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ENCICLOPEDIA

DELL'ARTE ANTICA
CLASSICA E ORIENTALE

ISTITVTO DELLA
ENCICLOPEDIA ITALIANA
FONDATA DA GIOVANNI TRECCANI
ROMA
©
PROPRIETA ARTISTICA E LETTERARIA RISERVATA
Copyright by
Istituto della Enciclopedia Italiana
fondata da Giovanni Treccani
1981

Star11patu in Italia - Printtd ii; Ita(r

ROMA - ISTITUTO POLIGIL\FICO E ZECCA DELLO STATO


ISTITVTO DELLA

ENCICLOPEDIA ITALIANA
FONDATA DA GIOVANNI TRECCANI

PRESIDENTE
GIUSEPPE ALESSI

VICE,PRESIDENTI
GIULIANO VA 0 SALLI - GL\NNIN0 PARRAVICINI

CONSIGLIO
ARNALDO M. ANGELINI: SAVERIO AVVEDl'T0; PAOLA BAROCCHI: C,TLBERT0 BERNARDINI;
G!OVA'-:Nl BATTISTA B0N!N0; ITALO B0RZI; FMBERT0 BOSCO; YITT0RE BRAc-lCA: GFJI)0
CALOGERO; RE\'Z0 CAKESTRAR!; MAR!O CONTI; SERGIO COTTA; cffGl'ST0 DEL NOCE;
ALESSA\'DR0 FAED0: FRANCbC0 GABR!ELI; El'GE:-iIO G.\.RI:-i; ALBERTO M. GHISALBERT!;
Tl'LL!O GREG0RY; Al'Gl':'T0 Gl'ZZ0; FRANCO LOMBARDI; GH'SEPPE M0l\TALENTl: GIFSEP-
PE :\IORFZZl; S:\BAT!\'0 MOSCATI: Gll'SEPPE PADELLAR0; BRUNO P•\RADlS!; M\RlO PE-
])!l\!: GIORGIO PETROCCHI; G!AK DOMENICO PISAPIA; PIETRO PR!Nl; GIOV.\:-iNJ PL.:GLIESE
CARR.HELLI; ERNESTO Ql"AGLIARIELLO; A\'GIULA M. R0MAN!Nl; SERGIO R0:V!AKO; R0SA-
RJO ROMEO; FRA\'CESC0 '-'ANTOR0 P•\SS,\RELL!; FRAl\CESC0 SJSINNI; GIOL\K:\fl SPJ\D0-
LI'.'-:1; PAOLO SYL0S-LABINl; ROBERTO TllCCI; GIULIAl\0 VASSALLI; SALVATORE VILLARI;
ANTOl\INO ZICHICHl

COMITATO DI AMMINISTRAZIONE
ARI::-::TIDE SAVJG:-JA. ~C\ Yiceprc~iclentc- del I:;ar;;·n cL Nctpcìi: CIRO DE MARTINO, Presidente orn1r:1no
drl Banco di Sicilia; GT0VANXI CODA J\TNZIAKTE, Presidente del Monte dei Paschi di Sien,1; JL\RI0
FORKARI, Direttore Generale dcll'Istitnio ~azionale delle Assicurazioni; ROSARIO LANZA, Presidente
dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato

DIRETTORE GENERALE
VI'\CE!oiZ0 CAPPELLETTI

RE\--lSC>Rl
PASQUALE CAR0PRES0; FRAè;C() CASA1L\SS111A: ANTUè;ICJ MAR0TTI;
VITTORJO MORGERA; T01!AIASO PALMJ'-'A'\l

FERDINANDO IZZI, Delegato della Corte dei Conti


ATLANTE
DELLE FORME CERAMICHE

CERAMICA FINE ROMANA


NEL BACINO MEDITERRANEO

(MEDIO TARDO IMPERO)


ENCICLOPEDIA DELL'ARTE ANTICA CLASSICA E ORIENTALE

DIRETTORE DI REDAZIONE
GIOVANNI PUGLIESE CARRATELLI, Professore nella Scuola Normale Superiore, Pisa

REDAZIONE
IDA BALDASSARRE, Professore ncll'Isriruto Univcrsirario Orientale di Napoli; Dr. TERESA LANZILLOTTA;
Dr. MARIA BARBIERI BECATTI; Dr. MARIA LATINA CHIMA; Dr. GRAZIA MANNIRONI LUBRANO;
Dr. SALVATORINO SALOMI

SEGRETERIA
Dr. SIMONETTA PAOLUZZI

COLLABORATORI DEL VOLUME I

LUCILLA ANSELMINO, Istituto di Archeologia ddt Uni1xrsirà, Roma (L A.)

ANDREA CARAND!NI, Professore ncll' Università, Siena (A. C.)

CARLO PAVOLINI, Soprintendenza Archeologica_, Ostia Antica (C. P.)

LUCIA SAGUÌ, Jsrituto di Archeologia dcll'Uniz·crsità, Roma (L. S.)

STEFANO TORTORELLA, Istituro di Archeologia delTUniziersità, Roma (S. T.)

EDOARDO TORTORICI, Istituto di Topografia Antica del!' Università, Roma (E. T.)

Coordinatore: ANDREA CARANDINI


Disegni di TOMMASO SEMEP~'\RO
Revisione delJ-'edizione a cura di IDA BALDASSARRE
SOMMARIO
PRESENTAZIONE Pag. XIII
Abbreviazioni bibliografiche xv
PREMESSA (A. Carandini) J) XXVII

AVVERTENZA >> XXXII

I. CERAMICA NARBONESE
L TERRA SJGJLLATA 11 B,, E 1) PRELUCENTE >> (A. Carandini) 3
II. TERRA SIGILLATA { LUCEl'<TE )) (A. Carandini) 5
III. TERRA SIGILLATA ,, ARAKCIONE-GRIGIA )) (A. Carandini) 5
IV. TERRA SIGII,I,ATA DETTA\{ MACEDONICA)) (A. Carandini) 7

II. CERAMICA AFRICANA 9

INTRODUZIONE I I

TERRA SIGILLATA: VASI 19


I. VASI NON DECORATI O DECORATI A STAMPO I9
A) Produzione A (A. Carandini - S. Tortorella) 19
B) Produzione A/D (A. Carandini - S, Tortorella) 52
C) Produzione C (A. Carandini - L Saguì) . 58
D) Produzione D (A. Carandini - S. Tortorclfo) 7S
E) Produzione CE (A. Carandini - E. Tortorici) II7
F) Produzione F (A. Carandìni - E. Tortorici) II9
La decorazione a stampo delle produzioni esportate r22
I. Caralogo (S. Tortorella) r14
li. Concordanze con gli srampi c!ass(ficari da J. lf''. Ha_vcs (S. Tortorella) 135
G) Produzioni per uso regionale (A. Carandini) 137
i. Terra sigillara (( Tripolitana )ì (S. Tortoreila) 137
II. Terra sigillata della Tunisia meri:dionale (S. Tortorella) 138
III. Terra sigillata della Tunisia centrale (S. Tortorella) 13,9
IV. Terra sigillata della T!!nisia occidenraic ,'.S. Tortorella) qo
f ~ Terra sigillara del!' Alteria oriemale e cenrralc (S. Tortorella) uo
f'[_ Alrrc produzioni rs. ":>·-"·Jrdfo' L:.i.:

II. VASI DECORATI A MATRICE E A RILIEVO APl'LlCATO I4!


A) Produzione A (A1, A 1:'2) decorata a matrice (A. Carandini - S. Tortorella) 141
B) Produzione A (Al'\ A~) decorata a rilievo applicato (A. Carandini - S. Tortorella) 144
C) Produzione Cl e e: decorata a rilievo applicato (A. Carandini - E. Tortorici) 141
D) Produzione C'1 e C· decorata a riiicvo appiicato a matrice (A. Carandini - E. Tortorici) J 56
Elenco dei motivi dccoratiYi a matrice della produzione ci (E. Tortorici) 163
Composizioni unitarie (E, Tortorici' Ju_
Decorazioni di cornice (E. Tortorici) 165
Eìenco dei moti,,j decorativi a rilievo applicato delle produzioni A e. C (L. Saguì - E. Tortorid; 165
E) Produzioni di N'aYigius 1 Olitresis, Septus, Tahinas, Satuminus e Guduciio decorate a matrice (A. Cn-
randùli - E. Tartarici) 176
Elenco dei motivi decorati\·j a matrice (E. Tortoridì . . . 1 So
F: Produzioni delle ampolle ok:1ri'.' e '.l'.:lk brocc),c-, antropomorfr deco7'3.tc a mrr:ricc (l•,._, C :;andiD.:
L. Ton orici) I;.,:
Elenco dei motivi decorativi a matrice ddle ampolle olearie (E. Tortorici) 183

TERRA SIGILLATA: LUCERNE 184


INTRODUZIOKE (L Anselmino - C Pavolini) 184
LUCERNE rn CERAMJCA COMUNE DELL'AFRICA ROMANA (I-IV SECOLO D.C,) (C. Pavolini) P;1g. 186
I. LUCERNE A BECCO 188
A) Lucerne decorate a matrice o a rilievo applicato (L. Anselmino) 188
I. Decorazione di tipo C 1 e C 2 (?). Forme I-Ill (L. Anselmino) 188
R) Lucerne decorate a matrice 190
I. Decorazioni di tipo C1 e C2 ( ?), Forma IV (L. Anselmino) 190
II. Decorazioni di Navigius. Forma V (L. Anselmino) 191
III. Decorazioni varie. Forma VI (C. Pavolini) 191
IV. Decorazioni di tipo C 3• Forma VII (C. Pavolini) IC)2
V). Decorazioni di Nm:ij;ius o di ultra tipo. Forme VIII e IX (C. Pavc1]ini) 192
FI. Decora,':sioni di tipo c::-c-1, e D 1-IY. Forme X, XI, XII (L. Ansclmino' r98
FII. Produzione<( Tripo!ùa11a )ì, Forme X!Il-XV (L. Ansdrnino) 204
IL LUCERKE PRIVE DI BECCO 2C')
Forma XVI (L. Anselmino) 205
SUPPLEMENTO 1979 (L. Anselmino - C. Pavoiinl) 207
CERAMICA DA CUCINA (S. Tortorella) . 20S
SUPPLEMENTO 1979 (S. Tortorelìa) 224

III. CERAMICA MICROASIATICA 229


L CERAMICA NON DECORATA E DECORATA A STAJ\IPO 2,:u
A) Terra sigillata pergamena (<1 Eastern Sigillata C >l o di çandarli) (A. Carandini) 231
B) Terra sigillata dell'Asia lviinore (" Late Roman C >1 o dì Costantinopoli) (A. Carandini) 231
C) Terre sigillate varie (A. Carandìni) 232
IL CERAMICA DECORATA A MATRICE 233
A) Ceramica di Cnido (E. Tortorici) >) 233

IV. CERAMICA CIPRIOTA 237


TERRA SIGILLATA (<< Late Roman EID 1,) (A. Carandini) 239

V. CERAMICA EGIZIANA 2..11


I, C1:R1\MICA Nor: DECORATA O DECORATA A STAMPO 243
A) Terra sìgìlìata A (o<< Copta,,,) (A. Carandini) 243
B) Terra sigillata R (del Delta e dd Fayyum) (A. Carandini) 244
C) Terra sigillata C (Imitazione della B tarda) (A. Carandini) 2 44

IL CERAMICA CON SOVRADIPIKTURE (E. Tortorici) 2 45

VI. CERAMI CA PALESTINESE 247


TERRA SIGILLATA (A. Carandini) 2 49

VII. CERAMICA GRECA 2)I

J. CERAMICA NO!\: DECORATA O DECORATA A STA,\-tPO 253


A) Ceramica Ateniese (E. Tonorici'i 2 53

II. CimA.\HCA CON SOVRADIPINTURE E CO"K DECORAZIONE!, .''11,TR!CJ 2.)4


A:·, Ceramica Ateniese con sonadipinture (E. Tortoricf1 2 54
B) Ceramica Corinzia decorata 3 matrice (E. Tortorici) 255
C) Ceramica della Grecia centrale con rnvraàipinture (E. Tortorici) 256
AGGIUNTE (S. Tortorella) ';!,<:7

INDICE DELLE FORME E DEI TIPI 2 59

TAVOLE . . . I-CLXV
PRESENTAZIONE

A Giovanni Becatti, che ha diretto questa Enciclopedia dal 1969 al I9ì3, anno della sua morte,
si deve l'idea di dedicare alle ceramiche romane dell'instrumenrum domesticum due volumi della serie
di Atlanti della quale egìi e Ranuccio Bianchi Bandinelli diedero l'annunzio nella Presentazione del
Supplemento 1970 dell'Enciclopedia del/' Arte ,lnrica, edito nel 1972: << La redazione intende proporsi
anche nel futuro come un centro di elaborazione delle acquisizioni scientifiche nel campo dell'archeo-
logia e della storia dell'arte antica, sia con i volumi di Supplementi, sia con Atlanri tipologici ed
iconografici, di cui il primo è già stato pubblicato con il titolo: Atlante dei complessi figurati e degli
ordini architettonici)), L'improvvisa scomparsa del Becatti ha ritardato ma non interrotto l'attua-
zione del suo progetto; e il primo dei due volumi previsti per le ceramiche, affidato dal Becatti
stesso alle cure di Andrea Carandini, studioso tra i più esperti dei documenti dell'arte e della tecnica
del mondo romano, vede ora la luce dopo anni di assidua ricerca ed elaborazione, a cui hanno parte-
cipato con pari impegno tutti i collaboratori. Tra questi è doveroso annoverare, anche se le loro sigle
sono assenti, Ida Baldassarre, che ha seguito attentamente l'elaborazione dell'opera in tutte le sue
fasi e ha notevolmente contribuito a perfezionarla, e Teresa Lanzillotta, della cui preziosa esperienza
come redattrice del!' Enciclopedia dell'Arte Antica anche questo volume si è largamente giovato.
I principi che hanno guidato gli autori del volume sono indicati dal curatore nella Premessa che ,
segue a questa pagina. Qui desidero porre in rilievo come questo Atlame si iscriva armonicamente
nello schema che Bianchi Bandinelli e Becatti hanno definito nel ventennio della loro condirezione.
A giusto titolo, infatti, nell'Enciclopedia i prodotti dell'artigianato destinati all'uso corrente son col-
locati accanto ai monumenti dell'arte: testimoni, gli uni e gli altri, dei caratteri del loro tempo, quali
i loro autori, umili o eccelsi, hanno concorso a formare; e l'opera, che si propone come uno strumento
di ricerca in sussidio della storia dcli' arte antica, include nel suo orizzonte tanto la « grande arte "
oua:nto il rnodesto che da qudfa. riceve stimoli ~ suggerimenti. Coerentemente si fa qui vE-
kre anche l'ineliminabile esigenza di distinguere poesia e non poesia, che è un criterio di conoscenza.
A questa ampia visione della storiografia artistica si sono concordemente richiamati i due con-
direttori, pur in un'amichevole e fruttuosa divergenza di vedute, quale si è manifestata specialmente
nelle pagine in cui Becatti ha discusso (La Parola del Passato, XII, 1957) il saggio di Bianchi Ban-
dinelli su Organicità e astrazione. Sulla via ch'essi hanno segnato prosegue l'opera loro. E chi ha
accettato il còmpìto, onorevole quanto impegnativo, di curare la continuazione, desidera ora ricor-
dare r assiduità e la sagace acribia con cui le sne collaboratrici della Redazione hanno atteso al non
iieve lavoro di preparazione per la stampa e di revisione delle bozze del presente libro. Come a ìoro
si deve gratitudine a Tommaso Semeraro, che ha curato l'iconografia, dando un nnovo saggio della
e d::Us finezz2. del suo dise:gnc.

GIOVANNI PUGLIESE CARRATELL!

XIII
ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICI-IE
Per i periodici sono state adottate le abbreviazioni dell'Annie Philologiquc.

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VUILLEMOT !97I G. Vuillemnt, Sifa et son porr flu- Abbazia S'csrn a R/ghe11c.;,
~:w:, m •·. '". lS,".'' 3c Abi;a::-, ~,.wric, Bu I9".":.
PRE'MESSA

Oggetto di questo Atlante è la ceramica del medio e tardo Impero esportata nel Mediterraneo.
La ceramica da mensa della prima età imperiale (italica, sudgalìica, ispanica, microasiarica, siriaca
e cipriota) verrà invece trattata in un Atlante successivo, affidato alla cura di Giuseppe Pucci. Nella
prima età imperiale l'Italia, centro non solo politico dell'Impero, esercitava la sua egemonia sul-
l'Europa e sul Mediterraneo. Ma in seguito la Penisola perse questo primato. Smarrito il principio
unificatore italico~ l'Europa e il Mediterraneo imboccano ormai strade divergenti (qui forse risiede
il nocciolo della successiva ,. decadenza •> imperiale), e il Mediterraneo viene allora sottoposto alla
nuova egemonia del!' Africa, o meglio della Provincia Proconsolare ( con epicentro nell'attuale Tu-
nisia). Di qui la ragione sostanziale della distinzione dei due Atlanti. Se nello studio delle formazioni
sociali non basta considerare solo ìa diffusione quantitativa dei fenomeni, ma occorre distinguere
con chiarezza la limitatezza e la forza di chi ha la qualità di dominare o egemonizzare, allora si può
dire che l'Atlante della ceramica della prima età imperiale avrà come protagonista l'Italia, mentre
l'Atlante che qui presentiamo non potrà che vedere ìI Maghreb al primo posto. In questa direzione
si è spostata la fortuna nella storia romana. La ceramica africana è in effetti quelia che raggiunge la
massima diffusione nel Mediterraneo, e oltre. Ma non dobbiamo per questo dimenticare il complesso
gioco delle altre produzion: occid::ntali e che ~;r2 brcven1ene menzionia.i."110 (sì pensi in
particolare alla ceramica ritenuta costantinopolitana).
In seguito alla crisi delle officine sudgalliche della prima età imperiale si afferma nella Nar-
bonese una nuova tradizione artigiana, che sì articola nelle produzioni che gli archeologi defi-
niscono E, Prelucentc, Lucente, Arandone-grigia e cosiddetta Macedonica. La terra sigillata B
venne inserita àa Nino Lamboglia nelia serie delle sigiIIate africane (, :::hiare r>) dette A, B, C) D,
che egìi erroneamente riferiva (anche se sempre più dubbiosamente) al Jv:iediterraneo occiàem:ale-
settentrionale. Insieme alla Prelucente, la sigillata B è diffusa in Francia meridionale, Liguria e Ca-
talogna, fra il II e il III secolo d. C. Il nostro contributo in questo Atlante per queste classi è con-
sistito soltanto nel fondere e ordinare le classificazioni di Lamboglia e di Darton. Al IV secolo si
invece anriouire la cermnica Luccnzc, difiu:;a nells_ v:allc del Rodano e sulk cos1:: serL:::·1L;·10:;:.:/
del Mediterraneo occidentale. Abbiamo riprodotto nell'Atlante, appena riordinandola, la classifica-
zione di Lamboglia. Ai secoli IV e V si data quindi la sigillata Arancione-grigia, diffusa in Francia.,
Spagna, Baleari, Marocco, Italia e Sardegna (con rare attestazioni in Svizzera e in Grecia). Nel-

XXVIJ
l'Atlante abbiamo riproposto, organizzandola diversamente, la classificazione di Rigoir. Infine per
l'evanescente ceramica detta Macedonica abbiamo preferito fare diretto riferimento a Hayes. Di tutte
queste produzioni provenzali si dà nell'Atlante un'ampia docun1entazione grafica (che mancava del
tntto nel manuale di Hayes ). Non abbiamo invece preso in considerazione la sigillata Ispanica, benché
sia stata prodotta fino all'età tardo-antica, perché essa sorge e continua poi a far parte di una tradi-
zione artigianale tipica del Mediterraneo occidentale settentrionale al tempo della prima età imperiale.
Le ceramiche microasiatiche si diffondono prima e dopo di quelle africane. La sigillata Pergamena
(,, Eastern Sigillata C ,, o di çandarli) fa concorrenza a quella della Proconsolare, di fronte a cui finisce
però per soccombere scadendo, intorno alla metà del III secolo, al rango di produzione regionale.
Una più tarda sigillata dell'Asia Minore (<• Late Roman C ,,) fiorisce fra la metà del V e gli inizi del
VII secolo. Essa imita la sigillata africana, cui riesce infine a rubare il primato nel Mediterraneo
orientale, a partire dal suo mercato principale, Costantinopoli, che era forse anche il suo centro di
produzione. Anche la sigillata Cipriota (<• Late Roman E/D ») si diffonde fra la metà del V e gli inizi
del VII secolo ed imita la sigillata africana, che riesce a soppiantare in Oriente, a partire da Alessandria,
che era il suo maggiore centro di smercio. Imitano altresì le sigillate maghrebine quella Egiziana,
databile fra il IV e il VII secolo, quella Palcsrinese della seconda metà del IV e quella Ateniese situabi!e
tra il III e il V secolo (ma queste ultime produzioni sono di rilievo assai più limitato). L'importante
è osservare che la sigillata africana, quali che siano le sue fortune, non smette di costituire il punto
di riferimento, la produzione di moda. Per quanto riguarda questa serie di sigillate orientali abbiamo
sostanzialmente riproposto nell'Atlante le classificazioni di Hayes, il maggiore esperto nel campo,
aggiornandole in aìcuni casi ed in altri ampliando la documentazione grafica, come per le ceramiche
egiziane e ateniesi decorate con sovradipinture e per quelle di Cnido e di Corinto decorate con ri-
lievi a matrice.
Ben diverso è stato il lavoro (non compilazione ma vera ricerca) per quanto riguarda la ceramica
Africana. È stata realizzata una schedatura della bibliografia, sistematica dal secolo scorso al 197, e
selettiva delìe opere più significative fino al 1977 (per la produzione vascolare è stato previsto anche
un aggiornamento fino al 1979); il tutto nel faticoso evolversi del lavoro e nelle more delia stampa.
Ogni disegno edito, che fosse di forma intera o di frammento, è stato fotocopiato e su questa docu-
mentazione (oltre che su alcune evidenze inedite) è stata redatta la bibliografia e la tipologia. Di ogni
tipo o variante, salvo rarissi1ne eccezioni, è stato dato un disegno. Ampia e a volte inedita è la do-
cumentazione fotografica, che si è preferito concentrare sulla produzione decorata. Per quanto
riguarda la dassificazione dei vasi, abbiamo preferito restare nell'àmbito di una tipologia ancora
preliminare, priva pertanto di una sua numerazione. L'edizione degli scavi in corso nell'Africa set-
tentrionale (in particolare di quelii fondan1entali e numerosi di Cartagine:) aurnenter2 cii n1olto le
nostre conoscenze su queste produzioni, avvicinando considerevolmente il momento in cui si potrà
elaborare una tipologia compiutamente formalizzata. Per le lucerne si è pensato invece di presentare
una tipologia con numerazione propria, perché quelle disponibili erano troppo povere e sommarie
per potervi fare anche temporaneo riferimento. Oltre questa integrale revisione bibiiografica e
morfologica, che ha permesso di dilatare ìa documentazione in molte direzioni, si è cercato di espli-
citare nel modo (anche didatticamente) più chiaro la classificazione dei tipi per produzioni e: 1, fab-
briche », tenendo conto delle esperienze di Salomonson, nostre e di Hayes. Quest'ultimo fornisce
utili osservazioni e compie importanti scoperte al riguardo, ma non giunge ad una pur provvisoria
sistematizzazione delle << fabbriche ,,, rendendo per tale ragione piuttosto ardua la consultazione del
suo manuaìc- (la ceramologù.. ) quale che sia Io stato di aYanzarnentc ò.çi suoi lavor~:- ne::;_ L ~:ve ::-·est2-r::::.
una scienza per iniziati). Si è cercato anche di precisare le cronologie delle produzioni e dei singoli
tipi sulla base delle nostre più dirette esperienze (dai materiali «vesuviani» alle stratigrafie di Ostia,
del Nador in Algeria, di Cartagine e anche a dati inediti). Una cura particolare è stata prestata allo
studio delia produzione decorata, ampliando e riorganizzando l'elenco dei motivi a stampo che Haycs
per primo aveva presentato (di cui si forniscono le equivalenze), presentando per la prima volta
quello relativo ai motivi a rilievo applicato e a matrice ed inserendo produzioni generalmente tra-
lasciate (anche da Hayes), quali le produzioni di Navigio e delle ampolle olearie. Nuova organizza-
zione è poi stata data al settore produttivo da noi chiamato della « Ceramica da cucina ,,, che pur fa-
cendo parte della stessa tradizione artigiana della sigillata, conviene distinguere, per livello di lavo-
razione e per praticità, dalla ceramica fine da mensa. In questo àmbito sono state studiate fabbriche
e tecniche di produzione nuove, si è cercato di ampliare il repertorio dei tipi, di darne una cronologia
più aggiornata e di chiarire i rapporti fra la terra sigillata e questa ceramica più andante, ma assai
largamente esportata (per questo presa in considerazione nell'Atlante). Una documentazione molto
ampia è poi stata accordata alle produzioni di carattere regionale: della Tunisia centrale e meridionale
(riordinando i tipi editi da Stern), dell'Algeria orientale e centrale (classificando i tipi rinvenuti a
Sétif e in altri siti), della Tunisia occidentale e della Tripolitania (facendo riferimento a Hayes). Del
tmto originale è infine la tipologia delle lucerne verniciate (ma non può dimenticarsi il debito nei con-
fronti di Salomonson e di Ennal::i,.
È opportuno esplicitare i criccri seguiti nell'edizione della produzione vascolare africana. È stata
evitata, con1e si è detto, una nuova numerazione delìe forme, per cui si è continuato a far riferimento
alie tipologie di Lamboglia, Salomonson e Hayes (LAMBOGLIA 1958 e 1963; SAL0M0NSON 1968 e 1969;
STERN 1968; HAYES 1972). Nella definizione della forma, figura inizialmente l'autore che per primo
l'aveva compresa nella sua tipologia; seguono, sotto fonna di equivalenze, gli aìtri autori dì classifi-
cazioni in ordine cronologico (Forma Lamboglia ro = Salomonson A II = Hayes 19). Quando una
0

forma è costituita da più tipi, si usano, per distinguerìi, barre inclinate nel testo e punti nell'intitolazio-
ne (Forma Salomonson A r = Hayes 3A/Lamboglia 4l36A Hayes 3B/Lamboglia 4/36B = Hayes 3C).
Nel caso di alcune equivalenze si è reso necessario citare non solo il tipo di Hayes, ma anche il num.ero
di uno o più esemplari da lui pubblicati in elenco (Hayes 8A, n. r). Nel caso di forme presenti in
diverse tipologie e che si basano su uno o due esemplari, l'equivalenza tipologica viene indicata ri-
correndo alle parentesi tonde: Forma Lamboglia 22A (Hayes 14, n. 3). Le forme che non fanno
parte delle tipologie tradizionali vengono definite facendo ricorso alla loro prima edizione (autore
e anno nel caso di monografie o articoli citati più di tre volte; rivista o serie e anno nel caso di articoli
citari meno di tre volte; serie e numero del volume nel caso di scavi editi da un collettivo di lavoro,
per cui sarebbe complicato riferirsi agli autori delle singole parti: Ostia 11, Michigan I). Le forme
nuove sono indicate facendo riferimento alla tavola e ali.a figura dell'Atlante (Atlante, tav. XXVII, 3).
Per quanto riguarda la successione delle forme, quelìe aperte precedono le chiuse, le più antiche
sonn anteposte alle più recenti. ::1oltre si & tenuto cor:w delit son1ig1ianze morfologiche e di eventuali
anche se ipotetiche evoluzioni tipologiche.
Dopo la definizione o titolo della forma e dei tipi seguono le voci seguenti: descrizione, tipologia,
produzione, decorazione, cronologia, diffusione e bibliografia. Nella voce descrizione si delineano
le caratteristiche principali della forma (comprese le dimensioni), rimandando alla voce seguente ìa
descrizione dei singoli tipi. Nella voce tipologia si illustrano le peculiarità dei singoli tipi, identificati
sulìa base delìa frequenza statistica ed in alcuni casi dalla specificità e originalità morfologica di pochi
esemplari; le alterazioni morfologiche meno significative, più dubbie e sporadiche sono relegate al
rango di varianti. Nella successione dei tipi si è seguito un ordine cronologico o di presunto sviluppo
morfologico; le differenze di misure fra i singoli tipi sono state specificate solo quando esse paiano
•- > quests_ voce si t:n:Y,.rano i nn1arn. . ~ alk rnvoie e alìe figurt.. Nella voce proàu:::wn,
indicano le ,i fabbriche )) e si propongono confronti con altre proàuzioni ceramiche o con recipienti
ìn materiale diverso. Nella voce decorazione si precisano gli aspetti relativi all'artigianato artistico
dì serie; per le produzioni decorate a matrice o a rilievo applicato ogni esemplare o frammento è

XXIX
identificato tramite un numero fra parentesi tonde, che compare identico nella voce bibliografia
prima dell'abbreviazione bibliografica; segue il numero del motivo decorativo che figura su di esso,
che rimanda agli elenchi dei motivi decorativi; per la decorazione a stampo si fa riferimento soltanto
allo ,, stile» di Hayes (ma nell'elenco dei motivi si citano anche le forme su cui il singolo motivo
compare). Nella voce cronologia si menzionano le datazioni proposte nelle tipologie più accreditate
o dagli autori che pubblicano i singoli tipi; si fa altresì riferimento ad attestazioni stratigrafiche ri-
tenute particolarmente sicure e rilevanti (edite e anche inedite); si ricordano inoltre siti datati in
assoluto che non si trovino citati nelle tipologie tradizionali; si danno infine i nostri gindizi cronolo-
gici, quando divergono da quelli proposti da altri. Nella voce diffusione si forniscono indicazioni di
massima per vaste aree geografiche (tenendo conto anche di certa evidenza non pubblicata). Nella
voce bibliografia vengono elencate le pubblicazioni relative alla forma, articolate per paesi moderni
o musei e collezioni (per gli esemplari senza provenienza); nell'àmbito dei singoli paesi, le citazioni
seguono l'ordine cronologico; le monografie e gli articoli citati più di tre volte sono abbreviati con il
cognome dell'autore e l'anno di pubblicazione; per le riviste si è fatto ricorso alle abbreviazioni della
Annéc Philologiquc, o ad altre ancora, che figurano nel!' elenco delle abbreviazioni di questo Atlante.
I criteri bibìiografici che abbiamo esposto valgono non solo per la ceramica africana ma per
l'intero Atlante e sono stati dettati soprattutto da esigenze di brevità. Le didascalie delle figure, in-
tercalate per comodità alle tavole, fanno riferimento alla produzione ceramica dell'esemplare, alla
forma e al tipo, alla provenienza o al museo in cui è conservato, al numero di invenrario per le foto-
grafie, aìla fonte bibliografica per il disegno; segue infine il rimando alla pagina dei testo in cui la forma
viene trattata. I disegni dei tipi ceramici sono ridotti in scala I : 3 e i motivi decorativi in scala I : 2.
Alcuni limiti di questo Atlante possono già scorgersi nel licenziare le bozze per la stampa. Vi è
innanzi tutto una disparità nel modo in cui le diverse ceramiche mediterranee sono state studiate
(si tratta però di una disparità voluta, sia per contenere l'Atlante entro una certa dimensione, sia
perché pensiamo che una grande quantità dei suoi lettori si troveranno ad operare in Italia e nella
parte occidentale del Mediterraneo). Si potrebbe quindi accennare al carattere ,, chiuso < di aicnni
elenchi (si sarebbero potuti usare sistemi di nun1erazione più sofisticati, aperti a future aggiunte).
J\fanca poi un indice dei luoghi, che sarebbe stato prezioso e soprattutto non è stato possibile rea-
lizzare deìle cartine di distribuzione analitiche e sintetiche, comunque aggiornate, seguendo l'esempio
di Hayes (ma nell'Atlante vi sono i dati per ricostruire eventualmente a posteriori taii indici e cartine).
Manca anche uno studio sintattico ci egli stampi sui tipi vascolari, in particolare africani (da com-
pararsi con i motivi analoghi che figurano sulle produzioni non africane). Inoltre non è stata
condotta una ricerca sistematica sui motivi figurati delle lucerne africane, considerati in rapporto
con quelli che figurano sugli altri recipienti decorai. I:1.fine lo stuàio di queste decorazioni avrebbe
potuto essere inquadrato in una ricerca più ampia sulla cultura figurativa del!' epoca. Sono tutti spunti
per future ricerche.
È opportuno sottolineare che il lavoro di questo Atlante, in particolare la parte rignardante la
ceramica africana (dove si concentra più propria.mente Faspet:to della ricerca), è stato svolto in modo
sostanzialmente collegiale, discutendo sul taglio del volun1e, suIIa scelta dei criteri, sulla definizione
di ogni Iipo e variante. Ciò pren1esso, si spera di offrire ai lettori (o meglio ai consultatori) dell'Atlante
un prodotto che, pur nei suoi limiti, appaia relativamente on1ogeneo. Le singole parti sono firmate
con ie iniziali dei vari autori. Harn10 recato il loro contributo al ìavoro comune Lucilla Anselmino.1
Andrea Carandini, Carlo Pavolini, Lucia Saguì, Stefano Tortorella e Edoardo Tartarici, che si erano
fo:-m.a:::· neI. labo:-atorio 6:::ffinst:·umemum domcs:i::um deffistituw universit,:rio ro:c:12.no. Osté:::::oE :1or~
sono ma..'1cati nel corso delia ricerca, ma sono stati superati con la buona volontà, grazie anche alla
collaborazione della redazione dell'Enciclopedia. I disegni sono stati affidati alla mano di Tommaso
Semeraro, fattasi abile illustrando con finezza di stile e rigore di criteri i materiali delle Terme ostiensi
del Nuotatore. Infine Stefano Tortorella ha recato un contributo sostanziale nella definizione dei
criteri, nel raccordo fra i diversi ricercatori e le diverse parti del lavoro, facilitando sotto tutti gli aspetti
l'opera del curatore.
Vi sarebbero infine da menzionare gli studiosi che ci hanno aiutato nella redazione di questo
Atlante. Sono certamente troppi per poterli menzionare tutti. Nomineremo soltanto, primo fra tutti,
John Haycs, massimo esperto in questo campo di studi, quindi Henry Hurst e Friedrich Rakob con
le loro équipes di specialisti, che ci hanno liberalmente mostrato i reperti degli scavi cartaginesi.
Preziosi sono stati i consigli di Mounir Bouchenaki, Antonino Di Vita, Abdelmajid Ennabli, Anna
Sommella e Jan Willem Salomonson, che assistette ai nostri primi passi di fronte ai materiali ostiensi.
E poi Pau! Albert Février, David Whitehouse e tanti altri amici.
Alla memoria di Giovanni Becatti, primo ispiratore di questi atlanti sulla cultura materiale del
mondo antico, e di Nino Lambogiia, che per primo cominciò a scavare stratigraficamente un centro
romano e a classificare le,, sigillate chiare» in Italia, dedichiamo questo primo Atlante sulla ceramica
romana, speranào che altri possano presto segu1re come valid1 strumenti nella ricerca sul campo
e nelìa riflessione storica. Di una storia che non disdegni di partire dalla modestia dei lavori quotidiani
(quindi anche dai (( cocci >ì) per giungere alle realizzazioni, spesso irripetibili, delle grandi az10n1
politiche e dei capolavori artistici (di cui si è privati in tempi ài crisi materiale e morale).

ANDREA CARAND!Nl
AVVERTENZE

Le designazioni delle forme (e dei tipi), quando costituiscono i titoli delle descrizioni delle forme stesse, sono
stampate in maiuscoletto e disposte in righe successive; quando sono citate nel testo, sono stampate in carattere
tondo e si susseguono, separate da una barra obliqua. Le forme che vengono presentare per la prima volta in questa
opera sono designate col nome\( ATLANTE)), seguito dal numero della rispettiva tavola. (Si veda, ad esempio, la secon-
da colonna della pag. ro5).
L'identità perfetta di più tipi è indicata col segno =. Le varianti di una forma non sono inàicate nel titolo
ma figurano nel testo.
Le forme delle lucerne sono indicate con un numero romano (da I a XVI); per i tipi, il modo di designazio-
ne è lo stesso di quello adottato per i vasi.
Nella descrizione delle forme i motivi decorativi (citati col numero d'ordine dei rispettivi elenchi), sono tal-
volta preceduti da un nurnero in parentesi: questo rimanda al corrispondente numero della bibliografia, nella quale
è messa in evidenza la distribuzione geografica dei motivi stessi. (Si veda, ad esempio, la pag. 194).
Le tavole di questo Atlante sono inàicate con i numeri romani in maiuscoloi le pagine con: pag. Le tavole
d'altre opere citate sono indicate con numeri romani in maiuscoletto; le pagine con: p.
Nei disegni è stata adottata la scala I :3 per le forme e la scala I :2 per i motivi decorativi.
Nelle tavole dei disegni delle lucerne la decorazione è stata riprodotta solo quando concorre a definire i1 tipo.
Un asterisco sovrapposto ad un disegno indica che in questo è riprodotta la sola forma di una lucerna fornita di
decorazione.
Per la corrispondenza delle norme tipografiche adottate con criteri seguiti nell'edizione si vedano le pagg.
XXIX-XXX.
CERAMICA NARBONESE
I. TERRA SIGILLATA ,,B» E «PRELUCENTE»

La sigillata B è una classe che è stata individuata cd Porrebbe chiamarsi sigillata tardo~·galiica) se questa de-
ordinata per la prima volta da N. Lambogli2 rnll2 base finizione non portasse a pericolose confusioni con le si-
dei materiali di Albintimilium e cli una larsa serie di gillate cemro-galiiche ed est-galliche. La sigìliata B pre-
confronti. La pasta è tenera, di e, ]ore arancicne chiaro; senta caratteri ora più tipicamente continentali, ora più
la vernice è di colore arancione \';vo e si disgrega in propriamente mediterranei. Esistono degli evidenti punti
modo uniforme e poroso; essa assume a volte toni violacei di contatto con la produzione,, lucente ìi. Scarsi sono invece
e lucenti: si tratta della qualità <, prelucente )\ che è sem- quelli con la ceramica dì Lezoux e con quella più tarda
brata segnare il momento di trapasso della B alìa \( lucente 1> dell'Argonne. Praticamente inesistenti sono quelJi con la
vera e propria. L'area di produzione sembra trovarsi sigillata << arancione~grigia >\ e con quella africana. Que-
nelìa Valle del Rodano. A Ventimiglia la classe è testi- st'ultima è stata generalmente classificata - per quanto
moniata a partire dalla metà del II secolo circa fino alla attiene alle produzioni A, C, D - nella serie delle (( si-
seconda metà del secolo successivo. Nell'area di pro- gillate chiare 1) - cui appartiene la B - secondo una
duzione i limiti cronologici sono probabilmente più ampi concezione ormai superata di sviluppo unitario delle si-
(vi sono indizi che ia produzione cominci già nel I secolo), gillate presenti lungo le cosi:e settentrionali del Jviedirer-
La qualità<' preiucente )) è nota a partire dalretà severiana. raneo occidentale. Diamo l'elenco delle forme secondo la
Generalmente non è possibile attribuire datazioni alle tipologia edita in LAM.BOGLIA 1958, e apparsa poi integrata
singole forme. L'area dì diffusione è limitata sostanzial- in DARTON 1972. Non si apportano modifiche alla classifi-
mente alla Liguria, alla Francia meridionale ed alia Cata- cazione tradizionale. Si fa però osservare che nello sforzo di
logna. In Spagna e Portogallo sono note alcW1e fabbriche contenere il numero delle forme, seguendo una tipologia
che in via generale si possono ricollegare a questa classe} organica di tutte le sigillate nate nel lviediterraneo occiden-
ma che presentano delle caratteristiche particolari. Questa tale - dalla sud--gallica all'africana - si è finito per racco-
sìgillata sembra diffondersi posteriormente alla crisi delle gliere sotto uno stesso numero forme assai diverse. In que-
officine suù--gaHiche. Essa eredita varie forme della sud- sto senso la classificazione tradizionale appare più come un
galiica; ò fra l'altro l'ultima a presentare, nell'area pro- ordinamento preliminare che non una tipologia per gruppi
venzale, del \'asi decorati a matrice'.. ::.:d in gm:'.:-o sen<::.1
1
di forme, forme~ tipi., sottotipi e variami (osserYazione
appare un ìenomeno parallelo alla sigiliata taruo-iraiica. quc:sca che non vale certo soltanto per questa dasse).

FORMA LAMBOGLIA 9 a (tav. I, I). FORMA LAMBOGLIA 9 b (tav. I, 2).


I tipi DARTON' r972, nn. I·-··3 sembrano molto simili La Darton ha pubblicato diverse variami; una
ad una forma di sigillata africana C 1 e C 2 (Hayes 49, forma analoga si trova nelia sigillata <(lucente,; (ta;·.
nn. I 6/0stia I~ fig. 99/Hayes 49, nL 7-8/Hayes 62) VI, 1
n. 15)_; il tipo n. 8 è avvicinato ipoteticamente al tipo
Lamb. 2/9 della sigiUata africana D 1 ; il tipo n. 9 è del FORMA LAMBOGLIA IO (tav. l, 3).
tutto particolare. La Darton conosce anche una imita- Una forma analoga è nota nella sigillata<< lucente 1,1,

zione della forma Lamb. 40 bìs/Lamb, 40/F-faycs 50, n. 55/ FORMA LAMBOGLIA 32 (tav. l, 4).
Hayc'.: 5c I:, m:. ddb sìg:i1lat2. africane C: e e~< L,1 forma DARTON 197::, 32/39 non sembra attribuibile
I tipi di mi si fatto riferimento come ì:1,it:::zioni di alb forma Lam.b. 32.
forme: africane meritano probabilmente un più accurato
esame, per cui al momento sembra prudente tcnerìi da FoRMA LAMBOGLIA 4/9 (tav. I, 5-7).
pane. FORMA LAMBOGLIA 4/23 (tav. I, 8).

3
CERAMICA NARBONESE

FORMA LAMBOGLIA 4 136 (tar. !, 9-10). FoRM.A LAMBOGLIA 28 (tav. III, 12).
Presenta decorazioni simili a quelle che si trovano sulle
FORMA LAMB0GLIA 4 (tav. I, II),
forme Déchelette 72 di Lezoux.
Cfr. una forma analoga in sigillata(< lucente>> (ta\', VI,
2); per la forma intera, cfr. DART0N I9T2, n. I; si veda FORMA LAMBOGLIA 28 A (tav. III, 13).
la forma analoga (Lamb. 4/36) in sigillata << lucente >> e La decorazione mammillare ricorda la classe delle
in sigillata sudgallìca (cfr. OSWALD-PRYCE 1920, tav. LIX) (< pareti sottili ».
(tav. 1, 12); il tipo è stato avvicinato ipoteticamente a Fofill-iA LA. M:BOGLIA
. q.
forme di sigillata africana. Si tratta di un unicum, che presenta la stessa forma delle
<i ollettc a collarino )) della ceramica a <, pareti sottili )> ( e
FoRMA DARTON 1972, 36 (rav. I, 13).
Ricordiamo l'analoga forma in sud-gallica; cfr. anche pertanto non viene riprodotto).
la forma Lamb. 35. FORMA DARTON 1972, 14, NN. 1-2 (ta\'. III, 14-15).
È attestata nei secoli III-IV.
FORMA DARTON 1972, 19 (rav. I, q).
È nota la qualità 1, preìucente ,-,_ FORMA LAA1BOGLIA 26 (ta,;;, III, r6ì.
Si tratterebbe di una forma t.i.pìc:imente severian::i.
FoR..l\-1A LAMBOGLIA 31 (tav. I, I5).
FOfill-1.A LAMBOGLIA 30 (tav. IV, r).
FORMA LAMB0GLIA !, 16).
33 (taY,
Ricordiamo la forma analoga in sud--gallìca. FOfill-iA LAM.BOGLIA 29 (tav. IV, 2).

FORMA LAMBOGLIA 4/36 (tav. I, I7). FORMA DARTON 1972, r5 (tav. IV, 3).
Si conosce una forma analoga in ceramica comune
FORMA LAM.BOGLIA 8 (tav. Il, I-6). che a Vemimigìia è oarsa àaubile intorno all'anno 200
Cfr. la forma Ritterling 8 e la forma analoga in sigillata circa_; si trovano anche confronti nella ceramica dell' Ar-
{{ lucente 1; (tav. VI} 4); più forme sono raccolte in una gonne.
forma sola. Fo&\1.A DARTON 1972, 29, ~. r (tav. IV, 4).
FoR.M:A DARTo:, 1972, r/3 (rav. II, 7). FoR.r..LA..
DARTON 1972, ì'3 (tav. IV, 5).
È conosciuta nella qualità preìuceme; si veda anche la La forma è testimoniata a Ventimiglia intorno alla fine
forma analoga in sigillata ,1 lucente)) (tav. VI, 10); cf!. del II secolo; si conosce una forma analoga in sud-gallica.
anche la forma Ritterling 9.
FORMA LAMBOGL!A 76 (rav. IV, 6).
FORMA LAMB0GLIA 2 (tav, II, 8-12). È conosciuta anche la qualità « prelucente )) ; si tratta
Deriva dalla forma Drag. 37 in sud•-galìica; esiste di vasi a medaglione applicato della Valle del Roda-
anche decorata a mutrice (forma Lamb, 37) ed in sigillata no (\\'UILLEUMIER-AUDIN 1952); cfr. la forma Déche-
(( lucente )ì ( tm·. VI, 9); si conoscono sottotipi e variami lette 76.
(DARTON 1972, 2, n. 8); rav. II, 8 costituisce una forma
FomvtA DARTON 1972, 16 (tav. IV, 7).
a sé stante.
La forma ha tre anse e può presentare due medaglioni
FORMA LAMB0GLIA 35 (tav. II, r3). applicati (cfr. la forma precedente).
Si veda la forma analoga in sud-gallica; è nota fa qualità FORMA LAMBOGLIA 37 (tavv. IV, 8-9 e V, 1-4).
(( prelucente ►,, Deriva daffanaloga forma in sud--gallica, ma l'orlo è a
FORMA LAMBOGL!A 8,35 (tav. !I, q). mandorl::r; cfr. la forma Lamb. 2 che è la versione non
FORMA LAMBOGLIA r8 (ta\". III, 1). decorata; si tratta dell'ultima produzione di ceramica
decorata a matrice (ma cfr. una forma in sigillata 11 arar:-
:È norn un2. \·ariame: DARTON 19-;-:, r2, L
cione-gngia ": ta\'. VIII, 7).
FORMA DARTON 1972, 12 (tav. III, 2-3). FORMA DARTON 1972, 39 (tav. V, 5).
FORMA LAMBOGLIA 38 (tav. lll, 4). III-IV secolo; cfr. la forma analoga in sud g:illica ed
anche la forma DARTON 1972, 32/39.
FORMA LAMBOGLIA 24/25 (rnv. III, 5-6).
FORMA DARTOK 1972, 44 (m·. Il!,
FORMA DARTON 1972_, 185, N. I (ta\'. V, 6).
Si conoscono vari sottotìpi. F'oRMA LAMBOGLIA 1958) 324 (esemplare d2 Vaìr.nce)
(rnv, V, 7).
FORMA LAMEOGLIA 34 (tav. III, 8 9).
FORMA DARTON 1972, 44 (tuv. V, 8).
Foru.1A DARTON 1972, 28, N. 2 (taY. III, ro). Versione decorata della forma non decorarn.
Si tratta di una forma nota anche nel IV secolo ( ce-

FoRM.A DARTO?-. 1972, 22, :e--:. I (rn-r. III, r (Pe:: i motivi decoratiri di queste forme v. taY. '\\
f: una forma attestata nella classe delk '-' pareti
son ili )',. .À., C.

4
TERRA SIGILLATA i ARANCIONE-GRIGIA,,

II. TERRA SIGILLATA «LUCENTE))

Si tratta di un gruppo ceramico classificato per la prima soprattutto nel IV secolo. Non vi sono punti di contatto
volta da N. Lamboglia. La vernice C di colore bruno fra questa ceramica continentale e la sigillata africana,
metallico con iridescenze; l'argilia è di colore giallo- mentre ve ne sono con 1a B e la <, preluccnte i; da una parte
arancione; l'impasto è morbido, paco tagliente. Questa e con la ceramica delPArgonne dall'altra. Sigillata E,
ceramica è diffusa sulle coste settentrionali del lviediter- (' prelucente )) e ,, lucente )) appartengono ad una stessa
ranco occidentale e nella Valle del Rodano. È testimoniata tradizione artigiana.

FoMlA LAMBDGLIA 9 B (tav. VI, r). FORMA LAMBOGLIA 45 (rav. VI, II).
Cfr. una forma analoga in sigillata B ( taY. I, Presenta un beccuccio a forma dì muso di leone; è
FoRM.A LAMBOGLIA 4i36 (ta\'. yr
talnra :iecorata a metope con disegno cruciforme; Lam-
Cfr. una forma analoga in sigiliata B . I~ I1 ': bogfo; data la fOima fra la fine àel III e la prima metà
del IV secolo.
FOMH\ LAMBOGLIA 33 (tav. Vì 1
FORMA LAMBOGLIA 3 18 (tav. VI, 4). FoRM.A LAM.BOGLIA 24/25 (tav. VI, 12),
Cfr. una forma analoga in sigillata B (taY. II, 1). Cfr. una forma analoga in sigillata <! arancione-grigia ))
FORMA LAMBOGLIA 3 (taY. VI, 5-6). (tav. IX, 7).
FORMA LAMBOGLIA !;3 A (iav. VI, 7). Forr.v.A LAMBOGLIA 19 (tav. VI, I3-14).
FoRM.A LAMBOGLIA I /3 B (tav. VI, 8). FORMA LAMBOGLIA 14 (tav. VI_, 15-16).
Cfr. la forma precedente. Cfr. una forma analoga in sigillata B (tav. III} r6ì.
FORMA LAM.BOGLIA 2/37 (tav. VI, 9).
Cfr, la forma analoga in sigillata B (tav. II, 9-12), FoRMA LAMBOGLIA 28 (rav. VI, 17).

FORMA LAMBOGLIA 1/3 e (rav. VL ro), FORMA LAMBOGLIA 14/26 (tav. VI, r8).
Cfr. una forma analoga in sigillata B (t~n-. II, 7). A. C.

III. TERRA SIGILLATA «ARANCIONE-GRIGIA"

Si tratta ddi::1. ceramica che un tempo vcni\·a impropria- provenzale e del basso Rodano, con centro a M.arsiglia.
mente definita come 11 visigotica'> (DtcnELETTE 1904\ La tecnica della riduzione è predominante. Esistono dif-
Il colore della pasta va dai f-'Ìallo-ocrn a! rrrigi0 r,iù o meno ferenze fra 1e produzioni dei centri costieri e quella delle
scuro. Quello ddia vernice rn a:l: grnlH· aran-:::1onc della ofucìne locali dell'interno. J\iarsìgìia (, un centro elle
tecnica ossidante al grigio più o meno scuro della tecnica esporta questa ceramica, seppur assai raramente, nel bacino
riduttrice. La dasse si ricollega alla stessa tradizione orientale del .l'viedìterranco (Grecia). Cronologia: V secolo
artigiana delle altre ceramiche narbonesi (BJ <, prelucente ,), (HAYES 1972, p. 403). 3) Area atlantica e dell'Aquitania,
1' lucente I)), Ma il repertorio delle forme è diverso e la con centro a Bordeaux (la ceramica visigotica n di Hayes:;,
(i

tccnìca deiia riduzione appare come una novità. Carat- Prevale la tecnica a riduzione. La vernice è grigio-scura
teristica deli.a classe è la così. detta decorazione a stampo, e saponosa. Mancano le forme Rigoir 3 e I S. La decon:-
che essa mutua dalla sigillata africana ((, stile A \i: 4;0·- zione a stampo presenta delle carattcri:>tichc proprie (non
470 circa). Le aree di produzione sono tre. Una di queste è: influenzata dalla sigillata africana). Cronologia: VI se-
non rientra nei limiti dell'antica Narbonensis, r) Area colo (HAYES 1972, pp. 403-404). La diffusione di questa
della Linguadoca con centro a Narbona. Il 40_ 60 (;" della ceramica narbonese riguarda, oltre la Gallia, la Spagna
produzione è realizzato con la tecnica ossidante. La ver- e le Baleari, il .lvlaroccc, l'Italia e la Sardep:-na, la S\·izzcra.
n.ic.e è: cii color gìalio-.,arancìone, simile a quelìa delìa e la Grecia. Sef,ruiamo la tipologia edita in RIGOIR 19fo;~
s1g1llata B. Si conosce una produzione più fine ed una ma ricordiamo che alcuni numeri raccolgono in realtà
meno fine, attribuibile ad alcune officine locali. Crono- più forme e che gran parte dei confronti non sembrano
logia: 3.50---400 e oltre (HAYES 1972, p. 403). 2) Area convincenti. Per la decorazione a stampo cfr. RlGOIR 1960.

J
CERAMICA NARBONESE

FORMA RIGOIR 4 (tav. 'VII, 1). forma Drag. 2", mo. sembra più probabile quclfa della
Frequente a Bordeaux. forma Drag. 19.
FORMA R1Gorn 8 (tav. VII, 2). FORMA RIGOIR 16 (tai'. VIII, 8).
Tipica di Marsiglia; sotto questa forma sono raccolti Meglio testimoniata in Linguadoca, a sud del 1\1assiccio
dei tipi che sembrano imìtazionì di una forma in sì- Centrale.
gillata africana IV (cfr. rav. XL\\ 1-2).
FORMA RIGOIR 32 (tav. VIII, 9),
FORMA RIGOIR 11 (tav. VII, 3). Forma rara.
Tipica di .l\1arsiglia; per la coppa cfr. la forma Rigoir 33. FORMA R1Gom 9 a (tav. VIII, IO).
Foru..1A RIGOIR I2 (tav. VII, 4). Cfr. la forma analoga in sigillata B; la decorazione a
Tipica dj .lv1arsiglia; per la coppa cfr. la forma Rigoìr 35. rotella sul fondo figura anche nella sigillata africana D~
(cfr. taw. XXXVII, 4; XL\'l!l, 11-16 e XLIX, 1-u;
FORMA RIGOIR I (tav. VII, 5).
XLIX, r2-r3; XLIX, 14 e L, r; L, 6-7).
Cfr. la forma Drag. 51 e una forma in sigilJara afri-
cana D 1 (cfr. tavv. XXXII_1 ro-13; XXXIII); è diffusa nel FORMA RrGoIR 9 b (ra,·. VIII, 11).
gruppo narbonese-marsigliese; è testimoniata soprattutro Cfr. la forma Drag. 38.
nei centri urbani e nelle vi!lae; forma servizio insieme alle FORMA R1GoIR 15 b (tav. V!l!, 12).
forme Rigoir 2 e 3. 1v1eglio testimoniata in Linguadoca,
FORMA RIGOIR 30 (tav. VII, 6).
FORMA RIGom 17 (tav. VIII, r3).
FoRJ\1:A RrGom 5 a (tav. VII, 7J. È considerata una variante della forma I 5.
Forma rara; cfr. la forma Drag. 3::. ( ?). FOR!\1A RIGOIR 15 a (rav. VIII, 14).
FORMA RIGOIR 34 (rav. VII., 8). FOR.½A RIGOIR 20 (t8.V. VllI,
Cfr. la forma Rigoir 12.
FORMA RIGOIR 1 (tav. IX 1 1).
FORMA RIGOIR 33 (rnv. VII} 9). È srata avvicinata alla forma Lamb. 4 '2 3 della sigillata B;
Cfr. la forma Rigoir I r . cfr. anche le forme Rigoìr I e 3.
FORMA RIGOIR 5 b (rnv. VII, ro). FORMA RIGOIR 3 a (tav. IX, 2).
Cfr. la forma Drag. 32 (?); forma rara. Si veda la forma Drag. 35; cfr. anche le forme Rigofr
FORMA RIGOIR IO (tav. VII, 11). I e
2; appartiene a qu~sta forma il tipo inedito deì LAM-
Si è supposta una derivazione dalla forma Rigoir 8; BOGLIA 1958, p. 318; è parricnlarmeme frcqucm:.: ndlu
forma rara. regione di .\1.arsiglia e nei centri costieri.
FORMA RrGOIR r3 (tav. VII, 12). FORJ.1A RIGoIR 3 b (rav. IX, 3).
È testimoniata solo a Marsiglia. Cfr. anche la forma Rigoir 3 a; analogo modello del-
l'orlo nella forma Lamb. 48.i\\'AAGÉ 1948, n. 856 k della
FORMA RrGom 3r (tav. VII, 13). sigiliara africana ni.
FORMA RIGOIR 14 (tav. VII, 14). FORMA RIGOIR 3 e (tav. IX, 4).
Tipica di Marsiglia.
FORMA RIGOIR 29 (tav. IX, 5).
FORMA RIGOIR 21 (tav. VIII, r). Sembra essere la sola forma àa cucinr...
L'andamento deila parete ricorda la forma Drag. 33;
forma rara. FORMA RIGOIR 24 a (tav. IX, 6).
FORMA RIGOIR 22 (ta7.
FORMA RIGOIR 7 (rny, 'VIII, 2\
b stata proposta una deri·i;azione dalla forma Lamb. r9
FORMA RIGOIR 6 a (tav. VIII, 3). della sigillata« lucente)) (tav. VI, 13-14).
La forma 6 predomina in Lìnguadoca.
FORMA RIGOIR 18 (tav. IX, 8).
FORMA RIGOIR 19 (tav. VII!, 4). Non è testimoniata nell'arca atlantica.
Forma rara, testimoniata a Marsiglia. FoRJVl.A RIGOIR 25 (mv. X, I-2).
FoR.ltJA RIGOIR 6 h (tav. VIII, 5). FORMA RrGum 24 b
:È srnta proposta u~2 deriyazio~e della forma Herrn.et 2+
FORMA RIGOIR 23 (rav. X, 5-6).
FORMA RIGOIR 6 e (tav. V!IL 6\
FORMA RIGOIR 26 (tav. X, 7).
Le officine della forma dovevano rrovarsì nelia bassa
VaHe del Rodano (St. Blaise, Aries, Valence). FoR.M..A RIGOIR 27 (tav. X 1 S-9\
Fom0:f. P.:Gmr (:::n-. '\TE:, : FOEMf, RIGOH ::.L (~::! :o,,.
Noti due esemplari da .1Viézarac e da Marsiglia; è de- (Per i motivi decoratìvi dì queste forme v. tavv. X, rr-54;
corata a matrice, ultima testimonianza di una più antica XI, 1-r27; XII, r-70).
tecnica decorativa; è stata proposi-a la derivazione dalla A. C.

6
TERRA SIGILLATA DETTA «MACEDONICA,,

IV. TERRA SIGILLATA DETTA «MACEDONICA,,

Haycs attribuisce a questo gruppo solo alcune testimo- tinopoli ( ?) e in Romania ( ?) sono considerate delle imita-
nianze di Corinto e forse di Atene (HAYES 1972, pp. 405, zioni locali della sigillata <{ arancione--grigìa )> databili fra
417). Altre~ raccoire a Salonicco, Atene, Corinto, Costan- la fine del IV e gli inizi del V secolo. Cfr. rav. XII, 71-75.

A. c.

7
CER.AMICA AFRICANA
INTRODUZIONE

Chiamiamo ,, terra sigillata africana 1> l'insieme delle tipi di forme aperte e soprattutto di forme chiuse si cono-
produzioni che Lamboglia definì come « terra sigillata scono soltanto ìn Africa settentrionale e trovano spesso
chiara >> A, C, D (esclusa la BJ che si è invece rivelata riscontro nella ceramica comune locale, contemporanea o
di origine narbonese) e che Hayes ha pi.ù recentemente più antica. 5) Sulla ceramica decorata a rilievo appiicato
definito<• African Red--Slìp '\X.'are I'. Secondo quesro auto- di ,, fabbrica ,., C 1 e e~ appaiono iscrizioni e figurazioni
re sarebbe consigliabile distinguere k ceramiche con che si riferiscono a costumi di vita africani e in particolare
vernici brillami àella prima età imperiale (Red---Gìoss bizaceni (si pensi ad esempio alle sodalùazes, che erano
Terra Sigillata) da quelìe con vernice meno brillante le ((mafie)) del tempo). 6) I morivi della decorazione a
della media e tarda imperiale (Fine Rcd---Slip \Xìares). stampo o a rilievo si inquadrano perfettamente nei reper-
Abbiamo preferito) ciò nonostante, conservare il termine tori e nei linguaggi figurativi della cultura artistica africana
<, terra sigillata 1) per la grande maggioranza delle ceramiche (appaiono addirittura immagini delle personificazioni della
fini da mensa del medio e tardo impero, sia per ragioni !vfauretania, dell'Africa e di Cartagine). 7) Sulla ceramica
di uniformità terminologica (non bisogna spaventare gli del tipo 1< Navigio ,) compaiono firme di ceramisti cer-
archeoìogi (, umanisti con eccessive complicazioni), sia
1) tamente maghrebini e gli stessi vasi a forma di testa
per ragioni strettamente tecniche (pensiamo, ad esempio, umana ricordano per fisionomia e particolari sntiquari
alle vernici brillanti e alle argille assai depurate di alcune figure indigene africane del tempo. 8) Conosciamo dei
produzioni della Bizacena). centri di produzione (il cui numero va crescendo), quali
La terra sigillata africana - tentiamone una prima Oudna (Uthina), Henchir cl Biar (presso Thebourba)i
definizione - è una ceramica: r) manufatta in più aree Henchir es Srìra (in Tunisia centrale), Sidi Kalifa (Phe-
di produzione e officine dell'Africa Proconsolare e della radi Maius), Sidi Aich (Gemellae). 9) Sono noti alcuni
lviauretania (dall'Algeria alla Libia, con epicentro in strumenti di produzione, quali dei punzoni per la deco-
Tunisia); 2) appartenente ad una stessa tradizione arti- razione a stampo, che sono stati trovati a Thysdrus, Cirta
giana che si sviluppa fra il I e il VII secolo d.C.; i) che e Timgad.
si ri\'olge alle necessità regionali africane e sopr~ttutto La diffusione doveva avvenire principalmente, anche se
al grande mercato mediterraneo (e oltre); 4) di aualità non esclusivamente, per mare, e raggiungeva i più diversi
più o meno raffinata, coperta per intero o in pa;te da insediamenti urbani e rurali e gli ordini più vari della
una vernice color rosso-arancione, più o meno liscia e società (almeno fino al V secolo). Penetra nell'imerno
brillante, in alcuni casi ;;aria mente decorata ,; a barhotìna, delPAfrica fino al Fezzan, raggiunge la Spagna soprat-
a rotelb> 2 impressione a srnmnc ;~"T 2. rr..aa::ncc: e tutto rn',ncrc,. il Porrocalfo, la Francia meridionaie: 1 le
applicato). · ~ Baleari, la Corsica, la S~rdegna, l'Italia, la Sicilia, ]\/i.alta,
La produzione di questa sigillata è stata attribuita auto- la Dalmazia, la Grecia, l'Egeo, l'Asia Minore, la Siria
revolmente all' Afrìca grazie a una serie di indizi e dì (compresa Dura Europos), Cipro, la Palestina, la Valle
prove, che qui conviene solo brevemente ricordare. del Nilo (fino alla Nubia) e la Cirenaica. È noto un fram-
I) Appare innanzitutto in Occìdeme e solo in un secondo mento anche a Axum ìn Etiopia_; è rara nelie province
momento in Oriente, per cui non può trattarsi di una europee settentrionali (in Austria, Svizzera, Renania~
produzione del Ivlar di LevanH:. :2) Appartiene ad una Olanda, Inghilterra e Scozia)_; è infine anestata anche nel
!:radiz10ne arti~iana che nulla ha in comune (salvo che .!v1.ar Nero. Una tale diffusione, per allora << monciiale '\
per talune c01{rraffazioni) con le abitudini lav~rati\·e dei non trova confronto nelle altre produzioni coeve narbonesi,
ceramisti italici, gallici e ispanici, per cui si deve pensare ispaniche, rnicroasiatìche, cipriote, egiziane, palestinesi e
per l'area di produzione alle province occidentali del della penisola greca (HAYES 1972, pp. 1-18, 428 ss.).
continente africano. 3) I tiol vascolari più. amichi si fr·,- Si nuò anzi addirittura affermart:'. che si tratta deih ce-
vengono sorrnmo nei M.agm -~~L, dOYC e:,:si sosi::ituisconc, ramica più diiius,, nei. N'.i<:'.u1,.ern:neo -iurame me.a l'an-
fin daglì anni '70 del I secolo, le altre sigillate occidentali tichità classica (l'archeologo si diverte nel constatare che
che vi venivano precedentemente importate; il che avverrà essa non è mai nominata da una fonte letteraria).
anche in Italia, Galiia e Spagna, ma soltanto nel corso del Il primo frammento di sigillata africana è stato pub-
II secolo (specialmeme, dalla sua seconda metà). 4) Alcuni blicato nel 1833. La prima officina (Uthina, nella Tunisia

II
CERAMICA AFRICANA

settentrionale) è stata edita nel 1897 (si veda la biblio- Ciò premesso, bisogna ricordare gli importanti studi
grafia). La prima arricolazione della produzione in fab- cli Jan \Villem Salomonson (SALOMONSON 1968 e 1969))
briche è do\'uta al britannico \'X:aagé, con 1c sue 1, Late che è stato il primo a stabilire le equivalenze fra le clas-
Roman B, (cqui\'alente alle (, sigillate chiare A e D 1) sificazioni delle due diverse tradizioni e quindi a ricon-
di Lamboglia) e {i Late Roman A,> (equivalente alla « si- ferire alle produzioni africane quella dimensione globale
gillata chiara C 1, di Lamboglia). Ad esse egli affiancaYa, e cosmopolìta che è loro propria. È stato anche il primo
pur considerandole distinte, la <, Late Roman C 1\, la a dare nuoì'0 impulso agli studi sui rapporti fra la sigillata
(1 Late Roman D ,1 e la <( Late Roman E ,. , che sono pro- africana e i prodotti delle altre arti africane, minori e
duzioni pergamene e cipriote. Il \X-'aagé commise dunque maggiori. Si è inoltre rivelato ottimo conoscitore delle
per primo l'errore, poi ripetuto da Lambogìia) di inserire decorazioni a matrice e a rilìevo applicato (su vasi e lu-
in una stessa serie delle ceramiche di provenienza anche cerne), fra l'età dei Severi e i Vandali. Ha poi individuato
molto diversa (ma come non giustificare questi primt som- nella ceramica di El Aouja 1 in quella di tipo ,, Navigio >)

mari raggruppamenti dei 1, padri fondatori " della ccramo- e nelle contemporanee lucerne verniciate nuovi aspetti
logia romana?), Al \Xlaagé va in ogni modo riconosciuto della lavorazione ceramica africana. Con 1a pubblicazione
il merito di aver intuito per primo l'africanicità delle sue della necropoiì di Raqgada (nelia Tunisia centrale) ha
due prime ,1 fabbriche\) (\X7AAGt: 1948). L'iniziatore in dato infine un notevole contributo alla cronologia delle
Occidente di questi studi è stato (ma si tende a volte a dìvcrse produzioni e delle singole forme.
dimenticarlo) Nino Larnboglia (LAMBOGLIA 1958 e 1963). Contemporaneamente venivano svolgendosi le ricerche
A questo che potremmo definire nel senso migliore àe! itaiiane, in particolare quelle legate alle ricerche ostiensi
termine ,, dilettante 11 - alleato dell'archeologia ufficiale e afrìcane (condotte per lo più da coloro che avevano
italiana, non ne fece mai veramente parre e forse proprio seguito l'insegnamento di Lamboglia). Si riconosce,·a
per questo riusci a colmare le gravi lacune di guest>ultima una fabbrica di sigillata africana a Pheradi Maius. Si indi-
(dallo scavo stratigrafico, alla classificazione sistematica viduava la nuova <( fabbrica 1, della AD. Si precisava lo
dei reperti, all'archeologia sottomarina) - si deve dunque studio della ceramica <i a patina cenerognola e (< a orlo
>)

la prima classificazione delle forme della sigillata che noi annerito )) (come allora si soleva chiamare Ja <' ceramica
chiamiamo africana per (( fabbriche 11 e i lineamenti fon- da cucina )) africana), ponendo particolarmente attenzione
damentali della loro cronologia, dal I al rv secolo, ricavati alla produzione della allora detta < A a strisce 1i ( ora
1

sulia base delle stratigrafie occidentali (in particolare di definita come ceramica da cucina polita a bande). Si
Albintimilium, il primo centro dell'Italia romana scientifi- chiarivano i rapporti fra la sigillata africana e la ceramica
camente indagato). da cucina più diffusa) che cominciava ìn quegli anni ad
Esistevano un tempo notevoli àivergenze fra la scuola apparire anch'essa come afrìcana. Si apportavano dei
ceramologica occidentale e quella orientale, le quali non ritocchi ai termini cronoiogici delle singole produzioni e
si riconoscevano e si ignoravano a vicenda. La scuola forme. Si tentava una localizzazione geografica delle pro-
occidentale (soprattutto italiana) aveva a volte della duzioni e un'analìsi dei rapporti fra produzione ceramica
< latinità
1
>) una idea ristretta, che si fondava piuttosto su (lucerne comprese), produzione agricola e produzione arti-
presupposti ideologici 1 nazionalistico-fascisti 1, che non
1 stica (C'.ARANDINI 1970). I volumi di Ostia I-IV e gli studi
su realtà storiche oggettive. La scuola orientale (soprat- collettivi e individuali che si sono sviluppati a lato e a
tutto britannica) mostrava in altri casi una presunzionei partire dallo scavo delle Terme ostiensi dc-I Nuotatore
for~e di tradizione 11 imperiale "i che portava ad ignorare divenivano nel frattempo importanti per l'avanzamento
la bibliografia che non fosse in lingua anglosassone. Con nella conoscenza della cultura materiale dell'Africa setten-
il maturare dei tempi le vecchie barriere si sono fortuna- trionale (ricorderemo in particolare lo studio de L 'insrru-
tamente e definitivamente infrante e nuovi rapporti cul- mcnrum domcsricum di Ercolano e Pompei, Roma I977).
turali si sono venuti stabilendo fra le diverse nazioni •.:: Frutto di una ricerca quindicennale~ usciva nel r97:
tradizioni, anche in questo campo cii studi. È cosi ac- il volume di .Tohn Haye:,, Late b.oman Foue1J'. ìn molt1
caduto che gli studiosi della scuola orientale hanno co- punti esso si accordava con i risultati delle ricerche
minciato a riconoscere i meriti scientifici della scuola ostiensi sopra menzionate, precisandoli e ampliandoli in
occidentale (anche se un franco confronto stenta ancora misura decisiva. Nel manuale del ceramologo britannico
ad avviarsi nel campo delle recensioni). D'altra parte sono prese in considerazione tutte 1c ceramiche fini della
gli studiosi della tradizione occidentale hanno finito per media e tarda età imperiale: una impresa mai tenrarn,
riconoscere la possibilità: a) cidla produzione africana La base d.ocumcntarìa i: tratta fondam~ntalmente dagii
della sigillata ,, chiara ,) A, C\ D ( cui per molto tempo scavi orientali '.Abu lvie:ia, Aìessandri2_, Amiochiai Apol-
non avevano creduto); b) di riconoscere nuove fabbriche lonia in Cirenaica, Atene, Ballana, Costantinopoli, Corfù,
di sigillata africana, meno rilevami di quelle preceden- Corinto, Cipro, Dura Europos, Emporio a Chio, Geru-
temente individuate, ma comunque importanti, perché salemme, Pergamo) Salonicco, Tarso, Tocra). !via Hayes
frequentemente esportate~ al fine di una comprensione conosce assai bene anche gli insediamenti e i musei oc-
complessiva del fen'.<mcno produtt'w1 14" 1 2 cc·\1mic2 cidenrnli (\~2. t:-a l'altr"' ,"/.~g-tid · vi:ino gl'. sc2Y: amcf!-
a:.: ,cana; e) ùella ùi.tlu'.;;ione delìe div ~rse produzioni
1
cani di Cartagine e la ricog::jzionc topografica della
anche in Oriente ( di qui la necessità di equiparare la British School ài Roma nell'Etruria meridionale interna).
classificazione britannica con quella italiana); d) di ab- Oltre a situare per la prima volta la sigillata africana nel
bassare di varì secoli la fine delle sigillate africane. quadro delle produzioni delle due parti del Mediterraneo,

