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STORIA

RIVISTA MENSILE DI
MODELLISMO L 1.200
AEREI
MEZZI MILITARI

Ì
NAVI
UNIFORMI MILITARI
AUTO FAMOSE
STORIA DI BATTAGLIE
GIOCHI DI GUERRA
GIOCHI DIDATTICI
DIORAMI

ANNO II N. 6
GIUGNO

La storia dello Short "Sandringham" -


II carro americano M3 - La Ferrari
312 T2 del Campionato mondiale 1976 -
Costruiamo una nave di legno: la " Bounty "
STORIA
MODELLISMO
DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE - REDA- Ararau n •
ZIONE - PUBBLICITÀ'
,***mm^»i*% WUUPIU I»K
r ^^^^ • • • • • Ì Wl • • ^^ ^
Storia MODELLISMO
Vi» Vogherà, 54/c - 00182 ROMA
Tei. 75.04.78
pag.

L'M 3 dell'Airfix di E. Campo


PREZZI: una copia Llt. l.ZOO • Arretrati 11 dop-
pio. Abbonamenti: P3 3
O 6 Panzerjaeger a Maikop, Kuban, 1942 di F. Miglia
Annuo Italia Llt. 12.000
Annuo Estero Llt. 18.000
Costruiamo la H.M.S. « Bounty » • 1 di V. Frasca
I verumentl vanno effettuati sul c.c.p. n. 12138002 © 8
i£JlO La portaerei americana « Hornet » di A. Santoni
Infettato a:
Storia MODELLISMO, Via Vogherà, n. M/e
00182 R O M A
Short « Sandringham »: fine di un'era di G. Bignozzi
DIRETTORE RESPONSABILE V2P 16 La balena è sempre viva di L. Pinzauti
^13
Cesare FALESSI 17 Come costruire un « Sandringham » di V. D'Orio
COMITATO DI REDAZIONE: 21 II « Folgeltro »: un Macchi insolito di N. Arena
Federico Della Valle, Antonio D'Ottavi, Lamber-
to Tarsi, Franco Valle.

HANNO COLLABORATO:
Valerio Alfonzetti, Nino Arena, Mario Barteletti,
© 25
26
Modelli per tutti
Diorama: la ritirata di Russia - 2
Reggimento Granatieri della Brigata
di Falce
di C. D'Agostino
Bruno Benvenuti, Giorgio Bignozzi, Massimo
Brandani, Enrico Campo, Maurizio Camponeschi,
(A\9 Guardia 1843-1848 di G. C. Boeri
Giorgio Cantelli, Mario Gemelli, Piero Crociani,
Carlo D'Agostino, Massimo Di Giorgio, Valerio
D'Orio, Vittorio Frasca, Franco Gay, Remigio
Gennari, Sergio Gibello, Fabrizio Jannetti, Aldo
Marchetti, Enrico Marchetti, Edoardo Massucci,
(S)33 Un gran premio... di mille ore di A. C. de Zamac
^™^ 35 La Ferrari 312 T2 nel Campionato Mon-
Lino Mastrangelo, Michael Perrotta, Sergio San-
nipoli, Alberto Santoni, Maurizio Tarducci, Mau-
diale 1976 e il modello della Protar di V. Alfonzetti
ro Tomasso, Luca Valerio, Anna Vaschetto, Te- 37 Le borse di scambio degli automodelli di V. Alfonzetti
rcncc Wise.
37 « Flash » di Vua
PUBBLICITÀ'
Curata direttamente dalla direzione e dall'am-
Piccoli annunci
ministrazione della rivista.
C3\ Confronto con i lettori
© OR1ON Edllrtcc s.r.l.
^^^^^ jy
43 Negozi raccomandati
VI* Voghe», M/e
M1S2 ROMA

Proprietà ORION Ed. s.r.l. In copertina: una bella immagine frontale del modello di un
idrovolante a scafo Short « Sandringham » otte-
Pubblicazione mensile nuto dal modellista Valerio D'Orio attraverso la
Autorin. Trib. di Roma n. 16623 del 22-12-1976. trasformazione di uno Short « Sunderland » III del-
la Airfix (alle pagine 13-20 un completo servizio
DISTRIBUZIONE: ; sull'aeroplano e sulla trasformazione con foto a
PADRINI & C., s.r.l. colori e disegni).
P.zza Indipendenza, 11/B - Roma
Via Termopili, 6-8 - Milano ^
^

Associato all'USPI
Unione Slampa
Periodila Italiana
Storia MODELLISMO 00100 ROMA. Tutti i diritti di riproduzione con qualsiasi mezzo
Stampato in Offset presso tecnico sono riservati. Le opinioni espresse dagli autori dei singoli articoli non rispecchiano necessa-
riamente l'opinione della rivista. Salvo preventivi accordi, manoscritti, disegni, fotografie anche se non
la LltotlpografU Rugantino Via Spoleto, n. 1 pubblicati non si restituiscono. La collaborazione è libera ed aperta a tutti.
ROMA
A norma dell'articolo 74/c del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 PIVA pagata dall'Editore sugli abbonamenti nonché, sui fascicoli separati
è conglobata nel prezzo di vendita, il cessionario non è tenuto ad alcuna registrazione (art. 25 D.P.R. n. 633/1972} e non può
operare alcuna detrazione.
Pertanto, non verranno in alcun caso rilasciate fatture.
IM 3 dell'Airfix
di Enrico Campo

I^a qualche tempo è apparso sul mercato


un nuovo kit del carro Mi. Il model-
lo, prodotto dalla ditta Airl'ix in scala
I : 32, ci ha dato lo spunto per la realiz-
zazione di questo articolo. Però, prima di
passare ad un esame del modello stesso,
valutandone i prò ed i contro, desidero
tracciare brevemente un profilo di questo
carro.
Progettato e posto in produzione a tem-
po di record, a partire dai primi mesi del
1441, l'MT Medium rappresentava una so-
lu/ione di ripiego per l'U.S. Army, allor-
ché era divenuto evidente che, eon il pro-
cedere della guerra in Europa ed in Afri-
ca, il materiale corazzato americano era
del tutto inadeguato, in vista del probabi-
lissimo scontro con la Germania.
Le grandi battaglie del deserto avevano
dimostrato inequivocabilmente che il car-
ro armato del momento, per essere compe-
titivo, doveva avere la caratteristica di
possedere come urmu principale un eanno-
Qui sopra, il modello del carro M3 « Ge-
ne di circa 75 mm di calibro. In quel mo- nera/ Lee - della Airfix, a montaggio ulti-
mento invece i carri americani, cioè i Ligli! mato. A lato, veduta anteriore dello stes-
Tu/iks M2A2 ed MJ ed i Medium Tanks so modello, che permette di vedere bene
M2 ed M2A1 erano armati con il classi- l'armamento: il cannone da 75 mm in
co 37 mm. casamatta a sinistra nella foto (destra
Si pensò allora di costruire il nuovo del carro), la torre con il cannone da
carro partendo da uno scafo derivato da 37 mm sormontata dalla cupola con mi-
quello dell'A/2/W Medium. tragliatrice. A pie' di pagina, la confezione
del kit.
Il disegno del nuovo veicolo non esula-
va da quelli che erano i dettami della teo- mancamente per 360°: accanto al pezzo
ria classica americana in tema di eostru- da 37 mm era stata installata una mitra-
zione di mezzi corazzati: camera di com- gliatrice cai. .30 coassiale: sopra la torret-
battimento centrale, sistemata fra motore, ta era montata una cupola per il capocar-
posteriore, e differenziale e cambio, ante- ro, armata anche questa con una mitra-
riori. Il tutto racchiuso entro un guscio gliatrice calibro .30: la cupola poteva ruo-
corazzato piuttosto spigoloso, realizzato me- tare per i 360° indipendentemente dalla sot-
diante piastre del massimo spessore di 50 tostante torretta.
mm rivettate fra loro. Il punto di forza dell'/V/T era rappresen-
L'armamento era costituito da un can- tato però da un pezzo da 75 mm (Mod.
none da 37 mm, sistemato entro una tor- M2 o M3), sistemato sulla destra della ca-
retta ricavata per fusione e girevole auto- mera di combattimento; naturalmente que-

AMERICAN M3 UÈTUNISIAN BATTLE VETERAN


sta posizione sacrificava notevolmente il
settore di tiro dell'arma, che veniva ad es-
sere limitato a 15° sulla destra e 15° sulla
sinistra .L'alzo, invece variava Ira i —9°
1/32 MODEL KIT MODELE REDUIT ed i +20°.
Ambedue i cannoni erano muniti di gi-
rostabilizzatore, un apparato montalo da
poco tempo sui carri americani di quel
periodo, che permetteva di rendere preci-
so il tiro delle armi di bordo anche men-
tre il carro era in movimento e perciò sot-
toposto ai sussulti provocati dal terreno.
(Vedi anche Storia Modellismo, n. Bl,
pagg. 3-8).
L'armamento era infine completato da
due mitragliatrici cai. .30 sistemate in
postazione fissa sul frontale dello scafo:
spesso però queste armi venivano smontate.
Anche il sistema di sospensioni era di
classica concezione americana, comprenden-
do una ruota dentata anteriore ed una di

storia MODELLISMO
— M5: di cui abbiamo finora parlato;
— Mi Al: realizzato interamente per
il tramite di fusione e pertanto riconosci-
bile per l'assenza di spigoli vivi;
— M3A2: costruito solamente in do-
dici esemplari; era caratterizzato dalla
mancanza di rivettature. in quanto le pia-
stre erano unite tra loro per il tramite di
saldature;
—• Mi A3: identico al precedente, ma
con apparato propulsivo costituito da un
doppio motore diesel GM 6-71 mod. 6046;
— M3A4: riconoscibile per il suo sca-
fo allungato; aveva subito questa modifi-
ca per poter ospitare un apparato propul-
sivo formato da ben cinque motori Chrysler
di tipo commerciale per automobili;
— M3/45: strutturalmente identico al-
I'M3A3. tuttavia ne differiva per la costru-
Un'altra immagine, dall'alto, del modello completato. Notare la ricchezza dei dettagli zione con rivettatura.
e la eccellente rifinitura dei particolari. A destra, qui sotto, lo sfesso modello realizzato
a cura dell'Airfix, completo del capo-carro affacciato alla cupola. Utilizzato dagli Americani (ed in par-

LA TINTEGGIATURA
stata realizzata a spruzzo uti-
lizzando le seguenti tinte: pri-
ma il modello è stato interamente
verniciato con LL 05 Foliage Green;
poi con un'abbondante passata di
LM 3 Olive Drab; infine sono sta-
te date vaste sfumature di LI 3 Ove-
rall Green. L'effetto di polvere e
fango è stato riprodotto con LI 5
Brown e con LMU 6 Brown Bess.
I cingoli hanno ricevuto una spruz-
zata di Gun Melai 25, poi succes-
sive passate con i due citati L] 5
e LMU 6.
Per coloro che non avessero la
possibilità di utilizzare un aerografo,
si consiglia di dare come tinta di
base una miscela di LI 3 e LM 3
in parti uguali.
Tutte le sigle delle vernici utiliz-
zate si riferiscono al catalogo Mo-
lak.

rinvio posteriore; fra queste erano stati te anche dagli Inglesi) durante le campa-
posti tre carrelli a doppia ruota con so- gnae africane, venne ritirato dalla prima
spensioni a molle verticali, e ciascun car- linea non appena dimostrò i suoi limiti
rello incorporava superiormente un rullino nei confronti delle ultime versioni dei
reggicingolo. Panzcrkampjwugun IH e IV tedeschi, per
11 cingolo che scorreva attorno al treno essere sostituito dal più razionale M4 Sher-
di rotolamento era composto da 158 ele- man. Il suo servizio attivo continuò tut-
menti (166 nella versione MI A4). tavia sul fronte del Pacifico, dove più
Così strutturato l'M3 pesava circa 27 che un carro da battaglia occorreva un
tonnellate e, grazie al suo motore Wright mezzo d'accompagnamento per la fanteria,
Continental R 975 a 9 cilindri da 340 ca- ruolo che l'M3 seppe svolgere egregia-
valli, aveva una velocità di circa 42 km/h. mente.
In prosieguo di tempo, l'M3 subì nume- L'ottima meccanica su cui era basato il
rose modifiche, tali da far catalogare ben veicolo, fece sì che da questo carro na-
sei diverse versioni del veicolo: scesse una nutrita famiglia di corazzati, tra
i quali l'M/2 cannone semovente da 155
mm; l'M33 trattore cingolato per artiglierie
A sinistra due fotografie di particolari: pesanti; \'M7 Priest. semovente da 105
dall'alto, il complesso di rotolamento è mm; ed infine il carro recupero 72, me-
uno tra i pezzi meglio realizzati del kit;
sotto, il portello del pilota, in posizione glio conosciuto come Vfì/. Sia l'M7 che
chiusa (si nota al centro il periscopio). l'M3/ hanno semto nell'esercito italiano.

storte MODELLISMO
Il modello
F.d ora parliamo del kit dell'Airfix.
Buono nelle dimensioni generali e stam-
pato con la classica plastica Airfix, che
consente facili ritocchi per la sua morbi-
dezza, il kit consta di circa 200 pezzi, e
forse a mio parere qui sta l'unico neo del
modello. Mi spiego: la dovizia di pezzi fa
sì che sulla struttura della camera di com-

Una bella fotografia dei primi M3 americani arrivati in Gran Bretagna nel 1942 per
cominciare la preparazione delle unità destinate allo sbarco in Europa: si tratta del
tipo M3A4, propulso da 5 motori automobilistici Chrysler. Lo scafo è allungato, il can-
none è il nuovo tipo, sempre da 75 mm, ed è sparita la porta d'accesso sul lato destro,
sostituita dal solo portello, utilizzato per caricare le munizioni della bocca da fuoco. Qui
sotto: in alto, gli M3 utilizzati dagli inglesi e ribattezzati Lee I, erano forniti di para-
sabbia sopra i cingoli per l'impiego in Medio Oriente; poi, un M3 armato di lancia-
fiamme, col cannone della casamatta rimosso.
e dei dettagli, qualità indiscutibile del- addestrativa americana in Inghilterra nel
Una immagine della torre del modello Air- l'AfJ di Airfix. 1942. le altre per due carri operativi du-
fix, che mostra il cannone da 37 mm, la Così non possiamo non rimanere piace- rante \'Opartizione Torch. Tirando le som-
cupoletta con mitragliatrice e l'altra arma volmente sorpresi quando scopriamo la me. I ' M > è un ottimo kit. ma a mio giu-
automatica, sempre da 7,62 mm, accop- dizio non può essere « l'opera prima » di
piata al cannone da 37. ricchissima dotazione di attrezzi presenti
nella scatola, dove oltre ai soliti picconi, chi si accosti al mondo modellistico; lo
battimento debbano essere incollate le pia- badili, mazze, troviamo le riproduzioni di raccomanderei pertanto a coloro i quali
stre che formano le pareti della camera un originalissimo « imbutone » per i rifor- hanno già una certa dimestichezza con
stessa. Queste piastre unite fra loro deb- nimenti di carburante ed un bel treppiede colle liquide, tagliabalsa e carte abrasive.
bono successivamente essere raccordate l'un per la mitragliatrice calibro .30. E' nelle mani di questi certosini che i 200
l'altra a colpi di tagliabalsa e cartasmeri- Molto curato anche il treno di rotola- pozzetti verdi possono trasformarsi in un
glio: un lavoro estremamente delicato, in mento, con ogni carrello composto da ben autentico gioiello.
quanto si rischia di rovinare la minuzio- nove singoli pezzi e con la cingolatura rea- •
sa bullonatura fedelmente riprodotta. lizzata in quattro sezioni. Bibliografia:
Pertanto personalmente avrei preferito Ottima anche la riproduzione del capo- P. Charmberlain & C. Ellis, Atlante Mon-
la sovrastruttura già stampata nella con- carro, però mi sembra che in un carro diale dei Mezzi Corazzali, Albertelli.
ligurazione finale. come l'MT. con un equipaggio di sei uo- P. Charmberlain & C. Ellis. Prolile AFV 11.
Lo stesso discorso va latto per la tor- mini, un solo membro sia un po' pochino, Profilc Publications.
retta, alla quale bisogna aggiungere l ' a l - anche perché bisogna notare che sono
N. Pignato, Storia dei Mezzi Corazzati,
loggiamcnto per la cupola, che una volta molti i portelli che possono essere lasciati
Profili, F.lli Fabbri.
montato rivela inequivocabilmente la sal- aperti, avendo l'interno finemente dettaglia-
datura fra i due pezzi, a meno che non si to. Pertanto non mi sarebbe dispiaciuto Bellona Profiles n. 15, Medium Tank M3
ricorra allo stucco ed alla successiva scarta- vedere un secondo carrista sporgersi dal Cenerai l.ee. Bellona.
vetratura. A questo punto mi pongo la do- portello posto sul cielo della camera di
manda: tecnicismo o leziosità... Ai model- combattimento ed il pilota dietro il fine-
listi l'ardua sentenza! strino corazzato frontale.
Per il resto l'abbondanza di pezzi non Buona la dotazione di ilecals, con tre
può che giocare a favore dei particolari possibilità di scelta: una serie per un'unità

Dati tecnici del Medium Tank M 3 « General Lee »


Equipaggio:
Peso: tonn 27,2 in ordine di combattimento
Dimensioni:
lunghezza 564 centimetri
larghezza 279 centimetri
altezza 312 centimetri
Motore: Wright Continental R 975 radiale - 9 ci-
lindri - 340 cavalli
Velocità max: 42 km/h
Autonomia: 193 km
Capacità serbatoi carburante: 650 litri
Armamento:
principale: 1 x 75 mm mod. M2-M3
1 x 37 mm mod. M5-M6
secondario: 3/4 mitragliatrici 7,62 Browning M 1919A4

storia MODELLISMO
Panzerjaeger a Maikop, Kuhan, 1842 di Fulvio Milia

T a motorizzazione di tutte le unità Pan- Nel corso dell'offensiva che, nella tarda estate del 1942, portò la 1. Panzer-Armee di
zerjaeger (1) della divisione di fanteria von Kleist a raggiungere il Monte Elbrus nel Caucaso, fece la sua comparsa fugace
fu una realtà fin dalle fasi iniziali del riar- nel settore di Maikop un Pamerjaeger su chassis del Panzerkampfwagen I Austueh-
mo della Germania: non solamente si ge- rung B, che montava un controcarro medio del tipo 5 cm Panzerabwehrkanone 38 L/60.
La notevole potenza e la compattezza del pezzo ne facevano un cacciatore di carri
neralizzò il traino meccanico dei Panzer- nettamente superiore al Panzerjaeger dotato del pezzo cecoslovacco da 4,7 cm Pak
jaeger-Abteilungen (2) divisionali, ma anche 36 (t), ma la potenza dei carri da battaglia russi rendeva necessario fare ricorso a
della 14" Kompanie (Panzerjaeger) dei reg- pezzi del calibro di almeno 7,5 cm e ciò senza dubbio sconsigliò dal proseguire nella
gimenti di fanteria. Il raggiungimento di trasformazione di scafi di PzKptw I.
tale obiettivo, reso possibile solo a prezzo
di pesanti sacrifici in altri settori, parve
rendere possibile per molti anni a venire te offensiva, evitando il contatto con il lutazioni tedesche, pose le condizioni di
la lotta controcarri da posizioni di netto nemico nel combattimento difensivo. una rapida evoluzione delle unità Punzi'r-
predominio, consentendo ai carri da bat- L'impatto con le forze corazzate sovie- Jaeger da motorizzate in meccanizzate. Fin
taglia di operare in funzione eminentemen- tiche, superiori sul piano tecnico alle va- dalle fasi iniziali dell'invasione dell'Unio-
ne Sovietica fu evidente che sarebbe stato
necessario risolvere in tempi brevi il pro-
blema della difesa controcarro, muovendo-
A complemento dell'articolo apparso sul n. B4, pagi- si in due distinte direzioni: in primo luogo,
ne 21-27, diamo qui due foto di altre autoblindate si sarebbe dovuto accelerare il potenzia-
Humber. Sono la Mk IH (sopra) e la Mk IV.
mento dell'armamento dei carri armati già
esistenti, per renderli idonei al combatti-
mento difensivo, avviando, al tempo stes-
so, la produzione dei nuovi tipi in corso
di definizione o di sviluppo al fine di
riacquistare il netto predominio sulle for-
ze corazzate avversarie, di cui le unità
germaniche avevano goduto nelle prime
campagne di guerra; contemporaneamente,
trasformare le unità Panzerjaeger motoriz
zate in unità meccanizzate per ovviare con
un'accresciuta mobilità alle difficoltà ope-
rative poste dalla sconfinata estensione
del campo di battaglia.
Da questa seconda direttrice di sviluppo
parte tutta una serie di iniziative fram-
mentarie che hanno il comune scopo di
trarre il massimo rendimento dai materia-
li disponibili, preferibilmente da quelli ob-
soleti. Assistiamo, cosi, alle realizzazioni
di un gran numero di varianti di mezzi
ruotati, semi-cingolati e cingolati, in parte
corazzati o protetti, armati di pezzi con-
trocarro di vario genere, anche di prede
belliche. Si trattò, nella maggioranza dei
casi, di soluzioni di circostanza, spesso di
realizzazioni di officine campali in pochis-
simi esemplari: il fine era di mettere in
condizione materiali tecnicamente supera-
ti di operare in una guerra di logoramen-
to contro gli ultimi ritrovati dell'industria
bellica. Considerato il limitato costo in
materiali e lavoro di tali operazioni, si
può senza dubbio considerare attivo per
la Germania il bilancio, dal momento che
permise ai Tedeschi di contenere il gap
fino all'entrata in servizio dei cacciatori
di carri semoventi della seconda genera-
zione e cioè i vari jagclpanther, Hetzer,
jagdpanzer IV.
Veniamo, ora, all'esame di una singola-
re variante del Panzerjaeger I della quale
non è dato trovare traccia, almeno appa-
rentemente, se non nella foto che pubbli-
chiamo. Tutte le considerazioni che è pos-
sibile formulare su questo semovente so-
no basate su questa immagine d'agenzia
giornalistica, dal momento che un mezzo

storia MODELLISMO
di questo tipo non risulta classificalo dal-
le fonti primarie del periodo bellico, né
citato dagli autori che sui corazzati tede-
schi hanno scritto negli anni successivi.
Della foto sappiamo che venne scattata
a Maikop, nel Kuben, alla fine di agosto
del 1942: ciò ci consente di restringere in
parte il campo di indagine, anche se non
è possibile allo stato delle cose identificare
il reparto di appartenenza. Si può senza
altro affermare che i due Panzerjac'gc'r ap-
partennero alla i" Panzer-Armee: l'armata
di von Kleist fra il 22 luglio ed il 18 no-
vembre, data d'inizio dell'offensiva russa
d'inverno, operò contro le unità del « Fron-
te Trans-Caucasico » dell'Armata Rossa, oc-
cupando Stuvropol (5 agosto), Maikop, Pya-
tigorsk e Mozdok e raggiungendo il Monte
l'ihrus, nel Caucaso. La moto che appare
sulla destra porta il distintivo tattico della

Nella fotografia qui sopra, l'immagine che ha permesso di accertare l'esistenza del
cacciacarri tedesco con cannone da 50 mm. utilizzato sul fronte orientale, nell'estate
del 1942. Nella fotografia piccola a lato il particolare di uno dei cacciacarri (dell'altro
si scorge soltanto, nella foto sopra, la parte posteriore).

