di porpora contraddi­
dissim ulata, giova all’aspetto. Chi non S ff indossata solo dai vincitori duran­ orlato da una balza di porpora. Per
Quem non offendat toto faex inlita vultu, stingueva l’abito (toga praetexta) dei
uscire indossavano il mantello, che
rebbe urtato dal belletto spalm ato in tuttodì magistrati, dei sacerdoti e dei fan­ te il trionfo, era la tunica palmata,
cum flu ii in tepidos pondere lapsa sinus? ornata di ricami a forma di palma. poteva essere semplice e quadrato,
volto che cola e scorre lungo il tiepido s e ria ciulli fino al compimento del dicias­
[·.·] a coprire solo le spalle e il capo,
[...] Né approverei che voi usaste viscere settesimo anno d’età, quando pas­
Nec coram mixtas cervae sumpsisse medullas, 215 Il mantello oppure molto ampio. Per sostene­
cerva im pastate davanti ad altri, o che da < savano alla toga virile (toga virilis).
Sopra la toga, per ripararsi dal fred­ re il seno si usavano delle fasce.
nec coram dentes defricuisse probem; vanti ad altri vi spazzolaste i denti. Q u e i!" La toga indossata durante il trionfo
cose vi renderanno belle, pur se sono bry e in altre occasioni solenni era fine­ do, si indossava un mantello, che
ista dabunt formarn, sed erunt deformia visu: poteva assumere varie fogge. La la­ Le scarpe
a vedersi; m olte cose, turpi quando si f ' mente ricamata, quella dei candi­
multaque, dum fiunt, turpia, facta placent; cerna, originariamente una mantel­ Per quanto riguarda le calzature, i ti­
no, piacciono poi, se fatte. Le sculturei dati alle cariche pubbliche si con­
lina militare, era diffusissima. La pi fondamentali erano tre: i sandali
quae nunc nomen habent operosi signa Myronis ora portano il nome glorioso di M irane un traddistingueva per essere imbian­
paenula, rotonda e senza maniche, (soleae o sandalia), tenuti fermi con
pondus iners quondam duraque massa fuit; 220 volta erano peso inerte e dura massa. 'f% ; cata di gesso, mentre la toga porta­
si indossava contro il freddo e du­ striscioline di cuoio che passavano
ché l’oro divenga un anello, bisogna pri ta in segno di lutto era scura.
anulus ut fiat, prim o conliditur aurum; rante i viaggi: poteva essere di pelle fra dito e dito, le ciabattine (socci) e
batterlo, le vesti che indossate furono gre le scarpe vere e proprie (calcei). Era
quas geritis vestis, sordida lana fuit; S a c e rd o ti e s o ld a ti e quindi impermeabile, oppure di
lana. [...] M olte cose è giusto che siano na? feltro, molto pesante. Una mantelli­ considerato sconveniente uscire in
[·.·] Gli àuguri e gli altri sacerdoti usa­
scoste agli uomini; la m aggior parte delude­ na rotonda di stoffa pesante simile pubblico con i sandali così come
Multa viros nescire decet; pars maxima rerum vano durante il rito una veste cor­
rebbe, se fosse svelato il segreto. al sagum militare era la laena, detta entrare in casa d’altri con le scarpe,
ta di porpora detta trabea. I solda­
offendat, si non interiora tegas. 230 ti portavano solitamente il man­ anche duplex forse per lo spessore perciò gli invitati ai banchetti si
della stoffa. Molto simile alla laena portavano dietro le ciabattine.
W W W tello militare (sagum) e indossava­
no la toga solo in occasione di atti era il mantello usato dai soldati e
dai filosofi cinici. Cappelli e gioielli
deform ia visu, «brutte a vedersi»: sacrali, avvolgendo l’ultimo lembo
Pesanti mantelli con cappuccio I Romani andavano abitualmente
visu è supino passivo di video, -es, intorno al petto in modo da lascia­
erano il cucullus e il birrus; la ca­ a capo scoperto; in caso di pioggia
vidi, visum, -ère, «vedere» re libere le braccia: questo uso era
racolla, invece, era una sorta di tu­ indossavano dei cappucci (cuculli)
originario della città di Gabii
nica lunga fino ai piedi, che diede e sotto il sole, a teatro, dei cappelli
(cinctus Gabinus).
il soprannome all’imperatore M. a larghe tese (petasi). Il berretto fri­
Cultura e civiltà Aurelio Antonino. Il pallio (pai- gio, caratteristico degli schiavi af­
L’ABBIGLIAMENTO ϊ .a tunica
lium ) si indossava sopra la tunica francati, era indossato da tutti du­
La tunica (tunica) era di lana e
La tosa schiavo che ne predisponeva le pie­ la sinistra dove si legava al primo al posto della toga, alla quale si rante le feste dei Saturnali.
consisteva in due pezzi di stoffa
L’abito ufficiale dei Romani era la ghe. La stoffa veniva piegata in due lembo con un grosso nodo. Il tratto contrapponeva in quanto era un Tra gli ornamenti femminili mol­
cuciti insieme che ricadevano fino
toga (toga), sotto cui si portava la parti disuguali: una veniva fatta ca­ centrale della veste, caratterizzato indumento tipicamente greco. to diffusi erano i ventagli, le bor­
all’altezza del ginocchio ed erano
tunica (tunica). La toga era forma­ lare sul davanti, dalla spalla sini­ da pieghe e rigonfiamenti (sinus), sette e gli ombrellini da sole (um-
trattenuti in vita da una cintura.
ta da un unico pezzo di stoffa di la­ stra fino ai piedi; l'altra invece rica­ era oggetto di particolare cura. Le vesti femminili bellae), oltre ad anelli, fibbie, ben­
L’ornamento più comune della tu­
na bianca, ma per indossarla era deva dietro a doppio, girava sotto il Nella maggioranza dei casi la toga Le donne portavano una tunica più de, orecchini e braccialetti, colla­
nica era la striscia di porpora (cla-
spesso necessario l’ausilio di uno braccio destro e ritornava alla spal­ era priva di ornamenti; tuttavia de­ lunga (tunica talaris) fornita di ma­ ne e cavigliere.
vus), che a seconda delle dimen­
S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 15 supino 239

E S E R C IZ I 1Ξ323Ξ
c. La tunica maschile arrivava all’altezza d e l.........................ed era orlata da una stri­
scia di porpora (lat.................) larga p e r i ...................... . più stretta per i cavalieri.
I L LE SS IC O D E LL’A B B IG L IA M E N T O d. La tunica fem m inile era lunga fino a i ....................e aveva le maniche. Sopra questa,
le donne portavano l a ................, orlata di una balza di porpora. Per uscire indossa­
Ti presentiamo cinque gruppi di termini che riguardano le vesti romane e i vari or­ vano il mantello che poteva essere m olto ampio (lat............. ) oppure più piccolo, a
namenti; alcuni vocaboli li hai già incontrati nella scheda L ’abbigliamento. coprire solo le spalle (lat........................ ).
e. I Rom ani andavano per lo più a capo scoperto; per proteggersi dalla pioggia indos­
VESTITI ___________________ ________ tunica talaris: tunica lunga fino ai SCARPE___________________________ savano dei cappucci (lat..........................). Ornamenti concessi alla vanità fem m ini­
cinctus, -i Gablnus, m.: modo di piedi le erano il ventaglio {lat........................... ), l’ombrellino da sole {lat. · ■■................ ), poi
calcéus, -i, m.: scarpa, calzare
portare la toga originario di Gabii tunica manicata (o manuleàta): collane, orecchini e braccialetti (lat...................... ).
caliga, -ae, f.: calzare da soldato
clavus, -i, m.: banda di porpora tunica con le maniche f. Spiega com e si indossava la toga.
pero, -ònis, m.: stivale :
(che orlava la tunica) vestis, -is, f.: veste, vestito, abito
sandalium, -ii, n.: sandalo
sinùs, -Hs, m.: piega, sinuosità vestitus, -ùs, m.: vestito, veste; ab­
sculponéae, -àrum (pi.), f.: zoccoli g. Quali erano i tipi di calzature usate dai Romani?
della veste bigliamento
stola, -ae, f.: stola soccus, -i, m.: socco, sandalo basso
subligacùlum, -i, n.: fascia che co­ soléa, -ae, f.: sandalo
MANTELLI__________________________ 2. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
pre l'inguine, mutande abotta, -ae, f.: mantello (in lana nella colonna a lato (in b. scegli tra le coppie già formate), poi traduci. Procedi
toga, -ae, f.: toga (veste di lana grezza) CAPPELLI_________ spuntando le soluzioni via via trovate.
bianca propria del cittadino ro­ birrus, -i, m. (e -um, n.): mantello causéa (e -ia), -ae, f.: cappello (ai
mano) (pesante con cappuccio) lesa larga) \ cuculio
1. Frigus enim m a g n u m ..................... una facit (M arziale).
toga candida : toga imbiancata (di caracalla, -ae (e -callis, -is), f.: tu­ cucullus, -i, m.: cappuccio ,i
2. .... autem est rusticus calceamentum (Servio). synthesis
gesso, indossata dai candidati al­ nica con le maniche petàsus, -i, m.: cappello (a tesai
le elezioni) pero
cucullus, -ì, m.: cappa, mantello larga), cappello da viaggio 3. Dorm itat adulter, illa iubet sumpto iuvenem properare............... ... (Prisciano).
toga pietà: toga ricamata (indossa­ con cappuccio pilléus, -i, m, (e -éum, -i, n.): pii-: 4. Esse queror gelidasque m ihi tritasque....................(M arziale). lacemas
ta dai generali durante 0 trionfo)
lacerna, -ae, f.: mantellina milita­ leo, berretto frigio
toga praetexta: toga ornata di re (con cappuccio)
una balza di porpora (dei magi­
laena, -ae, f.: mantello (invernale) ORNAMENTI E GIOIELLI 1, Tum R om a n u s ,..........................e x ............. facto: «H ic,inquit, togam - pallium
strati e dei fanciulli nati liberi)
paenùla, -ae, f.: mantello (roton­ anùlus, -i, m.: anello vobis bellum et pacem portamus: utrum placet, sum ite» (Livio).
toga putta: toga scura (indossata
do e senza maniche) armttfo, -ae, f.: braccialetto
in segno di lutto) 2. ... veteres ad calceos usque demittebant, ut Graeci laena - togarum
palla, -ae, f.: mantello (ampio da fìbula, -ae, f.: fibbia, spilla, ferma­ ............. (Quintiliano).
toga pura: toga priva di ornamenti
donna) glio
toga virtlis: toga virile (indossata 3, cinctus e s t........sic in tergum reiecta, ut una eius lacinia Gabinius - toga
dai giovani a diciassette anni)
pallium, -ii, n.: pallio, mantello flabellum, -i, n.: ventaglio
(tipico dei Greci) a tergo revocata hom inem cingat (Servio).
trabéa, -ae, f.: trabea (indumento inauris, -is, f.: orecchino
ricinium, -ii, n.: velo lungo, scial­ 4, .. dieta est, quod de lana multa, duarum e tia m ..................... sinu - toga
corto indossato in occasioni ri­ monile, -is, n.: monile, collana,
le (da donna)
tuali) gioiello i instar (Vairone).
sagum, -i, n. (e -us, m.): mantello
tunica, -ae, f.: tunica (sottoveste umbella, -ae, f.: ombrellino, para­
(militare, di lana)
degli uomini e delle donne) sole
3. Riscrivi la frase a ,3 dell’esercizio precedente inserendo la forma
1. Rispondi alle domande sulla lettura L ’abbigliamento; inserisci le parole mancan­ corretta del supino in -um, quindi traduci.
ti aiutandoti con la scheda II lessico dell’abbigliamento.
.3. Adulter i t ........................ iuvenis, sumpto cuculio, properat illam [usa

a. La toga era per lo più priva di ornamenti (lat. to g a ..................... ); solo quella indos­ visito\.
sata dai magistrati, dai sacerdoti e dai fanciulli era orlata da una balza di porpora ed
4. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i termini riconducibili al tema
era perciò detta to g a .................................. I candidati alle cariche pubbliche indos­
savano una toga imbiancata d i ..........................., detta to g a ..................................... dell’abbigliamento.
b, I soldati indossavano il mantello m ilitare ( lat................. ) e quando, in occasioni sa­
1. Itidem habet petasum ac vestitum: tam consim ilis est atque ego (Plauto). 2. Ego cum
crali, portavano la toga, avvolgevano l’ultimo lembo intorno al petto, secondo l’uso
di Gabii {lat. c in c tu s .................................). Laodiceam venero, Quinto sororis tuae fitto togam puram iubeor dare (Cicerone). 3. Scae-
! S I N T A S S I D E L V E R B O l e z io n e 15 supino

E S E R C IZ I ■"L-reTMCII

nicorum quidem mos tantam habet vetere disciplina verecundiam ut in scaenam sine sub- 7. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
lìgaculo prodeat nemo (Cicerone). 4. «C urergo, inquis, habes malas lacemas?», respon- nella colonna a lato (in b. scegli tra le coppie già formate), poi traduci. Procedi
di: «Q u ia sum malus poeta» (M arziale). 5. Sedebat in rostris collega tuus amictus toga spuntando le soluzioni via via trovate.
purpurea, in sella aurea, coronatus (Cicerone). 6. Nescit cu i dederit Tyriam Crispinus
abollam, dum m utai cultus induiturque togam (M arziale). 7. Haec tum vera sunt, hoc 1. Prim us cubitu surgat, p ostrem u s..................eat (Catone). praereptum
pacto: «Q u on ia m cicatrìx est, fu it vu ln us»; tum veri similia, hoc modo: «S i multus erat in
2. ............ itpraetor (Cicerone). frumentatum
calceis pulvis, ex itinere eum venire oportebat» (Cicerone). 8. Idcircone saga sumpsimus,
arma cepimus, iuventutem om nem ex tota Italia excussimus, ut exercitu fiorentissimo et sessum
3. N on dom i est: a b it................. ... (Plauto).
m axim o legati ad pacem m itterentur? (Cicerone). 9. Reliqui coeunt inter se et repentino
periculo exterriti sinistras sagis involvunt gladiosque destringunt (Cesare). 10. Quospexo 4. H uc m ihi venisti sponsam .... ..................meam (Plauto). cu b itu m
captilo nitidos aut imberbes aut bene barbatos videtis, manicatis et talaribus tunicis, velis am bulatum
5. H a n n ib a l............................... duas exercituspartes mittebat (Livio).
amictos, non togis (Cicerone). 11. Ipse incinctus cinctu Gabino, armatus in equum insi-
livit ac se in medios hostes im misit, conspectus ab utraque arie (Livio).

1. ......... it M aecenas,................... ego Vergiliusque (Orazio). oratum - obsecratum


®· virili IBI Jit- i Riscrivi le frasi 8 e 9 dell’esercizio precedente inserendo la forma
corretta del supino in -um, quindi traduci. 2. M u lti m ortales.......... in A lb a n u m ..... ................ que venerant adm onitum - flagitatum
(Cicerone).
8. Legati m ittunturpacem ...................... [usapeto].
3. ................venimus te, n o n ................ .... (Cicerone). lusum - dorm itum
9. Reliqui coeunt gla d ios............................

VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le parole riconducibili al


tema deH’abbigliamento. o. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i supini in -um e cerchiando i ver­
bi che li reggono.
E timologie
Capitium ab eo quod1capii pectus, id est, ut antiqui dicebant, comprehendit. Alterius ge­ I . Cubitum ergo ire vu lt (Plauto). 2. Caesar Hispalim cum contendisset, legati deprecatum
neris item duo, unum quod foris ac palam, palla; alterum quod intus, a quo indusium, id venerunt (Cesare). 3. Me ad te m isit oratum pater (Afranio). 4, Itaque Polynices Adrasto
quod Plautus dicit: «Indusiatam, patagiatam, caltulam ac crocotu la m ». M ulta post luxu- rege adiuvante cu m septem ductoribus Thebas oppugnatum venit (Igino). 5. Cum extem-
ria attulit, quorum vocabula apparet esse Graeca. R icin iu m dictum est quod eo utebantur plo veniunt conductum coquum , nemo illum quaerit qui optimus et carissimus est: illum
duplici, ab eo quod1dimidiam partem retrorsum iaciebant, ab reiciendo ricin iu m dictum. conducunt potius qu i vilissimus est (Plauto). 6. In eo loco, qui dom inum eius domus sa-
Laena quod de lana multa, duarum etiam togarum instar. lutatum venerant, priusquam admitterentur, consistebant et neque in via stabant neque
intra aedes erant (G elilo). 7. Itaque propere ad dictatorem, auxilia accitum m ittit; interea
(Varrone)
ipse impetus hostium sustinet (L iv io ). 8. Geminam germanam meam hic sororem esse
rib eo quod: «è così chiamato, prende il nome dal fatto che»; sott. dictum est.
2ab eo quod: va con dictum che segue. inaudivi: eam veni quaesitum (Plauto). 9. Omisso Rom ano bello Porsinna, ne frustra in
ea loca exercitus adductus videretur, cu m parte copiarum filiu m Arruntem Ariciam
oppugnatum m ittit (Livio). 10. Neque virgines nuptum aparentibus mittebantur, sed ipsae
belli p rom ptissim os deligebant (Sallu stio). 11. Magna praeda m ilitibu s locupletatis,
LESSICO di BASE 1 Ephesum hiem atum exercitum reduxit atque ibi offìcinis armorum institutis magna in­
I VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI dustria bellum apparavìt (C orn elio N epote). 12. His rebus permotus Quintus Titurius
cu m p rocu l Am biorigem suos cohortantem conspexisset, interpretem suum Gnaeum
Ti presentiamo una lista di verbi che incontrerai negli esercizi sul supino in -um: inse­ Pom peium ad eum m ittit rogatum, ut sibi militibusque parcat (Cesare). 13. Ib i vero, quo
risci i paradigmi e le traduzioni mancanti. longius ab hoste aberant, et quia sub lucem pabulatum lignatumque atque praedatum
quidam dilapsi fuerant, neglecta magis om nia ac soluta invenerunt, arma tantum in sta-
a d iu v o ,...................................... : .......................... lu d o ,....... ...: giocare tionibus posita, milites inermes aut hum i sedentes accubantesque aut obambulantes an­
ad m on èo,.................................. : ........................ m itto ,...... te valium portasque (Livio).
consisto, \................................. : ........................... obsécro,...
con ten d o,.................................. : ........................ oppugno, . q„ Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato i termini da rendere con
cubo, -as, cubùi, cubitum , -are: dormire o r o , ......... il supino in -um.
d o rm io ,...................................: .......................... praeripìo, ,
fla g lto ,..................................... : ........................... red u co,.... 1. 1 Sequani mandarono legati a Cesare per pregarlo di non attaccare i loro villaggi. 2. Pri­
frum entor, -àris, .........................: approvvigio­ sedéo,..... ma usciamo a passeggiare, poi andiamo a dormire. 3. Siamo venuti ad ammirare la tua
narsi di frumento sustinéo, . nuova casa. 4. Prim a di partire per Rom a vieni a salutarmi. 5. Andai dal mio amico più ca­
hiémo, -as, -avi, -àtum, -are: svernare
ro a chiedergli aiuto.
242 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 15 supino 243

E S E R C IZ I

LESSICO di BASE 2
1 0. i i =l ibi M i I=1 Traduci la seguente versione sottolineando i supini in -u m e cer­
chiando i verbi che li reggono. VERBI TEMATICI E ATEMATICI
Ti presentiamo una lista di verbi che incontrerai negli esercizi sul supino in -u: inseri­
A pplauso agli S partani sci i paradigmi e le traduzioni.
Athenis quidam ultimae senectutis cu m spectatum ludos in theatrum venisset eumque
nemo e civibus sessum reciperet, ad Lacedaemoniorum legatos forte pervenit. Q ui hom i- probo, ....
a u d io ,......
nis aetate m oti canos*1eius et annos adsurgendi officio venerati sunt sedemque ei inter occurro, .
c o llo c o ,....
ipsos honoratìssimo loco dederunt. Quod ubi fieri populus aspexit, m axim o plausu alie- ra p lo ,....
conspergo,
nae urbis verecundiam comprobavit. Ferunt tunc unum e Lacedaemoniis dixisse «Ergo, refero, ....
d ic o ,........
Athenienses quid sit rectum sciunt, sed id facere neglegunt». subrìpio,
d isco,......
(Valerio Massimo) expugno,.. tra h o ,....
1canos: fai attenzione, è sostantivo. exstinguo, versor, ...
m e m oro,.. video, ....
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando il supino in -u m e cer­
chiando il verbo che lo regge.
12. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i supini in -u e cerchiando gli
I B iturigi non ricevono aiuto dagli E dui aggettivi che li reggono.
His suppliciis celerìter coacto exercitu Lucterium Cadurcum, summae hominem audaciae,
cum parte copiarum in Rutenos mittit. Vercingetorix in Biturìges proficiscitur. Eius adven- 1, Quamquam haec etiam auditu acerba sunt, tamen audire tolerabilius est quam videre
tu Biturìges ad Haeduos, quorum erant in fide, legatos mittunt subsidium rogatum, q u o1fa- (Cicerone). 2. O ccurrit nuper (visa est m ihi digna relatu) pompa: senem p otu m pota
cilius hostium copias sustinere possint. Haedui de consilio legatorum, quos Caesar ad exer- trahebat anus (Ovidio). 3. Turpe quidem dictu, sed, si modo vera fatemur, vulgus am ici-
citum reliquerat, copias equitatus peditatusque subsidio Biturìgibus mittunt. Qui cum ad tias utilitate probat (Ovidio). 4. Tristia maestum vultum verba decent, iratum piena mi-
flumen Ligerim venissent, quod Biturìges ab Haeduis dividit, paucos dies ibi morati neque narum, ludentem lasciva, severum seria dictu (O razio). 5. Ex his quoque animalibus,
flumen transire ausi domum revertuntur legatisque nostrìs renuntiant se Biturìgum perfl- quae nobiscum degunt, multa sunt cognitu digna, fidelissimumque ante om nia hom ini
diam veritos revertisse. Biturìges eorum discessu statim se cum Arvemis coniungunt. ' canis atque equus (Plinio il Vecchio). 6. Ecce nefas visu, mediis altarìbus anguis exit et
(Cesare) exstinctis ignibus exta rapii (Ovidio). 7. Sempronius consul in Lucanis m ultaproeliapar­
va, haud ullum dignum memoratu fecit et ignobilia oppida Lucanorum aliquot expugna-
1quo: «affinché», + cong.
vit (Livio). 8. E o tempore in regiaprodigium visu eventuque mirabile fu it (Livio). 9. Quod
erunt autem in his commentarìis pauca quaedam scrupulosa et anxia vel ex grammatica
LABORATORIO D! TRADUZIONE
vel ex dialectica vel etiam ex geometrìa, quodque erunt item paucula remotiora super au­
a. Quale com plem ento corrisponde all’espressione summae audaciae del I periodo?
Che caso è? gurio iure et pontificio, non oportet ea defugere quasi aut cognitu non utilia aut perceptu
difficilia (Gelilo). 10. O acerbam m ihi iudices memoriam temporis illius et loci, cu m hic
b. Che caso è subsidio nel terzultimo periodo, dativo o ablativo? Che funzione svolge?
in me incidit, cum complexus est conspersitque lacrimis nec loquiprae maerore p o tu itl O
c. Sottolinea i participi contenuti nel penultimo periodo e precisane la funzione.
rem cum auditu crudelem, tum visu nefariam! (Cicerone). 11. Illu d vero taeterrimum
"gjj^^gipgQygpgQ-----................ J| non modo aspectu, sed etiam auditu, in cella Concordiae, coniocari armatos, latrones, si-
carios; de tempio carcerem fieri; opertis valvis Concordiae, cum inter subsellia senatus
! .... .M
versarentur latrones, patres conscriptos sententias dicere (Cicerone). 12. Cito nequitia
IL SU P IN O IN - I l !
subrepit, virtus difficilis inventu est, rectorem ducemque desiderai; etiam sine magistro
Il supino in -u, detto impropriamente «passivo» perché non può reggere un com plemento oggetto, vitia discuntur (Seneca). 13. Diardines flumen minus celeber auditu est, quia per ultima
si trova in dipendenza di aggettivi com e facilis, difficilis, incredibilis, mirabilis, optimus, turpis, rarus, Indiae currit; ceterum non crocodilos modo, uti Nilus, sed etiam delphinos ignotasque
iucundus, dignus con valore di ablativo di limitazione. aids gentibus beluas alit (Curzio Rufo). 14. Pleraque eorum quae rettuli quaeque referam
Es. O rem non modo visu foedam, Che cosa ripugnante non solo a vedersi parva forsitan et levia memoratu viderì non nescius sum: sed nemo annales nostros cum
sed etiam a u d itu l (Cicerone). (= da vedere), ma anche a sentirsi (= da sentire)! scriptum eorum contenderit, qui veteres populi Rom ani res composuerunt (Tacito).
nb II supino in -u non può reggere complementi, solo proposizioni subordinate completive (in-
13. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato i termini da rendere con
finitive o interrogative indirette).
Es. Principes Brìtanniae optim um fa ctu esse il supino in -u.
I capi dei Britanni ritennero che la cosa
duxerunt commeatu nostros m igliore da farsi fosse tagliare fuori
1. Devo raccontarvi quello che è successo, anche se è grave a dirsi e a udirsi. 2. Una per­
p ro h ib e re (Cesare). i nostri dai rifornimenti.
sona così virtuosa è difficile a trovarsi. 3. N on è difficile a capirsi. 4. Quel giorno si ve­
Incredibile m e m ora tu est q u a m facile È incredibile a ricordarsi con quale facilità rificò in senato una cosa vergognosa non solo a vedersi, ma anche a udirsi! 5. Questi
co a lu e rin t (Sallustio). (Troiani e Latini) si siano fusi insieme. magistrati durante quell’anno non fecero niente che fosse degno di essere raccontato.
244 S I N T A S S I P E L VE R B O S I N T A S S I D E L P E R I O D O

La coordinazione
E S E R C IZ I

1 4. U=lif1[»hl=l Traduci la seguente versione sottolineando il supino in ■u e cer-


chiando l’aggettivo che lo regge. Arte e tecnica

P O S S IA M O S O P P O R T A R E T U T T O

«A t multa incidunt tristia, horrenda, dura toleratu». Quia non poteram vos istis subdu­ :................................... SINTASSI DEL PERIODO
cere, animos vestros adversus om nia armavi: ferie fortiter. H oc est quo deum anteceda- T ■
tis, ille extra patientiam m alorum est, vos supra patientiam. Contemnite paupertatem: I A COORDINAZIONE
nemo tam pauper vivit quam natus est; contemnite dolorem: aut solvetur aut solvet; con­ Come in italiano, anche in latino la coordinazione collega fra loro proposizioni dello stesso grado
temnite mortem, quae vos aut fin ii aut transfert. (tutte principali o tutte subordinate dello stesso grado). La coordinazione può avvenire per asindeto
(Seneca) (cioè senza congiunzioni) o per m ezzo di congiunzioni coordinanti, che si distinguono in.

15. I H irli*JÌH Traduci la seguente versione sottolineando il supino in -u e cer­ - congiunzioni copulative: et, -que, atque e ac; negative sono nec, neque, et non e correlative e t ... et,
chiando l'aggettivo che lo regge. cum ... tum, modo ... modo, neque ... neque, nec ... nec;
Es. Ego hanc amo et haec med am ai (Plauto). Io amo lei e lei ama me.
La p o v e r t à n o n p u ò d is t o g l ie r e d a l l a f il o s o f ia
qui dant quique accipìunt faenore (Plauto) quelli che prestano e quelli che ricevono denaro
N on est q u od 1 nos paupertas a philosophia revocet, ne egestas quidem. Toleranda est
a usura
enim ad hoc properantibus vel fames. Quam toleraverunt quidam in obsidionibus, et
Haec tu commoda n oli spemere nec Tu non disprezzare e non m inim izzare questi
quod aliud erat illis patientiae praem ium quam in arbitrium non cadere victoris? Quan­
to hic maius est quod prom ittitur: perpetua libertas, nullius nec hom inis nec dei timor. putare parvi (Catullo). vantaggi.
E t quidem vel esurienti ad ista veniendum est. Perpessi sunt exercitus inopiam om nium
rerum, vixerunt herbarum radicibus et dictu foedis tulerunt famem. Haec om nia passi - congiunzioni disgiuntive: aut, vel, -ve, sive o seu; correlative sono a u t ... aut, v e l... vel, sive ... sive,
sunt prò regno alieno: dubitabit2aliquis ferre paupertatem, utan im um fu roribu s liberet? Es. Tu argentum redde aut ego te tradam Tu restituisci il danaro o altrimenti io ti
N on est ergo prius adquirendum3, licei ad philosophiam etiam sine viatico pervenire. magistratui (Cornelio N epote). consegnerò al magistrato.
(Seneca) Catilinam ex urbe vel eiecimus vel Catilina lo abbiamo espulso o, se preferite, lo
emisimus (Cicerone). abbiamo lasciato andare via da Roma.
N on est quod: «Non è possibile che, non ce 2dubitabif. «esiterà», + inf.
ragione che», + cong. 3Non est... adquirendum: sott. viaticum.
- congiunzioni avversative: sed, verum, vero, autem, at, alle quali vanno aggiunte atqui, tamen e im m o,
Es. N on vixit iste, sed in vita m ortuus est Costui non ha vissuto, ma mentre viveva era
LABORATORIO DI TRADUZIONE (Seneca). morto.
a. Individua gli esempi di coniugazione perifrastica passiva contenuti nel testo. N on quid nobis utile, veruni quid N oi ricerchiamo non ciò che ci è utile, ma ciò
b. Che valore assumono i dativi properantibus (nel II periodo) ed esurienti (nel quar­ necessarium sit quaerimus (Cicerone). che ci è necessario.
tultimo)?
c. Come spieghi la presenza del dativo illis nel I I I periodo? n b Questi primi tre gruppi di congiunzioni possono coordinare non solo intere proposizioni, m a an­

d. I genitivi nullius hom inis e dei (IV periodo) sono oggettivi o soggettivi? E il genitivo che termini di una singola proposizione.
om nium rerum (terzultim o periodo)?
e. Che tipo di proposizione è introdotto da ut nel penultimo periodo, finale o conse­ - congiunzioni dichiarative: nam, enim , namque, eténim;
cutiva? Es. Is pagus appellatur Tigurinus; nam omnis Questo distretto si chiama Tigurino; infatti
civitas Helvetica in quattuor pagos divisa l’intera nazione elvetica è divisa in quattro
est (Cesare). distretti.
I L L A T I N O E L ’E U R O P A Il s a n d a l o e l’o m b r e llo n el t e m p o e n e llo s p a z i o Cotidie m orim ur: cotìdie enim dem itur M oriam o ogni giorno: ogni giorno, infatti, ci è
1 LATINO
pars aliqua vitae (Seneca). tolto un pezzetto di vita.
• sandalium, n., «sandalo». • umbella. 1., «ombrello» (.per ripararsi dal sole,·
der. da umbra. «ombra» ).
- congiunzioni conclusive: ergo, igìtur, itàque, proinde.
ITALIANO sandalo, m. ombrello, m. (da pioggia e da sole). Es. Cogito, ergo sum (Cartesio). Penso, dunque sono.
FRANCESE sondale, f., «sandalo». N ih il est praestantius deo; ab eo igìtur N on esiste nulla di più perfetto della divinità, da
ombrelle, f., «ombrello»(per il sole);
parapluie, m., «ombrello» (per la pioggia). necesse est m undum regi (Cicerone). essa, dunque, il mondo è necessariamente retto.

SPAGNOLO sandalia, f., «sandalo». paraguas, m., «ombrello» (da pioggia). nb Per i significati delle singole congiunzioni vedi la scheda Lessico di base 1, p. 250.

INGLESE sandal, «sandalo». umbrella, «ombrello».


TEDESCO Sondale, f., «sandalo». Schirm, m., «ombrello».
247
246 S I N T A S D E L P E R I O D O le s io n e 16 La coordinazione

E S E R C IZ I

L5à U10?!E, IL TESTO

Il ciabattino p a r v e n u (Marziale, Epigrammi, 9,73'

I l testo che ti presentiamo è uno dei tanti epigrammi in cu i il poeta Marziale ( I secolo d.C.)
lamenta le sue tristi condizioni economiche: un semplice ciabattino è riuscito a costruirsi un
‘im pero’ dal nulla, mentre al poeta la cultura non ha portato alcun vantaggio.

Dentibus antiquas solitus producere pelles Tu che sei solito stirare con i denti pelli consunti?
et mordere luto putre vetusque solum, mordere una suola vecchia e intrisa di fango, ora
Praenestina tenes defuncti rura patroni, padrone dei cam pi prenestini del tuo patrono b u o i,
nima. Mi indignerei anche se tu lì avessi avuto so la i
in quibus indignor si tibi cella fuit; stanza riservata agli schiavi; e invece tu ora fai a pe
rumpis et ardenti madidus crystalla Falerno, coppe di cristallo, sbronzo di Falerno, e desideri il G if
etprurìs domini cum Ganymede tui. nimede del tuo padrone. E i miei genitori, stupidi, o i
A t me litterulas stulti docuere parentes: mi hanno voluto insegnare un po’ di cultura! {lett. M i,
miei genitori...) E che cosa me ne viene a stare con r i i
quid cum grammaticis rhetoribusque
tori e gram m atici? 0 Talìa, spezza i miei calami legg
[mihi? e spacca i miei libri, se una ciabatta può dare guadai
Frange leves calamos et scinde, Thalia, gni del genere a un ciabattino!
[libello s,
si dare sutori calceus ista potest.

IM P A R IA M O S U B IT O .

p rod u cere et m ordere, «stirare A t me docuere..., «M a a me in­


e m ordere»: et è una congiun­ segnarono...»: at è una con­
zione coordinante copulativa giunzione coordinante avver­
p u tre vetusque, «marcia e vec­ sativa Così i barbieri (tonsores) espone­
chia»: -que è una congiunzione così che la cura del corpo, l’abbi­ Alcuni e sem p i
Per secoli furono molto attive le vano forbici e specchi, i vinai (vt-
coordinante copulativa gliaménto e l’arredamento diven­
corporazioni dei fullones, gli ope­ narii) anfore, boccali e ciotole, i
tarono esigenze sempre più di (fuse macellai (lanii) bassorilievi che
che finirono con il dare nuovo la­ rai addetti alla pulitura, smac­ rappresentavano il loro ambiente
voro agli artigiani. chiatura e tintura delle stoffe,
quelle dei ceramisti, degli orefici di lavoro, i venditori di coltelli fer­
Nel periodo imperiale cominciò a ri taglienti, i pollivendoli (pullarii
Cultura e civiltà svilupparsi (e ad acquistare sem­ (che avevano il loro fulcro a Ro­
ARTIGIANI E BOTTEGAI pre più forza) l’organizzazione ma, lungo la via Sacra) e dei fabbri o gallinarii) galline e oche appese a
(fabrì), la cui arte era molto svilup­ testa in giù, i fornai (pistores) for­
L e b o tte g h e artigiane... ...e gli artigian i il 23 marzo il calendario romano corporativa: artigiani e bottegai
me di pane croccante, i labbri pin­
La Roma repubblicana e imperia­ Gli artigiani, così come i profes­ prevedeva una lunga festa di cin­ da allora si raccolsero in associa­ pata in Etruria e in Campania. Ca­ ze, martelli, tenaglie, incudini e
zioni di categoria (societates o col­ ratteristici erano poi i fabbri am­
le pullulava di botteghe (tabemae), sionisti e gli artisti, erano per lo que giorni (Quinquatrus) dedicata mantici. Fra i bottegai vanno ri­
di artigiani (artifices o opifices) e più forestieri, liberti o addirittura a Minerva, la dea patrona degli ar­ legio) che davano maggiore coe­ bulanti (fabri ferra rii), che percor­
revano tutta la campagna per pre­ cordati ancora i librai, i banchieri
di piccole industrie, che lavorava­ schiavi. Esisteva anche una mino­ tigiani. In quei giorni, detti dies ar- sione alla massa dei lavoratori, tu­
no non tanto per esportare i vari tificum, i «giorni degli artigiani», telandone gli interessi e garanten­ stare aiuto ai contadini, aggiu­ e i ciabattini (sutores).
ranza di artigiani di nascita libera, Particolarmente redditizia doveva
manufatti quanto piuttosto per che lavoravano nella propria bot­ tutti erano chiamati a fare sacrifi­ do loro il riconoscimento sociale e standone gli attrezzi.
essere l’attività dei gestori dei ther-
soddisfare le esigenze del mercato tega aiutati da garzoni (pueri) e ci e offerte alla dea per ottenere il forme di mutuo soccorso. Con il mopolia, le bettole in cui si vende­
locale, che assorbiva la maggior apprendisti itirones), ma la con­ suo favore e la sua protezione. tempo, soprattutto durante la de­ I b o tte g a i
vano bevande calde (per lo più vi­
parte della produzione. Stando a correnza degli schiavi fu sempre cadenza dell’impero, le corpora­ II mestiere del bottegaio itabema- no aromatizzato con erbe e resina
quanto testimoniano gli ambienti tanto forte da ostacolare l’attività L e co rp o razio n i zioni gradatamente divennero or­ rius) rendeva abbastanza, soprat­
tutto se si riuscivano a pubbliciz­ di pino) e focacce, assai gustose e
conservatisi a Pompei, le botte­ dei lavoratori liberi. La varietà delle attività artigiane, gani ufficiali dello stato e il lavoro
zare bene i prodotti tramite epi­ perciò molto richieste.
ghe, in genere, producevano e ven­ L’importanza dell’attività artigia­ naturalmente, andò crescendo con artigiano si trasformò in presta­
devano direttamente il prodotto zione pubblica controllata e diret­ grafi o appendendo ai muri in bel­
nale fu riconosciuta e consacrata il diffondersi a Roma di un tenore
ta dallo stato. la vista gli strumenti da lavoro.
finito. da una festività apposita: fra il 19 e di vita più elevato e raffinato: fu
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 16 La coordinazione

E S E R C IZ I

f. Quando si svolgeva la festa degli a rtig ia n i? ............................................Quale d ivi­


nità era on orata?............................
IL L E S S IC O D E LL’A R T IG IA N A T O ( I )
2. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i termini riconducibili al mondo
Ti presentiamo cinque gruppi di termini che riguardano gli artigiani, i bottegai e la degli artigiani e dei bottegai; specifica inoltre qual è l’artigiano menzionato nella
loro attività; alcuni vocaboli li hai già incontrati nella scheda Artigiani e bottegai. frase 2. Quindi individua le congiunzioni coordinanti contenute in alcune di que­
ste frasi.
ARTIGIANI tabemarìus, -li, m.: bottegaio forfex, -icis, f.: forbice (forbici)
arttfex, -icts, m.: artigiano tonsor, -óris, m.: barbiere incus, -tìdis, f.: incudine 1. M axim o pater fu it Maximus, unus e plebe, ut nonnulli dicunt, faber ferrarìus, ut alii,
aurtfex, -tris, m.: orefice, orafo vinarìus, -li, m.: vinaio raedarius, vehicularius, fabricator ( Historia Augusta). 2. M inervam cole, qui maculas lae-
instrumentum, -i, n.: strumento,
sis de vestibus aufers (Ovidio). 3. Cum ille promisisset, tum Pythius, qui esset ut argenta-
faber, -bri, m.: artigiano; fabbro lagoena, -ae, f.: boccale
BOTTEGHE_______________ rius apud omnes ordines gratiosus, piscatores ad se convocavit et ab iis petivit, ut ante
faber ferrarìus: fabbro ferraio mallèus, -i, m.: martello suos hortulos postridie piscarentur, dixitque quid eos facere vellet (Cicerone). 4. At ilio-
fictor, -óris, m.: vasaio, ceramista inscriptlo, -ónis, f.: iscrizione,
poculum, -i, n.: coppa rum alter pistor dulciarius erat, qui panes et mellita concinnabat edulia, alter cocus, qui
epigrafe
fullo, -dnis, m.: lavandaio speculum, -i, n.: specchio sapidissimis intrim entis sucuum pulmenta condita vapore m ollibat (Apuleio). 5, D u m
tabema, ~ae, f.: bottega his intentus imperaior erat, altercatio inter pullarios orta est de auspicio eius diei (L ivio).
opìfex, -icis, m.: artigiano
taberna argentarla: bottega del 6. E siligine lautissimus panis pistrinarumque opera laudatissima est. Praecellit in Italia,
puer, -i, m.: garzone AZIONI
banchiere si Campana (siligo) Pisis natae (siligin i) mìsceatur (Plinio il Vecchio). 7. Q uom odo ex-
tiro, -Onis, m.: apprendista tabemam exercére: gestire utì$
tabema pistorla (o pistrlna): bot­ candescunt ii qu i apud tonsorem multae horae transmittuntur, si quid ex iuba sua deci-
tega del fornaio bottega ΐ
sum est, si quid extra ordinem iacuit! (Seneca). 8, Tonsor, copo, cocus, lanius sua lim ina
BOTTEGAI__________________________ vendlto, -as, -avi, -àtum, -are: veti*!
tabernà tonsorla (o tonstrlna): servant. N un c Rom a est, nuper magna tabema fu it (M arziale).
argentarlus (o nummularlus), -li, bottega del barbiere dere abitualmente i
m.: banchiere vendo, -is, -dxdi, -ditum, -èret;
tabema vinaria: bottega del vinaio 3. Traduci in latino le seguenti frasi, aiutandoti anche con la scheda II lessico del­
gallinarìus, -ìi, m.: pollivendolo vendere l ’artigianato (I).
titùlus, -i, m.: iscrizione, epigrafe
lanlus, -li, m.: macellaio minóris (sott. pretti) vendere: ven*
librarìus, -li, m.: libraio dere a meno | t , N el foro è stato aperto da poco un nuovo panificio. 2. Oche, galline, polli sono in ven­
ATTREZZI DEL MESTIERE
parvo (o magno) vendere: vendere? dita [= si vendono] presso la bottega del pollivendolo. 3, Le forbici sono gli strumenti
ptstor,-óris, m.: fornaio amphora, -ae, f.: anfora
a buon mercato (o a caro prezzd) con cui i barbieri tagliano. 4. Sapevo che tuo padre era stato banchiere. 5. Volevo eser­
pullarlus, -li, m.: pollivendolo cutter, -tri, m.: coltello
venéo, -is, venti, -tre: essere veti» citare il mestiere di libraio e gestire una bottega al porto.
sutor, -óris, m.: ciabattino forceps, -Ipis, f.: tenaglia
duto, essere messo in vendita
VERSIONE I Traduci la seguente versione sottolineando ι I C l U l l l l l VJ

riconducibili al tema dell’artigianato e delle botteghe.


1. Rispondi alle domande sul testo di Marziale e sulla lettura Artigiani e bottegai; in­
serisci le parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico dell’artigianato (I). Un m ercato d i l ib r i
Cum e Graecia in Italiam rediremus etB rundisium iremus egressique e navi in terram in
a. Come descrive M arziale il lavoro del ciabattino (lat.........................)? portu ilio Ìnclito spatiaremur, fasces librorum venalium expositos vidimus. Atque ego avi­
de statim pergo ad libros. Erant autem isti omnes libri Graeci m iraculorum fabularumque
pieni, res inauditae, incredulae, scriptores veteres non parvae auctoritatis: Aristeas Pro-
b. Come si com porterà il ciabattino, suo bersaglio polem ico, nel palazzo di cui è dive­ connesius et Isigonus Nicaeensis et Ctesias et Onesicritus et Polystephanus et Hegesias;
nuto padrone? ipsa autem volum ina ex diutino s itu 1squalebant et habitu aspectuque taetro erant. A c­
cessi tamenpercontatusquepretium sum et, adductus mira atque insperata vilitate, libros
plurim os aere pauco emo eosque omnes duabus proxim is noctibus cursim transeo; atque
c. Come si chiamava l’artigiano a R o m a ? ...............................................E il gestore di in legendo carpsi exinde quaedam et notavi mirabilia et scriptoribus fere nostris intemp-
una b ottega?................................
tata eaque his commentariìs aspersi.
d. Per quale m otivo nacquero le corporazioni artigianali (lat..................................... )? (G ellio)

Quali vantaggi garantivano ai loro membri? ’ sz' ìm : «abbandono».

I A B O F IA H O R IO O l T R A D U Z I O N E
a. Quale verbo fa capire in che m odo i venditori pubblicizzavano la loro merce? Pensa
e. Cita almeno cinque nom i latini (con la relativa traduzione) di bottegai. anche a quanto hai letto in proposito nella scheda Artigiani e bottegai.
b. N el testo c e un polisindeto, cioè la ripetizione di una congiunzione coordinante (di
solito et) davanti a ciascun elem ento della serie: individualo.
250 s I N T A S S I D E L P E R I O D O 16 La coordinazione 251

^ : M M · -------------

c. A quale complemento corrisponde il gen itivoparvae auctoritatis (III periodo)? 7. Pi 4 ί«Ε N Traduci la seguente versione sottolineando le congiunzioni copulati­
d. A quale complemento corrispondono gli ablativi habitu e aspectu (III periodo)? ve quando coordinano delle proposizioni, e cerchiandole quando invece coordi­
e. Individua il com plemento di prezzo contenuto nell’ultimo periodo. nano i termini di una stessa proposizione.
LESSICO di BASE 1
M edea
I LE C O N G IU N Z IO N I C O O R D IN A N T I ( I ) Aeetae Medea et Idyae filia ex Iasone iam filios M ermerum et Pheretem procreavit; ii sum-
Ti presentiamo di seguito le principali congiunzioni coordinanti copulative, disgiunti­ ma concordia vivebant, sed Iasoni obiciebatur hom inem tam fortem ac form osum ac no-
ve e avversative. bilem uxorem advenam atque veneficam habere. H u ic Creon, M enoeci filius, rex Co-
rinthius, filiam suam m inorem Glaucen dedit uxorem. Medea cu m vidit se erga Iasonem
CONGIUNZIONI COPULATIVE CONGIUNZIONI DISGIUNTIVE CONGIUNZIONI AVVERSATIVE bene merentem tanta contumelia esse affectam, coronam ex venenis fecit auream eamque
ac: e (davanti a consonante) aut: o at: ma, però m uneri filios suos iussit novercae dare. Creusa munere accepto cu m Iasone et Creonte
atque·. e (davanti a vocale) a u t ... aut: o ... o atqui: eppure conflagravit. Medea ubi regiam ardere vidit, natos suos ex Iasone Mermerum et Pheretem
cum ... tum: come ... così sive oseu: sia autem: ma, d’altra parte, poi interferii et profugit a Corintho.
et: e sive ... sive: s ia ... sia im m o: anzi (Igin o)
etiam : anche -ve: o non solum ... sed etiam: non sola
et n on : e non vel: o ... ma anche 8. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le congiunzioni disgiuntive e cer­
modo ... modo: ora ... ora vel ... vel: o ... o (propr. vuoi ... sed: ma chiando quelle avversative. Individua inoltre i termini relativi al mondo dell’arti­
nec: né, e non vuoi) tamen: tuttavia
neque: né, e non gianato e delle botteghe.
vero: invero, in verità
-que: e (enclitica) verum: ma 1. H i vivunt, qui e corporum vinculis evolaverunt; vestra vero, quae dicitur vita, mors est
quoque: anche
(Cicerone). 2. Interim Thapso qui erant praesidio, ex oppido eruptionem porta maritima
faciunt, et sive ut suis subsidio occurrerent, sive ut oppido deserto fuga salutem sibi pare-
5. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le congiunzioni copulative. Cer­ rent, egrediuntur, atque ita per mare terram petebant (Bellum A fricum ). 3. Legi litteras non
chia inoltre i termini relativi al mondo delTartigianato e delle botteghe. tuas, sed librarti tui (Cicerone). 4. N on securum modo haec vox, sed etiam laetum regem
ac plenum bonae spei fecit (Curzio Rufo). 5. l ì tram igiturputas legem m olliorem ? Opinor,
1. Est adventus Caesaris in exspectatione neque tu ignoras (Cicerone). 2. Est e tfu it m ihi illam veterem, qua vel cito absolvi vel tarde condemnari licebat (Cicerone). 6. Una salus
amicus (Plauto). 3. H om o pugnai autem cum adfectionibus semper et exultantes eas op- haec est. Hocfacias [ = fac], sive id nonpote sivepote (Catullo). 7, Subinde maire etiam re­
p rim it obteritque et parere sibi atque oboedire cogit (Gellio). 4. Populus corpus P Clodi in legata, paene inops atque egens apud amitam Lepidam N ero nutritus est sub duobus pae-
curiam intuiti cremavitque subselliis et trìbunalibus et mensis et codicibus librariorum ; dagogis saltatore atque tonsore; verum Claudio im perium adepto, non solum paternas
quo igne et ipsa quoque curia flagravit, et item Porcia basilica, quae erat ei iuncta, ambus- opes recuperavit, sed et Crispi Passieni vitrici sui hereditate ditatus est (Svetonio). 8. At-
ta est (Asconio Pediano). 5. Bestiaris meridianisque adeo divus Claudius delectabatur, ut qui coniurationis caput me fuisse credit rex! (Curzio Rufo). 9. M ih i quidem gratum est, et
et prim a luce ad spectaculum descenderet et meridie, dimisso ad prandium populo, perse- erti gratius si non modo in tuis libris, sed etiam in aliorum per librarios tuos Aristopha-
deret praeterque destinatos, etiam levi subitaque de causa quosdam com m itteret [«faceva nem reposueris prò Eupoli (Cicerone). 10. Tunc vero non gemitus modo, sed etiam eiula-
com battere»], de fabrorum quoque ac m inistrorum atque id genus numero, si automa- tus totis castris exaudiebantur (Curzio Rufo).
tum vel pegma vel quid tale aliud parum cessisset (Svetonio). 6. N ostri equites undique
circumventos intercipiunt, multos necant, reliquos perterritos in fugam coniciunt, ac ne 9. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le congiunzioni disgiun­
in locis quidem superiorìbus patiuntureos consistere (Cesare). 7. Idem quoque Munatius tive e avversative. Aiutati anche con la scheda II lessico delVartigianato (I).
et Pompeius tribuni plebis in rostra produxerant trium virum capitalem, eumque interro-
gaverant an Galatam M ilonis servum caedes facientem deprehendisset. Ille dormientem in 1. Ogni legge dà o toglie, punisce o ordina, vieta o concede. 2. Si trovano solo liberti o
tabema prò fugitivo prehensum et ad se perductum esse responderat (Asconio Pediano). forestieri in quella bettola. 3. H o ricevuto lettere da te al massimo due o tre volte, e per
di più (erano) brevissime. 4. M etti quel vino dove vuoi, in un anfora, in un boccale o in
6. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le congiunzioni copula­ una coppa, m a fam m i un buon prezzo [= vendimelo a buon mercato]! 5. Le leggi crete­
tive. Aiutati anche con la scheda II lessico delVartigianato (I). si, sia che le abbia promulgate Giove sia (che le abbia promulgate) Minosse, educano i
giovani a forza di [= con] esercizi faticosi.
1. N on solo i lavandai, i ciabattini, i fabbri e i vasai, ma anche i m edici e i maestri nei
Quinquatri veneravano M inerva perché la dea non fosse loro ostile. 2. È noto [usa con­ VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le congiunzioni awersa-
stai] che Virgilio nacque sotto il consolato di Pom peo e Crasso. 3. Ad Atene Cicerone era tive.
solito esercitarsi presso Demetrio Siro, maestro di eloquenza esperto e non sconosciu­
to [usa ignobilis]. 4. Anche Ovidio invoca la protezione di Minerva, che è dea di m ille ar­ C atone e C esare
ti, di certo anche della poesia. 5, G li Elvezi, non potendo difendere se stessi e le proprie M em oria mea ingenti virtute, diversis moribus fuerunt viri duo, M. Caio et C. Caesar. Igi-
cose, mandarono degli ambasciatori a Cesare per chiedere il suo aiuto. tu riis genus, aetas, eloquentia prope aequalia fuerunt, magnitudo anim i par, item gloria,
La coordinazione 253
jg S I N T A S S I P E L P E R I O D O le z io n e 16

E S E R C IZ I ■ j--i=l:rqFT

sed alia alti. Caesar beneficiis ac munificentia magnus habebatur, integritate vitae Caio. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando la congiunzione dichia-
Ille mansuetudine et.misericordia clarusfactus erat, buie severitas dignitatem addiderat. rativa.
Caesar dando, sublevando, ignoscendo, Caio nihil largiendo gloriam adeptus est. In alte­
ro miseris perfugium erat, in altero malis pemicies. Illius facilitas, huius constantia lau- ADRIANO IMPERATORE
dabatur. Postremo Caesar in anim um induxerat laborare, vigilare; negotiis am icorum in- Fuit Hadrianus severus laetus, coniis gravis, lascivus cunctator, tenax liberalis, sim ula­
tentus sua neglegere, n ih il denegare quod dono dignum esset; sibi magnum imperium, tor dissimulator, saevus clemens, et semper in om nibus varius. Amicos ditavit et quidem
exercitum, bellum novum exoptabat, ubi virtus enitescere posset. At Catoni studium mo- non petentes, cum petentibus n ih il negaret; idem tamen facile de amicis, quidquid insu-
destiae, decoris, sed maxime severitatis erat; non divitiis cu m divite, neque factione cum surrabatur, audivit atque ideo prope cunctos vel amicìssimos vel eos, quos summis ho-
factioso, sed cum strenuo virtute, cu m modesto pudore, cu m innocente abstinentia cer- noribus evexit, postea hostium loco habuit. Mathesin1sic scire sibi visus est, ut sero Ka-
tabat, esse quam videri bonus malebat: ita, quo minus petebat gloriam, eo magis illum lendis Ianuariis scriberet quid ei toto anno posset evenire. Fuit autem memoriae ingen-
adsequebatur1. tis; nam plurim is nom ina sine nomenclatore reddidit, quae semel audiverat, ita ut no-
(Sallustio) menclatores saepius errantes emendaverit. Et, quamvis2esset in reprehendendis musicis,
1adsequebatur: il sogg. è gloria. tragicis, comicis, grammaticis, rhetoribus oratoribus facilis, tamen omnes professores
et honoravit et divites fecit.
L A B O R A T O R IO D I T R A D U Z I O N E {Scriptores Historiae Augustae)
a. Il brano è ricchissimo di asindeti: individuali. 1Mathesin: «astrologia».
b. Individua i com plementi predicativi del soggetto presenti nel testo. 2quamvis: «sebbene», + cong.
c. A quale com plem ento corrispondono gli ablativi ingenti virtute e diversis moribus 3omnes professores: «tutti coloro che praticavano queste arti».
(I periodo)?
d. A quale com plem ento corrispondono gli ablativi beneficiis, munificentia e integrita­ LABORATORIO di TRADUZIONE
te (II periodo)? a. Individua le congiunzioni avversative presenti nel testo.
e. Che tipo di genitivi sono modestiae, decoris e severitatis (ultim o periodo)? b. N el brano ci sono una correlazione disgiuntiva e una copulativa: quali sono?
c. Individua il gerundivo contenuto nel testo e spiega com e è costruito.

LESSICO di BASE 2 13. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le varie congiunzioni coordi­
nanti e specificandone il tipo. Cerchia inoltre i termini relativi al mondo dell’ar-
I LE CONGIUNZIONI COORDINANTI (II)
tigianato e delle botteghe.
Ti presentiamo le principali congiunzioni coordinanti dichiarative e conclusive.
1. Afranius Petreiusque proelio lacessunt, neque idcirco Caesar opus interm ittit (Cesa­
CONGIUNZIONI DICHIARATIVE CONGIUNZIONI CONCLUSIVE re). 2. Si illa decidit solumque intus ferrum est, m ucro vel digitis adprehendi velforfice
enim: infatti ergo: dunque atque ita educi debet. Neque enim alia ratio extrahendi est (Celso). 3. Rerum bonarum ar-
eténim: infatti igìtur. dunque tium [«v irtù »] tria sunt genera: nam essepossunt aut in animis aut in corporibus aut ex­
nam: infatti itàque: pertanto, e così tra (Cicerone). 4. Democritus divitias proiecit, onus Mas bonae mentis existimans: quid
proinde: perciò ergo miraris, si id deus bono viro accidere patitur quod v ir bonus aliquando vult sibi ac-
cidere? (Seneca). 5. L. Opim ius eiectus est a patria, is q u i maximis rem publicam peri-
culis liberaverat; at contra bis Catilina absolutus est (Cicerone).
11. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le congiunzioni dichiarative e
cerchiando quelle conclusive. Individua inoltre i termini relativi al mondo del- 14. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le congiunzioni coordi­
Γartigianato e delle botteghe. nanti. Aiutati anche con la scheda II lessico délVartigianato (I).

1. « Prop ino» in qu it Theramenes « hoc pulchro Critiae», qu i in eum fuerat taeterrimus. 1. Maestri, che siete spesso defraudati del giusto compenso, non trascurate Minerva:
Graeci e n im in conviviis solent nominare, cu ip o cu lu m tradituri sint (Cicerone). 2. Aris- ella attira, infatti, nuovi allievi. 2. Alcibiade non poteva tollerare che Atene fosse stata
tides aequalis fere fu it Themistocli. Itaque cum eo de principatu contendit (Cornelio Ne- sconfitta dagli Spartani. Perciò era agitato dal pensiero di come liberare la patria, ma
pote). 3. Nulla de virtutibus tuis plurim is nec adm irabilior nec gratior misericordia est; vedeva che non si poteva fare senza il re di Persia [= dei Persiani]. 3. M i sono crollate
homines enim ad deos nulla re propius accedunt quam salutem hom inibus dando (C i­ [usa corru o] due botteghe, le altre si stanno crepando [usa rimas agere]. Perciò non so­
cerone). 4. N em o sapiens est nisi fortis: non cadet ergo in sapientem aegritudo (Cicero­ lo gli inquilini, ma anche i topi se ne sono andati. 4, Il mare era agitato da una tempe­
ne). 5. Itaque, haec recensente pistore, iam dudum procax et temeraria m ulier verbis exe- sta violenta, pertanto non siamo potuti partire. 5. Quel giorno tu eri ad Atene, io inve­
crantibus fullonis illius detestabatur uxorem (Apuleio). ce a Rom a; non hai potuto dunque né vedermi, né parlarmi.
254 S I N T A S S I DE L P E R I O D O ■s i n t a s s i D E L P E R I O D O 255

E S E R C IZ I

15. Ι η ;Ε·1Γ*3ϊΙ^ Traduci la seguente versione sottolineando le varie congiunzioni


La subordinazione
coordinanti e specificandone il tipo.
La co n secu tio tem porum
Il congiuntivo obliquo, eventuale e caratterizzante
G li storici d ’età imperiale L a t t a z io n e m odale · Attività artigianali__________
Urbem Rom anam a prin cipio reges habuerunt; libertatem et consulatum L. Brutus in-
stituit. Dictaturae ad tempus1sumebantur; neque decemviralis potestas ultra biennium
neque trìbunorum m ilitu m consulare ius diu valuit. N on Cinnae, non Sullae longa do- : .... ....... ..........; SINTÀSSI PEL PERIODO .
m inatio fuit; et Pom pei Crassique potentia cito in Caesarem, Lepidi atque Antonii.arma : LA CONSECUTIO TEMPORUM ( i ) : SUBORDINATE DI I GRADO
in Augustum cesserunt, q u i cuncta discordiis civilibus fessa nomine principis sub impe-
rium accepit. Sed veteris populi R om ani prospera vel adversa claris scriptoribus m em o­ ; Una proposizione si dice subordinata o dipendente se logicamente e grammaticalmente dipende da
rata sunt, temporibusque Augusti dicendis non defuerunt decora ingenia, donec2glis- I un’altra proposizione senza cui non può reggersi.
cente adulatione deterrentur. Tiberii Gaique et Claudii ac Neronis res3florentibus ipsis4 j Se la subordinata dipende direttamente dalla proposizione principale (che può avere il verbo al mo-
ob metum falsae, postquam occiderant5 recentibus odiis compositae sunt6. Inde consi- do indicativo, im perativo o congiuntivo) si dice subordinata di I grado; se invece dipende da una
lium m ih i est pauca de Augusto et extrema tradere, m ox Tiberii principatum et cetera, si­ ! proposizione che a sua volta è subordinata alla principale si dice subordinata di II grado, di III gra-
ne ira et studio, quorum causas p rocu l habeo1. ; do e così via. . . . . . .
! Una proposizione subordinata può avere il verbo al modo indicativo, congiuntivo o infinito.
(Tacito)
'ad tempus: «temporaneamente».
2donec: «finché», + indie. ; Tutte le proposizioni subordinate di I grado che abbiano il verbo al congiuntivo (tranne pochissi-
3res: «la storia». I me eccezioni: vedi in questa stessa Lezione, p. 265) basano il proprio tempo su quello della proposi-
florentibus ipsis: «quando quelli (Tiberio, Claudio e Nerone) erano vivi». ■ zione principale secondo la co n se cu tio tem poru m , cioè 1insieme delle norme che regolano il rappor-
5postquam occiderant: «dopo la loro morte». ! to dei tem pi verbali fra proposizione reggente e proposizione subordinata al congiuntivo. Tale rap-
falsae ... compositae sunt: falsae e compositae sono riferite a res.
; porto può essere di:
1quorum ... habeo: «per cui non ho alcun motivo», «a cui sono estraneo» {lett. «le cause dei quali
tengo lontane»). I - anteriorità se l’azione espressa dalla subordinata è com piuta prima di quella espressa nella reg-

; - contemporaneità se l’azione espressa dalla subordinata è compiuta contemporaneamente a quel-


! la espressa nella reggente;
' - posteriorità se l’azione espressa dalla subordinata è compiuta dopo quella espressa nella reggente.

Per esprimere l’anteriorità il latino usa:


- il congiuntivo perfetto se la reggente ha un tempo principale (indicativo presente, futuro sempli­
ce, futuro anteriore e perfetto logico; imperativo);
Es. Tibi d ico quid egerim . Ti dico che cosa ho fatto.

- il congiuntivo piuccheperfetto se la reggente ha un tempo storico (indicativo perfetto, imperfetto,


** fa b b r o e l’o r e f i c e n el t e m p o e n ello s p a z io
perfetto, piuccheperfetto).
1 LATINO 1 Φ faber, m., «artigiano; fabbro». • aurifex, m., «orefice». Es. lib i d ix i quid egissem. Ti dissi che cosa avevo fatto.
--------- ---- 1
---1
------------- --- ·-'■■■ ^---- -----------:
ITALIANO fabbro, m.; orefice, m.
(der.) fabbrica, f. Per esprimere la contemporaneità il latino usa:
FRANCESE forgeron, m., «fabbro»; orfèvre, m., «orefice» (il francese e lo spagnolo - il congiuntivo presente se la reggente ha un tempo principale;
(der.) fabrique, f„ «fabbrica». hanno composto il termine con la radice di faber, Es. Tibi d ico quid agam. Ti dico che cosa faccio.
anziché con quella di facio).

SPAGNOLO herrero, m., «fabbro» (da faber ferrarius, «fabbro - il congiuntivo imperfetto se la reggente ha un tempo storico.
orfebre, m., «orefice».
ferraio»). Es. Tibi d ix i quid agerem. Ti dissi che cosa facevo.

INGLESE ( black)smith, «fabbro» (lett. «cofui che batte», da goldsmith, «orefice» (lett. «colui che batte l’oro»;
una radice verbale per «battere» comune anche la formazione è analoga anche in tedesco). Per esprimere la posteriorità il latino usa:
al tedesco);
(der,)fabrtc, «tessuto; edificio». - la perifrastica attiva con s im (sis, sit ecc.), con il participio futuro del verbo concordato in genere
TEDESCO e numero con il soggetto della frase, se la reggente ha un tempo principale;
Schmied, m., «fabbro». Goldschmied, m., «orefice».
; Es. Tibi d ico quid a ctu ru s sim . Ti dico che cosa farò.
S I N T A S S I D E L P E R I O D O La subordinazione 257
le z io n e 17
E S E R C IZ I

la perifrastica attiva con esserti (esses, esset ecc.) se la reggente ha un tempo storico
Es. T ib id ix t quid a ctu ru s esserti. Ti dissi che cosa avrei fatto.
L’AUTORE, IL TESTO

La consecutio tem porum così come è stata appena descritta, si applica a tutte le proposizioni subor- (Plinio il Vecchio, Storia naturale, 37,11)
dmate di I grado dipendenti da principali con verbo all'indicativo, all’imperativo o al congiuntivo.
T17 L’ambra
Nel X X X V II e ultim o libro della sua opera enciclopedica sulla storia naturale, composta alla
nb Ricorda che: metà d e ll secolo d.C., Plinio il Vecchio affronta la trattazione delle pietre preziose, in cu i rie
meraviglie della natura sembrano trovare il loro trionfo». Dopo aver confutato tutte le dice­
- 1imperativo presente e futuro valgono come tempi principali;
rie nate attorno all'ambra, spiega di che cosa si tratta e da dove proviene questa pietra che nel­
- il presente storico può valere sia come tempo principale (se si considera che grammaticalmente è
un presente) sia com e tempo storico (se si considera che ha valore di perfetto); l'antichità era tenuta in gran pregio.
- 1infinito storico (che per il senso equivale a un indicativo im perfetto) vale come tempo storico;
Perché non manchi nulla al piano della mia opera
cipali· ettl ^0glC1 C° n SÌgn’ ®cato ^ Presente (com e memìni, odi, novi ecc.) valgono com e tempi prin- Ut nihil instituto open desìi, gemmae super-
restano le gemme: la maestà della natura vi si con­
sant et in artum coacta rerum naturae maies- centra in uno spazio ristretto e molti ritengono che
- fra i congiuntivi indipendenti si considerano:
a) tempi principali il presente, il perfetto potenziale, il perfetto esortativo;
tas, multis nulla pane m irabilior [...]. Certum in nessun altro aspetto essa sia più degna dì am­
b) tempi storici 1imperfetto, il piuccheperfetto, il congiuntivo perfetto ottativo e concessivo. est [so tt sucinum ] gigni in insulis septentrio- mirazione [...]. È certo che l’ambra si genera nelle
nalis oceani et ab Germanie appellarì glaesum isole dell’Oceano settentrionale e che dai Germani
è chiam ata ‘gleso’ [...]. Si form a dal m idollo che
[...]. Nasciturautem defluente medullapinei ge­
FACCIAMO PRATICA... ■ stilla da un tipo di pino, com e la gomma che fuorie­
neris arboribus, ut cummis in cerasis, resina in sce dai ciliegi, o la resina dai pini, per eccesso di li­
Completa la traduzione italiana rendendo correttamente il rapporto temporale indicato dalla com e- pinis erumpit umoris abundantia. Densatur ri­
cutio temporum. quido. Si solidifica con il gelo o le condizioni atm o­
gore vel tempore ac mari, cum ipsum intumes- sferiche o per effetto del mare, quando le onde,
cens aestus rapuit ex insulis, certa in litora ex- agitandosi, la strappano dalle isole e viene gettata
Tibì dixi quid facerem. Ti ho detto che cosa sulle rive, ed è trasportata così facilm ente che
Tibi dico quid faciam. pellitur, ita volubile, ut pendere videatur atque sembra restare sospesa e non calare a fondo. Che
Ti dico che c o s a .....
lib i dico quid facturus sim. non sidere in vado. Arboris sucum esse etiam sì trattasse del succo di un albero, lo credettero
Ti dico che c o s a ......
Tibi dixi quid facturus essem. prisci nostri credidere, db id sucinum appellan- anche i nostri antenati, che la chiam arono perciò
Ti ho detto che cosa «succino». Che poi l’albero sia un tipo dì pino, lo in­
Die m ihi quid fecerìs.
tes. Pinei autem generis arboris esse indicio est
Dimmi che c o s a ..... dica l’odore di pino che l’am bra produce se la si
pineus in adtritu odoretquod accensum taedae
Tibi dico quid fecerim. Ti dico che c o s a ...... strofina e il fatto che, se la si accende, brucia come
modo ac nidore flagrai. Adferiur a Germanis in una torcia resinosa, e con le stesse esalazioni. I
Tibi dixi quidfecissem. Ti ho detto che cosa Pannoniam maxime provìnciam, et inde Veneti Germani la portano soprattutto in Pannonia e di là
lib i dicam quid fecerim. Ti dirò che c o s a ...... prim um famam rei fecere [...]. per primi i Veneti ne diffusero la fama [...].

Adesso fai 1esercizio inverso: parti dalla traduzione italiana e com pleta la frase latina inserendo il ver­ IM P A R IA M O S U B IT O —
bo opto nel tem po appropriato del congiuntivo secondo la norm e della consecutio temporum.
I u t n ih il in s titu to op eri desit, gem m ae supersunt, «Perché non manchi nul­
Tibi dico q u id ... Ti dico che cosa desidero.
li la al piano della mia opera, restano le gem m e» :u t... desit è una proposizione
T subordinata di I grado con il verbo al congiuntivo presente retta da una prin­
Tibi dicam quid Ti dirò che cosa desidero. cipale con il verbo all’indicativo presente (contemporaneità)
Tibi dixi q u id ....
Ti ho detto che cosa desideravo.
D ie m ih i q u id ... Dimmi che cosa desideri.
Tibi dico q u id ... Ti dico che cosa desideravo. C u ltu ra e civiltà
Tibi dixi quid ....
Ti dissi che cosa avevo desiderato. ERGI PREGIATE
lib i dixi q u id .... Ti dissi che cosa avrei desiderato. .AVORAZIONI ARTIGIANE
Tibi dico q u id ... Ti dico che cosa desidererò.
ni godevano di un particolare ap­ Italia e in Medio Oriente, proveniva
L’importazione dall’estero di mer­
prezzamento. soprattutto dalle regioni del Balti­
ci rare e ricercate stimolò in vari
co, che ne fornivano una qualità
centri dell’Italia e dell’impero la
L’ am bra molto pregiata - quella gialla - e
nascita di numerose attività arti­
L’ambra (electrum o sucinum), di dunque maggiormente apprezzata.
gianali per la loro lavorazione. Tra
cui esistevano giacimenti anche in Nella società romana questo ma-
i prodotti di maggior valore, alcu­
S I N T A S S I D E L RE R I O D O le z io n e 17 La subordinazione 259

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Ti presentiamo quattro gruppi di termini che riguardano l’artigianato; hai già incon­
trato alcuni di questi vocaboli nella scheda M e rc i pregiate e la v o ra zio n i artigiane.

LAVORAZIONI A R T IG IA N E ___________ ARTIGIANI_________________________ !


MATERIALI___________________
c o n c h y liu m , -li, n.: conchiglia; dibaphus, -a, -u m : tinto due volte infector, -óris, m.: tintore j
murice; porpora dibàphus, -i, m.: veste listata di musivarlus, -li, m.: mosaicista |
cortex, -Icis, m. (poet. f.): corteccia porpora (la veste dei magistrati) tessellarìus, -li, m .: mosaicis la j
crystaìltnus, -a, -um: di vetro fenestra, -ae, f.: finestra tinctor, -óris, m.: tintore j
electrum, -i, n.: ambra figura, -ae, f.: forma, figura
AZIONI_____________ |
gem m a , -ae, f.: gemma, pietra globulus, -i, m.: sferetta
defliio, -is,fluxi,fluctum , -ere: stillare
preziosa; goccia di resina (spec. lam in a, -ae, f.: lastra, lamina
di ambra); vetro, cristallo denso, -as, -avi, -aturn, -are: soli­
lapis, -idis speculdris, m.: pietra
gutta, -ae, f.: goccia dificare
specolare
m u rex, -Icis, m.: (conchiglia del) e x cip io , -is, -cépi, -ce p tu m , -ere: \
m on ile , -is, n.: gioiello, monile estrarre |
murice; porpora
teriale era destinato per lo più a certo comunque che la produzione meno abbienti si accontentavano di musivum, -i, n.: mosaico fenestro, -as, -avi, -aturn, -are: mu­
oggetti come fusi, lastre (laminae) di questo materiale era molto fio­ ostru m , -i, n.: porpora
chiudere le aperture delle case con opus, -eris m u s iv u m , n.: mosaico nire di finestre i
da appoggiare sui mobili o da cu­ rente in città fenicie come Tiro e, semplici sportelli di legno. purpura, -ae, f.: porpora
cire sulle vesti, pomelli, piccole fi­ patera, -ae, f.: coppa flagro, -as, -avi, -dturn, -are: esala- i
soprattutto, Sidone (dai Romani s u c in u m , -i, n.: ambra
gure umane o a forma di pesce. detta infatti artifex v itrì). La porpora specularla, -rum (pi.), n.: pannel­ re, profumare I
Spesso, in funzione di soprammo­ sucln us, -a, -u m : di ambra
Il vetro era, in realtà, di origine egi­ Di provenienza fenicia era invece li di vetro gesto, -as, -avi, -dturn, -are: porta- |
bili, erano utilizzati pezzi d’ambra ziana: dall’Egitto venivano non a certamente la porpora (p u rp u ra ) Tyrìus, -a, -u m : tirio (di Tiro); co­ re, indossare J
al naturale in cui fosse rimasto im­ caso le coppe di cristallo (paterne lorato di porpora
stratum, -i, n.: coperta
che, prodotta successivamente an­ lego, -is, lig i, lectu m , -ere: racco­
prigionato un insetto, un rettile o crystallinae) più preziose e cesellate che in Laconia, in Gallia, in Spa­ vitrum, -i (l), n.: vetro, cristallo tessella, -ae, f.: tessera (di mosaico)
qualche altro piccolo animale. gliere
che ornavano le tavole dei ricchi. La gna e nell'Africa settentrionale, si tessera, -ae, f.: tessera (di mosaico)
Non era raro che le donne portas­ v itru m , -i (2), n.: guado (pianta da tessello, -as, -avi, -aturn, -are: de­
lavorazione del vetro si diffuse in estraeva con una complessa tecni­
sero con sé piccoli globi di ambra seguito anche in Italia, dove però la
cui si ricava una sostanza colo­ texttlis, -e: stoffa corare con mosaici
ca dal succo secreto dal murice
(globuli sucini) da sfregare per trar­ produzione era comunemente con­ rante) tinctura, -ae, f.: tintura tingo, -is, tinxi, tinctum, -ere:
(m u re x ), un mollusco marino. La
ne una leggera fragranza, che era centrata su oggetti dozzinali piutto­ qualità della porpora prodotta in immergere (in un liquido), ba­
ritenuta uno dei profumi più raffi­ sto che su beni di lusso. Italia (soprattutto nei centri di An­ gnare; tingere
nati; era invece meno frequente Di particolare rilievo era l’uso del cona, Pozzuoli, Taranto e Siracu­
che se ne ricavassero gioielli (moni- vetro in ambito decorativo: nei pa­ sa) fu indubbiamente inferiore ri­
lia). Questo non significa però che vimenti a mosaico le tessere di ve­ spetto a quella prodotta in Feni­
l'ambra non fosse ritenuta una pie­ tro erano infatti alternate a tessere cia, ma l'attività dei tinctores (o in- 1. Rispondi alle domande sul testo di Plinio il Vecchio e sulla scheda Merci pregia­
tra di grande valore, anzi: come di marmo, di onice o di oro, ed era­ fectores), gli artigiani che si occu­ te e lavorazioni artigiane ; inserisci le parole mancanti aiutandoti con la scheda II
notò Plinio il Vecchio, la sua valu­ no fissate al pavimento da abili ope­ pavano della sua lavorazione, era lessico dell’artigianato (II).
tazione era così alta che una sta­ rai (iessellarìi o m usivarii). La pasta comunque molto fiorente e i tes­
tuetta d’ambra, per quanto piccola, vitrea era inoltre usata nell’orefice­ suti di porpora divennero di uso a, Da dove proviene l’ambra ( la t ............................ ) secondo P lin io ? ..........................
superava il costo di un uomo vivo e ria e per realizzare decorazioni che piuttosto comune: se ne facevano ........................................................................... Chi l’ha portata in Europa e
in forze! L’ambra era, insomma, venivano infisse con il bitume nelle vesti, coperte, tappeti.
lusso puro e fine a se stesso.Il chi sull’Adriatico e, quindi, nella penisola italica?
pareti delle case. Notevole era an­ Il valore del Lessuto, e quindi il suo
che la produzione di sottili lastre di prezzo, dipendeva dalla durata e
Il vetro talco o pietra specolare (lapis specu- b. Che cosa si ricavava dall’ambra?
dal numero dei bagni nella porpora
Secondo una dubbia notizia forni­ laris ), gli specularla, da adattare alle (le stoffe più preziose erano quelle
ta da Plinio il Vecchio, il vetro (vi- finestre e, in alcuni casi, anche alle passate in due bagni consecutivi, c. Da che cosa deriva il vetro ( la t .................................. :)?
trum) sarebbe stato scoperto ca­ pareti delle lettighe: in questo modo textilia dibapha ); il colore, invece,
sualmente in Fenicia da alcuni ci si difendeva da freddo e intempe­ poteva variare dal rosso fino al vio­ ti Dove si trovavano i m aggiori centri di produzione del vetro?
mercanti accortisi che nitro e sab­ rie senza ostacolare il passaggio laceo o al bruno, mentre tonalità
bia, fondendo insieme, si trasfor­ della luce. Gli specularla erano, co­ più chiare si ottenevano diluendo e. Da che cosa si ricavava la porpora?
mavano in un fluido trasparente. È munque, oggetti molto costosi e i la porpora in acqua e urina.
____ S I N T A S S I P E L P E R I Q D O le z io n e 17 La subordinazione

E S E R C IZ I

2' FomPlet£ J * ^guente versione inserendo nel testo le parole mancan- LESSICO di BASE 1
( ermim riconducibili al mondo delle lavorazioni artigiane e forme verbali di
proposizioni subordinate di I grado che rispondono alle norme della consecutio
temporum); quindi traduci. v^cuno
r VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI
Ti presentiamo una lista di verbi che incontrerai negli esercizi sulla c o n s e c u tio te m p o -
r u m : inserisci i paradigmi e le traduzioni mancanti.
I l d o l o r e d e l l e E l ia d i
I m o v é o , ............................................. : .........
a g o , ...............................................- ...............................
H e lia d e s 1fle tu s e t la crim a s , m a n ia m o r ti m unera , d a n t e t n o c te d ie q u e P h a eth on ta vo- p r o c è d o , .......................................... : .........
ca p to ,.......................... :..........: ........................
ant, n o n a u d itu ru m m iseras querellas, a d s te rn u n tu rq u e e iu s s ep u lcro. S u b ito Phaethu- q u a ero,.................................... : ........
cogn osco,...................................: ....................... |
sa, s o r o r u m m a x im a , c u m ..........................................[usa v o lo ] terra p ro cu m b e re , questa est
con sisto,..................................... : ....................... I rePeto’,
d en g u isse pedes, ad q u a m c o n a ta venire, candida L a m p e tie s u b ita rad ice retenta e s t ter- s u s c ip io ,
e f f i c t o , ......
tia c u m c n n e m m a m b u s la n ia r e ........................................... [u s a p a ro ]> aVe llit fron d es-h a ec2 u t o r , ......
h o r t o r , .....
d o le t s tip ite c r u r a ten eri, d ia fie r i lon g o s sua b ra c c h ia ra m o s , d u m q u e ea m irantur, v id e o , ....
i m m in é o , .
........................... [«c o rte c c ia »] c o m p le c titu r in g u in a p e r q u e g ra d u s 4 u te ru m , pectus tingere
in fic io , ....
u m e ro s, m a n u s a m b ii, et e xsta b a n t 5 ta n tu m ora v o c a n tia m a tre m . E t m a te r tru n c is avel­
lere c o r p o r a te m p ta t et teneros m a n ib u s ram os a b ru m p it, a t ind e san guineae m a n a n t tam-
4 Nelle seguenti frasi d’autore sono evidenziati in grassetto i verbi della proposi­
a m e v u n e r e .............. ......... [«go cc e »]. «P a rce , p recor, m a te r: n o s tr u m la c e ra tu r in ar­ zione principale e della subordinata di I grado al congiuntivo: analizzali e speci­
b o re c o rp u s . Ia m q u e v a le » In d e f lu u n t la crim a e , s tilla ta q u e sole rig e s c u n t de ramis fica quale rapporto sussiste fra di loro (anteriorità, contemporaneità o posterio­
gestand à6 .....L<<ambra>>’ P L J n ovis, quae lu cid u s a m n is e x c ip it et n u rib u s L a tin is m ittit
rità), quindi traduci.

.(Ovidio) tempo della p rin cip a le:................ .