I2
CERAMICA AFRICANA

eP'li ha avuto il merìto di individuare un'altra (, fabbrica 1) cucina esportata anche in regioni molto lontane, quasi
r;larivamenre importante (da noi denominata E), di rico- si trattasse di merci raffinate (non mancano storici del-
noscere fa continuità della C fino a tutto il V e della D l'economia antica che ritengono ancora che nel mondo
fino al VII secolo. Eglì studia inoltre finalmente in modo romano riuscissero a valicare il mare solo le merci di
sistematico la decorazione a stampo, proponendo una lusso).
datazione articolata, seppure del tutto preliminare, degli La produzione più antica è quella della A (la ,, Late
~ stili , di questo semplice modo di impreziosire le sto- Roman E, early phase ,) di W'aag~), ambientahile nella
viglie ceramiche rarJo---antiche. Hayes affronta inoìtre regione di Cartagine. Nei primi due secoli dell'Impero
anche le produzioni africane che hanno avuto una dif- essa appare fortemente subordinata alla tradizione arti-
fusione soltanto regionale (la v tripolitana ,1 è quella più giana italica e gallica (tanto da esordire con delle volgari
ampiamente trattata). D'altra parte egli non distingue contraffazioni), anche se non mancano forme che ricor-
nel manuaie fra la terra sigillata e le produzioni da cucina dano le più rozze esperienze locali. Questa produzione
esportare, che pur dovevano differenziarsi per uso e comincia, come molti altri fenomeni lavorativi africani, a
prezzo dalle stoviglie fini di mensa. Lo studioso inglese partire da1l'età flavia. Le primissime importazioni (sem-
non tratta poi di altre produzioni, quali quella del tipo brerebbe di forme chiuse) si rinvengono forse nei centri
,, Navigio )) e riserva inoltre solo brevi cenni alle lucerne. (, vesuviani n (sepolti dall'eruzione del 79 d. C.), ma la
Infine -nel catalogo delle forme non si specificano le varie prima reale) anche se limitata diffusione comincia nelFetà
,, fabbriche 11 se non per grandi linee !:'. attraverso descri- domizianea ( come hanno definitivamente dimostrato le
zioni empiriche tanto accurate e rivelatrici quanto poco stratigrafie ostiensi delle Terme del Nuotatore). Con
sistematiche e sintetiche (per cui riesc::: difficile al ìenore Traiano e Adriano le- importazioni si intensificano 1 ma
non specialista risalire dalla descrizione del singolo caso in Italia non arrivano ancora a superare le produzioni non
alle produzioni vere e proprie). Infine la rapidità dei cenni decorare italiche e galliche. In Africa settentrionale ie
stratigrafico-cronologici se non infirma i risultati generali importazioni dalle regioni occidentali e settentrionali del
dello studio, certo fa apparire alcune datazioni come Mediterraneo cessano invece già a partire dag]i anni '70,
apodittiche e bisognose di. anche rilevami correzioni. salvo ie lucerne italiche, importate e imitate (in succursali?)
Ma queste critiche nulla toigono al rango scientifico di nel lvlaghreb fino al terzo quarto del II secolo circa. La
Hayes e al valore fondamentale del suo manuale. Esso massima diffusione della sigillata A si verifica fra la metà
offre infatti una ossatura cronologica all'archeologia ro- del ìI e il III secolo inoltrato - dal Portogallo aJla Pale-
mana mediterranea. Il lavoro fa dunque epoca, come la stina) ed eccezionalmente anche in Europa centrale -
fece quello dei predecessorì britannici Felix Oswald e quando ormai l'Italia è morta (né risuscìrerà fino al tardo
T. Davies Pryce sulia Terra Sigillata italica e soprattutto medioevo) per i grandi commerci transmarinimi (un'altra
gallica, che e del 1920. Non si può a questo punto non verità che stenta ad essere accolta presso molti storici~
rilevare che il fondamento tecnico dell'archeoìogia ro- ma che non mancherà di affermarsi per la chiarezza del-
mana (intesa non soltanto come mera << storia dell'arte ,i) l'evidenza archeologica).
viene posto per la prima volta nei cìnquant'anni che ci L'eleganza dei primi proàotti serve alla loro afferma-
stanno alle spalle, per merito principale della scuola zione sul mercato provinciale d'origine (a scapito àelle
britannica. E mentre molti italiani sventravano Roma importazioni) e poi sui mercati interprovinciali. La stan-
(come raccoma Antonio Cederna nel suo Mussolini urba- dardizzazione degìi stessi. prodotti, a partire dall'età an-
nista: dove gli intellettuali fanno peggiore figura del duce) tonina) serve invece alla conquista definitiva dei mercati
e lasciavano poi trasformare in gesso i rilievi marmorei occidentali: in primo luogo quello gigantesco di Roma,
del più grande impero dell'età amica - distruzione quindi anche gli altri grandi centri urbani, le ville e le
fascista e miracolo economico furono ambedue servi della fattorie. Poi i tipi ceramici della A, che avevano servito
speculazione edilizia - ~iungev2:rn' dzr ouelle ,.,,e vc:r,- 12. mens2 di milioni di uomini (fra cui le '.::tue megalopoli
nero definire le (1 potcnz'e pÌU.wcratiche -ciell'Occiàen1-c ,1 di Occidente J, scom.paìono dalla scena rifugiandosi nei
(in particolare daìl'Inghilterra) gli strumenti principali limiti del mercato regionale di partenza, per poi sparire
per capire anche la storia della nostra Penisola àal punto o confondersi nel mare delle produzioni comuni, rivolte
di vista dei suoi resti materiali: strumenti umili dati a esclusivamente al consumo locale. Questo è il destino
noi, tanto amanti dell'arte da aver messo a ferro e fuoco morfologico ed economico di molti prodoni, che an-
arie e non-arre di quello che un tempo veniva unanima- drebbero studiati caso per caso (uno di questi riguar-
meme definito come il ,, beì paese n. da la zuppi~ra, forma Lamboglia 21: cìr. C.\R:\NDINI
Non si capisce la realtà della rerra sigillata africana se 1970).
n?n la inquadriamo nelle condizioni generali delle pro- Ma ritorniamo alla fine del II secolo~ quando si supera
vmce UClrd---africane, in particolare della Proconsolare; se in Africa la suboràinazione nei confronti dell'Italia cen-
non pensiamo, cioè: 1) al colonato come sì è venuto trale tirrenica e della Narbonese. Le esperienze impor-
c,a~figurando dall'età flavia; 2) alla produzione del- tate vengono ora riassorbite nella tradizione artigianale
1Olio e ò_ altr:::. l::::rn:.;::: aiimcmaL e oc:i lon comeEaori, w:..:2::: t i: vm;, s1 ,,,1sfo::m:t (com:: spes~, D.\'V1ene_. II'.
che ?aggiungono anch'essi i mercati rransmarini (guarda vincitore, La produzione della A domina nell'età degli
c~so! ~- partire dall'età flavia; 3) alle più tarde esporra- Antonini proprio nel cuore dell'Impero, che comincia
zrnm a1 _ampolle per oli profumati e di lucerne) e soprat- ora a vivere un'età dell'oro rovesciata - una profonda
tutto, 4) allo straordinario fenomeno della ceramica da crisi: altro che aurea età! - in favore dell'altra sponda

13
CERAMICA AFRICANA

del Mediterraneo. Non molto dooo abbiamo la decadenza vare il movimento della storia politica ed economica
di questa ,< fabbrica ,,, che per p;ima aveva simboleggiato proiettato sulla dimensione delle rranslationes geogra-
lo spostamento del primato produttivo dalle province fiche. È ormai il tempo delle produzioni) anch'esse
mediterranee occidentali settentrionali a qucile meri- destinate all'esportazione, della A.ID e della ben più
dionali. famosa C (la Late Roman A di \~faagé), Non è un caso
I campi della provincia Proconsolare sono ormai popo~ che da quest'epoca, o poco dopo, cominciamo a conoscere
lati da piccoli contadini possessori della terra - tutelati le prime anfore prodotte per contenere e trasportare olio
in alcuni casi àa patti agrari più certi (stabiliti dalio Stato) (e altre derrate liquide), manufatte a Neapolis, Hadru-
e forse in certa misura più favorevoli rispetto a quelli metum, Leptis Jviinor e Sullectum (i porti appunto della
tradizionali nella zona - che trovano ora le condizioni costa orientale della Proconsolare). Le anfore (( africane
materiali e sociali per rivoluzionare il paesaggio agrario piccole cominciano a diffondersi intorno agii anni 160-180
)1

di molte zone del Jl.1.aghreb: ora un vero e proprio giardino e quelle (< africane grandi 11 poco dopo, fra il I 90 e il 200
alberato (gli ulivi punteggiano le grandi pianure, a per- (Ostia 1--IV). L'apice delìa diffusione di questi conte-
dita d'occhio). L)olio africano è esportato in Italia fin nitori si pone dunque intorno alla metà del III secolo.
dalla seconda metà del I secolo d. C. (come dimostrano D'altra parte le prime lucerne verniciare (quindi anch'esse
le anfore 1, tripolitane,, e quelle "tunisine,-: Osria III, ormai con ambizioni, se non ancora con successo di mer-
forma LIX). Si moltiplicano contemporaneamente le cato) cominciano ad essere fabbricate (ma non ancora
città, le strade e i porti. Fra Adriano e Settimio Severo esportate) intorno agli anni 230-240. Afa fra l'ultimo
l'olio africano diventa sempre più essenziale per Roma, quarto del II e il primo del III secolo cominciano già
l'Italia e molte province dell'Impero. Il successo e la a lavorare officine indipendenti dalle centrali italiche,
centralità della Proconsolare vengono fissati e celebrati che producono lucerne e ampolle per oli profumati in
dalla propaganda irnperiaìe nelranno 192, allorché Car- ceramica di buona qualità, ma non ancora verniciata.
tagine viene sollevata al rango di una 1, Alessandria ro- I diversi fenomeni si muovono, come si vede, con un
gata ,,. Quando la nuova fion:a annonaria commodiana certo parallelismo, Non a caso assistiamo contemporanea-
raggiunge Cartagine viene ora accolta entro un nuovo mente a un ridimensionamento del peso politico di Car-
sistema portuale, tanto funzionale quanto monumentale, tagine) dovuto allo smantellamento della perrìca Cartha-
come hanno dimostrato i recenti scavi britannici e ame- ginensium, ma la ricerca in questa direzione deve essere
ricani, Ji cui stanno uscendo i rapporti preliminari. approfondita, con la delicatezza che si deve usare quando
Questi e molti altri sono segni che muovono tutti in si passa dall'universo degli oggetti a quello delle isti-
un'unica direzione: l'Africa come cardine del Mediter- tuzioni (A. Carandini, in Dialoghi di Archeologia, 1973,
raneo. Si tratta di un fatto nuovo} che rompe la comìnuitù p. 312 ss.ì.
dello svolgimento storico precedente, imprimendo una La produzione C (dalla vernice opaca o e~) è la prima
brusca sterzata al sistema di riproduzione sociale cd eco- produzione ceramica africana ad essere realmente (( uni-
nomico dell'Impero (l'età moderna riserverà sorprese versale )>.~ nel senso che essa domina ormai anche- nel
ancora maggiori, quando saranno le città del Alare del Mediterraneo orientale, del tutto incontrastata per ben
Nord a svolgere il ruolo principak: e il lviedirerraneo due secolì (dalla metà del III alla metà del V). Nella prima
non apparirà se non come uno dei tanti angoli del mondo). metà del III secolo questa ceramica raggiunge Dura E~-
D'altra parte vi sono precisi riscontri a questa situazione ropos e nel IV, sporadicamente, l'Europa centrale (è
inedita, anche a livello della composizione del blocco rara in !viaurctania). Cade pertanto, ma non soltanto
sociale dirigente dello Stato: nel senato e nelle procu- sulla b<-1se di questa specifica evidenza, il vecchio miro
ratele equestri prevalgono ormai gli africani su rutti gli (che è anche di alcuni storici del Medioevo) di un perenne
altri provinciali di lingua latina. Fiorisce la letteratura, primato nell'antichità delle produzioni orientali su quelle
l'arte musiva e molte altre ancora, ormai romane e afri- occidentali (quasi che il vizio del commercio fosse cara1-
cane ad un tempc Fatti questi singolarmente ben noti, L:ristico soltanto ciel Le\'ante). Con le ofù:.:-ine della C
ma che assumono la loro dimensione (il loro spessore si accentua ulteriormente il carattere che in termini di
storico) soltanto se messi in serie: quando cioè possjamo economia politica si definirebbe di (< valore di scambio ,.,,
misurare quamitativamente il fenomeno del rivolgimento ramo che spariscono quasi del tutto le forme chiuse (che
guardando all'insieme della cultura materiale. È plausi- pure erano state prodotte nelle otlicine della A), ,più
bìle che gli spostamenti della fortuna seguano gìi spo- difficili da impilare nelle stive delle navi e più faciF alla
stamenti dei potenti (per cui la rovina deHa Penisola rotmra :'si usavano invece recipienti di metallo_1 verri e
italica sia legata a quella della sua aristocrazia). ceramica comune ìocale\ Caratteristica della <<fabbrica,,
Con gii Anronini e i Severi (imperatori a~ficani questi della C è la sempìicità delle coppe e dei piatti} che ap-
ultimi) lo spostamento delle forze produttive verso me- paiono di una finezza straordinaria, tanto da riuscire a
ridione, già osservato nel quadro complessivo del J\1.e- superare spesso quella pur notevole dei più amichi pro-
diterraneo, si ripete, in piccolo, neII'àmbirn dc11a stessa dotti italici e sud . ~gallici e da somigliare per solidità e
Proconsdare · d:,Jfa ree-ione di Cartagine a ouelb c1 : '"''.1e! c·::a 2.lle St'.)vic'.ic- in me1" 11 0. r·'-uesr: :·i:,ulrari ''.:Cr:i:;
0

Hau.:-um:.:nirc h. n:.:ca hizacena, so1cata J.al1c ciue gtanrn s1 ottengono princip,.umeme (e m tesi ci.i Hayes) ricorren-
{\ strade <ldl'olio 1,, che dai rilievi della Dorsale (dai centri do all'uso di matrici anche per la ìavorazione di vasi
di Thala e Cillium) conducono al mare (ai porti di Hadru- non decorati. Vi è da notare che in quest'epoca i piatti
merum e Sullectum), Si ha così l'impressione di osser- (forma ora di moda) e ìe scodelle raggiungono dimensioni
CERAMICA AFRICANA

che ci stupiscono, tanto da far pensare a una trasforma- delle produzioni artistiche e artigiane. Meno chiaro è
zione nei modi di servire tavola e di mangiare (meno in- quel che avviene in Occidente, dove gli strati archeologici
dividuali e più collettivi). tardo-antichi hanno destato raramente l'interesse del-
Fra la fine del III e gli ìnizi del IV secolo sì assiste l'archeologo (alla caccia delle vestigia (\ migliori 11 o ,, ar-
a una ripresa fortunatissima delle officine della Tunisia caiche i> delle civiltà): una crisi è forse da ipotizzare anche
settentrionale; che parevano del tutto scomparse. La pro- per questa parte, ma è ancora tutta da verificare e mi-
duzione della A rinasce, come dalle sue ceneri, sotto le surare. In ogni modo vi sono segni evidenti di ripresa
spoglie rinnovate della D (la (( Late Roman B, middle- dopo la riconquista bizantina (Hayes). La produzione
late phase )) di \X7aagé), che viene prodotta fino al VII della D raggiunge le foci del Reno nel IV secolo, la
secolo. Queste stoviglie sono manufatte avvalendosi pro- Scozia nel VI e le necropoli longobarde in Italia nel
babilmente di matrici anche per la quaiità non decorata, VII (ma ormai essa viene vista come esotica e di lusso).
che ormai però appare sempre più frequentemente im- Fra la metà del VI e la metà del VII secolo a Costanti-
preziosita da sistemi di decorazione a stampo, già pre- nopoli la sigillata africana, se non tiene più il primo posto,
senti precedentemente, ma eccezionalmente, nelle pro- riesce tuttavia a conservare la seconda posizione, e non
duzioni A, AiD e C, e che ora si diffondono con un gusto è poco. Nel corso del VII secolo si assiste invece ad una
per l'horror i1acui che ritroviamo anche in arti di diverso indìscutibile flessione della produzione, cui l'invasione
genere (CARANDINI, 1962, p. 210 ss. e A. Carandini, in araba presta forse poco più che il nome ('fine"· Non
Archeologia classica, 1970-71, p. 120 2" Il meriw delb :J.vcva allora del tutto torto Pirenne, quando sostene-
cronologia della D (specie della sua (( late phase ))) è ;,.:Ì \·a che l'estremo termine del mondo antico venne se-
Hayes, che si serve delle associazioni ~~on le ceramich'...'" g:nato dall'accendersi delle prime candele, per mancanza
orientali e delle stratigrafie delle chiese Qarntc di Costan- dell'olio africano da illuminazione (l'olio era l'oro nero
tinopoli. Lo scavo inglese, italiano e canadese del Muro delretà classica). In questo senso la fine della grande
di Teodosio II a Cartagine, datato al 415, ha fornito un esportazione dell'olio africano segna anche la morte di
altro importante caposaldo cronologico. quella che altro non era se non una semplice merce di
Passando alle altre merci ceramiche, vi è da ricordare accompagno: la sigillata africana, appunto. Impilata
che alle lucerne della Tunisia centrale (tipo Henchir es nelle stive delle navi, probabilmente negli interstizi fra
Srira)i ìargamente esportate dalla metà del IV secolo, le funzionali, leggere e grandi anfore africane (per l'olio
subentrano agli inizi del V le lucerne dette ,, classiche 1\ e le salse di pesce), essa rappresenta proprio per questo
da attribuirsi appunto alla Tunisia settentrionale (o Zeu- un preziosissimo indizio non solo della propria presenza,
gitana). Queste lucerne, pur conoscendo una straordinaria ma soprattutto dei fenomeni produttivi e distributivi di
fortuna nel fviedìterraneo occidentale, non raggiungono base su cui si reggeva il rnonào antico: gli scambì e i
in que!lo orientale la fortuna delle nroàuzioni vascolari movimenti forzati delle derrate alimentari.
(salvo che in Egitto, dove sono pi~ttosto diffuse), La Intorno alla metà del IV secolo conosciamo un ulteriore
ripresa produttiva della regione di Cartagine, dopo la spostamento verso mezzogiorno delle produzioni cera-
crisi del III secolo, è confermata - oltre che dalle pro- miche africane (con quanto esse possono comportare):
duzioni dei vasi e delle lucerne in sigillata D - da altri quasi un procedere della civilizzazione del capitale com-
dati significativi, come quello dello sviluppo edilizio di merciale verso il meridione (ricordiamo una produzione
Cartagine, che raggìunge il suo vertice nella periferia più di anfore olearie anche a Thaenae, situata appunto nella
lontana dai porti (quindi nel luogo più significativo) Tunisia meridionale). Una nuova (( fabbrica 1> individuata
proprio alla fine del IV secolo (come ha potuto dimostrare da Hayes (da noi denominata E, preceduta forse da
1~ scavo italiano) e quello della comparsa contemporanea prodromi che abbiamo definito come C,iE)i è ambienta-
d1 una nuova forma di anfora detta <' ciiindrica deì basso bile con tutta probabilità nella Tunisia meridionaie.
nupero ,, i cui forni sono stati :-invenur.} ap;-.\mto ::;_r;: ;'rn ::h:: questa prnd-i_:zìone si avvak di matrici per la la·H·-
frazione vicina alla grande città. La sua fo~tuna si dara razione dei vasi non decorati e viene esportata in Tunisia,
ai secoli IV e V; poi subentra la forma degli <1 spateia 1,, Libia, Grecia e Egitto. Per quel che sappiamo, essa è
che prevale fra il V e il VII secolo (Osria IV), assente nel .lvlediterraneo occidentale, il che ci serve
La massima diffusione delle officine della D, sia per non poco 2 intendere la logica delle rotte commerciali
quanto riguarda i vasi che le lucerne, è da situarsi fra la mediterranee delPepoca. I prodotti imbarcati nei porti
m.età del IV e la metà del V secolo. Quando nel setten- della Tunisia centrale e soprattutto meridionale raggiun-
t,r_mne occià.emaì.e delrlmpero già si parla di rovesci e gono infatti con ms.gg:ìore difficoltà le coste occidentali
u1sastri, l'egemonia africana pare indenne e aI suo culmine. dell'Africa settentrionale e il Ponente mediterraneo. I
L_~ P!oduzioni della D vengono imitate da quasi tutte le successi coevi della E, della C e della D non sono dunque
pm imporrami produzioni ceramiche fini non africane tutti della stessa natura e dello stesso rilievo, pur rien-
dell'Impero ed anche da diverse ceramiche di uso locale. trando nel quadro della medesima esperienza produttiva.
Con i Vandali le esr1n;tazioni sembran0 calare (l'Egjtrn La fortuna d'una c~ramic narrehhe- ncrtant0 àiricnderc-
" pane ~n uove pre:a1gono ormai ìe proòuzinni non tanto dalia Ì(h.:ailzzazron'..: cusuc:;:·2 aci iurni 1 quanL
pergamene, cipriote e egiziane. La centralità àell' Africa piuttosto daJla loro prossimitil agli sbocchi e ai cenrr} di
e l'unità del Mediterraneo sotto i1 suo secrno mai ern manipolazione delle derrate alimentari liquide destinare
~tata_ così grande e viene oraJ · per la prima °volta, messa al mercato transmarino e dalla loro vicinanza ai porti
m discussione, Se ne ha subito il riflesso nella qualità meglio situati rispetto alle rotte aHora più frequentate.

IJ
CERAMICA AFRICANA

Con il IV secolo sorgono anche molte altre produzioni raffigurazioni vascolari e la grande arte applicata del
in terra sigillata, di rilievo però regionale, che non è certo mosaico, che vive ora la sua stagione migliore. Non vi è
qui il caso di menzionare per esteso. Esse imitano le pro in questo momento (come in rami altri d.ell'anrichit:ì
duzioni costiere maggiormente esportate. Sono in qualche classica) alcuna soluzione di cominuìtà fra le arti maggiori
modo l'eco di aueste ultime (il segno della loro forza della decorazione architettonica e le arti minori della
esplosiva) all'ìnt;rno delle pro~'ince, nelle loro aree più suppellettile più preziosa o a huon mercato. Non è un
arretrate. Appare in ogni modo evidente che la ceramica caso che proprio in questi anni la tecnica della lavor::i.-
africana, quali che siano la varietà delle caratteristiche., zione ceramica raggiunga il suo massimo livello.
il grado della commercializzazione, il livello qualitativo, La fine del III secolo e i primi decennì del successivo
la destinazione funzionale, la complessità della decorazione, costituiscono il momento della massima diffusione della
è un fenomeno produttivo tanto straordinario quanto cultura figurativa africana nel A1editerraneo occidentale
sostanzialmente unitario, che vn studiato nella sua orga- (l'arte non sì diffonde nel mondo amico facilmente
nicitJ. quanto le merci di uso più comune). Viaggiano ora anche
Dalle tecniche di produzione, dalle tipologie, dalle le maestranze dei mosaicisti formatisi nei grandi centri
carte di distribuzione è possibile (e doveroso) risalire agli urbani africani e sorgono le dimore lussuose e burocratiche
aspetti di artigianato artistico che queste stesse ceramiche dei grandi latifondisti: è il momento della villa di Piazza
vengono a rivestire, anche se la fortuna di queste officine Armerina, che funge senz'altro da caso emblematico pur
~i basa più che altro sulle produzioni non decorate. nella sua relativa eccezionaìità (A. Carandini, in Dialoghi
Sfiorando tale aspetto più <1 artistico 1) della ceramica di Archeologia, 1966, p. 93 ss.).
africana, possiamo dire che nel II secolo si imitano, del Il massimo successo confina tuttavia spesso con la
tutto eccezionalmente e a matrice) alcuni motivi deco- prima decadenza. Con la seconda metà del IV secolo
rativi tradizionali (scene dionisiache e di genere) della entra infatti in crisi, nella produzione vascolare e nelle
produzione italica. La decorazione a rilievo applicato lucerne, la decorazione a rilievo applicato e prevale de-
del III secolo su vasi della produzione A e su vasi e lu- finitivamente quella a matrice (ma i vasi tipo << Navìgio 11,
cerne della produzione C mostra, come si è detto, l'as- databili fra il 290 e iI 320, erano già decorati a matrice).
similazione e il superamento delle esperienze legate alle Comìncia ora ia dissoluzione della forma africana, come
merci di importazione occidentali, cioè la fine della su- si era avuta quella della forma romana, circa due secoìi
bordinazione culturale al centro dell'Impero. Le deco- prima. Le raffigurazioni sui vasi si fanno ora più com-
razioni riflettono per la prima volta un crudo realismo plesse, unitarie, gerarchiche e magniloquenti - si vuol
nei contenuti e un fresco naturalismo nello stile. Le raf- raggiungere con poca spesa un grande effetto - ma esse
figurazioni, vive e semplici, sono realizzate attraverso il appaiono senz'altro più fredde, disorganiche, ripetirive
libero assemblaggio cii singoli morivi, scelti da un ricco e convenzionali, ormai subalterne alle arti maggiori: dalla
repertorio (di circa duecento elementi). Le iconografie grande pittura al grande mosaico (da questo momento
più viete, quali i paesaggi idillici della tradizione elle- le iconografie comprenderanno anche soggetti di carat-
nistico--romana, vengono ora scartati a favore della rap- tere biblico·. . ·cristiano). Ora e non prima è da porsi ì'inizio
presentazione realistica di fatti e ambiemi locali e quo- del linguaggio figuratìvo tardo-antico in Afrìca. Ogni
tidiani (si pensi alle scene di anfiteatro di Thysdrus). provincia ha un suo momento per tale inizio e a inaugu-
Il fenomeno è rivoluzionario sul piano della storia del- rare la serie è stato proprio il tardo . . "antico antonino
l'ar:e (ma è traccia di ben altro), almeno quanto quello (non è un controsenso) in Roma. La disgregazione del
della scoperta del paesaggio naturalistico ellenistico, e realismo e della cultura figurativa di tradizione ellenisti-
trova soltanto rari precedenti nell'arte <(plebea)) del- co-africana si osserva soprattutto nella decorazione ar-
l'Italia e in quella delle altre province settentrionali (ma chitettonica « monumentale •> delle grandi città costiere
non vi sono prove di « contatto )ì fra queste dive,se espe- afrìcane (neffinrerno il ìinguaggio antinaturalisticn ern.
rienze di realismo figurativo :1. Le sabbie ricupriranno staro se,:1pre presente, per cui si potrebbe parlare di uni,
nel Medioevo - bruciati gli ulivi dai nomadi - questi condizione endemica di tarda-antichità nella cultura
racconti figurati dei paesaggi urbani e rurali dell'Africa figurativa, se con questo termine non dovessimo definire
romana. L'Europa non li riscoprirà se non quando le piuttosto la storia della perdita di egemonia di un'arte
cavallerie e gli aratri del colonialismo francese sconvol- che voìge verso la fine del mondo antico che non una
geranno quei suoli, al ritmo della,, proprietà pri.,:ata ,). Per quaisiasi condizione di subalternità culturale). La crisi
conoscere, sempre in Europa, un realismo di analoga s-i riflette anche in Sicilia, nelle vilìe dì Tellaro e di Patti)
intensità bisognerà attenàere l'arte delle rinascenti classi che sembrano più ta::de del palazzo dì campagna di Piazza
medie commerciali mediterranee ed europee, sicuramente Armerina. Nelle vari..: arti non si lavora più per una classe
ignare delle precedenti conquìste degli artigiani nord~ agiata dì funzionari e piccoli dirigenti 1 ma ormai piut-
africanì, allora ancora sepolte. tosto per un gruppo ristretto di honestiores, sempre più.
Per quanto riguarda la ceramica, si tratta all'inizio di distaccati dagli umili. Alia frattura artistica corrisponde
mere: d:-'.·'tinat:> ;on:-;~rutro :,· ::1'.:-::::ri reg:ion:Y (< '.''.:'.'I1S: 1.:;12. f:::-r:.urE sociaL·. :\_E'i:rìg:iim~mo deìir sti: fr:
,ùìe mocciv~tte di El. Aouja e alie rucerne corrisponuenti scontro quelio degli ordini e degìì siaws (a }:-rit;. forte:
in ci e e~), ma poi (àaì 280 circa), anche di merci per privilegio, più duro sfruttamento). La sfora di azione della
un mercato per allora mondiale (si pensi alle produzioni cultura egemone si restringe, come era già avvenuto
in C 3 e C-1). Il confronto più spontaneo è fra queste nell'epoca tardorepubblicana in Italia, ma senza che vi

16
CERAMICA AFRICANA

sia più quella compatta certezza nella cultura ellenistica economico africano. In questo bipolarismo esemplare
e classicistica di orìgine microasiatica e attica, poi divenuta non si possono dimenticare le altre province . .lvi.a bisogna
anche romana. Ormai sì ha solo un ritardato disfacimento, partire da questi dati fondamentali della storia di lungo
una imbalsamazione dell'ordine anche formale prece- periodo, per poi scendere alle particolarità e alle varianti.
dente. una ,, rivoluzione passiva)). Come se si trattasse di un disegno di contorno che at-
\( E{ paene ipsa (Africa) omnibus gentibus olei praestat )), tende che il chiaroscuro lo dissolva.
recita l'Expositio. I resti materiali dimostrano che non si
tratta di una frase retorica (e l'olio, ormai lo sappiamo, Un tempo si soleva interpretare la !ex Manciana
sianifica moiti altri prodotti ancora). Le merci africane come un intervento volto a stimolare la produzione agri-
(alimentari e altre) ci aiutano certamente a vedere l'ar- cola in alcune zone dell'Africa settentrionale attraverso
chitettura dello sviluppo produttivo africano (economico la formazione di un largo strato di liberi contadini. Si
e artistico), tramite una griglia di evidenza continua nello profila ora una tendenza contraria, che rende a negare
spazio e nel tempo, tanto da permetterci di classificare ogni trasformazione del modo di produrre nelle province
(ricucire) una pluralità dì fenomeni diversi, che altrimenti africane durante l'età imperiale. I mutamenti di proprietà
apparirebbero soltanto come membra sparse, da cui (impossibili da negare) si sarebbero svolti in sfere tanto
sarebbe difficile trarre un qualche significato . elevate da non lambire quella della popolazione lavora-
.M.a àa queste stesse merci non riusciamo ancora (per il trice. Questa presunta continuità nel sistema di produzione
mo memo) - a strappare il segreto più prezìoso: cic~· il presenta certame:-. il vamaggio di dare una spiegazione
(1 modo sociale >i in cui vennero prodotte. Sulla forma di alla mancanza cii uno sviluppo generalizzato della schiavitù
produzione schiavistica in Italia cominciamo ad avere rurale nel Jvbgbre:D: (( the Romans left farming much as
qualche idea chiara (A. Carandini, L'anatomia della they foud it )\ (scrive C. R. \Xlhittaker in un denso e
scimmia, Torino 1979; A. Carandini-·S. Settis, Schia'vÌ originale articolo in Klio, 1978, p. 355). Questa tesi
e padroni nell'Etrurìa Romana, Bari 1979). I sistemi non esclude che la commercializzazione dell'agricoltura
schiavistici della villa e della manifattura urbana erano abbia potuto modificare entro certi limiti la situazione
riusciti a costringere molti uomini a cooperare forzata- sociale, ma senza alterare i rapporti di produzione di
mente fra di loro, valorizzando capitali commerciali e fondo - ecco il punto - almeno prima della fine del
producendo merci per ampi mercati. Ma sulle condizioni III secolo d. C.: (; it was not until the later third cemury
degli artigiani africani (probabilmente non schiavi, come A. D. that export of a cash-crop in olive oil developed
si ricava dagli studi di Kolendo e Whittaker), sulla loro on any scale)>. Si ammette insomma una commercializ-
autonomia dalla campagna 5 sui loro concreti processi zazione di alcune derrate alimentari, limitata e tardiva.
lavorativi sappiamo ancora veramente poco (bisognerebbe Di qui il prevalere della continuità nelle strutture della
scavare piU spesso nelle periferie delle città alla ricerca popolazione rurale africana e una interpretazione riduttiva
dei quartìeri artigianali). Ma una cosa è certa e al tempo della stessa !ex Manciana, la quale altro non avrebbe
stesso costituisce il maggiore problema storico: che non fatto - sempre secondo questa tCsi - se non riconoscere
solo il sistema schiavistico classico (quello, ad esempio, formalmente (al tempo di Vespasiano) le consuetudini
della ceramica aretina) è riuscito a produrre nel mondo lavorative locali, la cui tradizione sembrerebbe peràersi
antico merci largamente esportate. Insomma la produzione nel tempo <, lungo )) delle comuni rurali.
di valori di scambio non è forzatamente legata al fenomeno Non vi è qui modo né sufficiente competenza per cri-
della schiavitù: ricordiamo, fra l'altro, che la ceramica ticare questo punto di vista. Ma una prima impressione
sud-gallica era prodotta da artigiani·-contadini di condi- sorge partendo dalla evidenza archeologica come oggi
zione libera, seppure con l'aiuto di schiavi (F. Fc:vory, noi la conosciamo (trattata per una parre in questo stesso
Le monde dcs potiers galla--romains_, in Les dossier dc Arlame): che si sia cioè passati da una visione moderni-
l'archéoìogic, 1974, p. 9e; ss.), .:·àcc. deli.s. realtB africana (la lex ::ome strume:c.;.c ci.i go-
L'Italia e l'Africa: due mondi differenti, due principi verno dell'economia in un senso quasi capitalistico) ad
di unificazione e di dominio economico del Mediterraneo una concezione fortemente prìmitivisrica (in cui si av-
profondamente diversi. La fortuna dell'Africa succede, vertono i toni della guerra mossa dalla scuola storio-
forse presuppone (ma il modo non è chiaro) il declino grafica di Cambridge nei confronti di ogni significativa
deWitalia. Questi due momenti simboleggiano comunque fioritura dei capitale commerciale nel mondo amico).
nel modo più efficace i due versanti principali deìia storia Nel testo che precede, abbiamo visto,, seppure sommarfri-
dell'Imperc• romano (soprattutto se vista con occhi la;:ini). mente, che tutto cambia nell'Africa settentrionale a n,, · -
Con il III secolo, come si è notato, le formne delìa Peni- tire dall'età fiavia, ma dovremmo credere che ìa vita· del
sola si erano già da tempo consumate, La decadenza delle contadino fosse restata la stessa, cioè fondamentalmente
province africane è alti-a e successiva: ultimo atto di un ancora immersa in una condizione di tipo comunitario,
dramma cominciato molto prima. Ecco il significato fon- in una situazione di quasi v asiatica 1) immutabiiità. Ma se
damenta!?- del confrom0 fra qu~stt> due µ2rti pri:::cirali il ric,s1:'.•~_s' dellri cciic~:--ì.a n2.rziaria., in ouest? C")OG' ;:.•ri:-i:::r
ue1 lv'i.eun:crraneo occidentale. Per il resto 01sogna ricor- e m zone economiche chiave, non si fosse fatto pi'L 1ndi-
dare che l'Italia e Roma stessa non sono ormai che una viduale, definito e garantito dallo Statoj se le forme di
frazione della zona di influenza e della forza di penetra- subordinazione (i patti agrari) non sì fossero trasformati,
zione dei centri produttori. afrìcani. Ai àolori del miracolo magari verso dei trattamenti anche di poco più vantag-
economico italico sono dunque seguiti quelli del miracolo giosi rispetto a quelli precedenti, se non si potesse pre-

17
CERAMICA AFRICANA

supporre una migliore cooperazione fra i lavo;i delle Africa così idillico da non sconvolgere in punti decisiYì
diverse famiglie contadine, se il prelev::unento di rendite (entro delle <, eccezioni dominanti ,1) le più amiche tradi-
e tasse non fosse divenuto più efficace (contribuendo a zioni della vira produttiva? L'incongruenza dell'impo-
razionalizzare più efficacemente la prod:.izione ), se non stazione primitivistica sopra illustrata si riveia quando si è
fossero mutate le tecnologie agrarie) i sìstemi di sfrutta- costretti a posticipare, contro ogni evidenza specifica, la
mento deHe acque, se la vita nelle campagne non si fosse commercializzazione dell'olio e delle salse di pesce (spo-
modificata per lo sviluppo straordinario dell'urbanizz2- stata da \XThìttaker alla fine del III secolo). Inseguiamo
zione (che dovette inghiottire buona parte dell'artigianato), piuttosto le merci africane nei loro depo;itì terrc..,estri e
se cioè non si fosse trasformato il paesaggio agrario e marittimi al fine di scoprire la realtà dell'Africa anche
umano in aree limitate e decisive del Maghreb, come funri dell'Africa e allora ci renderemo conto che il (( mi-
spiegarsi allora il boom . . (il termine è volutamente
(< racolo economico 1, africano è almeno dì un secolo più
provocatorio) africano, che la cultura materiale attesta antico (per parlare in termini di dominio di mercato e
incontrovertibilmente, proprio a partire dall'epoca in cui non in rermini di formazione di un mercato 1 perché al-
(guarda caso) si data la lcx Manciana? Viene allora il lora dovremmo risalire ulteriormente nel tempo).
sospetto che i mutamenti nei rapporti di proprietà, la
commercializzazione dei prodotti alimentari, i prelievi Se questo Atlante sulla ceramica romana servirà a far
dell'annona e lo sviluppo del lavoro nelle città abbiano riflettere lo storico della società antica, a indurlo a porsi
modificato i rapporti di produzione in alcunì settori nuove domande e a avanzare nuovi dubbi, al fine di rinno-
fondamentali dell'economia. Ciò non esclude affatto che vare le nostre attuali idee di continuità e di rottura, di spa-
in ampie zone (magari anche geograficam.ente prevalenti zio e di tempo, allora questo nostro iavoro avrà raggiunto il
ma strutturalmente subalterne) si siano conservati aspetti suo scopo principale, che non consiste soltanto nei fornire
lavorativi anche molto più antichi e primitivi. Occorre uno strùmento utile alla pratica archeologica, bensi anche
insomma distinguere fra area e area, tempo e tempo, e nello sfondare vecchi steccati, nell'allargare lo stesso
bisogna intendere il modo di la varare degli uomini non campo delle fonti (fino alle immondizie ceramiche), nel-
in senso troppo ristretto (economicistico) per inquadrarlo l'adeguare l'ampiezza e la qualità dell'evidenza alla com-
nell'insieme della riproduzione socìalc dell'Africa romana plessità dei vari mondi che componevann l'unità statale
e dell'Impero: solo così si possono intendere le novità polimorfa d,;;ll'Impero romano.
di queila storia. Se non vi fosse stato qualche aspetto D'altra parte i resti Ji questo mondo non si trovano
peculiare e favorevole nei patti agrari di alcune grandi nascosti sull'altra faccia della Luna ma si conservano
aziende, come darsi ragione del fatto che nell'età anro- stratificati sotto i nostri piedi, sono raggiungibili con k
nina i coloni del demanio imperiale <lel Bagrad:1s recla- nostre mani e con la nostra intelligenza. Non tenerne
massero non aìtri patti agrari, ma il rispetto di quegli conto sarebbe come per la conoscenza dell'uomo dimen-
stessi patti che i conducrores tendevano a violare, aggra- ticare l'esistenza del subconscio, L'archeologia svolge
vando gli oneri dei contadini? Tutta la questione poi nella storiografia la stessa funzione che nelle scìenze
si riassume nella domanda: è possibile che il colonialismo umane svolge ìa psicoanalisi (non a caso ambedue si av-
romano (particoiare quanto si voglia, ma comunqtie il valgono del metodo stratigrafico).
più formidabile prima dell'epoca moderna)) sia stato in A. C.
TERRA SIGILLATA: VASI

I. VASI NON DECORATI O DECORATI A STAMPO

A) PRODUZIONE A

I. FORME APERTE vesscls indicate careful polishing of the slip. On some


overfired exampies the surface of the slip tends to fiake
off, or has a slightly mottled appearance. This is the
normal fabric from the late first cemury until late in the
a) Forme antiche e derivate (A1, A'', A''). second (HAYES 1972, p. 289). Ricordiamo però che
1)

alcune forme non sono verniciate all'interno (speci·' quelle


I. - Forme che direttamente o indirettamente ricordano che prevedono un coperchio). Abbiamo definito :::on A1
la sigillala italica e sud-gallica (Iav·v. XIII, 1-19; XIV, la versione più amica (fine I - metà II sec. circa) con verni-
1-12). ce fine e brillante, e con A 1 -'~ ìa versione di cronologia inter-
media (seconda metà II sec. circa) con vernice meno fine
Si tratta di scodelle di 14-20 centimetri con piede ad e brillante. La produzione A 2 che è anche la più tarda
anello, imitanti per lo più forme sud-galliche (Drag. I 8_/3 I J (III sec. circa) è così descritta da Hayes: << on later exarnples
r5/r7, 35, 36, 29), a volte contrassegnate da un boHo of this ware (roufly late second-mid third ccnrury) the
in plama pedis che ricorda le sigillate italiche (tipi Lamb. slip tends to become thinner and duller and the surface
18,'31/Hayes 5 B) Lamb. 5; cfr. anche il tipo Pall. 33 bis). correspondingly rougher. A more pinkish tone is not
Figurano come decorazioni scanalature~ rotellarure, foglie uncommon >, (HAYES r972, p. 289). Per un'analisi micro-
d'acqua a barbotina (di:. HAYES 19-:--2, pp. 2fli-283) e scopica della pasta e delle vernici, si veda Ostia I, pp. 38-39.
impressioni a stampo (Hayes 31 n. r Si conosce una Per quanto riguarda la diffusione, le testimonianze si con-
produzione classica destinars an:::D '. " cem··;:D.o ;1ell' .-\frirn sc:Ie::n:rionale dal .i\farocco alla Libi:.,.
centri dovevano trovarsi nella Tunisia senemnonale (re- in pJ.nicolare nella Tunisia (HAYES 1972, p. 297), e neì
gione di Cartagine), ed una produzione iocale, propria bacino del 1\11editerraneo occidentale. Se la produzione
della Tunisia centrale (Raqqada). Sulle aree di produzìone della A 1 dovette cominciare con la prima età fiavia, e se
si veda CARANDINr 1970, p. rr4 ss. e HAYES 1972, p. 298. eccezionalmente qualche pezzo (generalmente forme chiu-
Le forme sono realizzate nella produzione A 1 , un certo se) raggiunse l'Italia negli anni 70 (testimonianze dell'area
numero cli esse in A. 1 :~ e soìo alcune in A 2 (tipi Larnb. <1 vesuviana 1)), possiamo far risalire le primissime impor-
4.,36 Bi Lamb. 23 ( ?), Hayes 6 e_, Lamb. I e, Lamb. 2 e). tazinni a Ostia in età domizianea. Durame l'età di Traiano-
Le produzioni A1 e A 1 : 2 sono così descritte da Hayes: e Adriano le importazioni si intensificarono, ma non sem-
<- the earliest. fabric ... is an orange-red or brick-red ware bra che ancora superassero le produzioni ,1 lisce )) italiche
of granular texture and medilli-ri thickness with a slip e sud-.t;ulliche (CÀRANDINI 1972, p. roB; Ostia III, p. 659
of similar colour. Fine quarz particles, some fine lime ss.). Forse già nel I secolo Ja forma Hayes : raggiunse
~nd a littl.e mica are nresent, producinr.: rough hreaks and il Fezzan. È d'altra µarte nrobabile che già nella seconda
ne(_juentiy a rarhc; pEr1p1:/ sunac-e. ,:·::c.: SLf> -:,:n\'tr'., - rnei:,: ue~ II scc::010 i2 fr::ma Lamo. a/Laraò, 7 b wc.-
\vhole of the surface; this is of good quality and normaiy casse la costa atlantica (Portogallo). Fra iI II secolo aY2.1J-
shghtly lustrous, in a few cases (mainìy early ?) attaining zato ed il III le forme SaL A r 1Lamb. 4 136 A/Lamb. 4/
a giossy appearance quite dose to that of gaulish terra 36 B e Lamb. I a/Lamb. r b.1Lamb. 1 c raggiungono la
sigillata. Fine hair iines visible on the surface of many Iugoslavia, la Grecia, quindi ia Siria e la Palestina.
CERAMICA AFRICANA

2. - Forme varie (Hayes I 3). forma più capace della produzione A - è nota in tutte le
produzioni: dalla A 1, in cui il profilo e la decorazione a
Inseriamo in questa categoria un piatto (di forma locale) rotella conferiscono alla forma un aspetto abbastanza ele-
decorato a stampo. La vernice brillante farebbe pensare gante, alla A 1,. 2 in cui il recipiente, pur mantenendo una
alla prima metà del II secolo, ma la provenienza da Atene certa qualità di fattura, subisce un processo di standardiz•
dell'unico pezzo noto sconsiglierebbe una datazione così
zazione (è questo il momento delle ultime esportazioni),
alta. La somiglianza con le forme in A 1 : 2 decorata a rilievo
alla A 2 con vernice che copre solo l'interno e l'orlo del vaso
applicato (Hayes 24) ed in C' (Salomonson xxvm b) fanno (o A 3) - secondo il classico risparmio della D - in cui la
propendere per una datazione alla seconda metà - fine del
forma degradata circola soltanto in un mercato locale
secolo (cfr. anche le forme Aitante, tav. XVII, 17 e Sal.
fino ad arrivare ad una versione non verniciata che ormai
A 3 e A 4). La comparsa di piatti di piccole dimensioni in
non si distingue più dalla ceramica comune (le ultime due
queseepoca, accanto alle più usuali scodelle è un fatto
versioni sono frequenti in strati di Cartagine databili alla
che va notato come inizio di una moda (a cui dovette
seconda metà - fine del IV secolo). Lo sviluppo morfologi-
forse corrispondere un particolare modo di alimentarsi)
co della forma Lamb. 21 sembra dunque seguìre delle tappe
che si affermerà pienamente nel III secolo. La decorazione
che sono forse in connessione con i suoi diversi gradi dì
a stampo, già presente sulla variante Hayes 3, n. II 3,
commercializzazione e di riduzione a scmpiice valore d'uso
si incontrerà nuovamente nel tipo Pall. 33 bis/Pall. 33 (CARANDINI 1976, pp. 53-56).
e nella forma BoNINU 1971-1972, fig. 42. t un tipo di
decorazione assai antico e raro, che ritroveremo in altre
produzioni della sigillata africana (A/D, C 1 ) e che carat-
terizzerà la produzione D a partire dal secondo venti- b) Forme tarde.
cinquennio del IV secolo e la produzione E dalla metà
dello stesso secolo.
I. - Forme usuali (tmxv. XVI, 4-16 e XVII, 1-10).

3. - Forme che possono accompagnarsi a coperchi. a) Co- Si tratta di forme che sono prodotte non prima della
perchi (tm.:. XIV, 14-17). b) Forme da tavola (iavv. XV, metà e generalmente a partire dalla fine del II secolo e
I-I6 e XVI, I-3). durante il III secolo. Si tratta anche qui di forme deri~
vate dalia tradizione locale la cui strut!ura morfologica è
a) Il coperchio Lamb. 20, verniciato ovviamente sol- elementare e funzionale. Non presentano decorazioni a
tanto all'esterno, presenta una sagoma articolata ed una rotella od altre eleganti finiture (sono attestate solo le
decorazione complessa in cui predomina la rotella. Da- scanalature). La difficoltà di classificare soddisfacentemen~
tabile con probabiìità entro il II secolo., ha raggiunto il te i diversi tipi e variami deriva probabilmente dal fatto
Portogallo, la Iugoslavia e la Grecia. L'altro coperchio che i centri di produzione operavano in maniera meno
Lamb. r9/Hayes 22, n. 3 è molto più semplice e dura organica. Per il tipo Lamb. 3 c 1 sono note variami locali
forse più a lungo. di Raqqada. Il tipo Lamb. 9 b presenta un fondo piano;
b) Fra le forme da tavola, alcune prevedevano sicura- con la torma Lamb. 9 b/Lamb. 9 a/Lamb. 9 a' si abban-
mente un coperchio non essendo verniciate all'interno donano le dimensioni ridotte dei recipienti della fine del
(Ostia Ili, fig. 281/0stia III, fig. 282; Lamb. 6; Atlante, I e della maggior parte del II secolo e ci si orienta verso
tav. XV, 4; Lamb. 19 bis; Lamb. ro), mentre altre pur po- le basse scodelle, upiche del III secolo, che raggiungono
tendo accoglierne uno dovevano essere vendute senza co- anche i 30 cm di diametro. Le forme che qui trattiamo
perchio essendo verniciate anche all'interno (Hayes II/ sono quelle tipicamente prodotte in A 2 (ma il tipo Lamb. 9 a
Atlante, tav. XV, 10; CARANDINI 1976, fìg. r/CARANDINI è noto anche in A 112 ), quindi nel III secolo. In questo
1976, fig. 2-3/Hayes ro, nn. r, 4/Lamb. 21 /Hayes ro, periodo la produzione A perde il monopolio di unica
n. 3/CA.RAEDINI 1976, fig. 7/CAIU..NDE<I r976i fig. 8 ceramica fine da mensa nord-africana. Sorg':ono altr:: p;::•-
LlRANDINl 1976, fig. 9). Si tratta di recipienti i quali, al duzioni che in seguito descnveremo. Ciò spiega percné
contrario delle forme descritte nel paragrafo A, I, a), r, queste forme, in generale, sono testimoniate anche in A/D
si ricollegano ad una tradizione ceramica locale africana. e in C (cfr. Lamb. 43). Per quanto riguarda la diffusio;e,
Ciò è particolarmente evidente per la forma Lamb. ro, osserviamo che le forme Lamb. 9 b/Lamb. 9 a2, Lamb.
testimoniata soprattutto in Tunisia, che è la prima a pre- 3 c\'Hayes 16, n. 16, Lamb. 3 b 1, Hayes 14 B, n. II/
sentare, invece del normale piede ad anel10_1 un fondo Lamb. 3 6 2 raggiungono il Portogallo, la Grecia e la Pa-
concavo striato, muniro di tre protuberanze (cfr. la for- lestina. La forma Lamb. 3 b 1 è nota anche in Austrìa ed
ma Ostia II, fig. 303). La decorazione a rotella e quella è la prima a raggiungere, seppure eccezionalmente~
ad impressioni digitali (Hayes II/Atlante, tav. XV, ro) l'Europa centrale.
non riescono a nascondere forigine locale delle forme.
Sì conoscono varianti di diffusione regionale, come il 2. - Forme rare (cavv. XVII, 11-19 e XVIII, 1}
tino Sal. A ro di Raqqada, Tutte queste forme sono nro-
oone.: m A 1 • La Lamb. 6 è nota anche in Ai'\ Solo aL:une Si tratta cii forme rerntive alla produzione A~. Sono
forme (tavv. XV, 5-7; XV, u-16 e XVI ,1-3) sono proùotte anche qui forme ài tradizione iocale: semplici e disadorne
anche in A\ e quindi databili probabilmente nel III (è attestata raramente una decorazione a rotella trasan-
secolo. La <<zuppiera)) (tavv. XV, rr-r6 e XVI, r-3) - la data). Alcune di esse sono prodotte anche in A/D, C 1,

20
TERRA SIGILLATA: VASI

C\ ceramica a patina cenerognola, D. Non raggiungono n. 2/Lamb, 14 è però anche nota in AL\ e A 2 : si tratta
generalmente il Mediterraneo orientale (salvo il tipo della forma di maggior successo e durata. Altre forme
Hayes 31, nn. 2, 6 attestato in Siria). Questa serie po- sono rare e note solo in Tunisia. Uno dei vasi è un prodotto
co omogenea di forme piuttosto rare sta ad indicare locale di Raqqada. La manifattura dei vasi potori sem-
una fase sperimentale, un periodo di crisi, di disartico- bra dipendere da tradizioni artigianali non africane,
lazione della produzione; quindi una sua subordinazione più di quella delle forme aperte; più difficilmente riesce
nei confronti di nuove produzioni che affiorano e si con- ad innestarsi o a fondarsi su una produzione autonoma
solidano affiancandosi alla decadente manifattura della A locale. Forse anche per questa ragione questa categoria di
(si pensi ai piedi atrofizzati, che sosti.tuiscono quelli ad vasi tende a sparire nell'ultima fase di produzione della A.
anello tipici della prima sigillata africuna).

e) Forme di diffusione locale (Raqqada) (tav. III. FORME CHIUSE.

XVIII, 2-7).
a) Vasi senza anse (tav. XIX, 13).
Abbiamo preferito inserire nella tipologia normale del-
la A le forme di Raqqada che sono parse varianti di forme
classiche. Prendiamo qui in considerazione soltanto sei
b) Vasi monoansati.
forme tutte particolari, dalla morfologia assai semplice
1. ·- A collo /a,-go (Mm. XIX, 14-18; XX, 1-7; CXXXII,
(nessuna delle qualì con piede ad anello)~ per 1o più àif-
ficilmente databili. Stanno ad indicare l'emergere dal 3). 2. - A collo strozzaro (tavv. XX, 8-II ), Hayes 152;
CXXXII, 4). 3. - A collo strett() e alto (tavv. XX, 12-14/
livello più popolare della produzione ceramica di una tra-
dizione locale di sigillata africana, che però resta subalterna XXI, I-II). 4. - Forme di diffusione locale (Raqqada)
e disorganica, emarginata com'è dai grandi mercati - in (tavv. XXII, 1-2; CXXXIII, 2).
quanto forse anche. geograficamente periferica rispetto al-
l'area di produzione tipica della A. e) Vasi biansati.

r. - A collo largo (tavv. XXII, J-6; CXXXIII, 3).


2. - A collo strozzato (tav. XXII, 7.; XXII, 8-IO). 3. -
Il. VASI POTORI A collo metto e alto (rovo·. XXII!, I; CXXXIII, 4).
La maggior parte delle forme sono prodotte in A1 e in
a) Forme derivanti dalla sigillata sud-gallica (tav. AL 2 • I fondi sono generalmente apodi (come si è già
XVIII, 8-10). osservato a proposito dei vasi poteri). Solo una diecina
di forme sono prodotte in A2 e sono quindi databili nel
Si tratta ài un bicchiere non verniciato all'interno. Un III secolo. La metà circa degli esemplari noti riferibiii
tipo di questa forma imita la forma ceramica sud-gallica a forme chiuse proviene dall'Africa settentrionale, ed
Drag. 30, vitrea Isings 21 e in ceramica a pareti sottili Ma- in particolare dalla Tunisia. Akune forme hanno raggiunto
rabini XX.XIII-XXXIV, LVI. I bolli in pianta pedis, che ri- l'Italia prima del 79 d.C. provenendo con tutta probabilità
cordano le sigillate italiche, sono usati come elemento dall'area (1 vesuviana 1): Hayes r 53 (Quaderni di cultura ma~
decorativo insieme a motivi geometrici a stampo e alla tcriale, 1, 1976, tav. VII, 1-4); Hayes 161, n. 1 (Qua-
decorazione a rotella, Il bicchiere è prodotto in A 1 • derni d1: cultura materiale, r.~ 1976, p. 23 ss.). Come per
: vasi notori, anche nefo:. forme chiuse si notano le imit2-
zioni di forme ceramiche prodotte in Gallia (la forma
b) Forme imitanti la ceramica detta « a pareti Lamb. 13/Hayes 147, n. 3/Lamb. 13 bis ricorda la Hermet
sottili,, (tavv. XVIII, u-15; XIX, 1-12). 13 della sigillata gallica), o di vasi realizzati in altri materiali
(bronzo e vetro). Per altro verso le forme più tarde sem-
brano ricollegarsi a tradizioni ceramiche locali. Analoga-
Come per Ie forme di cui al paragrafo I a) e II a)} sì mente alle altre categorie sono note anche forme di dif-
tratta nuovameme di imitazioni di prodotti italici o
fusione locale provenienti da Raqqada. La forma BoNINt1
delle province settentrionali del Mediterraneo occiden-
r97r-1972_, fig. 42 - come la variante Hayes 3, n. II3,
tale, questa volta in parete sottile (lv\arabini, III, I\\
il tipo Pall. 33 bis e la forma Hayes 13 -- presenta una
VIII, XVI) Xl.VI, XLVII, L, LI, LVII). Si tratta di coppette e
decorazione a stampo.
boccalini i quali~ oltre la solita decorazione a rotella, pre-
sentano quella a grandi e piccole depressioni caratteristica
della ceramica a pareù sottili e del vetro. Essi non sono
verniciati all'imerno. li fondo è generalmente piano. In IV. CALAMAI (TAV. XXIII, 2-3).
un caso l'ansa è modellata con la sinuosità tipica della
eoduzione vitrea, Tutte le forme sono realizzate in A1 • Si tratta di una forma che non oltrepassa il II secolo e
a forma Hayes 134/Hayes 138, n. 3/Pall. 14/Hayes 140, che ricorda il calamaio Ritterling I 3 della sigillata gallica.

21
CERAMICA AFRICANA

V. GUTTI (rnv. XXIII, 4-5; XXIII, 6--9; XXIII, tradizioni artigianali del Mediterraneo occidentale e set-
IO-Il). tentrionale (A 1 ), dall'assorbimento di esse come aspetto
colto nella pratica lavorativa provinciale (AI:~) si passa,
con un completo distacco da quei modi di lavorare la
Sì tratta di forme prodotte in A 1 e in A 1/ 2 e pertanto ceramica, ancora legati alrartigianato artistico di serie, ad
databili entro il Il secolo. una manifattura standardizzata, più consona alle necessità
materiali e sociaii dell'epoca (A 2). Questa svolta non è
per la verità che un sintomo di ben niù larghi sommovi-
menti, quali lo spostamento dell'ass~ fonda~cntale delle
forze produttive da un blocco geografico (Itaiia, Narbo-
XXIII, 12-15;
VI. VASI IMITANTI OGGETTI (TAV.
nese, Baedca) ad un altro (lviauretania, Africa). Rivolu-
XXIII, r6; XXIII, 17; CXXXIII, 5). zione questa che ha condizionato tutta la storia romana
di età imperiale. Meglio capiremo le vicende della produ-
Si tratta di as/wì e di vasi a forma di botte e di melagra- zione ceramica se ricordiamo la ristrutturazione della
na generalmente databili entro il II secolo, salvo la forma produzione agricola africana (arboricoltura, arbusticoltura,
Hayes 123, n. 3/Larnb. 15 che sembra raggiungere il III. colonato) a partire dall'età flavia; le prime esportazioni
d'olio della Proconsolare (Adriano); le prime distribu-
In conclusione la produzione A è molto fine nel oeriodo zioni d'olio a Roma (Antonino Pio) e in Italia (Setti-
in cui essa conquista il mercato interno (a parti;e dagli mio Severo); il grande sviluppo della rete viaria e dei
anni 70-80 sembrano arresrarsi le importazioni di sigillata centri. urbani, primo fra tutti Cartagine, chiamata nel 192
in Africa) e comincia a penetrare in quelìo dei Mediterraneo (, Aiexandria togata;\, il cui porto, ristrutturato monu-
occidentale (produzione A 1 : età flavia - età adrianea); è mentalmente, è ora dotato di un nuovo tempio e, forse,
ancora ah bastanza fine nel periodo in cui riesce a soppian- di un faro (v. H. Hurst, in AntJ, L\·, 1975, p. II ss.),
tare le altre produzioni ceramiche sigillate nella stessa ed è capace di ospitare la nuova flotta commodiana; e
area (produzione A 1 ' 2 ; età antonina); ma più ci si avvicina se consideriamo la supremazia degli africani sugli altri
al periodo della sua massima diffusione, più la tecnica si provinciali di iingua latina in Senato e nelle procurateic
standardizza e decade. A partire dai Severi e per tutto il equestri; il sorgere delle prime testimonianze di una
III secoio si assiste ad una svolta, ad una ristrutturazione cultura ietteraria latina e, per fare un esempio nel campo
di queste officine (si pensi alle forme delie tavv. XVI, 4-6i della decorazione. architettonica, lo SYiluppo dell'arte
XVI. 7-9; XVI, ro-r5; XVI, 16; e XVII, 1; XVII, 2-4; del mosaico (in cui si nota l'abbandono progressivo del
XVII, 5-ro in A 2). Scadimento della qualità e conquista paesaggio di genere ellenistico e l'adozione di rappresen-
dei mercati sono dunque fenomeni che ;embrano co~nessi tazioni realistiche legate al paesaggio agrario ed urbano
(si pensi ad esempio che nel III secolo nessuna nroduzione locale), le distribuzioni regolari dì olio africano all'Italia,
di sigillata africana se non la A sembra ragg_ìung~re le coste cominciate con Settimio Severo.
della !viauretania), Da una dipendenza dalle prestigiose A. C.

FORMA HAYES I. Cronologia,


60-80 circa ? (Hayes ).
Descrizione.
D(ffusùmc.
Scodella imitante la forma Drag. 18.13r in sigi11ata sud- L iunico esemplare noto è staro rinvenuto a Jv1alrn.;
gallica (cfr. OswALn-PRYCE 1920, tav. XL\''. nn. Lq,-r,=;:) =-' presentz., all'interno) graffita sulla parete" l'iscrizione
Gouà.ineau .+3 in sigiliata italica (di. GoGDINEAr {96?i, ,!EM..ìOT(ff.
p. 308). L)orlo segnato alI'interno da due scanalature è
poco differenziato dalla parete, che, nettamente obliqua, Bibliografia.
si congiunge ad angolo con il fondo, fornito di un piede Afolta. ZAMMIT, in AmJ, JH, 1923, p. 22, fig. 5 ~- H,WES 1972,
p. r8, fig. 2, formar, n. i.
ad anello. All'interno del vaso tre scanalature solcano il
fondo, la cui congiunzione alla parete è sottolineata da
un leggero iìstdlo. FoRM!. LAMBOGLIA r8t3r }IAYES 5 A.
Diametro: cm 14,2 circa. HAYES 5 B.
Tipofor;ia. LAMBOGLIA 18 '"' HAYES 5 C.
Si conosce on solo tipo (ta\·. XHI, 1).
Descrizione.
Produzione. Scoàell2 c2'"ern~t2 imitante fa forn:c, Drac;. 18.:';: in :.;i-
Form,, prooucra m africana :: Haves ritiene gillar2 sud-galEcz - G-oud. 43 in sigillata ,.italicà (cfr. la
0-

~he _~s.sa sia l'aneHo dì congiunzione tra la form; Drag. 18 forma Hayes r). Presenta la parete inclinata, spesso segnata
m s1g11lata italica e la Lamb. 18'';1:llaves ) B/Lamb. r8 verso la metà da una scanaìatura. All'interno del vaso una
in sigillata africana A. · - - leggera profilatura a riiievo sottolinea la congiunzione della

22
TERRA SIGILLATA: VASI

parete con una leggera carena. Il fondo mostra un piede FORMA LAMBOGLIA 5 = HAYES 4 A.
anulare, più basso che nella forma Hayes r. Diametri: HAYES 4 B.
cm 12-24.

Tipologia. Descrizione.
Lamb. 18 131. La forma del vaso è piuttosto svasata. Scodella carenata di forma svasata che ricorda, come
All'interno dell'orlo C visibile una scanalatura. Il fondo andamento generale, la forma Drag. 15/17 in sigillata
presenta una decorazione a rotella e, a \'olte, impresso un sud-gallica (cfr. 0SV.'ALD-PRYCE 1920, tavv. XLII-XLIII).
bollo in plama pedis (cfr. ì tìpì Lamb. 5 e Pa!L 33 bis) Presenta l'orlo a sezione triangolare e la parete carat-
(tavv. XIII, 2 e CXXXI, r). terizzata da un gradino che la divide dalla carena (cfr.
Haycs 5 B. ~ L'angolo di congiunzione della parete con il tipo Hayes 29 in sigillata africana A,D). Nell'interno
la carena diventa più acuto. La scanalatura che nel tipo A del vaso si notano scanalature in corrispondenza dell'orlo
è all'interno dell'orlo segna l'orlo stesso. Caratteristiche e una leggera risega in corrispondenza del gradino.
anche Ji questo tipo la decorazione a rotella e, limitata- Diametri: cm I5-21,5 circa.
mente ad alcuni esemplari, la planta pedis sul fondo e la
Tipologia.
scanalatura sull'esterno della parete (tav. XIII, 3).
Variante Sal. A 8. La scodella appare più alta e pre- Lamb. 5. - La decorazione a rotella è visibile all'interno}
senta l'orlo non scanalato, ]a parere scanabrn, il >.mdo sul fondo e talora sulia risega che separa la parete dalla
decorato a rotella. carena. Alcuni esemplari presentano sul fondo un bollo
Lamb. 18. - L'orlo appare ingrossato e) in alcuni in planra _pedis (cfr. i tipi Lamb. 18,/31/Hayes 5 Be Pali.
arrotondato all'esterno; è comunque privo della scanala- 33 bis) (tav. XIII, 5).
tura. Sul fondo sono assenti la decorazione a rotella e 1a Variante Sal. A 2. L'orlo è leggermente arrotondato, le
planra pcdis. Solamente alcuni esemplari mostrano la pareti sono molto svasate (tav. XIII, 6).
scanalatura a metà della parete esterna (tav. XIII, 4), Variante Sal. A 25 b. All'esterno è visibile, invece del gra-
dino, una protuberanza formante quasi un secondo piede
Produzione. ad anello (cfr. il tipo Sal. A 25 a in A/D) (tav. XIII, 7).
Forma prodotta in sigillata africana A 1 e A 11 ~. Hayes 4 B. - La decorazione a rotella manca (tav.
XIII, 8).
Decorazione,
Produzione.
!viotivo a stampo n. 104 o 105.
Forma prodotta in sigillata sud-gallica e in sigillata
Cronologia. africana A1 e A1i~.
Lamb. 18/31: età flavia o poco prima (Hayes). Decorazione.
Hayes 5 B: fine I - inizi II secolo (Hayes).
Motivo a stampo n. rn4 o 105.
Lamb. 18: metà II secolo? (Hayes).
Cronologia.
Diffusione.
Lamb. 5: fine I - inizi II secolo (Hayes, il quale ritiene
Forma document3ta nell'Africa settentrionale, partico-
gli esemplari più antichi databili in età prefl.avia).
larmente in Tunisia ed esportata limitatamente nel Jv1e-
Variante SaL A 2: attestazione in contesti della metà del
diterraneo occidentale. Esemplari ìnediti sono presenti
II secolo.
nei magazzini del Museo Archeologico ài Tipasa e del
Variante Sal. A 25 b: indeterminata.
Museo Archeologico di Orano (proveniem:, nd secondo
Hayes 4 B: metà II secolo ? (Hayes \
caso, da Portus Magnus: Fouilles Simon, 1897). L:n
esemplare, privo del1a indicazione della provenienza, Diffusione.
si trova nel Castle lvluseum di Colchester (Bmn 1977,
Forma documentata nell'Africa settentrionale, partico-
p. 273),
larmente in Tunisia ed esportata limitatamente nel Medi-
Biblìogrnfia. terraneo occidentale.
Aif!eYia. RARADEZ 196!, p, 29, tav. \', tomba XIV a. LANC!L
.~9 7 o, f,. 228, fig. '"5 n. 9; p. 236, fig. 80, n. 37. SJtif 1970, p, r52. B1hliografia .
:1g. 39, n. 246. Algeria. LANCEL r970, p. 236, tìµ:. 1\0, n. 13.
Iraiia. fAI,LlCO 1969-70, p, I4, fig. 2. HAYES 1972, p. 28, fig. 3, Jralia. LAM.BOGLIA 1941, p. 14 LAMBOGUA 1958, p. 268. LILLil_;,
form~ .5, nn. 26, w. Luni 1973, tav. 68, n. 2. in ,\"SA, 1946, p. 199. fig. 8, n. 5. H,\YES T9ì2, p. 20, fig. 2,
Libia. HAYES 1972, p. 28, fig. 3, forma 5, n. 14. forma 4, n. r4.
,\forncco. MARTIN 1969 1 p, 163, fi~. 6. Libia. HAYES 1972, p. 20, fig. 2, forma 4, n. 4 .
.\par:na. Lt,MBOGUA 1958, p. 271, 7 b; p. 286. ADROER 1(163, Spaf!/ta. NIEMEYER 1965, p. ror, fig. 4, n. 6.
P, 121 , n. 7535. Tunisia. lviERLlN'-CONSTANS JQI8, ·,o-nr. H<>'..WEH'',f J(l_'.l.6,
. Tunisia. Hor.wrnnA 1936, p. 43, fig. 12, tav. IV, nn. 599-608 p, 43, fiµ:. 12; tav. \', nn. 60(1wilI1. Co{!C111Wf1'( ;-. :cc:,
11
_ • t,o3 ~·ÌAYES 19~2, p. 20, fig. 2, forma 5, n. I). Cl'A Copenha{!ut nn. 2-5 PALLARÉS 1960, p. 271, fig-. (:, nn. 2-5. FEVRIH: 1956.
'' tav. 306, nn. 6-; PALLARÉS I960, p. 271, Ùg, 6, nn. 6w7, SA- p. 166, fig. 9, tomba IV 1 '', n. 2. SALOMONSON 1968_, p. 99, fig. 14,
LOMO!NSON r968, p, 94, fig. 9; p. 102, fi.g, !7, A S Raqqada l0'"3, A2; P- 108, fig. 23_, A 25 b, Raqqada 1973, tav. XXIII, tomha Br6;
tav. , fi.g:. 8; tav. XXXII, tomba B 26, A 8. , · tav. XXVII, tomba B20; tav. XLIII, tomba B44, Az; tav. VI, fig.
f, Afosei t Col!eziuni. LAMBOGUA 1958, p. 286. HAYES 1972, p. 28,, 29, A25 b.
ig. 3, forma 5, n. 8. A-fusei e Collezioni. HAYES !972, p. 20, fig. 2, forma 4, n. r.
CERAMICA AFRICANA

FORJ\1A LAMBOGLIA 17 (HAYES 4, N. 13). FORJ\1A SALOMONSON AI = HAYES 3 A.


LAMBOGLIA 4/36 A = 0 HAYES 3 B.
Descrizione. LAMBOGL!A 4/36 B = HAYES 3 C.
Scodella carenata imitante la forma Drag. r5/r7 in
sigillata sud-gallica. Presenta la parete quasi verticale e un
Descrizione.
gradino simile a quello della forma precedente al quale
corrisponde all'interno una profilatura decorata a rotella. Piatto imitante la forma Drag. 36 in sigiliata sud-gallica
Sul fondo sono visibili una scanalatura e un cerchietto (cfr. OSV/ALD-PRYCE 1920, tav. LIII) con orlo rivolto
impresso. Diametro: cm I 5 circa. verso l'esterno, spesso decorato da una serie di foglie
d'acqua a barbotìna. In alcuni esemplari all'interno del-
Tipologia. l'orlo compare una scanalatura per accogliere il coperchio.
Si conosce un solo tipo (ta'iT. XIII, 9). Diametri: cm 10-26 ci1ca.