lungo 60 calibri, era montata sulla slitta Il 5 cm Pak 38 L/60 impiegava tre
in cui erano installati gli organi elastici; tipi di cartoccio-granata:
la slitta era incavalcata su di un affustino Panzcrgrcnatc - perforante con veloci-
brandeggiabile che consentiva di effettuare tà iniziale di 823 m/sec; peso del proietto
rapide correzioni del tiro. L'otturatore era 2.250 g:
a cuneo a scorrimento orizzontale; la chiu-
sura ermetica era a bossolo metallico; la Panzergrenate 40 - perforante sottoca-
bocca da fuoco montava un freno di boc- librato (Sabot) con nucleo in acciaio ad
ca a due stadi che riduceva il rinculo. elevata resistenza del peso di 975 g, ca-
All'affustino era fissato lo scudo, mentre ratterizzato da eccezionale capacità di pe-
all'affusto era incernierata una piastra co- netrazione grazie ad una velocità iniziale
razzata mobile che veniva abbassata per di 1198 m/sec. ma poco preciso a grande
aumentare la protezione, quando il pezzo distanza;
era in batteria. Per l'installazione sul Fan- Sprenggrenate - esplosivo con velocità
zer/aeger I venne smontato dall'affusto lo iniziale di 549 m/sec: peso del proietto
affustino, che fu probabilmente montato I960 g.
3" Kompanie di un 1'anzerjae^er-Abteiluiig direttamente sulla copertura dello scafo Le prove di tiro effettuate con cannoni
non identificabile. del carro. Per ciò che si riferisce al mu- catturati presso l'Aberdeen Proving Ground.
Sul piano tecnico, lo scafo non subì mo- nizionamento, sulla copertura del motore Maryland, U.S.A., con i due tipi di car-
difiche sostanziali, venendo reso unica- furono sistemate due file di sette conte- toccio-proietto perforante diedero i seguen-
mente idoneo a sostenere l'affusto del po- nitori per cartoccio-proietto (5) da 5 cm, ti risultati (5):
tente 5 cm Pah 38 L/60 (3). Il posto di fissate con mezzi di circostanza. E' possi-
guida conservò inalterata la sua configura bile che qualche altro proietto fosse con- Distanza Capacità di penetrazione in
zione, mentre due sedili furono fissati sul- servato all'interno del compartimento di (yards) piastra d'acciaio (in mm)
la copertura del motore per il capo-pezzo combattimento per pronto impiego, forse Inclinazione della piastra
ed il servente. Il pezzo conservò il carat- in contenitori simili a quelli installati allo 90° 60° 90° 60°
tcristico scudo a due piastre parallele, che interno del Morder III: in ogni caso le Panzer- Panzer-
grazie alla particolare sagomatura presen- dotazione non doveva consentire una lar- grenate grenate 40
tava un'elevata resistenza balistica. Si può ga autonomia di fuoco, né ci si può atten- 165 143
ritenere che il Pak 38 su 1'anzerjaeg.er I
0 99 73
dere niente di diverso, ove si considerino
non brandeggiasse, mediante regolazione le ragguardevoli dimensioni dei proietti da 250 88 67 141 109
dell'affustino, se non per lievi aggiusta- 5 cm e le modestissime dimensioni dello 500 78 61 120 86
menti: un brandeggio per 65°, come nel scafo del Panzerkampfwagen I Ausj. B, 750 69 56 101 69
caso del pezzo su affusto campale, avreb- sovraccaricato da un pezzo che portava 1000 61 50 84 55
be seriamente compromesso la stabilità del il peso totale ad almeno 6400-6500 kg. 1250 53 45 70 44
semovente, dato il notevole peso della mas- Un confronto fra questo semovente ed il 1500 47 40
sa rinculante; invariato restava probabil- ben più diffuso tipo armato del pezzo ce- — —
mente l'alzo, —8" +27°. coslovacco 4,7 cm Pak 36 (t) segna una
Il 5 cm l'anzerahwehrkanone 38 L/60 (4) marcata superiorità del primo in virtù (1) Cacciacarri.
era un materiale a deformazione con affu- non soltanto delle prestazioni nettamente (2) Battaglione cacciacarri.
sto a due ruote a code divaricabili dotate superiori del pezzo da 5 cm, ma anche (i) Cioè, 50/60 mod. 38.
di vomeri; l'affusto, con sospensioni a bar- della notevole compattezza del semovente (4) Cannone controcarro da 50/60 mod. 38.
ra di torsione, era idoneo al traino mecca- nel suo complesso, data la configurazio- (5) Hoffschmidt E.J. - Tantum W.H., German
Tank and Antitank in World War II, VÌE Inc.,
nico ad alta velocità. La bocca da fuoco, ne bassa e sfuggente del Pak 38. Old Grccnwich, Conn., 1968, pg. 23.

storia MODELLISMO
Costruiamo la H.M.S. "Bounty" 1
di Vittorio Frasca

PARTE PRIMA
I a nave di Sua Maestà Britannica Boun-
*-*ty fu varata nei cantieri inglesi nel
1787 e subito spedita nel mare di Tahiti
per una missione scientifico-alimentare: la
raccolta di pianticelle dell'albero del pane
da trapiantare nel continente americano
per sfamare a buon mercato le grosse co-
lonie di negri ivi trasferite. Durante la
missione i contrasti tra il comandante Wil-
liam Bligh ed il suo secondo Christian Flct-
cher portarono al celebre ammutinamento
e il Oounty... passò alla storia.
Era una fregata a tre alberi, molto ma-
novriera, sufficientemente armata e porta-
va un equipaggio di 45 uomini; di coler
mogano con sopratoni di azzurro carico,
lucida negli ottoni e nelle rivestiture in
rame, rappresentava il vanto della flotta
media dell'Ammiragliato.
La sua forma e le sue strutture non era-
no diverse da molti altri legni dell'epoca Qui sopra, i pezzi già preparati da assemblare. Per la costruzione — in leyno — della
e di certo la sua fama è legata agli avve- • Bounty • è stata scelta la bellissima confezione della Sergal. Sotto, incomincia la
nimenti di cui fu il centro; è oggi cono- lavorazione: le ordinate sono state inserite sulla chiglia e sullo sperone.
sciuta da tutti gli appassionati di model-
lismo ed è riprodotta, in tutto il mondo, LO SCAFO tenere il mure senza « andare per occhio »
in migliaia di esemplari in scala ridotta. alla prima ondata di traverso, solo se lo
Non è difficile da realizzare e viene of- Con le tavole n. I e 5 si affronta la co- scafo era di buona portanza.
ferta sul mercato, oltre che con dettaglia- struzione dello scafo e sarà questo il lavo- La chiglia, l'asse lungo su cui si impo-
tissimi disegni costruttivi, anche in scatole ro, forse, più importante nel nostro can- stano le ordinate, è il primo elemento da
di montaggio molto ben dotate. tiere: in effetti la bravura di un costrut- preparare o da estrarre dalla scatola già
Per questa nostra realizzazione abbiamo tore si misura, sì da tutto il complesso del pronto; dovendo ritagliarlo sarà bene farlo
scelto i disegni costruttivi e la scatola di manufatto, ma soprattutto dalla armonia su un compensato, abbastanza ' duro ' di
montaggio della Sergal. una ditta specia- dello scafo nato, pezzo su pezzo, dalla per- 5 mm di spessore: se possibile, al posto
lizzata che ha costruito modelli delle navi fezione dei particolari da assemblare. Lo del compensato dovrebbe usarsi una tavo-
più famose. scafo, specie l'opera viva, ossia la parte letta di legno pieno in quanto la chiglia
I disegni, di prima qualità, sono su cin- immersa, era l'orgoglio, il successo, o l'in- dovrà risultare al massimo compatta e ri-
que tavole e servono benissimo per con- successo della ingegneria nautica dell'epo- gida: essa è la spina dorsale del vascello
durre, anche un profano, al varo della ca: l'alberatura e le vele potevano svilup- e non deve avere vizi e deve mantenersi
celebre fregata. pare più o meno velocità ed il vascello senza flettere perché ogni suo cedimento
si rifletterà su tutta la nave.
Preparata la chiglia, su cui riporteremo
i tagli da incastro per alloggiare le ordi-
nate e quello anteriore per applicarvi il
tagliamare, procederemo a ritagliare da un
foglio di compensato di almeno 5 mm le
ordinate stesse. (Tutto ciò, nella scatola
della Serial è già pronto).
Le chiglie, già complete di tagliamare e
sperone porta-polena, vengono a volte for-
nite in unico pezzo e quasi tutti i model-
listi di media forza adottano questo siste-
ma. In effetti la parte anteriore della chi-
glia si compone di numerosi pezzi partico-
lari di cui ricorderemo i principali: taglia-
mare o brione, la parte immersa che fen-
de i flutti e che si collega alla parte oriz-
zontale, chiglia vera e propria, con una
curvatura chiamata pie' di ruota; sopra il
tagliamare, e ormai fuori dell'acqua, c'è
il dritto di prora sopra cui è di solito l'is-
sato il porta-polena. Ma non ci dilunghe-
remo su certi dettagli che possono interes-
sare soltanto costruttori da scuola e non
modellisti sia pure rifiniti.
Le ordinate dovranno essere ritagliate

storia MODELLISMO
scafo, e suiui inserita una tavola di sotto-
ponte che serve bene allo scopo; altri
costruttori usano delle assi cosidetle di al-
lineamento delle ordinate.
Ripetiamo che i pezzi incastrati debbono
andare leggermente a l'orzare sì da tenere
in piedi tutta la costruzione anche senza
bisogno di collante. Sarà anzi opportuno,
prima di leccare con la colla (noi consi-
gliamo la colla vinilica che non tira su-
bito e che da. poi, un risultato definitivo)
montare tutta l'ossatura dello scafo: chiglia,
ordinate, solloponle.
A questo punto sarà necessario eostrui-
re un basamento su cui appoggiare lo sca-
fo ormai impostato.
Basterà una tavola di 2 cm di spesso-
re, lunga 25 cm. larga 12 cm; al centro.
in parallelo con i lati lunghi, fisseremo
due assicelle di un paio di eentimetri di
altezza discoste l'una dall'altra di sei een-
timetri: la fessura così creata alloggerà la
chiglia dello scafo su cui andremo, ora. a
fissare il fasciame.

In alto, l'installazione del • sottoponte •:


qui sopra, a sinistra, una fase della pre-
parazione del ' falso ponte -, che vedia-
mo poi in attesa di essere montato nella
foto a destra. Sul falso ponte andranno
poi sistemati i listelli che simuleranno il
ponte vero e proprio. Qui a destra, una
delle fasi più delicate: la messa in opera
del fasciame. La « Bounty - della Sergal.
pur tornendo le massime soddisfazioni al |
modellista, offre difficoltà relative nel
montaggio ed è consigliabile a chi si
accosta per le prime volte al modellismo
navale in legno.
con precisione ed il taglio da incastro, cor-
rispondente a quello realizzato sulla chi-
glia, dovrà essere molto preciso; gli inca-
stri, infatti, non debbono concedere mo-
vimento alle ordinate che, magari, andran-
no anche un poco forzate negli alloggia-
menti. Prima di passare un velo di colla
sugli incustri. sarà bene provare a secco
l'incastro stesso e controllare l'allineamen-
to delle ordinate. Ove qualche incastro si
mostrasse resistente al montaggio, sarà op-
portuno « pulire » con un pezzo di carta- taggio delle ordinate è necessario dar loro IL FASCIAME
vetrata a grana (ine i due « tagli » lino a un numero progressivo da prora a poppa;
portarli alla compenetrazione. Si può usa- le ordinate iniziali sono più piccole a pro- Di solito le ordinate vengono rivestite
re anche una Umetta piatta da ferro (mai ra, si allargano verso la zona di maestra e da due strati di fasciame, il primo bianco,
una raspa da legno che romperebbe gli tornano a rimpicciolirsi verso poppa. in legname di tiglio, il secondo in moga-
spigoli, specie se di compensato). Nella scatola di premontaggio della Ser- no o noce: per la nostra « Bounty » adot-
Per non sbagliare al momento del mon- pai, per tenere più compatta la struttura (continua a pag. 12)

storia MODELLISMO
La portaerei americana «fend»
di Alberto Santoni

|~\opo l'esperimento compiuto sul traspor-


* to lupiler, convcrtito nel 1922 nulla
Langlvy, prima portaerei amerieana, e do-
po che nel 1927 i due incrociatori da bat-
taglia I.cxington e Saratoga, non autoriz-
zati dalla Conferenza Navale di Washing-
ton del 1922, erano stati completati anche
essi come portaerei, la U.S. Navy commis-
sionò soltanto nel 1934 la prima unità
concepita fin dall'origine per ospitare i re-
parti dell'aviazione navale: la Ranger.
Nel frattempo le schiere degli esperti
della Marina americana si erano divise
in due fazioni: una che prendendo come
esempio le Suratoga predicava la costru-
zione di grosse navi portaerei con note-
voli capacità di carico e l'altra che au-
spicava invece la costruzione di unità più
piccole ma più numerose. Alla (ine, sulla
scorta di prove valutative, prevalse la con-
vinzione che il dislocamento di una portae-
rei di squadra non dovesse scendere mol-
to al di sotto delle 20.000 tonnellate, pre-
supposto in base al quale fu quindi auto-
rizzata il 16 giugno 1933 la costruzione
della Yorktown e dett'Enlerprise di 19.800
tonn., cui seguì soltanto il 17 maggio 1938 nascita di quest'ultima portaerei ebbe una In alto, la portaerei « Hornet » mentre lan-
l'autorizzazione ad impostare la gemella precisa motivazione. Infatti con l'imposta- cia il primo dei B-25 destinati a bombar-
Hornet. zione della Yorktown e dc\\'Enterprise e dare Tokio (aprile 1942). Qui sopra, una
Il ritardo con il quale fu decretata la con la decisione di declassificare la Lan- bella immagine dell'unità, che mette in
evidenza la mimetizzazione. Sotto, nella
gley a nave portaidrovolanti. la Marina
foto piccola, il colonnello Doolittle appen-
americana si trovò nel 1934 a poter dispor- de medaglie giapponesi ad una delle bom-
re di altre 14.900 tonnellate di portaerei be destinate a Tokio. Nella loto grande,
per raggiungere il totale massimo di 135.000 la sistemazione dei 15 bombardieri B-25
tonn concessole per tale tipo di unità nella sul ponte della * Hornet •.
nota Conferenza di Washington. Poiché il
suddetto tonnellaggio residuo non era suf- la seria minaccia di guerra in Europa e nel
ficiente per impostare subito una terza Pacifico, il Congresso americano approvò
portaerei della classe Yorktown, la U.S. il 17 maggio I938 il « Naval Expansion
Navy si orientò momentaneamente in altra Act » in base al quale fu anche autorizza-
direzione, mettendo sullo scalo proprio in ta la costruzione della terza portaerei del-
quell'anno la più piccola Wasp, che tini la classe Yorktown. appunto la Horncl.
per dislocare 14.700 tonnellate. nonché quella di un'unità ancora più gran-
Soltanto dopo la decisione giapponese de, la Lssex di 27.100 tonnellate, che di-
di non rinnovare il trattato di Washington, venne poi la capoclasse di una nutrita
scaduto il 31 dicembre 1936. e in vista del- schiera di nuove portaerei d'attacco.
Grazie al ritardo con il quale fu com-
missionata rispetto alle sue due gemelle,
la Hornet beneficiò di alcune opportune
modifiche. Innanzi tutto essa ricevette un
ponte più largo di metri 1,5, poi una
diversa disposizione dell'armamento con-
traereo leggero e infine duecento tonnel-
late in più di dislocamento nei confronti
del progetto originario della Yorktown e
de\\'Enterprise.
Al momento dell'attacco giapponese a
Pearl Harbor (7 dicembre 1941) la Hornvt.
entrata in servizio da poco più di un
mese, si trovava sulla costa atlantica e
precisamente ad Hampton Roads, clic la-
sciò il 26 dicembre 1941 per una crocie-
ra addcstrativa. Essa rientrò il 31 gennaio
1942 a Norfolk, dove due giorni dopo una
grossa gru depositò sul suo ponte due bi-
motori H-25 dell'Esercito, destinati ad et-
fcttuare prove di decollo e di appontag-

storia MODELLISMO
IL MODELLO

Ti kit della portaerei americuiia


« Hornet » i- alalo preparalo dalla
'lillà giapponese Tamiya, e reca il
numero ili catalogo WL-A110. Si trat-
ta di una rappresentazione in scala
I : 700. per cui la nave, a realizza-
zione ultimala, risulta lunga circa
55 centimelri e mezzo. La « Hornet »
e1 raffigurala al momento in cui sta
ner lanciare i bombardieri li-25 del
colonnello Doolittle verso Tokio. il
modello è completato con lò esem-
plari del bimotore. Annunziando al-
la radio l'esito dell'impresa, il presi-
dente americano Roosevelt disse che
gli aerei provenivano dal mitico pae-
se di Shangri Là. nome che in se-
guito fu dato ad un'altra portaerei
statunitense nel corso della II guer-
ra mondiale.

ciati nel pomeriggio di quello stesso 4 giu-


gno 1942 contro la superstite portaerei nip-
ponica Hiryu. centrata invece quattro vol-
te dai « Dauntless » dell'Enierprise e poi
Sopra, con i motori al massimo dei giri, i Haps abbassati, le ruote frenate, un 6-25 atitoaffondata all'alba seguente.
attende il segnale di decollo (che gli darà l'uomo con la bandierina a destra). Per que- L'ultima missione della Hornet avvenne
sto segna/e si attende che, a causa del beccheggio, la prua della • Hornet • sia rivolta durante la lunga e sanguinosa campagna
verso l'alto per sfruttare la massima elevazione del ponte. di Guadalcanal nel Sud Pacifico e preci-
samente in occasione della battaglia delle
isole di Santa Cruz del 26 ottobre 1942. Al
termine di questo scontro aeronavale la
Hornet era stata colpita da ben otto bom-
be, tre siluri e due aerei suicidi, ma cio-
nonostante si rifiutò di andare a fondo,
resistendo anche a numerosissimi colpi da
127 mm e ad altri nove siluri indirizzatile
contro da due cacciatorpediniere americani
incaricati di finirla, l-'u così che i giappo-
nesi giunsero nottetempo nei pressi della
portaerei americana, abbandonata dall'e-
quipaggio e alla deriva, e ne tentarono il
Sopra, lo ' Hornet * ripresa silfi vigilia Sfortunata tu la partecipazione della Hor- rimorchio e la prestigiosa cattura. Falliti
della battaglia di Midway. A lato, un im- net alla battaglia di Midway, durante la però questi esperimenti, due cacciatorpe-
pressionante documento dell'ultima batta- quale i suoi 15 aerosiluranti vennero tutti diniere nipponici vennero incaricati di fi-
glia della portaerei (isole di Santa Cruz. abbattuti senza ottenere risultati tangibili, nire la Hornet che, raggiunta da altri quat-
26 ottobre 1942): la nave è sbandata sul- mentre i 35 bombardieri in picchiata e i tro siluri, si piegò su un fianco e scom-
la dritta, una bomba è appena caduta a
poppa ed un tuffatore giapponese Val sta dieci caccia non riuscirono nemmeno a rin- parve sotto le onde alle ore 01.35 del 27
picchiando sul ponte. Si notano anche tracciare le portaerei dell'ammiraglio Na- ottobre 1942. Essa, esempio di eccezionale
due aerosiluranti Kate (uno è appena vi- gumo. Un'eguale delusione patirono i pi- abilità costruttiva, aveva incassato comples-
sibile sulla sinistra) e. in mare, la trac- loti dei lò bombardieri della Hornet lan- sivamente olio bombe, due aerei suicidi.
cia di un siluro.

giù in vista del progettato bombardamen-


to di Tokio. Dette prove, che seguivano
quelle già condotte a terra su spazi pari
a quelli di un ponte di volo, vennero ese-
guite in mare quello stesso giorno con pie-
no successo.
Dopo tali esperimenti la Hornet fu tra-
sferita a fine febbraio a San Francisco.
dove giunse il 1° aprile e dove ricevette
u bordo t u t t i i sedici W-25 del colonnello
Doolittle preposti alla suddetta incursione.
Il raid su Tokio e su altre due città
giapponesi eseguito il 18 aprile 1942 è
troppo conosciuto perché ora ne venga
fatta una dettagliata analisi. Questo epi-
sodio, così come gli altri particolareggiati
resoconti di tutte le operazioni alle quali
prese parte la portaerei Hornet. potrà es-
sere riscontrato nel mio secondo volume
della « Storia generale della guerra in Asia
e nel Pacifico ».

storia MODELLISMO 11
430 colpi da 127 mm e ben sedici siluri, CARATTERISTICHE GENERALI DELLA HORNET
dei quali quattro del micidiale Mod. 93
giapponese da 610 mm. Luogo di costruzione: Newport News
Una curiosità. 11 recupero della capsula Data di autorizzazione: 17 maggio 1938
spaziale Apollo 11 proveniente dalla luna Data di impostazione: 25 settembre 1939
fu effettuato il 24 luglio 1969 da una for- Data del varo: 14 dicembre 1940
za navale americana imperniata sulla por- Data di entrata in servizio: 20 ottobre 1941
taerei Hornet lì, entrata in servizio il 29 no- Data di affondamento: 27 ottobre 1942
Dislocamento standard di progetto: tonn 19.800
Dislocamento standard reale: tonn 20.000
Lunghezza al galleggiamento: m 232.1
L'AEREO Lunghezza massima: m 246,9
Larghezza al galleggiamento: m 25,3
Cl.lt aeroplani usali per il bombar- Larghezza massima del ponte: m 34,8
damento di Tokio, lanciati dalla Immersione massima: m 8,8
portaerei « Hornet », erano del tipo Altezza dal galleggiamento al ponte
B-25B « Mitchell », appartenenti al 17° di volo: m 16.8
Gruppo da bombardamento dell'Vlll Altezza dal galleggiamento al vertice
forza aerea americana. Ebbero delle del fumatolo: m 31,4
modifiche per la particolare missio- Altezza dal galleggiamento alla testa
ne: la tinteggiatura completa in Oli- dell'albero: m 43,6
ve Drab, il traguardo di puntamento
e l'aggiunta di tre grossi serbatoi di Armamento
carburante: l'uno nel compartimen-
to bombe, l'altro nello spazio normal- 8 pezzi da 127/38 in impianti singoli; 16 da 28 mm (« pom-poms » da pollici 1,1) in
mente occupato dalla torretta infe- installazioni quadruple; 23 da 20 mm in impianti singoli; 85-100 aerei del tipo * Wild-
riore, il terzo nella fusoliera. I B-25B cat », * Dauntless » e « Devastator », rispettivamente caccia, bombardieri in picchiata
furono costruiti in soli 120 esempla- ed aerosiluranti.
ri e presentavano per la prima volta
il caratteristico diedro negativo del- Protezione
la parte centrale dell'ala, particola- — verticale al galleggiamento: cintura corazzata centrale di 102 mm;
rità che resterà tipica di tutte le se- — orizzontale: solo sul ponte dell'hangar per uno spessore di 76 mm:
'ie successive. L'armamento dei B-25B
era costituito da 1 mitragliatrice da — interna: paratie trasversali:
7,7 nel muso, da due coppie di 7,7 — subacquea: fitta compartimentazione stagna.
nelle torrette superiore ed inferiore,
e da una 12,7 in coda. Gli esempla- Apparato motore
ri imbarcati sulla portaerei erano pri- Nove caldaie, quattro turboriduttori, quattro eliche, 120.000 HP, 7.400 tonn di combu-
vi della torretta inferiore netta qua- stibile, 187.000 galloni di carburante per aerei, velocità 32 nodi, autonomia 15.000
le era stato installato un serbatoio miglia a 14 nodi.
ausiliare di carburante.
Equipaggio
306 ufficiali e 2.613 sottufficiali e marinai, compresi i piloti.
vembre 1943 e che la RA1-TV, nel trasmet-
tere in diretta la suddetta operazione, si Colorazione
ostinò ingenuamente ad identificare con la Durante tutto il servizio grigio scuro con una banda coler grigio ferro a frange
omonima unità che aveva partecipato al irregolari, che saliva dal galleggiamento fino a metà scafo e che avrebbe dovuto
famoso bombardamento di Tokio del 18 simulare un forte moto ondoso e quindi abbassare sul mare il profilo della nave.
aprile 1942 e che invece, come abbiamo Ampie bande verticali irregolari dello stesso colore erano presenti sull'isola.
visto, era affondata nelle acque delle Sa-
lomone il 27 ottobre di quello stesso anno. Costo di costruzione
45.000.000 di dollari.

