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aerei italiani nella 2• guerra mondiale


cacc1a
assalto
EDIZIONI BIZZARRI - ROMA
Dlmenalone Clelo • Orlzzonte Mare • Fronte Terra. n. 6 • 1973
DIMENSIONE CIELO
aerei italiani nella 2a guerra mondiale

CACCIA
ASSALTO
1

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EDIZIONI BIZZARRI - ROMA
© Copyright by Edizioni Bizzarri - Roma

Finito do atamptr• TI 30 luglio 1971 con I tipj dell• Coop,


Artigi•n• Nuova Grafica a.,. I. Vie R. Baltla1rni 20 • 00151 Rom•

Dimensione Cielo - Orizzonte Mare - Fronte Terra, n. 6 • 1973


Pubblicazione mensile
Autorizzazione del Tribi.Jnale di Roma n. 15014 del 12/3/1973
Direttore responsabile: Franco Volta
lnizia con questo fascicolo, una serie dedicata ai velivoli costruiti od impiegati in Italia,
durante ii 2° conflitto mondiale. A fini metodologici, abbiamo diviso la materia raggruppando
i velivoli per specialita e trattandoli in ordine cronologico.

La nostra industria, la Regia Aeronautica, vengono colte in un difficile momenta di


transizione. Ouesto spiega la presenza di macchine decisamente sorpassate, accanto ad altre
non riuscite o non ancora completamente a punto.
Eppure si e appena collezionata una importantissima serie di primati e si e appena so-
stenuto lo sforzo delle guerre in Etiopia ed in Spagna. Evidentemente queste esperienze
hanno alimentato pericolosi sogni di potenza, invece di essere spunto a ben piu concreti.
progressi tecnici: uni co aspetto positivo. quello di aver fornito una esperienza operativa al
Personale dei Reparti impiegati.

Nel nuovo conflitto, su ogni fronte, Piloti e Specialisti continuano a fare piu di quanto
dovrebbero, quasi che i pericoli, ii rimpianto per i compagni perduti, la fatica, non doves-
sero toccarli piu di un istante.

Ci sentiamo dunque profondamente onorati di poter dedicare questi appunti a quanti


hanno dato ii loro contributo all'Aeronautica Militare ltaliana: ai meno fortunati, come ai Loro
compagni sopravvissuti, perche tutti furono insieme, nelle stesse situazioni, con eguale
purezza.

Gli Autori
Gli Autori desiderano citare i contributi che ...hanno reso possibile ii loro lavoro. lnnanzi-
tutto va ricordata la continua, cordialissima assistenza avuta dai colonnelli Adriano Man-
telli ed Enzo Sant'Andrea; la consultazione e' la concessione di materiale fotografico da parte
dell'Ufficio Storico e Docum·entazione-Propaganda dell'Aeronautica Militare: ii Musee de l'Air,
di Parigi; l'lstituto Nazionale Luce; la generosa collaborazione di Maria Fede Cagroni-Armani
e di Giovanni Caproni, attraverso gli archivi fotografici del Museo e della Vizzola; Pierluigi
Pozzi, che ha fornito molto materiale documentativo dalla sua collezione.
Sempre accompagnata da risultati proficui, e stata la consultazione di numerosi Pilati.
Ci e caro ricordare i generali Aldo Urbani, Duilio Fanali, Enrico Cigerza, Sergio Lalatta,
Carlo Unia, Gastone Valentini, Gennaro Giordano, Corrado Ricci, Paolo Moci, Gustavo Gar-
retto, Raffaele Marchetti, Antonio Cumbat, ii dott. Bruno Politi, i com.ti Valentino Cus e
Nicolo Lana, Romolo Marcellini, l'ing. Guidantonio Ferrari, ii col. Filippo Greco, Aldo Stagliano.
E' poi doveroso citare ii gen. Giuseppe Santoro, ii cui libro, a venti anni dalla prima
stesura, e tuttora una insostituibile, importantissima fonte; e l'ing. Armando Silvestri. re-
sponsabile, calla sua rivista "Ali nuove », del contagio aeronautico di numerose persone,
non esclusi i sottoscritti.
Siamo anche molto grati a Giuseppe Cometti, Sergio Govi, Alberto Borgiotti, la cui attivita,
in campo aeronautico, e ben nota· desideriarno ricordare la generosita con cui hanno aderito
ad alcune nostre richieste di aiuto.
Altri aiuti ci sorio giunti dall'ing. Giovanni Galasso, ingg. Felice Troiani e Piero Magni,
dott. Giulio Macchi, ing. Giuseppe Salvati, Celestino Valentini, Paul E. Branke, Bo Wid-
feldt. Curt Palmblad, Hakar. Lundborg.

Grazie dunque, a tutti questi cari amici.

Gli Autori

foto: Aeronautica Militare Marina Militare Breda, Caproni-Vizzola, Fiat, IMAM, Macchi, Reg-
giane, Aeronautica Umbra.

lndice
pag. 5 Fiat CR.32.
13 Breda Ba.65
21 Breda Ba.88
27 IMAM Ro.44
·31 Fiat G.50
41 IMAM Ro.51
45 Macchi C.200
55 Fiat CR.42
67 Caproni-Vizzola F.5
71 Aeron. Umbra T.18
75 Reggiane Re.2000
Cr.32
motore Fi:.-tt A.30
potenza CV. 600
apertura alare rnt. 9,50
lunghezza totale mt. 7,45
altezza totale mt. 2,71
superflcie alare
peso a vuoto
peso a carico max.
velocita max.
mq. 22,10
kg. 1.325
kg. 1.865
km/h. 375 a 3.000 mt.
fiat
velocita minima km/h. 105
tempo di salita 14'25" a 6.000 mt.
tangenza max. mt. 8.250
autonomia km. 780
decollo mt. 270
atterraggio mt. 230
armamento 2 mitr. da 12,7 mm. nel muso
progettista Celestino Rosatelli
pilota collaudatore Francesco Brack-Papa
primo volo prototipo MM. 201 ii 28 aprile 1933
locallta Aeritalia (Torino)

DESCRIZIONE TECNICA
(come per le caratteristiche, riferita a velivoli della 1" serie)

Velivolo da caccia, biplano, monomotore, mo- riabile in volo.


noposto a struttura interamente metallica. Posto di pilotaggio in abitacolo aperto con
Fusoliera in tubi di alluminio e di acciaio con vetro frangivento.
false ordinate in alluminio, rivestimento in Strumentazione: (a sinistra) commutatore di
duralluminio fino all'altezza del posto di pilo- accensione, spia benzina, teletermometro ac-
taggio, in tela la restante parte tranne ii dorso qua-olio, manometro benzina, manometro olio,
e la parte inferiore terminale della fusoliera, avvisatore d'incendio;
sotto lo stabilizzatore, in duralluminio. (al centro) bussola, tr.aguardo di puntamento
Ali sesquiplane controventate con montanti a visuale libera, traguardo di puntamento a
tubolari a W e tiranti in filo di acciaio, due cannocchiale, anemometro, variometro, con-
longheroni in duralluminio e centine in pro- tagiri, virosbandometro, altimetro;
filato di alluminio a sezione quadrata, rivesti- (a destra) anemometro, indicatore di livello.
mento in tela; alettoni a struttura metallica Serbatoio principale di carburante nella fuso-
ricoperti in tela, solo sull'ala superiore. liera in posizione baricentrica, uno ausiliario
Carrello fisso con ruote indipendenti carena- a profilo aerodinamico collocato all'intersezio-
te, gambe di forza controventate con ammor- ne delle semiali superiori.
tizzatori oleo-pne~,iatici. Motore con elica bipala metallica a passo
Ruotino di coda orientabile, non retrattile, regolabile a terra.
carenato. Due mitragliatrici SAFAT da 12,7 mm. mon·
Piani di coda con struttura in tubi di allumi- tate sopra la cappottatura motore, sincroniz-
nio, rivestimento in tela, irrigiditi con mon- zate e sparanti attraverso ii disco dell'elica,
tanti e tiranti; stabilizzatore ad incidenza va- 350 colpi per arma.

PRODUZIONE:

MM. 201 - primo prototipo MM. 3170-3239 - n. 70 (maggio-luglio 1937) •bis•


MM. 2589-2638 - n. 50 (marzo-agosto 1934) MM. 3420-3519 - n. 100 (luglio-novembre 1937) • ter •
MM. 2639-2662 - n. 24 (novembre 1934-luglio 1935) MM. 3520-3569 - n. 50 (nov.-dicembre 1937) •
MM. 2663-2762 - n. 100 (luglio-novembre 1935) MM. 3892-3961 - n. 70 (gennaio-marzo 1938) • quater •
MM. 2763-2870 - n. 108 (novembre 1935-febbraio 1936) MM. 4043-4192 - n. 150 (marzo-sett. 1938)
MM. 2957-3011 - n. 55 (aprile-giugno 1936) «bis• MM. 4209-4245 - n. 37 (sett.-dicembre 1938)
MM. 3012-3071 - n. 60 (luglio-ottobre 1936) • MM. 4465-4494 - n. 30 (nov.-dicembre 1938)
MM. 3072-3091 - n. 20 (gennaio-febbraio 1937) • MM. 4618-4667 - n. SO (sett. 1938-maggio 1939) •
MM. 3092-3169 - n. 78 (febbraio-maggio 1937) •
Fiat CR.32 « quater »
41 oa squadr. autonoma
A.OJ., autunno 1940

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Fiat CR.32 • prima serie ", destinato alla Cina

Il rullaggio di un aereo in una splendida gior- e manovrabilita migliorate. Il motore e infatti


nata domenicale, puo anche essere un fatto lo stesso Fiat A. 30 da 600 cv., gia montato
eccezionale se il protagonista si chiama Fiat sul CR. 30. Alla positiva valutazione militate
CR. 32 e se l'episodio si svolge davanti ai del prototipo MM. 201, fanno subito seguito
150.000 spettatori della Manifestazione Aerea cospicui ordini da parte della Regia Aeronau-
Fiumicino 1956. La vita aeronautica del CR. 32 tica. Dopo la prima serie di 50 esemplari
e cominciata molto tempo prima, il 28 aprile (MM. 2589-2638) consegnata tra il rnarzo e
193 3, ad opera di Brack Papa, pilota collauda- l'agosto del 1934, si succedono 124 velivoli
tore della Ditta co::.truttrice. Esso e forse il nel 1935, 223 nel 1936, 318 nel 1937, 287
prodotto piu qualificante nell'attivita proget- nel 19 38 e gli ultimi 50 sino al maggio 19 39.
tuale dell'ing. Celestino Rosatelli che si esten- Questi 1.052 velivoli consegnati alla Regia
de, attraverso CR. 20, CR. 30, CR. 32, dal Aeronautica appartengono peraltro a quattro
CR. 1 del 1923 al CR. 42 del 1938. Rispetto distinti sottotipi: 282 « prima serie » dal mar-
al CR. 30, suo immediate predecessore, il zo 1934 al febbraio 1936, 283 «bis» dal-
CR. 32 presenta l'ala piu corta di un metro l'aprile 1936 al luglio 1937, 150 « ter » dal
con buona riduzione della superficie che passa luglio al novembre 19 3 7, 3 3 7 « quater » dal
da 27 ,05 a· 22,10 mg. Questo si traduce in gennaio 19 38 al maggio 1939. Il tipo « bis »
un minore ingombro aerodinamico e compor- ha unita motrice leggermente modificata e, ol-
ta, a parita di potenza installata, prestazioni tre alle due 12,7 del muso, sparanti attraverso

Un velivolo della "prima serie • (MM.2755) nella 75' CR.32 della serie • bis• (MM.3106)
squadriglia del XXIII gruppo, 3o stormo (aeroporto di
Mirafiori. aprile 1936)

7
il disco dell'elica, ha due 7 ,7 poste sulle se- (35 vittorie) e Manuel Sagastizabal (22 vitto-
miali inferiori e sparanti al di fuori dell'elica. rie), Garda Pardo, Haya, Salas, Salvador. I
I tipi « ter » e « quater » abbandonano que- legionari stabiliscono una immediata suprema-
sto armamento piu pesante, che limita seria- zia aerea sopra l.'aviazione rossa, dotata di un
me~nte le prestazioni e le stesse caratteristiche eterogeneo campionario di velivoli francesi ed
di volo, per presentare inv~ce qualche irrobu- inglesi, dalle caratteristiche alquanto modeste.
stimento strutturale e strumentazione modifi- Ma il 28 ottobre compare improv-visamente un
cata. II velivolo incontra un buon successo nuovo bimotore da bombardamento leggero,
di vendite all'estero e tra il 1935 ed il 1939 monoplano a carrello retrattile: e il Tupolev
viene esportato in Cina (24 esempl. ), Unghe-
ria (50), Austria (45), Venezuela (9), Para-
guay (5 ), Spagna (24 ). - Ma vediamo quali
eventi hanno reso famoso il CR. 32 al punto
che lo si - puo considerare come il velivolo da
caccia italiano, maggiormente noto. Tutto si
puo sintetizzare nei tre anni di combattimenti
aerei sostenuti nel cielo spagnolo e nelle nume-
rose manifestazioni acrobatiche che contempo-
raneamente lo vedono protagonista, in Europa
e nel ·sud America. I primi CR. 32 sono di-
sponibili per la consegna ai reparti, a partire
dal marzo 19 3 5: raggiungono il 4° stormo
a Gorizia, il 1° a Campoformido, il 3° a Bres-
so (nov. 1935),. il 2°, il 53° a Mirafiori (mag-
Dall 'agosto 1936, CR.32 cominciano ad operare nei
gio 1936), il 52° a Ghedi (luglio 1936) e cieli spagnoli
cosl via. Ben' presto pero, essi prendono un'al-
tra strada, quella della Spagna. L'appoggio ita-
liano alle fo.rze del generale Francisco Franco,
si concretizza essenzialmente nella formazione
di quell' Aviazione Legionaria, formata da aerei
e personale italiano. A meta agosto 19 36 i
primi dqdici CR. 32 raggiungono, via mare,.
Melilla in Marocco. Sono con loro il cap. Vin-
cenzo Dequal, Monico, Ceccherelli, Cenni,
Magistrini, Presel, Patriarca, Boetti, Castellani,
Salvadori, Avvico, Giulietti. Sul vicino aero-
porto di Nador, avviene il montaggio degli
aerei ed il trasferimento sulla base continen-
tale di Tablada. II 21 agosto Ceccherelli ottie-
ne la prima vittoria abbattendo un Nieuport
52 su Cordoba, il 26 e la vittoria di Magistrini, Due CR.32 dis_trutti da incursione aerea nemlca
vicino a Granada. II 30 agosto giungono altri
nove CR. 32 con Arrighi, Franceschi, Olivieri,
Montegnacco... ma tenere dietro ai nomi e
molto difficile in quanto, per rispettare la tra-
dizione della Legione Straniera, non pochi sono
quelli fittizi. Dal 31 agosto cominciano le per-
dite: viene. abbattuto Castellani; Monico e
Franceschi, scesi in territorio nemico, sono
trucidati dai miliziani; Chianese, Patriarca, su-
biscono la prigionia. Costituitosi sull'aeroporto
di Caceres il XVI gruppo « Cucaracha », fanno
seguito il XXIII « Asso di Bastoni », il X
« Baleari », il VI « Gamba di Ferro », la
Squadriglia Autonoma Mitragliamento « Pree-
ce ». In parte sulle macchine di ques ti reparti, CR.32 del XXl°II gruppo • Asso di Bastoni •. La fascia
in parte su un reparto autonorno di CR. 32 bianca trasversale ed ii distintivo sul disco nero, in-
a spagnoli, combattono i due assi Garda Morato dicano ii velivolo del Comandante di gruppo
....,
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Velivoli del XVI gruppo • Cucara-


cha •, in volo sopra le nubi

SB. L (11 cosiddetto Martin J:fomber). Con gati od ausilii al volo strumentale. Insieme a
esso vengono condotti violenti bombardamenti Guidantonio Ferrari, e precursore in questo
su Salamanca, Siviglia, Granada, Caceres. La impiego quel certo Arrighi di Parma che ter-
fama di inin tercettabili ta dura peral tro molto mina il conflitto con 23 abbattimenti ( fatti col
poco in quanto il 2 novembre, sopra Talavera, cervello, a sentir lui; fatti con altra parte meno
Arrighi Ii attende in quota lungo la probabile nobile, a sentire gli amici).
rotta e riesce ad abbatterne uno. II 4 novem- Si conducono anche esperimenti di cinemato-
bre compare in cospicue formazioni un nuovo grafia aerea (Fran~ois, Zotti, Fanali ed altri)
caccia, il Polikarpov I. 15 ( il cosiddetto Cur- installando una cinepresa da 35 mm. nell'estre-
tiss). I CR. 32 sono colti di sorpresa e si ha mita del cono che caratterizza il serbatoio del-
la perdita di Magistrini e l'abbattimento di l'ala superiore.
Dequal che, ferito, si salva con il paracadute. Anche uno degli episodi piu dolorosi di que-
II giorno dopo anche i CR. prendono il volo gli anni ha come protagonista- un CR. 32: ne
in nutrite formazioni e ben se..tte I. 15 cadono e pilota Garcia Morato. La guerra e appena
nei violenti combattimenti che ne seguono. finita e su un campo legionario si decide di
Ma nello stesso 5 novembre compare il Poli- festeggiare con una delle tante finte cacce che
karpov I. 16 ( soprannomina to Ra ta) un tozzo persino nei momenti piu cruciali hanno carat-
monoplano, piu veloce dei CR., munito di terizzato le scommesse tra i piloti dei vari
quattro armi da 7 ,62. Sono le battute iniziali gruppi. Di fronte egli ha un Rata catturato.
di quei violenti combattimenti aerei che si svol- Si snodano elegantissime le evoluzioni dei due
geranno nei cieli spagnoli sino al febbraio 19 39. aerei, ma all'uscita di un tonneau, in volo ro-
550 I. 15, 475 I. 16, 210 SB. 2 costituiscono vescio, Morato e molto basso ed urta con la
il piu forte ed omogeneo nucleo di aerei giunto coda un piccolo rialzo del terreno, in un an-
all'aviazione rossa: gli ~ltri 500 circa, sono golo del campo.
francesi, statunitensi, olandesi, inglesi, ceco- Nei cieli spagnoli i CR. 32 riprodotti su li-
slovacchi. Sull 'altro fronte, i 400 velivoli tede- cenza dalla Hispano Suiza, voleranno sino al
schi della Condor ed i 7 30 velivoli legionari 1953.
(CR. 32, G. 50, Ba. 65, Ro. 37, SM. 81, L'altra ragione di notorieta e nelle numerose
SM. 79, BR. 20). II numero dei CR. 32 in- manifestazioni acrobatiche di cui la macchina
viati dovrebbe aggirarsi s~lle 500 unita. Di e protagonista, dal 1936 al 1939. Comincia il
questi, 72 sono andati perduti in combatti- 4° stormo a Roma in occasione della visita del
menti aerei, ma ad essi bisogna aggiungere quel- Primo Ministro ungherese: due pattuglie di
li distrutti al suolo da offesa nemica, quelli cinque, guidate da Moscatelli e Rossi. Sempre
perduti per incidenti di volo, quelli irrimedia- nel 1936 e un'altra manifestazione a Roma in
bilmente danneggiati: inoltre, un CR. 32 viene occasione della visita di personalita tedesche.
catturato dopo un atterraggio di fortuna e pro- Parallelamente cominciano le trasferte all'e•
vato in volo dagli aviatori rossi. stero: nel 1936 Viola e Rossi vanno a Buda
Si effettuano prove di intercettazione in notti pest, nel 19 3 7 Remondino per il 4° e Borzom
particolarmente luminose, adoperando macchi- per il 6° vanno nuovamente a Budapest, poi
ne strettamente di serie, senza scarichi allun- in Germania ed a Zurigo. Intanto due forma- 9
I ncidente ad un CR .32 • prima 58·
rie" (MM.2856) munito dei con-
vogl iatori di scarico allungati. 11
vel ivolo appartiene al I '85" squadri-
gl ia del XVIII gruppo, 3° stormo

zioni, una del 1° ( cap. Mario Viola) ed una CR. 32. Nuove esigenze si profilano intanto
del 3° ( cap. Oscar Molinari) compiono un lun- nella carriera del velivolo.
go giro in Sud America in occasione della com- Vari esemplari vengono muniti di scarichi al-
memorazione di Geo Chavez. I velivoli, trasfe- lungati e si effettuano prove di caccia notturna.
riti via mare, giungono in Peru il 15 settembre L'assoluta mancanza di attn;zzature adeguate,
19 37. Con il maggiore Bianchedi, sono Viola, sia a terra, che a bordo dei velivoli, porta a
Molinari, Sbrighi, Carestiato, Marasco, Ma- gravissimi inciden ti: solo piu avan ti, a guerra
scellani, Cugnasca, Marsan, Teucci, Lodi, De inoltrata, si avranno entrambe. Prima pero,
Pari... Dopo Lima, essi van no a Santiago del la fase pionieris tica dell a speciali ta deve pas-
Cile, a Buenos Ayres, a Montevideo, a Rio, sare per un singolare episodio. Nottetempo
a San Paolo, ove si chiude, ai primi di gen- un aereo sconosciuto, proveniente dalla Fran-
naio, l'intenso e brillante ciclo di manifesta- cia o dalla Svizzera, lancia su Roma, un carico
zioni. In occasione della visita di Hitler a di manifestini. La cosa e giudicata grave e si
Roma, nel maggio 1938, si ha un'altra mani- chiede alla Regia Aeronau tica di tenersi pronta
festazione a cui partecipano guattro pattuglie ad intervenire. Ma se tutti sono d'accordo su
con sette aeroplani ciascuna: Borzoni per il tale necessita, il problema e di come fare e
6°, Majoni per il 3°, Remondino per il 4°, con guali aerei. Escluso l'impiego del mezzo
Brambilla per il 1°. Questi ultimi due v·anno apposito, ovvero il CR. 32 cosiddetto nottur-
anche a Belgrado ed infinc, nel 1939, Ernesto no, si tiene pronto a Ciampino, un piccolo
Botto conduce a Berlino l'esibizione di nove nucleo su tre G. 50 speciali. La specialita sta

.......