1. Omnes se Britanni vitro inficiunt, quod cae-
1Heliades: per aiutarti nella traduzione ti rias­ IC111UU ciclici .................................................
2haec: «un’altra ancora». ruleum efficit colorem, ut horribiliores sint in
sumiamo l'antefatto. Secondo il mito, quando
3dolet: regge due infinitive, stipite ... teneri e pugna adspectu (Cesare).
Fetonte fu colpito da un fulmine e morì, le fieri ...ramos.
sue sorelle (le Eliadi) per il dolore furono tra­ tempo della p rin cip a le:...................
4perque gradus: «a poco a poco». 2, Quaeram cur nihil egerint (Cicerone).
sformate in pioppi; tutti gli anni le fanciulle-
exstabant: «restavano libere»; il soggetto è tem po della subord.: .......................
albero, sulle rive dell’Eridano (il Po), conti­ ora.
nuano a piangere per il giovane stillando la­
crime di ambra.
6gestanda: «da portare come ornamento».
3. Ex his litteris, quas Atticus a te missas m ihi le- tem po della p rin cip a le:...................
[C liiU l CiwJ-LC o liU U IL l·· .........
git, quid ageres et ubi esses, cognovi ac quan­
do te visuri essemus (Cicerone).
rapporti Ilei i t e m p i .................................
3" 1Ì adUCÌ !a segue.nie vers.ione sottolineando i termini riconducibili al
.ni0.n<*0_ e^ a ^avorazion^ artigiana di merci pregiate.
4. Vobis ostendam quem adm odum oculus sit tempo della p rin cip a le:..................
Il c o lo r po r po r a
animae fenestra, speculum mentis (Pietro
nUnCt ^ OStr° f ic. ere’ q u o d et c a ris s im a m et e x c e lle n tis s im a m h a b et s u a v ita - ■ Crisologo).
. e x c ip it u r e c o n c h y lio m a r m o , e q u o p u r p u r a e ffic itu r, c u iu s n o n m in o re s s u n t
tempo della p rin cip a le:..................
q u a m c e te ra ru m re r u m n a tu ra e c o n s id e ra n tib u s a d m ira tio n e s , q u o d ’ h a b e t n o n in o m ­ 5. Ut dentes candidiores fiunt, utamur radicis edu-
U L lld oU U U l U.· · ..........
n ib u s lo c is q u ib u s n a s c itu r u n iu s g en eris c o lo re m , sed s o lis c u r s u n a tu r a lite r te m p e ra - lis cortice, sole arefacta, contusa et cribrata, item
tur. Ita q u e q u o d le g itu r P o n t o et G a llia , q u o d > Im e re g ion e s s u n t p r o x im a e ad sep ten - vitro candido, quod simile crystallo est, diligen-
tn o n e m , est a t r u m ; p ro g re d ie n tib u s * in te r s e p te n trio n e m e t o c c id e n te m in v e n itu r liv i- ter trito admixta spica riardi (Scribonio Largo).
u m , q u o d a u t e m le g it u r ad a e q u in o c tia le m o rie n te m e t o c c id e n te m , in v e n itu r v io la c e o tem po della p rin cip a le: ......................
6. Vercingetorix Gallos hortatur ut com m unis
c o ore. E a c o n c h y lia , c u m s u n t le c ta 2, fe rra m e n tis c ir c a s c in d u n tu r, e q u ib u s p la g is p u r ­ l e m p u ciclici ..............................................
libertatis causa arma capiant (Cesare).
p u re a sam es, u t la c r im a p r o flu e n s , e x cu ss a in m o r ta r iis te re n d o c o m p a ra tu r. F iu n t i apporto ì i d 1 i c m p i ....... ......................
e tm m p u r p u r e i c o lo re s in fe c ta creta ru b ia e rad ice e t h y sgin o, n o n m in u s et ex flo r ib u s
tem po della p rin cip a le:.................
7, Festinare te nolo, ne nauseae molestiam sus-
,Ìn C ,° reS· VaCCm ÌUm “ m P e m M e S “ P ^ · Lt^llipO U v llL ìjU U U IU ..................
’ cipias aeger et periculose hieme naviges (Ci-
rapporto i r a 1 t e m p i ..............................
(Vitruvio) cerone).
tempo delle p rin cip a li: .......................
8, Vidi enim et cognovi quid maxime spectares
iquestoscontesto.
& s r i „ ***’"“■"'*“**” *«">* (Cicerone).
L e m p o menci .............................................
i c i p p O i io u à ì t e m p i ....................
_______ __________
262 La subordinazione 263
S I N T A S S I D E L RE R I O D O le z io n e 17

ΞΞΞΙ E S E R C IZ I

5. Quantae curae tibi mea valetudo fuisset/fuerit, ex tua epistula cognovi (Cicerone).
9. Fac nos certiores quid Caesar in hac re actu- tem po della principale:
6. Equites ab eo missi flum en transeunt, et, cu m Petreius atque Afranius castra movis 4
rus sit (Cicerone). tempo della subord.: ....
sent/moveant. repente sese ad novissim um agmen ostendunt [presente storico] atque
rapporto fra i tempi: ....
iter impedire incipiunt [presente storico] (Cesare).
10. Caesar, cu m aciem derectam vidisset, non tempo della principale: 7. Cum clam or impetusque m ultitudinis vix sustineri possit/posset, ex superiore parte
habuit dubium quin [«ch e », + cong.] media tempi delle subord.: aedium per fenestras in Novam viam versas (habitabat enim rex ad templum Iovis
planitie in aequum ad dim icandum adversa- ...................................... Statoris) populum Tanaquil adloquitur (L iv io ).
rii procederent (Bellum Hispaniense). rapporti fra i tempi: 8. N ih il Verres a me de pueritiae suae flagitiis audiet, nihil ex illa impura adulescentia sua,
quae gualis fuerit/fuisset aut meministis, aut ex eo recognoscerepotestis (Cicerone).
9. " in ηΐ'ιηκ hnrtari ut repeterent/renetant yugnam (Livio).
10, D idici quid inter infectorem ac « offectorem » interesset/intersit: infector colorem m u­
tai, «offector» officio obesi (anonim o).
É· i 1! .FJ Dopo aver analizzato e tradotto le frasi dell’esercizio precedente,
cambia il tempo del verbo della proposizione principale (da tempo principale a
7. Completa la subordinata di i grado al congiuntivo retta da una proposizione prin­
tempo storico e viceversa) e regola di conseguenza il tempo della proposizione
cipale con il verbo al congiuntivo indipendente: inserisci la forma verbale corret­
subordinata di I grado al congiuntivo secondo le norme della consecutio tempo-
ta e poi traduci le seguenti frasi.
, " " 1’ !aSCÌando invariato il raP P °rto i tempi. Poi traduci nuovamente le frasi.
1 H a eccum ................................ [«ved en d o»], quid agerem, iudices?
1■ Omnes se Britanni v i t r o .............................. ,· quod caeruleum efficit colorem, ut hor-
2, Virgis quam multos Verres.........................................[«m assacrò»] quid ego comme-
rib ilio res................in pugna adspectu.
2 .................... cu r n ih il.......................... morem? (Cicerone).
3, Hannibal iuvenis utrum im peratori an exercitui c a r io r .......................... L«tosse»J,
3. E x bis litteris, quas Atticus a te missas m ih i legit, quid ............ et ubi ............ ,
...... ................ ac quando t e ....................................... haud facile discemeres (Livio).
4, Velim scribas ipse q u id ............................................... [«fa r a i»] (Cicerone).
4. Vobis.............. quemadmodum ocu lu s.............animae fenestra, speculum mentis.
5, Neidfeceris, quod te a liqu an d o......................................... [« t i penta»].
5, Ut dentes candidiores........................................... radicis edulis cortice, sole arefacta,
6, Tum vero cemeres quanta audacia quantaque vis a n im i ......................... [« f u » ] in
contusa et cribrata, item vitro candido, quod simile crystallo est, diligenter trito ad-
mixta spica nardi. exercitu Catilinae (Sallustio).
6, Vercingetorix Gallos .................................. u t com m u n is libertatis causa arma
8. Correggi l’errore rispetto alle regole della consecutio temporum, poi traduci le se­
t . Festinare t e ..................... ne nauseae m olestia m .......................... aeger et periculose guenti frasi d’autore.
M e m e ................................
8 ............ enim e t ....................quid m a xim e................. M ulier ad rem divinam ne adsit neve videat quom odo fieret (Catone).

SCOPRI L'ERRORE
9 .................. nos certiores quid Caesar in hac r e ....................................... 2. Darius, cum ex Europa in Asiam redierit, hortantibus amicis classem quingentarum
10, Caesar, cu m aciem d erecta m ............., n o n ............. dubium quin [«c h e », + cong.] navium comparavit eique Datim praefecit et Arthaphemem (Cornelio Nepote).
media planitie in aequum ad dimicandum adversarii.......................... . 3, Disputatur in consilio a Petreio atque Afranio et tempus profectionis quaeritur, pleri-
que censebant ut noctu iter fecissent (Cesare).
6. Leggi le seguenti frasi d’autore; tieni conto delle norme della consecutio tempo- 4. Exegisti a me ut tibi scribam (Cicerone). .
rum e scegli il tempo appropriato da inserire nella subordinata di I grado al con­ 5, Ib i ex captivis Caesar cognoscit quae apud Ciceronem gerantur quantoque in periculo
giuntivo, spiegando la ragione della tua scelta, quindi traduci. Sottolinea infine i res esset (Cesare).
termini riconducibili al mondo dell’artigianato e delle merci pregiate.14
3
2
9. Traduci in latino le seguenti frasi applicando correttamente le regole della con­
1. Aspice, ut [«c o m e »] accubans v ir tuus Tyrio in toro totus immineret/immineat tihi secutio temporum. Aiutati con la scheda II lessico dell artigianato (II).
(Catullo).
2. H oc proelio facto, reliquas copias Helvetiorum ut consegui nossit/posset. pontem in 1, Cesare, avendo meditato sulle d ifficoltà dei luoghi, decise di rinviare la battaglia.
Arari faciendum curai [presente storico] atque ita exercitum traducit [presente sto­ 2 . È necessario che i tintori im m ergano le coperte nella porpora. 3. Il console si pre­
rico] (Cesare). sentò al senato per riferire sulla guerra. 4, M arco chiese se 1ambra contenesse un in­
3. B ion quidam transfuga ad regem pervenit nuntians murices ferreos in terram defo- setto. 5, Accadde che il tappeto coprisse le tessere del mosaico. 6. Cornelia non sape­
disse Dareum, qua hostem equites emissurum esse credebat, notatumque esse certo va quali gioielli indossare quel giorno. 7. Ottaviano ordina che il vino sia versato in
signo locum, ut fraus evitari a suis Oosset/notuisset (Curzio Rufo). coppe di cristallo. 8. Scrivim i quali stoffe sono state colorate di porpora. 9. Fa sì che
4. Gemmas, marmor, ebur, Tyrrhena sigilla, tabellas, argentum, vestes Gaetulo murice la casa venga munita di m olte finestre. 10. H o com prato m olte suppellettili d ambra
tinctas sunt qui non habeant/habuissent. est qui non curai habere (Orazio). per decorare la stanza.
S I N T A S S I D EL P E R I O D O le z io n e 17 La subordinazione

E S E R C IZ I

VERSIONE Traduci la seguente versione ed esegui gli esercizi richiesti nel La­
boratorio di traduzione.
SINTASSI DEL PERIODO
LA CONSECUTIO TEMPORUM ( i l ) : SUBO R D INATE D I G R A D O S U PE R IO R E A L I
I l valore d ella saggezza e d ella m o derazione
Le subordinate di grado superiore al I (II, III e IV grado) regolano il loro tempo su quello
Si vitam om nem perturbavi videmus errore et inscientià, quid est cu r dubitemus1dicere - della proposizione principale se dipendono da una sovraordinata con il verbo al participio, al ge­
et sapientiam propter voluptates expetendam esse et insipientiam propter molestias esse rundio o al gerundivo, al supino o all’infinito presente o futuro;
fugiendam? Eàdemque ratione ne temperantiam quidem propter se expetendam esse di- Es. Etiam oblivisci [sovraordinata all’infinito] Talvolta giova anche
cemus, sed quia2pacem animis afferai et eos quasi concordia quadam placet ac leniat. quid sis'interdum expedit (Pubblio Siro). dimenticare chi sei.
Temperantià est enim, quae in rebus aut expetendis autfugiendis m onet ut rationem se-
Consul metuens [sovraordinata al participio] Il console, temendo che si
quam ur. Nec enim satis est iudicare quid faciendum non faciendumve sit, sed stare
ne renovaret certamen signum rinnovasse il combattimento,
etiam oportet in eo, quod sit iudicatum. Plerìque autem, quod3, tenere atque servare id,
receptui dedit (Livio). fece suonare la ritirata.
quod ipsi statuerunt, non possunt, vieti et debilitati obiecta specie voluptatis tradunt se
libidinibus constrìngendos, nec quid eventurum sit provident ob eamque causam prop­
- della proposizione sovraordinata se questa ha il verbo aH’indicativo, al congiuntivo o all infinito
ter voluptatem et parvam et non necessariam tum in damna, tum in dedecora incurrunt,
saepe etiam legum iudiciorum que poenis obligantur. perfetto.
Es. Tu, quaeso, quid agas, ubi futurus sis, Tu, per favore, provvedi a farci sapere
(Cicerone) che cosa fai, dove andrai, come
quales res nostras Romae reliqueris,
1dubitemus: qui il verbo vale «esitare», + inf. 3quod: «poiché», + indie. cura ut sciamus [sovraordinata con hai lasciato i nostri affari a Roma.
2quia: «poiché», + cong.
verbo al congiuntivo] (Cicerone).
Satis docuisse [sovraordinata con verbo M i sembra di aver spiegato
all’infinito perfetto] videor hom inis natura abbastanza quanto la natura
L A B O R A T O R IO D I T R A D U Z I O N E
quanto omnes anteiret animantes (Cicerone). dell’uom o superi tutti gli animali.
a. In quale rapporto temporale è il congiuntivo dubitemus rispetto al verbo della prin­
cipale?
b. In quale rapporto temporale è il congiuntivo sequamur rispetto al verbo della prin­ nbA conclusione del discorso sulla consecutio, va detto che esistono alcune proposizioni subordi­
cipale m on eti Se il verbo principale fosse stato monuit, nella subordinata quale form a nate che non seguono le norme della consecutio tem porum : si tratta di proposizioni che, rispetto
avresti trova to ?............................... alla sovraordinata, non esprimono un rapporto tem porale, m a di altro tipo. Le subordinate in que­
c. In quale rapporto temporale è eventurum sit rispetto al verbo della principale p rovi­ stione sono:
dent ? Se il verbo principale fosse stato providebant, nella subordinata quale form a - le proposizioni consecutive (vedi Lezione 23, p. 354);
avresti trova to ?......................................... . - le proposizioni comparativo-ipotetiche (vedi Lezion e 25, p. 385);
le proposizioni incidentali (vedi Lezione 11, p. 180);
le proposizioni che contengono un congiuntivo imperfetto con valore potenziale o dubitativo del
passato (vedi Lezione 10, pp. 162 e 163).

nb Am m ettono poi una certa libertà nel rispetto della consecutio temporum'.
LESSICO di BASE 2 - le proposizioni concessive (vedi Lezione 25, p. 376);
I VERBI TEMATICI E ATEMATICI
- le proposizioni avversative (vedi Lezione 25, p. 390);
- le proposizioni con il congiuntivo obliquo, eventuale o dovuto ad attrazione modale (vedi in que­
Ti presentiamo una lista di verbi che incontrerai negli esercizi sulle subordinate di gra­ sta Lezione, pp. 269, 270 e 272).
do superiore al I: inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.

c r ìm ln o r ,......................................: accusare intellégo, 11. Nelle seguenti frasi sono evidenziati in grassetto i verbi (airindicativo) della
defendo,.................................. : ........................... perfero,......................................: riferire, compiere proposizione principale, della subordinata di I grado e della subordinata di II
d ic o ,........................................ : ........................... reddo,..................................... : .................. ....... grado: individuali e specifica il rapporto temporale della subordinata di II gra­
d irip io ,...................................... : fare a pezzi; sac­ s c rib o ,..................................... : ........................... do rispetto alla reggente (anteriorità, contemporaneità, posteriorità), tenendo
cheggiare sen tio,.........................................: accorgersi; rite­ conto delle norme che regolano la consecutio tem porum nelle subordinate di
discèdo, ............................................ : andarsene, nere grado superiore al I; quindi traduci.
allontanarsi s ta tilo ,.....................................: ...........................
in c è d o ,......................................: avanzare, anda­ tra d o,......................................: ............................. 1. Cognosce itinera nostra, ut statuas ubi nos verbo della princ.: .........
re avanti v iv o ,......................................: vivere visurus es (Cicerone). verbo della sub. I grado:
(bellum ) in fe r o ,.......... ........................... : m uove­ v o c o ,..................................................................... verbo della sub. II grado:
re, fare guerra rapporto fra i tem pi: .....
266 S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z i o n e 17 La subordinazione 267

E S E R C IZ I

P rim u m illud quaero quae causa Habito verbo della princ.: ............................................ Dixisti paulum tibi esse etiam nunc morae, verbo della princ.: ............................................
fuerit cu r interficere Oppianicum vellet (C i­ verbo della sub. I grado: ...... ............................ quod ego viverem (Cicerone). verbo della sub. I grado: ...................................
cerone). verbo della sub. II grado: ................................. verbo della sub. II grado: .................................
rapporto fra i tempi: ........................................ rapporto fra i tempi: ........................................

Quaesivi quae causa fuisset cu r bona non verbo della princ.: ............................................ Satis m ihi multa verba fecisse videor, quare verbo della princ.: ............................................
venissent [da veneo] (Cicerone). verbo della sub. I grado: ................................... hoc esset bellum necessarium (Cicerone). verbo della sub. I grado: ...................................
verbo della sub. II grado: ................................. verbo della sub. II grado: .................................
rapporto fra i tempi: .... .................................... rapporto fra i tempi: ........................................

Cum intellexero quid negotii sit, tum ad verbo della princ.: ............................................ Cupido incessit animos iuvenum sciscitan- verbo della princ.: ............................................
quos dies rediturus sim scribam ad te (Cice­ verbo della sub. I grado: ................................... di ad quem eorum regnum Rom anum esset verbo della sub. I grado: ...................................
rone). verbo della sub. II grado: ................................. venturum (Livio). verbo della sub. II grado: .................................
rapporto fra i tempi: ........................................ rapporto fra i tempi: ........................................

Cum cognovero ubi constiteris, ad te scri­ verbo della princ.: ............................................ l i qui a me dimissi sunt, discessisse dicun- verbo della princ.: ............................................
bam. verbo della sub. I grado: ................................... tur, ut m ihi rursus bellum inferrent (Cesare). verbo della sub. I grado: ...................................
verbo della sub. II grado: ................................. verbo della sub. II grado: .................................
rapporto fra i tempi: ........................................ rapporto fra i tempi: ........................................

12. Trasforma le frasi analizzate e tradotte nell’esercizio precedente, 14. Completa le seguenti frasi d’autore scegliendo il tempo appropriato da inserire
alle quali è stato cambiato il tempo della proposizione principale (da principale nelle subordinate di I e di II grado: tieni conto delle norme della consecutio tem­
a storico o viceversa): tieni conto che tale cambiamento si rifletterà sulla conse- porum e spiega la ragione della tua scelta. Quindi traduci.
cutio dei tempi delle subordinate di I e II grado. Poi traduci nuovamente le frasi.
1. Xerxis de adventu cum fama in Graeciam essetperiata/sit periata. Athenienses miserunt
1. Cognoscebas itinera nostra, u t ....................ubi n o s .................................... Delphos consultum, quidnam facerent/facturi sint de rebus suis (Cornelio Nepote).
2. P rim u m illud quaesivi quae causa H a b ito ...................cu r interficere O ppianicum 2. Hannibalem aiunt dixisse, cum fossam sanguine hum ano plenam videret/vidisset,
«O fo rm o s u m spectaculum !» (Seneca).
3. Quaeram quae ca u sa .......................cu r bona n o n ................................. 3. Siculi venisse tempus dicebant non iam ut commoda sua, sed ut vitam salutemque
4. Cum .................................. quid negotii .................., tum ad quos dies totius provinciae defendam/defenderem (Cicerone).
..................................scripsi ad te. 4. Lacedaemonii legatos Athenas miserunt, qu i Themistoclem absentem accusarent,
5. C u m ........................... u b i........................... . ad te scripsi. quod societatem cum rege Persarum ad Graeciam opprimendam faciat/fecisset (Cor­
nelio Nepote).
13. Nelle seguenti frasi d’autore sono evidenziati in grassetto i verbi della proposi­ 5. Tuis litterìs nihilo sum factus certior quo modo te haberes/habeas (Cicerone).
zione principale, della subordinata di I grado e della subordinata di II grado:
stabilisci il rapporto temporale della subordinata di II grado rispetto alla reg­ 15 . i'i =1;bi [*I ί I=1 Traduci la seguente versione ed esegui gli esercizi richiesti nel La­
gente (anteriorità, contemporaneità, posteriorità), tenendo presenti le norme
boratorio di traduzione.
della consecutio temporum·, quindi traduci.
I l m onte conteso
1. P. Clodius cottidie meam potentiam invidio­ verbo della princ.: ......
Eodem die, ab exploratoribus Caesar certior factus hostes sub monte consedisse m ilia
se criminabatur, cu m diceret senatum non verbo della sub. I grado
passuum ab ipsius castris od o, qualis esset natura montis et qualis in circuitu ascensus,
quod sentirei, sed quod ego vellem deceme- verbi della sub. II grado
q u i1cognoscerent, misit. Renuntiatum estfacilem esse. De tertia vigilia T. Labienum, le-
re (Cicerone). rapporto fra i tempi: ....
gatum prò praetore, cu m duabus legionibus et iis ducibus, qui iter cognoverant, sum-
2. Asarubas tradii iuxta Atlanticum mare esse verbo della princ.: .......................... m um iugum montis ascendere iubet. Ipse de quarta vigilia eodem itinere, quo hostes ie-
lacum Cephisida, quem M auri vocent Elec- verbi della sub. I grado: .................. rant, ad Helvetios contendit equitatumque om nem ante se mittit. P. Considius cu m ex­
trum ac hunc, sole excalfactum, e lim o red- verbo della sub. II grado: ................ ploratoribus praemittitur. Prima luce, cum summ us mons a Labieno teneretur, ipse ab
dere electrum fluitans (Plinio il Vecchio). rapporto fra i tempi: ....................... hostium castris non longius mille et quingentis passibus abesset, Considius equo ad-
misso ad eum accurrit, dicit montem quem a Labieno occupari voluerit, ab hostibus te­
3 . Repete memoria quam m ulti vitam tuam di- verbo della princ.: .......................... neri. Caesar suas copias in p roxim u m collem subducit, aciem instruit. Labienus, u t2erat
ripuerint, te non sentiente quid perderes verbi della sub. I grado: .................. ei praeceptum a Cassare, ne proelium comminerei, nisi ipsius copiae prope hostium cas­
(Seneca). verbo della sub. II grado: ................ tra visae essent, ut undique uno tempore in hostes impetus jieret, monte occupato nos­
rapporto fra i tempi: ....................... tro s exspectabat proelioque abstinebat. M ulto denique die3per exploratores Caesar cog-
268 S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 17 La subordinazione

E S E R C IZ I ΤΞΞ2Ε2
novit et m ontem ab suis teneri et Helvetios castra movisse et Considium tim ore perter- L A B O R A T O R IO D I T R A D U Z IO N E
ritum , quod non vidisset, prò viso sibi renuntiavisse. a. N el II periodo trovi evidenziato il congiuntivo antestaret: dopo aver stabilito il gra­
(Cesare) do di subordinazione della proposizione nella quale è inserito, spiega il suo rapporto
1qui: «delle persone affinché», + cong. "'Multo ... die: «a giorno inoltrato». temporale con la proposizione reggente.
2ut: «come». b. N el IV periodo trovi evidenziati sette congiuntivi: sottolinea quelli inseriti in pro­
posizioni subordinate di I grado e cerchia quelli inseriti in proposizioni subordinate
L A B O R A T O R IO □ ! T R A D U Z IO N E di grado superiore al I.
a. Analizza nel I periodo la parte di testo colorata (da qualis a m isti) e individua le su­ c. Spiega quale rapporto temporale c’è nel IV periodo tra le singole subordinate al
bordinate di I e di II grado; spiega quindi com e si regolano nell’uso dei tem pi le su­ congiuntivo di I grado e le principali.
bordinate di I I grado. d. Spiega quale rapporto temporale c’è tra le singole subordinate al congiuntivo di
b. Analizza i congiuntivi colorati nel V periodo (teneretur e abesset): sono i predicati di grado superiore al I e le rispettive reggenti (sovraordinate o proposizioni principali),
proposizioni di I o di II grado? Quale rapporto temporale esprimono rispetto al verbo sempre nel IV periodo.
della reggente?
c. Analizza il penultimo periodo (da Labienus ad abstinebat) aiutandoti con lo schema
ad albero che ti presentiamo. Riconduci ciascuna proposizione a ogni singola lettera.
..... ............... ............."SÌNTÀSSiDÉrPERÌODO.............. i
IΛ s u b o r d i n a z i o n e : i l c o n g i u n t i v o a l p o s t o d e l l ’ i n d i c a t i v o ( i )
A-------------------- G II. C O N G IU N TIV O O BLIQUO

Nelle proposizioni subordinate che normalmente sono costruite con l’indicativo, si può trovare il
B F congiuntivo in alcune circostanze ben precise. In particolare si può incontrare:
I - il congiuntivo obliquo;
c il congiuntivo eventuale;
I il congiuntivo caratterizzante.
D
nu In questi casi la scelta fra indicativo e congiuntivo è innanzitutto una questione di stile dettata
da particolari esigenze espressive e non da norme che regolano il funzionamento della lingua.
E
Cominciamo a esaminare il congiuntivo obliquo, detto anche soggettivo perché ‘soggettivizza’ l’azione
d. N el penultimo periodo trovi delle subordinate al congiuntivo di II, III e IV grado: espressa dal verbo, presentandola come una verità relativa, un’opinione personale, propria o altrui.
spiega i rapporti tem porali esistenti fra le subordinate e le rispettive sovraordinate Nelle subordinate normalmente costruite con l’indicativo, infatti, si trova:
(anteriorità, contemporaneità, posteriorità), poi trasforma tutto ponendo com e pro­ l’indicativo quando si vuole esprimere un dato oggettivo o riportare una circostanza di fatto;
posizione principale Labienus ... exspectat proelioque abstinet (al presente). il congiuntivo quando si vuole sottolineare il punto di vista soggettivo del parlante. Nella tradu­
zione italiana la sfumatura soggettiva del congiuntivo obliquo si può rendere aggiungendo locuzioni
come «secondo (quanto ritiene) X » ecc.
1 6. Traduci la seguente versione ed esegui gli esercizi richiesti nel L a ­
Es. Laudai Africanum Panaetius quod Panezio loda l’Africano perché
b o ra to rio d i traduzione.
fu e r it abstinens (Cicerone). (secondo lui) fu moderato.
A ristid e il ‘ giusto ’ ostracizzato da T emistocle
Arìstides, Lysimachi filius, Atheniensis, aequalis fere fu it Themistocli. Itaque cum eo de LESSICO di BASE 3
principatu contendit: namque obtrectaverunt inter se. In bis autem cognitum est, quan­ VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI
to antestaret eloquentià innocentiae. Quam quam 1enim adeo excellebat Arìstides absti-
Ti presentiamo una lista di verbi che incontrerai negli esercizi sul congiuntivo nelle su­
nentià, ut unus post h om inum memoriam, quem quidem nos audierimus, cognom ine
bordinate normalmente costruite con l’indicativo. Inserisci i paradigmi e le traduzioni
Iustus sit appellatus, tamen a Themistocle collabefactus testuld illà exilio decem anno-
mancanti.
rum multatus est. Q ui quidem, cum intellegeret reprimi concitatam m ultitudinem non
posse, cedensque animadvertisset quendam scribentem, ut patria pelleretur, quaesivisse appello,......................................: .......................... d is c o ,......................................: ........... -........
ab eo dicitur, quare id faceret aut quid Arìstides commisisset, cur tanta poenà dignus du- a rb ltror,.................................. : ........................... g e ro ,..................................... :·.......................
ceretur; cu i ille respondit se ignorare Aristiden, sed sibi non piacere, quod2 tam cupide com p a ro,......................................: ....................... g ig n o ,......................................: ....................
elaboravisset, ut praeter ceteros Iustus appellaretur. H ic decem annorum legitimam poe- con cèd o,...................................: .......................... m ir o r ,..................................... : ....................
nam non pertulit. Nam postquam Xerxes in Graeciam descendit, sexto fere anno quam conqueror, -éris, -questus sum, -quéri: lamentarsi, p ro ficis co r,......................................: partire
erat expulsus, populi scito in patriam restitutuS est. compiangere q u e ro r,..................................... : ............... .
(Cornelio Nepote) co rru m p o ,...................................: ....................... reperto,..................................... : ...............
desisto,..................................... : smettere s c io ,..................................... : .......................
1Quamquam: «sebbene», + indie.; introduce successivo tamen, «tuttavia». d ilig o ,..................................... : ...........................
una proposizione concessiva, ripresa dal 2quod: «il fatto che».
270 S I N T A S S I D E L RE R I O D O le z io n e 17 La subordinazione 271

17. Traduci le seguenti frasi d'autore sottolineando il congiuntivo obliquo; nella re­ 20. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il congiuntivo eventuale.
sa italiana specifica di chi è il punto di vista espresso. Nelle frasi 1 e 5 il con­
giuntivo obliquo è coordinato a un indicativo: illustra la differenza implicita nel­ 1. Est oratoris, quaecumque res [«argom en to »] posita sit, de ea posse dicere (Cicerone).
l’uso dei due modi. 2. Quis eum diligat quem metuat? (Cicerone). 3. Concede nihil esse bonum, nisi quod
honestum sit (Cicerone). 4. Num quam hoc ita defendit Epicurus neque Metrodorus aut
1. Hac oratione habita, princeps decima legio per tribunos m ilitu m Caesarì gratias egit, quisquam eorum, qui aut saperet aliquid aut ista didicisset (Cicerone). 5. N um quam
quod de se optim um iudicium fecisset seque ad bellum gerendum paratissimam confir- Agesilaus destitit, quibuscum que rebus posset, patriam iuvare (C ornelio Nepote).
m avit (Cesare). 2. Plato escam m alorum appellai voluntatem, quod eà videlicet homines 6. Quid de rerum natura querimur? Vita, si uti scias, longa est (Seneca).
capiantur utpisces (Cicerone). 3. Helvetii constituerunt ea, quae ad proficiscendum per-
tinerent, comparare (Cesare). 4. Adice obsonatores [«servi addetti all’acquisto delle v i­ 21. Traduci in latino le seguenti frasi prestando attenzione al congiuntivo eventuale,
v a n d e »! qui sciunt cuius rei sapor dom inum excitet, cuius delectet aspectus, quid iam evidenziato in grassetto. Aiutati anche con la scheda II lessico dell’artigianato (II).
ipsà satietate fastidiai, quid ilio die esuriat (Seneca). 5, M aiorpars mortalium, Pauline,
de naturae malignitate conqueritur, quod in exiguum aevi gignimur, quod haec tam ve- 1. Per costruire edifici i prim i Rom ani si servivano dei materiali che trovavano [=
lociter, tam rapide dati nobis temporis spada decurrant (Seneca). avessero trovato] sul posto, specialmente legno, argilla e pietra. 2. Scegli i tintori che
sappiano tingere [= lavorino] m eglio le vesti. 3. Dall’Egitto provenivano le coppe di
18. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato il verbo da rendere con cristallo che eventualmente potevano essere disposte sulle tavole dei ricchi Rom a­
il congiuntivo obliquo. Aiutati con la scheda II lessico dell’artigianato (II). ni. 4. Il mosaico, se sai sistemarlo, risulta il rivestimento più elegante per decorare i
pavimenti. 5. È proprio dell’orefice ideare qualsiasi gioiello gli venga richiesto.
t. L’ambra a Rom a fu chiamata succinus perché [usa quod], secondo Plinio, nasce dal
succo degli alberi di pino. 2. Alcuni m onili sono fatti con l’ambra perché [usa quod]
m olti credono che possa curare le malattie della gola. 3. Accade spesso che non sia 22. Ut 4 :Li DUI =1 Traduci la seguente versione nella quale ci sono due congiuntivi: in­
considerato turpe ciò che per lo più si ritiene turpe. 4. M i sono congratulato con il m o­ dividuali e stabilisci se sono eventuali.
saicista perché [usa quod] ha compiuto alla perfezione il mosaico.
A lb in o scrive in greco , m a si giustifica
19. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando il congiuntivo obliquo. Iuste venusteque admodum reprehendisse d icitu rA u lu m Albinum M. Caio. Albinus, qui
cu m L. Lucullo consul fuit, res Romanas oratione Graeca scriptitavit. In eius historìae
U n ’ antica usanza prin cipio scriptum est neminem suscensere sib i1convenire, si quid in his libris parum
Maxima diligentià maiores hunc m orem 1retinuerunt, ne quis se inter consulem etproxi- composite aut minus eleganter tum scriptum esset. «N a m su m » inquit « hom o Romanus
m um lictorem interponeret. Q ui mos adeo pertinaciter retentus est, ut Q. Fabius Maxi- natus in Latto, Graeca orario a nobis alienissima est», ideoque veniam, si quid esset er­
mus quinquies consul, v ir summae auctoritatis et ultimae senectutis, a filio consule in- rai um, postulavit.
vìtatus ut inter se et lictorem procederei, facere id noluerit. (G elilo)
Idem, a senatu legatus ad filiu m consulem Suessam Pom etiam missus, postquam2ani- 1neminem ... sibi = neminem convenire sibi suscendere; sibi è Albino stesso.
madvertit eum ad officium suum extra moenia oppidi processisse, indignatus est quod
ex X I lictoribus nemo se equo descendere iussisset, et plenus irae sedere perseveravit. ..... ....................... SINTASSI DEL PERÌODO ì
(Valerio Massimo)
LA s u b o r d i n a z i o n e : i l c o n g i u n t i v o a l p o s t o d e l l ’ i n d i c a t i v o ( i h )
1hunc morem·. di quale usanza si tratti è spie- interponeret. IL C O N G IU N TIVO CARATTERIZZANTE
gato dalla successiva proposizione ne quis ... 2postquam: «dopo che», + indie.
Si dice congiuntivo caratterizzante il congiuntivo che si trova in proposizioni dipendenti norm al­
mente costruite con l’indicativo quando si vuole focalizzare l’attenzione sulle caratteristiche di una
.............. .................... d e l p e r ìo d o .................................. ..................1 persona o, più spesso, di una categoria o gruppo di persone.
Di norma questo congiuntivo si trova dopo espressioni quali sunt qui..., adsunt qui..., reperiuntur
: i l c o n g i u n t i v o a l p o s t o d e l l ’i n d i c a t i v o ( i i )
l a s u b o r d in a z io n e
qui... («c i sono, si trovano persone ch e...»). L’italiano difficilm ente riesce a rendere la sfumatura im ­
IL C O N G IU N T IV O E V E N T U A LE
plicita in questo tipo di congiuntivo: traducilo con il semplice indicativo.
Si dice congiuntivo eventuale il congiuntivo che si trova in proposizioni dipendenti normalmente co­ Es. Sunt qui dicant, Quirites, a me Ci sono persone, Quiriti, che dicono
struite con 1indicativo quando si vuole esprimere un fatto o una circostanza presentati come even­ eiectum esse Catìlinam (Cicerone). che Catilina sia stato cacciato da me.
tuali o possibili. In queste proposizioni si trova infatti:
- l’indicativo quando si vuole esprimere un dato oggettivo o riportare una circostanza di fatto;
23. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il congiuntivo caratterizzante.
- il congiuntivo quando un fatto viene presentato (solo) com e eventuale o possibile. Nella tradu­
zione italiana il congiuntivo eventuale può essere reso mantenendo il congiuntivo.
1. Hìc, hic sunt, in nostro numero, patres conscripti, qui de huius urbis atque adeo de or-
Es. Caelius occisurus erat tum quos Celio era allora sul punto di uccidere chi avesse
bis terrarum exitio cogitent (Cicerone). 2, Sunt qui vos hortentur, ut a nobis desciscatis
invenisset (Cicerone). incontrato (= l’incontro è una possibilità). (Cesare). 3. De absolutione istius [= Verre] neque ipse iam sperai, nec populus Romanus
le z io n e 17 La subordinazione
Il S I N T A S S I D E L P E R I O D O

E S E R C IZ I

26. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sull’attrazione modale.


m etuit: de impudentia singulari, quod adest, quod respondet, sunt qui m irentur (Cicero­
ne). 4. Nave prim us in Graeciam ex Aegypto Danaus advenit; antea ratibus navigabatur
1 Chi potrebbe amare chi [c. ogg.] teme? 2. N on si è ancora trovato nessuno che sia
inventis in mari Rubro inter insulas a rege Erythra. Reperiuntur qui Mysos et Troianos
soddisfatto di quello che ha. 3. Il maestro ci ha am monito a seguire ι suoi consigli ed
priores excogitavisse in Hellesponto putent, cum transirent adversus Thracas (Plinio il
eseguire questo lavoro com e vuole lui. 4. Sei sciocco: m i esorti a com piere esperienze
Vecchio). 5. Si qui sunt qu i in hoc reo [= Verre] autpotentes aut audaces aut artifices ad
che ho già avuto e che considero inutili e dannose. S. Ignorare che cosa sia accaduto
corrum pendum iudicium velini esse, ita sint parati ut, disceptante populo Romano, me-
prim a che tu sia nato, significa \id est] rimanere sempre bambino.
cu m sibi rem videant futuram esse (Cicerone). 8. N em o umquam, neque poeta neque
orator, fu it qu i quemquam meliorem quam se arbitraretur (Cicerone).

24. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato il congiuntivo caratte­
rizzante. Aiutati anche con la scheda II lessico dell’artigianato (II).

1. C'è anche chi nega che in questi libri ci fosse conoscenza [usa scientia] delle cose di
cui si parla. 2. Non si trova chi sappia scegliere il colore adatto per tingere le stoffe e
cucire delle splendide toghe. 3, Allora esistevano degli artigiani che sapevano decora­
re con mosaici [= decoravano con m osaici] i pavimenti delle case dei Romani. 4. Ci fu
chi credette [usa l’im perfetto] che il vetro fosse stato inventato dai Fenici. 5. Esiste an­
cora chi è convinto che si debbano chiudere le finestre anche nei mesi estivi.

I_SÌNTÀSSÌ DEL PERÌODO


l ’a t t r a z i o n e m o d a l e

Si parla di attrazione modale quando, in luogo dell’atteso indicativo, si trova il congiuntivo in uiMl·
proposizione subordinata retta da una sovraordinata con il verbo al congiuntivo o all’infinito
(spec. perfetto).
A differenza di quanto accade nei casi appena esaminati (congiuntivo obliquo, eventuale e caratteriz­
zante), pare che non ci siano particolari ragioni espressive che spieghino la presenza di questo con­
giuntivo, ma solo un’esigenza di connessione e coerenza concettuale delle varie proposizioni che, tut­
te insieme, form ano un pensiero o un ragionamento unico; pertanto, il congiuntivo o l’infinito dipen­
denti ‘attraggono’ il verbo della subordinata da essi retta ponendolo al congiuntivo per indicare la coe­
sione del ragionamento. N on a caso l’attrazione modale si trova applicata solo nelle proposizioni che
sono strettamente legate alla reggente sul piano logico e non si verifica in quelle sentite com e pura­
mente accessorie.
Es. Apud Germanos mercatoribus est Presso i Germani esiste la possibilità per i
aditus ut, quae bello cep erin t [ ‘attratto’ mercanti di avere a chi vendere ciò che
I L L A T I N O E L ’E U R O P A M a t e r ia li ‘e s o t i c i ’ n e l t e m p o e n e llo s p a z i o
da vendant], quibus vendant [‘attratto’ hanno conquistato in guerra.
da habeant] habeant (Cesare). • puipara, f., «porpora». • vetruni, ri., «vetro».
• eleetram, n., «ambra»
Scito me, posteaquam in urbem ven erim (dal gì·, elektron, «ambra», leu.
Sappi che, dopo che sono giunto in città,
«che aliiru a sé»).
[ ‘attratto’ da redisse], redisse cu m sono tornato in buoni rapporti
veteribus amicis in gratiam (Cicerone). con i vecchi amici. elettricità, f. (il termine deriva porpora, f. vetro, m.
Π ALIANO
dal nome greco dell’ambra, poi
passato come prestito al latino,
25. Traduci le seguenti frasi d’autore individuando l’eventuale attrazione modale e perché l’ambra, se sfregata, si
carica negativamente).
spiegandone la presenza o l’assenza nella frase.1
5
*4
électricité, f., «elettricità». pourpre, f., «porpora». verre, m., «vetro».
: KANCESE
1. Hostes, proelio superati, statim ad Caesarem legatos de pace miserunt; obsides daturos
electricitad, f., «elettricità». porpora, f., «porpora». viàrio, m., «vetro».
esse quaeque imperavisset sese facturos esse s u n tp olliciti (Cesare). 2. Legatipetebant ut * BAGNOLO
ad eos equites, qui agmen antecessissent, Caesar praemitteret eosque pugna prohiberet purple, «porpora». glass, «vetro».
i\GLESE electricity, «elettricità».
(Cesare). 3. Caesar cohortes, quae in stationibus erant, secum proficisci iussit (Cesare).
4, Videndum est ut ea liberalitate utamur, quae prosit amicis, noceat nem ini (Cicerone). Electrizitàt, f., «elettricità». Purpur, m., «porpora». Glas, n., «vetro».
; EDESCO
5. Timeo ne Verres om nia quae fecit, impune fecerit (Cicerone).
274 S I N T A S SI P E L P E R I O D O le s i o n e 18 Le completive con ut volitivo-finale 275

Le completive con ut π

volitivo-finale «sforzarsi, cercare di» (com e studeo, tendo)·,


Es. Q u i stadium currit, eniti et contendere
debet quam maxime possit, ut vincat (Cicerone),
Chi corre nello stadio deve cercare e
sforzarsi il più possibile di vincere.
Le com pletive rette dai verba tim endi
M a cch in e e tecnologia_____ ________
«fare in m odo di» (com e effìcio);
Es. M. Crassi virtute consilioque factum est ne Grazie alla virtù e all avvedutezza di M.
SINTASSI DEL PERIODO fu g h ivi ad Messanam transire possent (Cicerone). Crasso fu fatto in m odo che i fuggitivi non
potessero passare a Messina.
LE P R O P O S IZIO N I C O M PLET IVE DI NATURA F IN A LE

Le proposizioni subordinate possono essere distinte in tre gruppi a seconda della funzione logica «pregare» (com e oro e precor), «chiedere» (com e peto e rogo), «supplicare» (com e obtestor), cioè i
che svolgono all’ interno del periodo: verba rogandi e postulandi. Questo tipo di proposizioni si può trovare anche senza ut,
- proposizioni com pletive o sostantive; Es. Heus Syre, rogai te Ctesipho ut redeas (Terenzio). Ehi Siro, Ctesifonte ti prega di tornare.
- proposizioni attributive;
Quod, iudices, ne faciatis oro obtestorque vos Vi prego, o giudici, e vi scongiuro di non
- proposizioni avverbiali o circostanziali.
(Cicerone). farlo.
Quando una proposizione svolge la funzione di un sostantivo perché com pleta il significato della pro­
«esortare» (com e hortor), «indurre, persuadere» (com e moneo e persuadeo), vale a dire i cosiddetti
posizione reggente, che altrimenti rimarrebbe incompiuto, viene definita completiva o sostantiva;
verba monendi ;
poiché in genere questo tipo di proposizione fa le veci di soggetto o di com plemento oggetto rispetto
Es. Ita lici Adherbali suadent, ut seque et oppidum Gli Italici consigliano ad Aderbale di
al verbo della reggente, prende anche il nome di proposizione soggettiva o oggettiva.
Iugurthae tradat (Sallustio). consegnare se stesso e la città a Giugurta.
Proposizioni com pletive sono per esempio le infinitive (soggettive e oggettive), che hai già studiato
«ordinare, com andare» (com e impero), vale a dire i verba iubendr,
nella Lezione 12: si tratta in questo caso di infinitive implicite in quanto il verbo è di m odo infinito,
Es. Im perai militibus Caesar ut naves faciant Cesare ordina ai soldati di costruire delle
Nelle prossime Lezioni (18-21) studierai invece le proposizioni com pletive esplicite, che hanno il ver­
bo a un m odo finito (indicativo o congiuntivo). (Cesare). navi.

Le proposizioni completive esplicite sono: «concedere, permettere» (com e perm itto e sino);
Es. H u ic consuli permissum est ut duas legiones A questo console fu permesso di arruolare
- le com pletive introdotte da ut (negazione ne), con valore finale e volitivo;
- le com pletive rette dai verba tim endi; scriberet novas (Livio). due nuove legioni.
- le completive introdotte da ut (negazione ut non), con valore consecutivo-dichìarativo;
- le completive introdotte da quod, con valore dichiarativo; «decidere, stabilire» (com e statuo) oppure espressioni impersonali che significano «è stabilito»
- le com pletive rette dai verba impediendi e recusandi; (com eplacet). Anche le proposizioni di questo gruppo si possono trovare senza ut\
- le interrogative indirette. Es. M. Calidius censebat ut Pompeius in suas M. Calidio era del parere che Pompeo
provincias proficisceretur (Cesare). partisse per le sue province.
Cominciamo a esaminare le com pletive del prim o tipo: si tratta di proposizioni che esprimono il fine, Statuitur ne sit Creta provincia (Cicerone). Si stabilisce che Creta non sia provincia.
il desiderio, 1intenzione verso cui tende 1azione espressa dal verbo della proposizione reggente: per
questo vengono definite completive di natura finale o volitive. «ottenere, meritare» (com e adipiscor e mereo);
Affini per significato alle proposizioni finali vere e proprie (vedi Lezione 23), hanno il verbo al modo Es. M erui ut fierem liber (Plauto). H o meritato di diventare libero.
congiuntivo. Per quanto riguarda il tempo, queste proposizioni esprim ono sempre un rapporto di
contemporaneità rispetto al verbo della reggente e pertanto, in linea con la consecutio temporum, espressioni impersonali che significano «è necessario » (com e oportet o necesse est) oppure «è le­
possono avere solo: cito» (com e licei).
- il congiuntivo presente in dipendenza da un tem po principale; Es. Necesse est huic ut subveniat (Terenzio). È necessario che egli venga in aiuto a
- il congiuntivo imperfetto in dipendenza da un tempo storico. costui.
Queste proposizioni com pletive sono introdotte da ut (negazione ne) e dipendono da numerosi verbi
che significano:

- «volere, desiderare, sperare» (i verba voluntatis, come volo, cupio e spero)·,


Es. Volo ut m ih i respondeas (Cicerone). Voglio che tu m i risponda.
Ut salvum vellent tyrannum sperare non poterai N on poteva sperare che volessero salvo il
(Livio). tiranno.

- «curare» (com e cu ro), «provvedere» (com e video), cioè i cosiddetti verba curandi,
Es. Vide ne me ludas (Plauto). Vedi di non prendermi in giro.
276 S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 18 Le completive con ut volitivo-finale

l=Md:Mki·

L’AUTORE» IL TESTO

L'importanza delle macchine (Vitruvio, L ’architettura, 10,1.5)

Vitruvio, vissuto a ll’epoca di Cesare e autore di un trattato dedicato all’architettura romana,


si occupa in questo passo delle invenzioni che hanno facilitato la vita dell’uomo, aiutandolo
nel trasporto di merci o nella produzione di manufatti e favorendo così il progresso in cam­
po agricolo, com m erciale e ‘industriale’.

Attendamus p rim u m inventum de neces­ C onsideriam o per prim a l’invenzione nata dalla ne­
sitate, ut vestitus, quemadm odum tela- cessità, com e i vestiti, (esaminando) in che modo,
rum organicis administrationibus conexus grazie al funzionam ento di uno strum ento, il telaio, l’In­
treccio dell’ordito con la tram a non solo dia protezi
staminis ad subtemen non m odo corpora
ne al corpo coprendolo, ma aggiunga anche la bell
tegendo tueatur, sed etiam om atus adiciat za dell’abbigliam ento. E non avremmo abbondanza
honestatem. Cibi vero non habuissemus cibo se non fossero stati inventati i gioghi e gli aratri
abundantiam, nisi tuga et aratra bubus iu- i buoi e le bestie da soma. E se non fossero stati in ogni ora, sollevandola di trenta rivò a creare il mulino (I secolo d.C.
fettuate nei porti. Vitruvio ne de­
mentisque om nibus essent inventa sucula- ventati gli argani per la torchiatura, le presse e le sbar metri circa. ca): bastò fissare tutt’intorno alla
scrive tre tipi, uno dei quali preve­
re, non avremmo potuto avere l’olio lucente e il far deva che l’argano ruotasse grazie a ruota a cassetti delle pale (pinnae),
rumque et prelorum et vectium si non fuis- della vite, e questi prodotti non si sarebbero potuti t un’enorme ruota (rota) cava in cui La vite e i! timpano in modo tale che queste, colpite
set torculariis praeparatio, neque olei nito- sportare se non fossero stati inventati i congegnim i entrava un numero variabile dj La vite o ‘chiocciola (coclea) di Ar­ dalla corrente del fiume, si mettes­
rem neque vitiu m fru ctum habere potuisse- canici dei carri o delle carrette agricole via terra e de uomini che, arrampicandosi su di chimede' (così detta perché si cre­ sero in movimento facendo girare
mus ad iucunditatem, portationesque eo- imbarcazioni via mare. essa, la facevano girare. deva fosse stata inventata dal la ruota, senza bisogno di ricorrere
grande scienziato siracusano), in­ al lavoro degli operai. Un ulteriore
rum non essent, nisi plostrorum seu serra- progresso (non prima del III secolo
La ruota per t’acqua vece, era un cilindro inclinato con
corum per terram, navicularum per aquam Diversi erano gli strumenti creati una struttura interna elicoidale in d.C.) si ottenne quando sullo stesso
inventae essent machinationes. per attingere l’acqua dal fondo cui l’acqua, raccolta in basso, risa­ asse della ruota a pale fu collocata
dei pozzi, dai canali sotterranei o liva lungo la spirale per un’altezza una seconda ruota, dentata e di­
dalle miniere e per sollevarla in che dipendeva dalla lunghezza e sposta orizzontalmente, per mette­
IM P A R IA M O S U B IT O . alto: di uno in particolare, la co­ dall’inclinazione della vite stessa. re in azione la mola che doveva
siddetta 'ruota a cassetti’ (o ‘no­ Pare che questa macchina fosse macinare il grano (mola): si ebbe
Attendamus ... tueatur, «Consideria­ tur è una proposizione completiva, co­ ria’), sono stati ritrovati diversi impiegata comunemente in agri­ così il mulino ad acqua (hydrale-
mo in che modo l’intreccio dell’ordito sì detta perché fornisce il completa­ esemplari in miniere spagnole, coltura per irrigare i campi e nelle tes), che sembra si sia diffuso mol­
con la trama dia protezione al corpo mento indispensabile al significato del portoghesi e inglesi. La macchina miniere per prosciugare le gallerie to lentamente, forse a causa del fat­
coprendolo»: quemadmodum ... tuea­ verbo della reggente (attendamus) era dotata di una ruota con un da infiltrazioni d’acqua. to che i corsi d’acqua mediterranei
diametro proporzionato all’altez­ Per irrigare orti e giardini si usava raramente hanno una portata ade­
za da raggiungere e tutt’intorno anche il timpano (tympanum), guata ad alimentare i mulini.
erano agganciati dei cassetti qua­ una grande ruota costituita da un
drati ricoperti con una mistura di cilindro cavo diviso internamente La pam pa e la pressa
pece e cera che prendeva il nome da tramezzi di legno e che era in Per svuotare le sentine e come
Cultura e civiltà
LE MACCHINE DI USO CIVILE. di zopissa: facendo girare la ruota grado di pescare una grande quan­ strumento an tincendio veniva usa­
ta la pompa idraulica (haustrum):
con la pressione dei piedi (le ruo­ tità di acqua in basso, anche se
In genere si pensa che l’economia una grande importanza nella vita stremità, a un argano e all’altra te erano, infatti, a gradini), i cas­ non di sollevarla molto in alto. pare infatti che nella Roma augu-
antica, così legata alla manodo­ materiale degli antichi. reggeva il carico (onus opondus), setti, ridiscendendo verso il bas­ Questa fu una delle macchine di stea esistesse già un corpo di pom­
pera servile, non abbia avvertito Si è calcolato che le macchine più so, versavano l’acqua nel serba­ cui si perse la memoria dopo il pieri (siphonarii) che, in caso di in­
in alcun modo l’esigenza di pro­ La gru potenti riuscissero a sollevare toio (castellum) vicino. Le imboc­ crollo dell’impero romano; riap­ cendio, portavano l’acqua necessa­
gredire, aumentando la produtti­ Nell’ambito dell’edilizia la mac­ monoliti di decine di tonnellate. cature di questi recipienti (vaso) parve poi in Europa solo in età ri­ ria per alimentare le pompe e spe­
vità e meccanizzandosi. In realtà, china più antica è probabilmente Le gru, di cui esistevano diverse erano studiate in modo tale da nascimentale, quando si ricomin­ gnere il fuoco.
nell’età imperiale si crearono le la gru: si trattava di un macchina­ varianti, venivano impiegate sia versare l’acqua raccolta più in al­ ciò a leggere l’opera di Vitruvio. Le presse (prela) servivano, invece,
premesse per una produzione di rio dotato di un’impalcatura di le­ per sollevare blocchi e colonne to possibile: pare che nell'impian­ per spremere frutti come l’uva e le
massa e, anche se non venne sem­ gno cui era appeso un sistema di nella costruzione di edifici pubbli­ to di Rio Tinto (in Spagna) otto Il mulino ad acqua olive, schiacciandoli con un piatto
pre riconosciuta, le macchine pulegge lungo le quali scorreva ci di grandi dimensioni, sia nelle coppie di ruote riuscissero a spo­ Da queste ruote studiate per solle­ posto all’estremità di una trave
(machinae) ebbero sicuramente una fune (funis) avvolta, a un’e­ operazioni di carico e scarico ef­ stare più di 10.000 litri di acqua vare e spostare masse d’acqua si ar­ che faceva da leva.
278
S I N T A S S I D E L P E R I O D O

E S E R C IZ I 1 le z io n e 18 Le completive con ut volitivo-finale 279

e. Come viene m odificata la ruota a cassetti per farne un mulino (lat.......................... )?

f , Quale altra macchina veniva usata per attingere l’acqua (lat......................................)


Ti presentiamo quattro gruppi di termini che riguardano le macchine di uso civile· dalle miniere e per irrigare campi e giardini (lat.......................................................)?
alcuni vocaboli li hai già incontrati nella scheda Le macchine di uso civile.

2. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo i termini mancanti tradotti tra


MACCHINE_______ parentesi, quindi traduci. Aiutati con la scheda II lessico delle macchine di uso
ergàta, -ae, m.: argano AZIONI___________________ | civile.
coc(h)léa, -ae, f.: chiocciola; vite funis, -is, f.: fune aquam haurlre: prelevare l’acqua
haustrum, -i, n.: pompa idraulica modiólus, -i, m.: secchiello (di 1. Ad id adfixum sit ex a e re ............................[«u n a ru ota»] habens foramen, per quod
aquam infuridère\ versare l’acqua,.
hydralétes, -ae, m.: mulino ad ac­ ruota idraulica) ..........................................[«d a l serb atoio»] in i d ........................ [ « l ’acqua»] influat
qua aquam alte tollère (o extollère)',
mola, -ae, f.: mola, macina di mu­ sollevare in alto l’acqua « (Vitruvio).
machina, -ae, f.: macchina lino 2 . Hordeum meum frictu m e t ......................................[«sotto la stessa m acina»] quas-
calco, -as, -avi, -àturn, -are: pres·
pistrinum, -i, n.: mulino onus, -iris, n.: carico, peso satum colonis proxim is venditabat (Apuleio).
sare con i piedi ;
prelum, -i, n.: pressa, torchio - 3. Per ferias potest fossas veteres tergeri, viam publicam muniri, ................[« il giardi­
orbicùlus, -i, m.: puleggia exprimo, -is, -pressi, -pressura, n o »] fodiri, pratum purgari (Catone).
rota, -ae, f.: ruota pinna, -ae, f.: pala (di mulino) -ere: spremere ;
4. Cum aqua venerit ad moenia, efficiatur ................................. [«u n serb atoio»] et
rota molàris: ruota da mulino pondus, -iris, n.: carico, peso hortum inrigàre (o irr-): irrigare il; ................................. [«a l serbatoio»] coniunctum ad recipiendam aquam triplex in-
sipho, -ónis, m.: pompa antincen­ tigillum, -i, n.: piccola trave giardino, l’orto ; missarium (Vitruvio).
dio (estintore) ignem restinguere (o opprim.ére)\i 5. ............................ [«D a ll’in cen dio»] fere tuta est Alexandria, q u o d ................................
trabs, trabis, f.: trave
tympànum, -i, n.: timpano spegnere il fuoco [«sen za im palcatura»] ac materia sunt aedificia et tectaque sunt rudere autpavim en-
trochléa, -ae, 1.: puleggia
tympànum dentàtum: ruota den­ in im um descendère: scendere in’ tis (Bellum Alexandrinum).
Zopissa, -ae, f.: miscuglio di pece e
tata basso .,
cera i
in imum revertére: tornare in basso 3. l'14;hl[»]ìl=< Traduci la seguente versione sottolineando i termini e le espressioni
COMPONENTI
PERSONAGGI _____________ ab impètu fluminispercuti: esser*’ che rimandano al mondo delle macchine di uso civile.
axis, -is, m.: asse
excubtae, -àrum adversus incen­ colpito dalla corrente del fiume
calcatura, -ae, f.: pressione, pigia­ dia (pi.), m.: pompieri Il m u l in o ad acqua
pinnas adfigére: fissare le pale
tura con i piedi Fiunt etiam in flum inibus rotae eisdem rationibus, quibus supra scriptum est. Circa ea-
opérae, -àrum, (pi.), m.: brac­ altquidplanum conlocàre: dispor· ;
castellum, -i, n.: serbatoio cianti, operai rum frontes adfiguntur pinnae, quae, cum percutiuntur ab impetu fluminis, cogunt ver-
re qualcosa orizzontalmente
contabulatio, -ónis, f.: impalcatura sari rotam, et ita modiolis aquam hauriunt et in sum m um referunt sine operarum calca­
siphonarius, -ti, m.: pompiere versor, -àris, -àtus sum, -ari: girare tura ipsius flum inis inpulsu. Eadem ratione etiam versantur hydraletae, in quibus om nia
eadem sunt, praeterquam quod1in uno capite axis tympànum dentàtum est inclusum. Id
autem ad perpendiculum conlocatum in cultrum versatur cum rota pariter. Secundum id
tympànum maius m inus2 il erri dentàtum planum est conlocatum, quod est in axe inclu­
1. Rispondi alle domande sul testo di Vitruvio e sulla scheda Le macchine di uso ci­ sum, inpellendo dentes tympani plani cogunt fieri m olarum cìrcinationem . In qua ma­
v ile - inserisci le parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico delle macchi­ china inpendens infundibulum subministrat molis frum entum et eadem versatione subi-
ne di uso civile. gitu r farina.
(Vitruvio)
a. Quale pregiudizio pesa sul m ondo antico?
1praeterquam quod: «se non fosse per il fatto che», + indie.
b, Quali esempi usa Vitruvio per convincere i suoi lettori deil’importanza delle m ac­ 2maius minus: «più o meno».
chine (lai........................................ )? indica per ogni macchina il termine latino che la
designa.........................................................
LABORATORIO Di TRADUZIONE
a. Il brano è ricco di pronomi-aggettivi determinativi: individuali.
c, A che cosa servivano le gru? b. Quali complementi sono espressi nel II periodo da ab impetu, da modiolis e da inpul­
su ?
c. Sempre nel II periodo, com e va tradotta l’espressione cogunt versarti Con quale tipo
t i Che cosa era una 'ruota a cassetti’? Come frizionava?
di verbo va resa questa perifrasi? Ci sono altre espressioni simili a questa, nel corso del
brano?
d. Individua il gerundio contenuto nel testo e specificane il caso e la funzione logica.
280 S I W T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 18 Le completive con ut volitivo-finale 1

[Ξ Ξ Η Η 1

LESSICO di BASE 1 RISCRITTURA IAdesso riscrivi le frasi dell’esercizio 4 trasportandole al tempo


I VERBI CHE REGGONO COMPLETIVE DI NATURA VOLITIVO-FINALE passato.
Ti presentiamo i principali gruppi di verbi da cui spesso dipendono proposizioni com ­
1. Necesse erat u t ...............................................................................................................
pletive di natura volitivo-finale; i verbi sottolineati possono essere seguiti anche dal
semplice congiuntivo, senza la congiunzione ut o ne. Inserisci i paradigm i e le tradu­
zioni mancanti.
2 . Ip s e ........... .....................................................................................................................

VERBA CVRANDIE AFFINI VERBA VOLUNTATIS E AFFINI 3. T ib i.................................................................................................................................


cavéo. ...............................................: badare (che, censeo,..
di) cupio, .... 4. lilZ Z Z IZ Z Z Z Z Z Z Z Z Z Z Z Z Z IZ Z Z :.....Z.7..'.
c u r o ,.....................................: cercare (che, di) decemo,
e ffic io ..................................... : fare (in m odo che, o p to ,..... 5. S ip h o n a rii.......................................................................................... i................................
di) spero, ....
fa c ìo . -is, -feci, fa ctu m , -ere: fare (in m odo che, statuo, ...
di) v o lo ,..... 6. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la proposizione completiva di na­
operam do, das, dedi, datum, dare, provvedere, cu­ tura volitivo-finale e cerchiando il verbo o l’espressione che la regge (si tratta di
VERBA MONENDI, IUBENDI E SIMILI
rare (che, di) verba curandi)·, quindi traduci.
v id è o ,........................................ : provvedere (che, c o g o ,.....................................: ....................
di) co n cèd o,.................................... : .................... 1. Efficiam ut intellegatis n ih il esse h om in i tam timendum quam invidiam (Cicerone).
h ortor. -àris, -àtus sum, -a ri: esortare (che, a) 2, Praetores operam dederunt ut im perium populi Rom ani maiestasque conservaretur (Ci­
VERBA ROGANDIE POSTULANDI_____________________ im p è ro ,......................................: ordinare cerone). 3. Facies ut tisana ferveat super ignem lentum (Apicio). 4. Rogo [«ti chiedo d i»]
fla g ìto ,......................................................... : ... m a n d o ,......................................:incaricare mane videas Plinium domi, sedefficias ne m ih i irascatur (Plinio il Giovane). 5. Fingite igi-
im petro, -as. -avi, -àtum. -are·..................... m onéo. .....................................: .................... tur cogitatione imaginem condicionis meae, si possimus [«p otessim o»] efficere ut M ilo-
obtestor. .................................. : scongiurare (che, p e rm itto ,.................................... : ..................... ; nem absolvatis (Cicerone). 8. Cavete ne periculosum superbumque sit eius vos obsecra-
di) persuadèo,........................................: persuadere} tionem repudiare (Cicerone). 7. Tu ita fac cupidus mei videndi sis (Cicerone).
o b tin é o ,......................................... : ottenere (che, convincere (che, a) i
di) p ra ecip w ,.....................................: comandare 7. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la proposizione completiva di na­
oro (e c o m p o s ti),.....................................: pregare su ad éo.......................................; consigliare, invi»'* tura volitivo-finale e cerchiando il verbo o l’espressione che la regge (si tratta di
(che, di) tare (che, di, a) verba rogandi e postulandi)·, quindi traduci.
peto, -is, -ivi, -Bum, -ére\ chiedere (per ottenere)
ESPRESSIONI IMPERSONALI
postulo. ..................................: ......... .......... 1. Legati interim ex oppido Thysdrae orant ut sibi Caesar praesidium m ittat (Bellum
p re c o r...........................................................: ... interest, -fùit, -esse: importare, interessare Alexandrinum). 2. Quàm ob rem Caesar ad Ariovistum legatos mittere voluit, qu i ab eo
q u a e ro ,.....................................: chiedere (per sa­ lice i, -ùit (licìtu m est), -ère\ essere possibile, esse­ postularent, ut aliquem locum medium utriusque conloquio deligeret (Cesare). 3. Petis ut
pere) re lecito fratris tui filiae prospiciam maritum (Plinio il Giovane). 4, Ubii, qui uni ex Transrhenanis
rogo, -as, -avi, -àtum, -are: pregare (di, che) necesse est, fuit, esse: essere necessario ad Caesarem legatos miserant, am icitiam fecerant, obsides dederant, magnopere orabant
placet, -ùit, -ère: sembrar bene, decidere ut sibi auxilium ferrei, quodgraviter ab Suebis premerentur (Cesare). 5. Flagitas me utelo-
quar (Plauto). 6. Matres familiae de m uro vestem argentumque iactabant et pectore nudo
prominentes passis manibus obtestabantur Romanos, ut sibi parcerent (Cesare). 7. Lega­
4. lilFìHillÉi'Jif:! Riscrivi le frasi dell’esercizio 2 premettendo le seguenti espres­ ti rogant Hannibalem ut exercitum propius Tarentum admoveat (Livio).
sioni, poi traduci.
8. Abbiamo riscritto le frasi dell’esercizio precedente dopo che il
1. Necesse est ut verbo principale è stato trasformato dal presente al passato e viceversa: inserisci
il verbo della proposizione completiva, scegliendo il tempo appropriato secondo
2. Ipse curai ut le regole della consecutio temporum. Quindi traduci nuovamente le frasi.

3. U b i moneo u t perferias [riscrivi trascurando posse] 1. Legati interim ex oppido Thysdrae orabant ut sibi Caesar praesid ium .........................
2. Quam ob rem Caesar ad Ariovistum legatos mittere vult, qui ab eo postulent, ut ali­
4. Efficim us ut quem locum medium utriusque c o n lo q u io ................................
3. Petivisti ut fratris tu i filia e ..................... maritum.
5. Siphonarii faciunt ut 4. Ubii am icitiam faciunt, obsides dant, magnopere orant ut Caesar sibi auxilium
1
282 S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z i o n e 18 Le completive con ut volitivo-finale 283

5. Flagitabas me u t .................................. 12. VERSIONE Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni completive
6. Matres fam ilias de m u ro vestem argentumque iactant et pectore nudo prom inentes
passis manibus obtestantur Romanos, ut s ib i............................ gruppo appartengono.
7. Legati rogaverunt Hannibalem ut exercitum propius Tarentum ...............................
M omenti della guerra contro i N ervi
9- Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la proposizione completiva di na­ Caesar cum septimam legionem, quae iuxta constiterat, item urgerì ab hoste vidisset, tri-
tura volitivo-finale e cerchiando il verbo o l’espressione che la regge (si tratta di bunos m ilitum m onuit utpaulatim sese legiones coniungerent et conversa signa in hostes
verba monendi); quindi traduci. inferrent. Quo facto cum alius alii subsidium ferrei, audacius resistere ac fortius pugnare
coeperunt. Interim milites legionum duarum quae in novissimo agmine praesidio impe-
1, Omissis om nibus rebus, Caesar celerìter pervénit Leptim ibique hortatus est omnes ut dimentis fuerant, proelio nuntiato, cursu incitato, in sum m o colle ab hostibus conspicie-
se naves consequerentur (Bellum A fricum ). 2. E t haruspices praemonuerant ut Caesar di­ bantur, et T. Labienus castrìs hostium potitus decimam legionem subsidio nostris misit.
ligentissime Iduu m M artiarum caverei diem (Velleio Patercolo). 3. Alexander duces con- (Cesare)
vocat monetque, ut regionem monstratam declinent equitemque pericu lu m edoceant
(Curzio Rufo). 4. Ille extemplo illam hortabitur ut eat, ut properet (Plauto). 5, Marcellus
13. VERSIONE Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni completive
m ilitibus persuadet, ut se recipiant in castra {Bellum Alexandrinum). 6. Graeci milites, Ji «A VτΛ1· *»Λ ____ 1 ·_ · ___ Li « L Λ 1Λ *''* 1 1
qui ad Dareum pervenerant, magnopere suadebant, ut retro abiret spatiososque Mesopo-
tamiae campos repeteret (Curzio Rufo). gruppo appartengono.

I PRIMI CONSOLI
Ί ®· lilPl’l iil i i 'Jifil Abbiamo riscritto le frasi dell’esercizio precedente dopo che il H inc consules coeperunt, prò uno rege duo. E t placuit, ne im perium longius quam an-
verbo principale è stato trasformato dal presente al passato e viceversa: inseri­ num haberent, ne per diutum itatem potestatis insolentiores redderentur, sed civiles sem-
sci il verbo della proposizione completiva, scegliendo il tempo appropriato se­ per essent, qui se post annum scirent futuros esse privatos. Fuerunt igitur anno prim o ab
condo le regole della consecutio temporum. Quindi traduci nuovamente le frasi. expulsis regibus consules L. Iunius Brutus, qui maxime egerat, ut Tarquinius pelleretur,
et Tarquinius Collatinus, maritus Lucretiae. Sed Tarquinio Collatino statim sublata est
1. Omissis om nibus rebus, Caesar celerìter pervénit Leptim ibique hortatur omnes ut se dignitas. Placuerat enim, ne quisquam in urbe maneret, qu i Tarquinius vocaretur.
naves ..................................
(Eutropio)
2. E t haruspices praemonent ut Caesar diligentissime Id u u m M a rtia ru m ...................
diem.
3. Alexander duces convocavit monuitque, ut regionem m onstrata m .............................. SINTASSI DEL PERIODO
equitemque p e ric u lu m .............................
i e p r o p o s iz io n i c o m p l e t iv e r e t t e d a i verba timendi
4. Ille extemplo illam hortabatur u t ..............., u t ...........................
5. Marcellus m ilitibus persuasit, ut s e ............................ in castra. I verba timendi (vale a dire i verbi che esprimono un tim ore o una paura, come timeo, metuo ecc.) so­
6. Graeci milites, qui ad Dareum pervenerunt, magnopere suadent, ut r e t r o ............... no seguiti da proposizioni completive al congiuntivo introdotte da:
spatiososque Mesopotamiae ca m p o s................... - ne («c h e ») quando si teme che una cosa si verifichi;
ut o ne non («ch e n o n ») quando si teme che una cosa non si verifichi.
11. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulle proposizioni completive di \ìb Se il verbo di timore è preceduto da negazione (per es. non timeo), la completiva è introdotta da ne non.
natura volitivo-finale. Aiutati anche con la scheda // lessico delle macchine di uso
civile. Γη genere queste proposizioni indicano un rapporto di contemporaneità o di anteriorità rispetto al­
l’azione espressa dalla reggente; l’uso dei tempi del congiuntivo è regolato dalla consecutio temporum.
1, Cerca di versare l’acqua più in alto possibile. 2. Andiam o anche noi dentro casa Pertanto troveremo:
ed esortiam oli ad affrettarsi. 3. A ll’architetto sem brò bene sostituire [=che fossero - il congiuntivo presente o imperfetto per la contemporaneità rispetto a un tempo principale o sto­
sostituiti] pulegge e argani. 4. Senatori, dato che devo dire qualcosa in m ia difesa
rico nella reggente;
[prò m e] e m olte cose contro M. Antonio, da una parte [alterum ] vi chiedo di ascol­ Es. Vereor ne Pompeius exercitum firm um Tem o che P om p eo non possa avere
tarm i con benevolenza, dall’altra [alteru m ] io stesso farò sì che voi ascoltiate atten­ habere non possit (C icero n e). u n forte esercito.
tamente m entre parlo [cu m + cong.] contro di lui. 5. D obbiam o fare in m odo che
tutte le ruote girin o contem poraneam ente. 6. Versata l'acqua nel canale, occorre Apparatus conterruit Campanos, ne bellum I preparativi fecero temere ai Campani che i
che i secchielli vuoti scendano verso il basso. 7. Bisogna cercare di disporre o riz ­ Rom ani inciperent (Livio). Rom ani iniziassero la guerra.
zontalm ente la ruota dentata e connetterla all’altra. 8, L’ingegnere chiese agli op e­ il congiuntivo perfetto o piuccheperfetto per l’anteriorità rispetto a un tempo principale o storico
rai di lavorare più giorni. 9. Alle [= con le] prim e fiam m e fu deciso di chiam are i nella reggente.
pom pieri per spegnere l'incendio. 10. Tu riesci a far sì che ogni azione che com pì sia Es. Vereor ne id astute fecerint (Cicerone). Temo che lo abbiano fatto con astuzia.
gradita a tutti.
N im is metuebam male ne abisses (Plauto). Temevo terribilmente che te ne fossi andato.
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 18 Le completive con ut volitivo-finale 285

LESSICO di BASE 2 15. Traduci le seguenti frasi d’autore cerchiando i verba timendi (o le espressioni af­
fini) e sottolineando le proposizioni completive che da essi dipendono.
I verba timendi
Ti presentiamo i verbi e le espressioni verbali di tim ore (verba tim endi) più frequenti. 1. Vereorne aut molestus sim vobis, iudices, aut ne ingeniis vestris videar diffidere (C i­
Inserisci i paradigmi e le traduzioni mancanti. cerone). 2. Timebas, ne in illam saevirem? (Seneca il Vecchio). 3. Q ui num quam in
acie pertim uerit, idem nunc pertim escit ne non modo ornam ento et adiumento non sit
fo rm id o ,..........................: avere paura pericùlum e s t,......... ...... : c'è pericolo che suis, sed etiam cum acerbissimo luctu dedecus aeternum miseris atque ignom iniam
metum infero, -fers, -tùli, -làtum , -ferve: incutere tim é o ,.........................: temere; (in f.) osare relinquat (Cicerone). 4. Caesar, etsi [«an ch e se», + indie.] timebat tantae m agnitudi­
timore tim or e s t,................: c’è timore ni flum inis exercitum obicere, conandum esse tamen iudicat (Cesare). 5. Haud sane
m e tù o ,........................: .............. in (m agno) timóre s u m ,................... : .............. pericu lu m est ne non Me m ortem aut optandam aut certe non timendam esse putet
metus est, fuit, esse: c’è tim ore veréor, ..... .................................: temere; (in f.) (Cicerone). 6. Periculum est piane ne tu quicquam pueriliter aut inconsulte suadeas
pavéo, -es.pavi, -ère:................... osare (Frontone). 7. N on m etuo ne is, qu i suis amplissimis fortunis nisi nobis salvis fru ì
non potest, prodat salutem suam (C iceron e). 8. M agnum in tim orem Afranius Pe-
treiusque perveniunt, ne om nino frum ento pabuloque intercluderentur, quod m ultum
14. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo la congiunzione e/o il verbo man­ Caesar equitatu valebat (Cesare). 9. Si id scelus non videi, pericu lu m est ne se stupo-
cante. ris excusatione defendat (C iceron e). 10. Cum vero scelera co n silioru m vestrorum
fraudemque legis et insidias, quae ipsi popu lo Rom ano a popularibus tribunìs plebis
1. N on possum dissimulare, iudices; timeo N on posso fingere, giudici; tem o che Gaio Ver- fiant, ostendero, pertimescam, credo, ne m ih i non liceat contra vos in contione consis­
.....C. Verres propter hanc exim iam virtù- re per questa eccellente virtù nell’arte militare tere (Cicerone).
tem in re m ilitari om nia quae fecit impune abbia fatto impunemente tutto ciò che ha fatto.
fecerìt (Cicerone). 16. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulla costruzione dei verba ti­
mendi. Aiutati con la scheda II lessico delle macchine di uso civile.
2. I l l e .....uxor resciscat.................(Plauto). Quello ha paura che la m oglie (lo ) venga a sa­
pere. 1. Temo che quel timpano non riesca [= possa] più a prelevare acqua. 2. Abbiam o avu­
3. Superioribus diebus timens Caesar, .....na- Cesare, temendo nei giorni precedenti che i no­ to paura di non arrivare in tempo. 3. Il fornaio temeva che la quantità di grano maci­
vibus nostri ................................... ...., du- stri fossero accerchiati dalle navi, aveva fatto nata dalla m ola non fosse sufficiente. 4. Il padrone temeva che la pressa non fosse in
plicem eo loco fecerat valium (Cesare). costruire in quel luogo un duplice vallo. grado di [= possa] spremere m olte olive e di funzionare senza aiuti esterni. 5. Il mio
grande tim ore era che gli ingegneri non revisionassero i congegni meccanici di quel
4. Quia vos hoc foedus non iusseritis, veretur Poiché voi non avete ordinato questo patto, mulino ad acqua. 6. Avevamo paura di non avere neppure il tem po di irrigare il giar­
Hiempsal .....satis firm u m ....... et ratum Iempsale teme che non sia abbastanza saldo e dino. 7 .1 braccianti non tem ono che quel lavoro sia troppo gravoso per loro. 8, C’era
(Cicerone). sicuro. pericolo che la macina si bloccasse improvvisamente. 9. Gli ingegneri temevano che
la fune non reggesse quel carico. 10. Tem o che la corrente del fium e non sia abba­
Si te, Catilina, interfici lusserò, credo, Se io, Catilina, darò ordine di ucciderti, credo,
stanza forte.
........................................... hoc potius om - dovrò temere piuttosto che tutte le persone
nes boni serius a me quam quisquam crude- oneste non dicano che ho agito troppo tardi e
lius factum esse dicat (Cicerone). non (piuttosto che) che nessuno dica che ho 17. Vi 4 :T11»] k
’ 14 Traduci la seguente versione cerchiando il verbo di timore e sottoli­
agito troppo crudelmente. neando la proposizione completiva che da esso dipende.

6. ...................m ehercule...... aut gravioribus Temo, per Ercole, di usare parole più pesanti I furti d i V e r r i .
verb is......quam natura ferì, aut levioribus di quanto la natura com porti o più leggere di Repeto abs te, Verres, m onum entum P. Africani. Causam Siculorum, quam suscepi, re-
quam causa postulai (Cicerone). quanto la causa richieda. linquo; iudicium de pecuniis repetundis ne sit hoc tempore, Segestanorum iniuriae ne-
glegantur: basis P Scipionis restituatur, nomen in victi imperatoris incidatur, signum
Periculum e s t.....ille te verbis obruat (Cice- C’è pericolo che quello ti sommerga di parole.
pulcherrim um Carthagine captum reponatur. Haec abs te non Siculorum defensor, non
rone).
tuus accusator, non Segestani postulant, sed is qui laudem gloriamque P Africani tuen-
8. Hasdrubal, ................................................. Asdrubale, nel timore di essere consegnato a dam conservandamque esse suscepit. N on vereor ne hoc officium meum P. Servilio iudi-
....................Scipioni, urbe excessit (Livio). Scipione, si allontanò dalla città. ci non probem, qui, cum res maximas gesserit monumentaque suarum rerum gestarum
cum maxime constituat atque in iis elaboret, profecto volet haec non solum suis posteris
Omnes labores te excipere v id e o ;................ Vedo che ti assumi tutte le fatiche; (m a) ho
verum etiam omnibus viris fortibus et bonis civibus defendenda, non spolianda impro-
....................................... (Cicerone). paura che tu non riesca a sostenerle [= non le
bis tradere.
sostenga].
(Cicerone)
10. T im e o .....in n o ce n te m ................................ Temo che tu abbia condannato un innocente.
(Seneca il Vecchio).
286 N T A S S I D E L P E R I O D O le z i o n e 18 Le completive con u t volitivo-finale 287

E S E R C IZ I
m z.
L A B O R A T O R IO D I T R A D U Z I O N E
I L L A T I N O E L ’E U R O P A I L a r u o t a e la c h i o c c i o l a n e l t e m p o e n e llo s p a z i o
a. Come spieghi il congiuntivo sit nel I I periodo? Riconosci nel testo altri congiuntivi
analoghi a questo? | L M IN iL • rota, f., «ruota». • coc(h)lea, f., chiocciola (dal greco koklias, «chiocciola», indica sia
l’animale sia la macchina usata per estrarre l’acqua).
b. Fai l’analisi dell’ultimo periodo, che ti schematizziamo in form a di albero. R icon ­
duci a ogni lettera la rispettiva proposizione, specificandone il tipo. ITALIANO ruota, f. chiocciola, f. (dal lat. tardo clocea, con metatesi, cioè scambio di
sillabe. Nell’italiano contemporaneo il termine è usato anche per
A indicare il simbolo informatico @ (abbreviazione di at, «presso»), che
I negli indirizzi di posta elettronica collega il nome dell’utente alla sua
B ‘casa’, al suo ‘domicilio’ presso il server di posta. L’origine del simbolo
I va rintracciata nel linguaggio commerciale del tardo Medioevo, dove
il segno rappresentava l'abbreviazione per indicare l’unità di misura
C
equivalente all’anfora. In seguito, nel mondo anglosassone il simbolo
è stato usato prima di un’unità monetaria con il significato di at thè
price of, «al prezzo di», o semplicemente di at, «a»; e dalla scrittura
D ---------- E ---------- F manuale il simbolo ha fatto la sua comparsa prima fra i caratteri a
stampa, poi sulle macchine da scrivere e infine sulle tastiere dei
c. N ell’ultimo periodo i gerundivi defendenda e spolianda sono usati in funzione di ag­ computer. Dall’ambito commerciale, nei primi anni Settanta, la
gettivo? Che valore assumono? Quale tipo di proposizione subordinata esprimono? chiocciola è stata scelta anche per un uso informatico, che
attualmente è senz’altro il più noto e diffuso);
(der.) cucchiaio, m. (dal lat. cochlear, «cucchiaio», derivato da cochlea
18. kI diH M u T Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni comple­ per la forma arrotondata, ‘a cucchiaio’, appunto).
tive rette da verba timendi.
FRANCESE roue, f., «ruota». escargot, m., «chiocciola, lumaca»;
(der.) cuiller o cuillère, f., «cucchiaio».
V icende d ella guerra civile
Media circiter nocte, iis qui adaquandi causa longius a castris Pom pei processerant ab SPAGNOLO rota, f., «ruota». caraeoi, m., «chiocciola»;
equitibus correptis, fit ab bis certior Caesar duces adversariorum silentio copias castris (der.) cuchara, m., «cucchiaio».
educere. Quo cognito, signum dari iubet et vasa m ilitari more conclamati. Illi, exaudito
INGLESE wheel, «ruota». snail, «chiocciola»;
clamore, veriti ne noctu confligere cogerentur aut ne ab equitatu Caesaris in angusliis te- (der.) spoon, «cucchiaio».
nerentur, iter supprim unt copiasque in castris continent. Postero die Petreius cu m pau-
cis equitibus occulte ad exploranda loca proficiscitur. H oc idem fit ex castris Caesaris: TEDESCO Rad, n., «ruota». Schnecke, f., «chiocciola»;
m ittitu r L. Decidius Saxa cu m paucis, q u i1loci naturam perspiciat. Uterque idem suis (der.) Lóffel, m., «cucchiaio».
renuntiat: V m ilia passuum intercedere2 itineris campestris, inde excipere loca aspera et
montuosa; qui p rio r has angustias occupaverit, ab hoc hostem prohiberi facile posse.