COSTRUIAMO LA H.M.S. « BOUNTY » - 1 poppa, bisognerà adoperare degli spilli e dei


chiodini che poi saranno tolti quando la
(segue da pag. 9) zione. (E' un arnese simile ad un salda- colla avrà fatto presa; in commercio esisto-
leremo listelli bianchi da 1,5x6 mm e li- tore con una superficie curva che, riscal- no delle punte a testa tonda che potran-
stelli in noce da 1 x 6 . I listelli di base, data, consente di piegare il listello appog- no essere fissate a mano e senza bisogna
quelli bianchi, potranno riuscire anche non giatovi sopra con forza adeguata). di martello e che sempre a mano potran-
perfetti, con qualche svergolatura, mentre Prima di compiere l'operazione di im- no, poi, essere tolte, come puntine da di-
l'applicazione di quelli di noce dovrà ri- mersione dei listelli e di piegatura è ne- segno.
sultare quanto più perfetta possibile. E' cessario affinare le estremità di essi dopo Completata la listellatura di base, in li-
vero che per navi da invecchiare il trat- averne preso la misura. Detta operazione stelli bianchi, si procederà a fissare su di
tamento nasconderà ogni imperfezione, ma (rastrematura) è necessaria per raccogliere essa quella definitiva; terminato il fascia-
per quelle da tirare al lucido ogni manche- le parti terminali del fasciame nei punti me esterno si porrà in opera il fasciame
volezza sarà sempre bene in evidenza per (prua e poppa) in cui lo scafo va restrin- del ponte in noce (direttamente sul falso
decretare l'insufficienza del costruttore. Oc- gendosi. ponte) e si rivestiranno anche all'interno le
correrà quindi porre molta attenzione nel- La listellatura va applicata dalla linea murate risultanti dalla rivestitura esterna
l'applicazione dei listelli. del ponte verso il basso ed i listelli vanno delle parti alte delle ordinate. Sulle mura-
Essi non saranno molto docili alla pie- fissati alternativamente, uno a destra ed te sarà poi fissato un mancorrente (un li-
gatura e, specialmente a prua ed a poppa, uno a sinistra, dopo aver leccato con col- stello in noce sufficientemente largo da ri-
daranno parecchio da fare ai costruttori. la le ordinate ed il lato stretto del listello coprire la parte terminale della murata).
Intanto, per renderli il più possibile fles- in modo che essi vadano ad essere fissati A questo punto potremo dar mano alla
sibili sarà necessario immergerli in acqua sulle ordinate e tra loro. La colla, anche carta vetrata (grana molto fine) per dare
bollente (nella vasca da bagno presa in quella a pronta presa da modellista, non una bella ripassata a tutto lo scafo.
prestito per la bisogna) ed adoperare un agirà immediatamente e per tenere fermi i
piegalistelli se lo avrete nella vostra dota- listelli alle ordinate, specie a prua ed a (I - continua) •

12 storia MODELLISMO
Short «Sandringhamn: fine di un'era
di Giorgio Bignozzi

/~\ggi le grandi navi passeggeri sono usa-


^-Me solo per le crociere: sono state spo-
destate dal loro trono nei traffici intercon-
tinentali dall'aeroplano. Ma anche l'idrovo-
lante, che fu il primo « più pesante del-
l'aria » a sfidare i transatlantici sulle rot-
te commerciali, adesso ne divide la sor-
te: i pochi che sono rimasti attivi servono
solo per voli turistici creati proprio per
consentire a chi voglia gustare il nostalgi-
co sapore di un'era tramontata le sensa-
zioni del volo su uno spazioso « battello
volante » che decolla e si posa in uno sce-
nografico fiotto di schiuma.
Questo piacere si può provare su un
«Sandringham» IV della Antilles Air
Boats, nelle Isole Vergini: altri grandi idro- Ouì sopra, lo Short • Sandringham « /, matricola ML 788, sigla OOZF che in un secondo
volanti non cc ne sono più, anche il suc- tempo diventerà G-AGKX con l'immatricolazione civile; questo esemplare assumerà
cessore diretto di questo tipo, il « Solent », il nome * Himalaya •. A pie' di pagina, un'altra chiarissima immagine dello stesso aero-
plano in acqua, immagine che permette di controllare la disposizione dei tiranti che
è scomparso dalla scena. Ma non è inap- collegavano la parte inferiore delle ali con i galleggianti laterali.
propriato che l'onore di tener viva per
quanto è possibile la grande tradizione stava, soprattutto per la sua disponibilità G-AGES vittima di un incidente) se ne
degli idrovolanti commerciali sia toccato di volume interno, necessario per i canoni erano aggiunti altri 6, il JM722 diventato
al « Sandringham », sviluppo civile di uno di comfort sui lunghi viaggi di allora, alla G-AGHV e i velivoli ML725-729 che pre-
dei più fumosi idro di tutti i tempi, lo conversione per trasporto civile. Conversio- sero le marche civili G-AGHV/X/Z/IA/B.
Short « Sunderland ». ne del resto molto semplice: arredamen- Nel 1944 la flotta crebbe, con altri 9 ae-
to quanto mai spartano (panchette con rei: ML751-756 (da G-AG)) a G-AG|O)
Le origini: i primi « Sunderland » materassini) e sostituzione delle torrette con e ML786-791 (da G-AGKV a G-AGLA)
da trasporto carenature di nessuna pretesa aerodinami- mentre migliorava la sistemazione interna
ca. Anche la colorazione restava quella mi- e si prolungava la linea sino a Calcutta.
Nell'autunno del 1942, la BOAC (British litare, mimetica, con l'aggiunta delle mar- Terminata la guerra anche nel Pacifico,
Overseas Airways Corp.) disperatamente a che civili (G-AGER/S/T/U/V/W) in gran- il servizio fu esteso a Rangoon e la colo-
corto di macchine ottenne dalla RAF una di caratteri neri bordati d'argento e sot- razione mimetica lasciò finalmente il posto
mezza dozzina di idrovolanti « Sunder- tolineati da bande tricolori. a quella argentea.
Icind » Mk.'S (matricole |MbbO/665) per i Questi aerei entrarono in linea agl'inizi Frattando altri quattro « Sunderland «
collegamenti di alta priorità con l'Africa del 1943, sulla rotta Poolc-Lagos; in otto- Mk.'ì in configurazione trasporto erano sta-
Occidentale. L'idro militare (S.25 per la bre passarono alla linea Poole-Karachi as- ti consegnati alla Royal New Zcaland Air
casa costruttrice) era a sua volta uno svi- sumendo temporaneamente codici militari Porce: immatricolati NZ4101-4, costituiro-
luppo degli idrovolanti commerciali « Em- e operando sotto l'egida del T.C. della no il materiale di volo del Flying Boat
pire Boats » (S.25. 26. ÌO) e pertanto si pre- RAF. Frattanto ai primi aerei (meno uno. Transport linit della RNZAF.

storia MODELLISMO 13
ghillerra: i due aerei ebbero le marche son », « Harwich ». « Hunler ». <« Hobart »,
CX-AKF (l'ex argentino) e -AFA (ex C- « Hcnley », « Hamilton », « Humpshire »,
ACWW). « Honduras », ecc.) avevano trasportato
79.795 passeggeri e 2.800 tonnellate di
merci, su un totale di 25.000.000 di miglia!
La « Classe Hythe » Ma l'attività dei primi idro di questa
e altri « Sunderland » civili famiglia non si esaurì con queste cifre.
Con il ritorno del tempo di pace, la Tre degli « Hythe » radiati dalla BOAC
BOAC intraprese un programma per rista- (G-AGIA « Haslemere ». « Halstead » e
b i l i r e la sua rete imperiale su standard « Hadfield ») furono acquistati dall'Aquila
consoni alla nuova situazione. Gli idrovo- Airways, nata per traspotri merci e passeg-
l a n t i di origine militare furono mandati geri tra i porti marittimi: idea che portò
l'aviolinea sull'orlo del fallimento, da cui
la salvò il contratto per partecipare al
« ponte aereo » di Berlino. I grandi aerei
effettuarono 265 missioni insieme ai
« Sunderland » del Coastal Command del-
la R A F , trasportando viveri e materiali va-
ri nella città assediata dai sovietici: ope-
ravano sul lago Havel. Queste operazioni
salvarono la Aquila, che acquistò altri 7
« Hythe » dalla BOAC avviando un servi-
zio tra Southampton a Madeira, sino al
1958, e un servizio navetta tra Funchal
(Madeira) e Lisbona.
Una carriera civile la fece anche il
« Sunderland » Mk.T, la versione cioè con
motori americani (Prati & Whitney R.1830-
92 « Tu'in Wasp »>. Prima ad ordinarlo fu
la CAUSA, che lo battezzò « Capitàn Bo-
sion Lanza » ( C X - A K R ) , seguita dalla Ac-
rolineas Argentinas che ebbe i velivoli LV-
AHG e A H H .
Nella foto piccola in alto, un particolare della prua di un • Sunderland - civile: la vetra-
tura di protezione scorreva all'indietro onde lasciare un ampio passaggio praticabile
per l'accesso ed il rifornimento. Qui sopra, un * Sandringham « 4 della compagnia TE AL Nasce il « Sandringham »
(Tasman Empire Airways Ltd): immatricolato come ZK-AMD * Australia •: fu conse-
gnato alla compagnia nel 1946. e servì alcune delle isole del Pacifico. II successo del «Sunderland» come ae-
reo civile indusse la Short a considerare
Anche la Royal New Zealand Air Porce nelle officine di Uelfast e di Hythe per una conversione più elaborata, per me-
e la Royal Australian Air Porce cedettero ricevere un arredamento confortevole: ini- glio sfruttarne il potenziamento. A questo
alcuni esemplari alle rispettive aviolinee na- zialmente 16 posti su un solo ponte (con- scopo già nel 1945 rimise in cantiere un
zionali. La prima, che per qualche tem- figurazione H . l ) e quindi 34 oppure un esemplare della BOAC, il G-AGHX (ma-
po operò in proprio (con il citato Flying «ponte di passeggiata» (H.2). Contempo- tricola ML788) allora portante il codice
Boat Transport Unit) collegamenti civili raneamente si cambiarono i motori, sosti- militare OQZF, arredandolo con 24 sedili
tra Aukland e le isole Fiji, cedette — no- tuendo i BristoI « l'egasus » XVIII coi « Pe- trasformabili in 16 cuccette nel ponte in-
vembre 1947 — i 4 idro adibiti a questo gasus » 58 e quindi 48. Con queste modifi- feriore e con un salone/sala da pranzo e
servizio alla NZNAC (New Zealand Na- che, i velivoli furono classificati dalla bar in quello superiore; le semplici co-
tional Airways Co.) che li resigiò ZK- compagnia « Classe Hythe », dall'abitudine perture delle torrette prodiera e poppiera
AMF/G/I/K: due di essi furono presto — di stampo marittimo, e confacente nel vennero sostituite con carenature aerodina-
ritirati dalla linea e usati per fornire par- caso degli idrovolanti — di battezzare le miche che miglioravano sensibilmente le
ti di ricambio a ZK-AMG « Mataatua » e « classi» col nome delle unità eponime; in- prestazioni oltre che l'estetica. L'aereo fu
-AMK « Takitimu », rimasti a lungo in ser- fatti era ripreso l'uso di dare un nome a varato a Rochestcr nella nuova forma il
vizio e disponibili anche per missioni di ciascun velivolo dell'aviolinea, ed il pri- 28 novembre; fu l'unico « Sandringham »
soccorso in collaborazione con la RNZAF. mo a riceverlo, il G-AG)M, era stato bat- Mk.l, e fu battezzato « Himalaya ». Più
Quelli ceduti dalla R A A F alla Trans-Ocea- tezzato « Hythe ». Con queste macchine fu- tardi lo acquistò la Aquila Airways.
nie Airways Ltd. operarono dal febbraio rono inaugurati i servizi per l'Australia (la All'inizio, la BOAC non ritenne di do-
1947 al luglio 1952 collegamenti regolari Rotta del Canguro, in pool con la Qantas), ver ordinare il « nuovo » modello di idro-
tra Sydney e l'isola Lord Howe: erano i e quelli per Hong Kong (Rotta del Drago) volante: aspettava con fiducia brillanti ae-
velivoli A26-2, A26-4 e A265 che furono e Singapore. rei terrestri, l'Avrò « Tudor » e l'H.P.
ribattezzati rispettivamente « Pacific Star » Il ritardo nella consegna degli Handley- « Hermes » che le avrebbero consentito di
(VH-BKQ), « Australis » (VH-AKO) e « Ta- Page « llermes » e le difficoltà del « Tu- fronteggiare le compagnie americane forni-
hiti Star» (VH-AKP). dar» costrinsero la BOAC nel 1946 a chie- te di DC.4 e « Constellation ». I primi or-
Frattanto, anche altri « Sunderland » ci- dere alla RAF altri « Sunderland » Mk.3 da dini, pertanto, vennero dall'estero. La Com-
vili continuavano ad operare. Una sussi- trasformare in « Classe Hythe »: i velivoli pania Argentina de Aéronavigaciòn Dode-
diaria dell'aviolinea argentina dell'armatore immatricolati JM7I6. DD860 e PP142 che ro ne ordinò 4 nel 1945, in versione con
Dodero, la ALFR (Aviaciòn del Litoral divennero rispettivamente i G-AHEO motori Prati & Whitney « Twin Wasp »:
Fluvial Argentino) ordinò nel 1946 un « Halsstead », G-AHEP « Hanbury » e G- due per servizi nazionali, arredati con 28
« Sunderland » Mk.3 convcrtito in traspor- AHER « Helsmsdale », quest'ultimo adibito posti sul ponte inferiore e 17 su quello
to civile a 45 posti, per servizi a breve esclusivamente a servizio merci e pertanto superiore dotato di bar (« Sandringham »
raggio, con le marche LV-AAS; venne su- privo dei finestrini da aereo commerciale Mk.2: G-AGPZ poi LV-AAO « Argentina »,
bito però rivenduto — prima della con- adottati da tutti i « Sunderland » convcr- e G-AGPT poi LV-AAP « Uruguay ») e
segna — alla CAUSA (Compania Aeronàu- titi. due per servizi internazionali con 21 posti
tica Uruguayana S.A.) che lo mise in ser- Quando furono ritirati dal servizio, nel tutti nel ponte inferiore e salone e bar su
vizio sul Rio de la Piata assieme ad un 1949, gli idro «classe H y t h e » (tutti con quello superiore (« Sandringham » Mk.3:
aereo gemello ordinato direttamente in In- nomi inizianti per H: « Howard », « Hud- G-AGPY poi LV-AAR « Brasil », e G-

14 storia MODELLISMO
AGTZ poi LV-AAU « Inglatierva »). La Oc» sopra, ancora con l'immatricolazione civile inglese il « Sandringham • 2 della coni
Dodero ordinò poi un altro Mk.2, il G- pagnia argentina Dodero di Buenos Aires per il servizio sul Rio de la Piata. Fu conse
A H R E che venne resiglato LV-ACT « Pa- gnato il 17 novembre 1945 ed impiegò 46 ore per arrivare in volo in Argentina. Sotto,
raguay ». Questa compagnia venne assor- un • Sandringham » 6 della compagnia norvegese DNL, impiegato sulla rotta Oslo-
bita, nel 1949, dalla Aviolineas Argentinas, Tromso: matricola LN-IAU, nome « Bamse Brakar ».
che nel 1955 acquistò anche un « Sandrin-
gham » ex-norvegese, per cui nel 1962, quan-
do cessò di operare con idrovolanti, ne
aveva 6, che conservò in buone condizio-
ni, tanto che nel luglio 1963 potè darli
in affitto. Li prese la CAA. Cooperativa
Argentina de Aéronavegantes, che li utiliz-
zò per servizio merci fin quando dovette
cessare l'attività per mancanza di fondi:
comunque, nel 1966 i sei idro ancora gal-
leggiavano nella baia di Buenos Aires e
solo l'anno successivo furono demoliti.
La versione Mk.4. a motori « 'l'win
Wasp » tK.I810-90C) e arredamento per
30 passeggeri e il ponte superiore desti-
nato a cucina e bar, ebbe per primo clien-
te la TEAL, Tasnian Empire Airways Ltd.
che nel 1947 aveva ancora in servizio due
« Empire Boats » ormai i n e v i t a b i l m e n t e de-
stinati al ritiro. Ordinò 4 nuovi idro della Il fallimento del « Tudur » aveva frat- trasporto merci. Questa versione fu desi-
classe che battezzò « Dominion » e poi tanto messo in crisi la BOAC, che si vide gnata « Classe l'Iymouth » e t u t t i i velivoli
« Tasman »: ZK-AMB « Tasman ». -AMD costretta nel gennaio 1947 a prendere in che ne fecero parte ebbero nomi di loca-
« A u s t r a l i a » , - A M E « N e w Zcaland » e a f f i t t o dal Ministero dell'Aviazione Civi- lità britanniche inizianti per P: « Ports-
-AMH « Aukland ». le 9 « Sunderland » Mk.5 convcrtiti in mouth ». « Perth », « Penzance ». « Port-
L'aviolinea li ritirò dal servizio nel di- «Sandringham» Mk.5, versione caratteriz- land ». « Pembroke ». « Portmarnock »,
cembre 1949, vendendoli a due compagnie zata dalla sistemazione interna su un so- « Portsea », « Poole » e « Pevensey », corri-
australiane. Ansett Airways e Quantas. La lo ponte (compresa la cucina: per i pasti spondenti nell'ordine alle marche G- da
prima prese lo ZK-AME e lo ZK-AMH non si andava più in « sala da pranzo » A H Y Y ad AHZG. A sostituire il « Perth »
che divennero rispettivamente VH-BRD e ma si veniva serviti al proprio posto) per perduto per incendio fu preso un decimo
-BRD « Beachcomber »; la seconda ebbe 22 passeggeri in configurazione diurna o 16 aereo, matricola militare |M681 che diven-
gli ZK-AMB e - A M D che divennero l'uno in quella notturna. La BOAC ne aveva già ne G-A|MZ: con questi aerei, e n t r a t i in
il VH-EBW e l'altro il VH-EBX (poi VH- (in prestito temporaneo. 1946-48) un altro. linea il 2 maggio 1947, la BOAC iniziò la
BRE « Pacific Chieftain »). G - A H I R già SZ584. attrezzato però per sostituzione dei « Class Hythe » e prolun-
gò la « Rotta del Drago » sino al Giappo-
ne; dapprima con terminale a Iwakuni (che
si raggiungeva in 7 giorni da Southampton.
frattanto sostituito allo scalo inglese di
Poolc) e quindi a Tokyo. Il « Portmarno-
ke » e il « Poole » furono ceduti alla

A fianco, la sistemazione interna di un


' Sandringham » 7: si tratta dell'esempla-
re immatricolato VH-APG, attrezzato per
crociere aeree nella Nuova Guinea; ave-
va prestato per poco tempo servizio nel-
la BOAC con la sigla G-AKCO - Saint
George- .

storia MODELLISMO 15
volanti; mu ciò non signilicò lu lino della
attività per i « Bermuda ». di cui uno (il
« Saint George ») fu acquistato nel 1954
dal comandante Sir Gordon Taylor che lo
utilizzò — re-siglato VH-APG — per cro-
ciere charter intorno alla Nuova Guinea e
per l'Estremo Oriente, e gli altri furono
presi nel 1955 dalla uruguayana CAUSA
che li utilizzò con le marche CX-ANA o
-ANI. Il velivolo del com.te Taylor fu ri-
venduto nel 1458: lo acquistò la compa-

Qui sopra, il « Sandringham • 7 del quale è pubblicato lo spaccato nella pagina prece-
dente, al momento in cui prestava servizio con la BOAC: sullo sfondo il transatlantico
• Oueen Mary ». A lato, uno Short - Sandringham » della flotta Hythe della BOAC: è
/'« Honduras », qui ritratto mentre ammara a Southampton, proveniente dall'Australia.

Qantas che li impiegò sino al 1955, ribat- tempo per operare nel Nord Europa in
tezzati rispettivamente « Pacific Warrior » quanto, nel 1951, l'aviolinea fu assorbita
(VH-EBV) e VH-EBY. dalla SAS (Scandinavian Airline System) la
11 « Sandringham » Mk.6 fu la versione cui flotta era già standardizzata esclusiva- gnia francese Késeuu Aérien Interinsulaire,
ordinata dalla compagnia norvegese DNL mente su aerei terrestri. I due idro furono che lo utilizzò per molti anni in servizio
per la sua rotta costiera tra Oslo e Trom- quindi venduti: il primo alla France-Hydro turistico (era arredato per 45 passeggeri),
soe nel Circolo Polare Artico: rotta diffi- (affondò nel novembre 1952 a Sangui. tra Talliti e le Tuamotu, con marche F-
cile, per la quale vennero conservati sul- nell'Africa equatoriale) e il secondo alla OBIP ed una vistosa livrea bianca e verde.
le macchine civili i radar ASV-6C in do- Aerolineas Argentinas di cui divenne lo Ricordiamo infine un « quasi Sandrin-
tazione ai « Sunderland » militari di cui « Almirante Zar » (LV-PAE, poi LV-AHM). gham ». diverso dagli altri per il muso più
erano la trasformazione. Con motori R. Nel 1948 la BOAC aveva ordinato una lungo: un « Sunderland » della RNZAF
1830-90D « Twin Wasp» e arredamento altra serie di 30 idrovolanti S.25, i « Sun- che nel dicembre 1964, trasformato in idro
per 37 passeggeri ripartiti tra i due pon- ilringham » Mk.7, con gli stessi motori del civile a 43 posti, entrò nella flotta Ansett
ti, i tre aerei furono battezzati « Bamse Mk.6 e arredamento per 30 passeggeri. come VH-BRF « I s l a n d e r » affiancando il
Brahar» (LN-1AU), « Kvitbjoern » (LN- Costituirono la « Classe Bermuda »: G- VH-BRG rimasto unico dopo la perdita del
IAV) e « Bukken Buse» (LN-1AW); an- AKCO « Saint George », G-AKCP « St. VH-BRE (entrambi ex-Qantas e modificati
darono tutti perduti nelle pericolose ope- David » e G-AKCR « St. Andrew ». Entra- a 43 posti).
razioni tra i fiordi. Per compensare le per- rono in linea, sempre sulle rotte del Paci- Uno sviluppo del « Sunderland », lo S.45
dirc la DNL ne ordinò altri due, « Jutu- fico, nel 1947 e servirono con la massima « Solent », ebbe anch'esso una notevole car-
len » e « l'olarbjoern » (rispettivamente, regolarità sino al 1950, anno in cui la riera civile: ma questa è un'altra storia, e
LN-LAI e -LMK), ma questi ebbero poco BOAC rinunciò definitivamente agli idro- la racconteremo un'altra volta.

La balena è sempre viva


masti stupefatti dalla stabilità del velivolo,
dal suo relativo confort, dall'insolita possi-
bilità di sedere su di un aereo che trasuda
storia e salsedine. L'arredo interno è stato
mantenuto più vicino possibile all'origina-
le, con rivestimento in legno e finlture in
di Leonardo Pinzauti
ottone.
Una fortuna, dunque, che il velivolo si
Tn un'epoca contrassegnata dai velivoli a tà riscuotono un immediato successo, tan- trovi in ottime condizioni. In effetti l'e-
getto, dai « wide-bodies », dall'ala super- toché oggi la compagnia conta una flotta di semplare in questione (matricola VP-LVE,
critica, sembra anacronistica la sopravvi- 17 Grumman Goosc, 2 Grumman Mallard, n/c S/B 2018. battezzalo «Southern Cross»)
venza di vecchi aerei con motore a pisto- 3 Grumman UH-16B, 7 Cessna 3IOF e, co- ha un servizio attivo mollo lungo ed ono-
ni, insolita testimonianza di un passato me accennato, due Short Sandringham di revole. Alla fine della guerra lo troviamo
glorioso senza (fi cui il presente vertigino- recente acquisizione. Con questa non indif- con le insegne della Royal Australian Air
so non si sarebbe potuto realizzare. ferente flotta di idrovolanti si operano ben Porce. Dopo un periodo di « riposo» pas-
Uno di questi validi « ruderi », che un 120 voli giornalieri tra sette località delle sa nei ranghi della Ansett Flying Koats Ser-
po' presuntuosamente si librano ancora in Isole Vergini Americane e Porto Rico. vice ed opera verso numerose isolette turi-
aria, è l'idrovolanie quadrimotore Short Perché dunque questa fugace apparizio- sliche della Grande Barriera Corallina. Al-
Sandringham, di cui rimangono in servizio ne in Europa? Il motivo sta nel fatto che la fine degli anni '60 viene trasferito ad una
attivo ancora due esemplari. i Sandringham vengono usati solo per i altra sussidiaria, la Ansett-Airlines of New
L'abbiamo visto pure in Europa, durante voli charter e per i voli turistico-panorami- South Wales, che lo impiega regolarmente
l'estate del 1977, quando è ammarato pres- ci sui Caraibi. Il viaggio in Europa usci- tra Sydney e l'isolotto di Lord Howe. Quan-
so la costa irlandese per un giro propagan- va dunque un po' dalla norma. Ma la ra- do, un paio d'anni fa, su questo isolotto
distico. Il bestione sfoggiava i colori di una gione c'è. Il capitano Blair è nient'altro viene aperto un aeroporto in terra battu-
piccola e singolare compagnia aerea, la che il legittimo consorte della rossa attri- ta, per il glorioso quadrimotore la fine è
Antilles Air Boats di St. Croix (Isole Ver- ce irlandese Maureen O'Hara (chi non si certa: demolizione. Ma Blair ha occhi ed
gini Americane). Curiosa la storia del vet- ricorda il film « Un uomo tranquillo » con orecchie: un volo in Australia, una breve
tore e del velivolo stesso. John Wayne?), e stavolta la coppia ha de- trattativa, la revisione, ed i due supersti-
La Antilles Air Boats viene fondata nel ciso di far visita ai parenti in Irlanda con ti Short Sandringham possono ancora
febbraio 1964 da Charles F. Blair, ex pi- l'utlimo acquisto della Antilles Air Boats. sguazzare felicemente nelle calde acque del
lota della Fan American, che con un Grum- I pochi fortunati che sono stati a bordo Mar dei Caraibi.
man Goose da dieci posti inizia voli aero- durante i voli di propaganda che Blair ha
taxi nelle Isole Vergini (Caraibi). Le attivi- compiuto attorno alla verde isola, sono ri-

16 storia MODELLISMO
Come costruire un " Sandringham "
di Valerio D'Orio

P er effettuare questa conversione occor-


•^ rerà rivolgersi all'unico modello del
Sunderland III reperibile in commercio, cioè
il kit Airfix. Nonostante la notorietà del-
l'aereo in questione, l'unica ditta che fino-
ra lo ha trattato è stata la easa inglese e
purtroppo il modello, nonostante abbia ac-
cumulato ben 15 anni di vita, non è mai
stato preso in considerazione per un suo
rifacimento con procedimenti più moderni
come già fatto per altri.
Il modello naturalmente risente di que-
sta vecchiaia, ma essendo fatto piuttosto
bene si presta egregiamente alla trasfor-
mazione senza eccessiva difficoltà. E' com-

Q<//' a lato, una bella immagine del « San-


dringham - costruito da Valerio D'Orio.
con i colori della compagnia australiana
Ansett. Sotto, a sinistra, particolare di
uno dei motori con le modifiche suggerite
(è verniciato in grigio come colore di
fondo prima della verniciatura finale): a
destra, particolare della cupoletta astro-
domica.