Produzione. Tipologia.
Forma prodotta in sigillata africana A 1 • Sal. A 1. - Con decorazione a fogìie d'acqua sull'orlo
e scanalatura per accogliere il coperchio (ta;, XIII, 12).
Cronologia. Lamb. 4/36 A. - Con decorazione a foglie d'acqua sul-
l'orlo (tav. XIII, 13'. -
Hayes comprende questa forma nel numero degli esem-
plari più antichi della forma precedente, datandola in età Variante Hayes 3, n. u3. Motivi a stampo appaiono
preflavia o alla fine de! 1 secolo. sull'orlo in luogo della decorazione a barbotina (tav.
CXXXI, 2).
Diffus1'.one. Lamb. 4/36 B. = Non decorato (tav. XIII, 14).
L'unico esemplare noto è conservato nel museo di Produzione.
Sassari.
Forma prodotta in sigillata africana A1, Ni 2, A\ L'esem-
Bibliografia. plare decorato a stampo appare privo di vernice, secondo
,\fusei e Co!!ezion/. LAMBOGLIA 195f;, p. 285. rosservazione della Pallarés (cfr. PALLARÉs r960, p. 278).
Decorazione.
FORMA HAYES 2. Motivi a stampo nn. 8, 44.
Cronologia.
Descrizione. Sal. A r: 60-90 circa (Hayes ).
Coppa di forma quasi emisferica imitante la forma Lamb. 4/36 A: 75-I50 (Hayes). Un esemplare di questo
Drag. 35 in sigiliata sud-gallica (cfr. OswALD-PRYCE tipo conservato nel Deposito del .Museo Nazionale di
1920, tm·. L:i:r!). Presenta l'orlo rivolto verso Pesterno e Napoli (inv. n. 116632) proverrebbe da Pompei; tale
decorato da una serie di foglie d'acqua a barbotina. Al- indicazione, se confermata, suggerirebbe una datazione
l'interno dell'orlo corre una scanalatura che serviva pro- anteriore al 79 d,C. E probabile che il tipo sia stato pro-
babilmente ad accogliere un coperchio. Piede ad anello. dotto ancora in età antonina.
Diametri: cm 9-16. Lamb. 4/36 B: prima metà del Il secolo (Hayes ). Ap-
pare probabile una cronologia più tarda: fine II-III se-
Tipologia. colo ( Osria I).
Si conosce un solo tipo (tav. XIII, 10-rr).
Diffusione.
Produzione. Forma diffusa nel Mediterraneo occidentale e sulla co-
Forma prodotta in sigillata africana A 1 • sta atlantica. Alcuni esemplari sono noti inoltre in Grecia
e in Siria. Esemplari interi e frammentari sono testimoniatì
Cronologia. da varie località inglesi (Cirencester ?, Leicester ?, London,
Età flavia o poco pnma? (Hayes ). Pudding Pan Rock?, Southwark) (Bmn I97i, p, 273\

Diffusione. Bibliografia.
A/f!eria. CA,\t!>S I955, fig. 5 (dopo p. 236) tipo VI. LMiSUS 1956.
Gìi esemplari noti provengono àal Fezzan e dalla Turn- p. 219, tav. L n. 68. BARADfZ, ir. Libyca, V, r957, ta\'. V (dopo p. 220'..
sìa. È incerta la provenienza degli esemplari conservati al tomba B, 30 bis, b. BARADEZ 196I, p. r5. tav. I, tomba I, d-f; p. 25,
tav. IV, tomba XI, b; p. 29, taL V, tomba XIL d; p. 37 1 ta'\'. VIIi,
museo di Cagliari. Un frammento è staro rinvenuto m tomba XXII, a; p. 39, ta,·. IX, tomba XXIII, a; p. 43, tav. X, tomba
Inghilterra, a Garàen Hill (BIRD 1977, p. 273). XXXIII, a; p. II9, tav. I, nn. 34-39. VERTET r961, p. 205, fig. 2, n. -·
FÉVRIER I965, fig. 25, C-Di, c. 7, nn. 1-2; fig. 27, G-H, c. 2, n.
Bibhorra.fì: fo:::-. 27, F r-:. c. 4. n. !; fig. 2}L G-H 1-2. c. r,. 6: iì;::
';-,., C. 3, L 9; 11ç. 36, G-ii 7-S, c. 4, nn. ~- FEVRIER-,·rASl''-',F'
Fczzan. HAYES Vi-~- p. 20, fi.c;. 2, forma 2, n. :. r966-67, p. 29, fig. 20, n. _;; p. 3I, fig. 22, n. I. BARADEZ. in AmAfr.
Tunisia. HOLWERDA. 1936, p. 43, fig. 12; tav. IV, nn, 583~590. 3, r969, p. 96, fig. 7, nn. 10-1 r. Sin/ 1970, p, I44, fig. 37, nn. r60-
CFA Copenhagw:: 7, tav. 304, n. 5 PALLARÉS 1960, p. 268, fig . .,, r65_, r68; p. 148, fig. 38, nn. 184-186, 206-207; p. r52, fig. 39, nn.
IL .:'i HAYÈS 1972, p, 20, fig. 2, forma 2, n. 4. 244-245. LANCEL 1970, p. 228, fig, 75, nn. I-3 i p. 236, fig. Se, nn,
lvfusci e Collezioni. BoNINU 1971-7::1, p. 3or, fig. 6; tav. II, n. I. 2I-22. VUILLEMOT in AntA.fr, 5, 197r, p. 62, fig. I/, n. 25.
TERRA SIGILLATA: VASI
Fnmcia. Cl'A France 6, mv. 5r, n. 26. GALL'P I97I, p. Il, fig. l4, Variante Lamb. 18 A. L'orlo, a tesa piana, manca della
n. 30. JoDIN l97I, pp. rr-13, figg, 27-37.
(irccia. \\'.-'AAGÉ I948, fig. 26. ROBINSON 1959. ta\'. 69. scanalatura ed è leggermente rivolto verso l'alto.
Jraiia. \\.'ALTER$ r908, L 50 HAYES 19n, p. 20, fig. 2, forma 3,
n, 79. JlAROCELLI, in AfonAL, XXIX, 1923, pp. 129-130, fig. 4I d. Produzione.
LAMBOGUA 1941, p, 14 LAMBOGLIA r958, p. 267, 4:36A. lvl.IN-
G!,ZZINJ 1949, p. 258, fig. 32; p. 260, fig. 34 d. LAMBOGLIA 1950, Forma prodotta m sigillata africana A1, A 1 ,.~ e A 2 •
p. 28. fig. 7, n. Il; p. 31, fig. S, n. 13; p. 35, fig. 9, n. 15; p. 142,
fi?- "79, n. 12; p. r99, fig-. r !8. n. 2. Ln PORTO, m S.S', XIV-XV, 1955- Cronologia.
<, mv. I (ck,po p. 306), nn. 15-r9. L'IMBOGLIA 1958, p. 267, 4:36B.
LAMB()GUA 1962, p. 275, fig. 5, n. IL VERMASEREN-VAts.· ESSEN Sal. A 9 a: Lamboglia, che non conosceva esemplari con
1965, p. 496, n. 417. FALLICO 1969-70, p. 14, fig. 2, n. IL Sibari decorazione a rotella, era incline a datare la forma nella
1970, p. 34, fig. 12, n. 120 p. 67, fig. 58, n. 275; p. 504, fig. 562,
n. ~807: p. 509, fig. 566, n. 5869. FALLICO 1971, p. 607, fig. 30, seconda metà del II secolo; tuttavia la presenza della
:'l.t~4, 4. HAYISS 1972, p. 20, fig. 2, forma 3, nn. 22, ro9. Luni r973, decorazione a rotella sul fondo e il fatto che questo tipo
tav: 67, n. 7; tav. 107, n. 2; tav. 210, n. 28. ANDREA{; 1974,taY. 17, ricorra in contesti di prima metà di II secolo, rende pro-
69-148~17.
lu1;0.1/avia. èREMùSNIK 1962, la\', (dopo p. 144) III, nn. 22-23. babile la datazione proposta da Hayes: fine I - inizi II
Libia. CAPOTO 1951, col. 339, fig. !29. BRoGAN, in LihAnr, I, secolo.
1964, tav. XXXII, nn. 13-14. HAYES !972, p. 20, fig. 2, forma 3,
nn. 23, 88.
Lamb. 23: questo tipo è realmente più tardo; sia Hayes
Afar(JCCO, PoNSlCH-TARRADELL 1965, p. 46. fig. 29; p. 64, fig. 39, che Lamboglia sono concordi nell'assegnarlo alla seconda
n. 1; p, 'H, fig-. 46. JODlN, in BAAf, VII, 1967, p. 483, fig. 5, nn. 16-17; metà del II secolo. Sembra non essere più prodotto nella
p. 492, fip::. 12, nn. 38, 40.
Pnrrorc:allo. DELGADO 1968, tavv. (dnrc prim.2. m: t'à del III secolo (Ostia I).
0

nn. l-2 DE FlG'CERElDO GARClA PEREIRA l')".'I, p. -"•~-i-- ilg. 6 C: Hayes ritiene che questo tipo sia legger-
Siria. \X'AAGÉ 1948, ta\'. IX, n. 847. meme più tarào del precedente.
Spot;11<1. AoROER 1963, p. rzo, n. ".'15?,i. hnm,,,,,, m .,lr,1purùz·-'.
XXIX, 1967. p. 209, fi.g. 8, nn. 3-5. VEGA$. . ;·, 10. 1969,
p. 204, fig. I. nn. 52-54. FREY r970, fig. (dopo p. r28) 2, n. 3. MARTtK- Diffusione.
SERRES 1970, p. 49, fig. 24, n. 31; p. 56, fig. 30, n. 278; p. 67, fig. 39, Forma diffusa nel Mediterraneo occidentale e sulla
nn. 34-35•
Tunisia. MERLIN-CONSTAKS 19IS, p. r3r, fig-, 4, n. 7, HOLWERDA costa atlantica. Un esemplare del primo tipo è stato rin-
1936, p. 43, fig. 12, ta\·. IV, nn. 547-548_, 552, 567, 572, 574-575, venuto in Inghilterra, a Rivenhall (BIRD 1977, p. 273,
592-593, 596, 598. CVA Copenha1;ue i, tav. 302, n. 5; tav. 303;
<< in a Flavian comext )) ?).
ra,;:. 304, nn. 1-4, 7 ( · HAYICS 1972, p. 20, fig. 2, forma 2/3, n. 87\
10-!2; t.av. 308, n. 2; tav. 312, nn. r2-I5 PALLARÉS 1960, p. 266,
fig. r, n. 5; p. 267, fig. 2; p. 268, fig. 3, nn. 1-4, 7, 10-12; p. 272, Bibliografia.
fig. 7, n. 2; p. 276, fig. 11, nn. 12-15. FÉVRWR 1956, p. 166, fi.g. 9, Algeria. CAMPS 1955, fig. 5 (dopo p. 236), n. ?, tipo VI. BARADEZ
tomba IV, 4, n. r; tomba IV, 2 a, n. I. CHARLESTON 1955, fi.g. 24B. 196r, p. 43, tav. X, tomba XXXII; p. 119, tav. 1, nn. 34-35. LANCEL,
SALOMONSOK 1968, p. 99, fì.g. 14, Ar Raqqada 1973, ta\'. XIII, in BAA, I, I962~65, p. 6I, taY. III, Z r .'2.-3, FÉVRIER-GASPARY
tomba ArE. AL 1966-67, p. 28, fo;. 20, n. 4; fig. 24. n. !. Sétl/ 1970, p. 144, fig. 37,
Afusci e Collezioni. Cat. of tiu: Greeil Fascs in thc Fitzr~•i!lìam nn. 166-16".'. LANCEL 1970, p, 228, fi.g. 75. n. 6; p, 236, fig. So, nn,
Museum, Cambridg<' rll97, p. 89, n. 269 HAYES 1972, p. 20. fig. 2, 15-18. VUILLEMOT l97I, p, 62, fig. 17, n. 21.
forma 3, n. 2. BoNrm; 1971-1972, pp. 302~3J3, figg. 7-16; ta,·v. Il-III. Francia. CFA France 6. taY. 50, n. 26. LAMBOGLlA 1958, p. 2q1,
HAYES 1972, p. 20, fig. 2, forma 3., n. 28; ta\·, lA. 23a -·· BÉRARD 196r, p. 139, taY. XXIV, n. 134. JODIK 1971, p.
2!, fìgg. 62-64.
l!alia. CFA Ge11m,a-Pcf!li I, IVB L tav. I, n. 5 LAMBOGLlA
1958, p. 291, 23 a. GENTILl, in NSA, !954, p. 322, fig. 17, n. 6.
FORMA SALOMONSON A9a HAYES 6 A. LAMBOGLIA, in Arch(ologic sou~~inarine, p. 247, fig. 21, n. I. FALLICO
1969-70_, p. 15, fig. 3, n. 16. HAYES 1972, p. 28, fig. 3, forma 6,
LAMBOGLIA 23 e.e HAYES 6 B. nn, 1, 17.
HAYES 6 C. Ubia, CAPI.J'TO r95r, col. 339, fig. 12(). HAYES 1972., p. 28, fig. 3,
forma 6, n. 2.
Maro(C(), POKS!CH-TARRADELL 1965, p. 46, fig. 29, n. 39. lv1ARTlN
Descrizùme. 1969, p. 163, tìg. 7, n. 2.
I'orwgallo, DELGADO 1967, p. 122, taY, II, nn, 30-33. DELGADO
Scodella con orlo orizzontale a volte leggermente pen- r96R, mv. II (dopo p. 66), n. 3,
dente versn il basso. recante un2 scanalo.tura sulla surt:- Sr,a1;11a.. LAMBOGLli 10~8. p, 286. r8A: p, 2qt. 2:i /;,. Carteia
196-, p, 66. 11;,:. 74, r.. 1145. l\·1ARTlK-S-EI\RES 1970, p. 35• f:ig. ;-:;
ficìe superiore. La Parete è ricurva, raramente scan8.tara p. 49, fig. 24, n. 33.
all'esterno, e si unisce ad una leggera carenatura; a tale Tunisia. HoLWl=.ìlDA 1936, tav. IV, p. 44, fig. 13, nn. 614-617.
congiunzione corrisponde all'interno una scanalatura. CVA C(lpeuhague 7, tav. 308, nn. 3-5; ta\'. 309, nn. I-4 PALLARÉS
1960, p. 272, fig. 7. nn. 3-5; p. 273, fig. 8, nn. 1-4. SALOMONSON
Piede ad anello. Diametri: cm 19-22 circa per i primi 1968, p. 102, fig. 17, A9 ~ Raqqada 1973, taV. I, fig. !O; tav. II,
0

due tipi: 11-12,6- per il terzo tipo. fig. 9, A9.


Musi:i e Collezioni. BONlNU r97r-n, pp. 315-3r6, fi.gµ:. l""-l8;
Tipologia. tav. l\..', nn. I-2. HAYES 1972, p. 28, fig. 3,, forma 6, nn. I6, 41.

Sal. A 9 a, - Il fondo è decorato a rotella (tav. XIII, 15-


16).
FORMA LAMBOGL!A 7 a,,, HAYES 7 A.
Variante SaL A 9 b. L'orlo è leggermente rivolto verso
l'alto e munjro di doppia scanalatura. All'interno, in
LAMBOGLIA 7b ,= HAYES 7 B.
luog-o ddh scanalatura. è visibile un leggero saliente ~ ..
(la\'. -,-~ I L)CSCr1ZWI)

, Lamb. 23~ ~'"Il fondo è privo della decorazione a rotella Coppa emisferìca o ieggermente carenata che ricorda,
(tav. XI!!, 1 31_ come andamento generale, la forma Drag, 18/31 in sigìl-
Hayes 6 C. ~- Vaso di piccole dimensioni, maggiormente lata sud-gallica. Orlo poco ingrossato e piede ad anello.
carenato (tav. XIII, 19 ). Esternamente una scanalatura a metà della parete o poco

25
l

CERAMICA AFRICANA

sopra divide tra loro fasce multiple decorate a rotella op- Tipologia.
pure la superiore zona decorata dalla restante parete liscia. Lamb. I a. - Lobo centrale dell'orlo a sezione convessa
Diametri: cm 16-23. finemente decorato a rotella (tr:H'. XIV, 3). Negli esemplari
Tipologia. più antichi l'orlo si presenta leggermente esrroflesso.
Larnb. 7 a. - All'interno deIIa narete sono visibili due Lamb. I b. - Lobo centrale dell'orlo a sezione angolare.
scanalature (cfr. forma Lamb. r ~/Lamb. I b/Lamb. 1 e) Decorazione a rotella meno fine e più rada (tav. XIV, 4-5).
(tav. XIV, I). Lamb. I c. -- L'orio può mantenere le caratteristiche del
Variante Hayes 7 A, n. 4. L'orlo è rivolto all'interno, tipo precedente (tav. XIV, 6) ma, come linea di tendenza
dove sono assenti le scanalature; la decorazione a rotella generale, va sempre più deformandosi fino a perdere la
è molto fine. sua articolazione (cfr. Ostia I, figg. 4-6). J\fanca la deco-
Lamb. 7 b. - J\1ancano le scanalature interne; la deco- razione a rotella (tav. XIV, 7).
razione a rotella è generalmente meno fine (tav. XIV, 2). Produzione.
Produzione. Forma prodotta in sigillata africana: il tipo Lamb. I a
Forma prodotta in sigillata africana A 1 e A 112, generalmente in A 1 ma anche in AL 2 ; il tipo Lamb, I b
per lo più in A1'~ ma anche in A 1 ; ìl tipo Lamb. 1 c
Cronologia. generalmente in A2 ma anche in A 1 ·~.
Lamb. 7 a: età flavia - inizi II secolo? (Hayes ). Attesta-
Crono/opia.
zioni in contesti della seconda metà del II secolo (Ostia,
dati inediti). Lamb. r a: 90 - metà del II secolo (Lamboglia;
Lamb. 7 b: prima metà del II secolo? (Hayes). Secondo Osri.a III e numerosi altri contesti). Nell'Africa setten-
Lamboglia questa forma è attestata per tutto il II secolo. trionale fu prodotta probabilmem:e già a partire dagli
anni ottanta circa, come del resto suggerisce la data-
Diffusione. zione di Hayes.
Forma diffusa nel Mediterraneo occidentale e sulla Lamb. r b: r 50 - inizi III secolo? (Lamboglia, Osr.ia III).
costa atlantica. Hayes ritiene che tale tipo non superi la seconda metà
del II secolo.
Bibliografia. Lamb. re: III secolo (Cor.OMiNES r942; Ostia I;
Al{?eria. BARADEZ 1961, r, 119, tJ.\', 1,, lll1. 20-24 . .':,',';11/ 1970,
p. 152, fig. 39, n. 246(?'.:.
Osria III).
Francia. LAMEOGL!A 195R, p. 270, forma 7 a BOYER, in CLP;l,
VIII, 1959, p. 94, :fig. 6, n. /. JOD!N 1971, p. 15, figg. 42-.n. Diffusione.
ira!ia. LAll.fBOGLIA, in RSL, XIIL J94-:, )ì. r7r, nn. 26<'.';". LM\-
BOGLIA 1950, p. 3!, fig. 8, n. l4. S'ibari 1970. p. 484, fig. 533, n. 647 ,
Forma diffusa in tutto il bacino del !vicditerraneo e sulla
p, 515. fig. 57!, n. 20854. ZEV1-Pom. r970, p. I5I, fir:,;. 72, n. 43. costa atlantica. Una coppa Lamb. I a (inv. n. 1881/1455)
HAYES !972, p, 28, fig. 3, forma 7, n. 4. Luni 1973, tav. 67, n. 8. di incerta provenienza si trova nel Deposito del Museo
Libia. HAYES 19-;2, p, 28, fig. 3, forma 7, n. 6.
Aforncco. PONSICH-TARRADELL IQ65, p. 64, fig. 39, n. 8, Nazionale di Napoli. Un esemplare antico, molto fine,
PMto;:a!!a. DELGADO 1968, ta\·, II (dopo p. '.,6) ll . .c:i.. con orlo estroflesso è stato rinvenuto a Portus Jvlagnus
,\paf!i/0. LAMROGLIA 1958, pp. 270-271, form:, 7 a e- "7 b. IviARTiN
DE Ct,STlLI.O 1966. p. 366, fig. 5, n. r7. MARTlN-SERRiòS I970, p. 49,
(Fouilles Simon, 1897) ed è conservato nel Museo Ar-
fig. 24, n. 30. cheologico ài Orano. Due esemplari provengono da
Fishbourne, in Inghilterra (Brnn 1977, p. 273, <( pre-
A.D. 75 »?).
FORMA LA1v1BOGLIA I a HAYES 8 A, N. I.
Bibliografia.
LAMBOGLIA I b -- HAYES 8 A, NN. 3-4, 30. Ah:ci-ia. CAMrs r955, fig. s (àoro p. 236), n. 9, tirn VIII. ALLA1s
LAMROGLIA HAYES 8 B, 1957, ta-.,-_ Cdopo p ...p) tinc III. RAlUi.DE:'. 106: p. 4~,. rw,. }:, wmhc
XXV:,; p. 119, taY. I, nn. i-4, 1::. Sé11f 197c, p. 144. iig. 3-;-, nn.
r54-I55; p. 148, fig. 38, nn. 202-204; p. r52, fig. 39, nn. 239-243.
Descrizione. LANCEL 1970, p. 228, fig, 75, n. 4; p. 236, 6g. 80, nn. 1-10, 12, 3!.
\JUILLEMOT I97I, p. 62, fig. 17, n. 22,
Coppa carenata derivante dalla forma Drag. 29 sud- Francia. CVA France 6, ta\', 47, n. I9, COURTIN-GOUR\'EST, in
ga11ica neHa tarda produzione di età flavìa (cfr. OswALD- CLPA, VIII, 1959, p. 187, fig. ::. !vl.OUCHOT 1963. p. 139, figg. l-2.
Foun r069, r,. 228, fig. 106, n. 30. GAI.UP 1971, p. IO, fig. ,.;. nn.
PRYCE r920~ taY. I\\ nn. 8-ro). L'orlo è costituito da un 3-4, 6. JODIK !971, pp. 5-6. fig. !-rr. AA.\'V,, in Caiuàs Corsica,
lobo centrale limitato superiormente da un labbro legger- 2;-28. Bastia 1973, p. 13, rig. q, n. 14-;-.
Grccic1. \'17AAGÉ 295, fig. ::; t:l\". IX. n, r33.
mente pronuncÌato alFestcrno e inferiormente da un li- Jtaìia. PASQl'l, in I(JIO. f:. so::, fig. f;. LAMBOGL!A I94f,
stello poco sporgente. Parete piana più o meno indinata p. II, I a-b. RERNABÒ-BREA, in N5,'A, 1947. p. 227, fig. 6. \X'AAGÉ
verso l'esterno. Carena congiunta alla parete con un angolo 1948, fiç. 2- CHARLESTON 1955. taY. 24:\. LAMHOGLlA H,i50, p. 28 1
fig. 7, n. (Jj p, 31, fig. 8, n. I2 ( ,. LAMBOGUA 1958, p. 262, r a);
vivo raramente sottolineato da una scanalatura. Il fondo p. 35, fii:;. 9, n. 13; p. r42, fig. 79, n. 8; p. 184, fig. 107, n. 9; p. I87,
presenta un piede ad anello. Caratteristiche di questa fig. l09, n. r5; p. 196, fig. I 17. n. 4. PoGNANT.E, in Giornale srorico della
forma son'.) dP,. ,,:ar:alatt:~·,, ncll'interw, della parete aI- Ltn'ipiana, VIII. ìuglio~òicembre l()','7, p. 84. n. 40:; ( L-1.MllOGLl/,
1~, E, p. 262. I e) nn. 404-406. <.:ARt:TTOl-s:, m xs·/1, r9u:, p. 284.
1' altezza dell'orlo ! cfr. ii tino Lamb. 7 a-,. La dtcorazionr fig. H) a~d. LAMBOGLIA 196::, p, 2-:-x, fig, l. \.'fRMASERE1"-VAK ESSE'.'<
è costituita da una rotellai:ura più o meno fine sul lobo 1965, p. 425, n. 252; p. 429, n. 261; p. 506, n. 430. BERNABÒ-BREA~
centrale dell'orlo e sul punto di congiunzione fra parete CAVAUER Hl65, tcl\". CCXXIII. n. 9 (tomb:\ 125\ Bisr, in XS'A,
1966, p. 322, fig. 19. Sibari 1q69, p, 23, figg. 18-19, nn. 7, 9-rn;
e carena. Diametri: cm 12-30 circa. p. IOI, fig, 86, n. 3. Osti.i I, figg, 1-6. FALLICO 1969-70, p. 14, fig. 2,
TERRA SIGILLATA: VASI

nn. 2~5 . .'--:ihari 1970, p. Il5, fig. 95, nn. r-2 p. 187, fig. 203, nn. Cronologia.
s-:;87-1141'4; p. 484, fig. 533, n. 642; p. 501, fig. 559, n. 5930; P- 503,
fi~- 56r, n. 4590; p. 5r2, fig. 568, n. 5799; p. 516, fig. 572, n. 5924. Lamb. 2 a: IOo-160 e oltre (Hayes). Attestazioni in
ZEV[-POHL 1970_, p. 33, fìg. 24, nn. 3-5; p. r5I, f:ìg. 72, nn. 41-42; p. 201, contesti della seconda metà del II secolo (Ostia, dati
fig. 103, n. 495; p. 2IO, fig. 107, nn. 579-580; p. :128, fig. It6, n. 22.
FALLICO 1971, jì. 607, fig. 30, A140-I4L L1ss1-CARONNA l971, p. 362,
inediti).
fiµ. 46, n. 2. HAYF:S 1972, p. 3'..'., fig. 4, forma 8, nn. 30, 32. CLORJ, Lamb. 2 b: seconda metà del II secolo (Hayes). Sembra
in AFLI!, XVI, Bari 1973, p. 236, tav. XIX, g-h. GENTIL! 1973, non essere più prodotro nella prima metà del III secolo
r,. 15, fig. 10 e (in alto), b-d (in basso}. Luni 1973, t,w. 67, n. 1; t:w.
(Ostia I).
10 ,, n. i. Forma liaiiac: Co!lmia, Roma !974, p, 476, fìg. 989 a-h;
p. 857, fig-._ 1922 d. ,. _ ,, ., . Lamb. 2 c: inizi del III secolo (Lamboglia).
111.i;os!v.~•,a. PITROVlC, m Gla.1·1n11, XIII, 1958, p. 22, rnv. I (é!OPO
p. 271\ n. 2. CREMOSNIK 1962, tuv. I (dopo p. 144), nn. l-6. CRE- Diffusione.
~WSNIK 1966. mv. 2 (dopo p. 62)_, n. 7; 3, n. 2.
Libia. CAPUTO 1951, col. 3'78, fig. 166, tomba 2. HAYlèS 1972, p. 32, Forma diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo e
fo;. 4, forma 8, n. 4. sulla costa atlantica. Sono documentati alcuni esemplari
,Haira. ,\folla 1966, fig. 7, n. 8. ,Halrn 1967, fig. 9, nn. 15-18;
fig. 54, n. 2 . .1faita 1968. fig. 7, n. 33.
anche in Inghilterra, a South Shiclds e a Baldock (Bmn
Jforacta. EUZENNAT, in BA.H, V, 1964, p. 243, taY. 2, n. 18. 1977, p. 274).
PoNSICH, in BAM, \', 1964, p. 241, taY. Il, n. 185. Po~SICH-TAR-
RADELL 1965, p. 20, fig:. 9, n. l; p. 23, fig. 12, nn. 1-5; p. 30, fig. Ii, Bibliografia.
n. ";'; p. 46, fig. 29; p. 6..;., fig. 39, nn. 3-5; p. 71, fig. 46; rnvv.XIII, Alr:eria. LASSUS 1956. p. 219, ta\'. I, n. 69. BARADEZ 196I, p. r19,
XIV, n. 3, JODIN, in l3AM, VII, 1967, p. 478, fig:. I, n. l; p. 480, tav. 1, nn. 14-r9. VERTET 1961, p. 205, fig. 2, n. L FEVRlER 1965,
fig:. 2, nn. 2-3. MARTIN !969, p. 154, fìr:c. 2, W'l. ; ::,,. !Ìg. 27, ri e 5, n. L LA)'-.;GEL I970, p. 228, fig. '75, nn. 5, IO. Sé11f
Palestina. CROWFOOT 1957, p. 343, fig. ~-: 24. 19-io, p. r44, fig. 3ì, nn. 156-159; p. 148, fig. 38, n. 205.
Porro1;a!io. DELGAno 1968, tris. I (dopo p. 66), nn. 1-3. Fra11cia. Cf'A Frana 6. tav. 47, n. 17. BÉRARD 1961, p. 147, tav.
Siria. \\·'AAGÉ 1948, un·. IX, n. 843. XXIX, 11. ::oL Four:r 196<;;, p. 228, fii;. !06. n. 12. GAUJP I97I, p. IO,
Spagna. COLO,\U:--l"ES 1942, ta•:. IV (dopo p, 152), nn. l-2. RAMÒS- fig. 13, nn. r-2, 5, '"-IO, JonrN 197r, p. 7, figg 12-I7.
FoLQUÉS, in NAH, II, 1053, t.av. 100. ,\.LMAGRO-LAMBOGL!A I959, Grecia. \'fAAGÉ 1948, fig. 26. I-!AYES I9ì2, p. 32, tig. 4, forma 9,
p. 12, fig. 13. TRIAS RumES, in Pyrrnae, I!, !966, p. Ilt, fig. 9, n. 4. un. r-2.
RERTRÀND_, in Ampurias, XXIX, 1967, p. 209, fig. 8, n. /. Carreia Italia. LAMBOGLIA 1941, p. I2 LAMROGLIA 1958, p. 264, 2 a
1967, p. 31, fi,g. 3r. nn. 615-656; p. 66, fig. 74., nn. u36-7; p. 35, e 2 b. LAMBOGUA 1950, p. 28, fig. 7, n. 10; p. 31, fig. 8, n. I4i p. 35,
fig. 35, n. 408; p. 37, fig:. 40, n. 4R2. MARTIN-SERRES 1970, p. 49, fig. 9, n. 14; p. r32, fig. 72, n. 5; p. 133, fig. 73, 11. 7; p. 142, fig. 79,
fig. 24, nn. 27-28; p. 56, fig. 30, n. 279; p. 67, fig. 39, n. 3L nn. 9-I r; p. 199, fig. ! 18, n. I LAMBOGLIA 1958, p. 264, 2 c.
Tunisia. Hor..WERDA 1936, p. 44_, fig. 13, tav. IV, n, 628. CVA CARETTONI, in NSA, xv, 1961, p. 284, fig. 19, n. 29 b. LA.MBOGLlA
Copenhaf;IIC 7, :.av. 306, nn. 10-r2 PALLARI'S 1960, p. 270, fig. 5, 1962, p. 275, fig. 5, n. IO. BERTOCCHI, in Klearchos, V, 1963, p. 146,
nn. ro-x2. h'.vRIER 1956, p. 166, fii,:-:. 9, tomba IV. 2, n. 5. I--Lwrs foc. 6 b. B1sr, in SS,1, 1966, p. 337 1 fig. 29. CURRÒ-PISANÒ, in ManAL,
1972, p. 32, fig. 4, forma 8, n. 3. XLVII, 1966, p. 296, fig. 50. LISSI CARONNA, in NSA, 1969, p. 84,
Musei e Col!c:::ioni. DoNINU 1971---;:::.. p. 294, figg. 1-2; p. 296, fig. 3; fig. 19. FALLICO 1969-70, p. I4, fig. 2, n. 6. FALLICO I97r, p. 607,
t8\". I, nn. 1-3. HAYES 1972, p. 32. fig. 4, forma 8, n. r.
fig. 30, n. A142. Sibari 1970, p. 503, fig. 561, n. 5593; p, 504, fig.
562, n. 3419; p. 5r6, fig. 5i2. n. 5923, LAMBOGUA, in Archéolo{!ie
sous-marine, p. r:S4. fig. 8. HAYES 1972, p. 32, fig. 4. forma 9, n. IO,
GENTILI 1973, p. 15, fig. 10 h. Lu11i' !973, tav. 67, nn. 2-4; taL 2ro,
FORMA LAMBOGL!A 2 a HAYES 9 A. n. 22. ANDRE,\C 19'74, tav. 69-148-4. Formn Iraliac: Colìmia,
Roma 1974, r. 848, fii::. 1907 a ?).
LAJ,rnOGLIA 2 b = HAYES 9 B, NN. r6, 20.
0
iugoslavic1. C:REMnSNlK 1962, tav. II (dopo p. 144), n. r-14. èm:-
MOSNIK 1966, ta\·. !Il (dopo p. 52), n. !.
LAMBOGLIA 2 e (HAYES 9 B, N. 24). Libia. BROGAN, in Lil,Am, I, 1964, pp. 52~55, tav. XXXII, nn.
15-17. LibAm, III-IV, 1966-67. p. 33. fig. 2 (in arabo).
Afalta. Malta 1967, fig. 9, n. 16; fig. 54, n. 3. HAYES I972, p. 32,
Descrù:ùmc. tig. 4, n. I2.
Aiarocco. PoNSICH, ìn J3AM, 1964, p. 243, tav. IV, nn. 19-20.
Coppa raramente emisferica, più spesso leggermente PoNSTCH-TARRADELL 1965. p. 14, fig. 5, 11. 2; p. 23, fig. 12, nn. 6-7;
carenata con orlo indistinto dalla parete, Due scana- p. 40, fii;. 24, nn. r-2; p, 64, fig. 39, n. 7; p. 71, fig. 46; tavv. XIII,
XIX, n. 7. Jomi-,;-, in J.-?AAJ, VII, 1967, p. 481, fig:, 3, nn. 8-9. J,,-iARTr)'.;
lature all'esterno dell'orlo delimitano una fascia poco r969, p. 15;, fii;. 3, nn. 1-2.
rilevata a sezione convessa. Piede ad anello. Diametri: Port0f!illiD. DELGADO ro68, tnv. I (dopo p. 66), nn. 4-9. DE Fr-
Gl'EREini' GARCl/, PERErR/- 19":'"I, 439, fiµ, 12 (?).
cm I2,?-2L
Sir1'~- \'I.AAGf. H_l.-;S. X, L .
tll\
.\pa[;nù.. Ct:ADRADO Duz, in A'A1l, 1, l952, p. 150, fig. 59, n. 12.
Tipologia. FERRER, in AEA, XXVIII, 1955, p, 178, fig. 5. ALMAGRO-LAMBOGLIA
1959, p. 5, fig. 3, n. 2; p. I2, fig. 13. NIEMEYER r965, p. lOI, fig. 4, n. 3.
Lamb. 2 a. Corpo emisferico o leggermente carenato, BERTRAN, in Ampurias, XXIX, 1967, p. 209, fig. 8, nn. 8-to. Carreia
fascia esterna decorata a rotella (tav. XIV, 9-ro). Negli 1967, p. 65, fig:. 72, n. 1125; p. 66, fig. 74, n. I 138. MARTIN-SERRES
J970, p. 35, fig. I7, n. 45; p. 49. fig. 24. :~. 29; p. 67, ùg. 39, nn. 3?-33.
esemplari più amichi tale fascia è delimitata da scanalature Tunisia. HoLWERDA r936. p. 44, fig. 13; un-. IV, n. 626. CVA
più profonde} è più estesa e tende ad assumere l'aspetto di Copenhaguç !, tav. 306, 11n. 3-8 PALLARÉS 1960, p. 270, fig. 5,
un vero e proprio lobo a sezione convessa (taY. XIV, 8). nn. 3--S. FÉVRIER r9:s6, p. 166, fip:. 9, romha IV . .::. n. 6. HAYES
!972, p. :u, fii;. 4, forrrrn 9, n. r.3.
Raramem~. è visibile la decorazione a rotella anche in Aiusei e Co!/e:!,ioni. HAYES I972, p. 32, fig. 4, forma 9, n, 16.
corrispondenza del punto di congiunzione tra parete e
carena.
Lamb. 2 b. - Corpo leggermente carenato, fascia esterna
FORMA HAYES 13.
non decorata (tav. XIV, rrì.
Lamb. 2 c.-.. Pareti maggiormente ìndinate vcr:~o l ::ster-
no, fascia esterna non decorata (tav. XIV, 12). Dcscrizùmc.
Piccolo piatto con orlo orizzontale recante sulla su-
Produzione.
perficie inferiore dell'orlo due scanalature a cui corri-
Forma prodotta in sigillata africana A1, A1 '2 e A~. spondono, sulla superficie superiore, due sottili sporgenze

27
I
CERAMICA AFRICANA

fra le quali trova posto una decorazione a stampo. Scana- Cronologia.


latura all'interno della parete e decorazione a rotella sul Fine I - inizi II secolo? (Hayes ). Attestazioni in con-
fondo. Piede ad anello. Diametro: cm II,5. testi adrianeo-antonini. La forma sembra non essere pro-
dotta oltre la fine del II secolo ( Osria III e dati inediti).
Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. XIV, 13). Diffusione.
Forma poco documentata nel lviediterraneo occidentale
Produzione.
ed orientale e sulla costa atlantica.
Questa forma è prodotta in sigillata africana A 1 ma è
strettamente imparentata con le forme Hayes 24 in sigillata Bibliografia.
africana A decorata a rilievi applicati e Hayes 25 in A Grecia. HAYES r972, p. 46, fig. ì, forma 20, n. 5.
ftafia. CURRÒ-PISANÒ, in AfonAL, XLVII, 1966, cc. 295-2q6,
decorata a matrice e con la forma Sal. XXVIII b in sigil- fig. 50. Sibari l9iO, p. 429, fig. 468, n. 298, ZEVI-POHL I9ìO, p. 32,
lata africana C1 decorata a rilievi applicati. fig, 23, n. I5994• Ostia lii, fig. 280. Luni 1973, tav. 50, S. 5, 37;
tav. 68, n. 3. ~
Decorazione. luf!osla·via. CREMOSNIK !962, tm:. VI (dopo p. r44;, n. 2.
Porro{!al!O. DELGADO I968, tav. II (dopo p. 66), nn. 8-15.
Hayes non precisa i motivi decorativi. Sparma. LAMBOGUA r958, p. 288. .
Tunisia. CVA Capcnhague 7, tav. 307, n. la KERN 1958, ta,·.
II (dopo p. 152) =- PALLARÉS 1960, p. 2ìI, fig. 6, n. ! a; p, 281 "~
Cronologia. HAYES 1972, p. 46, fig. 7, forma 20, n. I.
Inizi II secolo? (Hayes). Il rinvenimento ad Atene Afusei e Collezioni. BoNTNU 1971-72, p. ;u2, fig. 23; p. 324, fig. 24;
tav. V, nn. 2-3.
dell'esemplare conosciuto fa ritenere piuttosto alta la cro-
nologia di Hayes. Il confronto con le forme citate alia
voce Produzione induce ad una datazione nella seconda
metà - fine del II secolo. FORMA LAMBOGLIA I9 (HAYES 22, NN. I-2).
HAYES 22, N. 3.
Diffusione.
È noto un solo esemplare proveniente dall'Agorà Descrizione.
di Atene. Coperchio con presa concava internamente, general-
Bibliografia. mente decorato di striature a rotella in cerchi concentrici.
Grecia. HAYES l9ì2, p. 35, fig. 5, forma I31 n. r. Manca la vernice all'interno. Costituisce servizio con
quelle forme aperte, anch 1esse non verniciate internamente,
che presuppongono un coperchio. Diametri: cm r2-r8.
FORMA LAMBOGLIA 20 ~~ HAYES 20. Tipologia.
Lamb. r9, ·- L'orlo non si distingue dalla parete se non
Descrizione. in alcuni casi grazie ad una scanalatura. Cfr. i tipi Ostia I,
Coperchio Cit torma conica verniciato solo all'esterno• figg. 18-19, e Ostia II, fig. 302 in ceramica africana a stri-
Presenta un listello orizzontale che può avere una o più sce e ad orlo annerito (rav. XIV, r6).
scanalature e un anelio rilevato che segna il punto di Hayes 22, n. 3. - L'orio è più o meno ingrossato, a
congiunzione tra il listello e il coperchio. Al di sotto del volte a mandorla. Cfr. anche Ostia I, figg. 21-22 in A,
listello è un elemento verticale che funge da base. La presa Ostia I, fig. 20 in ceramica africana poìita a strisce (tav.
del coperchio è concava all'interno e piana o scanalata XIV, 17).
alresterno. Il coperchio può presentare u.Iia decorazione
Produzione.
a rotella sul. listeHo e sulL parte inferiore del corpo conico,
oppure in una delle due sedi e su.Ila zona rilevata in cor- Forma prodotta in sigillata africana A1, A 111 •
rispondenza della connessione tra listello e coperchio.
Diametri: cm u,3-r9,6. Cronologia.
Prima metà del II secolo e oltre? (Hayes). Non si può
Tipologia. escludere che ia forma fosse prodotta anche in età amo-
Si conosce un solo tipo (tav. XIV, 14). Solo un esem- nina o agii inizi del III secolo.
plare da Tarragona presenta un2 decorazione molto ela-
borata (tav. XIV, 15). Diffusione.
Forma documentata in scarsa misura nel .M.editerraneo
Produzione. occidentale.
Forma prodotta ìn sigillata africana .A 1 • Una forma
Bibliografia.
simile è doc:1mer:.t1E'.: ir: C". 1 d'.?'corc:··: a rilievi ar:miicati
Aìf!cric. Siti; 1y·:;__,, ·. 15:,, fo:;, 3c, --,.,.
(SaL XXII). Quesrn iòrma, come la successiva) ~o;titui- Francia. Jonn, 1971, p. 19, fig. 58.
sce servizio insieme con le forme aperte, generalmente Iralia. LAMBOGLIA 1958, p. 287. Osiìa 1, figg. 2I-22.
non verniciate internamente, che presuppongono un Musei e Collezioni. Cl-''A Unii<. of Af.ichifan I, mv. XLV, n. 23 =
HAYES 1972, p. 46, fig. 7, forma 22, n. 3. BONINU 1971-72, p. 32z,
coperchio. fig. 22; tav. V, n. i.
TERRA SIGILLATA: VASI

FoRMA ,, OSTIA Ilh, FIG. 281. Bibhògrofia.


Algeria. MOREL 1962-65, p. l 34, fig-. 98 ( ?).
(( OSTIA III,,, FIG. 282. Francia, LAMllOGLIA 1941, p. !5 LAi\UlOGUA 1958, p, 269.
MouCHOT 1963, p. I.:j.O, n. 3.
ltaìia. LAMBOGUA r950, p. 28, fig, 7, n. 12. HAYES 1972, p. 58,
Descrizione. fig, ro, forma 34.
Aforocco. PONSICB-TARRADELL r965, p, 71, fig. 46 ( ?).
Coppa con orlo finemente decorato a rotella atto a
ricevere un coperchio. La decorazìone può occupare la
parte centrale del vaso, delimitata da scanalature oppure FORMA ,,ATLANTE>>, TAV. XV, 4.
anche la fascia sottostante alForlo. La parete verticale è
carenata. Per la mancanza di una forma intera non si può
dire nulla del fondo. La vernice è distesa solamente Descrizione.
all'esterno. Diametri: cm 19,2-19,5. Coppa con orlo rivolto all'esterno, munito internamente
di una profilatura probabilmente per appoggiarvi un
Tipologia. coperchio. Esternamente la parete presenta due scanala-
La documentazione è troppo scarsa per definire una ture e, al di sotto, la decorazione a rotella. Per la mancanza
tipologia sufficientemente ampia e completa. Tuttavia di una forma intera non si può àire nulla del fondo.
distinguiamo per ora due tipi: La vernice è distesa unicamente alPesterno. Diametro:
Ostia III, fig. 281. - L'elemento terminale dell'orlo, cm 16,8.
rivolto all'esterno, è ingrossato (tav _ :<Y, r ).
Ostia I!I, fig. 282. -- Cfr. Porlo della forma Lamb. r9 bis Tipologia.
(tav. XV, 2). Si conosce un solo tipo (tav. XV i 4).
Produzione. Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana A 1 ; per quanto Forma prodotta in sigìllata africana A1; per quanto
riguarda la struttura del vaso è imparentata alla forma frammentaria essa appare simile a forme in A 1 e A 1I2 (rav.
Lamb. 6 i.Il A 1 e A 1·'~ e in A decorata a rilievi applicati. XV, r-2; XV, 3).
Cronologia. Cronologia.
Fine I - prima metà del II secolo (Osria III). Prima metà del II secolo ?
Diffusione. Diffusione.
Forma molto rara, documentata finora solo ad Ostia. Forma documentata finora solamente a Cartagine.
Bibliografia. Bìbliografia.
ltaiia. Os1ia III, figg. 281-282. Tuni'sù;;, Atlante, tav. XV, 4,

FORMA LAMBOGLIA 6 = HAYES 34. FORMA LAMBOGI.!A 19 bis HAYES 2I.

Descrizione. Descrizione.
Coppa con orlo a tesa piana, più o meno pronunciata, Zuppiera a corpo arrotondato provvista di una gola al
più o meno inclinato alr esterno. Due scanalature al- di sotto dell'orlo e di un basso piede ad anello. L'orlo
l'esterno segnano generalmente il punto di congiunzione più o meno ingrossato e profilato presenta un andamento
fra parete e carena. Piede ad anello. Jv'ianca la vernice \'erti cale e mostra un incavo per il coperchio; è decorato
all'i~terno. Diametri: cm 14-17 cìrca. a rotella, trann~: che in un fram.'11ento rìnvenuto a Mariana
in Corsica (cfr. JODIN 1971, fig. 57). Il vaso è verniciato
Tipologia. solo esternamente. Diametri: cm 12,5-15,5.
Si conosce un solo tipo (tav. XV, 3).
Tipologia.
Produzione, Si conosce un solo tipo (rav. X\\ 5-6).
Forma prodotta in sigillata africana A 1 e A 1 r2 • La strut- Variante Sal. A 10. L'orlo corto e verticale è sagomato
tura del vaso ricoràa la forma precede..--1te. Cfr. una forma in corrispondenza del limite superiore della goln (tav.
simUe in /t\ A11 ~ decorata a rilievi applicati (rav. LXXII, xv, 7).
8-9).
Produzione.
Cronologia. Forma prodotta in i'\.1, A1-'\ A 2 • È notevolmente affine
Fine II - inizi III secolo? (Hayes ). Attestazioni in con- alla forma Sal. XXIII in C 1 decorata a rilievi applicati.
resù della prima merà del lì secoiu (Osti&~ aaL meci1ti). L·orlc :.: simil:.: u quello del tipo Osria nr28: ir: ::\ 1
Diffusione. Cronologia.
Forma abbastanza rara, documentata nel Mediterraneo Seconda metà II - inizi III secolo (Lamboglia); prima
occidentale. metà del II secolo? (Hayes).
CERAMICA AFRICANA

Per la variante: metà o seconda metà del Il secolo decorato ad impressioni digitali. Diametri: cm 27-35
(Salomonson). circa.
Diffusione. Tipologia,
Forma non comune, documentata nel A'iediterraneo Si conosce un solo tipo (tav. XV, 9-ro).
occidentale.
Produzione.
Bibliografia.
Francia. jl)DIN I97I, p. l(), figg, 55-57,
Forma prodotta in sigillata africana A 1 • La decorazione
Iralia. LAMBOGLIA 1950, p. 2.7, fig. 6, n. 3. LAMBOGLIA 1958, con impressioni digitali si nota anche in un frammento
p. 287. BERTOCCHl, in Klearclws, V, r963, p. 149, fig, 8 c. S'ibari di una forma ignota ài sigillata africana A rinvenuto
1970, p. 523, fig. 578, n. 14046. lfaYEs 1972, p. 46, fig. 7, forma 21.
Spaf;tw. LAMBOGLIA 1958, p. 287. ad Ostia (cfr. ZEVI-POHL 1970, p. 224, fig. II5, n. 26).
Tunisia. SALOMONSON 1968, p. CJ2, mv. !I; \7. 103, fig. 18, AIO Cfr. la forma Atlante, ta,·. XXV, 10 in AID. Il profilo
Raqqada 1973, tav, V, fig. 11, Arn. del vaso e la carenatura ricordano la forma documentata
alle tavv. XV, 1-16 e XVI, r-3.
FORMA LAMBOGLIA IO = SALOMONSON A ll Cronologia.
HAYES 19. II secolo (Hayes ). Attestazioni in contesti della seconda
metà del II secolo (Ostia, dati inediti).
Descrizione.
Diffusione.
Casseruola imitante la forma ow·a II, fig. 303 in ce-
ramica africana a patina cenerognola. Orlo e parete sono Forma rara, nota solamente attraverso frammenti nel
verticali. La parete presenta ad una certa altezza una .Mediterraneo occidentale.
strozzatura che forma protuberanza all'interno per pog- Bibliografia.
giarvi un coperchio. Il fondo concavo è generalmente sol- A!Reria. BARADEZ 1961, p. rr9, tav, I, n. 28.
cato da striature concentriche e fornito di tre bugne !rafia, HAYES 1972, p. 36, f-ig. 5, forma II, n. r. ArLmte, tav. XV, 9.
Tunisia. Atlante, rn,·. XV, 10.
disposte simmetricamente. Le bugne stanno ad indicare
una forma da fuoco adattata a forma da tavola. La ver-
nice è distesa solo all'esterno. Diametri: cm 13-16.
FORMA CARANDINI 1976, FIG. r.
Tipologia. CARANDINl 1976, FIGG. 2-3.
Si conosce un solo tipo (tav. XV, 8). HAYES IO, NN. l, 4.
Produzione. LAMBOGLIA 21 (HAYES IO, N. 2).
Forma prodotta in sigillata africana A1 , e, analogamente, HAYES IO, N. 3-
in ceramica africana a patina cenerognola (forma Ostia Il, CARANDINI l 976, FIG. j.
fig. 303). CARANDINI l 976, FIG. 8.
Cronologia. CARANDINI 1976, FlG. 9.
Fine I - inizi II secolo (Hayes e Ostia, dati inediti).
Metà II secolo circa (Salomonson). Descrizione.
Zuppiera carenata con orlo bilobato e piede ad anello.
Diffusione.
Diametri: cm 22-48.
Forma rara, documentata nel Mediterraneo occiden-
tale, soprattutto in Tunisia. Tipologia,
CARANDINI r976.~ fig. I. - Il lobo dell'orlo, rivolto
Bibliografia.
lralia, LAMBOGLIA 1950, p. 3I, fig, 8, n. I5; p. 35, fig. 9, n. 16.
all'esterno, forma con il suo rilievo una incavatura adatta
Sibari 1970, p. 66, fig. 57, n. r54. a ricevere un coperchio e presenta nella parte inferiore
Marocco. PowacH-TARRADELL 1965, tavv. XII(?), XIX, n. 9. una gola che lo raccorda con una fascia leggermente ri-
Sparma. LAMBOGLJA 1958, p. 276.
Tunisia. HOLWERDA 1936, fìg. I7, n. 687 =- KERN 1958, tav, ìevata e decorata a rotella. La parete, appena incurvata~
I (dopo p. 152). CV.A Capenha[!uc i, tav. 307, n. l KERN 1958, tav. è carenata. Il punto di carena è segnato all'esterno da un
Jl (dopo p. 152) PALLARÉS 196c, p. 27I, fig. 6, n. I b; f 279 leggero rigonfiamento e all'interno da una piccola depre~-
HAYES 1972, p. 46, fig. 7, forma I9, n. r. SALOMONSOK 196E, p. 103,
fig:. 18, All R.aqqada 1973, tav. V, fig. l2, Au. Usria III, figg. sione. La zona sotto il pumo di carena doveva presentare
1025-1026. probabilmente una decorazione a rotella. Il piede doveva
iHusei e Collezioni. LAMBOGI.IA 1958, p. :276.
essere ad anello (tav. XV, II).
CARANDINI 1976, figg. 2-3, - Il lobo superiore del-

FORMA IIAYES I I. l'orlo, che ha la forma di un rigonfiamento curvilineo, de-


termina una incavatura~ come nel tipo precedente. Il lobo
inferiore, più o meno ampio, rilevato e convesso, appare
Descrizione.
ben distinto e decorato a rotella. La parete, appena in-
Zuppiera carenata con orlo bifido e atto a ricevere curvata1 è carenata. Il punto di carena è segnato all'ester-
un coperchio. Poco al di sotto è applicato un cordone no da un leggero rigonfiamento e da una o più scanalature

30
TERRA SIGILLATA: VASI

e all'interno da una depressione. La zona sotto il punto XV, 16; XVI, I; XVI} 2) ed in una ceramica simile a
di carena è decorata a rotella. Il piede doveva essere ad quella della sigillata ma che ha perso ogni vernice ed in
anello (rav. XV, 12-13). una tecnica assai rozza (cfr. il tipo alla tav. XVI, 3). Nei
Hayes 10, nn. r, 4. - Il lobo superiore dell'orlo pre- tipi alla tav. XVI, 1-2, la vernice copre l'interno del vaso
senta al limite interno un piccolo rilievo che nel tipo e all'esterno la zona che riguarda l'orlo. La forma ricorda
precedente si avveniva appena. Eccezionalmente il piccolo la zuppiera Hayes II in A 1.
rilievo non raggiunge il livello del lobo superiore, il quale,
Cronologia.
a contatto con quello, viene così a formare una incavatura
molto meno marcata che nel tipo precedente. General- CARANDINI 1976, fig. I: Il secolo (150-200 circa).
mente questo lobo presenta nella sua parte superiore un CARANDINI 1976, figg. 2-3: 90-150 circa.
andamento piano i in questo caso il rilievo al limite interno Hayes 10, nn. 1, 4: 150-300 circa e forse oltre.
dell'orlo emerge chiaramente dal livello del lobo, che Lamb. 2I ed Hayes IOi n. 3: 220;225-300 circa e forse
finisce, in tal modo, per svolgere la funzione di un listello oltre.
adatto a ricevere un coperchio, come accade anche nei CARANDINI 1976_1 figg. 7-9: attestazione a Cartagine
tipo seguente. Il lobo inferiore è meno evidente che nel in contesti di fine IV secolo (HAYES 1977 e Jviissione Ita-
tipo precedente ma è sempre ben individuabile. La parete liana a Cartagine, dati inediti). Il tipo CARANDINI 1976,
assume un andamento curvilineo, per cui il recipiente fig. 7 è documentato in un altro contesto, datato tra il
assume una forma emisferica; tuttavia figura ancora una 320 e il 360 circa.
falsa carena segnata da un rigonfiamento, alresternc, e, Hayes propone una datazione indicativa al II secolo,
a livello di poco superiore, all'interno. Il lobo inferiore ma il tipo di vernice e le stratigrafie di Ostia (Ostia I,
dell'orlo e la parete subito sotto il punto di carena sono fil; ZEVI-POHL 1970) e di Cartagine consentono di pre-
generalmente decorati a rotella, ma possono anche non cisare ulteriormente la cronologia.
presentare questa decorazione. Raramente si osservano Diffusione.
delle scanalature in corrispondenza del punto di carena
Forma documentata nel Mediterraneo occidentale.
(tav. XV, 14).
Lamb. 2r. - L'orlo è uguale a quello più generalmente Bibliografia.
attestato nel tipo precedente. Il lobo inferiore subisce Algeria. BAR.ADEZ r96r, p. II9, rnv, I, n. 25, LANCEL 1970, p. 236,
un processo di deterioramento morfologico: a volte appare fig, 80, n. IL
Francia. }ODIN 1971, p. 20, figg. 59-61.
atrofizzato e a volte è assente. La decorazione a rotella Italia. Ostia I, figg. 639-647. 5,'ibari 1970, p. 515, fig. 571, n, 20853.
è per lo più presente, anche se resa in modo maldestro. ZEVI-POHL 1970, p, 151, fig. 72, n, 44, HAYES 1972, p, 36. fìg, 5.
L'andamento della parere è analogo a quello del tipo forma IO, n, 3. Luni 1973, tav. 107, n, 3. Ostia III, fig. 153. CARAN-
DINI 1976, p, 50, figg. 2-3; p, 5 I, fig, 6.
precedente e così pure la carena. Sotto il punto di carena Libia. lioLWERDA 1936. tav. V, n. 631 HAYES 1972, p. 36, fig. S,
figura quasi sempre una decorazione a rotella trasandata forma 10, n. 4 CARANDINI r976, p, 50, fig, 4, HAYES 1972, p, 3(,,
fig, 5, forma 10, n. r.
(rav. XV, 15). Aiarocco. MARTÌN DE CASTILLO 1966, p. 365, fig. 4, n. 16. Jon1N,
Hayes IO, n. 3. - Li orlo è piano nella sua parte superiore, in BA.A!, VII, I96ì, p. 481, fig, 3, nn. ro-rl.
e non vi è traccia del rilievo al suo limite interno. Il lobo Spavia. LAMBOGLIA 1958, p, 288 CARANDINI r976, p, 5r,
fig, 5. MARTIN DE CASTrLLO 1966, p. 365, fig. 4, un. 13-14 (?), 15.
inferiore è più o meno atrofizzato e a volte decorato a .SANMARTi GmiGO, in Ampurim, 33-3-4, 197r-72, p. 377, fig. I.
rotelìa. La parete tende ad assumere un profilo più retti- Tunisia. CARANDlNl 1976, p. 50, fig. 1; p, 51, figg-. 7-9, HAYES
1977, p. 67, fig, 8. nn. 16-17,
lineo, laddove tale decorazione manchi (tav. XV, 16).
CARANDINI 1976, fig. 7. - Il rilievo al limite interno
dell'orlo è appena avvertibile, o è assente. Il lobo inferio-
FORMA LAMBOGLIA 9 b = HAYES 26.
re è atrofizzato. La parete ha un andamento leggermente
curvilineo. Mane:: la decorazione :- rot.cl.fa (ra\'. X"Vl, 1\ LAMBOGLIA 9 a = HAYES 27, NN. !-2.
CARANDINI 1976, fig. 8. - Il looo superiore dell'orìo LAMBOGLIA 9 a~ (HAYES 27, N. 7)-
assume la forma a tesa piana. Il rilievo al limite interno
dell'orlo t'. scomparso. Il lobo inferiore è scomparso; il Descrizione.
rilievo che appare sotto l'orlo ne è forse un ricordo. La Piatto con orlo inclinato all'interno, parete ricurva più
parere è rettilinea e carenata; a metà altezza compaiono o meno svasata, talora unita al fondo a spigolo vivo. Pre-
due esili scanalature. M.anca la decorazione a rotella senta una o spesso più scanalature all'interno sul fondo.
(tav, XVI, 2ì. Diametri: cm 20-36 circa.
CARANDINl 1976, fig. 9, -- L'orlo è a tesa piana; il
lobo inferiore è scomparso. La parere è rettilinea e ca- Tipologia.
renata, ma nessuna depressione segna ormai il punto di Larnb. 9 b. - Scanalatura all'interno sotto l'orlo e fondo
carena all'interno del recipiente. lvlanca la decorazione a piano (tav. XVI, 4).
rotella (tav. XVI, 3). Variante Ostia I, fig. I 3. La scanalatura è all'esterno in-
v:.-::c'..: che all'imern,.;.
Produ,:,;ùmt. Lamb. 9 a. - Scanaiatuta all'interno sotto l'orlo e fondo
Forma prodotta in sigillata africana A1 ( cfr. il tipo alla con basso piede ad anelìo (tav. XVI, 5).
tav. xv) 12-13), in A\1~ (cfr. i tipi alla tav. xv, II; Lamb. 9 a 1 • ~- Manca la scanalatura; fondo con basso
XV, 14), in A~ (cfr. i tipi alle ravv. XV, 14.i XV, 15; piede ad anello (rav. XVI, 6).
CERAMICA AFRICANA

Variante Haycs 27) n. 9. Nel congiungersi al fondo Cronologia.


la parete forma uno spigolo vivo, cui corrisponde, al- Età antoniniana e oltre (Lamboglia). 1\1.età del II secolo?
l'interno, una scanalatura. Hayes considera questo esem- (Hayes). Attestazioni ad Ostia dalla fine del Il al III secoìo.
plare come variante di passaggio tra i tipi Lamb, 9 a 2
ed Hayes 31, nn. 2, 6 in A~. Diffusione.
Forma documentata nel Jvlediterraneo occidentale cd
Produzione. orientale.
Forma prodotta in sigillata africana A11\ A2 • Il tipo Bibliografia.
Lamb. 9 a 2 appare documentato anche in A/D (Ostia I, Grecia. HAYES r972, p. 40, fig. 6, forma 14, n. I.
fig. 16). Italia. LAMBOGLlA 19.p, p. r3, 3 b-c. LA/,tEOGLIA 1958, p. 265, 3 a.
HAYE-S 1972, P,,40, fig. 6, forma 14, nn. 4-5. Luni 1973, tav. 2IO, n . .2 l.
lugos!az,ia. CREMOSNm 1962, tav. III (dopo p. !44), nn. 1-2.
Cronologia, Marocco. PONSlCH-TARRADELL 1965, p. 45, fìg . .28.
Seconda metà del II - inizi lll secolo (Lambogli:1, Spagna. Ri.iGER r968, iig. (dopo p. 258) IO. n. L MARTIN-IViASCARELL
1969, p. 37, fig, II, n. r. DOMERGUE, in !X Congr, 1\/ac. dc Arqueùl.
Hayes). Attestazioni in contesti di fine II - prima metà (ll-1érida 1968;, Zaragoza 1970, fig. 8 (dopo p. 6:q), n. 13.
III secolo (Ostia I e III), Variante Hayes 27, n. 9: fine
II - prima metà Ili secolo (Hayes).
FORMA LAMBOGL!A 3 C' HAYES 16, N. I.
Diffusione. HAYES 16, N. 16.
Forma comunemente documentata nel Mediterraneo
occidentale e orientale e sulla costa atlantica. Descrizione.
Piatto;scodella carenato con orlo indistinto dalla parete
Bibliografia.
Algeria. LANCEL I9/0, p. 236, fig. So, on, 24~30. o ingrossato, parete notevolmente inclinata aWesterno,
Francia. Joon, 1971, p. r6, figg. 45-58. piede ad anello. La carena mostra generalmente un anda-
Grecia. HAYES 1972, p. 50, fig. 8, forma 27, n. 9. mento obliquo, che, in alcuni casi, si attenua tanto che
lsraeie. CROWFOOT 1951, n. 343, fig. 83, n. IL
lralia. LAMBOGLIA 1958, p. 274, 9 a. CARETTONI 1967, p. 304. tra carena e fondo non c'è soluzione di continuità. Dia-
figg. 22-23, n. 2 i. Ostia!, fig:g. 13,629. FALLICO 1969-70, p. 15, fig. 3, metri: cm 12, 3 - 16, 2.
nn. 14-15. Sibari I970, p. 504, rig. 562, Il. 6II8. HAYES 1972, p. so,
fig. 8, forma 26, n. 2; forma 27, n. 2. Luni 1973, taV. 67, nn. 9-10; Tipologia,
tav. 2m, nn. 24-25, 29.
Libia. WRIGHT, ìn Pa!EQ, 1962-63, p. 3I, fig. 3- HAYES r972, Lamb. 3 c1 • - Orlo indistinto dalla parete, che forma
p, 50, fig. 8, forma 27, n. II. con la carena un angolo netto (tav. XVI, IO- 11 ).
Marocco. JonrN, in BAAf, \'Il, 1967, p. 485, fig. -:. nn. 20-2r:
p. 488, fii;:. IO, nn. 30, 32. PONSiCH-TARRADELL 1965, p. 45, fig. 28.
Variante Sal. A 12. Esemplare molto aperto e munito di
Porw1:.:!!o. ALARCÀO-.ll/iOUTINl-IO DE ALARCÌ.:O 1966, ta\'. IV. tomba un alto piede, rinvenuto a Raqqada. Diametro: cm 18,9
29, n. 2. DELGADO 1967, p. 121, ta;·. I_, n. L Conùnbripa 1975, p. 295, (tav. XVI, r2).
tav. LXIII, n. 4.
Spagna. SERRA VILARÒ 1946, p. 18, tav. IX, fig. !O. LAMEOGLIA Variante Sal. A I2 b. Esemplare munito di parete po-
1958, p. 274, 9 b; p, 275, 9 a''. Ri.'rGER 1968, fig. 7 (dopo p. 258), co inclinata e di una leggera profilatura a rilievo, in
n. 159 (?). corrispondenza della congiunzione tra parete e carena,
Tunisia. HoLWERDA 1936, p. 44, fig. 13; tav. V, n. 612 HAYES
1972, p. 50, fig_ 8, forma 27, n. r. C1 'A CopenJwgue 7, tat'. 3 I I, n. 5~6 rinvenuto a Raqqada, Diametro: cm 24 (rav. XVI, 13).
PA:.LARÉS 1960, p. 275, fig. IO, n. 5-6. Hayes 16, n. 16. - Orlo ingrossato. La parete forma con
Musei e CDllezioni. BONINU 1971-72, p. 320, fig. 2r; rnv. IV, n. 5.
la carena un angolo meno netto (tav. XVI, 14).
Produzìonc.
FORMA LAMBOGLIA 3 a= HAYES 14 A, NN. l, 4-5. Forma prodotta in sigillata africana A2 • Cfr. forme aperte
in .A~ (ta-r. XVI, 7-9, I 5) e il tipo Ostia I, fig. r 2 in A/D.
Descrizione. Gli esempla::-i di Raqqada presentano caratteristiche part~-
colari, che fanno pensare ad una produzione locale non
Coppa più o meno carenata con orlo indistinto dalla
esportata.
parete o leggermente ingrossato, che in un esemplare
frammentario rìnvenuto nella zona di Eretum appare Cronologia.
arrotondato (cfr. Hayes 14 A, n. 5). La parete è inclinata Seconda metà del II secolo e oltre? (Hayes ). Prima me-
verso l'esterno, il piede ad anello. Diametri: cm 16--::. tà àel III secolo (Lambogiia, Ostia I). Per le variami:
seconda metà del II - inizio del III secolo?; fine Il I
Tipologia. secolo? (Salomonson/.
Si conosce un solo tipo (tav. XVI, 7-8).
Variante MARTIN-.MASCARELL 1969, fig. II, n. !. In un Diffusione.
vaso rinvenuto a Lirìa (Spagna) la parete, pur essendo Forma documentata nel lvlediterraneo occidentale ed
inclinata verso l'esterno, presenta superiormente una leg- orientale e sulla cosca atlantica.
gera nentranza (tav. XVI, 9). Bibliografia.
Al{feria. BAR.li.DEZ r961, p. Il9, nn-. I, n. 50. LANCEL 1970, p.
Produzione. 228, fig. 75, n. 7-
Pranàa. JomN 197r, p. 9, figg. 24-26.
Forma prodotta in sigillata africana A2 • Cfr. le forme halia. CVA, Iralia XVI, Todi, rnv. I6, n. l. LAMBOGLrA 194r,
aperte in A2 (tav. XVI, ro-15). p. 13, 3 s. LILLIU, in NSA, 1949, p. 276, fìg. I, n. 3. GENTILI, in

32
TERRA SIGILLATA: VASI
1-:.','A, r954, p. 320, fig. I7, n. 4. LAMBOGLIA 1958,, p. 266, 3 c 1 , Diffusione.
CARETTONl 1967_, p, ;-03, fig. 10; p. 305, fip:. 24, 2 m, Osria I, fig. IL
FALLICO 1969-70, p. 14, fìg. 2, nn. 7-8. Sibari r970, p. 504, f-it::. 562, Forma documentata nel f,,-1.editerraneo occidentale, sulla
n. 6r20. HAYES 1972, p. 40, fig. 6, forma r6, n. !6. Lum' 1973, costa atlantica e in Austria.
tav. 67, n. 6.
fogosìai•ia. è':REMOSNm 1962, ta,•. III (dor,ro p. 144), nn. 6_, 8-9,
iVIarocco. Pm:slcH, in BAA1, V, 1964, p. 249, tav. IV, fig-. 6. Bibliografia.
PoNS!CH-TARRADELL 1965, p. 14, fig. 5, n. 15. MARTIN: 1969, P- r6o, Algeria. CAMPS I955, fig, 6 (dopo p. 236), nn, I-2, tipo IX.
fig. 4, n. 2. Austria. PRASCHNlKER-KEN~ER f947, p. ru, fig. 102, n. 8207.
Poriaga/lo. ALARCÀ0-1Vl.nGTINHO DE ALARCÀO 1966, ta\". I_, tomba I, Francia. JODIK r971, pp, 8-9, figg. 18-21, 23.
n. 2. Conimbri1:a 1975_, p. 295, rn,·. LXIII, nn. 2-3. balia. L.;_\rnOGLIA 1958, p. 265, 3 hl. Ostia), fig. ro. IIAYES 1972,
•\._,'pcigna. ADROER 1963, pp. 118-119, nn. 7519, 7536, ~lEMEYER p. 40, fig. 6, forma 14, n. S. Luni 1973, tav. 67, n. 5 .
1965, p, toI, fig. 5, nn. 4-5. lugosla"''Ìa. CREMOSNIK 1962, tav. II (dopo p. 144), nn. 7, 9-r2,
Tunisia. HoLWllRDA 1936, tav. IV, n. 624. CVA Copenhap,e 7, 15-18 (?).
taV . .-112, nn. 6-7 PALl.ARÉS 1960, p. 276, fig. II, nn. 6-7. SA- Marocco. PoNSICH-TARRADELL r965, p. 45, fig. 28. Jomr-., in J3AAf,
LQMONSON 1968, p. 103, fig. 18, A 12; p. 94, fig. 9; p. 104, tig. 19, VII, 1967, p. 482, fu;. 4, nn. 12-r5. MARTIN 1969, p, 160, fig, 4, n. I.
A 12 b R.aqqada 1973, tav. I_, fig. 13, A 12; tav. IV, fig. 14, A r2 b. Ponogallo. A.1.ARc,\0-MOUTINHO DE ALARCÀO 1966, tav. xv,tomba
Afusei e Colle::iom·. HAYES 1972, p. 40, fig. 6, forma 16, n. L 210. Conimbriga 1975, p. 295, tav. LXIII, n. I.
Spavia. l\--1.ARTIN-SERRES 1970, taV. xxv, n. 9,
TunisiiJ.. HAYES 1972, p. 40, fig. 6, forma 15, n. L
Musei e Collezioni. BoNlNU 1971-72, pp. 298-299, figg. 4-5; tav. I,
FORMA LAMBOGLIA 3 e' (HAYES r6, N. r8). nn. 4-5.

Descrizione.
Piatto di piccole dimensioni che richiama la forma FORMA HAYES I4 B, N. II.
precedente con orlo indistinto dalia parere, la quale appare LAMBOGLIA 3 b' cc HAYES 14 C.
fusa con la carena. Piede ad anello più alto all'interno nel
connettersi al fondo. Diametro: cm 14,4. Descrizione.
TipologÙl. Coppa carenata con la parete verticale o leggermente
Si conosce un solo tipo (tav. XVI, 15). inclinata all'interno, sempre più corra della carena e con
piede ad anello. Diametri: cm 14-18 circa.
Produzione.
Tipologia.
Forma prodotta in sigillata africana A 2 • Secondo l'os-
servazione cli Lamboglia (cfr. LAMBOGLIA 1958, p. 266) Hayes 14 B, n. IL - Coppa più alta, orlo generalmente
la vernice manca quasi completamente. indistinto dalla parete (tav. XVII, 2).
Lamb. 3 b 2 • - Coppa più bassa, orlo indistinto da.lb
Cronologia. parete, terminante con raglio netto o smussato \ tav. XVII,
Prima metà del III secolo e oltre? (Lamboglia). 3-4).
Variante LA BAUME SAL0MONS01'." 19761 tav. SI, n. 3.
Difjus1:ane. Coppa con decorazione mamillarc ,~tav. CXXXI, 3),
Forma raramente documentata nel Mediterraneo oc-
cidentale. Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana Az. Cfr. 1a forma
Bibliografia.
Spagna. LAMBOGLIA 1958, p. 266, 3 e~.
precedente.

Cronologia.
1
FORMA LAMBOGLIA 3b -- HAYES I4 B, N. 8. Fine II - inizi III secolo? (Hayes, e, per la variante,
Salomonson). Attestazioni nella prima mf'"tà del III secolo
Descrizione. (Osria I).
Coppa carenata con orlo generalmente smussato al- Diffusione.
l'interno, parete verticale o più spesso rivolta all'interno,
piede ad anello. Diametro: cm 16,5~24,2. Forma documentata nel Mediterraneo occidentale, orien-
tale e sulla costa atlantica.
Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tavv. XVI, 16; XVII, r).
Bibliografia.
Algeria. CA,¼PS 1955, f.g. 6 (dopo p. 236), nn. 3, .f ( ?), tipo IX.
Variante Hayes 15, n. 1. L'esemplare, proveniente àa BARADEZ I961, p. II9, taV. I, n. 49-
Soussc, presenta la parere alquanto convessa, munita di Fraricia. JODIN 1971, p. 9, fig:. 2.2.
Israele. CROWFOOT 1957, fig. 49, n. 3089.
scanalature, esternamente poco al di sotto dell'orlo e m Italia. LAMBOGLIA 1950, p. 144, fig, So, Il. 4L LAMBOGLIA 19.;8,
corrispondenza della congiunzione con la carena. 3 b~. Osti·a !, figg. 7-9. FALLICO 1969-70, p. !4, fig, 2, nn. 9~Ìo.
HAYES 1972, p. 40, fig. 6, forma I4, n. II.
Produzione. Iugoslavia. CREMOSNIK 1962, tav. II (dopo p. 144), nn. 8, 13H14
MarOCC!:. PO-N"SICH-TARRADELL 1965, p. 14, fig. 5. n.;::.; p. 45, tìg.
Forma prodotta in sigillata africana A~. S.i ricolieg<.. Ponogaiw. ÙL ALARCÀO-}ll.ODTINH() DE Al ..AIH.:.\,,-. J(}6:,_ rn,·. I"·
alla forma documentata alla rav. XVII, 2-4. tomba 28, r.. l. DELGADO 1968, tav. I (dopo p. 66), r,, 10.
Spagna. ALMAGRO-A1.iOR6S 1953-54, p. 260, ii.g. 20, n. 1. ADROEH
Cronologia. 1963, p. 1I9, n. 7538, MARTIN-SERRES 1970, p. 35, hg. I7, nn. 46-47,
Musei e Collezioni. LA BAUME-SALOMONSON r976, pp. 122-123,
Primn metà del III secolo (Lamboglia, Oscia I, Hayes ). n. 539,
CERAMICA AFRICANA

FORMA HAYES 14/17, N. I. Tipologia.


LAMBOGL!A 318 (HAYES 17 A, N. 4). Lamb. 22 a. - Cfr. la forma Lamb. 3 a (tav. XVII} rr
LAMBOGLIA 8 E 8 bis"-" HAYES 17 A, N. 5. Lamb. 22. - Cfr. il tipo Lamb. 8 e 8 bis (tav. XVII, 12
({ OSTIA I)), FIG. 57. Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana A~.
Descrizione.
Coppa ad andamento emisferico o carenato con orlo Cronologia.
indistinto dalla parete. n fondo presenta generalmente Indeterminata. Lamboglia assegna questa forma alla
un basso piede ad anello. Diametri: cm 10-13. fase più tarda della produzione della sigiìlata africana A.

