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IL PIU
Corso di Latino
Lingua e civiltà
Nuovi strumenti
didattici: riquadri
Lezioni 2
riassuntivi delle voci
lunghe e complesse,
box di soccorso afine
lemma, segnalazione
delleparole del lessico
di base, tavole
difamiglie di parole.
Oltre 2.400 pagine.
14 carie a colori
sul mondo antico.
ampi apparati di
cultura e storia romana
I N D I C E
Il Sistema Qualità di Edumond Le Monnier S.p.A. è certificato da B V Q I
secondo la Norma U N I E N IS O 9001:2000 (Vision 2000) per le attività di:
progettazione, realizzazione e commercializzazione di testi scolastici e universitari, ____________ SINTASSI_______ Lessico di base 34
dizionari e supporti.
L e z io n e |EH La concordanza * Il genitivo dipendente da sostantivi (II) 36
La funzione attributiva e predicativa Lessico di base 36
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento
Gli edifici pubblici a Roma
totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche)
sono riservati per tutti i Paesi. * Il genitivo dipendente da sostantivi (III) 39
« La concordanza 2
» II genitivo dipendente da sostantivi (IV) 40
L’editore potrà concedere a pagamento l'autorizzazione a riprodurre a mezzo fotocopie ED Una città ‘spettacolare’
Lessico di base 41
una porzione non superiore a un decimo del presente volume. Le richieste di riprodu Historia Augusta, Vita di Adriano, 19 3
«3=3 IBI
zione vanno inoltrate all’ Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle Opere
Cultura e civiltà II teatro romano 3 • Il genitivo dipendente da aggettivi o participi 42
dell’ ingegno (AID RO ): segreteria@uidro.orf>- via delle Erbe 2, 20121 Milano.
Il lessico del teatro 5 # II genitivo dipendente da verbi (I) 44
E S E R C IZ I J Lessico di base 44
• La funzione attributiva e predicativa 10 S aiS gH I
Lessico di base 10 # Il genitivo dipendente da verbi (II) 45
Progettazione e redazione: Marina Di Simone Μ Τ Ώ 3 5 ΪΜ Lessico di base 45
Progetto grafico e realizzazione: dMB Editoria e Grafica, Firenze Il latino e ('Europa ίΒ ϋ Ξ Η ΐ
Disegni: Image Factory/Fausto Bianchi, Roberto Tornei Il mondo del teatro nel tempo e nello spazio 14 • Il genitivo dipendente da verbi (III) 47
Ricerca iconografica: Luca De Michelis e II genitivo dipendente da verbi (IV) 48
V e r s i o n i 13, p. 9; 19, 20, 21, p. 12
Copertina: Walter Sardonini/SocialDesign, Firenze
Immagine di copertina: Pagamento del tributo (calco di un bassorilievo Il Ialino e l'Europa
Il circo e la meta nel tempo e nello spazio 50
della fine del li secolo d.C.). Roma, Museo della Civiltà Romana
Foto Scala, Firenze L e z io n e Il nominativo V e r s i o n i 5, 6, p. 33; 10, p. 35; 14,15, p. 38;
18, p. 40; 20, p. 41; 24, p. 43; 27, p. 45; 30,
La costruzione di videor
Ha collaborato: p. 46; 34, p. 48; 38, p. 50
Laura Rossi (Revisione e integrazione del testo)
Gli edifici pubblici a Roma
s II doppio nominativo 15
Π3 Spettacoli gladiatori L e z io n e K i 'B II dativo
Petronio, Satyricon, 45,4-6; 11-13 16 Gli edifici pubblici a Roma
Cultura e civiltà L’anfiteatro 16
Prima edizione: febbraio 2005 « Il dativo di termine (I)
Ristampa:
Il lessico dell’anfiteatro 18 IH Che confusione, alle terme!
E S E R C IZ I Seneca, Lettere a Lucilio, 56,1-3 52
m La costruzione di videor 20
Cultura e civiltà Le terme 52
8 7 6 5 2009 2010 2011 2012
Lessico di base 20
Il lessico delle terme 54
E S E R C IZ I
La realizzazione di un libro comporta per l’Autore e la redazione
un attento lavoro di revisione e controllo sulle informazioni m I verbi con la costruzione personale 24
Lessico di base 56
contenute nel testo, sull’iconografia e sul rapporto Lessico di base 24
w M zsm m
che intercorre tra testo e immagine. E S E R C IZ I
Lessico di base 57
Nonostante il costante perfezionamento delle procedure di controllo,
Il latino e ['Europa Β12Ξ Ξ1
sappiamo che è quasi impossibile pubblicare un libro 27
L’arena e la fiera nel tempo e nello spazio 58
del tutto privo di errori o refusi. • Il dativo di termine (II)
Per questa ragione ringraziamo fin d’ora i lettori che li vorranno indicare V e r s i o n i 5, p. 19; 13, p. 23; 18,19, p. 26 • Il dativo di termine (III) 60
alla Casa Editrice, al seguente indirizzo: • Il dativo di termine (IV) 61
Lessico di base 62
L e z io n e Il genitivo
Gli edifici pubblici a Roma • Il dativo di termine (V) 63
www.lemonnierscuola.it • Il dativo di termine (VI) 64
• Il genitivo dipendente da sostantivi (I) 28 64
Lessico di base
Nell’eventualità che passi antologici, citazioni o illustrazioni di competenza
altrui siano riprodotti in questo volume, l’editore è a disposizione degli aventi
m Alle corse M S S B Ìm
Ovidio, L'arte di amare, 1,135-140; *> Il dativo di termine (VII) 65
diritto che non si sono potuti reperire. L’editore porrà inoltre rimedio, in caso di
29
cortese segnalazione, a eventuali non voluti errori e/o omissioni nei riferimenti
143-148; 153-156 * Il dativo di interesse (I) 67
relativi. Cultura e civiltà II circo 29 Lessico di base 67
31 ·5?Π7Τ7ΤΤ7·
Il lessico del circo
» Il dativo di interesse (II) 69
La Tipografica Varese S.p.A. - Stampato in Italia
INDICE INDICE v
• Il dativo di fine (I) 70 » L’ablativo strumentale (I) 100 Lessico di base 131 Lessico di base 162
Lessico di base 70 Lessico di base
E S E R C IZ I ΞΠ ΪΞΞ3
101
* Il congiuntivo deliberativo (o dubitativo) 163
E S E R C IZ I Il latino e l'Europa
Termini del viaggiare nel tempo e nello spazio (I) 133 * Il congiuntivo suppositivo 165
® Il dativo di fine (II) 71 L’ablativo strumentale (II) 102
* Il dativo dipendente da aggettivi 72 L’ablativo strumentale (III) 103 V e r s i o n i 8, p. 128; 12,13, p. 129; 19, Il latino e l'Europa
L’ablativo strumentale (IV) 104 p. 132; 20, p. 133 Il porto e la taverna nel tempo e nello spazio 166
Il latino e l'Europa
Le tenne e la piscina nel tempo e nello spazio 73 Lessico di base 105 V e r s i o n i 5, p. 156, 9, p. 157; 10, p. 158,13,
p. 159; 17,18, p. 161; 22, p. 163; 25, 26,
V e r s i o n i 5, p. 55; 8, p. 57; 12, p. 60; 16, p. 62; 19,
e L’ablativo strumentale (V) p. 164; 30, p. 166
106
p. 64; 25, p. 67; 28, 29, p. 68; 31, p. 69; L e z io n e E O I L'indicativo
32, p. 70; 37, p. 72 11 Ialino e l’F.uropa L’uso dei tempi neU’indicativo
La curia e la chiesa nel tempo e nello spazio 108
— V e r s i o n i 6, p. 97; 10, p. 100; 19, p. 103;
Il ‘falso condizionale’ L e z io n e Le interrogative
Viaggi, strade e mezzi di trasporto dirette
L e z io n e B P H L'accusativo 22, p. 106; 24, 25, p. 107
Gli usi di an
Gli edifici pubblici a Roma « I tempi dell’indicativo (I) 134
Le proposizioni esclamative e incidentali
EHI II viaggio di Orazio
* L’accusativo semplice (I) 74 Il commercio
L e z io n e BirJII Determinazioni Orazio, Satire, 1,5,1-9; 25-26; 71-72; 104 135
m Gli acquedotti romani
Vitruvio, L’architettura, 8,5 75
di tempo e di luogo Cultura e civiltà Viaggiare per terra e per mare 135 # Le proposizioni interrogative dirette semplici 167
Gli edifici pubblici a Roma Il lessico dei viaggi 137 BQ Come arricchirsi dandosi al commercio
Cultura e civiltà Gli acquedotti 75 Petronio, Satyrìcon, 76,3-9 168
ΞΞΞΞ1
II lessico degli acquedotti 77 • Determinazioni di tempo (I) 109 Lessico di base 139 Cultura e civiltà Mercanti e banchieri 169
D 3 Tipi di tempio
Vitruvio, L’architettura, 3,3 110 Il lessico dei mercanti 170
Lessico di base 78 • I tempi dell’indicativo (II) 141
■B S H B · Cultura e civiltà II tempio 110 # I tempi dell’indicativo (III) 142
Lessico di base 173
* L’accusativo semplice (II) 81 Lessico di base 142
Il lessico del tempio 112
* L’accusativo semplice (III) 83
[Ξ ϋ Ξ Ξ ] * Le proposizioni interrogative dirette disgiuntive 175
Lessico di base 84 m Determinazioni di tempo (II) 114 • La legge dell’anteriorità 144 * Gli usi di an 176
■gsasnni • Lo stile epistolare 145
Lessico di base 115 Lessico di base 177
I complementi in accusativo 85 Lessico di base 145
■ s s a a ·
II doppio accusativo (I) 86 ΞΗΞ3Ξ
• Determinazioni di luogo 117 Lessico di base 178
Lessico di base 86 « I l ‘falso condizionale’ 148
Lessico di base 117 wmMs m
·ί4^13ιϊΉΜ· Lessico di base 148 » Le proposizioni esclamative 179
Il doppio accusativo (II) 89 li latino e l’Europa * Le proposizioni incidentali 180
Il doppio accusativo (III) 90 Il latino e l’F.umpa
Il tempo e l’alibi nel tempo e nello spazio 120 Il Ialino e l’Eiimpa
Il Ialino c l’Europa Termini dei viaggiare nel tempo e nello spazio (II) 150 Attività commerciali nel tempo e nello spazio 182
V e r s i o n i 7, p. 114; 13,14, p. 116; 19, 20, p. 119
L acquedotto e il tubo nel tempo e nello spazio 91 V e r s i o n i 4, p. 139; 8, p. 140; 11, p. 141; V e r s i o n i 4, p. 172; 8, p. 174; 15, p. 178; 19,
15, p. 143; 23, 24, p. 147; 27, p. 149 p. 180; 23, p. 181
V e r s i o n i 3, p. 78; 10, p. 81; 14, p. 83; 21,
p. 87; 23, p. 88; 26, p. 90; 28, p. 91
L e z io n e La sintassi del verbo
Verbi transitivi e intransitivi L e z io n e I O Il congiuntivo L e z io n e 1 2 L’infinito
L e z io n e 6 L'ablativo Verbi causativi e fraseologici Usi nelle proposizioni indipendenti Il libro e la scrittura
Gli edifici pubblici a Roma Viaggi, strade e mezzi d i trasporto Il commercio # L’infinito in funzione nominale (I) 183
* L’ablativo propriamente detto (I) 92 * Particolarità nell’uso di alcuni verbi transitivi 121 • Il congiuntivo esortativo 151 tifa I più antichi libri di carta
Plinio il Vecchio, Storia naturale, 13,85-86 184
ΕΞ Lavori al foro m La via Appia lin i Le merci preziose dell’Arabia
Cicerone, Lettere ad Attico, 4,16 93 Frontino, Gli acquedotti della città Plinio il Vecchio, Storia naturale, 12,82-84 152 Cultura e civiltà Tavolette di cera e rotoli di papiro 184
Cultura e civiltà La curia e la basilica 93
di Roma, 5,1 122
Cultura e civiltà Lo sviluppo del commercio 152 Il lessico dei libri e della scrittura (I) 186
Cultura e civiltà Le strade 122
Il lessico della curia e della basilica 95 Il lessico del commercio 154
Il lessico delle strade 124 Lessico di base 188
Lessico di base 97 Lessico di base 156 n m g a i
r e n -ra n · • L’uso del passivo 127 ■ =^ι 4.;Ιη CTI • L’infinito in funzione nominale (II) 189
¥ L’ablativo propriamente detto (II) 98 Lessico di base 127 • Il congiuntivo ottativo 158 Lessico di base 190
Lessico di base 98 E S E R C IZ I • Il congiuntivo concessivo 160 ΒΒ 3Η35Ξ 1
E S E R C IZ I! * I verbi fraseologici e causativi 130 • Il congiuntivo potenziale 162 * L’infinito in funzione nominale (III) 191
VI INDICE INDICE VII
La concordanza E d fe R C IZ I
Nel caso del predicato nominale, se il nome del predicato è costituito da un sostantivo, concorda con il
soggetto solo nel caso; se invece è un aggettivo o un nome mobile, concorda in genere, numero e caso. In omnibus paene urbibus et aliquid ae- In quasi tutte le città [Adriano] fece costruire qualco
Es. Athenae artium dom icilium fuerunt Atene fu il domicilio delle arti. dificavit et ludos edidit. Athenis mille fera- sa e organizzò degli spettacoli. Ad Atene diede nello
(Cicerone). stadio uno spettacolo di caccia con mille fiere. Non al
rum venationem in stadio exhibuit. Ab ur
lontanò mai dalla città di Roma alcun cacciatore o al
. Historia magistra vitae est. La storia è maestra di vita. be Rom a num quam ullum venatorem aut cun attore. A Roma, dopo tu tti gli altri sm isurati e pia
scaenicum avocavit. Romae post eeteras cevoli spettacoli, in onore di sua suocera donò al po
nb II soggetto costituito da un verbo aUmfinito o da una proposizione infinitiva si considera neutro. inmensissimas voluptates in honorem so- polo le spezie e in onore di Traiano fece scivolare sulle
Es. Vincere honestum est, Vincere è onorevole, gradinate del teatro balsami e croco. Fece rappresen
crus suae aromatica popu lo donavit, in
p u lch ru m ignoscere (Pubblio Siro). bello perdonare. tare opere teatrali di ogni genere secondo il costum e
honorem Traiani balsama et crocum per antico e fece esibire attori della corte im periale. [...]
Quando il predicato non concorda con il soggetto grammaticale della frase ma con il soggetto lo gradus theatri fluere iussit. Fabulas om nis Nonostante avesse voluto ovunque grandi opere, non
gico si ha la cosiddetta concordanza a senso. In tal caso il soggetto grammaticale è rappresentato da: generis more antiquo in theatro dedit, his- fece iscrivere mai il suo nome da nessuna parte se non
- sostantivi collettivi com e turba, m ultitudo, pars; triones aulicos publicavit. [...] Cum opera sul tem pio del padre Traiano. A Roma restaurò il
- sostantivi neutri com e m ilia, capita-, Pantheon, i recinti, la basilica di N ettuno, m oltissim i
ubique infinita fecisset, num quam ipse ni-
- pronom i come quisque, uter, uterque. tem pli, il foro di Augusto, il lavacro di Agrippa, e con
si in Traiani patris tempio nomen suum sacrò tu tti questi edifici ai nomi dei loro artefici.
Es. Pars navium haustae sunt (Tacito). Parte delle navi si inabissò.
scripsit. Rom ae in sta u ra v i Pantheum,
Uterque ex castris stativis exercitum Entrambi fanno uscire l’esercito
saepta, basilicam Neptuni, sacras aedes
educunt (Cesare). dall’accampamento fisso.
plurimas, forum Augusti, lavacrum Agrip-
Il predicato concorda con l’apposizione, e non con il soggetto, se l’apposizione è costituita da un ap pae, eaque om nia propriis auctorum no-
pellativo geografico (com e urbs, oppidum , insula, colonia). minibus consecravit.
Es. Corioli, oppidum Volscorum, captum est. Coiioli, città dei Volsci, fu presa.
FA C C IA M O P R A T IC A ...
Completa le seguenti frasi facendo attenzione alla concordanza del predicato con il soggetto. in om nibus urbibus, «in tulle le città»: qui l’a g
gettivo omnis, -e, è in funzione attributiva
Pueri magistrum spect........... I fanciulli guardano il maestro, [usa specto, -are]
Ancilla dom inam spect.......... La fanciulla guarda la padrona.
Pars ancillarum Parte delle ancelle
dom inam spect............. guarda la padrona, [conc. a senso]
Cultura e civiltà
P u lch r............est honeste vivere. È bello vivere onestamente. IL TEATRO ROMANO
Syracusae, urbs Siciliae, Siracusa, città della Sicilia,
I
Il m odello g re c o lare, per di più senza altare nel tori {cunei). Poiché al contrario di
a Graecis habitat................... fu abitata dai Greci.
Il teatro romano, che derivava da mezzo. quello greco, il teatro romano non
Senectus ips......est morbus. La vecchiaia in sé è una malattia. quello greco, mantenne una strut era costruito su un pendio per
Athenae om n iu m artium invent..... Atene fu l’inventrice di tutte le arti. tura molto simile a questo, ripren La c a v e a sfruttarne l’inclinazione naturale,
dendone la form a semicircolare; Aveva form a di perfetto semicer la cavea doveva essere sostenuta
/'·...................
tuttavia se ne differenziava per il chio anche la cavea, la gradinata da un complesso sistema di galle
Turpitudop........... est quam dolor. La vergogna è cosa peggiore del dolore.
fatto che Yorchestra, cioè lo spazio riservata agli spettatori: vi si acce rie in muratura che, viste dall’e
in cui danzava e cantava il coro, deva dai vomitoria, le porte di ac sterno, conferivano aU’edificio l’a
non era circolare bensì semicirco cesso, e risultava divisa in vari set spetto di un immenso semicer-
4 S I N T A S S I D E 1 C A S I le z io n e 1 La concordanza
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
Ti presentiamo una scelta di vocaboli relativi al m ondo del teatro; alcuni li hai già in
contrati nella scheda II teatro romano. I termini sottolineati sono i cosiddetti ‘falsi
am ici’. Come nel prim o volume, le parole evidenziate in grassetto sono quelle da m e
morizzare.
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
2. Traduci le seguenti frasi facendo attenzione alla concordanza fra il soggetto e il ________ N O M E D EL PRED ICATO _______________ S O G G E T T O C O R R IS P O N D E N T E
4. Ille theatrum m agnificum ................................................................................................... 5. Completa le frasi utilizzando le espressioni dell’esercizio precedente e aiutando
e marmore facere instituit ti con i suggerimenti indicati fra parentesi: fai attenzione agli accordi tra sogget
(Livio). to e predicato, quindi traduci.
5. Aeschylus et m odicis in - ...................................................................................................
1. Cicero consul Catilinam fu g a v .......... [indie, pf. di fugo].
stravit pulpita tignis et do- ...............................................
2. Thebae ipsae, ......................... [pron. rei.] Boeotiae caput est, in magno tum ultu
cu it magnumque loqui ni-
................................ [indie, impf. di su m ] (Livio).
tique coth u m o (Orazio).
3. Turpio d o m in ................. gregis omnes Terenti fabulas egit.
6. Quae me tellus, quae me ................................................................................................... 4. Vultum um , Etruscorum urbs, ab S a m n itib u s ............................................... [indie.
aequora possunt accipere, ................................................................................................... pf. pass, d ica p io ] (Livio).
aut quid iam misero m ih i ............................................ 5. Voluptates, blanditissimae dominae, animos a v irtu te .......................................... [in
denique restai? (Virgilio). die. pres. di detorqueo] (Cicerone).
6. Cum Laelius consul esset, m i m .................. Lucius floruit.
7. Fabulam palliatam seri- ................................................................................................... 7. Magni cognomen imperator G a iu s ........................................... [indie, pf. di adim o]
barn ac modos faciam. ............................................... Cn. Pom peio (Svetonio).
8. Divitiae grandes h o m in i..............................[indie, pres. di su m ] vivere parce (L u
8. E t tu et omnes homines id ................................................................................................... crezio).
scitis. ............................................ 9. Volsinii, oppidum Tuscorum, to tu m .......................................... [indie, pf. di concre
m o ] fulm ine (Plinio il Vecchio).
10. P ro v in c i...........Siciliam Verres.......................................... [indie, pf. di spolio].
3. Traduci le seguenti frasi d’autore facendo attenzione alla concordanza fra il sog 11. Ab Hadriano p rin cip ............ complures ludi scaenici editi sunt.
getto e il predicato nominale: analizza il nome del predicato e i soggetti specifi 12. Archiam p o e t ..........Cicero defendit.
cando il numero ed eventualmente il genere.
N O M E D EL PRE D IC A TO S O G G E TTO C O R R IS P O N D E N T E
6. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordine
sparso nella colonna a lato, poi traduci; procedi spuntando ogni abbinamento via
1. Si gravis est dolor, brevis gravis: m. sg. dolor: m. sg. via trovato. Infine sottolinea i vocaboli riconducibili al teatro.
est; si longus est, levis est brevis: m. sg.
(Cicerone). longus: m. sg.
levis: m. sg. Antiqui, c u m ...................... .... facerent, servos d e ........... personam
exire iubebant (Cicerone).
2, Iniustitiae genera duo sunt
(Cicerone). pulpita - scaenam
«O ro te», inquam, « ............ ............ tragicum dim oveto» (Apuleio).
3. H um anum est amare, hu- Proscaenia autem s u n t........ .................ante..................... .... , in quibus orchestrae
manum ignoscere (Plauto). Indierà exercentur (Servio).
S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 1 La concordanza
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
11. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando gli elementi che si concordano
« cerebrum non habet!» (Fedro). aulaeum a senso.
5. Tunc me per proscaenium medium velili quandam victim am publica
1. Turba seniorum adventum hostium obstinato ad mortem animo exspectabant (Livio).
ministeria producunt e t ......................... mediae sistunt (Apuleio). ludos - cavea
2. Pars subeuntium obruti sunt, pars confixi et exangues aut laceri sunt (Tacito). 3. Dux hos
tium C. Herennius cum urbe Valentia et exercitu deleti sunt (Sallustio). 4. Tandem urbem
expugnavit. Itaque septem milia quadringenti caesi, capta minus tria milia hom inum sunt
7. Traduci le seguenti espressioni relative al mondo del teatro.
(Livio). 5. Eodem die uterque eorum ex castris stativis a flumine Apso exercitum educunt
(Cesare). 6. Perfugae captivique docebant struere materias in m odum pontis, alii super-
In theatro sedere; om nespalliatam spectaverunt; aulaeum toliere·, poeta ille complures fa-
stantes ex aggere proeliabantur, pars intus occulti muros subruebant (Tacito).
bulas scripsit; auxilio dom ini gregis; nullus histrio Romanus erat; in scaena saltare·, plu-
rimos ludos promère·, pantom im os prospere Laberius edit; theatros Caesaribus consecra-
12. Individua la concordanza errata e correggila; quindi traduci le frasi.
verunt; non solum cothumatas, sed etiam praetextas Ennius docuit.
...... ................ "SINTASSI DEfCÀSÌ.......................................... j 14. Traduci le seguenti frasi sottolineando l’aggettivo usato in funzione predicativa.
LA F U N Z IO N E ATTRIBUTIVA E PREDICATIVA ! t . Postero die luce prim a movet castra et, circiter m ilia passuum quattuor progressus,
In latino come in italiano l’aggettivo può essere usato in funzione attributiva o predicativa. In en- ; trans vallem et rìvum multitudinem hostium conspicatur (Cesare). 2. In sum m o colle ab
trambe le circostanze concorda in genere, numero e caso con il termine al quale si riferisce, ma la ! hostibus conspiciebantur (Cesare). 3. M ilone haec sermocinante, tacitus ingemescebam
funzione svolta cambia: ; (Apuleio). 4. Proelio facto Scipio laetus in castra nocte copias reduxit (Bellum A fricum ).
5. Achivis fu it responsum, eum qui prim us litora Troianorum attigisset periturum esse
- se l’aggettivo è posto in funzione attributiva, completa il sostantivo cui si riferisce (specificando j (Igin o). 6. Cum in extrema planitie in iqu um in locum nostri adpropinquavissent, para-
la località geografica o storica, la materia, la provenienza, la relazione ecc.); i tus hostis eratsuperior (Bellum Hispaniense). 7, D ictator omnes luce prim a extra portam
Es. bellum Iu g h u rtin u m la guerra contro Giugurta I Collinam adesse iubet (Livio).
vas e b u m e u m il vaso d’avorio !
15. Completa le seguenti frasi d’autore declinando correttamente il complemento
- se l’aggettivo è posto in funzione predicativa, completa, invece, il significato del verbo. I predicativo del soggetto suggerito tra parentesi, quindi traduci.
Es. Litteras Graecas senex didici (Cicerone). H o imparato il greco da vecchio. ;
1. U xor Trim alch ion is..........................[Fortunata, -ae] appellatur (Petronio).
Homines caecos reddit cupiditas II desiderio, l’avarizia e l’audacia !
2. Ad tua delubra coniunx candida tauri cadet..........................[nescius, -a, -u m ] aratri
et avarìtia et audacia (Cicerone). rendono ciechi gli uomini. ;
(Seneca).
3. Nos ip s i..........................[vivus, -a, -u m ] gloriola nostra perfruamur (Cicerone).
n bAnche un sostantivo può essere usato in funzione predicativa. In italiano il sostantivo si tradu- ;
4. ..........................[ignarus, -a, -u m ] fatorum Carthago vivit (Valerio Massimo).
ce preceduto da come, in qualità di, da ecc. I
5. M ilite s ..........................[sepultus, -a, -u m ] iacebant, omnes p a rite r..................
Es. Attalus heredem populum Attalo lasciò come erede ;
[m ortuus, -a, -u n ì] (Apuleio).
R om anum reliquit (Eutropio). il popolo romano. !
Dal punto di vista dell’analisi logica il termine (aggettivo o sostantivo) in funzione predicativa può es- ! 16. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il completamento predicativo
sere riferito al soggetto o al com plemento oggetto della frase: nel prim o caso prende il nome di com- j
del soggetto.
plemento predicativo del soggetto, nel secondo di complemento predicativo dell’oggetto. \
1. Caesarem urbes tacitae viderunt metu (Lucano). 2. Latrones ultra modum anxii atque
solliciti remeant (Apuleio). 3. Quidam flammae sedulus addidit aquam (Tibullo).
4. Anxia optai form am puellis mater (G iovenale). 5. Lauro fores laetae virescunt (Seneca).
1g. PJ=r;T-i[*Jkl=l Traduci la seguente versione sottolineando gli aggettivi usati in fun 22. Risolvi il cruciverba rispondendo alle definizioni (quelle in grassetto definisco·
zione predicativa. no parole del lessico tematico presentato in questa Lezione).
M eriti di P ompeo
Iam vero quae potest oratio par inveniri virtuti Cn. Pompei? Neque enim solae sunt vir-
tutes imperatoriae quae volgo existimantur, labor in negotiis, fortitudo in periculis, in
dustria in agendo, celeritas in conftciendo, consilium in providendo, quae tanta sunt in
hoc uno quanta in om nibus reliquis imperatoribus quos aut vidim us aut audivimus non
fuerunt. Testis est Italia, quam ille ipse victor L. Sulla huius virtute et subsidio confessus
est liberatam esse; testis Sicilia, testis Africa, testis Gallia, testis Hispania, testis iterum
et saepius Italia quae, cu m servili bello taetro periculosoque premeretur, ab hoc auxilium
absente expetivit. Testes nunc vero iam omnes orae atque omnes terrae gentes nationes,
maria denique omnia, quae referta praedonum erant. Omnes praedones ab eo partim
capti interfectique sunt, partim unius huius se imperio ac potestati dediderunt. Ita tan
tum bellum, tam diutum um , tam longe lateque dispersum, quo bello omnes gentes ac
nationes premebantur, Cn. Pompeius extrema hieme apparavit, ineunte vere suscepit,
media aestate conferii.
(Cicerone)
E dipo
Lato, Labdaci filio, Thebarum regi, Apollinis oraculum responderat ut caverei filiu m :
nam a filio eum necatum iri\ Itaque, cu m Iocasta uxorpeperisset, Laius filiu m exposuit. O R IZ Z O N T A L I 29. «Quelle cose». V E R T IC A L I 25. «Tien i!».
H unc Polybus, C orinthiorum rex, accepit, Oedipum appellavit et prò suo educavit. Sed 2. Infinito presente di 30. «A lungo» (aw .). 1. Pronome 26. «L e i».
cum Oedipus ad puberem aetatem pervenisset et fortissimus praeter ceteros esset, ei prop- facio. 32. «Suonatore di personale soggetto 27. «Spettacolo
ter invidiam aequales obiciebant eum non esse Polybi filium . Itaque Delphos venit ut 7. «U na sola». flauto». di II pers. sg. pubblico» (acc.).
oraculum interrogaret de parentibus suis. Oraculum respondit eum patris interfectorem 9. Introduce la 36. «E sso» (nom. n. 2. «Opera 28. «Andrai».
fore. Itaque Oedipus ad Polybum non revenit, sed Thebas petivit. In via Lato occurrit, qui proposizione finale. teatrale». 31. «E ssi» (nom. m.
sg.).
curru vehebatur; cum Oedipus viam non dedisset, rex contra eum equos im m isit et rota 10. «Questi» (acc. m. pi.). 37. «N e llo stesso 3. Quello narrativo pi·)·
pedem Oedipi oppressit; Oedipus iratus patrem suum, inscius, de curru detraxit et occi- 11. «Parete di fondo». luogo». introduce una 33. «L à ».
dit; Creon, Iocastae frater, regnum occupavit. 13. «Più ». 40. «Musica» (termine proposizione 34. Marcus Tullius,
(Igin o) 15. «Mimo». di origine greca). m olto frequente famoso oratore.
la filio ... iri : «sarebbe stato ucciso dal figlio», discorso indiretto. 16. S in e ....... (= 42. «Com porre in latino. 35. «Vorace».
«alcun a») spe. musica». 4. La congiunzione 38. Due volte mille.
18. Il dittongo di 44. Con l’ablativo più diffusa. 39. «Raggiungete!».
21. LÌ3JìML!1lÌ3 Traduci la seguente versione sottolineando tutti i predicati nomina proelium. indica la 5. «G etto fuori». 4 L Participio perfetto
li e verificando la concordanza con i rispettivi soggetti. Individua quindi i com 19. Dopo ito per provenienza. 6. Aveva il potere di utor, -eris, usus
plementi predicativi del soggetto e dell’oggetto contenuti nel brano. introdurre una 45. «S e». esecutivo e sum, uti.
consecutiva. 46. «Diceria». militare. 43. «Bocca».
E logio dell’amicizia
20. Lua, dea 47. Con l’ablativo 8. «Nessuno» agg. 46. Una ‘cosa’ senza
Am icitia res plurimas continet. Quoquo te verteris, praesto est, nullo loco excluditur, num - dell’espiazione. indica lo stato in 10. Interiezione. fine.
quam intempestiva, num quam molesta est. Neque ego nunc de vulgati aut de mediocri, 21. Prefisso che indica luogo. 12. «Pazzo». 47. L’inizio
quae tamen ipsa et delectat et prodest, sed de vera et perfecta loquor, qualis eorum, qui pau- il ritorno. 48. «Tanti». 13. «Palco». dell’«in izio ».
ci nominantur, fuit. Nam et secundas res splendidiores facit amicitia et adversas partiens 22. Form a contratta di 51. Uscita del nom. e 14. La prim a sillaba 49. Desinenza
communicansque leviores. Am icum qui intuetur, tamquam exemplar aliquod intuetursui. nihil. acc. m. e f. pi. della di «saggezza». dell’acc. pi. della
Quocirca et absentes adsunt et egentes abundant et imbecilli valent et, quod difficile dictu 23. Post scriptum I I I declinazione. 17. «P er tre volte». II declinazione.
est, m ortui vivunt; tantus eos honos, memoria, desiderium prosequitur amicorum. (abbrev.). 52. «Tutto» (acc. n. sg.). 21. La prima sillaba di 50. Marcus Tullius
(Cicerone) 24. «Ruolo». 53. «È ». «trascinare via». (abbrev.).
14 s N T A S S I D E I C A S I 1S I N T A S S I D E I C A S I 15
E S E R C IZ I le z io n e Il nominativo
IL LA T IN O E V E U R O PA
| LATINO
Il m o n d o d e l t e a t r o n e l t e m p o e n e llo s p a z io
• theatrum, n., «teatro» (dal greco théatron,
«teatro», der. da theàomai, «guardare»).
• fabula, f„ «opera teatrale». 2 La costruzion e di videor
Gli edifici pubblici a R om a
ITALIANO teatro, m. favola, f., (il termine italiano, così come i corri
spondenti nelle altre lingue moderne, ha cambia
to settore e si è specializzato: non più opera di SÌMTASSrbBCÀSÌ
teatro, ma racconto morale in prosa o versi con
animali che assumono ruoli umani). IL D O PPIO NO M INATIV O
FRANCESE théatre, m., «teatro». fobie, f., «favola». Si ha il doppio nominativo (vale a dire il nominativo del soggetto e il nominativo del complemen
to predicativo del soggetto) con i verbi copulativi, che sono:
SPAGNOLO teatro, m., «teatro». fabula, f., «favola».
INGLESE theatre, «teatro». - verbi intransitivi che significano modo di esistere, com e sum («essere»), fio («diventare»), evado
fobie, «favola» (racconto di animali).
(«riu scire»), appareo («ap p a rire»), maneo («rim a n e re »), permaneo («restare a lungo»);
TEDESCO Theater, n., «teatro». Fabel, f., «favola». Es. Otnnes, qui in rerum contemplatione Tutti coloro che si dedicavano
studia ponebant, sapientes et habebantur alla contemplazione della natura
et nominabantur (Cicerone). erano ritenuti e detti saggi.
- verbi transitivi in forma passiva, in particolare i verbi appellativi (che significano in genere «es
sere chiam ato»), come dicor, appellor, nom inor, feror, perhibeor, salutor; i verbi elettivi (che significa
no in genere «essere eletto»), com e creor, eligor, declaror, designor; i verbi estimativi (che significano
in genere «essere stim ato»), com e iudicor, aestimor, existimor, putor, habeor, duco; altri verbi com e
invenior, «essere trovato», e cognoscor, «essere riconosciuto».
Es. Consules creantur Iulius Caesar Vengono eletti consoli Giulio Cesare
et P. Servilius (Cesare). e P. Servilio.
FACCIAMO PR ATIC A.
Completa le seguenti espressioni facendo attenzione al doppio nominativo.
L’AUTORE» IL TESTO
Nel passo che ti proponiamo, tratto dal Satyricon di Petronio (vissuto nel I secolo d.C.), si
confrontano due diversi giochi gladiatori offerti al popolo di Roma. M olto alta è l'aspettativa
per l ’imminente spettacolo preparato da Tito, che «fa sempre le cose in grande» e proprio per
questo lascia ben sperare che lo spettacolo sia adeguatamente cruento, proprio come piaceva
al pubblico romano. D i ben altro tenore erano stati i giochi organizzati da Norbano, che ave
va fatto scendere nell’arena gladiatori mediocri, fisicamente assai poco prestanti.
E t ecce habituri sumus m unus excellente Ed ecco che fra tre giorni avremo uno spettacolo ma
in triduo die festa; fam ilia non lanisticia, gnifico per il giorno festivo: non gladiatori professionisti,
sedplurim i liberti. E t Titus noster magnum ma tantissim i liberti. Certo che il nostro Tito fa le cose in
grande e ha sem pre il cervello caldo di idee. Sarà
anim um habet et est ca ld icere b riu s: aut
questo o quello, ma qualcosa sarà, lo lo conosco be
hoc aut illud, erit quid utique. Nam UH do - ne, lui non è uno che lascia le cose a metà. Ci darà le
m esticu s sum, non est m ix c ix . Ferrum làme migliori, non ci saranno fughe, e un bel carnaio nel
optim u m daturus est, sine fuga, cam a- mezzo, perché l’anfiteatro lo veda. E ha di che pagarlo:
rium in medio, ut amphitheater videat. E t ha avuto in eredità trenta milioni di Sesterzi, suo padre
se ne è andato all’altro m ondo [...]. A dire il vero, che
habet unde: relictum est illi sestertium tre- cosa ci ha fatto di buono questo Norbano? Ci ha orga
centies, decessit illius pater [...]. E t revera, nizzato dei gladiatori da due soldi già decrepiti che, se
quid ille [sott. Norbanus ] nobis boni fecit? ci avessi soffiato sopra, sarebbero caduti all’istante; ho
Dedit gladiatores sestertiarios iam decrepi- visto dei bestiari migliori. Ha fatto uccidere dei cavalieri
da lucerna [dì quelli che si vedono sulle lucerne]; avre I gio c h i gla d ia to ri Iden tik it d e l g la d i a t o r e
tos, quos si sufflasses cecidissent; iam me- versi ordini di gradinate digradan
sti pensato che si trattava di polli. I giochi gladiatori erano combat I gladiatori erano schiavi, prigio
ti. Alla cavea, la gradinata dove se
Hores bestiarios vidi. O ccidit de lucerna devano gli spettatori, si accedeva timenti cruenti fra gladiatori nieri di guerra (captivi) o delin
equites, putares eos gallos gallinaceos. (gladiatores, da gladius, «spada») quenti comuni (flagitiosi) che
attraverso un complesso sistema
o fra gladiatori e belve feroci (in aspiravano a riacquistare la li
di gallerie, scale e passaggi (vomi
IM P A R IA M O S U B IT O ... questo caso il combaLLimenLo si bertà combattendo: se infatti riu
toria) che permettevano l'accesso
diceva venatio). A mandare in vi scivano a sopravvivere al periodo
all’anfiteatro facilitando l’entrata
Titus est cald icerebrius, lett. no per lui una persona di fami dell’ingaggio potevano essere libe
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
E S E R C IZ I
SINTASSI DEI CASI 6. Traduci le seguenti frasi d’autore che contengono il verbo videor :
dapprima lascia invariata anche in italiano la costruzione personale, poi trasfor
l a c o s t r u z io n e d i videor
mala nella corrispondente costruzione impersonale.
Il verbo videor, «sem brare», in latino può avere sia la costruzione personale sia quella impersonale. In
genere l’italiano usa un costrutto impersonale con il verbo sembrare alla I I I persona singolare, dal 1. Si de me ipso plura dicere videbor, ignoscitote (Cicerone).
quale dipende una proposizione dichiarativa (per es. «M i sembra che tu faccia bene»; «a M arco sem pers..................................................................................................................
brava che le cose stessero così»). impers..............................................................................................................
Il latino invece usa comunemente il costrutto personale, vale a dire:
2. Ille m i [= m ih i] par esse deo videtur (Catullo).
- videor ha come soggetto quello della proposizione dichiarativa italiana e si accorda con esso nella
persona e nel numero; pers..................................................................................................................
- alla proposizione dichiarativa italiana corrisponde un infinito; impers..............................................................................................................
- la persona alla quale sembra va in dativo. 3. Videor m ihi hanc urbem videre subito concidentem (Cicerone).
Es. M i sembra che tu faccia bene = A me tu sembri fare bene = M ih i (tu ) videris bene facere. pers..................................................................................................................
M i sembra di fare bene = A me sembra che io faccia bene = Io sembro fare bene = M ih i (ego) impers..............................................................................................................
videor bene facere.
4. M ih i videtur M. Tullius Cicero effinxisse vim Demosthenis, copiam Platonis, iucundi-
nbSe il verbo che in latino va aUm finito è un verbo copulativo, il complemento predicativo va al no tatem Isocratis (Quintiliano).
minativo. pers..................................................................................................................
Es. Marcus videtur consul creatus esse. Sembra che M arco sia stato nominato console. impers..............................................................................................................
Videor è invece costruito impersonalmente (com e in italiano) solo se: 5. Aedes Minervae a Verre sic spoliata est, ut a barbarìs praedonibus vexata esse videbatur
- è accompagnato da aggettivo neutro; (Cicerone).
Es. M ih i iustum videtur ex urbe proficisci. M i sembra giusto andarmene dalla città. pers..................................................................................................................
impers..............................................................................................................
- ha il significato di «sembrar bene, sembrare opportuno»;
Es. M ih i videtur ad te scribere. M i sembra opportuno scriverti. 7. Scegli la traduzione corretta delle seguenti frasi d’autore dopo aver sottolineato
la forma di videor e il suo soggetto.
- è seguito da un verbo impersonale (pudet, miseret, piget, paenitet, taedet) o da una form a im perso
nale (com e fore o futurum esse ut o ne + congiuntivo, la perifrastica passiva impersonale ecc.); 1. Epicurus beatus sibi videtur esse moriens (Cicerone).
Es. M ih i videtur te huius vitae paenitere. M i sembra che tu ti penta di questa vita. U A loro sembrò che m orendo Epicuro fosse felice.
M ih i videtur fore ut num quam M i sembra che tu non imparerai □ A Epicuro sembra di essere felice, morendo.
Latine loqu i discas. mai a parlare in latino. □ A Epicuro sembra di essere stato felice, mentre moriva.
M ih i videtur de bello dicendum esse. M i sembra che si debba parlare della guerra.
2. Adhuc neminem [= nullum \cognovipoetam, qui sibi non optimus videretur (Cicerone).
- è inserito in una locuzione incidentale del tipo ut videtur («a quanto sembra»). □ Finora non ho conosciuto nessun poeta che non m i sembrasse il migliore.
Es. Quintus frater, ut m ihi videtur, U Finora non ho conosciuto nessun poeta che non m i sembri il migliore.
M io fratello Quinto, (com e)
cu m Pom peio nunc est. □ Finora non ho conosciuto nessun poeta che non sembrasse a se stesso il migliore.
mi sembra, ora è con Pompeo.
3. UH m ih i videntur fortunate beateque vixisse (Cicerone).
LESSICO di BASE 1 ------------------------------------------------------------------ 1 □ Egli mi sembra aver vissuto bene e felicemente.
| VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI [_; M i sembra che egli abbia vissuto bene e felicemente.
□ M i sembra che essi abbiano vissuto bene e felicemente.
Ti forniam o una lista di verbi a te già noti che incontrerai negli esercizi sulle costru-
zioni di videor. Ripassali completando i paradig;mi e le traduzioni dove mancano. 4. Tibi stultus esse videor (Cicerone).
Γ_ A te sembra che io sia stolto.
a c c ip lo , .............................................. : .................... lo q u o r, .............................................. : dire, parlare I ] A te sembriamo stolti.
c o n c ld o , .............................................. : crollare m itto, -is, misi, missum, -ere: .................. U Ti sembra di essere stolto.
d ic o , .................................................... : .............. n a scor, .............................................. : ....................
effingo, -is, -finxi, -fictum , -ere: riprodurre p ro ficis co r, ........................................ : .................... 5. O m nium anim i intenti esse ad pacem videbantur (Cesare).
ignosco, - is , ........................................ : perdonare repello, -is, reppùli, -pulsum, -ere: allontanare □ Gli animi di tutti sembrano essere preoccupati (unicamente) della pace.
in te rficlo , ........................................... : uccidere s p o lio , ..........................................., -are: spogliare Sembrava che gli animi di tutti fossero preoccupati (unicamente) della pace.
U Gli animi di tutti sembreranno essere preoccupati (unicamente) della pace.
le z io n e Il nominativo 23
E S E R C IZ I
8. Volgi la frase impersonale nella costruzione personale, poi traduci in latino. sub vesperum dispersi ac dissipati discedunt (Cesare). 13. In h oc sermone tibi dedi
partes [«r u o lo »] Antiochinas, quas a te probari intellexisse m ih i videbar, m ih i sumpsi
1. Sembra che in questo momento si stia svolgendo [= si svolga] una corsa di carri nel- Philonis (Cicerone). 14. N am et auribus multa percipim us, quae, etsi nos vocibus de-
l’anfìteatro. lectant, tamen ita sunt varia saepe, ut id, quod p roxim u m audias, iucundissim um es
pers.................................................................................................................. se videatur (Cicerone).
2. M i pare che tu sia stato prudente.
pers.................................................................................................................. 12. Traduci le seguenti frasi facendo attenzione alla resa di videor.
3. Allora ti sembrò di essere stato provocato da quel gladiatore.
pers.................................................................................................................. 1. M i sembra che Cesare sia preoccupato per la battaglia. 2. M i sembrò giusto aiutare
4. Sembra che gli am basciatori cartaginesi con R egolo prigioniero giungeranno do una donna senza marito. 3. N on mi sembrate adatti a questo spettacolo. 4. Al popolo
mani a Roma. sembrò che Traiano fosse un buon imperatore. 5. Vi sembra che Rom a tema il nemico,
pers.................................................................................................................. ma non è vero. 6. Cicerone mi parve stanco dopo il discorso. 7. M i è sembrato oppor
5. M i sembrava di aver capito le tue parole. tuno che fosse organizzata una naumachia per il popolo romano. 8. Non sembrava che
pers............. ..................................................................................................... tu avessi pietà del nemico. 9. Sembra che la notte sia lunghissima senza la luce della
luna. 10. N on mi sembra verosim ile che M ario scappi dal carcere.
9. Riconosci l’elemento che motiva l’uso della costruzione impersonale di vìdeor e
traduci le seguenti frasi d’autore. 1 3. ΙΊ1;Ι·1ΜίΝ Traduci la seguente versione, nella quale compare il verbo videor: è
costruito personalmente o impersonalmente?
t . M in im e nobis utile videbatur teproficisci (Cicerone). 2. N on est visum dari Caesari spa-
tium convalescendi (Bellum A fricum ). 3. O ptim um visum est C. Valerìum Procillum ad Il culto di Cerere
Arìovistum mittere (Cesare). 4. Si tibi videtur, accipe a me auxilia (Seneca). 5. Labienus Nec solum Siculi, verum etiam ceterae gentes nationesque Hennensem Cererem maxime
omnes captivos ostentationis causa, ut videbatur, interfecit (Cesare). 6. Comm odissim um colunt. Itaque apud patres nostros, atroci ac difficili rei publicae tempore, cum Tiberio
visum est C. Valerìum Procillum ad eum mittere (Cesare). Graccho occiso magnorum pericu loru m metus ex ostentis portenderetur, P. M u d o L.
Calpum io consulibus, aditum est ad libros Sibyllinos, ex quibus inventum est Cererem
10. Traduci in latino dopo aver sottolineato l’elemento che rende necessaria la co antiquissimam piacari oportere. Tum ex amplissimo collegio decemvirali sacerdotes po-
struzione impersonale di vi deor. p u li Rom ani, cu m esset in urbe nostra Cereris pulcherrim um et m agnificentissim um
templum, tamen usque Hennam profecti sunt. Tanta erat enim auctoritas et vetustas il-
1. A R om olo parve più vantaggioso [usa utilis, -e] regnare da solo che non con il fra lius religionis ut, cu m illue irent, non ad aedem Cereris sed ad ipsam Cererem proficisci
tello e perciò lo uccise. 2. L o spettacolo gladiatorio, com e pare, è risultato [ usa eva viderentur.
d o] gradito a tutto il pubblico presente [= che era] nell’anfiteatro Flavio. 3. A Dati (Cicerone)
sem brò che si dovesse com battere subito, prim a dell’arrivo degli Spartani a M ara
tona. 4. Al console sem brò allora opportuno allontanare l’esercito dalla pianura. L A a r .I -,-.Ι ÙSUÌi L-
5. A Catilina sembrava più sicuro abbandonare R om a di notte. 6. Ce ne andammo; Fai l’analisi del periodo della parte colorata; per facilitarti il com pito ti proponiam o
ci pareva che, entrate le fiere, gli spettatori avrebbero fatto eccessivamente rum ore una scomposizione ad albero in cui è visualizzata la struttura gerarchica delle varie
[usa strepo], proposizioni in cui si articola il periodo; specifica tu la tipologia delle varie frasi.
11. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il verbo videor quando è costrui Itaque apud patres nostros, atroci ac difficili rei publicae tempore, P. M u d o L. Calpum io
to personalmente e cerchiandolo quando invece è costruito impersonalmente.1 consulibus, aditum est ad libros Sibyllinos (A)
cum magnorum periculorum metus ex ostentis portenderetur (B)
1. M ih i arduum videtur res gestas scribere (Sallustio). 2. Videor m ih i iam liberius prò Tiberio Graccho occiso (C)
Siculis loqu i debere (Cicerone). 3. M ilon ìs notam audaciam rem overi a republica u ti ex quibus inventum est (D)
le visum est (Asconio Pediano). 4, Quotienscum que dico, totiens m ih i videor in iudi- oportere (E)
ciu m venire non ingenii solum sed etiam virtutis atque o fficii (Cicerone). 5, In c ip it is Cererem antiquissimam piacari (F)
loqu i qu i et auctoritate et aetate et, ut m ih i visum est, usu rerum omnes antecedebat
(Cicerone). 6. H i navigia hostium lapidibus ac fundis a mole repellebant ac m u ltum A
proficere m ultitudine telorum videbantur (Bellum Alexandrinum ). 7. Nescio quid, in-
quit, in vos imprudens deliqui, quod me ne intueri quidem vultis. In solitudine m ih i v i B D
deor esse (Curzio Rufo). 8. Tu, Caio, non tibi, sedpatriae natus esse videris (Cicerone). I1 I1
3. S i haec lex utilis plebi Romanae m ih i videtur, auctor atque adiutor ero (Cicerone). C E
10. H oc Am erinis visum est indignum usque eo ut urbe tota fletus gemitusque fieret
(Cicerone). 11. Vos, patres conscripti, non tam im mem ores vestrorum gravissim orum F
decretorum videbamini (Cicerone). 12. N u llo a nostris dato responso, ubi visum est,
S I N T A S S I D E 1 C A S I le z io n e 2 Il nominativo
E S E R C IZ I
SINTASSI DEI CASI ■ RISCRITTURA Traduci le seguenti frasi d’autore incentrate sul tema dell’anfi
V E R B I CON LA CO STR UZIO N E P ER SO N ALE
teatro e poi trasformale in proposizioni subordinate premettendo a ciascuna di
esse la forma attiva tradunt, la forma personale trador ecc. e la forma imperso
Come videor anche altri verbi, al passivo, richiedono una costruzione personale (con il nominativo nale traditum est’, quindi traduci ogni frase ottenuta.
e l’infinito). Si tratta di verbi che significano:
1. Ter munus gladiatorium dedi meo nom ine et quinquiens filioru m meorum aut nepo-
- «essere detto, tramandato, narrato» (com e dicor, feror, narror, trador); tum nomine (Augusto).
- «essere capito, percepito, compreso» (com e audior, sentior, intelligor)·, Tradunt........... ............................................................................................................
- «essere stimato, ritenuto» (com ep u tor, ducor, habeor, existim or); Trador ..........................................................................................................................
- «essere trovato, scoperto» (com e invenior, reperior); Traditum e s t.................................................................................................................
- «essere costretto, essere comandato, essere vietato» (com e cogor, iubeor, prohiheor, vetor): «essere 2. Opus novum privato etiam sine principis auctoritate facere licei, praeterquam si cir-
permesso» (sinor). cum, theatrum vel amphitheatrum sit (Giustino).
Es. Octavianus M utinensi bello et Si dice che Ottaviano durante la guerra di Tradunt........................................................................................................................
legisse et scripsisse et declamasse M odena abbia letto, scritto e declamato Trad...............................................................................................................................
cotidie dicitur (Svetonio). ogni giorno (lett. Ottaviano durante la guerra di Traditum e s t...................................................................... ......................................... .
M odena è detto aver letto, scritto e declamato 3. Curio ex duobus theatris faciebat amphitheatrum gladiatorumque proelia edebat (P li
ogni giorno). nio il Vecchio).
Iam Caesar a Gergovia discessisse Già si sentiva dire che Cesare Tradunt........................................................................................................................
audiebatur (Cesare). aveva lasciato Gergovia. Trad...............................................................................................................................
Traditum e s t.................................................................................................................
Parentes prohibentur adire ad liberos Si proibisce ai genitori di andare dai figli
4. Ipse pater familias in ludo gladiatorio frequens visitatorest (Apuleio).
(Cicerone). (lett. I genitori sono proibiti andare dai figli).
Tradunt.......................................................................................... .............................
Trad.................................................................................................................. ............
nb Le p r i m e t r e c a t e g o r i e d i v e r b i , in genere, nelle form e del presente e in quelle derivate dal tema
Traditum e s t.................................................................................................................
del presente hanno c o s t r u z i o n e p e r s o n a l e , nelle form e del perfetto e in quelle derivate dal tem a del
5. Venationes bestiarum Africanarum in circo aut in foro aut in amphitheatris populo
perfetto (e nella coniugazione perifrastica passiva) hanno c o s t r u z i o n e i m p e r s o n a l e . I verbi d e l l ’u l t i -
dedi (Augusto).
m o g r u p p o vogliono invece sempre la c o s t r u z i o n e p e r s o n a l e .
Tradunt........................................................................................................................
nb I verbi dei primi tre gruppi ammettono anche la forma attiva alla III persona plurale seguita Trad...............................................................................................................................
da una proposizione infinitiva con il soggetto in accusativo. Trattandosi di un plurale generico, in ita Traditum e s t.................................................................................................................
liano può essere reso con un si passivante.
Es. Dicunt litteras a Phoenicibus Dicono che le lettere dell’alfabeto RISCRITTURA ITrasforma le costruzioni personali in impersonali e traduci le se
repertas esse. siano state inventate dai Fenici. guenti frasi d’autore (non tutti i verbi consentono la trasformazione).
3-iHiHH· E S E R C IZ I
nanos sollicitare dicebantur (Cesare). 5, Sicilianiprovinciam C. Verres per triennium de- tera Minervae. Altera autem est urbs, cu i nomen Achradina est, in qua forum maximum,
populatus esse, Siculorum civitates vastavisse, fama spoliavisse fertur (Cicerone). 6. H i pulcherrimae porticus, amplissima est curia templumque egregium Iovis Olympii. Tertia
centum pagos habere dicuntur (Cesare). 7, H ic accusare moderate eum, a quo ipse nefa- est urbs quae, quod in ea parte Fortunae fanum antiquum fuit, Tycha nominata est.
rie accusatur, persenatus auctoritatem non est situs (Cicerone). 8. Scitote traditum esse Quarta autem est quae, quia postrema coedificata est, Neapolis nom inatur; in ea thea-
oppidum non domesticis copiis esse tutum (Cicerone). 9, Plura scrìbere fletu prohibeor trum maximum, praeterea duo tempia sunt egregia, Cereris unum, alterum Liberae, sig-
(Cicerone). 10. Caesari nuntiatum est equites A riovisti propius tum u lu m accedere. num que Apollinis, qui Temenites vocatur, pulcherrim um et maximum.
11. Legiones consules scribere iussi sunt et classemparare (L ivio). 12. Cum in im ici nos (Cicerone)
tri venire dicentur, tum in Epirum ibo (Cicerone). 13. M ih i nihil fu it optatius, quam ut
gratissimus erga te esse cognoscerer (Cicerone). 14. Traditum est inter deos certamen
fuisse de Atheniensium urbis possessione (Cicerone). 15. Fertur Dionysius, Siracusano- V E R B I C O N D O PPIO N O M . V E R B I C O N N O M . + INF.
rum tyrannus, ipse iudicavisse quam beatus esset (Cicerone). 16. Hicpagus unus fertur,
patrum nostrorum memoria, L. Cassium consulem interfecisse et eius exercitum sub iu-
gum misisse (Cesare).
1. Si dice che Augusto fosse un uom o raffinato. 2. Si tramanda che gli Spartani ucci
dessero i bambini infermi. 3. M i si ordinò di non tornare in città senza la vittoria. 4. Gli
venne proibito di uscire di casa con i figli. 5, Si dirà che non sei stato coraggioso. 6. Si
narra che i re abbiano costruito splendidi monumenti. 7. Alla Grecia è proibito arma
re un esercito. 8. Si crede che Annibaie possa superare le Alpi con gli elefanti. 9. Si sti
ma che Cesare abbia avuto trenta coltellate. 10. Si ritiene che Pom peo difenda Rom a
con un esercito poco numeroso.
I l regno di S emiramide
Antiquissimis temporibus p rim i in Asia Assyrìi regnum condidisse feruntur. Quorum rex
Ninus, prim us finitim is, tum aliis populis perdomitis, totius Orientis populos subegit.
Postremo illi bellum cu m Zoroastre, rege Bactrianorum, fuit, qu i prim us d icitur artes
magicas invenisse siderumque motus diligentissime spectavisse. H oc occiso, etiam ipse
decessit, relieto impubere filio Ninya et uxore Semiramide. Semiramis nec filio im m atu
ro ausa tradere imperium, nec ipsa palam capessere, sexum dissimulans, brachia et cru-
ra velamentis, caput tiara tegit; et, ne novo habitu aliquid occultare videretur, eodem m o
do etiam populum vestiri iussit; sic Semiramis prim is regni initiis Ninyas esse eredita
est. Magnas deinde res gessit, ita ut m ulier etiam viros virtute superare videretur. Baby- I L L A T IN O E L ’EURO PA L’a r e n a e la f i e r a n el t e m p o e n e llo s p a z io
loniam condidit muroque urbem cocto latere circumdedit, Aethiopiam imperio adiecit et LATINO • (h)arena, f., «sabbia; arena». • fera, f., «fiera, belva feroce».
Indis bellum intulit. Ad postrem um a filio interfecta est, cum duo et quadraginta annos
post N in u m regnavisset. ITALIANO arena (o rena), f. (l'italiano ha esteso il significa fiera, f.
to originario del termine latino dallo spazio del
(Giustino)
l’anfiteatro lasciato libero per i giochi all'edifìcio
nel suo complesso, come per es. «l’arena di Vero
19 . \1 L»JkI =1 Traduci la seguente versione sottolineando i verbi costruiti con il na»).
doppio nominativo e cerchiando invece quelli costruiti personalmente (con il
nominativo e rinfinito). Disponili poi nella tabella che trovi alla fine del brano. FRANCESE arène, f., «sabbia; arena». (lett.) fauve, f., «fiera, belva feroce».
SPAGNOLO arena, f., «sabbia; arena» ( detto soprattutto del fiera, f., «fiera, belva feroce».
L’antica Siracusa luogo in cui si svolge la corrida).
Urbem Syracusas maximam esse Graecarum, pulcherrim am om nium saepe audivistis.
Est ita ut dicitur. Ea tanta est urbs, ut ex quattuor urbibus maximis constare dicatur: INGLESE arena, «arena; (fig.) competizione». wild beasi, «belva feroce».
quarum una est ea quae Insula appellatur, in qua domus est quae Ieronis regis fuit. In ea
TEDESCO Arena, f., «arena». wildes Tier, n., «animale selvaggio».
sunt aedes sacrae complures, sed duae quae longe ceteris antecellunt, altera Dianae et al-
S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 3 Il genitivo 1
le z io n e
h
Il genitivo E S E R C IZ I
- genitivo dipendente da sostantivi Nec te nobilium fugiat certamen equorum: 135 E non perderti la gara dei nobili cavalli, il
genitivo soggettivo e oggettivo Circo affollato presenta m olte opportunità.
multa capax populi com m oda Circus habet.
genitivo possessivo Non c ’è bisogno delle dita con cui mandare
genitivo dichiarativo o epesegetico
N il opus est digitis per quos arcana loquaris, messaggi segreti, né devi ricevere biglietti fa
genitivo di pertinenza nec tibi per nutus accipienda nota est. cendolo capire con un cenno del capo.
genitivo partitivo Proxim us a domina nullo prohibente sedeto; Siederai accanto alla tua bella, senza che
genitivo di qualità i 4q nessuno te lo proibisca: congiungi il tuo fian
iunge tuum lateri qua potes usque latus.
co al suo fin dove puoi. [,..]
- genitivo dipendente da aggettivi o participi A questo punto cercati uno spunto di con
genitivo con aggettivi H ic tibi quaeratur s o d i sermonis origo, versazione, e i soliti discorsi com uni servano
genitivo con participi et moveant prim os publica verba sonos: per attaccare discorso: cerca dì inform arti
accuratam ente di chi siano i cavalli che
- genitivo dipendente da verbi cuius equi veniant facito studiose requiras, avanzano, e non esitare a fare il tifo per
genitivo di stima e di prezzo nec mora, quisquis erit cu i favet illa, fave. chiunque sia il suo favorito. Ma quando
genitivo di colpa e di pena At cum pom pa frequens caelestibus ibit ebumis, avanzerà la processione fitta dì statue dei ce
genitivo con interest e refert tu Veneri dominae plaude favente manu; lesti, tu applaudì festosam ente a Venere pa
genitivo con i verbi di m emoria drona; [...]
[. ··] Se un lem bo del mantello le striscerà troppo
Cominciamo a esaminare il genitivo retto da sostantivi e in particolare il genitivo soggettivo e oggettivo. Pallia si terra nim iu m demissa iacebunt, per terra, raccoglilo e, con prem ura, toglilo
Il genitivo soggettivo e oggettivo indica la cosa o la persona che assume valore, rispettivamente, di collige et immunda sedulus effer hum o: dal suolo sudicio: immediatamente, com e ri
soggetto o di com plemento oggetto rispetto all’azione espressa dal sostantivo che regge il genitivo. com pensa della tua gentilezza, con la com
protinus, officii pretium., patiente puella
Partendo da un esempio italiano, nel sintagma «la corsa dei cavalli» il genitivo «d ei cavalli» è di tipo piacenza della fanciulla potrai guardarle le
contingent oculis crura videnda tuis. gambe.
soggettivo poiché equivale al soggetto dell’espressione «i cavalli corrono». Al contrario, nel sintagma
« l’acquisto della casa» il genitivo «della casa» è di tipo oggettivo poiché equivale al com plemento og
getto dell’espressione «acquistare casa». Nel sintagma « l’amore dei fig li» il genitivo «d ei fig li» può as IM P A R IA M O S U B IT O ...
sumere valore soggettivo ( « i figli am an o») o oggettivo («am an o i fig li», detto dei genitori) a seconda
del contesto. Passiamo ora ad alcuni esempi latini. certam en n o b iliu m equorum , «la gara dei nobili ca
Es. Adventus R o m a n o ru tn mutaverat
animos (Livio).
L’arrivo dei Romani aveva mutato
gli animi.
Rom anorum è un genitivo soggettivo (= Rom ani adveniunt)
I valli»: nobilium equorum è un genitivo soggettivo
(rappresenta infatti il soggètto dell’azione espressa
dal sostantivo certamen, come se fosse « i cavalli ga
reggiano»)
Vincet am or p a tria e laudum que Vinceranno l’am ore per la patria
immensa cupido (Virgilio). e il grandissimo desiderio di lodi.
Patriae e laudum sono genitivi oggettivi (= am antpatriam e cupiunt laudes).
FACCIAM O P R A T IC A ... Cultura e civiltà
Trasforma le seguenti espressioni form ate da sostantivo + genitivo in frasi all’infinito costituite da ver IL CIRCO
bo + soggetto o com plemento oggetto, a seconda che il genitivo sia soggettivo o oggettivo. L a stru ttu ra d e l c ir c o spettacolo, i cancelli (carceres) sul suolo per facilitare il galoppo
desiderium urbis ...................................................... Il circo (circus) era destinato alle dietro ai quali i carri aspettavano dei cavalli, era attraversata nel
verborum percepito ....................................................... corse dei carri, alle lotte dei gla il segnale di inizio della gara e le senso della lunghezza da una sor
diatori e alle cacce delle belve. L’e gradinate dove sedeva il pubblico. ta di basamento (spina) decorato
anim i perceptio .......................................................
dificio, di forma ellittica, era costi L’arena, che prendeva nome pro con obelischi, fontane, colonne e
caedes m ilitum ......................................................
tuito da tre parti: l’arena per lo prio dalla sabbia (arena) sparsa statue; le due estremità della spi-
30 S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 3 Il genitivo ____ 31
1
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
1*1
Ti presentiamo una scelta di vocaboli relativi al m ondo del circo; alcuni li hai già in
contrati nella scheda II circo.
s t r u t t u r e ________________ subsellia, -orum (pi.), n.: sedili, scuole di allenamento per gladia
banchi degli spettatori tori
calx, -cis, f. {rar. m.): linea di arrivo
mappa, -ae, f.: drappo (con cui si
circus, -i, m.: circo PERSONAGGI_____________________ dava il segnale della partenza)
euripus, -i, m.: fossato, canale agitàtor, -òris, m.: guidatore, au munus, -eris gladìatorium, n.:
fala, -ae, f.: colonna (posta sulla riga spettacolo di lotta tra gladiatori
spina a indicare il numero dei gi
auriga, -ae, m.: auriga naumachia, -ae, f.: naumachia,
ri di corsa)
gladiàtor, -óris, m.: gladiatore rappresentazione di una batta
gradus, -Cis, m.: gradinata glia navale
lanista, -ae, m.: maestro, allenato
(h)aréna, -ae, f.: sabbia; arena re dei gladiatori panthèra, -ae, f.: pantera
na, intorno alle quali giravano i A ttii circh i c e le b ri maeniàna, -órum (pi.), n.: porti pollex, -Icis, m.: pollice
sacerdoti che trasportavano le sta
carri durante la corsa, erano det Altri circhi di Roma erano il Circo tue delle divinità su appositi carri. co, galleria SPETTACOLI ____________ ______ pollice verso: con il pollice piegato
te ‘mete’ (metae) e alla fine del Flaminio (Circus Flaminius), fatto I giochi consistevano nelle corse meta, -ae, f.: meta (colonnetta in bestia, -ae, f,: animale, bestia all’ingiù (in segno di condanna)
percorso era tracciata la linea di costruire nel 221 a.C. dal console dei carri tirati da due, quattro, sei torno a cui giravano i carri nelle
arrivo.
bigae, -àrum (pi., ma anche biga, pompa, -ae, f.: processione, cor
Caio Flaminio e destinato ai ludi o più cavalli {bigae, quadrìgae, corse) -ae, sg.), f.: biga, tiro a due teo
Le gradinate (gradus) con i banchi plebei, il Circo di Gaio e Nerone seiuges): soltanto i due cavalli cen podium, -li, n.: podio, tribuna d’o curriculum, -i, n.: corsa, gara
per sedersi (subsellia) erano divise ( Circus Gai et Neronis), fatto edifi trali erano posti sotto il giogo, quadriga, -ae, f.: quadriga, tiro a
nore (in cui prendevano posto le
in terrazzamenti separati in senso care da Caligola e utilizzato da Ne mentre gli altri erano legati con currùs, -tis, m.: carro quattro
orizzontale da recinti e in senso autorità)
rone per le sue esercitazioni e so delle funi ed erano perciò detti equus, -i funàlis, m.: cavallo at seiuges, -um, m., e seiùgae, -àrum
verticale da scalette, mentre alla prattutto per il martirio dei cri equi funales. I guidatori dei carri praecinctlo, -ónis, f.: ripiano (cir
taccato con la fune e disposto a (pi.), f.: tiro a sei, cocchio a sei ca
base correva una piattaforma di stiani, e infine il Circo di Adriano {aurigae, agitatores) erano per lo colare sulle gradinate), pianerot
fianco dei cavalli aggiogati valli
marmo (podium) che ospitava i {Circus Hadriani), utilizzato pre più di condizione servile, ma co tolo
seggi delle autorità. valentemente per le battaglie na funis, -is, m. {rar. f.): corda, fune tensa, -ae, f.: tensa, carro (su cui si
stituivano oggetto di grandi onori pulvinar, -àris, n.: palco imperiale
vali (naumachiae). Nelle vicinanze trasportavano le immagini degli
e ammirazione. Ogni corsa, che scalarla, -lum (pi.), n.: scala, gra iugum, -i, n.: giogo
Il C i r c o M a s s im o di Roma, sulla via Appia, si trova dèi durante la processione di
consisteva in sette giri dell’arena, leo, leónis, m.: leone
Il primo e più importante circo di dini apertura dei giochi)
va anche il circo fatto erigere nel vedeva in gara dai quattro ai dieci
Roma, il Circo Massimo (Circus 309 d.C. da Massenzio in onore del concorrenti, e il segnale di parten spina, -ae, f.: spina (muro che at ludi, -órum circenses (pi ), m.: tigris, -Idis e -is, m. e f.: tigre
Maximus o semplicemente Cir figlio Romolo. za era dato da un magistrato che traversava il circo nel senso della giochi del circo
venatio, -ónis, f.: caccia, spetta
cus), si ergeva fin dal IV secolo Per quan to riguarda le altre parti agitava un drappo {mappa). j lunghezza) ludi, -órum gladiatorli (pi.), m.:
colo circense di caccia
a.C. nella valle Murcia, tra i colli dell’impero, in Italia si conservano
dell’Aventino e del Palatino, e fu rovine di circhi ad Aquileia, Poz ...la lotta e le v& nationes
modificato a più riprese nel cor zuoli e Boville; in Francia ad Àrles, Negli spettacoli di lotta i gladiato
so dei secoli: Cesare fece costrui Orange, Viennes e Nimes; in Spa ri ingaggiavano duelli cruenti ap 1. Rispondi alle domande sulla scheda II circo e inserisci le parole mancanti aiu·
re un canale (euripus) intorno al gna a Tarragona, Sagunto e M en pellandosi alla volontà del pubbli tandoti con la scheda II lessico del circo.
l’arena per proteggere gli spetta da; in Africa a Cesarea, Cartagine, co per l’esito finale: se gli spettato
tori dall’eventuale assalto delle Dugga e Leptis Magna. ri sventolavano il fazzoletto il feri a. I l .............................. era destinato principalmente alle gare d e i ...............................
belve; Augusto aggiunse il palco to veniva graziato, se invece pro e dei cavalli.
imperiale {pulvinar) e corredò la I gio ch i d el c irc o : le c o r s e ». tendevano il pugno con il pollice b. L’arena ( lat................................ ) era attraversata nel senso della lunghezza da un ba
spina dell’obelisco egiziano che I giochi del circo (ludi Circenses) si all’ingiù {pollice verso) il vinto ve samento detto (l a t . ) ...............................adom ato da colonne e altri oggetti; le due
ora si trova a piazza del Popolo; aprivano con una grande proces niva ucciso. Negli spettacoli di estrem ità intorno alle quali giravano i carri nella corsa erano dette {lat.)
Claudio fece costruire cancellate sione {pompa circensis) che partiva caccia il gladiatore armato lottava
marmoree e mete in oro; nell’81 dal Campidoglio ed entrava nell’e .............................. . la linea di arrivo (la t .).............................. .
con pantere, tigri e leoni affamati,
d.C. la porta destinata al corteo dificio del circo passando dalla co c. I giochi del circo {lat .................................. circenses) si aprivano con una grande pro
mentre nelle pubbliche esecuzioni
delle autorità venne sostituita da siddetta porta pompae: in testa pro il condannato era mandato nell’a cessione {lat................................ ) che partiva dal Campidoglio ed era composta dai
un arco trionfale a celebrazione cedevano i magistrati in carica, se rena ad hestias, a morire di una magistrati, dai nobili, dai sacerdoti e dai carri dei concorrenti. I sacerdoti recavano
della vittoria di Tito su Gerusa guivano quindi i nobili, a piedi e a morte atroce per saziare la brama le im m agini degli dèi su appositi carri {lat................................ ).
lemme. cavallo, poi i concorrenti e infine i sanguinaria del pubblico. d. I carri {lat................................ ) che partecipavano alle gare di corsa erano tirati da
S I N T A S S I D E I C A S I Il genitivo ____
le z io n e 3 33
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m u n ì -------------
in quiete praecepit ut consulibus diceret sibi praesultorem ludis circensibus proxitnis non 7. Traduci le seguenti frasi d’autore determinando il valore soggettivo o oggettivo
placuisse. Ille veritus ne1cum aliquo incom m odo suo religione sum m um implicaret im - del genitivo evidenziato in grassetto.
perium , silentium egit, e vestigioque filius eius subita v i m orbi correptus interiit. Ipse
etiam per quietem ab eodem deo interrogatus, ari2satis magnam poenam neglecti im perii 1. Patientia animi occultas habet divitias (Pubblio Siro). 2. M axim e autem haec aetas
sui pependisset, in proposito perseverans debilitate corporis solutus est ac tum demum ex exercenda est in labore patientiaque et anim i et corporis (Cicerone). 3. Describam nunc
consilio am icorum lecticuld ad tribunal consulum et inde ad senatum perlatus, ordine to- ego cruciatus et miseram corporis patientiam (Seneca il Vecchio). 4, Ingenuus animus
tius casus sui exposito, magna cu m om nium admiratione recuperata m embrorum fìrm i- non fert vocis verbera (Pubblio Siro). 5. N on nuntii solum, sed per urbem agrestium fu
tate pedibus dom um rediit. ga trepidationem iniecit (Livio). 6, Insignis hic annus est nuntio Tarquinii mortis (Livio).
(Valerio Massimo) 7, Virtutis, magnitudinis animi, patientiae, fortitudinis fomentis dolor mitigari solet (C i
cerone). 8. N on de possessione Siciliae et Sardiniae, de quibus quondam agebatur, sed
ventus ne: «temendo che», + cong. verbo è pependisset: «(essendogli stato chiesto) prò Italia vobis estpugnandum (Livio).
an. dipendente da interrogatus, an introduce se riteneva sufficientemente grande la punizio-
una proposizione interrogativa indiretta il cui ne per aver trascurato il suo ordine». 8. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i genitivi soggettivi e cerchiando
i genitivi oggettivi.
LABORATORIO DI TRADUZIONE
a. Prim a di tradurre il brano fai 1analisi del periodo della parte colorata, specificando 1, Ad sum m os honores alios scientia iuris, alios eloquentia, alios gloria m ilitaris pro-
la tipologia di ogni singola proposizione. Per facilitarti il com pito ti proponiam o una vexit (L iv io ). 2. Ubi hostes ad legatos exercitum que pervenerunt universi se ad pedes
scomposizione ad albero, indicandoti la struttura gerarchica delle varie frasi di cui si p roiciu n t: orant ut adventus Caesaris exspectetur (Cesare). 3. Celebrata inconditis m ili-
compone il periodo. taribus carm inibus non magis victoria Q. Fabi quam mors praeclara P. Deci est (L iv io ).
4, Duces vero ii deliguntur q u i una cu m Q u in to Sertorio omnes annos fuerant sum -
Cum Plebeis quidam ludis pater familias per Circum Flam inium servum suum verberibus mamque scientiam rei m ilitaris habere existimabantur (Cesare). 5, Procne fletum soro-
m ulcatum sub furca ad supplicium egisset (B ) ris corripiens «N o n est lacrimis h oc» in q u it «agendum, sed ferro» (O vid io). 6. Cum di-
prìusquam pom pa induceretur (C) cunt claritatem esse laudem bonorum a bonis redditam, non ad vocem referunt, sed ad
I Latinio, h om in i ex plebe, Iuppiter in quiete praecepit (A) sententiam (Seneca). 7. Nec tamen instituendo vilicam dom esticarum rerum vilico re-
ut consulibus diceret (D ) m ittim u s curam, sed laborem eius adiutrice data levamus (C olum ella). 8. Cupiebam
sibi praesultorem ludis circensibus proxim is non placuisse (E) dissimulare me id moleste ferre, cupiebam anim i dolorem vu ltu tegere et taciturnitate
celare (Cicerone).
A
9. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver riconosciuto i termini da rendere con
il genitivo soggettivo e oggettivo.
1, Il comandante convocò l’adunata dei soldati per ordinare loro di m igliorare la difesa
C E dell’accam pam ento. 2, Alcibiade riceveva la benevolenza dei suoi concittadini. 3, La
proposta del console, dopo aver superato l’opposizione del collega, non trovò il consen
b. Sulla base del m odello proposto per il secondo periodo, prova tu a scomporre l’ulti so dei senatori. 4. La nostalgia degli am ici e della fam iglia mi ha indotto a tornare in pa
m o periodo, da Ipse etiam a dom um rediit: attribuisci a ogni proposizione una lettera, tria, nonostante tema l’ira dei m iei nemici. 5. Il desiderio della conoscenza ha spinto
analizzane il tipo, quindi riassumi il risultato della tua analisi in uno schema ad albero. l’uom o a com piere grandi progressi.
LESSICO di BASE 1
10. tTi4;Ui[»]l!l=Ì Traduci la seguente versione sottolineando i genitivi soggettivi e
I SOSTANTIVI COSTRUITI CON IL GENITIVO SOGGETTIVO O OGGETTIVO cerchiando quelli oggettivi.
Ti presentiamo una lista di sostantivi che in gran parte ti sono già noti e che negli eser
cizi seguenti reggono il genitivo soggettivo o oggettivo: com pleta le indicazioni man L a forza d ’animo e la moderazione
Fortitudo est considerata periculorum susceptio et laborum perpessio. Eius partes mag-
canti (uscita del genitivo, genere e traduzione).
nificentia, fidentia, patientia, perseverantia. Magnificentia est rerum magnarum et ex-
administratìo, ..... ........: ........... fu g a ,............ : celsarum cum anim i ampia quadam et splendida propositione cogitatio atque adminis-
adventus, ..... , : ................... n u n tiu s ,.....,. tratio; fidentia est, per quam magnis et honestis in rebus m ultum ipse animus in se fidu-
benevolenza, ..... ........: ............. p a tien tia ,....., ciae certa cum spe conlocavit; patientia est honestatis aut utilitatis causa rerum ardua-
c o g ita tlo , ..... , ..... : ..................... perpessio,....., .....: il sopportare rum ac difficilium voluntaria ac diuturna perpessio; perseverantia est in ratione bene
c o n tio , ..... ........: ........................ possessio,..... considerata stabilis et perpetua permansio. Temperantia est rationis in libidinem atque
desiderium , ..... ........ : nostalgia susceptio,..... .....: l’intraprendere in alios non rectos impetus anim i firm a et moderata dominatio.
d o m in a tio , ..... , ......: ................. (Cicerone)
S I N T A S S I D E I C A S I l e z io n e 3 I genitivo
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
Il genitivo di pertinenza o convenienza, introdotto in italiano dalle espressioni «è proprio d i», «spet 4. ............. est infantem magis diligere quam adultum (Frontone). am ici
ta a», «tocca a», indica la persona o la cosa cui spetta o di cui è tipica un’azione, un comportamento
5. ........................ est numerare pecus! (O vidio). *1 oratoris
una caratteristica.
Es. Magni pectoris est inter secunda La m oderazione nelle situazioni propizie
moderatio (Seneca il Vecchio). è propria di un grande animo. 12. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con tre colori diversi il genitivo
possessivo, il genitivo dichiarativo e il genitivo di pertinenza.
LESSICO di BASE 2
1. Dumnacus cu m adpropinquare Caninium cognovisset, copiis om nibus ad legiones
I VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI conversis, castra R om anorum oppugnare instituit (Aulo Irzio). 2. Sit sanctum apud vos
Ti forniam o una lista di verbi che ricorrono spesso in latino e che incontrerai negli hoc poetae nomen (Cicerone). 3. Pudicitiam in m ilite etiam laudare erubesco: femina-
esercizi sul genitivo retto da sostantivi. Completa i paradigmi e le traduzioni. rum est ista virtus (Quintiliano). 4. Iam vero ita Veneri proxim a est stella M ercurii et
Mercurius solipropinquus, ut hi tres caelum suum pari temporis spatio, id est anno plus
ard °> ...........................................: ............................. I in s titu o , .................... ...................... :.... minusve, circumeant (M acrobio). 5. Naves quoque aliquot Poenorum, disiectae in alto
a u g éo, ....................................................................... , op p u g n o , ...........................................:.. a classe Romana quae circa Sardiniam erat, capiuntur (Livio). 6. Sed nunc ea me exqui-
conséquor, ...........................................: .................... I p roh ib éo , ...........................................:.. rere in iqu i patris est: nam quod antehac fecit, nihil ad me attinet (Terenzio). 7. Galli ia-
co n te m n o , ...........................................; .................... | sto culis tragulisque quod vallo facto ex hostium cadaveribus sunt circum plexi oppugnare
d ilig o , ...........................................: .......................... | su scip ìo, ...........................................:... coeperunt (Bellum Hispaniense). 8. Est humanitatis vestrae magnum num erum civium
h a b éo, ........ ..................................; .......................... | tu è o r, ...........................................: calamitate prohibere (Cicerone). 9. At in semet augendo parcus atque civilis, praenomi-
I im p è ro , ....................... ................... ; ....................... | Vgnf o , ...........................................: ne imperatoris Claudius abstinuit (Svetonio). 10. Idpostquam Manlius adulescens cog-
novit, protinus urbem petiit et se in Pom ponii dom um prim a luce direxit (Valerio Mas
simo). 11 - Legem vero mutare ut occidas, et crudeliter interpretari ius quod a maioribus
scriptum est, cuius anim i est? (Quintiliano). 12. D uo genera huius: unum, cu i flos hya-
11. Completa le seguenti frasi utilizzando i suggerimenti inseriti in ordine sparso cinthi est, alter candidus, qui fere nascitur tumulis, quoniam fortius durat (Plinio il Vec
nella colonna a lato, poi traduci (procedi spuntando le soluzioni via via trovate). chio). 13. Tuae sapientiae magnitudinisque anim i est om nem amplitudinem et dignita-
In a. trovi genitivi possessivi, in b. genitivi dichiarativi e in c. genitivi di perti tem tuam in virtute atque in rebus gestis tuis atque in tua gravitate positam existimare
nenza: sottolineali. (Cicerone). 14. Ptolemaeus, Cyrenarum rex, cui cognomen Apionis fuit, mortuus here-
dem populum R om anum reliquit, et eius regni civitates senatus liberas esse iussit (L i
genitivo possessivo vio). 15. Peregrini incolae officium est nihilpraeter suum negotium agere (Cicerone).
1. Tu non potes imperare apibus tuis ut intra privatum volent, ne laris
m eorum floribus insidant, ne in meo rorem legant? (Quintiliano). 13. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver riconosciuto i termini che vanno re
si con un genitivo possessivo, dichiarativo o di pertinenza.
2. Thessalus....................facie Briseidos arsii (Ovidio). palatii
3. Dividim us muros et moenia p a n d im u s.............. (V irgilio) 1. Gli abitanti erano generosi, ma non conoscevano la virtù della sincerità. 2. Le na
ancillae
vi dei Rom ani erano ancorate nel porto vicino alla città dei nemici. 3. È proprio dei
4. Stabant forte una in vestib u lo....................Fronto Comelius et urbis padri preoccuparsi del futuro dei figli. 4. Elena, m oglie di Menelao, fu rapita da Pa
Festus Postum ius (Gellio). ride, figlio di Priam o. 5. L’albero del pioppo cresce lungo il corso dei fiumi. 6. Dopo
5. Reserate clausos regii postes....................(Seneca) quell’episodio il m io am ico assunse un aspetto trasandato e chiese a tutti di non no
hortorum
minare più la parola ‘am ore’ in sua presenza. 7. Il padre disse al figlio che era suo
38 S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 3 Il genitivo 39
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
com pito occuparsi dei fratelli e della madre durante la sua assenza. 8. N el giorno sa c. Fai l’analisi del periodo della parte di testo colorata; per facilitarti il com pito te ne
cro a M inerva ci recam m o al tem pio della dea. 9. N on m i piace il nome 'Cornelia’. proponiam o una scom posizione ad albero indicandoti la struttura gerarchica delle
10.1 versi di Omero furono tradotti in latino dal poeta Livio Andronico. 11. Il com an proposizioni di cui si compone il periodo.
dante convocò i soldati nella notte e disse che era loro com pito salvare la città dal
A
l ’assedio. 12. N on avendo ricevuto la lettera di m ia madre, partii alla volta di Rom a e
arrivai nella notte alla casa di Tullio. 13. Il soldato aveva perso il senso dell’udito du
rante la guerra. 14. È dovere dei cittadini difendere la patria con tutte le forze.
B C
14. Traduci la seguente versione sottolineando i genitivi (ma fai atten
zione, ci sono anche dei locativi): si tratta di genitivi possessivi, dichiarativi o di
pertinenza?
...... "SINTASSI "DEI"CASI
IL G E N IT IV O D IP E N D E N T E DA SOSTANTIVI ( i l i )
O pere di P rassitele e del figlio IL G E N IT IV O PARTITIVO
Praxitelis est et Cupido, nunc in Octaviae scholis positus. Eiusdem et alter nudus in Pa Il genitivo partitivo indica la totalità rispetto a cui il termine che lo specifica, relativo al numero o
rto colonia Propontidis, par Veneri Cnidiae nobilitate et iniurìa; Romae Praxitelis opera alla quantità, designa una parte (com plem ento partitivo). Il genitivo partitivo può essere retto da.
sunt Flora, Triptolemus, Ceres in hortis Servilianis, B oni Eventus et Bonae Fortunae si-
- sostantivi indicanti numero, per es. numerus, m ultitudo;
mulacra in Capitolio, item Maenades et quas Thyiades vocant et Caryatidas, et Sileni in
- sostantivi indicanti quantità, per es. acervus, modium-,
Pollionis Asinii monumentis et Apollo et Neptunus. Praxitelis filius Cephisodotus et ar-
- comparativi e superlativi;
tis heres fuìt. Cuius laudatum est Pergami symplegma. Romae eius opera sunt Latona in
- aggettivi e pronom i indefiniti, per es. aliquis, nem o;
Palatii delubro, Venus in Pollionis Asinii monumentis et intra Octaviae porticus in Iu -
- pronom i e avverbi di quantità, per es. aliquìd, nihib,
nonis aede Aesculapius ac Diana.
- numerali;
(Plinio il Vecchio) - avverbi di luogo.
15. Traduci la seguente versione sottolineando i genitivi dichiarativi e Es. M u ltu m ubique lib roru n t, C erano dappertutto m olti libri,
cerchiando i genitivi possessivi. m ultum sta tu a ru m (Cicerone). m olte statue.
L a gens Claudia
Patricia gens Claudia (fu ii enim et alia plebeia, nec potentia m in o r nec dignitate) orta
16. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il genitivo partitivo e cerchian
est ex Regillis oppido Sabinorum . Inde R o m a m 1recens conditam cu m magna clien-
tiu m manu conm igravit auctore Tito Tatto consorte R om uli, vel, quod magis constai, do il termine che lo regge.
Atta Claudio gentis principe, p ost reges exactos sexto fere anno; atque in patricias
1. Quid tibi mecum est commerci, senex, quid me adflictas? (Plauto). 2. Ubi illum quaeram
cooptata2 agrum insuper trans Anienem clientibus locum que sibi ad sepulturam sub
gentium? (Plauto). 3. Nemo est meorum am icorum hodie, apud quem expromere omnia
Capitolio publice accepit. Deinceps procedente tempore duodetriginta consulatus, dic-
mea occulta audeam (Terenzio). 4. Legatus postquam nihil aequi in consilio impetrare se
taturas quinque, censuras septem, trium phos sex, duas ovationes adepta est. Cum
censebat, prìvatim - sic enim imperatum erat - P. Scipionis temptare anim um est conatus
praenom inibus cognom inibusque variis distingueretur3, L u c i praenom en consensu
(Livio). 5. Res eodem est loci quo reliquisti (Cicerone). 6. Veneti navium quod ubique fue-
repudiava, postquam e duobus gentilibus praeditis eoAalter la tro c in ii5, caedis alter
rat in unum locum coegerant (Cesare). 7 . Eadem destate equites ducenti et elephanti decem
convictus est. In ter cognom ina autem et Neronis assumpsit, quo significatur lingua
Sabina fortis ac strenuus. et tritici modium ducenta milia ab rege Massinissa ad exercitum qui in Graecia erat perve-
nerunt (Livio). 8, E t ipse aliquantum voluntarìorum in itinere ex agris concivit ac prope
(Svetonio)
duplicato exercitu in Lucanos pervenit, ubi Hannibal nequiquam secutus Claudìum sub-
1Romam: «a Roma», complemento di moto a gens Claudia. stiterat (Livio).
luogo. 4eo: sott. cognomine. '
Cooptata: participio riferito al soggetto sottin Hatrocinii: come il successivo caedis, questo ge 17. Traduci in latino dopo aver sottolineato il termine che va reso con il genitivo par
teso di accepit, e cioè gens Claudia. nitivo esprime il complemento di colpa (vedi p.
3distingueretur: il soggetto sottinteso è sempre 45) retto da convictus est. titivo.
3?d:Mkll E S E R C IZ I
18. > Ì3iHL*ILLj Traduci la seguente versione sottolineando i genitivi partitivi e cer 20. Pi=l;I-4W:i=l Traduci la seguente versione sottolineando il genitivo partitivo e
chiando i termini che li reggono. cerchiando il genitivo di qualità.
Il genitivo di qualità indica la categoria o la classe cui va ascritta una persona o una cosa (com
plemento di qualità), in particolare indica le caratteristiche di una persona o di una cosa, com e per LESSICO di BASE 3
esempio «un giovane di grande talento», «una dim ora di straordinaria bellezza». AGGETTIVI E PARTICIPI CHE REGGONO IL GENITIVO
Es. Radix iucundi odoris est (Plinio il Vecchio). È una radice dall’odore piacevole.
Ti presentiamo un elenco degli aggettivi e dei participi che più frequentemente sono
genitivo di qualità indica caratteristiche morali e spirituali, mentre le doti fisi
nb Di solito in latino il costruiti con il genitivo (per la relativa scheda grammaticale vedi alla pagina seguen
che sono espresse di preferenza all’ablativo. te). Gli aggettivi sono raggruppati in base al loro significato.
19. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso plenus, -a, -umi pieno COLPEVOLEZZA E INNO CENZA
AGGETTIVI_______________
nella colonna a lato, poi traduci (in b. devi scegliere tra le coppie già formate). prodìgus, -a, -um i prodigo innòcens, -enfisi innocente
PARTECIPAZIONE, POSSESSO E PADRO
refertus, -a, -umi pieno manifestus, -a, -um i colto in fla
NANZA
1. L. Cassius fu ti summae v i r .......... velocitatis vacùus, -a, -umi vuoto grante
aliènus, -a, -um : estraneo noxius, -a, -um i colpevole
com m tinis, -e; comune reus, -a, -umi accusato, imputato
2, Habebat autem duos praeterea op tim a e .... ............... filios (Valerio Massimo). indolis CONOSCENZA, ESPERIENZA, MEMORIA
compos, -pótis: padrone di
E ABITUDINE ( e IL LORO CONTRARIO) suspectus, -a, -um i sospetto
consors, -sortisi compagno, com
3. Erat enim hom o su m m a e...... severitatis consclus, -a, -umi consapevole
partecipe PARTICIPI___________ __________
pati sciret (Seneca il Vecchio). expertus, -a, -umi consapevole
expers, -ertisi non partecipe, amans, -antisi amante
ignàrus, -a, -um i ignaro, ign o
escluso da, privo di cupiens, -enfisi desideroso
4. M agnae............................ apud Rom anos tum gens Achaeorum erat (Livio). auctoritatis rante
im pótens, -enfisi non padrone, diligens, -enfisi diligente, che ha
imperitus, -a, -umi inesperto
5. Dromades cameli inter dona e ra n t.... incapace cura
probitatis inscius, -a, -unii inconsapevole
partlceps, -ctpisi partecipe metùens, -entisi timoroso, che
m emor, -òrisi memore
potens, -enfisi padrone, capace di teme
nescìus, -a, -umi inconsapevole
b. i, Cn. autem D om itìum s u m m i............ et marni mrum nobilitatis - pecuniae proprius, -a, -um i proprio neglègens, -enfisi negligente, che
perltus, -a, -umi esperto, pratico
nim ia gloriae cupiditas perfidum existere coegit (Valerio Massimo). sacer, -era, -crum i sacro a trascura
DESIDERIO E AVVERSIONE patlens, -entisi paziente, che
2. M a cilen tis....................... . rufulus, aliquantum ventriosus, truculentis generis - anim i ABBONDANZA E M ANCANZA sopporta
avldus, -a, -umi avido
oculis co m m o d a ..................... tristi fronte (Plauto). egens, -enfisi privo di sciens, -entisi esperto, che sa
cupìdus, -a, -umi desideroso
fecundus, -a, -um i fecondo
fastidiósus, -a, -um i sprezzante,
3, Vult aliquo imperio, aliqua potestate distingui hom o maenae . ... coloris - vim inis ferax, -arisi fertile
insofferente
magnae gratiae, in gen tis............................... (Seneca il Vecchio). inops, -òpisi povero di
studiósus, -a, -um i appassiona
largus, -a, -um i generoso
to, studioso
4. Graeca salix fla v i.......... est, Gallica ten u issim i.............. (Colum ella) malis - statura nudus, -a, -um i spoglio, privo di
S I N T A S S I D E I C A S I ^ leziio n e 3 Il genitivo 43
^ =I--M U ·
22. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i genitivi e cerchiando gli agget
; SINTASSI DEI CAST'".......... ................ .. tivi e i participi che li reggono.
IL G E N IT IV O D IP E N D E N T E DA AG G ET T IVI O PARTICIPI
Oltre che da sostantivi, il genitivo è retto anche da aggettivi che significano: 1, Ad octo milia H istrorum sunt caesa, captus nemo, quia ira et indignatio immemores
- partecipazione, possesso, padronanza; praedae fecerat (Livio). 2. «N ih il» inquit Zeno «qu od anim i quodque rationis est expers,
- abbondanza e mancanza; id generare ex se potest animantem compotemque rationis; mundus autem generai ani-
- conoscenza, esperienza, m em oria e abitudine (e il loro contrario); mantes compotesque rationis; animans est igitur mundus composque rationis» (Cice
- desiderio e avversione; rone). 3. Gabinius se idfecisse dicebat rei publicae causa, quod classem Archelai timeret,
- colpevolezza e innocenza. quod mare refertum forepraedonum putaret (Cicerone). 4. Postero die instrui Romanam
aciem Sabini viderunt et ipsi, iam pridem avidi certaminis, procedunt (Livio). 5. E t Man-
I participi da cui dipende il genitivo sono per lo più participi presenti in funzione aggettivale e non lius, advocata dom um plebe interdiu noctuque consilia agitai, plenior aliquanto anim o-
verbale, e indicano solitamente una qualità permanente del soggetto. rum irarumque quam antea fuerat (Livio). 6, P. Murena mediocri ingenio sed magno stu
dio rerum veterum, litterarum et studiosus et non imperìtus, multae industriae et magni
nb Per gli aggettivi e i participi che reggono il genitivo vedi la scheda Lessico di base 3. laboris fu it (Cicerone). 7. Nam in cornute'nostro multae bonaeque artes et anim i et cor-
poris erant, quas omnes avaritia praepediebat: patiens laborum, acri ingenio, satis pro-
videns, betti haud ignarus, firm issim us contra pericula et invidias erat (Sallustio).
21. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordi 8. Proelium com m issum atrox est, ceterum longe disparibus animisi Romanos ira, spes,
ne sparso nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi ardor certaminis avidos hostium sanguinis in proelium rapii; Sam nitium magnam par-
traduci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate e sottolineando i genitivi tem necessitas ac religio invitos magis resistere quam inferre pugnam cogit (Livio).
retti da aggettivi o participi.
23. Traduci in latino le seguenti frasi.
1. Avarus enim appellatur q u i ......... avidus
1 .1 giovani, pieni di fiducia e di speranza, sono ignari delle insidie del futuro. 2. Tem i
stocle rese gli Ateniesi esperti della guerra sul mare. 3. Nonostante i soldati fossero pri
im periti
vastis et fluctibus actì (Virgilio). vi di armi e di equipaggiamento adatti, il comandante decise di attaccare l’esercito ne
mico, consapevole del pericolo cui andava incontro. 4. Dopo che ebbi reso partecipi gli
3· F a c ....................................................... amici della mia decisione, m i allontanai dalla città pieno di tim ore e di ansia per il fu
tuae sapientiae (Plauto). ignari
turo. 5. Il re, privo di un piano, si affidò ai consiglieri partecipi della sua preoccupa
4. Si h om o est, animai est mortale rationis zione. 6 ,1 soldati, benché fossero esperti del luogo, furono tratti in inganno dalle ma
participes
novre del nemico.
5. M odo conscrìpti atque usus militaris particeps
ora convertunt (Cesare). 24. i'i 4 ;T-i Traduci la seguente versione sottolineando gli aggettivi e i participi
costruiti con il genitivo.
ΞΣΞΞΗ1 E S E R C IZ I
28. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso ( S K t / ^ s r p B 'C A S V
nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi traduci;
procedi spuntando le soluzioni via via trovate. Sottolinea inoltre il complemen IL GENITIVO DIPENDENTE DA VERBI (ili)
to di colpa e cerchia quello di pena. Interest e refert
3. Eo anno Q. Fabius Gurges, consulis filius, aliquot matronas vinculis - morte £ cpS'Lo“ggp5r £ C ^
a d p o p u lu m .................... dam natas.....................m ultavit (Livio). llus, ipsìus) o eorum ( illoru m , ipsorum ). .............. .......... ......................................... ............. ........
id - tua
1. Il cittadino romano che era stato condannato a morte poteva appellarsi [ usa provo 1„ N
^[ηγ\
o n ....................magis
........magis .................................
q u a m ..................... refert
.. — vos
c o ] al popolo. 2 .1 giudici assolsero dall’accusa di concussione Murena, che era stato non rebellare (Livio).
difeso da Cicerone. 3. Milone, pur essendo stato difeso da Cicerone [usa cum + cong.],
tua - mea
fu condannato all'esilio per l’uccisione di Clodio. 4. Sotto il regno di Nerone il filosofo nihil referebat (Cicerone).
stoico Trasea fu ingiustamente dimostrato colpevole [usa convinco] di lesa maestà. 5.
...... aut nostra - vestra
Per ordine di Diocleziano m olti cristiani furono condannati alle miniere e alle belve. Eadem aut turpia sunt aut honesta. refert.............
©. Siamo stati multati di cento sesterzi perché abbiamo danneggiato la palestra. ... fiant (Seneca).
quare - quemadmodum
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando il complemento di colpa maxime interest te valere (Cicerone).
4. et
e cerchiando quello di pena. Nel brano c’è anche un complemento di stima: qual
è? Si tratta di stima determinata o indeterminata?
ι · ι r-asì l ’autore «restando attenzione alla costruzione di inte-
P rocesso a M ilziade
**■ « r < eU)c/ert;CS e n z i a con due colori diversi la persona a cui importa e la cosa
Milthiades accusatus est proditionis, quod, cum Parum expugnare posset, a rege corrup-
tus infectis rebus discessisset. E o tempore aeger erat vulneribus, quae in oppugnando op- che importa.
p id o1acceperat. Itaque quoniam ipsepro se dìcere non posset, verba fecit frater eius Ste-
1 Duom odo fabula sic vita, non quam diu, sed quam bene acta sit refert (Seneca). 2. Et
sagoras. Causa cognita capitis absolutus pecunia multatus est, eaque lis quinquaginta
talentis aestimata est, quantus in classem («p e r la flotta ») sumptus factus erat. Hancpe-
cuniam quod solvere in praesentia non poterai, in vincula publica coniectus est ibique gua e n i m n o n , g™ p r e s s e me nulla in disputanone ab
diem obiit supremum. voce legantur. (G iove h ^ Atheniensium quoque plus interfm t firm a
(Cornelio Nepote) ^ ° er eborepulcherrìm um (Cicerone).
Hn oppugnando oppido - in oppugnando oppidum.
S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e Il genitivo
E S E R C IZ I
7. Quod ego et mea et rei publicae et maxime tua interesse arbitror (Cicerone). 8. Theo- 35. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
phrastus autem moriens accusavisse naturam dicitur, quod cervis et cornicibus vitam nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi traduci.
diutum am , quorum id n ih il interesset, hominibus, quorum maxime interfuisset, tam Procedi ordinatamente, spuntando le soluzioni via via trovate e sottolineando i
exiguam vitam dedisset (Cicerone). verbi di memoria (o le espressioni affini).
33. Traduci le seguenti frasi in latino. 1. Venit m ihi in m e n te m ................................ hom inis sapientissimi et incendiorum
a.
vigilantissimi (Cicerone).
1 . Ai tuoi am ici im porta m olto che tu sia felice. 2 . 1 genitori si preoccupano perché pen
sano che i figli non riescano a fare ciò che è nel loro interesse. 3. Anche se spesso ti ar 2. Meminisse e g o ..................... vos volo (Plauto). oris tui
rabbi e non sempre approvi le mie scelte, so che ti importa m olto di me e della mia vi
ta, perché sei m io amico. 4. Che cosa m i im porta di ciò? 5. Penso che sia nell’interesse 3 . .......... memini, multa audivi, multa legi, Quirites (Cicerone). M. Catonis
di tutti tacere.
4. Muta iam istam mentem, obliviscere caedis atque .................... (Cicerone). hanc rem
34. LE lihIPh’Ij Traduci la seguente versione prestando attenzione alla costruzione
di interest e refert. 5. Venit enim m ih i in m e n te m .................... (Cicerone). multa
L’ira sfrenata
«Inm odica ira gignit insaniam». In omnes personas hic exardescit affectus. Tam ex amore b. 1. Nam m em ini e tia m ..................... nolo, oblivisci non possum patem i - materni
nascitur quam ex odio, non minus inter seria quam inter lusus et iocos. Nec interest, ex ..................... volo (Cicerone).
quam magna causa nascatur, sed in qualem perveniat animum. Sic ignis non refert quam
magnus, sed quo incidat. Nam etiam maximum ignem solida non receperunt; rursus ari 2. Veniunt in mentem m ih i .................... . vobis quae - quae
da et corripi facilia scintillam quoque fovent usque in incendium. Ita est, m i Lucili, ingen- certe scio (Cicerone).
tis irae exitus furor est, et ideo ira vitanda est non moderationis causa, sed sanitatis. Vale.
(Seneca) 3. O tenebrae, o lutum, o sordes, o .................... generis oblite, patris - matris
.................... vix m em ori (Cicerone).
""StMÀSSiDÈTCÀSI*” '".......................... ■ 5. Vos autem, iuvenes, m a lo .........................mei oblivisci quam permulta - plura
IL GENITIVO DIPENDENTE DA VERBI ( i v ) vestii meminisse (Curzio Rufo).
IL GENITIVO CON I VERBI DI MEMORIA
KÌId:MUI
le z io n e
37. Traduci le seguenti frasi in latino.
Il dativo
Gli edifici pubblici a R o m a
1. Ricordati dell invito! 2. Gli amici si ricordano spesso di eventi che abbiamo vissuto ma
che abbiamo dimenticato. 3. Non voglio che m i rammenti queste cose proprio ora che
da molto tempo, fortunatamente, non mi tornano più in mente. 4, La sera, quando aspet
to di addormentarmi, mi vengono in mente le cose che ho fatto durante il giorno. 5. Il co
SINTASSI DEI CASI
mandante ordinò ai legati di non fare menzione alcuna ai soldati delle notizie apprese. IL DATIVO D I T E R M IN E ( i )
IL DATIVO CO N I V E R B I TR ANSITIVI
38. U=hhn,h l=l Traduci la seguente versione. Sottolinea tutti i genitivi che incontri In latino il dativo è retto prevalentemente da verbi, più raramente da aggettivi. Rispetto all azione
e specificane il tipo.
espressa dal verbo, il dativo può svolgere tre funzioni fondamentali, indicando: il termine verso il qua
le è diretta l’azione (cioè la persona alla quale è rivolta l’azione); l’interesse per cui si svolge l’azione
I D IR IT T I D E I C IT T A D IN I V A N N O R IS P E T T A T I O V U N Q U E , N O N S O L O A R O M A
(cioè la persona a vantaggio o a svantaggio della quale si com pie l azione); il fine a cui tende l azione.
Retineri enim putatis oportere tura libertatis non modo hic ubi tribuni plébis sunt, ubi ce- A ognuna di queste tre funzioni corrispondono usi specifici che esamineremo nel dettaglio nel corso
terimagistratus, ubi forum plenum iudiciorum, ubi senatus auctoritas, ubi existimatio po- di questa Lezione; per ora ci lim itiam o a elencarteli:
pu li R om ani et frequentia, sed ubicumque terrarum et gentium violatum ius civium Ro-
manorum sit, statuistis id pertinere ad com m unem causam libertatis et dignitatis. In ex-
- dativo di termine;
tem orum hom inum malefìcorum sceleratorumque, in praedonum hostiumque custodias
dativo di termine con verbi transitivi
tu tantum num erum civium Rom anorum includere ausus es? Numquamne tibi iudicii,
dativo con verbi intransitivi
numquam contionis, numquam huius tantae frequentiae quae nunc te anim o iniquissimo a. verbi latini corrispondenti a verbi italiani che reggono il complemento di termine
infestissimoque intuetur, venit in mentem? Num quam tibi populi Rom ani absentis digni- b. verbi latini corrispondenti a verbi intransitivi italiani con costrutti diversi
tas, num quam species ipsa huiusce multitudinis in oculis animoque versata est? N u m c. verbi latini corrispondenti a verbi transitivi italiani
quam te in horum conspectum rediturum esse, numquam in forum populi Rom ani ven-
d. costruzione passiva dei verbi intransitivi
turum esse, num quam sub legum et iudiciorum potestatem casurum esse duxisti?
dativo con verbi composti con preposizione
(Cicerone) dativo con verbi che hanno una doppia costruzione
LABORATORIO DI TRADUZIONE
dativo con verbi di eccellenza
Per m eglio orientarti nell individuazione dei numerosi genitivi contenuti nel brano, ri
dativo con verbi che ammettono più costruzioni
spondi alle seguenti domande.
a. Riporta qui tutti i genitivi possessivi che riconosci: .................................................. - dativo di interesse;
dativo di vantaggio o di interesse dativo di agente
dativo etico dativo di relazione
b. Un genitivo è retto da un aggettivo: q u a le ? .................... dativo di possesso
c. Nel testo ci sono due genitivi oggettivi: quali sono? ..........
- dativo di fine;
d. Individua il genitivo partitivo e il termine da cui è retto.
dativo di fine e di effetto doppio dativo
e. Qual è il genitivo retto da un verbo di m e m o ria ? ...........
- dativo dipendente da aggettivi.
H c i r c o e la m e t a n e l t e m p o e n e llo s p a z i o
Cominciamo a esaminare il dativo di termine (com plem ento di termine). In questa funzione il dati
1 LATINO 1 · circus, rn., «circe·» (inteso come edificio o luo 1 · meta, f., «meta» (colonnina posta sulla spina
vo si trova in dipendenza da verbi transitivi come do («d a re »), dono («d o n are»), trado e com m itto
go in cui si svolgevano gli spettacoli). del circo a indicare il punto inLorno a cui si do-
(«consegnare»), relinquo («lasciare»), credo («a ffid a re »), adimo («to glie re»), eripio («strappare»), aufé-
, ^eva girare durante la corsa con i carri).
ro («so ttra rre»), dico («d ir e »), narro («n a rra re »), nun tio («annunciare»), respondeo («risp on d ere»),
ITALIANO circo, m. (nelle lingue moderne il termine perde meta, f. (nelle lingue moderne il termine è passa prom itto e spondeo («prom ettere»), monstro eostendo («m ostrare»).
la connotazione ‘spaziale’ di struttura adibita agli to a indicare, in senso proprio, la destinazione di Es. Di dent tibi bonam salutem! (Catone). Gli dèi ti diano la salute!
spettacoli e passa a designare gli spettacoli stessi arrivo alla fine di un percorso e, in senso figurato,
che vi si svolgevano). l’obiettivo da raggiungere). Sybaritae se totos voluptatibus Gli abitanti di Sibari si lasciarono andare
tradiderunt (Cicerone). completamente ai piaceri.
FRANCESE cirque, m., «circo». (propr.) destination, {., «destinazione»;
(fig.) but, m., «fine, scopo».
FACCIAMO PRATICA...
SPAGNOLO circo, m., «circo». meta, f., «traguardo, destinazione; obiettivo». ; Completa le seguenti espressioni declinando correttamente il dativo di termine.
L’AUTORE, IL TESTO
In questa lettera, rivolta all’amico e discepolo Lucilio, Seneca si lamenta del frastuono che pro
viene dallo stabilimento termale accanto al quale vive e che disturba i suoi sforzi di concentra
zione filosofica e i suoi studi. È un piccolo spaccato di vita quotidiana d e ll secolo d.C., u n ’età
in cu i anche lo svago e il tempo libero assurgono a dimensioni ‘spettacolari’, vistosamente esi
bite. E il rumore che disturba Seneca dà alla scena connotati sorprendentemente moderni: una
città indaffarata e rumorosa, poco adatta a chi cerca riflessione e isolamento filosofico.
Abbiamo già incontrato una parte di questo brano, come esercizio di traduzione, nel I volume
(p. 63); lo riproponiamo qui come lettura d’autore, un ‘lasciapassare al tema di cultura e civiltà
di questa Lezione.
Peream, si est tam necessarium quam videtur silen- Che io muoia, se il silenzio è tanto necessario
tium in studia seposito. Ecce undique me varius quanto sem bra al raccoglimento e allo Stu
dio. Ecco che da ogni parte mi circonda
clamor circumsonat. Supra ipsum balneum habito. chiasso e frastuono. Abito proprio sopra uno
Propone nunc tibi om nia genera vocum, quae in stabilim ento balneare. Im m aginati ora ogni
sorta di voci che possono disturbare l’udito: L e te r m e Im perlali» o v v e r o II
odium possunt aures adducere: cum fortiores exer- era rialzato dal suolo tramite pila
quando i cam pioni si allenano e lanciano pal degli ambienti costituiva una sorta trio n fo d e l lu s s o
centuret manus plum bo graves iactant, cum aut la- strini di mattoni, e lungo le pareti. Il prim o grande edificio termale
le di piom bo, quando si affaticano o fingono di ‘percorso del benessere che con
borant aut laborantem imitantur, gemitus audio, di farlo, sento i loro gem iti, ogni volta che sentiva di alternare momenti di as pubblico è quello fatto costruire
Fttness c e n te r o b ea u ty tarme? da Agrippa nel Cam po Marzio,
quotiens retentum spiritum remiserunt, sibilos et em ettono il flato trattenuto sento i sibili del lo soluto relax a esercizi fisici tanto fa
I locali per le donne e per gli uomi successivamente restaurato e am
acerbissimas respirationes [...]. Adice nunc scorda- ro faticosissim o respiro [...]. Aggiungi ora l’a t ticosi quanto salutari.
ni erano tenuti nettamente sepa
taccabrighe o il ladro colto sul fatto, o quello a U na volta entrati si accedeva allo pliato da Dom iziano e poi da
lum et furem deprensum et ittum cui vox sua in ba- spogliatoio, corredato da panche di
rati; nella sezione femminile man Adriano; le terme più antiche di
cui piace sentire la propria voce durante il ba cava la palestra, segno che le don
lineo placet, adice nunc eos qui in piscinam cum gno; o ancora, quelli che saltano, facendo un pietra addossate alle pareti e da cui abbiam o notizia sono invece
ne non svolgevano attività ginni quelle stabiane edificate a Pompei
ingenti impulsae aquae sono saliunt. Praeter istos gran rum ore, nella piscina. Oltre a questi, le piccole nicchie in cui riporre le ve
ca. L a ginnastica maschile preve
cui voci, se non altro, sono normali, pensa al sti. La stanza per il bagno freddo nel II secolo a.C.
quorum, si nihil aliud, rectae voces sunt, alipilum deva la lotta, gli esercizi con i ma In epoca imperiale i principi face
depilatore che per farsi notare parla con voce (frigidarium) era di solito piccola e
cogita tenuem et stridulam vocem quo sii notabilior nubri e soprattutto il gioco della vano a gara nel donare ai sudditi
stridula e non sta mai zitto se non quando de alta, sormontata da una cupola; al
palla. All’esercizio fisico si faceva
subinde exprìmentem nec um quam tacentem nisi pila le ascelle e costringe un altro a urlare al contrario, la stanza per il bagno impianti termali sempre più sfarzo
seguire un massaggio e una nuota si, destinati, oltre che ai bagni, a
dum vellit alas et alium prò se clamare cogit. posto suo. caldo (calidarium) era molto lumi
ta in piscina (piscina ) m a soprat spettacoli e mostre d’arte. Presso le
nosa e fornita di vasche e tinozze.
tutto il bagno, prim a caldo, poi terme di Agrippa sorsero le celebri
IM P A R IA M O S U B IT O ... La zona di passaggio tra questi due
freddo e infine di nuovo caldo, per terme di Nerone, mentre sul sito
locali era il tepidorium, destinato ai
in studia seposito, «a chi è im m er- necessarium («necessario a ... » ) ritemprare il corpo. della Domus Aurea neroniana rima
I
bagni in acqua tiepida e arredato
so negli studi»; seposito è dativo tibi, « a te», dativo di termine di- Il momento del bagno richiedeva sta incompleta, sorsero le terme dr
con panchine di marmo appoggia
(d el participio perfetto sepositus, pendente dal verbo propone («m et- vari oggetti che ognuno portava Tito e successivamente quelle di
te alle pareti. Collegati al tepida-
-a, -um ) dipendente dall’aggettivo titi davanti, im m aginati») con sé da casa: ampolle, strumenti Traiano. Nella sua villa di Tivoli
rium e al calidarium erano due lo
in ferro per detergere il corpo dal Adriano fece costruire sontuose ter
cali adibiti a sauna: il laconicum,
lo sporco dopo la ginnastica, la so me con locali di pianta ellittica, ret
surriscaldato con aria calda, e la
da con cui lavarsi e i panni per tangolare e cruciforme. Sfarzose
sudario, con vapore. Accanto si
asciugarsi, diversi per il viso e per erano anche le terme volute da Ca-
Cultura e civiltà apriva il destrictorìum, dove ci si
LE TERME asciugava il sudore.
i piedi. I più ricchi potevano per racalla sulla via Appia presso la por
mettersi di essere scortati al b a ta Capena, dotate di gradinate, por
Per quanto riguarda l’impianto di
Bagni pubblici e c irco li privati peratori, anche se la gestione veni L a stru ttu ra gno da un servo ( balneator) che as
riscaldamento dell’acqua, un cava tici, sale e giardini. Anche Diocle
I bagni erano edifìci aperti a tutti: va data in appalto a un impresario I bagni aprivano a mezzogiorno e sisteva il padrone e ne custodiva
liere romano, Sergio Orata, aveva ziano e Costantino vollero correda
alcuni ( balnea meritoria) erano ge (conductor) che aveva il diritto di chiudevano al tramonto oppure do vesti e oggetti personali, da un al
inventato un sistema per cui dal lo re Rom a di nuovi edifici termali,
stiti da privati a scopo di lucro; al esigere un biglietto di ingresso. po le prime ore della sera. La loro tro ( unctor ) che faceva i massaggi
cale adibito a forno 1aria calda, im- posti rispettivamente sul colle Vi
tri invece, cioè le terme ( thermae) Esistevano anche bagni privati in struttura si articolava in più locali, e da un terzo (alipilus) addetto al
messa in un grosso tubo, si diffon minale e sul Quirinale.
vere e proprie, erano donati al po senso stretto, aperti a una cliente ognuno dei quali era adibito a una la depilazione.
deva sotto il pavimento, che perciò
polo da ricchi cittadini o dagli im la nota e selezionata. funzione specifica: la successione
54
S I N T A S S I D E I C A
le z io n e 4 Il dativo
E S E R C IZ I
1 1. Fabricavit et deceres Libum icas gemmatis puppibus, versicolorìbus velis, magna Antoninus
' alle domande sulla scheda Le terme; inserisci le parole mancanti aiu
thermarum et porticuum et trìcliniorum laxitate magnaque etiam vitium Caracallas
tandot* con la scheda II lessico delle terme.
et pom iferarum arborum varietate (Svetonio).
3' del ba§no caldo era detto (&* ■)............................. quello per il bagno freddo 2. Instituit et quinquennale certamen prìmus om nium Romae more Graeco triplex, Caligala
K ■> ;................................ Un locale intermedio era il (lat. ) ............ musicum, gymnicum, equestrem, quod appellavit Neronia; dedicatisque
mentre la sauna era detta (la t .) ....................................... ..................’ thermis atque gymnasio senatui quoque et equiti oleum praebuit (Svetonio).
b. Gli oggetti necessari al bagno comprendevano la soda (lat. )
3. E t tamen nemine ante se m unificentia minor, amphitheatro dedicato thermisque Nero
S ™ ' f asciugamani (lat.......................................... ) e uno strumento'speci fi
iuxta celerìter exstructis munus edidit apparatissimum largissimumque; dedit et
r T H tT m } -·.... ;.................... ’ usato per detergere la pelle dall’olio e dal sudore.
e. cittadin i p iu ricch i si recavan o al b a g n o scortati d a alcu ni servi, tra cui il (lat.)
navale proelium in veterì naumachia, ibidem et gladiatores atque uno die quinque
milia omne genus ferarum (Svetonio).
' j ............;·,"............ . cbe si occupava del bagno in generale e custodiva le vesti del
padrone, e 1unctor, che faceva i ..........................
4. Idem viam novam m univit, quae est sub eius thermis, Antoninìanis scilicet, qua Titus
d. Descrivi il sistema di trasmissione del calore inventato da Sergio Orata. pulchrius inter Romanas plateas non facile quicquam invenias (Historia Augusta).
obviis
Γ V E R B I IN T R A N S IT IV I C H E R E G G O N O I L D A T IV O D I T E R M IN E
Ti presentiamo alcuni fra i più frequenti verbi intransitivi che in latino sono costruiti
seprom isit dabit (Plauto). con il dativo di termine (vedi la pag. seguente). Completa i paradigmi mancanti.
Quidam quae tantum amicis committenda sunt cordi V E R B I IN T R A N S IT IV I A N C H E I N IT A L IA N O gratulor, -àris, ................................... . congratu
( + C O M PLE M E N T O D I T E R M IN E ) _________________ __ larsi con
irascor, -èris, iràtus sum, ir asci: adirarsi con
b. 1. Ut a lim en ta ........................... corporibus agricultura, sic ce d o,.........................................: cedere
alteri - sibi maledico, .........................................: dire male di
constilo, ......................................... : provvedere
sanitatem ........................... medicina p rom ittit (Celso). succensèo, ...................................: sdegnarsi con
desum, .........................................: mancare
N on est magni anim i qu i de alieno liberalis est, sed ille q u i quod sanis - aegris displicèo, ........................................: dispiacere VERBI INTRANSITIVI IN LATINO
........................... d o n a i,............................ detrahit (Seneca). impèro, -as, ...................................'■comandare E TRANSITIVI IN ITALIANO________________________
indulgéo, -es, -dulsi, -dultum, -ère·, accondiscendere auxillor, -àris, ................................... : aiutare
O sacer et magnus vatum labori O m n ia ........................... eripis buie - m ihi nocéo, -es, nocùi, noeltum , -ère: nuocere favèo, -es, favi, fautum, -ère: favorire
e t ........................... donas mortalibus aevum (Lucano). oboedlo, ......................................... : obbedire ignosco, ........................................ : perdonare
N a r r o ........................... quae tu dudum narravisti obsto, ......................................... . -are: opporsi, insidlor, -àris, ................................... : insidiare
fato - populis
(Terenzio). resistere invidèo, ....... ................................. : invidiare
parèo, -es, -ui, -itum , -ère: obbedire m in o r (e m in lto r), -àris, ................................... .
placèo, .........................................: piacere minacciare
7. Traduci in latino le seguenti frasi. prosum, ......................................... : giovare nubo, -is, nupsi, nuptum , -ère: sposare (detto di
providèo, .........................................-.provvedere una donna)
1.1 genitori narrano favole ai bambini. 2. Alcuni raccontano a tutti la loro vita e i loro af resisto, ...................................: opporsi, resistere parco, -is,peperciep arci,parcltu m eparsu m , -ère:
fari. 3. La malattia mi toglie il fiato. 4. Il maestro regala al discepolo un libro. 5. La fan V E R B I IN T R A N S IT IV I A N C H E I N IT A L IA N O risparmiare
ciulla offre agli dèi corone di fiori. 6. Il generale, adirato per la ribellione, tolse le armi a ( + C O M P L E M E N T O D IV E R S O ) ___________________________
persuadèo, ..........................................: persuadere
tutti gli abitanti della città. 7, Gli dèi concessero la vittoria ai Greci, e per questo Troia plaudo, -is, plausi, plausum, -ère: applaudire
assentlo, ..................................., -Ire (e assentlor):
cadde e fu distrutta. 8. Restituiscimi il mantello che ti ho prestato. 9. Quando sono an satisfaclo, ......................................... : soddisfare
essere d’accordo con
dato a casa sua non m i ha offerto nulla. 10. Prim a della battaglia il console aveva offer servlo, .........................................: servire
benedico, .........................................: dire bene di
to dei sacrifici al dio Marte. 11. Affida a me i tuoi beni e la tua famiglia: non ti tradirò. 12. suadèo, -es, suàsi, suàsum, -ère: persuadere
confido, .........................................: confidare in
Ci ha promesso [usa polliceor\ mari e monti. 13. H o dedicato la mia vita alla patria e alla su bven lo,.........................................: aiutare
diffido, .........................................: diffidare di
famiglia. 14. Il re dei nemici ha cercato di toglierci la libertà, ma lo abbiamo sconfitto. succurro, ......................................... : aiutare
fido, -is, fisus sum, -ère: fidarsi di
15. Dimmi: ti porto il vino o l’acqua? 16. Ci ha procurato [usa puro] una grande gioia.
4 Il dativo 59
E S E R C IZ I
1. E rat nupta soror A ttici Q. T u llio ............................ . easque nuptias M. Cicero am ico
conciliaverat (Cornelio Nepote).
ES' « X S f i c t e r ó i f Ì Colui che comanda agli altri
^ c ic e r o n e ;. non e asservito a nessuna passione. 4 . Non reprehendo Metellum:pepercit h o m in i.......................... et necessario (Cicerone). Ciceroni
- v e r b i miransitm ma costruiti in italiano con complementi diversi da quello di termine
come fi-
5. M ulierquae nubit m ultis non placet (Pubblio Siro). multis
■è.: ΐ « 5Γ “ s s s s con,,: '
p mgenio tali ( Plinio il Giovane). per un tale ingegno.
f ” 0 ” “ * ‘ r “ nSÌ' ÌVl ta ÌtalÌan° ' C° m e SUCCUrr° ' · ” “ — · >«"“ “ >· “Perdona- 10. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il dativo di termine e cerchian
Es. etiam si m ih i nemo invideret, do il verbo intransitivo che lo regge.
anche se nessuno mi invidiasse,
si omnes faverent (Cicerone)
se tutti mi fossero favorevoli
t. Sed quid poetis irascimur? (Cicerone). 2. N im iu m itti, Menedeme, indulges (Teren
; nb Per una rassegna dei verbi intransitivi latini costruiti
! co di base 2. ti con il dativo di termine vedi la scheda Lessi- zio). 3. Gaudeo id te m ihi suadere quod ego mea spontepridie feceram (Cicerone). 4. Ce-
terum iuventus pleraque, sed maxime nobilium , Catilinae inceptis favebat: quibus in
otto vel magnifice vel m olliter vivere copia erat; incerta prò certa, bellum quam pacem
malebant (Sallustio). 5. Appius ea quae apud senatum questi erant Lacedaemonii dis-
plicere senatui ostendit (L ivio). 6. Cui omnes bene dicunt possidet popu li bona (Pubb
ηΓ ί
1 seguenti frasi d'autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso lio Siro). 7 . Cuius adventu cognito diffisus m u n icip ii voluntati Thermus cohortes ex
urbe reducit et profu git (Cesare). 8. Quid im merentibus noces, quid invides amicis?
·,°’ P? traduci· Procedi spuntando le soluzioni via via trovate
S0^ 0bnCa3 Uin± n vc^ intransitivo che regge il dativo di termine. (Cesio Basso). 9. B run disin i Pom peia norum m ilitu m in iu riis atque ipsius Pom pei
contum eliis perm oti Caesaris rebus favebant (Cesare). 10. Frequentius enim com m er-
a. verbi intransitivi anche in italiano (+ cioru m pacisque sim ulatio credulis quam arma nocuerunt (V egezio). 11. In itio ad bel
compì, di termine) lum suscipiendum nos prim u m im p u lit Philippus, deinde in ipso belli labore ac peri-
1. Sunt quaedam n o citu ra ..................
....... >quae non dare sed negare quibus culo deseruit nos Philippus, novissime nunc calam itali nos trae proinde ac culpae suc-
beneficium est (Seneca).
censuit idem Philippus (R u tilio Lupo). 12, Legati R om an i ab Carthagine, sicut iis R o-
2- DlsPÌlc e t.......................... mandati cura sepulcrì (Ovidio). mae im peratum erat, in Hispaniam, ut adirent civitates, ut in societatem perlicerent
impetrantibus aut averterent a Poenis, traiecerunt (L iv io ). 13. N ulla lex amare parentes, indulgere li-
3* R oSat’ e s ìs te re .... ..................... ezus non possum (Seneca). beris iubet (Seneca). 14. Itaque armis repente arreptis, in eum ipsum agrum impetu fac
animo
4. Nam celeri rumore dilato m ulti concurrerant, to tantum terroris ac tum ultus fecerunt, ut non agrestis modo multitudo, sed ipsi trium
tale facinus displicebat (Cornelio Nepote). viri Rom ani, qui ad agrum venerant adsignandum, diffisi Placentiae moenibus M u ti-
precibus nam confugerint (Livio). 15. Qua fortuna Alcibiades non erat contentus neque Athenas
5‘ .......................... imperabit sapiens, stultus serviet (Pubblio Siro). victas Lacedaemoniis servire poteratpati (Cornelio Nepote).
heredi
b,
verbi intransitivi anche in italiano (+ compì, diverso) 11. Traduci in latino esercitandoti sul dativo di termine retto da verbi intransitivi.
1· Non potes tu c°Sere me u t ................ maledicam (Plauto). bonis
2. Nec tamen irascor, quis enim succenset...................... ? (O vidio) 1, N on parlava mai male degli altri, anche se molti parlavano male di lui. 2, Diffidiam o
copiis spesso delle persone diverse da noi. 3. Il console confidava nella lealtà dei suoi solda
*.». Parthos times quia diffid is................ nostris (Cicerone). ti. 4, N on ti fidi delle tue capacità. 5. Bisogna congratularsi con gli avversari. 6 . N on è
tibi
clemente chi perdona se stesso. 7 .1 filosofi sostengono che la saggezza favorisce la pa
4" M ali sunt homines q u i ................ dìcunt male (Plauto). sibi ce. 8 .1 medici curano molte malattie del corpo, la saggezza sola cura le malattie del-
5. Iratus cum ad se re d iit................ tum irascitur (Pubblio Siro). l’anima. 9. Il console ordinò ai soldati di risparmiare i nemici sconfitti. 10. La gara non
amanti
era equa perché l’arbitro favoriva i suoi amici.