Il « Sandringham » della Ansett costruito


da Valerio D'Orio fa oggi parte della flot-
ta della compagnia Antilles Air Boats,
matricola VP-LVE, nome «Southern Cross»;
eccolo in una fotografia presa poco tem-
po fa durante un volo dimostrativo lungo
le coste irlandesi.
posto di ben 160 parti in plastica bianca
ben lavorabile, preciso come linee gene-
rali e come rapporto scala; sono presenti
alcuni ritiri della plastica comunque facil-
mente eliminabili in sede di conversione.
Premesso ciò, iniziarne il lavoro per la sua
trasformazione.

Fusoliera
Montate tutti i finestrini ed i due portel-
loni per la fuoriuscita dei carrelli bombe
sotto le ali; fatto ciò, rifacendovi al dise-
gno, riportate eon una matita i nuovi fine-
strini che aprirete prima con un trapano
e poi rifinirete con una lima quadrata.
Con del Rodoid o plastica trasparente ri-
cavate i vetri per i finestrini, eseguiteli ed

storia MODELLISMO 17
Nel disegno sono indicati: con la lettera A le parti da asportare; con la lettera B i finestrini da chiudere; con la lettera C
i finestrini da aprire. Tutte le conversioni vanno effettuate sul kit del « Sunderland • III prodotto dall'Airfix. Le due parti con-
traddistinte con la lettera A grande rappresentano il profilo reale del musetto e del terminale di coda.

incollateli al loro posto, avendo cura pe- Una volta asportate queste parti, si po- La stessa operazione si dovrà eseguire
rò d'incollarvi un altro strato di plastica trà procedere alla loro nuova costruzione per la parte terminale della fusoliera. Per
più fine, di modo che serva da battente a mezzo fogli di plasticard. Essendo zone quanto riguarda la parte superiore, l'opera-
ed eviti che un vetrino male incollato si piuttosto grandi consiglio di usare fogli zione sarà più facile in quanto, dovendo
stacchi a modello ultimato. dello spessore di 2 mm onde abbreviare lavorare in piano, basterà sovrapporre vari
Montate la cabina di pilotaggio, dopo l'operazione. strati di plasticard ed il lavoro sarà com-
averla verniciata e possibilmente arricchi- Poggiate sulla parte tagliata orizzontal- pleto.
ta di particolari) interno grigio perla, sedili mente un foglio di plasticard, ricavatene il Fatto ciò si potrà procedere alla chiu-
marrone testa di moro, cruscotto nero, pa- disegno, tagliatelo ed incollatelo — avrete sura della cabina di pilotaggio ed alla si-
vimento nero). Fatto ciò, inserite nel rela- così una base di appoggio per i succes- stemazione della cupoletta trasparente del-
tivo alloggiamento e procedete alla chiusu- sivi pezzi. Dal particolare del disegno l'astrodromo. Per quanto riguarda la cabi-
ra delle due scmifusoliere. Quando la sal- ricavate il profilo della nuova parte del na si potrà usare la stessa del kit, avendo
datura sarà ben solida, segnate i tre pun- musetto. Riportatela poi sul plasticard, ri- cura però di farla raccordare bene con il
ti che dovrete asportare e cioè tutta la tagliatela ed incollatela perpendicolarmente resto della fusoliera; per l'astrodromo do-
parte anteriore, la parte posteriore e la sul piano precedentemente creato ed in as- vrete ricorrere al vostro « magazzino parti
parte supcriore, queste ultime due limita- se con la mezzeria del velivolo. Eseguita di ricambio ». Si può usare una delle cu-
tamente alle zone interessate dalle due questa operazione, avrete il nuovo profilo polette del telecomando mitragliatrici di
torrette. dell'arco ed il lavoro sarà più difficile a un #.29, altrimenti una similare delle stes-
Onde effettuare un taglio preciso consi- spiegarlo che a farlo. se dimensioni. Nella peggiore delle ipotesi,
glio, una volta segnata la zona da aspor- Tagliate dei pezzi di plasticard ed incol- potrete stamparvela da soli col metodo
tare, di contornarla con diversi strati di lateli l'uno a destra e l'altro a sinistra del- vacuformed, usando come matrice il cap-
nastro adesivo (quello di carta, usato dai la sagoma precitata e, a mano a mano che pellotto di un inalatore nasale Vicks. Con-
carrozzieri), affinchè lo spessore del nastro la colla si solidifica, con una lama ben siglio comunque di sistemare quest'ultimo
stesso vi faccia da battente e guidi la affilata rifilate i pezzi incollati raccordan- pezzo a lavoro ultimato, onde evitare il
lama. doli con il punto di partenza e di arrivo. suo danneggiamento in sede di lavorazione.
Sistemate il timone di direzione ed alla
sua sommità inseritevi il lampeggiatore
anticollisione che potete ricavare da un
pezzo di sprue. A questo punto il lavoro
di ricostruzione della fusoliera potrà con-
siderarsi compiuto. Comincerà ora il lavoro
\/M di rifinitura che dovrà essere eseguito be-
ne e con calma per far sì che il modello
risulti veramente bello. Vorrei insistere su
questo punto, per questa principale ragio-
ne: i velivoli civili, per ragioni anche di
prestigio, sono quasi sempre tirati a lucido
e perciò eventuali errori si notano subito,
né possono essere mascherati con abili spor-
cature da « invecchiamento » come per gli
aerei militari. 11 lavoro più noioso che do-
vrà precedere la rifinitura è l'asportazione
della bullonatura: il modello, infatti, essen-
do alquanto vecchio, risente della bullo-
Nella fotografia accanto, particolare del
ruotino di scafo del modello costruito da
Valerio D'Or io. Per la realizzazione di que-
sto aereo è stato usato il kit del * Sun-
derland » Ili dell'Airfix.

18 storia MODELLISMO
natura di tipo navale piuttosto in voga ai sarà naturalmente f a c i l i t a t o ; comunque il
tempi della sua nascita, mentre la rivet- lavoro può riuscire bene anche a pennello
tatura — essendo in rilievo — e non in- se si ha l'accortezza di usare vernice piut-
cisa, come nei modelli attuali, non potrà tosto fluida. Raccomando di eseguire que-
essere mai riportata sulle parti rifatte. Per sta operazione prima di aver montato le
eseguire un lavoro accurato consiglio di ali e le eliche.
carteggiare tutto il modello, con della car- Quest'ultime, inoltre, è meglio non fissar-
ta abrasiva n. 180 prima, e n. 400 per rifi- le, bloccando il loro perno, onde poterle
nire, avendo cura di tener bagnata la car- sfilare per eventuale trasporto del modello
ta, durante l'uso, con acqua saponata. Non o durante la sua pulizia. Ultimata questa
vi preoccupate di passare la carta anche fase preparativa, che dovrà essere piutto-
sopra le parti trasparenti (solo i finestrini): sto curata, si potrà passare alla verniciatu-
il lavoro verrà più accurato ed in ultimo ra. La parte superiore della fusoliera de-
vi spiegherò come far tornare lucide que- ve essere verniciata in bianco lucido, la
ste parti. parte inferiore in alluminio opaco. Per
quanto riguarda questo colore, non essen-
L'ala do in commercio, occorrerà o prepararlo
— aggiungendo alla vernice alluminio (Mo-
Questa parte non necessità di grandi lak 24 oppure 11G-8 Humbrol) del traspa-
lavori, eccetto che la solita asportazione rente opaco in rapporto del 50%, oppure
della bullonatura; l'unica variazione degna « opacizzare » la parte verniciata con del-
di nota si riferisce ai motori. Con un se- lo spray Letracote Mati 103.
ghetto incidere i flabelli e con una lima Le due zone di colore vanno divise da
tonda raffinare lo spessore interno di que- una doppia fascia arancione (Mo-Lak 3
sti. Una volta eseguita questa operazione, oppure 18 C - 17 Humbrol) e nero (21
con del plasticard create un disco che in- Humbrol), intervallato da una sottile stri-
serirete nel motore stesso onde creare un sciolina bianca. Per l'esecuzione di questa
punto d'attacco con la paratia della gon- ultima consiglio di usare un trasferibile Disegno 1: a) - paratia reggi-
dola. Chiudete con del plasticard gli inca- a secco Letralinee R 41 - TL 8 - che è di motore; b) - supporto distanzia-
stri degli scarichi e createne altri, non sul facile applicazione, ed il risultato ottimo. tore; e) - spessore dei flabelli
motore, ma sulla gondola, dove inserirete Per coloro che non hanno molta familia- da eliminare. Disegno 2: a) - fo-
due tubicini ricavati da una penna biro. rità con i colori lucidi, rammenterò que- gli di plasticard; b) - paratìa
Ricostruite le prese d'aria sopra i motori sti basilari consigli: lasciar asciugare il guida; e) - paratìa di base.
con del plasticard piuttosto fino; per le bianco per almeno 3 giorni; passare l'aran-
eliche, che non montano l'ogiva, non si cione e il nero sopra la zona già verni-
possono utilizzare quelle del kit; converrà ciata in bianco (acquistano più corpo). Si- calo con la maggior delicatezza possibile.
perciò sostituirle con quelle di un Welling- stemate il nastro adesivo di guida a questi La divisione tra l'arancione e il nero ese-
ton o di un Halifax. Con questi ultimi la- due colori dopo aver tolto parte della col- guitela a mano cercando di andare più
vori la trasformazione può considerarsi ul- la situata su di esso. I colori lucidi, infat- diritto possibile, poi eseguirete la livella-
timata. ti, a differenza di quelli opachi, formano zione tra i due colori con l'inserimento
una sottile pellicola che non sempre si at- della sottile linea bianca in letraset. Pas-
Rifinitura e verniciatura tacca saldamente alla superficie nonostante sate ora la vernice alluminio. Questa, in-
la base opaca data in precedenza e il na- fatti, essendo un colore molto delicato,
Una volta ultimata la carteggiatura di stro adesivo, fornito sempre di una colla non permette la sovrapposizione di nastri
tutto il modello, sarà bene dare una mano piuttosto tenace, può, al momento del di- adesivi. Infine, dipingere la parte ventra-
di vernice grigio opaco chiaro, su tutto il stacco, portare seco tratti di verniciatura le dello scafo in grigio opaco (Mo-Lak M4,
modello, al fine di poter riscontrare even- rendendo inutile il lavoro fatto. Ecco il Humbrol 64 M13) e rendete di nuovo tra-
tuali errori di stuccatura. perché dell'asportazione della colla dal na- sparenti i finestrini passandovi sopra della
Per chi possiede un'aeropenna, il lavoro stro che, nonostante ciò, deve essere stac- vernice trasparente lucida.

L'indicazione dei colori per la trasformazione del • Sunderland • III dell'Airfix in un * Sandringham ». La parte contraddi-
stinta dalla lettera E grande va modificata come indicato nel disegno 2 pubblicato in alto in questa stessa pagina. I colori
sono: a) - arancione; b) - bianco; e) • nero; d) - bordatura in nero; e) - bordatura in rosso; f) - alluminio opaco; g) - gri-
gio opaco.

storia MODELLISMO 19
Ali Una visione d'insieme dello splendido modello realizzato da Valerio D'Orlo. 'Seguendo
gli stessi consigli si può ottenere invece dell'esemplare con i colori dell'Ansett, quello
La parte centrale, fino al motore ester- con la livrea della compagnia Antiless Air Boats, una cui fotografia a colori è pub-
no, va verniciata in grigio lucido (Mo-lak blicata a pagina 17. Oggi questo * Sandringham » è tuttora in servizio e trasporta pas-
19, Humbrol 40 C14), la parte restante seggeri in voli turistici tra le isole Antille.
in alluminio opaco, compreso il galleggian-
te, la cui parte inferiore sarà dello stesso Sandringham con R 41 — foglio R 03/2 i tiranti delle antenne e le controventa-
grigio dello scafo. da mm 2,7. ture dei galleggianti, utilizzando del filo
Le bordature delle uscite: Letralince TL6 di nylon da pesca che salderete sui fori
Decorazione in nero; le bordature uscite di emergenza: predisposti nel modello con del vinavil.
Per questa ultima e delicata fase biso- Letralinee TL6 in rosso; la linea di divisio- So che il lavoro che vi ho proposto non
gnerà far largo uso di trasferibili. La scrit- ne tra le fasce arancio e nero: Letraline è dei più facili, ma se lo eseguirete con
ta Ansclt dovrà essere eseguita con R 41 TL-10 in bianco. pazienza e senza la fretta che molti model-
— foglio R 1-10/2 da mm 7,5; Airlines of Applicati tutti i trasferibili; provvedete listi hanno, potrete aggiungere alla vostra
Australia con R 41 — foglio R 1-12/2 da con un pennellino a stendervi sopra un sot- collezione un pezzo degno veramente di
mm 2,1; l'immatricolazione con R 41 fo- tile strato di trasparente lucido (al fine di nota, superbo frutto del vostro paziente la-
glio x 5/2 da mm 3,8 per la fusoliera, x evitarne il distacco). A decorazione ultima- voro.
14/Mn da mm 13,1 per l'ala; la scritta ta, montate le ali alla fusoliera e tendete

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20 storia MODELLISMO
Folgeltro": un Macchi metà Folgore e metà Veltro
di Nino Arena

D rovinino a scrivere: M C.202 +DI).605 =


MC.205: a prima vista questa operazio-
ne potrebbe sembrare una astnisa formula
matematica, anche se in realtà rappresen-
tò un necessario connubio tecnico ulto a
« rinsanguare » una generazione di caccia
Macchi che stara lentamente estinguendosi
per mancanza di progenie e di successori.
Da lale necessità di guerra nacque il « Fot-
peltro » e i lettori ci perdoneranno lo stra-
no neologismo con cui abbiamo battezzato
questo insolilo Mucchi, ma eravamo inde-
cisi su come chiamare il velivolo da caccia,
considerando che non si trattava di aggiun-
gere l'avverbio Bis all'aeroplano già omolo-
gato tillicìalmente dalla D.C.C.A. (termi-
ne questo comunemente adottato nella ter-
minologia aeronautica italiana per specifi-
care da un punto di vista tecnico un co-
mune aereo di serie munito di un diverso
motore), uni piuttosto di attribuire ad un
ben conosciuto velivolo, un qualcosa in
più che lo distìnguesse, senza possibilità di
equivoci, da simigliatiti aerei di serie.
In realtà il primo equivoco venne sta-
bilito proprio dalla D.C.C.A. nella prima-
vera del 1942, quando si trattò di denomi-
nare ufficialmente il nuovo modello di cac-
cia della Macchi munito del motore DB.605.
La D.C.C.A. era propensa a chiamarlo
M.C.202 Bis per mantenere una tradizione
tecnica ormai pluridecennale, ma lo SM/
RA fu di diverso avviso per consentire al
Mucchi di partecipare al concorso per Cac-
cia serie 5, e di conseguenza l'aereo fu de-
nominalo MC.205/V pur «Veltro»; e ciò
anche se in appresso tale velivolo non ven-
ne ammesso al concorso per insufficienza
di elementi specificamente richiesti ai cuc-
cia serie 5, tanto che la Macchi dovette
approntare sollecitamente il 205/N « Orio- In alto, uno dei Macchi Me.202 da trasformare: si notano le armi appese sotto l'ala,
senza carenatura. Qui sopra, il primo velivolo, capo-serie, trasformato in Mc.205: si
ne ». che, ammesso con ritardo alle prove, nota la differenza del profilo del cofano motore (cappottina NACA) e dell'ogiva.
venne dichiarato passibile di riproduzione
in serie solo al termine della commessa
nel frattempo ordinata per il « Veltro ». mali con 2 X 20 + 2 X 12,7. Un totale leali a non più utilizzare aerei e piloti ita-
dunque di 177 « Veltro» in gran parte as- liani per missioni belliche, conseguenza
Un piccolo pasticcio « all'italiana » nato segnati ai reparti ed in minimo numero in questa gravissima che avrebbe visto l'Ae-
all'insegna del compromesso adottato neces- fase di approntamento per la consegna. ronautica italiana, ora in veste di cobel-
sariamente per consentire una sollecita di- Quando l'armistizio frazionò in due tron- ligerante, fare da spettatrice nei grandi av-
stribuzione ai reparti del nuovo e promet- coni la penisola, si contarono al sud 37 MC. venimenti internazionali che si stavano svol-
tente MC.205/V, primo caccia competitivo 205 e al nord 29 « Veltro » per un totale gendo in Europa. In questo frangente s'in-
giunto alla soglia della produzione in serie di 66 velivoli Macchi. nesta opportunamente l'« Operazione tra-
molto prima dei Re.2005 e G.55 attardati Al nord la produzione continuò sino pianto »!
notevolmente da difficoltà tecniche e di all'agosto del 1944 raggiungendo un totale
avviamento produttivo. Le successive vi- di 270 esemplari fra prototipi serie V e N
cissitudini sono note: i caccia Reggiane e Macchi 202 + DB.605 = MC.205
e velivoli di serie (25 esemplari vennero
Fiat vennero prodotti in misura irrisoria prodotti extra fornitura per disposizioni Fra i tre Stormi da Caccia del Raggrup-
rispetto al « Veltro » costruito in oltre 250 del R.U.K. - N.d.A.): al sud, i MC.205/V pamento 14°, 5° e 51°) sussistevano veli-
esemplari prima e dopo il settembre 1945. assegnali al Raggruppamento Caccia, si sta- voli di ogni specie: Re.2001 e 2002, MC.202
/ primi 100 velivoli della I" serie ed una vano estinguendo lentamente ma irreversi- e 205, utilizzati per limitate operazioni bel-
parte della 3a serie (la 2" assegnata alla Ae- bilmente per perdite causate da motivi liche a causa delle loro condizioni tecniche
ritaliu non venne mai costruito - N.d.A.) bellici, da incidenti, da impossibilità di ri- e per la modesta autonomia che possede-
andarono ai reparti da caccia nell'ordine: pristinare gli aerei per mancanza di parti- vano.
1° Stormo, 51", 3°, 3/0° Sqd. R.F.T., 4° colari di rispetto. Era dunque necessaro Il maggior numero di caccia era rappre-
Stormo, XXIV Gruppo Aut, CT. correre ai riparti per impedire che il più sentato da MC.202 e 205 e poiché i due
I MC.205/V assegnati sino al momento valido ed efficiente dei caccia italiani cor- velivoli erano strutturalmente identici, ec-
dell'armistizio comprendevano i 100 esem- resse il grosso rischio di scomparire dalla cettuate alcune marginali modifiche per
plari muniti di 2 X 12,7 + 2 X 7,7 e 77 ar- scena della guerra e di convincere gli al- l'installazione del gruppo motopropulsore

storia MODELLISMO 21
studi più profondi e diversa attrezzatura
d'officina impossibili da ottenere per man-
canza di tempo e di materiali jra la po-
vertà tecnica esistenti; nell'Italia del sud,
La trasformazione venne resa possibile
dalla « collaborazione » della Luftwaf/e, che
fornì in rilevante misura una massa di
motori Mercedes, attrezzature di bordo, can-
noni Mauser, particolari di ogni genere re-
cuperali in altissimo numero dai Messersch-
milt B/./09 trovati a centinaia abbando-
nali, semìdistrutti. ma talvolta anche in
ottime condizioni sui campi d'aviazione del
nord Africa o della penisola (oltre 250
furono i motori OM.605 recuperati). La si-
tuazione tecnica delle trasformazioni ese-
guite, la relativa classificazione e la presa
in carico a valore dei velivoli recuperali
dall'amministrazione aeronautica, venut-
i-osi normalizzala dal comando di Unità
Aerea:
MC.205/S — Scoria (privi di armi sin-
cronizzale SAFAR e armati con cannoni
alari da 20);
MC. 205/c — Cannoni alari (velivolo
standard della j" serie);
MC.205/n = Normali (privi di cannoni
uluri sostituiti quando possibile con armi
SAFAT cai. 7,7 (o 12,7) e con armamento
ridotto a sole 2 armi sincronizzale).
Il primo velivolo MC.202 trasformato in
205 }u la MM.8J82 consegnato dalle o//i-
cine della Sannita alla fine del giugno '44,
seguito successivamente dalle MM.8352,
In alto, un Macchi Mc.202 con i colori del Regno, dopo l'8 settembre 1943. Qui sopra,
uno dei Macchi Mc.202 trasformati in Mc.205. 9065, 6576, 9666. 657.5, 7S97. 91812 ti poi
via. via da lutti gli altri che furono trasjor-
e relativi complessi di alimentazione e per ricostruii! da velivoli recuperati fra l'Afri-
l'armamento, nonché una diversa confor- ca settentrionale, la Sicilia, la Sardegna, la
mazione strutturale delle cavità atari, si Calabria ed alla fine della guerra ne risul-
pensò che una eventuale trasformazione tavano in carico all'U.A. 32 esemplari: esat-
non avrebbe presentato eccessive difficol- tamente quanti ne aveva la R.A. alla data
tà considerando altresì che molti « Folgo- dell'armistizio!
re » erano predisposti costruttivamente per Il miracolo di queste ricostruzioni, poi-
ricevere un armamento supplementare costi- ché di miracolo si tratta, va attribuito co-
tuito da 2 armi SAFAT cai. 7.7 alari, an- me accennato, al servizio tecnico del Kag-
che se questa eventualità si era concretata gruppamento Caccia, che studiò, nel caso
solamente in pochissimi velivoli. Un MC.202 dei 205, le necessarie modifiche per la tra-
era stato attrezzato sperimentalmente con sformazione, poi realizzalo presso l'Aero-
2 MO. 151/20 in gondole subalari, ma non nautica Sannita di lìeneveto.
aveva avuto alcun seguito produttivo. Era l'unica officina aeronautica del Grup-
Nella primavera del 1944 i 37 « Veltro » po Macchi dislocata in Italia meridionale a
iniziali si erano ridotti a 9 esemplari: 21 disposizione dell'Aeronautica italiana, e ad
si erano perduti per cause di guerra e 7 essa si deve la « resurrezione» dei velivoli
per incidenti di vario genere. Di questi Macchi e la nascita del « Folgeltro », gene-
28 aerei, diversi erano stati accantonati per ticamente composto per metà da un nome
mancanza di pezzi di ricambio e si trova- animale e per l'altra metà da un fenomeno
vano in più o meno precarie condizioni atmosferico.
tecniche, ma alla fine del conflitto nel mag- Il MC.205 (ex 202} risultava modificato
gio 7945. la consistenza dei « Veltro» nel- con l'adozione del motore Daimler Benz
la R.A. cobelligerante era nuovamente ri- 605/,4. aveva in taluni casi un armamento
salita a 30 esemplari. A cosa attribuire misto composto da 2 sole armi SAFAT cai.
questo strano risultato? Semplicemente al 12,7 sincronizzato, ad eccezione dei MC.202
miracolo compiuto dai servizi tecnici del predisposti per l'armamento alare e rico-
Kaggruppamento Caccia del Comando Uni- noscibili per le vistose « toppe » sovrappo-
tà Aerea che avevano trasformato in 205 ste, che ebbero un armamento composto
altrettanti 202, ricostruendo fra l'altro un con 4 SAFAT, salvo pochissimi esempla-
« Veltro » (il famoso « Biancone » - N.d.A.). ri armati col cannone da 20 realizzati solo
ottenuto assemblando particolari di Mac- quando fu possibile disporre di semiali
chi 205 danneggiati. predisposte per ricevere tali armi Mauser.
L'operazione merita una maggiore descri- Il problema dei cannoni alari fu il più ar-
zione considerando che i « Folgore » era- duo che si presentò alla trasformazione, In alto, un primo piano dei due radiatori
no presenti nel sud in 32 esemplari, 11 poiché le ali recuperate erano pochissime standard dei nuovi Mc.205 trasformati;
erano andati perduti per cause belliche. e quelle normali (205/1" serie e 202) non qui sopra, un radiatore unico sperimen-
27 per motivi di vario genere, 38 vennero si prestavano a tali modifiche se non con tale.