Tipologia. Diffusione.
Hayes 14/17, n. r. - Coppa alta carenata imitante la Forma molto rara, documentata finora da soli due esem-
forma Lamb. 3 a (taY. XVII, 5). plari, rinvenuti in Francia.
Lamb. 3/8. - Coppa bassa carenata imitante il tipo Lamb.
Bibliografia.
3 c1 • È documentato un basso piede ad anello, distinto dal Franàa. LM,-tBOGLIA 19:=;8, p. ~()C,,
fondo piano grazie ad una scanalatura (tav. XVII, 6).
Lamb. 8 e 8 bis. - Coppa alta e emisferica (tav. XVI!, 7).
Ostia I, fig. 57. -Coppa bassa emisferica (rav. XVII, 8).
Variante FALLICO 1969-70, fig. 3, n. 13. Dn esemplare
FORMA LAMBOGLIA 35 = HAYES 44, NN. 4-5, 9.
da Chiaramonte (Sicilia) presenta la parete inclinata verso
l'esterno più lunga della carena (tav. XVII, 9). Descrizione.
Variante Hayes r 7 B, n. I 1. Un esemplare dalla Tunisia Coppa a corpo emisferico con orlo rivolto all'esterno,
presenta un profilo molto aperto (diametro: cm 16,9) a tesa piana o leggermente arrotondato, munito di una
e il piede atrofizzato (tav. XVII, ro). scanalatura che dà luogo ad un leggero gradino. Piede
Non sono stati attribuiti alla forma 8 i tipi 8 A-B di ad anello. Diametro: cm I:!;I-16,.2.
Lamboglia perché relativi alla sigilìata africana C 1 e e~,
il tipo 8 C perché reiatìvo alla Eastcrn Sigillata B. Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. XVII, 13).
Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana A2• Coppe simili Produzione.
sono prodotte in A/D (forma Hayes Iì B) nn. 8-9 e tipo Forma prodotta in sigillata a1.ncana A", documentata
Sal. li 20)~ c:i-c~ (Lamb. 43 e 43 bis). similmente in C 1 e C 2 (tipo Lamb. 35, 35 bis) e in C 1
decorata a rilievi applicati (forma Sal. xxvr).
Cronologia.
Seconda metà del Il secolo? (Hayes). Prima metà III Cronologia.
secolo. (Ostia I). Attestazione in contesto della prima metà del III secolo
(Ostia IV). 220-240 circa - fine III secolo (Hayes).
Diffusione.
Ferma relativamente comune nel Mediterraneo occi- Diffusione.
dentale. Forma rara, documentata ad Ostia e in Tunisia.
Bibliografia. Bibliografia.
Algeria. FÉVRlER 1965, fig. 36, H6 - c. 5, n. IO. FÉVRIER-GASI'ARY Jialia. Osria IV, fig. r.
1966-67, p. 33, fig. 26, n. l. Tunisia. HOLWERDA JCJ;l6, t:1v. IV, n. 627 HAYES 19-;-2, p. 6r,
Francia. }ODIN l9-:, p. IS, fig-. 4L. forn1a 4-4, n. 4.
lrai.ia. CJsriu j, figg. 57-58, 672-673. FALLlCO 1969-70, p. !.), iìg. :,,
n. I3. Sibari 1970, p. 523, fig. 578, n. 16286. HAYES 1972, p. 40,
fig. 6, forma 14/17, n. I. GENTILI 1973, p. 15, fìg. ro f (in basso).
Malta. HAYES 1972, p. 40, fig. 6, forma li, n. 5. FORMA LAMBOGLIA 24 (HAYES 6 C, N. 42).
Marocco. PONSICH-TARRAD:CLL 1965, p, 14, fig. 5, n. 5. Jonrn,
in BAkI, VII, 1967, p. 484, fig. 6, nn. 18-19; p. 495, fig. 14, n. 52,
MART!N" 1969, p. 16r, fig. 5.
Spagna. LAMBOGLlA 1958, r,. 272. Descn:zionc.
Tunisia. HoLWERDA 1936, p. 44-, fig. I?,; tav. IV, n. 6r8; tuv. VI, Coppa di piccole dimensioni a corpo emisìerico con
n. 659 (?). CVA Copenhavuc 7, rnv. ;n:::, nr.. 2,?, PALU,IU:S
1960, p. 2"'16, fig. rr, n.;; e, HAYES 1972, p. 40, fig. forma 17B, orlo orizzontale a gradino segnato da una scanalaturz
n. rr), 3 ( ?;. sulla superficie superiore e piede ad aneHo. Diametri;
cm 10-12,6 circa.
FORMA LAMBOGLIA 22 a (HAYES 14 A, N. 3). Tìpologia.
LAM.B0GLIA 2.2 (HAyrç 7 B, P. IO). Si com1'.'<'~'.'. un so1--

Descrizione. Produzionc.
Coppa a corpo emisferico con orlo leggermente estro- Forma prodotta in sigillata africana A 2 • Richiama il
flesso. Piede ad anello. Diametri: cm II- I 6. tipo Hayes 6 C in A\ dal quale forse potrebbe derivare.
TERRA SIGILLATA: VASI

Cronologia. Cronologia,
Fine Il - prima metà III secolo (Lamboglia, Ostia I). Attestazioni in contesti della prima metà del III se-
colo (Ostia I e IV).
Diffusione.
Forma piuttosto rara, documentata nel Mediterraneo Diffusione.
occidentale. Forma molto rara, documentata finora sofo ad Ostia
attraverso frammenti.
Bibliografia.
!rafia. Siburi 1969, p. IO!, fig. 86, n. 45; p. rr4, fig. 103. Ostia I, Bibliografia.
lig. 60. lralia. Ostic1 I, figg. 27, 696.
Marocco. J\1ARTIN 1969, p. r63, iìg. 7, n. I.
Spagna. LAMBOGUA 1958, p. 292. MARTiN: AVILA, in PLAV, I,
1962, p. 99, fìg. 5, n. 52.
Afosci e Collezioni. BONINli 1971-72, p. 318, fi1;. r9; tav. IV, n. 3. FORMA «ATI.ANTE», TAV. XVII, 17.

Descrizione.
FORMA LAMBOGLIA 24/25 (HAYES 92, N. 4). Piatto di piccole dimensioni con orlo ricurvo rivolto
verso l'esterno direttamente in connessione con il fondo
Descrizione. che mostra un piede ad anello, All'interno è visibile sul
Vaso a corpo emisferico munito di listello ricurvo leg- fondo fa decorazione a rotella. Diametro: cm 13,8.
germente inclinato verso il basso. Piede ad anello. Dia-
metro : cm I 5 circa. Tipologia,
Si conosce un solo tipo (tav. XVII, 17).
Tipologia.
Si conosce un solo tipo (rav. XVII, 15). Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana A1 '1 e, similmente,
Produzione. in A decorata a rilìevì applicati.
La classificazione dell'unico esemplare noto appare pro-
blematica. È possibiie attribuirlo alla sigillata africana A 2 Cronologia.
per il piede anulare, per la mancanza della decorazione a Forma presente ad Ostia in contesti di crà anronina.
rotella sul fondo, per la vernice, che, secondo Lamboglia
Diffusione.
è « opaca e tipica del tipo A più tardo >; ( cfr. LAMBOGLIA
1958, p. 293). Richiama i vasi a listello più comunemente Forma molto rara_, documentata finora solamente ad
noti in D \tavv. XLVIII, 11-16; XLIX, I-II; XLIX, Ostia.
12-13)~ ma attestati anche in E (tav. LV, ro), alla cui Bib!iogrt~(za.
produzione Hayes sembra riferire questo esemplare (cfr. lza/ia. Arì,.mtc, 1:1\'. XVII. 17.

HAYES l9j2, p. 145).


Cronologia. FORMA (< OSTIA I))' FIG. 86.
Indeterminata. Forse fine II-III secolo? HAYES 31, NN. 2, 6.
Diffusione.
Descrizione.
Si conosce un solo esemplare, proveniente da St, Chamas
Piatto con parete leggermente inclinata verso l'esterno.
in Provenza.
Non è sempre facile distinguere gli esemplari dì questa
Bibliografia. forma in sigillata africana A da quelli nelle altre produ-
Franda, LAMBOGLIA 1958, p. 293, 24/25. zioni A "D e C sulla base àella sola documen".azione
grarica. Negli esemplari in sigillata africana A è preseme
FORMA (( OSTIA l», FIG. 27. una carenatura più o meno accentuata e sembra più fre-
quente uno stacco abbastanza netto tra fondo e parete;
lo spessore della parete è più grosso. Il piede tende ad
Descrizione.
essere di maggiori dimensioni e di forma transizìonale :ra
Scodella a pareti convesse con orlo indistinto dalla
il piede ad anello e il piede atrofizzato tipico della forma
parete) talora scanalata all'esterno al di sotto dell'orlo. in A/D; generalmente la forma sembra essere più chiusa.
Il fondo è ignoto; è piano, leggermente convesso nella
Diametri: cm r8,2-34 circu.
forma anaioga in ceramica africana a patina cenerognoìa
(Hayes r93, n. r). Diametro: cm 23. Tipologia.
Ostia I, fig. 86. - Tipo transizionale rra il tipo Lamb.
Tipologia.
9 a~ (v. anche la variante Hayes 27, n. 9) e guelfo seguente
Si conosce un solo tipo ( tav. XVII, I 6'1. (cfr. ~mche i tipi Haye~ 2f'. u. I I t' 27,17" ìn sir-ilht2 afri-
Produzione. cana A/D) (mv. XV!I, 18;.
Forma prodotta in sigillata africana A\ in A/D (cfr. Hayes 31, nn. 2, 6. - Tipo che si ricollega al tipo Lamb.
p, 222) e in ceramica africana a patina cenerognola (Hayes 40 bis in C1, C 2 (cfr. anche il tipo Hayes 3r, nn. r, 4 i.n
193, n. 1). A/D) (tavv. XVII, 19; XVIII, 1).

35
CERAMICA AFRICANA

Produzione. zione tra parete e fondo si nota un piede ad anello. Dia-


Forma prodotta in sigillata africana A2 • metro: cm 17,4.
Tipologia.
Cronologia.
Prima metà del III secolo (l-layes, Ostia I). Si conosce un solo tipo (tav. XVIII, 4).

Diffusione. Produzione.
Forma diffusa nel bacino occidentale del 1vlediterraneo Forma prodotta in sigillata africana A 1 •
e raramente nel bacino orientale. Cronologia.
Bibliografia. Indeterminata.
ltaiia. Ostia I, tigg. 86-88; 697-699. }!AYES 1972, p. 54, fìg. 9,
forma 31, n. 2. Bibliografia.
Malta. HAYES 1972, p. 54, fig. 9, forma 31, n. 6. Tunisia. SAL0:'1-IONSON 1968, p, I06, iìg. 2r, A2r ·,= RaqqaJ,i 1971,
)Harocco . .M..ARnN 1969, p. r65, fig. 8, nn. I-2. tav. I, fig. 23, A2r.
Siria. WAAGÉ 1948, tav. IX, nn. 836, a-k.
Spagna. SERRANO RAI>tOS 1970, p. 738, fìg. I.
Tunisia. HoLWERDA 1936, tav. VI, nn. 691 ( CHARLESTON 1955,
tav. 25A), 694. CVA Copenhague 7, mv. 312, nn. 16-17; t8 (?) FORMA SALOMONSON A 24.
PALLAltÉS 196o, p. 276, fig. II, nn. 16-17; r8 (?).

Descrizione.
FORMA SALOMONSON A 3. Scodella ad orlo a resa breve e piana, segnato da una
scanalatura. Piede aà anello. Diametro: cm 19,8.
Descrizione.
Scodella ad orlo smussato all'interno, basso piede ad Tipologia.
anello. All'interno sono impressi sul fondo due cerchi Si conosce un solo tipo (tav. XVIII, 5).
concentrici. Diametro: cm Iì,I. Produzione.
Tipologia. Forma prodotta in sigiliara africana A1 •
Si conosce un solo tipo (tav. XVIII, 2).
Cronologia.
Produzione. Indeterminata.
Forma prodotta in sigillata africana A1 •
Bibliografia.
Cronologìa. Tunisia. SAL0M0NS0N 1968, p. 108, fig-. 23, _,i24 RaqqadJ. r,;-3,
Prima metà II secolo (Salomonson). tav. Il, fig. 27, A24.

Bibliografia.
T1.misia. SALOMONSON 1968, p. 99, fig. 14, A3 Raqqada 1973, FORMA SALOMONSON A 22.
tnv. XXI, rnmba B13, A3.

Descrizione.
FORMA SALOMONSON A r7. Tazza ad orlo indifferenziato dalla parete verticale.
Piede ad anello. AIFinterno il fondo è segnato da una
Descrizione. scanalatura circolare. Diametro: cm ro,5.
Piatto ad orlo smussato e pareti spesse. Piede ad anello.
Tipologia.
Diametro : cm I 8,6.
Si conosce un solo tipo (mv. XVIIIi 6).
'.i'ipoiogic..
Si conosce un solo tipo (tav. XVIII, 3). Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana A.
Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana A 11~. Cronologia.
Cronologia. Indeterminata.
Fine l - prima metà II secolo (Salornonson). Bibliografia.
Tunisia. SALOMO!'-<SON !()68, p. 106, iìg. 21, Az2 Raqqada 197;,,
Bibliografia.
T1mùia. SALOMONSON J968, p. 106, lìg. 21- :\17 Raqqacf.i 1973,
mv. IV, fi.g. 19, A17.
FORMA SALOMONSON A 4.

LJescrizionc.
Descrizione. Scodella ad orlo leggermente ingrossato e arrotondato 1
Scodella ad orlo leggermente arrotondato) parete al- segnato all'interno da una scanalatura e con basso piede
quanto ondulata e fondo piatto. Nel punto di congiun- ad anello. Diametro: cm 21,3.
TERRA SIGILLATA: VASI

Tip11logia, FORMA SALOMONSON A 27.


Si conosce un solo tipo (tav. XVIII 1 7).
I'rod11::;ionc. Descrizione.
Forma prodotta in sigillata africana A 1 • Tazza con orlo leggermente ingrossato, pareti svasate,
fondo piano. Poco sotto l'orlo si attaccano due anse che
Cronologia. vanno fino al fondo. È probabile che la vernice sia assente
Indeterminata. all'interno. Non sono note le dimensioni.
Bibliografia. Tipologia.
Tunisia. SAL0.\.10t-:SON r968, J1. 100, f-ìg. rs, A4 Raqqad,i 1973,
rav. Il, fig ...i-; tav. XXIX, tomba B23, /q. Si conosce un solo tipo (tav. XVIII, II).

Produzione.
FORMA PALLARÉS 33 bis (HAYES 143, N. 2). Forma prodotta in sigillata africana A;; richiama la
PALLARÉS 33 (HAYES 143, N. 1). forma Hayes 142 in sigillata africana A1 e una forma in
ceramica a pareti sottili (cfr. MARABINI lvloEvs 1973,
Dcsai::::1'.onc. forma LVII).
Bicchiere di forma conica con pìede ac! anello. Presenta Cronologia.
decorata la maggior parte della parete esterna separata
Indeterminarn. Cfr. la forma a tav. XVIII, 12.
dalla parre inferiore liscia grazie ad 1,~na profilatura a
rilievo. Sono visibili motivi a stampo Ò<; soli, o alternati Diffusione.
alla decorazione a rotella. La vernice è distesa solamente
Forma documentata a Raqqada; un esemplare simile è
all'esterno.
conservato al Museo del Bardo dì Tunisi. È possihile che
Tipologia. si tratti di una forma locale.
Pali. 33 bis. - L'orlo è molto simile a quello degli esem- Bibliografia.
plari più antichi del tipo Lamb. 2 a; può essere liscio o Tunisia. S,\LOMONSON 1968, p. 97, fig. Il, A27.
decorato a rotella. Le fasce decorate a stampo sono sepa-
rate tra loro da una zona decorata a rotella, o da una fascia
liscia leggermente incavata. La parte inferiore è più semiM FORMA HAYES 142.
circolare, il piede meno accentuato che nel tipo seguente
(tavv. XVIII, 8-9 e CXXXI, 4).
Pall. 33. - L'orlo presenta un labbro appena ispessito, Descrizione.
segnato da una scanalatura. Fasce decorate a rotella si Tazza con orlo indistinto dalla parete ricurva, che 1
alternano a fasce decorate a stampo e sono separate tra all'esterno, presenta, nella parte superiore, due sottili sca-
loro da scanalature o da fasce poco estese, leggermente nalature al di sotto dell'orlo e, nella parte inferiore, tre
incavare (tavv. XVIII, 10 e CXXXI, 5). depressioni imitanti una decorazione tipica della cera-
mica a pareti sottili (thumb ùnpressions), datata nel I se-
Produzione.
colo d. C. (cfr. MARABIKI Morvs 1973, p. 291). Il fondo
Forma prodotta in sigillata africana A1 : ricorda la piano presenta due scanalature che permettono di di-
forma Drag. 30 (cfr. OSWALD-PRYCE 1920_, tavv. VII-VIII stinguere un falso piede. Manca la vernice all'interno.
in sigillata sud-gallica per il tipo Pali. 33) e forme in Diametro: cm Lh5•
vetro (cfr. lsINGS 1957, p. 38 1• form:.: ~r) e in ceramica
a pareli sottiii (cfr. IVÌ..ARABINI NiOEV:, :9~3~ forme XXXIE- Tipologù.:.
rv, LVI con ansa). Si conosce un solo tipo (tav. XVIII, 12).
Decorazione. Produzione.
Motivi a stampo nn. 8, 44, 104-105.
Forma prodotta in sigillata africana A1 ; richiama la
Cronologia. forma Sat A :::,7 in A j e una forma in ceramica a pareti
Et8 fiavia-traianea (Haves'i. Attestazione in contesti sottili (cfr. .lVi.ARABINI MOEVS 1973, forma LVII). Per
dalre1.:à flavi.a alla pri~a ~età del II secolo (Ostia, dati il fondo scanalato, cfr. ie forme Pallarés 26 A in A 1 e
inediri). BONINl'. 1971-72, figg. 39 e 43 in A 2 (?). Le depressioni
sono presenti anche nei tipi Hayes 134, 135, n. 5 e nella
Diffusione. forma CARANDINI 1969, fig. r in A1, A1i~. Per il gusto
Forma raramente documentata nel Iviediterraneo occi- delle depressioni nel vetro, cfr. IsnxGs 1957, p. 46 ss.,
à.cntai.c Un esemprnre inedito('. prtscme '"°' Tdestt. fo::me 3.:.. 33:, ?-~· ndfo sccond, mct2 del I secolo; in ar-
gento, cfr . .l\1AIURT 1933 1 p. 361~ fi;. 140.
Biblioprafia.
Alpcria, MClREL 1962-65, p. 13-~, fig. 99, Cronologia.
Tunisia. CVA Copcnha[!IIE 7. tav. 306, nn. !-2 PALLARÉS 1960,
11 • 270, fig. 5, nn. I-2; p. 286, Fine del I secolo? (Hayes).

37
CERAMICA AFRICANA

Diffusione. Diffusione.
Si conosce un solo esemplare, al Jvluseo del Louvrc; il Forma documentata nel lviediterranco occidentale.
luogo ài conservazione potrebbe far pensare ad una pro-
venienza daII' Africa settentrionale. Bibliografia.
Algeria. BARADEZ I96r, p. 25, tav. !\', tomha IX b. LANCEL 1970,
Biblìografia. p. 21r, fig. 63; p. 230, fig. 76, n. 3.
/,!usci e Colicdoni. HAYES 1q72, J1, 174, fi;::. 34, forma 1..p, n. Francia. LAMBOGLIA I95S, 14A.
Grecia ( ?). HAYES I972, p. 174, fìg. 34, forma 132, n. r.
Spapm. ALMAGRO-AMORÒS ;953-54, p. 259, fig. 18, nn. 2-:;.
lVlARTlN DE CA.STILLO 1965, p. 73, forma 28 . •\1ARTIN-5ERRES 1970,
p. 80, fig. 47 ( ?).
FORMA HAYES r3r, NN. I-2; 132, N. 3. Tunisia. HoLWERDA 1936, mv. VI, p. 49, fig. 16, nn. 662 ( HAYES
HAYES 131, NN. 3-4; 132, N. I. 1972. ta\". II d) 663, 664~665; fig. 19, n. 677 ( HAYES 1972, ta\·.
III e). CVA Copc11haguc 7, tav. 305, n. 5 PALL,.RÉS 1960, p, 269,
PALLARÉS 14 A HAYES 135, NN. 1-4. :fìg. 4, n. 5; p. 280_, 14A.
LAMBOGLIA I4 A (HAYES 132, N. 2).
HAYES 135, N. 5.
FORMA HAYES 134.
Descrizione. HAYES 138, N. 3.
Boccalini a corpo ovoide o globulare o piriforme, imi- PALLARÉS 14 (HAYES 140, N. 1).
tami la forma analoga in ceramica a pareti sottili, larga- HAYES 140, N. 2.
mente testimoniata nell'Italia centrale e tirrenica alla fine LAMBOGLIA 14 "" HAYES 140, NN. 3-4.
del I secolo. L'orio è svasato oppure leggermente ingros-
sato e arrotondato all'esterno, l'ansa scanalata, il fon-
Descrizione.
do piano.
Boccalino a corpo globulare, con orlo a collarino, fon-
Tipologia. do piano. L'ansa presenta tre scanalarnre, Altezze: cm
Hayes r3r, nn. r-2; r32, n. 3. - Boccalino ovoide (cfr. 8,5-12~6.
ceramica a pareti sottili: MARABINI !vioE\'S I 973, forme
vnr - senza anse -, XLVI, LI), Il corpo può essere sol- Tipologia.
cato da una scanalatura all'altezza dell'attacco superiore Hayes I 34. Boccalino non decorato. L'orlo presenta
dell'ansa; questa è solcata da scanalature in numero da una scanalatura sul labbro. L'ansa è sagomata secondo
uno a tre. Altezze: cm 6-9,3 (rav. XVIII, 13). la tecnica del vetro, cioè mostra un ripiegamento, quasi
Hayes 131, nn. 3-4; 132, n. I. - Boccalìno globulare a formare un occhiello (taY. XIX, 5). In un esemplare
(cfr. ceramica a pareti sottili: MARABINI MoEVS 1973, rinvenuto a Bulla Regfa (Hayes I 34, n, r) il corpo mostra
forma L). Altezze: cm 4,2-9.,3. I..,'ansa è generalmente quattro depressioni e l'ansa è solcata da quattro scanaiarure.
solcata da una scanalatura (tavv. XVIII, 14-15 e XIX, 1). Hayes 138, n. 3. ·- Con decorazione a rotella (tav.
PalI. 14 A. - Boccalino piriforme (cfr. ceramica a pareti XIX, 6).
sottili: A1ARABINI lv10EVS 1973, forma XLVII) decorato Pall. 14. Con piccole depressioni imitanti fogiic di-
a rotella. La decorazione a rotella si stende sul corpo sposte diagonalmente e una scanalatur3. sopra e sotto
del boccalino, in una fascia spesso àelimitata da una (rav. XIX, 7).
scanalatura superiormente ed inferiormente o solo supe- Hayes 140, n. 2, Con una fila di depressioni com-
riormente. In alcuni casi l'orlo mostra una scanala- presa tra una doppia linea di decorazione a roteHa (taY.
tura. Vansa presenta àue scanalature. Altezze: cm 7-7,5 CXXXI, 6).
(tav. XIX, 2). Lamb. 14. Con una linea di decorazioni a rotella a
Lamh. 14 A. Boccalino piriforme non decorato. I../ans2 forma di stelo, fianchegg:;:c:ra da due file di depr:·:ssioni 2
presenta una scanalatura. Altezza: cm 4,8 (tav. XIX, 3), forma di foglie. Il fondò presenta un piede bifido ( cfr. Jc
Hayes 135, n. 5. Boccalino piriforme con depressioni forme B0NINU 1971-72, figg. 39 e 41) (tav. XIX, 8).
sul corpo. L'ansa presenta due scanalature. Altezza:
cm 7.,2 (tav. XIX, 4). Produzione.
Forma prodotta generalmente in sigillata africana A 1 ,
Produ::;ionc.
ma anche in A 11 ~; il tipo Lamb. 14 è attestato in A 11 :.
Forma prodotta in sig-illata africana A1 • Il gusto àelk e in A~. Per il gusto àelle depressioni nel tipo Hayc;;
depressioni nel tipo }fayes r 35, n. 5 richiama la forma r 34, cfr. il tipo Hayes 135, n. 5 e le forme H2yes r 42
Jvl..arabini LXIX Ostia III, fig. 223 in ceramica a pareri e CARANDIKI 1969, fig, r in A 1 ·~~ A~. Haycs sembra in-
sottiìi e il tipo Hayes I 34 e le forme Hayes 142 e CARAN- dicare una evoluzione morfologjca dai boccalini piriformi
DINI 1969, fig. I in A1, }t 1'~. (Hayes 135) alla forma in questione, considerando come
escmnlare ·~ansizional'.:' il tipo n. 3 ,; tali p::se-~:azi:" ·
(,:'0110/or;ia.
non semb;:·ano convincenti_, comt: rmre il confromo aelw
Fine I ìnizi Il secolo? (Hayes). Atrestazioni non fre- decorazione del tipo Lamb. 14 c~n le sovradipinture in
quenti in contesti della seconda metà del II secolo (Ostia. bianco dei boccalini a collarino (cfr. HAYES 1972, pp. 412-
dati inediti). · , 413), attestate a Ostia a partire dalla età scveriana (cfr.
TERRA SIGILLATA: VASI

Ostia III, tabella a p. 361). La forma in sigillata africana FORMA HAYES 144.
sembra ricordare per certi aspetti, in particolare per l'orlo,
i boccalini a collarino in ceramìca a pareti sottili, datati Descrizione.
a partire dalla metà del I secolo (MARABINT MoEvs 1973,
Bicchiere biansato a corpo ovoide, con orlo rivolto
forma LXVIII).
all'esterno, basso piede. Il corpo presenta linee di decora-
Cronologia. zione a rotella comprese tra scanalature oppure due sca-
Hayes 134: fine I - inizi II secolo (Hayes). nalature sotto l'orlo. Le anse sono solcate da due scana-
Hayes 138, n. 3: II secolo e oltre? (Hayes). lature. Altezze: cm S-9 e oltre.
Pall. 14; Haycs 140, n. 2: metà II secolo o poco prima
Tipologia.
(Hayes ). Prima metà del II secolo e rare attestazioni in
contesti della seconda metà dello stesso secolo (Ostia, Si conosce un solo tipo (tavv, XIX, II e CXXXII, 1).
dati inediti). Variante Hayes 144, n. 3. Hayes considera tale un esem-
Lamb. I4: fine II - inizi III secolo (Lamboglia, Hayes). plare frammentario conservato ad Ostia (n. 16067): il
corpo mostra, al di sopra àel fondo, una curvatura più
Diffusione. accentuata verso rinterno, il fondo è piano. Sono visibili
Forma documentata nel lvkditerraneo occidentale. Al- linee di decorazione a rotella nella parte superiore con-
cuni esemplari inediti sono presenti nei i\fagazzini del servata e due scanalature inferiormente, al di sotto del-
Jviuseo Archeologico di Tipasa, aitri nel 1\,foseo Archcoio- l'attacco dell'ansa. Resta tuttavia incerto se l'esemplare
gico di Orano (da Portus 111.agnus, Fouilles Simon 1897). ostiense possa essere attribuito alla forma in questione
(tav. XIX, 12).
Bibliografia.
Francia. JODIK I97I, p. !S, fig. 54, Produzione.
lla!ia. LA.1'1BOGLIA I94I, p. 13 -~ LAM.BOGLIA 1958, p. 282. Sibari
1970, p. 5r6, fig. 572, n. 5875. Forma prodotta in sigillata africana A1 ; richiama una
Jugoslavia. CRE.MoSNIK 1962 1 rnv. VII, nn. r2-r5 (?;,
Spa1;11a. PEMAN ìn Cor/1na de cstudios, .'1. kfartinez Santa-Olalla,
forma simile in ceramica a pareti sottili ( MARABINI-MOEVS
l\iadrid 19 ..p, rns. XXXL n. 5 Informe:: y Memorias, I, Madrid 1973, forme III-IV senza anse; XVI biansato con corpo
1954, ta\'. II, n. 5. più arrotondato).
Tunisia. Ca.t. Alaoui_, 1897, tav. XLII, n. 215. HOLWERDA 1936,
p. 49, fig. 16, n. 667 ( = HAYES 1972, rnv. JII a), 669 (-~ HAYES
1972, ta\'. V a). CVA Copenhaiue i, tav. 305, n. 6 PALLARÉS Cronologia.
1960_, p. 269, fig. 4, n. 6; p. 280. Fine I - inizi II secolo? (Hayes).
Diffusione.
FORMA PALLARÉS 28 e.e HAYES 136. Forma moho rara, documentata in Tunisia e ad Ostia ( ?).

Descrizione. Bibliografia.
lralia. Atlamc, tav. XIX, 12 ( -- HAYES I4.t, n. 3).
Boccalino a corpo ovoide che imita la forma analoga Tunisia. BCT/i, 1914, p. CCI (senza i!lustrnzione). HoLWERDA
in ceramica a pareti sottili (cfr. JV1ARABINI-MOEVS 1973, 1936, p. 49, fig. 16, n. 676 = HAYES 1972, rn\·. V b.
forma XLVI). L'orlo è svasato, il corpo tende a restriD-
gersì verso il basso, il fondo è leggermente concavo crean-
do in tal modo un piede. Sul corpo del vaso si nota la FORMA LAMBOGLIA 27 (HAYES 125).
decorazione a rotella, a volte compresa tra due scanalature.
L'ansa può essere solcata da due. o tre scanalature. Altezze: Descrizione.
cm 9-II circ2.. Ampollina a corpo globulare con collo stretto, munite
Tij>olog,:a. di piccolo foro e con piccolo coperchio. Altezza: cm 8,4.
Si conosce un solo tipo (tav. XIX, 9-ro). Tipologia.
Produzione. Si conosce un soio tipo (tav. XIX, 13).
Forma prodotta in sigillata africana A 1 • Produzione.
Cronolog,:a, Forma prodotta in sigillata africana A (probabilmente
Fine I - inizi II secolo (Hayes). Età flavia (BARADEZ A 1 anche se manca ogni indicazione).
1961). II secolo (Pallarés).
Cronologia.
Dif(us/onc. II secolo? (Hayes).
Forma molte ;an:. d0cumemata ir. Alf:erfr e Tunisia.
Bibliografia. Si conosce un solo esemplare ad Ostia.
Algeria, BARADEZ 1961, p. 19, taL II, rombe III-IV,1:.
Tunisia. HOLWF.RDA 1936, p. 49, fig. 16, n. 666 °~ HAYES I972,
ta\·. nr d. CVA Cope11hague 7, rav. 305, n. 4 PALLARl\S 1960,
Bibliografia.
p. 269, fig. 4, n. 4; p. 284, 28. balia. LAMBOGLIA r958 p, 294.

}I)
CERAMICA AFRICANA

FORMA LAMBOGLIA 26 b HAYES I3ì, NN. I-2. FORMA PALLARÉS 26 A bis HAYES 138, NN. I-2.

Dcscri::;ionc. Descrizione.
Piccola brocca a forma di olla piriforme. Orlo legger- Piccola brocca a corpo piriforme con orlo a collarino
mente estroflesso 1 fondo piano. Scanalature e decorazione segnato da una sottile scanalatura e fondo piano. Una
a rotella sono visibili alPaltczza dell'attacco inferiore del- decorazione a rotella, su più file, spesso disposrn a spirale,
l'ansa. La dimensione dell'ansa fa pensare che si tratti occupa la zona al dì sopra dell'attacco inferiore dell'ansa.
di un vaso per versare piuttosto che per bere. Altezza: Questa è solcata da tre scanalature. Ah:czze: cm 9,3-
cm 8i6 circa. 10.18 circa.

Tipologia. Tipologia.
Si conosce un solo tipo (ta\'. XIX, 14). Si conosce un solo tipo (ta\'. XIX, 16).

Produzione. Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana A, presumibil- Forma prodotta in sigillata africana A1 ; ricorda per
mente A 1 • l'orlo, l'ansa e la decorazione, la forma Hayes r39 in A 1
e per l'orlo la forma Sal. IV in sigillata africana C 1 e
Cronologia. C 2 ( ?) decorata a rilievi applicati.
Fine I - metà II secolo e olLre (Hayes). Cronologia.
Diffusione. II secolo o poco dopo (Hayes ). Va comunque osservato
che generalmente la decorazione a rotella non sembra
Sono nmi solamente due esemplari, da Ibiza e Ostia.
superare la seconda metà del II secolo.
Bibliografia.
Diffusione,
Spar:na. LAMJlOGUA 1958, p. 2()-f, forma 26 b.
È una forma molrn rara, documentata nel ,vlediterraneo
occidentale.
FORMA PAI.I.ARÉS 26 A HAYES 13ì, NN. 3,4,5( ?), Bibliogmfia.
6. c')pa1;na. ALMAGRO-LAMROGLlA 1959, P- 5, fii;:. 3, n. 1.
Tunisia. HOLWER!JA 1936, p. 49, fig. 16; tav. 1\,1, Il. 668 ~- liAYES
I972, ta\', IV e (Hohverda indica Carbg-Ìnc come luogo di provenienza
Descrizione. dell'cscmpforc di Leida; Ha~;es, Carpi in lrnliui. CFA Copc1·1haf!UC 7,
ta\'. 305, 2 ~ CHARLESTON 1955, ii.g. 23A. ~, l'ALI.AR!(S 1960, p. 269,
Piccola brocca a corpo piriforme con orlo estroflesso fi;::. 4, n. :·; p. 283, 26A.
segnato da una scanalatura e con fondo piano in cui si
distingue il piede grazie ad una scanalatura. Il corpo
presenta una fascia di decorazione a rotella, talora dcii- FORMA lfaYES 139.
mitata da una scanalatura in corrispondenza dell'attacco
inferiore delì'ansa o compresa entro doppie scanalature; Dcscri.::::1:onc.
tale decorazione è sostituita da due scanalature nell'esem-
Brocca a corpo ovoide con orlo a collarino segnato da
plare Hayes r37, n. 5, ìa cui attribuzione a questa forma una scanalatura. La zona superiore del corpo, a partire
è peraltro incertai mancando ogni documentazione grafica
dall'attacco inferiore dell'ansa, presenta la decorazione a
o fotografica. Altezze: cm 9,4-10,5.
rotella in più file a spirale. L'ansa è solcata da tre sca-
Ti_!Jologia. nalature. Altezze: cm II,4-15 15,
Si conosce un solo tipo (ta\'. XIX, 15). Tipoìogia.
Produ::;1:onc. Si conosce un solo tipo (tav. XIX, r7).
Forma prodotta in sigillata africana A, prcsurnibiL'Tlente Produzione.
1
A . Per il fondo scanalato che consente di distinguere iI Forma prodotta in sifillata africana A 1 • Ricorda per
piede, cfr. le forme Hayes 142, n. I in A 1 e BoNINU 1971- l'orlo, l'impostazione dell'ansa e per la decorazione b
72_, figg. 39 e 43 in A~ ( ?). forma Pall. 26 A bis in sigillata africana A1, con cui co-
stituiva probabilmene servizio; il tipo cii orlo richian:s
Cro11où~r;ù1.
anche la forma Sal. IV in C1 e e~ t?) decorata a rilievi
Fine I - metà II secolo e oltre ( ?) (Hayes). applicati. Nella struttura questa fo1'ma non è lontana
D1ffusionc. dalla forma Pall. 26 B bis in A.
Cronolo[!ia.
Ha\·es sembra mettere n rdszione ouesrn forma con le
Bibliografia. form; chiuse in C 1 decorate a rìiìevi ;pplicati. Un esem-
Tunisia. HoLWERDA l9;'li, p. 49, fig. 16, tll'l. 6"'.'0 (- HAYES 1972,
mv. IV b\ 672 ( HAYES HJ72 tay_ IV a). CFA Copc11Ìwf!11C ì, plare è stato rinvenurn nella necropoli della Porta di
tav. 305_, n. l PALLARÉS l960, J). 263, fìg. 4, n. I; p. 283, 26 A. Cesarea in un contesto della fine del I secolo, insieme
TERRA SIGILLATA: VASI

ad una moneta di Domiziano (LA?-,;CEL I 970 ). Va notato Bibliografia.


comunque che generalmente la decorazione a rotella non Italia, FALUCO 1971, r- 631, fig. 48, H.11.
Tu11isia. CVA Cope11har:uc 7, mv. 3Il, n. IO I'ALLARÉS 1960,
sembra superare la seconda metà del II secolo. p. 275, fo:;. rn, n. rn; p. 283, 26B, SALOMONSOK 1968, p. 96, tav. !Il,
n. r; p. rn5, fig. 20, A14 Ra,Jqada 1973, ta\'. III, fig. 16, A14.
D7:f(11sionc.
Forma molto rara, documentata finora in Algeria e in
Tunisia. FORMA PALLARÉS 30 C (HAYES 157).
Bibliografia.
Algeria. LANCEL 1970, p. 230, fìg. 76, n. L Descrizione.
Tunisia. HoLWERDA 1936, p. 49, fig. r6, n. fr:,5 HAYES 1972,
tav. IV d (Holwcrda indica Cartagine come luogo di provenienza Brocca a corpo piriforme, con orlo a sezione triangolare
dell'esemplare di Leida; Hayc~ invece Carpi). separato dall'alto collo grazie ad un piccolo listello. Il
fondo leggermente concavo dà luogo ad un piede. Una
doppia scanalatura divide il collo dal corpo, su cui sono
FORMA PALLARÉS 26 B (HAYES 137, N. 7). visibili la decorazione a rotella e una scanalatura. Altez-
za: cm 12,3.
Descrizione. Tipologia.
Brocca a corpo ovoide con orlo estroflesso se;nato da Si conosce un solo tipo (tav. XX, 2).
una scanalatura e con fondo leggermente cone<vo che
crea un piede. Nel punto di maggiore espansicnc della Produzione.
parete sono visibili due scanalature. Altezza: cm 9,4 circa. Forma prodotta ìn sigillata africana A 1 • Per la forma
Tipologia, delI'orlo, cfr. BoNINU r97r- I 972, fig. 46 in A 1 ( ?).
Si conosce un solo tipo (tav. XIX, 18). Cronologia.
Produzione. Inizi II secolo? (Haycs ). Fine I - inizi II secolo
(Osria III).
Forma prodotta in sigillata africana A (la vernice ap-
pare di qualità scadente secondo l'osservazione della Pal- Diffusione.
larés, cfr. PALLARÉS 1960, p. 284). Si conosce un solo esemplare, al musco di Copenhagcn,
Cronologia. proveniente, con runa probabilità, dalla Tunisi.1.
Fine I - metà II sccoio e oltre ? (Haycs). Bibliogn~fia.
!rafia. Osriu III. fig ..f'.,2.
Dijfusùme. Tunisia. CFA Copc11ho1..'11c 7, tav. 305, n. 3 l'hLl.ARÉS 1960,
p. 269, fig. 4, n. 3; p. 285, 30C.
Forma molto rara, documentata in Tunisia.
Bibhografia.
Tunisia. Cl'A Copo1hai;:11c 7, fig. 305, n. 7 J>ALLAR(is r<)60, FORMA PALLARÉS 30 A (HAYES 155).
P- 269, fii.:-. 4, n. 7; p. 283, 26B.

Descn:zionc.
FORMA PALLARÉS 26 B bis SALOMONSON /\ I4. Brocca a corpo ovoide con collo alto e orlo a collarino
svasato e triiobato. Due scanalature segnano l'attaccatura
Descrizione. del collo al corpo del vaso. Fondo leggermente concavo
Brocca a corpo piriforme con ono estroflesso e fondo che dà luogo aci un piede. Ait-:zz2.: cm
leggermente concavo che crea un piede. Il corpo del vaso Tipologia.
può presentare la decorazione a rotella o essere liscìo. Si conosce un solo tipo (tav. XX, 3).
Altezza: cm rr-II,4.
Produzione.
Tipologia.
Forma prodotta in sigillata africana A 1 • Per randamento
Si conosce un solo tipo (tav. XX, r). del corpo, cfr. la forma Pall. 30 B in A 1 •
Produzione. Cronologia,
Forma prodotta in sigillata africana A. Fine I - inizi II secolo? (Hayes).
Cronologia.
Diffusione.
Fine II - inizi Hf secolo? fSalNnonson). V<1 osservato
:È noto UL soìo esemplare proveni:''.ì!"C" prohabilmen1:'
ctle generaimente ]a decorazione n rmelìa non sembra
dalla Tunisia.
superare la seconda metà del II secolo.
Bibliografia.
Diffusione,
Tunisia. CVA Copenhar:ue 7, tav. 305, n. 8 = PALLARÉS r960
Forma molto rara, documentata in Italia e in Tunisia. p. 269, fig. 4; p. 285, 30A.
CERAMICA AFRICANA

FORMA BONINU 1971-72, FIG, 42, FORMA <•ATLANTE•<, TAV, CXXXII, 3,


Descrizione. Descrizione.
Brocca a corpo ovoide, collo espanso con orlo ripie- Brocca. Altezza: cm q,6.
gato all'intcrno 1 fondo piano. Una protuberanza all'interno
segna il punto di congiunzione tra collo e corpo. Al- Tipologia.
l'esterno corrispondentemente due solcature àclimitano Si conosce un solo tipo (taY. CXXXII)
una serie di motivi a stampo. L'ansa è striata. Altezze:
cm 14,1-17,5. Produzione.

Tipologia. Forma prodotta in sigiliata africana 1V,


Si conosce un solo tipo (ta,·. XX, 4 e CXXXII, 2). Cronologia.
Produzione. Forma rinv~nuta in associazione con una moneta di
.M.arco Aurelio.
Forma prodotta in sigillata africana A per l'andamento
1;

del corpo richiama le forme Pali. 30 A e 30 B, Hayes 161, Diffusione.


n. 1, BoNINU 1971-72, fig. 46 in A 1.
L'unico esemplare noto proviene dalla tomba F della
Decorazione. necropoli romana di Costa ~Rei (lvluravera) in Sardegna.
l\fotivo a stampo n. IO. Bibliografia.
Italia. Artanrc, tav. CXXXll. }.
Cronologia.
La vernice e la decorazione fanno ritenere probabile
una datazione alla fine del I - inizi II secolo. Un esem- FORMA « QUADERNI DI CULTURA MATERIALE<> 1977,
plare è stato rinvenuto in una tomba della fine del I se- TAV, VII, 1-4,
colo nella necropoli della Porta di Cesarea a Tìpasa
(LANCEL 1970), Descrizione.
Diffusione. Brocca a corpo ovoide, con orlo rivolto all'esterno,
Forma molto rara, documentata da un esemplare a fondo piano. L'ansa, non scanalata, risaìe al di sopra del
Tipasa e da un altro al museo di Cagliari di provenienza livello delP orlo. Altezza: cm 12,4.
ignota. Tipologùz.
Bibliografw. Si conosce un soio tipo (rav, XX, 6).
Afi;;eria. LANCEL r970, ;1. 230, fig. '76, n. 2; p. 232, fig.
j\fusei e Co!lc:::ioni. BoNIN"U !9i!~72, p. 348_, fig, 42, tav. n. r. Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana A 1• L'andamento
del corpo richiama in particolare le forme BONINU 197I-i2,
FORMA HAYES 153,
figg. 42 e 46, ma anche Haycs 161, n. 1 e Pal1. 30 A e
30BinA'.
Descrizione.
Cronologia.
Brocca a corpo piriforme_, con collo leggermente svasato,
orlo arrotondato ail'esterno, fondo piano. L'ansa è solcata L'indicazione del luogo di rinvenimento suggerisce una
da due scanalature. Altezza: cm I.:. cronoiogia anteriore al 79 d.C.
Tipologia. Diffusione.
Si conosce un solo tipo (tav. XX, 5). È noto un unico esemplare proveniente da Pompei e
Produzione.
conservato nel Museo Nazionale di Napoli (inv. n. 16192).
Forma prodotta in sigillata africana A 1 • Biblio7r4fia.
lra!i,1, Quaderni di cu!rnra rrwraialc, 1, I9ì7, tav, VII, 1-4.
Cronologia.
Fine I secolo? (Hayes). L'indicazione! peraltro non
sicura 1 dei luogo di rinvenimento, Torre Annunziata, FORMA BONINU 1971-72, FIG, 4L
suggerirebbe una relazione con Pompei e i centri vesuviani
e una datazione forse anteriore al 79 d.C. Descrizione.
Diffusione. Brocca a corpo piriforme con orlo trilobato e piede
bifido. S~ noran:, du.:: i::.:;ge:--,: ncrvarn:--~ sotto l'orlo e cu~
L unico esempìarc. noto, conservato al British Museun
proverrebbe da Torre Annunziata. gradini sporgenti~ l'uno all'attaccatura deI collo con il
corpo e l'altro all'attaccatura del corpo col fondo in modo
Bibliografia. da formare una leggera carena. Tra questi due gradini
Italia. HAYES 197:::, UIY. VI b. varie file di decorazione a rotella e solcature. L'ansa prc-

42
TERRA SIGILLATA: VASI

senta due scanalature e risale al di sopra del livello del- L'ansa, ad andamento quasi ad angolo retto, non è scana-
l'orlo. Altezza: cm 11,8. lata e risale al di sopra del lìvello dell'orlo. FunJo piano.
Altezza: cm 19,r.
Tipologia.
Si conosce un soio tipo (tav. XX 1 7). Tipologìa.
Produzione. Si conosce un solo esemplare (tav. XX, 9).
Forma prodotta in sigillata africana A 1 • Ricorda per Produzione.
l'andamento generale la forma Sal. v in una produzione Forma prodotta in sigillata africana A 1 . Secondo Haycs
non decorata nelfambito della C, priva tuttavia della imita una forma in metallo.
bocca triloba. Il piede bifido è presente anche nel tipo
Lamb. 14 in A1i2, A2 e nella forma BoNINU 197r-72, Cronologia.
fig. 39 in A2( ?). Per il gusto delle nervature in altre forme Fine I secolo? (Hayes).
di sigillata africana Al, A 1l 1, A\ cfr. la tav. XXI, 5;
Diffusione.
XXI, 6; XXI, 7- r r; nel vetro cfr. le osservazioni fatte a
proposito della forma BoNINU 1971-p, fig. 39. L'unico esemplare noto proviene da Torre Iacova,
nel Lazio.
Cronoloiia. Bibliografia.
Indeterminata; la presenza della decorazione a rotella lralia. HAYES 1972, tav. VI a.
fa pensare al II secolo, forse la seconda metà.
Diffusione.
FORMA HAYES 152.
È noto un solo esemplare, al museo di Cagliari, dì
incerta provenienza.
Descrizione.
Bibliografia. Brocca a corpo ovoide. Per la descrizione, cfr. HAYES
Afusci e Collezioni. BONINU I97I-";"2, p ..147, fig. 4r; tav. VIII, n. 5.
1972, p. 186. Altezza: cm 13,r.
Tipologia.
FORMA HAYES 154. Si conosce un solo tipo.
Produzione.
Descrizione.
Forma prodotta in sigillata africana A1 ; una forma
Brocca a corpo ovoide con orlo svasato unito all'ester-
simile in argento è nota a Pompei, proveniente dalla Casa
no ad un beccuccio a sezione semicircolare, che presenta
del Menandro (cfr. HAYES 1972, p. r86, nota 1).
il labbro sagomato. L'ansa, che presenta tre scanalature,
risale oltre il livello dell'orlo. Fondo piano. Altezza: Cronologia.
cm II,8. Età flavia? (Hayes).
Tipologia. D,;(fusione.
Si conosce un solo tipo (tav. XX, 8). È noto un solo esempiarc dalla Libia.
Produzione. Bibliografia.
Forma prodotta in sigillata africana A1 • Una forma Libia. HA'lES 1972, p. r86. forma r5::.
simile è documentata in bronzo, " T-ampei (Nap ,lj 69IL::,
cfr. Caraìoguc ilìustré dc Saòain o Dc /wgelis b' Fils,
NajJ/es, Naples 1900, p. 147). FORMA SALOMONSON A 28.
Cronologia.
SALOMONSON A 28 bis.
Fine I secolo? (Hayes ).
Descrizione.
D1f(usionc. Brocca a corpo ovoide o biconico con largo orlo a tesa
L 1unico esemplare noto proviene da Arles. piana. Non sono note le dimensioni.
Bibhogrofìa. Tipologia.
Fr1.1.ncia. C:of! . .'fu!ien Gtc'm;, tav. CCCXLV, n. 7 HAYES 1972,
tav. VI c. Sal. A 28. •- Corpo ovoide, fondo piano ( ?) di altezza
rilevante. Sul collo sono visibili linee di decorazione a
rotella (tav. XX, 10).
FORMA HAYES 15I. Sal. A 28 Ois. - Corpo Oi:..::micoi fondo ri-~~rY) ( L,Ilé:
fascia rilevata è visibile nel punto di maggiore espansione
Descrizione. della parete (tav. XX, II).
Brocca a corpo ovoide con orlo a tesa piana, che pre- Produzione.
senta due lobi in corrispondenza dell'attacco dell'ansa. Forma prodotta in sigillata africana A 2•

43
CERAMICA AFRICANA

C'ronologia. FORMA l'ALLARÉS 39 SALOMONSON A 15.


Prima metà III secolo? (Salomonson).
Descrizione.
Diffusione.
Forma attestata solamente nella necropoli di Raqqada. Brocca a corpo biconico, collo leggermente tronco-coni-
co, orlo ripiegato all'esterno, piede ad anello. Al di sotto
Biblioira_fia. dell'orlo sono visibili due scanalature sul collo. Vansa è
Tunùi,1. SALO!,IO~SON 1968, p. 98, !ig. 13, A::S. solcata da due scanalature. Altezze: cm 16-16,2.
Tipologia.
FORMA LA BAUME-SALOMONSON 1976, TAV. 52, N. 4- Si conosce un solo tipo (ta,,. XX, 13).
Pr(ìduzionc.
Descrizione.
Forma prodotta in sigillata africana A2 • Per Panda-
Brocca. Tra il collo e il corpo del vaso è visibile un
mento del collo e del corpo questa forma trova il confronto
cordone decorato a<l impressioni digitali (cfr. la forma
Hayes I r in A1). più vicino nella forma Hayes 156, n. r / Bor,.;mv 1971-72,
fig. 40 in A 1 e in una forma di ceramica punica (cfr.
Tipologia. CINTAS 1950, tav. VII, n. 98 quatcr)_; la caratteristica
Si conosce un sulo tipo (tav. CXXXII, 4). biconicità del corpo richiama anche le forme Sal. A 7
in A\ Sai. xx in una produzione non decorata nell'ambito
Produzùmc. della C e Sal. XXI in C 1 decorata a rilievi applicati, una
Forma prodotta in sigillata africana A. Imita forse forma in ceramica locale dipinta di Henchir el Aouja e
modelli metallici. Raqqada (SALOMONSON 1968, p. 135, fig. 46) e le lagocnae
Cronologia. biconiche di Navigìus (cfr. Arlante, tav. LXXXIX, 1).
III secolo? Cronologia.
Diffusione. Inizio o prima metà del III secolo (Salomonson),
La provenienza dell'unico esemplare pubblicato è Diffusione.
ignota. Forma molto rara, documentata finora solamente in
Bibliografia, Tunisia.
,Husci e Colù:;:;/i,11i. LA BAUME-SALO,\lOKS•,)~ 1976, pp. 126-127,
n. 548, rnv. 52, n. 4. Bibliografia.
T1111isù1, Cf'A Cop,:11ha{!uc 7, tav. :\li, n. 9 PALLARÉS r960.
p, 175, fig. IO, n. 9; p. 288. SALOMONSOK r968, p. 96, t3\', III, n. :-;;
p. 105, fip;. ::o, Ar5 R,uJqada T9:'3, t:ff. III, fig. r7, Ar5.
FORM.A <1 AMPURIAS1> 1968, P. 276, FIG. 2.

Descrizione. FORMA HAYES 156, N. I.


Brocca a corpo globulare con orlo ripiegato all'esterno, BoN!NU 1971-72, F!G. 40.
collo leggermente tronco-conico, quasi cilindrico e piede
ad anello. La decorazione a rotella occupa la parte del
corpo compresa tra una solcatura e doppie scanalature e Descrizione.
quella immediatamente sottostante. L'ansa presenta cinque Brocca trilobata a corpo più o meno biconico. Sul corpo
scanaiature. Altezza: cm 20, 7. del vaso è visibile 1a decorazione a rotella disposta su
Tipologia. più file, che può esser'.... deirmitata superiormeme àa ur.;:.:.
scanalatura, Due sottili scanalature possono solcare il
Si conosce un solo tipo (tav. XX) 12). collo come nella forma precedente, quattro sono visibili
Produzione. sull'ansa nell'unico esemplare intero. Altezze: cm r2,r~
14,8.
Forma prodotta m sigillata africana A. È simile al
tipo BoNrNv 1971-72, fig. 37 in A1 i~. Tipologia.
Cronologia. Hayes 156) n. r. ~ Corpo biconico, eolio tronco-conico
La presenza dcfo'. decorazione a roteHa indica il II secolo quasi cilindrico e fondo piano.
forse nella sua seconda metà. 140- r 80 (Ripoll Pere!lò - BONINU 1971-72, fig;. 40. - Corpo meno accentuatamente
Marti Jusmet). biconico, collo leggermente svasato, ansa rimontante e
fonào leggermente concavo che dà luogo ad un piede
Dlfusionc.
E noto un solo esempiareJ rinvenute a Barcellona.
Produzione,
Bibliografia.
Spaf!na. RtPOLL PERELL6 - !viARTf JUSM.ET, in Ampurias, XXX, Forma prodotta in sigillata africana A1 ; per Fandamen-
1968, pp. 276~i, fig. 2~2 bis. to del corpo richiama la forma Pall. 39 in A 2 • È noto

44
TERRA SIGILLATA: VASI

un esemplare in bronzo a Pompei, molto simile nella Tipologia.


struttura del corpo e dell'orlo (!vlAIVRI 1933, p, 443, Lamb. 12, - Con decorazione a rotella, fondo piano e
fig. 171). ansa recante due o tre scanalature (tavv. XXI, 2 e
CXXXIII, 1).
Cronologia.
Variante Hayes 158, n. 6. L'esemplare da Sbeitla pre-
Inizi II secolo? (Hayes). Prima metà III secolo (Bo- senta un basso piede, una linea di decorazione a rotella
NINV I 971-72 ). La presenza della decorazione a rotella appena accennata e una vernice di scadente qualità;
fa pensare probabilmente alla seconda metà del II secolo. potrebbe trattarsi di una imitazione locale.
Diffusione. BONlNU 1971-72, fig. 37. - Di maggiori dimensioni,
corpo tendente alla forma biconica, orlo indinato all'ester-
Si conoscono due esemplari, conservati nei musei di
no con una rientranza verso Pinterno in modo da strin-
Leiden e di Cagliari.
gere l'imboccatura del vaso. Piede ad anello, ansa recante
Bibliografia. cinque scanalature (rav. XXI, 3).
Tunisia. HOLWERDA I936, p. 49, fig. 16, n. 680 HAYES 1972,
tnv. VII c. Produzione.
A1usei e Collezioni. BoNINU 1971-72, p, 346, fig. 40; tav. VIII, n. 4.
Forma prodotta in sigillata africana A con vernice
leggermente brillante A1i\ oppure opaca A2, ma sempre
di buona qualità. Una forma simile è documentata nel
FORMA BERNABÒ BREA-CAVAI.IER 1965, vetro (lSINGS 1957, p. 69 ss., forma 52). Il ripo BoNINtl
TAV. ccio::m, N. 8. 1971-72, fig. 37 richiama per diversi aspetti (forma del
vaso, decorazione, piede ad anello, ansa scanalata) la
Descrizione. forma Ampurias, 1968, p. 276, fig. 2 in sigillata africana A.
Brocca trilobata a corpo cilindrico, modellato a fasce Cronologia.
orizzontali bombate; spalla distinta, collo tronco-conico,
fondo probabilmente piano. L'ansa è solcata da scana- Età antoniniana - età severiana (Lamboglia). Seconda
lature. Altezza: cm I I ,4. metà Il secolo (Hayes).

T1j>ologia. Diffusione.
Si conosce un solo tipo (tav. XXI, r). Forma abbastanza rara, documentata nel bacino oc-
cidentale del Mediterraneo. Un esemplare è conservato nel
Produzione. Museo Archeologico di i\.lgeri, un altro nel museo di
Forma prodotta in sigillata africana A (presumibilmente Orano (da Portus Magnus, Nécropole de l'est).
A 1 ). La struttura del corpo richiama. la forma Hayes 122 Bi
BoNINU 1971-72, fig. 29/Hayes 122 A. Bibliografia.
Alieria. Dt CARDILLAC r890, fig. a p. 261 (?).
Cronologùi. Francia. LAMBOGLIA 1958, p, 28. .
Italia. Osrìa I, figg. 35 (?), 37 (?), F,\UICO 197r, p. 631, fig. 48 (?).
Attestazione in una tomba della fine del I - inizi del Libia. CAPUTO I95I, cc. 327-328, figg. 119-120.
Il secolo (BERNABÒ BREA- CAVALIER 1965). Tunisia. HOLWF.RDA 1936, p. 49, tig, 16, n. 681 -= HAYES r972,
tav. VII b. SALOMONSON 1968, p. I05, iig. 20, Ar3 Raq_qada 1973,
tav. III, fig. 15, Ar3.
D{{fusìone. Musei e Collezioni. BONINU 1971-72, pp. 3 ..p-343, figg. 37-38;
È noto un solo esemplare rinvenuto neHe Isole Lipari. tav. VIII., 1-2.

Bibliografia.
lialia. BERNABÒ BREA-CAVALtER 1965, mx. CCXXIII, rL F.
FORMA BONINU 197,-72, FlG. 43-

FORMA LAMBOGLJA 12 = SALOMONSON A 13 =


Descrizione.
HAYES 158, NN. 1-5. Brocca a corpo ovoide con orlo estroflesso separato
BoNlNU 1971-72, FIG. 37 e~ HAYES 158, NH.
mediante una solcatura dal collo leggermente affusolato.
Al di sotto del collo sono visibili sul corpo alcune solcature.
7-9 ( ?). L'ansa non scanalata mostra una sezione quasi circolare.,
il fondo piano è solcato da una scanalatura che permette
Dcscrìzionc. di distinguere un piede. Altezza: cm 20)5. ·
Brocca a corpo globulare, collo cilindrico e orlo in-
clinato verso il basso. La decorazione a rotella è disposta Tipologia.
su più file generalmente sulla parte superiore del corpo) Si conosce un solo tipo (mv. XXI, 4).
può occupare :,la la fascia deiimirarn superiormem,
una scanalatura, inferiormente àa una o due scana- Produzione.
hnure, sia quella immediatamente sottostante. Altezze: Forma prodotta in sigillata africana A (1\2 ?). È molto
cm I 0-1 I circa. Esemplari di maggiori dimensioni., altezze: simile ad una forma di ceramica comune delia Tunisia
cm r9,2-22. centrale (cfr. SALOMONSON 1968, p. !29, fig. 40, CCq).
CERAMICA AFRICANA

Per il fondo scanalato, cfr. le forme Pall. 26 A, Hayes T,j,ologia.


r42 in A1, BoNINU 1971-71, fig. 39 in Az (?). Si conosce un solo tipo (tav. XXI, 6).
Cronologia. Produzione.
Indeterminata. La forma in ceramica comune è stata
Forma prodotta in sigillata africana A; un esemplare
rinvenuta in contesti di seconda metà - fine II secolo
di forma molto simile al]a Lamb. r r A, rinvenuto nella
(Salomonson).
necropoli orientale di Sétif, presenta la pasta dello stesso
Diffusion e. colore e consistenza della A, ma è privo di vernice bril-
Forma molto rara, documentata nel museo di Cagiiari. lante e per questo è pubblicato come relativo ad una
produzione imitante la A (cfr. FÉVRIER-GASPARY 1966-67,
Bibliografia. p. 26, fig. r7). Per il gusto delle nervature, cfr. le forme
Musei e Col1ezioni. BoNINU 1971~72, p. 349, tìg. 43; tav. IX, n. 2. in A1, A1i2 , A2 (tavv. XX,4; XXI,5; XXI,7-11). Per i
confronti con il vetro si vedano le osservazioni fatte a
FORMA BONINU 1971-72, FIG. 39. proposito della forma precedente.
Cronologia.
Descrizione.
Indeterminata. Il confronto con la forma seguente fa-
Brocca a corpo ovoide, con orlo svasato munito di un rebbe pensare alla seconda metà del II e agli inizi del
labbro ripiegato, collo tronco-conico, fondo piano con una III secolo. La mancanza della decorazione a rotella non
scanalatura che consente di distinguere un piede in nega- ostacolerebbe una eventuale datazione nel III secolo.
tivo. L'ansa è solcata da due scanalature. Sull'orlo si
notano quattro nervature, sul corpo due ispessimenti Di/f1tsione.
della parete, l'uno superiormente, in corrispondenza del- È noto un solo esemplare, al museo di Marsiglia, di
l'attacco con il collo, l'altro inferiormente, tra i quali è ignota provenienza.
compresa la decorazione a rotella. Altezza: cm 21,r.
Bibliografia.
Tipologia. ,vfusei e Collezùmi. LAMHOGLIA 1958, p. 279, ru\.
Si corrose:: un solo tipo (tav. XXI, 5).
Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana A 2 ( ?). Richiama k FORMA ALMAGRO-AMOROS 1953-54, FIG. II, N. 2
forme in A1, A1I\ A~ (tavv. XX, 4_; XXI, 6; XXI, 7-II) (HAYES 160, N. IO).
per le nervature dell'orlo, che, del resto, si ritrovano anche LAMBOGLIA II, II bis"~ HAYES 160, NN. I-9;
nella forma SaL 11 Sal. n bis in C 1 e C 2 ( ?) àecorata a 14-18.
rilievi applicati, a questa più vicina nella struttura del LAMBOGLIA II ter -""" SALOMONSON A 6 HAYES
vaso. Il gusto delle nervature, tipico del vetro, è docu- 160, NN. II-I3, 19.
mentato a partire dalla seconda metà del II secolo (ISINGS
1957, p. 106, forma 88 e) e permane anche in forme
più tarde (IsrNGS 1957, p. 149, forma 120 a_1 circa 270 - Descrizione.
inizi IV secolo). Per il fondo scanalato cfr. le forme Hayes Fiaschetta a corpo più o meno espanso a doppio ri-
142; Pall. 26 A in A'; BoNlNU 1971-72, fig. 43 in A'(?). gonfiamento, collo articolato in due settori, l'uno inferiore,
cilindrico, l'altro superiore, più stretto, decorato da ner-
Cronologia.
vature. L'orlo è più o meno svasato e presenta talora il
Fine Il - inizi !Il secolo (BONlNU 1971-72). labbro poco ingrossato. L'ansa è solcata generalmente da
Diffusimw. una scanalatura. Altezze: cm 11-16,.S.
L 1unico esemplare noto è di incerta provenienza. Tipologia.
Bibliografia. ALMAGRO-AM.oRés 1953-54, fig. rr, n. 2. - L'orlo è
Musei e Collezioni. BoNINU r971~72, p. 345, fig. 39; tav. VIII, n. 3- molto svasato, il settore del collo decorato da nervature è
cilindrico, ii punto di congiunzione tra le due parrj con-
vesse del corpo è sottolineato da una rientranza. Fondo
FORMA LAMBOGLIA II A (HAYES 159). leggermente concavo che àà luogo ad un pieàe. II punte
di maggiore piegatura delransa è più alto rispetto al-
Descrizione. l'orlo (tav. XXI, 7).
Brocca con il corpo costituito da un doppio rigonfia- Lamb. II, II bis. - II settore del collo decorato da ner-
mento e collo a sezione leggermente convessa. L'orlo di vature è cilindrico, tronco-conico, oppure espanso. Talora
forma tronco-conica presema il labbro legsrermente in- in corrispondenza d~Il'attacco sunerìore dell'ansa è ;ire-
grossaw. Due nervature consentono ci.i distinguere ii. eolio senre un:. pLltuDerar:.za. rom.i'- 1eggcrrnentt concavo)
dall'orìo, mentre un graàino unisce il corpo con il collo. scanalato o pìano (tav. XXI, 8-10).
L'ansa è solcata da una scanalatura, il fondo piano. Al- Lamb. II ter. ·- Il corpo è più schiacciato e slanciato,
tezza: cm r5,5. il fondo piano. Il disegno <li Lambogiia delresemplare
TERRA SIGILLATA: VASI

di Valencia non permette di distinguere se in tale esem- FORMA SALOMONSON A 19.


plare l'ansa sia scanalata oppure rechi una depressione
nel mezzo (tav. XXI, II). Descrizione.
Produzione. Fiaschetta dal corpo molto elaborato forse raffigurante
un recipiente munito di una protezione esterna. Il corpo
Forma prodotta in sigillata africana A 1 ~ e A2 • Per la
è formato da tre tronchi di cono decorati a rotella, sempre
forma del collo si confrontino le forme Sal. II iSal II bis
più grandi a partire dal fondo, sovrapposti e divisi tra
e Sal. 1x in C 1 e C 2 ( ?) decorate a rilievi applicati. Per il
loro da due tori. L'orlo è svasato e presenta una leggera
gusto delle nervature, cfr. forme in sigillata africana A 1,
profilatura ali' esterno, il collo stretto e corto, il fondo
A1 1\ A~ (tavv. XX, 4; XXI, 5; XXI, 6). Per il gusto delle
piano. Altezz:i: cm 21,1.
nervature nel vetro si vedano le osservazioni fatte a pro-
posito della forma BoNINU 1971-72, fig. 39. Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. XXII, 2).
Cronologia.
Seconda metà II - inizi III secolo (Lamboglia-Hayes). Produzione.
Un esemplare riferibile al tipo Lamb. 11, 11 bis è stato Forma prodotta in sigillata africana A; Porlo di questa
rinvenuto in un contesto della necropoli della Porta di forma piuttosto ìnconsueta si ritrova nelle forme Sal.
Cesarea a Tipasa, insieme con una moneta di Adriano A18 in A 1 (?), Sal. VI in C 1 decorata a rilievi applicati,
(LANCEL 1970). Ii fatto che la formi: non sìa decorata Sal. CC12 in ceramica comune di Raqqada (SALOMONSON
a rotella, il confronto con i vetri e con la C 1 ~ cz (?) 1968, p. 128, tav. v, n. 2), e similmente nel vetro (cfr.
decorata a rilievi applicati rendono ammissibile una da- IsINGS 1957, p. 120, forma 102). Cfr. la forma seguente.
tazione anche nel III secolo.
Cronologia.
Diffusione. Fine II - inizi III secolo (Salomonson).
Questa forma appare diffusa nel bacino occidentale del
Diffusione.
Mediterraneo.
Forma documentata solamente a Raqqada; si tratta
Bibliografia. probabilmente dì una forma locale.
Al,:eria. FÉVRIER-GASPARY HJ66-67, p. 26, fig. 17 ( ?:. LANCEL
1970, p. 230, fig. 76, n. 5. Bibliografia.
Italia. Forma Iraliae: Libanw, tav. rz, fig. 42. LAMBOGL!A 1941, Tunisia. SALO/.WNSON 1968, p. 96, ta\'. III, n. 4.
pp. 23-27 °•· LAMDOGLlA r9581 p, 279,
lur::oslavia. COLNAGO, in JÙAI,, XVIII, l9t5, p, 182, fig. 92.
Spagna. ÙlLOMINES r942, p. r43; taV. II, n. 9(?). ALMAGRO-
AMoR6S 1953-54, p. 255, fig. Il, n. 2. AoROER 1963, p. 12!, n. 7528.
Tunisia. SALOMONSON 1968, p. 90, fig, 7; p, lOI, fig, 16, A6. FORMA LA BAUME-SALOMONSON 1976, TAV. 52., N. 3.
Musei e Collezioni. HOLWERDA 1936, p. 60, fig. 2!, n. 874. CVA
Geno·va-Petli I, IV Bf, tav. 1, n. 7. LAMEOGLIA 1958, p. 279, Bo-
N!NU 1971-72, pp. 336-340, figg. 33-'.)6; tav, VII. HAYES 1972, tav. Descrizione.
VII c. Brocca.
Tipologia.
FORMA SALOMONSON A 16. Si conosce un solo tipo (tav. CXXXIII, 2).
Descrizione. Produzione.
Brocca a corpo biconico, collo cilindrico ed orlo in- Forma prodotta in sigillata africana A 1 •
grossato. L'ansa è ripiegata in alto secondo una tecnica
Cronologia.
più prossima al vetro che alla cerami::L. :\L!;:ezza: cm 19,3.
Fine i.i o prima meta del III secolo. (Cfr. la forma
Tipologia. precedente).
Si conosce un solo tipo (rav. XXIIi I).
Diffusione.
Produzione. La provenienza dell'unico esemplare pubblicato è
Forma prodotta in sigillata africana A (presumibil- ignota.
mente in A 1); una brocca affine è documentata in una
serie di vasi in ceramica comune rinvenuti a Raqqach:1 Bibliografia.
,Husei e Collezioni. LA B.-\UM.E-SALOMONSON 1916, p. r25, n. 54-5,
delia fine I - prima metà II secolo (SALOM.ONSON 196ò, taV. 52, n. 3.
p. 126, tìg. 38, 3, forma CC8).
Cronologia.
FORMA HAYES 161, N. I.
Fine I - prima metà II secolo (Salomonson).
Diffusione. Descrizione.
Forma nota a Raqqada. Anforetta a corpo ovoide, con orlo ripiegato all'interno,
Bibliografia. fondo leggermente concavo che dà luogo ad un piede.
'J'imisiu. SALOMONSON 1968, p. 96, tav. III, n. 3, A16. Le anse non sono scanalate. Altezza: cm 2r,3.