(Cesare)
1qui: «affinché», + cong.
2intercedere: come il successivo excipere, dipende da renuntiat e chiarisce idem («riferisce la stessa
cosa, e cioè che...»).

■■ -n o CI T R A D U Z I O N E
a. Individua tutti gli ablativi assoluti contenuti nel brano.
b. Il testo è ricco di infinitive: individuale.
c. La narrazione dei fatti è al presente: che valore assume questo tem po nel brano?
d. Quale costrutto riconosci in ad exploranda loca (IV periodo)?
e. A quale com plemento corrisponde il genitivo passuum (ultim o periodo)?
f. Fai l’analisi del I II periodo, che ti schem atizziam o in form a di albero. Riconduci a
ogni lettera la rispettiva proposizione, specificandone il tipo.

B
[ s i n t a s s i p e l , p e b i o d o le z io n e 19 Le completive dichiarative

Le completive dichiarative
Le com pletive con u t consecutivo-dichiarativo L’AUTORE, IL TESTO
Le com pletive con q u o d
M a cch in e e tecnologia T19 Il p r o g r e s s o : |IH bene O un male? (Lucrezio, Sulla natura, 5,1308-1309; 1341-1353)

; SINTASSI DEL PERIODO ϋ Nel V libro del suo poema Lucrezio ( I secolo a. C.) tratteggia a grandi linee una storia del ge­
nere umano e della sua evoluzione. I l concetto di progresso che ne emerge è volutamente so­
LE PROPOSIZIONI COMPLETIVE DI NATURA CONSECUTIVO-DICHIARATIVA speso tra la condanna morale (il progresso fa degenerare l ’u om o e i suoi costu m i) e l ’ammi­
Le completive di natura consecutivo-dichiarativa esprimono un fatto o una constatazione; per­ razione per l ’abilità e le capacità della mente umana.
tanto, pur essendo affini alle proposizioni consecutive (vedi Lezione 23, p. 354), hanno in realtà un va­
lore dichiarativo piuttosto che consecutivo. Temptarunt etiam tauros in moenere belli Sperim entarono anche i tori a scopi bellici e
tentarono di scagliare contro il nem ico feroci
expertique sues saevos sunt mittere in
Queste proposizioni, che sono introdotte dalla congiunzione u t (con form a negativa u t n o n o anche cinghiali [...].
[ hostis.
ut nemo, ut nihil, ut num quam ecc.), hanno il verbo al modo congiuntivo secondo le regole della con- Forse così accadde. Ma a stento sono spinto
secutio temporum, cioè: [··.] a credere che non abbiano potuto prevedere
- presente o imperfetto se l’azione è contemporanea rispetto a un tem po principale o storico nella si fu ti ut facerent. Sed vix adducor ut ante prim a e com prendere con il pensiero il terribile
reggente; non quierint animo praesentire atque danno che ne sarebbe derivato a tu tti; e potre­
sti presumere che ciò sia accaduto in qualche
- perfetto o piuccheperfetto se l’azione è anteriore rispetto a un tem po principale o storico nella [ videre,
parte dell’universo, nei diversi m ondi creati in
reggente. quam commune malum fieret foedumque, vario modo, piuttosto che in uno solo. Ma non
Tuttavia, in genere queste com pletive esprimono un rapporto di contemporaneità, per cui di solito si [ futurum; vollero com portarsi così nella speranza di vin­
trovano solo il presente o l’imperfetto.
et magis id possis factum contendere in cere, bensì per procurare dolori più atroci ai ne­
[om ni mici e morire loro stessi,'perché non si fidavano
Questo tipo di proposizioni si trova in dipendenza da:
1 tus del loro numero e non avevano armi.
in variis mundis varia ratione creatis, Le vesti furono intrecciate prim a che tessute. I
- verbi impersonali di accadimento («accade», «succede», «capita», come fit, accldit, evènit ecc.);
Es. Ita fit u t om nino nemo esse p o s s it beatus Così accade che nessuno possa essere
quam certo atque uno terrarum quolibet tessuti seguirono la com parsa del ferro poiché i
(Cicerone). assolutamente felice. [orbi. teli si preparano con il ferro, né possono pro­
Sed facere id non tam vincendi spe dursi in altro m odo gli arnesi levigati adatti, e
cioè le spole,ì fusi, i risonanti telai.
- verbi impersonali che significano «rimanere», «restare», «seguire» (com e restai, superest, relin- [voluerunt;
quii, sequitur ecc.); quam dare quod gemerent hostes, ipsique
Es. Restai u t doceam omnia, quae sint in hoc M i resta da insegnare che tutte le cose che IM P A R IA M O S U B IT O —
[perire,
mundo, h om inum causa facta esse et parata sono in questo m ondo sono state fatte e
qui numero diffidebant armisque vacabant. fitii u t facerent, «accadde che (co­
(Cicerone). predisposte per gli uomini.

- espressioni costituite dal verbo su m e da un sostantivo o un aggettivo (com e tempus est, «è tem po»;
mos est, «è costume, abitudine»; aequum est, «è giusto» ecc.).
Nexilis ante fuit vestis quam textile
[tegmen.
Textile post ferrumst, quia ferro télaparatur,
I sì) facessero» : ut facerent è una pro­
posizione completiva introdotta da
ut con valore consecutivo-dichiara­
tivo, dipendente da fu it che in que­
Es. Est mos hom inum , u t n o lin t eundem È costume degli uomini non volere che una nec ratione alia possunt tam levia gigni sto caso significa «accadde»
plurìbus rebus excellere (Cicerone). stessa persona eccella in più di una attività,
ilia ac fusi, radii, scapique sonantes.

F A C C IA M O P R A T IC A ...
Cultura e civiltà
Completa le seguenti frasi esercitandoti sulle proposizioni com pletive di natura consecutivo-dichia­ F IA C C H IN E B E L L I C H E
rativa.
; OGGETTI M ECCAN ICI
F ie rip o te s t... ille ...................[usa irascor]. Può capitare che egli si adiri.
co dell’antichità furono, infatti, le dotati, compresi i carri e le navi: le
Fieri poterai ... ille .................. [usa irascor]. Poteva capitare che egli si arrabbiasse.
Oltre all’ingegneria edile e al armi da getto e, in particolare, le triremi tradizionali - che erano
Aequum e ra t... hostes..................[usa interficio]. Era giusto che i nemici fossero uccisi.
mondo dei campi, la meccanica catapulte (catapultae) e le baliste navi a tre ordini di remi, agili e ve­
Aequum e s t... h ostes..................[usa interficio]. È giusto che i nemici siano uccisi. loci - erano infatti munite sia di
conosceva anche altri settori di (bal(l)istae), studiate le prime per
Sequitur ... nuntius fa lsu s.....[usa sum ]. N e consegue che la notizia è falsa. scagliare frecce, le altre per lan­ un rostro (rostrum), che consenti­
applicazione, primo fra tutti la
Sequebatur ... nuntius fa lsu s.....[usa sum ]. N e conseguiva che la notizia era falsa. ciare pietre contro i nemici fino a va manovre di speronamento, sia
poliorcetica (cioè l’arte di espu­
gnare le città mediante macchi­ una distanza di settecento metri. di attrezzature fissate apposita­
ne): il vero capolavoro tecnologi­ Tutti gli eserciti romani ne erano mente al corpo della nave, dalle
280 S I N T A S S I D E L P E R I O D O l e z io n e 19 Le completive dichiarative 281

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

IL LESSICO DELLE MACCHINE BELLICHE E DEGLI STRUMENTI MECCANICI

Ti presentiam o tre g ru p p i di term ini che rig u ard a n o le m acchine da g u erra e gli stru­
m enti di precisione; h ai già incontrato alcuni di questi vocaboli nella scheda M ac­
chine belliche e oggetti meccanici.

MACCHINE BELLICHE ________________________________ hydraulus, -i (pi. -la), m.: organo idraulico !

baKDista, -ae, f.: balista, lanciasassi ianùa, -ae, f.: porta \


catapulta, -ae, f.: catapulta, lanciadardi lacunar, -aris, n.: soffitto |

missile, -is, n.: proiettile laquearìa, -lum versatilla (pi.), n.: soffitto mutevole i

onager, -grì, m.: onagro solarium, -li, n.: orologio solare, meridiana |

rostrum, -i, n.: rostro theàtrum, -i, n.: teatro (meccanico)


sagitta, -ae, f.: dardo, freccia valva, -ae, f.: porta !

telum, -i, n.: arm a (d a getto), dardo, freccia


AZIONI__________________________________________________ i
tormentum, -i, n.: m acchina da guerra; proiettile
aperto, -is, -ùi, -ertum, -Ire: aprire I
(lanciato da una macchina da guerra)
quali venivano lanciati dardi o O g g e tti di p re c is io n e : num ero di giri compiuto dall’in­ crocum exprimére·. spruzzare essenza (di zafferano: |
proiettili ( tormenta o missilia) in­ gii o ro lo g i granaggio e quindi la lunghezza! usata anche per profum are le scene dei teatri) j
OGGETTI MECCANICI____________________________________
cendiari. Oltre alle macchine di grandi di­ del percorso compiuto. Pare che,)
avicula, -ae (o parva avis, -is), f.: uccellino (m ecca­ invento, -is, -véni, -ventimi, -Ire : trovare, inventare, i
mensioni esistevano oggetti di pre­ con i dovuti adattamenti, l’odome- J nico) escogitare !
L’o n a g r o cisione che erano spesso privi di tro potesse essere adoperato an»J
Verso il IV secolo d.C. cominciò a uno scopo pratico immediato, ma che per la misurazione delle d i·] cenatlo, -ónis, f.: sala da pranzo saxum (o lapldem) tacére: lanciare una pietra
diffondersi un’arma nuova, l’ona­ erano tuttavia in grado di dim o­ stanze percorse da una nave. clepsydra, -ae, f.: orologio ad acqua telum mittère: scagliare una freccia
gro (onager, alla lettera «asino sel­ strare il livello che la tecnologia an­
vatico»): si trattava di un’enorme tica poteva raggiungere. Si tratta
fons, -fontis, f.: fontana unguenta (o flores) spargere: spargere profum i (o
Autom i e simili ;
catapulta usata per lanciare massi degli orologi (horologia) ad altissi­ Già tipici della raffinata civiltà elle-! horologlum, -li, n.: orologio fiori)
come un asino selvatico che, scal­ ma precisione che facevano anche nistica, che amava stupire i suoi ■
ciando, con le zampe posteriori da calendario, come l’orologio di spettatori, a Roma gli oggetti e i so- ‘
getta sassi contro i cacciatori che Anticitera, o dei cosiddetti orologi prammobili dai congegni diverlen- j 1. Rispondi alle domande sul brano di Lucrezio e sulla scheda Macchine belliche e
Io inseguono. Questa macchina anaforici, che in età imperiale do­ ti e meravigliosi riuscirono a diven­ oggetti meccanici; inserisci le parole latine aiutandoti con la scheda II lessico del­
era costituita da due grandi travi vevano essere abbastanza diffusi tare ancora più diffusi e spettacola­
(trabes) parallele fra le quali era negli edifici pubblici. Questi singo­
le macchine belliche e degli strumenti meccanici.
ri: orologi ad acqua (clepsydrae),
fissata una lunga trave elastica al­ lari orologi funzionavano così: su organi idraulici ( hydraulia), uccel­
la cui estremità superiore era sca­ un disco di bronzo venivano rap­ a. Q u ali sono ritenuti i veri capolavori tecnologici dell’an tich ità? ..................................
lini metallici capaci di cantare,
vata una cucchiara nella quale si presentate non solo le stelle e le co­ straordinarie fontane meraviglio­
posizionavano i proiettili. N e esi­ stellazioni principali, ma anche la se e porte in grado di aprirsi da sé b. E len ca le principali m acchine belliche, specificandone il nom e latino.
stevano due versioni, una mobile posizione del sole, giorno per gior­ al soffio di una fiam m a... E poi
per le battaglie in campo aperto e no; il disco, fatto ruotare grazie a cerano teatrini automatici in cui
una fissa per gli assedi. un meccanismo nascosto, simula­ le figure, da sole, interpretavano
Anche se l’onagro avrebbe avuto va la rotazione diurna del sole, un’intera scena mitologica, con e. Descrivi u n a m acch in a di precisione a tua scelta.
fortuna nel Medioevo, continuan­ mentre una serie di fili di bronzo sipari e palchi che si alzavano e
do a essere usato con il nome di posti davanti al disco stesso rap­ abbassavano mentre sulla scena
«asinella», tuttavia l’invenzione di presentavano l’orizzonte, il meri­ venivano simulati tuoni e lampi.
questa macchina rappresentava diano e le curve delle ore locali. N on mancavano infine macchine
un’involuzione rispetto alle balli- Singolare era anche l’odometro d. Q uale visione del progresso h a Lucrezio?
capaci di spargere essenze profu­
ste: pesante e poco maneggevole (letteralmente «misuratore della mate o fiori sulle gradinate dell'an­
(habilis), più semplice e meno co­ strada, del percorso»): un ingra­ fiteatro, mentre nelle sale da pran­
stosa, era il segno evidente di co­ naggio munito di un dente ruota­ zo più lussuose della Rom a mon­
me negli ultimi secoli di vita del­ va insieme all’asse di una delle dana ruotavano soffitti ( lacunaria) e. S econ do Lucrezio, a quale scopo gli u om in i inventarono le armi?
l’impero la tecnologia, in generale, ruote del carro; contemporanea­ che cambiavano immagine a ogni
fosse regredita. mente un indicatore registrava il cambio di portata.
S I N T A S S I P E L P E R I O D O le z i o n e 18 Le completive dichiarative

E S E R C IZ I

2 . Completa le seguenti frasi d’autore inserendo i termini mancanti tradotti tra pa­ LESSICO di BASE 1
rentesi, quindi traduci. Aiutati anche con la scheda I I lessico delle m a cch in e b e lli­ VERBI CHE REGGONO COMPLETIVE DI NATURA CONSECUTIVO-DICHIARATIVA
che e degli s tru m e n ti m e cca n ici.
Ti presentiamo i verbi e le espressioni che sono spesso seguiti da proposizioni com ple­
tive di natura consecutivo-dichiarativa. Inseriscile traduzioni mancanti.
1. Pugnatum est vehementissime, sim u lq u e.............................[«la lanciadardi»] missa
a nostris turrem deiecit (Bellum Hispaniense). «RESTA», «CONSEGUE» ECC.
VERBI IMPERSONALI DI ACCADIMENTO
2. Tane nemo vidit q u e m ............................[«catapu lta»] a u t ........................ [«la bali­ accedit ut: si aggiunge che
accidit u t . ..........................
sta»] icerit (Cecilio Stazio). conseqm tur u t : ........................
contingit u t . ..........................
3. Caesar castra munire incipit diligentius, praesidia firmare copiis m a iorib u s,.............. efficìtur ut: risulta che
est ut. si dà il caso che
.................................................[«arm i da getto e macchine da guerra»] ex navibus in relinqm tur ut: resta che
evénit ut. accade che
castra comportare (.Bellum A fricum ). rellquum est ut: resta che
fieri potest ut: può accadere che, è possibile che
4. Iam oppletum oppidum e s t.........................[«d i orologi solari»], m aior pars popu li restai ut: :..........................
fit ut: avviene che
addi reptant [concordanza a senso] fame (Gellio). sequitur ut: consegue, deriva che
5. Caesar, eorum consilio probato, M arcium Crispum tribus cum cohortibus et sagittariis
........ . .................................................... [« e con parecchie macchine da gu erra»] LOCUZIONI con su m
nb N elle proposizioni infinitive l’espressione est
praesidio Thabenam m ittit (Bellum A fricum ). consuetudo est ut: è consuetudine che
ut diventa futurum esse (o fore) ut, «si darà (si sa­
rebbe dato) il caso che». lex est ut: è legge che
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i termini o le espressioni mos est ut. è abitudine, costume che
relativi al mondo delle macchine. tempus est ut: è tem po che

L’ am o re d i N ero ne pe r la tecnologia
Nero non in alia re tamen damnosior1fu ii quam in aedificando dom um a Palatio Esqui-
lias usque fecit, quam p rim o «tra nsitoriam », m ox incendio absumptam restitutamque
«a urea m » nominavit. Vestibulum eius fuit, in quo colossus CXXpedum starei ipsius effì­
gie; tanta erat laxitas, ut porticus trìplices miliarias haberet; item stagnum maris instar 4. Riscrivi le frasi dell’esercizio 2 premettendo le seguenti espres.-
erat, circumsaeptum aedificiis ad urbium speciem; rura insuper arvis atque vinetis etpas- sioni, poi traduci.
cuis silvisque vana erant, cu m multitudine om nis generis pecudum ac ferarum. In cete-
ris partibus cuncta auro lita, distincta gemmis unionum que conchis erant; cenationes la- 1. Accidit U t ..........:............................................................................................................
queatae tabulis ebumeis versatilibus erant, ut flores, fistulatis2, ut unguenta desuper spar-
gerentur; praecipua cenationum rotunda erat, quae3perpetuo diebus ac noctibus vice 2. Fieri non potest u t ..........................................................................................................
m undi circumageretur; balineae marinis erant et albulis fluentes aquis. Praeterea incoha-
bat piscinam a M iseno ad A vem um lacum contectam porticibusque conclusam, quo 3. T em pu sestu t........................... ......................................................................................
quidquid totis Bais calidarum aquarum esset converteretur; fossam ab Avem o Ostiam
usque, ut navibus nec tamen mari iretur, longitudinis per centum sexaginta milia, latitu- 4. Accedit u t .......................................................................................................................
dinis, qua4contrariae quinqueremes commearent.
5. Est u t ..............................................................................................................................
(Svetonio)

1damnosior: «prodigo».
fistulatis: riferito a tabulis. 5. RISCRITTURA Adesso riscrivi le frasi dell’esercizio precedente trasportandole al
3quae: «tale che», + cong. tempo passato.
Aqua\ «tale che per di là», + cong.
1. Accldit [indie, perf.] ut
L A B O R A T O R IO D I T R A D U Z I O N E
a. Che tipo di proposizione b u t ... haberet (II periodo)? 2. Fieri non p otu it ut
b. Che cos'è instar ? Come si costruisce?
c. Che tipo di proposizione è u t ... spargerentur (III periodo)? 3. Tempus erat ut
d. Come spieghi il genitivo calidarum aquarum (ultim o periodo)? Da quale termine è
retto? A quale com plemento corrisponde? 4. Accedebat ut
e. Che proposizione è q u o ... converteretur ?
f. .Rintraccia tutte le proposizioni introdotte da ut, spiegane di volta in volta significa­
to e funzione, specificando da quale proposizione sono rette.
Le completive dichiarative
1
S I N T A S S I _
___
___295
294 P E L P E R I Q D O le z io n e 19

14-H=hMKI·-------------

6. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la proposizione completiva di na­ 9. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulle proposizioni completive di
tura consecutivo-dichiarativa e cerchiando il verbo o l’espressione che la regge; natura consecutivo-dichiarativa. Aiutati con la scheda II lessico delle macchine
quindi traduci. belliche e degli strumenti meccanici.

i . Fit saepe u t ii qui debent non respondeant ad tempus (Cicerone). 2. Est mos hom inum 1, A quel punto accadde che tutte le frecce della settima legione venissero scagliate sui
ut nolint eundem pluribus rebus excellere (Cicerone). 3. Ex quo efficitur, ut, quod sit ho- nem ici già pronti a volgere in fuga [traduci con il participio futuro]. 2. Era consuetudi­
nestum, id sit solum bonum (Cicerone). 4. Restai ut in castra Sexti aut, si forte, B ruti nos ne presso i Greci usare meno dei Rom ani le macchine da guerra. 3. È ormai tempo di
conferamus, res odiosa et aliena nostris aetatibus, incerto exitu belli (Cicerone). 5. Si hoc andarsene da Capua. 4. Si aggiunga che a Rom a su quasi tutti gli edifici pubblici vi era­
enuntiatum « Veniet in Tusculanum H ortensius» verum non est, sequitur ut falsum sit no orologi anaforici. 5. Era consuetudine degli uomini più in vista [principes] di Rom a
(Cicerone). 6 . N on est ig itu r ut m irandum sit ea praesentiri a divinantibus, quae nus- farsi costruire sale da pranzo con soffitti girevoli e teatrini automatici per stupire gli
quam sint (Cicerone). 7. Reliquum est ut dicas de conversa oratione atque mutata (Cice­ ospiti. 8. È costume dei Rom ani valersi [= usare] delle baliste per scagliare pietre con­
rone). 8. Si esset [«fo s s e »] corpus aliquod immortale, non esset [«sa reb b e»] omne muta­ tro i nem ici nel corso degli [= durante gli] assedi. 7. A volte può succedere che la porta,
bile; ita efficitur ut omne corpus mortale sit (Cicerone). 9. Lex est ut argentarli dimidium, che si dovrebbe aprire da sé, si blocchi. 8. Il numero delle macchine da guerra aumentò.
ex eo quod debebant, solverent, creditum suum totum exigerent (Quintiliano). 10. Sequi­ (N e ) conseguì che per i Rom ani divenne più facile vincere le battaglie. 9. N on m i resta
tur ut de frum ento empio vos, iudices, doceam, m axim o atque impudentissimo furto; fru- che spiegarti come funziona questa catapulta. 10. Si dà il caso che tutte le trirem i siano
mentum emere in Sicilia debuit Verres ex senatus consulto et ex lege Terentia et Cassia fru­ state dotate di rostri e di macchine da cui si possano lanciare proiettili.
mentaria (Cicerone). 11 » Celeriter factum est ut alii eruptionibus resisterent, alii turres re-
ducerent aggeremque interscinderent, omnis vero ex castris m ultitudo ad restinguendum 1 o. Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni completive
concurreret (Cesare). 12. Lex est ut orbae, qui sint genere proxim i, iis nubant (Terenzio). di natura consecutivo-dichiarativa e cerchia il verbo o l’espressione che le regge.
13. Restai igitur ut motus astrorum sit voluntarìus (Cicerone). 14. N on potest fieri ut non
vir bonus irascatur malis (Seneca). A ndromaca e M olosso
Consuetudinis regiae fu it ut legitimam uxorem non habentes aliquam licei captivam ta-
men prò legitimam haberent, adeo ut liberi ex ipsa nati succederent. Itaque Pirrhus cap­
7- Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la proposizione completiva di na­ tivam Andromachen quasi legitimam habuit et ex ea filiu m M olosum suscepit. Postea,
tura consecutivo-dichiarativa e cerchiando il verbo o l’espressione che la resse· cum vellet Hermionem, Menelai et Helenae fìliam, Oresti iam ante desponsatam, ducere
quindi traduci.
uxorem, Orestis insidiis in tempio Delphici Apollinis occisus est. Verum moriens praece-
p it ut Andromacha, quae apud eum coniugis locum tenuerat, Heleno daretur. Inde fac­
1. Fit ut saepe aliud scribamus, aliud enuntiemus (Velio Longo). 2. Consuetudo Lusita-
tum est ut teneret regnum privigni, qui successerat patri. A quo M olosia dieta est pars
norum om n iu m est, ut sine utribus ad exercitum non eant (Cesare). 3. M ih i evènti, ut
Epiri, quam Helenus postea a fratre Chaone, quem in venatu per ignorantiam dicitur oc-
ovanspraedà onustus incederem (Plauto). 4. Mos est Syracusis ut, si qua de re ad senatum
cidisse, Chaoniam nominavit, quasi ad solacium fratris extincti.
referant, dicat sententiam qu i velit; nom inatim nemo rogatur (Cicerone). 5. Si illud quo­
que accedit, ut praetor in ea verba iudicium det, non necesse erit L. Octavio iudici cogere (M itografo Vaticano)
R Servilium Q. Catulo fundum restituere? (Cicerone). 6. Plerumque evénit, ut, quem vos
imperare iussistis, is sibi imperatorem alium quaerat (Sallustio). LABO R ATO RIO Ol TRADU ZIO NE
a. Nel brano ci sono tre proposizioni completive introdotte da ut: due sono consecutivo-di-
chiarative e una è volitivo-finale; individua quest’ultima e specifica da quale verbo è retta.
RISCRITTURA Abbiamo riscritto le frasi dell’esercizio precedente dopo che il b. N el testo c e anche una proposizione consecutiva: qual è?
verbo principale è stato trasformato dal presente al passato e viceversa: inserisci c. Che tipo di funzione svolge il participio habentes del I periodo?
il verbo della proposizione completiva, scegliendo il tempo appropriato secondo d. Qual è il soggetto del penultimo periodo (da Inde a patri)? A chi si riferisce il prono­
le regole della consecutio temporum. Quindi traduci nuovamente le frasi facendo me relativo qui? E il pronome relativo A quo con cui si apre l’ultimo periodo?
attenzione a come sono cambiati i tempi verbali del congiuntivo.3 *5 e. L’ultimo periodo contiene ben tre pronom i relativi: dòpo averli individuati, specifi­
ca per ciascuno la funzione logica svolta e il termine al quale si riferisce.
1, Factum est ut saepe a liu d ...........................t a liu d .........................
2, Consuetudo Lusitanorum om nium erat, ut sine utribus ad exercitum non 11 Traduci la seguente versione. Sottolinea la proposizione completiva
3. M ih i evènit, ut ovans praeda on u s tu s.................... di natura consecutivo-dichiarativa e cerchia il verbo che la regge, specificando a
4 . M os erat Syracusis ut, si qua de re ad senatum referrent,......................sententiam qui quale gruppo appartiene.
vellet; nom inatim nemo rogabatur.
5. Si illud quoque accedebat, ut praetor in ea verba iu d ic iu m ..............., non necesse erat L a flotta d i Cesare in b alia d ella tempesta
L. Octavio iudici cogere P. Servilium Q. Catulo fundum restituere? Eadem nocte accidit ut esset luna piena, qui dies m aritimos aestus maximos in Oceano
6. Plerum que evènit, ut, quem vos imperare iussistis, is sibi imperatorem alium efficere consuevit, nostrisque id erat incognitum . Ita uno tempore et longas naves, qui-
bus Caesar exercitum transportandum curaverat quasque in aridum subduxerat, aestus
S I N T A S S I P E L P E R I O D O le z io n e 19 Le completive dichiarative

E S E R C IZ I Ξ Ξ 2 Ξ

complebat, et onerarias quae ad ancoras erant deligatae, tempestas adflictabat, neque lil­ LESSICO di BASE 2
là nostrìs facultas aut administrandi aut auxiliandi dabatur. Compluribus navibus frac- V E R B I C H E R E G G O N O C O M P L E T IV E IN T R O D O T T E D A q u od
tis reliquae cu m essent funibus ancoris reliquisque armamentis amissis ad navigandum
inutiles, magna totius exercitus perturbatio facta est. Ti presentiamo alcuni gruppi di verbi ed espressioni che sono spesso seguiti da quod di­
chiarativo. Inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.
(Cesare)
GIUDIZI____________________ _______________________ VERBA AFFECTUUM ____________ ;_________________ _
L A B O R A T O R IO D I T R A D U Z I O N E d o le o ,.............................q u o d :..............................
bene (m ale) facto quod: .......................................
a. A quale termine si riferisce il relativo qui del I periodo? commóde (percom móde) facto quod: essere genti­ aegre (m oleste) fe ro ,...............................................
b. Che costrutto riconosci nell’espressione transportandum curaverat (II periodo)? le (m olto gentile) a; fare bene (m olto bene) a quod: sopportare a malincuore (a fatica) che
Quale tipologia di verbi viene resa in latino con questa perifrasi? gratum (pergrdtum) facto quod: fare cosa (m olto) gau dèo,............................................... quod: gio i­
c. N el II periodo le form e administrandi e auxiliandi sono gerundi o gerundivi? Da gradita a re, essere felice del fatto che
quale termine sono rette? commóde (opportune) eventi (accldit) quod: ....... laetor, ............. ...................... ...........quod: .........
d. Individua gli ablativi assoluti contenuti neH’ultimo periodo.
bene (m ale) fit quod: è un bene (m ale) che m iror, -àris, -atus sum, -ari quod: stupirsi del fat­
...................'SINTÀSSiDÈrPÉRiODO ........' " ' i l com m óde (opportune) fit quod: è una fortuna to che
LE PROPOSIZIONI COMPLETIVE DICHIARATIVE CON quod j (sfortuna) che

Le proposizioni completive introdotte da quod («c h e ») hanno valore dichiarativo e svolgono un ruo- ! «AGGIUNGERE» O «TRALASCIARE»_________________
10 m olto simile a quello delle proposizioni infinitive, rispetto alle quali spesso rappresentano un co- ' (h u c) accédit quod: (a questo) si aggiunge che
strutto alternativo. Come le infinitive, infatti, possono essere: j (h u c) adde quod: (a questo) aggiungi che*1
- soggettive se svolgono la funzione di soggetto rispetto al verbo della reggente; I
- oggettive se svolgono la funzione di com plemento oggetto rispetto al verbo della reggente. j

11verbo è generalmente all’indicativo; il congiuntivo ricorre solo se la proposizione riporta il pensie- ; 12. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la completiva dichiarativa e cer­
ro come un fatto non oggettivo bensì soggettivo (congiuntivo obliquo, vedi Lezione 17, p. 269). i chiando il verbo o l’espressione che la regge.

Le com pletive introdotte da quod sono rette da: j 1. Sane gaudeo quod te interpellavi, quoniam tam praeclarum m ihi dedisti iudicii tui tes-
- espressioni che esprimono un giudizio, come bene (o opportune, commode, percom m ode) fit quod, ' tim on iu m (Cicerone). 2. De Cicerone quod me semper rogas, ignosco tibi (Cicerone).
«capita a proposito (o opportunamente, m olto opportunamente) che»; j 3. De anim o autem meo erga rem publicam bene facis quod non dubitas (Cicerone).
Es. Percommode accldit quod non adest Accade proprio a proposito che G. Aquilio non ! 4. Accedit eo quod Varrò Murena magno opere eius causa vu lt om nia (Cicerone).
C. Aquilius (Cicerone). sia qui presente. | 5. Quam multi, quod nati sunt, queruntur! (Seneca). 6. Gratulor tibi quod ex provincia
salvum te ad tuos recepisti incolum i fama et re publica (Cicerone). 7. Molestissime fero
- verbi che significano «aggiungere» o «tralasciare», come adde (adice) quod, «aggiungi che»; m itto j
quod te, ubi visurus sim, nescio (Cicerone).
(opraeteréo) quod, «tralasciare il fatto che»; |
Es. Adde quod ingenuas didicisse artes Aggiungi il fatto che imparare le arti liberali I
13. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo l’espressione verbale indicata tra
em ollìt mores (O vidio). ingentilisce il carattere. ;
parentesi; quindi traduci.
- i cosiddetti verba affectuum (che indicano sentimenti ed em ozioni), com e gaudeo (o doleo) quod, \
«essere contento (dolersi) del fatto che», o m iror quod, «meravigliarsi del fatto che»; ' ì 1. ................................. [«s i aggiunge il fatto ch e»] nullam a me volo epistulam ad te
Es. Falso querìtur genus humanum, quod forte A torto il genere umano si lamenta di essere j sine aliquo argumento ac sententia pervenire (Cicerone).
potius quam virtute regatur [cong. governato dal caso piuttosto che dalla virtù. ! 2. ...........................[«fa i b en e»] - inquit - quod me adiuvas (Cicerone).
obliquo] (Sallustio). ! 3. Quod m ih i nihil aut non m ultum relinquis, ..............................................................
....................................... [«se i m olto gentile e (fai) cosa a me gradita] (Cicerone).
- verbi che significano «lodare» (com e laudo) e « rimproverare » (com e reprehendo)', «accusare» (c o - .! 4. .................................................[«m i stupisce m oltissim o il fatto ch e»] unum a me
me accuso) e «condannare» (com e condem no); «sbagliare» (com e fallor), «perdonare» (com e ignos- | pisciculum inspectum esse sciatis, cum iam plurim os aeque inspexerim (Apuleio).
co ) e «ringraziare» (com e gratulor). ; 5....... ....................... [«aggiungi ch e»] m ihi portento caelestum pater prodigium misit,
Es. Socrates accusatus est quod corrumperet Socrate fu accusato di corrompere i giovani. ! regni stabilimen mei, agnum interpecudes aurea clarum coma (Accio).
[cong. obliquo] iuventutem (Quintiliano). j
nb La proposizione completiva introdotta da quod può anche assumere una funzione epesegetica, ! 14. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo la proposizione completiva intro­
esplicitando un dimostrativo contenuto nella proposizione reggente. ! dotta da quod, tradotta tra parentesi; quindi traduci.
Es. Homines hoc uno p lu rim um a bestiis Gli uomini differiscono solo in questa cosa \
differunt, quod rationem habent (Cicerone), dagli animali, nel fatto che hanno la ragione. ! 1. Bene fa c is ............................................ [«a d accusarmi»]: turpiter deftciebam, perde-
bamque necessarium civitati exemplum (Quintiliano).
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z i o n e 19 Le completive dichiarative 299

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

2, Adde h u c ................................................................................................... 17. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulle proposizioni completive di­
[«ch e la lettera non potè essere recapitata in alcun m o d o »] (Cicerone). chiarative. Aiutati con la scheda II lessico delle macchine belliche e degli stru­
3. L a e to r...................................................
menti meccanici.

1, N on ti perdono il fatto che mi abbia sfidato e m i abbia reputato simile a te senza co­
[«ch e tu abbia ottenuto ogni cosa con la più grande stima e che in tutte le tue cose noscermi [usa in cogn itu m ]. 2. Sono lieto che quella battaglia si sia conclusa felice­
la fortuna abbia assecondato i m iei desideri»] (Cicerone). mente e velocemente. 3. Sbagli a credere che io sappia [= possa] usare questa balista.
4. Ego graviter ira s c o r.................................................................................................... 4. Abbiam o fatto male a dirigere i proiettili in quella direzione. 5 .1 tuoi amici ti accu­
savano di non averli invitati. 6. Sopporto a stento che tu sia afflitto [usa adficior] da un
[«ch e da tanto tempo non m i giunga una lettera da parte tu a»] (Plinio il Giovane). dolore tanto grande. 7. Si aggiunge il fatto che catapulte e balliste sono meno pesanti
5. A c c e d it....................................................................[«c h e la tua lotta è con te stes­ e più maneggevoli di una volta. 8. In quell’occasione il generale non perdonò ai solda­
so»]: onerai te quaesturae tuae fama, quam ex Bithynia optim am revexisti; onerai tes- ti che l’onagro più grande dall’ala sinistra non avesse scagliato neppure un masso.
tim on iu m p rin cip isi onerai trihunatus, praetura atque haec ipsa legatio (P lin io il 9. Aggiungi il fatto che in quel teatrino meccanico il sipario e il palcoscenico si abbas­
Giovane). sano e si alzano da sé. 10. Non m i stupisce affatto che quell’antica meridiana non se­
gua più il corso del sole.

15. IliTiVl /H.L’Jd T T ile l i i1111'lifj Leggi le seguenti frasi d’autore e poi trasforma 18. VERSIONE Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni completive
le proposizioni infinitive in completive introdotte da quod dichiarativo; quindi _1· i · .· _____ 1
-· · _____ 1 · _ 1
__ l„ ." ' 1 ------------- - —
traduci. partengono.

1a. Gaudeo tibi consilium probari meum (Cicerone). P l in io scrive a T acito


1b. Gaudeo q u o d .................................................................. Librum tuum legi et, quam diligentissime potui, adnotavi quae commutanda, quae exi-
menda esse arbitrarer. Nam et ego verum dicere adsuevi, et tu libenter audire. N u n c a te
2a. Haec tot gaudia propter me itti contigisse laetor (Terenzio).
librum m eum cum adnotationibus tuis exspecto. Quam me delectat quod usquequaque
2b. Laetor q u o d ...............................................................................
narrabitur qua concordia, simplicitate, fide vixerim us! E rit rarum et insigne, duos ho-
3a. Miratus fui, neminem venire (Plauto). mines, aetate dignitate propem odum aequales, non nullius in litteris nom inis alterum al-
3b. Miratus fu i q u o d ........................................ terius studia fovisse. Equidem adulescentulus, cum iam tu fama gloriaque floreres, te se­
qui, tibi « longo sedproximus intervallo» et esse et haberì concupiscebam. E t erant m u l­
4a. Q. Granius adiecit in dom o Pisonis venenum esse eumque gladio accinctum introi- ta clarissìma ingenia; sed tu m ihi maxime imitabilis, maxime imitandus videbaris. Quo
re curiam (Tacito). magis gaudeo, quod una nominamur. Nec desunt qui utrique nostrum praeferantur. Sed
4b. Q. Granius adiecit q u o d ............................................................................................ nos, nihil interest meà quo loco, iungimur. Vale.
(Plinio il Giovane)
5a, Dolabellam a te gaudeo p rim u m laudari, deinde etiam amari (Cicerone).
5b„ Gaudeo q u o d ............................................................................................ LA O D H A T U ftiC E·! V R A S U IiA H E
a. Che funzione svolge l’aggettivo adulescentulus nel V I periodo? È attributivo, so­
stantivato o predicativo?
16- Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la completiva dichiarativa e cer­ b. Come spieghi la presenza del congiuntivo praeferantur nella subordinata del pe­
chiando il verbo o l’espressione che la regge. nultimo periodo? Che tipo di congiuntivo è?

1, S im u l illud gaudeo, quod et aequalitas vestra et pares honorum gradus et artium stu- 19. Traduci la seguente versione. Sottolinea la proposizione completiva
diorum que quasi finitim a vicinitas tantum abest ab obtrectatione et invidia ut ea non
dichiarativa e cerchia il verbo che la regge, specificando a quale gruppo appar­
modo non exulcerare vestram gratiam, sed etiam conciliare videatur (Cicerone). 2. Tibi
tiene.
irascor atque suscenseo, quod facis ne te, ut volo, amare possim (Frontone). 3. Velim
m ih i ignoscas quod ad te scribo tam multa totiens (Cicerone). 4. Irasci me tibi scito,
L’ onestà d i E pam inonda
quod non in plerisque eius modi scriptis mecum potissim um loquarìs (Agostino). 5. Il-
Ad corporis fìrmitatem plura etiam anim i bona accesserant. Erat Epaminondas enim mo-
lud piane addendum est, quod interdum et heres suo nom ine damnatur et ideo infamis
destus, prudens, gravis, temporibus sapienter utens, peritus belli, fortis manu, anim o
fit, si in deposito vel in mandato male versatus sìt (Giustino). 6. Laetor quod sine me de­
maximo, adeo veritatis diligens, ut ne ioco quidem mentiretur. Temptata autem eius est
via rura coles (P roperzio). 7. Quid sperem, si plus in me audeant in im ic i? An exitum
abstinentia a Diomedonte Cyziceno: namque is, rogatu Artaxerxis regis, Epaminondam
Cassi Maelique exspectem? Bene facitis quod abom inam ini (Livio). 8. Officìum meum
pecunia corrum pendum susceperat. H ic magno cu m pondere auri Thebas venit et
erga Rhodonem ceteraque mea studia quae tibi ac tuis praestiti tibi, h om ini gratissimo,
M icythum adulescentulum quinque talentis ad suam perduxit voluntatem, quem tum
grata esse vehementer gaudeo (Cicerone).
Epaminondas plurìm um dìligebat. Micythus Epaminondam convenit et causam adven-
300 S N T A S S I D E L P E R I O D O D E L P E R I O D O _____________________ 301

Le completive
E S E R C IZ I

tus Diom edontis ostendit. At die D iom edonti coram «N ih U » inquit «opu s est pecunia:
nam si rex ea vult, quae Thebanis sunt utilia, gratis facere sum paratus, sin autem con­
traria, non habet auri atque argenti satis. Namque orbis terrarum divitias accipere nolo
con quin e quom lnus
praepatriae caritate. Tu quod me incognitum tentavisti tuique similem existimavisti, non La m edicina
m iror tibiqué ignosco; sed egredere propere, ne alios corrumpas, cum me non potueris. E t
tu, Micythe, argentum buie redde, aut, nisi id confestim facis, ego te tradam magistratui».

(Cornelio Nepote)
... ......... ......;"SÌNTÀSSrDÉLPERÌÒDO............ j
le p r o p o s i z i o n i c o m p l e t i v e c o n quin e quomìnus (i)
20. Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni completive i verba impediendi E recusandi
dichiarative e cerchia i verbi che le reggono, specificando a quale gruppo ap­
Proseguendo la rassegna delle proposizioni com pletive esplicite, è il momento di analizzare le subor­
partengono.
dinate introdotté dalle congiunzioni quin e quomìnus.
Queste proposizioni si trovano in dipendenza di due gruppi di verbi:
C icerone attacca A n to n io
- verbi che significano «im p ed ire» ( verba impediendi) o «rifiu tare» ( verba recusandi);
Quamquam1si interfici Caesarem voluisse crimen est, vide, quaeso, Antoni, quid tibifu tu-
- verbi che significano «dubitare» (verba dubitandi).
rum sit. Ego autem (vide quam tecum agam non inim ice) quod bene cogitavisti aliquando,
laudo; quod non indicavisti, gratias ago; quod non fecisti, ignosco. Virum res illa quaere- I cosiddetti verba impediendi (com e im pedio, «im p ed ire ») e recusandi (com e recuso, «rifiu ta rsi»)
bat. Quae res egestati et aeri alieno tuo praeter mortem Caesaris subvenire potuisset2? Ne- reggono delle subordinate introdotte da:
scio quid conturbatus esse videris: num quid subtimes ne ad te hoc crimen pertinere videa- - ne o quomìnus se il verbo della reggente non è preceduto da negazione o se non è di senso negativo,
tur? Libero te metu: nemo credei umquam; non est tuum de re publica bene mereri; habet Es. Plura ne scribam dolore U dolore m i impedisce di scrivere ancora
istius pulcherrimi facti clarissimos viros res publica auctores; ego te tantum gaudere dico, impedior (Cicerone). (lett. sono impedito di scrivere ancora dal dolore).
fecisse non arguo. Respondi maximis criminibus: nunc etiam reliquis respondendum est.. Naves vento tenébantur quomìnus II vento impediva alle navi di entrare in porto.
in portum venire possent (Cesare). (lett. le navi erano trattenute dal vento).
(Cicerone)
1Quamquam: «sebbene», + indie. 2potuisset: «avrebbe potuto». - quin o quomìnus se il verbo della reggente è negativo o se la proposizione reggente, pur non conte­
nendo negazioni, ha senso negativo (com e accade per esempio nelle interrogative retoriche).
L A B O R A T O R IO D I T R A D U Z IO N E Es. Germani retineri non poterant quin I Germani non potevano trattenersi
a. Qual è il soggetto dell’espressione crimen est del I periodo? in nostros tela conicerent (Cesare). dallo scagliare frecce contro i nostri.
b. Qual è il senso dell’espressione non est tuum nel penultimo periodo? Quale termine nec aetas impedii quomìnus studia né l’età ci impedisce
è sottinteso? teneamus usque ad ultim um di continuare gli studi
c. N el testo c’è anche una completiva retta da un verbo di timore: individuala.

Nella proposizione com pletiva il verbo è al congiuntivo ed esprime sempre un rapporto di contem­
poraneità rispetto alla reggente. Pertanto si trova:
I L L A T IN O E L ’E U RO PA L a b a l e s t r a e il m is s ile n e l t e m p o e n e l l o s p a z i o - il presente in dipendenza da un tempo principale;
| LATINO • bal(l)tsta, f., «ballista, lanciasassi» (dal gr. bàllein, • missile, n., «proiettile» (dalla stessa Es. Quo minus m ihi inim icissim us Sarò pronto ad averlo
«lanciare, scagliare»). radice di mino, «mandare»). sit non recusabo (Cicerone). come nem ico implacabile.
ITALIANO balestra, f. (la balestra, nota nel Medioevo sin dai tempi missile, m. (nelle lingue moderne il - l’imperfetto in dipendenza di un tempo storico.
della prima crociata, nacque dall’evoluzione della ballista: termine si è specializzato per indicare Es. Sententiam ne diceret recusavit (Cicerone). Si rifiutò di esprimere il proprio parere.
era usata per lanciare frecce e poteva essere di grandi o dei corpi a forma di fuso che, dotati di
piccole dimensioni, da mano o da posizione); un sistema autopropellente, sono m b Spesso prohibeo, ma in alcuni casi anche impedio, deterreo e recuso possono essere costruiti con
(der.) balistica, f. (scienza moderna che studia la traiettoria utilizzati per scopi bellici oppure per con una proposizione infinitiva (accusativo e infinito: com pletiva implicita), anziché con la com ple­
dei proiettili, soprattutto delle armi da fuoco). la navigazione spaziale). tiva introdotta da quin, quom ìnus o ne (com pletiva esplicita).
FRANCESE arbalète, f., «balestra»; missile, m., «missile».
Es. Me impedii pudor haec exquirere La vergogna mi impedisce
(der.) balistique, f., «balistica». (Cicerone). di chiedere queste cose.

SPAGNOLO ballesta, f., «balestra»; misti, m., «missile». FA C C IA M O P R A T IC A ...


(der.) balistica, f., «balistica». Completa le seguenti frasi inserendo la congiunzione appropriata.
INGLESE crossbow, «balestra»; missile, m., «missile». N ih il im p e d ii................haec faciam us. Nulla ci impedisce di fare queste cose.
(der.) ballistics, «balistica». A m or patriae im p e d ii................ Lam ore per la patria ci impedisce
TEDESCO Armbrust, f., «balestra»; haec faciam us. di fare queste cose.
Rakete, f., «missile».
(der.)BaUistik, f., «balistica».
Le completive con quin e quomTnus 303
302 s N T A S S I P E L P E R I Q D O le z io n e 2 0

E S E R C IZ I
■ A d ir a i?

*::STO

Come fare una diagnosi (Celso, La medicina, pr. 13-16).

Celso, autoredi u n ’opera enciclopedica di cu i ci è giunta solo la parte relativa alla medicina, vis­
se sotto Tiberio e, forse, fu medico egli stesso: a lui va il merito di aver sistematizzato il sapere me­
dico, tracciando un quadro chiaro ed esauriente dell ars allora praticata. Nel brano che segue
Celso spiega quali sono i princìpi cu i si attiene la prima delle tre principali scuole mediche sorte fi
a Roma, quella razionale, che mirava a u n ’indagine scrupolosa delle cause remote di ogni ma­
lattia ed era, perciò, favorevole a forme di ‘sperimentazione’come la vivisezione e l ’anatomia.
*
Ϊ,
li, qui rationalem medicinam profitentur, Coloro che professano la m edicina ‘razionale’ pongo·
haec necessaria esse proponunt: abditarum no com e necessari questi princìpi: innanzitutto la co*
et morbos continentium causarum noti- noscenza delle cause nascoste che recano in sé le
tiam, deinde evidentium; post haec etiam malattie, quindi la conoscenza delle cause manifeste,^
poi la conoscenza delle funzioni naturali e, infine, degf sembrano mescolare due tradizio­ classi più agiate, le sole che se le tempo utilizzava largamente come
naturalium actionum , novissime partium potessero permettere; a partire dai farmaci (medicamento.) le erbe (her-
organi interni. Essi chiam ano ‘cause nascoste’ quellef ni: una propriamente italica, etni­
interiorum. Abditas causas vocant, in qui- sca in particolare, caratterizzata Severi (III secolo), poi, anche la bae), che nelle forme della medici­
a proposito delle quali si cerca di capire quali siano 1
corte imperiale ebbe un medico na popolare venivano sperimentate
bus requiritur, ex quibus principiis nostra princìpi di cui si com pongono i nostri corpi, cosa ren­ da conoscenze di tipo popolare;
un’altra greca, a carattere più ufficiale (medicus Palatinus). in associazione a pratiche di tipo
corpora sint, quid secundam, quid adver- da buona la salute e cosa la renda cattiva. A loro avvi-,
Verso il IV secolo lo stato comin­ magico (probabilmente di origine
so, in effetti, chi ignora l’origine della m alattie non può scientifico, alla quale risale anche
sam valetudinem faciat. Neque enim cre- gran parte della terminologia me­ ciò a organizzare anche un siste­ etrusca): mormorando strane for­
sapere com e le si debbano curare; e non c ’è dubbio'
dunt posse eum scire, quom odo morbos cu­ ma di assistenza medica sotto l’e­ mule (carmina) sul malato (aeger),
che ci sia bisogno di una cura se l’eccesso o il difet­ dica. Questa seconda componente
si andò affermando grazie all’atti­ sempio delle province orientali, in il malanno se ne andava, obbeden­
rare conveniat, qui unde sint ignoret; neque to di uno dei quattro princìpi1 provoca la cattiva salute/
vità di medici (medici) greci prove­ cui da tempo era stata istituita la do allo scongiuro.
esse dubium quitti alia curatione opus sit, com e hanno detto certi filosofi [...]; applicherà dunque
figura del medico pubblico; da al­
il rimedio corretto chi non si sarà sbagliato sull’origine nienti per lo più dalle colonie dell’I-
si ex quattuor principiis vel superans ali- talia meridionale, i quali iniziaro­ lora ciascuna delle quattordici re- La medicina ‘popolare’
della m alattia. D’altra parte essi non contestano che giones in cui era divisa Roma ebbe Anche dopo l’avvento dei medici e
quod vel deficiens adversam valetudinem no a esercitare la professione nella
sia necessaria anche l’esperienza, ma sostengono il proprio archiatra, un medico della medicina greca, infatti, a Ro­
creai, ut quidam ex sapientiae professoribus penisola intorno alla fine del III se­
che non si sia potuti arrivare a questi dati se non a par­ eletto dai cittadini e tenuto a cura­ ma fu sempre viva l’arte ‘medica’
colo a.C. Ci volle comunque molto
dixerunt [...]; eum vero recte curaturum, tire da un ragionam ento teorico. re tutti (i poveri venivano assistiti popolare, cui si ricorreva nel caso di
tempo prima che alla figura del
quem prima origo causae non fefellerit. Ne­ gratuitamente). malanni lievi: si preparavano in ca­
medico e alla sua arte fosse ricono­
sa - o si facevano preparare dagli
que vero infìtiantur experimenta quoque es­ sciuto il dovuto apprezzamento: i
1quattro princìpi: sono i quattro elementi primordiali che, se­ Romani si mostrarono infatti piut­ Medici specialisti unguentarii o dai seplasarii - rimedi
se necessaria, sed ne ad haec quidem adi- che, in genere, consistevano di fo­
condo I filosofi presocratici, avrebbero dato origine a ogni tosto diffidenti verso i medici che, Anche nella Roma antica esisteva
tum fieri potuisse nisi ab aliqua ratione. cosa: acqua, fuoco, aria, terra. ritenuti sospetti per definizione in una distinzione paragonabile a glie o radici di piante (come il laser-
quella che esiste oggi tra medici picium, l’asfodelo, d giglio, l’ellebo­
quanto stranieri, continuarono a
IM P A R IA M O S U B IT O . essere considerati dei semplici ar­ generici e specialisti; questi ulti­ ro), di grassi animali (come il gras­
mi, però, erano in netta maggio­ so di orso, che si credeva curasse la
tigiani avidi di denaro.
neque esse d u b iu m q u in a lia cu ra tion e opus sit, «e non c e ranza. Cerano infatti medici per calvizie) o ancora di miele, pane,
dubbio che ci sia bisogno di una cura»: quin opus sit è una pro­ ogni parte del corpo (occhi, orec­ olio, aceto e pepe. Si trattava di ri­
i pazienti
posizione completiva introdotta da quin, dipendente da un’e­ chie, gola, denti ecc.) e addirittura medi che non sempre erano efficaci
Inizialmente alle loro cure (cura-
spressione verbale che indica dubbio (esse dubium) per le diverse malattie (febbre, ti­ e che in molti casi sono riconosciu­
tiones) ricorrevano solo i gladiato­
si, congiuntivite ecc.); gli speciali­ ti come privi di valore dalla medici­
ri e i soldati; ogni scuola di gladia­
sti si recavano a casa dei malati na odierna. Del resto, nella tradizio­
tori, così come ogni legione, aveva
portando con sé gli allievi perché ne popolare non solo si continuò ad
i suoi medici, che non solo curava­
Cultura e civiltà imparassero il mestiere. avere una conoscenza imperfetta
I MEDICI IMA no ferite (vulnera) e malattie (mor­
Sembra che gli oculisti (medici ocu- del corpo umano (corpus), ma ri­
bi), ma prescrivevano anche diete
La m edicina a rriv a a R om a larii) riscuotessero una certa consi­ mase salda anche la credenza che il
ci e astronomi. Il primo a farne condo alcuni, sarebbe stato non a (victus rationes) e allenamenti. So­
In origine la medicina (medicina) lo in età imperiale i medici otten­ derazione per via dei colliri (colly- cuore (cor) fosse la sede dell’intelli­
una scienza (disciplina) autonoma caso discepolo di un filosofo, De­
era considerata parte della filoso­ nero una maggiore considerazio­ ria), preparati da loro stessi con er­ genza, il fegato (iecur) dell’amore,
sarebbe stato Ippocrate, il celebre mocrito).
fia e infatti veniva praticata dai fi­ ne sociale e le loro cure vennero be o minerali frantumati in piccoli la milza (lien) del riso e i polmoni
‘padre della medicina’ vissuto in A Roma, la medicina mostra ele­
losofi, che erano anche matemati­ progressivamente riservate alle mortai. In effetti la medicina del (pulmones) dell’arroganza.
Grecia nel V secolo a.C. (e che, se­ menti di carattere eterogeneo che
I S I N T A S S I D E L P E R I O D O
le z io n e 20 Le completive con quin e quom lnus
E S E R C IZ I - r
Lj--m.dk!
2. Traduci le seguenti espressioni aiutandoti con la scheda H lessico della m edicina (I).
IL LESSICO DELLA M EDICINA (I)
l i qu i aegro corpore erant; corpus Hectoreum exsangue; m orbi corpora corripìunt; ex vul-
Ti presentiamo sei gruppi di termini che riguardano i medici e nere aeger, infirm a atque aegra valetudine; dolorem acutum atque d iu tin u m ; oculorum
la medicina; alcuni
vocaboli li hai già incontrati nella scheda / medici a Roma. medicamenta parare atque admovere; medicina ars scientiaque medendi est; modo gravi
dolore liberatus su m ; sanguinem ex naribus extrahere oportet.
MEDICINA
victus ratio, -ónis, f.: dieta (lett. AZIONI ________________ 3. L'HiHL'lLLa Traduci la seguente versione sottolineando i termini riconducibili al
ars, -artis medendi, f.: medicina modalità del vitto)
adquiesco, -is, -quiévi, -quiètum> mondo dei medici e della medicina.
(propr. arte, mestiere del m edi­
care) SALUTE E MALATTIA________
-ère: riposare
aegròto, -as, -avi, -àtum, -are: es* E sculapio , P o d alirio e M acaone
disciplina, -ae, f.: dottrina, scuola diuttnus, -a, -um: lungo
sere ammalato Apud Graecos aliquanto magis quam in ceteris nationibus medicina exculta est, ac ne
medicina, -ae, f.:. medicina febris, -is, f.: febbre apud hos quidem a prim a origine, sed paucis ante nos saeculis. Utpote cu m 1vetustissi­
auxiltum (o opem) adferre: porta·
scientta, -ae medendi, f.: medicina lévis, -is: lieve re aiuto m a auctor Aesculapius celebretur, in deorum num erum receptus est. Huius deinde duo
(propr. scienza, dottrina del me­ lippitùdo, -tnis, f.: congiuntivite fìlii Podalirius et Machaon, bello Troiano ducem Agamemnonem secuti, non mediocrem
dicare) ; “ bene valere: stare bene I
longus, -a, -um: lungo opem com m ilitonibus suis attulerunt; quos tamen Homerus non in pestilentia ncque in
extràho, -is, -traxi, -tractum, -ère·, ' variis generibus m orborum aliquid adtulisse auxilii, sed vulneribus tantum modo ferro et
MEDICI_________ - lues, -is, f.· pestilenza estrarre
medicamentis mederì solitos esse proposuit.
archiatra, -ae, m.: primo medico, m orbus, -i, m.: malattia hebéto, -as, -avi, -àtum, -are: inde·’ (Celso)
medico pubblico pestis, -is, f.: peste, pestilenza bolire, rendere insensibile
1cum: «poiché».
medicus, -i,.m.: medico salus, -utis, f.: salute medèor, -éris, -èri: curare
medtcus, -i oculartus: oculista tabes, -is, f.: tisi morbo corrtpi (pass, di corripto)I RISCRITTURA I Dopo aver tradotto la versione precedente, riscrivi il III periodo
ammalarsi inserendo un verb u m im ped iend i e la proposizione completiva da esso dipenden­
medicus, -i Palattnus: medico di vedetùdo, -inis, f.: salute
corte vulnus, -éris, n.: ferita levlter (ograviter) morbo laboràre: te; quindi ritraduci la frase.
essere leggermente (gravemente)
MEDICINE E TERAPIE________ PAZIENTI ammalato 1 Huius deinde duo filli Podalirius et Machaon, bello Troiano ducem Agamemnonem secu­
carmen, -Inis, n.: formula magica in m orbum incidere: ammalarsi ti, non mediocrem opem com m ilitonibus suis attulerunt.
acùtus, -a, -um: acuto
collyrium, -li, n.: collirio (lett. cadere nella malattia)
aeger, -gra, -grum: malato Huius deinde duo fìlii Podalirius et Machaon, bello Troiano ducem Agamemnonem secu­
curatto, -ònis, f.: cura remedium admovère: sommini­
aegrdtus, -a, -um: ammalato strare la cura ti, n o n ...........................[usa re c u s o ]........opem com m ilitonibus s u is .......................
herba, -ae, {.: erba exsanguis, -e: dissanguato; debole sangulnem premere (o sistére o
ìnnoxlus, -a, -um: innocuo, inof­ gravis, -e: grave supprimére): arrestare l’emorra­
fensivo gia 5 . kTj.=l L*ì Zl3 Traduci la seguente versione sottolineando i termini riconducibili al
lippus, -a, -um: malato di con­
medicamentum, -i, n.: medicina­ giuntivite mondo dei medici e della medicina.
sangulnem detrahere: prelevare il
le, farmaco
sanus, -a, -um: sano sangue, praticare un salasso
noxtus, -a, -um : nocivo, dannoso I l buon chirurgo
seco, -as, -avi, -àtum, -are: tagliare Esse autem chìrurgus debet adulescens aut certe adulescentiae propior; manu strenua, sta­
bili, nec um quam intremescente, eaque non minus sinistra quam dextra promptus; arie
oculorum acri claraque; animo intrepidus; misericors sic, ut sanati velit eum, quem acce-
1m ^ Sf ° ” di f Ue domande sul b ra n o I m e d ic i a R om a ; inserisci la parola mancante pit, non ut clamore eius motus vel magis quam res desiderai properet, vel minus quam ne-
aiutandoti con la scheda I I lessico della m ed icin a (I ). cesse est secet; sed perinde facìat omnia, ac si1nullus ex vagitibus alterius adfectus oriatur.
(Celso)
a. Chi fu il prim o e più importante m edico greco a fare della medicina una scienza au­
tonoma svincolandola dalla filo so fia ?................................ scienza au lac si: «come se».

b' Ì S / ! ì f 0n0 16 UnÌChe categorie sod ali che inizialm ente a Rom a si affidarono alle 6. PI =< L»J?1=1 Traduci la seguente versione sottolineando i termini riconducibili al
c. Chi era il medicus Palatinus? E Yarchiatra? ..................................................... mondo dei medici e della medicina. Quindi rispondi alle domande che trovi nel
L a b o ra to rio d i traduzione.
d. Quali ingredienti erano alla base dei rim edi popolari?
A lessandro e il medico C ritobulo ( I )
Rege in tabemaculum relato, medici lignum sagittae corpori infixae ita, ne spiculum mo-
veretur, abscidunt. Corpore deinde nudato, animadvertunt hamos inesse telo nec aliter1id
306 S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 2 0 Le completive con quin e quom ìnus

E S E R C IZ I

sine pem icie corporis extrahi posse quam ut secando vulnus augerent. Ceterum, ne se- 7. Traduci le seguenti frasi d'autore cerchiando il verbu m im p ed ien d i o recusandi e
cantes profluvium sanguinis occuparet, verebantur: quippe ingens telum adactum erat et sottolineando la proposizione completiva che da esso dipende.
penetravisse in viscera videbatur. Critobulus, inter medicos artis eximiae, sed in tanto pe-
riculo terrìtus, manus admovere metuebat, ne in ipsius caput parum prosperae curationis 1, Hostes nostros adoriti et impedire coeperunt quomìnus se in castra reciperent (Bellum
reccideret eventus. Lacrimantem eum ac metuentem et sollicitudine propem odum exan- Africum). 2. Haedui coacti erant Sequanis obsides dare et iure turando civitatem obstringe-
guem rex conspexerat: «Q u id » in quit «quodve tempus expectas et non q u a m p rim u m hoc re, sese neque obsides repetituros esse neque auxilium a populo Rom ano imploraturos ne-
dolore me saltem m oriturum liberas? An times, ne reus sis, cu m insanabile vulnus acce- que recusaturos esse, quomìnus perpetuo sub illorum dicione atque imperio essent (Cesa­
p erìm ?». At Critobulus, tandem vel fin ito vel dissimulato metu, hortari eum coepit, ut se re). 3. Quom odo nihil obstat quom ìnus et sapientia bonum sit et habens sapìentiam, sic
continendum praeberet, du m 2 spiculum evelleret: etiam levem corporis m otum noxium nihil obstat quomìnus et sapientia bonum sit et habere sapìentiam, id est sapere (Seneca).
fare3. Rex, cum adfirmavisset nihil opus esse iis, qu i semet continerent, sicut praeceptum 4. Per eum non stai, quomìnus fideicommissum praestet (Giustino). 5. Cum senatus impe-
erat, sine m otu praebuit corpus. diretur quo minus responsum equitibus Romanis redderetur, omnibus illa iniuria dolori fu ii
publicanis (Cicerone).6.At ille noctumas tenebrassibicausabaturobsistere quin clavem cu­
(Curzio R ufo)
riose absconditam repperiret (Apuleio). 7. Caesar detemtus non est quomìnus prima aciepro
'nec aliter: «non diversamente, non in altro mo- verbo è augerent). vallo instructa reliqua pars exercitus opus faceret (Bellum Alexandrinum). 8. li, quoniam
do che aumentando la ferita {vulnus), taglian- 2dum: «finché», + cong. aperte resistere non poterant, quin illa et alia talia piacere sibi faterentur, occulte per amicos
dola (secando)·»] è ripreso dal successivo quam, 3fore: infinito retto da un sottinteso dixit, inpedimentaparabant (Sallustio). 9. Germani num quam populo Romano bellum intulerunt
che introduce una proposizione comparativa (il « disse ».
neque tamen recusare poterant, si lacesserentur, quin armis contenderent (Cesare). 10. Da-
tames iis locis castra ponit, ut neque circum iri multitudine adversariorum posset neque im ­
pediti, quomìnus ipse ad dimicandum manum haberet expeditam (Aulo Irzio).
a. Individua tutti gli ablativi assoluti contenuti nel testo.
b. N el testo ci sono tre proposizioni com pletive rette da verba timendi: quali sono? 8. Traduci le seguenti frasi d’autore inserendo la congiunzione appropriata a se­
c. Quali complementi sono espressi, rispettivamente, da inter medicos e da artis eximiae conda del senso positivo o negativo della proposizione reggente.
(IV periodo)? A chi si riferisce quest’ultima espressione, a Critobulo o ai medici?
d. Quale complemento è espresso dall’ablativo hoc dolore (nel discorso diretto)? 1. Glorians apud suos Pompeius dixit non recusare se, .............nullius usus imperator
e. Che tipo di proposizione è ut se continendum praeberet (penultim o periodo)? existimaretur, si sine maxim o detrimento legiones Caesaris sese recepissent (Cesare).
f. Riscrivi le seguenti frasi riprese dal I e dal II periodo della versione inserendo la con­ 2. Caesar vel auctoritate sua atque exercitus vel recenti victoria vel nom ine populi Rom a­
giunzione appropriata richiesta dal verbum impediendi: ni deterrere potest, ............ m aior m ultitudo Germanorum Rhenum traducatur, Gal-
1. Lignum sagittae corpori infixae im pediebat.........spiculum moveretur. liamque om nem ab Ariovisti iniuria potest defendere (Cesare).
2. H am i in telo inerant et im pediebant..............id sine pem icie extraheretur. 3. Nec re c u s o ............ singula membra, dumm odo in ipso homine, consideres: non est
g. Riscrivi la seguente porzione di testo tratta dal IV periodo completando la proposi­ formonsa femina cuius crus laudatur aut brachium, sed illa cuius universa facies ad-
zione com pletiva retta dal verbum impediendi: m irationem partibus singulis abstulit (Seneca).
Critobulus im pediebatur.....m a n u s ............................. 4. Quid obstat, ............ sit beatus? (Cicerone).
h. Riscrivi la seguente porzione di testo tratta dall’ultimo periodo completando la pro­ 5. Si te dolor aut infirm itas valetudinis tuae te n u it.............ad ludos venires, fortunae
posizione com pletiva retta dal verbum recusandi: magis tribuo quam sapientiae tuae (Cicerone).
Alexander recusabat..........................se ab iis contineretur.
9. Riscrivi le frasi dell’esercizio precedente modificando i tempi
delle proposizioni principali (i tempi principali diventano storici e viceversa) e
regolando di conseguenza i tempi delle completive in base alle norme della con -
L E S S IC O di B A S E 1 secu tio tem p oru m .
| I verba im p ed iend i E recusandi

Ti presentiamo i verba impediendi e recusandi più comuni. Inserisci i paradigmi e le tra- 10. Completa le seguenti frasi con le espressioni indicate tra parentesi, quindi tra­
duzioni mancanti. duci. Aiutati con la scheda I I lessico della m ed icin a (I ).
deterréo,.................................. : distogliere | p roh ib èo ,....................................: impedire ...........................[«ch e la pestilen-
1. Deorum opibus resisti p o te s t...
impedìo, -is, -ivi, -ìtum , -Tre:...........................
za si propaghi»].
obsisto, -is, -siiti, -stìtum, -ere: opporsi, impedire resisto, -is, -siiti, -e re :........................... ................................[«a d accettare
2. Tum diximus nos non recusare
o b s to ,.................................. : impedire retinéo, -es, -ùi, -tentum, -ere: trattenere, impedire i consigli del m edico»].
o ffic io ,.................................. : opporsi ten éor..................................... ; trattenersi [«d a l manifestarti il m io dolore»],
3. Vtx teneor.................................
nb All’elenco va aggiunta anche l’espressione p er m e (le, eum ecc.) s ta i (o fit) q u o m ìn u s (+ cong.), «d i­ 4. N ih il obstabat......................... [«ch e io ricadessi nella malattia»].
pende da me (da te, da lui ecc.) che non». 5. N ih il impedire p o te s t.............. .. [«ch e questa malattia peggiori»].
le z io n e 20 Le com pletive con quin e quominus
S I N T A S S I D E L P E R I O D O

E S E R C IZ I

11. T rad u ci in latin o le segu en ti fra si esercitan d oti sulla costru zion e d ei verba im- LESSICO di BASE 2
pediendi e recusandi. A iu ta ti con la scheda II lessico della medicina (I). I verba dubitandi
Ti elenchiamo i verba dubitandi e le espressioni di dubbio (preceduti dalla n egazio n e)
1, N on posso impedire che altri siano di parere diverso dal mio. 2. Quel lieve dolore al­
più comuni in latino. Inserisci le traduzioni mancanti.
la testa ieri non mi ha lasciato [= m i ha impedito di] scrivere. 3. Quando abbiamo sa­
puto che eri malato, a stento ci siamo trattenuti dal venire da te. 4. Nulla può im pedir­ non praeterm itto q u in (o q u o m in u s ): non trala­
VERBA D U B IT A N D I _____ ________ ______ _______
m i di scegliere lo stile di vita che preferisco. 5. Il m edico si oppose a che egli ripren­ sciare di
desse l’attività senza [= non + participio presente del verbo] prim a riposare. 6. Allora dubium non est quin: non c è dubbio che nulla causa est quin: non c’è ragion e che non
la malattia ti trattenne dal presentarti in senato per la discussione della legge agraria. non dubito q u in :.............................;·■■· nullam m oram interpóno q u in : .......................
7. Dobbiam o arrestare l’emorragia, se vogliam o im pedire che muoiano tutti dissan­ suspicio non abest quin: non manca il sospetto cne
guati. 8. Niente si oppone a che tu possa velocemente guarire. 9. Sono pronto [= non nullu m tempus in term itto q u in : ............... .
m i rifiuto] a darti l’aiuto di cui hai bisogno. 10. Vorrei che la tua attività non ti avesse ALTRE ESPRESSIONI________________________ _______
im pedito di scrivermi com e stavi. praeterire non possum qu in : non poter fare a m e­
facere non possum quin: non poter fare a meno di
fieri non potest q u in : non si può fare a meno di no di
VERSIONE Traduci la segu en te version e s otto lin ea n d o il verbum impediendi e silentlo praeterire non p ossu m quin: non poter
nihil in te rn in o quin: non trascurare nulla (= tare
la p ro p o s izio n e c o m p le tiv a d a esso d ipen den te. E vid en zia i term in i ric o n d u c i­ passare sotto silenzio che
di tutto) per u
b ili al m o n d o d e i m e d ic i e d ella m edicin a. non m u ltum (o m in im u m , paulum , n ih il) abest vix (o aegre) abstinéo quin: trattenersi a stento dal
vix (o aegre) me retinéo quin : ................ ...........
q u in :.............................
A lessandro e il medico C ritobulo ( I I )
Igitur, patefacto latius vulnere et spiculo evolso, ingens vis sanguinis manare coepit lin-
quique anim o rex et caligine oculis offusa velut m oribundus extendi. Cumque proflu-
viu m medicamentis frustra inhiberent, clam or sim ul atque ploratus am icorum oritu r re- 13. T rad u ci le segu enti frasi d ’ au tore cerch ian d o il v e rb o o l’esp ression e d i d u b b io e
gem expiravisse credentium. Tandem constìtit sanguis, paulatimque anim um recepii et sotto lin ea n d o la p ro p o s izio n e c o m p le tiv a che da esso d ip en e.
circumstantes coepit agnoscere. Toto eo die ac nocte, quae secata est, armatus exercitus
regiam obsedit nec prius recesserunt quam compertum est Alexandrum somno paulisper ...... 7 N on abest suspicio - ut Helvetii arbitrantur - quin Orgetorix sibi m o rtem con scive-
adquiescere. Rex V II diebus, curato vulnere necdum obductà cicatrice, cum audivisset rit (Cesare). 2. Tum vero Caesar dubitandum non esse existimavit, quin ad Belgas pro-
convaluisse apud barbaros fam am mortis suae, duobus navigiis iunctis statui in me­ ficisceretur (Cesare). 3. Facere non p otu i quin tibi et sententiam et volun ta tem decla-
dium undique conspicuum tabemaculum iussit, ex quo se ostenderet perisse credenti- rarem meam (Cicerone). 4. N on dubito quin, tametsi [«seb b en e», + in die.] nullus in
bus. Secundo deinde amne defluxit aliquantum intervalli a cetera classe praecipiens, ne te sensus humanitatis, nulla ratio um quam fu it religioms, n u n cta m en in m etu pen-
pulsus rem orum ei adhuc perinvalido impedirei quom inus quiesceret. culoque tuo tuorum tibi scelerum veniat in mentem (Cicerone), a. Prorsus n ih il abest
(Curzio Rufo) quin sim miserrimus (Cicerone). 6. Praeterire non p otu i quin et senberem ad te gra­
s s o n e agerem (Cesare). 7. Hostes occursant portis, ingeruntprobra; aegre abstinent
SINTASSI 'DEL PERÌODO quin c a s ta oppugnent (L ivio). 8. Cum id audivissemus, nullam m oram interponen-
dam esseputavimus quin videremus hom inem n ob iscu m et studus eisdem et vetusta-
l e p r o p o s i z i o n i c o m p l e t iv e c o n quin e quominus ( i l ) te am icitiae coniun ctu m (Cicerone). 9. Legionis nonae et decimae m ih te s tra n s ire fu -
i verba dubitarteli ™ r n n o n dubitaverunt (Cesare). 10. D ico dubitare vos non debmsse quin Caecinae fac-

I verbi e le espressioni verbali che indicano un d u b b io all’interno di una frase n egativa (non dubito,
non est dubium ecc.) o di un’in te rro ga tiv a re to ric a (quis dubitai... ?) vogliono dopo di sé una propo­
sizione com pletiva al con giu n tivo introdotta da quin («c h e »), I te m p i seguono le norme della conse·
cutio temporum. 14 . Q E E H n i m a T rad u ci la segu en te fra s e d ’ au tore in se re n d o il te m p o a p p ro ­
Es. N on dubito quin tuorum tibi scelerum N on dubito che ti ven gano p ria to secon d o le in d ic a zio n i d e llo schem a.
veniat in mentem (Cicerone). in mente i tuoi delitti.
Haud dubium erat quin cu m Aequis Non c’era dubbio che uno dei consoli a. p ro p o s izio n e p n n cipaie: lem pu
T R A D U Z IO N E IT A L IA N A
alter consulum bellum gereret (Livio). dovesse p o rta re guerra agli Equi. FR ASE L A T IN A
N on dubito di accontentarvi 1
C O N T E M P O R A N E IT À
nb II verbo dubito seguito da in fin ito (anziché da quin e il congiuntivo) ha il valore di «esitare». [usa satisfacio], giudici.
Hanno la stessa costruzione dei verba dubitandi anche alcune espressioni di form a negativa com e fa- N on dubito quin vobis
A N T E R IO R IT À
cere non possum quin, «non poter fare a meno di», e non multum abest quin, «non mancare molto
<;atis fecerim. iudices (Cicerone).
che» (vedi la scheda Lessico di base 2 in questa Lezione). ---------------- ;------- — N on dubito che vi
Es. Antonius facere non poterai quin iis Antonio n on p oteva fa re a m en o d i obbedire a P O S T E R IO R IT À
accontenterò, giudici.
litteris parerei (Cicerone). quella lettera.
310 S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 20 Le completive con quin e quom ìnus 311

E S E R C IZ I

b, proposizione principale: tempo storico Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulla costruzione dei verba dubi-
F R AS E L A T IN A T R A D U Z IO N E IT A L IA N A tandi. Aiutati con la scheda II lessico della medicina (I).
C O N T E M P O R A N E IT À Non dubitavo di accontentarvi,
1, Poco mancò che Paolo, a lungo gravemente malato, morisse per quella ferita ripor­
giudici.
tata in guerra. 2. Non c’è ragione di temere il rimedio prescritto dal medico. 3. Nessuno
dubita che la filosofia sia la medicina dellam m o. 4. Non vi era dubbio che ci fosse bi­
A N T E R IO R IT À
N on dubitavo di avervi sogno di un salasso. 5. N on posso fare a meno di chiederti ogni giorno se ti senti meglio.
accontentati, giudici. 6. La febbre non mi impedì di venire da te, né tuttavia trascurai nulla per guarire al più
presto. 7. Cesare non dubitava che i Boi alla prima occasione avrebbero infranto i pat­
P O S T E R IO R IT À ti e si sarebbero uniti agli altri Galli. 8. N on poteva in alcun modo accadere che si ri­
N on dubitavo che vi avrei
sparmiasse Cleone. 9. M ia Terenzia, non passa giorno che io non pensi a te e alla nostra
accontentati, giudici.
Tulliola. 10. Non mancò il sospetto che i nemici fossero stati avvertiti del nostro arrivo.

___________
VERSIONE Traduci la seguente versione cerchiando i verbi e le espressioni che in­
dicano dubbio e sottolineando le proposizioni completive che da essi dipendono.
15. UlH*j ;il ÉÌ lL U Riscrivi le frasi dell’esercizio 13 modificando i tempi delle pro­
posizioni principali (i tempi principali diventano storici e viceversa) e regolan­ L a lealtà d i T iberio G racco
do i tempi delle completive secondo la consecutio temporum. Silentio pTaetevive non possuvn quin tum Tibevius Cvacchus admircibilem se exhibueYÌt.
Tribunus enim plebis, cum ex professo inim icitias cum Africano et Asiatico Scipionibus
gereret, et Asiaticus iudicatae pecuniae satisdare non posset atque ideo a consule in vin-
16· * * ^ M >H T iTb1»j ilI i I'JlU Traduci le seguenti frasi d’autore, poi trasfor­ cula publica duci iussus esset appellavissetque collegium tribunorum, nullo volente in­
male premettendo l’espressione indicata e facendole diventare delle proposi­ tercedere secessifi a collegis decretumque conposuit. Nec quisquam dubitavit quin in eo2
zioni completive introdotte da quiti. scrìbendo irà tinctis adversus Asiaticum verbis usurus esset. At is prim u m iuravit se cum
Scipionibus in gratiam non redisse, deinde tale decretum recitavit: cum L. Cornelius Sci­
1a. O ptim i medici conclamatis desperatisque corporìbus non adhibent medentes manus pio die trium phi sui ante currum actos hostium duces in carcerem coniecerit, indignum
(Apuleio).
et alienum maiestate rei publicae videri3, eodem ipsum duci4: itaque id non passurum
1b, Haud dubium est q u in ............................................................................
fieri5. Libenter tunc opinionem suam populus Romanus a Graccho deceptam cognovit
moderationemque eius debita laude prosecutus est.
(Valerio Massimo)
2a, Ad dyspepsiam et strangurìam medendam malum punicum , ubiflorebit, colligito,
tris minas in amphoram infundito, vini veterìs q. I [= quantum liquefi] addito; obli- 1secessit*il soggetto è Tiberius. 4eodem ipsum duci', «e per questo stesso motivo lui
nito amphoram et post dies XXXaperito et utitor (Catone). 2eo = decreto. stesso (= l’Asiatico) era condotto (in catene)».
2b. Silentio praeterire non possum quin [per adattare’ l’im perativo usa necesse esse + 3videri: «(lesse in pubblico) che sembrava»; l’in- Htaque... fieri: «e perciò noni avrebbe permesso»,
infinito] .........................................................................................
finito videri dipende dal precedente recitavit.

;.Α30 ϊ*/.Τ0 *ϊ.Γ Di THAr,l!.r.lCM<-


3a. Ut alimenta sanis corporìbus agrìcultura, sic sanitatem aegris medicina prom ittit
a. Quale costrutto riconosci in admirabilem se exhibuerit del I periodo?
(Celso).
b. Leggi attentamente il II periodo e stabilisci quali sono i soggetti dei verbi gereret,
Sb, Nem o dubitai q u i n ....................................................................................
posset, iussus esset e appellavisset.
c. Analizza il II periodo aiutandoti con lo schema ad albero che ti proponiamo. R i­
conduci ogni singola proposizione alla rispettiva lettera e specificane il tipo.
4a„ P. Helvidius Rufus, cum dies noctesque vigilaret et cum me hanc causam doceret, in
m orbum gravem perìculosumque incìdit; in quo tamen non minus de capite huius A ---------------------------- ------ G
quam de sua vita laborat (Cicerone).
4b. Paulum afuit q u in ...............................................................................
B -------- C--------D -------- E F
d. Completa l’analisi della seconda parte di testo colorata aiutandoti con lo schema ad
5a. Diebus talibus, qualis est hodiemus, oculi mei requirunt meum Gaium, quem spero lae- albero che ti proponiamo.
tum et bene valentem celebravisse quartum et sexagesimum natalem meum (Augusto) At is prim u m iuravit: proposizione principale (A )
Sfa, Nulla causa est quin ................................................................................... se cum Scipionibus in gratiam non redisse', p rop osizion e.......................dipendente da
........................(B)
S I M T A S S I D E L P^ER_LO_PO_
312 s I N T A S S I D E L P E R I O D O

E S E R C IZ I
le z io n e Le interrogative indirette
deìnde tale decretum recitavit: proposizione principale (C) L a m edicina
cu.m L. Comelius Scipio die trium phi sui ante currum actos hostium duces in carcerem
coniecerit: ....................................... dipendente d a ............ (D)
indignum et alienum maiestate rei publicae videri: proposizione......................dipen­
W N T À S S iD E L K R iO D O
dente d a ................ ......... (E)
eodem ipsum duci: proposizione............... ...... coordinata a .......................... (F) I E PROPOSIZIONI INTERROGATIVE INDIRETTE SEMPLICI
Per concludere il discorso sulle proposizioni completive restano da esaminare le interrogatrve indi- ^
A C
1 ■— L -, ! rette. !
B E --------F
I I Nella Lezione i l hai studiato le j
D ! «chiedere, domandare, interrogare» (i cosiddetti v e * , rogna- ;

' congiuntivo secondo le norme della consecutio temporum;


19. kl q iM 'J ì In Traduci la seguente versione cerchiando i verbi e le espressioni che in­
dicano dubbio e sottolineando le proposizioni completive che da essi dipendono. ; - come le interrogative dirette, si distinguono m semplici e disgiuntive.