60
1Ν Τ α s s I D E I G A S
le z io n e 4 Il dativo 61
E S E R C IZ I
r ie te s n o n fe r tld n v itn s a s p Z ts e s ìb fr e Z Z m ” s o li,u d in m · P“ - 14. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il dativo di termine e cerchian
(Seneca) do la forma verbale passiva (e impersonale) che lo regge.
lquod: «cosa che»
sottinteso è sempre subrepit. 1. Beneficia in scelus versa sunt, et sanguini eorum non parcitur, prò quibus sanguis fun-
X u n c ^ f US'' <<SC° l0r° Che sono indecisi». *solaciorum: genitivo retto da parum. dendus est (Seneca). 2. Iam Alexander pertinacia Pori cognita vetabat resistentibus par-
cunctatio. come per il successivo situs, i] verbo
fert. il soggetto sottinteso è l’incostante. c i (Curzio Rufo). 3. M ulto turpius damnatur, cu i in delieto ignoscitur (Pubblio Siro).
4. At omnes faverunt fabulis tuis, at om nibus persuasum est? (Seneca il Vecchio). 5. B i
nerà quam maxime frequentia occupali iubet, tum ultu orto Romanos passim caedi, op-
• SINTASSI DÉÌCÀSÌ pidanis parci (Livio). 8. Invident autem homines maxime paribus aut inferioribus, sed
IL DATIVO DI TERMINE ( i l i ) etiam superioribus invidetur, saepe vehementer et eo magis, si intolerabilius se iactant et
l a c o s tr u z io n e passiva d e i v e r b i in t r a n s it iv i
aequabilitatem com m unis iuris praestantià dignitatis aut fortunae suae transeunt (C i
cerone). 7, Plerique sunt invidi maximeque hoc est com m une vitiu m et pervagatum, in
Essendo intransitivi, i verbi videtur autem praestanti florentique fortunae (Cicerone). 8. Nepesinis inde edictum est,
costruiti con il dativo di termine (vedi p. 57)
Tuttavia ammettono la c o sΙ Ι tΊ ΐ ' rP X Muv-n _z _______·
i o_____n e lπi 7n t e r m i .n
. e (vedi irP· 57)/ non hanno la form a passiva
ut arma ponant, parcique iussum est inerm i; Etrusci pariter armati atque inermes caesi
re. costruzione passiva nella forma impersonale, cioè =ioè alla III persona
alla III persona 5 „„T
singola-
sunt (Livio). 9. Facilius privatis ignoscitur pertinaciter se vindicantibus, possunt enim
Es.
laedi, dolorque eorum ab iniuria venit, timent praeterea contem ptum et non rettulisse
TZ f, 'lZ ìf Z X ^ Z 7 1 ^ a T ]' f uron? risparmia“ ‘ .,em p U degli d èi- laedentibus gratiam infirm itas videtur, non clementia (Seneca). 10, N u lli civitati Ger-
verum etiam f a Z L ( S e m n T " ' η ΐ nf n s iP " >ya Invidia verso quella età, m anorum persuaderi p otu ti ut Rhenum transiret (Cesare).
m a anzi, si prova simpatia.
I
62 S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e Il dativo
E S E R C IZ I
E S E R C IZ I
LESSICO di BASE 3 IS C A S I.
V E R B I C O M P O S T I C O S T R U IT I CO N I L D A T IV O
il A G R A M M A T I C A
r II. DATIVO D I T E R M IN E (v)
Ti presentiamo una lista dei verbi composti più comuni che sono costruiti con il dati I VER BI C O N D O PPIA CO STR UZION E
vo. Completa i paradigm i dove necessario.
Alcuni verbi, com e dono («d o n a re»), circum do («circo n d a re»), circum fundo
accedo, -is, -cessi, -cessum, -ere: avvicinarsi im m inéo, -es, -ère: incombere volgere»), indùo («v e s tire »), exùo («sp o g lia re»), aspergo («a sp ergere»), intercludo («preclu dere )
a dféro,...............................................: portare immiscéo, -es, -miscùi, -m ixtum , -ère: mescolare. macto («sacrificare»), ammettono due possibili costruzioni:
adhaereo, -es, -haesi, -haesum, -ère: essere attacca im m itto ,.........................................: immettere con il dativo della persona e l’accusativo della cosa;
to, aderire im p ò rto ,...............................................: imporre con l’accusativo della persona e l’ablativo della cosa.
a d ic io ,........................................: aggiungere incumho, -is ,.............. , -cubìtum, -ere: incombere
a d iu n g o,.........................................: aggiungere donare qualcosa a qualcuno
in fe ro ,.........................................: portare dentro Es. donare aliquid alieni
admovéo, ......................................... : avvicinare, in icio, .................................................. : gettare, oppure
accostare mettere sopra donare aliquem aliqua re
adsidéo,..................................... : sedere accanto insidéo, -es, -sèdi, -sessum, -ère: sedere sopra mettere un muro intorno alla città
circumdàre murum urbi
adsisto, -is ,...................................: accostarsi, fer subicìo, -is, -ièci, -iectum, -ère: mettere sotto, sot
oppure
marsi accanto toporre circondare la città con un muro
circumdàre urbem muro
adsto, -as, -siiti, -are: accostarsi, fermarsi accanto s u p p ón o,..........................................: porre sotto
a d su m ,................................: avvicinarsi; assistere s u b iu n g o ,............................................: attaccare; N|. ai nassivo se il soggetto è la cosa (che si dona, si circonda ecc.), la persona (o la cosa che riceve
coniungo, -is, -iunxi, -iunctum , -ère: unire, con aggiogare
giungere
l’ablativo.
M i viene donato qualcosa.
Es. Aliquid m ihi donatum est.
oppure
15. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il dativo di termine e cerchian
(Ego) aliqua re donatus sum.
do il verbo composto che lo regge.
1. Additus (est) trium pho honos, ut statuae equestres eis - rara illa aetate res - in foro po- 17. Completa le seguenti frasi d’autore servendoli dei suggerim entim se^iinordi
nerentur (L iv io ). 2. Quamvis enim nullum casum bis adiunxi, plenam tamen senten- ne sparso nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già fonnate),
tiam demonstravi (Prisciano). 3. Vis Sabinorum ingens prope ad moenia urbis infesta traduci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate e sottolinea ι verbi che
populatione venit, foedati agri sunt, terror iniectus urbi est (Livio). 4. Cassiope filiae suae ammettono la doppia costruzione.
Andromedae form am Nereidibus anteposuit (Igin o). 5. Nec altitudine solum tuta urbs
umero
est, sed quod saxo undique abscìso rupibus imposita est (L ivio). 6. H inc ceteris terror donavit Priam o prece motus Achilles (Ovidio).
iniectus est ubi praetoriam navem captam viderunt (Livio). 7. Pars semisomnos hostes Hectora
caedunt, pars ignes casis stramento arido tectis iniciunt, pars portas occupant, ut fugam Consul contione advocata laudatum tribunum decem .......................... aureaque
intercludant (Livio). 3. Consulest impositus is nobis quem [trad. «tale che», + cong.] ne- corona donai (Livio). ______________ _____________ _
m o praeter nos philosophos aspicere sine suspiritu posset (Cicerone). 9. Isti etiam deo- fìbulis
Quinctius alter praetor suos equìtes catellis a c ..........................donavit (Livio).
rum templis sunt nefarios ignes inferre conati (Cicerone). 10. Postquam Ariovisti arro-
bubus
gantia notafuit, studium pugnandi maius exercitui iniectum est (Cesare). . quoque lapideo circumdàre urbem parabat, cu m bellum coeptis
interventi (Livio).
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando il dativo di termine e m uro
Sic ait inlacrimans.............................sim ul exuit ensem auratam (Virgilio).
cerchiando il verbo composto che lo regge.
aggere - muro
Le v ir t ù d e l c a p p e r o 1. M in u c iu s ........................... aurato et.......................... extra portam
De cappari satis diximus interperegrinos frutices. Radix eius vitiligines albas tollit. Bibi- Trigeminam est donatus (L ivio). . __________________________
tur in lum borum doloribus ac paralysi. Dentium dolores sedai trìtum ex aceto vel semen bove - statua
Ob id beneficium Philocteti Hercules .e t.
decoctum vel manducata radix. Infunditur et aurium dolori decoctum oleo. Ulcera folia
et radix recens cum melle sanant. Iocinoris doloribus tusa1cu m farina hordeacia im po- donavit (Igino).
nitur. Vesicae quoque malis medetur. Dant et ad taenias in aceto et melle. Oris exulcera- , unde est tractus, H ector Aiacì arcum - sagittas
3. Aiax Hectori d o n a v it................... .
tiones in aceto decocta tollit. Stomacho inutile esse inter auctores convenit. ........................... unde se interfecit (Igino).
(Plinio il Vecchio) balteum - gladìum
.et fossis e t .......................... circumdat urbem (Livio).
Husa: part. pf. da tundo, concordato con radix.
le z io n e I dativo
E S E R C IZ I
1. Ego vero, inquam,philosophiae, Quinte, sempervaco (Cicerone). 2.Nullaaetasvacavita Γ.......................... SINTASSI DEI CASI
culpa (Seneca). 3. Nam et haruspìces praemonuerant ut Caesar diligentissime Iduum Mar- ! .... ì
tiarum caverei diem et uxor Calpumia, temta noctumo visu, ut ea die domi subsisteret ora- ! IL DATIVO D I INTE R E SSE ( i )
bat (Velleio Patercolo). 4. Ita uti contemnendus est, qui in navigio non navem quam se ma- ; IL DATIVO D I VANTAGGIO, ETICO E DI POSSESSO
vult incolumem, ìtem vituperandus est, qui in rei publicae discrìmine suaeplus quam com ! Il dativo di vantaggio o svantaggio (dativus com m odi o ìn com m od i) indica la persona o la cosa a van-
muni saluti consuluit (Rh.etori.ca ad Herennìum). 5. His cognitis rebus rei frumentarìae ■taggio o a danno della quale si com pie l’azione espressa dal verbo (com plem ento di vantaggio o svan-
providet, castris idoneum locum deligit (Cesare). 8. Lycurgus quidem, qui Lacedaemonio- 3taggio)
rum rempublicam temperavit, leges suas auctorìtate Apollinis Delphìci confirmavit (Cice I Es. T ib i aras, tib i seris, tib i metes (Plauto). Per te ari, per te semini, per te mieterai.
rone). 7. Id Caesar, quod memoria tenebat L. Cassium consulem occisum esse exercitumque
eius ab Helvetiis pulsum et sub iugum missum esse, concedendum esse nonputabat, neque ! Il dativo etico (o dativo d’affetto), frequente nel latino colloquiale, si usa con i pronom i personali e mdi-
homines inimico animo, temperaturos esse ab iniuria et maleficio existimabat (Cesare). ; ca il vivo interessamento, la partecipazione di chi parla rispetto a quanto viene enunciato nel predicato,
S, Cavenda enim est gloriae cupiditas, ut supra dixi, eripit enim libertatem (Cicerone)! ί Es. Quid m ih i Uditola agii? (Cicerone). Che mi combina la m ia piccola iullia.
9. In armorum certamine adversos ictus et rectas ac simplices manus cum videre tum etiam s
cavere ac propulsare facile est, aversae tectaeque minus sunt observabiles (Quintiliano). ί II dativo di possesso, retto dal verbo sum , indica a chi appartiene una cosa.
10. Plinius in itinere, quasi solutus ceteris curis, uni studio vacabat (Plinio il Giovane). I Es. Amplissimae tib i fortunae su n t (C iceron e) . Tu possiedi abbondantissime ricchezze.______
S I N T A S S I DEI C A S I le z io n e 4 Il dativo
E S E R C IZ I
E S E R C IZ I
26. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con tre colori diversi il dativo di SINTASSI DEI CASI
Vanta^ ° ° svantagSio- »> dativo etico e il dativo di possesso.
li DATIVO D I IN TE R E SSE ( i l )
i . Amplissimae tibi fortunae sunt, summus honoris gradus, filius, ut et audio et spero Il DATIVO D I A G E N T E E D I R E LA ZIO N E
natus ad la u d em (Cicerone). 2. Non m ìhi sed tibi hic venit adiutor (Cicerone). 3. H oc 11dativo di agente sostituisce il regolare com plemento d’agente (reso con a oppure ab e 1ablativo) nei
vinu m duram i Ubi usque ad solstitium (Catullo). 4. Ecce tibi eodem die litteras accepi seguenti casi:
« ri Pef l° Cl?er° n,e')' 5' At tl^ 1rePente paucis post diebus venit Caninius (Cicerone).
. Q uid exprobras bene quod feristi? Tibi feristi, non m ìh i (Plauto). 7. Ut praeclare con p S p r ^ r f i l m e t a T c o S p o s t e dì perfetto passivo), come auditus, «tp m s, empms-,
scriptum est a Platone non nobis solum nati sumus ortusque nostri partem patria vin- con alcuni verbi al passivo com e probor, audior, quaeror, cognoscor.
icat partem am ici ( Cicerone). 8. Cum esset avarissimus num m os citius emittebat Es. D o m in o domus honestanda est (Cicerone). La casa deve essere nobilitata dal padrone.
quam verba:tanta itti inopia erat sermonis (Seneca). 9. Itaque cetera ex licentia aut odio È stato da me deciso di stare lontano
M ih i deliberatum est abesse
aut avantia in tempus arserunt, permansit una res modo quae utrim que quaesita est in da questa città.
ex ea urbe (Cicerone).
posterum vis tribunicia, telum a maioribus libertari paratum (Sallustio) 10. Tu m ihi Queste cose saranno da noi esposte
istius audaciam defendis? (Cicerone). 11. Q u i autem bonam fam am bonorum , quae Illa n ob is alio tempore explicabuntur
un’altra volta.
sola vere gloria n o m in a li potest, expetunt, aliis o tiu m quaerere debent et voluptates, (Cicerone).
non sibi (Cicerone). 12, lovis iussu venio: nomen M ercurio est m ih i (Plauto). 13. Cum
Il dativo di relazione indica la persona in rapporto alla quale ha valore quanto viene espresso dal pre-
. Caecina tanta m ihi familiaritas consuetudoque sem perfuit ut nulla m aior esse pos-
Sl lcerone)· 4· Quid tu m ihi facies? (Plauto). 15. Sunt nobis m itiapom a, castaneae
molles et pressi copia lactis (Virgilio). dlCE Ì.’ sacrae viae pars, quae est a foro e u n ti la parte della via sacra, che e ali mi zio
prim ore clivo (Varrone) ___________________ .dd.la .ST ht.a. - ί ί? -? — - .............
? ^ 1*adluci in^ * no sotto!ineando 1termini che vanno resi con il dativo di interesse.
30. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il dativo d’agente e cerchiando
1. M a che mi combini? Devi stare più attento! 2. Quello che ho fatto l’ho fatto per te il dativo di relazione.
anche se non m i sei grato. 3. Eccoti l’amica di cui ti avevo parlato. 4 .1 cittadini sacrifi
cano tutto per la patria. 5. M i ritornate subito indietro dopo la prim a difficoltà! §. Nei i sita Anticyra est in Locride laeva parte sinum Corinthiacum intranti; breve terra iter
momenti difficili i genitori cercano di essere forti per i figli. 7. Perchè mi andate via eo brevis navigatio ab Naupacto est (Livio). 2. Nulla tuarum viso m ihi est aut auditaso-
proprio ora che inizia lo spettacolo? 8. Non hanno la metà della tua età ed ecco che ti rorum (Virgilio). 3. H inc in nostrum mare pergentibus laeva Hispania, Mauretania dex-
sanno tutto loro. tra est (Pom ponio Mela). 4. Quam m ulti poetae dicunt, quae philosophis aut dieta sunt
aut dicenda (Seneca). 5. Aliquando beneficium accipiendum est et in vito (Seneca;.
28. L O jS E m I Traduci la seguente versione sottolineando i dativi di interesse e sta- 6 O tiu m nobis exoptandum est (Cicerone). 7. Aquileia venientibus ad tncesim um lapi-
bllendone i1 ύ Ρ ° (di vantaggio, etico, di possesso). dem Tergeste oppidum est (Plinio il Vecchio). 8. Erant antiquitus porticus in totem clivi
dextrae (rif. a porticus) subeuntibus (Tacito). 9. Semper nobis vigilandum, semper labo-
L a p a u r a d e l f u l m in e randum videmus (Cicerone). 10, Ab ea parte quae introeuntibus dextra est urbes sunt
Sedpavescis ad cadi fragorem, et ad inane nubilum trepidas. Quid ergo? Honestius pu- Charra et Arabia et Gadanus (Pom ponio Mela). 11. P u ta v im ih i suscipiendum esse la-
tasdeiectione perire quam fulm ine? E o itaque fortior adversus caeli minas surge, et cum borem utilem studiosis, m ihi quidem ipsi non necessanum (Cicerone). 12. Omnia, nubi
undique mundus exarsent, cogita n ih il habere te tanta morte perdendum. Quod si tibi crede etiam felicibus dubia sunt (Seneca). 13. Quaedam magno dantibus Constant,
paran credis illam caeli confusionem, illam tempestatum discordiam, sipropter te inges- quaedam accipientibus magna sunt, sed gratuita tribuentibus (Seneca). 14, Terrarum or-
ae inlisaeque nubes strepunt, si in tuum exitium tanta ignium vis excutitur, at tu soia- bis universus in tres dividiturpartes, Europam, Asiam, Afncam. O ngo ab occasu sohs et
eli loco numera tanti esse mortem tuam. Sed non erri huic cogitationi locus: casus iste Gaditano freto, qua inrumpens Oceanus Atlanticus in maria interiora diffunditur; hinc
donai metum. Nem o um quam tim u itfu lm en nisi quod effugit. intranti dextera Africa est, laeva Europa, inter has Asia (Plinio il Vecchio).
(Seneca)
Traduci la seguente versione sottolineando il dativo d agente.
29. VERSIONE 31. VERSIONE
TraC*UC*Ìa Se^Uente versi ° ne sottolineando il dativo di possesso.
Non BISOGNA RINUNCIARE SUBITO ALLA VITA ATTIVA , . , ,
I SOSTENITORI DI CATILINA M ih i carissime Serene, non ego negaverim aliquando cedendum esse, sed sensim retato
Neque solum illis aliena mens erat qui conscii coniurationisfuerant, sedomnino cunctaple- gradu et salvis signis, salva m ilitari dignitate: sanctiores tutioresque sunt hostibus suis
esnovarum rerum studio Catilmae incepta probabat. Nam semper in civitate, (ii) quibus l u i in fidem cum armis veniunt. H oc puto virtuti faciendum esse studiosoque virtutis. si
opes nullae sunt, bonis invident, malos extollunt, velerà oderunt, nova exoptant; odio sua- praevalebit fortuna etpraecidet agendi facultatem, non statim aversus inermisque fugiat,
rum rerum mutan om nia student; turba atque seditionibus sine cura aluntur, quoniam latebras quaerens, quasi ullus locus sit quo non possit fortuna persequi, sedparcius se
egestas facile habetur sine damno. Sed urbana plebes, ea vero praeceps erat de multis causis. inferni officiis et cum dilectu invernai aliquid in quo utilis civitati sit.
(Seneca)
(Sallustio)
71
70 S I N T A S S I P E I K A S I le z io n e __ A Il dativo
E S E R C IZ I
32. VERSIONE 34. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i dativi di fine e cerchiando i ter
!a.seguente versione sottolineando il dativo di relazione.
mini che li reggono.
I l voltafaccia di G o nfi
1. Max furia accenta per insaniam pecora sua et se ipsum vulneratum occidit eo gladio quem
Com uncto exercitu Caesar Gomphos pervertii, quod est oppidum prim um Thessaliae ve-
mentibus ab Epiro Quae gens paucis ante mensibus nitro ad Caesarem legatos miserai ut ab Hectore muneri accepit, dum cum eo in acie contenda (Igino). 2. Inde parte praesidio re-
suis omnibus facultatibus uteretur\ praesidiumque ab eo militumpetierat. Sedeo fama iam licta Collatiae custodibusque ad portas locatìs, ne quis eum m otum regibus nuntiaret, cete-
praecurrerat, quam supra docuimus, de proelio Dyrrackino. Itaque Androsthenes, praetor ri armati duce Bruto ad Rom am profecti sunt (L iv io ). 3. Apud Mundam Divus Iulius castris
Thessaliae, cum se victonae Pompei comitem esse mallet quam socium Caesaris in rebus locum capiens cum silvam caederet arborem palmae repertam conservan ut amen victonae
iussit (Svetonio). 4. Philippus iam suis vallo adpropinquantibus receptui cani iussit, jatiga-
adversis om nem ex agris multitudinem servorum ac liberorum in oppidum cogit portasque
praectud.it et ad Scipionem Pompeiumque nuntios mittit, ut sibi subsidio veniant. tos enim equos virosque non tam proelio quam itineris simul longitudine simul praeprope-
ra celeritate habebat (Livio). 5. Populo ludorum magnificentia voluptàti est ( Cicerone).
(Cesare)
6. Nasidianae naves nullo usui fuerunt celeriterque pugna excesserunt (Cesare).
luteretur: utor regge l’ablativo.
IL DATIVO D I F IN E ( i )
IL DATIVO D I F IN E ( i l )
IL DATIVO D I F IN E E D I EFFETTO V E R B I C O N IL D O PPIO DATIVO
Alcuni verbi reggono un doppio dativo, quello della persona a vantaggio o a danno della quale sicora_
^ T d i b a s ^ ó ) ìm b ^ ^ tamente è da alcuni verbi ed espressioni idiomatiche (vedi la scheda Les
pie fazio n e (dativo di vantaggio e svantaggio) e quello dell’effetto o fine dell'azione stessa (dativo di
ane o stop o) ’ SCOP° ° è rÌV° lta FaZÌ° ne enunciata dal ^ b o (com plem ento di fine o effetto). Questo costrutto si trova con i seguenti verbi:
Es. N em o dubitai, quin subsidio venturus Nessuno dubita che verrà in aiuto - sum nel senso di «essere di, risultare di, essere causa di»,
sit (Cicerone). - do, duco, tribuo, verto nel senso di «ascrivere, attribuire»;
E u m dom icilio delegerat locum (Livio). Aveva scelto quel luogo per domicilio. - d o eo ven io , m itto , relinquo e simili. . , . ,
Es ’ Patavinis saluti fu it adventus Per gli abitanti di Padova 1arrivo del console
nb II dativo di fine può dipendere anche da sostantivi com e locus e dies in espressioni com e locum consulis (Livio). fu motivo di salvezza.
eligere alicui rei («scegliere il luogo p e r») e diem constituere alicui rei («stabilire il giorno per»). Virginem mancupio tibi dabo (Plauto). l i darò la ragazza in garanzia.
si tibi nuptiae hae sunt cordi (Terenzio) se ti stanno a cuore queste nozze________ _____
LESSICO di BASE 6
I ESPRESSIONI id io m a t ic h e c h e r e g g o n o il d a t iv o d i f in e
35. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il doppio dativo e cerchiando il
Ti presentiamo le più comuni espressioni idiomatiche costruite con il dativo di fine. verbo che lo regge.
auxillo esse-, essere di aiuto cordi esse: stare a cuore 1. M axim o te m ihi usui fare video (Cicerone). 2. Mora eius diei satis ereditar saluti fuisse
j laudi tribuére: ascrivere a lode
auxilio (o subsidio) ire·, andare curae esse: stare a cuore urbi atque imperio (Livio). 3. Quinque cohortes, quas m inim e firmas ad dimicandum es
j quaestui habère: avere a fine di
in aiuto | dono dare: dare in dono j lucro, sfruttare se existimabat, castris praesidio relinquit (Cesare). 4. Istum ipsum, inquam B ™ te· l~
a uxilio (o subsidio) m ittère: | exemplo esse: essere di esempio brum m ih i saluti fuisse (Cicerone). 5. C. Melissus Spoletinatus, ingenuus sed ob discor-
; recepita canére: suonare la ritirata
mandare in aiuto j bonàri esse: essere m otivo di diam parentum expositus, cura et industria educatons sui altiora studia percepii ac M e
usui esse: essere di utilità
auxilìo (o subsidio) venire·, veni j onore cenati prò grammatico muneri datus est (Svetonio). 6. Hiero, Syracusarum rex, audita
voluptàti esse: essere m otivo di
re in aiuto i laudi esse: essere m otivo di lode clade, qua Rom ani apud Trasimennum lacum erant adflicti, CCCm iha m odium tritici e
I piacere
CC hordei aurique ducenta urbi nostrae muneri m isti (Valerio Massimo). 7, Placatis sa
33. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso tis ut rebantur deis, M. Claudius Marcellus ab Ostia mille quingentos milties Romam, ut
nella colonna a lato, poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate e urbi praesidio essent, m ittit (Livio). 8, Theophrastus tradii Aegyptiorum regi a rege Baby-
sottolinea ι termini che reggono il dativo di fine. Ionio m uneri missum esse smaragdum quattuor cubitorum longitudine ac tnum latitu
dine (Plinio il Vecchio). 9. Hannibal enim uno loco se tenebat, in castello quod ei a rege
1* Ita P ° P U^U S.......................... habitus ex contione discedit (Sallustio). receptui datum erat muneri, idque sic aedificaverat, ut in omnibus partibus aedificu exitus habe-
Cn. Pompeius in Cappadocia eleeit ret (Cornelio Nepote). 10. Populo strenui, m ihi im probi usui sunt (Plauto). 11, **os qut-
indicìo dem diutius in nostro conspectu gloriari magno nobis et dedecon et dolori est (.Bellum
Gens Gallograecum, sicut ipsum nomen Alexandrinum). 12. Neque recepii sunt inter reos Camnas Celer senator servo accusante
est (Floro). aut Iulius Densus equester Romanus, cu i favor in Britanm cum crim in i dabatur (Tacito).
ludibrio
13. Vehementem accusatorem nacti sumus, iudices, et in im icu m in om m genere odiosum
4‘ SciP l° ubl v td it,.......................... propere canere hastatis iussit (Livio). castris ac molestum; quem spero his nervis fore magno usui et amicis et rei pubhcae (Cicerone).
72 S I N T A S S I D E I C A I dativo
le z io n e 4
ΞΞΣΗΞ1 E S E R C IZ I
36. Traduci in latino esercitandoti sul doppio dativo. 38. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordi
ne sparso nella colonna a lato, poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via
1. M i sta massimamente a cuore la tua felicità. 2. M i ascrivi a lode qualcosa che non ho via trovate e sottolinea gli aggettivi che reggono il dativo.
ratto. 3. Il console mandò in aiuto al collega cavalieri e truppe ausiliarie. 4. Il re stra
niero mandò in dono al senato oro e denaro. 5. Cesare inviò parte delle truppe all’ac 1. Q u a m .......................... divitiae graves sunt! (Seneca). m ihi
campamento perché fossero di presidio ai soldati che erano rimasti là.
2. Populi est mancipium, q u is q u is .......................... est utilis (Pubblio Siro). regi
VERSIONE
Traduci
chiandoil verbo chela
loseguente
regge. versione sottolineando il doppio dativo ecer 3. Metellus ceterum exercitum in provinciam, quae proxum a e s t...................
hiemandi grafia conlocat (L ivio). ____________ multis
7 a m ic iz ia >avversione: amicus, inim icus, gratus, ingratus, benevolus, malevolus, familiarìs, acceptus
invisus, infestus, aequus, iniquus, alienus',
L’accusativo
Gli edifici pubblici a R om a L’A U T O R E , IL TESTO
- con i verbi che hanno l’accusativo dell’oggetto interno (il sostantivo in accusativo è derivato ut minime sol aquam tangat, «affinché il sole colpisca l’ac
dalla stessa radice del verbo, che in genere è intransitivo), com e nelle espressioni vivere vitam , « v i qua il meno possibile»: aquam è l’accusativo che esprime il
vere la v ita »; pugnare pugnam , «com b attere una b attaglia»; currere cursum , «co rrere una corsa» complemento oggetto retto dal verbo transitivo tango
ecc.
FACCIAMO PRATICA...
Completa le seguenti espressioni che presentano verbi transitivi in latino e intransitivi in italiano.
Cultura e civiltà
- ACQUEDOTTI
Pu er........tabul....... . cerai........deficiebant. Ai fanciulli mancavano le tavolette cerate.
Problem i tecnici; vare in tutte le zone della città ri tra; dove non cerano problemi di
F il........ patris m ori .......ulciscuntur. I figli si vendicano per la morte del padre. chiese spesso costruzioni di altez dislivello gli acquedotti erano per
sa p en d en za e il flu s s o
Obsess........c iv ....... . salut........ desperabant. I cittadini assediati disperavano della salvezza. La necessità di spostare l’acqua at ze notevoli, solitamente con più lo più interrati.
M a rci......ros.......... redolet. traverso un percorso costante- ordini di archi (fornices) sovrap La pendenza doveva essere calco
M arzia profuma di rosa.
mente in pendenza e di farla arri- posti, costruiti in mattoni o in pie- lata attentamente: infatti non do-
N T A S D E I C A S I
l e z io n e 5 L’accusativo
E S E R C IZ I
Ti presentiamo ora i principali vocaboli relativi agli acquedotti, ai loro usi e alle loro
funzioni; hai già incontrato alcuni di questi termini nella scheda G li acquedotti.
STRUTTURE IDRAULICHE___________ spectìs, -ùs, m.: cavità, galleria latére constructus, -a, -um: (fatto)
tubùlus, -i, m.: piccolo tubo di mattoni
aquae duetùs (o aquaeduetùs),
lìs, m.: acquedotto tubus, -i, m.: tubo latericlus, -a, -um: (fatto) di mattoni
canàlis, -is, m.: canale sotterraneo saxéus, -a, -um: (fatto) di pietra
castellum, -i, n.: serbatoio ACQUA__________________________ saxis o lapidlbus exstructus, -a,
aqua, -ae, f.: acqua -um: (fatto) di pietre
i uniculus, -i, m.: canale sotterra
neo curdtor, -oris aquàrum, m.: so saxum, -i, n.: pietra
duetùs, -ùs aquarum, m.: acque vrintendente agli acquedotti
dotto rapidltas, -àtis flumlnis, f.: velo AZIONI__________________________
Iistilla, -ae, f.: conduttura cità della corrente aquam distribuere: distribuire
fons, fontis, m.: sorgente rapldus, -a, -um: veloce l’acqua
jbmix, -Icis, m.: arcata (dell’ac- aquam ducere: portare l’acqua
MATERIALI_______________________
quedotto) aquam recipere: raccogliere l'acqua
immissarìum, -li, n.: cisterna lapis, -Idis, m.: pietra .confom lco, -as, -are: costruire
laIrina, -ae, f.: latrina later, -éris, m.: mattone con volte
1. Rispondi alle domande sul testo di Vitruvio e sulla scheda Gli acquedotti; inseri
sci le parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico degli acquedotti.
E S E R C IZ I
3. Traduci la seguente versione sottolineando i termini caratteristici del 4. Sottolinea nelle seguenti frasi il verbo latino transitivo - al quale in italiano corri
tema degli acquedotti. sponde un verbo intransitivo - e l’accusativo che da esso dipende, quindi traduci.
L a gestione degli acquedotti 1. Nec clarissim orum virorum exempla neque doctissim orum praecepta te fugiunt (Cice
Primus M. Agrippa post aedilitatem, quarti gessit consularis, operum suorum et munerum ve- rone). 2. N on omnes arbusta iuvant humilesque myricae (Virgilio). 3. M ultos castra in
tutperpe.tu.us curatorfuit. Qui, iam copia aquae permittente, discrìpsit quid aquarum publi- vanì (O razio). 4. Ego p oi illum ulciscar hodie Thessalum veneficum (Plauto). 5. Invidiam
cis openbus, qmdlacibus, quidprìvatis daretur. Habuitet fam iliam 1propriamaquarum, quae dictator, abdicando dictaturam, fugerat (L ivio). 6. Eos cives qui contra rem publicam ar
tueretur2ductus atque castella et lacus. Hanc Augustus hereditate ab eo sibi relictam publica- ma ceperunt ulciscor et persequor (Cicerone). 7. Subito curator aquarum officìum suum
vit. Augustus modulos, de quibus dictum est, constituit et curatorem fecit Messallam Corvi- abdicavit ac ex urbe egressus est. 8. Ultus est huius victoriae crudelitatem postea Sulla (Ci
num, cui adiutores dati sunt Postumius Sulpicius praetorìus et Lucius Cominius pedarìus. cerone). 9. Hannibal in agrum N olanum exercitum traducit, non hostiliter statim, quia
non desperabat voluntariam deditionem (Livio).
(Frontino)
familiam: «schiavi». 2quae tueretur. ha valore finale.
LESSICO di BASE 1 5. Traduci le seguenti frasi d’autore facendo attenzione alla costruzione di deficìo e
I VERBI TRANSITIVI IN LATINO E INTRANSITIVI IN ITALIANO al suo significato.
Ti presentiamo qui suddivisi in gruppi alcuni verbi che in latino sono transitivi (e reg 1. Nonis Quintilibus regnante R om u lo sol defedi (Cicerone). 2. Ea me solacia deficiunt,
gono dunque il com plemento oggetto), ma in italiano corrispondono a verbi intransi quae ceteris in sim ili fortuna non defuerunt (Cicerone). 3. Legati eo ab Apollonia vene
tivi. Completa i paradigm i mancanti.
rimi, nuntiantes in obsidione sese, quod defìcere ab Rom anis nollent, esse neque sustine-
VERBI TRANSITIVI re ultra vim Macedonum posse (L ivio). 4. His rebus cognitis, Marcius Rufus quaestor, in
indignarsi per rivolgersi a castris relictus a Curione, cohortatur suos, ne anim o deficiant (Cesare). 5. Procedente iam
abdico, -a s ,............................... irrid é o ,...................................... ; aggredlor,............................ die vires etiam defìcere Hasdrubalis exercitum coeperant (Livio). 6. Prim o commotaplebs
rinunciare a, abdicare deridere cominciare; assalire est, dein clamare coepit consensu opprim i popularem virum , quod prim us a patribus ad
d e fic ìo ,.......................... lamentor, -àris, ........................; co n ve n lo,............................ plebem defecisset (Livio).
mancare, venir meno a lamentarsi incontrarsi con
e ffu g lo ,..................................... . lugèo, -es, luxi, lu ctum , -ère: ingredlor,.............................
sfuggire, tenersi lontano piangere, lamentarsi per entrare in 6. Completa le seguenti frasi d'autore inserendo nel caso dovuto il sostantivo indi
fuglo, -is, ................................ . maeréo, -es, -ère: piangere per o p p u g n o ,............................. cato fra parentesi; sottolinea inoltre il verbo che lo regge e specificane il tipo in
sfuggire, tenersi lontano m iror, -à r is ,..............................; assediare serendolo nella tabella qui sotto; quindi traduci.
iuvo, -as, iu vi, iutum , -are: gio meravigliarsi di praeterèo,.............................
vare, piacere queror, -eris, questus sum, queri: passare oltre, passare sopra 1. Quis bonus non lu get....................... [m ors] Trebonii? Quis non d olet...........................
ulciscor, -éris, ultus sum, u lci- lamentarsi transéo,................................ [interitus] talis civis et viri? (Cicerone).
sci: vendicarsi di riddo, -es, risi, risum, -ère: ridere passare attraverso 2............................... [reditus] in hunc locum, in quo om nia sunt magnis etpraestantibus
per (o di) transgredlor,......................... viris, desperavisti (Cicerone).
v e r b i d i se ntim e nto spero, -a s,.................: sperare in attraversare, oltrepassare 3. Naevius ridet s c ilice t............................ [nostra amentia] (Cicerone).
despero, ........................ VERBI DI PERCEZIONE___________ 4. Lucius frater, gladiator Asiaticus, q u i m yrm illo Mylasis depugnaverat,
perdere la speranza di ............................. [ sanguis noster] sitiebat, suum in illa gladiatoria pugna m ultum
fragro, -as, -avi, -are: avere odo
doléo, -es, -ui, part. fut. dolitù- profuderat (Cicerone).
re, fragranza n b II verbo deficìo può assume
rus, -ere: dolersi di 5. N o n ............................ [om nis, -e], ..............................[qui, quae, quod] dolemus, ea-
oléo, -es, -ùi, -ère: avere odore re diversi significati a seconda
fastidio, -is, -ivi e -li, -ìtum , -ire: dem iure queri possumus (Cicerone).
redoléo,.................................... · di come viene costruito:
provare avversione per, disde 6. M in im e m iru m est, patres conscripti, si hom o, q u i desidiae ac luxuriae plenus sit,
avere odore - deficère allquem (= trans.),
gnare ............................ [hic, haec, h oc] ut nova atque inusitata m iratur (Cicerone).
re s ip lo ,............................. ........: «mancare a qualcuno»;
fleo>-ss, -evi, -ètum, -ère: piange 7. Attalus, introductus in senatum, gratulatus............................ [ victoria ] est; sua meri
avere sapore - anim o deficère (= intrans.),
re per, com piangere ta eo bello fratrisque et Gallorum defectionem exposuit (Livio).
sapìo, -is, sapli, -ère: avere sapore «perdersi d’anim o»;
ga u d èo,..............................
siilo, -is, siili o sitivi, -Ire: avere - sol deficit (= assol., di astri),
rallegrarsi di
sete di «eclissarsi»; V E R B I T R A N S IT IV I V E R B I IN T R A N S IT IV I
gratulor, -à ris ,......................... ..
- deficère ab allquo ad allquem,
congratularsi per VERBI TRANSITIVI COMPOSTI DI
«staccarsi da uno (per passare)
horrèo, -es, horrui, -ère: avere or VERBI INTRANSITIVI
a un altro»;
rore di
adeo,...................... ; affrontare - deficère in allquo, «estinguersi
indignor, -àris, ....................... . a d lóq u or,................................... in (con) uno (detto di dinastie)».
S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 5 L’accusativo 81
r ^ -.u u m E S E R C IZ I
7. Completa le seguenti frasi d'autore inserendo nella forma richiesta dal contesto 5. Vicimus, o sod i, et magnam ...................... Abbiam o vinto, alleati, e abbiamo combattuto
ì verbi composti con preposizioni che reggono l’accusativo (scegli il più adatto fra ......................................................(Lucilio). una grande battaglia.
quelli riportati nella scheda Lessico d i base 1). Fai attenzione: in alcuni casi puoi
trovare la preposizione ripetuta davanti all’accusativo. 6. Magna v o c e ..............................verissim um A gran voce feci un giuramento profondamen-
p u lch errim u m qu e......................(Cicerone). te genuino e bello.
1· ........................ illam dom um ausus es ? Tu hai osato entrare in quella casa? 7. Quod est ingenium tantum, quae tanta facul- Qual è l’ingegno così grande, qual è la capacità
(Cicerone). tas dicendi, quae is tiu s...................... tot vitiis di parlare così grande da poter difendere anche
flagitiisque......................aliqua ex parte pos- solo in parte la vita di costui vissuta fra tanti v i
2‘ Elumen no n ....................... (Sallustio),________ N o n attraverserò il fiume.
sit defendere? (Cicerone). zi e tanti delitti?
3‘ Re& nam ···■■................... (Virgilio),_____________ Si rivolge alla regina.______
4. Omnia ...... ........... -■··, quae m ihi turpia vi- Passerò sopra a tutte le cose che m i sembre- 1 o. Traduci la seguente versione sottolineando i verbi transitivi in lati
debuntur (Cicerone). _____________________ ranno vergognose.
no ma intransitivi in italiano e specificandone il gruppo di appartenenza.
....................... aliquam viam (Livio).__________ Imbocchiamo qualche via.
C icerone e la morte della fig lia
I*1ur^>em n o n ....................... (Livio).___________N on era entrato in città. Quantum tu ipse doleas mortem Tulliolae meae, facile ex litteris tuis intelligo. Me autem
non oratio tua solum et societas aegrìtudinis meae, sed etiam auctoritas consolatur. Tur
7. Dionysms, multis urbihus captis, cum Regi- Dionigi, conquistate m olte città, pur volendo
pe enim esse existimo me tam diu maerere casum meum, quem tu, tali sapientià praedi-
f ° 5....·...... ····;........vellet’ dui copiis abunda- assalire gli abitanti di Reggio, che avevano ab-
tus, levius ferendum esse putas. Sed opprim or interdum, nec facere possum q u in 1fìlio-
bant, s im u la b a t p a c e m (Frontino).____________bondanti risorse, fìngeva la pace.
lam meam acerbissime lugeam. Ea solacia me deficiunt, quae ceteris sim ili in fortuna
8. Equites nostri, flum en ................... cu m I nostri cavalieri, dopo aver oltrepassato il fìu- non defuerunt. Nam et Q. Maximus, qui filiu m consularem amisit, et L. Paullus, q u i sep-
eqmtatu P ro e h u m c o m m is e r u n t me, attaccarono battaglia con la cavalleria dei tem diebus duos amisit, et M. Caio, qui filiu m sum m avirtutepraeditum perdidit, iis tem
(Cesare). nemici. poribus vixerunt ut eorum luctum ipsorum dignitas consolaretur. Ego vero queri debeo
eodem tempore2 detrimentum eorum om am entorum , quae maximis laboribus adeptus
9 r a n e )™ 111*1....................... *” proeliis ( Cice- Quei pericoli sono affrontati nelle battaglie. eram, atque orbitatem filiae.
(Cicerone)
10. Audax ea numera Tydeus sponte L’audace Tideo si assume spontaneamente que- 1nec facere ... quin: «e non posso fare a meno di», + cong.
....................... (Stazio).___________ sti compiti. 2eodem tempore: Cicerone ha perso nello stesso periodo la figlia e la propria carica politica.
8. IW H Trasfoima le frasi di Plinio il Vecchio riportate nell’esercizio 2 se SINTASSI DEI CASI
condo le modifiche indicate di seguito. Per tradurre i verbi aiutati con la scheda l'ACCUSATIVO SE M PLIC E ( i l )
Lessico d i base 1.
I VERBI IM P E R S O N A L I E RELATIVAM ENTE IM P E R S O N A L I
ì; Guinto M arco Re assume volentieri il com pito affidatogli dal senato, affinché siano Si costruiscono con l’accusativo della persona che prova il sentimento e il genitivo della cosa (di cui ci
rifatti velocemente gli acquedotti dell'Appia, dell'Aniene e della Tepola. 2. Agrippa, en si vergogna, ci si pente ecc.) i seguenti verbi impersonali, usati cioè soltanto alla III persona singolare:
trato nell edilità, affronta un’impresa più grande: fa costruire 700 bacini. 3. L’opera di m iséret, miseritum est, -eri, «aver compassione»;
Cesare, portata poi a termine da Claudio, oltrepassò quelle di Q. M arco Re e di Agrippa. paenitet,paenitùit, -ere, «pentirsi»;
p ig e t,p ig ù it (pigitum est), -ère, «rincrescere»;
9. Completa le seguenti frasi d’autore con le opportune forme di accusativo dell’oe- pudet, puduit, -ère, «vergognarsi»;
getto interno. taedet,pertaesum est, -ère, «annoiarsi».
Es. M e non solum piget stu ltitia e meae, N on solo mi rincresce della mia stupidità,
1' M irum atque in scitu m ......................(Plauto). Ho fatto un sogno meraviglioso e assurdo. sed etiam pudet (Cicerone). ma me ne vergogno anche.
Hannibal H annonem B om ilcaris filiu m niì In alternativa, la cosa può trovarsi espressa da un pronome neutro al nominativo, da un verbo al
Annibaie ordina ad Annone, figlio di Bomilcare,
l’infinito, da una proposizione com pletiva con quod e il congiuntivo o da una proposizione interroga-
di fare una marcia di un solo giorno.
I iva indiretta.
Combattuta quella battaglia, il re Antioco con Es. N ih il erat q u o d nos paenitere (Cicerone). N on c’era nulla di cui pentirci.
chus aedem Laribus permarinis vovìt (Livio). sacrò il tempio ai Lari protettori dei naviganti. Me valde paenitet vivere (Cicerone). M i pento m olto di vivere.
E g o ......... La form a impersonale, inoltre, viene mantenuta anche se pudet, paenitet, piget, miseret, taedet dipen
Io lascio ormai perdere la vita dura che ho vis
suto finora. dono da verbi servili.
82 S I N T A S S I D E 1 C A S I le z io n e L’accusativo 83
E S E R C IZ I
E S E R C IZ I
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
LESSICO di BASE 2
I ACCUSATIVI AVVERBIALI ~'“r
" ..........
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SINTASSI DEI CASI
I C O M PL E M E N T I IN ACCUSATIVO
Ti presentiamo le form e di accusativo avverbiale più frequenti in latino.
II complemento di estensione si trova espresso:
PRONOMI O AGGETTIVI NEUTRI ACCUSATIVI FEMMINILI ESPRESSIONI IDIOMATICHE______ - in accusativo se dipende da aggettivi come longus, latus, altus o dalle espressioni patere, diffundi, ex-
alìquid: alquanto magnam partem: in gran parte id aetàtis (= ea aetàte): a quel lendi in longitudinem o latitudinem («estendersi in lunghezza o larghezza»);
m axim um : al massimo maiórem partem : per la m aggior l’età - in genitivo se l’espressione che indica la misura dipende da un sostantivo. _
minimum·, al m inim o parte Es. valium latum pedes trecentos un fossato largo trecento piedi
id genus (= eius generis): di quel
nihil: per nulla m axim am partem: in massima genere valium pedani trecentorum un fossato di trecento piedi
nim lum : troppo parte | id tempòris (= eo tempore): in Il complemento di distanza (di solito corrispondente a un numerale) è espresso in accusativo; il luo
plerum que: per lo più partim ... p a rtim : in parte ... in quel m om ento go dal quale si misura la distanza va in ablativo retto da a, ab.
parte Es. Flaminius q u in q u e m ilia ab Thebis Flam inio pose l’accampamento
posuit castra (L ivio). a cinque miglia da Tebe.
15. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo l’espressione posta fra parentesi e
traduci. Quindi specifica se l’accusativo è di relazione, avverbiale o esclamativo, nb II com plemento di distanza può essere espresso anche con l’ablativo oppure con il genitivo in di
disponendolo nella giusta colonna della tabella che trovi alla fine dell’esercizio. pendenza dagli ablativi spatio e intervallo.
^ ®· Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sull’accusativo avverbiale ed 19. Traduci in latino le seguenti frasi ripassando il complemento di estensione, di
esclamativo.
distanza e di età.
1. Le arcate degli acquedotti sono per lo più [accus. aw .] in pietra. 2. M i rincresce di 1. L’accampamento dista trecento stadi dall’acquedotto. 2. L’acqua v ien e distribuita
non aver visto la sorgente in quel m om ento [accus. aw .]. 3. La battaglia è persa solo in per una lunghezza [usa in longitudinem + accus.] di cinque m iglia e per u n a larghezza
parte [accus. aw .], perché m olti non si sono affatto [accus. a w .] persi d’animo. 4. Sai [usa in latitudinem + accus.] di tre miglia. 3. Gli operai scavarono un cuniculo lungo
che io sono solito scrivere orazioni o qualcosa di questo genere [accus. aw .]. 5. Prepa venti miglia. 4. La spiaggia vicino ad Anzio è larga più di mille piedi. 5. L a vin ia all età
ra le vittim e! Ecco [en] gli altari!
di sedici anni ebbe un figlio.
S I N T A S SI D E I C A S I L’accusativo 87
le z io n e 5
E S E R C IZ I
LESSICO di BASE 3 I lanno, invece, il doppio accusativo del complemento oggetto e del luogo alcuni verbi transitivi
| V E R B I C H E R E G G O N O IL D O P P IO AC C U SATIVO composti con preverbi che reggono l’accusativo (per esempio trans e circu m ), com e traduco, traicio,
circumduco, transmitto, transporto ecc.
Ti presentiamo un elenco dei verbi più comuni che reggono il doppio accusativo, del-
Es. Caesar omnem equitatum Cesare fa passare tutta la cavalleria
1oggetto e del com plemento predicativo dell’oggetto oppure della persona e del luogo.
pontem traducit (Cesare). al di là del ponte.
Si tratta di verbi che hai incontrato spesso: completa i paradigmi e le traduzioni.
22. Sottolinea il doppio accusativo dell’oggetto e del luogo e cerchia il verbo che lo
regge, quindi traduci le seguenti frasi d’autore. : SINTASSI DEI CASI
Il DOPPIO ACCUSATIVO ( i l )
1. Ubii, qui uni ex Transrhenanis ad Caesarem legatos miserant, am icitiam fecerant, ob-
sides dederant, magnopere orabant ut sibi Caesar auxilium ferrei, vel exercitum modo I lanno il doppio accusativo della persona e della cosa i verbi doceo, edoceo e celo.
Rhenum transportaret (Cesare). 2. Caesar certior factus est Helvetios tres partes copia- Es. Philosophia nos ceteras res omnes La filosofia ci ha insegnato tutte le altre cose.
rum flum en traduxisse (Cesare). 3. Istum, puer, circum duce has aedes et conclavia edocuit (Cicerone).
(Plauto). 4. Caesar Germanos levis armaturae equitum que partem flum en traicit Medicus mortem regis omnes II m edico nascose a tutti la morte del re.
crebrasque in ripis custodias disponit (Cesare). 5. Caesar deterrere poterai, ne [«ch e celavit (Livio).
n on »] Germani m aiorem multitudinem h om inum Rhenum traduceret, Galliamque om -
nem ab Arìovisti in iu ria defendere (Cesare). 6. Caesar funditores sagittariosque pontem nh Con celo la cosa può essere espressa anche con de e l’ablativo, con un infinito oppure con una pro
traducit atque ad hostes contendit (Cesare). 7. Hannibal nonaginta m ilia peditum, duo- posizione infinitiva o interrogativa indiretta. Inoltre al passivo celo ha la costruzione personale.
decim milia equitum H iberum traduxit (L ivio). 8. H oc proelio facto, reliquas copias Hel- Es. Id Alcibiades celari non potuit. La cosa non potè essere nascosta ad Alcibiade
vetiorum ut consequi posset, pontem in Arari faciendum curai [«fa costruire»] atque ita (lett. Alcibiade non potè essere nascosto della cosa).
flumen exercitum traducit (Cesare).
\u II passivo di doceo e dei suoi composti non è usato; al suo posto si trovano:
i participi doctus ed edoctus (con l’accusativo o l’ablativo della cosa insegnata);
sinonimi come erudior, instituor e im buor (con la cosa insegnata in ablativo);
23. ΙΊ=1;Κ1[«]7Γ3 Traduci la seguente versione sottolineando il doppio accusativo il verbo disco, «insegnare» (volgendo la frase all’attivo).
della persona e del luogo e cerchiando il verbo che lo regge. Es. legiones m ilitiam Rom anam legioni addestrate alla disciplina militare
edoctae (L iv io ) romana
C esare sbaraglia i n e m ic i Oratores grammatica imbuebantur Agli oratori era insegnata la grammatica.
Quibus om nibus rebus hostes invitati flumen copias transducunt aciemque iniquo loco
(Cicerone).
constituunt, nostris vero etiam de vallo deductis propius accedunt et tela intra m unitio-
A Diogene Cameades dialecticam Cameade aveva imparato la dialettica
nem ex omnibus partibus coniciu n t praeconibusque circumm issis pronuntiari iubent,
seu quis Gallus seu Rom anus velit ante horam tertiam ad se transire, sine perìculo lice
didicerat (Cicerone). da Diogene.
re; post id tempus non fore potestatem1. Ac sic nostros contempserunt ut alii valium ma-
nu scindere, alii fossas compiere inciperent. Tum Caesar om nibus portis eruptione facta
24. Sottolinea il doppio accusativo dell’oggetto e della persona e cerchia il verbo
equitatuque emisso celeriter hostes in fugam dat, sic ut om nino pugnandi causa resiste
rei nemo, magnumque ex iis num erum occidit atque omnes armis exuit.
che lo regge, quindi traduci le seguenti frasi d’autore. Fai attenzione alle forme
passive e ai costrutti diversi dal doppio accusativo.
(Cesare)
lnon fore potestatem: «non sarebbe stato possibile». 1. In senatu continuo Cn. Lentulus et L. Gellius consules causam Stheni totam et Verris
crudelitatem et iniquitatem senatum docent (Cicerone). 2. Producuntur ii, quos Me edo-
cuerat quae dici vellet (Cesare). 3. Sententiam meam tu faciliime perspicere potuisti; non
LABORATORIO DI TRADUZIONE enim te celavi sermonem T. A m pi (Cicerone). 4. De ilio veneno celata mater non est (C i
Fai lanalisi del periodo della parte di testo colorato, che ti proponiam o scomposto in cerone). 5, Te tua fata docebo (Virgilio). 6. Hi, iam ante edocti, milites se esse legionarios
uno schema gerarchico ad albero: associa a ogni lettera dello schema la relativa por dicunt (Cesare). 7. D ixit Phylarchus se cupivisse te celare de phaleris (Cicerone). 8. De
zione di testo e quindi analizza ogni proposizione specificandone il rapporto gerar armis, de ferro, de insidiis ille celare te noluit? (Cicerone).
chico (principale, coordinata o subordinata) e il tipo (infinitiva ecc.).
25. Traduci in latino le seguenti frasi.
L
so S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 5 L’accusativo SI
U .ΞΞΕ3 E S E R C IZ I
26. l i =1ibi 1*1i I=1 Traduci la seguente versione esercitandoti su docèo e il suo passivo. 3. Haec sunt i l l a ..................................ludens Queste sono (qu el)le cose che, scherzando,
Sottolinea inoltre i due verbi costruiti con l’accusativo semplice. M. Crassus flagitabat (Cicerone). M arco Crasso mi chiedeva.
4. Verres sacra se m aiorum suorum repetere Verre dice di esigere da te gli oggetti sacri dei
D ue soldati r o m a n i esplorano l’E truria
abs te dicit, .............................................. suoi antenati, da te reclama gli dèi penati pa
Silva erat C im inia magis tum invia atque horrenda quam n un c1Germanici saltus. Eam
......................reposcit (Cicerone). temi.
intrare nemo praeter ducem exercitus, Q. Fabium consulem, audebat; neque effugit con-
sulem cladis Caudinae m emoriam nondum abolitam esse. Tum unus ex iis qui aderant, 5. Caesar eadem secreto ............................ Cesare in segreto chiede le medesime cose ad
consulis frater M. Fabius, speculatum2se iturum esse professus est brevique om nia cer ......................; reperii esse vera (Cesare). altri e scopre che sono vere.
ta adlaturum esse. Caere educatus apud hospites, Etruscis litteris eruditus erat linguam-
que Etruscam probe noverai. N ondum enim ilio tempore gram matici pueros Romanos 6. Dicebam h uic Q. Roseto, cu m Dicevo a questo Quinto Roscio, quando egli mi
litteras Graecas docebant. Servus M. Fabio d icitu r comes fuisse, nutritus una eoque 3 ......................peteret.......................propin- chiedeva di difendere un suo parente, che per
haud ignarus linguae eiusdem. Ierunt pastorali habitu, agrestibus telis, falcibus gaesis- quum s u u m ......................, m ihi perdiffici- me era estremamente d ifficile condurre una
que binis, armati. Sed non tam linguae com m erciu m 4 nec vestis armorumque habitus le esse contra tales oratores tantam causam causa tanto importante contro oratori simili.
eos texit, quam quod5 nemo credebat extemos6 Cim inios saltus intrare posse. Usque ad perorare (Cicerone).
Camertes Umbros penetravisse dicitur.
(L ivio )
28 . VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i due verba rogandi e la loro
lnunc: ai tempi di Livio. 4commercium: «conoscenza». costruzione.
2speculatum: «per perlustrare, in esplorazio- 'quam quod: «quanto il fatto che», + indie,
ne»; supino attivo con valore finale. 6extemos: qui è sostantivo.
leoque: «e perciò». I C a m pan i chiedono aiu to a i R o m an i
Legati, introducti in senatum, in hanc sententiam locuti sunt: «Populus nos Campanus
legatos ad vos, patres conscripti, m isit am icitiam in perpetuum, auxilium praesens a vo-
i SINTASSI DEI CASI bis petitum '. Nospiget quod fateri nos fortuna cogit: eo ventum est, patres conscripti, ut
IL D O PPIO ACCUSATIVO ( i l i ) in potestate aut am icorum aut in im icoru m Campani simus. H oc nos non effugit: si nos
defenditis, vestri erimus; si deseritis, Sam nitium erimus; ergo an2 Capuam et Campa-
Anche i verba rogandi, che significano «chiedere», sono costruiti con il doppio accusativo della cosa niam om nem vestris Sam nitium viribus accedere malitis, deliberate. Nec enim quia do-
e della persona. In particolare si tratta di: lent iniuriam acceptam Samnites, sed quia gaudent oblatam sibi esse causam, oppu-
gnatum 3nos veniunt4. Cupiditas enim explenda est: aut delere urbem pulcherrimam aut
- posco, «chiedere», reposco, «richiedere, reclamare» eflagito, «chiedere insistentemente»; ipsi possidere volunt. Sed vos potius, Rom ani, beneficio vestro occupate eam, quam illos
Es. M e poscis numtnos: non habeo (Plauto). Mi chiedi denaro: non ne ho. habere per maleficium sinatis: hoc vos vehementer rogamus».
(L ivio)
- oro, rogo, «chiedere pregando», e interrogo, «chiedere, dom andare» (con doppio accusativo se la
cosa richiesta è un aggettivo o un pronom e neutro). 1petitum: «per chiedere (supino attivo con valo un supino attivo con valore finale.
re finale». “Ordina: Nec enim Samnites veniunt nos oppug-
Es. Roga hoc Epicurum ( Cicerone). Domanda questo a Epicuro. natum quia dolent iniuriam acceptam, sed quia
2an: «se», + cong.
Una costruzione diversa presentano invece i verbi: 3oppugnatum: «per metterci sotto assedio»; è gaudent oblatam sibi esse causam.
- peto, «chiedere (per ottenere)», che regge l’accusativo della cosa (espressa anche da ut + congiunti ■‘..:oòλ r o . a u c i o w : ·
vo) e a, ab e l’ablativo della persona; N el brano sono colorati tre verbi costruiti con l’accusativo semplice.
Es. Tribunatum a Coesore petivi (Cicerone). H o chiesto a Cesare il tribunato. a. A quale tipologia appartengono fra quelle che hai imparato in questa Lezione?
- quaero, «chiedere (per sapere)», che regge l’accusativo della cosa (espressa anche da una proposi b. Quali sono gli accusativi retti da questi tre verbi? Cerchiali.
zione interrogativa indiretta) e e, ex e l’ablativo della persona. I L L A T IN O I I.'EUROPA L’acquedotto e il t u b o nel tempo e nello spazio
Es. Eius rei quae causa esset ex ipsis Domandò a loro quale fosse il motivo di ciò.
1 1 ΥΠΝΟ • aquae ductus, m., «acquedotto». • tubus, m., «tubo».
quaesiit (Cesare).
11ALIANO acquedotto, m. tubo, m.
27. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo la persona e la cosa secondo il co IKANCESE aqueduc, m., «acquedotto». tube, m., «tubo».
strutto richiesto dal verbum rogandi.
.!’AGNOLO acueducto, m., «acquedotto». tubo, m., «tubo».
INGLESE aqueduct, «acquedotto». tube, «tubo» («The tube» è anche detta la metro
1..................... saepe quaesivi A lui chiesi spesso molte cose. politana).
(Cicerone).
11 DESCO Wasserleitung, f., «acquedotto» (lett. «condotta del Rohr, n., «tubo».
2, Leno poposcìt (Plauto). Il lenone ti chiede del denaro. l’acqua»); (archeol.) Aquadukt, m., «acquedotto».
■S I N T A S S I P E I C A S I le z io n e 6 L’ablativo
L'ablativo
E S E R C IZ I
Lablativo, il caso che raccoglie il m aggior numero di complementi, esprime innanzitutto il punto di ! Paolo aveva già quasi coperto con le stesse antiche
Paulus in medio foro basilicam iam paene
partenza dell'azione e, quindi, l’idea di allontanamento, di provenienza e di privazione. j colonne la basilica in mezzo al foro. Sta poi rendendo
texerat isdem antiquìs columnis. Illam
magnifica quella che ha dato in appalto. Che cosa vuoi
L’ablativo di allontanamento e separazione (com plem ento di allontanamento o separazione) può autem quam locavit facit magnificentissi sapere? Non c ’è nulla di più gradito di quel m onu
essere semplice o preceduto da a, ab, e, ex e sì incontra in dipendenza da verbi che significano: mam. Quid quaerìs? N ih il gratius ìlio m o mento, nulla di più glorioso. Pertanto noi, amici dì Ce
- «allontanare, allontanarsi», come expello, eicio, am oveo; numento, n ih il gloriosius. Itaque Caesaris sare [.. ’.], per quel monumento che tu eri solito riempi
- «liberare», com e libero, solvo, absolvo, levo·, re di elogi, per ampliare il foro ed estenderlo fino all’a
am ici [...] in m onum entum illud quod tu trio della Libertà, abbiamo disprezzato seicento se
- «tenersi lontano, astenersi», com e arceo, prohibeo, abstineo;
Ioliere laudibus solebas, ut foru m laxare- sterzi, non si poteva pattuire una cifra inferiore con pri
- «separare, dividere», com e separo, divido, distinguo, dissentio.
mus et usquead atrium Libertatis explica- vati cittadini. Faremo una cosa celeberrima. In effetti
In generale, questi verbi reggono a, ab e l’ablativo della persona da cui ci si allontana e l’ablativo sem
stiamo per costruire nel Campo Marzio recinti e tetti di
plice (o retto da a, ab, e, ex o anche de) per la cosa. remus, contem psim us sescenties sester-
marmo intorno ai comizi tributi e li racchiuderemo con
Es. Praeneste ab Latinis ad Romanos Preneste si staccò dai Latini per passare tium ; cum privatis non poterai transigi m i un alto porticato, in modo tale che si arrivi a un miglio.
discivit (Livio). ai Romani. nore pecunia. Efficiem us rem gloriosissi-
Leva me hoc onere (Cicerone). Liberam i da questo peso. mam. Nam in campo M artio saepta trìbu-
lis com itiis marmorea sumus et teda fac-
n b Questo ablativo, oltre che da verbi, può essere r e t t o a n c h e d a s o s t a n t i v i , come liberatio e distinctìo, tu ri eaque cingem us excelsa portìcu u t
o da a g g e t t i v i derivati o di significato affine, come liber, distinctus, remotus, o da a v v e r b i , come procul
mille passuum conficiatur.
elonge.
IM P A R IA M O S U B IT O ...
L’ablativo di origine e provenienza (com plem ento di origine e provenienza) è espresso con l’ablati
vo semplice o preceduto da e, ex, de (a, ab solo per antenati rem oti) con verbi che indicano nascita o isdem antiquìs co un ablativo di parago
origine e quindi significano «nascere, derivare, provenire», com e nascor, orior, gigno.
Es. Q. Pompeius hum ili atque óbscuro
loco natus (Cicerone)
Q. Pompeo, nato da una famiglia di bassa
estrazione e priva di fama
I lumnis, «con le stesse
antiche colonne»: è un
ablativo strumentale
ilio monumento, «d i
ne (il com parativo è
gratius)
excelsa portìcu, «con
un alto porticato»: è un
quel m onum ento»: è ablativo strumentale
L’ablativo di privazione è espresso con l ’ablativo semplice in dipendenza di:
- verb i che significano «essere privo, mancare, aver bisogno», come careo, privo, nudo, spolio;
- aggettivi com e vacuus, orbus, nudus, indigens.
Es. Vacare culpa m axim um est Essere esente da colpa è la più grande C u ltu r a e civiltà
solacium (Cicerone). consolazione. I.A CURIA E LA BASILICA
« doppio significato di curia deliberare: non a caso la curia per lia; ampliata prima da Augusto e
FACCIAM O P R A T IC A ... poi da Domiziano, andò distrutta
Curia è il termine che indica la più eccellenza divenne quella in cui si
Completa le seguenti espressioni specificando se l’ablativo è di separazione, origine o privazione. antica ripartizione del popolo ro riuniva il senato, un edificio che si ancora una volta e fu infine rico
mano a fini politici e militari: le trovava nella parte settentrionale struita da Diocleziano nella forma
M ilit.........u rb obsidion liberaverunt. trenta curiae, dieci per ciascuna del foro (forum ) e che in origine in cui la si vede oggi (ora è la chie
I soldati liberarono la città dall’assedio.
delle tre tribù gentilizie dei Tities, era detta ‘curia Hostilia, dal nome sa di Sant’Adriano).
Tu superbi....non eges. Tu non sei privo di superbia.
Ramnes e Luceres create da Romo del re Tulio Ostilio il quale, secon
Ille p a tr libertin ortus est. È nato da un liberto. lo, in epoca regia formavano infat do la tradizione, l’avrebbe fonda La struttura della curia
H oc donum a legai.:... accepimus. ti la base militare e l’assemblea po ta. Distrutta nel 52 a.C. durante gli L’edificio era composto di tre par
Questo dono lo abbiamo ricevuto dagli ambasciatori.
litica del popolo. scontri fra le bande rivali capeg ti: la curia propriamente detta,
M a rc....saepe a .....dissentii. M arco spesso dissente da me. dove si riuniva il senato; il chalci-
Ma i Romani chiamavano curia giate da Clodio e Milone, la curia
anche il luogo in cui i cittadini si fu ricostruita da Giulio Cesare e dicum, una sorta di portico ag
radunavano a scopi religiosi o per da lui assunse il nome di curia Iu- giunto da Augusto alla curia lulia
84 S I N T A S S I D E I C A S I
E S E R C IZ I
Ti presentiamo ora due gruppi di termini che definiscono strutture e funzioni della
curia e della basilica; alcuni li hai già incontrati nella scheda La cuna e la basilica.
chalcidicum , -i, n.: porticato (alle estremità della ara, -ae, f.: altare
curia) atrium, -ti, n.: atrio
civis, -is, m.: cittadino basilica, -ae, f.: basilica
colonia, -ae, f.: colonia commerclum, -u, n.: commercio
curia, -ae, f.: curia domiis, -Os ecclesiae, f.: chiesa (lett. casa dell’as
decurio, -ónis, m.: decurione semblea)
forum , -i, n.: foro, piazza fidélis, -is, m.: fedele
locus, -i, m.: luogo index, -icis, m,; giudice
niunicipmm, -ϊί, n.: municipio iudicium, -li, n.: processo
ardo, -Inis decurionum, m.: senato municipale lex, legis Christiana, f.: culto cristiano
secretarium , -ii, n.: tribunale segreto, camera di mercatùs, -ùs, m.: commercio
consiglio (dei giudici) portìcùs, -ùs, f.: porticato
senàtùs, -ùs, m.: senato religto, -ònis, f.: religione
Iribùs, -ùs, f.: tribù sacerdos, -ótis, m.: sacerdote
per dare luce agli altri ambienti; il chi di basilica, lungo i lati erano modifica per adattarlo alle muta sacra, -orum (pi.), n.: culto religioso
secretarium, una sala attigua al disposte numerose aperture. te esigenze. Se nella basilica ro
chalcidicum che terminava con mana le entrate si trovavano ge
un’abside. ...e quella cristiana neralmente sui lati più lunghi, in 1. Rispondi alle domande sul testo di Cicerone e sulla lettura La curia e la basilica
Nei municipi (municipio.) e nelle In età cristiana la basilica venne quella cristiana, invece, la porta aiutandoti con la scheda H lessico della curia e della basilica.
colonie (coloniae) dell’Italia e delle utilizzata come edificio di culto, centrale venne posta su uno dei
province, la curia era la sede del- soprattutto dopo che l’imperatore lati minori: in questo modo il per a. Quali lavori sta annunciando di voler fare Cicerone?
1ardo decurionum, il senato muni Costantino garantì a tutti i cittadi corso all’interno dell’ambiente
cipale formato dai decurion.es: ni dell’impero la libertà di profes diventava un cammino guidato
aveva forma di sala rettangolare sare qualsiasi religione, compresa verso l’altare (ara), situato in fon
con in fondo un podio leggermen quella cristiana. Se fino ad allora le b. Quanti e quali significati ha il termine cu ria ?
do alla zona ora riservata al sa
te sopraelevato per il presidente sedi usate per il culto, le cosiddette cerdote (sacerdos) e che invece
dell'assemblea. domus ecclesiae, erano piccole case prima era destinata ai giudici.
con sale interne che potevano con Prima di entrare nella basilica c. Di quali parti era com posto l’edificio?
La basilica p a g a n a » tenere appena cinquanla-sessanta cristiana si passava attraverso un
Oltre ai templi e alla curia, nel fo persone, dopo l’editto di Costanti atrio (atrium), chiuso sui quattro
ro si trovava anche la basilica (ba no (313 d.C.) i primi edifici cristia lati da un porticato (detto ‘qua- d. Quali attività si svolgevano nella basilica in età classica?
silica), grande edificio in cui ave ni in cui il culto era officiato pub driportico') dove sostavano i ca
vano luogo processi (iudicia) e blicamente si ispirarono alla tipo tecumeni, cioè coloro che si pre
commerci. La sua struttura, costi logia edilizia della basilica tardo- paravano a ricevere il battesimo. e. Perché i cristiani si ispirarono alla struttura delle basilicae romane per i loro primi
tuita da un ampio ambiente ret romana. Questa struttura architet Le più antiche basiliche di Roma
tangolare diviso in una o più nava tonica, in effetti, si adattava perfet edifici pubblici?
sono state rifatte parzialmente o
te da colonnati interni, derivava tamente alle esigenze del rito, che integralmente in epoche più tarde,
da quella dei porticati che in Gre prevedeva la partecipazione di come Santa Maria Maggiore (V se L Dove si riunivano i cristiani prim a di costruire le basiliche?
cia fungevano da punto dì ritrovo gruppi numerosi di fedeli (fideles). colo) o San Paolo fuori le mura.
all interno dell’agorà (la piazza del Anche San Pietro fu riedificata tra g. In che cosa vennero m odificate le antiche basiliche tardo-romane nell’adattamento
mercato, centro commerciale e M odifiche funzionali il XVI e il XVII secolo, ma la docu al culto cristiano?
politico della città greca). Spesso, Alla configurazione originaria del mentazione archivistica ci aiuta a
soprattutto negli esempi più anti l’edificio venne apportata qualche ricostruirne l’aspetto primitivo.
S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 6 L’ablativo
E S E R C IZ I
2 . Completa le seguenti frasi sulla base della traduzione italiana e sottolinea con tre LESSICO di BASE 1
colori diversi l'ablativo di allontanamento, quello di origine e quello di privazio VERBI CHE REGGONO L'ABLATIVO DI ALLONTANAMENTO,
ne; puoi aiutarti anche con la scheda Lessico di base 1 alla pagina seguente. Cer DI PROVENIENZA E DI PRIVAZIONE
chia inoltre i termini riconducibili al mondo della curia e della basilica.
Ti forniam o un elenco di verbi costruiti con l’ablativo di allontanamento e separazio
ne, di origine e provenienza e di privazione. Completa i paradigm i e le traduzioni.
Iudices curia seditiosos................................. I giudici tengono lontano dalla curia gli uom i
ni sediziosi. ABLATIVO DI ALLONTANAMENTO___________________ p ro h ib é o ,................................... : tenere lontano
seiungo, -is, -iunxi, -iunctum , -ère: separare
absolvo.................................. : sciogliere, liberare
Basilica Iovis Statoris tempio ................. La basilica non si trova lontano dal tempio di separo,...................................... : separare
amovéo, -es, -m o v i, -m otum , -ere:.....................
Giove Statore.
a rcè o ,...................................... : ...................... ABLATIVO DI ORIGINE E PROVENIENZA__________
A nim us o m n i cura et angore ................. L’animo è libero da ogni preoccupazione e an a v o c o ,......................................: allontanare
......................(Cicerone). goscia. depello, ............................................. : scacciare, g ig n o ,..................................... : generare
respingere nascer, -éris, natus sum, n a s c i:......................
Tu, Clodi, lapidibus optim os viros foro Tu, o Clodio, scacci dal foro a sassate gli uom i o r io r ,...................................... : ......................
discèdo, -is, -cessi, -cessum, -ère:......................
....................... (Cicerone). ni onesti. dissentlo,...................................... : dissentire
ABLATIVO DI PRIVAZIONE
Tim oleon Dionysium tota Sicilia ............ Tim oleone cacciò D ionigi da tutta la Sicilia. d iv ìd o ,..................................... : dividere
....................... (Cicerone). eicìo, -is, -ièri, -iectum, -e re :..................... c o rè o ,...................................... : essere privo
expello,...................................... : cacciare fuori egèo,.......................................: avere bisogno
Hodie apud curiam illl adulescenti Oggi presso la curia ho incontrato quel giovane libero, -as, -avi, -àtum, -are: liberare p r iv o ,...................................... : ......................
di buona famiglia (lett. nato da luogo onorevo p e llo ,............................................: cacciare *1 spolìo, -as, -avi, -àtum, -are:
le) a te caro.
Nascetur O edipus......................(Cicerone). Da Laio nascerà Edipo. 5. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con tre colori diversi l’ablativo di
In curia chalcidicum secretarlo AH’in tem o della curia il porticato è diviso dalla allontanamento, quello di origine e quello di privazione. Cerchia inoltre il verbo,
....................... muro. camera di consiglio da un muro. l’aggettivo o il sostantivo da cui dipende l’ablativo.
Basilicae ac fere omnes aedes a Vene omnibus Le basiliche e quasi tutti i tem pli furono spo 1. Multos fortuna liberai poena, metu neminem (Seneca). 2, Seiunge te aliquando ab iis cum
signis ac vasibus pulcherrim is....................... gliati da Verre di tutte le statue e i vasi più belli. quibus te non iudicium, sed temporum vincula coniurvcerunt (Cicerone). 3. Manierimi Ube
Tarn ego ........................ ab am icis aut tam ri fuerunt ab om ni sumptu, molestia, munere (Cicerone). 4. Ab bis qui omnia ad voluptatem
Ero io tanto sprovvisto di amici o tanto privo
....................... res publica a magistratibus? referunt longe dissentimus (Cicerone). 5. D ixit aliquis leniorem sententiam, ut M. Marcellus;
lo stato di magistrati?
sedpostea, perierritus conviciis, a sua sententia discessit (Cesare). 6. Epaminondas effecit ut
auxilio Lacedaemonii sociorum privarentur (Cornelio Nepote). 7. Pacuvius, tragoediarum
scriptor, Ennii poetae ex filia nepos futi (Svetonio). 8. M. Bibulus, Pompei legatus, erat cum
3. Traduci le seguenti espressioni sottolineando con tre colori diversi l’ablativo di
classe ad Oricum et mariporiibusque Caesarem prohibebat (Cesare). 9. Tu, Iuppiter, hunc et
allontanamento, quello di origine e quello di privazione; aiutati eventualmente huius socios a tuis ceterisque templis, a tectis urbis ac moenibus, a vita foriunisque civium
con la scheda Lessico di base 1. Cerchia inoltre i termini relativi al tema della cu arcebis (Cicerone). 10. Timotheus, Cononis filius, apatie acceptamgloriam multis auxit vir-
ria e della basilica. tutibus (Cornelio Nepote). 11.M ih i a spe, metu, pariibus [«fa zio n i»] reipublicae animus li-
ber erat (Sallustio) .12. Generis humani vinculum est ratio et oratio, neque ulla re longius ab-
Hostes urbe arcere; iram ab obsidibus non abstinuerunt; curia avocare; quaesitor omnes sumus a natura ferarum: sunt enim ferae rationis et orationis experies (Cicerone).
secretarlo amovet; ex colonia Capua quidam ; ex serva natus Servius dicitur; o m n i culpa
vacare; foru m a defensoribus va cu um ; ex ira multa mala gignuntur, a triginta tyrannis 6. Pl=f;b~TM:i=i Traduci la seguente versione sottolineando gli ablativi di separazione
Athenae liberatae sunt\ Catilina, nobili genere natus.
e cerchiando quelli di origine e provenienza.
E S E R C IZ I
................ " Ϊ 7. Completa e traduci le seguenti frasi d’autore, quindi specifica se l’espressione in
serita corrisponde a un complemento d’agente, di paragone, di argomento, di
l ’a b l a t i v o p r o p r i a m e n t e d e t t o (ii)
materia o partitivo.
l ’a b l a t i v o d ’a g e n t e , d i p a r a g o n e , d i a r g o m e n t o , d i m a t e r i a e PAR TITIVo
1 ................................. [«rigu ardo alle altre cose»] et diximus multa et saepe dicemus;
Lablativo d agente si usa con i verbi passivi per indicare da chi viene compiuta l’azione espressa dal
hunc librum ad t e ................................. [«sulla vecchiaia»] misimus (Cicerone).
verbo. In particolare, se si tratta di persona (com plem ento d’agente) l’ablativo è preceduto da a, ab;
se invece si tratta di cosa (com plem ento di causa efficiente) si usa l’ablativo semplice. 2 .................................. [«d e l tiran n o»] neque taetrius neque foedius nec dis hom inibus-
Es. a Catone accusati essere accusato da Catone que invisius animai ullum cogitari potest (Cicerone).
rebus adversis opprimi essere oppressi dalle avversità 3. Aegeus, credens Theseum f i l i u m .................................. [«d a l M in otau ro»] esse con-
sumptum, in mare se praecipitavit (Igino).
L’ablativo di paragone si usa per esprimere il secondo termine di paragone (com plem ento di para I. Iure Augustus gloriatus e s t..................................[«m arm orea, di m arm o»] se relin-
gon e) dopo un com parativo di maggioranza. In alternativa il com plem ento di paragone è reso da quere urbem, q u a m ................:................ [«d i m atton i»] acceperat (Svetonio).
quam e il caso del primo termine. 5. Unum aliquod d e ................................. [«fr a le scandalose a zio n i»] istius eligam (C i
Es. sermo est dulcior mette il discorso è più dolce del miele cerone).
sermo est dulcior quam mel il discorso è più dolce del miele
a. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con colori diversi l’ablativo d’a
gente, di paragone, di argomento, di materia e partitivo.
Lablativo di argomento, preceduto da de, esprime il com plem ento di argomento.
Es. de senectute disserere discutere sulla vecchiaia
1, Navita de ventis, de tauris narrai orator, enumerai miles vulnera, pastor oves (Ovidio).
2. Quis est hoc adulescente castior? Quis modestior? Quis autem ilio, qui ei maledicit, im -
L’ablativo di materia, preceduto da e, ex o de, indica il materiale di cui è fatto un oggetto (com ple
purior? (Cicerone). 3, Darius victus est magis etiam constilo Themistoclis quam armis
mento di materia). In alternativa si trova usato l’aggettivo del materiale corrispondente.
Graeciae (Cornelio Nepote). 4, Equites Treviri, auxilii causa a civitate missi, ad Caesarem
Es. vas ex auro vaso d’oro
venerunt (Cesare). 5, Acerrim um ex om nibus nostris sensibus esse sensum videndi puta-
vas aureum vaso d’oro
mus (Cicerone). 6. Nego in Sicilia tota ullum argenteum vas, quicquam ex auro aut ebo-
re factum , signum u llu m aeneum, marmoreum , eburneum, fuisse quin [= quod n on ]
L’ablativo partitivo, in concorrenza con il genitivo partitivo, indica il tutto da cui si prende una parte
Verres abstulerit (Cicerone). 7. Dolabellam a te gaudeo p rim u m laudari, deinde etiam
(com plem ento partitivo); questo tipo di ablativo è solitamente preceduto da ex o de.
amari (Cicerone). 8, In homine solum ratio est, qua n ih il potest esse praestantius (Cice
Es. unus e multis (Cicerone) uno fra molti
rone). 9. Dicemus prim u m de genere Epaminondae, tum de moribus ingeniique facultati-
minima de malis (Cicerone) i m inori fra i mali
bus, postremo de rebus gestis (Cornelio Nepote). ; Quid potest esse sole maius? (Cice
rone). 11. H ic homullus ex argilla et luto fictus Epicurus est (Cicerone). 12. Phidias fecit
ex ebore Minervam (Cicerone). 13. Iudex esse bonus nemo potest, qui suspicione certa
non m ovetur (Cicerone). 14. De servis suis quem habuit fìdelissim um ad regem m isit
(Cornelio Nepote).
E S E R C IZ I '=Hd:Mk71
10 . VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando gli ablativi di causa effi- LESSICO di BASE 3
ciente. VERBI TEMATICI E ATEMATICI
L’ attrazio ne pe r ciò che è nuovo Ti presentiamo un elenco di verbi che ricorron o nelle frasi con cui ti eserciterai sul
l’ablativo strumentale. Ripassali com pletando i paradigm i e le traduzioni.
Si quas res in vita videmus parvas, usitatas, cottidianas, meminisse non solemus prop-
terea quod nulla nec nova nec admirabili re com m ovetur animus: at si quid videmus aut loquor, ...
amitto, ....
audimus egregie turpe aut honestum, inusitatum, magnum, incredibile, ridiculum id m orìor, ..
comparo,
dm meminisse consuevimus. Itaque quas res ante ora videmus aut audimus, oblivisci- p e to ,.....
confugio,
m u r plerumque; quae acciderunt in pueritia, m em inim us optime saepe; nec hoc alia de relinquo,
convento,
causa 1potest accidere, nisì quod usitatae res facile e memoria elabuntur, insignes et no- reperto, ..
c re o ,.......
vae cuutius manent in animo. Solis exortus, cursus, occasus nemo admiratur, propterea resisto,...
fe ro ,.......
quod cottidie fiunt; et eclipses solis m irantur quia raro accidunt, et solis eclipses magis servo, ....
interficio,
m irantur quam lunae, propterea quod hae crebriores sunt. Docet ergo se natura vulgari tempio, ..
iu b é o ,....
et usitata re non exsuscitari, novitate et insigni quodam negotio commoveri. v id é o ,....
iudìco, ....
, , . (Rhetorica ad Herennium )
1alia de causa: «per un altro motivo».
L’ablativo strumentale si incontra con cinque verbi m olto frequenti: utor («u sare»), fru or («gode-
re »), ftingor («ad em piere»), vescor («cib arsi»), p o tio r («im padronirsi»). 13. Traduci le seguenti frasi d ’autore sottolineando l’ablativo strumentale e cer
Es. U tuntur taleis ferreis Usano verghette di ferro com e moneta chiando il verbo che lo regge.
prò num m o (Cicerone).
1. Octavianus, Caesaris nepos, quem ille testamento heredem reliquerat et nomen suum
Numidae ferina carne vescebantur I Nùm idi si nutrivano di selvaggina
(Sallustio). ferre iusserat, postea Augustus dictus est et rerumpotitus est (Eutropio). 2. Caesarin m i-
seros ac supplices semper usus esse misericordia videtur (Cesare). 3. Cur his fru ì liberia
nb II verbo p otior si costruisce anche con il genitivo, soprattutto nell’espressione idiom atica potiri re te sua non lice i? (Cicerone). 4. Phocion cu m ad mortem duceretur, obvius ei fu it Euphi-
rum , « impadronirsi del potere ». letus, quo fam iliariter fuerat usus (Cornelio Nepote). 5. Britanni aere utuntur importa-
to (Cesare). 6. Possunt oculi non fungi suo munere (Cicerone). 7. Octavianus Aegyptum
102 S I N T A S S I D E I C A S I L’ablativo 103
le z io n e __ 6
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
petiit et Alexandrea, quo Antonius cum Cleopatra confugerat, brevi tempore potitus est 16. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulla costruzione di opus est.
(Svetonio). 8, D ion totius eius partis Siciliae potitus est quae sub Dionysii fuerat potes-
tateparique modo urbis Syracusarum praeterarcem (Cornelio Nepote). 9, Scythae lacte 1. A noi sembra che voi non abbiate bisogno di m olti maestri. 2. Che bisogno c è per
et mette vescuntur et, quam quam [«seb b en e», + cong.] continuis frigoribus urantur, noi di incontrarci nella basilica oggi? 3. Ci occorre un capo che prenda 1iniziativa.
pettibus tamen ferinis ac murinis utuntur (Giustino). 10, Alias bestias nantes aquarum 4. Tanto i municipi quanto le colonie hanno bisogno di un senato che discuta le que
incolas esse voluti natura, alias volucres caelo fru ì libero (Cicerone). stioni di ordine pubblico che riguardano i cittadini. 5. Per imparare bene la gramma
tica abbiamo bisogno di esempi numerosi e adatti. 6, Gli ambasciatori dissero ai se
14. Traduci in latino le seguenti frasi. natori riuniti nella curia che avevano bisogno di tem po per riflettere. 7. Occorre che tu,
prim a che sorga il sole, venga da noi con truppe numerose, e necessaria la forza per re
1, Annibaie si servì di Sosilo come maestro di greco. 2, H o circondato la città fortifica spingere la violenza.
ta con un vallo e con una fossa, 1ho chiusa [usa saepio] con sei fortini e con l'accam
pamento più grande, l'ho espugnata con un terrapieno, con le vigne [= gallerie usate
negli assedi], e le torri. 3, Se adempirai ai doveri di cittadino onesto, potrai godere una " r “-;··... .......... vsiNTÀssibBCÀsi.................. ]
vita tranquilla. 4 , Godiamo di una vita breve: perciò usala bene. 5. Siila, im padronito
l'ABLATIVO STRUMENTALE ( i l i ) !
si del potere, bandì dallo stato tutti gli avversari.
i λ c o s t r u z i o n e d i dignus E indignus I
(ìli aggettivi dignus, «degn o», e indignus, «in degn o», si costruiscono con 1ablativo della cosa di cui ,
VSINTASSI “DEI CASÌ"""...... .............. ...............” si è degni o indegni. Se questa è costituita da una proposizione, si trova una proposizione relativa ;
(dal valore consecutivo) con il verbo al congiuntivo. ^ j
l ' a b l a t iv o s t r u m e n t a l e (ii) Es. animus laude dignus animo degno di lode ;
LA COSTRUZIONE DI Opus est animus dignus qui laudetur animo degno di essere lodato (lett. che sia lodato) ;
Si costruisce con l’ablativo strumentale anche l’espressione opus est, «bisogna, occorre, è necessario».
Piu frequente è la costruzione impersonale, che presenta il verbo sum alla I I I persona singolare: la
persona che ha bisogno è in dativo e la cosa di cui si ha bisogno in ablativo.
Es. Tuo adventu nobis opus est {Cicerone). Ci è necessaria la tua venuta 17. Completa le seguenti frasi d’autore sulla base della traduzione italiana.
[= Abbiam o bisogno della tua venuta,
che tu venga]. 1 , ...................... verberibus m ultis (Plauto). Ti meriti [= sei degno di] molte vergate.
2. N ulla ex iis vox est audita ......................... N on fu da loro udita alcuna voce indegna del
NB La c o s a di cui si ha bisogno può essere espressa anche da un verbo all’infinito o da una proposi- .............................. (Cesare). popolo romano.______________________________
zione subordinata (infinitiva o completiva con ut e il congiuntivo).
Es. Quid opus est philosophari? (C icerone). Che bisogno c’è di filosofeggiare? 3......................................... Ulud quoque omen, È degno di essere segnalato anche quel presa-
sub quo Petilius consul in Liguria bellum ge- gio nel cui segno morì il console Petilio guidan-
nb Più rara è la c o s t r u z i o n e p e r s o n a l e (obbligatoria quando la cosa è espressa da un pronom e o da rens occiderit (Valerio M assim o). do la guerra in Liguria.
un aggettivo neutro): la p e r s o n a resta sempre in dativo, ma la c o s a di cui si ha bisogno va in n o m i
n a t i v o e il v e r b o c o n c o r d a regolarmente con essa.
18. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la costruzione di dignus e indignus.
Es. Nobis exempla permulta opus Ci sono necessari moltissimi esempi.
sunt (Cicerone).
1. Cabrias Atheniensis res multas m em oria dignas gessit (C ornelio Nepote). 2, line
[«F orse qu elli»] indigni erant qu i impetrarent? (Cicerone). 3, M ultis vulneribus accep-
tis, tamen resistebant et magna parte diei consumpta, cu m a prim a luce ad horam octa-
^®· Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando l’ablativo strumentale retto da vam pugnaretur, nihil, quod ipsis esset indignum com m ittebant (Cesare). 4. Livianaefa-
opus est. Cerchia inoltre l’espressione quando è costruita personalmente. bulae non satis dignae sunt quae iterum legantur (Cicerone). 5. Dignum laude virum
Musa vetat m ori (Orazio). 6. Ius iurandum dabitur te esse indignum iniuria hac (Teren
1, Quid opus fu it vi? Quid armatis hominibus? Quid caede? (Cicerone). 2, N un c si me zio). 7. Q ui modeste paret videtur dignus esse qui aliquando imperet (Cicerone).
amas, m i amice, negotium totum suscipe: auctoritate tua nobis opus est et consilio et etiam
gratta (Cicerone). 3. N ih il opus fu it tam multis verbis (Cicerone). 4, Dux nobis et auctor 19 . Mdd-HbHIJ Traduci la seguente versione sottolineando l’ablativo strumentale
opus est et eorum ventorum, quosproposui [«d i cui ho parlato prim a»], moderator quidam retto da dignus.
et quasi gubemator (Cicerone). 5, Novo consilio m ihi nunc opus est (Plauto). 6. Quantum
opus est tibi argenti? (Terenzio). ?, Tacito cum opus est, clamas; ubi loqui conventi, obmu- V ir t ù e im p r e s e d i C o r n e l io B albo
tescis (Cicerone). & Nutta res maior sine Themistocle gerebatur: celerìter quae opus erant re- Comelius Balbus Gadibus natus est; in Hispania durissimo bello cum Q. Metello, cum Q.
periebat, facile eàdem oratione explicabat (Cornelio Nepote). 9. N ih il opus est coniecturà M em m io et in classe et in exercitu futi; ut Pompeius in Hispaniam venti Memmiumque
(Cicerone). 10. Quaecumque ad oppugnationem opus sunt noctu comparantur (Cesare). habere quaestorem coepit, num quam a M em m io discessit, Carthagine obsessus est, acer-
104 S IM T A S S I D E I C A S I le z io n e 6 L’ablativo 105
E S E R C IZ I r=H=)!T>iFT
rìmis illis proeliis et m aximis Sucronensi et Turiensi interfuit, cu m Pom peio adextremum LESSICO di BASE 4
belli tempus futi. Haec sunt propria Comeli, liberalitas in rem publicam nostram, labor, VERBI E AGGETTIVI CHE REGGONO L’ABLATIVO STRUMENTALE
assiduitas, dim icatio, virtus digna sum m o imperatore, spes prò periculis praem iorum ;
praemia quidem ipsa non sunt in eius facto qui adeptus est, sed in eius qui dedit. Ti presentiamo una lista di verbi e aggettivi che reggono l’ablativo di causa e l’ablativo
di abbondanza. Completa i paradigm i e le traduzioni mancanti.
(Cicerone)
ABLATIVO DI CAUSA ________ _____________ ABLATIVO DI ABBONDANZA
VE R B I ( VERBA AFFECTUUM) VERBI
f
SINTASSI
‘
DEI CASI
‘
giudeo, -es,gavlsus sum, -ère:.................... co m p lé o ,................................... : ....................
c u m u lo ,................................... : ....................
laetor, -àris, -àtus sum, -ari: gioire, rallegrarsi
L ABLATIVO S TR U M EN T ALE ( i v ) im p lè o ,....................................: riempire
uiaeréo,................................... : rattristarsi
l'a b l a t iv o d i c a u s a , d i a b b o n d a n z a , d i l im it a z io n e e d i m is u r a onèro, -as, -avi, -àtum, -are: caricare
t/ueror, -iris, questus sum, queri: lamentarsi
refercto,.................. riempire completamente
L’ablativo di causa è un altro uso dell’ablativo strumentale; più in particolare, in latino il com ple
mento di causa può essere espresso da: A G G E T T IV I repleo,.................................. : riempire
- l’ablativo semplice; anxtus, -a, -um: preoccupato
- ob, propter e l'accusativo; contentus, -a, -um: soddisfatto, contento A G G E T T IV I
- prae e l’ablativo (causa impediente). fessus,-a, -um: stanco confertus, -a, -u m :....................
Sono in genere accompagnati da un ablativo (di causa) i verba affectuum che esprimono uno state laetus, -a, -um: lieto plenus, -a, -um: pieno (+ abl. o gen.)
d’animo o un sentimento (c o m e gaudeo, doleo, queror) e gli aggettivi di senso affine (com e laetus, con- maestus, -a, -um : triste refertus, -a, -u m : pieno zeppo
tentus, maestus). sollicttus, -a, -um: preoccupato *1 replètus, -a, -u m :............... .....
Es. In culpa sunt qu i officia deserunt Sono in colpa coloro che trascurano
mollitià a nim i (Cicerone). i loro doveri per mollezza d’animo.
20. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con colori diversi il comple
D um norix m in im u m propter A causa della sua giovane età Dumnorige mento di causa, di abbondanza, di limitazione e di misura (o differenza).
adulescentiam dom i poterai (Cesare). non aveva alcun potere in patria.
Nequeprae lacrimis loquipossum (Cicerone). Non posso parlare a causa delle lacrime. 1. Erat non solum domus mea, sed totum Palatium senatu, equitibus Romanis, civitate om-
ni, Italia cuncta refertum (Cicerone). 2. Hic me complexus est, nec loqui prae maerore po
L’ablativo di abbondanza (complemento di abbondanza) accompagna verbi che significano «abbonda tuti (Cicerone). 3. Agesilaus domo eàdem fu ti contentus, qua Eurysthenes, progenitor maio-
re, riempire, caricare» (com e repleo, onero, cum ulo) e aggettivi di significato affine (com eplenus, refertus). rum suorum, fuerat usus (Cornelio Nepote). 4. Horatius habitu corporis futi brevis atque
Es. sanguine redundare (Cicerone) essere pieno di sangue obesus, qualis a semet ipso in saturis describitur (Svetonio). 5. Graeci rebus istis, quas nos
Praeda onusti milites in castra I soldati tornarono all’accampamento contemnimus, delectantur (Cicerone). 8. M. Marcellus, qui ter consul futi, summa virtute,
redierunt (L ivio). carichi di bottino. pietate, gloria militari, periti in mari; qui tamen ob virtutem in gloria et laude vivit (Cicero
ne). 7. Benevolentiam non ardore quodam amoris, sed stabilitate et constantià iudicemus
L’ablativo di limitazione circoscrive (o ‘lim ita’) l’am bito di pertinenza dell’azione espressa dal verbo
(com plemento di lim itazione). (Cicerone). 8. Unus om nino superfuit ex tanta Fabiorum familia, qui propter aetatempue-
rilem non potuerat duci ad pugnam (Eutropio). 9- Marcellus signa tabulasque, quibus
Es. M. Cato ortu Tusculanus futi, civitate M. Catone fu tuscolano di nascita (= quanto al
abundabant Syracusae, Rom am devexit (Livio). 10. Onusti cibo et vino, perturbata et con
Romanus (Cicerone). luogo di nascita), ma romano di cittadinanza
fusa cemimus (Cicerone). 11. Timotheus, Cononis filius, cum belli laude non inferiorfuis-
(= quanto a cittadinanza).
set quam pater, ad eam laudem doctrinae et ingenii gloriam adiecit (Cicerone). 12. Maiores
MBAlcune espressioni m olto frequenti in latino sono costruite con ablativi di limitazione, com e maior natu manus ad Caesarem tendere et voce significare coeperunt sese in eius fidem ac potesta-
o m inor natu, «più vecchio; più giovane»; mea sententia o meo consilio, «a m io parere»; re, «d i fat tem venire (Cesare). 13. Animus cupidine caecus ad inceptum scelus rapiebat (Sallustio).
to»; nomine, «d i nom e»; specie, «in apparenza». 14. Omnis sensus hom inum multo antecellit sensibus bestiarum (Cicerone).
L ablativo di misura indica il parametro in base al quale si misura o si valuta qualcosa (com plem en 21. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver riconosciuto il complemento di cau
to di misura); affine è l’ablativo di differenza (com plem ento di differenza), che indica invece di quan sa, di abbondanza e di limitazione.
to una cosa è superiore o inferiore a un’altra.
Es. Magnos homines virtute metimur, Misuriamo i grandi uomini in base al 1, Ippocrate era esperto nell’arte medica. 2. Rispetta tuo fratello, che è più grande [=
non fortuna (Cornelio N ep o te). coraggio, non alla fortuna. m aggiore di età] di te. 3 .1 soldati, stanchi ma vincitori, gioirono per la vittoria. 4, Sei
Sol multis partibus m aior atque am plior II sole è molte volte più grande e più forte di corpo, ma debole d’animo. 5. Eurialo e Niso si riempivano di elmi, scudi e ar
est quam universa terra (Cicerone). vasto della terra intera. mi sottratti ai nemici uccisi nel sonno. 6. Ortensia è rattristata per la perdita della fi
glia. 7. Il generale era pieno d’amarezza per la sconfitta subita. 8. Cesare riem pì i p or
ti di soldati. 9. Per natura tu sei suo padre. 10. Il magazzino era pieno zeppo di grano.
106 S I N T A S S I D E I C A S I le z io n e 6 L’ablativo
E S E R C IZ I
22. !Ti =1iH L*Jfl3 Traduci la seguente versione sottolineando gli ablativi di causa e cer 2 4 . Li 4 :L1 L»J, 14 Traduci la seguente versione sottolineando l’ablativo di compagnia
chiando quelli di limitazione. Nel brano sono presenti inoltre degli ablativi di ori e cerchiando quello di modo. Nel brano ci sono anche un ablativo di paragone e
gine, un ablativo di causa efficiente e un ablativo strumentale dipendente da utor: un ablativo di limitazione: individuali.
individuali.
S to ria d ella S ic il ia
C esare Siciliae prim o Trinacriae nomen fuit, postea Sicania cognominata est. Haec a principio pa
C. Caesar, nobilissima Iu lio ru m genitus fam ilia et, quod inter omnes antiquitatis stu- tria Cyclopum fuit, quibus extinctis Cocalus regnum insulae occupavit. Postea singulae ci-
diosos constabat, ab Anchise ac Venere deducens genus, form a om n iu m civiu m excel- vitates in tyrannorum imperium concesserunt, quorum nulla terra Sicilia, feracior fuit. Ho-
lentissimus, vigore anim i acerrimus, munificentiaeffusissimus, anim o super humanam rum ex numero Anaxilaus iustitià cum ceterorum crudelitate certabat, cuius (= et huius)
et naturam et fidem evectus, magnitudine cogitationum, celerìtate bellandi, patientia pe- moderationis haud mediocrem fructum tulit: quippe decedens cum filios parvulos reli-
riculorum Magno illi Alexandro, sed sobrio neque iracundo, sim ìllim us fuit; semper et ci quisset tutelamque eorum Micalo, spectatae fidei set'vo, commisisset, tantus am or me-
bo et som no in vitam, non in voluptatem usus est. Is, C. M ario sanguine coniunctissi- moriae eius apud omnes fuit, ut parere servo quam deserere regis filios mallent principes-
mus atque idem Cinnae gener, eius filiam ut repudiaret nullo metu compelli potuit, cum que civitatis, obliti dignitatis suae, regni maiestatem administrariperservum paterentur.
M. Piso consularis Anniam, quae Cinnae uxor fuerat, in Sullae dimisisset gratiam. Im perium Siciliae etiam Carthaginienses temptaverunt, diuque varia victoria cu m ty-
(Velleio Patercolo) rannis dim icatum est. Ad postremum, amisso Hamilcare imperatore cum exercitu
aliquantisper quieverunt vieti.
(Giustino)
! SINTASSI DEI CASI ‘ .................... -i
l ’a b l a t i v o s t r u m e n t a l e (v ) ·. .·οϊ·.ϊίΛτο:-Ίΰ
l ’a b l a t i v o d i c o m p a g n i a e d i m o d o Fai l’analisi del periodo della porzione di testo colorata: aiutati con la scomposizione
ad albero e attribuisci il giusto valore a ogni singola proposizione, specificandone sia
L’ablativo preceduto da cum esprime in latino il com plemento di compagnia (persone) e di unione
il grado (principale, coordinata, subordinata) sia il tipo (cum narrativo ecc.).
(cose).
Es. Cenabis hodie mecum (O razio). Oggi cenerai con me.
quippe tantus amor memoriae eius apud omnes fu it (A)
Ille cum toga praetexta venerai (Cicerone). Si era presentato con la toga pretesta.
decedens (B)
nb L’ablativo di compagnia può anche indicare rapporti di ostilità. cum filios parvulos reliquisset (C)
Es. Cum hostibus erat pugnandum (Cesare). Si doveva combattere contro i nemici. tutelamque eorum Micalo, spectatae fidei servo, commisisset (D )
ut parere servo mallent (E)
L’ablativo preceduto da cum esprime però anche il com plemento di modo. In particolare si usa:
quam deserere regis filios (F)
- cu m e l'ablativo se il com plemento è costituito solo da un sostantivo;
principesque civitatis regni maiestatem administrari per servum paterentur (G)
- l’ablativo semplice se il sostantivo è accompagnato da un aggettivo;
obliti dignitatis suae (H)
- cu m interposto fra il sostantivo e l’aggettivo.
Es. cum metu con paura
A
m ulto metu con m olta paura
m ulto cu m metu con m olta paura
B C D E----- G
23. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il complemento di modo e cer I I
chiando quello di compagnia. F H
1. Hostes magno cu m strepitu ac tum ultu castris egressi sunt (Cesare). 2. E o die na- VERSIONE ITraduci la seguente versione di riepilogo sugli usi dell’ablativo e ri-
ves Massiliensium, cu m bis quae sunt captae, intereunt I X (Cesare). 3, Tiberius ingenti spondi alle domande che trovi nel Laboratorio di traduzione.
socordia im perium gessit, gravi crudelitate, scelesta avaritia, turpi libidine (Eutropio).
4. Frater, tecum una tota est nostra sepulta domus (Catullo). 5. N um quam tecum co m I I prodigio del corvo
mutare unum verbum possum (Terenzio). 6. Albucium cu m multa venustate risii Luci- Cum ibi stationibus quieti Rom ani tempus tererent, Gallus quidam magnitudine atque
lius (Cicerone). 7. Cum febri dom um rediit (Cicerone). 8 , Cycni cum cantu et voluptate annis insignis quatiensque scutum basta cum silentium fecisset, provocai per interpre-
m oriuntur (Cicerone). 9. Prim a luce Caesar om nem equitatum praemisit; Titum Labie- tem unum ex Romanis, qui secum ferro decemat’. M. erat Valerius tribunus m ilitu m
num legatum cu m legionibus tribus subsequi iussit (Cesare). 10. Nervii, nostris facile adulescens, qui haud indigniorem eo decore se esse ratus, in medium armatus processit.
pulsis ac proturbatis, incredibili celerìtate adflumen decucurrerunt (Cesare). 11. tìa n n ì- Minus insigne certamen hum anum num ine interposito factum est; namque conserenti
bal modo citato agmine ex conspectu abibat, modo repente in aliquo flexu viae occultus iam m anum Rom ano corvus repente in galea consedit in hostem versus. Quod prim o ut
subsistebat (L ivio). 12. D ictator in viam Latinam est egressus, unde, itineribus summa augurium caelo missum laetus accepit tribunus, precatus deinde est ut, si divus, si diva
cum cura exploratis, ad hostem exercitum ducit (Livio). esset, qu i sibi praepetem misisset, volens propitiusque adesset1
2*4
. D ictu mirabile, tenuit
108 S I N T A S S I DEI C A S I ■S I N T A S S I D E I C A S I 109
Λ
Ι^ Β Η ΙΞ ϋ Ξ Σ Μ
non solum ales captam semel sedem, sed, quotienscumque certamen initum est, levans
Determinazioni
se alis os oculosque hostis rostro et unguibus appetii, donec territum prodigii talis visu
oculisque s im ili ac mente turbatim i Valerius obtruncat; corvus ex conspectu elatus
di tempo e di luogo
orientem petit. Gli edifici pubblici a R o m a
(Livio)
lq u i... decemat: «affinché decida» le sorti del combattimento. Γ" ----- ^SINTASSI DEI CASI
si divus ... adesset. «se un dio o una dea gli aveva inviato l’uccello, lo aiutasse benigno e propizio».
: IH T E R M IN A Z IO N I D I T E M PO ( i )
LABORATORIO Di TiliiiìiJZIONC : I l MPO D ETER M INATO
a. Quale funzione svolgono gli ablativi magnitudine e a rm isi E il successivo basta? ! 11complemento di tempo determinato (che risponde alla domanda «qu ando?») indica in quale
; 11lomento si com pie un’azione e in latino è espresso con l’ablativo semplice.
b. A quale complemento corrisponde l’ablativo secum? ! Coni nomi che indicano età dell’uomo, cariche pubbliche e circostanze della vita si usa:
; l’ablativo semplice se i sostantivi sono accompagnati da un aggettivo (per esempio prim a adules-
c. Qual è l’ablativo retto da indigniorem? ! l entia, «all’in izio dell’adolescenza»);
l’ablativo con in se sono da soli (per esempio in senectute, «durante la vecchiaia»).
d. Che tipo di ablativi sono rostro e unguibus?
; ( i sono anche altre espressioni di tempo determinato, che rispondono alle domande:
e. A quale complemento corrisponde visu? ' entro quanto tempo?: ablativo semplice (per es. paucis diebus, «nel giro di pochi gio rn i») o intra e
! l'accusativo (per es. intrapaucos dies);
f. Che tipo di ablativi sono oculis e mente? ■ ogni quanto tempo?: ablativo semplice; es: singulis diebus = ogni giorno; tertio quoque anno = ogni
; Ire anni;
ITALIANO curia, f. (in senso giuridico indica l’insieme degli chiesa, f. ' quanto tempo prima/dopo?: ante o post seguiti dall accusativo oppure 1ablativo semplice seguito
avvocati e dei procuratori di un territorio giudi ; da ante opost,
ziario; in senso ecclesiastico designa l’insieme : Es. H uc Mithridates ante aliquot dies venit Mitridate giunge qualche giorno prima.
dei dicasteri relativi all’amministrazione della
Chiesa. Nel Medioevo il termine designava anco
■ (Cornelio Nepote).
ra il senato dei Comuni italiani e il luogo in cui si : Biduo post Ariovistus ad Caesarem legatos Due giorni dopo Ariovisto inviò
amministrava la giustizia). ; m isit (Cesare). degli ambasciatori a Cesare.
FRANCESE curie, f., «curia» (eccl.). église, f., «chiesa».
; M5Talvolta ante e post possono essere interposti fra l’aggettivo e il sostantivo.
SPAGNOLO curia, f., «curia» (eccl.). iglesia, f., «chiesa». Es. paucis post diebus (Cicerone) pochi giorni dopo
INGLESE curia, «curia» (eccl.). church, «chiesa» (l’inglese e il tedesco hanno co da quando?: ex o a, ab e l’ablativo;
niato il termine a partire dal greco tardo kyrikón, ! Es. Ita a pueritìa fu i (Sallustio). Sono stato così sin dall infanzia.
«casa del Signore», a sua volta derivato dal greco
kyriakós, «relativo al Signore»). ■ quanto tempo fa?: abbine con l’accusativo (meno spesso l’ablativo).
! Es. Quaestor fuisti abbine annos Sei stato questore quattordici anni fa.
TEDESCO Kurie, f., «curia» (eccl.). Kirche, f., «chiesa». ; quattuordecim (Cicerone).
110 S I N T A S S I D E I C A S
le z io n e 7 Determinazioni di tem po e di luogo 111
E S E R C IZ I
L’AUTORE, IL TESTO
Aedium autem principia sunt, e quibus con Le parti principali dei templi, dalle quali risulta il loro
stai figu ra m m aspectus, ea: prim u m in an- aspetto esteriore, sono le seguenti: innanzitutto il tem
tis, quod Graece naos en parastasin dicitur, pio in antis, detto in greco naós en parastasin, poi il
deinde prostylos, amphiprostylos, peripte- prestilo, l’anfiprostìlo, il periptero, lo pseudodiptero, il
diptera e l’ipetro Sarà in antis il tempio che sulla
ros, pseudodipteros, dipteros, hypaethros
facciata presenterà le estremità dei muri che chiudo
[...]. In antis erit aedes, cum habebit in fra n no la cella e al centro, fra queste, due colonne e, sopra
te antas parietum, q u i cellam circum clu- di esse, un frontone secondo il sistema proporzionale:
dunt, et inter antas in medio columnas duas che sarà descritto in questo libro. Il prestilo ha tutti gli
supraque fastigium symmetria ea conloca- elementi che ha il tempio in antis, ma con due colonne *
d angolo sormontate da un architrave simile a quello
tum, quae in hoc libro fueritperscripta. Pros
del tempio in antis. L’anfiprostilo ha tutti gli elementi ·■
tylos om nia habet quemadmodum in antis, che ha il prestilo, ai quali si aggiungono sul retro alcu
columnas autem contra antas angulares ne colonne e un frontone disposti come sulla facciata.
duas supraque epistylia, quemadmodum et Sarà invece periptero il tempio che avrà sei colonne
sulla facciata anteriore e posteriore e undici sui lati lun
in antis. Amphiprostylos om nia habet ea,
ghi, comprese le colonne angolari. Le colonne sono
quae prostylos, praetereaque habet in postico disposte in modo tale che lo spazio che separa i muri I ,a somiglianza con il tempio gre sopra le quali venivano posiziona Vesta, per esempio, vi era un bra
ad eundem m odum columnas et fastigium. dal limite interno del colonnato abbia la larghezza di un co era evidente, ma quello etru te le tegole (tegulae). Una caratte ciere con un fuoco perenne a sim
Peripteros autem erit, quae habebit in fronte intercolunnio e che questo spazio costituisca un luogo sco-romano si discostava dal mo ristica propria del tempio romano boleggiare la dea protettrice del fo
et postico senas columnas, in lateribus cum in cui passeggiare intorno alla cella. dello in un particolare: l’edificio, è che sotto il timpano, cioè l’ele colare e si suppone che all’interno
angularibus undenas. Ita autem sint bete co- visibilmente elevato rispetto al mento di forma triangolare che ci fosse una zona nascosta, il penus
lerreno, sorgeva su un podio (po- sovrasta le colonne sui due lati Vestae («santuario di Vesta»), alla
lumnae conlocatae, ut intercolum nii latitu- ilium), al quale si poteva accedere corti, venivano apposte delle iscri quale potevano accedere solo le ve
dinis intervallum sit a parietibus circum ad in fronte, «sulla facciata»: è soltanto frontalmente tramite una zioni che riportavano il nome del stali; qui erano conservati gli og
extremos ordines columnarum, habeatque un complemento di stato in scala monumentale. Ai lati della le divinità adorate oppure com getti sacri legati alla tradizione co
ambulationem circa cellam aedis. luogo (in e ablativo) scala, in genere, si innalzavano memoravano il nome del magi me il Palladio, cioè il piccolo simu
due muretti alti quanto il podio e strato o dell’imperatore che aveva lacro di Minerva (detta in Grecia
si ii quali potevano essere collocate fatto erigere l’edificio. ‘Pallade’) che, secondo la leggenda,
le statue delle divinità venerate o Davanti al tempio si trovava l’ara Enea portò con sé da Troia.
alcuni incensieri. (ara) sacrificale e talvolta un recin All’interno del tempio di Saturno,
Cultura e civiltà to (saeptum) sacro che racchiude invece, un ambiente molto ampio
V IP IO ■c; t’interno va il tempio stesso. Il termine tem era probabilmente adibito a ospi
La c a s a del d io La cella (cella) interna del tempio, plum (connesso con la radice del tare l’aerarium, il tesoro pubblico
pertanto nella struttura richiama magine della triade capitolina co
Il tempio (templum) romano, uno costruita con blocchi di pietra le verbo greco témno, «tagliare»), del dello stato. Ancora, nel foro Augu
va la tipologia della casa, dotata di stituita da Giove, Giunone e M i
dei più importanti edifici del mon vigati, era circondata da un colon resto, indicava lo spazio di cielo o sto aveva fatto erigere un tempio
un unico ambiente (la cella, in gre nerva. Queste celle, a loro volta,
do classico, sembra nascere dall’e nato (porticus) in marmo che la di terra che l’àugure delimitava per in onore di Giulio Cesare, diviniz
co naós) e preceduta da un porti nel tempio etrusco erano precedu
voluzione di quello greco-etrusco, copriva su tre lati (in alcuni casi prendere gli auspici, e quindi Io zato dopo la morte; ebbene, nella
cato (in greco prónaos). te da un pronao con quattro colon
fondendo elementi architettonici anche quattro) ed era chiusa da spazio riservato alle cose sacre. parte anteriore del podio si apriva
ne (columnae) basse di tipo ‘tusca- una porta di legno, talvolta coper un’esedra (exedra) al cui interno si
greci con tratti etruschi. Inizial L’esterno...
nico’, derivanti da modelli greci ta con lastre di bronzo decorate a Tratti particolari trovava un altare rotondo, situato
mente il tempio greco, dedicato al Stando alla testimonianza di Vi protodorici; nel tempio romano le bassorilievi. Il tetto (teetum), inve Tutti i templi avevano qualche ca in corrispondenza del luogo esatto
culto di una o più divinità, doveva truvio, il tempio etrusco prima e
semplicemente fungere da riparo colonne potevano diventare anche ce, era sorretto dalle capriate ratteristica peculiare a seconda in cui era stata eretta la pira sulla
quello romano poi conteneva in otto ed erano, in genere, di stile io
per la statua della divinità stessa e (strutture in legno formate da tre delle divinità alle quali erano con quale era stato cremato il corpo di
vece tre celle parallele, forse a im nico. travi unite fra loro alle estremità), sacrati. All’interno del tempio di Cesare.
112 S I N T A S S I D E I C A S I 113
le z io n e 7 Determinazioni di tempo e di luogo
1
I ■^=Ι=ΜΓΓ
tavisti? Contrai nihil in tempio precatus es: igitur magus es; aut cur deos non rogavisti.
(Apuleio). 3. N um a pontificem Num am Marcium, Marci filium , expatribus legit eique sa
cra omnia exscripta exsignataque attribuit, quibus hostiis, quibus diebus, ad quae tempia
sacra fierent, atque unde in eos sumptus pecunia erogaretur (Livio). 4, P. Scipio, qui est in
Ti presentiamo alcuni gruppi di termini che definiscono strutture e funzioni del
consulatu mortuus, omnes sale facetiisque superabat (Cicerone). 5. Templum Castons,
tempio; alcuni vocaboli li hai già incontrati nella scheda I I tempio.
quod bello Latino Rom ani voverant, dedicatum est ipso tempore quod tribuni caedem se-
cutum est. 6. Cn. Pompeius extremà pueritià miles in exercitu fu it sum m ì imperatoris,
ELEMENTI ARCHITETTONICI saeptum, -i , n.: recinto una vittima al dio ineunte adulescentià m axim i ipsè exercitus imperator fuit (Cicerone). 7. Consulprincipio
aedes, -is, f.: tempio tectum, -i, n.: tetto deos rogare: pregare gli dèi pugnae aedem Fortunae Primigeniae vovit, si eo die hostes fudisset;composque ews voti
aedicula, -ae, f.: cella (del tempio) tegùla, -ae, f.: tegola fu it (Livio). 8. Sub vesperum Caesarportas claudi militesque ex oppido exire iussit (Cesa
monumentum incidere: porre
i aerarium, -li, n.: tesoro pubblico templum, -i, n.: tempio un'iscrizione su un monumento re). 9. Sacraveruntpatres hoc duo tempia die (Ovidio).
ara, -ae, f.: ara, altare preces deo allegare: rivolgere pre
CULTO 3. Traduci in latino i seguenti complementi di tempo determinato.
cella, -ae, f.: cella (del tempio) ghiere al dio
dea, -ae, f.: dea
columna, -ae, f.: colonna tempia (o delubro) constituére: N ell’infanzia; durante l’assedio di Sagunto; alla m ia partenza; durante i giochi gladia-
deus, -i, m.: dio erigere templi
délùbrum, -i, n.: santuario, tempio torii; d’inverno; all’inizio della vecchiaia; verso m ezzogiorno; nel corso della battaglia,
exèdra, -ae, f.: esedra numen, -ìnis, n.: divinità templum dedicare: consacrare un durante la pretura di Pompeo.
signum, -i, n.: statua tempio
fanum, -i, n.: tempio
simuldcrum, -i, n.: statua templum (o fanum) frequentare: 4. Traduci le seguenti frasi d'autore sottolineando le espressioni di tempo determi
. forìs, -is lignea, f.: porta di legno
statila, -ae, f.: statua andare al tempio nato e formulando la domanda alla quale rispondono.
ianua, -ae lignea, f.: porta di legno
turibùlum, -i, n.: incensiere templum sacrare: consacrare un
inscriptio, -ónis, f.: iscrizione tempio 1 Decemviros legibus scribendis [«p e r la redazione delle le g g i»] intra decem hos annos et
Vestàlis, -is, f.: vestale (sacerdo creavimus et e republica sustulimus (Livio). 2. Liberi sacra tertio quoque anno innovaban-
lamina, -ae aènéa, f.: lamina (la templum vovére: promettere, of
tessa di Vesta) tur (Servio). 3. Inverno apud quosdam aliis plebi scitis cautum ( est) ne quis eundem ma-
stra) di bronzo frire in voto un tempio
gistratum intra decem annos caperei neu duos magistratus uno anno gereret (L ivio).
penùs, -us Vestae, f.: santuario di AZIONI___________ sacrifico, -as, -avi, -àtum, -are: sa
Vesta 4. H oc medicamento si quis ter in mense dentes fricuerit, dolorem eorum non experietur
deis supplicare: supplicare (cer crificare
(Scribonio). 5. Cum decretus illi esset triumphus, Cotta mortuus est ante diem triumphi,
podium, -li, n.: podio care il favore) degli dèi victìmam immolare: sacrificare, cum cicatrix vulneris eius quod ante plures annos in proelio acceperat rescissa esset repen
portlcùs, -us, f.: porticato1
2 deo hostlam mactdre: sacrificare immolare una vittima te (Asconio Pediano). 6. Si voles vinea cito ut crescat et olea, quam severis, semel in mense
sulcos et circum capita oleaginea fodere oportet (Catone). 7. Tum Scaevola exposuit nobis
sermonem Laeli de amicitia habitum ab ilio secum et cum altero genero, C. Fanmo Marci
1. Rispondi alle domande sul testo di Vitruvio e sulla lettura II tempio aiutandoti ftlio, paucis diebus post mortem Africani (Cicerone). 8. Sosippus et Philocrates fratres sunt
con la scheda II lessico del tempio.
Agyrinenses. Horum pater abbine duo et XXannos est mortuus (Cicerone). 9. Carthago diru
ta est, cum stetisset annis sescentis sexaginta septem, abbine annos centum septuaginta sep-
3. Quanti tipi di tempio (lai............................) descrive Vitruvio? tem, Cornelio Lentulo Lucio M um m io consulibus (Velleio Patercolo). 10. Insequenti tempo
Di quali si tratta?...........................................................
re imperium Asiaticum ab Assyriis, qui id obtinuerant annis MLXX, translatum est ad Medos,
b. Sapresti descrivere com e si presentava un tempio in antis?............................
abbine annos ferme DCCCLXX (Velleio Patercolo).
c. Qual erala funzione originaria del tempio? 5. Traduci in latino le seguenti espressioni di tempo determinato.
d. Quali sono le differenze più evidenti fra il tempio etrusco-romano e quello greco? Entro due giorni; ogni tre mesi; dopo qualche anno; in venti giorni; prim a di quattro
mesi; due volte al giorno; entro pochi giorni; ogni dieci anni; quattro volte all anno; po
chi giorni fa.
e. Che cos’è Yaerarium?
Dove veniva conservato?
6. Analizza e traduci le seguenti espressioni di tempo determinato aiutandoti con la
scheda II lessico del tempio.
2. Traduci le seguenti frasi sottolineando il complemento di tempo determinato e
Cerchiand° 1vocaboli riconducibili all’ambito tematico del tempio. E o anno tria tempia Romae facta sunt; in sua aedilitate ea delubra dedicavi!, certa die ad
Saturni fanum se conferre; intra triginta dies templum vovere; quarto quoque mense vic-
1. Cassivellauno superiore tempore cu m reliquis civitatibus continentia bella intercesse- timam immolare; semel in anno fanum constituere; ante tres annos delubrum dedicare,
rant, sed nostro adventu perm oti Britanni hunc toti bello imperioque praefecerant (Cesa decem mensibus post aediculam exstructam; circa meridiem in Iovis tempio convenire;
re). 2. Eis temporibus tacitas preces in tempio deis allegavisti: igiturm agus es; aut quidop- sub vesperum agnam mactare.
114 S I N T A S S I DEI* C A S I io n e 7 Determinazioni di tempo e di luogo 115
E S E R C IZ I
E S E R C IZ I
1. Bis aut ter in diem/in die ad mensam accumbimus (Cicerone). 2, Ferunt M. Catonem i^ablatìvo'semplice (con nome di città, villaggio, piccola isola della HI, IV e V declinazione o di I e
Graecas litteras senectute/in senectute didicisse (Cicerone). 3, Epistulam tuam accepi Il declinazione plurale), come Carthagine, «a Cartagine»; Athems, «ad Atene».
post multos menses/post multis mensibus quam miseras (Seneca). 4. Uticae grandiprae-
Il complemento di moto a luogo si esprime in latino con:
sidio relieto, Caesar p rim u m Hadrumeti castra ponti, deinde ibi paucos dies/in paucos
in (ingresso) o ad (avvicinamento) e l’accusativo, come ad urbem, «verso la c itta »,
dies commoratus, noctu itinere facto, cum Labieni et Petrei copiis se coniungit (Bellum
l’accusativo semplice (con nome di città, villaggio, piccola isola e con i sostantivi domus e rus),
Alexandrinum). 5 . Metellus tertium quoque verbum/tertio quoque verbo orationis suae
me Romam, «a, verso R om a»; domum, «verso casa; in patria»; rus, «m campagna».
me appellabat, m ih i minabatur (Cicerone). 8. Caesar uno die/in unum diem fecit. quod
Helvetii viginti. diebus/in vivim i dies aegerrime confecerant (Cesare), 11complemento di moto da luogo si esprime in latino con:
e ex de a ab e l’ablativo, come ex agrìs, «(fu ori, via) dai cam pi»;
13. Β=Ι;^Γ»]ίΊ ^ Traduci la seguente versione sottolineando le determinazioni di l’ablativo semplice (con nome di città, villaggio, piccola isola e con i sostantivi domus e rus), co
tempo determinato e cerchiando quelle di tempo continuato. Roma, «da R om a»; domo, «da casa; dalla patria»; rare, «dalla campagna».
L a ricetta del v in o di rose 11complemento di moto per luogo si esprime in latino con:
per ch'accusativo, come per montes, «attraverso i m onti»; per Romam, «attraverso Rom a».
Rosatum sic facies: folias rosarum, albo sublato, lino inseris ut sutiles facias, et vino quam
plurimas infundes, ut septem diebus in vino sint. Post septem dies rosam de vino toltis, et VII Se i l nome proprio di città, villaggio, piccola isola è accompagnato dal s u o ° P '
alias sutiles recentes similiter mittis, ut per dies septem in vino requiescant, et rosam eximis. pidum. visus, insula eco), si comporta come un nome comune e l appellativo fa da apposizion .
Similiter et tertio facies, et rosam eximis, et vinum colas, et, cum ad bibendum 1voles uti, ad Es. in urbe Rom a nella citta d. Rom a
dito melle, rosatum conftcies. Sane custodito ut rosam a rore siccam et optimam mittas. Si- adurbem Romam ........... ............. ....... hi l illa di Roma.............................................
mìliter, ut supra, et de viola violacium facies, et eodem modo melle temperabis. Rosatum si
ne rosa sic facies: folia citrì virìdia in sportella palmea in dolium musti mittes antequam fer-
veat, et post quadraginta dies exime. Cum necesse fuerit, mel addes et prò rosato utere. LESSICO di BASE 2
(Apicio)
I A V V E R B I D I LUO G O
W bibendum: «per bere». Sono raccolti qui gli avverbi di luogo più comuni divisi per gruppi in base al pronome
da cui si formano. Completane i significati e mem orizzali.
14. =i Traduci la seguente versione sottolineando le determinazioni di
eà: per di là (m oto per luogo) unde: da dove (m oto da luogo)
tempo determinato e cerchiando quelle di tempo continuato. d a hic, haec, hoc ___________ __
qua: per dove (m oto per luogo)
hic: qui, qua (stato in luogo) da Me, illa, illud _________
V icende d i L id i , E raclid i e F enici da alias, alia, aliud ________ __
line: verso qui, qua (moto a luogo) i l lic : .................(stato in luogo)
Per haec tempora, Lydus et Tyrrhenus fratres, cum regnarent in Lydia, sterìlitate frugum bine, di qui, di qua (m oto da a lib i:................. (stato in luogo)
compulsi, sortiti sunt uter 1cu m parte m ultitudinis patria decederet. Sors Tyrrhenum illu e :................. (m oto a luogo)
luogo) alio: verso un altro luogo (m oto
contigit: pervectus in Italiam et loco et incolis et mari nobile ac perpetuum a se nomen Mine: di là (m oto da luogo)
li tic: per di qua (m oto per luogo) illa c:................ (moto per luogo) a luogo)
dedit. Post Orestis interitum , filii eius, Penthilus et Tisamenus, regnaverunt triennio. aliunde: ....................(m oto da
d a is, ea, id ___________________
Tum fere anno octogesimo post Troiam captam, centesimo et vicesimo quam Hercules ad DA qui, quae, quod ________ luogo)
deos excesserat, Pelopis progenies, quae om ni hoc tempore, pulsis Heraclidis, Pelopon- ibi: lì, là (stato in luogo) alia: per un altro luogo (m oto
ubi: dove (stato in luogo)
nesi im perìum obtinuerat, ab Herculis progenie expellitur. Eodem fere tempore, Athenae ,·(>:................. (m oto a luogo) per luogo)
quo: verso dove (m oto a luogo)
sub regibus esse desierunt, quarum ultimus rex fu ti Codrus, Melanthi filius. Peloponne- inde:.................(m oto da luogo)
sii digredientes finibus Atticis Megaram, mediam Corintho Athenisque urbem, condide-
runt. Ea tempestate et Tyrìa classis, plu rim u m pollens mari, in ultim o Hispaniae tractu,
in extremo nostri orbìs termino, in insula circumfusa Oceano, perexiguo a continenti di 15. Traduci le seguenti determinazioni di luogo; aiutati anche con la scheda II lessi
visa freto, Gades condidit. Ab iisdem post paucos annos in Africa Utica condita est. co del tempio.