Sul fianco di questo CR .32 • prima


serie •, si notano gli anelli desti- "'
nati a sostenere i convogl iatori di
scarico allungati. Dietro, alcuni Fiat
10 G.50
CR.32 in fase bellica. Su quelli della 410• e 411a squadriglia, impiegati in Africa Orientale ltaliana, ii casco
coloniale protegge ii • diavolo rosso • dai rischi dell'insolazione

solo nel fatto che i velivoli, stret_tamente di (Libia), 1'8° gruppo a Tobruch T. 2, ii 10°
serie, decolleranno comungue, appena segna- gruppo a Benina, per un totale di 294 velivoli;
lato l'incursore. Una volta in quota e piu o la 41 oa sguadriglia a Giggiga e la 411 a a
meno fortunosamente effettuata l'intercettazio- Dire Daua per un totale di 34 velivoli. I primi
ne, i piloti hanno l'ordine di dirigersi verso la ad avere impiego operativo sono i CR. 32 della
zona di Pratica di Mare, allora disabitata, ed Libia: non piu di una quarantina di esemplari.
abbandonare i velivoli gettandosi con il para- Essi vengono quasi immediatamente trasferiti
cadute: e guesto per evitare i rischi del volo ed impiegati dal 50° stormo assalto, a fianco
notturno ! Con enorme soddisfazione dei piloti dei Breda Ba. 65, non appena si deve rinun-
interessati, l'aereo sconosciuto non e piu tor- ciare all'i~piego dei nuovi bimotori Caproni
nato e la caccia notturna ha evitato un batte- Ca. 310, non adatti alla specialita. L'assalto
simo del fuoco cosl rudimentale. Ma torniamo in Libia e sostanzialmente rivolto a neutraliz-
al CR. 32, costretto a combattere una sua fetta zare le puntate offensive dei mezzi meccanizza-
di guerra • mondiale, nonostante l'eta un po' ti nemici. I CR. 32 seguono le alterne vicende
avanzata. Al 10 giugno 1940 i CR. 32 armano della guerra, prima l'avanzata italiana e la con-
il 24° gruppo del 52° stormo a Sarzana, il 2° guista di Sidi Barrani (meta settembre 1940),
gruppo a Grottaglie, il 157° gruppo del 1° po1 1 violenti attacchi nemici del dicembre
stormo a Trapani, il 9° gruppo a Monserrato, 1940, sino all a perdi ta dell a Ci renaica ( feb-
ii 160° gruppo a Tirana, la 163'1 squadriglia braio 1941). Durante queste fasi i CR. 32
a Rodi, parte del 13° gruppo a Castelbenito sono impiegati estesamente con vari tipi di

CR.32 del XVI gruppo (167a squadriglia) in Africa Settentrionale

11
CR .32 conservato nel Museo del-
1'Aeronautica di Torino, Le sue
vicissitudini sono ricordate nel
testo

bombe, cosa gia effettuata sperimentalmente in gati contro la Grecia ( 160° gruppo di Drenova
Spagna. Qui i risultati erano gia stati ecce- - Albania - con 14 velivoli e 2° in Puglia con
zionali per la precisione con cui i piloti piazza- 9 velivoli); per quelli impiegati in relazione al-
vano it carico di caduta nelle trincee nemiche. l'occupazione di Creta ( 163'1 squadriglia di
Questo precedente impiego fu peraltro causa Gadurra - Rodi con 8 velivoli); per quelli de]
di ulteriori polemiche attorno al Ba. 65. Que- 3° gruppo caccia di Monserrato, impiegati per
sto velivoli, assai apprezzato dagli equipaggi compiti di intercettazione nel cielo della Sar-
legionari provenienti dal bombardamento, fu degna (28 velivoli al giugno 1940, 7 velivoli
sempre guardato con sfiducia dai cacciatori che al dicembre 1940). Dopo l'occupazione di Creta
ebbero occasione di provarlo. Essi ri tenevano (maggio 1941) l'impiego del CR. 32 e esclusi-
infatti di poter effettuare lo stesso lavoro con vamente presso le Scuole Caccia: anche gli
il CR. 32 che, dopo aver sganciato le bombe, esemplari notturni vanno considerati come de-
era un vero caccia, non il complesso Ba. 65. stinati all'addestramento tipico per la specia-
In pratica la guerra di Spagna termina senza lita. Dopo 1'8 settembre 1943, solo le Scuole
risolvere • il quesito se sia meglio una macchina Volo dell'Aeronautica della R.S.I. conservano
apposita o se siano utilizzabili gli stessi caccia. la dotazione di CR. 32, non piu di una decina
II caso ha voluto che entrambi i tipi, in Libia, di esemplari. Sono quelli recuperati, tra enormi
si siano consumati fianco a fianco, entro il difficolta, dal cap. Filippo Greco che ne va
gennaio 1941. L'altro fronte in cui l'aereo e alla ricerca sui campi di mezza Italia, con la·
giunto a consumazione, e quello dell' Africa passione e l'affetto dell'intenditore. Sono gli
Orientale Italiana. I 34 CR. 32 della 410" ultimi voli dei CR. 32, in Italia. L'esemplare
e 411" squadriglia rappresen tano circa la meta del 1956, di produzione spagnola ed ottenuto
della nostra caccia in quel settore e riescono per dotarne il Museo dell'Aeronautica, non ha
persino ad ottenere risultati notevoli, avendo piu l'eta per volare. Si chiede allora la colla-
di fronte velivoli come il Bristol Blenheim .e borazione della Fiat per revisionare il motore
!'Hawker Hurricane. L'assottigliamento della A. 30, un po' sfiatato, ma uno zelante diri-
linea e lento, ma costante: 22 al 10 gennaio gente si affretta a declinare l'invito, per motivi
1941, 14 al 31 gennaio, 11 al 10 febbraio, tecnici. Non sappiamo in effetti da cosa sia
8 al 15 marzo; !'ultimo esemplare arriva sino stata dettata tanta prudenza. Miserie della bu-
alla meta d'aprile. Gli episodi che sono dietro rocrazia o miopia storica di un funzionario, il
a queste cifre, rapresentano il tramonto della mondo dei piloti e completamente diverso.
splendida giornata vissuta dai CR. 32: di essi Qualcuno disposto a correre i rischi dell'im-
ci parla Corrado Ricci ne « La romantica sgua- presa, c'e egualmente il 24 giugno 1956, e non
driglia ». Gli altri impieghi operativi sono in- ci meraviglieremmo che se la sentisse ancora
12 fatti molto limitati. Cosl e per i CR. 32 impie- adesso.
Ba.65
motore Fiat A.SO RC.41
potenza cv. 1.000 a mt. 4.100
apertura alare mt. 12,10
lunghezza totale mt. 9,30
altezza totale mt. 3,20
superficie alare
peso a vuoto
peso a carico max.
velocita max.
mq. 23,50
kg. 2.400 (biposto 2.400)
kg. 2.950 (blposto 3.500)
km/h. 430 (blposto 410)
breda
velocita minima km/h. 123
tempo di salita 11'30" a 6.000 mt. (hip. 15'30")
tangenza max. mt. 8.300 (biposto 7 .900)
autonomla km. 550 (biposto 1.100)
decollo mt. 335
atterraggio mt. 465
armamento 2/12,7 e 2/7,7 • alari + 1.000 kg. bombe
progettisti Antonio Parano e Giuseppe Panzeri
pilota collaudatore Ambrogio Colombo
primo volo prototipo MM. 325 nel settembre 1935
localita Bresso (Milano)

DESCRIZIONE TECNICA
(riferita al monoposto)

Velivolo da assalto, monoplane ad ala bassa Ruotino di coda orientabile, non retrattile,
a sbalzo, monomotore, monoposto a struttura senza carenatura sulle macchine operative.
interamente metallica. Piani di coda con struttura in acc1a10 e rive-
Fusoliera in tubi di acciaio al cromo-molib- stimento in lamiera, irrigiditi con tiranti e
deno, saldati, con rivestimento in durallumi- montanti.
nio. Posto di pilotaggio con cappottina vetrata
scorrevole all'indietro.
Ala con struttura in tubi di acc1a10 al cromo-
Strumentazione standard.
molibdeno, con due longheroni collegati da tubi
Serbatoi per ii carburante nella fusoliera, ii
in acciaio disposti diagonalmente, rivestimento
principale dietro al pilota, ii secondario dietro
in duralluminio per la parte anteriore e la all'armiere, semapizzati esternamente.
sezione centrale, ii rimanente in tela; alet-
Motore con elica tripala metallica a passo
toni e ipersostentatori ad apertura ventrale, variabile in volo.
a struttura metallica, ricoperti in tela: sul Quattro mitragliatrici alari sparanti al di fuori
bordo di entrata, aletta Handley-Page. del disco dell'elica: all'interno le due 12.7
Carrello retrattile, per rotaz~one verso l'in- mm., (350 colpi) all'esterno le due 7,7 mm.
dietro a parziale scomparsa in apposita ca- (500 col pi).
renatura alare, a comando idraulico e con Vano bombe disposto in fusoliera e chiuso
comando meccanico manuale di emergenza. da portelloni.

PRODUZIONE:

MM. 325 - prototipo


MM. 75081-75161 - n. 81 (febbraio-luglio 1937, Breda)
MM. 75163-75242 - n. 80 (gennaio-settembre 1938, Breda)
MM. 75243-75281 - n. 39 (lug. '38-apr. '39, Caproni-Vizzola)
Breda Ba.GS, 159a squadr .,
12° gruppo, 50° stormo
libia. ottobre 1940

METAi
II ll
%&:"'\.~%,~:,::: I!I!:·,':'h:\:1ttl.6:
11 prototipo del Breda 65 (MM.325)
sull'aeroporto di Bresso, a Milano.
La sigla • Ba., anche se comu-
nemente usata, non e ufficiale

Prima di parlare di questo velivolo, e bene guardia: monoplan"o, interamente rnetallico,


ricordare da quali presupposti esso abbia avuto presenta carrello retrattile, flaps, elica a pas-
origine. Le teorie, vigorosamente propugnate so variabile, rispetto allo standard italiano ha
da Amedeo Mecozzi circa le possibilita del un armamento notevole costituito da due 12,7
mezzo aereo nell'impiego tattico, si traducono e due 7 ,7, tutte sparanti al di fuori del disco
nell'intento di dotare la Regia Aeronautica dell'elica; e inoltre munito di vano porta-bom-
con una certa aliquota di velivoli maneggevoli be ed il carico bellico puo raggiungere i 1.000
e bene armati capaci di attaccare a bassa quo- kg., senz'altro molti per un monomotore di
ta obiettivi terrestri, anche se molto difesi e quell'epoca. I primi voli del prototipo (MM.
di limitate dimensioni. Dopo gli Ansaldo AC. 325) risalgo.no infatti al settembre 1935, per
3, le prime due macchine appositamente co- opera dell'ing. Ambrogio Colombo, collaudatore
struite che cercano di materializzare questo as- della Breda. Dopo la consueta trafila dei col-
sunto teorico sono il Caproni AP. 1 ed il laudi militari e delle prove di tiro, si consi-
Breda Ba. 64, che non tratteremo in quanto dera l'opportunita di inviare una squadriglia
non caratterizzate da episodi bellici. Il Breda sperimentale in Spagna, al fine di valutarla in
Ba. 65, progettato dagli ingg. Parano e Pan- teatro operativo. L'ing. Colombo partecipa at-
zeri, puo comunque considerarsi come loro tivamente a questi preparativi non appena i pri-
perfezionato successore. Per l'anno della sua mi esemplari di serie cominciano a lasciare la
apparizione, il velivolo e un mezzo di avan- ea ten a di mon taggio ( febbraio .193 7). In un

Vista laterale del velivolo MM.75156


appartenente alla prima serie rea-
l izzata dalla Breda. Configurazionf.
col secondo posto in abitacolo
aperto 15
Una delle soluzioni adottate per
installare l'arma dorsale da 7,7
millimetri

primo momenta si ~enta il trasferimento in crociere di vigilanza in quota con un CR. 32


volo, con scalo in Sardegna. Colombo e il capo ed un Ba. 65. In occasione dell'attacco di tre
formazione per il primo lotto di tre velivoli. Tupolev SB. 2 (i cosiddetti Martin Bomber)
Purtroppo uno dei suoi gregari rimane ucciso e proprio il Ba•. 65 pilotato dal sergente Del-
mentre, proprio in Sardegna, tenta un atter- l' Acqua ad intercettare gli incursori e ad abbat-
raggio di fortuna dopo un'avada al motore. terne uno. Ma vediamo come il velivolo assolve
Si decide quindi di effettuare i successivi tra- i suoi compiti istituzionali. Un suo primo im-
sferimenti, via mare (aprile 1937). Dodici piego avviene in maniera molto singolare:
Ba. 65 vengono cosl inquadrati nella 65a vola in formazione con i BR. 20 che sono in
squadriglia d'assalto appartenente al 35° grup- organico alle altre due squadriglie del 35°
po autonomo da bombardamento veloce del- gruppo e, mancando di traguardo di punta-
l'Aviazione Legionaria. Essi hanno, come prima mento, sgancia le proprie bombe quando lo
base, l'aeroporto di Tablada e poi si avvicen- fanno i bombardieri. Quasi subito pero, i piloti
dano sui campi di Soria, Tudela, Puig Moreno. del reparto sviluppano proprie tecniche di im-
I primi mesi sono spesi nella messa a punto piego. Ne segnaliamo due che sono risultate
del velivolo e nel suo impiego in compiti par- molto efficaci, alla prova dei fatti. La prima
ticolari: ricognizioni a vista, rilevamen ti foto- consiste nell'impiego del velivolo a volo ra-
grafici e persino compiti di intercettazione. In- dente, pochi metri dal suolo. Nonostante si
fatti l'aeropoi:-to di Soria, a meta agosto 1937, utilizzi munizionamento modificato con spo-
ha gia sublto sette bombardamenti da parte lette ritardate e sicura svitata a meno di undici
di velivoli rossi. Si decide allora di effettuare giri, e tale la irruenza di questi attacchi che

Altra soluzione real izzata installando la torretta Breda L, a comando idraul ico ( 167" squadrigl ia del XVI gruppo,
so0 stormol

16
Velivolo decentrato ai margini di un aeroporto
spagnolo

molto spesso i velivoli tornano sforacchiati da a tiri da alta quota, con difficile identificazione
decine di schegge delle loro stesse bombe. II degli stessi obiettivi. • Si decide allora l 'inter-
loro intervento e comunque risolutivo ogni vento di tre Ba. 65 con un totale di sei bombe
qualvolta ne viene richiesto l'impiego per lo da 100 kg. II tiro, con le nuove tecniche
sblocco di qualche situazione sul fronte terre- d'impiego, e molto preciso ed elimina ]'inge-
stre. Non meno lusinghieri sono i risultati gnoso apprestamento avversario.
conseguiti nei bombardamenti in picchiata con Qualche tempo prima cade, durante una in-
le bombe da 100 kg. Lo sgancio viene effet- cursione sulle batterie contraeree nemiche, in
tuato alla fortissima inclinazione di 80°! E' localita Valdeltormo, il sergente-pilota Umber-
questo il caso di una brillante operazione per to Coppini, alla cui memoria viene conferita
distruggere i ponti di Flix, sul fiume Ebro, la Medaglia d'Oro. Altre azioni comportano
vitali per i collegamenti nemici durante l'of- la perdita di un ulteriore Ba. 65 e costringonq
fensiva rossa in Aragona (luglio 1938). due velivoli ad atterraggi di fortuna che li
Si tratta sostanzialmente di passerelle mobili, danneggiano seriamente. L'attrito bellico e co-
in legno, gettate su piloni in acciaio conficcati mungue molto limitato se si considera il nu-
nel greto del fiume. La forte reazione con- mero delle missioni ( circa 200, azioni per 1.400
traerea costringe i bombardieri della Condor, ore di volo) e la loro estrema pericolosita. II
quelli spagnoli ed i BR. 20 del 3 5° gruppo velivolo e un ottimo incassatore, •riesce a corn-

Segnate dai circoletti, sono le sforacchiature


riportate durante una missione 17
Un Ba.65, costruito daIIa Caproni
Vizzola con unita motrice Fiat A.BO,
al 2° Salone lnternazionale Aero-
nautico (Milano 1937)

piere missioni di volo di 2 ore, e una piatta- l'Isotta Fraschini K. 14 (su licenza Gn6me-
forma d'armi molto stabile, se opportunamente Rh6ne) da 900 cv. od ii Fiat A. 80 da 1.000
impiegato consegue notevoli risultati bellici: cv. Questa ultima unita motrice che in teoria
le dichiarazioni <li Lalatta, Cigerza, Rampelli, avrebbe dovuto offrire i vantaggi di una mag-
solo per limitarci ai successivi Comandanti de] giore potenza, ha purtroppo tostituito un serio
35° gruppo, sono pienamente concordi nell'af- limite alla operativita del velivo1o ed ha con-
fermarlo. ~ribuito non poco a quella cattiva fama che
Nel frattempo il velivolo e riprodotto in serie, solo in epoca successiva al conflitto spagnol.o,
sia presso la Breda, che presso la Caproni- si e legata al Ba. 65. A causa del forte carico
Vizzola. Ai primi 81 esemplari (MM. 75081- alare, l'arresto del motore porta a condizioni
75161) Breda, consegnati dal febbraio al lu- di volo estremamente critiche nelle quali solo
glio 19 3 7, fan no segui to 80 macchine tra ii un pilota molto abile puo evitare rischi gra-
gennaio ed il settembre 1938 (MM. 7.5163- vissimi. A titolo sperimentale, viene anche pro-
75242), oltre ad una piccola serie di 39 esem- vato il motore Piaggio P. XI.
plari (MM. 7.5243-75281) realizzata su licenza Alla data del 27 marzo 1940, dei duecento
dalla Caproni-Vizzola tra il luglio 1938 e l'a- Breda Ba. 65 presi in carico dalla Regia Aero-
prile 19 39. Altri Ba. 65 vengono esportati in nautica tra il febbraio 1937 e l'aprile 1939,
Cile, Irak, Portogallo, Paraguay. Le uni ta ne risultano esistenti 167, 118 con motore
motrici installate sui velivoli di seri-e sono, o A. 80 e 49 con motore K. 14. Tre mesi dopo

Velivolo
18 cilena
per l'Aeronautica militare -
La consuetudine di lasc1are Ie cappottine aperte. e dettata anche da motivi di sicurezza (94" squadriglia del-
l'VIII gruppo, 2° stormo)

Un Breda 65 della 92a squadriglia


VI 11 gruppo, 2° stormo), in volo
sopra la Libia

lncidente ad un Ba.65. munito di motore Fiat A.80(100' squadriglia del XIX gruppo, 5° stormo). L'aero-
porto e quello di Lonate Ponolo e I 'episodio e in data 27 qi11qnn 1939

19
Dopo gli episodi bellici in Africa
Settentrionale (1940-41), ii Ba.65 ri-
mane in dotazione al Nucleo Adde-
stramento Tuffatori (35 velivoli, a
Lonate Pozzolo, nel 1942)

il quantitativo e di 154 umta: operati•vi, solo da 15 kg., mentre larghe zone vengono minate
quelli del 50° stormo ( 12° gruppo: 159" e con il lancio di speciali bombe da 4 kg.: col
160" squadriglia). Al 10 giugno 1940, essi sono mezzo aereo si cerca di tamponare le falle
in numero di 11 sul campo libico di Sorman, in del nostro schieramento difensivo e di ovviare
fase di sostituzione con i nuovi Caproni Ca. alla carenza di adeguati strumenti controffen-
310 che stanno giungendo allo stormo. La prima sivi terrestri. All'8 dicembre 1940, nonostante
settimana di operazioni condotte con una ven- l'invio dei Ba. 65 disponibili in Italia, i re-
tina di Ca. 310, rivela pero tali inconvenienti parti d'assalto non allineano che 25 di queste
da costringere alla immediata radiazione del macchine; altre cinque ne giungono entro la
bimotore che viene passato alfa squadriglie da fine del mese, ma le perdite e l'impiego con-
osservazione aerea. Si richiede contemporanea- tinua per contrastare l'offensiva britannica, ri-
mente l'inoltro in Libia di tutti i Ba. 65 con chiederebbero ben altre quantita. La conse-
motore K. 14 recuperabili sui campi italiani. guente ritirata dalla Cirenaica (febbraio 1941 ),
Tale richiesta non puo tuttavia essere soddi- costringe all'abbandono delle ultime sei mac-
sfatta immediatamente in quanto i velivoli chine, precariamente efficienti.
bellicamente efficienti, con quel tipo di motore, Finisce cosl, tristemente, la carriera del Ba. 65.
sono gia tutti in Africa. In queste precarie Nonostante il discreto numero di esemplari pro-
condizioni comincia la caccia alle au toblindo dotti, pochi piloti hanno avuto occasione di
ed ai mezzi meccanizzati inglesi. Durante una impiegarlo bellicamente, in Spagna ed in Afri-
di queste azioni, 1'8 ottobre 1940, nel cielo ca Settentr"ionale. Questi ultimi hanno dovuto
di Bir Kamsat, viene colpito ed incendiato affrontare i limiti insiti ad un velivolo ormai
l'aereo del capitano Antonio Dell'Oro, coman- invecchiato, il clima avverso, le difficili condi-
dante della 159" squadriglia. Due giorni dopo, zioni operative e, non da ultimo, un avversario
i suoi compagni inoltrano ric:hiesta al Comando molto agguerrito. Il coraggio e lo spirito di sa-
di stormo, al fine di portare il suo nome sulla crificio di questi uomini, ha portato al conse-.
fusoliera dei velivoli. Contra i carri armati si guimento di quella medaglia d'argento che ora
interviene con spezzonamenti e lancio di bombe decora la Bandiera del loro 50° stormo.

Ba.65 torretta
dorsale

20
Piaggio P.XI RC.40

Ba.88
motori
potenza 2 x CV. 1.000 a mt. 4.000
apertura alare mt. 15,60
lunghezza totale mt. 10,79
altezza totale mt. 3,10
superficie
peso a vuoto
alare

peso a carico max.


velocita max.
mq. 33,34
kg. 4.650
kg. 6.750
km/h. 490
breda
velocita minima km/h. 140
tempo di salita 9' a 4.000 mt.
tangenza max. mt. 8.000
autonomia km. 1.640
decollo mt. 430
atterraggio mt. 450
armamento 3/12,7 nel muso e 1/7,7 dorsale
+
1.000 kg. bombe
progettisti Antonio Parano e Giuseppe Panzeri
pilota collaudatore Furio Niclot
primo volo prototipo MM. 302 nell'ottobre 1936
localita Bresso (Milano)

DESCRIZIONE TECNICA
(riferita al tipo bideriva di serie)

Velivolo da combattimento, monoplano ad ala stabilizzatore controventato con puntoni In


alta a sbalzo, bimotore, biposto in tandem, a tuba di acciaio profilato: tutte le superfici
struttura interamente metallica. mobili sono munite di alette di compensa-
Fusoliera a sezione ovoidale in tubi di ac- zione.
ciaio, al cromo-molibdeno, saldati, con rive- Posto di pilotaggio con cappottina vetrata
stimento in duralluminio. ribaltabile lateralmente.
Ala con struttura in tubi di acciaio, saldati, Strumentazione standard.
rivestimento in duralluminio; alettoni e iper- Serbatoi del carburante nella fusoliera po-
sostentatori ad apertura ventrale, a struttura steriormente alla cabina di pilotaggio, in po-
in lega leggera, ricoperti in lamierino; sul s121one baricentric;;a; serbatoi supplementari
bordo d'entrata, alette Handley-Page. nell'ala e nelle gondole motori.
Carrello retrattile, per rotazione verso l'indie- Motori con eliche tripale metalliche Breda
tro a scomparsa totale nelle gondole motori, a passo variabile in volo.
a comando idraulico e cor:i comando mecca- Tre mitragliatrici da 12,7 fisse in caccia nel
nico manuale di emergenta. muso, una mitragliatrice brandeggiabile da 7,7
Ruotino di coda orientabile, retrattile nelle mm. nella parte posteriore della cabina di
macchine operative. pilotaggio.
Piani di coda a deriva doppia con struttura Vano bombe disposto in fusoliera e chiuso da
in lega leggera, rivestimento in lamierino; portelloni.

PRODUZIONE:

MM. 302 - prototipo


MM. 3962-4042 - n. 81 (maggio-ottobre 1939, Breda) MM. 4594-4617 - n. 24 (IMAM)
MM. 4246-4264 - n. 19 (ottobre-dicembre 1940, Breda) MM. 5486-5509 - n. 24 (IMAM)
Breda Ba.88, 100a squadr ..
1go gruppo, 5° stormo
Lonate Pozzolo, luglio 1940

METRI
Con ii velivolo nella configurazione mono-deriva, Furio Niclot conquista primati mondiali di velocita sui 100 e
1.000 km.