22 storia MODELLISMO
mali a tutto il marzo 1946 allorché termi-
nò a Senevento il lavoro di trasformazio-
ne assunto direttamente dalla Aeronautica
Macchi di Varese. L'ultimo esemplare che
lasciò li- officine aeronautiche della Sanni-
ta fu la MM.8105.
Le modifiche riguardavano alcuni parti-
colari strutturali, l'installazione di suppor-
ti, tubazioni, complessi varii elettrici e mec-
canici, un diverso tipo di radiatore glicolo
e i filtri lubrificante laterali, coperture mag-
giorate (di eterogenea provenienza tedesca
o alleata), mitragliatrici SAFAT ed altri
particolari minori.
Oltre al DH.f>05 la trasformazione pre-
vedeva un diverso tipo di elica (fra cui ven-
nero utilizzate alcune V.H.M.), comando
elettromeccanico 24 V., sirena elettrica, sca-
lala derivazione a 6 vie. manometro da
kg 50, filtri, coperture mis. 600x200x216,
due mitragliatrici SAFAT cai. 12,7 (una de-
strorsa - una sinistrorsa), tubi flessibili per
liquido refrigerante, olio, carburante*, lele-
lermometro acqua, guaine, cavetti, filo Row-
dcn, guarnizioni. La valutazione di un
M C.202 (anno 1945) venne stabilita in Li-
re 4.410.000.
La spesa di trasformazione si aggirava
escludendo i materiali più impananti for-
niti dall'amministrazione aeronautica, su Li-
ra 400.000 per velivolo con impegno da
parte della Aeronautica Sannita a trasfor-
mare mensilmente 3-4 velivoli consegnati a
Benavente con autocarri militari, presi in
consegna dal servizio tecnico, trasportati in
camion a Galatina. rimontati e collaudati

In alto, uno dei Macchi Mc.202 danneg-


giati che venivano raccolti sui campi e
trasportati all'Aeronautica Sannita di Be-
nevento. Qui sopra, un Mc.202 pronto per
l'installazione del nuovo motore. Sì nota,
sul bordo alare, l'alloggiamento previsto
per le armi, chiuso.

in volo da piloti del Raggruppamento Cac- differenza negativa in peso rispetto al DB. denti da valutare con carichi da 1:7 pre-
cia. Il ministero stanziò un primo finanzia- 601 con i 130 kg in più del DB.605. visti sulla semiala, incastellatura e sistema
mento per L. 6 milioni con ordine nume- Le accennate difficoltà di installare can- di rinvio, caricamento ala, prove di tiro
ro 2/5031/4 del 31.7.1944. La paga oraria noni alari da 20 mm comportarono uno singole, aumento progressivo del coefficien-
operaia della Sannita (anno 1944) ammon- studio sul problema da parte del Ten. Col. te di peso, prove di tiro singolo e caden-
tava a L. 79,10. CARI ingegner Roberto Minierò della Di- zato provocarono la rottura della diagona-
I collaudi riscontrarono uno spostamen- rezione Costruzioni di Napoli, che in data le destra del longherone del piano centrale
to dal baricentro in avanti del 5% della 6.12.44 inviava al ministero una sua rela- in corrispondenza del nodo con deformazio-
corda madia ed una diminuita robustezza zione per l'approvazione di prove statiche ne delle diagonali contigue dovute a com-
dei due coefficienti. Si ritenne opportuno da eseguire presso la S.A.C.A. di Brindisi pressione. L'esito della prova mise però in
avvisare i competenti comandi U.A. di non su una semiala sinistra di MC.202, modifi- evidenza l'impreparazione della ditta ad ese-
sottoporre a pericolose sollecitazioni i ve- cata per l'applicazione del cannone Mauser. guire simili prove, tipiche più di uno sta-
livoli modificati considerando fra l'altro la La prova risultò negativa poiché i coeffi- bilimento con esperienza di progettazione
che per quello di una comune officina di
riparazione qual'era in effetti la S.A.C.A.
nel 1944, pur con una modesta esperienza
produttiva per assemblaggio di particolari
di monomotori leggeri. Venne deciso di
proseguire le prove presso la Sannita con
la collaborazione di ufficiali del CARI,
utilizzando un'ala destra di Macchi 202.
Nei mesi successivi vennero eliminati i
difetti ed acquisite esperienze preziose per
il carico e la fuoriuscita dei bossoli; si ac-
certò anche la necessità di irrobustire le
strutture portanti e le lamiere di rivesti-

Neìle foto accanto, da sinistra, alcuni par-


ticolari della carenatura esterna dei car-
relli: Mc.202; Mc.205; Mc.205 interno ed
esterno.

storia MODELLISMO 23
Alla fine del conflitto erano sopravvis- di 17 Spitt'ire M k . l X e lavori vari sino alla
suti oltre 60 velivoli Macchi fra 202 <? 205 concorrenza dell'importo pattuito.
in carico al 5° Stormo CT. ed alla scuola La Macchi forn'i però alla REAF (Royal
di volo di Lecce: a ciò si aggiungevano 2 Egyptian Air Porce) solo 42 MC.205* (in
MC.205/V ex ANR recuperati presso la maggioranza ex 202 modificai!) e i rima-
Breda/Sesto S. Giovanni e in Svizzera, una nenti 20 esemplari ritornarono all'Aeronau-
trentina di fusoliere, ali, particolari di ri- tica Militare italiana dopo che era sfuma-
cambio, carrelli, impennaggi, materiale di ta la possibilità di venderne 1) all'aviazio-
ogni genere in misura sufficiente a ripristi- ne della Kirmania per la cessione da parte
nare o « ringiovanire » almeno un centinaio RAF di 16 Spitfire. / cuccia Macelli an-
di velivoli compresi ovviamente quelli in darono alla scuola di volo dì 3° periodo di
servizio. Brìndisi dove rimasero in servizio sino al
Fra il I94S ed il 1949 l'Aeronautica Mac- Wil unno in cui ancora una volta fa Mac-
chi si dichiarò propensa ad acquistarli in
blocco unitamente a Spitfire e' Ro.41 per
cederli ad un cliente estero. Ma l'offerta
di L. 1.500.000 per ogni « Veltro » venne
considerala troppo esigua e In proposta sfu-
mò provocando l'invio aliti demolizione dei
restanti MC.205 ud eccezione di tre soli
esemplari, che andarono alla sezione veli-
voli storici, al Museo nazionale della Scien-

mento per sopportare fenomeni di risonan-


za, vibrazioni e concussioni prolungati-. Si
prospettò infine l'eventualità di accertare
in volo il funzionamento delle armi alari,
affidando l'aereo ad un pilota volontario
allettato da un premio in danaro come sug-
gerito dal Colonnello Cigerza. I disegni del-
l'ala modificata vennero inviati alla S.A.C.A.
per l'esecuzione, ma non furono mai por-
tati a termine e vennero affidati alla San-
nita nel 1945 anche se non ju più neces-
saria tale lavorazione poiché il termine del-
la guerra permise la riassegnazione del la-
voro all'Aeronautica Macchi che disponeva
di esperienza, stampi, dime di controllo. In alto, particolare della parte interna del
La sezione tecnica del comando Unità carrello di un Mc.202. Qui sopra, il mec-
canismo di chiusura del portellino piccolo
Aerea consegnò 26 coppie di ali MC.202 del carrello. A destra, particolare delllg
da modificare ex novo per l'installazione sigillatura dell'apertura alare per l'arma
di cannoni Mauser, revisionando nel frat- su un Mc.202.
tempo tutto il materiale ex tedesco recu-
perato e disponibile in notevole quantità
chi ebbe in permuta dall'A.M. 70 velivoli
presso il magazzino di Calatone e compren-
dente: impianto elettrico di comando spa- MC.202/205, 9 fusoliere «Veltro» e H
« Folgore », relitti vari e attrezzature di bor- za e della Tecnica di Milano, all'Istituto
ro a distanza, dispositivo di riarmo pneu-
do. Una disposizione del 11.12.1948 a fir- Tecnico industriate « Malignimi » di Udine.
matico, maglioni, convogliatori ecc.
ma del Colonnello CARI F. Antoniozzi Quanti furono dune/uà i MC.205? 279
portante il n. 2/07936, stabiliva la trasfor- come accennato precedentemente o 341
mazione totale di tutti i superstiti Macchi considerando anche i 64 modificati da ax
202 in MC.205, con impegno da parte Mac- 202? E un (juesito al quale non siamo in
chi a ripristinare in tale versione 19 MC.205 grado di dare una giusta e logica risposta
per la Scuola di Lecce, quale linea di volo poiché implicherebbe il crollo di notizie
stabilita per tale tipo di aereo. ormai acquisite e passate alla storia, ino
Complessivamente i velivoli « Folgore » difiche ai dati statistici sulla produzione,
trasformati in « Veltro » furono 64 consi- un aumento del totale dei « Veltro », una
derando i 21 della Sannita, il 205 « lìian- diminuzione dei « Folgore ».
cane », i 42 esemplari della Macchi ricon- Un dato perù è certo: probabilmente non
dizionati nel dopoguerra. L'operazione era esiste oggi in Italia un MC.205/V « Vel-
stata resa possibile da parte dclt'A.M. per tro » originale, poiché quelli esistenti sem-
facilitare il perfezionamento di una com- brerebbero più « l'o/geltro » che « Veltro ».
messa giunta alla Macchi da parte dell'A- almeno per gli esemplari presenti al Mu-
viazione Reale Egiziana che richiedeva 62 seo dell'Aeronautica Militare di Vigna di
MC.205, e si era risolta con una permuta Valle e all'Istituto « Malignimi »; alcuni
del materiale aeronautico valutato in Li- dubbi sussistono invece per l'esemplare del
re 694.420.726 in cambio di 50 MB.308, tra- Museo milanese assemblato al 90% con
sformazione di MC.202 in 205, riparazione particolari di provenienza « Veltro ». Ma
non vogliamo privarci anche di questa il-
Particolare della sezione di un'ala di lusione!
Me.205 con l'armamento in evidenza.

24 storia MODELLISMO
Modelli per tutti
a cura di Falce

Ver gli appassionali il collezionismo di Us Marines - Multipose


soldatini e figurine storiche sta « sposan-
do » il modellismo: si vanno infatti sem- Sempre nella serie di figurine Multipose
pre più diffondendo i kit, cioè le scatole in scala 1 : 32, ecco una scatola di Mari-
di montaggio, che contengono da 1 a più nes USA. Avvalendosi delle 100 parti e più
pezzi. In questo settore si è particolarmen- di cui è composto il kit che include teste,
te distinta la ditta Airfix, della quale pre- arti, busti ed una grande varietà di equi-
sentiamo, in queste pagine, alcune delle paggiamento, si possono costruire sei figu-
più recenti realizzazioni. Tra queste anche re. Sono fornite istruzioni per sei diverse
una confezione di soldatini « interi », cioè
non da montare; anche sa meno sofisticati, pose da dare alle figure, però, cambiando
questi pezzi sono tuttavia consigliabili ai le parti, il numero di variazioni possibili è
modellisti per il basso costo (con 2000 lire enorme. Ciascun pezzo è stampato con
se ne acquistano una trentina): risultano accuratezza ed incorpora un dettaglio di
infatti particolarmente idonei ad elabora- alto livello. Le figure sono l'ideale per
zioni e trasformazioni. comporre diorami; sono inclusi un buon
assortimento di armi, zaini, attrezzi da sca-
German Infantry Multipose vo, borracce e binocoli. Lo illustrazioni a
L'anno scorso l'Airfix produsse alcuni colori stampate sulla scatola hanno doppio
pezzi della British 8th Army e dell'/l/n'feo scopo: sono una guida per la colorazione
Korps con kits di figurine di nuovo stile — del modello e mostrano come si possono
le Multipose. La cosa ha avuto successo ottenere varie pose cambiando le parti
per la vcrsabilità della confezione che per- fornite nel kit. (Numero di catalogo 03583-9,
mette al modellista di costruire ciascuna costo L. 2.500).
delle sei Figure in una di molte pose diverse.
L'ultima aggiunta alla gamma è questa Fan- Modern Germany Infantry
teria Tedesca (1939-1945). La confezione
contiene 88 pezzi finemente stampati coi E' una buona scatola di figurine Fante-
quali si costruiscono un ufficiale e cinque ria Tedesca Moderna che segue assai da vi-
fanti e, con lo scambio di arti, toraci, te- cino quella dei Soldati Britannici Moderni
ste e armi si ottiene una grandissima va- nella stessa scala 1 : 32. La confezione com-
rietà di atteggiamenti. Gli 'aceessori stac- prende 29 pezzi finemente stampati in set-
cati di questa confezione comprendono: te atteggiamenti di azione assai verosimili.
Le figure rappresentano Panzergrenadier Nella scala 1 : 12, serie • Donne famose
in completa tenuta di guerra, equipaggiati della storia », una simpatica immagine
con pistole mitragliatrici UZI di progetta- della Regina Vittoria: produzione Airfix.
zione israeliana, fucili automatici Gewehr
G3, mitragliatrici MG1 o dispositivi di lan-
cio antimissili. Sulla scatola, come guida Queen Victoria
per la pittura, è riprodotta una illustrazio- Soggetto di questa nuova scatola che va
ne interamente a colori di un fante che ad aggiungersi alla serie « Donne Famose
porta un fucile automatico Gewehr G3, della Storia », in scala 1 : 12, è la Regina
unitamente al distintivo della 7a Divisione Vittoria, che fu la sovrana che regnò più a
Panzergrenadier, una mostrina del collet- lungo. Composto di 30 parti, il modello è
to del fante ed una spallina di capitano. abbigliato con un costume del primo pe-
Gli attuali battaglioni Panzergrenadier con- riodo vittoriano e, come aceessori, ha una
sistono di circa 850 uomini armati di armi tiara con gioielli incastonati, collana e brac-
automatiche, missili anticarro e mortai, ecc. cialetti. La figura è posta su di una base
Essenzialmente fanteria mobile, sono dotati che sostiene un vaso di piante assortite.
di mezzi di trasporto truppa corazzati pro- L'effetto dell'insieme è molto soddisfacen-
tetti da cannoni antiaerei mobili. (Nume- te. Il kit è corredato di una illustrazione
ro di catalogo 51473, costo L. 2.000). a colori come guida per la pittura del mo-
dello, e di un primo piano « a cammeo »
Alcune ligure della serie Multipose: fan- della Regina Vittoria per maggiori parti-
teria tedesca 1939-45, produzione Airfix. colari.
Scala 1 : 32. La Regina Vittoria regnò per 64 anni e
durante tale periodo ebbero luogo in Gran
fucili Mauser, un mitra bipiede, baionetta Bretagna molte riforme politiche e sociali,
nei foderi, binocoli, pistole Walther, un sotto ben dieci Primi Ministri diversi. L'Im-
porta-mappe per ufficiale, cassette per mu- pero Britannico raddoppiò i suoi territori
nizioni e caricatori, bombe a mano, conte- e fra i vari titoli onorifici che la Regina
nitori maschere antigas, più molti altri. So- ricevette ci fu quello di Imperatrice d'In-
no fornite una guida colori come pure istru- dia nel 1876. La Regina Vittoria morì al-
zioni per l'applicazione delle decalcomanie l'età di 81 anni, il 22 gennaio 1901. A lei
che includono galloni per un caporale, un sopravvissero sei figli, quaranta nipoti e
soldato scelto e soldato semplice anziano Altri soldati della serie Multipose: sono trentasette pronipoti. (Numero di catalogo
(numero di catalogo 03582-6, prezzo Li- • marines * americani, in scala 1 : 32, pro- 03544-4, prezzo L. 2.500).
re 2.500). duzione Airfix.

storia MODELLISMO
Diorama: la ritirata degli alpini in Russia-2
PARTE SECONDA ho usato la vernice nero opaco HA/6 Hum- forze avevano il compilo di sparpagliare,
brol mescolandola con una punta di MC18 spezzare, le colonne dei soldati sbandati
TVT el descrivere la scena del diorama devo Bruss Humbrol ottenendo così l'apparenza e di catturarli. Le slitte cariche di feriti e
-*- precisare di essermi servito dei mate- dell'olio bruciato: per l'interno ho usato congelati erano difese dagli assalti, prin-
riali di plastica più svariati, delle figure \'HS217 Steel Humbrol perché all'epoca cipalmente dagli Alpini che con il loto sa-
di diverse marche, nonché di pezzi auto- della vicenda la maggioranza dei carri rus- crificio salvarono molti di questi infelici
costruiti o modificati e la descrizione si si veniva subito avviata al fronte diretta- da morte o cattura sicura.
presenta alquanto complessa: la suddivide- mente dalla fabbrica e quindi non vi era Ho raffigurato questa scena del diorama
rò perciò in tre parti per renderla il più il tempo di dipingere l'interno in bianco con cinque cavalieri russi all'assalto delle
semplice possibile: Russi, Italiani e sban- come è d'uso per renderlo più luminoso: slitte difese dagli Alpini: per i cavalli in
dati, Tedeschi. restavano semplicemente con il colore del- corsa ho usato quelli della Taniiyu e della
l'acciaio, e per dare più forza scenica ho
I russi lasciato i portelli delle torrette aperte con
i capicarro leggermente sporgenti (senza
Forza d'urto sovietica è stata l'arma nessuna modifica). Per segnare l'usura dei
corazzata con i carri armati T-34 della I e cingoli nelle parti a vista ho usato VHM20
VI Armata della Guardia; mi sono servi- Silver Piate, e considerando che i cingoli
to dei carri T-34/76 della Tamiya nella mordevano il ghiaccio e che la neve ri-
scala 1 : 35 senza portare sostanziali mo- maneva accumulata fra una ruota e l'altra
difiche, tranne che nel treno di rotolamen- ho preparato il solito impasto di colla
to: nell'inverno 1942-43 i russi iniziarono Vinavil e Riempistuk fissandolo con spa-
degli esperimenti per l'adozione delle ruo- tolina alle ruote e ai cingoli. Una volta
te a fusione con fori e nervature, e nelle asciutto rimane fisso e se il lavoro è ben
fotografie di riviste specializzate si nota riuscito si ottiene un ottimo effetto. Sono
che furono adottati i sistemi a due ruote passato quindi a colorare di bianco le su-
gommate davanti e due dietro con al cen- perfici dei carri usando HM16 bianco Hum-
tro quelle a fusione, oppure una davanti brol con la pistola a spruzzo, di modo
e una dietro. Poiché la Tamiya fornisce che lo strato di colore depositandosi sulla Lo schizzo rappresenta una slitta: a - nr
anche questa versione, ho optato per que- plastica originale color verde diventa bian- chi in filo di ferro: s - sprue: k • pattini
st'ultima, montandone due in fase opera- co grigio. in sprue lavorato a caldo; p - fondo dell»
tiva, cioè con tutti i danni dei combatti- slitta in plasticarti; t - tenda bruciata in
Per i soldati russi con l'equipaggio in- lino e vinavil.
menti e del logorìo del tempo; con il pi-
vernale ho dovuto fare da me usando vari
rografo ho segnato nella corazzatura i col-
tipi di figure (tedeschi, italiani, inglesi, Airjix opportunamente modificati nelle
pi di cannone e dei proiettili di mitraglia,
americani ecc. delle Tamiya-ltalaerei-Mo- zampe e nel collo, tesi nello sforzo di Ar-
ho reso certe parti dei copricingoli contor-
nogram), modificandoli e studiandone prima rancare nella neve alta e come in prece-
te o leggermente arricciate, verniciando con
le varie posizioni per sistemarli sui due denza ho usato i soliti accorgimenti, pie-
tinta color ruggine Humbrol HS 216 Rust
carri, piegandoli a caldo, segando, incol- gando a caldo o segando le zampe nelle
le zone più logore o scrostate di vernice
lando, rifacendo posizioni di braccia, gam- parti occorrenti, riempiendo con lo stucco
originale, ricoprendola con del Mas/co/ sem-
be, teste riempiendo con dello stucco Mail- Muntuu le parti mancanti; per le staffe,
pre della Humbrol per poter ridipingere
tua Model nelle parti occorrenti; ho otte- selle, finimenti ecc. nessun problema poi-
con facilità il resto dei carri. Naturalmen-
nuto in tal modo le varie figure desiderate; ché sono di facile rcperìbilità nelle sca-
te ho tenuto conto di altri accorgimenti
con un lavoro di rifinitura sono passato tole di montaggio.
come le prese d'aria dei motori, che de-
a rivestirli con le tute mimetiche inver- Altro discorso invece per i cavalieri, ho
vono presentare un colore sporco, usando
nali. Ho usato dello sprue bianco e del- dovuto ricorrere soprattutto ai soldati mo-
della grafite ripassata leggermente con le
l'acetone per ottenere una pasta (plastica tociclisti tedeschi e inglesi della Tamiya
dita e degli scarichi che devono esser spor-
liquida) molto duttile alla lavorazione, usan- in quanto, essendo posti ;i cavalcioni del-
chi di olio bruciato. Per ottenere questo
do una piccola spatolina di metallo (si può le moto, mi era più facile con delle leg-
usare anche la punta di un piccolo cac- gere modifiche alle gambe sistemarli in
ciavite): ho iniziato a plasmare le figuri- sella ai cavalli. 11 lavoro più impegnativo
ne dalla testa formando i cappucci, indi è stato quello di vestire con i cappottoni
le casacche e i pantaloni; la pasta a con- foderati di pelliccia, berretti di pelo e sti-
tatto con l'aria si solidifica presto perciò vali foderati queste figure, ricorrendo alla
bisogna lasciarla grezza e rifinirla successi- plastica liquida e con il medesimo siste-
vamente con delle limette a coda di topo ma. Ho iniziato dai cappottoni cercando
e carta vetrata. A lavoro finito ho incol- di abbondare con la plastica perché essen-
lato l'armamento individuale leggero della do questi indumenti molto ampi a motivo
truppa (borracce, tascapane, mitra para- dell'imbottitura le figure devono sembrare
bellum, fucili ecc.): per i pezzi non vi è più grosse; per il collo e bavero esterni
problema di reperibilità perché sia la Ta- che erano di pelo, prima che la plastica
miya che \'Itatuerei li forniscono nei kit di si indurisse con un ago da siringa (ho usa-
soldati dell'Armata Rossa attualmente in to questo arnese dato che avendo la punta
commercio; sono passato alla loro colori- sfaccettata non permette alla plastica di ri-
tura usando sempre i colori Humbrol e manere attaccata come succede con altri
// sistema più rapido per ottenere una pa- una volta asciutti li ho incollati sui carri.
sta plastica morbida e facilmente lavora- arnesi a punta) ho fatto le pellicce solle-
bile è quello di immergere pezzi di sprue Nell'inseguimento delle colonne in riti- vando la plastica e formando dei leggeris-
(s) in un piccolo recipiente contenente rata i sovietici impiegarono pure la caval- simi filamenti per imitare il pelo; è un la-
acetone (a). leria cosacca nonché i partigiani: queste voro da certosino, ma non ho trovato un

26 storia MODELLISMO
sistema più semplice; medesimo sistema per
i berrettoni, mentre per gli stivali ho usa-
to la limctta a coda di topo sino a render-
li lisci. Per colorare i cavalli ho scelto il
nero, grigio, marrone, tutti opachi della
Humbrol, mentre per i cappottoni mi so-
no servito del grigio HN2 Dark Crey e per
le rifiniture di pelo il bianco opaco; equi-
paggiamenti come da descrizione dei russi
sui carri; molti cavalieri russi portavano
anche delle sciabole alla cosacca, perciò
ho usato quelle fornite nel kit Tamlya
HM 3502 Samurai, opportunamente siste-
mate al fianco del cavaliere oppure impu-
gnate nell'atto di colpire.