17
CERAMICA AFRICANA

Tipolog1:a. ad un piede. Cna scanalatura separa l'orlo dal collo, un


Si conosce un solo tipo (tav. XXII, 3). sottile listello il collo dal corpo. Le anse sono solcate da
Variante LA BAUM.E-SAI.OMONSON 1976, tav, 51, n. I una scanalatura. Altezza: cm r6,4.
(tav. CXXXIII, 3). Tipologia.
Produzione. Si conosce un solo tipo (tav. XXII, 5).
Forma prodotta in sigillata africana A 1 • L'andamento
Produzione.
del corpo ricorda in particolare la forma Pall. 30 B, ma
anche le forme Pall. 30 A, BoNINU 1971-72, figg. 42 e Forma prodotta in sigillata africana A (presumibilmen-
46 in sigillata africana A 1 • È molto comune a Pompei te A 1); è simile per l'andamento del corpo alle forme
una forma analoga in bronzo (cfr. MAIURI 1933, tav. LIV, Pali. 30 A e B, Jfayes 161, n. r, BoNINU 1971-72, fig. 42
E; LA BAUME 1964, p. 49, fig. 38. Per confronti fuori in A 1 • L'orlo richiama piuttosto quello della forma Pall.
dell'Italia: H. DE VILLEFOSSE, in Gazette Archéologique, 30C anche in A 1 •
1885, p. 106, fig. 1). Una forma simile è prodotta anche Cronologia.
in vetro (cfr. lsINGS 1957, p. 32, forma 15). Fine II - inizi III secolo (BoNINU 1971-72). Tale cro-
Cronologia. nologia appare insicura; più probabilmente questa forma
L'indicazione del luogo di provenienza, Pompei, sugge- va datata alla fine del I - inizi II secolo per il confronto
risce una datazione anteriore al 79 d.C. Per la variante con le forme citate.
Salomonson propone una datazione alla fine del I secolo. Diffusione.
Diffusione. Vunico esemplare conosciuto; di ignota provemenzn,
L'unico esemplare conosciuto, proveniente da Pompei) è conservato nel museo di Cagliari.
è conservato al J\.1useo Nazionale di Napoli. Bibliografia.
Bibliografia. Afosei e Co!le:::i,mi. BoNINU l97l-i2, p. 352, fìg. 46; tav. IX, n. 5.
Italia. HAYES r972, p. r74, fìg. 34, form::i 161, 11. r.
)Husci e Colle::.io11i. LA BAUME-SALOMONSUN r976, p. I:20, 11, 527,
FORMA LAMBOGL!A 26 A (HAYES 162).
FORMA PALLARÉS 30 B (HAYES 161, N. 2).
Descrizione.
Anforetta con corpo piriforme, collo leggermente espan-
Descrizione.
so, orlo segnato all'esterno da una scanalatura. L'ansa è
Anforetra a corpo ovoide con orlo leggermente pro- solcata da due scanalature, il fondo è piano. Altezza:
nunciato all'esterno. Una scanalatura in corrispondenza cm 14,6.
dell'attacco superiore dell'ansa segna il punto di congiun-
zione fra orlo e collo. Fondo leggermente concavo che Tipologia.
crea un piede. Altezza: cm r3,8. Si conosce un solo tipo (tav. XXII, 6).
Tipologia. Produzione.
Si conosce un solo tipo (tav. XXII, 4). Forma prodotta in sigillata africana A (A 1 ?).
Produzione. Cronologia.
Forma prodotta in sigillata africana A 1 • L'andamento Fine I - inizi Il secolo? (Haycs).
del corpo ricorda le forme Pali. 30 A, BONINU 1971-72,
figg. 42 e 46, Hayes 161, n. 1 in A 1 • Diff'usione.
È noto ur1 solo esemplare, proveniente da Ampuri::is,
Cronologia. al Museo Archeologico di Barcellona.
Fine I secolo (Hayes). È probabile che questa forma
sia stata prodotta anche agli inizi del II secolo. Bibliografia.
Spagna. LAMBOGLIA 1958, p. 294, 26 a.
Diffusione.
Si conosce un solo esemplare, proveniente dalla Tunisia
e conservato ai museo di Copenhagen. FORMA BONINU 197r-72, FIG. 44.
Bibliografia. Descrizione.
Tunisia. CVA Cope11ha[!1H 7, tav. 305, n. 9 PALLARÉS r960,
p. 2,6\;, fig. 4, n. 9; p, 285_, forma 30 B. Anforena a corpo ovoide, con orlo alto ed espanso, che
funge da collo, terminante in un labbro arrotondato; fondo
leggermente concavo che dà luogo ad un piede o fondo
FORMA BON!NU 1971-72, FIG. 46.
piano. Due scanalature con;:dungono l'orlc, al corno; le
Descrizione.
anse sono soicate .:a tre scana1arure. Altezze: cm 1 r I 2,6. ,9-
Anforetta a corpo ovoide, con orlo a tesa piana, collo Tipologia.
appena espanso, fondo leggermente concavo che dà luogo Sì conosce un solo tipo (tav. XXII, 7).
TERRA SIGILLATA: VASI

Produzione. decorata (cfr. HERMET 1934, tav. 4, forma 13), in sigillata


Forma prodotta in sigillata africana A e i\ 1 1 2
1 •
ispanica decorata (cfr. l'v1EZQUIRIZ DE CATALÀN" 1961'
tav. 31) e in sigillata africana C 2 (tav. XXXI, 18).
CronDlogìa.
Fine II - inizi III secolo (BoNINU 1971-72). La cro- Cronologia.
nologia proposta dalla Boninu è molto insicura, tanto più Fine I - inizi II secolo e oltre (Hayes). Va notato che
che gli esemplari pubhlicmi presentano una vernice più se è giusto accettare la datazione più antica, relativa alla
o meno brillante. prima fase di produzione della A (fine I - prima metà
II secolo; cfr. a questo proposito il rinvenimento di un
D1lf11sionc. esemplare della forma in esame a La Calade, Cabasse, in
Si conoscono due esemplari al musco di Cagliari di una tomba con moneta dì Domiziano dell'8o d.C., in Gal-
incerta provenienza. lia, XIX, 1961, p. 105 ss.), non si può escludere la sua
Bibliografia.
produzione nella seconda fase (seconda metà II - inizi III
AJusci e Collezioni. BONlNU 1971-72, pp. 350-351, fìgg-. 44-45; secolo). A questa datazione sembrerebbero riportare l'at-
ta\'. IX, nn. 3-4. testazione della forma in contesti ostiensi della seconda
metà ùel II secolo, la vernice del tipo J\ 112 e talora A2
riscontrabile in alcuni esemplari, il tipo Lamb. 13 bis
FORlvlA LAMBOGLIA 13 (HAYES 147, N. 2). privo di decorazione a rotella e con orlo simile a quello
HAYES 147, N. 3. delìa forma Lamb. I I A, anch'essa non decorata e datata
LAMBOGL!A 13 bis (HAYES 147, n. 6). alla seconda metà del II - inizi III secolo.
D1ffusùmc.
Descrizione.
Forma documentata nel Mediterraneo occidentale e
Borraccia a corpo lentìcolare ottenuto da due parti a
sulla costa atlantica.
sezione convessa unite insieme. Altezze: cm 13,7-17,9.
Diametri del corpo: cm 104-17,6. Bibliografia.
Algeria. LANCEL I970, p, 232, fìg. 79.
Tipologia. Ftancia. LAMBOGUA 1958, p. z8L FOUE'f 1969, p. 228, iì.g. 106,
Lamb. 13. - L)orlo non è distinto dal collo; si nota un nn. 255-256.
Italia. LAJ\iBOGLlA 1950, p. 35, fig. 9, Il. 26(?). LMmOGLIA 1958,
labbro leggermente prominente all'interno cui corrisponde p. 281. Ostia I, fig. 25 ( ?).
talora una scanalatura all'esterno. Su entrambe le facce Spagna. FROTHINGAM, Sigillare Pouery, New York 1937, tav. XVIII
del vaso sono visibili linee di decorazione a rotella dispo- The Hispanic Sociery of America: Handbook, r938, p. IIO =
CHARLESTON I955, t:!\". 26 "" HAYES 1972, tav. V c.
ste circolarmente; raramente la decorazione a rotella circo- Tunisia. HOLWERDA 1936, p. 49, ùg. 16, n. 686.
scrive una scanalatura a cerchio. Sono ìmpostate due anse,
che possono essere solcare da scanalature in numero da
due a quattro oppure non essere scanalate (tav, XXII, 8). FORMA SALOMONSON A7 = HAYES 163.
Hayes 147, n. 3. - L'orlo<( a corolla 1> (cfr. il tipo Bo-
NINU 1971-72, fig. 29 in A1 ) è distinto dal collo. Su en-
trambe le facce àcl vaso può essere presente una scana- Descrizione.
latura. Le due anse mostrano un andamento più sinuoso Anforetta a corpo biconico con orìo alto e svasato e collo
e sono solcate da due scanalature (tav. XXII, 9). cilindrico, piede ad anello. A volte può apparire una scana-
Lamb. 13 bis. - L'orlo di forma tronco-conìca (cfr. la latura che consente di distinguere l'orlo dal collo. Le anse
forma Lamb. II A in A) è distinto dal collo. J\-1anca la sono solcate da quattro scanalature. Altezze: cm 16-20.
decorazione a rotella. È impostata una sola ansa, sokata Tipologia.
da una o più sçanalamre e con andamento simile alìc ans:: Si conosce un solo tipo (rav. XXIII, r).
del tipo Lamb. I3; dal disegno di Lamboglia dell'esem-
plare del 1\1.useo Borély di Marsiglia sembrerebbe che Produzione.
l'ansa nasca dal collo invece che dall'orlo (tav. XXII, 10). Forma prodotta in sigillata africana A2 • Per il corp0,
cfr. la forma Pall. 39 in A 2 • Una forma simile nella struttura
Pnidu:àone.
generale del vaso appare documentata in ceramica punica
Forma proàotta generalmente in sigillata africana A 1 , (cfr. CINTAS 1950, tav. vn, n. 98 rer). Come le altre
A 1 ' \ ma anche in A~. Esemplari simili a questa forma forme biconiche monoansare, anche questa forma sembra
sou attestati a Pompei, Ostia, nel museo di Cagliari prodotta per i mercati della Tunisia centrale e pertanto
(cfr. BONINU 1971-72, pp. 325-329, figg. 25-28) realiz- non destinata all'esportazione.
zati in una ceramica particolare, caratterizzati da un'argilla
opaca di colore biancastro o beige dalla decorazione a Cronologia.
rotella e da steccature che ricoprono tutta la superficie Prima metà III secolo (Salornonson, Hayes).
fino al colle. Nel caso in cui ùiss~ dimostrabil~ una deriva- Dijfusione.
zione da questa forma, sarebbe un punto di contatto tra
la sigillata africana e le produzioni italiche. Si tratta peral- È una forma molto rara, documentata in Tunisia.
rro di una forma prodotta anche in ceramica punica (cfr. Bibliografia.
CI.NTAS 1950, tav. XXXI, n. 364), in sigillata gallica T1mi1·ùi. SALOM.()NSON 1968, p. {)I, fig. 8; p. IOI, fig. r6, /1.7.

h· · ,,. 4,r, - :\tL r e 1


49
CERAMICA AFRICANA

FORMA LA BAUME-SALOMONSON 1976, TAV. 51, N. 2. FORMA LAMBOGLIA 16 = HAYES 121, N. I.


FÉVRIER 1963, FlG. 1 (HAYES r2r, N. 6).
Descrizione.
Anforetta. Descrizione.
Guttus a corpo biconico, con orlo appena rilevato, di-
Tipologia. schetto concavo, munito di piccoli fori, e beccuccio che
Si conosce un solo tipo (tav. CXXXIII, 4). forma con il corpo un angolo retto od obliquo. Nella parte
inferiore, al di sopra del fondo, è visibile un gradino.
Produzione. Altezze: cm 6,7-7,8. Diametri dell'orlo: cm 6,3-8,7.
Forma prodotta in sigillata africana A 2 •
Tipologia.
Cronologia. Lamb. r6. - È impostata un'ansa scanalata nel punto
Fine II - inizi III secolo? opposto al beccuccio. Piede distinto grazie ad una scana-
latura dal fondo leggermente rialzato o fondo piano
Diffusione. (tav. XXIII, 4).
La provenienza dell'unico esemplare pubblicato è FÉVRIER 1963, fig. r. - .Manca l'ansa, il corpo è più
ignora. arrotondato, il fondo mostra un piccolo piede ad anello
oppure un piede distinto grazie ad una scanalatura. Nel-
Bibliografia. l'esemplare di Sétif il gradino nella parte inferiore del
AJusei e Collezioni. LA BAUME-SALOMONSON !976, pp. 122-123,
n. 538, tav. 51, n. 2. corpo appare più ridotto (tav. XXIII, 5). Manca ogni docu-
mentazione grafica dì un esemplare conservato al museo di
Sassari, dalla Collezìone Sanna n. 243, citato da Lamboglia,
che presenterebbe il dischetto semiaperto invece che forato.
FORMA HAYES 124, N. I.
LAMBOGLIA 16 bis (HAYES 124, N. 2). Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana A 1 • Per altri vasi
Descrizione. a beccuccio in sigillata africana A1, A1 ,..\ A2, cfr. tav.
XXIII, 6-9; XXIII ID-II; XXIII, 12-15.
Calamaio che ricorda la forma Ritteriing r 3 in sigil-
lata gallica (cfr. OswALD-PRYCE 1920, tav. LXX). Pre- Cronologia.
senta un foro al centro e uno più piccolo nel punto in Età flavia-traianea per gli esemplari nn. r-2 di Hayes
cui la parete è maggiormente inclinata. Altezze: cm 5,4- (va notato tuttavia che la cronologia dei contesti di Germa
6,9. Diametri: cm 8,6-9,6. è piuttosto insicura). II secolo in generale (Hayes).
Tipologia. Diffusione.
Hayes 124, n. r. - Parete a forma di coppa semicircolare Forma raramente documentata nel Mediterraneo oc-
e piede ad anello (rav. XXIII, 2). cidentale.
Lamb. 16 bis. - Parete svasata e piede distinto, grazie
Bibliografia.
ad una scanalatura, dal fondo leggermente rialzato (cfr. Algeria. FÉVRIER 1963, p. !27, fig. r.
il piede del tipo Lamb. 16) (tav. XXIII, 3). Francia ( ?). LAMBOGLIA 1958, p. 284.
Libia. HAYES 1972, p, I74, fig, 34, forma !21, n. !.
Produzione. Spagna. CUADRADO DIAZ, in NAH, I, 1952, p, ,so, fig. 59, n. 13.
Forma prodotta in sigillata africana A 1 ; è attestata in
sigillata gallica, in Eastem Sigillata B, in ceramica in- FORMI HAYES I22 B.
vetriata, in una produzione locaìe di Corinto.
BONINU 1971-72, FlG. 29.
Cronologia. HAYES 122 A.
Hayes 124, n. I: età flavia-traianea? (Hayes ). Atte-
stazione in contesti della seconda metà del II secolo Descrizione.
(Ostia, dati inediti). Gurtus a corpo cilindrico o tronco-conico, solcato da
Lamb. I 6 bis: Il secoìo (Hayes ). scanalature che lo articolano in vari settori orizzontali dal
profilo più o meno lobato C· zone sferiche))). Le parti
Dzffusùme. superiore e inferiore del vaso sono lisce e arrotondate,
1~·orma molto rara, documentata da esemplari interi e Al beccuccio corrisponde nel punto opposto l'imbocca-
frammentari a Ostia e da un esemplare a Yale di ignota tura del vaso, alta e stretta; al centro si nota un'ansa a
provenienza. nastro solcata da più. scanalature. 1\1.anca la vernice aì-
l'intemo del vaso, Altezze: cm 9}6-:: ,: .
Bibliografia.
llaìia. LAMBOGLIA 1958, p. 284 ,~ HAYES 1972, p. !74, fig. 34, Tipologia.
forma 124, n. 2 (va notato che il disegno pubblicato da LlmbogliL
presenta alcune inesattezze rispetto a quello di Haves), Hayes 122 B. ~ Corpo cilindrico, imboccatura e bec-
Afusci e Coliezioni. HAYES 1972, p, 174, fig. 34, forma 124, n. r. cuccio ad apertura plù larga, fondo piano (tav. XXIII, 6).

50
TERRA SIGILLATA: VASI

BONINU 1971-72, fig. 29. - Corpo tronco-conico solcato Diffusione.


dalle scanalature, che, insieme con la parte inferiore È una forma rarissima, caratteristica dell'Africa set-
abbastanza sviluppata, dà luogo ad un andamento biconico tentrionale e probabilmente non esportata.
del vaso. Per l'imboccatura, cfr. l'orlo del tipo Hayes
Bibliografia.
147, n. 3 e, anche se leggermente diverso, l'orlo del tipo Algeria. LANCEL r970, p. 230, fig. i6, n. 6.
Lamb. I 3 bis. Le << zone sferiche >> tendono ad essere meno Marocco, Thamusida 1965, tav. I38, n. 6,
regolari e rilevate. Il fondo è piano (tav. XXIII, 7-8). Tunisia. HAYES 1972, p, 174, fig. 34, forma r26, n. I.

Hayes 122 A. - Corpo tronco-conìco, piede ad anello


(per Hayes è indice di antichità). Per l'imboccatura, cfr.
l'orlo del tipo Lamb. 15. Le<( zone sferiche)) sono ancora FORMA HAYES I23, N. 3.
meno rilevate; la parte inferiore del vaso è molto poco LAMBOGLIA 15 = HAYES !23, NN. I-2, 4-20,
sviluppata (tav. XXIII, 9). 22-25.
Produzione.
Descriz:·one.
Forma prodotta in sigillata africana A1• Per altri vasi
Askòs con orlo espanso e collo più o meno strozzato
a beccuccio in sigillata africana A1, Ali2, A2 (cfr. tav.
in posizione verticale oppure leggermente inclinato, cui
XXIII, 4-5; XXIII, 10-u; XXIII, 12-15). Il gusto delle
corrisponde un beccuccio all'estremità opposta. L'ansa è
(, zone sferiche )) sovrapposte si riscontra nella forma
impostata nella parte superiore del vaso ed è solcata da
BERNABÒ BREA - CAVALIER 1965, tav, CCXXIIIi n. 8.
più scanalature. Il corpo si presenta ora più slanciato, ora
Cronologia. più panduro. Lunghezze: cm 14-15. Altezze: cm 7-9 circa.
Fine I - inizi II secolo? (Hayes), Tipologia.
Diffusione. Hayes 123, n. 3. - Orlo ad imbuto, piede ad anello (tav.
Forma raramente documentata in Tunisia; si ignora la XXIII, 12; non è certo che l'unico ad avere il piede ad
provenienza di alcuni esemplari conservati nel museo di anello, fra i tre esemplari rinvenuti a Bulla Regia e conser-
Cagliari. vati al Museo del Bardo a Tunisi, sia quello qui raffigurato).
Variante CVA Genova-Peg/i I, IV B f, tav. I, n. 6.
Bibliografia. Esemplare più profondo, munito di piede ad anello e di
Tunisia. Cat. Alaoui, 1897, tav. XLII, n. 217. HoLWERDA 1936,
p. 49, fig. 16, nn. 683-684 = HAYES 1972, tav. Il a-b. un'ansa che sembra descrivere un arco più basso.
Musei e Collezioni, BoNINU 1971-72.1 pp, 331-33:z, fig:g-. 29-30; Lamb. r 5. - Orlo ad anello o a profilo triangolare, fondo
tav. VI, nn. I-2.
piano (tav. XXIII, 13-14).
Variante CARANDINI 1969, tav. CIV. Esemplare di tipo
FORMA HAYES 126. particolare, che presenta un beccuccio a forma di testa
di volatile (tav. XXIII, 15).
Descrizione. Produzione.
Guttus a corpo globulare o ovoide, munito di un beccuc- Forma prodotta in sigillata africana A1, A 1i 2 e A2 •
cio, con collo leggermente svasato, orlo appiattito oppure Un vaso simile alla variante CARANDINI 1969, tav. CIV,
solcato da una scanalatura all'esterno, fondo leggermente è attestato in ceramica punica (cfr. CINTAS 1950, tav.
concavo che dà luogo ad un piede. L'ansa presenta una sca- 11v, nn. 8-9). Altre forme a beccuccio sono testimoniate
nalatura o una depressione nel mezzo. All'interno del vaso, in A' (cfr. tav. XXIII, 4-5; XXIII, 6-9; XXIII, to-11).
tra il collo e il corpo vi è una sorra di intercapedine con
cinque fori per far passare il liquido. Altezza: cm ro-12. Cronologia.
Ha:res :23, n. 3: inizi II secolo (Hayesì.
Tipoiogia. Lamb. 15: seconda metà II - inizi III secolo (Hayes).
La scarsa documentazione di cui si è in possesso im- In generale gli esemplari più antichi, in .A\ non molto
pedisce una tipologia organica (tav. XXIII, ro-II). frequenti, devono risalire alla prima metà del II secolo.
Produzione. La maggior parte della produzione, in A1' 2, si concentra
Forma prodotta in sigillata africana A (presumibilmente nella seconda metà del II secolo, le forme in A2 sono rela-
A1 ). Esemplari simili di maggiori dimensioni sono atte- tive alla prima metà del III secolo.
stati in ceramica comune a Tipasa, in contesti dalla fine Diffusione.
del I secolo alìa età antonina (cfr. LANCEL 1970, p. 232, Forma documentata nel bacino occidentale del Mediter-
fig. 78). Per confronti in ceramica punica, si veda CINTAS raneo. Un esemplare inedito è conservato nel Museo Ar-
1950, tav. XXXIII, n. 372; in vetro lSINGS 1957, p. II8, cheologico di Orano (da Portus Magnus, <i Nécropole de
forma 99. Altre forme a beccuccio sono attestate in sigil- /'est>)),
lata africana A', A't', A' (cfr. tav. XXIII, ;-5; XXIII, 6-9;
XXIII, 12-15). Bibhogra;,c.
Algeria. DE CARDILLAC 1890, p. 263, fig. 8. LANCEL 1970, p. 230,
Cronologia. fig. 76, n. 7.
lralìa. BAUR 1922, p. 248, fig. 108, n. 550. CVA Robinso11 Colf. 3,
II secolo? tHayes). Inizio o prima metà II secolo? tav, 37, n. 7, LAMBOGLIA 1950, p. 35, fig. 9, n. 22. LAMBOGLIA 1958,
(LANCEL 1970). p, 283. BERNABÒ BREA ~ CAVALIER 1965, tav. CCXXV, figg. I b, 3 h,

JI
CERAMICA AFRICANA
Libia. G!-HSLANZONI, in ]1/A, I, 1915, p. 29, iìg:. 12, n. 7. Cronologia.
Spa[;na. CUADRADO-DIAZ, in NAJI, I, 1952, p. ISO, fig. 59, n. 9
BRU V!DAL, in APL, Xl, 1966, p. 223, tav, Il, n. 9, Fine II - inizi III secolo?
Tunisia. DELATTRE, in RA, XII, 1888, p. 158. G1r. A!aoui, 1897,
tav. XLII, n. 216. CVA Copenhar:uc ì, mv. 3rr, n. Il. CARANDlNl Diffusione.
1969, tav. CIV. HAYES 1972, mv. II c. La provenienza ddFunico esemplare pubblicato è ignota.
Afosci e Collezioni. BAUR 1922, p. 248, fig. 108, nn. 549-55r.
HoLWERDA 1936, p. 49, fìg. r6, n. 685. Cf'A G,mm,a-Per:ii I, IV Bf, Bibliografia.
tav. I, n. 6. BONINF 1971-72, pp. 334-335, figg:. 3r-32; ta\'. VJ,
Afusci e Collezioni. LA BAUME-S.·\LOMONSON 1976, pp. 124~i25,
nn. 3-4. n. 544, t;l\', 52, n. 2.

FORMA SALOMONSON A 18. FoR.¼A CARANDINI 1969, FlG. r.


Descrizione. Descrizione.
Vaso biansato a forma dì botticella. L'orlo è solcato da Pisside che imita la forma di una melagrana. II corpo
due scanalature; molte altre decorano il corpo della bot- del vaso presenta quattro depressioni disposte simmetrica-
ticella. Altezza: cm 15,5. Lunghezza: cm 20,8. mente, collegate tra loro da quattro leggere solcature oriz-
Tipologia. zontali. L'orlo mostra un leggero ingrossamento, visibile
Sì conosce un solo tipo (tav. XXIII, 16). all'interno del vaso. Il coperchio ha una presa a corona,
formata da sette elementi disposti intorno ad una protube-
Produzione. ranza centrale. II fondo presenta un ombelico e un leggero
Forma prodotta in sigillata africana A. Si tratta pro- rigonfiamento avvertibile all'interno. Altezza: cm 12,4.
babilmente di un prodotto caratteristico della Tunisia cen- Diametri: massimo cm 12,4; minimo, in corrispondenza
trale, non destinato all'esportazione. Sono attestate forme delle depressioni, 10,2.
simili in ceramica comune ( ?) provenienti da Pompei (cfr.
Tipologia.
BEHN 1910, tav. xn, nn. 399-400). Cfr. la forma seguente.
Si conosce un solo tipo (tav. XXIII, 17).
Cronologia.
Produzione.
Metà del Il secolo? (Salomonson).
Forma prodotta in sigillata africana A1 f; un esemplare
Diffusione. proveniente dalla Tunisia è pubblicato come relativo
È noto un solo esemplare, rinvenuto nella necropoli alla sigillata africana C, ma non è da escludere che possa
di Raqqada. attribuirsi alla A (cfr. Kunst und Altertum, 1973, tav. 72,
n. 155; Atlante, p. 77). Per il gusto delle depressioni,
B1hliografìa.
Tunisia. SALOMONSON 1968, p. 96, tav. III, A18. cfr. in sigillata africana A1 i tipi Hayes 134, 135, n. 5
e la forma Haycs 142-; in ceramica a pareti sottili JViA-
RABINI MOEVS r973, forma LXIX """" Ostia JIJ, fig. 223;
FORMA LA BAUME-SALOMONSON 1976, TAV. 52, N. 2. in vetro IsINGS 1957, p. 46 ss., forme 32-33) 35.
Cronologia.
Descrizione.
Seconda metà II secolo circa (Carandini).
Botticella.
Diffusione,
Tipologia. Forma molto rara, documentata in Tunisia e in Tri-
Si conosce un solo tipo (tav. CXXXIII, 5). polìtania.
Proàuzionc. Biblioirafìc.
Forma prodotta m sigillata afncana A. Cfr. la forma T1misi:1. CARANDlNI H)69, p. 285, fig. l; tav. CilI, nn. 1-3.
precedente e LA BAUME 1964) p. 158} figg. 139 (bronzo),
140 (vetro). S. T.

B) PRODUZIONE A/D
(Tavole XXIV-XXV).

Un tempo questa produzione veniva confusa con quella mostly rather thick, contrasting markedly with the thìck
,'l:21fo A. t stata ìdentific2t2 sul m?.teriale ostiense ( Ostia I. lustrous sli:1; fine to0Jinc-mr:rk;: attcst c2.rcfuI smoothinp.
p. 31 ss.ì e parallelamente àa Hayes che ne dà la se- There is t siightly tcna.cncy for the snp to fiake off ,)
guente descrizìone: a series of vessels of early third- (HAYES 1972, p. 289); (per una analisi microscopica
ccmury date, mostly large dishes, have a thicker brightet della pasta e della vernice, cfr. Ostia I, p. 38). Abbiamo
slip. The body-day of thcse is on tbc coarse side and definito questa produzione tipica del III secolo A/D - non

J2
TERRA SIGILLATA: VASI

Bi per non creare confusioni con la <• sigillata chiara B )> è largamente attestata in Tunisia cd in Italia; alcune forme
di Lamboglia, che è narbonesc - per il suo carattere di raggiungono la Iugoslavia, la Grecia e la Siria (come già
produzione transizionale, dalle caratteristiche contra- avevamo notato per la A del III secolo). Una caratteristica
stanti, che ricordano per certi aspetti diversi tipi di fab- di questa sigillata è la presenza del basso piede semi-
bricazione. atrofizzato o atrofizzato (indice dell'uso di matrici? Cfr.
Alcune caratteristiche la avvicinano alla A, altre alla C HAYES 1972, pp. 292 ss.) e dell'alto piede a sezione trian-
ed altre ancora alla D. Della A imita le forme tarde più golare. Essa sta ad indicare una rottura con la tradizione
diffuse (cfr. tavv. XVI, 4-6; XVI, 7-9; XVI, 10-14; del piede ad anello, tipico della A ed una connessione
XVI, 15; XVI, ro e XVII, r; XVII, 2-4; XVII, 5-10) con il filone produttivo della C. Si deve inoltre osservare
(Hayes 18, n. 1/Sal. A20; Hayes 17B, nn. 8-9; Osria I, fig. come la vernice brillante - da non confondere con quella
16) e anticipa (o imita?) forme tipiche della C 1 e C 2 (Hayes della A - sembra essere l'antecedente della vernice bril-
27, n. II, 27/31/Hayes 31 nn. I, 4; Hayes 33, nn. 2-5; lante della D 2 • L'area di produzione di questa ceramica
Hayes 32) e D 1 (Ostia I, fig. 31, 30). Non mancano agganci resta ancora da definire nell'ambito della Tunisia (po-
con la ceramica a patina cenerognola (Ostia I, fig. 27) e con- trebbe anche trattarsi di una prima produzione per l'espor-
nessioni con le officine di Raqqada. Le scodelle ed i piatti tazione della Bizacena). Dal III secolo (e soprattutto
(ormai una forma abituale) raggiungono grandi misure dal IV) le officine della sigillata africana cominciarono a
(fino ai 36 centimetri). Sembrano riferirsi alla A/D al- proliferare. Alcune si collegheranno più o meno organica-
cuni tipi di zuppiera, rinvenuti recentemente a Cartagine, mente alìe principali fabbricazioni costiere che producono
caratterizzati a!Pinterno da una vernice spessa e brillante, per la provincia e per il commercio interprovinciale. Altre,
all'esterno da una patina cenerognola. Pasta non molto percorrendo vie di penetrazione ancora da definire, se-
raffinata, vernice molto spessa e brilìante e forme fun- guiranno destini particolari limitandosi a servire i mercati
zionali (sulla traccia delle forme tarde della A) costitui- locali dell'interno.
scono il segreto del successo di questa produzione. Essa A. C.

FORMA HAYES 18, N. I. Tipologia.


SALOMONSON A20 (HAYES 18, N. 3). Si conosce un solo tipo.
Produzione.
Descrizione.
Forma prodotta in sigillata africana A/D e, similmente,
Cfr. le forme Lamb. 3 c1 /Hayes 16, n. e Lamb. 3 c 2
I in A 2 (cfr. tav. XVIL 5-10; particolarmente XVII, 7) e
in A • Il piede può essere ad aneli o normale o ad anello in C 1 e e~ (tav. xxx, 1-2).
2

parzialmente atrofizzato. Diametri: cm 19-27.


Cronologia.
Tipologia. Attestazioni nella prima metà del III secolo \ Ostia I).
Hayes 18, n. I. - Cfr. la forma Lamb. 3 c1;1Haycs 16, Fine II - inizi III secolo (Hayes ).
n. I in A 2 (tav. XXIV, 1-2).
SaL A20. - Cfr. la forma Lamb. 3 c2 e il tipo Osria I, Diffusione.
fig. 57 in A 2 (tav. XXIV, 3). Forma rara, attestata finora in Tripolitania e ìn Italia,
Produzione. Bibliof:r«fia.
ltalia. Ostia I, fig. 59.
Forma prodotta in sigillata africana A/D. Libia. I-L\YES I972, p. 43, forma 17B, nn. 8-9 (questi esemplari
:e:ono inediti).
Cronologia.
Inizi III secolo? (Hayes). Attestazioni in contesti della
prima metà del:In secolo (Ostia I). FORMA (< OSTIA I>), F!G. 16.
Diffusione.
Descrizione.
Forma scarsamente attestata nel Mediterraneo oc-
cidentale. Cfr. il tipo Lamb. 9 a~ in A 1n, A'< Il piede è parzial-
mente atrofizzato. Diametro: cm 23.
Biblioin~fia.
lralia. Ostia I, fig:g. !2, 6.28. Tipologia.
Tunisia. SALOMONSON 1968, p. 106, fig. 2r, A20 - Raqqada 1973,
tav. JV, fig. 22, A20. HAYES 1972, p. 40, fig. 6, forma r8, n. 1, Si conosce un solo tipo (tav. XXIV, 4).
Produzione.
Form;: ;,roJottz: in sig-i1J, tct africana A 'fì.
FORMA HAYES 17B, NN. 8-9.
Cronologia.
Descrizione, Attestazioni in contesti della prima metà del III secolo
Cfr. il tipo Lamb. 8, 8 bis in A2 • Diametri: cm 9,6-ro,8. (Ostia I).

53
CERAMICA AFRICANA

Diffusione. Bibliografia.
Grecia. HAYES I972, p. 54, fig. 9, forma 3 T, nn. 1, 4,
Forma attestata solamente ad Ostia. Jtaiia. LAMBOGLJA 1941, p. I6 °= LAMBOGLIA 1958, p. 274, 0.uia ],
figg. 89, 700.
Bibliogr4fia. Iugoslavia. CREMOSNrK r962, tav. VI, n. 8 (?).
lraìia. Ostia I, figg:. I6, 6.72. Libia. HAYES 1972, p. 50, fig. 8, forma 27, n. I I. R1u:Y, in Socù:ty
or Libyan Studies Annual RcpMt, 6, 1974w75, p. 27, fig. 4, n. 2.

FORMA « OSTIA I<>, FIG. 27 (IN AìD). FORMA (< OSTIA II,,, FIG. 608.

Descrizione. Descrizione.
Cfr. la forma Ostia I, fig. 27 in A2• Diametro: cm 20.
Il solo frammento conosciuto non consente l'indi-
Tipologia. viduazione di una forma precisa. Va forse riferito ad una
coppa simile alla forma Ostia I, figg. 61-77 in A1 ·'~ decorata
Si conosce un solo tipo.
a rilievi applicati e al tipo Ostia IV, fig. 192 in C 1, C 2 •
Produzione. Presenta sull'orlo una decorazione a stampo, compresa
Forma prodotta in sigillata africana A/D, nota anche entro scanalature. Diametro: cm 14,3.
in A 2 e in ceramica africana a patina cenerognola (Ostia I, Tipologia.
fig. 273). Si conosce un solo tipo (tav. XXIV, 7).
Cronologia.
Produzione.
Attestazione nella prima metà del III secolo (Ostia I).
Forma prodotta in sigillata africana A.ID.
Di/fusione. Decorazione.
Forma documentata solamente ad Ostia.
Motivo a stampo n. 193.
Bibiiografia. Cronologia.
Jralia. Ostia I, p, 48,
Attestazione in un contesto posteriore all'età severiana
(Ostia II).
FORMA HAYES 27, N. I I, 27/31.
Diffusione.
HAYES 31, NN. I, 4-
Forma documentata solamente ad Ostia.
Descrizione. Bibliografia.
Italia. Ostia II, fig. 608,
Scodella più o meno carenata con orlo indistinto dalla
parete e piede ad anello atrofizzato. A volte compaiono
scanalature sul fondo. Diametri: cm 28-35,8.
FORMA HAYES 33, NN. 2-5.
Tipologia.
Hayes 27, n. rr, 27i3r. - Cfr. il tipo Ostia I> fig. 86 Descrizione.
in A 2• L'esemplare da Sabratha, Hayes 27, n. II, Piatto con orlo a tesa piana, orizzontale o rivolto verso
presenta una scanalatura all'interno sotto rorlo (tav. il basso, raramente scanalato e con piede atrofizzato. Al-
XXIV, l'interno, in corrispondenza della congiunzione tra parete
Hayes 3r, nn. r, 4. - Cfr. il tipo Hayes 3r, nn. 2, 6 e fondo, è spesso visibile una scanalatura. Raramente
in A' (tav. XXIV, 6). la scanalatura è esterna, oltre che interna. Diametri:
cm 22-36.
Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana A/D. Oltre alla Tipolog1:a.
forma in ,A~ 2, è simile al tipo Lamb. 40 bis in ci, e~. Si conosce un solo tipo (tav. XXIV, 8-9).
Cronologia. Produzione.
Hayes 27, n. II, 27/31: età severiana o poco prima Forma prodotta in sigillata africana A/D. E simiie al
(Hayes ). Attestazioni nella prima metà del III secolo tipo Lamb. 4r in C1, C 2 •
(Ostia I).
Haves 31~ nn. I, 4: prima metà del III secolo (Hayes, Cronologia.
Cìsn(i I,;. Attest;:::zioni m comesn cteh prima met2. del IE sc::oic
circa (Pallarés, Ostia I, Hayes).
Diffusione.
Forma documentata nel Mediterraneo occidentale ed Diffusione.
orientale. Forma documentata nel Mediterraneo occidentale.

54
TERRA SIGILLATA: VASI

Bibliografia. Diffusione.
Italia. PALLARÉS, in RSL, XXV, 1959, p, 233. Ostia I, figg:, 100,
714. HAYES 1972, p. 54, fig. 9, forma 33, n. 5. Sibari" r970, p, 504, Forma raramente documentata nel Mediterraneo oc-
fig, 562, n. 6121; p. 512, fig. 568, n. 4265. cidentale.
lr,godavia. Ostia I, fig. 707,
Libia. HAYES 1972, p. 54, fìg. 9, forma 33, n. 2. Bibliografia.
Spagna. PALLARÉS, in RSL, XXV, 1959, ·p. 234. Tunisia. WAAGÉ 1948, tav. VIII, n. 826 k. HAYES 1972, p. 50,
fig, 8., forma 28, n. 1.

FORMA HAYES 30.


FORMA HAYES 29, N. I.
SALOMONSON A25 a (HAYES 29, N. 3).
Descrizione.
Scodella con orlo liscio o scanalato, e piede ad anello.
In corrispondenza del piede è visibile all'interno un leg- Descrizione.
gero gradino. Talora la parete presenta una scanalatura Scodella con orlo rivolto all'esterno e fondo munito di
all'interno, al dì sotto dell'orlo. Diametro: cm 28,5. piede ad anello più o meno atrofizzato. All'esterno della
parete compare una leggera protuberanza, cui corrispon-
1ìpologia. dono una o più scanalature, che costituisce ora una pro-
Si conosce un solo tipo (tav. XXIV, 10). filatura con valore decorativo, ora un secondo piede ad
anello. Diametri: cm 21-27.
Produzione.
Tipologia.
Forma prodotta in sigillata africana A.ID. Non è molto
diversa dalla forma Hayes 29 nella medesima produ- Hayes 29, n. I. - Orlo a tesa piana segnato àa una
zione. scanalatura verso l'interno (cfr. la forma Hayes 28).
Ali' esterno è visibile una leggera protuberanza (cfr. il
Cronologia. tipo Lamb. 5 e la variante Sa!. A2.5 b in A', A' ') (tav.
Prima metà del III secolo (Haycs). Nelle terme ro- XXIV, 12).
mane di Corfù questa forma è associata alla variante Sal. A25 a. - Orlo arrotondato. Doppio piede ad anello
Hayes 27, n. 9 in A 2 e al tipo Hayes 31, nn. I, 4 atrofizzato (tav. XXIV, 13).
in AID. Produzione.
Diffusione. Forma prodotta in sigillata africana A/D. Costituisce
servizio con la forma Hayes 28 (cfr. anche Hayes 30).
Forma raramente documentata nel Mediterraneo occi- La struttura della scodella richiama la forma Sal. A24
dentale ed orientale. Un esemplare inedito è presente ad
in A1 •
Aquileia.
Cronologia.
Bibliografia.
Libia. HAYES 1972, p. 50, fig. 8, forma ':\O, n. r. Inizi III secolo? (Hayes).
Siria. W AAGÉ 1948, tat·. VIII, n. 824 (?).
Diffusione.
Forma documentata nel Mediterraneo occidentale ed
FORMA HAYES 28. orientale.
Bibliografia.
Descrizione. Tunisia. SALOMONSON 1968, p. !08, fìg. 23, A25 a = Raqqada
v;, iit. 28, A25 a. HAYE-~ 1972, p. 50, fig. 8, forma 29, n. I.
IG7:i, tti'.'.
Coppa con orlo a tesa piana segnato da una scanala- Sfric:. Y/ ;,..r,.G;'. 1948, tav, VIII, n. 826 a ( ?).
tura verso l'interno e fondo con piede a sezione triangolare
piuttosto alto, cui corrisponde all'interno un leggero gra-
dino. Diametri: cm r6,5-20 circa. FORMA SALOMONSON A23 b.
Tipolog;.'a.
Descn:z,:one.
Si conosce un solo tipo (tav. XXIV, II).
Coppa con orio a tesa piana munito di un leggero gra-
Produzione. dino verso l'esterno e fondo con piede a sezione triangoìar:::.
Diametro: cm 16,5.
Forma prodotta in sigillata africana A/D. Costituisce
~ervizio con il tipo Hayes 29, n. I (cfr. anche Hayes 30) Tipologia.
m A!D. La struttura generale e in particolare il tipo dì Si conosce un solo tipo (tav. XXV, 1).
piede riduamano i: form..: sa.:. A23 b nella medesima
produzione. Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana A/D. La forma e
Cronologia. in particolare il tipo di piede richiamano la forma Hayes
Inizi III secolo? (Hayes). 28 nella stessa produzione.

55
CERAMICA AFRICANA

Cronologia. Diffusione.
Indeterminata. Presumibilmente la forma può essere Forma nota nella necropoli di Raqqada in Tunisia.
datata nella prima metà del III secolo.
Bibliografia.
Diffusione. Tunisia. SALOMONSON 1968, p. lOl, fig, 16, i\5 Raqquda 1073,
ta\', XLVII, wmba e~, A5.
Forma nota nella necropoli di Raqqada m Tunisia.

Bibliografia. FORMA HAYES 32.


Tunisia. SAu.1.v,or-:sot-: I<)68, p. lO/, fig. 22, A23 b Raqqada
1973, raY. V, iìg. 26, A23 b. (I OSTIA I)), FIG. 29.

«OSTIA I», FIG. 31.

FoRMA SALOMONSON A23 a. Descrizione.


Scodella con orlo a tesa piana. All'interno sono visibili
Descrizione. una scanalatura in corrispondenza della congiunzione tra
Coppa con largo orlo leggermente ripiegato, segnato parete e fondo, talora sottolineata da un leggero gradino,
da una scanalatura, e fondo con piede ad anello atrofizzato e talvolta una o più scanalature verso il centro. Diametri:
cui corrisponde all'interno una scanalatura. Diametro: cm 23-3r,6 circa,
cm 20,r.
Tipologia.
Tipologia. Hayes 32. - Fondo leggermente concavo con piede ad
Si conosce un solo tipo (tav. XXV, 2). anello atrofizzato. Spesso esternamente sul fondo è vfribìle
una scanalatura (tav. XXV, 4).
Produzione. Ostia I, fig. 29. ~ Fondo piano (tav. XX\.:', 5ì.
Forma prodotta in sigillata africana A/D. L'andamento Osria I, fig. 31. -- Nella parte esterna il fondo si con-
generale della forma potrebbe ricordare le forme Sal. nette alla parete in modo da formare una rientranza. Cfr.
A.23 b e Hayes 28, pure in A_ 1D. il tipo Hayes 32/58 in D 1 (tav. XXV, 6).

Cronologia. Produzione.
Indeterminata. Presumibilmente la forma può essere Forma prodotta in sigillata africana AID. Prelude par-
datata nelia prima metà del III secolo. ticolarmente per il tipo Ostia I, fig:. 3 I ad una delle forme
più comuni della D 1 (tav. XXXII, r-9). Ricorda anche la
D,ffusione. forma Haycs 58A in C/E.
Forma nota nella necropoli di Raqqada in Tunisia. Cronologia.
Bibliografia. Hayes 32: prima metà del III secolo e oltre (Hayes);
Tunisia. SALOMONSON 1968. p. 107, fig. 22, A23 a Raqqada attestazione nella prima metà del III secolo (Osria I).
r973, tav. V, fi.g, 25; tav. XII, A23 a.
Osria I, fig. 29: attestazioni nella prima metà del III
secolo (Ostia I).
FORMA SALOMONSON A5. Osria I, fig. 30: attestazioni nella pnma metà del III
secolo (Ostia I).
Descrizione. D1:lfusùmc.
Scodella carenata con orio a tesa piana ieggermem: Forma diffusa nel Mediterraneo occìdcmak ed oricmak.
ricurvo e fondo munito di piede ad anello atrofizzato. Tre esemplari sono stati rinvenuti forse a Cirencesrer, in
Diametro: cm 24. Inghilterra, (BIRD 1977, p. 274).

Tipologia. Bibliog,·afia.
Grecia. HAYES 19-:2, p. 54. fig-. 9, form::i :~::. n. 4.
Si conosce un solo tipo 1,ta\", XX\', 3). llaìia. Osria l, fii;~. 29, 65c; 31, 65I. }IAYE~ 1972, p, 54, li,.:. y,
forma 32, n. 3.
Produ:::irmc. Libia. HAYES l9-:2, p. 54, fìg-. Q, form:è 32, n, L RlLEY, in Sodcry
fnr Lihyan Srudic.c Amma! Rcpon. 6. l9ì-i-':'5, p. 27, fig. 4. r,. l.
L'attribuzione di questa forma alla sigillata africana
A/D non è affatto ce;ta. Si è ritenuto co~unque di in-
serirla in questa produzione per la affinità che presenta FORMA (I OSTIA I", FIG. 30.
con Ja forma seguente e per il piede atrofizzato tipico
delb A ':i. .7),,,·,···.'::1011c.

Cronologia. Scodella con largo orio scanalato. Dw.mc:m;: cm 36,ù.

Attestazioni m un contesto della fine del II - inizi dcì Tipologia.


III secolo (Salomonson). Si conosce un solo tipo (rav. XXV, 7).
TERRA SIGILLATA: VASI

Produ:::ionc. FORMA «ATLANTE,,, TAV. XXV, IO.


Forma prodotta in sigillata africana AfD. Appare
non dissimile da una forma in D 1 (tavv. XXXII, 10-13; Descrizione.
XXXIII). Zuppiera carenata con orlo bifido per appoggi:irvi un
Cronologùz. coperchio, parete spessa, decorata sulla superficie esterna
al di sotto dell'orlo di un cordone aù impressioni digitali.
Attestazioni in contesti della prima metà del III secolo Diametro: cm 34,8 circa.
(O.rnà I).
Tipologia.
Diffusione.
Si conosce un solo tipo (tav. XXV, 10).
Sono conosciuti alcuni frammenti ad Ostia e a Rosclle.
T'roduzìone.
B1:hh'o1;ra.fìa.
Jraha. Ostiù I, fig. 30.
Forma prodotta in sigillata africana A/D. La vernice,
spessa e di colore arancione scuro, è distesa solo all'interno
e sull'orlo. La superficie esterna sembra presentare, in
FORMA (( OSTIA I>), FIG. 32. alcuni punti, i resti di una patina cenerognola, partico-
larmente visibile sotto l'orlo, e di un ingobbio ( ?) ros-
Descrizione. siccio. Il vaso è del tutto simile alla forma Hayes II in A 1.
Coppa con orlo a tesa piana leggermente rilevato verso Cronologia.
il margine esterno. Diametro: cm 30,2. Attestazioni in contesti della fine del II secolo (lv\.issione
Italiana a Cartagine, dati inediti).
Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. XXV, 8). Diffusione.
Forma documentata a Cartagine.
Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana A/D. Richiama le Biblt'ograjia.
Tunisia. Arlamc, ta\·, XXV, IO.
forme Sal. A23 b e Hayes 28 e Ostia I, fig. 34 nella me-
desima produzione.
Cronologia. FORMA <<ATLANTE>>, TAV. XXV, II.

Attestazione nella prima metà del III secolo (Ostia I).


Descrizione.
Diffus1'.one. Zuppiera con orlo munito di un incavo adatto a ricc•
Sono noti alcuni frammenti ad Ostia e in Tunisia. vere un coperchio, al quale corrisponde. un cordone ad
impressioni digitali sulla superficie esterna della parete.
Bibliografia.
Iialia. Ostia I, .fìgg. 32, 799. Diametro: cm 32 circa.
T1j,o/ogia.
Si conosce un solo tipo (tav. XXV, 11).
FORMA (< OSTIA I», l'IG. 34.
Produzione.
Dcscri:::ionc. Forma prodotta in sigillata africana A/D. La vernice,
Coppa con orlo a tc:~a piana. La vernice ricopre sola- spessa e di colore arancione scuro, quasi ro:,so, è distesa
mente la parte esterna cìeì vaso. Diamc:tro: cm 20,5. sulh superficie interna del vaso. L'esterno presenta una
patina cenerognoìa nerastra.
Ti'pologia.
Cronologia.
Si conosce un solo tipo (XXV, 9).
Attestazioni in contesti della fine del II secolo (A1ls-
Produzione. sione Italiana a Cartagine, dati inediti).
Forma prodotta m sigillata africana A/D. Ricorda le Diffusione.
forme Osria r
fig. 32, Sa!. A23 b e Hayes 28 nella stessa
Forma attestata a Cartagine.
produzione.
Cronologia. Bibliografia.
Tunisi,1. Atfomc, ta1·. XXV, 11.
Attestazioni nella prima metà del III secolo ( Ostia I
e Ostia IV).
D1f(usùmc.
Sono noti frammenti rinvenuti ad Ostia e in Tunisia. Descrizione.
Bibliografi.a. Coperchio con orlo rivolto verso l'alto. La vernice è,
!rafia. O.ni"a I, figg. 34, ;37. distesa solamente sulla parte esterna. Diametro: cm 29,6.

57
CERAMICA AFRICANA

Tipologia. Diffusione.
Sì conosce un solo tipo (tav. XXV, 12). Sono noti alcuni frammenti rinvenuti ad Ostia.
Produzione.
Bibliografia.
Forma prodotta in sigillata africana A/D.
Iralia. Osi:ia I, fìgg. 28, 649.
Cronologia.
Attestazioni nella prima metà del III secolo (Ostia !). S. T.

C) PRODUZIONE C

Con Petà severiana la regione della Bizacena assume A.D. 200 or shortly after (... ). They are characterized
un rilievo economico e culturale tutto particolare nel by a thinner purer fabric and a thinner smoother slip( ... ).
quadro della provincia Proconsolare. A partire da questo La C 1 ha <i a very pure splintery day with a thin smooth
momento sono attestate le prime esportazioni dell'anfora glossy slip 1> e{! tend to be thin-walled (around 3-4 mm.)));
bizacena detta \( africana grande)) (Ostia III, pp. 580 ss.; a volte ,, the slip ( ... ) has a finely mottled or marbled
685 ss.): un indice di un rinnovato impulso nella pro- appearance )). La C2 è descritta nel modo seguente: <, the
duzione di derrate alimentari liquide della Tunisia centro- typical fine ( ... ) ware evolves by the middle of the third
orientale. Intorno al 200 entrano in attività le officine century. This is a fine pure ware, of the texture of terra
della C1 decorata (cfr. pp. 147 ss.), una generazione dopo sigillata, wìth smooth surfaces and a thin slip, usually
quelle di lucerne in ceramica comune di Bararus e Aquae matt in appearance. The clay tends to be laminated and
Regiae e intorno alla metà del secolo quelle di lucerne to splinter, but is otherwise clean-breaking; it is often
in sigillata (cfr. pp. 184 ss.). Si datano inoltre all'età di pinkish rather than orange-red in colour. Only occasional
Settimio Severo le prime distribuzioni regolari di olio specks of lime and mica are visib]e; whether this is due
<(africano)} in Italia (ma è probabile che esse fossero state to the use of a fine-graìned alluvial day or to careful
programmate già da Commodo, interessato com'era al- levigation is not clear. The petting is thin (norma! wall-
1~Alessandria d'occidente). Questo spostamento verso me- thickness about 2-5 mm.), evcn in the case of very large
ridione delle forze produttive della Proconsolare, questa examples. Surfaces are smooth, with fine tool-marks
più accentuata divisione del lavoro, con Je conseguenti visible in places, particularly on the outside around the
specializzazioni regionaH delle culture e manifatture, è foot; the insides appear to be finished off with a fine
ancora in parte da studiare. È possibile che da una parte brush. Fine orizontal scratches appear on the outsides
la drastica diminuzione del peso politico di Cartagine, of some examples. The slip is generally very thin, with
forse anche di Utica, dovuta allo smantellamento voluto da a siight lustre, and tends to merge with the body-day;
Settimio Severo della pertica Carthaginensium, dall'altra lo it is sometimes impossible to distinguish it from mere
spostamento della regio da Hadrumetum a Leptis lviinor wet-smoothing of the surface. Some early examples
(CARANDINI, in DArch, VII, 1973, p. 319) siano un riflesso are given a complete slip-coating, but on most the slip
di questa nuova situazione, le cui conseguenze non tar- extends over the inside and the upper part of the outside
deranno a farsi sentire, ben oltre i limiti della provincia, only, with an irregular Iower edge. On some mìd third-
fin nel Mediterraneo orientale. In questo quadro com- century vessels (... ) a little slip is brushed ove: the unde:r-
plesso, ma ancora non chiaro, si inserisce la produzione side. Thìs fabric is current from about 240 to 320/330 ))
della sigillata C, con la quale la tecnica dei ceramisti (HAYES 1972, pp. 289-290).
africani raggiunge le sue massime acquisizioni} tanto da La differenza cronologica di oltre una generazione fra le
eguagliare in finezza i famosi prodotti sud-gallici, di oltre due produzioni - C1 e C 2 - non è un fatto certo; è possibile
un secolo più antichi. Nell'ambito della tradizione artigia- che essa sia dovuta a diverse tecniche di produzione e, se
nale della Proconsolare vi è dunque soluzione di continuità. è esistita una differenza cronologica, è probabile che si
La sigillata africana C, così denominata da Lamboglia che debba limitare a meno di una generazione (Ostia III,
per primo la identificò a Ventimiglia (LAMBOGLIA 1950, p. 332 ). :È invece probabile che la C 2 sia durata oltre la C 1,
p. 29 ss.), corrisponde alla classe ceramica individuata da cioè nell'ultima parte del III e nei primi decenni del IV
Waagé nel bacino orientale del Mediterraneo, e definita secolo.
Late Roman A (WMGÈ 1933, p. 294 ss.). Per un'analisi microscopica della pasta e della vernice
Hayes afferma che tutta la sigillata C è stata prodotta delle due produzioni, cfr. Osria !, p. ?C
facendo ricorso ad una nuova recmca: quella deBa matrice Le officine della C e de!ia e~ hanno prodotto quattro
(HAYES 1972, pp. 293-295). . forme di piatti (Ostia I, fig. 102/0str'a I, fig. 103/0stia I,
Cominciamo con la descrizione della C 1 e della C 2• Per figg. 104, 106; Lamb. 41 /Hayes 48B, nn. 6-9, IO ( ?) ;
la definizione della C 1 ricorriamo come sempre ad Hayes: Hayes 47; Hayes 49, nn. r-6/0stia I, fig. 99_,Hayes 49,
<i the first examples of the finer ware (... ) appear about nn. 7-8). i\lcune forme di questo genere erano state os-
TERRA SIGILLATA: VASI

servate nelle produzioni già descritte (A2, A/D), e si in- range from a medium red or pinkish tene to a deep
contreranno in altre ancora da trattare (produzione A red-brown or purplish-red, indicating a harder firing of
decorata a rilievi applicati, C 1 decorata a rilievi applicati), many examples. Surfaces are mostly smooth, often with
ma è in questa produzione che il piatto viene forse addi- prominent turning-marks at the base of the wall and
rittura inventato e comunque assunto come una forma fine brush-marks on the inside ( ... ). However, manv of
importante. I piatti superano a volte i 40 cm di diametro, the numerous small bowls with flat rims exhibit irregtllar
pur conservando una grande finezza di esecuzione. Essi ridges and brush-marks on the underside of the rim ( ... ).
sono diffusi, oltre che nel Mediterraneo occidentale e in This fabric is common during the fourth centurv and
Portogallo, in Grecia, in Siria, sulla costa settentrionale the first half of the fifth » (HAYES 1972, pp. 29~-291).
del Mar Nero e in Austria. Le stesse officine hanno pro- A partire da questo momento la produzione della C si
dotto otto forme di scodelle (Ostia I, fig. ro5; Ostùi I, affianca a quella della D, della E e delle produzioni locali.
fig. ro7/0stia IV, fig. 192; Ostia IV, fig. 347; Hayes Diverse tradizioni artigianali finiscono così per intrecciare
42, n. r/Hayes 42, n. 2; LA BAUME-SALOMONSON 1976, le loro esperienze. Solo due forme della C 2 sembrano
tav. 52, n. 1; Lamb. 42/Sal. C3/Hayes 45C, nn. r 5, 16 ( ?) ; durare fino alla metà e seconda metà del IV secolo, pro-
Ostia I, fig. n5; Lamb. 40 bis). dotte quindi anche in C 3 (Hayes 62, n. 15; Lamb. 40/
Le loro dimensioni vanno dai I 7 ai 45 cm di diame- Hayes 50, n. 55/Hayes 50B, nn. 56-59). La produzione
tro. Una serie di espedienti decorativi e di motivi mor- della C 3 non inventa alcuna forma di piatto, ma le si
fologici fa pensare ad imitazioni di vasi metallici (de- possono attribuire cinque forme di scodelle (Papeles
corazione a stampo, prese sagomate, manico con estremità Valencia 1962, fig. 5, nn. 58-59; Hayes 57; Ostia IV,
a forma di testa di leone). Queste scodelle raggiungono, fig. 3; Hayes 53B; Hayes 75), le cui dimensioni variano
oltre ai soliti mercati, Cipro, Israele, il Mar Nero e la tra i I 7 e i 30 cm di diametro. Ricorre la feather-rouletting
Germania. A Dura Europos la C è presente prima del 256, (HAYES 1972, pp. 282-283). Esse raggiungono anche la
mentre arriva in Germania nei primissimi anni del IV Grecia, la Siria e Israele. La produzione delle coppe
secolo. Assistiamo insomma ad una espansione verso set- riguarda quattro forme, le quali presentano a volte den-
tentrione e verso oriente che è davvero impressionante. tellature e piccoli rigonfiamenti perliformi, che richia-
La C, in particolare la O<, è dunque la prima merce cera- mano le decorazioni di vasi in metallo (DELGADO 1968,
mica africana che possa dirsi t, universale 1>. Le produzioni tav. III, n. r; Hayes 71A; Hayes 71B; Hayes 72, nn. 2-3 ?,
minori contemporanee raggiungono anch'esse, come si è 4-6). Le loro dimensioni vanno da 9 a 18 cm di diametro.
visto, mercati lontani, ma probabilmente al seguito della C Esse raggiungono, oltre ai soliti mercati, il Portogallo,
(e questa probabilmente al seguito di derrate alimentari). 1a Siria e 1' Austria.
Si ha di fatto che dal quinto decennio del III secolo la Segue la produzione che abbiamo chiamato C 4 • Hayes
ceramica africana domina incontrastata nel Mediterraneo la definisce così: <{ some dishes of late fourth - to fifth -
orientale per la durata di quasi due secoli. Le officine di century date exhibit a slightly poorer, thicker version
cui stiamo trattando hanno prodotto anche tre forme di of the same ware. These are mostly softer-fired, orange-
coppe (Lamb. 43 e 43 bis; Lamb. 4/46; Lamb. 35 e 35 bis/ red, red or pinkish in coiour, with a slightly granular
Lamb. 35 rer/Hayes 44, nn. 10, 12/Hayes 44, n. II e day containing some lime. Walls are of medium thickness
52A, n. 3), le cui dimensioni variano fra i 9 e i 17 centi- (around 5-7 mm). The slip is applied more thickly, and
metri di diametro, ma la loro diffusione sembra inferiore has a more or less lustrous appearance; surfaces are
a quella dei piatti e delle scodelle, non superando i limiti well smoothed ,, (HAYES 1972, p. 291). Si possono at-
della Grecia, della Libia e del Portogallo. Bisogna ag- tribuire a questa produzione la scodella Hayes 76,
giungere che alcune produzioni locali imitano la produ- n. 7 e le coppe Lamb. 57;Hayes 73B e Hayes 74, le
zione classica della C1, quale quella di Raqoada nella quali sono documentate anche in Portogallo, Israele
prima metà del III secolo (forme Sa!. C6 e Cc/,. Rare e Siria.
sono le forme chiuse (Sal. 1; I bis; rn; vn/HaYes 127; L 1ultima produzione riferibi1e alla tradizione artigia-
Sal. v; xx; LA BAUME-SAL0M0NSON 1976, tav. 53, nn. 1-2; nale della C è quella che abbiamo definito CS. Essa riguarda
Sal. VIII; xiv; XIII; Hayes 164; LA BAUME-SALOMONSON un servizio composto di tre scodelle (Lamb. 55A/Hayes
1976, tav. 58, n. 4; Atlante, tav. XXXI, 18), che imitano 82B; Hayes 83; Hayes 84), una coppa (Hayes 85A/B),
generalmente forme della C 1 , C2 ( ?) decorata a rilievo forse un coperchio (DENEAUVE 1974, fig. 9, n. 11) e una
applicato; esse non superano i limiti del III secolo e non forma chiusa (Atlante rav. XXXI, 19). Questa produzione
vengono generalmente esportate (si conosce però un è così descritta da Hayes: <i the fabric (... ) is on average
esemplare in Grecia). rather finer and thinner than that of the preceding types
Fra i primi anni del IV secolo e la metà del successivo (si riferisce alla D); the day tends again to be splintery
si data la produzione che abbiamo definito C 3 (Ostia III, (as on third-century examples), the slip is mostly thin
p. 333). Hayes la descrive nel modo seguente:« the ware and smooth, and the forms have a metallic sharpness.
( ... ) is not quite as fine as that of the earlier series, and Slight tooling-marks occur on the walls, inside and outside.
the petting not quite so thin (mostly around 3-5 mm.). This fine fabric is most common durìng the mid-iate fìfth
The day, though clean-breaking, is faintly granular, and century )) (HAYES I972i p. 292). Decorazione tipica di
iess inclined to spiinter; the slip is generally a 1ittle thicker, questo servizio è la feather-rouletting; altra caratteristica
with a matt appearance, and covers the inside and the è il piede piuttosto alto. Le scodelle, che misurano fra
upper part of the outside only. The normai colours i 20 ed i 40 cm di diametroi sono databili fra il 420 e

Jf)
CERAMICA AFRICANA

il 500 cd oltre, e raggiungono l'Egitto (ove in questo 440-500 e oltre) e sono imitate dalla forma Hayes 2 della
periodo non si nota quel declino nelle esportazioni afri- sigillata cipriota e dalle forme \\hKLOCK-CRUM 1926,
cane attestato per il resto del .Mediterraneo orientale) e H-I,J della sigillata egiziana A. La sigillata africana svol-
Israele. La coppa, attribuibile alla metà - seconda metà ge dunque ancora un ruolo egemonico nella produzione
del V secolo, raggiunge la Grecia, mentre il coperchio e la della ceramica fine da mensa del !vleditcrraneo orientale:
forma chiusa sono documentati soltanto in Tunisia. Le tre è una merce di grande prestigio.
scodelle presentano la decorazione a stampo (stile Hayes D: A. C.

FORMA (1 OSTIA I J)) FIG. 102. FORMA LAMBOGLIA 41 '·"' HAYES 48A E 48B, N. 5.
(< OSTIA I,,, FIG. 103. HAYES 48B, NN. 6-9, IO ( ?).
(( OSTIA I», FIGG. 104, 106.
Dcmùionc.
Descrizione. Piatto con orlo orizzontale o più o meno inclinato verso
Piatto con orlo a tesa orizzontale, parete rettilinea o l'alto, recante nella maggior parte dei casi una scanalatura
ricurva, piede generalmcme atrofizzato. sul margine superiore esterno. Generalmente presenta un
piede atrofizzato. Diametri: cm 16,8-41,8.
Tipologia.
Ostia I, fig. 102. - Di piccole dimensioni (diametro: Tipologia.
cm 17). Orlo piano. Parete rettilinea, molto bassa e leg- Lamb. 4r. ~ L'orlo, orizzontale o leggermente inclinato
germente svasata (tav. XXVI, I). verso l'alto, ha un andamento ricurvo ed è direttamente
Ostia I, fig. 103. ~ Di dimensioni medie (diametro: in connessione con il fondo all'interno. La distinzione
cm 24). Simile al precedente, ma con parete più alta e tra orlo e parete è indicata soltanto dal profilo esterno.
piede piuttosto prominente, di forma troncoconica (tav. II fondo può presentare alPinterno due solcature (tav.
XXVI, 2). XXVI, 5-6).
Ostia I, figg. 104, 106. - Di grandi dimensioni (diametri: Variante Sal. C8. L'orlo ha un andamento a quarto di
cm 51-52 circa), Orlo con due modanature nella parte su- cerchio ed è direttamente in connessione con il fondo
periore, leggermente ricurva. Parete ricurva. Sul fondo, sia all'interno che all'esterno. Il fondo, apode_1 presen-
all'intern0. è un gradino in corrispondenza del piede ta all'interno due scanalature. Si tratta probabilmente
(rav. XX'i.lI, 3). di 1.mrr variante locale (Raqqada), non esportata (taY.
Nel!'esemplare Osria I, fig. 106, la parete ha, al- XXVI, 7).
l'interno, un andamento rettilineo. Sul fondo, all'ester- Hayes 48B, nn. 6-9, IO(?). - L 1orlo, più largo che nel
no, sono due solcature in prossimità del piede (tav. tipo precedente, è notevolmente inclinato verso l'alto ed
XXVI, 4). ha un andamento rettilineo. La distinzione tra orlo e
parete è evidente sia aII'interno che all'esterno. Il fondo
Produzione.
può presentare all'interno due solcature (tav. XXVI, 8).
Osria I, fip.:. 102: sigillata africana C 1 • La vernice ha un Variante Hayes 48, n. 13. L'orlo è molto fargo. La
aspetto marmorizzato. parete ha un andamento verticale. Sul fondo è una sol-
Osria I, fig. 103: sigillata africana C 2 • Una forma ident.ica catura.
a questo tipo è stata raccolta da Salomonson in Tunisia: Variante Ostia IV, fif[. I9?,, L'orlo, simjle a queIIo del
la vernice non è però quella classica deIJa C2 • tipo Hayes 4.8E 1 nn. 6-9, ro ( ?\ è decorato 2 rotcll::,. La
Questi àue tipi presentano notevoli analogie con la distinzione tra orlo e parete è indicata soltanto da] profiJo
forma Hayes 33, nn. 2-5, in A/De con il tipo Lamb. 41, esterno, come nel tipo Lamh. 41 (rav. XXVI, 9).
in C 1 e C 2 •
Ostia I, figg. 104, 106: sigillata africana C1 • Costi- Produzione.
tuisce probabilmente servizio con le scodelle Osrù1 I.,
Lamb. 4r: generalmente sigillata africana C 1, ma anche
fig. 105, in C1, e Ostia I, fig. 107/0stia IV, fig. 192, in
C 2 • L'esemplare Hayes 4t, n. 4, è in CiE.
C1 e cz.
A questo tipo sembrano preluàere le forme Az!amc, taY.
Cronologia. XVII_, 17, in A ~ e Azlantc, tav. LXXII, 2, in A decorata
a rilievi applicati_; Ha:.res 33, nn. 2-5, in A/D e i tipi
Forma attestata in contesti della prima metà del III Ostia I, fig. 102/0stia I, fig. ro3, in C 1 e C 2 •
secolo (Ostia /). Variante Sal. C8: sigillata africana C 2• Presenta notevoli
Dfffusionr. analorrie con le forme Ha-:es 60. nn. r-2/Gufmy ;q70,
fiç:,. o':-" ir,. i e Stc:rr1 xn, m. sigili,r;:a àelfa Tunis:c::, ccr1-
Forma documentata finora esclusivamente ad Ostia. trale. e meridionale.
Bibliografia. Hayes 48B, nn. 6-9, I o ( ?) : sigillata arncana C 2; una
Italia. Ostia!, figg. 102; rn3, 718 a-b; 716 a-b; 731 a-b; 733 a-b; forma analoga è prodotta in C 3 decorata a rilievi applicati
ro.i, 712 a-b; 106, ?II a-b. (forma Sai. F).

60
TERRA SIGILLATA: VASI

Varianti Hayes 48, n. 13 e Osiia IV, fig. 193: sigillata FORMA HAYES 49, NN. I-6.
africana C 1 • ,, OSTIA I,,, FIG. 99.
Cronologia. HAYES 49, NN. 7-8.
Lamb. 4r: 220-270 circa (Hayes). Frequenti attestazio- HAYES 62B, N. 15.
ni in contesti della prima metà del III secolo (Ostia I).
Variante Sai. C8: metà del III - secondo venticinquennio DescnZione.
o metà del IV secolo(?) lSalomonson). Piatto con orlo generalmente inclinato all'interno. Parete
Hayes 48, nn. 6-9, IO(?): 260-320 circa (Hayes). Non più o meno ricurva. Il fondo presenta nella maggior parte
è documentato ad Ostia. dei casi un piede atrofizzato. Diametri: cm 20,1-48 circa.
Variante Hayes 48, n. 13: mancano elementi cronologici.
Il tipo di produzione farebbe comunque pensare alla Ti'pologia.
prima metà del III secolo. Hayes 49, nn. r-6. - Orlo accentuatamente inclinato al-
Variante Ostia IV, fi.g. 193: attestata finora soltanto ad l'interno. Parete ricurva. Il fondo può presentare una o
Ostia, in contesti della prima metà del III secolo ( Ostia IV). due solcature all'interno (tav. XXVI, 10-11).
Osria I, fig. 99. - Parete a quarto di cerchio. Il fondo
Diffusione. presenta un gradino in luogo del piede (tav. XXVI, 12).
Forma diffusa nel bacino del Mediterraneo e sulla Variante \X'AAGÉ 1948, n. 837. Simile al tipo precedente,
costa atlantica, documentata in Austria. Un esemplare è ma con piede atrofizzato.
stato rinvenuto a Londra (BIRD 1977, pp. 274-275). V arìame Sal. C2. Simile al tipo precedente, ma con
fondo piano. Si tratta probabilmente di una variante
Bibliografia.
Ausma. PRASCHNIKER-KENNER 1947, p. III, fig. 102, n. jI!O. locale (Raqqada), non esportata (tav. XXVI, 13).
Grecia. HAYES 1972, p, 64, fig. II, forma 48A, n. L Haycs 49, nn. 7-8. - Orlo leggermente inclinato al-
Italia, V!oRMASEREN-VAN ESSEN 1965, p, 37i, n, II3 (?); p. 422, l'interno. Parete ricurva, ma di forma più aperta rispetto
n. 236; p. 451, n. 303 (?); tav. CXXVIII, n. 4 (?).Ostia], figg. 108,
710a-b; 109; rro, 7I5a-b; 1u-u2; 113, 7I7a-b. Sibari 1970, ai tipi precedenti. Il fondo può presentare due scanalature
p. 504, fig. 562, n. 4072. Luni 1973, tav. 68, n. 14. Osria IV, fig. r93. all'interno, al centro, o all'esterno, non lontano dal piede
Portogallo. DELGADO 1967_, p. 123, tav. III, n. 42 ( ?). lD. 1968,
tav. III (dopo p. 66), n. 9. Conimbriga 1975, tav. LXIII (dopo
(tav. XXVI, 14).
p, 291), n. IO. Hayes 62B, n. 15. - Parete leggermente ricurva, con
Sirùi. 'vf/AAGÉ 1948, tav. VIII, nn. 807 a(?), k, u. andamento più aperto rispetto al tipo precedente. Un
Spagna, LAMBOGLIA 1963, p. 15I = CABALLERO ZoRCDA 1971,
p, 233, fig. 3 (a sinistra, in basso). RAMOS FOLQUÉS 1963, p. 248, gradino distingue la parete dal fondo, sia all'interno che
fig. 44- (sul fondo, all'esterno, è graffito(< MAXIMI ~= p. 246, fig. 40). alresterno. Sul fondo sono scanalature e decorazioni a
Tunisia. SALOMONSON r968, p. II6, fig. 29, es = Raqqada 1973, stampo (tav. XXVI, r 5).
tl\", VII. frg. 38. HAYES 1972, p. 64, fig. n, forma 48B, n. 8.
Produzione.
FORMA HAYES 47. Hayes 49, nn. r-6: sigillata africanu C 1 e C 2• Presenta
notevoli analogie con la forma Sal. xxvrn, in C1 decorata
a rilievi applicati.
Descrizione.
Ostia I, fig. 99: sigillata africana C 1 e C\ Per questo
Piatto con orlo a tesa quasi orizzontale, segnato da una tipo e per le sue varianti, cfr. il tipo Lamb. 9A, in ce-
scanalatura sul margine superiore esterno. Sul fondo sono ramica da cucina.
tre scanalature. Per il profilo del piede, cfr. le forme Variante \~lAAGÉ 1948, n, 837: sigillata africana C 1 o e~.
Lamb. 42/Sal. C3/Hayes 45C, nn. 15, 16 (?), in C' e C', Variante Sal. C2: sìgillata africana C2 •
e Hayes 46, in C/E. Diametro: cm 23,4. HAYES 49, nn. 7-8: sigillata africana C 2• Ricorda il tipo
Tipologia, Lamb. 9 a\ in sigillata africana A 2•
HAYES 62B, n. 15: sigillata africana C·. Cfr. il tipo
Si conosce un solo tipo.
Hayes 62A, n. 5, in sigillata africana E.
Prnduzione.
Decorazione.
Probabilmente sigillata africana C 1 •
Lo Hayes nota che la vernice, di colore piuttosto scuro, Hayes 62B, n, I 5: stile Hayes C.
ha un aspetto marmorizzato. Non si hanno né foto né Cronologia.
disegni del piatto, che, sulla base della descrizione, sem-
Hayes 49i nn. I-6: 230/40-300 circa (Hayes). È attestato
bra costituire servizio con i tipi Lamb, 42/SaL C3, in
soprattutto in contL"'Sti ddìa prima metà del 111 secolu
sigillata africana C1 e Ci.
(Dura Europos, Ostia !).
Cronologia, Osria I, fig. 99: attestato finora soltanto ad Ostia, in
Probabiìmeme metà fine del III secolo ( ?) (Hayes). contesti della prima metà del III secolo (Ostia I).
Variante \Xì"AAGÉ 1948, n. 837: mancano elementi cro-
Diflusionc. nologici.
':f;; noto un solo esemplare, da El Aouìa. Variante Sal. C2: il solo esempìare databile appartiene
Bibliografia. ad un contesto del terzo venticinquennio del III secolo
1'1mi.1ia. BAYES !972, p. (;5, forma .:17. (Salomonson).
CERAMICA AFRICANA

Hayes 49, nn. 7-8: per il profilo e per la fattura nel Tipologia.
complesso meno fine rispetto a quella dei tipi precedenti, Ostia I, fig. 107. - L'orlo è decorato a rotella (tav.
sembra costituire l'anello di congiunzione tra questi ed XXVII, 2).
il tipo Hayes 62B, n. I 5. Lo Hayes propone una datazione Ostia IV, fig. 192. - L'orlo è decorato a stampo (tav.
di massima tra la fine del III e la metà del IV secolo. XXVII, 3-4).
Hayes 62B, n. 15: fine del IV secolo (Hayes).
Produzione.
Diffusione. Ostia I, fig. 107: sigillata africana C 1 •
Forma non molto comune, attestata nel bacino del Ostia IV, fig. 192: sigillata africana C' (tav. XXVII, 3)
Mediterraneo, sulla costa settentrionale del Mar Nero e e C' (tav. XXVII, 4). La decorazione a stampo sulla
forse sulla costa atlantica. sigillata africana C 1 e C 2 è nota attualmente soltanto dai
due esemplari di questo tipo.
Bibliografia. Questa forma costituisce probabilmente servizio con il
Grecia. W'AAGÉ 1933, tav. IX, n. 119 (?), HAYES 1972, p. 68,
fig. u, forma 49, n. 6; p. uo, fig. 18, forma 62B, n. 15. tipo Ostia I, figg. 104, 106, e con la forma Ostt'a I, fig. 105,
lralia. Ostia!, figg. 98,704 a-b; 705; 99, 706, HAYES 1972, p. 68, in sigillata africana C1. È prodotta anche in sigillata afri-
fig. 12, forma 49, n, 8.
Porrogallo. ETIENNE-ALARCÀO 1971, tav. VI (dopo p. 486), n. I(?). cana A1 :' 2 decorata a rilievi applicati (forma Ostia I, figg.
Siria. W AAGÉ 1948, tav. IX, nn. 837-838 f, p. Cox 1949, p. 15, n. 91. 61-77) e A/D (forma Ostia II, fig. 608).
Tunisia. SALOMONSON 1968, p. ll5, fia. 28, C:z. Ra(J(Jada 1973,
tav. XIX, tomba Bu bis. Decorazione.
Unione Sovietica. NrcoRESCU, in Dacia, III-IV, 1927-1932, p. 586,
fig. 87 (al centro e a sinistra in basso), Ostia IV, fig. 192: motivi nn. 5 (tav. XXVII, 3); 6
Musei e Collezìoni. HAYES 1972, p, 68, fig. r2, forma 49, n. L (tav. XXVI!, 4).
Cronologia.
FORMA << OSTIA I», FIG. 105. Forma attestata in contesti della prima metà del III
secolo (Ostia I e Ostia IV).
Descrizione. Diffusione.
Scodella con orlo a tesa, leggermente rivolto verso Forma documentata attualmente soltanto ad Ostia.
Palto. Per il profilo dell'orlo, cfr. il piano Ostia I, figg.
104, 106, in C1, e la scodella Ostia I, fig. 107/0sria IV, Bibliografia.
fig. 192, in C1 e C'. Parete leggermente ricurva e accen• Italia. Onia I, figg. I07 a-b, 709 ;i-b. Ostia IV, fig-g. r92, 533.
tuatamente svasata. Il solo esemplare noto è privo del
fondo. Diametro: cm 37 circa. FORMA «OSTIA IV», FIG. 347.
Tipologia.
Descrizione.
Si conosce un solo tipo (tav. XXVII, 1).
Scodella con orlo a tesa rivolto verso l'alto. La parte
Produzi·one. superiore interna dell'orlo è leggermente concava. Parete
Sigillata africana C1 • Costituisce probabilmente servizio rettilinea, svasata e leggennente carenata. Il solo esem-
con il piatto Ostia I, figg. 104, 106~ in C1, e con la scodella plare noto è privo del fondo. Diametro: cm 31 circa.
Ostia I, fig. 107/0siia IV, fig. 192, in C 1 e C 2• Tipologia.
Cronologia. Si conosce un solo tipo (tav. XXVII, 5).
Prima metà del III secolo (Osria I). Produzione.
Diffusione, Sìgiliata africana ci.
È noto finora un solo esemplare, da Ostia. Cronologia.
Bibliografia. Prima me1à del III secolo (Ostia IV).
Italia. Ostia I, figg, 105, 708 a~b. Diffusione.
Il solo esemplare noto è stato rinvenuto ad Ostia.
FORMA (i OSTIA I i,, FIG. 107. Bibliografia.
Italia. Osria IV, fig. 347.
« OsnA IV», FIG. r92.