Pin deludente e la carriera del Breda Ba. 88. luogo le tre 12,7 fisse nel muso •e l'arma dor-
II prototipo di questo velivolo (MM. 302) vola sale brandeggiabile da 7 ,7, limitano sensibil-
nell'ottobre 1936 con Furio Niclot, collauda- mente le prestazioni. II velivolo di serie e ora
tore della Ditta costruttrice. Nella prima con- un oideriva, per consentire il tiro nel settore
figurazione, il velivolo e un bimotore mono- di coda, ha motori Piaggio P. XI RC. 40 da
deriva, propulso dagli Isotta-Fraschini K. 14 1.000 cv., ma la velocita massima in volo oriz-
da 900 cv. Furio Niclot lo porta in piu riprese zontale non supera i 490 km/h. I collaudi mi-
alla conquista di primati mondiali di velocita. litari riservano ulteriori sorprese. II velivolo
Nell'aprile 1937 raggiunge la velocita di 517 e pericoloso per l'alto carico alare e, nono-
km/h. sui 100 km. e di 475 km/h. sui 1.000 stante i 2.000 cv. installati, non puo portare
km.; nel dicembre 1937 questi valori vengono munizionamento di caduta a meno che non ci
portati a 554 ed a 524 km/h. rispettivamente. si rassegni a gravi limitazioni, delle prestazio-
Quest'ultimo record viene conseguito con ben ni, peraltro sempre inferiori a quelle, con-
1.000 kg. di carico trasportato. SimHi risultati trattuali, stabilite con la Ditta. II veliYo-
fanno sperare in un promettente impiego della lo e anche afflitto da problemi di natura
macchina, prevista come caccia pesante, assal- aerodinamica, non molto risolti. Durante
tatore, ricognitore veloce: ne viene ordinata una presentazione ufficiale a Centocelle, il
la serie, prima della valutazione militare, sulle Ba. 88 bideriva, pilotato da Niclot, effettua
sole specifiche dichiarate dalla Ditta. Ma gia una .puntata ad altissima velocita che impressio-
l'installazione degli apparati bellici, in primo na per la mole non indiff eren te del mezzo che

11 prototipo (MM.302) della versione militare, a deriva sdoppiata, sul campo della Ditta (Bresso-Milano)

23
A meta del 1939 vengono consegnati i primi velivoli di serie. Oui e ritratto l'esemplar.e MM.3963

Ja esegue. Ma gli spettatori piu attenti notano rale Vespignani, ne dispone l'impiego contra
che uno dei rimoni, per fenomeni di flutter, obiettivi aeroportuali terrestri della Corsica.
e come impazzito: sbatte violentemente da una II 16 giugno, 12 velivoli Ba. 88 attaccano con
ditezione all'altra. • Quando Niclot lascia la mitragliamento e spezzonamento gli aeroporti
Breda, i collaudi sono continuati da Pancera di Bonifacio, Portovecchio, Travo, Ghisonac-
(per la Ditta), da Borgogno e da Moci (per cia. II l 9 giugno, nove velivoli ripetono l'a-
la Regia Aeronautica). In questo nuovo cido, zione sugli stessi obiettivi aeroportuali. Fin da
e particolarmente sentita la perdira del mag- questo inizio e chiara la limitata utilita bellica
giore Borgogno; dopo aver volato sul proto- del velivolo, e tuttavia si cerca di impiegarlo
tipo a Guidonia, viene assegnato al campo di su un fronte ben piu difficile. A fine luglio
Bresso, presso la Ditta costruttrice. L'incidente 1940, il 7° gruppo autonomo viene mandato
accade in volo di prova, durante una manovra in Libia con 32 Ba. 88. Si iniziano voli di am-
acrobatica: l'aereo entra in vita piatta ed il bien ta men to con risul ta ti pessimi: il clima
collaudatore, nel tentativo di abbandonarlo, ha rarefatto, l'installazione di filtri anti-sabbia con
i cavi del paracadute trinciati da un'estremita la conseguente riduzione della potenza erogata,
alare. Al 1° novembre 19 39, sono comunque ridicolizzano le prestazioni del velivolo. Per
gia formati due gruppi da combattimento con ordine superiore, il 14 settembre si tenta una
un totale di 74 Ba. 88. Al 10 giugno 1940, il prima azione contra l'aeroporto di Sidi Barrani
19° gruppo autonomo, trasferito sull'aeroporto (circa 250 km. di. volo ). Per essa vengono pre-
di Alghero, entra in fase operativa. Il Coman- para ti tre velivoli: due uomini a bordo, rifor-
dante dell' Aeronautica della Sardegna, gene- nimento completo di carburante e di lubrifi-

Un velivolo della 100" squadriglia


24 sul campo di Lonate Pozzolo.
Breda Ba.88 di reparto (100' squa
driglia del XIX gruppo, s0 stormo).
L'aereo, che presenta molte solu-
zioni d'avanguardia, ne risente an-
che tutte le conseguenze

canti, 1. 500 proiettili per le arrni di bordo, ne d'impiego Ja not!Zie sconfortanti: decollo
meno di 250 kg. Ji spezzoni. Un velivolo non lunghissimo, velocita di salita 180-190 km/h.,
riesce nemmeno a Jecollare, gli altri due stac- guadagno di quota 1-2 metri al secondo, velo-
cano le ruote da terra ma la loro situazione e cita massima in quota non superiore ai 260
ancora peggiore per l'assoluta impossibilita di km/h., con es igenza di tenere cos tan tern en te
guadagnare quota. Si decide il ritorno ma l'ae- 5° di flap in volo orizzontale per mantenere
reo pilotato dal Comandante di gruppo non ha un po' di margine sulla velocita di stallo, ma-
quora e velocita per impostare la virata di novrabilita nulla. A questo fa seguito un ultimo
rientro. Egli e costretto a continuare il volo, tentativo per utilizzare il velivolo come inter-
prcssoche in linea retta ed atterrare, dopo venti cettore. Si rinuncia a 400 kg. di carburante,
minuti, sul campo di Sidi Rezegh, fortunata- si asporta la 7, 7 pos teriore e si fa a meno del
mente nella traiettoria e nelle possibilita in- secondo membro di equipaggio: si nota qua!
vero scarse del velivolo. Le prove successive che vantaggio sulle caratteristiche di salita e
danno risultati analoghi e comportano il tra- sulla manovrabilita, mencre la velocica massi-
gico abbaLL;mento di un Ba. 88, da parte della ma rimane quella, irrisoria, sopra citata. I Ba.
nostra conrraerea, forse poco avvezza a ve- 88 del 7° gruppo passati a compiti di inter-
derlo volare e quindi a riconoscerlo. Si rinun- cettazione, totalizzano 38 ore di volo in cro-
cia allora al munizionamento di caduta ed alla ciere di vigilanza, prima dello scioglimento del
relativa spezzoniera, ma anche cosl la relazio- gruppo e del rientro del personale in Italia

In questa vista anteriore si notano alcuni particolari relativi alla disposizione dell'armamento e all'abitacolo del
pilota. L'aereo e gia con distintivi del periodo bellico (Lonate Pozzolo, luglio 1940)

25
Sul fondo, sei esemplari bi-comando, col secondo abitacolo rialzato e completamente chiuso

( meta novembre 1940 ). I velivoli vengono pri- freni di picchiata, i motori Piaggio P. XI ven-
vati di tutte le attrezzature riutilizzabili ed gono sostituiti con gli A. 74, meno potenti ma
impiegati come sagome a terra per ingannare piu sicuri, l'armamento viene portato a quat-
l'avversario. Le vicende del Ba. 88 parrebbero tro 12,7 nel muso. Purtroppo la piu bassa
dunque esaurirsi in questo triste quadro, ma potenza installata porta a velocita massime
Breda ed IMAM, preso lo slancio, continuano nell'ordine dei 385 km/h. L'ultima notizia uf-
a consegnare esemplari. Infatti dopo i pnm1 ficiale sui Ba. 88 della Regia Aeronautica e
81 «Breda», consegnati dal maggio all'otto- alle h. 20 del 7 settembre 1943: riguarda tre
bre 1939 (MM. 3962-4042), durante e dopo macchine del tipo modificato, presenti sul cam-
la travagliata esperienza africana vengono pro- po di Lonate Pozzolo ed assegnate al 103°
dotti altri 19 dalla Breda (MM. 4246-4264) e gruppo autonomo tuffatori ( 2or e 23 7a squa-
48 dalla IMAM (MM. 4594-4617 e MM. 5486- driglia). Poco tempo dopo, questi esemplari
5509). Eseguito il collaudo di Ditta ed il col- sono provati in volo da piloti della Luftwaffe.
laudo militate, molti di essi raggiungono diret- Ricordiamo anche la versione bicomando del
tamente il campo di demolizione, ove vengono Ba. 88, realizzata in periodo pre-bellico, su
recuperati i materiali strategici! Altre macchi- otto velivoli. Il secondo pesto, in tandem, e
ne, piu longeve, vengono riprese nel 1942 dal- ora completamente chiuso, leggermente rialzato
l'Agusfa di Cascina Costa che ne realizza una ed attrezzato per l'istruttore. Scompare ovvia-
versione modificata. Si allunga l'ala di oltre due mente la mitragliatrice dorsale da 7 ,7, tipica
metri e se ne incrementa la superficie al fine del precedente abitacolo semi-aperto, destinato
di ridurre l'altissimo carico alare, si installano all' osservatore-armiere.

Ba.88 bi-comando

26
motore Piaggio P.X
potenza
apertura alare
lunghezza totale
cv. 700 a mt. 1.000
mt. 11,57
mt. 9,71
Ro.44
altezza totale
:superficie
peso a vuoto
alare
mt. 3,55
mq. 33,36
kg. 1.770
•imam
peso a carico max. kg. 2.220
velocita max. km h. 316 a 2.500 mt.
velocita minima km/h. 98
tempo di salita 8'40" a 4.000 mt.
tangenza max. mt. 6.900
autonomia km. 1.200
armamento 2 mitr. da 12,7 mm. nel muso
progettista Giovanni Galasso
pilota collaudatore Nicolo Lana
primo volo prototipo MM. • nell'ottobre 1936
localita idroscalo di Napoli

DESCRIZIONE TECNICA

Velivolo da caccia, fdrovolante a scarpone cen- gno, intercambiabili, fissati all'ala lnferiore
trale e galleggianti laterali sub-alari, biplane, mediante montanti metallici.
monoposto, monomotore, a struttura mista. Piani di coda con struttura in tubi di acciaio,
Fusoliera in tubi di acciaio saldati all'autoge- al cromo-molibdeno, saldati . al!-'.autogeno e
no e copertura in lamierino di lega leggera rivesti.ti in tela, irrigiditi da montanti in tubo
(parte anteriore, parte dorsale, fondo fusolie- d'acciaio e da tiranti; superfici mobili com-
ra) oppure in tela (fianchi fusoliera). pensate aerodinamicamente.
Posto di pilotaggio in abitacolo aperto.
Ali incernierate, ripiegabili, con struttura ·in
Strumenta~ione standard.
longheroni di lega leggera, a sezione rettan-
Serbatoio de! carburante in lamierino di du-
golare, centine in legno, bordo d'attacco in
ralluminio, piegato a scatola, chiodato e sema-
compensate e rivestimento in tela: alettoni pizzato; disposizione in fusoliera tra l'abita-
solo per l'ala superiore. colo del pilota ed ii motore.
Galleggiante centrale in legno attaccato al.la Motore con elica tripala, metallica, a passo
fusoliera con puntoni profilati in acciaio, con- variabile in volo.
troventa-ti da ti ranti, munito. posteriormente Due mitragliatrici da 12,7 mm., con tiro sin-
di timone ma_rino; galleggiariti laterali in le- cronizzato attraverso ii disco dell'elica.

PRODUZIONE:

MM. 3691-3725 • n. 35 (febbraio-giugno 1938, IMAM) 27


0 2 3

IMAM Ro.44

28
Classica inquadratura di un Ro.44
(MM.3703) su un molo dell'idro-
scalo di Nisida (Napoli)

I1 Ro. 44 rappresenta ]'ultimo esempio Ji icho- 3691-3725) e consegnato alla Regia Aeronau-
caccia, prodotto in serie eJ impiegato opera- tica, che lo impiega presso 1'88° gruppo auto-
tivamente presso la Regia Acronautica. I possi- nomo da C.M. ( 162", 164·', 166" squadriglia)
bili candiJati alla successione, ovvero l'IMAM sull'idroscalo di Vigna di Valle e, successiva-
Ro. 51 idro ed ii Fiat ICR. 42, non hanno mente presso una squadriglia autonoma. Si
infatti superato lo stadio di prototipi. La IMAM succedono al comando de] gruppo, Capecchi,
realizza nel 1934 un ottimo biposto da osser- Giannini, Garretto: quest'ultimo provvede al
vazione, il Ro. 3 7. Questa cellula-base subisce suo scioglimento, mentre il personale viene
un primo sviluppo che la trasforma in idro trasferi to a reparti terrestri da caccia e da
con l'adozione di uno scarpone centrale e di bombardamento. E' chiaro che la formula del-
due galleggianti sub-alari laterali. Nel 1936 l'idrocaccia, almeno in Mediterra-neo, e tra-
vicne realizzata la versione idro monoposto rla mon ta ta per sempre: solo nel Pacifico essa
caccia in cui le armi da 7 ,7 sono sostituite con avra formule piu avanzate ed un impiego ab-
due da l2,7. Come gia il Ro. 37, i tipi idro bastanza notevole. Quando !'Italia entra in
sono molto manovrieri, relativamente leggeri, guerra, 8 Ro. 44 insieme ad alcuni Ro. 43,
hanno buone potenze installate (ii Piaggio P. sono assegnati alla 161a squadriglia autonoma
X R da 700 cv. ), anche se la formula biplana da C.M., presso l'idroscalo dell'isola di Lero.
conferisce lor9 un aspetto complesso. Nel giugno 1941, la 161a diviene da caccia
Limitandoci al solo Ro. 44, ricordiamo che nel terrestre, e passa ai CR. 42, trasferendosi sul-
1938 esso viene prodotto in 35 esemplari (MM. l'isola di Rodi. Alcuni Ro. 44 rimangono co-

Ro.44 dell a 184" squadrigl ia (A11gusta, 1941) impiegato per compiti addestrativi e di collegamento

29
Sulla banchina dell'idroscalo di L3-
ro (Egeo), un Ro.44 della 161'
squadriglia. Sopra la cappottatura-
motore, si nota ii distintivo del
tridente

munque presso vari idroscali della Regia Aero- decisamente superata, negli anni di guerra. Al-
nau tica, ove vengono utilizzati per voli di ad- tro inconveniente e nelle qualita nautiche, che
destramento. consentono ammaraggi non ol tre mare forza 2.
Il tipo e presente anche presso la Regia Ma- Il terzo inconveniente e nella struttura deli-
rina, ma solo per compiti secondari, di colle- cata, con centinature in compensato, soggette
gamento ed addestrativi. Pur essendo meglio a fenomeni di scollamento. Di fronte a tutto
armato ed offrendo caratteristiche lievemente questo, sta una manovrabilita eccezionale, de-
superiori al Ro. 43, non puo essere impiegato gna degli aerei di miglior razza. Abbiamo colto
operativamente, in quanto la sua configurazio- questa valutazione presso chi lo ha impiegato
a Vigna di Valle, nel 19 3 8, come presso i
ne monoposto non consente il trasporto del-
piloti che, nel 1941, sull'idroscalo di Puntisella
l'Osservatore. All'8 settembre 1943, la 2:1. e (Pola), effettuarono la Scuola Idro di secondo
la 3a squadriglia Forze Navali, hanno ancora periodo. E ce lo ricorda anche un grande Pi-
in carico 6 Ro. 44. Vediamo i limiti di questo Iota che del suo primo volo sopra un idro,
velivolo. Il primo e implicito nella vetusta del- questo idro, ha fatto una memorabile esibi-
la formula, adeguata per l'anno di uscita, ma zione acrobatica, tra le navi nel porto di Napoli.

II personale della 161"· squadriglia,


attorno al Ro.44 ed all'insegna di
30 repario
motore Fiat A.74 RC.38
potenza
apertura alare
lunghezza totale
altezza totale
cv. 840 a mt. 3.800
mt. 10,98
mt. 7,80
mt. 2,96
G.50
fiat
superficie alare mq. 18,25
peso a vuoto kg. 1.930
peso a carico max. kg. 2.330
velocita max. km/h. 48:J a 4.500 mt.
velocita minima km/h. U4
tempo di salita 7'30" a tS.000 mt.
tangenza max. mt. 10.700
autonomia km. 670
decollo mt. 200
atterraggio mt. 285
armamento 2 mitr. da 12,7 mm. nel muso
progettista Giuseppe Gabrielli
pilota collaudatore Giovanni De Briganti
primo volo prototipo MM. 334 ii 26 febbraio 1937
Iocalita Aeritalia (Torino)

DESCRIZIONE TECNICA
(riferita al tipo con abitacolo aperto)

Velivolo da caccia, monoplano ad ala bassa giatesta.


a sbalzo, monomotore, monoposto a struttura Strumentazione: (pannelli frontali) traguardo
i nteramente metal Iica. di puntamento a visuale libera, anemometro,
Fusoliera con struttura semiguscio metalli- variometro, altimetro, virosbandometro, secon-
ca a longheroni e false ordinate. do anemometro, bussola, contagiri, teletermo-
Ala metallica a cassone con rivestimento metro doppio olio, commutatore d'accensio-
lavorante in duralluminio; alettoni con strut- ne, manometro benzina, manometro olio, ·avvi-
tura in duralluminio e rivestimento in tela; satore d'incendio.
ipersostentatori interamente metallici. Due serbatoi alari di carburante, due ser-
Carrello retrattile per rotazione verso l'inter- batoi principali ed uno ausiliario nella fuso-
no, a scomparsa totale, del tipo Magnaghi. liera in posizione baricentrica.
Ruotino di coda orientabile, non retrattile. Motore con elica tripala metallica a passo
Piani di coda a sbalzo comp-letamente metal- variabile in volo.
lici, tranne le superfici mobili rivestite in Due mitragliatrici BREDA-SAFAT da 12,7 mm.
tela. montate sopra la cappottatura motore, sin-
Posto di pilotaggio ad abitacolo aperto, con cronizzate e sparanti attraverso ii disco del-
pilone di protezione nella carenatura del pog- 1'elica.

PRODUZIONE:

MM. 334 - primo prototipo (costruzione CMASA) MM. 5361-5460 - n. 100 (marzo-agosto 1940, CMASA)
MM. 335 - secondo prototipo (costruzione CMASA) MM. 5461-5485 - n. 25 (CMASA)
MM. 479 - prototipo G.50 V (costruzione CMASA) MM. 6308-6489 - n. 182 (die. 1940-lug. 1942, CMASA)
MM. - G.50 ter (modifica CMASA da G.50 bis) MM. 6953-6962 - n. 10 (ottobre-nov. 1940, CMASA)
MM. 3570-3614 - n. 45 (ottobre 1938-luglio 1939, CMASA) MM. 5933-6247 - n. 315 (nov. 1940-aprile 1942, FIAT)
MM. 4721-4756 - n. 36 (sett.-dicembre 1939, CMASA) MM. 8561-8595 - n. 35 (aprile-rnaggio 1942, FIAT)
MM. 4937-4966 - n. 30 (die. 1939-rnarzo 1940, CMASA)
Fiat G.50 « bis »
352'' squadr., 200 gr., 51" stormo
r: Libia, fine 1941
u

Fiat G.50
1° Gruppo Sperimentale
Spagna, marzo 1939
Secondo prototipo del G.50 (MM.335). Le lettere MP. contenute nel disco sulla fusoliera. indicano la Ditta
costruttrice. Fiat-CMASA. a Marina di Pisa

Il Fiat G. 50 e il vclivolo che caratterizza il appannaggio di quasi tutti i monoplani coevi.


passaggio della caccia italiana dalla tradizionale I voli di collaudo si susseguono per tutto il
formula biplana a carrello fisso, alla formula 1937 ed il 1938 all'Aeritalia, a Guidonia, al
monoplana con carrello retrattile. La progetta- campo _CMASA di Pisa S. Giusto. Proprio di-
zione, curata dall'ing. Gabrielli, si prolunga retto a questa localita, il 4 febbraio 1939, da
dall'aprile del 1935 all'estate del 1936, a cau- Guidonia decolla un Caproni 310. Sul velivolo
sa delle mutate specifiche. Inizialmente lo stu- da collegamento sono Mantelli, Beretta, San-
dio e impostato sulla specifica che prevede due t' Andrea, i tre ufficiali destinati a ntlrare i
mitragliatrici da 12,7, un cannoncino da 20, primi G. 50: tornano a Roma con i velivoli
l'installazione in fusoliera di una spezzoniera. MM. 3570-3571-3572.
All'inizio del 1936, la specifica ministeriale e A Guidonia continua l'intenso ciclo di prove:
cambiata: niente armamento di caduta, solo una rilevamento delle caratteristiche, assetti di volo.
o due armi da 12,7. 11 prototipo del G. 50 I fenomeni di autorotazione sono particolar-
(MM. 334) viene costruito dalla CMASA, la mente temibili nel caso di volo in formazione.
sussidiaria Fiat, con stabilimento a Marina di L'uscita da questa ( motore spento, barra al
Pisa. 11 primo volo avviene comunque dal centro) e possibile solo in quota, irrealizzabile
cam po torinese dell' Aeri talia, il 26 febbraio in prossimita de! suolo. Le due infauste circo-
1937. La messa a punto risulta immediatamen- stanze si verificano durante le prove per una
te molto laboriosa, specialmente per la pre- visita di Vittorio Emanuele e Mussolini. Ai
senza di fenomeni di autorotazione, peraltro comandi delle tre macchine sono Bonzano, Be-

Davanti agli hangars di Guidonia. sono parcheggiati primi G.50

33
S1 d1pingono le insegne dell'Asso d1 Basto111, su1 G.:50 appena g1unt1 111 Spagna. In pr1mo piano ii vel1volo
MM.3580

retta, Marasco. In un passaggio a bassa quota bis, tutte le modi.fiche richieste verranno por-
ad alta velocita, l'aereo di Beretta entra in tate alla piu completa attuazione. Sulle prime
autorotazione, evita di poco quello di Bon- dodici macchine, dalla pre-serie di 45 velivoli,
zano, si schianta sul capannone del laborato- viene intanto formato un gruppo sperimentale
rio esplosivi. Un operaio accorre tra le ravine (fine febbraio 19 39 ). Insieme al magg. Bon-
del capannone, verso i resti del G. 50; e una zano, sono Sant'Andrea, Del Prete, Trevisan,
breve corsa verso la morte: il laboratorio sal- Martissa, David, Marasco, Pongiluppi, Acerbi,
ta in aria. Tassinari, Buvoli, Meneghini. Per motivi di
Alla fine delle valu tazioni militari, vengono prestigio e per promuovere le vendite all'este-
richieste modi.fiche agli alettoni ed un accor- ro, si decide l'invio del gruppo in Spagna ed ii
ciamento della deriva. Un altro incidente dimo- suo temporaneo inquadramento nell'Aviazione
stra l'impossibilita, per un pilota che debba Legionaria. Spedite via mare, le macchine ven-
abbandonare il velivolo, di aprire regolarmen- gono rimontate in territorio spagnolo (Reus)
te la cappottina e di lanciarsi nel vuoto. L'in- e a meta marzo del 1939 sono operative dal-
conveniente e anche presente sul Macchi 200, l'aeroporto di Escalona, 70 km. a Sud-Ovest
cosl che per entrambi i tipi, nonostante la pe- di Madrid: portano l'insegna dell'Asso di
nalizzazione aerodinamica, si decide un ritorno Bastoni. La guerra in Spagna e comungue alla
agli abitacoli aperti. Cio e anche consigliato fine: a Natale del 1938, le truppe franchiste
dalla pessima visibilita posteriore, a causa del- hanno sfondato il fronte sull'Ebro e dilagano
la qualita del plexiglas impiegato. La prima verso Barcellona e la frontiera con la Francia
modifica sperimentale viene condotta sul G. 50 mentre nella sacca di Madrid la resistenza dei
MM. 3574. Ma solo molto piu tardi sul tipo rossi da i primi segni di cedimento. L'ultimo