I S anniti preparano l’agguato d e l l e F o rch e C audine


C. Pontius, Sam nitium dux, exercitu educto circa Caudium castra quam potest occul­
tissime locai. Inde ad Calatiam, ubi iam consules Rom anos castraque esse audiebat, m i- particelle 1
interrogative
11ivi t-Vp— (-ne,
V - num, nonne o an).
^ ~ Desidero sapere che cosa fai.
lites decem pastorum habitu mittit, pecoraque diversos, alium alibi, pascere iubet haud Es. Cupio scire m iiA stane
quid agas ((Cicerone).
fììrproneV
Considera chi sei e non da dove vieni
p rocu l Rom anis praesidiis; ubi inciderint in praedatores, imperai ut idem om nibus ser­ Qui sis, non linde sis reputa (Livio).
(= quale sia la tua origine).
m o constet: legiones Sam nitium in Apulia esse, Luceriam om nibus copiis circumsedere,
nec procul abesse quin vi capiant. Iam is rum or ante de industria volgatus venerai ad R o ­ Potrai sapere se Pubblio andrà in Africa.
Publilius iturusne sit in Africam
manos, sed fidem auxerunt captivi eo maxime quod sermo inter omnes congruebat. scire poteris (Cicerone).
Haud erat dubium quin Lucem is opem Romanus ferrei, bonis ac fidelibus sociis, sim ul Chiese se qualcuno degli alleati
Quaesivit an aliquis sociorum a Romanis
ne Apulia om nis ad praesentem terrorem deficeret: ea modo, qua irent, consultatio fuit. si fosse staccato dai Romani.
defecisset (Valerio Massimo).
Duae ad Luceriam ferebant viae, altera praeter oram superi maris, patens apertaque, sed
quanto tu tior tanto fere longior, altera per furculas Caudinas, brevior; saltus duo alti an­
gusti silvosique sunt montibus circa perpetuis inter se iuncti. Iacet inter eos satis patens ig g e S S frasi inserendo il pronome, l'aggettivo o l'avverbio interrogativo appropriato.
clausus in medio campus herbidus aquosusque, per quem medium iter est.
Non so che cosa stai dicendo (=dici).
(Livio) Mescio.......... dicas.
Non so da dove vieni.
N escio..........venias.
Non so chi sei.
N escio.......... sì·5· — * Α π Ir» + i i o f n r ‘r7 i ì

Adesso inserisci invece il verbo nel modo e nel tempo appropriati.


Rogavi! q u id ................ [usa voto]. Mi ha chiesto che cosa volessi.
I L L A T IN O E L ’E U R O P A L a m e d i c i n a e il d o l o r e n e l t e m p o e n e l l o s p a z i o ! R o g a i q u i d ................ bisavolo]. Mi chiede che cosa voglio.
I LATINO • medicina. I.. «medicina» (il termine. in origine, • dolor, m., «dolui'e». i Rogabit q u id ................ [usa volo]. Mi chiederà che cosa volevo.
indicava il locale in eui il medien \i.silava i
pazienti, lVcpiivaleme del nostro'ambulatorio')
i Per finire l'esercizio completa om le frasi coniugando il verbo reggente nel tempo appropriato (pria
ITALIANO medicina, f. dolore, m. : cipale o storico) in base alle norme della consecutio temporum.
FRANCESE médecine, f., «medicina». dottleur, f., «dolore». \ [usa dico] mihi qui sint. Dim m i chi sono,

SPAGNOLO medicina, f., «medicina». dolor, m., «dolore».


ì [usa rogo] curvenerint. Chiedi (loro) perché sono venuti.
; ........... [usa ignoro] qui essent. Non sapevo chi fossero.
INGLESE medicine, «medicina». pain, «dolore».

TEDESCO Medizin, f., «medicina». Schmerz, m., «dolore».


314 S I N T A S S I DEL P E R I O D O l e z io n e 21 Le interrogative indirette 315

L ’A U T O R E , IL T E S T O

T21
Invettiva, contro l medici (Plinio il Vecchio, Storia naturale, 29,17-19)

N el X X IX libro della sua monumentale opera scientifico-naturalistica, Plin io il Vecchio lan­


cia un invettiva contro i medici, una lunga requisitoria volta a smascherarne im m oralità ed
eccessi. La medicina, d ’altronde, che a Rom a giunse importata dalla Grecia, rimase a lungo
una disciplina estranea al costume rom ano e, anche per questo, per m olto tempo non venne
regolamentata dallo stato. A i medici non si chiedevano né diplomi, né garanzie; fu facile per­
ciò ad avventurieri e im broglioni spacciarsi per professionisti e accrescere i pregiudizi di chi
non si voleva proprio fidare dell’arte di Esculapio.

In hac artium sola eventi, ut cuicum que La m edicina è l'unica arte in cui ci si affida subito a
medicum se professo statini credatur, cum chiunque dichiari di essere un medico, mentre in nes­
sitpericulum in nullo mendacio maius. [...] sun altro inganno c 'è un pericolo più grande di questo.
Nulla praeterea lex, quae puniat inscitiam [...] Non c ’è nessuna legge che punisca questa igno­
ranza che può essere funesta, nessun esem pio cB'fàJ·
capitalem, nullum exemplum vindictae. crim inazione: i m edici imparano a nostro rischio e pe·*
Discunt periculis nostris et experimenta per ricoio e fanno i loro esperim enti sulla pelle dei pazienti,
mortes agunt, medicoque tantum hominem eppure soltanto nei confronti del m edico vige laisu­
occidisse inpunitas summa est. Quin im m o prema im punità per aver ucciso un essere umano. An­
zi, il rim provero ricade sui m alato e viene incolpata la
transit convitium et intemperantia culpa-
sua mancanza di disciplina, e per di più chi m uore vie­
tur, ultroquequiperierearguuntur. [ . . . ] Me­ ne accusato in tribunale. [...] Ce lo meritiamo, fin tan­
rito, dum nemini nostrum libet scire, q u id to che a nessuno di noi va di sapere che cosa sia ne­
saluti suae opus sit. Alienis pedibus ambu- cessario alla nostra salute. Cam m iniam o con i piedi
lamus, alienis oculis agnoscimus, aliena degli altri, conosciam o con gli occhi degli altri, salutia­
mo con la memoria degli altri, viviamo grazie agli altri, sere penetrati e svelati, si poteva alla quale era connessa una note­
memoria salutamus, aliena et vivim us ope­ e intanto i prem i della natura e gli insegnam enti d e li
Le t r e s c u o le principali
Rivalità e contrasti caratterizzaro­ agire solo procedendo per tentati­ vole quantità di strumenti.
ra, perieruntque rerum naturae pretta et vi- vita vanno perduti; non abbiam o altro di nostro al di Per le operazioni il medico usava
no la storia delle sette mediche, vi sulla base dei fatti osservati. Fu­
tae argumenta. N ih il aliudpro nostro habe- fuori dei piaceri. rono soprattutto i medici aderenti arnesi in metallo {ferra o ferramen­
che nel corso dei secoli si moltipli­
mus quam delicias. carono, generandosi spesso luna a questa setta che, a Roma, ali­ ta) di forma e dimensione variabi­
dall’altra in seguito ai dissidi nati mentarono la diffidenza popolare le, ai quali si associava l’uso dell’a­
IM P A R IA M O S U B IT O . al loro interno. In origine ne esi­ nei confronti della categoria, con­ go {acus) e del filo {aria) per le su-
stevano tre principali: la raziona­ siderata una manica di imbroglio­ turazioni e quello di un uncino
nem ini nostrum libet scire, qu id saluti suae opus sit, «a nessuno di le, l’empirica e la metodica. ni e di mistificatori, per di più tu­ {hamus) per sollevare i lembi di

I noi va di sapere che cosa sia necessario alla nostra salute»: quid opus
sit è una proposizione interrogativa indiretta, introdotta dal pronome
interrogativo quid e dipendente dal verbo scire
La più antica era quella definita
razionale’ (o ‘logica’), che fondava
i suoi princìpi terapeutici sulla
convinzione che le malattie {mor­
telati dalla mancanza di leggi che
ne punissero errori e abusi.
Vi era infine la setta ‘metodica’, che
nella Roma di età imperiale trovò
carne su cui operare. Per tagliare,
estrarre e afferrare c’erano vari
strumenti: la forbice per i tagli veri
e propri; una sorta di tenaglia per
bi) avessero non solo cause evi­ larghi consensi: cercando di conci­ l’estrazione dei denti e una pinza
denti (causae evidentes), ma anche liare alcuni princìpi delle altre due {vulsella) per le altre parti del cor­
e soprattutto cause nascoste (cau­ scuole, organizzò e analizzò razio­ po. Per proteggere le ferite si usa­
Cultura e civiltà vano delle fasciature, talora tenute
L A M E D IC IN A A R O M A sae abditae), che andavano indivi­ nalmente i dati, ma al tempo stesso
duate, studiate e correlate alla sin­ rifiutò la fiducia nella ricerca delle insieme da strisce di cuoio utili an­
L e s c u o le m ed ich e scuna delle quali si riconosceva in dire il centro in cui si apprendeva­ tomatologia. (cfr. Lez. 20) cause nascoste. che a tenere ferme le parti frattura­
All’interno della categoria dei me­ un nucleo di princìpi e faceva capo no i saperi teorici e pratici per en­ La setta ‘empirica’, invece, si fon­ te {membra fracta). Per raggiunge­
dici si svilupparono presto varie a un maestro. La setta costituiva dava esclusivamente sulla pratica La p ra tic a m e d ic a re parti del corpo difficilmente ac­
trare in possesso di determinate
correnti di pensiero: a partire al­ per i medici tutto quello che per abilità: nella società greco-roma­ (;usus) e sull’esperienza (experien- Alle conoscenze teoriche la scien­ cessibili, il medico disponeva an­
meno dal V secolo a.C., infatti, i altre categorie lavorative e profes­ na, infatti, la formazione profes­ tia), e negava valore alla ricerca za medica accompagnò sempre che di una specie di sonda {specil-
medici greci cominciarono a rac­ sionali rappresentavano la scuola, delle cause nascoste: poiché i mi­ l’applicazione di tecniche pratiche lum) e di cannelle {fistulae) per in­
sionale si acquisiva soprattutto
cogliersi in sette (factiones), cia­ la bottega o il laboratorio, vale a frequentando una scuola’. steri della natura non potevano es­ legate alla chirurgia (chirurgia), sufflare il medicinale.
316 s N T A S S I 317
D E L P E R I Q D O le z io n e 21 Le interrogative indirette

E S E R C IZ I

2 . Nelle frasi seguenti sono evidenziate in grassetto le proposizioni interrogative in­


dirette semplici: traduci completando lo schema ed esercitandoti sulla consecu-
tio temporum. Individua inoltre i termini riconducibili all’ambito medico.

Ti presentiamo altri gruppi di termini che riguardano i m edici e la medicina; alcuni


vocaboli erano già nella scheda La medicina a Roma. a, proposizione principale: tempo principale
FR ASE L A T IN A T R A D U Z IO N E IT A L IA N A

SCUOLE MEDICHE ____________ gingiva, -ae, f.: gengiva C O N T E M P O R A N E IT À Scire oportet non quid Occorre sapere non che cosa
forfex, -icis, f. : forbice 11
causa, -ae abdita, f.: causa nasco­ morbum faciat, sed quid generi la malattia,
inflammatio, -ónis, f.: infiamma­ habèna, -ae, f.: striscia di pelle \
sta zione tollat. ma cosa la guarisca.
hamus, -us, m.: uncino · ,
causa, -ae evidens, f.: causa evi­ lumbus, -i (gener. pi.), m.: reni A N T E R IO R IT À Scire oportet non quid
specittum, -i, n.: sonda \
dente morbum fecerit, sed quid
membrum, -i, n.: membro
experientta, -ae, f.: esperienza vulsella ( o vols-), -ae, f.: pinzetta,' Ϊ
motus, -ws, m,: (med.) disturbo piccola tenagha sustulerit.
experìmentum, -i , n.: tentativo naris, -is, f.: narice P O S T E R IO R IT À Scire oportet non quid
factlo, -ònis, f.: setta morbum facturum sit,
nervus, -i, m.: tendine, legamento AZIONI___________ ___________ * |
medicina, -ae empirica, f.: medici­ ocùlus, -i, m.: occhio sed quid sublaturum sit.
na empirica contundo, -is, -tildi, -tUsum, -ère: 5
os, orìs, n.: volto; bocca rompere ?I
medicina, -ae methodica, f.: medi­
cina metodica sanguis, -inis (esanguen, -inis, n.), doléo, -es, -ùi, -ère: provare d olo ·: ]
m.: sangue re, soffrire lì b. proposizione principale: tempo storico
medicina, -ae rationàlis, f.: medi­
cina razionale spiritùs, -us, m.: respiro dolorem lenire (o sedare): lenire,. 1 FR A S E L A T IN A T R A D U Z IO N E IT A L IA N A

vena, -ae, f.: vena calmare il dolore 'ί |


seda, -ae, f.: setta C O N T E M P O R A N E IT À Scire oportuit non quid
frango, -is, fregi, fractum, -ère1
,
morbum faceret
usùs, -us, m.: pratica rompere, fratturare
CHIRURGIA___________ sed quid tolleret.
luxo, -as, -avi, -àtum, -are: sloga·
acia, -ae, f.: filo A N T E R IO R IT À Scire oportuit non quid
MALATTIE E PARTI DEL CORPO_______ re, lussare
accessio, -ónis, f.: (med.) attacco,
acùs, -ics, f.: ago morbum fecisset,
manus admovère: porre le mani
accesso chirurgia, -ae, f.: chirurgia sed quid sustulisset.
ossa componére: aggiustare una
artùs, -ils, m.: articolazione; (pi.) fascéa (o -ia ), -ae, f.: benda, fascia frattura P O S T E R IO R IT À Scire oportuit non quid
membra ferramentum, -i, n.: strumento remedium praestàre: dare un ri* morbum facturum esset,
dens, dentis, m.: dente ferrum, -i, n.: strumento medio, una cura sed quid sublaturum
febris, -is, f.: febbre fistilla, -ae, f.: cannella, tubicino se habère: stare, sentirsi esset.

1. Rispondi alle domande sulla scheda La medicina a Roma. 3. la frase latina sulla base della traduzione italiana:
completa lo schema ed esercitati sulle proposizioni interrogative indirette sem­
u. Che cosa rappresentava per un m edico una factio (o secta = ........................)? plici e sulla consecutio temporum. Individua inoltre i termini riconducibili al­
l’ambito medico.

b. Quali erano le tre principali scuole mediche che si diffusero a Roma?


a. proposizione principale: tempo principale
FR ASE L A T IN A T R A D U Z IO N E IT A L IA N A
c. In che cosa si differenziavano lu n a dall’altra?
C O N T E M P O R A N E IT À Ex te quaero quid prò Ti chiedo cosa dai ai malati
hydrom el(l)i aegris des. al posto dell’idromele.
A N T E R IO R IT À
Ti chiedo cosa hai dato ai
malati al posto dell’idromele.
d. Di quale si diffidava di più e perché? Ti chiedo cosa darai ai
P O S T E R IO R IT À
malati al posto deH’idromele.
318 s N T A S S I DEI. P E R I O D O 319
Le interrogative indirette

E S E R C IZ I
1 le z io n e 21

■ =L-t=l:l4FT

b. proposizione principale: tempo storico rai a Rom a presso il nostro oculista. 5. Nessuno conosce che cosa accadrà domani. 6. Ab
FRASE LATINA TR A D U ZIO N E ITALIANA
biamo capito quale differenza ci sia [usa intersum] fra la setta ‘razionale’ e quella m eto­
C O N T E M P O R A N E IT À dica’. 7. Vorrei chiedervi se posso fidarm i di questo Asclepiade. 8. N on sapevi quale delle
Ti chiesi cosa dare (=tu dessi) ai
due vie seguire. 9. Dimmi da quale m edico sei stato e se ci tornerai. 10, Socrate chiese ai
malati al posto dell’idromele giudici se non fosse dovere di un maestro esortare i giovani a conseguire la virtù.
A N T E R IO R IT À
Ti chiesi cosa avessi dato ai
malati al posto dell’idromele 7 . M dddM fra Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni interro­
PO S T E R IO R IT À gative indirette semplici e cerchiando gli elementi che le introducono. Evidenzia
Ti chiesi cosa avresti dato ai
malati al posto dell’idromele. inoltre i termini riconducibili all’ambito della medicina.

4. TRADUZIONE E RISCRITTILA C ontro i m ed ic i greci ...


Traduci le seguenti frasi d’autore, poi trasformale Dicam de istis Graecis, Marce fili, quid Athenis exquisitum habeam, et quod bon u m sit ilio-
premettendo 1espressione indicata e facendole diventare delle proposizioni interro- rum litteras inspicere, non perdiscere. Vincam1nequissimum et indocile esse genus t orum.
gatÌVe ^ d^ ette Semplici· SottoIinea inoltre i termini riconducibili all’ambito medico. E t hoc puta vatem dixisse, quandoque ista gens suas litteras dabit, om nia conrumpet, tum
etiam magis, si medicos suos bue mittet. Iuraverunt inter se barbaros necare omnes medi­
1a. Nonne is pecuniam modo, verum etiam hom inis propinqui sanguinem vitamque eri-
cina, sed hoc ipsum mercede facient, ut fides iis sit et facile disperdant. Nos quoque dictitant
pere conatur? (Cicerone).
barbaros et spurcius nos quam alios Opicon appellatane foedant. Interdixi tibi de medicis.
Ito. E x iudicibus Cicero qu a esivit..........[«s e »]

1Vincam = Convincam.
2a. Medendi scientia sapientiaepars habebatur, ut [«tanto c h e»] et m orborum curatio et
rerum naturae contemplatio sub isdem auctoribus nata sit (Celso). 8. Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni interro­
2b. Velim s c ire ..........[«p e rc h é»] gative
guuvv indirette
v- a- semplici
--- e cerchiando
---- gli elementi che f le introducono. Evidenzia
® . . . < Il al· 111 1 · i 1 _ TI _ ______ n
ìn n lt r e i termini riconducibili all’ambito della medicina.

3a„ Quid haec amentia, quid haec festinatio, quid haec immaturitas tanta significai? (C i­ L a CIRCOLAZIONE
cerone). Venis maxime credimus, fallacissimae rei, quia saepe istae lemores celenoresve sunt et ae­
3b, N ih il interest .............................. tate et sexu et corporum natura. Etplerum que satis sano corpore, si stomachus infirm us
est, nonnum quam etiam incipiente febre, subeunt et q u ie s cu n t, ut iribeci us is vi en
po 'ssit cu i facile laturo2gravis instai accessio. Contra saepe eas concitare solet balneum et
4a. Euelpides, qui aetate nostra maximus fu it ocularius medicus, utebatur eo, quod ipse exercitatio et metus et ira et quilibet alius anim i adfectus, adeo ut, cum p n m u m medicus
conposuerat (Celso). y venit, sollicitudo aegri dubitantis, quom odo illi se habere videatur, eas moveat. Ob quam
4b, N e s cim u s ..........[ « s e » ] ...................................... caus’a m periti medici est non protinus ut venit3adprehendere manu brachium, sed p n ­
m um desidere M a r i vultu percontarique, quemadmodum se habeat, et si quis eius metus
est, eum probabili sermone lenire, tum deinde eius corpori manum admovere.
5. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando l’elemento che introduce la pro-
pOSÌZÌOnc interrt>gativa indiretta semplice e cerchiando il verbo al congiuntivo. Haturo: q u i fero v a le « s o p p o r t a r e » .
1subeunt et quiescunt: il s o g g e t to so ttin te so è
3protinus ut venir, «a p p e n a a r riv a », p ro p . tem porale,
s e m p r e verme.
i . Quidagatis et cu r in Italiam venturi sitis hac hieme, facpiane sciam (Cicerone). 2. Quid
inter morbos anim i intersit et adfectus saepe iam dixi (Seneca). 3. Nescio quid m orbi sit
(Terenzio). 4. Quaero a te nonne tibi faciendum sit (Cicerone). 5. Satis non intellexi quam ■./.aùPATOHiO O* TRADUZlOhr. . , ...
a. In quale caso è l’espressione fallacissimae rei del I periodo, in genitivo o m a ìv .
fortiterferrescom m unes miserias (Cicerone). 6. Credo, cum vidissetqui homines in bisce
subselliis sederent, eum quaesivisse num ille aut ille defensurus esset (Cicerone). 7. Flu- quale termine è l’apposizione?
b. Analizza il III periodo aiutandoti con lo schema ad albero che ti presentiamo: ricon­
mina senserunt ipsa quid esset am or (O vidio). 8. Tu ne quaesieris [= noli quaerere] quem
mihi, quem tibi finem di dederint (O razio). duci a ciascuna lettera la rispettiva proposizione e specificane il tipo.

A
6. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulle proposizioni interrogative I
indirette semplici. Aiutati con la scheda II lessico della medicina (II). B
Γ Ί
t. N on so se si tratti di un’infiammazione o di febbre tifoide. 2. Il medico pubblico chie­ C D
se al malato se aveva già assunto il farmaco che gli aveva prescritto. 3. Che cosa sia stato
quell attacco di febbre, non sai dire. 4, Facci sapere [= fa’ che noi sappiamo] quando ver- E
1
320 S I N T A S S I DEL P E R IO D O le z io n e 21 Le interrogative indirette
i ------------- m ± u -A * n
E S E R C IZ I

c. In quale funzione è usato il genitivo periti medici dell’ultim o periodo?


d. Com e si spiegano gli infiniti dell’ultim o periodo? Da quale verbo o espressione di­
- ....... — ‘....... rSlWÀSSÌDÉL PÉRiODO
pendono? Sono usati in funzione nominale o verbale? L E P R O P O S IZ IO N I IN T E R R O G A T IV E IN D IR E T T E D IS G IU N T IV E

Le proposizioni interrogative indirette disgiuntive, a differenza di quelle semplici, esprimono due

9. Liniw M kR Traduci la seguente versione sottolineando la proposizione interro­ - ° i f prim ^m em bro è introdotto dalle particelle utrum o -ne («s e »), mentre il secondo membro (e i
gativa indiretta semplice e cerchiando l’elemento che la introduce. Evidenzia
successivi) è introdotto dalla particella an o anne (« o » );
inoltre i termini riconducibili all’ambito della medicina. E s ld u tru m illi s e n tia L anne Capirai tu stesso, se essi lo pensano davvero
simulent, tu intelleges (Cicerone). o se fingon o.
I l serpente sceglie R oma
Triennio continuo vexata pestilentià civitas nostra, inspectis Sibyllinis libris, animadver- - può anche capitare che il prim o m em bro non sia introdotto da alcuna particella e che si trovi solo
tit non aliter1prìstinam recuperarì salubritatem posse quam si ab Epidauro Aesculapius2 an (o anne) oppure l’enclitica -ne a introdurre il secondo. .
esset arcessitus3 quod remedium invenirì posset. Epidauri R om anorum legatos in tem- L À incerto fu i, vicissent vietin e N on era ben chiaro se avevan o vm to
p lu m Aesculapii perduxerunt ibique anguis, quem Epidauri raro visum in m odum Aes- essent (L ivio). o eran o stati vinti.
culapii venerati fuerant, per urbis celeberrimas partes mitibus oculis et leni tractu labi coe- NB Quando il seco n d o m em b ro dell interrogativa indiretta è negativo, si trova espresso nella form a
p it triduo inter religiosam om nium admirationem atque, cu m vellet clarìorem sedem ad-
necne (più raramente an non), che corrisponde all italiano « o n o » .
petere, ad triremem Rom anam perrexit ac eo4conscendit. Tum legati laeti inde solverunt,
Es. P Deliberent bellum gerani an non (Cicerone).__ _P.^,1d.a^ ? Λ6-fa_r_.e_ - - ?. . ________________
ac, postquam 5A ntium appulerunt, anguis, qui in navigio remanserat, prolapsus in vesti-
buio aedis Aesculapii m urto frequentibus ramis diffusae superimminentem excelsae alti-
LESSICO di BASE 1
tudinispalm am circumdedit pertres dies urbi se nostrae advehendum restituii atque in ri-
pam Tiberis egressis legatis in insulam, ubi tem plum dicatum est, tranavit adventuque I V E R B I T E M A T IC I E A T E M A T IC I
suo tempestatem dispulit. Ti presentiamo una lista di verbi che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni inter­
(da Valerio Massimo) rogative indirette disgiuntive. Inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.

'n o n aliter: « i n n e s s u n a ltr o m o d o c h e s e » ; r i­ s e rp e n t e , c h e t u t t o r a c o m p a r e s u lle in s e g n e oe e ld o ,............................................-.uccidere


p r e s o d a l s u c c e s s iv o quam si, c h e in t r o d u c e
a g o ,......................................: trattare
d e lle m o d e r n e fa r m a c ie .
estendo,.........................................: ................. ;·
u n a p r o p o s iz io n e c o m p a r a t iv a ip o t e t ic a c o n 3esset arcessitus: « f o s s e m a n d a t o a c h ia m a r e deséro,............................................. ■■■ p eréo,................................: essere perduto, morire
v e r b o a l c o n g iu n t iv o (arcessitus esset). (p e r c h i e d e r g li)». d u b ito ,............................................ ··
2Aesculapius: è il d io g r e c o p ro te t to re d e lla m e ­ 4eo: è a v v e r b io . p r o fìc lo ,......................................: giovare
g ra tù lor,......................................... ■■·
d ic in a , v e n e ra t o a E p i d a u r o ; il s u o s im b o lo è il 5postquam : « d o p o c h e », + in d ie. q u a ero,.
intellégo,.......................................... ··■
s in o ,....
in terro go ,......................................· ····
tim éo, ...
LABORATORIO DI TRADUZIONE
m a lo ,......................................: ..........
transèo,
m o v é o ,......................................: .......
a. Individua tutte le determ inazioni di tempo contenute nel brano. valeo, ...
b. Che tipo di presente è conscendit (II periodo)? n e s clo ,...............................................
vin co , ..
observo,.................................
c. Come è costruito il verbo circum do dell'ultimo periodo?
d. N e ll’ultimo periodo il gerundivo advehendum è usato com e semplice aggettivo op­
pure è in funzione verbale? 10. Nelle frasi seguenti sono evidenziate in grassetto le proposizioni interrogative
e. N ell’ultimo periodo ci sono cinque participi; specifica quali sono usati in funzione indirette disgiuntive: traduci completando lo schema.
nominale e quali in funzione verbale.
f. Ora fai l’analisi dell’ultimo periodo individuando: a.
ci* proposizione
μ ι υ ρ υ ο ι ω ν ι ι ν principale:
| tempo principale
1. la proposizione principale; FR A S E L A T IN A
T R A D U Z IO N E IT A L IA N A
2 . le quattro proposizioni coordinate alla principale;
C O N T E M P O R A N E IT À Agitur vincamusne an
3. le proposizioni subordinate (ci sono due proposizioni relative, un ablativo assoluto,
cu m ignominia pereantus.
una proposizione temporale, un participio congiunto).
4. Quindi, dopo aver stabilito il grado di subordinazione di ciascuna delle proposizioni
dipendenti, attribuisci una lettera a ogni proposizione in cui si articola il periodo e v i­ A N T E R IO R IT À Agitur vicerimusne an
sualizza la tua analisi in uno schema ad albero. cum ignom inia perierimus.

P O S T E R IO R IT À Agitur victurine simus


an cum ignom inia perituri
(Cicerone). --------------------------------------
322
S I N T A S S I P E L P E R I O D O le z io n e 21 Le interrogative indirette 323

ri E S E R C IZ I

b, proposizione principale: tempo storico M iliti nostra interest,..........sub ilio praesidio Locros esse s in a tis .......... irato Hanni-
F R A S E L A T IN A T R A D U Z IO N E IT A L IA N A bali et Poenìs ad supplicium dedatis (Livio).
C O N T E M P O R A N E IT À Agebatur vinceremusne an
13. Traduci le seguenti frasi sottolineando le proposizioni interrogative indirette di­
cu m ignom inia periremus.
sgiuntive e cerchiando gli elementi che le introducono.

A N T E R IO R IT À Agebatur vicissemusne an i. Nescio gratuleme tibi an timeam (Cicerone). 2. Caesar erat dubius anim i [«n ell ani­
cu m ignom inia perissemus. m o »] utrum nihil timere an om nia licere mallet (Bellum Alexandrinum ). 3. Quo modo
transierit, utrum rati an piscatorio navigio, nemo sciebat. 4. Caesar d ixit se proxim a noc-
P O S T E R IO R IT À Agebatur victurine essemus te de quarta vigilia castra m oturum esse, ut quam prim um intellegere posset, utrum apud
milites pudor atque officiu m an tim o r plus vaierei (Cesare). 5, Vos interrogo, iudices,
an cu m ignom ìnia perituri.
utrum sit sanus, qui et suos abdicai et adoptat alienos, necne. 6, Apud Germanos ea con-
suetudo erat, ut [«c h e »] matres familiae eorum sortibus vaticinationibusque declara-
rent, utrum proelium com m itti ex usu esset necne (Cesare). 7, Quaesivi abs te eine indi­
11. RISCRITTURA I Ricostruisci la frase latina sulla base gni essent qui impetrarent, an is te non commoveret prò quo postularent, an res ipsa tibi
della traduzione italiana:
completa lo schema ed esercitati sulle proposizioni interrogative indirette di- iniqua videretur (Cicerone). 8. N ih il videi, n ih il audit, ipse qui sit, u trum sit an non sit,
sgiuntive e sulla consecutio temporum. id quoque nescit (Catullo). 9. In eo puero nescio, quid sit indignius, u trum patris origo,
quod est dubia, an matris origo, quod certa est. 10. Dubitamus u tru m ista sanitas fuerit
a, proposizione principale: tempo principale an vitiu m (Cicerone).
FR A S E L A T IN A T R A D U Z IO N E IT A L IA N A
C O N T E M P O R A N E IT À N il studeo, Caesar, scire utrum 14. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulle proposizioni interrogative
N on desidero sapere, Cesare,
indirette disgiuntive. Aiutati con la scheda II lessico della medicina ( I I ) .
sis albus an ater hom o1(Catullo). se sei bianco o nero.
A N T E R IO R IT À
N on desidero sapere, Cesare, 1, A me non interessa sapere se quel m edico appartiene alla setta em pirica o a quella
se sei stato bianco o nero. metodica. 2. Si credeva che il latte d’asina cancellasse le rughe sulla pelle; non si sa,
P O S T E R IO R IT À però, se davvero Poppea per questo m otivo portasse sempre con se mandrie di asine o
N on desidero sapere, Cesare,
no. 3. Vi chiedo, amici, se in questo m edico [usa clinicus] consideriate più indegna l’a­
----------------------------------------- - se sarai bianco o nero.
vidità o l’imperizia. 4, Gli stoici consideravano se il dolore fosse un male oppure no.
b. proposizione principale: tempo storico 5. Am ilcare presso l'altare domandò al figlio Annibaie se voleva partire con lui per la
FR A S E L A T IN A T R A D U Z IO N E IT A L IA N A
Spagna o restare a difendere Cartagine. 6. A lungo i chirurghi esitarono, incerti se nel
C O N T E M P O R A N E IT À parto salvare la vita al figlio o alla madre. 7. Ti chiedo, Asclepiade, se in questo fran­
N on desideravo sapere,
gente tu decida di operare o preferisca prescrivere una diversa dieta. 3, Vedo che nes­
Cesare, se fossi bianco o nero
suno, tranne te, dubita se i Parti siano passati o no. 9, Si tratta di [= bisogna] capire se
A N T E R IO R IT À
N on desideravo sapere, Cesare, all’inizio i Rom ani non si fidavano dei m edici perché erano stranieri o perché si allon­
se fossi stato bianco o nero tanavano dai costumi romani. 10. È incerto se la vittoria di Ottaviano sia da attribuir­
P O S T E R IO R IT À si alla sua perizia militare o alla stoltezza di Antonio.
Non desideravo sapere, Cesare,
--------------------- --------- :--------------- se saresti stato bianco o nero.
15. VERSIONE Traduci la seguente versione.
'utrum... hom o: e s p r e s s io n e p r o v e r b i a le c h e s ig n ific a : « n o n so c h i tu s ia ».

C ome m an te n e r si sa n i : i consigli d i C elso


12. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo le particelle disgiuntive ( utrum ... Sanus homo, qui et bene valet et suae spontis est, nullis obligare se legibus debet, ac ne-
an>-ne-· · « « ; solo an) fra un’interrogativa indiretta e l’altra; quindi traduci. que medico neque iatralipta egere. Hunc oportet varium habere vitaegenus: modo ru-
ri esse, modo in urbe, saepiusque in agro,’ navigare, venari, quiescere interdum, sedfre
1- L. Tarquinius [= Tarquinio il Superbo] Prisci Tarquinii regis filius nepos..... fuerit quentius se exercere; siquidem ignavia corpus hebetat, labor firm ai, illa maturam se-
parum liquet (Livio).
nectutem, hic longam adulescentiam reddit. Prodest edam interdum balineo, interdum
2. Clausae erant portae, sed nulli in murìs turrìbusque se armati ostendebant dubitabant- aquis frigidis uti; modo ungui, modo id ipsum neglegere; nullum genus cibi fugere, quo
que Macedones, incolae deseruissent u rb em .......[rande se occulerent (Curzio Rufo). populus1utatur; interdum in convictu esse, interdum ab eo se retrahere, modo plus ius-
3. Dubitamus, uterpotius Sextum R oscium occiderìt, ..........is ad quem morte eius di- to, modo non amplius adsumere; bis die potius quam semel cib u m capere, et semper
vitiae ven erin t,.........is ad quem mendicitas, is qui antea tenuis fu e r it,........... is qui
quam plurim um , dum m odo2hunc concoquat.
postea factus sit egentissimus (Cicerone). H (Celso)
4. Excute te et varie scrutare et observa: illud ante om nia vide, in philosophia
........... in ipsa vita profeceris (Seneca). ’populus: « l a ge n te c o m u n e ». 2dummodo: « p u r c h é » , + c o n g.
le z io n e 21 Le interrogative indirette
3gq |S I N T A S S I D E L P E R I O D O ·:<4|

E S E R C IZ I
(A)
16. l:lbiH;lÌÉÌ»J:7A Nella versione precedente ci sono alcuni segmenti di frasi evi­ I
denziati in grassetto: trasformali in proposizioni interrogative indirette (sem­ B
plici o disgiuntive) riutilizzando gli stessi vocaboli che trovi nel brano.
C H
1. Celsus o s te n d it.............................................................................................. [«qu ale I
stile di vita sia necessario avere»]. D
2. Celsus osten d it............................................................................................... [«s e sia
utile stare in campagna o in città»]. d. Come è costruito il verbo vaco nel penultimo periodo?
3 . Celsus o s te n d it................................................................................ [«c o m e rendere e. Come spieghi la presenza del congiuntivo vidennt n ell u ltim o periodo?
lunga la vecchiaia»].
1a Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni interro-
1 7 . ili =1ifciL»lu3 Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni interro­ ' gative indirette disgiuntive e cerchiando gli elementi che le introducono.
gative indirette disgiuntive e cerchiando gli elementi che le introducono.

P ericle e A lcibiade o « , n a tu ra i victun,, fortuna™, HabUunr, af-


Alcibiades ìlle, cuius nescio utrum bona an vitia patriae pem iciosiora fuerint (illis enim r ■ . t· rnv,ciUn facta casus, orationes. N o m e n est, quod uni cmque perso
cives suos decepit, his adflixit), cum adhuc puer ad Periclen avunculum suum venisset fectionem, s , ’ ’io et certo VOcabulo appellatur. Naturam ipsam defim-
eumque secreto tristem sedentem vidisset, interrogavit quid ita tantam in vultu confu- " e d f f id k I s n n victu considerare oportet, apud quem et q u o more et cuius arbitrata sit
sionem gereret. A tillo dicente mandatu se civitatispropylaea Minervae, quae sunt ianuae educatus quos habuerìt artium liberalium magistros, q u o s vivendipraeceptores, quibus
arcis, aedificavisse consumptàque in id opus ingenti pecunia non invenire quopacto mi- a Z T u t Z r quo in negotio, quaestu, artificio sit occupatus, quo modo rem famiharem
nisterii rationem redderet atque ideo conflictari, «E rg o » inquit «quaere potius quemad- administret qua co n sJ tu d in e domestica sit. In fortuna quaeritur, servus sit an^ er’ f ^
m odum rationem non reddas». Itaque vir amplissimus et prudentissimus suo consilio cun osus an tennis, privatus an cu m potestate: si cu m potestate, iure an iniuria, fehx
defectus puerili usus est atque id egit, ut Athenienses fin itim o triplicati bello rationibus rlnru* ar, cantra: auales liberos habeat. Ac si de non vivo quaeretur, etiam quali morte
exigendis non vacarent. Sed viderin t Athenae utrum Alcibiadem lamententur an glorien-
tur, quoniam adhuc inter execrationem hom inis et admirationem dubio mentis iudicio
fluctuatur.
(Valerio Massimo) LABORATORIO D· TRADUZIONE
relative contenute n el brano, evidenziandole con lo
a. Individua tutte le proposizioni
LABORATORIO Ol TRADUZIONE
a. Individua le tre proposizioni interrogative indirette semplici contenute nel testo, utero°nCu n aÌtro colore evidenzia tutte le proposizioni interrogative indirette semplici.
specificando quale elemento le introduce. ì ' Gli infiniti definire (III periodo) e considerare (IV p erio d o ) hanno funzione nomin
b. Che funzione svolge il participio sedentem nel I periodo? È attributivo, sostantiva­
to, predicativo o congiunto?
c. Completa l’analisi del periodo della parte di testo colorata (la proposizione princi­
pale è inquit, A), aiutandoti con lo schema ad albero che ti proponiamo:

ilio dicente: ..................................dipendente d a .........................(B )


mandatu se civitatis propylaea Minervae aedificavisse: p rop osizion e........................di­
pendente d a ......................... (C) L a f r a t t u r a & la l e b b r e n e l t e m p o e r,e l l o s p *
I L L A T I N O E L ’E U R O P A
quae sunt ianuae arcis: p ro p o sizio n e...........................dipendente d a ..........................
• fehris. t.. «lebbre».
(D ) • frango, «minpei
consumptaque in id opus ingenti pecunia: .................................. dipendente da (der.) frattura, f. (intesa come l’atto di rompere). I febbre, f.
..................... (F)
non invenire: p ro p o sizio n e........................coordinata a .......................... (E) (der,)fracture, f., «frattura».
ftèvre, f., «febbre»
FRANCESE
quo pacto m inisterii rationem redderet: p ro p o s iz io n e ........................ dipendente da fiebre, f., «febbre».
SPAGNOLO (der.) fractura, f., «frattura».
......................(G)
atque ideo conflictari: p rop osizion e........................coordinata
coordinataaa..........................(H ) (der,)fractur (o break), «frattura».
fever, «febbre».
INGLESE
326 ( s i n t a s s i d e l p e r i o d o le z io n e 22 Le proposizioni relative

E S E R C IZ I

Le proposizioni relative L’A U T O R E , IL T E S T O


Gli animali

«Maschi e femmine Dio li creò» (Cicerone, La natura degli dèi, 2,128)


Γ .................. rSWÀSSrDÈL PERÌODO................. M
In questo passo del trattato dedicato alla natura degli dèi, Cicerone parla della riproduzione de­
; LE P R O P O S IZIO N I RELATIVE PR O PR IE CO N IL V E R B O ALL’IND ICATIVO |
gli animali e mostra come la natura abbia predisposto tutto affinché le specie si perpetuino.
Finito 1esame delle proposizioni com pletive, passiamo adesso alle proposizioni attributive, il se· j
condo gruppo in cui abbiamo distinto le subordinate (vedi Lezione 18, p. 274). Tenendo sempre pre- ! E che dire dei m etodo che si vede applicato nelle be­
Quid loquar quanta ratio in bestiis ad per­
sente il parametro della funzione logica svolta dalla proposizione dipendente, una subordinata si de- I stie per la continua conservazione della loro specie?
finisce attributiva (o aggettiva) quando all interno del periodo ricopre lo stesso ruolo che nella frase | petuava conservationem earum generis ap-
A nzitutto, infatti, alcune sono m aschi, altre femmine,
spetta all’attributo. Proposizioni attributive sono: } pareat? Nam prim um aliae mares aliae fe- cosa che fu escogitata dalla natura per la perpetua­
- il participio in funzione attributiva (vedi Lezione 13, p. 212); ! minae sunt, quod perpetuitatis causa m a ­ zione della specie; [...] e quando questo (l’animale) si
- le proposizioni relative. !
ch in a ta natura est; [...] quod cum ex ute­ stacca uscendo dall’utero, in quegli animali che ven­
ro elapsum excidit, in is animantibus quae gono allattati quasi tu tto il cibo delia madre com incia a
Le proposizioni relative derivano il loro nome dal fatto che determinano un singolo termine (detto | trasform arsi in latte e i piccoli appena nati, senza alcun
antecedente) contenuto nella proposizione reggente, al quale si legano tramite:
lacte aluntur omnis fere cibus m atrum lac-
insegnam ento, sotto la guida della natura, ricercano le
- un pronome relativo (qui, quae, quod)·, tescere incipit, eaque quae paulo ante nata m am m elle e si saziano delia loro abbondanza. E per
- un avverbio relativo (per esempio ubi, «d o ve»); sunt sine magistro, duce natura, mammas farci capire che nulla di tutto ciò è casuale, e ogni par­
- un pronome relativo-indefinito (per esempio quicum que, «chiunque»). adpetunt earumque ubertate saturantur. ticolare è opera di una natura provvidente e ingegno­
sa, gii animali che hanno parti m ultipli, com e i suini e i
Atque ut intellegamus nihil horum esse for-
Le proposizioni relative si distinguono a loro volta in: cani, sono dotati di m olte mammelle, mentre ne han­
tuitum et haec om nia esse opera providae no poche quelle bestie che hanno poca prole.
- relative proprie, che svolgono la funzione di un semplice attributo e possono avere il verbo al m o­
do indicativo o congiuntivo; sollertisque naturae, quae multiplices fetus
IM P A R IA M O S U B IT O ...
- relative improprie, che oltre alla funzione attributiva esprimono anche un valore sintattico solita­ procreant, ut sues, ut canes, is m am m a-
mente peculiare di altri tipi di subordinate (sfumatura finale, consecutiva ecc.) e hanno sempre il ver­ rum data est multitudo, quas easdem pau- q u od ... m achinata natura est, «cosa
bo al congiuntivo.

Cominciamo a esaminare le relative proprie con il verbo al m odo indicativo, che indicano sempre
un fatto reale e oggettivo. Queste proposizioni possono essere:
cas habent eae bestiae quae pauca gignunt.
I che fu escogitata dalla natura»: proposi­
zione relativa propria di tipo esplicativo
q u o d ... excidit, «e quando questo si
stacca»: quod è un nesso del relativo

- relative limitative (o determinative) se, definendo il termine cui si riferiscono, aggiungono una de­
terminazione essenziale per il senso;
Es. P roxim i ib a n tq u os Persae Immortales Subito dopo procedevano quelli che i Persiani
vocant (Curzio Rufo). chiamano ‘Immortali’. Cultura e civiltà
DAMI
- relative esplicative, quando la determinazione aggiunta non è indispensabile.
QUADRUPEDI ESOTICI E N O S ΚΑΝΙ
Es. Alexander phalangem, qua nihil apud Alessandro collocò in prima linea la falange, Le specie animali note ai Romani Roma: dopo la battaglia di Bene- compagnia e da esibizione: impa­
erano moltissime e il loro numero vento quattro elefanti, catturati e ravano a danzare e a suonare l’ar­
Macedonas validius erat, constituit di cui non v’era nulla di più valido presso
aumentò in seguito alle conquiste portati a Roma, vennero fatti sfila­ pa e spesso venivano travestite da
(Curzio Rufo). i Macedoni.
militari e all’espandersi dei terri­ re nel corteo trionfale del console personaggi mitologici.
tori controllati da Roma. Oltre Manio Curio Dentato. I Cartagine­
nb Rispetto all’italiano, che usa il congiuntivo, le relative proprie hanno il m odo indicativo anche
agli animali autoctoni della peni­ si, poi, se ne servirono fin dalla 1felini
quando sono introdotte da pronom i o avverbi raddoppiati in -cumque. I felini provenienti dall’Africa, dal­
sola italica, i Romani conobbero prima guerra punica, ma l’episo­
Es. Nam quicumque tuum violavit vulnere Chiunque abbia violato con le ferite il tuo dio più celebre va datato alla se­ la Siria e dalla Mesopotamia, era­
così molte altre bestie del tutto
corpus morte luet merita (Virgilio). corpo pagherà con giusta morte. nuove, molte delle quali di prove­ conda guerra punica quando, nel no utilizzati nei giochi dell'anfitea­
218 a.C., Annibaie valicò le Alpi con tro. La prima esibizione di leoni
nienza ‘esotica’.
tutti gli elefanti. (leones) a Roma fu organizzata da
M. Fulvio Nobiliore nel 186 a.C.,
Animali e sotici: l’elefante...
Il primo incontro dei Romani con ...e la scim m ia mentre la prima tigre (tigris) fu
l’elefante (elephas) come animale Le scimmie (simiae) provenivano presentata da Augusto nell’ l 1 a.C.
da guerra risale al III secolo a.C., dall’Africa, in particolare dall’E­ per inaugurare il teatro di Marcel­
quando Pirro re dell’Epiro sbarcò tiopia e dall’Egitto, ed erano diffu­ lo. Gli animali erano catturati an­
in Italia (280 a.C.) per combattere se tra i Romani come animali da cora cuccioli da cacciatori esperti
S I N T A S S I D E L P E R I O D O ^ leziio n e 22 Le proposizioni relative 329 ||

E S E R C IZ I ■ =tH=l;lffFT Λ

Ti presentiamo una lista di nomi di animali; alcuni li hai già incontrati nella scheda
Quadrupedi esotici e nostrani.

alces, -is, f.: alce ibex, ibìcis, m.: stambecco


aper, apri, m.: cinghiale leo, leónis, m.: leone
camelopardalis, -is, f.: giraffa lupus, -i, m.: lupo
camelus, -i, m.: cammello lynx, lyncis, f.: lince
canis, -is, m. e f.: cane mus, muris, m. e f.: topo
canis venatìcus: cane da caccia nabun (indecl.), m.: giraffa
cervus, -i, m.: cervo panther, -éris, m. (epanthèra, -ae, f.): pantera
cervus Africus: antilope pardus, -i, m.: pantera, leopardo
chama (indecl.), m.: lince rhinocéros, -ótis, m.: rinoceronte
damma, -ae, f.: daino; gazzella; camoscio simla, -ae, f.: scimmia, bertuccia
dorcas, -àdis, f.: gazzella sus, suis, m. e f.: maiale, scrofa
elephantus, -i, m.: elefante tigris, -is (e -Idos), m. e f.: tigre
elépha(n)s, -antis, m.: elefante ursa, -ae, f.: orsa
che fuggivano su cavalli veloci; soma, oltre che come veloce mez­ becco o ibice (ibex), originarli >del­ ursus, -i, m.: orso
feles, -is, f.: gatto
quando stavano per essere rag­ zo di trasporto (dromas camelus, le Alpi e dotato di coma arricciola­
giunti dalla tigre infuriata, la fer­ hippopotamus, -i (ohippopotamms, -li), m.: ippopo­ vana, -ae, f.: pantera; ‘gazza’
lett. «cammello veloce», poi «dro­ te e inanellate, era apprezzato per
mavano facendo cadere a terra medario»); tuttavia non mancano la sua straordinaria velocità. tamo vulpes, -is, f.: volpe
uno dei piccoli oppure uno spec­ testimonianze di combattimenti hyaena, -ae, f.: iena
chio, che ingannava la madre con tra cammelli nell’arena. La giraf­ Animali italici: selvaggi...
il riflesso della sua stessa immagi­ fa, detta camelopardalis per la so­ Gli orsi (ursi), diffusi anche in Ita­
ne, quasi fosse il tigrotto. Pantere miglianza con il cammello nel mu­ lia e soprattutto in Lucania, leni­
(pantherae) e leopardi (pardi) veni­ so e con il leopardo nel pelo macu­ vano uccisi o catturati vivi per gli 1. Completa le seguenti affermazioni e rispondi ai quesiti sul brano Quadrupedi
vano invece catturati con grosse lato, fu portata a Roma per la pri­ spettacoli di caccia, ma tali ulta esotici e nostrani; inserisci le parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessi­
gabbie contenenti esche. ma volta in occasione degli spetta­ venivano anche addomesticati II
Altri felini noti ai Romani erano la co degli animali (I).
coli organizzati da Cesare nel 46 lupo (lupus), diffuso in tutta 1lalia
lince, la iena e, soprattutto, il gatto a.C.; apprezzata per la sua mitez­ e nemico giurato dei pastori, era il
(feles): originario dell’Egitto, si dif­ a. Il primo incontro dei Rom ani con l’elefante (lat............................. ) come animale da
za, fu soprannominata «pecora simbolo di Roma, poiché secondo
fuse come animale da compagnia selvatica» (ovis fera). guerra risale alle campagne di Pirro in Italia, n e l ......secolo a.C., mentre il valico
la leggenda Romolo e Remo erano
e cacciatore di topi. stati allattati da una lupa. Le volpi delle Alpi con gli elefanti da parte di Annibaie risale a l ......., durante l a ....................
Gli erbivori (vulpes) erano vittime di un ritua­ guerra punica.
Altri animali es o tic i Cervi (cervi) e daini (dammae), le barbarico che si celebrava il 19 b. La prima esibizione di leoni (la t.................. ) fu organizzata a R om a d a .................
I rinoceronti (rhinocerotes), sia quel­ cacciati per le loro carni, venivano aprile in occasione delle feste di .................................. mentre la prima tigre esibita a Rom a fu quella portata da Au­
lo indiano con un solo corno sia anche allevati in apposite riserve Cere: gli animali, liberati nel Circo gusto per l’inaugurazione del teatro di M arcello nell’ l 1 a.C.
quello africano con due, erano per la loro bellezza e come animali Massimo con delle torce legate al­ c. Il gatto (lat.............. ), originario dell’.................. . era diffuso come animale da com ­
coinvolti negli spettacoli di lotta da compagnia; anche l’alce (alces), la coda, morivano bruciati. pagnia.
con tori, orsi ed elefanti. L’ippopo­ diffuso nel nord dell’Europa, era d. Gli orsi (lat................) venivano catturati per gli spettacoli di caccia.
tamo (hippopotamus) rimase esclu­ noto ai Romani. Plinio il Vecchio ...e dom estici e. I cani erano utilizzati per la caccia (lat. ca n es......................), per la custodia delle
sivamente un animale del Nilo, an­ cita razze diverse di antilope (cer- I cani (canes) venivano utilizzati
che se alcuni esemplari furono con­ .................. come animali da compagnia e da guardia.
vus Africus), importate in Italia per per la caccia (canes venatici): so­
dotti a Roma per essere esibiti. gli spettacoli di caccia. La gazzella f. La giraffa era d e tta ....................................... per la som iglianza con i l .....................
prattutto quelli gallici (vetragus, cfr.
I Romani conoscevano entrambe (dorcas o damma) era rinomata il termine italiano veltro) erano (lat...................... ) e con i l .......................(lat.................. ).
le varietà di cammello (camelus), per la grande velocità e per la doci­ molto rinomati per la loro velocità. g. Quale era il m etodo utilizzato per catturare tigri e leopardi?
sia quello asiatico a una gobba sia lità, che la rendeva particolarmen­ Ma i cani erano impiegati anche per
quello africano a due, e ne apprez­ te gradita ai bambini come anima­ custodire le greggi, a guardia delle
zavano l’utilità come animale da le da compagnia. Anche lo stam­ case e come animali da compagnia.
330 S I N T A S D E L RE R I O D O le z io n e 22 Le proposizioni relative

E S E R C IZ I

2. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordine quibus non corporum solum, ut in suibus, sed etiam anim orum aliqua ex parte motus
sparso nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi tra­ quosdam videmus (Cicerone). 13. Sim iarum generaperfectam hom inis im itationem con-
duci. Spunta le soluzioni via via trovate. tinent facie, naribus, auribus, palpebris, quas solae quadripedum et in inferiore habent
gena, iam mammas in pectore et bracchia et crura in contrarium sim iliter flexa, in mani-
1. .............dentes sunt ut h om ini (Plinio il Vecchio). sim iam bus ungues, digitos, longioremque medium habent (Plin io il Vecchio). 14. H inc exaudi-
ri [inf. narrativo] gemitus iraeque leonum vincala recusantium et sera sub nocte ruden-
2. .............plurim ae gignuntur in Africa (Plinio il Vecchio). elephantos tium , saetigerique sues atque in praesepibus arsi saevire ac formae magnorum ululare
3. Foedus Lucanis p ro v o lv itu r.............ab antris (Pseudo-Ovidio). ursus luporum , quos hom inum ex facie dea saeva potentibus herbis induerat Circe in voltus ac
terga ferarum (Virgilio). 15. Carne ferae sedani ieiunia, nec tamen omnes: quippe equus et
4. ............................ Italia p rim u m vidit Pyrri regis bello (Plinio il Vecchio). simiae pecudes armentaque gramine vivunt, at quibus ingenium est inmansuetumque ferumque,
5. .............hodie sum sectatus nos tram in horum tegulis (Plauto). Armeniae tigres iracundique leones cum que lapis arsi dapibus cu m sanguine gaudent
hyaenae
(Ovidio).

b. 1. Pompei Magni p rim u m ludi ostenderunt chama, effigie........... feles - avibus 5. VI 4 ;Ρ1Μ ì I=1Traduci la seguente versione cerchiando i nomi degli animali e sotto­
lineando la proposizione relativa.
2. Deferunt p lu rim u m eb u r,.......................... com ua lupi - pardorum
G l i ippo po tam i
Hippopotam i quoque generantur in illis partibus, inter animalia cuncta ratione carentia
3. ........... quidem quo silentio, quam levibus vestigiis obrepunt rhinocerotum - sagacissimi, ad speciem equorum bifidos ungues habentes caudasque breves, quorum sol-
................. (Plinio il Giovane). hippopotam iorum lertiae duo interim estendere documenta sufficiet. Inter harundines celsas ut squalentes
nim ia densitate11haec belua cubilibus positis otium pervigili studio circumspectat laxata-
4. Nobiles ad ven a nd um ............. in ea regione sunt: latrata abstinere canes - leonibus que copia ad segetes depascendas egreditur. Cumque iam coeperit redire disten1 ta2aversis
dicuntur, cu m viderunt fera m ,............... maxime infesti (Curzio Rufo).
vestigiis distinguit tramites multos, ne unius plani itineris lineas insidiatores secati re-
pertum sine difficoltate confodiant. Item cum aviditate nim ia extuberato ventre pigrescit,
super calamos recens exectos femora convolvit et crura, ut pedibus vulneratis cru or eges-
3· I d d I i i 'Jifil Riscrivi le frasi b.1 e b.4 dell’esercizio precedente inserendo una tus sagina distentu *7
m 3faciat levem: et partes saucias caeno ob lim i quam diu in cicatrices
proposizione relativa propria.
conveniant plagae.
(Am m iano M arcellino)
b,1, Pom pei Magni p rim u m lu d i ostenderunt chama, .........effig ie............
maculis sim ilis est. 1squalentes ... densitate: «irte per l’eccessiva densità».
2distenta: «ormai gonfia»; è riferito al sottinteso haec belua.
b.4. Nobiles ad ven a nd um ............. in ea regione s u n t,..... . latrata abstinere dicuntur. 3sagina distentum: «lo stiramento dovuto alla pinguedine».

4. Traduci le seguenti frasi d’autore cerchiando i nomi di animali. Sottolinea inoltre


le proposizioni relative contenute in alcune di queste frasi. LESSICO di BASE 1
ESPRESSIONI PERIFRASTICHE
1. Caudae praeter hom inem ac simias om nibus fere et anim ai et ova gignentibus sunt, Ti presentiamo un elenco delle più frequenti perifrasi che in latino sono costruite con
p rò desiderio corporum nudae [rif. a caudae] hirtis, ut apris, parvae villosis, ut ursis, una proposizione relativa propria all’indicativo, e in italiano corrispondono a un sem­
praelongae saetosis, ut equis (Plin io il Vecchio). 2. Stultitia est, pater, venatum ducere plice sostantivo (o a un aggettivo).
invitas canes (Plauto). 3. H ippopotam i corio crassitudo talis est, ut inde tom entur hastae
(Plinio il Vecchio). 4. Canes interdiu clausos esse oportet, ut noctu acriores et vigilantio- ea quae gesta sunt: le gesta, le imprese ii, qui spectant: gli spettatori
res sint (Catone). 5. Saepe canes frustra nemorosis montibus errant, inque plagam nullo ea quae sequuntur; le conseguenze qui inscribltur. intitolato
cervus agente venit (O vidio). 6. Hyaenis utramque esse naturam et altemis annis mares, ii, q u i adsunt: i presenti quod peto: io scopo
altemis feminas fieri, parere sine mare vulgus credit, Aristoteles negai (Plinio il Vecchio). ii, qu i audìunt: gli ascoltatori quod v o lo : lo scopo
7. Canes quod [«p o ic h é »] latrata signum dant, ut signa canunt, «canes» appellatae sunt,
et quod ea voce indicant noctu quae latent, «latratus» appellatus est (Vairone). 8. At nane
divitibus cenandi nulla voluptas est, n ih il rhombus, n ih il damma sapit, putere videntur 6. Traduci le seguenti frasi d ’autore sottolineando le proposizioni relative proprie
unguenta atque rosae (Giovenale). 9. Quae alia vita esset, si leones ursique regnarent, si con il verbo all’indicativo; fai attenzione anche alle perifrasi che in italiano sono
serpentibus in nos ac noxiosissimo cuique anim ali dareturpotestas? (Seneca). 10. De ca- da rendere con dei sostantivi.
nibus genera duo, unum venaticum et pertinet ad feras bestias silvestres, alterum quod
custodiae causa paratur et pertinet ad pastorem (Vairone). 11. N octu m orum animalium ve- 1.A natura sustinentur ea quae gignuntur e terra (Cicerone). 2. H oc proelio trans Rhenum
luti felium in tenebris fulgent radiantque oculi (Plinio il Vecchio). 12. Sunt autem bestiae nuntiato Suebi, qui ad ripas Rheni venerant, dom um reverti coeperant (Cesare). 3. Itaque
quaedam, in quibus inest aliquid simile virtutis, ut in leonibus, ut in canibus, in equis, in eo die, quem huic sacro destinaverant, rex cum equitibus elephantisque constiterat contra
S I N T A S SI DEL PERIODO le z io n e 22 Le proposizioni relative
1
E S E R C IZ I

pedites, quibus Meleager praeerat (Curzio Rufo). 4. His quibus deterreri me putas in citor VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni relative
(Seneca). 5. Valerius A ntium petit, Comelius Ecetras; quacumque incesserunt, late popu- proprie con il verbo all’indicativo.
lati sunt teda agrosque (L ivio). 6. Quisquis volet, tibi contum eliam faciat et iniuriam, tu
tamen nihil patieris, si modo tecum erit virtus (Seneca). 7, Res enim hoc postulai, ut eo- L a caccia a l testam ento
rum exspectationi qui audiunt quam celerrime succurratur (Cicerone). 8. Qualescumque H oc peracto libenter officio destinatum carpimus iter ac momento temporìs in montem su-
duces habuistis, qualescumque ipsi fuistis, om nia adhuc, quantacumque petivistis, obti- dantes conscendimus, ex quo oppidum cemimus. Nec quod esset sciebamus errantes, donec
nuistis seu vi seu fortuna vestra (L iv io ). 9. Post eius m ortem n ih ilo minus Helvetii id, a vilico quodam Crotona esse cognovimus, urbem antiquissimam et aliquando Italiae prì-
quod constituerant, facere conantur, ut e finibus suis exeant (Cesare). 10. N on ad verìta- mam. Cum deinde diligentius exploraremus qui homines inhabitarent nobile solum quodve
tem solum, sed etiam ad opinionem eorum, qu i audiunt, accommodanda est oratio (Ci­ genus negotiationis praecipue probarent, «O r n i», inquit, «hospites, si negotiatores estis,
cerone). 11. Ita om nis ratio dicendi tribus ad persuadendum rebus est nixa: ut probemus mutate propositum aliudque vitae praesidium quaerìte. Sin autem urbanioris notae hom i­
vera esse ea quae defendimus, ut conciliemus eos nobis qui audiunt, ut animos eorum ad nes sustinetis semper mentiri, recta ad lucrum curritis. In hac enim urbe non litterarum stu­
quemcumque causa postulabit m otum vocemus (Cicerone). 12. D um haec in aliis locis dia celebrantur, non eloquentia locum habet, non frugalitas sanctique mores laudibus ad
ab Rom anis geruntur, iam Tarentum pervenerat Hannibal cu m maxima om n iu m qua­ fructum perveniunt, sed quoscumque homines in hac urbe videritis, scitote in duas partes
cumque ierat clade (Livio). 13. Ceterum Dareo imminens, quem nondum Euphraten su- esse divisos. Nam aut captantur1aut captant. In hac urbe nemo liberos tollit, quia quisquis
peravisse cognoverat, undique omnes copias contrahit, totis viribus tanti belli discrimen suos heredes habet, non ad cenas, non ad spectacula admittitur, sed om nibus prohibetur
aditurus (Curzio Rufo). 14, Quae ergo ad vitam hom inum tuendam pertinentpartim sunt commodis, inter ignominiosos latitai. Q ui vero nunc uxores umquam duxerunt nec proxi-
inanima ut aurum, argentum, ut ea quae gignuntur e terra ut alia generis eiusdem, partim mas necessitudines2habent, ad summos honores perveniunt, id est soli militares, fortissimi
sunt ammalia, quae habent suos impetus et rerum appetitus (Cicerone). 15. Ea form idine atque etiam innocentes habentur. Adhibitis3, inquit, oppidum tamquam in pestilentia4cam-
m u lti mortales Rom anis dediti obsides sunt; frum entum et alia adfatim praebita sunt; pos, in quibus nihil aliud est nisi cadavera quae lacerantur aut corvi qui lacerant».
ubicumque res postulabat, praesidium im positum est (Sallustio).
(Petronio)
7. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le parole da rendere con 1captantur: «sono imbrogliati». za», complemento di tempo determinato; essen-
una proposizione relativa propria all'indicativo. 2necessitudines: qui vale «parenti». do riferito &campos, puoi tradurre «affetti da una
ìAdhibitis: «Entrate in», + acc. pestilenza».
1* Andremo a passare le vacanze, che purtroppo saranno m olto brevi, a Tivoli, che dista Hn pestilentia: «in occasione di una pestilen-
poco da Roma. 2. Chiunque fosse presente venga a testimoniare e a riferire tutto quello
LA BO RA TO R IO DI TR A D U ZIO N E
che ha visto. 3. Durante la rappresentazione teatrale, che era assai noiosa, gli spettatori
N el testo ci sono anche delle proposizioni interrogative indirette: individuale, facendo
cominciarono ad arrabbiarsi e a lanciare verso gli attori tutto quello che avevano in ma­
attenzione a non confonderle con le relative.
no. 4. Dovunque andrai con questo tuo viaggio, cerca sempre di conoscere e rispettare le
tradizioni e le abitudini del luogo in cui soggiornerai. 5. Le cose che sto per dirti, di cui
non sa ancora nulla nessuno, ti aiuteranno a capire i fatti che sono successi ultimamente. .........................
.... ■ i
SINTASSI DEL PERIODO
I E P R O P O S IZIO N I R ELATIVE PR O PR IE CO N IL VER BO AL C O N G IU N TIV O
8. i l q ir jL’h H Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni relative pro­
Le proposizioni relative proprie possono essere espresse anche con il verbo al congiuntivo quando:
prie con il verbo all’indicativo e specifica se sono limitative o esplicative.
chi parla riferisce il pensiero di qualcun altro (congiuntivo obliquo o del pensiero indiretto, vedi
N ovioduno si arrende a C esare Lezione 17, p. 269);
Postridie eius diei, prìusquam se hostes ex terrore ac fuga reciperent, in fines Suessionum, Es. Negai Epicurus quemquam q u i honeste Epicuro dice che uno, il quale non vive
qui proxim i Remis erant, exercitum duxit et magno itinere confecto ad oppidum Noviodu- non v iv a i iucunde posse vivere (Cicerone). onestamente, non può essere felice.
num contendit. Id ex itinere oppugnare conatus, quod vacuum ab defensorìbus esse audie-
si esprime un fatto possibile, eventuale (congiuntivo eventuale, vedi Lezione 17, p. 270);
bat, propter latitudinem fossae murique altitudinem paucis defendentibus expugnare non
Es. D i tibi dent qua ecum qu e optes (Plauto). Gli dèi ti concedano qualunque cosa tu
potuit. Castris munitis vineas agere, quaeque ad oppugnandum usui erant, comparare coe- (eventualmente) desideri.
pit. Interim omnis ex fuga Suessionum multitudo in oppidum proxim a nocte convenit. Ce-
lerìter vineis ad oppidum actis, aggere iacto turrìbusque constitutis, magnitudine operum, la proposizione relativa ha un significato indeterminato, con espressioni come sunt (adsunt, repe-
quae neque viderant ante Galli neque audierant, et celeritate Rom anorum perm oti legatos riuntur) qui ..., «ci sono (sono presenti, si trovano) quelli che...», nihil est quod (quare)..., «non c è ra­
ad Caesarem de deditione m ittunt et petentibus Remis ut conservarentur impetrant. gione perché...»: si tratta del congiuntivo caratterizzante (vedi Lezione 17, p. 271);
Es. N ih il habeo q u o d ad te scrib a m (Cicerone). Non ho niente da scriverti.
(Cesare)
si verifica l’attrazione modale (vedi Lezione 17, p. 272), in proposizioni relative dipendenti da su­
LA BO RA TO R IO S i T S A iiv A f · ) ίίϊ bordinate al congiuntivo o all’infinito.
a. A quale tipo di proposizione subordinata esplicita corrisponde l’ablativo assoluto Es. Placet Stoicis, quae in terris gignantur, ad Gli Stoici pensano che tutte le cose che nascono
paucis defendentibus (II periodo)? A una causale, a una temporale o a una concessiva? usum hom inum om nia creari (Cicerone). sulla terra siano create per 1utilizzo da parte
b. Che valore assume il dativo usui nel III periodo? degli uomini.
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z i o n e 22 Le proposizioni relative
1
E S E R C IZ I i^ ts r a

LESSICO di BASE 2 dendo tulerìt, qui consul apud Tarsumennum sit interfectus, ad popu lu m valuisse di­
I ESPRESSIONI CHE REGGONO IL CONGIUNTIVO CARATTERIZZANTE cendo (Cicerone). 14. Itaque D ivitiacum ad se vocarì iubet et, cotidianis interpretibus re-
motis, per C. Valerium Troucillum, principem Galliae provinciae, familiarem suum, cui
Ti presentiamo un elenco delle più frequenti espressioni perifrastiche dalle quali di­ summ am om nium rerum fidem habebat, cum eo colloquitur; com m onefacit quae ipso
pende una proposizione relativa propria con il congiuntivo caratterizzante. praesente in concilio Gallorum de Dumnorige sint dieta et ostendit, quae separatim quis-
que de eo apud se dixerìt (Cesare).
dignus (o indignus) q u i: degno (indegno) di i nihil est quod (quare): non c’è ragione perché
est quod: c’è ragione per non desunt qui: non manca chi 12. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le parole da rendere
est unde\ c’è il m ezzo per quis est qui?: chi c'è che? con una proposizione relativa propria al congiuntivo.
habéo qui: avere la persona adatta per i sunt (o adsunt, reperiuntur) qui: ci sono (son®
nemo est (o invenltur, reperìtur) qui: non c’è (non presenti, si trovano) quelli che 1, Ti sembra giusto accusare qualcuno che non conosci? 2. Pensate sempre di cono­
si trova) nessuno che I scere le cose che sono utili alla vostra vita, ma dovete anche ascoltare il parere di chi è
più grande di voi. 3. Gli am ici pensavano che M arco fosse partito per visitare quella
terra che aveva sempre desiderato vedere. 4. N on c’è nessuno che non sappia quanto
10. Completa le seguenti frasi d’autore associando il numero alla giusta lettera, poi vali, nessuno che non stimi il tuo coraggio. 5. Il comandante, poiché sapeva che nel suo
traduci. esercito c’erano alcuni soldati che non avevano fiducia nei suoi piani d attacco, tenne
un lungo discorso e disse che coloro i quali avessero disertato non avrebbero avuto sal­
1. N on est quare accusem, a. qui noverint multa ab antiquis prodita (Plinio va la vita.
il Vecchio).
2. At Hercules non reperiuntur 13. Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni relative
est quare suspicer (Seneca il Vecchio).
proprie con il verbo al congiuntivo e spiega per ogni singolo caso perché si tro­
3. N ih il habeo quod accusem senectutem (Cicerone). va questo modo al posto dell’indicativo.

L a classificazione epicurea d ei piac er i


11. Traduci le seguenti frasi d'autore sottolineando le proposizioni relative proprie
Quae est enim aut u tilior aut ad bene vivendum aptior pa rtitio*11quam illa, qua est usus
con il verbo al congiuntivo; spiega inoltre per ogni singolo caso come si giustifi­
Epicurus? Q ui unum genus posuit earum cupiditatum, quae essent et naturales et ne-
ca la presenza del congiuntivo al posto dell’indicativo.
cessarìae, alterum, quae naturales essent nec tamen necessariae, tertium, quae nec natu­
rales nec necessariae. Quarum ea ratio est, ut necessariae nec opera multa nec impensa
1. His rebus in causa iudicioque patefactis quis est qui illum absolvi potuisse arbitretur?
expleantur; ne naturales quidem multa desiderant, propterea quod2*8ipsa natura divitias,
(Cicerone). 2. Itaque ru m orsine auctore percrebruit, regem contentum rebus, quas ges-
quibus contenta sit, et parabiles et terminatas habet; inanium autem cupiditatum nec
sisset, in Macedoniam protinus redire statuisse (Curzio Rufo). 3. C. Galba, qui in colle­
modus ullus nec finis inveniri potest.
gio sacerdotum esset, prim us post R om am conditam iudicio publico est condemnatus (Cicerone)
(Cicerone). 4. His Caesar mandavit ut, quae diceret Arìovistus, cognoscerent et ad se re-
ferrent (Cesare). 5. H in c etiam puto proverbium natum illud, posse taurum tollere, qui 1partitio: sott. voluptatum: è la «classificazione» dei piaceri.
vitulum sustulerit (Petronio). 6. N u n c m ihi Quintus frater meus m itissimam tuam ora- 2quod : «perché», + indie.
tionem, quam in senatu habuisses, perscrìpsit (Cicerone). 7. Sunt autem qui dicantfoe-
dus esse quoddam sapientium, ut ne minus amicos quam se ipsos diligant (Cicerone). 1 4. It14;L4C»LM4 Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni relative
8. Cavendum vero est ne etiam in graves inim icitias convertant se amicitiae, ex quibus proprie con il verbo al congiuntivo e spiega per ogni singolo caso perché si tro­
iurgia, maledicta, contumeliae gignuntur. Quae tamen si tolerabiles erunt, ferendae sunt va questo modo al posto dell’indicativo.
et hic honos veteri amicitiae trìbuendus, ut is in culpa sit, qu i faciat, non is, quipatia tur
iniuriam (Cicerone). 9, Auspiciis hanc urbem conditam esse, auspiciis bello ac pace, do­ B isogna guardarsi dall ' am b izio n e
m i militiaeque om nia gerì quis est qu i ignoret? (Livio). 10. N on est quare cuiquam, quem N on est quod invideas istis quos magnos felicesque populus vocat, non est quod tibi
poena putaverìs dignum, optes, ut infestos deos habeat: habet, inquam, etiam si videtur compositae mentis hahitum et sanitatem plausus excutiaP. Si vis exercere tibi utile, nul­
eorum favore produci (Seneca). 11. N un c enim quis est qui non probet, qui non laudet, li autem grave imperium, summove vitia. M ulti inveniuntur qui ignem inferant urbibus,
qu i non unum post h om inu m m emoriam I A nnium plu rim u m rei publicae profuisse, qu i inexpugnabilia saeculis et per aliquot aetates tuta prostemant, qu i aequum arcibus
maxima laetitia populum Rom anum cunctum, Italiam, nationes omnes adfecisse et di- aggerem attollant et muros in m iram altitudinem eductos arìetibus ac machinis quas-
cat et sentiat? (Cicerone). 12. Saepe enim interfui querelis aequalium meorum (pares au­ sent. M u lti sunt qui ante se agant agmina et tergis hostium graves instent et ad mare mag-
tem vetere proverbio cum paribus facillime congregantur), quae C. Salinator, quae Sp. Al- num perfusi caede gentium veniant, sed hi quoque, ut vincerent hostem, cupiditate vieti
binus, homines consulares, nostri fere aequales, deplorare solebant, tum quod [«p e r ­ sunt. N em o illis venientibus restitit, sed nec ipsi a m bitioni crudelitatique restiterant.
ché», + cong.] voluptatibus carerent, sine quibus vitam nullam putareni, tum quod (Seneca)
[«perch é», + cong.] spemerentur ab eis a quibus essent coli soliti (Cicerone). 13. D icitu r
etiam C. Flaminius, is qui tribunus plebis legem de agro Gallico et Piceno viritim divi- 1excutiat: «faccia perdere»; regge il precedente tibi, «a te».
336 SIN TA S S I le z io n e 22 Le proposizioni relative
DEL PERIODO

E S E R C IZ I

crudelissimum hostem, qui prò aede Castoris sedens audiente populo Rom ano dixerit n i-
»NtÀSSÌDÈLPÉMODO si victorem victurum esse nem inem ? (Cicerone). 8. Nam, cum ariete quaterentur muri,
LE P R O PO SIZIO N I RELATIVE IM PR O PR IE non laqueis, ut solet, exceptos declinabant ictus, sed armati frequentes erumpebant, q u i­
dam ignes etiam, quos aggeribus inicerent, ferébant (Livio). 9. L. Aelius Stoicus esse voluit,
Le proposizioni relative improprie, che hanno sempre il verbo al m odo congiuntivo, assumono il orator autem nec studuit umquam nec fuit: scrìbebat tamen orationes, quas alii dicerent
valore di una proposizione subordinata di tipo: (Cicerone). 10. Ignom iniam iudicat gladiator cum inferiore com poni et scit eum sine glo­
- finale; ria vinci, qui sine perìculo vincitur. Idem facit fortuna: fortissimos sibipares quaerìt, quos-
Es. E t nunc argumenta quaerenda sunt q u ib u s E ora bisogna cercare argomentazioni per dam fastidio transit, contum acissim um quemque et rectissimum aggreditur, adversus
hoc refella tu r (Cicerone). confutare questa tesi. quem vim suam intendat (Seneca). 11. Quae enim domus tam stabilis, quae tam firm a ci-
vitas est, quae non odiis et discidiis possit everti ? (Cicerone). 12. Tum fu it Lysias ipse qui-
- consecutivo; dem in causis forensibus non versatus, sed egregie subtìlis scriptor atque elegans, quem
Es. Sapientia enim est una quae maestitiam La sapienza è la sola che scacci dagli animi la iam prope audeas oratorem perfectum dicere (Cicerone). 13. Me et de via fessum et q u i
p e lla i ex animis (Cicerone). mestizia. ad m ultam noctem vigilavissem, artiorquam solebat somnus complexus est (Cicerone).
- causale; 14. Plus ferociae Britanni praeferunt, ut quos nondum longa pax emollierit (Tacito).
Es. Mihi, q u i id dedissem consilium , egit M i ringraziò perché avevo dato quel consiglio.
gratias (Terenzio). 16. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le parole da rendere
con una proposizione relativa impropria e averne specificato il valore (finale,
- concessivo;
consecutivo ecc.).
Es. Tum ille, q u i paulo ante respondisset, Allora quello, che pure poco prim a aveva
repente tacuit (Cicerone). risposto, airim prow iso tacque. 1. Cesare inviò dei legati che promettessero nuove condizioni di pace a quei popoli.
- condizionale. 2, Chi dica di voler essere m io amico, deve saperlo anche dimostrare. 3. Chi ci sarà, di
Es. Haec q u i faciat, eum sim illim um deo Se uno fa questo, io lo considero del tutto cui m i possa veramente fidare? 4. Voi, che non avete nemici, vivete in pace senza ti­
iudico (Cicerone). simile a un dio. mori. 5. Manlio, che pure aveva un carattere mite e amichevole, quel giorno si adirò
tantissimo con i suoi compagni di viaggio, che indugiavano e procedevano troppo len­
tamente per arrivare in tempo alla cerimonia.
LESSICO di BASE 3
I VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI 1 7 . ίΏ :ΐ·11·]:ΐ1 Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni relative im ­
proprie e specificane il valore (finale, consecutivo ecc.).
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni re-
lative improprie: inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti. L e avversità sono delle prove
Quare deus optim um quemque aut mala valetudine aut luctu aut aliis incommodis_affi-
aggredìor,................................: ....................... micio, ...............................: ......................... cit? Quia in castris quoque periculosa fortissimis imperantur: dux lectissimos miriti, qui
com m oror, -à ris,..........................: trattenersi, in­ p e to ,..................... ...........: dirigersi noctu m is hostes aggrediantur insidiis aut explorent iter aut praesidium loco deiciant.
dugiare p ra e m itto ,................................: ...................... R em o eorum qui exeunt dicit: «M a le de me im perator m eruit», sed «Bene iu d ica vit».
co m p le ctor,................................: abbracciare. p ro ficis co r,............................... : ...................... Item dicant quicum que iubenturpati timidis ignavisque flebilia: «D ig n i visi sumus deo
co n fite o r,....................................... : confessare quatto, -is, quassum, ~ére\ scuotere in quibus experiretur quantum humana naturapossetpati». Fugite delicias, fugite ener-
dellgo, -is ,..................... : scegliere s o rtìo r,...................................... : tirare a sorte vantem felicitatem, qua anim i permadescunt et nisi aliquid interventi quod humanae
d ic o ,............................... : ........................ su b d ù co,................................: ..... ................. sortis admoneat, manent velut perpetua ebrietate sopiti.
e ru m p o ,................................: ....................... v in c o ,............................... ; ........................ (Seneca)

Ί 8. Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni relative im­


15. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le proposizioni relative impro­
proprie e specificane il valore (finale, consecutivo ecc.).
prie e specificando il valore assunto da ognuna.
L’ in v u ln e r a b ilità del saggio
1. His rebus càgnitis exploratores centurionesque praemittit qui locum idoneum castris Ego vero sapientem non imaginario honore verborum exomare constitui, sed eo lo co p o -
deligant (Cesare). 2. Postquam id animadvertit, copias suas Caesar in proxim um collem nere quo nulla perm ittatur iniuria. Quid ergo? Nemo erit qui lacessat, qui temptet? N ih il
subducit equitatumque, qui sustineret hostium impetum, m isit (Cesare). 3. Haec et innu- in rerum natura tam sacrum est, quod sacrilegum non ìnveniat, sed non ideo divina m i-
merabilia ex eodem genere qui videat nonne cogatur confiteri deos esse? (Cicerone). 4. Qui nus in sublim i sunt, si exsistunt qui magnitudinem m ultum ultra se positam non tactu-
videret, urbem captam esse diceret (Cicerone). 5. Ego, qui te optime novissem, non dubi­ ri appetant; invulnerabile est non quod non feritur, sed quod non laeditur: ex hac tibi no­
tavi quin tibi notissima et iura et meritapopulorum essent (Cicerone). 6. Tum sortiti sunt,
ta sapientem exhibebo.
quia non ab eadem utrumque parte adgredi hostem placebat, regiones quas peterent (L i­
(Seneca)
vio). 7. M. vero Antonium quis est qui civem possit iudicare potius quam taeterrimum et
338 S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 22 Le proposizioni relative 339

E S E R C IZ I e s e r c iz i

19. C om p leta le segu enti fra si d ’au tore a ssocian d o il n u m ero alla giusta le tte ra , p o i
SINTASSI DEL PERÌODO traduci. Quale d elle tre p a rtico la rità in c o n tri in qu este frasi: il nesso d e l re la ti­
LE P R O P O S IZIO N I R ELATIVE: PARTICOLARITÀ vo, la p ro lessi d e l re la tivo o la co n c o rre n za d e l relativo?
IL NE SSO , LA PR O LESSI E LA CO N CO R R ENZA D E L RELATIVO
1. Quod imperatur, a. ii non saepe falluntur (Cicerone).
Già nel I volume hai studiato il nesso d e l rela tivo (vedi Lezione 29, p. 462), cioè il pronom e relativo
che si trova all’inizio di una nuova frase. In questi casi la proposizione introdotta dal pronom e relati· 2. Consilum erat, qua fortuna rem darei, b. omnes exaudiunt (Curzio R ufo).
vo non è una subordinata m a una principale e, di fatto, il pronom e relativo equivale a un dimostrati­
3. Ea quibus bene percepta sunt, c. eae non sunt in potestate sapientis (Seneca).
vo preceduto da una congiunzione coordinante, com e « e » o «m a».
Es. Aedis Minervae est in insula; q u a m Sull’isola c’è un tempio di Minerva; m a 4. Nam quibus rebus efficiuntur voluptates d. eum ignoras (Terenzio).
(= sed eam) Marcellus non attigit (Cicerone). M arcello non lo toccò.
5, Quem vides, e. ea inclinare vires (Livio).
Multas ad res perutiles Xenophontis libri I libri di Senofonte sono utilissimi sotto molti
sunt, qu os legite studiose (Cicerone). aspetti, e qu in di leggeteli con cura.
Centuriones nutu vocibusque hostes vocare I centurioni cominciarono a provocare i nemici 20. T radu ci le segu enti fra si d ’ au tore so tto lin ea n d o con tre c o lo ri d iversi il n es s o d el
coeperunt; q u o ru m progredì ausus est nemo a gesti e parole, m a nessuno d i lo ro osò farsi relativo, la p rolessi d e l rela tivo e la c o n c o rre n z a d e l relativo.
(Cesare). avanti.
1. Quae qui non vident, nihil umquam magnum ac cognitione dignum amaverunt (Cice­
Sempre nel I volume (vedi Lezione 29, p. 464) hai fam iliarizzato anche con la p ro lessi (o anticipazio­ rone). 2. Quae omnia ab bis diligenter ad diem facta sunt (Cesare). 3. At enim, qua in vi­
ne) d e l relativo, che si verifica quando la proposizione relativa precede la proposizione reggente o ta est aliquid mali, ea beata esse non potest (Cicerone). 4. Tumulus erat inter castra M i-
l’antecedente alla quale si lega il pronom e relativo. nucii et Poenorum, quem qui occupavisset haud dubie iniquiorem erat hosti lo cu m fac-
Es. Quae de legionibus scribis, ea vera sunt Q u ello che scrivi delle legioni, è vero. turus (Livio). 5. Quem qui beatum fuisse putant, miseri ipsi sunt (Cicerone). 6. Qualia
(Cicerone). igitur ista bona sunt, quae qui habeat miserrimus esse possit? (Cicerone). 7. Quae cum
om nia atque etiam m ulto alia maiora, quae consulto praetereo, accidissent, videtis me ta-
Un concetto nuovo è invece quello della c on co rren za (o intreccio) d e l relativo, che avviene quando il men in meam pristinam dignitatem brevi tempore doloris interiecto reipublicae voce esse
pronom e relativo non assume il caso richiesto dalla sua funzione logica, bensì il caso richiesto da una revocatum (Cicerone). 8. Quibus de rebus Caesar a Crasso certior factus, quod ipse abe­
proposizione subordinata di I I grado dipendente dalla relativa e contenuta al suo interno, in posizio­ rat longius, naves interim longas aedificari in flum ine Ligeri, quod in fluii in Oceanum, re-
ne immediatamente contigua al pronom e relativo stesso. miges ex provincia institui, nautas gubematoresque comparati iubet (Cesare). 9. N am ad
Es. Aberat om nis dolor, q u i si adesset, non Era assente qualsiasi dolore che, se fosse senatum quas Bibulus litteras misit, in iis, quod m ih i cum ilio erat commune sibi soli at­
m olliter ferrei (Cicerone). [= quem, si sopravvenuto, egli avrebbe sopportato non tribuii (Cicerone). 10. Quos ego campos antea collesque nitidissimos vìridissimosque vi-
adesset, ... ferrei] debolmente. dissem, hos ita vastatos nunc ac desertos videbam, ut ager ipse cultorem desiderare ac lu-
gere dom inum videretur (Cicerone). 11. Ego sic existimabam, patres conscripti, utprae-
is q u i si aram tenens iuraret, lui, ch e se giurasse toccando un’ara,
dicantem audiveram patrem meum, qui vostram am icitiam diligenter colerent, eos m ul-
crederei memo (Cicerone) [= cui, si non g li crederebbe nessuno
tum laborem suscipere, ceterum ex omnibus maxime tutos esse (Sallustio). 12. D om o ea-
iuraret, crederei m em o]
dem Agesilaus fu it contentus qua Eurysthenes, progenitor m aiorum suorum, fuerat usus:
quam qui intraverat, nullum signum libidinis, nullum luxuriae videre poterai, contra ea
LESSICO di BASE 4 plurim a patientiae atque abstinentiae (Cornelio Nepote). 13. Quem specularla semperab

I V E R B I T E M A T IC I E A T E M A T IC I
afflata vindicaverunt, cuius pedes inter fomenta subinde mutata tepuerunt, cuius cena-
tiones subditus etparietibus circumfusus calor temperavit, hunc levis aura non sine peri-
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni re­ culo stringet (Seneca). 14. Cuius tu dom i fueras, quem hospitem appellaveras, eum cum
lative improprie: inserisci i paradigmi e le traduzioni mancanti. illa auctoritate miseria videres perditum, non te eius lacrimae, non senectus, non hospitii
ius atque nomen a scelere aliquam adpartem humanitatis revocare potuit? (Cicerone).
a b su m ,... fallo, - is ,...........................: .....................
accido, ... im p e ro ,...................................: ..................... 21. T radu ci in latin o le segu en ti fra si esercita n d o ti sulle p a rtico la rità d el p ro n o m e
a ediftco,. in tr o ,....................................: ..................... relativo.
appello,.. lugéo, -es, luxi, luctum , -ere·, lamentarsi
colo, ....... p e rcip w ,....................................: apprendere 1. La vita di chi rispetta gli altri e se stesso, tale vita è da prendere a modello. 2. Clodia
comparo, : preparare praeteréo,....................................: omettere era la donna più bella di Roma. Chi la guardava non poteva fare a meno di restarne af­
deséro, .... re v o co ,....................................: ................. fascinato. 3. Dopo che si seppero queste cose nessuno voleva più prendere parte a una
efficio, .... vasto, .................................. : ...................... spedizione tanto pericolosa. 4. E poiché di tutte queste cose Cesare non sapeva niente,
exaudìo, : ascoltare, dare convocò immediatamente i suoi consiglieri, e coloro che avevano partecipato alla spe­
retta dizione, anche loro furono convocati. 5. L’am icizia è un bene preziosissimo. Chi la d i­
sprezza vive una vita piena di solitudine e di incertezze.
340 S IN T A S S I DEL PERIODO

E S E R C IZ I

22. 11=1iH M ì R Traduci la segu en te version e sotto lin ea n d o la p ro lessi d e l re la tiv o e LABORATORIO DI TRADUZIONE
cerch ian d o la co n co rren za d e l relativo. a. Individua tutti gli ablativi assoluti contenuti nel brano.
b. N el III periodo ci sono due pronom i relativi, qui e quibus·. introducono delle propo­
P r im a mossa di A gesilao sizioni relative proprie o improprie?
Postquam indutiarum praeteriit dies, barbarus non dubitans, quod1ipsius erant plu ri­ c. Che tipo di subordinate sono quid agerent e quam rationem pugnae insisterent (III
ma dom icilia in Caria et ea regio iis temporibus multo putabatur locupletissima, eo po- periodo)?
tissim um hostes im petum facturos esse, omnes suas copias eo contraxerat. At Agesilaus d. A quale termine si riferisce il pronom e dimostrativo has nel V periodo?
in Phrygiam se convertii eamque prius depopulatus est, quam 2 Tissaphemes usquam se e. Che funzione svolge il dativo magno usui del V I periodo?
moveret. Magna praeda m ilitibus locupletatis Ephesum hiem atum exercitum reduxit at- f. Quale tipo di proposizione relativa è introdotta dal pronom e qu i nel V II periodo? E
que ibi officinis arm orum institutis magna industria bellum apparavit. E t quo3 studio- dal pronom e qua nel penultimo?
sius armarentur insigniusque omarentur, praemia proposuit, quibus donarentur, quo­ g. Anche nell’ultimo periodo c’è una proposizione relativa: la riconosci? Da quale ele­
rum egregia in ea re fuisset industria. Fecit idem in exercitationum generibus, ut, q u i ce- mento è introdotta?
teris praestitissent, eos magnis afficeret muneribus. His ergo rebus effecit ut et om atissi-
m um et exercitatissimum haberet exercitum.