(Velleio Patercolo)
Per Africam; ubi-, Delphis; hdc; per cam pum M artium ; in insula'; ex deae Fortunae tem
1uter: «quale dei due»; introduce una proposizione interrogativa indiretta, con il verbo al con
pio-, inde-, ad vestibulum-, a lio; in p orticu ; e tecto; eo; in pod io; Rom ae; Roma, ex exedra.
giuntivo.
118 S I N T A S S I D E I C A S Determinazioni di tempo e di luogo 118
le z io n e 7
E S E R C IZ I
16. Traduci in latino i seguenti complementi di luogo. 19 . Pi =l ;K1L*1’ I=1 Traduci la seguente versione sottolineando tutte le determinazioni
di luogo, sia n o m i n a l i sia avverbiali, e specificandone il tipo (stato in luogo, mo
Dalla cella del tempio di Vesta; verso la città di Capua; verso Capua; per un altro luo to a luogo, moto da luogo, moto per luogo).
go; in patria; attraverso i campi coltivati; presso l’ara del tem pio di Diana; da dove; a
Siracusa [stato in luogo]; da là; all’accampamento greco; verso qui. Il d o ppio gioco d i F il ip p o
In hanc dimicationem duorum opulentissimorum in terris populorum 1omnes reges gentes-
que animos intenderant, inter quos Philippus Macedonum rex, eo magis quod2propior Ita-
17. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo la determinazione di luogo ap liae ac m ari tantum Io n io discretus erat. Is, ubi prim um fama accepit Hannibalem Alpes
propriata sulla base della traduzione indicata fra parentesi quadre; poi traduci. transgressum esse3, postquam tertia iampugna, tertia victoria cum Poenis erat, adfortunam
inclinavit legatosque ad Hannibalem misti; qui, vitantes portus Brundisinum Tarentinum-
1. Marcius de Hem icis trium phans......................... [«in c ittà »] rediit statuaque eques- que, quia custodiis navium Romanarum tenébantur, ad Laciniae Iunonis templum in ter-
tr^s ..........................[«n el fo r o »] decreta est, q u a e .................................. [«davanti al ram egressi sunt4. Inde, per Apuliam petentes Capuam, media in praesidia Romana inlati
tem p io »] Castoris posita est (Livio). sunt deductique ad Valerium Laevinumpraetorem, circa Luceriam castra habentem. Ib i in
2. Codrì filius Medon prim us a rch o n ......................... [«a d A ten e»] fu ti (Velleio Pater- trepide Xenophanes, legationis princeps, a Philippo rege se missum esse ait ad amicitiam so-
colo).
cietatemque iungendam 5cum populo Romano. Praetor inter defectiones veterum sociorum
3. C u rri.......................... [«p e r la via Sacra»] descenderem, Clodius insecutus est me nova societate tam clari regis laetus admodum hostes prò hospitibus comiter accepit. Dat
cu m suis. Clamor, lapides, fustes, gladii; et haec im provisa om nia. Discessi qui prosequantur6; itinera cum cura demonstrat et quae loca quosque saltus aut Romanus
..........................[«n ell atrio, nel vestibolo»] Tetti D am ionis (Cicerone). aut hostes teneant. Xenophanes per praesidia Romana in Campaniam, inde qua proxim um
4. Patrem meum, cu m proscriptus non esset, iugulavistis, occisum ..................... futi in castra Hannibalis pervenit foedusque cum eo atque amicitiam iungit.
■·■·;.......... [«n e l novero dei proscritti»] rettulistis, me ........................... [«d a casa (Livio)
m ia »] per vini expulistis, patrim onium meum possidetis. Quid vultis amplius? (Ci
cerone). 1duorum ... populorum: sono i Cartaginesi e i 4in terram... sunt: «sbarcarono».
Romani. 5ad amicitiam ... iungendam = ut amicitiam so-
5. Profu giu nt statim .................................. [«d a lla c ittà »] tribuni plebis seseque cietatemque iungeret.
2eo magis quod: «tanto più che», + indie.
....................................... [«presso, da Cesare»] conferunt; is eo tempore erat 3Hannibalem ... esse: per attaccare i Romani in bDat... prosequantur: «Dà loro degli uomini che
.......................... [ <<a R avenna»] exspectabatque suis lenissimis postulatis responsa vadendo l'Italia. li accompagnino (= una scorta)».
(Cesare).
Alcuni verbi, pur essendo transitivi, spesso omettono il complemento oggetto, che risulta facilm en
FRANCESE tempie, m., «tempio». alibi, m., «alibi». te desumibile dal contesto. Si tratta per lo più di:
SPAGNOLO tempio, m., «tempio». coartarla, f., «alibi». - verbi appartenenti al lessico militare o marinaresco, come solvo (ancoras), «salpare»; mereo (sti-
INGLESE tempie, «tempio». alibi, «alibi». pendium), «fare il servizio m ilitare»; appello (fiavem), «approdare»; conscendo (navem), «im barcarsi»;
educo (exercitum), «uscire in battaglia»; peto (consulatum ) , «aspirare al consolato»;
TEDESCO Tempel, m., «tempio». Alibi, n., «alibi». Es. pedibus tnerere (L iv io ) militare nella fanteria
Ab eo loco conscendi (Cicerone). Salpai da quella località.
- locuzioni eufemistiche, com eobire (y ita m ), «m o rir e»',absolverepaucis (rem verbis), «trattare un ar
gomento in poche parole»; agere (yitam ), «viv e re»; ferre (fru ctu m ), «fru ttare»; prehendere (radices),
«affondare le radici nel terreno».
Es. Pars in urbibus agunt (Pom ponio Mela). Una parte vive in città.
Altri verbi transitivi possono essere usati anche intransitivamente (uso assoluto), cambiando signi
ficato a seconda che abbiano o meno il com plemento oggetto espresso. Si tratta in genere di verbi che
indicano un movimento, come moveo («m uovere; m uoversi»), m oror («trattenere; ferm arsi»), appé-
lo («assalire; avvicinarsi»), remitto («rallentare; cessare»), concedo («concedere; ritirarsi»), propéro e
maturo («accelerare; affrettarsi»),
Es. Postero die castra movent (Cesare). Il giorno successivo spostano Γaccampamento.
Terra movet (Livio). La terra si muove (per il terremoto).
Dextrum com u in fugam verterunt (Livio). Volsero in fuga l’ala destra.
Male res vertunt (Plauto). Le cose si mettono male (lett. si volgono male).
Altri verbi, infine, quando sono attivi hanno valore transitivo (a differenza dei corrispettivi ita
liani) m entre al medio hanno valore intransitivo: si tratta di verbi com e augeo («au m en tare», tr.)
e augeor («aum entare, crescere», intr.); excrucio («to rm e n ta re», tr.) ed excru cior («to rm en ta rsi»,
intr.); fallo («in ga n n a re», tr.) e fa llo r («in gan n arsi», intr.); m u to («ca m b ia re », tr.) e m u tor («c a m
biare, trasform arsi», intr.); pasco (« [fa r ] pascolare», tr.) epa scor («p a sco lare», intr.); uro («b ru c ia
re», tr.) e u ror («bru ciare, ardere», intr.); m in ù o («dim in u ire, ridurre», tr.) e m in ù o r («dim in u ire, ri
dursi», intr.).
FA C C IA M O P R A T IC A ...
Analizza le seguenti espressioni in cui com paiono dei verbi transitivi e stabilisci se il complemento og
getto è sottinteso oppure se il verbo è usato intransitivamente.
L’A U T O R E , IL T E S T O
Frontino, vissuto nella seconda metà del I secolo d.C., scrisse un trattato sugli acquedotti di
Rom a; in un passo dell’opera accenna alla nascita di una delle più antiche strade romane, la
via Appia, voluta dal censore Appio Claudio Cieco nel lontano IV secolo a.C.
M. Valerio M axim o P. Decio Mure consuli- S otto il consolato di Valerio M assim o e Publio Decio :
bus, anno post in itiu m Sam nitici belli tri- Mure, tre n t’anni dopo l’inizio della guerra sannitica,
cesimo, aqua Appia in urbem inducta est l’acqua Appia venne condotta in città dal censore A p
pio Claudio Crasso - al quale fu poi dato il sopranno
ab Appio Claudio Crasso censore, cui pos- me di ‘C ieco’ - che fece anche aprire la via Appia
tea Caeco fu it cognomen, qui edam viam dalla porta Capena fino alla città di Capua. (Appio
Appiam a porta Capena usque ad urbem Claudio) ebbe com e collega Gaio Plauzio, al quale fu
Capuam munìendam curavit. Collegam dato il soprannom e di ‘Venoce’ perché aveva cercato
le falde (teff, le vene) di quell’acqua. Ma poiché costui,
habuit C. Plautium , cui ob inquisitas eius
deluso dal collega dopo un anno e sei mesi [...] abdicò
aquae venas Venocis cognomen datum est. alla carica di censore, il nome dell’acquedotto fu m oti
Sed, quia is intra annum et sex menses de- vo di gloria esclusivam ente per Appio; e si dice che
ceptus a collega [...] abdicavit se censura, egli, dopo m olti indugi, abbia prolungato la censura fi
nomen aquae ad Appii tantum honorem no a portare a term ine sia la costruzione della via sia
quella dell’acquedotto.
pertinuit, qui multis tergiversationibus ex-
traxisse censuram traditur, donec et viam
et huius aquae ductum consummaret.
WmmMMaam
nstm —
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
c. Quali città congiungeva la via Appia? Moratus sum triduum Laodiceae (Cicerone). ......................................................... a Laodicea.
Cum id nuntiatum esset, ille maturai ab urbe Quando fu data quella n o tizia ,..........................
d. Perché la via Appia aveva un’im portanza particolare? Per dove ci si imbarcava
proficisci (Cesare).
( lat......................................) a Brindisi?
Me n ih il praeter tempestatem m oratur (Cice
e. Chi si occupava della manutenzione delle strade a Roma? rone). tranne il brutto tempo.
Q ui in navibus longis remanserant, scalas ra- C oloro che erano rimasti sulle lunghe navi,
f. N om ina almeno cinque vie consolari e specificane il luogo di partenza e di arrivo.
pere navesque a terra repellere properabant,
ne hostes navibus potirentur (Bellum Alexan- .................................................................. . affin-
drinum ). ché i nemici non si impadronissero delle navi.
126 s N T A S D E L V E R B O lezione 8 La sintassi del verbo 1
E S E R C IZ I
5. In exercitu Rom ano cum duo consules essent Sebbene nell’esercito romano i due consoli aves- f s ^ a a i i K
potestate pari, summa im perii concedente sero pari autorità, .............................................
l ’uso DEL PASSIVO
Agrippa penes collegam erat (Livio). .................................................... , tutto il potere
Tutti i verb i transitivi attivi possono avere il passivo. Anche i verbi intransitivi attivi am m ettono il
passivo, m a solo alla III persona singolare con valore impersonale.
6. Dies appetebat septimus (Cesare). .............................................................................
Es. Itu m est in viscera terrae (Ovidio). Si penetrò nelle viscere della terra.
7. Usurpate postulando quod illi vobis taciti Rivendicate c h ie d en d o .....................................
nb I verbi deponenti non hanno la costruzione passiva, la ammettono solo i deponenti intransitivi
concedunt (L ivio). .............................................................................
nella coniugazione perifrastica passiva in form a impersonale.
8. Cum repeto noctem, qua tot m ihi cara reliqui, Quando ..............................................................
labitur ex oculis nunc quoque gutta meis ............., in cui lasciai tante cose a me care, I verbi servili (com epossum, debeo, volo, nolo, malo, soleo, incipio, desino ecc.) non possono avere fo r
(O vidio). ............................................................................. ma passiva: è perciò l’infinito che li accompagna ad assumerla.
Es. Res familiaris debet conservari Si deve conservare (lett. deve essere conservato)
(Cicerone). il patrimonio.
9. Phryges haec R utulis responsa rem ittunt I Frigi
(V irgilio). .......... nb Fanno eccezione i perfetti coepi («h o incom inciato») e desti («h o smesso»), che nelle form e del per
fetto e in quelle da esso derivate non solo sono regolarmente seguiti dall’infinito passivo, m a assumo
10. C ontinuum diu noctuque iter properabant ......... no essi stessi form a passiva.
(Tacito). .......... Es. Lapides coepti sunt iaci (Cesare). Si cominciò a scagliare pietre (lett. le pietre
cominciarono a essere scagliate).
L E S S IC O d i BASE 1
4. l ilriu il IIL 'Jiul Trasforma le seguenti frasi in modo tale che il verbo (pasco, uro,
augeo, muto, m inuo) assuma valore intransitivo e poi traduci. I I VERB I SERVILI
T i presentiamo un elenco dei principali verbi servili latini. Completa i paradigmi e le
1. Illoru m naves uram (Accio). traduzioni mancanti.
intr.....................................................................................................................
2. Iter saepe pericula auget. coepi, coeptum , coepisse: ..................... n o lo ,....................................: ................
intr............................................................................... ...................................... debéo, -es, -Hi, -Itum, -ère·, dovere p oss u m ,.............................. : potere
3. Cum in via fallor, om nia spem redeundi minuunt. d e s in o ,.......................... : smettere, finire solèo,.......................... :....: essere solito
intr..................................................................................................................... in cipio, -is, -cepi, -ceptum, -ère: cominciare v o lo ,.................................... : ................
4. Caelum, non anim um mutant qui trans mare currunt (Orazio). m a lo ,..................................... : ................... *1
intr.....................................................................................................................
5. N on illi noverunt arvum colere vel aurum colare vel equum domare vel taurum subi- 6. Traduci le seguenti frasi d'autore sottolineando e analizzando le forme passive
gere vel ovem vel capram tondere vel pascere (Apuleio). impersonali.
intr.....................................................................................................................
1. Scaptius ibi infìt [«com incia a d ire»] annum se tertium et octogesimum agere, et in eo agro,
de quo agitur, militavisse, non iuvenem, vicesima iam stipendia merentem, cum ad Coriolos
sit bellatum (Livio). 2. Pace confirmata post diem quartum, quam est in Britanniam ventum,
5. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sull’uso dei verbi transitivi. Aiuta naves X V III de quibus supra demonstratum est, ex superiore portu leni vento solverunt (Ce
ti anche con la scheda II lessico delle strade. sare). 3. De re publica nisi per concilium loqui non conceditur (Cestire). 4. Rom am ut nun-
tiatum est Veios captos esse, quia tot annos ibi varie bellatum erat multaeque clades acceptae,
1. M i imbarcai a Brindisi e approdai a Durazzo. velut ex insperato immensum gaudium fuit (Livio). 5, Postquam eo ventum est, Caesar Pha-
2. Il censore aprì una via fra Rom a e Rimini. ron classe circumvehitur adversasque naves hostibus constituit (Bellum Alexandrinum).
3. L’esercito consolare assalì i catilinari sulla via Cassia.
4. Ti metterai sulla via Emilia. 7. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulle forme passive impersonali.
5. Vi fermaste a Capua. Aiutati anche con la scheda II lessico delle strade.
6. Rallentai il cammino per Piacenza.
7. I soldati affrettarono la marcia verso la città di Reggio. 1. Allora si andò da Roma fino a Capua senza alcuna sosta. 2. Si era combattuto sul fiume
8. Alessandro cambiava spesso abito durante il giorno. Cecina, nei pressi di Vado. 3. Dal censore Appio Claudio era stato stabilito di aprire una
9. La via è ancora lunga e l’ansia cresce. nuova via, poi chiamata Appia. 4. Ci si mette in strada senza bagagli. 5. Come era abitudi
10. Salpammo da Vado a notte fonda. ne, ci si imbarcò a Brindisi per l’Oriente. 6. Nel tragitto si dava strada a chi si incontrava.
S I N T A D E L V E R B O le z io n e 8 La sintassi del verbo
1
E S E R C IZ I
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando tutte le forme passive im- 10. Traduci le seguenti frasi d’autore prestando attenzione all’uso passivo con i ver
personali. bi intransitivi e con i verbi servili.
U n ’ASPRA E LUNGA BATTAGLIA 1. Iam Alexander consecutus erat et pertinacia Pori cognita vetabat resistentibus parci
Ita ancipiti proelio din atque acriter pugnatum est. Diutius cu m sustinere nostrorum im - (Curzio Rufo). 2. A liorum laudi atque gloriae maxime inviderì solet (Cicerone). 3. Redi
petus non possent, alteri se in montem receperunt, alteri ad impedimenta et carros suos se te in memoriam, iudices, quae varietas decretorum fuerit, quam inanes domus eorum
contulerunt. N am hoc toto proelio, cum ab hora septima ad vesperum pugnatum sit, aver- om nium qu i de iure civili consuli solent (Cicerone). 4. Neque tamen ulti civitati Gertna-
sum hostem videre nemo potuit. Ad m ultam noctem etiam ad impedimenta pugnatum est, norum persuaderì potuit, ut Rhenum transiret (Cesare). 5. N em o erat eorum, qui tum te-
propterea q u od p ro vallo carros obiecerant1et e loco superiore in nostros venientes tela co- cum fuerunt, qui m ihi non censeret parci oportere (Cicerone).
niciebant et n onnulli inter carros rotasque mataras ac tragulas subiciebant nostrosque
vulnerabant. D iu cu m esset pugnatum, impedimentis castrisque nostri p otiti sunt. Ib i Or- 11. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul passivo dei verbi servili. Aiu
getorigis filia atque unus e filiis captus est. Ex eo proelio circiter m ilia hom inum CXXXsu- tati anche con la scheda II lessico delle strade.
perfuerunt eaque tota nocte continenter ierunt. N ullam partem noctis itinere intermisso,
in fines Lingonum die quarto pervenerunt2, cu m et propter vulnera m ilitu m et propter se- 1. Si voleva comunque mandare una delegazione a Cesare. 2. Quell’anno non si potè
pulturam occisorum nostri triduum morati, eos sequi non potuissent3. Caesar ad Lingo- selciare tutta la via Popilia. 3. Le zone più interne dell’im pero com inciarono a essere
nas litteras nuntiosque misit, ne eos4frum ento neve alia re iuvarent. Ipse, trìduo inter attaccate dai barbari quando l’autorità del senato smise di essere esercitata in modo
misso, cum om nibus copiis eos4sequi coepit. Helvetii om nium rerum inopia adducti le- efficace. 4. Se si vuole, si può fare ogni cosa. 5. Ci si voleva mettere in strada per Ra
gatos de deditione ad eum miserunt. venna quello stesso giorno. 6. N on si deve invidiare chi sembra più felice di noi.
(Cesare)
12. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le forme passive con i
1obiecerant: il soggetto sottinteso sono i nemici, 3cum ... potuissent - cum nostri, morati triduum
in questo caso gli Elvezi. et propter vulnera militum et propter sepulturam
verbi servili.
2pervenerunt: il soggetto sottinteso sono sempre occisorum, eos sequi non potuissent.
gli Elvezi, i nemici. 4eos = hostes; Helvetios. L’ostilità dei Sigambri
Diebus decem, quibus materia coepta erat comportati, om ni opere effecto, exercitus tra-
9. Completa dove necessario le seguenti frasi d’autore esercitandoti sull’uso del ducitur. Caesar, ad utramque partem pontis firm o praesidio relicto, in fines Sugambro-
passivo con i verbi servili: inserisci i predicati indicati fra parentesi quadre e poi rum contendit. Interim a complurìbus civitatibus ad eum legati veniunt, quibus pacem
traduci. atque am icitiam petentibus liberaliter respondet obsidesque ad se adduci iubet. At Su-
gambrì, ex eo tempore quo pons institui coeptus est, fuga comparata finibus suis exces-
1. Epaminondas doctrinis tanto antecessit condiscipulos, u t ..................................... serant suaque om nia exportaverant seque in solitudinem ac silvas abdiderant. Caesar,
paucos dies in eorum finibus moratus, om nibus vicis aedificiisque incensis frumentis-
..............................................[«s i poteva cap ire»] superaturum esse omnes (Corne
lio Nepote). que succisis, se in fines U biorum recepii.
(Cesare)
2. Veteres orationes, n on a me quidem, sed a plerìsque...............................................[ « si
smise di leggere»] (Cicerone).
3. Taurus propter nives transiti non potest (Cicerone). I3 VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i predicati verbali in cui
4. Athenienses bello u n d iq u e ................................................ [«com in ciaron o a essere
compare un verbo servile.
oppressi»] (Cornelio Nepote).
5. Lacedaemonii tempus eius interficiundi [«d i u cciderlo»] quaerere instituerunt. Id A l- L’assedio di B ibratte
cibiades d iu tiu s .............................................. [«p o tè essere nascosto»]: erat enim ea Ab his castrìs oppidum Rem orum nomine Bibrax aberat m ilia passuum o d o . Id ex iti
sagacitate, u t .............................................. [«n o n lo si poteva ingannare»], praeser- nere magno impetu Belgae oppugnare coeperunt. Aegre eo die sustentatum est. Gallo-
tim cum anim um attendisset ad cavendum (Cornelio Nepote). rum eadem atque1Belgarum oppugnatio est haec: ubi, circum iecta m ultitudine h om i
6. A viris fortibus in extrema spe salutis iniquo loco pugnati debuti (Cesare). num totis moenibus, undique in m urum lapides iaci coepti sunt murusque defensori-
7. Illis temporibus plura fieri iudicia coeperunt (Cicerone). bus nudatus est, testudine facta, portas succendunl m urum que subruunt. Quod tum
8. Alcibiadis consilio Lacedaemonii Deceleam in Attica munierunt, praesidioque ibi per facile fiebat. Nam, cu m tanta m ultitudo lapides ac tela conicerent, in m uro consistendi
petuo posito, in obsidione Athenas tenuerunt; quo facto m ulto superiores bello potestas erat n u lli2. Cum finem oppugnandi nox fecisset, Iccius Remus, summa nobili
tate et grafia in ter suos, qui tum oppido praefuerat, unus ex iis qui legati de pace ad Cae
........................................................... [«com inciarono a essere»] (Cornelio Nepote).
9. Biduo post Ariovistus ad Caesarem legatos m ittit: [sott. «g li fece sapere ch e»] velie se sarem venerant, nunlios ad eum m ittit3, nisi subsidium sibi submittatur, sese diutius
de iis rebus, quae inter eos agi coeptae neque perfectae essent, agere cum eo (Cesare). sustinere non posse.
(da Cesare)
10. Ante [collegalo al successivo quam ] in frontem lateraque pugnati coeptum est quam
satis instrueretur acies aut expediri a r m a ........................................................ [« e si
leadem atque: «la stessa di, uguale a». 3nuntios ... mittit: «gli manda a dire».
potessero brandire le spade»] (Livio). 2potestas ... nulli: è un dativo di possesso.
130 S N T A S S I DEL. V E R B O le z io n e β La sintassi del verbo 131
E S E R C IZ I Β Η Η ϊ'Π Η Ι
A ------------------ F facio o induco seguito da participio presente («rappresentare»), usato soprattutto per personaggi
,— I— E,
B ----- D
letterari.
Es. Polyphemum Homerus cum ariete Omero fa parlare Polifem o con un ariete
I colloquentem facit (Cicerone). (lett. lo rappresenta nell’atto di parlare).
c
14. Traduci le seguenti frasi d’autore prim a in maniera letterale e poi cercando di
d. Individua il nesso relativo contenuto nel brano. inserire nella traduzione italiana un verbo fraseologico che completi il signifi
e. Individua tutti i gerundi contenuti nel brano.
cato del verbo evidenziato in grassetto.
f. Che valore assumono gli ablativi summa nobilitate et gratta dell’ultimo periodo? A
chi sono riferiti?
Es. N on m ultum in istis rebus intellego (Cicerone).
g. A quale termine della proposizione principale si riferisce il pronome relativo qui che N on riesco a capire m olto in queste cose.
introduce la proposizione relativa qui tum oppido praefuerat? E a quale termine si ri
ferisce invece il qui che introduce la relativa qui legati... veneranti Ì.O pinionìbus vulgi rapimurin errorem (Cicerone). 2, Hannibal, cum Carthaginem, sex-
h. Ora puoi fare l’analisi del periodo del secondo segmento di testo colorato. Aiutati to ac trìcesimo post anno quam puer inde profectus erat, redisset, fassus est in curia non
con questa scom posizione ad albero: proelio modo se, sed bello victum esse (L ivio). 3. Tarn es tu iudex quam ego senator. Ita est,
sed tu istudpetivisti, ego hoc cogor (Cicerone). 4. Trahimur omnes studio laudis et opti-
A mus quisque maxime gloria ducitur (Cicerone). 5. Captivi retenti sunt ac ipse Attilius Re-
.----- 1
-------- ,----- , gulus Carthaginem rediit neque eum caritas patriae retinuit nec suorum (Cicerone).
B C D EI
i 5. Traduci in latino le seguenti frasi sottolineando il verbo fraseologico, poi tradu
F ci la frase senza tenerne conto.
E S E R C IZ I
E S E R C IZ I
¥
16. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il verbo causativo. 20. PI 4 :hi M ?I=1 Traduci la seguente versione e rispondi alle domande che trovi nel
Laboratorio di traduzione.
1, ‘Ciere’ est proprie alteri fletum movere (Onorio). 2. Bello Alexandrino conflato, Caesar
Rhodo atque ex Syria Ciliciaque om nem classem arcessit; Creta sagittarios, equites ab re- L a resa d ei V olsci
ge Nabataeorum M alcho evocai; tormenta undique conquin etfrum entum mitti, auxilia Ubi Rom am id est nuntiatum, extemplo M. Geganius consul cum exercitu profectus tria
adduci iubet (Bellum Alexandrinum). 3. Cn. Pompeius Ulta, prope capta, litteris fratris m iliapassuum ab hoste locum castris cepit, praecipitique iam die curare corpora milites
excitus cu m copiis, ad Cordubam iterfacere coepit (.Bellum Hispaniense). 4. Sulpicius iubet. Quarta deinde vigilia signa proferì; coeptumque opus adeo adproperatum est, ut,
negavit fugare equitem integrum satis esse: oportebat equos virosque conficere, ne quis sole orto, Volsci firm iore se m unim ento ab Rom anis circumvallatos quam a se urbem vi-
reveheretur inde adproelium aut integraret pugnam (Livio). 5, Orationem com prim am : derent. Volscus imperator, qui ad eam diem ex populatione agrorum rapto in diem fru
crepuitforis (Plauto). mento aluisset militem, postquam saeptus vallo repente inops om n iu m rerum erat, ad
conloquium consule evocato, abducturum esse se inde Volscos ait. Adversus ea consul.
17. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando l’espressione dal valore causativo. dedi imneratorem, arma pon i iubet.
(L ivio)
1. Hac re cognita, Caesar celeriter iubet equitatum universum et sagittarìos ex castris ar-
cessi, atque ordinatim signa se leniter consequi (.Bellum A fricu m ). 2. Haec magnitudo LABORATORIO DI TRADUZIONE
malefici facit ut, nisi [«se non», + cong.] paene manifestum parricidium proferatur, cre a. Sottolinea tutte le form e di passivo impersonale che incontri.
dibile non sit (C iceron e). 3. Naves longas X Gaditanis ut facerent Caesar imperavit, com - b. Trasforma al passivo l’espressione curare corpora milites iubet (I periodo) mante
plures praeterea Hispali faciendas curavit (Cesare). 4. Caesar, nondum hieme confecta, nendone il valore causativo:
de im proviso in fines N erviorum contendit et, priusquam [«p rim a che», + cong.] illi aut
convenire aut profugere possent, in deditionem venire atque obsides sibi dare coegit (Ce c. N el II periodo il verbo proferì è servile, fraseologico o causativo?
sare). 5. Res bello gestae, u t Samnites quoque am icitiam R om anorum peterent, effece- d. Che funzione logica svolge il participio circumvallatos del II periodo?
runt (Livio). e. Sottolinea i participi contenuti nel II periodo (da Volscus imperator ad ait) e stabili
sci quali sono congiunti, quali sono attributivi e quali fanno parte di un ablativo asso
18. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato l’espressione causativa. luto.
f. Perché in dedi imperatorem, arma pon i iubet gli infiniti in dipendenza da iubeo sono
1. Appio Claudio da censore fece costruire la via Appia. 2. Feci imbarcare m io figlio a passivi?
Durazzo, ma una tempesta in mare lo fece tornare indietro dopo due giorni. 3. Al ban
chetto di Didone a Cartagine V irgilio fa raccontare a Enea la notte della fuga da Troia.
4. Paride, rapendo Elena e facendola venire a Troia, fece scoppiare la guerra più cele
bre del mito. 5. M ario fece seppellire l’am ico sulla via Emilia.
I l sogno d i C assio
A pu d A ctium M. A n ton ii fractis opibus, Cassius Parmensis, quipartes eius1secutusfue- IL L A T IN O E L ’EURO PA Term ini d e l v i a g g i a r e n e i t e m p o e n e llo s p a z i o (I)
rat, Athenas confugit. Ubil2concubia nocte cum sollicitudinibus et curis mente sopita in I LATINO • lo c u s , m., «luogo». • m overe, «muovere». · sfra ta , I.. «massicciala, strada
lectulo iaceret, existim avit ad se venire hom inem ingentis magnitudinis, coloris nigri, lastricata» (tonnine lardo-latino
squalidum barba et captilo inmisso, interrogatumque quisnam esset respondisse: ma- derisamela '•temo, «lastricare»).
lum genium tuum . Perterritus deinde taetro visu et nomine borrendo, servos inclamavit stra d a , f.
! !ALI ANO lu o g o , m. m u overe.
sciscitatusque est ecquem3 talis habitus4aut intrantem cubiculum aut exeuntem vidis-
sent. Quibus adfirmantibus neminem illue accessisse, iterum se quieti et som no dedit, 1RANCESE lie u , m., «luogo». m o u v o i r , «muovere» (mettere in mute, f., «strada».
atque eàdem anim o eius obversata species est. Itaque, fugato somno, lumen intro ferri movimento o in azione).
iussit puerosque a se discedere vetuit. Inter hanc noctem et supplicium capitis, quo eum
SPAGNOLO lu g a r, m., «luogo». m over, «muovere». carretera, f., «strada».
Caesar adfecit, parvulum admodum temporis intercessit.
(Valerio Massimo) !NGLESE place, «luogo»; to m o v e , «muovere». road, «strada»;
(der.) lo c a i, «locale, del luogo» Street, «strada urbana» (cioè
fiancheggiata da case).
leius = Antonii. pendente da sciscitatus est e il cui verbo è vidis- (agg).
2Ubi: «quando, appena», + cong. seni. f., «strada, via».
ìi {DESCO L o k a l, n., «locale» (sost.); bewegen, «muovere». S tra sse,
3ecquewv. «chi mai» accusativo di ecquis; intro- 4talis habitus·, è genitivo di qualità,
duce la proposizione interrogativa indiretta di (der.) lok a l, «locale, del luogo»
(agg-).
134 j S I N T A S S I D EL V E R B O _
___
___
___
___
__ le z io n e 9 L’indicativo 135
5
L’indicativo ■ L -m a u ,
Questa satira (com ponim ento in versi tra il serio e il faceto) è il racconto fresco e vivace del
SINTASSI DEL VERBO viaggio da Roma a Brindisi com piu to da Orazio (65 a.C.-19 a.C.), uno fra i maggiori poeti
I T E M P I DELL’IND ICATIVO ( i ) dell’età augustea e di tutta la letteratura latina.
IL PR E SEN TE
L indicativo, in latino come in italiano, è il modo della realtà e dell’oggettività, dal m om ento che ser Egressum magna me accepit Arida Roma Uscito dalla grande Roma, Ariccia mi accolse
ve a enunciare un fatto reale (e non una supposizione). Comprende sei tempi, di cui tre principali in un alloggio modesto; era mio com pagno di
hospitio m odico; rhetor comes Heliodorus,
viaggio il retore Eliodoro, di gran lunga il più
(presente e perfetto logico, futuro semplice e futuro anteriore) e tre storici (im perfetto, perfetto e Graecorum longe doctissimus; inde Forum Appi
piuccheperfetto). dotto dei Greci; di lì (ci dirigiamo) a Forappio,
differtum nautis cauponihus atque malignis. piena zeppa di barcaioli e di locandieri im bro
Hoc iter ignavi divisimus, altius ac nos 5 glioni. Noi, pigri, spezzammo questo viaggio,
Il presente può esprimere tanto un’azione momentanea (per esempio tonai, «tu on a») quanto dura quelli che si legano la tunica più in alto1 lo fan
tiva (per esempio Patres conscripti sedent in cuna, « I senatori stanno seduti in senato»). praecinctis unum: minus est gravis Appia tardis. no invece in un’unica tirata; ma la via Appia è
Hic ego propter aquam, quod erat deterrima, meno faticosa per chi se la prende comoda.
Quando il presente indica un azione ripetuta viene definito presente di consuetudine o iterativo. ventri Qui io, per via dell’acqua che era terribile, di
Es. Aegyptum Nilus ir r ig a i (Cicerone). (Periodicam ente) il N ilo inonda l’Egitto. chiaro guerra al ventre e, con il cuore non
indico bellum, cenantis haud anim o aequo
troppo in pace, aspetto i miei com pagni che
exspectans comites. [...] cenano [...]. Dopo pranzo, arranchiamo per
Il presente può essere usato anche in massime e sentenze generali, indicando un’azione acronica: è il
cosiddetto presente gnomico. Milia tum pransi tria repimus atque subimus 25 tre miglia e ci facciamo sotto Anxur. [...] Di qui
[...] Anxur. [...] puntiam o dritti su Benevento, dove un oste
Es. Gloria virtutem tamquam umbra La gloria segue il valore come un’ombra.
prem uroso per poco non si arrostì, girando
s e q u itu r (Cicerone). Tendimus bine recta Beneventum, ubi sedulus
nel fuoco dei tordi poco in carne [...].
hospes Brindisi è la fine della lunga carta e del lungo
Quando indica lo sforzo, il tentativo di com piere un’azione, il presente è detto invece conativo. paene macros arsii d u m turdos versa i in igni. viaggio.
Es. Iste te rre i etiam nos (Cicerone). Costui cerca di spaventare anche noi.
[..·]
Brundisium longae finis chartaeque viaeque est. 1quelli... in alto·, cioè i viaggiatori svelti.
Il presente, inoltre, si trova spesso usato in luogo del perfetto nelle narrazioni storiche per esprimere
con particolare vivezza un azione passata: questo presente è detto storico (o narrativo o descrittivo). ■nn·
Che si tratti di un presente di fatto equivalente a un perfetto è confermato dalla presenza di tem pi sto
rici anziché principali nelle subordinate da esso dipendenti. me accepit Arida·, accepit è un per du m v e rs a i: la congiunzione tem
Es. Caesari cum nuntiatum esset Helvetios Quando a Cesare fu annunciato che gli Elvezi fetto storico porale dum regge un presente sto
iter per provinciam facere, m a tu ra i marciavano attraverso la provincia, m inus est gravis A ppia ta rd is: est è rico
(= maturavit) et ad Genevam pervénit si affrettò (= si affretta) un presente gnomico
(= pervénit). e giunse (= giunge) a Ginevra.
nb Al presente storico si collega anche 1uso del presente indicativo (al posto dell’im p erfetto) con
C u ltura e civiltà
d u m («m e n tre »), in dipendenza da p roposizion i che hanno indifferentem ente tem pi prin cipali e
tem pi storici.
'SAGGIARE PER TERRA E PER MARE
Es. Haec d u m geru ntu r, Perdiccas Mentre accadono queste cose, Viaggi via terra! to la distanza dal luogo di partenza, 7-12 miglia si trovavano dei luoghi
,:ì cavallo o sui carro ogni mille passi (1 miglio = 1479 (slationes) che fungevano da ‘posti
in te rfìcitu ra Seleuco (Cornelio Nepote). Perdicca viene ucciso da Seleuco.
Chi si muoveva a cavallo (equo vehi) metri) erano posti su ciascuna stra di cambio’, o mutationes, destinati
Haec d u m g eru n tu r, Pothinus M entre accadevano (lett. accadono) da cippi cilindrici in pietra ( milia- al cambio dei cavalli e a brevi so
poteva arrivare a percorrere 40-50
a Caesare est in terfectu s (Cesare). queste cose, Potino fu ucciso da Cesare.Il miglia (pari a 75 km circa) al gior ria) che indicavano la distanza per ste; a maggiore distanza, e molto
no, chi si muoveva con il carro (cur corsa dalla città da cui la strada più fornite, erano intervallate le
Il presente letterario, infine, viene impiegato per riferire pensieri o fatti citati in opere letterarie o at ili o meda vehi) non riusciva, inve stessa aveva origine. mansiones, dotate di alloggi in cui
tribuiti ai loro autori. ce, a superare la velocità di 7-8 km trascorrere la notte, di punti di ri
Es. Chrysippus a it vim divinam in ratìone Crisippo dice che nella ragione all’ora e, nel corso della giornata, Stazioni di posta e locande storo e di stalle per gli ammali;
essepositam (Cicerone). è posta una forza divina. raramente arrivava a coprire una Per venire incontro alle esigenze spesso queste strutture avevano in
distanza superiore ai 40-50 km. di chi doveva affrontare sposta loco anche medici, veterinari e
Per poter calcolare in ogni momen menti sulle lunghe distanze, ogni carradori (carpentarii), pronti a
136 N T A S S I P E L V E R B O le z io n e 9 L’indicativo
E S E R C IZ I ■ 4 ·™
Ti presentiamo una serie di termini relativi ai viaggi; ne hai già incontrati alcuni nel
la scheda Viaggiare per terra e per mare.
E S E R C IZ I lù rid il-M
1. Rispondi alle domande sul testo di Orazio e sulla lettura Viaggiare per terra e per 4. Pi4;R1[»]i:n Traduci la seguente versione sottolineando i termini e le espressioni
mare·, inserisci le parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico dei viaggi. riconducibili al tema del viaggio: aiutati anche con la scheda II lessico dei viaggi.
Individua e analizza poi tutti gli indicativi presenti nel brano: come spieghi l’al
a. Quale tragitto segue Orazio nel viaggio che racconta nella satira? ternanza di perfetti e presenti nella prima parte?
g. Come potevano essere fatte le carte stradali? 'nec certus ... impulerat: «il vento cambiava di- 3Lychas: «Lica», è un uomo,
lezione di continuo». 4certissimae morti', «strapparono a»; dat. retto
’dabat: «spingeva verso». da abduxerunt.
h. Perché le vie d’acqua vennero sfruttate tanto dai Romani? Quali erano i vantaggi?
L E S S IC O di BASE 1
VERBI TEMATICI E ATEMATICI
ì. In quali condizioni viaggiavano i passeggeri sem plici sulle navi mercantili (lat. Ti presentiamo un elenco di verbi m olto frequenti in latino che incontrerai negli eser
......................................... )? cizi sugli usi del presente e dell’imperfetto: completa i paradigmi e le traduzioni.
iidfero,.... fa c to ,.........
uppéto, .... g e ro ,..........
2. Traduci le seguenti espressioni senza consultare il dizionario; aiutati con la sche' m u lto ,.... habéo,.......
da II lessico dei viaggi. cimièro, .. interrumpo,
conficto, . m o v è o ,......
Ostium Oceani; ante ostium Padanum; Auster increbuerat; ventis secundis usi sumus; confido, .. pendéo,......
saevitia temporis; in constrato dormire-, semel navigavi; remiges conscribere; quinque na- contendo, p roh ib éo ,....
ves onerariae vela in altum dederunt-, p rò olei vectura n ih il solvistv, nautaè seduli; naufra- convento, relinquo, .....
giu m ac latrocinia apud Carthaginem vitavimus; ventis adversis in altum vela dari non do............ va lèo ,.........
potest; tum saeviit Boreas; litora proximae terrae conspicere. c iln c o ,....
1■M ’. Acilius Caninus naves nostras interiorem in portum post oppidum reduxit et ad ter- N em o libenter se inpraeteritum retorquet (Seneca). 2. Etiam stultis a cu ii ingenium fa-
ram deligavit faucibusque portus navem onerariam submersam obiecit et buie alteram mes (Fedro). 3. Aer movetur nobiscum ; quacumque imus, videtur quasi locum dare et
con iu n xit (Cesare). 2, Sigeo dubias a litore feci longà Pherecleàperfretapuppe vias. Venus cedere (Cicerone). 4. Nemo facere m etuit quod se bene didicisse confidit (Vegezio). 5. Sa
dedit faciles auras ventosque secundos (O vidio). 3. Naves, ventum secundum nactae, tu rn i stella triginta fere annis cursum suum c o n fid i (Cicerone). 6. N um quam est fidelis
quarto die in p ortu m ad Ruspinam, ubi Caesar castra habuerat, incolum es pervenerunt cu m potente societas (Fedro). 7. Tantalus a labris sitiens fugientia captai flum ina [«a c
(B ellum A fricu m ). 4, Vela in altum dederunt ac diu m ultum que iactati tandem multis q u a »] (Ovidio). 8. Am ittit m eritoproprium qui alienum appetii (Fedro). 9. Suebi centum
post diebus siti inopiaque confecti ad Caesarem perveniunt (Bellum A fricu m ). 5. Venti pagos habere dicuntur, ex quibus quotannis singula m ilia arm atorum bellandi causa ex
prohibent exire carinas, invitis ire paratis aquis.Quis velit [«vo rreb b e »] in patriam vento finibus educunt (Cesare). 10. Ex parvis [neutro] saepe magnarum momenta rerum pen-
prohibente reverti? Ipse suam non praebet iter Neptunus ad urbem (Ovidio). dent (Livio).
140 S N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 9 L’indicativo 141
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
6. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i presenti storici (da soli e in di
pendenza di cium) e cerchiando quelli letterari. !
SINTASSI DEL VERBO
I I e m p i d e l l ’i n d i c a t i v o ( i i )
1. Antem natium exercitus hostiliter in fines Rom anos incursionem facit; raptim fusi sunt i IMPERFETTO
igitu r p rim o impetu legionis Romanae et clamore hostes, oppidum captum est (Livio).
l'imperfetto esprime l’azione incompiuta nel passato e pertanto trova largo im piego nelle descri
2. D u m ea conqu iru ntu r et conferuntur nocte intermissa, circiter h om inu m milia sex, si-
zioni e nelle narrazioni (imperfetto descrittivo o narrativo).
ve timore perterriti, sive spe salutis inducti, prim a nocte e castris Helvetiorum egressi, ad
Es. Hostes ex loco superiore nostros I nem ici premevano
Rhenum finesque Germanorum contenderunt (Cesare). 3. Animus aeger, ut ait Ennius,
premebant (Cesare). sui nostri da un’altura.
semper errai (Cicerone). 4. Galli, re cognita per exploratores, obsidionem relinquunt, ad
Caesarem om nibus copiis contendunt (Cesare). 5. Cleanthes bis argumentis docet quan Inoltre l’im perfetto può indicare un’azione:
ta vis insit caloris in om n i corpore (Cicerone). 6. D u m haec in Venetis geruntur, Q. Titu-
ripetuta (imperfetto di consuetudine);
rius Sabinus cum iis copiis, quas a Caesare acceperat, in fines Unellorum pervenit (Cesa
Es. M. Caio cellam penariam rei publicae M arco Catone era solito chiamare
re). 7. D u m Albanus exercitus inclamat Curiatiis ut opem ferant fratri, iam Horatius, cae-
Siciliam nominabat (Cicerone). la Sicilia granaio dello Stato.
so hoste, victor secundam pugnam petebat (Livio). 8. Repentino adventu Caesarìs accldit
ut sine timore ullo rura colentes prius ab equitatu opprìmerentur quam confugere in op- lentata, ma non portata a termine (imperfetto di conato).
pida possent (Aulo Irzio ). 9. D u m conscrib itur Romae exercitus, castra hostium haud Es. Helvetii lintrìbus iunctis flumen Gli Elvezi tentavano di attraversare
p rocu l Allia flum ine posita sunt (L ivio). 10. Hostes universi in unum im petum faciunt transibant (Cesare). il fium e con zattere unite.
(Cornelio Nepote). 11. Villula quaeproxim a est Campano p on ti tectum praebuit, et paro-
chi, quae debent, Ugna salemque. H in c nos Coccei recipit pienissima villa, quae super est
ο. Traduci le seguenti frasi d’autore evidenziando con colori diversi gli imperfetti
Caudi cauponas (Orazio).
narrativi (o descrittivi), iterativi e di conato.
7. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sugli usi del presente; aiutati con
1. Ardua morus erat, gelido contermina fon ti (Ovidio). 2, Hostes nostros intra munitiones
la scheda II lessico dei viaggi.
ingredi prohibebant; at milites nostri locum ceperunt (Cesare). 3. Reliqui prìncipes in magis-
tratibus erant cotidieque fere a nobis in contionibus audiebantur (Cicerone). 4. Octavum
1. Mentre eravamo ferm i [usa m oror] in quella locanda, cessò di piovere. 2. Durante un
iam annum Saguntum sub hostium potestate erat (Livio). 5. Eo cum Caesar venisset, m ili-
viaggio da R om a alla Spagna si fanno sempre almeno dieci soste. 3. M entre Virgilio
tes D om itii pontem flum inis interrumpebant, sed, repulsi, se in oppidum receperunt (Cesa
viaggiava con Mecenate da Durazzo verso Brindisi, le sue condizioni di salute peggio
re). 6. Cotidie magnus undique navium numerus conveniebat quae [«affinché», + cong.]
rarono improvvisamente. 4. Mentre trascorrevi la notte nella stazione, ti raggiunsi di
commeatum supportarent (Cesare). 7. D o m i militiaeque boni mores colebantur; concordia
gran carriera con una nuova carrozza al quarto m iglio da Vada sulla via Aurelia. 5. Ed
maxima, minima avaritia erat; ius bonumque apud eos non legibus magis quam natura va-
ecco che i nostri corrono alle armi, superano il terrapieno e piom bano sui nem ici [usa
lebat (Sallustio). 8, Consules sedabant tumultus, sedando interdum movebant (Livio).
dei presenti storici].
i o. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sugli usi dell’imperfetto; aiutati
8. Traduci la seguente versione cerchiando i presenti che incontri e sta
con la scheda II lessico dei viaggi.
bilendone il valore. Sottolinea inoltre i termini e le espressioni riconducibili al te
ma del viaggio.
1. Viaggiavamo giorno e notte, con la pioggia e con il sole, senza fermarci mai [= non
ferm andoci m ai] in alcun alloggio. 2 . Cercavo di dormire [= im perfetto di conato],
U n a le tter a p e r C esare
stanco del lungo e pesante viaggio, ma le zanzare e le rane non mi permettevano di far
Galli, re cognita per exploratores, obsidionem relinquunt, ad Caesarem om nibus copiis
lo. 3 .1 m iei compagni non volevano né interrompere il viaggio né fermarsi più spesso
contendunt. Hae1erant armatae circiter milia IX. Cicero Gallum reperii, q u i1 2 litteras ad
lungo la via. 4. Volevate puntare [= im perfetto di conato] direttamente su Roma, m a la
Caesarem deferat; hunc admonet, iter caute diligenterque faciat; perscribit in litterìs hostes
pioggia vi costrinse ad alloggiare nei pressi di Ariccia. 5. Dopo aver arrancato per tan
ab se discessisse omnemque ad eum m ultitudinem convertisse. Quibus litterìs circiter me
te miglia, tentavo di ristorarmi [= im perfetto di conato] dalla fatica.
dia nocte Caesar adlatis suos facit certiores eosque ad dimicandum anim o confirmat. Pos
tero die, luce prima, movet castra et circiter milia passuum quattuor progressus trans vai-
I , El=l;hi[»h’l4 Traduci la seguente versione sottolineando gli imperfetti narrativi e
lem et rìvum m ultitudinem hostium conspicatur. Erat magni perìculi res tantulis copiis
cerchiando quelli iterativi. In grassetto trovi evidenziati due presenti: come si
in iqu o loco dimicare; tum, quoniam obsidione liberatum Ciceronem sciebat, aequo ani
spiegano in un contesto temporale tutto al passato?
m o remittendum esse de celeritate existimabat; consedit et, quam aequissimo potest loco
castra com m unit. Interim speculatoribus in omnes partes dimissis explorat, q u o3 com -
U n a vita d i studi : ritratto d i P l in io il V ecchio
modissime itinere vallem transire possit.
Plinio erat acre ingenium, incredibile studium, summa vigilantia. Lucubrare Vulcanalibus
(Cesare)
incipiebat, non auspicandi causa sed studendi, statim a nocte multa, hieme vero ab bora
1Hae: sott. copiae. giuntivo deferat («porti»). septima ve/, cum tardissime, octava, saepe sexta. Ante lucem ibat ad Vespasianum impera-
2qui: «affinché», ha valore finale e regge il con- 3quo: è riferito a itinere. torem (nam ille quoque noctibus utebatur), inde ad delegatum sibi officium. Reversus do-
142 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 9 L’indicativo 143
E S E R C IZ I
m unì reliquum temporis studiis reddebat. Post cibum saepe (quem interdiu levem et faci- 12. Traduci le seguenti frasi d’autore evidenziando con colori diversi i perfetti sto
lem veterum more sumebat) aestate iacebat in sole, lìber legebatur, adnotabat excerpebat- rici, logici e gnomici.
que. Post solem plerumque frigida aqua lavabatur, deinde gustabat dormiebatque m in i
m um ; mox, quasi alio die, studebat in cenae tempus. Surgebat aestate a cena luce, hieme I . Homines vitam suam et amant et oderunt (Seneca). 2, N on in eo cui facta est iniuria, sed
intra prìm am noctis et tamquam aliqua lege cogente. Haec inter medios labores urbisque in iis qui fecerunt sceleris et conscientiae poena permansit (Cicerone). 3. Urbem Romam,
fremitum. In secessu solum balinei tempus studiis eximebatur (cum dico balinei, de inte- sicuti ego accepi, condiderunt initio Troiani (Sallustio). 4. Heri veni in Cumanum, eros ad
rìoribus1loquor; nam, dum d estrin gitu r tergiturque, audiebat aliquid aut dictabat). te veniam fortasse (Cicerone). 5. Me Caesar odisse potu it numquam, ne tum quidem cum
(Plinio il Giovane) dissidebamus (Cicerone). 8. Avarìtia et luxuria om nia magna everterunt (Livio). 7. Par-
'de interioribus = «del suo momento più intimo». vum ego te, Iugurtha, in meum regnum accepi (Sallustio). 8. Mortem sapientes numquam
inviti, fortes saepe etiam libenter oppetiverunt (Cicerone). 9. «Cylindrus ego sum: non no-
SINTASSI DEL VERBO visti nomen m eum ?» «E g o te non novi, neque novisse adeo volo » (Plauto). 10. Ludus
enim genuit trepidum certamen et iram, ira truces inimicitias et funebre bellum (Orazio).
I TEM PI d e l l ' in d ic a t iv o ( i l i )
I I. Nec dispares Trebelleni Rufi et Sextii Paconiani exitus fuerunt: nam Trebellenus sua ma-
IL PER FE TTO
nu cecidit, Paconianus in carcere strangulatus est (Tacito). 12. «D ie mihi, ecquid [= non
II p e r f e t t o , che indica u n ’a z i o n e c o n c l u s a n e l p a s s a t o , può assumere sia valore di tem po storico ne]|meministi tuorum parentum nomina, patris atque matris?» «M e m ìn i» (Plauto).
(perfetto storico) sia di tempo principale (perfetto logico):
13. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sugli usi del perfetto; aiutati con
- il p e r f e t t o s t o r i c o denota un’azione compiuta nel passato senza riferim ento ad altra azione, pre la scheda II lessico dei viaggi.
sente o passata (e di solito si rende in italiano con un passato remoto);
Es. Cameades nonaginta v ix it annos (Cicerone). Cameade visse novantanni. 1. H o paura di affrontare questo viaggio con te. 2. Siete soliti viaggiare in carrozza, ep
pure sapete che non tutte le strade sono adatte. 3. Sappiamo bene che i Rom ani odia
- il p e r f e t t o l o g i c o denota un’azione compiuta nel passato le cui conseguenze perdurano nel presen
vano il nome stesso di re, perché ricordavano la cm deltà di Tarquinio il Superbo. 4. Al
te (e pertanto in genere si rende in italiano con un passato prossimo).
nostro ritorno ricordavo perfettamente ogni singolo particolare e ogni singolo episo
Es. N on vitiu m nostrum, sed virtus nostra N on la nostra colpa, ma la nostra
dio del nostro lungo viaggio in Oriente. 5. Ti dico che so tutto, credimi, di quell’oste e
nos a d flix it (Cicerone). virtù ci h a a b b a t t u t o .
della sua locanda sulla via Emilia.
n b Particolari p e r f e t t i l o g i c i c h e a c q u i s t a n o v a l o r e d i p r e s e n t e sono m e m ìn i, odi, n o v i e c o n s ta
vi. Se il perfetto di questi verbi ha valore di presente, il piuccheperfetto avrà valore di imperfetto, il fu 14. Traduci le seguenti frasi d’autore dopo aver scelto la forma corretta.
turo anteriore di futuro semplice, e così via.
1. Cum obsistere malis nequirent Petelini, legatos Rom am ad praesidium petendum mitte-
Il perfetto può avere anche valore acronico: in tal caso si parla di p e r f e t t o g n o m i c o , usato per riferi
bant/miserunt (Livio). 2. Duae legiones, quae proxim e conscrìptae erant, totum agmen
re sentenze di carattere universale.
riaudehant/clauserunt (Cesare). 3, N u llu m magnum ingenium sine mixtura dementiae
Es. Festinatio multos pessum dedit (Tacito). La fretta r o v i n a fleti, ha rovinato) molti.
erat/fuit (Seneca). 4. N um dubitas, Catilina, id me imperante facere quod iam tua sponte
faciebas/fecisti ? (Cicerone). 5. Nemo nisi vietar pace bellum mutavit/mutabat (Sallustio).
L E S S IC O d i B A S E 2 ■ ■ ------Ί
I P E R F E T T I L O G IC I C O N S IG N IF IC A T O D I P R E S E N T E 15. ΕΞΠ2ΕΙΠ3 Traduci la seguente versione sottolineando i perfetti e stabilendone
I principali perfetti logici che hanno valore di presente sono: il valore.
c o n s u è v i : m i sono abituato, q u in d i sono solito
m e m ì n i : ho richiamato alla memoria, q u in d i ricordo 1 T r a ia n o , l’ im p e r a t o r e id e a l e
n o v i : ho conosciuto, q u in d i so Nervae successit Ulpius Traianus, natus Italicae in Hispania, familià antiqua magis quam
o d i: ho concepito odio, q u in d i odio clard. Rempublicamitaadministravit, ut omnibus principibus merito praeferatur. Inusita-
Completa le traduzioni degli altri tempi e m odi richiesti. tae civilitatis etfortitudinis fuit. Rom ani imperii, quod post Augustum defensum magis fue-
rat quam nobiliter ampliatum, fìnes longe lateque diffudit: urbes trans Rhenum in Germa
IN D IC A T IV O PIU C C H E PE R FE TTO n o v é r o :.......................................................................... nia reparavit; Daciam, Decibalo vieto, subegit; Armeniam, quam occupaverant Parthi, rece
c o n s u e v é ra m : .............................................................. o d é r o : ...................................................................... pii; magnam Persidis regionem, Seleuciam, Ctesiphontem, Babylonem tenuit; usque ad In
m e m in é r n m :................................................................ IN F IN IT O P E R F E TTO
dine fines et mare Rubrum accessit atque provincias fecit Armeniam, Assyriam, Mesopota-
n o v é r n m : ....................................................................·.. miam. Arabiam postea in provinciae formam redegit; in mari Rubro classem instituit, ut per
c o n s u e v is s e :................................................................
o d é r a m : ....................................................................... eam Indine fines vastnret. Glorinm tnmen militnrem civilitate et moderatione supernvit, Ro-
m e m in is s e :.................................................................
mae et per provincins nequnlem se omnibus exhibens, liberalis in cunctos, publice priva-
IN D IC A T IV O FUTURO A N T E R IO R E n o v is s e :..........................................................................
timque ditans omnes et honoribus nugens quos vel mediocri fnmiliaritute cognovisset1.
c o n s u e v é r o :................................................................. o d is s e :........................................................................... (Eutropio)
m e m in é r o :.................................................................
1cognovisset: traduci come se fosse cognoverat.
145
le z io n e B L’indicativo
1 S I N T A S S I D E L V E R B O
e s e r c iz i
E S E R C IZ I
18. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulla legge dell’anteriorità; aiu
|SINTASSI DEL VERBO tati con la scheda II lessico dei viaggi.
LA LE G G E D ELL'AN T ER IO R IT À
1, N on appena ci saremo ristorati, riprenderemo il cammino per Fiesole. 2, Appena ar
Il latino è m olto attento alla relazione fra i tempi delle diverse azioni, a differenza dell’italiano che riverò in città, ti mostrerò tutto il viaggio sulla carta (dipinta). 3. Se vi unirete a noi per
spesso presenta come contemporanee due azioni che, in realtà, non lo sono (usando per entrambe lo questo tratto di strada, il viaggio ci sembrerà meno faticoso. 4. Se domani parti per Co
stesso tempo): per esempio, se in italiano si dice «Paolo rìcorda tutto quello che impara», in latino si rinto, qui farò tutto io. 5, Le leggi dei Germani vogliono che [u t], se uno sente (qual
direbbe «Paolo rìcorda tutto quello che ha imparato·», perché l’azione di imparare è necessariamente che) voce sullo Stato, (la) riferisca a un magistrato.
anteriore a quella di ricordare.
La relazione di anteriorità tra l ’azione della proposizione reggente e quella della proposizione di ----------- SINTASSI DEL VERBO
pendente all’indicativo è espressa:
l <> STILE EPISTOLAR E
- dal perfetto nella subordinata in rapporto al presente nella reggente;
Es. Omnia sunt incerta cum a iure Tutto è incerto quando si trascura Nello scrivere una lettera i Romani facevano un uso dei tempi molto particolare: scrivevano, cioè, pen
discessum est (Cicerone). (lett. si è trascurata) la legge. sando al momento in cui la persona a cui stavano scrivendo avrebbe ricevuto la lettera. Si trovano quin ì.
l’imperfetto o il perfetto al posto del presente italiano;
- dal piuccheperfetto nella subordinata in rapporto a un tempo storico nella reggente; il piuccheperfetto al posto del passato remoto o del passato prossimo italiano;
Es. Cum cohors im petum fecerat, hostes Quando la coorte sferrava l’attacco la coniugazione perifrastica attiva con eram al posto del futuro italiano.
refugiebant (Cesare). (lett. aveva sferrato), i nem ici si ritiravano. Es. N ih il habebam quod scrìberem neque enim N on ho (lett. avevo) nulla da scrivere,
- dal futuro anteriore nella subordinata in rapporto al futuro semplice nella reggente. novi quicquam audieram (Cicerone). né ho udito (lett. avevo udito) nulla di nuovo.
Es. Haec si Antonius fecerit, erit integra Se Antonio farà (lett. avrà fatto) questo, In m odo analogo vengono ‘retrodatati’ anche gli avverbi: eo die, «quel giorno», equivale a hodie, «o g
nobis potestas deliberandi (Cicerone), noi avremo piena facoltà di deliberare. gi»; pridie, «il giorno prima, l’altroieri», equivale a/ieri, «ie ri»; postridie opostero die, «il giorno do-
po, dopodom ani», equivale a eros, «dom ani». .
Es. Ad tuas rescripseram pridie (Cicerone). Alla tua lettera ho risposto xen.
I a lettera inizia sempre con il nome del mittente in nominativo, seguito dal nome del destinatario m
16. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i verbi che esprimono un rap dativo e la form ula s. d. (= salutem dicit, «saluta») o s. p. d. (= salutem plurìm am dicit, «saluta molto
porto di anteriorità rispetto al verbo della principale; quindi traducili prima let
C( irdialm ente») o semplicemente s.
teralmente e poi liberamente, come negli esempi della scheda grammaticale
precedente.
Quindi segue immediatamente una formula di saluto del tipo Si vales (valetis) bene est,* Se stai (sta
le) bene, sono contento», oppure Si vales (valetis) ego valeo, «S e stai (state) bene, io sto bene», siglate
1. N ih il invenietur, si contenti fuerimus inventis (Seneca). 2. Cito rumpes arcum, semper
si tensum habueris (Fedro). 3. Desines timere, si sperare desieris (Seneca). 4. Caesar, quos anch’esse con s. v. b. oppure s. v. b. e. e. v. (Si vales, bene est, ego valeo).
Alla fine, la lettera si chiude con la formula vale, «starami bene», o valete, «statemi bene». La data
laborantes suspexerat, his subsidia submittebat (Cesare). 5. Sapiens erìs, si clauseris au-
. viene messa in calce, al term ine della lettera, preceduta da d. (= data, sott. epistula, «la lettera e stata
res (Seneca). 6. Qui mentiri solet, perìerare consuevit (Cicerone). T. Si qui aut prìvatus
: consegnata [al postino, tabellarius] il giorno...); segue l’indicazione del luogo da cui parte la lettera
autpopulus eorum decreto non stetit, Druides ei sacrìficiis interdicunt (Cesare). 8. Ut se-
mentem feceris, ita metes (Cicerone). 9. Q ui restiterunt, discedunt saepissime superiores i (espresso con un complemento di m oto da luogo, più raramente di stato m luogo).
Es. D. prì. Id. Nov. Athenis (= data pridie Atene, 12 novembre (feti, consegnata
(Cicerone). 10. Quotiens quaeque cohors procurrerat, ab ea parte magnus numerus hos-
: Idus Novem bres Athenis) il giorno prima_ddle_I_d_i di nove_mbre, d_a Atene)
tium cadebat (Cesare).
17. Completa le seguenti frasi con i verbi che trovi indicati tra parentesi quadre: co
niuga alTindicativo la forma verbale richiesta rispettando la legge dell’anterio LESSICO di BASE 3
rità, poi traduci.1
5
4
3
2 | V E R B I E P IS T O L A R I
Ti presentiamo un breve elenco di verbi che ricorrono spesso nelle lettere. Completa i
1. Confecto itinere, Verres, cum ad aliquod o p p id u m .............................[verno, III pers.
paradigmi e inserisci la traduzione appropriata al contesto epistolare.
sg.], lecticd usque ad cubiculum deferebatur (Cicerone).
2. Q u a e .............................[sum, III pers. sg.] causa, m ox videro (Cicerone). m uto, ....
a ccip io ,...............
3. Haec s i ............................. [censeo, II pers. pi.], patres conscripti, brevi tempore li- rescribo,
(salutem) dico, ....
bertatem p opu li R om ani auctoritatemque vestram recuperabitis (Cicerone). scrib a ,...
(epistulam) dieta,
4. R om ani eos capitis damnabant qui cu stod ia s.........................................[desero, III valeo, ....
(epistulam) d o ,....
pers. pi.].
exspecto,............
5. Sim u l ac hoc o p u s .............................[co n fid o , I pers. sg.], saepius ad te scrìbam.
146 N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 9 L’indicativo 147
E S E R C IZ I
l 9· Sci° g l i le seguenti sigle caratteristiche dello stile epistolare e traducile. venti contrari e le coste lungo le quali stiamo navigando sono infestate da pirati. 3. Le
nostre navi da carico arriveranno domani nel porto di Ostia. Addio. Cartagine, 14 giu
Seneca L u cilio suo s .; Cicero Quinto fratri s. p. d.; d. pri. Kal. Oct.; d. a. d. V II Id. Mai. gno. 4. Siamo salpati da Brindisi la notte scorsa e siamo giunti la mattina di oggi a Du-
Brundisio; C. Plinius Traiano im peratori; d. a. d. V I K a l Mari. Cartilagine: s. v. b. e. e. v.; razzo. 5. Caro Antonio, se stai bene, io ne sono lieto, io sto bene. Ieri ho risposto a tutte
d. Non. Apr. ; M. Cicero Trebiano s. le tue lettere e oggi ho saputo del tuo trionfo. Domani consegnerò questa lettera al cor
riere e gli chiederò di recapitartela il prima possibile.
20- Traduci i seguenti passi d'autore prestando attenzione alle parole in grassetto,
che evidenziano le peculiarità dello stile epistolare (uso dei tempi verbali e de 23. Traduci la seguente versione esercitandoti sullo stile epistolare.
gli avverbi, formule). Sottolinea inoltre le parole o le espressioni riconducibili al lessico del viaggio.
Disponi infine nella tabella le date e analizzale sciogliendo le sigle.
1· Cicero Varroni. Caninius noster me tuìs verbis admonuit ut scriberem ad te si quid
esset quod putarem te scire oportere (Cicerone). I l viaggio d i cicerone
2. Cicero A ttico s. N u n c iter conficiebamus aestuosa et pulverulentà via. Dederam Tullius et Cicero Pironi suo s. p. d.
[sott. litteras] Epheso pridie; has dedi Trallibus. Nos Asia accepit admirabiliter. Nos a te, ut scis, discessimus a. d. I I I I Non. Nov., Leucadem venimus a. d. V i l i Id. Nov.,
Adventus noster fu it nem ini ne m inim o quidem sumptui. Erat m ih i in anim o recta a. d. V II Actium . Ib i propter tempestatem a. d. V I Id. m orati sumus. Inde a. d. V Id.
proficisci ad exercitum. Vale (Cicerone). Corcyram bellissime navigavimus. Ib i retenti ventis sumus usque ad a. d. V I I II Kal. In-
3· M. Cicero Trebiano s. Ego quanti te faciam sum m ihi ipse testis. E t Postum uleno et terea qui cupide profecti sunt m ulti naufragia fecerunt. Nos eo die cenati solvimus. Inde
Sestio et saepissime A ttico nostro proximeque Theudae, liberto tuo, totum me patefe- Austro lenissimo caelo sereno nocte illa et die postero in Italiam ad Hydruntem ludibun-
ci et haec iis singulis saepe dixì, quacumque repossem, me tibi et liberis tuis satis fa- di pervenimus eodemque vento postridie bora I I I I Brundisium venimus. A. d. VKal. Dee.
cere cupere (Cicerone). servus Cn. Planci Brundisii tandem aliquando m ih i a te exspectatissimas litteras reddi-
4. C. Plinius Traiano imperatori. Tua quidem pietas, imperator sanctissime, optave- dit datas Id. Nov., quae me molestia valde levaverunt. Asclapo medicus piane confirm at
rat, ut quam tardissime succederes patri; sed di immortales festinaverunt virtutes propediem te valentem fore. Scio te om nia facturum esse ut nobiscum quam prim u m sis,
tuas adgubem acula reipublicae (Plinio il Giovane). sed tamen ita velim u t1neproperes. Te hoc rogo et a te peto ne temere naviges (solent nau-
5. M. Cicero s. p. d. Dolabellae. N on sum ausus Salvio nostro n ih il ad te litterarum tae festinare quaestus sui causa). Cautus sis, m i Tiro; mare magnum et difficile tibi est.
dare; nec mehercule habebam quid scriberem nisi te a me m irabiliter am ari (C ice Si poteris, cum M escinio (caute is solet navigare), si minus, cum honesto aliquo hom i-
rone). ne, cuius auctoritate navicularius moveatur. Vale, salve.
X IV Kal. Mai.
21 - Traduci le seguenti frasi d’autore esercitandoti sullo stile epistolare. (Cicerone)
1* Cicero F. Tironi suo dulcissimo s. Cum vehementer tabellarios exspectarem cottidie, 'ita velim ut: «vorrei che».
aliquando venerunt post diem quadragensimum et sextum quam a vobis discesserant
(Cicerone). 2. Corcyrae fuim us usque ad a. d. X V I Kal. Dee., tempestatibus retenti A d
X V Kal. in p ortu m Corcyraeorum ad Cassiopen processimus (Cicerone). 3, Iam iamque
video bellum. Ad haec rescribe. Tabellarium meum Kalendis Rom a profectum esse sine
tuis litteris miror. D. Id. Nov. (Cicerone). 4. Brundisio profecti sumus a. d. I I Kalendas
Maias, per Macedoniam Cyzicum petebamus. Vale (Cicerone). 5. Postridie ad Tulliam
scripturus eram; ad te non multa scripsi, quod exspectabam tuas litteras ad eas, quas ad
te pridie dederam (Cicerone). 6. De Q uinto fratre n un tii tristes nobis venerant ex ante
VERSIONE Traduci in latino la seguente versione esercitandoti sullo stile epi-
diem tertium Nonas Iunias usque ad pridie Kalendas Septembres (Cicerone). 7. Ego ta
bellarios postero die ad vos eram missurus, quos p u to ante venturos quam nostrum Sau- stolare.
feium (Cicerone). 8. Ego me in Cumano et in Pom peiano satis com m ode oblectabam, et
ClCERONE A VARRONE
eram futurus in iisdem locis usque ad Kalendas Iunias (Cicerone). 3. Ego has litteras pr.
Cicerone saluta Varrone.
Non. Quinci, proficiscens Athenis dedi, cum ibi decem fuissem dies (Cicerone). 10. Ante
Anche se non ho di cosa scriverti, ciononostante non ho potuto non dare nulla a Cani-
diem septimum Idus Apriles alteram tibi eodem die hanc epistulam dictavi, et pridie de
nio che veniva da te. Ti scrivo perciò ciò che credo che tu voglia, (cioè) che presto verrò
deram longiorem (Cicerone).
da te. Considera, ti prego [usa quaeso], se è giusto che noi stiamo in questi luoghi,
22· Traduci in latino esercitandoti sullo stile epistolare; aiutati con la scheda II les mentre divampa un così grande e grave incendio1in città. Sebbene la situazione sia
sico dei viaggi. tanto triste, sembra tuttavia che le nostre arti portino - non so in che modo - frutti più
copiosi di quanto (ne) portassero un tempo, sia perché non troviamo conforto in nes-
sun’altra cosa, sia perché la gravità della malattia fa sì che abbiamo bisogno della m e
1- Caio saluta m olto cordialmente l’amico Giulio. Ieri ho ricevuto la tua ultima lettera,
che il postino m i ha consegnato mentre stavo uscendo di casa. 2. Cicerone saluta la m o dicina e ora si riveli la sua forza, che non avvertivamo quando eravamo in salute.
glie Terenzia e la figlia Tullia. Oggi sono preoccupato per il tempo: il mare è preda di 1incendio: si tratta della guerra civile fra Cesare e Pompeo.
148 N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 9 L’indicativo 148
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
los obversatur rei publicae dignitas (Cicerone). 10. Ad m ortem te, Catilina, duci iussu
SINTASSI DEL VERBO consulis iam pridem oportebat (Cicerone). 11. A n i non suscipi bellum oportuit, aut gerì
IL ‘ f a l s o c o n d i z i o n a l e ’ prò dignitate populi Rom ani et perfici quam p rim u m oportet (Livio). 12. In tranquillo
In latino talvolta una forma verbale all’indicativo equivale nel senso a un condizionale italiano mari tempestatem adversam optare dementis est (Cicerone).
(m odo che, lo ricordiam o, in latino è assente). In particolare:
- l'indicativo presente equivale al condizionale presente;
26. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul ‘falso condizionale’; aiutati
- I indicativo imperfetto, perfetto o piuccheperfetto equivalgono al condizionale passato.
Questa differenza nell’uso dei m odi si verifica con: con la scheda I I lessico dei viaggi.
- i verbi che indicano obbligo, possibilità, convenienza, com e possum, debeo, licei, oportet, necesse
est, decet e con la coniugazione perifrastica passiva; 1. Sarebbe stato necessario salpare prima da Atene. 2. N on avresti potuto com portar
- i verbi di volontà volo, nolo e malo-, ti m eglio con loro. 3. Sarebbe lungo raccontare tutto il viaggio; sappi però che il 10
aprile siamo approdati a Brindisi e lì ci siamo fermati quattro giorni. 4. Avrei voluto
- il verbo su m accompagnato da un aggettivo neutro, come longum est, iustum est, melius est ecc.;
scriverti di più [= più cose], ma il dolore me (lo ) impedisce. 5. Sarebbe m eglio aspet
- il verbo s u m accompagnato da un genitivo di pertinenza, com e sapientis est, dementis est, eius est,
meum est ecc.; tare venti più favorevoli e seguire la rotta lungo la costa tirrenica.
- espressioni negative con verbi che significano «credere» riferite al passato, com e num quam pitta
vi o num quam arbitratus sum («n on avrei mai creduto») ecc.
27. PI 4 ;L4M ' IA Traduci la seguente versione cerchiando tutte le forme verbali che
Es. Innum erabilia dici p oss u n t in Si potrebbero dire innumerevoli
hanc sententiam (Cicerone). cose in questo senso.
hanno valore di ‘falso condizionale’. Sottolinea inoltre termini ed espressioni ri
conducibili al tema del viaggio.
Volumnia d eb u it in te officiosior Volunnia avrebbe dovuto essere
esse (Cicerone). più cortese verso di te.
S c ipio ne parla a i suoi soldati pr im a della b attaglia d el T icino
L o n g u m est om nia enumerare Sarebbe lungo elencare «L ic u it in Hispaniam, provinciam meam quo iam profectus eram, cum exercitu ire meo,
proelia Hannibalis (Cornelio Nepote). tutte le battaglie di Annibaie. u b i1et fratrem constiti participem ac periculi socium haberem et Hasdrubalem potius
quam Hannibalem hostem et m inorem haud dubie m olem belli; tamen, cum praeter-
LESSICO di BASE 4 veherer navibus Galliae oram, in terram egressus, praemisso equitatu ad Rhodanum m o
I ESPRESSIONI CHE SI RENDONO CON IL FALSO CONDIZIONALE’
vi castra. Equestri proelio hostem f udì; peditum agmen, quod in modum fugientium rap-
lim agebatur, quia adsequi terra non poteram, regressus ad naves quanta maxime potui
Ti presentiamo una lista di verbi ed espressioni che si traducono spesso con il ‘falso celeritate tanto maris terrarumque circuitu, in radicibus prope Alpium huic timendo2
condizionale’: com pleta le traduzioni usando, appunto, il condizionale italiano. hosti obvius fui. Licu it ad Erycem clausos ultim o supplicio humanorum, fame interfìcere;
licu it victrìcem classem in Africam traicere atque intra paucos dies sine ullo certamine
aequum est. longum e st:..... Carthaginem delere; veniam dedimus precantibus, emisimus ex obsidione, pacem cum
bene e s t:..... melius f u t i: ..... non sperabam: victis fecimus, tutelae deinde nostrae duximus, cu m Africo bello urgerentur».
convènti: .... necesse e s t:...... o p o rte t:.......... (Livio)
debet:......... non arbitràbar: p o s s u m :.........
d ecet:......... sapientis est: ... lubi: «dove avrei avuto»; regge haberem. divo in funzione di aggettivo.
lic e i:........... non existimabam: utile e s t:......... Himendo: «che deve essere temuto»; è gerun-
25. Traduci le seguenti frasi d'autore sottolineando i verbi o le espressioni che van i. .«ORATORIO B! THAUliZIO NE
no rese con il ‘falso condizionale'. a. Che funzione logica svolgono gli accusativi participem e socium nel I periodo? E
l’accusativo hostem?
t , Si homines rationem bono consilio a dis immortalibus datam in fraudem malitiam- b. Il cum narrativo dello stesso periodo {cum praeterveherer) assume valore concessi
que convertunt, non dari illam quam dari hum ano generi melius fu ti (Cicerone). 2 , L on vo, causale o temporale?
gum est, si velim [«vo le ss i»] Theophrasti quoque sententiam de eodem morbo recensere c. Nel II periodo l’accusativo (peditum) agmen dipende da agebatur, adsequi o regressus ?
(Apuleio). 3. Volo ad Serapim deferti (Catullo). 4. Neque ego maxima imperia in vos de d. Fai l’analisi del periodo del segmento di testo colorato aiutandoti con la scomposi
sidero, et vos in me n ih il praeter me ipsum intueri decet (Livio). 5. Sapientis est consi- zione ad albero che ti proponiamo:
liu m explicare suum de maximis rebus et honesti et diserti (Cicerone). 6. Quis L. Philip-
pu m sum m o ingenio, opera, gratta, nobilitate a M. Herennio superari posse arbitratus A
est? (Cicerone). 7. N on debebam ego abs te has litterasposcere; me enim tabulas tuas ha- n
bere et proferre oportebat (Cicerone). 8. Pro di immortales! In aqua num quam credidi B D E
voluptatem inesse tantam (Plauto). 9. Possum multa dicere de liberalitate, de domesticis
officiis, de trìbunatu militari, de provinciali in eo magistratu abstinentia; m ih i ante ocu- C
150 S I N T A S S I PEL VE R B O ■s i n t a s s i p e l v e r b o 151
E S E R C IZ I
Il congiuntivo
Term ini d e i v ia g g ia r e n el t e m p o e n ello s p a z i o fin U si nelle proposizioni indipendenti
1 LATINO | Λ iter, n., «viaggio». • mare, n., «mare». # navis, f., «nave». lì Il com m ercio
----— ——................................ ..... —------ ^XM
ITALIANO (der.) itinerario, m. (sono rimaste mare, m. nave, f.
però in uso alcune locuzioni ri
prese tali e quali dal latino: iter,
...... ■ * - ' · - ■ · ·i
SINTASSI■ DEL■ VERBO
■ ■ ■ '
termine burocratico che indica
una procedura lunga e complessa, 11 < (IN G IU N T IV O ESORTATIVO
e in itinere, «in corso d’opera»).
11congiuntivo è un modo usato prevalentemente nelle proposizioni dipendenti; tuttavia non manca-
FRANCESE (der.) itinéraire, m., «itinerario». mer, f., «mare». iκ>esempi anche nelle proposizioni indipendenti, dove il congiuntivo assume dei valori ben definiti.
navìre, m., «nave».
SPAGNOLO (der.) itinerario, m., «itinerario». mar, m., «mare». I vari tipi di congiuntivi indipendenti possono essere raggruppati in due categorie:
navio, m., «bastimento».
INGLESE i congiuntivi di tipo volitivo, che sono tutti contraddistinti dalla negazione ne:
(der.) itineracy, «il viaggiare». sea, «mare». ship, «nave». i (ingiuntivo esortativo;
TEDESCO (der.) Itinerar (o Itinerarium ), Meer, n., «mare». t ( ingiuntivo ottativo;
Schiff, n., «nave».
n., «itinerario». i (ingiuntivo concessivo;
i congiuntivi di tipo potenziale, caratterizzati dalla negazione non:
congiuntivo potenziale;
( ( ingiuntivo dubitativo;
i ( ingiuntivo suppositivo e irreale.
mii II congiuntivo esortativo usato al tempo perfetto e alla II persona singolare e plurale, preceduto
dalla negazione ne, viene im piegato per esprimere un divieto, una proibizione, e a tutti gli effetti vie
ne usato per l’imperativo negativo, com e hai già imparato nel I volume, Lezione 30, p. 476.
Es. Ne vos quidem, iudices ii qui me Non temete la morte neppure voi,
absolvistis, mortem timueritis (Cicerone). giudici che m i avete assolto.
ΕΖΞ3m sm m m
( empietà le seguenti espressioni esercitandoti sul congiuntivo esortativo.
1
E S E R C IZ I
lé m -iE .
L’A U T O R E , IL T E S T O
Questo brano è tratto dalla Storia naturale di Plinio il Vecchio, autore n e ll secolo d.C. di una
monumentale opera enciclopedica. I l passo che ti proponiam o descrive le merci pregiate che
venivano esportate dall’Arabia.
N on sunt eorum cinnam om um aut casta, Gli Arabi non hanno il cinnamomo o la cannella e tutta-:»
et tamen felix appellatur Arabia, falsi et in via l’Arabia è chiamata «felice», un epiteto falso e pieno
grati cognom inis, quae hoc acceptum su- di ingratitudine, che fa passare per avuto dagli dèi cele
sti ciò che la regione deve agli dèi inferi. L’ha resa pro
peris ferat, cu m plus ex eo inferis debeat.
spera il lusso degli uomini anche nella morte, i quali bru
Beatam illam fecit h om in u m etiam in m or ciano per i defunti quei prodotti che si intendevano crea
te luxuria quae dis intellexerant genita inu- ti per gli dèi. Gli esperti assicurano che l’Arabia, con i
rentium defunctis. Periti rerum adseverant frutti di un anno, non produce tanto quanto l’im perato
re Nerone fece bruciare al funerale della sua Poppea. Si
non ferre tantum annuo fetu, quantum Ne
considerino poi I tanti funerali ogni anno in tu tto il m ori- ' neta d’argento (denarius) del valore spingevano nel mare, il bacino era d’affari molto maggiore rispetto al
ro princeps novissim o Poppaeae suae die do e i profumi accumulati in massa in onore dei cadave di dieci assi, che aveva come mone collegato a Ostia da tre canali e dal commercio estero. Secondo la te
concremaverit. A e s tim e n tu r post ea toto ri, mentre agli dèi se ne offrono solo le briciole. D’altron te divisionali il quinarius e il sester- la via Flavia. Il nuovo porto, il co stimonianza delle fonti, Roma im
orbe singulis annis tot funera acervatim- de gli dèi non erano meno propizi quando li si adorava' lius, equivalenti, rispettivamente, siddetto portus Augusti Ostiensis portava lana dalla Liguria, dalla
que congesta h o n o ri cadaverum quae dis con la farina salata; anzi, è evidente, erano più benevo alla metà e a un quarto del denario. che con la sua scarsa profondità Sabina e dal Sannio; legname e re
li. Ma ancora più fortunato è il mare d ’Arabia; infatti dà metteva a rischio le navi, fu poi sina dalla Sila; vino e olio dall'E-
per singulas micas dantur. Nec minus p ro
questo l’Arabia trae le perle che esporta. E secondo la sballa re p u b b lic a all’impero inaugurato da Nerone. Traiano fe truria e dalla Campania; suini dal
p in i erant m ola salsa supplicantibus, im - valutazione più bassa, ogni anno l’India, i Seri e la peni Le guerre puniche, che estesero il ce costruire un terzo bacino, più in la valle del Po; grano dalla Sicilia.
m o vero, ut palam est, placatiores. Verum sola d ’Arabia sottraggono al nostro impero cento milio predominio di Roma su tutto il Me terno e quindi più protetto, il por
Arabiae etiam num felicius mare est; ex ilio ni di sesterzi: tanto ci costano il lusso e le donne. li iterraneo, dettero un impulso no tus Traiani, rendendo più agevole ...e m erci im p o rta te
tevole al commercio e alle attività l'approdo a Roma delle merci im Il commercio con l’estero riguar
namque margaritas m ittit. M inim aque IM P A R IA M O S U B IT O ...
di tipo imprenditoriale; infine la portate e togliendo definitivamente dava per lo più i beni di lusso (deli-
com putatione m iliens centena m ilia ses- conquista delle Gallie, dei paesi sul a Pozzuoli il primato di porto com ciae): dall’Arabia si importavano
tertium annis om nibus India et Seres et aestim entur, «siano conside la riva destra del Danubio, della Da merciale. Un altro importante por le perle (margaritae), mentre dal
rati»: aestimentur è un con to romano era quello di Brindisi, l’Estremo Oriente provenivano
paeninsula illa im perio nostro adim unt: cia, della Mesopotamia e dell’Ara-
giuntivo esortativo adibito ai commerci con l’Oriente. avorio, ebano, drappi di seta, spe
hia fece dell’impero romano una
tanti nobis deliciae et feminae Constant.
grande potenza economica. L’in zie (aromata), profumi e unguenti,
staurazione del principato da parte 3 m ercati oltre che animali esotici. Il com
ili Augusto, assicurando una mag Il commercio locale dei prodotti mercio con l’India, che si svolgeva
Cultura e civiltà giore sicurezza alle rotte commer agricoli era esercitato nelle botte attraverso l’Egitto e il Mare Arabi
L O S V IL U P r * D E L C O M M E R C IO ciali marittime e terrestri, arrecò ghe (tabemae) del foro e nei mer co, è testimoniato non solo dalle
enormi benefici anche ai traffici, in cati (nundinae), che si tenevano fonti letterarie, ma anche dal rin
L’ e tà a r c a ic a e re p u b b lic a n a data la colonia militare di Ostia, termine stesso, era valutata in base crementati inoltre dalla crescita ogni otto giorni (ogni nono giorno venimento di monete romane d’o
Nell’ambito dell’economia agrico con il suo porto ubicato alla foce al possesso dei capi di bestiame (pe- della domanda interna. secondo il computo romano). Ori ro (aurei) e d'argento.
la e pastorale della Roma arcaica del Tevere, dove affluivano beni di cus); ma già a quell’epoca per gli ginariamente esistevano sedi dif Le tratte commerciali riguardava
la prima attività commerciale ogni sorta. Il trattato stipulato nei scambi locali di prodotti agricoli si t »ve e s ig e n z e ferenti per il commercio del be no anche il Nord Europa: dalla zo
(:mercatura) fu svolta dai Sabini, primi anni della repubblica (509- utilizzava il rame sotto forma di lin Poiché la scarsa profondità del Te stiame, dei pesci e della verdura, na del Mare del Nord e del Baltico
che ricavavano il sale alla foce del 508 a.C.) con Cartagine, che allora gotti. Tuttavia è soltanto a partire vere rendeva poco agevole l’appro ma nel 179 a.C. fu costruito un giungeva a Roma l'ambra, come te
Tevere; tuttavia già all’epoca dei era la massima potenza economi dal IV secolo a.C. che iniziano a cir do al porto di Ostia, le grandi navi grande mercato collettivo (macel- stimonia Plinio il Vecchio. Inoltre
Tarquini Roma rappresentava un ca del Mediterraneo, dimostra colare monete vere e proprie, gli as da carico dovevano gettare l’ancora lum), che poi venne demolito per si importava vino dalla Gallia, dalla
punto di snodo per le vie commer inoltre che Roma stava avviando si (asses), che presero nome dal fat in mare aperto e trasferire le merci fare spazio al forum Augusti e fu Grecia e dall’Asia. Per trasportare
ciali che collegavano l’Etruria ai forme di commercio marittimo. to di essere costituiti dall’equivalen sii navi d’appoggio (lenunculi). Per sostituito dal macellum Livianum. prodotti come l’olio, ma anche pe
mercati delle città greche della te in peso di una libbra di bronzo i ivviare all’inconveniente l'impera sce, datteri e frutta si utilizzavano
Campania. In età repubblicana L e prim e m on ete (aes). Quando poi i traffici si estese tore Claudio fece costruire a nord P ro d u zio n e in terna anfore (amphorae) di terracotta,
Roma divenne il principale mer Nella Roma delle origini la ricchez ro in misura consistente anche all’I del Tevere un nuovo approdo artifi- li commercio interno alle regioni mentre per il vino ci si serviva di
cato d’Italia e nel IV secolo fu fon za (pecunia), come si deduce dal talia meridionale, fu coniata la mo riale: costituito da due moli che si dell’impero muoveva un volume grosse giare (dolio).
154 S I N T A S S I DEL. V E R B O le z io n e IO I congiuntivo
E S E R C IZ I
T i presentiamo vari gruppi di vocaboli relativi al com mercio; alcuni li hai già incon
trati nella scheda L o sviluppo del com m ercio.
2. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
PERSONAGGI_____________________ nundtnae, -àrum (pi.), f.: giorno perla nella colonna a lato, poi traduci. Spunta le soluzioni via via trovate e sottolinea i
cetarìus, -li, m.: pescatore; pesci di mercato (ogni nono giorno = serica, -órum (pi.), n.: vesti o stof termini riconducibili al tema del commercio. Nella frase b.1, inoltre, trovi degli
vendolo ogni otto giorni) fe di séta imperativi: sostituiscili con dei congiuntivi esortativi.
cuppedinarìi, -órum (pi.), m.: mer obsóno, -as, -avi, -atum, -are·, fare unguentum, -i, n,: profumo, un
canti di commestibili la spesa guento Ostiensis
onustae stabant in flustris (Nevio).
lanlus, -ti, m.: macellaio tabema, -ae, f.: bottega
M O N E T E ___________________ 2. Pecuniosus dicitur a ........................... magna, pecunia a pecu (Vairone). mercatores
m ercàtor, -óris, m.: commerciante
TRASPORTO DI MERCI______________
aes, aeris, n.: rame, bronzo 3. «O fo rtu n a ti...........................! » gravis annis miles ait, m ulto iam fractus membra pecunia
piscàtor, -óris, m.: pescatore; pe
amphóra, -ae, f.: anfora aes grave: asse di bronzo, lingoilo labore (Orazio).
scivendolo ■
dollum, -li, n.: orcio aes rude: pezzo di rame o di bron
pom arlus, -li, m.: fruttivendolo 4. Longitudo spatium obtinuit magna ex p a rte .......................... portus latere laevo onerarìae
lenuncùlus, -i, m.: barca, battello zo non monetato
vinarìus, -li, m.: vinaio, negozian (Plinio il Vecchio).*1
te d i vini m ercatura, -ae, f.: commercio as, assìs, m.: asse
oneraria, -ae (sott. navìs), f.: nave denarius, -ti, m.: moneta d'ar
MERCATI E BOTTEGHE da carico, da trasporto gento (del valore di dieci assi ) 1. Abi a tq u e................... , propera! (Plauto). mercatus
emporìum, -li, n.: mercato portus, -us, m.: porto num mus, -i auréus, m.: moneta
2. Ubi tum com itia habebant, ibi nunc f i t ................... (Varrone). vinariis
forum , -i boarìum, n.: mercato di d’oro
buoi MERCI PREGIATE__________________ pecunia, -ae, f.: ricchezza, denaro 3, Cum de laniis a c ....................ageretur, exclamavit Claudius in curia: «R og o vos, macello
foru m , -i olitorlum , n.: mercato aròma, -àtis, n.: aroma pecus, pecóris, n.: gregge, man quis potest sine offula vivere?» (Svetonio).
della verdura deliclae, -àrum (pi.), f.: delizie dria 4. Dum loquor ecce redit sporta piscàtor inani, om nis ab urbano venit ad mare obsona
forum , -ipiscatorìum, n.: mercato ebenum, -i, n.: ebano quinarìus, -li, m.: mezzo denario ce n a ................... (M arziale).
del pesce ebur, ebóris, n.: avorio sestertius, -ti, m.: sesterzio (mone
m acellum , -i, n.: mercato m argarita, -ae, f. (e -um, -i, n.): ta del valore di due assi e mezzo)
3. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i termini riconducibili al tema
del commercio.
1. Completa le affermazioni relative alla lettura L o s vilu p p o del c o m m e rc io ; inseri
sci le parole mancanti aiutandoti con la scheda I I lessico del c o m m e rcio . 1, Ib o in Piraeum; visam [indie, fut. da viso] ecquae advenerìt in portum ex Epheso navis
mercatoria (Plauto). 2. Denarii dicuntur, quod denos aeris valebant, quinarii quod quinos
a. Illustra le prim e form e di attività com merciale nella R om a d’età monarchica. (Vairone). 3. Quantum apud nos Indicis margaritispretium est, de quibus suo loco satis dixi-
mus, tantum apud Indios curalio (Plinio il Vecchio). 4. Nam ut quaestuosa mercatura, fruc-
tuosa aratio d icitu r (Cicerone). 5. Pecuniae signatae vocabula su nt aeris et argenti haec: as
b. Le guerre puniche estesero la portata dei traffici romani in tutto i l .............................. ab aere, dupondius ab duobus ponderibus (Vairone). 6. Carthaginienses fraudolenti et men-
e. Il porto di Ostia fu costruito n e l.........secolo alla foce del Tevere. Poiché la scarsa daces non genere, sed natura loci, quodpropterportus suos multis et variis mercatorum et ad-
profondità della foce rendeva d ifficile l’approdo delle grandi navi da carico (lai. venarum sermonibus ad studium fallendi studio quaestus vocabantur (Cicerone). 7. Clau-
..........................................), l’im p eratore.............................. fece costruire a nord del dius opera magna potius quam necessaria quam multa perfecit, sed vel praecipua: ductum
Tevere un nuovo approdo artificiale, collegato a Ostia dalla v i a ............................... aquarum a Gaio incohatum, item emissarium Fucini lacus portumque Ostiensem, quam
d. Oltre a quello di Ostia i Rom ani utilizzavano il porto d i ............................. e quello di quam sciret ex iis alterum ab Augusto precantibus assidue Marsis negatum esse, alterum a
Divo Iulio saepius destinatum ac propter difjìcultatem omissum (Svetonio). 8. Venio ad ma
e. Il giorno di mercato era d e tto ............................. perché cadeva o g n i.............giorni, cellum, rogito pisces, indicant caros, agninam caram, caram bubulam, vitulinam, cetum,
cioè i l ...................... giorno secondo il sistema di computo romano. porcinam: cara omnia (Plauto). 9. Naucratem quem convenire volui, in navi non erat, neque
f. Il com m ercio del bestiame si teneva nel f o r u m ........................., quello dei pesci nel dom i neque in urbe inverno quemquam qui illum viderit: nam omnes plateas perreptavi, gym-
fo r u m ........................., quello delle verdure nel fo r u m ........................... nasia et myropolia: apud emporìum atque in macello, in palaestra atque in foro, in medicinis,
g. Il com m ercio con l’estero riguardava per lo più i beni di lusso: dall’Arabia si im por in tonstrinis, apud omnes aedes sacras sum defessus quaeritando, nusquam inverno Nau
tavano le perle (lat.................................), dall’Estremo Oriente avorio (la i................ cratem (Plauto). 10. Alexander Severus corpora om nium constituit vinariorum, lupinarìo-
I N T A S S I DEL. V E R B O l e z io n e IO I congiuntivo 157
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
rum, caligarìorum et om nino om nium artium (Historia Augusta). 11. Aedilitas insignis eo 6. Completa le seguenti frasi d’autore con la forma del congiuntivo esortativo del
anno fu it Ai. Aem ili Lepidi et L. Aemili Pauli: multos pecuarios damnaverunt, ex ea pecunia verbo amo, poi traduci.
clipea inaurata in fastigio Iovis aedis posuerunt, porticum unam extra portam Trigeminam,
em porio ad Tiberini adiecto, alteram ab porta Fontinali ad Martis aram perduxerunt (Livio).
i pers. sg. Te solam et lignis funeris u stu s..................... (Properzio).
12. Incendio a foro boario orto diem noctemque aedifìcia in Tiberim versa arserunt tabemae-
que omnes cu m magni pretii mercibus conflagraverunt (Livio). 13. M ulto vero maxima pars in p e r s . sg . Ita me Iuppiter ben e..................... (Plauto).
eorum, qui in tabemis sunt, im m o vero genus hoc universum amantissimum est otti (Sallu
i pers. pl. Vivamus mea Lesbia, a tq u e ..................... (Catullo).
stio). 14. D um haec loquimur, interea ad macellum ubi advenimus, concurrunt laeti m i ob-
viam cuppedinarii omnes: cetarii, lanii, coqui, fartores, piscatores (Terenzio). ni p e r s . pl . D i t e ..................... , Megadore! (Plauto).
5 . Ε ΙΗ ΪΞ Β ΙΒ Traduci la seguente versione sottolineando i termini relativi al mon 1. Sed haec hactenus, a lia ........................... (Cicerone). opperiamur
do del commercio. Nel brano trovi alcuni verbi evidenziati in grassetto: trasfor
2. P roin d e............ ............. lacrimis nihilproficientibus (Seneca). parcamus
mali in congiuntivi esortativi.
3. .......................... . igitur: fors dedit nobis locum (Seneca). m oriam ur
V e n d it o r i a l dettaglio e co m m ercianti all ’ ingrosso
Prim um improbantur ti quaestus qui in odia hom inum incurrunt ut portitorum, ut fenera- 4. I m m o ............... ..........., dum exeat aliquis (Plauto). temptemus
torum. Sordidi etiam putandi sunt qui mercantura mercatoribus quod statim vendant '. Opi- videamus
5. In freto viximus, ........................... in p o rtu (Seneca).
ficesque omnes in sordida arte versantur nec enim quicquam ingenuum potest habere offici
na. Minimeque artes eae probandae sunt quae ministrae sunt voluptatum, «cetarii lanii co
qui fartores piscatores» ut ait Terentius. Adde his, si placet, unguentarios saltatores totumque Castra Romana potius Carthaginis p o r tis ......... quam nos pergamus - relinquamus
ludum talarium. Quibus autem artibus autprudentia maior inest aut non mediocris utilitas iterum valium hostium ex moenibus n ostris.... ...... (Livio).
quaeritur, ut medicina, ut architectura, ut doctrina rerum honestarum, eae sunt honestae.
2. Ad decus et ad libertatem nati sumus: aut haec . ...........aut mutemus - aptemus
Mercatura autem si tenuis est, sordida putanda est, sin magna et copiosa multa undique ap-
cum dignitate........................... (Cicerone).
portans non est admodum vituperanda.
(Cicerone) 3. .....................clipeos Danaumque insignia nobis ... (Virgilio). immineant - videamus
1quod statim vendant: «quello che rivendono immediatamente»; questa proposizione relativa costi 4. .....................igitur quo placet et om nia nostra ... (Cicerone). teneamus - m oriam ur
tuisce il complemento oggetto di mercantar.
LESSICO di BASE 1 8. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul congiuntivo esortativo.
VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI
1. Che sappiano che non staremo alle loro condizioni e che m anterrem o le promesse
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sui congiuntivi di tipo fatte. 2. Chi ha paura della solitudine impari a stare solo. 3. Commilitoni, affrontiamo
volitivo (esortativo, ottativo e concessivo). Completa i paradigm i e le traduzioni. la battaglia con coraggio senza indietreggiare davanti al nemico. 4, Resistiamo alle ac
cuse e non perdiam oci d’animo. 5. Eviti di predicare chi sa di non essere nel giusto.
augéo, .... p e rg o ,......
ca p to ,.... p e rm itto ,.. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i congiuntivi esortativi.
9.
contingo, persuadéo,
cre d o ,.... relinquo, ..
L a g loria etern a
c u r r o ,.... sequ or,....
Quis Carthaginiensium pluris fu it Hannibale consilio, virtute, rebus gestis, qui unus cum
exs to,.... tra d o,.......
tot imperatoribus nostris per tot annos de im perio et de gloria decertavit? H unc sui cives e
impléo, ... ulciscor, ...
civitate eiecerunt; nos etiam hostem litteris nostris et memoria videmus esse celebratum.
iu b é o ,.... u r o ,.........
Quare im item ur nostros Brutos, Camillos, Ahalas, Decios, Curios, Fabricios, Maximos,
m orior, ... v ern o,......
Scipiones, Lentulos, Aemilios, innumerabiles alios, qui hanc rem publicam stabiliverunt;
obtinéo, . v id e o ,......
quos equidem in deorum im m ortalium coetu ac numero repono. Amemus patriam, pa-
p a rc o ,.... v iv o ,........
reamus senatui, consulamus bonis; praesentes fructus neglegamus, posteritatis glorìae
p a re o ,....
serviamus, id 1esse optim um putemus, quod erti rectissimum, speremus quae volumus,
158 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 10 Il congiuntivo Ji
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
sed quod deciderti feramus: cogitemus denique corpus virorum fortiu m magnorumque 11. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i congiuntivi ottativi che espri
h om inu m esse mortale, anim i vero m otus et virtutis gloriam sempitemam esse. mono un desiderio realizzabile e cerchiando quelli che indicano invece un desi
(Cicerone) derio irrealizzabile.
Hd = putemus esse optimum ( id) quod erti rectissimum; viene ripreso e spiegato da quod erti rectissi-
1. Odi hom inem et odero, utinam ulcisci possem! Sed illum ulciscentur mores sui! (Ci
mum.
cerone). 2. Utinam Ind i quoque deum esse me credant! Fama enim bella Constant, et sae-
LA BO RA TO R IO lJ; T η A 01^2
pe etiam, quod falso creditum est, veri vicem obtinuit (Curzio Rufo). 3. Utinam continuo
ad com plexum meae Tulliae, ad osculum Atticaepossem currere (Cicerone). 4. Quoniam
a. N el I periodo della versione ci sono tre particolarità di sintassi dei casi: individuale e
autem tecum ut essem non contigit, utinam tu i consilii certior factus essem (Cicerone).
ripassale nelle lezioni precedenti.
5. Quocirca si sapientiam meam admirarì soletis (quae utinam digna esset opinione ves-
b. Che proposizione è hostem memoria esse celebratami Qual è il verbo reggente?
tra nostroque cognom ine!) in hoc sumus sapientes, quod naturam optim am ducem tam-
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i congiuntivi esortativi. quam deum sequim ur eiqueparemus (Cicerone). 6. Utinam exstarent illa carmina, quae
m ultis saeculis ante suam aetatem in epulis esse cantitata a singulis convivis de claro-
Nel brano compare il termine com mercium : aiutati con il dizionario per render
rum virorum laudibus in Orìginibus scriptum reliquit Caio (Cicerone). 7. Utinam eo-
lo con la giusta sfumatura di significato.
dem senatus consulto quo Plancum et Lepidum in Italiam arcessistis me quoque iussis-
setis venire! (Cicerone). 8. Utinam quidem persuadere possemus, ut pecunias creditas
N o n bisogna arrend ersi
tantum a volentibus acciperent! (Seneca). 9. Utinam quidem tibi senescere contigisset
Militare non licei: honores pelai; privato vivendum est: sit orator; silentium indictum est:
intra natalium tuorum modum, nec te in altum fortuna misisset: tu lit te longe a con-
tacita advocatione cives iuvet; periculosum etiam ingressa foru m est: in domibus, in
spectu vitae salubris rapida felicitas, provincia etprocuratio et quicquid ab istis prom it-
spectaculis, in conviviis bonum contubemalem, fidelem amicum, temperantem convi-
titur: malora deinde officia te excipient et ex aliis alia (Seneca). 10. Cum parvas aedes si
vam agat; officia civis amisit: hom inis exerceat. Ideo magno a n im o1nos non unius ur
bi fundavisset Socrates, ex populo sic nescio quis, ut fieri solet: «Quaeso, tam angustam
bis moenibus clusimus, sed in totius urbis com m ercium emisimus patriamque nobis
talis v irp on is dom um ?» «U tinam , inquit, veris hanc amicis im pleam !» (Fedro).
m undum professi sumus, ut liceret latiorem virtuti cam pum dare.
(Seneca)
12. Traduci in latino esercitandoti sul congiuntivo ottativo.
1magno animo: «generosamente»; compì, di modo.
1. Oh se avessi seguito il tuo consiglio, ora non sarei qui a lamentarmi. 2. Volesse il cie
*.................
..........f SiNTÀSSiDÉLVERBO....................
' 1
1I lo che gli uom ini smettessero di fare le guerre. 3. Voglia il cielo che questa volta tu ab
IL C O N G IU N T IV O OTTATIVO ì bia capito la lezione. 4. Oh se avessimo saputo che eri in città: ti avremmo messo in
guardia dai tuoi nemici. 5. Voglia il cielo che si siano cancellati tutti i m otivi di ranco
Il congiuntivo ottativo o desiderativo esprime un desiderio, un augurio, un rimpianto. In italiano | re e di odio tra di noi.
è introdotto dalle espressioni «o h se...», «voglia (volesse) il cielo che», «m agari...». In latino invece è ì
introdotto in genere dalla particella utinam seguita dal congiuntivo: |
13. PI 4 : I=1Traduci la seguente versione sottolineando i congiuntivi ottativi e
- presente o perfetto se si tratta di un desiderio realizzabile (rispettivamente nel presente o nel passato); ! specificando se esprimono un desiderio realizzabile o irrealizzabile, nel presen
Es. Utinam ad senectutemperveniatisl (Cicerone). Voglia il cielo che giungiate alla vecchiaia! j te o nel passato.
- imperfetto o piuccheperfetto se si tratta di un desiderio irrealizzabile (rispettivamente nel pre- I
E sortazione all ’ ozio
sente o nel passato). J
Otium tibi commendo, in quo maiora agas1et pulchriora quam quae reliquisti: pulsare su-
Es. Utinam ita essem (Plauto). Volesse il cielo che fossi così. ì
perbas potentiorum fores, plurim um in foro posse invidiosa potentia ac brevis est et, si ve
La forma negativa è introdotta da (utinam ) ne, oppure (utinam ) nemo, nullus, nihil, num quam ecc. | runi aestimes, sordida. Ille me gratta forensi longe antecedei, ille stipendiis militaribus et
quaesita per hoc dignitate, ille clientium turba: est tanti ab omnibus vinci, dum2a me fortu
nb II congiuntivo ottativo è espresso anche dalle forme: j
na vincatur. Utinam quidem hoc propositum sequi olim fuisset animus tibi, utinam de vita
- velim, nolim, malim seguite dal congiuntivo presente o perfetto per il desiderio realizzabile, ri- | beata non in conspectu mortis ageremus. Sed nunc quoque non moremur. Multa enim, quae
spettivamente, nel presente o nel passato; ; supervacua esse et inimica credituri fuimus rationi, nunc experientiae credimus. Quod fa-
Es. Vera dicas velim (Plauto). Vorrei che tu dicessi il vero. ì cere solent, qui serius exierunt et volunt tempus celeritate reparare, calcar addamus.
Velim de me aliquid dixerit (Plauto). Vorrei che avesse detto qualcosa di me. [ (Seneca)
1agas: «tu possa compiere». 2dum: «purché», + cong.
- vellem, nollem, mattem seguite dal congiuntivo im perfetto o piuccheperfetto per il desiderio ir- ;
realizzabile, rispettivamente, nel presente o nel passato. J
A R O R A T vH
O R IIV
O O*1
l TI fm
R A I#
DU Z iW
I O lV
NE
Es. Nane vellem facunda forem (O vidio). Vorrei essere eloquente. ! SRDUnlll § VA B
a. Che funzione logica svolgono nel I periodo gli infiniti pulsare e posse?
Materia vellem fortis meliore fuisses Vorrei che tu fossi stato forte in un’occasione ! b. Che com plemento esprime il genitivo tanti nel II periodo?
(O vidio). migliore. ; c. Che costrutto è rappresentato dall’espressione fuisset animus tib i?
1 I S I N T A S S I P E L V E R B O le z io n e IO Il congiuntivo
E S E R C IZ I
d. Da quale verbo o espressione è retto l’infinito sequi? E rispetto a questo infinito, hoc 16. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul congiuntivo concessivo.
propositum è il soggetto (in accusativo) o il complemento oggetto?
e. Come spieghi la presenza dei congiuntivi m orem ur nel IV periodo e addamus nel 1, Vada pure via: io non lo rincorrerò. 2. Pensino pure tutti che io abbia commesso un
l’ultimo? errore: io ho seguito il consiglio della ragione. 3. Aspettiamo pure fino a sera, sono si
f. Che costrutto riconosci nell’espressione credituri fuim us del penultimo periodo? curo che non verrà nessuno. 4. E sia pure che i nemici si siano comportati da eroi: an
che i nostri soldati hanno dato prova di coraggio. 5. Am mettiamo pure che tutti gli uo
m ini siano onesti: la prova dei fatti ci smentirà.
SINTASSI DEL VERBO ...... ........ J VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando tutti i congiuntivi con
IL C O N G IU N T IV O CO NCESSIVO ! cessivi.
Il congiuntivo concessivo esprime un’ammissione, una concessione. In italiano è introdotto dalle ì
A nche l’ anim o è partecipe del piacere
espressioni «am m ettiam o che», «sia pure che»; in latino invece è spesso introdotto dalle particelle sa- !
«Sed animus quoque» inquit «voluptates habebit suas». Habeat sane sedeatque luxuriae et
ne, age, esto, licet, u t. I tempi usati sono il presente e il perfetto a seconda che la concessione sia ri- |
voluptatium 1arbiter; impleat se eis omnibus, quae oblectare sensus solent, deinde praete-
ferita al presente o al passato; la negazione è ne. !
rita respiciat et exoletarum voluptatium 1m em or exultet prioribus futurisque iam im m i-
Es. Quare, ne s it sane sum m um m alum Perciò, ammesso pure che il dolore non |
neat ac spes suas ordinet et, dum corpus inpraesenti sagina iacet, cogitationes ad futuram
dolor, m alum certe est (Cicerone). sia il male più grande, certamente è un male. !
praemittat: hoc m ihi videbitur miserior, quoniam mala prò bonis legere dementia est.
At male cesserit (Seneca). Ammettiamo che le cose siano andate male. ! (S e n e c a )
lvoluptatium = voluptatum.
14. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordi VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando tutti i congiuntivi con·
ne sparso nella colonna a lato, poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via cessivi.
via trovate.
L a fin e d ella vita
1. .................... licei, sero beneficium dedit, qui roganti dedit (Seneca). sint Quid habet enim vita com m odi? Quid non potius laboris? Sed habeat sane, habet certe
tamen aut satietatem aut modum. N on lubet enim m ihi deplorare vitam, quod1m ulti et
2, Verba.................... licei: conscientia em inebit in voltu (Seneca). sit ii d o d i saepe fecerunt, neque me vixisse paenitet, quoniam ita vixi, ut non frustra me na-
3. Pecunia mea tot annos utiturP. Q u in ctiu s :................. sane, non peto (Cicerone). tum existimem et ex vita ita discedo tamquam ex hospitio, non tamquam domo. Com-
properet
m orandi2 enim natura devorsorium nobis, non habitandi dedit. O praeclarum diem,
4. .................... sane Fors domina cam pi (Cicerone). utatur cum in illud divinum anim orum con ciliu m coetumque proficiscar cumque ex hac turba
et conluvione discedam! Proficiscar enim non ad eos solum viros de quibus ante dixi, ve-
5. .................... sane superbi (Catone). cessent
rum etiam ad Catonem meum, quo nemo vir m elior natus est, nemo pietate praestantior.
(Cicerone)
1. Sit sane ita, inquam; sed redeamus ad eum, q u i iam unus restai, Hortensium; tum de LABORATORIO DI TRADUZIONE
nobismet ipsis, quoniam id etiam, Brute, postulas, pauca dicemus (Cicerone). 2, Sed ta- a. Come spieghi i genitivi com m odì e laboris che com paiono all’in izio del brano? Che
men cum in animis hom inum tantae latebrae sint et tanti recessus, augeamus sane sus- valore hanno?
picion em tuam ; sim ul enim augebimus diligentiam (Cicerone). 3. Q uintum genus est b. Che funzione svolge l’infinito deplorare nel II periodo? Ripassa la Lezione 4.
parricidarum, sicariorum, denique om n iu m facinorosorum ; quos ego a Catilina non re c. Come è costruito il verbo paenitet nel II periodo?
voco, nam neque ab eo divelli possunt et pereant sane in latrocinio, quoniam sunt ita d. Adesso fai l’analisi del II periodo individuando:
m ulti ut eos career capere non possit (Cicerone). 4, Sane medici non vetuerint, non ti- - le proposizioni principali;
muerint; satis est, non permiserunt (Quintiliano). 5. Confringat iste sane vi suà consilia - le proposizioni subordinate di I grado;
senatoria, quaestiones om nium perrumpat, evolet ex vestra severitate; m ih i credite, ar- - le proposizioni subordinate di II grado.
tioribus apudpopulum Rom anum laqueis tenebitur (Cicerone). 6. S i quis est in rerum Quindi specifica il valore di ogni proposizione (finale, temporale ecc.).
natura sine sollicitudine, sine desiderio, sine cura, sine suspirio, sit sane; vacai enim om - e. Che valore assume l’accusativo praeclarum diem nel penultimo periodo?
ni libidine (Cicerone). 7. D icatur sane eiectus esse a me, dumm odo eat in exsilium. Sed, f. I verbi proficiscar e discedam del penultim o periodo sono indicativi futuri o con
m ih i credite, non est iturus (Cicerone). 8. Ingratum voco qu i aegro adsidit, quia testa- giuntivi presenti?
m entum facturus est; faciat licei omnia, quae facere bonus amicus et m em or officii de- g. Quale com plemento è espresso dal pronom e relativo quo dell’ultimo periodo?
bet, si anim o eius obversatur spes lucri, captator est et ham um iacit (Seneca). h. Quale complemento è espresso dall’ablativo pietate dell’ultimo periodo?
11s I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e IO Il congiuntivo 163
1
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
LESSICO di BASE 2 20. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i congiuntivi potenziali.
I VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI
1. Quid ais? Caesarem nunc defendit Cwrio? Quis hoc putaret, praeter me? (Cicerone).
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sui congiuntivi di tipo po 2. Sed confecto proelio, tum vero cemeres quanta audacia quantaque anim i vis fuisset in
tenziale (potenziale, dubitativo, ipotetico e irreale). Completa i paradigmi e le traduzioni. exercitu Catilinae (Sallustio). 3. Neminem esse foto orbe terrarum, q u i delectetur lacri-
a g o ,...... mis tuis, audacter dixerim (Seneca). 4. Quam languidae caedentis manus erant! N on
im p è ro ,....
audèo, ... putares illum posse tyrannicidium facere (Seneca il Vecchio). 5. Fortasse dixerit quis-
ingredxor,..
c o g o ,.... piam tibi propter opes et copias et dignitatem tuam tolerabiliorem senectutem videri, id
invento, ....
defendo, autem non posse m ultis contingere (Cicerone). 6. Sim plicissim i [ « I più schietti»], in-
n eg o,........
delecto,. quit, om n iu m habentur iracundi, quos quidem non simplices dixerim, sed incautos (Se
p e to ,.........
d ic o ,..... neca). 7. N on negaverim tristem atrocemque vobis visam esse orationem meam (Livio).
profìciscor,
d u c o ,.... 3. Quid enim illi aliud faceres? Pecuniam eriperes? N um quam illi obnoxius fuit; nunc
p u to ,........
cripto, ... quoque, quantum potest, illam a se abigit et in tanta facilitate adquirendi nullum maio-
rem anéo,...
gaudèo,. rem ex ea fructum quam contemptum eius petit (Seneca).
s ta tilo ,......
impedto, v e rto ,........
21. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul congiuntivo potenziale.
n b Spesso questo tipo di congiuntivo è usato alla II persona singolare, che assume valore indefinito: 1habe: «considera».
è il cosiddetto ‘tu generico’, utilizzato anche in italiano come alternativa al si impersonale.
Es. Ubi enim istum invenias qui honorem Dove infatti potresti trovare (= si potrebbe trovare)
am ici anteponat su o? (Cicerone). uno che anteponga l’onore dell’am ico al proprio?
SINTASSI DEL VERBO
IL C O N G IU N T IV O D ELIBER ATIVO (O D U BITA TIVO )
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
A d e r b a le d enu ncia i m isfatti d i G iugurta 27. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordi
Pater nos duos fratres reliquit, tertium Iugurtham beneficiis suis ratus est coniunctum ne sparso nella colonna a lato, poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via
nobis fore. Alter eorum necatus est, alterius ipse ego manus inpias vix effugi. Quid agam? via trovate.
A u t quo potissim um infelix adcedam? Generis praesidia om nia exstincta sunt. Pater, ut
necesse erat, naturae concessit. Fratri, quem m inim e decuit, propinquus per scelus vitam 1. M arium ilio lo c o ................... : de sua fuga cogitavisset (Cicerone). scriberem
eripuit. Adfines, amicos, propinquos ceteros meos alium alia clades oppressit: capti ab Iu -
gurtha pars in crucem acri, pars bestiis obiecti sunt, pauci, quibus relieta est anima, clau- 2. Plura tibi de mei co n s ilìis ...................... : sed breviorem me duae res faciunt dedisses
si in tenebris cu m maerore et luctu morte graviorem vitam exigunt. N un c vero exulpatria (Cicerone).
dom o, solus atque om nium honestarum rerum egens quo adcedam aut quos appellem? 3. ....................... improbos boni: quid deinde? (Cicerone). statuisses
(Sallustio)
4. ........... huic animo par corpus, fecisset quod optabat (Plinio il Giovane). vicissent
26. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i congiuntivi deliberativi.
E lo g io del poeta A rch ia 2 8 . Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il congiuntivo suppositivo e cer
A rchiam ego non diligam, non admirer, non om n i ratione defendendum esseputem? At chiando quello irreale.
que sic a sum m is hom inibus eruditissimisque accepimus, ceterarum rerum studia et
doctrina et praeceptis et arte constare, poetam natura ipsà valere et mentis viribus exci- 1. Ipsam tibi epistulam misissem, sed iam subito fratris puer proficiscebatur: cras igitur
tari et quasi divino quodam spiritu inflari. Quare suo iure noster ille Ennius sanctos ap m ittam (Cicerone). 2. Vera et salubri aestimatione fidem oraculi vana profecto responsa
pellai poetas, quod 1quasi deorum aliquo dono atque munere commendati nobis esse vi - eludere potuissent, sed fortuna, quos uni sibi credere coegit, magna ex parte avidos glo-
deantur. riae magis quam capaces facit (Curzio Rufo). 3. Uno proelio victus, Alexander bello vic-
tus esset (Livio). 4. Iam antea fecissem, sed me multa impediverunt (Cicerone). 5. Re-
(Cicerone)
mansisset Catilina in urbe: nobis cu m ilio dim icandum erat (Cicerone). 6. Assem ha-
1quod: introduce una proposizione causale al congiuntivo (videantur) in quanto chi parla riporta beas, assem valeas (Petronio). 7. Commemorarem non solum veterum sed etiam recen-
un pensiero alimi. tiu m ducum gravissimos casus, etiam externos m ultos claros viros nom inarem ; sed
S I N T A S S I 167
166 D E L V E R B O ■
E S E R C IZ I le z io n e Le interrogative dirette
n ih il opus est (Cicerone). 8. A t hercle aciem quidem inconditam inordinatamque ha-
buissemus, sed castra munita, provisam aquationem, tutum ad eam iter praesidiis im -
positis, explorata circa om nia (Livio). 9. Tu quidem etiam minus bono fratri fuisses bo
11 Gli usi di an
Le proposizioni esclam ative e incidentali
nus, sed in ilio pietas tua idoneam nancta materiam m ulto se liberius exercuit (Seneca). Il com m ercio
29. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul congiuntivo suppositivo e ir
reale.
: ì i l P R O P O S IZIO N I INTERR OG ATIVE D IR ETTE SEM PLIC I
1. Supponiamo che il senato non avesse approvato la proposta: la grave situazione del
lo stato alla fine li avrebbe persuasi. 2. Avrei volentieri preso parte alla competizione, ; Le proposizioni interrogative dirette sono delle proposizioni indipendenti che pongono una do-
ma il m edico m i ha obbligato a non fare sforzi. 3. M ettiam o che fossimo appartenuti a ' manda. Questa domanda a sua volta può essere:
due fam iglie rivali, credi che l’amore ci avrebbe comunque unito? 4. Avremmo volen ; reale quando non si conosce la risposta, come in «D ove stai andando?»;
tieri corso questo pericolo, ma il senato optò per la decisione più prudente. 5. Suppo retorica quando la risposta è im plicita nella domanda stessa, come in «Stai forse andando da loro?»
ni che non ci fosse rivalità tra gli uomini, la vita trascorrerebbe più serena e felice. ; (è chiaro che sì).
; Le proposizioni interrogative dirette, inoltre, possono essere semplici o disgiuntive:
30. f i ~1»H L*Jil I~1 Traduci la seguente versione sottolineando il congiuntivo indipen : sono dette semplici quando la domanda è una sola, come negli esempi appena proposti;
dente: è suppositivo o irreale? ; sono dette disgiuntive quando pongono un’alternativa tra due (o più) elementi o membri, com e in
■ «Sei andato a Rom a o a Napoli?».
I n c e r t e z z a d e l p o e t a S im o n id e
Roges me quid aut quale sit deus: auctore utar Simonide, de quo cum quaesivisset hoc ! Cominciamo a esaminare le proposizioni interrogative dirette semplici. I modi usati sono:
idem tyrannus Hiero, deliberandi sibi unum diem postulavit; cum idem ex eo postridie l’indicativo;
quaereret, biduum petivit; cum saepius duplicaret num erum dierum admiransque Hie Es. Quo agis? (Plauto). Dove vai?
ro requireret cu r ita faceret, « Quia quanto diutius considero» inquit « tanto m ihi spes1vi-
detur obscurior». Sed Simoniden arbitror (non enim poeta solum suavis, verum etiam il congiuntivo potenziale;
ceteroqui doctus sapiensque traditur), quia multa venirent in mentem acuta atque sub Es. Quis Codrum non a d m ire tu r? (Cicerone). Chi non ammirerebbe Codro?
itila, dubitantem quid eorum esset verissimum desperavisse om nem veritatem. il congiuntivo dubitativo.
(Cicerone) Es. Quid multa verba fa cia m ? (Plauto). Perché dovrei spendere tante parole?
1spes : la «speranza» di avere elementi sufficienti per poter rispondere adeguatamente alla doman
da di Ierone. ; Queste proposizioni possono essere introdotte da
LA BO RA TO R IO DI T R A D U Z IO N E pronomi, avverbi o aggettivi interrogativi;
; Es. Q u id enim exspectas? (Cicerone). Che cosa aspetti, allora?
a. Come è costruito il verbo quaero nelle sue due occorrenze all’interno del I periodo?
b. Che tipo di dativo è sibi nel I periodo? ; C u r me tenes? (Plauto). Perché m i trattieni?
c. Chi è il soggetto di duplicaret, Simonide o Ierone?
particelle interrogative, e in particolare:
d. Individua le due proposizioni interrogative indirette contenute nel I periodo. ; nonne («forse che n on ») per l’interrogativa retorica che attende una risposta positiva;
e. Che tipo di costruzione presenta il verbo trado nell’inciso interno all’ultimo periodo? : n u m («forse, forse ch e») per l’interrogativa retorica che attende risposta negativa;
f. Fai l’analisi dell’ultimo periodo: prima individua la parte di testo corrispondente al ■ l’en clitica -ne per l'interrogativa reale.
la proposizione principale (A), all’infinitiva (B), alla causale (C), al participio congiun ; Es. Quaeso, nonne intellegis? (Plauto). Di grazia, forse non capisci? [la risposta è sì]
to (D) e all’interrogativa indiretta (E), poi schematizza la tua analisi in form a di albero.
; N u m mentior? (Plauto). Mento forse? [la risposta è no]
Egone istuc dixi? (Plauto). Io ho detto questo? [la domanda è reale]
I L L A T I N O E L ’E U R O P A | Il p o r to e la ta v e r n a nel te m p o e n ello s p a z io
b Talvolta un’interrogativa non è introdotta da nessuno dei termini appena elencati, ma è resa rico
1 LATINO • portus, m., «porto». • tabema, f. «bottega»; «taverna»; «locanda». noscibile dalla sola intonazione della voce. -
ITALIANO porto, m. Es. «Pater advénit.» «T u u svén ìt pater?» «È arrivato m io padre.» «E arrivato tuo padre?»
taverna, f.
E S E R C IZ I
L’AUTORE, IL TESTO
In questo brano tratto dal S a ty ric o n , il romanzo scritto da Petronio n e ll secolo d.C., il liber
to Trìmalchione racconta l ’origine della sua smisurata ricchezza: il com m ercio via mare. D o
po un esordio sfortunato (le sue navi, cariche di merci, fanno tutte naufragio), Trìmalchione
non si dà per vinto: allestisce altre navi, investe i capitali di famiglia e inizia la sua rapida
ascesa verso il successo. Un successo econom ico tale che ben presto il liberto può ritirarsi
dall’attività mercantile e dedicarsi alla meno impegnativa... usura.