Lo schieramento dei G.50, in un aeroporto spagnolo

34
La fascia bianca trasversale sul la
tusoliera •di questo G.50, indica ii
velivolo del Comandante del Grup-
po Sperimentale, maggiore Bonzano.

grande combammenro aereo e all'inizio di feb- nentrare m Italia: prima di lasciare la Spa-
braio tra i CR . .32 di Remondino ed una ven- gna, i nostri piloti si occupano dell'addestra-
tina di Poli karpov I. 16. In una sol a occasio- mento di alcuni aviatori locali. La carriera <lei
ne, i Fiat G. 50 avvistano i velivoli nemici, G. 50 spagnoli e comungue molto breve e
degli I. 16, ma i caccia rossi riescono ad tragica. Il susseguirsi di incidenti li elimina
eludere il contatto. Per scopi propagandistici, subito dalla scena. Piu fortunato il ciclo di
l'attivita dei G. 50 e comungue molto in.tensa. valutazioni e la carriera operativa dei G. 50
Essi si spostano continuamente da un campo finlandesi. Per tutto il 19.39 e un susseguirsi
all'altro. A tal proposito e interessante ricor- di trattative e di collaudi, che vedono i finlan-
dare un curioso episodio. Un giorno si decide desi sul campo dell'Aeritalia ed a Guidonia. I
di portare il gruppo su un piccolissimo aero- nostri piloti conservano un ottimo ricordo dei
porto, a stento operabile dagli stessi CR . .32. colleghi stranieri, estremamente decisi nelle
Tre alla volta, i G. 50 si esibiscono in un at- prove di volo piu spericolate. A partire dal
terraggio acrobatico in formazione, a pieno gennaio 1940, .35 G. 50 vengono trasferiti in
motore. Tutto bene, ma e la strage per i mar- Finlandia e dal giugno del 1941 combattono
tinetti oleo-pneumatici dei loro carrelli: biso- contra i russi: nonostante le limitazioni ope-
gna fermarsi ad aspettare un Caproni 1.3.3 dal- rative dovute ai grandi freddi, i loro piloti
l'Italia, con le parti di ricambio. riescono a collezionare un buon numero di
Le macchine non sono comungue destinate a vittorie. Possiamo a!tres1 confermare la pre-

G.50 della 351" squadriglia f51''


stormo, aeroporto di Ciampi no), in
volo sulla periferia romana. In pri-
mo piano ii velivolo MM.3594 35
Dettagl io sull'unita motrice

senza di piloti italiani su guel fronte: il pnmo giugno, i G. 50 del 22° utilizzano aeroporti
ad averlo raggiunto e stato Cugnasca. della Liguria e del Piemonte, per le operazioni
In Italia, si e nel frattempo passati alla piena sul territorio metropolitano francese: sono di
produzione di serie. Nonostante la vittoria -del scorta ai velivoli da bombardamento impiegati
Macchi C. 200 nel concorso ministeriale, la nell'assurdo tentativo di « ammorbidire » le
Fiat ottiene una commessa di 200 G. 50, dopo opere fortificate dell'arco alpino. Cessate le
la prima serie di 45 esemplari, che abbiamo ostilita contro la Francia in data 24 giugno,
gia ricordato. Togliendo dungue le macchine il successivo impiego dei G. 50 e da parte del
finlandesi, sono 165 nuovi velivoli destinati alla Corpo Aereo Italiano, sul fronte della Manica.
nostra linea-caccia. Al 1° novembre 19 39, ne Nell'agosto 1940, per evidenti motivi di pre-
risultano in reparto 15, al 10 giugno 1940 stigio e sempre con l'illusione di spartire una
sono 97, divisi tra i gruppi 20° e 21 ° del 51 ° vittoria facile e vicina, il Governo concorda
stormo (Ciampino) ed il gruppo 22° del 52° con i tedeschi l'invio in Belgio qi reparti da
stormo ( Pon tedera). Il primo uso bellico risale caccia e da bombardamento. Il 10 settembre
al 15 giugno 1940: 9 G. 50 del 22°, scortano 1940, nasce ufficialmen te il C.A.I.: esso ha
gli SM. 79 in un'azione di bombardamento sul in dotazione BR. 20, CZ. 1007 bis, CR. 42 e
porro di Calvi (Corsica). Sempre sulla Corsica, 48 G. 50. Questi ultimi appartengono al 20°
il 17 ed il 19 giugno vengono attaccati gli gruppo, gia di stanza a Ciampino. Per l'occa-
aeroporri di Borgo e di Ghisonaccia. Dal 21 sione, vengono inquadrati in uno stormo di

Velivolo della 352" squadriglia (XX


gruppo, 56° stormo) durante ii ri-
forn1mento su un aeroporto belga
36 utilizzato dal Corpo Aereo Italiano
I G.50 del 56° stormo appartengono al XX gruppo caccia, gia inquadrato nel 51° stormo di Ciampino

nu ova formazione, il 56°, ed hanno per base stata spesso sopra le nostre formazioni, a quote
l'aeroporto belga di Maldegen, 15 km .. ad Est aggirantisi sui 10.000 metri ed e vera fortuna
di Bruges. II trasferimento del C.A.I. richiede che mai sia scesa sui sottostanti G. 50. Viste
comungue circa un mese e la sua prima azione le condizioni operative e soddisfatte, come so-
bellica su territorio inglese (Harwich). non av- pra esposto, le guestioni di prestigio, dal 10
viene che il 24 ottobre. II 29, 34 G. 50 sono gennaio 1941 gli aerei cominciano a rientrare
in scorta-caccia nel cielo di Ramsgate, 1'11 in Italia. Rimangono, fino al 15 aprile 1941,
novembre 24 macchine sono su Great Y ar- solo i G. 50 della 352a e 353a sguadriglia,
mouth. Le diflicolta operative del C.A.I. sono per crociere di interdizione sulle caste del
comungue immediate e molto gravi. Per limi- Belgio e dell'Olanda, e sulla costa francese,
tarci alla caccia, negli abitacoli aperti dei CR. fino a Calais.
42 e dei G. 50, i nostri piloti incontrano a II terzo fronte operativo dei 'G. 50, e quello
7 .000 metri, temperature nell'ordine dei 50° greco. All 'inizio di guesto ciclo ( 28 ottobr~
sotto zero. Si verificano cosl nurherosi casi di 1940) sono presenti in Albania, a Berat, i
congelamento agli arti ed al volto. L'introdu- gruppi 24° e 154°, in Puglia ii 2° gruppo, con
zione delle tute riscaldate elettricamente non un totale di 80 G. 50.
e possibile sui nostri aerei, in guanto mette ra- Consumatasi in breve tempo l'aviazione gre-
pidamente fuori uso le batterie. In guesta si- ca, sono ora di fronte ai nostri G. 50, i Gloster
tuazione non e mai avvenuto nessuno scontro Gladiator della Royal Air Force, piu mano-
tra i G. 50 e la caccia inglese. Essa e avv1- vrabili ma decisamente meno veloci. A fine

J
I

G.50 bis MM.6050 della 152a squa-


driglia (161° gruppo) impiegato in
Egeo
G.50 del XXIV gruppo (52° stormo).
sull'aeroporto di Tin-1a (Albania)

febbraio 1941, i primi scontri con gli Hawker difiche limitano ulteriormente le gia modeste
Hurricane vengono a sottolineare le tradizio- caratteristiche di sali ta e di velocita. l1 proto-
nali carenze del G. 50: l'armamento delle due tipo del G. 50 bis (MM. 5933) vola il 9 set-
12,7 e del tutto insufficiente, mentre la velo- tembre 1940: seguono 349 velivoli prodotti
cita tra i 5 ed i 6.000 metri si aggira sui 470 dalla Fiat, ed alcune qecine prodotte dalla
orari, del 10% jnferiore a quella dell'avversa- CMASA. Sano destinati alla Regia Aeronautica,
rio. Al trasferimento del 2° gruppo in Libia, tranne i 9 ceduti alla Croazia nel 1942.
si incrementa il numero e l'i"mpiego dei reparti Il primo uso <lei G. 50 in Libia, e comunque
sui Macchi C. 200. Nel terribile inverno della molto travagliato. Gli italiani volano in questo
guerra di Grecia, in condizioni meteorologiche Paese dal Iontano 1911, ma guando in un mo-
pessime, i G. 50 vengono impiegati anche nel- menta critico, nuovi velivoli debbono essere
l'appoggio tattico, volando guindi tra le mon- gettati nella lotta, non c'e che il G. 50, ma
tagne, da una gola all'altra. Prima di passare nessuno ha pensato di predisporlo per un even-
ai cicli operativi in Africa, consideriamo le tuale uso in Africa. Le macchine, sprovviste
modifiche apportate alla, versione bis. E' adot- di filtro antisabbia, non fanno in tempo ad
tata la deriva accorciata, si installa una coraz- arri vare che sono inu tilizzabi Ii. Solo in segu ito
zatura per il pilota similmente a quanta fatto vengono inviate macchine appositamente pre-
in reparto presso il C.A.I., si aumenta di circa disposte. Vediamo la successione cronologica
1/4 la quantita di carburante, utilizzando ii degli arrivi: 35ga squadriglia il 23 dicembre,
vecchio vano porta-bombe. Le ultime due mo- 2° gruppo (150a-152") il 30 dicembre, 155"

Uno dei nave G.50 •bis• consegnati alla Croazia nel Jiugno 1942
gruppo ( 35P-360a_373a) il 29 gennaio 1941, quell'armamento di caduta, prev-isto in sede di
per un totale di 76 velivoli. Di essi, al 6 feb- progettazione. Al 9 luglio 194 3, vigilia dello
braio, resta molto poco. Alla perdita della sbarco anglo-americano in Sicilia, troviamo ad
Cirenaica, ha corrisposto infatti un logorante Osoppo ii 158° gruppo (236a_337a_333a) con
impiego dei mezzi aerei. Piu delle perdite di- 37 velivoli (24 efficienti); a Pistoia e il 159°
rette, in combattimento, o gli aerei distrutti al gruppo (389a_39oa_39ia) con 30 velivoli (4
suolo, contano gli incidenti dovuti al parti- efficienti); altri 33 G. 50 (26 effici~nti) sono
colare teatro operative e la difficilissima situa- in Albania, in Grecia, nell'Egeo, con le squa-
zione logistica alle spalle di un fronte in con- driglie da caccia. Il 17 agosto, la Sicilia e com-
tinue ripiegamento. Non c'e il tempo materiale pletamente evacuata dalle forze italo-tedesche:
per peter eseguire le riparazioni sui veli~oli nei 38 giorni di combattimenti, vengono con-
danneggiati che debbono essere abbandonat1 e sumate le ultime forze della Regia Aeronautica.
distrutti, se non consentono un sia pur pre- Tra esse sono 14 G. 50 dei gruppi di assalto,
cario vole di trasferimento verso sedi aero- trasferiti a Reggio Calabria in data 10 luglio.
portuali piu sicure. Relativamente ai dieci velivoli del capitano Fi-
lippo Greco, subito inviati contro mezzi na-
Riconguistata la Cirenaica, il 18 novembre
vali, a sud di Augusta, tre vengono abbattuti
1941 comincia la seconda offensiva britannica.
durante l'attacco, rnentre gli altri sette sono
Per contrastarla, i G. 50 del 20° gruppo, si
colti in atterraggio sull'aeroporto di Reggio Ca-
spostano dalla lore sede di Martuba al campo
labria da una ben calcolata incursione nemica.
trampoline di Sidi Rezegh. Durante il riforni-
All'8 settembre rimangono 19 velivoli ( 8 ef-
mento, il campo e investito da truppe coraz-
ficienti) col 50° stormo a Lonate Pozzolo,
zate nemiche penetrate per oltre 80 km. nel mentre altre 28 macchine ( 10 efficienti) sono
nostro schieramento senza essere contrastate e,
sulle sedi al di fuori della Penisola. Dope 1'8
guel che e peggio, neppure segnalate. Otto
settembre, solo quattro velivoli continuano l'at-
piloti riescono ad avviare i motori degli ap-
tivita di vole, come addestratori, nell'Aviazio-
parecchi, ma solo tre conducono a termine il ne della Repubblica Sociale Italiana. A com-
decollo e possono attaccare le forze avversarie.
pletamento di gueste note, ricordiamo gli svi-
Il 19 novembre vengono cost perdu ti ben 18 luppi del progetto-base. Il prime tentative
G. 50. (G. 5 0 bis/ A) e teso a potenziare lo scarso
Contenuta inizialmente l'offensiva nemica, verso volume di fuoco del velivolo. La soluzione
ii 7 dicembre si e costretti ad iniziare ii ripie- adottata e piuttosto interessante e viene rea-
gamento nel tentative di stabilire una linea lizzata presso la CMASA, modificando il veli-
difensiva da Bengasi ad Agedabia. La notte volo MM. 8595. Si tratta di foserire, alla ra-
del 22 dicembre l'aeroporto di quest'ultima dice di ogni semiala, una sezione strutturale
localita viene attaccato da commandos inglesi contenente un'arma da 12,7 con 600 colpi.
infiltratisi attraverso i nuclei dell'Afrika Korps. La soluzione e suscettibile di essere applicata
E' un'altra ecatombe di velivoli italiani e tede- anche ai velivoli gia costruiti. Le prove di
schi: tra essi, 5 G. 50 del 20° gruppo. Il 25 volo, condotte nell'ottobre 1942, rivelano pur-
dicembre rimangono in Libia solo i G. 50 del troppo un ulteriore calo delle prestazioni, do-
12° gruppo, a Castelbenito. Nel luglio 1942, vuto all'aumento de! peso a vuoto. Altri ten-
guando le forze italo-tedesche, dopo la seconda tativi sono invece diretti a migliorare le carat-
riconquista della Cirenaica, sono quasi giunte teristiche del velivolo, installando nuove unita
al canale di Suez, ii reparto di G. 50 ha in motrici. Nel luglio 1941, vola il G. 50 ter
carico 43 velivoli; in novembre essi si riduco- con il nuovo motore Fiat A. 76 da 1000 cv.
no a 23. Dopo El Alamein, il resto delle forze Si raggiungono cosl velocita superiori, nell'or-
dell'Asse abbandona definitivamente la Cire- dine dei 530 km/h., ma questo guadagno non
naica e la Tripolitania, per attestarsi in Tuni- e giudicato sufficiente ed inoltre ii motore pre-
sia . .bll'inizio di gennaio, la 368a sguadriglia e senta grosse difficolta di messa a punto: la
a Sfax, con 12 G. 50. Le ultime quattro mac- versione ter viene dunque abbandonata. Nel-
chine efficienti vengono distrutte al suolo, sullo l'agosto del 1941, vola ii G. 50 V, munito
stesso campo, in data 30 marzo 1943. La 368"
0 de! motore in linea Daimler Benz 601. Per ii
squadriglia assalto e !'ultimo reparto su G. 50 montaggio della nuova unita, ad ingombro fron-
in terra d'Africa. tale ridotto, si ristudia l'intera fusoliera, ab-
La dizione « assalto » non e nuova per il veli- bandonando finalmente la massiccia guanto inu-
volo; gia in Libia esso e state attrezzato con tile sezione trasversale, tipica Jella versione
porta-bombe sub-alari. Alla fine della carriera, rli serie. II G. 50 V vola a 580 km/h., quando
radiate come caccia, vede finalmente l'uso di ormai ii superiore C. 202 sta gia giungen<lo 39
Fiat G.50 ter

Fiat G.50 V (MM. 479)

Fiat G.50 bis A/N

metri
0 1 2 3

ai reparti: anche questo sviluppo vtene dun- Tornando al tipo-base, riassumiamo le im-
que abbandonato. Piu fortunata e la versione pressioni raccolte da alcuni piloti. Presso i col-
biposto da scuola, il G. 50 B, ma di essa laudatori militari, ci e sembrato di poter re-
verra trattato nell'apposito fascicolo. Dunque gistrare il ricordo di una messa a punto molto
non rimane che parlare del G. 50 bis A/N. laboriosa; i piloti che lo hanno usato successi-
E' questo un biposto destinato ad operare come vamente, in fase operativa, ci sono sembrati
caccia-bombardiere dalle portaerei « Aquila » meno severi nel giudizio aerodinamico della
e « Sparviero » (all'epoca in stato di allesti- macchina, ma altrettanto poco soddisfatti, a
mento). Si prevede ~unque l'uso di un gancio causa delle caratteristiche di volo oltremodo
d'arresto, posto lateralmente alla fusoliera. modeste. In loro e anche il ricordo di una
Le prove condotte a Guidonia, utilizzando gan- certa pericolosita degli atterraggi, causata dalla
ci realizzati in lega leggera, danno esito nega- posizione del carrello. Se infatti il velivolo toe-
tivo in quanto essi si spaccano regolarmente, ea il terreno con qualche imprecisione e rim-
ad ogni prova. Si tenta allora l'impiego di balza, invece di smorzare progressivamente
ganci realizzati in lamiera, opportunamente questo fenomeno, lo accentua e finisce per ri-
piegata e sagomata, e questa soluzione elimi- baltarsi.
na l'inconveniente. L'armamento dell'aereo con- E' indubbio che il velivolo sia nato « pesan-
siste in quattro armi da 12,7 c!isposte nella te » e che, purtroppo, questa pesantezza non
maniera che abbiamo visto per il G. 50 bis/ A. gli e mai servita a nulla, ne per portare piu
L'unico prototipo pesa a vuoto 2.310 kg., ha armi, ne per avere piu autonomia: lo provano
una velocita massima di 423 km/h., un'auto- le gravi penalizzazioni delle caratteristiche, ogni
nomia di 1.000 km.; vola per la prima volta qual volta l'Ufficio di Progettazione ha cercato
40 il 3 ottobre 1942. di incrementare queste voci.
Fiat A. 74 RC.38

Ro.51
motore
potenza CV. 840 a mt. 3.800
apertura alare mt. 9,78
lunghezza totale mt. 7,46
altezza totale
peso a vuoto
peso a carico max.
velocita max.
mt. 2,71
kg. 1.663
kg. 2.092
km/h. 489
•imam
velocita minima km/h. 125
tempo di salita 7' a 6.000 mt.
tangenza max. mt. 8.850
autonomia km. 1.200
armamento 2 mitr. da 12,7 mm. nel muso
progettisfa Giovanni Galasso
pilota collaudatore Nicolo Lana
primo volo prototipo MM. 338 nef 1937
localita Capodichino (Napoli)

DESCRIZIONE TECNICA
(riferita al prototipo con carrello retrattile)

Velivolo da caccia, monoplano ad ala bas.sa, superfici mobili (stessa struttura) compen-
monomotore, monoposto a struttura mista. sate aerodinamicamente.
Fusoliera in tubi di acciaio al cromo-molibde- Posto di pilotaggio ricoperfo da cappottina in
no, saldati, con rivestimento in lamierino di plexiglas, •apribile con movimento di scorri-
lega leggera. mento verso ii retro: ii seggiolino del pilota,
Ala con struttura in legno, monolongherone corazzato, fa da pilone di protezione in caso
con solette in spruce, centinatura e coper- di ribaltamento.
tura in compensato: superfici mobili ricoperte Strumentazione, quella standard per i caccia
in tela; inPrsostentatori ad apertura ventrale. del Concorso Ministeriale.
Carrello retrattile per rotazione verso l'indie-
tro, con parziale scomparsa in app~sito allog- Serbatoio per ii carburante, realizzato in lega
giamento carenato (impianto di retrazione ed leggera, con lamierin·o piegato e chiodato,
ammortizzatori del"la M_agnaghi): l'azionamen- semapizzato esternamente; posizione baricen-
to del carrello avviene con pompa idraulica, trica, tra l'abitacolo del pilota e la paratia
oppure, a mano, mediante la pompa supple- tagllafiamma del motore.
mentare di emergenza (egualmente della Ma- Motore con elica tripala metallica, a passo
gnaghi). Ruotino di coda, retrattile, a scom- variabile in volo.
parsa totale. DLie mitragliatrici da 12,7 mm. con tiro sincro-
Piani di c9da con struttura in tubi di acciaio, nizzato attraverso ii disco dell'elica, 310 colpi
saldati, ricoperti in tela ed irrigiditi da tiranti; per arma.

PROOUZIONE:

MM. 338 prototipo


(con successive modifiche)
MM. 339 secondo prototipo
(versione idro) 41
0 1 2 3

42
II prototipo del Ro.51 (MM.338)
nella prima veste, a carrello fisso
A differenza della precedente pro-
duzione (Ro.37-41-43), questo aereo
risulta poco felice

Con il motore Fiat A. 74 da 840 cv., oltre al in valutazione al Centro. E' cosl per la prova
G. 50 ed al C. 200, si allestisce una terza effettuata da Remondino. Egli decolla, prova
cellula, quella dell'IMAM Ro. 51. Ne e proget- un tonneau lento: autorotazione immediata.
tista l'ing. Giovanni Galasso. Esce da questa, prova un tonneau veloce: se-
II velivolo e un monoplano a fusoliera metal- conda autorotazione. II velivolo e molto in-
lica ed ala a struttura in legno, ricoperta in stabile: all'atterraggio Remondino dichiara di
compensato. II carrello, del tipo a ruotino di aver avuto l'impressione, non di volare, ma di
coda, e fisso. II prototipo (MM. 338) e carat- camminare sul ghiaccio. L'al~, oltre che essere
rerizzato da una deriva verticale molto ridotta. responsabile degli inconvenienti riscontrati in
Questo primo esemplare viene successiva- volo, e molto delicata. E' soggetta a svergo-
mente modificato con l'adozione del carrello lamenti, se si lascia il velivolo parcheggiato al-
retrattile, per rotazione all'indietro, e superfi- l'aperto. Viene quindi affrontato un lavoro di
cie della deriva verticale, sensibilmente aumen- riprogettazione, che porta ad una pianta alare
tata. Su questa macchina viene condotto il ciclo notevolmente di versa. Al· ritorno presso il Cen-
di prov~, .,ia a Capodichino, aeroporto della tro di Guidonia, le caratteristiche di volo sono
Ditta Costruttrice, sia al Centro Sperimentale nettamente migliorate, pur rimanendo quei fe-
di Guidonia. Tra i primi a collaudarlo, sono nomeni di autorotazione, tipici della prima ge-
Remondino e Mantelli. Le prove rivelano in- nerazione di caccia monoplani: essi troveranno
convenienti ancora piu accentuati di quelli ac- 'soluzione solo quando si adotteranno ali a pro-
certati sui precedenti velivoli, G. 50 e C. 200, filo variabile.