(Cornelio Nepote)
lquod\ «poiché», + indie.
2quam: «prima che»; va ricollegato al precedente prius.
3quo\ «affinché», + cong. I
LABORATORIO Di TRADUZIONE
a. Da quale verbo è retto l’infinito facturos esse (I periodo)? Qual è il soggetto di que­
sta proposizione infinitiva?
b. Che cos'è hiematum (III periodo)? Un sostantivo o un verbo?
c. Individua la proposizione completiva dichiarativo-consecutiva contenuta nel brano.

23. VERSIONE T radu ci la segu en te version e s otto lin ea n d o i nessi d e l relativo.

B attaglia navale
Compluribus expugnatis oppidis Caesarubi1intellexit frustra tantum laborem sum i ne-
que hostium fugam captis oppidis reprimi neque iis noceti posse, statuii exspectandam
esse classem. Quae u b i1convenit a eprim um ab hostibus visa est, circiter CCXX naves eo-
rum paratissimae atque om ni genere arm orum omatissimae profectae ex portu nostris
adversae constiterunt. Neque satis Bruto, qui classi praeerat, vel tribunis m ilitum centu- I ^ A n i i n a ti n e l t e m p o e n e l l o s i s a z io (1)
rionibusque, quibus singulae naves erant attributae, constabat, quid agerent aut quam • camelopardalis, f., «giraffa». • cametus, m. e f., «cammello».
(LATINO • simia, f., «scimmia».
rationem pugnae insisterent. Rostro enim noceri non posse cognoverant. Turribus autem
excitatis tamen has altitudo puppium ex barbaris navibus superabat, ut neque ex infe­ ITALIANO scimmia, f. giraffa, f. (le forme delle lingue cammello, m.
riore loco satis commode tela adigi possent et missa a Gallis gravius acciderent. Una erat moderne derivano tutte
dall’arabo zaràfah, «giraffa»).
magno usui res praeparata ab nostris, falces praeacutae insertae adfixaeque longuriis,
non absimili form a m uralium falcium. His cu m funes, qui antemnas ad malos destina- FRANCESE singe, m., «scimmia». girafe, f., «giraffa». chameau, m., «cammello».
bant, comprehensi adductique erant, navigio remis incitato praerumpebantur. Quibus
abscisis anteninae necessario concidebant, ut, cum om nis Gallicis navibus spes in velis SPAGNOLO mono, m., e Jirafa, f., «giraffa». camello, m., «cammello».
armamentisque consisterei, his ereptis omnis usus navium uno tempore eriperetur. Re- mona, f., «scimmia» (dall’it. ant.
mona, monna, «signora»).
liquum erat certamen positum in virtute, qua nostri milites facile superabant, atque eo
magis, quod2in conspectu Caesaris atque omnis exercitus res gerebatur, ut nullum pau- INGLESE monkey, «scimmia» (dall’it. ant. giraffe, «giraffa». carnei, «cammello».
lo fortius factum latère posset. Omnes enim colles ac loca superiora, unde erat propin- monicchio, dim. di mona,
quus despectus in mare, ab exercitu tenebantur. monna, «signora»);
ape, «scimmia» (dal greco kébos,
(Cesare) «cebo», «scimmia»).

1ubi : «quando», + indie. TEDESCO Affé, m., «scimmia» (stessa Giraffe, f., «giraffa». Kamel, n., «cammello».
2eo magis, quod : «tanto più che», + indie. derivazione delfingl. ape).
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 23 Le finali e le consecutive

le z io n e ------------- ■ TLPHMkT
Le finali e le consecutive I - con ad e l’accusativo del gerundio o del gerundivo;
Gli animali ; Es. Vivis non ad deponendam, sed ad Tu vivi non per deporre, ma per confermare
I confirmandam audaciant (Cicerone). la tua audacia.
i
i

SINTASSI DEL PERIODO, ί - con il genitivo del gerundio o del gerundivo seguito da causa o gratta·,
! Es. Legimus librum Clitomachi, quem ille eversa Leggiam o il libro di Clitomaco, che egli, presa
LE P R O P O S IZIO N I F INALI ; Karthagine m isit consolandi causa ad Cartagine, mandò ai prigionieri per consolarli.
Dopo le completive e le attributive, l’ultim o gruppo di proposizioni subordinate che ci resta da esami­ I captivos (Cicerone).
nare è quello delle proposizioni avverbiali o circostanziali (vedi Lezione 18, p. 274). Sempre rispet­
to alla funzione logica svolta all interno del periodo, sono così chiamate quelle proposizioni dipen­ I —con il genitivo o il dativo del gerundivo (solo in costrutti particolari e, soprattutto, in dipendenza
denti che definiscono le circostanze nelle quali si svolge l’azione espressa dal verbo della reggente. Di I da sostantivi);
fatto queste subordinate hanno nel periodo lo stesso ruolo che nella frase svolgono gli avverbi (perciò ; Es. Aetoli pacis petendae oratores ad consulem Gli E toli mandarono al console degli
sono dette anche avverbiali) o i complementi indiretti. In particolare, le proposizioni avverbiali, che ; miserunt (Livio). ambasciatori per chiedere la pace.
studieremo in questa e nelle prossime Lezioni (23-26), sono:
- le proposizioni finali; ; - con il gerundivo, in funzione predicativa;
- le proposizioni consecutive; I Es. Antigonus Eumenem m ortuum propinquis Antigono consegnò Eumene m orto ai suoi
- le proposizioni temporali; ; eius sepeliendum tradidit (Cornelio Nepote). parenti perché fosse sepolto.
- le proposizioni causali;
- le proposizioni concessive; ; - con il participio futuro (o, più raramente, presente), in funzione predicativa;
- le proposizioni avversative; ; Es. P. Comelius consul cum admodum exiguis II console P. Cornelio ritornò a Genova con
- le proposizioni comparative; I copiis Genuam repetit, eo, qui circa Padum truppe m olto scarse, per difendere l’Italia con
- le proposizioni ipotetiche e condizionali. ; erat exercitus, Italiam defensurus (Livio). quell’esercito che era intorno al Po.

Cominciamo dalla proposizione finale, che indica lo scopo o il fine dell’azione espressa nella reg­ - in dipendenza dai verbi di movimento, con il supmo in -uni (oppure, piu raramente e solo nella lin­
gente. N el I volume (Lezione 12, p. 197) hai già imparato che la finale può essere introdotta dalle con­ gua poetica, con il semplice infinito).
giunzioni ut («a ffin c h é») o ne («affin ch é n on»); il verbo è al congiuntivo e i tempi esprimono sempre Es. Bello Helvetiorum confecto totius fere Galliae Terminata la guerra contro gli Elvezi,
contemporaneità rispetto alla reggente. Pertanto troveremo: legati ad Caesarem gratulatum convenerunt ambasciatori di quasi tutta la Gallia vennero
I f* a c o vza. \
- il presente se nella reggente c’è un tempo principale;
Es. Omnes homines, qu i sese student praestare Tutti gli uomini, che desiderano eccellere fra gli
ceteris animalibus, summa ope n iti decet ne altri esseri animati, devono sforzarsi con ogni FACCIAMO PRATICA...
vitam silentio transeant (Sallustio). m ezzo per non trascorrere la vita nel silenzio. Completa le seguenti frasi esercitandoti sulle varie form e in cui si può presentare la proposizione fi­
nale. Inserisci sempre il verbo peto.
- l’imperfetto se nella reggente c'è un tempo storico. Legati veniunt ut p a ce m ................. I legati vengono a chiedere la pace.
Es. Maiores nostri ab aratro abduxerunt I nostri antenati sottrassero Cincinnato Legati venerunt ut p a c e m ..................... I legati vennero a chiedere la pace.
Cincinnatum, ut dictator esset (Cicerone). all’aratro, affinché fosse dittatore. Legati veniebant qui p a ce m ...................... I legati venivano a chiedere la pace.
Legati veniunt a d ..................................... I legati vengono a chiedere la pace.
nb Spesso nella reggente c’è un correlativo, come gli avverbi idcirco opropterea («p e rc iò ») o le locu­ Legati ven eru nt...................................causa. I legati vennero a chiedere la pace.
zioni ad hoc («p e r questo»), ob eam rem («p e r questo m otivo»). Legati venerunt p a c e m ................... I legati vennero a chiedere la pace.
Legati venerunt p a ce m ...................... I legati vennero a chiedere la pace.

M a la proposizione finale può essere espressa anche in altri modi:

- con l’ablativo del pronom e relativo quo e il congiuntivo, specialmente se nella finale c’è un aggetti­
vo o un avverbio al comparativo;
Es. Pompeius ignes fieri prohibuit, quo Pom peo vietò di accendere fuochi, affinché il
occultior esset eius adventus (Cesare). suo arrivo fosse più nascosto.

- con una proposizione relativa impropria (vedi Lezione 22, p. 336) dal valore finale;
Es. Ariovistus partem suarum copiarum, quae Ariovisto inviò parte delle sue truppe a
castra oppugnarci, m isit (Cesare). espugnare l’accampamento.
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 23 Le finali e le consecutive

E S E R C IZ I

L’AUTORE, IL TESTO

La tartaruga marina (Plinio il Vecchio, Stona naturale, 9,35)

In questo passo della sua monumentale opera dedicata alla scienza della natura, P lin io il
Vecchio ( I secolo d.C.) parla delle tartarughe marine, descrìvendone le abitudini.

Testudines tantae magnitudìnis Indicum Il mare Indiano produce testuggini di così grandi nìi,
mare emittit, u ti singularum superfìcie ha- mensioni che con il guscio di una sola si ricoprono ca­
bitabiles casas integant atque inter insulas panne abitabili, e soprattutto tra le ìsole del mar Rosso
gli uomini navigano servendosi di questi gusci c o m i
Rubri praecipue maris bis navigent cumbis. im barcazioni. (Le tartarughe) sono catturate in m olti
Capiuntur multis quidem modis, sed maxi­ modi, ma soprattutto quando sono portate alla super­
me evectae in summa pelagi antemeridiano ficie del mare dati’ora piacevole che precede il mezzo*
tempore blandito, eminente toto dorso per giorno, ondeggiando per le acque tranquille con tu tto fi
dorso sporgente, e questo piacere di respirare liberi*
tranquilla fluitantes, quae voluptas libere
mente, così dim entiche di se stesse, le inganna al puri* ciole {cochleae) erano molto ap­
spirandi in tantum fallii oblitas sui, ut solis 1 muli {muli), nati dall’accoppia­ miferi che allattano i piccoli nono­
to che, essendosi'seccata la corazza per il c a lo r e ^ prezzate come alimento e veniva­
vapore siccato cortice non queant mergi in- mento di una cavalla e di un asino, stante sembrino pesci {pisces) e vi­
sole, non possono immergersi e galleggiano controvo­ no allevate in appositi vivai.
e i muletti {hinni), di dimensioni vano nell’acqua. Il sonno delle fo­
vitaeque fluitent opportunae venantium glia, com oda preda dei cacciatori. Dicono che, uscite
leggermente inferiori e nati dall’u­ che era proverbiale, inoltre si rite­
predae. Ferunt et pastum egressas noctu di notte per mangiare, dopo essersi avidamente sazia­ neva che la pelle di questi animali Gli anfibi e i rettili
nione di un cavallo e di un’asina,
te si sentano stanche e al loro ritorno m attutino si jf§ f potesse proteggere dai fulmini. Fra i piccoli anfibi, le rane {ranae)
avideque saturatas lassati atque, ut remea- erano impiegati come animali da
dorm entino sulla superficie dell’acqua; questo fa tte # traino o da soma. La sterilità di Quanto ai delfini, i Romani erano erano distinte dai rospi {bufones)
verint maturino, summa in aqua obdormis- rivelato dal rum ore del loro russare. Nel mare Fenicio in base alla diversa colorazione,
questi animali era proverbiale, al affascinati dalla loro docilità e dal­
cere; idprodi stertentium sonitu. In Phoeni- sono catturate senza alcuna difficoltà, e in un detemÉP punto che l’espressione «quando la dimestichezza che mostravano verdissime le rane, pallidi i rospi.
cio mari haut ulla diffìcultate capiuntur ul- nato periodo dell’anno vengono spontaneam ente nel una mula avrà partorito» {cum con gli esseri umani; poiché questi Della lucertola {lacerta), piccolo
fiume Eleutero in m oltitudine sparpagliata. mulapeperit) significava «mai». animali erano il simbolo della ve­ rettile innocuo, i Romani apprez­
troque veniunt stato tempore anni in am-
L’asino selvatico {onager), origina­ locità, statue di delfini adomavano zavano i colori brillanti.
nem Eleutherum effusa multitudine. la spina che attraversava il circo. Passando ad animali di dimensioni
il rio dell’Africa e dell’Asia Minore,
era molto ricercato, oltre che per maggiori, la prima apparizione dei
IM P A R IA M O S U B IT O ., Ili le sue carni, anche per gli spetta­ I pesci coccodrilli {crocodili) a Roma risa­
coli e la riproduzione. L’asino do­ II primo vivaio per pesci d’acqua sa­ le al 58 a.C., quando l’edile Marco
Testudines tantae magnitudìnis Indicum mare emittit, uti singularum lata, tra cui le murene {muraenae), Scauro ne esibì cinque insieme a
mestico {asinus), invece, notoria­
superfìcie habitabiles casas integant, «Il mare Indiano produce testuggini fu costruito nel II secolo a.C. da Li­ un ippopotamo. Plinio classificava
mente stupido e molto paziente,
di così grande dimensione che con il guscio di una sola si ricoprono capan­ cinio Murena, che deve il suo so­ cinque tipi di tartaruga {testudo),
era destinato ai lavori più duri, co­
ne abitabili»: uti (= u t) ... integant è una proposizione consecutiva che ha prannome proprio a questa attività; tra cui quella terrestre, quella mari­
me girare la ruota dei mulini o tra­
come correlativo nella reggente l’aggettivo tantae successivamente, Sergio Orata si na, quella di fiume e quella che vive
sportare carichi pesantissimi.
fece costmire dei bacini artificiali nel fango; il guscio di questo ani­
Roditori per l’allevamento delle ostriche male, la cui lentezza era già nota,
Tra i roditori, le lepri (lepores) ve­ {ostreae). I pesci erano allevati non era utilizzato per le decorazioni e i
Cultura e civiltà
QUADRUPEDI, PESCI E RETTILI nivano cacciate, ma talvolta erano solo a scopo alimentare, come i rivestimenti, oppure, intero, per
fabbricare uno strumento musica­
catturate vive e addomesticate; i rombi e le spigole, bensì anche co­
Bovini e ovini ti, orsi, leoni, altri tori o con uomi­ si ricavava la lana per tessere vesti conigli (cuniculi), particolarmen­ me animali da compagnia, soprat­ le, la lira.
Per quanto riguarda i bovini selva­ ni a cavallo. Come attesta Cesare, i e coperte, il pellame e il latte per te diffusi in Spagna, derivavano il tutto le murene e le triglie. Il rombo I serpenti {serpentes o angues), per
tici, il bisonte (bison) dell’Europa Romani conoscevano anche l’uro fare il formaggio. loro nome dal fatto di scavare tane era apprezzato a tavola per le sue lo meno le varietà non velenose,
settentrionale con la sua folta cri­ (urus), bue selvatico del Nord Eu­ e cunicoli sotterranei. I ghiri {gli- dimensioni e per la prelibatezza erano apprezzati come animali da
niera, lo zebù (bos Indicus) con la ropa ora estinto, forte e veloce, di Cavalli e asini res) erano considerati una pietan­ delle sue carni; anche lo storione esibizione e da compagnia, tanto
caratteristica gobba sulla groppa e taglia poco inferiore all’elefante. Se la zebra era pressoché scono­ za prelibata. era molto pregiato, il ghiozzo era che durante i banchetti li si poteva
il bue muschiato dalla criniera Fra i bovini domestici, buoi e sciuta al mondo greco-romano, i servito come antipasto e le interiora vedere strisciare sulla tavola o in
equina erano tutti utilizzati negli mucche (boes) erano utilizzati per cavalli (equi), oltre che in guerra, I c eta c ei dello scaro erano ritenute molto sa­ grembo ai convitati. Il serpente,
spettacoli di caccia; anche i tori i lavori agricoli, dall’aratura alla erano adibiti al trasporto, alle cor­ porite. La salsa di pesce più pregia­ simbolo della vita dopo la morte,
mm m

Plinio descrive i cetacei, cioè la ba­


selvaggi {tauri) erano catturati per trebbiatura, mentre dagli ovini, se nel circo, alla caccia e ad alcuni lena {balaena), il delfino {delphi- ta era a base di sgombri {scombri). era connesso in generale alla gua­
combattere nell’arena con elefan­ cioè pecore (oves) e capre (caprae), lavori agricoli come la trebbiatura. nus) e la foca {phoca), come mam­ Tra i molluschi di terra, le chioc­ rigione e alla fertilità.
N Τ Α S SI D E L P E R I O D O le z io n e 23 Le finali e le consecutive

E S E R C IZ I

2. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordine


sparso nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi tra­
duci. Spunta le soluzioni via via trovate.

Ti presentiamo una lista di nomi di animali; alcuni li hai già incontrati nella scheda a, 1. Vespae................... avide vescuntur, quo alimento mortiferos ictus faciunt hyaenae
Quadrupedi, pesci e rettili.
(Plinio il Vecchio).
anguis, -is, m. e f.: serpente di cunicùlus, -i, m.: coniglio 2. Vituli m arini e t .............in mille colores transeunt subinde (Plinio il Vecchio). testudini
ovis, -is, f.: pecora
ogni specie delphlnus, -i, m.: delfino phoca, -ae, f.: foca 3........................... marinae lingua nulla nec dentes sunt: rostri acie co m m in u it delphinus
asina, -ae, f.: asina equa, -ae, f.: cavalla piscis, -is, m.: pesce om nia (Plinio il Vecchio).
astnus, -i, m.: asino equus, -ì, m.: cavallo poltpus, -i, m.: polipo serpente
bal(l)aena, -ae, f.: balena 4. Velocissimum om n iu m animalium, non solum marinorum, e s t................
glis, gliris, m.: ghiro rana, -ae, f.: rana
bison, bisontis, m.: bisonte (Plinio il Vecchio).
hinnus, -i, m.: muletto rhombus, -i, m.: rombo
bos, bovis, m. e f.: bue; mucca lacerta, -ae, f.: lucertola rubeta, -ae, f.: rospo velenoso ranis - rubetis
bos Indxcus: zebù 1. ....... parientibus sibilus e st,..... .....longus, testudini abruptus
lepus, -óris, m.: lepre salmo, -ónis, m.: salmone
bufo, -ónis, m.: rospo (Plinio il Vecchio).
lupus, -i, m.: spigola scomber, -bri, m.: sgombro
capra, -ae, f.: capra 2. M ollia s u n t.......... , saepia,...... ...... et cetera generis eius ova - serpentibus
mullus, -i, m.: triglia serpens, -entis, m. e f.: serpente
capreolus, -i, m.: capriolo mulus, -i, m.: mulo (Plinio il Vecchio).
taurus, -i, m.: toro
coc(h)léa, -ae, f.: chiocciola, lu­ polypi - murenae
muraena, -ae, f.: murena testiido, -inis, f.: testuggine, tarta­ 3. Sunt e t ..........venena,.............. .... maxime (Plinio il Vecchio).
maca
onager e onagrus, -i, m.: asino sel­ ruga
col&ber, -bri, m.: piccolo serpen­ vatico urus, -i, m.: uro "
te, biscia
ostréa, -ae, f. (e ostréum, -i, n.): vitulus, -i marinus, m.: foca Uett. 3 . I;1MH:IIé ì FTT7H Riscrivi la frase a.1 dell’esercizio precedente inserendo una pro­
crocodìlus, -i, m.: coccodrillo ostrica posizione finale costruita in vari modi.
vitello marino)

a,1. Vespae........................avide vescuntur ut mortiferos ictus.........................


1. Completa le affermazioni e rispondi alle domande sul brano Quadrupedi, pesci e a,1. Vespae........................avide vescuntur ad mortiferos ictus..........................
rettili ; inserisci le parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico degli ani­ a.i. Vespae........................avide vescu n tu r......................................................causa.
mali (II). a,1. Vespae........................avide vescuntur mortiferos ictus..........................

a. Dalle pecore (lat. ........) i Rom ani ricavavano latte e lana, dalle capre (la i............... ) 4 . Traduci le seguenti frasi d’autore cerchiando i nomi di animali.
latte, carne e pellame.
b. I muli (lat......... ) e i muletti (lat............ ) erano utilizzati come animali da traino e da 1. Aves nec venas nec arterias habent, item serpentes, testudines, lacertae, m inim um que
.............. La sterilità di questi animali, nati dall’unione di un cavallo e di u n .................. , sanguinis (P lin io il Vecchio). 2. Vituli marini, quos vocant phocas, spirant ac dorm iunt
era proverbiale al punto che l’espressione cum mula ...................significava «m ai». in terra (P lin io il Vecchio). 3. Diardines minus celeber auditu est, quia per ultim a Indiae
c. Dell’asino selvatico (lat.....................) erano m olto apprezzate le carni, mentre l’asi­ cu rrit: ceterum non crocodilos modo, u ti Nilus, sed etiam delphinos ignotasque aliis
no domestico (lat.................) era destinato ai lavori più faticosi, com e trasportare so­ gentibus beluas alit (Curzio Rufo). 4. Sunt ergo testudinum genera terrestres, marinae,
me pesanti e girare la ruota d e i...................... lutariae et quae in dulci aqua vivunt (P lin io il Vecchio). 5. M edici signa quaedam habent
Tra i ....................... le lepri (lat................... ) erano oggetto di caccia e talvolta veni­ ex venis et ex spiritu aegroti multisque ex aliis futura praesentiunt; gubematores cum
vano addomesticate, mentre i conigli (lat..................... ) e i ghiri (lat............... ) erano exsultantes lolligines viderunt aut delphinos se in p ortu m conicientes, tempestatem sig-
allevati per la loro carne. nificari putant (Cicerone). 6. Quae animai pariunt, pilos habent; quae ova pariunt pin-
e - Tra 1 ...................i Rom ani apprezzavano la docilità d e i ................... , raffigurati nel nas aut squamas aut corticem habent, ut testudines, aut cutem puram, u t serpentes (P li­
circo come simbolo d ella........................ nio il Vecchio). 7. Sed plures nim ia congesta pecunia cura strangulat et cuncta exsupe-
f. A Rom a era diffusa la credenza che la pelle delle foche (lat...........), dette anche vitu­ rans patrim onia census quanto delphinis ballaena Britannica m aior (Giovenale). 8. Be-
li ...................., potesse proteggere dai fulmini. luarum aliae coriis tectae sunt aliae villis vestitae aliae spinis hirsutae, pium a alias, alias
g. Tra gli anfibi, oltre alla lucertola (lat................) e alla tartaruga (lat.....................), mol­ squama videmus obductas, alias esse com ibu s armatas, alias habere effugia pinnarum
to diffuse in Italia, i Romani conoscevano i coccodrilli (lat. ............................. ) del Nilo. (Cicerone). 9. D u m iuga m ontis aper, fluvios dum piscis amabit, dumque thymo pas-
h. Quali erano i bovini selvatici noti ai Romani? centur apes, dum rore cicadae, semper honos nom enque tuum laudesque manebunt
(V irgilio). 10. Ranae quoque rubetae, quarum et in terra et in um ore vita, p lu rim is refer-
ì. Quali tipi di pesci erano allevati nei vivai? tae m edicam inibus, deponere ea adsidue ac resumere pastu dicuntur, venena tantum
semper sibi reservantes (Plinio il Vecchio). 11. Generantur ex equa et onagris mansue-
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z i o n e 23 Le finali e le consecutive

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

factis mulae veloces in cursu, duritia eximia pedum, verum strigoso corpore, indom ito di atque edam natandi studio tenetur, m axim e pueri, quos o tiu m lususque sollicitat.
anim o (Plin io il Vecchio). 12. Testudinum putam ina secare in laminas lectosque et re- His gloria et virtus est altissime provehi; victor Uh est qu i longissime ut litus ita sim ul
positoria iis vestire Carvilius P ollio instituit, prodigi et sagacis ad luxuriae instrumenta natantes reliquit. H oc certamine puer quidam audentior ceteris in ulteriora tendebat.
ingenii (P lin io il Vecchio). 13. A sinorum genera duo: unum ferum, quos vocant onagros, Delphinus occu rrit et nunc praecedere puerum , nunc sequi, nunc circum ire, postremo
ut in Phrygia et Lycaonia sunt greges m u lti; alterum mansuetum, ut sunt in Italia om - subire, deponere, iterum subire trepidantemque perferre p rim u m in altum, m ox flectit
nes (V airone). ad litus redditque terrae et aequalibus. Serpit per co lon ia m fama; concurrere omnes,
ipsum puerum tamquam m iraculum adspicere, interrogare, audire, narrare. Postero die
obsident litus, prospectant mare. Natant pueri, inter hos ille, sed cautius. Delphinus
5- .I f Ì 'J.M Riscrivi la frase 12 dell’esercizio precedente inserendo una pro­
rursus ad tempus, rursus ad puerum . Fugit ille cu m ceteris. Delphinus, quasi invitet, re-
posizione finale costruita in vari modi.
vocet, exsilit, m ergitur variosque orbes im plica i expeditque. H oc altero die, h oc tertio,
hoc pluribus, donec1homines innutritos m ari subirei tim endi pudor. Accedunt et adlu-
12. Testudinum putam ina secare in laminas Carvilius Pollio instituit, ut lectos et reposi-
toria i i s ............................. dunt et appellant, tangunt etiam pertractantque praebentem. Crescit audacia experi­
mento. M axim e puer qu i prim us expertus est adnatat nanti, insilit tergo, fertur refertur-
12. Testudinum putam ina secare in laminas Carvilius Pollio instituit, ut lecti et reposito-
r ìa ii s ............................. que, agnosci se, am ari putat, am ai ipse; neuter timet, neuter tim etur; huius fiducia,
12. Testudinum putam ina secare in laminas Carvilius Pollio instituit, ad lectos et reposi- mansuetudo illius augetur.
toria i i s ............................. (Plinio il Giovane)
12. Testudinum putam ina secare in laminas Carvilius Pollio instituit ii s , .......................
1donec: « f i n c h é » , + cong.
.................................................... gratta.
12. Testudinum putam ina secare in laminas Carvilius Pollio instituit, lectos et reposito-
LABORATORIO DI TRADUZIONE
r ìa ii s .............................
Il brano è ricco di infiniti narrativi: individuali.

6. U HiH M iR Traduci la seguente versione cerchiando i nomi degli animali e sotto­ 8. Π d '.hi M , I=1Traduci la seguente versione cerchiando i nomi degli animali e sotto­
lineando le proposizioni finali: fai attenzione, sono ben sei e di forma diversa. lineando la proposizione finale.
C o m e m a n g ia n o g l i a n im a l i
E s c h il o u c c is o d a u n a t a r t a r u g a
Pastum autem animantibus large et copiose natura eum qui cuique aptus erat compara­ AeschylU vero poetae excessus quem ad m odum non voluntarius fuerit, sic propter novi-
va. Enumerare possum ad eum pastum capessendum conficiendumque quae sit in figu- tatem casus referendus est. In Sicilia moenibus urbis, in qua morabatur, egressus, aprico
ris anim antium et quam sollers subtilisque descriptio partium quamque admirabilis fa- in solo resedit. Super quem aquila testudinem ferens elusa splendore capitis - erat enim
brìca membrorum. Omnia enim, quae quidem intus inclusa sunt, ita nata atque ita loca­ capillis vacuum - perinde atque lapidi eam inlisit2, ut fractae carne vesceretur, eoque ictu
ta sunt, ut n ih il eorum supervacuaneum sit, nihil ad vitam retinehdam non necessarium. origo et p rin cipiu m 3fortioris tragediae exstinctum est.
Dedit autem eadem natura beluis et sensum et appetitum, ut altero conatum haberent ad
naturales pastus capessendos, altero secemerentpestifera e salutaribus. Iam vero alia am ­ (Valerio Massimo)
malia gradiendo, alia serpendo ad pastum accedunt, alia volando alia nando,· cibum que 1Aeschyli: E s c h ilo fu u n o d e i p iù g r a n d i tr a g e d io g r a fi greci.
partim oris hiatu et dentibus ipsis capessunt, partim unguium teriacitate arripiuntpartim 2atque ... inlisit: «v e la sbattè, c o m e se fo s s e stata u n a p i e t r a » .
aduncitate rostrorum, alia sugunt alia carpunt alia vorant alia mandunt. 3origo et principium: è rife r it o a E s c h ilo , c o s ì d e fin it o p e rc h é c r o n o lo g ic a m e n t e p u ò e s s e re rite n u to
il p r im o v e r o a u t o r e d i tr a g e d ie .
(Cicerone)

IJtUORATORIO DI TRADUZIONE
9. VERSIONE Traduci la seguente versione cerchiando i nomi degli animali e sotto­
lineando le proposizioni finali.
a. Come va tradotto in italiano l’indicativo possum del II periodo?
b. Che tipo di proposizione è quae sit nel I I periodo? È una relativa o un’interrogativa
I DENTI
indiretta? Individua le altre due subordinate coordinate a questa.
D entium tria genera sunt, serrati aut c o n tin u i1aut exerti: serrati pectinatim coeuntes,
c. Individua la proposizione consecutiva contenuta nel testo.
ne contrario occu rsu 2atterantur, ut serpentibus, piscibus, canibus; continu i, ut h om i-
d. Individua tutti i gerundi (senza confonderli con i gerundivi).
ni, equo; exerti, ut apro, hippopotam io, elephanto. C on tin u oru m q u i digerunt cibum
lati et acuti sunt, q u i co n ficiu n t3duplices; q u i discrim inant eos ca n in i appellantur: hi
7. VERSIONE Traduci la seguente versione cerchiando i nomi degli animali. sunt serratis longissim i. C ontinui aut utraque parte oris sunt, ut equo, aut superiore
prim ores4 non sunt, ut bubus, ovibus om nibusque quae rum inant. Capreae superiores
U n d e l f in o s o c ie v o l e non sunt praeter prim ores gem inos5. N u lli exerti sunt quibus serrati sunt, raro fem i-
Est in Africa Hipponensis colonia m a riproxim a . Adiacet navigabile stagnum; ex h oc in nae, et tamen sine usu. Itaque cu m apri percutiant, fem inae sues mordent. N ulli, cu i
m odum flu m in is aestuarium emergit, quod vice alterna, p rou t aestus aut repressit aut cornua, exerti sunt, sed om nibus concavi; ceteris dentes solidi sunt. Pisciu m om nibus
im pulit, nunc infertur mari, nunc redditur stagno. Om nis h ic aetas piscandi, navigan- serrati sunt praeter scaurum, buie u ni aquatilium plani sunt. Cetero m ultis eorum in
3SO N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 23 Le finali e le consecutive 351

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

lingua et toto ore, ut turba vulnerum m olliant quae attritu subigere non queunt, m ul- 11. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le proposizioni finali.
tis et6in palato, praeterea in os vergentes1, ne excidant cib i n ullu m habentibus retinen-
di adm iniculum . 1. Alexander, H am m onis oraculum consulturus, in Aegypti solitudine progressus est
(Curzio Rufo). 2. Has munitiones insequentibus auxit diebus ut prò m uro obiectas ha-
(Plinio il Vecchio)
beret neu dimicare invitus cogeretur (Cesare). 3. Quod quo facilius argumentis perspice-
1continui: «allineati». 5primores geminos: «due denti anteriori». re possitis, rem gestam vobis dum breviter expono, quaeso diligenter attendite (C icero­
Contrario occursu: «con un incontro diretto». 6et: «anche». ne). 4. Itti, et inopia pabuli adducti et quo essent ad iter expeditiores om nia sarcinaria iu-
3conficiunt: «masticano». 7in os vergentes: «inclinati verso il fondo della boc­ menta interfici iubent (Cesare). 5. Viginti quinqueremes cu m mille armatis ad depopu-
4primores: «quelli davanti». ca».
landam oram Italiae a Carthaginiensibus missae sunt (L ivio). 6. Fratres Arvales dicti
sunt qui sacra publica faciunt propterea ut fruges ferant arva: a «ferendo» et «a rv is » fra­
LESSICO di BASE 1
tres Arvales dicti sunt (Varrone). 7. Dimisso conventu decem legati, partiti m unta inter
| VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI se, ad liberandas suae quisque regionis civitates discesserunt (Livio). 8. Tum ex consilio
patrum Rom ulus legatos circa vicinas gentes misit, qui societatem conubium que novo
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni fi­
populopeterent (Livio). 9. M ox adlatis Geldubam in castra nuntiis eadem dieta factaque
nali: inserisci i paradigmi e le traduzioni mancanti.
sunt, et missus cum mandatis Montanus ad Civilem est, ut absisteret bello neve extema
armis falsis velaret (Tacito). 10. Inde satis comperto Eordaeam petituros Rom anos, ad
aquor, -a r is ,................................. : fare provvista egredtor,.................................: ...................
d'acqua occupandas angustias, ne superare hostes artis faucibus inclusum aditum possent, prae-
e xp ó n o,.................................: ...................
c o g o ,.................................: ................... cessit (Livio). 11. Aeneas, adversus tanti belli terrorem ut animos Aboriginum sib i con-
gubemo, -a s ,.......................... : ..................
ciliaret nec sub eodem iure solum sed etiam nom ine omnes essent, Latinos utram que
co m p e rìo ,................................ : venire a sapere in séqu or,................................: ....................
gentem appellavi (L ivio). 12. Id circo in hanc urbem venisti ut huius urbis tura et exem-
co n s tilo ,............................... (+ a c c .):.................... p a re o ,........................;....... : ...................
pla corrumperes, domesticaque immanitate nostrae civitatis humanitatem inquinares
co n ve n to ,.................................: radunarsi progredXor,................................ : ....................
(Cicerone). 13. Creato dictatore prim u m Romae, postquam praeferri secures viderunt,
d e c id o ,.................................: morire p rosè qu or,................................ : ...................
magnus plebem metus incessit, u t intentiores essent ad dicto parendum (L iv io ). 14.
depopùlor, -a ris ,.................................: devastare, s erv lo,.................................: ...................
Carthaginienses legatos alios ad Scipionem ut indutias facerent, alios R om am ad pa-
saccheggiare speculor, -àris, ................................. : esplorare,
d im itto ,................................ : .................... cempetendam m ittunt (Livio). 15. Speculatores quiprosequerentur agmen m issipostero
spiare
discedo,................................: .................... die rettulerunt Bruttios Hannibalem petere (Livio). 16. Inde tribunos cum duobus m ili-
bus m ilitu m ad occupanda Dassaretiorum et Illyrioru m castella, ipsis accersentibus
praesidia ut tutiores a fin itim oru m impetu Macedonum essent, m isit (Livio). 17. Postre­
m o dissimulandi causa aut sui expurgandi Catilina in senatum venit (Sallustio). 18. Igi-
10. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordi­ tu r X diebus maxime ad confirm andum pudorem apud Maracanda consum ptis cum
ne sparso nella colonna a lato, poi traduci. Spunta le soluzioni via via trovate. parte exercitus Hephaestionem in regionem Bactrianam m isit commeatus in hiem em
paraturum (Curzio Rufo).
1- S e d ........facilius sermo explicetur, sedentes, si videtur, agamus (Cicerone). qui
2. Vir m isit nuntium ad u x o re m ,........diceret decessisse viru m (Seneca il Vecchio) grafia 12. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le proposizioni finali.

3· ................ amicitiae comparantur, ut com m une com m odum mutuis officiis idcirco 1, 1 soldati prepararono le torri e le altre macchine da guerra per assediare la città.
gubem etur (Cicerone). 2, Per attraversare il fiume i soldati di Cesare costruirono un ponte nuovo. 3. Il giovane
4. M u lti ex agris Athenas convenerant pestilentiae vitandae.......... si recò di mattina presto al porto, per vedere attraccare la nave che arrivava dalla Gre­
ut
(Cornelio Nepote). cia. 4. Partirò per Roma, per rivedere gli amici di un tempo e per trascorrere più lieta­
mente le ferie. 5. Furono invitati anche alcuni rappresentanti della città distrutta, che
5. Philosophiae servias o p o rte t,....... tibi contirigat vera libertas (Seneca). quo esponessero le loro richieste e non pensassero di essere stati abbandonati da Cesare.

1. D im is s is ...... specularentur quam in partem hostes effunderent sese, qui 13. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni finali.
opperiebatur (Livio).
I G a l l i han no la m eglio sui R e m i
2. Ab hoc proelio Gracchus d u x it..... depopulandam Celtiberiam legiones (Livio). causa Caesar cum animadverteret hostem complures dies castns palude et loci natura m unitis
3. Prim a nocte a qu a n d i.............nemo egreditur ex castris (Cesare). se tenere neque oppugnari castra eorum sine dimicatione perniciosa nec locu m m uni-
qui
tionibus claudi nisi a malore exercitu posse, litteras ad Trehonium mittit, ut, quam ce­
4. De his reb u s.......quererentur legatos R om am m isit (Livio). propterea lerrime posset, legionem X III, quae cum T. Sextio legato in Biturigibus hiemabat, arces-
seret atque ita cum tribus legionibus magnis itineribus ad se veniret. Ipse equites invicem
5.................... capitur cibus, ut suffulciat artus et recreet vires (Lucrezio). ad
Rem orum ac Lingonum reliquarumque civitatum, quorum magnum num erum evoca-
! S I N T A S S I D E L P E R I O D O Le finali e le consecutive
le z io n e 23
E S E R C IZ I E S E R C IZ I

verat, praesidio pabulationibus m ittit, qu i subitas hostium incursiones sustinerent. delecta manu peditum cognitis stationibus cotidianis equitum nostrorum ....................
Quod cum cotidie fieret ac iam consuetudine diligentia minueretur, Bellovaci delecta
dipendente d a ...................... (D )
manu peditum cogmtis stationibus cotidianis equitum nostrovum silvestribus locis in- eodemque equites postero die m ittunt: proposizione coordinata a ...................... (E )
sidicis disponim i eodemque equites postero die mittunt, q u ip rim u m elicerent nostros in q u ip rim u m elicerent nostros in insidias: p ro p o sizio n e.............................. dipendente
insidias, deinde circumventos adgrederentur. Cuius mali sors incidit Remis, quibus ille
d a ...................... (F )
dies fungendi muneris obvenerat. Namque hi, cum repente hostium equites animadver- deinde circumventos adgrederentur: p rop osizion e.............................. coordinata (per
tissent ac num ero superiores paucitatem contempsissent, cupidius insecuti peditibus
asindeto) a ...................... (G)
undique sunt circumdati. Quo facto perturbati, celerius, quam consuetudo ferì equestris
proelii, se receperunt amisso Vertìsco, prìncipe civitatis, praefecto equitum.

(Cesare)

LABORATORIO DI TRADUZIONE
D
a. Completa 1analisi del I periodo aiutandoti con la scom posizione ad albero che ti
presentiamo: 14. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni finali.
Caesar litteras ad Trebonium m ittit: proposizione principale (A )
M orte d i P ausania
cu m animadverteret: .......................................... dipendente d a ...................... (B ) His rebus ephori1cognitis satius putaverunt in urbe eum 1 comprehendi. Quo3 cum es-
hostem complures dies se tenere: proposizione .......... dipendente da sent profecti et Pausanias placato Argilio, utputabat, Lacedaemonem reverteretur, in iti­
...................................(C) nere, cum iam in eo esset ut4 comprehenderetur, ex viiltu cuiusdam ephori, qui eum ad-
castris palude et lo ci natura m unitis: ......... dipendente da m oneri cupiebat, insidias sibi fieri intellexit. Itaque paucis ante5 gradibus, quam qui
.......................(D ) eum sequebantur, in aedem Minervae confugit. H in c ne exire posset, statim ephori valvas
ncque oppugnari castra eorum sine dim icatione perniciosa (posse): proposizione eius aedis obstruxerunt tectumque sunt demoliti, quo celerius sub divo interiret. D icitu r
..............................coordinata a ................................. (E ) eo tempore matrem Pausaniae vixisse eamque, postquam de scelere fìlii comperit, in p ri­
nec locum m unitionibus claudi nisi a maiore exercitu posse: proposizione mis ad filiu m claudendum lapidem ad introitum aedis attulisse.
............coordinata a ................................. (F )
ut legionem X I I I arcesseret: proposizione ................... dipendente da (Cornelio Nepote)
....................... (G)
1ephori■«efori»; sono magistrati di Sparta. 4in eo esset ut: «era sul punto di».
quam celerrime posset: proposizione comparativa dipendente da
2eum = Pausaniam. 5ante: «prima di»; va con il successivo quam.
(H )
3Quo: è avverbio di luogo.
quae cum T. Sextio legato in Biturigibus hiemabat: p rop o sizio n e.............................. di­
pendente d a ................................(I ) LABORATORIO DI TRADUZIONE
atque ita cu m tribus legionibus magnis itineribus ad se veniret: proposizione Completa l’analisi del II periodo aiutandoti con lo schema ad albero che ti presentiamo:
..............................coordinata a .................................(L )
Quo cum essent p ro fe cti:.......... .......................dipendente d a ........................ (B)
A et Pausanias Lacedaemonem reverteretur: .................................... coordinato a

placato A rg ilio :.........................:......... dipendente da ....................... (D)


B G -------------------- - L utputabat: proposizione incidentale collegata all’ablativo assoluto (E )
in itinere ex vultu cuiusdam ephori intellexit: proposizione principale (A )
cu m iam in eo esset:....................................dipendente d a ........................ (F )
ut comprehenderetur: p rop osizion e..................................dipendente d a ........
(G)
D
qu i eum admonerì cupiebat: proposizione .................................... dipendente da
.................... (H)
b. Quale costrutto riconosci in praesidio pabulationibus nel II periodo? insidias sibi fieri: proposizione ...................................dipendente d a ........................(I)
c. Individua tutti nessi del relativo contenuti nel brano.
d. Completa 1analisi del I I I periodo aiutandoti con la scomposizione ad albero che ti A
presentiamo:

Quod cum cotidie fieret: ...............................dipendente d a ........................(B)


ac iam consuetudine diligentia m inueretur: ........... coordinato a B - ------- C F Η I
........... .........(C)
Bellovaci silvestribus locis insidias disponunt: proposizione principale (A ) D E G
N T A S S I D E L P E R I O D O Le finali e le consecutive 355

E S E R C IZ I ~1 =MJTWRI

i SINTASSI DEL PERÌODO....... ............... ΊΜ - la consecutiva può essere espressa, infine, anche da una proposizione relativa impropria.
Es. neque is sum, qui mortis periculo terrear né sono un tipo tale che si faccia spaventare
LE P R O P O S IZIO N I C O N SE CUTIV E ] (Cesare) dal rischio della morte
I
N el I volume hai già fam iliarizzato con la proposizione consecutiva (vedi Lezione 31, p. 495): riesa- j nb La locuzione impersonale tantum abest u t ... ut («m anca tanto ά ... che», «essere tanto lontani da
m iniam o ora queste subordinate ampliandone la trattazione. | c h e») regge solitamente due proposizioni: la prima e una com pletiva di valore consecutivo-dichia-
La proposizione consecutiva indica la conseguenza dell’azione o dell’afferm azione espressa nella · rativo, la seconda una vera consecutiva.
proposizione reggente. Introdotta dalla congiunzione ut (ut non nella form a negativa), ha il verbo al i Es. Tantum abest ut impedimento sim ut Sono tanto lontano dall oppormi a questo
m odo congiuntivo; la reggente spesso contiene un correlativo, che può essere un avverbio com e ita ! contra te adhorter (Livio). che al contrario ti esorto.
0 sic («c o s ì»), o un aggettivo com e tantus («tanto grande») o talis («ta le »). '
1tempi non rispettano le regole della consecutio temporum (per questa e le altre eccezioni vedi Le- !
zione 17, p. 265), ma sono usati in rapporto al tempo reale in cui si situa la conseguenza stessa. Per- ! LESSICO di BASE 2
tanto troveremo: !
i VERBI TEMATICI E ATEMATICI
i
- il presente quando la conseguenza è riferita al presente, a prescindere dal tempo principale o stori- | Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni con­
co della reggente; j
secutive: inserisci i paradigmi e le traduzioni mancanti.
Es. Siciliani iste per triennium ita vexavit et Costui per tre anni vessò e devastò la Sicilia in J
perdidit, ut ea restituì in antiquum statum maniera tale che in nessun m odo essa può ! in du lgéo,.................................: ...........................
a d su m ,....................................: ....................
nullo modo possit (C icerone). essere riportata all’antico stato. ] a m itto ,................................... : perdere patèo, -es,patui, -è re :..........................
c e n to ,....................................'· vedere pattar, -eris, passus sum, pati: ..........................
- 1imperfetto o il perfetto quando la conseguenza è riferita al passato, a prescindere dal tempo prin- '
co n g èro,..................................: ammassare supersum ,.................................: ........................
cipale o storico della reggente. ì
detràho,.................................. : ..................... suscipta, .................................... : prendere su di
Es. Lucius Thorius Balbus erat ita. non Lucio Torio Balbo era così poco superstizioso !
im itar, -àris, ...........................: .................... sé, assumere
superstitiosus, ut illa plurim a in sua patria che disprezzava quei sacrifici e quei templi j
in c u m b o ,................................: ..................... v itu p e ro,.................................. : ............................
sacrificia et fana contemneret, ita non così numerosi nella sua patria, (ed era) così !
timidus ad mortem, ut in acie sit ob rem poco tim oroso della morte che fu ucciso in ί
publicam interfectus (Cicerone). battaglia per lo Stato. j
I 15. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordi­
NB Quando la consecutiva è in forma negativa e anche la proposizione reggente è negativa, anziché | ne sparso nella colonna a lato, poi traduci. Spunta le soluzioni via via trovate.
da ut non la consecutiva può essere introdotta da quin. [
Es. Numquam ita quisquam bene subducta Nessuno ha mai fatto così bene i conti con la j 1. Qui tantus fu it labor, quae co n te n tio ..... ego non prò illius dignitate susceperim? quam qui
ratione ad vitam fuit, quin res, aetas, usus vita, che le situazioni, l’età, l’esperienza non ! (Cicerone).
semper aliquid adportet novi (Terenzio). portino sempre qualcosa di nuovo. !
2. Ab bis proconsuli venenum inter epulas datum est, apertius.............. fallerent ut

La proposizione consecutiva, poi, può assumere alcune forme particolari: (Tacito).


3, Fuit etiam disertus,.......nemo ei Thebanuspar esset eloquentia (Cornelio Nepote). quin
- quando nella reggente c’è un aggettivo al comparativo, la consecutiva è introdotta da quam ut
(«tro p p o per»); 4, Epulabantur more Persarum lu xu riosiu s,............... aderant perpeti possent quam ut
Es. Perseus potentior erat, quam u tfu ga m Perseo era troppo potente, per ritenere la (Cornelio Nepote).
necessarìam ducerei (Livio). fuga necessaria.
5. N ih il tam difficile e s t,......... quaerendo investigati possit (Terenzio). quam
- la consecutiva può avere valore restrittivo, «a condizione che»; in genere nella reggente si trova il
correlativo ita oppure l’espressione ea condicìone ( a questa con d izion e») e la forma negativa è in-
tradotta da ne o ut ne-, 16. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le proposizioni consecutive e
Es. Hamilcarem Poenosque ea condicìone, ut cerchiando (quando c’è) il correlativo contenuto nella reggente.
Accolsero in città Amilcare e i Cartaginesi a
foedus extemplo aequis legibus fieret, in questo patto, (e cioè) che subito si facesse un
urbem acceperunt (Livio). 1. Verno est tam fortis quin rei novitate perturbetur (Cesare). 2. Eos consules habemus,
trattato a eque condizioni.
eam p op u li Rom ani alacritatem, eum consensum Italiae, eos duces, eos exercitus, ut
Ita possideto, ut Q uinctio vis ne adferatur Entrerai in possesso, a condizione che
nullam calamitatem res publica accipere possit sine culpa senatus (Cicerone). 3. Sed de
(Cicerone). nessuna violenza sia fatta a Quinzio.
Lucullo dicam alio loco et ita dicam, Quirites, ut neque vera laus ei detracta oratione mea
- la consecutiva negativa introdotta da ut non può assumere valore esclusivo («sen za che»); neque falsa adficta esse videatur (Cicerone). 4. Philippus maturandi itineris causa, post
Es. Potest L. Comelius condemnari, ut non C. Può essere condannato L. Cornelio senza che imbrem nubibus in terram demissis n ih il deterritus signa ferri iussit; sed tam densa ca­
M ari factum condemnetur? (Cicerone). sia condannato l’operato di C. Mario? ligo occaecaverat diem ut neque signiferi viam nec signa milites cemerent, agmen ad in-
certos clamores vagum velut errore n octu m o turbaretur (Livio). 5. Vidi enim, vidi hunc
356 SIN TA S S I DEL PERIODO le z io n e 23 Le finali e le consecutive

E S E R C IZ I

ipsum Q. Hortensium, lumen et om am entum rei publicae, paene interfici servorum ma- LA BO RA TO R IO DI T R A D U ZIO N E
nu, cum m ihi adesset; qua in turba C. Vibienus senator v ir optimus, ita est mulcatus ut a. In quale situazione paradossale si viene a trovare Druso nei suoi rapporti con il se­
vitam amiserit (Cicerone). 6. Timoleon cum aetate iam provectus esset, sine ulto m orbo nato?
lum ina oculorum amisit; quam calamitatem ita moderate tulit, ut neque eum querentem b. Completa lanalisi del II periodo aiutandoti con la scomposizione ad albero che ti
quisquam audiverit neque eo minus privatis publicisque rebus interfuerit (Cornelio Ne- presentiamo:
pote). 7. Tamen tanta universae Galliae consensio fu it libertatis vindicandae et pristinae
Denique ea fortuna Drusi fu it: proposizione principale (A )
belli laudis recuperandae, ut neque beneficiis neque amicitiae memoria moverentur om -
ut malefacta collegarum eius quam optime ab ipso cogitata senatus probaret magis: pro­
nesque et anim o et opibus in id bellum incumberent (Cesare). 8. Postero die m ilitibus na-
posizione ...........................dipendente d a ......................... (B)
valibusque sociis convocatis p rim u m diis immortalibus laudes gratesque egit, qui se non
et honorem sperneret: p rop o sizio n e.............................coordinata a ..............................
urbis solum opulentissimae om nium in Hispania uno die com potem fecissent, sed ante
eo congessissent omnes paene Africae atque Hispaniae opes ut neque hostibus quicquam (C)
qu i ab eo deferebatur: p ro p o s izio n e ..................... dipendente d a ...........................
relinquereturet sibi ac suis om nia superessent (Livio). 9. Sunt etiam iudices quidam tris-
(D )
tiores quam ut risum libenter patiantur (Quintiliano). 10. Quis non intellegit Canachi ............................. coordinata a
iniurias aequo anim o reciperet: proposizione ..
signa rigidiora esse quam ut im itentur veritatem? (Cicerone). 11. Memo enim est tam se-
.............................. (E )
nex qui se annum non putet posse vivere (Cicerone). 12. Hac victoria Lysander elatus, ......................... dipendente da
quae ab illis intendebantur: proposizione ......
cu m antea semper factiosus audaxque fuisset, sic sibi induisti, ut eius opera in m axi­
............. .......... (F)
m u m Graeciae Lacedaemonii pervenerint (Cornelio Nepote). 13. In Miltiade erat cum ................................coordinata a
et huius summae gloriae invideret: proposizione
summa humanitas tum mira communitas, ut nemo tam hum ilis esset, cu i non ad eum
...........................(G)
aditus pateret (Cornelio Nepote). 14. Talem igitur te esse oportet qui prim u m te ab im - ................................coordinata a
illoru m im m odicam ferrei: p ro p o s iz io n e ...........
pioru m civiu m tui dissim illim orum societate seiungas, deinde te senatui bonisque om ­
...........................(H )
nibus auctorem, prìncipem, ducempraebeas, postremo ut pacem esse iudices non in ar-
mis positis sed in abiecto arm orum et servitutis metu (Cicerone). A

17. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulle proposizioni consecutive.


B— C -----E ------G ----- H
1. Il comandante distribuiva tali elogi ai suoi soldati da non perdere il loro sostegno e
da non temere di essere tradito. 2. La tua proposta sembra talmente saggia che c e chi D F
pensa che provenga da qualcun altro, più anziano e più esperto di te. 3. La nostra am i­
cizia è tanto grande che mai resteremo separati. 4. Nessuno è così stolto da danneg­ c. In questo stesso I II periodo chi è il soggetto di probaret, sperneret, reciperet, invide­
giare se stesso. 5. Quell’uomo è troppo superbo per parlare con noi. ret, ferrei?
d. Ancora nel III periodo ci sono dei pronom i dimostrativi e determinativi: stabilisci a
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni consecu- quale termine si riferiscono i pronom i colorati nel segmento di testo riportato di se­
tive. guito: Denique ea fortuna Drusi fu it ut malefacta collegarum eius quam optime ab ipso
cogitata senatus probaret magis, et honorem qui ab eo deferebatur sperneret, iniurias
M arco L iv io D ruso quae ab illis intendebantur aequo anim o reciperet, et huius summae gloriae invideret, il­
Deinde interiectis paucis annis tribunatum in iit M. Livius Drusus, vir nobilissimus elo- lorum im m odicam ferrei.
quentissimus sanctissimus. Qui, cu m senatui priscum restituere cuperet decus et iudi- e. Per concludere l’analisi di questo III periodo, come è costruito il verbo invideret?
cia ab equitibus ad eum transferre ordinem, in iis ipsis quae prò senatu moliebatur se- f. Fai l’analisi del penultimo periodo (da Quod cum moliens a decessit) riproducendo
natum habuit adversarium. Denique ea fortuna Brusi fuit ut malefacta collegarum eius la scomposizione e lo schema che ti abbiamo presentato per il III periodo.
quam optime ab ipso cogitata senatus probaret magis1, et honorem qui ab eo deferebatur
sperneret, iniurias quae ab illis intendebantur aequo anim o reciperei, et huius summae
19, ____________Traduci
VERSIONE la seguente versione sottolineando le proposizioni consecu­
gloriae invideret, illorum im m odicam ferrei. Tum conversus est Drusi animus, quando tive. Individua inoltre la proposizione finale contenuta nel brano.
bene incepta male cedebant, ad dandam civitatem Italiae. Quod cu m moliens revertisset
e foro, immensa illà et incondità, quae eum semper comitabatur, cinctus multitudine in
I ficrate
area domus suae cultello percussus, qui adfixus lateri eius relictus est, intra paucas ho- Iphicrates Atheniensis non tam magnitudine rerum gestarum quam disciplina m ilitari
ras decessit. Sed cum ultim um redderet spiritum, intuens circum stantium maerentium- nobilitatus est. Fuit enim talis dux, ut non solum aetatis suae cum prim is compararetur,
que frequentiam, effudit vocem convenientissimam conscientiae suae: «Ecquandone», sed ne de maioribus natu quidem quisquam anteponeretur. M ultu m vero in bello est ver-
inquit, « propinqui amicique, similem mei civem habebit res publica?». satus, saepe exercitibus praefuit, nusquam culpa male rem gessit, semper consilio vicit
(Velleio Patercolo) tantumque eo valuit, ut multa in re m ilitari partim nova attulerit, partim meliora fecerit.
Namque ille pedestria arma mutavit. Cum ante illum imperatorem maximis clipeis, bre-
1ut malefacta ... magis = ut senatus probaret malefacta collegarum eius magis quam cogitata optime
ab ipso. vibus hastis, minutisgladiis uterentur, ille e contrariopeltam pròparm a fe c it-a q u o p o s -
S I N T A S S I D «- P E R I O D O
............. ! 359

le z io n e
Le temporali e le causali !
S S Gli animali
n u n T IT f Quo/ acto exPeditiores milites reddidit: nam pondere detracto
quod aeque corpus tegeret et leve esset, curavit. ’

(Cornelio Nepote)
! i
LE P R O P O S IZ IO N I TEM PORALI !
I \
Proseguendo la rassegna delle subordinate avverbiali o circostanziali, passiamo adesso alle proposi- ;
zioni temporali. Queste proposizioni possono essere introdotte da diverse congiunzioni, ognuna del- !
le quali esprime un differente rapporto temporale con la reggente. j
!
A seconda della congiunzione che le introduce, le temporali possono essere suddivise in quattro gruppi: >
- tem porali introdotte da cum, che esprimono l’idea della contemporaneità («qu an d o »); ;
- tem porali introdotte da ut, ubi, simul, quando, che esprimono l’idea della successione tem porale !
(«allorch é, appena che»); ;
- tem porali introdotte dalle congiunzioni dum, donec, quoad, che esprimono l’idea della concomi-
tanza o simultaneità («m entre», «finché, finché non»); !
- tem porali introdotte dalle congiunzioni postquam e antéquam o priusquam, che esprim ono ri- ;
spettivamente l’idea di precedenza e di posteriorità («d o p o che», «prim a che»). I
] j
Queste congiunzioni, a loro volta, reggono prevalentemente l’indicativo, meno spesso il congiuntivo. ì
N el seguente specchietto ti riassumiamo la costruzione delle principali proposizioni temporali. ! *1
Ϊ [
CONGIUNZIONI ______________ TEMPI E MODI USATI______________ _ !
I I
- cum generico («quando, allorché, nel tempo in tutti i tem pi dell’indicativo !
cu i»), preceduto spesso nella reggente da avverbi
e locu zion i come tum, tunc, eo tempore («allora,
in quel tem p o »)

I L L A T I N O E L ’E U R O P A - cum iterativo («ogn i volta che») i tem pi dell’indicativo, soprattutto il presente,


A n im a li n e i t e m p o e n e llo s p a z i o (II) l’imperfetto e il piuccheperfetto
| l. iì IVO · delphinus.m.
«delfino».
- cum inverso («qu and’ecco che, quando a un l’indicativo perfetto (o il presente storico)
Il ALIANO delfino, m.
---------- _____------ tratto »), preceduto spesso nella reggente da iam
coccodrillo, m. (iri asino, m. mulo, m. (« g ià » ), vix («appena»), nondum («n o n ancora»),
italiano e in spagnolo si
è verificata una metatesi aegre (« a malapena»)
della -r- e, in italiano, un
raddoppiamento a fini l’indicativo negli stessi tempi della reggente
- cum coordinativo o simultaneo (« e intanto, e
espressivi della seconda
-c- e della -1-). frattanto»); può essere accompagnato da interim
o interea («n e l frattem po»)
FRANCESE dauphin, m., crocodile, m., àne, m., «asino».
«delfino». «coccodrillo». mulet, m., «mulo».
- cum narrativo i tem pi del congiuntivo secondo la consecutio
SPAGNOLO delfin, m., «delfino». temporum
cocodrilo, m., asno, m., «asino»;
«coccodrillo». mulo, m„ «mulo».
burro, m„ «asino».
- ut, ut prim um , ubi, ubi prim um , cum p ri- i tem pi dell’indicativo; in particolare:
INGLESE dolphin, «delfino». crocodile, ass, «asino»; mum, statim ut, simul, simul ac o atque («a p ­ - quando si vuole indicare un fatto che precede
«coccodrillo».
mule, «mulo».
donkey, «asino». pena che, non appena c h e») im m ediatam ente quello della reggente si usa il
TEDESCO Delphin, m., «delfino». perfetto (o il presente storico), il futuro sempli­
Krokodil, n., Esel, m., «asino».
«coccodrillo». Maulesel, m., «mulo» ce o anteriore;
(da Maul, «mulo» e
- _________________________ Esel, «asino»). - per indicare un fatto ripetuto e abituale si usa-
360 S I N T A S S I P E L P E R I O D O Le temporali e le causali
le z io n e 24
E S E R C IZ I E S E R C IZ I

no Im perfetto e il piuccheperfetto a seconda L’AUTORE, IL TESTO


che nella reggente ci sia un tem po principale o
storico
T24 Il passero solitario (Catullo, Carmi, 2)
- dum («m entre, nello stesso tem po in cu i») sempre l’indicativo presente, anche in dipen­
denza da un tempo storico In uno dei suoi carmi p iù famosi il poeta Catullo, vissuto di tempo di Cesare, ritrae la donna
amata intenta a giocare con il suo passerotto quando vuole distrarsi dalle pene d amore, il
- dum, donec, quoad, quamdiu («p e r tutto il l’indicativo negli stessi tempi della reggente com ponim ento costituisce una preziosa testimonianza del fatto che presso gli antichi R o ­
tempo che, finch é»)
mani alcune specie di uccelli erano tenute come animali da compagnia.
L ’uccellino che i Rom ani chiamavano passer non corrispondeva al passero di oggi ma pro­
- dum, donec, quoad («fin o al m om ento che - quando si esprime un fatto reale si usa l’indi­ babilmente al passero solitario, più facilmente addomesticabile e caratterizzato da una voce
non, finché n on ») cativo presente in rapporto a un tem po princi­ melodiosa. E poiché il passer era dnche l ’animale sacro a Venere, la dea dell’amore, non è
pale nella reggente, il perfetto (o il presente sto­ escluso che questi uccellini potessero essere un tipico regalo che si facevano gli innamorati.
rico) in rapporto a un tempo storico, il futuro an­
teriore in rapporto a un futuro semplice;
- quando si esprime un fatto supposto si usa il Passer, deliciae meae puellae, Passero, trastullo della mia ragazza, che di solito gio­
ca con te, ti tiene in grem bo, ti dà la punta del dito
congiuntivo presente in rapporto a un tempo quicu m ludere, quem in sinu tenere,
quando le vai incontro e incita i tuoi morsi acuti, quan­
principale nella reggente, l’imperfetto in rappor­ cu i prìm u m digitum dare appetenti do allo splendente oggetto del m io desiderio viene
to a un tem po storico (raro è il piuccheperfetto)
et acrìs solet incitare morsus, voglia di fare non so quale gioco (a lei) caro, un picco-
- postquam, posteàquam («d o p o ch e») curri desiderio meo nitenti 5 lo sollievo al suo dolore, credo, affinché si plachi il to r­
l’indicativo:
carum nescio quid lubet iocari, mento della passione. Magari potessi giocare con te
- perfetto (o il presente storico) quando l'inter­ com e fa lei, e alleviare le pene amare del mio cuore!
vallo di tempo trascorso fra l’azione della tem po­ et solaciolum sui doloris,
rale e quella della reggente è irrilevante; credo, ut tum gravis acquiescat ardor:
- piuccheperfetto quando questo intervallo ha tecum ludere sicut ipsa possem
un certo rilievo 10
et trìstis anim i levare curasi
- antèquam, priusquam («p rim a ch e») - per indicare un’azione presente si usa il pre­ IM P A R IA M O S U B IT O ...
sente indicativo o congiuntivo a seconda che si
cum desiderio meo lubet iocari, «quando al­

I
esprima un fatto reale o eventuale;
- per indicare un’azione futura si usa il futuro l’oggetto del mio desiderio viene voglia di gioca­
re» : cum ... lubet è una proposizione temporale
anteriore in corrispondenza di un futuro sempli­
ce nella reggente; con il verbo all’indicativo
- per indicare un’azione passata si usa Γ indica­
tivo perfetto se si esprime un fatto reale, il con­
giuntivo imperfetto, perfetto o piuccheperfet­ Cultura e civiltà
to se si esprime un fatto eventuale GLI UCCELLI
FACCIAMO PRATICA... Uccelli e sotici e sacri alla dea Giunone, erano al­ considerato un feroce predatore di
Completa le seguenti frasi inserendo la congiunzione appropriata. Per quanto riguarda gli uccelli, a levati sia per la loro bellezza che lepri e altri uccelli, e il gallo cedro­
proposito delle razze di provenien­ per l’utilità: la loro carne era assai ne, più grosso di un avvoltoio, origi­
.........hostes viderunt, nostri impetum fecerunt. Quando videro i nemici, i nostri attaccarono. za esotica, Plinio descrive lo struz­ prelibata e le piume colorate del nario del Nord Europa e delle Alpi.
........te video, laetor. zo (struthio o struthocamelus, per maschio erano utilizzate per fab­
Tutte le volte che ti vedo mi rallegro. I tram polleri
il collo lungo e ricurvo somigliante bricare ventagli.
.......haec milites parant, M entre i soldati preparano queste cose, I trampolieri conosciuti nel mon­
a quello del cammello) come un
hostes accedunt. ì nemici si avvicinano. do romano erano numerosi. Delle
animale grosso, molto veloce, ma I rapaci
.......haec milites ................. , Mentre i soldati preparavano queste cose, straordinariamente stupido. Il pap­ Fra i rapaci, grazie a Mario, l’aquila gru gli antichi sapevano che vola­
hostes accesserunt. pagallo (psittacus), invece, ammi­ (aquila), attributo costante di Giove vano in formazione e dormivano
i nemici si avvicinarono.
rato per le sue capacità locutorie, nella mitologia, divenne l’animale- poggiando alternativamente le
M ultitudo tumultuahat, La folla era in tumulto,
era diffuso come animale da com­ simbolo della legione romana, per­ zampe a terra e nascondendo la te­
..........imperator se ostendit. quand’ecco che apparve l'imperatore. sta sotto le ali; alcuni esemplari
pagnia e veniva addestrato a rivol­ tanto veniva effigiata sugli stendar­
Te exspectabo..........venias. Ti aspetterò finché non verrai. gere frasi di saluto al padrone. I pa­ di e sulle insegne militari. Cono­ addomesticati erano esibiti in
voni (pavones), originari dell’India sciuti erano anche lo sparviero, spettacoli di danza e di combatti-
{ S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 24 Le temporali e le causali

E S E R C IZ I

I L LE SS IC O D E G L I A N IM A L I ( I I I )

Ti presentiamo una lista di nomi di animali; alcuni li hai già incontrati nella scheda
G li uccelli.

accipiter, -iris, m.: sparviero, falco cycnus (e cygn-), -i, m.: cigno passer, -èris, m.: passero
anas, -àtis, f.: anatra gallina, -ae, f.: gallina pavo, -ónis, m.: pavone

anser, -èris, m.: oca gallina Africana: faraona perdix, -Icis, m. e f.: pernice

aquila, -ae, f.: aquila gallus, -i, m.: gallo phasiànus, -i (sott. avis), m. e f.:
fagiano
ardéa, -ae, f.: airone grus, gruis, m. e f.: gru
phoenicoptérus, -i, m.: fenicottero
attàgen, -ènis Iomcus (o Ionlus), hirundo, -ìnis, f.: rondine
m.: francolino pica, -ae, pica, gazza
ibis, ibi(di)s, f.: ibis
carduèlis, -is, f.: cardellino luscima, -ae, f.: usignolo psittàcus, -i, m.: pappagallo
ciconìa, -ae, f.: cicogna struthlo, -ónis, m.: struzzo
merlila, -ae, f.: merlo
columba, -ae, f.: colomba, piccione struthocamelus, -i, m. e f.: struzzo
mento. Della cicogna era ammira­ milvus, -i, m.: nibbio, avvoltoio
luminosa manifestazione di un fe­ bellariae) durante gli assedi e in al­ stumus, -i, m.: storno
ta la devozione dimostrata verso nomeno che va a morire). columba tabellaria: piccione viag­ Numidlca, -ae, f.: faraona
tre situazioni di emergenza.
gli esemplari più anziani e verso i Per le loro doti canore alcuni uc­ giatore tetrao, -ónis, m.: gallo cedrone
Le anatre erano allevate in stagni onocrotalus, -i, m.: pellicano
piccoli, oltre che l'utilità nella cac­ celli divennero animali da compa­ naturali o artificiali, e i Romani com ix, -ìcis, f.: cornacchia turdus, -i, m.: tordo
palumbus, -i, m. (e palumbes, -is,
cia ai serpenti. Dell’airone Plinio gnia: il cardellino poteva essere ne mangiavano solo il petto e il corvus, -i, m.: corvo m. e f.): colombaccio, colombo turtar, -uris, m.: tortora
distingue tre tipi: bianco, screzia­ addestrato a cantare a comando collo. Le oche (anseres), invece,
to e scuro. Del fenicottero (phoeni- cotum ix, -Icis, f.: quaglia selvatico
ed era spesso compagno di gioco soprattutto quelle di razza bian­
copterus), che prendeva nome dal dei bambini; corvi, cornacchie, ca, più grandi e docili rispetto a
colore rossastro delle ali (il nome, stornelli e piche erano apprezzati 1. Completa le affermazioni e rispondi alle domande sulla lettura Gli uccelli’, inseri­
quelle picchiettate, erano allevate
di origine greca, significa letteral­ per la capacità di parlare e ripete­ in stie ben protette dai serpenti e sci le parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico degli animali (III).
mente «dalle ali purpuree»), erano re brevi frasi di saluto; gli usignoli, dalle donnole, fornite di acqua e
particolarmente pregiate le carni, di cui era molto ammirato il can­ paglia in abbondanza nonché di a. L’aquila (lat....................) era stata assunta da C. M ario come sim bolo della legione
soprattutto la lingua. to, e i merli erano tenuti spesso co­ molto cibo: la voracità, infatti, era sullo stendardo; delle gru (lat............ ) gli antichi notavano il m odo di volare alte nel
L’ibis era considerato l’uccello egi­ me animali da compagnia. una delle caratteristiche più note cielo in form azione a cuneo e l’abitudine di dormire poggiando alternativamente le
ziano per eccellenza, sacro alla di questi animali. Ma le oche era­ zampe a terra. Delle cicogne (lat...................) era ammirata invece la devozione ver­
dea Iside e grande predatore di Altri volatili no famose anche per la loro capa­ so gli esemplari più anziani e i piccoli.
serpenti. Il pellicano (onocrotalus, Altri uccelli avevano invece una cità di vigilare: è celebre l’episo­ b. L’........era considerato l’uccello egiziano per eccellenza, sacro alla d e a ....................
termine derivato dal greco che si­ sorte ben diversa, essendo ap­ dio accaduto durante l’assalto dei
gnifica «stridulo come un asino»), e grande predatore di serpenti. Il pappagallo (lat................... ), ammirato per le ca­
prezzati per la loro carne. Tra le Galli al Campigoglio, nel 390 a.C.,
originario della Gallia costiera, pacità locutorie, era m olto diffuso com e animale da com pagnia. I pavoni (lat.
galline, allevate anche per le uo­ quando solo lo schiamazzare del­
era considerato nell’aspetto molto va, le faraone (Numidicae o galli- ) ; animali sacri a .................... . erano allevati per la prelibatezza delle
le oche aveva avvertito i Romani
simile al cigno, da cui si differen­ nae Africanae), così chiamate del pericolo imminente, mentre i carni e per le penne, con cui si fabbricavano ventagli.
ziava soprattutto per la tasca sotto perché originarie dell’Africa set­ cani erano rimasti zitti. Il fegato c. La pernice (lat.................. ), la quaglia (lat................. ) e il gallo (lat..............) erano
la mascella. tentrionale (Num idia), erano ingrassato delle oche era conside­ spesso utilizzati nei combattimenti. M olto pregiata era considerata la carne delle fa­
molto prelibate e costose; lo stes­ rato una pietanza succulenta già raone (lat......................................... ) e dei fagiani (lat.............................) ■
Uccelli canterini so valeva per i francolini e per i ai tempi dell'antica Roma, e mol­ d. Piccioni e colom be (lat..................... ), tortore (lat.......................) e colom bacci (lat.
Alcuni volatili erano molto ap­ fagiani (phasiani), che dovevano to apprezzate erano anche le soffi­ ....................... ) erano allevati in apposite voliere oppure vivevano liberi sui tetti. I
prezzati per la loro voce: era cre­ il loro nome al fatto di essere ori­ ci piume, usate per imbottire i ................................................ erano utilizzati durante l’assedio delle città.
denza diffusa che il cigno (cyc- ginari della Colchide, terra del guanciali. e. Spiega il significato del nome latino del pellicano, del fagiano e della faraona.
nus), animale sacro ad Apollo e a fiume Fasi. Infine, alcuni volatili erano desti­
Venere, emettesse un bellissimo Piccioni, colombe, tortore, tordi e nati ad attività 'ludiche': la pernice
canto prima di morire. Questa cre­ colombacci, che erano allevati in era utilizzata nei combattimenti
denza entrò nel bagaglio culturale apposite voliere oppure vivevano così come la quaglia, che era con­
e neH'immaginario dei bestiari liberi sui tetti, spesso erano tenuti sigliata anche come animale da f. Come erano allevate le oche? Quali erano le caratteristiche più apprezzate?
medievali, dai quali arrivò fino a come animali da compagnia; inol­ compagnia per i bambini. I galli
noi nell’espressione proverbiale ‘il tre, è testimoniato l’utilizzo dei (galli), invece, venivano spesso sa­
canto del cigno’ (detto dell’ultima, piccioni viaggiatori (columbae ta- crificati ai Lari domestici.
364 s N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 24 Le temporali e le causali

E S E R C IZ I

2. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordine ligere: in eodem prato bos herbam quaerit, canis leporem, cicon ia lacertam (Seneca).
sparso nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi tra­ 12 Tum omnes mares et feminae dicebantur columbae, quod non erant in eo usu do­
duci. Spunta le soluzioni via via trovate. mestico quo nunc; nunc cantra, propter domesticos usus quod internovim us, appella-
turm as columbus, fem ina colum ba (Varrone). 13. Serpere anguiculos, «a r e anaticulas,
evolare merulas com ibu s uti videmus boves, nepas aculeis, suam denique cuique na-
1. Serpente.....................pullos n utrii et inventa per devia corvi
turam esse ad vivendum ducem (C iceron e). 14. Regulus filiu m a m is it; habebat puer
rura lacerta (Giovenale).
m annulos m ultos et iunctos et solutos, habebat canes maiores m inoresque, habebat
2. Inter sapores fertur alìtum primus Ionicarum gustus................................ struthocamelus luscinias, psittacos, merulas: omnes Regulus circa rogu m truciaavit. N e c d olorera i iue,
(M arziale). sed ostentatio doloris (P lin io il Giovane).
3. ..............quonam e loco veniant aut quo se referant incom pertum ciconia
Traduci la seguente versione sottolineando i nomi degli animali.
adhuc est (Plinio il Vecchio). 5. VERSIONE
4. Aurum in C a p itolio.......... non laceravisse tantum rostris crediti sunt sed ciconiae L’ allevam ento delle anatre .
etiam edisse (Livio). Qui autem volunt greges anatium habere ac costituere nessotrophion , p n m u m locum,
cui est facultas, eligere oportet palustrem, quod3eo maxime delectantur, si id n o n est, po-
5................................alitum sola ut hom o utrim que palpebras habet attagenarum
tissimum erit ibi, ubi sit naturalis aut lacus aut stagnum aut manu facta piscina, quo gra-
(Plinio il Vecchio).
datim descendere possint. Saeptumaltum esse oportet, ubiversentur, adpedesquindecim,
ut vidistis ad villam Sei, quod uno astio claudatur. C ircum totum panetem in trin s e ca
crepido lata est in qua secundum parietem sint teda cubilia, ante ea vestibulum, in eo
1. E t variis albae iunguntur saepe................ , et niger a v ir id i......... m ilvo - corvo
perpetua c a n a li est, in quam et cibus im pon itu r iis4 et im m ittitu r aqua: sic enim cibum
amaturave (O vidio).
capiunt Omnes parietes tectorio5 levigantur ne faeles aliave bestia introire ad nocendum
2. ..........est quoddam bellum quasi naturale c u m .... ......(Cicerone). struthocameli - possit idque saeptum totum rete grandibus maculis integitur, ne eo involare aquila possit
perdices neve evolare anas. Pabulum iis datur triticum, hordeum, vinacei, nonnum quam etiam ex
aaua cammari et quaedam eiusmodi aquatilia.
3. Plurim a p a riu n t.......................... , gallinae,.......... ... (Plinio il Vecchio). columbae - turtur ^ (Varrone)

1nessotrophion: «allevamento di anatre». 4iis = anatibus.