Concupivi negotiari. Ne m ultis vos morer, Mi venne voglia di darm i ai traffici. Per farla breve, fedi
quinque naves aedificavi, oneravi vinum - costruire cinque navi, le caricai di vino - e infatti allora
et tunc erat contra aurum - m isi Romam. era com e oro - le spedii a Roma. Neanche se l’avessi
ordinato io, tutte le navi fecero naufragio: verità, non·
Putares me hoc iussisse: omnes naves nau
frottole. In un giorno solo Nettuno divorò trenta milioni
fr a g a m i, factum , non fabula. Uno die Cultura e civiltà
di sesterzi. Pensate che mi sia perso d ’anim o? No,,
Neptunus trecenties sestertium devoravit. per Ercole, questa perdita non mi ha lasciato l'am aro
MERCANTI E BANCHIERI
Putatis me defecisse? N o n mehercules m i in bocca, com e se non fosse successo niente. Feol· Mentfkst elei m e rca n te (conventus civium Romanorum) e lirico, l’Asia, la Bitinia (con il Pon
costruire altre navi più grandi e forti e più prospere, di I mercanti appartenevano a strati corporazioni (collegia), allo scopo to e la Paflagonia), la Siria, l’Egitto
haec iactura gusti fuit, tamquam nihil fac- e l’Africa del Nord. Ebbene, per
modo che nessuno dicesse che non ero un uomo for sociali diversi: potevano essere di fornire assistenza ai commer
ti. Alteras feci maiores et meliores etfelicio- cianti che si trovavano a svolgere passare da una circoscrizione al
te. Sapete, nave grande grande forza. Le caricai di' cavalieri oppure liberti, talvolta
res, ut nemo non me virum fortem diceret. addirittura schiavi. Formalmente la loro attività risiedendo in una l’altra si pagava un dazio; le impo
nuovo di vino, di lardo, di fave, di profum i, di schiavi. A
delle regioni sottoposte al domi ste (portoria) erano generalmente
Scitis, magna navis magnam fortitudinem questo punto Fortunata fece una cosa giusta: vendet Ira i mercanti non potevano figu
rare i nobili, ma nonostante il nio romano. basse e ricadevano su ogni tipo di
habet. Oneravi rursus vinum , lardum, fa- te infatti tu tto il suo oro, tutti i vestiti e mi mise in mano
commercio marittimo fosse loro Tuttavia i mercanti non pensava merce (merx), inclusi gli schiavi.
cento m onete d ’oro. Questo fu il lievito del mio patri
barn, seplasium, mancipia. H oc loco For interdetto, gli esponenti della no no a tutelare solo se stessi, ma cer
monio. Accade in fretta ciò che vogliono gli dèi. Con I ban ch ieri
tunata rem piam fecit: om ne enim aurum un solo viaggio arrotondai cento milioni di sesterzi. Su li il tà vi si dedicavano facendo ri cavano anche di fare in modo che i
corso a prestanome; ufficialmen- loro traffici si potessero svolgere Per quanto riguarda il sistema
suum, om nia vestimenta vendidit et m i bito riscattai tu tti i poderi che erano stati del mio pa bancario, il banchiere (argenta-
Ic, tuttavia, l’ideologia aristocrati nel modo più funzionale ed effi
centum aureos in m anu posuit. H oc fu it drone. Faccio costruire una casa, com pro in blocco
ciente possibile: così, nelle vici rius) era un senatore o un cavalie
ca ostentava disprezzo nei con
peculii mei fermentum. Cito fit quod di vo- interi m ercati di schiavi e bestie; tu tto ciò che toccavo nanze dei porti sorgevano ampi re che poteva svolgere mansioni di
fronti di questa attività economi
cresceva com e un favo di miele. Dopo che iniziai ad magazzini (horrea) adibiti allo sti cambiavalute: alle sue dipendenze
lunt. Uno cursu centies sestertium corro- ca tanto volgare (ma tanto redditi
avere più di quanto possiede il mio paese tu tto insie- ; vaggio delle merci appena sbarca aveva procuratori e saggiatori di
tundavi. Statim redemi fundos omnes, qui zia). Il plebiscito Claudiano del
me, lasciai il gioco: mi tolsi dal com m ercio e mi misi a * 2I8 a.C., per esempio, vietava ai te o pronte a partire, mentre alla monete, cassieri e addetti alle ri
patroni mei fuerant. Aedifico dom um , ve- prestare denaro a usura con i liberti. ’' | senatori di possedere navi di por sicurezza della navigazione, fon scossioni. I bancheri svolgevano la
nalicia coemo, ium enta; quicqu id tange- tala superiore a trecento anfore. damentale per il buon esito dell’at loro attività su una mensa, cioè
tività commerciale, si provvedeva una sorta di piano di lavoro su cui
bam, crescebat tamquam favus. Postquam
installando fari lungo le coste e al si eseguivano le transazioni mone
coepiplus habere quam tota patria mea ha tarie; talvolta il semplice tavolino
Nell'ambito delle persone che eser l'ingresso dei porti (il più famoso
bet, m anum de tabula: sustuli me de nego- cì tavano l’attività commerciale, i era quello di Alessandria d’Egitto). era sostituito da una vera e pro
tiatione et coepi per libertos faenerare. mercanti al dettaglio (mercatores) pria bottega, detta tabema argen
si distinguevano dagli uomini d’af- D o g a n e e dazi tana oppure nummularia (da num-
Iari, i commercianti di alto livello L’unità politica dell’impero roma mus, il nome della moneta d’argen
(negotiatores); una categoria a par no, come abbiamo detto più volte, to). Le principali operazioni svolte
ie era costituita poi dai grandi ar facilitò enormemente lo sviluppo dai banchieri erano: il cambio
matori (navicularii), ai quali ap dei commerci; sorprendentemen (permutatio) di monete straniere
partenevano i mezzi navali utiliz te, però, il potere centrale non rea con monete romane, per il quale
INI P A R I A
zati per il trasporto delle merci. lizzò mai una grande unione doga veniva pagato un piccolo interesse
P u ta tis me defecisse?, «Pensate che mi nale. L’impero, infatti, fu suddiviso (collybus); il deposito di denaro
sia perso d’animo?»: putatis? è una pro ·■■g an izzazio n e e a s s is te n z a in dieci circoscrizioni doganali che con o senza interesse (depositum
posizione interrogativa diretta semplice Nelle province i mercanti romani erano, Italia a parte, la Sicilia, la oppure creditum)·, il prestito di de
si organizzarono in associazioni Spagna, le Gallie, la Britannia, l’Il naro a interesse.
170 N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 11 Le interrogative dirette 171
E S E R C IZ I
b, A quale classe sociale appartiene il mercante che ha fatto fortuna descritto nel bra 1. Invendibili merci oportet ultro emptorem adducere: proba merx facile emptorem reperii,
no di P etro n io ?....................................................... Che cosa fa non appena è diven tametsi in abstruso sita est (Plauto). 2. Poen ip rim i mercaturis et mercibus suis avaritiam
tato ricco? Quale gesto è particolarmente rivelatore del suo riscatto sociale? et magnificentiam et inexplebiles cupiditates om nium rerum importaverunt in Graeciam
(Cicerone). 3. Patrem lanium fuisse ferunt, ipsum institorem mercis, filioque hoc ipso in
servilia eius artis ministeria usum (Livio). 4. Invehi peregrinas merces conciliarique ex
c. Fra i mercanti, i venditori al dettaglio erano detti (lat................................................. ), tema pretta displicuisse maioribus crediderim equidem, non tamen hoc Catonem provi-
gli uom ini d’affari erano invece i (lat...........................................................) e gli disse, cum damnaret artem (Plinio il Vecchio). 5. Vectigalia regni non fructibus tantum
............................ erano i navicularìi. agrorum portoriisque maritimis auxit, sed metallo etiam et vetera intermissa recoluit et
d. I mercanti rom ani che risiedevano nelle province si organizzarono in nova multis locis instituit (Livio). 6. Frum enti in summa caritate m axim um num erum
..................................................{collegio) e associazioni { l a t ) ..................................... miserami negotiatoribus comis, mercatoribus iustus, mancipibus liberalis, sociis absti-
e. In che m odo venivano tutelati i traffici commerciali? nens, omnibus eram visus in om ni officio diligentissimus; excogitati quidem erant a Si-
culis honores in me inauditi (Cicerone). 7. Cum in Italiam proficisceretur Caesar, Ser-
vium Galbam cum legione X I I et parte equitatus in Nantuates, Veragros Sedunosque m i
f. Illustra il sistema doganale romano. sti, qui a finibus Allobrogum et lacu Lemanno et flum ine Rhodano ad summas Alpes per-
tinent. Causa mittendi futi, quod iter per Alpes, quo magno cum periculo magnisque cum
portoriis mercatores ire consueverant, patefieri volebat (Cesare). 8. Ille non pavor vanus
sed vera m ultorum clades futi: incendio a foro boario orto diem noctemque aedificia in Ti-
g . Illustra il sistema bancario romano. berim versa arserunt tabemaeque omnes cum magni pretti mercibus conflagraverunt (L i
vio). 9. Maiores nostri saepe mercatoribus aut naviculariis nostris iniuriosius tractatis
bella gesserunt: vos, tot milibus civiu m Rom anorum uno nuntio atque uno tempore ne-
catis, quo tandem animo esse debetis? (Cicerone).
S I N T A S D E L P E R I O D O le z io n e 11 Le interrogative dirette 173
Ξ Ξ Ξ Σ2 1
n tr ? :.................... q u o ? :........
LASORATOF.iC Οι Ί RÌ-EÌUZiONE
(/ni?, quae?, quod?: quom odo?:
a. Fai l’analisi del periodo della parte di testo colorata. Aiutati con la scomposizione ad
quis?, q u id ? :.........
albero che ti presentiamo di seguito, quindi specifica il giusto valore da attribuire a cia
scuna proposizione.
H ic in provincia consulatum inire consilium erat m em ori veterum certam inum cu m pa
5. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
tribus: p rop o sizio n e................................ (A )
nella colonna a lato (in c. devi scegliere tra le coppie già formate), quindi tradu
quae tribunus plebis et quae postea consul prius de consulatu, dein de trium pho habue
rat: p rop o sizio n e..................................dipendente d a .........................................(B ) ci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate.
q u i abrogabatur: p ro p o s iz io n e ..................................... dipendente d a .........................
.................(C) 1. ...... ....enim immortale manus mortales fecerunt? (Seneca). Quo
(cu m esset) invisus etiam patribus ob novam legem :....................................................di
2. « .... .........negas?» «Q u ia vera didici dicere.» (Plauto). Quid
pendente d a ........................................... (D )
quam Q. Claudius tribunus plebis adversus senatum tulerat: p rop osizion e..................... 3. ........................... occidam tyrannum? (Seneca il Vecchio). Cur
....................... dipendente d a ............................................ (E )
.....tam temere iris? (Ennio). Quem
atque uno patrum adiuvante C. F la m in io :.................................................. dipendente da
.....................................(F) 5. ...... .....hom inem inveniemus ad eam rem utilem? (Plauto). Quom odo
ne quis senator m aritim am navem haberet: p ro p o s izio n e ........ ........... dipen-
dente d a ............................................... (G )
cuive senator pater fuisset: p ro p o s izio n e .................................. dipendente da num
1. «E ru m n e ego aspicio m eum ?» « .................. ego hunc servum m eum ?» (Plauto).
.......................................... (H)
quae plus quam trecentarum am phorarum esset: proposizione di 2. « ............meam saevitiam veritus es?» «N o n .» (Terenzio). novistine
pendente d a ......................................... (I)
3. ......... cem itis ex uno fonte om nia scelera manare? (Cicerone). nostin
[= novistine]
E S E R C IZ I
........... negare audes?....... .... taces? Convincam, si negas (Cicerone). quid - nonne
2. ........... e s t? ............ conturbo te? (Cicerone). num - quid I E P R O P O S IZIO N I INTERR OG ATIVE D IR ETTE D ISG IU N T IV E
Le proposizioni interrogative dirette disgiuntive sono costituite da due (o più) membri, introdotti
3, ........... ? Ad me S ic u li....... ... R om am causam Siciliae detulerunt? (Cicerone). num - nonne
dalle particelle:
• utrum (I m em bro) an (II m em bro) an (III membro e successivi)
4. De fulgurum vi dubitare .... ...... p ossum us?............ cum multa alia mirabilia, quid - num
• ne (I m em bro) an (II m em bro) an (III m em bro e successivi)
tu m illud in prim is? (Cicerone).
• — (I m em bro) an (II m em bro) an (III membro e successivi)
Es. Utrum bonus vir est an malus? (Seneca). È un uom o buono o cattivo?
6. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando gli aggettivi, i pronomi e gli av Laqueone vitam finiam an ferro Con il capestro finirò la vita o m i getterò
verbi interrogativi e cerchiando le particelle interrogative. incubem? (Seneca). sopra una spada?
Cum mentior et mentirì me Quando mento e dico che mento,
1. Q uid itaque indignamur? Quid querim ur? Ad hoc parti sumus (Seneca). 2. Cur non dico, mentior anverum dico? (Gellio). sto mentendo o dico il vero?
venisti, ut iusseram, in tonstrinam? (Plauto). 3. Iam ne autem utsoles deludis? (Plauto). Ti dai allo studio oppure alla pesca o alla caccia
Studes anpiscaris an venaris an simul
4. N u m tibi lippus videor? (Plauto). 5. N u m quis vestrum ad vim, ad facinus, ad caedem o a tutte queste attività contemporaneamente?
omnia? (Plinio il Giovane).
accomodatus est? Nem o (Cicerone). 6. Quid est, Catilina? N u m dubitas id me imperante
facere, quod iam tua sponte faciebas? (Cicerone). 7. N u m exspectas dum te stimulis fo-
diamus? (Cicerone). 8. Nonne multa mei testes quae tu scis nesciunt? (Cicerone). 9. «V i- 9. Collega i due membri delle interrogative disgiuntive associando il numero alla
vitne is h o m o ? » «Argentum accepi, nihil curavi ceterum .» (Plauto). 10. N u m nostra cu l lettera corrispondente, poi traduci le seguenti frasi d’autore.
pa est? Naturam accusa, quae in profundo veritatem ut ait Dem ocritus penitus abstruse-
rit (Cicerone). 11. Esine hic meus sodalis? (Plauto). 12. N u m tibi insultare in calamitate, a. 1. Iam id porro utrum libentes a. an prò ftlia? (Plauto).
n u m intercludere perfugia fortunae, num casus bellicos exprobrare aut obicere videor?
(Cicerone). 13. Quid est, Verres? Quid ad haec cogitas respondere? N u m mentirì me, num 2. Utrum prò ancilla me habes b. an de Hannibale loquimur? (Cicerone).
fingere aliquid, num augere crimen? (Cicerone).
3. Utrum ea vestra c. anpro nihilo idputas? (Cicerone).
7. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulle interrogative dirette semplici. 4. Utrum nescis quam alte ascenderis d. an nostra culpa est? (Cicerone).
E S E R C IZ I
10. Traduci le seguenti frasi d’autore esercitandoti sulle interrogative dirette di LESSICO di BASE 2
sgiuntive: sottolinea la particella che introduce il primo membro e cerchia quel
| VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI
la che introduce il secondo o i successivi.
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sugli usi di an: com
1. Utrum hoc tu parum com m em inisti, an ego non satis intellexi, an mutavisti senten- pleta i paradigm i e le traduzioni.
tiam? (Cicerone). 2. Num erone an virihus aequi non sumus? (Virgilio). 3. Quid confe-
ram? Sullamne cum Iu n io an hunc trìbunum plebis cu m Q uinctio an vero tempus cum (igo, ..... m orìor,
tem pore? (Cicerone). 4. Sed u trum tu am icis hodie an in im icis tuis daturus cenam?
(Plauto). 5. Verum quid tibi hic tandem nocet? Resne, quae talis est, an ego, q u i verum am itto, . obtinéo,
explicari volo? (Cicerone). 6. U trum igitur nostrum est an vestrum hoc proverbium
«Phrygem plagis fieri solere m eliorem »? (Cicerone). 7. Q uid igitur te, Marcia, movet? credo, ... occido,
Utrum quod filius tuus decessit an quod non diu vixit? (Seneca). 8. Puerone parcit an
scelus sederi ingerii? (Seneca). 9. Terra vero feta frugibus et vario legum inum genere, defendo, puto,
quae cum maxima largitate fundit, ea ferarumne an h om in u m causa gignere videtur?
(Cicerone). 10. « Cuius» in q u it «b o n u m est claritas, id est laus bono a bonis reddita? d ic o ,.... rapio,
Utrum laudati an laudantis?» « Utriusque.» (Seneca). 11. Quid? A Philarco Centuripino
hom ine locupleti ac nobili phaleras pulcherrime factas quae regis Hieronis fuisse dicun- docéo, .. timéo,
tur, utrum tandem abstulisti an emisti? (Cicerone). 12. Cuius vis levissimum esse som-
num, pueri an senis an mediae aetatis? (Seneca il Vecchio). fim o, .... vivo,
11. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulle interrogative dirette di gero, .... v oco,-a s,
sgiuntive. _l
1 . Torni a casa con me o torni da solo? 2. Combattiamo tutti uniti o perm ettiam o che
12. Ricostituisci le seguenti frasi d’autore abbinando il numero alla lettera corri
il nemico ci divida? 3. Che fare? Aspettare il ritorno del comandante o attaccare senza
spondente, poi traduci rendendo correttamente la particella an.
il suo ordine oppure seguire il suggerimento del luogotenente? 4. Con chi sei partito,
da solo o con gli amici? 5, Sei tornato in tempo oppure no?
1. Tyrannicidium est occidere tyrannum: a, an et hae simulare docentur? (Ovidio).
2. Sacrìlegium est rem sacram de tempio b. an potest aliquis supra fortunam nisi ab ilio
SINTASSI DEL PERIODO subripere: adiutus exsurgere? (Seneca).
gli usi di an 3. Bonus vero vir sine deo nemo est; c. an et in m ortem compellere? (Quintiliano).
La particella an, usata da sola, può introdurre una proposizione interrogativa diretta: 4. Credidimus lacrimisi d. anetprìvatam ? (Quintiliano).
14. Traduci in latino le seguenti frasi facendo attenzione alle varie sfumature as
sunte da an.
SiNTÀSSÌDELPERIODO- -- —
I l P R O P O S IZIO N I ESCLAM ATIVE
1. Questa terra ha bisogno di pace. O forse ti sembra che possiamo vivere sempre in
I,e proposizioni esclamative possono essere espresse;
guerra? 2. Se dunque ci è riuscito lui, stanco e alla sua età, non riuscirete anche voi a
scalare quella montagna? 3. Perché non ti dai da fare? N on è forse perché sei pigro?
con un verbo di modo finito (o anche sottinteso), e allora sono introdotte da pronomi, avverbi o
4. Quando vi deciderete a prendere posizione con o contro di noi? N on sarà forse
quando vi avremo messo alle strette? 5. N elle difficoltà è saggio chiedere aiuto. O for aggettivi esclamativi;
Es. Philosophi senes quatti m u lta I filosofi da vecchi quante cose ricordano!
se pensavate di superare questa situazione da soli?
meminerunt! (Cicerone).
15. U =1ibi L*hM Traduci la seguente versione specificando in quale accezione viene O p ra e c la ru m et co m m e m o ra n d u m Oh che azione legale splendida e memorabile!
usata la particella an. Nel brano c’è anche un’altra particella interrogativa: quale? iu d ic iu m ! (Cicerone).
con una proposizione infinitiva, e quindi sono introdotte da interiezioni quali edepol, ecastor, her-
I VECCHI HANNO GRANDI OCCUPAZIONI
i le o dall’enclitica -ne.
A rebus gerendis senectus abstrahit. Quibus? An iis quae iuventute geruntur et virìbus? Es. Tene istuc loqui\ (Terenzio). Tu dire codesta cosa!
Nullaene igitur res sunt seniles quae vel infirm is corporibus anim o tamen administren-
tu r1? N ih il ergo agebat Q. Maximus, n ih il L. Paulus, pater tuus, socer op tim i v iri fd ii
mei? Ceteri senes, Fabricii, Curii, Coruncanii, cu m rem publicam consilio et auctoritate
defendebant, n ih il agebant? Ad Appii Claudi senectutem accedebat etiam ut caecus esset; 16. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
tamen is, cu m sententia senatus inclinaret adpacem cum Pyrrho foedusque faciendum, nella colonna a lato, poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate.
non dubitavit dicere illa quae versibus persecutus est Ennius: « Q uo2vobis mentes, rec-
tae quae stare solebant antehac, dementes sese flexerunt viae?».
....... advena torsit A m or! (Ovidio). quotiens
(Cicerone)
quam multos
'quae ... administrentur: traduci come se fosse quae ... administrantur. O ....................... ........ tempus in re mala perdisi (Seneca).
2Quo: «verso quale strada»; regge il genitivo (partitivo) viae, più avanti.
N un c e n im ........ ......... dementia est h om inu m ! (Seneca). quanta
'
E S E R C IZ I
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni escla- 21. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le proposizioni incidentali.
mative.
i . Interea, si videtur, concedite istuc (Plauto). 2. Sulla, ut opinor, cras erit hic cu m Mes-
O ltraggio d i V erre a un cittadino romano salla (Cicerone). 3. N u n c m ih i - si quando - puer et Cytherea favete! (O vidio). 4. Sed,
Caedebatur virgìs in medio foro Messanae civis Romanus\ iudices, cum interea nullus si videtur, considamus h ic in umbra atque ad eam partem sermonis, ex qua egressi su-
gemitus, nulla vox alia illius miserì inter dolorem crepitumque plagarum audiebatur ni- mus, revertamur (Cicerone). 5. Tres ergo, ut dixi, viae: a supero m ari Flaminia, ab in
si haec: «C ivis Rom anus sum ». Hac se com m em oratane civitatis2om nia verbera depul- fero Aurelia, media Cassia (Cicerone). 6. Adm ovi iugulo - sine me tib i vera fateri - ad-
surum cruciatumque a corpore deiecturum esse arbitrabatur. O nomen dulce libertatis! m ovi iugulo tela patema tuo (O vidio). 7. N ox erat incipiens - namque est meminisse
O ius exim ium nostrae civitatis! O lex Porcia legesque Semproniae! O graviter desidera voluptas - cu m foribus patriis egrediebar amans (O vidio). 8, Exstat oratio hominis, ut
ta et aliquanto reddita plebi Romanae tribunicia potestas! Hucine tandem haec om nia o p in io mea ferì, nostrorum h om in u m longe ingeniosissim i atque eloquentissim i, C.
reciderunt ut civis Romanus in provincia populi Romani, in oppido foederatorum, ab eo Gracchi: qua in oratione perm ulta in L. Pisonem turpia ac flagitiosa d icuntur (C icero
qu i beneficio populi R om ani fasces et secures haberet, deligatus in foro virgis caederetur? ne). 9. Illu m tamen habitum in me maxime deprendo - quare enim non verum ut me
(Cicerone) dico fatear? - nec bona fide liberatum esse me iis, quae timebam et oderam, nec rursus
obn oxium ; in statu ut non pessimo, ita maxime querulo et m oroso positus sum: nec
'Caedebatur ... Romanus: i cittadini romani 2civitatis: qui vale «cittadinanza» aegroto nec valeo (Seneca). 10. Legatus postquam n ih il aequi in consilio impetrare se
non potevano ricevere pene corporali; Verre censebat, privatim - sic enim im peratum erat - P. Scipionis temptare anim um est co-
invece punì così un cittadino romano. natus (L iv io ). 11. Diffugerant enim perm ulti, id quod ostendam, nec solum arationes
sed etiam sedes suas patrias istius in iu riis exagitati reliquerant (Cicerone). 12. D ilecti-
bus deinde intra paucos dies - neque enim m u lti milites legendi erant - perfectis, con-
SINTASSI DEL PERIODÒ ..... sules praetoresque in provincias proficiscu n tu r (L iv io ). 13. Nam si istum im punitum
dimiseritis, in vosmet ipsos, m ih i credite, feram et truculentam bestiam, iudices, im -
LE P R O P O S IZIO N I IN C ID E N T ALI
miseritis (Rhetorica ad H erennium ). 14, E t lacrimae prosunt: lacrim is adamanta mo-
Le proposizioni incidentali o parentetiche possono essere costituite da: vebis! Fac (u t) madidas videat, sipotes, illagenas! Si lacrimae (neque enim veniunt in
tempore semper) deficient, uda lum ina tange m anu! (O vidio).
- esclamazioni o precisazioni, talvolta introdotte da enim, nam, id est («c io è »);
- proposizioni relative (com e id qu od ..., «cosa ch e...»);
22. Traduci in latino le seguenti frasi facendo attenzione alla resa delle proposizio
- proposizioni introdotte da u t («c o m e »);
ni incidentali.
- forme verbali isolate com e inquit («disse»),
Es. Me Satyri celeres - silvis ego tecta I Satiri veloci - io stavo nascosta protetta 1. N on avevo incontrato m ai nessuno, credim i, così leale e fedele al vero. 2. Fuggi da
latebam - quaesierunt rapido, turba dalle selve - m i cercarono, schiera impudente, questo o zio - a te, a te lo dico! -, fuggi e trova un’occupazione degna del tuo inge
proterva pede (O vidio). con piede veloce. gno. 3. M i ricordo di quei giorni - tutti infatti ricordano i tem pi felici -, quei giorni
«M ea Glycerium, in q u it, quid agis?» «O m ia Glicerio, disse, che fai?» in cui vivevam o senza preoccupazioni lontano dagli impegni. 4 . 1 forti non (li) aiu
(Terenzio). ta solo la fortuna, com e dice un antico proverbio, ma m olto di più la ragione. 5. Con
trovoglia —chi lo potrebbe credere? —con trovoglia torno nella m ia città, dai m iei
20. Completa le seguenti frasi d’autore scegliendo la proposizione incidentale ap am ici e dai m iei cari.
propriata tra quelle suggerite nella colonna a lato. Procedi spuntando le solu
zioni via via trovate, poi traduci. 23. Pi=LP1[»KI A Traduci la seguente versione sottolineando con due colori diversi le
proposizioni esclamative e quelle incidentali.
1. Oppidum adiacet Cherronesus, a Diana, ..
................. , conditum (Pom ponio Mela). vires animus dabat U o m in i o b estie ?
Nolite, iudices, arbitrari h om inum illu m im petum et conatum fuisse - neque enim ulla
2. Ascendo - ........................ u to p in o r gens tam barbara aut tam immanis umquam fuit, in qua non modo tot, sed unus tam
prospectu m etior alta meo (O vidio). crudelis hostis patriae sit inventus —: beluae quaedam illae ex portentis immanes ac ferae
3. Dedit verba m ih i hercle, ... ................(Plauto). form a hom inum indutae extiterunt. Perspicite etiam atque etiam, iudices, —nihil enim
o miserami
est, quod in hac causa dici possit vehementius - penitus introspicite Catilinae, Autroni,
4. Ibis e t - ........................... . - cu i me, violente, relinques? (Ovidio). si creditur Cethegi, Lentuli ceterorumque mentes; quas vos in his libidines, quae flagitia, quas tur-
5. Illa autem est civitas popularis - ............................. - i n qua in pitudines, quantas audacias, quam incredibiles furores, quas notas facinorum, quae in-
sic enim appellant
populo sunt om nia (Cicerone). dicia parrìcidiorum, quantos acervos scelerum reperietis!
(Cicerone)
IBS S I N T A S S I D E L P E R I O D O S I N T A S S I D E L V E R B O 183
E S E R C IZ I
L’infinito
I L L A T IN O E L E U R O P A
1 LATINO | · mercator, m., «mercante,
! commerciante».
Attività c o tn m ereia li n el te m p o e n ello s p a z io
• creditum, ri., «prestito,
debito» (il termine deriva
dal verbo credo, e significa
• depositum, n., «somma
depositata, deposito».
•:·'·.. · v'/: T'jih GVv)..' V:
i:!
1
E Il libro e la scrittura
In funzione nominale l’infinito può fungere da soggetto, da nome del predicato e da com plem ento
oggetto; in tutti questi casi assume genere neutro. In quanto verbo, però, anche quando è usato in
funzione di sostantivo, l’infinito può reggere un complemento diretto o indiretto e assumere form a
attiva, passiva o deponente.
L’infinito semplice può essere usato come soggetto di un verbo, esattamente com e un sostantivo.
Es. B e n e ficiu m a ccipere libertatem est Ricevere un beneficio è vendere la libertà.
vendere (Pubblio Siro).
E S E R C IZ I
L’AUTORE, IL TESTO
I l brano che ti presentiamo è tratto dalla Storia naturale di Plinio il Vecchio, colossale opera en
ciclopedica composta nel I secolo d.C. In questo passo Plinio racconta come fu ritrovato il cor
po di re Numa, che era stato riposto in una cassa insieme ad alcuni libri di carta: secondo l ’au
tore il ritrovamento prova che questo materiale scrittorio era utilizzato ben prima dell'epoca in
cu i Varrone ne aveva stabilito l ’invenzione, e cioè al tempo di Alessandro Magno (IVsecolo a. C.).
Ingentia exempla contra M. Varronis sen- Ci sono grosse prove contro l’opinione di M. Varrone su
tentiam de chartis reperiuntur. Namque la carta. Infatti Cassio Emina, storico antichissimo, ò
Cassius Hemina, vetustissimus auctor an- quarto libro degli Annali ha tram andato che lo seri
nalium, quarto eorum libro prodidit Cn. Te- Gneo Terenzio, mentre stava zappando il suo campo
Gianicolo, aveva tirato fuori una cassa nella quale i
rentium scribam agrum suum in laniculo stato seppellito .Numa, re di Roma. Nella stessa cass
repastinantem effodisse arcam, in qua N u erano stati trovati i suoi libri, all’epoca in cui erano consci
ma, qui Romae regnavit, situs fuisset. In ea- Publio Cornelio Cetego figlio di Lucio e Marco BebioTi
dem libros eius repertos P. Cornelio L. filio filo figlio di Quinto, e tra costoro e il regno dì Numa si c i
cola siano trascorsi 535 anni. I libri erano di carta ed è a
Cethego, M. Baebio Q. filio Tamphilo cos.,
cora più straordinario il fatto che si siano conservati s #
ad quos a regno Numae colliguntur anni polti sotto terra - per questo in una cosa cosi im portanti*
DXXXV. Hos fuisse e charta, malore etiam- userò le parole dello stesso Emina: «Gli altri si 'chiedeva*?
appunti, rilasciare ricevute o spedi la pianta di papiro, più esattamen Le dimensioni dei rotoli variavano
num miraculo, quod infossi duraverint - no come si potessero essere conservati quei libri; lu ti# moltissimo: in Egitto si fabbrica
re brevi lettere e biglietti galanti te dalla corteccia interna (liber) ta
quapropter in re tanta ipsius Heminae ver- spiegava così: all’incirca al centro della cassa c ’era un* vano volumi lunghi fino a 40 me
(per la risposta bastava cancellare e gliata in strisce sottili: queste stri
blocco di pietra quadrato legato da ogni lato con spagi? tri, destinati alla trascrizione di
ba ponam: «Mirabantur alii, quomodo illi riscrivere sulla cera). Nel caso con scioline venivano stese per lungo e
di cera; sopra tale pietra erano stati collocati i tre libri e per grandi opere scientifiche, mentre
tenessero documenti giuridici im sovrapposte ad altre disposte per
libri durare possent; ille ita ratìonem redde- questo motivo riteneva che non si fossero deteriorati, φ per letture più amene, poesie e let
portanti come ricevute, testamenti largo (come per la trama di una
bat: lapidem fuisse quadratum circiter in inoltre i libri erano unti con olio di cedro: per questo moti
e contratti, le tavolette venivano stoffa) poi erano pressate e secca tere si ricorreva a libri più piccoli,
media arca evinctum candelis quoquover- vo riteneva che le tarme non li avessero intaccati. In quél* te al sole. I fogli (paginae) così ot leggeri e facili da maneggiare. La
chiuse con un filo che, fatto passa
libri si trovavano scritti di filosofia pitagorica». tenuti potevano circolare singo chiusura delle missive e degli atti
sus. In eo lapide insuper libros I I I sitos re attraverso dei fori praticati nel
legno, era avvolto tutto intorno e larmente come carta da lettere, era simile a quella delle tavolette:
fuisse; propterea arbitrarier non compu IM P A R IA M O S U B IT O ...
la striscia di fogli veniva piegata e
fermato da un sigillo. ma più spesso venivano incollati a
tasse. Et libros citratos fuisse;propterea ar- formare un rotolo (volumen, da legata con un filo, fermato poi sul
p ro d id it Cn. Terentium scriba m effodis
bitrarier tineas non tetìgisse. In iis libris i primi libri volvo, «girare, arrotolare»): l’ulti la parte esterna da un sigillo sul
se a rca m , «ha tramandato che lo scriba
mo foglio era fissato a un baston quale si scriveva l'indirizzo.
scripta erant philosophiae Pythagoricae». Gneo Terenzio aveva tirato fuori una cas Per impedire che le superfici cera
sa»: effodisse è un infinito in funzione ver te entrassero in contatto, le tavo cino sottile (umbilicus) intorno a
lette erano inserite in una cornice cui si arrotolavano le pagine; il L a sc rittu ra s u c a rta
bale in una proposizione dipendente di ti
in rilievo. Più tavolette tenute in margine dei fogli alle due basi del Ogni pagina veniva riempita con
po oggettivo retta da prodidit
sieme da un cordoncino o da un fi cilindro così ottenuto veniva lima una colonna di scrittura; solo nei
lo di metallo formavano un libro to perché la carta non si sfrangias documenti ufficiali si potevano
(codex)·, quelli di piccole dimen se, poi veniva colorato, così come scrivere righe lunghe per tutta la
sioni erano detti codicilli o pugilla- le estremità del pernio; una fascet larghezza dei fogli (transversa
C u ltu ra e civiltà
TAVOLETTE Di CERA res, proprio perché stavano in una ta di pergamena incollata all’e- charta). In genere la scrittura oc
cupava solo la facciata del foglio; il
E ROTOLI DI PAPIRO mano (pugnus). I lati esterni fun stemo del volume conteneva il ti
tolo (titulus o index); a questo retro poteva al massimo essere uti
gevano da copertina e non conte
I primi supporti della scrittura fu Le ta vo lette c e ra te nevano scrittura. punto il volume poteva essere ri lizzato per gli esercizi di scrittura
per cancellare. Le tavolette serviva
rono foglie (folia), corteccia (liber), La cera era per lo più nera e veniva posto in un astuccio (theca). Du dei bambini o per la lista della spe
no soprattutto agli studenti per gli
tela, legno (codex), pelle di anima L a c a r t a e ìi ro tolo rante la lettura si teneva il rotolo sa, ma più spesso si cancellava il
incisa tramite un bastoncino (sti- esercizi, ai commercianti per regi
li, lamine di piombo, ma soprattut In un secondo momento a Roma con entrambe le mani: con una lo testo già composto con una spu
lus) di metallo o di osso fornito di strare le entrate e le spese, agli ora
to tavolette di legno (tabulae) spal fu introdotta la carta (charta), pro si srotolava e con l'altra lo si riav gna e ci si riscriveva sopra (palim-
un’estremità appuntita usata per tori e ai poeti nelle prove di compo
mate di céra. scrivere e di una piatta adoperata veniente dall’Egi tto e ottenuta dal volgeva. psestus).
sizione e, in generale, per prendere
186 S I N T A S S D E L V E R B O le z io n e 12 L’infinito 187
E S E R C IZ I
Ti presentiamo alcuni gruppi di parole relative al mondo dei libri e della scrittura; al 1, Praeterea spectatur i n ................ tenuitas, densitas, candor, levor umbilicos
cuni termini li hai già incontrati nella scheda Tavolette di cera e rotoli di papiro. (Plinio il Vecchio).
2, Ohe, iam satis est, ohe, libelle, iam pervenimus usque a d ............................. pugillaribus
MATERIALI SCRITTORI cornùa, -ùum (pi.), n.: pomelli tabella, -ae, f.: tavoletta per scrii
(alle estremità del bastoncino su vere" (M arziale).
cedrus, -i, f.: albero di cedro; es
senza di cedro (usata come anti cui si arrotolava il papiro) tabula, -ae, f,: tavoletta per seri chartis
3, Cognata in Aegypto res est h a ru n d in i...................... . praecipuae utilitatis
parassitario per i libri) frons, frontis, f.: orlo, estremità vere (Plinio il Vecchio).
cera, -ae, f.: cera del rotolo di papiro theca, -ae, f.: scatola, cassa, astuc
4. Venor aliquando, sed non s in e ..................................(Plinio il Giovane). papyrum
charta, -ae, f.: foglio di papiro; graphlum, -li, n.: stilo ciò
pagina index, -Icis, m.: titolo, frontespi titulus, -i, m.: iscrizione, titolo |
codex, -iris, m.: tronco d'albero; zio iì, f . D a t.............. habiles........................ Memphitica tellus (M arziale). tabellis - chartis
transversus, -a, -um: obliquo; i
tavoletta di legno incerata, libro liber, -bri lintéus, m.: libro di lino senso trasversale (di scrittura) L chartis - calamos
2, Omne hoc tempus in te r ................... ....a c .................iucundissima
folium, -li, n.: foglia pagina, -ae, f.: foglio di papiro; umbìllcus, -i, m.: bastoncino (al quiete transmisi (Plinio il Giovane).
liber, -bri, m.: parte della cortec pagina centro del rotolo di papiro)
3. .................................. p r ò ................ utebantur antiqui (Festo). pugillàres - libellos
cia secondaria dell’albero; libro; palimpsestus (e -os), -i, m.: pa voliimen, -tnis, n.: volume; rote
scritto linsesto (foglio di papiro o di lo; manoscritto
medulla, -ae, f.: midollo delle pergamena cancellato per riscri 3. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i vocaboli riconducibili al tema
piante verci) AZIONI_________ ____________________
dei libri e della scrittura. Cerchia inoltre tutti gli infiniti che incontri.
papyrus, -i, f. (e -uni, -i, n.): pianta pugillàres, -lum (pi.), m. (e -aria, complico, -as, -avi, -atum, -are: ri
di papiro; carta di papiro; scritto -lum, n.): tavolette cerate per scri piegare, arrotolare, avvolger*; 1. A ntiqui plures tabulas coniunctas codices dicebant (Varrone). 2. Neque ego te iubeo
vere (per chiudere) semper im m inere libro aut pugillaribus: dandum est aliquod intervallum animo, ita ta-
philyra (e -lur-), -ae, f.: membrana
di tiglio; striscia di papiro sc(h)ida, -ae, f.: striscia di papiro; evolvo (o revolvo), -is, -vo/vtj men ut non resolvatur, sed remittatur (Seneca). 3. Paene praeterii chartam tibi deesse. Mea
foglio -volutum, -ere: srotolare un volu captio est, si quidem eius inopia minus multa ad me scribis (Cicerone). 4. Cubiculum au-
LEGGERE E SCRIVERE sittybos (o sillybus), -i, m.: eti me, leggere tem meum Chrysis intravit codicillosque m ih i dominae suae reddidit, in quibus haec
codicilli, -órum (pi.), m.: tavolette chetta (di pergamena attaccata al replico, -as, -avi, -atum, -are: svol erant scripta: «C irce Polyaeno salutem » (Petronio). 5; Farina, qua chartae glutinantur,
scrittorie per brevi testi; lettera, rotolo di papiro) gere un rotolo di papiro sanguinem exereantibus datur tepida sorbenda effìcaciter (Plinio il Vecchio). 6. Sic capti-
biglietto stilus, -i, m.: stilo per scrivere vae puellae delira et temulenta illa narrabat anicula; sed astans ego non procu l dolebam
mehercules, quod pugillàres et stilum non habebam, qui [ha valore finale: trad. «p e r»]
tam bellam fabellam praenotarem (Apuleio). 7. Quid digitos opus est graphio lassare te
1. Rispondi alle domande sulla lettura Tavolette di cera e rotoli di papiro·, inserisci le nendo? (O vidio). 8. Ipse ego qui nullos me affirmo scribere versus invenior Parthis men-
parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico dei libri e della scrittura (I).
dacior et prius orto sole vigil calamum et chartas et scrinia posco (O razio). 9. Libri arbo-
rum teneri haud secus quam chartae litterarum notas capiunt (Curzio Rufo).
a. I prim i supporti della scrittura furono tavolette (lat......................... o ...................... )
d i ................ricoperte d i .................. , su cui si scriveva tramite un bastoncino di le 4. Traduci la seguente versione sottolineando le parole che rimandano
gno d e tto .......................
al mondo dei libri e della scrittura. Cerchia inoltre tutti gli infiniti che incontri.
b. Le tavolette, proprio perché la scrittura poteva essere rapidamente cancellata, erano
utilizzate per lo più dagli ........................ per gli esercizi di scuola, dai
M a t e r ia l i s c r it t o r i
................................per registrare le spese, d a i ......................... nelle prove di com Prius quam digrediamur ab Aegypto1 et papyri natura dicetur, cum chartae usu maxime
posizione e in generale per scrivere b r e v i.......................e biglietti.
humanitas vitae constet, certe memoria. E t hanc Alexandri Magni victoria2repertam esse
c. I fogli ottenuti dal papiro potevano circolare singolarmente oppure formare un ro
auctor est M. Varrò, condita in Aegypto Alexandria. Antea non fuisse chartarum usum: in
tolo (lat............................) avvolto intorno a un bastoncino (lat...............................).
palmarum foliis prim o scriptitatum esse, dein quarundam arborum libris. Postea publica
el, Durante la lettura il rotolo di papiro era srotolato (lat........................... ) con una m a
monumenta plumbeis voluminibus, mox et privata linteis confici coepta est aut ceris;pu-
no, e con l’altra veniva progressivamente riavvolto (lat............................. ).
gillarium enim usum fuisse etiam ante Troiana tempora invenimus apud Homerum.
e. Descrivi com e veniva realizzato un rotolo di papiro.
(Plinio il Vecchio)
1digrediamur ab Aegypto: «lasciamo la trattazione dell’Egitto».
2victoria: «al tempo...»; è ablativo di tempo determinato.
188 S I N T A S S I 189
D E L V E R B O le z io n e 12 I L’infinito
ΕΞΠ 2Ε
1 È proprio delle persone generose fare doni e dare consigli. 2 Non “ " f “
U n a le t t e r a segreta
viamo.
decet: ........
oportet:.
............ ......... ---'SINTÀSSÌ DEL VERBO
I dedècet: ....
opus est: i ’ i INFINITO IN F U N ZIO N E N O M IN A L E ( i l )
i delectat: ....
paenltet: ( ’ I INFINITO SEM PLIC E COM E N O M E D E L PREDICATO
| interest: ....
iuvat: ........ P ig e t: .... , infinito semplice pud essere usato come nome del predicato in unione con il verbo sum quando
placet: .... ^ accoldo
lib e t:......... il soggetto è un pronome, un: sostantivo o un altro mfinito.^ ^ ^ ^ ^
praestat:
licei: .......... Fs B onorum unum propositum est consentire
p u d e t:.... re con la natura.
necesse est: naturae (Seneca). ^ _____ _____
taedet: ....
™. L „ H tS S S S S S S S S S '
130 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 12 L’infinito 191
------------- ΙΞΗ Π ΞΞ
getto, raggruppati in base al significato. Inserisci i paradigmi. (Pu blilio Siro). 3. N e c m o rte m effu gere q u is q u a m n e c a m o re m p o te s t (Publilio Siro).
4. V iri b o n i est nescire fa cere in iu r ia m (Pu blilio Siro). 5. I b i p e rp a u c i a u t v ir ib u s c o n
V E R B I C H E S IG N IF IC A N O « V O L E R E » E « D E S I D E R A R E » V E R B I C H E S IG N IF IC A N O « P O T E R E » E « D O V E R E » f is i tra n a re c o n te n d e r u n t a u t lin tr ib u s in v e n tis s ib i s a lu te m re p p e re ru n t (Cesare).
c o n o r ,...................... d e b é o , ....................................................... ; dovere 6, C a stris m u n itis vin e a s agere q u a e q u e ad o p p u g n a n d u m u s u i e ra n t c o m p a ra re co e -
tare h a b è o , ...................................................... : avere da, po p i t (Cesare). 7. V ivere si recte nescis, d e ce d e p e ritis (O razio). 8. Q u ife s tin a t u tiq u e red-
contendo,................... tere dere, n o n h a b et a n im u m g ra ti h o m in is , sed d e b ito ris ; et, u t breviter, q u i n im is c u p it
re p o s s u m , ....................................................... : potere solvere, in v itu s debet; q u i in v itu s debet in g ra tu s est (Seneca). 9. Q u a m s e ru m est fu n e
c u p io ,......................... v iv e re in cip e re , c u m d e s in e n d u m e s t? (Seneca). 10. N o s t r i ta m en , q u o d n equ e ord in es
i fes tin o,....................... V E R B I C H E SIG N IF IC A N O «D E C ID E R E » O «D E L IB E R A R E » servare n e q u e f ir m it e r c o m p a ra re nequ e signa s u b s e q u i p o te ra n t m agn opere p e rtu rb a -
| la h óro,....................... c o g i t o , ................................................ : riflettere b a n tu r (Cesare). 11. F lu u n t dies et in re p a ra b ilis v ita d e c u rrit: d u b ita m u s sapere? (Sene
m a lo ,........... d e lib e r o , ................................................ : decidere ca). 12. Q u o s p r im o C a m illu s v a llo c irc u m d a re et aggere a tqu e o p e rib u s op p u g n a re est
n o lo ,.............. i u r o , ................................................ : giurare a d o rtu s (L ivio). 13. I g it u r e x e rc itu c ir c u m d a to s u m m a v i C irta m in ru m p e re n ititu r,
p e to ,.......... p r o m i t t o , ................................................ ; promettere m a x im e sperans d id u cta m a n u h o s tiu m a u t v i a u t d o lis sese c a s u m v ic to ria e in v e n tu -
i rei s t a t u o , ............................... ;............... : stabilire r u m esse (Sallustio). 14. E g o q u o q u e v o lo esse lib e r (Plauto). 15. Galba, secu nd is a liq u o t
p rop èro ,...................... p ro e liis fa c tis castellisqu e c o m p lu rib u s e o ru m expugn atis, m is s is q u e ad e u m u n d iq u e le-
qu a ero,....................... V E R B I C H E S IG N IF IC A N O «C O M IN C IA R E » O «S M E T T E R E » ga tis o b s id ib u s q u e datis et pace facta, c o n s titu it c o h o rte s duas in N a n tu a tib u s c o n lo c a
I re) c o e p i , .........................................: cominciare re et ipse c u m re liq u is eiu s leg io n is c o h o rtib u s in v ic o V era groru m , q u i a p p e lla tu r O c to -
s tu d io ,...................... i d e s in o , ................................................ : smettere d uru s, h iem a re (Cesare).
v o lo ,................ I d e s is to , ................................................ : finire di
j i n c i p l o , .................................................; cominciare
VERBI CHE SIGNIFICANO «ESITARE» E «RIFIUTARSI» p a r o , ................................................ ; apprestarsi
13. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sull’infinito in funzione di com
caveo, ........................ plemento oggetto.
di
c u n c to r,.................. 1. Preferisci restare e vedere gli am ici oppure vuoi partire subito senza salutare [= e non
d u b ito ,.................... salutare] nessuno? 2. Com inciam m o a vedere che i nostri nem ici abbandonavano il
m e tù o ,.............. posto di com battim ento e preferivano avere salva la vita senza l’onore. 3. Cesare de
osare cise di partire prima che i legati tornassero al campo e si affrettò ad avvertire i solda
m o ror........... ti. 4. Quando vivevo a Rom a ero solito fare una passeggiata per la città di mattina pre
recù so,............... sto. 5. Possiamo fare una sosta in questo momento, ma non dobbiamo perdere di vista
la meta finale del viaggio.
192 S I N T A S S I D E L V E R B O L’infinito
le z io n e 12 193_
___
__!
E S E R C IZ I
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando gli infiniti usati in fun et sapientem viru m fuisse memoriae traditum est (Cicerone). doctum
1. Is tu m ..........
zione di complemento oggetto e cerchiando i verbi che li reggono.
2 . N on decet.... ...... esse hom inem servum (Plauto). caecum
N on adiriamoci con gli esseri irragionevoli superbum
3. Traditum est etiam H o m e ru m ..............fuisse (Cicerone).
Irascim ur aut iis, a quibus ne accipere quidem potuim us iniuriam, aut iis, a quibus ac-
cipere iniuriam potuim us. E x prioribus quaedam sine sensu sunt, ut liber, quem m inu-
tioribus litteris scriptum saepe proiecim us et mendosum laceravimus, ut vestimenta, 5. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le proposizioni soggettive e cerchiando i
quae, quia displicebant, scidimus: bis irasci quam stultum est, quae tram nostram nec verbi o le espressioni che le reggono.
meruerunt nec sentiunt! Ad ultim um quid est dementius quam bilem in homines collec-
tam in res effondere? A tqui ut bis irasci dementis est, quae anima careni, sic mutis ani- 1, Avidum esse oportet neminem, m inim e senem (Pubblio Siro). 2. De improbis viris au-
malibus, quae nullam iniuriam nobis faciunt, quia velie non possunt; non est enim iniu- ferri praemium et praedam decet (Plauto). 3. Cum victor arma posuit, et victum decet de-
ria nisi a consilio profecta. Nocere itaque nobis possunt ut ferrum aut lapis, iniuriam ponere odia (Seneca). 4. Interfectum esse a Clytaemestra Agamemnonem convenit (Cice
quidem facere non possunt. rone). 5. Caelium oratoremfuisse iracundissimum constai (Seneca). 8. Quid me tibi ades
se opus est? (Plauto). 7. Pullos autem non expedit plures in singulas haras quam vigenos
(Seneca)
adici, nec rursus om nino cum maribus includi, quoniam validior enecat infirm um (Colu-
LABORATORIO DI TRADUZIONE mella). 8. N on me fugit iudices, vetera exempla prò fictis fabulis iam audiri atque haberi
a. N el testo sono colorati tre infiniti che non sono usati in funzione di complemento (Cicerone). 9. Sed iam tempus est me ipsum a me amari, quando ab illis nullo modo pos-
oggetto: due sono soggetto e uno è nome del predicato. Precisa a quale uso è ricondu sum (Cicerone). 10. Ex quo intellegi potest nullum bellum esse iustum nisi quod aut rebus
cibile ciascuno dei tre infiniti. repetitis geratur aut denuntiatum ante sit et indictum (Cicerone). 11, H uic ego homini,
b. Riassumi con parole tue il ragionamento di Seneca. Quirites, tantum debeo quantum hominem hom ini debere vix fas est (Cicerone). 12. Dum
haec in conloquio geruntur, Caesari nuntiatum est equites Ariovisti propius tum ulum ac
cedere et ad nostros adequitare, lapides telaque in nostros conicere (Cesare). 13. «N o n me
........... SÌNTASSÌ DEL VERBO...................... praeterit, milites, om nium quae Asiam colunt gentium Gallos fama bellipraestare» (Livio).
l ’i n f i n i t o i n f u n z i o n e v e r b a l e : p r o p o s iz io n i d ip e n d e n t i ( i ) j
LA P R O P O S IZIO N E SOGGETTIVA ! « 7, Traduci in latino le seguenti frasi rendendo correttamente la proposizione sog
gettiva.
L’infinito in funzione verbale dotato di un proprio soggetto espresso all’accusativo costituisce una !
frase a sé stante detta proposizione infinitiva o, altrettanto comunemente, accusativo con l’infinito. | 1. N on è credibile che tutti gli am ici ti abbiano abbandonato. 2. Si dice che i nemici
Questa proposizione può essere: ; stiano preparando un grande attacco alla nostra città. 3, È turpe dire una cosa e pen
- dipendente, svolgendo la funzione di soggetto o di com plemento oggetto rispetto al verbo reggente ! sarne un’altra. 4. Si dice che in quel giorno si verificassero eventi prodigiosi, e si può
(proposizione infinitiva soggettiva o oggettiva); ! capire che gli animi di tutti fossero sconvolti. 5. N on vi im porta niente che la città sia
- indipendente, impiegata per l’infinito storico e per l’infinito esclamativo. ! salvata dall’attacco dei nemici e non m i sfugge che vi state preparando a fuggire.
La proposizione infinitiva soggettiva è retta da verbi e locuzioni impersonali, com e hai già visto !
per l’infinito semplice in funzione di soggetto (vedi p. 183 e la scheda Lessico di base 1 a p. 188). !
SINTASSI DEL VERBO
Es. Magni interest mea una nos esse (Cicerone). M i im porta m olto che noi stiamo insieme. j 'IN F IN IT O IN F U N ZIO N E V E R B A LE : P R O P O S IZIO N I D IP E N D E N T I (π)
Meum gnatum ru m or est amare (Terenzio). Corre voce che mio figlio sia innamorato. ! A P R O P O S IZIO N E OGGETTIVA
La proposizione oggettiva, cioè l’infinitiva in funzione di com plem ento oggetto, è retta da.
15. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso verba dicendi e declarandi come dico, nego, respondeo, narro, prom itto, persuadeo;
nella colonna a lato (in a. devi inserire gli infiniti, in b. i soggetti in accusativo), Es. Eventus docuit fortes fortunam L’evento dim ostrò che la fortuna aiuta
poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate. iuvare (Livio). gh audaci.
a. 1. me malum esse
verba sentiendi come animadverto, sentio, video, audio, credo, scio, puto\
autem ab iniustis petere insipientia est (Plauto). Es. N on est beatus, esse se qui non putat N on è felice, chi non pensa di esserlo.
(Pubblio Siro).
2. Ita q u e .........................................oportet, callidum, astutum iniusta ab iustis impetrari
admodum (Plauto). verba affectuum come gaudeo, laetor, doleo, m iror, queror,
Es. Salvum te advenire gaudeo (Plauto). Sono contento che tu sia giunto sano e salvo.
3. Omnibus enim bonis expedit............. te facere
(Cicerone). verba voluntatis come volo, nolo, malo, cupio, veto, iubeo, perm itto.
Es. Eum maini properare Rom am H o preferito che egli si affrettasse a tornare
4. Facis ita u t ............................ oportet (Plauto). salvam esse rem publicam quam ad me venire (Cicerone). a R om a piuttosto che venire da me.
194
S I N T A S S I D E L V E R B O L’infinito
le z io n e 12 195
E S E R C IZ I
■ 4-3=1; IH
LESSICO di BASE 3
sam um dom i (Plauto). 9, Abdicavit quidam filium . Abdicatus medicinae studuit. Cum
I VERBI CHE REGGONO IN FINITIVE OGGETTIVE pater aegrotaret et medici negarent posse sanari, sanavit. Reductus est (Seneca il Vec
Ti presentiam o 1 p rin cip a li verbi che reggon o p rop os izion i in fin itive oggettive I ver chio). 10. Si indignaris ingratos esse, indignare luxuriosos, indignare avaros, indignare
bi sono raggruppati in base al significato; inserisci i paradigm i e le traduzioni man- impudicos (Seneca). 11. Caesari renuntiatur Helvetiis esse in a nim o p er agrum Sequa-
canti. norum et Haeduorum iter in Santonum fines facere (Cesare). 12. Labienus iuravit se
Pom peium non deserturum esse (Cicerone). 13. Desinant igitur aut ei q u i non timent si
VERSA d ic e n d i e DECLARA N D I mulare se timere et prospicere rei publicae, aut ei qui om nia verentur n im iu m esse tim i
VERBA A F F E C T U U M
a ffirm o ,............................................... di, ne illorum simulatio, horum obsit ignavia (Cicerone).
a d m iro r,............................... ·"
confìteor,............................................. . confessare
aegre fe ro ,.................................; mal sopportare
d ic o ,................................ : .................
d o lé o ,.................................. 19. Traduci in latino le seguenti frasi rendendo correttamente la proposizione og
d o cè o ,..................................
gau dèo,..........................................· g Qcjere( gioire gettiva.
fatéor, -èris, fassus sum, -èri: confessare g lo rìo r,.................................■
iu r o ,.................................................
in d ig n or,................................ · 1. Non m i meraviglio che abbiate seguito il m io consiglio.
minor, -dris,......................................... minacciare la e lo r,......................................... 2. Pensavo che tu non m i fossi am ico e che m i stessi vicino solo p er interesse.
n a rro ,....... ......................... ·
^ugèo’ .................................: lamentarsi, piangere 3. Nella tua lettera hai scritto che ti manca m olto Rom a e che tornerai presto.
n eg o,................................ : ..................... m ir o r ,.................................. 4. I soldati si accorsero che i nemici non sapevano che il loro com andante era stato
n u n tlo ,..................................
q u e ro r,.................................. lamentarsi catturato.
persuadèo,...........................................
5. Tutti si lamentano che la vita che vivono non è quella che pensavano avrebbero vis
pollicéor, ..............................................· prom el- V E R B A S E N T IE N D I suto.
tere
anim adverto,....
p ro m itto ,..................................
a rbitra r,............
respondèo,.................................. a u d io ,...............
20. Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni oggetti
s c rib o ,................................ ; ve e cerchiando i verbi che le reggono.
censèo, ..............
tra d o,..................................
co g n osco,..........
In senato arriva la notizia della rivolta di M anlio
co n s titù o ,..........
V E R B A V O L U N TATIS Post paucos dies L. Saenius senator in senatu litteras recitavit, quas Faesulis adlatas es
cre d o ,................
co n cèd o,.................................. se sibi dicebat, in quibus scriptum erat C. M anlium arma cepisse cu m magna m ultitudi-
despèro,.............
cupio, ............................... ................. ne ante diem V I Kalendas Novembris. Simul, id quod in tali re solet, alii portenta atque
fid o ,...................
iu b è o ,................................ ; prodigia nuntiabant, alii conventus fieri, arma portari, Capuae atque in Apulia servile
ignoro.................
n o lo ,.................................; ........... bellum moveri. Igitu r senati decreto Q. M arcius Rex Faesulas, Q. Metellus Creticus in
in vern o,.............
m a lo ,.................................. Apuliam circum que ea loca missi sunt, sed praetores Q. Pompeius Rufus Capuam, Q.
n escìo,...............
p a tio r,....................................................... Metellus Celer in agrum Picenum, eisque permissum est ut prò tempore atque pericolo
p u to ,..................
p e rm itto ,............................................... exercitum compararent.
reperto,...............
p ró h ib è o ,................................. (Sallustio)
s c io ,...................
s in o ,..................................
s e n tlo ,................
stu dèo,.................................;
v e to ,.................................
spero,................ ........ SINTASSI DEL VERBO"....
s ta tilo ,...............
volo, .................................; l’ i n f i n i t o i n f u n z i o n e v e r b a l e : p r o p o s iz io n i d ip e n d e n t i ( i h )
v id è o ,................
1 TE M PI D ELL’IN FIN ITO
I tempi dell’infinito nelle proposizioni infinitive hanno valore relativo, vale a dire che rispetto al ver
18. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le proposizioni oggettive e cer bo della proposizione reggente:
chiando i verbi che le reggono.1
l’infinito presente esprime un rapporto di contemporaneità;
1, Fateorpeccavisse et me culpam com m erìtum esse scio (Plauto). 2, Haec negai se tuam Es. H oc putavi te scire op ortere (Cicerone). Pensavo che tu dovessi saperlo.
esse matrem (Plauto). 3. Hannibalem aiunt dixisse, cum fossam sanguine humano ple rinfinito perfetto un rapporto di anteriorità;
num vidisset, « O form onsum spectaculum! » (Seneca). 4. Clodium meo consilio inter- Es. Crassi libertum nihil puto sincere Credo che il liberto di Crasso non abbia
fectum esse dixisti (Cicerone). 5. Scio in discrimine esse vitam corpusque meum (L iv io ) lo c u tu m esse (Cicerone). parlato sinceramente.
b: At G erm a n ica , Aegypto remeans, cuncta, quae apud legiones aut urbes lusserai abo
lita vel in contranum versa esse cognoscit (Tacito). 7, «C om pertum ego habeo, milites l’infinito futuro un rapporto di posteriorità.
verba virtutem non addere, neque ex ignavo strenuum, neque fortem ex tim ido exercitum Es. Male vivunt qui se semper v ictu ro s esse Vivono m ale quelli che pensano che
oratwne im pera tore fieri» (Sallustio). 8. Credo illu m iam inaudivisse m ih i esse then- putant (Pubblio Siro). vinceranno sempre.
N T A S S I DEL V E R B O lezione 12 L’infinito
Negli altri verbi la form a deirinfinito futuro passivo in - ir ì è usata raramente e viene sostituita da:
21. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con tre colori diversi le propo
fore u t e il congiuntivo presente o im perfetto alla form a passiva;
sizioni infinitive in base ai tre tempi dell’infinito; cerchia inoltre i verbi reg
Es. Sperant fo re u t patris litteris r e v o c e t e Sperano che sarà richiamato dalla lettera del
genti.
(Cicerone). padre.
t.E g o me spero Athenis fore mense Septembri (Cicerone). 2. Q ui ita sunt stulti ut amis- posse e l infinito presente passivo.
sa re publica piscinas suas fore salvas sperare videantur (Cicerone). 3. Iuravistine te il- Es. Ea com itia puto fo re u t d u ca n tu r Credo che questi com izi elettorali saranno
lam nulli venditurum esse nisi m ih i? (Plauto). 4. Dein post paucos dies egestate aquae (Cicerone). rinviati.
coacta deditio est, oppidum incensum est et cultores venundati sunt, eoque terrore mox
legati pacem morantes venerunt et iussa facturos esse prom ittebant (Sallustio). 5, Uter-
23. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le forme con cui viene resa Vi
que nostrum religiosissimis iuravit verbis inter duos [«c o n loro d u e»] periturum esse
dea di posteriorità in luogo dell’infinito futuro. Disponile quindi nella tabella
tam horribile secretum (Petronio). 8. Tu tamen exilii morsus e pectore nostro fomentis
speras cedere posse tuis (O vidio). 7. Has litteras velim existimes foederis habituras esse
che segue l’esercizio.
vim, non epistulae, meque ea quae tibi prom itto ac recipio sanctissime esse observatu-
1. Spem posse vinci hostem dictator praebuerat (L ivio). 2. Denique saepius fatigatus leni
rum diligentissimeque esse facturum (Cicerone). 8, Caesar in eam spem venerai se sine
t e et ex voluntate Sullae om nia se facturum esse p rom ittit (Sallustio). 3. Hiscine versi-
pugna et sine volnere suorum rem conficere posse quod [«p o ich é», + cong.], re frum en
culis speras tibi posse dolores atque aestus curasque graves e pectore pelli? (Orazio). 4. De-
taria adversarios interclusisset (Cesare). 9. R om ani in Cenchreas versam partem urbis
metrius prim o neque magnam neque nullam spem habebat patrem sibi piacari posse (L i
oppugnabant, sperantes seditionem intus fore inter oppidanos ac regium praesidium (L i
vio). 5. Ita Iugurthae placuerat, speranti m ox effusos hostes invadi posse, Romanos sicu
vio). 10. Labienus hostium cognito consilio sperans temeritate eorum fore aliquam di-
ri plerosque remoto metu laxius licentiusque futuros esse (Sallustio). 8. Non speraverat
micandi facultatem, praesidio quinque cohortium impedimentis relieto cu m X X V coh or-
Hannibal fore ut tot in Italia populi ad se deficerent; defecerunt post Cannensem cladem
tibus magnoque equitatu contra hostem proficiscitur et mille passuum intermisso spa-
(Livio). 7. Quis item nescit, paucos si lepores, mares ac feminas, intromiserit in lepora-
tio castra com m u n it (Cesare).
rium , brevi tempore fore ut impleatur? (V airon e). 8. Prim us adventus hostium perculit
incolas loci; collectis deinde ab necopinato pavore-animis, discurrunt armati ad portas
22. Ε ϋ Ξ Ι ί Ε Γ Ι Traduci la seguente versione sottolineando con tre colori diversi le
ac moenia, qua suspecti aditus erant, spemque extemplo inciderunt capi prim o impetu
proposizioni infinitive in base ai tre tempi delTinfinito; cerchia inoltre i verbi
posse (L ivio). 9. Etsi iam sperabam, cu m has litteras accepisses, fore ut ea quae superio-
reggenti.
ribus litteris a te petissemus impetrata essent, tamen non faciam finem rogandi quoad
nobis nuntiatum erit te id ferisse quod magna cu m spe exspectamus (Cicerone). 10. Ae-
L’ingratitudine è la colpa peggiore
tolorum principes exprobraverunt non m odo vin ci sine Aetolis Philippum sed ne tran
Non expectant uno loco vitia, sed mobilia et interse dissidentia tu m u ltu a n te, pellunt in
sire quidem in Graeciam Rom anos potuisse (L iv io ). 11. Nam cum defendi urbem posse
vicem fuganturque; ceterum idem semper de nobis pronuntiare debebimus, malos esse
tam parva relieta manu spes nulla esset, p la cu it cu m coniugibus ac liberis iuventutem
nos, malos fuisse, invitus adiciam, et futuros esse. E runt homicidae, tyranni, fures, adul
m ilitarem senatusque robur in arcem Capitolium que concedere armisque et frumento
teri, raptores, sacrilegi, proditores; infra om nia ista1ingratus est. H oc2tu cave tamquam
coniato ex loco inde m unito deos hominesque et R om anum nomen defendere (Livio).
m aximum crimen ne admittas, ignosce tamquam levissimo, si admissum est. Haec est
12. H oc per aliquot dies fecerunt, sperantes fore ut Rom ani equites abeuntium novissi-
enim iniuriae summa: beneficium perdidisti.
m um agmen adgrederentur; inde certamine orto, facile se conversuros esse aciem (Livio).
(Seneca)
1omnia ista: sono i vitia appena elencati. ID E A D I P O S T E R IO R IT À
2Hoc: cioè l’ingratitudine.
E S E R C IZ I ■ ^M=ì.l>TP4l
Traduci le seguenti frasi d’autore in cui sono messi a confronto i doppi costrutti
i
| y
SINTASSI DEL VERBO'..... ......................... "1
-iilH
25.
ammessi dai verbi che reggono le proposizioni oggettive: sottolinea le diverse
j L IN F IN IT O IN F U N ZIO N E V E R B A LE : P R O P O S IZIO N I D IP E N D E N T I ( v ) costruzioni (per maggiore chiarezza i verbi reggenti sono evidenziati in grasset
j I V E R B I CH E R E G G O N O SIA LA P R O P O S IZIO N E OGGETTIVA SIA ALTRI COSTRUTTI to) e prova a giustificarle.
j Abbiam o visto quali sono i verbi che reggono una proposizione infinitiva di tipo oggettivo (vedi p
la, Salvus sis, Mnesiloche: salvum te advenire gaudeo (Plauto).
194). Tuttavia, questi stessi verbi possono reggere anche costrutti alternativi. Esam iniam oli ne
dettaglio. lb. Gaudeo et gratulor, quod Fusco Salinatori filìam tuam destinavisti (P lm io il G io
vane).
I verba dicendi e declarandi reggono: 2a. Accepi tuas litteras, quibus quereris taedio tibi fuisse cenam, quia scurrae, cinaedi,
moriones mensis inerrabant (Plinio il Giovane).
- 1infinitiva quando esprimono la constatazione di un fatto;
2b. Caesar questus, quod bellum sine causa intulissent, ignoscere imprudentiae d ixit
Es. Dico te priore nocte venisse in Lecae dom um Dico che la notte precedente ti sei recato
(C icerone). in casa di Leca obsidesque imperavit (Cesare).
3a, Athenienses diem certam Chabriaepraestituerunt, quam ante [= ante quam (diem )) do
- il congiuntivo introdotto da ut (o ne) quando contengono l’idea di consiglio, esortazione, ordine. m um nisi redisset, capitis se illum damnaturos esse denuntiaverunt (Cornelio Nepote)
Es. Deliberantibus Pythia respondit, ut moenibus A coloro che la interrogavano la Pizia rispose 3b, Missi tum ab senatu legati sunt denuntiatumque est Samnitibus, ut eorum popu lo-
ligneis se munirent (Cornelio Nepote). che si difendessero con mura di legno. rum finibus vim abstinerent (Livio).
I verba sentiendi reggono: 4a, E t sacrificium novendiale factum est, quod Hadriani nuntiaverant in agro suo la-
pidihus pluvisse {Livio).
- 1infinitiva quando esprimono la constatazione di un fatto; 4h. Itaque missi iuniores patrum in castra, quae tum in monte Vecilio erant, nuntiant
Es. Atque eum vident sedere ad latus praetoris Vedono che egli è seduto a fianco del decemviris, ut om ni ope ab seditione milites contineant (Livio).
(Cicerone). pretore.
Sa. Sed tamen vidi ego dis fretos saepe multos decipi (Plauto).
- il participio presente quando evidenziano l’azione nel suo svolgimento. 5b. Sed quis hic est quem astantem video ante ostium? (Plauto).
Es. Terga dabo et Tum um fugientem haec terra Volgerò le spalle e la mia terra vedrà Turno C5a. De re publica n im ium te laborare doleo et meliorem civem esse quam Philoctetam,
videbit? (Virgilio). in fuga?
qu i accepta iniuria ea spectacula quaerebat quae tibi acerba esse video (Cicerone).
6b. Nobis d oletq u od spiritum, quod solem emere nonpossum us (Seneca).
I verba affectuum possono reggere:
7a. M iror equidem, soror, te istaec [= nom.] sic fabulari, quae tam callida et docta sis et
- l’infinitiva;
faceta (Plauto). n r ■
Es. Detector iucundum tibi fuisse Tironis mei Sono lieto che ti abbia recato piacere 7b. O lim mirabar, quod tanti ad Pergama belli Europae atque Asiae causa puetla fu it
adventum (Plinio il Giovane). l’arrivo del m io Tirone. (Properzio).
- una proposizione causale o dichiarativa introdotta da quod. 8a. Quod scribis scire te m ihi illam rem fore levamento, bene facis (Cicerone).
Es. Quod venturum prom ittis detector, m i Sono contento che tu prometta di venire, Sb, Itaque C. Hostilio scriptum est ne differret obsides ab Arretinis accipere (Livio).
magistre (Frontone). o m io maestro.
9a, H oc et oportet fieri et ferunt a tutoribus pupilli, a maritis uxores: servis quoque pue-
!i Tra i verba voluntatis : ros huius aetatis verberare concedimus (Curzio Rufo).
i 9b. In hoc genere oratoribus et philosophis concessum est, ut muta etiam loquantur, ut
, - il verbo lubeo si costruisce con ut (o ne) e il congiuntivo quando esprime le deliberazioni del po- m ortui ab inferis excitentur (Cicerone).
; polo o del senato; ^ I Qa. Antiquum poetam audivi scripsisse in tragoedia mulieres duas peiores esse quam
, Es. Populus iussit ut eas statuas quaestores II popolo decretò che i questori appaltas- unam: res ita est (Plauto). . .
ì demoliendas locarent (Cicerone). sero la dem olizione di quelle statue. 1Gb. H i novitate etiam rei moti, ut regem Rom anum contionantem audirent, proxim i
, - i verbi concedo eperm itto si costruiscono con l’accusativo e llnfinito nel significato di «ammette- constiterunt (Livio).
; re, accettare», mentre nel significato di «perm ettere» si costruiscono con ut (o ne) e il congiuntivo I la . Itaque universi Herennium Pontium , patrem imperatoris, per litteras consulen-
; E s· Q uod ita esse concedo ( Seneca). M a ammetto che sia così. dum esse censent (Livio).
; Concedo tibi ut ea praetereas (Cicerone). Ti concedo di lasciar stare queste cose. I I b. Priorum prodigiorum causa senatus censuerat ut consules maionbus hostus qui-
bus dis videretur sacrificarent (Livio).
200 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 12 L’infinito 201
E S E R C IZ I
12a. In prim is hoc volun t persuadere, non inferire animas, sed ab aliis post mortem
transire ad alios (Cesare).
' ' ................ 'SINTASSI DELVÉRBO................................... . Ί
12b. H ic servo spe libertatis magnisque persu a det praemiis, ut litteras ad Caesarem de- i 'in f in it o in f u n z i o n e v e r b a l e : p r o p o s iz io n i in d ip e n d e n t i ( i ) ;
ferat (Cesare). l' i n f i n i t o s t o r i c o !
Restano ora da esaminare gli ultimi due usi dell’infinito in funzione verbale, questa volta nelle prò- ■
posizioni indipendenti: l’infinito storico e l’infinito esclamativo. !
,
.......... '
SITASSI DEL VÈRBO..........
L IN F IN IT O IN F U N ZIO N E V E R B A LE : P R O P O S IZIO N I D IP E N D E N T I ( v i ) Nelle narrazioni, al posto del presente storico o dell’imperfetto, si usa a volte l’infinito presente per ;
l ’i n f i n i t o e l a p r o p o s i z i o n e i n f i n i t i v a i n f u n z i o n e e p e s e g e t i c a conferire m aggiore vivacità alla narrazione dei fatti. Con questo infinito, detto storico, il soggetto va j
al nominativo. ;
L’infinito semplice e la proposizione infinitiva possono essere usati in funzione dichiarativa o
Es. Gravescere valetudo Augusti, et quidam La malattia di Augusto si aggravava e alcuni ;
epesegetica per spiegare un pronom e neutro, un avverbio o un sostantivo della proposizione reg
scelus uxoris suspectabant (Tacito). sospettavano un delitto della moglie, j
gente.
Es. Illu d perlibenter audivi, te esse Caesari Questo ho appreso con grande piacere, che
familiarem (Cicerone). tu sei intim o di Cesare. 27. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando gli infiniti storici.
1, Consul negare passurum esse agi de lege (L ivio). 2. Illu d cognosceprofecto, m ih i te ne-
que cariorem neque iucundiorem esse quemquam (Cicerone). 3. Alius occursum eius
26. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando Γinfinito o rinfinitiva in funzio vitare, quidam salutatione reddita statim averti, plerique inceptum sermonem abrum-
ne epesegetica. pere (Tacito). 4, E o p rin cipio lascivire miles, discordare, pessimi cuiusque sermonibus
praebere aures, denique luxum et otium cupere, disciplinam et laborem aspemari (Ta
1. Una salus victis, nullam sperare salutem (V irgilio). 2, Sed ita constitui, exspectare res- cito). 5. Circumferens inde truces m inaciter oculos adproceres Etruscorum nunc singu-
ponsa Caesaris (Cicerone). 3, «Quod, inquis, eritpretium operae?» «Q u o nullum maius los provocare, nunc increpare omnes (Livio). 6. Tum ancipiti malo urgente, a proelio ad
est, novisse naturam .» (Seneca). 4, Unum sentitis omnes, unum studetis, M. A ntoni co- preces versi hinc dictatorem, hinc consulem orare, ne in occidione victoriam ponerent,
natus avertere a republica, furorem exstinguere, opprimere audaciam (Cicerone). 5. Pos ut inermes se inde abire sinerent (Livio). 7. Interim cotidie Caesar Aeduos frumentum,
tremo hoc in pectus tuum demitte, num quam popu lu m Rom anum beneficiis victum es quod essent publice polliciti, flagitare (Cesare). 8. Nóndum fuga certa, nondum victoria
se (Sallustio). 6. H oc maiores nostri questi sunt, hoc nos querimur, hoc posteri nostri erat; tegi magis Romanus quam pugnare; Volscus inferre signa, urgere aciem, plus caedis
querentur, eversos esse mores, regnare nequitiam, in deterius res humanas et omne nefas hostium videre quamfugae (Livio).
labi (Seneca). 7. Omnes id quidem facere debebamus, vigilare, adesse animo, semper ali-
quid prò re publica aut cogitare aut facere aut dicere (C icerone). 8. Ea potestas per sena- 28. Pi 4:Li [«] ì 14 Traduci la seguente versione sottolineando gli infiniti storici e cer-
tum more R om ano magistratui maxima perm ittitur, exercitum parare, bellum gerere, chiando i rispettivi soggetti.
coercere om nibus modis socìos atque cives, dom i militiaeque im perium atque iudicium
sum m um habere (Sallustio). L otta tra barbari e R omani
Interea barbari catervis decurrentes nunc in valium manualia saxa, praeustas sudes, de
cisa robora tacere, nunc virgultis et cratibus et corporibus exanimis compiere fossas; qu i
LESSICO di BASE 4 dam pontes et scalas ante fabricati inferre propugnaculis eaque prensare, detrahere et ad-
I VERBI TEMATICI E ATEMATICI
versum resistentes com m inus nifi. Miles contra deturbare telis, pellere umbonibus, mu-
raliapila, congestas lapidum moles provolvere. His victoriae spes et, si cedant, insigni-
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sull’infinito storico: in tius flagitium, illis extrema iam salus et adsistentes plerisque matres et coniuges earum-
serisci i paradigm i e le traduzioni. que lamenta addunt animos.
(Tacito)
a ddo,.... in s to ,....
ce d o ,..... insum, ... 29. Traduci la seguente versione sottolineando gli infiniti storici e cer-
clam o, ... la u d o ,.... chiando i rispettivi soggetti.
compléo, n eg o,.....
decurro, . posco, .... CATILINA RADUNA I SUOI SEGUACI
deséro, ... provideo, Igitu r circiter Kalendas Iunias L. Caesare et C. Figulo consulibus, p rim o singulos appel
fa c to ,.... resisto, ... lare, hortari alios, alios temptare; opes suas, imparatam rem publicam, magna praemia
hortor, ... ten èo,.... coniurationis docere. Ubi satis explorata sunt quae voluit, in unum omnes convocai qui-
ia ce o ,.... testar,.... bus maxima necessitudo et plu rim um audaciae inerat. E o convenerunt senatorii ordinis
infero, .... u rgé o,.... R Lentulus Sura, P. Autronius, L. Cassius Longinus, C. Cethegus, P. et Ser. Sullae Ser. fi
lli, L. Vargunteius, Q. Annius, M. Porcius Laeca, L. Bestia, Q. Curius; praetera ex eques-
202 N T A S S I D E L V E R B O ■s i n t a s s i p e l v e r b o 203
Il participio
tri ordine M. Fulvius Nobilior, L. Statilius, P. Gabinius Capito, C. Comelius; ad hoc m u l
ti ex coloniis et m unicipiis, dom i nobiles. Erant praeterea complures paulo occultius
consilii huiusce participes nobiles, quos magis dom inationis spes hortabatur quam in o
pia aut alia necessitudo.
E Il libro e la scrittura
(Sallustio)
— rn.mM.rn. m
rnm, . * . ... >|
SINTASSI DEL VERBO
Il p a r t i c i p i o : t e m p i , d i a t e s i e v a l o r e
..................................SINTASSI
I ...........
DÈL....................
VERBO ................... l’inseguendo l’esame delle forme nominali del verbo passiamo ora al participio che, come Finfìni-
l ’i n f i n i t o i n f u n z i o n e v e r b a l e : p r o p o s iz io n i in d ip e n d e n t i ( i i ) lo, può essere usato sia in funzione nominale sia in funzione verbale. Riepiloghiam o per com odità
l ’i n f i n i t o e s c l a m a t i v o i singoli aspetti che andremo ad analizzare:
tempi, diatesi e valore del participio;
La proposizione esclamativa è resa in latino con Finfinito presente o perfetto e con il soggetto in
la coniugazione perifrastica attiva
accusativo. Talvolta è presente anche la particella enclitica -ne.
Es. Essene q u e m q u a m tanta audacia Che uno sia fornito di tanta audacia! uso nominale del participio;
praeditum ! (Cicerone). participio sostantivato
participio attributivo
participio predicativo
30. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando gli infiniti esclamativi e cer
chiando i rispettivi soggetti. uso verbale del participio.
participio congiunto
1, Magistrone quemquam discipulum minitarier? (Plauto). 2, O spectaculum illud non ablativo assoluto
modo hom inibus sed undis ipsis et litoribus luctuosum ! Cedere e patria servatorem eius, particolarità dell’ablativo assoluto
manere in patria perditores! (Cicerone). 3. O spectaculum miserum atque acerbum! Lu 11participio ha tre tempi, ognuno dei quali corrisponde generalmente a una diatesi ben definita:
dibrio esse urbis gloriam , p op u li R om an i nom en! (Cicerone). 4. Tene hoc dicere, tali il participio presente ha diatesi attiva;
prudentia, etiam usu atque exercitatione praeditum? (Cicerone). 5. O superbiam inau- il participio perfetto ha diatesi passiva;
ditam l Alios in facinore gloriati, aliis ne dolere quidem im punite licere! (Cicerone). il participio futuro ha diatesi attiva.
Riguardo all’aspetto che contraddistingue Fazione, poi:
il participio presente esprime un’azione in corso di svolgimento;
il participio perfetto esprime un’azione conclusa nel passato;
iI participio futuro esprime un’azione in procinto di compiersi.
I tempi del participio hanno valore relativo, vale a dire che rispetto al tempo della proposizione reggente:
I L L A T I N O E L ’E U R O P A | Il p a p iro e la c a r t a n el te m p o e n ello s p a z io il participio presente in d ica u n rap porto di contemporaneità;
Es. Hasdrubalpugnans cecidit ( Livio). A sd ru ba le cadde combattendo.
1 l a t in o • papyrum, n., e papyrus, f„ «papiro; carta di • charta, f., «foglio; carta; pagina, scritto,
papiro; scritto, libro». volume». iI participio perfetto indica un rapporto di anteriorità;
Es. Sic deinde locuta depromit pharetrà Dopo aver detto così estrasse dalla
it a lia n o papiro, m. (fra le lingue moderne, l’italiano carta, f. (fra le lingue moderne l’italiano è l’unica
conserva sfumature diverse rispetto alle altre che mantiene anche il significato legato al telum breve (Stazio). faretra un piccolo dardo.
lingue, che circoscrivono il termine nel senso materiale scrittorio; nelle altre lingue invece
specifico di «carta» intesa come materiale: in questa accezione si perde, sostituita dai derivati
il participio futuro indica un rapporto di posteriorità.
italiano «papiro» designa invece sia la pianta sia di papyrus, e il termine si specializza in ambiti Es. Proinde ituri in aciem et maiores E ora che state per andare in battaglia
il rotolo di carta da essa ottenuto, ma non la specifici: giuridici, geografici o 'ludici’). vestros et posteros cogitate (Tacito). abbiate alla mente i vostri avi e i vostri posteri.
carta).
m ssM sm s& m
FRANCESE papier, m., «carta». (giur.) charte, f., «carta, dichiarazione» (intesa ( ompleta le seguenti frasi scegliendo il tempo del participio che ti sembra appropriato.
come «carta costituzionale» ecc.).
I t e r ....................[usa facio] cecidi. Mentre camminavo sono caduto.
SPAGNOLO papel, m., «carta; foglio». carta, f., «carta» (intesa come «lettera», «menu» Castra........................... [usa adeo] capti sunt. Quando stavano per raggiungere
o «carta da gioco»).
l’accampamento furono catturati.
INGLESE paper, «carta». ettari, «carta, mappa» (geografica o nautica); D o m u m ....................... [usa ingredior] Mentre entrava in casa parlò così.
card, «carta da gioco».
sic locutus est.
TEDESCO Papier, n., «carta». (giur.) Charte, f., «carta, dichiarazione»; D o m u m ....................... [usa ingredior] Entrato in casa parlò così.
Karte, f., «carta» (da gioco o geografica). sic locutus est.
204 S I N T A S S I DEL V E R B O le z io n e 13 Il participio 205
E S E R C IZ I
L’AUTORE, IL TESTO
Nel brano che ti presentiamo, tratto dal Satyrìcon di Petronio, i protagonisti del romanzo so
no appena sopravvissuti alla tempesta e al naufragio: tra di loro c e anche il poeta Eum olpo
che, imperterrito, si dedica alla composizione in versi.
Peragit interim tempestas mandata fato- Nel frattem po la tem pesta porta a com pim ento il ν ό ί|
rum omnesque reliquias navis expugnat. re dei fati e si im possessa di tu tto ciò che resta d é f
Non arbor erat relieta, non gubemacula, nave. Non era rim asto né l’albero, né i tim oni, né cc f
dami né remi, ma la carcassa di legno per così gfiif
non funis aut remus, sed quasi rudis atque
informe e desolata se ne andava in balìa dei flutti. (
infecta materies ibat cum fluctibus. [ . . . ] Vicino alla cabina del pilota udim m o un rumore inso
Audimus murrnur insolitum et sub diaeta to, quasi il lamento di una belva che voleva liberarsi.'/
magistri quasi cupientis exire beluae gemi- lora seguendo il suono trovam m o Eumolpo seduto
tum. Persecuti igitur sonum invenimus riempire-di versi un’immensa pergamena. Stupiti qui' re le immagini delle piante e alcu
la analogia con le tavolette di cera, di privati, impiegati d’ufficio o
di che avesse il tem po di com porre un poem a coni copisti al servizio dei librai (libra ni poemi il ritratto dell’autore.
Eumolpum sedentem membranaeque in m orte alla gola lo trasciniam o via mentre urla e gli o li,
anche i fogli di pergamena veniva
no rilegati per formare un libro e, rti), oppure si specializzavano co
genti versus ingerentem. Mirati ergo quod niamo di essere ragionevole. Ma quello, poiché É f L e b ib liotech e
poiché potevano essere cancellati me stenografi (notarii).
illi vacaret in vicinia mortis poema facere, stato interrotto, diede in escandescenze e «Lasciar facilmente, erano utilizzati per i La prima biblioteca (bibliotheca)
extrahimus clamantem iubemusque bo- mi term inare la frase», disse, «sto facendo l’ultir brogliacci di orazioni e poesie, per Le librerie pubblica fu fondata a Roma alla fi
sforzo per finire», lo m etto le mani addosso a quel f§C i libri di contabilità e per redigere i Alla fine dell’età repubblicana esi ne del I secolo a.C. da Asinio Pollio-
nam habere mentem. At ille interpellatus
sennato e ordino a Gitone di avvicinarsi e di tra s c in i ''1 lestamenti; per le missive, i docu stevano già i negozi di libri (taber- ne, sull’Aventino: aveva un aspetto
excanduit et « Sinite me» ìnquit «senten- a terra il m ugghiante poeta. C om piuta alla fine co. nae librariae), ma per il commer magnifico ed era adomata dalle
menti ufficiali e le opere di lettera-
tiam explere; laborat carmen in fine». Ini- fatica quest’opera ci rifugiam m o sfiniti nella capan Itira, invece, almeno fino al V seco cio e la diffusione su larga scala si statue dei più grandi autori. Augu
cio ego phrenetico manum iubeoque Gito di un pescatore, e ristoratici in qualche m odo con i‘| | lo si continuò a usare la carta. dovette aspettare l’epoca imperia sto fece costruire una biblioteca nel
veri guasti per il naufragio trascorriam o la più triste d ii4 le; tuttavia il primo impulso a una tempio di Apollo sul Palatino, for
la accedere et in terram trahere poetam nitissima di opere greche e latine,
le notti. ; strum enti p e r s c r iv e r e sorta di 'industria deH'editoria'
mugientem. Hoc opere tandem elaborato l’er scrivere, sia sulla carta che era stato dato alla fine del I secolo nonché di molte opere giuridiche;
casam piscatoriam subimus maerentes, ci- sulla pergamena, si utilizzava lo a.C. da Attico, l’amico di Cicero vi campeggiava una statua colossa
bisque naufragio corruptis uteumque cu stelo di una canna (harundo o ca ne, che aveva alle sue dipendenze le di Augusto rappresentato come
liimus) reso appuntito grazie a un scribi di professione e si occupava Apollo; una biblioteca minore fu
rati tristissimam exegimus noctem. annessa al portico di Ottavia, la so
lemperino; per il testo si adopera dèll'edizione, oltre che della diffu
va l'inchiostro nero, ricavato dalla sione e della vendita di libri. rella di Augusto. Anche Tiberio cor
IM P A R IA M O S U B IT O ...
fuliggine, mentre per i titoli e le in- Sotto l’impero quella dei librai di redò di una biblioteca pubblica la
Icstazioni si ricorreva soprattutto venne un’attività ben strutturata: domus Eberiana sul Palatino. L'im
infecta materies, «carcassa dentem, «troviam o Eumolpo
a quello rosso. Altri strumenti ne i libri in voga solcavano ! mari e la peratore Traiano (M. Ulpius Traia-
di legno desolata»: infecta è (che stava) seduto»: seden
cessari erano la spugnetta (spon fama di poeti come Orazio, Ovi nus) fondò la biblioteca Ulpiana
part. in funzione attributiva tem è part. in funzione predi
da) per cancellare la scrittura e dio e Marziale si estendeva ben ( bibliotheca Ulpia), poi annessa da
Persecuti sonum, «seguendo cativa
asciugare la penna, il righello per oltre i confini dell’Italia. A Roma Diocleziano alle sue terme.
il suono»: persecuti è part. Hoc opere elaborato, «co m
Iracciare le righe su cui scrivere, il l’attività libraria occupava i quar Le biblioteche private, invece, sor
congiunto piuta con fatica quest’opera»:
compasso per misurare le colonne tieri più vivaci della città: il Foro, sero a Roma subito dopo la seconda
invenimus Eumolpum se ablativo assoluto
ili scrittura e la pietra pomice (pu- l’Argileto, il vicus Sandiliarius e il guerra punica, quando Emilio Pao
mex) per levigare la pergamena. tempio della Pace fatto costruire lo aveva portato da Pidna la biblio
Tutti questi oggetti erano conser da Vespasiano; gli esemplari mes teca di Perseo, re di Macedonia. Nel
vati in un astuccio apposito, detto si in vendita venivano esposti fuo I secolo a.C. Cicerone, Attico e Var-
Cultura e civiltà
LIBRI E LETTORI llieca calamaria (ographiaria). ri dalle botteghe e sotto i portici. rone possedevano ampie bibliote
Nell’antichità la scrittura rimase Alcune opere di lusso particolar che ben fomite, ma anche nelle ca
La p erga m en a caso, come per la carta, si utilizza un procedimento che permetteva comunque un’attività ‘professio mente pregiate, poi, rivolte a un se dei ricchi si diffuse l’usanza di
La pelle animale fu uno dei primi va una superficie sola, arrotolan di levigare e sfruttare entrambe le nale’ che il singolo delegava ad al pubblico selezionato e ricco, veni adibire una stanza a biblioteca ar
materiali a essere usato come sup dola in volume; tuttavia, nel II se superfici della pelle: era nata la tri: e così gli scribi (scrìbae) eser vano illustrate: per esempio i trat redata, oltre che con scaffali e ripia
porto scrittorio. Anche in questo colo a.C., a Pergamo fu inventato pergamena (pergamena). Inperfet- citavano la funzione di segretari tati di botanica potevano contene ni, anche con busti e statue.
206 I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 13 Il participio 207
E S E R C IZ I
E S E R C IZ I
LESSICO di BASE 1 to). 9. Iam vestem detraxerat corpori proiecturus semet in flumen, amicique, ut exciperent
eum, h a u d procu l nabant (Curzio Rufo). 10. Ceteris iussis subsistere, trecentis fem ina-
I P A R T IC IP I P E R F E T T I C O N S IG N IF IC A T I P A R T IC O L A R I
rum comitata regina processit atque, ut prim u m rex in conspectu fuit, equo ipsa desiluit
Come hai già imparato nel I volume (Lezione 27), i participi perfetti di alcuni verbi de duas lanceas dexterapraeferens (Curzio Rufo). 11. Itaque quidam ipsi ultro se cessantibus
ponenti, che solitamente hanno significato attivo, possono assumere anche un signifi [«ch e tardavano ad abbattersi su di lo r o »] malis obtulerunt et virtuti iturae in obscurum
cato passivo; altri participi perfetti sempre di verbi deponenti, invece, ammettono an occasionem per quam enitesceret quaesiverunt (Seneca). 12. Itti exaudito clam ore venti
che il valore di presente. Ci sono infine pochissimi participi perfetti di verbi non depo ne noctu impediti sub onere confligere cogerentur aut ne ab equitatu Caesaris in angustiis
nenti che hanno valore attivo. tenerentur iter supprim unt copiasque in castris continent (Cesare). 13, Eadem u si crude-
Ti elenchiamo qui i participi più comuni appartenenti alle tre tipologie: indica il verbo litate milites nostros quodam m aritim o certamine in suam potestatem redactos navibus
da cui derivano. substraverunt, ut earum carinis acpondere elisi inusitata ratione mortis barbaram ferita-
tem satiarent, taetro facinore pollutis classibus ipsum mare violaturi (Valerio M assim o).
PARTICIPI PERFETTI DI VERBI DE ditato gavlsus (da ...................... 14. Quibus cum iuratus affirmavisset se quae deberentur postero die persolu turu m esse,
PONENTI CON SIGNIFICATO ANCHE pactus (d a .........................): che godendo, avendo goduto dom um se abdidit; inde nocte intempesta crepidatus veste servili navem conscendit Brun-
PASSIVO_______________________ ha pattuito, che è stato pattuito ratus ( d a .........................): pe disiumque vitavìt et ultimas Hadriani maris oras petivit, cum interim Dyrrachi m ilites do
adeptus ( d a ............................ ): partltus ( d a ...... ,............. ); sando, avendo pensato m um in qua istum esse arbitrabantur, obsidere coeperunt (Cicerone).
che ha ottenuto, che è stato ot che ha diviso, che è stato diviso secùtus (d a .........................): s
tenuto populàtus ( d a ........................ .): guendo, avendo seguito <> Traduci in latino le seguenti frasi facendo attenzione alla resa dei tempi del par
comitàtus ( d a ......................... ): che ha devastato, che è stato de usus (da ................. ): usand ticipio.
che ha accompagnato, che è vastato avendo usato
stato accompagnato verìtus ( d a ...........temend 1. L’oratore salì sulla tribuna con l’intenzione di parlare ai ribelli e convincerli a rinunzia
confessus ( d a ........ .................): PARTICIPI PERFETTI DI VERBI DE avendo temuto re ai loro propositi. 2. Il comandante, accompagnato dai soldati più fedeli, si recò nelle
che ha confessato, che è stato PONENTI CON VALORE ANCHE DI terre che erano state saccheggiate. 3. M olti esuli, confidando nella clemenza dell’impera
confessato PRESENTE__________________ PARTICIPI PERFETTI (DI VEB tore, fecero ritorno in patria, pensando che non sarebbero stati perseguitati ulteriormen
dimensus ( d a ......................... ): arbitràtus ( d a ......................... ): NON DEPONENTI) CON SIGNIFIC.. te. 4, Dopo aver giurato che avrebbe rispettato le condizioni pattuite, l’ambasciatore tornò
che ha misurato, che è stato m i credendo, avendo creduto TP ATTIVO________________ al campo. 5, La tregua, pattuita in tutta fretta, non durò che pochissimi giorni.
surato ausus ( d a ................. ): osando, cenàtus (da .............. ): che h
expertus ( d a ............................ ):
che ha sperimentato, che è stato
avendo osato
conflsus ( d a ............................ ):
cenato
iurdtus (da .............. ): che h ........
..................... TSÌNtÀSSrDEL VÈRBO .............. " Ί ;
sperimentato confidando, avendo confidato giurato i C O N IU G A ZIO N E PERIFRASTICA ATTIVA ;
imìtàtus (da ............................): diffìsus (da ............................ ): potus (da ................. ): che ( ome hai già imparato nel I volume (Lezion e 16), il participio futuro in unione con una voce del ver- j
che ha imitato, che è stato imitato diffidando, avendo diffidato bevuto ho sum form a la cosiddetta coniugazione perifrastica attiva: si tratta di un costrutto particolare che !
meditatus ( d a ......................... ): fisus ( d a ............................ ): fi pransus ( d a .................): che esprime un’azione imminente, in procinto di essere compiuta, colta all’in izio del suo svolgimento, ;
che ha meditato, che è stato m e dandosi, essendosi fidato pranzato
( ippure un’azione che si ha intenzione di compiere. ^ ;
Es. Bellum scripturus sum, quod populus Mi accingo a scrivere della guerra che ;
Romanus cum rege Iugurtha gessit (Sallustio). il popolo rom ano sostenne I
contro il re Giugurta. ■
5. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i participi con tre colori diversi a
seconda del tempo. Cerchia inoltre i participi che hanno un significato o un valo
re particolare.1
4
*3 7 Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la coniugazione perifrastica attiva.
1. Sed tu obiurgans me a peccatis rapis deteriorem in viam (Plauto). 2. Cuius adventu 1. Cum apes iam evolaturae sunt, consonant vehementer (Vairone). 2, Appi ductu et aus
cognito diffìsus m unicipii voluntati Thermus cohortes ex Urbe reducit etprofugit (Cesare). picio, rem publicam eversuri estis (L iv io ). 3. E o die apud Pom ponium in eius nuptiis ce-
3. Graeci excesserant vallo deliberaturi, q uid potissim u m a rege peterent (Curzio Rufo). naturus eram (Cicerone). 4, Morere, Diagora; non in caelum ascensurus es (Cicerone).
4. Fransi discedentes dicim us alius alii « Vale» (Vairone). 5. Videamus quid idem iste iu- 5, Quid expectabitis, patres conscripti? Si decemviri finem pertinaciae non facìunt, ruere
ratus dixerit: recita (Cicerone). 6. Quod ubi Marcellus animadvertit, verìtus ne m oti semel ac deflagrare om nia passuri estis? (Cicerone). 6. Leonidas, alacri animo, suos ad idproe-
pellerentur, cohortem M arsorum cum opposuisset, equitum Latinorum omnes turmas in lium, quo perituri erant, cohortatus est (Valerio Massimo). 7. Die ipso, quo facturus erat
hostem emisit (Livio). 7. Sedpostquam direptis ad Aliam castris victor Romanus aderat, navale proelium, Hannibal classarios convocai iisque praecipit ut omnes in unam Eume-
id quoque m unim entum relictum est, et vix moenia tuta rati oppido se Praeneste inclu- nis regis concurrant navem (Cornelio Nepote). 8, Ille dux Leonidas Lacedaemoniis, qui
dunt (Livio). 8. Gallus legionem prim am in auxilium Placentiae ducebat, diffìsus pauci- ad Thermopylas cantra Persas pugnaturi erant, «Prandete anim o forti, inquit, Lacedae-
tati cohortium , ne longius obsidium et vim Germanici exercitus parum tolerarent (Taci- m onii; hodie apud inferos fortasse cenabim us» (Cicerone).
210 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 13 participio 211
E S E R C IZ I ■4-H=j;MFT
8 . VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando la coniugazione perifra- 9. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
stica attiva. nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi traduci.
Procedi spuntando le soluzioni via via trovate.
I R omani puniscono gli abitanti di P rtverno
Privem o capto interfectisque eis qui id oppidum ad rebellionem incitaverant, senatus, in- 1. ................ laedit, cum ebrio qui litigai (Pubblio Siro). postulata
dignatione accensus, consilium agitabat quid sibi de reliquis Privernatibus esset facien-
2. Ariovistus a d ........ ................. Caesaris pauca respondit (Cesare). fugientium
dum. Princeps enim eorum, in curia interrogatus quam poenam cives eius pati mereren-
tur, respondit: «Poenam quam m erenturqui se dignos liberiate iudicant». His verbis exas- 3. Magna et in castris et extra munimenta caedes...............................fu it (Livio). petentibus
peratos patrum conscriptorum animos inflammaverat, q u i magnam poenam decreturi
erant. Sed Plautìus consul, favens Privem atium causae, quaesivit ex Privernatibus, qua- 4. Rure e g o ............... ............, tu dicis in urbe beatum esse (Orazio). viventem
lem pacem cu m eis R om ani habituri essent, si impunitas eis data esset; et princeps con absentem
5. M u lta .................... ........ desunt multa (Orazio).
stantissimo vultu: «S i bonam dederìtis, inquit, pacem perpetuam habituri estis; si malam,
non d iutu m a m ». Qua voce com m oti, patres constituerunt ut victis non solum venia sed
etiam ius et beneficium nostrae civitatis daretur.
1. B e n e ............. p r ò ........ ......... exigimus (Cicerone). scienti - nescienti
(Valerio Massimo)
2. .................. mea, non ... ............... vos, milites, sequi volo (Livio). responso - legati
LABORATORIO DI TRADUZIONE
3. Cum hoc tam tr is ti.................. dimissis M acedonibus,................... facta - dieta
a. Individua le tre proposizioni interrogative indirette contenute nel brano.
b. N el testo ci sono due verba rogandi: individuali e illustrane la costruzione. Chartaginienses vocati sunt (Livio).
c. N el testo sono evidenziati in colore un aggettivo e un verbo: com e sono costruiti? 4. Praecepta d a re............. .... supervacuum e s t,.....................
Quale caso reggono? parum (Seneca). facta - debitis
Γ
SINTASSI DEL VERBO
‘ SB' ........ 3" " *
10. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i participi sostantivati. Quindi
USO N O M IN A L E D E L PARTICIPIO ( i )
analizza i participi evidenziati in grassetto, dopo averli disposti nella tabella che
IL PARTICIPIO SOSTANTIVATO segue le frasi.
Iniziam o a esaminare l’uso nominale del participio. Il participio si dice sostantivato quando svolg 1. E orum facta cuncti mortales noverunt (Sallustio). 2. Ib i duo milia Sam nitium et cen-
le stesse funzioni di un sostantivo. tum pugnantes circum venti captique, et alia praeda ingens capta est (Livio). 3. Bonus
Es. M iscetur operantium bellantiumque Le grida dei lavoratori si mescolavano animus num quam erranti obsequium com m odat (Pubblio Siro). 4. Proelium atrocius
clam or (Tacito). a quelle dei combattenti. quam prò num ero pugnantium editur (L ivio). 5. M ih i misero cerebrum excutiunt tua
Dieta factis discrepant (Plauto). Le parole sono in disaccordo con i fatti. dieta, soror: lapides loqueris (Plauto). §. Aequum estpeccatis veniam poscentem redde-
re rursus (O razio). 7. Piena hostium cuncta erant, et inm itis diu caedes pariter fugien-
tiu m ac resistentium, arm atorum atque inerm ium fu it (L iv io ). 8. Proelium atrocius
quam prò paucitate resistentium fuit, nec ante fin itu m est quam tribunus m ilitum qui-
LESSICO di BASE 2
que circa eum constiterant interfecti sunt (Livio).
VERBI TEMATICI E ATEMATICI
I P A R T IC IP IO SOST. A N A L IS I
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sul participio in fun
zione nominale: inserisci i paradigm i e le traduzioni.
absum, .. nescio,
adfèro, ... nuntio,
o rific io ,.. peto, ....
apparéo, p o s tu lo ,.....
cerno, .... 11. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le espressioni da ren
proficiscor,
cupio, .... providéo, ....
dere con un participio sostantivato.
debèo,.... s c io ,..........
d ic o ,..... 1. Il pensiero delle cose passate e di quelle future distoglie dalla vita presente. 2. Tor
sedéo,.........
fa c to ,.... namm o al nostro proposito di non considerare più gli eventi passati. 3. N on è bello
te m p io ,......
fu g lo ,.... parlare male degli assenti. 4 .1 barbari fecero razzia dei beni della regione, ma rispar
transcendo,
inspicio, miarono coloro che vi abitavano. 5. N on è facile per chi sbaglia ammettere la respon
v iv o ,..........
sabilità degli errori fatti.
212 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 13 Il participio 213
E S E R C IZ I
In funzione attributiva il participio, riferito a un nome o a un pronome, svolge le stesso ruolo del In funzione predicativa il participio può fungere da:
l’attributo; in italiano si traduce con un aggettivo o con una proposizione subordinata relativa. nome del predicato con il verbo sum;
Es. Maroboduo undique deserto non Maroboduo, abbandonato da tutti, non ebbe altro Es. Tibi sum oboediens (Plauto). Ti sono ubbidiente.
aliud subsidium quam misericordia rifugio che la compassione di Tiberio. complemento predicativo (del soggetto o dell’oggetto) con i verbi di percezione (com e audio, vi
Caesaris fu it (Tacito). deo ecc.), i verbi causativi (facio, reddo, trado ecc.) e con habeo e teneo (accompagnati dal solo parti
Templum ut in colonia Tarraconensi Agli Spagnoli che lo chiedevano fu concesso cipio perfetto).
strueretur Augusto petentibus di innalzare un tem pio ad Augusto Es. Quem ego bue advenientem conspicor? Chi vedo venire (lett. che sta venendo) qua?
Hispanis permissum est (Tacito). nella colonia di Tarragona. (Plauto).
Homerus Polyphemum cum arìete Omero im m agina Polifem o che si rivolge
conloquentem facit (Cicerone). (lett. fa P olifem o parlante) al suo ariete.
12. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i participi attributivi; quindi Docem ur auctoritate legum domitas Siamo istruiti dall’autorità delle leggi
analizzali, dopo averli disposti nella tabella che trovi alla fine dell’esercizio. Fai habere libidines (Cicerone). a tenere sotto controllo i desideri smodati.
attenzione: ci sono anche participi usati in altre funzioni.
14. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
1. Interim Piso classem h au dprocul opperientem adpugnare frustra temptavit (Tacito). nella colonna a lato (procedi spuntando le soluzioni via via trovate), poi traduci.
2. Simulata interdum merita prosunt hominibus, sed tempore ipso tamen apparet verì- Sottolinea il participio predicativo quando è nome del predicato e cerchialo
tas (Fedro). 3. Tu, tu, inquam, M. Antoni, princeps C. Caesari om nia perturbare cupien-
quando è complemento predicativo.
ti causam belli contrapatrìam dedisti (Cicerone). 4. Sed Germanicus, cedentem in avia
A rm inium secutus, ubi p rim u m copia fuit, evehi equites campumque, quem hostis in-
sederat, eripi iubet (Tacito). 5. Ig itu r nuntiantibus H em icis in fines suos transcendisse 1. Tuis servio a tq u e ...................sum imperiis (Plauto). pugnantes
hostes im pigreprom issum estauxilium (Livio). 8. Exercitibus dimissis, cum etforispax
et dom i concordia ordinum otium [«m o tivo di tranquillità»] esset, pestilentia civitatem 2. Aliquando enim Aeschinem ipsum L a tin e ................... audiamus (Cicerone). sapiens
adorta coegit senatum imperare decemviris ut libros Sibyllinos inspicerent (L iv io ). 7.
Anno quingentesimo quinquagesimo p rim o ab urbe condita, P. Sulpicio Galba C. Aure 3 ib i Appium Claudium augu rem ...................invenimus in subselliis (Vairone). dicentem
lio consulibus, bellum cu m rege Philippum in itum est (Livio). 8. Lyso enim nostervereor
ne neglegentior sit, prim um quia omnes Graeci sunt [«lo son o»] deinde quod, cum a me d. w ™ cum ... : itaque visis cedo nec possum resistere (Cicerone). sedentem
litteras accepisset, m ih i nullas remisit (Cicerone). 9. Sed de am icitia alio libro dictum
est, qui inscribitur Laelius (Cicerone). 10. Quidam decedens tres reliquitfilias, unam for- 5. Vidi ego prò n ivea ...................coniuge tauros (Ovidio). audiens
mosam et oculis venantem viros, at alteram lanificam et frugi rusticam, devotam vino
tertiam et turpissimam (Fedro).
15. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato i termini da rendere con
P A R T IC IP I O A T T R IB . A N A L IS I
il participio predicativo.
13. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato i termini da rendere con 1 6. Vi4 DUI 4 Traduci la seguente versione sottolineando i participi predicativi.
il participio attributivo. M a fai attenzione: ci sono anche participi usati in funzioni diverse.
1. Dopo la cacciata dei re i tempi erano maturi per l’instaurazione della repubblica. 2. Niso e S c il l a
Rientrammo in casa a notte fonda senza svegliare gli amici che dormivano. 3. Leggeremo Nisus Martis filius, sive ut alii dicunt, Deionis filius, rex Megarensium, in capite crinem
l’opera di Apuleio che si intitola L ’asino d’oro. 4. Nelle situazioni difficili non bisogna ave purpureum habuisse dicitur, c u i1responsum fu it tam diu eum regnaturum esse quam
re un comportamento esitante e timoroso. 5.1 prigionieri si buttarono dalla nave che era diu eum crinem custodivisset. Quem M inos Iovis filius oppugnatum2 cum venisset, a
ancorata in mare davanti al porto. Scylla Nisi filia Venerìs impulsu est amatus, quem 3 ut victorem faceret, patri dormienti
214 S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 13 Il participio 215
E S E R C IZ I
fatalem crinem praecidit. Itaque Nisus victus a M inoe est. Cum autem M inos Cretam re- Risus interdum ita repente erumpit, A volte il riso scoppia così all’improvviso che,
diret, eum ex fide data rogavit4 ut secum aveheret, sed ille negavit Creten5sanctissimam ut eum cupientes retinere pur volendolo, non riusciamo a trattenerlo.
tantum scelus recepturam esse. Illa se in mare praecipitavit, ne persequeretur. Nisus au nequeamus (Cicerone).
tem dum filiam persequitur in avem haliaeton, id est aquilam marinam, conversus est, Mendaci homini, ne verum quidem Siamo portati a non credere a un uom o bugiardo,
Scylla filia in piscem “c irim ” quem vocant, hodieque si quando ea avis eum piscem na- dicenti, credere solemus (Cicerone) nemmeno se dice la verità.
tantem conspexerit, m ittit se in aquam raptumque unguibus dilaniai.
(Igin o) \is Per il participio futuro con valore di proposizione finale vedi la Lezione 23, p. 342.
1. Imbarcatosi sulla nave, M ario salutava gli am ici che lo avevano accompagnato al
SINTASSI DEL VERBO porto. 2. Dopo essersi svegliata, la fanciulla andò al mercato a comprare qualcosa per
USO V E R B A LE D E L PARTICIPIO ( i )
preparare la cena. 3. Q. Pompeo, sebbene nato da una fam iglia umile, raggiunse le più
IL PARTICIPIO CO N G IU NTO
alte cariche. 4 .1 cavalieri romani, usciti dall’accampamento e affrontati i nemici, tor
narono vittoriosi. 5, Pur sapendo che il cammino era arduo e difficoltoso, ci incam m i
Passiamo ora agli usi del participio in funzione verbale, con i quali hai già fam iliarizzato nel I volu nammo lo stesso, desiderando raggiungere quella vetta.
me (Lezion e 22).
Il participio congiunto o appositivo è un participio presente o perfetto con funzione di apposizio 19. iT14:hiI«Lh4 Traduci la seguente versione sottolineando i participi congiunti. Ma
ne rispetto a un termine della proposizione reggente ed equivale a una proposizione subordinata fai attenzione: ci sono anche participi usati in funzioni diverse.
temporale, causale, concessiva o ipotetica.
Es. Midae illi Phrygi d o rm ie n ti formicae A quel celebre M ida Frigio delle form iche avevano Fine di D umnorige capo degli E dui
in os tritici grana congesserunt messo dei chicchi di grano in bocca mentre dormiva, J Qua re cognita Caesai; dies circiter X X V in eo loco commoratus, quod corus ventus na-
(Cicerone). vigationem impediebat, qui magnam partem omnis temporis in his locis flare consuevit,
Haec a te in vita tu s breviter exposui Poiché sono stato invitato da te ho esposto in breve dabat operam, ut in o fficio 1 Dum norigem contineret, n ih ilo tamen setius om nia eius
(Cicerone). queste cose. Hn officio: «all’obbedienza, al suo posto».
S I N T A S S I D E L V E R B O Il participio
le z io n e 13 217
E S E R C IZ I
E S E R C IZ I
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
excedere ac tela vitare, hostes neque intermittere et ab utroque latere instare et rem esse in 25. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
angusto vidit3: sento ab novissim is2uni m iliti detracto, quod ipse eo sine sento venerai, nella colonna a lato, poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate.
in prim am aciem processit4, centurionibusque nom inatim appellatis reliquos cohorta-
tus milites signa inferre et manipulos laxare iussit, q u o 5 facilius gladiis uti possent. ,i. 1. Extractum in tertium annum bellum est Q. Fabio et T. Q u in c tio .................. auctore
Cuius adventu spe illata m ilitibus ac redintegrato animo, paulum hostium impetus tar- (Livio).
datus est.
2. Me, m e ........ ferrum com pite, o miseri, quos im probus advena bello territat consulibus
(Cesare)
(Virgilio).
3vidit: riprende, a distanza, il lontano vidit di ubi... vidit, all’inizio del brano.
‘•processit. è il verbo principale, che regge tutto il lunghissimo periodo. 3. Apud me si quid erit eius modi, m e ...................... erìt et invito (Cicerone). duce
5quo: «affinché», + cong.
4, Capitolinos ludos sollemnibus aliis addidimus collegium que ad id novum imprudente
24. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando gli ablativi assoluti. ..............senatu condidimus (Livio).
26. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato i termini da rendere con
l’ablativo assoluto.
: SiiÌfÀSSÌbÉL^VERBO................................
USO VER BA LE D E L PARTICIPIO ( i l i ) j 1. Venutosi a sapere che i p op oli n em ici avevano fatto un’alleanza, il comandante
PARTICOLARITÀ D ELL’ABLATIVO ASSOLUTO ! mandò dei legati. 2 .1 soldati si allontanarono tutti com e se la guerra fosse già finita.
3. Non rimproverarli, sono venuti qui per m ia iniziativa! 4. Presi gli augùri e compiuti
A volte nell’ablativo assoluto il participio può essere assente; in questi casi il costrutto può essere co- !
i sacrifici, le legioni iniziarono la m arcia sotto la guida di Cesare. 5. Essendo stato or
stituito semplicemente da: . I
dinato che le donne e i bambini lasciassero al più presto la città, nelle strade circola
- due sostantivi, com e per esempio natura duce, «facendosi guidare dalla natura»; ! vano solo soldati.
- un sostantivo e un aggettivo, come in vento secundo, «con vento favorevole»; !
- un pronome e un sostantivo, come in me auctore, «su m io consiglio», o un pronome e un agget- j
27. Li 4; hi DEI =1 Traduci la seguente versione sottolineando gli ablativi assoluti di
tivo. !
forma particolare.
Viceversa l’ablativo assoluto può essere costituito dal solo participio perfetto al neutro singolare, !
P ietà pubblica e privata
senza alcun sostantivo. Queste form e si differenziano in due tipi: !
Urbem auspicato inauguratoque conditam habemus; nullus locus in ea non religionum
- alcuni ablativi assoluti possono reggere una proposizione subordinata (un’infinitiva, una subor- ! deorumque estplenus; sacrificiis sollemnibus non dies magis stati quam loca sunt1; hos
dinata di tipo com pletivo introdotta da ut oppure un’interrogativa indiretta): è il caso di cognito e ! omnes deos publicos privatosque, Quirites, deserturi estis? Quam parvestrum factum 2
comperto , «venutosi a sapere»; andito, «essendosi sentito dire»; nuntiato, «essendo stato annuncia- | ei est quod in obsidione nuper in egregio adulescente, C. Fabio, non minore hostium ad-
to»; edicto, «essendo stato ordinato»; impetrato, «essendo stato ottenuto»; permisso, «essendosi per- ì miratione quam vestra conspectum est, cum inter Gallica tela, degressus ex arce, sollem-
messo»; ! ne (sacrificium ) Fabiae gentis in colle Q uirinali obiit? Angentilicia sacra3ne in bello qui-
dem intermitti, publica sacra et Rom anos deos etiam in pace deseri placet ?
- altri ablativi assoluti sono usati come fossero avverbi, in funzione impersonale: si tratta di ex- I (Livio)
plorato (o inexplorato), «com piuta (non compiuta) l’esplorazione»; litato, «com piuti i sacrifici»; aus- !
picato (o inauspicato), «presi (non presi) gli auspici»; augurato (o inaugurato) «presi (non presi) gli | 1non dies ... sunt = dies stati sunt non magis quam loca.
augùri»; debellato, «term inata la guerra». ! 2factum: «comportamento».
3gentilicia sacra: «riti familiari».
S I N T A S S I DEL. V E R B O S I N T A S S I D E L V E R B O
le z io n e
LABORATORIO DI TRADUZIONE
Il gerundio e il gerundivo
a. Disponi nella tabella seguente tutti i participi contenuti nel brano, quindi analizzali.
L’arredam ento
P A R T IC IP IO A N A L IS I
j ...................... TWt^ÀSSIDÉLVERBO"........................ j
; Il G ER UND IO
: Proseguendo il nostro esame delle forme nominali del verbo, in questa Lezione analizzerem o gli usi
ilei gerundio e del gerundivo, e in particolare:
; il gerundio;
'· il gerundivo;
b. Fai l’analisi del periodo colorato aiutandoti con lo schema ad albero che ti presen
; la costruzione del gerundio e del gerundivo con un com plemento oggetto;
tiamo. Individua le singole proposizioni, riconducile alle lettere dello schema e poi spe
! l’uso dei casi del gerundio e del gerundivo;
cificane il valore.
; la coniugazione perifrastica passiva.
A
! Nella Lezione 12 hai imparato che l’infinito in funzione nominale può svolgere la funzione logica di
I
j soggetto (vedi p. 189) o di complemento oggetto (vedi p. 191). Ebbene, il gerundio, che com e l’infini-
B
; lo è un sostantivo verbale, esprime un’azione in funzioni logiche diverse dal soggetto e dal com-
I
'· plemento oggetto. Infatti nella declinazione del gerundio non c’è il caso nominativo (= soggetto), e
C
; l’accusativo non è mai semplice (= com plemento oggetto) ma è sempre accompagnato da una prepo-
I
sizione, solitamente ad (= complemento di fine o scopo).
D
; Es. Beate riv e n d i cupiditate incensi Tutti noi siamo animati da un forte desiderio di
; omnes sumus (Cicerone). vivere felicemente.
Nulla res tantum ad d icen d u m Niente giova tanto all’acquisizione dell’eloquenza
• proficit quantum scriptio (Cicerone). quanto la pratica della scrittura.
; Hom inis mens discendo alitur L’intelligenza umana si alimenta studiando e
ΐ et cogita n d o (Cicerone). riflettendo.
FA CCIA M O P R A T IC A ...
Completa le seguenti frasi inserendo la form a appropriata di gerundio.
Dux Poenorum copiis signum Il comandante dei Cartaginesi diede alle truppe
........................... [usa invado] dedit. il segnale dell’invasione.
L’AUTORE» IL TESTO
BEI Gli arredi preziosi non aumentano il piacere (Lucrezio, Sulla natura, 2,24-39)
Nel proem io del I I libro del suo poema il poeta Lucrezio, vissuto nel I secolo a. C., si diffonde sul
tema del piacere naturale e non necessario, cioè quello per il quale arredi preziosi e cibi sofistica
ti non costituiscono un arricchimento, ma solo un ’inutile complicazione del piacere.
Si non aurea sunt iuvenum simulacra per Se nel palazzo non ci sono statue clorate di gio
[aedes vani che reggono nella destra torce fiammég»
lampadas igniferas manibus retinentia gianti per dar luce ai conviti notturni, e la casa
non brilla d ’argento e non rifulge d ’oro, né a ll*
[dextris, 25 cetra risponde l’eco dei soffitti a quadrati dora
lumina noctumis epulis ut suppeditentur, ti, nonostante ciò, distesi su un tenero prato, tr *
nec domus argento fulget auroque renidet am ici, vicino a un ruscello, sotto i rami di un s i
nec citharae reboant laqueata aurataque to albero, senza gran fatica si ristora il corpo
con piacere, soprattutto quando il tem po a rrid i
[tempia,
e la stagione dell’anno cosparge di fiori le erta»,
cum tamen inter se prostrati in gramine verdeggianti. Né se ti rigiri fra tessuti ric a m a ti^
[molli rossa porpora la febbre ardente se ne va dal;
lesta. Il letto dei poveri (grabatus) cuccio. Originariamente erano sioni della figura umana, oppure
propter aquae rivum sub ramis arboris corpo prim a che se devi dorm ire fra coperte
era più semplice, privo di spalliera fatte d’argilla, ma in seguito fu uti portatili, con il manico e dei rilie
[altae 30 com uni. Dunque, poiché al nostro corpo non e capezzale. Alla sponda si legava lizzato il bronzo, più raramente vi decorativi incisi sulla parte po
giovano affatto i tesori, la nobiltà e la gloria del. no delle fasce (institae), su cui l’oro, l’argento, il piombo, il ferro, steriore.
non magnis opibus iucunde corpora
regno, devi peraltro ritenere che non servano poggiavano il materasso (culcita), l’alabastro. Le lampade poggiava Il vetro (vitrum) si diffuse solo in
[curant, affatto neppure all’animo. no su un sostegno (candelabrum) epoca molto tarda.
le coperte e i cuscini (pulvini). I
praesertim cum tempestas adridet et anni letti più sontuosi erano anche cir che poteva essere di legno, di
IM P A R IA M O S U B IT O .
tempora conspergunt viridantis floribus condati da una tendina. bronzo o di metallo prezioso; altri I m o sa ici
[herbas. menti erano dotate di catenelle I mosaici (opus musivum) adorna
si in plebeia veste cubandum est, «se
S e d ie e tavoli con cui venivano appese a ganci vano pavimenti e pareti. La tecni
Nec calidae citius decedunt corpore febres, si deve dormire fra coperte comuni»:
fissati al soffitto, a strutture simili ca del tipo più semplice, detto pa-
Per quanto riguarda i sedili, il più
textilibus si in picturis ostroque rubenti 35 cubandum est è coniugazione perifra
semplice era lo sgabello (scam- ai nostri lampadari oppure, anco vimentum Signinum perché era
stica passiva da cubo, -as, cubùi, cubì-
iacteris, quam si in plebeia veste tum, -are num o subsellium)·, mentre lo ra, a statuine. Le lampade da ap originario di Segni nel Lazio (Sig
scanno (sella) era dotato solo di pendere erano provviste di due o ma), consisteva nell’inserire in
[cubandum est. a n im o q u o qu e n il prodesse p u ta n
braccioli, la sedia (cathedra) aveva tre orecchiette alle quali si fissava una base di calcina piccoli fram
Quapropter quoniam nihil nostro in d u m (sott. est), «bisogna ritenere che
anche la spalliera. Fra i tavoli al no le catene, mentre le lampade menti di pietra o di vetro di forma
non servano affatto neppure all’ani-
[corpore gazae cuni, piccoli e con i bordi rialzati, portatili, utilizzate per illuminare qualsiasi, fino a comporre un dise
m o»; putandum est è coniugazione pe
proficiunt neque nobilitas nec gloria regni, servavano per appoggiare vasella la strada camminando, erano do gno in rilievo.
rifrastica passiva da puto, -as, -avi,
me e oggetti preziosi, mentre sulla tate di un manico (ansa). II secondo tipo (pavimenta tessel
quod super est, animo quoque nil prodesse -àtum, -are
tavola vera e propria (mensa), po Le candele (candelae), usate per lo lata), di gran lunga il più diffuso,
[putandum. sta vicino ai letti tricliniari, si po più nelle case povere, si otteneva era realizzato con materiali più re
savano i vassoi con le pietanze. no con strati di cera o di sego av sistenti ed era quindi adatto anche
Gli oggetti di valore e i documenti volti intorno a uno stoppino; poi agli ambienti esterni: piccoli cubi
Cultura e civiltà importanti erano conservati in venivano riunite a formare grosse di grandezza omogenea (tesserne)
L’ARREDAMENTO cassapanche adornate di borchie e torce. I Romani ricorrevano alle venivano disposti a formare un di
DELLA CASA ROMANA rilievi in bronzo. fiaccole (faces o taedae) solo in oc segno geometrico. In particolare,
casioni speciali, come le nozze. il cosiddetto opus vermiculatum
Un a rre d a m e n to e s s e n z ia le da ospitare appena un letto. Il letto ; 'illuminazione ' era realizzato con tessere oblun
Le stanze della casa romana non Oggetti e tessuti erano riposti in Il letto era di due tipi, quello per Per quanto riguarda l’illum inazio S p e c c h i e vetri ghe o rotonde, paragonabili a dei
erano affollate di mobili (supel- armadi (armaria), scrigni, casse, dormire (lectus cubicularius) e ne, le lampade (lucemae o lanter- Gli specchi (specula) erano realiz vermi (vermes).
lectiles) come le nostre, anche cofani e ceste, oltre che in apposi quello per mangiare (lectus triclì- nae) erano costituite essenzial zati in genere con piastre di me Il terzo tipo (opus sectile) utilizza
perché molti ambienti, per esem te stanze adibite a ripostiglio (cel niaris). Sul telaio di legno, sorret mente di due parti: il recipiente tallo levigato, rame o, più rara va piastrelle con cui si disegnava
pio le camere da letto (cubiculo), la) oppure in nicchie ricavate nel to da quattro o sei piedi, poggiava per l’olio, che poteva avere forma mente, argento massiccio. Pote no sul suolo figure geometriche o
avevano dimensioni così ridotte muro. no la spalliera e un sostegno per la rotonda, ovale o angolare, e il bec vano essere grandi, delle dimen immagini di uomini e animali.
| S I N T A S S I P E L V E R B O le z io n e 14 Il gerundio e il gerundivo
E S E R C IZ I
e. Gli specchi, interi o portatili, erano realizzati con piastre di m etallo levigato,
...................o ................ massiccio.
f. Descrivi le parti da cui era costituito il letto.
MOBILI E COMPONENTI______________ subsélllum, -ti, n.: sedile, panca candelabrum, -i, n. (e -ber, -bri, o
abàcus, -i, m.: tavolino (piccolo, senza spalliera -us, -i, m.): sostegno (per la lam
con bordo rialzato) supellex, supellecttlis, f.: suppel pada); candelabro
armartum, -ìi, n.: credenza, ar lettile; mobili, arredi ceréus, -i, m.: cero
-i
madio stragulum, -i, n.: coperta, coltre fax,facis, f.: fiaccola, torcia 2. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
cathedra, -ae, f.: sedia (con schie tapète, -is, n.: tappeto nella colonna a lato (in b. scegli tra le coppie già formate), poi traduci. Procedi
furiale, -is, n. (e -is, -is, m.): torcia/;!
nale) torus, -i, m.: materasso; cuscino; fiaccola ; spuntando le soluzioni via via trovate.
cervtcal, -àlis, n.: cuscino letto lanterna,-ae, f.: lanterna
1. Cottidiano cubo in Sardianis........................ (Varrone). cerei
culatta, -ae, f.: materasso COMPLEMENTI D’ARREDO lucerna, -ae, f.: lucerna, lampada"·
2, Haec scripsi ante lucem a d ...................................ligneolum (Cicerone). culcita
fascia (e -éa), -ae, f.: cinghia (del arca, -ae, f.: cassetta, scrigno, co lychnuchus, -i, m.: lampadario ·.]
letto) lucem am
fano; armadio, cassettone rostrum, -i, n.: becco (della lucer 3. At in tu s ............. praeclara micantes luce noctumas nobis tenebras
grabàt(t)us, -i, m.: letto (dei pove capsa, -ae, f.: cassetta, scatola na) ì inalbabant (Apuleio).
ri), pagliericcio
cista, -ae, f.: cesta, forziere taeda, -ae, f.: torcia, fiaccola nu- i lychnuchum
insttta, -ae, f.: cinghia (del letto) 4. Culcita in terra iacet, ego i n ...................... (Seneca).
repositorìum, -ti, n.: vassoio ziale ,,a
lectus, -i, m.: letto, letto tricliniare 5. ....................forte oblitus fueram exstinguere (Plauto). tapetibus
scrìntum, -ti, n.: scrigno, cassetta
mensa, -ae, {.: tavolo MOSAICI___________________________ ti
specùlum, -i, n.: specchio
pulvinus, -i, m.: cuscino vas, vasis, n.: vaso, recipiente; va opus, -erìs muslvum, n.: mosaico i 1. Ante fo c o s ..............considere longis mos erat, e t ...............credere culcitas - tom entum
scamnum, -i, n.: sedile, sgabello sellame sectttis, -e: tagliato, diviso in più i adesse deos (Ovidio).
sedile, -is, n.: sedile, seggio parti
2. ...................... purpureis lucent v illo s a .........................(M arziale). vela - lucemam
sella, -ae, f.: scanno, seggiola (con LAMPADE tessellàtus, -a, -um: fatto a mosaico
braccioli) 3. Claude fenestras,.........tegant rìmas, iunge ostia, fo lle ....................... stragula - tapetis
ansa, -ae, f.: manico (di lampada tessera, -ae, f.: tessera (di mosaico)
sponda, -ae, f.: sponda (del letto) portatile) (M arziale).
vcrmiculàtus, -a, -um: vcrmicola-
candela, -ae, f.: candela to, lavorato a mosaico, screziato1 4. Vides tot .................. , nulla non aut conchyliatum aut coccineum scamnis - mensae
............................. habet (Petronio).
1. Rispondi alle domande sulla lettura L ’arredamento della casa romana', inserisci le
parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico dell’arredamento.