Ro.51 (MM.338) sull'aeroporto di


Guidqriia, con le modifiche concer-
nenti l'ala, ii carrello e gli impen-
naggi. Dopo questo insuccesso. tor-
nerarino velivoli molto interes-
santi e riusciti (Ro.58-63) 43
II prototipo della versione ldro
(MM.339), in uno dei pochi voli
prima dell'incidente sul !ago di
Bracciano, che ne- causa I 'affonda-
mento

Altrettanto sfortunata e la vers1one idro. Que- caggio, un galleggiante laterale s1 1mmerge ec-
sta e concepita a scarpone centrale con gal- cessivamente e « tira sotto » l'aereo. Il collau-
leggianti laterali sub-alari. Dopo Lana, la va- datore fa appena in tempo ad abbandonare l'a-
lutazione e condotta dal pilota Ligabo. Presso bitacolo ed il prototipo viene cosl perduto. En-
ii Centro Sperimentale di Vigna di Valle, sul trambe le versioni, idro e terrestre, vengono
lago di Bracciano,durante una prova di flot- abbandonate.

Ro.51 MM.338 (a car-


rel lo fisso)

Ro.51 MM.339 (ver-


sione idro)

0 1 2 3

44
motore Fiat A.74 RC.38
potenza
apertura alare
lunghezza totale
altezza totale
cv. 840 a mt. 3.800
mt. 10,68
mt. 8.19
mt. 3,51
C.200
macchi
superf. al are mq. 16,81
peso a vuoto kg. 1.778
peso a carico max. kg. 2.208
velocita max. km/h. 512 a 5.000 mt.
velocita minima km/h. 128
tempo di salita 6' 25" a 6.000 mt.
tangenza max. mt. 8.750
autonomia km. 870
decollo mt. 260
atterraggio mt. 300
armamento 2 mitr. da 12,7 mm. nel m4so
progettista Mario Castoldi
pilota collaudatore Giuseppe Burei
primo volo prototipo MM. 336 ii 24 die. 1937
localita Lonate Pozzolo (Varese)

DESCRIZIONE TECNICA

(riferita al tipo con abitacolo aperto)

Velivolo da caccia, monoplano ad ala bassa Posto di pilotaggio in abitacolo aperto con
a sbalzo, monomotore, monoposto a struttura pilone di protezione posteriore; apparecchia-
interamente metallica. tura radio-ricevente.
Fusoliera metallica con struttura a semiguscio Strumentazione standard come richiesto dal
a correntini e false ordinate. concorso ministeriale.
Ala metallica, costituita da due longheroni e Due serbatoi per i I carburante autostagnanti,
centine; alettoni con struttura metallica e ri- nella fusoliera in posizione baricentrica: quello
vestimento in tela; ipersostentatori ventrali principale nella parte centrale dell'ala, l'altro
completamente metallici. sotto ii posto di pilotaggio.
Carrello retrattile per rotazione verso l'inter- Motore con elica tripala metallica a passo
no, a scomparsa totale. variabile in volo.
Ruotino di coda orientabile, non retrattile, a Due mitragliatrici da 12,7 mm. montate sopra
volte carenato. la cappottatura motore, sincronizzate e sparan-
Piani di coda a sbalzo completamente metal- ti attraverso ii disco dell'elica, 370 colpi per
lici tranne le superfici mobili rivestite in tela. arma.

PRODUZIONE:

MM. 336 - primo prototipo MM. 6660-6703 - n. 44 (giu.-nov. 1941, Ambrosini)


MM. 337 - secondo prototipo MM. 6715-6724 - n. 10 (mag. 1941, Ambrosini)
MM. 4495-4593 - n. 99 (giu. 1939-mar. 1940, Macchi) MM. 6725-6744 - n. 20 (mag.-giu. 1941, Ambrosini)
MM. 4857-4880 - n. 24 (giu. 1940-gen. 1941, Ambrosini) MM. 6795-6804 - n. 10 (giu.-lug. 1940, Macchi)
MM. 4881-4896 - n. 16 (gen-mar. 1941, Ambrosini) MM. 6805-6828 - n. 24 (lug.-ag. 1940, Macchi)
MM. 4897-4906 - n. 10 (mar.-mag. 1941, Ambrosini) MM. 6829-6890 - n. 62 (lug.-dic. 1940, Macchi)
MM. 5081-5162 - n. 82 (giu.-set. 1940, Breda) MM. 7659-7708 - n. 50 (mag.-set. 1941, Macchi)
tv\l'vl-
5163-5200 - n. 38 (set.-dic. 1940, Breda) MM. 8289-8338 - n. 50 (nov. 1941-feb. 1942, Breda)
t-.1'tv1-
5201-5260 - n. 60 (nov.-dic. 1940, Breda) MM. 8131-8250 - n. 120 (mar.-ott. 1942, Breda)
MM. 5261-5360 - n. 100 (die. 1940-mar. 1941, Breda) MM. 8437-8466 - n. 30 (nov. 1941-apr. 1942, Ambrosini)
MM. 5770-5814 • n. 45 (mar-giu. 1940, Macchi) MM. 8596-8615 - n. 20 (apr.-giu. 1942, Ambrosini)
MM. 5815-5920 - n. 106 (mar.-set. 1941, Breda) MM. 8618-8643 - n. 26 (giu.-ag. 1942, Ambrosini)
M~. 6490-6544 - n. 55 (die. 1940-mar. 1941, Macchi) MM. 8794-8843 - n. 50 (die. 1941-lug. 1942, Macchi)
Macchi C.200, 88' squadr.,
1° stormo, 6° gruppo
Catania-Fontanarossa, giugno 1940

Macchi C.200,
362a squadr., 22° gruppo
Russia, primavera 1942

METAi
II! ii
mtmfu-Yf;w: !iif>,·-,❖-·-y·:·•:·<~L
Prototipo del C.200, parcheggiaw
dinanzi agli hangars di Guidonia

Forse non e azzardato ritenere che lo sviluppo che si finisce per chiedere revisioni di pro-
dei caccia monoplani per la Regia Aeronautica, get ti in avanzata fase di realizzazione.
debba qualcosa all'episodio che sriamo per ri- E' questa la sorte toccata al T. 18, il velivolo
cordare. Siamo sopra un aeroporto spagnolo biposto da attacco dell'ing. Felice Trojani,
mentre il tenente Arrighi sta rientrando da realizzato invece come monoposto da caccia,
una missione di intercettazione col CR. 32. Per proprio per richiesta di Cebrelli. Ma prima
lui e stata una giornata nera dato che alcuni delle vicende che interessano questo aereo,
Tupolev SB. 2 (i soliti Martin Bomber), gli vediamo le risposte pit1 immediate al program-
sono scappati sotto al naso, nonostante tutto ma ministeriale. Si tratta del Fiat G. 50 del-
l'arrancare possibile del suo buon biplano. Ar- l'ing. Giuseppe Gabrielli, dell'IMAM Ro. 51
righi parcheggia, ed una volta sceso dall'aereo, progettato dall'ing. Giovanni Galasso, e de!
davanti ai primi che si fanno incontro, ·eleva Macchi C. 200 dell'ing. Mario . Castoldi. II
al ti lam en ti al cielo nei confron ti del povero Reggiane Re. 2000 ed il Caproni-Vizzola F. 5,
CR. 3 2, per le sue doti non proprio da corri- sono macchine di molto successive, per le quali
dore. Tra gli altri, si fa avanti un ometto in verranno effettuati nuovi cicli di valutazione,
borghese, dall'aspetto mite, che molto cortese- peraltro con esito positivo.
mente si interessa dell'accaduto e chiede delu- Mario Castoldi ha gia al suo attivo la realiz-
cidazioni. Ne approfitta Arrighi per riprendere zazione dei prestigiosi idrocorsa della Casa di
le invettive contra il CR., e contra chi sta a Varese. Il suo C. 200 e un bel monoplano
Roma, invece di venire a vedere cosa e una caratterizzato da ridotti ingombri frontali: ri-
guerra con largo impiego del mezzo aereo. A spetto al G. 50 che monta la stessa unita mo-
questo punto l'ometto si sente costretto a pre- trice, presenta una cappottatura-motore bugna-
cisare: perche Jui, e del Ministero, per giunta ta, quindi meno voluminosa, e sezione di fuso-
e generale addetto alla Direzione Armamento, liera piu piccola. Come vedremo, richiede pero
ed e venu to in Spagna per vedere come vanno un pilotaggio· ancora piu attento, unendo alla
le cose e per parlare con i piloti. Cebrelli, tendenza all'autorotazione, caratteristiche di
questo e il nome dell'uomo in borghese, torna volo molto esuberanti. Il primo prototipo
in Italia anche con il ricordo della giornata (MM. 336) vola il 24 dicembre 1937, con
nera di Arrighi, certamente con l'obiettivo di Giuseppe Burei ai comandi. Gli si affianca,
avere presto dei caccia monoplani, vcloci. II ma solo per effettuare le prove di volo acro-
termine « velocita » diviene cosl pressante in batico, Ambrogio Colombo. Alla morte di
queste prime speci11.che ministcriali, Ja ridurre Burei, avvenuta per incidente di volo sul bimo-
ai minimi termini quanto puC:,cssc e di penaliz- tore da trasporto-passeggeri Macchi C. 94,
zazione nel peso, c quindi, ncllc prcstazioni: subentra nei collaudi Adriano Mantelli (giu-
una sola arma Ja 12,7, un,1 sul:t ora di auto- gnO" 1938). E' interessante ricordare un epi-
nomia. Solo succcssivamente le specifiche ver- sodio dovuto alle ridotte caratteristiche di_ au-
ranno aggiornate sulle due armi Ja 12,7 e tonomia, tipiche del prototipo. Mantelli,' nella
due ore Ji autonomia. E' tale l'impegno per fasc <lei collaudi, deve portare frequentemente
averc le nuove macchine monoplane da caccia. la macchina tra Guidonia, sede dcl Centro H
I prm11 tre vel,voli della produzione di serie (MM.4496 e segg)

Sperimentale, e Lonate Pozzolo, aeroporto del- rotazione come un « difetto » del monoplano
la Ditta Macchi. Siccome il viaggio e supe- e a dedicate ogni momenta libero nella biblio-
riore ai 500 km. di autonomia del velivolc, teca de] Centro Sperimentale, ove esiste mat('.-
esso si svolge in due tappe, tra Guidonia e riale 1llustrativo sulle ali progettate da Willv
S. Damiano Piacentino, poi da questo aero- Messerschmitt, e dalla N.A.C.A. americana. La
porto sino a Lonate. II ritorno viene miste- causa sta infatti nelle ali a profi.lo costante,
riosamente effettuatc. d:• Mantelli direttamente, inizialmente adottate. Quando nel 1939, an-
senza scalo. Per questo percorso, solo meta- che da noi si costruiscono ali a profilo varia-
foricamente « in discesa », Mantelli si avvale bile, velivoli come il Reggiane Re. 2000 e co-
di una corrente a « getto », che e riuscito a me il Caproni-Vizzola F. 5 risultano esenti
trovarsi in quota. Ma dato che non tutti i dalla « caratteristica » del monoplano. In pe-
piloti hanno dimestichezza con l'amico « ven- riodo successi vo, nell 'anno 1940, lo stesso Man-
to )>, e chiaro che i 500 km. di autonomia re- telli e presente alla realizzazione di un'ala spe-
stano tali, anzi tendono a diminuire se non si rimentale a profilo variabile per ii C. 200,
usa accortamente la potenza motrice: quindi, curata dall'ing. Sergio Stefanutti presso la
non sono davvero molti. S.A.I. Ambrosini di Passignano sul Trasime-
Ben piu grave e la tendenza ai fenomeni di no. II lavoro di modifica della prima ala viene
autorora;,:ione spontanea, ovvero a quegli stalli eseguito con tecniche molto semplici aggiun-
ad alta velocita causati dal distacco della vena gendo esternamente, in punti particolari, degli
fluida, che i nostri piloti, come i piloti di spessori in balsa che vengono fissati mediante
ogni altro Paese, si sono trovati improvvisa- incollatura, ricoperti in tela e verniciati. Le
mente di fronte: Ii hanno dovuti imparare a prove di volo del velivolo cosl modificato, dan-
conoscere sperimentalmente, rischiando di per- no ottimi risultati, tanto che ii nuovo profilo
sona. Del resto, gia durante la guerra di Spa- viene adottato per le successive serie di C. 200
gna, i nostri piloti di CR. 32, hanno visto i e verra conservato per l'ala dello stesso C. 202.
monoplani I. 16 « Rata » disimpegnarsi dal Altro inconveniente e la cattiva visibilita po-
combattimento con manovre solo apparente- steriore attraverso il plexiglas della cappottina,
mente acrobatiche, in realta con assetti critici dovuto alla qualita del laminato plastico ed a
di volo. Mantelli, che nell'aprile del 1937, e particolari fenomeni di polarizzazione della
stato uno dei primi a volare con i Breda Ba. luce sulla sua superficie. Analogamente a quan-
65 in Spagna, ha gia al suo attivo una espe- ta riferito per ii G. 50, l'apertura della cap-
rienza sulle macchine monoplane: svolge dun- pottina, oltre una certa velocita, diviene im-
que un intenso ciclo di prove sul C. 200 e si possibile a causa della depressione aerodina-
pone come problema prioritario da risolvere, mica. Si ripropone quindi la soluzione dell'abi-
perche mai avvengano fenomeni di autorota- tacolo aperto. Ma questo avviene in data suc-
zione. La sua preoccupazione non e comun- cessiva al dicembre J940, ovvero dopo i primi
que condivisa dagli ingegneri progettisti che 240 esemplari. La prima serie di 99 velivoli
definiscono ii fenomeno come una « caratteri- (MM. 4495-4593 ), ha infatti lasciato la Ditta,
stica » del monoplano. Il nostro collaudatore a cominciare dall'estate 1939. Al 1° novembre
41! non e convinto, continua a considerare l'auto- ne sono gia stati consegnati 29. Inizialmente
Aeroporto di Catania-Fontanarossa: vi operano C.200 del la 81a squadriglia °
(1 stormo)

essi affiuiscono al 10° gruppo del 4° stormo, Si eseguono anche le pnme missioni fotogra-
ma il veiivolo, non bene accetto presso i piloti fiche, su Malta, impiegando questo caccia in
di questo reparto gia in fase di passaggio sui luogo del piu vulnerabile SM. 79. Inizia cosl
CR. 42, viene trasferito al 6° gruppo del 1° la lunga attivita operativa, conrro l'isola e nel
stormo caccia. Nel giugno 1940, i C. 200 sono cielo del Mediterraneo. A differenza della Sar-
con il 6° gruppo (Catania), con il 152° (Aira- degna e dell'Egeo, il velivolo e caratterisrico
sca) e con il 153° gruppo (Vergiate) del 54° dei gruppi caccia impiegati dall'Aeronautica del-
stormo: un totale di 144 velivoli. Paco dopo la Sicilia. Nel giugno 1941 vi giunge il 10°
J'inizio delle ostilita due incidenti mortali av- gruppo del 4° stormo, mentre il 1° si:ormo, in
venu ti presso il 1° stormo, portano alla sospen- rientro a Campoformido per i passaggi sui Re.
sione dei voli con questo apparecchio. La suc- 2001, viene sostituito dal 54°. In questa fase
cessiva inchiesta permette di appurare che si e sono frequenti le scorte ai bombardieri tede-
trattato dei soliti, famigerati fenomeni di auto- schi del X C.A.T., impiegati contra Malta.
rotazione ed in settembre il velivolo e nuova- L' aereo partecipa dunque ai numerosi scontri
mente operativo, nel cielo di Malta: scorte ai aeronavali che avvengono tra il 1941 ed il
velicoli SM. 79 e missioni di intercettazione. 1942, e svolge intensa attivita di scorta ai con-
II 1° novembre 1940 due C. 200 riescono ad vogli tra la Sicilia e la Libia.
abbattere uno Short Sunderland, al largo di Nell'aprile 1941, se ne inizia l'impiego in Afri-
Augusta. In novembre avvengono i primi scon- ca Settentrionale con la 3 7 4a ·squadriglia ( effi-
tri tra Hawker Hurricane c Macchi C. 200. cienza media 7 velivoli) basata a Castel Benito.

L'abitacolo chiuso da cappottina


scorrevole, tipico dei primi 242
esemplari di C.200 49
Rifornimento di muniz1oni per un
velivolo della aaa squadriglia (VI
qruppo, 1° stormo)

Il 2 luglio fa seguito il 153° gruppo caccia, l'impiego di un incrociatore, otto cacciatorpe-


impiegato largamente sia in missioni di inter- diniere, varie motosiluranti e motobarche. I
cettazione sia in mitragliamenti di obiettivi ter- C. 200 riescono ad affondare il cacciatorpedi-
restri. Al 10 gennaio 1942, i reparti di C. 200 niere « Zulu », guattro motosiluranti ed una
presenti in A.S.I. sono i gruppi 8° (En No- motobarca, mentre l'incrociatore « Coventry »
filia), 150° e 3°, entrambi ad Ara Fileni; in e affondato da aerei tedeschi, il cacciatorpedi-
marzo, proveniente dall'Italia, si aggiunge il niere « Sikh » ed una motobarca, dalle batte-
13° gruppo. Dopo la fortunata offensiva italo- rie della Regia Marina. Nella stessa giornata,
tedesca (giugno 1942), troviamo in linea il 31 C. 200 intervengono con ottimi risultati
150° gruppo (Bengasi ), 1'8° (Abu Aggag), il contro le puntate offensive dei mezzi mecca-
13° (Bu Amud) per un totale di 46 velivoli; nizzati inglesi, lanciati all'attacco in concomi-
sull'aeroporto di Abu Aggag sono anche pre- tanza del tentato colpo su Tobruch. Ma que-
senti 50 C. 200 modificati in caccia-bombar- sto e !'ultimo successo, prima del decisivo e
dieri ed impiegati dal 18° gruppo del 3° stor- sfavorevole confronto di El Alamein.
mo. Il 14 settembre 1942 i C. 200 del 13° Sgomberata Tripoli il 23 gennaio 1943, le re-
partecipano attivamente nello sventare il tenta- sidue forze della" Regia Aeronautica vengono
tivo inglese contra ii porto di Tobruch, pieno in parte rimpatriate ed in parte schierate in
di riforni men ti i talo-tedeschi. L 'operazione ne- Tunisia. Il 21 febbraio 194 3 rimangono in
mica destinata a sbarcare forti nuclei di guasta- Tunisia i seguenti reparti di C. 200: 13°
tori, si svolge poco prima dell'alba e vede gruppo assalto (El Hamma) e 384a squadriglia

Specialisti in azione, intorno allo


50 stesso velivolo
C.200 in decollo. La mimetizzaz10-
ne, a chiazze piuttosto rade, c
quella impiegata sul fronte africano

caccia (Tunisi), per un totale di 25 velivoli. a Valona, 36 esemplari con il 22° gruppo a
Si hanno anche piccoli rinforzi con i C. 200 Tirana. Si verificano i primi scontri tra forma-
della 109a squadriglia (12 marzo) e della 11 oa zioni miste di Gladiators ed Hurricanes contro
( 9 aprile ), inquadrati nel 1_62° gruppo assalto. CR. 42 e C. 200 (meta marzo 1941). Durante
A maggio, con la perdita della Tunisia, cessa la risolutiva offensiva dell'apriLe 1941, si han-
la presenza della Regia Aeronautica, in terra no i seguenti incrementi: 8° gruppo. con 27
d 'Africa: ques te ul time operazioni ne hanno velivoli sul campo pugliese di Manduria, 356a
visto l'impiego in un rapporto di forze di squadriglia con 9 velivoli a Bari-Palese. In re-
1 a 7. lazione alle operazioni contro la Jugoslavia en-
Accenniamo ora all'impiego nei teatri operat1v1 trano in allarme i reparti da caccia della 2,i

continentali. Nelle ostilita contro la Grecia e Squadra Aerea. Sono il 7° gruppo di Treviso
impiegata la 372a squadriglia del 54° stormo (22 velivoli), il 9° gruppo di Gorizia (23 ve-
(12 velivoli - aeroporto di Brindisi). Tra no- livoli), il 10° gruppo di Ronchi (23 velivoli),
vembre e dicembre si aggiungono la 3 7 3a ( 11 il 16° gruppo di Ravenna (22 velivoli). Nei
velivoli - Bari Palese), la 374a (12 velivoli - dodici giorni di questa campagna, essi effet-
Grottaglie), la 370a (8 velivoli - Foggia). Nel tuano 517 ore di volo bellico.
marzo 1941 si trasferisce a Brindisi la 7 Y II 22 giugno 1941 inizia l'offensiva tedesca
squadriglia con 12 C. 200. Nello stesso mese contro la Russia. Nonostante la triste esperien-
il velivolo affiuisce anche in Albania: 30 esem- za del Corpo Aereo Italiano in Belgio, il Capo
plari con il 150° gruppo e la 3 7 la squadriglia del Governo non esita ad offrire alla Germania

Altro C.200 di un reparto impie-


gato in Africa: 374a squadriglia del
153° gruppo autonomo 51
I C.200 della 362a squadriglia (cap. Germano La Feria) sull'aeroporto di Tirana, prima del trasferimento sul
fronte russo. Oui ii reparto svolge un intenso ciclo operativo. distruggendo al suolo tredici velivoli nemici ed
abbattendone trenta in combattimento

l'invio di unita aeree e, quesra volta, anche mangono nella zona del Don, stno al luglio
terrestri. Cosi il 10 luglio 1941 comincia ii 1942. Cosa sia stato questo primo inverno
trasferimento verso l'Ungheria del Corpo di russo per i reparti della nostra aviazione ed in
Spedizione Italiano in Russia (C.S.I .R. ). L'ali- particolare per i reparti di C. 200, e bene il-
quota aeronautica iniziale e formata dal 22° lustrato da una pagina del diario de Ila 3 7 P
gruppo caccia (359'\ 362\ 369", 3 71 a squa- squadriglia, compilata in data 6 dicembre 1941
driglia) con 51 Macchi C. 200, e dal 61° dal capitano Enrico Meille sull'aetoporto di
gruppo osservazione aerea con 32 Caproni Ca. Stalino: insufficienti i teli di copertura, in-
311. I velivoli giungono in Russia nella prima sufficienti le stesse stufe ed i convogliatori di
meta di agosto ed avanzano, di campo in cam- aria calda; congelamento delle tubazioni per
po, seguendo le favorevoli sorti del fronte ter- l'emissione della benzina per il funzionamento
restre. Queste progressi territoriali, alla fine a basso regime; necessi ta di preriscaldare i
segneranno il destino delle forze italo-tedesche motorini di avviamento e, ben piu a lungo,
sperdute in un deserto, non meno temibile di l'olio dei motori; congelamento nella pompa
quello africano. Tudora, Krivoi Rog e, dopo le di comando degli impianti idraulici; congela-
favorevoli operazioni sul Dnjepr a fine settem- mento dell'olio nel circuito idraulico de! car-
bre 1941, Saporoshje. II 9 novembre, la 3 71" rello con conseguente impossibilita di retra-
squadriglia e ancora piu avanti, a Stalino. No- zione, una volta in volo; specialisti al 1avoro
nostante alcuni progressi della controffensiva con 30° sotto zero, soggetti a congelamenti
russa in dicembre, le truppe italo-tedesche ri- agli arti ed al vol to; piloti che trovano in

