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James Joyce

S C R I T T I I T A L I A N I

a cura di
Gianfranco Corsini e Giorgio Melchiori
con la collaborazione di
Louis Berrone, Nino Frank e Jacqueline Risset

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INDIANA UNIVERSITY
LIBRARIES
BLOOMINGTON

ARNOLDO MONDADORI EDITORE


Sommario

James Joyce scrittore italiano


di Giorgio Melchiori

SCRITTI E CONFERENZE DI TRIESTE


Testi a cura di Gianfranco Corsini
La politica di Joyce
di Gianfranco Corsini
Collaborazioni a II Piccolo della Sera
Conference tenute all'Universita Popolare di Trieste

I TEMI DI PADOVA
Testi a cura di Louis Berrone

ANNA LIVIA PLURABELLA


Passi di Finnegans Wake tradotti da
James Joyce e Nino Frank
Testi e Appendice a cura di Jacqueline Risset
Joyce traduce Joyce
Estate of James Joyce 1979 di Jacqueline Risset
S Richard Ellmann and Ellsworth Mason 1959
Copyright 3977 by Louis Berrone Appendice
1979 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano
/ cdixione maggio 1979
James Joyce scrittore italiano
di Giorgio Melchiori

II lettore trovera in questo volume tutti gli scritti di Joyce


composti direttamente in italiano, ad eccezione delle lettere
(e sono bellissime quelle indirizzate ai suoi due figli, Lucia e
Giorgio, a Carlo Linati, a halo e Livia Svevo, a Alessandro
Francini Bruni), reperibili nella loro quasi totalita nel volume
delle Lettere (Mondadori, Milano 1974). La presente raccol-
ta rivela caratteri di sorprendente organicita, per coerenza di
interessi politici, estetici e letterari: infatti nel periodo 1907-
1912 Vint era produzione saggistica di Joyce (distinta da quel-
la poetica e narrativa, limitata del resto alia parziale riscrit-
tura del Portrait of the Artist as a Young Man) e esclusiva-
mente in italiano. Cinque anni dunque durante i quali lo
scrittore aveva cambiato lingua. Fa eccezione un unico saggio,
quello su Charles Dickens, scritto in inglese per necessita di
cose, in quanta si trattava di un tema svolto per il consegui-
mento dell'abilitazione all'insegnamento dell'inglese nelle
scuole secondarie italiane; e sembrato opportuno includerlo
ugualmente in questo volume in quanto strettamente legato
da un punto di vista non solo tematico ma anche stilistico ai
sa
ggi italiani, soprattutto alle due grandi conferenze tenute
nello stesso anno 1912 all'Universita Popolare triestina.
Per la prima volta dunque e possibile avere un quadro
generale degli scritti italiani di Joyce, vogliamo dire degli
scritti pubblici , intesi non per familiari ed amici, come le tradusse The Countess Cathleen di Yeats, e non esitb ad
sue lettere, ma per un piu vasto uditorio al quale I'autore esprimere alio stesso Yeats la sua deplorazione perche ne fu
sentiva di avere qualcosa da comunicare; nati insomma gia invece rappresentata e pubblicata un'altra versione molto in-
come letteratura , anche se talora in forma giornalistica feriore; infine nel 1932 c'e il deliberato esercizio di tradu-
(e si veda quel che Joyce ha da dire del giornalista nel primo zione dei sei versi della poesia di James Stephens, Stephen's
dei suoi temi padovani, qui incluso). Scritti che erano rimasti Green, in cinque lingue diverse, francese, tedesco, latino, nor-
sepolti nelle pagine del Piccolo della Sera o nei ricchi ar- vegese e, naturalmente, italiano (vedi Lettere, pp. 537-539).
chivi di Universita americane (e in quella di Padova), ristam- Ma si tratta sempre di usare testi altrui per renderne i conte-
pati solo singolarmente o in traduzioni inglesi piu o meno nuti e i modi espressivi in un diverso contesto linguistico-cul-
accurate - o addirittura inediti in Italia (e il caso del tema di turale; nel caso della poesia di Stephens soprattutto I'atten-
Padova, del frammento della conferenza sul Rinascimento zione si concentra sulla scoperta di strutture formali equiva-
irlandese, o delle bellissime pagine della conferenza su Blake). ientt newambit0 fa sistemi Unguistici diversiftcati
Per completare il quadro del Joyce scrittore italiano si e Vunka aUra voUa m cm ]oyce apem tenmQ ^ ^ ^
voluto includere anche un testo molto piu tarda, della sua se stesso> sempre CQfJ VdutQ d{ Vidacovich> era stato il caso
plena maturita, in cui la scnttura non e piu soltanto vetcolo di u m ^ ^ d. Duh]iBsa> j Day b e Committee Room.
di comunicazione di idee, ma e soprattutto avventurosa esplo-ma> CQme ebbe a ^ . ^ fl y ^ ^ ^ ^ ^ ^
razione del linguaggio ossia del mezzo della comunicazione ^ ^ M m 6 ^ ^ ., ^ ^ ^ ^
E la traduzione di due passi di Hnnegans Wake, fatta da.t0 *. , . , * J ,, XI , ,
, ; XT. r, , ' , disastroso; la traduzione, destinata alia Nuova Antolo-
Joyce stesso in collaborazione con Nino trank intorno al la>> // , . r ,.
f/-.o -.r, r- v J i i ti w ,g > Sl proponeva infatti di far conoscere almeno in Italia
1938-39. Si e messo traduzione fra virgolette perche si-, .rx , ,. ' ,
., , , , . ,. , / testo tntegrale di un racconto che nel 1911, per ragioni
tratta evidentemente da parte dell autore di ricreare, trasfe- . . . , ,.
, , j * r t- > u n ~;rm*a~,PoMK"e> I editore Maunsel di Dublino voleva taghare, una
rendola da una matrice linguistica a un altra, quella n s c o p e r t a . , . . . , , ,
tradu
del linguaggio nelle sue funzioni polisemiche e nelle sue ra ^ne in cm le esigenze di comunicazione si limitavano
dici storiche che Joyce era venuto compiendo con sempre piuj. f^"1 ^ntenutistici. L incompiuta e perduta traduzione
di l era stata
esclusivo impegno a partire da'certe pagine di Ulysses. ^ conceptta dunque con cnten opposti a
Non che Joyce non si fosse cimentato in traduzioni in ita-qUeLlt at <?uah' Plu dl un 4mrt0 dl secol
doP> tsptrava la
tra
liano precedentemente: intorno al 1908-9 aveva tradotto, jn **'Zione-creazione dei passi di Finnegans Wake compiuta
collaborazione con il suo allievo, Vavvocato irredentista triemsieme a Nino Frank
- E gra*ie alla generosa collaborazione
dl Frank si
stino Nicolb Vidacovich, il dramma Riders to the Sea (Ld farnisce qui di quel passi un testo praticamente
cavalcata al mare) di Synge: una traduzione alla quale le commedito: <?uell originate voluto da Joyce, prima che Ettore
pagnie teatrali italiane ne preferirono altre, e che venne pubSettanni vi
introducesse un centinaio di modifiche in vista
blicata soltanto nelle pagine di Solaria nel 1929 - da dovedella pubblicazione nella rivista Prospettive diretta da
andrebbe recuperata per uno studio attento; certamente pofurzio Malaparte (IV, nn. 2, 15 febbraio 1940, e 11-12, 15
fu ricco di suggerimenti alio stesso Vidacovich quando questricefnbre 1940), unica versione finora nota e riprodotta in
E Settanni Tames Joyce e la prima versione italiana del credibili, non tengono conto: il fatto fondamentale che Joyce,
come salta a 1 1 cchi da
Finnegans Wake , Venezia 1955. g' gnl sua pagma, e un irlandese di
madrelingua inglese anziche gaelica: I'altro fatto, altrettanto
loyce scrittore italiano: anzi, per un periodo cruciale delL fondamentale, che Joyce e soprattutto un uomo che esercita
sua vita d'uomo, da quando aveva venticinque a quando ave- un'arte - intesa nel suo senso medievale - Varte delle Let-
va trent'anni, scrittore soltanto italiano. L'italiano e la lingua tere; ossia e un artigiano, attentissimo all'impiego, all'evolu-
della sua produzione socio-storico-polittca e, con una progres zione e, quando sia il caso, all'invenzione degli strumenti del
siva maturazione che si pub seguire propria nel presente vo suo mestiere.
lume, e la lingua della sua piu valida produzione cnttco-let Considenamo anzitutto le imphcazioni del primo di questi
terar'ia; e infine, e rimane fino al termine dei suoi giorm, Udue elementi: il fatto di essere un irlandese anglofono, pro-
lingua della sua vita familiare. Quest'ultimo punto e il piifondamente legato alle radici etmche della sua terra e d'al-
comprensibile: il nucleo familiare, la famiglia Joyce, dope tra parte educato ad una cultura sostanzialmente aliena, quel-
Vavventurosa fuga da Dublino nel 1904, si e costituito da di lingua inglese. Nell'Irlanda del giovane Joyce coesiste-
Triate- a Trieste nascono e imparano a parlare t suoi dutvano tre forme di comunicazione verbale: senza dubbio la
figli -hanno nomi italiani e ad essi tengono fede. II Joyapiu importante, quella che doveva essere acquisita da chi vo-
uomo privato, padre di famiglia e, dal punto di vista lingut lesse godere dei privilegi di una cultura dominante, era I'tn-
7 liana glese: se da una parte era questa la lingua degli oppressori,
Si' direbbe dunque, considerando che invece il Joyce poeudall'altra essa aprwa orizzonlt culturali quasi illimitati, rap-
e narratore rimane c'ostantemente inglese, o meglio, irlandes^presentava un patrimomo ricchissimo e urinunciabile. Cera
anglofono che esista una precisa dicotomia linguistica in h poi il dialetto o i van dialetti, dell'Irlanda - apparentemente
fra mondo pratico e mondo estetico-letterario. Seguendo qui forme degradate della matnee inglese, ma in effetti manife-
sta linea di ragionamento, gli articoli per II Piccolo dell stazioni estremamente vitali delle carattenstiche etniche di
Sera le conferenze allVmversita Popolare, i temi di P^na popolazione isolana che non aveva mai perduto la pro-
dova rientrerebbero esclusivamente nella sfera pratica, scritipria individualita nazwnale. Di cw Joyce si mostra consa-
come sono per fini economici, per arrotondare i proventi dell Pevole quando sceglie come sua prima prova di traduzione
lezioni con il lavoro giornalistico, o per farsi conoscere corn in italiano il dramma di Synge Riders to the Sea, che privile-
conferenziere, o per ottenere un posto di insegnante d'ingltgia appunto il dialetto dell'Irlanda dell'ovest: propria lui
se Se cib in parte e vera, la semplificazione e eccessiva, ache non molti anni prima, in The Day of the Rabblement, si
meno quanto quella che vede nel plurilinguismo joyciano iera opposto al provincialismo del Teatro Letterano Irlande-
stesse motivazioni del suo esilio volontario dall'Irlanda: lse, trova nel linguaggio di Synge I'espressione piu felice e
ribellione al provincialismo nazionalista nel name di un dPotente del teatro irlandese, e cerca di renderlo non in im-
smopolitismo culturale che abolisce i confini istituiti dahPossibili forme dialettali italiane, ma anzi in una lingua no-
Chiesa e dallo Stato: religione, razza, potere militare e poteMe e arcaica, con un suo sapore rituale. Ma, accanto all'in-
politico Due sono gli elementi di cui queste spiegazioni, pSese e al dialetto, il giovane irlandese alla fine del secolo

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scorso si trovava di fronte ad una terza espresstone linguistica.verse - italiani, slavi, tedeschi, austro-ungaria, levantini, e-
il gaelico dimenticato dai piu, ma che il rinascente vigorosobrei dalle origini piii varie -, la lingua franca non era
nazionali'smo antibritanmco intendeva restaurare come unicaquella della potenza occupante, ma quella locale; lingua per
lingua nazionale la lingua di una antica tradizione autoctona.molti non nativa ma acquisita. E il caso di colui che Joyce
la lingua della immaginaria grandezza passata che gli invasomeppe subito riconoscere (quando gli si presentb per cbieder-
inglesi avevano voluto cancellare. Joyce non conosceva ilgli lezioni di inglese) come uno scrittore di statura veramente
gaelico ne voile imporsene immediatamente lo studio, scoreuropea: I'ebreo di origine germanica Ettore Schmitz, il qua-
gendone piuttosto i limiti, il pericolo di chiusura ad un piile, riconoscendosi triestino, aveva assunto il nome emblema-
vasto contesto culturale; eppure, col passar del tempo, Idico di Italo Svevo e adottato I'italiano come veicolo di co-
coscienza di quesfaltra 'matnce linguistica legata alle radicmunicazione letteraria. Immerso nello stesso contesto esi-
della sua stessa razza venne affermandosi, al punto che irttenziale - Trieste e addirittura, dall'agosto del 1906 al feb-
Finnegans Wake I'elemento gaelico acquista un ruolo domi'naio del 1907, Roma, dove aveva trovato lavoro come cor-
nante sul piano del racconto, pur rimanendo una delle innu-ispondente in lingue straniere in una banca privata austria-
merevoli fonti cui I'autore attinge per il suo mosaicc-a - Joyce non poteva che seguirne I'esempio, ossia divenire
,. i sua volta italo ibernico. Ecco dunque la scelta dell 'italiano,
Unguistico. ' . , ...
Ecco definita la posizione di partenza dello scrittore irlanma scelta, come si vede, non occasional, ma deliberata e
dese anglofono: la coesistenza di tre Unguaggi nella sua Du-onsapevole.
blino e la necessita iniziale di privilegiarne uno, e proprio E qui che subentra il secondo elemento di cm, come si di-
quello piu lontano dalle autentiche radici etniche della sudeva sopra, mi sembra che coloro i quali classificano gli scritti
terra hanno un duplice risultato: da una parte fornisconctaliani di Joyce come puramente occasional^ non tengano
un'acuta e quasi esasperata coscienza dei fatti Unguis tici (e sMastanza con to: ossia la coscienza artigianale dello scritto-
cib vi sara modo di tornare piu oltre); d'altra parte suggerisco-e, che e poi vera coscienza estetica. In un tema svolto du-
no I'importanza di calarsi compiutamente, di volta in volta, nemte il primo anno all'University College, il Joyce diciasset-
contesto linguistico del luogo ove si vive, proprio per la consaenne prendeva le mosse, con una certa civetteria culturale,
pevolezza che il linguaggio e gesto, e parte fondamentale delall'affresco del Memmi in Santa Maria Novella, rappresen-
comportamento non tanto dell'individuo, ma della comunitmte le sette scienze terrene , ossia le arti liberali del tri-
nella quale si trova. La comunita rappresentata da Trieste erm e del quadrivio. La prima, dice Joyce, e I'arte delle let-
certo piu mista e varia, sotto il profilo linguistico, di quellfire , piu spesso chiamata Grammatica, la settima e I'Aritme-
di Dublino: c'era I'italiano, c'era il dialetto triestino con ca^k; ed egli sostiene che entrambe, al pari delle altre, hanno
ratteri altrettanto vivaci del dublinese, c'era la lingua del* dignita di scienze, e respinge la distinzione fra arti e scien-
I'impero dominante, il tedesco, che perb in questo caso non * Lo studio delle lingue ha il medesimo fondamento scien-
era imposto cercando di eliminare la lingua locale. Al con'ko di quello della matematica; per di piu, i gradi piu
trario di quanto accadeva in lrlanda, a Trieste, proprio peM del linguaggio, lo stile, la sintassi, la poesia, I'oratoria, la
che popolata da una straordinaria congerie di nazionalita dWorica, sono paladini ed esponenti, in qualsiasi modo, della

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Verita. Per questo nella figura della Retorica in Santa Mar.tra. Nel primo caso si notera la progressiva transizione dal
Novella si vede la Verita riflessa in uno specchio . Stabilitono di editoriale polemico a quello piu disteso e articolato
cosi la funzione della retorica, il giovane Joyce sostiene la ndi pezzo di colore , con una qualita insteme narratwa e
cessita dello studio scientifico e comparato della lingua - informativa. Le conferenze ci sono pervenute in manoscntti
propria in primo luogo, ma anche le altre, classiche e modenon riveduti, che permettono percib di seguire la maturazio-
ne - come chiave per la comprenswne della storia delVuma^e di Joyce scrittore italiano sia a livello di distribuzione del-
ta, anticipando, con un esempio ovviamente derivato daM materia (dalla chiacchierata plena di curiosita della prima
situazione irlandese, un approccio socio e psicolinguisticconferenza, LTrlanda: Isola dei Santi e dei Savi, alla sapiente
Talora Vavvento di una potenza esterna domtnatrke , e<organizzazwne saggistica di quella su Daniel Defoe, cinque
scrive, e attestato da una paralisi della dizione o dal disuanni piu tardi), sia su quello puramente linguistico. E non si
totale della lingua originaria, tranne che in espressioni isolavt<ole sottolineare la progressiva scomparsa di errori ortogra-
e tanto piu care, che vengono spontanee alle labbra nei mfci come brittanico invece di britannico, o i plurali con c dura
menti di grande dolore o di felicita. Testimonianza di quascritU senza h (per esempio stanci per stanchi), ma piuttosto
to per tempo lo scrittore avesse sviluppato un'acuta consap1' acquisizione sempre maggiore di giri di frase, di strutture
volezza della lingua - o meglio, delle lingue, con le low ^ntattiche, di figure del discorso che sono proprie dell'ita-
verse caratteristiche che comportano una diversificazione Jlano e dell'italiano soltanto - e la consapevolezza e quasi la
che a livello stilistico - come strumenti di quell' arte defivetteria di una citazione non dichiarata quando invece
lettere che Joyce aveva sempre proclamato come il fine d?[ traspongono deliberatamente in italiano costrutti e figure
tl
la sua vita. picamente inglesi. Non dunque soltanto il Joyce autore di
Ecco perche quando Joyce scrive in italiano lo fa con Pezzi occasionali e obbligati, non soltanto il Joyce privato e
stesso impegno con cui scrive in inglese. Come aveva dettodomestico, ma il Joyce giornalista, il Joyce saggista letterario,
quel suo saggio giovanile, nello stile e nella sintassi e sed Joyce politico e scrittore italiano.
pre presente un'attenzione, attenzione nutrita dal senso o ^'e da domandarsi a questo punto come mai questo filone
ginario della precisione. Non si tratta di mere esibizioni della su" produzione, che sembra non indegno di occupare
splendide idee disordinate, ma di metodi di corretta espr<un Psi0 accanto alle opere di narrativa e di poesia, si esauri-
sione controllati e guidati da regole chiare, a volte legate sa tanto per tempo, nel 1912. Si guardi il volume curato da
fatti e a volte alle idee , e le regole legate alle idee suggeEllmann e Mason, The Critical Writings of James Joyce, che
scono espressioni piene di pathos, parole pregnanti, o (Ist Propone di raccogliere in ordine cronologko tutti gli scritti
renti di invettive, in tropi e variaziom e figure, che tuttaisa^lstici joyciani, e si vedra che dopo II miraggio del pesca-
ore
conservino, anche nei momenti di massima emozione, z^ & Aran, apparso nel Piccolo della Sera il 5 settem-
simmetria innata. Gli scritti italiani stanno appunto a \ ^12, vi sono soltanto talune poesie satiriche, qualche
stimoniare come Joyce venisse ricercando queste regole: ?si*atto dalle lettere, e note di programmi teatrali; I'unico
zitutto quelle proprie alle macrostrutture del pezzo gn e "ssomigli a un saggio e il lungo pezzo polemico scritto
nalistico italiano da una parte, del saggio-conferenza dall!"el llguaggio di Finnegans Wake con il titolo From a Banned

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riprendere serenamente la sua attivita di saggista: sopravvive
Writer to a Banned Singer (1932), in difesa del tenore irlatr
in lui soltanto il furibondo polemista, mentre piu pressanti
dese John Sullivan. Non e rimasta traccia invece, se not
si fanno i problemi economici, il reperimento delle lezioni per
qualche appunto, di un terzo cklo di lezioni in italiano, que
mantenere se e la famiglia. Poi, nella seconda meta del 1913,
sta volta tutte su Shakespeare, tenute all'Universita Pope Vimprovviso ritorno della speranza e della fiducia, e con esso
lare triestina a partire dal 4 novembre 1912. La scompars una prodigiosa ripresa di energia creativa: I'editore londinese
del filone si giustifica in primo luogo sul piano biografico. L'l Grant Richards riprende in considerazione la pubblicazione
set tern bre 1912 (un paio di settimane prima lo scrittore avt di Dubliners (uscira nel giugno 1914); Ezra Pound si fa mo-
va spedito al Piccolo della Sera la sua ultima corrispoi strare il primo capitolo di Dedalus (che qualche mese prima
denza dall'lrlanda) fu forse il giorno peggiore della vita c Joyce, nella sua disperazione, aveva tentato di dare alle fiam-
Joyce, o almeno del Joyce consacrato all' arte delle lettere me) e ne e tanto entusiasta da farlo pubblicare a puntate, a
in quelgiorno il tipografo
tipograjo della Casa editrice
aeiia ^asa Maunsel distru.
eai^j jj^kose'tratt. Partire dal febbraio 1914, nella rivista inglese The Egoist .
se tutti i sedtcesimi gia stampatt opo rarcoll Joyce, ritrovando la sua vocazione originana di narratore, si
live) della prima opera narrativa di James Joyce, la raccot, ^ ^ _ _._,..__ , _ , , . , . , _ , , ,
mette a riscrivere febbrilmente il suo Dedalus e, nel rinnovato
di racconti Dubliners. E peggw di un attentate: all'auto,
entusiasmo, non solo scrive in pochi mesi il dramma Exiles,
non rimane che imbarcarsi la sera stessa da Dublino per rito ma, nel marzo 1914, pone mano al suo progetto piu ambizio-
nare a Trieste; e - J ^ % % ^ " ^ ^ncepito durante il soggiomo romano del 1906 ma te-
nut0
piede in Irlanda, uovc , " T * ~ j " " """n Trieste 'il se, Per
^^__oltre sette anm in i. frigorifero
. . .i la stesura del-
scrittore Durante I'interminabile viaggw verso lrieste u se, jjjn &
'''Ulysses.
timento che lo domina e la rabbia. In treno, a Flessinga, tu
In questo fervore di opere non c'era spazio per il saggista,
fuon il contratto mendace per Dubliners con I'editore irlai
Z " lZv7ZlUcZga,ra contra la sua arte. Sul retro d< <* * sara piu in futuro. Si ricordi poi che, dopo lo scop-
' prova
Y
. della , coi
7 0 r. j7 MMi/i in tpr7a classe I) L. della guerra mondiale, Joyce deve lasciare, nel luglio 1915,
C T
T l l l b t T l ^ l t e ^ i ^ d T o " X cZni ""- Per P i, quaro , | . Zungo. -Ufa Ml

di non
da
di scnttura che appunto da quella ua.u nun -^rato," GiSulla base di quanta si e detto prima, che, se il soggiorna
gato; Joyce scrive, sul retro del contratto rt
zu-
ghese fosse durato bbastanza a lungo, avremmo avuto an-
from a Burner, un lungo poemetto satirico contro la cosidd che
m a burner, u & I , sara e m Joyce scrittore tedesco (da tempo 'empo usava
usava correntemente
correntemente
irlt ' '~
ta cultura uffiaale irlandese, ne^^MUna per I suo esUa lingua). Ma durante quei ei quattro anm
anni Joyce fu cam-
com-
smo con cm otto ^<nm. \ ^ ' J Z Z t X " Z l o Z . cf^ente assorbito dal lavoro sullVlysses: Ira tomato ad
lie volontario, aveva scritto il poemetto The Holy Office
vU npr inviarlo ai es sere
cre
, senza piu tentennamenti, scrittore, artista delle let-
po, *A> Uap.re a sue spese a Pola per l _ _ ^ J ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^

' X ^ ^ Z i l ^ o T Z n c e p m e che Joyce po,e/<' - ,a aiuUe, r eon !Uo l , ch,,<-

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16
mente differenziato, intorno al quale perb coesisteva una co- considerava sufficientemente padrone di quel contesto cultu-
stellazione di altre lingue, non fecero che acuire la sua sensi- rale e linguistico. II significato di questo suo in t erven to in pri-
bilita linguistica. II linguaggio di Finnegans Wake ne e la na: ma persona e indubbio, e testimonia la ricchezza dell'esperien-
turale conseguenza. Sbaglia chi considera iultima opera d< za triestina degli anni fra il 1907 e il 1912: a distanza di qua-
Joyce come un magma indistinto di tutte le lingue della terra: si un trentennio Joyce si sentiva ancora scrittore italiano.
Joyce, nelle sue esperienze di culture diverse, si era reso conU
della necessita di ancorarsi alla cultura e alla lingua di origim, NOTA DEI CURATORI
non annullandola nella pluralita delle altre, ma assumendoh Gli articoli per II Piccolo della Sera sono riprodotti senza varianti
come struttura portante, principio organizzatore di tutte le al- da copie fotografiche del giornale, rispettandone le consuetudini tipo-
tre. In Finnegans Wake egli vuole risalire alle fonti prime dt grafiche.
linguaggio e della cultura umana ma per lui, James Joyct I testi delle conferenze per l'Universita Popolare triestina riprodu-
cono invece fedelmente i manoscritti originali conservati nelle bibliote-
irlandese anglofono, quella cultura originaria non potra ei
che dell'Universita di Yale a Ann Harbor, della Cornell University a
sere che gaelka, quella lingua originaria non potra essen Ithaca (N.Y.) e della State University of New York a Buffalo (N.Y.),
che inglese. L'esperienza di scrittore italiano gli e stata jot nspettando tutte le peculiarity e gli errori ortografici, sintattici e gram-
damentale per giungere a tanto: gli ha insegnato i meccan matical! dell'autore, ma incorporando nel testo tutte le correzioni e
smi, le segrete alchimie di un linguaggio che poteva essei aggmnte, anche se di altra mano, presenti nei manoscritti stessi.
Quest'ultimo criterio e stato seguito anche per il testo del primo
studiato con distacco scientifico proprio perche non era il sue
tenia di Padova del quale Louis Berrone ha curato la riproduzione,
gli ha insegnato a far sua, in altre parole, qualsiasi forma i mentre del secondo tema si fornisce una traduzione letterale condotta
espressione linguistica a condizione perb di mantenere un anch'essa sul testo curato dallo stesso.
identita di base, quella alla quale era nato. Finnegans Wakf cr Gltre a Louis Berrone, i curatori desiderano ringraziare Nino Frank
dunque, e la summa dell'esperienza linguistica di ogni temp >e ha fornito a Jacqueline Risset non solo il testo dattilografato della
traduzione originale dei passi di Finnegans Wake e corrispondenza ine-
e di ogni paese, ma e enunciata seconda i modi propri dell'it aita di Joyce, ma anche il sostanziale contributo delle memorie del suo
glese - o meglio, e ne fa fede appunto il passo di Anna Livi sodalizio parigino con lo scrittore. La loro gratitudine va pure al prof,
Plurabella che la voce di Joyce registrb su disco, deWingld tians Walter Gabler dell'Universita di Monaco di Baviera e al prof.
1
con accento irlandese. lichael Groden della University of Western Ontario, impegnati nella
cura dei manoscritti joyciani per The James Joyce Archive, per aver
Per questo Joyce ritenne che Finnegans Wake, e piu sp or
nito sia fotocopie dei manoscritti del periodo triestino, che preziose
cificamente quel frammento di Anna Livia Plurabella che av- '"rorrnazioni sui testi.
va registrato su disco, fosse traducibile; che fosse possibil' G.C. e G.M.
cioe, trasferirlo da un contesto linguistico e culturale di bd$
ad un altro. Segui con interesse ed approvazione Vesperimet
to in tale direzione compiuto nel 1931 da un gruppo di lett'
rati francesi. Ma quando si trattb di ripetere I'operazione tfl
sferendo il brano non piu al contesto francese ma a quel
italiano, voile prendere I'iniziativa egli stesso, in quanto

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Scritti italiani
SCRITTI E CONFERENZE DI TRIESTE
1907-1912

Testi a cura di Gianfranco Corsini


La politica di Joyce
di Gianfranco Corsini

And trieste, ah trieste ate I my liver!


Finnegans Wake

Tutti gli scritti triestini qui raccolti, ad eccezione del saggio su Defoe, soul James Joyce arrivo a Trieste nel settembre del 1903. Fu un caso.
apparsi in traduzione inglese nel volume a cura di Ellsworth Mason e i Cercava un impiego e lo trovo presso la Berlitz-School della nostra
chard Ellmann: The Critical Writings of James Joyce, London 1959. Se Icitta. Impiego non cospicuo. Ma arrivava a Trieste con in tasca oltre
da oggi la versione originale italiana conservando tuttavia una parte dell al poco danaro occorrente al lungo viaggio anche varii manoscritti:
note di Mason e Ellmann alle quali sono state apportate aggiunte e rids gran parte delle liriche che dovevano essere pubblicate col titolo
zioni la cui responsabilita ricade soltanto sui curatori del presente volutin nusica da camera e alcune delle novelle formanti i Dublinesi. Tutto
il resto della sua opera fino aWUlisse nacque a Trieste. Chamber Music
si pubblico nel 1907, Dubliners nel 1914 e Stefano Dedalus com'e tra-
dotto in francese ma esattamente dal titolo // ritratto dell' Artista nella
s
ua Giovinezza porta la doppia data Dublino 1904-Trieste 1914. Ma
anche parte dell'Ulisse nacque all'ombra di San Giusto perche Joyce
s
oggiorno fra noi per varii mesi nel dopoguerra. Nel 1921 fui io incari-
cato di portargli da Trieste a Parigi le annotazioni per l'ultimo episo-
Qto. Si trattava di alcuni chilogrammi di carta sciolta che io non osai
di toccare per non alterarne l'ordine, che le mi pareva labile.
Nononostante qualche imprecisione e omissione (Joyce arrivo dall'Ir-
'anda nel 1904) in questa conferenza di Italo Svevo, del 1927, era gia
ndicata chiaramente l'importanza del soggiorno di Joyce a Trieste
0Ve
e maturata ed ha preso corpo la parte piu importante della sua
'Pera, prima di Finnegans Wake. Alla periferia dello sgangherato
Pero di Francesco Giuseppe, Joyce aveva scoperto quella ideale zo-
rranca dalla quale avrebbe potuto condurre la sua crociata contro
landa, ormai impraticabile, della sua giovinezza. C'era inoltre qual-
a in Trieste che gli ricordava la sua nativa Dublino e i due suoi
Per "nportanti
bioerafi lo hanno ricordato mettendo in rilievo cio che,
simuarita o per contrasto, gli rendeva questo angolo d'Europa
1
congeniale. Come Dublino ha scritto Ellmann Trieste era

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molto popolosa ma conservava le caratteristiche di una piccola citta. vorrei che tornassero . Egli e riuscito comunque a fissarli nella sua
Ogni volto sembrava familiare e le stesse persone frequentavano gli opera dando ai suoi personaggi anche i volti, i nomi e gli atteggiamenti
stessi caffe, 1'opera o i teatri. Vi si parlava poi un dialetto partico- di coloro che aveva incontrato negli anni di Trieste.
lare che aveva colpito la sensibilita linguistica di Joyce. Ma l'avevano
colpito, secondo Gorman, anche la vita pittoresca del porto, le stra- Nessun altro all'universita studiava I'italiano e ogni due giorni egli
dette della Citta vecchia con le loro osterie e le piccole trattorie, i arrivava alle dieci per salire nella camera di padre Artifoni. la
carri trainati dai buoi, le frequenti processioni con le coperte rosse ap- prima apparizione, in Stephen Hero, di chi nell'ottobre del 1904 ave-
pese alle finestre e le candele che tremolavano sullo sfondo, gli alba- va dato a Joyce anche il suo primo lavoro: era stato Almidano Artifo-
nesi nei loro costumi nazionali [...] 1'eccitato cicalio dei venditori e ni, infatti, ad accoglierlo alla Berlitz di Pola nella disperata situazione
dei compratori al mercato [...] l'odore di pesce e la vista dei frutti di creatasi subito dopo l'arrivo a Trieste. Per fortuna e un socialista
mare cotti nei loro gusci, le numerose taverne con nomi di battesimo come me , aveva scritto al fratello Stanislaus, e sembrava volesse ri-
nelle loro insegne e soprattutto i triestini generosi, arguti, irreligiosi. badire polemicamente la continuita del suo atteggiamento ideologico
scettici e amanti del vino rosso dellTstria [...] . che si saldava nell'esilio con la solidarieta d'un compagno di fede.
Secondo il suo biografo, Joyce si muoveva in questa variegata Stanislaus, invece, non lo seguiva su questa strada. Jim si vanta [...]
atmosfera di Trieste con lo stesso piacere d'un delfino che nuota in di essere moderno scriveva in una pagina del suo diario nel 1904
acque familiari , e infatti nel 1907 egli scriveva da Roma al fratello si definisce socialista, ma non si ricollega a nessuna scuola di socia-
di sentirsi proprio come un pesce fuor d'acqua lontano da quella lismo. Tuttavia in My Brother's Keeper egli stesso rievochera piu
citta: Vorrei essere di nuovo a Trieste non per via della scuola ml tardi le riunioni di socialisti alle quali lo aveva accompagnato piu volte
perche avrei a volte la possibilita di incontrare qualcuno che avesse con riluttanza, le discussioni di quegli anni e l'insistenza con la quale
in parte il mio temperamento [...] Mi piacerebbe ritornare a Trieste anche a Trieste Jim continuava a dirsi socialista . Nel periodo ro-
perche mi ricordo delle sere che camminavo per le strade d'estate e mano, 1906-1907, l'unico evento pubblico che avesse attratto I'at-
ripensavo a certe frasi dei miei racconti . 'cnzione di Joyce era stato il congresso del Partito Socialista. Lo
Due anni dopo, da Dublino, confessava alla piccola Nora silen- seguiva attraverso la lettura quotidiana dell' Avanti e lo commen-
ziosa la stessa nostalgia esordendo in italiano: La nostra belh tava dettagliatamente nelle lettere al fratello. Conosceva gia molti
Trieste! L'ho spesso detto con rabbia, ma stasera sento che e vero scnttori rivoluzionari ed anarchic!: da Stirner a Bakunin, da Malatesta
Vorrei vedere le luci che luccicano lungo la riva quando il treno passi a Kropotkin, ed aveva comprato proprio in quei giorni una traduzione
Miramar. In fondo, Nora, e la citta che ci ha dato un rifugio. Ci son'1 "aliana di Lassalle. Nella sua biblioteca di Trieste
tomato amareggiato e senza soldi dopo la mia follia romana e ci n- tardi anche tutti i primi opuscoli fabiani, si troveranno piu
scr
torno dopo quest'assenza . Qui sarebbe rimasto, infatti, fino al 1920. itti sul socialismo. e opere dei Webb e altri
salvo la parentesi di Zurigo durante la prima guerra mondiale. Qui E un errore da parte tua scriveva al fratello
sarebbero nati Giorgio e Lucia e I'italiano sarebbe stato adottato corrtf Were che le mie opinion! politiche siano quelle di un amante uni-
fi ,- T A - T w nmnT ^ Telle' m V e C e ' d i Un a " l s t a E l i s t a . E piu tardi,
la lingua piu naturale per i rapporti con i figh. La mente di Joyce h. Jproverandogli di essersi sempre mostrato ostile alle sue tendenze
continuato sempre ad evocare Trieste. La citta appare in un flash dell^ialiste , gli chiedeva perentoriamente: Ma non puoi vedere chia-
Wlysses attraverso l'immagine d'un uomo ucciso per la strada ds mente [...] che un rinvio dell'emancipazione del proletariato un
una coltellata, e in Finnegans Wake dove, con una trasposizione im rno al clericalismo o all'aristocrazia o al borghesismo equivarrebbe
provvisa, viene descritta come il luogo del triste esilio. Anche con g';| un ripiegamento verso tirannidi di ogni sorta? .
amici pangtni Joyce continuava ancora
ancora aa guar , socialismo di- ,-,
guardare indietro: Nof|. Joyce,
ha -.. suo
scritto il , pi primo biografo, era fragile,
posso nemmeno tentare di descrivervi l'atmosfera del vecchio impen" wbile e poco approfondito; e lui ne era consapevole. In realta era
austriaco. Era un po' sgangherato, ma aftascinante e gaio. Non ho mat j una simpatia che una convinzione ; ma dal suo atteggiamento
sperimentato, ne prima ne dopo nella mia vita, piu gentilezza di quafl' ttario denvava naturalmente che nessuna classe piu fortunata
ta ne ho trovata a Trieste [...] I tempi passati non tornano piu, in] vesse avere pnvilegi negati alia classe meno fortunata , e la sua

26 27
teoria sulla liberta finiva per sconfinare in quella della eguaglianza
economica . Tuttavia quando la sua analisi generale si soffermava
sulle questioni concrete - sia che si trattasse dell'Irlanda che del con-
gresso socialista romano - Joyce dimostrava una notevole maturita.
E naturale che tu trovi il mio socialismo superficiale. anche mal-
sicuro e maleinformato scriveva di nuovo a Stanislaus nel 1906 ma
ti sbagli se pensi che Labriola abbia imparato il socialismo dagli intel-
lettuali. L'intellettualismo invece, e uno sviluppo parziale, una fusio-
ne di liberalismo sociologico con il socialismo originale che in fondo
non era che il manifesto di una classe sociale. Nella polemica tra i
sindacalisti ed i riformisti di Ferri egli era tendenzialmente portato
verso i primi pur vedendo i limiti della loro posizione anti-parlamen-
tare che gli ricordava il problema del Sinn Fein nel suo paese. Espri-
meva percio, fin da allora, il timore che la corrente riformista vin-
cente finisse per muoversi fatalmente nella direzione del laburismo
inglese. Come egli concepisse la nuova civilta era gia stato defi-
nito, del resto, nel paragrafo finale della prima versione del Portrait
(gennaio 1904) laddove il suo eroe addita alle moltitudini quella
idea generosa emersa dalla guerra dei trent'anni che avrebbe dovu-
to condurre alla fine dell' ordine competitivo e delle aristocrazie ;
e piu tardi, in Stephen Hero, con l'appello del protagonista per una
nuova umanita che faceva di lui implicitamente un alleato dei
politici collettivisti .
L'idea della trasformazione della societa borghese dominava quindi
i pensieri del giovane Joyce negli anni cruciali del concepimento di
tutta la parte piu importante della sua opera, ma l'aspirazione al nuo-
vo ordine aveva soprattutto come obiettivo l'lrlanda. E probabilmente
vero che quanto accadeva nel resto del mondo avesse per Joyce mi-
nore importanza: cosi come Labriola lo faceva pensare subito a Grif-
fith, altrettanto le sue riflessioni sul socialismo lo riconducevano auto-
maticamente alia condizione del suo paese e davano una particolare
connotazione al suo atteggiamento. Ma la battuta di Yeats secondo il
quale Joyce non ebbe mai niente a che fare con la politica pud
essere intesa soltanto nel senso che egli non vi partecipo in maniera
organizzata, giacche tutta la vita di questo due volte ribelle , come
lo aveva deflnito Svevo, appare dominata dalla politica. Quando si
legge una biografia di Joyce ha scritto il narratore triestino vi si
trova la sicura asserzione ch'egli giammai prese parte alla lotta del suo
paese. Legittimamente pero nell'Ulisse alla persona che piu gli somi-
glia e affibbiata la parte di Telemaco (lontano dalla battaglia). Invece
il Joyce prese parte a tali lotte, da lontano, da Trieste. Unanimi sono

28
le testimonianze in proposito dei suoi amici triestini (Silvio Benco,
Alessandro Francini Bruni) e ad esse si aggiunge adesso anche l'analisi
acuta che Richard Ellmann ci ha dato della coscienza di Joyce ; ma
e ancora nei Dubliners, in cio che ci resta di Stephen Hero, nel Portrait
e soprattutto neWUlysses che la conferma piu importante e tuttora
reperibile.