3. Riscrivi la frase b.3 dell’esercizio precedente inserendo la forma
a. Le stanze della casa rom ana non avevano tanti m obili ( la t................................... ), corretta del gerundio, quindi traduci.
anche perché spesso erano piccole. Oggetti e tessuti erano riposti in armadi (lat.
.......................... ), scrigni (la t...........................), casse (la t........................... ), cofani b .Z .D o m u m protege, ............................... fenestras, velis rim a s .................... ., ostia
(lat.................... ) e ceste (lat................... ), oltre che i n ........................... del muro. ......................... . lu c e m a m ..............................
b. Per quanto riguarda i sedili, il più semplice era lo sgabello (lat.......................... ); lo
scanno (la t..................) era dotato di braccioli, mentre la sedia vera e propria (lat. 4. Traduci le seguenti frasi d ’autore sottolineando i termini riconducibili al tema
.....................) aveva anche la spalliera. dell’arredamento.
c. La lampada era costituita da un recipiente per l’olio ed era dotata di un beccuccio
(la t.................). Le prim e lampade erano in argilla, p oi il materiale più diffuso d i 1. Ligneam supellectilem om nem si ungues non putescet et, cum ea terseris, splendidior
venne il bronzo. Le lampade poggiavano su un sostegno (lat................................ ) op fiet (Catone). 2. In tu ii me eumque accubantem exiguo admodum grabattulo et com m o-
pure venivano appese con delle catenelle. Le lampade portatili, infine, erano dotate dum [a w .] cenare incipientem invento (Apuleio). 3. Advenerunt m inistri ac toralia prae-
di un manico (lat..................). posuerunt toris, in quibus retia erant pietà subsessoresque cum venabulis et totus vena-
d. Le candele (la t.............................) erano utilizzate nell’illum inazione delle case po tionis apparatus (Petronio). 4. Trimalchio ebrietate turpissima gravis novum acroama,
vere; in occasione di im portanti cerim onie com e le nozze si ricorreva alle fiaccole com icines in triclinium iussit adduci, fultusque cervìcalibus multis extendit se supra fo
(lat.................. ). rum extremum et «Fingite m e » in quit «m o rtu u m esse» (Petronio). 5. Nec intra rixam tu-
226 S I N T A S D E L V E R B O Il gerundio e il gerundivo
le z io n e 14
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
multus constitit, sed candelabrum etiam supra mensam eversum et vasa om nia crystalli-
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le parole riconducibili al
na com m inu it et oleo ferventi aliquot convivas respersit (Petronio). 6. Nec vero corpori so-
tema dell’arredamento.
lum subveniendum est, sed menti atque animo m ulto magis; nam haec quoque, nisi tam-
quam lum ini oleum instilles, extinguuntur senectute (Cicerone). 7. Luxuriae enim pere-
U n t e n t a t iv o f a l l it o d i s u ic id io
grinae origo ab exercitu Asiatico invecta in urbem est. l i p rim u m lectos aeratos, vestem
In cu bicu lu m itaque reversus de genere mortis mecum delìberabam. Sed cum nullum
stragulam pretiosam, plagulas et alia textilia, et quae tum magnificae supellectiles habe-
alium telum mortiferum Fortuna quam solum m ihi grabattulum subministraret, «Iam ,
bantur, monopodia et abacos Rom am advexerunt (Livio). 8. Ipse Trymalchio ad sympho-
iam, grabattule», inquam, «a n im o meo carissime, qui mecum tot aerumnas exanclavisti,
niam [«a suon di m usica»] allatus est positusque inter cervicalia minutissim a expressit
quem solum in meo reatu testem innocentiae citare possum, tu m ih i ad inferos festinanti
imprudentibus risum (Petronio). 9. Deferì ad coniectorem quidam somniavisse se ovum
subministra telum salutare» et cum dicto restim, qua erat intextus, adgredior expedire et,
pendere ex fascea le d i sui cubicularìs: respondit coniector thesaurum defossum esse sub
ascenso grabattulo, ad exitium sublimatus et immisso capite laqueum induo. Sed dum pe-
lecto (Cicerone). 10. Dependent lychni laquearìbus aureis incensi, et noctem flam mis fu-
de altero fulcimentum, quo sustinebar, repello, utponderis deductu restis ad ingluviem ad-
nalia vincunt (Virgilio). 11. Eum olpus contumeliae impatiens rapii ligneum candelabrum
stricta spiritus officia discluderet, repente putris alioquin et vetus funis dirum pitur atque
sequiturque abeuntem et creberrimis ictibus supercilium suum vindicat (Petronio). 12.
ego de alto recidens in terram devolver.
Bargylo estfanum Venerìs super mare, ibi est lucerna super candelabrum posita, lucens ad (Apuleio)
mare sub divo, quam neque ventus exstinguit, nec pluvia aspergit (Am pelio). 13. Namque
sub aurora, iam dormitante lucerna, somnia quo cerni tempore [quo tempore, «n ell’ora in
A ftO R 4 r O ilfO !Jf Ì i 'j N t !
cu i»] vera solent, collapulvino nostra ferenda dedi (Ovidio). 14. In hanc urbem totius Per-
a. Che valore assume il cu m narrativo del II periodo (c u m ... subministraret): tempora
sidis opes congesserant barbari: aurum argentumque cum ulatum erat, vestis ingens m o
le, causale o concessivo?
dus, supellex non ad usum, sed ad ostentationem luxus comparata (Curzio Rufo).
b. Come spieghi la presenza di quam nel II periodo? Da quale termine è retto?
c. A quale termine si riferiscono i due pronom i relativi qui e quem contenuti nel discor
5. I il IB Ì’Jif.l Riscrivi le frasi 1, 3, 5, 6 , 10 e 14 dell’esercizio precedente inseren so diretto?
do la forma corretta del gerundio, quindi traduci. d. A quale termine si riferisce il participio festinanti che trovi nel discorso diretto? È un
participio attributivo, predicativo, sostantivato o avverbiale (congiunto o assoluto)?
1. Lignea supellex omnis non p u tescet......................... e. Che costrutto riconosci nelle espressioni ascenso grabattulo e immisso capitei
3. M inistri lectos straverunt to ra lia .............................. torìs. f. Analizza l’ultimo periodo aiutandoti con lo schema ad albero che ti presentiamo: in
5. Nec rixantes constiterunt, candelabrum supra m ensam .........................et vasa om nia dividua le proposizioni da ricondurre alle singole lettere e specificane il valore.
crystallina.............................et oleo ferventi aliquot co n v iv a s ................................
6. Mens et animus, nisi tamquam lu m in i o le u m ............................., extinguuntur senec A----------E
tute. I I
10. Dependent lychni laquearìbus aureis incensi, noctem flam m is fu n a lia ...................... B F
14. In hanc urbem totius Persidis opes congesserant barbari, aurum argentumque
............................., vestis ingentem modum, supellectilem non ad usum, sed ad osten
tationem lu x u s ................................... C D
E S E R C IZ I
8. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i gerundi. ................. . SINTASSI PEL VERBO ?
I. Defessus sum ambulando (Terenzio). 2. Spes bene cenandi vos decipit (Giovenale). II. G E R U N D IV O
3. In iudicando criminosa est celeritas (Publilio Siro). 4, Amicitiae, consuetudines, vici- 11gerundivo è un aggettivo verbale che indica un’azione che deve essere compiuta. Dato che ha si
nitates, clientelae, ludi denique et dies fasti quid haberent voluptatis carendo magis intel- gnificato passivo, è in genere caratteristico dei soli verbi transitivi.
lexi quam fruendo (Cicerone). 5. Im proviso oppressis nec anim i satis ad resistendum nec Es. L. Marcius haud co n tem n en d u m exercitum L. M arcio aveva messo insieme un esercito
viriu m fuit (Livio). 6. Tempus anni maturum iam ad navigandum erat (Livio). 7. Lum bi fecerat (Livio). da non disprezzare.
sedendo, oculi spectando dolent (Plauto). 8. Celeriter cives R om an i ligneis effectis turribus Parant epulas potandaque vina m inistri I servitori preparano le vivande e i vini da bere.
sese munierunt et, cum essent in firm i ad resistendum propter paucitatem hom inum , cre-
(Ovidio).
bris confecti vulneribus, ad extremum auxilium descenderunt servosque omnes puberes
liberaverunt et praesectis om n iu m mulierum crinibus torm enta effecerunt (Cesare).
9. Optimus sum orator: ad lacrimas coegi hominem castigando maleque dictis (Plauto). 11. Completa le seguenti frasi d’autore con i gerundivi inseriti in ordine sparso nel
10. Tertia pars, quae in colle steterat, et locum et tempus ad fugiendum habuit (L ivio).
la colonna a lato, poi traduci. Procedi spuntando le soluzioni via via trovate.
I I . Odium est aut ex offensa, hoc vitabis neminem lacessendo, aut gratuitum, a quo te
sensus com m unis tuebitur (Seneca). 12. Malus malo nocet facitquepeiorem, iram eius in occludendis
1, Pueris sententias............................... damus (Seneca).
citando, trìstitiae adsentiendo, voluptates laudando (Seneca).
2 Tradamus n o s e i...........................: sanabimur, si volemus (Cicerone).
,
ferendas
9. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato i termini da rendere con ediscendas
il gerundio. 3. N im iru m consilium illud rectum est, d e ................................ aedibus (Terenzio).
(Cesare) Essendo un sostantivo verbale, il gerundio può reggere i vari complementi (e casi) che solitamente
lRe. «la situazione». ìesse: dipende dal precedente demonstrat. dipendono da ogni singolo verbo. Tuttavia, quando regge un complemento oggetto il gerundio si
2quas acceperint = quas acceperant. 4hiemet = hiemat. Lrova in concorrenza con il gerundivo, dal quale alle volte viene sostituito . In questo caso, il so
stantivo in accusativo che fa da complemento oggetto del gerundio passa al caso del gerundio, e il ge
LABORATORIO DI TRADUZIONE rundivo concorda con esso in genere e numero.
a. Per quale m otivo nella proposizione relativa del I periodo il possessivo di III persona Di fatto, quindi, il gerundio ricorre in alternativa al gerundivo:
è espresso dal determinativo eius anziché dal riflessivo s u i? E perché invece poco dopo - al genitivo;
(nello stesso periodo) si trova il riflessivo (rafforzato) sese? Es. Vitellius Ravennam devertit praetexto classem Vitellio fece una tappa a Ravenna con il
b. Individua tutte le proposizioni infinitive contenute nel brano. a lloqu en d i (Tacito), [gerundio; classis pretesto di parlare alla flotta.
c. Quale complemento è espresso dal genitivo negotii? adloquendae: gerundivo]
d. Da quale termine o espressione è retto l’infinito interfici? Costituisce il predicato di - all’ablativo semplice.
un’infinitiva oppure è un infinito in funzione nominale? Es. Tiberius regendis p ro v in c iis prisca virtute egit Tiberio, nel reggere le province,
e. Come si costruisce il verb o persuadeo? Cercalo sul dizionario e analizzane costruzio (Tacito), [gerundivo; regendoprovincias: gerundio] adottò l’antico rigore.
ne e significati.
230 I N T A S P E L V E R B O le z io n e 14 Il gerundio e il gerundivo 1
E S E R C IZ I
. Tempora com m isi nascentia rebus . ., totus ab auspicio ne foret annus gerundi
iners (O vidio).
E S E R C IZ I
18. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i gerundi e i gerundivi; quindi ris iussis subsistere, trecentis fem inarum com itata processit atque, ut p rim u m 1rex in
specificane il caso e la funzione logica (cioè il tipo di complemento). conspectu fuit, equo ipsa desiluit duas lanceas dextera praeferens. Vestis non toto Ama
zonum corpori obducitur: nam laevapars adpectus est nuda, cetera deinde velantur. Nec
1. N u n c turba non est: otiu m et silentium est: agendi tempus m ihi datum est (Terenzio). tamen sinus vestis, quem nodo colligunt, infra genua descendit. Altera papilla intacta
2. Tum m ih i Roscius et alia multa confirm andi mei causa dixit (Cicerone). 3. A n im o po- servatur, qua muliebris sexus liberos alani; aduritur dextera, ut arcus facilius intendant
tius quam corpori curando operam dedi (Frontone). 4. Quod beri, cu m in Palatium ves- et tela vibrent.
tri visendi causa venissem te non viserim, non mea culpa evenisse ostendam paulo post (Curzio Rufo)
(Frontone). 5. Magna pars Babyloniorum constiterat in muris avida cognoscendi no-
'utprimum: «non appena», + indie.
vu m regem, plures obviam egressi sunt (Curzio R ufo). 6. Neque mehercule um quam
m ih i tu i aut colendi aut om andi voluntas defuit (Cicerone). 7, Sic latro est etiam ante-
quam manus inquinet, quia ad occidendum iam armatus est et habet et spoliandi atque
interficiendi voluntatem (Seneca). 8. Rex avidius Dareum persequendo fatigatus, post- ...................................
. Γ
SINTASSI DEL VERBO
quam et nox adpetebat et consequendi spes non erat, in castra paulo ante a suis capta
pervenit (Curzio Rufo). 9, Ceterum cu m censoribus creandis indicta com itia essent, pro- LA C O N IU G A ZIO N E PERIFRASTICA PASSIVA
fessus censuram se petere C. M arcius Rutilus, qui prìm us dictator de plebe fuerat, con- Nel I volume (Lezione 34) hai già fam iliarizzato con la coniugazione perifrastica passiva. Si tratta
cordiam ordinum turbavit (Livio). 10. Philosophia n ih il aliud est quam recta vivendi ra di un costrutto particolare che, prodotto dall’unione del verbo sum con il gerundivo, esprime 1idea
tio, vel honeste vivendi scientia vel ars rectae vitae agendae (Seneca). di necessità, dovere, obbligo, come se si trattasse di costruzioni con debeo, oportet, necesse est e 1in
finito.
19. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sugli usi del gerundio e del ge Ti ricordiam o che la costruzione si può presentare in forma:
rundivo.
- personale, con il gerundivo concordato con il soggetto e il verbo sum coniugato in tutti i tempi, i
1. La stagione era adatta a navigare. 2. Il cuoco si recò di mattina presto al mercato per m odi e le persone verbali;
fare la spesa. 3. Gli alunni erano desiderosi di apprendere cose nuove, ma non erano Es. Virtus per se colenda est (Cicerone). La virtù deve essere praticata per se stessa.
pronti a sopportare la fatica dello studio. 4 .1 cittadini si adoperavano a placare gli dèi. - impersonale, alla III persona singolare, quando il verbo è intransitivo (e dunque non ha il passivo
se non in form a impersonale) oppure è uno dei deponenti utor, fruor, fungor, potior e vescor.
20. J=1 Traduci la seguente versione sottolineando i gerundi e cerchiando i Es. Bono anim i fru e n d u m est, si beati Bisogna avvalersi dei beni dell animo, se
gerundivi. Quindi specifica il caso e la funzione logica di ciascuna delle due forme. esse volum us (Cicerone). vogliam o essere felici.
A minta alla conquista dell’E gitto nb IIcomplemento d’agente è solitamente espresso al dativo (dativo d’agente).
Interea Amyntas, quem ad Persas ab Alexandro transfugisse diximus, Trìpolin pervenit. Es. Consolandus hic m ih i est (Plauto). Devo consolare costui (lett. costui deve essere
Inde, in naves militibus impositis, Cyprum transmisit et Aegyptum petere decrevit. Horta- consolato da me).
tusque milites ad spem tanlae rei, docet Sabacen praetorem Aegypti cecidisse in acie, Per-
sarum praesidium et sine duce esse et invalidum, Aegyptios, semperpraetorìbus eorum in-
festos, prò sociis ipsos non prò hostibus aestimaturos esse. Igitu r milites conclamant ut
22. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la costruzione perifrastica pas
ducerei q u o 1 videretur. Atque ille ad Pelusii ostium penetrai. Potitus ergo Pelusii,
M em phim copias prom ovit; ad cuius famam Aegyptii, vana gens et novandis quam ge-
siva quando è personale e cerchiandola quando è impersonale.
rendis aptior rebus, ex suis vicis urbibusque concurrunt ad delenda praesidia Persarum.
1. Cum autem suo cuique iudicio sii utendum, difficile factu est me id sentire, quod tu
Qui territi tamen spem retinendi Aegyptum non omiserunt. Sed eos Amyntas proelio su-
velis (Cicerone). 2, E i ego a me referendam gratiam esse non putem? (Cicerone). 3. Tuis
peratos in urbem compellit; castrìsque positis victores adpopulandos agros discurrunt.
verbis, o Cicero, utendum est, «O tempora, o m ores!» (Seneca il Vecchio). 4. CoUsti-
(Curzio R ufo) tuendum est quid velimus et in eo perseverandum est (Seneca). 5. Utendum est exercita-
lquo: «dove». tionibus modicis, tantum cibi et potionis adhibendum est ut reficiantur vires, non op-
prim antur (Cicerone). 6. O m ni in re consensio om n iu m gentium lex naturaeputanda est
21. J=f Traduci la seguente versione sottolineando i gerundi e cerchiando i (Cicerone). 7. Tuo tibi iudicio est utendum (Cicerone). 8. Quem ad modum utendum est
gerundivi. Quindi specifica il caso e la funzione logica di ciascuna delle due forme. pecunia, quem ad m odum honore, quem ad m odum imperio? (Cicerone). §. Rex impetu
anim orum utendum esse ratus, secunda vigilia castra m ovit: dextra Tigrim habebat, a
Talestri si reca da A lessandro laeva montes, quos Gordyaeos vocant (Curzio Rufo). 10. Quod ergo ipse nemini putavi
Erat, ut supra dictum est, Hyrcaniae finitim a gens Amazonum, circa Thermodonta am- dandum esse, ne a senatu quidem, id ego unius iudicio delatum esse comprobem? (Ci
nem Themiscyrae incolentium campos. Reginam habebant Thalestrin, om nibus inter cerone). 11. A i vere paulum cibo demendum, adiciendumque potioni, sed dilutius ta
Caucasum m ontem et Phasin amnem imperitantem. Haec cupidine visendi regis accen- men bibendum est; magis carne utendum, magis oleribus (Celso). 12. Quid est autem in
sa finibus regni sui excessit et, cum haudprocul abesset, praemisit indicantes, venisse re homine sagaci ac bona mente m elius? Eius bono fruendum est igitur, si beati esse volu
ginam adeundi eius cognoscendique avidam. Protinus facta potestas est veniendi. Cete- mus; bonum autem mentis est virtus (Cicerone).
S I p e l v e r b o
234 N T A S S I DEL V E R B O [ S I N T A S
le z io n e
E S E R C IZ I
1, Devi ubbidire ai tuoi genitori e non devi fidarti degli estranei! 2, Il comandante de
ve risparmiare i vinti, se vuole conquistare fama di magnanimità. 3. Dobbiamo utiliz s in t a s s i d e l v è r b o
zare il denaro con parsimonia, senza scialacquarlo in cose inutili e costose. 4. Il m agi
strato doveva svolgere il suo com pito con severità, senza [= e non] indulgere a favori Il SUPINO IN - I M I
tismi. 5. Gli antichi spesso dovevano nutrirsi di erbe e frutti del bosco. ( urne ultima forma nominale del verbo rimane da esaminare il supino.
24. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando la coniugazione perifra Il supino è un sostantivo verbale che si declina secondo il m odello della IV declinazione e che del
stica passiva e cerchiando il dativo d’agente. l’intera flessione ha mantenuto soltanto due casi:
l’accusativo singolare, con uscita in -urtv,
U n m o m e n t o c r it ic o p e r C e s a r e l’ablativo singolare, con uscita in -u.
Caesari om nia uno tempore erant agenda: vexillum proponendum erat, quod erat insigne1,
cu m ad arma concurri oporteret; signum tuba dandum erat; ab opere revocandi milites I„ funzione principale del supino in -a m i quella di indicare il termine verso il quale tende 0 mo-
erant, qui paulo longius aggeris petendi causa processerai; acies instruenda erat, milites ; violento espresso dal verbo reggente; non a easo dipende da verbi di movimento come eo, verno.
cohortandi erant, signum dandum erat. Quarum rerum magnampartem temporis brevitas ! niitto ecc. In italiano si traduce con una proposizione finale.
et incursus hostium impediebat. His difficultatibus duae res erant subsidio, scientia atque Es. C u b it u m discessimus (Cicerone). Andammo a dormire,
usus militum, quod superiorìbus proeliis exercitati, quid fieri oporteret, ipsi sibi praescri- i l i magna manu ad castra o p p u g n a t ili Quelli con una folta schiera vennero
bere p o te ra i. Atque etiam legati propter propinquitatem et celeritatem hostium nihil iam v e n e r a i (Cesare). all’accampamento per metterlo sotto assedio.
Caesaris imperium exspectabant, sedperse, quae videbantur, administrabant.
Sebbene il supino non abbia diatesi, il supino in -u m viene detto impropriamente «attivo» perché
(Cesare)
può reggere un complemento oggetto: . . . . . . , . . .
iinsigne: «il segnale», sost. Es. Bituriges ad eum legatum m ittu n t I Bitungi gh inviano ambasciatori
a u x iliu m p e titu m (Cesare). per chiedere aiuto
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando la coniugazione perifra
stica passiva e cerchiando i gerundi e i gerundivi. Come tutte le form e nominali del verbo, infatti, anche il supino conserva traccia della sua originaria
______™τη,=> fncsp un verbo, duo reggere anche:
L a p a c e è f ig l ia d e l l a g u e r r a
F uit etiam disertus\ ut nemo ei Thebanus par esset eloquentia, neque minus concinnus complementi diversi dal com plem ento oggetto,
i Rodiesi, che dicevano di essere venuti
in brevitate respondendi quam in perpetua oratione2ornatus. Habuit obtrectatorem Me- Es. Rhodii g ra tu la tu m se de v ic to ria
per congratularsi della vittoria...
necliden quendam, indidem Thebis, et adversarium in administranda re publica, satis dicentes venisse (L iv io )...
exercitatum in dicendo, ut Thebanum scilicet: namque illi genti plus inest virium quam
una proposizione subordinata completiva.
ingenii. Is, quod in re m ilitari florere Epaminondam videbat, hortari solebat Thebanos, I Sèquani mandarono a Cesare dei legati
Es. Sequani legatos ad Caesarem miserunt
utpacem bello anteferrent, ne illius imperatoris opera desideraretur. H u ic ille «F a llis», in- per chiedere che non li annoverasse
o ra tu m ne se in hostium num ero
quit, «verbo cives tuos, quod hos a bello avocas: o tìi enim nom ine servitutem concilias. tra i nemici.
d u cerei (Cesare).
Nam pariturpax bello; itaque qui ea diutina volun tfru i, bello exercitati esse debent. Qua-
re si principes Graeciae vultis esse, castris estvobis utendum, non palaestra».
FA C C IA M O P R A T IC A ...
(Cornelio Nepote)
Completa le seguenti frasi inserendo la form a appropriata di supino in -um.
1F uit... disertus: il sogg. sott. è Epaminonda. 2inperpetua oratione: «nel discorso continuato».
L’esercito si spostò nell’accampamento
Exercitus in hibema m ovit
invernale per svernare.
I L Ι Λ Τ 1 Χ Ο E L ’E U R O P A La la n tern a e la c a n d e la nel te m p o e n ello s p a z io ................................[usa hiem o].
Oggi andrò al foro a salutare
LATINO • lanterna, f., «lanterna». • candela, f., «candela». Hodie ad forum i b o ........................
i m iei amici.
[usa saluto] amicos meos.
ITALIANO lanterna, f. candela, f. La plebe si radunò nel foro
Plebs in forum convenit pacem
.............................. [usa repeto]. per chiedere la pace.
FRANCESE lanterne, f., «lanterna». chandelle, f., «candela».
Venit ad m e .......................[usa queror] È venuto da me a lamentarsi
SPAGNOLO lintema, f., «lanterna». candela, f., «candela». della tua intolleranza.
de tua impatientia.
INGLESE lantem, «lanterna». candle, «candela». È venuto da me
Venit ad m e ..........................
per sapere dove fossi tu.
[usa scio] ubi tu esses.
TEDESCO Lanterne, f., «lanterna». Kerze, f., «candela».
Il supino 237
S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 15
E S E R C IZ I ■ zt-HMiNFT
L’AUTORE, IL TESTO
N el I I I libro dell’opera L’arte di amare, dedicata alle donne e alle loro conquiste amorose
(come conquistare un u om o e come tenerlo legato a sé), Ovidio dà suggerimenti propri di un
maestro di eleganza. I l poeta insegna che la bellezza e la grazia sono qualità che vanno scru
polosamente ricercate, ma sono tanto più efficaci se travestite di semplicità; una ricercatez
za che sembra naturale, ma invece è frutto di attenti studi...
Est mihi, quo dixi vestrae medicamina formae, 205 Ho un libretto nel quale io parlai dei cosm eti
parvus, sed cura grande, libellus, opus; ci che sono il segreto della vostra bellezza
hinc quoque praesidium laesae petitote figurae; un piccolo libro di gran lavoro*
C ercate in quello una difesa all’oltraggili"'
non est prò vestris ars mea rebus iners. aspetto: nel vostro caso non è inutile ques sioni caratterizzava i senatori (la- niche; sopra indossavano la stola
rano alcune varianti legate al ruolo
Non tamen expositas mensa deprendat amator mia arte. Tuttavia il vostro am ante non sor. sociale o a particolari occasioni. tus clavus) o i cavalieri (angustus (stola), un vestito lungo fino ai pie
pyxidas: ars faciem dissimulata iuvat. 210 prenda esposte sul tavolo le pissidi: l’arte5 clavus). Una tunica particolare, di, stretto in vita da una cintura e
Una balza di porpora contraddi
dissim ulata, giova all’aspetto. Chi non S ff indossata solo dai vincitori duran orlato da una balza di porpora. Per
Quem non offendat toto faex inlita vultu, stingueva l’abito (toga praetexta) dei
uscire indossavano il mantello, che
rebbe urtato dal belletto spalm ato in tuttodì magistrati, dei sacerdoti e dei fan te il trionfo, era la tunica palmata,
cum flu ii in tepidos pondere lapsa sinus? ornata di ricami a forma di palma. poteva essere semplice e quadrato,
volto che cola e scorre lungo il tiepido s e ria ciulli fino al compimento del dicias
[·.·] a coprire solo le spalle e il capo,
[...] Né approverei che voi usaste viscere settesimo anno d’età, quando pas
Nec coram mixtas cervae sumpsisse medullas, 215 Il mantello oppure molto ampio. Per sostene
cerva im pastate davanti ad altri, o che da < savano alla toga virile (toga virilis).
Sopra la toga, per ripararsi dal fred re il seno si usavano delle fasce.
nec coram dentes defricuisse probem; vanti ad altri vi spazzolaste i denti. Q u e i!" La toga indossata durante il trionfo
cose vi renderanno belle, pur se sono bry e in altre occasioni solenni era fine do, si indossava un mantello, che
ista dabunt formarn, sed erunt deformia visu: poteva assumere varie fogge. La la Le scarpe
a vedersi; m olte cose, turpi quando si f ' mente ricamata, quella dei candi
multaque, dum fiunt, turpia, facta placent; cerna, originariamente una mantel Per quanto riguarda le calzature, i ti
no, piacciono poi, se fatte. Le sculturei dati alle cariche pubbliche si con
lina militare, era diffusissima. La pi fondamentali erano tre: i sandali
quae nunc nomen habent operosi signa Myronis ora portano il nome glorioso di M irane un traddistingueva per essere imbian
paenula, rotonda e senza maniche, (soleae o sandalia), tenuti fermi con
pondus iners quondam duraque massa fuit; 220 volta erano peso inerte e dura massa. 'f% ; cata di gesso, mentre la toga porta
si indossava contro il freddo e du striscioline di cuoio che passavano
ché l’oro divenga un anello, bisogna pri ta in segno di lutto era scura.
anulus ut fiat, prim o conliditur aurum; rante i viaggi: poteva essere di pelle fra dito e dito, le ciabattine (socci) e
batterlo, le vesti che indossate furono gre le scarpe vere e proprie (calcei). Era
quas geritis vestis, sordida lana fuit; S a c e rd o ti e s o ld a ti e quindi impermeabile, oppure di
lana. [...] M olte cose è giusto che siano na? feltro, molto pesante. Una mantelli considerato sconveniente uscire in
[·.·] Gli àuguri e gli altri sacerdoti usa
scoste agli uomini; la m aggior parte delude na rotonda di stoffa pesante simile pubblico con i sandali così come
Multa viros nescire decet; pars maxima rerum vano durante il rito una veste cor
rebbe, se fosse svelato il segreto. al sagum militare era la laena, detta entrare in casa d’altri con le scarpe,
ta di porpora detta trabea. I solda
offendat, si non interiora tegas. 230 ti portavano solitamente il man anche duplex forse per lo spessore perciò gli invitati ai banchetti si
della stoffa. Molto simile alla laena portavano dietro le ciabattine.
W W W tello militare (sagum) e indossava
no la toga solo in occasione di atti era il mantello usato dai soldati e
dai filosofi cinici. Cappelli e gioielli
deform ia visu, «brutte a vedersi»: sacrali, avvolgendo l’ultimo lembo
Pesanti mantelli con cappuccio I Romani andavano abitualmente
visu è supino passivo di video, -es, intorno al petto in modo da lascia
erano il cucullus e il birrus; la ca a capo scoperto; in caso di pioggia
vidi, visum, -ère, «vedere» re libere le braccia: questo uso era
racolla, invece, era una sorta di tu indossavano dei cappucci (cuculli)
originario della città di Gabii
nica lunga fino ai piedi, che diede e sotto il sole, a teatro, dei cappelli
(cinctus Gabinus).
il soprannome all’imperatore M. a larghe tese (petasi). Il berretto fri
Cultura e civiltà Aurelio Antonino. Il pallio (pai- gio, caratteristico degli schiavi af
L’ABBIGLIAMENTO ϊ .a tunica
lium ) si indossava sopra la tunica francati, era indossato da tutti du
La tunica (tunica) era di lana e
La tosa schiavo che ne predisponeva le pie la sinistra dove si legava al primo al posto della toga, alla quale si rante le feste dei Saturnali.
consisteva in due pezzi di stoffa
L’abito ufficiale dei Romani era la ghe. La stoffa veniva piegata in due lembo con un grosso nodo. Il tratto contrapponeva in quanto era un Tra gli ornamenti femminili mol
cuciti insieme che ricadevano fino
toga (toga), sotto cui si portava la parti disuguali: una veniva fatta ca centrale della veste, caratterizzato indumento tipicamente greco. to diffusi erano i ventagli, le bor
all’altezza del ginocchio ed erano
tunica (tunica). La toga era forma lare sul davanti, dalla spalla sini da pieghe e rigonfiamenti (sinus), sette e gli ombrellini da sole (um-
trattenuti in vita da una cintura.
ta da un unico pezzo di stoffa di la stra fino ai piedi; l'altra invece rica era oggetto di particolare cura. Le vesti femminili bellae), oltre ad anelli, fibbie, ben
L’ornamento più comune della tu
na bianca, ma per indossarla era deva dietro a doppio, girava sotto il Nella maggioranza dei casi la toga Le donne portavano una tunica più de, orecchini e braccialetti, colla
nica era la striscia di porpora (cla-
spesso necessario l’ausilio di uno braccio destro e ritornava alla spal era priva di ornamenti; tuttavia de lunga (tunica talaris) fornita di ma ne e cavigliere.
vus), che a seconda delle dimen
S I N T A S S I D E L V E R B O le z io n e 15 supino 239
E S E R C IZ I 1Ξ323Ξ
c. La tunica maschile arrivava all’altezza d e l.........................ed era orlata da una stri
scia di porpora (lat.................) larga p e r i ...................... . più stretta per i cavalieri.
I L LE SS IC O D E LL’A B B IG L IA M E N T O d. La tunica fem m inile era lunga fino a i ....................e aveva le maniche. Sopra questa,
le donne portavano l a ................, orlata di una balza di porpora. Per uscire indossa
Ti presentiamo cinque gruppi di termini che riguardano le vesti romane e i vari or vano il mantello che poteva essere m olto ampio (lat............. ) oppure più piccolo, a
namenti; alcuni vocaboli li hai già incontrati nella scheda L ’abbigliamento. coprire solo le spalle (lat........................ ).
e. I Rom ani andavano per lo più a capo scoperto; per proteggersi dalla pioggia indos
VESTITI ___________________ ________ tunica talaris: tunica lunga fino ai SCARPE___________________________ savano dei cappucci (lat..........................). Ornamenti concessi alla vanità fem m ini
cinctus, -i Gablnus, m.: modo di piedi le erano il ventaglio {lat........................... ), l’ombrellino da sole {lat. · ■■................ ), poi
calcéus, -i, m.: scarpa, calzare
portare la toga originario di Gabii tunica manicata (o manuleàta): collane, orecchini e braccialetti (lat...................... ).
caliga, -ae, f.: calzare da soldato
clavus, -i, m.: banda di porpora tunica con le maniche f. Spiega com e si indossava la toga.
pero, -ònis, m.: stivale :
(che orlava la tunica) vestis, -is, f.: veste, vestito, abito
sandalium, -ii, n.: sandalo
sinùs, -Hs, m.: piega, sinuosità vestitus, -ùs, m.: vestito, veste; ab
sculponéae, -àrum (pi.), f.: zoccoli g. Quali erano i tipi di calzature usate dai Romani?
della veste bigliamento
stola, -ae, f.: stola soccus, -i, m.: socco, sandalo basso
subligacùlum, -i, n.: fascia che co soléa, -ae, f.: sandalo
MANTELLI__________________________ 2. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
pre l'inguine, mutande abotta, -ae, f.: mantello (in lana nella colonna a lato (in b. scegli tra le coppie già formate), poi traduci. Procedi
toga, -ae, f.: toga (veste di lana grezza) CAPPELLI_________ spuntando le soluzioni via via trovate.
bianca propria del cittadino ro birrus, -i, m. (e -um, n.): mantello causéa (e -ia), -ae, f.: cappello (ai
mano) (pesante con cappuccio) lesa larga) \ cuculio
1. Frigus enim m a g n u m ..................... una facit (M arziale).
toga candida : toga imbiancata (di caracalla, -ae (e -callis, -is), f.: tu cucullus, -i, m.: cappuccio ,i
2. .... autem est rusticus calceamentum (Servio). synthesis
gesso, indossata dai candidati al nica con le maniche petàsus, -i, m.: cappello (a tesai
le elezioni) pero
cucullus, -ì, m.: cappa, mantello larga), cappello da viaggio 3. Dorm itat adulter, illa iubet sumpto iuvenem properare............... ... (Prisciano).
toga pietà: toga ricamata (indossa con cappuccio pilléus, -i, m, (e -éum, -i, n.): pii-: 4. Esse queror gelidasque m ihi tritasque....................(M arziale). lacemas
ta dai generali durante 0 trionfo)
lacerna, -ae, f.: mantellina milita leo, berretto frigio
toga praetexta: toga ornata di re (con cappuccio)
una balza di porpora (dei magi
laena, -ae, f.: mantello (invernale) ORNAMENTI E GIOIELLI 1, Tum R om a n u s ,..........................e x ............. facto: «H ic,inquit, togam - pallium
strati e dei fanciulli nati liberi)
paenùla, -ae, f.: mantello (roton anùlus, -i, m.: anello vobis bellum et pacem portamus: utrum placet, sum ite» (Livio).
toga putta: toga scura (indossata
do e senza maniche) armttfo, -ae, f.: braccialetto
in segno di lutto) 2. ... veteres ad calceos usque demittebant, ut Graeci laena - togarum
palla, -ae, f.: mantello (ampio da fìbula, -ae, f.: fibbia, spilla, ferma ............. (Quintiliano).
toga pura: toga priva di ornamenti
donna) glio
toga virtlis: toga virile (indossata 3, cinctus e s t........sic in tergum reiecta, ut una eius lacinia Gabinius - toga
dai giovani a diciassette anni)
pallium, -ii, n.: pallio, mantello flabellum, -i, n.: ventaglio
(tipico dei Greci) a tergo revocata hom inem cingat (Servio).
trabéa, -ae, f.: trabea (indumento inauris, -is, f.: orecchino
ricinium, -ii, n.: velo lungo, scial 4, .. dieta est, quod de lana multa, duarum e tia m ..................... sinu - toga
corto indossato in occasioni ri monile, -is, n.: monile, collana,
le (da donna)
tuali) gioiello i instar (Vairone).
sagum, -i, n. (e -us, m.): mantello
tunica, -ae, f.: tunica (sottoveste umbella, -ae, f.: ombrellino, para
(militare, di lana)
degli uomini e delle donne) sole
3. Riscrivi la frase a ,3 dell’esercizio precedente inserendo la forma
1. Rispondi alle domande sulla lettura L ’abbigliamento; inserisci le parole mancan corretta del supino in -um, quindi traduci.
ti aiutandoti con la scheda II lessico dell’abbigliamento.
.3. Adulter i t ........................ iuvenis, sumpto cuculio, properat illam [usa
a. La toga era per lo più priva di ornamenti (lat. to g a ..................... ); solo quella indos visito\.
sata dai magistrati, dai sacerdoti e dai fanciulli era orlata da una balza di porpora ed
4. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i termini riconducibili al tema
era perciò detta to g a .................................. I candidati alle cariche pubbliche indos
savano una toga imbiancata d i ..........................., detta to g a ..................................... dell’abbigliamento.
b, I soldati indossavano il mantello m ilitare ( lat................. ) e quando, in occasioni sa
1. Itidem habet petasum ac vestitum: tam consim ilis est atque ego (Plauto). 2. Ego cum
crali, portavano la toga, avvolgevano l’ultimo lembo intorno al petto, secondo l’uso
di Gabii {lat. c in c tu s .................................). Laodiceam venero, Quinto sororis tuae fitto togam puram iubeor dare (Cicerone). 3. Scae-
! S I N T A S S I D E L V E R B O l e z io n e 15 supino
E S E R C IZ I ■"L-reTMCII
nicorum quidem mos tantam habet vetere disciplina verecundiam ut in scaenam sine sub- 7. Completa le seguenti frasi d’autore con i suggerimenti inseriti in ordine sparso
lìgaculo prodeat nemo (Cicerone). 4. «C urergo, inquis, habes malas lacemas?», respon- nella colonna a lato (in b. scegli tra le coppie già formate), poi traduci. Procedi
di: «Q u ia sum malus poeta» (M arziale). 5. Sedebat in rostris collega tuus amictus toga spuntando le soluzioni via via trovate.
purpurea, in sella aurea, coronatus (Cicerone). 6. Nescit cu i dederit Tyriam Crispinus
abollam, dum m utai cultus induiturque togam (M arziale). 7. Haec tum vera sunt, hoc 1. Prim us cubitu surgat, p ostrem u s..................eat (Catone). praereptum
pacto: «Q u on ia m cicatrìx est, fu it vu ln us»; tum veri similia, hoc modo: «S i multus erat in
2. ............ itpraetor (Cicerone). frumentatum
calceis pulvis, ex itinere eum venire oportebat» (Cicerone). 8. Idcircone saga sumpsimus,
arma cepimus, iuventutem om nem ex tota Italia excussimus, ut exercitu fiorentissimo et sessum
3. N on dom i est: a b it................. ... (Plauto).
m axim o legati ad pacem m itterentur? (Cicerone). 9. Reliqui coeunt inter se et repentino
periculo exterriti sinistras sagis involvunt gladiosque destringunt (Cesare). 10. Quospexo 4. H uc m ihi venisti sponsam .... ..................meam (Plauto). cu b itu m
captilo nitidos aut imberbes aut bene barbatos videtis, manicatis et talaribus tunicis, velis am bulatum
5. H a n n ib a l............................... duas exercituspartes mittebat (Livio).
amictos, non togis (Cicerone). 11. Ipse incinctus cinctu Gabino, armatus in equum insi-
livit ac se in medios hostes im misit, conspectus ab utraque arie (Livio).
E S E R C IZ I
LESSICO di BASE 2
1 0. i i =l ibi M i I=1 Traduci la seguente versione sottolineando i supini in -u m e cer
chiando i verbi che li reggono. VERBI TEMATICI E ATEMATICI
Ti presentiamo una lista di verbi che incontrerai negli esercizi sul supino in -u: inseri
A pplauso agli S partani sci i paradigmi e le traduzioni.
Athenis quidam ultimae senectutis cu m spectatum ludos in theatrum venisset eumque
nemo e civibus sessum reciperet, ad Lacedaemoniorum legatos forte pervenit. Q ui hom i- probo, ....
a u d io ,......
nis aetate m oti canos*1eius et annos adsurgendi officio venerati sunt sedemque ei inter occurro, .
c o llo c o ,....
ipsos honoratìssimo loco dederunt. Quod ubi fieri populus aspexit, m axim o plausu alie- ra p lo ,....
conspergo,
nae urbis verecundiam comprobavit. Ferunt tunc unum e Lacedaemoniis dixisse «Ergo, refero, ....
d ic o ,........
Athenienses quid sit rectum sciunt, sed id facere neglegunt». subrìpio,
d isco,......
(Valerio Massimo) expugno,.. tra h o ,....
1canos: fai attenzione, è sostantivo. exstinguo, versor, ...
m e m oro,.. video, ....
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando il supino in -u m e cer
chiando il verbo che lo regge.
12. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i supini in -u e cerchiando gli
I B iturigi non ricevono aiuto dagli E dui aggettivi che li reggono.
His suppliciis celerìter coacto exercitu Lucterium Cadurcum, summae hominem audaciae,
cum parte copiarum in Rutenos mittit. Vercingetorix in Biturìges proficiscitur. Eius adven- 1, Quamquam haec etiam auditu acerba sunt, tamen audire tolerabilius est quam videre
tu Biturìges ad Haeduos, quorum erant in fide, legatos mittunt subsidium rogatum, q u o1fa- (Cicerone). 2. O ccurrit nuper (visa est m ihi digna relatu) pompa: senem p otu m pota
cilius hostium copias sustinere possint. Haedui de consilio legatorum, quos Caesar ad exer- trahebat anus (Ovidio). 3. Turpe quidem dictu, sed, si modo vera fatemur, vulgus am ici-
citum reliquerat, copias equitatus peditatusque subsidio Biturìgibus mittunt. Qui cum ad tias utilitate probat (Ovidio). 4. Tristia maestum vultum verba decent, iratum piena mi-
flumen Ligerim venissent, quod Biturìges ab Haeduis dividit, paucos dies ibi morati neque narum, ludentem lasciva, severum seria dictu (O razio). 5. Ex his quoque animalibus,
flumen transire ausi domum revertuntur legatisque nostrìs renuntiant se Biturìgum perfl- quae nobiscum degunt, multa sunt cognitu digna, fidelissimumque ante om nia hom ini
diam veritos revertisse. Biturìges eorum discessu statim se cum Arvemis coniungunt. ' canis atque equus (Plinio il Vecchio). 6. Ecce nefas visu, mediis altarìbus anguis exit et
(Cesare) exstinctis ignibus exta rapii (Ovidio). 7. Sempronius consul in Lucanis m ultaproeliapar
va, haud ullum dignum memoratu fecit et ignobilia oppida Lucanorum aliquot expugna-
1quo: «affinché», + cong.
vit (Livio). 8. E o tempore in regiaprodigium visu eventuque mirabile fu it (Livio). 9. Quod
erunt autem in his commentarìis pauca quaedam scrupulosa et anxia vel ex grammatica
LABORATORIO D! TRADUZIONE
vel ex dialectica vel etiam ex geometrìa, quodque erunt item paucula remotiora super au
a. Quale com plem ento corrisponde all’espressione summae audaciae del I periodo?
Che caso è? gurio iure et pontificio, non oportet ea defugere quasi aut cognitu non utilia aut perceptu
difficilia (Gelilo). 10. O acerbam m ihi iudices memoriam temporis illius et loci, cu m hic
b. Che caso è subsidio nel terzultimo periodo, dativo o ablativo? Che funzione svolge?
in me incidit, cum complexus est conspersitque lacrimis nec loquiprae maerore p o tu itl O
c. Sottolinea i participi contenuti nel penultimo periodo e precisane la funzione.
rem cum auditu crudelem, tum visu nefariam! (Cicerone). 11. Illu d vero taeterrimum
"gjj^^gipgQygpgQ-----................ J| non modo aspectu, sed etiam auditu, in cella Concordiae, coniocari armatos, latrones, si-
carios; de tempio carcerem fieri; opertis valvis Concordiae, cum inter subsellia senatus
! .... .M
versarentur latrones, patres conscriptos sententias dicere (Cicerone). 12. Cito nequitia
IL SU P IN O IN - I l !
subrepit, virtus difficilis inventu est, rectorem ducemque desiderai; etiam sine magistro
Il supino in -u, detto impropriamente «passivo» perché non può reggere un com plemento oggetto, vitia discuntur (Seneca). 13. Diardines flumen minus celeber auditu est, quia per ultima
si trova in dipendenza di aggettivi com e facilis, difficilis, incredibilis, mirabilis, optimus, turpis, rarus, Indiae currit; ceterum non crocodilos modo, uti Nilus, sed etiam delphinos ignotasque
iucundus, dignus con valore di ablativo di limitazione. aids gentibus beluas alit (Curzio Rufo). 14. Pleraque eorum quae rettuli quaeque referam
Es. O rem non modo visu foedam, Che cosa ripugnante non solo a vedersi parva forsitan et levia memoratu viderì non nescius sum: sed nemo annales nostros cum
sed etiam a u d itu l (Cicerone). (= da vedere), ma anche a sentirsi (= da sentire)! scriptum eorum contenderit, qui veteres populi Rom ani res composuerunt (Tacito).
nb II supino in -u non può reggere complementi, solo proposizioni subordinate completive (in-
13. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato i termini da rendere con
finitive o interrogative indirette).
Es. Principes Brìtanniae optim um fa ctu esse il supino in -u.
I capi dei Britanni ritennero che la cosa
duxerunt commeatu nostros m igliore da farsi fosse tagliare fuori
1. Devo raccontarvi quello che è successo, anche se è grave a dirsi e a udirsi. 2. Una per
p ro h ib e re (Cesare). i nostri dai rifornimenti.
sona così virtuosa è difficile a trovarsi. 3. N on è difficile a capirsi. 4. Quel giorno si ve
Incredibile m e m ora tu est q u a m facile È incredibile a ricordarsi con quale facilità rificò in senato una cosa vergognosa non solo a vedersi, ma anche a udirsi! 5. Questi
co a lu e rin t (Sallustio). (Troiani e Latini) si siano fusi insieme. magistrati durante quell’anno non fecero niente che fosse degno di essere raccontato.
244 S I N T A S S I P E L VE R B O S I N T A S S I D E L P E R I O D O
La coordinazione
E S E R C IZ I
P O S S IA M O S O P P O R T A R E T U T T O
«A t multa incidunt tristia, horrenda, dura toleratu». Quia non poteram vos istis subdu :................................... SINTASSI DEL PERIODO
cere, animos vestros adversus om nia armavi: ferie fortiter. H oc est quo deum anteceda- T ■
tis, ille extra patientiam m alorum est, vos supra patientiam. Contemnite paupertatem: I A COORDINAZIONE
nemo tam pauper vivit quam natus est; contemnite dolorem: aut solvetur aut solvet; con Come in italiano, anche in latino la coordinazione collega fra loro proposizioni dello stesso grado
temnite mortem, quae vos aut fin ii aut transfert. (tutte principali o tutte subordinate dello stesso grado). La coordinazione può avvenire per asindeto
(Seneca) (cioè senza congiunzioni) o per m ezzo di congiunzioni coordinanti, che si distinguono in.
15. I H irli*JÌH Traduci la seguente versione sottolineando il supino in -u e cer - congiunzioni copulative: et, -que, atque e ac; negative sono nec, neque, et non e correlative e t ... et,
chiando l'aggettivo che lo regge. cum ... tum, modo ... modo, neque ... neque, nec ... nec;
Es. Ego hanc amo et haec med am ai (Plauto). Io amo lei e lei ama me.
La p o v e r t à n o n p u ò d is t o g l ie r e d a l l a f il o s o f ia
qui dant quique accipìunt faenore (Plauto) quelli che prestano e quelli che ricevono denaro
N on est q u od 1 nos paupertas a philosophia revocet, ne egestas quidem. Toleranda est
a usura
enim ad hoc properantibus vel fames. Quam toleraverunt quidam in obsidionibus, et
Haec tu commoda n oli spemere nec Tu non disprezzare e non m inim izzare questi
quod aliud erat illis patientiae praem ium quam in arbitrium non cadere victoris? Quan
to hic maius est quod prom ittitur: perpetua libertas, nullius nec hom inis nec dei timor. putare parvi (Catullo). vantaggi.
E t quidem vel esurienti ad ista veniendum est. Perpessi sunt exercitus inopiam om nium
rerum, vixerunt herbarum radicibus et dictu foedis tulerunt famem. Haec om nia passi - congiunzioni disgiuntive: aut, vel, -ve, sive o seu; correlative sono a u t ... aut, v e l... vel, sive ... sive,
sunt prò regno alieno: dubitabit2aliquis ferre paupertatem, utan im um fu roribu s liberet? Es. Tu argentum redde aut ego te tradam Tu restituisci il danaro o altrimenti io ti
N on est ergo prius adquirendum3, licei ad philosophiam etiam sine viatico pervenire. magistratui (Cornelio N epote). consegnerò al magistrato.
(Seneca) Catilinam ex urbe vel eiecimus vel Catilina lo abbiamo espulso o, se preferite, lo
emisimus (Cicerone). abbiamo lasciato andare via da Roma.
N on est quod: «Non è possibile che, non ce 2dubitabif. «esiterà», + inf.
ragione che», + cong. 3Non est... adquirendum: sott. viaticum.
- congiunzioni avversative: sed, verum, vero, autem, at, alle quali vanno aggiunte atqui, tamen e im m o,
Es. N on vixit iste, sed in vita m ortuus est Costui non ha vissuto, ma mentre viveva era
LABORATORIO DI TRADUZIONE (Seneca). morto.
a. Individua gli esempi di coniugazione perifrastica passiva contenuti nel testo. N on quid nobis utile, veruni quid N oi ricerchiamo non ciò che ci è utile, ma ciò
b. Che valore assumono i dativi properantibus (nel II periodo) ed esurienti (nel quar necessarium sit quaerimus (Cicerone). che ci è necessario.
tultimo)?
c. Come spieghi la presenza del dativo illis nel I I I periodo? n b Questi primi tre gruppi di congiunzioni possono coordinare non solo intere proposizioni, m a an
d. I genitivi nullius hom inis e dei (IV periodo) sono oggettivi o soggettivi? E il genitivo che termini di una singola proposizione.
om nium rerum (terzultim o periodo)?
e. Che tipo di proposizione è introdotto da ut nel penultimo periodo, finale o conse - congiunzioni dichiarative: nam, enim , namque, eténim;
cutiva? Es. Is pagus appellatur Tigurinus; nam omnis Questo distretto si chiama Tigurino; infatti
civitas Helvetica in quattuor pagos divisa l’intera nazione elvetica è divisa in quattro
est (Cesare). distretti.
I L L A T I N O E L ’E U R O P A Il s a n d a l o e l’o m b r e llo n el t e m p o e n e llo s p a z i o Cotidie m orim ur: cotìdie enim dem itur M oriam o ogni giorno: ogni giorno, infatti, ci è
1 LATINO
pars aliqua vitae (Seneca). tolto un pezzetto di vita.
• sandalium, n., «sandalo». • umbella. 1., «ombrello» (.per ripararsi dal sole,·
der. da umbra. «ombra» ).
- congiunzioni conclusive: ergo, igìtur, itàque, proinde.
ITALIANO sandalo, m. ombrello, m. (da pioggia e da sole). Es. Cogito, ergo sum (Cartesio). Penso, dunque sono.
FRANCESE sondale, f., «sandalo». N ih il est praestantius deo; ab eo igìtur N on esiste nulla di più perfetto della divinità, da
ombrelle, f., «ombrello»(per il sole);
parapluie, m., «ombrello» (per la pioggia). necesse est m undum regi (Cicerone). essa, dunque, il mondo è necessariamente retto.
SPAGNOLO sandalia, f., «sandalo». paraguas, m., «ombrello» (da pioggia). nb Per i significati delle singole congiunzioni vedi la scheda Lessico di base 1, p. 250.
E S E R C IZ I
I l testo che ti presentiamo è uno dei tanti epigrammi in cu i il poeta Marziale ( I secolo d.C.)
lamenta le sue tristi condizioni economiche: un semplice ciabattino è riuscito a costruirsi un
‘im pero’ dal nulla, mentre al poeta la cultura non ha portato alcun vantaggio.
Dentibus antiquas solitus producere pelles Tu che sei solito stirare con i denti pelli consunti?
et mordere luto putre vetusque solum, mordere una suola vecchia e intrisa di fango, ora
Praenestina tenes defuncti rura patroni, padrone dei cam pi prenestini del tuo patrono b u o i,
nima. Mi indignerei anche se tu lì avessi avuto so la i
in quibus indignor si tibi cella fuit; stanza riservata agli schiavi; e invece tu ora fai a pe
rumpis et ardenti madidus crystalla Falerno, coppe di cristallo, sbronzo di Falerno, e desideri il G if
etprurìs domini cum Ganymede tui. nimede del tuo padrone. E i miei genitori, stupidi, o i
A t me litterulas stulti docuere parentes: mi hanno voluto insegnare un po’ di cultura! {lett. M i,
miei genitori...) E che cosa me ne viene a stare con r i i
quid cum grammaticis rhetoribusque
tori e gram m atici? 0 Talìa, spezza i miei calami legg
[mihi? e spacca i miei libri, se una ciabatta può dare guadai
Frange leves calamos et scinde, Thalia, gni del genere a un ciabattino!
[libello s,
si dare sutori calceus ista potest.
IM P A R IA M O S U B IT O .
E S E R C IZ I
I A B O F IA H O R IO O l T R A D U Z I O N E
a. Quale verbo fa capire in che m odo i venditori pubblicizzavano la loro merce? Pensa
e. Cita almeno cinque nom i latini (con la relativa traduzione) di bottegai. anche a quanto hai letto in proposito nella scheda Artigiani e bottegai.
b. N el testo c e un polisindeto, cioè la ripetizione di una congiunzione coordinante (di
solito et) davanti a ciascun elem ento della serie: individualo.
250 s I N T A S S I D E L P E R I O D O 16 La coordinazione 251
^ : M M · -------------
c. A quale complemento corrisponde il gen itivoparvae auctoritatis (III periodo)? 7. Pi 4 ί«Ε N Traduci la seguente versione sottolineando le congiunzioni copulati
d. A quale complemento corrispondono gli ablativi habitu e aspectu (III periodo)? ve quando coordinano delle proposizioni, e cerchiandole quando invece coordi
e. Individua il com plemento di prezzo contenuto nell’ultimo periodo. nano i termini di una stessa proposizione.
LESSICO di BASE 1
M edea
I LE C O N G IU N Z IO N I C O O R D IN A N T I ( I ) Aeetae Medea et Idyae filia ex Iasone iam filios M ermerum et Pheretem procreavit; ii sum-
Ti presentiamo di seguito le principali congiunzioni coordinanti copulative, disgiunti ma concordia vivebant, sed Iasoni obiciebatur hom inem tam fortem ac form osum ac no-
ve e avversative. bilem uxorem advenam atque veneficam habere. H u ic Creon, M enoeci filius, rex Co-
rinthius, filiam suam m inorem Glaucen dedit uxorem. Medea cu m vidit se erga Iasonem
CONGIUNZIONI COPULATIVE CONGIUNZIONI DISGIUNTIVE CONGIUNZIONI AVVERSATIVE bene merentem tanta contumelia esse affectam, coronam ex venenis fecit auream eamque
ac: e (davanti a consonante) aut: o at: ma, però m uneri filios suos iussit novercae dare. Creusa munere accepto cu m Iasone et Creonte
atque·. e (davanti a vocale) a u t ... aut: o ... o atqui: eppure conflagravit. Medea ubi regiam ardere vidit, natos suos ex Iasone Mermerum et Pheretem
cum ... tum: come ... così sive oseu: sia autem: ma, d’altra parte, poi interferii et profugit a Corintho.
et: e sive ... sive: s ia ... sia im m o: anzi (Igin o)
etiam : anche -ve: o non solum ... sed etiam: non sola
et n on : e non vel: o ... ma anche 8. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le congiunzioni disgiuntive e cer
modo ... modo: ora ... ora vel ... vel: o ... o (propr. vuoi ... sed: ma chiando quelle avversative. Individua inoltre i termini relativi al mondo dell’arti
nec: né, e non vuoi) tamen: tuttavia
neque: né, e non gianato e delle botteghe.
vero: invero, in verità
-que: e (enclitica) verum: ma 1. H i vivunt, qui e corporum vinculis evolaverunt; vestra vero, quae dicitur vita, mors est
quoque: anche
(Cicerone). 2. Interim Thapso qui erant praesidio, ex oppido eruptionem porta maritima
faciunt, et sive ut suis subsidio occurrerent, sive ut oppido deserto fuga salutem sibi pare-
5. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le congiunzioni copulative. Cer rent, egrediuntur, atque ita per mare terram petebant (Bellum A fricum ). 3. Legi litteras non
chia inoltre i termini relativi al mondo delTartigianato e delle botteghe. tuas, sed librarti tui (Cicerone). 4. N on securum modo haec vox, sed etiam laetum regem
ac plenum bonae spei fecit (Curzio Rufo). 5. l ì tram igiturputas legem m olliorem ? Opinor,
1. Est adventus Caesaris in exspectatione neque tu ignoras (Cicerone). 2. Est e tfu it m ihi illam veterem, qua vel cito absolvi vel tarde condemnari licebat (Cicerone). 6. Una salus
amicus (Plauto). 3. H om o pugnai autem cum adfectionibus semper et exultantes eas op- haec est. Hocfacias [ = fac], sive id nonpote sivepote (Catullo). 7, Subinde maire etiam re
p rim it obteritque et parere sibi atque oboedire cogit (Gellio). 4. Populus corpus P Clodi in legata, paene inops atque egens apud amitam Lepidam N ero nutritus est sub duobus pae-
curiam intuiti cremavitque subselliis et trìbunalibus et mensis et codicibus librariorum ; dagogis saltatore atque tonsore; verum Claudio im perium adepto, non solum paternas
quo igne et ipsa quoque curia flagravit, et item Porcia basilica, quae erat ei iuncta, ambus- opes recuperavit, sed et Crispi Passieni vitrici sui hereditate ditatus est (Svetonio). 8. At-
ta est (Asconio Pediano). 5. Bestiaris meridianisque adeo divus Claudius delectabatur, ut qui coniurationis caput me fuisse credit rex! (Curzio Rufo). 9. M ih i quidem gratum est, et
et prim a luce ad spectaculum descenderet et meridie, dimisso ad prandium populo, perse- erti gratius si non modo in tuis libris, sed etiam in aliorum per librarios tuos Aristopha-
deret praeterque destinatos, etiam levi subitaque de causa quosdam com m itteret [«faceva nem reposueris prò Eupoli (Cicerone). 10. Tunc vero non gemitus modo, sed etiam eiula-
com battere»], de fabrorum quoque ac m inistrorum atque id genus numero, si automa- tus totis castris exaudiebantur (Curzio Rufo).
tum vel pegma vel quid tale aliud parum cessisset (Svetonio). 6. N ostri equites undique
circumventos intercipiunt, multos necant, reliquos perterritos in fugam coniciunt, ac ne 9. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le congiunzioni disgiun
in locis quidem superiorìbus patiuntureos consistere (Cesare). 7. Idem quoque Munatius tive e avversative. Aiutati anche con la scheda II lessico delVartigianato (I).
et Pompeius tribuni plebis in rostra produxerant trium virum capitalem, eumque interro-
gaverant an Galatam M ilonis servum caedes facientem deprehendisset. Ille dormientem in 1. Ogni legge dà o toglie, punisce o ordina, vieta o concede. 2. Si trovano solo liberti o
tabema prò fugitivo prehensum et ad se perductum esse responderat (Asconio Pediano). forestieri in quella bettola. 3. H o ricevuto lettere da te al massimo due o tre volte, e per
di più (erano) brevissime. 4. M etti quel vino dove vuoi, in un anfora, in un boccale o in
6. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le congiunzioni copula una coppa, m a fam m i un buon prezzo [= vendimelo a buon mercato]! 5. Le leggi crete
tive. Aiutati anche con la scheda II lessico delVartigianato (I). si, sia che le abbia promulgate Giove sia (che le abbia promulgate) Minosse, educano i
giovani a forza di [= con] esercizi faticosi.
1. N on solo i lavandai, i ciabattini, i fabbri e i vasai, ma anche i m edici e i maestri nei
Quinquatri veneravano M inerva perché la dea non fosse loro ostile. 2. È noto [usa con VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le congiunzioni awersa-
stai] che Virgilio nacque sotto il consolato di Pom peo e Crasso. 3. Ad Atene Cicerone era tive.
solito esercitarsi presso Demetrio Siro, maestro di eloquenza esperto e non sconosciu
to [usa ignobilis]. 4. Anche Ovidio invoca la protezione di Minerva, che è dea di m ille ar C atone e C esare
ti, di certo anche della poesia. 5, G li Elvezi, non potendo difendere se stessi e le proprie M em oria mea ingenti virtute, diversis moribus fuerunt viri duo, M. Caio et C. Caesar. Igi-
cose, mandarono degli ambasciatori a Cesare per chiedere il suo aiuto. tu riis genus, aetas, eloquentia prope aequalia fuerunt, magnitudo anim i par, item gloria,
La coordinazione 253
jg S I N T A S S I P E L P E R I O D O le z io n e 16
E S E R C IZ I ■ j--i=l:rqFT
sed alia alti. Caesar beneficiis ac munificentia magnus habebatur, integritate vitae Caio. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando la congiunzione dichia-
Ille mansuetudine et.misericordia clarusfactus erat, buie severitas dignitatem addiderat. rativa.
Caesar dando, sublevando, ignoscendo, Caio nihil largiendo gloriam adeptus est. In alte
ro miseris perfugium erat, in altero malis pemicies. Illius facilitas, huius constantia lau- ADRIANO IMPERATORE
dabatur. Postremo Caesar in anim um induxerat laborare, vigilare; negotiis am icorum in- Fuit Hadrianus severus laetus, coniis gravis, lascivus cunctator, tenax liberalis, sim ula
tentus sua neglegere, n ih il denegare quod dono dignum esset; sibi magnum imperium, tor dissimulator, saevus clemens, et semper in om nibus varius. Amicos ditavit et quidem
exercitum, bellum novum exoptabat, ubi virtus enitescere posset. At Catoni studium mo- non petentes, cum petentibus n ih il negaret; idem tamen facile de amicis, quidquid insu-
destiae, decoris, sed maxime severitatis erat; non divitiis cu m divite, neque factione cum surrabatur, audivit atque ideo prope cunctos vel amicìssimos vel eos, quos summis ho-
factioso, sed cum strenuo virtute, cu m modesto pudore, cu m innocente abstinentia cer- noribus evexit, postea hostium loco habuit. Mathesin1sic scire sibi visus est, ut sero Ka-
tabat, esse quam videri bonus malebat: ita, quo minus petebat gloriam, eo magis illum lendis Ianuariis scriberet quid ei toto anno posset evenire. Fuit autem memoriae ingen-
adsequebatur1. tis; nam plurim is nom ina sine nomenclatore reddidit, quae semel audiverat, ita ut no-
(Sallustio) menclatores saepius errantes emendaverit. Et, quamvis2esset in reprehendendis musicis,
1adsequebatur: il sogg. è gloria. tragicis, comicis, grammaticis, rhetoribus oratoribus facilis, tamen omnes professores
et honoravit et divites fecit.
L A B O R A T O R IO D I T R A D U Z I O N E {Scriptores Historiae Augustae)
a. Il brano è ricchissimo di asindeti: individuali. 1Mathesin: «astrologia».
b. Individua i com plementi predicativi del soggetto presenti nel testo. 2quamvis: «sebbene», + cong.
c. A quale com plem ento corrispondono gli ablativi ingenti virtute e diversis moribus 3omnes professores: «tutti coloro che praticavano queste arti».
(I periodo)?
d. A quale com plem ento corrispondono gli ablativi beneficiis, munificentia e integrita LABORATORIO di TRADUZIONE
te (II periodo)? a. Individua le congiunzioni avversative presenti nel testo.
e. Che tipo di genitivi sono modestiae, decoris e severitatis (ultim o periodo)? b. N el brano ci sono una correlazione disgiuntiva e una copulativa: quali sono?
c. Individua il gerundivo contenuto nel testo e spiega com e è costruito.
LESSICO di BASE 2 13. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le varie congiunzioni coordi
nanti e specificandone il tipo. Cerchia inoltre i termini relativi al mondo dell’ar-
I LE CONGIUNZIONI COORDINANTI (II)
tigianato e delle botteghe.
Ti presentiamo le principali congiunzioni coordinanti dichiarative e conclusive.
1. Afranius Petreiusque proelio lacessunt, neque idcirco Caesar opus interm ittit (Cesa
CONGIUNZIONI DICHIARATIVE CONGIUNZIONI CONCLUSIVE re). 2. Si illa decidit solumque intus ferrum est, m ucro vel digitis adprehendi velforfice
enim: infatti ergo: dunque atque ita educi debet. Neque enim alia ratio extrahendi est (Celso). 3. Rerum bonarum ar-
eténim: infatti igìtur. dunque tium [«v irtù »] tria sunt genera: nam essepossunt aut in animis aut in corporibus aut ex
nam: infatti itàque: pertanto, e così tra (Cicerone). 4. Democritus divitias proiecit, onus Mas bonae mentis existimans: quid
proinde: perciò ergo miraris, si id deus bono viro accidere patitur quod v ir bonus aliquando vult sibi ac-
cidere? (Seneca). 5. L. Opim ius eiectus est a patria, is q u i maximis rem publicam peri-
culis liberaverat; at contra bis Catilina absolutus est (Cicerone).
11. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le congiunzioni dichiarative e
cerchiando quelle conclusive. Individua inoltre i termini relativi al mondo del- 14. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le congiunzioni coordi
Γartigianato e delle botteghe. nanti. Aiutati anche con la scheda II lessico délVartigianato (I).
1. « Prop ino» in qu it Theramenes « hoc pulchro Critiae», qu i in eum fuerat taeterrimus. 1. Maestri, che siete spesso defraudati del giusto compenso, non trascurate Minerva:
Graeci e n im in conviviis solent nominare, cu ip o cu lu m tradituri sint (Cicerone). 2. Aris- ella attira, infatti, nuovi allievi. 2. Alcibiade non poteva tollerare che Atene fosse stata
tides aequalis fere fu it Themistocli. Itaque cum eo de principatu contendit (Cornelio Ne- sconfitta dagli Spartani. Perciò era agitato dal pensiero di come liberare la patria, ma
pote). 3. Nulla de virtutibus tuis plurim is nec adm irabilior nec gratior misericordia est; vedeva che non si poteva fare senza il re di Persia [= dei Persiani]. 3. M i sono crollate
homines enim ad deos nulla re propius accedunt quam salutem hom inibus dando (C i [usa corru o] due botteghe, le altre si stanno crepando [usa rimas agere]. Perciò non so
cerone). 4. N em o sapiens est nisi fortis: non cadet ergo in sapientem aegritudo (Cicero lo gli inquilini, ma anche i topi se ne sono andati. 4, Il mare era agitato da una tempe
ne). 5. Itaque, haec recensente pistore, iam dudum procax et temeraria m ulier verbis exe- sta violenta, pertanto non siamo potuti partire. 5. Quel giorno tu eri ad Atene, io inve
crantibus fullonis illius detestabatur uxorem (Apuleio). ce a Rom a; non hai potuto dunque né vedermi, né parlarmi.
254 S I N T A S S I DE L P E R I O D O ■s i n t a s s i D E L P E R I O D O 255
E S E R C IZ I
SPAGNOLO herrero, m., «fabbro» (da faber ferrarius, «fabbro - il congiuntivo imperfetto se la reggente ha un tempo storico.
orfebre, m., «orefice».
ferraio»). Es. Tibi d ix i quid agerem. Ti dissi che cosa facevo.
INGLESE ( black)smith, «fabbro» (lett. «cofui che batte», da goldsmith, «orefice» (lett. «colui che batte l’oro»;
una radice verbale per «battere» comune anche la formazione è analoga anche in tedesco). Per esprimere la posteriorità il latino usa:
al tedesco);
(der,)fabrtc, «tessuto; edificio». - la perifrastica attiva con s im (sis, sit ecc.), con il participio futuro del verbo concordato in genere
TEDESCO e numero con il soggetto della frase, se la reggente ha un tempo principale;
Schmied, m., «fabbro». Goldschmied, m., «orefice».
; Es. Tibi d ico quid a ctu ru s sim . Ti dico che cosa farò.
S I N T A S S I D E L P E R I O D O La subordinazione 257
le z io n e 17
E S E R C IZ I
la perifrastica attiva con esserti (esses, esset ecc.) se la reggente ha un tempo storico
Es. T ib id ix t quid a ctu ru s esserti. Ti dissi che cosa avrei fatto.
L’AUTORE, IL TESTO
La consecutio tem porum così come è stata appena descritta, si applica a tutte le proposizioni subor- (Plinio il Vecchio, Storia naturale, 37,11)
dmate di I grado dipendenti da principali con verbo all'indicativo, all’imperativo o al congiuntivo.
T17 L’ambra
Nel X X X V II e ultim o libro della sua opera enciclopedica sulla storia naturale, composta alla
nb Ricorda che: metà d e ll secolo d.C., Plinio il Vecchio affronta la trattazione delle pietre preziose, in cu i rie
meraviglie della natura sembrano trovare il loro trionfo». Dopo aver confutato tutte le dice
- 1imperativo presente e futuro valgono come tempi principali;
rie nate attorno all'ambra, spiega di che cosa si tratta e da dove proviene questa pietra che nel
- il presente storico può valere sia come tempo principale (se si considera che grammaticalmente è
un presente) sia com e tempo storico (se si considera che ha valore di perfetto); l'antichità era tenuta in gran pregio.
- 1infinito storico (che per il senso equivale a un indicativo im perfetto) vale come tempo storico;
Perché non manchi nulla al piano della mia opera
cipali· ettl ^0glC1 C° n SÌgn’ ®cato ^ Presente (com e memìni, odi, novi ecc.) valgono com e tempi prin- Ut nihil instituto open desìi, gemmae super-
restano le gemme: la maestà della natura vi si con
sant et in artum coacta rerum naturae maies- centra in uno spazio ristretto e molti ritengono che
- fra i congiuntivi indipendenti si considerano:
a) tempi principali il presente, il perfetto potenziale, il perfetto esortativo;
tas, multis nulla pane m irabilior [...]. Certum in nessun altro aspetto essa sia più degna dì am
b) tempi storici 1imperfetto, il piuccheperfetto, il congiuntivo perfetto ottativo e concessivo. est [so tt sucinum ] gigni in insulis septentrio- mirazione [...]. È certo che l’ambra si genera nelle
nalis oceani et ab Germanie appellarì glaesum isole dell’Oceano settentrionale e che dai Germani
è chiam ata ‘gleso’ [...]. Si form a dal m idollo che
[...]. Nasciturautem defluente medullapinei ge
FACCIAMO PRATICA... ■ stilla da un tipo di pino, com e la gomma che fuorie
neris arboribus, ut cummis in cerasis, resina in sce dai ciliegi, o la resina dai pini, per eccesso di li
Completa la traduzione italiana rendendo correttamente il rapporto temporale indicato dalla com e- pinis erumpit umoris abundantia. Densatur ri
cutio temporum. quido. Si solidifica con il gelo o le condizioni atm o
gore vel tempore ac mari, cum ipsum intumes- sferiche o per effetto del mare, quando le onde,
cens aestus rapuit ex insulis, certa in litora ex- agitandosi, la strappano dalle isole e viene gettata
Tibì dixi quid facerem. Ti ho detto che cosa sulle rive, ed è trasportata così facilm ente che
Tibi dico quid faciam. pellitur, ita volubile, ut pendere videatur atque sembra restare sospesa e non calare a fondo. Che
Ti dico che c o s a .....
lib i dico quid facturus sim. non sidere in vado. Arboris sucum esse etiam sì trattasse del succo di un albero, lo credettero
Ti dico che c o s a ......
Tibi dixi quid facturus essem. prisci nostri credidere, db id sucinum appellan- anche i nostri antenati, che la chiam arono perciò
Ti ho detto che cosa «succino». Che poi l’albero sia un tipo dì pino, lo in
Die m ihi quid fecerìs.
tes. Pinei autem generis arboris esse indicio est
Dimmi che c o s a ..... dica l’odore di pino che l’am bra produce se la si
pineus in adtritu odoretquod accensum taedae
Tibi dico quid fecerim. Ti dico che c o s a ...... strofina e il fatto che, se la si accende, brucia come
modo ac nidore flagrai. Adferiur a Germanis in una torcia resinosa, e con le stesse esalazioni. I
Tibi dixi quidfecissem. Ti ho detto che cosa Pannoniam maxime provìnciam, et inde Veneti Germani la portano soprattutto in Pannonia e di là
lib i dicam quid fecerim. Ti dirò che c o s a ...... prim um famam rei fecere [...]. per primi i Veneti ne diffusero la fama [...].
Adesso fai 1esercizio inverso: parti dalla traduzione italiana e com pleta la frase latina inserendo il ver IM P A R IA M O S U B IT O —
bo opto nel tem po appropriato del congiuntivo secondo la norm e della consecutio temporum.
I u t n ih il in s titu to op eri desit, gem m ae supersunt, «Perché non manchi nul
Tibi dico q u id ... Ti dico che cosa desidero.
li la al piano della mia opera, restano le gem m e» :u t... desit è una proposizione
T subordinata di I grado con il verbo al congiuntivo presente retta da una prin
Tibi dicam quid Ti dirò che cosa desidero. cipale con il verbo all’indicativo presente (contemporaneità)
Tibi dixi q u id ....
Ti ho detto che cosa desideravo.
D ie m ih i q u id ... Dimmi che cosa desideri.
Tibi dico q u id ... Ti dico che cosa desideravo. C u ltu ra e civiltà
Tibi dixi quid ....
Ti dissi che cosa avevo desiderato. ERGI PREGIATE
lib i dixi q u id .... Ti dissi che cosa avrei desiderato. .AVORAZIONI ARTIGIANE
Tibi dico q u id ... Ti dico che cosa desidererò.
ni godevano di un particolare ap Italia e in Medio Oriente, proveniva
L’importazione dall’estero di mer
prezzamento. soprattutto dalle regioni del Balti
ci rare e ricercate stimolò in vari
co, che ne fornivano una qualità
centri dell’Italia e dell’impero la
L’ am bra molto pregiata - quella gialla - e
nascita di numerose attività arti
L’ambra (electrum o sucinum), di dunque maggiormente apprezzata.
gianali per la loro lavorazione. Tra
cui esistevano giacimenti anche in Nella società romana questo ma-
i prodotti di maggior valore, alcu
S I N T A S S I D E L RE R I O D O le z io n e 17 La subordinazione 259
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
Ti presentiamo quattro gruppi di termini che riguardano l’artigianato; hai già incon
trato alcuni di questi vocaboli nella scheda M e rc i pregiate e la v o ra zio n i artigiane.
E S E R C IZ I
2' FomPlet£ J * ^guente versione inserendo nel testo le parole mancan- LESSICO di BASE 1
( ermim riconducibili al mondo delle lavorazioni artigiane e forme verbali di
proposizioni subordinate di I grado che rispondono alle norme della consecutio
temporum); quindi traduci. v^cuno
r VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI
Ti presentiamo una lista di verbi che incontrerai negli esercizi sulla c o n s e c u tio te m p o -
r u m : inserisci i paradigmi e le traduzioni mancanti.
I l d o l o r e d e l l e E l ia d i
I m o v é o , ............................................. : .........
a g o , ...............................................- ...............................
H e lia d e s 1fle tu s e t la crim a s , m a n ia m o r ti m unera , d a n t e t n o c te d ie q u e P h a eth on ta vo- p r o c è d o , .......................................... : .........
ca p to ,.......................... :..........: ........................
ant, n o n a u d itu ru m m iseras querellas, a d s te rn u n tu rq u e e iu s s ep u lcro. S u b ito Phaethu- q u a ero,.................................... : ........
cogn osco,...................................: ....................... |
sa, s o r o r u m m a x im a , c u m ..........................................[usa v o lo ] terra p ro cu m b e re , questa est
con sisto,..................................... : ....................... I rePeto’,
d en g u isse pedes, ad q u a m c o n a ta venire, candida L a m p e tie s u b ita rad ice retenta e s t ter- s u s c ip io ,
e f f i c t o , ......
tia c u m c n n e m m a m b u s la n ia r e ........................................... [u s a p a ro ]> aVe llit fron d es-h a ec2 u t o r , ......
h o r t o r , .....
d o le t s tip ite c r u r a ten eri, d ia fie r i lon g o s sua b ra c c h ia ra m o s , d u m q u e ea m irantur, v id e o , ....
i m m in é o , .
........................... [«c o rte c c ia »] c o m p le c titu r in g u in a p e r q u e g ra d u s 4 u te ru m , pectus tingere
in fic io , ....
u m e ro s, m a n u s a m b ii, et e xsta b a n t 5 ta n tu m ora v o c a n tia m a tre m . E t m a te r tru n c is avel
lere c o r p o r a te m p ta t et teneros m a n ib u s ram os a b ru m p it, a t ind e san guineae m a n a n t tam-
4 Nelle seguenti frasi d’autore sono evidenziati in grassetto i verbi della proposi
a m e v u n e r e .............. ......... [«go cc e »]. «P a rce , p recor, m a te r: n o s tr u m la c e ra tu r in ar zione principale e della subordinata di I grado al congiuntivo: analizzali e speci
b o re c o rp u s . Ia m q u e v a le » In d e f lu u n t la crim a e , s tilla ta q u e sole rig e s c u n t de ramis fica quale rapporto sussiste fra di loro (anteriorità, contemporaneità o posterio
gestand à6 .....L<<ambra>>’ P L J n ovis, quae lu cid u s a m n is e x c ip it et n u rib u s L a tin is m ittit
rità), quindi traduci.
ΞΞΞΙ E S E R C IZ I
5. Quantae curae tibi mea valetudo fuisset/fuerit, ex tua epistula cognovi (Cicerone).
9. Fac nos certiores quid Caesar in hac re actu- tem po della principale:
6. Equites ab eo missi flum en transeunt, et, cu m Petreius atque Afranius castra movis 4
rus sit (Cicerone). tempo della subord.: ....
sent/moveant. repente sese ad novissim um agmen ostendunt [presente storico] atque
rapporto fra i tempi: ....
iter impedire incipiunt [presente storico] (Cesare).
10. Caesar, cu m aciem derectam vidisset, non tempo della principale: 7. Cum clam or impetusque m ultitudinis vix sustineri possit/posset, ex superiore parte
habuit dubium quin [«ch e », + cong.] media tempi delle subord.: aedium per fenestras in Novam viam versas (habitabat enim rex ad templum Iovis
planitie in aequum ad dim icandum adversa- ...................................... Statoris) populum Tanaquil adloquitur (L iv io ).
rii procederent (Bellum Hispaniense). rapporti fra i tempi: 8. N ih il Verres a me de pueritiae suae flagitiis audiet, nihil ex illa impura adulescentia sua,
quae gualis fuerit/fuisset aut meministis, aut ex eo recognoscerepotestis (Cicerone).
9. " in ηΐ'ιηκ hnrtari ut repeterent/renetant yugnam (Livio).
10, D idici quid inter infectorem ac « offectorem » interesset/intersit: infector colorem m u
tai, «offector» officio obesi (anonim o).
É· i 1! .FJ Dopo aver analizzato e tradotto le frasi dell’esercizio precedente,
cambia il tempo del verbo della proposizione principale (da tempo principale a
7. Completa la subordinata di i grado al congiuntivo retta da una proposizione prin
tempo storico e viceversa) e regola di conseguenza il tempo della proposizione
cipale con il verbo al congiuntivo indipendente: inserisci la forma verbale corret
subordinata di I grado al congiuntivo secondo le norme della consecutio tempo-
ta e poi traduci le seguenti frasi.
, " " 1’ !aSCÌando invariato il raP P °rto i tempi. Poi traduci nuovamente le frasi.
1 H a eccum ................................ [«ved en d o»], quid agerem, iudices?
1■ Omnes se Britanni v i t r o .............................. ,· quod caeruleum efficit colorem, ut hor-
2, Virgis quam multos Verres.........................................[«m assacrò»] quid ego comme-
rib ilio res................in pugna adspectu.
2 .................... cu r n ih il.......................... morem? (Cicerone).
3, Hannibal iuvenis utrum im peratori an exercitui c a r io r .......................... L«tosse»J,
3. E x bis litteris, quas Atticus a te missas m ih i legit, quid ............ et ubi ............ ,
...... ................ ac quando t e ....................................... haud facile discemeres (Livio).
4, Velim scribas ipse q u id ............................................... [«fa r a i»] (Cicerone).
4. Vobis.............. quemadmodum ocu lu s.............animae fenestra, speculum mentis.
5, Neidfeceris, quod te a liqu an d o......................................... [« t i penta»].
5, Ut dentes candidiores........................................... radicis edulis cortice, sole arefacta,
6, Tum vero cemeres quanta audacia quantaque vis a n im i ......................... [« f u » ] in
contusa et cribrata, item vitro candido, quod simile crystallo est, diligenter trito ad-
mixta spica nardi. exercitu Catilinae (Sallustio).
6, Vercingetorix Gallos .................................. u t com m u n is libertatis causa arma
8. Correggi l’errore rispetto alle regole della consecutio temporum, poi traduci le se
t . Festinare t e ..................... ne nauseae m olestia m .......................... aeger et periculose guenti frasi d’autore.
M e m e ................................
8 ............ enim e t ....................quid m a xim e................. M ulier ad rem divinam ne adsit neve videat quom odo fieret (Catone).
SCOPRI L'ERRORE
9 .................. nos certiores quid Caesar in hac r e ....................................... 2. Darius, cum ex Europa in Asiam redierit, hortantibus amicis classem quingentarum
10, Caesar, cu m aciem d erecta m ............., n o n ............. dubium quin [«c h e », + cong.] navium comparavit eique Datim praefecit et Arthaphemem (Cornelio Nepote).
media planitie in aequum ad dimicandum adversarii.......................... . 3, Disputatur in consilio a Petreio atque Afranio et tempus profectionis quaeritur, pleri-
que censebant ut noctu iter fecissent (Cesare).
6. Leggi le seguenti frasi d’autore; tieni conto delle norme della consecutio tempo- 4. Exegisti a me ut tibi scribam (Cicerone). .
rum e scegli il tempo appropriato da inserire nella subordinata di I grado al con 5, Ib i ex captivis Caesar cognoscit quae apud Ciceronem gerantur quantoque in periculo
giuntivo, spiegando la ragione della tua scelta, quindi traduci. Sottolinea infine i res esset (Cesare).
termini riconducibili al mondo dell’artigianato e delle merci pregiate.14
3
2
9. Traduci in latino le seguenti frasi applicando correttamente le regole della con
1. Aspice, ut [«c o m e »] accubans v ir tuus Tyrio in toro totus immineret/immineat tihi secutio temporum. Aiutati con la scheda II lessico dell artigianato (II).
(Catullo).
2. H oc proelio facto, reliquas copias Helvetiorum ut consegui nossit/posset. pontem in 1, Cesare, avendo meditato sulle d ifficoltà dei luoghi, decise di rinviare la battaglia.
Arari faciendum curai [presente storico] atque ita exercitum traducit [presente sto 2 . È necessario che i tintori im m ergano le coperte nella porpora. 3. Il console si pre
rico] (Cesare). sentò al senato per riferire sulla guerra. 4, M arco chiese se 1ambra contenesse un in
3. B ion quidam transfuga ad regem pervenit nuntians murices ferreos in terram defo- setto. 5, Accadde che il tappeto coprisse le tessere del mosaico. 6. Cornelia non sape
disse Dareum, qua hostem equites emissurum esse credebat, notatumque esse certo va quali gioielli indossare quel giorno. 7. Ottaviano ordina che il vino sia versato in
signo locum, ut fraus evitari a suis Oosset/notuisset (Curzio Rufo). coppe di cristallo. 8. Scrivim i quali stoffe sono state colorate di porpora. 9. Fa sì che
4. Gemmas, marmor, ebur, Tyrrhena sigilla, tabellas, argentum, vestes Gaetulo murice la casa venga munita di m olte finestre. 10. H o com prato m olte suppellettili d ambra
tinctas sunt qui non habeant/habuissent. est qui non curai habere (Orazio). per decorare la stanza.
S I N T A S S I D EL P E R I O D O le z io n e 17 La subordinazione
E S E R C IZ I
VERSIONE Traduci la seguente versione ed esegui gli esercizi richiesti nel La
boratorio di traduzione.
SINTASSI DEL PERIODO
LA CONSECUTIO TEMPORUM ( i l ) : SUBO R D INATE D I G R A D O S U PE R IO R E A L I
I l valore d ella saggezza e d ella m o derazione
Le subordinate di grado superiore al I (II, III e IV grado) regolano il loro tempo su quello
Si vitam om nem perturbavi videmus errore et inscientià, quid est cu r dubitemus1dicere - della proposizione principale se dipendono da una sovraordinata con il verbo al participio, al ge
et sapientiam propter voluptates expetendam esse et insipientiam propter molestias esse rundio o al gerundivo, al supino o all’infinito presente o futuro;
fugiendam? Eàdemque ratione ne temperantiam quidem propter se expetendam esse di- Es. Etiam oblivisci [sovraordinata all’infinito] Talvolta giova anche
cemus, sed quia2pacem animis afferai et eos quasi concordia quadam placet ac leniat. quid sis'interdum expedit (Pubblio Siro). dimenticare chi sei.
Temperantià est enim, quae in rebus aut expetendis autfugiendis m onet ut rationem se-
Consul metuens [sovraordinata al participio] Il console, temendo che si
quam ur. Nec enim satis est iudicare quid faciendum non faciendumve sit, sed stare
ne renovaret certamen signum rinnovasse il combattimento,
etiam oportet in eo, quod sit iudicatum. Plerìque autem, quod3, tenere atque servare id,
receptui dedit (Livio). fece suonare la ritirata.
quod ipsi statuerunt, non possunt, vieti et debilitati obiecta specie voluptatis tradunt se
libidinibus constrìngendos, nec quid eventurum sit provident ob eamque causam prop
- della proposizione sovraordinata se questa ha il verbo aH’indicativo, al congiuntivo o all infinito
ter voluptatem et parvam et non necessariam tum in damna, tum in dedecora incurrunt,
saepe etiam legum iudiciorum que poenis obligantur. perfetto.
Es. Tu, quaeso, quid agas, ubi futurus sis, Tu, per favore, provvedi a farci sapere
(Cicerone) che cosa fai, dove andrai, come
quales res nostras Romae reliqueris,
1dubitemus: qui il verbo vale «esitare», + inf. 3quod: «poiché», + indie. cura ut sciamus [sovraordinata con hai lasciato i nostri affari a Roma.
2quia: «poiché», + cong.
verbo al congiuntivo] (Cicerone).
Satis docuisse [sovraordinata con verbo M i sembra di aver spiegato
all’infinito perfetto] videor hom inis natura abbastanza quanto la natura
L A B O R A T O R IO D I T R A D U Z I O N E
quanto omnes anteiret animantes (Cicerone). dell’uom o superi tutti gli animali.
a. In quale rapporto temporale è il congiuntivo dubitemus rispetto al verbo della prin
cipale?
b. In quale rapporto temporale è il congiuntivo sequamur rispetto al verbo della prin nbA conclusione del discorso sulla consecutio, va detto che esistono alcune proposizioni subordi
cipale m on eti Se il verbo principale fosse stato monuit, nella subordinata quale form a nate che non seguono le norme della consecutio tem porum : si tratta di proposizioni che, rispetto
avresti trova to ?............................... alla sovraordinata, non esprimono un rapporto tem porale, m a di altro tipo. Le subordinate in que
c. In quale rapporto temporale è eventurum sit rispetto al verbo della principale p rovi stione sono:
dent ? Se il verbo principale fosse stato providebant, nella subordinata quale form a - le proposizioni consecutive (vedi Lezione 23, p. 354);
avresti trova to ?......................................... . - le proposizioni comparativo-ipotetiche (vedi Lezion e 25, p. 385);
le proposizioni incidentali (vedi Lezione 11, p. 180);
le proposizioni che contengono un congiuntivo imperfetto con valore potenziale o dubitativo del
passato (vedi Lezione 10, pp. 162 e 163).
nb Am m ettono poi una certa libertà nel rispetto della consecutio temporum'.
LESSICO di BASE 2 - le proposizioni concessive (vedi Lezione 25, p. 376);
I VERBI TEMATICI E ATEMATICI
- le proposizioni avversative (vedi Lezione 25, p. 390);
- le proposizioni con il congiuntivo obliquo, eventuale o dovuto ad attrazione modale (vedi in que
Ti presentiamo una lista di verbi che incontrerai negli esercizi sulle subordinate di gra sta Lezione, pp. 269, 270 e 272).
do superiore al I: inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.
c r ìm ln o r ,......................................: accusare intellégo, 11. Nelle seguenti frasi sono evidenziati in grassetto i verbi (airindicativo) della
defendo,.................................. : ........................... perfero,......................................: riferire, compiere proposizione principale, della subordinata di I grado e della subordinata di II
d ic o ,........................................ : ........................... reddo,..................................... : .................. ....... grado: individuali e specifica il rapporto temporale della subordinata di II gra
d irip io ,...................................... : fare a pezzi; sac s c rib o ,..................................... : ........................... do rispetto alla reggente (anteriorità, contemporaneità, posteriorità), tenendo
cheggiare sen tio,.........................................: accorgersi; rite conto delle norme che regolano la consecutio tem porum nelle subordinate di
discèdo, ............................................ : andarsene, nere grado superiore al I; quindi traduci.
allontanarsi s ta tilo ,.....................................: ...........................
in c è d o ,......................................: avanzare, anda tra d o,......................................: ............................. 1. Cognosce itinera nostra, ut statuas ubi nos verbo della princ.: .........
re avanti v iv o ,......................................: vivere visurus es (Cicerone). verbo della sub. I grado:
(bellum ) in fe r o ,.......... ........................... : m uove v o c o ,..................................................................... verbo della sub. II grado:
re, fare guerra rapporto fra i tem pi: .....
266 S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z i o n e 17 La subordinazione 267
E S E R C IZ I
P rim u m illud quaero quae causa Habito verbo della princ.: ............................................ Dixisti paulum tibi esse etiam nunc morae, verbo della princ.: ............................................
fuerit cu r interficere Oppianicum vellet (C i verbo della sub. I grado: ...... ............................ quod ego viverem (Cicerone). verbo della sub. I grado: ...................................
cerone). verbo della sub. II grado: ................................. verbo della sub. II grado: .................................
rapporto fra i tempi: ........................................ rapporto fra i tempi: ........................................
Quaesivi quae causa fuisset cu r bona non verbo della princ.: ............................................ Satis m ihi multa verba fecisse videor, quare verbo della princ.: ............................................
venissent [da veneo] (Cicerone). verbo della sub. I grado: ................................... hoc esset bellum necessarium (Cicerone). verbo della sub. I grado: ...................................
verbo della sub. II grado: ................................. verbo della sub. II grado: .................................
rapporto fra i tempi: .... .................................... rapporto fra i tempi: ........................................
Cum intellexero quid negotii sit, tum ad verbo della princ.: ............................................ Cupido incessit animos iuvenum sciscitan- verbo della princ.: ............................................
quos dies rediturus sim scribam ad te (Cice verbo della sub. I grado: ................................... di ad quem eorum regnum Rom anum esset verbo della sub. I grado: ...................................
rone). verbo della sub. II grado: ................................. venturum (Livio). verbo della sub. II grado: .................................
rapporto fra i tempi: ........................................ rapporto fra i tempi: ........................................
Cum cognovero ubi constiteris, ad te scri verbo della princ.: ............................................ l i qui a me dimissi sunt, discessisse dicun- verbo della princ.: ............................................
bam. verbo della sub. I grado: ................................... tur, ut m ihi rursus bellum inferrent (Cesare). verbo della sub. I grado: ...................................
verbo della sub. II grado: ................................. verbo della sub. II grado: .................................
rapporto fra i tempi: ........................................ rapporto fra i tempi: ........................................
12. Trasforma le frasi analizzate e tradotte nell’esercizio precedente, 14. Completa le seguenti frasi d’autore scegliendo il tempo appropriato da inserire
alle quali è stato cambiato il tempo della proposizione principale (da principale nelle subordinate di I e di II grado: tieni conto delle norme della consecutio tem
a storico o viceversa): tieni conto che tale cambiamento si rifletterà sulla conse- porum e spiega la ragione della tua scelta. Quindi traduci.
cutio dei tempi delle subordinate di I e II grado. Poi traduci nuovamente le frasi.
1. Xerxis de adventu cum fama in Graeciam essetperiata/sit periata. Athenienses miserunt
1. Cognoscebas itinera nostra, u t ....................ubi n o s .................................... Delphos consultum, quidnam facerent/facturi sint de rebus suis (Cornelio Nepote).
2. P rim u m illud quaesivi quae causa H a b ito ...................cu r interficere O ppianicum 2. Hannibalem aiunt dixisse, cum fossam sanguine hum ano plenam videret/vidisset,
«O fo rm o s u m spectaculum !» (Seneca).
3. Quaeram quae ca u sa .......................cu r bona n o n ................................. 3. Siculi venisse tempus dicebant non iam ut commoda sua, sed ut vitam salutemque
4. Cum .................................. quid negotii .................., tum ad quos dies totius provinciae defendam/defenderem (Cicerone).
..................................scripsi ad te. 4. Lacedaemonii legatos Athenas miserunt, qu i Themistoclem absentem accusarent,
5. C u m ........................... u b i........................... . ad te scripsi. quod societatem cum rege Persarum ad Graeciam opprimendam faciat/fecisset (Cor
nelio Nepote).
13. Nelle seguenti frasi d’autore sono evidenziati in grassetto i verbi della proposi 5. Tuis litterìs nihilo sum factus certior quo modo te haberes/habeas (Cicerone).
zione principale, della subordinata di I grado e della subordinata di II grado:
stabilisci il rapporto temporale della subordinata di II grado rispetto alla reg 15 . i'i =1;bi [*I ί I=1 Traduci la seguente versione ed esegui gli esercizi richiesti nel La
gente (anteriorità, contemporaneità, posteriorità), tenendo presenti le norme
boratorio di traduzione.
della consecutio temporum·, quindi traduci.
I l m onte conteso
1. P. Clodius cottidie meam potentiam invidio verbo della princ.: ......
Eodem die, ab exploratoribus Caesar certior factus hostes sub monte consedisse m ilia
se criminabatur, cu m diceret senatum non verbo della sub. I grado
passuum ab ipsius castris od o, qualis esset natura montis et qualis in circuitu ascensus,
quod sentirei, sed quod ego vellem deceme- verbi della sub. II grado
q u i1cognoscerent, misit. Renuntiatum estfacilem esse. De tertia vigilia T. Labienum, le-
re (Cicerone). rapporto fra i tempi: ....
gatum prò praetore, cu m duabus legionibus et iis ducibus, qui iter cognoverant, sum-
2. Asarubas tradii iuxta Atlanticum mare esse verbo della princ.: .......................... m um iugum montis ascendere iubet. Ipse de quarta vigilia eodem itinere, quo hostes ie-
lacum Cephisida, quem M auri vocent Elec- verbi della sub. I grado: .................. rant, ad Helvetios contendit equitatumque om nem ante se mittit. P. Considius cu m ex
trum ac hunc, sole excalfactum, e lim o red- verbo della sub. II grado: ................ ploratoribus praemittitur. Prima luce, cum summ us mons a Labieno teneretur, ipse ab
dere electrum fluitans (Plinio il Vecchio). rapporto fra i tempi: ....................... hostium castris non longius mille et quingentis passibus abesset, Considius equo ad-
misso ad eum accurrit, dicit montem quem a Labieno occupari voluerit, ab hostibus te
3 . Repete memoria quam m ulti vitam tuam di- verbo della princ.: .......................... neri. Caesar suas copias in p roxim u m collem subducit, aciem instruit. Labienus, u t2erat
ripuerint, te non sentiente quid perderes verbi della sub. I grado: .................. ei praeceptum a Cassare, ne proelium comminerei, nisi ipsius copiae prope hostium cas
(Seneca). verbo della sub. II grado: ................ tra visae essent, ut undique uno tempore in hostes impetus jieret, monte occupato nos
rapporto fra i tempi: ....................... tro s exspectabat proelioque abstinebat. M ulto denique die3per exploratores Caesar cog-
268 S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 17 La subordinazione
E S E R C IZ I ΤΞΞ2Ε2
novit et m ontem ab suis teneri et Helvetios castra movisse et Considium tim ore perter- L A B O R A T O R IO D I T R A D U Z IO N E
ritum , quod non vidisset, prò viso sibi renuntiavisse. a. N el II periodo trovi evidenziato il congiuntivo antestaret: dopo aver stabilito il gra
(Cesare) do di subordinazione della proposizione nella quale è inserito, spiega il suo rapporto
1qui: «delle persone affinché», + cong. "'Multo ... die: «a giorno inoltrato». temporale con la proposizione reggente.
2ut: «come». b. N el IV periodo trovi evidenziati sette congiuntivi: sottolinea quelli inseriti in pro
posizioni subordinate di I grado e cerchia quelli inseriti in proposizioni subordinate
L A B O R A T O R IO □ ! T R A D U Z IO N E di grado superiore al I.
a. Analizza nel I periodo la parte di testo colorata (da qualis a m isti) e individua le su c. Spiega quale rapporto temporale c’è nel IV periodo tra le singole subordinate al
bordinate di I e di II grado; spiega quindi com e si regolano nell’uso dei tem pi le su congiuntivo di I grado e le principali.
bordinate di I I grado. d. Spiega quale rapporto temporale c’è tra le singole subordinate al congiuntivo di
b. Analizza i congiuntivi colorati nel V periodo (teneretur e abesset): sono i predicati di grado superiore al I e le rispettive reggenti (sovraordinate o proposizioni principali),
proposizioni di I o di II grado? Quale rapporto temporale esprimono rispetto al verbo sempre nel IV periodo.
della reggente?
c. Analizza il penultimo periodo (da Labienus ad abstinebat) aiutandoti con lo schema
ad albero che ti presentiamo. Riconduci ciascuna proposizione a ogni singola lettera.
..... ............... ............."SÌNTÀSSiDÉrPERÌODO.............. i
IΛ s u b o r d i n a z i o n e : i l c o n g i u n t i v o a l p o s t o d e l l ’ i n d i c a t i v o ( i )
A-------------------- G II. C O N G IU N TIV O O BLIQUO
Nelle proposizioni subordinate che normalmente sono costruite con l’indicativo, si può trovare il
B F congiuntivo in alcune circostanze ben precise. In particolare si può incontrare:
I - il congiuntivo obliquo;
c il congiuntivo eventuale;
I il congiuntivo caratterizzante.
D
nu In questi casi la scelta fra indicativo e congiuntivo è innanzitutto una questione di stile dettata
da particolari esigenze espressive e non da norme che regolano il funzionamento della lingua.
E
Cominciamo a esaminare il congiuntivo obliquo, detto anche soggettivo perché ‘soggettivizza’ l’azione
d. N el penultimo periodo trovi delle subordinate al congiuntivo di II, III e IV grado: espressa dal verbo, presentandola come una verità relativa, un’opinione personale, propria o altrui.
spiega i rapporti tem porali esistenti fra le subordinate e le rispettive sovraordinate Nelle subordinate normalmente costruite con l’indicativo, infatti, si trova:
(anteriorità, contemporaneità, posteriorità), poi trasforma tutto ponendo com e pro l’indicativo quando si vuole esprimere un dato oggettivo o riportare una circostanza di fatto;
posizione principale Labienus ... exspectat proelioque abstinet (al presente). il congiuntivo quando si vuole sottolineare il punto di vista soggettivo del parlante. Nella tradu
zione italiana la sfumatura soggettiva del congiuntivo obliquo si può rendere aggiungendo locuzioni
come «secondo (quanto ritiene) X » ecc.
1 6. Traduci la seguente versione ed esegui gli esercizi richiesti nel L a
Es. Laudai Africanum Panaetius quod Panezio loda l’Africano perché
b o ra to rio d i traduzione.
fu e r it abstinens (Cicerone). (secondo lui) fu moderato.
A ristid e il ‘ giusto ’ ostracizzato da T emistocle
Arìstides, Lysimachi filius, Atheniensis, aequalis fere fu it Themistocli. Itaque cum eo de LESSICO di BASE 3
principatu contendit: namque obtrectaverunt inter se. In bis autem cognitum est, quan VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI
to antestaret eloquentià innocentiae. Quam quam 1enim adeo excellebat Arìstides absti-
Ti presentiamo una lista di verbi che incontrerai negli esercizi sul congiuntivo nelle su
nentià, ut unus post h om inum memoriam, quem quidem nos audierimus, cognom ine
bordinate normalmente costruite con l’indicativo. Inserisci i paradigmi e le traduzioni
Iustus sit appellatus, tamen a Themistocle collabefactus testuld illà exilio decem anno-
mancanti.
rum multatus est. Q ui quidem, cum intellegeret reprimi concitatam m ultitudinem non
posse, cedensque animadvertisset quendam scribentem, ut patria pelleretur, quaesivisse appello,......................................: .......................... d is c o ,......................................: ........... -........
ab eo dicitur, quare id faceret aut quid Arìstides commisisset, cur tanta poenà dignus du- a rb ltror,.................................. : ........................... g e ro ,..................................... :·.......................
ceretur; cu i ille respondit se ignorare Aristiden, sed sibi non piacere, quod2 tam cupide com p a ro,......................................: ....................... g ig n o ,......................................: ....................
elaboravisset, ut praeter ceteros Iustus appellaretur. H ic decem annorum legitimam poe- con cèd o,...................................: .......................... m ir o r ,..................................... : ....................
nam non pertulit. Nam postquam Xerxes in Graeciam descendit, sexto fere anno quam conqueror, -éris, -questus sum, -quéri: lamentarsi, p ro ficis co r,......................................: partire
erat expulsus, populi scito in patriam restitutuS est. compiangere q u e ro r,..................................... : ............... .
(Cornelio Nepote) co rru m p o ,...................................: ....................... reperto,..................................... : ...............
desisto,..................................... : smettere s c io ,..................................... : .......................
1Quamquam: «sebbene», + indie.; introduce successivo tamen, «tuttavia». d ilig o ,..................................... : ...........................
una proposizione concessiva, ripresa dal 2quod: «il fatto che».
270 S I N T A S S I D E L RE R I O D O le z io n e 17 La subordinazione 271
17. Traduci le seguenti frasi d'autore sottolineando il congiuntivo obliquo; nella re 20. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il congiuntivo eventuale.
sa italiana specifica di chi è il punto di vista espresso. Nelle frasi 1 e 5 il con
giuntivo obliquo è coordinato a un indicativo: illustra la differenza implicita nel 1. Est oratoris, quaecumque res [«argom en to »] posita sit, de ea posse dicere (Cicerone).
l’uso dei due modi. 2. Quis eum diligat quem metuat? (Cicerone). 3. Concede nihil esse bonum, nisi quod
honestum sit (Cicerone). 4. Num quam hoc ita defendit Epicurus neque Metrodorus aut
1. Hac oratione habita, princeps decima legio per tribunos m ilitu m Caesarì gratias egit, quisquam eorum, qui aut saperet aliquid aut ista didicisset (Cicerone). 5. N um quam
quod de se optim um iudicium fecisset seque ad bellum gerendum paratissimam confir- Agesilaus destitit, quibuscum que rebus posset, patriam iuvare (C ornelio Nepote).
m avit (Cesare). 2. Plato escam m alorum appellai voluntatem, quod eà videlicet homines 6. Quid de rerum natura querimur? Vita, si uti scias, longa est (Seneca).
capiantur utpisces (Cicerone). 3. Helvetii constituerunt ea, quae ad proficiscendum per-
tinerent, comparare (Cesare). 4. Adice obsonatores [«servi addetti all’acquisto delle v i 21. Traduci in latino le seguenti frasi prestando attenzione al congiuntivo eventuale,
v a n d e »! qui sciunt cuius rei sapor dom inum excitet, cuius delectet aspectus, quid iam evidenziato in grassetto. Aiutati anche con la scheda II lessico dell’artigianato (II).
ipsà satietate fastidiai, quid ilio die esuriat (Seneca). 5, M aiorpars mortalium, Pauline,
de naturae malignitate conqueritur, quod in exiguum aevi gignimur, quod haec tam ve- 1. Per costruire edifici i prim i Rom ani si servivano dei materiali che trovavano [=
lociter, tam rapide dati nobis temporis spada decurrant (Seneca). avessero trovato] sul posto, specialmente legno, argilla e pietra. 2. Scegli i tintori che
sappiano tingere [= lavorino] m eglio le vesti. 3. Dall’Egitto provenivano le coppe di
18. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato il verbo da rendere con cristallo che eventualmente potevano essere disposte sulle tavole dei ricchi Rom a
il congiuntivo obliquo. Aiutati con la scheda II lessico dell’artigianato (II). ni. 4. Il mosaico, se sai sistemarlo, risulta il rivestimento più elegante per decorare i
pavimenti. 5. È proprio dell’orefice ideare qualsiasi gioiello gli venga richiesto.
t. L’ambra a Rom a fu chiamata succinus perché [usa quod], secondo Plinio, nasce dal
succo degli alberi di pino. 2. Alcuni m onili sono fatti con l’ambra perché [usa quod]
m olti credono che possa curare le malattie della gola. 3. Accade spesso che non sia 22. Ut 4 :Li DUI =1 Traduci la seguente versione nella quale ci sono due congiuntivi: in
considerato turpe ciò che per lo più si ritiene turpe. 4. M i sono congratulato con il m o dividuali e stabilisci se sono eventuali.
saicista perché [usa quod] ha compiuto alla perfezione il mosaico.
A lb in o scrive in greco , m a si giustifica
19. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando il congiuntivo obliquo. Iuste venusteque admodum reprehendisse d icitu rA u lu m Albinum M. Caio. Albinus, qui
cu m L. Lucullo consul fuit, res Romanas oratione Graeca scriptitavit. In eius historìae
U n ’ antica usanza prin cipio scriptum est neminem suscensere sib i1convenire, si quid in his libris parum
Maxima diligentià maiores hunc m orem 1retinuerunt, ne quis se inter consulem etproxi- composite aut minus eleganter tum scriptum esset. «N a m su m » inquit « hom o Romanus
m um lictorem interponeret. Q ui mos adeo pertinaciter retentus est, ut Q. Fabius Maxi- natus in Latto, Graeca orario a nobis alienissima est», ideoque veniam, si quid esset er
mus quinquies consul, v ir summae auctoritatis et ultimae senectutis, a filio consule in- rai um, postulavit.
vìtatus ut inter se et lictorem procederei, facere id noluerit. (G elilo)
Idem, a senatu legatus ad filiu m consulem Suessam Pom etiam missus, postquam2ani- 1neminem ... sibi = neminem convenire sibi suscendere; sibi è Albino stesso.
madvertit eum ad officium suum extra moenia oppidi processisse, indignatus est quod
ex X I lictoribus nemo se equo descendere iussisset, et plenus irae sedere perseveravit. ..... ....................... SINTASSI DEL PERÌODO ì
(Valerio Massimo)
LA s u b o r d i n a z i o n e : i l c o n g i u n t i v o a l p o s t o d e l l ’ i n d i c a t i v o ( i h )
1hunc morem·. di quale usanza si tratti è spie- interponeret. IL C O N G IU N TIVO CARATTERIZZANTE
gato dalla successiva proposizione ne quis ... 2postquam: «dopo che», + indie.
Si dice congiuntivo caratterizzante il congiuntivo che si trova in proposizioni dipendenti norm al
mente costruite con l’indicativo quando si vuole focalizzare l’attenzione sulle caratteristiche di una
.............. .................... d e l p e r ìo d o .................................. ..................1 persona o, più spesso, di una categoria o gruppo di persone.
Di norma questo congiuntivo si trova dopo espressioni quali sunt qui..., adsunt qui..., reperiuntur
: i l c o n g i u n t i v o a l p o s t o d e l l ’i n d i c a t i v o ( i i )
l a s u b o r d in a z io n e
qui... («c i sono, si trovano persone ch e...»). L’italiano difficilm ente riesce a rendere la sfumatura im
IL C O N G IU N T IV O E V E N T U A LE
plicita in questo tipo di congiuntivo: traducilo con il semplice indicativo.
Si dice congiuntivo eventuale il congiuntivo che si trova in proposizioni dipendenti normalmente co Es. Sunt qui dicant, Quirites, a me Ci sono persone, Quiriti, che dicono
struite con 1indicativo quando si vuole esprimere un fatto o una circostanza presentati come even eiectum esse Catìlinam (Cicerone). che Catilina sia stato cacciato da me.
tuali o possibili. In queste proposizioni si trova infatti:
- l’indicativo quando si vuole esprimere un dato oggettivo o riportare una circostanza di fatto;
23. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando il congiuntivo caratterizzante.
- il congiuntivo quando un fatto viene presentato (solo) com e eventuale o possibile. Nella tradu
zione italiana il congiuntivo eventuale può essere reso mantenendo il congiuntivo.
1. Hìc, hic sunt, in nostro numero, patres conscripti, qui de huius urbis atque adeo de or-
Es. Caelius occisurus erat tum quos Celio era allora sul punto di uccidere chi avesse
bis terrarum exitio cogitent (Cicerone). 2, Sunt qui vos hortentur, ut a nobis desciscatis
invenisset (Cicerone). incontrato (= l’incontro è una possibilità). (Cesare). 3. De absolutione istius [= Verre] neque ipse iam sperai, nec populus Romanus
le z io n e 17 La subordinazione
Il S I N T A S S I D E L P E R I O D O
E S E R C IZ I
24. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato il congiuntivo caratte
rizzante. Aiutati anche con la scheda II lessico dell’artigianato (II).
1. C'è anche chi nega che in questi libri ci fosse conoscenza [usa scientia] delle cose di
cui si parla. 2. Non si trova chi sappia scegliere il colore adatto per tingere le stoffe e
cucire delle splendide toghe. 3, Allora esistevano degli artigiani che sapevano decora
re con mosaici [= decoravano con m osaici] i pavimenti delle case dei Romani. 4. Ci fu
chi credette [usa l’im perfetto] che il vetro fosse stato inventato dai Fenici. 5. Esiste an
cora chi è convinto che si debbano chiudere le finestre anche nei mesi estivi.
Si parla di attrazione modale quando, in luogo dell’atteso indicativo, si trova il congiuntivo in uiMl·
proposizione subordinata retta da una sovraordinata con il verbo al congiuntivo o all’infinito
(spec. perfetto).
A differenza di quanto accade nei casi appena esaminati (congiuntivo obliquo, eventuale e caratteriz
zante), pare che non ci siano particolari ragioni espressive che spieghino la presenza di questo con
giuntivo, ma solo un’esigenza di connessione e coerenza concettuale delle varie proposizioni che, tut
te insieme, form ano un pensiero o un ragionamento unico; pertanto, il congiuntivo o l’infinito dipen
denti ‘attraggono’ il verbo della subordinata da essi retta ponendolo al congiuntivo per indicare la coe
sione del ragionamento. N on a caso l’attrazione modale si trova applicata solo nelle proposizioni che
sono strettamente legate alla reggente sul piano logico e non si verifica in quelle sentite com e pura
mente accessorie.
Es. Apud Germanos mercatoribus est Presso i Germani esiste la possibilità per i
aditus ut, quae bello cep erin t [ ‘attratto’ mercanti di avere a chi vendere ciò che
I L L A T I N O E L ’E U R O P A M a t e r ia li ‘e s o t i c i ’ n e l t e m p o e n e llo s p a z i o
da vendant], quibus vendant [‘attratto’ hanno conquistato in guerra.
da habeant] habeant (Cesare). • puipara, f., «porpora». • vetruni, ri., «vetro».
• eleetram, n., «ambra»
Scito me, posteaquam in urbem ven erim (dal gì·, elektron, «ambra», leu.
Sappi che, dopo che sono giunto in città,
«che aliiru a sé»).
[ ‘attratto’ da redisse], redisse cu m sono tornato in buoni rapporti
veteribus amicis in gratiam (Cicerone). con i vecchi amici. elettricità, f. (il termine deriva porpora, f. vetro, m.
Π ALIANO
dal nome greco dell’ambra, poi
passato come prestito al latino,
25. Traduci le seguenti frasi d’autore individuando l’eventuale attrazione modale e perché l’ambra, se sfregata, si
carica negativamente).
spiegandone la presenza o l’assenza nella frase.1
5
*4
électricité, f., «elettricità». pourpre, f., «porpora». verre, m., «vetro».
: KANCESE
1. Hostes, proelio superati, statim ad Caesarem legatos de pace miserunt; obsides daturos
electricitad, f., «elettricità». porpora, f., «porpora». viàrio, m., «vetro».
esse quaeque imperavisset sese facturos esse s u n tp olliciti (Cesare). 2. Legatipetebant ut * BAGNOLO
ad eos equites, qui agmen antecessissent, Caesar praemitteret eosque pugna prohiberet purple, «porpora». glass, «vetro».
i\GLESE electricity, «elettricità».
(Cesare). 3. Caesar cohortes, quae in stationibus erant, secum proficisci iussit (Cesare).
4, Videndum est ut ea liberalitate utamur, quae prosit amicis, noceat nem ini (Cicerone). Electrizitàt, f., «elettricità». Purpur, m., «porpora». Glas, n., «vetro».
; EDESCO
5. Timeo ne Verres om nia quae fecit, impune fecerit (Cicerone).
274 S I N T A S SI P E L P E R I O D O le s i o n e 18 Le completive con ut volitivo-finale 275
Le completive con ut π
Le proposizioni subordinate possono essere distinte in tre gruppi a seconda della funzione logica «pregare» (com e oro e precor), «chiedere» (com e peto e rogo), «supplicare» (com e obtestor), cioè i
che svolgono all’ interno del periodo: verba rogandi e postulandi. Questo tipo di proposizioni si può trovare anche senza ut,
- proposizioni com pletive o sostantive; Es. Heus Syre, rogai te Ctesipho ut redeas (Terenzio). Ehi Siro, Ctesifonte ti prega di tornare.
- proposizioni attributive;
Quod, iudices, ne faciatis oro obtestorque vos Vi prego, o giudici, e vi scongiuro di non
- proposizioni avverbiali o circostanziali.
(Cicerone). farlo.
Quando una proposizione svolge la funzione di un sostantivo perché com pleta il significato della pro
«esortare» (com e hortor), «indurre, persuadere» (com e moneo e persuadeo), vale a dire i cosiddetti
posizione reggente, che altrimenti rimarrebbe incompiuto, viene definita completiva o sostantiva;
verba monendi ;
poiché in genere questo tipo di proposizione fa le veci di soggetto o di com plemento oggetto rispetto
Es. Ita lici Adherbali suadent, ut seque et oppidum Gli Italici consigliano ad Aderbale di
al verbo della reggente, prende anche il nome di proposizione soggettiva o oggettiva.
Iugurthae tradat (Sallustio). consegnare se stesso e la città a Giugurta.
Proposizioni com pletive sono per esempio le infinitive (soggettive e oggettive), che hai già studiato
«ordinare, com andare» (com e impero), vale a dire i verba iubendr,
nella Lezione 12: si tratta in questo caso di infinitive implicite in quanto il verbo è di m odo infinito,
Es. Im perai militibus Caesar ut naves faciant Cesare ordina ai soldati di costruire delle
Nelle prossime Lezioni (18-21) studierai invece le proposizioni com pletive esplicite, che hanno il ver
bo a un m odo finito (indicativo o congiuntivo). (Cesare). navi.
Le proposizioni completive esplicite sono: «concedere, permettere» (com e perm itto e sino);
Es. H u ic consuli permissum est ut duas legiones A questo console fu permesso di arruolare
- le com pletive introdotte da ut (negazione ne), con valore finale e volitivo;
- le com pletive rette dai verba tim endi; scriberet novas (Livio). due nuove legioni.
- le completive introdotte da ut (negazione ut non), con valore consecutivo-dichìarativo;
- le completive introdotte da quod, con valore dichiarativo; «decidere, stabilire» (com e statuo) oppure espressioni impersonali che significano «è stabilito»
- le com pletive rette dai verba impediendi e recusandi; (com eplacet). Anche le proposizioni di questo gruppo si possono trovare senza ut\
- le interrogative indirette. Es. M. Calidius censebat ut Pompeius in suas M. Calidio era del parere che Pompeo
provincias proficisceretur (Cesare). partisse per le sue province.
Cominciamo a esaminare le com pletive del prim o tipo: si tratta di proposizioni che esprimono il fine, Statuitur ne sit Creta provincia (Cicerone). Si stabilisce che Creta non sia provincia.
il desiderio, 1intenzione verso cui tende 1azione espressa dal verbo della proposizione reggente: per
questo vengono definite completive di natura finale o volitive. «ottenere, meritare» (com e adipiscor e mereo);
Affini per significato alle proposizioni finali vere e proprie (vedi Lezione 23), hanno il verbo al modo Es. M erui ut fierem liber (Plauto). H o meritato di diventare libero.
congiuntivo. Per quanto riguarda il tempo, queste proposizioni esprim ono sempre un rapporto di
contemporaneità rispetto al verbo della reggente e pertanto, in linea con la consecutio temporum, espressioni impersonali che significano «è necessario » (com e oportet o necesse est) oppure «è le
possono avere solo: cito» (com e licei).
- il congiuntivo presente in dipendenza da un tem po principale; Es. Necesse est huic ut subveniat (Terenzio). È necessario che egli venga in aiuto a
- il congiuntivo imperfetto in dipendenza da un tempo storico. costui.
Queste proposizioni com pletive sono introdotte da ut (negazione ne) e dipendono da numerosi verbi
che significano:
- «curare» (com e cu ro), «provvedere» (com e video), cioè i cosiddetti verba curandi,
Es. Vide ne me ludas (Plauto). Vedi di non prendermi in giro.
276 S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 18 Le completive con ut volitivo-finale
■
l=Md:Mki·
L’AUTORE» IL TESTO
Attendamus p rim u m inventum de neces C onsideriam o per prim a l’invenzione nata dalla ne
sitate, ut vestitus, quemadm odum tela- cessità, com e i vestiti, (esaminando) in che modo,
rum organicis administrationibus conexus grazie al funzionam ento di uno strum ento, il telaio, l’In
treccio dell’ordito con la tram a non solo dia protezi
staminis ad subtemen non m odo corpora
ne al corpo coprendolo, ma aggiunga anche la bell
tegendo tueatur, sed etiam om atus adiciat za dell’abbigliam ento. E non avremmo abbondanza
honestatem. Cibi vero non habuissemus cibo se non fossero stati inventati i gioghi e gli aratri
abundantiam, nisi tuga et aratra bubus iu- i buoi e le bestie da soma. E se non fossero stati in ogni ora, sollevandola di trenta rivò a creare il mulino (I secolo d.C.
fettuate nei porti. Vitruvio ne de
mentisque om nibus essent inventa sucula- ventati gli argani per la torchiatura, le presse e le sbar metri circa. ca): bastò fissare tutt’intorno alla
scrive tre tipi, uno dei quali preve
re, non avremmo potuto avere l’olio lucente e il far deva che l’argano ruotasse grazie a ruota a cassetti delle pale (pinnae),
rumque et prelorum et vectium si non fuis- della vite, e questi prodotti non si sarebbero potuti t un’enorme ruota (rota) cava in cui La vite e i! timpano in modo tale che queste, colpite
set torculariis praeparatio, neque olei nito- sportare se non fossero stati inventati i congegnim i entrava un numero variabile dj La vite o ‘chiocciola (coclea) di Ar dalla corrente del fiume, si mettes
rem neque vitiu m fru ctum habere potuisse- canici dei carri o delle carrette agricole via terra e de uomini che, arrampicandosi su di chimede' (così detta perché si cre sero in movimento facendo girare
mus ad iucunditatem, portationesque eo- imbarcazioni via mare. essa, la facevano girare. deva fosse stata inventata dal la ruota, senza bisogno di ricorrere
grande scienziato siracusano), in al lavoro degli operai. Un ulteriore
rum non essent, nisi plostrorum seu serra- progresso (non prima del III secolo
La ruota per t’acqua vece, era un cilindro inclinato con
corum per terram, navicularum per aquam Diversi erano gli strumenti creati una struttura interna elicoidale in d.C.) si ottenne quando sullo stesso
inventae essent machinationes. per attingere l’acqua dal fondo cui l’acqua, raccolta in basso, risa asse della ruota a pale fu collocata
dei pozzi, dai canali sotterranei o liva lungo la spirale per un’altezza una seconda ruota, dentata e di
dalle miniere e per sollevarla in che dipendeva dalla lunghezza e sposta orizzontalmente, per mette
IM P A R IA M O S U B IT O . alto: di uno in particolare, la co dall’inclinazione della vite stessa. re in azione la mola che doveva
siddetta 'ruota a cassetti’ (o ‘no Pare che questa macchina fosse macinare il grano (mola): si ebbe
Attendamus ... tueatur, «Consideria tur è una proposizione completiva, co ria’), sono stati ritrovati diversi impiegata comunemente in agri così il mulino ad acqua (hydrale-
mo in che modo l’intreccio dell’ordito sì detta perché fornisce il completa esemplari in miniere spagnole, coltura per irrigare i campi e nelle tes), che sembra si sia diffuso mol
con la trama dia protezione al corpo mento indispensabile al significato del portoghesi e inglesi. La macchina miniere per prosciugare le gallerie to lentamente, forse a causa del fat
coprendolo»: quemadmodum ... tuea verbo della reggente (attendamus) era dotata di una ruota con un da infiltrazioni d’acqua. to che i corsi d’acqua mediterranei
diametro proporzionato all’altez Per irrigare orti e giardini si usava raramente hanno una portata ade
za da raggiungere e tutt’intorno anche il timpano (tympanum), guata ad alimentare i mulini.
erano agganciati dei cassetti qua una grande ruota costituita da un
drati ricoperti con una mistura di cilindro cavo diviso internamente La pam pa e la pressa
pece e cera che prendeva il nome da tramezzi di legno e che era in Per svuotare le sentine e come
Cultura e civiltà
LE MACCHINE DI USO CIVILE. di zopissa: facendo girare la ruota grado di pescare una grande quan strumento an tincendio veniva usa
ta la pompa idraulica (haustrum):
con la pressione dei piedi (le ruo tità di acqua in basso, anche se
In genere si pensa che l’economia una grande importanza nella vita stremità, a un argano e all’altra te erano, infatti, a gradini), i cas non di sollevarla molto in alto. pare infatti che nella Roma augu-
antica, così legata alla manodo materiale degli antichi. reggeva il carico (onus opondus), setti, ridiscendendo verso il bas Questa fu una delle macchine di stea esistesse già un corpo di pom
pera servile, non abbia avvertito Si è calcolato che le macchine più so, versavano l’acqua nel serba cui si perse la memoria dopo il pieri (siphonarii) che, in caso di in
in alcun modo l’esigenza di pro La gru potenti riuscissero a sollevare toio (castellum) vicino. Le imboc crollo dell’impero romano; riap cendio, portavano l’acqua necessa
gredire, aumentando la produtti Nell’ambito dell’edilizia la mac monoliti di decine di tonnellate. cature di questi recipienti (vaso) parve poi in Europa solo in età ri ria per alimentare le pompe e spe
vità e meccanizzandosi. In realtà, china più antica è probabilmente Le gru, di cui esistevano diverse erano studiate in modo tale da nascimentale, quando si ricomin gnere il fuoco.
nell’età imperiale si crearono le la gru: si trattava di un macchina varianti, venivano impiegate sia versare l’acqua raccolta più in al ciò a leggere l’opera di Vitruvio. Le presse (prela) servivano, invece,
premesse per una produzione di rio dotato di un’impalcatura di le per sollevare blocchi e colonne to possibile: pare che nell'impian per spremere frutti come l’uva e le
massa e, anche se non venne sem gno cui era appeso un sistema di nella costruzione di edifici pubbli to di Rio Tinto (in Spagna) otto Il mulino ad acqua olive, schiacciandoli con un piatto
pre riconosciuta, le macchine pulegge lungo le quali scorreva ci di grandi dimensioni, sia nelle coppie di ruote riuscissero a spo Da queste ruote studiate per solle posto all’estremità di una trave
(machinae) ebbero sicuramente una fune (funis) avvolta, a un’e operazioni di carico e scarico ef stare più di 10.000 litri di acqua vare e spostare masse d’acqua si ar che faceva da leva.
278
S I N T A S S I D E L P E R I O D O
[Ξ Ξ Η Η 1
3. U b i moneo u t perferias [riscrivi trascurando posse] 1. Legati interim ex oppido Thysdrae orabant ut sibi Caesar praesid ium .........................
2. Quam ob rem Caesar ad Ariovistum legatos mittere vult, qui ab eo postulent, ut ali
4. Efficim us ut quem locum medium utriusque c o n lo q u io ................................
3. Petivisti ut fratris tu i filia e ..................... maritum.
5. Siphonarii faciunt ut 4. Ubii am icitiam faciunt, obsides dant, magnopere orant ut Caesar sibi auxilium
1
282 S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z i o n e 18 Le completive con ut volitivo-finale 283
5. Flagitabas me u t .................................. 12. VERSIONE Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni completive
6. Matres fam ilias de m u ro vestem argentumque iactant et pectore nudo prom inentes
passis manibus obtestantur Romanos, ut s ib i............................ gruppo appartengono.