Recupero di un C.200 dopo un at-


52 terraggio di fortuna
Un C .200 sopra un aeroporto inne-
vato. L'impiego del velivolo sul
fronte russo e stato particolarmen-
te proficuo, ma ostacolato dall'e-
stremo rigore di alcuni periodi sta-
gionali

quota, negli _1bitacoli aperti, temperature an- sugli aeroporti di Borvenkovo, Makejevka, Ta-
cota piu basse e per le quali le stesse tute elet- zinskaja, Voroscilovgrad, Oblivskaja, Mille-
troriscaldate si rivelano insufficienti, con con- rovo, Kantemirovka: dunque sempre piu avan-
seguenti fenomeni di congelamento; parabrezza ti e sempre piu lontano dalle fonti di riforni-
degli aerei, collimatori a riflessione per il tiro, mento. Pur dovendosi considerare il velivolo
gli stessi occhiali dei piloti, permanentemente ormai sorpassato, esso si trova di fronte aerei
appannati con riduzione a visibilita modestis- decisamente mediocri e piloti non molto bene
sima. Nonostante tutto questo, quando i no- addestrati. Ne e a riprova, in tutta la campa-
stri caccia riescono ad intervenire, ottengono gna, la perdita di 15 Macchi C. 200, contro
buoni successi sui velivoli russi. Tra il 25 ed 88 velivoli russi. Ma i veri nemici di questa
ii 29 dicembre, vengono abbattuti 12 velivoli infelicissima spedizione, sono le distanze, le
sovictici contro la perdita di un solo C. 200. glacial-i temperature invernali, o quegli altri
Il 4 e 5 febbraio seguono brillanti operazioni periodi stagionali che impantanano gli aero-
sull'aeroporto russo di Kranyi Liman con la porti e le vie di comunicazione rendendo im-
distruzione al suolo di 10 velivoli nemici e possibile l'inoltro di rifornimenti.
l'abbattimento di altri 5, levatisi su allarme. La grande offensiva russa inizia l' 11 dicembre
Altri quattro velivoli russi sono abbattuti ne- 1942. Sono in linea 32 Macchi C. 200 e 11
gli scontri del 24 e 28 febbraio, 14 durante il C. 202, arrivati sul fronte in settembre. Una
mcse di marzo, 5 in maggio, 5 in giugno, 11 squadriglia da caccia abbandona in tutta fretta
in luglio. In maggio sono pervcnuti 10 ulte- il campo avanzato di Kantemirovka, mentre i
riori C. 200 cd in gillgno, l'organico di una russt avanzano con imponenti forze corazzate
squadriglia. Dopo .5talino, i C. 200 passano I caccia, i BR. 20 ed i Ca. 311, gli SM. 81

Parti,olure dell 1nstallazione sub-alare per i carichi di Si rifornisce un C.200, impiegato con bombe alari, per
cacl11t-L tronte russo, inizio 1942 missioni di attacco al suolo

53
II C.200 conservato a Vigna di Valle (Ro-
ma), in attesa del restauro e dell'inoltro
al Museo di Torino

da trasporto, fanno in questo difficilissimo pc:- squadriglia basata ad Araxos, in Grecia. Dopo
riodo di pieno inverno, quanto e possibile fa- tale datar la Regia Aeronautica • inquadra 23
re: in poco piu di un mese, 27 tra piloti, C. 200, mentre l'Aviazione della Repubblica
osservatori e person ale di bordo, risul tano de- Sociale I taliana ne usa 8: in entrambi i casi,
cedu ti o dispersi. Il 17 gennaio 194 3 il 21 ° il velivolo· e impiegato per soli voli di adde-
gruppo che dalla primavera del 1942 ha rile- stramento.
vato i C. 200 del 22°, inquadrandoli nella Concludiamo l'esame del velivolo, esaminando
256'\ 382a e 386'i squadriglia, esegue un'ul- gli sviluppi a cui ha dato luogo. Oltre all'ala
tima missione di mitragliamento nella zona di a profilo variabile, da noi gia ricordata in
Millerovo con I'impiego di 25 apparecchi. Do- apertura, vanno citate un paio di realizzazioni
po, non rimane che ripiegare, cercando di sal- sperimentali concernenti abitacoli solo parzial-
vare gli aeroplani e tutto il materiale logistico mente chiusi da cappottina. Per quanto ri-
che puo essere recuperato. Al 15 maggio 1943, guarda l'installazione di unita motrici piu po-
gli ultimi aerei lasciano definitivamente la zona tenti, va segnalato quella eseguita presso la
di Odessa per rientrare in Italia. Dietro riman- Breda, nell'estate 1942, con un motore Piag-
gono i ricordi legati a 1.000 km. di avanzata, gio P. XIX da 1.175 cv. sulla cellula MM.
la dispersione di un materiale che sarebbe stato
8191. Precedentemente, ha volato il C. 201
ben piu proficuo sul vacillante fronte africano,
(MM. 436) con un normale Fiat A. 74 da 840
e soprattutto il sacrificio di tanti soldati ap-
cv., in luogo del Fiat A. 76 da 1.000 cv.,
partenenti a ben dieci divisioni dell'esercito
non disponibile. Il C. 201 vola nell'agosto
italiano. Esaminiamo gli ultimi impieghi ope-
rativi del C. 200. Nella seconda settimana del 1940 e raggiunge i 512 km/h. rispetto ai 505
giugno 194 3, piccoli nuclei di C. 200 con mediamente raggiunti dai tipi di serie; si
bombe alari, vengono impiegati per contrastare avvale infatti di migliorle aerodinamiche quali
il naviglio anglo-americano che opera contra la fusoliera non piu rigonfia a schiena d'asino,
Pantelleria. All'8 settembre, dei 1.153 C. 200 e l'abitacolo chiuso.
consegnati alla Regia Aeronautica dalla Mac- Ma lo sviluppo piu importante del velivolo-
chi, dalla Breda, dalla S.A.I. Ambrosini, ri- base, altro non e che lo stupendo C. 202, ot-
m~ngono presso reparti opcrativi solo i scguen- tenuto installando, con opportune rev1s1om
ti vclivoli: 22 cor. 1'3° gruppo Ji Sarzana, 12 della cellula, l'unita motrice in linea Daimler
con il I 57° gruppo di Grottaglic, 2 con la Benz DB. 601. E nella storia della C"accia
376" squaJriglia Ji Tirana, 16 con la 385" italiana, il C. 202 e un velivolo fondamentale.

54
motore Fiat A.74 RC.38
potenza
apertura alare
lunghezza totale
altezza totale
CV. 840 a mt. 3.800
mt. 9,70
mt. 8,26
mt. 3,30
Cr.42
superficie alare
peso a vuoto
peso a carico max.
mq. 22,40
kg. 1.720
kg. 2.295

f I at
velocita max. km/h. 440 a 6.000 mt.
velocita minima km/h. 128
tempo di salita 9' a 6.000 mt.
tangenza max. mt. 10.050
autonomia km. 785
decollo mt. 210
atterraggio mt. 340
armamento 2 mitr. da 12,7 mm. nel muso
progettista Celestino Rosatelli
pilota collaudatore Valentino Cus
primo volo prototipo MM. • ii 23 maggio 1938
locallta Aeritalia (Torino)

DESCRIZIONE TECNICA
(riferita a velivoli di serie)

Velivolo da caccia, biplano, monomotore, mo- luminio, rivestimento in tela.


noposto a struttura interamente metallica. Posto di pilotaggio in abitacolo aperto con
Fusoliera in tubi di acciaio al manganese- vetro frangivento.
molibdeno, saldati, con false ordinate in du- Strumentazione: (a sinistra) commutatore di
ralluminio, rivestimento in duralluminio fino accensione, manometro olio, manometro ben-
all'altezza del poggiatesta, in tela la parte zina, teletermometro doppio olio, contagiri, in-
rimanente, tranne ii dorso della fusoliera e dicatore di pressione, avvisatore d'incendio;
ii cono di coda in duralluminio. (al centro) bussola, traguardo di puntamento
Ali sesquiplane controventate con montanti a visuale libera;
tubolari a W e tiranti in filo di acciaio, strut- (a destra) virosbandometro, anemometro, ane-
tura in duralluminio a longheroni e centine, mometro supplementare, variometro, altime-
rivestimento in tela tranne ii bordo di attacco tro, orologio, indicatore di livello.
in duralluminio; alettoni a struttura metallica Serbatoi del carburante nella fusoliera, in
ricoperti in tela, solo sull'ala superiore. posizione baricentrica.
Carrello fisso con ruote indipendenti care- Motore con elica tripala metallica a passo
nate, gambe di forza controventate, ammor- variabile in volo.
tizzatori oleo-pneumatici della FAST. Due mitragliatrici SAFAT da 12,7 mm. mon-
Ruotino di coda orientabile, carenato, non tate sopra la cappottatura motore, sincroniz-
retrattile. zate e sparanti attraverso ii disco dell'elica,
Piani di coda a sbalzo con struttura in dural- 400 colpi per arma.

PRODUZIONE:
MM. • prototipo MM. 6963-7001 • n. 39 (agosto-settembre 1940)
MM. 469 - prototipo CR.42 DB MM. 7002-7046 • n. 45 (dicembre 1940)
MM. 4265-4464 - n. 200 (febbraio-dicembre 1939) MM. 7109-7208 - n. 100 (febbraio-marzo 1941J
MM. 4967-5067 - n. 101 (dicembre 1939-marzo 1940) MM. 7459-7658 - n. 200 (marzo-settembre 1941)
MM. 5510-5709 - n. 200 (marzo-agosto 1940) MM. 8467-8560 • n. 94 (settembre 1941-gennaio 1942)
MM. 6248-6287 - n. 40 (settembre-ottobre 1940) MM. 8844-8995 • n. 152 (febbraio-luglio 1942)
MM. 6288-6307 - n. 20 (ottobre 1940) MM. 9125-9284 - n. 160 (luglio-ottobre 1942)
MM. 6903-6952 - n. 50 (ottobre-novembre 1940) MM. 9768-9917 • n. 150 (novembre 1942-giugno 1943)
Fiat CR.42 notturno
Torino-Caselle, 1942

METAi
f......:,;'.:/'%;.@~::.
RIii iii! ! ,,f:·:;~~tM:t.g
II prime vole del CR.42 (num
costr. 1), risale al 23 maggio 1938.
Ne e collaudatore ii comandante
Valentino Cus

Parlando del CR. 32, abbiamo gia accennato Il primo volo di questo velivolo (NC. 1) risale
che esso eun momento importance nella lunga al 23 maggio 1938 ed c effettuato dal coman-
carriera progettuale di Celestino Rosatelli. Ne! dante Valentino Cus. Contemporanea e una
settembre 1935 vola il CR. 33, analogo al prima cospicua commcssa di 200 esemplari da
predecessore, eccezion fatta per il motore che parte della Regia Aeronautica (MM. 4265-4464,
e ora un A. 33 con elica tripala, erogante 700 febbraio-dicembrc 1939). In questo si manife-
cv. Ma la stessa cellula e
gia stata utilizzata sta evidence l'intenzione di rinnovare la linea-
per l'innesto di motori radiali. Il CR. 40 de! caccia con la maggior rapidita possibile. Come
marzo 1934 (Bristol Mercury da 550 cv.), ii mai al CR. 42 tocchino commesse supcriori al
CR. 40 bis (Fiat A. 59 da 700 cv.), ii CR. 41 Macchi C. 200 ed al Fiat G. 50, va sostan-
( Gnome-Rhone da 900 CV.), entrambi de! zial men te ascri t to alle travaglia te esperienze
marzo 1935, materializzano questa nuova ten- incontrate durante la messa a punto delle mac-
denza motivata da considerazioni tecnico-mili- chine monoplane. E' invcce abbastanza im-
tari sulla vulnerabilira delle unita motrici raf- preciso dire che i piloti italiani siano ancorati
freddate a ]iquido, senza dubbio influenzata alla formula biplana, quasi per una scclta af-
dagli indirizzi costruttivi dell'industria aeronau- fettiva. Basti pcnsarc agli accorgimenti dci
tica statunitense. Pur essendo esemplari spe- piloti di CR. 32 in Spagna, per riuscire ad
rimentali, le tre macchine volano bene e dimo- agganciarc le bcn pit.1 yeloci formazioni mono-
strano buone caratteristiche; soprattutto danno plane nemichc. Solo tra velivoli in contatto ba-
un importance contributo alla realizzazione de! listico la formula biplana off re la sua mag-
CR. 42. giore manovrabilita: per ii resto, sono palesi

Uno dei primi CR.42 assegnati ai reparti

57
L'esibizione acrobatica dei cinque
CR.42 comandati da Simeone Mar-
san, in occasione dell'apertura dei-
l'aeroporto di Caselle

i limiti, ora che ii termine « velocita » e en- di cinque CR. 42 condotti da Simeone Marsan:
trato definitivamente nella guerra aerea. Dun- tutta Ja grande tradizione acrobatica si sarebbe
que, al momenta delle scelte, macchine mono- travasata sul nuovo velivolo, se non fossero
plane come ii C. 200 ed il G. 50, non sono sopravvenute ben altre esigenze. Intanto l'aereo
ancora da mettere in mano ad ogni pilota di e oggetto di cospicui ordini esteri: 34 esem-
reparto ed ecco quindi la terza macchina, tradi- plari (n~rn tutti consegnati) per ii Belgio, 50
zionale, semplice, di pilotaggio facile. Purtrop- per l'Ungheria, 72 per la Svezia. La produzione
po quella che si puo considerare una decisione per la Regia Aeronau tica si svolge a ri tmi ser-
momentaneamente necessaria, diviene una nor- ra ti: 143 esemplari al 1° novembre 1939, 300
ma e si istituzi9nalizza, cos1 che le tre mac- al 10 giugno 1940, 69 5 al 31 dicembre 1940,
chine si spartiscono la linea-caccia, per tutta 995 al settembre 1941, 1.399 all'ottobre 1942,
la guerra, con conseguenze logistiche facilmen- il 1.549° esemplare nel giugno 1943. Alla data
te immaginabili. Per colmo di ironia, mentre del 10 giugno 1940 il velivolo e presente nel
G. 50 e C. 200 non sono cos trui ti oltre la 3° stormo (Novi Ligure, Cervere, Albenga),
meta del 1942, la produzione del CR. arriva nel 53° stormo (Caselle, Casabianca), nel 9°
all'estate 1944 e non e da escludere che, nel gruppo (Gorizia), nel 17° gruppo del 1° stormo
dopoguerra, sia stato riproposto alla N.A.T.O. (Benina), nella 412a squadriglia (Gura) e nel-
II primo reparto a ricevere i CR. 42, e ii 53° la 413" (Assab). I primi CR. 42 ad essere im-
stormo di Caselle (maggio 1939). In tale oc- pie:gati operativamente sono quelli del 3°
castone avviene la manifestazione acrobatica stormo (18° e 23° gruppo) e del 53° stormo

II CR.42 attualmente conservato nel Museo dell'Aria svedese (arch. Palmblad)

58
CR.42 d.ell'BS" squadriglia (XVIII gruppo, 56° stormo), in Belgio

(150° e 151° gruppo), sul fronre francese. In scortando nel cielo di Ramsgate i BR. 20 del
yuesta brevissima campagna ( 11-24 giugno 43° stormo. L'l 1 nove111bre, 40 CR. 42 scor-
1940 ), i CR. 42 attaccano gli aeraporti di tano i BR. 20 su Harwich, ma qui sono attac-
Favence, Hyeres, Cuers Pierrefeu, Cannet des cati da Spitfires ed Hurricanes. Lo scontra por-
Maures, e si scontrano ripetutamente con i ta all a perdi ta di 3 CR. men tre altri 19 sono
Dewoitine De. 520 e con i Bloch MB. 152. costretti ad atterrare fuori campo, appena gua-
Da fonte italiana si fa corrispondere alla perdi- dagnata la costa continentale: il pratrarsi del-
ta di 5 CR. 42, 10 caccia avversari abbattuti lo sconrra e le modalita del combattimento
ed una cinquantina di velivoli distrutti o dan- hanno causato elevati consumi di carburante.
neggiati al suolo. Anche se queste stime sono L'ultima azione di novembre avviene ad opera
forse ottimistiche, non si puo negare •i buoni di 29 CR. 42, tra Margate e Folkestone. Il
risultati conseguiti impiegando cospicue for- combattimento con gli Spitfires porta alla per-
mazioni di caccia. Abbandonando l'ordine cra- dita di 2 CR., mentre sono contraverse quelle
noiogico, vediamo J'altra ciclo operativo sul da parte inglese. Quando il 10 gennaio 1941
fronte occi<lentale, effettuato Jai 50 CR. 42 inizia il rientra in Itali~ dei reparti del C.A.I.,
de] lW' gruppo, ora inquadrati nel 56° stormo anche i CR. 42 abbandonano questo fronte
del Corpo Aereo Italiano. Per operare contra che li ha visti in difficilissime condizioni ope-
I' Lnghilterra, in data 19 ottobre essi vengono rative contra macchine molto superiori: e
t rasferiti sulla base belga di Ursel. La prima quanto abbiamo gia segnalato per i G. 50.
:-izinne di 39 CR. 42 ha luogo il 29 ottohre. Intanto, sono iniziate le ostilita contro la Gre-

L'impiego del velivolo sull'lngnil-


terra, conferma ii tramonto della
formula biplana. Ciononostante la
Regia Aeronautica ricevera ancora
%0 esemplari di CR.42 59
CR.42 della 162" squadriglia, irn-
piegata in Egeo

cia ( 28 ottobre 1940 J. A soli cinque giorni dal- in localita Kastellion ed Arka1okori. Vengono
l'inizio della campagna, l'offensiva italiana in- anche compiute azioni di mitragliamento sul-
contra gravi difficolta. Le forze aeree debbono l'aeraporto di Heraklion e contra le truppe
intervenire, come possibile, per soddisfare le concentrate a Mokkos.
esigenze piu disparate. Azioni contra obiettivi Torniamo ora indietra per trattare le ben piu
terrestri e appoggio diretto ai nostri reparti in drammatiche vicissitudini d'impiego in Africa
difficolta, sono ostacolati da condizioni meteo- Orientale e Settentrionale.
ralogiche molto avverse. Lo stesso teatra ope- L' Africa Orientale Italiana ( Somalia, Etiopia,
rativo, in zone oragrafiche accidentate, limita Eritrea) costituisce un complesso di territori
i risultati dell'appoggio aereo. La piccola avia- vastissimo ma completamente circondato da
zione greca scompare ben presto nella Jotta, colonie inglesi: il Kenya, il Sudan anglo-egi-
ma gia alla meta di novembre essa e sosti- ziano e, sulla opposta sponda del Mar Rosso,
tuita da reparti inglesi dotati di Gloster Gla- Aden. La situazione dell'Aeranautica A.O.I. e
diator, Hawker Hurricane, Bristol Blenheim, critica sin dal marzo 1940, quando non viene
Vickers Wellington, Fairey Battle. Alle opera- piu concesso ai nostri aerei di sorvolare !'Egit-
zioni partecipano attivamente i 46 CR. 42 in to e di utilizzarne gli aeraporti. L'invio del
dotazione al 150° gruppo (363a-364a-365a squa- materiale aeranautico avviene dunque per ma-
driglia) e basati sugli aeraporti di Tirana, Ar- re ma e chiara che anche questa linea di rifor~
girocastra, Valona. Quest'ultimo aeraporto, in nimenti e destinata ad interrampersi con l'inizio
poco piu di due mesi di ostilita, e soggetto delle ostilita. Si fa appena fo tempo a traspor-
a venti incursioni aeree nemiche. La notte del tare 36 CR. 42 per la 412" e per la 413a
19 dicembre viene investito da un bombarda- squadriglia. Ciononostante, il Comando militare
mento navale che danneggia 19 velivoli in ma- italiano e costretto a compiere una immediata
niera piu o meno grave: . akuni sono CR. 42 azione offensiva per eliminare il pericoloso
del 150'' gruppo. La contraffensiva italiana del cuneo costituito dalla Somalia inglese. Questo
marzo 1941 ed il determinante intervento te- favorevole ciclo operativo si svolge tra il 3 ed
desco del 6 aprile, risolvono le alterne vicende il 19 agosto 1940. I caccia intervengono in
di questo fronte. I CR. 42 perduti in combat- attacchi al suolo, su truppe e su aeraporti, e
timento sono superiori alle venti unita. svolgono missioni di intercettazione. Tuttavia,
Velivoli deilo stesso tipo sono presenti nelle nei primi tre mesi di guerra, l'Aeranautica
brevissime operazioni contra la Jugoslavia (6- A.O.I. ha gia perso 84 velivoli che non hanno
17 aprile 1941 ), nelle successive azioni di con- possibilita di rimpiazzo. Si cerca allora di
traguerriglia nei Bakani ( giugno 1941-settem- organizzare l'invio di rinforzi. Un CR. 42
bre 1943). trava posto dentra al Savoia-Marchetti SM. 82
All'attivita bellica per la occupazione di Creta e non si esita ad impiegare diffusamente que-
(20-31 maggio 1941 )· partecipano i CR. 42 sto sistema, pur di far giungere quakosa su
della 162• e 163" squadriglia di Scarpanto e quel lontanissimo fronte. I primi due SM. 82,
Gadurra. Muniti di bombe alari essi attaccano appositamente modificati, raggiungono l' Afri-
'
il porto 8i Hierapetra, gli obiettivi terrestri ca Orientale a fine agosto 1940; gli ultimi
60
voli di questo tipo avvengono nel marzo 1941 1940, lo schieramento di reparti su CR. 42
e portano a 51 il numero dei CR. 42 aviorra- comprende il 13° gruppo con 25. velivoli a
sportati in A.OJ. Ma gia nel gennaio 1941, Castelbenito, il 10° gruppo con 27 velivoli a
quando si profila l'offensiva inglese, il nostro Benina, a cui si aggiungono il 9° gruppo con
apparato bellico nella regione e in gravi diffi- 33 velivoli ed altri 42 esemplari per i reinte-
colta: 26 CR. 42 efficienti al 10 gennaio, 15 gri ed ii completamento degli organici. In set-
efficienti al 31 gennaio, l 3 efficienti al 10 tembre, relativamente all'offensiva italiana ver-
febbraio, 15 efficienti a meta marzo, 5 effi- so Sidi Barrani, vengono inviati i 30 CR. 42
cienti a meta aprile. del 151° gruppo e 12 esemplari di reintegro.
I velivoli che mancano, tra una data e l'altra, Le operazioni per occupare Sidi ·Barrani, por-
hanno portato al sacrificio i piloti impegnati a tano all'impiego integrate di CR. 42, Ba. 65
contrastare l'avanzata nemica dal Sudan, dal e CR. 32 contro i mezzi meccanizzati nemici:
Kenya, dal Somaliland riconquistato. In aprile vengono distrutti 78 carri armati, 13 autoblin-
non restano che poche sacche di resistenza ita- do, 22 automezzi. Altre operazioni con largo
liane, quelle in cui si combattera sino all'ulti- impiego di CR. 42, sono quelle di scorta alle
mo, dove ci si arrendera per fame, per man- formazioni di SM. 79 sopra Marsa Matruch:
canza di munizioni, quando tutto si e consu- 44 CR. 42 e 40 SM. 79 il 22 settembre, 42
mato nella lotta: Amba Alagi 17 maggio, CR. 42 e 43 SM. 79 il 5 ottobre, 37 CR. 42
Aggaro 21 giugno, Battaglione Azzurro 9 lu- e 26 SM. 79 ii 31 ottobre. Pur limitati dalla
glio, e Gondar che cade il 27 novembre 1941. mancanza di adeguata organizzazione a terra
E' questo un complesso sistema difensivo che (proiettori, posti di ascolto, telemetri) si svol-
si impernia su una piazzaforte centrale munita gono proficui esperimenti di caccia notturna
di aeroporto e su una decina di capisaldi che e si compiono, sperimentalmente, incursioni
ne controllano le vie di accesso. Ll si trovano, notturne contro acroporti nemici, utilizzando
ultime forze aeree dell'A.O.I., un Caproni CR. 42 muniti di serbatoi supplcmentari. Ma
Ca. 133 e due CR. 42. Il primo serve per rifor- quando al 9 dicembre 1940 si preannuncia vio-
nire i presidi della cintura difensiva esterna, i lentissima la controffensiva inglese, la situa-
secondi debbono inrervenire per alleggerire la zione aeronautica italiana e compromcssa sia
pressione di evenruali attacchi nemici contro logisticamente che quantitativamente. In Egit-
gli stessi capisaldi ed effettuare crociere di to sono stati ammassati circa 700 velivoli da
protezione quando arriva il Savoia Marchetti caccia e da bombardamento e 400 vclivoli di
SM. 75 che e !'ultimo mezzo di collegamento appoggio: di fronte 139 CR. 42, 53 assalta-
con !'Italia. Agosto, settembre, ottobre: i due tori, 140 bombardieri, 114 velivoli d'appoggio.
CR. volano ancora e sopravvivono, bene oc- Verso la meta di dicembre si ccrca di mandare
cultati ai margini del campo, alle ricerche ed in Libia guanto e ancora disponibile in Italia:
agli attacchi dell'aeronautica avversaria. A me- 36 CR. 42 ed un centinr1io tra G. 50 ed
ta ottobre si decide di impiegarli in un'ultima SM. 79. A fine gennaio giungono anche i
azione che chiuda, combattendo, l'attivita della CR. 42, <lei 18° gruppo, appena rientrati dal
Rc:gia Aeronautica, secondo la migliore tradi- Belgio e gia appartenenti al C.A.I.
zione di questo frontc Per guesta missione Alla data del 6 fcbbraio 1941, di tutti questi
senza ritorno, si offronc volontari il sottote- ae.rei rimane ben poco. Sono circa 400 i vcli-
nenre Malavolti ed il maresciallo Mottet, ma voli perduti <lalla Regia Aeronautica durantc
po1 e solo il primo a poter partire, a causa questo <lifficile momento: perdite in combatti-
della perdita di uno dei due velivoli soprav- mento, contraerea, incursioni inglesi sui nostri
vissuti. Il comandante di Gondar invia il campi, incidenti di volo, velivoli che si sono
giorno dopo, questo messaggio tclegrafico: <lovuti distruggerc su campi improvvisamente
« Apparecchio nemico guesta mattina ha lan- investiti <lall'avanzata <lei mezzi corazzati ne-
Ciato su nostre posizioni seguente messaggio: mici. Anchc 18 CR. 42, non potendo esscre
Omaggio al pilota del Fiat. Egli e stato un salvati in volo, dcbbono essere <listrutti dalle
valcroso. South African Air Force. Predetto nostre forze in ritirata; altri 35 velivoli dello
non pare lasciar dubbio su sorte sottoten~nte stesso tipo, non in condizioni di volo, vengono
M:.iiavolti, cui eroismo e riconosciuto da av- fortunosamcnte imbarcati a Bengasi su due pi-
v(rsario e cui .Ijmpianto e vivo animo tutti roscafi di retti in Italia.
camcrati ». Si chiude cosl un altro ciclo di Per<luta completamcnte la Cirenaica, gia a me-
4uesta improvvisatissima ed infelicissima guer- ta febbraio lo schieramcnto italiano puo <lirsi
ra, ~he soJo la purezza di questi eroi, rende consolidate. In questo perio<lo e particolar-
menp amara. mcmc poco attiva l'aviazione ncmica, ii che
In .Africa Settentrionale, tra giugno e luglio vuol dire che anche per l'altra partc le pcrditc 61
I CR.42 con bombe alari trovano largo imp1ego, specialmente in Africa Settentrionale