3. liT H ^ illii'J iM Riscrivi la frase a.1 dell’esercizio precedente inserendo la con­ 2primum : «per prima cosa»; è avverbio. Hectoricr. «intonaco».
giunzione temporale che ti sembra più appropriata. 2quod: «poiché», + indie.

a.1. Serpente.....................pullos n u trii . . invenerat per devia rura lacerta. LABORATORIO DI TRADUZIONE
a Sottolinea tutte le proposizioni finali presenti nel brano.
b. Sottolinea con un colore diverso tutte le proposizioni relative contenute nel testo;
4. Traduci le seguenti frasi d’autore cerchiando i nomi di animali. Individua e ana­
lizza inoltre la proposizione temporale contenuta nella frase 3. quando il verbo è al congiuntivo, spiega perché.

1. Neque enim hirundines et ciconiae, quae in Italia pariunt, in om nibus terris pariunt 6. Traduci la seguente versione sottolineando i nomi degli animali.
(Varrone). 2. Phoenicopteri linguam praecipui saporis esse A picius d ocu it (P lin io il
Vecchio). 3. Cotum ices ante semper adveniunt quam grues, parva avis et, cu m ad nos I l VOLO DEGLI UCCELLI
venit, terrestris potius quam sublim is est (P lin io il Vecchio). 4. M in im a e avium car- Omnibus animalibus reliquis certus et unius modi et in suo cuique genere incessus est;
dueles imperata faciunt, nec voce tantum, sed pedibus et ore prò manibus (P lin io il Vec­ aves solae vario meatu feruntur et in terra et in aere: ambulant aliquae, ut com ìces; saliunt
chio). 5. Attagen m axim e Ion iu s celeber et vocalis alias, captus vero obmutescens, aliae utpasseres, merulae; currunt, utperdices, rusticulae; ante se pedes iaciunt, ut cico­
quondam existimatus inter raras aves, iam et in Gallia Hispaniaque (P lin io il Vecchio). niae’grues Anates solae quaeque sunt eiusdem generis in sublime protinus sese tollunt
§. Anseribus cibaria publice locantur et canes aluntur in Capitolio ut significent si fures atque e vestigio1caelum petunt, et hoc etiam ex aqua. Itaque in foveas, quibus feras vena-
venerint (L iv io ). 7. Columbae et turtures octonis annis vivun t (P lin io il Vecchio). 8. Ga- m u r delapsae solae evadunt. Vultur et fere graviores nisi ex procursu2aut altiore cum ulo
viae in p etris nidificant, mergi et in arboribus. Pariunt p lu rim u m terna, sed gaviae aes- inmissae non evolant; cauda reguntur. Aliae circumspedant, alme flectunt colla, nec ullae
tate, mergi incipiente vere (P lin io il Vecchio). 3. Eiusque generis anser praecipue rusti- vescuntur ea quae rapuerunt pedibus. Sine voce non volani multae, aut e contrario sem-
cis gratus est, quod nec m axim am curam poscit, et sollertiorem custodiam quam canis per in volata sileni. (P linio il Vecchio)
praebet (Colum ella). 10. Ventris quoque et intestinorum dolor sedatur visu nantium et
m axim e anatis, quam si conspexit, c u i intestinum dolet, celeriter torm ento liberatur
'e vestigio: «subito, di botto».
2ex procursu: «dopo una lunga corsa».
(Colum ella). 11. N on est quod mireris ex eadem materia suis quemque studiis apta col-
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 24 Le temporali e le causali

E S E R C IZ I
E S E R C IZ I

7. 1Ί =1iH Traduci la seguente versione cerchiando i nomi degli animali e sotto­ LESSICO di BASE 1
lineando le quattro proposizioni temporali contenute nel brano. V E R B I D E L L E Q U A TTR O C O N IU G A Z IO N I
Ti presentiamo un elenco di verb i che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni tem­
L e oche salvano R oma
porali: inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.
D u m haec Veis agebantur, interim arx Romae Capitolium que in ingenti periculo fuit.
Namque Galli, nocte sublustri, cum p rim o inermem qui temptaret viam praemisissent, m ollor, -ìr is ,.................. : macchinare;
a cced o,.............
tradentes inde arma ubi quid in iq u i esset, alterni in n ixi sublevantesque in v ice m 1 et adgredìor,......... : com inciare costruire
trahentes alti alios, p rou t postularet locus, tanto silentio in sum m um evaserunt ut non a d h ib è o ,........... m o v e o ,...........................
custodes solum fallerent, sed ne canes quidem, sollicitum animai ad noctum os strepitus, usare, applicare q u a tto ,............................
excitarent. Anseres non fefellerunt quibus sacris Iunonis in summa inopia cibi tamen ab- a d lóq u or,......... re ficìo ,........................... ......: (rifl. o medio-pass.)
stinebatur. Quae res saluti fu it; namque clangore eorum alarumque crepitu excitus M. a rd éo,............... riprendersi
Manlius qui triennio ante consul fuerat, vir bello egregius, armis arreptis sim ul ad arma co m p e rìo ,......... : ven ire a sapere repéto,..................................: ritornare
ceteros ciens vadit et dum ceteri trepidant, Gallum, qui iam in sum m o constiterat, umbo- co n s p icio ,........ revertor,.........................
ne ictum deturbat. Cuius casus prolapsi cu m p roxim os stenterei2, trepidantes alios armis- e d u co ,.............. : condurre fuori tero, -is, trìvi, trìtum, -ere : consumare
que omissis saxa, quibus adhaerebant, mantbus amplexos trucidai. effu g lo ,............. utor,
(L iv io ) in v a d o ,.............
lsublevantes in vicem: «sostenendosi a vicenda».
2Cuius casus... stenterei = cum casus cuius prolapsi proximos stenterei.
8. Completa le seguenti frasi d’autore associando il numero alla giusta lettera, poi
LABORATORIO DI TRADUZIONE
traduci.
a. Quale valore assume la proposizione relativa qui temptaret nel II periodo?
b. Che valore assume il genitivo iniqui, nel II periodo? Da quale termine dipende?
1. N ondum sunt mille anni a. dum memoria rerum Rom anarum manebit
c. Che valore assumono i quattro participi contenuti nel II periodo? Sono sostantivati,
attributivi, congiunti o predicativi? (Cicerone).
d. Quale tipo di subordinata introduce la congiunzione ut, sempre nel II periodo? 2. Cum prim u m navigandi nobis facultas b. scrìbam ad te (Cicerone).
e. N el II periodo c'è anche una proposizione relativa: la riconosci?
data erit
f. Ora che hai risposto alle domande precedenti fai lanalisi del II periodo, disponendo
in uno schema ad albero il risultato della tua scomposizione. 3. Sim ul aliquid audiero c. ex quo initia sapientiae mota sunt (Seneca).
g. N el III periodo il pronom e relativo quibus è dativo o ablativo? Da quale termine di­
4. T. Gracchus tamdiu laudabitur d. ea utemur (Cicerone).
pende?
h. Che tipo di dativo è saluti nel IV periodo? 5. Scio me, quamdiu tecum fuero, e. perire non posse (Seneca il Vecchio).
i. Fai l’analisi della parte colorata del penultimo periodo aiutandoti con lo schema ad
albero che ti presentiamo: individua le singole proposizioni, stabiliscine il valore e ri­
conducile alla rispettiva lettera.
9. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordine
sparso nella colonna a lato, poi traduci. Spunta le soluzioni via via trovate.
A ----------------------------------- F

1 Septimus annus est, co m m ilito n e s ,............ vestra virtute et auspiciis imperli priusquam
B C D E G H
Romani, fide atque opera nostra, Britanniam vicistis (Tacito).

2. Tamdiu liberalibus studiis inm orandum e s t,............ nihil animus agere ubi
1. Qual è il soggetto di trucidai, nell’ultimo periodo? maius potest (Seneca).
3 Consul .......ad hostem copias admoveret, vocatos in contionem milites postquam
paucis verbis est adlocutus (L ivio).

4 Rex .......signa hostium conspexit, et ipse copias educit (Livio). quamdiu

K ea Romae comperta sunt, metus atque maeror civitatem ex quo


invaserunt (Sallustio).
3β8 s n t a s s i D E L P E R I O D O le z io n e 24 Le temporali e le causali

E S E R C IZ I ■ =L4=i=MP7

Ί 0- Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le proposizioni temporali. LABORATORIO Di TRADUZIONE


a. Quale particolarità presenta il participio ratus (II periodo)?
1 . Frustra, cum ad senectam ventum est, repetas adulescentiam (Publilio Siro). 2 . E t mu- b. Come è costruita la locuzione opus fu it (III periodo)?
lierum novisti moras: dum moliuntur, dum conantur, annus est (Terenzio). 3. Sic quoque c. Come è costruito il verbo paenituit (III periodo)?
exta deis cum dabant, «porricere» dicebant (Vairone). 4. In omnibus autem negotiis prius-
quam adgrediarìs adhibenda est praeparatio diligens (Cicerone). 5. Relegatus m ihi videor, 13. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni temporali.
postquam in Formiano sum (Cicerone). 6. Navium reliquarum anteportum aliae inportu
deprensae sunt, quaedam a Nicandro, dum m oliuntur a terra, captae sunt; quinque tan­ S confitta degli E qui e conquista d i L abico
tu m Rh.odi.ae naves cu m duabus Cois effugerunt (Livio). 7. N ondum Hannibal e castris Transierat ex re bene gesta superbia neglegentiaque ad Aequos, quae in R om anis ducibus
exierat cum pugnantium clamorem audivit; itaque excitus tum ultu raptim ad hostem co- fuerat. Itaque prim o statim proelio cu m 1dictator equitatu inmisso antesignanos hostium
pias agii (Livio). 8. Ego hic cogito com m orari quoad me reficiam (Cicerone). 9. Plerique turbavisset, legionum inde signa inferri propere iussit signiferumque ex suis unum cunc-
cu m aut aere alieno aut magnitudine tributorum aut iniuria potentiorum premuntur, sese tantem occidit. Tantus ardorad dimicandum fuit, ut impetum Aequi non tulerint, victi-
in servitutem dicant (Cesare). 10. Metellus, postquam nox aderat, in castra revertitur (Sal­ que acie cum fuga effusa petivissent castra, brevior tempore et certamine m in o r castrorum
lustio). 1 1 . Sine dubio post Leuctrìcam pugnam Lacedaemonii se numquam refecerunt nc­ oppugnatio fuit, quam proelium fuerat2. Captis direptisque castris, cum praedam dictator
que pristinum im perium recuperaverunt, cum interim num quam Agesilaus destitit m iliti concessisset secutique fugientem ex castris hostem equites renuntiavissent omnes
quibuscumque rebus posset patriam iuvare (Cornelio Nepote). 12. Tunc vero cu m ani- Labicanos, magnam partem Aequorum Labicos confugisse, postero die ad Labicos ductus
madversum est alia eos tela praeter sudes non habere neque posse longius a m uro propter exercitus est oppidumque corona circumdatà scalis captum ac direptum est. Dictator
pondus iacularì, imperatum est fasciculos ex virgis alligatos etfaces ardentes ad eam mu- exercitu victore Rom am reducto, magistratu se abdicavit; et opportune senatus, prius-
nitionem accedentes mittere (Vitruvio). 13. Sub idem fere tempus et a Cartilagine in Sardi- quam ab tribunis plebi agrariae seditiones mentione inlata de agro Labicano dividendo
niam classis missa duce Hasdrubale, cu i Calvo cognomen erat, foeda tempestate vexata ad fierent, censuit frequens3coloniam Labicos deducendam esse. Volscis devictis Velitemus
Balearìs insulas deicitur, ibique - adeo non armamenta modo sed etiam alvei navium quas- agerademptus est; Velitras coloni ab urbe missì sunt; et colonia deducta est.
sati erant - subductae naves dum reficiuntur, aliquantum temporìs trìverunt (Livio). (Livio)

lprimo... cum = statim cum primo proelio. parativi brevior e minor nella reggente).
11. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le proposizioni temporali. 2quam proelium fuerat: «di quanto era stata la frequens: predicativo, riferito a senatus.
battaglia»; proposizione comparativa (cfr. i com-
1. Prim a di intraprendere un viaggio attraverso il deserto dovete essere sicuri di saper
resistere al caldo e alla sete. 2. Claudio era così sfiduciato che appena si presentava un
problem a pensava che non sarebbe mai riuscito a risolverlo. 3 .1 naufraghi disperava­ LABORATORIO DI TRADUZIONE
no ormai della salvezza, quand’ecco che una nave fu avvistata in lontananza. 4 . Quan­ a. Qual è l’antecedente del pronom e relativo quae nel I periodo?
b. Completa l’analisi del III periodo, aiutandoti con lo schema ad albero che ti presen­
do vedo la mia casa natale mi torna in mente l’infanzia e la spensieratezza di quei tem ­
pi. 5. N on appena si accorse dell’incendio, il fattore chiamò aiuto. tiamo.

12. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni temporali. Tantus ardorad dimicandum fuit: proposizione principale (A )
ut im petum Aequi non tu lerint: proposizione ......................... dipendente da
D iscorso di A gricola a i soldati ........................ (B )
Exceperunt1oratìonem alacres, fremitu cantuque et clamorìbus dissonis. Iamque agmina vieti acie : ...................................................dipendente d a ...............................(C)
et armorum fulgores erant; sim ul instruebatur acies, cum Agricola2militem accendendum cu m fuga effusa petivissent castra: ................................................... dipendente da
esse adhuc ratus ita disseruit: «Septimus annus est, commilitones, ex quo vestra virtute et ............................. (D )
auspiciis imperii Romani, fide atque opera nostra Britanniam vicistis. Tot expeditionibus, et (= -que, cfr. victique) brevior tempore et certamine m in or castrorum oppugnatio fuit:
tot proeliis, seu fortitudine adversus hostes seu patientia ac labore paene adversus ipsam proposizione coordinata a .................................... (E )
rerum naturam opus fuit, neque me m ilitum neque vos ducis paenituit. Ergo egressi3, ego quam proelium fuerat: proposizione comparativa dipendente d a ................................ (F )
veterum legatorum, vos priorum exercituum terminos, finem Britanniae non fama nec ru­
A E
more, sed castris et armis tenemus: inventa est Britannia et subacta. Equidem saepe in ag-
mine, cum vos paludes montesve et flum ina fatigarent, fortissimi cuiusque voces audie- I
I
bam: «Quando dabitur hostis?». Veniunt, e latebris suis extrusi, et vota virtusque in aper­ B C D F
to sunt, omniaque prona victoribus sunt atque eadem victis adversa.
(Tacito) c. Completa adesso l’analisi del IV periodo, aiutandoti con lo schema ad albero che ti
presentiamo.
1Exceperunt: il soggetto sottinteso sono i Bri­ dalle reazioni dei Britanni al discorso del loro
tanni.
Captis (ca s tris):............................................dipendente da (B )
capo si passa a narrare cosa succede nell’ac­
2Agricola: è il generale a capo delle truppe ro­ direptisque castris:.............................................coordinato a (C)
campamento romano.
mane; ora la scena si sposta dall’altra parte, e 3egressi: regge l’accusativo terminos. cum praedam dictator m iliti concessisset:............................................dipendente da (D)
370 SINT A SSI DEL PERIODO le z io n e 24 Le temporali e le causali
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l=kN;MHI

secuti fugientem ex castris hostem: ............................................dipendente da (E )


et (= -que, cfr. secutique) equites renuntiavissent : ............................................coordi­ ."".é, 1 ” “' " "
SINTASSI DEL PERIODO
nato a .................................(F ) LE PROPOSIZIONI CAUSALI
omnes Labicanos, magnam partem Aequorum Labicos confugisse: proposizione Le proposizioni causali indicano la causa dell’azione o dell’afferm azione espressa nella reggente.
..........................dipendente da (G ) Queste subordinate possono essere introdotte da varie congiunzioni e possono avere il verbo sia al­
postero die ad Labicos ductus exercitus est. proposizione principale (A )
l’indicativo sia al congiuntivo. Vediamole nel dettaglio.
oppidum que corona circum datà scalis captum (est): proposizione coordinata a
...........................(H ) Le proposizioni causali introdotte dalle congiunzioni q u od , qu ia , quondam, qu a n d o, q u a n d o q u ì-
ac direptum est: proposizione coordinata a ...........................(I) dem, siqu ìd em («perché, poiché, dato che » ) hanno il verbo:
- all’indicativo quando la causa è presentata come reale, cioè viene considerata com e oggettivam en­
A- H te vera da chi scrive o parla;
I Es. A. Manlius Torquatus filiu m suum, A. M anlio Torquato ordinò di uccidere suo
T \ q u o d is contra im perium in hostem figlio, poiché egli aveva combattuto
B D F pugnaverat, necari iussit (Sallustio). con il nemico contravvenendo agli ordini.

- al congiuntivo (secondo le regole della consecutio tem porum ) quando la causa è presentata com e
soggettiva, cioè viene addotta come il pensiero di una persona diversa rispetto a chi parla o scrive (c o n ­
giuntivo obliquo), oppure è presentata come presunta e, in quanto, tale viene respinta dall’autore.
d. Fai l’analisi della porzione di testo colorata nel penultimo periodo, aiutandoti con
la scomposizione ad albero che ti proponiamo. Es. Unguentarios Lacedaemonii urbe expulerunt, Gli Spartani bandirono dalla città i profum ieri,
q u ia oleum disperderent (Seneca). perché (secondo loro) dissipavano 1olio.
et opportune senatus censuit frequens: proposizione principale (A ) Le proposizioni causali introdotte da c u m («perché, poiché, dato ch e») e dalle form e rafforzatep ra e -
priusquam ab tribunis plebi agrariae seditiones fierent: p ro p o sizio n e........................... sertim c u m («tanto più che»), u tp óte cu m , q u ip p e cu m («p rop rio perch é») hanno sempre il verb o al
dipendente d a ..............................(B ) congiuntivo secondo le regole della consecutio temporum. Di fatto la causale introdotta da cu m non è
mentione inlata de agro Labicano dividendo·................................. dipendente da altro che uno sviluppo del cum narrativo che hai studiato tra le proposizioni temporali (vedi p. 359),
....... ........................(C) con il prevalere del valore causale su quello temporale.
coloniam Labicos deducendam esse: proposizione ............................ dipendente da Es. Nam, cu m sólitudo et vita sine am ici Infatti, dal momento che la solitudine e la vita
.......................... (D) insidiarum et metus piena sit, ratio ipsa senza amici è piena di insidie e di timore, la
monet amicitias comparare (Cicerone). ragione stessa invita a procurarsi delle amicizie.
Fulm ina fortunae contemnamus licebit, Ci sarà possibile disprezzare i fulmini
p ra esertim cu m paratum s it perfugium della fortuna, tanto più che è
B D (Cicerone). pronto un rifugio.
I Le proposizioni causali possono essere espresse anche in form a di relative improprie con il verbo al
c congiuntivo (vedi Lezione 22, p. 336).
Es. Amant te omnes mulieres, neque iniuria, Ti amano tutte le donne, e non a torto,
q u i sis tam pulcher (Plauto). dal momento che sei così bello.

nb Nella Lezione 19 (p. 296) hai studiato le proposizioni completive dichiarative introdotte da quod .
LESSICO di BASE 2 B B In dipendenza da alcuni verbi il quod può assumere anche una sfumatura causale che colloca la p ro­
I V E R B I T E M A T IC I E A T E M A T IC I posizione in un ambito intermedio fra il dichiarativo e il causale; pertanto queste proposizioni vengono
dette dichiarative-causali. Questo particolare tipo di subordinata può avere il verbo aH’indicativo o al
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni cau­
congiuntivo, secondo gli stessi criteri esaminati per le proposizioni causali vere e proprie, ed è retto da:
sali: inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.
- verba a ffectu u m (com e gaudeo o m iror);
a d h ortor,................................. : esortare, incitare expello,................................. : ..................... - verbi che significano «lodare» (com e laudo), «felicitarsi» (com egratulor), «ringraziare» (c o m e gra-
co n te m n o,..................................: ................. g ra tu lo r,................................. : ..................... tias ago)',
desum ,................................. : ....................... g u b e m o ,................................. : ....................... - verbi che significano «rimproverare» (com e reprehendo), «adirarsi» (com e irascor), «accusare»
d ifféro,..................................: ....................... iu v o r ................. (com e accuso), «perdonare» ( come ignosco).
d ilig o ,..................................: ....................... la u d o ,..................................: ............. Es. Tu q u o d me incognitum tentasti N on m i m eraviglio che tu, non conoscendomi,
d o lé o ,........................... : ....................... neco................ non m iror (Cornelio Nepote). mi abbia tentato.
emergo, -is, -mersi, -mersum, -ere: emergere reprehendo,..................................: ............. Laudai Africanum Panaetius, q u o d Panezio loda l’Africano, per il fatto che
exercéo,................................. : ....................... tra lc io ,..................................: far passare fu e r it abstinens (Cicerone). (secondo lui) fu disinteressato.
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 24 Le temporali e le causali

E S E R C IZ I

14. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con due colori diversi le propo­ malletque adversus singulos separatim quam adversus duos sim ul rem gerere (Livio).
sizioni causali e le proposizioni dichiarative-causali. 11, Bellum scrìpturus sum, quod populus Romanus cum Iugurtha rege Num idarum ges-
sit, prim um quia magnum et atrox varìaque victorìa fuit, dein quia tunc prim um superbiae
1, Sed haec fortuna viderit, quoniam ratio non gubemat (Cicerone). 2. Laudavimus nuper nobilitatis obviam itum est (Sallustio). 12. Serìus omnino, patres conscripti, quam tempus
ut miram et eximiam Vespasiani liberalitatem, quod quingenta sestertia Basso donavisset rei publicae postulabat, aliquando tamen convocati sumus; quod flagitabam equidem co­
(Tacito). 3. Legati ab Ptolomaeo et Cleopatra regibus Aegypti, gratulantes quod M .’Acilius tidie, quippe cum bellum nefarìum contra aras et focos, contra vitam fortunasque nostras
consul Antiochum regem Graecia expulisset, venerunt, adhortantesque ut in Asiani exerci- ab homine profligato ac perdito non comparari, sed gerì iam viderem (Cicerone).
tum traicerent (Livio). 4, Credunt plerique militarìbus ingeniis subtilitatem deesse, quia
castrensis iurisdictio secura et obtusior ac plura manu agens calliditatem fori non exerceat 16. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le proposizioni causali.
(Tacito). 5, Me et incommoda valetudo, e qua iam emerseram utpote cum sine febri labo-
ravissem, et Pom pim i exspectatio, de quo adhuc ne rum or quidem venerai, tenebat duode- 1, Poiché abbiamo fatto questo lungo viaggio per incontrarvi, adesso speriamo che ci
cim um iam diem Brundisi (Cicerone). 6. Binas a te accepi litteras Corcyrae datas, quarum direte la verità. 2. Ti accusano di superbia perché dicono che non rispondi a coloro che
alterìs m ihi gratulabarìs quod audivisses me meam pristinam dignitatem obtinere, alteris ti interrogano. 3. Non ti hanno invitato al convito non perché tu non fossi gradito, ma
dicebas te velie quae egissem bene et feliciter evenire (Cicerone). 7. Rex benignius quam perché avevi detto che eri fuori città. 4. N on c’è m otivo che vi affrettiate, sia perché sie­
alias adlocutus discedere eos ad curanda corpora, quoniam tota nocte perstitissent, iubet te già in ritardo sia perché non vi faranno entrare, dal momento che la cerim onia non
(Curzio Rufo). 8. Ergo corpoream naturam anim i esse necesse est, corporeis quoniam telis può essere interrotta. 5. La nonna m i rimproverava sempre perché non seguivo i suoi
ictuque laborat (Lucrezio). 9. Sed mare pigrum et grave remigantibus perhibent [«d ic o n o »] saggi consigli.
ne ventis quidem perìnde attolli, credo quod rariores terrae montesque, causa ac materia
tempestatum, et profunda moles continui maris tardius im pellitur (Tacito). 10. E t ab An- VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni causali.
tiocho legati et ab ipsis Gallis, ut pacis leges dicerentur, et ab Arìarathe rege Cappadocum
venerunt ad veniam petendam luendamque pecunia noxam, quod auxiliis Antiochum iu- I B elg i si alleano contro i R o m ani
visset (Livio). 11. Nec arma, ut apud ceteros Germanos, in prom iscuo sunt, sed clausa sub Cum esset Caesar in citeriore Gallia in hibemis, ita uti supra demonstravimus, crebri ad
custode, et quidem servo, quia subitos hostium incursus prohibet Oceanus, otiosae porro eum rumores adferebantur, litterisque item Labieni certior fiebat omnes Belgas, quam
armatorum manus facile lasciviunt (Tacito). 12. Harum igitur duarum ad fidem facien- tertiam esse Galliae partem dixeramus, contra populum Rom anum coniurare obsides-
dam [«p er ispirare la fiducia»] iustitia plus pollet, quippe cum ea sine prudentia satis ha- que interse dare. Coniurandi has esse causas:primum, quod vererentur, ne om nipacata
beat auctoritatis, prudentia sine iustitia nihil valet ad faciendam fidem (Cicerone). Gallia ad eos exercitus noster adduceretur; deinde, quod ab nonnullis Gallis sollicitaren-
tur, partim qui, ut Germanos diutius in Gallia versati noluerant, ita populi Rom ani exer-
citum hiemare atque inveterascere in Gallia moleste ferebant, partim qui mobilitate et le­
15. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con due colori diversi le propo­
vitate anim i novis imperiis studebant; ab nonnullis etiam, quod in Gallia a potentioribus
sizioni causali e le proposizioni dichiarative-causali. Nelle proposizioni intro­
atque iis, qui ad conducendos homines facultates habebant, vulgo regna occupabantur,
dotte da congiunzioni che ammettono anche l’indicativo fai attenzione a rende­
re correttamente la sfumatura espressa dal congiuntivo latino.1 qui minus facile eam rem imperio nostro consequi poterant.
(Cesare)

1. Ego vero Rufum nostrum laudo, non quia tu, ut ita facerem, petivisti, sed quia est Me
LA BO RA TO RIO DI T R A D U ZIO N E
dignissimus (Plinio il Giovane). 2. Necata est anus Vìtia, Fufii Gemini mater, q u o d filii ne- a. Qual era il prim o dei tre m otivi per cui i Belgi cospiravano contro i Romani?
cem flevisset (Tacito). 3. Senatus, quoniam Fabium belli cura occupatura esset, M. Aemi-
b. Qual era il secondo motivo?
liu m praetorem ex collegio pontificum sententia om nia ea ut mature fiant, curare iubet c. NeH’am bito del secondo m otivo Cesare distingue due correnti’: di cosa era scon­
(Livio). 4. E t quoniam de impudentia dixi, castigemus etiam segnitatem hom inum atque tenta la prim a di queste correnti? E in cosa sperava la seconda?
inertiam (Cicerone). 5. N ih il est enim virtute amabilius, nihil quod magis adliciat ad dili-
d. Qual era il terzo motivo?
gendum, quippe cum propter virtutem et probitatem etiam eos quos num quam vidimus, e. Qual è l’antecedente del pronom e relativo qu i (il secondo) contenuto nell'ultimo pe­
quodam modo diligamus (Cicerone). 6. Est enim quoddam genus eorum qui se philo- riodo? Quale tipo di proposizione relativa introduce?
sophos appellari volunt, quorum dicuntur esse Latini sane m ulti libri; quos non contem- f. Cesare condivide le tre m otivazioni che spingevano i Belgi alla cospirazione? Da
no quidem, quippe quos num quam legerìm (Cicerone). 7. Quanto innocentior alical Hip-
quale elemento puoi dedurre la sua opinione?
pocrates tamen sorbitionis gratta laudavit, quoniam lubrica ex facili hauriretur, quoniam
sitim arceret, quoniam in alvo non intumesceret, quoniam adsuetis hic cibus solus in fe­ VERSIONE l i a u u v i 1U
bri bis die posset dari, tantum remotus ab istis, qu i medicinam fame exercent (Plinio il cerchiando le congiunzioni che le introducono.
Vecchio). 8. Hyaenam Magi ex omnibus animalibus in maxima admiratione posuerunt,
utpote cui ipsi magicas artes dederint vimque, qua alliciat ad se homines mentes alienans
L’ oratore sappia far ridere
(Plinio il Vecchio). 9. Sed tamen nonne reprehenderes, Epicure, luxurìosos ob eam ipsam Ac ne diutius vos demorer, de om n i isto genere quid sentiam, perbreviter exponam. De ri­
causam, quod ita viverent, ut persequerentur cuiusque modi voluptates, cum esset prae- su quinque sunt quae quaerantur: unum quid sit; alterum unde sit; tertium sitne orato-
sertim, ut ais tu, summa voluptas nihil dolere? (Cicerone). 10. Nec Rom ano differendum ris velie risum movere; quartum quatenus; quintum quae sint genera ridiculi. Est autem,
certamen visum est, quippe qui sciret cum Hannone et Hasdrubale sibi dimicandum esse ut ad illud tertium veniam, est piane orato ris movere risum, vel quod ipsa hilaritas bene-
375
374 S IN T A S S I DEL PERIODO le z io n e 24 Le temporali e le causali
■=L-id;i»nq
E S E R C IZ I

volentiam conciliai ei, per quem excitata est, vel quod admirantur omnes acumen, uno JJ TATTMO F T ’EIJROPA
saepe in verbo positum , maxime respondentis, non num quam etiam lacessentis, vel • anas, 1., «anatra». • s tru t(h )io , • phasianns, m..
Ι ΐ Λ Π Μ ) ^ • anser, ni., «oca» (da
quod frangit adversarium, quod impedii, quod elevai, quod deterrei, quod refutat, vel m.. «struzzo». «fagiano».
ima radice
quod ipsum oratorem p olitu m esse hom inem significai, quod eruditum, quod urbanum, indoeuropea *ghans-,
maximeque quod tristitiam ac severitatem m itigai et relaxat odiosasque res saepe, quas niantcnulasi nelle
lingue anglosassoni e
argumentis dilui non facile est, ioco risuque dissolvit.
in parte nello
(Cicerone) spagnolo).
LABORATORIO 01 TRADUZIONE c ' f struzzo, m. fagiano, m.
ITALIANO oca, f. (l’italiano e il anatra, t.
a. Individua tutte le proposizioni interrogative indirette contenute nel testo. francese derivano il ter­
b. Adesso individua tutte le proposizioni finali contenute nel testo. mine dal latino tardo
c. Cicerone espone varie motivazioni per cui è opportuno che l’oratore faccia ridere il suo anca, < *avica, derivato
diavis, «uccello»).
uditorio: lo scrittore è d’accordo con le ragioni che espone oppure no? Da cosa lo deduci?
d. Che tipo di genitivo è oratoris nel III periodo? canard, m., «anatra». autruche, f., «struzzo» faisan, m., «fagiano».
FRANCESE oie, f., «oca».
(il francese e lo spagno­
lo derivano il termine
1 9 .1 il ri*3 il I ÉÌ*J ifil Riscrìvi la seconda parte della versione precedente (da Est au-
dal latino avis struthio).
tem ) immaginando che Cicerone non condivida i motivi per cui Foratore deve sa­
per far ridere: quale trasformazione devi operare? Ti suggeriamo l’inizio. anade, m., «anatra». avestruz, m., «struz­ faisan, m., «fagiano».
SPAGNOLO ansar, m., «oca selvati­
zo».
ca»;
Est autem, ut ad illud tertium veniam, est piane oratoris movere risum, vel quod ipsa hi- ganso, m., «anatra».
laritas benevolentiam conciliet... ostrich, «struzzo». pheasant, «fagiano».
INGLESE goose, pi. geese, «oca». duck, «anatra».

20 . Traduci la seguente versione sonouneanao


sottoli te proposizioni i TEDESCO Gans, f., «oca». Ente, f., «anatra» (dal­ Strauss, m., «struzzo». Fasan, m., «fagiano».
cerchiando le congiunzioni che le introducono. l’antico tedesco anut,
anita ed enit, che man­
tengono il tema in den­
A n to n in o P io tale originario anche in
F u itv ir form a conspicuus, ingenio clarus, moribus clemens, nobilis, vultu placidus, in­ latino).
genio singulari, eloquentiae nitidae, litteraturae praecipuae, sobrius, diligens agri cultor,
mitis, largus, alieni abstinens, et om nia haec cu m mensura et sine iactantia, in cunctis
postremo laudabilis et qu i merito Num ae Pom pilio ex bonorum sententia comparatur.
Pius cognominatus est a senatu, vel quod soceri fessi iam aetatem manu praesente sena-
tu levaret (quod quidem non satis magnae pietatis est argumentum, cum impius sit ma-
gis, qu i ista non faciat, quam pius q u i debitum reddat) vel quod eos, quos Hadrianus per
malam valetudinem occidi iusserat, reservavit, vel quod Hadriano contra om nium stu­
dia post m ortem infinitos atque inmensos honores decrevit, vel quod vere natura cle-
mentissimus et n ih il temporibus suis asperum fecit.
( Historia Augusta)
LABORATORIO Di TRADUZIONE
a. Individua tutti i complementi di qualità presenti nel testo.
b. Enumera i m otivi per cui l’imperatore Antonino fu detto Pio, quindi stabilisci per
ciascuno di essi se l’autore li condivide oppure no.
376 1S 1N T A S S>1 DEL P E R IO D O
-------------------------------------------------------- --------------- le z io n e 25 Concessive, comparative, avversative, condizionali

le z io n e ΞΞΗΞ
Concessive, comparative, L’AUTORE, IL TESTO
avversative, condizionali
Il m ondo se c o n d o i R om ani , T25 Alziamo gli occhi al cielo! (Seneca, Consolatio ad Helviam matrem, 8,5-6)

In un trattatello consolatorio scritto alla madre in occasione del proprio esilio in Corsica, Se­
f SIWTÀSSl DEL PÉRÌC3d o 9 neca ( I secolo d.C.) dimostra come l ’esilio non sia un male per il saggio: ovunque egli andrà,
LE PROPOSIZIONI CONCES SIVE infatti, il meraviglioso spettacolo della natura si dispiegherà sempre davanti ai suoi occhi.
Le proposizioni concessiv e esprimono la circostanza o il fatt o nonostante i quali si com pie l’azio-
N ullum inveniri exilium intra mundum po- Non è dato alcun esilio nell'am bito dell’universo [...].
ne o l’afferm azione indicata nella reggente e possono essere: Da qualunque punto lo sguardo si levi al cielo, è ugua­
- reali se la concessione coi ncide con un fatto reale e obiettivia; il verbo è all’indicativo; test [...]. Undecumque ex aequo ad caelum
le la distanza fra il divino e l’umano. Perciò, purché i
- ipotetiche se la concessio ne coincide con un fatto ipotetico 3 supposto; il verbo è al congiuntivo. erigitur acies, paribus intervallis omnia di­ miei occhi non siano distolti da quello spettacolo di
vina ab omnibus humanis distant. Proinde, cui sono insaziabili, purché mi sia concesso di contem ­
Le concessive sono introdot te da varie congiunzioni:
- etsi, etiamsi, tametsi, tannenetsi («anche se»); il verbo è alili]idicativo oppure al congiuntivo; dum oculi mei ab ilio spectaculo cuius in- plare il sole e la luna, di fissare gli occhi sugli altri piane­
satiabiles sunt non abducantur, dum m ihi ti, di indagarne il sorgere e il calare e le reciproche di­
- quamquam, quamvis, tic et, ut («benché, sebbene, nonostanl.e»); il verbo è aH’indicativo (solo con
stanze, e le cause della loro maggiore o m inore velo­
quam quam ) o al congiunti!/o (con le altre congiunzioni); solem lunamque intueri liceat, dum ceteris
cità, di contem plare le stelle che splendono luminose
- cum ·. il verbo è al congiuritivo (è uno sviluppo del cum narrai ivo, vedi Lezione 24, p. 359). inhaerere sideribus, dum ortus eorum nella notte, alcune immobili e fisse, altre che non sì per­
CONGIUNZIONE MODO TEMPO occasusque et intervalla et causas investiga­ dono nello spazio ma ruotano su se stesse, alcune che
- etsi indicativo (concessive reali);
re vel ocius meandi vel tardius, dum specta- brillano inattese, altre che abbagliano la vista con una
tutti i tempi
re tot per noctem stellas micantis et alias in- scia di fuoco, com e se cadessero, o trascorrono nel
- etiamsi, tametsi congiuntivo presente (possibilità o eventualità); cielo trascinando dietro di sé una lunga scia luminosa,
imperfetto o piuccheperfetto mobiles, alias non in m agnum spatium
purché io sia in questa com pagnia e possa m escolar­
(irrealtà) exeuntis sed intra suum se circumagentis mi, nei lim iti concessi all'uom o, tra I corpi celesti, pur­
- quamquam indicativo tutti i tempi vestigium, quasdam subito erumpentis, ché io tenga sempre lassù l'anim o anelante alla vista di
- quamvis congiuntivo secondo la consecutio temporum quasdam igne fuso praestringentis aciem, esseri a lui affini, che mi im porta quale terra calpesto?
- licet congiuntivo presente (in dipendenza da un quasi decidant, vel longo tractu cum luce
tempo principale); multa praetervolantis, dum cum bis sim et IM P A R IA M O S U B IT O ...
perfetto (in dipendenza da un
caelestibus, qua hom ini fas est, inmiscear, d u m o c u li m ei ab ilio specta cu lo non

I
tempo storico)
dum anim um ad cognatarum rerum con- abducantur, «purché i miei occhi non
- ut congiuntivo
spectum tendentem in sublim i semper ha- siano distolti da quello spettacolo»: dum
- cum congiuntivo secondo la consecutio temporum ... non abducantur è una proposizione
beam, quantum refert mea quid calcem?
condizionale introdotta dalla congiun­
Es. Ista veritas, etiamsi iucunda non est, m ihi Questa verità, anche se non è piacevole,
zione dum e con il verbo al congiuntivo *I
tamen grata est (Cicerone). tuttavia m i è gradita, [indicativo: la concessione
si riferisce a un fatto reale]
neque id adsequi potuisset, etiamsi cupisset né infatti avrebbe potuto realizzare questa cosa,
(Cicerone) anche se l’avesse desiderato [congiuntivo: la
concessione si riferisce a un fatto irreale] C u ltura e civiltà
Quamquam abest a culpa, suspicione Nonostante sia privo di colpa, tuttavia
LA GEOGRAFIA ROMANA
tamen non caret (Cicerone). non è esente dal sospetto.
La nascita della geografia era divisa simmetricamente dall’e­ meridionale l’Asia e l’Africa setten­
Quamvis enim occupatus sis, otti tamen Per quanto infatti tu sia impegnato, La geografia come scienza nasce quatore (circulus aequinoctialis) , trionale. Dei sette paralleli di lon­
plus habes (Cicerone). tuttavia hai più tempo libero. nel III secolo a.C. con il greco Era- ed era scandita da paralleli (paral­ gitudine, invece, il principale era
ut enim neminem alium nisi T. Patinam anche ammettendo infatti che non avesse tostene, bibliotecario ad Alessan­ leli) che indicavano la longitudine quello che passava per Alessandria.
rogasset, scire p otu it (Cicerone) interrogato nessun altro eccetto T. Patina, dria d’Egitto. La sua opera ci è no­ e la latitudine, dai tropici (tropicus)
ta indirettamente grazie a estratti e dai circoli artici. In particolare, Il ruolo di Roma
avrebbe potuto saperlo
conservati da altri scrittori. Egli fra gli otto paralleli che segnalava­ I soli scrittori latini di geografia di
nb La proposizione concessiva può essere espressa anche da una relativa impropria.
applicò la matematica e l’astrono­ no la latitudine, quello che passava cui si conservino le opere sono
Es. Egomet, qui sero ac leviter Graecas litteras Io, sebbene mi fossi accostato alla letteratura per Rodi divideva il mondo abitabi­ Pomponio Mela (I secolo d.C.), che
mia allo studio della geografia e in
attigissem, tamen, cu m venissem Athenas, greca tardi e superficialmente, tuttavia, venuto questo modo elaborò una carta del le in due metà: la parte settentrio­ tracciò una descrizione del mondo
complures ibi dies sum commoratus (Cicerone), ad Atene, mi trattenni lì per parecchi giorni. mondo in cui la terra conosciuta nale comprendeva l’Europa, quella in tre libri prendendo a guida le co-
le z io n e 25 Concessive, comparative, avversative, condizionaH
S I N T A S S I D E L P E R I O D O

E S E R C IZ I

itinerarium , -ii I L LE SS IC O D E L L A G E O G R A F IA
-
y ir m & ie
Ti presentiamo tre gruppi di termini relativi alla geografia; alcuni vocaboli li hai già
yci
O I AM
PpVM X
RiSPALlM XX
XV
inH
i incontrati nella scheda La geografia romana.
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C A RM O JsfEM XV
XII
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D BVCLAM X
AfTtClM X X VENTI E PUNTI CARDINALI__________
aìS aaas XVII LUOGHI GEOGRAFICI_________ _ _ TERMINI GEOGRAFICI______________
& * F 8AM aer, aeris, m. (e f.): aria, atmosfe­ Africus, -i, m.: Africo, libeccio
EPO
ve i εRsA£
M XVR
m xvsu Aegyptus (e -05), -i, f.: Egitto
ADNOv LAS XKl ra Aquilo, -onis, m.: Aquilone (vento
CAityLONEM
fij!MOS.VM XX X»
KU Aethiopla, -ae, f.: Etiopia
11SOLARI A XIX aestus, -us, m.: marea che viene da nord)
vuntesam xx xx Albis, -is, m.: Elba Auster, -tri, m.: Austro (vento che
UBìSOSAM x x r n caelum, -i, n. (e -us, -i, m.): cielo,
pam etin isxxu Armenia, -ae, f.: Armenia soffia da sud)
SALTi CdΜ X V I atmosfera, aria
ADf ALEMXXXlt
AOAAAS X X \ ì Atlantlcus Oceànus, -i, m.: Ocea­ Boréas, -ae, m.: Borea (vento che
5AETABI MXXVas circùlus, -i aequinoctiàlis, m.:
SVCKONEMxvt no Atlantico spira da nord)
ls v Britannla, -ae, f.: Britannia
equatore
Eurus, -i, m.: Euro (vento da est)
comètes (e -età, f.), -ae, m.: cometa
Caucàsus, -i, m.: Caucaso Favonlus, -li, m.: Favonio (vento
fulgetrum, -i, n.: fulmine
Dacia, -ae, f.: Dacia che soffia da ovest)
fulgur, -ùris, n.: lampo, fulmine
Danubms (e -uvl-), -li, m.: Danu­ meridles, -et, m. (e f.): m ezzo­
fulmen, -vnis, n.: fulmine
bio giorno, sud, meridione
ignis, -is caelestis, m.: meteora
ste del Mediterraneo (mare Nos­ rono il Caucaso fino all’Armenia. a formare una lunga striscia da Europa, -ae, f.: Europa Notus, -i, m.: Noto
trum), e Plinio il Vecchio che, nei Inoltre i traffici commerciali, a ponente a levante, dalla penisola itinerarium, -ti, n.: itinerario
Gallia, -ae, f.: Gallia occdsùs, -us, m.: tramonto; occi­
primi quattro libri della sua opera partire dal I secolo dell’impero, Iberica ai confini della Cina. mare, -is, n.: mare dente, ponente
dedicata al mondo naturale, deli­ portarono i Romani fino in India, Augusto, preceduto in questo pro­ India, -ae, f.: India
mundus, -i, m.: universo, cosmo; occidens, -entis, m .: occidente,
nea un quadro del mondo cono­ raggiunta dall’Egitto (Aegyptus) posito da Cesare, commissionò ad mare, -is N ostrum , n.: Mediter­
mondo, terra ponente, ovest
sciuto. Ma se è vero che i Romani attraverso il Mare Eritreo (Eryth- Agrippa una grande mappa del raneo
non fecero progredire la geografia raeum mare). mondo conosciuto che fu colloca­ oceànus, -i,tn .: oceano orìens, -entis, m.: levante, oriente
Mauretama, -ae, f.: Mauritania
come scienza, tuttavia contribuiro­ Sotto Nerone fu organizzata una ta a Roma nel Campo Marzio, su parallèli, -órum (pi.), m.: paralleli septentrio (e -temt-), -ónis, m.: il
no materialmente all’incremento spedizione africana che toccò l’E­ una parete del portico di Vipsania, Nilus, -i, m.: Nilo
terra, -ae, f.: terra nord
delle cognizioni geografiche grazie tiopia e le sorgenti del Nilo (Nilus). fatto costruire dalla sorella di Numidia, -ae, f.: Numidia
alle campagne militari e all’amplia­ Per quanto riguarda il resto dell’A­ Agrippa, Vipsania Polla. terrae motus, -us, m.: terremoto ventus, -i, m.: vento
Pannonia, -ae, f.: Pannonia (re­
mento dei territori conquistati. frica settentrionale, la Numidia gione corrispondente all attuale tonltrùs, -us, m. (e -u(u)m , -i, n.): Voltumus, -i, m.: scirocco (vento
era nota sin dai tempi della guerre La g e o g r a fia fis ic a Ungheria) tuono di sud-est)
L’Europa puniche, mentre il conflitto contro La geografia fisica verteva sullo troplcus, -i,m .: tropico Zephyrus (e -os), -i, m.: Zefiro
In Europa le campagne di Cesare Giugurta (I secolo a.C.) aveva studio dei principali fenomeni del­ Visurgis, -is, m.: Weser
(vento che soffia da ovest)
(I secolo a.C.) fruttarono una com­ aperto ai Romani anche la Mauri­ l’atmosfera (aer o caelum), del ma­
pleta conoscenza delle Gallie, ol­ tania. Si tentò anche di navigare re e della terra, dalle meteore alle
tre che molte notizie sulla Britan- lungo le coste atlantiche dell’Afri­ comete (cometes), dai fulmini ai
nia (Britannici), mentre la prima ca, ma con scarso successo. lampi e ai tuoni, dai terremoti (ter-
circumnavigazione dell’isola fu ef­ rae motus) alle eruzioni vulcaniche
fettuata da Agricola (I secolo d.C.). L e c a r t e g e o g r a fic h e e alle maree (aestus). Per quanto
1. Integra il testo relativo al brano L a geografia ro m a n a ; inserisci le parole mancan­
A cavallo fra il I secolo a.C. e il I Le carte geografiche potevano as­ riguarda in particolare i venti (ven­
d.C. Druso e Tiberio si spinsero sumere due forme: o erano sem­ ti), i quattro più importanti, che ti aiutandoti con la scheda I I lessico della geografia.
nella regione germanica fino al­ plici elenchi di toponimi con le re­ spiravano dai punti cardinali, era­
nel ........................ secolo a.C., con il greco
l’Elba (Albis) e al Weser (Visurgis); lative distanze (itineraria scripta), no il Noto o Austro, vento del sud a. La geografia com e scienza nacque
Agrippa e Tiberio inviarono spedi­ come per esempio l’itinerario di caratteristico di inizio estate; Bo­ nativo di Cirene, bibliotecario ad Alessandria.
zioni militari in Pannonia, a ovest Antonino pubblicato nel III secolo rea, vento di settentrione rigido e b. I Rom ani contribuirono materialmente ad ampliare le cognizioni geografiche grazie
del Danubio (Danuvius), e più tar­ d.C., oppure rappresentazioni gra­ freddo; lo Zefiro o Favonio, vento alle loro conquiste territoriali: le campagne di Cesare, per esempio, fruttarono una
di, sotto Traiano, fu occupata la fiche (itineraria pietà) senza scala di ponente tipico di inizio prima­
Dacia. né proporzione, come la celebre vera; l’Euro o Volturno, vento di le­ o II geografo P o m p o n io ..........................nella sua opera m tre libri, delineo una de­
tabula Peutingeriana (III secolo vante, invernale e asciutto. Altri scrizione del m ondo noto prendendo a guida le coste del M editerraneo (lai
L’A sia e l’A fric a d.C.). Questa carta, trasmessa in venti erano l’Aquilone di setten­ )_ plinio il Vecchio dedicò i p r im i...........libri della sua opera al
In Asia le campagne di Lucullo e di una copia del X III secolo, è dise­ trione e il libeccio (Africus) di sud-
m ondo naturale e alla descrizione del mondo conosciuto.
Pompeo (I secolo a.C.) attraversa­ gnata su dodici fogli di pergamena ovest, umido e impetuoso.
331
__ S I N T A S S I P E L P E R I O D O le z io n e 25 Concessive, comparative, avversative, condizionali

E S E R C IZ I

d. Le carte geografiche potevano essere o semplici elenchi d i .......................... con prius cerni quam tonitrua audiri, cum sim ul fiant, certum est, nec m irum est, quoniam
le relative distanze, oppure rappresentazioni grafiche, com e la celebre tàbula lux sonitu velocior est (Plinio il Vecchio). 8. Antequam terra moveatur solet mugitus au­
diri, ventis in abdito tumultuantibus (Seneca). 9. Sentitur edam caeli mansque cognatw,
e. L’im peratore ......... ........... com m issionò ad .................... una grande mappa del cum menstruis cursibus lunae detrimenta et accessus fretorum atque aestuum deprehen-
m ondo conosciuto che, una volta ultimata, fu appesa nel Campo M arzio, nel portico duntur (Apuleio). 10. Quidam existimant, quidquid ex imbribus terra concipit, id illam
rursus emittere; et hoc argumenti loco ponunt, quod paucissima flum ina in his sunt locis
f. I venti più importanti erano: il N oto o .................. . spirante d a .............; Borea, ven- quibus rarus est imber (Seneca). 11, M uscum quoque innasci aquis et herbosa quaedam
to d l ........................ rigido e freddo; lo Zefiro o ...................., spirante da ovest; l’Eu­ videmus sum m o innatantia: est ergo aliquid in aqua vitale (Seneca). 12. Incubuerunt ma­
ro o ......................, vento d i ........................ ri totumque [m are] a sedibus im is una Eurus Notusque ruunt creberque procelhs Afncus,
9- Descrivi la carta del m ondo redatta dal geografo Eratostene. et vastos volvunt ad litora fluctus (Virgilio). 13. Quidam existimant, quemadmodum in
exteriore parte terrarum vastae paludes iacent magnique et navigabiles lacus, quemadmo­
dum ingenti spatio maria porrecta sunt infusa vallibus, sic interiora terrarum abundare
aquis dulcibus, nec minus illas late stagnare quam apud nos oceanum et sinus eius, im -
m o eo latius quia plus terra in altum patet (Seneca). 14. Pluvia potest facere torrentem,
2 . Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordine non potest amnem facere aequali inter ripas suas tenore labentem, quem non faciunt im -
bres sed incitant (Seneca). 15. Ego recusem mei finem, cum sciam me sine fine non esse.
sparso nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi tra­
duci. Spunta le soluzioni via via trovate. Im m o cu m sciam om nia esse finita, ego u ltim u m suspirium timeam? (Seneca).

a. 1. Sic mundi pars e s t....... et quidem necessaria (Seneca). 4. ΕΞ3ΠΪΠΠΙΣ3 Riscrivi la frase 14 dell’esercizio precedente inserendo una pro­
Auster
posizione concessiva; quindi ritraducila.
aer
.pluvia facere torren tem ............... tamen non potest facere amnem.
3. Kal. M ari.: Afncus, in terd u m ............. cum grandine (Colum ella) fulmen
4. Fulguratio est late ignis explicitus,............. est coactus ignis 5. Traduci la seguente versione cerchiando i termini geografici e sotto­
paralleli
et in im petum iactus (Seneca).
lineando le proposizioni concessive.

k- 1.............. est flu e n s .............(Seneca). Il v a n t a g g i o d i d is p r e z z a r e l a v it a


terrarum - Africam Pusilla res est hominis anima, sed ingens res contemptus animae: hanc qui contempsit se-
2. Sed plu nm um interest,...............sit a n ................. (Plinio il Vecchio) curus videbit maria turbati, etiamsi illa omnes excitaverunt venti, etiamsi aestus ahqua
ventus - aer
perturbatane mundi totum in terras vertet oceanum; securus aspiciet fu lm in a n te caeli
ventorum - septentrione trucem atque horridam faciem, frangatur licei caelum et ignes suos in exitium om nium ,
spirare (Plinio il Vecchio). in prim is suum, misceat; securus aspiciet ruptis compagibus dehiscens solum, Ma licei
inferorum regna retegantur. Stabit super illam voraginem intrepidus, et fortasse quo debe-
4‘ ..................... orbis universus in tres divìditur partes, Europam, Asiam flatus - ventus
................(P lin io il Vecchio). bit cadere desiliet. Ego autem perire timeam, cu m terra ante me pereat, cum ista quatian-
tur quae quatiunt, et in iniuriam nostram non sine sua veniant?

3. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i termini geografici. Individua LA BO RA TO RÌO D! T R A D U Z IO N E


inoltre la proposizione concessiva contenuta nelle frasi 7 e 15.1
*4 Abbiam o evidenziato nel testo un congiuntivo indipendente: specificane il valore.

1. ergo aperti navigantibus maria, cuius in prin cipio favonii hibem um m olliunt cae- 6. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i termini geografici.
lum (Plm io il Vecchio). 2. Quartum Idus Ianuarias, foedum imbribus diem, tonitrua et
fulgura et caelestes minae ultra solitum turbaverant (Tacito). 3. Res Romana p lu rim um Il m o n d o .,
im perio valuit Servio Sulpicio et Marco Marcello consulibus, om n i Gallia cis Rhenum at- Omne igitur hoc, quidquid est cu i m undi caelique nomen indidimus, unum id est et uno
quein ter mare nostrum et Oceanum, nìsi qua paludibus invia fuit, perdomita (Sallustio) ambitu se cunctaque amplectitur. Partibus differì; unde sol oritur onens nuncupatur aut
4. H in c in Nostrum mare pergentibus laeva Hispania, Mauretania dextra est, primae par- ortus, quo demergitur occidens vel occasus, qua decurrit meridies, ab adversa parte sep-
tesilla Europae, haec Africae (Pom ponio Mela). 5. Europa terminos habet ab oriente Ta- tentrio. H uic medio terra sublimis cingitur undique mari, eodemque in duo latera, quae
nain et Maeotida et Pontum, a meridie reliqua N ostri maris, ab occidente Atlanticum, a hemisphaeria nominant, ab oriente divisa ad occasum, zonis quinque distinguitur. e-
septentnone B ntanm cum oceanum (Pom ponio M ela). 6. Tria sunt quae accidunt: fulgu- diam aestus infestai, frigus ultimas; reliquae habitabiles paria agunt anni tempora, verum
rationes, fulmina, tonitrua. Fulguratio ostendit ignem, fulm inatio emittit, illa (u t ita di­ non pariter. Antichthones alteram, nos alteram incolimus.
cam i com m inatio est et conatio sine ictu, ista iaculatio cu m ictu (Seneca). 7, Fulgetrum (Pom ponio M ela)
382 S IN T A S S I d e l PERIODO Concessive, comparative, avversative, condizionali 383
le z io n e 25
E S E R C IZ I

‘ ■ •lE O H A ru fiiO Di Γ r? .‘ Ti j ‘ :._C


1. Quamquam adscensus d ifficilis .........e tp ro p e ...................·■··· stet - teneat
ducilorma ^ penu^tim ° Peri°d o inserendo una proposizione concessiva, quindi ritra- telis saxisque, adsuetudine tamen succedendi muros et pertinacia anim i
subierunt prim i (Livio).
2. Necesse est m ori ubicumque, quandoque:......... licei ista humus et se audio - video
zonam a estu s.......................... ' frisus ultim as· “ ™ ” rdu“ “ “
m is finibus nec ulla iactetur iniurìa, supra me quandoque erit
7. VERSIONE (Seneca).
TraduCÌ la se§uente versione sottolineando i termini geografici.
3. Etsi enim e t ...........te e t ............ libenter, tamen hoc m ulto ent si
I NUMERI DEL MONDO erat - obruebantur
valebis iucundius (Cicerone).
Mundus est umversitas rerum, in quo om nia sunt et extra quem nihil; qu i Graece dicitur
«co s m o s ». Elementa m undi quattuor sunt: ignis ex quo est caelum, aqua ex qua mare
(Jceanum, aer ex quo venti et tempestates, terra quam propter form am eius orbem terra-
9. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con due colori diversi le proposi­
rum appellamus. Caeli regiones sunt quattuor: oriens, occidens, meridies, septentrio. Cae­
lum caviditur in circulos quinque: arcticum et antarcticum, qu i ob nim iam vim frigoris zioni concessive reali e quelle ipotetiche.
inhabitabiles sunt; aequinoctialem cu i quae subiacet regio «catacecaum ene»1dicitur ne-
1. Quid, misera, feci? Misera? Paeniteat licei, feci (Seneca). 2. E tsia cerbu m vobis quod
que in coh tu r ob n im iam vim ardoris; brumalem et solstitialem sub quibus habitatur
dicturus sum videbitur, tamen aequo anim o audiendum est (R u tilio Lupo). 3. Credide-
(sunt enim temperatissimi); per quos oblicus circulus vadit cu m duodecim signis in qu i­
bus sol annuum c o n fid i cursum. ^ ru nt quidam testamento Alexandri distributas esse provincias; sed fam am eius rei,
quam quam ab auctoribus tradita est, vanam fuisse com penm us (C u rzio R ufo). 4, E st
(Am pelio) daturus eram Messallae Corvino continu o litteras, tamen Veterem nostrum ad te sine ht-
1ca ta c e c a u m e n e : « z o n a t o r r id a » .
teris meis venire n olu i (C icerone). 5. L ice i ipsa v itiu m sit am bino, frequenter tamen
causa virtu tu m est (Quintiliano). §. N on est mei temporis iniunas memmisse, quas ego
edam si ulcisci possem, tamen oblivisci mallem (Cicerone). 7. At vero facete om nia ut
adipiscamur, quae secundum naturam sint, edam si ea non assequamur, ld ^sse^ °~
LESSICO di BASE 1
nestum et solum perse expetendum et solum bonum S toici dicunt (C icerone). 8. M ode­
| VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI rari vero et anim o et orationi cu m sis iratus, aut edam tacere et tenere in s u a p a le s ia te
m otum anim i et dolorem, etsi non est perfectae sapientiae, tamen est non mediocns i n ­
j Ti presentiamo un elenco di verbi che i ncontrerai negli esercizi sulle proposizioni con­
g e r ì (Cicerone). 3. Consul, qui m ulta nocte solitus erat movere castra, ne nox terrorem
cessive: inserisci i paradigmi e le traduzioni mancanti.
in tum ultuario proelio augeret, lucem exspectavit, et cu m luce moverei, tamen turm am
I ad ipiscor,............................. ; ottenere equitum exploratum m isti (L iv io ). 10, Quae cum essent incerta, existim avi tamen fa-
| e x to llo ,..............................; alzare, sollevare
I adsequor, ..............................; conseguire ciendum esse ut ad te statores meos et lictores cum httens mitterem (Cicerone), ί ί . E t­
| modéror, -à ris ,..................: controllare (+ dat.)
arceo, -es, -ut, -ere: j n escio,..............................; .................... si non dubito prò tua in me observanda proque nostra n ecessita rn e [«le g a m e »] gmn
augéo, com m endadonem meam mem oria teneas, tamen edam atque eliam eundem Ubi L. Op-
i o b liviscor,...............................
I cre sco,..............................: .......... pium, fam iliarem meum, praesentem et L. Egnati, fam iliarissim i mei, absentis negano,
I p a tlo r,..............................; .....................
i digredlor,..............................; andarsene I tra d o,............... .............. ; ................. com m endo (Cicerone). 12, Properet licei, sero beneficium dedit, qu i roganti dedit (S e­
discedo, neca) 13. Etsi periniquo padebar anim o te a me digredì, tamen eo tempore me consola-
i ulciscor, -é ris ,...........................;
dìstribùo, bar quod et in sum m um od u m te ire arbitrabar et ab impendendbus magms negotus
discedere (Cicerone). 14, At postquam fortuna loci caput extulit huius, et tetigit sum m o
vertice R om a deos, creverunt et opes et opum furìosa cupido, et, cu m possideant p lu ri­
ma plura petunt (O vidio). 15. Superest ex hestemo m ih i cogitatio, quid sibi voluerint
8. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordine prudentissim i viri, qu i rerum m axim arum probadones levissimas et perplexas fecerunt,
sparso nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi tra­ quae ut sint verae, tamen mendacio similes sunt (Seneca).
duci. Spunta le soluzioni via via trovate.
10. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le proposizioni concessive.
a. 1. Bonos omnes oportet inter se amicos esse, e ts i...........minus noti (Apuleio)
sunt 1 Per quanto gli uomini la nascondano, l’ira si palesa in volto. 2. Riuscimm o a incon­
Λ trarci nella piazza stabilita, benché il luogo fosse affollato. 3. Quel giudice, anche se ri­
Tarn etsi fu r m ih i...... , molestus non ero (Plauto)
sumus cevesse offerte immense di denaro, non rinuncerebbe mai alla sua integrità. 4. Benché
3. Ego, e ts i..................... . non interrogavi (Quintiliano).
es i soldati fossero stanchi e affamati, il comandante ordinò di proseguire a marcia per­
4. N on enim sumus om nino sine cura venientis anni etd ché voleva raggiungere la piazzaforte prim a del tramonto. 5 ,1 nostri, sebbene fossero
nesciebam inferiori di numero e m olto meno equipaggiati, riuscirono a sconfiggere ι nemici e a
sine timore (Cicerone).
volgerli in fuga.
Concessive, comparative, avversative, condizionali
le z io n e 25
■=Ε-Η:ί»1Η

.
11 VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni concessive.

Le imprese civili hanno più valore di quelle m ilitari


Sed cu m plerìque arbitrentur res bellicas maiores esse quam urbanas, minuenda est haec
opim o. M u lti enim bella saepe quaesiveruntproptergloriae cupiditatem, atque id in mag- 'H i c = D a ta m es.
nis animis ingeniisque plerum que contingit, eoque magis, si sunt ad rem m ilitarem ap-
ti et cupidi bellorum gerendorum; vere autem si volum us iudicare, multae res extiterunt
urbanae maiores clarioresque quam bellicae. Quamvis enim Themistocles iure laudetur ^Individua tutte le proposizioni finali contenute nel brano.
et sit eius nomen quam Solonis inlustrius citeturque Salamis clarissimae testis1victo-
e S e in fZ ln te m .p a r a t u m n elIV periodo?
riae, quae anteponatur consilio Solonis ei, q u o p rim u m constituit Areopagitas2, non mi-
nus praeclarum hoc quam illud iudicandum est. Illud enim semel profuit, hoc semper
proderit civitati; hoc consilio leges Atheniensium, hoc m aiorum instituta servantur. t A q l a Ì ^
(Cicerone) significato è usato qui il verbo fero?

Hestis: è c o m p le m e n t o p r e d ic a t iv o d e l s o g - 2A reo p a g ita s: i m a g is t r a t i m e m b r i d e ll’A r e ò -


getto . L a v itto ria d i S a la m in a fu u n o d e i m a s -
s im i s u c c e ss i d i T em isto c le.
p a g o , a n t ic o t r ib u n a le a t e n ie s e is titu ito d a
S o lo n e .
..................................SiWÀSSÌDÉrPERODÒ‘........ i
| |
le PROPOSIZIONI COMPARATIVE . . n i
. . ·ι ri snetto all’azione o al fatto enunciati nella ,
LABORATORIO DI TRADUZIONE
a. Fai l’analisi del penultimo periodo aiutandoti con lo schema ad albero che ti propo­
niamo: individua le singole proposizioni, specificane il valore e riconducile alla ri­
ι
spettiva lettera.
i Le proposizioni comparative reali hanno sempre il verbo airindicativo e possono essere di he trpt:
A ' - comparative di superiorità e di inferiorità,
I I I - comparative di uguaglianza;
B C D - comparative di identità^e mzioni) specificando da quale congiunzione (o aggettivo
I “ a w S T o i” ^ spesso introdotte, conte regolano il loro verbo e quale correlativo è solitamente
E
contenuto nella proposizione reggente:
F C O N G IU N Z IO N E M O D O VERBALE
C O R R E LA T IV O
P R O P O S IZ IO N E
( O A LTR O T E R M I N E )
NELLA REGGENTE
b. N ell’ultimo periodo ci sono dei pronom i e degli aggettivi dimostrativi, che ti abbia­ CO M PA R A TIVA R E A L E
quarti («ch e, d i») indicativo
m o evidenziato a colori: specifica a quale termine si riferisce ciascuno di essi. DI SUPERIORITÀ E INFERIORITÀ
-aggettivo o avverbio
c. Ora che hai tradotto l’intera versione riassumi con parole tue il pensiero di Cicero­ comparativo;
ne: ritiene m aggiori i meriti di Temistocle o quelli di Solone? Per quale motivo? -verbo di senso comparativo

12. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni concessive.

(v e l)u t («c o m e ») indicativo


D atame sconfigge A spi DI UGUAGLIANZA ita («C O S Ì»)
s ic (u t) («com e»)
H ic ' cu m m axim o studio compararci exercitum Aegyptumque proficisci pararet, subito ita («così»)
q u em a d m ò d u m
a rege litterae sunt ei missae, ut Aspim aggrederetur, qu i Cataoniam tenebat: quae gens ia- sic, ita («così»)
(«com e»)
cet supra Ciliciam, confinis Cappadociae. Namque Aspis, saltuosam regionem castellis-
q u a n tu m(«quanto»)
que m unitam incolens, non solum im perio regìs non parebat, sed etiam finitim as regio- tantum («tanto»)
q u a m («quanto»)
nes vexabat et quae regi portarentur abripiebat. Datames etsi longe aberat ab iis regioni- tam («tanto»)
quo («quanto»)
bus et a maiore re abstrahebatur, tamen regis voluntati morem gerendum esse putavit. eo («tanto»)
q u o tie n s
Itaque cum paucis, sed viris fortibus navem conscendit, existimans, quod accidit, faci- totiens («tante volte»)
(«quante volte»)
lius se imprudentem parva manu oppressurum esse quam paratum quamvis magno
q u a n tu s
exercitu. Hac delatus in Ciliciam, egressus inde, dies noctesque ìterfaciens Taurum tran­ tantus («tanto grande»)
(«quanto grande»)
siti eoque quo studuerat venti. Quaerit quìbus locis sit Aspis: cognoscit haud longe abes-
(«quale»)
q u a lis
se. Pisidas cu m iis, quos secum habebat, ad resistendum Aspis comparai. Id Datames talis («tale»)
386 S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e Concessive, comparative, avversative, condizionali 387

1
E S E R C IZ I

DI IDENTITÀ O DIFFERENZA -aggettivo come par («p a ri»), a c o a tq u e («d a ») 13. Completa le seguenti frasi d’autore associando il numero alla lettera corrispon-
indicativo
similis («s im ile ») e i dente, poi traduci.
loro contrari;
- avverbio come similiter, a. ut si esset unus e nobis (Cicerone).
a. 1. Tam facile vinces
perirtele («sim ilm ente») o aliter,
secus («diversam ente») 2. H ic est obstandum, milites, b. quam p iru m volpes com esi (Plauto).

3. Sic itaque me audi c. tamquam mecum loquar (Seneca).


Es. Dicam brevius, quatti res tanta (L o ) dirò più in breve di quanto una cosa tanto
dici p o te s t (Cicerone). importante possa essere detta. 4. R ufio me Dius Fidius tuus ita desiderabatur d. velut si ante Romana moeniapugnemus (Livio).
Haec res sic est, u t n a rro tibi (Plauto). Questa cosa è così come te la racconto.
N on sum tanto ego ingenio, q u a n to Io non sono di ingegno tanto
Themistocles f u it (Cicerone). grande quanto fu Temistocle. b. 1. Tam miser est quisque a, ut si esset res mea (Cicerone).
Aliud m ih i respondes ac r o g o ? M i rispondi un’altra cosa rispetto b. tamquam nemus antraque prosint (O vidio).
(Terenzio). 2. Sic est
a quello che ti chiedo?
Illu d ego non dixi secus 3, Antra nemusque peto c. quam credidit (Seneca).
Io non ho detto quelle cose
a c sen tiéb a m (Cicerone). diversamente da come pensavo. 4. Eius negotium sic velim suscipias d. ut loquor (Plauto).

nb Spesso le proposizioni comparative, sia reali sia ipotetiche, hanno forma ellittica, cioè sono prive
del verbo, soprattutto se questo è lo stesso della reggente.
Es. Tu, u t omnia, istuc quoque ages Tu, come tutte le cose, anche questa
diligenter (C icerone). (la) tratterai con cura.
14. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con due colori diversi le propo-
Le com parative ipotetiche, invece, hanno sempre il verbo al congiuntivo e si distinguono in due
sizioni comparative reali e quelle ipotetiche e cerchiando il correlativo conte­
gruppi a seconda delle congiunzioni che le introducono: nuto nella reggente. Per le comparative reali specifica inoltre anche la tipologia
- comparative introdotte dalle congiunzioni qu a si, ta m q u a m , ve lu t («co m e se»); nella reggente si tro­ (di uguaglianza, di superiorità o inferiorità, di identità o differenza).
vano correlativi come ita, sic, tam («c o s ì») ecc.;
Es. Parvi prim o ortu sic iacent, ta m qu a m I bambini appena nati giacciono t. Tempus habes tale quale nemo habuit um quam (Cicerone). 2. Q ui hostis in quem -
quam tam contum eliosus fu it quam in quosdam voluptates suae sunt? (Seneca).
om nino sine anim o sin t (Cicerone). così inerti, come se fossero completamente
3. Hostes m axim o clamore, sicuri parta iam atque explorata victoria esset, turres tes-
privi di coscienza.
tudinesque agere et scalis valium ascendere coeperunt (Cesare). 4. Itaque, quae petie-
- comparative introdotte da locuzioni composte con la congiunzione si («s e »), com e u t si, v e lu t si ranl cupidissime loca, cupidius deserunt et avium modo transvolant citiusque quam
ta m q u a m si, a eq u e ac s i ecc. ’ ’ venerant, abeunt (Seneca). 5. Extra hanc m u ltitu d in em Hispanorum obsides erant,
Es. Egnatii absentis rem ut tueare a equ e Ti chiedo di prenderti cura degli interessi quorum ’p erinde ac si socioru m liberi essent cura habita erat (L ivio). 6. Prod u citu r no-
a te peto, a c si mea negotia essen t di Egnazio in sua assenza, bilis senex longa m iseriarum tabe confectus, reductis introrsus oculis, tam tnstis
(Cicerone). come se si trattasse di un affare mio. quam si iam tortus esset (Seneca il Vecchio). 7. Timagenes felicitati urbis in im icu s aie-
bat Romae sibi incendia òb hoc unum dolori esse, quod sciret meliora surrectura esse
quam arsissent (Seneca). 8. Q uo plus potestis, eo moderatius im perio uri debetis (L i­
LESSICO di BASE 2 vio). 9. Attalus p rim o stationibus ante urbem positis et excursionibus equitum levis-
I VERBI TEMATICI E ATEMATICI que armaturae magis lacessebat quam sustinebat hostem; postremo, cum per levia cer-
tamina expertus nulla parte viriu m se parem esse intra moenia se recepisset, obsiden
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni com ­ urbs coepta est (L iv io ). 10. Sic gerere nos debemus, non tamquam propter corpus vive­
parative: inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.
re debeamus, sed tamquam non possimus sine corpore (Seneca). 11, Itaque velut si ur­
a b éo,........ bem extemplo adgressurus S cipio esset, ita conclam atum ad arma est, portaeque rap-
obsidéo,.................................: ..................
advenlo, .... tim clausae sunt, et armati in muris vigiliaeque et stationes dispositae, ac nocte inse-
obsto, -a s ,.........................: opporsi quenti vigilatum est (L ivio). 12. Sic igitur Plancius nihilom inus quaestor est factus et
ascendo,... p a rlo ,.................................; generare
claudo, .... tribunus plebis et aedilis quam si esset sum m o loco natus, sed haec pari loco o rti sunt
produco, ................................. ; far avanzare, innumerabiles airi consecuti (Cicerone). 13. Si quando intervenerunt epistulae tuae,
con cèd o,... spingere avanti
conséquor, tecum esse m ih i videor et sic adficior anim o, tam quam tibi non rescribam, sed res-
p ro s u m ,.................................; ..................
desèro, ..... pondeam (Seneca). 14. His cu m obviam universa civitas in Piraeum descendisset, tan­
surgo, -is, surrexi, surrectum, -ère: sorgere ta fu it om nium exspectatio visendi Alcibiadis, ut ad eius triremem vulgus conflueret,
n ascor,..... v ig ilo ,.................................; ..................
proinde ac si solus advenisset (Cornelio Nepote).
le z io n e _ _ 2 S Concessive, comparative, avversative, condizionaH
3BB S I N T A S S I D E L P E R I O D O

E S E R C IZ I
ridia ceterisaue pestibus: quales intrastis exite». P ercep ii1sapientiam, si quis tam secu-
Λ5. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le proposizioni compa­ ' . nacdtur- nunc vero trepidamus, cu m p e ricu lu m accessit, non ani-
rative. Z u T Z b T n T n Z r c o n s t a t , lacrimae n ih il profuturae cadunt. Quid est turpìus quam
in ipso lim ine securitatis esse sollicitum ? Causa autem haec est, quod tnanes om nium
t . Se ne andarono in gran fretta, com e se avessero visto un fantasma. 2. L’im barcazio­ bonorum sumus vitae iactura laboramus. N on e m m apud nos pars ems ulla subsedit
ne era troppo vecchia perché potessimo affrontare la traversata senza rischi. 3. M e ne transmissa est et effluxit. N em o quam bene vivai, sed quam dm, curai, cum omnibus
vado piuttosto che sottostare alle tue prepotenze. 4. M i stai chiedendo più denaro di
possit contingere, ut bene vivant, ut diu, nulli. (Seneca)
quanto avevamo concordato, come se fosse così semplice im brogliarm i. 5. Ti com por­
ti com e se fossimo amici da una vita.
1Percepir. « H a r a g g iu n t o ».
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni compa-
rative. I. ABORATORiO Ol TRADUZIONE

G ii a n t ic h i p r e f e r iv a n o l a v it a a g r ic o l a
b Che tiptTdi prSpcSiztónfè introdotto da quam bene e quam diu nell'ultimo periodo?
c. ‘ f q u a le t i p i d i proposizione subordinata coirisp on d e c u m ... possit nell ultimo pe-
Viri magni nostri maiores non sine causa praeponebant rusticos Rom anos urbanis. Ut
ruri enim qui in villa vivunt ignaviores sunt, quam qui in agro versantur in aliquo opere
fadendo, sic q u i in oppido sederent1ignaviores sunt, quam qu i rura colerent2. Quoddum
d. °Che tipo di proposizione è introdotto da ut nell’ultim o periodo? Da quale verbo di­
servaverunt institutum, utrum que3sunt consecuti, ut et cultura agros fecundissimos ha­
berent et ipsi valetudine firmiores essent, ac ne Graecorum urbana desiderarent gymna- ti. Sempre nell’ultimo periodo, che caso è nulli?
sia. Quae nunc vix satis singula sunt, nec putant se habere villam, si non multis voca-
bulis retineant Graecis. Ig itu r quod nunc intra m urum fere patres familiae correpserunt
18. Traduci la seguente versione sottolineando con due colori diversi le
relictis falce et aratro et manus movere maluerunt in theatro ac circo, quam in segetibus
ac vinetis, frum entum locamus qui nobis advehat, qui saturi fiamus ex Africa et Sardi­ ' proposizioni comparative reali e quelle ipotetiche.
nia, et navibus vindemiam condimus ex insula Coa et Chia4.
(Vairone)
Horatius Cocles solus im plevit pontis angustias adim ique a tergo sibi reditum, dummo-
do iter hosti auferretur, iussit et tam diu prementibus restitit, donec revulsa ingenti m i­
'‘sederent = sedent. *ex in su la C o a et C h ia : « d a C o s e d a C h i o » ,
2coleren t = co lu n t. d u e iso le g re c h e ; V a i r o n e v u o l d ir e c h e a d e s ­ na tiena sonuerunt. Postquam respexit et extra pericu lu m esse patnam penculo suo sen
3u t r u m q u e : « e n t r a m b e le c o s e » , c h e v e n g o n o s o il v in o n o n è p i ù p r o d o t t o in Ita lia , m a v ie ­ sh Z Z a t Z q Z vu lt» inquit «s ic euntem‘ sequi» iecitque se in praeceps et non minus
s p ie g a t e d a lle su c c e ss iv e p r o p o s iz io n i in t r o ­ n e im p o rt a to d a lla G r e c ia . sollicitus in ilio rapido alveo flum inis ut armatus quam ut salvus exiret, retento armo
d o tte d a u t { h a b e r e n t ... essen t).
rum victriciu m decore tam tutus rediit, quam si ponte vemsset. Haec et eiusmodi facta
imaginem nobis ostenderunt virtutis. (Seneca)
LABORATORIO Di TRADUZIONE
a. N el II periodo ci sono due coppie di paragoni inserite all’interno di un paragone più
1e u n te m : « ( m e ) ch e v a d o (p e r q u e s t a s t r a d a )» .
ampio: riesci a riconoscere tutti i paragoni?
b. Che valore ha la congiunzione dum nel III periodo? 3
L E S S IC O di B A S E
c. Che tipo di proposizioni sono introdotte da ut nel III periodo {ut ... haberent ...es­ VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI
sent)'?
d. Che valore assume il quod che trovi nel V periodo? Che tipo di proposizione intro­ Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni av­
duce? versative e condizionali: inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.
e. Qual è l'antecedente sottinteso del pronom e relativo qu i nell’ultimo periodo { q u i...
a ccè d o ,......................................·· accostarsi, avvi­ e x to ,...........
advehat)? Come spieghi il fatto che il verbo advehat sia al congiuntivo?
in c ip lo ,......
f. E qual è invece l’antecedente dell’altro pronome relativo qui che ricorre nello stesso cinarsi
in cu m b o, ....
periodo {qui ... fiamus)? Perché il verbo fiamus è al congiuntivo? appello,............................................................
iu b e o ,........
a r o ,............................................................ ,.
m ir o r ,........
17. I l ìib l L*lHa Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni compa­ c a rp o ,................., carptum, .................... : c o l e ­ ; capire
percip io, ....
rative: sono reali o ipotetiche? re, raccogliere
p e rd o ,........
c o e p i,............................................................ : ridurre
red igo,.......
C h e s u c c e d e f r a l a n a s c it a e l a m o r t e ?
creo ................................... : nominare, eleggere rem ino, -is,
N ih il me magis in ista voce delectat quam quod exprobratur senibus infamia. «N e m o »
videor, -èris
in quit «aliter quam qui modo natus est exit e vita». Falsum est: peiores m orim u r quam d iffid o ,.......................................... ..................
v a c o ,.........
nascimur. N ostrum istud, non naturae vitiu m est. Illa nobiscum queri debet et dicere: d is c o ,........................................ ...................
«Q u id hoc est? Sine cupiditatibus vos genui, sine timoribus, sine superstitione, sineper-
331
Concessive, comparative, avversative, condizionali
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 25
■=ESiWH
E S E R C IZ I

21 Traduci la seguente versione sottolineando la proposizione awersa-


......... ........" SINTASSI DEL PERÌODO .......... I ' tiva. Nel brano c’è anche una proposizione concessiva: qual e.
L E P R O P O S IZ IO N I A V V E R S A T IV E !