Dcscrizio-ne. FORMA HAYES 42, N. I.


Scodella con orlo 2 tese orizzontale. P~r i! nrofib del- HAYES 42,, N. 2.
l'orlo1 cfr. il tipo Ostia I, figg. 104, 106 eia forma Oma 1,
fig. 105, in sigillata africana C 1 • Corpo emisferico. Gli Descrizione.
esemplari noti sono privi del fondo. Diametri: cm 23,4- Scodella con orlo a tesa più o meno accentuatamente
25 circa. rivolto verso l'alto.

62
TERRA SIGILLATA: VASI

Tipologia. Cronologia.
Hayes 42, n. 1. - Orlo accentuatamente rivolto verso Inizio del I!I secolo.
l'alto, munito di due larghe prese sagomate. Sull'orlo
sono due o più solcature. Parete leggermente svasata, con Diffusione.
andamento rettilineo. Sul fondo sono tre solcature al La provenienza dell,unico esemplare pubblicato è ignota.
centro ed una all'altezza del piede. Piede atrofizzato.
Diametri orlo: cm 28-28,7. Diametri prese: cm 35-38,2 Bibliografia.
Musei e Collezioni. LA BAUME~SALOMONSON 1976, p. 124, n. 543,
(rav. XXVII, 6 a: sezione attraverso l'orlo; 6 b: sezione tav. 52, n. I.
attraverso le prese; 6 e: vista dall'alto),
Hayes 42, n. 2. - Orlo quasi orizzontale, con una o più
modanature. La frammentarietà degli esemplari noti non FORMA LAMBOGLIA 4,2 = SALOMONSON C7 -
consente di stabilire se anche questo tipo sia caratteriz- HAYES 45A.
zato, come il precedente, da prese sagomate. Parete ricurva. SALOMONSON C3 = HAYES 45B, NN. 8, IO.
Una depressione può distinguere all'interno la parete dal
fondo. Piede a sezione triangolare. Diametri: cm 22- HAYES 45C, NN. 15, I6 (?).
34,4 (?) (tav. XXVII, 7).
Descrizione.
Produzione.
Scodella con largo orlo generalmente a tesa, più o
Forma prodotta in sigillata africana C 1 • Piatti o vassoi meno accentuatamente rivolto verso l'alto o, raramente,
con prese sagomate, imitanti vasellame in metallo, sono orizzontale. Parete ricurva. Il fondo, talvolta leggermente
prodotti in sigillata africana A 1 -' 2 decorata a matrice convesso, presenta un basso piede triangolare, delimitato
(Forma TOYNBEE 1957, tav. I ss.), in sigillata africana C' verso l'interno da un gradino. Diametri: cm 20,7-38.
decorata a rilievo applicato (forma Sal. C), ed anche in
ceramica aretina, in sigillata centro gallica ed est gallica, Tipologia.
in ceramica invetriata: si veda a questo proposito la bi- Lamb. 42. ~ Con decorazione a rotella sull'orlo e sul
bliografia relativa alla Forma TOYNBEE 1957, tav. I ss. fondo. Sul margine superiore esterno dell'orlo sono una
Il tipo Hayes 42, n. 2 presenta notevoli somiglianze con o, più raramente, due scanalature. Alcuni esemplari pre-
le Forme Hayes 24, in A 112 decorata a rilievi applicati, e sentano una o due scanalature anche sul margine infe-
Sal. xxvnr bis, in C1 decorata a rilievi applicati. riore esterno dell'orlo, o una scanalatura sulla parte su-
Cronologia. periore, al centro (tav. XXVIII, 1).
Variante SALOMONSON 1971, p. 190, fig. 16. All'orlo è
L'esemplare Hayes 42, n. I è datato dal Salomonson applicato un manico decorato a matrice nella parte su-
alla prima metà del III secolo. periore (ravv. XXVIII, 2-3; CXXXIV, 2).
Per entrambi i tipi Hayes suggerisce una datazione Variante Ostia I, fig. II4. Con decorazione a rotella
intorno al 220-240/50. nella parre inferiore dell'orlo (tav. XXVIII, 4).
Diffusione. Sal. C3. - Non decorato. L'orlo presenta generalmente
una, raramente due scanalature sul margine superiore
Forma rara, documentata in Tunisia, in Italia, in Por-
esterno. Alcuni esemplari mostrano una scanalatura anche
togallo e forse in Siria.
nella parte inferiore dell'orlo, al centro. Sul fondo possono
Bibliografia. essere una o più scanalature (tav. XXVIII, 5-6). Esi-
ltah'a. Ostia 1, figg. 10r, 713 a-b (?). HAYES 1972, p. 58, fig. IO, stono probabilmente esemplari di questo tipo con de-
forma 42, n. 2. Luni 1973, tav. 68, n. r3. corazione a rotella sul fondo: cfr. Conimbriga 1975, tav.
POl'wf!alio. Co1iimb1'iga 1975, tav. LXlll, (dopo p. 291) n, 6.
Siria. \\'AAGi: 1948, ta\·. VIII, r.. 813 p; ?" LXIV (dopo p. 291), n. 16.
Tunisia. SALOMONSON 1964, n. 49, fig. l \IJ.'.'l disegno non ~imo Hayes 45C) nn. 15, 16 (?;.-·Non decorato. Orlo rivoi;:o
rappr(.'sentate le solcature sull'orlo e sul fondo) '"'• lliYES 1972, p. 58,
fig. 10, forma 42, n. 1. verso l'alto, con labbro leggermente pendente. Sul fondo
sono due scanalature. È dubbia l'attribuzione a questo
tipo dell'esemplare n. 16 di Hayes: non è chiaro se il
FORMA LA BAUME-SALOMONSON 1976, TAV. 52, N. I.
vaso, che sembra presentare un fondo piano, sia in sigillata
africana C o C/E.
Variante Sai. C4. Orlo ricurvo, con una scanalatura
Descriziàne. sul margine superiore esterno. Sul fondo sono due scana-
Scodella con manico decorato a matrice. lature. Si tratta probabilmente di una variante locale
(Raqqada), non esportata (rav. XXVIII, 7).
Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. CXXXIV, I). Produzione.
Lamb. 42: generalmente sigillata africana C1, ma anche
Produzione. C 2• Hayes nota che in molti casi la vernice ha un aspetto
Sigillata africana C' ( ?). marmorizzato. Alcuni esemplari presentano una deco-
CTr. la variante SALOMONSON 1971, p. 190, fig. 16, razione a rotella del tipo Jeacher-rouletring, caratteristica
probabilmente in C 1 • della produzione C tarda (cfr. la forma Hayes 53 B, in
CERAMICA AFRICANA

C'). È probabile che questo tipo sia prodotto anche in Francia. JooIN r971, p. 27, un. 79-82.
Grecia. WAAGÉ 1933, p. 295, fig. 2, frammento privo di numero,
sigillata africana C/E: cfr. Conimbriga 1975, p. 256, in alto a sinistra, e n. 138 ( -- tav. IX, n. 138); tav. IX, n. 120. BROCK
nn. 14-15. 1949, p. 7r, fig. 15, n. 2; tav. 22, nn. 26, 29. ROBINSON 1959, taV\'.
r2, 64, K3 LAMBOGLrA 1963, pp. r52~153, in alto. BoMMELAl!R-
Variante SALOMONSON 1971, p. 190, fig. r6: probabilmente GRANDJEAN in BCH, XCVI, 1, 1972, p. 207, fig. 77. HAYES 1972,
sigillata africana C 1 • Si veda quanto detto a proposito della p. 64, fig. 11, forma 45A, n. 2; 45B, n. 10. ID. 1976, p. 77, fig. 6,
forma Hayes 148, in A1 decorata a matrice. Cfr. la forma n. 97.
Israele. CROWFOOT 1957, p. 359, fig. 84, n. 3. LOFFREDA 1974,
precedente. p. 134, fig. 48, n. 12.
Variante Ostia I, fig. 114: sigillata africana C 2• Italia. LAMBOGUA 1963, pp. r52-153, in basso, CARETTONI 1967,
Sal. C3: generalmente sigillata africana e~, ma anche C 1 • p. 303, fig, 20; p. 305, fig. 24, nn. 2 o(?) (il disegno mostra un fondo
piano), 2 n. FINGERLIN-GARBSCH-WERNER, in AN, XXXIX., 1968,
Alcuni esemplari presentano la vernice dall'aspetto varie- pp. 117-118, fig. 10, n. I = IDD., in Germania, 46, 1968, p. 102, fig.
gato, caratteristica del tipo Lamb. 42. Questo tipo è IO, n. I. Ostia I, figg. 7 r9-7 26; II4 a-b, 7 27 a-b; 7 28-7 .10 a-b; 732 a-b;
prodotto anche in sigillata africana C_/E (Hayes 45B, 734a-b. Sibari H)72, p, 325, fig. 348, n. 111 ( p. 403, fig. 441,
n. 1526). ANDREAU 1974, tav. !7 (dopo p. 340), n. 69-156-6.
nn. 9, II). Per il profilo dei tipi Lamb. 42 e Sal. C3, cfr. Jugoslavia. CREMOSNIK 1962, tavv. VIII (dopo p. 144), nn. 4-5;
in particolare la forma Hayes 51A, in sigillata africana C 3 X, nn. 5, 9. In. 1966, tav. III (dopo p. 5!), n. 7, MIKL CURK 1969,
p. 130, fig. 2, in alto.
decorata a rilievi applicati. Marocco. JonIN, in BAM, VII, r967, p. 495, fig. I4, nn. 49-51.
Hayes 45C, nn. 15, 16 (?): l'esemplare n. 15 è pro- MARTIN 1969, p. 167, fig. 9, nn. I-2.
babilmente in sigillata africana C 2 • Non è chiaro se l'esem- Portogallo. ALARCÀO-MOUTINHO DE ALARCÀO 1966, tav. XXIX
(dopo p. 104), tomba 402, n. 2 (il disegno mostra un fondo accentu2-
plare n. 16 sia in C o C/E. Questo tipo è prodotto più tameme convesso ed un basso piede ad anello). DELGADO 1967,
frequentemente in C,!E (Hayes 45C, nn. 12-14). p. r23, tav. III, nn. 44-47. Conimbriga 1975, tav. LXIV, (dopn
p. 29r), nn. II (,·.- tav. LXXX, n. rr)-r3, I4 (?)-r5(?), 16.
Variante SaL C4: sigillata africana C 2• Per il profilo, Siria. WAAGÉ 1948, fig. 28, nn. I(= tav. VIII, n. Sr2a), 3 (?);
cfr. in particolare le forme Sal. XXVI, in C 1 decorata a tavv. VIII, n. 8r2 p; X, LAr. Cox 1949, p, 15, nn. 92-93 ( ~, tav. V,
rilievi applicati, Osria I, fig. rr5, in C\ e Hayes 46, nn. 92-93) ~, CHARLESTON" 1955, tat·. r3B.
Spagna . .MARnN-SERRES 1970, p. 68, fig. 40, rm. 46-47.
in C/E. Per il profilo del piede di questa forma, cfr. le Tunisia. SALOMONSON 1968, p. Il4, fig. 27, C7 ( p. II8, fig:. 30,
00
-

forme Hayes 46, in C,iE, e Hayes 47, probabilmente in C 1 • C7 ~-- Raqqada 1973, rav. VII, fig. 37); p. 116_, fig. 29, C3 ( Raqqada
Imitazione locale di questa scodella è probabilmente la 1973, tav. IV, tomba A5), C4 ( ~, Raqqada 1973, tav. VII, fig. 34).
R.aqqada 1973, tavv. V, tomba A7; VI, tomba A8.
forma Lamb. 42 A, attribuita forse erroneamente alla Turchia. JONES 1950, figg. 165, n. 816 ( 207_, n. 816); 207_, n. 817.
produzione D (LAMBOGLIA 1963, pp. 192-193). .Musei e Collezioni. SALOMONSON 1971, p. 190, tìg. 16.

Decorazione.
FORMA ,, OSTIA I», FIG. II5.
SALOMONSON 1971, p. 190, fig. 16: 1) scanalature verti-
cali fiancheggiate da tratti obliqui. Alla estremità del
manico, testa di leone (tavv. XXVIII, 2; CXXXI\\ 2).
Descrizione.
2) Simile al precedente, con una rosetta nella zona cen- Scodella con largo orlo ricurvo rivolto verso l'alto, se-
trale e scanalature orizzontali verso l'estremità del manico gnato da una scanalatura sul margine superiore esterno,
(tav. XXVIII, 3). raramente anche su quello inferiore. Gli -esemplari noti,
tutti frammentari, conservano soltanto il tratto iniziale
Cronologia. della parete, leggermente ricurva e con andamento verti-
Lamb. 42 e Sal. C3: Hayes propone per entrambi i cale. Per il tipo del piede, cfr. probabilmente 1a forma
tip; una datazione tra il 230/40 e il 320, notando comunque Lamb. 42 1Sal. C3/Hayes 45C, nn. 15, 16 (?), in C' e C'.
che glj esemplari più antichi, rinvenuti a Dura Europos, Diametro: cm 23,5 circa.
appartengono al tipo Lamb. 42. Anche ad Ostia, in con-
Tipologia.
testi della prima metà del III secolo ( Ostia I), il tipo
Lamb. 42 è attestato più frequentemente del tipo Sal. C3. Si conosce un solo tipo (tav. XXVIII, 8). È probabile
Quest'ultimo è presente: a Raqqada in un contesro delhr che gli orli con decorazione a rotella descritti in Ostia I
siano da attribuire alla forma Sal. xxvr, in sigiliata afri-
metà - terzo venticinquennio del III secolo (Salomonson).
cana C 1 decorata a rilievi applicati, piuttosto che a questa:
Variante SALOMONSON 1971, p. 190, fig. 16: mancano ele-
menti cronologici. Datazione indicativa: III secolo. cfr. Ostia 1, p. 58, forma 73.
Variante Ostia I, fig. 114: attestata finora soltanto ad Produzione.
Ostia, in contesti della prJma metà del III secolo (Osria I). Sigillata africana C 1• Per il profilo, cfr. Ie forme Sal.
Hayes 45C, nn. 15, 16 (?): inizio - metà del IV secolo xxvr, in C 1 decorata a rilievi applicati, Hayes 46, in
(Huyes). C/E, e la variante Sal. C4, in e~.
Variante Sal. C4: seconda metà del III secolo (Salo-
rnonson). Cronologia.
Forma documentata in contesti della prima metà òel
D1f(u.sùmc. III secolo ( Ostia I).
Forma molto c0mtm~·- difti..1::.a nel bacin0 del .i\1edi1e-:s-
ranco, sulla costa atianuca e in Austri.:.:.. D//u siOJL.
Forma rinvenuta finora solranto ad Ostia.
Biblio!(rafia.
.,fosrria. l-'HASCHN'lKFR-KCS:Nlil\ 1(),47, p. I02, fig. 95, nn. 817:,, Biblioin~fw .
"'S'.'S, 77-D, 7(,(15. lraiia. Ostia I, lìgg. II:'i, nr: a-h.
TERRA SIGILLATA: VASI

FORMA LAMBOGLIA 40 bis = SALOMONSON Cr Variante Hayes 62B, n. 14: metà del IV secolo circa(?)
HAYES 50A, NN, 1-45, (Hayes),
LAMBOGLIA 40 HAYES 50A, NN, 47-54. Lamb. 40: 300-360 circa (Hayes),
HAYES 50, N. 55- Hayes 50, n. 55: non esistono dati cronologici prec1s1:
si tratta comunque di un tipo di transizione tra i tipi
HAYES 50B, NN. 56-59.
Lamb. 40 e Hayes 50B, nn. 56-59.
Hayes 50B, nn. 56-59: 350-400 circa (Hayes).
Descrizione.
Scodella con orlo indistinto, più o meno affusolato. Diffusione.
Parete generalmente rettilinea, più o meno svasata. Il È la forma tipica e più comune della produzione C, in
fondo, talvolta leggermente concavo, presenta nella mag- particolare della C 2 • È diffusa in tutta l'area mediterranea
gior parte dei casi un piede atrofizzato. Sul fondo, al- e sulla costa atlantica, nell'Europa continentale e sulla
l'esterno, possono essere una o, più raramente, due costa settentrionale del Mar Nero. Alcuni esemplari sono
scanalature. Diametri: cm 17-44,8. stati rinvenuti in Inghilterra (Brnn 1977, p. 275).
Tipologia. Bibliografia.
Algeria. FArDER-FEYTM.ANS 1952, tav. 57, R88.
Lamb. 40 bis. - Orlo generalmente affusolato. Parete Cipro. WESTHOLM 1936, tav, XXX (Monochrome Red Ware, e),
rettilinea e relativamente poco svasata. Negli esemplari Francia. MoucHOT r963, p. 141, n. 6 (?). FouET r969, p. 228,
più amichi la parete può unirsi con iI fondei all'estetno} fig. rn6, nn. 2!, 86. }ODlN 1971, p, 24, nn. 74-77,
Germania Occidentale. FREMh1lSDORF 1958, p. 12, figg. I a ( tav.
a spigolo vivo, come nella maggio~ parte degli esemplari 2, fig. le). 2 e; p, 14, fig. 5 b ( ,=, tav. 2, fig. I a); p. 15, fig, 6 a
prodotti in sigillata africana A 2 e /.iD. Il fondo presenta ( tav. 2, fig, I b).
generalmente un piede atrofizzato, che spesso, negii esem- Grecia. TECHNAt::, in i\1DAI(A), LIV, r929, Heil. XXVI, 2 ( p. 5o,
fig. 41: nel disegno non è indicata la concavità del fondo, visibile nella
plari più amichi, è seguito verso l'interno da una o due foto corrispondente; l'indicazione della scala è errata) = ILIFFE, in
scanalature; raramente è piano o munito di un basso gradi- QDAP, VI, 1937, p. r8, fig, I. W'AAGÉ 1933, tav. IX, nn. n6-II7,
137, 139, BROCK 1949, p. 71, fig. 15, nn. rA-1B. WALTER, in Qlympia-
no. La fattura molto fine e le caratteristiche dell'argilla e berichr, VI, 1953-1955, p. 61, fig, 47 e; p, 62, fig, 49, FREMERSDORF
della vernice (sigillata africana C1 e 0") sono elementi 1958, p. 12, fig. I d. RoBINSON 1959, tavv. !2, 64, Kl ( = LAMBOGUA
fondamentali nella distinzione tra questo e i tipi che se- 1963, pp, 148-149, forma 40); ta\', 64, K2, Mr39. PETSAS 1966,
tav. 350, b = HAYES 1972, p, 68, fig. 12, forma 50AiB, n. 55, HAYES
guono (tav. XXVIII, 9-10). 1972, p, 68, fig. 12, forma 50A, nn. 7-8; 50B, n. 56; p. IIO, fig. 18,
Variante Hayes 62B, n. 14. Un gradino distingue all'inter- forma 62B, n. 14.
no la parete dal fondo, decorato a stampo (tav. XXVIII, r r). Israele, ABDUL-HAK 1951, tav. XLII, I (al centro, in alto). CORBO
1955, p. 7I, fig. 22, n, 23 (?). AVIGAD 1956, p. 88, fig. 3, n. 19-
Lamb. 40. ~ Orlo generalmente non affusolato. Parete CROWFOOT 1957, p, 359, fig. 84, nn. r, 2 (?), BAGATTI 1967, p. 280,
leggermente ricurva e maggiormente svasata. Fondo piano fig. 227, n. 4.
Italia. ORSI, in NSA, 1912, p, 359, fig. 12 (in alto, al centro) (?J.
o munito di un gradino (tav. XXVIII, 12). LAMBOGLIA 1950, p. 23, fig. 4, un. 7-8; p. 28, fig. 7, n. 19; p. 35,
Hayes 50, n. 55. ~ Parete rettilinea, accentuatamente fig. 9, n. 21; p. 139, fig. 77, n. 24; p. 144, fig. Bo, nn. 15-16; p. 183,
svasata (df. il tipo seguente), piede atrofizzato (cfr. il tipo fig. 106, n. 3; p. 194, fig. II6, nn. l-2, BERNAEÒ BREA - CAVALIER
1960, p. I29, fig. 37, 11. L LAMBOGLIA !963, p. 147 = RIVERO DE 0

Lamb. 40 bis) (tav. XXVIII, 13). LA HIGUERA, in 7-ephyrus, XXI-XXII, 1970-1971, p. 332, fig. 4,
Hayes 50B, nn. 56-59. - Orlo generalmente non affu- forma 40. BERNABÒ BREA - CAVALIER 1965, mv. j, n. 13 ( tav.
solato. Parete leggermente ricurva e accentuatamente sva- ccxxv, 1 c)(?). VERMASEREN-VAN ESSEN !965, p. 382, n. 145;
p. 475, n. 384 (?-). Ostia I, figg. 90, 70I; 9r; 92,702; 93-94; 95,703;
sata. Il fondo, piano o munito di un gradino, ha una lar- 96-97, FAI.LICO 1969-1970, p. !5, fig, 3, n. 17. Luni 1973, tav. 68,
ghezza inferiore a quella dei tipi precedenti. Gli esemplari n, IO. ANDREAU 1974, tav. I7 (dopo p. 340), nn. 69-148-12, 69-148-18.
lugoslai,ia. CoLNAGo, in JOEAJ, XVIII, 1915, pp. 177-178, fig,
di questo tipo sono generalmente di piccole dimensioni 88 a(?). è'.:REMOSNIK 1962, tav. VI (dopo p, 144), nn. 4, 7. Io. 1966,
(diametri: cm 20-25,4), e più simili quindi a coppe che a tavv. I (dopo p. 51), n. 14; III, n. 4; IV, n. 3.
scodelle (tav. XXVIII, 14). Marocco. Joou.;, in BA,H, VII, 1967, p. 493, fig. 13, nn. 44-48.
Portogallo. ALARCAo-MOUTINHO DE ALARCAo 1966, tav. XVII, tom-
Produzione. ba 244, n. 5. DELGADO 196'7, p. 123, tav. III. nn ...'.I (l'orlo prc·-
sènrn una scanalatura all'esterno), 43. ID. 1968, tav. III (dopo p. 66),
Il tipo Lamb. 40 bis è prodotto in sigillata africana C 1 e, nn. 3-5, ETIENNE-ALARCÀO 197!, tav. VI (dopo p. 486), n. 2. Co-
più frequentemente, cz. La variante e gli altri tipi sono nimbriga 1975, tav. LXV (dopo p. 291), nn. 18-23.
Siria. WAAGÉ 1948, tav. IX, nn. 836 p, u, w, x. Cox 1949, p. 15,
in sìgillata africana C:1• n. 90.
Questa scodella è nota anche nelle produzioni A 2 (for- Spagna. NrEMEYER 1962, p. 43, fig. I, n. 28. Papeles Falencia
ma Ostia I, fig. 86/Hayes 31, nn. :2, 6), A/D (tipo Hayes 1962, p. 99, fig. 5, nn. 60, 62 ( ?), 63. RAMOS FOLQUÉS 1963, p. 248,
figg. 43 (sul fondo, all'esterno, i.: graffito " IXXI M E ETaLIT t:
31, nn. 1, 4), C/E (cfr. l'esemplare Hayes 50, n. 46~\ p. 246, fig. 39), 45- Au,1AGRO 1964, p. 47,, fig. r3, 1111, 12(?), 20(?);
D 1 e D~ (forme Hayes 50 B, n, 60/H.ayes 50B, n. 61; p. 56, fig. I7, nn. 6(?), 7(?), NIEMEYER I965, p, 10r, fig. 5, n. 1.
MARTIN-SERRES 1970, p. 50, fig. 25, n. 51; p. 68, iig, 40, nn. 44-45;
Hayes 50B:'64). Sembra inoltre dar luogo ad imitazioni p. 78, fig. 46, nn. IO-I3. R.ADDATZ I973, p. 65, fi.g. 23, n. I ( tav.
locali (cfr. LAMBOGLIA r963, p. 149). l9, n. 4).
Tunisia. HoLWJcìIDA 1936, p. 44, fig. 13, n. 695 ( --- tav. VI, n. 695 =
Decoraz1:one. FREMERSDORF 1958, tav. 2, fig. 2 b tav. 3, fig. 1); p. 48, fig. 15,
nn. 697 (-= tav. VI, 11. 697)-698, CVA Copenhaf!ue 7, tavv. 311,
Variante Hayes 62B, n. 14: probabilmente stile Hayes C. nn. 7-8 , PALLARÉS 1960, p. 275, fig, IO, nn. 7-8); 312, un. 19-22
( = PALLARÉS 1960, p, 276, fig. rr, nn. J()-22). SALOMON"SON" r96S,
Cronologia. p, IIS, tig, 28, Cl. Raqqada 1973, tavv. IlI, tomba A4; X, tomba
Lamb. 40 bis: 230/40-325 circa (Hayes). Frequenti at- A13; XXXII, tomba B26; LIII, tomba Dr.
testazioni in contesti della prima metà del III secolo Turchia. JoNES 1950, figg. 165, n. 812 ( 207, n. 812); 207,
n. 813. TUCHELT, in MDAI (I), 2I, 1971, p, 77, fig. 18, n, 212 ( = ta\'.
(Ostia I). 13, n. 212, 5),

- .'\tl_ F. C., )
CERAMICA AFRICANA
Unione SoPiciica. N1coRESCU, in Dacia, lJIHIV, 1927-1932, p. 586, re considerata una variante fine delle forme alle tavv.
fig. 87 (all'esterno). HOLWERDA 1936, p. 3~, fig. 9, n. 700 ( rnv.
Vl n. 700) , ° FREMERSDORF 1958, tav. 2, llg. 2 :l (
0 mv. 3, fig. 2). XXXII, 1-9 e LIV, 5-6, prodotte rispettivamente in D 1
:,wusei e Collezioni. NIESSEN 1911, (iff. XC11, n. 2253 (proveniulte e C!E.
probabilmente da Colonia).
Cronologia.
32 5-400 circa ( ?) (Hayes ). Attestazioni in contesti della
FORMA << PAPELES VALENCIA 1962 <>, FIG. 5, NN. fine del IV - inizi del V secolo (Ostia IV).
58-59. Diffusione.
Dcscrizìone. Forma diffusa nd bacino del Mediterraneo.
Scodella con orlo a sezione triangolarci accentuatamente Bibliografia.
inclinato all'interno e unito esternamente alla parete a Israele. BAGATTI 1967, p. 280, fig. 227, n. I.
Icalia. VERMASEREN- VAN Essn; 1965, p. 375, n. 96. Osri.J 11·,
spigolo vivo. Parete ricurva. Nel solo esemplare intero fig. 4.
finora noto il fondo presenta all'interno una scanalatura, Libia. HAYES r97z, p. 92, fig:. 14, forma 57, n. l.
all'esterno un gradino in luogo del piede. Non sono note Afolza. HAYES r972, p. 92, fig. 14, forma 57, n. :2.
Siria. \X7AAGÉ 1948, ta\'. VIII, nn. 820 a, k.
le dimensioni. Tunisia. Raqqada 1973, tav. VIII, fig. 36, tipo Cc.

Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. XXIX, I).
FORMA (( OSTIA IV<>, FIG. 3.
Produzione.
Un esemplare, da Sabratha, è in C 3• Due esemplari, Descrizione.
da Valencia, sono attribuiti alla sigillata africana C, senza Scodella con orlo a tesa piana leggermente sporgente
ulteriori precisazioni. Questa scodella, che sembra de- all'interno, segnato da due solcature nella parte superiore.
rivare dal tipo Hayes 49, nn. 1-6., in C 1 e C2, è tra le più Parete ricurva, accentuatamente svasata. Una solcatura
comuni nella produzione D (cfr. tavv. XXXIV; XXXV, segna, sia all'interno che all'esterno, il punto di unione
1-7). Gli esemplari in esame, in sigillata africana C, sono tra parete e fondo, piano. Diametri: cm 28-30,8.
in tutto simili al tipo Hayes 61, nn. I, 4, 7, 18, in D 1 •
Tipologia.
Cronologia.
Si conosce attualmente con certezza un solo tipo (tav.
Il solo esemplare databile, da Sabratha, appartiene ad XXIX, 4). A questo si attribuisce anche l'esemplare
un contesto dei primi anni del IV secolo. Ostia III, fig. n3 che, pur presentando l'orlo notevolmente
Diffusione. ristretto e la parete a quarto di cerchio, mostra evidenti
difetti di fabbricazione.
Forma molto rara nena produzione C, attestata in
Non è certa l'attribuzione alla sigillata africana C di
Libia (Sabratha) e in Spagna (Valencia).
alcuni esemplari: cfr. HAYES 1972, pp. 94-95, forma 58B_,
Bibliografia. varianti nn. 17-r.8; Conimbriga 1975, tav. LXV (dopo p.
Libia. (Sabratlrn, .Mausoleo A, pozzo angolo NO - riempimento-) 291), n. 28 (per la descrizione, cfr. p. 257). Non è pos-
scavo in corso di pubblicazione in LìbAnt.
,<,_,'pagna. Papeles Valencia 1962, p. 99, fig. 5, nn. 58-59 (la scala
sibile, in mancanza di documentazione grafica, la defi-
dei disegni non è indicata), nizione tipologica degli esemplari in sigillata africana C
tarda rinvenuti a Piazza Armerina: cfr. Piazza Armerina
r97r, p. 158. L'esemplare Osria III, fig. 106, attribuito
FORMA HAYES 57. erroneamente alla sigillata africana C, è prodotto in D.
Produzione.
Descrizione.
Sigillata africana C 3 • Presenta notevoli analogie con la
Scodella con orlo a tesa leggermente inclinato verso ìI forma Hayes 57, in C3, e come questa può essere conside-
basso, talvolta orizzontale, segnato generalmente da una rata una variante fine delle forme alle tavv. XXXII, r-9
o due scanalature nella parte superiore. Parete con an-
e LIV, 5-6 prodotte rispettivamente in sigillata africana
damento rettilineo, accentuatamente svasata. All'interno D' e C/E.
un gradino può distinguere la parete dal fondo, segnato
da una o due scanalature. All'esterno il fondo presenta Cronologia.
un gradino o un piede atrofizzato, raramente è piano e Forma attestata in contesti della fine del IV - inizi
unito alla parete a spigolo vivo. Diametri: cm 20-25. del V secolo (Ostia III - Ostia EV).
Tipologia. Diffusiow'.
Si conosce un solo tipo (tav. XXIX, :::-3).
Forma documentata attualmente con certezza soltanto
Produzione. ad Ostia.
Sigillata africana C 3 • Presenta notevoli analogie con la Bibliografia.
forma Ostia IV, fig. 3, in ca, e come questa può esse- ltalia. Ostia III, fig. 113. Osiia IV, fig. 3.

66
TERRA SIGILLATA: VASI

FORMA HAYES 53B. Tipologia.


È noto attualmente un solo tipo (tav. XXIX, 7). Per un
Descrizi011c. esemplare di Sétif dal profilo simile, le cui caratteristiche
Scodella con orlo indistinto, più o meno affusolato. di produzione sembrano oscillare tra quelle della sigillata
Parete ricurva o leggermente carenata, segnata all'interno africana C e quelle della D, cfr. FÉVRIER 1963, p. 129,
da due scanalature, poste a breve distanza dall'orlo. Sul fig. 4. Sono probabilmente da attribuire a questa sco-
fondo, piano o lievemente concavo, sono due scanalature della alcuni orli frammentari, con decorazione simile a
seguite da un'ampia zona decorata a rotella. Un gradino quella della coppa Haycs 72, nn. 2-3 ?, 4-6, in C 3 : cfr.
distingue generalmente il fondo all'esterno. Diametri: HAYES 1972, p. 124.
cm 17,6-19,5. Produzione.
T,j,ologia. Forma prodotta in sigillata africana Ol. Costituisce pro-
Si conosce un solo tipo (tavv. XXIX, 5-6; CXXXIV, 3). babilmente servizio con la coppa Hayes i2, nn.2-3 ?, 4-6,
in C3. Per il profilo, cfr. il tipo Hayes 76) 1111. 1, 3, in D 1 •
Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana C\ C 3 decorata a Decorazione.
rilievi applicati (forma Sal. a) e D 2 (forma Hayes 53B). Stile Hayes D.
Presenta notevoli analogie con la forma Sal. xxvn:
Cronologia.
xxvn bis, in sigillata africana C 1 decorata a rilievi ap-
plicati. La decorazione a rotella, del tipo comunemente 420-450 circa (Hayes). Gli esemplari con decorazione
definito feather-rouletring, si ispira alle decorazioni di vasi sull'orlo sono probabilmente, secondo Hayes, di poco
d'argento del IV-V secolo: cfr. DALTON 1901, tav. XXI, anteriori.
nn. 358-359; CURLE 1923, tav. xv; BRAILSFORD 1947,
Diffusione.
tav. 5 a. Questo tipo di decorazione è caratteristico di un
gran numero di vasi prodotti in sigillata africana, dalla Si conosce un solo esemplare imern, da Bolsena. Un
fine del IV agli inizi del VI secolo: cfr. le forme Lamb. frammento, dì incerta attribuzione, proviene da Luni.
55A!Hayes 82B, Hayes 83, Hayes 84 e Hayes 85A/B, Uno degli orli decorati descritti da Hayes è stato rinvenuto
in es, Atlante, tav. XXXI, 19 e DENEAUVE 1974, fig, 9, nell'Agorà <lì Atene.
n. r r, probabilmente in C tarda, Hayes 92, in E, e la Bibliografia.
forma alle tavv. XLVIII, II-16; XLIX, 1-rr, in D. Italia. HAYES 1972, p. r22, fig. 21, forma 75, n. r ( = ta\', XVI a).
Luni I973, tav. 70, n. 6 (?).
Cronologia.
370-430 circa (Hayes).
FORMA HAYES 76, N. 7.
D1ffusionc.
Forma diffusa nel bacino del Mediterraneo. Numerosi Descrizione.
esemplari, inediti, sono stari rinvenuti a Sperlonga.
Scodella con largo orlo a tesa leggermente rivolto verso
Bibliografia. l'alto, piano o segnato da scanalature nella parte superiore.
GrC'Cia. WAAGÉ 1933, p. 295, fig. 2, n. 146 ( ta\', IX, n. 146). L'orlo termina con un labbro perpendicolare che presenta
Ndia fig. in basso a sinistra, sono altri frammenti privi di numt-ro.
2,
1-IAYES 1972, p. 74, fig. 13, forma 53B, nn. 1'"~18. all'esterno due scanalature e nella parte superiore gruppi
ha!ia. Sibari 1969, p. ro8, fig. 98, n. 4. Sibari 1970, p, 507, di dentellature. Gli esemplari noti sono frammentari:
fìg. 564, n. 6123 (forma Sal. ::i o Hay<ès 53 B). },_u,uco 1971, p. 607, per il profilo della parete e del fondo, cfr. la forma alle
fìg. :lO, A:74 (forma Sal. u o H,wc 53Ir:: p. 60/-. fig. 31, A175-:\17(;.
lur:osìavia. Atlame, tav. CXXXIV, 3. tavv. XX.XVIII, 6-rc; XXXIX, r-4~ in D 1 , Diametri:
Libia. HOLWERDA r936, p. 44, fig. [3, Il. 701 S1\LOMONSON r969, cm 39,5-40 circa.
p. 61, fi.g. 79.
,\iriu.. \\'AAGJ\ 1948, fi.g. 28, 11. 2 ( tav. X, n. 891). Tzj,ologia.
Si conosce un solo tipo (tav. XXIX, 8).
!'ORMA HAYES Produzione.
Sigillata africana D 1 (tipo Hayes 76, n. 6) e Cj. Co-
Dtsaizùmc.
stituisce probabilmente servizio con la coppa Lamb.
Scodella con largo orlo a tesa rivolto verso l'alto, segnato 57 /Hayes 73B, prodotta generalmente in sigillata africana
àa una scanalatura nella parte inferiore. L'orlo termina C4, talvolta in D, e con questa ha in comune il profilo
con un labbro pendente, dal quale si distingue per mezzo dell'orlo e del labbro: cfr. in particolare la variante Hayes
di un p:radino. Parete ricurva. Il pumo di unione tra 73, n. IO.
parete e fondo ~: segnato alrinrerno eia un gradino, al- Per il profilo del ìabbro, cfr. anche la forma Ha:ves 74,
l'esterno da una modanatura simile ad un basso piede, in C 3 e e~. Per il tipo di decorazione del ìabbro, cfr. la
non avente funzione di appoggio. Sul fondo, leggermente forma Hayes 71A, in C:l, alla voce Produzione.
concavo, sono due scanalature e la decorazione a stampo. Forme simili sono prodotte in sigillata della Tunisia
Diametro: cm 22,4. centrale e meridionale: si veda quanto detto per la forma
CERAMICA AFRICANA

alle tavv. XXXVIII, 6-ro; XXXIX, 1-4, in Di, alla voce Secondo Hayes la decorazione a rotella sul fondo è
Produzione. tipica degli esemplari più tardi.

Cronologia. Diffusione.
Mancano clementi cronologici: l'analogia con la forma Forma diffusa nel bacino del Mediterraneo e sulla costa
di cui sopra, in sigillata africana D\ rende comu1.1~ue atlantica.
probabile una datazione tra il secondo e il terzo venncm- Bibliografia.
quennio del V secolo. Egùro. W'ULH !909, tav. LXXII, n. 1557. E\lERY-KIRWAN 1938 1
mv. ll4, nn. 88 b~88 c. ROEDTOR 1959, mv. 82, q, r. HAYES 1972,
Diffusione. p. 130, fi.g. 23, forma 82, n. S ( taV. XVI e). GUERIUNr 1974, fi.g.
15, n. r; tav. 29, n. I.
Forma piuttosto rara, documentata in Italia (Sperlonga), Francia. LAMBOGLIA 1963, pp. 202-203, forma 55A (nel disegno
Tunisia (Cartagine) e Libia (Sabratha). non compaiono la decorazione a rotella sulla parete e qudla a stampo
sul fondo).
Grecia. WAAGÉ 1933, tav. IX, n. 130. HAYES r972, p. 130, fi.g. 23,
Bibliografia. forma 82, nn. 1, 7.
Libia. HAYES I972, p. 122, fig. 21, forma 76, n. 7- lugos!a1.Jia, DYGGVE-EGGER 1939, p. 46, fig. 65 (nel disegno non
Per alrri esemplari, l'auribuzione dei quali alla sigillarn africana C' compare la decorazione a rotella sulla pareti::).
o D non è detenninabik, cfr. quanto detto per la forma alle tavv. Ponogallo. Conimbriga 1975, tavv. LXXII (dopo p. 291), nn. 97-98;
XXXVIII, 6-10; XXXIX, 1-4, in D 1 , alla voce Produzione. LXXX, n. 97 a.
Tunìsia. H.AYES 1972, p. 130, fig. 23, forma 82, n. 2.

FORMA LAMBOGLIA 55A ,,, HAYES 82A.


FORMA HAYES 83.
HAYES 82B.
Descrizione.
Descrizione.
Scodella con orlo ingrossato, segnato da due o più
Scodella con orlo di forma approssimativamente trian- scanalature nella parre superiore. La parete, a quarto di
golare, segnato all'esterno da due o tre scanalature. La cerchio, presenta all'esterno una decorazione a rotella,
parete presenta ali' esterno una decorazione a rotella di il limite inferiore della quale è generalmente segnato da
ampiezza variabile, all'interno due o più scanalature, più una scanalatura in prossimità del piede. Sul fondo sono
o men.o vicine all'orlo. Sul fondo gruppi di scanalature serie dì scanalature e la decorazione a stampo. Piede alto
delimitano zone concentriche, nelle quali. sono variamente e sottile. Diametri: cm 28-35.
disposte la decorazione a stampo e, talvolta, quella a
rotella. Piede di media altezza, generalmente a sezione Tipologia.
triangolare. Diametri: crr.: 26,6 - 41 circa. Si conosce un solo tipo (tav. XXIX, 12).
Variante Hayes 83, n. I. Sulla parete è una decorazione
Tipologia. a rotella a spina di pesce.
Lamb. 55A. •- Parete leggermente ricurva e quasi oriz- Produzione.
zontale. Fondo piano (tav. XXIX, 9).
Variante Atlante, tav. XXIX, Io. Parete priva della deco- Forma prodotta in sigillata africana C-5•
razione a rotella, con due scanalature all'esterno. Costituisce probabilmente servizio con le forme Lamb.
Haves 82B. - Parete rettilinea e accentuatamente sva- 55A/Hayes 82B, Hayes 84 e Hayes 85A1B, in C'.
sata. ·Fondo concavo (tav. XXIX, II). Per il tipo della decorazione a rotella (feather-rouletting),
si veda quanto detto a proposito della forma Hayes 53B,
Produzione. in sigillata africana ca. La decorazione a rotella a spina
Forma prodotta in sigillata africana C :, . Costituisce di pesce, presente sulla variante~ è caratteristica della
produzione E.
probabilmente servizio con le forme Hayes 83, 84 e 85A/B,
in C 5 • Decorazione.
Per il tipo della decorazione a rotella, si veda quanto Stile Hayes D.
detto a p~oposito della forma Hayes 53B, in sigillata
africana ci. Questa scodella costituisce forse il prototipo Cronologia.
della forma \\71NLOCI.Z-CRl!M 1926, H-1, in sigillata egi- 420-460 circa (Hayes). Per il tipo della decorazione a
ziana A. rotella la variante è databile, secondo Hayes: all'inizio
del V secolo.
Decorazione.
Diffusione.
Stile Hayes D.
Forma rara, attestata sulle coste meridionali della Fran-
cia~ in Ebdtto e particolarmente in Grecia.
Lamb. 55A: 430-475 circa (Hayes). Bibliografia.
Variante Atlanlc, tav. XXIX, 10: mancan.o elementi cro- h·,;nd,1. RoLLAJ\iD I95I, p. 265, fiµ;. 179, a Jestru.
Grecia. \X7AAGÉ 1933, p. 295, fi.g. 2, 131 (:,· tav. IX, n. 13().
nologici. .\1usei e Collezioni. HAYES 1972, p. 130, fìg. 23, forma 83, n. 2
Hayes 82B: 460-500 circa ed oltre (HayLc.s). ( -· tav. XVI b) (da Akssandria ?).

68
TERRA SIGILLATA: VASI

FORMA HAYES 84. l'interno, Piede più o meno alto e sottile. Diametri:
cm 9,6-11,
Dese1izùme. Tipologia.
Scodella carenata con orlo di forma approssimativamente Si conosce un solo tipo (tav, XXX, 1). Un esemplare, da
triangolare, segnato all'esterno da due scanalature. La Ventimiglia, mostra una struttura nel complesso pesante
parete, più o meno svasata e rettilinea, presenta all'esterno
e più simile a quella di alcuni esemplari appartenenti alla
una decorazione a rotella, il limite inferiore della quale è forma analoga in sigillata africana A (tav. XXX, 2).
talvolta indicato da una scanalatura sulla carena. All'in-
terno un gradino distingue la parete dal fondo. Sul fondo, Produzione.
più o meno concavo, serie di scanalature delimitano zone Forma prodotta m sigillata africana C 1 e C 2 • Forme
concentriche nelle quali sono variamente disposte la de-
molto simili sono prodotte in A~ (rav. XVII, 5-10) e
corazione a stampo e, talvolta, quella a rotella. Piede di
AìD (Hayes 17B, nn. 8-9).
media altezza, a sezione triangolare. Diametri: cm 20-37.
Tipologia. Cronologia.
Si conosce un solo tipo (tav. XXIX, r3). Hayes nota Mancano dati cronologici precisi. Attestazioni in con-
che gli esemplari più tardi presentano la parete maggior- testi della prima metà del III secolo ( Osria I).
mente svasata ed il fondo più accentuatamente concavo, Diffusione.
così da assumere un profilo simiìe a quello del tipo Hayes
82B, in sigillata africana C'\ Forma rara, documentata in Italia (Ostia, Ventimigìia).

Produzione. Bibliografia.
Jraiia, LAMROGLIA 19 ..p, p. 15, i a ( lo. 1958, p, 2i3, 8A = ID.
Forma prodotta in sigillata africana C5. Costituisce 1963, p. 155, 43, secondo esemplare), i b ( =· In, 1958, p. 2i3, 8B
probabilmente servizio con le forme Lamb. 55A/Hayes Io. 1963, p. 155, 43, primo esemplare). Ostia I, figg, 82-84 (fondi
appartenenti a questa o alla forma di taY. XXX, 5-13, in C 1 e C 2 ).
82B, Hayes 83 e Hayes 85A/B, in C'.
Per il tipo della decorazione a rotella (feather-roulem:ng),
si veda quanto detto a proposito della forma Hayes 53B, FORMA LAMBOGLIA 4/46 (HAYES 43, N. I) =
in sigillata africana c:i. Presenta notevoli analogie con il HAYES 43, N. 2.
tipo Lamb. 60 bis, in sigillata africana D 2, e con le forme
Hayes 9, in sigillata 11 tripolitana 11 e FÉVRIER 1965, fig. 26, Descrizione.
E 5 e 6, n. 7, in sigillata dell'Algeria orientale e centrale.
Forme simili sono prodotte anche in sigillata cipriota Coppa carenata con orlo a tesa orizzontale. Parete ret-
(forma Hayes 2) e in sigillata egiziana A (forma WINLOCK- tilinea, leggermente svasata. Piede a sezione triangolare.
CRUM 1926, J).
Diametri: cm II~ 14,5 circa.

Decorazione. Tipologia.
Stile Hayes D. Si conosce un solo tipo (tav. XXX, 3).
Variante Sal. Crn c. Con orlo leggermente ricurvo e
Cronologia. rivolto verso l'alto, e basso piede ad anello. Si tratta pro-
400-500 circa (Hayes). Secondo Hayes la decorazione babilmente di una variante locale (Raqqada), non espor-
a rotella sul fondo è tipica degli esemplari più tardi. tata (tav. XXX, 4).
Diffusione. Produzfone,
Forma attestata nel bacino occià:;md~ dc! Akditer- Sigillata african2. C 1•
raneo (alcuni frammenti sono stati rinvenuti a Sperlonga) Una forma sìmile è prodotta in sigillata B (Lamb. 4_/46),
ed in quello orientale, particolarmente in Grecia.
Cronologia.
Bibliografia. !viancano dati cronologici precisi: le caratteristiche del-
Algeria. H.4.YES 1972, p. r:io, fig. 2:i, forma 84, n. 7,
Egùw. HAYES- 1976, p. 77, fi.g. 6, n. 102 ( rnv. 13, n. 102). 1'argilla e della vernice rendono comunque probabile una
Grecia. \'fAAGÉ 1933, p, 295, fig. 2, un, 132 ( mv. IX, n, 132), datazione intorno alla prima metà del III secolo, come
r34 ( ta\', IX, n. 134); mv. IX, n. 129. HAYES r972, p. 130, fip:. 23,
forma 84, nn. r-2. suggerito dallo Hayes.
Israele. CORBO 1955, p, ?r, fig. 22, nn. 21-22. Per la variante il Salomonson propone una datazione
Musei e Collezioni. HAYES 1976, p. 77, fig. 6, n. ror ( taY. tra la metà e la seconda metà del III secolo.
r3, n. roI),
Diffusione.
Forma rara, documentata in Italia (Ostia) e in Tunisia
FORMA LAMBOGLIA 43 E 43 b1"s (HAYES r7B, N. 7),
(El Aouj2 t Raqqada).
Descrizùmc. Bibhogr0;fia.
Coppa emìsferica con orlo indistinto, generalmente balia. LAMBOGUA 1963, p. 156, forma 4146,
Tunisia. SALOMONSON 1968, p. II9, fig. 3I, Cm e ~~ Raqqada
affusolato. Il fondò può presentare una scanalatura al- 1973, tav. X, iig. 43.
CERAMICA AFRICANA

FORMA LAMBOGLIA 35, 35 bis = HAYES 44, NN. Cronolog1'.a.


1-3, 8. 220/40 circa - fine del III secolo o poco oltre (Hayes).
LAMBOGLIA 35 ter = HAYES 44, NN. 6-7 E 52A, Attestazioni in contesti della prima metà del III secolo
NN. I-2. (Ostia I). Per gli esemplari che attribuisce al tipo 52Ai
HAYES 44, NN. IO, !2. di transizione tra la forma non decorata e quella decorata
a rilievi applicati, Hayes suggerisce una datazione intorno
HAYES 44, N. II, 52A, N. 3. all'inizio del IV secolo, sottolineandone comunque l'ap-
partenenza a contesti privi di elementi cronologici sicuri.
Descrizione. Per la variante C5 Salomonson propone una datazione
Coppa emisferica con orlo a tesa piana o ricurvo, se- tra la prima metà ed il terzo venticinquennio del III se-
gnato talvolta da una scanalatura sul margine superiore colo. Il contesto archeologico delle altre vananti è carat-
esterno. In alcuni esemplari il pìede è piuttosto alto, sottile teristico della metà - seconda metà del III secolo (Sa-
o a sezione triangolare, in altri è basso, ad aneJlo più o lomonson).
meno atrofizzato. Diametri: cm ro,6-17. Diffusione.
Tipologia. Forma documentata nel bacino del Mediterraneo e
Lamb. 35 e 35 bis. - Orlo a tesa piana (tav. XXX, 5). sulla costa atlantica.
Lamb. 35 ter. Orlo più o meno ricurvo (tav. XXX, 6). Bibliografia.
Gli esemplari Haycs 52A, nn. r-2 presentano una scana- Grecia. W!AAGÉ 1933, mv. IX, n. I25 (?). THOhll'SON-SCRANTO:..:r,
latura sul fondo. in Hesperia_, XII, !943, p. 37I, fig. 65, a. 1-ìAYES 1972, p. 58, fig. lC,
forma 44, n. 2.
Hayes 44, nn. ro, 12. -- Orlo più o meno ricurvo, rivolto Italia. LAMBOGUA 1963, p. 154. Os1ia [, figg-. 79, 692; So; 8r,
verso l'alto (tav. XXX, 7). 693 a-b; 82-84 (fondi appartenenti a questa o alla forma Lamb. 43
Hayes 44, n. II e 52A, n. 3. ~ Orlo rivolto verso l'alto, e 43 bis, in ci e e~). Ostia Il, fig. 6ro ( ?). Luni 1973, tav. 68, n. 9.
Libi"a. Bu Njem 1966-1967, p. 127, fig. n, C5r ( ?).
con labbro leggermente pendente (tav. XXX, 8). L'esem- Malta. HAYES 1972, p. 58, fig. IO, forma 44, n. II; p. 74, fig. 13,
plare Hayes 52A, n. 3, presenta un piede simile a quello forma 52, n. r.
deUa forma di tav. XXVIII, r-7, in sigillata africana C 1 A1aracco. MARTI"-' r969, p. 167, fig. 9, nn. 4-5.
PortO{fallo. DELGAno 1968, tav. 1II (dopo p. 66), n. 2. Conimbnf!a
e C 2 • Si conoscono inoltre le seguenti varianti, probabil- r975, rav. (dopo p. 291) LXIII, nn. 7-9.
mente di produzione locale (Raqqada), non esportate: Tunisia. SALOMONSON 1968, p. I r 5, fìg. 28, Cs ( ,~ Raqqaàa 1973,
rav. XII, tomba A 17); p. II9, fìg. ;o, C10 a ( Raqqada 1973,
Sal. C5. Orlo a tesa leggermente inclinato verso il basso tav, IX, fig. 40), C 10 b ( = Raqqada 1973, tav. IX, fig. 4!), Cro e
(tav. XXX, 9). ( = Raqqada 1973, tav. X, fig. 44). HAYES I9i2, p. 58, fig. IO, forma
Sal. Cro a. Orlo ricurvo, con labbro pendente (tav. 44, n. IO. Raqqada 1973, rav. IX, fig. 42, tipo CIO c.
XXX, ro).
Sa!. Cro b. Orlo ricurvo, con una scanalatura nella parte
superiore, al centro (tav. XXX, II). FORMA DELGADO 1968, TAV. !Il, N. I.
Sal. Cro e. Orlo a tesa rivolto verso l'alto, segnato da
modanature nella parte superiore (tav. XXX, r2). Descri'zione.
Raqqada 1973, Cm c. Orlo a tesa piana, con labbro Coppa dal profilo analogo a quello della scodella (tavv.
distinto mediante una depressione (tav. XXX, 13). XXXVII, 9-rr; XXXVIII, r-4) in sigillata africana D 1 e
2roduzione. D 2 • Il solo esemplare intero presenta un basso piede ad
anello. Diametri: cm 15-18 (?).
Questa forma è prodotta in sigillata africana A 2 cforma
Lamb. 35), C1 e C 2, ed anticipa chiaramente la forma TZ:pologia.
analoga in sigillata africana C-1 decorata a rilievo applicato La scarsa conoscenz;.:i. di guesta forma nella produzione
(tav. LXXVII) 3-6ì, Non sono chiari gli dementi in base C non consente una sicura definìzione tipologica. Sì cono-
ai quali Hayes distingue un tipo di transizione (Hayes 52A) scono attualmente esemplari con labbro più o meno
tra la forma non decorata e quella decorata a rilievo ap- ingrossato (tav. XXX, 14-15) o pendente (tav. XXX, 16),
plicato: cfr. HAYES 1972, pp. 76, 78. segnato generalmente da una scanalatura nella parte
Le caratteristiche di argma e vernice delle variami di superiore.
Raqqada sembrano corrispondere a quelle della sigillata
africana C 1 • Produzione.
L'esemplare Hayes 44, n. r3, è in C/E. La Delgado attribuisce gli esemplari di. Conimbriga
Questa forma presenta analogie con un gran numero di ad una produzione intermedia tra la C e la D e, riferendosi
coppe e scodelle prodotte in sigillata africana: si vedano alla tipologia di Hayes, li assimila ai migliori esemplari
in particolare per il tipo Lamb. 35 e 35 bis la forma Lamb. della forma 52 (C:l?), alla forma 73 e ad alcuni esemplari
4/46, in C 1 ; per il tipo Lamb. 35 ter le forme Sal. XXVI, della forma 52 (C'?): cfr. Conimbriga 1975, pp. 255,
in C 1 decorata a rilievi applicati e Hayes .1.6, in C/E; 264-265,
pe~ il tipe Fù1yes 44:. n-;:,. ro, r2 ia forma Os!Ù1 i, ùg. rr5, Frammenti m tutto simili a quelli ài Conimbriga, ma
in C 1_; per il tipo Hayes 44, n. II e 52A, n. 3 i tipi Hayes sicuramente prodotti in sigillata africana D, sono stati
45C, nn. 12-14, in C/E e Hayes 45C, nn. 15, r6 (?), rinvenuti a Cartagine, Gerona, Sperlonga e Luni, È pro-
probabilmente in C'. babile che anche alcuni esemplari della forma alle tavv.

70
TERRA SIGILLATA: VASI
XXXVII, 9- I I; XXXVIII, 1-4, nota finora soltanto nella lutos!avia. è':REMOSNtK 1962, tav. (dopo p. 144) VIII, nn. 6-6 a.
produzione D, siano in sigillata africana ca o C 4 : cfr. Portogallo, Conimbriga 1975, tav. LXXII (dopo p. 291), n. 86
(le dentellature sul labbro sembrano continue; l'esemplare sembra
WAAGÉ 1948, pp. 49-50, nn. 869-873; RIVERO DE LA prodotto in sigìllata africana C': cfr. pp. 256-257).
HIGUERA, in Zephyrus, XXI-XXII, 1970-1971, p. 333,
fig. 5, n. I.
Crnnologia.
FORMA HAYES 7rB.
/vfancano dati cronologici precisi. È comunque pro-
Descrizione.
babile che la coppa sia contemporanea alla corrispondente
scodella, datata da Hayes fra il 360 e il 4 70 circa. Coppa con orlo orizzontale o rivolto verso l'alto, co-
stituito nella zona centrale da una fascia convessa deli-
Diffusione. mitata da due modanature. L'orlo termina con un labbro
I pochi esemplari finora noti sono stati rinvenuti a pendente, che può presentare gruppi di dentellature nella
Conimbriga. parte superiore. La parete ha un andamento rettilineo.
Sul fondo possono esserci due scanalature. Basso piede
Bibliogrqfia.
Portogallo. DELGADo 1968, taY. III (dopo p. 66), n, L Co11imbriga
ad anello. Diametri: cm 14,8-15,7.
1975, tav. LXX (dopo p, 29r), nn. 70-72, 73 (?)-74. Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. XXX, 19). Simile dal punto
FORMA HAYES 71A. di vista tipologico, ma non attribuibile con certezza alla
produzione classica, è un esemplare frammentario da
Descrizione. Sétif (tav. XXX, 20).
Coppa con orlo articolato nella parte superiore in due Produzione.
zone, distinte da un listello: la zona interna è orizzontale Forma prodotta in sigillata africana Cl. Il profilo del-
o lievemente inclinata verso l'alto, quella esterna, gene- l'orlo è simile a quello del tipo Hayes 68, nn. 6-7, in si-
ralmente più larga, è più accentuatamente rivolta verso gillata africana E. Per il tipo di decorazione del labbro,
l'alto. L'orlo termina con un labbro pendente, segnato si veda quanto detto a proposito della forma Hayes 71A,
nella parte superiore da gruppi di dentellature. Parete in ca.
leggermente ricurva o rettilinea, più o meno svasata. Sul
fondo, all'interno, sono una o due scanalature. Basso piede Cronologia.
ad anello. Diametri: cm 9,2-18. Il solo esemplare databile è quello rinvenuto a Séti(,
Ti:pologia. in un contesto della fine del IV secolo.
Si conosce un solo tipo (tav. XXXi 17). Diffusione.
L'esemplare Hayes 71A, n. r presenta il labbro ingros- Forma rara: oltre a quello di Sétif, si conosce un esem-
sato (tav. XXX, t8). Esemplari dal profilo simile, forse da plare, inedito, da Sperlonga. Un esemplare è conservato
attribuire ad una produzione locale con caratteristiche al A-iuseo del Bardo, a Tunisi, uno al museo di Tripoli.
di argilla e vernice che ricordano quelle della sigillata
africana C sono stati rinvenuti a Sétif: cfr. Séttf 1970, Bibliografia.
Al,;eria. FÉVRIER 1965, fig. 35, GH I e s~c. 3, n. 12.
p. 124, fig. 28, n. 50; p. 135, fig. 33, nn. rr8-rr9. Afusei e Collezioni. HAYES 1972, p. 120, forma 71B, nn. 4-5.
Produzi'one.
Forma prodotta m sigil1ata af:·-:~~ana C 1•
FORMA HAYES 72, NN. 2-3(?), 4-6.
La àecorazione con dentellat.~,. ~-, caran~risiica ~G1:..·ne
delle forme Hayes 71B e 72, nn. 2-3 ?, 4-6i in C3, Lamb.
57,iHayes 73 Be Hayes 76, n. 7, in C4, si ispira chiaramente Descrizione.
a quella di coppe d'argento e di bronzo, comune nel IV Coppa con orlo rivolto verso l'alto, terminante con un
secolo: cfr. CURLE 1923, tavv. IIIA, IV, xrv; BRAILSFORD labbro ingrossato o pendente. La parte superiore del-
1947, tavv. 4, 5 a; Donn 1961, p. 230, n. 8r; p. 233, Forlo è decorata da piccole protuberanze generalmente
n. 82; p. 238, n. 85; STRONG 1966, tav. 66B. distinte in gruppi e disposte su una stessa linea, raramente
continue o disposte su due linee, alle quali si accompagna-
Cronologia.
no spesso scanalture e, talvolta, la decorazione a rotella.
375-400/420 circa (Hayes). Il labbro può presentare gruppi di dentellature nella parte
D~fjusione. superiore o scanalature all'esterno. Sul fondo possono
essere due scanalature. Basso piede ad anello. Diametri:
Forma piuttosto rara, attestata in Portogallo, in Italia cm r5,1-18 circ;:
(un esemplare, inedito) è stato rinvenuto ~a Sperìonga),
in Iugoslavia, in Siria e soprattutto in Grecia. Tipologia.
Bibliografia. Hayes distingue due tipi: uno con orlo non decorato
Grecia, W'AAGÉ 1933, p. 295, fig. 2, n. 153 ( = tav. IX, n. I53). (Hayes 72A) ed uno con orlo decorato (Hayes 72B). Al
forma 71, nn. 1-2.
1-IAYES 1972, p, II8, fig. 20, primo tipo riferisce due esemplari, da Sétif (tav. XXX, 21)

7I
CERAMICA AFRICANA

e da Djemila (Hayes 72A, n. 3): la loro pertinenza alla FORMA LAMBOGLIA 57 = HAYES 73A, NN. r-4, 6-7.
produzione classica non è però del tutto certa. HAYES 73B.
Orli apparentemente non decorati sono da attribuire alla
produzione classica, ma la loro frammentarietà non consen- Descrizione.
te di escludere che appartenessero a forme decorate.
Sembra quindi opportuno, in attesa di ulteriore documen- Coppa con orlo a tesa orizzontale o leggermente incli-
tazione, individuare un unico tipo, con orlo decorato, al nato verso l'alto, terminante con un labbro ingrossato,
quale possono essere riferiti tutti gli esemplari nei quaii pendente o rivolto in alto. Un gradino o una scanalatura
i vari elementi della decorazione sono associati secondo possono distinguere l'orlo dal labbro, che presenta gene-
schemi diversi (tav. XXX, 22-23). ralmente una serie di dentellature nella parte superiore,
Caratteristici per la varietà della decorazione sono gli La parete ha un andamento rettilineo. Talvolta sul fondo,
esemplari di Sétif, forse da attribuire ad una produzione all'interno, è una scanalatura. Basso piede ad anello, m
locale, con argilla e vernice simili a quelle della C: cfr. alcuni casi quasi atrofizzato. Diametri: cm rn,3-23.
FÉVRIER 1965, fig. 26, E5 e 6, nn. 6, 8; fig. 27, G e H-c. Tipologia.
2, n. 6; fig. 31, H4 e 5. b., nn. 34, 42-43; fig. 34, GH 7-8 - Larnb. 57. ~ Senza scanalature sull'orlo (tav. XXXI, r).
c. 2, nn. 25, 27-31, 48, 50; Séuf 1970, p. 124, fig. 28, L'esemplare Hayes 73A, n. I presenta il labbro piuttosto
nn. 48-49; p. 135, fìg. 33, n. n7. alto e la parete sottile e ricurva (tav. XXXI, 2).
Variante HAYES 72, n. r. Con orlo quasi orizzontale e Variante HAYES 73, n. IO. Di maggiori dimensioni (dia-
labbro indistinto (tav. XXX, 24). metro: cm 24,6 circa), con dentellature probabilmente
Produzione. continue (tav. XXXI, 3).
Hayes 73B. ~ Con una o due scanalature sull'orlo (rav,
Forma prodotta in sigillata africana Cl. Costituisce XXXI, 4). Hayes sembra escludere l'esistenza di esemplari
probabilmente servizio con la scodella Hayes 75, in Cl. di questo tipo con dentellature sul labbro (HAYES 1972,
Sembra derivare direttamente dalla forma di tav. LXXVII, p. 123): a Sperlonga ne sono stati invece rinvenuti al-
3-6) in sigillata africana C:1 decorata: cfr. il profilo dell'orlo cuni (tav. XXXI, 5).
in alcuni esemplari di questa forma. Al rilievo applicato si
sostituiscono, con un diverso gusto decorativo, gruppi di Produzione.
rigonfiamenti aventi l'aspetto di <i perline f). Questo tipo Forma prodotta in sigillata africana C 4 e, più raramente,
di decorazione si produceva nell'argilla ancora fresca con D (cfr. l'esemplare Hayes 73A, n. 5). Anche a Sperlonga,
uno strumento che, praticando dei fori nella parte inferiore su circa quaranta frammenti, si nota mm prevalenza della
dell'orlo, generalmente lungo una direttrice segnarn da produzione C 4 rispetto alla D. Esistono probabilmente
una scanalatura, determinava su quella superiore un nu- alcune varianti locali di questa forma: cfr. }ODIN-PONSICH
mero corrispondente di rigonfiamenti. 1960, p. 294, fig. 6, b; PONSICH-TARRADELL 1965, p. 14,
La decorazione con protuberanze (cfr. anche la forma fig. 5, nn. 6-7; p. 20, fig. 9, nn. 5-6, r2-r3, I"'.; p. 27,
Hayes 75, in C 3) e dentellature (cfr. anche le forme Hayes fig. 14; p. 34, fig. 20; p. 47, fig. 30, nn. 6, 8; JomN
7rA e 71B, in c:i, Lamb. 57/Hayes 73B e Hayes 76, n. 7, 1967, p. 149, fig. 26; MARTIN 1969, p. 170, fig. 10;
in C 4) imita quella di coppe d'argento e di bronzo: cfr. p. 173, fig. II. Questa forma sembra costituire servizio
CURLE 1923, tavv. IIIA, IV, XIV; BRAILSFORD 1947, con la scodella alle tavv. XXXVIII, 6-10; XXXIX, r-4,
tavv. 4, 5 a; Donn 1961, p. 230, n. 81; p. 233, n. 82; in D1, con la quale ha in comune il profilo dell'orlo e
p. 238, n. 85; STRONG 1966, tav. 66B. Cfr. anche l'orlo del labbro.
di specchi di bronzo: Mmz 1972, pp. 129-131, figg. 349- Presenta notevoli somiglianze anche con la forma Rìgoir
350, 353-354. 3 a, in sigillata (1 arancione-grigia )J.
Per la varìante Hayes /3, n. re. cfr. in particokre il
Cronologia. tipo Hayes 76, n. 6, in sigillata africana D1, e la forma
Inizio del V secolo (Hayes ). La variante Hayes 72, n. 1, Hayes 76, n. 7, in C 1 •
sembra essere leggermente anteriore (HAYEs 1972, p. 121). Per il tipo di decorazione del labbro, si veda quanto
detto a proposito della forma Haycs 71 A, in sigillata
D~"ffusìonc. africana ci.
Forma non molto comune, auestata nel bacino deì Cronologia.
Mediterraneo e in Austria. Un esemplare, inedito, è stato
rinvenuto a Brescia. Hayes suggerisce una datazione tra il 420 e il 475,
notando che gli esemplari àecorati con dentellature sem-
Bibliografia. brano essere anteriori a guelìi non decorati. A M.oosberg
Ausrrìa. ALZINGER 1955, rav. 2, n. 68 (il diametro indicato nel testo, (Germania occidentale) si hanno peraltro attestazioni in
a p. 14, non corrisponde esattamente a quello risultante dalla scala contesti della fine del IV secolo. Molti esemplari, per la
del diseg-noì
Franc111. Ci 'A Frc111c.:- (,, rnY, 5 I, n. 29. maggro7' pa:--:'. nor: decorati, sono stati :invenuti aG Lm::.
Grecia. HAYES 197::, p. 1::2, f-ig. 2I, form:, 72, n. 6. Mena, in un àeposito databile dal 480 circa.
ltalia. FALLICO 197!_, p. 607, fig. 30, Ar,;;5. HAYES 1972, p. 122, L'esemplare Hayes 73A, n. 1, distinto dagli altri per il
fig:. 21, forma 72, n. 4. · · -
,)'iria. \l'AAGÉ 1948, fig. 28, n. 10 ,: mv. IX, n. 866 u). profilo e per la fattura molto accurara 1 potrebbe essere
Tunisia. FoUCHER 1965, p. 38, fig. 54, n. 6. tra i più antichi.

72
TERRA SIGILLATA: VASI

La variante Hayes 73, n. 10, è stata rinvenuta m un Bibliografia.


contesto della prima metà del V secolo. Grecia. HAYES 1972, p. l:!2, fig. 2I, forma ì4, n. !.

Diffusione.
Forma diffusa nel bacino del Mediterraneo, nell'Europa FORMA HAYES 85A.
continentale e sulla costa atlantica. HAYES 85B.
Bibliografia.
La sigillata africana C 4 è poco nota e spesso confusa con la D: Descn'zi'orzc.
non essendo possibile, sulla base della sola documentazione grafica, Coppa con orlo ingrossato, segnato da due o più sca-
distinguere la produzione dei singoli esemplari, indichiamo sia quelli
sicuramente attribuìbili alla sigillata africana C4, contrassegnandoli nalature nella parte superiore. Sulla parete, all'esterno, è
con asterisco (*), sia quelli per i quali l'attribuzione è incerta. una decorazione a rotella più o meno ampia. Sul fondo,
Algeria. BARADEZ 1961, p. 119, ta\'. 1, n. 48 (?); p. 123, tav. II, all'interno, sono due scanalature. Piede alto e sottile.
un. 5,6(?).
Francia. CFA France 6, tav. 50, n. 27. LAMBOGLIA !963, p. 204, Diametri: cm 10-r2.
forma 57.
Germania Occidemale. *GARBSCH 1966, tav. 39, n. 15. Tipologia.
Grecia. *HAYES 1972, p. 122, fig. 21, forma 73 A var., n. 10. Hayes 85A. - L'orlo è orizzontale e segnato da quattro
Israele. CROWFOOT 1957, p. 359, fig. 84, n. 4.
Italia. MINGAZZINI 1949, p. 261, fig. 35., ec'. LAMBOGLIA 1950, scanalature. Una scanalatura distingue all'esterno l'orlo
p. 144, fig, 80, n. 46(?). FALLICO 1971, p. 607, fig. 30, A153-Ar54. dalla parete. La parete, emisferica, è interamente decorata
Luni 1973, tav. 70, nn. 7 ( ?)-8.
lu1;osla'via. KoRoSEc r956, tav. XVI, n. 4. a rotella (tav. XXXI, 7).
Libia. HAYES 1972, p. n2, fig. 21, forma nA, n. 2; *73B. n. 8. Hayes 85B. •- L'orlo è rivolto all'interno e segnato da
Aforocco. PONSICll 1970, p. 371, ta\'. CXVII, n. 2 (= p. 374, due o tre scanalature. Una modanatura può distinguere
f:ig. 92).
Portogallo. DELGADO 1967, p. 127, tav. VII, n. 94. ID. 1968, all'esterno l'orlo dalla parete. La parete, espansa, è de-
mv. III (dopo p. 66), nn. 6-7. ETIENNE-ALARCÀO 1971, tav. VI corata a rotella su tutta la superficie o su una zona ri-
(dopo p. 486), n. 7. *Conimbriia, 1975, tav. LXXI (dopo p. 291),
stretta (tav. XXXI, 8-9).
nn. 87-88.
Siria. WAAGÉ 1948, tav. IX. n. 866 k. Produzione.
Spagna. ALMAGRO 1964, p. 47, fig. 13, n. 17. RùGER 1968, f:ig. IO
(dopo p. 258), n. 6. Forma prodotta in sigillata africana C.S.
Tunisia. *HoLWERDA 1936, p. 48, fiµ:. 15. n. 630 ( tuv. V, n. 630) Costituisce probabilmente servizio con le forme Lamb.
= HAYES 1972, p. 122, fig. 21, forma 73/\, n. I. CTA Copenhaguc i,
0

tav. 312, n. 15. 55A/Hayes 82B, Hayes 83 e Hayes 84, in C''.