da dicembre a gennaio, debbono essere state c.b. ad Ara Fileni ed il 160° gruppo caccia
di eccezionale gravita. Inizia cosl un periodo a Sorman: si aggiungono il 158° gruppo c.b.
di consolidamento per entrambi gli eserciti e<l, in maggio, il 159°. Entrambi costituiscono
che si fron teggiano. Alle operazioni i talo-tede- il 50° stormo d'assalto. L'offensiva italo-tede-
sche che entro la meta di aprile portano a sca si sviluppa il 26 maggio. Prima dell'alba,
riconquistare l'intera Cirenaica, partecipano at- 9 CR. 42 c.b. effettuano un attacco notturno
tivamente i reparti di CR. 42. Inizialmente contro il campo di Gambut che viene subito
sono 64 macchine, poi incrementate dal 160° dopo investito da 59 C. 202: vengono cosi
gr. (in sostituzione del 18°) e dall'inoltro dei colpiti ben 24 caccia nemici in fase di decollo.
primi 14 CR. 42 A.S., gia appositamente at- II 21 giugno, gli italiani sono nuovamente a
trezzati per operare nel deserto (filtri anti- Tobruch. II 30 giugno, conquistata facilmente
sabbia) e muniti di ganci sub-alari per due Marsa Matruch, le avanguardie italo-tedesche
bombe da 100 kg. Precedentemente, la vita giungono ad El Alamein. Ora il 50° stormo e
di un motore non preparato con dispositivi ad Abu Nimeir: gli altri reparti con i CR. 42
anti-sabbia, era limitata a due settimane di sono il 101° gruppo assalto, il 15° stormo as-
funzionamen to! salto, il 160° gruppo caccia ed alcuni elementi
Alla meta di novembre si preannuncia la se- dell' Aviazione Sahariana. Alla vigilia del con-
conda controffensiva britannica: essa ha l'ap- fronto decisive di El Alamein, k forze aeree
poggio di 360 bombardieri e 575 caccia. Regia italo-tedesche ammontano a circa 600 velivoli,
Aeronautica e Luftwaffe non possono contrap- ma quelle avversarie, anche questa volta sono
porre piu di 500 aerei. I primi reparti ad circa il doppio. Fallito in settembre l'ultimo
essere impiegati sono quelli di CR. 42 con tentativo di Rommel per sfondare il fronte
bombe alari, per fermare una colonna nemica ed occupare il Delta del Nilo, il 23 ottobre
di circa 500 mezzi meccanizzati. L'intervento sono gli inglesi a prendere l'iniziativa. Con-
aereo arresta momentaneamente il pericoloso temporaneamente la nostra caccia affronta ben
nucleo avversario, che e costretto a fermarsi 27 grossi combattimenti, in meno di dieci
e riorganizzarsi nell'oasi di Gialo. Quanto sia giorni. II 27 ottobre, 43 CR. bombe alari,
mutevole la linea del fronte, puo essere de- tentano inutilmente di alleggerire la pressione
dotto da quella azione di commando contro inglese su un punto importante del nostro
l'aeroporto di Agedabia, gia citata per i G. 50: schieramento: vengono infatti intercettati dalla
anche 8 CR. 42 sono incendiati o distrutti caccia avversaria e costretti a liberarsi del cari-
con esplosivi, dai guastatori inglesi. Questa co di caduta, nonostante la scorta di Me. 109
seconda ritirata e comunque meno disastrosa e C. 202. II 5 novembre non resta che ripie-
della prima. Circa un centinaio di velivoli da gare e, questa volta, senza possibilita di ritorni.
caccia, piu o meno danneggiati, possono es- La Cirenaica e evacuata entro il 20 novem-
sere ntirati in zone sicure. Il pass::iggio ad una bre, Tripoli e perduta il 23 gennaio 1943;
nuova offensiva italo-tedesca e pressoche im- quanto rimane dell'esercito italo-tedesco, si e
mediate. Al 25 dicembre 1941, ovvero con- ormai attestato in Tunisia. 82 CR. 42 vengono
cluso ii ripiegamento, i reparti dotati di CR. 42 inoltrati in Italia in quanto si ritiene inutile
62 sono ii 3° gruppo caccia e la 236" squadriglia continuare l'impiego del velivolo in Africa.
Due CR .42 decentrati ai bordi di un aeroporto africano

Siamo ora costretti a tornare cronologicamente aeroporti di Pantelleria e, soltanto dal 1942,
indietro per ricordare l'impiego _dei CR. 42 di Lampedusa. Data l'autonomia limitata del
sul Mediterraneo e nei cieli della Penisola. velivolo, una scorta effettuata per 10 ore sopra
L'offensiva contro Malta vede l'impiego dei un convoglio, richiede l'avvicendamento di ben
CR. 42 inquadrati nell'Aeronautica della Si- 8 formazioni. Se si pensa che ognuna di esse
cilia, sin dall'll giugno 1940. Durante la comprende 6-10 velivoli, e possibile avere una
campagna contro la Francia, l'attivita sopra idea di quanto sia impegnativo questo compi-
l'isola e comunque assai ridotta, mentre in to. Non meno onerose, quantitativamente e
luglio viene svolta piuttosto assiduamente. Ai professionalmente, le lunghe scorte su mare ai
CR. 42 del 17° gruppo ( 1° stormo ), fanno se- velivoli da bombardamento ed aerosiluranti
guito, il 9° gruppo durante il trasferimento in della Sicilia, dell'Egeo, della Sardegna. In una
Libia, e quindi il 23° gruppo. Si alternano le di queste missioni si chiude la vita del ser-
scorte ai velivoli da bombardamento, gli attac- gente pilota Luigi Valotti. Egli fa parte del
chi al suolo, gli scontri corr i Gloster Gladia- 24° gruppo caccia su Fiat CR. 42, basato sul-
tors. Suk, nel 1942, i Re. 2001 ed i Macchi l'aeroporto di Monserrato in Sardegna. Il 27
C. 202 sostituiranno il CR. 42 in questi logo- settembre 1941 e in scorta con altri 19 CR. 42
ranti impieghi. ai 14 SM. 79 del 130° gruppo siluranti e agli
Altra attivita molto intensa e quella di scorta 11 SM. 84 siluranti del 36° stormo: vanno
ai nostri convogli per la Libia. I CR. 42 si contro una grossa formazione navale nemica,
avvalgono, in queste operazioni, anche degli avvistata a 30 miglia dall'; -nlett::i de La Galite,

______ .... .,..._. l

- .

CR.42 della 162" squadriglia, in volo


sopra ii mare Egeo 63
lnquadratura di un CR.42 della 3001
squadriglia Caccia Notturna sull'ae-
roporto di Roma-Ciampino. Sotto
l'ala, si notano i contenitori per
i fari di ricerca

non lontano <lalla costa tunisina. Valotti e


pn- detta « battaglia di mezzo giugno » contra un
mo nel cielo sopra la flotta inglese e 11, mcre- importante convoglio inglese proveniente da
dibilmente, si mette a fare acrobazie: forse Gibilterra e diretto a Malta. Intervengono 8
una manovra' diversiva pochi attimi prima del- CR. -l2 che ~ffettuano regolarmente il tiro,
l'attacco degli aerosiluranti, forse una sfida, nonostante la presenza di caccia nemici decol-
forse un ardire che viene rispettato dalla stes- 1.ui dalle portaerei «Argus» ed «Eagle». L'in-
sa contraerea inglese. Sei minuti di evolu- teresse sta nel fatto che l'utilizzazione dei cac-
zioni, sei minuti di gloria, gli ultimi sei minuti cia-bombardieri si inserisce nell'intervento de-
della Sua vita. Mentre gli aerosiluranti sono av- gli aerosiluranti e <lei bo·mbardamento in quo-
vistati cjalle navi inglesi e si scatena un mici- ta. L'uso delle tre modalita d'attacco in breve
diale fuoco di sbarramento, ii solitario CR. successionc di tempo, ha permesso di consen-
cade in mare, forse abbatt1 ,to, forsc per una tire notevoli risultati, ogni qual volta e
stato
picchiata piu temcraria de!ie altre. possibile effettuarlo. La battaglia di mi::zzo
Una nuova forma di impiego per i CR. 42, giugno, alla quale hanno concorso forze navali
viene concordata tra Superaereo ed ii gen. A)(L irnliane e tedesche e velivoli tedeschi, si con-
Urbani, all'cporn comandantc dcll 'Acronauti::~ clude con un bilancio molto pesante per ii dop-
tklla S,1rdcgn,1. Si tratta di utilizzare ii veli- pio convoglio inglese ( il secondo proveniente
volo per ii tiro in picchiata dclle bombc da da Alcssandria d'Egitto ): vengono perduti un
100 kg., -;opra obicttivi navali. La prima azio- incrociatore, cinque cacciatorpediniere, sei mer-
ne a\'vicnc ii 1-t giugno l 9-t2, durante la cosid- cantili e gravernente danneggiati quattro incro-

II 167° gruppo autonomo. a cui appartiene la 300" squadriglia. ha in dotazione (1942) 10 CR.42, 13 F.5, 1 F.6,
4 Ca.164, 1 Ca.313

64
Nonostante la qualita della loto, sI intravedc, uno de1 t1oi di scnric:o allungati, adottati sul CR.42 notturno

ciatori, tre cacciatorpediniere, tre mcrcantili. solo qucgli aere1 in condizioni di effettuarf' ii
una vecchia corazzata impiegata come traspor- voio st rumcntalc. I nvccc con i CR. 42, ci si
to, un paio Ji unita minori. Ancora piL1 hril- c: valsi di condizioni particolari, prima clel-
lanti sono i risultati Jella succcssiva « hatta- l'aJba. porn dopo ii tramonto, o in nott: di
glia di mezzo agosto », che vcde l'impiego Ji luna picna, cioe tali da offrire riferimenti ot-
unita navali italiane e teJeschc (sommergibili c tici estcrni, a cui adcguare la condotta de!
motosiluranti), Ji bombardieri, di aerosiluranti, velivolo. Nell'ottobre 1941 viene costituito in
di tuffatori. Fra questi ultimi sono anche 8 Sicilia ii 171" gruppo, primo reparto organico
CR. 42 dell'Aeronautica Sardcgna, con le born- da caccia notturna: ma quando in novembre
be alari da 100 kg. gr2n parte degli aeroporti siciliani sono messi
Vediamo ora ·J'impiego dei CR. 42 nella cic- a disposizione Jel II Corpo aereo tedesco, le
cia notturna. I primi interventi con velivoli due sguaJriglie de! 171 ° gruppo vengono sciol-
strettamente di serie, sono quelli gia ricordati, te ed i velivoli assegnati a nuclei auto11orn1 dc.1
per la Libia, nel settembre-ottobre 1940. L'an- caccia notturna, presso gli aeroporti occ.1paii
no successivo, da febbraio a dicembre 194l, da reparti italiani. L'efficienza media dei CR.
i CR. 42 della Libia impiegati in notti lurni- 42 C.N. impiegati in Sicilia durante il 1942,
nose, ossia tali da consentire voli analoghi a non supera i sette velivoli mensili. La versione
quelli diurni, riescono ~d abbattere cinque ve- C.N., nella veste piu completa, comprende im-
livoli nemici. Va infatti precisato che per cac- pianto radio, luci, strumentazione incremen-
ciatori notturni, dovrebbero essere considerati tata dall'orizzonte artificiale e convogliatori

Tre CR.42. completamente dipinti di


nero, sul campo di Torino-Caselle
( anno 1942) 65
Fiat-CMASA
I.CR.42

Fiat CR.42 DB
(MM.469)

metri
2 3 9::
allungati per gli scarichi del motore. Nel no- sto tipo cercano di abbandonare i territori con-
vembre 1942, in Italia settentrionale sono gia trollati dai tedeschi e di raggiungere ii Sud,
operativi due gruppi da caccia notturna, ii 59° ma solo tre riescono nel tentativo. Altre due
ed ii 60°, piu una squadriglia autonoma, per macchine, efficienti, gia si trovano nella parte
un totale di circa 50 CR. 42; in Italia cen- meridionale della Penisola. Queste cinque mac-
trale il 167° gruppo con una decina di CR.; chine sono assegnate alla Scuola Caccia, ope-
in Italia meridionale, in Sicilia, in Sardegna, rante sull'aeroporto di Capoterra (Sardegna)
alcune sezioni autonome con una ventina di sino all'inizio di giugno 1944, poi trasferita
velivoli CR. 42. sull'aeroporto di Leverano (Lecce). All'8 mag-
Accenniamo ora brevemente a due macchine gio 1945, questi cinque velivoli sono ancora
sperimentali, derivate dalla cellula-base. Nel in carico alla Regia Aeronautica.
1940 la CMASA di M~rina di Pisa modifica Al Nord, numerosi esemplari di CR. 42 pren-
una normale macchina di serie dotandola di dono la via della Germania. Alcuni sono re-
due galleggianti. Ne e collaudatore, Guerra. quisiti, altri sono , di nuova costruzione: ii
Nonostante la discreta velocita massima ( circa materiale fotografico relativo agli stabilimenti
420 km/h.), l'I.CR. 42, prototipo per un cac- Fiat-Aeritalia bombardati, ci ha conservato me-
cia idro catapultabile, non ha praticamente moria della catena di montaggio con i CR. 42
seguito. L'altra macchina sperimentale e invece in divisa tedesca. E' presumibile che gli esem-
realizzata direttamente dalla Fiat. Si tratta del- plari di nuova costruzione destinati alla Luft-
l'innesto sopra una normale cellula, del motore waffe, si aggirassero sulle 7 5 uni ta.
Daimler Benz 601 a cilindri in linea, da 1.175 L'Aeronautica della Repubblica Sociale Italia-
cv. II CR. 42 DB (MM. 469), collaudato da] na recupera circa due dozzine di CR. 42. Al-
comandante Valentino Cus nella primavera del cuni sono del tipo notturno, altri vengono im-
1941, ha una velocita massima di circa 520 piegati per l'addestramento. Ne e anche rea-
km/h. e viene anche provato presso il Centro lizzata la modifica a biposto, con abitacoli-
Sperimentale di Guidonia. ' aperti in tandem. Dopo la guerra, gli ultimi
Vediamo ora la sorte del CR. 42, in data suc- CR. 42 volano presso ii C.A.V. della la Z.A.T.
66 cessiva all'8 settembre. Quattro aerei di que- e presso la Scuola di Lecce.
motore Fiat A.74 RC.38
potenza
apertura alare
lunghezza totale
altezza totale
CV. 840 a mt. 3.800
mt. 11,30
mt. 7,90
mt. 3,00
F.5
superficie alare
peso a vuoto
peso a carico max.
mq. 17,60
kg. 1.818
kg. 2.238 capron1 •
velocita max. km/h. 496 a 4.750 mt.
velocita minima km/h. 115
tempo di salita 6'3" a 6.000 mt.
tangem;a max. mt. 9.500
autonomia km. 1.000
decoflo mt. 187
atterraggio mt. 193
armamento 2 mitr. da 12,7 mm. nel muso
progettlsti Fabrizi, Baldessari, Riparbelli
pilota ·collaudatore Giuseppe Pancera
primo volo prototipo MM. 392 ii 19 febbraio 1939
localita Vizzola Ticino (Varese)

DESCRIZIONE TECNICA
(riferita al prototipo MM. 413)

Velivolo da caccia, monoplano ad ala bassa a trattile, a scomparsa totale.


sbalzo, monomotore, monoposto, a struttura Piani di coda con struttura bi-longherone in
mista. tubi di acciaio e rivestimento in duralluminio:
Fusoliera in tubi di acciaio al cromo-molib- parti mobili con struttura in tubi in lega leg-
deno, saldati, con rivestimento esterno in du- gera, ricoperti in duralluminio.
rallum in io. Posto di pi!otaggio ricoperto da cappottina in
plexiglas, apribile con movimento di scorri.
Ala a profilo variabile, con struttura bi-longhe-
mento verso ii retro.
rone in legno e rivestimento in compensato,
Strumentazione standard.
telato e verniciato; superfici mobili ricoperte
Serbatoi per ii carburante, in lega leggera,
in tela.
con semapizzazione esterna, disposti baricen-
Carrello retrattile per rotazione verso l'in- tricamente in fusoliera.
terno e scomparsa in appositi alloggiamenti Motore con elica tripala metallica Fiat-Hamil-
alari: I 'azionamento del carrello avviene con ton, a passo variabile in volo.
pompa idraulica, oppure con un circuito se- Due mitragliatrici da 12,7 mm. con tiro sin-
condario di emergenza munito di pompa a cronizzato attraverso ii disco dell'elica: 350
funzionamento manuale. Ruotino di coda re- colpi per arma.

PRODUZI ONE:

MM. 392 - primo prototipo


MM. 413 - secondo prototipo
MM. 5921-5931 - n. 11 (agosto-ottobre 1949,. Caproni-Vizzola)
4

Caproni-Vizzola F.5
Guidonia, fine 1939

METRI
Primo prototipo dell'F.5 (MM.392)
a Vizzola Ticino. Le lettere CV, nel
disco di fusoliera, indicano la Ca-
proni-Vizzola (arch. Caproni)

L'F. 5 e basato sugli studi dell'ing. Fabrizi, il G. 50 esce surclassato. Purtroppo il ritardo
tenente del Genio Aeronautico presso il Centro di circa due anni con cui l'F. 5 si presenta
Sperimentale di Guidonia. Alla morte del pro- alle prove di volo, rispetto ai G.50 ed ai
gettista, avvenuta per incidente di .volo su un C. 200, ha gia segnato la sorte del velivolo.
Breda 28, la realizzazione del velivolo e curata Oltre al secondo prototipo (MM. 413 ), se ne
dal tenente ing. Riparbelli, fraterno amico dello producono soltanto 11 esemplari di preserie
scomparso. II prototipo dell'F. 5 (MM. 392) (MM. 5921-5931) caratterizzati da una deriva
e costruito presso la Caproni-Vizzola alla fine verticale leggermen te maggiora ta, e dall 'adozio-
del 1938. II velivolo ha un'ala a profilo varia- ne dell'abitacolo aperto, dal ruotino di coda
bile, azzeccatissima, vola molto bene, non ha fisso e dalla installazione di un ulteriore serba-
i difetti aerodinamici dei caccia coetanei. Del toio per il carburante: rimane inalterata la
ciclo di prove, i piloti dello Sperimentale rac- soluzione costruttiva del prototipo, a fusoliera
contano un significativo episodic. Per ·effettuare metallica ed ala in legno. Questi velivoli sono
una prova di finta caccia, Cugnasca riporta a assegnati alla 300a squadriglia basata sull'aero-
Guidonia un G. 50, ormai in reparto col porto di Ciampino e destinata, cpn altri reparti
51° stormo di Ciampino: di fronte l'F. 5, da di G. 50 e C. 200, alla difesa di Roma. Nel
poco arrivato a Guidonia, ed il cap. Paolo 1942, gli F. 5 sono inquadrati nel 167° gruppo
Moci. II risultato, a sorpresa, e destinato ad da caccia notturna, che allinea anche alcuni
alimentare le discussioni piu accanite. L'F. 5 CR. 42. Al 9 luglio 1943, il gruppo ha ancora
da una superba esibizione di volo, dalla quale 10 F. 5, affiancati dai CR. 42 e dai Re. 2001

Secondo prototipo (MM.413), sul-


1•aeroporto dell a Ditta (arch_ Ca-
proni) 69
..