Da gran parte della critica moderna Joyce e stato considerato, al


pari di molti altri scrittori, soprattutto un espatriato, ma gia Richard
Ellmann faceva notare molti anni fa come la differenza tra un espa-
triato e un esule consista nel fatto che la vita di quest'ultimo e conti-
nuamente rivolta verso e contra il suo paese nativo. E infatti attra-
verso la nostalgia e la protesta che Joyce ha espresso fino alla fine la
sua condizione volontaria di esule, e non e possibile individuare il tes-
suto connettivo dei suoi scritti se non si valuta appieno il suo com-
plesso rapporto con l'lrlanda, la sua politica e la sua storia. Cio ap-
pare particolarmente importante se si considera non solo che la sua
opera rivolve tutta attorno a Dublino e all'Irlanda, ma soprattutto che
essa ha come punto di riferimento preciso quel periodo della storia
irlandese che si apre con i tragici eventi di Phoenix Park (l'anno della
nascita di Joyce) e si chiude con il 1904: l'inizio del distacco e del-
l'esilio. Cio spiega, come e stato suggerito da Malcolm Brown, anche
i limiti della sua visione dettati dalla sintomatica coincidenza del mo-
mento dell'esilio con quello particolarmente disperato della situazione
irlandese agli inizi del secolo. Non e provato, invece, che la lontananza
lo abbia reso in seguito necessariamente piu remoto e ignorante
nei confronti del suo paese. Gli articoli del periodo triestino, fino al
1912, e le ricerche di John Garvin su Finnegans Wake dimostrano la
continuita e la consistenza della sua partecipazione alia vicenda poli
tica irlandese fino all'avvento di De Valera, e del suo sforzo ininter-
rotto per contribuire alla liberazione spirituale del suo popolo.
Joyce ne e stato costantemente consapevole e al fratello ricordava
ancora nel 1906 che fin dai giorni in cui gli esponeva i suoi primi
progetti letterari, durante una passeggiata nel parco, aveva in mente
di scrivere un capitolo della storia irlandese .
La politica e l'estetica di Joyce erano una cosa sola, secondo Ellmann.
e per lui 1'atto dello scrivere era anche, e indissolubilmente, un atto
liberatorio. II suo libro esamina infatti la servitu dei suoi concittadini
nei rapporti con la Chiesa e lo Stato, ed offre loro una visione piu
ampia. E se la sua critica e severa, essa mira piu ad unire che a disu-
nire. L'azione centrale di Ulysses consiste nell'avvicinare Stephen De-

29
dalus a Leopold Bloom mettendo in luce il loro sottinteso accordo
politico che l'autore quindi sottoscrive. L'accordo e contrassegnato dal
modo in cui Bloom sottrae Stephen all'esercito e alia polizia dopo che
il giovane ha mentalmente sfidato sia la Chiesa che lo Stato . L'indu-
stria critica joyciana ha privilegiato tendenzialmente l'estetico sul po-
litico e, soprattutto negli anni '30, i marxisti hanno concordato prati-
camente con i formalisti pur invertendo apparentemente le posizioni.
Per il marxista Mirsky, infatti, Joyce era soltanto un disertore
ansioso di unirsi alia borghesia cosmopolita del continente, un
apostata-emigrante fuggito dalla realta che gli aveva fornito il suo I
materiale , e la sua ribellione piccolo borghese acquistava conseguen-
temente i tratti comuni alla cultura capitalistica internazionale di
questo periodo . Si consideravano le simpatie di certi scrittori di
destra per la sua opera come una prova della sua colpevolezza - co-
me faceva Radek - e di conseguenza si accettavano implicitamente le
interpretazioni formalistiche deWUlysses per ritorcerle contro di lui.
Parlando nel 1905 della sua lotta alle convenzioni, e delle reazioni
irlandesi, Joyce scriveva al fratello di non voler essere giudicato da
12 borghesi presi a caso, operand sotto il controllo di un burocrate
ligio alle regole, secondo la testimonianza di un poliziotto ; ma para
dossalmente sarebbe stato giudicato alio stesso modo proprio dal Con-
gresso degli scrittori sovietici del 1934. A chi gli comunicava piu tardi'
il loro verdetto rispondeva sconsolato: Probabilmente sono un bor-
ghese! . Ma all'amico Eugene Jolas aggiungeva anche, in polemica
indiretta con Radek: Tutti i personaggi dei miei libri, comunque,
appartengono alle classi inferiori, e perfino alla classe operaia. E sono
tutti poveri .

Dopotutto sulla borghesia e sul proletariate Joyce aveva delle idee


molto precise quando si'trattava della questione irlandese. Mi chiedi
che cosa vorrei sostituire alla agitazione parlamentare in Irlanda
scriveva a Stanislaus nel 1906. Penso che sarebbe piu efficace la li-
nea politica del Sinn Fein. Naturalmente capisco che il risultato sa-
rebbe di sostituire il capitale irlandese a quello inglese ma nessuno,
immagino, nega che il capitalismo sia una fase del progresso. II pro-
letariato irlandese non e stato ancora creato. Esistono dei contadini
feudali, che raschiano la terra, ma questi con un risorgimento nazio-
nale o con una preponderanza inglese sparirebbero senz'altro. Sono
assolutamente d'accordo con te che Griffith teme i preti - ed ha buo-
ne ragioni di temerli. Ma e possibile che anche loro abbiano un po'
paura di lui. In fondo offre un po' di liberta secolare al popolo e la

30

I
_ _

Chiesa non lo approva. Va bene, naturalmente, che la Chiesa e anco-


ra, come lo era al tempo di Adriano IV, nemica dell'Irlanda ma, cre-
do, il suo potere sta ormai per finire. Perche il Sinn Fern o l'imperia-
lismo conquisteranno l'lrlanda attuale. Aveva fiducia, comunque,
che la politica indipendentista di Griffith avesse successo, a condizione
che anche lui comprendesse che se esiste una questione irlandese,
essa esiste essenzialmente pet il proletariato irlandese . Joyce vedeva
in Griffith l'uomo che avrebbe dovuto condurre in porto la prima
fase della trasformazione politica dell'Irlanda e nonostante la delusio-
ne della sanguinosa Pasqua dublinese del 1916 - che era costata la
vita anche all'amico Skeffington - aveva atteso con ansia il giorno del-
I'indipendenza.'
L'8 gennaio 1922, Arthur Griffith veniva eletto primo presidente
della nuova repubblica e le ultime pagine dell'Ulysses, scritte in quei
giorni, portano il segno della partecipazione di Joyce all'evento. L'lr
landa suggerisce ancora Ellmann otteneva la sua indipendenza pro-
prio nel momento in cui Ulysses otteneva la sua pubbticazione. La
emancipazione politica dell'Irlanda era stata realizzata dal suo vecchio
alleato Griffith, e l'emancipazione della coscienza irlandese - 1'opera
a cui Joyce aveva dedicato la vita - stava per raggiungere il suo apo-
geo [...] In ultima analisi anche VUlysses costituiva un atto politico ,
poiche aspirava a creare un nuovo tipo di irlandese capace di vivere
nel nuovo stato di Arthur Griffith ormai libero dall'oppressione an-
glo-cattolica. Solo piu tardi sarebbe riaffiorato in Joyce l'originario
pessimismo quando, rievocando con Arthur Power la Dublino dei suoi
giorni, si domandava se la rivoluzione, in fondo, non fosse stata ancora
una volta tradita: Mi dicono che dopo la nascita dello stato libero
ci sia meno liberta. La Chiesa ha inquinato tutto cosicche stiamo di-
ventando in realta una nazione borghese con la Chiesa che sostituisce
la nostra aristocrazia [...] e intellettualmente non vedo moke speranze
per noi. Una volta che la Chiesa riprende il comando divorera tutto
[...] e cio che lascera sopravvivere saranno soltanto dei vecchi rifiuti
che non meritano d'essere conservati: e degenereremo in una posi-
zione simile a quella della Spagna . Se le Monarchic costituzionali
j non costituzionali gli facevano schifo - come aveva detto a Francini
Bruni, solidarizzando con il critico dell' Avanti espulso dalla Scala
3er non essersi alzato in piedi al suono della Marcia reale - anche
:erte Repubbliche, borghesi o democratiche lo disgustavano. Aveva
iperato che l'lrlanda si sottraesse al destino delle une e delle altre ma
incora nel 1935, nonostante I'affettuosa insistenza della figlia Lucia,
entiva di non potersi riconciliare con il paese nel quale non riusciva

31
a identificare nessuna autonta piu legittima di quella che in Finnegans
Wake riconosceva ormai soltanto al calamaio : la inkbottle au-
thority dello scrittore.
Eppure c'e un'autorita morale e politica che ha dominato incon-
trastata tutta la vita e l'opera di Joyce: quella di Charles Stewart Par-
nell. Gia Svevo lo aveva visto camminare per il mondo con questo
suo unico compagno di fede e lo aveva paragonato a Zarathustra
per il modo in cui portava il cadavere del grand'uomo sulla schiena .
Dai Dubliners a Finnegans Wake l'ombra di Parnell si stende dram
matica su tutti i personaggi a ricordare loro il re morto cost come
lo aveva celebrato lo stesso Joyce, a nove anni, nella sua prima poesia.
Parnell compare costantemente mitizzato, deificato o umanizzato come
una grande forza che illumina le menti degli uomini, e al tempo stesso
come l'espressione tragica della malattia spirituale dell'Irlanda. Secon-
do Adaline Glasheen con Parnell Joyce poteva mettere a contrasto
un presente paralizzato con un vitale ed eroico passato; e con Parnell
poteva mostrare che la tendenza a creare dei miti non era morta con
la gloria della Grecia e di Roma . II 6 ottobre 1891, il giorno evocato
piu tardi nel racconto Ivy Day in the Committee Room, marchera quin-
di nella mente di Joyce la data di un evento storico destinato a con-
dizionare permanentemente il suo atteggiamento nei confronti dell'Ir-
landa. L'hanno ucciso scriveva in quella occasione lo United
Ireland . In fede di Dio noi crediamo solennemente, oggi, che essi
1'abbiano ucciso [...] E stato certamente assassinato come se la ganga
dei cospiratori l'avesse circondato e fatto a pezzi. Questa letale perfi-
dia, questa lenta tortura del nostro amato leader potra restare inven-
dicata? Vent'anni dopo, a Trieste, Joyce riecheggiava ancora le pa-
role dell' United Ireland quando concludeva il suo articolo su Par-
nell sottolineando ironicamente, ad onore dei suoi connazionali,
che non lo gettarono ai lupi inglesi: lo dilaniarono essi stessi . Co-
me aveva gia visto Marvin Magalaner, gli articoli di Joyce su Parnell
in giornali europei e le sue conferenze occasionali sull'argomento mo-
strano che questa tragedia nazionale non aveva mai abbandonato ne
la sua mente ne il suo cuore .

Gli scritti in italiano che qui si raccolgono, redatti fra il 1907 ed il


1912, vertono quasi esclusivamente sulla questione irlandese. Anche
laddove il tema sembra piu lontano dalla specificita delle correnti
vicende politiche (le due conferenze sul verismo) la duplice ribellione
di Joyce, all'Irlanda e allTnghilterra, trova modo di manifestarsi sul-
l'onda delle riflessioni maturate durante gli anni del rifiuto e dell'esi-

32
lio. Rientrato a Trieste dalla fallimentare impresa romana nel marzo
1907, Joyce era stato invitato a tenere alcune conferenze all'Univer-
sita Popolare il cui pubblico, generalmente agnostico e anticlericale,
avrebbe potuto mostrarsi recettivo alle posizioni dello scrittore irlan-
dese. II suo italiano arcaico si era ormai addolcito e modernizzato con lo
studio e con le esperienze di Pola e di Roma; Joyce lo scriveva sempre
piu correntemente, e c'e un notevole progresso fra la prima e la se-
conda serie di conferenze, tenuta nel 1912; e nella prima che gli ori-
ginali mostrano ancora numerose correzioni di sua mano, o di quelle del
Francini Bruni o dello stesso Dott. Attilio Tamaro che lo aveva invitato
a parlare per conto dell'Universita Popolare. Come altri eminenti trie-
stini Tamaro prendeva lezioni di inglese da Joyce, e della piccola cerchia
faceva parte anche i! direttore del quotidiano II Piccolo della Sera ,
Roberto Prezioso. Nacque a quest'ultimo, che nel frattempo aveva as-
sunto Francini come redattore, l'idea di fare scrivere a Joyce alcuni
articoli per il suo giornale, e di pagarli bene poiche erano scritti in
una lingua straniera ed il loro autore aveva bisogno di soldi.
Le tre conferenze furono tenute nel mese di aprile e furono dedi-
cate rispettivamente alla Irlanda: Isola dei Santi e dei Savi ed al poe-
ta Giacomo Clarenzio Mangan; la terza si occupava del Rinascimento
letterario irlandese ma non ne rimane altra traccia se non un
frammento su un foglietto aggiunto per errore al testo della con-
ferenza su Mangan. I primi articoli furono pubblicati invece, rispetti-
vamente, il 22 marzo, il 19 maggio e il 16 settembre. Sarebbero stati
seguiti nel 1909 da un pezzo d'occasione su Oscar Wilde e da una
corrispondenza da Dublino sulla rappresentazione di un'opera teatra-
le di Bernard Shaw. Due altre corrispondenze dall'Irlanda nel 1912
avrebbero chiuso la carriera giornalistica di Joyce; quella di commen-
tatore politico si era chiusa con l'articolo del 1910, La Cometa del-
I'Home Rule, e con 1'ultimo del 1912: L'ombra di Parnell. Anche l'at-
tivita di conferenziere per l'Universita Popolare era giunta ormai al
termine con le due conversazioni su Verismo ed idealismo nella lette-
ratura inglese dedicate a Daniel Defoe e William Blake. Dell'ul-
tima e sopravvissuta soltanto una parte, ma del Defoe fortunatamente
Sylvia Beach aveva conservato il manoscritto, ora accessibile all'Uni-
versita di Buffalo. Si tratta, probabilmente, di uno dei testi critici piu
illuminanti di Joyce soprattutto per la sua originale interpretazione di
Robinson che sembra ricollegarsi a quella classica di Marx ormai po-
polare. Anche qui, come in ognuno degli altri scritti d'occasione trie-
stini, gli atteggiamenti politici di Joyce emergono in primo piano illu-
minandoci sui suoi processi mentali nel periodo in cui stava terminan-

33
do la stesura dei Dubliners e procedeva a quella del Portrait. Ma i
grandi temi ricorrenti dell'opera joyciana sono gia tutti indicati fin dal
primo articolo apparso sul Piccolo : L'ultimo dei feniam. II carat-
tere duplice della lotta per l'indipendenza irlandese fin dal secolo de-
cimonono e subito individuato nel conflitto esterno con il governo in-
glese ed in quello interno fra i patrioti. La natura storica del fe-
nianismo e ehiaramente spiegata in rapporto alla situazione, cosi
come il suo fallimento iniziale viene attribuito al fatto che in Irlanda,
al momento giusto, si presenta sempre il delatore . la storia vista
attraverso l'ottica parnelliana, personalizzata dall'accenno preciso alla
violenza del Parco della Fenice , il giorno della sua nascita, e
proiettata in avanti verso l'ultima fase del fenianismo, la piu formi-
dabile , che si identifica con la nascita di Sinn Fein di Griffith. E c'e
anche la consueta allusione a Parnell laddove Joyce sottolinea con iro-
nia che gli irlandesi, anche quando spezzano il cuore di coloro che
sacrificarono la loro vita per la patria, non mancano mai di testimo-
niare grande deferenza ai defunti . Lo stesso tema ricorrera anche
negli articoli seguenti nei quali si alludera all' assassinio morale del
leader irlandese, all'Irlanda che ha tradito sempre i suoi eroi , o
alla figura spettrale coi segni della morte sulla fronte del re senza
corona braccato come un cervo dai suoi nemici.
L'ombra di Parnell e del 16 maggio 1912, poco dopo Joyce fara il
suo ultimo viaggio in Irlanda e le emozioni di quell'incontro trovano
espressione nelle due corrispondenze - le ultime - scritte per il Pic-
colo in agosto e settembre. Aveva ragione Joyce di vantarsi col fra-
tello d'essere ormai diventato un buon giornalista: gli attacchi e le
chiuse dei due articoli sono formidabili. Anche I'italiano appare piu
maturo, essenziale, scandito in frasi brevi e armoniose che sembrano
gia preludere alla prosa deWUlysses. C'e da chiedersi se in questo
caso la mano di un revisore sia stata piu pesante; ma Silvio Benco,
che aveva avuto pet primo il compito di correggere i testi del colla-
boratore irlandese, afferma che a causa di un puntiglio dell'autore la
loro collaborazione era durata poco: II giorno che disputammo so-
pra un vocabolo, ed ebbe ragione lui, vocabolario alia mano, mi fu
chiaro che i suoi manoscritti non avevano bisogno dei miei freghi di
penna . Secondo Benco, infatti, negli articoli c'era da mutare ben
poco; I'italiano vi si sentiva un po' duro e un po' prudente; ma non
mancava ne di correttezza ne di tono espressivo . Nel 1912, del re-
sto, Joyce viveva ormai da otto anni in Italia e secondo Benco I'ita-
liano era ormai diventato per lui uno degli strumenti piu perfetti,
tra le diciotto lingue antiche e moderne delle quali egli costitui a

34

-
poco a poco il suo tesoro di glottologo e di filologo . Era passato
molto tempo da quando aveva esordito a Pola con Francini Bruni nel
suo italiano ciompo, pieno di trafitte e di scrofole e, se pensiamo
alio stravagante toscano parlato dal suo interlocutore, non deve sor-
prendere che questi, cinque anni dopo, gli riconoscesse di parlare or-
mai la lingua italiana, la lingua vera meglio di lui. Non e da esclu-
dere, anzi, che certi toscanismi delle due prime conferenze siano da
atrribuire proprio a quello scambio di lezioni di lingua avvenuto col
Francini nel periodo di Pola e nel quale, secondo la versione dell'ami-
co, Joyce avrebbe preso molto piu di quanto non fosse disposto a dare.
Nei due saggi la storia dei tradimenti dell'Irlanda s'intreccia con
quella delle sue tradizioni di potenziale Ellade del nord , e la lun-
ga elencazione di glorie e di fallimenti si conclude con l'evocazione
della morte di Giacomo Clarenzio Mangan, l'ultimo dei vecchi bardi
celtici del quale hanno preso il posto, ormai, uomini animati da
altri ideali . Su Mangan egli aveva esordito come conferenziere di-
nanzi alla Literary and Historical Society dell'Universita di Du-
blino nel 1902, ma al pubblico dell'Universita Popolare triestina il
poeta e patriota irlandese viene presentato in maniera diversa. Qua e
la vi sono alcune parti riesumate dal saggio giovanile, ma al tempo
stesso Joyce tempera il suo originario entusiasmo presentando il poeta
nazionale come espressione significativa delle mille tendenze contra-
stanti del suo tempo. Joyce vede adesso in Mangan un araldo man-
cato, prototipo di una nazione mancata , e sente soprattutto cio che
lo divide da lui. Nei cinque anni che lo separano dal suo primo scritto
Joyce e cambiato. La sua trasformazione appare ancora piu evidente
negli ultimi due saggi che gli permettono di indicare meglio la dire-
zione in cui egli intendera muoversi nella sua opera futura.
La critica ha individuato da tempo nella antinomia Defoe-Blake i
due elementi della scelta che avrebbe compiuto 1'autore di Ulysses
come mediatore fra il mondo della realta ed il mondo dei sogni ,
e al vertice delFalbero genealogico di Bloom e di Finnegan si situano
il Robinson di Defoe e l'Albione di Blake. Joyce individua acutamente
nel verismo del padre del romanzo inglese il seme da cui nascera
il romanzo moderno e anticipa di molti anni cio che diverra quasi un
dogma dopo il classico studio di Ian Watt. In Defoe Joyce vede il
primo scrittore inglese il quale scrive senza copiare ne adattare le opere
straniere, il quale crea senza modelli letterari e infonde alle creature
della sua penna uno spirito veramente nazionale ; ma contrapponendo
le origini empiriche del verismo di Defoe a quelle spirituali del veri-
smo francese si preoccupa anche di ammonirci che cercherete in-

35
vano nelle opere di uno scrittore che, due secoli prima del Gorkij o
del Dostoevskij, porto nella letteratura l'infima racca della popolazio-
ne ['...] quell'ardore studiato di indignazione e di protesta che lacera
ed accarezza. Troverete, se mai, sotto la scorza nuda dei suoi perso-
naggi, un istinto e una profezia . nel Robinson che Joyce ne trova la
conferma individuando nel protagonista del romanzo il vero simbolo
della conquista britannica . Questo naufrago su un'isola solitaria che
con in tasca un coltello ed una pipa diventa architetto, falegname,
arrotino, astronomo, prestinaio, costruttore navale, figulo, bastajo,
agricoltore, sarto, ombrellajo e chierico gli appare infatti come il
vero prototipo del colonizzatore brittannico come Venerdi (il fedele
selvatico che vi giunge in un giorno infausto) il simbolo delle razze
assoggettate. Quasi ricalcando le famose osservazioni del Capitale
egli vede in Robinson, infatti, tutta l'anima anglosassone inglese ,
cosl come Marx vi aveva visto il buon inglese , che incomincia a
tenere la contabilita di se stesso .
Solo piii tardi la critica marxista, aiutata dagli economisti, ripren-'
dera questo tema; ma se consideriamo che la conferenza su Defoe
costituisce, praticamente, l'ultima manifestazione pubblica di Joyce
prima di isolarsi nella complessa stesura dett'Ulysses, la natura e lo
spirito della sua analisi acquistano un particolare significato come in-
dicazione di quella visione del mondo alia quale egli avrebbe ispirato
la sua opera. Cosicche quando Bloom scopre nella sepoltura dei mor-
ti il principio della socialita, sgorga subito dalle sue meditazioni un
sintetico giudizio sul mito di Crusoe: Dicono che Robinson Crusoe
e realistico. Bene, allora lo seppelli Venerdi . E quando, poco sopra,
si domanda se uno potrebbe vivere nel suo buco solo tutta la vita ,
la prima risposta che gli viene in mente e che, comunque, avrebbe
sempre bisogno di qualcuno per calarlo nella fossa anche se l'avesse
scavata con le sue mani . E cosi come Robinson rappresenta per loyce
la profezia dell'impero , altrettanto il proconsole africano Cecil
Rhodes discende in linea diretta dal capitano Singleton . Una ana-
loga interpretazione si pud ricavare anche da Finnegans Wake se, alia
luce di questo saggio, cerchiamo d'interpretare The foe things your
niggerhead needs e Rogerson Crusoe's Friday fast .

In un saggio troppo spesso ignorato Helmut Bonheim ha scritto,


molti anni fa, che nonostante la sua straordinaria originalita Joyce
non possedeva - o per lo meno cosi riteneva - un'inventivita tale da
permettere che un romanzo potesse nascere anche dalla semplice os-
servazione di una macchia su un muro. Egli aveva bisogno di frumento

36
per il suo mulino, e in grande quantita [...] Come un cervello elet-
tronico l'immaginazione, invece di essere illuminata, libera e anarchi-
ca, tende ad elaborare dati preventivamente acquisiti ; e questo e
stato il procedimento seguito da Joyce nella stesura della sua opera
per la quale ha utilizzato i materiali grezzi fornitigli dalla sua pro-
digiosa memoria , costantemente rielaborati e riordinati in funzione
della sua eterodossia. II modo in cui egli l'ha fatto e stato spesso ri-
tenuto piu importante e piu affascinante della materia di cui l'opera
era costituita, ma tra le due cose esiste una rispondenza cosi diretta e
profonda che, per dirla con Bonheim, il contenitore era intimamente
legato al contenuto. La mia intenzione, scriveva Joyce nel 1906
all'editore Grant Richards a proposito dei Dubliners, e stata quella
di scrivere un capitolo della storia morale del mio paese ed ho scelto
Dublino perche quella citta mi sembrava il centro della paralisi ; e
dopo la pubblicazione dell'Ulysses spiegava ancora all'amico Arthur
Power di avere scelto nuovamente Dublino poiche e il punto focale
dell'Irlanda d'oggi, dove batte il suo cuore, per cosi dire. Ignorarlo
sarebbe affettazione , aggiungeva, poiche il fine di un artista e de-
1
scrivere la vita del proprio tempo . E per questo aveva cercato di
trasmettere con le parole la grigia e tuttavia luccicante atmosfera di
Dublino, i suoi allucinanti vapori e la sua sbrindellata confusione,
l'atmosfera dei suoi bar e la sua immobilita sociale , simbolo di quel-
la piu vasta paralisi generale di una societa impazzita che nell'ul-
tima pagina del primissimo Portrait of the Artist gia lasciava preve-
dere l'entrata in azione della volonta confederata liberatrice. II
messaggio era chiaro e H.G. Wells l'aveva raccolto subito nella sua
recensione alla stesura finale del Portrait nel 1917: un romanzo pre-
sentato dallo stesso editore come un documento importante per chi
voglia comprendere l'lrlanda moderna nei suoi aspetti sociali, politici
e religiosi . II Freeman's Journal lo aveva attaccato come un pe-
ricoloso expose, cosi come pochi anni dopo il Daily Express di
Dublino avrebbe paragonato la lettura di Ulysses ad una escursione
nella Russia bolscevica e la Quarterly Review accusato Joyce di
bolscevismo letterario . I primi lettori irlandesi e inglesi di Joyce
avvertivano la carica politica dei suoi libri: un suo compatriota rico-
nosceva nel 1923, sul London Mercury , che i segni della sua
lotta politica in Irlanda erano visibili in tutte le sue opere, e perfino
un italiano, recensendo sul Marzocco l'edizione inglese del Portrait,
l'aveva definito un grido di rivolta : un riconoscimento che Joyce
aveva apprezzato tanto da spingerlo a tradurlo pochi mesi dopo per la
rivista The Egoist .

37
La politica di Joyce, dunque, non era sfuggita ai suoi primi lettori
che avevano interpretato correttamente il senso della sua adesione alla
vita e la carica dissacrante della sua visione antiromantica della realta.
Se negli anni giovanili di Dublino si era convinto che la critica della
vita e nel Music Hall e non nella poesia , piu tardi egli aveva cer-
cato di colmare la differenza che ancora riscontrava tra la vita e la
letteratura cercando di restare aderente ai fatti . Aveva voluto
restituire al linguaggio quella funzione critica che secondo lui esso
aveva perduto nel momento in cui alia grande fecondita intellettua-
le del mondo medioevale si erano sostituite la rigida struttura e le
limitazioni emotive del classicismo: l'arte del gentiluomo, ormai
superata al pari dei gentiluomini stessi . Ai dolci profumi di quei si-
gnori egli preferiva altri odori , come il suo maestro Ibsen che ave-
va avuto il merito di forgiare la coscienza di un'intera generazione.
Infatti, secondo Joyce, il vero scopo di Casa di bambola era stata
l'emancipazione delle donne che ha causato la piu grande rivoluzione
del nostro tempo nel tipo piu importante di rapporto che esista: quel-
lo fra uomini e donne, e la rivolta di queste contro l'idea che esse
siano un semplice strumento degli uomini . La letteratura, di conse-
guenza, era per lui lo strumento privilegiato di questa azione tivolu-
zionaria rivolta alia coscienza ed intesa a trasformare la consapevolezza
della paralisi in aperta ribellione contto le sue cause. Mi hai do-
mandato quel che farei e quel che non farei dice Stephen a Cranly
nel Portrait. Non serviro quello in cui non credo piu, si chiami que-
sta la casa, la patria o la Chiesa: e tentero di esprimere me stesso
in qualche modo di vita o di arte, quanto piu potro liberamente e
integralmente, adoperando per difendermi le sole armi che mi concedo
di usare: il silenzio, l'esilio e l'astuzia.
Sono le stesse parole che Joyce scriveva a Nora nel 1904, poco
prima della loro partenza da Dublino; sono tra le piu citate e memo-
rizzate, ma anche tra le piu dimenticate. II loro significato piu pro-
fondo e stato gradualmente celato, negli ultimi cinquant'anni, dalle
mura del grande mausoleo critico costruito pazientemente da una serie
interminabile di amici, di esegeti e di difensori d'ufficio appartenenti
al disciplinato corteo degli addetti al culto della forma che egli aveva
dato alle sue idee. Ma sono queste idee, formulate con estrema chia-
rezza fin dal periodo giovanile, che costituiscono le solide fondamenta
di quell'edificio che Joyce, con pazienza, ha costruito negli anni suc-
cessive Non e possibile decifrare il significato del suo lavoro se non lo
si rapporta rigorosamente ai suoi presupposti ideologic! cosi come si
sono consolidati e articolati negli anni cruciali del soggiorno triestino,

38

1
fra il 1904 ed il 1914. questo, fra l'altro, l'unico periodo nella vita
di Joyce nel quale la formulazione esplicita e diretta delle sue opi-
nioni politiche, e della sua concezione della letteratura, ha coesistito
con la realizzazione di una parte rilevante della sua opera permetten-
doci oggi un rinvio illuminante dagli articoli e dalle conferenze pubbli-
che ai racconti dei Dubliners, ai dialoghi tra i personaggi di Exiles e
alle due versioni del Portrait. Ma anche i temi centrali dell'Ulysses e
di Finnegans Wake erano stati preannunciati e indicati in questi anni:
la scena era stata ormai definita e qui avrebbe dovuto svolgersi l'azio-
ne per la quale Joyce aveva raccolto e inventariato il suo materiale.
come se in questi anni Joyce avesse voluto mettere tutte le carte in
tavola prima di fermarsi e di concentrarsi a realizzare il suo ambizioso
progetto. Anche se, nel periodo successivo, la sua voracita di fatti lo
ha spinto ad accumulare altri dati ed altri dettagli, a ricontrollare co-
stantemente le sue fonti ed a integrarle con gli elementi nuovi raccolti
lungo il cammino, il disegno originale non e stato mai sostanzialmente
modificato, cosi come il suo distacco fisico dall'Irlanda non ha impli-
cato, come e stato suggerito piu volte, il suo distacco politico. La que-
stione irlandese percorre infatti anche tutto Finnegans Wake, soprat-
tutto attraverso la significativa assunzione di Eamon De Valera al ruo-
lo di protagonista come alter-ego di Shaun, il fratello gemello di Shem-
Joyce. Verso colui che in quel momento rappresentava il popolo irlan-
dese, l'artista-esule manteneva lo stesso atteggiamento di odio e amo-
re che aveva caratterizzato il rapporto tra Stephen e Mulligan nel-
VUlysses, e quello dell'autore con il proprio paese. E attraverso Vico
riaffiorava anche la giovanile visione del socialismo e della lotta di
classe nel quadro di una storia che si muove in vicous cicles .
Per Joyce si era ormai giunti alia fine di un'epoca e all'inizio di un
nuovo ciclo. Lo scrittore che non volesse esser escluso dalla realta, ma
aspirasse a interpretarla, avrebbe dovuto essere pronto a correre ogni
rischio ed a scrivere pericolosamente poiche tutto tende a fluttua-
re e a cambiare e la letteratura moderna per essere valida deve riflet-
tere queste fluttuazioni . La vecchia Europa classica che abbiamo
conosciuto nella nostra giovinezza aveva detto a Power sta scom-
parendo rapidamente. II ciclo sta ritornando sulle proprie tracce e da
cio derivera una nuova consapevolezza che creera, a sua volta, nuovi
valori riportandoci al medioevale [...] Anche YUlisse e medioevale
ma in maniera piu realistica, e cosi si scoprira che la tendenza di tutto
il pensiero moderno muove in quella direzione poiche da cio che posso
prevedere ci sara un'altra era di estremismi, di ideologic, di persecu-
zioni, di eccessi che saranno probabilmente politici anziche religiosi,

39
anche se il religioso potra riapparire come parte del politico, e in que-
sta nuova atmosfera si scoprira che il vecchio modo di scrivere e di
pensare scomparira: sta gia scomparendo, in realta, e YUlisse e uno
dei libri che hanno accelerato questo mutamento.

NOTA
I testi degli scritti triestini qui presentati sono stati. tratti dai manoscritti
originali e solo nel caso degli articoli sul Piccolo della Sera si e dovuti
ricorrere alla versione a stampa.1
Per la redazione del saggio introduttivo ci siamo avvalsi delle edizioni
correnti delle opere di Joyce, dei tre volumi dell'epistolario curati, rispetti-
vamente, da Stuart Gilbert e Richard Ellmann, e di quest'ultimo abbiamo
utilizzato anche la versione aggiornata delle Selected Letters of James Joyce,
New York 1975. Laddove era possibile, pero, abbiamo citato dalla tradu-
zione italiana delle Lettere a cura di Giorgio Melchiori, edita da Mondadori.
Tutte le altre citazioni, comprese quelle dalle biografie di Herbert Gorman
e Richard Ellmann, sono state tradotte invece direttamente dai testi origi-
nali, tranne alcune rarissime eccezioni.
Tra le poche testimonianze triestine abbiamo utilizzato quelle di Italo Sve-
vo in Saggi e pagine sparse, Milano 1954; di Alessandro Francini Bruni in
Joyce intimo spogliato in piazza, Trieste 1922 e Ricordi su James Joyce
Nuova Antologia , settembre 1947. I ricordi di Silvio Benco, piu volte
ristampati, apparvero originariamente in Pegaso , vol. II, parte II, 1930.
Di Stanislaus Joyce sono stati citati The Complete Dublin Diary, Ithaca 1972
e My Brother's Keeper, New York 1958. Alia vasta bibliografia dei rapporti
fra Joyce e l'lrlanda si deve aggiungere adesso il contributo di Malcolm
Brown, The Politics of Irish Literature, Seattle 1972, e di John Garvin,
James Joyce's Disunited Kingdom, Dublin-New York 1977.
Su Joyce e la politica in generale, rimandiamo a Helmut Bonheim, Joyce's
Benefictions, Berkeley and Los Angeles 1964 ed a Richard Ellmann, The
Consciousness of Joyce, London 1977. Ma indicazioni utili erano gia in Ri-
chard M. Kain, Fabulous Voyager, Chicago 1947 e New York 1959 ed in
Marvin Magalaner e Richard M. Kain, Joyce: The Man, the Work, the Re-
putation, New York 1956. Per le opinioni critiche dei contemporanei ab-
biamo attinto da James Joyce, The Critical Heritage, Edited by Robert H.

1
I testi italiani di Irlanda: Isola dei Santi e dei Savi, di Giacomo Clarenz
gan e del frammento su William Blake appaiono ora per la prima volta; quello di
Daniele Defoe fu pubblicato a cura di Gianfranco Corsini in II Contemporaneo ,
gennaio-febbraio 1963, e ristampato lo stesso anno come premessa alla traduzione
di Angelo Meo del Robinson Crusoe di Defoe (Einaudi, Torino). Solo l'anno suc-
cessive Joseph Prescott ne euro un'edizione con traduzione inglese in Buffalo I
Studies , a. I, n. 1, dicembre 1964.

40
!
Deming, 2 voll., London 1970. Tra i ricordi degli amici irlandesi e parigini
abbiamo privilegiato, in questo caso, il recente e rivelatore Arthur Power,
Conversations with James Joyce, Dublin-New York 1974, accettandone, se
pur con cautela, l'autenticita.
La perlustrazione di Ulysses e di Finnegans Wake, e stata naturalmente
facilitata da Don Gifford with Robert J. Seidman, Notes for Joyce, New
York 1974, James S. Atherton, The Books at the Wake, London 1959, e
Adaline Glasheen, A Census of Finnegans Wake, London 1956. Di quest'ul-
tima abbiamo citato anche da Joyce and the Three Ages of Charles Stewart
Parnell, in A James Joyce Miscellany, Second Series, Carbondale 1959.
Le citazioni da Ulysses sono condotte sulle seguenti edizioni Mondadori:
I Meridiani , II ed., 1973, Gli Oscar Classici , 1973, e Gli Oscar
Biblioteca , 1978; con I Meridiani si indica la numerazione delle pa-
gine nelle edizioni sia de I Meridiani che de Gli Oscar Biblioteca ,
con Gli Oscar quella nell'edizione Gli Oscar Classici . Le citazioni da
A Portrait of the Artist as a Young Man (titolo italiano Dedalus) sono
tratte dalla traduzione di Cesare Pavese ristampata in James Joyce, Rac-
conti e Romanzi, Mondadori 1974 (designato I Meridiani ); quelle da
Finnegans Wake si riferiscono all'edizione Faber & Faber, London 1939.
Infine, con l'abbreviazione Slocum e Cahoon si indica la classificazio-
ne del materiale inedito joyciano in J. Slocum e H. Cahoon, A Bibliography
of James Joyce 1882-1941, London 1953, con Scholes quella in The
Cornell Joyce Collection, A Catalogue Compiled by R.E. Scholes, Ithaca
(NY.) 1961.

41
Collaborazioni a II Piccolo della Sera
II Fenianismo
L'ultimo Feniano 1
1907

Colla morte di John O'Leary, avvenuta teste a Dublino nel


giorno di S. Patrizio, la festa nazionale degli irlandesi, spari-
sce forse l'ultimo attore del dramma torbido ch'era il fenia-
nismo. Nome tradizionale, derivato dalla vecchia lingua irlan-
dese dove la parola feniani significa il corpo di guardia del
re e col quale veniva denominato il movimento insurrezionale
irlandese.
Chi studi la storia della rivoluzione irlandese durante il
secolo decimonono si trova dinanzi ad una duplice lotta, la
lotta, cioe, della nazione irlandese contro il Governo inglese,
e la lotta, forse non meno acuta, fra i patrioti moderati ed
il partito cosidetto della forza fisica. Questo partito, sotto
diversi nomi: fanciulli bianchi , uomini del '98 , ir-
landesi uniti , invincibili , feniani , ha sempre rifiutato
ogni contatto, sia coi partiti inglesi come coi parlamentari
nazionali. Sostiene (ed in questa sua asserzione la storia gli
da pienamente ragione) che ogni concessione accordata dal-
l'lnghilterra all'Irlanda e stata accordata a malincuore, e co-
me si suoi dire, colla punta della baionetta. La stampa in-

1
II Piccolo della Sera , Trieste, 22 marzo 1907. I primi tre articoli per il
Piccolo , tutti del 1907, sono intesi a dare un panorama della situazione politica
irlandese.

45
transigente non fa che salutare con articoli ironici e virulenti
le gesta dei deputati nazionali a Westminster: e, quantunque
riconosca che la rivolta armata e oramai, vista la strapotenza
dell'Inghilterra, diventata un sogno impossibile, non ha mai
smesso di inculcare nelle menti della nuova generazione il
domma del separatismo.
II fenianismo del '67 non fu, come la rivolta ridicola di
Roberto Eminet 1 o il movimento ardente della giovane Ir-
landa nel '45, uno dei soliti scatti del temperamento celtico
che folgorano per un momento nelle tenebre e lasciano dietro
di se un buio piu fitto di prima. All'epoca in cui sorse, la
popolazione dell'isola di smeraldo contava piu di otto milioni
mentre quella dell'Inghilterra non superava i diciassette mi-
lioni. II paese, sotto la direzione del capo dei feniani Giaco-
mo Stephens, era organizzato in cerchi di venticinque uomini
affidati a sergenti, un piano di campagna eminentemente adat-
to al carattere irlandese perche riduce ad un minimo la pos-
sibilita di tradimento. Questi cerchi formavano una vasta
rete intricata i fili della quale erano nelle mani dello Stephens.
Contemporaneamente i feniani americani furono organizzati
nello stesso modo ed i due movimenti lavoravano di concer-
to. Fra i feniani ci erano molti soldati dell'esercito inglese,
poliziotti, guardie e carcerieri.
Tutto pareva andasse bene e la repubblica stava per essere
fondata, anzi fu apertamente proclamata dallo Stephens, quan-
do O'Leary e Luby, i direttori dell'organo del partito, venne-
ro arrestati; il Governo pose una taglia sulla testa dello Ste-
phens ed annunzio che conosceva tutti i luoghi dove i feniani
facevano di nottetempo i loro esercizi militari. Stephens e

. l Nel 1803. L'atteggiamento di Joyce verso Emmet (l'articolo sul Piccolo ri-
porta erroneamente Eminet ) si trova riflesso nella parodistica esecuzione capi-
tale nell'episodio II ciclope di Ulisse ( I Meridiani , pp. 419-424, Gli Oscar ,
pp. 282-285), che ricorda l'esecuzione di Emmet, e nel modo come tratta le ultime
parole di Emmet in tribunale prima della condanna a morte ( I Meridiani , pp.
397-398, Gli Oscar , p. 268).

46
catturato ed imprigionato ma riesce ad evadere, grazie alla fe-
delta di un carceriere feniano, e mentre gli agenti e le spie
stanno in agguato ad ogni porto dell'isola sorvegliando le navi
in partenza, esce dalla capitale in biroccino travestito da sposa
(secondo la leggenda) col velo di crespo bianco ed i fiori d'a-
rancio.1 Poscia e condotto a bordo d'una piccola barca 2 di
carbone che salpa lestamente per la Francia. O'Leary e pro-
cessato e condannato a vent'anni di lavori forzati ma e gra-
ziato piu tardi e sfrattato dall'Irlanda per quindici anni.

E perche questo sfacelo di un movimento cosi bene orga-


nizzato? Semplicemente perche in Irlanda proprio al momen-
to psicologico si presenta sempre il delatore. 3
Dopo lo sbandamento dei feniani la tradizione della dot-
trina di forza fisica si manifesta ad intervalli in attentati vio-
lenti. Gli invincibili fanno saltare in aria il carcere di
Clerkemvell, 4 strappano i loro amici dalle mani della polizia
a Manchester ed uccidono la scorta, 5 pugnalano il capo segre-
tario ed il sottosegretario inglesi, Lord Federico Covendish e
Burke, di pieno giorno nel Parco della Fenice a Dublino. 6

1
Come il capo gruppo se la svigno, versione autentica. Travestito da sposina, caro
mio,
2
velo, fiori d'arancio [...] {Ulisse, I Meridiani , p. 60, Gli Oscar , p. 42).
Stanislaus Joyce in Guardiano di mio fratello afferma che suo padre era amico del
capitano di questa nave; tuttavia 1'espressione: Ecco 1'uomo che ha fatto scappate
James
3
Stephens , era un modo di dire a Dublino.
Vi furono altri fattori concomitanti: nel 1863 Stephens fondo un giornale, l' Irish
People , che doveva essere il portavoce di un movimento segreto, nella testata
annunciava che il '65 era l'anno dell'azione, e tutti i capi del movimento lavora-
vano in redazione, comodamente allegata a un tiro di sasso da Dublin Castle, il
centra
4
delle autorita britanniche.
In un tentativo di liberare i prigionieri feniani, il muro della prigione di Cler-
kenwell ( II Piccolo riporta erroneamente Clerkemvell) a Londra, fu fatto salta-
re il 13 dicembre 1867. Amante, per amor di lei strisciava col colonnello Richard
Burke, capo designato del suo clan, sotto le mura di Clerkenwell e, accovacciati,
videro una fiamma di vendetta scaraventarle in alto nella nebbia (Ulisse. I Me-
ridiani
5
, p. 60, Gli Oscar . p. 42).
6
Novembre 1867.
6 maggio 1882, anno della nascita di Joyce. L'avvenimento e spesso ricordato in
Ulisse. Covendish e errore di stampa per Cavendish.