Italiani e sbandati
La parte che più colpisce nella scena Lo schizzo indica una caratteristica slitta samente nella produzione inglese Brilain in
russa (troika): d - giogo del cavallo di scala perletta.
del diorama è quella dei soldati italiani, mezzo, realizzato con Das; f - archetto Il lavoro che ha richiesto più pazienza
soprattutto degli Alpini. Tutti sappiamo della tenda in filo di ferro cotto; p - pia- è stato quello di allacciarli alla trojka: ho
che l'esercito italiano in Russia non era sticard sagomato; s - sprue utilizzato per
armato potentemente come i tedeschi o i costruire i pattini e il timone. preparato con il Das la classica forma ad
arco del giogo di allaccio per questo tipi-
russi; i nostri cannoni erano in maggio-
ranza preda bellica della guerra 1914-18, co mezzo di trasporto, fissandolo con del
Dalla documentazione fotografica che ho filo di ferro cotto, formando degli occhiel-
il parco automezzi era costituito da auto- consultato queste slitte erano basse, con li e conficcandoli nella bardatura di tiro
carri Fiat Ansaldo e Spa, non adatti ai pattini in metallo o legno e le stanghe di e infine infilando nei medesimi le cinghie
climi rigidi, i mezzi corazzati erano pochi imbrigliamento dell'animale pure in legno;
e leggeri, e queste forze erano dissemina- e le redini fatte con sottili strisce in pla-
mentre quelle di fortuna avevano solamen- sticard della Airjix. Nelle scatole del ma-
te sul vasto fronte del medio Don assegna- te delle corde oppure catene fissate al teriale di scarto (che ogni buon modellista
to alle Divisioni italiane. Quando i russi gioco della bestia: su queste slitte veni-
sfondarono il fronte tenuto dall'Armata deve tenere) ho trovato un occhiello con
vano trasportati armamenti leggeri, muni- il relativo uncino in plastica e quindi è
rumena e dal XXIV C.A. corazzato tede- zioni, viveri o soldati feriti come pure i
sco, esse si trovarono quasi completamen- stato facile fissare il primo all'asse trasver-
semicongelati. Ho costruito tre slitte di cui sale dei pattini della trojka e il secondo
te circondate; dopo molti giorni di resi- una distrutta, centrata dalla cannonata di
stenza (nel caos che si era creato, certe pezzo al centro della barra o timone.
un carro armato T 34 e per la costruzione Per dare più veridicità al mezzo costrui-
divisioni italiane, come la Ravenna, che sono ricorso ancora allo sprue, segandolo
fu inviata a tamponare una parte della fal- to con del filo di ferro ho formato tre
longitudinalmente ricavandone dei pezzi di archi per il sistegno della tenda: dovendo
la, furono subito sgominate) all'ordine di varie misure; i pattini li ho piegati a cal-
ritirata gran parte del materiale rotabile questa apparire bruciata e mitragliata ho
do, mentre il telaio di sostegno è costitui- tagliato dei pezzetti di lino sagomati in-
e pesante fu abbandonato per mancanza to dal semplice sprue opportunamente sa-
di benzina o per avarie dovute al gran collandoli con colla Uhu ai tre archi e con
gomato e incollato al fondo della slitta in il pirografo a punta ho formato i fori
gelo. plasticarci di 2 mm dalle misure di cm
Ebbe inizio così la lunga e tragica mar- bruciacchiati delle pallottole di mitraglia
7 x 3,5 con i bordi in listelli di sprue lon- nonché quelle bruciature di un telo incen-
cia di ritirata a piedi dei nostri soldati gitudinali e fissati al ripiano della slitta
ai quali si erano aggiunti anche i resti diato, cosa che mi è riuscita molto veri-
per mezzo di altri pezzi di sprue incollati tiera; la solita canapa sul fondo del car-
delle armate rumena e unghese; solamen- con la colla Uhu n. 24. Le stanghe di trai- ro e i colori sono gli stessi usati per le
te il corpo d'armata alpino fu l'unica for- no sempre in sprue sono collegate alla slit-
za organizzata e combattente alla quale slitte.
ta con del filo di ferro cotto formante un
venne affidato il duro e massacrante com- uncino, inserito a sua volta nel foro fatto
pito di coprire la ritirata. Slitta ambulanza
con il trapanino sul ripiano della slitta.
Per questa parte scenica ho dovuto au- Sul fondo della slitta ho steso della ca- Nelle fotografie dell'epoca si nota una
tocostruire tutta la parte riguardante le napa (di quella usata per il tetto dell'isbà) slitta ambulanza per la verità confusa e
slitte, troike, slitte ambulanza, i cannoni verniciandola con colore n. 32 legno opaco, leggermente sfocata: osservandola attenta-
da 75/13 in dotazione all'artiglieria alpi- poi ho sistemato nelle slitte i vari materia- (continua a pag. 32)
na e modificare completamente le figure li (armamenti leggeri, munizioni, viveri, co-
di diversi kit di soldati (Monogram-Tamiya- perte che sono in pozzetti di stoffa di lino
Italaerei-Heller) in soldati italiani, fanti, ar- bianco bagnato con acqua e Vinavil) si-
tiglieri alpini, sciatori nonché sbandati un- stemandovi anche alcuni soldati assiderati
gheresi e rumeni. Ben sessanta pezzi in come illustrato nelle foto consultate.
varie posizioni, morti congelati, feriti, mo-
ribondi, sbandati affamati che squartavano Troika russa
le carogne dei cavalli e dei muli morti,
per poter sopravvivere; un lavoro comples- Anche questo pezzo è autocostruito co-
so e di pazienza. me le slitte: il procedimento varia in pochi
elementi, come l'aggiunta di un sedile in
Slitte legno per il conducente e per il traino, con
una barra più grande in modo da imbri-
Le slitte venivano requisite alla popola- gliare due cavalli da tiro (vi ho sistemati
zione locale, ma anche costruite con mez- due cavalli di Pomerania, perché in una
zi di fortuna dall'ingegnosità degli alpini parte del racconto del libro di Bedeschi
e venivano tirate da cavalli e da muli, e gli Alpini avevano rubato ai tedeschi una Schizzo della slitta ambulanza: e - casso-
talvolta dagli alpini stessi, quando negli trojka per poter portare in salvo i compa- ne modificato di un autocarro tedesco
Opel; f - archi della tenda in filo di ferro;
scontri con i soldati e partigiani russi op- gni congelati e i cavalli erano proprio dei g • occhielli di aggancio fatti con filo di
pure nei quotidiani attacchi aerei perde- Pomcranìa). Per fortuna ho trovato questi ferro cotto; n - tendone in lino e vinavil;
vano le bestie. cavalli in un negozio di giocattoli e preci- s • timone e pattini in sprue.

storia MODELLISMO 27
Reggimento Granatieri della Brigata Guardie 1843-1848
di G. C. Boeri

TVTel 1848 i Granatieri della Brigata Guar-


die, come la maggior parte dei corpi del-
l'esercito del Regno di Sardegna, indossa-
vano un'uniforme che non differiva molto
da quella stabilita in base al Regolamento
del 25 giugno 1833, modificata da succes-
sive varianti, particolarmente importanti
quelle del 1843, anno in cui furono modi-
ficati gli abiti, adottando la tunica a dop-
pio petto in luogo dell'abito a code, e fu-
rono modificati anche gli shakot.
In questa breve esposizione riassumere-
mo le notizie riguardanti l'uniforme del
reggimento Granatieri della Brigata Guar-
die per il periodo 1843-1848, ad esclusio-
ne di tamburi e musicanti e delle tenute
di marcia e di fatica.
Nel seguito ove possibile verranno ripor-
tati integralmente i testi delle disposizioni
dell'epoca.
1. — Una disposizione del 21 gennaio
1834 fissa il quadro di formazione del reg-
gimento Granatieri.
11 reggimento è composto di uno stato
maggiore (89 uomini) e di quattro batta-
glioni di sei compagnie ciascuno; il quar-
to battaglione è di deposito.
In ogni battaglione sul piede di guerra
vi erano 1.038 uomini in organico, di modo
che il reggimento al completo contava
4.241 uomini.
2. — La gran montura, ossia l'alta tenu-
ta, delle compagnie scelte era caratteriz-
zata dall'uso del berrettone a pelo che uf-
ficiali e truppa indossavano in luogo del-
lo shakot.
(Una disposizione del 4 maggio 1839
conferma l'uso, in tempo di pace, del ber-
rettone a pelo in occasione di parate e
guardie d'onore; in caso di guerra doveva
essere indossato solo dagli uomini del 1°
battaglione).
I berrettoni erano « di pelle d'orso col
pelo lungo e nero; ... alti dinanzi 31 cm,
dietro 22 cm con un'amandola ovata di
panno rosso, larga 17 cm e alta 19 cm,
sulla quale sia la croce di Savoia di gal-
lone bianco. Avranno in fronte una grana-
ta in metallo giallo con sopra lo stemma
reale (*) e saranno ornati di cordoni in
lana rossa, intrecciati dinanzi e di dietro,
dai quali pendano lateralmente due fioc- // disegno mostra un Ufficiale (1) e un Granatiere (2) delle compagnie scelte.
chetti ».
Essi saranno bensì guarniti sull'estremi-
tà superiore a sinistra del fiocco (coccar-
Con questa disposizione venivano defi- e nappe d'argento, fiocchi di tortiglio di
da) in lana turchina (reg. 1833).
niti il colore e la forma dei cordoni, nap- argento.
Per gli ufficiali tutto simile con grana-
pe e fiocchi dei berrettoni: Uffizioli superiori: come pei subalterni,
ta dorata, cordoni d'argento e croce di Sa-
voia sull'amandola d'argento. Granatieri, Sottocaporali e Caporali: cor- ma fiocchi in grovigliola d'argento.
II 28 gennaio 1834 veniva approvato un doni, nappe e fiocchi in lana scarlatta.
modello dei cordoni pei berrettoni, a mo- Il 27 aprile 1842 furono approvate al-
Forieri, Forieri Maggiori e Sergenti: cor- cune modifiche alla costruzione del ber-
difica del regolamento del 1833. doni in argento screziati di meschine rosse rettone, proposte dal consiglio di ammini-
(*) II 26 aprile 1846 viene stabilito che la gra- scarlatto; fiocchi di lana rossa con due strazione del reggimento, per ovviare ad
nata che ornava gli shakot del reggimento Gra- giri sovrapposti di filato arricciato d'ar-
natieri dovesse avere nel mezzo non più l'aqui- alcuni inconvenienti riscontrati nel suo uso
la, bensì la croce di Savoia in argento per gli gento. lasciandone però invariata la forma in ge-
ufficiali ed in ferro forbito e lucente pei bas-
s'uffiziali e soldati. U/liziali subalterni e Capitani: cordoni nerale.

storia MODELLISMO
In particolare viene allungata un po' la Il shakot, tanto degli uffiziali, quanto dei
visiera (coperta dal pelo) « perché in que- bass'uffiziali e soldati sarà ornato in fron-
sta maniera il pelo non cade più sugli te di una coccarda ed un cappietto unito
occhi, ad impedirne la vista e si toglie in ad una granata. (V. nota precedente sul
gran parte il danno osservato... di abbru- cambio della granata il 29 aprile 1846).
ciare questi peli sul davanti sparando il I diversi ornamenti della catenella, dei
fucile ». mascheroni, del cappietto, della granata
Vennero inoltre aggiunti due soggoli di saranno di metallo giallo pci bass'uffiziuli
corame nero con fibbia. e soldati e di metallo saldamente indorato
Le altre compagnie del reggimento, e le per gli uffiziali.
compagnie scelte quando non vestissero la II shakot andrà ornato pure di una nap-
montura da parata, portavano uno shakot, pa pressoché sferica.
stabilito dai decreti del 21-25 febbraio 1843. Per gli uffiziali tale nappa sarà 'fatta in
« II shakot avrà forma poco presso di lastra d'argento lavorata così che la nappa
un cono tronco. Sarà alto dalla, parte po- sembri fatta di grovigliolo d'argento; ed
avrà nel mezzo un disco di velluto nero,
nel quale sia la cifra in lastra d'argento
delle iniziali del nome nostro (cioè le ini-
ziali reali CA). Quanto ai bass'uffiziali e
soldati la nappa sarà in lana, senza disco
se per lo stato maggiore, col disco e col
Shakot di Granatiere delle compagnie or- numero della compagnia, se per le com-
dinarie. pagnie »;
Compagnie scelte: nappa turchina, disco
rosso, granatina bianca con numero rosso
steriore di circa 205 mm se trattasi di bas-
s'uffiziali e soldati e di circa 210 mm se nella bomba.
Compagnie ordinarie: nappa rossa, di-
trattasi d'uffiziali; misurata tale parte dal
ciglio dell'imperiale fino all'orlo estremo sco turchino, numero della compagnia ros-
della base, e dalla parte anteriore di po- so (27 agosto 1833).
« I distintivi di grado sopra il shakot sì
co presso 185 mm se trattasi di bass'uf-
fiziali e soldati e di circa 190 mm se trat- per gli uffiziali, sì pei bass'uffiziali conti-
nueranno ad essere tali tuttavia che sono
tasi di uffiziali...
L'imperiale dovrà avere tale dimensio- determinati dal regolamento del 25 giu-
ne che misurata esternamente ed attorno gno 1833, artt. 39, 40, 41, 42 e 77»: qui
al suo ciglio, la sua circonferenza riesca di seguito diamo il sunto di tali articoli.
generalmente di 512 mm quanto ai shakot I furieri maggiori ed i furieri sono di-
dei baSs'uffiziali e soldati, e di circa 520 stinti:
mm quanto a quello degli uffiziali. al shakot con un gallone d'argento a
Nondimeno acciocché il shakot conser- due righe, ed un gallone ad una riga ap-
vi ognora forma tale che quella del mo- posto rasente a quello.
dello, la circonferenza dell'imperiale do- I sergenti sono distinti:
vrà aumentare o diminuire secondo che al shakot con un gallone d'argento a
aumenti quella del tubo e con proporzio- due righe.
ne tale che si trovi minore sempre della
medesima, misurata pure esternamente ed I caporali maggiori e caporali sono di-
attorno all'orlo estremo della base del tu- stinti:
bo stesso, di poco presso 108 mm se trat- al shakot con un gallone, tessuto in
tasi di bass'uffiziali e soldati, e di 70 mm lana, bianco a due righe ed uno sotto ad
In alto, retro della divisa di un se trattasi di uffiziali. una riga.
Ufficiale. Sotto, retro della divi- La visiera sarà collocata sicché sia pie- I sottocaporali con un gallone bianco a
sa di un militare di truppa. namente orizzontale. due righe.
Sarà fatta di corame nero, il quale quan- « I galloni che dovranno bordarsi supe-
to al shakot degli uffiziali, dovrà essere riormente i shakot degli uffiziali. per di-
inverniciato. Lo shakot degli uffiziali della stintivo di grado, saranno in ricamo d'ar-
brigata Guardie continuerà ad avere la
visiera ricamata in argento..., tale ricamo
sarà largo 17 mm.
La visiera avrà un perimetro di circa
380 mm e nel punto di sua maggiore am-
piezza 48 mm di larghezza, quanto al sha-
kot de' bassi uffiziali e soldati, ed un peri-
metro di circa 385 mm e col suo punto
di maggior ampiezza 50 mm circa di lar-
ghezza quanto a quello degli uffiziali.
Il shakot sarà ornato di una catenella
lunga di 75 mm, se pet bassi uffiziali se
soldati; e di 73 mm se per gli uffiziali, la
quale sia sostenuta da tre mascheroni (a
testa di leone). Sarà fornito inoltre di sog-
goli di corame nero, e quanto agli uffiziali
inverniciato.
Avrà altresì, ma separato; un coprinuca
di corame nero; e da valersene in marcia
ed in altre simili occasioni, nei casi di
maltempo e di freddo intenso. Vista di lato di un * berrettone di pelo ».

30 storia MODELLISMO
gerito sul velluto nero, a due o a tre ri-
ghe. Ciascuna riga sarà larga 17 mm.
La distanza tra una riga e l'altra sarà
di 5 mm.
Il gallone a due righe varrà' a distin-
iv. k-.v,^ A.
guere i capitani, i tenenti e i sottotenenti.
Il gallone a tre righe sarà usato come
distintivo da' colonnelli, de' tenenti colon-
nelli, de' maggiori ».
Per quanto riguarda l'abito con gli stes-
si decreti del 21-25 febbraio 1843 fu abo-
lito l'abito a falde ed introdotta la tunica.
« Gli uffiziali di ogni grado..., e cosi
pure i bass'uffiziali e soldati... dei reggi-
menti delle brigate tutte di fanteria... vesti-
ranno da quindi innanzi per divisa e qua-
le loro unica montura una tunica in vece
dell'abito... l'uso del quale s'intenderà abo-
lito. La tunica sarà di panno turchino cu-
po. Il busto dovrà essere lungo sino alla
estremità delle anche e copra il cavo dei
fianchi.
Sarà sparato sul petto in due .parti che
s'incavalchino ed abbottonino con due file
parallele di bottoni fra loro distanti circa
10 cm; ciascuna delle quali consti di 9 Due alamari: sopra, quello da collare, sotto quello per paramano. Entrambi
bottoni fra loro pure equidistanti. realizzati secondo il regolamento del 1833.
Al terminar del busto di dietro, ed al-
l'altezza delle anche saranno fissi, sulla per ogni parte lungo 16,5 cm e largo 3,5 Maggiore: 1 riga;
cucitura della taglia, due bottoni per se- cm; simile alamaro alle mostre delle ma- Capitani: 3 righe;
gnarne il fine e da divisione delle falde. niche posto longitudinalmente, ma lungo Tenenti: 2 righe;
Le falde saranno separate e sccndranno solo 15 cm.
ugualmente incavalcate sì dinnanzi, sì di- Gli alamari saranno di gallone bianco Sottotenenti: I riga.
dietro; esse saranno lunghe sicché i lembi pei caporali e soldati, in gallone argento Colla tunica i bass'uffiziali e soldati ado-
loro riescano distanti di 11 cm dalla ro- pe' sergenti, in ricamo d'argento per gli pereranno spallini in lana (rolli). Essi a-
tella del ginocchio. uffiziali. vranno il gambo di panno turchino e la
La tunica avrà due saccoccie, una per La tunica dei bass'uffiziali e soldati sarà lana di colore scarlatto. Il gambo, come
falda; esse saranno aperte verticalmente fornita di una linguetta di panno turchino pure il passante dello spallino, sarà orna-
sotto i bottoni della taglia, e saranno se- per sostegno del cinturino. Tale linguetta to di una pistagna di panno scarlatto.
gnate con due altri bottoni e con una pic- sarà tenuta salda dall'uno dei capi dal I bass'uffiziali sono distinti anche per
cola mostra di panno turchino. (Il 27 mar- bottone a sinistra della taglia e dall'altro mezzo di galloni apposti alle maniche del-
zo dello stesso anno si stabilisce che le capo da un bottoncino a tal fine collocato la tunica.
saccoccie alla tunica per la brigata Guar- superiormente al medesimo e sarà ornata I galloni si apporranno alla parte ante-
die saranno come quelle della cavalleria, da una pistagna di colore scarlatto. riore di entrambe le maniche dell'abito e
foggiate a forma di 8 con filettatura scar- Bottoni in metallo bianco, improntati di saranno ornati di una pistagna scarlatta.
latta). una granata. Saranno collocati e cuciti trasversalmen-
La goletta, le maniche e le mostre alle Vestendo la tunica gli uffiziali tutti te e con tale avvertenza che l'uno dei capi
maniche della tunica avranno la medesima continueranno ad adoperare gli spallini sia sulla cucitura interna e tocchi l'estre-
forma e le stesse dimensioni che sono qual distintivo del loro grado... che si in- mità superiore della mostra e l'altro opposto
determinate dal regolamento del 25 giugno tenderanno essere gli stessi... determinati sia sulla cucitura esterna alla distanza di
1833. dal regolamento del 25 giugno 1833. 15 cm dall'orlo superiore di essa mostra.
La goletta e la mostra delle maniche Gli spallini sono d'argento. « 1 galloni tutti saranno tessuti ad una
della brigata Guardie saranno ornati de- 11 corpo dello spallino consterà di un e a due righe. Se ad una riga avranno
gli stessi alamari che loro infin qui erano gambo a squame semplici; sulla prima 24'/2 mm di larghezza, se a due righe
assegnati quale speciale distintivo ed alle squama, più larga delle altre, sarà un aso- 32 mm.
mostre delle saccoccie di una pistagna di lo fatto con un cordone del metallo stes- Furieri maggiori e furieri: alle maniche
panno scarlatto. so delle squame con due bottoncini dello un gallone d'argento a due righe e sopra
La goletta sarà ornata di un alamaro stesso metallo tagliati a punte di diamante. un altro gallone ad una sola riga cucito
Il gambo sarà lateralmente un po' incava- rasente al primo; sergenti: un gallone d'ar-
to e consterà di 9 squame. gento a due righe alle maniche.
La piastra, ossia Io scudo, sarà ovato e Entrambi avranno gli spallini ornati di
ffk • (? contornato di righe in rilievo che distin- un gallonano largo 7 mm.
.» i?" (O . ..• gueranno i gradi degli uffiziali. Caporali maggiori e caporali furieri: co-
Lo spallino, infine, sarà ornato di fran- me i furieri, ma galloni di lana bianca.
gia d'argento (grovigliola per gli uffiziali Caporali: come i sergenti, ma gallone
superiori e tortiglio di 92 mm per gli uf- di lana bianca.
fiziali inferiori). Sottocaporali: gallone ad una sola riga
Le righe in rilievo saranno foggiate a sulle maniche.
sei angoli per gli uffiziali superiori e do- Da caperai maggiore abbasso non si por-
vranno essere interamente unite per gli tano galloncini agli spallini.
uffiziali subalterni ».
I pantaloni dei bass'uffiziali e soldati
Per distinguere i vari gradi si contavano
le righe sullo spallino: continueranno ad essere come infìno ad ora
semilarghi. Avranno tale lunghezza che
Un bottone da uniforme, secondo il rego- Colonnelli: 3 righe; coprano colla cintura l'incavo dei fianchi
lamento del 1833. Ten. colonnello: 2 righe; e scendono a coprire la noce ed il collo

storia MODELLISMO 31
La sciarpa è il distintivo degli uffiziali gallone con fiocchetto rotondo e frangia
di attività comandati di servizio: essa e d'oro ».
« tessuta in seta e a maglia di colore tur- Uffiziali superiori: gallone lozangato nel
chino unito; avrà a' due capi un fiocco mezzo con filo di seta turchina; fiocchetto
rotondo fatto di tortiglie di seta turchina. di mezzana grovigliola.
La sciarpa si porta cinta attorno alla vita,
un po' sopra i fianchi e annodata sul
fianco sinistro.
La spada onde saranno armati gli uffi-
ziali avrà lama diritta, piatta, tagliente e
pungente e larga rasente la montatura da
27 a 28 mm.
La montatura sarà foggiata a forma si-
mile al disegno annesso.
L'impugnatura sarà coperta di filo d'ar-
gento; la coccia, il guardamano, il pomo
e le altre partì della montatura saranno di
orpello, o di altro metallo dorato.
Il fodero sarà fatto di cuoio nero e lu-
cido ed avrà all'orifizio una fascia di me-
tallo dorato, la quale sia lunga dalla parte
Disegno originale della granata per Sha- esterna di 110 mm; e da quella apposta di
kot e berrettone di pelo, secondo il rego- 70 mm, ed abbia un uncino lungo di 80
lamento del 1833. mm con che appiccare la spada alla borsa,
da cui deve essere sorretta. Il puntale del
del piede. Saranno fatti di panno lana di fodero sarà dell'anzidetto metallo ed avrà
color turchino scuro e saranno ornati la- 170 mm di lunghezza, compreso il bot-
teralmente di una pistagna di panno scar- tone.
latto... I pantaloni per gli uffiziali continue- La spada avrà tale lunghezza che colloca-
ranno ad essere tutt'ora di panno turchino tane la montatura sopra l'osso dell'anca, il
Capitani: gallone vergato nel mezzo di
una righetta turchina; fiocchetto di torti-
glie.
Uffiziali subalterni: gallone vergato alle
due parti di una righetta di seta turchina;
fiocchetto come i capitani.
Per gli uffiziali guanti di pelle gialla
// disegno mostra una spada per Ufficiali (regolamento 1833). A lato, disegno di una di camoscio.
spallina per Ufficiali, anch'essa secondo il regolamento del 1833.