7. Legati rogaverunt Hannibalem ut exercitum propius Tarentum ...............................
M omenti della guerra contro i N ervi
9- Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la proposizione completiva di na Caesar cum septimam legionem, quae iuxta constiterat, item urgerì ab hoste vidisset, tri-
tura volitivo-finale e cerchiando il verbo o l’espressione che la regge (si tratta di bunos m ilitum m onuit utpaulatim sese legiones coniungerent et conversa signa in hostes
verba monendi); quindi traduci. inferrent. Quo facto cum alius alii subsidium ferrei, audacius resistere ac fortius pugnare
coeperunt. Interim milites legionum duarum quae in novissimo agmine praesidio impe-
1, Omissis om nibus rebus, Caesar celerìter pervénit Leptim ibique hortatus est omnes ut dimentis fuerant, proelio nuntiato, cursu incitato, in sum m o colle ab hostibus conspicie-
se naves consequerentur (Bellum A fricum ). 2. E t haruspices praemonuerant ut Caesar di bantur, et T. Labienus castrìs hostium potitus decimam legionem subsidio nostris misit.
ligentissime Iduu m M artiarum caverei diem (Velleio Patercolo). 3. Alexander duces con- (Cesare)
vocat monetque, ut regionem monstratam declinent equitemque pericu lu m edoceant
(Curzio Rufo). 4. Ille extemplo illam hortabitur ut eat, ut properet (Plauto). 5, Marcellus
13. VERSIONE Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni completive
m ilitibus persuadet, ut se recipiant in castra {Bellum Alexandrinum). 6. Graeci milites, Ji «A VτΛ1· *»Λ ____ 1 ·_ · ___ Li « L Λ 1Λ *''* 1 1
qui ad Dareum pervenerant, magnopere suadebant, ut retro abiret spatiososque Mesopo-
tamiae campos repeteret (Curzio Rufo). gruppo appartengono.
I PRIMI CONSOLI
Ί ®· lilPl’l iil i i 'Jifil Abbiamo riscritto le frasi dell’esercizio precedente dopo che il H inc consules coeperunt, prò uno rege duo. E t placuit, ne im perium longius quam an-
verbo principale è stato trasformato dal presente al passato e viceversa: inseri num haberent, ne per diutum itatem potestatis insolentiores redderentur, sed civiles sem-
sci il verbo della proposizione completiva, scegliendo il tempo appropriato se per essent, qui se post annum scirent futuros esse privatos. Fuerunt igitur anno prim o ab
condo le regole della consecutio temporum. Quindi traduci nuovamente le frasi. expulsis regibus consules L. Iunius Brutus, qui maxime egerat, ut Tarquinius pelleretur,
et Tarquinius Collatinus, maritus Lucretiae. Sed Tarquinio Collatino statim sublata est
1. Omissis om nibus rebus, Caesar celerìter pervénit Leptim ibique hortatur omnes ut se dignitas. Placuerat enim, ne quisquam in urbe maneret, qu i Tarquinius vocaretur.
naves ..................................
(Eutropio)
2. E t haruspices praemonent ut Caesar diligentissime Id u u m M a rtia ru m ...................
diem.
3. Alexander duces convocavit monuitque, ut regionem m onstrata m .............................. SINTASSI DEL PERIODO
equitemque p e ric u lu m .............................
i e p r o p o s iz io n i c o m p l e t iv e r e t t e d a i verba timendi
4. Ille extemplo illam hortabatur u t ..............., u t ...........................
5. Marcellus m ilitibus persuasit, ut s e ............................ in castra. I verba timendi (vale a dire i verbi che esprimono un tim ore o una paura, come timeo, metuo ecc.) so
6. Graeci milites, qui ad Dareum pervenerunt, magnopere suadent, ut r e t r o ............... no seguiti da proposizioni completive al congiuntivo introdotte da:
spatiososque Mesopotamiae ca m p o s................... - ne («c h e ») quando si teme che una cosa si verifichi;
ut o ne non («ch e n o n ») quando si teme che una cosa non si verifichi.
11. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulle proposizioni completive di \ìb Se il verbo di timore è preceduto da negazione (per es. non timeo), la completiva è introdotta da ne non.
natura volitivo-finale. Aiutati anche con la scheda // lessico delle macchine di uso
civile. Γη genere queste proposizioni indicano un rapporto di contemporaneità o di anteriorità rispetto al
l’azione espressa dalla reggente; l’uso dei tempi del congiuntivo è regolato dalla consecutio temporum.
1, Cerca di versare l’acqua più in alto possibile. 2. Andiam o anche noi dentro casa Pertanto troveremo:
ed esortiam oli ad affrettarsi. 3. A ll’architetto sem brò bene sostituire [=che fossero - il congiuntivo presente o imperfetto per la contemporaneità rispetto a un tempo principale o sto
sostituiti] pulegge e argani. 4. Senatori, dato che devo dire qualcosa in m ia difesa
rico nella reggente;
[prò m e] e m olte cose contro M. Antonio, da una parte [alterum ] vi chiedo di ascol Es. Vereor ne Pompeius exercitum firm um Tem o che P om p eo non possa avere
tarm i con benevolenza, dall’altra [alteru m ] io stesso farò sì che voi ascoltiate atten habere non possit (C icero n e). u n forte esercito.
tamente m entre parlo [cu m + cong.] contro di lui. 5. D obbiam o fare in m odo che
tutte le ruote girin o contem poraneam ente. 6. Versata l'acqua nel canale, occorre Apparatus conterruit Campanos, ne bellum I preparativi fecero temere ai Campani che i
che i secchielli vuoti scendano verso il basso. 7. Bisogna cercare di disporre o riz Rom ani inciperent (Livio). Rom ani iniziassero la guerra.
zontalm ente la ruota dentata e connetterla all’altra. 8, L’ingegnere chiese agli op e il congiuntivo perfetto o piuccheperfetto per l’anteriorità rispetto a un tempo principale o storico
rai di lavorare più giorni. 9. Alle [= con le] prim e fiam m e fu deciso di chiam are i nella reggente.
pom pieri per spegnere l'incendio. 10. Tu riesci a far sì che ogni azione che com pì sia Es. Vereor ne id astute fecerint (Cicerone). Temo che lo abbiano fatto con astuzia.
gradita a tutti.
N im is metuebam male ne abisses (Plauto). Temevo terribilmente che te ne fossi andato.
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 18 Le completive con ut volitivo-finale 285
LESSICO di BASE 2 15. Traduci le seguenti frasi d’autore cerchiando i verba timendi (o le espressioni af
fini) e sottolineando le proposizioni completive che da essi dipendono.
I verba timendi
Ti presentiamo i verbi e le espressioni verbali di tim ore (verba tim endi) più frequenti. 1. Vereorne aut molestus sim vobis, iudices, aut ne ingeniis vestris videar diffidere (C i
Inserisci i paradigmi e le traduzioni mancanti. cerone). 2. Timebas, ne in illam saevirem? (Seneca il Vecchio). 3. Q ui num quam in
acie pertim uerit, idem nunc pertim escit ne non modo ornam ento et adiumento non sit
fo rm id o ,..........................: avere paura pericùlum e s t,......... ...... : c'è pericolo che suis, sed etiam cum acerbissimo luctu dedecus aeternum miseris atque ignom iniam
metum infero, -fers, -tùli, -làtum , -ferve: incutere tim é o ,.........................: temere; (in f.) osare relinquat (Cicerone). 4. Caesar, etsi [«an ch e se», + indie.] timebat tantae m agnitudi
timore tim or e s t,................: c’è timore ni flum inis exercitum obicere, conandum esse tamen iudicat (Cesare). 5. Haud sane
m e tù o ,........................: .............. in (m agno) timóre s u m ,................... : .............. pericu lu m est ne non Me m ortem aut optandam aut certe non timendam esse putet
metus est, fuit, esse: c’è tim ore veréor, ..... .................................: temere; (in f.) (Cicerone). 6. Periculum est piane ne tu quicquam pueriliter aut inconsulte suadeas
pavéo, -es.pavi, -ère:................... osare (Frontone). 7. N on m etuo ne is, qu i suis amplissimis fortunis nisi nobis salvis fru ì
non potest, prodat salutem suam (C iceron e). 8. M agnum in tim orem Afranius Pe-
treiusque perveniunt, ne om nino frum ento pabuloque intercluderentur, quod m ultum
14. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo la congiunzione e/o il verbo man Caesar equitatu valebat (Cesare). 9. Si id scelus non videi, pericu lu m est ne se stupo-
cante. ris excusatione defendat (C iceron e). 10. Cum vero scelera co n silioru m vestrorum
fraudemque legis et insidias, quae ipsi popu lo Rom ano a popularibus tribunìs plebis
1. N on possum dissimulare, iudices; timeo N on posso fingere, giudici; tem o che Gaio Ver- fiant, ostendero, pertimescam, credo, ne m ih i non liceat contra vos in contione consis
.....C. Verres propter hanc exim iam virtù- re per questa eccellente virtù nell’arte militare tere (Cicerone).
tem in re m ilitari om nia quae fecit impune abbia fatto impunemente tutto ciò che ha fatto.
fecerìt (Cicerone). 16. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulla costruzione dei verba ti
mendi. Aiutati con la scheda II lessico delle macchine di uso civile.
2. I l l e .....uxor resciscat.................(Plauto). Quello ha paura che la m oglie (lo ) venga a sa
pere. 1. Temo che quel timpano non riesca [= possa] più a prelevare acqua. 2. Abbiam o avu
3. Superioribus diebus timens Caesar, .....na- Cesare, temendo nei giorni precedenti che i no to paura di non arrivare in tempo. 3. Il fornaio temeva che la quantità di grano maci
vibus nostri ................................... ...., du- stri fossero accerchiati dalle navi, aveva fatto nata dalla m ola non fosse sufficiente. 4. Il padrone temeva che la pressa non fosse in
plicem eo loco fecerat valium (Cesare). costruire in quel luogo un duplice vallo. grado di [= possa] spremere m olte olive e di funzionare senza aiuti esterni. 5. Il mio
grande tim ore era che gli ingegneri non revisionassero i congegni meccanici di quel
4. Quia vos hoc foedus non iusseritis, veretur Poiché voi non avete ordinato questo patto, mulino ad acqua. 6. Avevamo paura di non avere neppure il tem po di irrigare il giar
Hiempsal .....satis firm u m ....... et ratum Iempsale teme che non sia abbastanza saldo e dino. 7 .1 braccianti non tem ono che quel lavoro sia troppo gravoso per loro. 8, C’era
(Cicerone). sicuro. pericolo che la macina si bloccasse improvvisamente. 9. Gli ingegneri temevano che
la fune non reggesse quel carico. 10. Tem o che la corrente del fium e non sia abba
Si te, Catilina, interfici lusserò, credo, Se io, Catilina, darò ordine di ucciderti, credo,
stanza forte.
........................................... hoc potius om - dovrò temere piuttosto che tutte le persone
nes boni serius a me quam quisquam crude- oneste non dicano che ho agito troppo tardi e
lius factum esse dicat (Cicerone). non (piuttosto che) che nessuno dica che ho 17. Vi 4 :T11»] k
’ 14 Traduci la seguente versione cerchiando il verbo di timore e sottoli
agito troppo crudelmente. neando la proposizione completiva che da esso dipende.
6. ...................m ehercule...... aut gravioribus Temo, per Ercole, di usare parole più pesanti I furti d i V e r r i .
verb is......quam natura ferì, aut levioribus di quanto la natura com porti o più leggere di Repeto abs te, Verres, m onum entum P. Africani. Causam Siculorum, quam suscepi, re-
quam causa postulai (Cicerone). quanto la causa richieda. linquo; iudicium de pecuniis repetundis ne sit hoc tempore, Segestanorum iniuriae ne-
glegantur: basis P Scipionis restituatur, nomen in victi imperatoris incidatur, signum
Periculum e s t.....ille te verbis obruat (Cice- C’è pericolo che quello ti sommerga di parole.
pulcherrim um Carthagine captum reponatur. Haec abs te non Siculorum defensor, non
rone).
tuus accusator, non Segestani postulant, sed is qui laudem gloriamque P Africani tuen-
8. Hasdrubal, ................................................. Asdrubale, nel timore di essere consegnato a dam conservandamque esse suscepit. N on vereor ne hoc officium meum P. Servilio iudi-
....................Scipioni, urbe excessit (Livio). Scipione, si allontanò dalla città. ci non probem, qui, cum res maximas gesserit monumentaque suarum rerum gestarum
cum maxime constituat atque in iis elaboret, profecto volet haec non solum suis posteris
Omnes labores te excipere v id e o ;................ Vedo che ti assumi tutte le fatiche; (m a) ho
verum etiam omnibus viris fortibus et bonis civibus defendenda, non spolianda impro-
....................................... (Cicerone). paura che tu non riesca a sostenerle [= non le
bis tradere.
sostenga].
(Cicerone)
10. T im e o .....in n o ce n te m ................................ Temo che tu abbia condannato un innocente.
(Seneca il Vecchio).
286 N T A S S I D E L P E R I O D O le z i o n e 18 Le completive con u t volitivo-finale 287
E S E R C IZ I
m z.
L A B O R A T O R IO D I T R A D U Z I O N E
I L L A T I N O E L ’E U R O P A I L a r u o t a e la c h i o c c i o l a n e l t e m p o e n e llo s p a z i o
a. Come spieghi il congiuntivo sit nel I I periodo? Riconosci nel testo altri congiuntivi
analoghi a questo? | L M IN iL • rota, f., «ruota». • coc(h)lea, f., chiocciola (dal greco koklias, «chiocciola», indica sia
l’animale sia la macchina usata per estrarre l’acqua).
b. Fai l’analisi dell’ultimo periodo, che ti schematizziamo in form a di albero. R icon
duci a ogni lettera la rispettiva proposizione, specificandone il tipo. ITALIANO ruota, f. chiocciola, f. (dal lat. tardo clocea, con metatesi, cioè scambio di
sillabe. Nell’italiano contemporaneo il termine è usato anche per
A indicare il simbolo informatico @ (abbreviazione di at, «presso»), che
I negli indirizzi di posta elettronica collega il nome dell’utente alla sua
B ‘casa’, al suo ‘domicilio’ presso il server di posta. L’origine del simbolo
I va rintracciata nel linguaggio commerciale del tardo Medioevo, dove
il segno rappresentava l'abbreviazione per indicare l’unità di misura
C
equivalente all’anfora. In seguito, nel mondo anglosassone il simbolo
è stato usato prima di un’unità monetaria con il significato di at thè
price of, «al prezzo di», o semplicemente di at, «a»; e dalla scrittura
D ---------- E ---------- F manuale il simbolo ha fatto la sua comparsa prima fra i caratteri a
stampa, poi sulle macchine da scrivere e infine sulle tastiere dei
c. N ell’ultimo periodo i gerundivi defendenda e spolianda sono usati in funzione di ag computer. Dall’ambito commerciale, nei primi anni Settanta, la
gettivo? Che valore assumono? Quale tipo di proposizione subordinata esprimono? chiocciola è stata scelta anche per un uso informatico, che
attualmente è senz’altro il più noto e diffuso);
(der.) cucchiaio, m. (dal lat. cochlear, «cucchiaio», derivato da cochlea
18. kI diH M u T Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni comple per la forma arrotondata, ‘a cucchiaio’, appunto).
tive rette da verba timendi.
FRANCESE roue, f., «ruota». escargot, m., «chiocciola, lumaca»;
(der.) cuiller o cuillère, f., «cucchiaio».
V icende d ella guerra civile
Media circiter nocte, iis qui adaquandi causa longius a castris Pom pei processerant ab SPAGNOLO rota, f., «ruota». caraeoi, m., «chiocciola»;
equitibus correptis, fit ab bis certior Caesar duces adversariorum silentio copias castris (der.) cuchara, m., «cucchiaio».
educere. Quo cognito, signum dari iubet et vasa m ilitari more conclamati. Illi, exaudito
INGLESE wheel, «ruota». snail, «chiocciola»;
clamore, veriti ne noctu confligere cogerentur aut ne ab equitatu Caesaris in angusliis te- (der.) spoon, «cucchiaio».
nerentur, iter supprim unt copiasque in castris continent. Postero die Petreius cu m pau-
cis equitibus occulte ad exploranda loca proficiscitur. H oc idem fit ex castris Caesaris: TEDESCO Rad, n., «ruota». Schnecke, f., «chiocciola»;
m ittitu r L. Decidius Saxa cu m paucis, q u i1loci naturam perspiciat. Uterque idem suis (der.) Lóffel, m., «cucchiaio».
renuntiat: V m ilia passuum intercedere2 itineris campestris, inde excipere loca aspera et
montuosa; qui p rio r has angustias occupaverit, ab hoc hostem prohiberi facile posse.
(Cesare)
1qui: «affinché», + cong.
2intercedere: come il successivo excipere, dipende da renuntiat e chiarisce idem («riferisce la stessa
cosa, e cioè che...»).
■■ -n o CI T R A D U Z I O N E
a. Individua tutti gli ablativi assoluti contenuti nel brano.
b. Il testo è ricco di infinitive: individuale.
c. La narrazione dei fatti è al presente: che valore assume questo tem po nel brano?
d. Quale costrutto riconosci in ad exploranda loca (IV periodo)?
e. A quale com plemento corrisponde il genitivo passuum (ultim o periodo)?
f. Fai l’analisi del I II periodo, che ti schem atizziam o in form a di albero. Riconduci a
ogni lettera la rispettiva proposizione, specificandone il tipo.
B
[ s i n t a s s i p e l , p e b i o d o le z io n e 19 Le completive dichiarative
Le completive dichiarative
Le com pletive con u t consecutivo-dichiarativo L’AUTORE, IL TESTO
Le com pletive con q u o d
M a cch in e e tecnologia T19 Il p r o g r e s s o : |IH bene O un male? (Lucrezio, Sulla natura, 5,1308-1309; 1341-1353)
; SINTASSI DEL PERIODO ϋ Nel V libro del suo poema Lucrezio ( I secolo a. C.) tratteggia a grandi linee una storia del ge
nere umano e della sua evoluzione. I l concetto di progresso che ne emerge è volutamente so
LE PROPOSIZIONI COMPLETIVE DI NATURA CONSECUTIVO-DICHIARATIVA speso tra la condanna morale (il progresso fa degenerare l ’u om o e i suoi costu m i) e l ’ammi
Le completive di natura consecutivo-dichiarativa esprimono un fatto o una constatazione; per razione per l ’abilità e le capacità della mente umana.
tanto, pur essendo affini alle proposizioni consecutive (vedi Lezione 23, p. 354), hanno in realtà un va
lore dichiarativo piuttosto che consecutivo. Temptarunt etiam tauros in moenere belli Sperim entarono anche i tori a scopi bellici e
tentarono di scagliare contro il nem ico feroci
expertique sues saevos sunt mittere in
Queste proposizioni, che sono introdotte dalla congiunzione u t (con form a negativa u t n o n o anche cinghiali [...].
[ hostis.
ut nemo, ut nihil, ut num quam ecc.), hanno il verbo al modo congiuntivo secondo le regole della con- Forse così accadde. Ma a stento sono spinto
secutio temporum, cioè: [··.] a credere che non abbiano potuto prevedere
- presente o imperfetto se l’azione è contemporanea rispetto a un tem po principale o storico nella si fu ti ut facerent. Sed vix adducor ut ante prim a e com prendere con il pensiero il terribile
reggente; non quierint animo praesentire atque danno che ne sarebbe derivato a tu tti; e potre
sti presumere che ciò sia accaduto in qualche
- perfetto o piuccheperfetto se l’azione è anteriore rispetto a un tem po principale o storico nella [ videre,
parte dell’universo, nei diversi m ondi creati in
reggente. quam commune malum fieret foedumque, vario modo, piuttosto che in uno solo. Ma non
Tuttavia, in genere queste com pletive esprimono un rapporto di contemporaneità, per cui di solito si [ futurum; vollero com portarsi così nella speranza di vin
trovano solo il presente o l’imperfetto.
et magis id possis factum contendere in cere, bensì per procurare dolori più atroci ai ne
[om ni mici e morire loro stessi,'perché non si fidavano
Questo tipo di proposizioni si trova in dipendenza da:
1 tus del loro numero e non avevano armi.
in variis mundis varia ratione creatis, Le vesti furono intrecciate prim a che tessute. I
- verbi impersonali di accadimento («accade», «succede», «capita», come fit, accldit, evènit ecc.);
Es. Ita fit u t om nino nemo esse p o s s it beatus Così accade che nessuno possa essere
quam certo atque uno terrarum quolibet tessuti seguirono la com parsa del ferro poiché i
(Cicerone). assolutamente felice. [orbi. teli si preparano con il ferro, né possono pro
Sed facere id non tam vincendi spe dursi in altro m odo gli arnesi levigati adatti, e
cioè le spole,ì fusi, i risonanti telai.
- verbi impersonali che significano «rimanere», «restare», «seguire» (com e restai, superest, relin- [voluerunt;
quii, sequitur ecc.); quam dare quod gemerent hostes, ipsique
Es. Restai u t doceam omnia, quae sint in hoc M i resta da insegnare che tutte le cose che IM P A R IA M O S U B IT O —
[perire,
mundo, h om inum causa facta esse et parata sono in questo m ondo sono state fatte e
qui numero diffidebant armisque vacabant. fitii u t facerent, «accadde che (co
(Cicerone). predisposte per gli uomini.
- espressioni costituite dal verbo su m e da un sostantivo o un aggettivo (com e tempus est, «è tem po»;
mos est, «è costume, abitudine»; aequum est, «è giusto» ecc.).
Nexilis ante fuit vestis quam textile
[tegmen.
Textile post ferrumst, quia ferro télaparatur,
I sì) facessero» : ut facerent è una pro
posizione completiva introdotta da
ut con valore consecutivo-dichiara
tivo, dipendente da fu it che in que
Es. Est mos hom inum , u t n o lin t eundem È costume degli uomini non volere che una nec ratione alia possunt tam levia gigni sto caso significa «accadde»
plurìbus rebus excellere (Cicerone). stessa persona eccella in più di una attività,
ilia ac fusi, radii, scapique sonantes.
F A C C IA M O P R A T IC A ...
Cultura e civiltà
Completa le seguenti frasi esercitandoti sulle proposizioni com pletive di natura consecutivo-dichia F IA C C H IN E B E L L I C H E
rativa.
; OGGETTI M ECCAN ICI
F ie rip o te s t... ille ...................[usa irascor]. Può capitare che egli si adiri.
co dell’antichità furono, infatti, le dotati, compresi i carri e le navi: le
Fieri poterai ... ille .................. [usa irascor]. Poteva capitare che egli si arrabbiasse.
Oltre all’ingegneria edile e al armi da getto e, in particolare, le triremi tradizionali - che erano
Aequum e ra t... hostes..................[usa interficio]. Era giusto che i nemici fossero uccisi.
mondo dei campi, la meccanica catapulte (catapultae) e le baliste navi a tre ordini di remi, agili e ve
Aequum e s t... h ostes..................[usa interficio]. È giusto che i nemici siano uccisi. loci - erano infatti munite sia di
conosceva anche altri settori di (bal(l)istae), studiate le prime per
Sequitur ... nuntius fa lsu s.....[usa sum ]. N e consegue che la notizia è falsa. scagliare frecce, le altre per lan un rostro (rostrum), che consenti
applicazione, primo fra tutti la
Sequebatur ... nuntius fa lsu s.....[usa sum ]. N e conseguiva che la notizia era falsa. ciare pietre contro i nemici fino a va manovre di speronamento, sia
poliorcetica (cioè l’arte di espu
gnare le città mediante macchi una distanza di settecento metri. di attrezzature fissate apposita
ne): il vero capolavoro tecnologi Tutti gli eserciti romani ne erano mente al corpo della nave, dalle
280 S I N T A S S I D E L P E R I O D O l e z io n e 19 Le completive dichiarative 281
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
Ti presentiam o tre g ru p p i di term ini che rig u ard a n o le m acchine da g u erra e gli stru
m enti di precisione; h ai già incontrato alcuni di questi vocaboli nella scheda M ac
chine belliche e oggetti meccanici.
missile, -is, n.: proiettile laquearìa, -lum versatilla (pi.), n.: soffitto mutevole i
onager, -grì, m.: onagro solarium, -li, n.: orologio solare, meridiana |
E S E R C IZ I
2 . Completa le seguenti frasi d’autore inserendo i termini mancanti tradotti tra pa LESSICO di BASE 1
rentesi, quindi traduci. Aiutati anche con la scheda I I lessico delle m a cch in e b e lli VERBI CHE REGGONO COMPLETIVE DI NATURA CONSECUTIVO-DICHIARATIVA
che e degli s tru m e n ti m e cca n ici.
Ti presentiamo i verbi e le espressioni che sono spesso seguiti da proposizioni com ple
tive di natura consecutivo-dichiarativa. Inseriscile traduzioni mancanti.
1. Pugnatum est vehementissime, sim u lq u e.............................[«la lanciadardi»] missa
a nostris turrem deiecit (Bellum Hispaniense). «RESTA», «CONSEGUE» ECC.
VERBI IMPERSONALI DI ACCADIMENTO
2. Tane nemo vidit q u e m ............................[«catapu lta»] a u t ........................ [«la bali accedit ut: si aggiunge che
accidit u t . ..........................
sta»] icerit (Cecilio Stazio). conseqm tur u t : ........................
contingit u t . ..........................
3. Caesar castra munire incipit diligentius, praesidia firmare copiis m a iorib u s,.............. efficìtur ut: risulta che
est ut. si dà il caso che
.................................................[«arm i da getto e macchine da guerra»] ex navibus in relinqm tur ut: resta che
evénit ut. accade che
castra comportare (.Bellum A fricum ). rellquum est ut: resta che
fieri potest ut: può accadere che, è possibile che
4. Iam oppletum oppidum e s t.........................[«d i orologi solari»], m aior pars popu li restai ut: :..........................
fit ut: avviene che
addi reptant [concordanza a senso] fame (Gellio). sequitur ut: consegue, deriva che
5. Caesar, eorum consilio probato, M arcium Crispum tribus cum cohortibus et sagittariis
........ . .................................................... [« e con parecchie macchine da gu erra»] LOCUZIONI con su m
nb N elle proposizioni infinitive l’espressione est
praesidio Thabenam m ittit (Bellum A fricum ). consuetudo est ut: è consuetudine che
ut diventa futurum esse (o fore) ut, «si darà (si sa
rebbe dato) il caso che». lex est ut: è legge che
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i termini o le espressioni mos est ut. è abitudine, costume che
relativi al mondo delle macchine. tempus est ut: è tem po che
L’ am o re d i N ero ne pe r la tecnologia
Nero non in alia re tamen damnosior1fu ii quam in aedificando dom um a Palatio Esqui-
lias usque fecit, quam p rim o «tra nsitoriam », m ox incendio absumptam restitutamque
«a urea m » nominavit. Vestibulum eius fuit, in quo colossus CXXpedum starei ipsius effì
gie; tanta erat laxitas, ut porticus trìplices miliarias haberet; item stagnum maris instar 4. Riscrivi le frasi dell’esercizio 2 premettendo le seguenti espres.-
erat, circumsaeptum aedificiis ad urbium speciem; rura insuper arvis atque vinetis etpas- sioni, poi traduci.
cuis silvisque vana erant, cu m multitudine om nis generis pecudum ac ferarum. In cete-
ris partibus cuncta auro lita, distincta gemmis unionum que conchis erant; cenationes la- 1. Accidit U t ..........:............................................................................................................
queatae tabulis ebumeis versatilibus erant, ut flores, fistulatis2, ut unguenta desuper spar-
gerentur; praecipua cenationum rotunda erat, quae3perpetuo diebus ac noctibus vice 2. Fieri non potest u t ..........................................................................................................
m undi circumageretur; balineae marinis erant et albulis fluentes aquis. Praeterea incoha-
bat piscinam a M iseno ad A vem um lacum contectam porticibusque conclusam, quo 3. T em pu sestu t........................... ......................................................................................
quidquid totis Bais calidarum aquarum esset converteretur; fossam ab Avem o Ostiam
usque, ut navibus nec tamen mari iretur, longitudinis per centum sexaginta milia, latitu- 4. Accedit u t .......................................................................................................................
dinis, qua4contrariae quinqueremes commearent.
5. Est u t ..............................................................................................................................
(Svetonio)
1damnosior: «prodigo».
fistulatis: riferito a tabulis. 5. RISCRITTURA Adesso riscrivi le frasi dell’esercizio precedente trasportandole al
3quae: «tale che», + cong. tempo passato.
Aqua\ «tale che per di là», + cong.
1. Accldit [indie, perf.] ut
L A B O R A T O R IO D I T R A D U Z I O N E
a. Che tipo di proposizione b u t ... haberet (II periodo)? 2. Fieri non p otu it ut
b. Che cos'è instar ? Come si costruisce?
c. Che tipo di proposizione è u t ... spargerentur (III periodo)? 3. Tempus erat ut
d. Come spieghi il genitivo calidarum aquarum (ultim o periodo)? Da quale termine è
retto? A quale com plemento corrisponde? 4. Accedebat ut
e. Che proposizione è q u o ... converteretur ?
f. .Rintraccia tutte le proposizioni introdotte da ut, spiegane di volta in volta significa
to e funzione, specificando da quale proposizione sono rette.
Le completive dichiarative
1
S I N T A S S I _
___
___295
294 P E L P E R I Q D O le z io n e 19
14-H=hMKI·-------------
6. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la proposizione completiva di na 9. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulle proposizioni completive di
tura consecutivo-dichiarativa e cerchiando il verbo o l’espressione che la regge; natura consecutivo-dichiarativa. Aiutati con la scheda II lessico delle macchine
quindi traduci. belliche e degli strumenti meccanici.
i . Fit saepe u t ii qui debent non respondeant ad tempus (Cicerone). 2. Est mos hom inum 1, A quel punto accadde che tutte le frecce della settima legione venissero scagliate sui
ut nolint eundem pluribus rebus excellere (Cicerone). 3. Ex quo efficitur, ut, quod sit ho- nem ici già pronti a volgere in fuga [traduci con il participio futuro]. 2. Era consuetudi
nestum, id sit solum bonum (Cicerone). 4. Restai ut in castra Sexti aut, si forte, B ruti nos ne presso i Greci usare meno dei Rom ani le macchine da guerra. 3. È ormai tempo di
conferamus, res odiosa et aliena nostris aetatibus, incerto exitu belli (Cicerone). 5. Si hoc andarsene da Capua. 4. Si aggiunga che a Rom a su quasi tutti gli edifici pubblici vi era
enuntiatum « Veniet in Tusculanum H ortensius» verum non est, sequitur ut falsum sit no orologi anaforici. 5. Era consuetudine degli uomini più in vista [principes] di Rom a
(Cicerone). 6 . N on est ig itu r ut m irandum sit ea praesentiri a divinantibus, quae nus- farsi costruire sale da pranzo con soffitti girevoli e teatrini automatici per stupire gli
quam sint (Cicerone). 7. Reliquum est ut dicas de conversa oratione atque mutata (Cice ospiti. 8. È costume dei Rom ani valersi [= usare] delle baliste per scagliare pietre con
rone). 8. Si esset [«fo s s e »] corpus aliquod immortale, non esset [«sa reb b e»] omne muta tro i nem ici nel corso degli [= durante gli] assedi. 7. A volte può succedere che la porta,
bile; ita efficitur ut omne corpus mortale sit (Cicerone). 9. Lex est ut argentarli dimidium, che si dovrebbe aprire da sé, si blocchi. 8. Il numero delle macchine da guerra aumentò.
ex eo quod debebant, solverent, creditum suum totum exigerent (Quintiliano). 10. Sequi (N e ) conseguì che per i Rom ani divenne più facile vincere le battaglie. 9. N on m i resta
tur ut de frum ento empio vos, iudices, doceam, m axim o atque impudentissimo furto; fru- che spiegarti come funziona questa catapulta. 10. Si dà il caso che tutte le trirem i siano
mentum emere in Sicilia debuit Verres ex senatus consulto et ex lege Terentia et Cassia fru state dotate di rostri e di macchine da cui si possano lanciare proiettili.
mentaria (Cicerone). 11 » Celeriter factum est ut alii eruptionibus resisterent, alii turres re-
ducerent aggeremque interscinderent, omnis vero ex castris m ultitudo ad restinguendum 1 o. Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni completive
concurreret (Cesare). 12. Lex est ut orbae, qui sint genere proxim i, iis nubant (Terenzio). di natura consecutivo-dichiarativa e cerchia il verbo o l’espressione che le regge.
13. Restai igitur ut motus astrorum sit voluntarìus (Cicerone). 14. N on potest fieri ut non
vir bonus irascatur malis (Seneca). A ndromaca e M olosso
Consuetudinis regiae fu it ut legitimam uxorem non habentes aliquam licei captivam ta-
men prò legitimam haberent, adeo ut liberi ex ipsa nati succederent. Itaque Pirrhus cap
7- Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la proposizione completiva di na tivam Andromachen quasi legitimam habuit et ex ea filiu m M olosum suscepit. Postea,
tura consecutivo-dichiarativa e cerchiando il verbo o l’espressione che la resse· cum vellet Hermionem, Menelai et Helenae fìliam, Oresti iam ante desponsatam, ducere
quindi traduci.
uxorem, Orestis insidiis in tempio Delphici Apollinis occisus est. Verum moriens praece-
p it ut Andromacha, quae apud eum coniugis locum tenuerat, Heleno daretur. Inde fac
1. Fit ut saepe aliud scribamus, aliud enuntiemus (Velio Longo). 2. Consuetudo Lusita-
tum est ut teneret regnum privigni, qui successerat patri. A quo M olosia dieta est pars
norum om n iu m est, ut sine utribus ad exercitum non eant (Cesare). 3. M ih i evènti, ut
Epiri, quam Helenus postea a fratre Chaone, quem in venatu per ignorantiam dicitur oc-
ovanspraedà onustus incederem (Plauto). 4. Mos est Syracusis ut, si qua de re ad senatum
cidisse, Chaoniam nominavit, quasi ad solacium fratris extincti.
referant, dicat sententiam qu i velit; nom inatim nemo rogatur (Cicerone). 5. Si illud quo
que accedit, ut praetor in ea verba iudicium det, non necesse erit L. Octavio iudici cogere (M itografo Vaticano)
R Servilium Q. Catulo fundum restituere? (Cicerone). 6. Plerumque evénit, ut, quem vos
imperare iussistis, is sibi imperatorem alium quaerat (Sallustio). LABO R ATO RIO Ol TRADU ZIO NE
a. Nel brano ci sono tre proposizioni completive introdotte da ut: due sono consecutivo-di-
chiarative e una è volitivo-finale; individua quest’ultima e specifica da quale verbo è retta.
RISCRITTURA Abbiamo riscritto le frasi dell’esercizio precedente dopo che il b. N el testo c e anche una proposizione consecutiva: qual è?
verbo principale è stato trasformato dal presente al passato e viceversa: inserisci c. Che tipo di funzione svolge il participio habentes del I periodo?
il verbo della proposizione completiva, scegliendo il tempo appropriato secondo d. Qual è il soggetto del penultimo periodo (da Inde a patri)? A chi si riferisce il prono
le regole della consecutio temporum. Quindi traduci nuovamente le frasi facendo me relativo qui? E il pronome relativo A quo con cui si apre l’ultimo periodo?
attenzione a come sono cambiati i tempi verbali del congiuntivo.3 *5 e. L’ultimo periodo contiene ben tre pronom i relativi: dòpo averli individuati, specifi
ca per ciascuno la funzione logica svolta e il termine al quale si riferisce.
1, Factum est ut saepe a liu d ...........................t a liu d .........................
2, Consuetudo Lusitanorum om nium erat, ut sine utribus ad exercitum non 11 Traduci la seguente versione. Sottolinea la proposizione completiva
3. M ih i evènit, ut ovans praeda on u s tu s.................... di natura consecutivo-dichiarativa e cerchia il verbo che la regge, specificando a
4 . M os erat Syracusis ut, si qua de re ad senatum referrent,......................sententiam qui quale gruppo appartiene.
vellet; nom inatim nemo rogabatur.
5. Si illud quoque accedebat, ut praetor in ea verba iu d ic iu m ..............., non necesse erat L a flotta d i Cesare in b alia d ella tempesta
L. Octavio iudici cogere P. Servilium Q. Catulo fundum restituere? Eadem nocte accidit ut esset luna piena, qui dies m aritimos aestus maximos in Oceano
6. Plerum que evènit, ut, quem vos imperare iussistis, is sibi imperatorem alium efficere consuevit, nostrisque id erat incognitum . Ita uno tempore et longas naves, qui-
bus Caesar exercitum transportandum curaverat quasque in aridum subduxerat, aestus
S I N T A S S I P E L P E R I O D O le z io n e 19 Le completive dichiarative
E S E R C IZ I Ξ Ξ 2 Ξ
complebat, et onerarias quae ad ancoras erant deligatae, tempestas adflictabat, neque lil LESSICO di BASE 2
là nostrìs facultas aut administrandi aut auxiliandi dabatur. Compluribus navibus frac- V E R B I C H E R E G G O N O C O M P L E T IV E IN T R O D O T T E D A q u od
tis reliquae cu m essent funibus ancoris reliquisque armamentis amissis ad navigandum
inutiles, magna totius exercitus perturbatio facta est. Ti presentiamo alcuni gruppi di verbi ed espressioni che sono spesso seguiti da quod di
chiarativo. Inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.
(Cesare)
GIUDIZI____________________ _______________________ VERBA AFFECTUUM ____________ ;_________________ _
L A B O R A T O R IO D I T R A D U Z I O N E d o le o ,.............................q u o d :..............................
bene (m ale) facto quod: .......................................
a. A quale termine si riferisce il relativo qui del I periodo? commóde (percom móde) facto quod: essere genti aegre (m oleste) fe ro ,...............................................
b. Che costrutto riconosci nell’espressione transportandum curaverat (II periodo)? le (m olto gentile) a; fare bene (m olto bene) a quod: sopportare a malincuore (a fatica) che
Quale tipologia di verbi viene resa in latino con questa perifrasi? gratum (pergrdtum) facto quod: fare cosa (m olto) gau dèo,............................................... quod: gio i
c. N el II periodo le form e administrandi e auxiliandi sono gerundi o gerundivi? Da gradita a re, essere felice del fatto che
quale termine sono rette? commóde (opportune) eventi (accldit) quod: ....... laetor, ............. ...................... ...........quod: .........
d. Individua gli ablativi assoluti contenuti neH’ultimo periodo.
bene (m ale) fit quod: è un bene (m ale) che m iror, -àris, -atus sum, -ari quod: stupirsi del fat
...................'SINTÀSSiDÈrPÉRiODO ........' " ' i l com m óde (opportune) fit quod: è una fortuna to che
LE PROPOSIZIONI COMPLETIVE DICHIARATIVE CON quod j (sfortuna) che
Le proposizioni completive introdotte da quod («c h e ») hanno valore dichiarativo e svolgono un ruo- ! «AGGIUNGERE» O «TRALASCIARE»_________________
10 m olto simile a quello delle proposizioni infinitive, rispetto alle quali spesso rappresentano un co- ' (h u c) accédit quod: (a questo) si aggiunge che
strutto alternativo. Come le infinitive, infatti, possono essere: j (h u c) adde quod: (a questo) aggiungi che*1
- soggettive se svolgono la funzione di soggetto rispetto al verbo della reggente; I
- oggettive se svolgono la funzione di com plemento oggetto rispetto al verbo della reggente. j
11verbo è generalmente all’indicativo; il congiuntivo ricorre solo se la proposizione riporta il pensie- ; 12. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando la completiva dichiarativa e cer
ro come un fatto non oggettivo bensì soggettivo (congiuntivo obliquo, vedi Lezione 17, p. 269). i chiando il verbo o l’espressione che la regge.
Le com pletive introdotte da quod sono rette da: j 1. Sane gaudeo quod te interpellavi, quoniam tam praeclarum m ihi dedisti iudicii tui tes-
- espressioni che esprimono un giudizio, come bene (o opportune, commode, percom m ode) fit quod, ' tim on iu m (Cicerone). 2. De Cicerone quod me semper rogas, ignosco tibi (Cicerone).
«capita a proposito (o opportunamente, m olto opportunamente) che»; j 3. De anim o autem meo erga rem publicam bene facis quod non dubitas (Cicerone).
Es. Percommode accldit quod non adest Accade proprio a proposito che G. Aquilio non ! 4. Accedit eo quod Varrò Murena magno opere eius causa vu lt om nia (Cicerone).
C. Aquilius (Cicerone). sia qui presente. | 5. Quam multi, quod nati sunt, queruntur! (Seneca). 6. Gratulor tibi quod ex provincia
salvum te ad tuos recepisti incolum i fama et re publica (Cicerone). 7. Molestissime fero
- verbi che significano «aggiungere» o «tralasciare», come adde (adice) quod, «aggiungi che»; m itto j
quod te, ubi visurus sim, nescio (Cicerone).
(opraeteréo) quod, «tralasciare il fatto che»; |
Es. Adde quod ingenuas didicisse artes Aggiungi il fatto che imparare le arti liberali I
13. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo l’espressione verbale indicata tra
em ollìt mores (O vidio). ingentilisce il carattere. ;
parentesi; quindi traduci.
- i cosiddetti verba affectuum (che indicano sentimenti ed em ozioni), com e gaudeo (o doleo) quod, \
«essere contento (dolersi) del fatto che», o m iror quod, «meravigliarsi del fatto che»; ' ì 1. ................................. [«s i aggiunge il fatto ch e»] nullam a me volo epistulam ad te
Es. Falso querìtur genus humanum, quod forte A torto il genere umano si lamenta di essere j sine aliquo argumento ac sententia pervenire (Cicerone).
potius quam virtute regatur [cong. governato dal caso piuttosto che dalla virtù. ! 2. ...........................[«fa i b en e»] - inquit - quod me adiuvas (Cicerone).
obliquo] (Sallustio). ! 3. Quod m ih i nihil aut non m ultum relinquis, ..............................................................
....................................... [«se i m olto gentile e (fai) cosa a me gradita] (Cicerone).
- verbi che significano «lodare» (com e laudo) e « rimproverare » (com e reprehendo)', «accusare» (c o - .! 4. .................................................[«m i stupisce m oltissim o il fatto ch e»] unum a me
me accuso) e «condannare» (com e condem no); «sbagliare» (com e fallor), «perdonare» (com e ignos- | pisciculum inspectum esse sciatis, cum iam plurim os aeque inspexerim (Apuleio).
co ) e «ringraziare» (com e gratulor). ; 5....... ....................... [«aggiungi ch e»] m ihi portento caelestum pater prodigium misit,
Es. Socrates accusatus est quod corrumperet Socrate fu accusato di corrompere i giovani. ! regni stabilimen mei, agnum interpecudes aurea clarum coma (Accio).
[cong. obliquo] iuventutem (Quintiliano). j
nb La proposizione completiva introdotta da quod può anche assumere una funzione epesegetica, ! 14. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo la proposizione completiva intro
esplicitando un dimostrativo contenuto nella proposizione reggente. ! dotta da quod, tradotta tra parentesi; quindi traduci.
Es. Homines hoc uno p lu rim um a bestiis Gli uomini differiscono solo in questa cosa \
differunt, quod rationem habent (Cicerone), dagli animali, nel fatto che hanno la ragione. ! 1. Bene fa c is ............................................ [«a d accusarmi»]: turpiter deftciebam, perde-
bamque necessarium civitati exemplum (Quintiliano).
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z i o n e 19 Le completive dichiarative 299
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
2, Adde h u c ................................................................................................... 17. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulle proposizioni completive di
[«ch e la lettera non potè essere recapitata in alcun m o d o »] (Cicerone). chiarative. Aiutati con la scheda II lessico delle macchine belliche e degli stru
3. L a e to r...................................................
menti meccanici.
1, N on ti perdono il fatto che mi abbia sfidato e m i abbia reputato simile a te senza co
[«ch e tu abbia ottenuto ogni cosa con la più grande stima e che in tutte le tue cose noscermi [usa in cogn itu m ]. 2. Sono lieto che quella battaglia si sia conclusa felice
la fortuna abbia assecondato i m iei desideri»] (Cicerone). mente e velocemente. 3. Sbagli a credere che io sappia [= possa] usare questa balista.
4. Ego graviter ira s c o r.................................................................................................... 4. Abbiam o fatto male a dirigere i proiettili in quella direzione. 5 .1 tuoi amici ti accu
savano di non averli invitati. 6. Sopporto a stento che tu sia afflitto [usa adficior] da un
[«ch e da tanto tempo non m i giunga una lettera da parte tu a»] (Plinio il Giovane). dolore tanto grande. 7. Si aggiunge il fatto che catapulte e balliste sono meno pesanti
5. A c c e d it....................................................................[«c h e la tua lotta è con te stes e più maneggevoli di una volta. 8. In quell’occasione il generale non perdonò ai solda
so»]: onerai te quaesturae tuae fama, quam ex Bithynia optim am revexisti; onerai tes- ti che l’onagro più grande dall’ala sinistra non avesse scagliato neppure un masso.
tim on iu m p rin cip isi onerai trihunatus, praetura atque haec ipsa legatio (P lin io il 9. Aggiungi il fatto che in quel teatrino meccanico il sipario e il palcoscenico si abbas
Giovane). sano e si alzano da sé. 10. Non m i stupisce affatto che quell’antica meridiana non se
gua più il corso del sole.
15. IliTiVl /H.L’Jd T T ile l i i1111'lifj Leggi le seguenti frasi d’autore e poi trasforma 18. VERSIONE Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni completive
le proposizioni infinitive in completive introdotte da quod dichiarativo; quindi _1· i · .· _____ 1
-· · _____ 1 · _ 1
__ l„ ." ' 1 ------------- - —
traduci. partengono.
1, S im u l illud gaudeo, quod et aequalitas vestra et pares honorum gradus et artium stu- 19. Traduci la seguente versione. Sottolinea la proposizione completiva
diorum que quasi finitim a vicinitas tantum abest ab obtrectatione et invidia ut ea non
dichiarativa e cerchia il verbo che la regge, specificando a quale gruppo appar
modo non exulcerare vestram gratiam, sed etiam conciliare videatur (Cicerone). 2. Tibi
tiene.
irascor atque suscenseo, quod facis ne te, ut volo, amare possim (Frontone). 3. Velim
m ih i ignoscas quod ad te scribo tam multa totiens (Cicerone). 4. Irasci me tibi scito,
L’ onestà d i E pam inonda
quod non in plerisque eius modi scriptis mecum potissim um loquarìs (Agostino). 5. Il-
Ad corporis fìrmitatem plura etiam anim i bona accesserant. Erat Epaminondas enim mo-
lud piane addendum est, quod interdum et heres suo nom ine damnatur et ideo infamis
destus, prudens, gravis, temporibus sapienter utens, peritus belli, fortis manu, anim o
fit, si in deposito vel in mandato male versatus sìt (Giustino). 6. Laetor quod sine me de
maximo, adeo veritatis diligens, ut ne ioco quidem mentiretur. Temptata autem eius est
via rura coles (P roperzio). 7. Quid sperem, si plus in me audeant in im ic i? An exitum
abstinentia a Diomedonte Cyziceno: namque is, rogatu Artaxerxis regis, Epaminondam
Cassi Maelique exspectem? Bene facitis quod abom inam ini (Livio). 8. Officìum meum
pecunia corrum pendum susceperat. H ic magno cu m pondere auri Thebas venit et
erga Rhodonem ceteraque mea studia quae tibi ac tuis praestiti tibi, h om ini gratissimo,
M icythum adulescentulum quinque talentis ad suam perduxit voluntatem, quem tum
grata esse vehementer gaudeo (Cicerone).
Epaminondas plurìm um dìligebat. Micythus Epaminondam convenit et causam adven-
300 S N T A S S I D E L P E R I O D O D E L P E R I O D O _____________________ 301
Le completive
E S E R C IZ I
tus Diom edontis ostendit. At die D iom edonti coram «N ih U » inquit «opu s est pecunia:
nam si rex ea vult, quae Thebanis sunt utilia, gratis facere sum paratus, sin autem con
traria, non habet auri atque argenti satis. Namque orbis terrarum divitias accipere nolo
con quin e quom lnus
praepatriae caritate. Tu quod me incognitum tentavisti tuique similem existimavisti, non La m edicina
m iror tibiqué ignosco; sed egredere propere, ne alios corrumpas, cum me non potueris. E t
tu, Micythe, argentum buie redde, aut, nisi id confestim facis, ego te tradam magistratui».
(Cornelio Nepote)
... ......... ......;"SÌNTÀSSrDÉLPERÌÒDO............ j
le p r o p o s i z i o n i c o m p l e t i v e c o n quin e quomìnus (i)
20. Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni completive i verba impediendi E recusandi
dichiarative e cerchia i verbi che le reggono, specificando a quale gruppo ap
Proseguendo la rassegna delle proposizioni com pletive esplicite, è il momento di analizzare le subor
partengono.
dinate introdotté dalle congiunzioni quin e quomìnus.
Queste proposizioni si trovano in dipendenza di due gruppi di verbi:
C icerone attacca A n to n io
- verbi che significano «im p ed ire» ( verba impediendi) o «rifiu tare» ( verba recusandi);
Quamquam1si interfici Caesarem voluisse crimen est, vide, quaeso, Antoni, quid tibifu tu-
- verbi che significano «dubitare» (verba dubitandi).
rum sit. Ego autem (vide quam tecum agam non inim ice) quod bene cogitavisti aliquando,
laudo; quod non indicavisti, gratias ago; quod non fecisti, ignosco. Virum res illa quaere- I cosiddetti verba impediendi (com e im pedio, «im p ed ire ») e recusandi (com e recuso, «rifiu ta rsi»)
bat. Quae res egestati et aeri alieno tuo praeter mortem Caesaris subvenire potuisset2? Ne- reggono delle subordinate introdotte da:
scio quid conturbatus esse videris: num quid subtimes ne ad te hoc crimen pertinere videa- - ne o quomìnus se il verbo della reggente non è preceduto da negazione o se non è di senso negativo,
tur? Libero te metu: nemo credei umquam; non est tuum de re publica bene mereri; habet Es. Plura ne scribam dolore U dolore m i impedisce di scrivere ancora
istius pulcherrimi facti clarissimos viros res publica auctores; ego te tantum gaudere dico, impedior (Cicerone). (lett. sono impedito di scrivere ancora dal dolore).
fecisse non arguo. Respondi maximis criminibus: nunc etiam reliquis respondendum est.. Naves vento tenébantur quomìnus II vento impediva alle navi di entrare in porto.
in portum venire possent (Cesare). (lett. le navi erano trattenute dal vento).
(Cicerone)
1Quamquam: «sebbene», + indie. 2potuisset: «avrebbe potuto». - quin o quomìnus se il verbo della reggente è negativo o se la proposizione reggente, pur non conte
nendo negazioni, ha senso negativo (com e accade per esempio nelle interrogative retoriche).
L A B O R A T O R IO D I T R A D U Z IO N E Es. Germani retineri non poterant quin I Germani non potevano trattenersi
a. Qual è il soggetto dell’espressione crimen est del I periodo? in nostros tela conicerent (Cesare). dallo scagliare frecce contro i nostri.
b. Qual è il senso dell’espressione non est tuum nel penultimo periodo? Quale termine nec aetas impedii quomìnus studia né l’età ci impedisce
è sottinteso? teneamus usque ad ultim um di continuare gli studi
c. N el testo c’è anche una completiva retta da un verbo di timore: individuala.
Nella proposizione com pletiva il verbo è al congiuntivo ed esprime sempre un rapporto di contem
poraneità rispetto alla reggente. Pertanto si trova:
I L L A T IN O E L ’E U RO PA L a b a l e s t r a e il m is s ile n e l t e m p o e n e l l o s p a z i o - il presente in dipendenza da un tempo principale;
| LATINO • bal(l)tsta, f., «ballista, lanciasassi» (dal gr. bàllein, • missile, n., «proiettile» (dalla stessa Es. Quo minus m ihi inim icissim us Sarò pronto ad averlo
«lanciare, scagliare»). radice di mino, «mandare»). sit non recusabo (Cicerone). come nem ico implacabile.
ITALIANO balestra, f. (la balestra, nota nel Medioevo sin dai tempi missile, m. (nelle lingue moderne il - l’imperfetto in dipendenza di un tempo storico.
della prima crociata, nacque dall’evoluzione della ballista: termine si è specializzato per indicare Es. Sententiam ne diceret recusavit (Cicerone). Si rifiutò di esprimere il proprio parere.
era usata per lanciare frecce e poteva essere di grandi o dei corpi a forma di fuso che, dotati di
piccole dimensioni, da mano o da posizione); un sistema autopropellente, sono m b Spesso prohibeo, ma in alcuni casi anche impedio, deterreo e recuso possono essere costruiti con
(der.) balistica, f. (scienza moderna che studia la traiettoria utilizzati per scopi bellici oppure per con una proposizione infinitiva (accusativo e infinito: com pletiva implicita), anziché con la com ple
dei proiettili, soprattutto delle armi da fuoco). la navigazione spaziale). tiva introdotta da quin, quom ìnus o ne (com pletiva esplicita).
FRANCESE arbalète, f., «balestra»; missile, m., «missile».
Es. Me impedii pudor haec exquirere La vergogna mi impedisce
(der.) balistique, f., «balistica». (Cicerone). di chiedere queste cose.
E S E R C IZ I
■ A d ir a i?
*::STO
Celso, autoredi u n ’opera enciclopedica di cu i ci è giunta solo la parte relativa alla medicina, vis
se sotto Tiberio e, forse, fu medico egli stesso: a lui va il merito di aver sistematizzato il sapere me
dico, tracciando un quadro chiaro ed esauriente dell ars allora praticata. Nel brano che segue
Celso spiega quali sono i princìpi cu i si attiene la prima delle tre principali scuole mediche sorte fi
a Roma, quella razionale, che mirava a u n ’indagine scrupolosa delle cause remote di ogni ma
lattia ed era, perciò, favorevole a forme di ‘sperimentazione’come la vivisezione e l ’anatomia.
*
Ϊ,
li, qui rationalem medicinam profitentur, Coloro che professano la m edicina ‘razionale’ pongo·
haec necessaria esse proponunt: abditarum no com e necessari questi princìpi: innanzitutto la co*
et morbos continentium causarum noti- noscenza delle cause nascoste che recano in sé le
tiam, deinde evidentium; post haec etiam malattie, quindi la conoscenza delle cause manifeste,^
poi la conoscenza delle funzioni naturali e, infine, degf sembrano mescolare due tradizio classi più agiate, le sole che se le tempo utilizzava largamente come
naturalium actionum , novissime partium potessero permettere; a partire dai farmaci (medicamento.) le erbe (her-
organi interni. Essi chiam ano ‘cause nascoste’ quellef ni: una propriamente italica, etni
interiorum. Abditas causas vocant, in qui- sca in particolare, caratterizzata Severi (III secolo), poi, anche la bae), che nelle forme della medici
a proposito delle quali si cerca di capire quali siano 1
corte imperiale ebbe un medico na popolare venivano sperimentate
bus requiritur, ex quibus principiis nostra princìpi di cui si com pongono i nostri corpi, cosa ren da conoscenze di tipo popolare;
un’altra greca, a carattere più ufficiale (medicus Palatinus). in associazione a pratiche di tipo
corpora sint, quid secundam, quid adver- da buona la salute e cosa la renda cattiva. A loro avvi-,
Verso il IV secolo lo stato comin magico (probabilmente di origine
so, in effetti, chi ignora l’origine della m alattie non può scientifico, alla quale risale anche
sam valetudinem faciat. Neque enim cre- gran parte della terminologia me ciò a organizzare anche un siste etrusca): mormorando strane for
sapere com e le si debbano curare; e non c ’è dubbio'
dunt posse eum scire, quom odo morbos cu ma di assistenza medica sotto l’e mule (carmina) sul malato (aeger),
che ci sia bisogno di una cura se l’eccesso o il difet dica. Questa seconda componente
si andò affermando grazie all’atti sempio delle province orientali, in il malanno se ne andava, obbeden
rare conveniat, qui unde sint ignoret; neque to di uno dei quattro princìpi1 provoca la cattiva salute/
vità di medici (medici) greci prove cui da tempo era stata istituita la do allo scongiuro.
esse dubium quitti alia curatione opus sit, com e hanno detto certi filosofi [...]; applicherà dunque
figura del medico pubblico; da al
il rimedio corretto chi non si sarà sbagliato sull’origine nienti per lo più dalle colonie dell’I-
si ex quattuor principiis vel superans ali- talia meridionale, i quali iniziaro lora ciascuna delle quattordici re- La medicina ‘popolare’
della m alattia. D’altra parte essi non contestano che giones in cui era divisa Roma ebbe Anche dopo l’avvento dei medici e
quod vel deficiens adversam valetudinem no a esercitare la professione nella
sia necessaria anche l’esperienza, ma sostengono il proprio archiatra, un medico della medicina greca, infatti, a Ro
creai, ut quidam ex sapientiae professoribus penisola intorno alla fine del III se
che non si sia potuti arrivare a questi dati se non a par eletto dai cittadini e tenuto a cura ma fu sempre viva l’arte ‘medica’
colo a.C. Ci volle comunque molto
dixerunt [...]; eum vero recte curaturum, tire da un ragionam ento teorico. re tutti (i poveri venivano assistiti popolare, cui si ricorreva nel caso di
tempo prima che alla figura del
quem prima origo causae non fefellerit. Ne gratuitamente). malanni lievi: si preparavano in ca
medico e alla sua arte fosse ricono
sa - o si facevano preparare dagli
que vero infìtiantur experimenta quoque es sciuto il dovuto apprezzamento: i
1quattro princìpi: sono i quattro elementi primordiali che, se Romani si mostrarono infatti piut Medici specialisti unguentarii o dai seplasarii - rimedi
se necessaria, sed ne ad haec quidem adi- che, in genere, consistevano di fo
condo I filosofi presocratici, avrebbero dato origine a ogni tosto diffidenti verso i medici che, Anche nella Roma antica esisteva
tum fieri potuisse nisi ab aliqua ratione. cosa: acqua, fuoco, aria, terra. ritenuti sospetti per definizione in una distinzione paragonabile a glie o radici di piante (come il laser-
quella che esiste oggi tra medici picium, l’asfodelo, d giglio, l’ellebo
quanto stranieri, continuarono a
IM P A R IA M O S U B IT O . essere considerati dei semplici ar generici e specialisti; questi ulti ro), di grassi animali (come il gras
mi, però, erano in netta maggio so di orso, che si credeva curasse la
tigiani avidi di denaro.
neque esse d u b iu m q u in a lia cu ra tion e opus sit, «e non c e ranza. Cerano infatti medici per calvizie) o ancora di miele, pane,
dubbio che ci sia bisogno di una cura»: quin opus sit è una pro ogni parte del corpo (occhi, orec olio, aceto e pepe. Si trattava di ri
i pazienti
posizione completiva introdotta da quin, dipendente da un’e chie, gola, denti ecc.) e addirittura medi che non sempre erano efficaci
Inizialmente alle loro cure (cura-
spressione verbale che indica dubbio (esse dubium) per le diverse malattie (febbre, ti e che in molti casi sono riconosciu
tiones) ricorrevano solo i gladiato
si, congiuntivite ecc.); gli speciali ti come privi di valore dalla medici
ri e i soldati; ogni scuola di gladia
sti si recavano a casa dei malati na odierna. Del resto, nella tradizio
tori, così come ogni legione, aveva
portando con sé gli allievi perché ne popolare non solo si continuò ad
i suoi medici, che non solo curava
Cultura e civiltà imparassero il mestiere. avere una conoscenza imperfetta
I MEDICI IMA no ferite (vulnera) e malattie (mor
Sembra che gli oculisti (medici ocu- del corpo umano (corpus), ma ri
bi), ma prescrivevano anche diete
La m edicina a rriv a a R om a larii) riscuotessero una certa consi mase salda anche la credenza che il
ci e astronomi. Il primo a farne condo alcuni, sarebbe stato non a (victus rationes) e allenamenti. So
In origine la medicina (medicina) lo in età imperiale i medici otten derazione per via dei colliri (colly- cuore (cor) fosse la sede dell’intelli
una scienza (disciplina) autonoma caso discepolo di un filosofo, De
era considerata parte della filoso nero una maggiore considerazio ria), preparati da loro stessi con er genza, il fegato (iecur) dell’amore,
sarebbe stato Ippocrate, il celebre mocrito).
fia e infatti veniva praticata dai fi ne sociale e le loro cure vennero be o minerali frantumati in piccoli la milza (lien) del riso e i polmoni
‘padre della medicina’ vissuto in A Roma, la medicina mostra ele
losofi, che erano anche matemati progressivamente riservate alle mortai. In effetti la medicina del (pulmones) dell’arroganza.
Grecia nel V secolo a.C. (e che, se menti di carattere eterogeneo che
I S I N T A S S I D E L P E R I O D O
le z io n e 20 Le completive con quin e quom lnus
E S E R C IZ I - r
Lj--m.dk!
2. Traduci le seguenti espressioni aiutandoti con la scheda H lessico della m edicina (I).
IL LESSICO DELLA M EDICINA (I)
l i qu i aegro corpore erant; corpus Hectoreum exsangue; m orbi corpora corripìunt; ex vul-
Ti presentiamo sei gruppi di termini che riguardano i medici e nere aeger, infirm a atque aegra valetudine; dolorem acutum atque d iu tin u m ; oculorum
la medicina; alcuni
vocaboli li hai già incontrati nella scheda / medici a Roma. medicamenta parare atque admovere; medicina ars scientiaque medendi est; modo gravi
dolore liberatus su m ; sanguinem ex naribus extrahere oportet.
MEDICINA
victus ratio, -ónis, f.: dieta (lett. AZIONI ________________ 3. L'HiHL'lLLa Traduci la seguente versione sottolineando i termini riconducibili al
ars, -artis medendi, f.: medicina modalità del vitto)
adquiesco, -is, -quiévi, -quiètum> mondo dei medici e della medicina.
(propr. arte, mestiere del m edi
care) SALUTE E MALATTIA________
-ère: riposare
aegròto, -as, -avi, -àtum, -are: es* E sculapio , P o d alirio e M acaone
disciplina, -ae, f.: dottrina, scuola diuttnus, -a, -um: lungo
sere ammalato Apud Graecos aliquanto magis quam in ceteris nationibus medicina exculta est, ac ne
medicina, -ae, f.:. medicina febris, -is, f.: febbre apud hos quidem a prim a origine, sed paucis ante nos saeculis. Utpote cu m 1vetustissi
auxiltum (o opem) adferre: porta·
scientta, -ae medendi, f.: medicina lévis, -is: lieve re aiuto m a auctor Aesculapius celebretur, in deorum num erum receptus est. Huius deinde duo
(propr. scienza, dottrina del me lippitùdo, -tnis, f.: congiuntivite fìlii Podalirius et Machaon, bello Troiano ducem Agamemnonem secuti, non mediocrem
dicare) ; “ bene valere: stare bene I
longus, -a, -um: lungo opem com m ilitonibus suis attulerunt; quos tamen Homerus non in pestilentia ncque in
extràho, -is, -traxi, -tractum, -ère·, ' variis generibus m orborum aliquid adtulisse auxilii, sed vulneribus tantum modo ferro et
MEDICI_________ - lues, -is, f.· pestilenza estrarre
medicamentis mederì solitos esse proposuit.
archiatra, -ae, m.: primo medico, m orbus, -i, m.: malattia hebéto, -as, -avi, -àtum, -are: inde·’ (Celso)
medico pubblico pestis, -is, f.: peste, pestilenza bolire, rendere insensibile
1cum: «poiché».
medicus, -i,.m.: medico salus, -utis, f.: salute medèor, -éris, -èri: curare
medtcus, -i oculartus: oculista tabes, -is, f.: tisi morbo corrtpi (pass, di corripto)I RISCRITTURA I Dopo aver tradotto la versione precedente, riscrivi il III periodo
ammalarsi inserendo un verb u m im ped iend i e la proposizione completiva da esso dipenden
medicus, -i Palattnus: medico di vedetùdo, -inis, f.: salute
corte vulnus, -éris, n.: ferita levlter (ograviter) morbo laboràre: te; quindi ritraduci la frase.
essere leggermente (gravemente)
MEDICINE E TERAPIE________ PAZIENTI ammalato 1 Huius deinde duo filli Podalirius et Machaon, bello Troiano ducem Agamemnonem secu
carmen, -Inis, n.: formula magica in m orbum incidere: ammalarsi ti, non mediocrem opem com m ilitonibus suis attulerunt.
acùtus, -a, -um: acuto
collyrium, -li, n.: collirio (lett. cadere nella malattia)
aeger, -gra, -grum: malato Huius deinde duo fìlii Podalirius et Machaon, bello Troiano ducem Agamemnonem secu
curatto, -ònis, f.: cura remedium admovère: sommini
aegrdtus, -a, -um: ammalato strare la cura ti, n o n ...........................[usa re c u s o ]........opem com m ilitonibus s u is .......................
herba, -ae, {.: erba exsanguis, -e: dissanguato; debole sangulnem premere (o sistére o
ìnnoxlus, -a, -um: innocuo, inof gravis, -e: grave supprimére): arrestare l’emorra
fensivo gia 5 . kTj.=l L*ì Zl3 Traduci la seguente versione sottolineando i termini riconducibili al
lippus, -a, -um: malato di con
medicamentum, -i, n.: medicina giuntivite mondo dei medici e della medicina.
sangulnem detrahere: prelevare il
le, farmaco
sanus, -a, -um: sano sangue, praticare un salasso
noxtus, -a, -um : nocivo, dannoso I l buon chirurgo
seco, -as, -avi, -àtum, -are: tagliare Esse autem chìrurgus debet adulescens aut certe adulescentiae propior; manu strenua, sta
bili, nec um quam intremescente, eaque non minus sinistra quam dextra promptus; arie
oculorum acri claraque; animo intrepidus; misericors sic, ut sanati velit eum, quem acce-
1m ^ Sf ° ” di f Ue domande sul b ra n o I m e d ic i a R om a ; inserisci la parola mancante pit, non ut clamore eius motus vel magis quam res desiderai properet, vel minus quam ne-
aiutandoti con la scheda I I lessico della m ed icin a (I ). cesse est secet; sed perinde facìat omnia, ac si1nullus ex vagitibus alterius adfectus oriatur.
(Celso)
a. Chi fu il prim o e più importante m edico greco a fare della medicina una scienza au
tonoma svincolandola dalla filo so fia ?................................ scienza au lac si: «come se».
b' Ì S / ! ì f 0n0 16 UnÌChe categorie sod ali che inizialm ente a Rom a si affidarono alle 6. PI =< L»J?1=1 Traduci la seguente versione sottolineando i termini riconducibili al
c. Chi era il medicus Palatinus? E Yarchiatra? ..................................................... mondo dei medici e della medicina. Quindi rispondi alle domande che trovi nel
L a b o ra to rio d i traduzione.
d. Quali ingredienti erano alla base dei rim edi popolari?
A lessandro e il medico C ritobulo ( I )
Rege in tabemaculum relato, medici lignum sagittae corpori infixae ita, ne spiculum mo-
veretur, abscidunt. Corpore deinde nudato, animadvertunt hamos inesse telo nec aliter1id
306 S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 2 0 Le completive con quin e quom ìnus
E S E R C IZ I
sine pem icie corporis extrahi posse quam ut secando vulnus augerent. Ceterum, ne se- 7. Traduci le seguenti frasi d'autore cerchiando il verbu m im p ed ien d i o recusandi e
cantes profluvium sanguinis occuparet, verebantur: quippe ingens telum adactum erat et sottolineando la proposizione completiva che da esso dipende.
penetravisse in viscera videbatur. Critobulus, inter medicos artis eximiae, sed in tanto pe-
riculo terrìtus, manus admovere metuebat, ne in ipsius caput parum prosperae curationis 1, Hostes nostros adoriti et impedire coeperunt quomìnus se in castra reciperent (Bellum
reccideret eventus. Lacrimantem eum ac metuentem et sollicitudine propem odum exan- Africum). 2. Haedui coacti erant Sequanis obsides dare et iure turando civitatem obstringe-
guem rex conspexerat: «Q u id » in quit «quodve tempus expectas et non q u a m p rim u m hoc re, sese neque obsides repetituros esse neque auxilium a populo Rom ano imploraturos ne-
dolore me saltem m oriturum liberas? An times, ne reus sis, cu m insanabile vulnus acce- que recusaturos esse, quomìnus perpetuo sub illorum dicione atque imperio essent (Cesa
p erìm ?». At Critobulus, tandem vel fin ito vel dissimulato metu, hortari eum coepit, ut se re). 3. Quom odo nihil obstat quom ìnus et sapientia bonum sit et habens sapìentiam, sic
continendum praeberet, du m 2 spiculum evelleret: etiam levem corporis m otum noxium nihil obstat quomìnus et sapientia bonum sit et habere sapìentiam, id est sapere (Seneca).
fare3. Rex, cum adfirmavisset nihil opus esse iis, qu i semet continerent, sicut praeceptum 4. Per eum non stai, quomìnus fideicommissum praestet (Giustino). 5. Cum senatus impe-
erat, sine m otu praebuit corpus. diretur quo minus responsum equitibus Romanis redderetur, omnibus illa iniuria dolori fu ii
publicanis (Cicerone).6.At ille noctumas tenebrassibicausabaturobsistere quin clavem cu
(Curzio R ufo)
riose absconditam repperiret (Apuleio). 7. Caesar detemtus non est quomìnus prima aciepro
'nec aliter: «non diversamente, non in altro mo- verbo è augerent). vallo instructa reliqua pars exercitus opus faceret (Bellum Alexandrinum). 8. li, quoniam
do che aumentando la ferita {vulnus), taglian- 2dum: «finché», + cong. aperte resistere non poterant, quin illa et alia talia piacere sibi faterentur, occulte per amicos
dola (secando)·»] è ripreso dal successivo quam, 3fore: infinito retto da un sottinteso dixit, inpedimentaparabant (Sallustio). 9. Germani num quam populo Romano bellum intulerunt
che introduce una proposizione comparativa (il « disse ».
neque tamen recusare poterant, si lacesserentur, quin armis contenderent (Cesare). 10. Da-
tames iis locis castra ponit, ut neque circum iri multitudine adversariorum posset neque im
pediti, quomìnus ipse ad dimicandum manum haberet expeditam (Aulo Irzio).
a. Individua tutti gli ablativi assoluti contenuti nel testo.
b. N el testo ci sono tre proposizioni com pletive rette da verba timendi: quali sono? 8. Traduci le seguenti frasi d’autore inserendo la congiunzione appropriata a se
c. Quali complementi sono espressi, rispettivamente, da inter medicos e da artis eximiae conda del senso positivo o negativo della proposizione reggente.
(IV periodo)? A chi si riferisce quest’ultima espressione, a Critobulo o ai medici?
d. Quale complemento è espresso dall’ablativo hoc dolore (nel discorso diretto)? 1. Glorians apud suos Pompeius dixit non recusare se, .............nullius usus imperator
e. Che tipo di proposizione è ut se continendum praeberet (penultim o periodo)? existimaretur, si sine maxim o detrimento legiones Caesaris sese recepissent (Cesare).
f. Riscrivi le seguenti frasi riprese dal I e dal II periodo della versione inserendo la con 2. Caesar vel auctoritate sua atque exercitus vel recenti victoria vel nom ine populi Rom a
giunzione appropriata richiesta dal verbum impediendi: ni deterrere potest, ............ m aior m ultitudo Germanorum Rhenum traducatur, Gal-
1. Lignum sagittae corpori infixae im pediebat.........spiculum moveretur. liamque om nem ab Ariovisti iniuria potest defendere (Cesare).
2. H am i in telo inerant et im pediebant..............id sine pem icie extraheretur. 3. Nec re c u s o ............ singula membra, dumm odo in ipso homine, consideres: non est
g. Riscrivi la seguente porzione di testo tratta dal IV periodo completando la proposi formonsa femina cuius crus laudatur aut brachium, sed illa cuius universa facies ad-
zione com pletiva retta dal verbum impediendi: m irationem partibus singulis abstulit (Seneca).
Critobulus im pediebatur.....m a n u s ............................. 4. Quid obstat, ............ sit beatus? (Cicerone).
h. Riscrivi la seguente porzione di testo tratta dall’ultimo periodo completando la pro 5. Si te dolor aut infirm itas valetudinis tuae te n u it.............ad ludos venires, fortunae
posizione com pletiva retta dal verbum recusandi: magis tribuo quam sapientiae tuae (Cicerone).
Alexander recusabat..........................se ab iis contineretur.
9. Riscrivi le frasi dell’esercizio precedente modificando i tempi
delle proposizioni principali (i tempi principali diventano storici e viceversa) e
regolando di conseguenza i tempi delle completive in base alle norme della con -
L E S S IC O di B A S E 1 secu tio tem p oru m .
| I verba im p ed iend i E recusandi
Ti presentiamo i verba impediendi e recusandi più comuni. Inserisci i paradigmi e le tra- 10. Completa le seguenti frasi con le espressioni indicate tra parentesi, quindi tra
duzioni mancanti. duci. Aiutati con la scheda I I lessico della m ed icin a (I ).
deterréo,.................................. : distogliere | p roh ib èo ,....................................: impedire ...........................[«ch e la pestilen-
1. Deorum opibus resisti p o te s t...
impedìo, -is, -ivi, -ìtum , -Tre:...........................
za si propaghi»].
obsisto, -is, -siiti, -stìtum, -ere: opporsi, impedire resisto, -is, -siiti, -e re :........................... ................................[«a d accettare
2. Tum diximus nos non recusare
o b s to ,.................................. : impedire retinéo, -es, -ùi, -tentum, -ere: trattenere, impedire i consigli del m edico»].
o ffic io ,.................................. : opporsi ten éor..................................... ; trattenersi [«d a l manifestarti il m io dolore»],
3. Vtx teneor.................................
nb All’elenco va aggiunta anche l’espressione p er m e (le, eum ecc.) s ta i (o fit) q u o m ìn u s (+ cong.), «d i 4. N ih il obstabat......................... [«ch e io ricadessi nella malattia»].
pende da me (da te, da lui ecc.) che non». 5. N ih il impedire p o te s t.............. .. [«ch e questa malattia peggiori»].
le z io n e 20 Le com pletive con quin e quominus
S I N T A S S I D E L P E R I O D O
E S E R C IZ I
11. T rad u ci in latin o le segu en ti fra si esercitan d oti sulla costru zion e d ei verba im- LESSICO di BASE 2
pediendi e recusandi. A iu ta ti con la scheda II lessico della medicina (I). I verba dubitandi
Ti elenchiamo i verba dubitandi e le espressioni di dubbio (preceduti dalla n egazio n e)
1, N on posso impedire che altri siano di parere diverso dal mio. 2. Quel lieve dolore al
più comuni in latino. Inserisci le traduzioni mancanti.
la testa ieri non mi ha lasciato [= m i ha impedito di] scrivere. 3. Quando abbiamo sa
puto che eri malato, a stento ci siamo trattenuti dal venire da te. 4. Nulla può im pedir non praeterm itto q u in (o q u o m in u s ): non trala
VERBA D U B IT A N D I _____ ________ ______ _______
m i di scegliere lo stile di vita che preferisco. 5. Il m edico si oppose a che egli ripren sciare di
desse l’attività senza [= non + participio presente del verbo] prim a riposare. 6. Allora dubium non est quin: non c è dubbio che nulla causa est quin: non c’è ragion e che non
la malattia ti trattenne dal presentarti in senato per la discussione della legge agraria. non dubito q u in :.............................;·■■· nullam m oram interpóno q u in : .......................
7. Dobbiam o arrestare l’emorragia, se vogliam o im pedire che muoiano tutti dissan suspicio non abest quin: non manca il sospetto cne
guati. 8. Niente si oppone a che tu possa velocemente guarire. 9. Sono pronto [= non nullu m tempus in term itto q u in : ............... .
m i rifiuto] a darti l’aiuto di cui hai bisogno. 10. Vorrei che la tua attività non ti avesse ALTRE ESPRESSIONI________________________ _______
im pedito di scrivermi com e stavi. praeterire non possum qu in : non poter fare a m e
facere non possum quin: non poter fare a meno di
fieri non potest q u in : non si può fare a meno di no di
VERSIONE Traduci la segu en te version e s otto lin ea n d o il verbum impediendi e silentlo praeterire non p ossu m quin: non poter
nihil in te rn in o quin: non trascurare nulla (= tare
la p ro p o s izio n e c o m p le tiv a d a esso d ipen den te. E vid en zia i term in i ric o n d u c i passare sotto silenzio che
di tutto) per u
b ili al m o n d o d e i m e d ic i e d ella m edicin a. non m u ltum (o m in im u m , paulum , n ih il) abest vix (o aegre) abstinéo quin: trattenersi a stento dal
vix (o aegre) me retinéo quin : ................ ...........
q u in :.............................
A lessandro e il medico C ritobulo ( I I )
Igitur, patefacto latius vulnere et spiculo evolso, ingens vis sanguinis manare coepit lin-
quique anim o rex et caligine oculis offusa velut m oribundus extendi. Cumque proflu-
viu m medicamentis frustra inhiberent, clam or sim ul atque ploratus am icorum oritu r re- 13. T rad u ci le segu enti frasi d ’ au tore cerch ian d o il v e rb o o l’esp ression e d i d u b b io e
gem expiravisse credentium. Tandem constìtit sanguis, paulatimque anim um recepii et sotto lin ea n d o la p ro p o s izio n e c o m p le tiv a che da esso d ip en e.
circumstantes coepit agnoscere. Toto eo die ac nocte, quae secata est, armatus exercitus
regiam obsedit nec prius recesserunt quam compertum est Alexandrum somno paulisper ...... 7 N on abest suspicio - ut Helvetii arbitrantur - quin Orgetorix sibi m o rtem con scive-
adquiescere. Rex V II diebus, curato vulnere necdum obductà cicatrice, cum audivisset rit (Cesare). 2. Tum vero Caesar dubitandum non esse existimavit, quin ad Belgas pro-
convaluisse apud barbaros fam am mortis suae, duobus navigiis iunctis statui in me ficisceretur (Cesare). 3. Facere non p otu i quin tibi et sententiam et volun ta tem decla-
dium undique conspicuum tabemaculum iussit, ex quo se ostenderet perisse credenti- rarem meam (Cicerone). 4. N on dubito quin, tametsi [«seb b en e», + in die.] nullus in
bus. Secundo deinde amne defluxit aliquantum intervalli a cetera classe praecipiens, ne te sensus humanitatis, nulla ratio um quam fu it religioms, n u n cta m en in m etu pen-
pulsus rem orum ei adhuc perinvalido impedirei quom inus quiesceret. culoque tuo tuorum tibi scelerum veniat in mentem (Cicerone), a. Prorsus n ih il abest
(Curzio Rufo) quin sim miserrimus (Cicerone). 6. Praeterire non p otu i quin et senberem ad te gra
s s o n e agerem (Cesare). 7. Hostes occursant portis, ingeruntprobra; aegre abstinent
SINTASSI 'DEL PERÌODO quin c a s ta oppugnent (L ivio). 8. Cum id audivissemus, nullam m oram interponen-
dam esseputavimus quin videremus hom inem n ob iscu m et studus eisdem et vetusta-
l e p r o p o s i z i o n i c o m p l e t iv e c o n quin e quominus ( i l ) te am icitiae coniun ctu m (Cicerone). 9. Legionis nonae et decimae m ih te s tra n s ire fu -
i verba dubitarteli ™ r n n o n dubitaverunt (Cesare). 10. D ico dubitare vos non debmsse quin Caecinae fac-
I verbi e le espressioni verbali che indicano un d u b b io all’interno di una frase n egativa (non dubito,
non est dubium ecc.) o di un’in te rro ga tiv a re to ric a (quis dubitai... ?) vogliono dopo di sé una propo
sizione com pletiva al con giu n tivo introdotta da quin («c h e »), I te m p i seguono le norme della conse·
cutio temporum. 14 . Q E E H n i m a T rad u ci la segu en te fra s e d ’ au tore in se re n d o il te m p o a p p ro
Es. N on dubito quin tuorum tibi scelerum N on dubito che ti ven gano p ria to secon d o le in d ic a zio n i d e llo schem a.
veniat in mentem (Cicerone). in mente i tuoi delitti.
Haud dubium erat quin cu m Aequis Non c’era dubbio che uno dei consoli a. p ro p o s izio n e p n n cipaie: lem pu
T R A D U Z IO N E IT A L IA N A
alter consulum bellum gereret (Livio). dovesse p o rta re guerra agli Equi. FR ASE L A T IN A
N on dubito di accontentarvi 1
C O N T E M P O R A N E IT À
nb II verbo dubito seguito da in fin ito (anziché da quin e il congiuntivo) ha il valore di «esitare». [usa satisfacio], giudici.
Hanno la stessa costruzione dei verba dubitandi anche alcune espressioni di form a negativa com e fa- N on dubito quin vobis
A N T E R IO R IT À
cere non possum quin, «non poter fare a meno di», e non multum abest quin, «non mancare molto
<;atis fecerim. iudices (Cicerone).
che» (vedi la scheda Lessico di base 2 in questa Lezione). ---------------- ;------- — N on dubito che vi
Es. Antonius facere non poterai quin iis Antonio n on p oteva fa re a m en o d i obbedire a P O S T E R IO R IT À
accontenterò, giudici.
litteris parerei (Cicerone). quella lettera.
310 S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 20 Le completive con quin e quom ìnus 311
E S E R C IZ I
b, proposizione principale: tempo storico Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulla costruzione dei verba dubi-
F R AS E L A T IN A T R A D U Z IO N E IT A L IA N A tandi. Aiutati con la scheda II lessico della medicina (I).
C O N T E M P O R A N E IT À Non dubitavo di accontentarvi,
1, Poco mancò che Paolo, a lungo gravemente malato, morisse per quella ferita ripor
giudici.
tata in guerra. 2. Non c’è ragione di temere il rimedio prescritto dal medico. 3. Nessuno
dubita che la filosofia sia la medicina dellam m o. 4. Non vi era dubbio che ci fosse bi
A N T E R IO R IT À
N on dubitavo di avervi sogno di un salasso. 5. N on posso fare a meno di chiederti ogni giorno se ti senti meglio.
accontentati, giudici. 6. La febbre non mi impedì di venire da te, né tuttavia trascurai nulla per guarire al più
presto. 7. Cesare non dubitava che i Boi alla prima occasione avrebbero infranto i pat
P O S T E R IO R IT À ti e si sarebbero uniti agli altri Galli. 8. N on poteva in alcun modo accadere che si ri
N on dubitavo che vi avrei
sparmiasse Cleone. 9. M ia Terenzia, non passa giorno che io non pensi a te e alla nostra
accontentati, giudici.
Tulliola. 10. Non mancò il sospetto che i nemici fossero stati avvertiti del nostro arrivo.
___________
VERSIONE Traduci la seguente versione cerchiando i verbi e le espressioni che in
dicano dubbio e sottolineando le proposizioni completive che da essi dipendono.
15. UlH*j ;il ÉÌ lL U Riscrivi le frasi dell’esercizio 13 modificando i tempi delle pro
posizioni principali (i tempi principali diventano storici e viceversa) e regolan L a lealtà d i T iberio G racco
do i tempi delle completive secondo la consecutio temporum. Silentio pTaetevive non possuvn quin tum Tibevius Cvacchus admircibilem se exhibueYÌt.
Tribunus enim plebis, cum ex professo inim icitias cum Africano et Asiatico Scipionibus
gereret, et Asiaticus iudicatae pecuniae satisdare non posset atque ideo a consule in vin-
16· * * ^ M >H T iTb1»j ilI i I'JlU Traduci le seguenti frasi d’autore, poi trasfor cula publica duci iussus esset appellavissetque collegium tribunorum, nullo volente in
male premettendo l’espressione indicata e facendole diventare delle proposi tercedere secessifi a collegis decretumque conposuit. Nec quisquam dubitavit quin in eo2
zioni completive introdotte da quiti. scrìbendo irà tinctis adversus Asiaticum verbis usurus esset. At is prim u m iuravit se cum
Scipionibus in gratiam non redisse, deinde tale decretum recitavit: cum L. Cornelius Sci
1a. O ptim i medici conclamatis desperatisque corporìbus non adhibent medentes manus pio die trium phi sui ante currum actos hostium duces in carcerem coniecerit, indignum
(Apuleio).
et alienum maiestate rei publicae videri3, eodem ipsum duci4: itaque id non passurum
1b, Haud dubium est q u in ............................................................................
fieri5. Libenter tunc opinionem suam populus Romanus a Graccho deceptam cognovit
moderationemque eius debita laude prosecutus est.
(Valerio Massimo)
2a, Ad dyspepsiam et strangurìam medendam malum punicum , ubiflorebit, colligito,
tris minas in amphoram infundito, vini veterìs q. I [= quantum liquefi] addito; obli- 1secessit*il soggetto è Tiberius. 4eodem ipsum duci', «e per questo stesso motivo lui
nito amphoram et post dies XXXaperito et utitor (Catone). 2eo = decreto. stesso (= l’Asiatico) era condotto (in catene)».
2b. Silentio praeterire non possum quin [per adattare’ l’im perativo usa necesse esse + 3videri: «(lesse in pubblico) che sembrava»; l’in- Htaque... fieri: «e perciò noni avrebbe permesso»,
infinito] .........................................................................................
finito videri dipende dal precedente recitavit.
E S E R C IZ I
le z io n e Le interrogative indirette
deìnde tale decretum recitavit: proposizione principale (C) L a m edicina
cu.m L. Comelius Scipio die trium phi sui ante currum actos hostium duces in carcerem
coniecerit: ....................................... dipendente d a ............ (D)
indignum et alienum maiestate rei publicae videri: proposizione......................dipen
W N T À S S iD E L K R iO D O
dente d a ................ ......... (E)
eodem ipsum duci: proposizione............... ...... coordinata a .......................... (F) I E PROPOSIZIONI INTERROGATIVE INDIRETTE SEMPLICI
Per concludere il discorso sulle proposizioni completive restano da esaminare le interrogatrve indi- ^
A C
1 ■— L -, ! rette. !
B E --------F
I I Nella Lezione i l hai studiato le j
D ! «chiedere, domandare, interrogare» (i cosiddetti v e * , rogna- ;
L ’A U T O R E , IL T E S T O
T21
Invettiva, contro l medici (Plinio il Vecchio, Storia naturale, 29,17-19)
In hac artium sola eventi, ut cuicum que La m edicina è l'unica arte in cui ci si affida subito a
medicum se professo statini credatur, cum chiunque dichiari di essere un medico, mentre in nes
sitpericulum in nullo mendacio maius. [...] sun altro inganno c 'è un pericolo più grande di questo.
Nulla praeterea lex, quae puniat inscitiam [...] Non c ’è nessuna legge che punisca questa igno
ranza che può essere funesta, nessun esem pio cB'fàJ·
capitalem, nullum exemplum vindictae. crim inazione: i m edici imparano a nostro rischio e pe·*
Discunt periculis nostris et experimenta per ricoio e fanno i loro esperim enti sulla pelle dei pazienti,
mortes agunt, medicoque tantum hominem eppure soltanto nei confronti del m edico vige laisu
occidisse inpunitas summa est. Quin im m o prema im punità per aver ucciso un essere umano. An
zi, il rim provero ricade sui m alato e viene incolpata la
transit convitium et intemperantia culpa-
sua mancanza di disciplina, e per di più chi m uore vie
tur, ultroquequiperierearguuntur. [ . . . ] Me ne accusato in tribunale. [...] Ce lo meritiamo, fin tan
rito, dum nemini nostrum libet scire, q u id to che a nessuno di noi va di sapere che cosa sia ne
saluti suae opus sit. Alienis pedibus ambu- cessario alla nostra salute. Cam m iniam o con i piedi
lamus, alienis oculis agnoscimus, aliena degli altri, conosciam o con gli occhi degli altri, salutia
mo con la memoria degli altri, viviamo grazie agli altri, sere penetrati e svelati, si poteva alla quale era connessa una note
memoria salutamus, aliena et vivim us ope e intanto i prem i della natura e gli insegnam enti d e li
Le t r e s c u o le principali
Rivalità e contrasti caratterizzaro agire solo procedendo per tentati vole quantità di strumenti.
ra, perieruntque rerum naturae pretta et vi- vita vanno perduti; non abbiam o altro di nostro al di Per le operazioni il medico usava
no la storia delle sette mediche, vi sulla base dei fatti osservati. Fu
tae argumenta. N ih il aliudpro nostro habe- fuori dei piaceri. rono soprattutto i medici aderenti arnesi in metallo {ferra o ferramen
che nel corso dei secoli si moltipli
mus quam delicias. carono, generandosi spesso luna a questa setta che, a Roma, ali ta) di forma e dimensione variabi
dall’altra in seguito ai dissidi nati mentarono la diffidenza popolare le, ai quali si associava l’uso dell’a
IM P A R IA M O S U B IT O . al loro interno. In origine ne esi nei confronti della categoria, con go {acus) e del filo {aria) per le su-
stevano tre principali: la raziona siderata una manica di imbroglio turazioni e quello di un uncino
nem ini nostrum libet scire, qu id saluti suae opus sit, «a nessuno di le, l’empirica e la metodica. ni e di mistificatori, per di più tu {hamus) per sollevare i lembi di
I noi va di sapere che cosa sia necessario alla nostra salute»: quid opus
sit è una proposizione interrogativa indiretta, introdotta dal pronome
interrogativo quid e dipendente dal verbo scire
La più antica era quella definita
razionale’ (o ‘logica’), che fondava
i suoi princìpi terapeutici sulla
convinzione che le malattie {mor
telati dalla mancanza di leggi che
ne punissero errori e abusi.
Vi era infine la setta ‘metodica’, che
nella Roma di età imperiale trovò
carne su cui operare. Per tagliare,
estrarre e afferrare c’erano vari
strumenti: la forbice per i tagli veri
e propri; una sorta di tenaglia per
bi) avessero non solo cause evi larghi consensi: cercando di conci l’estrazione dei denti e una pinza
denti (causae evidentes), ma anche liare alcuni princìpi delle altre due {vulsella) per le altre parti del cor
e soprattutto cause nascoste (cau scuole, organizzò e analizzò razio po. Per proteggere le ferite si usa
Cultura e civiltà vano delle fasciature, talora tenute
L A M E D IC IN A A R O M A sae abditae), che andavano indivi nalmente i dati, ma al tempo stesso
duate, studiate e correlate alla sin rifiutò la fiducia nella ricerca delle insieme da strisce di cuoio utili an
L e s c u o le m ed ich e scuna delle quali si riconosceva in dire il centro in cui si apprendeva tomatologia. (cfr. Lez. 20) cause nascoste. che a tenere ferme le parti frattura
All’interno della categoria dei me un nucleo di princìpi e faceva capo no i saperi teorici e pratici per en La setta ‘empirica’, invece, si fon te {membra fracta). Per raggiunge
dici si svilupparono presto varie a un maestro. La setta costituiva dava esclusivamente sulla pratica La p ra tic a m e d ic a re parti del corpo difficilmente ac
trare in possesso di determinate
correnti di pensiero: a partire al per i medici tutto quello che per abilità: nella società greco-roma (;usus) e sull’esperienza (experien- Alle conoscenze teoriche la scien cessibili, il medico disponeva an
meno dal V secolo a.C., infatti, i altre categorie lavorative e profes na, infatti, la formazione profes tia), e negava valore alla ricerca za medica accompagnò sempre che di una specie di sonda {specil-
medici greci cominciarono a rac sionali rappresentavano la scuola, delle cause nascoste: poiché i mi l’applicazione di tecniche pratiche lum) e di cannelle {fistulae) per in
sionale si acquisiva soprattutto
cogliersi in sette (factiones), cia la bottega o il laboratorio, vale a frequentando una scuola’. steri della natura non potevano es legate alla chirurgia (chirurgia), sufflare il medicinale.
316 s N T A S S I 317
D E L P E R I Q D O le z io n e 21 Le interrogative indirette
E S E R C IZ I
SCUOLE MEDICHE ____________ gingiva, -ae, f.: gengiva C O N T E M P O R A N E IT À Scire oportet non quid Occorre sapere non che cosa
forfex, -icis, f. : forbice 11
causa, -ae abdita, f.: causa nasco morbum faciat, sed quid generi la malattia,
inflammatio, -ónis, f.: infiamma habèna, -ae, f.: striscia di pelle \
sta zione tollat. ma cosa la guarisca.
hamus, -us, m.: uncino · ,
causa, -ae evidens, f.: causa evi lumbus, -i (gener. pi.), m.: reni A N T E R IO R IT À Scire oportet non quid
specittum, -i, n.: sonda \
dente morbum fecerit, sed quid
membrum, -i, n.: membro
experientta, -ae, f.: esperienza vulsella ( o vols-), -ae, f.: pinzetta,' Ϊ
motus, -ws, m,: (med.) disturbo piccola tenagha sustulerit.
experìmentum, -i , n.: tentativo naris, -is, f.: narice P O S T E R IO R IT À Scire oportet non quid
factlo, -ònis, f.: setta morbum facturum sit,
nervus, -i, m.: tendine, legamento AZIONI___________ ___________ * |
medicina, -ae empirica, f.: medici ocùlus, -i, m.: occhio sed quid sublaturum sit.
na empirica contundo, -is, -tildi, -tUsum, -ère: 5
os, orìs, n.: volto; bocca rompere ?I
medicina, -ae methodica, f.: medi
cina metodica sanguis, -inis (esanguen, -inis, n.), doléo, -es, -ùi, -ère: provare d olo ·: ]
m.: sangue re, soffrire lì b. proposizione principale: tempo storico
medicina, -ae rationàlis, f.: medi
cina razionale spiritùs, -us, m.: respiro dolorem lenire (o sedare): lenire,. 1 FR A S E L A T IN A T R A D U Z IO N E IT A L IA N A
1. Rispondi alle domande sulla scheda La medicina a Roma. 3. la frase latina sulla base della traduzione italiana:
completa lo schema ed esercitati sulle proposizioni interrogative indirette sem
u. Che cosa rappresentava per un m edico una factio (o secta = ........................)? plici e sulla consecutio temporum. Individua inoltre i termini riconducibili al
l’ambito medico.
E S E R C IZ I
1 le z io n e 21
■ =L-t=l:l4FT
b. proposizione principale: tempo storico rai a Rom a presso il nostro oculista. 5. Nessuno conosce che cosa accadrà domani. 6. Ab
FRASE LATINA TR A D U ZIO N E ITALIANA
biamo capito quale differenza ci sia [usa intersum] fra la setta ‘razionale’ e quella m eto
C O N T E M P O R A N E IT À dica’. 7. Vorrei chiedervi se posso fidarm i di questo Asclepiade. 8. N on sapevi quale delle
Ti chiesi cosa dare (=tu dessi) ai
due vie seguire. 9. Dimmi da quale m edico sei stato e se ci tornerai. 10, Socrate chiese ai
malati al posto dell’idromele giudici se non fosse dovere di un maestro esortare i giovani a conseguire la virtù.
A N T E R IO R IT À
Ti chiesi cosa avessi dato ai
malati al posto dell’idromele 7 . M dddM fra Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni interro
PO S T E R IO R IT À gative indirette semplici e cerchiando gli elementi che le introducono. Evidenzia
Ti chiesi cosa avresti dato ai
malati al posto dell’idromele. inoltre i termini riconducibili all’ambito della medicina.
1Vincam = Convincam.
2a. Medendi scientia sapientiaepars habebatur, ut [«tanto c h e»] et m orborum curatio et
rerum naturae contemplatio sub isdem auctoribus nata sit (Celso). 8. Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni interro
2b. Velim s c ire ..........[«p e rc h é»] gative
guuvv indirette
v- a- semplici
--- e cerchiando
---- gli elementi che f le introducono. Evidenzia
® . . . < Il al· 111 1 · i 1 _ TI _ ______ n
ìn n lt r e i termini riconducibili all’ambito della medicina.
3a„ Quid haec amentia, quid haec festinatio, quid haec immaturitas tanta significai? (C i L a CIRCOLAZIONE
cerone). Venis maxime credimus, fallacissimae rei, quia saepe istae lemores celenoresve sunt et ae
3b, N ih il interest .............................. tate et sexu et corporum natura. Etplerum que satis sano corpore, si stomachus infirm us
est, nonnum quam etiam incipiente febre, subeunt et q u ie s cu n t, ut iribeci us is vi en
po 'ssit cu i facile laturo2gravis instai accessio. Contra saepe eas concitare solet balneum et
4a. Euelpides, qui aetate nostra maximus fu it ocularius medicus, utebatur eo, quod ipse exercitatio et metus et ira et quilibet alius anim i adfectus, adeo ut, cum p n m u m medicus
conposuerat (Celso). y venit, sollicitudo aegri dubitantis, quom odo illi se habere videatur, eas moveat. Ob quam
4b, N e s cim u s ..........[ « s e » ] ...................................... caus’a m periti medici est non protinus ut venit3adprehendere manu brachium, sed p n
m um desidere M a r i vultu percontarique, quemadmodum se habeat, et si quis eius metus
est, eum probabili sermone lenire, tum deinde eius corpori manum admovere.
5. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando l’elemento che introduce la pro-
pOSÌZÌOnc interrt>gativa indiretta semplice e cerchiando il verbo al congiuntivo. Haturo: q u i fero v a le « s o p p o r t a r e » .
1subeunt et quiescunt: il s o g g e t to so ttin te so è
3protinus ut venir, «a p p e n a a r riv a », p ro p . tem porale,
s e m p r e verme.
i . Quidagatis et cu r in Italiam venturi sitis hac hieme, facpiane sciam (Cicerone). 2. Quid
inter morbos anim i intersit et adfectus saepe iam dixi (Seneca). 3. Nescio quid m orbi sit
(Terenzio). 4. Quaero a te nonne tibi faciendum sit (Cicerone). 5. Satis non intellexi quam ■./.aùPATOHiO O* TRADUZlOhr. . , ...
a. In quale caso è l’espressione fallacissimae rei del I periodo, in genitivo o m a ìv .
fortiterferrescom m unes miserias (Cicerone). 6. Credo, cum vidissetqui homines in bisce
subselliis sederent, eum quaesivisse num ille aut ille defensurus esset (Cicerone). 7. Flu- quale termine è l’apposizione?
b. Analizza il III periodo aiutandoti con lo schema ad albero che ti presentiamo: ricon
mina senserunt ipsa quid esset am or (O vidio). 8. Tu ne quaesieris [= noli quaerere] quem
mihi, quem tibi finem di dederint (O razio). duci a ciascuna lettera la rispettiva proposizione e specificane il tipo.
A
6. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulle proposizioni interrogative I
indirette semplici. Aiutati con la scheda II lessico della medicina (II). B
Γ Ί
t. N on so se si tratti di un’infiammazione o di febbre tifoide. 2. Il medico pubblico chie C D
se al malato se aveva già assunto il farmaco che gli aveva prescritto. 3. Che cosa sia stato
quell attacco di febbre, non sai dire. 4, Facci sapere [= fa’ che noi sappiamo] quando ver- E
1
320 S I N T A S S I DEL P E R IO D O le z io n e 21 Le interrogative indirette
i ------------- m ± u -A * n
E S E R C IZ I
9. Liniw M kR Traduci la seguente versione sottolineando la proposizione interro - ° i f prim ^m em bro è introdotto dalle particelle utrum o -ne («s e »), mentre il secondo membro (e i
gativa indiretta semplice e cerchiando l’elemento che la introduce. Evidenzia
successivi) è introdotto dalla particella an o anne (« o » );
inoltre i termini riconducibili all’ambito della medicina. E s ld u tru m illi s e n tia L anne Capirai tu stesso, se essi lo pensano davvero
simulent, tu intelleges (Cicerone). o se fingon o.
I l serpente sceglie R oma
Triennio continuo vexata pestilentià civitas nostra, inspectis Sibyllinis libris, animadver- - può anche capitare che il prim o m em bro non sia introdotto da alcuna particella e che si trovi solo
tit non aliter1prìstinam recuperarì salubritatem posse quam si ab Epidauro Aesculapius2 an (o anne) oppure l’enclitica -ne a introdurre il secondo. .
esset arcessitus3 quod remedium invenirì posset. Epidauri R om anorum legatos in tem- L À incerto fu i, vicissent vietin e N on era ben chiaro se avevan o vm to
p lu m Aesculapii perduxerunt ibique anguis, quem Epidauri raro visum in m odum Aes- essent (L ivio). o eran o stati vinti.
culapii venerati fuerant, per urbis celeberrimas partes mitibus oculis et leni tractu labi coe- NB Quando il seco n d o m em b ro dell interrogativa indiretta è negativo, si trova espresso nella form a
p it triduo inter religiosam om nium admirationem atque, cu m vellet clarìorem sedem ad-
necne (più raramente an non), che corrisponde all italiano « o n o » .
petere, ad triremem Rom anam perrexit ac eo4conscendit. Tum legati laeti inde solverunt,
Es. P Deliberent bellum gerani an non (Cicerone).__ _P.^,1d.a^ ? Λ6-fa_r_.e_ - - ?. . ________________
ac, postquam 5A ntium appulerunt, anguis, qui in navigio remanserat, prolapsus in vesti-
buio aedis Aesculapii m urto frequentibus ramis diffusae superimminentem excelsae alti-
LESSICO di BASE 1
tudinispalm am circumdedit pertres dies urbi se nostrae advehendum restituii atque in ri-
pam Tiberis egressis legatis in insulam, ubi tem plum dicatum est, tranavit adventuque I V E R B I T E M A T IC I E A T E M A T IC I
suo tempestatem dispulit. Ti presentiamo una lista di verbi che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni inter
(da Valerio Massimo) rogative indirette disgiuntive. Inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.
ri E S E R C IZ I
b, proposizione principale: tempo storico M iliti nostra interest,..........sub ilio praesidio Locros esse s in a tis .......... irato Hanni-
F R A S E L A T IN A T R A D U Z IO N E IT A L IA N A bali et Poenìs ad supplicium dedatis (Livio).
C O N T E M P O R A N E IT À Agebatur vinceremusne an
13. Traduci le seguenti frasi sottolineando le proposizioni interrogative indirette di
cu m ignom inia periremus.
sgiuntive e cerchiando gli elementi che le introducono.
A N T E R IO R IT À Agebatur vicissemusne an i. Nescio gratuleme tibi an timeam (Cicerone). 2. Caesar erat dubius anim i [«n ell ani
cu m ignom inia perissemus. m o »] utrum nihil timere an om nia licere mallet (Bellum Alexandrinum ). 3. Quo modo
transierit, utrum rati an piscatorio navigio, nemo sciebat. 4. Caesar d ixit se proxim a noc-
P O S T E R IO R IT À Agebatur victurine essemus te de quarta vigilia castra m oturum esse, ut quam prim um intellegere posset, utrum apud
milites pudor atque officiu m an tim o r plus vaierei (Cesare). 5, Vos interrogo, iudices,
an cu m ignom ìnia perituri.
utrum sit sanus, qui et suos abdicai et adoptat alienos, necne. 6, Apud Germanos ea con-
suetudo erat, ut [«c h e »] matres familiae eorum sortibus vaticinationibusque declara-
rent, utrum proelium com m itti ex usu esset necne (Cesare). 7, Quaesivi abs te eine indi
11. RISCRITTURA I Ricostruisci la frase latina sulla base gni essent qui impetrarent, an is te non commoveret prò quo postularent, an res ipsa tibi
della traduzione italiana:
completa lo schema ed esercitati sulle proposizioni interrogative indirette di- iniqua videretur (Cicerone). 8. N ih il videi, n ih il audit, ipse qui sit, u trum sit an non sit,
sgiuntive e sulla consecutio temporum. id quoque nescit (Catullo). 9. In eo puero nescio, quid sit indignius, u trum patris origo,
quod est dubia, an matris origo, quod certa est. 10. Dubitamus u tru m ista sanitas fuerit
a, proposizione principale: tempo principale an vitiu m (Cicerone).
FR A S E L A T IN A T R A D U Z IO N E IT A L IA N A
C O N T E M P O R A N E IT À N il studeo, Caesar, scire utrum 14. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sulle proposizioni interrogative
N on desidero sapere, Cesare,
indirette disgiuntive. Aiutati con la scheda II lessico della medicina ( I I ) .
sis albus an ater hom o1(Catullo). se sei bianco o nero.
A N T E R IO R IT À
N on desidero sapere, Cesare, 1, A me non interessa sapere se quel m edico appartiene alla setta em pirica o a quella
se sei stato bianco o nero. metodica. 2. Si credeva che il latte d’asina cancellasse le rughe sulla pelle; non si sa,
P O S T E R IO R IT À però, se davvero Poppea per questo m otivo portasse sempre con se mandrie di asine o
N on desidero sapere, Cesare,
no. 3. Vi chiedo, amici, se in questo m edico [usa clinicus] consideriate più indegna l’a
----------------------------------------- - se sarai bianco o nero.
vidità o l’imperizia. 4, Gli stoici consideravano se il dolore fosse un male oppure no.
b. proposizione principale: tempo storico 5. Am ilcare presso l'altare domandò al figlio Annibaie se voleva partire con lui per la
FR A S E L A T IN A T R A D U Z IO N E IT A L IA N A
Spagna o restare a difendere Cartagine. 6. A lungo i chirurghi esitarono, incerti se nel
C O N T E M P O R A N E IT À parto salvare la vita al figlio o alla madre. 7. Ti chiedo, Asclepiade, se in questo fran
N on desideravo sapere,
gente tu decida di operare o preferisca prescrivere una diversa dieta. 3, Vedo che nes
Cesare, se fossi bianco o nero
suno, tranne te, dubita se i Parti siano passati o no. 9, Si tratta di [= bisogna] capire se
A N T E R IO R IT À
N on desideravo sapere, Cesare, all’inizio i Rom ani non si fidavano dei m edici perché erano stranieri o perché si allon
se fossi stato bianco o nero tanavano dai costumi romani. 10. È incerto se la vittoria di Ottaviano sia da attribuir
P O S T E R IO R IT À si alla sua perizia militare o alla stoltezza di Antonio.
Non desideravo sapere, Cesare,
--------------------- --------- :--------------- se saresti stato bianco o nero.
15. VERSIONE Traduci la seguente versione.
'utrum... hom o: e s p r e s s io n e p r o v e r b i a le c h e s ig n ific a : « n o n so c h i tu s ia ».
E S E R C IZ I
(A)
16. l:lbiH;lÌÉÌ»J:7A Nella versione precedente ci sono alcuni segmenti di frasi evi I
denziati in grassetto: trasformali in proposizioni interrogative indirette (sem B
plici o disgiuntive) riutilizzando gli stessi vocaboli che trovi nel brano.
C H
1. Celsus o s te n d it.............................................................................................. [«qu ale I
stile di vita sia necessario avere»]. D
2. Celsus osten d it............................................................................................... [«s e sia
utile stare in campagna o in città»]. d. Come è costruito il verbo vaco nel penultimo periodo?
3 . Celsus o s te n d it................................................................................ [«c o m e rendere e. Come spieghi la presenza del congiuntivo vidennt n ell u ltim o periodo?
lunga la vecchiaia»].
1a Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni interro-
1 7 . ili =1ifciL»lu3 Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni interro ' gative indirette disgiuntive e cerchiando gli elementi che le introducono.
gative indirette disgiuntive e cerchiando gli elementi che le introducono.
E S E R C IZ I
Cominciamo a esaminare le relative proprie con il verbo al m odo indicativo, che indicano sempre
un fatto reale e oggettivo. Queste proposizioni possono essere:
cas habent eae bestiae quae pauca gignunt.
I che fu escogitata dalla natura»: proposi
zione relativa propria di tipo esplicativo
q u o d ... excidit, «e quando questo si
stacca»: quod è un nesso del relativo
- relative limitative (o determinative) se, definendo il termine cui si riferiscono, aggiungono una de
terminazione essenziale per il senso;
Es. P roxim i ib a n tq u os Persae Immortales Subito dopo procedevano quelli che i Persiani
vocant (Curzio Rufo). chiamano ‘Immortali’. Cultura e civiltà
DAMI
- relative esplicative, quando la determinazione aggiunta non è indispensabile.
QUADRUPEDI ESOTICI E N O S ΚΑΝΙ
Es. Alexander phalangem, qua nihil apud Alessandro collocò in prima linea la falange, Le specie animali note ai Romani Roma: dopo la battaglia di Bene- compagnia e da esibizione: impa
erano moltissime e il loro numero vento quattro elefanti, catturati e ravano a danzare e a suonare l’ar
Macedonas validius erat, constituit di cui non v’era nulla di più valido presso
aumentò in seguito alle conquiste portati a Roma, vennero fatti sfila pa e spesso venivano travestite da
(Curzio Rufo). i Macedoni.
militari e all’espandersi dei terri re nel corteo trionfale del console personaggi mitologici.
tori controllati da Roma. Oltre Manio Curio Dentato. I Cartagine
nb Rispetto all’italiano, che usa il congiuntivo, le relative proprie hanno il m odo indicativo anche
agli animali autoctoni della peni si, poi, se ne servirono fin dalla 1felini
quando sono introdotte da pronom i o avverbi raddoppiati in -cumque. I felini provenienti dall’Africa, dal
sola italica, i Romani conobbero prima guerra punica, ma l’episo
Es. Nam quicumque tuum violavit vulnere Chiunque abbia violato con le ferite il tuo dio più celebre va datato alla se la Siria e dalla Mesopotamia, era
così molte altre bestie del tutto
corpus morte luet merita (Virgilio). corpo pagherà con giusta morte. nuove, molte delle quali di prove conda guerra punica quando, nel no utilizzati nei giochi dell'anfitea
218 a.C., Annibaie valicò le Alpi con tro. La prima esibizione di leoni
nienza ‘esotica’.
tutti gli elefanti. (leones) a Roma fu organizzata da
M. Fulvio Nobiliore nel 186 a.C.,
Animali e sotici: l’elefante...
Il primo incontro dei Romani con ...e la scim m ia mentre la prima tigre (tigris) fu
l’elefante (elephas) come animale Le scimmie (simiae) provenivano presentata da Augusto nell’ l 1 a.C.
da guerra risale al III secolo a.C., dall’Africa, in particolare dall’E per inaugurare il teatro di Marcel
quando Pirro re dell’Epiro sbarcò tiopia e dall’Egitto, ed erano diffu lo. Gli animali erano catturati an
in Italia (280 a.C.) per combattere se tra i Romani come animali da cora cuccioli da cacciatori esperti
S I N T A S S I D E L P E R I O D O ^ leziio n e 22 Le proposizioni relative 329 ||
E S E R C IZ I ■ =tH=l;lffFT Λ
Ti presentiamo una lista di nomi di animali; alcuni li hai già incontrati nella scheda
Quadrupedi esotici e nostrani.
E S E R C IZ I
2. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordine quibus non corporum solum, ut in suibus, sed etiam anim orum aliqua ex parte motus
sparso nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi tra quosdam videmus (Cicerone). 13. Sim iarum generaperfectam hom inis im itationem con-
duci. Spunta le soluzioni via via trovate. tinent facie, naribus, auribus, palpebris, quas solae quadripedum et in inferiore habent
gena, iam mammas in pectore et bracchia et crura in contrarium sim iliter flexa, in mani-
1. .............dentes sunt ut h om ini (Plinio il Vecchio). sim iam bus ungues, digitos, longioremque medium habent (Plin io il Vecchio). 14. H inc exaudi-
ri [inf. narrativo] gemitus iraeque leonum vincala recusantium et sera sub nocte ruden-
2. .............plurim ae gignuntur in Africa (Plinio il Vecchio). elephantos tium , saetigerique sues atque in praesepibus arsi saevire ac formae magnorum ululare
3. Foedus Lucanis p ro v o lv itu r.............ab antris (Pseudo-Ovidio). ursus luporum , quos hom inum ex facie dea saeva potentibus herbis induerat Circe in voltus ac
terga ferarum (Virgilio). 15. Carne ferae sedani ieiunia, nec tamen omnes: quippe equus et
4. ............................ Italia p rim u m vidit Pyrri regis bello (Plinio il Vecchio). simiae pecudes armentaque gramine vivunt, at quibus ingenium est inmansuetumque ferumque,
5. .............hodie sum sectatus nos tram in horum tegulis (Plauto). Armeniae tigres iracundique leones cum que lapis arsi dapibus cu m sanguine gaudent
hyaenae
(Ovidio).
b. 1. Pompei Magni p rim u m ludi ostenderunt chama, effigie........... feles - avibus 5. VI 4 ;Ρ1Μ ì I=1Traduci la seguente versione cerchiando i nomi degli animali e sotto
lineando la proposizione relativa.
2. Deferunt p lu rim u m eb u r,.......................... com ua lupi - pardorum
G l i ippo po tam i
Hippopotam i quoque generantur in illis partibus, inter animalia cuncta ratione carentia
3. ........... quidem quo silentio, quam levibus vestigiis obrepunt rhinocerotum - sagacissimi, ad speciem equorum bifidos ungues habentes caudasque breves, quorum sol-
................. (Plinio il Giovane). hippopotam iorum lertiae duo interim estendere documenta sufficiet. Inter harundines celsas ut squalentes
nim ia densitate11haec belua cubilibus positis otium pervigili studio circumspectat laxata-
4. Nobiles ad ven a nd um ............. in ea regione sunt: latrata abstinere canes - leonibus que copia ad segetes depascendas egreditur. Cumque iam coeperit redire disten1 ta2aversis
dicuntur, cu m viderunt fera m ,............... maxime infesti (Curzio Rufo).
vestigiis distinguit tramites multos, ne unius plani itineris lineas insidiatores secati re-
pertum sine difficoltate confodiant. Item cum aviditate nim ia extuberato ventre pigrescit,
super calamos recens exectos femora convolvit et crura, ut pedibus vulneratis cru or eges-
3· I d d I i i 'Jifil Riscrivi le frasi b.1 e b.4 dell’esercizio precedente inserendo una tus sagina distentu *7
m 3faciat levem: et partes saucias caeno ob lim i quam diu in cicatrices
proposizione relativa propria.
conveniant plagae.
(Am m iano M arcellino)
b,1, Pom pei Magni p rim u m lu d i ostenderunt chama, .........effig ie............
maculis sim ilis est. 1squalentes ... densitate: «irte per l’eccessiva densità».
2distenta: «ormai gonfia»; è riferito al sottinteso haec belua.
b.4. Nobiles ad ven a nd um ............. in ea regione s u n t,..... . latrata abstinere dicuntur. 3sagina distentum: «lo stiramento dovuto alla pinguedine».
pedites, quibus Meleager praeerat (Curzio Rufo). 4. His quibus deterreri me putas in citor VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni relative
(Seneca). 5. Valerius A ntium petit, Comelius Ecetras; quacumque incesserunt, late popu- proprie con il verbo all’indicativo.
lati sunt teda agrosque (L ivio). 6. Quisquis volet, tibi contum eliam faciat et iniuriam, tu
tamen nihil patieris, si modo tecum erit virtus (Seneca). 7, Res enim hoc postulai, ut eo- L a caccia a l testam ento
rum exspectationi qui audiunt quam celerrime succurratur (Cicerone). 8. Qualescumque H oc peracto libenter officio destinatum carpimus iter ac momento temporìs in montem su-
duces habuistis, qualescumque ipsi fuistis, om nia adhuc, quantacumque petivistis, obti- dantes conscendimus, ex quo oppidum cemimus. Nec quod esset sciebamus errantes, donec
nuistis seu vi seu fortuna vestra (L iv io ). 9. Post eius m ortem n ih ilo minus Helvetii id, a vilico quodam Crotona esse cognovimus, urbem antiquissimam et aliquando Italiae prì-
quod constituerant, facere conantur, ut e finibus suis exeant (Cesare). 10. N on ad verìta- mam. Cum deinde diligentius exploraremus qui homines inhabitarent nobile solum quodve
tem solum, sed etiam ad opinionem eorum, qu i audiunt, accommodanda est oratio (Ci genus negotiationis praecipue probarent, «O r n i», inquit, «hospites, si negotiatores estis,
cerone). 11. Ita om nis ratio dicendi tribus ad persuadendum rebus est nixa: ut probemus mutate propositum aliudque vitae praesidium quaerìte. Sin autem urbanioris notae hom i
vera esse ea quae defendimus, ut conciliemus eos nobis qui audiunt, ut animos eorum ad nes sustinetis semper mentiri, recta ad lucrum curritis. In hac enim urbe non litterarum stu
quemcumque causa postulabit m otum vocemus (Cicerone). 12. D um haec in aliis locis dia celebrantur, non eloquentia locum habet, non frugalitas sanctique mores laudibus ad
ab Rom anis geruntur, iam Tarentum pervenerat Hannibal cu m maxima om n iu m qua fructum perveniunt, sed quoscumque homines in hac urbe videritis, scitote in duas partes
cumque ierat clade (Livio). 13. Ceterum Dareo imminens, quem nondum Euphraten su- esse divisos. Nam aut captantur1aut captant. In hac urbe nemo liberos tollit, quia quisquis
peravisse cognoverat, undique omnes copias contrahit, totis viribus tanti belli discrimen suos heredes habet, non ad cenas, non ad spectacula admittitur, sed om nibus prohibetur
aditurus (Curzio Rufo). 14, Quae ergo ad vitam hom inum tuendam pertinentpartim sunt commodis, inter ignominiosos latitai. Q ui vero nunc uxores umquam duxerunt nec proxi-
inanima ut aurum, argentum, ut ea quae gignuntur e terra ut alia generis eiusdem, partim mas necessitudines2habent, ad summos honores perveniunt, id est soli militares, fortissimi
sunt ammalia, quae habent suos impetus et rerum appetitus (Cicerone). 15. Ea form idine atque etiam innocentes habentur. Adhibitis3, inquit, oppidum tamquam in pestilentia4cam-
m u lti mortales Rom anis dediti obsides sunt; frum entum et alia adfatim praebita sunt; pos, in quibus nihil aliud est nisi cadavera quae lacerantur aut corvi qui lacerant».
ubicumque res postulabat, praesidium im positum est (Sallustio).
(Petronio)
7. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le parole da rendere con 1captantur: «sono imbrogliati». za», complemento di tempo determinato; essen-
una proposizione relativa propria all'indicativo. 2necessitudines: qui vale «parenti». do riferito &campos, puoi tradurre «affetti da una
ìAdhibitis: «Entrate in», + acc. pestilenza».
1* Andremo a passare le vacanze, che purtroppo saranno m olto brevi, a Tivoli, che dista Hn pestilentia: «in occasione di una pestilen-
poco da Roma. 2. Chiunque fosse presente venga a testimoniare e a riferire tutto quello
LA BO RA TO R IO DI TR A D U ZIO N E
che ha visto. 3. Durante la rappresentazione teatrale, che era assai noiosa, gli spettatori
N el testo ci sono anche delle proposizioni interrogative indirette: individuale, facendo
cominciarono ad arrabbiarsi e a lanciare verso gli attori tutto quello che avevano in ma
attenzione a non confonderle con le relative.
no. 4. Dovunque andrai con questo tuo viaggio, cerca sempre di conoscere e rispettare le
tradizioni e le abitudini del luogo in cui soggiornerai. 5. Le cose che sto per dirti, di cui
non sa ancora nulla nessuno, ti aiuteranno a capire i fatti che sono successi ultimamente. .........................
.... ■ i
SINTASSI DEL PERIODO
I E P R O P O S IZIO N I R ELATIVE PR O PR IE CO N IL VER BO AL C O N G IU N TIV O
8. i l q ir jL’h H Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni relative pro
Le proposizioni relative proprie possono essere espresse anche con il verbo al congiuntivo quando:
prie con il verbo all’indicativo e specifica se sono limitative o esplicative.
chi parla riferisce il pensiero di qualcun altro (congiuntivo obliquo o del pensiero indiretto, vedi
N ovioduno si arrende a C esare Lezione 17, p. 269);
Postridie eius diei, prìusquam se hostes ex terrore ac fuga reciperent, in fines Suessionum, Es. Negai Epicurus quemquam q u i honeste Epicuro dice che uno, il quale non vive
qui proxim i Remis erant, exercitum duxit et magno itinere confecto ad oppidum Noviodu- non v iv a i iucunde posse vivere (Cicerone). onestamente, non può essere felice.
num contendit. Id ex itinere oppugnare conatus, quod vacuum ab defensorìbus esse audie-
si esprime un fatto possibile, eventuale (congiuntivo eventuale, vedi Lezione 17, p. 270);
bat, propter latitudinem fossae murique altitudinem paucis defendentibus expugnare non
Es. D i tibi dent qua ecum qu e optes (Plauto). Gli dèi ti concedano qualunque cosa tu
potuit. Castris munitis vineas agere, quaeque ad oppugnandum usui erant, comparare coe- (eventualmente) desideri.
pit. Interim omnis ex fuga Suessionum multitudo in oppidum proxim a nocte convenit. Ce-
lerìter vineis ad oppidum actis, aggere iacto turrìbusque constitutis, magnitudine operum, la proposizione relativa ha un significato indeterminato, con espressioni come sunt (adsunt, repe-
quae neque viderant ante Galli neque audierant, et celeritate Rom anorum perm oti legatos riuntur) qui ..., «ci sono (sono presenti, si trovano) quelli che...», nihil est quod (quare)..., «non c è ra
ad Caesarem de deditione m ittunt et petentibus Remis ut conservarentur impetrant. gione perché...»: si tratta del congiuntivo caratterizzante (vedi Lezione 17, p. 271);
Es. N ih il habeo q u o d ad te scrib a m (Cicerone). Non ho niente da scriverti.
(Cesare)
si verifica l’attrazione modale (vedi Lezione 17, p. 272), in proposizioni relative dipendenti da su
LA BO RA TO R IO S i T S A iiv A f · ) ίίϊ bordinate al congiuntivo o all’infinito.
a. A quale tipo di proposizione subordinata esplicita corrisponde l’ablativo assoluto Es. Placet Stoicis, quae in terris gignantur, ad Gli Stoici pensano che tutte le cose che nascono
paucis defendentibus (II periodo)? A una causale, a una temporale o a una concessiva? usum hom inum om nia creari (Cicerone). sulla terra siano create per 1utilizzo da parte
b. Che valore assume il dativo usui nel III periodo? degli uomini.
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z i o n e 22 Le proposizioni relative
1
E S E R C IZ I i^ ts r a
LESSICO di BASE 2 dendo tulerìt, qui consul apud Tarsumennum sit interfectus, ad popu lu m valuisse di
I ESPRESSIONI CHE REGGONO IL CONGIUNTIVO CARATTERIZZANTE cendo (Cicerone). 14. Itaque D ivitiacum ad se vocarì iubet et, cotidianis interpretibus re-
motis, per C. Valerium Troucillum, principem Galliae provinciae, familiarem suum, cui
Ti presentiamo un elenco delle più frequenti espressioni perifrastiche dalle quali di summ am om nium rerum fidem habebat, cum eo colloquitur; com m onefacit quae ipso
pende una proposizione relativa propria con il congiuntivo caratterizzante. praesente in concilio Gallorum de Dumnorige sint dieta et ostendit, quae separatim quis-
que de eo apud se dixerìt (Cesare).
dignus (o indignus) q u i: degno (indegno) di i nihil est quod (quare): non c’è ragione perché
est quod: c’è ragione per non desunt qui: non manca chi 12. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le parole da rendere
est unde\ c’è il m ezzo per quis est qui?: chi c'è che? con una proposizione relativa propria al congiuntivo.
habéo qui: avere la persona adatta per i sunt (o adsunt, reperiuntur) qui: ci sono (son®
nemo est (o invenltur, reperìtur) qui: non c’è (non presenti, si trovano) quelli che 1, Ti sembra giusto accusare qualcuno che non conosci? 2. Pensate sempre di cono
si trova) nessuno che I scere le cose che sono utili alla vostra vita, ma dovete anche ascoltare il parere di chi è
più grande di voi. 3. Gli am ici pensavano che M arco fosse partito per visitare quella
terra che aveva sempre desiderato vedere. 4. N on c’è nessuno che non sappia quanto
10. Completa le seguenti frasi d’autore associando il numero alla giusta lettera, poi vali, nessuno che non stimi il tuo coraggio. 5. Il comandante, poiché sapeva che nel suo
traduci. esercito c’erano alcuni soldati che non avevano fiducia nei suoi piani d attacco, tenne
un lungo discorso e disse che coloro i quali avessero disertato non avrebbero avuto sal
1. N on est quare accusem, a. qui noverint multa ab antiquis prodita (Plinio va la vita.
il Vecchio).
2. At Hercules non reperiuntur 13. Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni relative
est quare suspicer (Seneca il Vecchio).
proprie con il verbo al congiuntivo e spiega per ogni singolo caso perché si tro
3. N ih il habeo quod accusem senectutem (Cicerone). va questo modo al posto dell’indicativo.
E S E R C IZ I
crudelissimum hostem, qui prò aede Castoris sedens audiente populo Rom ano dixerit n i-
»NtÀSSÌDÈLPÉMODO si victorem victurum esse nem inem ? (Cicerone). 8. Nam, cum ariete quaterentur muri,
LE P R O PO SIZIO N I RELATIVE IM PR O PR IE non laqueis, ut solet, exceptos declinabant ictus, sed armati frequentes erumpebant, q u i
dam ignes etiam, quos aggeribus inicerent, ferébant (Livio). 9. L. Aelius Stoicus esse voluit,
Le proposizioni relative improprie, che hanno sempre il verbo al m odo congiuntivo, assumono il orator autem nec studuit umquam nec fuit: scrìbebat tamen orationes, quas alii dicerent
valore di una proposizione subordinata di tipo: (Cicerone). 10. Ignom iniam iudicat gladiator cum inferiore com poni et scit eum sine glo
- finale; ria vinci, qui sine perìculo vincitur. Idem facit fortuna: fortissimos sibipares quaerìt, quos-
Es. E t nunc argumenta quaerenda sunt q u ib u s E ora bisogna cercare argomentazioni per dam fastidio transit, contum acissim um quemque et rectissimum aggreditur, adversus
hoc refella tu r (Cicerone). confutare questa tesi. quem vim suam intendat (Seneca). 11. Quae enim domus tam stabilis, quae tam firm a ci-
vitas est, quae non odiis et discidiis possit everti ? (Cicerone). 12. Tum fu it Lysias ipse qui-
- consecutivo; dem in causis forensibus non versatus, sed egregie subtìlis scriptor atque elegans, quem
Es. Sapientia enim est una quae maestitiam La sapienza è la sola che scacci dagli animi la iam prope audeas oratorem perfectum dicere (Cicerone). 13. Me et de via fessum et q u i
p e lla i ex animis (Cicerone). mestizia. ad m ultam noctem vigilavissem, artiorquam solebat somnus complexus est (Cicerone).