Una forma molto simile è prodotta in sigillata delf Al-
geria orientale e centrale: cfr. ALLAIS I957, tav. n. r9
FORMA HAYES 74. (dopo p. 42). Cfr. anche la forma Hayes IO) in sigillata
<{ tripolitana !i.
Descrizione. Per i1 tipo della decorazione a rotella, imitante quella
Coppa carenata con orlo a tesa leggermente inclinato di vasi d'argento, si veda quanto detto a proposito della
verso l'alto, terminante con un labbro pendente segnato forma Hayes 53B, in sigillata africana Cl.
all'esterno da due scanalature. Una depressione distingue Cronologia.
l'orlo dal labbro. Parete rettilinea, leggermente svasata.
Sul fondo, all'interno, sono tre scanalature. Piede sottile, Hayes 85A: metà del V secolo (Hayes).
di media altezza. Diametri: cm r2-r2,2. Hayes 85B: seconda metà del V secolo (Hayes).
Diffusione.
Tipologia.
Forma rara, documentata in Italia (alcuni esemplari,
Si conosce un solo tipo (tav. XXXL, 6).
inediti~ sono stati rinvenuti a Sperlonga), in Tunisia e in
Un frammento, da Sperlonga, pre1;::r:t2 un2 solc-at:1r2
sulla parte superiore del labbro ed una sola scanalamra Grecia.
su quella esterna. Bibliografia.
Hayes conosce alcuni frammenti nei quali la depressione Grecia. \\-'AAGÉ 1933, p. 295, fig. 2, n. I35 (= tav, IX, n. 135)
HAYES 1972, p. l'.W, fig. 23, forma 85, n. 4. HAYE.S 1972, p. 130,
che distingue l'orlo dal labbro è decorata a rotella. fig. 23, forma 85, n. l.
Italia. FALLICO 197!, p. 607, fig. 30, /1.159.
Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana ca e C 4 • Per il
profilo del labbro, cfr, i tipi Sal. CII, in C' decorata a FORMA DENEAUVE 1974, FIG. 9, N. I I.
rilievi applicati, e Hayes 76, n. 6, in D1, e la forma Hayes
76, n. 7, in C-1 • Descrizione.
Cronologi·a. Coperchio di forma troncoconica, con larga presa con-
Te:-zo venticinquennio dc· 'V secolo (Hayes), cava all'interno, piana e con modanature all'esterno. Pre-
senta un listello rivolto verso l'alto, con mocianarnre nella
Diffusione. parte superiore, e un elemento verticale in funzione di
Forma rara: è noto un solo esemplare intero, dall'Agorà piede. II corpo è decorato a rotella. La vernice è soltanto
di Atene. Due esemplari, inediti, sono stati rinvenuti a all'esterno. Diametro piede: cm 10,r. Diametro listello:
Sperlonga e a Brescia. cm 12. Altezza: cm 3,8.

73
CERAMICA AFRICANA

Tipologia. sono due scanalature ed un'ampia zona decorata a rotella,


Si conosce un solo tipo (tav. XXXI, 10). Piede ad anello, seguito verso l'interno da un piede di
altezza inferiore, non avente funzione di appoggio. Diame-
Produzione. tro orlo: cm I 6)5 circa. Diametro listello: cm 22, 7 circa.
La descrizione dell'argilla e della vernice (di colore
Tipologia.
rosso chiaro), il tipo della decorazione a rotella (fcather-
rouleuù1g) ed il contesto nel quale l'esemplare è stato Si conosce un ~;ob tipo (tav. XXXI, 12).
rinYenuto rendono probabile l'attribuzione alla sigillata Produzione.
africana C tarda, forse C\
In via del tutto ipotetica si suggerisce l'associazione del Le caratteristiche dell'argilla e delb vernice sembrano
coperchio con la coppa Hayes 85A 'B, in sigillata afri- corri'.)pondere a quelle della sigillata africana C 1 (cfr.
cana e;,. SALOMONSON 1968, p. 119).

Per il tipo della decorazione a rotella, si veda quanto Per la struttura e per il tipo di decorazione a rotella
detto a proposito della forma Hayes 53B, in sigillata (fcather-rouletting) questo vaso sembra essere l'antece-
africana C:1• dente, in ceramica fine, di una delle forme più comuni in
sigillata africana D (tavv. XLVIII, II-16; XLIX, I-II).
Cronologia.
Cronologia.
,Metà V - inizi VI secolo (DENEAUVE).
Metà del III secolo circa (Salomonson).
Diffusione.
Diffusione.
È noto un solo esemplare, da Cartagine.
Forma di produzione locale (Raqqada), non esportata,
Bibliografia.
Tunisia. DENEAUVE r974, ;i. 144, fig. 9, il. 11 ( p. 155, fig. 17, Bibliografia.
n. l I). Tunisia. SALOMONSON 1968, p. II4, fig, 27, C9 (-- p. II6, fig. 2r;,
C9) ~"- Raqqada 1973, tav, X, fig. 39.

FORMA SALOMONSON C6.


FORMA SALOMONSON I HAYES 171, NN. 49-50.
Descrfrione.
Scodella con orlo a tesa orizzontale. Parete ricurva. Descrizione.
Sul fondo, all'interno 1 è un gradino segnato da una sca- Brocca a corpo piriforme, con stretta imboccatura, Per
nalatura. Basso piede di notevole spessore, seguito verso 1::i. àescrìzionc, cfr. la forma Sal. I, in sigillata africana C 1
l'interno da un secondo piede ad anello. Diametro: e e~ (?) decorata a rilievo applicato. Altezze: cm I 5,2- I 6, 7.
cm I 6,2 circa.
Tipologia.
Tipologia. Si conosce un solo tipo.
Si conosce un solo tipo (tav. XXXI) II).
Produzione.
Produz1:one. Non facilmente identificabile, oscillante tra la A Z, la
Le caratteristiche dc11a vernice ( di colore rosso-aran- C' e la C'.
cione, lucente) sembrano corrispondere a quelle della
sigillata africana C 1 ' Cronologia.
Per una forma analoga, della quale non è comunque for- 280-300 ( ?) (Hayes ).
nita alcuna descrizione, cfr. Rar,aada 1971, tav. vm, D(ffusùmc.
fig. 36, tipo C a. ,, ..
Si conoscono due esemplari, dalla Tunisia.
Cronologia.
Bibliografia.
Prima metà - metà del III secolo (Salomonson). Tunisia. HOLWERDA 1936, tav. VI, n. 679 -~ HAYES 1972, tav,
VII d.
Diffusione.
Forma di produzione locale (Raqqad2), non esportata.
Bibliografia,
FORMA SALOMONSON Ì bis HAYES 171,
Tunisia. SALOA10NSON T968, p. 118, fif. 30, C6 Raqqada 1973,
mv. VIII, fig. 36, tipo C b. Descrizione.
Boccalino a corpo piriforme, con larga imboccatura.
FORMA SALOMONSON C9. Per la descrizione, cfr. la forma Sal. I bis, in sigillata
africana. C 1 e e~'?) dc:c0rat2- :i rilievo applicaw. Alte:, -
Descrizione. za: cm 9,7.
Vaso con largo listello ricurvo, leggermente inclinato Tipologia.
verso il basso. Orlo ingrossato. Parete ricurva. Sul fondo Si conosce un solo tipo.

74
TERRA SIGILLATA: VASI

Produzione. Cronologia.
Non facilmente identificabile, oscillante tra la AZ, la C 1 Sal. VII: 200-280 (Salomonson).
e Ja C 2• Haycs 127: probabilmente prima metà del III secolo
(Hayes).
Cronologia.
280-300 (?) (Hayes). Diffusione.
Si conoscono soltanto due esemplari interi, dalla Tu-
Diffusione. nisia. Un esemplare frammentario, simile al tipo Haycs
È noto un solo esemplare, da Corinto. 1271 è stato rinvenuto ncll' Agorà di Atene.

Bibliografia. Bibliogrnfia.
Grecia. HAì'ES I9i2, p. 174, flg. 34, forma I7l, n. 51. Tunisia. MERLIN 1916, p. CXXVH, fig. t. SALOMONSON T968,
tav. II, n. VII.

FORMA SALOMONSON III HAYES 174, NN. 16-18,


FORMA SALOMONSON V.
Descrizione.
Fiaschetta a corpo globulare. Per la descrizione_, cfL la Descrizione.
forma Sal. III, in sigillata africana C 1 e C 2 ( ?) decorata Brocca a corpo piriforme_, con orlo espanso e corro
a rilievo applicato. collo cilindrico. Ansa a matrice. Basso piede ad anello.
Altezza: cm II,5 circa.
Tipologia.
Si conosce un solo tipo. Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. XXXI, 14).
Produzione.
Non facilmente identificabile, oscillante tra la A 2, ìa Produz1:onc.
C' e la C'. Non facilmente identificabile, oscillante tra 1a A 2, la
C 1 e la C 2 •
Cronologia. Per l'andamento del corpo ricorda la forma BoNlNl.J
280-300 (?) (I-laycs). 1971-1972, fig. 41, in A 1 •
Diffusione. Cronologia.
Sono noti alcuni esemplari, dalla Tunisia. 200-280 (Salomonson).

Bibliografia. Diffusione.
Tunisìa. f'OUCHER I967~1968, p. 239, tav. IX, n. 28.
L'unico esemplare noto è conservato nell' Antiquarium
di Cartagine.
FORMA SALOMONSON VII. Bibliografia.
HAYES 127. Tunisia. SAL0MONSON 1968, tav. Il, n. V.

Descrizione.
FORMA SALOMONSON XX.
Fiasca a corpo globulare, cor: lungo coilo ciiindrico.
Ansa a matrice. Il fondo, alto e con piede sottile, è di-
stinto dal corpo mediante un listello. Altezze: cm r7,8- Descrizione.
r9 circa. Brocca a corpo biconico, con collo a tronco di cono
rovesciato. Ansa a matrice. Basso piede ad anello. Al-
Tipologia. tezza: cm 12,2 circa.
Sal. VII. - Cfr. quanto detto alla voce Descrizione
(taY. XXXI) 13). Tipologia.
Hayes 127. - L'orlo è chiuso da un diaframma convesso.1 Si conosce un solo tipo '.,ta\'. XXXI, 15).
che presenta un foro al centro. Il fondo presenta nove
forì, uno al centro, otto lungo la circonferenza. Produzione.
Non facilmente identificabile, oscillante tra la A2, la
Produzione. C' e la C'.
SaL VII:non facilmente icientificabìi{.'; 1 oscillame tra ·vasi simiiì, in ceramic2 locale dipinta, sono staL rm-
C la C 2 .
ia i1..2, fa C 1 venuti ad Henchir el Aouja e Raqqada (cfr. SALOMONSOK
Hayes 127: le caratterìstiche descritte dallo-:Hayes 1968, p. 135, fig. 46; p. 137, fig. 48, n. 2). Per l'andamenio
sembrano corrispondere a quelle della sigìllata africana C 1 del corpo, cfr. anche le forme Sal. A7 e Pall. 39, in
(cfr. 1-lAYES 1972, p. 178, forma 127). sigillata africana A 2, Sal. XXI, in C 1 decorata a rilievo

75
CERAMICA AFRICANA

applicato, e le lagoenac biconiche m ceramica di Na- FORMA SALOMONSON XIV HAYES 165.
vigio (tav. LXXXIX, 1-2).
Descrizione.
Cronologia.
Anforetta a corpo ovoide. Il collo presenta un leggero
200-280 (Salomonson).
rigonfiamento. L'orlo è segnato da una scanalatura. Anse
D{ffusione. a matrice. Fondo piano. Altezze: cm 17-21,9.
Vunico esemplare noto è conservato nell'Antiquarium Tipologia.
di Cartagine. Si conosce un solo tipo (tav. XXXI, 16).
Bibliografia. Produzione.
Tunisia. S.",LOMONS01'< 1968, tav. II, n. xx.
Non facilmente identificabile, oscillante tra la A 2, la
C' e la C'.
FORMA LA BAUME-SALOMONSON 1976, TAV. 53, Per una forma simile, la cui produzione è incerta, cfr.
SALOMONSON 1968, p. 97, fig. 12, forma A26.
NN. I-2.
Cronologia.
Descrizione. 200-280 (Salomonson). Probabilmente III secolo (Ha-
Brocca a corpo biconico. Sull'ansa è incisa una deco- yes).
razione vegetale. Sulla spalla è graffita l'iscrizione <( Ex Diffusione.
0FICINA VILUTI 1!.
Sono noti alcuni esemplari, dalla Tunisia.
Tipologia. Bibliografia.
Si conosce un solo tipo (tav. CXXXIV, 4). Tunisia, SALOMONSOX 1968, tav, II, n. XIV.

Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana C 1 ( ?). FORMA SALOMONSON XIII.

Cronologia. Descrizione.
Probabilmente prima metà del III secolo. Anforetta a corpo ovoide. Collo cilindrico, più largo
all'attacco con le spalle. Orlo svasato, con labbro legger-
Bibliografia. mente rientrante. Anse a matrice. Fondo alto, con piede
Afusci e Co!/c:::ioni. LA BAUME-SALOMONSOK 1976, p. 126, n. 547,
tav. 53, nn. 1-2, sottile. Altezza: cm 16 circa.
Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. XXXI, 17).
FORMA SALOMONSON VIII "~ HAYES 172, N. 27.
Produzione.
Dc.ccrizione. Non facilmente identificabile, oscillante tra la A2, la
Anforetta. Per la descrizione, cfr. la forma Sal. VIII bis/ C' e la C'.
vru in sigillata africana C 1 e C 2 ( ?) decorata a rilievo Per il profilo dell'orlo, cfr. la forma Sal. xr, in sigillata
applicato. Altezza: cm 19,5 circa. africana C 1 e C 2 ( ?) decorata a rilievo applicato.

Tipologia. Cronologia.
200~280 (Salomonson).
Si conosce un solo tipo.
Diffusione.
Produzione.
È noto un solo esemplare, al Museo del Bardo.
Non facilmente identificabile, oscillante tra la A 2, la
C' e la C'. Bibliografia.
Tunisia. SALOMONSON rq68, tav, Il, n. XIII.
Cronologia.
280-300 (?) (Hayes).
FORMA HAYES 164.
Diffusione.
Sono noti attualmente tre esemplari: uno da Gigthis, Descrizione.
unr' d2 E! Aoui;::, or2 al l\'luseo del Bardt>:, ec'. uno al Anforettz 2 co~po O\'oid'.:: Pe:- descrizione :-f
museo di Constantine. HAYES 197:, p. 191, forma 164. Altezza: cm 19,5 circa.
Bibliografia. Tipologia.
Tunisia. MERLIN-CONSTANS 19x8, p. I3I, fig. 4, n. 3. Si conosce un solo tipo.
TERRA SIGILLATA: VASI

Produzione. briga [Conirnbng'a 1975, tav. L\'I (dopo p. 213), nn.


Non facilmente identificabile) oscillante tra la A\ la 362-363].
C' e la C'. Cronologia.
Cronologia. Mancano dati cronologici. Il tipo di vernice e le affinità
Prima metà del III secolo (Hayes ). con la forma suddetta in sigillata africana A rendono pro-
babile una datazione intorno al III secolo.
Diffusione.
Diffusione.
Sono noti due esemplari, dalla Tunisia.
Si conosce un solo esemplare, conservato nell' Antiqua-
Bibliografia. rium Comunale di Roma.
Tunisia. HAYES l972, p. 191, form:i 16..;.
Bibliografia.
Afusci e Collc::io11i. Atlimte, tav. XXXI, 18.
FORMA LA BAUME-SALOMONSON 1976, TAV. 58,
N. 4· FORMA ,, KUNST UND ALTERTUM » 1973, TAV. 72,
N. 155.
Descrizione.
Askòs. Descrizione.
Tipologia. Pisside imitante la forma di una melagrana. L,orlo è
Si conosce un solo tipo (tav. CXXXIV, 5). rivolto verso l'esterno e reca una serie di dentellature, ad
imitazione di una corolla. Due modanature distinguono la
Produzione. spalla dal collo e dal corpo. Sul corpo sono sei depressioni.
Sigillata africana C 1 • Collo, spalla e corpo sono segnati da scanalature. Sovra-
dipinture di colore bianco-giallastro sono appena evidenti
Cronologia. sull'orlo, sia all'interno che all'esterno, e sulla parte su-
Metà del III secolo. periore del collo. Una serie di elementi a goccia, dello
stesso colore, circonda la parte superiore del corpo: da
Diffusione. questi pendono quattro grappoli d'uva) la disposizione dei
La provenienza dell'unico esemplare pubblicato è: quali non rispetta la logica strutturale del vaso. Altezza:
ignota. cm 15,2. Diametro: cm 12,6.
Bibliografia. Tipologia.
Musei e Col/czioni. SALOM.ONSON, in BVAB, 1975, pp, 37-38
(cat. n. 638), figg_ 95-96; LA BAUME-SALOMONSON 1976, p. 147, n. 592, Si conosce un solo tipo (tav. CXXXIV, 6).
t:w. 58, n. 4-
Produzione.
Il vaso è attribuito alla sigillata africana C (argilla rossa,
FORMA (<ATLANTE», TAV. XXXI, 18. vernice sottile, leggermente brillante, di colore rosso
chiaro). Per le notevoli analogie che presenta con la forma
Descrizione. CARANDINI 1969, fig. r, in sigillata africana A1 '2, non si
Borraccia a corpo lenticolare) con orlo di forma cilin- può escludere comunque che sia anch'esso prodotto in A.
drica distinto dal collo e due anse segnate da una scanala- Per il gusto delle depressioni, si veda quanto <letto a
tura. Il collo_, impostandosi interamente su una sola faccia proposito della forma CARANDINI 1969) fig, 1.
del vaso, ne consente la posizione orizzontale. Sulìa pane Cronologia.
superiore del corpo è una solcatura circolare. Diametro
orlo: cm 3. Diametro corpo: cm r9,8 circa. IV secolo ( ?) (Kunst ,md Alrertum 1973, p. 103).
Diffusione.
Tipologia.
È noto un solo esemplare, proveniente dalla Tunisia.
Si conosce un solo tipo (tav. XXXI, 18).
Bibliografia.
Produzione. Timisia. Kw/St und Alrerrum 1973, ta\', 72, n. l 55 LA BAUl>H ~
SALOMONSON 1976, rnv. 5r, n. 4.
Il solo esemplare finora noto presenta una vernice di
tipo C\ Si tratta di una variante del vaso 1< a borraccia >)
tìpico, noto in numerose produzioni: si veda a questo
proposito quanto detto per la forma Lamb. 13/Haycs
FORMA "ATLANTE», TAV. XXXI, 19.
:.:;:;~ n. 3/Lamb. 13 bis, in A\ Ai 1~_, A'.':.
Dal punto di vista strutturale presenta analogie con un Descrizione.
esemplare, probabihnente in ceramica comune, prove- Anforetta a corpo piriforme, con collo a tronco di
nìente da Pompei (BEHN 19ro, tav. XII, n. 398), e con cono rovesciato ed orlo indistinto. Una modanatura separa
due esemplari in sigillata ispanica, rinvenuti a Conim- il collo dal corpo, che presenta nella parte centrale un'am-

77
CERAMICA AFRICANA

pia zona decorata a rotella, compresa tra scanalature. Per il tipo della decorazione a rotella, sì veda quanto
Altezza approssimativa: cm 15. detto a proposito della forma Hayes 53B, in sigillata
africana ci.
Tipologia.
Cronologia.
Si conosce un solo tipo (tav. XXXI, 19).
Mancano elementi cronologici. Datazione indicativa:
Prod1tzione. seconda metà del IV-V secolo.
La conoscenza di questa forma sulla sola base foto- Diffusione.
grafica rende impossibile una attribuzione sicura. La È noto un solo esemplare, conservato al lvluseo del
decorazione a rotella del tipo feather-rouleuing, carat- Bardo a Tunisi.
teristica della sigìllata africana 0 1 ed in particolare C 5, Bibliografia.
potrebbe comunque suggerire l'affinità con una di queste Tunisia. Arlame, ta\". XXXI, 19.
produzioni. L. S.

D) PRODUZIONE D

I. FASI E PRODUZIONI. sixth centuries rwo versions of the standard (Late Roman B)
ware are current. The first, characterized by a rather
thin dull slip and a tendency to pimply surfaces, appears
Si è indotti a ritenere la :-igillata africana D prodotta to be a simple continuation of the Late B ware common
per lo più mediante matrici da alcune considerazioni in the fourth century (i. e. Waagé's middle phase) 1)
tecniche, quali il risparmio della vernice sulla parete (HAYES 1972, pp. 291-292).
esterna, che peraltro appare generalmente ben lisciata, il
La produzione D 2 (prima fase: fine IV - inizi VI se-
fondo che in molti vasi presenta una rientranza in corri- colo) è descritta nel modo seguente: << a series of fifth-
spondenza della congiunzione con la parete e il profilo and early sixth-century pieces with a similar body-day
netto di alcuni esemplari (cfr. HAYES 1972, pp. 294-295). exhibit a thick, bright, highly polished slip, similar in
Sono stati identificati essenzialmente due filoni nella appearance to that of the early third-century series
produzione della sigillata D. Il primo, da noi definito D 1 , mentioned above, and with a similar tendency ro flake.
riprende la tradizione della sigillata africana A, ìn parti- These comrast markedly with the dull-surfaced vessels
colar modo della A 2 il secondo, D\ riprende invece of the main series. The body-day of these pieces tends
quella della A/D. to be coarse-grained and is mostly rather poorly fired)
Tale articolazione è dovuta ad Hayes, che sembra di- with a tendency to an orange or light brownìsh colour.
stinguere due fasi per ognuno dei due filoni, non tanto The surface show tooling-marks, and the slip tends to
in ragione di differenze tecniche quanto di ambiti cro- have a burnished appearance. Occasionally areas of the
nologici. surface are left rough and decorated with lightly burnished
La produzione D 1 (prima fase: IV-V secolo) è così patterns )), La produzione D 2 (seconda fase: fine V -
descritta da Hayes: 11 the standard coarser fabric of the metà VII secolo): <( the second version, which is far more
fourth and fifth centuries, constituting \X1aage's Late B common, has a thicker, semi-lustrous polished slip, more
ware (middle phase), and most of Larnboglia's D ware, or less identica! in appearance with that of the earliest
appeari: Lo be the direct successor of the normal early African proàucts. This is combined wìth a rather coarse
ware (Lamboglia's A ware), the main difference being ware in which lime is the predorninant impurity. Its
that the slip no longer covers all of the exterior. The colour is regularly orange-red or brick-red, as that of
day varies from fmely granular to coarse in texture, the the early serìes; the slip frequent1y ends at the lower
earlier examples being on the whole the best; the ware edge of the rim. A characteristic of thìs warc is the
is at firsr of medium thickness, sometirnes quite thin, srnoothing of the unslipped exterior with a brush, produc-
but tends to get thlcker (about 6-9 mm) as time goes on. ing a finely corrugateci surface. Thìs fearure is commonest
The slip, which varies in thickness} tends ro be less on the smaller vessels; the undersides of the larger dlshes
lustrous than that of the early ware; a pinkish tinge, often bear tooling-marks instead 1) (HAYES 1972_1 pp.
perhaps the result of harder fi.ring, is quite common, 291-292).
aiong with normal orange-red and brick-red colours. Definiamo D 1/ 2 la produzione di alcune forme raramente
Fine tooling-marks are visible on somes of the larger attestate, che presentano una vernice semibrillante, ma le
pieces~ particularly on exterior surfaces; other pieces cui carsttei--i~~iche t(';:niche generali non appaiono pe:: or2
exhibit a rather pimply surface. The hair-ìines characte- ben deimioii,, a causa della insufficiente documentazione.
ristic of the earlier series are less in evidence, indicating Non è possibile rattribuzione delle medesime forme
less carcful polishìng 1), La produzione D 1 (seconda fase: alla sigillata africana D 1 o alla D2, che pure annoverano
fine V - metà VII secolo): {( during the late fifth and talvolta esemplari con vernice sernibrillante, anche se l'una

-- l'
/1.
TERRA SIGILLATA: VASI

è caratterizzata generalmente da vernice opaca, l'altra da una decorazione a rotella (cfr. alcune forme in D\ tavv.
vernice brillante. XLIII, 3-7 e XLIV, 1-2; XLIV, 4-6; XLV, 8; XLVI,
Caratteristiche di argilla e vernice in parte assimilabili t-2).
a quelle della sigillata africana C 4 sono comuni nelle La forma Lamb. 60 bisiHayes 86, n. 2 in D 2 sembra ri-
forme Arlante, tav. XXXVI, 1/Conimbriga 1975, tav. farsi alla Hayes 84 in C;;. La scodella Haycs 87A in D\
LXXI, n. 90; in D 1 Atlante, tav. XL, 9/Lamb. 55B. Le talora polita a strisce all'interno, costituisce probabilmente
ultime due forme sembrano essere prodotte secondo di- lo sviluppo morfologico di una forma in D 1 e D 2 (tavv.
versi livelli qualitativi. Hayes SoA/Lamb. 58, Haycs 81 i XXXIV e XXXV, 1-7; cfr. il tipo 61B di Hayes). La
Atlante, tav. XLVIII, 7, in Di. forma Hayes 89B, che raggiunge eccezionalmente i cm
La produzione D' presenta gli stili di Hayes A(i)-(ii)-(iii) 64,5 di diametro, rappresenta la versione meno fine della
e E(i) della decorazione a stampo; la Dt gli stili A(iii), Hayes 89A in C 4 decorata a matrice e a rilievi applicati.
E(i)-(ii). Un piatto da portata, Hayes III, prodotto in D2, presenta
ricettacoli a sezione semicircolare) ad imitazione di patene
sacramentali d'argento e di mense marmoree cristiane.
I vasi sono decorati dagli stessi motivi considerati nel
II. MORFOLOGIA. gruppo dei piatti e scodelle senza piede o con piede atro-
fizzato. La forma Atlante, tav. XLVII, 14 in D 1/ 2 mostra
sovradipinture, le quali compaiono normalmente sui vasi
a) Forme aperte. a melograno in A e probabilmente in C.
Tutte le forme più testimoniate, esclusa una forma in
I. - Piatti e scodelle senza piede o con piede atrofiz- D 2 (tavv. XLIII, 3-7 e XLIV, 1-2), sono decorate a stampo
zato (.,00-500 circa) (tavv. XXXII - XXXIX; XL, 1-8; negli stili E(i)-(ii).
CXXXV, I-2).
Si tratta di forme di 20-55 centimetri di diametro. Le 3. - Coppe e vasi a listello senza piede o con piede atro-
notevoli dimensioni di questi piatti e scodelle, come in fizzato (350;'400-650 circa) (ravv. XLIII-XLIX; L, I-IO;
generale di tutto il vasellame da tavola prodotto in sigillata CXXXV,3).
africana D, vanno forse messe in relazione con nuove Le coppe presentano un diametro generalmente compre-
abitudini culinarie. so tra i 14,5-23 centimetri, i vasi a listello tra i r2-4r cen-
Sono imitati vasi in sigillata africana A/D (il tipo Hayes timetri.
32/58 in D 1 ), in ci, C2 (le forme Hayes 60, nn. 1-2/GuÉRY Il fondo può essere piano, eventualmente scanalato_, in
1970, fig. 69, Hayes 50B, n. 60/Hayes 50B, n. 61 in D 1 modo da creare un falso piede, o può essere munito di un
e in D 2), in C3 (la forma Hayes 53B, in D 2), in C 4 (la basso piede, più o meno atrofizzato.
forma Hayes 56 in D 1l 1). È possibile che la forma HOLWERDA 1936, tav. vr,
Spesso il fondo si connette alla parete in modo da for- n. 658 in D' derivi dal tipo Lamb. 4/36B in A', cui appare
mare una rientranza. Non mancano tipi con un fondo affine per la struttura generale del corpo e per la deco-
semplicemente piano, o con fondo piano munito di scana- razione a barbotina dell'orlo, la quale, nel caso della forma
latura eio incavi che permettono di distinguere un falso prodotta in D, sembra imitare un beccuccio.
piede, o con un fondo munito di una scanalatura oppure La forma Hayes 8oA/Lamb. 58 è l'unica a presentare la
incavo che lo separano dalla parete, o con un fondo prov- decorazione a stampo di stile A(iii)/E(i).
visto di un piede atrofizzato stretto, raramente largo, o
con un fondo con piede ad anello. 4. - Coppe con piede (400/450-650 circa) (tavv. L, II-15 ;'
Compaiono accanto ai motivi tradizionali - scanalature, LI-LII; LIII, r-4; CXXV, 4; CXXXVI, 1-2).
profilature o fasce a rilievo, decorazioni a roteilr:._, 1acche -
~uovi tipi di decorazione, dalle nervature imitanti il vetro, Si tratta di coppe di cm 13,5-23,5 di diametro, le quali
spesso alternate ad impressioni, alle perline e baccellature, sono munite di un piede di altezza diversa, talora rastre-
che si rifanno a motivi tipici dei vasi in argento. La forma mato e svasato, ora più sottile, ora più spesso. Il tipo
Hayes 87B in D 2 presenta una politura a strisce, del tipo WAAGÉ 1948, tav. X, nn. 878k/p, in D 2 presenta un
comune nella ceramica da cucina. piede atrofizzato.
La decorazione a stampo figura su tutte le forme Alcune coppe di dimensioni ridotte - cm 6- 10,4 di
più comuni, con feccezione di una forma in D 1 (tav. diametro -· mm;trano un alto piede, che può essere cam-
XXXII, t-9), negli stili A(i)-(ii)-(iii), e, raramente E(i). panulato, o semplicemente svasato, o costituim di due
elementi congiunti ad angolo.
La forma LA BAUME-SALOMONSOK 1976, tav. 54, n. 2,
2. - Piatti e scodelle con piede (400/450-650 circa) (tavv. imitante in ceramica l'analoga coppa in argento, è ornata
XL, 9-IO; XLI-XIYIJ).
da nervature sulla parete esterna, che abbiamo già indicato
Sono va'.'>l generaìmeme compresi entro i 25-55 cemi- come tipiche de: verro. Lo. forme. Hayes 110 in f:,i 0
metri di diametro - salvo una serie di scodelle profonde caratterizzata da una serie di baccellature sulla parte supe-
di cm 19-35 - muniti di piede di altezza diversa, che riore della parete esterna. Il calice su alto sostegno Hayes
può essere svasato, rastremato e di spessore variabile. Il 170, prodotto in D 2, trova confronti nel vetro e nel-
piede presenta talora una o più scanalature e raramente l'argento.

'7 ()
CERAMICA AFRICANA

Alcune coppe in D 2 (tavv. L, 11-15 e LI, 1-8; LI, 12- in D 1 (tav. XXXII, 1-9), che comparirebbe a partire dal
13; LI, 14-15) sono decorate a stampo negli stili E(i)-(ii). 290/300.
Ricordiamo che per la produzione D le cronologie di
5. Coperchi (rav. Llll, 5). Hayes si fondano sui depositi dell'Agorà di Atene (III-VI/
VII secolo)i di Corfù (Terme romane\ di Antiochia
(VI-VII secolo; cfr. in particolare gli strati relativi al
b) Forme semichiuse. terremoto del 526), di Abu 1\{ena e di Karanis in Egitto
(V-VI secolo), di Tocra e di Apollonia (Palazzo bizantino)
È noto un solo vaso di questo tipo, decorato da motivi in Cirenaica, di Emporio (Chios, forte bizantino: livello
a stampo sulla parete esterna (tav. LIII, 6). del 660 ), sugli strati delle chiese datate di Costantinopoli
(VI-VII secolo) e sulle associazioni con le ceramiche
orientali per altro verso datate (cfr. carte di diffusione
e) Forme chiuse. in HAYES 1972, p. 456 ss., A 8-10; p. 463, B 26-30).
Gli strati relativi alla costruzione della villa del Casale
La recente pubblicazione di una collezione privata
a Piazza Armerina documentano la presenza di due fra le
(cfr. LA BAUME-SALOMONSON 1976) ha rivelato l'esistenza
forme più antiche prodotte in D 1 (tavv. XXXII, 1-9;
di alcune forme chiuse di IV-V secolo ( ?), che riproducono
XXXII, 10-13 e XXXIII); in contesti più tardi è stato
modelli in metallo (tav. CXXXVI, 4-6).
rinvenuto un frammento di un vaso a listello in D 2 (tavv.
Le stratigrafie di Cartagine hanno permesso l'individua-
zione di una produzione locale di forme chiuse, ancora
XLVIII, 11-16 e XLIX, I-II) (cfr. Piazza Armerina
non ben identificate, caratterizzate da una vernice general- 1971, p. 155 ss.).
mente brillante e di colore quasi marrone, databili al Il massimo di diffusione si ha fra la metà del IV e
V-VI secolo (tav. LIII, 8-14). la metà del V secolo. Tutte le forme più comuni so-
no documentate non solo nel bacino occidentale, ma
anche in quello orientale del Mediterraneo e sulla co-
d) Askoi. sta atlantica. Alcune forme in D 1 , D 2 (tavv. XXXII, r-9;
XXXII, 10-13 e XXXIII; XXXIV e XXXV, 1-7;
Come nella produzione A, così nella D è documentato XXXVII, 9-n e XXXVIII, 1-4) appaiono le più espor-
un askàs, il quale è decorato a stampo (tavv. LIII, 7; tate. Due di queste (tavv, XXXII, 10-13 e XXXIII;
CXXXVI, 3). XXXIV e XXXV, 1-7) raggiungono l'Europa continen-
tale e il Mar Nero. Alla fine del IV secolo la sigillata D
è documentata sulle coste ove sfocia il Reno.
Coppe e vasi a listello non sono testimoniati prima delia
HL AREA DI PRODUZIONE, fine del IV secolo,
Le imitazioni, sia a livello locale, sia in Occidente e in
Non conosciamo la precisa ubicazione delle officine che Oriente, ci consentono di misurare l'egemonia dì questo
< fossile guida)). A partire dal IV secolo, particolarmente
producevano la sigillata africana Di tranne rare eccezioni. 1

Si può però identificare con sicurezza l'area di produzione dalla metà, e per tutto il V, fioriscono le produzioni locali
nella Tunisia settentrionale, più precisamente nella regione nord-africane (sigillata i( tripolitana J>, della Tunisia me-
che aveva lo sbocco principale nel porto di Cartagine. ridionale, centrale, occidentale, dell'Algeria centrale ed
Lo stile <( A " della decorazione a stampo della D è te- orientale).
stimoniato in questa area, analogamente alle forme più In Occidente la terra sigillata grigia e arancione nar-
antiche della produzione A. Officine di Oudna produce- bonese imita la decorazione a stampo della sigillata afri-
vano sigillata africana D decorata a stampo nello stik E(i), cana (stile A) di IV-V secolo. D'altra pane ceramiche
In un centro costiero, Pheradi Maius, s0no stati rinvenuti locaìi ispaniche, ancora mal note, richiamano le prime e
scarti di fornace di sigillata D. Altri centri produttori di più diffuse forme di D.
sigillata D (classica o locale?) erano Hcnchir el Biar, In Oriente, dalla seconda metà del IV secolo, la più
Henchir Mahrine, Bordi el Djebri (CARANDINI 1970, importante imitazione è la {( Late Roman C >), Alla fine
p, II4), del secolo la D penetra nelle regioni più interne del corso
del Nilo, influenzando le produzioni locali (cfr. HA YES
1972, p. 42(:.
La dominazione vandala (440-540 circa) sembra compor-
IV. AREA DI DIFFUSIONE E CRONOLOGIA. tare un dedino delle esportazioni verso l'Oriente, dove
la D viene sostituita prevalentemente dalla ceramiche
È possibile che almeno un settore della produzione pergamene (11 Late Roman C ,)), cipriote (<i Late Roman
della sigillata afri:::ana D vada collegata ad una rinresa D )_))i ed ep:iziane. L'Egitto sembra non essere toccato da
delie officine, che, decadute nei corso del IL secoio 5 taie declin, Una cena crisi nell' esponazione si avvenc
avevano prodotto sigillata A di scadente quailtà. anche in Occidente, anche se in misura minore, special-
Hayes fa risalire al 320-325 l'inizio di produzione delle mente in Spagna e in Marocco (sulle conseguenze della
forme più antiche di D (D 1), con l'eccezione di una forma dominazione vandala sull'esportazione, cfr. HAYES 1972,

So
TERRA SIGILLATA: VASI

p. 423 ss.). Tuttavia la forma Lamb. 48/WAAGÉ 194S, lucerne, e, soprattutto, delle derrate alimentari liquide,
rav. IX, n. 856k, è testimoniata anche in Renania. per le qualì i contenimri (le anfore) restano la fonte prin-
La diffusione della sigillata africana D riprende con la cipale di conoscenza.
riconquista bizantina. Nel VI secolo la forma Hayes La produzìone delle lucerne è caratterizzata da un
104A/\X' AAGÉ 1948, tav. vnr, n. 805a in D 2 è documen- notevole sviluppo quantitativo e dalla commercializzazione,
tata nel Mediterraneo occidentale ed orientale e sulla nella seconda metà del IV secolo, della forma VIII (lu-
costa atlantica. cerne di Henchir es-Srira), e dalla massima fioritura, nel
Nel VI secolo, in Britannia, la produzione<< Late Roman pieno V secolo, della forma X (le (( africane classiche 11).
C )) e la sigillata D sono state rinvenute in associazione Per quanto riguarda le anfore, si nota nel IV secolo
con anfore vinarie per lo più orientali, il che potrebbe un massiccio sviluppo produttivo nelle regioni setten-
indicare relazioni commerciali dirette con i Bizantini trionali dell'Africa. Accanto a contenitori africani già
(cfr. HAYES 1972, pp. 422-423). La forma Hayes 104B, affermati, sono prevalenti le anfore cilindriche del Tardo
n. 15 in D~ è stata rinvenuta nel monastero di Iona, nella Impero. A Ostia, in uno straro della fine del IV - inizi
Scozia occidentale. del V secolo, le anfore prodotte dalle province africane
Alla fine del VI-VII secolo è piuttosto comune una costituiscono oltre il 50 % del totale (Ostia IV, p. 247).
forma in D' (tavv. XLIII, 3-7; XLIV, 1-2), che rag- La conquista vandala sembra causare una crisi nella
giunge forse il Mar Nero. produzione e nella esportazione (Ostia IV, p. 190). La
Un'altra contrazione nella produzione avviene fra la piena ripresa della esportazione della sigillata africana D
fine del VI secolo e l'invasione araba (cfr. la cartina A12 presuppone l'esistenza di un prodotto esportam, Polio
in HAYES 1972). della Tunisia, e dei suoi contenitori da trasporto. Il
L'invasione araba in Africa (647-698) interrompe l'espor- commercio dell'olio non sembra interrompersi prima della
tazione della sigillata africana D, e, in generale, di tutte le conquista araba (Osiia IV, p. 186).
produzioni africane. In Occidente le ultime attestazioni Da tutto ciò si deduce che il periodo che si apre con il
sono offerte dalle necropoli longobarde di Castel Trosino, IV secolo, lungi dall'essere un'epoca di ripiegamento pro-
Nocera Umbra, e forse Fiesole. In Oriente la sigillata D duttivo dell'Africa settentrionale, è un momento di proie-
è presente in notevole misura, al secondo posto dopo la zione del commercio africano nel bacino del Mediterraneo,
11 Late Roman Cl>, in uno strato datato tra il 550 e il 650 che raggiunge ora la sua massima diffusione.
a Saraçhane ad Istanbul (HAYES 196S, p. 195). Con la Il quadro offerto dalla documentazione relativa alla
metà del VII secolo prevale la ceramica invetriata bizan- produzione agricola e ceramica trova conferma anche nelle
tina e araba. fonti letterarie e in altri aspetti della documentazione
La produzione della sigillata africana D pone innanzi- archeologica (cfr. CARANDINI 1970, pp. 102-rr4). La crisi
tutto un problema dì periodizzazione della storia economi- effettiva della produzione africana pare dunque doversi
ca dell'Africa settentrionale. spostare in epoca tarda, in concomitanza con l'invasione
Per chiarire il momento della decadenza della produzio- araba. La interruzione della produzione ed esportazione
ne agricola e artigianale occorre aver presente, oltre allo delle ceramiche segna in effetti la fine del mondo antico nel
svolgimento della produzione di ceramica fine da mensa, Mediterraneo sud-occidentale (cfr. CARANDINI 1970, p. 114).
le condizioni della produzione e del commercio delle A. C.-S. T.

FORMA HAYES 32/58. di scanalature leggermente inclinato verso il basso


HAYES 58B, N. 15. (tav. XXXII, 1).
HAYES 58B, N. 9. Hayes 58B, n. 15. - Fondo come nel tipo precedente.
HAYES 58B, N. 21. Orlo rivolto in basso munito di una scanalatura (tav.
XXXII, 2).
HAYES 58B, N. II.
Hayes 58B, n. 9. - Fondo come nel primo tipo. Orlo
HAYES 58B, N. 19.
orizzontale munito di una o due scanalature. Eccezional-
SALOMONSON D2 a.
mente è visibile una scanalatura nel punto più basso
LAMBOGLIA 52C. della parete, poco prima della rientranza del fondo (tav,
LAMBOGLIA 52B. XXXII, 3-4).
Hayes 58B, n. 21. - Fondo come nel primo tipo. Per
Descrizione. Porlo e per la struttura generale del vaso, cfr. il tipn Hayes
Scodella a pareti più o meno svasate, con orlo a tesa 58B, n. 19.
piana, liscio o munito di una o più scanalature. All'interno Hayes 58B, n. I r. - Il fondo presenta un piede
sono visibili una scanalatura in corrispondenza della con- atrofizzato. Orlo orizzontale munito di scanalatura (tav.
giunzione tra parete e fondo e due scanalature verso il XXXII, 5).
centro. Diamerri: cm 22-42. Haye:-: ::;SB 1 n, 19. - Il fondo è piano e mostra un leggero
incavo, là dove esso si congiunge alla parete (cfr, il upo
Tipologia. Lamb. 9A in D 1). Orlo ispessito a sezione triangolare,
Hayes 32/58. - Nella parte esterna il fondo si connette munito generalmente di una scanalatura. In generale ia
alla parete in modo da formare una rientranza. Orlo privo forma sembra essere più profonda (tav. XXXII, 6).
CERAMICA AFRICANA

Sal. D2 a. - Fondo come nel tipo precedente. Odo 1965, p. 373, figg. 90-91. FALLICO, in NSA, 1969, p. 344, fig. 45 d (?).
FALLICO 1971, p, 607, fig, 30, A145 ( ?), Ar57 (?). LrssI CARONNA
orizzontale scanalato (tav. XXXII, 7). !97r, p. 335, fig. 7, n. 4- Ostia III, fìg. rn7. Luni 1973, tav. 69, n. IO,
Lamb. 52C. Fondo piano, orlo a resa piana privo di Ostia IV, figg. 14-16.
scanalature, parete molto svasata (tav. XXXII, 8). Vanno Jugoslavia. è':REMoSNIK 1962, tav. III (dopo p. 144), nn. 14-15 (?).
CREMOSNIK 1966, tav. II (dopo p. 52), nn. 13~14 ( ?).
forse riferiti a questo tipo alcuni esemplari rinvenuti a ,Harocco. }ODIN, in BAM, VII, 1967, p. 492, fig. 12, n. 37.
Draria-el-Achour (Algeria), non considerati da Hayes Porwgallo. ALARCÀO-MOUTINHO DE ALARCÀO 1966, p. 92, tav,
XXXII, tomba 439, n. 2. DELGADO 1967, p. 123, tav. III, n. 48;
nell'ambito della forma in esame, caratterizzati da un orlo p. 125, tav, V, nn. 65, 67-69, 7r. DELGADO 1968, tav. III (dopo p. 66),
leggermente rivolto verso il basso, apparentemente non n. 16. DE FIGUEREID0 GARCIA PEREIRA 197r, p. 444, fig. !3, n. 13,
scanalato e da un fondo piano, in nessun modo distinto Siria. WAAGÉ 1948, tav. IX, n. 821.
Spagna. Papeles Valencia 1962, p. ror, fig. 6, n. 67 ( ?). Esnv.,;,
dalla parete (cfr. CAMPS 1955, fig. 4, tipo n, nn. 6, 8). CRUANAS 1962, P- 60, fig. 6, nn. 2-3. GUITART DuRAN 1970, p. !53,
Lamb. 52B. - Fondo munito di piede ad anello, orlo fìg. 26, n. 14; p. 160, fìg. 31, n. 2. MARTIN~SERREs 1970, p. 50, fig. 25,
n. 41; p. 68, fig. 40, nn. 51 (?), 53 (?).
arrotondato, parete svasata (tav. XXXII, 9). Tunisia. HOLWERDA 1936, p. 48, fig. 15; tav. V, nn. 635, 637,
640~64!, 643 ( = HAYES 1972, p. 92, fig. I4, forma 32/58, n. 22).
Produzione. CVA Copenhague 7, tav. 310, nn. 7~9 PALLARÉS 1960, p. 274,
fig. 9, nn. 7-9. SALOMONSON 1968, p. 122, fig. 34, D2 a --- J?aqqada
Forma prodotta in sigillata africana D 1 • La vernice è 1973, tav. IX, tomba Ar2; tav. XI, tig. 47.
normalmente opaca, talora semibrìllame. Può ricoprire Musei e Collezioni, HAYES 1972, p, 92, fig. 14, forma 58, n. HJ.
HAYES 1972, p. 94, forma 58B, n, 16 HAYES 1976, fig, 6, n. 98.
completamente il vaso, ma riveste generalmente l'interno
e la parte superiore della parete esterna. Il tipo Hayes
32/58 è l'anello di congiunzione tra la forma Hayes 32/
Ostia I, fig. 29/0stia I, fig. 31 in A/D (particolarmente FORMA LAMBOGLIA 51, 51A = HAYES 59, NN. 9,
l'ultimo tipo, da cui quello in D 1 sembra distinguersi 16-17; 65, N. 2.
unicamente per la vernice) e la forma in esame. Per con- FALLICO 1971, FlG. 30, A149.
fronti con altre produzioni, cfr. forme in ca (tav. XXIX, HAYES 59, NN. I ( ?), 19.
2-4), in C/E (tav. LIV, 5-6) in sigillata della Tunisia me- HAYES 65, N. I.
ridionale (tav. LXVI, 17), della Tunisia settentrionale LAMBOGLIA 51B (HAYES 59, N. 7).
(tav. LXVII, 9), in sigillata nordafricana (tav. LXIX, 26). JoDIN-PONSICH 1960, FJG. 6 a.
La forma non appare mai decorata a stampo; farebbe
eccezione un esemplare a St. Blaise, secondo l'indicazione Descrizione.
di Lamboglia (cfr. LAMB0GLIA 1963, p. 197).
Scodella a pareti ricurve, con largo orlo liscio o diver-
Cronologia. samente profilato. All'interno sono visibili una scanalatura
Hayes 32/58: fine III - inizi IV secolo (Hayes). in corrispondenza della congiunzione tra parete e fondo,
Hayes 58B, n. 15; n. 9; n. 2I: 290./300-375 (Hayes). e due o tre serie di doppie scanalature) che comprendono
Hayes 58B, n. II: 350-375 (Hayes). la decorazione a stampo. Diametri: cm 21-42,
Hayes 58B, n. 19: fine !Il-inizi IV secolo? (Hayes). Tipologia.
Sai. D2 a: secondo venticinquennio o metà del IV se-
colo (Salomonson). Lamb. 51, 51A. - Nella parte esterna il fondo si connette
Lamb. 52C; 52B: indeterminata. alla parete in modo da formare una rientranza, Parete a
In generale la forma appare ben documentata in strati quarto di cerchio più o meno allargato. Il fondo può esse-
di fine IV - inizi V secolo a Ostia (Ostia III-IV). Gli re leggermente concavo (ravv. XXXII, ro-13; XXXIII, 1;
esemplari di Draria-el-Achour sono stati rinvenuti in CXXXV,r).
tombe unitamente al tipo PoNSICH 1970, fig. 93 in D1, D 2 • FALLICO 1971, fig. 30, Ar49. - Fondo come nel tipo
precedente, generalmente concavo. Parete svasata (tav.
Diffusione. XXXII, 2).
forma comunemente attestata nel Mediterraneo oc- Hayes 59, nn. r (?), 19. - Il fondo presenta un pie-
cidentale ed orientale e sulla costa atlantica. Appare poco de atrofizzato e può essere più o meno concavo (rav.
documentata a Cartagine, in confronto alle due forme XXXIII, 3-4).
seguenti, che sono di gran lunga le più comuni. I tipi Hayes 65, n. I. - Fondo piano, parete a quarto di cer-
Hayes 58B, n. I 5 e n. 9 sono i più testimoniati. chio più o meno allargato (tav. XXXIII, 5).
Larnb. 51B. - Fondo piano, parete svasata (rnv.
Bibliografia. XXX!ll, 6).
Aì1?eria. CAMI'S 1955, fig, 4 (dopo p. 236), tipo II, nn. 6, 8. AL- JonIN-PoNsrcH 1960, fig. 6 a. I1 fondo presenta un
LAIS 1957, tav. (ciopo P- 42), Iipo \', n. I2 (?). BARADEZ r96I, p. 123, piede ad anello (tav. XXXIII, 7).
tav. II, n. 10.
Pta11cia. LAMBOGUA 1963, P- r97, 52B. JoorN 197r, p, 39, Sono stati individuati alcuni tipi di orlo (oltre alle
fìgg. II3-II5, figure già citate, cfr. tav. XXXIII, 8-12), a partire da un
Grecia. HAYES 1972, p. 92, fig. 14, forma 58, nn. 9, rr.
orlo liscio (tav. XXXIII, 6) fino ad un orlo munito d;
Israele. AVlGAD 1956, fi~. 3, n. 18 (?). CROWF0OT I957, p. 359,
fì,· 84" [l. 18 ?'.. BAGATT )')(-. r- 2Fc,. fii::;. ::27, r:. 3- LOFFRED/, pii: sçanaiature (ta', :XXXIII, 1). Un orio del gener:
197.;, p. 66, fig. Ii, nn. 28-29, 31-33; p. 122, fig. 41, n. 25. raffigurato alla tavola XXXII, I I è documentato anche
lra!ia. ORSl, in NSA, 1912, p. 359, fig. 12. LAMB0GLIA 1950,
p. 144, iig. 80, un. 25, 36-38; p. 169, iìg. 98, n. 26 (?); p. r83, :fig. rn6, nel tipo Hayes 59, nn. 1 (?), 19, altri orli (cfr. tavv.
nn. 6-IO. LAMBOGLIA 1963, p. 197, 52C. VERMASEREN-VAN ESSEN XXXIII, 4; XXXIII, 7) anche nel tipo Lamb. 51, 51A.
TERRA~§I_G ILLAT A:_yA~
Produzione. Libia, HAYES 1972, p, 98, fig. 15, forma 59, n. r; p. IlO_, fig. 18,
forma 65, n. 2.
Forma prodotta in sigillata africana D La vernice è 1• Marocco. JoorN-PONSICH r960, p. 294, fig. 6 a }ODJN-PONSICH
generalmente sottile ed opaca, in alcuni casi spessa e 1967, p. 516_, fig. 3 b. PONSICH-TARRADELL 1965, p, 23, fig. 12, n. 11( ?),
JoorN, in BAM, 1967, p. 492, fig. 12, n. 43 (?); pp. 514-515, rnvv.
semibrillante. All'esterno essa ricopre generalmente l'orlo III-IV. MARTIN 1969, p. 170, fig. ro (?).
e parte della parete sottostante. Porto{!allo. DELGADO 1967, p. r23, tav. III, n. 42; p. 124 1 tav. IV,
nn. 58, 60-61; p. 125, tav. V, nn, 62, 64_. 66, 68 ( ?). DELGADO 1968,
Spesso la parete è decorata all'esterno da nervature ta\', III (dopo p. 66), m1. I0-13, Conimbriga 1975, p. 299, tav, LXVII,
impresse nell'argilla ancora fresca e rilevabili anche al- nn. 42-48.
l'interno (per una decorazione analoga nel vetro, cfr. Siria. WAAGÉ r948, tav. IX, nn. 817 a, k; 818 a; fìg. 28, n. 8.
Spagna. MARTiNEZ BURGOS, in Afom . .iì-1us. Arq, Prov., VI, 1945,
SALOMONSON 1973, p. 61, figg. 47-50; cfr. il tipo Hayes 63, p. 28, tav. V, nn. n-12. Papeles Valencia 1962, p. 103, fig. 7, n. 70,
n. r in D 1 e le forme Hayes 56, LA BAUME-SALOMONSON ESTEVA CRUANAS 1962, p, 59, fig. 5, tav. I, 2, n. 7; p. 60, fig. 6_, n. I;
p. 64, fig. 8, tav. I, r, n. 6. GUITART DuRAN 1970, p, 145, fig. 19,
1976, tav. 54, n. 2 in D1,/Z e D~). Si distinguono i seguenti nn. 8-9 (?); p. 153, fig. 26, nn. 12-13. TARRADELL-l\,iARTiN 1970,
tipi di decorazione: a) serie di nervature singole (tavv. rnv, XIII (dopo p, 41), nn. 21-22. MANANES in BSEAA, XXXVIII,
XXXII, 13; XXXIII, 4); b) nervature alternate ad im- 1972, p. 202, fig. 8, n. l. VICENT ZARAGOZA-MuS;oz A.MILIBIA, in
Excavaciones Arqueo!oRicas en Bspafia, 77, r973, p. 33, fig. r3, n. 11.
pressioni digitali (tav. XXXIII, 3); e) nervature alternare Tunisia. HOLWERDA 1936, p. 46, fig. 14, taV\'. V, VI, X, nn, 644,
ad impressioni triangolari (tav. XXXIII, 7; cfr. anche 646, 647 (= CHARLESTON 1955, tav. 23B). CVA Copenhague i,
il tipo Hayes 63, n. I in D 1); d) serie di nervature alter- tav. 310, n. 6 PALLARÉS 1960, p. 274, fig. 9, n, 6. SALOMONSON
1973, p. 61, fig. 46.
nate a triplici impressioni digitali (cfr. PETSAS 1966, Turchia. HELLSTR6M r965, tav. 37, n, 324. BAss-VAN DoORNINCK
fig. 350, n. 5); e) serie di nervature singole alternate s I97!, pp. 34-35, tav. 2, nn. 14 a-e.
U.R.S.S. An:h. Pamatki, XIII, Kiev 1963, p. 21, fig, !3, r e r a.
nervature verticali ed oblique che creano palmette (tav. Musei e Colle:::ioni. HAYES 1972, p. 98, fig. 15, forma 59, nn, 9, 16.
XXXIII, I). Questa forma è imitata in una produzione
locale ben documentata a Conimbriga (cfr. Conimbriga
1975, pp. 332-333, tavv. LXXXV-LXXXVI, nn. 44-49; il FORMA HAYES 61, NN. 1, 4, 7, 18.
n. 49 presenta la parete decorata da nervature). HAYES 61, N. 13.
Decorazione. WAAGÉ 1948, TAV. IX, N. 831 K.
WAAGÉ 1948, TAV. IX, N. 831 U.
Stili A (i)-(ii) (Hayes).
HAYES 6r, N. 26.
Cronologia. LAMBOGLIA 53 bis =
HAYES 61, NN. 29-30, 33.
320-400/420 (Hayes). Attestazioni in contesti di IV se- LAMBOGLIA 54 bis (HAYES 61, N. 3).
colo a Piazza Armerina (Piazza Armerina 1971, passim), HAYES 6r, N. 21.
a Ventimiglia (Lamboglia), di fine IV - inizi V secolo ad LAMBOGLIA 54, 54 ier (HAYES 61, NN. 17, 25).
Ostia (Ostia III-IV) e in contesti di IV-V secolo a Cartagine. PONSICH 1970, FIG. 93-
}0DIN-PONSICH 1960, FIG. 5.
Diffusione.
DENEAUVE 1972, TAV. II, C771, I.
Forma documentata nel Mediterraneo occidentale ed
orientale, nell'Italia settentrionale (Aquileia, Milano, Vi- Descrizione.
mercate), sulle coste dell'Atlantico e del Mar Nero, e
Scodella con orlo più o meno inclinato all'interno, o
in Renania.
verticale, o tendente all'esterno, che si congiunge con la
Bibliografia. parete o a spigolo vivo, o creando un gradino all'interno,
Algeria. ALLAIS 1957, tav. (dopo p, 42), tipo V, n. 13 (?). BARADEZ sottolineato da una scanalatura o da un leggero solco, o
1961, p. 129, tav. IV, nn. 18, 26. all'esterno, o all'interno e all'esterno del vaso. Interna-
Egiuo. PETRIE 1905, tav. XXX, n. r.
Francia. CFA, Fra11ce 6, Coli. Aiouc;, t:ff, 50, nn. 24-25. JoDHS: mente sono visibili una scanalatura in corrispondenza delfr
1971, p. 38, figg. 1!0-112, MARTIN 1973, p, 208, fig. I, nn. 3-7; congiunzione tra parete e fondo e serie ài scanalature, in
p. 2r2, fig. 2, nn. 1-2. numero da una a cinque, che includono la decorazione a
Germanìa Occidentale. NrnssEN 19I I, tavv. XCII, XCIV, n. 2252
FREMERSDORF 1958, p. 16, tav, 3, nn. 3-4 LA BAUME 1964, p. 139, stampo. Diametri: cm 22-41.
fig. 123. FREMERSDORF 1958, p. 16, fig. 7, tav, 3, n. 5,
Grecìa, WAAGÉ 1933, p. 297, fig. 3, n. 182; tav. IX, nn. 155 Tipologia.
(
0
~- HAYES 1972, p. 98, iig. 15, forma 59, n. 20), 18r-182. BROCK
1949, p. 71, fig. 15, n. 9. PETSAS 1966, fig. 350, n. 5, Hayes 6r, nn. r, 4, i, 18. -- Nella parte esterna il fondo
Israele. SALLER 1957, p. 258, fig:. 49, nn. 3081, 4039, BAGATTI si connette alla parete in modo da formare una rientranza.
1967, p. 280, fi_g. 22i, n, q. LOFFREDl, 1974, p, 66, iig, I/, n. 22;
p. 73, fig. 21, nn. 1-5, Orlo inclinato all'interno, che si congiunge con la parete
Iralia. MINGAZZINI 1949, p. 28, fig. 35 d. LAMBOGLIA 1950, p. 23, a spigolo vivo [tav. XXXIV, r).
fig. 4, n. 6; p. 144, fig. So, nn. 39-40; p. 169, fig, 98, n. 27; p. 181, Hayes 61, n. 13. - Fondo come nel tipo precedente.
fig. I04, nn. 6 ( LAMBOGLIA 1963, p. 195, 51B)-7; p. 193, fig. 114,
n. 13; p. 198, fi.g. II8, n. 5. IACOPI 1963, p. 162, fig. IiO, LAMBOGLIA Orlo inclinato all'interno, munito di gradino all'interno
r963, pp. 194-195. SI, 51A. VERMASEREN-VAN ESSEN 1965, p. 375, (tav. XXXIV, 2).
fii:;-. ()8:_ p, 42;., fi~. 24,1.; f,. 4CJ6, fi~. 423_ L1::.s; CARONNA IQ6(i. p. 107.
fig. 19, n. 2; p. !OS, fig:. !7, nn. 3, 5. Siuari !970, p, 512, fig. 568,
W:AAGé 1948, ta\·. IX.i L 831 k. - Foncio come nel prim(
n. 4430. FALLICO 1971, p. 607, fig. 30, A149-Ar50. Ostia III, fig. !29. tipo. Orlo inclinato all'interno, munito di gradino al-
Luni 1973, rn.v. 69, nn. 5-8, ANDREAU l974, tav. 17 (dopo p. 340), l'esterno (tav. XXXIV, 3).
69-148-ro. Ostia IV, figg. 9-13.
Iugoslavia. KOROSEC 1956, tav. xv, n. 5, èREMOSNIK 1966, tav, II \'X7AAGÉ 1948, tav. rx, n. 831 u. -· Fondo come nel primo
(dopo p. 52), n. 20. tipo. Orlo verticale, che si congiunge con la parete a
CERAMICA AFRICANA

spigolo vivo. Il vaso può presentarsi ora più alto, ora più V secolo ad Ostia (Ostia III-IV), in contesti di IV-V se-
basso (tav. XXXIV, 4-5). colo a Cartagine. Il tipo DENEAUVE 1972, tav. II, C77r, r
Hayes 61, n. 26. - Fondo come nel primo tipo. Orlo è documentato nel relitto di Port-Miou, associato ad
verticale munito di gradino all'esterno, più o meno pro- altre forme di sigillata africana D, di cui Je più tarde sono
nunciato (tav. XXXIV, 6-7). databili nel V secolo (DENEAUVE 1972).
Lamb. 53 bis. - Fondo come nel primo tipo. Orlo ten- Diffusion e.
dente all'esterno, munito di gradino all'interno e all'ester-
no. Forma più profonda e più aperta (tav. XXXIV, 8). Forma diffusa comunemente nel Mediterraneo occi-
Lamb. 54 bis. - Il fondo presenta un piede atrofizzato dentale ed orientale, sulla costa atlantica; altri esemplari
largo. Orlo inclinato all'interno, che si congiunge con la sono documentati nell'Italia settentrionale (Brescia, Mi-
parete a spigolo vivo (tav. XXXIV, 9). lano, Trieste, Aquileia, Treviso), e, più raramente, nel-
Hayes 61, n. 2I. - Il fondo presenta un piede atrofiz- l'Europa continentale.
zato stretto. Orlo inclinato alfinterno, che si congiunge Bibliografia.
con la parete a spigolo vivo (tav. XXXV, r). Algeria. CAMPS 1955, fig. (dopo p. 236) 5, tipo IV, nn. 1-5, 6 ( ?),
Lamb. 54, 54 ier. - Fondo come nel tipo precedente. BARADEZ 1961, p. II9, tav. I, nn. 45, 47; p. 127, tav. Ili, nn. l,
15-19. LANCEL 1970, p. 236, fig. 80, Il. 23,
Orlo verticale, che si congiunge con la parete a spigolo Francia. CHABOT, in CLPA, XIV, 1965, p. I08, fig. 8, n. 2. }ODlN
vivo. Il vaso appare ora più alto, ora più basso (tav. 1971, p. 42, fig. 120. DENEAUVE 1972, p. 228, tav. I, C874, 883 (?);
p. 229, tav. II, C769, 770 ( ?), 771, I, 870, 873, 877 ( ?), 878-880,
xxxv, 2-3). 882; p. 230, tav, III, C839, 861-862, 864-865, 868; p. 231, tav. IV,
PONSICH 1970, fig. 93. - Fondo piano. Orlo inclinato al- C866-867 ( ?). MARTIN 1973, p. 208, iig. 1, n, 2.
l'interno, che si congiunge con la parete a spigolo vivo Germania Occidemaìe. GARBSCH 1966, tav. 40, nn. II-15; tav.
53, n. 3. POiiL-\ìl/ERNER 1969, tav. 31 (dopo p. 293), nn. 3-9, 22,
(tav. XXXV, 4). Grecia. WAAGÉ 1933, tav. IX, nn. r6r (?), 168-170. WALTER, ìn
}ODIN-PONSICH 1960, fig. 5. - Fondo piano. Orlo verti- Oìympiaberichr, VI, 1958, pp, 70-71, figg, 61, 63, HAYES 1972, p. !05,
cale che si congiunge con la parete a spigolo vivo. Il vaso fig. 17, forma 61, n. 7. Atlame, tav. XXXIV, 2.
Israele. AVlGAD 1956, p. 88, fig. 3, n. 17. CROWFOOT 1957, p. 359,
può presentarsi ora più alto, ora più basso (tav. XXXV, 5). fig. 84, n. 20. LOFFREDA 1974, p, 73, fig. 21, nn. 8-ro; p, 112, fig. 37,
DENEAUVE 1972, tav. II, C771, r. - Fondo piano. Orlo n. 14; p. II5, fig. 38, n. 14; p. 124, fìg. 42, n. 2; p. 130, fig. 45, n. u.
Italia. LAMBOGLIA 1950, p. 144, fìg, 80, nn. 31-35; p. 173, fig. 100,
tendente all'esterno, munito di gradino all'interno e al- n. r3; p. rSr, fig. 104, n. 9; p. 183, fig. rn6, n. 5; p. 193, fig. u4,
l'esterno. Forma più profonda e aperta (tav. XXXV, 6). nn. IO-II. LAMBOGLIA 1963, pp. 198-199. VERMASEREN-VAN F.,ssEN
r965, p. 379, fig. 139; p. 461, tig, 340. Sibari 1970, p. 504, fig. 562,
Produzione. n. 516. FALLICO 1971, p. 607, fìg. 30, A160, Ar65, A168. LISSl CA-
RONN'A 1971, p, 354, fig. 34, nn. 2-3; p. 356, fig. 37, n. 3. Ostia III,
Forma prodotta in sigillata africana D 1 e in D 2• In figg. II6-II7, 130. Luni 1973, tav. 70, nn. 2-3; tav, 107, nn. 14, 16,
Ostia IV, fi.g. 17.
particolare, la vernice appare opaca e sottile (D 1), o anche Iu1;oslavia. C::REMOSNIK 1966, tav, II (dopo p, 52), nn. 18, 22.
semibrillame, negli esemplari poco profondi, in cui l'orlo Libia. HAYES 1972, p. 10:::, fig. 16, forma 6r, nn. r, 21; tav. XII a.
è inclinato alrinterno (cfr. in generale il tipo Hayes 61A), A1arocco. JoorN-PONSlCH 1960, p. 293, fig, 5 ° JooIN-PONSICH
0
-

1967, p, 518, fi.g. 5. PONSICH-T'ARRADELL 1965, p, 47, fig. 30, n. 7.


spessa e brillante (D 2) negli esemplari più profondi e più PoNSICH 1970, p. 371, tav. CXV11, nn. I, 3; p. 372, fig. 91; p. 375,
aperti (dr. in generale il tipo Hayes 61B), nei quali tal- fig. 93.
volta sono visibili all'interno i segni del tornio, in alcuni Portogallo. AA. vv., in Cronica dd lll Congreso Nac. de Arqueolo1;ia,
Galicia 1953, tav. I (ùopo p. 578), n. I. DELGADO 1967, p. 125, tav. V,
casi così evidenti che sembra trattarsi di ceramica polita nn, 73-74; p. 126, tav. VI, nn. 75-78, 79-80(?), 8!. DELGADO 1968,
a strisce. La vernice può ricoprire interamente il vaso, tav. III (dopo p. 66), n. 15. Ca11imbriga 1975, p. 300, tav. LXVIII,
un. 53-58; p. 301, tav. LXIX, nn. 59-66; p. 302, télv. LXX, nn. 67-
oppure risparmiare 1a parte esterna inferiore. Scarti di 68; p. 306, tav. LXXIV, n. 123.
fornace relativi ad un tipo non identificato sono stati rin- Siria. WAAGÉ r948, mv, IX, nn, 804 u, 830, 83I k, m, u.
venuti a Pheradi Maìus (rav. XXXV, 7). Spagna. FLETCHER VALLS, in APL, V, 1954, tav. V (dopo p. 2.:q.),
n. I ~= LAMBOGLIA 1963, pp, 198~199. ESTEVA CRUANAS 1962, p. 61,
Questa forma appare imitata in diverse produzioni: in fig. 7, Pape/es 'Valencia 1962, p, IOI, fig. 6, n. 66. LAMBOGLlA 1963,
sigillata dell'Algeria centrale e orientale (tav. LXVIII, 4-5), pp. 198-199, AL.MAGRO 1964, p. 47, fig. !3, nn. 3, 6, 8, 15. RtGER
in sigillata <i tripolitana (ta\'. LXV, 2), in sigillata della
)1
r968, fig. IO (dopo p. 258), nn. 4-5. RtGEP.. 1969, p. 266, fig. ti, r;_
GUITART DUR.-lli: 1970, p. 145, fig. 19, Il. 7; p. 147, iig. 20, nn. 1 I-12 (?;;
Tunisia occidentale (tav. LXVII, 19), in sigillata egi- p. 153, fìg. 26, n. I!. MARTIN-SERRES 1970, p. 98, fig. 50, n, 3. NrE~
ziana A (cfr. HAYES 1972, p. 393, forma AA), in ceramica MEYER, in A1DAI(M), 13, r972, p, 145, fig. 10 d.
Tunisia. HOLWERDA 1936, p. 46, fig, 14; tavv. V, X, nn. 632,633
ateniese (tav. CXXVII, 6), in sigillata locale ben docu- ( -_-, R1jhsmuseu111.,. Gids voor de Ver:::ameling van griekse Vasen, 1955,
mentata a Conimbriga (cfr. Conùnbrìga 1975, p. 330, p. 36, fig. 20), 634. CVA Copenhaguc 7, tav. 311, nn. 1, 2 ( H,WES
tav. LXXIII, nn. 23-25, 33), in una produzione locale ispa- 1972, p. I04, fig. I7, n. 18), 3 PALLARÉS 1960, p. 275, fig. 10,
nn. 1-3, Arlame, tav. XXXV, 7,
nica (cfr. GUITART DuRAN 1970, p. 147, fig. 20, nn. Turchia. HELLSTRÒM. 1965, ta\', 37, rm. 322, 325. HAYEs 1972,
II-I2; p. 159, fig. 29, Il. 19). p. 102, iig. 16, n. 13.
,Husei e Collezioni. HAYES 1972, p. 102, fig. 16, forma 61, nn. 29-
Decorazione. 30; p. 104, fig. !7, nn. 4, 26, 33; tavv. XII b, XIV a, XV a-b.

Stili A (i)-(ii)-(iii) (Hayes) (tav. CXXXVII, 1-3).


FORMA HAYES 60, NN. I-2.
Cronologia. GUÉRY r970, FIG. 69.
325-450 crrca (Hayes). In particolare 325-400,i420 per
il tipo Hayes 61A, 380/390-450 per il tipo Hayes 61B Descrizione.
(per la cronologia iniziale, cfr. le osservazioni in HAYES Piatto con orlo più o meno rivolto all'esterno, general-
1977, p. 282). Attestazioni in contesti di fine IV - inizi mente munito di una scanalatura sul margine superiore
TERRA SIGILLATA: VASI

esterno. All'interno il fondo è solcato da serie di scana- Conimbri'ga 1975, tav. LXXI, n. 90. Il fondo presenta
lature1 comprendenti la decorazione a stampo. Diame- scanalature che permettono di distinguere un falso piede
tri: cm 30-42. (cfr. tipi in D', D', tavv. XXXVII, 9-11 e XXXVIII r;
XXXVIII, 4; XXXVIII 6-7; XLVIII, 13; XLIX, 6-8,
Tipologia. forme in D2, tavv. XXXVIII, 5; XLVIII, r-3). L'orlo
Hayes 60, nn. 1-2. - Nella parte esterna il fondo si è munito di scanalature o profilature a rilievo; sul mar-
connette alla parete in modo da formare una rientranza gine esterno sono visibili due o più scanalature (cfr. il
(tav. XXXV, 8). tipo Hayes 76, n. 6, in D') (tav. XXXVI, 2).
Variante Atlante, tav. XXXV, 9 (cfr. HAYES 1972, p. roo,
esemplare n. P7555 dell'Agorà di Atene). L'orlo mostra Produzione.
una fascia a rilievo sul margine superiore esterno. Forma prodotta in sigillata a1ncana D 1 • L'argilla è
GUÉRY 1970, fig. 69. - Il fondo presenta un piede atro- piuttosto fine. La vernice opaca, sottile, richiama peraltro
fizzato (tav. XXXV, ro). In un esemplare rinvenuto a la e~. La forma ricorda la Hayes 60, nn. 1-2/GuÉRY 1970,
Conìmbriga il margine esterno è munito di due scana- fig. 69 in D1, la Hayes 60, n. 3 in E.
lature (tav. XXXV, II).
Cronologia.
Produzfone. Atlante, tav. XXXVI, 1: Hayes data un esemplare rin-
Forma prodotta in sigillata africana D 1 ~ derivante forse venuto nell'Agorà di Atene al 350 circa, Un frammento è
dal piatto in c 1, C 2 (tav. XXVI, ~-9\ La vernice) general- documentato a Cartagine in un contesto inedito della
mente opaca, è talvolta semibriliante e ricopre l'esterno seconda metà del IV secolo.
solo in parte. L'argilla è abbastanza fine. Piatti simili Conimbriga 1975, tav. LXXI, n. 90: gli elementi di
sono documentati in sigillata della Tunisia centrale e me- affinità con forme in D1, D'.! (tavv. XXXVII, 9-II e
ridionale (tavv. LXVI, 2; LXVII, 1). Si conoscono imita- XXXVIII, 1-4; XXXVIII, 5; XXXVIII, 6-ro e XXXIX,
zioni di questa forma in ambito dalmata (cfr. CERMANO- 1-4) indicherebbero, per questo tipo, una datazione più
v1è, in lnv. Archaeologica,Jugoslav{ia, 8, 1965, Y77, n. 4). tarda rispetto a quella proposta da Hayes per il tipo pre-
cedente. Non risulta chiaro dal testo (Conimbri'ga 1975)
Decorazione. se i frammenti rinvenuti a Conirnbriga si riferiscono a
Stile A(ii) (Hayes). livelli di IV o di V secolo (465/468).
Cronologia. Diffusione.
320 (?)-380 circa (Hayes). Attestazioni in un contesto Forma raramente documentata nel Mediterraneo occi-
tra il 360 e il 440 (J\Aissione Italiana a Cartagine, dati dentale ed orientale e sulla costa atlantica.
inediti) e in livelli di distruzione relativi agli anni 465-
468 a Conimbriga (Conimbriga 1975). Bibliografia.
Grecia. Atlante, wv. XXXVI, 1.
Diffusione. Italia. LrsSI CARONN:A 1971, p. 335, fig-. 7, n. 3 (?). Luni 1973,
tav. 70, n. 12 (?).
Forma non comune, documentata nel Mediterraneo Porrogallo. DELGADO 1967, p. n6, tav. VI, n. 83. Conimbriga
1975, p. 303, mv. LXXI, nn. 90-91.
occidentale ed orientale e sulla costa atlantica.
Bibliografia.
Alf!en'a. GUÉRY 1970, p. 292, fig. 69. FORMA LAMBOGLIA 9A.
Grecia. WAAGÉ 1933, tav. IX, n. 178. HAYES !972, p. 98, fig. 15,
forma 60, n. I. Atlante, tav. XXXV, 9.
LAMBOGLIA 9B (HAYES 63, n. 2),
Israele. LOFFREDA 1974, p. !08, fig. 35, n. 3- HAYES 63, N. I.
ltaìia. LAMBOGUA 1950_. fl. 135, fig. 76, n. !2.
Libia. HAYES 1972, fig. 15, forma 60, n. 2. RùGER 1968, FIG. II, N. II.
Portogallo. Conimbrif;a 1975, p. :wo, tav. LXVIII, nn. 49-50. <<LUNI>> 1973, TAV, 68, N, 16.
Siria. WAAGÉ 1948, tav. IX, nn. 808 a, k.
LAMBOGLIA 2j9 (HAYES 63, N. 3).

t'ORMA ((ATLANTE,,, TAV. XXXVI, I. Descrizione.