scuro... e saranno ornati lateralmente di puntale del fodero sia distante da 5 in 6


bande di panno colore scarlatto, delle me- cm dalla noce del piede. L'autore ringrazia i sigg. G. Cantelli, P. Cro-
ciani e S. Ales della cui collaborazione si è av-
desime dimensioni che infin qui erano de- Le dragone saranno in tessuto d'oro a valso per la realizzazione dell'articoli!.
terminate (43 mm).
I bass'uffiziali e soldati saranno forniti
di un cinturino di bufalo imbianchito con
fermaglio in lastra di ottone, nel mezzo
alla cui piastra sia pure in rilievo una
granata pure in ottone simile a quella on-
de vanno ornati i budrieri e di una giber-
na di cuoio nero ornata di una granata in
Diorama: la ritirata degli alpini in Russia
metallo giallo.
I budrieri dei granatieri saranno ornati struirmeli: dopo molte prove e fallimenti,
(segue da pag. 27)
in mezzo al petto con una granata di get- finalmente ci sono riuscito: con del legno
to in metallo giallo. mente ho potuto notare però che la co-
pertura dell'ambulanza di fortuna era fat- ho iniziato a fare il corpo e il collo, con
(12 marzo 1843). 11 cinturino di cui do- del filo di ferro molto grosso ho fatto le
vranno valersi gli uffiziali del reggimen- ta con lamiere di metallo curvate con una
piccola porta di legno nella parte poste- zampe e la coda, quindi con il Das molto
to Granatieri della brigata Guardie: umido, plasmando attorno alla sagoma solo
riore per poter caricare i feriti.
1) se per la montura di parata sarà Essendo detta ambulanza costruita con i con le mani, ho ottenuto una modesta sa-
fatto in tessuto d'argento, simile a quello più disparati pezzi di fortuna, gli Alpini goma di cavallo, poi con gli arnesi da scul-
delle bandoliere degli uffiziali di cavalle- avevano usato il cassone di un autocarro tore sono passato alla rifinitura, ho lascia-
ria: avrà un fermaglio in argento, nel (non individuabile nella foto) mi sono pre- to asciugare perfettamente e quindi, con
mezzo alla cui piastra sia una granata in so la libertà di usare quello dell'autocarro le limette, ho dato l'ultima rifinitura; tutto
rilievo pure in argento, sulla quale sia la tedesco Opel della Italaerei, naturalmente questo lavoro non è riuscito benissimo,
cifra anche in argento di S.M...., e sarà for- con le misure riportate in scala 1 : 35. ma poi, verniciando in grigio opaco, copren-
nito ad ogni pendaglio di un bottone dop- Al posto della copertura in metallo, ho do con le coperte, i giochi, le cinghie e
pio pure in argento con cui abbottonare preferito quella in tela per dar modo di con altri piccoli accorgimenti è diventato
l'estremità del pendaglio stesso dopo di vedere i soldati feriti nell'interno di essa; accettabile.
averla introdotta nel gancio che reggere la costruzione è fatta con il procedimento Comunque ho verniciato il cassone della
debbe la spada; della trojka, stessi pattini, sostegni del te- slitta ambulanza con il colore Mati 30
2) se per la montura ordinaria sarà lo, ecc. Per animare questo modello, mi Humbrol verde (presumendo che il camion
di corame di bufalo imbiancato, e sarà occorreva trovare due cavalli tesi nello fosse del R.E.): non ho usato nessun con-
fornito dello stesso fermaglio e degli altri sforzo di trainare l'ambulanza ricolma di trassegno della sanità.
ornamenti pur ora divisati pel cinturino infelici, quindi dovevano essere curvi. Non
di parata. trovandoli in commercio ho deciso di co- (2 - continua) •

32 storia MODELLISMO
Dn gran premio... di mil e ore
di Adrien Charles de Zamac

Tfecentemente una casa inglese costruttrice di modelli ha presentato al pubblico una A questa prima edizione si iscrissero
nuova serie, dedicata alle auto che hanno vinto la « 24 ore di Le Mans ». Indubbia- trentacinque concorrenti con diciotto diver-
mente questa classica corsa francese mantiene sempre un posto d'onore nel cuore degli se marche, quasi tutte francesi salvo la
appassionati che non hanno dimenticato quanta importanza essa abbia rivestito nella belga Excelsior e la britannica Bentley. Le
storia dell'automobilismo sportivo. auto erano tutte del tipo scoperto, perché
Anche se ora la maggior parte dell'attenzione è rivolta al fascinoso « Gran Circo » le vetture chiuse, oltre ad essere più pe-
della Formula Uno, non si può ignorare che fino a qualche tempo fa, tutte le case costrut-
trici che avevano qualche interesse alla produzione sportiva e gran-turismo trovavano la santi, non consentivano il ribaltamento del
loro più probante palestra sul Circuito della Sarthe e che nelle mille ore complessive parabrezza per diminuire la resistenza al-
di durata del « Grand Prix d'Endurance » è sfilato, si fa per dire, quanto di meglio abbia l'aria. Tutte le vetture dovevano avere
prodotto l'automobilismo mondiale. quattro posti e caricare, per regolamento,
Nomi come Bugatti, Delage, Chenard et Walcker ebbero nel loro periodo enorme riso- una zavorra di 60 kg per ogni posto non
nanza e pur se adesso scomparsi dalla scena o come la Bentley e la Berliet dedicatisi ad occupato.
altri settori della produzione, ci riportano ad un'epoca affascinante e dalla quale forse Ancora non era in uso la famosa « par-
proprio in virtù di queste competizioni si sono mossi passi da gigante. tenza Le Mans » ma le macchine erano
schierate normalmente secondo un ordine

UN PO' DI STORIA
T a prima gara ebbe luogo il 26 e 27 mag-
gio 1923. Gli organizzatori, Charles Fa-
roux e George Durand, avevano scelto l'ul-
tima settimana di quel mese nella speran-
za che il tempo sarebbe stato bello.
Si deve tener presente che l'avvenimen-
to aveva allora un carattere molto meno
professionale di quello odierno, anzi c'era
in esso un certo sapore di « kermesse », di
raduno festoso, che peraltro nulla toglieva
al desiderio di affermazione che animava
i concorrenti. Questi, nonostante la pre-
carietà della strade, si recavano sul posto
usando la stessa vettura con la quale avreb-
bero poi gareggiato. Tali vetture dovevano
essere, ed erano, vetture di serie normal-
mente vendute al pubblico ed i piloti era-
no generalmente dei clienti che si iscri-
vevano alla gara per amore dell'avventu-
ra e di questo affascinante mezzo di loco-
mozione ancora riservato ad una ristretta
cerchia di persone.

progressivo che seguiva i numeri di iscri-


zione, assegnati a seconda della cilindrata.
Le prime erano due Excelsior, le più
potenti vetture in gara, con motore sei
cilindri da 5.340 cc a tre carburatori, che
poteva sviluppare oltre 130 CV superando
i 160 km/h. Questa vettura era equipag-
giata con un sistema di servofreni molto
sofisticato per il tempo.
Poi vi erano tre vetture La Lorraine, del
tipo chiamato 15 CV, con motore sei ci-
lindri monoalbero da 3.440 cc.
Con il numero 8 c'era la verde Bentley:
una quattro cilindri, tre litri. Short Stan-
dard, appositamente elaborata per stabili-
re dei records di velocità e durata da |ohn
F. Duff, concessionario Bentley. e che lo
stesso aveva pensato di iscrivere alla nuo-
va gara francese. Questo rappresenta uno
dei primi tentativi di pubblicizzare, per fi-
ni commerciali, l'attività sportiva di una
casa costruttrice. Tentativo che darà, ne-
.. .. gli anni a seguire, i suoi frutti migliori.
Qui sopra, la vettura v/ncitrìce al tornante di Pontlieue. Si può vedere in che stato Con i numeri 9, 10 e 11 venivano poi
/osse il fondo stradale. In alto, la gara è appena iniziata. Partite in prima fila le due tre vetture Chenard et Walcker, quattro
Excelsior sono in testa seguite da una La Lorraine, ma il loro vantaggio sarà di breve cilindri monoalbero da 3.000 cc.
durata. Seguivano nell'ordine: due Berliet 2600.

storia MODELLISMO 33
deve prendere la variante alla curva di Mul-
sanne.
Ripreso l'inseguimento, il reeord del giro
è ancora abbassato, ma la sfortuna si ac-
canisce contro la macchina inglese: il mo-
tore si ferma a metà del circuito, senza
carburante. Mentre Duff torna ai boxes
a piedi. Clcment — in bicicletta — si pre-
cipita verso la vettura con una Umica di
ben/ina. Ma il guasto è più grave di quan-
to sembri: il serbatoio è stato forato da
una pietra e vengono perse due ore e mez-
za per la riparazione. Ormai ogni ..possibi
lità di vittoria è sfumata.
Resta per l-'rank Clement la soddisfa-
zione di stabilire il giro più veloce, alla
media di 107.^28 km/h riacciuflando un
più che meritato q u i n t o posto.
Prima e seconda sono le due t r i o n f a n t i
Chenard e Walckcr: la numero 9 di Albert
l.agache e Robert Léonard e la numero IO
di Rene Bachmann e Christian Dauvergne.
Terza la valorosa Bignan Supersport di
Cros-de Tornaco.

L'ORDINE DI ARRIVO
I. A. Lauachc ( I ' ) - R - Leonard (F) (Chenard ci
W a l c k c r 3.0) km 2.209,5 92.06 k m / h : 2. R. Bacii
mauri (FI-C. Dauvcrgnc (F) (Chcnard ' et Wal-
ckcr 3.0) km 2.140,4 89.18 k m / h ; 3. P. de Tur-
nato (F)-P. Gr<» (FI (Bignan 2.0) km 2.071.4
$6.31 k m / h : 4. de Marne-Marlin (2.0 B i i i n y n ) ;

una Rolland Pilain 2300 ed una 2200, una


Delage 2100, due Brasiers 2100, due Rol-
land Pilain 2000, una Montier Sp. 2000.
una Corre La Licerne 2000, due George
I rat 2000, due Bignan 2000, una Vinot De-
guingand 1800, due Bugatti 1500, una Cor-
re La Licerne 1400, due S.A.R.A. 1100
(unichc ad avere il raflreddamento ad aria),
due Salmson 1100 ed una Amilcar 1000.
Contrariamente alle speranze degli orga-
nizzatori, l'inizio della corsa è avversato
dal maltempo: una violenta grandinata, che
si trasforma poi in una fitta pioggia, ren-
de precarie la visibilità e la tenuta di stra-
da. La posizione di privilegio nella par-
tenza fa sì che le due Excelsior condu-
cano nei primi giri, ma dopo circa un'ora
sono sostituite dalle due Chenard et Wal-
cker di Lagache e di R. Bachmann segui-
te dalla Bignan di de Tornaco e dalla
Bentley. In alto, Frank Clement e John F. Dulf, al volante della loro potente Bentley, in posa
Al tramonto la Bentley è terza, ma non per la rituale foto ricordo. Sotto, la Bentley viene ritornita al suo rudimentale box. Da
riesce ad insidiare seriamente le due fran- notare come si permettesse al pubblico di curiosare tranquillamente nelle zone tecniche.
Qui sopra, come appare oggi la Chenard et Walcker, perfettamente restaurata, nel
cesi di testa. I n f a t t i , sul bagnato, queste
Museo dell'automobile di Le Mans.
ultime si avvantaggiano nell'avere i freni
su tutte le quattro ruote mentre la macchina
dei suoi fracassato da una pietra ed inoltre 5. Dufl-Clement (3.0 Benllcv) e Dills-Caerels (5.3
inglese li monta solo sulle posteriori. Que- Excelsior): 7. F. Bachmann-Glaszmann (3.0 Che-
sta era una cosa abbastanza normale per Duff va ad urtare, per fortuna non seria- nard e Walckcr); 8. de Courcelles-Rossignol (3.4
mente, contro la Bignan di Gros che si era la Lorraine): 9. Lccurcul-Flaud (5.3 Excelsior);
quei tempi: l'avantreno era ad assale rigi- 10. de Pourtales-dc la Rochcfoucauld (1.5 Bu-
do ed ammortizzatori con molle a frizio- messa di traverso per l'improvviso afflo- aatti); 11. Migcot-Verpault (2.1 Brasier); 12. Dcs-
sciamento di uno pneumatico. vaux-Cassc (1.1 Salmson) e Bclbcu-Torchy (2.1
ne e dato che non era possibile limitare Delage); 14. Montier-Ouriou (2.0 Montier); 15.
la potenza della frenata, questa veniva mag- Sempre a causa del buio improvviso la Benoist-Bueno (1.1 Salmson) e Cappe-Douarinou
(2.0 Georges Irai); 17. de Marguenat-Delalande
giormente sentita dalle ruote anteriori che S.A.R.A. di Piazzoli-Marandet esce di stra- (2.3 Rolland-Pilain); 18. Boutmy-Marcadanti (1.0
si bloccavano e non consentivano la ster- da e conquista il non gradito attributo Amilcar); 19. Prost-Rcdon (2.6 Berliet) e Bloch-
Stalter (3.4 la Lorraine); 21. Sirc-Guignard (2.0
zata. di essere il primo concorrente ritirato nel- Rolland-Pilain); 22. Marie-Pichard (1.5 Bugatti);
Durante la notte molti concorrenti sono la storia della « 24 ore ». 23. Pouzet-Pichon (2.0 Rolland-Pillain); 24. Robin-
Marinicr (2.0 Rolland-Pilain) e Balard-Drouin
handicappati da guasti più o meno gravi All'alba comunque la Bentley è ancora (1.4 Corre la Licerne); 26. Molon-Molon (1.8 Vi-
ai fanali. Questo genere di infortunio era terza, a due giri dalle Chenard et Walcker not-Deguingand); 27. Maillon-Jouguct (2.1 Bra-
di testa; seguono la terza Chenard e la Bi- sier); 28. Colomb-Lcsticnne (2.0 Corre la Licer-
molto fastidioso dato che solo due curve ne); 29. Milhaud-Mallevcau (2.0 Georaes Irai); 30.
erano ben illuminate da due fotoelettriche gnan di Gros-de Tornaco. Erb-Batta2liola (1.1 S.A.R.A.)
Giro più veloce; Clement, 9 min 39 sec, 107,328
dell'Esercito, mentre tutte le altre avevano Il tempo si è rimesso completamente km/m.
solo delle precarie lampade ad acetilene. e Duff, che ha ripreso la guida, si sca- Ritirati: Pia/.xoli-Marandet (1.1 S.A.R.A.); Jac-
tena in un inseguimento serratissimo a ve- quot-Ribail (2.6 Berliet); Stotfel-Labouchère (2.4
Il resto del circuito era affidato ai soli la Lorraine).
fari dei concorrenti. La Bentley ha uno locità record, ma — ancora per i freni — (continua a pag. 36)

storia MODELLISMO
La Ferrari 312 T2 nel campionato mondiale 1976
e il modello della Fintar
di Valerio Alfonzetti

Ti modello che vi presentiamo riproduce


-*-la vettura con la quale Niki Lauda ha
corso nel Campionato mondiale del 1976
durante il quale fu protagonista del gravis-
simo incidente al Nurburgring e di cui
il suo volto mostra ancora le conseguenze.
Il modello della Protar è in scala I : 12 e
viene venduto in scatola di montaggio con
tutti i pezzi già verniciati, particolare que-
sto che ne facilita notevolmente la realiz-
zazione, e corredato di un esauriente li-
bretto di istruzioni in quattro lingue. Il
modello presenta un eccellente livello di
riproduzione nei minimi particolari, come
potete osservare dalle fotografie che vi mo-
striamo.
La verniciatura dei pezzi da montare è
perfetta e così pure i fogli di decals. Noi
abbiamo montato questo modello e vi dia-
mo alcuni consigli per la migliore realiz-
zazione di esso, dopo avervi dato alcune
notizie sulla vettura originale.
La T2 è, come indica la sigla, la secon-
da vettura Ferrari di formula 1 munita di
cambio trasversale in blocco unico con il
differenziale, anch'esso posto trasversal-
» -
mente; il suo motore è un 12 cilindri boxer
di 180° (il nome boxer deriva dalla di- Qui sopra, una bella immagine, che da anche l'idea delle dimensioni complessive, della
sposizione dei cilindri, contrapposti con Ferrari 312 T2 costruita dalla Piotar. Sotto, a sinistra, il gruppo posteriore col cambio;
angolo, appunto, di 180°), che sviluppa una a destra, il motore; come si può notare, il modello è fedelissimo anche nei minori
potenza di 500 CV, a 12.000 giri con una dettagli.
cilindrata di 2991,8 cc; l'alimentazione è ad
iniezione in diretta, i freni a disco sulle La carriera della T2 terzo posto, completando cosi il successo
quattro ruote con fori radiali, l'accensio- della vettura; nel GP di Svezia, dominato
ne con spinterogeno, bobina Marcili e Di- I piloti ufficiali della Ferrari per il 1976 dalle Tyrrell sei ruote Lauda ottiene il ter-
noplcx, le sospensioni indipendenti sulle erano Niki Lauda e Clay Regazzoni, con i zo posto e la vittoria nel campionato sem-
quattro ruote; le ruote sono scomponibili numeri di gara rispettivamente I e 2. La brava ormai scontata; ma venne il Nur-
ed in lega di magnesio, i pneumatici Good T2 debutta nella quarta prova del mondia- burgring: il pilota austriaco era stato fra
Ycar; tutti questi particolari sono perfet- le, il GP di Spagna, al circuito del (arama coloro che si erano opposti senza successo
tamente riprodotti nel modello della Pro- ed è Lauda a portarla a l l a vittoria nono- alla disputa della corsa su quel circuito,
tar. Le dimensioni della vettura sono: car- stante sia reduce da un incidente « agrico- giudicandolo troppo pericoloso, e quasi a
reggiata ant. 1,405-430 m, posi. 1,53 m, lar- lo » avendo capottato con il suo trattore dimostrare un presentimento, durante la ga-
ghezza m 2,03, passo m 2,518, lunghezza riportando una forte lussazione alla spal- ra la sua vettura esce di strada incendian-
m 4,143; il peso è di kg 575; tutte le pro- la. Nei seguenti GP di Monaco e del Bel- dosi; salvato dal nostro Arturo Merzario,
porzioni, eccetto ovviamente il peso, sono gio è sempre Lauda a vincere e Regazzoni Lauda viene ricoverato in gravissime con-
rispettate nel modello. conquista rispettivamente il secondo ed il di/ioni, con ustioni su tutto il corpo e va-

storia MODELLISMO 35
ratezza del modelli nei più piccoli parti- retrotreno alla parte anteriore del telaio,
colari e di notare quanto sia utile lo sche- ed anche qui avremmo preferito delle viti
. ma delle ultime cinque pagine che mostra al posto del semplice incollaggio. Infine si
chiaramente la disposizione dei pezzi nella montano il sedile, il roll-bar, le cinture
scatola di montaggio, facilitandone la rcpe- di sicurezza ed altri dettagliati particolari,
ribilità. Unico neo da segnalare in questa come l'estintore. Prima di montare la car-
fase del montaggio, la delicatezza degli in- rozzeria vanno applicate le decalcomanie,
granaggi dello sterzo, che essendo in pla- seguendo possibilmente le fotografie della
stica, non sono idonei ad un perfetto fun- vettura originale o quelle del modello che
zionamento dello sterzo stesso comandan- pubblichiamo, non essendo esatta la dispo-
dolo dal volante; il difetto è, secondo noi, sizione indicata nell'opuscolo: per esempio
Nella lotografia è mostrato il gruppo an- rilevante, anche se è presente su modelli non va applicata la decal Fiat che è ap-
teriore (avantreno e sterzo) del modello
Protar della Ferrari 312 12 descritta nel- dal prezzo molto più elevato di questo parsa sulle Ferrari solo nel gennaio 1977.
l'articolo. (leggi Pocher). Un'altra particolare atten- Molta attenzione richiede la applicazione
zione richiede l'unione dei pezzi ad inca- delle modanature e filetti bianchi, essendo
rie fratture; rimane per diversi giorni in stro: è utile, prima di montarli, allargare le decalcomanie molto delicate comportan-
pericolo di vita e solo il suo allenatissimo i fori del pezzo « femmina » con un pun- do così il pericolo che si attoreiglino con
corpo di pilota riesce a resistere ed a per- teruolo per facilitarne l'innesto. Il mon- conseguente irrccuperabilità. I pneumatici
mettergli una velocissima ripresa. La Fer- taggio prosegue con il gruppo motore e vanno scartavetrati per creare un maggiore
rari intanto aveva rinunciato a correre il cambio e con il retrotreno, tutti riprodotti realismo, e le scritte Good Year su di essi
GP di Austria e quello di Olanda. in maniera straordinariamente fedele: so- vanno dipinte in giallo. La parte centrale
Nel frattempo alla Ferrari era stato in- no presenti tutti i cavi delle candele ed i dei cerehioni deve invece essere vernicia-
gaggiato l'argentino Carlos Reutemann il tubi di alimentazione che vanno montati ta in color oro. Infine si passa al montag-
cui debutto era previsto al GP d'Italia; con molta pazienza servendosi preferibil- gio della carrozzeria e degli alettoni ante-
Niki Lauda, forse impensierito dal nuovo mente di una pinzetta ed avendo l'accor- riore e posteriore. In quest'ultimo abbiamo
acquisto della casa di Maranello, temendo tezza di allargarne le estremità con il pun- riscontrato un particolare sconcertante: è
di « perdere il posto » decide di ristabilir- teruolo, anche qui per facilitarne l'inca- previsto il montaggio delle alette posterio-
si miracolosamente ed è pronto a correre stro nelle loro sedi. Porre attenzione nel- ri mediante quattro viti (che peraltro ri-
anche lui al GP di Monza, ove quindi sono l'incollare le parti cambio-retrotreno al mo- sultano troppo lunghe) ove è ben suffi-
schierate tre Ferrari 312 T2; Lauda si clas- tore, che non combaciano facilmente ed ciente il semplice incollaggio.
sifica quarto ed è una prestazione che inoltre, essendo ambedue pesanti, è utile Il modello pronto, come potete consta-
per un pilota appena ristabilitosi da un in- durante l'incollaggio tenerli uniti median- tare nelle fotografie è di un realismo note-
cidente di quella gravita, vale più di una te un elastico: avremmo preferito le viti vole e consigliamo di porlo in una vetri-
vittoria; Regazzoni ottiene il secondo po- in questo punto. Segue il montaggio degli netta che ne valorizzerà la notevole bel-
sto. Dopo il GP degli USA vinto da Hunt, scarichi, già colorati in bianco, e dei lezza.
Lauda è ancora al comando del Campio- radiatori posteriori. Indi si unisce il motore-
nato, ma nell'ultima prova della stagione,
il GP del Giappone, il pilota austriaco
non prese la partenza, non sentendosi in
grado di correre in sicurezza date le con-
dizioni della pista su cui imperversava una
forte pioggia; Hunt si aggiudicò il cam-
Un gran premio di... mile ore
pionato classificandosi terzo, con un solo
punto di vantaggio su Lauda. Il gesto di i MODELLI in lega leggera opaca e vanno « sporcate »
ad arte. Di metallo lucido è invece la cor-
Lauda diede luogo ad accesissime polemi- (segue da pag. 34] nice del radiatore. La cinghia che tiene
che e discussioni sul suo futuro di pilo- 11 modello della Chenard et Walcker è chiuso il cofano è di pelle chiara.
ta, polemiche che verranno poi fugate dal- Esiste, al Museo dell'Automobile di Le
stato riprodotto, solamente in scala 1 : 43,
la stagione 1977, quando Niki Lauda e la dalla |ohn Day con il n. 128 di catalogo. Mans, un esemplare di queslu vettura splen-
T2 (modificata rispetto alla versione ri- didamente restaurato. Essa non è proba-
Avemmo modo di esaminarle tempo fa,
prodotta dalla Protar) si aggiudicano il ti- bilmente quella vincitrice della guru, anche
all'epoca della sua uscita, ma ora questo
tolo mondiale. se verniciata secondo quello schema. Alme-
kit non è più reperibile nei negozi. Co-
A titolo di cronaca aggiungiamo che la munque possiamo dire che non si presenta no due particolari sono chiaramente diffe-
carriera della Ferrari 312 T2, nell'ultima renti: i parafanghi, che nell'originale ave-
particolarmente bene, come del resto molti
versione, si conclude al GP del Brasile di vano un dorso completamente piatto, come
dei modelli |. Day. La finltura è piuttosto
quest'anno con la vittoria di Carlos Reute- rozza e imprecisa: molto lontana dallo se — tanto per intenderci — fossero stati
mann con la vettura gommata Michelin, standard qualitativo al quale ci hanno abi- realizzati con una striscia di lamiera, nella
vittoria che è anche la prima ottenuta in vettura restaurata presentano una curvatu-
tuato i produttori francesi e nostrani.
formula 1 da una vettura dotata di pneu- Il kit riproduce esattamente la vettura ra a V negativo; il parabrezza, chiaramen-
matici radiali. te di derivazione stradale e senza cornice
vincitrice a Le Mans e anche se non
eccezionale come stampaggio, se montato superiore, in corsu era più basso e perfet-
Come montare il modello Protar con cura, può senz'altro trovare la sua col- tamente dritto.
II montaggio del modello, seguendo il locazione in una raccolta anche esigente. Si tratta peraltro di particolari che nul-
libretto di istruzioni, inizia dal gruppo Per chi avesse la possibilità di reperir- la tolgono al valore della vettura il cui re-
avantreno-sterzo-comandi, montaggio che lo, facciamo presente che va montato sen- stauro, si vede chiaramente, è stato amo-
presenta poche difficoltà superabili con za la ruota di scorta posteriore e che la revolmente curato dai tecnici del Museo,
l'ausilio di un po' di attenzione nella cornice del parabrezza va sostanzialmente anche in considerazione dell'importanza sto-
unione dei vari pezzi, da effettuarsi sem- alleggerita. Per quanto riguarda la colora- rica della macchina.
pre con la massima calma e dopo aver zione consigliamo di utilizzare una misce- Per quanto riguarda l'altra protagonista
provato la perfetta corrispondenza di essi la ottenuta con 3/4 di G 48 ed 1/4 di G 14 di questa gara, la Bentley, ne rimandiamo
senza il collante e senza neppure incastrar- della Humbrol, che ci sembra la più vici- la trattazione dal punto di vista modellisti-
li poiché, essendo ttuti gli incastri di pla- na al « bluette » delle auto da corsa fran- co al prossimo numero dato che questo
stica, non è possibile staccare i pezzi per cesi. Naturalmente questo colore va luci- modello è identico a quello che vinse la
rimontarli senza rischiare seriamente di dato nelle parti metalliche e lasciato opa- gara nel 1294.
danneggiarli. Già da queste prime fasi del co sui sedili e sulla capote che ricopriva
montaggio si ha modo di notare l'accu- i sedili posteriori. Le ruote a raggi sono