47
Dopo ciascuno di questi delitti, quando l'indignazione ge-
nerale e un po' calmata, un ministro inglese propone alia Ca-
mera qualche misura di riforma per l'lrlanda, ed i feniani ed
i nazionalisti si vilipendono di tutto cuore, gli uni attribuendo
la misura al successo della loro tattica parlamentare e gli altri
attribuendola alia facolta di persuadere latente nello stiletto
o nella bomba; e, come retroscena di questa triste commedia,
havvi lo spettacolo della popolazione che diminuisce di anno
in anno con regolarita matematica, di una emigrazione inin-
terrotta agli Stati Uniti o in Europa di irlandesi pei quali le
condizioni economiche ed intellettuali della loro patria sono
insopportabili, e, quasi per mettere in rilievo questa spopo-
lazione, una lunga teoria di chiese, cattedrali, conventi, col-
legi, seminari, per soccorrere ai bisogni spirituali di coloro
che non hanno potuto trovare o il coraggio od i quattrini per
intraprendere il viaggio da Queenstown a Nuova York.
L'lrlanda, travagliata da molteplici doveri, ha compiuto
ciocche sinora era ritenuto un compito impossibile, il servire
Dio e Mammone, lasciandosi sfruttare dall'Inghilterra e sem-
pre aumentando l'obolo di San Pietro, forse in riconoscenza
al sommo pontefice Adriano IV che, in un momento di gene-
rosita, fece regalo dell'isola al re inglese Enrico II Cuca otto-
cento anni fa.
Ora e impossibile che una dottrina drastica e sanguinosa
come il fenianismo possa continuare a sussistere in un tale
ambiente, e, difatti, mentre da una parte i delitti agrari e vio-
lenti si sono fatti di piu in piu rari, il fenianismo ha ancora
una volta cambiato nome e figura. E sempre una dottrina
separativa ma non adopera piu la dinamite. I nuovi feniani
si sono riuniti nel partito che si chiama noi stessi J Mirano
a fare dell'Irlanda una repubblica bilingue ed a questo scopo
hanno stabilito un servizio diretto di vapori fra l'lrlanda e la

Sinn Fein, fondato da Arthur Griffith nel 1899.


48
Francia; praticano il boicottaggio delle merci inglesi, rifiutano
di farsi soldati o di prestare il giuramento di fedelta alla co-
rona britannica, cercano di sviluppare 1'industria per tutta
l'isola e, invece di sborsare un milione ed un quarto annual-
mente pel mantenimento degli ottanta deputati al Parlamento
inglese, vogliono inaugurare un servizio di consoli presso i
principali porti del mondo alio scopo di smerciare i prodotti
industriali senza intervento dell'Inghilterra.

Per molti punti di vista quest'ultima fase del fenianismo


e forse la piu formidabile. Certamente la sua influenza ha ri-
modellato a nuovo il carattere degli irlandesi ed il vecchio
capo, O'Leary, quando torno in patria, dopo anni d'esilio
studioso a Parigi, si vide tra una generazione animata da idea-
li ben differenti da quelli del '65. Fu accolto dai suoi compa-
triotti con onoranze e a quando a quando appariva in pub-
blico, a presiedere ora qualche conferenza separatista, ora
qualche banchetto. Ma era una figura di un mondo scomparso.
Si vedeva spesse volte camminare lungo il flume, un vegliardo
vestito per lo piu di vestiti chiari, con una chioma spiovente
e bianchissima, quasi piegato in due dalla vecchiaia e dalle
sofferenze; si fermava dinanzi alle botteghe oscure dei librai
antiquari e poi, fatto qualche acquisto, ritornava lungo il flu-
me. Aveva poca ragione, del resto di essere allegro. I suoi
piani erano sfumati, i suoi amici morti, e nella sua patria ben
pochi sapevano chi egli fosse e che avesse fatto. 1 Ora ch'egli
e morto i suoi connazionali lo scorteranno alia tomba con
gran fasto, perche gli irlandesi, anche quando spezzano il
cuore di coloro che sacrificarono la loro vita per la patria,
non mancano mai di testimoniare grande riverenza ai defunti.

James Joyce
1
Questa descrizione di O'Leary come di una figura avvilita e solitaria dopo il suo
ritorno a Dublino nel 1885, non coincide con quella di Yeats il quale vide in lui
uno dei principali fautori della rinascita letteraria irlandese dellafinedell'Ottocento.

49
H o m e Rule maggiorenne '
1907

Ventun'anni fa, la sera del 9 aprile 1886, la viuzza che con-


duce agli uffici del giornale nazionalista a Dublino era rigur-
gitante di gente. Di tempo in tempo un bollettino stampato
in caratteri da scatola appariva sul muro e la folia poteva in
questo modo assistere alia scena che si svolgeva a Westmin-
ster ove le gallerie erano state gremite sin dall'alba. L'orazio-
ne del primo ministro cominciata alle 4 era durata fino alle 8.
Pochi minuti dopo l'ultimo bollettino apparve sul muro
Gladstone ha conchiuso con una magnifica perorazione di-
chiarando che il partito liberale inglese rifiutera di far leggi
per l'lnghilterra fino a che essa non conceda una misura di
autonomia all'Irlanda . A questa notizia la folia nella strada
scoppio in grida entusiastiche. Da ogni lato si udi Evviva
Gladstone , Evviva l'lrlanda : gente che non si conosce-
va si strinse la mano per ratificare il nuovo patto nazionale
ed i vecchi piansero addirittura di gioia.2
Passano sette anni e siamo al secondo atto dell' home

1
II Piccolo della Sera , 19 maggio 1907. Si tratta del principio dell'auto-go-
verno che per la prima volta veniva applicato dallTnghilterra nei confronti dell'Ir-
landa la quale fino a quel momento era rappresentata soltanto da un certo numero
di
2
deputati al Parlamento britannico.
Tuttavia la prima legge per l'Home Rule non fu approvata dalla Camera dei
Comuni.

50
rule .1 Gladstone, avendo nel frattempo coll'aiuto dei ve-
scovi irlandesi compiuto l'assassinio morale di Parnell, legge
la sua misura per la terza volta alla Camera. II discorso e piu
corto dell'altro, dura appena un'ora e mezzo. Poi l' Home
Rule Bill e passato. La lieta notizia corre sui fili fino alla
capitale irlandese, ove suscita un nuovo scoppio d'entusiasmo.
Nel salotto del club cattolico si discorre, si discute, si ride, si
brinda e si profetizza.
Passano altri quattordici anni e siamo nel 1907. Ventun
anni sono passati dal 1886 e quindi la misura gladstoniana
deve essere diventata maggiorenne secondo l'usanza inglese.
Ma nell'intervallo il Gladstone stesso e morto e la sua misu-
ra non e neppure nata. Come egli ben prevedeva subito dopo
la terza lettura si e suonato nella Camera superiore lo squillo
d'allarme e tutti i lords spirituali e temporali si sono radu-
nati a Westminster in falange solida per dare il colpo di gra-
zia al progetto. I liberali inglesi hanno scordato i loro impe-
gni. Un politicante di quarta fila che dal 1881 al 1886 2 aveva
votato in favore di ogni misura coercitiva per l'lrlanda, in-
dossa il manto di Gladstone. II posto di capo-segretario irlan-
dese, posto che gli inglesi stessi hanno chiamato la tomba
delle riputazioni politiche, e occupato da un giurista lettera-
rio,3 il quale probabilmente quando si presento due anni fa
per la prima volta agli elettori di Bristol sapeva appena i no-
mi delle contee irlandesi: nonostante gli impegni e le promes-
se, nonostante l'appoggio del voto irlandese durante un quar-
to di secolo, nonostante la sua maggioranza enorme ch'e senza
precedente nella storia parlamentare dell'Inghilterra, il mi-
nistero liberale inglese introduce una misura di devoluzione
la quale non va oltre le proposte fatte daH'imperialista Cham-

1
2
La seconda legge per l'Home Rule fu respinta invece dalla Camera dei Lords.
3
II conte di Rosebery, che formo il proprio Gabinetto nel marzo 1894.
John Morley (1838-1923).

51
berlain nel 1885 e della quale la stampa conservatrice londi-
nese ricusa apertamente di riconoscere la serieta. Questo pro-
getto e passato in prima lettura con una maggioranza di quasi
300 voti e mentre la stampa gialla prorompe in ismanie di
collera finta, i lords si consultano fra di loro per decidersi se
questo fantoccio vacillante che sta per entrare in lizza sia
realmente degno della loro spada.
Probabilmente i lords ammazzeranno la misura, essendo
questo il loro mestiere, ma se sono savi esiteranno prima di
alienare la simpatia degli irlandesi dall'agitazione costituzio-
nale, precipuamente ora che l'lndia e l'Egitto sono in subbu-
glio e le colonie d'oltremare rivendicano una federazione im-
periale. Dal loro punto di vista non sarebbe consigliabile di
provocare con un rifiuto ostinato una reazione di un popolo
il quale, povero in ogni altra cosa, e ricco soltanto d'idee po-
litiche, ha perfezionato la tattica delPostruzionismo ed ha fat-
to della parola boicottaggio un grido di guerra interna-
zionale.
Del resto, l'Inghilterra ha poco da perdere. La misura (che
non e la ventesima parte della misura di Home Rule) non da
al consiglio esecutivo a Dublino nessun potere legislativo,
nessun potere di fissare ne di controllare le imposte, nessun
controllo su 39 dei 47 uffici governativi, fra i quali quei della
gendarmeria, della polizia, della corte suprema di giudicatura
e della commissione agraria. Inoltre gli interessi unionisti
sono tutelati gelosamente. II ministro liberale ha badato di
mettere in prima linea del suo discorso il fatto che l'elettorato
inglese deve sborsare, come prezzo della misura, piu di mez-
zo milione di lire sterline l'anno: e di questa asserzione gli
articoli e gli oratori conservatori, indovinando l'intenzione
del loro connazionale, hanno fatto buon uso, facendo appello
nei loro commenti ostili alla parte piu vulnerable dell'elet-
torato inglese, la tasca. Ma ne i ministri liberali, ne i giorna-
listi dell'opposizione spiegheranno agli elettori inglesi che

52
1

questa spesa non e uno sborso di denaro inglese ma bensi un


I saldo parziale del debito dell'Inghilterra verso l'lrlanda. Ne
gli uni ne gli altri citeranno il resoconto della commissione
reale inglese constatante il fatto che l'lrlanda, in confronto
col socio predominante, e sopratassata di 88 milioni di fran-
chi, ne ricorderanno il fatto che gli statisti e gli scienziati i
quali esaminarono la vasta palude centrale dell'Irlanda, affer-
marono che i due spettri che sedono ad ogni focolare irlande-
se, la tisi e la pazzia, sono una smentita di ogni pretesa in-
glese e che il debito morale del Governo inglese verso l'lr-
landa, per non aver mai durante un secolo intiero preveduto
al rimboschimento di questo pantano pestifero, ammonta a
500 milioni di franchi.
Ora, da uno studio anche frettoloso della storia dell'Home
Rule, possiamo fare, a quanto pare, due deduzioni. La prima
e questa: le armi le piu potenti che l'lnghilterra possa adope-
rare contro l'lrlanda non sono piu quelle del conservatori-
smo, ma quelle del liberalismo e del vaticanismo. II conserva-
torismo, per quanto sia tirannico, e una dottrina franca ed
apertamente nemica. La sua posizione e logica. Non vuole
che un'isola emula sorga accanto alia Gran Bretagna, che le
fabbriche irlandesi facciano concorrenza a quelle inglesi, che
il tabacco ed il vino s'esportino di nuovo dall'Irlanda e che
i grandi porti lungo la costa irlandese diventino, sotto il Go-
verno nativo o sotto un protettorato straniero, una base na-
vale nemica. Questa sua posizione e logica come e logica
quella dei separatisti irlandesi che la contradisce punto per
punto. Ci vuole poca intelligenza per capire che il Gladstone
ha fatto maggior danno all'Irlanda che non facesse il Disraeli
e che il nemico piu accanito degli irlandesi cattolici e il capo
del vaticanismo inglese, il duca di Norfolk.
La seconda deduzione e anche piu ovvia. Ed e questa: il
partito parlamentare irlandese ha fatto bancarotta. Da venti-
sette anni agita e parla. In quell'intervallo ha riscosso 35 mi-

5^
lioni dai suoi sostenitori, ed il frutto della sua agitazione e che
le imposte irlandesi sono salite di 88 milioni, che la popola-
zione irlandese e decresciuta di un milione. I deputati stessi
hanno migliorato la loro sorte, a parte i piccoli disagi come
qualche mese di carcere o qualche seduta lunga. Da figli di
contadini, agenti di piazza ed avvocati senza clienti sono di-
ventati sindaci stipendiati, direttori di fabbriche e di ditte,
proprietari di giornali e latifondisti. Diedero prova del loro
altruismo soltanto nel 1891 / quando vendettero Parnell, loro
maestro, alia coscienza farisaica di nonconformisti inglesi sen-
za esigere i trenta scudi.
James Joyce

1
In realta Parnell fu destituito dalla guida del Partito Irlandese nel dicembre 1890. I

54
l
L ' l r l a n d a alla sbarra
1907

Parecchi anni or sono si tenne in Irlanda un processo sensa-


zionale. Nella provincia occidentale, in un luogo romito, che
si chiama Maamtrasna, era stato commesso un eccidio.2 Furono
arrestati quattro o cinque villici del paese, appartenenti tutti
all'antica tribu dei Joyce. II piu anziano di loro, tale Milesio
Joyce, vecchio di sessant'anni, era particolarmente sospetto
alia gendarmeria. L'opinione pubblica lo giudicava allora in-
nocente ed oggi lo stima un martire, Tanto il vecchio quanto
gli altri accusati ignoravano 1'inglese. La Corte dovette ricor-
rere ai servizi di un interprete. L'interrogatorio svoltosi col
tramite di costui ebbe a volta del comico e a volta del tragico.
Dall'un lato vi era l'interprete formalista e dall'altro il patriar-
ca della misera tribu, il quale, poco avvezzo alle usanze civili,
sembrava istupidito da tutte quelle cerimonie giudiziarie.
II magistrato diceva:
- Chieda all'imputato se vide la donna quella mattina.
La domanda gli era riferita in irlandese e il vecchio pro-

1
2
II Piccolo della Sera , 16 settembre 1907.
II 17 agosto 1882 un tale chiamato Joyce, sua moglie e tre dei suoi quattro bam-
bini furono assassinati nella contea di Galway da un gruppo di uomini che crede-
vano si trattasse di spie. II processo ai dieci imputati si svolse durante il novem-
bre, e tre di essi furono impiccati a Galway il 16 dicembre come responsabili dei
delitti loro ascritti. In genere Joyce era considerato vittima innocente della pubbli-
ca esecrazione.

55
rompeva in spiegazioni intricate, gesticolando, facendo ap-
pello agli altri accusati, al cielo. Poi, sfinito dallo sforzo, ta-
ceva e l'interprete, volgendosi al magistrato, diceva:
- Afferma di no, your worship .
- Gli chieda se era in quei pressi a quell'ora.
II vecchio si rimetteva a parlare, a protestare, a gridare,
quasi fuori di se dall'angoscia di non capire e di non farsi ca-
pire, piangendo d'ira e di terrore. E l'interprete, di nuovo,
secco:
- Dice di no, your worship . Ad interrogatorio finito
si dichiaro provata la colpabilita del povero vecchio, che fu
rinviato al tribunale superiore, il quale lo condanno al cape-
stro. II giorno dell'esecuzione della sentenza, la piazza davanti
al carcere era gremita di gente che, in ginocchio, ululava in ir-
landese preghiere pel riposo dell'anima di Milesio Joyce. La
leggenda vuole che neppure il carnefice potesse farsi com
prendere dalla vittima e, indignato, desse un calcio alia testa
dell'infelice per cacciarla nel nodo. 1
La figura di questo vecchio inebetito, avanzo di una civilta
non nostra, sordomuto dianzi il suo giudice, e la figura sim-
bolica della nazione irlandese alia sbarra dell'opinione pub-
blica. Essa al pari di lui, non puo fare appello alla coscienza
moderna dell'Inghilterra e dell'estero. I giornali inglesi fanno
da interpreti, fra l'lrlanda e la democrazia inglese, la quale
pur dando loro di tratto in tratto ascolto, finisce coll'essere
seccata dalle eterne lagnanze dei deputati nazionalisti venuti
in casa sua, come ella crede, a turbarne l'ordine e a estorcere
denari, All'estero non si parla dell'Irlanda se non quando
scoppiano cola tumulti come quelli che fecero sussultare il
telegrafo in questi ultimi giorni. 2 II pubblico sfiorando i di-

1
Una descrizione dell'impiccagione, fatta da uno dei rari testimoni oculari, e in-
clusa
2
in The Vivid Life, 1934, di Frederick J. Higginbotham.
Joyce si riferisce ai moti di Belfast e a vari episodi di abigeato accaduti in rap-

56
spacci giunti da Londra, che pur mancando di acredine, han-
no qualche cosa della laconicita dell'interprete suddetto, si
figura allora gli irlandesi come malandrini, dai visi asimmetri-
ci, scorazzanti nella notte con lo scopo di fare la pelle ad ogni
unionista. E al vero sovrano dell'Irlanda, il papa, tali notizie
giungono come tanti cani in chiesa; le grida, infiacchite dal
viaggio lungo, sono gia quasi spente quando arrivano alia
porta di bronzo: i messi del popolo che non rinnego mai nel
passato la Santa Sede, l'unico popolo cattolico pel quale la
fede vuol dire anche l'esercizio della fede, vengono respinti
in favore dei messi di un monarca, il quale, discendente di
apostati, s'apostatizzo solennemente nel giorno della sua con-
sacrazione, dichiarando in presenza dei suoi nobili e comuni
che i riti della chiesa romano-cattolica sono superstizione ed
idolatria .

Gli irlandesi sparsi in tutto il mondo sono venti milioni.


L'isola di smeraldo ne raccoglie solo una piccola parte. Pure
l'osservatore, pensando come l'lnghilterra imperni tutta la
sua politica interna sulla questione irlandese, mentre precede
con ampiezza di criteri nello sbrigare le questioni piu com-
plesse della politica coloniale, non puo fare a meno di chie-
dersi se il canale di San Giorgio non getti un abisso piu pro-
fondo dell'Oceano fra l'lrlanda e la superba dominatrice.
La questione irlandese difatti non e risolta ancora oggi,
dopo sei secoli di occupazione armata e piu di cento anni di
quella legislazione inglese che ridusse la popolazione dell'iso-
la infelice da otto a quattro milioni, quadruplico le imposte,
aggroviglio il problema agrario di molti nodi di piu.

porto alio sfratto di contadini nell'agosto 1907, e rimasti vivi nel pubblico inte-
resse durante il settembre. II 15 agosto fu assalita la casa di un proprietario ter-
riero a Galway, e il 27 agosto fu proclamato lo stato d'allarme nelle contee di
Clare, Galway, Leitrim, Roscommon e King's County. Alia fine di agosto, il Par-
lamento inglese studiava una legge sugli affittuari espulsi per por rimedio a! pro-
blema.

57
Invero, non vi e problema piu arruffato di questo. Gli ir-
landesi stessi ne capiscono poco; gli inglesi ancor meno, per
gli altri popoli e buio pesto. Ma gli irlandesi sanno invece
come esso sia la causa di tutte le loro sofferenze e percio
adottano sovente metodi di soluzione violentissimi. Per esem-
pio, ventotto anni fa, vedendosi ridotti alla miseria dalle an-
gherie dei latifondisti, ricusarono di pagare gli affitti ed otten-
nero dal Gladstone provvedimenti e riforme. Oggi, vedendo i
pascoli pieni di buoi ben pasciuti, mentre un ottavo della po-
polazione e registrata come priva di mezzi di sussistenza, scac-
ciano i buoi dai poderi. II Governo liberale, irritato, divisa di
ripristinare la tattica coercitiva dei conservatori e la stampa
londinese consacra da parecchie settimane innumerevoli arti-
coli alia crisi agraria che dice gravissima e pubblica notizie
allarmanti di rivolte agrarie, riprodotte poi dai giornali del-
l'estero.
Non mi propongo di fare l'esegesi della questione agraria ir-
landese ne di narrare il retroscena della politica bifronte del
Governo, ma credo utile fare una modesta rettifica. Chi abbia
letto i telegrammi lanciati da Londra credeva certo che l'lr-
landa attraversi un periodo di delinquenza eccezionale. Crite-
rio erroneo, quanto mai. La delinquenza in Irlanda e inferiore
a quella di qualsiasi altro paese di Europa; in Irlanda non vi
e la malavita organizzata; quando avviene uno di quei fatti
che i giornalisti parigini chiamano, con atroce ironia, un idil-
lio rosso, tutto il paese ne e scosso. Ci furono, e vero, in que-
sti ultimi mesi due morti violente in Irlanda: ma per opera
delle truppe inglesi: a Belfast, dove i soldati caricarono la
folia inerme, senza pare le intimazioni, e uccisero un uomo e
una donna. Ci furono attentati contro il bestiame, ma nep-
pur questi in Irlanda, dove la folia si appago di aprire le
stalle e di scacciare il bestiame per qualche miglio di strada:
ma a Great Wyrley, in Inghilterra, ove da sei anni delinquen-

58
ti bestiali e pazzeschi infuriano contro il bestiame, tanto che
le societa inglesi non vogliono piu assicurarlo.
Cinque anni fa un innocente, ora in liberta, fu condannato
ai lavori forzati per appagare 1'indignazione pubblica. Ma an-
che quando egli si trovava in carcere i delitti continuavano.
E la settimana scorsa due cavalle furono trovate morte con i
soliti tagli nel basso ventre e con le budella sparse sull'erba.

J.

59

_
Oscar Wilde: il poeta di Salome '
1909

Oscarre Fingal O' Flahertie Wills Wilde. Tali furono i titoli


altisonanti ch'egli, con alterigia giovanile, voile far stampare
sul frontispizio della sua prima raccolta di versi e con quel
medesimo gesto altiero con cui credeva nobilitarsi scolpiva,
forse in modo simbolico, i segni delle sue pretese vane e la
sorte che gia l'attendeva. II suo nome lo simboleggia: Oscar-
re, nipote del re Fingal e figlio unigenito di Ossiano nella
amorfa odissea celtica, ucciso dolorosamente per mano del
suo ospite mentre sedeva a mensa: O ' Flahertie, truce tribu
irlandese il cui destino era di assalire le porte di citta medio-
evali, ed il cui nome incutendo terrore ai pacifici, si recita
tuttora in calce all'antica litania dei santi fra le pesti, l'ira di
Dio e lo spirito di fornicazione dai feroci O ' Flahertie, libe-
ra nos Domine . Simile a quell'Oscarre egli pure, nel fior
degli anni, doveva incontrare la sua morte civile, mentre se-
deva a mensa coronato di pampini e discorrendo di Platone:
simile a quella tribu selvatica doveva egli spezzar le lance
della sua facondia paradossale contro la schiera delle conven-
zioni [injutili: ed udire, esule e disonorato, il coro dei giusti
recitare il suo nome assieme con quello dello spirito immondo.

1
II Piccolo della Sera , 24 marzo 1909. L'articolo fu pubblicato in occasione
della rappresentazione a Trieste della Salome di Strauss, basata sul testo di Wilde.

60
II Wilde nacque nella sonnolenta capitale irlandese cin-
quantacinque anni fa. Suo padre era un valente scienziato,
ed e stato chiamato il padre dell'otologia moderna: sua madre
partecipo al movimento rivoluzionario letterario del '48, col-
laborando all'organo nazionale sotto il pseudonimo di Spe-
ranza con le sue poesie e con articoli incitanti il popolo alla
ptesa del castello di Dublino. Ci sono delle circostanze ri-
guardanti la gravidanza di lady Wilde e l'infanzia di suo fi-
glio che, a parer di alcuni, spiegano in parte la triste mania
(se cosi e lecito chiamarla) che lo trasse piu tardi alla sua
rovina,1 ed e certo almeno che il fanciullo crebbe in un am-
biente di sregolatezza e di prodigalita.
La vita pubblica di Oscarre Wilde si aperse all'Universita
di Oxford ove, all'epoca della sua immatricolazione, un solen-
ne professore, di nome Ruskin, conduceva uno stuolo di efe-
bi anglosassoni verso la tetra promessa della societa avvenire,
dietro una carriola. 2
II temperamento suscettibile di sua madre riviveva nel gio-
vane; ed egli risolse di mettere in pratica, cominciando da se
stesso, una teoria di bellezza in parte derivata dai libri di
Pater e di Ruskin ed in parte originale. Sfidando le beffe del
pubblico proclamo e pratico la riforma estetica del vestito e
della casa. Tenne dei cicli di conferenze negli Stati Uniti e
nelle province inglesi e divento il portavoce della scuola este-
tica, mentre intorno a lui andava formandosi la leggenda fan-
tastica dell'apostolo del bello. II suo nome evocava nella men-
te del pubblico una idea vaga di sfumature delicate, di vita
illeggiadrita di fiori: il culto del girasole, il suo fiore predilet-
to, si propago tra gli oziosi ed il popolo minuto udi narrare

1
Lady Wilde desiderava talmente che il suo secondofigliofosse una bambina che
parlava del piccolo, quando ancora non era nato, come di una bambina e si pre-
parava alia nascita di una figlia. Quando nacque Oscar Wilde rimase amaramentc
delusa.
1
Ruskin mise i propri allievi a far strade per migliorare il paese.

61
I
f
del suo famoso bastone d'avorio candido luccicante di turche-
si e dell'acconciatura neroniana dei suoi capelli.
Il fondo di questo quadro smagliante era piu misero di cio
che i borghesi imaginavano. Medaglie, trofei della gioventu
accademica, salivano di quando in quando il sacro monte che
ha nome di pieta; e la giovane moglie dell'epigrammatico do-
vette qualchevolta farsi prestare da una vicina il danaro per
un paio di scarpe. II Wilde si vide costretto ad accettare il
posto di direttore di un giornale molto insulso; 1 e solo colla
rappresentazione delle sue commedie brillanti egli entro nella
breve fase penultima della sua vita: il lusso e la ricchezza.
II ventaglio di Lady Windermere 2 prese Londra d'assalto. II
Wilde, entrando in quella tradizione letteraria di commedio-
grafi irlandesi che si stende dai giorni di Sheridan e Goldsmith
fino a Bernard Shaw, divento, al par di loro, giullare di corte
per gli inglesi. Divento un arbitro d'eleganze nella metropoli
e la sua rendita annua, provento dei suoi scritti, raggiunse
quasi il mezzo milione di franchi. Sparse il suo ore fra una
sequela di amici indegni. Ogni mattina acquisto due fiori co-
stosi, uno per se, Paltro per il suo cocchiere; e persino il gior-
no del suo processo clamoroso si fece condurre al tribunale
nella sua carrozza a due cavalli col cocchiere vestito di gala e
collo staffiere incipriato.
La sua caduta fu salutata da un urlo di gioia puritana. Alia
notizia della sua condanna la folia popolare, radunata dinan-
zi al tribunale, si mise a ballare una pavana sulla strada mel-
mosa. I redattori dei giornali furono ammessi all'ispettorato
ed, attraverso la finestrina della sua cella, poterono pascersi
dello spettacolo della sua vergogna. Strisce bianche coprirono
il suo nome sugli albi teatrali; i suoi amici lo abbandonarono;
i suoi manoscritti furono rubati mentre egli, in prigione, scon-

1
The Woman's World , rivista di mode.
2
Pubblicato subito dopo Salome nel 1893.
62
tava la pena inflittagli di due anni di lavori forzati. Sua ma-
dre mori sotto un nome d'infamia: sua moglie mori. Fu di-
chiarato in istato di fallimento, i suoi effetti furono venduti
all'asta, i suoi figli gli furono tolti. Quando usci dal carcere i
teppisti sobillati dal nobile marchese di Queensberry ' Paspet-
tavano in agguato. Fu cacciato, come una lepre dai cani, da
albergo in albergo. Un oste dopo Paltro lo respinse dalla por-
ta, rifiutandogli cibo ed alloggio, e al cader della notte giunse
finalmente sotto le finestre di suo fratello piangendo e balbet-
tando come un fanciullo.
L'epilogo volse rapidamente alia sua fine e non vale la pena
di seguire Pinfelice dalla suburra napoletana al povero alber-
go nel quartiere latino, ove mori di meningite nell'ultimo me-
se dell'ultimo anno del secolo decimonono. 2 Non vale la pena
di pedinarlo come fecero le spie parigine: mori da cattolico
romano, aggiungendo alio sfacelo della sua vita civile la pro-
pria smentita della sua fiera dottrina. Dopo aver schernito gli
idoli del fore, piego il ginocchio, essendo compassionevole e
ttiste chi fu un giorno cantore della divinita della gioia: e
chiuse il capitolo della ribellione del suo spirito con un atto
di dedizione spirituale.

Questo non e il luogo di indagare lo strano problema della


vita di Oscarre Wilde ne di determinare fino a che punto
l'atavismo e la forma epilettoide della sua nevrosi possano
scagionarlo di cio che a lui si imputo. Innocente o colpevole
che fosse delle accuse mossegli, era indubbiamente un capro
espiatorio. La sua maggiore colpa era quella di aver provocato
uno scandalo in Inghilterra; ed e ben noto che Pautorita in-
glese fece il possibile per indurlo a fuggire prima di spiccare

1
II padre di Lord Alfred Douglas.
2
In realta il 30 novembre 1900.
63
contro di lui un mandato di cattura. A Londra sola, dichiaro
un impiegato del ministero dell'interno, durante il processo,
piu di ventimila persone sono sotto la sorveglianza della poli-
zia, ma rimangono a piede libero fintantoche non provochino
uno scandalo. Le lettere di Wilde ai suoi amici furono lette
dinanzi alla Corte ed il loro autore venne denunziato come un
degenerato, ossessionato da pervertimenti esotici. II tempo
guerreggia contro di te; e geloso dei tuoi gigli e delle tue
rose. Amo vederti errare per le vallate violacee, fulgido
colla tua chioma color di miele . Ma la verita e che il Wilde,
lungi dall'essere un mostro di pervertimento sorto in modo
inesplicabile nel mezzo della civilta moderna d'lnghilterra,
e il prodotto logico e necessario del sistema collegiale ed
universitario anglosassone, sistema di reclusione e di segretez-
za. L'incolpazione del popolo procedeva da molte cause com-
plicate; ma non era la reazione semplice di una coscienza
pura. Chi studi con pazienza le iscrizioni murali, i disegni fran-
chi, i gesti espressivi del popolo, esitera a crederlo mondo di
cuore. Chi segua dal di presso la vita e la favella degli uomi-
ni, sia nello stanzone dei soldati, che nei grandi uffici com-
merciali, esitera a credere che tutti coloro che scagliarono pie-
tre contro il Wilde furono essi stessi senza macchia. Difatti
ognuno si sente diffidente nel parlare con altri di questo ar-
gomento, temendo che forse il suo interlocutore ne sappia
piu di lui. L'autodifesa di Oscarre Wilde nello Scots Obser-
ver ' deve ritenersi valida dinanzi alla sbarra della critica
spassionata. Ognuno, scrisse, vede il proprio peccato in Do-
riano Gray (il piu celebre romanzo di Wilde). Quale fu il pec-

1
La risposta del signor Wilde, in Scots Observer*, V, 4, n. 86 (12 luglio 1890),
replica a una recensione negativa su 1/ ritratto di Dorian Gray. Wilde scrisse:
Ognuno vede il proprio peccato in Dorian Gray. Quali siano i peccati di Dorian
Gray, nessuno lo sa. Chi li riconosce, ce li ha messi .

64
cato di Doriano Gray nessun lo dice e nessun lo sa. Chi lo
scopre Pha commesso.
Qui tocchiamo il centro motore dell'arte di Wilde: il pec-
cato. Si illuse credendosi il portatore della buona novella di
un neopaganesimo alle genti travagliate. Mise tutte le sue
qualita caratteristiche, le qualita (forse) della sua razza, Par-
guzia, Pimpulso generoso, Pintelletto asessuale al servizio di
una teoria del bello che doveva, secondo lui, riportare Pevo
d'oro e la gioia della gioventu del mondo. Ma in fondo in
fondo se qualche verita si stacca dalle sue interpretazioni sog-
gettive d'Aristotele, dal suo pensiero irrequieto che procede
per sofismi e non per sillogismi, dalle sue assimilazioni di al-
tre nature, aliene dalla sua, come quelle del delinquente e
dell'umile, e questa verita inerente nell'anima del cattolici-
smo: che Puomo non puo arrivare al cuor divino se non at
traverse quel senso di separazione e di perdita che si chiams
il peccato.1

Nell'ultimo suo libro De profundis si inchina davanti ad


un Cristo gnostico, risorto dalle pagine apocrife della Casa dei
Melagrani ed allora la sua vera anima, tremula, timida e rat-
tristata, traluce attraverso il manto di Eliogabalo. La sua leg-
genda fantastica, Popera sua,2 una variazione polifonica sui
rapporti fra Parte e la natura anziche una rivelazione della
sua psiche, i libri dorati, scintillanti di quelle frasi epigram-
matiche che lo resero, agli occhi di alcuno, il piu arguto par-
latore del secolo scorso, sono ormai un bottino diviso.
Un versetto del libro di Giobbe e inciso sulla sua pietra

1
Cfr. Aherne in The Tables of the Law di Yeats, che Joyce conosceva a memo-
rial e nella mia desolazione mi fu rivelato che I'uomo riesce ad avvicinarsi a quel
Cuore soltanto in virtu di quel senso di separazione da Lui che noi chiamiamo
peccato .
2
Salome.

65
sepolcrale nel povero cimitero di Bagneux. Loda la sua facon-
dia, eloquium suum, il gran manto leggendario che e ormai
un bottino diviso. II future potra forse scolpire la un altro
verso, meno altiero, piu pietoso: Partiti sunt sibi vestimenta
men et super vest em meam miserunt sortes.1
James Joyce

Salmi 21: 19 dov'e dcttO: Dwiserunt sibi... miserunt sortcm i

66
La battaglia
fra Bernard Shaw e la censura
Blanco Posnet smascherato
1909

Dublino, 31 Agosto
C'e una settimana orgogliosa ogni anno nel calendario dubli-
nese; Pultima settimana d'agosto nella quale la rinomata
Horse show (Fiera di cavalli) attrae alla capitale irlandese
una folia multicolore e poliglotta dall'isola consorella, dal
continente e persino dal lontano Giappone. Per pochi giorni
la citta stanca e scettica si veste da sposa novella; le sue stra-
de brunastre brulicano di vita febbrile; un chiasso inusitato
interrompe il suo sonno senile.
Quest'anno, pero, un avvenimento artistico ha quasi eclis-
sato Pimportanza della fiera e dappertutto non si parla che
della vertenza fra Bernard Shaw e il vicere. C o m e gia noto
l'ultimo dramma di Shaw The Shewing Up of Blanco Posnet
(Blanco Posnet smascherato) fu bollato del marchio d'infa-
mia dal gran ciambellano inglese che ne vieto la rappresenta-
zione nel Regno unito. Probabilmente questa decisione del
censore non sorprese molto lo Shaw poiche lo stesso censore
fece altrettanto per due altri lavori teatrali shaviani, La pro-
fessione della Signora Warren ed il recentissimo Press Cutt-
ings: e probabilmente pure lo Shaw si ritenne onorato piu

' II Piccolo della Sera , 5 settembre 1909; inviato come corrispondenza da Du-
blino, dove Joyce si era recato per concludere il contratto per la pubblicazione di
Dubliners.

67
che altro dal bando arbitrario che ha colpito le sue commedie
assieme cogli Spettri d'lbsen e La potenza delle tenebre di
Tolstoi e la Salome di Wilde.
Pero non si diede per vinto e trovo il modo di eludere la
vigilanza paurosa del censore. Per uno strano motivo la citta
di Dublino e Punico luogo in tutto il dominio britannico ove
la censura non vige, e difatti Pantica legge reca queste paro-
le testuali: tranne la citta di Dublino . Lo Shaw, allora,
offri il suo lavoro alla compagnia del teatro nazionale irlan-
dese che Paccetto e ne annunzio la rappresentazione sempli-
cemente come nulla fosse. II censore si vide ridotto all'impo-
tenza ed allora intervenne il vicere d'Irlanda per salvaguarda-
re il prestigio dell'autorita. Ci fu uno scambio vivace di lette-
re fra il rappresentante del re ed il commediografo, severe e
minacciose da una parte, insolenti e schernitrici dall'altra, 1
mentre i dublinesi, che s'infischiano dell'arte ma amano d'un
amore smodato le dispute, si stropicciavano le mani dalla
gioia. Lo Shaw tenne duro, insistendo nel suo diritto, ed il
camerino del teatro era letteralmente assediato sicche alla
prima rappresentazione il teatro era venduto ben sette volte.

Una densa folia si pigiava stasera nei pressi del teatro del-
PAbbazia ed un drappello di gLtardie gigantesche manteneva f
Pordine, ma era evidente gia a prima vista che nessuna dime
strazione ostile sarebbe stata fatta dal pubblico scelto che gre-
miva ogni cantuccio del piccolo teatro rivoluzionario. Difatti
la cronaca della serata non ha da segnalare neppure il piu leg-

1
Una traduzione dattiloscritta di questo articolo nella Collezione Slocum della
Biblioteca dell'Universita di Yale reca un 'ppunto scritto a mano da Shaw: Non
vi e stato nessun scambio di lettere tra me e Dublin Castle. La campagna fu con-
dotta da Lady Gregory e da W. B. Yeats, lo non mi sono intromesso. G. Bernard
Shaw, 21 luglio 1949 . Joyce bizzarramente artribuisce la corrispondenza a Shaw,
probabilmente per dar piu colore al racconto. Ctr. Lady A. Gregory, Oar Irish
Theatre, 1913, e Appendice II, e The Blanco Posnet Controversy, in Shaw Bulle-
tin , n. 7 (gennaio 1955), cbe include la traduzione di questo articolo.

68
gero mormorio di protesta: ed al calar del telone un applauso
fragoroso chiamo gli esecutori alia ribalta ripetute volte.
La commedia, che lo Shaw descrive come una predica in
melodramma crudo, e, come sapete, in un atto solo e l'azione
si svolge in una citta rozza e barbara del Far West. II prota-
gonista e un ladro di cavalli e il dramma non e che il suo pro-
cesso. Egli ha rubato un cavallo, che credeva fosse di suo
fratello per ricompensarsi della sostanza che questo gli ha
tolto ingiustamente. Pero mentre fugge dalla citta si imbatte
in una donna con un bambino malato. Essa vuol raggiungere
il capoluogo per salvare la vita della sua creatura ed egli,
commosso dall'appello ch'essa gli fa, le da il cavallo. ripreso
poi e ricondotto alia citta per essere impiccato. II processo e
sommario e violento. Lo sceriffo funge da presidente energi-
co, gridando all'imputato, battendo il tavolo e minacciando i
testi colla rivoltella in pugno. Posnet, il ladro, fa un po' di
teologia primitiva. II momento di debolezza sentimentale in
cui cedette alle preghiere della povera madre e stato per lui
la crisi della sua vita. II dito di Dio gli ha toccato il cervello.
Non ha piu la forza di vivere la vita crudele e bestiale che
menava prima di quell'incontro. Prorompe in discorsi lunghi
e sconnessi (ed e qui che il pio censore inglese si turava le
orecchie), discorsi teologici inquantoche Domineddio ne e
Poggetto ma poco chiesastici riguardo alia terminologia. Nel-
la sincerita della sua convinzione Posnet ricorre al gergo dei
minatori e, fra altre riflessioni, volendo dire che Dio opera
segretamente nei cuori degli uomini, gli da addirittura del
ladro di cavalli.
II dramma si chiude felicemente. II bambino che Posnet
voleva salvare muore e la madre e ripresa. Essa racconta il
suo caso alia corte e Posnet viene assolto. Nulla di piu tenue
si poteva immaginare: e Pascoltatore, si chiede meravigliato
perche mai il lavoro sia stato intercettato dalla censura.

69

i
Lo Shaw ha ragione: e una predica. Lo Shaw e un predi-
catore nato. II suo spirito ciarliero e vivace non pub soffrire
Pimposizione dello stile nobile e parco che conviene al dram-
maturgo moderno e, sfogandosi in prefazioni farraginose ed in
norme sceniche sterminate, crea per se stesso una forma
drammatica che ha molto del romanzo dialogato. II suo e un
senso di situazione piuttosto che di dramma logicamente ed
eticamente condotto alla sua fine. In questo caso egli ha esu-
mato Pincidente centrale del suo Discepolo del Diavolo e Pha
trasformato in una predica: e la trasformazione e troppo ra-
pida per essere convincente come predica, come pure Parte e
troppo povera per renderlo convincente come dramma.
E questo dramma non coincide forse con una crisi nella
mente dello scrittore? Gia, nella chiusa deWAltra Isola di
John Bull,1 questa crisi si annunziava. Tanto lui quanto il suo
ultimo protagonista hanno avuto un passato sregolato e pro-
f a n e II fabianismo, il vegetarianismo, Panti-alcoolismo, la
musica, la pittura, il dramma, tutti i movimenti progressisti
sia nell'arte che nella politica Phanno avuto per campione. Ed
ora forse qualche dito divino gli ha toccato il cervello: ed
egli pure al par di Blanco Posnet, si smaschera.
2
James Yoyce

John Bull's Other Island (1904).


Cosi nell'articolo.

70
!
La Cometa clell' H o m e Rule
1910

L'idea dell'autonomia irlandese si e circondata a poco a poco


di 2 una materialita tenue e pallida e appunto alcune settima-
ne 3 fa quando un decreto reale sciolse il parlamento inglese
I
si vide un non so che di scialbo e di tremulo albeggiare ver-
so oriente. Era la cometa dell' Home Rule vaga, lontana
ma puntuale come sempre. La parola sovrana che in un at-
timo fece cadere il crepuscolo sui semidei a Westminster
aveva chiamato dal buio e dal vuoto Pubbidiente ed inconscia
Stella.
Questa volta, pero, se ne distingueva ben poco causa Pan-
nuvolamento dei cieli. La nebbia che di solito vela i lidi bri-
tannici si addensava in tal modo da ammantarli in una nuvo-
laglia fitta ed impenetrabile al di la della quale si udiva la mu-
sica orchestrale degli elementi elettorali in lotta, gli archi
nobili agitati ed isterici, le bucine rauche del popolo e di

1
1 II Piccolo della Sera , 22 dicembre 1910. Di questo articolo esiste un mano
scritto olografo conservato nella Collezione Slocum della Biblioteca dell'Univer
sita di Yale (cfr. Slocum e Cahoon, E.9). II manoscritto, di dodici pagine nu
merate 1-12, presenta pochissime correzioni, forse di altra mano. Si riproduce qui
il testo apparso a stampa, indicando in nota le lezioni dell'olografo, tranne nei casi
di ovvii errori di ortografia joyciani ( brittanico/i/a per britannico/i/a , eni
mattici per enigmatici ) e di varianti (maiuscolatura, uso del corsivo, delle vir
golette
2
e degli accenti) dovute unicamente alle consuetudini tipografiche del giornale
Nel manoscritto da .
' Nel manoscritto invece di alcune settimane , quindici giorni .