Le proposizioni avversative indicano la circostanza che si trova in contrasto con l’azione o il fat- ! Lacedaemonius magnani reliquit suifam am , magis felicitate quam vinate par-
to enunciati nella reggente. Sono introdotte dalla congiunzione cu m («m entre, lad d ove») e hanno il ■ f Z l h Z Z f e s enim in Peloponnesios sexto et vicesim o anno bellum gerentes confe­
verbo al congiuntivo (si tratta ancora una volta di uno sviluppo del cu m narrativo, per cui vedi Le- \ s s e a l a r e t Id qua ratione consecutus sit non lata: non em m va lu te exerctu ssm , sed
zione 24, p. 359). ! i m m o l l a factum est adversariomm, qui, quod disto auitentes tm peratonbussm s
Es. N ih il satis paratum ad bellum I Rom ani non avevano nulla (che fosse) ; Z n e r n n i soalati in agris relictis navibus in hostium venerunt potestatem. Q uo facto
habebant Rom ani, c u m Perseus abbastanza pronto per la guerra, ! f Z Z l e s s e L a c e d a e L n i i s dederunt. Hac viatoria Lysander elatus, cu m unteasemper
om nia haberet (L ivio). mentre Perseo aveva tutto (pronto). j f Z Z Z s audaxque fuisset, sic sibi indulsi!, ut eius opera in m axim um od ium Graeciae
Lacedaemonii pervenerint. Nam , postquam apud Aegos flum en Lysander classts
m r n l t p o t i t i , n ih il aliud molitus est quam ut omnes civitates ,n sua tenera potestate
19. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le proposizioni avversative. c u i id ee Lacedaemoniorum causa facete sim ularci. Nam que undique us, qu, Athe-
niensìum rebus studuissent, eiectis, decem delegerat in una quoque ctvitate, quibus sum-
1. Quaero cu r tam mansuetus in senatu fuerit, cu m in edictis tam ferus fuisset (C ice­ liu m im p e riu m potestatemque om n iu m rerum com m inerei H orum m num ero nemo
ron e). 2. A lb ion ipsi nom en fuit, cu m Britanniae vocarentur omnes de quibus m ox Idmittebatur, n ifi qui aut eius hospitio contineretur aut se illius fore p rop n u m fide con-
pa ulo dicemus (P lin io il Vecchio). 3, Cur igitur, cu m ceteris rebus inferiores simus,
firmaverat. (Cornelio Nepote)
form a pares sumus? Ad sim ilitu din em enim deorum propius accedebat hum ana vir-
tus quam figura (C icerone). 4. Brevi post tempore in urbe Rom a lege L ic in ii Stolonis
consules creari etiam ex plebe coepti sunt, cu m antea ius non esset nisi ex pa triciis Traduci la seguente vendono sottolineando la proposizione avversativa.
22. VERSIONE
gentibus fieri consulem (G ellio). 5. Quosdam reges ad se per blanditias evocatos n um -
quam remisit, in quibus Archelaum Cappadocem, cuius etiam regnum in provinciae
form a m redegit et m axim am civitatem appellari nom ine suo iussit, quae nunc Caesa- in Venetis geruntur, Quintus Tuurius Sabinus cum „s copns, quas a Caesare
rea dicitur, cu m Mazaca antea vocaretur (E u trop io). 6. Sed et quispiam Sam ius a- aclvìrat in ftnes Venellorum pervenit. Bis praeerat Viridovix ac summam impera tene-
thleta, cu m antea non loquens fuisset, ob sim ilem dicitur causam loqui coepisse (G el­ latearum omnium civìtatum, quae iefecerant, ex quibus exercitum magnasque copms
lio). 7, Ubios cu m Suebi m ultis saepe bellis experti propter am plitudinem gravitatem- coegerav atque his paucis diebus Aulerci Eburovices Lexovttque senatu suo mtetfecto,
que civitatis finibus expellere non potuissent, tamen vectigales sibi fecerunt ac m u lto auoi auctores belli esse nolebant, portas clauserunt seseque cum Vindovice comunxe
hum iliores infirm ioresque redegerunt (Cesare). 8. Ac ne illud mirere, cur, cu m ego an­ Z t Zgnaque praeterea multitudo undique ex Gallici perditorum hommum lunonum-
tea significaverim tib i per litteras me sperare illu m in nostra potestate fore, nunc idem Z e convenerat quos spes praedandi studiumque bellandi ab agri cultura a col,duino ta-
videar diffiderei incredibile est quanto m ih i videatur illius voluntas obstinatior et in Z Z Z c a b a t ’ Sabinus idoneo rebus omnibus loco castris sese tenebat, cum Vindovix
hac iracundia ob firm a tior (C icerone). 9. Epistulae quoque eius [= I u l ii] ad senaturn Zn Z eu m duorum milium spatio consedisset cotidieqm producici copus pugnaci po-
extant, quas p rim u m videtu r ad paginas et form a m m em orialis libelli convertisse, testlem faceret ut iam non solum hostibus in contempi,onem Sabmus veniret, sed
cu m antea consules et duces non n isi transversa charta scriptas m itterent (S veton io). etfal lostrorum militum vocibus nonnihil carperetur: tantamque opinmnem timons
10. N on fu it tam in im ica natura, ut, cu m om nibus aliis anim alibus facilem actum vi- prqebuit, ut iam ad valium castrorum hostes accedere auderen . (Cesare)
tae darei, h om o solus non posset sine tot artibus vivere (Seneca). 11. N am ante id
tempus nem o aut miles aut eques a Caesare ad Pom peium transierat, cu m paene co ­
tidie n on n u lli a Pom peio ad Caesarem perfugerent, vulgo vero universi in Epiro atque
Aetolia con scrip ti m ilites earum que regionum o m n iu m quae a Caesare tenebantur
(Cesare). 12. C ur semper tui dissimiles defendis? Cur, cu m te et vita et fortuna tua ad - ...... ........ SINTÀSSiDÉL PERÌODO
otium , ad dignitatem invitet, eaprobas, ea decernis, ea sentis quae sint in im ica et otio
co m m u n i et dignitati tuae? (C icerone). L E P R O P O S IZ IO N I C O N D IZ IO N A L I

20. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le proposizioni avver­ Le proposizioni regg^^^^^d^OTO^igìdd^tolpertami^que-
sative.1
2

1. N o i ci diam o da fare a preparare il convito, mentre voi pensate solo ad abbellirvi. £e co’ÌdlzT n aU son o introdotte da d u m , d u m m ò d o l d u m m o d o ) e m o d o (.purché, a patto che.) e
2. Tu stavi tranquillo in casa, mentre io credevo che ti trovassi in pericolo e temevo per
hanno il verbo al congiuntivo, nei tempi richiesti dalla c o n s e c u t io t e m p o r u m .
la tua sorte. 3 ,1 soldati temevano tutti l’assalto dei nemici, mentre il comandante con­ Es ó Z Z d Z i metuant (Accio). Che mi odino, porche no temano.
fidava nella sua tattica di difesa e nella perizia delle truppe. 4. Pensavamo di avere
NB La negazione è ne (dutn ne, ((ammodo j n ^ n h e ^ n o ^ è j t i ù T a r a l e (iiuso^postclassicm^
m olti am ici e alleati, mentre nessuno ci volle aiutare nel momento del bisogno. 5. Sem ­
briam o riposati e soddisfatti, mentre invece siamo stanchi e affaticati.
le z io n e 25 Concessive, comparative, avversative, condizionali
S I N T A S S I D E L P E R I O D O

E S E R C IZ I
dipendente da
si eadem lingua fuero usus: proposizione .................
23. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le proposizioni condizionali.
............... (E) dipendente da
qua tu egisti non oh aliud: proposizione ................
1. Dum m odo sit dives, barbarus ipseplacet (Orazio). 2. Manent ingenia senibus, modoper-
maneat studium et industria (Cicerone). 3. N unc ego mitibus mutare quaero tristia, dum ........................ (F)
m ihi fias recantatis amica opprobriis animumque reddas (Orazio). 4, «Visne mea esse?» credo: proposizione incidentale (G )
..............dipen-
quam ut orario tua intellegi posset a pluribus: proposizione
«D u m quidem ne nimis diu tua sim, v o lo » (Plauto). 5, Verno arare incipito. Ea loca pri-
m um arato, quae siccissima erunt; et quae crassissima et aquosissima erunt, ea postre- dente d a ........................... (H )
m um arato, dum ne prius obdurescant (Catone). 6. Faciat quid libet: sumat, consumai,
perdat; decretum est [sono deciso a »] pati, dum illum modo habeam mecum (Terenzio).
c. Che valore assume il congiuntivo indipendente dicat nel penultimo periodo?
d. Come spieghi la presenza di quam nel penultimo periodo.
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando la proposizione condi-
zionale.

Ch i d is p r e z z a l a l in g u a , d is p r e z z a a n c h e l’ in t e r o p o p o l o c h e l a p a r l a

Tum dicere iussus Philotas, sive conscientia scelerìs sive periculi magnitudine amens et at-
tonitus, non attollere oculos, non hiscere audebat. Lacrimis deinde manantibus linquente
animo in eum, a quo tenebatur, incubuit abstersisque amiculo eius oculis paulatim reci-
piens spirìtum ac vocem dicturus esse videbatur. Iamque rex intuens eum «Macedones»
inquit «de te iudicaturi sunt: quaero, an patrio sermone sis apud eos usurus». Tum Philo­
tas «Praeter Macedonas» inquit «plerique adsunt, quos facilius, quae dicam, percepturos es­
se arbitror, si eadem lingua fuero usus1, qua tu egisti non oh aliud, credo, quam ut orario tua
intellegi posset a pluribus». Tum rex: « Ecquid videtìs odio etiam sermonis patrii Philotan te­
neri? Solus quippe fastidii eum discere. Sed dicat sane, utcumque ei cordi est, dum memi-
neritìs aeque illum a nostro more quam sermone abhorrere». Atque ita contione excessit.
(Curzio Rufo)
1fu ero u su s: « u s e r ò »

LABO R ATO RIO DI T R AD U ZIO N E


T e r m i n i g e o g r a f i c i n e i t e m p o e n e l l o s p a z i o --------
a. Individua la proposizione interrogativa indiretta contenuta nel brano. I L L A T I N O E L ’E U R O P A
• m u n d u s , m.,
b. Completa l’analisi del periodo colorato, aiutandoti con lo schema ad albero che ti • m o n s . in., «m o n t e ». ; · a er. yn. (e 1.), «tu ia
L A T IN O · v e n t u s , ili., «v e n t o ».
a t m o s fe r a ». «universo, cosmo;
proponiamo: in o n d o , t e r r a » (il
sostantivo latin o è
A im parentavo co n
l'aggettivo m u n d u s, -u, -
I
lini, «p u lit o », m a an ch e
B «elega n te, rafl inalo,
I d e c o ro s o », a sua volta
c co n iato ric a lc a n d o nel
sign ificato il sostantivo
g r e c o k ósm os. «o rd in e ;
D E u n iv e rs o »).

I
a ria , f. I m ondo, m.
F G ITA LIA N O v e n t o , m. m o n te , m.

I a ir, m ., « a r i a » .
m o n d e , m ., « m o n d o » .
v e n i, m ., «v e n t o ». m o n i , m ., «m o n t e ».
H FR AN CESE
m u n d o , m ., « m o n d o » .
m o n te , m ., «m o n t e ». a ire , m ., «a r i a » .
S P A G N O LO m e n t o , m ., «v e n t o ».
Praeter Macedonas plerique adsunt: proposizione principale (A ) w orid, « m o n d o » .
m o u n t , «m o n te , a ir, « a r i a » .
quos arbitror: p ro p o sizio n e..........................dipendente da ........ ............(B) IN G L E S E w in d , «v e n t o ».
m o n t a g n a ».
facilius percepturos esse: proposizione ....................... dipendente da
Welt, f., « m o n d o » .
.........................(C) W in d , m ., «v e n t o ». Berg, m ., «m o n t e ». Luft, f., « a r i a » .
T E D E SC O
quae dicam : proposizione dipendente da ............ (D)
394 I S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 2 6 Il periodo ipotetico indipendente

le z io n e
Il periodo Si hoc dixeris, errabis. Se dirai (avrai detto) questo, sbaglierai. ,

ipotetico indipendente
X X
[protasi e apodosi all’indicativo]
Si hoc dixi, ignosce. Se ho detto questo, perdona(mi).
|

Il culto dei morti [protasi all’indicativo e apodosi all’imperativo]


Si hoc dico, quis m ih i ignoscat? Se dico questo, chi mi potrebbe perdonare?
: SINTASSI DEL PERÌODO ................."1 [protasi all’indicativo e apodosi al congiuntivo potenziale]

IL P E R IO D O IP O T E T IC O IN D IP E N D E N T E [
PERIODO IPOTETICO DEL II TIPO O DELLA POSSIBILITÀ ( o EVENTUALITÀ)

L’ultimo tipo di proposizione subordinata circostanziale o avverbiale che ci resta da esaminare (vedi ; - protasi: congiuntivo presente (o perfetto);
Lezione 23, p. 342) è la proposizione ipotetica o condizionale. Questa subordinata, insieme alla reg- ! - apodosi: congiuntivo presente.
gente, costituisce il cosiddetto periodo ipotetico, che è formato da due proposizioni: | Es. Si hoc dicas, erres. Se dicessi questo, sbaglieresti.
- la protasi, cioè la proposizione subordinata condizionale (o ipotetica) introdotta da si (« s e » ) che ! [protasi e apodosi al congiuntivo presente]
indica la condizione o l’ipotesi alla quale è legata l’afferm azione espressa nella reggente; 1 Si hoc dixeris, erres. Se dicessi (avessi detto) questo, sbaglieresti.
- l’apodosi, cioè la proposizione reggente che contiene la conseguenza dell’ipotesi. | [protasi al congiuntivo perfetto e apodosi al congiuntivo presente]
Es. Se non parli [protasi], sei colpevole [apodosi], !
PERIODO IPOTETICO DEL III TIPO O DELL’IRREALTÀ
Il periodo ipotetico a sua volta può essere: j - protasi al congiuntivo imperfetto (irrealtà nel presente) o piuccheperfetto (irrealtà nel passato),
- indipendente se l’apodosi è una proposizione principale; ! - apodosi al congiuntivo imperfetto (irrealtà nel presente) o piuccheperfetto (irrealtà nel passato).
- dipendente se l’apodosi è una proposizione subordinata. j Es. Si hoc diceres, errares. Se dicessi questo, sbaglieresti.
Entrambe queste forme, poi, ammettono tre tipi: ; [protasi e apodosi al congiuntivo im perfetto]
Si hoc dixisses, erravisses. Se avessi detto questo, avresti sbagliato.
- periodo ipotetico del I tipo o della realtà: l’ipotesi è presentata com e un dato di fatto; \ [protasi e apodosi al congiuntivo piuccheperfetto]
Es. Se non parli, sei colpevole. I
nb In alcuni casi sono ammessiusi diversi dei tempi e dei modi. Per esempio, con tutti quei verbi e
- periodo ipotetico del II tipo o della possibilità (o eventualità): l’ipotesi è presentata come una pos- ! quelle locuzioni che ammettono il ‘falso condizionale’ (vedi Lezione 9, p. 148), l’apodosi può essere
sibilità che si può realizzare; !
anche all’indicativo:
Es. Se non parlassi (e potrebbe darsi che tu non parli), saresti colpevole. ! - presente nel periodo ipotetico del II tipo;
- tempi storici nel periodo ipotetico del III tipo.
- periodo ipotetico del III tipo o dell’irrealtà: l’ipotesi è presentata com e irreale e irrealizzabile. j
Es. Se non parlassi (m a non parli ed è impossibile che tu parli), saresti colpevole. ! FACCIAM O P R A T IC A ...
Prova a completare le seguenti frasi coniugando il verbo cupio nel m odo e nel tempo richiesti dai vari
nb Rispetto all’italiano il latino distingue un tipo di periodo ipotetico in più; in italiano infatti i tipi di ! tipi di periodo ipotetico.
periodo ipotetico sono sostanzialmente due: !
- protasi e apodosi all’indicativo (per es. «S e vieni da me, ceniamo insiem e»); | S i ................. scribe. [.... tipo] Se lo desideri, scrivi.
- protasi al congiuntivo e apodosi al condizionale (per es. «S e venissi da me, ceneremmo insiem e» op- ì
S i .......................... scribes. [.... tipo] Se lo desidererai, scriverai.
pure «se fossi venuto da me, avremmo cenato insiem e»). !
In pratica l’italiano, a differenza del latino, non segnala in alcun m odo se la seconda tipologia di ipo- ! ...... scripsisses. [ tipo] Se lo avessi desiderato, avresti scritto.
tesi sia possibile (e, quindi, realizzabile) oppure irreale (e, quindi, irrealizzabile): è solo il contesto a j S i ................... . scribas/scriberes. [.... tipo] Se lo desiderassi, scriveresti.
suggerire l’esatta interpretazione del periodo. j
qì f scriberes. [ __tipo] Se lo avessi desiderato, scriveresti.

I tre tipi di periodo ipotetico usano modi e tempi verbali differenti. Cominciamo a esaminare il pe- j
Ora com pleta le frasi seguenti coniugando il verbo verno nel modo e nel tempo richiesti dai vari tipi di
riodo ipotetico indipendente, riservandoci di trattare quello dipendente nella prossima Lezione. Ti !
periodo ipotetico.
presentiamo uno schema generale dei m odi e dei tempi usati nei tre tipi di periodo ipotetico: !
Si me amas, venies. [.... tipo] Se m i a m i,..............
P E R IO D O IP O T E T IC O D E L I T IP O O D E L L A R E A LT À !
- protasi: indicativo in tutti i suoi tempi; ! Si me amares,................... [....tipo] Se m i amassi,
- apodosi: tutti i modi delle proposizioni principali (indicativo, imperativo, congiuntivo indipen- I Si me a m es,............ [.... tipo] Se m i amassi,
dente) in tutti i loro tempi.
Si me amavisses, venisses. [.... tipo] Se m i avessi amato,
Es. S i hoc dicis, erras. Se dici questo, sbagli.
[protasi e apodosi all’indicativo] Si me amaveris, venias. [.... tipo] Se m i am assi,........
s 397
n t a s s i p e l p e r i o d o le z io n e 2 6 Il periodo ipotetico indipendente
e s e r c iz i
1

L’AUTORE, IL TESTO

T26
Remo e l’origine dei L e m u ria (Ovidio. Fasti. 5, 457-483,

In questo passo tratto dai Fasti, il poeta augusteo Ovidio spiega l ’origine dei Lemuria, le fe­
ste in onore degli avi defunti che venivano celebrate a Roma il 9, V i i e il 13 m a g g io 'R ico ­
struendo la leggenda di R om olo e Remo, Ovidio rievoca l ’uccisione di Rem o per mano di un
centurione, Celere; dopo la morte, l'ombra di Remo appare in sogno al pastore Faustolo e a
sua moglie Acca chiedendo di consacrare un giorno alla sua memoria.

Umbra cruenta Remi visa est adsistere lecto, Sembrò che sul letto si fermasse il fantasma
atque haec exiguo murmure verba loqui: insanguinato di Remo e con voce flebile pro­
«E n ego dimidium vestri parsque altera voti, nunciasse queste parole: «Ecco, io, m età e
cernite sim qualis, qui modo qualis eram! 460 parte uguale del vostro affetto, guardate co­
me sono; e pensate prima com ’ero! io che fi­
Qui modo, si volucres habuissem regna iubentes, no a poco fa, se gli uccelli avessero asse­
in populo potui maximus esse meo, gnato a me il regno, avrei potuto essere il
nunc sum elapsa rogi flammis et inanis imago [ . . . ] . sovrano del mio popolo, ora sono una vuota
Noluit hoc frater, pietas aequalis in ilio est: immagine sfuggita alle fiamme del rogo [..
quod potuit, lacrimas in mea fata dedit. Mio fratello non voleva questo, l’affetto era
uguale in entrambi; egli dedicò ai Mani le sue
Hunc vos per lacrimas, pervestra alimenta rogate lacrime, quel che poteva offrire. Per questo tersi il petto lanciando grida di do­ lutto indossando vesti scure per un
Se una famiglia aveva ricoperto un
ut celebrem nostro signet honore diem». [ . . . ] vostro pianto, per i vostri alimenti, pregatelo certo numero di cariche politiche lore. Il feretro era preceduto dalle periodo di tempo che variava in rela­
Ut secum fugiens somnos abduxit imago, di rendere solenne un giorno in mio onore», immagini degli antenati di mag­ zione al grado di parentela, ma che
importanti, acquisiva lo ius imagi­
[·■■] Come il sim ulacro fuggendo portò via gior prestigio, rappresentati dalle di norma non superava i dieci mesi.
ad regem voces fratris uterque ferunt. num, cioè il diritto di far ritrarre i
con sé il sonno, i due riferiscono al re le paro­ volti dei propri antenati e di con­ loro maschere che per l'occasione
Romulus obsequitur, lucemque Remurìa dicit venivano tirate fuori dagli armadi D opo la morte
le del fratello. Romolo acconsente, e denomi­ servare questi ritratti (imagines) in
illam, qua positis iusta feruntur avis. 480 ed erano indossate da persone che Le anime dei morti (chiamate ge­
na Remuri il giorno in cui si rendono le dovu­ appositi armadi {armaria). Per ot­
assomigliavano nel fisico e nell’a­ nericamente Manes, un termine
Aspera mutata est in lenem tempore longo te esequie agli avi sepolti. Con il trascorrere tenerli, prima della sepoltura veni­
spetto generale al defunto. Se il che, a quanto pare, in origine si­
littera, quae toto nomine prima fuit; del tem po, la lettera aspra che era l’iniziale vano ricalcate con la cera le fattez­
defunto era un personaggio di gnificava «i benevolenti») erano
del nome si mutò in lettera dolce; in seguito si i ze del viso del defunto, in modo ta­
mox etiam lemures animas dixere silentum [ . . . ] . le da riprodurle su una maschera. spicco, la processione passava per venerate come divinità; si pensava
dissero Lemuri anche le anime dei silenti1[.. infatti che, alla morte del corpo, le
il foro, dove veniva pronunciato in
suo onore il discorso funebre (lau­ anime si trasformassero in spiriti
1silenti: i morti. Si fu n era le
dano funebris). e potessero influenzare le vicende
Nel giorno del funerale (funus) ve­
IM P A R IA M O S U B IT O ... dei propri discendenti in vita. Pro­
niva compiuto uno dei rituali più
impressionanti che la cultura ro­ i_a crem azione e il lutto prio in base alla bontà o alla mal­
si volu cres habuissem regna iubentes, in p o p u lo p o tu i m a xim u s esse Il corteo raggiungeva quindi il luo­ vagità delle loro azioni verso i vivi,

I
mana ci abbia tramandato.
m eo, «se gli uccelli avessero assegnato a me il regno, avrei potuto essere il go della cremazione (la pratica del­ gli spiriti degli antenati prendeva­
Dopo aver lavato e profumato il ca­
sovrano del mio popolo»: s i ... habuissem è la protasi di un periodo ipoteti­ la sepoltura, diffusasi soprattutto a no i nomi più specifici di Lari (La-
davere, le donne della casa o appo­
co indipendente del III tipo o dell’irrealtà, di cui potui costituisce l’apodosi partire dall’età imperiale, fu per res) se agivano in senso positivo, e
siti addetti (pollinctores) ponevano
per molto tempo propria solo dei di Larve (Larvae) o Lèmuri (Lemu­
sotto la lingua del defunto una mo­
ceti meno abbienti), situato per re:>) se, al contrario, perseguitava­
neta che doveva servire a pagare
legge fuori dal pomerio (pomoe- no chi era rimasto in vita.
Caronte, il traghettatore delle ani­
rium), cioè fuori dai confini della Il culto dei morti, che contempla­
Cultura e civiltà me nell’aldilà, poi esponevano il
IL CULTO DEI MORTI morto nell’atrio dell’abitazione. città. Lì il corpo, posto sopra una va offerte di miele, latte, vino e fio­
catasta di legno, veniva dato alle ri, non aveva comunque un carat­
La cerimonia funebre, della quale
Il culto dei morti rappresenta un Lo lu s imaginum fiamme, mentre gli astanti getta­ tere esclusivamente privato ma
elaborate che contenevano o i sem­ un araldo dava pubblica notizia in­
aspetto rilevante della civiltà ro­ Le più antiche famiglie romane cu­ vano nel fuoco gli oggetti apparte­ prevedeva anche una dimensione
plici nomi degli antenati o le loro dicandone ora e luogo, prevedeva
mana; i morti, infatti, non solo ravano già i propri alberi genealogi­ nuti al defunto, fiori e cibo; al ter­ pubblica, che si manifestava nella
immagini dipinte; la complessità una processione (pompa) aperta da
erano onorati con particolari ri­ ci (stemmata) e li esibivano negli mine del rito, le ceneri venivano celebrazione di feste come le Pa-
dello stemma era dovuta anche al suonatori di flauto (tibicìnes), se­
tuali funebri, ma divenivano l’og­ atri delle case. Gli stemmata dove­ raccolte e conservate in un’urna. rentalie (Parentalia), a febbraio, o
fatto che vi potevano figurare i pa­ guiti da portatori di fiaccole e dalle
getto di un vero e proprio culto. vano essere rappresentazioni assai I familiari erano tenuti a osservare il le Lemurie, a maggio.
renti acquisiti con il matrimonio. praeficae, donne incaricate di bat­
398 s I N T A S S I P E L P E R I O D O le z io n e 2 6 I periodo ipotetico indipendente

E S E R C IZ I

cL Qual è l’origine della festa dedicata ai Lemures, anticamente detta Rem uria?

Ti presentiamo quattro gruppi di termini relativi al rituale funebre; alcuni vocaboli


1hai già incontrati nella scheda II culto dei m orti. I termini sottolineati sono i cosid­ 2. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo i termini tradotti tra parentesi, poi
detti falsi am ici’.
traduci. Aiutati con la scheda II lessico dei defunti.
I IN CASA pompa, -ae. f.: processione mel, mellis, n.: miele 1. Pro me praesente senatus hom inum que praeterea viginti m ilia ...................................
| armanum, -ti, n.: armadio praeftca, ae, f.: prèfica (donna in­ .............................. [«vestirono a lutto»], prò eodem me absente unius squalo-
Parentalia, -ium (pi.), n.: Parenta­
j atrlum, -ti, n.: atrio caricata di intonare la lamenta­ li (feste funebri) rem sordesque vidistis (Cicerone).
■ digmtas. -àtis. f.: carica onorifica zione)
pietas, -àtis. f.: devozione, culto 2. Quid ergo illa t u m ................................. [«s u p p lic a »].............................[«d e l suona­
I imago, -inis, f.: ritratto prex, precis, f.: preghiera tore di flauto»], quid foculus, q u id ................. [« le preghiere»], quid verba prisca va-
serta, -órum fo ru m (pi.), n.: coro­
I ius, iurìs imagmum, n.: diritto di pyra, -ae, f.: pira, rogo ne di fiori luerunt? (Cicerone).
I far ritrarre gli antenati (lett. dirit- sepulchrum , -i, n.: sepolcro, 3. Advenio, frater, ad has m iseras.......................[«o fferte»], ut te donem postremo mu-
vinum, -i, n.: vino
I to dei ritratti) tomba nere mortis et m u ta m .................. [«c e n e r i»] nequiquam alloquar (Catullo).
4. Minusculae Quinquatrus appellantur Idus Iunii, quod is dìes festus est...........................
: maiores, -um (pi.), m.: antenati taeda, -ae, f.: fiaccola AZIONI__
[«d e i suonatori di flauto»], q u i ..................... [«ven eran o »] Minervam (Festo).
j nomen, -inis, n.: nome tibicen, -inis, m.: suonatore di colo, -is, colui, cultum, -ère: \one­ 5 In urfje ..............................[«ch e si seppellisca»] lex vetat, sic decretum est a pontifi-
flauto rare
stemma, -àtis, n.: (pergamena su cum collegio, non esse ius in loco publico f i e r i................................[«la to m b a »] (C i­
| cui era tracciato Γ) albero genea­ urna, -ae, f.: urna efféro, -fers, extù li, elàtum , ef-
cerone).
logico ferre: seppellire (propr. portare
CULTO DEI MORTI fuori)
| tabula, -ae, f.: immagine dipinta VERSIONE Traduci il seguente brano sottolineando i termini riconducibili al­
cinis, -èris, m. (e f.): cenere (ceneri) in luctu esse·, essere (immerso) l’ambito del rito funebre.
j RITO FUNEBRE______ flos,floris, m.: fiore nel lutto; dolore
I funus, -èris, n.: funerale inferìae, -arum (pi.), f.: offerte vo­ in sordibus ac lamentis tacert es­ L ’a m o r e d i C i n z i a

| lamentano, -ónis, f.: lamento tive sere in grave lutto Si qua fata meum dolorem illic sepelissent, et ultimus lapis posito1starei amore, iIla2meo
morìor, -èris, mortùus sum, m o r funere caros crines donavisset, et m olliterponeret tenera ossa rosa3, illa m eum nomen ex-
I laudatio, -ónis funèbris, f.: discor- lac, lactis, n.: latte
morire tremo clamavisset pulvere, ut m ihi non ullo pondera terra fo r e t.
I so (elogio) funebre Lar, Loris, m.: Lare, divinità tu­ (da Properzio)
Jluctùs, -ùs, m.: lutto telare sepelio, -is, -ivi e -ti, -ìtum , -ire ■
seppellire 1p o s ito : q u i porto v a le « d e p o r r e » . T e n e ra rosa : c o n s id e r a lo u n a b la t iv o d i lu o g o ,
I lueùbris vestis. -is, f.: veste da lut­ larva, -ae, f.: spirito, fantasma
to vestem lugùbrem deponère: de­ Hlla = C in z ia , la d o n n a a m a t a d a l p o e t a P r o - c o m e il su c c e ss iv o ex trem o p u lve re .
Lemùres, -um (pi.), m.: spettri,
porre il lutto p e rz io . f o r e t = esset.
I obtestatw, -ónis, f.: preghiera in- ombre dei defunti
I sistente, supplica vestem lugùbrem sumère: prende- I
Lemurìa, -órum (pi.), n.: Lemurie
re il lutto I LAVORAI ORIO IH TRACUZIOKE . .
j polli(n)ctor, -óris, m.: becchino, (feste funebri)
vestem mutare: vestire a lutto, a. Il brano coincide con un periodo ipotetico: sottolinea con due colori diversi 1verbi
' colui che prepara i cadaveri per il Manes, -ium (pi.), m.: Mani (spi­
| rogo prendere il lutto della protasi e dell’apodosi: si tratta di un periodo ipotetico del I, del II o del I I I tipo?
riti o anime dei defunti)
b. Quale costrutto riconosci nell’espressione p olito am ore?
c. Che tipo di proposizione è introdotto da u t?
1. Rispondi alle domande sul brano di Ovidio e sulla lettura II culto dei m orti ; inse-
riscl Parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico dei defunti. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i termini riconducibili al­
l’ambito del rito funebre.
a. Che cosa erano gli stemmato?
L a s t o r ia d i O r s in e .
b. Elenca tutti i personaggi che venivano coinvolti nel funerale (lat................ ) romano Forte enim sepulchrum Cyri1Alexander iussit aperìrì, in quo erat conditum eius corpus, cui
e spiegane la funzione. dare volebat inferias. Auro argentoque repletum esse crediderat - quippe ita fama Persae
vulgaverant -, sed praeter clipeum eius putrem et arcus duos Scythicos et acinacem nihil
repperìt. Proximus erat laterì spado1, qui regem intuens « Quid m iru m » inquit « est inania
sepulchra esse regum, cum satraparum domus aurum inde egestum capere non possint?
c. Chi veniva indicato con il termine Manes ? Quod ad me attinet, ipse hoc bustum antea non videram, sed ex Dareo ita accepi, I I I milia
Chi erano, invece, i Lem u res?................... talentum condita esse cum Cyro. tìin c illa benignitas3 in te, ut, quod impune habere non
Il periodo ipotetico indipendente 401
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 26

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

poterai Orsines, donando etiam gratiam iniret». Concitaverat iam animurn in iram, cw n ii, 2. S i illa t u a ..................................[«su p p lic a »] ..............................[«d e l suonatore di
quibus negotium idem dederat, superveniunt: bine Bagoas, bine ab eo subornati falsis cri- ' flau to»] nihil valuit, quid foculus ac verba prisca valeant?
minibus occupant aures. Antequam accusarì se suspicaretur, Orsines in vincula est tradi- 3, S i te alloqui non possum, frater, tamen has m iseras....................... [«o ffe r te »] accipe.
tus. N on contentus supplicio insontis spado ipse m orituro manum iniecit. 4 g ì ...........................[«p e r i suonatori di flau to»] dies festus est, is est dies quo Miner-
v a m ..................... [«ven eran o»].
(Curzio R ufo) 5. S i in u rb e ..............................[«ch e si seppellisca»] lex vetat, eam legem observate.
'C y ri: g r a n d e r e p e rs ia n o . E A lex a n d er m e n z io ­ m e d it a v a la s u a v e n d e tta c o n t r o O rs in e , a s p e t ­
n a t o im m e d ia t a m e n t e d o p o è A le s s a n d r o M a ­
6. Traduci le seguenti frasi d’autore che contengono periodi ipotetici del I tipo. In­
t a n d o il m o m e n t o o p p o r t u n o p e r m e t t e r lo in
gn o.
c a ttiv a lu c e p r e s s o il re, c o n d e lle a c c u s e m e n ­
dividua i verbi della protasi e dell’apodosi, quindi analizzali.
2sp a d o : « e u n u c o » ; è B a g o a , in v id io s o d i O r s i ­ z o g n e re .
n e , il r ic c h is s im o s a t r a p o d i P a r s a g a d e c h e 3b en ig n ita s: l a « b e n e v o le n z a » d i O r s in e si s a ­ i o k m i ·. \ I .KHM i A N A L IS I
a v e v a r ie m p it o d i r e g a li A le s s a n d r o e i s u o i r e b b e m a n ife s t a t a c o n i n u m e r o s i r e g a li o ffe r ­
a m ic i t r a s c u r a n d o B a g o a ; d a a llo r a l ’e u n u c o ti a d A le s s a n d r o e a i s u o i a m ic i. 1. S i di sunt, est divinatio piotasi:....................
(Cicerone). apodosi:...................
LABO R ATO RIO D I T R AD U ZIO N E
2. Si honesta sunt quae facit, protasi:....................
a. Che tipo di proposizione è cum possint nel discorso diretto?
omnes sciant (Seneca). apodosi:...................
b. Quale proposizione è introdotta da ut, sempre nel discorso diretto?
c. In che cosa consiste il negotium (terzultim o periodo) che Bagoa ha affidato ai suoi 3. Si am itti vita beata potest, p rotasi:....................
complici?
beata esse non potest (C i­ apodosi:...................
d. N ell’ultimo periodo insontis è un genitivo soggettivo o oggettivo?
cerone).
e. Sempre nell’ultimo periodo, m orituro è un participio sostantivato, attributivo, predi­
cativo o congiunto? 4. Si fata vitam negant, ha- protasi:....................
f. Riscrivi in form a di periodo ipotetico la prima frase del discorso diretto (da Quid m i- bes sepulcrum (Seneca). apodosi:...................
rum apossint?):
Si satraparum domus aurum inde egestum capere n o n ......................, quid m ir u m ........ 5. Mors neglegenda est, si ex- piotasi:....................
inania sepulchra esse regum? stinguit animurn; optan- apodosi:..................
da est, si aliquo [= aw .] protasi:...................
eum deducit, ubi futurus apodosi:..................
L E S S IC O di B A S E 1 sit aetemus (Cicerone).
VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI
6. Quid sunt dii? Oculorum piotasi:...................
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sul periodo ipotetico signa, mentis num ina; si apodosi:..................
indipendente; inserisci i paradigmi e le traduzioni mancanti. metuis, tim or est; si conti- piotasi:...................
nes, religio est (anonimo). apodosi:..................
condemno,.......................... : ........... n u n tìo ,...........................; ....................
defìcìo,..........................: .................. o p to ,............................; ........... 7. Si nulla re alia facere po- piotasi:...................
dilìgo,.......................... : .................. reprehendo,........................... ; biasimare, tes, morte me ut vindices apodosi:..................
fruor,.......... ........ .......; .................. rim proverare ab R om anorum arbitrio apodosi:.................
infundo,.......................... : ............... re v o co ,........................... ; ................... oro obtestorque (Livio).
metùo,..........................: ................... valéo, -es, valùi, part. fut valìtùrus, -ere:
neco,..........................: ................... 8. Quid timeam, si aut non piotasi:..................
negligo,......................... : trascurare miser post m ortem aut apodosi:.................
verèor,............................; temere
nego,.......................... ; .................. v e to ,............................; vietare beatus etiam futurus
nescto,..........................: .................. sum [= ero]? (Cicerone).

9. Vtr imperium habet, si quid piotasi: .


perverse taetreque factum apodosi:
5* Abbiamo modificato le frasi dell’esercizio 2 premettendo un’e­
spressione ipotetica in modo da ottenere dei periodi ipotetici del I tipo: sottoli­ est a muliere (Catone).
nea le modifiche, completa la riscrittura e ritraduci le frasi.
10. M ulier multatur, si vi- piotasi: .
num bibit; si cu m alieno apodosi:
1. S i p rò me praesente senatus hom inum que praeterea vigin ti m ilia
viro probri quid fecit, piotasi: .
...................................................... [«vestirono a lutto»], prò eodem me absente unius apodosi:
condemnatur (Catone).
squalorem sordesque vidistis.
402 Il periodo ipotetico indipendente 403
I MT A S S I D E L P E R I O D O le g io n e 2 6

E S E R C IZ I ■ =L4=l:MtT

7. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul periodo ipotetico del I tipo. RISCRITTILA IRiscrivi le frasi dell’esercizio 6 trasformando i periodi ipotetici
Aiutati anche con la scheda I I lessico dei defunti. del I tipo in periodi ipotetici del II tipo; quindi traduci.

1. Se Mario, che ora è gravemente ammalato, m orirà [= sarà m orto], chiamerò addetti Es. Si di sunt, est divinatio (Cicerone). —> Si di sint, sit divinatio.
al rito funebre e prefiche per la processione. 2. Se hai latte e miele, porta(li) sulla tom ­
ba di tuo fratello. 3. Se mancano [usa desum\ i suonatori di flauto, il funerale risulta po­ 11. Nelle frasi che seguono sono nascosti alcuni errori nell’uso dei modi e dei tem­
co consono. 4, Ti sarò grato se mi potrai raggiungere. 5. Se qualcuno di questa fam iglia pi delle forme verbali contenute nella protasi e nell’apodosi del periodo ipoteti­
ha ricoperto in passato cariche onorifiche, la fam iglia acquisisce il diritto di farsi fare co di I e II tipo. Rintracciali, correggili e traduci.
ritratti. 6. «Perché dovresti tenere accanto a te, morto, un bastone per allontanare le fie­
re, se non sentirai [usa sentio] più nulla?». 7. Se vuoi comandare, sappi prima ascolta­ FORM A ( ORKF.ITA T R A D U Z IO N E
re. 8. «Se m orrò prima di te - disse Socrate a Critone -, seppelliscimi secondo i tuoi de­
sideri». 9. Se uno avrà mentito anche solo una volta, nessuno si fiderà più di lui. 10. Vo­ 1. M inus saepe pecces, si scis
glia il cielo che possiamo allontanare la tua anima e quella degli altri Lemuri, se in fu­ quod nescias.
turo ci perseguiteranno. (Pubblio Siro).

8 . VERSIONE Traduci la seguente versione individuando il periodo ipotetico del I tipo. 2. Si me diligis, si vis a me dili­
gi, ad me litteras mittebas.
Ili
oc (Cicerone).
Le case dei G ermani o
oc
Nullas Germanorum populis urbes habitari satis notum est, ne pati quidem interse iunc- oc 3. Si hoc dicam, tibi levior v i­
Ili
tas sedes. Colunt discreti ac diversi', ut fons, ut campus, ut nemus placuit. Vicos locant sus sim.
non in nostrum morem conexis et cohaerentibus aedificiis: suam quisque dom um spatio oc (Cicerone).
circumdat, sive adversus casus ignis remedium sive inscientid aedificandi. Ne caemento- Q.
o
rum quidem apud illos aut tegularum usus est: materia ad om nia utuntur inform i et citra o 4. Si pace fruì voluerìmus, bel-
(A
speciem aut delectationem. Quaedam loca diligentius illin u nt terra ita pura ac splenden­ lum gerendum est.
(Cicerone).
te, ut picturam et liniamenta colorum imitetur. Solent et subterraneos specus aperire eos-
que multos insuper fim o onerant, suffugium hiem i et receptaculum frugibus, quia rigo-
5. Si quis in itinere aut in am ­
rem frigorum eius modi lo ci molliunt, et si quando hostis advenit, aperta populatur, abdi-
bu la tan e secum ipse medi-
ta autem et defossa aut ignorantur aut eo ipso fallunt, quod quaerenda sunt. .(Cicerone).
tabatur, non reprehendatur.
(Tacito)
'd iscreti ac diversi·, « s e p a r a t i e s p a r p a g lia t i» .
12. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul periodo ipotetico del II tipo.
9. Traduci le seguenti frasi d’autore che contengono periodi ipotetici del II tipo. In­ Aiutati con la scheda I I lessico dei defun ti.
dividua i verbi della protasi e dell’apodosi, quindi analizzali.
1, Se la notizia della sua morte arrivasse per tempo, andremmo in città per il funerale.
2.1 Lemuri non ci darebbero pace se non avessimo cura del rito e del sepolcro. 3. Se qual­
FO R M E VERBAI.1 A N A L IS I cuno nel foro pronunciasse il discorso funebre in onore di Lucio, la processione si fer­
1. In adulterio uxorem tuam merebbe e accorrerebbe una folla enorme. 4. Se uno vi interrogasse, che cosa risponde­
p ro tasi:..........................
si prehenderis, sine iudicio reste voi? 5. Se fosse necessario, indosserei io la maschera del suo avo. 6. Dovresti vesti­
a p o d o si:................. . .
inpune neces (Catone). re a lutto almeno per cinque mesi, se morisse quel tuo zio. 7. S eie prefiche non ci fosse­
ro, la processione sarebbe aperta solo dai suonatori di flauto. 8. Se fossi lì, non vorrei ve­
2, A m ici vitia si feras, facias p ro tasi:.......................... dere neppure la pira. 9. Miele, latte, rose e vino porteremmo io e te, se tu venissi con me
tua (Pubblio Siro). ap od osi:..................... sulla tomba. 10. Non invocheresti i Lari, se non avessi bisogno della loro protezione.

3. Si reticeam, superbus vi- p ro tasi:...................... 13. Traduci le seguenti frasi d’autore che contengono periodi ipotetici del III tipo.
dear (Livio). a p o d o si:..................... Individua i verbi della protasi e dell’apodosi, quindi analizzali.*1
4. Si in tanta scriptorum tur- p ro tasi:........................ _________ F O R M E V E R B A L I___________________________________ A N A L IS I
ba mea fama in obscuro sit, a p o d o si:......................
nobilitate ac magnitudine 1. Si id velles, iam pridem p ro tasi:................................ ..............................
eorum me q u i nom ini offi- actum esse poterai (Cice- a p o d o si:.............................. ..............................
cient meo consoler (Livio). rone).
S I N T A S S I P E L P E R I O D O 405
j le g io n e 2 6 Il periodo ipotetico indipendente

43=ι;ιημ · E S E R C IZ I

I ORMI·' VI'KliAI.I A N A L IS I be ora il diritto di farsi ritrarre, se fra i m iei antenati ci fosse stato qualcuno che
. Si is debuisset, pecuniam protasi: . avesse ricoperto cariche politiche. 9. Se Cicerone non avesse scoperto e sventato le
petisses, et petisses statim; apodosi: trame di Catilina, la situazione a R om a sarebbe stata m olto diversa. 10. Se fossi (in )
si non statim, paulo qui- apodosi: te, non andrei a Roma.
dem post; si non paulo, at
aliquanto (Cicerone).
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando il periodo ipotetico del
. H oc si ego non vidissem, piotasi : . III tipo.
si me non omnes n oti p io ta s i:.
ignotique monuissent id apodosi: Archita d i T aranto , un e s e m p io d i m o d era zio n e
agì, vererer ne m ìh i crim i- Tarentinus Archytas, dum se Pythagorae praeceptis Metaponti penitus inmergit, magno
na non suppeterent, ne labore longoque tempore solidum opus doctrinae conplexus, postquam in patriam rever-
vox viresque deficerent, tit ac rura sua revisere coepit, animadvertit neglegentià v ilici corrupta et perdita esse, in-
ne eum ego bis accusare tuensque male m eritum «Sum psissem » in q u it «a te supplicium, nisi tibi iratus essem».
non possem (Cicerone). maluit enim inpunitum dimittere quam propter tram insto gravius punire.

Vos, si ego inde agmen de­ piotasi: .. (Valerio M assimo)


clinare voluissem, fecis- apodosi: .
setìs (Livio). LABORATORIO P I TRADUZIONE
N el brano ci sono due proposizioni temporali: individuale e analizzale.
Si antea voluisses, esses p rotasi:..
dives; nunc sero cupis apodosi: .
(Plauto).

Si Alfenus p rocurator iu- p io ta s i:..


SINTASSI DEL PERÌODO
dicium accipere vellet, de- piotasi: .. IL PERIODO IPOTETICO MISTO
nique om nia quae postu- apodosi: .
lares facere voluisset, Sono detti periodi ipotetici misti quelli in cui la protasi e l’apodosi non appartengono allo stesso ti­
apodosi: .
quid ageres? Revocares po, ma una è riconducibile al II tipo e l'altra al III o viceversa. In questo m odo si ottengono dei perio­
eum quem in Galliam m i- di ipotetici in cui l’idea di potenzialità si associa a quella di irrealtà: chi parla (o scrive), assumendo
seras? (Cicerone). contemporaneamente punti di vista diversi, vuole distinguere tra un dato presentato com e possibile o
eventuale e un altro presentato com e impossibile o irreale.
Si quìs vobis hum illim us piotasi: ... In questi casi è difficile che l’italiano riesca a rendere il diverso valore espresso da apodosi e protasi,
hom o de vestra plebe, si apodosi: . ma le indicazioni del latino possono essere utili per m eglio capire il contesto.
quis ex his dom um suam Es. Vocem ego te ad me ad cenam, frater Ti inviterei da me a pranzo, se tuo fratello
obsessam a familia arma­ tuus ni dixisset m ìhi te apud non m i avesse detto che tu
ta nuntiaret, ferendum se cenaturum hodie (Plauto), oggi avresti pranzato da lui.
esse a uxilium putaretis [apodosi del II tipo e protasi del III ]
(Livio). Tutto questo, se non ci fossero gli spazi vuoti
Quod, nisi mania sint qua possent
corpora quaeque transire, haud attraverso cui tutti i corpi potessero passare,
ulla fierì ratione videres (Lucrezio), non lo vedresti accadere in nessun modo.
14. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul periodo ipotetico del III tipo.
Aiutati con la scheda II lessico dei defunti. [protasi del II tipo e apodosi del I I I ]

Non vanno considerati periodi ipotetici misti quelli in cui nell’ apodosi, al posto del congiuntivo, com ­
i . Forse la guerra civile non avrebbe mai avuto inizio, se Cesare fosse stato sconfit­
pare un indicativo che corrisponde a un ‘falso condizionale (per questi casi vedi p. 395).
to nell ultim a battaglia contro i Galli. 2. Se non gli fosse stato im pedito, Cesare Es. Neque possumus ipsam am icitiam tuerì, N é potremmo salvaguardare 1am icizia stessa,
avrebbe espresso il suo parere. 3. Se Gaio Gracco fosse vissuto più a lungo, non
nisi aeque amicos et nosmet ipsos se non amassimo allo stesso m odo
avrebbe avuto alcuno pari a lui in eloquenza. 4. Am ilcare non si sarebbe rassegnato
diligamus (Cicerone). gli amici e noi stessi.
alla pace, se fosse stato veramente intenzionato a proseguire la guerra contro Roma.
[periodo ipotetico del II tipo: possumus = possimus]
5. Se quel giorno non avessi assistito al funerale di Saturnino, non avrei mai credu­
to che fosse tanto am ato dal popolo. 6. Se i corpi non venissero crem ati fuori del p o ­
Si unum diem morati essetis, Se voi aveste indugiato un giorno soltanto,
m erio, si com m etterebbe un grave sacrilegio. 7. La Spagna si sarebbe presto risolle­
moriendum om nibus fu it (Livio). tutti noi avremmo dovuto morire.
vata, se il pretore Cornelio non avesse vinto tante battaglie. 8. La m ia fam iglia avreb- [periodo ipotetico del I I I tipo: moriendum fu it = m orìendum esset] ........_
406 S IN T A S S I DEL PERIODO Il periodo ipotetico indipendente 407
le z io n e 2 6

E S E R C IZ I M ±U,IAVT

LESSICO di BASE 2 - sin e sin autem («se in vece») introducono una seconda ipotesi che si contrappone alla precedente.
I VERBI TEMATICI E ATEMATICI Es. H unc m ihi tim orem eripe; si est verus, Toglim i questa paura: se è vera, perché non ne
ne opprimar, sin falsus, ut tandem aliquando rimanga schiacciato, se invece è falsa,
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai nei prossimi esercizi sul periodo ipo­ timere desinam (Cicerone). perché smetta una buona volta di tem ere._____
tetico: inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.

afferò,.... indico, .... 17. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo la congiunzione appropriata, tra­
: dare infor-
arbìtror, . m azioni dotta tra parentesi; quindi traduci. Fai attenzione alle apodosi all indicativo, nei
confiteor, memóro, .... casi in cui questo modo può corrispondere a un ‘falso condizionale’.
d ecem o ,. n iin ù o ,.....
d e cip ìo ,.. : ingannare neglego, -is, t. N ih ilpecca n t oculi, .........[« s e » ] animus oculis imperat (Pubblio Siro).
delèo,..... occldo, -is,.. 2. N im is multa oratio e s t,.........[«s e »] velim memorare, quae ego contra responderim,
discèdo, .. o stendo,.... quam diu et quotiens inter nos verbigeratum sit (Apuleio).
existìmo, pecco, ....... 3. ...........[«se n o n »] utile quod facimus, stulta est gloria (Fedro).
fa v é o ,..... p ro s u m ,.... 4. Mem oria m in u itu r,............ [«se n o n »] eam exerceas (Cicerone).
ignosco, .. s u m o ,....... 5................. [«E se»] regum atque imperatorum anim i virtus in pace ita ut in bello vaie­
rei, aequabilius atque constantius sese res humanae haberent (Sallustio),
g, ..................[ « a m eno ch e»] Latini sua sponte arma sumpsissent, capti et deleti era-
16. Traduci le seguenti frasi d’autore specificando quale tipo di periodo ipotetico mus (Livio).
contengono. Giustifica inoltre in ciascun caso la presenza dell’indicativo. 7, H o c ........ [«s e »] scis quid sit, magus es p ro fe c to ;....................[«m a se in vece»] nes-
cis, confitearis necesse est id te accusare quod nescis (Apuleio).
1· Quod est timendum, decipit, si neglegas (Pubblio Siro). 2. Satis longa vita est, si tota 8. Nobis hostis nullus e ra t,................[«s e non, a m eno ch e»] forte quem vos iussisse-
bene collocaretur (Seneca). 3. D ictator gravem edixerat poenam, si quis iniussu in hos- tis (Sallustio).
tem pugnavisset (Livio). 4. Si quis indicavisset de coniuratione, quae contra rem publi-
cam facta erat, praem ium servo libertatem et sestertia centum, libero inpunitatem eius 18. Traduci le seguenti frasi d’autore distinguendo i diversi tipi di periodo ipotetico
rei et sestertia ducenta decreverunt (Sallustio). 5. Si quis collegam appellavisset, ab eo ad (I tipo, II tipo, III tipo, misto).
quem venerai ita discedebat ut paeniteret non prioris decreto stetisse (Livio).
1, Si quid in te peccavi, ac potius quoniam peccavi, ignosce; in me enim ipsum peccavi
vehementius (Cicerone). 2. « Nec hercule si ego Seriphius essem - Temistocles Seriphio
,
SINTASSI DEL PERÌODO ~i
ì dixit - n e c tu si Atheniensis, clarus um quam fuisses» (Cicerone). 3. N olite existimare
LE CONGIUNZIONI CONDIZIONALI ! maiores nostros armis rem publicam ex parva magnam fecisse. Si ita esset, m ulto pul-
cherrimam eam nos haberemus (Sallustio). 4. Vobis, si modo viri esse vultis, rationem
Esaminiamo adesso le congiunzioni condizionali, segnalandone gli usi particolari. ' ostendam, qua tanta ista mala effugiatis (Sallustio). 5. Cenabis bene, m i Fabulle, apud
Nella forma positiva la congiunzione ipotetica è si («s e »), che assume valore limitativo o correttivo ! me si tibi di favent, si tecum attuleris bonam atque magnam cenam, non sine candida
quando è associata agli avverbi modo («s e soltanto»), vero («se p u re») o tamen («s e tuttavia»). ' puella et vino et sale et omnibus cachinnis (Catullo). 6. Quid enim prodest foris esse stre-
Es. A deo tantum rationem habemus, Soltanto dal dio abbiamo la ragione, ; nuum, si dom i male vivitur? (Valerio Massimo). 7. Si nihil velis timere, metuas om nia
si modo habemus (Cicerone). se solo la abbiamo. ’ ;
(Pubblio Siro). 8. Si tu is es cu i nuptam esse me arbìtror, et virum et regem appello (L i­
nb II nesso quod si a inizio frase si rende con «se, e se»: serve semplicemente a stabilire un legame con ! vio). 9. Si occidisset, recte fecisset; sed non occidit (Cicerone).
la proposizione che precede. ■
La locuzione si forte («s e per caso») può anche essere usata come un avverbio, nel senso di «eventual- ! 1 g_ UlùiPIDKld Traduci la seguente versione sottolineando il periodo ipotetico in
m ente». ! essa contenuto e specificandone il tipo.
Nella forma negativa la congiunzione ipotetica assume varie forme: !
L a C O R N A C C H IA E I P A V O N I
- nisi («se non, a meno c h e») nega tutta la proposizione; j
Ne gloriali libeat alienis bonis suoque (et libeat) potius habitu1vitam degere, Aesopus nobis
Es. Nec iustitia nec am icitia esse om nino N é la giustizia né l’am icizia potranno esistere ! hoc exemplum prodidit. Inani superbia tumens graculus, pennas, pavoni quae deciderant,
poterunt, nisi ipsae per se expetantur in nessun modo, a meno che non siano ] sustulit seque exomavit. Deinde contemnens suos se im m iscuit pavonum formoso gregi. II-
(Cicerone). ricercate di per sé. | li impudenti pennas avi erìpiunt rostrisque fugant. Male mulcatus graculus redire maerens
- si non («n el caso che n o n ») nega solo un elemento; coepit ad proprìum genus; a quo repulsus tristem sustinuit notam. Tum quidam ex illis,
Es. Neque enim bonitas nec liberalitas nec comitas Né infatti la bontà, né la generosità, né l’affabilità, ! quos prius despexerat: «S i contentus nostris sedibus fuisses et quod natura dederat pati vo-
esse potest, non plus quam amicitia, si haec non più che l’amicizia, possono esistere, nel caso ; luisses nec illam contumeliam expertus esses nec hanc repulsam tua calamitas sentirei».
non per se expetantur, sed ad voluptatem ’ (Fedro)
che esse siano ricercate non di per sé, ma siano !
utilitatemve referantur (Cicerone). ricondotte al criterio del piacere o dell’utilità. ! 1h a b itu : «s e c o n d o la p r o p r ia c o n d iz io n e ».
j S I N T A S S I PEL PERIODO lezio n e 26 Il periodo ipotetico indipendente

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

20. Traduci la seguente versione sottolineando i tre periodi ipotetici in A ----------------------- D


essa contenuti e specificandone il tipo.

L a p r e g h ie r a d i S o f o n ib a a M a s s in is s a
B --------- C E F G
Cum in medio agmine armatorum Masinissam insignem cu m armis tum cetero habitu
Sophoniba, uxor Syphacis, conspexisset, genibus advoluta eius «U tq u id e m om nia pos- H ----------L
sis» inquit « in nobis di dederunt virtusque etfelicitas tua; sed si captivae apuddom inum I I
vitae necisque suae vocem supplicem mittere licei1, si genua, si victricem dextram attin­ I M
gere, precor quaesoque per maiestatem regiam, in qua paulo antea nos quoque fuimus,
pergentis Num idarum nomen, quod tibi cum Syphace com m une fuit, per huiusce regiae
deos, ut hanc veniam supplici des, ut ipse, quodcumque ferì animus, de captiva tua sta-
b. Quale tipo di proposizione viene introdotta da quam nel penultimo periodo?
tuas neque me in cuiusquam R om an i superbum et crudele arbitrium venire sinas. Si
c. A quale com plemento corrispondono i dativi Carthaginiensi e filiae del penultimo
n ih il aliud quam Syphacis uxorfuissem, tamen Numidae quam alienigenae et extem i fi-
periodo?
dem experin mallem: quid Carthaginiensi ab Rom ano, quid filiae Hasdrubalis tim en-
d. Quale tipo di proposizione viene introdotta da u t nell’ultimo periodo?
dum sit vides. Si nulla re alia potes, morte me ut vindices ab Rom anorum arbitrio oro ob-
testorque».
(L ivio )
1s i ... licei - si ca ptiva e licei m ittere v o c e m su p p lice m a p u d d o m in u m vitae n e cisq u e suae.

LABO R ATO RIO D I TR AD U ZIO N E


a. Com pleta l’analisi del periodo del segm ento di testo colorato, aiutandoti con lo
schema ad albero che ti proponiamo.

sed si captivae apud dom inum vitae necisque suae vocem supplicem mittere lice i: pro­
posizione .......................... ( .........................................................................) dipendente
d a ........................... (B)
si genua, si victricem dextram attingere (licei): p ro p o sizio n e....................coordinata a
..................................per asindeto (C)
precor: proposizione principale (A )
quaesoque per maiestatem regiam, per gentis N um idarum nomen, per huiusce regiae
deos: p ro p o sizio n e........................... coordinata a ............................ (D) 1 il f u n e r a l e e il l u t t o n e l te m p o e n e llo s p a z io
I L L A T I N O E L ’E U R O P A
in qua paulo antea nos quoque fuim us: p ro p o s izio n e ...............................dipendente
d a ................................(E ) | L A T IN O tfu n u s , n., «fu n e r a le ». • luctus, m ., «lu t t o ». • sepulchrum . n.. • tum ba, I'., « t o m b a »
SII «s e p o lc r o , t o m b a ». (te rm in e del lutino
quod tibi cu m Syphace com m une fu it: proposizione ....................... dipendente da la rd o ).
____ ____________________________ 4
...................... (F)
ut hanc veniam supplici des: proposizione ....................... dipendente da ITA LIA N O funerale, m. lutto, m. sepolcro, m . (n e lle tom ba, f. (n e lle lin g u e
lin g u e m o d e r n e il m o d e rn e il term in e è
..... ..................... (G)
te rm in e è u sa to u sa to co m u n e m e n te , a
ut ipse de captiva tua statuas: proposizione ....................... dipendente da p re v a le n te m e n te in d iffe re n z a d i sep olcro).
............................ (H) a m b it o re lig io so , p e r
quodcum que ferì animus: proposizione ....................... dipendente da es. il Santo S ep olcro).

........................... (I)
FRANCESE funérailles, f. (p i.), deuil, m ., «lu t t o ». sépulcre, m ., tombe, f., «t o m b a »;
neque sinas: p rop o sizio n e.......................coordinata a ................................ (L) tom beau, m ., «t o m b a
«fu n e r a le ». « s e p o lc r o ».
me in cuiusquam R om an i superbum et crudele arbitrium venire: proposizione m o n u m e n ta le ».
........................ dipendente d a .................................(M )
S P A G N O LO entierro o sepelio, m ., luto, m ., «lu t t o ». sepulcro, m ., tum ba, f., «t o m b a ».
«fu n e r a le ». « s e p o lc r o ».

IN G L E S E funeral, «fu n e r a le ». m o u m in g , «lu t t o » (lett. sepulchrè, «s e p o lc r o ». tom b, «to m b a ».


«c o m p ia n t o »).

TEDESCO Begrdbnis, n., Trauer, f., «lu t t o » (lett. G ra b, n., «s e p o lc r o ». G rab, n., «s e p o lc r o ».
«fu n e r a le ». «T essere a fflit t o »).
41U 1 a i n t a & ai l DEI. RERIOOO le z io n e 27 Il periodo ipotetico dipendente 411

1
le z io n e
Il periodo ipotetico E S E R C IZ I

dipendente l J T O R E , IL T E S T O

Il tem po libero
T27 O tiu m e s a g g e z z a (Seneca, La tranquillità dell’animo, 1,11-13 e 17)

N ell’opera filosofica di Seneca ( I secolo d.C.) si fa p iù volte rìferim ento a un concetto ‘opero­
■aNTAfiRÌPFT ' p m n n n I so’ di otium, una sorta di disimpegno attivo che astrae dagli affari pubblici (negotia) per in­
IL PERIODO IPOTETICO DIPENDENTE ( i ) durre alla concentrazione su di sé e alla ricerca della saggezza.
APODOSI ALL’INFINITO Come Cicerone prim a di lui, anche Seneca oscilla spesso tra considerazioni pessimistiche sul
suo isolamento p olitico forzato e lode incondizionata della contemplazione filosofica, rispet­
Il periodo ipotetico è dipendente quando l’apodosi è una proposizione subordinata con il verbo al­
l’infinito o al congiuntivo. to alla quale niente è paragonabile né preferibile. Da consigliere fidato di Nerone, Seneca, ca­
duto in disgrazia, fu infatti indotto a rinunciare a ogni attività pubblica e infine costretto dal­
Se 1apodosi è all infinito (proposizione infinitiva), la protasi si trova in genere al congiuntivo.
l ’imperatore a darsi la morte. L ’otium filosofico, insomma, è insieme scelta di vita e strada
In particolare, se si tratta di un periodo ipotetico del I tipo: obbligata per chi, come lui, vedeva allontanarsi la possibilità di incidere concretamente sul
- nell’apodosi si trova un infinito presente, passato o futuro; tessuto politico, civile e sociale di Roma.
Riportiam o qui un passo dal trattato La tranquillità dell’animo, in cu i Seneca ribadisce da
- nella protasi si trova il congiuntivo secondo le norme della consecutio temporum.
Es. (S i hoc dicis, erras. ) un lato la propria vocazione filosofica, dall’altro un'autentica ‘spinta’ verso il prossimo, che
(Se dici questo, sbagli.)
Puto te, si hoc dicas, errare. egli si propone di aiutare e sostenere con la parola e con l ’esempio.
Credo che tu sbagli, se dici questo.
Putabam te, si hoc diceres, errare. Credevo che tu sbagliassi, se dicevi questo.
(S i hoc dixisti, erravisti. ) (Se hai detto questo, hai sbagliato.)
Puto te, si hoc dixeris, erravisse. Placet intra parietes rursus vitam coercere: Scelgo così di rinchiuderm i di nuovo tra le pareti do­
Credo che tu abbia sbagliato, se hai detto questo.
Putabam te, si hoc dixisses, erravisse. nemo ullum auferat diem, n ih il dignum m estiche: nessuno mi sottragga neppure una giorna­
Credevo che tu avessi sbagliato, se avevi detto
ta, non mi potrà ricom pensare di una così grave perdi­
questo. tanto im pendio redditurus; sibi ipse ani­ ta. L’animo mio sia saldo in se stesso, si occupi solo di
(Si hoc dices, errabis. ) (Se dirai questo, sbaglierai.) mus haereat, se colai, n ih il alieni agat, sé, non faccia nulla che lo distragga da sé, niente che
Puto te, si hoc dicas, erraturum esse. Credo che sbaglierai, se dirai questo. n ih il quod ad iudicem spectet; am etur ex- guardi al giudizio altrui; desideri la serenità, fuori da im ­
Putabam te, si hoc diceres, erraturum Credevo che avresti sbagliato, se avessi detto pegni pubblici e privati.
pers publicae prìvataeque curae tranquilli-
esse. questo. Ma quando una lettura appassionata esalta il mio ani­
tas. mo ed esempi nobili mi spronano, ecco che mi piace
Se si tratta di un periodo ipotetico del II tipo: Sed ubi lectio fortior erexit anim um et acu-
- nell’apodosi si trova un infinito futuro; precipitarm i nel foro per offrire a uno l’appoggio della
leos subdiderunt exempla nobilia, prosilire mia parola, a un altro la mia opera, che anche se non
- nella protasi si trova il congiuntivo secondo le norme della consecutio temporum.
libet in forum , com m odare alteri vocem, servirà, tenterà almeno di essere utile, per rintuzzare
Es. (S i hoc dicas, erres.) (Se dicessi questo, sbaglieresti.)
alteri operam, etiam si n ih il profuturam , l’arroganza di un altro ancora, reso troppo arrogante
Puto te, si hoc dicas, erraturum esse. Credo che sbaglieresti, se dicessi questo.
dalla buona sorte. [...]
Putabam te, si hoc diceres, erraturum Credevo che avresti sbagliato, se avessi detto tamen conaturam prodesse, alicuius coer­
Penso che m olti uomini sarebbero potuti arrivare alla
esse. questo. cere in foro superbiam male secundis re­ saggezza, se non avessero presunto di esservi già
nb Lapodosi può avere l’infinito presente con verbi e locuzioni che ammettono il ‘falso condizionale’. bus elati. [...] giunti, se non avessero ignorato volutam ente alcune
Es. Puto te, si hoc dicas, errare posse. Credo che potresti sbagliare, se dicessi questo. Puto m ultos potuisse ad sapientiam per­ debolezze, o fossero passati sopra ad altre, chiuden­
venire, nisi putassent se pervenisse, nisi dosi gli occhi.
Se si tratta di un periodo ipotetico del III tipo:
- nell apodosi si trova la form a perifrastica -urum, -uram, -urum fuisse (participio futuro e fuisse); quaedam in se dissimulassent, quaedam
- nella protasi si trova il congiuntivo imperfetto o piuccheperfetto (com e se il periodo ipotetico opertis oculis transiluissent.
fosse indipendente).
Es. (S i hoc diceres, errares.) (Se dicessi questo, sbaglieresti.)
Puto te, si hoc diceres, erraturum fuisse. Credo che sbaglieresti, se dicessi questo.
Putabam te, si hoc dixisses, erraturum Credevo che avresti sbagliato, se avessi detto
fuisse. questo. IM P A R IA M O S U B IT O ...

Puto multos potuisse ad sapien­ avessero presunto...»: periodo ipo­


nb L’apodosi può avere
Es.
l’infinito perfetto con verbi e locuzioni che ammettono il ‘falso condizionale’.
Puto te, si hoc dixisses, errare potuisse. Credo che avresti potuto sbagliare, se avessi
detto questo.
I tiam pervenire, nisi putassent...,
«Penso che molti uomini sarebbero
potuti arrivare alla saggezza, se non
tetico dipendente del III tipo con
apodosi all’infinito
412 S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 27 Il periodo ipotetico dipendente 413

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

Ti presentiamo due gruppi di termini relativi al tempo libero; alcuni vocaboli li hai
già incontrati nella scheda II tempo libero. I termini sottolineati sono i cosiddetti ‘fal­
si am ici’.

QUALITÀ, ATTIVITÀ E LUOGHI_____________________________ studium, -u, n.: studio, attività di ricerca


campus, -i Martìus, m.: Campo Marzio (rus, ruris) suburbànum, n.: podere vicino alla città
contemptus, -ùs, m.: disprezzo tempus, -óris, n.: tempo
deambulalo, -ónis, f.: passeggiata voluptas, -atis, f.: piacere
desidia, -ae, f.: pigrizia
AZIONI_________________________________________________
doctrina. -ae. f.: studio
cóllóquor, -éris, -locutus sum, -lóqui: parlare, con­
(jravltas. -atis. f.: dignità, decoro, serietà versare
inerita, -ae, f.: inerzia contemptùi esse·, essere oggetto di disprezzo
institutio. -ónis. f.: insegnamento deambulo, -as, -avi, -àtum, -are: camminare, pas­
Cultura e civiltà
IL T E M P O L IB E R O iter, itinèris, n.: viaggio seggiare
labor. -óris, m.: fatica despicio, -is, -spexi, -spectum, -ere: guardare con di­
L’otium dei ricchi... creta di offrire ad altri le proprie siliche e i fori, ai giardini imperia­
molestia, -ae, f.: fastidio, disagio sprezzo
II tempo libero dagli impegni uffi­ riflessioni; pertanto, anche lo stu­ li (che in primavera venivano ap­
ciali era chiamato dai Romani dio e l’insegnamento condotto at­ positamente aperti al pubblico) e negotium. -ti, n.: occupazione, attività (da nec + docéo, -as, -ùi, doctum, -ere: insegnare
o t i u m : si trattava del momento in traverso l’opera letteraria avevano al Campo Marzio, dove lunghissi­ otium - ciò che non è ozio) doctrinae se dedére: dedicarsi, darsi allo studio
cui non ci si occupava dell’attività una loro valenza ‘politica’. In que­ mi portici affrescati rendevano otium. -ti, n.: tempo libero, riposo emo, -is, emi, emptum, -ère: comperare, fare acquisti
pubblica o degli affari ( n e g o t ia ). sto contesto la storiografia godeva piacevole la passeggiata al riparo
Dunque, quando la situazione e gli di grande considerazione, dal mo­ dal sole e dalla pioggia. Lì i Roma­
porticùs, -iis, f.: porticato instituo, -is, -ài, -uium, -ère: insegnare
impegni lo consentivano, chi ap­ mento che la storia era considera­ ni si fermavano spesso a conversa­ quies, -ètis, f.: tranquillità, pace salto, -as, -avi, -àtum, -are: danzare, ballare
parteneva a una famiglia patrizia ta dagli antichi «maestra di vita» re (colloqui) in gruppi e a osserva­ saepta, -órum (pi.), n.: recinti intorno al Campo se voluptatibus dare: darsi ai piaceri
si rifugiava nelle tenute fuori città per i posteri. re i passanti, oppure si avvicinava­ Marzio studio vacare: dedicare il tempo libero allo studio
(.s u b u r b a n a ) per concedersi un po’ In maniera perfettamente antiteti­ no alla zona dei recinti marmorei
di quiete (q u i e s ), senza tuttavia ca a questa concezione ‘impegna­ saltatio. -ónis. f.: danza vaco, -as, -avi, -àtum. -are: essere libero, non essere
(saepta), dove potevano fare ac­
abbandonarsi a una vita oziosa’ ta’ àeìYotium, del resto, si poneva quisti (emere). secessus, -ùs, m.: ritiro occupato
nel moderno senso della parola. il disprezzo riservato a chi dedica­
Dato l’altissimo valore attribuito va il proprio otium a piaceri fini a Il b allo
dai Romani alla vita pubblica e al­ se stessi come fece Lucullo, gran­ Fra gli svaghi preferiti non poteva 1. Rispondi alle domande sul brano II tempo libero; inserisci le parole mancanti aiu­
le attività politiche in senso lato, de amante del lusso e della strava­ mancare la danza (saltatio), prima
infatti, V o t iu m doveva essere co­ ganza. tandoti con la scheda II lessico dell’otium.
nella sua forma italica più austera
munque un ritiro (s e c e s s u s ) ri- e rude (i piedi battuti ritmicamen­
spettabile che non indulgesse ai ...e dei poveri te a terra), poi nelle sue forme più a. Che cosa intendevano i R om ani per otium? ...................................................
piaceri neppure in vecchiaia. Non Chi invece apparteneva a ceti in­ aggraziate di provenienza greca. A ............................................... Qual è il suo esatto contrario? ( lat. ) ............................
a caso anche chi, per motivi diver­ feriori, nel tempo lasciato libero partire dal II secolo a.C., infatti, la b. Come trascorrevano il loro tempo libero i Rom ani di fam iglia n o b ile ? ....................
si, era costretto ad abbandonare la dall’assenza di occupazioni o di penetrazione della cultura greca a ......................................................................E i cittadini appartenenti ai ceti sociali
vita pubblica (come accadde per feste (che prevedevano la parteci­ Roma si manifestò anche attraver­ inferiori, invece, come si svagavano?............................................................
esempio a Cicerone e Sallustio pazione assidua a cerimonie e so l’importazione di danze che si c. Quali erano i principali luoghi di ritrovo durante il tempo libero?
nella tarda repubblica, a Seneca in spettacoli), si dedicava volentieri diffusero largamente nella società
piena età imperiale) viveva l ’o t i u m a lunghe passeggiate (deambula- romana. A ballare (saltare) erano
come una sorta di condanna a cui tiones). I luoghi deputati a questo soprattutto le donne e i fanciulli,
solo Io studio poteva responsabil­ tranquillo passatempo non erano mentre per gli uomini il ballo ri­
mente conferire una connotazio­ d, In quale attività si rifugiava spesso chi era costretto ad allontanarsi dalla vita pub­
però le strade, congestionate dalla mase sempre un’attività disdice­
ne positiva. Coltivare interessi cul­ folla che rendeva difficile e fatico­ vole, estranea alla dignità e al de­ blica? ....................................................................................................................... . . ·
turali non era infatti ritenuto sol­ so il transito: nelle ore in cui non e. A quale attività non poteva comunque indulgere un cittadino che avesse tempo libe­
coro ai quali i costumi romani,
tanto un atto decoroso in sé e per vi si svolgevano attività pubbliche specie negli ambienti più alti, non ro (lat........................... ), se non voleva essere oggetto di disprezzo (lat......................
sé, ma aveva anche la finalità con­ ci si recava piuttosto presso le ba­ vollero mai rinunciare. ..............................) per i suoi concittadini? ...............................................................
414 S I N T A S S I P EL P E R I O D O le z io n e 27 Il periodo ipotetico dipendente 415

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

2 . Completa le seguenti frasi d’autore inserendo i termini tradotti tra parentesi, poi VERSIONE I Traduci la seguente versione sottolineando i termini riconducibili al­
traduci. Aiutati con la scheda II lessico dell’otium. l’ambito del tempo libero.

1. Nunc, si me amas, m i Paete,................................. [« l’intero incarico»] suscipe, moles­ A ugusto e l ’o t i u m


tia Fabium libera; auctoritate tua nobis opus est et consilio et etiam gratia (Cicerone). Divus Augustus, cu i diplura quam ulli praestiterunt, non desiit quietem sibi precari et va-
2. Defessus ego quondam diutina com m enta ta ne laxandi levandique anim i gratia in cationem a re publica petere; om nis eius sermo ad hoc semper revolutus est, ut speraret
Agrìppae c a m p o ...............................[«passeggiavo»] (Gellio). otium ; hoc labores suos, etiam si falso, dulci tamen oblectabat solacio, alìquando se vic-
3. Si ad nos venerìs, consilium totius rei capiem us;...........[« il v ia g g io »] esse molestum tu ru m 1sibi. In quadam ad senatum missa epistula, cu m requiem suam non vacuam fore
scio, sed tota calamitas o m n e s ....................[«fa s tid i»] habet (Cicerone). dignitatis nec a priore gloria discrepantem pollicitus esset, haec verba inveni: «Sed ista fie­
4. Et q u ip ro p te r.......................[«p ig riz ia »] in otto vivunt, tamen in sua turpi inertia ca- ri speciosius quam prom itti possunt. Me tamen cupido temporis optatissim i m ihi pro-
p iu n t voluptatem ex ip s o ...............[«o zio , rip oso»] (Cicerone). vexit ut, quoniam rerum laetitia m oratur adhuc, praeciperem aliquid voluptatis ex verbo-
5. Me h a e c ...........................[«passeggiata»], quam [= quamvis] non laboriosa, ad lan- rum dulcedine». Tanta visa est res otiu m ut illam, quia usu non poterai, cogitatione prae-
guorem dedit (Terenzio).
sumeret.
(Seneca)
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i termini riconducibili al­
3. ----------------
'v ic t u r u m : « c o n la c o n s o la z io n e c h e .. .» ; l ’in fin itiv a s p ie g a in c h e c o s a c o n s iste il s o la riu m .
l’ambito del tempo libero.

C o m e t r a s c o r r e r e il t e m p o l ib e r o
C. Plinius Caninio Rufo suo s. L E S S IC O di B A S E 1
Quid agii Comum, tuae meaeque deliciae? Quidsuburbanum amoenissimum, quid illapor- VERBI TEMATICI E ATEMATICI
ticus verna semper, quid platanon opacissimus, quid eurìpus viridis et gemmeus, quid su-
biectus et serviens lacus, quid illa mollis et tamen solida gestatio, quid balineum illud quod Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sul periodo ipotetico
plurim us sol implet et circumit, quid trìclinia illa popularìa illa paucorum, quid cubicula dipendente con apodosi aH’infinito: inserisci i paradigmi e le.traduzioni mancanti.
diurna noctum a ? Possident te et per vices partiuntur? An, ut solebas, intentione rei familia-
a d firm o,..................................... : ......................... p r o d o ,................. ..................... : consegnare; tra­
rìs obeundae crebris excursionibus avocaris? Si possident, felix beatusque es; si minus,
«u nu s ex m ultis». Q u in 1*1
5tu (tempus enim est) humiles et sordidas curas aliis mandas, et ipse
4
3
2 aspemor, -à ris ,................................ : dìsprezzare dire
te in alto isto pinguique secessu studiis adseris? H oc sitnegotium tuum, hoc otium ; hic la- censéo,...................................... : ....................... re c ìp ìo ,...................................... : ........................
bor, haec quies; in his vigilia, in his etiam somnus reponatur. Efftnge aliquid et excude, quod co gn osco,................................... : ........................ (gratlas) r e fìr o ,............................. : .....................
sitperpetuo tuum. Nam reliqua rerum tuarumpost te alium atque alium dom inum sortien- concèdo........................................ : ritirarsi reverto,...................................... : ........................
tur, hoc numquam tuum desinet esse si semel coeperit. Scio quem animum, quod horter in- impétro, -a s ,................................... : ottenere s o lv o ,.......................................: .......................
genium; tu modo enitere ut tibi ipse sis tanti, quanti videberis aliis si tibi fueris. in du lgéo,................................... : ........................ su s cip lo ,.......................................: assumere
Vale. in teréo,............. : morire tuéor, -èris, tidtus sum, -eri: proteggere
o p p rim o ,...................................... : ....................... u to r ,.......................................: .......................
(Plinio il Giovane)
lQ u i n : « P e r c h é n o n ...? » .
p o llic é o r,................................... '·........................