- causale; 14. Plus ferociae Britanni praeferunt, ut quos nondum longa pax emollierit (Tacito).
Es. Mihi, q u i id dedissem consilium , egit M i ringraziò perché avevo dato quel consiglio.
gratias (Terenzio). 16. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le parole da rendere
con una proposizione relativa impropria e averne specificato il valore (finale,
- concessivo;
consecutivo ecc.).
Es. Tum ille, q u i paulo ante respondisset, Allora quello, che pure poco prim a aveva
repente tacuit (Cicerone). risposto, airim prow iso tacque. 1. Cesare inviò dei legati che promettessero nuove condizioni di pace a quei popoli.
- condizionale. 2, Chi dica di voler essere m io amico, deve saperlo anche dimostrare. 3. Chi ci sarà, di
Es. Haec q u i faciat, eum sim illim um deo Se uno fa questo, io lo considero del tutto cui m i possa veramente fidare? 4. Voi, che non avete nemici, vivete in pace senza ti
iudico (Cicerone). simile a un dio. mori. 5. Manlio, che pure aveva un carattere mite e amichevole, quel giorno si adirò
tantissimo con i suoi compagni di viaggio, che indugiavano e procedevano troppo len
tamente per arrivare in tempo alla cerimonia.
LESSICO di BASE 3
I VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI 1 7 . ίΏ :ΐ·11·]:ΐ1 Traduci la seguente versione. Sottolinea le proposizioni relative im
proprie e specificane il valore (finale, consecutivo ecc.).
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni re-
lative improprie: inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti. L e avversità sono delle prove
Quare deus optim um quemque aut mala valetudine aut luctu aut aliis incommodis_affi-
aggredìor,................................: ....................... micio, ...............................: ......................... cit? Quia in castris quoque periculosa fortissimis imperantur: dux lectissimos miriti, qui
com m oror, -à ris,..........................: trattenersi, in p e to ,..................... ...........: dirigersi noctu m is hostes aggrediantur insidiis aut explorent iter aut praesidium loco deiciant.
dugiare p ra e m itto ,................................: ...................... R em o eorum qui exeunt dicit: «M a le de me im perator m eruit», sed «Bene iu d ica vit».
co m p le ctor,................................: abbracciare. p ro ficis co r,............................... : ...................... Item dicant quicum que iubenturpati timidis ignavisque flebilia: «D ig n i visi sumus deo
co n fite o r,....................................... : confessare quatto, -is, quassum, ~ére\ scuotere in quibus experiretur quantum humana naturapossetpati». Fugite delicias, fugite ener-
dellgo, -is ,..................... : scegliere s o rtìo r,...................................... : tirare a sorte vantem felicitatem, qua anim i permadescunt et nisi aliquid interventi quod humanae
d ic o ,............................... : ........................ su b d ù co,................................: ..... ................. sortis admoneat, manent velut perpetua ebrietate sopiti.
e ru m p o ,................................: ....................... v in c o ,............................... ; ........................ (Seneca)
E S E R C IZ I e s e r c iz i
19. C om p leta le segu enti fra si d ’au tore a ssocian d o il n u m ero alla giusta le tte ra , p o i
SINTASSI DEL PERÌODO traduci. Quale d elle tre p a rtico la rità in c o n tri in qu este frasi: il nesso d e l re la ti
LE P R O P O S IZIO N I R ELATIVE: PARTICOLARITÀ vo, la p ro lessi d e l re la tivo o la co n c o rre n za d e l relativo?
IL NE SSO , LA PR O LESSI E LA CO N CO R R ENZA D E L RELATIVO
1. Quod imperatur, a. ii non saepe falluntur (Cicerone).
Già nel I volume hai studiato il nesso d e l rela tivo (vedi Lezione 29, p. 462), cioè il pronom e relativo
che si trova all’inizio di una nuova frase. In questi casi la proposizione introdotta dal pronom e relati· 2. Consilum erat, qua fortuna rem darei, b. omnes exaudiunt (Curzio R ufo).
vo non è una subordinata m a una principale e, di fatto, il pronom e relativo equivale a un dimostrati
3. Ea quibus bene percepta sunt, c. eae non sunt in potestate sapientis (Seneca).
vo preceduto da una congiunzione coordinante, com e « e » o «m a».
Es. Aedis Minervae est in insula; q u a m Sull’isola c’è un tempio di Minerva; m a 4. Nam quibus rebus efficiuntur voluptates d. eum ignoras (Terenzio).
(= sed eam) Marcellus non attigit (Cicerone). M arcello non lo toccò.
5, Quem vides, e. ea inclinare vires (Livio).
Multas ad res perutiles Xenophontis libri I libri di Senofonte sono utilissimi sotto molti
sunt, qu os legite studiose (Cicerone). aspetti, e qu in di leggeteli con cura.
Centuriones nutu vocibusque hostes vocare I centurioni cominciarono a provocare i nemici 20. T radu ci le segu enti fra si d ’ au tore so tto lin ea n d o con tre c o lo ri d iversi il n es s o d el
coeperunt; q u o ru m progredì ausus est nemo a gesti e parole, m a nessuno d i lo ro osò farsi relativo, la p rolessi d e l rela tivo e la c o n c o rre n z a d e l relativo.
(Cesare). avanti.
1. Quae qui non vident, nihil umquam magnum ac cognitione dignum amaverunt (Cice
Sempre nel I volume (vedi Lezione 29, p. 464) hai fam iliarizzato anche con la p ro lessi (o anticipazio rone). 2. Quae omnia ab bis diligenter ad diem facta sunt (Cesare). 3. At enim, qua in vi
ne) d e l relativo, che si verifica quando la proposizione relativa precede la proposizione reggente o ta est aliquid mali, ea beata esse non potest (Cicerone). 4. Tumulus erat inter castra M i-
l’antecedente alla quale si lega il pronom e relativo. nucii et Poenorum, quem qui occupavisset haud dubie iniquiorem erat hosti lo cu m fac-
Es. Quae de legionibus scribis, ea vera sunt Q u ello che scrivi delle legioni, è vero. turus (Livio). 5. Quem qui beatum fuisse putant, miseri ipsi sunt (Cicerone). 6. Qualia
(Cicerone). igitur ista bona sunt, quae qui habeat miserrimus esse possit? (Cicerone). 7. Quae cum
om nia atque etiam m ulto alia maiora, quae consulto praetereo, accidissent, videtis me ta-
Un concetto nuovo è invece quello della c on co rren za (o intreccio) d e l relativo, che avviene quando il men in meam pristinam dignitatem brevi tempore doloris interiecto reipublicae voce esse
pronom e relativo non assume il caso richiesto dalla sua funzione logica, bensì il caso richiesto da una revocatum (Cicerone). 8. Quibus de rebus Caesar a Crasso certior factus, quod ipse abe
proposizione subordinata di I I grado dipendente dalla relativa e contenuta al suo interno, in posizio rat longius, naves interim longas aedificari in flum ine Ligeri, quod in fluii in Oceanum, re-
ne immediatamente contigua al pronom e relativo stesso. miges ex provincia institui, nautas gubematoresque comparati iubet (Cesare). 9. N am ad
Es. Aberat om nis dolor, q u i si adesset, non Era assente qualsiasi dolore che, se fosse senatum quas Bibulus litteras misit, in iis, quod m ih i cum ilio erat commune sibi soli at
m olliter ferrei (Cicerone). [= quem, si sopravvenuto, egli avrebbe sopportato non tribuii (Cicerone). 10. Quos ego campos antea collesque nitidissimos vìridissimosque vi-
adesset, ... ferrei] debolmente. dissem, hos ita vastatos nunc ac desertos videbam, ut ager ipse cultorem desiderare ac lu-
gere dom inum videretur (Cicerone). 11. Ego sic existimabam, patres conscripti, utprae-
is q u i si aram tenens iuraret, lui, ch e se giurasse toccando un’ara,
dicantem audiveram patrem meum, qui vostram am icitiam diligenter colerent, eos m ul-
crederei memo (Cicerone) [= cui, si non g li crederebbe nessuno
tum laborem suscipere, ceterum ex omnibus maxime tutos esse (Sallustio). 12. D om o ea-
iuraret, crederei m em o]
dem Agesilaus fu it contentus qua Eurysthenes, progenitor m aiorum suorum, fuerat usus:
quam qui intraverat, nullum signum libidinis, nullum luxuriae videre poterai, contra ea
LESSICO di BASE 4 plurim a patientiae atque abstinentiae (Cornelio Nepote). 13. Quem specularla semperab
I V E R B I T E M A T IC I E A T E M A T IC I
afflata vindicaverunt, cuius pedes inter fomenta subinde mutata tepuerunt, cuius cena-
tiones subditus etparietibus circumfusus calor temperavit, hunc levis aura non sine peri-
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni re culo stringet (Seneca). 14. Cuius tu dom i fueras, quem hospitem appellaveras, eum cum
lative improprie: inserisci i paradigmi e le traduzioni mancanti. illa auctoritate miseria videres perditum, non te eius lacrimae, non senectus, non hospitii
ius atque nomen a scelere aliquam adpartem humanitatis revocare potuit? (Cicerone).
a b su m ,... fallo, - is ,...........................: .....................
accido, ... im p e ro ,...................................: ..................... 21. T radu ci in latin o le segu en ti fra si esercita n d o ti sulle p a rtico la rità d el p ro n o m e
a ediftco,. in tr o ,....................................: ..................... relativo.
appello,.. lugéo, -es, luxi, luctum , -ere·, lamentarsi
colo, ....... p e rcip w ,....................................: apprendere 1. La vita di chi rispetta gli altri e se stesso, tale vita è da prendere a modello. 2. Clodia
comparo, : preparare praeteréo,....................................: omettere era la donna più bella di Roma. Chi la guardava non poteva fare a meno di restarne af
deséro, .... re v o co ,....................................: ................. fascinato. 3. Dopo che si seppero queste cose nessuno voleva più prendere parte a una
efficio, .... vasto, .................................. : ...................... spedizione tanto pericolosa. 4. E poiché di tutte queste cose Cesare non sapeva niente,
exaudìo, : ascoltare, dare convocò immediatamente i suoi consiglieri, e coloro che avevano partecipato alla spe
retta dizione, anche loro furono convocati. 5. L’am icizia è un bene preziosissimo. Chi la d i
sprezza vive una vita piena di solitudine e di incertezze.
340 S IN T A S S I DEL PERIODO
E S E R C IZ I
22. 11=1iH M ì R Traduci la segu en te version e sotto lin ea n d o la p ro lessi d e l re la tiv o e LABORATORIO DI TRADUZIONE
cerch ian d o la co n co rren za d e l relativo. a. Individua tutti gli ablativi assoluti contenuti nel brano.
b. N el III periodo ci sono due pronom i relativi, qui e quibus·. introducono delle propo
P r im a mossa di A gesilao sizioni relative proprie o improprie?
Postquam indutiarum praeteriit dies, barbarus non dubitans, quod1ipsius erant plu ri c. Che tipo di subordinate sono quid agerent e quam rationem pugnae insisterent (III
ma dom icilia in Caria et ea regio iis temporibus multo putabatur locupletissima, eo po- periodo)?
tissim um hostes im petum facturos esse, omnes suas copias eo contraxerat. At Agesilaus d. A quale termine si riferisce il pronom e dimostrativo has nel V periodo?
in Phrygiam se convertii eamque prius depopulatus est, quam 2 Tissaphemes usquam se e. Che funzione svolge il dativo magno usui del V I periodo?
moveret. Magna praeda m ilitibus locupletatis Ephesum hiem atum exercitum reduxit at- f. Quale tipo di proposizione relativa è introdotta dal pronom e qu i nel V II periodo? E
que ibi officinis arm orum institutis magna industria bellum apparavit. E t quo3 studio- dal pronom e qua nel penultimo?
sius armarentur insigniusque omarentur, praemia proposuit, quibus donarentur, quo g. Anche nell’ultimo periodo c’è una proposizione relativa: la riconosci? Da quale ele
rum egregia in ea re fuisset industria. Fecit idem in exercitationum generibus, ut, q u i ce- mento è introdotta?
teris praestitissent, eos magnis afficeret muneribus. His ergo rebus effecit ut et om atissi-
m um et exercitatissimum haberet exercitum.
(Cornelio Nepote)
lquod\ «poiché», + indie.
2quam: «prima che»; va ricollegato al precedente prius.
3quo\ «affinché», + cong. I
LABORATORIO Di TRADUZIONE
a. Da quale verbo è retto l’infinito facturos esse (I periodo)? Qual è il soggetto di que
sta proposizione infinitiva?
b. Che cos'è hiematum (III periodo)? Un sostantivo o un verbo?
c. Individua la proposizione completiva dichiarativo-consecutiva contenuta nel brano.
B attaglia navale
Compluribus expugnatis oppidis Caesarubi1intellexit frustra tantum laborem sum i ne-
que hostium fugam captis oppidis reprimi neque iis noceti posse, statuii exspectandam
esse classem. Quae u b i1convenit a eprim um ab hostibus visa est, circiter CCXX naves eo-
rum paratissimae atque om ni genere arm orum omatissimae profectae ex portu nostris
adversae constiterunt. Neque satis Bruto, qui classi praeerat, vel tribunis m ilitum centu- I ^ A n i i n a ti n e l t e m p o e n e l l o s i s a z io (1)
rionibusque, quibus singulae naves erant attributae, constabat, quid agerent aut quam • camelopardalis, f., «giraffa». • cametus, m. e f., «cammello».
(LATINO • simia, f., «scimmia».
rationem pugnae insisterent. Rostro enim noceri non posse cognoverant. Turribus autem
excitatis tamen has altitudo puppium ex barbaris navibus superabat, ut neque ex infe ITALIANO scimmia, f. giraffa, f. (le forme delle lingue cammello, m.
riore loco satis commode tela adigi possent et missa a Gallis gravius acciderent. Una erat moderne derivano tutte
dall’arabo zaràfah, «giraffa»).
magno usui res praeparata ab nostris, falces praeacutae insertae adfixaeque longuriis,
non absimili form a m uralium falcium. His cu m funes, qui antemnas ad malos destina- FRANCESE singe, m., «scimmia». girafe, f., «giraffa». chameau, m., «cammello».
bant, comprehensi adductique erant, navigio remis incitato praerumpebantur. Quibus
abscisis anteninae necessario concidebant, ut, cum om nis Gallicis navibus spes in velis SPAGNOLO mono, m., e Jirafa, f., «giraffa». camello, m., «cammello».
armamentisque consisterei, his ereptis omnis usus navium uno tempore eriperetur. Re- mona, f., «scimmia» (dall’it. ant.
mona, monna, «signora»).
liquum erat certamen positum in virtute, qua nostri milites facile superabant, atque eo
magis, quod2in conspectu Caesaris atque omnis exercitus res gerebatur, ut nullum pau- INGLESE monkey, «scimmia» (dall’it. ant. giraffe, «giraffa». carnei, «cammello».
lo fortius factum latère posset. Omnes enim colles ac loca superiora, unde erat propin- monicchio, dim. di mona,
quus despectus in mare, ab exercitu tenebantur. monna, «signora»);
ape, «scimmia» (dal greco kébos,
(Cesare) «cebo», «scimmia»).
1ubi : «quando», + indie. TEDESCO Affé, m., «scimmia» (stessa Giraffe, f., «giraffa». Kamel, n., «cammello».
2eo magis, quod : «tanto più che», + indie. derivazione delfingl. ape).
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 23 Le finali e le consecutive
le z io n e ------------- ■ TLPHMkT
Le finali e le consecutive I - con ad e l’accusativo del gerundio o del gerundivo;
Gli animali ; Es. Vivis non ad deponendam, sed ad Tu vivi non per deporre, ma per confermare
I confirmandam audaciant (Cicerone). la tua audacia.
i
i
SINTASSI DEL PERIODO, ί - con il genitivo del gerundio o del gerundivo seguito da causa o gratta·,
! Es. Legimus librum Clitomachi, quem ille eversa Leggiam o il libro di Clitomaco, che egli, presa
LE P R O P O S IZIO N I F INALI ; Karthagine m isit consolandi causa ad Cartagine, mandò ai prigionieri per consolarli.
Dopo le completive e le attributive, l’ultim o gruppo di proposizioni subordinate che ci resta da esami I captivos (Cicerone).
nare è quello delle proposizioni avverbiali o circostanziali (vedi Lezione 18, p. 274). Sempre rispet
to alla funzione logica svolta all interno del periodo, sono così chiamate quelle proposizioni dipen I —con il genitivo o il dativo del gerundivo (solo in costrutti particolari e, soprattutto, in dipendenza
denti che definiscono le circostanze nelle quali si svolge l’azione espressa dal verbo della reggente. Di I da sostantivi);
fatto queste subordinate hanno nel periodo lo stesso ruolo che nella frase svolgono gli avverbi (perciò ; Es. Aetoli pacis petendae oratores ad consulem Gli E toli mandarono al console degli
sono dette anche avverbiali) o i complementi indiretti. In particolare, le proposizioni avverbiali, che ; miserunt (Livio). ambasciatori per chiedere la pace.
studieremo in questa e nelle prossime Lezioni (23-26), sono:
- le proposizioni finali; ; - con il gerundivo, in funzione predicativa;
- le proposizioni consecutive; I Es. Antigonus Eumenem m ortuum propinquis Antigono consegnò Eumene m orto ai suoi
- le proposizioni temporali; ; eius sepeliendum tradidit (Cornelio Nepote). parenti perché fosse sepolto.
- le proposizioni causali;
- le proposizioni concessive; ; - con il participio futuro (o, più raramente, presente), in funzione predicativa;
- le proposizioni avversative; ; Es. P. Comelius consul cum admodum exiguis II console P. Cornelio ritornò a Genova con
- le proposizioni comparative; I copiis Genuam repetit, eo, qui circa Padum truppe m olto scarse, per difendere l’Italia con
- le proposizioni ipotetiche e condizionali. ; erat exercitus, Italiam defensurus (Livio). quell’esercito che era intorno al Po.
Cominciamo dalla proposizione finale, che indica lo scopo o il fine dell’azione espressa nella reg - in dipendenza dai verbi di movimento, con il supmo in -uni (oppure, piu raramente e solo nella lin
gente. N el I volume (Lezione 12, p. 197) hai già imparato che la finale può essere introdotta dalle con gua poetica, con il semplice infinito).
giunzioni ut («a ffin c h é») o ne («affin ch é n on»); il verbo è al congiuntivo e i tempi esprimono sempre Es. Bello Helvetiorum confecto totius fere Galliae Terminata la guerra contro gli Elvezi,
contemporaneità rispetto alla reggente. Pertanto troveremo: legati ad Caesarem gratulatum convenerunt ambasciatori di quasi tutta la Gallia vennero
I f* a c o vza. \
- il presente se nella reggente c’è un tempo principale;
Es. Omnes homines, qu i sese student praestare Tutti gli uomini, che desiderano eccellere fra gli
ceteris animalibus, summa ope n iti decet ne altri esseri animati, devono sforzarsi con ogni FACCIAMO PRATICA...
vitam silentio transeant (Sallustio). m ezzo per non trascorrere la vita nel silenzio. Completa le seguenti frasi esercitandoti sulle varie form e in cui si può presentare la proposizione fi
nale. Inserisci sempre il verbo peto.
- l’imperfetto se nella reggente c'è un tempo storico. Legati veniunt ut p a ce m ................. I legati vengono a chiedere la pace.
Es. Maiores nostri ab aratro abduxerunt I nostri antenati sottrassero Cincinnato Legati venerunt ut p a c e m ..................... I legati vennero a chiedere la pace.
Cincinnatum, ut dictator esset (Cicerone). all’aratro, affinché fosse dittatore. Legati veniebant qui p a ce m ...................... I legati venivano a chiedere la pace.
Legati veniunt a d ..................................... I legati vengono a chiedere la pace.
nb Spesso nella reggente c’è un correlativo, come gli avverbi idcirco opropterea («p e rc iò ») o le locu Legati ven eru nt...................................causa. I legati vennero a chiedere la pace.
zioni ad hoc («p e r questo»), ob eam rem («p e r questo m otivo»). Legati venerunt p a c e m ................... I legati vennero a chiedere la pace.
Legati venerunt p a ce m ...................... I legati vennero a chiedere la pace.
- con l’ablativo del pronom e relativo quo e il congiuntivo, specialmente se nella finale c’è un aggetti
vo o un avverbio al comparativo;
Es. Pompeius ignes fieri prohibuit, quo Pom peo vietò di accendere fuochi, affinché il
occultior esset eius adventus (Cesare). suo arrivo fosse più nascosto.
- con una proposizione relativa impropria (vedi Lezione 22, p. 336) dal valore finale;
Es. Ariovistus partem suarum copiarum, quae Ariovisto inviò parte delle sue truppe a
castra oppugnarci, m isit (Cesare). espugnare l’accampamento.
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 23 Le finali e le consecutive
E S E R C IZ I
L’AUTORE, IL TESTO
In questo passo della sua monumentale opera dedicata alla scienza della natura, P lin io il
Vecchio ( I secolo d.C.) parla delle tartarughe marine, descrìvendone le abitudini.
Testudines tantae magnitudìnis Indicum Il mare Indiano produce testuggini di così grandi nìi,
mare emittit, u ti singularum superfìcie ha- mensioni che con il guscio di una sola si ricoprono ca
bitabiles casas integant atque inter insulas panne abitabili, e soprattutto tra le ìsole del mar Rosso
gli uomini navigano servendosi di questi gusci c o m i
Rubri praecipue maris bis navigent cumbis. im barcazioni. (Le tartarughe) sono catturate in m olti
Capiuntur multis quidem modis, sed maxi modi, ma soprattutto quando sono portate alla super
me evectae in summa pelagi antemeridiano ficie del mare dati’ora piacevole che precede il mezzo*
tempore blandito, eminente toto dorso per giorno, ondeggiando per le acque tranquille con tu tto fi
dorso sporgente, e questo piacere di respirare liberi*
tranquilla fluitantes, quae voluptas libere
mente, così dim entiche di se stesse, le inganna al puri* ciole {cochleae) erano molto ap
spirandi in tantum fallii oblitas sui, ut solis 1 muli {muli), nati dall’accoppia miferi che allattano i piccoli nono
to che, essendosi'seccata la corazza per il c a lo r e ^ prezzate come alimento e veniva
vapore siccato cortice non queant mergi in- mento di una cavalla e di un asino, stante sembrino pesci {pisces) e vi
sole, non possono immergersi e galleggiano controvo no allevate in appositi vivai.
e i muletti {hinni), di dimensioni vano nell’acqua. Il sonno delle fo
vitaeque fluitent opportunae venantium glia, com oda preda dei cacciatori. Dicono che, uscite
leggermente inferiori e nati dall’u che era proverbiale, inoltre si rite
predae. Ferunt et pastum egressas noctu di notte per mangiare, dopo essersi avidamente sazia neva che la pelle di questi animali Gli anfibi e i rettili
nione di un cavallo e di un’asina,
te si sentano stanche e al loro ritorno m attutino si jf§ f potesse proteggere dai fulmini. Fra i piccoli anfibi, le rane {ranae)
avideque saturatas lassati atque, ut remea- erano impiegati come animali da
dorm entino sulla superficie dell’acqua; questo fa tte # traino o da soma. La sterilità di Quanto ai delfini, i Romani erano erano distinte dai rospi {bufones)
verint maturino, summa in aqua obdormis- rivelato dal rum ore del loro russare. Nel mare Fenicio in base alla diversa colorazione,
questi animali era proverbiale, al affascinati dalla loro docilità e dal
cere; idprodi stertentium sonitu. In Phoeni- sono catturate senza alcuna difficoltà, e in un detemÉP punto che l’espressione «quando la dimestichezza che mostravano verdissime le rane, pallidi i rospi.
cio mari haut ulla diffìcultate capiuntur ul- nato periodo dell’anno vengono spontaneam ente nel una mula avrà partorito» {cum con gli esseri umani; poiché questi Della lucertola {lacerta), piccolo
fiume Eleutero in m oltitudine sparpagliata. mulapeperit) significava «mai». animali erano il simbolo della ve rettile innocuo, i Romani apprez
troque veniunt stato tempore anni in am-
L’asino selvatico {onager), origina locità, statue di delfini adomavano zavano i colori brillanti.
nem Eleutherum effusa multitudine. la spina che attraversava il circo. Passando ad animali di dimensioni
il rio dell’Africa e dell’Asia Minore,
era molto ricercato, oltre che per maggiori, la prima apparizione dei
IM P A R IA M O S U B IT O ., Ili le sue carni, anche per gli spetta I pesci coccodrilli {crocodili) a Roma risa
coli e la riproduzione. L’asino do II primo vivaio per pesci d’acqua sa le al 58 a.C., quando l’edile Marco
Testudines tantae magnitudìnis Indicum mare emittit, uti singularum lata, tra cui le murene {muraenae), Scauro ne esibì cinque insieme a
mestico {asinus), invece, notoria
superfìcie habitabiles casas integant, «Il mare Indiano produce testuggini fu costruito nel II secolo a.C. da Li un ippopotamo. Plinio classificava
mente stupido e molto paziente,
di così grande dimensione che con il guscio di una sola si ricoprono capan cinio Murena, che deve il suo so cinque tipi di tartaruga {testudo),
era destinato ai lavori più duri, co
ne abitabili»: uti (= u t) ... integant è una proposizione consecutiva che ha prannome proprio a questa attività; tra cui quella terrestre, quella mari
me girare la ruota dei mulini o tra
come correlativo nella reggente l’aggettivo tantae successivamente, Sergio Orata si na, quella di fiume e quella che vive
sportare carichi pesantissimi.
fece costmire dei bacini artificiali nel fango; il guscio di questo ani
Roditori per l’allevamento delle ostriche male, la cui lentezza era già nota,
Tra i roditori, le lepri (lepores) ve {ostreae). I pesci erano allevati non era utilizzato per le decorazioni e i
Cultura e civiltà
QUADRUPEDI, PESCI E RETTILI nivano cacciate, ma talvolta erano solo a scopo alimentare, come i rivestimenti, oppure, intero, per
fabbricare uno strumento musica
catturate vive e addomesticate; i rombi e le spigole, bensì anche co
Bovini e ovini ti, orsi, leoni, altri tori o con uomi si ricavava la lana per tessere vesti conigli (cuniculi), particolarmen me animali da compagnia, soprat le, la lira.
Per quanto riguarda i bovini selva ni a cavallo. Come attesta Cesare, i e coperte, il pellame e il latte per te diffusi in Spagna, derivavano il tutto le murene e le triglie. Il rombo I serpenti {serpentes o angues), per
tici, il bisonte (bison) dell’Europa Romani conoscevano anche l’uro fare il formaggio. loro nome dal fatto di scavare tane era apprezzato a tavola per le sue lo meno le varietà non velenose,
settentrionale con la sua folta cri (urus), bue selvatico del Nord Eu e cunicoli sotterranei. I ghiri {gli- dimensioni e per la prelibatezza erano apprezzati come animali da
niera, lo zebù (bos Indicus) con la ropa ora estinto, forte e veloce, di Cavalli e asini res) erano considerati una pietan delle sue carni; anche lo storione esibizione e da compagnia, tanto
caratteristica gobba sulla groppa e taglia poco inferiore all’elefante. Se la zebra era pressoché scono za prelibata. era molto pregiato, il ghiozzo era che durante i banchetti li si poteva
il bue muschiato dalla criniera Fra i bovini domestici, buoi e sciuta al mondo greco-romano, i servito come antipasto e le interiora vedere strisciare sulla tavola o in
equina erano tutti utilizzati negli mucche (boes) erano utilizzati per cavalli (equi), oltre che in guerra, I c eta c ei dello scaro erano ritenute molto sa grembo ai convitati. Il serpente,
spettacoli di caccia; anche i tori i lavori agricoli, dall’aratura alla erano adibiti al trasporto, alle cor porite. La salsa di pesce più pregia simbolo della vita dopo la morte,
mm m
E S E R C IZ I
Ti presentiamo una lista di nomi di animali; alcuni li hai già incontrati nella scheda a, 1. Vespae................... avide vescuntur, quo alimento mortiferos ictus faciunt hyaenae
Quadrupedi, pesci e rettili.
(Plinio il Vecchio).
anguis, -is, m. e f.: serpente di cunicùlus, -i, m.: coniglio 2. Vituli m arini e t .............in mille colores transeunt subinde (Plinio il Vecchio). testudini
ovis, -is, f.: pecora
ogni specie delphlnus, -i, m.: delfino phoca, -ae, f.: foca 3........................... marinae lingua nulla nec dentes sunt: rostri acie co m m in u it delphinus
asina, -ae, f.: asina equa, -ae, f.: cavalla piscis, -is, m.: pesce om nia (Plinio il Vecchio).
astnus, -i, m.: asino equus, -ì, m.: cavallo poltpus, -i, m.: polipo serpente
bal(l)aena, -ae, f.: balena 4. Velocissimum om n iu m animalium, non solum marinorum, e s t................
glis, gliris, m.: ghiro rana, -ae, f.: rana
bison, bisontis, m.: bisonte (Plinio il Vecchio).
hinnus, -i, m.: muletto rhombus, -i, m.: rombo
bos, bovis, m. e f.: bue; mucca lacerta, -ae, f.: lucertola rubeta, -ae, f.: rospo velenoso ranis - rubetis
bos Indxcus: zebù 1. ....... parientibus sibilus e st,..... .....longus, testudini abruptus
lepus, -óris, m.: lepre salmo, -ónis, m.: salmone
bufo, -ónis, m.: rospo (Plinio il Vecchio).
lupus, -i, m.: spigola scomber, -bri, m.: sgombro
capra, -ae, f.: capra 2. M ollia s u n t.......... , saepia,...... ...... et cetera generis eius ova - serpentibus
mullus, -i, m.: triglia serpens, -entis, m. e f.: serpente
capreolus, -i, m.: capriolo mulus, -i, m.: mulo (Plinio il Vecchio).
taurus, -i, m.: toro
coc(h)léa, -ae, f.: chiocciola, lu polypi - murenae
muraena, -ae, f.: murena testiido, -inis, f.: testuggine, tarta 3. Sunt e t ..........venena,.............. .... maxime (Plinio il Vecchio).
maca
onager e onagrus, -i, m.: asino sel ruga
col&ber, -bri, m.: piccolo serpen vatico urus, -i, m.: uro "
te, biscia
ostréa, -ae, f. (e ostréum, -i, n.): vitulus, -i marinus, m.: foca Uett. 3 . I;1MH:IIé ì FTT7H Riscrivi la frase a.1 dell’esercizio precedente inserendo una pro
crocodìlus, -i, m.: coccodrillo ostrica posizione finale costruita in vari modi.
vitello marino)
a. Dalle pecore (lat. ........) i Rom ani ricavavano latte e lana, dalle capre (la i............... ) 4 . Traduci le seguenti frasi d’autore cerchiando i nomi di animali.
latte, carne e pellame.
b. I muli (lat......... ) e i muletti (lat............ ) erano utilizzati come animali da traino e da 1. Aves nec venas nec arterias habent, item serpentes, testudines, lacertae, m inim um que
.............. La sterilità di questi animali, nati dall’unione di un cavallo e di u n .................. , sanguinis (P lin io il Vecchio). 2. Vituli marini, quos vocant phocas, spirant ac dorm iunt
era proverbiale al punto che l’espressione cum mula ...................significava «m ai». in terra (P lin io il Vecchio). 3. Diardines minus celeber auditu est, quia per ultim a Indiae
c. Dell’asino selvatico (lat.....................) erano m olto apprezzate le carni, mentre l’asi cu rrit: ceterum non crocodilos modo, u ti Nilus, sed etiam delphinos ignotasque aliis
no domestico (lat.................) era destinato ai lavori più faticosi, com e trasportare so gentibus beluas alit (Curzio Rufo). 4. Sunt ergo testudinum genera terrestres, marinae,
me pesanti e girare la ruota d e i...................... lutariae et quae in dulci aqua vivunt (P lin io il Vecchio). 5. M edici signa quaedam habent
Tra i ....................... le lepri (lat................... ) erano oggetto di caccia e talvolta veni ex venis et ex spiritu aegroti multisque ex aliis futura praesentiunt; gubematores cum
vano addomesticate, mentre i conigli (lat..................... ) e i ghiri (lat............... ) erano exsultantes lolligines viderunt aut delphinos se in p ortu m conicientes, tempestatem sig-
allevati per la loro carne. nificari putant (Cicerone). 6. Quae animai pariunt, pilos habent; quae ova pariunt pin-
e - Tra 1 ...................i Rom ani apprezzavano la docilità d e i ................... , raffigurati nel nas aut squamas aut corticem habent, ut testudines, aut cutem puram, u t serpentes (P li
circo come simbolo d ella........................ nio il Vecchio). 7. Sed plures nim ia congesta pecunia cura strangulat et cuncta exsupe-
f. A Rom a era diffusa la credenza che la pelle delle foche (lat...........), dette anche vitu rans patrim onia census quanto delphinis ballaena Britannica m aior (Giovenale). 8. Be-
li ...................., potesse proteggere dai fulmini. luarum aliae coriis tectae sunt aliae villis vestitae aliae spinis hirsutae, pium a alias, alias
g. Tra gli anfibi, oltre alla lucertola (lat................) e alla tartaruga (lat.....................), mol squama videmus obductas, alias esse com ibu s armatas, alias habere effugia pinnarum
to diffuse in Italia, i Romani conoscevano i coccodrilli (lat. ............................. ) del Nilo. (Cicerone). 9. D u m iuga m ontis aper, fluvios dum piscis amabit, dumque thymo pas-
h. Quali erano i bovini selvatici noti ai Romani? centur apes, dum rore cicadae, semper honos nom enque tuum laudesque manebunt
(V irgilio). 10. Ranae quoque rubetae, quarum et in terra et in um ore vita, p lu rim is refer-
ì. Quali tipi di pesci erano allevati nei vivai? tae m edicam inibus, deponere ea adsidue ac resumere pastu dicuntur, venena tantum
semper sibi reservantes (Plinio il Vecchio). 11. Generantur ex equa et onagris mansue-
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z i o n e 23 Le finali e le consecutive
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
factis mulae veloces in cursu, duritia eximia pedum, verum strigoso corpore, indom ito di atque edam natandi studio tenetur, m axim e pueri, quos o tiu m lususque sollicitat.
anim o (Plin io il Vecchio). 12. Testudinum putam ina secare in laminas lectosque et re- His gloria et virtus est altissime provehi; victor Uh est qu i longissime ut litus ita sim ul
positoria iis vestire Carvilius P ollio instituit, prodigi et sagacis ad luxuriae instrumenta natantes reliquit. H oc certamine puer quidam audentior ceteris in ulteriora tendebat.
ingenii (P lin io il Vecchio). 13. A sinorum genera duo: unum ferum, quos vocant onagros, Delphinus occu rrit et nunc praecedere puerum , nunc sequi, nunc circum ire, postremo
ut in Phrygia et Lycaonia sunt greges m u lti; alterum mansuetum, ut sunt in Italia om - subire, deponere, iterum subire trepidantemque perferre p rim u m in altum, m ox flectit
nes (V airone). ad litus redditque terrae et aequalibus. Serpit per co lon ia m fama; concurrere omnes,
ipsum puerum tamquam m iraculum adspicere, interrogare, audire, narrare. Postero die
obsident litus, prospectant mare. Natant pueri, inter hos ille, sed cautius. Delphinus
5- .I f Ì 'J.M Riscrivi la frase 12 dell’esercizio precedente inserendo una pro
rursus ad tempus, rursus ad puerum . Fugit ille cu m ceteris. Delphinus, quasi invitet, re-
posizione finale costruita in vari modi.
vocet, exsilit, m ergitur variosque orbes im plica i expeditque. H oc altero die, h oc tertio,
hoc pluribus, donec1homines innutritos m ari subirei tim endi pudor. Accedunt et adlu-
12. Testudinum putam ina secare in laminas Carvilius Pollio instituit, ut lectos et reposi-
toria i i s ............................. dunt et appellant, tangunt etiam pertractantque praebentem. Crescit audacia experi
mento. M axim e puer qu i prim us expertus est adnatat nanti, insilit tergo, fertur refertur-
12. Testudinum putam ina secare in laminas Carvilius Pollio instituit, ut lecti et reposito-
r ìa ii s ............................. que, agnosci se, am ari putat, am ai ipse; neuter timet, neuter tim etur; huius fiducia,
12. Testudinum putam ina secare in laminas Carvilius Pollio instituit, ad lectos et reposi- mansuetudo illius augetur.
toria i i s ............................. (Plinio il Giovane)
12. Testudinum putam ina secare in laminas Carvilius Pollio instituit ii s , .......................
1donec: « f i n c h é » , + cong.
.................................................... gratta.
12. Testudinum putam ina secare in laminas Carvilius Pollio instituit, lectos et reposito-
LABORATORIO DI TRADUZIONE
r ìa ii s .............................
Il brano è ricco di infiniti narrativi: individuali.
6. U HiH M iR Traduci la seguente versione cerchiando i nomi degli animali e sotto 8. Π d '.hi M , I=1Traduci la seguente versione cerchiando i nomi degli animali e sotto
lineando le proposizioni finali: fai attenzione, sono ben sei e di forma diversa. lineando la proposizione finale.
C o m e m a n g ia n o g l i a n im a l i
E s c h il o u c c is o d a u n a t a r t a r u g a
Pastum autem animantibus large et copiose natura eum qui cuique aptus erat compara AeschylU vero poetae excessus quem ad m odum non voluntarius fuerit, sic propter novi-
va. Enumerare possum ad eum pastum capessendum conficiendumque quae sit in figu- tatem casus referendus est. In Sicilia moenibus urbis, in qua morabatur, egressus, aprico
ris anim antium et quam sollers subtilisque descriptio partium quamque admirabilis fa- in solo resedit. Super quem aquila testudinem ferens elusa splendore capitis - erat enim
brìca membrorum. Omnia enim, quae quidem intus inclusa sunt, ita nata atque ita loca capillis vacuum - perinde atque lapidi eam inlisit2, ut fractae carne vesceretur, eoque ictu
ta sunt, ut n ih il eorum supervacuaneum sit, nihil ad vitam retinehdam non necessarium. origo et p rin cipiu m 3fortioris tragediae exstinctum est.
Dedit autem eadem natura beluis et sensum et appetitum, ut altero conatum haberent ad
naturales pastus capessendos, altero secemerentpestifera e salutaribus. Iam vero alia am (Valerio Massimo)
malia gradiendo, alia serpendo ad pastum accedunt, alia volando alia nando,· cibum que 1Aeschyli: E s c h ilo fu u n o d e i p iù g r a n d i tr a g e d io g r a fi greci.
partim oris hiatu et dentibus ipsis capessunt, partim unguium teriacitate arripiuntpartim 2atque ... inlisit: «v e la sbattè, c o m e se fo s s e stata u n a p i e t r a » .
aduncitate rostrorum, alia sugunt alia carpunt alia vorant alia mandunt. 3origo et principium: è rife r it o a E s c h ilo , c o s ì d e fin it o p e rc h é c r o n o lo g ic a m e n t e p u ò e s s e re rite n u to
il p r im o v e r o a u t o r e d i tr a g e d ie .
(Cicerone)
IJtUORATORIO DI TRADUZIONE
9. VERSIONE Traduci la seguente versione cerchiando i nomi degli animali e sotto
lineando le proposizioni finali.
a. Come va tradotto in italiano l’indicativo possum del II periodo?
b. Che tipo di proposizione è quae sit nel I I periodo? È una relativa o un’interrogativa
I DENTI
indiretta? Individua le altre due subordinate coordinate a questa.
D entium tria genera sunt, serrati aut c o n tin u i1aut exerti: serrati pectinatim coeuntes,
c. Individua la proposizione consecutiva contenuta nel testo.
ne contrario occu rsu 2atterantur, ut serpentibus, piscibus, canibus; continu i, ut h om i-
d. Individua tutti i gerundi (senza confonderli con i gerundivi).
ni, equo; exerti, ut apro, hippopotam io, elephanto. C on tin u oru m q u i digerunt cibum
lati et acuti sunt, q u i co n ficiu n t3duplices; q u i discrim inant eos ca n in i appellantur: hi
7. VERSIONE Traduci la seguente versione cerchiando i nomi degli animali. sunt serratis longissim i. C ontinui aut utraque parte oris sunt, ut equo, aut superiore
prim ores4 non sunt, ut bubus, ovibus om nibusque quae rum inant. Capreae superiores
U n d e l f in o s o c ie v o l e non sunt praeter prim ores gem inos5. N u lli exerti sunt quibus serrati sunt, raro fem i-
Est in Africa Hipponensis colonia m a riproxim a . Adiacet navigabile stagnum; ex h oc in nae, et tamen sine usu. Itaque cu m apri percutiant, fem inae sues mordent. N ulli, cu i
m odum flu m in is aestuarium emergit, quod vice alterna, p rou t aestus aut repressit aut cornua, exerti sunt, sed om nibus concavi; ceteris dentes solidi sunt. Pisciu m om nibus
im pulit, nunc infertur mari, nunc redditur stagno. Om nis h ic aetas piscandi, navigan- serrati sunt praeter scaurum, buie u ni aquatilium plani sunt. Cetero m ultis eorum in
3SO N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 23 Le finali e le consecutive 351
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
lingua et toto ore, ut turba vulnerum m olliant quae attritu subigere non queunt, m ul- 11. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le proposizioni finali.
tis et6in palato, praeterea in os vergentes1, ne excidant cib i n ullu m habentibus retinen-
di adm iniculum . 1. Alexander, H am m onis oraculum consulturus, in Aegypti solitudine progressus est
(Curzio Rufo). 2. Has munitiones insequentibus auxit diebus ut prò m uro obiectas ha-
(Plinio il Vecchio)
beret neu dimicare invitus cogeretur (Cesare). 3. Quod quo facilius argumentis perspice-
1continui: «allineati». 5primores geminos: «due denti anteriori». re possitis, rem gestam vobis dum breviter expono, quaeso diligenter attendite (C icero
Contrario occursu: «con un incontro diretto». 6et: «anche». ne). 4. Itti, et inopia pabuli adducti et quo essent ad iter expeditiores om nia sarcinaria iu-
3conficiunt: «masticano». 7in os vergentes: «inclinati verso il fondo della boc menta interfici iubent (Cesare). 5. Viginti quinqueremes cu m mille armatis ad depopu-
4primores: «quelli davanti». ca».
landam oram Italiae a Carthaginiensibus missae sunt (L ivio). 6. Fratres Arvales dicti
sunt qui sacra publica faciunt propterea ut fruges ferant arva: a «ferendo» et «a rv is » fra
LESSICO di BASE 1
tres Arvales dicti sunt (Varrone). 7. Dimisso conventu decem legati, partiti m unta inter
| VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI se, ad liberandas suae quisque regionis civitates discesserunt (Livio). 8. Tum ex consilio
patrum Rom ulus legatos circa vicinas gentes misit, qui societatem conubium que novo
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni fi
populopeterent (Livio). 9. M ox adlatis Geldubam in castra nuntiis eadem dieta factaque
nali: inserisci i paradigmi e le traduzioni mancanti.
sunt, et missus cum mandatis Montanus ad Civilem est, ut absisteret bello neve extema
armis falsis velaret (Tacito). 10. Inde satis comperto Eordaeam petituros Rom anos, ad
aquor, -a r is ,................................. : fare provvista egredtor,.................................: ...................
d'acqua occupandas angustias, ne superare hostes artis faucibus inclusum aditum possent, prae-
e xp ó n o,.................................: ...................
c o g o ,.................................: ................... cessit (Livio). 11. Aeneas, adversus tanti belli terrorem ut animos Aboriginum sib i con-
gubemo, -a s ,.......................... : ..................
ciliaret nec sub eodem iure solum sed etiam nom ine omnes essent, Latinos utram que
co m p e rìo ,................................ : venire a sapere in séqu or,................................: ....................
gentem appellavi (L ivio). 12. Id circo in hanc urbem venisti ut huius urbis tura et exem-
co n s tilo ,............................... (+ a c c .):.................... p a re o ,........................;....... : ...................
pla corrumperes, domesticaque immanitate nostrae civitatis humanitatem inquinares
co n ve n to ,.................................: radunarsi progredXor,................................ : ....................
(Cicerone). 13. Creato dictatore prim u m Romae, postquam praeferri secures viderunt,
d e c id o ,.................................: morire p rosè qu or,................................ : ...................
magnus plebem metus incessit, u t intentiores essent ad dicto parendum (L iv io ). 14.
depopùlor, -a ris ,.................................: devastare, s erv lo,.................................: ...................
Carthaginienses legatos alios ad Scipionem ut indutias facerent, alios R om am ad pa-
saccheggiare speculor, -àris, ................................. : esplorare,
d im itto ,................................ : .................... cempetendam m ittunt (Livio). 15. Speculatores quiprosequerentur agmen m issipostero
spiare
discedo,................................: .................... die rettulerunt Bruttios Hannibalem petere (Livio). 16. Inde tribunos cum duobus m ili-
bus m ilitu m ad occupanda Dassaretiorum et Illyrioru m castella, ipsis accersentibus
praesidia ut tutiores a fin itim oru m impetu Macedonum essent, m isit (Livio). 17. Postre
m o dissimulandi causa aut sui expurgandi Catilina in senatum venit (Sallustio). 18. Igi-
10. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordi tu r X diebus maxime ad confirm andum pudorem apud Maracanda consum ptis cum
ne sparso nella colonna a lato, poi traduci. Spunta le soluzioni via via trovate. parte exercitus Hephaestionem in regionem Bactrianam m isit commeatus in hiem em
paraturum (Curzio Rufo).
1- S e d ........facilius sermo explicetur, sedentes, si videtur, agamus (Cicerone). qui
2. Vir m isit nuntium ad u x o re m ,........diceret decessisse viru m (Seneca il Vecchio) grafia 12. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le proposizioni finali.
3· ................ amicitiae comparantur, ut com m une com m odum mutuis officiis idcirco 1, 1 soldati prepararono le torri e le altre macchine da guerra per assediare la città.
gubem etur (Cicerone). 2, Per attraversare il fiume i soldati di Cesare costruirono un ponte nuovo. 3. Il giovane
4. M u lti ex agris Athenas convenerant pestilentiae vitandae.......... si recò di mattina presto al porto, per vedere attraccare la nave che arrivava dalla Gre
ut
(Cornelio Nepote). cia. 4. Partirò per Roma, per rivedere gli amici di un tempo e per trascorrere più lieta
mente le ferie. 5. Furono invitati anche alcuni rappresentanti della città distrutta, che
5. Philosophiae servias o p o rte t,....... tibi contirigat vera libertas (Seneca). quo esponessero le loro richieste e non pensassero di essere stati abbandonati da Cesare.
1. D im is s is ...... specularentur quam in partem hostes effunderent sese, qui 13. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni finali.
opperiebatur (Livio).
I G a l l i han no la m eglio sui R e m i
2. Ab hoc proelio Gracchus d u x it..... depopulandam Celtiberiam legiones (Livio). causa Caesar cum animadverteret hostem complures dies castns palude et loci natura m unitis
3. Prim a nocte a qu a n d i.............nemo egreditur ex castris (Cesare). se tenere neque oppugnari castra eorum sine dimicatione perniciosa nec locu m m uni-
qui
tionibus claudi nisi a malore exercitu posse, litteras ad Trehonium mittit, ut, quam ce
4. De his reb u s.......quererentur legatos R om am m isit (Livio). propterea lerrime posset, legionem X III, quae cum T. Sextio legato in Biturigibus hiemabat, arces-
seret atque ita cum tribus legionibus magnis itineribus ad se veniret. Ipse equites invicem
5.................... capitur cibus, ut suffulciat artus et recreet vires (Lucrezio). ad
Rem orum ac Lingonum reliquarumque civitatum, quorum magnum num erum evoca-
! S I N T A S S I D E L P E R I O D O Le finali e le consecutive
le z io n e 23
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
verat, praesidio pabulationibus m ittit, qu i subitas hostium incursiones sustinerent. delecta manu peditum cognitis stationibus cotidianis equitum nostrorum ....................
Quod cum cotidie fieret ac iam consuetudine diligentia minueretur, Bellovaci delecta
dipendente d a ...................... (D )
manu peditum cogmtis stationibus cotidianis equitum nostrovum silvestribus locis in- eodemque equites postero die m ittunt: proposizione coordinata a ...................... (E )
sidicis disponim i eodemque equites postero die mittunt, q u ip rim u m elicerent nostros in q u ip rim u m elicerent nostros in insidias: p ro p o sizio n e.............................. dipendente
insidias, deinde circumventos adgrederentur. Cuius mali sors incidit Remis, quibus ille
d a ...................... (F )
dies fungendi muneris obvenerat. Namque hi, cum repente hostium equites animadver- deinde circumventos adgrederentur: p rop osizion e.............................. coordinata (per
tissent ac num ero superiores paucitatem contempsissent, cupidius insecuti peditibus
asindeto) a ...................... (G)
undique sunt circumdati. Quo facto perturbati, celerius, quam consuetudo ferì equestris
proelii, se receperunt amisso Vertìsco, prìncipe civitatis, praefecto equitum.
(Cesare)
LABORATORIO DI TRADUZIONE
D
a. Completa 1analisi del I periodo aiutandoti con la scom posizione ad albero che ti
presentiamo: 14. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni finali.
Caesar litteras ad Trebonium m ittit: proposizione principale (A )
M orte d i P ausania
cu m animadverteret: .......................................... dipendente d a ...................... (B ) His rebus ephori1cognitis satius putaverunt in urbe eum 1 comprehendi. Quo3 cum es-
hostem complures dies se tenere: proposizione .......... dipendente da sent profecti et Pausanias placato Argilio, utputabat, Lacedaemonem reverteretur, in iti
...................................(C) nere, cum iam in eo esset ut4 comprehenderetur, ex viiltu cuiusdam ephori, qui eum ad-
castris palude et lo ci natura m unitis: ......... dipendente da m oneri cupiebat, insidias sibi fieri intellexit. Itaque paucis ante5 gradibus, quam qui
.......................(D ) eum sequebantur, in aedem Minervae confugit. H in c ne exire posset, statim ephori valvas
ncque oppugnari castra eorum sine dim icatione perniciosa (posse): proposizione eius aedis obstruxerunt tectumque sunt demoliti, quo celerius sub divo interiret. D icitu r
..............................coordinata a ................................. (E ) eo tempore matrem Pausaniae vixisse eamque, postquam de scelere fìlii comperit, in p ri
nec locum m unitionibus claudi nisi a maiore exercitu posse: proposizione mis ad filiu m claudendum lapidem ad introitum aedis attulisse.
............coordinata a ................................. (F )
ut legionem X I I I arcesseret: proposizione ................... dipendente da (Cornelio Nepote)
....................... (G)
1ephori■«efori»; sono magistrati di Sparta. 4in eo esset ut: «era sul punto di».
quam celerrime posset: proposizione comparativa dipendente da
2eum = Pausaniam. 5ante: «prima di»; va con il successivo quam.
(H )
3Quo: è avverbio di luogo.
quae cum T. Sextio legato in Biturigibus hiemabat: p rop o sizio n e.............................. di
pendente d a ................................(I ) LABORATORIO DI TRADUZIONE
atque ita cu m tribus legionibus magnis itineribus ad se veniret: proposizione Completa l’analisi del II periodo aiutandoti con lo schema ad albero che ti presentiamo:
..............................coordinata a .................................(L )
Quo cum essent p ro fe cti:.......... .......................dipendente d a ........................ (B)
A et Pausanias Lacedaemonem reverteretur: .................................... coordinato a
E S E R C IZ I ~1 =MJTWRI
i SINTASSI DEL PERÌODO....... ............... ΊΜ - la consecutiva può essere espressa, infine, anche da una proposizione relativa impropria.
Es. neque is sum, qui mortis periculo terrear né sono un tipo tale che si faccia spaventare
LE P R O P O S IZIO N I C O N SE CUTIV E ] (Cesare) dal rischio della morte
I
N el I volume hai già fam iliarizzato con la proposizione consecutiva (vedi Lezione 31, p. 495): riesa- j nb La locuzione impersonale tantum abest u t ... ut («m anca tanto ά ... che», «essere tanto lontani da
m iniam o ora queste subordinate ampliandone la trattazione. | c h e») regge solitamente due proposizioni: la prima e una com pletiva di valore consecutivo-dichia-
La proposizione consecutiva indica la conseguenza dell’azione o dell’afferm azione espressa nella · rativo, la seconda una vera consecutiva.
proposizione reggente. Introdotta dalla congiunzione ut (ut non nella form a negativa), ha il verbo al i Es. Tantum abest ut impedimento sim ut Sono tanto lontano dall oppormi a questo
m odo congiuntivo; la reggente spesso contiene un correlativo, che può essere un avverbio com e ita ! contra te adhorter (Livio). che al contrario ti esorto.
0 sic («c o s ì»), o un aggettivo com e tantus («tanto grande») o talis («ta le »). '
1tempi non rispettano le regole della consecutio temporum (per questa e le altre eccezioni vedi Le- !
zione 17, p. 265), ma sono usati in rapporto al tempo reale in cui si situa la conseguenza stessa. Per- ! LESSICO di BASE 2
tanto troveremo: !
i VERBI TEMATICI E ATEMATICI
i
- il presente quando la conseguenza è riferita al presente, a prescindere dal tempo principale o stori- | Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni con
co della reggente; j
secutive: inserisci i paradigmi e le traduzioni mancanti.
Es. Siciliani iste per triennium ita vexavit et Costui per tre anni vessò e devastò la Sicilia in J
perdidit, ut ea restituì in antiquum statum maniera tale che in nessun m odo essa può ! in du lgéo,.................................: ...........................
a d su m ,....................................: ....................
nullo modo possit (C icerone). essere riportata all’antico stato. ] a m itto ,................................... : perdere patèo, -es,patui, -è re :..........................
c e n to ,....................................'· vedere pattar, -eris, passus sum, pati: ..........................
- 1imperfetto o il perfetto quando la conseguenza è riferita al passato, a prescindere dal tempo prin- '
co n g èro,..................................: ammassare supersum ,.................................: ........................
cipale o storico della reggente. ì
detràho,.................................. : ..................... suscipta, .................................... : prendere su di
Es. Lucius Thorius Balbus erat ita. non Lucio Torio Balbo era così poco superstizioso !
im itar, -àris, ...........................: .................... sé, assumere
superstitiosus, ut illa plurim a in sua patria che disprezzava quei sacrifici e quei templi j
in c u m b o ,................................: ..................... v itu p e ro,.................................. : ............................
sacrificia et fana contemneret, ita non così numerosi nella sua patria, (ed era) così !
timidus ad mortem, ut in acie sit ob rem poco tim oroso della morte che fu ucciso in ί
publicam interfectus (Cicerone). battaglia per lo Stato. j
I 15. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordi
NB Quando la consecutiva è in forma negativa e anche la proposizione reggente è negativa, anziché | ne sparso nella colonna a lato, poi traduci. Spunta le soluzioni via via trovate.
da ut non la consecutiva può essere introdotta da quin. [
Es. Numquam ita quisquam bene subducta Nessuno ha mai fatto così bene i conti con la j 1. Qui tantus fu it labor, quae co n te n tio ..... ego non prò illius dignitate susceperim? quam qui
ratione ad vitam fuit, quin res, aetas, usus vita, che le situazioni, l’età, l’esperienza non ! (Cicerone).
semper aliquid adportet novi (Terenzio). portino sempre qualcosa di nuovo. !
2. Ab bis proconsuli venenum inter epulas datum est, apertius.............. fallerent ut
E S E R C IZ I
ipsum Q. Hortensium, lumen et om am entum rei publicae, paene interfici servorum ma- LA BO RA TO R IO DI T R A D U ZIO N E
nu, cum m ihi adesset; qua in turba C. Vibienus senator v ir optimus, ita est mulcatus ut a. In quale situazione paradossale si viene a trovare Druso nei suoi rapporti con il se
vitam amiserit (Cicerone). 6. Timoleon cum aetate iam provectus esset, sine ulto m orbo nato?
lum ina oculorum amisit; quam calamitatem ita moderate tulit, ut neque eum querentem b. Completa lanalisi del II periodo aiutandoti con la scomposizione ad albero che ti
quisquam audiverit neque eo minus privatis publicisque rebus interfuerit (Cornelio Ne- presentiamo:
pote). 7. Tamen tanta universae Galliae consensio fu it libertatis vindicandae et pristinae
Denique ea fortuna Drusi fu it: proposizione principale (A )
belli laudis recuperandae, ut neque beneficiis neque amicitiae memoria moverentur om -
ut malefacta collegarum eius quam optime ab ipso cogitata senatus probaret magis: pro
nesque et anim o et opibus in id bellum incumberent (Cesare). 8. Postero die m ilitibus na-
posizione ...........................dipendente d a ......................... (B)
valibusque sociis convocatis p rim u m diis immortalibus laudes gratesque egit, qui se non
et honorem sperneret: p rop o sizio n e.............................coordinata a ..............................
urbis solum opulentissimae om nium in Hispania uno die com potem fecissent, sed ante
eo congessissent omnes paene Africae atque Hispaniae opes ut neque hostibus quicquam (C)
qu i ab eo deferebatur: p ro p o s izio n e ..................... dipendente d a ...........................
relinquereturet sibi ac suis om nia superessent (Livio). 9. Sunt etiam iudices quidam tris-
(D )
tiores quam ut risum libenter patiantur (Quintiliano). 10. Quis non intellegit Canachi ............................. coordinata a
iniurias aequo anim o reciperet: proposizione ..
signa rigidiora esse quam ut im itentur veritatem? (Cicerone). 11. Memo enim est tam se-
.............................. (E )
nex qui se annum non putet posse vivere (Cicerone). 12. Hac victoria Lysander elatus, ......................... dipendente da
quae ab illis intendebantur: proposizione ......
cu m antea semper factiosus audaxque fuisset, sic sibi induisti, ut eius opera in m axi
............. .......... (F)
m u m Graeciae Lacedaemonii pervenerint (Cornelio Nepote). 13. In Miltiade erat cum ................................coordinata a
et huius summae gloriae invideret: proposizione
summa humanitas tum mira communitas, ut nemo tam hum ilis esset, cu i non ad eum
...........................(G)
aditus pateret (Cornelio Nepote). 14. Talem igitur te esse oportet qui prim u m te ab im - ................................coordinata a
illoru m im m odicam ferrei: p ro p o s iz io n e ...........
pioru m civiu m tui dissim illim orum societate seiungas, deinde te senatui bonisque om
...........................(H )
nibus auctorem, prìncipem, ducempraebeas, postremo ut pacem esse iudices non in ar-
mis positis sed in abiecto arm orum et servitutis metu (Cicerone). A
le z io n e
Le temporali e le causali !
S S Gli animali
n u n T IT f Quo/ acto exPeditiores milites reddidit: nam pondere detracto
quod aeque corpus tegeret et leve esset, curavit. ’
(Cornelio Nepote)
! i
LE P R O P O S IZ IO N I TEM PORALI !
I \
Proseguendo la rassegna delle subordinate avverbiali o circostanziali, passiamo adesso alle proposi- ;
zioni temporali. Queste proposizioni possono essere introdotte da diverse congiunzioni, ognuna del- !
le quali esprime un differente rapporto temporale con la reggente. j
!
A seconda della congiunzione che le introduce, le temporali possono essere suddivise in quattro gruppi: >
- tem porali introdotte da cum, che esprimono l’idea della contemporaneità («qu an d o »); ;
- tem porali introdotte da ut, ubi, simul, quando, che esprimono l’idea della successione tem porale !
(«allorch é, appena che»); ;
- tem porali introdotte dalle congiunzioni dum, donec, quoad, che esprimono l’idea della concomi-
tanza o simultaneità («m entre», «finché, finché non»); !
- tem porali introdotte dalle congiunzioni postquam e antéquam o priusquam, che esprim ono ri- ;
spettivamente l’idea di precedenza e di posteriorità («d o p o che», «prim a che»). I
] j
Queste congiunzioni, a loro volta, reggono prevalentemente l’indicativo, meno spesso il congiuntivo. ì
N el seguente specchietto ti riassumiamo la costruzione delle principali proposizioni temporali. ! *1
Ϊ [
CONGIUNZIONI ______________ TEMPI E MODI USATI______________ _ !
I I
- cum generico («quando, allorché, nel tempo in tutti i tem pi dell’indicativo !
cu i»), preceduto spesso nella reggente da avverbi
e locu zion i come tum, tunc, eo tempore («allora,
in quel tem p o »)
I
esprima un fatto reale o eventuale;
- per indicare un’azione futura si usa il futuro l’oggetto del mio desiderio viene voglia di gioca
re» : cum ... lubet è una proposizione temporale
anteriore in corrispondenza di un futuro sempli
ce nella reggente; con il verbo all’indicativo
- per indicare un’azione passata si usa Γ indica
tivo perfetto se si esprime un fatto reale, il con
giuntivo imperfetto, perfetto o piuccheperfet Cultura e civiltà
to se si esprime un fatto eventuale GLI UCCELLI
FACCIAMO PRATICA... Uccelli e sotici e sacri alla dea Giunone, erano al considerato un feroce predatore di
Completa le seguenti frasi inserendo la congiunzione appropriata. Per quanto riguarda gli uccelli, a levati sia per la loro bellezza che lepri e altri uccelli, e il gallo cedro
proposito delle razze di provenien per l’utilità: la loro carne era assai ne, più grosso di un avvoltoio, origi
.........hostes viderunt, nostri impetum fecerunt. Quando videro i nemici, i nostri attaccarono. za esotica, Plinio descrive lo struz prelibata e le piume colorate del nario del Nord Europa e delle Alpi.
........te video, laetor. zo (struthio o struthocamelus, per maschio erano utilizzate per fab
Tutte le volte che ti vedo mi rallegro. I tram polleri
il collo lungo e ricurvo somigliante bricare ventagli.
.......haec milites parant, M entre i soldati preparano queste cose, I trampolieri conosciuti nel mon
a quello del cammello) come un
hostes accedunt. ì nemici si avvicinano. do romano erano numerosi. Delle
animale grosso, molto veloce, ma I rapaci
.......haec milites ................. , Mentre i soldati preparavano queste cose, straordinariamente stupido. Il pap Fra i rapaci, grazie a Mario, l’aquila gru gli antichi sapevano che vola
hostes accesserunt. pagallo (psittacus), invece, ammi (aquila), attributo costante di Giove vano in formazione e dormivano
i nemici si avvicinarono.
rato per le sue capacità locutorie, nella mitologia, divenne l’animale- poggiando alternativamente le
M ultitudo tumultuahat, La folla era in tumulto,
era diffuso come animale da com simbolo della legione romana, per zampe a terra e nascondendo la te
..........imperator se ostendit. quand’ecco che apparve l'imperatore. sta sotto le ali; alcuni esemplari
pagnia e veniva addestrato a rivol tanto veniva effigiata sugli stendar
Te exspectabo..........venias. Ti aspetterò finché non verrai. gere frasi di saluto al padrone. I pa di e sulle insegne militari. Cono addomesticati erano esibiti in
voni (pavones), originari dell’India sciuti erano anche lo sparviero, spettacoli di danza e di combatti-
{ S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 24 Le temporali e le causali
E S E R C IZ I
I L LE SS IC O D E G L I A N IM A L I ( I I I )
Ti presentiamo una lista di nomi di animali; alcuni li hai già incontrati nella scheda
G li uccelli.
accipiter, -iris, m.: sparviero, falco cycnus (e cygn-), -i, m.: cigno passer, -èris, m.: passero
anas, -àtis, f.: anatra gallina, -ae, f.: gallina pavo, -ónis, m.: pavone
anser, -èris, m.: oca gallina Africana: faraona perdix, -Icis, m. e f.: pernice
aquila, -ae, f.: aquila gallus, -i, m.: gallo phasiànus, -i (sott. avis), m. e f.:
fagiano
ardéa, -ae, f.: airone grus, gruis, m. e f.: gru
phoenicoptérus, -i, m.: fenicottero
attàgen, -ènis Iomcus (o Ionlus), hirundo, -ìnis, f.: rondine
m.: francolino pica, -ae, pica, gazza
ibis, ibi(di)s, f.: ibis
carduèlis, -is, f.: cardellino luscima, -ae, f.: usignolo psittàcus, -i, m.: pappagallo
ciconìa, -ae, f.: cicogna struthlo, -ónis, m.: struzzo
merlila, -ae, f.: merlo
columba, -ae, f.: colomba, piccione struthocamelus, -i, m. e f.: struzzo
mento. Della cicogna era ammira milvus, -i, m.: nibbio, avvoltoio
luminosa manifestazione di un fe bellariae) durante gli assedi e in al stumus, -i, m.: storno
ta la devozione dimostrata verso nomeno che va a morire). columba tabellaria: piccione viag Numidlca, -ae, f.: faraona
tre situazioni di emergenza.
gli esemplari più anziani e verso i Per le loro doti canore alcuni uc giatore tetrao, -ónis, m.: gallo cedrone
Le anatre erano allevate in stagni onocrotalus, -i, m.: pellicano
piccoli, oltre che l'utilità nella cac celli divennero animali da compa naturali o artificiali, e i Romani com ix, -ìcis, f.: cornacchia turdus, -i, m.: tordo
palumbus, -i, m. (e palumbes, -is,
cia ai serpenti. Dell’airone Plinio gnia: il cardellino poteva essere ne mangiavano solo il petto e il corvus, -i, m.: corvo m. e f.): colombaccio, colombo turtar, -uris, m.: tortora
distingue tre tipi: bianco, screzia addestrato a cantare a comando collo. Le oche (anseres), invece,
to e scuro. Del fenicottero (phoeni- cotum ix, -Icis, f.: quaglia selvatico
ed era spesso compagno di gioco soprattutto quelle di razza bian
copterus), che prendeva nome dal dei bambini; corvi, cornacchie, ca, più grandi e docili rispetto a
colore rossastro delle ali (il nome, stornelli e piche erano apprezzati 1. Completa le affermazioni e rispondi alle domande sulla lettura Gli uccelli’, inseri
quelle picchiettate, erano allevate
di origine greca, significa letteral per la capacità di parlare e ripete in stie ben protette dai serpenti e sci le parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico degli animali (III).
mente «dalle ali purpuree»), erano re brevi frasi di saluto; gli usignoli, dalle donnole, fornite di acqua e
particolarmente pregiate le carni, di cui era molto ammirato il can paglia in abbondanza nonché di a. L’aquila (lat....................) era stata assunta da C. M ario come sim bolo della legione
soprattutto la lingua. to, e i merli erano tenuti spesso co molto cibo: la voracità, infatti, era sullo stendardo; delle gru (lat............ ) gli antichi notavano il m odo di volare alte nel
L’ibis era considerato l’uccello egi me animali da compagnia. una delle caratteristiche più note cielo in form azione a cuneo e l’abitudine di dormire poggiando alternativamente le
ziano per eccellenza, sacro alla di questi animali. Ma le oche era zampe a terra. Delle cicogne (lat...................) era ammirata invece la devozione ver
dea Iside e grande predatore di Altri volatili no famose anche per la loro capa so gli esemplari più anziani e i piccoli.
serpenti. Il pellicano (onocrotalus, Altri uccelli avevano invece una cità di vigilare: è celebre l’episo b. L’........era considerato l’uccello egiziano per eccellenza, sacro alla d e a ....................
termine derivato dal greco che si sorte ben diversa, essendo ap dio accaduto durante l’assalto dei
gnifica «stridulo come un asino»), e grande predatore di serpenti. Il pappagallo (lat................... ), ammirato per le ca
prezzati per la loro carne. Tra le Galli al Campigoglio, nel 390 a.C.,
originario della Gallia costiera, pacità locutorie, era m olto diffuso com e animale da com pagnia. I pavoni (lat.
galline, allevate anche per le uo quando solo lo schiamazzare del
era considerato nell’aspetto molto va, le faraone (Numidicae o galli- ) ; animali sacri a .................... . erano allevati per la prelibatezza delle
le oche aveva avvertito i Romani
simile al cigno, da cui si differen nae Africanae), così chiamate del pericolo imminente, mentre i carni e per le penne, con cui si fabbricavano ventagli.
ziava soprattutto per la tasca sotto perché originarie dell’Africa set cani erano rimasti zitti. Il fegato c. La pernice (lat.................. ), la quaglia (lat................. ) e il gallo (lat..............) erano
la mascella. tentrionale (Num idia), erano ingrassato delle oche era conside spesso utilizzati nei combattimenti. M olto pregiata era considerata la carne delle fa
molto prelibate e costose; lo stes rato una pietanza succulenta già raone (lat......................................... ) e dei fagiani (lat.............................) ■
Uccelli canterini so valeva per i francolini e per i ai tempi dell'antica Roma, e mol d. Piccioni e colom be (lat..................... ), tortore (lat.......................) e colom bacci (lat.
Alcuni volatili erano molto ap fagiani (phasiani), che dovevano to apprezzate erano anche le soffi ....................... ) erano allevati in apposite voliere oppure vivevano liberi sui tetti. I
prezzati per la loro voce: era cre il loro nome al fatto di essere ori ci piume, usate per imbottire i ................................................ erano utilizzati durante l’assedio delle città.
denza diffusa che il cigno (cyc- ginari della Colchide, terra del guanciali. e. Spiega il significato del nome latino del pellicano, del fagiano e della faraona.
nus), animale sacro ad Apollo e a fiume Fasi. Infine, alcuni volatili erano desti
Venere, emettesse un bellissimo Piccioni, colombe, tortore, tordi e nati ad attività 'ludiche': la pernice
canto prima di morire. Questa cre colombacci, che erano allevati in era utilizzata nei combattimenti
denza entrò nel bagaglio culturale apposite voliere oppure vivevano così come la quaglia, che era con
e neH'immaginario dei bestiari liberi sui tetti, spesso erano tenuti sigliata anche come animale da f. Come erano allevate le oche? Quali erano le caratteristiche più apprezzate?
medievali, dai quali arrivò fino a come animali da compagnia; inol compagnia per i bambini. I galli
noi nell’espressione proverbiale ‘il tre, è testimoniato l’utilizzo dei (galli), invece, venivano spesso sa
canto del cigno’ (detto dell’ultima, piccioni viaggiatori (columbae ta- crificati ai Lari domestici.
364 s N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 24 Le temporali e le causali
E S E R C IZ I
2. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordine ligere: in eodem prato bos herbam quaerit, canis leporem, cicon ia lacertam (Seneca).
sparso nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi tra 12 Tum omnes mares et feminae dicebantur columbae, quod non erant in eo usu do
duci. Spunta le soluzioni via via trovate. mestico quo nunc; nunc cantra, propter domesticos usus quod internovim us, appella-
turm as columbus, fem ina colum ba (Varrone). 13. Serpere anguiculos, «a r e anaticulas,
evolare merulas com ibu s uti videmus boves, nepas aculeis, suam denique cuique na-
1. Serpente.....................pullos n utrii et inventa per devia corvi
turam esse ad vivendum ducem (C iceron e). 14. Regulus filiu m a m is it; habebat puer
rura lacerta (Giovenale).
m annulos m ultos et iunctos et solutos, habebat canes maiores m inoresque, habebat
2. Inter sapores fertur alìtum primus Ionicarum gustus................................ struthocamelus luscinias, psittacos, merulas: omnes Regulus circa rogu m truciaavit. N e c d olorera i iue,
(M arziale). sed ostentatio doloris (P lin io il Giovane).
3. ..............quonam e loco veniant aut quo se referant incom pertum ciconia
Traduci la seguente versione sottolineando i nomi degli animali.
adhuc est (Plinio il Vecchio). 5. VERSIONE
4. Aurum in C a p itolio.......... non laceravisse tantum rostris crediti sunt sed ciconiae L’ allevam ento delle anatre .
etiam edisse (Livio). Qui autem volunt greges anatium habere ac costituere nessotrophion , p n m u m locum,
cui est facultas, eligere oportet palustrem, quod3eo maxime delectantur, si id n o n est, po-
5................................alitum sola ut hom o utrim que palpebras habet attagenarum
tissimum erit ibi, ubi sit naturalis aut lacus aut stagnum aut manu facta piscina, quo gra-
(Plinio il Vecchio).
datim descendere possint. Saeptumaltum esse oportet, ubiversentur, adpedesquindecim,
ut vidistis ad villam Sei, quod uno astio claudatur. C ircum totum panetem in trin s e ca
crepido lata est in qua secundum parietem sint teda cubilia, ante ea vestibulum, in eo
1. E t variis albae iunguntur saepe................ , et niger a v ir id i......... m ilvo - corvo
perpetua c a n a li est, in quam et cibus im pon itu r iis4 et im m ittitu r aqua: sic enim cibum
amaturave (O vidio).
capiunt Omnes parietes tectorio5 levigantur ne faeles aliave bestia introire ad nocendum
2. ..........est quoddam bellum quasi naturale c u m .... ......(Cicerone). struthocameli - possit idque saeptum totum rete grandibus maculis integitur, ne eo involare aquila possit
perdices neve evolare anas. Pabulum iis datur triticum, hordeum, vinacei, nonnum quam etiam ex
aaua cammari et quaedam eiusmodi aquatilia.
3. Plurim a p a riu n t.......................... , gallinae,.......... ... (Plinio il Vecchio). columbae - turtur ^ (Varrone)
a.1. Serpente.....................pullos n u trii . . invenerat per devia rura lacerta. LABORATORIO DI TRADUZIONE
a Sottolinea tutte le proposizioni finali presenti nel brano.
b. Sottolinea con un colore diverso tutte le proposizioni relative contenute nel testo;
4. Traduci le seguenti frasi d’autore cerchiando i nomi di animali. Individua e ana
lizza inoltre la proposizione temporale contenuta nella frase 3. quando il verbo è al congiuntivo, spiega perché.
1. Neque enim hirundines et ciconiae, quae in Italia pariunt, in om nibus terris pariunt 6. Traduci la seguente versione sottolineando i nomi degli animali.
(Varrone). 2. Phoenicopteri linguam praecipui saporis esse A picius d ocu it (P lin io il
Vecchio). 3. Cotum ices ante semper adveniunt quam grues, parva avis et, cu m ad nos I l VOLO DEGLI UCCELLI
venit, terrestris potius quam sublim is est (P lin io il Vecchio). 4. M in im a e avium car- Omnibus animalibus reliquis certus et unius modi et in suo cuique genere incessus est;
dueles imperata faciunt, nec voce tantum, sed pedibus et ore prò manibus (P lin io il Vec aves solae vario meatu feruntur et in terra et in aere: ambulant aliquae, ut com ìces; saliunt
chio). 5. Attagen m axim e Ion iu s celeber et vocalis alias, captus vero obmutescens, aliae utpasseres, merulae; currunt, utperdices, rusticulae; ante se pedes iaciunt, ut cico
quondam existimatus inter raras aves, iam et in Gallia Hispaniaque (P lin io il Vecchio). niae’grues Anates solae quaeque sunt eiusdem generis in sublime protinus sese tollunt
§. Anseribus cibaria publice locantur et canes aluntur in Capitolio ut significent si fures atque e vestigio1caelum petunt, et hoc etiam ex aqua. Itaque in foveas, quibus feras vena-
venerint (L iv io ). 7. Columbae et turtures octonis annis vivun t (P lin io il Vecchio). 8. Ga- m u r delapsae solae evadunt. Vultur et fere graviores nisi ex procursu2aut altiore cum ulo
viae in p etris nidificant, mergi et in arboribus. Pariunt p lu rim u m terna, sed gaviae aes- inmissae non evolant; cauda reguntur. Aliae circumspedant, alme flectunt colla, nec ullae
tate, mergi incipiente vere (P lin io il Vecchio). 3. Eiusque generis anser praecipue rusti- vescuntur ea quae rapuerunt pedibus. Sine voce non volani multae, aut e contrario sem-
cis gratus est, quod nec m axim am curam poscit, et sollertiorem custodiam quam canis per in volata sileni. (P linio il Vecchio)
praebet (Colum ella). 10. Ventris quoque et intestinorum dolor sedatur visu nantium et
m axim e anatis, quam si conspexit, c u i intestinum dolet, celeriter torm ento liberatur
'e vestigio: «subito, di botto».
2ex procursu: «dopo una lunga corsa».
(Colum ella). 11. N on est quod mireris ex eadem materia suis quemque studiis apta col-
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 24 Le temporali e le causali
E S E R C IZ I
E S E R C IZ I
7. 1Ί =1iH Traduci la seguente versione cerchiando i nomi degli animali e sotto LESSICO di BASE 1
lineando le quattro proposizioni temporali contenute nel brano. V E R B I D E L L E Q U A TTR O C O N IU G A Z IO N I
Ti presentiamo un elenco di verb i che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni tem
L e oche salvano R oma
porali: inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.
D u m haec Veis agebantur, interim arx Romae Capitolium que in ingenti periculo fuit.
Namque Galli, nocte sublustri, cum p rim o inermem qui temptaret viam praemisissent, m ollor, -ìr is ,.................. : macchinare;
a cced o,.............
tradentes inde arma ubi quid in iq u i esset, alterni in n ixi sublevantesque in v ice m 1 et adgredìor,......... : com inciare costruire
trahentes alti alios, p rou t postularet locus, tanto silentio in sum m um evaserunt ut non a d h ib è o ,........... m o v e o ,...........................
custodes solum fallerent, sed ne canes quidem, sollicitum animai ad noctum os strepitus, usare, applicare q u a tto ,............................
excitarent. Anseres non fefellerunt quibus sacris Iunonis in summa inopia cibi tamen ab- a d lóq u or,......... re ficìo ,........................... ......: (rifl. o medio-pass.)
stinebatur. Quae res saluti fu it; namque clangore eorum alarumque crepitu excitus M. a rd éo,............... riprendersi
Manlius qui triennio ante consul fuerat, vir bello egregius, armis arreptis sim ul ad arma co m p e rìo ,......... : ven ire a sapere repéto,..................................: ritornare
ceteros ciens vadit et dum ceteri trepidant, Gallum, qui iam in sum m o constiterat, umbo- co n s p icio ,........ revertor,.........................
ne ictum deturbat. Cuius casus prolapsi cu m p roxim os stenterei2, trepidantes alios armis- e d u co ,.............. : condurre fuori tero, -is, trìvi, trìtum, -ere : consumare
que omissis saxa, quibus adhaerebant, mantbus amplexos trucidai. effu g lo ,............. utor,
(L iv io ) in v a d o ,.............
lsublevantes in vicem: «sostenendosi a vicenda».
2Cuius casus... stenterei = cum casus cuius prolapsi proximos stenterei.
8. Completa le seguenti frasi d’autore associando il numero alla giusta lettera, poi
LABORATORIO DI TRADUZIONE
traduci.
a. Quale valore assume la proposizione relativa qui temptaret nel II periodo?
b. Che valore assume il genitivo iniqui, nel II periodo? Da quale termine dipende?
1. N ondum sunt mille anni a. dum memoria rerum Rom anarum manebit
c. Che valore assumono i quattro participi contenuti nel II periodo? Sono sostantivati,
attributivi, congiunti o predicativi? (Cicerone).
d. Quale tipo di subordinata introduce la congiunzione ut, sempre nel II periodo? 2. Cum prim u m navigandi nobis facultas b. scrìbam ad te (Cicerone).
e. N el II periodo c'è anche una proposizione relativa: la riconosci?
data erit
f. Ora che hai risposto alle domande precedenti fai lanalisi del II periodo, disponendo
in uno schema ad albero il risultato della tua scomposizione. 3. Sim ul aliquid audiero c. ex quo initia sapientiae mota sunt (Seneca).
g. N el III periodo il pronom e relativo quibus è dativo o ablativo? Da quale termine di
4. T. Gracchus tamdiu laudabitur d. ea utemur (Cicerone).
pende?
h. Che tipo di dativo è saluti nel IV periodo? 5. Scio me, quamdiu tecum fuero, e. perire non posse (Seneca il Vecchio).
i. Fai l’analisi della parte colorata del penultimo periodo aiutandoti con lo schema ad
albero che ti presentiamo: individua le singole proposizioni, stabiliscine il valore e ri
conducile alla rispettiva lettera.
9. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordine
sparso nella colonna a lato, poi traduci. Spunta le soluzioni via via trovate.
A ----------------------------------- F
1 Septimus annus est, co m m ilito n e s ,............ vestra virtute et auspiciis imperli priusquam
B C D E G H
Romani, fide atque opera nostra, Britanniam vicistis (Tacito).
2. Tamdiu liberalibus studiis inm orandum e s t,............ nihil animus agere ubi
1. Qual è il soggetto di trucidai, nell’ultimo periodo? maius potest (Seneca).
3 Consul .......ad hostem copias admoveret, vocatos in contionem milites postquam
paucis verbis est adlocutus (L ivio).
E S E R C IZ I ■ =L4=i=MP7
lprimo... cum = statim cum primo proelio. parativi brevior e minor nella reggente).
11. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le proposizioni temporali. 2quam proelium fuerat: «di quanto era stata la frequens: predicativo, riferito a senatus.
battaglia»; proposizione comparativa (cfr. i com-
1. Prim a di intraprendere un viaggio attraverso il deserto dovete essere sicuri di saper
resistere al caldo e alla sete. 2. Claudio era così sfiduciato che appena si presentava un
problem a pensava che non sarebbe mai riuscito a risolverlo. 3 .1 naufraghi disperava LABORATORIO DI TRADUZIONE
no ormai della salvezza, quand’ecco che una nave fu avvistata in lontananza. 4 . Quan a. Qual è l’antecedente del pronom e relativo quae nel I periodo?
b. Completa l’analisi del III periodo, aiutandoti con lo schema ad albero che ti presen
do vedo la mia casa natale mi torna in mente l’infanzia e la spensieratezza di quei tem
pi. 5. N on appena si accorse dell’incendio, il fattore chiamò aiuto. tiamo.
12. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni temporali. Tantus ardorad dimicandum fuit: proposizione principale (A )
ut im petum Aequi non tu lerint: proposizione ......................... dipendente da
D iscorso di A gricola a i soldati ........................ (B )
Exceperunt1oratìonem alacres, fremitu cantuque et clamorìbus dissonis. Iamque agmina vieti acie : ...................................................dipendente d a ...............................(C)
et armorum fulgores erant; sim ul instruebatur acies, cum Agricola2militem accendendum cu m fuga effusa petivissent castra: ................................................... dipendente da
esse adhuc ratus ita disseruit: «Septimus annus est, commilitones, ex quo vestra virtute et ............................. (D )
auspiciis imperii Romani, fide atque opera nostra Britanniam vicistis. Tot expeditionibus, et (= -que, cfr. victique) brevior tempore et certamine m in or castrorum oppugnatio fuit:
tot proeliis, seu fortitudine adversus hostes seu patientia ac labore paene adversus ipsam proposizione coordinata a .................................... (E )
rerum naturam opus fuit, neque me m ilitum neque vos ducis paenituit. Ergo egressi3, ego quam proelium fuerat: proposizione comparativa dipendente d a ................................ (F )
veterum legatorum, vos priorum exercituum terminos, finem Britanniae non fama nec ru
A E
more, sed castris et armis tenemus: inventa est Britannia et subacta. Equidem saepe in ag-
mine, cum vos paludes montesve et flum ina fatigarent, fortissimi cuiusque voces audie- I
I
bam: «Quando dabitur hostis?». Veniunt, e latebris suis extrusi, et vota virtusque in aper B C D F
to sunt, omniaque prona victoribus sunt atque eadem victis adversa.
(Tacito) c. Completa adesso l’analisi del IV periodo, aiutandoti con lo schema ad albero che ti
presentiamo.
1Exceperunt: il soggetto sottinteso sono i Bri dalle reazioni dei Britanni al discorso del loro
tanni.
Captis (ca s tris):............................................dipendente da (B )
capo si passa a narrare cosa succede nell’ac
2Agricola: è il generale a capo delle truppe ro direptisque castris:.............................................coordinato a (C)
campamento romano.
mane; ora la scena si sposta dall’altra parte, e 3egressi: regge l’accusativo terminos. cum praedam dictator m iliti concessisset:............................................dipendente da (D)
370 SINT A SSI DEL PERIODO le z io n e 24 Le temporali e le causali
■#
l=kN;MHI
- al congiuntivo (secondo le regole della consecutio tem porum ) quando la causa è presentata com e
soggettiva, cioè viene addotta come il pensiero di una persona diversa rispetto a chi parla o scrive (c o n
giuntivo obliquo), oppure è presentata come presunta e, in quanto, tale viene respinta dall’autore.
d. Fai l’analisi della porzione di testo colorata nel penultimo periodo, aiutandoti con
la scomposizione ad albero che ti proponiamo. Es. Unguentarios Lacedaemonii urbe expulerunt, Gli Spartani bandirono dalla città i profum ieri,
q u ia oleum disperderent (Seneca). perché (secondo loro) dissipavano 1olio.
et opportune senatus censuit frequens: proposizione principale (A ) Le proposizioni causali introdotte da c u m («perché, poiché, dato ch e») e dalle form e rafforzatep ra e -
priusquam ab tribunis plebi agrariae seditiones fierent: p ro p o sizio n e........................... sertim c u m («tanto più che»), u tp óte cu m , q u ip p e cu m («p rop rio perch é») hanno sempre il verb o al
dipendente d a ..............................(B ) congiuntivo secondo le regole della consecutio temporum. Di fatto la causale introdotta da cu m non è
mentione inlata de agro Labicano dividendo·................................. dipendente da altro che uno sviluppo del cum narrativo che hai studiato tra le proposizioni temporali (vedi p. 359),
....... ........................(C) con il prevalere del valore causale su quello temporale.
coloniam Labicos deducendam esse: proposizione ............................ dipendente da Es. Nam, cu m sólitudo et vita sine am ici Infatti, dal momento che la solitudine e la vita
.......................... (D) insidiarum et metus piena sit, ratio ipsa senza amici è piena di insidie e di timore, la
monet amicitias comparare (Cicerone). ragione stessa invita a procurarsi delle amicizie.
Fulm ina fortunae contemnamus licebit, Ci sarà possibile disprezzare i fulmini
p ra esertim cu m paratum s it perfugium della fortuna, tanto più che è
B D (Cicerone). pronto un rifugio.
I Le proposizioni causali possono essere espresse anche in form a di relative improprie con il verbo al
c congiuntivo (vedi Lezione 22, p. 336).
Es. Amant te omnes mulieres, neque iniuria, Ti amano tutte le donne, e non a torto,
q u i sis tam pulcher (Plauto). dal momento che sei così bello.
nb Nella Lezione 19 (p. 296) hai studiato le proposizioni completive dichiarative introdotte da quod .
LESSICO di BASE 2 B B In dipendenza da alcuni verbi il quod può assumere anche una sfumatura causale che colloca la p ro
I V E R B I T E M A T IC I E A T E M A T IC I posizione in un ambito intermedio fra il dichiarativo e il causale; pertanto queste proposizioni vengono
dette dichiarative-causali. Questo particolare tipo di subordinata può avere il verbo aH’indicativo o al
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni cau
congiuntivo, secondo gli stessi criteri esaminati per le proposizioni causali vere e proprie, ed è retto da:
sali: inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.
- verba a ffectu u m (com e gaudeo o m iror);
a d h ortor,................................. : esortare, incitare expello,................................. : ..................... - verbi che significano «lodare» (com e laudo), «felicitarsi» (com egratulor), «ringraziare» (c o m e gra-
co n te m n o,..................................: ................. g ra tu lo r,................................. : ..................... tias ago)',
desum ,................................. : ....................... g u b e m o ,................................. : ....................... - verbi che significano «rimproverare» (com e reprehendo), «adirarsi» (com e irascor), «accusare»
d ifféro,..................................: ....................... iu v o r ................. (com e accuso), «perdonare» ( come ignosco).
d ilig o ,..................................: ....................... la u d o ,..................................: ............. Es. Tu q u o d me incognitum tentasti N on m i m eraviglio che tu, non conoscendomi,
d o lé o ,........................... : ....................... neco................ non m iror (Cornelio Nepote). mi abbia tentato.
emergo, -is, -mersi, -mersum, -ere: emergere reprehendo,..................................: ............. Laudai Africanum Panaetius, q u o d Panezio loda l’Africano, per il fatto che
exercéo,................................. : ....................... tra lc io ,..................................: far passare fu e r it abstinens (Cicerone). (secondo lui) fu disinteressato.
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 24 Le temporali e le causali
E S E R C IZ I
14. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con due colori diversi le propo malletque adversus singulos separatim quam adversus duos sim ul rem gerere (Livio).
sizioni causali e le proposizioni dichiarative-causali. 11, Bellum scrìpturus sum, quod populus Romanus cum Iugurtha rege Num idarum ges-
sit, prim um quia magnum et atrox varìaque victorìa fuit, dein quia tunc prim um superbiae
1, Sed haec fortuna viderit, quoniam ratio non gubemat (Cicerone). 2. Laudavimus nuper nobilitatis obviam itum est (Sallustio). 12. Serìus omnino, patres conscripti, quam tempus
ut miram et eximiam Vespasiani liberalitatem, quod quingenta sestertia Basso donavisset rei publicae postulabat, aliquando tamen convocati sumus; quod flagitabam equidem co
(Tacito). 3. Legati ab Ptolomaeo et Cleopatra regibus Aegypti, gratulantes quod M .’Acilius tidie, quippe cum bellum nefarìum contra aras et focos, contra vitam fortunasque nostras
consul Antiochum regem Graecia expulisset, venerunt, adhortantesque ut in Asiani exerci- ab homine profligato ac perdito non comparari, sed gerì iam viderem (Cicerone).
tum traicerent (Livio). 4, Credunt plerique militarìbus ingeniis subtilitatem deesse, quia
castrensis iurisdictio secura et obtusior ac plura manu agens calliditatem fori non exerceat 16. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le proposizioni causali.
(Tacito). 5, Me et incommoda valetudo, e qua iam emerseram utpote cum sine febri labo-
ravissem, et Pom pim i exspectatio, de quo adhuc ne rum or quidem venerai, tenebat duode- 1, Poiché abbiamo fatto questo lungo viaggio per incontrarvi, adesso speriamo che ci
cim um iam diem Brundisi (Cicerone). 6. Binas a te accepi litteras Corcyrae datas, quarum direte la verità. 2. Ti accusano di superbia perché dicono che non rispondi a coloro che
alterìs m ihi gratulabarìs quod audivisses me meam pristinam dignitatem obtinere, alteris ti interrogano. 3. Non ti hanno invitato al convito non perché tu non fossi gradito, ma
dicebas te velie quae egissem bene et feliciter evenire (Cicerone). 7. Rex benignius quam perché avevi detto che eri fuori città. 4. N on c’è m otivo che vi affrettiate, sia perché sie
alias adlocutus discedere eos ad curanda corpora, quoniam tota nocte perstitissent, iubet te già in ritardo sia perché non vi faranno entrare, dal momento che la cerim onia non
(Curzio Rufo). 8. Ergo corpoream naturam anim i esse necesse est, corporeis quoniam telis può essere interrotta. 5. La nonna m i rimproverava sempre perché non seguivo i suoi
ictuque laborat (Lucrezio). 9. Sed mare pigrum et grave remigantibus perhibent [«d ic o n o »] saggi consigli.
ne ventis quidem perìnde attolli, credo quod rariores terrae montesque, causa ac materia
tempestatum, et profunda moles continui maris tardius im pellitur (Tacito). 10. E t ab An- VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni causali.
tiocho legati et ab ipsis Gallis, ut pacis leges dicerentur, et ab Arìarathe rege Cappadocum
venerunt ad veniam petendam luendamque pecunia noxam, quod auxiliis Antiochum iu- I B elg i si alleano contro i R o m ani
visset (Livio). 11. Nec arma, ut apud ceteros Germanos, in prom iscuo sunt, sed clausa sub Cum esset Caesar in citeriore Gallia in hibemis, ita uti supra demonstravimus, crebri ad
custode, et quidem servo, quia subitos hostium incursus prohibet Oceanus, otiosae porro eum rumores adferebantur, litterisque item Labieni certior fiebat omnes Belgas, quam
armatorum manus facile lasciviunt (Tacito). 12. Harum igitur duarum ad fidem facien- tertiam esse Galliae partem dixeramus, contra populum Rom anum coniurare obsides-
dam [«p er ispirare la fiducia»] iustitia plus pollet, quippe cum ea sine prudentia satis ha- que interse dare. Coniurandi has esse causas:primum, quod vererentur, ne om nipacata
beat auctoritatis, prudentia sine iustitia nihil valet ad faciendam fidem (Cicerone). Gallia ad eos exercitus noster adduceretur; deinde, quod ab nonnullis Gallis sollicitaren-
tur, partim qui, ut Germanos diutius in Gallia versati noluerant, ita populi Rom ani exer-
citum hiemare atque inveterascere in Gallia moleste ferebant, partim qui mobilitate et le
15. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con due colori diversi le propo
vitate anim i novis imperiis studebant; ab nonnullis etiam, quod in Gallia a potentioribus
sizioni causali e le proposizioni dichiarative-causali. Nelle proposizioni intro
atque iis, qui ad conducendos homines facultates habebant, vulgo regna occupabantur,
dotte da congiunzioni che ammettono anche l’indicativo fai attenzione a rende
re correttamente la sfumatura espressa dal congiuntivo latino.1 qui minus facile eam rem imperio nostro consequi poterant.
(Cesare)
1. Ego vero Rufum nostrum laudo, non quia tu, ut ita facerem, petivisti, sed quia est Me
LA BO RA TO RIO DI T R A D U ZIO N E
dignissimus (Plinio il Giovane). 2. Necata est anus Vìtia, Fufii Gemini mater, q u o d filii ne- a. Qual era il prim o dei tre m otivi per cui i Belgi cospiravano contro i Romani?
cem flevisset (Tacito). 3. Senatus, quoniam Fabium belli cura occupatura esset, M. Aemi-
b. Qual era il secondo motivo?
liu m praetorem ex collegio pontificum sententia om nia ea ut mature fiant, curare iubet c. NeH’am bito del secondo m otivo Cesare distingue due correnti’: di cosa era scon
(Livio). 4. E t quoniam de impudentia dixi, castigemus etiam segnitatem hom inum atque tenta la prim a di queste correnti? E in cosa sperava la seconda?
inertiam (Cicerone). 5. N ih il est enim virtute amabilius, nihil quod magis adliciat ad dili-
d. Qual era il terzo motivo?
gendum, quippe cum propter virtutem et probitatem etiam eos quos num quam vidimus, e. Qual è l’antecedente del pronom e relativo qu i (il secondo) contenuto nell'ultimo pe
quodam modo diligamus (Cicerone). 6. Est enim quoddam genus eorum qui se philo- riodo? Quale tipo di proposizione relativa introduce?
sophos appellari volunt, quorum dicuntur esse Latini sane m ulti libri; quos non contem- f. Cesare condivide le tre m otivazioni che spingevano i Belgi alla cospirazione? Da
no quidem, quippe quos num quam legerìm (Cicerone). 7. Quanto innocentior alical Hip-
quale elemento puoi dedurre la sua opinione?
pocrates tamen sorbitionis gratta laudavit, quoniam lubrica ex facili hauriretur, quoniam
sitim arceret, quoniam in alvo non intumesceret, quoniam adsuetis hic cibus solus in fe VERSIONE l i a u u v i 1U
bri bis die posset dari, tantum remotus ab istis, qu i medicinam fame exercent (Plinio il cerchiando le congiunzioni che le introducono.
Vecchio). 8. Hyaenam Magi ex omnibus animalibus in maxima admiratione posuerunt,
utpote cui ipsi magicas artes dederint vimque, qua alliciat ad se homines mentes alienans
L’ oratore sappia far ridere
(Plinio il Vecchio). 9. Sed tamen nonne reprehenderes, Epicure, luxurìosos ob eam ipsam Ac ne diutius vos demorer, de om n i isto genere quid sentiam, perbreviter exponam. De ri
causam, quod ita viverent, ut persequerentur cuiusque modi voluptates, cum esset prae- su quinque sunt quae quaerantur: unum quid sit; alterum unde sit; tertium sitne orato-
sertim, ut ais tu, summa voluptas nihil dolere? (Cicerone). 10. Nec Rom ano differendum ris velie risum movere; quartum quatenus; quintum quae sint genera ridiculi. Est autem,
certamen visum est, quippe qui sciret cum Hannone et Hasdrubale sibi dimicandum esse ut ad illud tertium veniam, est piane orato ris movere risum, vel quod ipsa hilaritas bene-
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374 S IN T A S S I DEL PERIODO le z io n e 24 Le temporali e le causali
■=L-id;i»nq
E S E R C IZ I
volentiam conciliai ei, per quem excitata est, vel quod admirantur omnes acumen, uno JJ TATTMO F T ’EIJROPA
saepe in verbo positum , maxime respondentis, non num quam etiam lacessentis, vel • anas, 1., «anatra». • s tru t(h )io , • phasianns, m..
Ι ΐ Λ Π Μ ) ^ • anser, ni., «oca» (da
quod frangit adversarium, quod impedii, quod elevai, quod deterrei, quod refutat, vel m.. «struzzo». «fagiano».
ima radice
quod ipsum oratorem p olitu m esse hom inem significai, quod eruditum, quod urbanum, indoeuropea *ghans-,
maximeque quod tristitiam ac severitatem m itigai et relaxat odiosasque res saepe, quas niantcnulasi nelle
lingue anglosassoni e
argumentis dilui non facile est, ioco risuque dissolvit.
in parte nello
(Cicerone) spagnolo).
LABORATORIO 01 TRADUZIONE c ' f struzzo, m. fagiano, m.
ITALIANO oca, f. (l’italiano e il anatra, t.
a. Individua tutte le proposizioni interrogative indirette contenute nel testo. francese derivano il ter
b. Adesso individua tutte le proposizioni finali contenute nel testo. mine dal latino tardo
c. Cicerone espone varie motivazioni per cui è opportuno che l’oratore faccia ridere il suo anca, < *avica, derivato
diavis, «uccello»).
uditorio: lo scrittore è d’accordo con le ragioni che espone oppure no? Da cosa lo deduci?
d. Che tipo di genitivo è oratoris nel III periodo? canard, m., «anatra». autruche, f., «struzzo» faisan, m., «fagiano».
FRANCESE oie, f., «oca».
(il francese e lo spagno
lo derivano il termine
1 9 .1 il ri*3 il I ÉÌ*J ifil Riscrìvi la seconda parte della versione precedente (da Est au-
dal latino avis struthio).
tem ) immaginando che Cicerone non condivida i motivi per cui Foratore deve sa
per far ridere: quale trasformazione devi operare? Ti suggeriamo l’inizio. anade, m., «anatra». avestruz, m., «struz faisan, m., «fagiano».
SPAGNOLO ansar, m., «oca selvati
zo».
ca»;
Est autem, ut ad illud tertium veniam, est piane oratoris movere risum, vel quod ipsa hi- ganso, m., «anatra».
laritas benevolentiam conciliet... ostrich, «struzzo». pheasant, «fagiano».
INGLESE goose, pi. geese, «oca». duck, «anatra».
le z io n e ΞΞΗΞ
Concessive, comparative, L’AUTORE, IL TESTO
avversative, condizionali
Il m ondo se c o n d o i R om ani , T25 Alziamo gli occhi al cielo! (Seneca, Consolatio ad Helviam matrem, 8,5-6)
In un trattatello consolatorio scritto alla madre in occasione del proprio esilio in Corsica, Se
f SIWTÀSSl DEL PÉRÌC3d o 9 neca ( I secolo d.C.) dimostra come l ’esilio non sia un male per il saggio: ovunque egli andrà,
LE PROPOSIZIONI CONCES SIVE infatti, il meraviglioso spettacolo della natura si dispiegherà sempre davanti ai suoi occhi.
Le proposizioni concessiv e esprimono la circostanza o il fatt o nonostante i quali si com pie l’azio-
N ullum inveniri exilium intra mundum po- Non è dato alcun esilio nell'am bito dell’universo [...].
ne o l’afferm azione indicata nella reggente e possono essere: Da qualunque punto lo sguardo si levi al cielo, è ugua
- reali se la concessione coi ncide con un fatto reale e obiettivia; il verbo è all’indicativo; test [...]. Undecumque ex aequo ad caelum
le la distanza fra il divino e l’umano. Perciò, purché i
- ipotetiche se la concessio ne coincide con un fatto ipotetico 3 supposto; il verbo è al congiuntivo. erigitur acies, paribus intervallis omnia di miei occhi non siano distolti da quello spettacolo di
vina ab omnibus humanis distant. Proinde, cui sono insaziabili, purché mi sia concesso di contem
Le concessive sono introdot te da varie congiunzioni:
- etsi, etiamsi, tametsi, tannenetsi («anche se»); il verbo è alili]idicativo oppure al congiuntivo; dum oculi mei ab ilio spectaculo cuius in- plare il sole e la luna, di fissare gli occhi sugli altri piane
satiabiles sunt non abducantur, dum m ihi ti, di indagarne il sorgere e il calare e le reciproche di
- quamquam, quamvis, tic et, ut («benché, sebbene, nonostanl.e»); il verbo è aH’indicativo (solo con
stanze, e le cause della loro maggiore o m inore velo
quam quam ) o al congiunti!/o (con le altre congiunzioni); solem lunamque intueri liceat, dum ceteris
cità, di contem plare le stelle che splendono luminose
- cum ·. il verbo è al congiuritivo (è uno sviluppo del cum narrai ivo, vedi Lezione 24, p. 359). inhaerere sideribus, dum ortus eorum nella notte, alcune immobili e fisse, altre che non sì per
CONGIUNZIONE MODO TEMPO occasusque et intervalla et causas investiga dono nello spazio ma ruotano su se stesse, alcune che
- etsi indicativo (concessive reali);
re vel ocius meandi vel tardius, dum specta- brillano inattese, altre che abbagliano la vista con una
tutti i tempi
re tot per noctem stellas micantis et alias in- scia di fuoco, com e se cadessero, o trascorrono nel
- etiamsi, tametsi congiuntivo presente (possibilità o eventualità); cielo trascinando dietro di sé una lunga scia luminosa,
imperfetto o piuccheperfetto mobiles, alias non in m agnum spatium
purché io sia in questa com pagnia e possa m escolar
(irrealtà) exeuntis sed intra suum se circumagentis mi, nei lim iti concessi all'uom o, tra I corpi celesti, pur
- quamquam indicativo tutti i tempi vestigium, quasdam subito erumpentis, ché io tenga sempre lassù l'anim o anelante alla vista di
- quamvis congiuntivo secondo la consecutio temporum quasdam igne fuso praestringentis aciem, esseri a lui affini, che mi im porta quale terra calpesto?
- licet congiuntivo presente (in dipendenza da un quasi decidant, vel longo tractu cum luce
tempo principale); multa praetervolantis, dum cum bis sim et IM P A R IA M O S U B IT O ...
perfetto (in dipendenza da un
caelestibus, qua hom ini fas est, inmiscear, d u m o c u li m ei ab ilio specta cu lo non
I
tempo storico)
dum anim um ad cognatarum rerum con- abducantur, «purché i miei occhi non
- ut congiuntivo
spectum tendentem in sublim i semper ha- siano distolti da quello spettacolo»: dum
- cum congiuntivo secondo la consecutio temporum ... non abducantur è una proposizione
beam, quantum refert mea quid calcem?
condizionale introdotta dalla congiun
Es. Ista veritas, etiamsi iucunda non est, m ihi Questa verità, anche se non è piacevole,
zione dum e con il verbo al congiuntivo *I
tamen grata est (Cicerone). tuttavia m i è gradita, [indicativo: la concessione
si riferisce a un fatto reale]
neque id adsequi potuisset, etiamsi cupisset né infatti avrebbe potuto realizzare questa cosa,
(Cicerone) anche se l’avesse desiderato [congiuntivo: la
concessione si riferisce a un fatto irreale] C u ltura e civiltà
Quamquam abest a culpa, suspicione Nonostante sia privo di colpa, tuttavia
LA GEOGRAFIA ROMANA
tamen non caret (Cicerone). non è esente dal sospetto.
La nascita della geografia era divisa simmetricamente dall’e meridionale l’Asia e l’Africa setten
Quamvis enim occupatus sis, otti tamen Per quanto infatti tu sia impegnato, La geografia come scienza nasce quatore (circulus aequinoctialis) , trionale. Dei sette paralleli di lon
plus habes (Cicerone). tuttavia hai più tempo libero. nel III secolo a.C. con il greco Era- ed era scandita da paralleli (paral gitudine, invece, il principale era
ut enim neminem alium nisi T. Patinam anche ammettendo infatti che non avesse tostene, bibliotecario ad Alessan leli) che indicavano la longitudine quello che passava per Alessandria.
rogasset, scire p otu it (Cicerone) interrogato nessun altro eccetto T. Patina, dria d’Egitto. La sua opera ci è no e la latitudine, dai tropici (tropicus)
ta indirettamente grazie a estratti e dai circoli artici. In particolare, Il ruolo di Roma
avrebbe potuto saperlo
conservati da altri scrittori. Egli fra gli otto paralleli che segnalava I soli scrittori latini di geografia di
nb La proposizione concessiva può essere espressa anche da una relativa impropria.
applicò la matematica e l’astrono no la latitudine, quello che passava cui si conservino le opere sono
Es. Egomet, qui sero ac leviter Graecas litteras Io, sebbene mi fossi accostato alla letteratura per Rodi divideva il mondo abitabi Pomponio Mela (I secolo d.C.), che
mia allo studio della geografia e in
attigissem, tamen, cu m venissem Athenas, greca tardi e superficialmente, tuttavia, venuto questo modo elaborò una carta del le in due metà: la parte settentrio tracciò una descrizione del mondo
complures ibi dies sum commoratus (Cicerone), ad Atene, mi trattenni lì per parecchi giorni. mondo in cui la terra conosciuta nale comprendeva l’Europa, quella in tre libri prendendo a guida le co-
le z io n e 25 Concessive, comparative, avversative, condizionaH
S I N T A S S I D E L P E R I O D O
E S E R C IZ I
itinerarium , -ii I L LE SS IC O D E L L A G E O G R A F IA
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y ir m & ie
Ti presentiamo tre gruppi di termini relativi alla geografia; alcuni vocaboli li hai già
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RiSPALlM XX
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i incontrati nella scheda La geografia romana.
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C A RM O JsfEM XV
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AfTtClM X X VENTI E PUNTI CARDINALI__________
aìS aaas XVII LUOGHI GEOGRAFICI_________ _ _ TERMINI GEOGRAFICI______________
& * F 8AM aer, aeris, m. (e f.): aria, atmosfe Africus, -i, m.: Africo, libeccio
EPO
ve i εRsA£
M XVR
m xvsu Aegyptus (e -05), -i, f.: Egitto
ADNOv LAS XKl ra Aquilo, -onis, m.: Aquilone (vento
CAityLONEM
fij!MOS.VM XX X»
KU Aethiopla, -ae, f.: Etiopia
11SOLARI A XIX aestus, -us, m.: marea che viene da nord)
vuntesam xx xx Albis, -is, m.: Elba Auster, -tri, m.: Austro (vento che
UBìSOSAM x x r n caelum, -i, n. (e -us, -i, m.): cielo,
pam etin isxxu Armenia, -ae, f.: Armenia soffia da sud)
SALTi CdΜ X V I atmosfera, aria
ADf ALEMXXXlt
AOAAAS X X \ ì Atlantlcus Oceànus, -i, m.: Ocea Boréas, -ae, m.: Borea (vento che
5AETABI MXXVas circùlus, -i aequinoctiàlis, m.:
SVCKONEMxvt no Atlantico spira da nord)
ls v Britannla, -ae, f.: Britannia
equatore
Eurus, -i, m.: Euro (vento da est)
comètes (e -età, f.), -ae, m.: cometa
Caucàsus, -i, m.: Caucaso Favonlus, -li, m.: Favonio (vento
fulgetrum, -i, n.: fulmine
Dacia, -ae, f.: Dacia che soffia da ovest)
fulgur, -ùris, n.: lampo, fulmine
Danubms (e -uvl-), -li, m.: Danu meridles, -et, m. (e f.): m ezzo
fulmen, -vnis, n.: fulmine
bio giorno, sud, meridione
ignis, -is caelestis, m.: meteora
ste del Mediterraneo (mare Nos rono il Caucaso fino all’Armenia. a formare una lunga striscia da Europa, -ae, f.: Europa Notus, -i, m.: Noto
trum), e Plinio il Vecchio che, nei Inoltre i traffici commerciali, a ponente a levante, dalla penisola itinerarium, -ti, n.: itinerario
Gallia, -ae, f.: Gallia occdsùs, -us, m.: tramonto; occi
primi quattro libri della sua opera partire dal I secolo dell’impero, Iberica ai confini della Cina. mare, -is, n.: mare dente, ponente
dedicata al mondo naturale, deli portarono i Romani fino in India, Augusto, preceduto in questo pro India, -ae, f.: India
mundus, -i, m.: universo, cosmo; occidens, -entis, m .: occidente,
nea un quadro del mondo cono raggiunta dall’Egitto (Aegyptus) posito da Cesare, commissionò ad mare, -is N ostrum , n.: Mediter
mondo, terra ponente, ovest
sciuto. Ma se è vero che i Romani attraverso il Mare Eritreo (Eryth- Agrippa una grande mappa del raneo
non fecero progredire la geografia raeum mare). mondo conosciuto che fu colloca oceànus, -i,tn .: oceano orìens, -entis, m.: levante, oriente
Mauretama, -ae, f.: Mauritania
come scienza, tuttavia contribuiro Sotto Nerone fu organizzata una ta a Roma nel Campo Marzio, su parallèli, -órum (pi.), m.: paralleli septentrio (e -temt-), -ónis, m.: il
no materialmente all’incremento spedizione africana che toccò l’E una parete del portico di Vipsania, Nilus, -i, m.: Nilo
terra, -ae, f.: terra nord
delle cognizioni geografiche grazie tiopia e le sorgenti del Nilo (Nilus). fatto costruire dalla sorella di Numidia, -ae, f.: Numidia
alle campagne militari e all’amplia Per quanto riguarda il resto dell’A Agrippa, Vipsania Polla. terrae motus, -us, m.: terremoto ventus, -i, m.: vento
Pannonia, -ae, f.: Pannonia (re
mento dei territori conquistati. frica settentrionale, la Numidia gione corrispondente all attuale tonltrùs, -us, m. (e -u(u)m , -i, n.): Voltumus, -i, m.: scirocco (vento
era nota sin dai tempi della guerre La g e o g r a fia fis ic a Ungheria) tuono di sud-est)
L’Europa puniche, mentre il conflitto contro La geografia fisica verteva sullo troplcus, -i,m .: tropico Zephyrus (e -os), -i, m.: Zefiro
In Europa le campagne di Cesare Giugurta (I secolo a.C.) aveva studio dei principali fenomeni del Visurgis, -is, m.: Weser
(vento che soffia da ovest)
(I secolo a.C.) fruttarono una com aperto ai Romani anche la Mauri l’atmosfera (aer o caelum), del ma
pleta conoscenza delle Gallie, ol tania. Si tentò anche di navigare re e della terra, dalle meteore alle
tre che molte notizie sulla Britan- lungo le coste atlantiche dell’Afri comete (cometes), dai fulmini ai
nia (Britannici), mentre la prima ca, ma con scarso successo. lampi e ai tuoni, dai terremoti (ter-
circumnavigazione dell’isola fu ef rae motus) alle eruzioni vulcaniche
fettuata da Agricola (I secolo d.C.). L e c a r t e g e o g r a fic h e e alle maree (aestus). Per quanto
1. Integra il testo relativo al brano L a geografia ro m a n a ; inserisci le parole mancan
A cavallo fra il I secolo a.C. e il I Le carte geografiche potevano as riguarda in particolare i venti (ven
d.C. Druso e Tiberio si spinsero sumere due forme: o erano sem ti), i quattro più importanti, che ti aiutandoti con la scheda I I lessico della geografia.
nella regione germanica fino al plici elenchi di toponimi con le re spiravano dai punti cardinali, era
nel ........................ secolo a.C., con il greco
l’Elba (Albis) e al Weser (Visurgis); lative distanze (itineraria scripta), no il Noto o Austro, vento del sud a. La geografia com e scienza nacque
Agrippa e Tiberio inviarono spedi come per esempio l’itinerario di caratteristico di inizio estate; Bo nativo di Cirene, bibliotecario ad Alessandria.
zioni militari in Pannonia, a ovest Antonino pubblicato nel III secolo rea, vento di settentrione rigido e b. I Rom ani contribuirono materialmente ad ampliare le cognizioni geografiche grazie
del Danubio (Danuvius), e più tar d.C., oppure rappresentazioni gra freddo; lo Zefiro o Favonio, vento alle loro conquiste territoriali: le campagne di Cesare, per esempio, fruttarono una
di, sotto Traiano, fu occupata la fiche (itineraria pietà) senza scala di ponente tipico di inizio prima
Dacia. né proporzione, come la celebre vera; l’Euro o Volturno, vento di le o II geografo P o m p o n io ..........................nella sua opera m tre libri, delineo una de
tabula Peutingeriana (III secolo vante, invernale e asciutto. Altri scrizione del m ondo noto prendendo a guida le coste del M editerraneo (lai
L’A sia e l’A fric a d.C.). Questa carta, trasmessa in venti erano l’Aquilone di setten )_ plinio il Vecchio dedicò i p r im i...........libri della sua opera al
In Asia le campagne di Lucullo e di una copia del X III secolo, è dise trione e il libeccio (Africus) di sud-
m ondo naturale e alla descrizione del mondo conosciuto.
Pompeo (I secolo a.C.) attraversa gnata su dodici fogli di pergamena ovest, umido e impetuoso.
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__ S I N T A S S I P E L P E R I O D O le z io n e 25 Concessive, comparative, avversative, condizionali
E S E R C IZ I
d. Le carte geografiche potevano essere o semplici elenchi d i .......................... con prius cerni quam tonitrua audiri, cum sim ul fiant, certum est, nec m irum est, quoniam
le relative distanze, oppure rappresentazioni grafiche, com e la celebre tàbula lux sonitu velocior est (Plinio il Vecchio). 8. Antequam terra moveatur solet mugitus au
diri, ventis in abdito tumultuantibus (Seneca). 9. Sentitur edam caeli mansque cognatw,
e. L’im peratore ......... ........... com m issionò ad .................... una grande mappa del cum menstruis cursibus lunae detrimenta et accessus fretorum atque aestuum deprehen-
m ondo conosciuto che, una volta ultimata, fu appesa nel Campo M arzio, nel portico duntur (Apuleio). 10. Quidam existimant, quidquid ex imbribus terra concipit, id illam
rursus emittere; et hoc argumenti loco ponunt, quod paucissima flum ina in his sunt locis
f. I venti più importanti erano: il N oto o .................. . spirante d a .............; Borea, ven- quibus rarus est imber (Seneca). 11, M uscum quoque innasci aquis et herbosa quaedam
to d l ........................ rigido e freddo; lo Zefiro o ...................., spirante da ovest; l’Eu videmus sum m o innatantia: est ergo aliquid in aqua vitale (Seneca). 12. Incubuerunt ma
ro o ......................, vento d i ........................ ri totumque [m are] a sedibus im is una Eurus Notusque ruunt creberque procelhs Afncus,
9- Descrivi la carta del m ondo redatta dal geografo Eratostene. et vastos volvunt ad litora fluctus (Virgilio). 13. Quidam existimant, quemadmodum in
exteriore parte terrarum vastae paludes iacent magnique et navigabiles lacus, quemadmo
dum ingenti spatio maria porrecta sunt infusa vallibus, sic interiora terrarum abundare
aquis dulcibus, nec minus illas late stagnare quam apud nos oceanum et sinus eius, im -
m o eo latius quia plus terra in altum patet (Seneca). 14. Pluvia potest facere torrentem,
2 . Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordine non potest amnem facere aequali inter ripas suas tenore labentem, quem non faciunt im -
bres sed incitant (Seneca). 15. Ego recusem mei finem, cum sciam me sine fine non esse.
sparso nella colonna a lato (in b. devi scegliere tra le coppie già formate), poi tra
duci. Spunta le soluzioni via via trovate. Im m o cu m sciam om nia esse finita, ego u ltim u m suspirium timeam? (Seneca).
a. 1. Sic mundi pars e s t....... et quidem necessaria (Seneca). 4. ΕΞ3ΠΪΠΠΙΣ3 Riscrivi la frase 14 dell’esercizio precedente inserendo una pro
Auster
posizione concessiva; quindi ritraducila.
aer
.pluvia facere torren tem ............... tamen non potest facere amnem.
3. Kal. M ari.: Afncus, in terd u m ............. cum grandine (Colum ella) fulmen
4. Fulguratio est late ignis explicitus,............. est coactus ignis 5. Traduci la seguente versione cerchiando i termini geografici e sotto
paralleli
et in im petum iactus (Seneca).
lineando le proposizioni concessive.
1. ergo aperti navigantibus maria, cuius in prin cipio favonii hibem um m olliunt cae- 6. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i termini geografici.
lum (Plm io il Vecchio). 2. Quartum Idus Ianuarias, foedum imbribus diem, tonitrua et
fulgura et caelestes minae ultra solitum turbaverant (Tacito). 3. Res Romana p lu rim um Il m o n d o .,
im perio valuit Servio Sulpicio et Marco Marcello consulibus, om n i Gallia cis Rhenum at- Omne igitur hoc, quidquid est cu i m undi caelique nomen indidimus, unum id est et uno
quein ter mare nostrum et Oceanum, nìsi qua paludibus invia fuit, perdomita (Sallustio) ambitu se cunctaque amplectitur. Partibus differì; unde sol oritur onens nuncupatur aut
4. H in c in Nostrum mare pergentibus laeva Hispania, Mauretania dextra est, primae par- ortus, quo demergitur occidens vel occasus, qua decurrit meridies, ab adversa parte sep-
tesilla Europae, haec Africae (Pom ponio Mela). 5. Europa terminos habet ab oriente Ta- tentrio. H uic medio terra sublimis cingitur undique mari, eodemque in duo latera, quae
nain et Maeotida et Pontum, a meridie reliqua N ostri maris, ab occidente Atlanticum, a hemisphaeria nominant, ab oriente divisa ad occasum, zonis quinque distinguitur. e-
septentnone B ntanm cum oceanum (Pom ponio M ela). 6. Tria sunt quae accidunt: fulgu- diam aestus infestai, frigus ultimas; reliquae habitabiles paria agunt anni tempora, verum
rationes, fulmina, tonitrua. Fulguratio ostendit ignem, fulm inatio emittit, illa (u t ita di non pariter. Antichthones alteram, nos alteram incolimus.
cam i com m inatio est et conatio sine ictu, ista iaculatio cu m ictu (Seneca). 7, Fulgetrum (Pom ponio M ela)
382 S IN T A S S I d e l PERIODO Concessive, comparative, avversative, condizionali 383
le z io n e 25
E S E R C IZ I
.
11 VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni concessive.
1
E S E R C IZ I
DI IDENTITÀ O DIFFERENZA -aggettivo come par («p a ri»), a c o a tq u e («d a ») 13. Completa le seguenti frasi d’autore associando il numero alla lettera corrispon-
indicativo
similis («s im ile ») e i dente, poi traduci.
loro contrari;
- avverbio come similiter, a. ut si esset unus e nobis (Cicerone).
a. 1. Tam facile vinces
perirtele («sim ilm ente») o aliter,
secus («diversam ente») 2. H ic est obstandum, milites, b. quam p iru m volpes com esi (Plauto).
nb Spesso le proposizioni comparative, sia reali sia ipotetiche, hanno forma ellittica, cioè sono prive
del verbo, soprattutto se questo è lo stesso della reggente.
Es. Tu, u t omnia, istuc quoque ages Tu, come tutte le cose, anche questa
diligenter (C icerone). (la) tratterai con cura.
14. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con due colori diversi le propo-
Le com parative ipotetiche, invece, hanno sempre il verbo al congiuntivo e si distinguono in due
sizioni comparative reali e quelle ipotetiche e cerchiando il correlativo conte
gruppi a seconda delle congiunzioni che le introducono: nuto nella reggente. Per le comparative reali specifica inoltre anche la tipologia
- comparative introdotte dalle congiunzioni qu a si, ta m q u a m , ve lu t («co m e se»); nella reggente si tro (di uguaglianza, di superiorità o inferiorità, di identità o differenza).
vano correlativi come ita, sic, tam («c o s ì») ecc.;
Es. Parvi prim o ortu sic iacent, ta m qu a m I bambini appena nati giacciono t. Tempus habes tale quale nemo habuit um quam (Cicerone). 2. Q ui hostis in quem -
quam tam contum eliosus fu it quam in quosdam voluptates suae sunt? (Seneca).
om nino sine anim o sin t (Cicerone). così inerti, come se fossero completamente
3. Hostes m axim o clamore, sicuri parta iam atque explorata victoria esset, turres tes-
privi di coscienza.
tudinesque agere et scalis valium ascendere coeperunt (Cesare). 4. Itaque, quae petie-
- comparative introdotte da locuzioni composte con la congiunzione si («s e »), com e u t si, v e lu t si ranl cupidissime loca, cupidius deserunt et avium modo transvolant citiusque quam
ta m q u a m si, a eq u e ac s i ecc. ’ ’ venerant, abeunt (Seneca). 5. Extra hanc m u ltitu d in em Hispanorum obsides erant,
Es. Egnatii absentis rem ut tueare a equ e Ti chiedo di prenderti cura degli interessi quorum ’p erinde ac si socioru m liberi essent cura habita erat (L ivio). 6. Prod u citu r no-
a te peto, a c si mea negotia essen t di Egnazio in sua assenza, bilis senex longa m iseriarum tabe confectus, reductis introrsus oculis, tam tnstis
(Cicerone). come se si trattasse di un affare mio. quam si iam tortus esset (Seneca il Vecchio). 7. Timagenes felicitati urbis in im icu s aie-
bat Romae sibi incendia òb hoc unum dolori esse, quod sciret meliora surrectura esse
quam arsissent (Seneca). 8. Q uo plus potestis, eo moderatius im perio uri debetis (L i
LESSICO di BASE 2 vio). 9. Attalus p rim o stationibus ante urbem positis et excursionibus equitum levis-
I VERBI TEMATICI E ATEMATICI que armaturae magis lacessebat quam sustinebat hostem; postremo, cum per levia cer-
tamina expertus nulla parte viriu m se parem esse intra moenia se recepisset, obsiden
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni com urbs coepta est (L iv io ). 10. Sic gerere nos debemus, non tamquam propter corpus vive
parative: inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.
re debeamus, sed tamquam non possimus sine corpore (Seneca). 11, Itaque velut si ur
a b éo,........ bem extemplo adgressurus S cipio esset, ita conclam atum ad arma est, portaeque rap-
obsidéo,.................................: ..................
advenlo, .... tim clausae sunt, et armati in muris vigiliaeque et stationes dispositae, ac nocte inse-
obsto, -a s ,.........................: opporsi quenti vigilatum est (L ivio). 12. Sic igitur Plancius nihilom inus quaestor est factus et
ascendo,... p a rlo ,.................................; generare
claudo, .... tribunus plebis et aedilis quam si esset sum m o loco natus, sed haec pari loco o rti sunt
produco, ................................. ; far avanzare, innumerabiles airi consecuti (Cicerone). 13. Si quando intervenerunt epistulae tuae,
con cèd o,... spingere avanti
conséquor, tecum esse m ih i videor et sic adficior anim o, tam quam tibi non rescribam, sed res-
p ro s u m ,.................................; ..................
desèro, ..... pondeam (Seneca). 14. His cu m obviam universa civitas in Piraeum descendisset, tan
surgo, -is, surrexi, surrectum, -ère: sorgere ta fu it om nium exspectatio visendi Alcibiadis, ut ad eius triremem vulgus conflueret,
n ascor,..... v ig ilo ,.................................; ..................
proinde ac si solus advenisset (Cornelio Nepote).
le z io n e _ _ 2 S Concessive, comparative, avversative, condizionaH
3BB S I N T A S S I D E L P E R I O D O
E S E R C IZ I
ridia ceterisaue pestibus: quales intrastis exite». P ercep ii1sapientiam, si quis tam secu-
Λ5. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le proposizioni compa ' . nacdtur- nunc vero trepidamus, cu m p e ricu lu m accessit, non ani-
rative. Z u T Z b T n T n Z r c o n s t a t , lacrimae n ih il profuturae cadunt. Quid est turpìus quam
in ipso lim ine securitatis esse sollicitum ? Causa autem haec est, quod tnanes om nium
t . Se ne andarono in gran fretta, com e se avessero visto un fantasma. 2. L’im barcazio bonorum sumus vitae iactura laboramus. N on e m m apud nos pars ems ulla subsedit
ne era troppo vecchia perché potessimo affrontare la traversata senza rischi. 3. M e ne transmissa est et effluxit. N em o quam bene vivai, sed quam dm, curai, cum omnibus
vado piuttosto che sottostare alle tue prepotenze. 4. M i stai chiedendo più denaro di
possit contingere, ut bene vivant, ut diu, nulli. (Seneca)
quanto avevamo concordato, come se fosse così semplice im brogliarm i. 5. Ti com por
ti com e se fossimo amici da una vita.
1Percepir. « H a r a g g iu n t o ».
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni compa-
rative. I. ABORATORiO Ol TRADUZIONE
G ii a n t ic h i p r e f e r iv a n o l a v it a a g r ic o l a
b Che tiptTdi prSpcSiztónfè introdotto da quam bene e quam diu nell'ultimo periodo?
c. ‘ f q u a le t i p i d i proposizione subordinata coirisp on d e c u m ... possit nell ultimo pe-
Viri magni nostri maiores non sine causa praeponebant rusticos Rom anos urbanis. Ut
ruri enim qui in villa vivunt ignaviores sunt, quam qui in agro versantur in aliquo opere
fadendo, sic q u i in oppido sederent1ignaviores sunt, quam qu i rura colerent2. Quoddum
d. °Che tipo di proposizione è introdotto da ut nell’ultim o periodo? Da quale verbo di
servaverunt institutum, utrum que3sunt consecuti, ut et cultura agros fecundissimos ha
berent et ipsi valetudine firmiores essent, ac ne Graecorum urbana desiderarent gymna- ti. Sempre nell’ultimo periodo, che caso è nulli?
sia. Quae nunc vix satis singula sunt, nec putant se habere villam, si non multis voca-
bulis retineant Graecis. Ig itu r quod nunc intra m urum fere patres familiae correpserunt
18. Traduci la seguente versione sottolineando con due colori diversi le
relictis falce et aratro et manus movere maluerunt in theatro ac circo, quam in segetibus
ac vinetis, frum entum locamus qui nobis advehat, qui saturi fiamus ex Africa et Sardi ' proposizioni comparative reali e quelle ipotetiche.
nia, et navibus vindemiam condimus ex insula Coa et Chia4.