71
quando in quando una frase volante sugli ottavini irlandesi.
L'incertezza della posizione politica in Inghilterra e evi-
dente dal fatto che le agenzie lanciano da mattina a sera
dispacci enigmatic! che smentiscono se stessi. Difatti, il tenore
dei discorsi tenuti ultimamente nel regno unito rende diffici-
lissima una disamina imparziale della quistione. Tolti i tre
capi Asquith, Balfour e Redmond, 1 che hanno saputo serbare
tuttora quel certo contegno dignitoso che non si disdice a
duci fatui, la campagna elettorale teste terminata segnala un
notevole ribasso del tono della vita pubblica inglese. Si e mai
sentito un simile discorso dalle labbra di un cancelliere dello
scacchiere? 2 si domandavano i conservatori. Ma i lazzi del
battagliero ministro gallese impallidiscono dinanzi ai vituperi
da trivio di conservatori dello stampo del deputato Smith,3
del noto legale Carson 4 e del direttore della National Re-
view 5 mentre le due fazioni irlandesi, immemori del nemi-
co comune, si sono fatte 6 guerra sorda nel tentativo d'esaurire
il florilegio del turpiloquio.
Eppoi (altro motivo di confusione) i partiti inglesi non ri-
spondono piu ai loro nomi. Sono i radicali che vogliono con-
tinuata Pattuale politica doganale del libero scambio, mentre
i conservatori propugnano a perdifiato la riforma della tarif-
fa. Sono i conservatori che mirano a togliere al 7 parlamento
il potere legislativo, affidandolo invece all'intera nazione me-
diante un plebiscite E il partito irlandese, finalmente, cleri-
cale ed intransigente che costituisce la maggioranza di un go-
verno anticlericale e liberale.

1
John Redmond (1856-1918) era diventato il presidente del Partito Irlandese dopo
la
1
sua riunificazione nel 1900.
3
Lloyd George.
4
Frederick Edwin Smith, conte di Birkenhead (1872-1930).
5
Sir Edward Carson (1854-1935), capo degli unionisti deU'Ulster.
6
Leopold James Maxse (1864-1932). Invece di della il manoscritto ha del i
7
Nel manoscritto fatta .
Nel manoscritto dal .

72
Questa situazione paradossale e specchiata fedelmente nelle
persone dei capigruppo. Per non parlare del Chamberlain ne
i del Roseberry, i quali, Puno dal radicalismo ad oltranza e
l'altro dal liberalismo gladstoniano, sono passati alle schiere
dell'imperialismo (mentre il giovine ministro Churchill ' ha
fatto il suo viaggio ideale nel senso inverso) troviamo le cau-
se del protestantesimo anglicano e del nazionalismo concilia-
tore guidate da un rinnegato religioso e da un feniano con-
vertito. II Balfour, infatti, anziche politicante e uno scettico,
degno discepolo della scuola scozzese, ch'assunse la direttiva
del partito conservatore dopo la morte di suo zio, il com-
pianto marchese di Salisbury, spinto piu dall'istinto di nepo-
tismo insito nella famiglia Cecil che da predilezione indivi-
duale. Non passa giorno in cui gli stenografi non accennino
alla sua aria distratta e cavillosa. I suoi raggiri fanno sorri-
dere i suoi stessi seguaci: ed anche se sotto la sua bandiera
vacillante Pesercito ortodosso sia andato incontro a tre suc-
cessive sconfitte, una piu solenne dell'altra, il suo biografo
(che sara forse un altro membro della famiglia Cecil) potra
dire di lui che nei suoi saggi filosofici sezionb e mise a nudo
con grande arte le intime fibre dei principii religiosi e psico-
logici di cui un giro della ruota parlamentare lo fece poi il
campione. L'O'Brien, 3 il leader dei dissidenti irlandesi e
che chiama il suo manipolo di dieci deputati il partito All-
for-Ireland , e diventato cio che diventa ogni buon fanatico
quando il suo fanatismo gli premuore. Combatte ora in al-
leanza con magistrati unionisti, i quali forse venti anni fa
avrebbero spiccato contro di lui un mandato di cattura, e del-
la sua focosa gioventti nulla gli rimane all'infuori di quelle
irruenze violente che lo fanno somigliare a un epilettico.
In mezzo a tali contradizioni e facile capire come i dispacci

1
Winston Churchill.
2
William O'Brien (1852-1928).
73

i
dicano e disdicano, annunzino che l' Home Rule e alia
porta e ne scrivano ' il necrologio sei ore dopo. II profano non t
pub essere dommatico in fatto di comete ma ad ogni modo
il passaggio 2 del tanto aspettato corpo celeste ci e stato comu-
nicato dall'osservatorio ufficiale.

La scorsa settimana il capo irlandese Redmond proclamo


ad una folia di pescatori la lieta novella. La democrazia ingle-
se, disse, ha schiantato una volta e per sempre il potere dei
pari 3 ed entro poche settimane forse l'lrlanda avra Pautono-
mia. Ora bisogna essere nazionalista vorace per poter ingoia- ,
re una tale boccata. II gabinetto liberale, appena accomoda-
tosi sul banco ministeriale, si trovera di frente ad una discre-
ta congerie 4 di brighe, fra le quali primeggera il duplice bi-
lancio.5 Risolta in bene o in male questa faccenda, pari e
comuni dichiareranno una tregua d'armi in omaggio all'inco-
ronazione di Giorgio V. Sin qua la strada e piana ma soltanto
i profeti potranno dirci dove un governo cosi eterogeneo co-
me quello odierno andra a finire. Volendo restare al potere
tentera di placare i gallesi e gli scozzesi con misure chiesasti-
che ed agrarie? Se gli irlandesi esigeranno Pautonomia quale
prezzo dell'appoggio del loro voto, il gabinetto si affrettera a
spolverare uno dei tanti Home Rule Bills ed a presentar-
lo di nuovo alia Camera?
La storia del liberalismo anglosassone insegna molto chia-

1
In tutto il periodo Joyce nel manoscritto usa l'indicativo invece del congiuntivo:
2 dicono , disdicono , annunziano , scrivono .
3
Nel manoscritto transito .
I risultati delle elezioni del dicembre 1910 assicurarono l'approvazione della Leg-
ge (nell'agosto 1911) che toglieva la facolta di veto alia Camera dei Lords e apri la
strada all'approvazione della legge dell'Home Rule.
4
II manoscritto recava la parola congestione , corretta da altra mano in con-
gerie
3
.
Dato che liberali e unionisti uscirono dalle elezioni del dicembre 1910 con 272
seggi a testa, l'equilibrio del potere poggiava sui due partiti minori, il Laburista,
con 47 voti, e il Partito Irlandese, con 84 voti.

74
ramente le risposte a queste ed a simili domande ingenue. I
ministri liberali sono gente scrupolosa: ed ancora una volta il
problema irlandese cagionera delle scissure sintomatiche in
seno al gabinetto, in seguito alle quali sara pienamente pro-
vato 1 che Pelettorato inglese veramente non autorizzb il go-
verno a legiferare in quel senso. E se il governo, proseguendo
la tattica liberale che mira a fiaccare 2 lentamente e segreta-
mente il sentimento separatista, mentre crea con uguale len-
tezza e segretezza mediante concessioni parziali un nuovo
ceto sociale avido, dipendente e scevro d'entusiasmi perico-
losi, introduce una riforma o un simulacro di riforma 3 che
l'lrlanda rifiuti altezzosamente, non sara allora il momento
propizio per Pintervento del partito conservatore? Fedele
alia sua lunga tradizione di cinica malafede, non cogliera esso
l'occasione per dichiarare 4 intollerabile la dittatura irlandese
e promuovera una campagna per la riduzione del numero dei
collegi irlandesi da ottanta a quaranta in base a quello spopo-
lamento piu unico che rare in un paese civile che fu ed e il
frutto acerbo del suo malgoverno?
II nesso, dunque, fra Pabolizione del veto dei pari e
la concessione dell'autonomia agli irlandesi non e cosi imme-
diato come taluno vorrebbe far credere. In fin dei conti quel-
lo e affare degli inglesi stessi e ammettendo che il popolo in-
glese non abbia piu il culto d'una volta per i suoi padri tem-
porali e spirituali e probabile che proceda alia riforma della
Camera superiore cosi cautamente e lentamente come proce-
dera alla riforma delle sue leggi 5 medioevali, alla riforma della
sua letteratura tronfia ed ipocrita, alla riforma del suo mo-
'
1
2
Nel manoscritto provata .
3
Nel manoscritto distruggere .
In entrambi i casi riforma e correzione di altra mano nel manoscritto per
1 misura .
Frase corretta da altra mano nel manoscritto, che originariamente leggeva con-
servatore che, fedele alla sua lunga tradizione di cinica malafede dichiarera .
5
Correzione nel manoscritto, che originariamente leggeva misure .

75
r
r-
struoso sistema giudiziario. Ed in attesa di tali riforme impor-
r '
tera assai poco al credulo bifolco in Irlanda se Lord Lans-
downe o Sir Edward Grey regga le sorti del ministero degli
esteri.

II fatto che l'lrlanda vuole far causa comune adesso colla


democrazia britannica non deve ne sorprendere ne persua-
dere. Da sette secoli non e mai stata suddita fedele dell'In- r
ghilterra. Ne, d'altro canto, e stata fedele a se stessa. E en-
trata nel dominio britannico senza formarne una parte inte-
grale. Ha abbandonato la sua lingua quasi interamente ed ac-
cettato la lingua del conquistatore senza poter assimilare la
coltura ne adattarsi alla mentalita di cui questa lingua e il
veicolo. Ha tradito i suoi eroi sempre nell'ora del bisogno e
sempre senza guadagnare il taglione. Ha cacciato i suoi crea-
tori spirituali in esilio per poi farsi vanto di loro. Non ha
servito bene che una padrona sola, la chiesa romana-cattolica,
la quale pero usa pagare i suoi fedeli con tratte a lunga sca-
denza.
Che alleanza duratura potra sussistere fra questo strano
popolo e la nuova democrazia anglosassone? I retori che ne
parlano cosi caldamente oggi si accorgeranno presto (se non
se ne accorgono gia) che fra i nobili inglesi e gli operai in-
glesi esiste la misteriosa comunione di sangue e che non parlo
per la sua casta soltanto, ma anche per la sua razza il sullo-
dato marchese di Salisbury, squisito gentiluomo, quando dis-
se: Lasciate bollire gli irlandesi nel loro proprio sugo .

James Joyce

76
.
L'ombra di Parnell '
1912

Col votare il progetto d'autonomia parlamentare in seconda


lettura,2 la Camera dei Comuni ha risolto la questione irlan-
dese, questione che, come la gallina mugellese, ha cent'anni
e mostra un mese.
II secolo che si inizio con la transazione di compravendita
del parlamento dublinese 3 e si chiude ora con un patto trian-
golare 4 fra Plnghilterra, l'lrlanda e gli Stati Uniti, fu ille-
giadrito da sette movimenti rivoluzionari irlandesi, i quali
con la dinamite, coll'eloquenza, col boicottaggio, coll'ostru-
zionismo, con la rivolta armata, coll'assassinio politico, sono
riusciti a tener desta la tarda ed ansiosa coscienza del libe-
ralismo inglese.
La legge odierna, concessa nella piena maturita del tem-
po sotto la duplice pressione del partito nazionalista a West-
minster, che intralcia da mezzo secolo Popera dei legisla-
tor! britannici, e del partito irlandese d'al di la dell'Atlan-
tico, che ostacola la tanto ambita alleanza anglo-americana,

1
2
II Piccolo della Sera , 16 maggio 1912.
3
La terza Legge dell'Home Rule, approvata il 9 maggio 1912.
L'Act of Union del 1800 aveva abolito il Parlamento irlandese in cambio della
rappresentanza alla Camera dei Comuni.
4
I liberali inglesi da qualche tempo tentavano di concludere un trattato di arbi-
traggio con gli Stati Uniti. Questo e un lato del patto triangolare che Joyce
immagina qui; 1'altro era la Legge dell'Home Rule.

77
legge ideata e foggiata con arte subdola e magistrale, co-
rona degnamente la tradizione tramandata ai posteri dal
piii che perfetto ' statista liberate Guglielmo Gladstone. Ba-
sti dire che, mentre riduce la forte falange dei centotre colle-
gi irlandesi, attualmente rappresentati a Westminster da un
manipolo di quaranta deputati, spinge automaticamente que- I
sti ultimi fra le braccia del piccolo partito del lavoro, dimo-
doche da questo abbraccio incestuoso nascera probabilmente
una coalizione che fungera da estrema sinistra, vale a dire da
base d'operazioni per il partito liberale nella sua campagna
contro il conservatorismo fino ad ordini ulteriori. Nel grovi-
glio delle clausole finanziarie non e il caso di entrare. II na- I
scituro governo irlandese dovra ad ogni modo coprire uno
sbilancio, abilmente creato dal tesoro britannico con mano-
vre di imposte locali ed imperiali, o con la riduzione delle
spese amministrative o coll'aumentare le imposte dirette, an-
dando incontro, nell'uno o nell'altro caso, all'ostilita disillusa
della borghesia o del popolino.
II partito separatista irlandese vorrebbe respingere questo
dono greco che fa del cancelliere dello scacchiere a Dublino
un ministro titolare pienamente responsabile verso i contri- |
buenti e nel medesimo tempo alle dipendenze del gabinetto
britannico; che pub tassare senza poter controllare gli incassi
del suo dicastero; una macchina distributrice che non pub
funzionare se la dinamo a Londra non le trasmettesse una
corrente del voltaggio necessario.
Non monta: la parvenza d'autonomia c'e. Al recente comi-
zio nazionale tenuto a Dublino, i rimproveri e le proteste dei
nazionalisti che appartengono alla scuola aspramente scettica
di Giovanni Mitchel, non turbarono gran che il giubilo popo- i

1
Piu che perfetto corrisponde qui all'aggettivo plutoperfect usato dal signor
Deasy in Ulisse e tradotto nell'edizione italiana plutoperfetta (I Meridiani ,
p. 45, Gli Oscar , p. 32).

78
I
lare. I deputati, invecchiati nella lotta costituzionale e sfibrati
da tanti anni di speranze disilluse, salutarono nei loro discorsi
la chiusa di una lunga era di malintesi. Un giovine oratore,
nipote di Gladstone, evocb fra le acclamazioni frenetiche del-
la folia il nome di suo nonno ed inneggib alla prosperita della
nuova nazione. Fra due anni al piu tardi, con o senza Passen-
so della Camera dei Pari, le porte dell'antico parlamento di
Dublino si riapriranno e l'lrlanda, uscita dalla sua prigionia
secolare, s'avviera come sposa novella, verso la reggia, scor-
tata dai musici e fra le tede di rito. Un pronipote di Gladsto-
ne (se ve ne sia) spargera fiori sotto i piedi della sovrana, ma
ci sara un'ombra alla festa: Pombra di Carlo Parnell.

La critica piu recente ha cercato di menomare la grandezza


di questo strano spirito, additando le diverse fonti della sua
agile tattica parlamentare. Ma anche se concediamo al critico
storico che Postruzionismo fu inventato da Biggar e Ronayne,
che la dottrina dell'indipendenza del partito irlandese fu lan-
ciata da Gavan Duffy, che la lega agraria fu la creazione di
Michele Davitt, queste concessioni fanno emergere di piu la
straordinaria personalita di un duce che senza doti forensi, ne
talento politico originale costrinse i piu grandi politicanti in-
glesi ad eseguire i suoi ordini, e condusse, come un altro Mo-
se, .un popolo turbolento e mutevole dalla casa di vergogna
fino al limite della terra promessa. 1 L'influenza esercitata da
Parnell sul popolo irlandese sfida Panalisi del critico. Bleso,
di corporatura delicata, ignorava la storia della sua patria; i
suoi discorsi brevi e frammentari erano privi d'eloquenza, di
poesia o d'umore; il suo comportamento freddo e cortese lo
sepatava dai suoi stessi colleghi; era protestante, discendente
d'un casato patrizio e (per colmo di sciagura) parlava con uno

1
Joyce giuoca su questa immagine di Mose e della Terra Promessa nell'episodio di
Eolo > in Ulisse.

79
spiccato accento inglese. Veniva ai comizi spesse volte un'ora
o un'ora e mezzo dopo Pora fissata e non si scusava. Trascu-
rava la sua corrispondenza per settimane intere. II plauso e
Pira della folia, i vituperi e le lodi della stampa, le denunzie
e le difese dei ministri britannici non turbarono mai la tri-
ste serenita del suo carattere. Si dice persino che non cono- .
scesse di vista molti di colore che sedevano con lui sui banchi
irlandesi. Quando il popolo irlandese gli presentb nel 1887
il tributo nazionale (quarantamila lire sterline) mise lo che
que nel suo portafogli e nel discorso che tenne all'immensa
moltitudine non fece la minima allusione al dono che aveva
ricevuto. Quando gli fu mostrato Pesemplare del Times
contenentc la famosa lettera autografa che doveva comprova-
re la sua correita nell'efferato assassinio del parco della Feni-
ce, mise un dito sur una lettera della firma e disse semplice-
mente: Non ho fatto un'esse in quel modo dal settantotto in
poi . Piii tardi le indagini della commissione reale rivelarono
il complotto ordito contro di lui, e lo spergiuro e falsario Pigott
si fece saltare il cervello in un albergo a Madrid. La Camera
dei Comuni, senza distinzione di partiti, saluto Pentrata di
Parnell con un'ovazione che rimane senza precedenti negli
annali del parlamento britannico. Occorre dire che il Parnell
non rispose all'ovazione ne con un sorriso, ne con un inchino,
ne con un cenno? Passb al suo posto oltre la corsia e si se-
dette. Pensava probabilmente a questo incidente il Gladstone
quando chiamb il duce irlandese un fenomeno intellettuale.
Niente di piu singolare si pub immaginare che Papparenza
di questo fenomeno intellettuale in mezzo all'afa morale del
palazzo di Westminster. Ora, rivedendo le scene del dramma
e riudendo i discorsi che fecero fremere le anime degli ascol-
tatori, e inutile negare che tutta quell'eloquenza e tutti quei
trionfi strategici comincino a sapere di stantio. Ma il tempo
e piu clemente verso il re senza corona che verso il mot-
teggiatore e il retore. La luce di quella sua sovranita mite ed

80
altiera, silenziosa e sconsolata, fa somigliare il Disraeli ed il
Gladstone Puno ad un diplomatico arrivista che pranza quan-
do pub in casa dei ricchi e Paltro ad un imponentissimo mag-
giordomo che ha frequentato le scuole serali. Come pesano
leggieri nella bilancia oggi lo spirito disraeliano e la coltura
gladstoniana! Che cose lievi sono oggi i lazzi studiati, le cer-
necchie bisunte, i romanzi melensi del Disraeli, i periodi alti-
sonanti, gli studi omerici, i discorsi su Artemis o sulla mar-
mellata del Gladstone!
Quantunque la tattica di Parnell fosse di servirsi di qua-
lunque partito inglese, liberale o conservatore, a suo piaci-
mento, un nesso di circostanze lo coinvolse nel movimento
liberale. II liberalismo gladstoniano era un incostante simbolo
algebrico di cui il coefficiente era la pressione della politica
del momento e Pindice il tornaconto personale; e, mentre nel-
la politica interna temporeggiava, si smentiva e si giustificava
a vicenda, serbb sempre (per quanto poteva) un'ammirazione
sincera della liberta in casa altrui. Bisogna tenere a mente
questa qualita elastica del liberalismo di Gladstone per com-
prendere quanto e quale fosse il compito di Parnell. II Glad-
stone, per dirlo in una parola, era un politicante. Fremette alla
nequizie irrequieta di O'Connell nel 1835 1 e fu il legislatore
inglese che proclamb la necessita morale e materiale dell'auto-
nomia irlandese; tuonb contro Pammissione degli ebrei agli
uffici pubblici e fu lui il ministro che per la prima volta nella
storia inglese innalzb un ebreo al pariato; tenne fiero linguag-
gio coi boeri insorti nel 1881 e dopo la sconfitta delle truppe
inglesi a Majuba conchiuse col Transvaal un patto che fu chia-
mato dagli stessi inglesi una dedizione vigliacca; nel suo pri-
mo discorso parlamentare difese calorosamente dall'accusa di
crudelta mossagli dal conte Grey il proprio padre, ricco pa-

1
Daniel O'Conn insisteva per 1'abrogazione deH'Unione, nonche per altre ri-
iorme.

81
drone di schiavi in Demerara, che aveva ricavato due milioni
di franchi dalla vendita di carne umana, mentre nell'ultima
sua lettera ad un altro amico dell'infanzia il duca di West-
minster, invocb tutti i fulmini disponibili sul capo del grande
assassino di Costantinopoli. 1
Parnell, convinto che un tale liberalismo non si sarebbe ar-
reso che alla forza, riuni dietro di se ogni elemento della vita
nazionale e si mise in marcia camminando sull'orlo dell'insur-
rezione. Sei anni dopo la sua entrata a Westminster teneva
gia nelle mani il destino del governo. Fu incarcerato, ma nel-
la sua cella a Kilmainham conchiuse un patto coi ministri che
Pavevano incarcerato. 2 Fallito il tentativo di ricatto con la
confessione del suicida Pigott, il governo liberale gli offri un
portafoglio. Parnell lo rifiutb non soltanto, ma ordinb a tutti
i suoi seguaci di rifiutare parimenti qualunque carica ministe-
riale e vietb ai municipi e alle corporazioni pubbliche in Ir-
landa di ricevere ufficialmente qualunque membro della casa
reale britannica finche un governo inglese non avesse ridato
Pautonomia all'Irlanda. Fu giocoforza per i liberali accettatc
queste condizioni umilianti e Gladstone, nel 1886 lesse a
Westminster il primo progetto di Home Rule .
La caduta di Parnell venne in mezzo a questi avvenimenti
come un fulmine a ciel sereno. S'innamorb perdutamente di
una donna maritata e quando il marito, il capitano O'Shea,
chiese il divorzio, i ministri Gladstone e Morley rifiutarono
apertamente di legiferare in favore dell'Irlanda se il colpevole
restasse a capo del partito nazionalista. Al processo, Parnell
non comparve ne si difese. Negb il diritto di un ministro di
esercitare un veto sugli affari politici dell'Irlanda e rifiutb di
dare le dimissioni. Fu deposto dai nazionalisti in ubbidienza

1
Abdul Hamid II, sultano della Turchia, denunciato per inumanita nella lettera
di Gladstone del 13 marzo 1897, piu tardi pubblicata come opuscolo. Letter to the
Duke of Westminster, a proposito della guerra greco-turca.
2
11 cosiddetro Trattato di Kilmainham dell'aprile 1882.

82
agli ordini di Gladstone. Degli ottantatre deputati, soli otto
gli timasero fedeli.1 II clero alto e basso entrb in lizza per
dargli il colpo di grazia. La stampa irlandese vuotb sopra di
lui e sopra la signora che amava le fiale del suo livore. I
contadini a Castlecomer gli gettarono cake viva negli occhi.
Passo da contea a contea, da citta a citta, come un cervo
cacciato , figura spettrale coi segni della morte sulla fren-
te. Entro un anno mori di crepacuore all'eta di quaranta-
cinque anni.
L'ombra del re senza corona coprira i cuori di colore
che si ricordano di lui quando la nuova Irlanda entrera fra
poco nella reggia fimbriis aureis circumamicta varietati-
bus :2 ma non sara un'ombra vendicativa. La tristezza che
devastb la sua anima era forse la profonda convinzione che
nell'ora del bisogno uno dei discepoli che intingeva la mane
con lui nel catino stava per tradirlo. L'aver combattuto fino
alia fine con questa desolante certezza nell'anima e il suo pri-
mo e il piu grande titolo di nobilta. Nel suo ultimo fiero ap-
pello al popolo suo implorb i suoi connazionali di non get-
tarlo in pasto ai lupi inglesi che gli urlavano attorno. 3 Ridon-
di ad onore dei suoi connazionali che non mancarono a quel
disperato appello. Non lo gettarono ai lupi inglesi: lo dila-
niarono essi stessi.
James Joyce

1
La votazione nella Stanza n. 15 del Comitato ebbe 1'esito di 44 voti contro e
26
2
pro il mantenimento di Parnell come capo.
Salmi, 44: 14-15 nella traduzione della Vulgata. Queste parole latine (che signi-
ficano: orlati di frangie dorate di vario colore ) vengono usate nell' uffizio della
Vergine , il piccolo uffizio cui si accenna in Dedalus: Le mattine del sabato,
quando il sodalizio si riuniva nella cappella a recitare 1'uffizio minore... le immagi-
ni dei salmi e delle profezie carezzavano il suo sterile orgoglio ( I Meridiani ,
P.
3
345).
Do notflingamejigto the twolves! {Finnegans Wake, p. 479).

83
La citta delle tribu
Ricordi italiani in un porto irlandese '
1912

Galwav, agosto.
II dublinese ozioso che viaggia poco e conosce la propria pa-
tria per sentita dire, crede che gli abitanti di Galway siano
oriundi della Spagna e che non si possano fare quattro passi
nelle viuzze tetre dell'antica citta delle tribu senza incontrare
il vero tipo spagnuolo dalla cera olivastra e dalla chioma cor-
vina. II dublinese ha torto ed ha ragione. Oggi almeno gli
occhi ed i capelli neri scarseggiano a Galway ove predomina
per lo piu un rosso tizianesco. Le vecchie case spagnuole rovi-
nano e ciuffi di malerba crescono negli strombi delle finestre
sporgenti. Fuori le mura il suburbio sorge, nuovo, gaio, in-
conscio del passato: ma basta chiudere gli occhi un momenta
a questa modernita molesta per vedere nella penombra della
storia la citta spagnuola .
Giace, sparsa sopra innumerevoli isolette, venata in ogni
senso di fiumicelli, cateratte, gore, canaletti, in fondo ad una
vasta insenatura dell'Oceano Atlantico nella quale Pintera
flotta britannica potrebbe ormeggiarsi. Alio sbocco del golfo
le tre isole di Aran, supine sulle acque grigie a guisa di balene
sonnolente, 2 formano una diga naturale e sostengono Passalto

1
II Piccolo della Sera , 11 agosto 1912; questo e 1'articolo seguente sono corn-
spondenze inviate dall'Irlanda durante l'ultima visita di Joyce al suo paese natale.
dal luglio al settembre 1912.
2
Si fermarono, guardando verso il capo srnussato di Bray Head che si stendeva
sull'acqua come il grugno di una balena addormentata [Ulisse, I Meridiani,
p. 11, Gli Oscar , p. 9). Joyce usa questa frase anche piu avanti in // miraggio
del pescatore di Aran.

84
dei marosi atlantici. II piccolo faro dell'isola settentrionale
lancia un debole raggio di luce verso Povest, l'ultimo saluto
del vecchio al nuovo mondo, e chiama ostinatamente ed inva-
no il mercante straniero che da molti anni a questa parte non
viene piu all'approdo.

Eppure nel medioevo queste acque erano solcate da mi-


gliaia di navi straniere. Le targhe alle cantonate delle strade
anguste ricordano i rapporti della citta coll'Europa latina: via
di Madeira, strada dei mercanti, passeggio degli spagnuoli,
isola di Madeira, via dei lombardi, viale Velasquez de Palmei-
ra. II carteggio di Oliviero Cromwell attesta che il porto di
Galway era il secondo porto del regno unito ed il primo em-
porio di tutto il regno per il commercio spagnuolo ed italiano.
Nel primo decennio del trecento, un mercante fiorentino, An-
drea Gerardo, fu ricevitore doganale del comune e nell'elen-
co dei sindaci del seicento si trova il nome di Giovanni Fante.
La citta stessa ha come protettore San Nicolb di Bari ed il
cosidetto sigillo del collegio porta Peffige del santo, patrono
dei naviganti e dei bambini. L'inviato papalino, il cardinale
Rinuccini, venne a Galway durante il processo del re martire
e mise la citta sotto il bando del pontefice.1 II clero e gli ordi-
ni religiosi rifiutarono di riconoscere la sua autorita ed il fo-
coso cardinale ruppe la campana nella chiesa dei carmelitani e
stazionb due preti del suo seguito alla porta della chiesa per
impedire Pingresso dei fedeli. La casa parrocchiale di san Ni-
colo serba tuttora un ricordo di un altro prelato italiano del
medioevo:2 una lettera autografa del famigerato Borgia. 3 Nella

1
Giovanni Battista Rinuccini (1592-1653), nunzio pontificio, arrivo in Irlanda con
danaro ed armi per sostenere la rivolta cattolica durante il regno di Carlo 1, il
re-martire .
2
II nereggiante viso pafluto e. la proterva mascella ovale rammentavano un pre-
lato, protettore delle arti nel medioevo. (Ulisse, I Meridiani , p. 6, Gli
Oscar
3
, p. 6).
Papa Alessandro VI (Roderigo Lanzol Borgia).

85
medesima casa c'e un curioso documento lasciato da un viag-
giatore italiano del cinquecento nel quale lo scrittore dice che,
i quantunque avesse viaggiato per tutto il mondo, non vide in
un colpo d'occhio quello che vide a Galway: un prete che al-
zava Postia, una muta che inseguiva un cervo, un vascello
che entrava nel porto a tutta vela, un salmone ucciso con un
giavellotto.
Quasi tutto il vino importato nel regno dalla Spagna, dal
Portogallo, dalle isole Canarie e dall'Italia passava per que-
sto porto. L'importazione annua ammontava a millecinque-
cento tuns , vale a dire, quasi due milioni di litri. 1 Tale fu
Pimportanza di questo commercio che il governo olandese
fece la proposta al comune di comperare un grande fondo vi-
cino alla citta e di pagarne il prezzo coprendo il terreno con
scudi d'argento. Il comune che temeva la concorrenza stra-
niera fece rispondere mediante il suo inviato che acconsentiva
a patto che gli scudi fossero disposti verticalmente sul terre-
no. La risposta degli olandesi a questa gentilissima controf-
ferta non e ancora giunta.

Per molti secoli Pintera gestione municipale e chiesastica


era nelle mani dei discendenti delle quattordici tribii, i cui
nomi vengono ricordati in quattro versi zoppicanti. II piu
strano ed il piu interessante documento storico dell'archivio
cittadino e la carta descrittiva della citta fatta per il duca di
Lorena nel seicento quando Sua Altezza voleva sincerarsi del-
la grandezza della citta in occasione di un prestito chiestogli
dal suo confratello inglese, Pallegro monarca. 2 La carta, ricca

1
Nel capitolo II Ciclope deW'Ulisse il cittadino dice: Avevamo rapporti d'af-
fari con la Spagna e coi francesi e coifiamminghiprima che 'sti bastardi fossero
svezzati, birra spagnola a Galway, barche cariche di vino sul fiume cupovinoso
(
2
I Meridiani*, p. 448, Gli Oscar >, p. 300).
Carlo II; vedi quel che ne dice Joyce nel saggio su Daniele Defoe.
d'incisioni e di diciture simboliche, fu opera di Enrico Joyce, 1
preposito capitolare della citta. II margine della pergamena e
tutto fregiato degli stemmi nobiliari delle tribu: e la carta
stessa e piu che altro una sinfonia topografica sul tema del
numero delle tribu. Cosi, il topografo enumera e disegna
quattordici bastioni, quattordici torri sulle mura, quattordici
vie principali, quattordici monasteri, quattordici castelli, quat-
tordici vicoli e poi, scivolando nel modo minore, enumera e
disegna sette salite alle mura, sette giardini, sette altari per il
corteo di Corpus Domini, sette mercati e sette altre cose mi-
rabili. Tra queste ultime, anzi ultima delle ultime, il degno
pteposito enumera la vecchia piccionaja che si trova nel
hone meridionale .

Di tutte le tribu la piu famosa era quella dei Lynch. Du-


rante il secolo e mezzo che intercorse fra la fondazione del
comune e le scorrerie devastatrici della soldatesca cromwellia-
na, un membro di questa famiglia copri la carica di podesta
ben ottantatre volte. II piu tragico fatto della storia cittadina
fu l'espiazione di un delitto commesso nel 1493 dal giovine
Gualtiero Lynch, figlio unico del sindaco Giacomo Lynch Fitz
Stephen.2 II sindaco, ricco mercante di vino, intraprese in
quell'anno un viaggio in Ispagna ove fu ospite di un suo
amico spagnuolo, certo Gomez. II figlio di questo, ascoltando
ogni sera i racconti del viaggiatore, s'invaghi dell'Irlanda lon-
tana e chiese al babbo il permesso di accompagnare il loro
ospite quando tornava in patria. II babbo esitb. I tempi erano
pericolosi ed i viaggiatori prima di partire per lidi noti od
ignoti usavano fare i loro testamenti. II sindaco Lynch, perb,
si rese mallevadore per la sicurezza del giovane ed ambedue

1
2
Joyce faceva sempre particolare attenzione quando appariva il suo cognome.
Joyce attribui al suo falso amico Vincent Cosgrave il nome di Lynch in De-
dalus e in Ulisse, avendo in mente questa storia della famiglia.

87
partirono. Arrivato a Galway il giovine spagnuolo divenne
amico del figlio del sindaco, Gualtiero, giovine discolo, di
carattere impulsivo, che faceva la corte ad Agnese Blake, fi-
glia di un altro magnate cittadino. Ben presto un amore sorse
fra Agnese e lo straniero ed una sera mentre il Gomez esciva
dalla casa dei Blake, Gualtiero Lynch, che stava in agguato,
gli conficcb un pugnale nella schiena e poi, accecato dall'ira,
trascinb il cadavere lungo la via e lo gettb in una gora. Il
delitto fu scoperto ed il giovine Gualtiero fu arrestato e pro-
cessato. II giudice era il padre, sindaco della citta, il quale,
sordo all'appello del sangue e memore soltanto dell'onore del-
la citta e della propria parola impegnata, condannb a morte
Passassino. Invano gli amici tentarono di dissuaderlo. II po-
polo, compreso di pieta per Pinfelice giovine, assedib la casa
del sindaco, il triste e scuro castello che ancora nereggia nella
via principale. II sindaco fu inesorabile anche quando il boia
rifiutb di eseguire la sentenza. La vigilia dell'esecuzione padre
e figlio vegliarono insieme nella cella del carcere, pregando
fino all'alba. Giunta Pora dell'esecuzione padre e figlio com
parvero alla finestra della casa. Si baciarono e si congedarono:
eppoi il padre stesso impiccb il figlio alia trave della finestra
dinanzi agli occhi della folia esterrefatta.
Le vecchie case spagnuole rovinano. I castelli delle tribu
sono diroccati. Ciuffi di malerba crescono nelle finestre e ne-
gli ampi cortili. Sopra i portici gli stemmi gentilizi, incisi nel-
la pietra nerastra, sbiadiscono: la lupa del Campidoglio coi i
due gemelli, Paquila bicipite degli Absburgo, il tore nero dei '
Darcy discendenti di Carlomagno. Nella citta di Galway, scri-
ve un vecchio cronista, imperano le passioni di superbia e di
lussuria.

La sera e quieta e grigia. Da lontano, da oltre le cascate


d'acqua, viene un sussurro. Pare ronzio d'api attorno Palvea- [
re. S'avvicina. Si vedono sette giovanotti, suonatori di coma- I

88
musa, alia testa di uno stuolo di gente. Passano superbi e mar-
ziali, a capo scoperto, suonando una musica vaga e strana.
Nella luce incerta si distinguono appena gli scialli verdi pen-
den ti dalla spalla destra e le sottane, color di zafferano. Im-
boccano la via del convento della presentazione: e mentre la
musica vaga si diffonde nel crepuscolo, alle finestre del con-
vento, ad uno ad uno, spuntano i soggbli bianchi delle mo-
nache.
James Joyce

89
II miraggio del pescatore di Aran
La valvola dell'Inghilterra in caso di guerra ' f
1912

Galway, 2 settembre.
II vaporino, che porta un piccolo carico di gitanti, si scosta
dalla banchina sotto gli occhi vigili del gerente scozzese, as-
sorto in un sogno di aritmetica mentale. Esce dal porticino di
Galway e prende il largo, lasciando a destra il villaggio del
Claddagh, una congerie di tuguri fuori le mura della citta.
Una congerie di tuguri eppure un regno. Fino a pochi anni fa
il villaggio eleggeva il proprio re, aveva un costume proprio,
legiferava per se stesso e viveva a parte. L'anello nuziale de-
gli abitanti e ancora fregiato dallo stemma dei re: due mani
congiunte che reggono un cuore incoronato.
Partiamo per Aranmor, Pisola santa che dorme come un
grande squalo sulle acque grigie dell'Oceano Atlantico 2 che
gli isolani chiamano il vecchio mare. Sotto le acque di questo
golfo e lungo la costa giacciono i rottami di una squadra del-
Pinfelice armata spagnuola. Dopo la sconfitta nella Manica le
navi fecero vela per il nord ove le burrasche e le mareggiate
le dispersero. I contadini della contea Galway, memori della
lunga amicizia tra la Spagna e l'lrlanda, nascosero i fuggia
schi dalla vendetta del presidio inglese e diedero pia sepol-
tura ai naufraghi, avvolgendo le salme in pannilini bianchi,

1
II Piccolo della Sera , 5 settembre 1912.
2
Ripreso con una lieve variante dal precedente saggio La cilia delle tribu.
90
Le acque si sono pentite. Ogni anno alla vigilia di ferragosto
quando si inizia la pesca delle aringhe le acque del golfo ven-
gono benedette. La flottiglia di barche peschereccie parte dal
Claddagh preceduta dall'ammiraglia sulla tolda della quale sta
un frate domenicano. Giunta in un luogo propizio la flotti-
glia si ferma, i pescatori si inginocchiano e si scoprono ed il
frate, mormorando preghiere di scongiuro, scuote Pasperso-
rio sul mare e divide Paria bruna nella forma della croce.
Un lembo di rena bianca a destra segna il luogo ove il nuo-
vo porto transatlantico e forse destinato a sorgere. II mio
compagno spiega una grande carta geografica sulla quale le
linee progettate ramificano, girano e s'incrociano da Galway
ai grandi porti canadesi. II viaggio da Europa all'America si
compiera, secondo le cifre, in meno di tre giorni. Da Galway,
l'ultimo porto europeo, a Saint John (Terra Nuova) il vapore I
impieghera due giorni e sedici ore e da Galway a Halifax, il
primo porto canadese, tre giorni e dieci ore. II testo dell'opu-
scolo unito alia carta geografica e irto di cifre, stime di spe-
se, quadri oceanografici. Lo scrittore fa caldo appello all'am-
miragliato britannico, alle societa ferroviarie, alle Camere di
commercio, alla popolazione irlandese. II nuovo porto sareb-
be la valvola di sicurezza per ITnghilterra in caso di guerra.
Dal Canada, granaio e dispensa del Regno Unito, i grandi ca-
richi di grano entrerebbero nel porto irlandese, evitando cosi
i pericoli della navigazione nel canale di San Giorgio e delle
squadre nemiche. In tempo di pace la nuova linea sarebbe la
via piu breve fra un continente e Paltro. Gran parte dei cari-
chi di merci e di passeggeri che ora vengono sbarcati a Li-
verpool verrebbero in avvenire sbarcati a Galway, proseguen-
do direttamente a Londra, via Dublino e Holyhead. La vec-
chia citta decaduta risorgerebbe. Dal nuovo mondo la ricchez-
za ed il vigore vitale scorrerebbero per questa nuova arteria
nell'Irlanda dissanguata. Di nuovo, dopo una decina di secoli,
il miraggio, che abbacinb il povero pescatore di Aran, segua-

91
ce ed emulo di San Brendano, appare lontano, vago e tremulo Ci fermiamo in una delle viuzze ripide, incerti. Un isolano,
sullo specchio dell'oceano. I che parla un inglese tutto suo, ci da il buon giorno, aggiun-
,1 gendo ch'e stato un'estate orribile, grazie a Dio. La frase, che
Cristoforo Colombo, come ognuno sa, e venerato dai po- pare sulle prime uno dei soliti strafalcioni irlandesi, viene
sted perche fu l'ultimo a scoprire PAmerica. Mille anni pri- > invece dall'imo cuore della rassegnazione umana. L'uomo che
ma che il navigatore genovese fosse dileggiato a Salamanca Pha detto porta un nome principesco, quello degli O'Flaherty,
dalla spiaggia brulla ove il vaporino approda, San Brendano un nome che il giovine Oscar Wilde fece stampare orgoglio-
salpb per il mondo ignoto e, attraversando Poceano, sbarcb samente sul frontispizio del suo primo libro. Ma il tempo ed
sulla costa del Florida. L'isola allora era boscosa e fertile. il vento hanno raso al suolo la civilta decorsa alla quale ap-
Nella penombra del bosco trovavasi Peremo dei monaci irlan- partiene, i querceti santi della sua isola, il principato dei suoi
desi, fondato da Enda, santo di sangue reale, nel quarto seco- antenati, la lingua e forse il nome di quell'eremita di Aran
lo dopo Cristo. Da quest'eremo parti Finniano, poscia vesco- che fu chiamato il Colombo della chiesa.1 Intorno agli arbu-
vo di Lucca. Qui visse e sognb il visionario San Fursa, descrit- sti che crescono a stento sui clivi dell'isola la sua immagina-
to nel calendario agiografico dell'Irlanda quale precursore di zione ha tessuto leggende e fiabe che tradiscono la tara della
Dante Alighieri. Una copia medioevale delle visioni di Fursa sua psiche. E sotto Papparente semplicita serba un che di
dipinge il viaggio del santo dall'inferno al paradiso, dalla te- scetticismo, d'umorismo, spettrale. Guarda dall'altra parte
tra valle dei quattro fuochi fra le schiere diaboliche su per quando ha parlato e lascia che Pentusiasta studioso noti nel
l'universo fino alia luce divina, riflessa da innumerevoli ali taccuino il fatto mirabolante che fu il biancospino, Palberello
angeliche. Queste visioni avrebbero servito da modello al dal quale Giuseppe D'Arimatia taglib il suo bastone da pas-
poeta della Divina Commedia venerato, dai posted, al par di seggio.
>
Colombo, perche fu l'ultimo a visitare ed a descrivere i tre
Una vecchietta ci viene incontro e ci invita ad entrare nella
regni delle anime.
sua casa. Depone sulla tavola un enorme teiera, una pagnot-
Sulla spiaggia della baia fragili palischermi di canevaccio ta e del burro salato. L'isolano, ch'e suo figlio, si siede vicino
teso sono tirati a secco. Quattro isolani scendono lesti verso \ al focolare e risponde alle domande del mio compagno con
il mare fra le rocce coperte di quelle alghe violacee ed arrugi- un'aria impacciata ed umile. Non sa quanti anni ha, ma dice
nite che si vedono nelle botteghe delle erbivendole di Gal- che sara vecchio fra poco. Non sa perche non ha preso moglie:
way. II pescatore di Aran ha il piede sicuro. Calza una rozza forse perche non ci sono donne per lui. II mio compagno do-
pianella di pelle di bue cruda, aperto al fiosso, senza tacchi e manda ancora perche non ci sono donne per lui: e l'isolano,
legato con stringhe da frusta.1 Si veste di lana grossa come il
toltosi il berretto dalla testa, affonda il viso nella lana soffice,
feltro e porta un cappellone nero a larghe falde.
confuso e sorridente. Aran, dice, e il piu strano luogo del
mondo, un povero luogo; ma, per quanto povero sia, quando
1
Pampooties. Cfr. in Ulisse: Quel vagabondo di Synge ti sta cercando [...] E
in giro in pantofole [pampooties] per assassinarti ( I Meridiani , p. 274, Gli
Oscar , p. 185). San Columkill.