- i

Configurazione definitiva dei velivoli pre-serie, ad abitacolo aperto larch. Borgiotti)

CN. In data di poco successiva, quando il re-


parto si trasferisce da Ciampino a Latina, ri-
mangono in dotazione solo i Re. 2001. Quanti
hanno impiegato operativamente il caccia Fa-
brizi, lo considerano migliore .::lello stes'so Mac-
chi C. 200, anche se meno veloce: ha buona
autonomia ed e una piattaforma di tiro, sta-
bile. Nei primi sei mesi di squadriglia, si riesce
ad eliminare tutta una serie di piccoli inconve-
nienti ed a metterlo a punto definitivamente.
La cellula dell'F. 5 ha peraltro dato luogo ad
interessanti sviluppi, che esamineremo succes lmmagine notturna, durante ii periodo d'impiego da
sivamente. pa rte dell a Jooa squadrigl ia

70
motore Fiat A.SO RC.41
potenza
apertura alare
lunghezza totale
altezza totale
cv. 1.000 a mt. 4.100
mt. 11,50
mt. 8,56
mt. 2,88
T.18
superficie alare
peso a vuoto
peso a carico max.
velocita max.
mq. 18,70
kg. 2.325
kg. 2.975
km/h. 489
umbra
velocita minima km/h. 129
tempo di salita 8'13" a 6.000 mt.
tangenza max. mt. 9.000
autonomia km. 800
arll)amento 2 mitr. da 12,7 mm. alari
progettista Felice Trojani
pilota collaudatore Giovanni Roccato
primo volo prototipo MM. 363 iJ 22 aprile 1939
localita Viterbo

DESCRIZIONE TECNICA

Velivolo da caccia, monoplano ad ala bassa, nato i_draulicamente; pompa supplementare di


monomotore, monoposto, a struttura metallica. emergenza a funzionamento manuale; ammor-
Fusoliera a sezione triangolare in .tubi di ac- tizzatori della « FAST». Ruotino di ·coda, re-
ciaio al cromo-molibdeno, saldati all'autogeno trattile. Piani di coda con struttura in dur~llu-
con rivestimento esterno in duralluminio. minio (longher_oni e centine) ricoperta in tela;
Ala con struttura in tubi di acciaio al cromo- superfici mobili (stessa struttura) statica-
molibdeno, saldati a punti, centinature e rive- mente ed aerodinamicamente compensate.
stimento esterno in duralluminio; superfici mo- Posto di pilotaggio chiuso da cappottina, apri-
bil i con struttura in lega leggera e ricoperte bile con movimento di scorrimento verso -l'a-
in tela. vanti.
Due· mitragliatrici da mm. 12,7 contenute nel Strumentazione standard ..
piano centrale dell'ala e sparanti al di fuori Serbatoi per ii carburante_, in fusoliera, di-
del di.sea dell'elica, 300 colpi per arma. sposti in posizione baricentrica.
Carrello retrattile per rotazione verso l'inter- Motore con elica tripala metallica Fiat-Hamil-
no a scomparsa in appositl vani alari, azio- ton, a passo variabile in volo

PRODUZIONE.

MM. 363 • prorotipo (con successive. modifiche) 71


Aeronautica Umbra T.18
(prima delle modifiche) /

Aeronautica Umbra T.18


(dopo le modifiche)

0 2 3

72
L'unico prototipo dell'A.U.T.18 (MM.363). La cappottina s, apre per scorrimento in avant,

Questo aereo ha un periodo di progettazione zo 1939, sull'aeroporto della Ditta, a Foligno.


estremamente lungo. Concepito dall'ing. Felice Per le prove di volo si ritiene prudenziale tra-
Troj ani sin dal Ion tano 19 34, viene da ques to sferire il velivolo sul piu grande aeroporto di
rielaborato a piu riprese ed estesamente pro- Viterbo: ne consegue una laboriosa operazione
vato con modelli aerodinamici in galleria del di rimorchio su strada tra le due localita, di-
vento, sino al 1937. La costruzione del proto- stanti circa 120 km. Proprio a Viterbo, il 22
tipo ha luogo presso l'Aeronautica Umbra di aprile 1939 avviene il primo volo ad opera
Foligno, della quale il Trojani e direttore di di Roccato, pilota collaudatore dell'Aeronautica
produzione. La sigla del velivolo deriva, come Umbra. Cominciano quindi i coliaudi militari
lettera, dall'iniziale del progettista e, come nu- del velivolo: il 20 luglio avviene il trasferi-
mero, dai metri quadrati della superficie alare. mento a Guidonia ed il 18 agosto inizia un
II T. 18, concepito inizialmente come caccia breve ciclo di prove di tiro sull'aeroporto di
biposto, viene invece realizzato nella configura- Furbara, con esito positivo. Per migliorare le
razione monoposto. Rispetto ai caccia dell'epo- prestazioni del velivolo si e frattanto realizzata
ca, esso e piu pesante, impiega una unita mo- una nuova cappottatura-motore, aerodinamica•
trice piu potente, il Fiat A. 80 da 1.000 cv., mente molto curata. E' stata ridotta la sezione
ed e caratterizzato dall'armamento delle due frontale, incapsulando in piccole carenature i
12,7 sistemate nell'ala e sparanti al di fuori bilancieri delle valvole in testa ai cilindri e si
del disco dell'elica. Le prove di rullaggio del e adottata una ogiva per il mozzo dell'elica.
prototipo MM. 363 vengono iniziate il 21 mar- Proprio per sostenere questi lavori, il proto-

l\ltra inquadratura del velivolo, pri-


ma dell'~nstallazione della nuova
cappottatura-motore 73
11

L'aereo, dopo ii rientro in Ditta, con la nuova cappottatura-motore. Nel disco sotto le ali. le lettere AU indicano
la Casa costruttrice

tipo rientra in Ditta il 23 febbraio 1940. Gra- so riferimento a questa possibilita. Il velivolo,
zie alla nu ova configurazione, il T. 18 gua- piu pesante dei caccia contemporanei, offre
dagna circa 15 km/h. nella velocita massima buone potenzialita come successore del Ba. 65
che e ora di 489 km/h. Il ritorno a Guidonia avendo caratteristiche di volo nettamente su-
avviene ii 21 giugno e circa un mese dopo, periori: e infondo la conferma della validita
al 50° volo, Roccato abbandona le prove del della prima impostazione progettuale data da
velivolo. I collaudi di Roccato sono stati a dir Trojani al suo T. 18. Avvenuta il 5 novem-
poco singolari, in quanto condotti con estre- bre 1940 la consegna ufficiale del T. 18 alla
ma cautela per la costante preoccupazione di Regia Aeronautica, lo stesso giorno Mantelli
rischiare l'unica macchina esistente. Al Centro riceve l'incarico di decentrare il velivolo p,res-
di Guidonia volano sul T. 18 il col. Tondi, so l'aeroporto di Orvieto. Dopo tale evento la
Mantelli, Vignoli. La valutazione dell'aereo e sorte toccata all'unico prototipo, e ignota. Ab-
abbastanza positiva, anche se vengono notati bandonato nell'aeroporto sopracitato, puo es-
quei fenomeni di autorotazione caratteristici di sere stato distrutto da azione bellica, o demo-
pressoche tutte le macchine coeve. Viene presa lito; che sia stato requisito dai tedeschi dopo
in considerazione l'eventualita di utilizzarlo in 1'8 settembre 1943, e forse l'ipotesi meno
sostituzione del Breda Ba. 65: una delle rela- probabile.
zioni di collaudo di Adriano Mantelli fa espres-

Altra vista dell'A.U.T.18, dopo le


74 modifiche
motore Piaggio P.XI RC.40
potenza
apertura alare
lunghezza totale
altezza totale
cv. 1.000 a mt. 4.000
mt. 11,00
mt. 7,99
mt. 3,20
Re.2000
superficie alare
peso a vuoto
peso a carico max.
velocita max.
velocita minima
mq. 20,40
kg. 2.080
kg. 2.540
km/h. 530 a 5.000 mt.
km/h. 110
reggiane
tempo di salita 6'10" a 6.000 mt.
tangenza max. mt. 11.200
autonomia km. 840
decollo mt. 170
atterragglo mt. 300
armamento 2 mitr. da 12,7 mm. nel muso
progettisti Roberto Longhi e Antonio Alessio
pilota collaudatore Mario De Bernardi
primo volo prototipo MM. 408 ii 24 maggio 1939
localita Reggio Emilia

DESCRIZIONE TECNICA
(riferita a velivoli della 1' serie)

Velivolo da caccia, monoplano ad ala bassa a Posto di pilotaggio con cappottina vetrata
sbalzo, monomotore, monoposto a struttura scorrevole all'indietro con pilone di protezio-
interamente metallica. ne posteriore; apparecchiatura radio-ricevente
Fusoliera a sezione circolare con struttura a Strumentazione: (cruscotto superiore) anemo-
guscio in superchitonal e rivestimento lavo- metro, virosbandometro, variometro, altime-
rante. tro, bussola;
Ala semiellittica a cassone in superchitonal (cruscotto inferiore) manometro olio, mano-
con rivestimento lavorante, profilo alare va- metro benzina, avvisatore elettrico carrello,
riabile; alettoni dello stesso materiale rico- teletermometro doppio olio, indicatore passo
perti in tela; ipersostentatori ventrali. elica, manometro compressore, contagiri, ane-
mometro supplementare, orologio, manometro
Carrello retrattile verso l'indietro e contem-
aria compressa e freni, indicatore telepiro-
poranea rotazione della gamba di forza sul
metrico.
suo asse longitudinale; la gamba di forza Carburante in due serbatoi integrali alari.
scompare in un'apposita carenatura mentre Motore con elica tripala metallica a passo
le ruote rientrano nello spessore alare; co- variabile in volo.
mando di retrazione elettrico, di emergenza a Due mitragliatrici BREDA-SAFAT da 12,7 mm.
manovella. montate sopra la cappottatura motore. sin-
Ruotino di coda orientabile, retrattile. cronizzate e sparanti attraverso ii disco del-
Piani di coda a sbalzo, in superchitonal, tran- l'elica con 300 colpi per arma.
ne le superfici mobili, rivestite in tela. Attacchi ventrali per piccoli carichi di caduta.

PRODUZIONE:

MM. 408 - prototipo MM. 8059-8070 - n. 12 (maggio-giugno 1941)


MM. 5068-5072 - n. 5 (aprile-dicembre 1940) MM. 8281-8290 - n. 10 (gennaio-aprile 1942)
,___
...
,I I
1(
Reggiane Re.2000 serie 1a
74a squadr., 23° gr., 3° stormo

~ I Comiso, aprile 1941

,
... ..
~
I

--
/

... r

'

Reggiane Re.2000 serie 3a


Aviaz. Regia Marina, fine 1942

METAi
\dtYVM ■ i !W~1k%N,mt½
II prototipo MM.408, anteriormente all'adozione di un og1va per ii mozzo dell'elica ed al prolungamento della
presa d'aria sopra la cappottatura-motore (arch. Govi)

L'ultimo velivolo della nuova generazione di versky P. 3 5. Oltre ad una analogia formale,
macchine destinate alla Regia Aeronautica, e vi e coincidenza tra gli stessi dati geometrici
ii Reggiane Re. 2000. Ne sono progettisti Ro- dei due velivoli. Rispetto al caccia americano,
berto Longhi ed Antonio Alessio. II primo, il Re. 2000 presenta alcuni interessanti svi-
nel 1936, e a capo dell'Officina Sperimentale luppi. E' innanzitutto molto meglio affrontata
Reggiane. Nello stesso anno si reca negli Stati l'aerodinamica di due punti, ossia l'innesto
Uniti, per un lungo soggiorno di studio. II sulla cellula del grosso motore radiale, ed il
rientro in Italia avviene nel febbraio 19 38 ed tettuccio dell'abitacolo con relativa soluzione
in tale occasione egli diventa direttore df'l- di raccordo alla fusoliera. Anche interessante
l'Ufficio Progettazione Reggiane. L'aria ame- la soluzione adottata per la retrazione qel car-
ricana e stata oltremodo salutare, per ii pro- rello. Nel caso de! Reggiane, essa avviene
gettista. Egli si applica alla realizzazione del per rotazione all'indietro, ma dopo che la
nuovo caccia e riesce a formulare una mac- ruota si dispone per entrare di piatto, nell'ap-
china completamente nuova rispetto agli stan- posito vano alare. Solo in un secondo momenta
dards dell'industria aeronautica italiana del- ii prototipo adotta una ogiva per l'elica e
l'epoca. L'unico aspetto sorprendente della vi- modifiche alla presa d'aria del radiatore. I1
cenda e la notevole somiglianza del progetto primo volo del prototipo (MM. 408) avviene
Longhi con ii caccia americano Republic-Se- il 24 maggio 19 39 dall' aeroporto di Reggio

Lo stesso velivolo MM.408. con le soluzioni definitive (arch. Caproni)

77
II prototi po, con verniciatu-
ra mimetica, presso ii Cen-
tro Sperimentale di Guido-
nia. I colori bianco-rosso-
verde sono riportati anche
sulle parti mobili del timo-
ne orizzontale

Emilia, ai comandi Mario De .l:Sernardi. Sin dai nell'aver appurato il regime di ottima salita
primi collaudi e possibile accertare l'ottima ed il miglior regime per la velocita orizzontale
riuscita della macchina, ma cio e ancora piu e di averli utilizzati nella prova. I tempi
palese nel ciclo di valutazioni compiute a Gui- presso la Ditta, sono stati invece ottenuti spin-
donia (agosto 1939). I resoconti dei collauda- gendo il motore al massimo, come era prassi
tori militari sono estremamente positivi; l'ae- dei vecchi cacciatori. I tecnici della Reggiane
reo e veloce (530 km/h.), molto manovriero, sono talmente soddisfatti dei nuovi tempi, da
anche negli assetti di volo piu delicati non en- dichiararsi disposti ad affidare l'ulteriore ciclo
tra in autorotazione: e questo dipende dal- valutativo della macchina, esclusiv~mente ai
l'ala aerodinamicamente perfetta. Questa pecu- piloti dello Sperimentale. Inoltre l'aereo e piu
liarita e particolarmente apprezzata dai piloti facilmente riproducibile in serie rispetto ai
del Centro, memori delle travagliate esperien- suoi antagonisti, e questo grazie alla struttura
ze avute con G. 50 e C. 200. Ma le stesse dell'ala che permette l'applicazione di tecniche
caratteristiche manovriere non sono meno ap- costruttive altamente industrializzate. L'unica
prezzate. Nell'agosto sono presenti a Guidonia voce a sfavore e il motore Piaggio P. XI, dal
nove apparecchi della Luftwaffe, tra cui tre funzionamento molto precario. A questo punto
Bf. 109E. I voli di finta caccia tra il Messersch- non e facile spiegare la sorte toccata al veli-
mitt ed il Reggiane danno costantemente risul- volo. Si puo dire che averlo destinato alle
tati favorevoli a quest'ultimo, che pure e sol- commesse estere sia dipeso dall'obiettivo di
tanto al terzo mese di voli. Altrettanto cla- non creare ulteriori eterogeneita nella linea-
morosi i risultati dei confronti tra CR. 42 e caccia. Si puo anche sottolineare il notevole
Re. 2000. Succedendosi a coppie, tutti i piloti ritardo con cui il velivolo si presenta rispetto
del Centro si affrontano con la seguente moda- alle macchine similari: nell 'agos to 19 3 9, men-
lita: uno prende il CR. 42, l'altro il Reggiane, tre il Re. 2000 e valutato a Guidonia, circa
finta caccia, atterraggio, scambio delle mac- venti G. 50 ed una trentina di C. 200, sono
chine tra i due piloti, nuovo duello. Nemme- in fase di consegna a reparti operativi della
no in una occasione il CR. 42 riesce a preva- Regia Aeronautica. Va comunque ricordato che
lere sul Re. 2000, ma e da questo sempre all'entusiasmo dei piloti collaudatori, fa stra-
preso in coda. Un altro episodio serve bene namente riscontro l'atteggiamento poco favore-
ad illustrare quanto i piloti dello Sperimentale vole di alcuni tecnici. L'abusata motivazione
abbiano collaborato alla messa a punto del della non adozione a causa dei serbatoi alari
Re. 2000. Si debbono rilevare le prestazioni non protetti, va comunque riesaminata: all'e-
del caccia: ne e pilota Adriano Mantelli. I poca si e ben coscienti dei limiti della sema-
risultati hanno dell'incredibile: rispetto ai va- pizzazione. Se un proiettile- colpisce un serba-
lori dichiarati· dalla Ditta, la velocita di salita toio di carburante, pieno, « affoga » nel liqui-
e superiore del 5 % e quella massima orizzon- do; se invece il serbatoio, semivuoto, contiene
tale e superiore del 7-8 % . Si pensa ad un cat- vapori di benzina, il proiettile e in condizioni
tivo funzionamento degli strumenti e Mantelli di incendiare e la semapizzazione non serve
e invitato a riprovare. Gli strumenti hanno a nulla. Cosl il velivolo, non adottato in Ita-
funzionato bene, egli conferma i] primo risul- lia, e presente in Svezia con 60 esemplari ed
78 tato. II segreto di Mantelli sta esclusivamente in Unghcria con 70.
II primo dei velivoli rilevati dalla
Regia Aeronautica (MM.5068), sul-
l'aeroporto di Guidonia. A bordo,
ii ten. Adriano Mantelli, che corn-
pie sul Re.2000 un intenso ciclo
di collaudi (arch. Caproni)

Per i velivoli importati in quest'ultimo Paese, Re. 2000 con ulteriori serbatoi nello spessore
va ricordata una iniziativa presa senza preven- alare. Il velivolo, chiamato Re. 2000 Grande
tive consultazioni con la Reggiane. Come mo- Autonomia, e estesamente. provato da Adriano
difica operativa, viene infatti installata, alle Mantelli. Esso nasce comunque da un altro
spalle del pilota, una corazzatura dello spes- programma, poi abbandonato, quello di inviare
sore di 18 mm. Tale intervento e eseguito sen- direttamente in volo, nuovi caccia, sino al-
za controllare gli incrementi di peso ed even- l'Africa Orientale Italiana. Allo scopo di col-
tuali variazioni sul baricentro. Questi esem- laudare operativamente il velivolo in una squa-
plari risultano cosl, soggetti a cedimenti strut- driglia sperimentale, si prelevano alcuni esem-
turali del ruotino di coda e, cosa ben piu plari dalle commesse destinate all'estero. Nel-
grave, a quei fenomeni di autorotazione, da cui l' aprile del 1941, cinque Re. 2000 ( Serie ia)
il velivolo, nella configurazione originale, risulta sono assegnati alla 74" squadriglia del cap. Pie-
esente. Probabilmente vittima di uno di que- rro Calistri, operante dall'aeroporto di Comiso
sti fenomeni, muore nel 1942, a 38 anni di (Ragusa). Nell'agosto, tre di questi velivoli
eta, il Vice-Reggente Stefano Horthy, che pure vengono trasferiti a Chinisia (Trapani) dove
e un buon pilota da caccia, con notevole espe- costituiscono, assieme a 12 nuove macchine
nenza. ( Grande Au tonomia - Serie 3") provenienti dalla
In questo stesso Paese si produce anche una Ditta, il materiale di volo della 3 7r squadri-
cospicua serie, su licenza, ma con nuove unita glia. ~a serie 3a si contraddistingue per le mo-
motrici. Piu singolari le trattative che inter- difiche all'abitacolo, non piu trasparente nella
corrono con la Commissione inglese in visita parte posteriore, per la presenza di apparati
a questa ed altre industrie aeronautiche ita- radio immediatamente dietro alla cabina di pi-
liane, alla vigilia del conflitto mondiale. Il lotaggio, per ganci di attacco sotto la fusoliera
giudizio di questa Commissione e molto favo- (serbatoio• ausiliario o bomba da 200 kg.). I
revole al Re. 2000, e si iniziano incontri pre- velivoli della 3 77a effettuano azioni di scorta
liminari per la fornitura all'Inghilterra di ben ai convogli navali, missioni di intercettazione
1.000 esemplari, incontri sospesi solo nell'a- nel cielo della Sicilia, incursioni contro obiet-
prile 1940. Altri contatti si hanno con espo- tivi nell'isola di Malta: gli aerei si spostano
nenti francesi, quando questi cercano, attra- frequentemente sui vari aeroporti dell'isola, sul
verso una massiccia campagna di acquisti al- campo di Pantelleria ed in occasione della bat-
l'estero, di costituire un'aviazione in grado di taglia. aero-navale del settembre 1941, raggiun-
contrastare la Luftwaffe. Ma il Re. 2000 di gono anche l'aeroporto di Monserrato in Sar-
necessita e presente anche_ nella Regia Aeronau- degna. Nel marzo 1942, quanta resta del re-
tica. Non c'e infatti nessun caccia italiano che parto, nel frattempo raggiunto da altre dieci
possa offrire una buona autonomia di volo. macchine per compensare le perdite, viene tra-
Nati come intercettori, G. 50, C. 200, CR. sferito a Palermo-Boccadifalco e destinato a
42, sono costituzionalmente poco adatti per compiti di intercettazione su allarme. Alla meta
la scorta ai convogli navali ed alle formazioni di settembre gli ultimi Re. 2000, vengono ra-
di bombardieri ed aerosiluranti: si realizza un diati dall 'organico. Le stesse elevate caratteri- /9
Re.2000 • catapultabile •, in assetto di traino (arch. GoviJ

stiche di au tonomia portano alla realizzazione


di una versione navale catapultabile (il Re.
2000 - Serie 2"). Il tipo si differenzia per alcuni
rinforzi strutturali e per gli attacchi esterni
richiesti dalle operazioni di catapultamento. La
fase di messa a punto e compiuta prima a terra
sull'aeroporto di S. Egidio (Perugia), poi a
bordo di nave mercantile modificata, infine
direttamente sulle navi da battaglia a cui l'ae-
reo e destinato. I velivoli presentano la colo-
razione azzurra, caratteristica dell'aviazione im-
barcata, o quella verde-scuro, gia della Serie Y.
All'8 settembre finisce la carriera bellica del
velivolo: in tale dara troviamo ancora due
esemplari del tipo catapultabile, in carico alla
1' squadriglia Forze Navali a Sarzana (La Spe- Re.2000 • catapultabile • a bordo della nave appoggio
zia), mentre un esemplare e al Sud presso le aerei • Giuseppe Miraglia •
forze cobelligeranti.

Re.2000 • catapultabile • serie 3a (MM .8282) sul pianale realizzato per effettuarne ii trasporto (arch. Govi)

80
DIMENSIONE CIELO
aerei italiani nella 2a guerra mondiale

appunti raccolti da

emilio brotzu, michele caso, gherardo cosolo

con la collaborqzione di

bruno benvenuti, gianni burla, gilberto giappichelli, giorgio licitra

disegni preparati da
richard caruana

Vol. 1 - CACCIA-ASSALTO
(CR.32, Ba.65, Ba.88, Ro.44, G.50, Ro.51, C. 200, CR.42, F.5, T.18, Re.2000)

Vol. 2 - CACCIA-ASSALTO
(CR.25, Ro.57, S.S.4, Ca.335/Ca.355, F.4/F.6, FC.20, C.202, Re. 2001, Re.2002, SM.89, Ca.331,
S.A.1.107/207 /403)

Vol. 3 - CACCIA-ASSALTO
(C.205, G.55/G.56, Re.2005, P.119, Ro.SB, SM.91, SM.92, Do.217, Me.110, Me.109, De.520, P.39,
Spit V)

Vol. 4 - BOMBARDIERI-RICOGNITORI
(Ro.37, Ro.43, CZ.501, SM.81, SM.79, Ca.135, BR.20. P.32/Ca.405)

Vol. 5 - BOMBARDIERI-RICOGNITORI
(CZ.506, SM.85/86, Ca.309, Ca.310/312. CZ.1007, Ca.311, Ca.313/314, RS.14/AS.14, SM.84)

Vol. 6 - BOMBARDIERI-RICOGNITORI
(P.108, CZ.1018, Ca.316, Ba.201, Re.2003, CZ.515, A.A., SM.93, Ju.87, Ju.88, velivoli stra-
nieri catturati, A.30)

Vol. 7 - TRASPORTO
Vol.. 8 - SCUOLA-COLLEGAMENTO
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