I. t i O R J T i J P i O Oì T.-iAOIty.iONK
a. Individua le proposizioni interrogative dirette presenti nel testo. 5 . IdhTddlièÌiIiyi Abbiamo modificato le frasi dell’esercizio 2 premettendo un’e­
b. Di che tipo è il periodo ipotetico indipendente Si possident, felix beatusque es (V pe­ spressione ipotetica in modo da ottenere dei periodi ipotetici con apodosi all’in­
riodo)? Trasformalo in un periodo ipotetico dipendente con apodosi aH’infinito, pre­ finito: sottolinea con due colori diversi l’apodosi all’infinito e la protasi, comple­
mettendo il verbo dico (« io d ico»). ta n a r o l e mancanti e d o ì traduci.
D i c o ......................................................................................................
c. Che valore assume il congiuntivo indipendente sit (V II periodo)? C e anche un altro 1. Puto te, m i Paete, si me a m es,................................. [«1 intero in carico»] suscipere, ut
congiuntivo indipendente usato nella stessa funzione: qual è? molestia Fabium liberes.
d. Che valore assume la proposizione relativa im propria quod sit (terzultim o periodo)? 2. Fortasse non scis me, defessum diutina commentatione, in Agrìppae campo deambu­
e. Di che tipo è il periodo ipotetico indipendente hoc num quam tuum desinet esse si se­ lare, si anim um laxare ac levare velim.
mel coeperit (penultimo periodo)? Trasformalo in un periodo ipotetico dipendente con 3. Iam tibi dico nos, si ad nos venias, consilium totius rei capturos esse.
apodosi all’infinito, premettendo il verbo puto (« io credo»). 4. Omnes sciunt eos qui p ro p te r.......................[«p ig riz ia »] in otto vivunt, tamen in sua
.<όΜνΐή«ΐβ

P u to ....................................................................................................... turpi inertia capere voluptatem ex ip s o ...............[«o zio , rip oso»], si voluptatibus ina-
f. N ell ultimo periodo quem e quod introducono due proposizioni relative o due inter­ nibus indulgant.
rogative indirette? 5. Credo h a n c ...........................[«p a sseggiata»! quam non laboriosa, ad languorem me
g. Quale com plemento esprimono i genitivi tanti e quanti (ultim o periodo)? non dare, si quando in porticu consistam.
I
416 S IN T A S S I DEL PERIODO le z io n e 27 periodo ipotetico dipendente 417

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

6. ί Iϊ ■**1v ΛMim ilriT il11l'Jifil Traduci la seguente frase d'autore, poi riscrivila 7. Le seguenti frasi contengono periodi ipotetici dipendenti con apodosi all’infini-
costruendo un periodo ipotetico dipendente con apodosi aH’infinito. Trasforma­ to. Distingui la proposizione principale, l’apodosi aU’infinito e la protasi, quindi
la in tutti i possibili tipi richiesti (realtà, possibilità, irrealtà), traducendo di nuo­ traduci.
vo ogni singola frase.
PR O P. P R IN C IP A L E APO D O SI P R O TA S I
1. Ille adfirmat esse hanc pulcherrimam partem philosophiae, agere negotium publicum,
cognoscere iudicare, promere et exercere iustitiam, quaeque ipsi doceant in usu 1. H oc polliceor om n i­
habere (Plinio il Giovane). bus, si is uti me defen-
sore voluerit, me eius
causam legis praesi-
dio defensurum esse
(Cicerone).
2. Lucius Caesar dicit
aliam sententiam se
dicturumesse, nisipro-
1 a. periodo ipotetico del I tipo con apodosi nel presente pinquitate impediatur.
Censeo illum errare si adfirmet hanc pulcherrimam partem philosophiae esse, agere
negotium publicum . 3. Negai Epicurus iu-
1b. periodo ipotetico del I tipo con apodosi nel presente cunde posse vivi, nisi
Censebam..................................................................................................................... cu m virtute vivatur
(Cicerone).
4. Scio te, si sperare de-
2a. periodo ipotetico del I tipo con apodosi nel futuro sinas, desinere timere.
Censeo ............................................................................
8. Trasforma le frasi dell’esercizio precedente in modo tale da otte­
2b. periodo ipotetico del I tipo con apodosi nel futuro nere dei periodi ipotetici del II tipo, quindi ritraducile.
Censebam.......................................................................

RISCRITTURA I Trasforma le frasi dell’esercizio 7 in modo tale da ottenere dei pe­


3a. periodo ipotetico del I tipo con apodosi nel passato riodi ipotetici del III tipo, quindi ritraducile.
Censeo ..............................................................................

10. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul periodo ipotetico dipenden­
3b. periodo ipotetico del I tipo con apodosi nel passato
Censebam......................................................................... te con apodosi all’infinito. Aiutati con la scheda II lessico dell’otium.

1. Penso che Cicerone sbaglierebbe se si ritirasse nel riposo dello studio. 2. Credo che
sarebbe bello passeggiare nel Campo M arzio, se non piovesse. 3. Sai che M arco si d i­
4a. periodo ipotetico del II tipo vertirebbe, se passeggiasse nel foro. 4. Alessandro disse che avrebbe conquistato il
Censeo .................................... mondo, se ne avesse avuto il tempo. 5. Lucrezia dirà che saremmo cattive danzatrici,
se non imparassimo questa danza. 6. N on posso dire che saresti felice se crollasse il
4b. periodo ipotetico del II tipo portico pieno dei tuoi dipinti. 7. N on pensi che Cornelia sarebbe una cattiva madre, se
Censebam............................... impedisse ai figli di vedere il padre? 8. Im m aginavo che saresti arrivato fino a Brindi­
si, se la strada non fosse stata affollata. 9. Dissi che avrei fatto una passeggiata, se ne
avessi avuto il tempo. 10. Dovete convincervi che [usa Face, e l’inf.] Paolo sarebbe vis­
suto più a lungo, se non avesse avuto troppi impegni.
5a. periodo ipotetico del III tipo
Censeo......................................
1 1 . P14;fc1L«h'l=l Traduci la seguente versione sottolineando i periodi ipotetici dipen­
5b. periodo ipotetico del III tipo denti con apodosi aU’infinito e specificandone il tipo.
Censebam.................................
E l p in ic e , m o g l ie e s o r e l l a
Cimon, Miltiadis filius, Atheniensis, duro admodum in itio usus est adulescentiae. Nam,
418 S IN T A S S I DEL PERIODO le z io n e 27 Il periodo ipotetico dipendente 419

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

cu m pater eius lìtem aestimatam populo solvere nonpotuisset ob eamque causam in vin-
culis publicis decessìsset, Cìmon eadem custodia tenebatur neque legibus Atheniensibus “ ' I
SINTASSI DEL PERIODO
em itti poterai, nisi pecuniam, qua pater multatus erat, solvisset. Habebat autem in ma­ IL P E R IO D O IP O T E T IC O D IP E N D E N T E ( i l )

trim on io sororem germanam suam, nom ine Elpinicen, non magis amore quam more A P O D O S I A L C O N G IU N T IV O

ductus: namque Atheniensibus licei eodem patre natas uxores ducere. H uius coniugii Anche quando l’apodosi del periodo ipotetico dipendente è costituita da una proposizione su­
cupidus, Callias quidam, non tam generosus quam pecuniosus, qui magnas pecunias ex bordinata con il verbo al congiuntivo (proposizion e com pletiva o circostanziale) bisogna distin­
metallis fecerat, egit cu m Cimone ut eam sibi uxorem darei: id si impetravisset1, se prò il­
guere più casi.
io2pecuniam soluturum esse. Is3cu m talem condicionem aspemaretur, Elpinice negavit
se passuram esse Miltiadis progeniem in vinculis publicis interire, quoniam prohibere
N el periodo ipotetico del I tipo:
posset, seque Calliae nupturam esse, si ea quae polliceretur praestitisset. Tali m odo cus­
- l’apodosi è al congiuntivo secondo le regole della consecutio temporum-,
todia liberatus, Cimon celerìter ad prìncipatum pervenit.
- la protasi è al congiuntivo secondo le regole della consecutio temporum.
(Cornelio Nepote) Anche qui, negli esempi, abbiamo indicato tra parentesi la forma che sarebbe assunta dal periodo ipo­
1im p etra visse t: il s o g g e tto è C a llia . 2illo : è r ife r it o a C im o n e . 3/s: è d i n u o v o C im o n e .
tetico indipendente.
Es. (S i hoc dicis, erras.) (Se dici questo, sbagli.)
LABO R ATO RIO D i TRADU ZIO NE N on dubito quin, si hoc dicas, erres. N on dubito che, se dici questo, sbagli.
N el brano c e anche un periodo ipotetico indipendente: individualo e specificane il tipo. N on dubitabam quin, si hoc diceres, N on dubitavo che, se (dicessi) avessi detto
errares. questo, (sbagliassi) avresti sbagliato.
1 2. i l =1ϊΗ M ì I=1 Traduci la seguente versione sottolineando il periodo ipotetico di­
(S i hoc dixisti, erravisti. ) (Se hai detto questo, hai sbagliato.)
pendente con apodosi all'infinito·
N on dubito quin, si hoc dixeris, erraveris. N on dubito che, se hai detto questo, hai
sbagliato.
T emistocle , cacciato da A tene , è costretto a peregrinare di città in città
N on dubitabam quin, si hoc dixisses, N on dubitavo che, se avessi detto questo, avresti
Themistocles non effugit civiu m suorum invidiam. Namque ob eundem timorem, quo
erravisses. sbagliato.
damnatus erat Miltiades, testularum suffragiis e civitate eiectus Argos habitatum con-
cessit. Lacedaemonii legatos Athenas miserunt, qui eum absentem accusarent, quod so- (S i hoc dices [o dixeris], errabis. ) (Se dirai questo, sbaglierai.)
cietatem cu m rege Perse ad Graeciam opprimendam fecisset. Id ut audivit, quod non sa- N on dubito quin, si hoc dicas (o dixeris), N on dubito che, se dirai questo, sbaglierai.
tis tutum se Argis videbat, Corcyram demigravit. Ib i cum eius principes animadvertisset erraturus sis.
timere, ne propter se bellum iis Lacedaemonii et Athenienses indicerent, ad Admetum, N on dubitabam quin, si hoc diceres N on dubitavo che, se (dicessi) avessi detto
M olossum regem, cu m quo ei hospitium erat, confugit. H uc cum venisset et in praesen- (o dixisses), erraturus esses. questo, avresti sbagliato.
tia rex abesset, quo maiore religione se receptum tueretur, filiam eius parvulam arripuit
et cum ea se in sacrarium, quod summa colebatur caerimonia, coniecit. Inde non prius N el periodo ipotetico del II tipo:
egressus est, quam rex eum data dextra in fìdem reciperet, quam praestitit. Nam cum ab - l’apodosi è nella forma perifrastica -urus, -ura, -urum sim o essem (participio futuro e congiunti­
Atheniensibus et Lacedaemoniis exposceretur publice, supplicem non prodidit1. Itaque vo presente o imperfetto);
Pydnam eum deduci iussit et quod satis esset praesidii dedit. H ic in navem om nibus - la protasi è al congiuntivo secondo le regole della consecutio temporum.
ignotus nautis escendit. Quae cu m tempestate maxima Naxum ferretur, ubi tum Athe-
Es. (S i hoc dicas, erres.) (Se dicessi questo, sbaglieresti.)
niensium erat exercitus, sensit Themistocles, si eo pervenisset, sibi esse pereundum. Hac
N on dubito quin, si hoc dicas (o dixeris), N on dubito che, se dirai questo, sbaglierai.
necessitate coactus dom ino navis, quis sit, aperit, multa pollicens, si se conservavisset.
erraturus sis.
At ille clarissimi viri captus misericordia diem noctemque p rocu l ab insula in salo navem
N on dubitabam quin, si hoc diceres N on dubitavo che, se dicessi (avessi detto)
tenuit in ancoris neque quemquam ex ea exire passus est. Inde Ephesum pervenit ibique
(o dixisses), erraturus esses. questo, avresti sbagliato.
Themistoclen exponit. Cui ille prò merìtis postea gratiam rettulit.

(Cornelio Nepote) nb II periodo ipotetico del II tipo risulta di fatto indistinguibile dal periodo ipotetico del I tipo al fu­
turo.
E x p o s c e r e tu r ... prod id it: il s o g g e tto s o ttin teso è A d m e t o .
Con i verbi e le espressioni che ammettono il ‘falso condizionale’, nell’apodosi si può trovare anche
il congiuntivo presente.
LABO R ATO RIO D! TRADU ZIO NE
Es. N on dubito quin, si hoc dicas (o dixeris), N on dubito che, se dirai questo, potresti
a. N el brano c’è un altro periodo ipotetico dipendente, ma con l’apodosi al participio: errare possis. sbagliare.
individualo.
b. Che cos’è habitatum nel II periodo? A quale proposizione subordinata corrisponde?
N el periodo ipotetico del III tipo:
c. N el testo sono stati evidenziati alcuni pronom i relativi e alcune congiunzioni che in­
- l’apodosi è al congiuntivo imperfetto o nella forma perifrastica -urus, -ura, -urum fuerim (parti­
troducono delle proposizioni subordinate: specifica di quale tipo di proposizioni di­
cipio futuro e congiuntivo perfetto);
pendenti si tratta, dopo aver sottolineato i rispettivi verbi.
- la protasi è al congiuntivo imperfetto o piuccheperfetto.
d. N el terzultimo periodo il genitivo clarìssimi viri è soggettivo o oggettivo?
420 s N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 27 periodo ipotetico dipendente

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

Sia nell apodosi sia nella protasi i tempi del congiuntivo sono usati com e se il periodo ipotetico fosse PROP. PRINCIPALE APODOSI PROTASI
indipendente.
3. Illud non dubito
Es. (S i hoc diceres, errares. ) (Se dicessi questo, sbaglieresti.) quin, si quid de ìnterìtu
N on dubito quin, si hoc diceres, errares. N on dubito che, se dicessi questo, sbaglieresti. Caesaris scribas, non
N on dubitabam quin, si hoc diceres, N on dubitavo che, se (dicessi) avessi detto patiaris me m inim am
errares. questo, (sbaglieresti) avresti sbagliato. partem et rei et amoris
(S i hoc dixisses, erravisses.) (Se avessi detto questo, avresti sbagliato.) tui ferre (Cicerone).
N on dubito quin, si hoc dixisses, N on dubito che, se avessi detto questo, avresti 4. Is qu i nocere alteri
erraturus fueris. sbagliato. cogitai, tim et ne, nisi
N on dubitabam quin, si hoc dixisses, N on dubitavo che, se avessi detto questo, avresti id fecerit, ipse aliquo
erraturus fueris. sbagliato. afficiatur incom m odo
nb Con i verbi e le espressioni che ammettono il ‘falso condizionale’, nell’apodosi si può trovare an­ (Cicerone).
che il congiuntivo perfetto.
Es. N on dubito quin, si hoc dixisses, N on dubito che, se avessi detto questo, avresti 5. N on dubito quin, si
errare potueris. potuto sbagliare. modo esset in re publi-
ca senatus, si maiestas
populi Romani revixis-
L E S S IC O di B A S E 2 set, aliquando statua
I VERBI TEMATICI E ATEMATICI buie ob rem publicam
interfecto in foro sta-
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sul periodo ipotetico di­ tueretur (Cicerone).
pendente con apodosi al congiuntivo: inserisci i paradigmi e le traduzioni mancanti.

absum,.............................. : ................ . o b liv is co r,............................... : ........................


\4 . Traduci le seguenti frasi, poi riscrivile premet­
advèho,..............................: trasportare p a tlo r,............................... : ........................ tendo il verbo o l’espressione verbale indicata e trasformando i periodi ipotetici
cavea,.............................. : .................... ìndinendenti in periodi
indipendenti Deriodi ipotetici dipendenti con apodosi al congiuntivo,
congiuntivo. Quindi
p erd u co ,................................: condurre
commemoro,.............................. : .......... praetergredtor,................................; passare oltre
ritraduci le frasi ottenute. Una di queste frasi contiene un accenno a una conce­
conferò,............................. : rivolgersi p r o b o ,................................: ........................ zione ‘impegnata’ d eìl’otium: quale e perché?
exlgo,.................. ............: ..................... sa evlo,...............................: infuriare
interfìcìo,.............................. : .............. supersum ,............................... : ........................ 1. Si custos rerum Caesar erit, non fu ror civilis aut vis exiget otium (Orazio),
nocéo,.............................. : .................... to lto ,................................: rimuovere t a. N ullum dubium est q u in ..............................................................................

1b. N ullum dubium erat quin


13. Le seguenti frasi contengono periodi ipotetici dipendenti con apodosi al con­
giuntivo. Distingui la proposizione principale, l’apodosi e la protasi, quindi tra­
duci. 2. Si potes, in otiu m recede quam prim um .
2a, Te rogo u t....................................................................................................................
2b. Te rogavi u t ..................................................................................................... ...........
PROP. PRINCIPALE APODOSI PROTASI
1. Cave ne am icum cre- 3. Syracosius Philistus, si otium suum consumpsit in historia scribenda, Thucydidem
das nisi si quemproba- imitatus est.
veris (Pubblio Siro). 3a. Ex te quaero quem im ita tu s.......................................................................................

2, Quando omne tor-


3b. Ex te quaesivi quem imitatus
mentum corporis abest,
dolorque mem brorum
feliciter cessai, superest 4. Molestus sim vobis, iudices, aut ingeniis vestris videar diffidere, si de tam perspicuis
ut cruciet n im ium rebus diutius disseram.
otium et assidua quies, 4a. Vereorne.....................................................................................................................
res, si non sint necessi­
tate, iocundae (Quinti­ 4b. Veritus sum ne
liano).
le z io n e 27 II periodo ipotetico dipendente 423
422 li S I N T A S S I P E L P E R I O D O

E S E R C IZ I

15. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul periodo ipotetico dipenden­ 18. M d :m » n n Traduci la seguente versione sottolineando il periodo ipotetico di­
te con apodosi al congiuntivo. Aiutati con la scheda II lessico dell’otium. pendente con apodosi al congiuntivo e specificandone il tipo.

1. N on dubito che saresti un buon capo, se ti eleggessim o. 2. Abbiam o il dubbio che C esare contro g li E lvezi
il riposo ti sarebbe utile, se non fossi costretto a stare lontano da Rom a. 3 .1 conso­ Coesori cum id nuntiatum esset eos1per provinciam nostram iter facere conan, maturai
li tem evano che l’esercito rom ano sarebbe stato sconfitto, se Annibaie avesse attra­ ab urbe proficisci et quam maximis potest itineribus in Galliam ulteriorem contendit et
versato le Alpi. 4. Si dà il caso che [usa est u t] sarebbe una danza divertente, se non ad Genavam pervenit. Ubi de eius adventu Helvetii certiores facti sunt, legatos ad eum
fosse così com plicata. 5. Temo che non saresti a N apoli, se non ci fossero cattive n o­ m ittunt nobilissimos civitatis, qui dicerent sibi esse in anim o sine ullo m aleficio iter per
tizie. 6. N on c’è alcun sospetto che Sallustio sarebbe stato più ricco, se non si fosse provinciam facere. Interna ea legione, quam Caesar secum habebat, militibusque, qui ex
ritirato dalla vita politica. 7, Vorrei sapere che cosa avresti fatto, se i ladri ti avesse­ provincia convenerant, a lacu Lemanno, qu i in flum en Rhodanum influii, ad montem
ro rubato il bestiame. 8 , M i avete chiesto quale m oglie avrei scelto, se fossi stato li­ Im am , qui fines Sequanom m ab Helvetiis dividit, m ilia passuum decemnovem m urum
bero di decidere. 9. H o il tim ore che, se ne avessero la possibilità, i senatori uccide­ in altitudinem pedum sedecim fossamque perducit. E o opere perfecto praesidia disponit,
rebbero Cesare. !0, N on dubitavi che Siila sarebbe stato crudele, se fosse arrivato castella com m unit, quo facilius si se invito transire conarentur, prohibere possit. Ubi ea
al potere. dies, quam constituerat cum legatis, venit et legati ad eum revertemnt, negai se more et
exemplo populi Rom ani posse iter ulli per provincia m dare et, si v im facere conentur,
16. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con due colori diversi i periodi
ipotetici dipendenti con apodosi alTinfinito e al congiuntivo.
1e o s : s o n o g li E lv e z i.
1. L. Plancus legatus petit a Coesore, ut sibi darei potestatem cum Considio agendi, si pos-
set aliqua ratione perduci ad sanitatem (Bellum Afrìcum ). 2. Caesar iubet obsides ad cer-
tam diem adduci: nisi ita fecerint, sese bello civitatem persecuturum esse demonstrat (Ce­ a. N el brano c’è anche un periodo ipotetico dipendente con apodosi all’infinito: indi­
sare). 3. Divico, legationis prìnceps, nuntiavit si pacem populus Romanus cum Helvetiis
vidualo e specificane il tipo.
faceret, in eam partem ituros esse atque ibi futuros esse Helvetios ubi eos Caesar consti- b. Individua tutti i presenti storici contenuti nel testo.
tuisset atque esse voluisset (Cesare). 4. L. E. Paulus, cum in contione extra urbem more c. Quale tipo di proposizione è introdotta da Ubi nel II periodo? Una relativa o una
maiorum ante trìum phi diem ordinem actorum suorum commemorami, deos immortales
temporale? . . , ^ . TT
precatus est ut, si quis filiorum invideret operìbus ac fortunae suae, in ipsum potius saevi- d. Che valore assume la proposizione relativa im propria introdotta da qu i nei II pe-
ret quam in rem publicam (Velleio Patercolo). 5. Verres existimavit homines in oblivionem
totius negoti esse venturos, si etiam basim tamquam indicem sui scelerìs sustulisset (Ci­ e. Come spieghi il dativo sibi nel II periodo? A quale uso del dativo corrisponde?
cerone). 6. Is verebatur ne, si praetergressus esset, ex oppido empitone facta ab latere eum f. Il I I I periodo è ricco di proposizioni relative proprie: specifica qual è 1antecedente
adorti conciderent (Bellum Afrìcum ). 7. Caio, qui Siciliam tenere nullo negotio potu it et, si
di ciascun pronom e relativo.
tenuìsset, omnes boni se ad eum contulissent, Syracusis profectus est ante diem V i l i Kal. J Γ,ΐί'-vrlZi à rio min rw=l npnnltimo neriodo?
Mai. (Cicerone). 8. Coesori nuntiatur Helvetiis esse in anim o per agm m Sequanom m et
Haeduomm iter in Santonum fìnes facere; id si fìeret, intellegebat magno cum periculo pro-
vinciae futurum esse, ut homines bellicosos, populi Rom ani inimicos, finitim os haberet ■ L’o z i o e il n e g o z i o n e l t e m p o e n e llo s p a z i o
I L L A T I N O E L ’E U R O P A
(Cesare). 9. N on dubito quin probaturus sim vobis defensionem meam, si id memineritis
quod obliviscì non potestis, insidiatorem interfici iure posse (Cicerone). | L A T IN O • otium , n., «t e m p i) lib e r o ». • negotium , n.. «o c c u p a z io n e , in c a r ic o ».

negozio, m . (n e lle lin g u e m o d e rn e , d a l sig n ific ato d i «attività,


IT A L IA N O ozio, m.
17. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul periodo ipotetico dipen­ o c c u p a z io n e » e re d ita to d a l la tin o il term in e a s s u m e p r im a u n
dente con apodosi aU/infinito e al congiuntivo. Aiutati con la scheda II lessico v a lo r e p re ttam e n te ec o n o m ic o , « a f f a r e » , rim a s to n e i derivati
negoziare, negoziabile ecc., p o i p a s s a n e l lin g u a g g io c o m u n e a
dell’otium.
in d ic a re il lo c a le a d ib ito a lla v e n d ita d i m erc i a l d e tta glio );
(d e r.) negoziare-,
t. Credevo che avresti lasciato Roma, se non avessi trovato un lavoro. 2. Ditem i che (d e r.) negoziabile.
verreste con me, se ve lo chiedessi. 3. Accadrà che M ario, se riportasse la vittoria in
Africa, cercherà di diventare dittatore. 4. Rom a è così grande che ti sarebbe impossi­ FRANCESE oisiveté, f., « o z io » .
négoce, m ., «c o m m e r c io ».

bile trovare una strada, se non conoscessi bene il quartiere. 5. N on è necessario un pu­
S PA G N O LO odo, m ., « o z i o » .
n egodo, m ., «n e g o z io ».
gnale per essere tranquillo, nel caso che dovessi uscire di notte. 6. Traiano non teme di
essere sconfitto, se cercasse di attaccare la Dacia. 7. N on pensate che Nerone sarebbe sh op o s to re , «n e g o z io »;
IN G L E S E in a d ivìty , « o z io » .
stato un bravo danzatore, se non fosse stato imperatore? 8. N on so che cosa m i direste (d e r.) to negotiate, «trattare, p r e n d e r e a c c o r d i» e l ’ag g.

se annunciassi il m io desiderio di fare testamento. 9 .1 Parti ignorano che l’esercito ro­ negotiable (d i u s o p e r ò p o c o c o m u n e ).

mano sarebbe già nel loro territorio, se l’inverno lo permettesse. 10. Cesare non sareb­
M u ssiggang, m ., o M a s s e , f., « o z i o » . Geschàft, n., «n e g o z io »;
TEDESCO
be riuscito a vincere le popolazioni della Gallia se non avesse avuto il sostegno di sol­ (d er.) negoziabel, «n e g o z ia b ile ».
dati tanto valorosi.
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 28 I discorso indiretto

le z io n e
Il discorso indiretto
E S E R C IZ I

Le proposizioni interrogative reali:


I giochi - nel discorso diretto sono espresse al m odo indicativo oppure al congiuntivo potenziale o dubitati­
vo;
- nel discorso indiretto sono espresse sempre al congiuntivo secondo la consecutio temporum.
SINTASSI DEL PERÌODO ................." " " Z i Es. Arìovistus conclam avit: quid ad se
venirent? (Cesare).
Ariovisto gridò: perché venivano da lui?* E'

IL DISCORSO INDIRETTO ( i ) ί
IL VERBO NELLE PROPOSIZIONI PRINCIPALI ì In form a diretta il discorso suonerebbe:
Il discorso indiretto è una convenzione letteraria tipica della storiografia latina, che preferisce ri­ «Q u id ad me venitis?» «Perché venite da me?»
produrre discorsi, lettere e decreti non citandoli in form a diretta (oratio recto), ma riferendoli in
forma indiretta (oratio obliqua).
Questa convenzione stilistica com porta necessariamente delle trasformazioni sintattiche nell’uso Le proposizioni interrogative retoriche equivalgono, nella sostanza, a proposizioni enunciative,
dei m odi e dei tem pi verbali, nonché una serie di m odifiche che riguardano i pronom i personali e di­ pertanto nel discorso indiretto si esprimono aH’infinito, secondo il tempo richiesto dalla consecutio
mostrativi, gli aggettivi possessivi e gli avverbi di tempo. In particolare per quanto riguarda le form e temporum
verbali, bisogna distinguere innanzitutto tra proposizioni principali e proposizioni dipendenti. In Es. Caesar respondit: si vetens contumeliae Cesare rispose: se anche volesse dimenticare
questa Lezione pertanto esamineremo, nell’ordine: oblivisci vellet, num etiam recentium l’antica offesa, potrebbe forse cancellare anche il
- il verbo nelle proposizioni principali; iniurìarum m em oriam deponere posse? ricordo di quelle recenti?
- il verbo nelle proposizioni subordinate;
(Cesare)
- l’uso di pronomi, aggettivi e avverbi.
Il discorso diretto sarebbe:
Cominciamo a vedere che cosa succede con le proposizioni principali, che possono essere enuncia­
tive, volitive e interrogative. «S i veteris contumeliae oblivisci velim, «S e volessi dimenticare le antiche offese, potrei
num etiam recentium iniurìarum forse cancellare anche il ricordo di quelle
memoriam deponere possum?» recenti?»
Le proposizioni enunciative contengono un’affermazione, un giudizio o una narrazione:
- nel discorso diretto sono espresse al m odo indicativo oppure al congiuntivo potenziale o irreale;
- nel discorso indiretto diventano infinitive con il verbo all’infinito e il soggetto all’accusativo.
Le proposizioni interrogative retoriche di tipo volitivo:
Es. vox et indignatio Fabi senis increpantis la voce piena di sdegno del vecchio Fabio che
- nel discorso diretto sono espresse al modo indicativo o al congiuntivo potenziale oppure dubitativo;
crudelitatem dictatoris: se quoque attaccava la crudeltà del dittatore (dicendo che)
- nel discorso indiretto si rendono con il congiuntivo nel tempo richiesto dalla consecutio tem porum .
dictatorem Romae fuisse, nec a se anche lui era stato dittatore di Roma, e nessuno
Es. Quod si furore atque amentia im pulsum Che se avesse iniziato una guerra mossa da furore
quemquam violatum (esse) (L iv io ) aveva subito violenza da parte sua
bellum intulisset, quid tandem e pazzia, che cosa avrebbero dovuto temere?
vererentur? (Cesare).
In questo caso il discorso in form a diretta suonerebbe:

«E g o quoque dictator Romae fui, Anche io sono stato dittatore a Roma, e nessuno Nella form a diretta corrispondente, il discorso suonerebbe:
nec a me quisquam violatus est. » ha subito violenza da parte mia.
«Q u id tandem veremini?» «D i che avete paura?»

Le proposizioni volitive contengono un ordine, un’esortazione, un desiderio:


- nel discorso diretto sono espresse al m odo imperativo oppure al congiuntivo esortativo, ottativo e
concessivo;
- nel discorso indiretto si esprimono con il congiuntivo introdotto paratatticamente, cioè senza la
congiunzione ut, e solo se sono negative sono introdotte da ne; i tempi si regolano secondo la conse-
cutio temporum.
Es. Ad hoc mandata verbis dat: in urbe parata A questo aggiunge delle disposizioni a voce:
esse quae iusserit, ne cunctetur ipse (dicendo che) in città era stato preparato tutto
propius accedere (Sallustio). quello che aveva ordinato, (e ordinando che) non
indugiasse a raggiungerla.

N el discorso in form a diretta avremmo:

« In urbe parata sunt quae iusseris, «In città è stato preparato tutto quello che avevi
ne cunctatus s it propius accedere.» ordinato, non indugiare a raggiungerla.»
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 28 Il discorso indiretto 427

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

L’AUTORE, IL TESTO

T28 Un giocatore illustre (Svetonio, Vita di Augusto, 71,1-3)

I l brano, tratto dalle Vite dei Cesari di Svetonio ( I - I I secolo d.C.), la raccolta delle biografìe
di dodici imperatori rom ani da Cesare a Domiziano, ci offre uno spaccato delle abitudini lu­
diche dell’imperatore Augusto.

Aleae rum orem nullo m odo expavit lusìt- Non ebbe in alcun m odo paura delle voci sul gioco dei
que sim pliciter et palam oblectamenti cau­ dadi e giocò apertam ente e senza nasconderlo anche
da vecchio, e oltre che nel mese di dicem bre anche
sa etiam senex ac praeterquam Decem bri
negli altri giorni festivi e non festivi. E su questo non v’è
mense aliis quoque festis et profestis die- dubbio. In una lettera scritta di suo pugno dice: «Ieri
bus. N ec id dubium est. Autographa qua- ho cenato insieme ai soliti, o mio Tiberio; si sono ag­
dam epistula: « C en a vi », ait, « m i liberi, giunti com e convitati Vinicio e Silio padre. Durante la
cum isdem; accesserunt convivae Vinicius cena abbiam o giocato secondo l’uso dei vecchi sia ie­
ri che oggi; gettati i dadi, infatti, ogni volta che ciascu­
et Silius pater. Inter cenam lusimus geron-
no di noi faceva cane o sei, m etteva nel mezzo tante
ticos et beri et hodie; talis enim iactatis, ut m onete per quanti dadi c ’erano, e se le prendeva tu t­
quisque canem aut senionem miserai, in te chi faceva Venere». E ancora in altre lettere: «O mio
singulos talos singulos denarios in me­ Tiberio, abbiam o trascorso le Quinquatre m olto piace­
volmente; infatti abbiam o giocato per tu tto il giorno e
dium conferebat, quos tollebat universos,
abbiam o riscaldato il tavoliere. Tuo fratello ha giocato
q u i Venerem iecerat». E t rursus aliis litte- con alti gridi; alla fine, tuttavia, non ha perso m olto, ma pita et navia, letteralmente «testa e La palla 0 le antilopi e avevano forma allun­
ris: «N os, m i liberi, Quinquatrus satis iu- dopo grandi perdite a poco a poco se l’è cavata oltre nave», era il nostro ‘testa o croce’: I giochi con la palla (pila) erano gata con quattro facce strette e ret­
cunde egimus; lusim us enim per om nis ogni speranza, lo, per conto mio, ho perso ventim ila si gettava in aria una moneta e si molto diffusi: a Roma, in genere, tangolari, una concava, una con­
sesterzi, ma perché sono stato troppo generoso nel cercava di indovinare se cadendo si giocava nel Campo Marzio op­ vessa e le altre due piatte, corri­
dies forum que aleatorum calfecimus. Fra- spondenti ciascuna a un valore di­
gioco, com ’è per lo più mio solito. Infatti, se avessi ri­ avrebbe mostrato la faccia su cui pure in saloni (sphaeristeria) ap­
ter tuus magnis clam oribus rem gessit; ad era raffigurata una testa o una na­ positamente costruiti nelle case di verso. In seguito gli astragali venne­
scosso le poste che ho condonato a ciascuno o se mi
sum m am tamen perdidit non multum , sed ve. Altri giochi consistevano nel far campagna e nelle grandi ville. ro fabbricati anche con altri mate­
fossi tenuto ciò che a ciascuno ho regalato, ne avrei
girare una trottola (turbo) oppure Con una palla imbottita e dura (pi­ riali, la pietra, l’avorio e metallo.
ex magnis detrimentis praeter spem paula- vinti addirittura cinquantam ila. Ma preferisco così; la
un cerchio (orbis o trochus) ser­ la trigonalis o trigon) si faceva un 1 dadi erano dosso o d’avorio e si
tim retractus est. Ego perdidi viginti milia mia generosità, infatti, mi innalzerà alla gloria celeste». gettavano a due o tre per volta, in­
vendosi di un bastoncino. gioco a tre detto appunto trigon: i
n u m m um meo nomine, sed cu m effuse in IMPARIAMO SUBITO. Con le noci (nuces) si facevano giocatori si disponevano a trian­ vocando una divinità o la fanciulla
Γ Μ -- . .
lusu liberalis fuissem, ut soleo plerumque. giochi diversi, da cui il detto «la­ golo e si lanciavano anche più pal­ amata.
l « Cenavi», ait, «m i lib e ri, cu m isdem », le contemporaneamente: l’abilità

I
Nam si quas manus rem isi cuique exegis- sciare le noci» (nuces relinquere)
| «Ieri ho cenato insieme ai soliti, o mio nel senso di uscire dall’infanzia: nel gioco consisteva nel riuscire a Giochi d a ta v o lo
sem aut retinuissem quod cuique donavi, Tiberio»: cenavi è il verbo di una propo­ uno di essi consisteva nel costrui­ respingerle senza farle cadere. Giochi di riflessione consistevano
vicissem vel quinquaginta m ilia. Sed hoc sizione principale di tipo enunciativo re una piccola catasta di tre noci Altri tipi di palla erano la cosiddet­ nel muovere delle pedine (calcali)
m alo; benignitas enim mea me ad caeles- inserita in un discorso diretto; nel di­ per poi lanciarne una quarta in ta pila paganica, imbottita di piu­ su una scacchiera (abacus o tabu­
scorso indiretto apparirebbe sotto for­ modo che vi si depositasse sopra me, e il pallone (follis), più grande. la lusoria). Il gioco dei ladruncoli
tem gloriam efferet. » (ludus latrunculorum), per esem­
ma di proposizione infinitiva senza scombinare il gruppetto; un
altro gioco consisteva nel disegna­ I g io c h i d ’a z z a rd o pio, consisteva nel riprodurre una
re in terra un triangolo diviso da li­ Tra i giochi d’azzardo (alea) i più sorta di battaglia sulle caselle del­
nee trasversali cercando di lancia­ diffusi erano gli astragali (tali) e i la scacchiera manovrando le pedi­
re le noci sulle linee senza farle dadi (tesserae), che si gettavano su ne, che erano dette anche ‘soldati’,
Cultura e civiltà
I GIOCHI DEI ROMANI uscire dal perimetro; un altro an­ una tavoletta da gioco con la mano in modo da ‘chiudere’ (adligàre)
quelle dell’avversario. Un altro
cora era una specie di tiro al ber­ oppure, per una maggiore garanzia
1giochi dei bambini tasia imitando anche la vita e le semplici, ‘pari e dispari’ (par im­ saglio in cui ci si impegnava a lan­ di correttezza, con un bussolotto. gioco, detto duodecim scripta, si
Per giocare i bambini si servivano occupazioni degli adulti: si gioca­ par) consisteva nel cercare di indo­ ciare le noci dentro un vaso dal Gli astragali, detti tali (letteralmen­ serviva di una tavoletta sulla quale
di oggetti poveri e facili da reperi­ va così ‘ai magistrati’, ‘ai giudici’, vinare se i sassolini che il compa­ collo stretto, come è descritto nel te «talloni»), erano originariamente si facevano avanzare o retrocedere
re, come carrettini, sassi e bastoni ‘ai soldati’. gno teneva chiusi nel pugno erano poemetto anonimo intitolato Nux, degli ossicini ricavati dalla zampa le tessere a seconda del risultato
e facevano spesso ricorso alla fan­ Per citare alcuni dei giochi più in numero pari oppure dispari. Ca- falsamente attribuito a Ovidio. di animali come le pecore, le capre ottenuto tirando i dadi.
428 s N T A S S I P E L P E R I Q D O le z io n e 28 Il discorso indiretto
E S E R C IZ I E S E R C IZ I

g. Illustra i giochi del ‘pari o dispari’ e del ‘testa o croce’.

Ti presentiamo una serie di termini relativi al gioco; alcuni vocaboli li hai già incon­
trati nella scheda Ig io c h i dei Rom ani. h. Descrivi i vari giochi fatti con le noci.

abàcus, -i, m.: tavolino, tavolo da gioco par, paris: pari, uguale, pari (di numero)
alea, -ae, f.: gioco dei dadi, gioco d'azzardo; (me- pila, -ae, f.: palla
ton.) dado
sphaeristerìum, -li, n.: sferisterio, salone per il gioco
alvéus, -i, m.: tavoliere per i dadi della palla 2. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordine
calcùlus, -i, m.: pedina sparso nella colonna a lato (scegli tra le coppie già formate), poi traduci. Spunta
tabula, -ae aleatoria, f.: tavola da gioco, scacchiera
caput, -Iris, n.: capo, testa le soluzioni via via trovate.*1
tabula, -ae latruncularìa, f.: scacchiera
clavis, -is, f.: bacchetta (per far girare il cerchio) tabula, -ae lusorìa, tavoliere da gioco, scacchiere tabula - tesseris
1. Da .......... pueris: satis diu In s is ti.................(Catullo).
duodècim scrìpta, -órum (pi.), n.: gioco delle dodici talus, -i, m.: astragalo (osso di forma cubica conte­
O folle - pila
linee nuto nel piede di certi animali) z« Sequebatur puer c u m ............terebinthina et crystallinis...............
folliciXlus, -i, m.: pallone notavique rem om nium delicatissimam (Petronio).
tessera, -ae, f.: dado per giocare, cubetto
follis, -is, m.: mantice, palla, pallone folle - folle
trigon, -ònis, m.: palla (imbottita e dura); gioco del 3. Haec quae de facili target paganica p iu m a ,............minus laxa est et
frìtìllus, -i, m.: bussolotto trigon minus a r ia .............. (M arziale).
impar, -àrìs: dispari (di numero) trochus, -i, m.: cerchio metallico da gioco, messo in nuces - nucibus
4, Iteprocul, iuvenes: mitis m ih i convenit aetas:..........decet pueros
latrunculus, -i, m.: predone, bandito (pedina del movimento con una bacchetta ludere,............ senes (M arziale).
gioco dei ladruncoli) turbo, -inis, m.: trottola
navis, -is, f.: nave turricula, -ae, f.: torricella, bossolo per dadi fatto a
forma di torre 3. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i termini riconducibili al mondo
nux, -cis, f.: noce, nocciola
del gioco.
orbis, -is, m.: cerchio, circolo
1 . Post convivium lusum est tesseris usque ad lucem (Historìa Augusta ). 2. Postquam ce-
nati atque appoti simus, talos poscit sibi in manum, provocai me in aleam, ut egoludam
(Plauto). 3. E n im vero di nos quasi pilas homines habent (Plauto). 4. Persequi singulos
1. Rispondi alle domande sul brano I giochi dei Romani', inserisci le parole man­ longum est, quorum aut latrunculi. aut pila aut excoquendi in sole corporis cura consum-
canti aiutandoti con la scheda II lessico dei giochi. pserunt vitam (Seneca). 5. Principis Rom ani lugentis sororem alea solacium fu it (Sene­
ca). 6. In his gregibus omnes aleatores, omnes adulteri, omnes im puri im pudicique ver-
a. I bambini nei loro giochi si servivano di oggetti semplici come sassolini, bastoni o santur (Cicerone). 7. Quotiens otium esset, alea Dom itianus se oblectabat, etiamprofestis
........................... ’ oppure attingevano alla fantasia nell'im itazione della vita adulta diebus matutinisque horis (Svetonio). 8. Scribit ad filiam : m isi tibi denarios ducentos
giocando 'a i ..........................’, ‘ai giudici’ o ‘ai soldati’. quinquaginta, quos singulis convivis dederam, si vellent inter se inter cenam vel talis vel
b. Altri giochi semplici erano la trottola (lat............... ) e il cerchio, cui si imprimeva il par im par ludere (Svetonio). 9. L. Caecilius, cum C. Caesar aliis qui secum pila lusitabant
m ovimento rotatorio con un bastoncino (lat.................. ). centena sestertia, illi uni quinquaginta dari iussisset: «Q u id ? E g o » inquit «u n a manu lu­
c. Per giocare a palla (la t.......................... ludere) i R om ani andavano spesso nel do?» (M acrobio). 10. Vas quoque saepe cavum spatio distante locatur, in quod missa levi
•.................................e in alcune case spaziose veniva allestito un locale annosito nux cadat una manu (Pseudo-Ovidio). 11. Ceterum falsa opinatio nescio an praecipuam
d e tto ........................................ ™ iniuriam Lartis Tolumni, Veientium regis, penatibus [«a lla fam iglia »] intulerit: nam cum
A N el gioco d e l..............tre giocatori si disponevano ai vertici di un triangolo e si lan­ in tesserarum prospero iactu per iocum conlusori dixisset «O ccid e», et forte Rom anorum
ciavano anche più palle contemporaneamente, cercando di respingerle senza farle legati intervenissent, satellites eius errore vocis inpulsi interficiendo legatos lusum ad in-
cadere a terra. perium transtulerunt (Valerio Massimo). 12. Ita vita est hom inum , quasi cum ludas tes­
©. Tra i giochi d azzardo i più diffusi erano il gioco degli astragali (lat......... ) seris: si illud quod maxime opus est iactu non cadit, illud quod cecidit forte, id arte ut cor-
e dei dadi ( la t........................................), che venivano lanciati sul tavoliere (lat. rigas oportet (Terenzio).
..........................- .............. ) con la mano oppure servendosi di un bussolotto (lat.
4. Riscrivi la frase 8 dell’esercizio precedente trasformando il di­
f. Il gioco dei ladruncoli (lat. ludus ,............................ ) consisteva nel muovere delle scorso diretto in discorso indiretto.
pedine su un apposita scacchiera (lat. ta b u la ........................... ), simulando le azioni
di una battaglia.
8. Scribit ad filiam : e i .....denarios ducentos quinquaginta
S I N T A S S I P E L P E R I O D O le z io n e 28 Il discorso indiretto

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

5. k 'i^ iH N klÌJ Traduci la seguente versione sottolineando i termini riconducibili al L E S S IC O d i B A S E 1


mondo del gioco. V E R B I D E L L E Q U A TTR O C O N IU G A Z IO N I

S va g h i d i u n a v ecch iaia trascorsa in cam pagna


Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sul discorso indiretto (pro­
posizioni principali e subordinate): inserisci i paradigmi e le traduzioni mancanti.
Quid de pratorum viriditate aut arborum ordinibus aut vinearum olivetorum ve specie
plura dicam ? Brevi praecidam: agro bene culto n ih il potest esse nec usu uberius nec spe­
a d f ì r m o , ..................................: .................. rare guerra
cie omatius. Ad quem fruendum non modo non retardat, verum etiam invitai atque allec-
a d i ù v o , .................................. : ................. loquor, ................................... : ...............
tat senectus: ubi enim potest illa aetas aut calescere vel apricatione melius vel igne, aut vi-
a u d é o , ................................... : ................ nuntlo, .................................. : ................
cissim umbrìs aquisve refrigerari salubrius ? Sibi habeant igitur arma, sibi equos, sibi has-
c e n s è o , ................................. .................... patefacio,.................................. : svelare
tas, sibi clavam et pilam, sibi venationes atque cursus, nobis senibus ex lusionibus m ul-
c o l o , .................................. : ................. propéro,.................................. : affrettarsi
tis talos relinquant et tesseras, id ipsum utrum lubebit, quoniam sine iis beata esse senec­
tus potest. c o n s i s t o , ...................................: fermarsi; col­ pergo,.................................. : .................
locarsi perpetro,................................... : ............
(Cicerone) regredtor,.................................. : ............
c o n s titu o , ...................................: collocare;
LABO R ATO RIO DI TRADU ZIO NE fermare relinquo,................................... : .............
d e b è o , .................................. : ................. respondeo,.................................. : ...........
a. N el brano abbiamo evidenziato tre congiuntivi indipendenti (dicam, habeant e relin­
quant): specifica il valore di ciascuno di essi. d e s é r o , ................ : .................. statùo,................................... : ...............
i g n o s c o , ..................................: .................. tenéo,.................................. : .................
b. Riscrivi il I I periodo trasformandolo in un discorso indiretto: Brevi praecidam: agro
(b e l l u m ) i n d i c o , .................................. : dichia­
bene culto n ih il..............................nec usu uberius nec specie omatius.

VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i termini riconducibili al


mondo del gioco. 8. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il discorso indiretto. Prova quin­
di a specificare per ciascun discorso indiretto il tipo di proposizione principale
S va g h i di A ugusto corrispondente (enunciativa, interrogativa ecc.).
Exercitationes campestres equorum et arm orum statim post civiltà bella om isit et ad p i­
lam prim o folliculum que transiit, m ox n ih il aliud quam vectabatur et deambulabat, ita ut 1. Locutus est prò his Divitiacus Haeduus: Galliae totius factiones esse duas, harum al-
in extremis spatiis subsultim decurreret lodicula involutus. A n im i laxandi causa modo terius principatum tenere Haeduos, alterius Arvem os (Cesare). 2. De reliquis rebus a te
piscabatur hamo, modo talis aut ocellatis nucibusque ludebat cum pueris minutis, quos fa- iam exspectare litteras debemus, quid ipse agas, quid noster Hirtius, quid Caesar meus;
cie et garrulitate amabilis [= amabiles] undique conquirebat, praecipue Mauros et Syros. quos spero brevi tempore societate victoriae tecum copulatos fore (Cicerone). 3. Circum -
Nam pum ilos atque distortos et omnis [= omnes] generis eiusdem ut ludibria naturae mali- spectis itaque trepidis rerum novarum exordiis legatos ad eum mittere statuti gesta doc-
que om inis abhorrebat. turos eisque concinentes litteras dedit, quid actum sit quidve fieri oporteat deinceps, m o-
nens apertius et demonstrans (Am m iano M arcellino). 4. Igitu r auditurum esse prin ci-
(Svetonio) pem et fore diluendi crim inis facultatem respondit: iret interim virgo et sacra capesseret
LABO R ATO RIO DI TR AD U ZIO N E (Tacito). 5. Ille praetorianos io ti Caesarum d om ui obstrictos memoresque Germ anici
a. Che proposizione è ut... decurreret? nihil adversus progeniem eius atrox ausuros esse respondit: perpetraret Anicetus prom is-
b. Laxandi è gerundio o gerundivo? sa (Tacito). 8. Turbabanturque densis Germanorum catervis leves cohortes, cu m Caesar
advectus ad vicesimanos voce magna hoc illud tempus oblitterandae seditionis clamita-
bat: pergerent, properarent culpam in decus vertere (Tacito). 7. Magna pars senatus cense-
7. Traduci la seguente versione sottolineando i termini riconducibili al
bant: quid tandem praetori faciendum fuisse? (L ivio). 8. H ic cum iam anim o meditaretur
mondo del gioco.
profìcisci in Persas et ipsum regem adorili, nuntius ei dom o venit ephororum missu, bel­
lum Athenienses et Boeotos indixisse Lacedaemoniis: quare venire ne dubitaret (Cornelio
G io v in e z z a di S e ttim io S evero
Nepote). 9. At Iugurtha, postquam oppidum Capsam aliosque locos m unitos et sibi utilis
Interfecto Didio Iuliano Severus Africa oriundus im perium optinuit. Cui civitas fu it Lep-
sim ul et magnam pecuniam amiserat, ad B occhum nuntios m ittit: quam prim u m in N u-
tis, pater Geta, maiores equites Rom ani ante civitatem om nibus datam; mater Fulvia Pia,
midiam copias adduceret;proelii faciundi tempus adesse (Sallustio). 10. Certaque eius rei
patrui magni Aper et Severus, consulares, avus matemus Macer, patemus Fulvius Pius
die constituta cu m in fanum ventum esset, adhibitis compluribus ordinis senatorii quos
fuerunt. In prim a pueritia, priusquam Latinis Graecisque litteris imbueretur, quibus eru-
advocaverat Scipio, litterae ei redduntur a Pom peio mare transisse cu m legionibus Caesa-
ditissimus fuit, nullum alium inter pueros ludum nisi ad iudices exercuit, cum ipse prae-
rem; properaret ad se cum exercitu venire (Cesare). 11 .E t sim ul L. Valerio suffragabatur:
latis fascibus ac securibus ordine puerorum circumstante sederei ac iudicaret. Octavo de­
ilio uno collega castigare se nova flagitia etpriscos revocare mores posse (Livio). 12. D ucum
cim o annopublice declamavit. Postea studiorum causa Rom am venit, latum clavum a di­
inter se brevis sermo secutus est, hoc [= Corbulone] conquerente in ritu m laborem, po-
vo M arco petit et accepit favente sibi Septimio Severo adfini suo, bis iam consulari.
tuisse bellum fuga Parthorum fin iti; ille [= Paetus] integra utrique cuncta respondit: con-
(Historia Augusta) verterent aquilas et iuncti invaderent Armeniam abscessu Vologaesis infìrmatam (Tacito).
S I N T A S S I P E L P E R I O D O le z io n e 28 I discorso indiretto
I
E S E R C IZ I E S E R C IZ I

9. k'I -1ibi 1*1(1^ Traduci la seguente versione sottolineando le forme verbali apparte­ 11. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le proposizioni subordinate in-
nenti al discorso indiretto.

A m b a s c e r ie 1. Regressum Paetum, cum graviora metueret, facetiis insectari satis habuit Caesar, his
Athamanes quoque venerunt legati, non partis amissae, non finium iacturam querentes, sed ferme verbis: ignoscere se statim, ne tam prom ptus inpavorem longiore sollicitudine ae-
totam Athamaniam sub ius iudicium que regis venisse; et M aronitarum exsules aderant, gresceret (Tacito). 2. Itaque Antonius petebat a me per litteras ut sibi ignoscerem: facere
pulsi quia libertatis causam defendissent ab regio praesidio; ei non Maroneam modo sed se non posse quin iis litteris parerei (Cicerone). 3. Cum iis ita loquitur: se consulem es­
etiam Aenum in potestate nuntiabant Philippi esse. Venerant et a Philippo legati adpurgan- se; fratrem suum alterum Siciliam provincia m obtinere, alterum esse quaesiturum de
da ea, qui nihil nisì permissu Rom anorum imperatorum factum esse adfirmabant: civitates pecuniis repetundis; Vetri ne noceripossit, m ultis rationibus esseprovisum (Cicerone).
Thessalorum et Perrhaeborum et Magnetum et cum Amynandro Athamanum gentem in ea- 4. Quibus ad haec Caesar respondit: se magis consuetudine sua quam merito eorum ci-
dem causa qua Aetolos fuisse; Antiocho rege pulso, occupatum oppugnandis Aetolicis urbi- vitatem conservaturum esse, si, priusquam m u ru m aries attigisset, se dedidissent; sed
bus consulem ad recipiendas eas civitates Philippum misisse; armis subactos parere. deditionis nullam esse condicionem nisi armis traditis (Cesare). 5. Ab senatu ita respon-
sum regi est: virum bonum egregiumque socium Hieronem esse atque uno tenore, ex quo
(L ivio ) in am icitiam populi Rom ani venerit, fidem coluisse ac rem Rom anam om ni tempore ac
loco munifice adiuvisse (Livio). 8, E t ab Achaeis quidem cu m tristi responso legatio ad
1o. kH iH M iH Traduci la seguente versione sottolineando le forme verbali apparte­
regem rediit; Boeoti nihil certi responderunt: cum Antiochus in Boeotiam venisset, tum
nenti al discorso indiretto. Quindi precisa a quale tipo di proposizione principale quid sibi faciendum esset se deliberaturos esse (Livio). 7. Philippus aliam aliarum civi-
corrisponderebbero le parti in o ra tio ob liq u a , se fossero trasposte in o ra tio recta. tatium condicionem esse respondit: quas ipse cepisset, eas liberaturum esse; quae sibi
traditae a maioribus essent, earum hereditaria ac iusta possessione non excessurum es­
I SO LDATI S O N O F E D E LI A Ο Τ Ο Ν Ε
se (Livio). 8. In eandem sententiam loqu itur Scipio: Pom peio esse in animo rei publicae
Opperiebatur Otho nuntium pugnae nequaquam trepidus et consilii certus. Maestà pri-
non deesse si senatus sequatur; si cunctetur atque agat lenius nequiquam eius auxilium,
m um fama, dein profugi e proelio perditas res patefaciunt. N on exspectavit m ilitum ar-
si postea velit, senatum im ploraturum esse (Cesare). 9. Consulpostquam detractari cer-
dor vocem imperatoris; bonum haberet anim um iubebant: superesse adhuc novas vires
tamen vidit, postero die in consilium advocavit, quid sibi faciendum esset, si Antiochus
et ipsos extrema passuros ausurosque esse. Neque erat adulatio: ire in aciem, excitare
pugnandi copiam [«possibilità, occasione»] non faceret: instare hiemem: aut sub pelli-
partium fortunam furore quodam et instinctu flagrabant. Q ui procul adstiterant, tende­
bus habendos milites fore, aut si concedere in hibema vellet, dìfferendum esse in aesta-
re manus, et p roxim i prensare genua, prom ptissim o Plotio Firmo. Is praetorii praefectus
tem bellum (Livio). 10. Veris principio legati Parthorum mandata regis Vologaesis litte-
identidem orabat, ne fidissimum exercitum, ne optime merìtos milites desereret: maiore
rasque in eandem form am attulerunt: se priora et totiens iactata super obtinenda Arme­
anim o tolerarì adversa quam relinqui; fortes et strenuos etiam contra fortunam insistere
nia nunc omittere, quoniam dii, quamvis potentium populorum arbitri essent, posses-
spei, timidos et ignavos ad desperationem form idine properare. Quas inter voces utflexe-
sionem Parthis non sine ignom inia Rom ana tradidissent (Tacito).
rat voltum aut induraverat Otho, clam or et gem itus1.
(Tacito)
12. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni dipen·
1c la m o r et g e m itu s: sott. « s i le v a v a n o » . JA_?i_____^r.. —1 J2μλamaa «m
LABO R ATO RIO D i TR AD U ZIO N E
a. N el brano ci sono degli infiniti narrativi; individuali (sono due), senza confonderli R i n n o v o d e l l ’a l l e a n z a c o n i S a n n i t i
con le form e verbali del discorso indiretto. Cum depostulatis Sam nitium T. Aemilius praetor senatum consuluìsset reddendumque
b. Quale tipo di proposizione è introdotta da ne nel V I periodo? Da quale verbo dipende? esse iis foedus patres censuissent, praetor Samnitibus respondit: nec, quo minus perpe­
tua cum eis am icitia esset, perpopu lu m R om anum stetisse1, nec contradici, quin, quo­

i1 · !
■SINTASSI DEL PERIODO "" 1 1
niam ipsos belli culpa sua contracti taedium ceperit, am icitia de integro reconcilietur;
quod ad Sidicinos attineat, n ih il intercedi, quo minus Samniti populo pacis bellique li-
. IL DISCORSO INDIRETTO (il) berum arbitrium sit. Foedere icto cum dom um revertissent, extemplo inde exercitus Ro-
; IL VERBO NELLE PROPOSIZIONI SUBORDINATE manus deductus est annuo stipendio et trium mensium frumento accepto, quod pepige-
rat consul, ut tempus indutiis darei, quoad legati redissent.
I Per quanto riguarda le proposizioni dipendenti nel discorso indiretto bisogna distinguere due casi: (L ivio )
; - le subordinate che nel discorso diretto hanno il m odo indicativo passano al congiuntivo secondo
! la consecutio tem porum ; 'p e r p o p u lu m R o m a n u m stetisse: p e r a liq u em stare v u o l d ir e « d ip e n d e r e d a q u a lc u n o » e r e g g e u n a
; - le subordinate che nel discorso diretto sono espresse aH’infinito o al congiuntivo mantengono p r o p o s iz io n e in tr o d o t t a d a q u o m in u s , « c h e n o n » .

j questi m odi verbali nel discorso indiretto, regolando i tempi secondo la consecutio temporum.
I Es. Caesar milites cohortatus est: ne ea, quae Cesare esortò i soldati: che non sopportassero LABORATO RIO D i T R AD U ZIO N E
! accidissent, graviter ferrent (Cesare). loro malgrado le cose che erano capitate. a. Da quale termine dipende il genitivo belli contracti?
b. Quale tipo di proposizione è introdotto da quod nell’ultimo periodo?
; N el discorso diretto avremmo:
c. Da quale verbo dipende la proposizione u t ... darei, sempre nell’ultimo periodo? Che
{ «N e ea, quae acciderunt, graviter tuleritis. » Non sopportate vostro malgrado le cose che sono capitate.
tipo di proposizione è?
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 28 Il discorso indiretto

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

13. U=1ib11»Kl3 Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni dipen­ b. N el prim o discorso indiretto che incontri ci sono due pronom i determinativi, ipse e
denti inserite nel discorso indiretto. ille·. quale dei due si riferisce a Dumnorige e quale a Diviziaco, secondo te?
c. N el II periodo trovi altri tre pronom i determinativi, eifipse ed eum: quale dei tre è ri­
I l c o l l o q u io t r a C e s a r e e A r io v is t o ferito a Cesare, quale a Dumnorige e quale a Diviziaco? E a chi dei tre si riferisce l’ag­
Planities erat magna et in ea tumulus terrenus satis grandis. H ic locus aequum fere spa- gettivo possessivo sua?
tium a castris utriusque oberai. Eo, ut erat dictum, ad conloquium venerunt. Legionem d. A quale complemento corrisponde il genitivo tanti nel III periodo?
Caesar, quam equis devexerat, passibus ducentis ab eo tum ulo constituit; item equites e. A quale complemento corrisponde il dativo rei publicae sempre nel III periodo?
Arìovistiparì intervallo constiterunt. Ariovistus, ex equis ut conloquerentur et praeter se f. Quale tipo di proposizioni sono introdotte da quae {quae ... reprehendat, quae ...in -
denos ad conloquium adducerent, postulavit. Ubi eo ventum est, Caesar initio orationis tellegat, quae ... queratur) nel penultimo periodo?
sua senatusque in eu m 1beneficia com memoravit, quod rex appellatus esset2 a senatu, g. Quale tipo di proposizione è introdotta da ut nel penultimo periodo? Una finale o
quod amicus, quod munera amplissime missa essent; quam rem etpaucis contigisse et a una completiva con valore volitivo-finale?
Rom anis prò maximis hom inu m officiis consuevisse tribui docebat; illu m 3, cu m neque h. Quale tipo di proposizione è introdotta da quae e quibus {quae ... agat, quibus ...lo ­
aditum neque causam postulandi iustam haberet, beneficio ac liberalitate sua4ac sena- quatur) nell’ultimo periodo?
tus ea proem ia consecutum esse. Docebat etiam quam veteres quamque iustae causae
necessitudinis ipsis cu m Haeduis intercederent, quae senatus consulta quotiens quam­ Sfl?fÀRfìrbÉL PERIODO
que honorifica in eos facta essent, u t om n i tempore totius Gallìae principatum Haedui
tenuissent, prius etiam quam nostram am icitiam appetissent. Populi Rom ani hanc esse IL D IS C O R S O IN D IR E T T O ( i l i )

consuetudinem, ut socios atque amicos non modo sui n ih il deperdere, sed gratta, digni- L’U S O D I P R O N O M I, A G G E T T IV I E A V V E R B I

tate, honore auctiores velit esse. Postulavit deinde eadem, quae legatis in mandatis dede- N el passaggio dal discorso diretto a quello indiretto si m odificano alcuni pronomi, aggettivi e avverbi.
rat: ne aut Haeduis aut eorum sociis bellum inferret, obsides redderet, si nullam partem
Germanorum dom um remìttere posset, at ne quos5amplius Rhenum transire pateretur. Per quanto riguarda i pronomi personali:
(Cesare) - quelli di I persona al nominativo {ego, nos) si trasformano in ipse o ipsì,
- quelli di I persona negli altri casi {mei, m ihi, me, nostri, nobis, nos) si trasformano in pronom i di III
Hneum = inAriovistum. Hllum = Ariovistum.
2appellatusesset: il s o g g e tto so ttin teso è A r io - 4sua: d i C e sa re . persona riflessivi {sui, sibi, se);
vlsto- 5quos = aliquos. - quelli di II persona {tu, vos) si trasformano in ille oppure in is.

Analogamente, per gli aggettivi possessivi:


VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni dipen­ - quelli di I persona {meus e noster) si trasformano in suus, sua, s u u m ;
denti inserite nel discorso indiretto. - quelli di II persona {tuus e vester) si rendono con i genitivi illiu s , illo r u m oppure eius, eoru m , a
meno che non acquistino valore riflessivo.
D iv iz ia c o in t e r c e d e p r e s s o C e s a r e p e r il f r a t e l l o D u m n o r ig e
Dìviciacus multis cu m lacrimis Caesarem complexus obsecrare coepit, ne quid gravius I pronom i dimostrativi h ic e iste si trasformano in ille.
in fratrem statueret: serre se illa1esse vera, nec quemquam ex eo plus quam se doloris ca­
pere, propterea quod, cu m ipse gratta plu rim um dom i atque in reliqua Gallia, ille m in i­ Es. Ariovistus respondit: si ipse populo Rom ano Ariovisto rispose: se e g li non prescriveva al
m u m propter adulescentiam posset, per se crevisset2. Quod si quid ei a Coesore gravius non praescriberet quemadmodum suo iure popolo rom ano come usare il proprio diritto,
accidisset, cu m ipse eum locum amìcitiae apud eum teneret, neminem existimaturum uteretur, non oportere se a populo Rom ano non doveva essergli im pedito dal popolo
esse non sua voluntate factum esse: qua ex re futurum esse u t totius Gallìae anim i a se in suo iure im pediti (Cesare). romano di usare il suo.
averterentur. Haec cu m pluribus verbis flens a Coesore peteret, Caesar eius dextram
prendit; consolatus rogai, ut finem orandi faciat; tanti eius apud se gratiam esse osten- N el discorso diretto avremmo:
dit, u t et rei publicae in iu ria m et suum dolorem eius voluntati ac precibus condonet. Si ego populo Rom ano non praescribo quemadmodum suo iure utatur, non oportet m e a populo Rom a­
Dum norigem ad se vocat, fratrem adhibet; quae in eo reprehendat, ostendit; quae ipse in- no in m eo iure impediri.
tellegat, quae civitas queratur, proponiti monet, ut in reliquum tempus omnes suspicio-
nes vitet; praeterita se D ivicia co fra tti condonare dicit. D u m n origi custodes ponit, ut Anche gli avverbi di tempo e di luogo subiscono una trasformazione nel passaggio aìl’oratio obliqua.
quae agat, quibus cum loquatur, serre possit. In particolare:
(Cesare) - nunc (« o r a ») diventa tu m («a llo ra »);
- hodie (« o g g i» ) diventa eo die («q u el giorn o»);
Hlla: D u m n o r ig e si e ra ribellato a C esare, s e b b e - 2per se crevisset: « ( D u m n o r i g e ) e r a c r e s c iu t o (in
n e il fratello D iv iz ia c o fo sse alleato dei R o m a n i, p o t e r e ) g r a z ie a lu i ( = D i v i z i a c o )» . - heri (« ie r i» ) diventap rid ie ( « l ’altroieri»);
- cras («d o m a n i») diventa p ostero die («dop odom an i»);
LABO R ATO RIO D I T R AD U ZIO N E - hic («q u i») diventa illic o ilio lo c o («in quel lu ogo»).
a. Quale tipo di proposizione è introdotto da ne nel I periodo? Una finale o una com ­
pletiva con valore volitivo-finale?
S I N T A S S I P EL P E R I O D O le z io n e 28 I discorso indiretto

E S E R C IZ I E S E R C IZ I

LESSICO di BASE 2 Cassius semet eo brevi venturum pollicetur ac paulo ante legatos ex urbe proficiscitur.
I VERBI TEMATICI E ATEMATICI Lentulus cum iis T. Volturcium quendam Crotoniensem m ittit, ut Allobroges, prius
quam dom um pergerent, cum Catilina data atque accepta fide societatem confirmarent.
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai nei prossimi esercizi sul discorso in­ Ipse Volturcio litteras ad Catilinam dat, quarum exemplum infra scriptum est: «Q u i sim,
diretto: inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.
ex eo, quem ad te misi, cognosces. Fac cogites, in quanta calamitate sis, et memineris te vi-
rum esse. Consideres, quid tuae rationes postulent. Auxilium petas ab omnibus, etiam ab
c o n s tilo ,.............................. : (+ d a t.)................. pergo, -is, perrexi, perrectum, -ère·, continuare infim is». Ad hoc mandata verbis dat: cu m ab senatu hostis iudicatus sit, quo consilio ser-
co n ve n to ,.................................... : riunirsi (trans.)', affrettarsi ( intr.) vitia repudiet? In urbe parata esse quae iusserit. Ne cunctetur ipse propius adeedere.
defendo,................................... : ......................... peto,...................................: ......................
exp ello,....................................: ........................ postulo,.............. .................... : ...................... (Sallustio)
(bellum ) in fe ro ,.....................................: muovere proficiscor,...............................: .......................
guerra reddo,...................................: ...................... 17. ΕΙ3ΪΞΕΕΙ1 Traduci la seguente versione sottolineando i pronomi e gli aggettivi
m itto ,.................................... : ....................... refero,.................................. : riferire che hanno subito una trasformazione nel passaggio al discorso indiretto.
n eq u éo ,................................... : non potere sentìo,.................................. : .......................
o b tin è o ,....................................: ........................ suadéo,...................................: ...................... C a t il in a f in g e d i r e c a r s i a M a r s ig l ia
o ffé ro ,.................................... : ....................... susptcor,.................................. : ....................... Ad haec Q. Marcius respondit, si quid ab senatu petere vellent, ab armis discedant, R o ­
p e rfé ro,.................................... : riferire *1 traduco,..................................: ....................... mam supplices proficiscantur; ea mansuetudine atque misericordia senatum populi R o ­
mani semper fuisse, ut nemo um quam ab eo frustra auxilium petiverit. At Catilina ex iti­
nere plerisque consularibus, praeterea optim o cuique litteras m ittit: se falsis crim inibus
15. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i pronomi, gli aggettivi e gli av­ circum ventum esse, quoniam factioni in im icoru m resistere nequiverit, fortunae cedere,
verbi che hanno subito una trasformazione nel passaggio al discorso indiretto. Massiliam in exilium proficisci, non quo sibi tanti sceleris conscius esset, sed ut res pu -
blica quieta foret neve ex sua contentione seditio oreretur.
1. Cognito Caesaris adventu Ariovistus legatos ad eum m ittit: quod antea de conloquio (Sallustio)
postulavisset, id per se fieri licere, quoniam propius accessisset seque id sine periculo fa-
cere posse existimaret (Cesare). 2. Consul ubi quantae copiae quanta fiducia esset hosti 1 8. Traduci la seguente versione e rispondi alle domande che trovi nel
sensit, nuntium ad collegam mittit, ut si videretur ei maturaret venire: se tergiversando Laboratorio di traduzione.
in adventum eius rem extracturum esse (Livio). 3. Dionysius cum ad me praeter opinio-
nem meam venisset, locutus sum cum eo liberalissime; tempora exposui, rogavi ut dice- R ic h ie s t e d i C e s a r e a d A r io v is t o
ret quid haberet in anim o; me n ih il ab eo ipso invito contendere (Cicerone). 4,A t ille spe- His responsis ad Caesarem relatis iterum ad eum Caesar legatos cum bis mandatis m it­
ciem sibi Herculis in som no oblatam esse pronuntiat dextram porrigentis: ilio duce, ilio tit: quoniam tanto suo populique R om an i beneficio affectus esseri, cu m in consulatu
aperiente in urbem intrare se visum esse (Curzio Rufo). 5. Quartum iam diem eodem lo­ suo rex atque amicus a senatu appellatus esset, haec esse, quae ab eo postularet2: p ri-
co quietem m iliti dederat, cum litteras Nabarzanis, qu i Dareum cum Besso interceperat, mum, ne quam m ultitudinem hom inum ampltus trans Rhenum in Galliam traduceret;
accepit, quarum sententia haec erat: se Dareo non fuisse inim icum , im m o etiam, quae deinde obsides, quos haberet ab Haeduis, redderet Sequanisque permuterei, ut quos itti
credidisset utilia esse, suasisse et, quia fidele consilium regi dedisset, prope occisum ab haberent, voluntate eius reddere illis liceret; neve Haeduos iniuria lacesseret neve his so-
eo esse (Curzio Rufo). 6. Ad ea Bocchus placide et benigne, sim ul pauca prò delieto suo ciisque eorum bellum inferret. Si id ita fecisset, sibi populoque Rom ano perpetuam gra-
verba facit: se non hostili animo, sed ob regnum tutandum arma cepisse. Nam Numidiae tiam atque am icitiam cum eo futuram esse; si non impetraret, sese, quoniam M. Messa­
partem, unde vi Iugurtham expulerit, iure belli suam factam esse; eam vastari a M ario la M. Pisone consulibus senatus censuisset, ut, quicum que Galliam provinciam obtine-
pati nequivisse (Sallustio). 7. Ad haec Q. Marcius respondit, si quid ab senatupetere vel- ret, Haeduos ceterosque amicos populi Rom ani defenderet, se Haeduorum iniurias non
lent, ab armis discedant, Rom am supplices proficiscantur: ea mansuetudine atque m i­ neglecturum esse.
sericordia senatum p opu li Rom ani semper fuisse, ut nemo um quam ab eo frustra auxi- (Cesare)
liu m petiverit (Sallustio). 8. Dies colloquio dictus est ex eo die quintus. Interim saepe ni­ 1affectus esset: il so g g e tto s o ttin teso è A rio v isto .
tro citroque cum legati inter eos mitterentur, Ariovistus postulavit, ne quem peditem ad 2p o s tu la re t: il so g g e tto è C e sa re .
conloquium Caesar adduceret: vereri se, ne per insidias ab eo circumveniretur; uterque
cu m equitatu veniret; alia ratione sese non esse venturum (Cesare). .ABORATORIO Oi TVAPU/.IG!*?
a. A parte la prima proposizione (His responsis ... m ittit), l’intero brano è costruito sot­
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i pronomi che hanno su­ to form a di discorso indiretto: sottolinea tutti i verbi che nel discorso diretto corri­
bito una trasformazione nel passaggio al discorso indiretto. sponderebbero a predicati di proposizioni indipendenti.
b. Cerchia i pronomi e gli aggettivi che hanno subito una trasformazione nel passaggio
G l i A l l o b r o g i s i a l l e a n o c o n C a t il in a al discorso indiretto; quindi specifica quali si riferiscono a Cesare e quali ad Ariovisto.
Sed Allobroges ex praecepto Ciceronis per G abinium ceteros conveniunt. Ab Lentulo, c. Enumera le cinque richieste che Cesare fa ad Ariovisto.
Cethego, Statilio, item Cassio postulant ius iurandum, quod signatum ad cives perferant: d. Fai l’analisi del periodo della parte di testo colorata, aiutandoti con lo schema ad al­
aliter haud facile eos ad tantum negotium im pelli posse. Ceteri n ih il suspicantes dant, bero che ti proponiamo:
438 N T A S S I P E L P E R I O D O le z io n e 28 Il discorso indiretto 439

E S E R C IZ I

si non impetrami·, protasi del periodo ipotetico, dipendente d a .................... (B) G i o c h i n e l t e m p o e n e llo s p a z i o
sese ...se Haeduorum iniurias non neglecturum esse: proposizione reggente del discor­ • ta lu s, m ., « a s t r a g a lo »; (p e r
| L A T IN O • p ila , f., « p a lla » . • tessera , f., « d a d o » .
so indiretto e apodosi del periodo ipotetico (A ) esten s.) «m a lle o lo ; ca viglia;
quoniam M. Messala M. Pisone consulibus senatus censuisseV. p ro p o sizio n e.............. ta llo n e ».
............. dipendente da .................... (C)
ut Haeduos ceterosque amicos populi Rom ani defenderei·, p rop o sizio n e....................... it a l ia n o palla, f. (d a u n a p a ro la dado, m . (d a l lat. datum, lett. ta llo n e , m .
lo n g o b a r d a ). «la n c io d e i d a d i » ).
dipendente d a ........................(D)
quicum que Galliam provinciam obtineret. p ro p o sizio n e.......................dipendente da FRANCESE balle ohoule, f., «p a lla » . dé, m ., «d a d o , c u b o ». ta lo n , m ., «t a llo n e ».
...........................(E )
baia, f., « p a lla » . dado, m ., « d a d o » . ta ló n , m ., «t a llo n e ».
S PA G N O LO
A heel, «t a llo n e ».
IN G L E S E ball, « p a lla » . die, pi. dice, « d a d o » (d a l fr. dé).

TE D E S C O Ball, m ., « p a lla » . Wurfel, m ., « d a d o » (d a l v e r b o Ferse, f., «t a llo n e ».


B C werfen, «la n c ia r e » ).
I
D
I
E

1 9. LO ifrìMiH Traduci la seguente versione mettendo in pratica tutto quello che


hai imparato in questa Lezione a proposito del discorso indiretto.

I l d is c o r s o d i V e r c in g e t o r ig e
Interna, dum haec geruntur, hostium copiae ex Arvemis equitesque, qui io ti Galliae erant
imperati, conveniunt. Magno horum coacto numero, cum Caesar in Sequanos per extre-
mos Lingonum fines iterfaceret, quo facilius subsidium provinciae ferri posset, circiter
m ilia passuum X a b Rom anis trinis castris Vercingetorìx consedit convocatisque ad con-
ciliu m praefectis equitum venisse tempus victorìae demonstrat: fugere in provinciam
Rom anos Galliaque excedere. Id sibi ad praesentem obtinendam libertatem satis esse. Ad
reliqui temporis pacem atque otium parum profici. M aiorìbus enim coactis copiis rever-
suros esse1neque finem bellandi facturos esse. Proinde in agmine impeditos adoriantur.
Si pedites suis auxilium ferant atque in eo morentur, iter confici non posse. Si - id, quod
magis futurum esse confidai - relictis impedimentis suae saluti consulant, et usu rerum
necessariarum et dignitate spoliatum iri. N am de equitibus hostium , q u in 2 nemo eo-
ru m progredì m odo extra agmen audeat, ne ipsos quidem debere dubitare. Id quo
maiore faciant animo, copias se omnes prò castris habiturum esse et terrori hostibus
fu tu ru m esse. Conclam ant equites sanctissim o iure turando confirm a ri oportere, ne
tecto recipiatur, ne ad liberos, ad parentes, ad uxorem aditum habeat, q u i non bis per
agmen hostium perequitaverìt.
(Cesare)
1reversuros esse: il s o g g e tto s o ttin teso s o n o i R o m a n i.
2quin : d ip e n d e d a l s u c c e ss iv o dubitare.

20. liU-lTil l i i ’l iTll Dopo aver tradotto la versione precedente, prova a trasporre in
forma di discorso diretto tutta la parte che trovi esposta in oratio obliqua (da fu ­
gere a futurum esse): ti suggeriamo l’inizio, poi continua tu.

Fugiunt in provinciam Rom ani Galliaque excedunt...


4 4 0

IN D IC E D E L L E V E R S IO N I

Seneca, 13 9 • Cesare, 12 129 m Valerio Massimo, 10 242 m Plinio il Giovane, 7 348


Cicerone, 19 12 • da Cesare, 13 129 # Cesare, 11 242 . m Valerio Massimo, 8 349
Igino, 20 12 • Valerio Massimo, 19 132 * Seneca, 14 244 m Plinio il Vecchio, 9 349
Cicerone, 21 12 • Livio, 20 133 m Seneca, 15 244 e Cesare, 13 351
Historia Augusta, 5 19 9 Petronio, 4 139 $ Gellio, 4 249 # Cornelio Nepote, 14 353
Cicerone, 13 23 • Cesare, 8 140 * Igino, 7 251 Velleio Patercolo, 18 356
Giustino, 18 26 Plinio il Giovane, 11 141 Sallustio, 10 251 Cornelio Nepote, 19 357
Cicerone, 19 26 Eutropio, 15 143 Gellio, 12 253 # Vairone, 5 365
Livio, 5 33 Cicerone, 23 147 Tacito, 15 254 Plinio il Vecchio, 6 365
Valerio Massimo, 6 33 Cicerone Ovidio, 2 260 # Livio, 7 366
Cicerone, 10 35 a Vairone, 24 147 Vitruvio, 3 260 * Tacito, 12 368
Plinio il Vecchio, 14 38 $ Livio, 27 149 # Cicerone, 10 264 m L ivio,13 369
Svetonio, 15 38 Cicerone, 5 156 m Cesare, 15 267 m Cesare, 17 373
Cornelio Nepote, 18 40 Cicerone, 9 157 m Cornelio Nepote, 16 268 # Cicerone, 18 373
Cesare, 20 41 Seneca, 10 158 Valerio Massimo, 19 270 Historia Augusta, 20 374
Seneca, 24 43 Seneca, 13 159 Gellio, 22 271 # Seneca, 5 381
Cicerone, 27 45 Seneca, 17 161 Vitruvio, 3 279 m Pomponio Mela, 6 381
Cornelio Nepote, 30 46 Cicerone, 18 161 Cesare, 12 283 Ampelio, 7 382
Seneca, 34 48 Seneca, 22 163 # Eutropio, 13 283 * Cicerone, 11 384
Cicerone, 38 50 Sallustio, 25 164 # Cicerone, 17 285 # Cornelio Nepote, 12 384
Seneca, 5 55 Cicerone, 26 164 * Cesare, 18 286 Vairone, 16 388
Seneca, 8 57 Cicerone, 30 166 * Svetonio, 3 292 Φ Seneca, 17 388
Seneca, 12 60 * Livio, 4 172 Mitografo m Seneca, 18 389
Plinio il Vecchio, 16 62 • Seneca, 8 174 Vaticano, 10 295 # Cornelio Nepote, 21 391
Cornelio Nepote, 19 64 Cicerone, 15 178 Cesare, 11 295 m Cesare, 22 391
Seneca, 25 67 Cicerone, 19 180 Plinio il Giovane, 18 299 m Curzio Rufo, 24 392
Seneca, 28 68 Cicerone, 23 181 Cornelio Nepote, 19 299 da Properzio, 3 399
Sallustio, 29 68 Plinio il Vecchio, 4 187 Cicerone, 20 300 Curzio Rufo, 4 399
Seneca, 31 69 Gellio, 5 188 Celso, 3 305 Tacito, 8 402
Cesare, 32 70 * Livio, 8 189 Celso, 5 305 Valerio Massimo, 15 405
Cornelio Nepote, 37 72 # Seneca, 14 192 Curzio Rufo, 6 305 Fedro, 19 407
Frontino, 3 78 Sallustio, 20 195 Ss? Curzio Rufo, 12 308 m Livio, 20 408
Cicerone, 10 81 Seneca, 22 196 Valerio Massimo, 18 311 • Plinio il Giovane, 3 414
Igino, 14 83 Tacito, 28 201 Livio, 19 312 # Seneca, 4 415
Fedro, 21 87 Sallustio, 29 201 Catone, 7 319 m- Cornelio Nepote, 11 417
Cesare, 23 88 Svetonio, 4 207 Celso, 8 319 * Cornelio Nepote, 12 418
Livio, 26 90 # Valerio Massimo, 8 210 Φ Valerio Massimo, 9 320 « Cesare, 18 423
Livio, 28 91 * Igino, 16 213 m Celso, 15 323 m Cicerone, 5 430
Tacito, 6 97 ♦ Cesare, 19 215 * Valerio Massimo, 17 324 m Svetonio, 6 430
Rhetorica Seneca, 20 216 # Cicerone, 18 325 m Historia Augusta, 7 430
ad Herennium, 10 100 Cesare, 23 217 # Ammiano m Livio, 9 432
Cicerone, 19 103 Livio, 24 218 Marcellino, 5 331 Tacito, 10 432
Velleio Patercolo, 22 106 Livio, 27 219 # Cesare, 8 332 # L ivio ,12 433
Giustino, 24 107 Petronio, 6 226 # Petronio, 9 333 # Cesare, 13 434
Livio, 25 107 Apuleio, 7 227 Cicerone, 13 335 • Cesare, 14 434
Livio, 7 114 Cesare, 10 228 Seneca, 14 335 • Sallustio, 16 436
Apicio, 13 116 Curzio Rufo, 20 232 Seneca, 17 337 # Sallustio, 17 437
Velleio Patercolo, 14 116 Curzio Rufo, 21 232 Seneca, 18 337 m Cesare, 18 437
L ivio,19 119 Cesare, 24 234 Cornelio Nepote, 22 340 m Cesare, 19 438
Cesare, 20 119 Cornelio Nepote, 25 234 Cesare, 23 340
Cesare, 8 128 Vairone, 6 240 Cicerone, 6 348

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