92 93
il mio compagno vuol pagare la vecchia respinge la moneta Conferenze tenute
quasi con ira e ci chiede se vogliamo disonorare la sua casa all'Universita Popolare di Trieste

Un'acquerugiola fina e fitta scende dalle nuvole bigie. La


nebbia piovosa s'avanza da ponente, mentre il vaporino chia-
ma disperatamente i ritardatari. L'isola scompare a poco a
poco, avvolta in un velo fumolento. Scompaiono anche i tre
marinai danesi seduti impassivi sulla cresta del pendio. Erano
fuori nell'oceano per la pesca estiva e fecero sosta ad Aran.
Silenziosi e malinconici pare che pensino alle orde danesi che
incendiarono la citta di Galway nell'ottavo secolo, alle terre
irlandesi le quali, secondo la leggenda, vengono contate nelle
doti delle ragazze di Danimarca, e che sognino la riconquista
Sulle isole e sul mare cade la pioggia. Piove come sa piovere
in Irlanda. Sotto il castello di prora ove una ragazza amoreg-
gia rumorosamente con uno della ciurma, tenendolo sulle gi-
nocchia, apriamo di nuovo la carta geografica. Nella luce ere
puscolare non si possono distinguere i nomi dei porti: ma la
linea che parte da Galway e si ramifica e si estende, ricorda
il simbolo, messo accanto alio stemma della sua citta natia
dal preposito capitolare, mistico e fors'anche profeta: Quasi
lilium germinans germinabit et quasi terebinthus extendens

tamos suos .
James Joyce

1
Crescera come un giglio che sboccia, tendendo i suoi rami come l'albero del
terebinio.

94
[I]
L ' l r l a n d a : Isola dei Santi e dei Savi '
1907

Le nazioni hanno i loro egoismi come gli individui. Non e


mica nuovo nella storia Pesempio di un popolo che si com-
piace di attribuirsi qualita o glorie ignoti ad altri popoli, dal-
Pepoca dei nostri antenati che si chiamavano ariani o nobili
a quella dei greci i quali usavano chiamare barbari tutti co-
lore che non abitavano la terra sacrosanta d'Ellade. Gli irlan-
desi, con orgoglio forse meno spiegabile, amano alludere alla
loro terra come Pisola dei santi e dei savi.
Questo titolo onorevole non e ne d'ieri ne d'ieri Paltro.
Data anzi dai tempi antichissimi quando Pisola era un vero
foco d'intellettualita e di santita, diffondendo da per tutto il
continente una coltura ed un'energia vivificante. Sarebbe faci-
le compilare un'elenco degli irlandesi i quali, sia come pelle-

Manoscritto olografo di quarantasei pagine, numerate da 1 a 44 con successiva


mserzione delle pp. 15 a e 27 a, abbondantemente corretto da Joyce, nella Colle-
zione Slocum della Biblioteca dell'Universita di Yale. Porta anche alcune corre
?ioni di altra mano, forse dell'amico di Joyce, Alessandro Francini Bruni. Dato il
gran numero di fatti e personaggi contenuti nel saggio, le note si limitano sol-
tanto alle pagine storiche o agli eventi che chiedono particolare attenzione. Nella
trascrizione italiana dei nomi propri Joyce adotta spesso una grafia inesatta. E sem-
brato opportuno conservare in questo testo come in quelli delle altre conferenze tutti
gu errori di ortografia e le sviste del manoscritto originale (maschili per femminili
e viceversa, incertezze nell'uso delle doppie consonanti - brittanico , dialleti-
co - e delle desinenze nominali e verbali ecc), mentre non si sono indicate le
cancellature, e le parole e i passi aggiunti fra le righe o in margine sono stati
'nseriti nei luoghi contrassegnati dall'autore stesso, senza fame menzione nelle note.

97
grini od eremiti sia come dotti o magi hanno portato di paese che le scoperte di questi buoni professori della Germania, in
in paese la fiaccola della scienza. Le loro orme vedonsi anche quanto riguardino la storia antica della repubblica romana e
oggidi in qualche ara deserta, in qualche tradizione o leggen- dell'impero romano, sono sbagliate da capo a fondo o quasi.
da ove persino il nome del protagonista e appena riconoscibi- Pub darsi. Ma, sia cosi o no, nessuno pub negare che siccome
le, o in qualche allusione poetico, per esempio, quel passo sono stati questi dotti tedeschi i primi a presentare Shake-
dell'inferno di Dante in cui il mentore addita uno dei maghi speare come poeta di significazione mondiale agli occhi stralu-
celtici travagliato dalle pene infernali, dicendo; nati dei suoi compatrioti, (i quali sino allora avevano conside-
Quell'altro che nei fianchi e cosi poco rato Guglielmino una persona d'importanza secondaria, un
Michele Scotto fu che veramente buon diavolo dotato di una vena piacevole di poesia lirica
Delle magiche frodi seppe il giuoco.1 ma forse troppo affezionato alla birra inglese) cosi furono
questi stessi tedeschi i soli in Europa ad occuparsi delle lin-
Ci vorrebbero, in verita, Perudizione e la pazienza di un gue celtiche e della storia delle cinque nazioni celtiche.
bollandista 2 ozioso per narrare gli atti di questi santi e savi. Le sole grammatiche e vocabolari irlandesi ch'esistevano in
Riccordiamo almeno il famigerato opponente di San Tom- Europa fino a pochi anni fa, quando fu fondata a Dublino la
maso, Giovanni Duns Scotus, nominato il dottore sottile per lega gaelica, erano opere di tedeschi. La lingua irlandese, ben-
distinguerlo da S. Tommaso il dottore angelico e da Bona- che sia sempre della famiglia indo-europea, differisce dall'in-
ventura il dottore serafico, campione militante del domma glese quasi quanto la lingua che si parla a Roma differisce da
della concezione immacolata ed, a quanto ci dicono le crona- quella che si parla a Teheran. Ha un'alfabeta e caratteri spe-
che d'allora, dialletico insuperabile. Pare indiscutibile che ciali, una letteratura ed una storia vecchie quasi di tremila
l'lrlanda fu allora un immenso seminario ove si congregavano anni. Died anni fa era parlato soltanto dai contadini nella
alunni dai diversi paesi europei, tanto grande ne era la fama provincia occidentale, sulla costa atlantica, un po' anche nel
di maestra nelle cose spirituali. Benche bisogni accogliere con sud e nelle piccole isole che sono come i picchetti dell'avan-
gran riserbo asserzioni di questo genere e piu che probabile, guardia dell'Europa di fronte all'emisfera del ponente. Ora la
(veduto il fervore religioso che ancora vige in Irlanda e di cui J lega celtica ' ne ha resuscitato Puso. Ogni giornale irlandese,
potete con difficolta, nutriti come siete del cibo scettico di eccettuati gli organi unionisti, ha almeno una rubrica speciale
questi ultimi anni, farvi una giusta idea) che questo passato redatta in irlandese. La corrispondenza dei principali muni-
glorioso non sia una finzione dovuta alio spirito di autoglori- cipi e scritta in irlandese, la lingua irlandese s'insegna nella
ficazione. Del resto se desiderate convincervi ci sono sempre maggior parte delle scuole elementare e secondarie, e nelle
gli archivi polverosi dei tedeschi. II Ferrero 3 ci dice adesso universita e stata posta al livello delle altre lingue moderne,
come il francese, il tedesco, I'italiano e lo spagnuolo. A Du-
1
Canto XX, vv. 115-117. blino i nomi delle strade sono scritte in ambedue le lingue.
2
I padri Bollandisti - societa di gesuiti belgi - eseguono I'enorme lavoro di
compilare e revisionare gli Acta Sanctorum: la pubblicazione del piano dell'opera, La lega organizza feste, concerti, dibattimenti e convegni so-
di H. Rosweyde (1569-1609) risale al 1607.
3
Guglielmo Ferrero, la cui Grandezza e decadenza di Roma fu pubblicata nel
1902-07. !
Fondata nel 1893.

98 99
ciali ai quali il parlatore di Beurla (cioe: inglese) si sente un al cristianesimo da S. Patrizio ed i suoi seguaci senza spargi-
pesce fuor d'acqua, confuso in mezzo una folia che chiacchera mento di sangue, meritb di nuovo il titolo di "isola sacra".
. in una favella aspra e gutturale. Sovente nella strada si vedo- Non propongo di dare una storia completa della chiesa
no passare dei gruppi di giovani che parlano 1'irlandese forse irlandese nei primi secoli dell'era cristiana. II fare cosi sareb-
un poco piu enfaticamente che non sia necessario. Gli soci be oltre lo scopo di questa conferenza e vieppiu, non sover-
della lega corrispondono in irlandese e molte volte il povero chiamente interessante. Ma e necessario di darvi qualche spie-
postino non sapendo leggere Pindirizzo deve rivolgersi a qual- gazione del titolo " isola dei santi e dei savi" nonche di dimo-
che capo sezione per sgroppare il nodo. strarvene le basi storiche. Lasciando da banda i nomi degli ec-
Questa lingua e d'origine orientale ed e stata identificata clesiastici la cui opera era esclusivamente nazionale, nomi in-
da molti filologi coll'antica lingua dei fenici, gli scopritori, se- numerabili, vi pregherb di volermi seguir per qualche mo-
condo gli storici, del commercio e della navigazione. Questo mento mentre vi faccio vedere le orme che hanno lasciate do-
popolo avventuriero, avendo il monopolio del mare, stabili in po di se i moltissimi apostoli celtici in quasi ogni paese. Ne
Irlanda una civilta ch'era decadente e quasi scomparsa prima bisogna tener poco con to di tali fatti, i quali oggidi possono
che il primo storico greco prendesse in mano il suo calamo. sembrare triviali all'intelligenza laica, visto che nei secoli in
Conservava gelosamente i segreti delle sue scienze e la prima cui avvennero ed in tutto il medioevo seguente non soltanto
menzione che c'e in letteratura straniera dell'isola d'Irlanda si la storia stessa ma anche le scienze e le arti diverse furono
trova in un poema greco del quinto secolo avanti Gesu Cri- tutte e quante di carattere religioso e sotto tutela di una chie-
sto, ove lo storico ripete la tradizione fenicia. La lingua che sa piu che materna. E difatti che cose erano gli scienziati e
il commediografo latino Plauto ha messa in bocca di fenici gli artisti italiani prima del rinascimento se non tante ancelle
nella sua commedia Poenula e quasi la stessa lingua, secondo ubbedienti del signore, commentatori eruditi di scritti sacri
il critico Vallancey,1 che parlano adesso i contadini irlandesi. od illustrator! in verso od in pittura della favola cristiana.
La religione e la civilta di quell'antico popolo, piu tardi co-
Parra strano che un'isola remota come l'lrlanda dal centro
nosciute sotto il nome di druidismo, erano egiziane. I preti
di coltura potesse diventare la scuola superiore di apostoli ma
druidici avevano i loro tempi nell'aperto e adoravano il sole
anche una rivista superficiale ci dimostra che la pretesa della
e la luna in nemori di revere. Nelle scienze rudi di quei tempi
nazione irlandese di compire la sua civilta da se non e tanto
i preti irlandesi erano allora ritenuti dottissimi e Plutarca,
la pretesa di una nazione giovane che vuol fare capo al con-
quando menziona l'lrlanda, dice ch'era la dimora di uomini
certo europeo quanto la pretesa di una nazione vecchissima
santi. Festo Avieno nel quarto secolo fu il primo che le die-
di rinnoverare, sotto nuove forme, le glorie di una civilta
de il titolo di Insula Sacra, e piu tardi, dopo aver subito le
decorsa.
invasioni di tribu spagnuole e galliche, l'lrlanda, convertita
Persino nel primo secolo del cristianesimo sotto Paposto-
lato di San Pietro troviamo Pirlandese Mansueto piu tardi
1
Charles Vallancey (1721-1812), alla cui identificazione dell'irlandese con la lingua canonizzato, missionario nella Lorena ove fondo una chiesa e
dei fenici Joyce accenna, pubblico numerose opere sulla lingua e la storia irlan-
desi. Da molto tempo era screditato come specialista, essendo venuta in luce la sua predicb per mezzo secolo. Cataldo ebbe una cattedra di do-
scarsa conoscenza dell'irlandese.
cente teologo a Ginevta e poi fu creato vescovo di Taranto.

100 101
II gran eresiarca Pelagio, viaggiatore e propagandista instanca- sulle sponde del fiume Boyne in Irlanda, dove insegnb la dot-
bile, se non era un irlandese (ciocche molti ritengono)' era cer- trina cattolica a migliaja di studenti dalla Gran Brettagna,
tamente o un'irlandese od uno scozzese: come lo era pure la dalla Francia, dall'Armorica e dalla Germania, dando a tutti
sua mano destro, Celestio. Sedulio percorse gran parte del (o tempo beato!) non solamente Pistruzione ed i libri ma per-
mondo e finalmente si stabili a Roma ove compose la bellezza fino il vitto e Palloggio gratis. Sennonche, a quanto pare, tra-
di quasi cinquanta trattati teologichi e molti inni sacri che scurava qualche volta di empire bene le lucerne di studio ed
usansi anche oggi nel rito cattolico. Fridolino Viator, cioe il uno studente, a cui venne meno ad un tratto la luce, fu co-
viaggiatore, di ceppo reale irlandese, fu missionario fra i te- stretto d'invocare la grazia divina, la quale fece splendere
deschi e mori a Seckinge 1 in Germania ove e sepolto. II foco- meravigliosamente le sue dita, dimodoche percorrendo i fo-
so Colombano 2 ebbe Pincarico di riformare la Chiesa francese gli con le dita luminose pote soddisfare alla sua sete di sapere.
e dopo aver suscitato una guerra civile nella Borgogna colle San Fiacro,1 a cui c'e una tabella commemorativa nella chie-
sue prediche si recb in Italia dove divento Papostolo dei Lom- sa di S. Maturino a Parigi, predicb ai francesi ed ebbe funerali
bardi, fondando il monastero di Bobio. Frigidiano, 3 figlio del fastosi a spese della corte. Fursey 2 fondo monasteri in cin-
re dell'Irlanda del nord, occupb la sede vescovile di Lucca. que paesi e la sua festa e ancora celebrato nel luogo della sua
San Gallo, 4 prima Pallievo ed il compagno di Columbano, morte, a Peronne, in Picardia. Arbogasto 3 eresse reliquari e
visse fra i Grigioni in Svizzera da eremita, coltivando solo le cappelle in Alsazia ed in Lorrena, governo per cinque anni la
sue glebe e cacciando e pescando, rifiutb il vescovato della sede vescovile di Strasburgo, fino a che, sentendosi presso alla
citta di Costanza che gli fu offerto e mori all'eta di 95 anni. sua fine in ricordanza del suo esemplare andb ad abitare un
Sul luogo del suo eremitaggio sorse un'abbazia e Pabate, per tugurio nel luogo ove venivano giustiziati i malfattori, ed ove
la grazia di dio, divento il principe del cantone, ed arrichi di piu tardi fu costruitta la grande cattedrale della citta. San Vi-
molto la biblioteca bendettina, le rovine della quale sono an- ro si fece campione del culto della Santa Vergine in Francia
cora mostrate a colore che visitano la vecchia borga di San e Disibodo, vescovo di Dublino, viaggib in qua ed in la per
Gallo. Finiano, 5 detto il dotto, fondo una scuola di teologia tutta la Germania durante piu di quaranta anni e fondo fi-
nalmente un monastero dell'ordine benedettino che nominb
1 Monte Disibodo ota cambiato in Disenberg. Rumoldo diven-
Gratia errata per Seckingen, nella Renania, dove Fridolino fondo un celebre mo
nastero. Di questo santo, vissuto nel VI-VII secolo, e tuttavia contestata l'origine to vescovo di Mechlin in Francia e martire. Albino, coll'aiuto
irlandese.
2 di Carlo il Grande, fondo un istituto di scienza a Parigi ed
E dovevi far miracoli. eh? Missionario in Europa sulle orme del focoso Colom-
bano (Ulisse, I Meridiani , p. 58, Gli Oscar , p. 41). San Colombano, mo- un'altro nell'antico Ticino, (ora Pavia), il quale governo per
naco irlandese (540 circa-615) fondo a Bobbio nel 614 il famoso monastero, e a
Bobbio mori, Joyce scrive, erroneamente, Bobio .
3
Grafia errata per Frediano: quasi certamente di origine irlandese, visse nel VI
secolo e fu nominato vescovo di Lucca intorno al 560. 1
4
San Gallo non mori a 95 anni: nato in Irlanda verso il 554, mori ad Arbon. Cfr. in Ulisse: Fiacre e Scoto sui loro sgabelli in cielo sbalzati via dai loro
presso il lago di Costanza, nel 627 o 628. L'abbazia da lui fondata sorse verso la boccali... ( I Meridiani , p. 58, Gli Oscar , p. 41). Joyce scrive Fiacro
meta dell'VIII secolo. Per Fiacrio, eremita irlandese morto intorno al 670: in Francia, dove visse gran
3
Finiano o Finniano di Clonard, monaco irlandese (Myshall, 470 circa-Clonard, Parte della sua vita, fondo il monastero di Breuil.
549 circa), fondo a Clonard il monastero. centro di una celebre scuola di teologia Fursey sta per San Fursa (o Furseo), monaco irlandese, morto intorno al 649.
San Arbogaste (e non Arbogasto ) visse nel VI.VII secolo.
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molti anni. Kiliano, 1 Papostolo di Franconia, era consecrato
continui e feroci da rendere tutta quest'epoca un vero macello.
vescovo di Wurtzburgh in Germania, ma volendo fare la par-
I danesi occuparono tutti i porti principali sulla costa citerio-
te di Giovanni Battista fra il duca Gosberto e la sua druda,
re dell'isola, e stabilirono un regno a Dublino, ora capitale
venne ucciso da sicari. Sedulio il piu giovane 2 era scelto da
dell'Irlanda e da una ventina di secoli grande citta. I re indi-
Gregorio II per la missione di pacificare le beghe clericali in
geni si ammazzavano allora vicendevolmente, prendendo so-
Spagna ma quando giunse cola i preti spagnuoli rifiutarono di
ascoltarlo, dicendo ch'egli era uno straniero, a quale accusa ste meritate da tempo in tempo in partite di scacchi. Final-
il Sedulio ripose che, essendo egli un irlandese e della vecchia mente la vittoria sanguinaria dell'usurpatore Brian dei Tri-
razza milesiana era difatti oriundo spagnuolo, argomento che buti sulle orde nordiche sulle dune fuori le mura di Dublino
convinse talmente i suoi opponenti che gli permisero di in- mise fine alle razzie degli scandinavi, i quali perb non abban-
stallarsi nel palazzo vescovile di Oreto. La perioda, insomma, donarono il paese ma furono man mano assimilati nella corau-
che si chiude coll'invasione delle tribu scandinave in Irlanda nita, fatto che dobbiamo tenere in mente se vogliamo spiega-
nel secolo ottavo non e che il ricordo ininterrotto di apostola- re il curioso carattere dell'irlandese moderno. 1 Durante que-
ti, di mission!, e di martirii ed il re Alfredo, che visitb il pae- sto periodo la coltura necessariamente languiva ma l'lrlanda
se e ce ne ha lasciato le sue impressioni, nei versi chiamati ebbe Ponore di produrre i tre grandi eresiarchi, Giovanni Sco-
"LTtinerario Reale" ci dice nella prima strofe: tus Erigena, 2 Macario e Virgilio Solivago.3 L'ultimo nomi-
nato fu raccomandato dal re francese all'abbazia di Salzburgo
Trovai quando fui esule e fu indi creato vescovo di quella diocesi ove costrusse una
In Irlanda la bella cattedrale. Era filosofo e matematico e traduttore degli scritti
Donne molte, una folia seria, di Ptolemago e sostenne in un suo trattato geografico la teo-
Laici e preti in abbondanza. ria allora sovversiva della sfericita della terra e fu per tale
audacia dichiarato seminatore di eresie dai papi Bonifazio e
e, bisogna amettere che in dodici secoli il quadro non si e
Zaccaria. Macario visse in Francia ed il monastero di S. Eli-
cambiato di molto sennonche se il buon Alfredo che trovb
gio conseva ancora il suo trattato De Anima nella quale in-
in Irlanda allora grande abbondanza di laici e di preti ci andas-
segnb la dottrina piu tardi conosciuta sotto il nome di aver-
se adesso vi troverebbe quasi quasi piu di questi che di quei.
roismo riguarda alla quale Ernesto Renan (egli stesso un bre-
Chi legga la storia dei tre secoli che precedettero Pavvento
tone celtico) ci ha lasciato un esame magistrale. 4 Panteista
degli inglesi deve aver lo stomaco forte perche le lotte inte-
stine ed i conflitti contri i danesi ed i norvegesi, gli stranieri
neri e bianchi come erano denominati, si succedevano cosi 1
In Finnegans Wake Joyce sottolinea 1'origine scandinava del proprio eroe. Ear
wicker.
1 3
Giovanni Scoto Eriugena: Joyce scrive Erigena nel corso dell'intero saggio.
San Kilian (o Kiliano), di nobile origine iro-scozzese, vescovo di Wtirzburg (Joyce Virgilio, vescovo di origine irlandese (700 circa-784), fu dal duca Odilone di
scrive erroneamente Wurtzburgh ). Fu ucciso da Gailana, I'amante del duca Baviera creato abate del monastero di Sankt Peter e vescovo di Salisburgo: Joyce
Gozberto (e non Gosberto), pare nel 689. scrive re francese , ma Virgilio fu presso Pipino, re dei Franchi, antecedente-
2
Sedulio Scoto il giovane (per distinguerlo dal poeta cristiano Sedulio, vissuto nel mente, nel 743. Matematico e filosofo, tradusse gli scritti di Tolomeo Claudio (100
V secolo), teologo e letterato di origine irlandese, vissuto nel IX secolo. d.
4
C.-178 d. C. circa), Io Ptolemago sotto citato.
Averroes et I'averroisme, 1852.
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mistico fu pure Scotus Erigena, rettore dell'universita di Pa- giunta, Giovanni Duns Scotus, di cui vi ho parlato innanzi,
rigi, che tradusse dal greco i libri di teologia mistica del pseu- fondatore della scuola degli scotisti il quale, secondo la leg-
do-Dionisio PAreopagita, patrono della nazione francese,1 genda, ascoltb per tre giorni intieri gli argomenti di tutti i dot-
traduzione che presentb per la prima volta all'Europa i siste- tori dell'universita di Parigi e poi si alzb e, parlando a memo-
mi trascendentali dell'oriente e che ebbe tanta influenza sul ria, li confutb ad uno ad uno, Giovanni a Sacrobosco,1 ch'era
corso del pensiero religioso europeo quanto ebbe piu tardi l'ultimo grande sostenitore delle teorie geografiche ed astro-
sullo sviluppo della civilta profana italica le traduzioni plato- nomiche di Ptolemago, e Petrus Hibernicus, 2 il teologo ch'eb-
niche fatte nei tempi di Pico della Mirandola. Va senza dire be il sommo incarico di educare la mente dell'autore dell'apo-
che una tale innovazione, che pareva il soffio vivificatore con- logia scolastica, Summa contra Gentiles, S. Tommaso d'Aqui-
citando al risorgimento corporale le ossa morte della teologia no, forse la mente la piu acuta e lucida di cui la storia umana
ortodossa ammucchiate in un camposanto inviolabile, un cam- abbia conoscenza. Ma mentre queste ultime stelle ancora ram-
po di Ardath, 2 non ebbe la sanzione del papa, il quale invito mentava alle nazioni dell'Europa la gloria passata dell'Irlan-
Carlo il Calvo a mandare a Roma sotto scorta tanto il libro da, una nuova razza celtica sorgeva, composta dal vecchio
quanto Pautore volendo egli probabilmente far gustare a que- ceppo celtico e dalle razze scandinave, anglo-sassone e nor-
sti qualche delizia della cortesia papalina. Scotus perb pare manna. Un altro temperamento nazionale sorse a base di quel-
che abbia conservato nel suo cervello esaltato un granuccio di Pantico, i vari elementi interpenetrando e rinnovellando la
buon senso perche al gentile invito fece orecchio di mercante vecchia corporatura. Gli antichi nemici fecero causa [comu-
e si recb con tutta celerita in patria sua. ne] 3 contro le agressioni inglesi, gli stessi abitatori prote-
Dal tempo dell'invasione inglese sino ai giorni nostri vi c stanti diventati Hibernis Iliberniores, piu irlandesi degli ir-
un'intervallo di quasi otto secoli: e se mi sono indugiato un landesi stessi incitando i cattolici irlandesi nella loro opposi-
po' a lungo sul periodo precedente alio scopo di farvi realizzare zione ai fanatici calvinisti e luterani d'oltremare, ed i discen-
le radici del temperameto irlandese non intendo di trattenervi denti dei danesi, dei normanni, e dei colonizzatori anglo-sas-
con un resoconto delle vicende dell'Irlanda sotto Poccupazio- soni campionando la causa della nuova nazione irlandese con-
ne straniera. Anzitutto non lo faccio perche fu allora che l'lr- tro la tirranide brittanica. Un deputato irlandese recentemen-
landa cessb di essere una forza intelletuale in Europa. Le arti te quando arringava gli elettori alla vigilia di un'elezione si
decorative nelle quali gli antichi irlandesi eccellevano erano vantb di essere della vecchia razza e rimproverb al suo oppo-
abbandonate, la coltura sacra e profana caddero in desuetu- nente di essere discendente di un colbno cromwelliano. II
dine. rimprovero suscitb generale riso nella stampa perche a vero
Due o tre nomi illustri splendono qui come le ultime rare
stelle di una notte radiante che impallidisce perche Palba e
Giovanni di Sacrobosco, astronomo e matematico (Holywood, oggi Halifax, tine
secolo XH-Parigi, 1244 o 1256).
1
Joyce confonde lo Pseudo-Dionigi con Dionigi I'Areopagita, ateniese del I se- Pietro de Hibernia fu, nello studio di Napoli, magister a Tommaso d'Aquino di
colo, e con San Dionigi, patrono di Francia. filosofia naturale.
2
Dove il profeta Esdra mangiava fiori ed aveva visioni. 2 Esdra, 9, 26. Nel manoscritto causa causa , evidente svista di Joyce per l'espressionc idio
matica ben nota far causa comune .
10b
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dire, Pescludere dalla nazione attuale tutti colore che discen- numero di 700 uomini, una masnada di avventurieri contro
dono da famiglia straniera sarebbe impossibile ed il negare il un popolo, furono accolti da certe tribu indigene ed in meno
nome di pattriota a tutti colore che non sono di ceppo irlan- di un anno il re inglese Enrico II celebre la festa di Natale
dese sarebbe il negarlo a quasi tutti gli eroi del movimento chiassosamente nella citta di Dublino. Vi e di piu, Punione
moderno, a lord Edoardo FitzGerald, 1 Roberto Emmet, Teo- parlamentare l dei due paesi non era votato a Westminster
baldo Wolfe Tone e Napper Tandy, capi dell'insurrezione del ma a Dublino, da un parlamento eletto dai voti del popolo
1798, a Tommaso Davis e Giovanni Mitchel capi del movi- d'Irlanda, un parlamento corrotto e sobillato con somme in-
mento della Giovane Irlanda, a molti dei feniani anticlerali, a genti dagli agenti del primo ministro inglese ma cibnondime-
Isacco Butt e Giuseppe Biggar, fondatori dell'ostruzionismo no un parlamento irlandese. Questi due fatti, secondo me,
parlamentare, e finalmente a Carlo Stewart Parnell, Puomo devono essere perfettamente spiegati prima che il paese in cui
il piu temibile forse che abbia mai capitanato gli irlandesi ma avvennero abbia il diritto il piu elementare di pretendere da
nelle cui vene non correva neppure una goccia di sangue cel- un suo figlio che cambi la sua posizione d'osservatore spre
tico. giudicato in quella di nazionalista convinto.
Nel calendario nazionale due giorni, secondo i pattrioti, Dell'altra parte Pimparzialita pub facilmente confondersi
devono segnarsi come giorni infausti, quello, cioe, dell'inva- con una dimenticanza conveniente di fatti: e se un'osservato-
sione anglo-sassone e normanna e quello, un secolo fa, del- re, pienamente convinto che l'lrlanda nei tempi di Enrico II
Pannessione dei due parlamenti. Ora, in questa giuntura, era un corpo dilaniato da lotte feroci e nei tempi di Gugliel-
giova rilevare due fatti piccanti e significativi. L'lrlanda si pre- tno Pitt un corpo venale e laide di corrutele, deduce da que-
gia di essere in corpo ed anima fedele tanto alle sue tradizioni ste sue convinzioni che Plnghilterra non abbia tanto ora co-
nazionali quanta alla S. Sede. La piu gran parte degli irlan- me in avvenire debiti da scontare in Irlanda, sbaglia e sbaglia
desi ritengono fedelta a queste due tradizioni il loro articolo di molto. Quando un paese vincitore tiranneggia un altro non
di fede cardinale. Ma il fatto e che gli inglesi vennero in Ir- pub logicamente prenderlo a male se questo reagisce. Gli
landa dopo richieste ripetute di un re nativo, 2 senza, a quan- uomini sono fatti cosi: e nessuno che non abbia gli occhi ab-
to pare, gran voglia e senza la sanzione del loro monarca, ma bindolati dall'interesse o dal dabennagine, credera piu a que-
muniti di una bolla papale di Adriana IV e di una lettera pa- sta ora che un paese colonizzatore e mosso da puri motivi di
pale di Alessandro. 3 Sbarcarono sulla costa meridionale in cristianita impossibile quando s'impossessa di lidi stranieri,
per quanto il missionario e la bibbia tascabile precedano di
1
Citiamo, nell'ordine: Lord Edward Fitzgerald (1809-83), scrittore irlandese; Roberi ) consueto di qualche mese Parrivo del milite e della mitraglia-
Emmet (1778-1803), patriota irlandese; Theobald Wolfe Tone (1763-98) e James
Napper Tandy (1740-1803), rivoluzionari irlandesi; Thomas O. Davis (1814-45) e
John Mitchel (1815-75), irlandesi, capi della Giovane Irlanda (Young Ireland); Isaac
Butt (1813-79), nazionalista irlandese; Joseph Biggar deputato irlandese, e infine Oscar , pp. 364-365) dove Joyce gioca con il doppio senso del termine hull (che,
Charles Stewart Parnell (1846-91). ltre che bolla , significa toro ). Tre lettere e un privilegio papale di Ales-
2
Dermot MacMurrough, re del Leinster, che nel secondo capitolo dellTJfo.re il sandro III confermarono la sovranita inglese sull'Irlanda.
signor Deasy confonde con Tiernan O'Rourke. La legge del 1800 che univa i regni d'Inghilterra e d'Irlanda, scioglieva il Parla-
3
La bolla Laudabiliter (1155), che conferiva la sovranita dell'Irlanda a Enrico II: rnento irlandese e conferiva all'Irlanda il diritto di far parte del Parlamento di
l'autenticita del documento e dubbia. Cfr. in Ulisse ( I Meridiani , p. 549, Gli Westminster.

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trice. Se gli irlandesi a casa non hanno potuto fare ciocche i spiantato,1 imitando il modo in cui si diceva che babettasse
loro fratelli hanno fatto in America non vuol dire che non lo Pinglese, nonche salutandolo giulivamente, proprio al momen-
faranno mai ne e logici da parte dei storici inglesi di salutare ta quando metteva piede su terra irlandese, con un fresco tor-
la memoria di Giorgio Washington e di protestarsi ben con- zolo di cavolo. II contegno ed il carattere irlandesi erano an-
tend del progresso di una repubblica autonoma e quasi so- tipatici alia regina, la quale, nutrita delle teorie imperialisti-
cialista in Australia, mentre trattano di mattoide il sepatatista che e patrizie di Benjamino Disraeli, il suo ministro prescel-
irlandese. to, s'interessb per poco o nulla, se non in qualche frase spre-
Una separazione morale gia esiste fra i due paesi. Io non giativa, alia sorte del popolo irlandese il quale naturalmente
ricordo di aver mai inteso Pinno inglese "God Save the King" rispondeva per le rime. Una volta, e vero, quando ci fu una
suonato in pubblico senza una burrasca di fischi, di grida e catastrofe orrenda nella contea di Kerry che lascib senza tetto
di zittii che ne rendeva la musica solenne e maestosa assoluta- e pane quasi tutta la contea la regina che teneva molto ai suoi
mente inaudibile ma per convincersi dell'esistenza di questa millioncini mandb al comitato di soccorso, il quale aveva gia
separazione bisogna essere stati nella strada quando entrb incassato migliaja di sterline da benefattori di tutti i ceti so-
nella capitale d'Irlanda (quando vi entrb) la defunta regina ciali, Passegno regio per Pimporto di [ 5 ] 10 sterline. 2 II co-
Vittoria Panno che precedette la sua morte. 1 Anzitutto biso- mitato, poco riconoscente dell'invio di tale dono, rimise lo
gna render noto che quando un monarca inglese vuol andare cheque in una busta ed accludendo un suo biglietto di ringra-
per iscopi politici in Irlanda c'e sempre un putiferio vivace ziamento, lo rimandb alla mittente a volta di corriere. Da
per indurre il sindaco a riceverlo alle porte della citta: e, di- questi fatterelli apparira che c'era poco amor perduto fra
fatti, l'ultimo monarca che vi entrb 2 ha dovuto accontentar- Vittoria ed i suoi sudditi irlandesi e, se essa si decise ad an-
si del ricevimento informale dello sceriffo, il sindaco avendo- dare a visitarli nel crepuscolo dei suoi giorni, tale visita era
ne rifiutato Ponore. (Rilevo qui a puro titolo di curiosita che ben certamente motivata da cagioni politiche. La verita e
il sindaco attuale di Dublino e un italiano, Signor Nannetti 3 ). ch'essa non venne ma fu mandata dai suoi consiglieri. In quel
La regina Vittoria era stato in Irlanda una volta sola mezzo tempo i disastri inglesi nell'Africa del Sud nella guerra con-
secolo prima 4 dopo le sue nozze. Allora, gli irlandesi, i quali tro i boeri avevano fatto dell'esercito inglese uno zimbello
non avevano completamente dimenticato la loro fedelta alla della stampa europea, e se ci voleva allora il genio dei due
casa sventurata degli Stuardi ne i nomi di Maria Stuarda re- capi-comandanti Lord Roberts e Lord Kitchener 3 (ambedue
gina degli Scotti e del fuggiasco leggendario "Bonnie Prince
Charlie", ebbero la cattiva idea di prendere in giro il consor-
te della regina, burlandosi di lui come un principotto tedesco 1
Un attacco del genere, sull'origine tedesca della famiglia reale inglese, si legge
in Ulisse ( I Meridiani , p. 452, Gli Oscar , p. 302).
Joyce segue qui una tradizione popolare: la regina Vittoria dono cinquecento
1
sterline al fondo benefico durante la carestia del 1878-80. Nel manoscritto la cifra
2
4-26 aprile 1900. Joyce aveva diciott'anni all'epoca della sua visita. 10 nel testo e sottolineata e sostituita in margine da 5, apparentemente aggiunta
Allusione alla visita di Edoardo VII e della regina Alexandra, 21 luglio-1 ago da altra mano.
o 1903.
3
J. P. Nannetti era nato a Firenze Lord Frederick Roberts (1832-1914), famoso generale inglese non nacque in Ir-
* Nel 1849. landa, ma a Cawnpore, in India: comando l'esercito inglese in Irlanda; Lord Ho
ratio H. Kitchener (1850-1916), citato da Joyce anche piu avanti.
110 111
irlandesi nati in IrlandaJ per redimerne il prestigio perico- zione. S'inchinava a destra ed a sinistra con una movenza
lante, come ci voile nel 1815 il genio di un'altro soldato ir- rara e meccanica. I soldati inglesi stettero rispettosamente
landese, il duca di Wellington, 1 per sopraffare la strapotenza sugli attenti mentre passava la loro padrona, e, dietro di loro,
rinata di Napoleone a Waterloo, ci volevano pure i volontan la folia cittadina guardava il corteo sfarzoso e la figura cen-
e le reclute dell'Irlanda per mostrare sul campo di battaglia trale triste con occhi curiosi e quasi di misericordia e, quando
quel valore ormai famoso, in riconoscenza del quale, conchiu- passb la carrozza, volse nella sua scia i suoi sguardi ambigui.
sa la guerra, il governo inglese permise ai reggimenti irlandesi Non ci furono questa volta ne bombe ne torzoli di cavolo ma
di portare il trifoglio Pemblema pattriotico, nel giorno di S. la vecchia regina d'Inghilterra entrb nella capitale irlandese
Patrizio. La regina venne difatti colla missione di catturare la in mezzo ad un popolo muto.
simpatia facile del paese e di aumentare le liste dei sergenti
di reclutamento.
Ho detto che per capire il golfo che ancora separa le due Le cagioni di questa differenza di tempetamento, ora di-
nazioni uno deve aver assistito alla sua entrata a Dublino. ventata un luogo comune dei parafagristi1 di Fleet Street,
Lungo la rotta erano disposti i piccoli soldati inglesi 2 (per- sono in parte di razza ed in parte storiche. La civilta nostra
che dal tempo della rivolta feniana sotto Giacomo Stephens 3 e un'immensa tessitura nella quale mescolansi gli elementi i
il governo non ha mai mandato i reggimenti irlandesi in Ir- piii diversi, nella quale sono riconciliati la rapacita nordica,
landa) e, dietro questa siepe, c'era la folia cittadina. Nei bal- il diritto romano, la nuova convenzione borghese e gli avanzi
coni arredati c'erano gli ufficiali e le loro signore, gli impie- di una religione siriaca.2 In tale tessitura inutile cercare un
gati unionisti e le loro signore, i turisti e le loro signore e filo che sia rimasto mere e vergine senza aver subito Pinfluen-
quando apparve il corteo la gente nei balconi comincia a gri- za di fili vicini. Quale razza o quale lingua, se eccettuiamo
dare saluti ed a sventolare fazzoletti. La carrozza della regina quelle poche che una volonta scherzevole pare che abbia con-
passb, protetta da ogni lato strettamente dall'imponente cor- servato in ghiaccio come Pislandese, pub oggidi vantarsi di
po di guardia colla sciabola snudata, e dentro si vedeva una essere pura? E nessuna razza ha meno diritto della razza che
piccina donna, quasi nana, curba [ ? ] e titubante dal movi- ora abita l'lrlanda di proferire un tale vanto. La nazionalita
mento della carrozza, vestita lugubremente e portando gli oc- (se essa non e veramente una comoda finzione come tante al-
chiali di corno su una faccia terrea e vacua, la quale a quando tre alle quali il bistouri degli scienziati odierni ha dato il col-
a quando s'inchinava di scatto, in risposta a qualche isolate po di grazia) deve trovare la sua ragione d'essere stabile in
grido di saluto, come una che avesse male imparato la sua le- qualcosa che supera, che transcende e che informa cose mu-
tabili come il sangue e la parola umana. II teologo mistico
1
Arthur Wellesley, duca di Wellington (17691852), che assunse il pseudbnimo di Dionisio PAreopagitico dice
Dublino. nacque a Dangan-Casilc. qualche parte " Iddio ha disposto i limiti delle nazioni secon-
C'e una nota a matita in margine di Joyce o di suo fratello Stanislaus, scritta in
inglese, Spiegare perche i soldati erano inglesi , con le spiegazioni tra patented
in basso.
3
lames Stephens (1824-1901), promotore della ribellione irlandese del 1848. fu
poi fra i fondatori del fenianesimo. Cioe, il cristianesii
112 113
do i suoi angeli" e probabilmente non e questa una conce- 1 per ordine del colonnello, gli fu amministrata sul ventre di-
zione puramente mistica. Non vediamo che in Irlanda i da-
modoche lo sventurato spirb fra dolori atroci, i suoi intestini
nesi, i firbolgiani, i milesiani dalla Spagna, gli invasori nor-
irrompendo sulla via.
manni, i colbni anglo-sassoni, gli ugonotti si uniscono per for-
L'inglese ora deride Pirlandese perche questo e cattolico,
mare un nuovo ente si direbbe sotto Pinfluenza di un nume
povero ed ignorante: ma ad alcuni, perb, non sembrera tanto
locale. E benche la razza attuale in Irlanda sia una razza in-
facile di giustificare tale disprezzo. L'lrlanda e povera perche
feriore ed attardata e degna di essere presa in considerazione I
le leggi inglesi rovinarono la industrie del paese, notabilmente
perche essa e la sola razza dell'intiera famiglia celtica che non I
quella della lana, perche la noncuranza del governo inglese
abbia voluto vendere il suo diritto di primogenitura per un
negli anni in cui venne manco la raccolta della patata lascib
piatto di lenticchie.
morire di fame il fiore della popolazione, e perche sotto Pam-
Lo trovo un po' ingenuo di colmare d'ingiurie Pinglese per I ministrazione attuale mentre Pisola si spopola ed i delitti qua-
i suoi misfatti in Irlanda. Un conquistatore non pub essere si non esistono i giudici ricevono stipendi da pascia e gli uffi-
dilettante e Pinglese non fece altro in Irlanda durante tanti ciali governativi o del pubblico servizio percepiscono somme
secoli di quello che fa oggi il belga nello Stato Libero del ingenti per fare poco o nulla. A Dublino solo, per prendere
Congo o di quello che fara domani il nano nipponico in altre un'esempio, il luogotenente riceve un mezzo millione di fran-
terre. Caldeggiava le fazioni e s'impossessava dell'erario. chi all'anno, per ogni poliziotto i cittadini dublinesi sborsano
Seminb la discordia fra le varie razze, coll'introduzione di 3500 franchi annui (il doppio, suppongo, di ciocche riceve in
un nuovo sistema agrario ridusse il potere dei capi nativi e talia un professore di liceo), ed un povero diavolo, il quale
diede grandi fondi ai suoi soldati, perseguitb la chiesa roma- disimpegna i doveri di capo scrivano al municipio, e costretto
na quando questa era ribelle e smise quando essa pure di- a campare alia meglio collo stipendio miserrimo di 6 lire ster-
vento uno strumento efficace di soggiogazione. La sua preoc- line al giorno.
cupazione principale era di tener diviso il paese e se domani
Ha ragione dunque il critico inglese: l'lrlanda e povera e,
un governo liberale inglese, in pieno godimento della fiducia
vieppiu, e politicamente attardata. Per Pirlandese le date del-
dell'elettorato inglese, concedesse una misura d'autonomia al-
la riformazione luterana e della rivoluzione francese non si-
1'Irlanda la stampa conservatrice londinese non metterebbe
gnificano niente. Le lotte feudali della nobilta contro il mo-
tempo in mezzo per incitare la provincia di Ulster contro il
narca conosciute in Inghilterra sotto il nome delle guerre dei
nuovo esecutivo a Dublino. Fu crudele come furbesca: le sue
baroni ebbero la loro controparte in Irlanda. Se i baroni in-
armi erano e sono Pariete, la mazza, ed il capestro e se Parnell
glesi seppero ammazzare il prossimo in nobil modo i baroni
era una spina nella costa inglese lo era primariamente perche
irlandesi lo seppero pure. Non mancarono allora in Irlanda
quando era ragazzo in Wicklow udi dalla sua nutrice le leg-
quelle gesta feroci che sono il frutto di sangue patrizio. II
gende della ferocia inglese. Una leggenda ch'egli stesso narrb
pnncipe irlandese Shane O ' Niall, era di natura cosi generosa
era di un contadino ch'aveva agito in contravenzione alle leg-
ch'era d'uopo di seppellirlo periodicamente nella madre terra
gi penali e che, per ordine del colonello, fu preso, snudato,
nno al collo allorquando aveva talento di lussuria. Ma i ba-
attaccato ad un carro e fustigato dalla truppa. La fustigazione,
roni irlandesi, scaltramente divisi dalla politica straniera, non