(Vairone)
Horatius Cocles solus im plevit pontis angustias adim ique a tergo sibi reditum, dummo-
do iter hosti auferretur, iussit et tam diu prementibus restitit, donec revulsa ingenti m i
'‘sederent = sedent. *ex in su la C o a et C h ia : « d a C o s e d a C h i o » ,
2coleren t = co lu n t. d u e iso le g re c h e ; V a i r o n e v u o l d ir e c h e a d e s na tiena sonuerunt. Postquam respexit et extra pericu lu m esse patnam penculo suo sen
3u t r u m q u e : « e n t r a m b e le c o s e » , c h e v e n g o n o s o il v in o n o n è p i ù p r o d o t t o in Ita lia , m a v ie sh Z Z a t Z q Z vu lt» inquit «s ic euntem‘ sequi» iecitque se in praeceps et non minus
s p ie g a t e d a lle su c c e ss iv e p r o p o s iz io n i in t r o n e im p o rt a to d a lla G r e c ia . sollicitus in ilio rapido alveo flum inis ut armatus quam ut salvus exiret, retento armo
d o tte d a u t { h a b e r e n t ... essen t).
rum victriciu m decore tam tutus rediit, quam si ponte vemsset. Haec et eiusmodi facta
imaginem nobis ostenderunt virtutis. (Seneca)
LABORATORIO Di TRADUZIONE
a. N el II periodo ci sono due coppie di paragoni inserite all’interno di un paragone più
1e u n te m : « ( m e ) ch e v a d o (p e r q u e s t a s t r a d a )» .
ampio: riesci a riconoscere tutti i paragoni?
b. Che valore ha la congiunzione dum nel III periodo? 3
L E S S IC O di B A S E
c. Che tipo di proposizioni sono introdotte da ut nel III periodo {ut ... haberent ...es VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI
sent)'?
d. Che valore assume il quod che trovi nel V periodo? Che tipo di proposizione intro Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sulle proposizioni av
duce? versative e condizionali: inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.
e. Qual è l'antecedente sottinteso del pronom e relativo qu i nell’ultimo periodo { q u i...
a ccè d o ,......................................·· accostarsi, avvi e x to ,...........
advehat)? Come spieghi il fatto che il verbo advehat sia al congiuntivo?
in c ip lo ,......
f. E qual è invece l’antecedente dell’altro pronome relativo qui che ricorre nello stesso cinarsi
in cu m b o, ....
periodo {qui ... fiamus)? Perché il verbo fiamus è al congiuntivo? appello,............................................................
iu b e o ,........
a r o ,............................................................ ,.
m ir o r ,........
17. I l ìib l L*lHa Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni compa c a rp o ,................., carptum, .................... : c o l e ; capire
percip io, ....
rative: sono reali o ipotetiche? re, raccogliere
p e rd o ,........
c o e p i,............................................................ : ridurre
red igo,.......
C h e s u c c e d e f r a l a n a s c it a e l a m o r t e ?
creo ................................... : nominare, eleggere rem ino, -is,
N ih il me magis in ista voce delectat quam quod exprobratur senibus infamia. «N e m o »
videor, -èris
in quit «aliter quam qui modo natus est exit e vita». Falsum est: peiores m orim u r quam d iffid o ,.......................................... ..................
v a c o ,.........
nascimur. N ostrum istud, non naturae vitiu m est. Illa nobiscum queri debet et dicere: d is c o ,........................................ ...................
«Q u id hoc est? Sine cupiditatibus vos genui, sine timoribus, sine superstitione, sineper-
331
Concessive, comparative, avversative, condizionali
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 25
■=ESiWH
E S E R C IZ I
Le proposizioni avversative indicano la circostanza che si trova in contrasto con l’azione o il fat- ! Lacedaemonius magnani reliquit suifam am , magis felicitate quam vinate par-
to enunciati nella reggente. Sono introdotte dalla congiunzione cu m («m entre, lad d ove») e hanno il ■ f Z l h Z Z f e s enim in Peloponnesios sexto et vicesim o anno bellum gerentes confe
verbo al congiuntivo (si tratta ancora una volta di uno sviluppo del cu m narrativo, per cui vedi Le- \ s s e a l a r e t Id qua ratione consecutus sit non lata: non em m va lu te exerctu ssm , sed
zione 24, p. 359). ! i m m o l l a factum est adversariomm, qui, quod disto auitentes tm peratonbussm s
Es. N ih il satis paratum ad bellum I Rom ani non avevano nulla (che fosse) ; Z n e r n n i soalati in agris relictis navibus in hostium venerunt potestatem. Q uo facto
habebant Rom ani, c u m Perseus abbastanza pronto per la guerra, ! f Z Z l e s s e L a c e d a e L n i i s dederunt. Hac viatoria Lysander elatus, cu m unteasemper
om nia haberet (L ivio). mentre Perseo aveva tutto (pronto). j f Z Z Z s audaxque fuisset, sic sibi indulsi!, ut eius opera in m axim um od ium Graeciae
Lacedaemonii pervenerint. Nam , postquam apud Aegos flum en Lysander classts
m r n l t p o t i t i , n ih il aliud molitus est quam ut omnes civitates ,n sua tenera potestate
19. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le proposizioni avversative. c u i id ee Lacedaemoniorum causa facete sim ularci. Nam que undique us, qu, Athe-
niensìum rebus studuissent, eiectis, decem delegerat in una quoque ctvitate, quibus sum-
1. Quaero cu r tam mansuetus in senatu fuerit, cu m in edictis tam ferus fuisset (C ice liu m im p e riu m potestatemque om n iu m rerum com m inerei H orum m num ero nemo
ron e). 2. A lb ion ipsi nom en fuit, cu m Britanniae vocarentur omnes de quibus m ox Idmittebatur, n ifi qui aut eius hospitio contineretur aut se illius fore p rop n u m fide con-
pa ulo dicemus (P lin io il Vecchio). 3, Cur igitur, cu m ceteris rebus inferiores simus,
firmaverat. (Cornelio Nepote)
form a pares sumus? Ad sim ilitu din em enim deorum propius accedebat hum ana vir-
tus quam figura (C icerone). 4. Brevi post tempore in urbe Rom a lege L ic in ii Stolonis
consules creari etiam ex plebe coepti sunt, cu m antea ius non esset nisi ex pa triciis Traduci la seguente vendono sottolineando la proposizione avversativa.
22. VERSIONE
gentibus fieri consulem (G ellio). 5. Quosdam reges ad se per blanditias evocatos n um -
quam remisit, in quibus Archelaum Cappadocem, cuius etiam regnum in provinciae
form a m redegit et m axim am civitatem appellari nom ine suo iussit, quae nunc Caesa- in Venetis geruntur, Quintus Tuurius Sabinus cum „s copns, quas a Caesare
rea dicitur, cu m Mazaca antea vocaretur (E u trop io). 6. Sed et quispiam Sam ius a- aclvìrat in ftnes Venellorum pervenit. Bis praeerat Viridovix ac summam impera tene-
thleta, cu m antea non loquens fuisset, ob sim ilem dicitur causam loqui coepisse (G el latearum omnium civìtatum, quae iefecerant, ex quibus exercitum magnasque copms
lio). 7, Ubios cu m Suebi m ultis saepe bellis experti propter am plitudinem gravitatem- coegerav atque his paucis diebus Aulerci Eburovices Lexovttque senatu suo mtetfecto,
que civitatis finibus expellere non potuissent, tamen vectigales sibi fecerunt ac m u lto auoi auctores belli esse nolebant, portas clauserunt seseque cum Vindovice comunxe
hum iliores infirm ioresque redegerunt (Cesare). 8. Ac ne illud mirere, cur, cu m ego an Z t Zgnaque praeterea multitudo undique ex Gallici perditorum hommum lunonum-
tea significaverim tib i per litteras me sperare illu m in nostra potestate fore, nunc idem Z e convenerat quos spes praedandi studiumque bellandi ab agri cultura a col,duino ta-
videar diffiderei incredibile est quanto m ih i videatur illius voluntas obstinatior et in Z Z Z c a b a t ’ Sabinus idoneo rebus omnibus loco castris sese tenebat, cum Vindovix
hac iracundia ob firm a tior (C icerone). 9. Epistulae quoque eius [= I u l ii] ad senaturn Zn Z eu m duorum milium spatio consedisset cotidieqm producici copus pugnaci po-
extant, quas p rim u m videtu r ad paginas et form a m m em orialis libelli convertisse, testlem faceret ut iam non solum hostibus in contempi,onem Sabmus veniret, sed
cu m antea consules et duces non n isi transversa charta scriptas m itterent (S veton io). etfal lostrorum militum vocibus nonnihil carperetur: tantamque opinmnem timons
10. N on fu it tam in im ica natura, ut, cu m om nibus aliis anim alibus facilem actum vi- prqebuit, ut iam ad valium castrorum hostes accedere auderen . (Cesare)
tae darei, h om o solus non posset sine tot artibus vivere (Seneca). 11. N am ante id
tempus nem o aut miles aut eques a Caesare ad Pom peium transierat, cu m paene co
tidie n on n u lli a Pom peio ad Caesarem perfugerent, vulgo vero universi in Epiro atque
Aetolia con scrip ti m ilites earum que regionum o m n iu m quae a Caesare tenebantur
(Cesare). 12. C ur semper tui dissimiles defendis? Cur, cu m te et vita et fortuna tua ad - ...... ........ SINTÀSSiDÉL PERÌODO
otium , ad dignitatem invitet, eaprobas, ea decernis, ea sentis quae sint in im ica et otio
co m m u n i et dignitati tuae? (C icerone). L E P R O P O S IZ IO N I C O N D IZ IO N A L I
20. Traduci in latino le seguenti frasi dopo aver sottolineato le proposizioni avver Le proposizioni regg^^^^^d^OTO^igìdd^tolpertami^que-
sative.1
2
1. N o i ci diam o da fare a preparare il convito, mentre voi pensate solo ad abbellirvi. £e co’ÌdlzT n aU son o introdotte da d u m , d u m m ò d o l d u m m o d o ) e m o d o (.purché, a patto che.) e
2. Tu stavi tranquillo in casa, mentre io credevo che ti trovassi in pericolo e temevo per
hanno il verbo al congiuntivo, nei tempi richiesti dalla c o n s e c u t io t e m p o r u m .
la tua sorte. 3 ,1 soldati temevano tutti l’assalto dei nemici, mentre il comandante con Es ó Z Z d Z i metuant (Accio). Che mi odino, porche no temano.
fidava nella sua tattica di difesa e nella perizia delle truppe. 4. Pensavamo di avere
NB La negazione è ne (dutn ne, ((ammodo j n ^ n h e ^ n o ^ è j t i ù T a r a l e (iiuso^postclassicm^
m olti am ici e alleati, mentre nessuno ci volle aiutare nel momento del bisogno. 5. Sem
briam o riposati e soddisfatti, mentre invece siamo stanchi e affaticati.
le z io n e 25 Concessive, comparative, avversative, condizionali
S I N T A S S I D E L P E R I O D O
E S E R C IZ I
dipendente da
si eadem lingua fuero usus: proposizione .................
23. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le proposizioni condizionali.
............... (E) dipendente da
qua tu egisti non oh aliud: proposizione ................
1. Dum m odo sit dives, barbarus ipseplacet (Orazio). 2. Manent ingenia senibus, modoper-
maneat studium et industria (Cicerone). 3. N unc ego mitibus mutare quaero tristia, dum ........................ (F)
m ihi fias recantatis amica opprobriis animumque reddas (Orazio). 4, «Visne mea esse?» credo: proposizione incidentale (G )
..............dipen-
quam ut orario tua intellegi posset a pluribus: proposizione
«D u m quidem ne nimis diu tua sim, v o lo » (Plauto). 5, Verno arare incipito. Ea loca pri-
m um arato, quae siccissima erunt; et quae crassissima et aquosissima erunt, ea postre- dente d a ........................... (H )
m um arato, dum ne prius obdurescant (Catone). 6. Faciat quid libet: sumat, consumai,
perdat; decretum est [sono deciso a »] pati, dum illum modo habeam mecum (Terenzio).
c. Che valore assume il congiuntivo indipendente dicat nel penultimo periodo?
d. Come spieghi la presenza di quam nel penultimo periodo.
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando la proposizione condi-
zionale.
Ch i d is p r e z z a l a l in g u a , d is p r e z z a a n c h e l’ in t e r o p o p o l o c h e l a p a r l a
Tum dicere iussus Philotas, sive conscientia scelerìs sive periculi magnitudine amens et at-
tonitus, non attollere oculos, non hiscere audebat. Lacrimis deinde manantibus linquente
animo in eum, a quo tenebatur, incubuit abstersisque amiculo eius oculis paulatim reci-
piens spirìtum ac vocem dicturus esse videbatur. Iamque rex intuens eum «Macedones»
inquit «de te iudicaturi sunt: quaero, an patrio sermone sis apud eos usurus». Tum Philo
tas «Praeter Macedonas» inquit «plerique adsunt, quos facilius, quae dicam, percepturos es
se arbitror, si eadem lingua fuero usus1, qua tu egisti non oh aliud, credo, quam ut orario tua
intellegi posset a pluribus». Tum rex: « Ecquid videtìs odio etiam sermonis patrii Philotan te
neri? Solus quippe fastidii eum discere. Sed dicat sane, utcumque ei cordi est, dum memi-
neritìs aeque illum a nostro more quam sermone abhorrere». Atque ita contione excessit.
(Curzio Rufo)
1fu ero u su s: « u s e r ò »
I
a ria , f. I m ondo, m.
F G ITA LIA N O v e n t o , m. m o n te , m.
I a ir, m ., « a r i a » .
m o n d e , m ., « m o n d o » .
v e n i, m ., «v e n t o ». m o n i , m ., «m o n t e ».
H FR AN CESE
m u n d o , m ., « m o n d o » .
m o n te , m ., «m o n t e ». a ire , m ., «a r i a » .
S P A G N O LO m e n t o , m ., «v e n t o ».
Praeter Macedonas plerique adsunt: proposizione principale (A ) w orid, « m o n d o » .
m o u n t , «m o n te , a ir, « a r i a » .
quos arbitror: p ro p o sizio n e..........................dipendente da ........ ............(B) IN G L E S E w in d , «v e n t o ».
m o n t a g n a ».
facilius percepturos esse: proposizione ....................... dipendente da
Welt, f., « m o n d o » .
.........................(C) W in d , m ., «v e n t o ». Berg, m ., «m o n t e ». Luft, f., « a r i a » .
T E D E SC O
quae dicam : proposizione dipendente da ............ (D)
394 I S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 2 6 Il periodo ipotetico indipendente
le z io n e
Il periodo Si hoc dixeris, errabis. Se dirai (avrai detto) questo, sbaglierai. ,
ipotetico indipendente
X X
[protasi e apodosi all’indicativo]
Si hoc dixi, ignosce. Se ho detto questo, perdona(mi).
|
IL P E R IO D O IP O T E T IC O IN D IP E N D E N T E [
PERIODO IPOTETICO DEL II TIPO O DELLA POSSIBILITÀ ( o EVENTUALITÀ)
L’ultimo tipo di proposizione subordinata circostanziale o avverbiale che ci resta da esaminare (vedi ; - protasi: congiuntivo presente (o perfetto);
Lezione 23, p. 342) è la proposizione ipotetica o condizionale. Questa subordinata, insieme alla reg- ! - apodosi: congiuntivo presente.
gente, costituisce il cosiddetto periodo ipotetico, che è formato da due proposizioni: | Es. Si hoc dicas, erres. Se dicessi questo, sbaglieresti.
- la protasi, cioè la proposizione subordinata condizionale (o ipotetica) introdotta da si (« s e » ) che ! [protasi e apodosi al congiuntivo presente]
indica la condizione o l’ipotesi alla quale è legata l’afferm azione espressa nella reggente; 1 Si hoc dixeris, erres. Se dicessi (avessi detto) questo, sbaglieresti.
- l’apodosi, cioè la proposizione reggente che contiene la conseguenza dell’ipotesi. | [protasi al congiuntivo perfetto e apodosi al congiuntivo presente]
Es. Se non parli [protasi], sei colpevole [apodosi], !
PERIODO IPOTETICO DEL III TIPO O DELL’IRREALTÀ
Il periodo ipotetico a sua volta può essere: j - protasi al congiuntivo imperfetto (irrealtà nel presente) o piuccheperfetto (irrealtà nel passato),
- indipendente se l’apodosi è una proposizione principale; ! - apodosi al congiuntivo imperfetto (irrealtà nel presente) o piuccheperfetto (irrealtà nel passato).
- dipendente se l’apodosi è una proposizione subordinata. j Es. Si hoc diceres, errares. Se dicessi questo, sbaglieresti.
Entrambe queste forme, poi, ammettono tre tipi: ; [protasi e apodosi al congiuntivo im perfetto]
Si hoc dixisses, erravisses. Se avessi detto questo, avresti sbagliato.
- periodo ipotetico del I tipo o della realtà: l’ipotesi è presentata com e un dato di fatto; \ [protasi e apodosi al congiuntivo piuccheperfetto]
Es. Se non parli, sei colpevole. I
nb In alcuni casi sono ammessiusi diversi dei tempi e dei modi. Per esempio, con tutti quei verbi e
- periodo ipotetico del II tipo o della possibilità (o eventualità): l’ipotesi è presentata come una pos- ! quelle locuzioni che ammettono il ‘falso condizionale’ (vedi Lezione 9, p. 148), l’apodosi può essere
sibilità che si può realizzare; !
anche all’indicativo:
Es. Se non parlassi (e potrebbe darsi che tu non parli), saresti colpevole. ! - presente nel periodo ipotetico del II tipo;
- tempi storici nel periodo ipotetico del III tipo.
- periodo ipotetico del III tipo o dell’irrealtà: l’ipotesi è presentata com e irreale e irrealizzabile. j
Es. Se non parlassi (m a non parli ed è impossibile che tu parli), saresti colpevole. ! FACCIAM O P R A T IC A ...
Prova a completare le seguenti frasi coniugando il verbo cupio nel m odo e nel tempo richiesti dai vari
nb Rispetto all’italiano il latino distingue un tipo di periodo ipotetico in più; in italiano infatti i tipi di ! tipi di periodo ipotetico.
periodo ipotetico sono sostanzialmente due: !
- protasi e apodosi all’indicativo (per es. «S e vieni da me, ceniamo insiem e»); | S i ................. scribe. [.... tipo] Se lo desideri, scrivi.
- protasi al congiuntivo e apodosi al condizionale (per es. «S e venissi da me, ceneremmo insiem e» op- ì
S i .......................... scribes. [.... tipo] Se lo desidererai, scriverai.
pure «se fossi venuto da me, avremmo cenato insiem e»). !
In pratica l’italiano, a differenza del latino, non segnala in alcun m odo se la seconda tipologia di ipo- ! ...... scripsisses. [ tipo] Se lo avessi desiderato, avresti scritto.
tesi sia possibile (e, quindi, realizzabile) oppure irreale (e, quindi, irrealizzabile): è solo il contesto a j S i ................... . scribas/scriberes. [.... tipo] Se lo desiderassi, scriveresti.
suggerire l’esatta interpretazione del periodo. j
qì f scriberes. [ __tipo] Se lo avessi desiderato, scriveresti.
I tre tipi di periodo ipotetico usano modi e tempi verbali differenti. Cominciamo a esaminare il pe- j
Ora com pleta le frasi seguenti coniugando il verbo verno nel modo e nel tempo richiesti dai vari tipi di
riodo ipotetico indipendente, riservandoci di trattare quello dipendente nella prossima Lezione. Ti !
periodo ipotetico.
presentiamo uno schema generale dei m odi e dei tempi usati nei tre tipi di periodo ipotetico: !
Si me amas, venies. [.... tipo] Se m i a m i,..............
P E R IO D O IP O T E T IC O D E L I T IP O O D E L L A R E A LT À !
- protasi: indicativo in tutti i suoi tempi; ! Si me amares,................... [....tipo] Se m i amassi,
- apodosi: tutti i modi delle proposizioni principali (indicativo, imperativo, congiuntivo indipen- I Si me a m es,............ [.... tipo] Se m i amassi,
dente) in tutti i loro tempi.
Si me amavisses, venisses. [.... tipo] Se m i avessi amato,
Es. S i hoc dicis, erras. Se dici questo, sbagli.
[protasi e apodosi all’indicativo] Si me amaveris, venias. [.... tipo] Se m i am assi,........
s 397
n t a s s i p e l p e r i o d o le z io n e 2 6 Il periodo ipotetico indipendente
e s e r c iz i
1
L’AUTORE, IL TESTO
T26
Remo e l’origine dei L e m u ria (Ovidio. Fasti. 5, 457-483,
In questo passo tratto dai Fasti, il poeta augusteo Ovidio spiega l ’origine dei Lemuria, le fe
ste in onore degli avi defunti che venivano celebrate a Roma il 9, V i i e il 13 m a g g io 'R ico
struendo la leggenda di R om olo e Remo, Ovidio rievoca l ’uccisione di Rem o per mano di un
centurione, Celere; dopo la morte, l'ombra di Remo appare in sogno al pastore Faustolo e a
sua moglie Acca chiedendo di consacrare un giorno alla sua memoria.
Umbra cruenta Remi visa est adsistere lecto, Sembrò che sul letto si fermasse il fantasma
atque haec exiguo murmure verba loqui: insanguinato di Remo e con voce flebile pro
«E n ego dimidium vestri parsque altera voti, nunciasse queste parole: «Ecco, io, m età e
cernite sim qualis, qui modo qualis eram! 460 parte uguale del vostro affetto, guardate co
me sono; e pensate prima com ’ero! io che fi
Qui modo, si volucres habuissem regna iubentes, no a poco fa, se gli uccelli avessero asse
in populo potui maximus esse meo, gnato a me il regno, avrei potuto essere il
nunc sum elapsa rogi flammis et inanis imago [ . . . ] . sovrano del mio popolo, ora sono una vuota
Noluit hoc frater, pietas aequalis in ilio est: immagine sfuggita alle fiamme del rogo [..
quod potuit, lacrimas in mea fata dedit. Mio fratello non voleva questo, l’affetto era
uguale in entrambi; egli dedicò ai Mani le sue
Hunc vos per lacrimas, pervestra alimenta rogate lacrime, quel che poteva offrire. Per questo tersi il petto lanciando grida di do lutto indossando vesti scure per un
Se una famiglia aveva ricoperto un
ut celebrem nostro signet honore diem». [ . . . ] vostro pianto, per i vostri alimenti, pregatelo certo numero di cariche politiche lore. Il feretro era preceduto dalle periodo di tempo che variava in rela
Ut secum fugiens somnos abduxit imago, di rendere solenne un giorno in mio onore», immagini degli antenati di mag zione al grado di parentela, ma che
importanti, acquisiva lo ius imagi
[·■■] Come il sim ulacro fuggendo portò via gior prestigio, rappresentati dalle di norma non superava i dieci mesi.
ad regem voces fratris uterque ferunt. num, cioè il diritto di far ritrarre i
con sé il sonno, i due riferiscono al re le paro volti dei propri antenati e di con loro maschere che per l'occasione
Romulus obsequitur, lucemque Remurìa dicit venivano tirate fuori dagli armadi D opo la morte
le del fratello. Romolo acconsente, e denomi servare questi ritratti (imagines) in
illam, qua positis iusta feruntur avis. 480 ed erano indossate da persone che Le anime dei morti (chiamate ge
na Remuri il giorno in cui si rendono le dovu appositi armadi {armaria). Per ot
assomigliavano nel fisico e nell’a nericamente Manes, un termine
Aspera mutata est in lenem tempore longo te esequie agli avi sepolti. Con il trascorrere tenerli, prima della sepoltura veni
spetto generale al defunto. Se il che, a quanto pare, in origine si
littera, quae toto nomine prima fuit; del tem po, la lettera aspra che era l’iniziale vano ricalcate con la cera le fattez
defunto era un personaggio di gnificava «i benevolenti») erano
del nome si mutò in lettera dolce; in seguito si i ze del viso del defunto, in modo ta
mox etiam lemures animas dixere silentum [ . . . ] . le da riprodurle su una maschera. spicco, la processione passava per venerate come divinità; si pensava
dissero Lemuri anche le anime dei silenti1[.. infatti che, alla morte del corpo, le
il foro, dove veniva pronunciato in
suo onore il discorso funebre (lau anime si trasformassero in spiriti
1silenti: i morti. Si fu n era le
dano funebris). e potessero influenzare le vicende
Nel giorno del funerale (funus) ve
IM P A R IA M O S U B IT O ... dei propri discendenti in vita. Pro
niva compiuto uno dei rituali più
impressionanti che la cultura ro i_a crem azione e il lutto prio in base alla bontà o alla mal
si volu cres habuissem regna iubentes, in p o p u lo p o tu i m a xim u s esse Il corteo raggiungeva quindi il luo vagità delle loro azioni verso i vivi,
I
mana ci abbia tramandato.
m eo, «se gli uccelli avessero assegnato a me il regno, avrei potuto essere il go della cremazione (la pratica del gli spiriti degli antenati prendeva
Dopo aver lavato e profumato il ca
sovrano del mio popolo»: s i ... habuissem è la protasi di un periodo ipoteti la sepoltura, diffusasi soprattutto a no i nomi più specifici di Lari (La-
davere, le donne della casa o appo
co indipendente del III tipo o dell’irrealtà, di cui potui costituisce l’apodosi partire dall’età imperiale, fu per res) se agivano in senso positivo, e
siti addetti (pollinctores) ponevano
per molto tempo propria solo dei di Larve (Larvae) o Lèmuri (Lemu
sotto la lingua del defunto una mo
ceti meno abbienti), situato per re:>) se, al contrario, perseguitava
neta che doveva servire a pagare
legge fuori dal pomerio (pomoe- no chi era rimasto in vita.
Caronte, il traghettatore delle ani
rium), cioè fuori dai confini della Il culto dei morti, che contempla
Cultura e civiltà me nell’aldilà, poi esponevano il
IL CULTO DEI MORTI morto nell’atrio dell’abitazione. città. Lì il corpo, posto sopra una va offerte di miele, latte, vino e fio
catasta di legno, veniva dato alle ri, non aveva comunque un carat
La cerimonia funebre, della quale
Il culto dei morti rappresenta un Lo lu s imaginum fiamme, mentre gli astanti getta tere esclusivamente privato ma
elaborate che contenevano o i sem un araldo dava pubblica notizia in
aspetto rilevante della civiltà ro Le più antiche famiglie romane cu vano nel fuoco gli oggetti apparte prevedeva anche una dimensione
plici nomi degli antenati o le loro dicandone ora e luogo, prevedeva
mana; i morti, infatti, non solo ravano già i propri alberi genealogi nuti al defunto, fiori e cibo; al ter pubblica, che si manifestava nella
immagini dipinte; la complessità una processione (pompa) aperta da
erano onorati con particolari ri ci (stemmata) e li esibivano negli mine del rito, le ceneri venivano celebrazione di feste come le Pa-
dello stemma era dovuta anche al suonatori di flauto (tibicìnes), se
tuali funebri, ma divenivano l’og atri delle case. Gli stemmata dove raccolte e conservate in un’urna. rentalie (Parentalia), a febbraio, o
fatto che vi potevano figurare i pa guiti da portatori di fiaccole e dalle
getto di un vero e proprio culto. vano essere rappresentazioni assai I familiari erano tenuti a osservare il le Lemurie, a maggio.
renti acquisiti con il matrimonio. praeficae, donne incaricate di bat
398 s I N T A S S I P E L P E R I O D O le z io n e 2 6 I periodo ipotetico indipendente
E S E R C IZ I
cL Qual è l’origine della festa dedicata ai Lemures, anticamente detta Rem uria?
| lamentano, -ónis, f.: lamento tive sere in grave lutto Si qua fata meum dolorem illic sepelissent, et ultimus lapis posito1starei amore, iIla2meo
morìor, -èris, mortùus sum, m o r funere caros crines donavisset, et m olliterponeret tenera ossa rosa3, illa m eum nomen ex-
I laudatio, -ónis funèbris, f.: discor- lac, lactis, n.: latte
morire tremo clamavisset pulvere, ut m ihi non ullo pondera terra fo r e t.
I so (elogio) funebre Lar, Loris, m.: Lare, divinità tu (da Properzio)
Jluctùs, -ùs, m.: lutto telare sepelio, -is, -ivi e -ti, -ìtum , -ire ■
seppellire 1p o s ito : q u i porto v a le « d e p o r r e » . T e n e ra rosa : c o n s id e r a lo u n a b la t iv o d i lu o g o ,
I lueùbris vestis. -is, f.: veste da lut larva, -ae, f.: spirito, fantasma
to vestem lugùbrem deponère: de Hlla = C in z ia , la d o n n a a m a t a d a l p o e t a P r o - c o m e il su c c e ss iv o ex trem o p u lve re .
Lemùres, -um (pi.), m.: spettri,
porre il lutto p e rz io . f o r e t = esset.
I obtestatw, -ónis, f.: preghiera in- ombre dei defunti
I sistente, supplica vestem lugùbrem sumère: prende- I
Lemurìa, -órum (pi.), n.: Lemurie
re il lutto I LAVORAI ORIO IH TRACUZIOKE . .
j polli(n)ctor, -óris, m.: becchino, (feste funebri)
vestem mutare: vestire a lutto, a. Il brano coincide con un periodo ipotetico: sottolinea con due colori diversi 1verbi
' colui che prepara i cadaveri per il Manes, -ium (pi.), m.: Mani (spi
| rogo prendere il lutto della protasi e dell’apodosi: si tratta di un periodo ipotetico del I, del II o del I I I tipo?
riti o anime dei defunti)
b. Quale costrutto riconosci nell’espressione p olito am ore?
c. Che tipo di proposizione è introdotto da u t?
1. Rispondi alle domande sul brano di Ovidio e sulla lettura II culto dei m orti ; inse-
riscl Parole mancanti aiutandoti con la scheda II lessico dei defunti. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i termini riconducibili al
l’ambito del rito funebre.
a. Che cosa erano gli stemmato?
L a s t o r ia d i O r s in e .
b. Elenca tutti i personaggi che venivano coinvolti nel funerale (lat................ ) romano Forte enim sepulchrum Cyri1Alexander iussit aperìrì, in quo erat conditum eius corpus, cui
e spiegane la funzione. dare volebat inferias. Auro argentoque repletum esse crediderat - quippe ita fama Persae
vulgaverant -, sed praeter clipeum eius putrem et arcus duos Scythicos et acinacem nihil
repperìt. Proximus erat laterì spado1, qui regem intuens « Quid m iru m » inquit « est inania
sepulchra esse regum, cum satraparum domus aurum inde egestum capere non possint?
c. Chi veniva indicato con il termine Manes ? Quod ad me attinet, ipse hoc bustum antea non videram, sed ex Dareo ita accepi, I I I milia
Chi erano, invece, i Lem u res?................... talentum condita esse cum Cyro. tìin c illa benignitas3 in te, ut, quod impune habere non
Il periodo ipotetico indipendente 401
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 26
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
poterai Orsines, donando etiam gratiam iniret». Concitaverat iam animurn in iram, cw n ii, 2. S i illa t u a ..................................[«su p p lic a »] ..............................[«d e l suonatore di
quibus negotium idem dederat, superveniunt: bine Bagoas, bine ab eo subornati falsis cri- ' flau to»] nihil valuit, quid foculus ac verba prisca valeant?
minibus occupant aures. Antequam accusarì se suspicaretur, Orsines in vincula est tradi- 3, S i te alloqui non possum, frater, tamen has m iseras....................... [«o ffe r te »] accipe.
tus. N on contentus supplicio insontis spado ipse m orituro manum iniecit. 4 g ì ...........................[«p e r i suonatori di flau to»] dies festus est, is est dies quo Miner-
v a m ..................... [«ven eran o»].
(Curzio R ufo) 5. S i in u rb e ..............................[«ch e si seppellisca»] lex vetat, eam legem observate.
'C y ri: g r a n d e r e p e rs ia n o . E A lex a n d er m e n z io m e d it a v a la s u a v e n d e tta c o n t r o O rs in e , a s p e t
n a t o im m e d ia t a m e n t e d o p o è A le s s a n d r o M a
6. Traduci le seguenti frasi d’autore che contengono periodi ipotetici del I tipo. In
t a n d o il m o m e n t o o p p o r t u n o p e r m e t t e r lo in
gn o.
c a ttiv a lu c e p r e s s o il re, c o n d e lle a c c u s e m e n
dividua i verbi della protasi e dell’apodosi, quindi analizzali.
2sp a d o : « e u n u c o » ; è B a g o a , in v id io s o d i O r s i z o g n e re .
n e , il r ic c h is s im o s a t r a p o d i P a r s a g a d e c h e 3b en ig n ita s: l a « b e n e v o le n z a » d i O r s in e si s a i o k m i ·. \ I .KHM i A N A L IS I
a v e v a r ie m p it o d i r e g a li A le s s a n d r o e i s u o i r e b b e m a n ife s t a t a c o n i n u m e r o s i r e g a li o ffe r
a m ic i t r a s c u r a n d o B a g o a ; d a a llo r a l ’e u n u c o ti a d A le s s a n d r o e a i s u o i a m ic i. 1. S i di sunt, est divinatio piotasi:....................
(Cicerone). apodosi:...................
LABO R ATO RIO D I T R AD U ZIO N E
2. Si honesta sunt quae facit, protasi:....................
a. Che tipo di proposizione è cum possint nel discorso diretto?
omnes sciant (Seneca). apodosi:...................
b. Quale proposizione è introdotta da ut, sempre nel discorso diretto?
c. In che cosa consiste il negotium (terzultim o periodo) che Bagoa ha affidato ai suoi 3. Si am itti vita beata potest, p rotasi:....................
complici?
beata esse non potest (C i apodosi:...................
d. N ell’ultimo periodo insontis è un genitivo soggettivo o oggettivo?
cerone).
e. Sempre nell’ultimo periodo, m orituro è un participio sostantivato, attributivo, predi
cativo o congiunto? 4. Si fata vitam negant, ha- protasi:....................
f. Riscrivi in form a di periodo ipotetico la prima frase del discorso diretto (da Quid m i- bes sepulcrum (Seneca). apodosi:...................
rum apossint?):
Si satraparum domus aurum inde egestum capere n o n ......................, quid m ir u m ........ 5. Mors neglegenda est, si ex- piotasi:....................
inania sepulchra esse regum? stinguit animurn; optan- apodosi:..................
da est, si aliquo [= aw .] protasi:...................
eum deducit, ubi futurus apodosi:..................
L E S S IC O di B A S E 1 sit aetemus (Cicerone).
VERBI DELLE QUATTRO CONIUGAZIONI
6. Quid sunt dii? Oculorum piotasi:...................
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sul periodo ipotetico signa, mentis num ina; si apodosi:..................
indipendente; inserisci i paradigmi e le traduzioni mancanti. metuis, tim or est; si conti- piotasi:...................
nes, religio est (anonimo). apodosi:..................
condemno,.......................... : ........... n u n tìo ,...........................; ....................
defìcìo,..........................: .................. o p to ,............................; ........... 7. Si nulla re alia facere po- piotasi:...................
dilìgo,.......................... : .................. reprehendo,........................... ; biasimare, tes, morte me ut vindices apodosi:..................
fruor,.......... ........ .......; .................. rim proverare ab R om anorum arbitrio apodosi:.................
infundo,.......................... : ............... re v o co ,........................... ; ................... oro obtestorque (Livio).
metùo,..........................: ................... valéo, -es, valùi, part. fut valìtùrus, -ere:
neco,..........................: ................... 8. Quid timeam, si aut non piotasi:..................
negligo,......................... : trascurare miser post m ortem aut apodosi:.................
verèor,............................; temere
nego,.......................... ; .................. v e to ,............................; vietare beatus etiam futurus
nescto,..........................: .................. sum [= ero]? (Cicerone).
E S E R C IZ I ■ =L4=l:MtT
7. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul periodo ipotetico del I tipo. RISCRITTILA IRiscrivi le frasi dell’esercizio 6 trasformando i periodi ipotetici
Aiutati anche con la scheda I I lessico dei defunti. del I tipo in periodi ipotetici del II tipo; quindi traduci.
1. Se Mario, che ora è gravemente ammalato, m orirà [= sarà m orto], chiamerò addetti Es. Si di sunt, est divinatio (Cicerone). —> Si di sint, sit divinatio.
al rito funebre e prefiche per la processione. 2. Se hai latte e miele, porta(li) sulla tom
ba di tuo fratello. 3. Se mancano [usa desum\ i suonatori di flauto, il funerale risulta po 11. Nelle frasi che seguono sono nascosti alcuni errori nell’uso dei modi e dei tem
co consono. 4, Ti sarò grato se mi potrai raggiungere. 5. Se qualcuno di questa fam iglia pi delle forme verbali contenute nella protasi e nell’apodosi del periodo ipoteti
ha ricoperto in passato cariche onorifiche, la fam iglia acquisisce il diritto di farsi fare co di I e II tipo. Rintracciali, correggili e traduci.
ritratti. 6. «Perché dovresti tenere accanto a te, morto, un bastone per allontanare le fie
re, se non sentirai [usa sentio] più nulla?». 7. Se vuoi comandare, sappi prima ascolta FORM A ( ORKF.ITA T R A D U Z IO N E
re. 8. «Se m orrò prima di te - disse Socrate a Critone -, seppelliscimi secondo i tuoi de
sideri». 9. Se uno avrà mentito anche solo una volta, nessuno si fiderà più di lui. 10. Vo 1. M inus saepe pecces, si scis
glia il cielo che possiamo allontanare la tua anima e quella degli altri Lemuri, se in fu quod nescias.
turo ci perseguiteranno. (Pubblio Siro).
8 . VERSIONE Traduci la seguente versione individuando il periodo ipotetico del I tipo. 2. Si me diligis, si vis a me dili
gi, ad me litteras mittebas.
Ili
oc (Cicerone).
Le case dei G ermani o
oc
Nullas Germanorum populis urbes habitari satis notum est, ne pati quidem interse iunc- oc 3. Si hoc dicam, tibi levior v i
Ili
tas sedes. Colunt discreti ac diversi', ut fons, ut campus, ut nemus placuit. Vicos locant sus sim.
non in nostrum morem conexis et cohaerentibus aedificiis: suam quisque dom um spatio oc (Cicerone).
circumdat, sive adversus casus ignis remedium sive inscientid aedificandi. Ne caemento- Q.
o
rum quidem apud illos aut tegularum usus est: materia ad om nia utuntur inform i et citra o 4. Si pace fruì voluerìmus, bel-
(A
speciem aut delectationem. Quaedam loca diligentius illin u nt terra ita pura ac splenden lum gerendum est.
(Cicerone).
te, ut picturam et liniamenta colorum imitetur. Solent et subterraneos specus aperire eos-
que multos insuper fim o onerant, suffugium hiem i et receptaculum frugibus, quia rigo-
5. Si quis in itinere aut in am
rem frigorum eius modi lo ci molliunt, et si quando hostis advenit, aperta populatur, abdi-
bu la tan e secum ipse medi-
ta autem et defossa aut ignorantur aut eo ipso fallunt, quod quaerenda sunt. .(Cicerone).
tabatur, non reprehendatur.
(Tacito)
'd iscreti ac diversi·, « s e p a r a t i e s p a r p a g lia t i» .
12. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul periodo ipotetico del II tipo.
9. Traduci le seguenti frasi d’autore che contengono periodi ipotetici del II tipo. In Aiutati con la scheda I I lessico dei defun ti.
dividua i verbi della protasi e dell’apodosi, quindi analizzali.
1, Se la notizia della sua morte arrivasse per tempo, andremmo in città per il funerale.
2.1 Lemuri non ci darebbero pace se non avessimo cura del rito e del sepolcro. 3. Se qual
FO R M E VERBAI.1 A N A L IS I cuno nel foro pronunciasse il discorso funebre in onore di Lucio, la processione si fer
1. In adulterio uxorem tuam merebbe e accorrerebbe una folla enorme. 4. Se uno vi interrogasse, che cosa risponde
p ro tasi:..........................
si prehenderis, sine iudicio reste voi? 5. Se fosse necessario, indosserei io la maschera del suo avo. 6. Dovresti vesti
a p o d o si:................. . .
inpune neces (Catone). re a lutto almeno per cinque mesi, se morisse quel tuo zio. 7. S eie prefiche non ci fosse
ro, la processione sarebbe aperta solo dai suonatori di flauto. 8. Se fossi lì, non vorrei ve
2, A m ici vitia si feras, facias p ro tasi:.......................... dere neppure la pira. 9. Miele, latte, rose e vino porteremmo io e te, se tu venissi con me
tua (Pubblio Siro). ap od osi:..................... sulla tomba. 10. Non invocheresti i Lari, se non avessi bisogno della loro protezione.
3. Si reticeam, superbus vi- p ro tasi:...................... 13. Traduci le seguenti frasi d’autore che contengono periodi ipotetici del III tipo.
dear (Livio). a p o d o si:..................... Individua i verbi della protasi e dell’apodosi, quindi analizzali.*1
4. Si in tanta scriptorum tur- p ro tasi:........................ _________ F O R M E V E R B A L I___________________________________ A N A L IS I
ba mea fama in obscuro sit, a p o d o si:......................
nobilitate ac magnitudine 1. Si id velles, iam pridem p ro tasi:................................ ..............................
eorum me q u i nom ini offi- actum esse poterai (Cice- a p o d o si:.............................. ..............................
cient meo consoler (Livio). rone).
S I N T A S S I P E L P E R I O D O 405
j le g io n e 2 6 Il periodo ipotetico indipendente
43=ι;ιημ · E S E R C IZ I
I ORMI·' VI'KliAI.I A N A L IS I be ora il diritto di farsi ritrarre, se fra i m iei antenati ci fosse stato qualcuno che
. Si is debuisset, pecuniam protasi: . avesse ricoperto cariche politiche. 9. Se Cicerone non avesse scoperto e sventato le
petisses, et petisses statim; apodosi: trame di Catilina, la situazione a R om a sarebbe stata m olto diversa. 10. Se fossi (in )
si non statim, paulo qui- apodosi: te, non andrei a Roma.
dem post; si non paulo, at
aliquanto (Cicerone).
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando il periodo ipotetico del
. H oc si ego non vidissem, piotasi : . III tipo.
si me non omnes n oti p io ta s i:.
ignotique monuissent id apodosi: Archita d i T aranto , un e s e m p io d i m o d era zio n e
agì, vererer ne m ìh i crim i- Tarentinus Archytas, dum se Pythagorae praeceptis Metaponti penitus inmergit, magno
na non suppeterent, ne labore longoque tempore solidum opus doctrinae conplexus, postquam in patriam rever-
vox viresque deficerent, tit ac rura sua revisere coepit, animadvertit neglegentià v ilici corrupta et perdita esse, in-
ne eum ego bis accusare tuensque male m eritum «Sum psissem » in q u it «a te supplicium, nisi tibi iratus essem».
non possem (Cicerone). maluit enim inpunitum dimittere quam propter tram insto gravius punire.
Non vanno considerati periodi ipotetici misti quelli in cui nell’ apodosi, al posto del congiuntivo, com
i . Forse la guerra civile non avrebbe mai avuto inizio, se Cesare fosse stato sconfit
pare un indicativo che corrisponde a un ‘falso condizionale (per questi casi vedi p. 395).
to nell ultim a battaglia contro i Galli. 2. Se non gli fosse stato im pedito, Cesare Es. Neque possumus ipsam am icitiam tuerì, N é potremmo salvaguardare 1am icizia stessa,
avrebbe espresso il suo parere. 3. Se Gaio Gracco fosse vissuto più a lungo, non
nisi aeque amicos et nosmet ipsos se non amassimo allo stesso m odo
avrebbe avuto alcuno pari a lui in eloquenza. 4. Am ilcare non si sarebbe rassegnato
diligamus (Cicerone). gli amici e noi stessi.
alla pace, se fosse stato veramente intenzionato a proseguire la guerra contro Roma.
[periodo ipotetico del II tipo: possumus = possimus]
5. Se quel giorno non avessi assistito al funerale di Saturnino, non avrei mai credu
to che fosse tanto am ato dal popolo. 6. Se i corpi non venissero crem ati fuori del p o
Si unum diem morati essetis, Se voi aveste indugiato un giorno soltanto,
m erio, si com m etterebbe un grave sacrilegio. 7. La Spagna si sarebbe presto risolle
moriendum om nibus fu it (Livio). tutti noi avremmo dovuto morire.
vata, se il pretore Cornelio non avesse vinto tante battaglie. 8. La m ia fam iglia avreb- [periodo ipotetico del I I I tipo: moriendum fu it = m orìendum esset] ........_
406 S IN T A S S I DEL PERIODO Il periodo ipotetico indipendente 407
le z io n e 2 6
E S E R C IZ I M ±U,IAVT
LESSICO di BASE 2 - sin e sin autem («se in vece») introducono una seconda ipotesi che si contrappone alla precedente.
I VERBI TEMATICI E ATEMATICI Es. H unc m ihi tim orem eripe; si est verus, Toglim i questa paura: se è vera, perché non ne
ne opprimar, sin falsus, ut tandem aliquando rimanga schiacciato, se invece è falsa,
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai nei prossimi esercizi sul periodo ipo timere desinam (Cicerone). perché smetta una buona volta di tem ere._____
tetico: inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.
afferò,.... indico, .... 17. Completa le seguenti frasi d’autore inserendo la congiunzione appropriata, tra
: dare infor-
arbìtror, . m azioni dotta tra parentesi; quindi traduci. Fai attenzione alle apodosi all indicativo, nei
confiteor, memóro, .... casi in cui questo modo può corrispondere a un ‘falso condizionale’.
d ecem o ,. n iin ù o ,.....
d e cip ìo ,.. : ingannare neglego, -is, t. N ih ilpecca n t oculi, .........[« s e » ] animus oculis imperat (Pubblio Siro).
delèo,..... occldo, -is,.. 2. N im is multa oratio e s t,.........[«s e »] velim memorare, quae ego contra responderim,
discèdo, .. o stendo,.... quam diu et quotiens inter nos verbigeratum sit (Apuleio).
existìmo, pecco, ....... 3. ...........[«se n o n »] utile quod facimus, stulta est gloria (Fedro).
fa v é o ,..... p ro s u m ,.... 4. Mem oria m in u itu r,............ [«se n o n »] eam exerceas (Cicerone).
ignosco, .. s u m o ,....... 5................. [«E se»] regum atque imperatorum anim i virtus in pace ita ut in bello vaie
rei, aequabilius atque constantius sese res humanae haberent (Sallustio),
g, ..................[ « a m eno ch e»] Latini sua sponte arma sumpsissent, capti et deleti era-
16. Traduci le seguenti frasi d’autore specificando quale tipo di periodo ipotetico mus (Livio).
contengono. Giustifica inoltre in ciascun caso la presenza dell’indicativo. 7, H o c ........ [«s e »] scis quid sit, magus es p ro fe c to ;....................[«m a se in vece»] nes-
cis, confitearis necesse est id te accusare quod nescis (Apuleio).
1· Quod est timendum, decipit, si neglegas (Pubblio Siro). 2. Satis longa vita est, si tota 8. Nobis hostis nullus e ra t,................[«s e non, a m eno ch e»] forte quem vos iussisse-
bene collocaretur (Seneca). 3. D ictator gravem edixerat poenam, si quis iniussu in hos- tis (Sallustio).
tem pugnavisset (Livio). 4. Si quis indicavisset de coniuratione, quae contra rem publi-
cam facta erat, praem ium servo libertatem et sestertia centum, libero inpunitatem eius 18. Traduci le seguenti frasi d’autore distinguendo i diversi tipi di periodo ipotetico
rei et sestertia ducenta decreverunt (Sallustio). 5. Si quis collegam appellavisset, ab eo ad (I tipo, II tipo, III tipo, misto).
quem venerai ita discedebat ut paeniteret non prioris decreto stetisse (Livio).
1, Si quid in te peccavi, ac potius quoniam peccavi, ignosce; in me enim ipsum peccavi
vehementius (Cicerone). 2. « Nec hercule si ego Seriphius essem - Temistocles Seriphio
,
SINTASSI DEL PERÌODO ~i
ì dixit - n e c tu si Atheniensis, clarus um quam fuisses» (Cicerone). 3. N olite existimare
LE CONGIUNZIONI CONDIZIONALI ! maiores nostros armis rem publicam ex parva magnam fecisse. Si ita esset, m ulto pul-
cherrimam eam nos haberemus (Sallustio). 4. Vobis, si modo viri esse vultis, rationem
Esaminiamo adesso le congiunzioni condizionali, segnalandone gli usi particolari. ' ostendam, qua tanta ista mala effugiatis (Sallustio). 5. Cenabis bene, m i Fabulle, apud
Nella forma positiva la congiunzione ipotetica è si («s e »), che assume valore limitativo o correttivo ! me si tibi di favent, si tecum attuleris bonam atque magnam cenam, non sine candida
quando è associata agli avverbi modo («s e soltanto»), vero («se p u re») o tamen («s e tuttavia»). ' puella et vino et sale et omnibus cachinnis (Catullo). 6. Quid enim prodest foris esse stre-
Es. A deo tantum rationem habemus, Soltanto dal dio abbiamo la ragione, ; nuum, si dom i male vivitur? (Valerio Massimo). 7. Si nihil velis timere, metuas om nia
si modo habemus (Cicerone). se solo la abbiamo. ’ ;
(Pubblio Siro). 8. Si tu is es cu i nuptam esse me arbìtror, et virum et regem appello (L i
nb II nesso quod si a inizio frase si rende con «se, e se»: serve semplicemente a stabilire un legame con ! vio). 9. Si occidisset, recte fecisset; sed non occidit (Cicerone).
la proposizione che precede. ■
La locuzione si forte («s e per caso») può anche essere usata come un avverbio, nel senso di «eventual- ! 1 g_ UlùiPIDKld Traduci la seguente versione sottolineando il periodo ipotetico in
m ente». ! essa contenuto e specificandone il tipo.
Nella forma negativa la congiunzione ipotetica assume varie forme: !
L a C O R N A C C H IA E I P A V O N I
- nisi («se non, a meno c h e») nega tutta la proposizione; j
Ne gloriali libeat alienis bonis suoque (et libeat) potius habitu1vitam degere, Aesopus nobis
Es. Nec iustitia nec am icitia esse om nino N é la giustizia né l’am icizia potranno esistere ! hoc exemplum prodidit. Inani superbia tumens graculus, pennas, pavoni quae deciderant,
poterunt, nisi ipsae per se expetantur in nessun modo, a meno che non siano ] sustulit seque exomavit. Deinde contemnens suos se im m iscuit pavonum formoso gregi. II-
(Cicerone). ricercate di per sé. | li impudenti pennas avi erìpiunt rostrisque fugant. Male mulcatus graculus redire maerens
- si non («n el caso che n o n ») nega solo un elemento; coepit ad proprìum genus; a quo repulsus tristem sustinuit notam. Tum quidam ex illis,
Es. Neque enim bonitas nec liberalitas nec comitas Né infatti la bontà, né la generosità, né l’affabilità, ! quos prius despexerat: «S i contentus nostris sedibus fuisses et quod natura dederat pati vo-
esse potest, non plus quam amicitia, si haec non più che l’amicizia, possono esistere, nel caso ; luisses nec illam contumeliam expertus esses nec hanc repulsam tua calamitas sentirei».
non per se expetantur, sed ad voluptatem ’ (Fedro)
che esse siano ricercate non di per sé, ma siano !
utilitatemve referantur (Cicerone). ricondotte al criterio del piacere o dell’utilità. ! 1h a b itu : «s e c o n d o la p r o p r ia c o n d iz io n e ».
j S I N T A S S I PEL PERIODO lezio n e 26 Il periodo ipotetico indipendente
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
L a p r e g h ie r a d i S o f o n ib a a M a s s in is s a
B --------- C E F G
Cum in medio agmine armatorum Masinissam insignem cu m armis tum cetero habitu
Sophoniba, uxor Syphacis, conspexisset, genibus advoluta eius «U tq u id e m om nia pos- H ----------L
sis» inquit « in nobis di dederunt virtusque etfelicitas tua; sed si captivae apuddom inum I I
vitae necisque suae vocem supplicem mittere licei1, si genua, si victricem dextram attin I M
gere, precor quaesoque per maiestatem regiam, in qua paulo antea nos quoque fuimus,
pergentis Num idarum nomen, quod tibi cum Syphace com m une fuit, per huiusce regiae
deos, ut hanc veniam supplici des, ut ipse, quodcumque ferì animus, de captiva tua sta-
b. Quale tipo di proposizione viene introdotta da quam nel penultimo periodo?
tuas neque me in cuiusquam R om an i superbum et crudele arbitrium venire sinas. Si
c. A quale com plemento corrispondono i dativi Carthaginiensi e filiae del penultimo
n ih il aliud quam Syphacis uxorfuissem, tamen Numidae quam alienigenae et extem i fi-
periodo?
dem experin mallem: quid Carthaginiensi ab Rom ano, quid filiae Hasdrubalis tim en-
d. Quale tipo di proposizione viene introdotta da u t nell’ultimo periodo?
dum sit vides. Si nulla re alia potes, morte me ut vindices ab Rom anorum arbitrio oro ob-
testorque».
(L ivio )
1s i ... licei - si ca ptiva e licei m ittere v o c e m su p p lice m a p u d d o m in u m vitae n e cisq u e suae.
sed si captivae apud dom inum vitae necisque suae vocem supplicem mittere lice i: pro
posizione .......................... ( .........................................................................) dipendente
d a ........................... (B)
si genua, si victricem dextram attingere (licei): p ro p o sizio n e....................coordinata a
..................................per asindeto (C)
precor: proposizione principale (A )
quaesoque per maiestatem regiam, per gentis N um idarum nomen, per huiusce regiae
deos: p ro p o sizio n e........................... coordinata a ............................ (D) 1 il f u n e r a l e e il l u t t o n e l te m p o e n e llo s p a z io
I L L A T I N O E L ’E U R O P A
in qua paulo antea nos quoque fuim us: p ro p o s izio n e ...............................dipendente
d a ................................(E ) | L A T IN O tfu n u s , n., «fu n e r a le ». • luctus, m ., «lu t t o ». • sepulchrum . n.. • tum ba, I'., « t o m b a »
SII «s e p o lc r o , t o m b a ». (te rm in e del lutino
quod tibi cu m Syphace com m une fu it: proposizione ....................... dipendente da la rd o ).
____ ____________________________ 4
...................... (F)
ut hanc veniam supplici des: proposizione ....................... dipendente da ITA LIA N O funerale, m. lutto, m. sepolcro, m . (n e lle tom ba, f. (n e lle lin g u e
lin g u e m o d e r n e il m o d e rn e il term in e è
..... ..................... (G)
te rm in e è u sa to u sa to co m u n e m e n te , a
ut ipse de captiva tua statuas: proposizione ....................... dipendente da p re v a le n te m e n te in d iffe re n z a d i sep olcro).
............................ (H) a m b it o re lig io so , p e r
quodcum que ferì animus: proposizione ....................... dipendente da es. il Santo S ep olcro).
........................... (I)
FRANCESE funérailles, f. (p i.), deuil, m ., «lu t t o ». sépulcre, m ., tombe, f., «t o m b a »;
neque sinas: p rop o sizio n e.......................coordinata a ................................ (L) tom beau, m ., «t o m b a
«fu n e r a le ». « s e p o lc r o ».
me in cuiusquam R om an i superbum et crudele arbitrium venire: proposizione m o n u m e n ta le ».
........................ dipendente d a .................................(M )
S P A G N O LO entierro o sepelio, m ., luto, m ., «lu t t o ». sepulcro, m ., tum ba, f., «t o m b a ».
«fu n e r a le ». « s e p o lc r o ».
TEDESCO Begrdbnis, n., Trauer, f., «lu t t o » (lett. G ra b, n., «s e p o lc r o ». G rab, n., «s e p o lc r o ».
«fu n e r a le ». «T essere a fflit t o »).
41U 1 a i n t a & ai l DEI. RERIOOO le z io n e 27 Il periodo ipotetico dipendente 411
1
le z io n e
Il periodo ipotetico E S E R C IZ I
dipendente l J T O R E , IL T E S T O
Il tem po libero
T27 O tiu m e s a g g e z z a (Seneca, La tranquillità dell’animo, 1,11-13 e 17)
N ell’opera filosofica di Seneca ( I secolo d.C.) si fa p iù volte rìferim ento a un concetto ‘opero
■aNTAfiRÌPFT ' p m n n n I so’ di otium, una sorta di disimpegno attivo che astrae dagli affari pubblici (negotia) per in
IL PERIODO IPOTETICO DIPENDENTE ( i ) durre alla concentrazione su di sé e alla ricerca della saggezza.
APODOSI ALL’INFINITO Come Cicerone prim a di lui, anche Seneca oscilla spesso tra considerazioni pessimistiche sul
suo isolamento p olitico forzato e lode incondizionata della contemplazione filosofica, rispet
Il periodo ipotetico è dipendente quando l’apodosi è una proposizione subordinata con il verbo al
l’infinito o al congiuntivo. to alla quale niente è paragonabile né preferibile. Da consigliere fidato di Nerone, Seneca, ca
duto in disgrazia, fu infatti indotto a rinunciare a ogni attività pubblica e infine costretto dal
Se 1apodosi è all infinito (proposizione infinitiva), la protasi si trova in genere al congiuntivo.
l ’imperatore a darsi la morte. L ’otium filosofico, insomma, è insieme scelta di vita e strada
In particolare, se si tratta di un periodo ipotetico del I tipo: obbligata per chi, come lui, vedeva allontanarsi la possibilità di incidere concretamente sul
- nell’apodosi si trova un infinito presente, passato o futuro; tessuto politico, civile e sociale di Roma.
Riportiam o qui un passo dal trattato La tranquillità dell’animo, in cu i Seneca ribadisce da
- nella protasi si trova il congiuntivo secondo le norme della consecutio temporum.
Es. (S i hoc dicis, erras. ) un lato la propria vocazione filosofica, dall’altro un'autentica ‘spinta’ verso il prossimo, che
(Se dici questo, sbagli.)
Puto te, si hoc dicas, errare. egli si propone di aiutare e sostenere con la parola e con l ’esempio.
Credo che tu sbagli, se dici questo.
Putabam te, si hoc diceres, errare. Credevo che tu sbagliassi, se dicevi questo.
(S i hoc dixisti, erravisti. ) (Se hai detto questo, hai sbagliato.)
Puto te, si hoc dixeris, erravisse. Placet intra parietes rursus vitam coercere: Scelgo così di rinchiuderm i di nuovo tra le pareti do
Credo che tu abbia sbagliato, se hai detto questo.
Putabam te, si hoc dixisses, erravisse. nemo ullum auferat diem, n ih il dignum m estiche: nessuno mi sottragga neppure una giorna
Credevo che tu avessi sbagliato, se avevi detto
ta, non mi potrà ricom pensare di una così grave perdi
questo. tanto im pendio redditurus; sibi ipse ani ta. L’animo mio sia saldo in se stesso, si occupi solo di
(Si hoc dices, errabis. ) (Se dirai questo, sbaglierai.) mus haereat, se colai, n ih il alieni agat, sé, non faccia nulla che lo distragga da sé, niente che
Puto te, si hoc dicas, erraturum esse. Credo che sbaglierai, se dirai questo. n ih il quod ad iudicem spectet; am etur ex- guardi al giudizio altrui; desideri la serenità, fuori da im
Putabam te, si hoc diceres, erraturum Credevo che avresti sbagliato, se avessi detto pegni pubblici e privati.
pers publicae prìvataeque curae tranquilli-
esse. questo. Ma quando una lettura appassionata esalta il mio ani
tas. mo ed esempi nobili mi spronano, ecco che mi piace
Se si tratta di un periodo ipotetico del II tipo: Sed ubi lectio fortior erexit anim um et acu-
- nell’apodosi si trova un infinito futuro; precipitarm i nel foro per offrire a uno l’appoggio della
leos subdiderunt exempla nobilia, prosilire mia parola, a un altro la mia opera, che anche se non
- nella protasi si trova il congiuntivo secondo le norme della consecutio temporum.
libet in forum , com m odare alteri vocem, servirà, tenterà almeno di essere utile, per rintuzzare
Es. (S i hoc dicas, erres.) (Se dicessi questo, sbaglieresti.)
alteri operam, etiam si n ih il profuturam , l’arroganza di un altro ancora, reso troppo arrogante
Puto te, si hoc dicas, erraturum esse. Credo che sbaglieresti, se dicessi questo.
dalla buona sorte. [...]
Putabam te, si hoc diceres, erraturum Credevo che avresti sbagliato, se avessi detto tamen conaturam prodesse, alicuius coer
Penso che m olti uomini sarebbero potuti arrivare alla
esse. questo. cere in foro superbiam male secundis re saggezza, se non avessero presunto di esservi già
nb Lapodosi può avere l’infinito presente con verbi e locuzioni che ammettono il ‘falso condizionale’. bus elati. [...] giunti, se non avessero ignorato volutam ente alcune
Es. Puto te, si hoc dicas, errare posse. Credo che potresti sbagliare, se dicessi questo. Puto m ultos potuisse ad sapientiam per debolezze, o fossero passati sopra ad altre, chiuden
venire, nisi putassent se pervenisse, nisi dosi gli occhi.
Se si tratta di un periodo ipotetico del III tipo:
- nell apodosi si trova la form a perifrastica -urum, -uram, -urum fuisse (participio futuro e fuisse); quaedam in se dissimulassent, quaedam
- nella protasi si trova il congiuntivo imperfetto o piuccheperfetto (com e se il periodo ipotetico opertis oculis transiluissent.
fosse indipendente).
Es. (S i hoc diceres, errares.) (Se dicessi questo, sbaglieresti.)
Puto te, si hoc diceres, erraturum fuisse. Credo che sbaglieresti, se dicessi questo.
Putabam te, si hoc dixisses, erraturum Credevo che avresti sbagliato, se avessi detto
fuisse. questo. IM P A R IA M O S U B IT O ...
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
Ti presentiamo due gruppi di termini relativi al tempo libero; alcuni vocaboli li hai
già incontrati nella scheda II tempo libero. I termini sottolineati sono i cosiddetti ‘fal
si am ici’.
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
2 . Completa le seguenti frasi d’autore inserendo i termini tradotti tra parentesi, poi VERSIONE I Traduci la seguente versione sottolineando i termini riconducibili al
traduci. Aiutati con la scheda II lessico dell’otium. l’ambito del tempo libero.
C o m e t r a s c o r r e r e il t e m p o l ib e r o
C. Plinius Caninio Rufo suo s. L E S S IC O di B A S E 1
Quid agii Comum, tuae meaeque deliciae? Quidsuburbanum amoenissimum, quid illapor- VERBI TEMATICI E ATEMATICI
ticus verna semper, quid platanon opacissimus, quid eurìpus viridis et gemmeus, quid su-
biectus et serviens lacus, quid illa mollis et tamen solida gestatio, quid balineum illud quod Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sul periodo ipotetico
plurim us sol implet et circumit, quid trìclinia illa popularìa illa paucorum, quid cubicula dipendente con apodosi aH’infinito: inserisci i paradigmi e le.traduzioni mancanti.
diurna noctum a ? Possident te et per vices partiuntur? An, ut solebas, intentione rei familia-
a d firm o,..................................... : ......................... p r o d o ,................. ..................... : consegnare; tra
rìs obeundae crebris excursionibus avocaris? Si possident, felix beatusque es; si minus,
«u nu s ex m ultis». Q u in 1*1
5tu (tempus enim est) humiles et sordidas curas aliis mandas, et ipse
4
3
2 aspemor, -à ris ,................................ : dìsprezzare dire
te in alto isto pinguique secessu studiis adseris? H oc sitnegotium tuum, hoc otium ; hic la- censéo,...................................... : ....................... re c ìp ìo ,...................................... : ........................
bor, haec quies; in his vigilia, in his etiam somnus reponatur. Efftnge aliquid et excude, quod co gn osco,................................... : ........................ (gratlas) r e fìr o ,............................. : .....................
sitperpetuo tuum. Nam reliqua rerum tuarumpost te alium atque alium dom inum sortien- concèdo........................................ : ritirarsi reverto,...................................... : ........................
tur, hoc numquam tuum desinet esse si semel coeperit. Scio quem animum, quod horter in- impétro, -a s ,................................... : ottenere s o lv o ,.......................................: .......................
genium; tu modo enitere ut tibi ipse sis tanti, quanti videberis aliis si tibi fueris. in du lgéo,................................... : ........................ su s cip lo ,.......................................: assumere
Vale. in teréo,............. : morire tuéor, -èris, tidtus sum, -eri: proteggere
o p p rim o ,...................................... : ....................... u to r ,.......................................: .......................
(Plinio il Giovane)
lQ u i n : « P e r c h é n o n ...? » .
p o llic é o r,................................... '·........................
I. t i O R J T i J P i O Oì T.-iAOIty.iONK
a. Individua le proposizioni interrogative dirette presenti nel testo. 5 . IdhTddlièÌiIiyi Abbiamo modificato le frasi dell’esercizio 2 premettendo un’e
b. Di che tipo è il periodo ipotetico indipendente Si possident, felix beatusque es (V pe spressione ipotetica in modo da ottenere dei periodi ipotetici con apodosi all’in
riodo)? Trasformalo in un periodo ipotetico dipendente con apodosi aH’infinito, pre finito: sottolinea con due colori diversi l’apodosi all’infinito e la protasi, comple
mettendo il verbo dico (« io d ico»). ta n a r o l e mancanti e d o ì traduci.
D i c o ......................................................................................................
c. Che valore assume il congiuntivo indipendente sit (V II periodo)? C e anche un altro 1. Puto te, m i Paete, si me a m es,................................. [«1 intero in carico»] suscipere, ut
congiuntivo indipendente usato nella stessa funzione: qual è? molestia Fabium liberes.
d. Che valore assume la proposizione relativa im propria quod sit (terzultim o periodo)? 2. Fortasse non scis me, defessum diutina commentatione, in Agrìppae campo deambu
e. Di che tipo è il periodo ipotetico indipendente hoc num quam tuum desinet esse si se lare, si anim um laxare ac levare velim.
mel coeperit (penultimo periodo)? Trasformalo in un periodo ipotetico dipendente con 3. Iam tibi dico nos, si ad nos venias, consilium totius rei capturos esse.
apodosi all’infinito, premettendo il verbo puto (« io credo»). 4. Omnes sciunt eos qui p ro p te r.......................[«p ig riz ia »] in otto vivunt, tamen in sua
.<όΜνΐή«ΐβ
P u to ....................................................................................................... turpi inertia capere voluptatem ex ip s o ...............[«o zio , rip oso»], si voluptatibus ina-
f. N ell ultimo periodo quem e quod introducono due proposizioni relative o due inter nibus indulgant.
rogative indirette? 5. Credo h a n c ...........................[«p a sseggiata»! quam non laboriosa, ad languorem me
g. Quale com plemento esprimono i genitivi tanti e quanti (ultim o periodo)? non dare, si quando in porticu consistam.
I
416 S IN T A S S I DEL PERIODO le z io n e 27 periodo ipotetico dipendente 417
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
6. ί Iϊ ■**1v ΛMim ilriT il11l'Jifil Traduci la seguente frase d'autore, poi riscrivila 7. Le seguenti frasi contengono periodi ipotetici dipendenti con apodosi all’infini-
costruendo un periodo ipotetico dipendente con apodosi aH’infinito. Trasforma to. Distingui la proposizione principale, l’apodosi aU’infinito e la protasi, quindi
la in tutti i possibili tipi richiesti (realtà, possibilità, irrealtà), traducendo di nuo traduci.
vo ogni singola frase.
PR O P. P R IN C IP A L E APO D O SI P R O TA S I
1. Ille adfirmat esse hanc pulcherrimam partem philosophiae, agere negotium publicum,
cognoscere iudicare, promere et exercere iustitiam, quaeque ipsi doceant in usu 1. H oc polliceor om n i
habere (Plinio il Giovane). bus, si is uti me defen-
sore voluerit, me eius
causam legis praesi-
dio defensurum esse
(Cicerone).
2. Lucius Caesar dicit
aliam sententiam se
dicturumesse, nisipro-
1 a. periodo ipotetico del I tipo con apodosi nel presente pinquitate impediatur.
Censeo illum errare si adfirmet hanc pulcherrimam partem philosophiae esse, agere
negotium publicum . 3. Negai Epicurus iu-
1b. periodo ipotetico del I tipo con apodosi nel presente cunde posse vivi, nisi
Censebam..................................................................................................................... cu m virtute vivatur
(Cicerone).
4. Scio te, si sperare de-
2a. periodo ipotetico del I tipo con apodosi nel futuro sinas, desinere timere.
Censeo ............................................................................
8. Trasforma le frasi dell’esercizio precedente in modo tale da otte
2b. periodo ipotetico del I tipo con apodosi nel futuro nere dei periodi ipotetici del II tipo, quindi ritraducile.
Censebam.......................................................................
10. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul periodo ipotetico dipenden
3b. periodo ipotetico del I tipo con apodosi nel passato
Censebam......................................................................... te con apodosi all’infinito. Aiutati con la scheda II lessico dell’otium.
1. Penso che Cicerone sbaglierebbe se si ritirasse nel riposo dello studio. 2. Credo che
sarebbe bello passeggiare nel Campo M arzio, se non piovesse. 3. Sai che M arco si d i
4a. periodo ipotetico del II tipo vertirebbe, se passeggiasse nel foro. 4. Alessandro disse che avrebbe conquistato il
Censeo .................................... mondo, se ne avesse avuto il tempo. 5. Lucrezia dirà che saremmo cattive danzatrici,
se non imparassimo questa danza. 6. N on posso dire che saresti felice se crollasse il
4b. periodo ipotetico del II tipo portico pieno dei tuoi dipinti. 7. N on pensi che Cornelia sarebbe una cattiva madre, se
Censebam............................... impedisse ai figli di vedere il padre? 8. Im m aginavo che saresti arrivato fino a Brindi
si, se la strada non fosse stata affollata. 9. Dissi che avrei fatto una passeggiata, se ne
avessi avuto il tempo. 10. Dovete convincervi che [usa Face, e l’inf.] Paolo sarebbe vis
suto più a lungo, se non avesse avuto troppi impegni.
5a. periodo ipotetico del III tipo
Censeo......................................
1 1 . P14;fc1L«h'l=l Traduci la seguente versione sottolineando i periodi ipotetici dipen
5b. periodo ipotetico del III tipo denti con apodosi aU’infinito e specificandone il tipo.
Censebam.................................
E l p in ic e , m o g l ie e s o r e l l a
Cimon, Miltiadis filius, Atheniensis, duro admodum in itio usus est adulescentiae. Nam,
418 S IN T A S S I DEL PERIODO le z io n e 27 Il periodo ipotetico dipendente 419
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
cu m pater eius lìtem aestimatam populo solvere nonpotuisset ob eamque causam in vin-
culis publicis decessìsset, Cìmon eadem custodia tenebatur neque legibus Atheniensibus “ ' I
SINTASSI DEL PERIODO
em itti poterai, nisi pecuniam, qua pater multatus erat, solvisset. Habebat autem in ma IL P E R IO D O IP O T E T IC O D IP E N D E N T E ( i l )
trim on io sororem germanam suam, nom ine Elpinicen, non magis amore quam more A P O D O S I A L C O N G IU N T IV O
ductus: namque Atheniensibus licei eodem patre natas uxores ducere. H uius coniugii Anche quando l’apodosi del periodo ipotetico dipendente è costituita da una proposizione su
cupidus, Callias quidam, non tam generosus quam pecuniosus, qui magnas pecunias ex bordinata con il verbo al congiuntivo (proposizion e com pletiva o circostanziale) bisogna distin
metallis fecerat, egit cu m Cimone ut eam sibi uxorem darei: id si impetravisset1, se prò il
guere più casi.
io2pecuniam soluturum esse. Is3cu m talem condicionem aspemaretur, Elpinice negavit
se passuram esse Miltiadis progeniem in vinculis publicis interire, quoniam prohibere
N el periodo ipotetico del I tipo:
posset, seque Calliae nupturam esse, si ea quae polliceretur praestitisset. Tali m odo cus
- l’apodosi è al congiuntivo secondo le regole della consecutio temporum-,
todia liberatus, Cimon celerìter ad prìncipatum pervenit.
- la protasi è al congiuntivo secondo le regole della consecutio temporum.
(Cornelio Nepote) Anche qui, negli esempi, abbiamo indicato tra parentesi la forma che sarebbe assunta dal periodo ipo
1im p etra visse t: il s o g g e tto è C a llia . 2illo : è r ife r it o a C im o n e . 3/s: è d i n u o v o C im o n e .
tetico indipendente.
Es. (S i hoc dicis, erras.) (Se dici questo, sbagli.)
LABO R ATO RIO D i TRADU ZIO NE N on dubito quin, si hoc dicas, erres. N on dubito che, se dici questo, sbagli.
N el brano c e anche un periodo ipotetico indipendente: individualo e specificane il tipo. N on dubitabam quin, si hoc diceres, N on dubitavo che, se (dicessi) avessi detto
errares. questo, (sbagliassi) avresti sbagliato.
1 2. i l =1ϊΗ M ì I=1 Traduci la seguente versione sottolineando il periodo ipotetico di
(S i hoc dixisti, erravisti. ) (Se hai detto questo, hai sbagliato.)
pendente con apodosi all'infinito·
N on dubito quin, si hoc dixeris, erraveris. N on dubito che, se hai detto questo, hai
sbagliato.
T emistocle , cacciato da A tene , è costretto a peregrinare di città in città
N on dubitabam quin, si hoc dixisses, N on dubitavo che, se avessi detto questo, avresti
Themistocles non effugit civiu m suorum invidiam. Namque ob eundem timorem, quo
erravisses. sbagliato.
damnatus erat Miltiades, testularum suffragiis e civitate eiectus Argos habitatum con-
cessit. Lacedaemonii legatos Athenas miserunt, qui eum absentem accusarent, quod so- (S i hoc dices [o dixeris], errabis. ) (Se dirai questo, sbaglierai.)
cietatem cu m rege Perse ad Graeciam opprimendam fecisset. Id ut audivit, quod non sa- N on dubito quin, si hoc dicas (o dixeris), N on dubito che, se dirai questo, sbaglierai.
tis tutum se Argis videbat, Corcyram demigravit. Ib i cum eius principes animadvertisset erraturus sis.
timere, ne propter se bellum iis Lacedaemonii et Athenienses indicerent, ad Admetum, N on dubitabam quin, si hoc diceres N on dubitavo che, se (dicessi) avessi detto
M olossum regem, cu m quo ei hospitium erat, confugit. H uc cum venisset et in praesen- (o dixisses), erraturus esses. questo, avresti sbagliato.
tia rex abesset, quo maiore religione se receptum tueretur, filiam eius parvulam arripuit
et cum ea se in sacrarium, quod summa colebatur caerimonia, coniecit. Inde non prius N el periodo ipotetico del II tipo:
egressus est, quam rex eum data dextra in fìdem reciperet, quam praestitit. Nam cum ab - l’apodosi è nella forma perifrastica -urus, -ura, -urum sim o essem (participio futuro e congiunti
Atheniensibus et Lacedaemoniis exposceretur publice, supplicem non prodidit1. Itaque vo presente o imperfetto);
Pydnam eum deduci iussit et quod satis esset praesidii dedit. H ic in navem om nibus - la protasi è al congiuntivo secondo le regole della consecutio temporum.
ignotus nautis escendit. Quae cu m tempestate maxima Naxum ferretur, ubi tum Athe-
Es. (S i hoc dicas, erres.) (Se dicessi questo, sbaglieresti.)
niensium erat exercitus, sensit Themistocles, si eo pervenisset, sibi esse pereundum. Hac
N on dubito quin, si hoc dicas (o dixeris), N on dubito che, se dirai questo, sbaglierai.
necessitate coactus dom ino navis, quis sit, aperit, multa pollicens, si se conservavisset.
erraturus sis.
At ille clarissimi viri captus misericordia diem noctemque p rocu l ab insula in salo navem
N on dubitabam quin, si hoc diceres N on dubitavo che, se dicessi (avessi detto)
tenuit in ancoris neque quemquam ex ea exire passus est. Inde Ephesum pervenit ibique
(o dixisses), erraturus esses. questo, avresti sbagliato.
Themistoclen exponit. Cui ille prò merìtis postea gratiam rettulit.
(Cornelio Nepote) nb II periodo ipotetico del II tipo risulta di fatto indistinguibile dal periodo ipotetico del I tipo al fu
turo.
E x p o s c e r e tu r ... prod id it: il s o g g e tto s o ttin teso è A d m e t o .
Con i verbi e le espressioni che ammettono il ‘falso condizionale’, nell’apodosi si può trovare anche
il congiuntivo presente.
LABO R ATO RIO D! TRADU ZIO NE
Es. N on dubito quin, si hoc dicas (o dixeris), N on dubito che, se dirai questo, potresti
a. N el brano c’è un altro periodo ipotetico dipendente, ma con l’apodosi al participio: errare possis. sbagliare.
individualo.
b. Che cos’è habitatum nel II periodo? A quale proposizione subordinata corrisponde?
N el periodo ipotetico del III tipo:
c. N el testo sono stati evidenziati alcuni pronom i relativi e alcune congiunzioni che in
- l’apodosi è al congiuntivo imperfetto o nella forma perifrastica -urus, -ura, -urum fuerim (parti
troducono delle proposizioni subordinate: specifica di quale tipo di proposizioni di
cipio futuro e congiuntivo perfetto);
pendenti si tratta, dopo aver sottolineato i rispettivi verbi.
- la protasi è al congiuntivo imperfetto o piuccheperfetto.
d. N el terzultimo periodo il genitivo clarìssimi viri è soggettivo o oggettivo?
420 s N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 27 periodo ipotetico dipendente
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
Sia nell apodosi sia nella protasi i tempi del congiuntivo sono usati com e se il periodo ipotetico fosse PROP. PRINCIPALE APODOSI PROTASI
indipendente.
3. Illud non dubito
Es. (S i hoc diceres, errares. ) (Se dicessi questo, sbaglieresti.) quin, si quid de ìnterìtu
N on dubito quin, si hoc diceres, errares. N on dubito che, se dicessi questo, sbaglieresti. Caesaris scribas, non
N on dubitabam quin, si hoc diceres, N on dubitavo che, se (dicessi) avessi detto patiaris me m inim am
errares. questo, (sbaglieresti) avresti sbagliato. partem et rei et amoris
(S i hoc dixisses, erravisses.) (Se avessi detto questo, avresti sbagliato.) tui ferre (Cicerone).
N on dubito quin, si hoc dixisses, N on dubito che, se avessi detto questo, avresti 4. Is qu i nocere alteri
erraturus fueris. sbagliato. cogitai, tim et ne, nisi
N on dubitabam quin, si hoc dixisses, N on dubitavo che, se avessi detto questo, avresti id fecerit, ipse aliquo
erraturus fueris. sbagliato. afficiatur incom m odo
nb Con i verbi e le espressioni che ammettono il ‘falso condizionale’, nell’apodosi si può trovare an (Cicerone).
che il congiuntivo perfetto.
Es. N on dubito quin, si hoc dixisses, N on dubito che, se avessi detto questo, avresti 5. N on dubito quin, si
errare potueris. potuto sbagliare. modo esset in re publi-
ca senatus, si maiestas
populi Romani revixis-
L E S S IC O di B A S E 2 set, aliquando statua
I VERBI TEMATICI E ATEMATICI buie ob rem publicam
interfecto in foro sta-
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai negli esercizi sul periodo ipotetico di tueretur (Cicerone).
pendente con apodosi al congiuntivo: inserisci i paradigmi e le traduzioni mancanti.
E S E R C IZ I
15. Traduci in latino le seguenti frasi esercitandoti sul periodo ipotetico dipenden 18. M d :m » n n Traduci la seguente versione sottolineando il periodo ipotetico di
te con apodosi al congiuntivo. Aiutati con la scheda II lessico dell’otium. pendente con apodosi al congiuntivo e specificandone il tipo.
1. N on dubito che saresti un buon capo, se ti eleggessim o. 2. Abbiam o il dubbio che C esare contro g li E lvezi
il riposo ti sarebbe utile, se non fossi costretto a stare lontano da Rom a. 3 .1 conso Coesori cum id nuntiatum esset eos1per provinciam nostram iter facere conan, maturai
li tem evano che l’esercito rom ano sarebbe stato sconfitto, se Annibaie avesse attra ab urbe proficisci et quam maximis potest itineribus in Galliam ulteriorem contendit et
versato le Alpi. 4. Si dà il caso che [usa est u t] sarebbe una danza divertente, se non ad Genavam pervenit. Ubi de eius adventu Helvetii certiores facti sunt, legatos ad eum
fosse così com plicata. 5. Temo che non saresti a N apoli, se non ci fossero cattive n o m ittunt nobilissimos civitatis, qui dicerent sibi esse in anim o sine ullo m aleficio iter per
tizie. 6. N on c’è alcun sospetto che Sallustio sarebbe stato più ricco, se non si fosse provinciam facere. Interna ea legione, quam Caesar secum habebat, militibusque, qui ex
ritirato dalla vita politica. 7, Vorrei sapere che cosa avresti fatto, se i ladri ti avesse provincia convenerant, a lacu Lemanno, qu i in flum en Rhodanum influii, ad montem
ro rubato il bestiame. 8 , M i avete chiesto quale m oglie avrei scelto, se fossi stato li Im am , qui fines Sequanom m ab Helvetiis dividit, m ilia passuum decemnovem m urum
bero di decidere. 9. H o il tim ore che, se ne avessero la possibilità, i senatori uccide in altitudinem pedum sedecim fossamque perducit. E o opere perfecto praesidia disponit,
rebbero Cesare. !0, N on dubitavi che Siila sarebbe stato crudele, se fosse arrivato castella com m unit, quo facilius si se invito transire conarentur, prohibere possit. Ubi ea
al potere. dies, quam constituerat cum legatis, venit et legati ad eum revertemnt, negai se more et
exemplo populi Rom ani posse iter ulli per provincia m dare et, si v im facere conentur,
16. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando con due colori diversi i periodi
ipotetici dipendenti con apodosi alTinfinito e al congiuntivo.
1e o s : s o n o g li E lv e z i.
1. L. Plancus legatus petit a Coesore, ut sibi darei potestatem cum Considio agendi, si pos-
set aliqua ratione perduci ad sanitatem (Bellum Afrìcum ). 2. Caesar iubet obsides ad cer-
tam diem adduci: nisi ita fecerint, sese bello civitatem persecuturum esse demonstrat (Ce a. N el brano c’è anche un periodo ipotetico dipendente con apodosi all’infinito: indi
sare). 3. Divico, legationis prìnceps, nuntiavit si pacem populus Romanus cum Helvetiis
vidualo e specificane il tipo.
faceret, in eam partem ituros esse atque ibi futuros esse Helvetios ubi eos Caesar consti- b. Individua tutti i presenti storici contenuti nel testo.
tuisset atque esse voluisset (Cesare). 4. L. E. Paulus, cum in contione extra urbem more c. Quale tipo di proposizione è introdotta da Ubi nel II periodo? Una relativa o una
maiorum ante trìum phi diem ordinem actorum suorum commemorami, deos immortales
temporale? . . , ^ . TT
precatus est ut, si quis filiorum invideret operìbus ac fortunae suae, in ipsum potius saevi- d. Che valore assume la proposizione relativa im propria introdotta da qu i nei II pe-
ret quam in rem publicam (Velleio Patercolo). 5. Verres existimavit homines in oblivionem
totius negoti esse venturos, si etiam basim tamquam indicem sui scelerìs sustulisset (Ci e. Come spieghi il dativo sibi nel II periodo? A quale uso del dativo corrisponde?
cerone). 6. Is verebatur ne, si praetergressus esset, ex oppido empitone facta ab latere eum f. Il I I I periodo è ricco di proposizioni relative proprie: specifica qual è 1antecedente
adorti conciderent (Bellum Afrìcum ). 7. Caio, qui Siciliam tenere nullo negotio potu it et, si
di ciascun pronom e relativo.
tenuìsset, omnes boni se ad eum contulissent, Syracusis profectus est ante diem V i l i Kal. J Γ,ΐί'-vrlZi à rio min rw=l npnnltimo neriodo?
Mai. (Cicerone). 8. Coesori nuntiatur Helvetiis esse in anim o per agm m Sequanom m et
Haeduomm iter in Santonum fìnes facere; id si fìeret, intellegebat magno cum periculo pro-
vinciae futurum esse, ut homines bellicosos, populi Rom ani inimicos, finitim os haberet ■ L’o z i o e il n e g o z i o n e l t e m p o e n e llo s p a z i o
I L L A T I N O E L ’E U R O P A
(Cesare). 9. N on dubito quin probaturus sim vobis defensionem meam, si id memineritis
quod obliviscì non potestis, insidiatorem interfici iure posse (Cicerone). | L A T IN O • otium , n., «t e m p i) lib e r o ». • negotium , n.. «o c c u p a z io n e , in c a r ic o ».
bile trovare una strada, se non conoscessi bene il quartiere. 5. N on è necessario un pu
S PA G N O LO odo, m ., « o z i o » .
n egodo, m ., «n e g o z io ».
gnale per essere tranquillo, nel caso che dovessi uscire di notte. 6. Traiano non teme di
essere sconfitto, se cercasse di attaccare la Dacia. 7. N on pensate che Nerone sarebbe sh op o s to re , «n e g o z io »;
IN G L E S E in a d ivìty , « o z io » .
stato un bravo danzatore, se non fosse stato imperatore? 8. N on so che cosa m i direste (d e r.) to negotiate, «trattare, p r e n d e r e a c c o r d i» e l ’ag g.
se annunciassi il m io desiderio di fare testamento. 9 .1 Parti ignorano che l’esercito ro negotiable (d i u s o p e r ò p o c o c o m u n e ).
mano sarebbe già nel loro territorio, se l’inverno lo permettesse. 10. Cesare non sareb
M u ssiggang, m ., o M a s s e , f., « o z i o » . Geschàft, n., «n e g o z io »;
TEDESCO
be riuscito a vincere le popolazioni della Gallia se non avesse avuto il sostegno di sol (d er.) negoziabel, «n e g o z ia b ile ».
dati tanto valorosi.
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 28 I discorso indiretto
le z io n e
Il discorso indiretto
E S E R C IZ I
IL DISCORSO INDIRETTO ( i ) ί
IL VERBO NELLE PROPOSIZIONI PRINCIPALI ì In form a diretta il discorso suonerebbe:
Il discorso indiretto è una convenzione letteraria tipica della storiografia latina, che preferisce ri «Q u id ad me venitis?» «Perché venite da me?»
produrre discorsi, lettere e decreti non citandoli in form a diretta (oratio recto), ma riferendoli in
forma indiretta (oratio obliqua).
Questa convenzione stilistica com porta necessariamente delle trasformazioni sintattiche nell’uso Le proposizioni interrogative retoriche equivalgono, nella sostanza, a proposizioni enunciative,
dei m odi e dei tem pi verbali, nonché una serie di m odifiche che riguardano i pronom i personali e di pertanto nel discorso indiretto si esprimono aH’infinito, secondo il tempo richiesto dalla consecutio
mostrativi, gli aggettivi possessivi e gli avverbi di tempo. In particolare per quanto riguarda le form e temporum
verbali, bisogna distinguere innanzitutto tra proposizioni principali e proposizioni dipendenti. In Es. Caesar respondit: si vetens contumeliae Cesare rispose: se anche volesse dimenticare
questa Lezione pertanto esamineremo, nell’ordine: oblivisci vellet, num etiam recentium l’antica offesa, potrebbe forse cancellare anche il
- il verbo nelle proposizioni principali; iniurìarum m em oriam deponere posse? ricordo di quelle recenti?
- il verbo nelle proposizioni subordinate;
(Cesare)
- l’uso di pronomi, aggettivi e avverbi.
Il discorso diretto sarebbe:
Cominciamo a vedere che cosa succede con le proposizioni principali, che possono essere enuncia
tive, volitive e interrogative. «S i veteris contumeliae oblivisci velim, «S e volessi dimenticare le antiche offese, potrei
num etiam recentium iniurìarum forse cancellare anche il ricordo di quelle
memoriam deponere possum?» recenti?»
Le proposizioni enunciative contengono un’affermazione, un giudizio o una narrazione:
- nel discorso diretto sono espresse al m odo indicativo oppure al congiuntivo potenziale o irreale;
- nel discorso indiretto diventano infinitive con il verbo all’infinito e il soggetto all’accusativo.
Le proposizioni interrogative retoriche di tipo volitivo:
Es. vox et indignatio Fabi senis increpantis la voce piena di sdegno del vecchio Fabio che
- nel discorso diretto sono espresse al modo indicativo o al congiuntivo potenziale oppure dubitativo;
crudelitatem dictatoris: se quoque attaccava la crudeltà del dittatore (dicendo che)
- nel discorso indiretto si rendono con il congiuntivo nel tempo richiesto dalla consecutio tem porum .
dictatorem Romae fuisse, nec a se anche lui era stato dittatore di Roma, e nessuno
Es. Quod si furore atque amentia im pulsum Che se avesse iniziato una guerra mossa da furore
quemquam violatum (esse) (L iv io ) aveva subito violenza da parte sua
bellum intulisset, quid tandem e pazzia, che cosa avrebbero dovuto temere?
vererentur? (Cesare).
In questo caso il discorso in form a diretta suonerebbe:
«E g o quoque dictator Romae fui, Anche io sono stato dittatore a Roma, e nessuno Nella form a diretta corrispondente, il discorso suonerebbe:
nec a me quisquam violatus est. » ha subito violenza da parte mia.
«Q u id tandem veremini?» «D i che avete paura?»
« In urbe parata sunt quae iusseris, «In città è stato preparato tutto quello che avevi
ne cunctatus s it propius accedere.» ordinato, non indugiare a raggiungerla.»
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 28 Il discorso indiretto 427
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
L’AUTORE, IL TESTO
I l brano, tratto dalle Vite dei Cesari di Svetonio ( I - I I secolo d.C.), la raccolta delle biografìe
di dodici imperatori rom ani da Cesare a Domiziano, ci offre uno spaccato delle abitudini lu
diche dell’imperatore Augusto.
Aleae rum orem nullo m odo expavit lusìt- Non ebbe in alcun m odo paura delle voci sul gioco dei
que sim pliciter et palam oblectamenti cau dadi e giocò apertam ente e senza nasconderlo anche
da vecchio, e oltre che nel mese di dicem bre anche
sa etiam senex ac praeterquam Decem bri
negli altri giorni festivi e non festivi. E su questo non v’è
mense aliis quoque festis et profestis die- dubbio. In una lettera scritta di suo pugno dice: «Ieri
bus. N ec id dubium est. Autographa qua- ho cenato insieme ai soliti, o mio Tiberio; si sono ag
dam epistula: « C en a vi », ait, « m i liberi, giunti com e convitati Vinicio e Silio padre. Durante la
cum isdem; accesserunt convivae Vinicius cena abbiam o giocato secondo l’uso dei vecchi sia ie
ri che oggi; gettati i dadi, infatti, ogni volta che ciascu
et Silius pater. Inter cenam lusimus geron-
no di noi faceva cane o sei, m etteva nel mezzo tante
ticos et beri et hodie; talis enim iactatis, ut m onete per quanti dadi c ’erano, e se le prendeva tu t
quisque canem aut senionem miserai, in te chi faceva Venere». E ancora in altre lettere: «O mio
singulos talos singulos denarios in me Tiberio, abbiam o trascorso le Quinquatre m olto piace
volmente; infatti abbiam o giocato per tu tto il giorno e
dium conferebat, quos tollebat universos,
abbiam o riscaldato il tavoliere. Tuo fratello ha giocato
q u i Venerem iecerat». E t rursus aliis litte- con alti gridi; alla fine, tuttavia, non ha perso m olto, ma pita et navia, letteralmente «testa e La palla 0 le antilopi e avevano forma allun
ris: «N os, m i liberi, Quinquatrus satis iu- dopo grandi perdite a poco a poco se l’è cavata oltre nave», era il nostro ‘testa o croce’: I giochi con la palla (pila) erano gata con quattro facce strette e ret
cunde egimus; lusim us enim per om nis ogni speranza, lo, per conto mio, ho perso ventim ila si gettava in aria una moneta e si molto diffusi: a Roma, in genere, tangolari, una concava, una con
sesterzi, ma perché sono stato troppo generoso nel cercava di indovinare se cadendo si giocava nel Campo Marzio op vessa e le altre due piatte, corri
dies forum que aleatorum calfecimus. Fra- spondenti ciascuna a un valore di
gioco, com ’è per lo più mio solito. Infatti, se avessi ri avrebbe mostrato la faccia su cui pure in saloni (sphaeristeria) ap
ter tuus magnis clam oribus rem gessit; ad era raffigurata una testa o una na positamente costruiti nelle case di verso. In seguito gli astragali venne
scosso le poste che ho condonato a ciascuno o se mi
sum m am tamen perdidit non multum , sed ve. Altri giochi consistevano nel far campagna e nelle grandi ville. ro fabbricati anche con altri mate
fossi tenuto ciò che a ciascuno ho regalato, ne avrei
girare una trottola (turbo) oppure Con una palla imbottita e dura (pi riali, la pietra, l’avorio e metallo.
ex magnis detrimentis praeter spem paula- vinti addirittura cinquantam ila. Ma preferisco così; la
un cerchio (orbis o trochus) ser la trigonalis o trigon) si faceva un 1 dadi erano dosso o d’avorio e si
tim retractus est. Ego perdidi viginti milia mia generosità, infatti, mi innalzerà alla gloria celeste». gettavano a due o tre per volta, in
vendosi di un bastoncino. gioco a tre detto appunto trigon: i
n u m m um meo nomine, sed cu m effuse in IMPARIAMO SUBITO. Con le noci (nuces) si facevano giocatori si disponevano a trian vocando una divinità o la fanciulla
Γ Μ -- . .
lusu liberalis fuissem, ut soleo plerumque. giochi diversi, da cui il detto «la golo e si lanciavano anche più pal amata.
l « Cenavi», ait, «m i lib e ri, cu m isdem », le contemporaneamente: l’abilità
I
Nam si quas manus rem isi cuique exegis- sciare le noci» (nuces relinquere)
| «Ieri ho cenato insieme ai soliti, o mio nel senso di uscire dall’infanzia: nel gioco consisteva nel riuscire a Giochi d a ta v o lo
sem aut retinuissem quod cuique donavi, Tiberio»: cenavi è il verbo di una propo uno di essi consisteva nel costrui respingerle senza farle cadere. Giochi di riflessione consistevano
vicissem vel quinquaginta m ilia. Sed hoc sizione principale di tipo enunciativo re una piccola catasta di tre noci Altri tipi di palla erano la cosiddet nel muovere delle pedine (calcali)
m alo; benignitas enim mea me ad caeles- inserita in un discorso diretto; nel di per poi lanciarne una quarta in ta pila paganica, imbottita di piu su una scacchiera (abacus o tabu
scorso indiretto apparirebbe sotto for modo che vi si depositasse sopra me, e il pallone (follis), più grande. la lusoria). Il gioco dei ladruncoli
tem gloriam efferet. » (ludus latrunculorum), per esem
ma di proposizione infinitiva senza scombinare il gruppetto; un
altro gioco consisteva nel disegna I g io c h i d ’a z z a rd o pio, consisteva nel riprodurre una
re in terra un triangolo diviso da li Tra i giochi d’azzardo (alea) i più sorta di battaglia sulle caselle del
nee trasversali cercando di lancia diffusi erano gli astragali (tali) e i la scacchiera manovrando le pedi
re le noci sulle linee senza farle dadi (tesserae), che si gettavano su ne, che erano dette anche ‘soldati’,
Cultura e civiltà
I GIOCHI DEI ROMANI uscire dal perimetro; un altro an una tavoletta da gioco con la mano in modo da ‘chiudere’ (adligàre)
quelle dell’avversario. Un altro
cora era una specie di tiro al ber oppure, per una maggiore garanzia
1giochi dei bambini tasia imitando anche la vita e le semplici, ‘pari e dispari’ (par im saglio in cui ci si impegnava a lan di correttezza, con un bussolotto. gioco, detto duodecim scripta, si
Per giocare i bambini si servivano occupazioni degli adulti: si gioca par) consisteva nel cercare di indo ciare le noci dentro un vaso dal Gli astragali, detti tali (letteralmen serviva di una tavoletta sulla quale
di oggetti poveri e facili da reperi va così ‘ai magistrati’, ‘ai giudici’, vinare se i sassolini che il compa collo stretto, come è descritto nel te «talloni»), erano originariamente si facevano avanzare o retrocedere
re, come carrettini, sassi e bastoni ‘ai soldati’. gno teneva chiusi nel pugno erano poemetto anonimo intitolato Nux, degli ossicini ricavati dalla zampa le tessere a seconda del risultato
e facevano spesso ricorso alla fan Per citare alcuni dei giochi più in numero pari oppure dispari. Ca- falsamente attribuito a Ovidio. di animali come le pecore, le capre ottenuto tirando i dadi.
428 s N T A S S I P E L P E R I Q D O le z io n e 28 Il discorso indiretto
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
Ti presentiamo una serie di termini relativi al gioco; alcuni vocaboli li hai già incon
trati nella scheda Ig io c h i dei Rom ani. h. Descrivi i vari giochi fatti con le noci.
abàcus, -i, m.: tavolino, tavolo da gioco par, paris: pari, uguale, pari (di numero)
alea, -ae, f.: gioco dei dadi, gioco d'azzardo; (me- pila, -ae, f.: palla
ton.) dado
sphaeristerìum, -li, n.: sferisterio, salone per il gioco
alvéus, -i, m.: tavoliere per i dadi della palla 2. Completa le seguenti frasi d’autore servendoti dei suggerimenti inseriti in ordine
calcùlus, -i, m.: pedina sparso nella colonna a lato (scegli tra le coppie già formate), poi traduci. Spunta
tabula, -ae aleatoria, f.: tavola da gioco, scacchiera
caput, -Iris, n.: capo, testa le soluzioni via via trovate.*1
tabula, -ae latruncularìa, f.: scacchiera
clavis, -is, f.: bacchetta (per far girare il cerchio) tabula, -ae lusorìa, tavoliere da gioco, scacchiere tabula - tesseris
1. Da .......... pueris: satis diu In s is ti.................(Catullo).
duodècim scrìpta, -órum (pi.), n.: gioco delle dodici talus, -i, m.: astragalo (osso di forma cubica conte
O folle - pila
linee nuto nel piede di certi animali) z« Sequebatur puer c u m ............terebinthina et crystallinis...............
folliciXlus, -i, m.: pallone notavique rem om nium delicatissimam (Petronio).
tessera, -ae, f.: dado per giocare, cubetto
follis, -is, m.: mantice, palla, pallone folle - folle
trigon, -ònis, m.: palla (imbottita e dura); gioco del 3. Haec quae de facili target paganica p iu m a ,............minus laxa est et
frìtìllus, -i, m.: bussolotto trigon minus a r ia .............. (M arziale).
impar, -àrìs: dispari (di numero) trochus, -i, m.: cerchio metallico da gioco, messo in nuces - nucibus
4, Iteprocul, iuvenes: mitis m ih i convenit aetas:..........decet pueros
latrunculus, -i, m.: predone, bandito (pedina del movimento con una bacchetta ludere,............ senes (M arziale).
gioco dei ladruncoli) turbo, -inis, m.: trottola
navis, -is, f.: nave turricula, -ae, f.: torricella, bossolo per dadi fatto a
forma di torre 3. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i termini riconducibili al mondo
nux, -cis, f.: noce, nocciola
del gioco.
orbis, -is, m.: cerchio, circolo
1 . Post convivium lusum est tesseris usque ad lucem (Historìa Augusta ). 2. Postquam ce-
nati atque appoti simus, talos poscit sibi in manum, provocai me in aleam, ut egoludam
(Plauto). 3. E n im vero di nos quasi pilas homines habent (Plauto). 4. Persequi singulos
1. Rispondi alle domande sul brano I giochi dei Romani', inserisci le parole man longum est, quorum aut latrunculi. aut pila aut excoquendi in sole corporis cura consum-
canti aiutandoti con la scheda II lessico dei giochi. pserunt vitam (Seneca). 5. Principis Rom ani lugentis sororem alea solacium fu it (Sene
ca). 6. In his gregibus omnes aleatores, omnes adulteri, omnes im puri im pudicique ver-
a. I bambini nei loro giochi si servivano di oggetti semplici come sassolini, bastoni o santur (Cicerone). 7. Quotiens otium esset, alea Dom itianus se oblectabat, etiamprofestis
........................... ’ oppure attingevano alla fantasia nell'im itazione della vita adulta diebus matutinisque horis (Svetonio). 8. Scribit ad filiam : m isi tibi denarios ducentos
giocando 'a i ..........................’, ‘ai giudici’ o ‘ai soldati’. quinquaginta, quos singulis convivis dederam, si vellent inter se inter cenam vel talis vel
b. Altri giochi semplici erano la trottola (lat............... ) e il cerchio, cui si imprimeva il par im par ludere (Svetonio). 9. L. Caecilius, cum C. Caesar aliis qui secum pila lusitabant
m ovimento rotatorio con un bastoncino (lat.................. ). centena sestertia, illi uni quinquaginta dari iussisset: «Q u id ? E g o » inquit «u n a manu lu
c. Per giocare a palla (la t.......................... ludere) i R om ani andavano spesso nel do?» (M acrobio). 10. Vas quoque saepe cavum spatio distante locatur, in quod missa levi
•.................................e in alcune case spaziose veniva allestito un locale annosito nux cadat una manu (Pseudo-Ovidio). 11. Ceterum falsa opinatio nescio an praecipuam
d e tto ........................................ ™ iniuriam Lartis Tolumni, Veientium regis, penatibus [«a lla fam iglia »] intulerit: nam cum
A N el gioco d e l..............tre giocatori si disponevano ai vertici di un triangolo e si lan in tesserarum prospero iactu per iocum conlusori dixisset «O ccid e», et forte Rom anorum
ciavano anche più palle contemporaneamente, cercando di respingerle senza farle legati intervenissent, satellites eius errore vocis inpulsi interficiendo legatos lusum ad in-
cadere a terra. perium transtulerunt (Valerio Massimo). 12. Ita vita est hom inum , quasi cum ludas tes
©. Tra i giochi d azzardo i più diffusi erano il gioco degli astragali (lat......... ) seris: si illud quod maxime opus est iactu non cadit, illud quod cecidit forte, id arte ut cor-
e dei dadi ( la t........................................), che venivano lanciati sul tavoliere (lat. rigas oportet (Terenzio).
..........................- .............. ) con la mano oppure servendosi di un bussolotto (lat.
4. Riscrivi la frase 8 dell’esercizio precedente trasformando il di
f. Il gioco dei ladruncoli (lat. ludus ,............................ ) consisteva nel muovere delle scorso diretto in discorso indiretto.
pedine su un apposita scacchiera (lat. ta b u la ........................... ), simulando le azioni
di una battaglia.
8. Scribit ad filiam : e i .....denarios ducentos quinquaginta
S I N T A S S I P E L P E R I O D O le z io n e 28 Il discorso indiretto
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
9. k'I -1ibi 1*1(1^ Traduci la seguente versione sottolineando le forme verbali apparte 11. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando le proposizioni subordinate in-
nenti al discorso indiretto.
A m b a s c e r ie 1. Regressum Paetum, cum graviora metueret, facetiis insectari satis habuit Caesar, his
Athamanes quoque venerunt legati, non partis amissae, non finium iacturam querentes, sed ferme verbis: ignoscere se statim, ne tam prom ptus inpavorem longiore sollicitudine ae-
totam Athamaniam sub ius iudicium que regis venisse; et M aronitarum exsules aderant, gresceret (Tacito). 2. Itaque Antonius petebat a me per litteras ut sibi ignoscerem: facere
pulsi quia libertatis causam defendissent ab regio praesidio; ei non Maroneam modo sed se non posse quin iis litteris parerei (Cicerone). 3. Cum iis ita loquitur: se consulem es
etiam Aenum in potestate nuntiabant Philippi esse. Venerant et a Philippo legati adpurgan- se; fratrem suum alterum Siciliam provincia m obtinere, alterum esse quaesiturum de
da ea, qui nihil nisì permissu Rom anorum imperatorum factum esse adfirmabant: civitates pecuniis repetundis; Vetri ne noceripossit, m ultis rationibus esseprovisum (Cicerone).
Thessalorum et Perrhaeborum et Magnetum et cum Amynandro Athamanum gentem in ea- 4. Quibus ad haec Caesar respondit: se magis consuetudine sua quam merito eorum ci-
dem causa qua Aetolos fuisse; Antiocho rege pulso, occupatum oppugnandis Aetolicis urbi- vitatem conservaturum esse, si, priusquam m u ru m aries attigisset, se dedidissent; sed
bus consulem ad recipiendas eas civitates Philippum misisse; armis subactos parere. deditionis nullam esse condicionem nisi armis traditis (Cesare). 5. Ab senatu ita respon-
sum regi est: virum bonum egregiumque socium Hieronem esse atque uno tenore, ex quo
(L ivio ) in am icitiam populi Rom ani venerit, fidem coluisse ac rem Rom anam om ni tempore ac
loco munifice adiuvisse (Livio). 8, E t ab Achaeis quidem cu m tristi responso legatio ad
1o. kH iH M iH Traduci la seguente versione sottolineando le forme verbali apparte
regem rediit; Boeoti nihil certi responderunt: cum Antiochus in Boeotiam venisset, tum
nenti al discorso indiretto. Quindi precisa a quale tipo di proposizione principale quid sibi faciendum esset se deliberaturos esse (Livio). 7. Philippus aliam aliarum civi-
corrisponderebbero le parti in o ra tio ob liq u a , se fossero trasposte in o ra tio recta. tatium condicionem esse respondit: quas ipse cepisset, eas liberaturum esse; quae sibi
traditae a maioribus essent, earum hereditaria ac iusta possessione non excessurum es
I SO LDATI S O N O F E D E LI A Ο Τ Ο Ν Ε
se (Livio). 8. In eandem sententiam loqu itur Scipio: Pom peio esse in animo rei publicae
Opperiebatur Otho nuntium pugnae nequaquam trepidus et consilii certus. Maestà pri-
non deesse si senatus sequatur; si cunctetur atque agat lenius nequiquam eius auxilium,
m um fama, dein profugi e proelio perditas res patefaciunt. N on exspectavit m ilitum ar-
si postea velit, senatum im ploraturum esse (Cesare). 9. Consulpostquam detractari cer-
dor vocem imperatoris; bonum haberet anim um iubebant: superesse adhuc novas vires
tamen vidit, postero die in consilium advocavit, quid sibi faciendum esset, si Antiochus
et ipsos extrema passuros ausurosque esse. Neque erat adulatio: ire in aciem, excitare
pugnandi copiam [«possibilità, occasione»] non faceret: instare hiemem: aut sub pelli-
partium fortunam furore quodam et instinctu flagrabant. Q ui procul adstiterant, tende
bus habendos milites fore, aut si concedere in hibema vellet, dìfferendum esse in aesta-
re manus, et p roxim i prensare genua, prom ptissim o Plotio Firmo. Is praetorii praefectus
tem bellum (Livio). 10. Veris principio legati Parthorum mandata regis Vologaesis litte-
identidem orabat, ne fidissimum exercitum, ne optime merìtos milites desereret: maiore
rasque in eandem form am attulerunt: se priora et totiens iactata super obtinenda Arme
anim o tolerarì adversa quam relinqui; fortes et strenuos etiam contra fortunam insistere
nia nunc omittere, quoniam dii, quamvis potentium populorum arbitri essent, posses-
spei, timidos et ignavos ad desperationem form idine properare. Quas inter voces utflexe-
sionem Parthis non sine ignom inia Rom ana tradidissent (Tacito).
rat voltum aut induraverat Otho, clam or et gem itus1.
(Tacito)
12. VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni dipen·
1c la m o r et g e m itu s: sott. « s i le v a v a n o » . JA_?i_____^r.. —1 J2μλamaa «m
LABO R ATO RIO D i TR AD U ZIO N E
a. N el brano ci sono degli infiniti narrativi; individuali (sono due), senza confonderli R i n n o v o d e l l ’a l l e a n z a c o n i S a n n i t i
con le form e verbali del discorso indiretto. Cum depostulatis Sam nitium T. Aemilius praetor senatum consuluìsset reddendumque
b. Quale tipo di proposizione è introdotta da ne nel V I periodo? Da quale verbo dipende? esse iis foedus patres censuissent, praetor Samnitibus respondit: nec, quo minus perpe
tua cum eis am icitia esset, perpopu lu m R om anum stetisse1, nec contradici, quin, quo
i1 · !
■SINTASSI DEL PERIODO "" 1 1
niam ipsos belli culpa sua contracti taedium ceperit, am icitia de integro reconcilietur;
quod ad Sidicinos attineat, n ih il intercedi, quo minus Samniti populo pacis bellique li-
. IL DISCORSO INDIRETTO (il) berum arbitrium sit. Foedere icto cum dom um revertissent, extemplo inde exercitus Ro-
; IL VERBO NELLE PROPOSIZIONI SUBORDINATE manus deductus est annuo stipendio et trium mensium frumento accepto, quod pepige-
rat consul, ut tempus indutiis darei, quoad legati redissent.
I Per quanto riguarda le proposizioni dipendenti nel discorso indiretto bisogna distinguere due casi: (L ivio )
; - le subordinate che nel discorso diretto hanno il m odo indicativo passano al congiuntivo secondo
! la consecutio tem porum ; 'p e r p o p u lu m R o m a n u m stetisse: p e r a liq u em stare v u o l d ir e « d ip e n d e r e d a q u a lc u n o » e r e g g e u n a
; - le subordinate che nel discorso diretto sono espresse aH’infinito o al congiuntivo mantengono p r o p o s iz io n e in tr o d o t t a d a q u o m in u s , « c h e n o n » .
j questi m odi verbali nel discorso indiretto, regolando i tempi secondo la consecutio temporum.
I Es. Caesar milites cohortatus est: ne ea, quae Cesare esortò i soldati: che non sopportassero LABORATO RIO D i T R AD U ZIO N E
! accidissent, graviter ferrent (Cesare). loro malgrado le cose che erano capitate. a. Da quale termine dipende il genitivo belli contracti?
b. Quale tipo di proposizione è introdotto da quod nell’ultimo periodo?
; N el discorso diretto avremmo:
c. Da quale verbo dipende la proposizione u t ... darei, sempre nell’ultimo periodo? Che
{ «N e ea, quae acciderunt, graviter tuleritis. » Non sopportate vostro malgrado le cose che sono capitate.
tipo di proposizione è?
S I N T A S S I D E L P E R I O D O le z io n e 28 Il discorso indiretto
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
13. U=1ib11»Kl3 Traduci la seguente versione sottolineando le proposizioni dipen b. N el prim o discorso indiretto che incontri ci sono due pronom i determinativi, ipse e
denti inserite nel discorso indiretto. ille·. quale dei due si riferisce a Dumnorige e quale a Diviziaco, secondo te?
c. N el II periodo trovi altri tre pronom i determinativi, eifipse ed eum: quale dei tre è ri
I l c o l l o q u io t r a C e s a r e e A r io v is t o ferito a Cesare, quale a Dumnorige e quale a Diviziaco? E a chi dei tre si riferisce l’ag
Planities erat magna et in ea tumulus terrenus satis grandis. H ic locus aequum fere spa- gettivo possessivo sua?
tium a castris utriusque oberai. Eo, ut erat dictum, ad conloquium venerunt. Legionem d. A quale complemento corrisponde il genitivo tanti nel III periodo?
Caesar, quam equis devexerat, passibus ducentis ab eo tum ulo constituit; item equites e. A quale complemento corrisponde il dativo rei publicae sempre nel III periodo?
Arìovistiparì intervallo constiterunt. Ariovistus, ex equis ut conloquerentur et praeter se f. Quale tipo di proposizioni sono introdotte da quae {quae ... reprehendat, quae ...in -
denos ad conloquium adducerent, postulavit. Ubi eo ventum est, Caesar initio orationis tellegat, quae ... queratur) nel penultimo periodo?
sua senatusque in eu m 1beneficia com memoravit, quod rex appellatus esset2 a senatu, g. Quale tipo di proposizione è introdotta da ut nel penultimo periodo? Una finale o
quod amicus, quod munera amplissime missa essent; quam rem etpaucis contigisse et a una completiva con valore volitivo-finale?
Rom anis prò maximis hom inu m officiis consuevisse tribui docebat; illu m 3, cu m neque h. Quale tipo di proposizione è introdotta da quae e quibus {quae ... agat, quibus ...lo
aditum neque causam postulandi iustam haberet, beneficio ac liberalitate sua4ac sena- quatur) nell’ultimo periodo?
tus ea proem ia consecutum esse. Docebat etiam quam veteres quamque iustae causae
necessitudinis ipsis cu m Haeduis intercederent, quae senatus consulta quotiens quam Sfl?fÀRfìrbÉL PERIODO
que honorifica in eos facta essent, u t om n i tempore totius Gallìae principatum Haedui
tenuissent, prius etiam quam nostram am icitiam appetissent. Populi Rom ani hanc esse IL D IS C O R S O IN D IR E T T O ( i l i )
consuetudinem, ut socios atque amicos non modo sui n ih il deperdere, sed gratta, digni- L’U S O D I P R O N O M I, A G G E T T IV I E A V V E R B I
tate, honore auctiores velit esse. Postulavit deinde eadem, quae legatis in mandatis dede- N el passaggio dal discorso diretto a quello indiretto si m odificano alcuni pronomi, aggettivi e avverbi.
rat: ne aut Haeduis aut eorum sociis bellum inferret, obsides redderet, si nullam partem
Germanorum dom um remìttere posset, at ne quos5amplius Rhenum transire pateretur. Per quanto riguarda i pronomi personali:
(Cesare) - quelli di I persona al nominativo {ego, nos) si trasformano in ipse o ipsì,
- quelli di I persona negli altri casi {mei, m ihi, me, nostri, nobis, nos) si trasformano in pronom i di III
Hneum = inAriovistum. Hllum = Ariovistum.
2appellatusesset: il s o g g e tto so ttin teso è A r io - 4sua: d i C e sa re . persona riflessivi {sui, sibi, se);
vlsto- 5quos = aliquos. - quelli di II persona {tu, vos) si trasformano in ille oppure in is.
E S E R C IZ I E S E R C IZ I
LESSICO di BASE 2 Cassius semet eo brevi venturum pollicetur ac paulo ante legatos ex urbe proficiscitur.
I VERBI TEMATICI E ATEMATICI Lentulus cum iis T. Volturcium quendam Crotoniensem m ittit, ut Allobroges, prius
quam dom um pergerent, cum Catilina data atque accepta fide societatem confirmarent.
Ti presentiamo un elenco di verbi che incontrerai nei prossimi esercizi sul discorso in Ipse Volturcio litteras ad Catilinam dat, quarum exemplum infra scriptum est: «Q u i sim,
diretto: inserisci i paradigm i e le traduzioni mancanti.
ex eo, quem ad te misi, cognosces. Fac cogites, in quanta calamitate sis, et memineris te vi-
rum esse. Consideres, quid tuae rationes postulent. Auxilium petas ab omnibus, etiam ab
c o n s tilo ,.............................. : (+ d a t.)................. pergo, -is, perrexi, perrectum, -ère·, continuare infim is». Ad hoc mandata verbis dat: cu m ab senatu hostis iudicatus sit, quo consilio ser-
co n ve n to ,.................................... : riunirsi (trans.)', affrettarsi ( intr.) vitia repudiet? In urbe parata esse quae iusserit. Ne cunctetur ipse propius adeedere.
defendo,................................... : ......................... peto,...................................: ......................
exp ello,....................................: ........................ postulo,.............. .................... : ...................... (Sallustio)
(bellum ) in fe ro ,.....................................: muovere proficiscor,...............................: .......................
guerra reddo,...................................: ...................... 17. ΕΙ3ΪΞΕΕΙ1 Traduci la seguente versione sottolineando i pronomi e gli aggettivi
m itto ,.................................... : ....................... refero,.................................. : riferire che hanno subito una trasformazione nel passaggio al discorso indiretto.
n eq u éo ,................................... : non potere sentìo,.................................. : .......................
o b tin è o ,....................................: ........................ suadéo,...................................: ...................... C a t il in a f in g e d i r e c a r s i a M a r s ig l ia
o ffé ro ,.................................... : ....................... susptcor,.................................. : ....................... Ad haec Q. Marcius respondit, si quid ab senatu petere vellent, ab armis discedant, R o
p e rfé ro,.................................... : riferire *1 traduco,..................................: ....................... mam supplices proficiscantur; ea mansuetudine atque misericordia senatum populi R o
mani semper fuisse, ut nemo um quam ab eo frustra auxilium petiverit. At Catilina ex iti
nere plerisque consularibus, praeterea optim o cuique litteras m ittit: se falsis crim inibus
15. Traduci le seguenti frasi d’autore sottolineando i pronomi, gli aggettivi e gli av circum ventum esse, quoniam factioni in im icoru m resistere nequiverit, fortunae cedere,
verbi che hanno subito una trasformazione nel passaggio al discorso indiretto. Massiliam in exilium proficisci, non quo sibi tanti sceleris conscius esset, sed ut res pu -
blica quieta foret neve ex sua contentione seditio oreretur.
1. Cognito Caesaris adventu Ariovistus legatos ad eum m ittit: quod antea de conloquio (Sallustio)
postulavisset, id per se fieri licere, quoniam propius accessisset seque id sine periculo fa-
cere posse existimaret (Cesare). 2. Consul ubi quantae copiae quanta fiducia esset hosti 1 8. Traduci la seguente versione e rispondi alle domande che trovi nel
sensit, nuntium ad collegam mittit, ut si videretur ei maturaret venire: se tergiversando Laboratorio di traduzione.
in adventum eius rem extracturum esse (Livio). 3. Dionysius cum ad me praeter opinio-
nem meam venisset, locutus sum cum eo liberalissime; tempora exposui, rogavi ut dice- R ic h ie s t e d i C e s a r e a d A r io v is t o
ret quid haberet in anim o; me n ih il ab eo ipso invito contendere (Cicerone). 4,A t ille spe- His responsis ad Caesarem relatis iterum ad eum Caesar legatos cum bis mandatis m it
ciem sibi Herculis in som no oblatam esse pronuntiat dextram porrigentis: ilio duce, ilio tit: quoniam tanto suo populique R om an i beneficio affectus esseri, cu m in consulatu
aperiente in urbem intrare se visum esse (Curzio Rufo). 5. Quartum iam diem eodem lo suo rex atque amicus a senatu appellatus esset, haec esse, quae ab eo postularet2: p ri-
co quietem m iliti dederat, cum litteras Nabarzanis, qu i Dareum cum Besso interceperat, mum, ne quam m ultitudinem hom inum ampltus trans Rhenum in Galliam traduceret;
accepit, quarum sententia haec erat: se Dareo non fuisse inim icum , im m o etiam, quae deinde obsides, quos haberet ab Haeduis, redderet Sequanisque permuterei, ut quos itti
credidisset utilia esse, suasisse et, quia fidele consilium regi dedisset, prope occisum ab haberent, voluntate eius reddere illis liceret; neve Haeduos iniuria lacesseret neve his so-
eo esse (Curzio Rufo). 6. Ad ea Bocchus placide et benigne, sim ul pauca prò delieto suo ciisque eorum bellum inferret. Si id ita fecisset, sibi populoque Rom ano perpetuam gra-
verba facit: se non hostili animo, sed ob regnum tutandum arma cepisse. Nam Numidiae tiam atque am icitiam cum eo futuram esse; si non impetraret, sese, quoniam M. Messa
partem, unde vi Iugurtham expulerit, iure belli suam factam esse; eam vastari a M ario la M. Pisone consulibus senatus censuisset, ut, quicum que Galliam provinciam obtine-
pati nequivisse (Sallustio). 7. Ad haec Q. Marcius respondit, si quid ab senatupetere vel- ret, Haeduos ceterosque amicos populi Rom ani defenderet, se Haeduorum iniurias non
lent, ab armis discedant, Rom am supplices proficiscantur: ea mansuetudine atque m i neglecturum esse.
sericordia senatum p opu li Rom ani semper fuisse, ut nemo um quam ab eo frustra auxi- (Cesare)
liu m petiverit (Sallustio). 8. Dies colloquio dictus est ex eo die quintus. Interim saepe ni 1affectus esset: il so g g e tto s o ttin teso è A rio v isto .
tro citroque cum legati inter eos mitterentur, Ariovistus postulavit, ne quem peditem ad 2p o s tu la re t: il so g g e tto è C e sa re .
conloquium Caesar adduceret: vereri se, ne per insidias ab eo circumveniretur; uterque
cu m equitatu veniret; alia ratione sese non esse venturum (Cesare). .ABORATORIO Oi TVAPU/.IG!*?
a. A parte la prima proposizione (His responsis ... m ittit), l’intero brano è costruito sot
VERSIONE Traduci la seguente versione sottolineando i pronomi che hanno su to form a di discorso indiretto: sottolinea tutti i verbi che nel discorso diretto corri
bito una trasformazione nel passaggio al discorso indiretto. sponderebbero a predicati di proposizioni indipendenti.
b. Cerchia i pronomi e gli aggettivi che hanno subito una trasformazione nel passaggio
G l i A l l o b r o g i s i a l l e a n o c o n C a t il in a al discorso indiretto; quindi specifica quali si riferiscono a Cesare e quali ad Ariovisto.
Sed Allobroges ex praecepto Ciceronis per G abinium ceteros conveniunt. Ab Lentulo, c. Enumera le cinque richieste che Cesare fa ad Ariovisto.
Cethego, Statilio, item Cassio postulant ius iurandum, quod signatum ad cives perferant: d. Fai l’analisi del periodo della parte di testo colorata, aiutandoti con lo schema ad al
aliter haud facile eos ad tantum negotium im pelli posse. Ceteri n ih il suspicantes dant, bero che ti proponiamo:
438 N T A S S I P E L P E R I O D O le z io n e 28 Il discorso indiretto 439
E S E R C IZ I
si non impetrami·, protasi del periodo ipotetico, dipendente d a .................... (B) G i o c h i n e l t e m p o e n e llo s p a z i o
sese ...se Haeduorum iniurias non neglecturum esse: proposizione reggente del discor • ta lu s, m ., « a s t r a g a lo »; (p e r
| L A T IN O • p ila , f., « p a lla » . • tessera , f., « d a d o » .
so indiretto e apodosi del periodo ipotetico (A ) esten s.) «m a lle o lo ; ca viglia;
quoniam M. Messala M. Pisone consulibus senatus censuisseV. p ro p o sizio n e.............. ta llo n e ».
............. dipendente da .................... (C)
ut Haeduos ceterosque amicos populi Rom ani defenderei·, p rop o sizio n e....................... it a l ia n o palla, f. (d a u n a p a ro la dado, m . (d a l lat. datum, lett. ta llo n e , m .
lo n g o b a r d a ). «la n c io d e i d a d i » ).
dipendente d a ........................(D)
quicum que Galliam provinciam obtineret. p ro p o sizio n e.......................dipendente da FRANCESE balle ohoule, f., «p a lla » . dé, m ., «d a d o , c u b o ». ta lo n , m ., «t a llo n e ».
...........................(E )
baia, f., « p a lla » . dado, m ., « d a d o » . ta ló n , m ., «t a llo n e ».
S PA G N O LO
A heel, «t a llo n e ».
IN G L E S E ball, « p a lla » . die, pi. dice, « d a d o » (d a l fr. dé).
I l d is c o r s o d i V e r c in g e t o r ig e
Interna, dum haec geruntur, hostium copiae ex Arvemis equitesque, qui io ti Galliae erant
imperati, conveniunt. Magno horum coacto numero, cum Caesar in Sequanos per extre-
mos Lingonum fines iterfaceret, quo facilius subsidium provinciae ferri posset, circiter
m ilia passuum X a b Rom anis trinis castris Vercingetorìx consedit convocatisque ad con-
ciliu m praefectis equitum venisse tempus victorìae demonstrat: fugere in provinciam
Rom anos Galliaque excedere. Id sibi ad praesentem obtinendam libertatem satis esse. Ad
reliqui temporis pacem atque otium parum profici. M aiorìbus enim coactis copiis rever-
suros esse1neque finem bellandi facturos esse. Proinde in agmine impeditos adoriantur.
Si pedites suis auxilium ferant atque in eo morentur, iter confici non posse. Si - id, quod
magis futurum esse confidai - relictis impedimentis suae saluti consulant, et usu rerum
necessariarum et dignitate spoliatum iri. N am de equitibus hostium , q u in 2 nemo eo-
ru m progredì m odo extra agmen audeat, ne ipsos quidem debere dubitare. Id quo
maiore faciant animo, copias se omnes prò castris habiturum esse et terrori hostibus
fu tu ru m esse. Conclam ant equites sanctissim o iure turando confirm a ri oportere, ne
tecto recipiatur, ne ad liberos, ad parentes, ad uxorem aditum habeat, q u i non bis per
agmen hostium perequitaverìt.
(Cesare)
1reversuros esse: il s o g g e tto s o ttin teso s o n o i R o m a n i.
2quin : d ip e n d e d a l s u c c e ss iv o dubitare.
20. liU-lTil l i i ’l iTll Dopo aver tradotto la versione precedente, prova a trasporre in
forma di discorso diretto tutta la parte che trovi esposta in oratio obliqua (da fu
gere a futurum esse): ti suggeriamo l’inizio, poi continua tu.
IN D IC E D E L L E V E R S IO N I