36 storia MODELLISMO
Le borse di scambio degli automodelli
di Valerio Alfonzetti
^ i è tenuta all'inizio di aprile la seconda
^ delle ormai numerose borse di scambio
di automodelli organizzate annualmente in
Italia. Altre numerose si svolgono all'este-
ro con regolare periodicità. In queste bor-
se, vero gaudio per ogni appassionato o
collezionista di automodelli, si incontrano
generalmente i più noti collezionisti e co-
struttori di modelli speciali ed artigianali,
i quali ultimi trovano in queste occasioni
molti clienti per le loro elaborazioni rea-
lizzate in piccola serie od anche in esem-
plare unico. Quindi, per i nostri lettori
che elaborano modelli, sopra tutto in scala
1 : 43. o che li eostruiscono interamente.
LE PROSSIME BORSE
In giugno a settanthre di quest'an-
no sono prevista duo importanti bor-
se di scambio per gli auto-modelli.
Secondo le nostre informazioni que-
sta due borse si terranno come segue:
Una immagine della Borsa di scambio degli automodelli che si è tenuta recentemente
— u Milano, il 17 giugno, nel Jolly a Milano. In queste manifestazioni i modellisti possono facilmente reperire pezzi rari
Hotel, dalle ore 14 in poi; o comunque altrimenti difficili a trovarsi; nelle borse generalmente non si compra o
— a Torino, il 76 settembre, nel vende, ma si scambia, secondo una prassi largamente diffusasi e accettata volentieri
Jolly Hotel Ambasciatori (corso dalla maggior parte dei modellisti.
Vittorio Emanitele, 104) dalle 13
in poi. qualsiasi cifra pur di avere un certo mo- In ogni caso contiamo nei prossimi nu-
Ricordiamo che nelle borse di dello, il che ha portato a richieste di prez- meri di compilare una specie di listino me-
scambio si possono trovare anche zi assurdi per i modelli rari ed anche di dio rilevato alle borse per i modelli più
modelli di acrei, navi, mezzi militari modelli usciti di produzione solo due-tré interessanti, pensando di fare cosa gradi-
e giocattoli d'epoca, comprese bam- anni fa, come è accaduto a Torino; tutto ta ai nostri lettori.
bole amiche. ciò non fa che frenare la maggioranza dei Per finire diamo qualche notizia sulle
possibili acquirenti che magari in futuro modalità di ammissione alle borse, peral-
frequenteranno sempre meno queste borse tro semplicissime: si può intervenire sem-
penso che questa possa essere una interes- con grave nocumento per la diffusione e plicemente come osservatori-acquirenti, op-
sante prospettiva oltre che per farsi cono- dell'interesse per il nostro beneamato hob- pure prenotare in anticipo presso gli orga-
scere nell'ambiente internazionale, anche by; c'è da augurarsi quindi che qualche nizzatori un tavolo, ove si disporrà poi la
per poter avere qualche soddisfazione pc- ben determinato collezionista faccia un mea propria « mercé» e si terranno le solita-
euniaria dalla loro passione-hobby. I colle- culpa e si cominci a rendere conto che un mente accesissime trattative.
zionisti invece, oltre che comprare i sud- modello Dinky anteguerra non può esse- Le prossime borse in Italia si terranno
detti modelli artigianali e speciali, hanno re venduto per 80.000 lire, anche se ogni a Milano ed a Torino. Interessante per tut-
occasione di operare scambi di modelli rari tanto si può trovare il « tipo » che lo paga ti inostri lettori questo: che nelle borse si
e di trovare spesso i pezzi mancanti alla così, tanto « perché può ». Questo discorso possono trovare talvolta anche modelli ra-
loro collezione. Ho parlato di scambi per- appena terminato non esprime solo l'opi- ri di aerei, navi e mezzi militari, oltre
ché oramai non penso sia opportuno par- nione di chi scrive, ma è l'espressione del che giocattoli d'epoca, bambole ed altre
lare ancora di acquisti, dato che in molti pensiero della maggioranza degli interve- « cianfrusaglie » in genere molto interes-
collezionisti si è maturata l'idea che si pos- nuti alla borsa. Gli interessati ne tengano santi.
sa trovare sempre chi è disposto a pagare conto.
Le fotografie qui sotto riprodotta mostrano due bellissimi modelli
della serie ABC realizzati dallo specialista Carlo Brianza, modellista di
valore. A sinistra una antica auto da corsa, la Fiat 806 GP del 1927.
"Flash" che fu pilotata a Monza dal famoso Felice Nazzaro. A destra una mac-
china più moderna, del secondo dopoguerra: la Ferrari 340 Mexico della
di Vua III Correrà Panamericana.
Confronto con i lettori
L'AVIAZIONE ITALIANA copie. Costa 4.500 lire e comprende anche lo undici giorni, specialisti del 150° Grup-
numerosi disegni e foto a colori di velivoli po della Regia Aeronautica recuperarono
Sono un « novizio » e perciò molto ine- storici. a Mestar varie parti di Bf 109 e, portatele
sperto riguardo al modellismo. Ho letto a Tirana, riuscirono a mettere a punto un
per caso la vostra rivista, che mi ha latto esemplare del caccia in grado di volare.
scoprire questo hobby. Mi piace leggerla IL Bf. 109 JUGOSLAVO
Questo aeroplano, benché privo di alcune
perche1 ci sono molti suggerimenti che spes- // motivo per il quale vi scrivo è l'arti- parti non essenziali, fu poi portato in Ita-
so per me sono nuovi. Vi prego di rispon- colo sul Me 109 E apparso sul numero BI lia, aeroporto di Guidonia. Sul numero
dere a queste domande. Vorrei sapere i co- della rivista. 1/1977 della rivista dello I ARE è apparsa
lori v la forma dei vari distintivi della Re- Nell'ottimo pezzo appare quella che se- anche la fotografia del Bf W9 così rico-
gia Aeronautica nel periodo della Seconda condo il mio modesto parere è una svista struito, con i colori italiani. Quindi, amico
Guerra Mondiale e lo stesso per il periodo dell'autore: si dice infatti a pagina 16 che Ferron, le confermo che fu da noi utiliz-
dal dopo guerra ad oggi. Poi vorrei sapere un esemplare Iugoslavo caduto in mani ita- zato un Bf 109 E-3 catturato alla Jugo-
quali erarw i colori mimetici o altri della liana fu recuperato e rimesso in efficienza. slavia, così come ha scritto il nostro col-
Seeomlu Guerra Mondiale ad oggi. Poi vor- Nessuna fonte di mia conoscenza ha mai laboratore Manzi.
rei sapere se ci sono in vendita decalcoma- fallo cenno a questo aereo.
nie per aerei italiani, e se sono in vendita In particolare nella collana Dimensione
nel negozio « Galleria Tuscolana » di Ro- CERCA IL PLASTICARD
Cielo Caccia Italiani Voi. 3° dove si parla
ma. Un'altra domanda è: quali sono lutti dell'impiego dei 109 si accenna ad altri Sono un giovane modellista di quindici
i i i pi a nomi di aerai di produzione italia- incontri tra piloti italiani e Me 109 E con anni e sono appassionato di mezzi militari.
na e straniera che vengono usati dall'avia- dovizia di particolari, ma non si dice nulla Ho deciso di scrivervi perché ho dei
zione militari; italiana, dalla Seconda Guer- di questa preda bellica, a differenza del- problemi per me insormontabili. Abito a
ra Mondiale ad oggi. /'Hurricane catturato sempre durante la Pesaro, e, come in tutte le piccole città,
Come si possono richiedere i cataloghi campagna iugoslava. non ci sono negozi che vendono plasticard
di queste case modellistiche: Matchbox, Non se ne parla neppure nell'articolo di né profilati di nessun genere; ora vorrei
Husegawu, Revell. Italaerei, Esci: mi ser- Cioncarlo Garello apparso su Aerei 7/8- chiedervi che posso fare, a chi posso rivol-
vono per scegliere i modelli da me prefe- 1977 in cui si accenna appunto alle prede germi e inoltre alcune notizie di carattere
riti, e sono mollo aiutato dalla vostra ru- helliche della campagna suddetta. economico: il costo di questo materiale.
brica « modelli sulla bilancia », da me mol- Ignoro anche le misure del plasticard:
to apprezzata. Giovanni Ferron
Via Trieste, 13 larghezza e lunghezza dei fogli e le gam-
liizzo Cadano Lonigo 36045 (Vi! me degli spessori.
Via Livorno, n. 32 Spero che mi aiuterete perché tutti i pro-
93015 Niscemi <CL) getti di conversione (fra cui uno di auto-
Risponde il Direttore costruzione) cadrebbero senza la materia
La sua lettera richiederebbe cinque pa- Al momento dell'apertura delle ostilità prima.
gine della rivistu per una risposta completa tra l'Italia e la Jugoslavia (6 aprile 1941),
e definitiva. Le rispondiamo, perciò, sinte- Paolo Giorgi
quest'ultima annoverava fra le proprie for- Via Ardizi, 14
ticamente: 1 - per conoscere tutti i tipi di ze aeree ben 71 caccia Bf 109 E-3. Pochi
aerei di produzione italiana e straniera usa- 61100 Pesaro
giorni dopo molti di questi aeroplani erano
ti dall'Aeronautica Militare Italiana dal do- distrutti al suolo sull'aeroporto di Mestar, Purtroppo il plasticard sta diventando
poguerra ad oggi, dovrà aspettare un gros- da bombardieri e caccia italiani e tedeschi. assai raro in Italia a causa, e Io abbiamo
so servizio che abbiamo in programma da Terminato il breve conflitto, che durò so- già detto, di una carenza produttiva del
tempo e che dovrebbe apparire sul nume-
ro di ottobre o novembre. Circa le decal-
comanie, i cataloghi eccetera, si rivolga
pure al negozio da lei citato o a Mode! CAMPIONATO ENAL
Market, di cui c'è l'indirizzo in questo
Constatato il continuo successo ottenuto nelle dicati da una giuria di esperti che stabilirà una
stesso numero nell'apposita pagina pubbli- precedenti edizioni, il Nautic Club Ravenna e la graduatoria secondo il regolamento internazionale.
citaria. Intanto, considerata la sua passio- Direzione Provinciale dell'Enel di Ravenna con il — Il titolo italiano in palio verrà assegnato a
benestare della Direzione Generale de II'ENAL dì quel modello che avrà ottenuto il massimo pun-
ne per le vicende della Regia Aeronautica Roma, bandiscono il: teggio nella propria categoria: consistente in una
prima, e dell'AMI poi, le suggeriamo due trofeo e diploma di Campione Italiano 1978.
« 5° Campionato italiano modelli navali NEAL 1978 Verranno premiati i primi 5 classificati di ogni
libri sull'argomento: statici » categoria e altri premi saranno a disposizione del-
Bignozzi e Catalanotto - Storia degli — La manifestazione si svolgerà a Ravenna nel la giuria.
Acrei Italiani dal 1911 al 1961. edizioni periodo dal 19 novembre al 3 dicembre 1978 presso Premi speciali saranno assegnati al concorrente
la Sala Maggiore dell'Ordine della Casa Matha più giovane, al concorrente che avrà presentato
Ciclo, Roma, 1%2; ed è aperta a tutti gli appassionati di modellismo la migliore documentazione riguardante il modello
(ma crediamo che ormai sia introvabile) navale statico. iscritto. Tutti i partecipanti, compreso i premiati,
riceveranno una medaglia e diploma di partecipa-
oppure: — Il campionato italiano si svolgerà in prova zione a ricordo della manifestazione.
unica per le categorie: — Considerato che il Campione Italiano ENAL
Mondili! e Pafi - Aeronautica Militare C/1 • modelli statici di navi senza propulsio- fino ad oggi ha ottenuto un grandissimo successo
liti/tana .1923-1973, edizioni Etas Kompass, ne meccanica principale: e che rimane la più importante manifestazione
Koma 1973. C/2 - modelli statici di navi con propulsione nazionale dedicata agli statici, il Nautic Club
Ravenna e la Direzione dell'Enal Provinciale di Ra-
principale meccanica; venna, rivolgono un caldo invito a tutti i navimo-
Questo volume contiene un elenco com- C/3 - modelli statici - parti staccate - in se- dellisti italiani voler dare la loro adesione nu-
pleto di lutti gli acrei usati dall'aviazione zione - plastici; merosi.
militare ituliunu nel periodo indicato; può C/4 - modelli in miniatura. — Il Comitato organizzatore diramerà in seguito
essere richiesto scrivendo a Model Market, il bando ufficiale di gara; pertanto tutti coloro
— Il concorrente potrà partecipare con non che vorranno ricevere informazioni potranno rivol-
Via Quintilio Varo 15-19, Roma 00174, in più di due modelli per categoria: non sono ammes- gersi scrivendo o telefonando a: Nautic Club Ra-
si modelli già presentati nelle precedenti 4 edi- venna e/o Alberani Mario • Via Cairoli, 9 - Tele-
quanto la casa editrice l'ha esaurito e so- zioni del campionato. fono 0544/22666 - 0544/36867 - 48100 Ravenna.
lo Model Market dispone ancora di alcune — I modelli iscritti al Campionato saranno giu- Nautic Club Ravenna
storia MODELLISMO 39
fornitore inglese. Si può tuttavia rimedia- o negoziati o, meglio, organizzazioni di aerei, e non soltanto di aerei, non vengo-
re a ciò servendosi di fonti diverse, che vendila per corrispondenza). no adeguatamente curati. Cioè tanto più
possono andare dai piatti in plastica a In particolare mi interessano queste Dit- evidente — e, ovviamente, insoddisfacen-
perdere che si vendono dappertutto — e te e questi soggetti: te — nei riguardi di quei pezzi che, come
che sono di vario spessore — fino alle pla- — Rose Miniatures: greci antichi e ro- appunto l'Heinkel 115, sono forniti di am-
stiche di contenitori, scatole, eccetera. Non mani dell'età imperiale; pie supcrfici vetrate. Prendiamo impegno
disdegnate nemmeno la plastica che serve — Tradition: figure militari attraverso di preparare a breve scadenza un servizio
a mantenere rigidi i colletti delle camicie la storia; su questo aeroplano, tenendo conto delle
0 quella dei gelati da passeggio; ma, so- — Greenwood & Bali: guerrieri anti- legittime richieste che ci sono state fatte.
prattutto, abituatevi a guardarvi intorno, e chi (serie Lasset), guerre greco-persiane, Ma desideriamo fare di più: perciò ci ren-
scoprirete delle autentiche, e fino ad oggi guerrieri romani e galli del I sec. a.C. (se- deremo senz'altro promotori di una richie-
ignorate, « miniere » di plastica utilizzabi- rie Falcon), mercato romano degli schiavi, sta corale dei modellisti alle case costrut-
le, che non vi faranno rimpiangere questo figure femminili (sia in 54 che 80 mm, sia trici, perché lo spinoso problema degli in-
introvabile plasticard. di Sanderson che di Charles), e, della stes- terni sia risolto una volta per tutte, e cioè
sa Ditta, anche la serie dedicata a stregoni, con continuità e non una tantlim.
PREFERISCE LA SCALA 1 : 48 cavalieri e figure fantastiche;
Seguo la vostra rivista dal primo nume- — Phoenix Model Development: figu- LE GUERRE ARABE
ro e trovo molto riuscito il duplice indi- rine della serie Atlantis, « un mondo per- Sono un giovane modellista che segue
rizzo, storico e modellistico... Rivolgendo- duto »; con molto interesse la sua rivista. Vorrei
mi a voi come modellista vorrei sapere se — Ensign Miniatures: divise della porre alcuni quesiti ai quali cerco dispe-
esistono o se ne è prevista la produzione, Royal Navy attraverso i secoli (54 mm); ratamente di dare risposta da tempo. Ho
e in questo caso da quali ditte, delle sca- —• Historex: sovrani (75 mm). intenzione di realizzare un diorama riguar-
tole di montaggio in scala J : 48 dei se- Vorrei inoltre sapere, se possibile, se dante una delle guerre arabo-israeliane, ma,
guenti velivoli: Grumann F-14 Torneai; Me- esistono in commercio marinai ed ufficiali purtroppo, non ho sufficiente materiale fo
Donnell-Douglas F-16; Cenerai Dynamics di marina degli Slati Uniti con le uniformi tografico a disposizione dove potarmi do-
F-16; McDonnell-Douglas Northrop A-18; della fine del '700. cumentare. Vorrei chiedere se potete for-
Fairchild A-10; MRCA Panavia Tornado; Renato Piazza nirmi qualche indicazione sui distintivi di
Lockheed S-.3A Viking. Via Val d'Aosta, 9 identificazione e sulla colorazione dei carri
Sergio Dulia 93100 Caltanissetta israeliani, e qualche consiglo da seguire
Corso Genova, 5 D per la realizzazione di figurini rappresen-
Quando prendemmo accordi con l'otti- tanti i soldati di Israele (equipaggiamento
27029 Vigevano mo Terry Wise perché ci inviasse con re- individuale, elmetto, foggia o colore delle
Questa la situazione degli aerei che la golarità recensioni della produzione ingle- divise).
interessano: sono già disponibili — nella se di soldatini, sapevamo che molti letto-
ri sarebbero rimasti ammirati e colpiti dal- Carlo Sabatino
scala 1 : 48 — il Me Donnell-Douglas F-16 Via L. Cassese, 12
(Revell); il General Dynamics F-16 (Mono- la ricchezza di tale produzione. Per quan-
to riguarda l'acquisto di tali soldatini, di 84100 Salerno
grani e Otaki); il Panavia MRCA Torna-
do (ESCI); e il Fairchild A-10 (Tamiya). volta in volta pubblicheremo, come abbia- Come abbiamo detto più di una volta,
Un altro Fairchild A-10 è di imminente mo fatto negli scorsi numeri, i distributori è molto difficile rispondere così su due
distribuzione da parte della ESCI, e questa italiani delle varie marche, ai quali i pez- piedi (si fa per dire...) a certi quesiti postici
ditta distribuirà pure, entro l'estate, il Mc- zi potranno essere richiesti. Con una sola dai lettori. Difficile perché presupporrebbe
Donnell-Douglas/Northrop A-18. Invece avvertenza: di chiedere a più d'uno il li- da parte nostra la disponibilità di un im-
non sono previsti modelli in scala 1 : 48, stino dei prezzi, perché questi, purtroppo, menso archivio, che invece non abbiamo.
almeno per il momento, del Torneai e del variano di molto. Facciamo un esempio: ci Ma, di volta in volta, stabiliti con i colla-
Viking. risulta che taluno vende normali pezzi boratori determinati argomenti da trattare,
(grezzi) della Rose Miniatures a 6.000 lire lasciamo che i collaboratori stessi li affron-
l'uno, mentre il romano Masci (vedi nu- tino con completezza: questa procedura
1 SOLDATINI DI TERRY WISE mero B 4, pagina 32) li quota solo 3.500 richiede peraltro un certo periodo di tem-
Cari amici (permettete che Vi chiami lire, prezzo che giudichiamo ottimo sul po. Anche al lettore Sabatino diciamo dun-
così?), debbo innanzitutto ringraziarvi per mercato italiano. que che ci occuperemo di quanto da lui
la rivista veramente eccezionale, continua richiesto, ma deve avere un po' di pazienza.
fonte di idee e di notizie che per me, mo- LA QUESTIONE DEGLI « INTERNI »
dellista, sono una vera e propria manna. E il L'ottima impostazione storico-documen- TRA POCO IL « SEXTON »
fatto che, ovviamente, la rivista abbracci taristica della vostra rivista mi ha spinto Vorrei aulocostruirmi il semovente in-
numerosi campi diversi mi è di grandissi- a scrivervi per avere notizie più precise glese Sexton, ma non ho trovato nessun
mo aiuto perché sono un modellista un po' e attendibili riguardanti un aereo da rico- libro o altra documentazione che trattasse
eclettico la cui attività spazia dalle navi in gnizione della II Guerra mondiale. Si trat- del semovente.
legno ai mezzi militari in plastica, agli ae- ta dell'He 115, in scala 1: 72 della Match- Desidererei ricevere informazioni sulla
rei, sempre in plastica, senza pregiudizio per box. Il modello purtroppo è completamen- sistemazione del posto guida e degli interni
nessun « genere » e, obiettivamente, con te privo di interni e la presenza di una del suddetto carro o sapere il titolo di
buoni risultati. lunga carlinga vetrata avrebbe richiesto qualche pubblicazione.
Non mi sono mai cimentato, però, nel alla casa coslrullrice una maggiore cura de- Antonio Franco
campo, vario e affascinante dei soldatini gli interni. Mi piacerebbe quindi consulta- Via Camillo Rosalba, 46/F
da collezione ed è con vivissimo interesse re fotografie, trittici, spaccati, recensioni e 70124 Bari
ed entusiasmo che ho letto l'articolo di Ter- colorazioni autentici di questo aereo; ma
ry Wise sul numero B 3 della rivista. non so se sarete in grado di soddisfare la Nel prossimo numero troverà la descri-
Davvero non pensavo che si fosse giunti mia richiesta tramite foto e servizi su « Sto- zione del nuovo, ottimo pezzo della Italae-
ad una tale varietà di soggetti tanto perfe- ria Modellismo ». rei in scala 1 : 35, l'americano M7 « Priest »,
zionati! Purtroppo però, vivo in una picco- Vincenzo Amorosi un semovente della II guerra mondiale, dal
la città nella quale non si trovano gli ar- Via L. Oliva, n. 1 pai. Manfredonia quale potrà trarre il modello del Sexton.
ticoli che Wise descrive e che veramente 80041 Boscoreale (NA) Se ha pazienza, pubblicheremo i disegni
vorrei iniziare a collezionare, dipingere e/o e gli elementi essenziali per questa trasfor-
costruire (se in kit). Vi scrivo perciò, fidu- Purtroppo non possiamo che essere d'ac- mazione, che non dovrebbe presentare gros-
cioso, sperando che possiate indicarmi do- cordo con il lettore Amorosi e constatare se difficoltà.
ve procurarmi questi articoli (importatori che spesso gli interni di alcuni modelli di

40 storia MODELLISMO

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