114
115
poterono mai agire in un piano comune, si sfogarono in risse no schiavo dimentica forse la verga? La verita e che il go-
puerili fra di loro e consunsero la vitalita del paese in guetre , verno inglese innalzb il valore morale del cattolicismo quan-
civili mentre i loro fratelli oltre il canale di S. Giorgio forza- do lo mise sotto bando. Ora, grazie un po' ai discorsi intermi-
rono il re Giovanni a firmare la magna carta (il primo capi- nabili e un po' alla violenza feniana, il regno di terrore e ces-
tolo della liberta moderno) nei campi di Runnimede. L'onda i sato. Le leggi penali sono state revocate. Oggi un cattolico
democratica che percorse PInghilterra nei tempi di Simone in Itlanda pub votare, diventare impiegato del governo, eser-
di Montfort, il fondatore della camera dei comuni, e piu tardi citare un mestiere od una professione, insegnare in una scuo-
all'epoca del prottettorato cromwelliano giunse spenta ai lidi la pubblica, sedere nel parlamento, possedere terre sue per
irlandesi sicche adesso l'lrlanda (paese destinato da Dio ad periodi che superino trentun anni, tenere nelle sue stalle un
esser Peterna caricatura del mondo serio) e un paese aristo- cavallo che valga piu di 5 lire sterline, assistere ad una messa
cratico senza un'aristocrazia. I discendenti degli antichi re cattolica senza correre il rischio di essere impiccato, sbudel-
(ai quali si da il cognome solo senza prefisso) si vedono nelle lato e squartato dal boia comune. Ma queste leggi sono state
sale del palazzo di giustizia, colla parruca e gli atti notarili, revocate da tanto poco tempo che un deputato nazionalista
ove vengono per invocare in favore di qualche imputato le che vive ancora era attualmente condannato da un tribunale
leggi che hanno soppresso i loro titoli reali. Poveri re caduti, inglese per il delitto di alto tradimento ad essere impiccato,
riconiscibili persino nella loro caduta come irlandesi poco sbudellato e squartato dal boja comune, il quale e in Inghil-
pratici perche non hanno mai pensato di seguire Pesempio dei terra un mercenario scelto dallo scieriffo fra altri suoi colle-
loro fratelli inglesi in simil istato, di andare nella meraviglio- ghi mercenari per merito perspicuo sia di destrezza o di ope-
sa America per chiedere la mano di sua figlia a qualche altro rosita. La popolazione irlandese ch'e di 90 % cattolica non
re, fosse pure il re della vernice o delle salsiccie. contribuisce piu al mantenimento della chiesa protestante la
Ne e meno facile il capire perche il contadino irlandese e quale esiste soltanto per il benessere di qualche migliajo di
reazionario e cattolico o perche quando bestemmia mescola coloni. Vale a dire che Perario inglese ha sofferto qualche
insieme i nomi di Cromwell e di Papa Satana. Per lui il gran perdita e che la chiesa romana ha una figlia di piu. Frattanto
protettore dei diritti civili e una bestia selvatica che venne un sistema educativo permette ai rivi di pensiero moderno di
in Irlanda a propagare la sua fede colla spada e col fuoco. filtrare lentamente nel suolo arido. Col tempo vi sara forse un
Non dimentica il saccheggiare di Drogheda e di Waterford, risveglio graduale della coscienza irlandese e forse, quattro o
ne le schiere di uomini e donne cacciate nelle ultime isole dal cinque secoli dopo la dieta di Worms, vedremo un frate in
puritano che disse "Che vadano nell'oceano o nell'inferno" Irlanda gettare giu la tonaca, scappar via con qualche suora,
ne il giuramento falso che gli inglesi fecero sulla pietra rotta e proclamare ad alta voce la fine dell'assurdita coerente ch'era
di Limerick. 1 Come potrebbe egli dimenticare? La schiena di

1
Cfr. con le frasi del Cittadino in Ulisse: Dove sono oggi quei venti milioni damasco dei telai di Antrim e i nostri merletti di Limerick... (Ulisse, I Me-
mancanti di irlandesi che ci dovrebbero essere qui oggi invece di quattro, le nostre ridiani , pp. 445-446, Gli Oscar, p. 299). II trattato di Limerick (1691), che
tribu perdute? E le nostre ceramiche e i tessuti, i migliori del mondo! E la no- ehiuse le guerre guglielmine, garantiva all'Irlanda la liberta religiosa che le era
srra lana che si vendeva a Roma al tempo di Giovenale e il nostro lino e il nostro stata concessa da Carlo II, ma l'oppressione inglese dei cattolici irlandesi nel di-
ciannovesimo secolo fu la piu forte della sua storia.
116
117
sola fedele agli inglesi eretici e, per rimediare al fallo, nomi-
il cattolicismo ed il cominciamento dell'assurdita incoerente
no sovrano supremo dell'Irlanda un bastardo della corte pa-
che e il protestantesimo. 1
palina.1 Questi rimase naturalmente un monarca in partibus
Ma un'Irlanda protestante e quasi impensabile. Senza al-
infidelium ma Pintenzione pontificale non era, per questo, me-
cun dubbio l'lrlanda e stata finora la figlia la piu fedele della
no gentile: e del resto, gli irlandesi sono di un'accondiscen-
chiesa cattolica. E forse il solo paese che abbia accolto i primi
denza cosi arrendevole ch'appena brontolarebbero se domani,
missionari cristiani con cortesia e che fosse convertita alla
causa una complicazione impreveduta in Europa, il papa,
nuova dottrina senza lo spargimento di una goccia di sangue
avendola gia regalata ad un inglese e ad un'italiano, desse la
e, difatti, nella storia ecclesiastica dell'Irlanda manca affatto
il martirologio, come il vescovo di Cashel ebbe occasione di loro isola ancora una volta in balia a qualche hidalgo della cor-
vantare in risposta alio schernitore, Giraldus Cambrensis. Per te d'Alfonso,2 trovantesi per il momento senza impiego. Fu
sette o otto secoli era il foco spirituale del cristianesimo, man- piii parca, perb, degli onori ecclesiastici la Santa Sede: e quan-
do i suoi figli in ogni paese del mondo per predicare il van- tunque l'lrlanda avesse nel passato arrichito gli archivi hagio-
gelo ed i suoi dottori per interpretare e rinnovellare i santi grafici nel modo ch'abbiamo veduto, essa e appena ricono-
scritti. sciuta nei concili del Vaticano e passarono piu di mille quat-
trocento anni prima che venisse in mente al santo padre di
Neppure una volta fu seriamente scossa la sua fedelta se
innalzare al cardinalato un vescovo irlandese.
eccettuiamo una certa tendenza alla dottina insegnata da Ne-
Ora, che cosa ha guadagnato l'lrlanda colla sua fedelta al
storio nel quinto secolo riguarda all'unione ipostatica delle
papato e colla sua infedelta alia corono brittanica? Ha gua-
due nature in Gesu Cfisto, qualche differenza di culto nuga-
dagnato abbastanza ma non per se stessa. Fra gli scrittori ir-
toria osservabile alla stessa epoca come il modo di tonsuta
landesi che adoperarono la lingua inglese nei secoli decimo
chierica ed il tempo di celebrare le feste pasquali, e, finalmen-
settimo e decimottavo, e quasi dimenticarono il loro paese
te, la defezione di alcuni prelati all'insistenza degli emissari
natio, trovansi i nomi di Berkeley, il filosofo idealista, di Oli-
riformatori di Edoardo VI. Ma, alla prima intimazione che la
viero Goldsmith, autore del Vicario di Wakefield, dei due fa-
chiesa versava in pericoli dei veri sciami d'inviati irlandesi
mosi commediografi Riccardo Brinsley Sheridan e Guglielmo
partirono alla volta di tutte le corti europee ove cercarono di
Congreve, i capolavori dei quali si ammirano anche oggi sulla
fomentare un forte movimento simultaneo fra le potenze cat-
scena sterile dell'Inghilterra moderna, di Gionathan Swift,
toliche contro gli eretici. Orbene, la Santa Sede ha ricompen-
autore dei Viaggi di Gulliver il quale condivide con Rabelais
sato questa fedelta in modo suo. Prima, mediante una bolla
il posto di primo satirico nella letteratura mondiale e di Ed-
papale ed un annello, regalb l'lrlanda ad Enrico II d'lnghil-
tnondo Burke, che gl'inglesi stessi nominarono il Demostene
terra e piu tardi, sotto il pontificato di Gregorio X I I I , quan-
moderno e ritennero il piu profondo oratore che avesse mai
do Peresia protestante alzb la testa, si penti di aver data un'i-

Si puo supporre che Joyce si riferisca al figlio illegittimo di Gregorio, Giacomo


1 Boncompagni. Le storie papali nor. si soffermano su quest'episodio, e la fonte del-
Cfr. le parole di Stephen in Dedalus: Che razza di liberazione sarebbe, ripu- 1 informazione di Joyce non e nota.
diare un'assurdita che e logica e coerente per abbracciarne una illogica e incoeren-
te? ( I Meridiani , p. 506). Alfonso XIII, re di Spagna.
119
118
parlato alla Camera dei Deputati. Anche oggi, ad onta che j dall'influenza e dalle ammonizioni della chiesa, mentre il cor-
sia talmente inceppata, l'lrlanda da il suo contributo al pen- po e ammanettato dagli sbirri, i doganieri e la guarnigione.
siero ed all'arte inglesi. Che Pirlandese sia veramente il ere- Nessun che si rispetta vuol stare in Irlanda ma fugge lontano
tino incapace e squilibrato di cui leggiamo negli articoli di siccome da un paese ch'abbia subito la visitazione di un Geo-
fondo dello Standard e del Morning Post lo smentiscono i no- va adirato. Dal tempo del trattato della citta di Limerick, o
mi dei tre piu grandi traduttori nella letteratura inglese, Fitz- piuttosto dal tempo della sua rottura dagli inglesi di fede
Gerald, traduttore del Rubaiyat del poeta persiano Omar punica millioni d'irlandesi hanno lasciato la patria per altri
Khayyam, Burton traduttore dei capolavori arabi, e Carey, lidi. Questi fuggiaschi che furono secoli or sono chiamati le
traduttore classico della Divina Commedia.1 Lo smentiscono oche selvatiche s'arruolarono in tutte le brigate straniere di
pure i nomi di altri irlandesi, il decano della musica inglese potenze europee, la Francia, POlanda, la Spagna precipua-
moderna Arturo Sullivan, il fondatore del cartismo Edoardo mente, e vinsero su molti campi di battaglia il lauro vittorioso
O'Connor, il romanziere Giorgio Moore, oasi intelligente nel- per i loro maestri adottivi. In America trovarono un'altra pa-
la Sahara delle opere spiriste, mistificatori, poliziesche e mes- tria. Nei ranghi degli insorgenti americani si udiva la vecchia
sianiche di cui il nome e legione in Inghilterra, 2 dei due du- lingua irlandese e lord Mount joy stesso disse nel 1784 Ab-
blinesi Giorgio Bernard Shaw, il commediografo paradossale biamo perdu to P America per opera degli emigranti irlande-
ed iconoclasta, e il troppo celebre Oscar Wilde, figlio di una si .
poetessa rivoluzionaria. Finalmente nel campo pratico questa Oggi questi emigranti irlandesi sono negli Stati Uniti in
concezione spregiativa e smentita dal fatto che Pirlandese numero di 16 millioni, una colbnia ricca, potente, ed indu-
quando si trova fuori d'Irlanda, in un altro ambiente sa mol-
striale. Non prova questo forse che il sogno irlandese di un
te volte farsi valere. Le condizioni economiche ed intellettuali
risorgimento non e tutto una chimera? Se l'lrlanda ha potuto
che vigono in suo paese non permettono lo sviluppo dell'indi-
dare al servizio d'altri uomini come il Tyndall, 1 uno dei po-
vidualita. L'anima del paese e indebolita da secoli di lotta
chi scienziati il cui nome ha varcato la manica, il marchese di
inutile e di trattati rotti, Piniziativa individuale paralizzata
Dufferin 2 governatore del Canada e vicere dell'India, Carlo
Gavan Duffy 3 ed Hennessy 4 governatori coloniali, il duca
di Tetuan, 5 recentemente 1 ministro della Spagna, il Bryan,
1
Lord Edward Fitzgerald (1809-83) pubblico nel 1859 una rielaborazione delle candidate presidenziale degli Stati Uniti, il maresciallo Mac
Kuba'iyyat di 'Omar Khayyam che e divenuta un classico della letteratura inglese: Mahon, presidente della repubblica francese, lord Charles
Sir Richard Burton (1821-90) forni nel 1885-88 la traduzione inglese fondamentale
delle Mille e una nolle; Henry Francis Cary (1772-1844) - e non Carey - tradusse
fra il 1805 e 1814 la Divina Commedia.
2
Sir Arthur Sullivan (1842-1900) e famoso soprattutto per le musiche delle operette 'John Tyndall (1820-93), il piu grande fisico irlandese.
composte su libretti di W.S. (poi Sir William) Gilbert; Feargus (non Edoardo) Frederick Temple Blackwood, marchese di Dufferin e Ava (1826-1902).
O'Connor (1796-1855) fu il leader carismatico del Cartismo inglese; delle opere di ' Charles Gavan Duffy (1816-1903), giornalista, fondatore di The Nation , organo
George Moore (1853-1933) Joyce si era interessato fin da ragazzo e gia in The Day nazionalista irlandese, seguace di O'Connell, fu poi deputato al Parlamento.
of the Rabblement (1901) osservava che, sebbene qualche anno fa i suoi libri 4
John Bobanau Nickerlieu Hennessey (1829-1910), sovrintendente generale del-
gli avrebbero meritato un posto d'onore fra i romanzieri inglesi , ora invece si l'India.
dibatteva nella risacca della marea avanzante da Flaubert attraverso Jakobsenfinoa
D'Annunzio . " Leopold O'Donnell, duca di Tetuan (1809-67), che fu ministro della Guerra in
Spagna, c piu volte presidente del Consiglio.
120 121
Beresford, il capo virtuale della marina inglese teste messo al Ahime, noi altri sociologhi dilettanti non siamo che aruspici
commando della flotta del Canale, ed i tre generali piu rino- di second'ordine: guardiamo e frughiamo negli intestini della
mati dell'esercito inglese, lord Wolseley, il capo-comandante, bestia umana e, dopo tutto, confessiamo che non ci vediamo
lord Kitchener, vincitore della campagna del Sudan ed at- nulla! Soltanto, i nostri superuomini sanno scrivere la storia
tualmente comandante dell'esercito indiano, e lord Roberts, del futuro.
vincitore delle guerre in Afganistan ed in Sud Africa, se l'lr- Sarebbe interessante ma oltre lo scopo che mi sono propo-
landa ha potuto dare tutto questo talento pratico al servizio sto stasera di vedere quali sarebbero le conseguenze probabili
altrui vuol dire che ci deve essere qualcosa di nemico d'in- alla civilta nostra di un risorgimento di questo popolo, le con-
fausto e di tirranico nelle sue condizioni attuali se i suoi figli seguenze economiche dell'apparizione di un'isola emula ac-
non possono dare 1'opera loro alla loro patria. canto all'Inghilterra, un'isola bilingue, repubblicana, egoista
Perche anche oggi continua la fuga di queste oche selva- ed intraprendente, colla sua propria flotta commerciale ed i
tiche. Ogni anno l'lrlanda, per quanto decimata che gia sia, suoi consoli in ogni porto del mondo, e le conseguenze mora-
perde 40.000 dei suoi figli. Dal 1850 fino ad ora piu di li dell'apparizione nella vecchia Europa dell'artista e del pen-
5.000.000 d'emigranti sono partiti per PAmerica: ed ogni satore irlandesi, quegli strani spiriti, entusiasti freddi, artisti-
posta reca in Irlanda lettere d'invito da questi ai loro amici camente e sessualmente ineducati, pieni di idealismi ed inca-
e parenti a casa. I vecchi, i corrotti, i fanciulli ed i miseri paci di aderirvi, spiriti fanciulleschi, infedeli, ingenui e satiri-
rimangono a casa ove il giogo doppio li rode ancora un solco ci, "the loveless Irishmen", come sono chiamati, "gli irlande-
nel collo domato: ed intorno al capezzale ove giace agoniz- si senza amore". Ma, nell'attesa di tale risorgimento confesso
zante il povero corpo esangue e quasi esanime i patriottardi che non vedo che cosa giova il fulminare contro la tirranide
esortano, i Governi prescrivono ed i preti amministrano Pe- inglese mentre la tirannide romana occupa il palazzo dell'ani-
strema unzione. tna. Non vedo che cosa giovano gli invettivi acerbi contro Pln-
E destinato questo paese a riprendere un giorno la sua an- ghilterra spogliatrice, il disprezzo della vasta civilta anglo-sas-
tica posizione d'Ellade del nord? 1 L'anima celtica, come quel- sone, sebbene questa sia quasi del tutto una civilta materiale,
la slava alla quale in molte cose rassomiglia, sono esse desti- ne i vani vanti cbe gli antichi libri irlandesi come il Libro di
nate nel futuro ad arricchire la coscienza civile di nuove sco- Kells, il Libro Giallo di Leccan, il Libro della Vacca Fulva
perte e di nuove intuizioni? Oppure, il mondo celtico, le cin- che datano dal tempo quando Plnghilterra era ancora un pae-
que nazioni celtiche, spinte da razze piu forti fino all'orlo del se incivile, sono di una vetusta cinese nell'arte della miniatu-
continente e fino alle ultime isole dell'Europa, devono esse ra e che l'lrlanda fabbricava ed esportava in Europa i suoi
dopo una lotta di secoli precipitarsi finalmente nell'oceano? tessuti per parecchie generazioni innanzicche il primo fiam-
mingo giungesse a Londra per insegnare agli inglesi come si
fa il panno. Se fosse lecito di fare appello valido al passato in
1
Dio mio, Kinch, basterebbe che io e te lavorassimo insieme, potremmo far questo modo i fellahin a Cairo avrebbere tutto il diritto del
qualcosa per la nostra isola. Ellenizzarla. (Ulisse, I Meridiani , pp. 10-11, Gli
Oscar , p. 9). mondo se rifiutassero orgogliosamente di farsi i facchini dei

122 123
turisti inglesi.1 Come e morto Pantico Egitto, cosi Pantica [II]
Irlanda pure e morta. La sua nenia e stata cantata e sulla pie- Giacomo Clarenzio Mangan :

tra del suo sepolcro e stato posto il suggello. La vecchia ani-


1907
ma nazionale che parlb durante i secoli per la bocca di vati
favolosi, di menestrelli erranti, e di poeti giaccobiti, e scom-
parsa dal mondo colla morte di Giacomo Clarenzio Mangan,2
con la quale si chiuse la lunga tradizione dell'ordine triplo dei
vecchi bardi celtici: ed oggi altri bardi, animati da altri ideali,
hanno il grido.
Una cosa sola mi pare chiara. Sara ben tosto tempo per
l'lrlanda di finirla una buona volta con gli insuccessi. Se essa li sono certi poeti, i quali, oltre il merito di averci rivelato
e veramente capace di risorgere, che risorga, oppure, che si qualche fase della coscienza umana fino al loro epoca igno-
copra il capo e scenda decentemente e per sempre nella tom- ta, hanno pure il merito piu discutibile di aver riassunto
ba. "Noi altri irlandesi" disse Oscar Wilde un giorno ad un in se stessi le mille tendenze contrastanti del tempo loro e di
mio amico 3 " non abbiamo fatto nulla ma siamo i piu grandi essersi fatti, per cosi dire, gli accumulatori elettrici di forze
parlatori sin dal tempo dei greci." Ma, sebbene gli irlandesi nuove. Per lo piu e sotto quest'ultimo aspetto anziche sotto
siano facondi, una rivoluzione non si fa del fiato umano: e dei quell'altro che vengono poi apprezzati dalla folia, la quale es-
compromessi, degli equivoci, e dei malintesi l'lrlanda ha gia sendo per natura incapace di valutare qualsiasi opera di schiet-
avuto abbastanza. Se vuol darci finalmente lo spettacolo ch'ab- ta autorivelazione s'affretta a riconoscere mediante qualche
biamo aspettato per tanto tempo che sia, questa volta, com- atto di grazia Pappoggio incalcolabile che presta ad un movi-
pleto, integrale e definitive Ma abbiamo un bel dire agli im- mento popolare Paffermazione individuale di un vate. L'atto
presari irlandesi di affrettarsi, come lo dissero anche i nostri di grazia prediletto in tali casi e il monumento perciocche
padri or non ha guari. Io, almeno, son sicuro di non veder onora il morto mentre adula i viventi ed ha pure il vantaggio
mai quel sipario alzarsi perche sarb gia tomato a casa coll'ul-
1
timo tram. Manoscritto olografo incompleto e molto corretto, di ventiquattro pagine numerate
1-4, 6-10, 12-22, 24-26, piu una non numerata, nella Collezione Slocum della Bi-
blioteca dell'Universita di Yale (vedi Slocum e Cahoon, E.17.a). Nelle carte di Joyce
della Biblioteca della Cornell University c'e una versione dattiloscritta di questa
eonferenza che era stata copiata, con numerosi errori, dal manoscritto olografo in
un'epoca in cui mancava anche la p. 4. Questa pagina e una delle due che furono tro-
vate separatamente da John Slocum e aggiunte al manoscritto qualche tempo prima
c
"e la sua collezione si trasferisse a Yale. L'altra pagina non e numerata e si ritiene
sia l'unico frammento superstite della terza conferenza tenuta all'Universita Popo-
lare, su // rinascimento letterario irlandese. E stata successivamente recuperata la
P II della conferenza, conservata ora nella Biblioteca della Cornell University (cfr.
1
Gli imperi di questo mondo. I padroni del Mediterraneo oggi sono dei Fel- Scholes, n 42); essa viene pubblicata qui per la prima volta. Una prima conferenza
lah. (Ulisse, I Meridiani , p. 197, Gli Oscar , p. 134). su Mangan era stata letta da Joyce dinanzi alla Literary and Historical Society del-
2
Anticipa la successiva conferenza su Mangan. I University College di Dublino e pubblicata sul giornale dell'Universita, St Ste-
3
II poeta W.B. Yeats. phen's , nel maggio 1902.

124 125
supremo della finalita, essendo esso, a vero dire, il modo il e quella piu recente che persistette per molto tempo dopo Pin-
piii efficace e cortese sinora scoperto di assicurare una dimen- vasione degli anglo-sassoni ed i normanni sotto Enrico H e
ticanza duratura del trapassato. Nei paesi serii e logici il mo- Re Giovanni, epoca dei menestrelli erranti le canzoni simbo-
numento usa compiersi in forma decente ed alio scoprimento liche dei quali continuarono la tradizione dell'ordine triplo
intervengono lo scultore, i poteri civili, i rettorici e gran ressa dei vecchi bardi celtici, ebbi occasione di parlarvi qualche sera
di pubblico. Ma in Irlanda, paese ch'e destinato da Dio ad fa.1 La seconda sezione, quella della letteratura irlandese scrit-
essere la caricatura eterna del mondo serio,1 il monumento. ta in lingua inglese, si divide in tre epoche. La prima e quel-
anche quando si tratta degli uomini i piu popolari e di fibra la del secolo decimottavo che numera fra altri irlandesi i no-
la piii arrendevole alia volonta delle plebe, ben di rado pro- mi gloriosi di Oliviero Goldsmith, autore del rinomato ro-
gredisce oltre il deporre la lapide di fondamento. Premesso manzo II Vicario di Wakefield, dei due famosi commediografi
cio forse riuscirb a dare un'idea della notte cimmeriana che in- Riccardo Brinsley Sheridan e Guglielmo Congreve, i capola-
volge il nome di Clarenzio Mangan se dico che ad onta della vori dei quali si ammirano anche oggidi sulla scena sterile del-
nota generosita dell'isola di smeraldo, non e venuto finora in l'Inghilterra moderna, il decano rabelaisiano Gionathan Swift,
mente ad alcuno spirito bollente di cola di placare Pombra autore dei Viaggi di Gulliver, il Demostene cosidetto ingle-
irrequieta del poeta nazionale con la lapide e le ghirlande con- se, Edmondo Burke, il quale persino i critici inglesi ritengono
suete. il piii profondo oratore che abbia parlato alla Camera dei De-
Per lui forse la pace indisturbata in cui giace sara diventata putati ed uno dei piu savi uomini di stato anche fra la schiera
oramai talmente grata che s'adontera (se mai in quel mondo scaltra dei politicanti della biondo 2 Albione. La seconda e la
d'oltretomba pervengano gli accenti mortali) al sentire turba- terza epoca appartengono al secolo scorso, Puna essendo il
re la sua quiete spettrale da un connazionale in esiglio,2 al movimento letterario della Giovane Irlanda nel '42 e 45 e
sentire un inesperto ragionar di lui dinanzi a stranieri benevo- Paitra il movimento letterario odierno sul quale propongo
li ed in favella strana. II contributo dell'Irlanda alia lettera- di darvi qualche cenno in una prossima conferenza.3
tura europea pub dividersi in cinque epoche ed in due grandi II movimento letterario del '42 data dalla fondazione del
sezioni, vale a dire, letteratura scritta in lingua irlandese e giornale separatista La Nazione, fondata dai tre capi Tom-
letteratura scritta in lingua inglese. Delia prima sezione, che maso Davis, Giovanni Blake Dillon (padre dell'ex capo del
comprende le due prime epoche, quella remota e quasi perdu- partito parlamentare irlandese)
ta nella notte dei tempi in cui furono scritti tutti gli antichi
[manca la pagina 5 del manoscritto originate]
libri sacri ed epici, codici legali, storie topografiche e leggende

Riferimento alia sua conferenza L'lrlanda: Isola dei Santi e dei Savi.
' Ripreso da L'lrlanda: Isola dei Santi e dei Savi con una leggera variante (vedi Secondo la tradizione inglese, Joyce personificava Albione al maschile, ed aveva
sopra, p. 116). Percio scritto del biondo Albione ; un ignoto correttore ha trasformato del
2
E questa Tunica volta in cui risulti che Joyce si definisse esiliato . Le parole in della , ma ha trascurato di mettere al femminile anche l'aggettivo. L'intera
da al sentire finoa spettrale sono cancellate con un tratto di penna dal ma- frase, dalla menzione di Oliviero Goldsmith fin qui, e ripresa, con poche varianti,
noscritto, poiche Joyce intendeva trasferirle prima della parentesi, ed aveva inco- dalla conferenza precedente (vedi sopra, pp. 119-120).
minciato a trascriverle in margine; successivamente egli ritorno sulla sua decisione, Di questa conferenza sul rinascimento letterario irlandese ci e giunta soltanto una
ma non si euro di annullare la cancellatura. Pagina manoscritta, qui riprodotta alia fine del testo di quella su Mangan.

126 127
della borghesia media: e dopo una fanciullezza passata in
mezzo a crudelta domestiche, a sciagure ' ad angustie, divento . . . J P f f i
V
scrivano in un ufficio notarile di terz'ordine. Era sempre stato
un ragazzo di carattere cupo ed indolente, dato alio studio
furtivo di diverse lingue, misantropo, silenzioso e preoccupa- mm f mum.
to da quistioni religiose, senza conoscenze od amici. Quando
comincib a scrivere attrasse subito l'attenzione dei colti che ri 8 'il Fl
11 XT WW
riconobbero in lui una musica lirica alata ed un idealismo fer
vido, rivelantesi in ritmi di straordinaria ed inconscia belta.
introvabili forse in tutta la letteratura inglese se eccettiamo il
canto ispirato dello Shelley. Merce Pinfluenza di alcuni lette-
rati ottenne un impiego di sottobiblotecario presso la gran-
dissima biblioteca del Collegio della Trinita a Dublino, tesoro
ricchissimo di volumi tre volte piii grande della biblioteca
Vittorio Emmanuele a Roma ed ove si conservano i libri an
tichi irlandesi, come II Libro della Vacca Fulva, il Libro Gial-
lo di Leccan, il famoso saggio legale, opera del col to re Cor
mac il Magnifico,2 ch'ebbe il nome di Salomone irlandese, ed 1. Via della Barriera Vecchia 32
1
il Libro di Kells, libri che datano dai primi secoli del cristia (ora via Alfredo Oriani 2)
nesimo e sono noti per la loro vestusta addirittura cinese nel- a Trieste, dove Joyce abito
' al terzo piano, dal dicembre 1910
Parte della miniatura. 3 Fu ivi che il Mitchell, 4 il suo biogtafo al 1 settembre 1912.
ed amico, lo vide per la prima volta e ci descrive nella prefa-
zione alle opere del poeta, Pimpressione che gli fece un omet-
to mingherlino, dal volto cereo e dai cappelli pallidi, il quale

-
1
A questo punto, nel manoscritto figura una parola cancellata solo in parte, pro
babilmente &di (e di), dato che anche precedentemente Joyce aveva scritto in
mezzo di crudelta... di sciagure ed aveva poi corretto i due di con a.
2
Cormac Mac Art non era soprannominato, come Lorenzo, il Magnified , e seb
bene il suo regno nel terzo secolo fosse il piu splendido di quelli di tutti i re
pagani d'Irlanda, era ben distante dal Rinascimento italiano. Joyce confonde il
Yellow Book of Lecan, che non e un trattato legale, con il Book of Aicill, che si
suppone sia una raccolta dei pareri legali di Cormac.
3
Ripreso da L'lrlanda: Isola dei Santi e dei Savi. vedi sopra, p. 123; curiosamente
in questo caso Joyce aveva scritto in un primo tempo giapponese , corretto poi
da
4
lui stesso in cinese .
John Mitchel (18151875), uno dei capi del movimento della Giovane Irlanda

128
' James Joyce
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3. Pagina autografa di uno dei temi di Padova: 4- Aula dell'Universita degli Studi di Padova nella quale Joyce sostenne
L'influenza letteraria universale del rinascimento. probabilmente le prove di concorso.
5. Retro della p. 28 del manoscritto della conferenza su Blake,
' contenente una aggiunta alla p. 29 del testo.
seduto
c*>, in cima ad una scaletta colle gambe incrocciate era in-
tento al decifrare nella luce crepuscolare un immenso volume
polveroso. In questa biblioteca il Mangan passava i suoi gior-
ni in istudio e divento linguista discreta. Seppe bene le lingue
e le letterature italiane, spagnuole, francesi e tedesche, oltre
quelle dell'Inghilterra e dell'Irlanda, ed, a quanto pare, ebbe
qualche conoscenza di lingue orientali, probabilmente del san-
scritto e dell'arabo. Usci a quando a quando da quella pace
studiosa per dare il contributo di qualche canzone al giornale
rivoluzionario ma prese poco interesse ai comizi serali del
partito. Passb le sue notti in disparte. La sua dimora era una
stanzuccia oscura nella vecchia citta, il rione di Dublino^ che
conserva anche oggi il nome significativo delle "liberta", 1 e
le sue notti erano tante vie della croce fra le diverse bettole
infami delle "liberta" ove deve esser apparso una stranissima
figura in mezzo ai fiori scelti dei bassifondi della citta, ladrun-
coli, banditi, lattitanti, ruffiane, ed etere di pretese miti.
strano a dirlo (ma e il consenso di opinione fra i suoi conna-
zionali, sempre pronti a spiare in tali quistioni, 2 che il Man-
gan non ebbe che commercio puramente formale con questo
6. James Joyce fotografato mondo sommerso. Beveva poco, ma il bere gli produceva un
da Ottocaro Weiss effetto straordinario, tanta era indebolita la sua salute. Del
a Zurigo nel 1915. , i i resto, la maschera di morte che ci rimane ci mostra una fac-
cia raffinata e quasi patrizia nelle cui linee delicate e impossi-
bile scoprire altro che la malinconia ed 3 la grande stanchez-
za. Ho inteso che i patologi negano la possibility di combinare
i delizi dell'alcool e dell'oppio e pare che il Mangan si con-
vincesse ben tosto di questa verita perche si diede accanita-

1
Davanti alla Maison Claire Blazes Boylan intercetto il cognato di Jack Mc.o"ey.
aggobbito, brillo, che si dirigeva verso il rione delle Liberties. (Ulisse, 1 Meri-
diani , p. 337, Gli Oscar , p. 227).
Lo scrittore con Nora '- Nel manoscritto manca a questo punto la parentesi di chiusura, aperta tre nghe
e 1 i Lucia e Giorgio, sopra. , ,
3
a Trieste Nel manoscritto l'articolo determinativo la che segue, e stato corretto al po-
sto dell'indeterminativo una .
129
mente ad assorbire le droge narcotiche. II Mitchell ci dice che
come pure il Parnell, peccb contro quella castita incorrigibile,
verso la fine della sua vita il Mangan sembrava uno scheletro '
la quale l'lrlanda pretende da qualunque Giovanni che vor-
vivente. II suo volto era scarno, appena coperto da una pelle \
rebbe battezzarla o da qualunque Giovanna che vorrebbe li-
trasparente come la porcellana fina, il suo corpo dimagrito,
berarla, come la prima prova essenziale e divina della loro
Pocchio sognatore grande e fisso, dietro i barlumi rari del
idoneita a cotali alti uffici.
quale parevano nascondersi le memorie orrende e voluttuose
delle visioni, la voce lenta, fiocca e sepolcrale. Scese gli ulti-
mi gradini verso la tomba con spaventevole rapidita. Era di
Quella domanda che Wagner ha messo in bocca del sempli-
ventato uno straccione muto, mangiava appena ciocche gli
cione Parsifal ' deve venirci in mente a volta a volta [quan-
bastava per tener insieme anima e corpo, fino a che un giorno
do leggiamo] 2 certe critiche inglesi dovute per lo piii all'in-
mentre camminava per la strada stramazzb ad un colpo. Por-
fluenza dello spirito cieco ed acerbo del calvinismo. E facile
tato all'ospedale gli fu trovato adosso quache soldino ed in
spiegare queste critiche quando si tratta di un genio potente
una tasca un volume logoro di poesia tedesca. Quando mori
e novatore perche Pavvento di un tale genio e sempre il se-
il misero cadavere fece rabbrividire gli assistenti ed alcuni
gnale per tutte le forze corrotte ed interessate di schierarsi in
amici caritatevoli pagarono le spese della tumulazione sordi-
difesa del vecchio ordine. Per esempio chiunque abbia capito
da. Cosi visse e mori colui ch'io ritengo il piu insigne poeta
la tendenza distruggitrice e fieramente egoarca di tutta Pope-
del mondo celtico moderno ed uno dei piu ispirati cantori
ra di Enrico Ibsen non si stupira all'udire i piii influenti cri-
ch'abbiano mai ed in qualunque paese adoperato la forma li- f 1
tic! di Londra alla dimane della prima serata ibseniana invei-
rica. E troppo presto credo, Passerire ch'egli debba eterna-
re contro il drammaturgo, chiamandolo (cito le parole esatte
mente abitare i pascoli incolori dell'obblio ma sono ben per-
del defunto critico del Daily Telegraph) un cane immondo che
suaso che se ne uscira alfine alla gloria postuma a cui ha di-
ficca il ceffo nel loto. 3 Ma meno spiegabile e il caso ove il po-
ritto, non sara per opera di un suo compattriota. II Mangan
sara accettato dagli irlandesi come il loro poeta nazionale in
quel giorno in cui sara deciso il conflitto fra la patria e le po- 1
La domanda e: Chi e buono? - La seconda parte della conferenza, da que-
tenze straniere, anglo-sassone e romana cattolica, e sorgera \ sto punto in poi, non fa sostanzialmente che rielaborare, con tagli e sostituzioni,
la conferenza su Mangan tenuta aH'University College di Dublino il 15 febbraio
una nuova civilta o indigena puramente straniera. Fino a quel- 1902, vedi sopra, nota 1, a p. 125. Joyce traduce frettolosamente il suo stesso sag-
Pepoca sara dimenticato, o ricordato di rado in un giorno di gio precedente e, come si notera, ne soffre la forma italiana, troppo legata in que-
sta parte alle strutture sintattiche inglesi e poco rispettosa di quelle grammaticali
festa, come ' molti altri poeti ed eroi, tanto piii perche egli, e ortografiche italiane.
Joyce aveva scritto originariamente in mente di quando in quando quando leg-
giamo certe... , poi, per ovvie ragioni eufoniche, aveva cancellato quando leggiamo
' L'ultima parte della frase, da molti altri poeti in poi, si trova in un foglio ed inserito la parola leggendo prima di di quando in quando; insoddisfatto, so-
conservato nella Biblioteca della Cornell University a Ithaca (New York) - vedi stitui poi di quando m quando con a volta a volta e necessariamente cancello il
nota lap. 125, e cfr. Scholes, n 42 - e viene pubblicata qui per la prima volta. Con leggendo che aveva inserito prima, ma dimentico di restaurare nel testo le parole
tale frase si conclude la prima parte della conferenza, scritta appositamente per il pub- V quando leggiamo, divenute a questo punto indispensabili.
blico triestino, con numerosi riferimenti alia conferenza che l'aveva preceduta e a L'epiteto originale di cani ammaestrati che raspano tra la spazzatura , riferito
quella che doveva seguire (si veda il richiamo a Parnell e I'insistenza sul tema agli ammiratori di Ibsen, comparve anonimo in una rivista intitolata Truth , e
dell'ingratitudine dell'Irlanda verso i suoi figli migliori). tu ripreso, con commento di proteste, sulla Pall Mall Gazette e piu tardi nella
Quintessence of Ibsenism (1891, trad. it. di C. Castelli e T. Diambro, La quintes
130
131
vero condannato e qualche poeta piu o meno innocuo la cui questa sua storia non sia che la finzione di un cervello disor-
colpa e quella di non aver potuto aderire scrupolosamente al dinato non hanno mai saputo od hanno dimenticato quale
culto della rispettabilita. E cosi succede che quando il nome dolore acuto rechi ad un ragazzo sensitivo il contatto con qual-
di Mangan e menzionato nella sua patria (e bisogna ammette- che natura grossolana. Le sue sofferenze Phanno costretto a
re che qualche volta si parla di lui nei circoli letterari) gli ir- farsi eremita e difatti per la maggior parte della sua esistenza
landesi lammentano che una tale facolta poetica si trovb in lui visse quasi in un sogno in quel santuario dell'anima ove per
congiunta a tale scostumatezza: e si meravigliano ingenuamen- secoli e secoli tanto i tristi che i savi hanno eletto di rinchiu-
te di scoprire segni della facolta poetica in un uomo i cui vizi dersi. Quando un amico gli fece osservare che il resoconto
erano esotici ed il cui pattriotismo era poco fervente. Colore citato sopra era oltremodo esagerato, ed in parte, falso Man-
che hanno scritto di lui sono stati meticolosi nell'aggiustare il gan rispose "Forse Pavro sognato". II mondo evidentemente
bilancio fra Pubbriacone ed il mangiatore d'oppio e si sono e diventato per lui qualcosa di irreale e che poco vale.
dati gran pena ad accertare se fosse erudizione ovvero impo- Che cosa allora diventeranno quei sogni che per ogni cuo-
stura che si celava dietro frasi come "tradotto dall'ottomano" re giovane e semplice si vestono di una cosi cara realta. Uno
0 "tradotto dal copto": ed all'infuori di questa misera ricor- la cui natura e talmente sensitiva non pub dimenticare i suoi
danza il Mangan e stato uno straniero nella sua patria, una sogni in una vita sicura e strenua. Ne dubita per la prima e
figura rara e bizzarra nelle strade, dove e veduto andando li respinge ma quando ode qualcuno che li deride e bestem-
mesto e solo come uno che fa penitenza per qualche peccato mia, vorrebbe confessarli altieramente, e dove la sensivita ha
antico. Certamente la vita, la quale il Novalis ha chiamata una indotto la debolezza oppure, come col Mangan, raffinato una
malattia dello spirito, e per Mangan una penitenza grave, per debolezza innata, vorrebbe persino patteggiare col mondo per
lui che ha, forse, dimenticato il peccato che gliela ha imposto, poter guadagnare almeno il favore del silenzio come per qual-
un retaggio tanto piu doloroso, anche, causa Partista delicato cosa troppo fragile per sostenere un disdegno violento, per
in lui che legge cosi bene le traccie di brutalita e di debolezza quel desiderio del cuore si cinicamente sprezzato, quell'idea
sui volti umani che lo guardano con odio o con isprezzo. Nei si brutalmente malmenata. La sua maniera e tale che niuno
brevi cenni biografici ch'egli ci ha lasciati parla soltanto della pub dire se sia orgoglio ovvero umilta che guarda fuori dal
sua giovane vita, la sua infanzia e la sua fanciullezza, e ci dice suo vago volto, il quale pare che viva soltanto negli occhi
che da fanciullo non conobbe altro che miseria gretta e gros- chiari e lucenti e nei cappelli biondi e setosi di cui egli si
solanita, che le sue conoscenze lordarono la sua persona del vanta un tantino. Questo riserbo sua l non e senza pericoli
loro veneno invidioso, e che suo padre era una caudisona ! ed alla fine non sono che i suoi eccessi che lo salvano dall'in-
umana. In queste asserzioni violente si riconosce Peffetto del- differenza. Si e parlato di un rapporto intimo fra il Mangan
la droga orientale ma cionondimeno coloro che credono che ed una sua allieva alla quale diede insegnamento di tedesco e
piu tardi, a quanto pare, prese parte in una commedia di
senza dell'lbsenismo, Monanni, Milano 1928) di Shaw. Joyce altera la frase per
impressionare
1
il pubblico.
Dal latino per indicare il serpente a sonagli. Nella redazione inglese del saggio
del 1902 la parola usata e boa-constrictor, ripresa dal Fragment of an Unpublished Joyce, che nel manoscritto ha corretto una forma errata, questa riserba sua .
Autobiography del Mangan, apparso nell' Irish Monthly , V. n. 10 (1882). femminile col maschile, ha dimenticato sua .

132 133
tenere in mente che il Mangan scrisse senza una tradizione
amore trilaterale ma, se egli e riserbato cogli uomini, e timido
letteraria nativa e scrisse per un pubblico che s'interessb sol-
colle donne, ed e troppo conscio di se, troppo critico, conosce
tanto nei fatti del giorno, pretendendo ch'era compito unico
troppo poco il florilegio menzognero, per fare mai il galante.
del vate di illustrare questi fatti. Non pote, se non in casi ec-
Nel suo strano modo di vestirsi, Palto cappello conico, i cal-
cezionali, correggere il suo lavoro ma, a parte gli scherzi co-
zoni voluminosi tre volte troppo vasti per le sue piccole gam-
sidetti umoristici ed i versi d'occasione ovvi e non limati, la
be, ed il vecchio ombrellone foggiato in modo di un ludero, 1
migliore parte della sua opera ci fa appello genuino, conce-
possiamo vedere un'espressione quasi-comica della sua diffi-
pita, com'era, dall'immaginazione ch'egli stesso, credo, ha no-
denza. L'erudizione di molti paesi Paccompagna sempre, leg-
minato la madre delle cose, il cui sogno siamo, che c'immagi-
gende orientali e la rimembranza di volumi del medioevo cu-
na a se stessa ed a noi, ed immagina se stessa in noi, quella
riosamente stampati che Phanno rapito dal suo secolo, raccol-
potenza dinnanzi al cui soffio la mente in creazione diventa
ti giorno per giorno e radunati in un tessuto. Conosce piu o
(per adoperare la parola di Shelley) un tizzone morente. 1 Seb-
meno una ventina di lingue e ne fa talvolta una mostra gene-
bene in ciocche ha scritto di meglio si sente sovente la pre-
rosa, ed ha letto in moltissime letterature, attraversando tanti
senza di emozioni aliene, si sente pure e piii vividamente la
mari ed eziandio penetrando nelle terre di Peristan che non
presenza di un personalita immaginativa riflettente la luce
si trovano in nessun atlante. S'interessa molto nella vita del-
della belta immaginaria. Levante e ponente incontransi in
la sacerdotessa di Prevorst 2 ed in tutti i fenomeni della natu-
quella personalita (or sappiamo come) gli immagini s'intrec-
ra intermedia e qui, dove piu di tutto, la dolcezza e la risolu-
ciano li come sciarpe soavi luminose, le parole scintillano e
tezza dell'anima valgono pare che cerchi in un mondo fittizio,
sonagliano comme gli annelli di un cotta d'armi: e sia che
ma tanto differente da quello in cui il Watteau (secondo la
canti d'Irlanda o d'lstanbol la sua prece e sempre una, che la
frase felice del Pater 3) pure abbia cercato, ambedue con una
pace venga ancora una volta a colei che Pha perduta, la perla,
certa incostanza caratterisca, ciocche si trova li in nessuna
come la chiama, della sua anima, Ameen. Questa figura ch'a-
misura soddisfacente o non si trova.
dora ricorda gli ambizioni spirituali e gli amori immaginativi
I suoi scritti, che non sono stati mai raccolti in un'edizio- del medioevo e Mangan ha posto la sua Donna in un mondo
ne definitiva, sono completamente privi di ordine qualches- ricolmo di melodia, di luci, e di profumi, quel mondo che cre-
sissia e spesse volte anche privi di senso. I suoi saggi in prosa sce fatalmente per incorniciare ogni faccia che gli occhi di un
possono interessare forse alla prima lettura ma, in verita, so- poeta hanno guardato con amore. E una sola idea cavallere-
no sforzi insulsi. Lo stile e concettoso, nel pessimo senso del- sca, una sola devozione maschile, che irradia i volti di Vittoria
la parola, storto e banale, Pargomento triviale e gonfio, la Colonna, di Laura e di Beatrice come sono una sola e stessa
prosa, insomma, in cui vengono pubblicati fatterelli di crona- cosa la disillusione amara e lo sprezzo di se che chiudono il
ca locale in qualche giornaluccio di campagna. Bisogna perb

1
In inglese bagpipes = cornamusa. 1
A fading coal: l'immagine e usata daelley
Shell,in A Defence of Poetry, ed e ri-
3
Frederique Hauffe, vittima d'allucinazioni psicosomatiche all'inizio dell'Ottocento, presa ripetutamente da Joyce, in Dedalus (
( 1I Meridiani , p. 471), e in Ulisse ( I
3
Walter Pater nel saggio Un principe dei poeti di corte in Imaginary Portraits Meridiani , p. 266, Gli Oscar , p. 180).
itrad, it. di M. Praz. Napoli 1964).
135
134
capitolo. Ebbene, il mondo in cui Mangan voile ch'abitasse la Benche manipoli candidi di ghiaccio inguantino le sue dita
sua donna differisce da quel tempio marmbreo eretto dal Buo- [nobili, fini, sottili e pallide,
narotti o dall'oriafiamma pacifica l del teologo fiorentino. E Vestito caldo e per lui quello che porto sempre, vestito di
un mondo selvatico, un mondo di notte in oriente. L'attivita Lampo dell'anima e non dei cieli. [lampo,
mentale che viene dall'oppio ha sparso questo mondo di im-
magini mirifiche ed orrende: e tutto Poriente che il poeta ri- Ugo andb alla battaglia. Piansi al vederlo partir cosi,
creb nel sogno fiammagiante ch'e il paradiso del mangiatore Ed, ahime, stanotte erra senza speme moribondo sotto la
d'oppio, palpita in queste pagine in frasi e similitudini in pae- [pioggia algente,
saggi apoccalittici. Parla della luna che sviene di languore in Ma la memoria delle magioni nivee che la sua mano mise
mezzo all'orda degli astri, del libro magico del cielo rovente In ceneri del prode affoca il cuor.
di segni focosi, del mare spumeggiante in sulla rena di zaffa- Io non conosco un altro passo nella letteratura inglese ove
rano, del cedro solingo sulle vette dei Balcani, dell'aula bar- lo spirito della vendetta abbia raggiunto una tale altezza di
barica tralucente di crescenti d'oro ove penetra lussuriosa- melodia. E vero che talvolta questa nota eroica diventa roca
mente Palito di rose dal gulistano del re. ed una frotta di passioni zotiche Peccheggia derisivamente:
Le canzoni le piu celebri del Mangan, quelle in cui sotto ma un poeta, come il Mangan, che riassume in se stesso Pani
un velo di misticismo inneggia alia gloria decaduta del suo ma di un'epoca e di un paese, non mira tanto a creare pel sol-
paese, rassomigliano alla nebbia che cela Porizzonte in un lazzo di qualche dilettante quanto per trasmettere ai suoi po-
giorno d'estate, fina, impalpabile, pronta a sciogliersi ma suf- sted, a forza di colpi rudi, Pidea animatrice della sua vita.
fusa da piccoli punti di luce. Qualchevolta la musica pare che Del resto e indiscutibile che Mangan ha sempre conservata
si desti dal suo languore e gridi dell'estasi del combattimento. la sua anima poetica pura da ogni macchia. Benche scrivesse
Nell'ultime strofe del lammento per i principe di Trione e di un inglese cosi mirabile ricusb di collaborare per le riviste od
Triconnell, 2 Mangan, in versi lunghi e pieni di forza tremen- i giornali inglesi, benche fosse il foco spirituale dei suoi tempi
da, ha messo tutta Penergia disperata della sua razza. ricusb di prostituirsi al popolaccio o di farsi il portavoce dei
politicanti. Era uno di quegli strani aberrati spiriti i quali
Benche stanotte il gelo cristallizzi la rugiada limpida dei suoi credono che la loro vita artistica non deve essere che la con-
[occhi, tinua e vera rivelazione della loro vita spirituale, i quali cre-
1
dono che la loro vita interna vale tanto da non aver bisogno
Cfr. quella pacifica oriafiamma (Ulisse, I Meridiani , p. 190, Gli Oscar , alcuno di appoggio popolare e quindi si astengono di profe-
p. 129). La frase, tolta dal Paradiso, XXXI, 127, si riferisce alia Vergine Maria,
non a Beatrice. rire confessioni di fede, i quali credono, insomma, che il poe-
2
Questi versi sono tolti realmente da O' Hussey's Ode to the Maguire di Man-
gan. Eccone la versione originale: And though frost glaze to-night the clear dew ta e sufficiente a se stesso, erede e detentore di un retaggio
of his eyes, / And white gauntlets glove his noble fair fine fingers o'er, / A warm secolare, e quindi non ha alcun bisogno urgente di farsi stril-
dress is to him that lightning-garb he ever wore, / The lightning of the soul, not
skies. I Hugh marched forth to the fight - I grieved to see him so depart; / And lone, predicatore o profumiere.
lo! to-night he wanders frozen, rain-drenched, sad, betrayed - / But the memory of
the lime-white mansions his right hand hath laid / In ashes warms the hero'sOra quale e quest'idea centrale che il Mangan voile traman-
heart . dare alia posterita.

136 137
Tutta la poesia ricorda Pingiustizia e la tribolazione, e La storia del suo paese lo recinge cosi strettamente ch'appena
Paspirazione di uno chi e mosso a grandi gesta ed a grida stra- appena in qualche ora di soverchia passione individuale puo
zianti quando rivede in pensiero Pora del suo cordoglio. Que- ridurme le mura a sfascio. Egli inveisce nella sua vita e nei
sto e il tema di gran parte della poesia irlandese ma nessun suoi versi flebili, contro Pingiustizia dei predatori, ma quasi
altra canzone irlandese e piena, come lo sono quelle di Man- mai lammenta una perdita maggiore di quella e di fibbie e di
gan, di sventura nobilmente patita, di vastazione d'anima co- vesilli. Eredita la parte piu recente e peggiore di una tradizio-
si irreparabile. Naomi voleva cambiare il suo nome in Mara, ne sulla quale nessuna mano divina ha tracciato la linea di
perche aveva troppo bene conosciuto com'e amara Pesistenza demarcazione, una tradizione anche che si sciolge e si divide
dei mortali, e non e forse un senso profondo di dolore e di contro se stessa a secondo che s'avanza fra i cicli. Ed appunto
amarezza che spiega in Mangan tutti i nomi e titoli ch'egli si perche questa tradizione e diventata per lui un'ossessione egli
diede e la fur[i]a di traduzioni in cui cercb di perdersi. Per- Pha accettato con tutti i suoi insuccessi e rammarichi e vorreb-
che non trovb in se stesso la fede del solitario o la fede che be tramandata tale quale: il poeta che lancia i suoi fulmini
nel medioevo mandb le guglie in aria come canti trionfanti: contro i tiranni vorrebbe stabilire sul futuro una tirannia piu
ma aspetta la sua ora, Pora che finira i suoi tristi giorni di pe- intima e piu crudele. La figura ch'egli adora ha la somiglianza
nitenza. Piu debole di Leopardi perche non ha il coraggio del- di una regina abietta, alia quale, causa i delitti cruenti che ha
la sua disperazione ma scorda ogni malanno e depone ogni compiuti ed i delitti non meno cruenti fattile da mano altrui,
disprezzo quando qualcuno gli mostra una piccola grazia, ha, la pazzia e venuta e la morte sta per venire ma che non vuol
forse per questa stessa ragione, il memoriale che desiderb. credere ch'essa sta per morire e rammenta soltanto il rumore
una [presenza costante in colore che Pamano ' ] delle voci ch'assediano il suo orto sacro ed i suoi fiori avve-
nenti che sono divenuti pabulum aprorum, cibo dei cinghiali.
[manca la pagina 23 del manoscritto originale] Amore del dolore, disperazione, minnacie altisonanti - que-
[La poesia, anche quando ci sembri apparentemente la piu ste sono le grandi tradizioni della razza di Giacomo Clarenzio
fantastica, e sempre una rivolta contro Partificio, e in 2 ] un Mangan: e in quella figura meschina, smilza ed indebolita,
certo senso, contro Pattualita. Parla di ciocche possa sembra- una nazionalita isterica riceve un'ultima giustificazione.
re irreale e fantastico a quei che hanno perduto le intuizioni
In quale niccia del tempio della gloria dobbiamo mettere
semplici che sono le prove della realta. La poesia fa poco caso
la sua immagine? Se non ha nemmeno vinto la simpatia dei
di molti degli idoli del foro, la successione dei secoli, lo spi-
suoi compattrioti come riuscira a vincere quella degli stranie-
rito del secolo, la missione di razza. Lo sforzo essenziale del
ri? Non pare forse probabile che gli spetti quella dimentican-
poeta e di liberarsi dall'influenza nefasta di tali idoli che lo
za ch'avrebbe quasi bramata? Certamente egli non ha trovato
corrompono dal di fuori e da dentro, e certamente sarebbe
in se la forza di rivelarci la belta trionfante, quello splendore
falso di asserire che il Mangan ha sempre fatto questo sforzo.
della verita, la quale gli antichi deificarono. E un romantico,
un araldo mancato, prototipo di una nazione mancata ma con
1 tuttocib uno che ha espresso in forma degna Pindegnazione
Frase completata ricorrendo al primo saggio di Joyce su Mangan.
2 sacra della sua anima non pub aver scritto il suo nome in ac-
La prima parte della frase e ricavata dal primo saggio di Joyce su Mangan.
138 139
qua. In quei immensi corsi di vita molteplice che ci circon- [III]
dano ed in quella vasta memoria, ch'e piu grande e piu gene- [ F r a m m e n t o della conferenza su
rosa della nostra, probabilmente nessuna vita, nessun mo- II rinascimento letterario irlandese ]
mento qualsiasi di esaltazione, e mai perduto: e tutti colore 1907
che hanno scritto in nobil isdegno non hanno scritto invano
quantunque, stanci e [disperati non hanno mai udito Pargen-
tea risata della saggezza.] '
[// manoscritto s'inlerrompe qui]

fisica o aperta o larvata. Sin dal tempo della grande ribel-


lione negli ultimi del secolo decimottavo troviamo ben tre
volte un conflitto decisivo tra le due tendenze nazionali: nel
48 quando il partito della Giovane Irlanda si staccb sdegno-
samente dalle file di O'Connell, nel 67 quando il fenianismo
giunse al suo apogeo e la " repubblica" fu proclamata a Du-
blino ed oggi stesso che gran parte della gioventii irlandese
disillusionata dall'incapacita della tattica parlamentare dopo
l'assassinio morale di Parnell si schiera sempre piii dalla parte
di un nazionalismo piu ampio e, nel medesimo tempo, piu se-
vere, un nazionalismo che abbraccia una guerra fiscale giorna-
liera, un boicottaggio morale e materiale, lo sviluppo e la crea-
zione d'industrie independenti, la diffusione della lingua irlan-
dese, il bando alla coltura inglese ed il rinascimento sotto al-
tre spoglie dell'antica civilta del celta. Ognuno di questi mo-
vimenti intransigent! e stato accompagnato da un movimento
letterario: ora e Poratoria che prevale, ora

Si tratta del foglio di taccuino, non numerato, inserito nel saggio su Mangan da
lohn Slocum. Siccome pero non si adatta ad alcuna delle lacune del manoscritto, e
1 dato che Mangan aveva pochissimo a che vedere con qualsiasi politica, e difficile
Tolto dal primo saggio su Mangan. II manoscritto si interrompe a questo punto,
ma probabilmente manca solo una frase conclusiva, come nel primo saggio, che. capire come la conferenza potesse continuare da questo punto in modo da inglo-
dopo quella citata, aveva soltanto la frase; Non saranno anzi costoro - in virtu oarlo. Si ritiene percio che questo foglio sia l'unico superstite del testo della terza
di quell'alta e originale finalita che riveleranno attraverso il penoso ricordare o conferenza tenuta all'Universita Popolare triestina, sul Rinascimento letterario irlan-
mediante una profezia - a contribuire alla perenne affermazione dello spirito? . dese - testo che e andato perduto.

140 141
Verismo ed idealismo nella letteratura inglese ' caminetto nella camera dei pari, ascoltava i discorsi di quel-
[Daniele Defoe e William Blake] l'eccelso consesso e giurava per il corpicino di Dio (la bestem-
1912 mia prediletta di Sua Maesta) che i suoi nobili lo divertivano
piu che i comici.
Ma fu inganno questo trionfo che in breve giro di tempo
la Stella degli stuardi era tramontata per sempre e la succes-
sione protestante incarnata nella persona di Guglielmo di
DANIELE DEFOE2 Nassau, era diventata la pietra angolare della costituzione brit-
(I) tanica. Qui, secondo i libri di testo, si chiude il capitolo della
storia antica e si apre quello della storia moderna.
Correva Panno di grazia 1660 quando Carlo Stuardo, Pesule, Eppure la crisi costituzionale che si risolse allora in una
il fuggiasco, lo spodestato sbarcb su suolo inglese a Dover e tregua duratura fra la corona, la chiesa e la legislatura non e
scortato da fanfare e fiaccole in mezzo ad un popolo giubilan- ne Punico ne il piii interessante fatto compiuto da quel prin-
te s'avvib verso la capitale per cingere quella stessa corona cipe, detto di memoria pia, gloriosa ed immortale. La sua vit-
che undici anni prima suo padre, il re martire, aveva deposta toria significa inoltre una crisi di razza, una rivincita etnica.
pagandone il fio sul patibolo in Whitehall per ordine dei ge- Dai giorni di Guglielmo il Conquistatore in poi nessun mo-
nerali regicidi. Furono dissepolti i cadaveri di Cromwell ed narca di sangue germanico aveva impugnato lo scettro inglese.
Ireton e trascinati fino a Tyburn (il Golgotha, il luogo dei te- Ai normanni succedettero i plantageneti, ai plantageneti la
schi, della storia inglese) ove furono impiccati alia forca e poi casa di Tudor, alla casa di Tudor gli stuardi. Persino Oliviero
decapitati, imputriditi com'erano, dal carnefice. Tornava Pal- Cromwell stesso, il signor protettore dei diritti e delle liberta
legria all'allegra Inghilterra, tornavano la grazia, la coltura, il popolari, era di stirpe celta, figlio di padre gallese e di madre
fasto, la lussuria delle corti stuarde. II giovine re apri le porte scozzese. Erano trascorsi dunque piu di sei secoli dalla bat-
del suo palazzo ad adulatori ed adulatrici. Col cagnolino in taglia di Hastings prima che salisse al trono d'lnghilterra il
braccio, dava udienza ai suoi ministri: appoggiato contro il vero successore della dinastia anglo-sassone: ed il popolo che
acclamava alia venuta dell'impacciato e taciturno duce olan-
1
Conferenze tenute nel marzo 1912 all'Universita Popolare triestina. dese, acclamava a se stesso, salutava il simbolo personale di
2
un proprio risorgimento.
II manoscritto olografo di questa prima conferenza di Joyce apparteneva a Sylvia
Beach, che vi aggumse altre quattro pagine offertele da John Slocum, e che pubbli
chiamo grazie alla gentile concessione dell'Universita di Buffalo (alia quale il ma- Ora pure per la prima volta la vera anima inglese comincia
noscritto fu donato dalla stessa Beach prima della sua morte). II manoscritto si a far capolino nella letteratura. Considerate di quale minima
compone di quaranta pagine numerate 1-17 e 1-22, con due pp. 8, mentre le pagine
supplementari recano i numeri da 33 a 36. La prima pagina reca un appunto in importanza era stata quell'anima nei primi secoli. In Chaucer,
inglese siglato J. J. e datato Paris 10.IV.28, che dice: Conferenza tenuta alla scrittore cesareo, di stile forbito ed agghindato Panima indi-
Universita del Popolo, Trieste, nel 1912 (?) , ma 1912 (?) e cancellato e so-
stituito erroneamente da 1913 . Questo saggio non e incluso in The Critical gena si distingue appena quale cornice nella quale sono inca-
Writings of James Joyce a cura di E. Mason e R. Ellmann (1959); vedi invece stonate le avventure della gente per bene, vale a dire, i chie-
J. Joyce, Daniel Defoe, edited from the Italian MSS. and translated by Joseph
Prescolt, in Buffalo Studies , vol. I, n. 1, dicembre 1964. rici normanni e gli eroi stranieri. In che modo e rispecchiato

142 143

9
nei drammi variopinti di Guglielmo Shakespeare, che scrisse predicare il vangelo della pace cristiana mai s'addiceva ad un
duecento anni dopo Chaucer, il grande popolo inglese? Uno uomo battagliero, la cui vita dalla culla alla tomba era una
zotico contadino, un giullare di corte, uno sbrindellone fra lotta dura gagliarda ed inefficace.
il pazzo e lo scemo, un beccamorto. I personaggi shakespea- Compiuti gli studi il giovine si gettb nella voragine della
riani vengono tutti da oltremare e da oltremonti: Otello, un politica e quando il duca di Monmouth (uno dei numerosi
duce moresco, Shy lock, un ebreo veneziano, Cesare, un ro- bastardi dell'allegro monarca) innalzb il vessillo della rivolta
mano, Amleto, un principe di Danimarca, Macbeth, un usur- s'arruolb nelle schiere del pretendente. La rivolta aborti e
patore celta, Giulietta e Romeo, veronesi. L'unico grande ri- poco mancb che il Defoe non ci rimettesse la vita. Lo trovia-
tratto, forse, di tutta la ricca galleria che possa chiamarsi in- mo qualche anno piu tardi che esercita il commercio di me-
glese e quello del grasso cavaliere dall'epa mostruosa, sir diatore in maglierie: e nel 1689 cavalcb nel reggimento di
John Falstaff. La letteratura inglese durante i secoli che se- cavallegeri volontari che scortb i nuovi sovrani Guglielmo c
guirono la conquista francese andava a scuola ed i suoi mae- Maria ad un solenne banchetto nel Guildhall. Poscia si occupb
stri erano Boccaccio, Dante,, Tasso e messer Lodovico. I rac- del commercio di droghe orientali. Viaggib in Francia, in
conti di Canterbury di Chaucer sono una versione del Deca- Ispagna ed in Portogallo, fermandovisi anche qualche tempo.
merone o del Novellino; II Paradiso Perduto di Milton e una Nei suoi viaggi commerciali si recb perfino in Olanda ed in
trascrizione puritanica della Divina Commedia. Shakespeare, Germania ma quando ritornb in Inghilterra Paspettava il pri-
colla sua tavolozza tizianesca, la sua facondia, la sua passio- mo di una lunga serie di disastri. Era dichiarato in fallimento
nalita epilettica e la sua furia creatrice e un'inglese italianiz- e siccome i suoi creditori incrudelivano contro di lui pensb
zato mentre il teatro dell'epoca del ristauro della monarchia bene di rifugiarsi a Bristol dove i cittadini gli affibbiarono il
prende le mosse dal teatro spagnuolo, dalle opere di Calderon nomignolo del signore domenicale perche non osava escire di
e di Lope de Vega. II primo scrittore inglese il quale scrive casa che la domenica giorno in cui, secondo la legge, i cursori
senza copiare ne adattare le opere straniere, il quale crea del tribunale non potevano arrestarlo. Un accordo coi suoi
senza modelli letterari ed infonde alle creature della sua pen- creditori lo libero da questo domicilio coatto e per ben dodici
na uno spirito veramente nazionale, il quale fabbrica per se anni lavorb ininterrottamente per amortizzare Pingente som-
stesso una forma artistica ch'e forse senza precedenti, ecce- ma dei suoi debiti, diciasettemila lire sterline.
zione fatta per le sommarie monografie di Sallustio e di Plu-
Dalla sua liberazione fino alla morte di re Guglielmo il
tarca e Daniele Defoe, il padre del romanzo inglese.
Defoe era gerente di una fabbrica di tegole olandesi e si oc-
cupb attivamente di politica, pubblicando opuscoli, saggi, sa-
bre, trattatelli, tutti in difesa del partito del re straniero e
tutti, ad eccezione del poema The Trueborn Englishman, di
Daniele Defoe nacque nel 1661 un anno dopo la rientrata scarsissimo valore letterario. Dopo Paccessione della regina
di Carlo Stuardo. Suo padre era un ricco macellajo di Cripple- Anna il parlamento votb una legge coercitiva contro i prote-
gate che, da buon borghese, destinava suo figlio agli ordini stanti dissidenti (quei, cioe, che non riconoscevano la supre-
sacri. Ma il figlio era tutt'altro che uno stinco di santo ed il mazia della chiesa anglicana) ed il Defoe, mascherandosi qua-

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le anglicano a tutt'oltranza, pubblico la famosa satira La Via primi giornali inglesi The Review e seppe in tal modo placare
piu breve coi dissidenti1 nella quale propone che tutti coloro le autorita che poco dopo fu messo a piede libero non soltanto
che non accettino i dommi ed i riti della chiesa anglicana ma ebbe dal governo Pincarico di recarsi ad Edimburgo qua-
siano condannati alia forca o alla galera, riservando Ponore le inviato segreto.
della crocifissione ai padri della compagnia di Gesu. La satira Seguono altri sette anni durante i quali la figura dello scrit-
destb immenso scalpore, ingannando sulle prime gli stessi mi- tore si perde nella grigia penombra della politica. Poi il go-
nistri i quali, dopo averne lodato la sincerita e la saviezza, verno mise una forte imposta sui giornali e la Review mori
s'accorsero che si trattava di una solenne montatura. Fu spic- dopo nove anni d'esistenza. II Defoe, scribacchino indefesso
cato contro il Defoe mandato di cattura e la gazzetta londi- com'era, si tuffb di nuovo nella polemica. Un suo opuscolo
nese pubblico la descrizione del satirico. Eccola: sulla successione giacobita gli valse un nuovo processo e, con-
Un uomo magro, attempato, forse quarantenne, di carna- dannato in contumacia, fu incarcerato in Newgate una secon-
gione scura, capelli castagni ma porta la parruca, naso adunco, da volta. Dovette la sua liberazione ad un violento accesso
mento acuto, occhi grigi con un grande neo presso la bocca, d'appoplessia che per poco non l'uccise. La letteratura mondia-
nato a Londra, per molti anni mediatore in maglierie in Corn- le avrebbe un capolavoro di meno se il colpo fosse stato mor-
hill, ora proprietario d'una fabbrica di mattoni ed embrici a tale. Compiuta Punione dell'Inghilterra colla Scozia e dopo
Tilbury nella Contea di Essex. stabilita sul trono inglese la casa di Annover l'importanza
politica del Defoe diminuisce rapidamente. Si rivolse allora
Gli sbirri misero una taglia sulla sua testa ed entro il mese
(aveva sessant'anni suonati) alla letteratura propriamente det-
il Defoe era incarcerato in Newgate. II suo libro fu bruciato
ta e nei primi anni del regno di Giorgio I (la vita accidentata
dal boja e lo scrittore fu messo alla gogna per tre giorni suc-
del Defoe si estende attraverso sette regni) scrisse e diede alle
cessivi dinanzi la Borsa, nella via di Cheapside ed alle porte
stampe la prima parte di Robinson Crusoe. Questo libro era
della citta a Temple Bar. Non si perdette d'animo durante il
stato offerto dall'autore a quasi tutte le case editrici della ca-
supplizio. Per un atto di clemenza sovrana le orecchie non gli
furono tagliate: le fioraje addobbarono lo strumento di tor pitale le quali, con grande perspicacia, lo avevano rifiutato.
tura con festoni di fiori: esemplari del suo Inno alla Gogna," Vide la luce nell'aprile del 1719; nello scorcio d'agosto se ne
che gli strilloni vendevano per pochi soldi, andarono a ruba vendeva gia la quarta edizione. Furono venduti ottantamila
mentre la plebaglia cittadina, assiepata nella piazza, tecitava copie, tirature senza precedenti per quei tempi. II pubblico
i versi e brindava alla salute del prigioniero ed alla liberta del non si saziava delle avventure dell'eroe di Defoe, ne voleva
discorso. ancora. E come il Conan Doyle, ottemperando alle insistenze
Tratto poscia in prigione la sua attivita letteraria non ac del pubblico odierno, risuscitb il suo fantoccio allampanato
cennb a cessare. Fondo e diresse (sempre in carcere) uno dei Sherlock Holmes per lanciarlo nuovamente alla caccia di scroc-
coni e malfattori cosi pure il sessantenne Defoe fece seguire
alia prima parte del suo romanzo una seconda nella quale il
The Shor/esl Way wi/h the Dissenters (1702). protagonista sente la nostalgia del viaggiare e torna al suo
A Hymn to the Pillory (1703).

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"island home". A questa seconda parte segui una terza Serious la di Kent. Un che di misterioso vela la sua morte. Forse era
Reflections of Robinson Crusoe1 II Defoe, buon'anima, ac- latitante, forse il dissidio con suo figlio (una birba matricolata
corgendosi un poco tardi che nel suo verismo prosaico aveva degna di essere stata ospitata nelle pagine di suo padre) l'ave-
tenuto poco conto del lato spirituale del suo eroe fece raccolta va costretto ad un misero vagabondaggio che ci richiama un po-
nella terza parte di riflessioni serie sull'uomo, sul destino co la tragedia di re Lear. Forse i travagli della sua lunga vita,
umano, sul creatore, riflessioni e pensieri che fregiano la fi- il troppo scrivere, i brogli, i disastri, la sempre crescente ava-
gura del rude marinajo ne piu ne meno che i talismani votivi rizia avevano prodotto in lui come un marasma senile di quel-
che pendono attorno al collo e dalle mani protese di una ma- l'agile e feconda intelligenza. Stiamo e staremo nell'incerto.
donna taumaturga. Il famoso libro ebbe persino la somma Eppure nella sua morte solitaria e strana nell'alberguccio di
fortuna di essere parodiato da un bell'umore londinese che Moorfields vi e qualcosa di significative Egli che immortalb
fece, anche lui, il suo gruzzolo colla vendita di una satira bi- lo strano solitario Crusoe e tanti altri solitari perduti nel mare
slacca intitolata La Vita e le Avventure sorprendenti e strane magno della miseria sociale come Crusoe nel mare delle acque
di certo Daniele Defoe, mercante lanaiolo, il quale visse solo sentiva forse coll'avvicinarsi della sua fine la nostalgia della
soletto sull'isola disabitata della Granbrettagna. solitudine. II vecchio leone va in un luogo appartato quan-
I pedanti si affaticavano a scoprire i minuscoli sbagli in do viene la sua ora suprema. Sente il ribrezzo del suo corpo
cui il grande battistrada del movimento verista era incorso. sfiancato e stanco e vuole morire dove nessun occhio possa
Come poteva Crusoe riempirsi le tasche di biscotti se si era vederlo. E cosi talvolta Puomo che nasce nel pudore si piega
spogliato prima di nuotare dalla spiaggia alla nave arenata? anche lui al pudore della morte e non vuole ch'altri si rattri-
Come poteva vedere gli occhi del caprone nel bujo pesto del- stino alio spettacolo di quel fenomeno osceno col quale la na-
la caverna? Come potevano gli spagnuoli dare al padre di tura brutale e beffarda pone fine alia vita di un essere umano.
Venerdi un patto in iscritto se non avevano ne inchiostro ne
James Joyce
penne d'oca? Ci sono o non ci sono orsi nelle isole delle indie
occidentali? E via dicendo. Hanno ragione i pedanti: gli sba-
gli ci sono; ma Pampio fiume del nuovo verismo li asporta DANIELE DEFOE
maestosamente come fiasche e giunchi divelti dalla piena. (II)
Dal 1719 al 1725 la penna del vecchio scrittore non ristet-
te mai: scrisse quasi una dozzina di romanzi, le cosiddette un compito tutt'altro che facile il fare uno studio adeguato
vite, opuscoli, trattati, giornali, racconti di viaggi, studi me- di uno scrittore voluminoso come fu appunto Daniele Defoe
dianici. La gotta e la vecchiaja lo costrinsero a deporre la pen- che fece gemere i torchi ben duecentodieci volte. Ma se scar-
na. Nel 1730 si crede che sia stato per la terza volta in pri- tiamo anzitutto le opere d'indole politica e le risme di saggi
gione. Un anno dopo lo vediamo un fuggiasco in una cittadel- giornalistici le opere del Defoe si raggruppano naturalmente
attorno due foci d'interesse. Dall'una parte abbiamo quegli
1 scritti che s'imperniano attorno un qualsiasi avvenimento del
II titolo completo e: Serious Reflections during the Life and Surprising Adven
lures of Robinson Crusoe: with his Visions of the Angelick World (1720). giorno e dall'altra le biografie che, se non sono veri romanzi

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nel senso ch'intendiamo noi perche vi fanno difetto la trama Se non avesse scritto il Robinson Crusoe Daniele Defoe
amorosa, Pesame psicologico e Pequilibrio studiato di carat- avrebbe meritato l'immortalita col genio che dimostra in que-
teri e tendenze, sono documenti letterari dentro i quali Pani- sto suo giornale della peste.
ma del romanzo verista moderno s'intravede come anima che
sonnecchia in un organismo imperfetto ed amorfo. La Burra- La peste nera devastb la citta di Londra nei primi anni del
sca i per esempio e un libro che descrive lo scempio fatto da regno di Carlo II. II numero delle vittime non si pub stabi-
uno spaventoso uragano che infurib sopra le isole brittaniche lire con certezza ma probabilmente oltrepassava centocinquan-
a due riprese verso la fine del mese di novembre 1703. I me- tamila. Di questa orrenda strage di Defoe da una narrazione
teorologi moderni hanno potuto compilare una carta barome- tanto piu terrificante perche sobria e mesta. Le porte delle
trica accuratissima dai dettagli precisi forniti loro dal Defoe. II case infette erano segnate con una croce rossa con sopra scrit-
suo metodo e la semplicita stessa. II libro s'apre con un'in- to: Signore, abbi pieta di noi! L'erba cresceva nelle pubbli-
chiesta sulle cause dei venti, poi riepiloga le burrasche rima- che vie. Un cupo silenzio ammorbante copriva la citta deva-
ste famose nella storia umana e finalmente la narrazione, a stata come un baldacchino. Di nottetempo i furgoni funebri
guisa di un grosso serpente, si mette a strisciare lentamente traversavano le strade guidati da vetturali velati che si tura-
attraverso un groviglio di lettere e resoconti. Questi si suc- vano la bocca con dei pannilini disinfettati. Uno strillone li
cedono interminabilmente. In tutte le lettere, che vengono da precedeva suonando un campanello ad intervalli e gridando
ogni parte del regno unito, leggiamo le stesse cose: tanti al- nella notte: Portateci fuori i vostri morti! Dietro la chiesa in
beri (pomi, salici, querce) divelti qua, tante case scoperchiate Aldgate fu scavata un'immensa cavita. Qui i vetturali scari-
la, tanti navigli sconquassati contro gli argini in questo luogo, cavano i furgoni e gettavano sui mucchi di cadaveri anneriti
tante guglie crollate in quello: e poi un'enumerazione metico- la cake pietosa. I disperati ed i delinquenti gozzovigliavano
losa delle perdite sofferte dalle diverse borgate in bestiami e giorno e notte nelle bettole. I moribondi correvano a buttarsi
stabili, dei morti e dei salvati ed un esatto metraggio di tutto giu fra i morti. Le donne incinte urlavano al soccorso. Grandi
il piombo strappato dai tetti delle chiese. II libro riesce, man- fuochi fumosi ardevano sempre alle cantonate e nelle piazze.
co a dirlo, d'una noja fenomenale. Il lettore moderno bron- La pazzia religiosa raggiunse il colmo. Un pazzo con sulla te-
tola parecchio prima di venirne in capo: ma alla fin fine lo sco- sta un braciere di carboni ardenti, ignudo bruco, camminava
po del cronista e stato raggiunto. A funa di ripetizioni, con- nella strada gridando ch'era un profeta e ripetendo a mo'
traddizioni, dettagli, cifre, rumori la burrasca c'e stata, la ro- d'antifono: O il grande e terribile Dio!
vina si vede. La persona che narra questi orrori nella finzione del Defoe
Nel Giornale della Peste il Defoe spiega piu ampio volo. e un ignoto sellajo londinese ma lo stile della narrazione ha
Sir Walter Scott nella nota di prefazione che contribui all'e- qualcosa di magistrale e (mi si passi la parola) d'orchestrale
dizione definitiva delle opere di Defoe scrive: che ci ricorda il Sevastopulo di Tolstoy od I Tessitori' del-

1 Joyce aveva tradotto due drammi di Hauptmann e in una lettera al fratello Sta-
The Storm: or, a Collection of the Most Remarkable Casualties and Disasters
nislaus, nel 1906, aveva incluso I tessitori fra i due o tre capolavori del dram-
Which Happened in the Late Dreadful Tempest (1704). ma turgo.

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tore in maglierie che ha sofferto un calamitoso dissesto fi-
PHauptmann. Ma sentiamo in queste due opere un'ondata di
nanziario. II Defoe si mette nei panni del diavolo con un ve-
lirismo, un'arte conscia di se stessa, un tema musicale che
rismo che ci pare di primo acchito sconcertante. Se la prende
vorrebbe essere la rivolta emotiva dell'uomo moderno contro
gagliardamente col maestoso protagonista del Paradiso Per-
la nequizia umana o sovrumana. Nel Defoe nulla: ne lirismo
duto. Si domanda quanti giorni mise il diavolo a cadere dal
ne Parte per Parte ne sentimento sociale. II sellajo cammina
cielo nell'abisso, quanti spiriti caddero con lui, quando s'ac-
nella strada abbandonata, ascolta le grida d'angoscia, si di-
corse della creazione del mondo, in che modo sedusse Eva,
scosta dai malati, legge gli editti del prefetto, confabula coi
dove abita di preferenza, perche e come si fece le ali. Questo
santesi che masticano Paglio e la ruta, discute con un barcajo-
atteggiamento mentale in presenza del sovranaturale che se-
lo a Blackwall, compila fedelmente la sua statistica, s'interes-
gue come corollario logico i suoi principi letterari e l'atteg-
sa al prezzo del pane, si lagna delle guardie notturne, sale giamento di un barbaro rinsavito. Talvolta, come nella goffa
sulla vetta della collina di Greenwich e calcola a un dipresso e frettolosa storia del filosofo Dickory Cronke, pare che un
quante persone si sono rifugiate sulle navi ancorate nel Ta- ebete narri le gesta di un mentecatto: tal'altra, come in Dun-
migi, loda, biasima, piange non di rado, prega qualchevolta: can Campbell, studio medianico come noi si direbbe, d'un
e termina il suo racconto con quattro versi zoppicanti, per i interessante caso di chiaroveggenza in iScozia, l'atteggiamento
quali chiede, da buon sellajo, l'indulgenza del lettore. Sono dello scrittore s'adatta singolarmente al caso che narra e ci
rozzi, dice, ma sinceri. Suonano cosi: rammenta la precisione e Pinnocenza delle domande di un
C'era in Londra una terribile peste fanciullo.
Nell'anno sessantacinque Questo racconto che dev'essere il frutto di un soggiorno
Spazzb via centomila anime negli altipiani o nelle isole della Scozia dove, come e risaputo,
Eppur io vivo. la telepatia e nell'aria, segna il limite del metodo del Defoe
Nel Defoe, come si vede, Pastro della poesia brilla, come in questi scritti impersonali. II Defoe, seduto al capezzale del
si suoi dire, per la sua assenza quantunque il suo sia uno stile ragazzo visionario, di cui fissa le palpebre alzate, ascolta il
d'una chiarezza ammirevole senza leziosaggine di sorta, e che respiro, esamina la posizione della testa, nota la carnagione
in certe pagine di Robinson Crusoe e di Duncan Campbell fresca, e il verista in presenza dell'ignoto, e l'esperienza del-
s'irradia tutt'ad un tratto d'un breve e dolce splendore. Ecco l'uomo che travaglia e conquide in presenza del sogno di cui
perche la sua Storia del Diavolo ' e parsa a taluni addirittura teme Pinganno, e l'anglosassone, insomma, in presenza del
nauseante. II diavolo del Defoe ha pochi punti di contatto celta.
collo strano figlio del Caos che rompe guerra eterna contro * * *
gli scopi dell'Altissimo. Rassomiglia piuttosto ad un media-
In quelle opere del Defoe che appartengono alla seconda
1
categoria e che hanno un interesse piu personale sentiamo or
The Political History of the Devil, as well Ancient as Modern (1726). La storiasi or no come un accompagnamento intermittente, il rullio dei
di Dickory Cronke, menzionata piu sotto, recava il titolo: The Dumb Philosopher:
or, Great Britain's Wonder (1719). The History of the Life and Adventures of Mr. tamburi ed il fragore dei pezzi da campo. I Ricordi di un ca-
Duncan Campbell e del 1720.
153
152

1
valiere,1 i quali il Defoe, in una prefazione caratteristica finge storia intima e tutto uno stellato di nomi femminili, Lucia
di avere scoperti fra le carte di uno segretario di stato di Gu- Walters e Nell Gwynne e Marta Blount e la scandalosa Su-
glielmo I I I , sono la narrazione personale di un ufficiale che sanna Centlivre e la spiritosa Lady Mary Montagu, abbia crea-
combatte sotto Gustavo Adolfo e poi s'arruolb nell'esercito to delle donne di un verismo cosi cinico, crasso ed impudico.
di Carlo I. Benche questo libro abbia fatto scorrere non poco La Vita della Signora Cristiana Davies x sembrera, certo, ai
inchiostro causa la sua dubbiosa provenienza non pub inte- signori critici surricordati come la trascrizione della vita di
ressare oggi che lo studioso di quell'epoca torbida e sangui- Giovanna d'Arco fatta da uno stalliere.
naria. Le cose che il cavaliere ci narra le abbiamo lette altro- Cristiana, ch'e una belloccia ostessa dublinese, pianta in
ve. Le rileggiamo qui senza curarcene gran che e ricordiamo asso le sue damigiane ed indossando gli abiti maschili erra per
tutt'al piu qualche descrizione vivace, qualche punto di colore. tutta 1'Europa come dragone nell'esercito del duca di Marl-
I capitoli spagnuoli dei Ricordi del Capitano Carleton,2 borough in cerca di suo marito. Lo ritrova alla battaglia di
invece, rimpinzati di avventure galanti, di combattimenti di Hochstat ma nel frattempo egli si e preso un'amante olandese.
tori e di esecuzioni capitali sono, come si direbbe oggi nel La scena dell'incontro di Cristiana col marito fedifrago nella
gergo cinematografico, presi dal vero. Se vivesse tuttora il stanza della locanda ci presenta Peterno feminino sotto una
Defoe per le sue doti d'esattezza e di fantasia, per la sua espe- luce inaspettata. Eccola: Cristiana stessa parla:
rienza farraginosa e per il suo stile lindo e preciso godrebbe
probabilmente gran fama quale corrispondente speciale di Lo vidi nella cucina che beveva coll'olandese ma fingendo
qualche mastodontico giornale americano o inglese. di non vederlo andai dalla padrona e la pregai di farmi con-
durre in una camera privata. Essa mi precedette nella camera
La prima figura femminile che si stacca da questo sfondo e
e dopo avermi portato un pinto di birra che avevo ordinato
quella della signora Cristiana Davies, detta la madre Ross.
Codesta signora, assieme coll'avventuriera Roxana e l'indi- mi lascib sola coi miei tristi pensieri. Mi sedetti, misi il go-
menticabile meretrice Moll Flanders, forma il terzetto di per- tnito sul tavolo ed appoggiando la testa sulla mano mi misi a
sonaggi femminili che riduce all'impotenza stupefatta la cri- riflettere... Ma perche si e cosi cambiato lui?... E la sua tene-
tica odierna. Difatti 1'elegante letterato e bibliofilo sir Leslie rezza verso Polandese sciolse le mie lagrime dimodoche, scor-
Stephen si domanda con una curiosita da scrittore per bene rendo abbondantemente, mi portarono qualche sollievo. Non
dove mai il Defoe abbia trovato le modelle per queste figure: potevo trattenere questo fiotto che dure un buon quarto d'o-
e l'ultimo editore del Defoe, il poeta John Masefield, non sa ra. Finalmente cessb: e dopo aver bevuto un poco dell'bou-
spiegarsi come uno scrittore che visse negli anni che seguiro-
no il ristauro della monarchia, anni giocondi, illeggiadriti dal-
le grazie libere di tante dame accondiscendenti, anni la cui In questo caso Joyce prende un abbaglio. Christian Davies e personaggio real-
mente vissuto (1667-1739), che ebbe la vita avventurosa qui riferita. Ma la sua
oiografia apparve anonima soltanto l'anno dopo la sua morte sotto il titolo Life and
1
Adventures of Mrs. Christian Davies commonly called Mother Ross (London 174
Memoirs of a Cavalier: or, a Military journal of the Wars in Germany, andnstampa
the moderna 1928); a quell'epoca Defoe era ormai da nove anni nella tomba.
Wars in England (1720).
2
L'opuscolo, per l'affinita dello stile, fu da alcuni attribuito a Defoe, ma ragioni
The Military Memoirs of Captain George Carleton (1728) e generalmente consi cronologiche rendono la cosa impossibile. Nelle note precedenti non si e ritenuto
derata opera spuria. di dar conto delle opere di Defoe gia ampiamente conosciute e tradotte in Italia.

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garde (ch'e una birra bianca del colore di latte acido) mi lavai nella letteratura europea Pinfima racca della popolazione, il
gli occhi ed il viso colla birra che avanzava per nascondere trovatello, il borsaiolo, il manutengolo, la prostituta, la me-
il mio pianto. Poi, chiamando la padrona, ordinai ancora un gera, il predatore, il naufrago, quell'ardore studiato d'inde-
pinto. nazione e di protesta che lacera ed accarezza. Troverete, se
mai, sotto la scorza rude dei suoi personaggi un istinto ed
Altro che Tristano e Isotta! Offrirebbe pen boco ' ai mu-
una profezia. Le sue donne hanno Pindecenza e la continenza
sicisti odierni, analfabeti o letterati che siano, la storia di que-
delle bestie; i suoi uomini sono nerboruti e silenziosi come
sta donna che inizia la sua carriera, ancora ragazza, rotolan-
gli alberi. II feminismo inglese e l'imperialismo inglese cova-
dosi giu per un pendio per mandare in visibilio Pattempato
no gia in queste anime che appena emergono dal regno ani-
Conte di C - (notate la delicatezza delle iniziali) e muore a
male. II proconsole africano Cecil Rhodes discende in linea
sessantadue anni nell'ospedale militare di Chelsea, vivandiera
diretta dal capitano Singleton e la signora Cristiana Davies
pensionata, storpia, scrofolosa e sofferente d'idropisia: ed of-
sullodata e la trisnonna presuntiva della signora Pankhurst.
frirebbe meno che meno la vita di Moll Flanders, Punica, Fim-
pareggiabile, la quale (cito le parole del vecchio frontispizio)
nacque nelle carceri di Newgate e visse durante sessant'anni
una vita di varieta continua, era dodici anni meretrice, cinque II capolavoro del Defoe Robinson Crusoe e la completa
volte moglie (di cui una volta col proprio fratello), dodici espressione artistica di questo istinto e di questa profezia.
anni ladra, otto anni ergastolana al bagno in Virginia, poi di- Nella vita del pirata ed esploratore Captain Singleton e nel
vento ricca, visse onesta e mori penitente. II verismo, insom- racconto del Colonel Jack, soffuso d'una cosi larga e triste
nia, di questo scrittore sfida e trascende le magiche frodi della carita, il Defoe ci presenta studi ed abbozzi per quella grande
musica. figura solitaria che ottenne piu tardi, col plauso di tanti cuori
II verismo moderno e forse una reazione. La grande na- semplici di uomini e di ragazzi, la cittadinanza del mondo del-
zione francese che venera la leggenda della vergine d'Orleans, lettere. II racconto del marinajo naufragato che abitb quat-
la deturpa poi per bocca di Voltaire, Pinsudicia lubricamente tro anni Pisola solitaria ci rivela, come nessun altro libro forse
per mano degli incisori dell'ottocento, la foracchia e la smi- in tutta la lunga letteratura inglese, Pistinto cauto ed eroico
nuzza nel secolo ventesimo collo stile tagliente d'Anatole dell'animale ragionevole e la profezia dell'impero.
France. L'intensita stessa, la raffinatezza stessa del verismo La critica europea s'arrabatta da parecchie generazioni e
francese tradiscono le sue origini spirituali. Ma cercherete in- con un'insistenza non del tutto amichevole a delucidare il
vano nelle opere del Defoe quell'iroso ardore della corruzio- mistero dell'immensa conquista mondiale compiuta da quella
ne che illumina d'una fosforescenza pestifera le tristi pagine razza ibrida ' che vive a stento su un isolotto del mare nor-
dell'Huysmans. Cercherete invano nelle opere d'uno scrit-
tore che, due secoli prima del Gorki o del Dostoievski, porto
1
Da questo punto in poi esiste, in quattro foglietti di taccuino, una seconda ver-
sione autografa di Joyce, denominata Supplementary pages of Daniele Defoe
1
from John Slocum. Dalle numerose correzioni, cancellature e aggiunte si direbbe
Svista per ben poco . che queste quattro pagine siano parte di una prima stesura del saggio, mentre quel-

156 157
dico e non e stata dotata dalla natura dell'intelletto del latino simbolo della conquista brittannica e Robinson Crusoe il qua-
ne della longanimita del semita ne dello zelo germanico ne le, naufragato sur un'isola solitaria, con in tasca un coltello
della sensibilita dello slavo. La caricatura europea si diverte ed una pipa diventa architetto, falegname, arrotino, astrono-
da parecchi lustri nel contemplare con allegria non scevra di mo, prestinajo, costruttore navale, figulo, bastajo, agricoltore,
sconforto un uomo sperticato dalle mascelle da bertuccia, dai sarto, ombrellajo e chierico. Egli e il vero prototipo del colo-
vestiti a scacchiera troppo corti e troppo stretti, dai piedi nizzatore brittanico come Venerdi (il fedele selvatico che vi
enormi oppure il tradizionale John Bull, il pingue fattore, dal giunge in un giorno infausto) e il simbolo delle razze assog-
viso fatuo e rubicondo come la luna in quintadecima e dal gettate. Tutta l'anima anglosassone e in Crusoe: 1'indipen-
minuscolo cappello a staio. Nessuno di questi due fantocci denza virile, la crudelta inconscia, la persistenza, l'intelli-
avrebbe conquistato in mille secoli un palmo di terra. II vero genza tardiva eppur efficace, l'apatia sessuale, la religiosi-
ta pratica e ben librata, la taciturnita calcolatrice. Chi rileg-
ga questo semplice e commovente libro alia luce della storia
la pervenutaci per esteso e la versione definitiva trascritta in bella copia. Ecco le
susseguente non pub non subirne l'incanto fatidico.
quattro pagine per intero; le varianti rispetto al testo definitivo sono in corsivo:
che vive a stento su un isolotto del mare nordico e non e stata dotata dalla
natura deWintelligenza del latino, ne della pazienza del semita, ne dello zelo ger- San Giovanni Evangelista vide nell'isola di Patmo il crol-
manico ne della sensibilita dello slavo. La caricatura europea si diverte da parecchi lo apocalittico dell'universo e l'ergersi delle mura della citta
lustri nel contemplare con allegria non immune (scevra) di sconforto un uomo
sperticato, dalle mascelle da bertuccia, dai vestiti a scacchi troppo corti e troppo eterna rutilanti di berillo e di smeraldo, d'onice e di diaspre,
stretti, dai piedi enormi oppure il tradizionale John Bull, il pingue fattore, dal di zaffiro e di rubino. Crusoe non vide che una meraviglia sola
viso fatuo e rubicondo come la luna in quintadecina e dal minuscolo cappello a
stajo. Nessuno di questi due fantocci avrebbe conquistato in mille secoli un palmo in tutto il creato ubertoso che lo circondava, l'impronta di
di terra. II vero simbolo della conquista brittanica e // Robinson Crusoe creato da un piede nudo sulla rena vergine: e chi sa se questa non pesi
Daniele Defoe, il quale, naufragato sur un'isola solitaria, con in tasca un coltello
ed una pipa, diventa architetto, falegname, arrotino, prestinajo, astronomo, costrut- piu di quella?
tore navale,figulo,agricoltore, bastaio, sarto, ombrellajo e chierico. Egli e il vero
prototipo del colonizzatore brittanico come Venerdi (il fedele selvatico che vi giun- James Joyce
ge in un giorno infausto) e il simbolo delle razze assoggettate. Tutta l'anima inglese
e in Crusoe: 1'indipendenza virile, la crudelta inconscia, la persistenza, l'intefligen-
za tardiva eppure efficace, l'apatia sessuale, la religiosita pratica e ben librata, la [Conclusione aggiuntiva, vedi nota 1, a p. 157]
taciturnita calcolatrice. Chi rilegga questo semplice e commovente libro alla luce
della storia susseguente non puo non subirne l'incanto fatidico. San Giovanni
Evangelista vide nell'isola di Patmos il crollo apocalittico dell'universo e l'ergersi La narrazione che s'impernia attorno questa semplice meravi-
delle mura della citta eterna rutilanti di berillo e di smeraldo, d'onice e di diaspto, glia e tutta una lunga ed armoniosa e consistente epopea na-
di zaffiro e di rubino. Robinson Crusoe nell'isola di Tierra del Fuego non vide che
una meraviglia sola in tutto il creato ubertoso che lo circondava, l'impronta di un zionale, una musica solenne e trionfatrice alla quale il flebile
piede nudo sulla rena vergine: e chi sa se questa non pesi piu di quella. La narra- canto dell'anima selvatica ed ingenua tiene bordone. II nostro
zione che s'impernia attorno questa semplice meraviglia e tutta una lunga ed armo-
niosa e consistenie epopea nazionale, una musica solenne e trionfatrice alla secolo
qualeche ama risalire alle origini dei fenomeni attuali per
il flebile canto dell'anima selvatica ed ingenua tiene bordone. 11 nostro secolo che
convincersi ancora una volta della verita della sua dottrina
ama risalire alle origini dei fenomeni attuali per convincersi ancora una volta della
verita della sua dottrina evoluzionista la quale insegna che quando eravamo evoluzionista
piccoli la quale insegna che quando eravamo piccoli non
non eravamo grandi potrebbe rileggere la storia di Robinson Crusoe e deleravamo suo ser- grandi potrebbe rileggere la storia di Robinson Cru-
vitore Venerdi con gran profitto. Vi troverebbe molti appunti utilissimi per quel
I'industria internazionale dei nostri giorni che e la fabbricazione economicasoe dele tipo
del suo servitore Venerdi con gran profitto. Vi trove-
imperialista inglese e la vendita del medesimo a prezzi di stralcio . tebbe molti appunti utilissimi per quell'industria internazio-

158 159
nale dei nostri giorni che e la fabbricazione economica del ti- Vi avrb dato una falsa idea della personalita di Blake se
po imperialista inglese e la vendita del medesimo a prezzi di io evocato dalle ombre con parole aspre e con versi violenti
stralcio. la figura d'un bolso tribuno di secondo o di terz'ordine. Da
;iovane faceva parte del cenacolo letterario-rivoluzionario che
omprendeva la signorina Wollestonecraft l ed il celebre
dovrei forse dire) il notorio autore dei Diritti dell'Uomo,
WTLLIAM BLAKE ' bmmaso Paine. Anzi fra i soci di quel circolo Blake era
unico ch'avesse il coraggio di portare nella strada il berretto
[// manoscritto ha inizio qui]
osso, emblema della nuova era. Se lo tolse presto, perb, per
d'un'interpretazione etica e pratica non sono aforismi morali. non metterselo piu dopo i massacri nelle carceri parigine av-
Guardando il duomo di San Paolo Blake udi coll'udita del- venute nel settembre del 1792. La sua ribellione spirituale
l'anima il grido del piccolo spazzacammino che, nel suo strano contro i potenti di questo mondo non era quella polvere piri-
linguaggio letterario, simboleggia l'innocenza calpestata, guar- ca solubile in acqua, alia quale siamo piu o meno avvezzi. Gli
dando il palazzo di Buckingham vide coll'occhio della mente fu offerto nel '99 il posto di maestro di disegno per la fami-
il sospiro del soldato infelice che cola giu dal muro della reg- glia reale: lo rifiutb, temendo che nell'ambiente artificioso
gia nella forma d'una goccia di sangue.2 Mentre era ancora della corte la sua arte non avesse a perire d'inanizione, ma in
vigoroso e giovane sapeva e poteva, riavendosi da queste vi- pari tempo, per non offendere il sovrano, rinunzib a tutti gli
sioni, inciderne Pimmagine in un verso martellato o nella la- altri allievi plebei che formavano il suo maggiore cespite di
stra di rame: e tali incisioni in parole o in metallo riassumono rendita. Dopo la sua morte la principessa Sofia mandb alia
spesso un intero sistema socialogico. La carcere, scrive, si fab- vedova un dono privato di cento sterline. La signora lo ri-
brica colle pietre della legge, il lupanare coi mattoni della re- mandb, ringraziando cortesemente, dicendo che poteva fame
ligione.3 Ma lo sforzo continuo di questi viaggi nell'ignoto a meno e che non voleva accettarlo perche il denaro, altrimen-
e di questi ritorni bruschi alla vita naturale corrode lenta- ti impiegato, avrebbe giovato forse a ridare la vita e la spe-
mente ma infallibilmente il potere artistico. Le visioni molti- nza a qualcuno piu sventurato di lei. Evidentemente ci pas-
plicandosi acciecano la visione: e verso la fine della sua vita sa una discreta differenza fra questo eresiarca anarcoide e vi-
mortale Pignoto a cui bramava lo coperse delle tenebre di va- sionario e quegli ortodossissimi filosofi chiesastici, Francesco
ste ali e gli angeli con cui favellava da immortale con immor- Suarez 2 Europae atque orbis universi magister et oculus po-
tali lo velarono nel silenzio delle loro vesti. puli christiani e don Giovanni Mariana di Talavera 3 che, nel

1
II testo originate italiano di questa conferenza si trova in un manoscritto ologra ' Mary Wollstonecraft (1759-97), moglie dell'anarchico umanitario William Godwin,
fo incompleto, di ventidue pagine, numerato da 11 a 30 piu due pagine di aggiun e autrice del fondamentale trattato Vindication of the Rights of Woman (1792,
te non numerate una delle quali sul retro di p. 28 e I'altra su quello di p. 29 fad. it. di F. Ruggieri Punzo, Roma 1977).
nella Collezione Joyce della Biblioteca della Cornell University (cfr. Scholes, n 451
2
Francisco Suarez (1548-1617). Cfr. in Dedalus: Sembra che anche Gesu abbia
How the Chimmey-sweeper's cry / Every black'ning Church appalls; / And trattato
e
tht sua madre in pubblico senza troppa cortesia, ma Suarez, teologo gesuita
hapless
3
Soldier's sigh / Runs in blood down Palace walls, da London, di W. Blake
gentiluomo spagnuolo, ha fatto le scuse per lui ( I Meridiani , p. 505).
Da Proverbi dell'lnferno in W. Blake, II matrimonio del C.ielo e dell'InfernoJuan Mariana de Talavera (1536-1624), storico e teologo gesuita spagnolo, Cfr.

160 161
secolo precedente, avevano scritto per lo sbalordimento dei chizzi Poetici ed i Canti dell'Innocenza. Ma l'incidente si
posted la truce e logica difesa del tirannicidio. Lo stesso idea- chiuse subito e bruscamente. Lei lo credeva pazzo o poco me-
lismo che rapiva e sosteneva il Blake quando lanciava i suoi glio e lui la credeva civettuola o qualcosa di peggio. II viso di
fulmini contro la malizia e la tristezza umane lo tratteneva questa ragazza riappare in certi disegni del libro profetico di
dall'incrudelire contro il corpo foss'anche del peccatore, la Vala, un viso soave e sorridente, simbolo della dolce crudel-
fragile tenda della came, come lo chiama nel libro mistico di ta femminina e dell'illusione sensuale. Per riaversi di questo
Thel, che giace sul talamo del nostro desiderio. 1 Gli episodi sconfitto, Blake parti da Londra ed andb ad abitare il villino
che dimostrano la bonta primitiva del suo cuore non mancano di un ortolano, di nome Bouchier. 1 Quest'ortolano aveva una
nella storia della sua vita. Quantunque vivesse a stento e non figlia ventiquattrenne, Caterina, il cui cuore si riempi di com-
sborsasse che mezza ghinea ogni settimana per il mantenimen- passione all'udire le sventure amorose del giovane. L'affezio-
to della piccola casa che abitava presto quaranta sterline ad ne che nacque da questa pieta e della sua riconoscenza li uni
un amico bisognoso. Avendo visto un povero e tisico studen- finalmente. I versi d'Otello:
te d'arte passare la sua finestra ogni mattina col portafoglio
sotto il braccio n'ebbe pieta e 1'invito in casa sua dove gli E tu m'amavi per le mie sventure
dava da mangiare e cercava di allietargli la triste e languente Ed io t'amavo per la tua pieta
vita. I suoi rapporti col suo fratello minore Roberto ci richia- ci vengono alia memoria quando leggiamo questo capitolo
mano la storia di Davide e Gionatan. Blake l'ospitava, lo man- : della vita di Blake. Blake, al pari di molti altri uomini di
teneva, l'amava, lo curava durante la sua lunga malattia, gli grande ingegno, non si sentiva attratto dalla donna colta e
parlava del mondo eterno e lo confortava. Veglib al suo capez- faffinata sia che preferisse alle grazie da salotto ed alla col-
zale ininterrottamente per molti giorni prima della sua mor- tura facile ed estesa (se mi e permesso di prendere a prestito
te e, al momento supremo, vide l'anima amata sprigionarsi dal un luogo comune del gergo teatrale) la donna semplice, di
corpo inerte e salire verso cielo battendo le mani dalla gioja. mentalita sensuale e nuvolosa, o che, nel suo egoismo illimi-
Poi, spossato e tranquillo, si coricb e dormi di un sonno le- tato.volesse che l'anima dell'amata fosse tutta una lenta e
targico per settantadue ore consecutive. penosa creazione sua,2 liberantesi e purificantesi giornalmen-
Ho accennato due o tre volte gia alla signora Blake e forse te sotto i suoi occhi, il demonio (come egli stesso dice) na-
devo dire qualcosa della vita coniugale del poeta. II Blake scosto nella nube. Comunque sia fatto sta che la signora Blake
amb una volta quando aveva vent'anni. La ragazza, alquanto non era ne molto bella ne molto intelligente. Era infatti anal-
scioccherella (pare), si chiamava Polly Wood. L'influenza di j fabeta ed il poeta durb fatica ad insegnarle a leggere ed a
questo amore giovanile irradia le prime opere di Blake Gli
In realta, Boucher. Joyce segue nell'errore Edwin Ellis in The Real Blake, 1907,
il quale sembra essere la sua fonte principale per la conoscenza della vita di Blake
in Dedalus: Rivolgiti al teologo gesuita Juan Mariana de Talavera che ti spieghe in questa conferenza.
ra anche in quali circostanze puoi lecitamente uccidere il tuo re e se sia meglio Nell'atto II di Esuli, Robert Hand dice a Richard Rowan: Tu ami questa
porgergli il veleno nella coppa o spalmarglielo sull'abito o sull'arcione della sella donna. Ricordo tutto quanto mi hai detto tempo fa. tua, opera tua , e Sei
(
1
I Meridiani , p. 509). stato tu a farla quella che e . II legame di Joyce con Nora Barnacle ha una vaga
A che scopo una tendina di carne sul letto del nostro desiderio? somiglianza con quello che egli attribuisce a Blake e Catherine Boucher.

162 163
scrivere. Ci riusci perb sicche fra pochi anni la moglie Paiu- peramento di Blake per cui, sino all'ultimo giorno della sua
tava nei suoi lavori d'incisione, ritoccava i disegni e coltivo vita, Pesuberanza era la sola bellezza. In una scenata di lagri-
in se stessa la facolta visionaria. Gli esseri elementari e gli me e di rimproveri che accadde fra i due la moglie cadde in
spiriti dei grandi morti venivano spesso nella camera del poe- deliquio e si fece male in tal modo da impedire la possibilita
ta di notte per parlare con lui dell'arte e dell'immaginazione. di prole. 1 una triste ironia il pensare che questo poeta del-
Allora il Blake sbalzava dal letto ed, afferrando la matita, ri- l'innocenza infantile, l'unico scrittore che abbia scritto dei
maneva per delle lunghe ore nella fredda notte londinese a canti per fanciulli coll'anima di un fanciullo, e che, nello stra-
disegnare i lineamenti e le membra delle visioni mentre la no poema II Gabinetto di Cristallo,2 ha illuminato il fenome-
moglie acovacciata accanto alia sua poltrona gli teneva la ma- no della gestazione d'una luce cosi tenera e mistica, era desti-
no amorevolmente e stava zitta per non turbare Pestasi del nato a non vedere mai accanto al suo focolare il viso umano
veggente. Sparita la visione verso lo spuntare dell'alba la mo- di un fanciullo umano. A lui che aveva tale immensa pieta per
glie rientrava fra le coperte ed il Blake, raggiante di gioja e ogni cosa che vive e soffre e gode nell'illusione del mondo ve-
di benevolezza, si accingeva lestamente ad accendere il fuoco getale, per la mosca, per la lepre, per il piccolo spazzacamino,
ed a preparare la colazione per tutt'e due. Dobbiamo meravi- per il pettirosso, persino per la pulce, era negata altra pater-
gliarci perche gli esseri simbolici Los e Urizen e Vala e Tiriel nita che la paternita spirituale, eppure intensamente natura-
ed Enitharmon e le ombre di Milton e d'Omero venissero le, che vive ancora nei versi dei Proverbi.3
dal loro mondo ideale in una povera camera londinese e che
altro incenso non salutasse la loro venuta che l'odore di te in- Chiunque si beffa della fede del bambino
diano e di uova fritte nello strutto? E forse la prima volta Sara beffato nella vecchiaia e nella morte.
nella storia del mondo che l'Etemo parla per la bocca dell'u- Chiunque insegna al bambino il dubbio
mile? Non escira mai dalla putrida fossa.
Chiunque rispetta la fede del bambino
Cosi si svolse la vita mortale di Guglielmo Blake. La nave
Trionfera sull'inferno e sulla morte.
della sua vita coniugale salpata sotto gli auspici della pieta
e della gratitudine navigb per le solite scogliere per quasi Sopra Blake, spirito impavido ed immortale, la putrida fos-
mezzo secolo. Non c'erano figli. Nei primi anni della loro vita sa ed il re dei terrori non avevano alcun potere. Nella sua vec-
unita c'erano stati dei dissapori, dei malintesi facili a compren- chiaia, circondato finalmente da amici e discepoli ed ammira-
dersi se poniamo mente alia grande differenza di coltura e di tori, si mise, come Catone il vecchio, a studiare una lingua
temperamento che divideva i giovani sposi. Tant'e vero che il straniera. Quella lingua era la medesima nella quale io stase-
Blake, come ho detto innanzi, divisava quasi di seguire l'e- ra, per la vostra cortesia, cerco, per quanto possa, di richia-
sempio di Abramo e di dare ad Agar quello che Sara ricusa- mare dal crepuscolo della mente universale 4 il suo spirito,
va. 1 L'ingenuita vestale della moglie s'accordava male col tem-
1
Joyce attinge questa dubbia notizia da Ellis, cit., p. 91.
1
Miscellaneous Poems, composto verso il 1803.
Egli esigeva il diritto di Abramo di dare ad Agar cio che Sara rifiutava , in 4
In realta, da Auguries of Innocence.
E. Ellis, The Real Blake, cit., p. 90. L' anima mundi secondo il platonista di Cambridge Henry More, citato spesso

164 165
di trattenerlo per un istante e d'interrogarlo. Si mise a studia- ogni grande ingegno che non crede nel materialismo fretto-
re I'italiano per leggere nell'originale la Divina Commedia e loso ch'e adesso in onore, con la beata fatuita di un laureando
per illustrare la visione di Dante con disegni mistici. Indebo- in scienze esatte, poco ci rimarra dell'arte e della filosofia
lito e stremato dagli acciacchi della sua malattia si reggeva su mondiali. Una tale strage degli innocenti coinvolgerebbe gran
un mucchio di guanciali. Teneva spiegato sulle ginocchia un parte del sistema peripatetico, tutta la metafisica medioevale,
grande libro di disegno sforzandosi di tracciare sulla pagina un'ala intera dell'immenso edificio simmetrico costrutto dal
bianca le linee dell'ultima visione: E l'atteggiamento nel qua- dottore angelico, San Tommaso d'Aquino, l'idealismo di Ber-
le vive per noi nel ritratto di Philips nella Galleria nazionale keley e (vedete combinazione) quello stesso scetticismo che
di Londra. II suo cervello non s'infrolli, la sua mano non per- fa capo a Hume. In quanto all'arte, poi, tutt'al piu riescereb-
dette Pantica maestria. La morte gli venne sotto la guisa d'un bero a salvar la pelle quelle persone utilissime che sono il fo-
freddo glaciale, simile ai brividi del colera, che s'impadroni tografo e lo stenografo parlamentare. II presentimento d'una
delle sue membra ed estinse la luce della sua intelligenza in tale arte e d'una filosofia, fiorenti in un avvenire piu o meno
un momento come la fredda oscurita che chiamiamo lo spazio lontano sotto il blando connubio delle due forze sociali piu
ammanta e spegne la luce d'una stella. Mori cantando con vo- quotate in borsa oggigiorno, la donna e la plebe, riconciliera,
ce potente e sonora che faceva eccheggiare le travi del soffitto se non altro, ogni artista e filosofo che la pensi diversamente
Canto, come sempre, del mondo ideale, della verita dell'intel- alla brevita della vita di quaggiu.
letto e della divinita dell'immaginazione. "Non sono mie, ca- L'indagare, anche, quale posto si deve assegnare al Blake
ra" disse a sua moglie "le canzoni che canto. No, no, ti dico, nella gerachia dei mistici occidentali esce dallo scopo di que-
non sono mie." sta conferenza. Mi pare che il Blake non e un gran mistico.
La casa paterna del misticismo e l'oriente ed ora che gli studi
Uno studio integrale sulla personalita di Blake dovrebbe linguistici ci mettono in grado di capire il pensiero orientale
logicamente svolgersi in tre fasi, la patologica, la teosofica e (se pensiero si pub chiamare i'energia ideativa che creb i va-
l'artistica. Questa prima credo che possiamo scartare senza sti cicli d'attivita e di passivita spirituali di cui parlano gli
troppi rammarichi. II dire di un grande ingegno che e mat- Upanishads ') i libri mistici dell'occidente splendono, se mai,
toide, pur riconoscendo la sua valentia artistica, vale tanto d'una luce riflessa. Blake, probabilmente, e meno ispirato degli
quanto il dire ch'era reumatico o che soffriva di diabete. La mistici indiani; forse, e meno ispirato di Paracelso, di Jacob
pazzia, insomma, e un'espressione medica che non pub pre- Behmen, 2 e di Swedenborg: ad ogni modo e meno noioso. In
tendere dalla critica serena maggior riguardo di quello che si lui la facolta di visione e immediatamente connessa con la fa-
tributa all'accusa d'eresia elevata dal teologo o all'accusa d'im- colta artistica. Bisogna essere in primo luogo predisposto al
moralita elevata dalla questura. Se si deve tacciare di pazzo misticismo e poi dotato d'una pazienza da fachiro per poter
formarsi un'idea di quello che intendano Paracelso e Behmen

da Yeats; e da Yeats che Joyce deriva tale concetto, identificato con quello della 1
grande memoria , o memoria universale, evocato alia fine della conferenza su Upamsad: antichi testi indiani difilosofiarisalenti fino all'VIII secolo a.C.
2
Mangan, vedi sopra, p. 140. Nome inglese di Boehme.

166 167
colle loro esposizioni cosmiche dell'involuzione e dell'evolu- Swedenborg, che bazzicb per parecchi anni tutti i mondi in-
zione di mercurio, sale e zolfo, corpo, anima e spirito. Blake, visibili, vide sotto l'immagine di un uomo il cielo stesso e
naturalmente, appartiene ad un'altra categoria, quella degli Michele e Raffaello e Gabriele, che sono, secondo lui, non tre
artisti: ed in questa categoria occupa, mi pare, una posizione angeli ma tre cori angelici. L'etemita, ch'era parsa al disce-
singolare perche unisce l'acutezza dell'intelletto col sentimen- polo amato ed a Sant'Agostino una citta celeste e all'Alighieri
to mistico. Questa prima qualita difetta quasi completamente una rosa celeste, appare al mistico svedese nella somiglianza
nell'arte mistica. San Giovanni della Croce, per esempio, uno di un uomo celeste, animato in tutte le membra di una fluida
dei pochi artisti idealisti ch'e degno di stare accanto al Blake vita angelica, eternamente uscente e rientrante, sistole e dia-
non rivela mai nel suo libro La Notte Oscura dell'Anima ' stole d'amore e di saviezza. Da questa visione sviluppb quel-
che freme e sviene d'una passione cosi estatica ne il senso in- 1'immenso sistema, detto di corrispondenze, che percorre il
nato della forma ne la forza coordinatrice dell'intelletto. La suo capolavoro Arcana Celestia, il nuovo vangelo il quale,
spiegazione si trova nel fatto che il Blake ebbe due maestri secondo lui, doveva essere l'apparizione nei cieli del segno del
spirituali, molto differenti Puno dall'altro eppure simili nella Figliolo dell'Uomo predetta da San Matteo.
loro precisione formale: Michelangelo Buonarotti ed Ema- Armato di questa spada bitagliente, Parte michelangiolesca
nuele Swedenborg. II primo disegno mistico che possediamo e la rivelazione swedenborgiana, Blake uccise il drago dell'e-
del Blake Giuseppe d'Arimatea fra le Rupi d'Albione ha in sperienza e della saviezza naturali ed, annientando lo spazio
un angolo le parole: Michelangelo pinxit. modellato su uno ed il tempo e negando l'esistenza della memoria e dei sensi,
schizzo preparato da Michelangelo per il suo Giudizio Uni- voile campare la sua opera nel vuoto del seno divino. Per lui
versale 2 e simboleggia l'immaginazione poetica in balia della ogni tempo piu breve di un battito d'arteria equivaleva nel
filosofia sensuale. Sotto il disegno Blake ha scritto: Questo e suo periodo e nella sua durata a seimila anni x perche in un
uno degli artisti gotici che costrussero le cattedrali nei secoli tale istante, infinitamente breve, l'opera del poeta si conce-
che si chiamano oscuri, errando qua e la vestiti di pelli di ca- piva e nasceva. Per lui ogni spazio piu grande d'una gocciola
pre e di pecore e di cui il mondo non era degno. L'influenza rossa di sangue umano era visionario e creato dal martello di
di Michelangelo si sente in tutta 1'opera del Blake e massime Los mentre da ogni spazio piu piccolo d'una gocciola di san-
in quei brani di prosa, raccolti nei frammenti, in cui insiste gue si accedeva all'eternita di cui il nostro mondo vegetale
sempre sull'importanza della linea pura e chiara che evoca e non era che un'ombra. Non co//'occhio, dunque, ma oltre Poc-
crea la figura sullo sfondo del vuoto increato. L'influenza del- chio l'anima doveva guardare perche Pocchio che nacque in
lo Swedenborg, che moriva in esilio a Londra, quando il Bla- una notte, mentre l'anima dormiva fra raggi di luce, morireb-
ke cominciava a scrivere e a disegnare si vede nell'umanita be pure in una notte.
glorificata alla quale tutta 1'opera di Blake e improntata.
II pseudo-Dionigi l'Areopago nel suo libro I Nomi Divint

1
2
Nelle Ohras espirituales di Juan de Yepes y Alvarez (1542-91).
Si tratta invece di un particolare della Crocifissione di San Pietro nella Cappella Ripreso, con qualche lieve variante, dal primo saggio su James Clarence Man-
Paolina; per il rapporto Blake-Michelangelo vedi G. Melchiori, Michelangelo nel ion, ma il riferimento e ad un celebre passo del poema di Blake Milton, sezioni
Settecento inglese, Roma 1950. 30-31.

168 169
arriva al trono di Dio negando e superando ogni attribute I TEMI DI PADOVA
morale e metafisico e s'estasia e si prostra nell'ultimo capitolo 1912
dinanzi l'oscurita divina, dinanzi quell'immensita innomina-
bile che precede e abbraccia nell 'ordine eterno la somma sa- Testi a cura di Louis Berrone
pienza ed il sommo amore. II processo mentale per il quale
Blake giunge al soglio dell'infinito e un processo simile. La
sua anima, volando dal infinitamente piccolo all'infinitamente
grande, dalla goccia di sangue all'universo di stelle, si consu
ma nella rapidita del volo e si trova rinnovata ed alata ed im-
peritura sul margine del fosco oceano di Dio.
E quantunque basasse la sua arte su delle premesse cosi
idealiste convinto che l'eternita era innamorata dei prodotti
del tempo, i figli di Dio delle figlie degli
[qui termina il manoscritto]

170
Indice delle illustrazioni

Via della Barriera Vecchia 32 (ora via Alfredo Oriani 2) a Trieste,


dove Joyce abito al terzo piano, dal dicembre 1910 al 1 settem-
bre 1912.
Per gentile concessione di Stelio C.rise.
2 James Joyce intorno ai trent'anni, a Trieste.
Per gentile concessione di Stelio C.rise.
3 Pagina autografa di uno dei temi di Padova: L'influenza letteraria
universale del rinascimento.
Per gentile concessione dell'Universita degli Studi di Padova.
4 Aula dell'Universita degli Studi di Padova nella quale Joyce so-
stenne probabilmente le prove di concorso.
Photo Lux di Claudio Toma.
5 Retro della p. 28 del manoscritto della conferenza su Blake, con-
tenente una aggiunta alia p. 29 del testo.
Courtesy of the Cornell Joyce Collection, Cornell University.
6 James Joyce fotografato da Ottocaro Weiss a Zurigo nel 1915.
Archivio Mondadori.
7 Lo scrittore con Nora e i figli Lucia e Giorgio, a Trieste.
Courtesy of the Beinecke Rare Book and Manuscript Library, Yale
University.
Indice generale

7 James Joyce scrittore italiano


di Giorgio Melchiori

SCRITTI E CONFERENZE DI TRIESTE (1907-12)


Testi a cura di Gianfranco Corsini
25 La politica di Joyce
di Gianfranco Corsini
Collaborazioni a II Piccolo della Sera
45 II Fenianismo. L'ultimo Feniano (1907)
50 Home Rule maggiorenne (1907)
55 L'lrlanda alla sbarra (1907)
60 Oscar Wilde: il poeta di Salome (1909)
67 La battaglia fra Bernard Shaw e la censura. Blanco Posnet smasche-
rato (1909)
71 La Cometa dell' Home Rule (1910)
77 L'ombra di Parnell (1912)
84 La citta delle tribu. Ricordi italiani in un porto irlandese (1912)
90 II miraggio del pescatore di Aran. La valvola dell'Inghilterra in caso
di guerra (1912)

Conferenze tenute all'Universita Popolare di Trieste


97 [ i] L'lrlanda: Isola dei Santi e dei Savi (1907)
125 [ II] Giacomo Clarenzio Mangan (1907)
141 [ill] [Frammento della conferenza su II rinascimento letterario ir-
landese (1907)]
142 Verismo ed idealismo nella letteratura inglese (1912)
142 Daniele Defoe
160 William Blake

I TEMI DI PADOVA (1912)


Testi a cura di Louis Berrone
173 I temi di Padova
181 L'influenza letteraria universale del rinascimento
187 II centenario di Charles Dickens
[Versione italiana del manoscritto olografo]

ANNA LEVI A PLURABELLA (1938)


Passi di Finnegans Wake tradotti da James Joyce e Nino Frank
Testi e Appendice a cura di Jacqueline Risset
197 Joyce traduce Joyce
di Jacqueline Risset
216 [From Finnegans Wake ]
217 [Da Finnegans Wake ]
216 [pp. 196-201]
217 [Anna Livia Plurabella]
230 [pp. 215-216]
231 [Ifiumiscorrono]
234 Appendice
Corrispondenza relativa alia traduzione di Anna Livia Plurabella i
con tre testi inediti. in italiano di Joyce

249 Indice dei nomi cit at i da Joyce


255 Indice delle illustrazioni

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