«CONIMBRIGA >l 1975, TAV. LXXI, N. 90. Piatto con orlo indistinto dalla parete o bifido o estro-
flesso, pareti più o meno a quarto di cerchio. In corri-
Descrizione. spondenza della congiunzione tra parete e fondo è ge-
Piatto con orlo estroflesso, il cuì margine esterno è neralmente visibile all'interno una scanalatura. Il fondo
ingrossato e leggermente pendente. Diametri: cm 39,6-55. può presentare due o tre scanalature, che comprendono la
decorazione a stampo. Diametri: cm 22-52,5.
Tipoloir"a.
Atlanrc, tav. XXXVl, I (cfr. HAYES 1972, p. 100, esem- Tipoloçù-.
plare dell'Agorà di Atene n. P rr103). All'esterno il fondo Lamb, 9A. - Orlo indifferenziato dalla parete, priva di
si connette alla parete in modo da formare una rientranza. scanalature all'esterno; una scanalatura o una leggera
L'orlo presenta una scanalatura sul margine superiore; depressione separa ii fondo piano dalla parete (cfr. il tipo
il fondo una doppia scanalatura all'ìnterno. Hayes 58B, n. 19 in D') (tav. XXXVI, 3).
CERAMICA AFRICANA

Lamb. 9B. - Orlo indifferenziato dalla parete, che connette alla parete in modo da formare una rientranza;
presenta due o tre scanalature; fondo piano senza solu- all'interno sono visibili doppie scanalature. Diametro:
zione dì continuità con la parete (tav. XXXVI, 4). Rara- cm 34 circa.
mente l'orlo è inciso da una serie di tacche.
Tipologia.
Hayes 63, n. r. - Orlo indifferenziato dalla parete, che
presenta due scanalature e nervature alternate ad impres- Si conosce un solo tipo (tav. XXXVI, 9).
sioni triangolari (cfr. il tipo JonIN-PONSICH 1960, fig. 6 a, Produzione.
in D 1 ; per le nervature, cfr. le forme Hayes 56 e LA Forma prodotta in sigillata africana D 1 -~. L'argilla pre-
BAUM.E-SALOMONSON 1976, tav. 54, n. 2 in D 112 e D 2 ); il senta fini inclusioni di calce. La vernice, semibrillante, ri-
fondo presenta un piede atrofizzato (tav. XXXVI, 5). copre esternamente gran parte delle pareti. Cfr. la forma
RUGER 1968, fig. r r, n. r r. Orlo bifido, parete al- precedente in D 1 •
quanto svasata, decorata da due scanalature. Non è atte-
stato alcun tipo di fondo (rav. XXXVI, 6). Cronologia.
Luni 1973, tav. 68, n. r6. - Orlo bifido inciso da Attestazione in un contesto datato tra il 360 e il 440
una serie di tacche (cfr. forme in C 3, tav. XXX, 17-18; (l\1issione Italiana a Cartagine, dati inediti).
XXX, 19-20; XXX, 21-24, in C4, tavv. XXIX, 8; XXXI, Dfffusionc.
1-5, tipi in D 1, tavv. XXXVIII, 9-w; XXXIX, 1-4,
le forme Hayes 91, n. 29 e Hayes 12/IIo in D 2), parete Forma documentata finora esclusivamente a Cartagine.
decorata da due scanalature. Non è attestato alcun tipo Bibliografia.
di fondo (tav. XXXVI, 7). Tw1isìa. Arlanrc, tav, XXXVI. 9.
Lamb. 2/9. - Orlo estroflesso, parete decorata da due
scanalature; il fondo piano appare rialzato verso la metà
circa (tav. XXXVI, 8). FORMA HAYES 50B, N. 60.
HAYES 50B, N. 6r.
Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana D 1 • La vernice è Descn:zionc.
generalmente opaca, ma anche semibrillante e ricopre Scodella con orlo indistinto dalla parete o leggermente
l'esterno solo in parte, mostrando delle colature. Forme smussato all'esterno, pareti svasate, fondo piano che si
simili sono prodotte in D 1 /2 (tav. XXXVI, 9), in D 2 connette alla parete mediante una rientranza. All'interno
(tav. XXXVII, 5-6), in E (tav. LIV, 8-9). Sono documen- una scanalatura può comprendere la decorazione a stampo.
tate imitazioni di questa forma (cfr. CERMANOVIè, in Diametri: cm 20-37.
lnv. Archaeologica, Jugoslavi}a, 8, 1965, Y77, n. 3).
Tipologia.
Decorazione. Hayes 50B, n. 60. - Orlo indistinto dalla parete; una
Stile A (ii) (Hayes). scanalatura in corrispondenza della congiunzione tra pa-
rete e fondo permette di distinguere un falso piede (tav.
Cronologia.
XXXVII, r).
375-400 circa ? (Hayes). Attestazioni in un contesto Hayes 50B, n. 6r. - Orlo leggermente smussato al-
datato tra il 360 e il 440 (Missione Italiana a Cartagine, l'esterno, pareti molto svasate. Alfinterno è visibile una
dati inediti). scanalatura in corrispondenza della rientranza del fondo
DUfusione. (tav. XXXVII, 2).
Va forse considerata come una variante locale un esem-
Forma documentata nel Mediterraneo occidentale e plare di Raqqada, in cui ia parete ricurva tende a rien-
sulla costa atlantica; raramente anche nel Mediterraneo trare superiormente (cfr. SaL D4
orientale. Un esemplare inedito è presem:e ad Aquileia.
Produzione.
Bibliografia.
Francia. LAMBOGLTA 1958, p. 275, 2/9. LAMBOGLIA 1963, p. 187,
II primo tipo sembra prodotto in sigillata africana D1 ;
9A. JODIN 1971, p. 33, figg. 97 a-b. DENEAUVE 1972, p. 228, tav. I, il secondo in D 2 e presenta un'argilla piuttosto fine e una
e ss1- vernice spessa e briJiante. In entrambi i tipi la vernice
1taiia. LAMBOGLIA 1963, pp. 186-r87, 9B. L!SSl CARONNA 197r,
P- 335, fig. 7, n. L Lu11i 1973, tav. 67, n. r3 (?); tm·. 68, n. 16. è distesa all'interno, e, limitatamente alrorlo, all'esterno.
Libi:a. HAYES 1972, p, no, fig. 18, forma 63, n. r. La forma In esame appare simile al tipo Hayes 50B, n. 56
Portogallo. DELGADO 1967, p. !2-t, t.n·. IV, nn. 50. 53. Co11i111bri;:a in C\ e alla forma 50B/64 in D 1 •
1975, p. 302, rav. LXX, n. 69.
Spagna. RtGER IG68, fig. I 1 (dopo p. 128), n. 5- Decorazione.
Tunisia. A/lame, t3v. XXXVI, 7-
Stili A (ii)-(iii) (Hayes).
FORMA «ATLANTE>>, TAV. XXXVI, 9. Cronologia.
350-4oc e ohre ?- (Euyes),
Dt>scrizionc. Diffusione.
Piatto ad orlo leggermente ingrossato, parete ricurva, Forma raramente attestata nel Mediterraneo occiden-
esternamente munita di una fascia a rilievo. Il fondo si tale ed orientale.

86
TERRA SIGILLATA: VASI

Bibliografia. FORMA HA YES 64, N. I.


Grecia. HAYES 1972, p. 68, fig. 12, forma 50B, n. 60.
HAYES 64, N. 2.
!rafia. HAYES 1972, fig. 12, forma 50B, n. 6L Luni 1973, tav. 68,
n. II; tav, 107, n. 4.
Descrizione.
FORMA HAYES 50B/64. Scodella con orlo indifferenziato dalla parete o legger-
mente ingrossato, pareti più o meno svasate, talvolta po-
Descrizione. co carenate. All'esterno il fondo si connette alla parete
Piatto ad orlo indistinto dalla parete, pareti rettilinee. in modo da formare una rientranza, cui corrisponde in-
Il fondo si connette alla parete in modo da formare una ternamente una scanalatura, oppure presenta un piede
rientranza all'esterno, un gradino all'interno. Diametro: atrofizzato. Sono generalmente visibili sul fondo singole
cm r6,8. o doppie scanalature, che possono comprendere la decora-
zione a stampo. Diametri: cm 31-39.
Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. XXXVII, 3), Tipologia.
Proàuzione. Hayes 64, n. I. - Orlo poco ingrossato, pareti legger-
mente carenate, piede atrofizzato (tav. XXXVII, 5).
Forma prodotta in sigillata africana D 2 , La vernice,
Hayes 64, n. 2. - Orlo indistinto dalla parete, fondo
brillante e tendente a sfaldarsi, ricopre alresterno r orlo
munito di una rientranza. Tipo meno profondo e più
e mostra, al di sotto, delle colature. Forma intermedia tra
aperto del precedente (tavv. XXXVII, 6; CXXXV, 2).
la Hayes 50B, n. 60/50B, n. 61 in D', D' e la 64, n. 4
Variante Hayes 64, n. 3. Esemplare ancora più aperto.
in D 2• Per confronti con altre produzioni si veda la forma
Stern v ( ?) in sigillata della Tunisia meridionale. Produzione.
Cronologia. Forma prodotta in sigillata africana D 2• L'argilla è
V secolo? (Hayes). Attestazione in strati di fine IV - piuttosto rozza e granulosa. La vernice è spessa, brillante;
inizi V secolo (Ostia IV). all'esterno ricopre ì'orìo e la zona sottostante. Sulla parete
sono spesso visibili colature di vernice alresterno e i
Diffusione. segni del tornio. Cfr. forme in A/D (tav. XXIV, 4), in D"
Forma rara, documentata finora ad Ostia e a Cartagine. (tav. XXXVI, 5-8), in D'I' (tavv. XXXVI, 9 e XXXVII, 8),
Bibliografia. in D' (tav. XXXVII, 7).
!rafia. HAYES 1972, p. IIO, fig, 18, forma 50B 164, n. 5. Ostia JF,
fih . 18. Decorazione.
Stile A(iii) (Hayes).
FORMA HAYES 53B. Cronologia.
Fine del IV• prima metà del V secolo (HAYES 1972;
Descrizione. Michigan I, p. 85).
Scodella con orlo indistinto dalla parete, pareti svasate,
fondo connesso alla parete mediante una rientranza. Al- Diffusione.
l'interno la parete svasata presenta due scanalature, il fon- Forma raramente documentata nel Mediterraneo ccci.-
do una decorazione a rotella abbastanza fine (cfr. forme in dentale ed orientale.
D', tavv. XLVIII, II-16 e XLIX, l·II; XLIX, 12-13;
XLIX, 14 e L, r; L, 6-7, in E, tav. LV, 10). Diametro: Bibliografia.
F.[!itro. HAYES 1972, p. lC, fi.i::. 18, forma 6..;:., n. r; rn,·. XI\' b.
cm 24. ltalìa. HAYES 1972, fig. 18, forma 64, n. 3.
Siria. WMGÉ 1948, tav. X, nn. 889a,f(?).
Tipologia. Tunisia. CVA Copenhague i, tav. 311, n. 4 ·- PALLARÉS r960,
Si conosce un solo tipo (tav. XXXVII, 4). p. 275, fig. 10, n. 4 = HAYES 1972, fig. r8, forma 64, n, 2.

Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana D 1 i2 , La vernice FORMA HAYES 64, N. 4.
f.emibrìllante, rendente a sfaldarsi, ricopre l'interno e
Porlo, mostrando all'esterno delle colature. Cfr. il tipo
Hayes 53B in ci. Descrizione.
Scodella con orlo indistinto dalla parete, pareti svasate,
Cronologia. poco ricurve, fondo munito, in corrispondenza della con-
370-430 come per il tipo analogo in C 3 o poco più tardi? giunzione con la parete, di una rientranza sulla suµ:';fìcie
Diffusion.c. esterna, di una scanalatura su quelfa interna. Diametri:
cm 23,5-27.
Forma àocumentata a Sperlonga e ad Aquileia.
Bibliografia. Tipologia.
Iralia. Atlante, tav. XXXVII, 4. Si conosce un solo tipo (rav. XXXVII, 7).
T

CERAMICA AFRICANA

Produzione. l'orlo appare distante dal labbro. Il fondo piano presenta


Forma prodotta in sigillata africana D 2 • Cfr. la forma un falso piede distinto grazie ad una scanalatura (cfr. alcuni
precedente in D 2 e la seguente in D 1·' 1• tipi e forme in AI, A 1 ( \ A 2 , tavv. xvnc I2; XIX, 15;
XXI, 4; XXI, 5; XXI, 8; XXIII, 5, tipi in D1, D 2, tavv.
Cronologia. XXXVI, 2; XXXVIII, 6-ì; XLVIII, 14; XLIX, 6-8,
Cfr. la forma precedente ( ?) Ì": attestata, certamente come forme in D', tavv. XXXVIII, 5; XLVIII, r-3) o ad un
residuo, in contesti inediti di VI-VII secolo a Cartagine. incavo a sezione triangolare (cfr. alcuni tipi in A 1, ravv.
XXIII,3; XXIII,4, e forme in C', C', tavv. XXVIII,
Diffusione.
1-7, in C\ tav. XXIX, ìn C/E, tavv. LIV, 10; LV, 3-6).
Forma documentata in Italia e in Tunisia. Un esemplare rinvenuto a Cherchel (cfr. BAA, IV, 1970,
Bibliografia. p. 134, fig. 32) mostra un piede atrofizzato (tav. XXXVII,
Italia. HAYES 19i2, p. IIO, fig. J8, forma 64, n. 4. 9).
Tunisia. Arlanre, tav. XXXVII, 7. Hayes 67, nn. 5-6, r7, 28. - L'orlo presenta il labbro
ingrossato e più o meno pendente. Fondo come nel tipo
precedente (tavv. XXXVII, to-rr; XXXVIII, r).
FORMA «ATLANTE», TAV. XXXVII, 8. Atlante, tav. XXXVIII, 2. - L'orlo presenta il labbro
arrotondato e sporgente superiormente. Non è attestato
Descrizione. alcun tipo di fondo.
Scodella con orlo poco ingrossato, pareti wasate, che Lamb. 42. - La parte superiore dell'orlo si trasforma
si connettono al fondo piano mediante una rientranza in tesa piana. Il labbro è pendente ed ha forma arroton-
appena percettibile. All'interno il fondo presenta una data (cfr. il tipo WAAGÉ 1948, tav. rx, nn. 851 a, fin D').
scanalatura, in corrispondenza della congiunzione con la Fondo piano senza soluzione di continuità con la parete
parete. Diametro: cm 2 I. (tav. XXXVIII, 3).
Tipologia. WAAGÉ 1948, tav. rx, n. 870 a. - Il labbro non molto
pronunciato è separato dall'orlo da un incavo. Fondo
Si conosce un solo tipo (tav. XXXVII, 8).
piano in cui un incavo permette di distinguere un falso
Produzione. piede, o fondo semplicemente piano (tav. XXXVIII, 4),
Forma prodotta in sigillata africana D112 • Argilla abba-
Produzione.
stanza fine, vernice semibrillante, distesa all'interno e
suH'orlo. Segni del tornio sono visibili internamente. È Forma prodotta in sigillata africana D1 e in n~. La ver-
simile alle due forme precedenti in D 2• nice può essere opaca e fine, oppure semibrillante o bril-
lante e spessa; alFesterno del vaso è visibile solo in parte.
Cronologia. Frammenti relativi ad una forma analoga, ma di di-
Indeterminata. La forma è documentata in contesti mensioni ridotte (diametri: cm 16-20) appaiono documen-
inediti de11a prima metà del VI secolo a Cartagine. tati a Cartagine, a Sperlonga, a Luni (cfr. Luni 1973,
tav. 69, n. 4; tav. 70, n. r3), a Gerona (cfr. EsrnvA CRUAN'As
Diffusione.
1962, p. 60, fig. 6, n. 6) e in Francia (cfr. MARTIN 1977);
Forma documentata a Cartagine. si tratta forse di una coppa che fa servizio con la relativa
Bibl,ografia. scodella (cfr. una forma parimenti documentata in C-1, C\
Tunisia. Atlame, tav. XXXVII, 8. tav. XXX, 14-16).
Hayes distingue tre gruppi in ragione della decorazione
a stampo. Il primo [stile A(ii)J comprenderebbe vasi ài
FORMA HAYES 67, NN. I, 4, 9. buona fattura, con pareti. generalmente !'ìOttili, orli nett2-
HAYES 67, NK. 5-6) r7, 28. mente articolati, con labbro ispessito e arrotondato; il
<<ATLANTE>l, TAV. XXXVIII, 2. secondo [stile A(iii)] vasi con orli variamente ispessiti e
LAMBOGLIA 42 (HA YES 67, N. 8). scanalatura posta ad una certa distanza dal labbro; il
WAAGÉ 1948, TAV. IX, N. 870 a. terzo [stile A(iii) finale) vasi di fattura scadente con vernice
generalmente spessa e brillante (D 2). Sono note imitazioni
Descrizione. di questa forma in sigillata egiziana A (cfr. HAYES 1972,
Scodella con orlo più o meno arrotondato.1 il cui margine p. 393, forma BB) e in ambito dalmata (cfr. CERMANOVI(.
superiore è generalmente munito di una o due scanalature, in Im-'. Archaeologica> Jugoslaznfa, 8, 1965, Y75, n. 5).
raramente di una leggera profilatura a rilievo. Un ele- Decorazione.
mento piano più o meno inclinato congiunge l'orlo alla
parete. All'interno il fondo è solcato da più scanalature, Stili A(ii)-(iii), E(i) (Hayes).
singole o multiple, comprendenti la decorazione a stampo. Cronologia.
Diame.ri: cm 16/20-4t..
360-470 circa. In particolare il primo gruppo (cfr. Pro-
Tipologià. duzione) 360-420, il secondo 400-450, il terzo 450 e oltre.
Hayes 67, nn. 1, 4, 9. - L'orlo presenta il labbro non Un esemplare con decorazione a stampo in stile E(i) è
ingrossato o appena ingrossato. Talora la scanalatura del- stato rinvenuto insieme con i tipi Hayes 93A, n. 3 e

88
TERRA SIGILLATA: VASI

Hayes 9rB in un deposito di VI secolo a Karanis, in FORMA HAYES 69.


Egitto ed è datato da Hayes al 460-490 (?).
Attestazioni a Cartagine in contesti tra il 360 e il 440 Descrizione.
(Iviissione Italiana a Cartagine, dati inediti), ad Ostia in Scodella con orlo a tesa piana, munito di un labbro,
contesti di fine del IV - inizi V secolo (Ostia III-IV) e a sul margine esterno, sporgente nella parte superiore, pen-
Conimbriga in contesti di IV e di V secolo (anni 465/468) dente in quella inferiore. Il fondo presenta due scana-
(Conimbr(ga 1975). lature che permettono di distinguere un falso piede (cfr.
Hayes ritiene più antico il fondo munito sulla superficie i tipi in D 1, D2, tavv. XXXVI, 2; XXXVII, 9-II e
esterna di un incavo triangolare, più recente il fondo sol- XXXVIII, 1; XXXVIII, 4; XXXVIII, 6-7; XLVIII, 14;
cato da una scanalatura. XLIX, 6-8, la forma Hayes 8oA/Lamb. 58 in D'). Dia-
Diffusione. metri: cm 25-34,S.
Forma comunemente diffusa nel i\1.editerraneo occiden- Tipologia.
tale ed orientale e sulla costa atlantica. Alcuni esemplari Si conosce un solo tipo (tav. XXXVIII, 5).
inediti sono documentati nell'Italia settentrionale (Milano,
Brescia, Aquileia, Trieste). Un frammento è stato rin- Produzione.
venuto a Southwark, in Britannia (BIRD 1977, p. 275). Forma prodotta in sigillata africana D 2 • La vernice è
spessai brillante, talora si sfalda; esternamente ricopre solo
Bibliografia, l'orlo. Secondo Hayes deriva dalla forma precedente in
Ah;eria. FAIDERwFEYTMANS 1952, tav, 57, R87. CAMPS 1955,
fig. 5 (dopo p. 236), tìpo V, n. 6. BARM}EZ 196!, p. !29, tav. IV, D\ D 2 • Cfr. altre forme in sigillata della Tunisia occi-
nn. 20-22. LANCEL 1970, p. 236, fig. 80, n. 19. LEVEAU, in BAA, dentale ( ?) (tav. LXVII, 21 ), in sigillata ,, tripolitana ,, ( ?)
IV, 1970, p. 134, fig. 32.
Eiitto. PAGENSTECHER 1913, p. 148, fig. 161, n. 35. HAYF..S 1972, (tav. LXV, 7).
p. 114, fig. 19, forma 67, n. 9; tav. XIII b.
Francia. JODIN !971, pp. 35-36, figg. I02-I06. MARTIN 1973, Decorazione a stampo.
p. 208, fig. l, nn. 8-9. MARTIN 1977, p. 100, ftg. 3, n. 3; p. 103, Stile A(iii) (Hayes).
fig. s, n. 2.
Germania Occidentale. POHL-\'X1ERNER 1969, tav. 31 (dopo p. 293),
nn. 15-16.
Cronologfo.
Giordania. HAMMOND 1965, mv. LIII, figg. 3 a-b. 425-450 circa (Hayes).
Grecia. WAAGÉ 1933, tav. IX, nn. 157-158, 175-177. Hoon, in
ESA, LXII, 1967, p. 55, fig. 5, n. 24. BoMMELAER-GRANDJEAN, in
RCH, XCVI, 1972, p. 207, figg. 78-79. HAYES 1972, p. 114, fìg. 19,
Diffusione.
forma 67, nn. 5, 17, 28. Forma rara, documentata in Tunisia e a Sperlonga.
Israele. CLERMONT-GANNEAU 1899, p. 458. SALLER 1957, p, 258,
fig. 49, nn. 2418-2419, 3486. Ramar Rahe! 1962, fig. 18, n. 9. LoF- Bibliografia.
FREDA 1974, p. 108, fig. 35, n. 2; p. Ir5, fig. 38, n. 7,
Tunisia. HoLWERDA 1936, p. 46, fig. 14, taYY. V, X, n. 648
ltaìia. LAMBOGLIA 1950, p. 23, fig. 4, nn. 4-5; p. !44, fig. 80,
HAYES 1972, p.118, fig. 20, forma 69, n. L
nn. 44-45; p. 161, fig. 92, n. l (=- LAMBOGLIA 1963, pp. 192-193);
p. 169, fig. 98, n. 28 (?); p. !75, fig. 101, n. 4 (?). LAMBOGUA 1963,
p. 192, 4J. VERMASEREN-VAN ESSEN 1965, p. 37I, fig. 87; p. 373,
fig. 89. Lrssr CARONNA 1966, p. !05, fig. 17, nn. 4, 6; p. II0, fig. 24, FORMA HAYES 76, NN. I, 3.
n. 6. CAR.ETTONI 1967, p. 30, fig. 20, n. 20. Sibari 1969, p. 10r,
fig. 86, nn. 5-6; p. 108, fig. 98, n. 5. FALLICO, in NSA, 1969, p. 344, HAYES 76, N. 4.
fig. 45 a. Sibari 1970, p. 503, fig. 561, n. 5721. FALLlCO 1971, p. 607, << CONIMBR!GA » 1975, TAV. LXXII, N. 92.
fig. 30, A151-152. LISSI CAR0NNA 1971, p. 354, fig. 34, n. I. MA-
RANGIO, in AFLL, VI, I97I-73, tav. XLVIII g. Ostia III, fig. u4- DELGADO 1967, TAV. VII, N. 88.
rr5. Luni 1973, tav. 68, nn. 22-23; tav. 69, nn. 1-4; rnv. 70, nn. HAYES 76, N. 6.
I2 (?), 13. Osria !V, fig. 8.
Jugoslavia. CREMOSNIK 1966. tav. II (dopo p. 5r), nn. 16-17 (?).
Libia. STUCCHI 1965 1 fig. : .• XIV L HAYF", l972, r,. Il~. fig. 19, Descrfaionc.
forma 67, n. 4.
Malta. Malta 1968, tav. 4, n. 24. Scodella con orlo a tesa piana, munito di labbro pen-
Marocco. JonrN-PONSICH 1960, p. 292, fig, 4 = JODIN-PONSICH0
dente inferiormente, appiattito o sporgente superiormente,
1967, p. 517, fig. 4. PoNSICH-TARRADELL 1965, p. 20, fig. 9, n. 14;
p. 23, fig, 12, n. 14; p. 27, fig. 14; p. 30, fig:. 17, n. 3; p. 47, fìg. 30, liscio o decorato da una serie di tacche. L'orlo presenta
n. 5. }ODJN 1967, p. 149, fii;;. 26 ( ?)< JomN, in BAM, VII, 1967, una o più scanalature o ne è privo; raramente mostra una
p. 496, fig. r5, nn. 53-54 (?). profilatura a rilievo. Alfimerno del vaso sono visibili
Portogallo. DELGADO 1967, p. r24, tav. IV, nn. 55, 57. Conimbriga
!9'75, p. 302, tav. LXX, nn. 70-80; p. 303, tav. LXXI, n. 8r. talora scanalature in corrispondenza della congiunzione
S'iria. \'<7 AAGE l: 948, rnY. VII I, n. 8 I 9; tav. IX, nn. 869 f, p, 870 a, k, tra parete e fondo e al centro del fondo, che può essere
87r a, f, p; tav. X, LB, 2-4 (?).
Spa{!11a. Belo 1926, p. 18r, fig. 95, ZEISS 1933, fig. I, n. 4. ESTEVA- decorato a stampo. Diametri: due ordini di misure, cm
CRUANAs 1962, p. 60, fig. 6, n. 6. Papeles Valencia 1962, p. 101, fig. 6, 24-36 e 42-55.
n. 68. Carteìa 1967, p. 31, fig. 31, n. 754. RUGER 1968, fig. lI (dopo
p. 258), n. 4. FREY I970, fig. 2 m, r. (dopo p. 128). MARTIN-SERRES Tipologia.
1970, p. 68, fig. 40, nn. 48-49, 54 (?). TARRADELL-MARTIN 1970,
t'.l\'. X\' (dopo p. 4rì. n. ~l. Hayes 76, nn. r~ 3. ~ L'orlo pre:;enta il lahbro appiattito
Tunisia. l-loLWEROA 1936, p. 46, fig. 14; tavv. V, X, nn. 649-651, sul margine superiore (cfr. forme in D\ tavv. XLIII, 3-;
652 ( CHARLESTO?s 1955, rnv. 22B HAYES l972, p. 114, fig;. 19,
forma 67, n. 6), 653. CF A Copenha,:ue i, tav. 309, nn. 6-8 PALLARi'.:s
e XLIV, 1-2; XLIV, 3 e un tipo in D2, tav. XLIV, 6)
1960, p. 273, fi!'.;. 8, nn. 6-8. Arlanre, tav. XXXVII], 2. e pendente o arrotondato inferiormente. L'orlo è liscio
Turchia. HELLSTRÒM 1965, tav. 37, n. 326. o è solcato da una o due scanalature. Il fondo piano pre-
Musei e Collezioni. HAYES 1972, p. Ir4, fig. 19, forma 67, n. 1;
tavv. xn b, XIII a. senta un falso piede distinto da una scanalatura, la quaìe

89
CERAMICA AFRICANA

può apparire anche spostata verso il centro (cfr. ttp1 m Bibli'ogr4ùl.


D', D', tavv. XXXVI, 2; XXXVII, 9-u e XXXVIII, r; Algeria. BARADEZ 196r, p, 129, tav. IV, nn. 2:,-25. GUÉRY 1970,
p. 290, fig:. 59.
XXXVIII, 4; XLVIII, 14; XLVIII, 6-8 e forme in D', Eìri110. HAYES 1972, p. !22, fig, 21, forma 76, n. I.
tavv. XXXVIII, 5; XLVIII, 1-3) (tav. XXXVIII, 6-7). Grecia. HAYES 1972, fig. 21, forma 76, nn. 3-4, 6.
Hayes 76, n. 4. - L'orlo presenta il labbro sporgente Italia. VERMASEREN-VAN ESSEN I965, p. 467, fig-. 347; p. 470,
fig. 359. Luni 1973, tav. 70, n. 6.
superiormente e pendente inferiormente. Fondo piano PorroRalla. DELGADO r967, p, !27, tav. VII, nn, 85, 86 (?), 87-91,
(tav. XXXVIII, 8). 93. Co11i111brir:a ;975, p. 303, tav. LXXI, n. 96; p. 304, tav. LXXII_,
Conimbn/;a 1975, tav. LXXII, n. 92. ·- L'orlo, liscio o nn. 92-95.
Spa1111a. MARTrN-SERRES 1970, p. 50, fig. 25, n. 40.
solcato da una o più scanalature, presenta il labbro deco- Tunisia. DENEAUVE I974, p. r55, fig. !7, n. 6. Arlantc, ta\'.
rato superiormente da una serie di tacche (cfr. forme in XXXIX, 3.
C\ tav. XXX, 17-18; XXX, 19-20; XXX, 21-24, in C4,
tavv. XXIX, 8; XXXI, r-5, il tipo Luni 1973, tav. 68
n. 16 in D1, le forme Hayes 91, n. 28, ed Hayes 12/IIo
FORMA LAMBOGLIA 59 HAYES 79.
in D 2• Il fondo è munito di un piede atrofizzato (cfr. i
Descrizione.
fondi delle forme in C", C' già citate) (tav. XXXVIII,
9-10). Scodella carenata con orlo munito superiormente di un
DELGADO 1967, tav. VII, Il. 88. - L'orlo è munito di leggero incavo, fondo piano. La carena è decorata da una
una profilatura a rilievo non distante dal labbro (cfr. o più scanalature. In un frammento rinvenuto nell'area
forme in C 3, tav. XXX, 17-18; XXX, 19-20) e presenta di Veio, probabilmente attribuibile a questa forma (Hayes
il labbro decorato da tacche. Fondo piano (tav. XXXIX, 1). 79, n. 2), il fondo è decorato all'interno da una linea di
Hayes 76, n. 6. -· L'orlo, liscio o solcato da due o più decorazione a rotella grossolana, all'esterno da una sca-
scanalature, presenta il labbro decorato da tacche superior- nalatura. Diametrì: cm 24-3r,5 (?).
mente, e da due scanalature sul margine esterno (cfr. il Tipologia.
tipo Conimbriga 1975, tav. LXXI, n. 90 in D 1 e la for- Si conosce un solo tipo (tav. XXXIX, 5). È incerto se
ma Hayes 74 in C 3 e in C 1). Vaso più profondo (tav. riferire alla forma in questione un frammento rinvenuto a
XXXIX, 2-3). Cartagine, relativo ad una scodella dalle pareti rettilinee
Variante Conimbriga 1975, tav. LXXI, n. 96. L'orlo pre- (tav. XXXIX, 6).
senta una doppia zona di decorazione a rotella (cfr. il
tipo Hayes 70, nn. 8-9 in E) (tav. XXXIX, 4). Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana D 2 • Argilla gra-
Produzione. nulosa, vernice brillante distesa all'esterno solo in parte.
Forma prodotta in sigillata africana D 1 • La vernice è È simile alla forma seguente in IV.
generalmente opaca, sottile, talora semi brillante; è di- Cronologia.
stesa all'interno del vaso e sull'orlo. Alcuni frammenti
V secolo ? (Hayes). Il frammento di incerta attribu-
analoghi al tipo Hayes 76, n. 6 presentano caratteristiche
zione è documentato in uno strato databile dopo la fine.
che consigliano l'attribuzione alla sigillata africana C 4
del IV - inizi V secolo e non oltre la fine del V (Missione
( cfr. la forma Hayes 76, n. 7 e anche la variante Hayes
Italiana a Cartagine, dati inediti).
73A, n. IO). Sono citati neila bibliografia relativa a questa
forma alcuni esemplari frammentari attribuiti alla sigil- Diffusione.
lata africana D dagli autori delle pubblicazioni, ma non si Forma rara, documentata nel Mediterraneo occidentale}
può escludere una attribuzione alla C4, mancando precise sulla costa atlantica ( ?) e in Palestina.
descrizioni di argilla e vernice. La variante presenta la
decorazione a rotella sull'orlo, tipica della produzione E. Bibliografia.
Algeria. BARADEZ l'96r, p. I29, t21". IV, n. 16 (?;,
Forme sirniE sono documentate in sigillata della Tuni- Israele. DELOUGAZ 1960, tav. 52, n. 64.
sia centrale (tav. LXVII, 12), della Tunisia meridionale ilalia, LAMHOGLIA 1963, p. 205. HAYES 1972, p. 126, fig. 22,
forma 79, n. 2.
(tav. LXVI, 13) dell'Algeria centrale ed orientale (tav. Porto1;arlo, Conimbriga 1975, p. 305, tav. LXXIII, n. 106 (?).
LXVIII, 6). Tunisia. Atlante, tav. XXXIX, 6 (?).

Dcsc6zionc.
Stiìe A(iii) (Hayes), FORMA ,,ATLANTE», TAV. XXXIX, 7.
Cronologia. Descrizione.
425-475 circa (Hayes). Attestazioni in livelli di distru- Scodella carenata ad orlo bifido. Diametro: cm 28,5.
zione degli anni 465/468 a Conimbriga (Conimbriga 1975) Tipologia.
e in un contesto datato tra i1 360 e il 440 a Cartagine
(Missione Italiana a Cartagine, dati inediti). Sì conosce un solo tipo (tav. XXXIX, 7).
Produzione,
Diffusione.
Forma prodotta in sigillata africana D 2 • Vernice bril-
Forma poco comune, documentata nel Mediterraneo lante, tendente a sfaldarsi, distesa alJ1esterno fino al di
occidentale ed orientale e sulla costa atlantica. sotto della carena.

90
TERRA SIGILLATA: VASI

Cronologia. Produzione.
Indeterminata. La produzione D 2 non sembra atte- Forma prodotta in sigillata africana D 2 • Argilla fine-
stata prima della fine del IV secolo. mente granulosa, ben cotta; la vernice scmibrillante o
brillante, è distesa all'interno e all'esterno fino ad una
Diffusione. certa zona della parete, presentando anche delle cola-
Forma documentata a Cartagine. ture. Per l'orlo richiama forme in D 2 (tav. L, 6-7), in E
(tav. LV, 7-9), in sigillata <i tripolitana)) (tav. LXV, 8 e
Bibliografia.
Tunisia. Atfanrc, tav. XXXIX, 7. 12). Nel tesoro di Traprain è attestato un tipo di scodella
in argento, la cui parete è ornata all'interno da strigilature
(cfr. CURLE 1923, tavv. xv, xxxv, n. 19).
FORMA HAYES 87B.
Cronologia.
Descrizione. Attestazioni a Cartagine in un deposito paleocristiano
Scodella con orlo di forma allungata, poco ingrossato sulla collina della Byrsa in un contesto databile probabil-
o arrotondato all'esterno, distinto dalla parete S\'asata mente nella seconda metà del V secolo (DENEAUVE 1974),
in un contesto di fine V e in un aitro del 560 circa insie-
grazie ad una scanalatura o un leggero incavo. Il fondo,
me con materiali in gran parte databili tra la fine del V e
scanalato all'interno, mostra un piede atrofizzato. Una
la metà del VI secolo (i\iichigan I) e in altri contesti degli
scanalatura è visibile sulla superficie esterna del fondo nel-
inizi del VI secolo (Missione Italiana a Cartagine, dati
l'unico esemplare intero noto. Diametri: cm 28-36.
inediti).
Tipologia.
Diffusione.
Si conosce un solo tipo (tav. XXXIX, 8-9).
Forma documentata raramente nel Mediterraneo oc-
Produzione. cidentale.
Forma prodotta in sigillata africana D 2 • Argilla granu- Bibliografia.
losa piuttosto rozza. Vernice brillante distesa all'interno Italia. Sibari l970, p. 375, fig. 401, n. 8; p. 518, fig. 574, n. ::1136.
Spa;:na. SERRANO RAMOS 1970, p. 740, fig. 7.
e all'esterno sull'orlo. Talora l'interno del vaso presenta Tunisia. DENEAUVE 1974, p. 144, fig. 9, n. 9. Aiichir:an I, p. 55,
una politura a strisce. All'esterno sono spesso visibili le fig. 3, VII, n. 22; p. 71, fig. IO, n. 11. Atlanre, tav. XL, !-2.
linee del tornio.
Cronologia. FORMA «ATLANTE», TAV. XL, 3.
Inizi VI secolo (Hayes ). Attestazioni in contesti inediti
della fattoria romana del Nador (Tipasa) insieme con Descrizione.
forme in D 2 (tavv. XLI, 5-7; L, n-15 e LI, r-8). Scodella con orlo leggermente ricurvo, munito di due o
Diffusione. tre scanalature. Diametro: cm 20.
Forma raramente documentata nel Mediterraneo occi- Tipologia.
dentale ed orientale. Si conosce un solo tipo (tav. XL, 3).
Bibliografia. Produzione.
Greàa. HAYES 1972, p. I34, fig. 24, forma 87, n. 3.
Italia. Arlante, tav. XXXIX, 9. Forma prodotta in sigillata africana D 2• Argilla poco
Siria. \'fAAGÉ 1948, tav. VIII, n. 810 f. depurata, vernice spessa, brillante, distesa all'interno e
all'esterno fino ad una zona sotto Porlo.
FORMA (<ATLANTE,,, TAV. XL, I-2. Cronologia.
Attestazione in un contesto inedito tardo-antico a
Descrizione. Cartagine. La produzione D 2 non sembra documentata
Scodella carenata a pareti svasate, con orlo a tesa piana, prima della fine del IV secolo.
solcato da due o tre scanalature, munito di un labbro
pendente. Una leggera profilatura a rilievo separa la parete Diffusione.
dal fondo (cfr. forme in C", tav. XXIX, r::; XXIX, r;_; Sono noti frammenti a Cartagine.
in D\ tavv. XLV, r-2; XLVIII, 8-9; LI, II; LII, -r,
e ancora il tipo Hayes 98A in D 2). La parete può essere
Bibliografia.
Tu11isii.i. Aiìame, tav. XL, 3.
liscia o decorata alfinterno da una serie di baccellature
(cfr. la forma Hayes IIO in D 2 e BARADEZ r96r, p. r23,
taY. n:, n. a.:;ì. 11 fondo presenti un piede atrnfinato e
semplicem~~te piano. Diametri: cm -20-21,7.
Tipoìoiia. Descrizione.
La documentazione insufficiente impedisce una tipolo- Scodella a pareti ricurve, piuttosto svasate, con largo
gia organica (tav. XL, 1-2). orlo inclinato verso il basso, munito di più scanalature e

91
CERAMICA AFRICANA

di un labbro rivolto verso l'alto. Una leggera profilatura a n. 2 in D2, il tipo Hayes 63, n. I in 1)1) da sole o alternate a
rilievo, insieme con una scanalatura, separa la parete dal depressioni rettangolari ed è generalmente separata dal
fondo (cfr. forme in C\ tav. XXIX, 12; XXIX, 13, in fondo piano mediante una leggera profilatura a rilievo.
D\ tavv. XLV, 3-5; XLV, 6-7; XLVII, 9-11; L, II-15 II fondo è decorato al centro da motivi a stampo. Lun-
e LI, 1-8; LI, 12-r3; LI, 14-15). Diametro: cm 23,6. ghezza: cm 50 43.
Tipologia. Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. XL, 4). La documentazione è insufficiente ad articolare una
tipologia organica (tav. XL, 6-7).
Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana D (D 1 ?). Argilla Produzione.
granulosa, vernice opaca, distesa all'interno e, all'esterno, Forma prodotta ìn sigillata africana D 1 ' 2 • La vernice sc-
fino ad una zona sottostante all'orlo. Potrebbe far ser- mibrillante è distesa all'interno e sull'orlo, pre::i:entanào
vizio con le forme Hayes 95, n. 3/Ceiticum 1962, tav. 40, della colature all'esterno. Sembra trattarsi di una versione
n. 3 e Atlante, tav. LII, 2, in D 2 • meno fine, in D, della analoga forma decorata prodotta in
O (tav. LXXVII, 1).
Cronologia.
Va probabilmente riferito ad una forma simile un fram-
Attestazione in un contesto datato tra il 360 e il 440 mento di piatto (con prese?) in D (tav. XL, 8), anch'esso
(Missione Italiana a Cartagine, dati inediti). decorato di perline sull'orlo, rinvenuto a Cartagine. Per ia
Diffusi.onc. decorazione a perline, cfr. il piatto rettangolare in C 4 (ta\".
LXXVII, I), un vaso documentato a Tipasa, di produzione
Forma documentata esclusivamente a Cartagine. non identificata (cfr. BARADEZ 1961, p. 123, tav. II, n. 45),
Bibliografia. coppe e scodelle in argento (cfr. il tesoro di Traprain:
Tunisia. Arlamc, tav. XL, 4. CL'RLE 1923, tavv. xrv-xvr, xxn, xxxv-xxxvr, nn. 19,
21-27, 34).
FORMA (<ATLANTE<), TAV. XL, 5. Decorazione.
L'unico esemplare intero presenta i seguenti motivi a
Descrizione. stampo: cerchietti (n. I del catalogo), anelli (n. 2), tri-
Piatto con orlo a tesa piana, leggermente rivolto verso fogli (n. 159).
il basso, munito di lobi, fondo piano rialzato (?). Dia- Cronologia.
metro interno: cm I 7 circa.
Attestazioni in contesti inediti tardo-antichi di Car-
Tipologia. tagine. In mancanza di elementi cronologici più precisi
Si conosce un solo tipo (tav, XL~ 5). si può pensare ad una datazione analoga al vassoio rettan-
golare in C 4 (360-430) o meglio ad una datazione poco
Produzione. più tarda. Un frammento (tav. XL, 8) è stato rinvenuto
Forma prodotta in sigillata africana D 2 • Argilla granu- in un contesto datato tra il 510 e il 550 (Missione Italiana
losa, vernice semibrillante. Probabilmente costituisce ser- a Cartagine, dati inediti).
vizio con la forma Lamb. 48/W'AAGÉ 1948, tav. IX,
n. 856 k in D'. Diffusione.
Forma raramente documentata nel Mediterraneo oc-
Cronologia. cidentale e sulla costa atlantica.
Indeterminata. Cfr. Lamb. 48/WAAGÉ 1948, tav. IX,
n. 856 k ? Bibliografia.
Algeria. SALOMON"SON I9b9, p. 7, fig. 5. GuERY !972, p. H4,
Diffusione. figg. 2~3.
Portogallo. DELGADO 1967, p. 128, tav. VIII, n. 98, À propos des
Forma documentata a Sperlonga. céramiques de Conimbri{;a, Coimbra 1975, tav. Xl.
Spagna. SERRANO RAMOS 1970, p. 738, fig. 5; tav. (dopo p. 740) JI,
Bibliografia. fig. 1.
Timisia. Arlanrc, ta\'. XL, 7~8.
ltaìia. Atlmue, tav. XL, 5.

FORMA (<ATLANTE,,, TAV. XL, 9,


FORMA HAYES 56. LAMBOGLIA 55B = HAYES 88. 0

Descrizione. Descrizione.
Piatto rettangolare con largo orlo a tesa piana, oriz- Scodella ad orlo ingrossato ed allungato, i1 quale pre-
zontale o leggermente rivolto verso l'alto, decorato a perline senta iI m2;g::ine suneriore leggermente convesso e distinti
sul m,,rgme esL:::no e talon: munito O.i leggere profilature dalla pare:e svasara grazie ad un gradino., che appare
a rilievo. All'interno la parere è ornata da una serie di più marcato all1esrerno. Il fondo mostra un basso piede a
nervature (cfr. una forma in D 1 , D2, tavv. XXXII, ro-13 e sezione triangolare; all'interno sono visibili talvolta due
XXXIII, la forma LA BAUME-SALOM0NSON 1976, tav. 54, scanalature. Diametri: cm 28-51.

92
TERRA SIGILLATA: VASI

TI:pologia. Bibliografia.
Libia. HAYES r97;)., p. 134, fig. 24, forma Si, n. 5.
Arlante, rav. XL, 9. - L'orlo appare più corto, più eret-
to e distinto più nettamente dalla parete. Forse si tratta
di un tipo intermedio tra l'orlo comune alla forma Hayes FORMA ,, ATLANTE,,, TAV. XLI, 2.
87A in D 2 e quello comune alla forma in oggetto (cfr.
anche Hayes 87, n. 4 in E). Descrizione.
Lamb. 55B. - L'orlo appare più allungato e rende ad
Scodella con orlo appiattito superiormente, munito di
avere la stessa inclinazione della parete. È meno evidente
un labbro pendente. Diametro: cm 25.
il gradino, che, all'esterno, divide l'orlo dalla parete
(tav. XL, rn). Tipologia.
Produzione. Si conosce un solo tipo (tav. XLI, 2).
2
Forma prodotta in sigillata africana D • Argilla granu- Produzione.
losa, generalmente ben depurata, che richiama, talvolta, Forma prodotta in sigillata africana D 1 .r:1. Argilla fine,
la c1. piuttosto che la D. La vernice è generalmente spessa vernice semibrillante, distesa esternamente solo sull'orlo.
e brillante, ma può essere anche opaca o semibrillante; Cfr. la forma precedente in D 2 •
distesa uniformemente alrinterno, ricopre all'esterno l'orlo,
mostrando al di sotto delle colature. Sono visibili spesso i Cronologia.
segni del tornio. L'orlo presenta un annerimento in alcunì Attestazioni in uno strato in cui le forme più tarde
frammenti raccolti a Pheradi Maius. In questa località di D sono databili dalla fine del V - inizi VI al 580,600
della Tunisia settentrionale sono stati rinvenuti scani di (Missione Italiana a Cartagine, dati inediti).
fornace relativi al tipo Lamb. 55B (rav. XL, II).
Diffusione.
Cronologia. Forma documentata a Cartagine.
Inizi VI secolo (Hayes).
Bibliografia.
Diffusione. Tunisia. Arlant.:, tav. XLI, 2.

Forma poco comune, diffusa nel Mediterraneo occi-


dentale ed orientale. È assente nelle stratigrafie di Carta- FORMA ,,ATLANTE>), TAV. XLI, 3-4.
gine, mentre è documentata a Thuburbo Maius.
Bibliografia. Descrizione.
Egino. PAGENSTECHER 1913, p. 1..i.8, fig. 16r, n. 33. Scodella con orlo ài tipo simile a quello delle forme
Grecia. HAYES 1972, p. r34, fig. 24, forma 88, n. r.
Italia. LAMBOGLIA 1950, p, 173, fig. 100, n. I4. LAMEOGLIA 1963, Hayes 87A e 87C in Dt, munito di due o tre scanalature
pp. 202-203, 55B. Atlante, tav. XL, 9. DEJANA-Sn.:ONl, in Sibrium, nella parte superiore (cfr. la forma Lamb. 55A/Hayes
XII, 1973-75, p. 330, tav. 8, n. r.
Tunisia. Atlante, tav. XL, I I. 82B in e:.). Diametri: cm 26,7-34.
Tipologia.
FORMA HAYES 87C. Si conosce un solo tipo (tav. XLI, 3-4).
Produzione,
Descrizione.
Forma prodotta in sigillata africana D 11~. Argilla gra-
Scodella con orlo arrotondato all'esterno, appiattito nella nulosa, vernice semibrillame, estesa anche al di sotto
parte interna, che si congiunge alla parete creando un. Ieg·- delrorlo.
gero incavo. Diametro: cm 38.
Cronologia.
Tipologia.
Attestazione a Cartagine in uno strato inedito poco
Si conosce un solo tipo (tav. XLI, 1). posteriore alla metà del VI secolo.
Produzione, Diffusione.
Forma prodotta in sigillata africana D~. L'esemplare di Sono noti frammemi rinvenuti a Cartagine e a Sperlonga.
cui sì dà il. disegno presema una polirurn 2 suisce. Non
sembra corretta l'equivalenza che Hayes stabilisce tra Bibliografia.
questa forma e \XrAAGÉ 1948, tav. VIII 1 n. 810 a. Cfr. Italia. Atlame, tav. XLI, .j..
Tm1isia. Atiame, tav. XLI, 3.
la forma seguente in D~.
Cronologia.
FoRMA HAYES 87A.
Inizi VI secolo ? (Hayes).
Dljfusionc. Descrizione.
È documentato solamente un frammento a Tocra in Scodella con orlo tendente all'esterno, appiattito o leg-
Cirenaica. germente concavo nella parte interna, che si congiunge

.93
CERAMICA AFRICANA

alla parete creando un leggero incavo internamente ed un Tipologia.


gradino esternamente. Pareti svasate, Il fondo presenta Si conosce un solo tipo (ta\'. XLI, 8).
un basso piede a sezione triangolarej o un piede più basso
quasi ad anello, o un piede ad anello atrofizzato. In cor- Produzione.
rispondenza del piede, all'interno, il fondo è decorato talora Forma prodotta in sigillata atncana 1) 2 •
da due scanalature comprendenti la decorazione a stampo;
in egual numero sono visibili airesterno verso il centro in Decorazione.
un esemplare rinvenuto nelJIAgorà di Atene (rav. XLI, 5). Stile E(ii) (Hayes ).
Diametri: cm 25-38. Cronologia.
Tipologia. Inizi del VI secolo (Hayes ).
La documentazione relativa a questa forma è troppo
Diffusione.
scarsa per poter individuare una tipologia (tav. XLI, 5-7).
L'unico esemplare proviene da Sperlonga.
Produzione.
Bibliografia.
Forma prodotta in sigillata africana D 2• Argilla general- /rafia, IACOPI 1963, pp. 157-158, figg, 157-158 °= lACOPI 1965,
mente rozza e granulosa. Vernice spessa e brillante di- fig. 62 ~·0 llARADEZ 1967, pp. 264-265,
stesa all'esterno fino ad una striscia al di sotto dell'orlo.
La forma Hayes 87A, prodotta forse nelle officine di
Oudna per lo stile della decorazione a stampo, costìtui- FORMA HAYES I04A.
sce lo sviluppo di una forma in D 1, D 2 (ravv. XXXIV; WAAGÉ 1948, TAV. vm, N. 805 a.
XXXV, 1-7) e prelude alla forma Hayes 104AiWMGÉ
1948, tav. VIII, n. 805 a in D 2• Descrizione.
Scodella con orlo convesso nella superficie interna, più
Decorazione.
o meno ingrossato, e pendente, che si congiunge alla
Stile E(i) (Hayes). parete svasata mediante un lieve incavo all'interno, e un
gradino all'esterno. Generalmente la parete presenta una
Cronologia.
o due scanalature, all'interno vicino all'orlo, un'altra al~
Seconda metà del V secolo (Hayes). Attestazioni in l'esterno verso il centro. Il fondo è munito internamente
contesti inediti della fattoria del Nador (Tipasa) insieme di due scanalature che comprendono la decorazione a
con forme in D' (tavv. XXXIX, 8-9; L, !!•15 e LI, r-8). stampo e presenta un piede di altezza varia., che appare
svasato e rastremato. Diametri: cm 29-50,5.
Diffusione.
Forma documentata nel Mediterraneo occidentale ed Tipologia.
orientale e sulla costa atlantica. È quasi completamente Hayes 104A. - Orlo più o meno ingrossato, m atcuni
assente nelle stratigrafie di Cartagine. casi assottigliato nei margini superiore ed inferiore. Il
piede può essere basso, o di altezza media, o di altezza
Bibliografia. maggiore (tavv. XLI, 9; XLII, 1-2).
Franàa. ]ODIN 197r, p. 40, nn. 116-r17; p, 43, n. r2r (?).
Grecia. W'AAGÉ 1933, rav. IX, n. 179(?). HAYES r972, p. 134, WAAGÉ 1948, tav. VIII, n. 805 a. Orlo molto ingros-
fig. 24, forma 87, nn. 1-2. sato, pendente, in cui il margine esterno appare poco
lralia. LAMBOGLIA I950, p. 144, fig. 80, nn. 26<:\0 ( ?). VERMASEREN- ricurvo e il margine interno crea talora una leggera con-
VAN ESSEN 1965, p. 461, fìg. 339 (?),
Marocco. PoNSICH-TARRADELL 1965, p. 14, fig. 5, n. 16 (?); cavità nel congiungersi con la parete (tav. XLII, 3).
p. 20, fig. 9, nn. 8, 16 (?); p. 23, fig. 12, n. 13 (?); p. 27, fig. 14; Variante Atlante, tav. XLII, 4. Orlo ingrossato ed ar-
p. 30, fig. 17, n. 4 ( ?). JonrN 1967, p. 149, fig. 26.
A1rrogal10. DELGADO 1967, p. 126, tav. VI, n. 8r (?); p. 127,
rotondato, dai contorni meno netti. I...a parete appare
ta\·. VII, n. 92 ( ?;,. Conimhriga 1975, p. 306, tav. LXXIV, n. 123. priva di scanalature.
Spa1ma. ESTEVA CRUANAS 1962, p, 60, fig. 6, n. 5. LAMBOGUA
1963, p. 197, 53, AI.MAGRO 1964, p. 47, fig. 13, nn. I, 4, 22. MARTIN- Produzione.
SERRES 1970, p. 80, fig, 47, n. 15. TARRADELL-MARTIN 1970, tav.
(dopo p. 41) XV, 11. 50, Forma prodotta in sigillata africana D 2• Argilla poco
depurata, vernice generalmente spessa, brillante, che ri-
copre l'interno e l'esterno, fino ad una zona sottostante
FORMA lACOPI 1963, P. 158, F!G. 158. all'orlo. Deriva probabilmente dalla forma Hayes 87A
ìn D 2 • Cfr. le forme Hayes 104B, n. r5, 104C in D\
Descrizione. Una forma simile è documentata in sigillata <i tripoli-
tana 1\ (tav. XLV, 3).
Scodella di grandi dimensioni con orlo a mandorla
(cfr. l'orlo di una forma in D2, tavv. L, n-15 e LI, 1-8). Decorazione.
La parete ricurva e svasata presenta all'interno una scana- Stile E(ii) (Hnves) !tav. CXXXVII, .'-6ì.
latura vicina all'o::-i:..,. Pieoe cii meciia altezza, del tipo do-
cumentato nella forma seguente. Il fondo presenta la Cronologia.
decorazione a stampo compresa entro una scanalatura 500-580 circa (HAYES 1972; per la cronologia iniziale,
(cfr. l'esemplare Hayes 103, n. 3). Diametro: cm 44,1. cfr. HAYES, in A propos des céramiques de Conimbriga,

94
TERRA SIGILLATA: VASI

Coimbra 1975, p. 84). Attestazioni a Conimbrìga in livelli Cronologia.


di distruzione relativi agli anni 465/468 (è possibile che 570-600 (Hayes ). Attestazioni m strati inediti tardo-
l'attribuzione della forma allo strato sia errata, cfr. Co- antichi a Cartagine.
nimbriga 1975, p. 270).
Diffusione.
Diffusione. Forma non molto comune, documentata nel Mediter-
Forma comunemente documentata nel Mediterraneo raneo occidentale ed orientale. Un frammento è stato rin-
occidentale ed orientale, sulla costa atlantica. venuto nel monastero di Iona, nella Scozia occidentale.

Bibliografia. Bibliografia.
Egìrro. HAYES l9i2, p. 162, fig. 30, forma 104, n. 16; tav. XIX b.
Al1;eria. GAuCKLER, in MEFR, XIV, 1894, p. 448, fig. 6I ,·~
Grecia. HAYES I9i2, fig. 30, forma 104, n. 15.
LECLERCQ 1907, Il, p. 537, fig. 358 - LECLERCQ 1939, XIV, p. II76,
Israele. DELOUGAZ 1960, tav. 52, n. 60 (?). LOFFREDA 1974, p. 73,
fig. ro336 BARADEZ 1967, pp. 247, 255, n. 24. BARADEZ 1961, p.
123, rav. II, nn. 21-23. BARADEZ 1967, pp. 232-233, 251, nn. I-2; fig. 21, n, II.
Siria. WAAGÉ 1948, tav. VIII, n. 805 k.
pp. 237, 251, n. 4; pp. 239, 255, n. 5.
}:;'gitto. Wt!LFF 1909, p. 293, rav. LXXII, n. 1556. HAYES 1972,
Spaf(na. ALMAGRO 1964, p. 52, fig. 16, n. 8.
tav. XVIII b; p. 158, fig. 29, forma 104, n. 2; ta\', XVII b,
104, n. 4-
G!'ecia. \',:,rAAGÉ 1933, tav. IX, nn. 165, 171. LEVI, ìn ASAA,
XXXIX-XL, 196r-62, p. 555, fig. 80 (è incerta l'attribuzione di FORMA HAYES rn4C.
questo esemplare alla forma in esame o alla seguente} HAYES I()'72,
p. 162, fig. 30, ro4, n. 13.
Israele. CROWFOOT 1957, p, 359, fig. 84, n. 24. LOFFREDA 1974, Descrizione.
p. I22, fig. 41, n. 22. Scodella profonda con orlo arrotondato, poco ingrossato,
!rafia. DE Rossr, in BAC, 2~ ser., IV, 1873, p. 125, tav. X, n. 2
GARRUCCI r88o, tav. 466, n. 3 ,-~ LECLERCQ 1907, II, p. 537, fig. 356 parete ricurva che presenta all'interno una leggera con-
LECLERCQ 1939, XIV, p. 1184, fig. 10348 BARADEZ, in MEFR, cavità in corrispondenza della congiunzione con l'orlo.
LXXIX, 1967, pp. 237-238. LAMBOGLIA 1950, p, 169, fig. 98, n. 25;
p. I73, fig. IOO, n. IO. LISSI CARONNA, in NSA, I97I, p. 335, Sono visibili all'interno una scanalatura sulla parete vi-
fig. 7, n. 5; p. 340, fig. I4, n. I. Luni 1973, mv. 70, nn. 4-5; cino all'orlo, due o tre scanalature sul fondo compren-
tav. 108, n. 7. denti la decorazione a stampo. Il fondo presenta un basso
Malta. A.folta 1964, fig. 16, nn. 6-8.
Porwgallo. Conimbrìga 1975, p. 306, tav. LXXIV, nn. II9, 121-122. piede triangolare (cfr. la forma Hayes 87A, in D2, tav.
5,'iria. WAAGÉ 1948, taV. VIII, nn. 803, 804 a, 805 a, f. XLI, 5) o un piede ad anello atrofizzato (cfr. Hayes, tav.
Spagna. ESTEVA C1rnANAS 1962, p. 60, fig. 6, n. 5. ALMAGRO XLI, 6-7) o un basso piede svasato e rastremato (cfr. la
1964, p. 47, fig. 13, n. 19. Carreia 1967, p. 31, fig. 3r, n. 653. TAR-
RADELL-MARTIN 1970, tav. (dopo p. 41) XIII, nn. 12-20. forma Hayes 104-A/WAAGÉ 1948, tav. VIII, n. 805 a in
D'). Diametri: cm 26-35.
Tipologio.
FORMA HAYES 104B, N. 15.
Si conosce un solo tipo (tavv. XLII, 7; XLIII, 1-2).
Produzione.
Descrizione.
Forma prodotta in sigillata afrìcana D 2 • V erniee semi-
Scodella con orlo arrotondato e ingrossato, in alcuni
brillante o brillante, esternamente distesa solo sull'orlo.
casi poco pendente, che si congiunge alla parete mediante
Cfr. le forme in D' (tav. XLI, 9 e XLII, 1-4; XLII, 5-6),
un incavo all'interno e un gradino all'esterno. Due scana-
Hayes roA, in Late Roman C, in sigi11ata egiziana C
lature sono generalmente visibili sulla parete, una al-
(tav. CXIII, 9-12).
Fimerno vicino all'orlo, l'altra all'esterno verso il centro.
Il fondo presenta due scanalature comprendenti la deco- Decorazione.
razione a stampo e un basso piede. Vaso più profondo della Stile E(ii) (Hayes, il quale ritiene gli esemplari più
forma precedente. Diametri: cm 33-43. tardi privi della decorazione a stampo).
Tipologia. Cronologia.
Si conosce un solo tipo (tav. XLII, 5). 550-625 (Hayes). Attestazioni a Cartagine in un conte-
Variante Hayes 104B, n. 16. Orlo poco ingrossato, m sto della seconda metà del VII secolo circa (Michigan IV).
cui il margine interno, congiungendosi con la parete, crea
una leggera concavità, che si ritrova più frequentemente Diffusione.
neìfr, forma seguente (tav. XLII, 6). Forma non molto comune, documentata nel Mediter-
raneo occidentale ed orientale.
Produzione.
Bibliografia.
Forma prodotta in sigillata africana n~. Argilla e fattura Grecia. HAYES 1972, p. 162, fig. 30, forma l04, n. 23.
rozza, vernìce brillante, tendente a sfaldarsi, che ricopre Israele. FJTZGERALI) r93r, tav. XXXIV, n. 47. SCHNEIDER r934,
l'esterno soJ'., in parte. Questa forma deriv:·· dalla prece- p, eso. fig. 17. DELom;:,.z 1q60, tav. 52. nn. 55-58, 59 (?). 61-62; rav.
Sé',, ;m. 3-1:.:, L:j.-fc; rn·,. 5,.;.. r;,. ;, ,aicun: ori: potreoOerc riferirsi afo:
dente in n~. Cfr. anche la forma seguente. forma precedente). LOFFREDA 1974, p. 73, fig. 21, nn. r2-r3.
Libia. HAYES 1972, fig. 30, forma 104, n. 29.
Deeorazùmc. Siria. WMGÉ 1948, tav. VIII, nn. 805 P, u.
Tunisia. Aiichigan IV, p. 251, fig. 12, XXIV, nn. 1-2.
Stile E(ii) (Hayes). Turchia. HAYES 1968, p, 209, tav. E_, nn. 46-47.

95
CERAMICA AFRICANA

FORMA HAYES !05, NN. 3, 6. colare, Hayes 104, n. 22 in D 2• Una forma simile è do-
WAAGÉ 1948, TAV. VIII, N. 802 cumentata in sigillata egiziana A (cfr. HAYES 1972, p. 394,
WAAGÉ 1948, TAV. VIII, N. 802 forma u), e C (tav. CXXVI, 5).
HAYES ro5, NN. 7-ro, 15-16. Cronologia.
580/600-660 e oltre? (Hayes). Alcuni esemplari, at-
Descrizione. tualmente visibili nelle vetrine del Museo dell'Alto Me-
Scoàella con orlo ingrossato, appiattiro sul margine in- dioevo a Roma, provengono dalle necropoli longobarde di
terno (cfr. il labbro del tipo Hayes 76, nn. r, 3 in D1, Castel Trosino e Nocera Umbra, databili dalrultimo tren-
l'orlo della forma Hayes 104, n. 22 in D 2) e spesso su tennio del VI al VII secolo.
quello inferiore, convesso all'esterno. La parete si congiun- Questa forma con numerose varianti è documentata a
ge al margine interno delForlo attraverso un leggero in- Cartagine in strati di VII secolo (Michigan IV, p. 69).
cavo o un gradino. 11 fondo presenta un piede dì media Diffusione.
altezza, ora pesante e arrotondato, ora affusolato, che al-
l'esterno appare spesso solcato da una o due scanalature, Forma documentata nel .M.editerraneo occidentale e so-
raramente decorato da una linea di decorazione a rotella; prattutto orientale, e sulle coste del Mar Nero(? v. Pro-
all'interno mostra due scanalature in corrispondenza del duzione).
piede in un solo caso (cfr. l'esemplare Hayes 105, n. 2). Bibliografia.
È spesso visibile un leggero saliente tra parete e fondo Grecia. RIZZA-SCRINARI 1958, fig, 127, HAYES !972, p. 164, fig. 31,
(cfr. la forma Hayes I06 in Dì). Diametri: cm 30-42. forma ro5, nn, 3, 6-7, 17; p. 168, fig. 32, nn. 8 ( Hoon, in Aaa
,Hus. Nat. Pragae, XX, 1966, pp. qo-171, fìg. 18 b, n. 1), 15-r6.
Isruele. DELOUGAZ 1960, tav. 52, nn. I, 3,
Tipologia. Italia. MENGARELLl: in ,tfonAL, 1902, cc. 267-268, fig, 143.
Hayes 105, nn. 3, 6. - Orlo squadrato e pendente. Al- GENTILI .1950, p. 330, tig. 30, nn. r-4. BALDASSARRE, in Allo J.iedioevo,
I, Venezia 1967, p. 146, n. 10; p, 155, n. 28; p. 159, n. 4!. AA. vv.,
l'appiattimento del margine interno dell'orlo segue un in Germania, 46, 1968, p. 102, fig. 10, nn. 7-8 AA. vv., in A,V,
leggero gradino (tav. XLIII, 3). XXXIX, 1968, pp. II7-II8, fig. rn, nn. 7-8.
WAAGÉ 1948, tav. VIII, n. 802 k. - Orlo di forma arro- Libia. H.WES 1972, p, 164, fig, 31, forma !05, nn. 2, IO; p. 168.
fig. 32, n. 9,
tondata e pendente. All'interno è visibile un leggero gra- Malta. f.folra 1964, fig. 16, n. 7. Malta 1968, fig, 4, n. 28.
dino, come nel tipo precedente (tav. XLIII, 4). Siria. WAAGÉ 1948, tav. VII, nn. 802 a, f; mv. VIII, nn. 802 k p, u.
Turchia. B,;.ss, in AA, 1962, p. 556, rig, 9. HAYES 1968, p.' 209,
W AAGÉ 1948, tav. VIII, n. 802 p. - Orlo ingrossato con fig. E, n. 40. HAYES 1972, p. 164, fig. 3r, ros, n. 13.
margine inferiore appiattito. All'interno è visibile un
leggero gradino, come nel primo tipo (tav. XLIII, 5).
Hayes ro5, nn. 7-10, 15-16. - Orlo arrotondato, tal- FOAA!A HAYES 104, N. 22,
volta un po' pendente, il cui margine inferiore è arroton-
dato o appiattito. All'interno è visibile un leggero gra- Descrizione.
dino o un incavo, in corrispondenza della congiunzione
tra parete e orlo, il cui appiattimento sul margine ìnterno Scodella profonda con orlo ingrossato e appiattito sul
tende in alcuni casi a ridursi (tav. XLIII, 6-7). margine interno (cfr. 1'orlo della forma precedente e di
Variante Hayes ro5, n. 13. L'orlo appare appena in- tipi in D', D', tavv. XXXVIII, 6-7; XLIV, 6), pareti ad
grossato, a sezione quasi semicircolare; il suo margine andamento alquanto concavo, piede basso a sezione qua-
interno sembra leggermente concavo, più che appiattito. drangolare. Il fondo presenta all'interno in corrispondenza
Una scanalatura divide il margine esterno dalla parete del piede tre scanalature comprendenti la decorazione a
(cfr. l'esemplare Hayes 106, n. I) (rav. XLIV, 1). stampo. Diametri: cm 35-43.
Variante Hayes 105, n. 17. Orlo arrotondato, la cui Tipologia.
forma richiama la scodella Hayes 104B, n. I) in D\
più che quelìa in esame. La parete presenta una scana- Si conosce un solo tipo (tm', XLI\\ 3).
latura poco al di sopra del piede, di media altezza e af- Produzione.
fusolato (tav. XLIV, 2).
Forma prodotta in sigillata africana D 2 • È simile ad
Produzione. una scodella in D' (tavv. XLIII, 3-7; XLIV, 1-2).
Forma prodotta in sigillata africana D\ Argilla rozza, Decorazione.
vernice spesso sottile e piuttosto scadente, generalmente Stile E(ii) (Hayes).
distesa all'interno e sull'orlo. Ii fondo presenta una spa-
tolatura nella parte esterna, che offre l'immagine di una Cronologia.
superficie grezza, non verniciata. Metà del VII secolo circa (Hayes).
Non è chiaro se una forma intera, simile alla variante
Diffusione.
Hayes 105, n. 13~ rinvenuta a Istros (cfr. Materiali, VI,
1959, r,. 277, Ùf,- 3, L 1) debba consicie;'2.rsi sigiliata afr;- Sono noti du esemplar
cana D o imitazione. Per confronti con altri vasi in sigil- ad Atene e a Chio.
lata D 1 e D\ v. le forme Hayes w4A/WAAGÉ 1948, tav. Bibliografia.
VII, n. 805 a, Hayes 104B, n. 15, Hayes 106, e, in parti- Grecia, HAYES 1972, p. 164, fig. 3I, forma I04, n. 22.

96
TERRA SIGILLATA: VASI

FORMA HAYES 89B. rilievo (cfr. alcuni esemplari della forma Hayes 89B, tav.
XLIV, 4). La fascia rilevata è scanalata e decorata a rotella.
Hayes 90, n. 2. - Orlo appiattito sul margine interno
Descrizione.
(cfr. il tipo Haycs 76, nn. r, 3 in D1, e forme in D2,
Piatto con orlo ingrossato e arrotondato, in cui spesso tavv. XLIII, 3-7 e XLIV, 1-2 e XLIV, 3). La fascia rile-
una scanalatura sul margine inferiore permette di distin- vata è liscia (tav. XLIV, 6).
guere una profilatura a rilievo. La superficie interna può
essere liscia o decorata da una fascia a rotella e da sca- Produzìone.
nalature, comprendenti la decorazione a stampo. Un Il primo tipo è caratterizzato da un'argilla fine, dalla
esemplare rinvenuto a Tipasa presenta l'orlo leggermente superficie ben levigata, e da una vernice sottile (C 5), il
pendente e la superficie esterna scanalata (cfr. BARADEZ secondo da un'argilla granulosa, vernice spessa, semibril-
1967, p. 255, n. 23). Il piede è alto e presenta general- lante o brillante (D 2), che tuttavia sembra mancare in al-
mente fasce di decorazione a rotella, alternate a scanalature cuni casi. Cfr. la forma precedente.
e, in alcuni casi, a leggere modanature. Diametri: cm
Cronologia.
45-64,5.
Hayes 90, n. r: fine del V - inizi VI secolo? (Hayes).
Tipologia. Hayes 90, n. 2: seconda metà del VI - inizi VII secolo?
Si conosce un solo tipo (tav, XLIV, 4). (Hayes).
L'esemplare Hayes 105, n. 19, che presenta la pDT:."ìc
Diffusione.
leggermente ricurva e munita di dìverse fasce di deco-
razione a rotella, potrebbe riferirsi a questa forma o alla Sono noti pochi frammenti in Egitto e nel l\1.editerra-
Hayes 89A in C4 decorata a matrice e a rilievi applicati neo orientale.
(tav. XLIV, 5). Bibliografia.
Egitto. HAYES 1972, p. 138, fig. 25, forma 90, n. I.
Produzione. Grecia. HAYES 1972, fig. 25, forma 90, n. 2; fig. 25 b~c ( ?).
Questa forma presenta caratterìstiche di produzione si- lralìa. GENTILI 1950, p. 330, fig. 30, n. JO (?).
Libia. HAYES 1972, fig. 25 a(?).
mili a quelle della forma Atlante) tav. XL, 9,iLamb.
55B (cfr. p. 92). È la versione meno fine e ricercata della
Hayes 89A decorata a matrice e a rilievi applicati. Cfr. FORMA HAYES 90, N. 4.
anche la forma seguente.
Descrizione.
Decorazione.
Piatto con orlo a larga tesa piana, munito di un labbro
Stile indeterminato (cfr. lo stampo n. 285 ed altri ingrossato e arrotondato (cfr. una forma in D1, tavv.
inediti). XXXVIII, 6-ro e XXXIX, 1-4). Un elemento piano, incli-
Cronologia. nato congiunge l'orlo alla parete. La tesa dell'orlo presen-
ta due linee di decorazione a rotella. Diametri: cm 30-44.
Metà del V - inizi VI secolo? (Hayes).
Tipologia.
Diffusione.
Si conosce un solo tipo (tav. XLIV, 7).
Forma documentata nel Mediterraneo occidentale ed
orientale. Produzione.
Cfr. il tipo Hayes 90, n. 2. Il frammento di cui si dà
Bibliografia.
Al{?erìa. BARADEZ I96i, p. 255, n. 23.
il disegno presenta tracce di vernice brillante, che appare
Lr:irM. EMERY~KIRWAN 1938, Hff. r I4, n. 88 a, dìstesa anche sulla superficie esterna, almeno nella parte
Grc,ia. HAYES r972, p. 138, fig. 25, forma 89, n. -;-; fii;. 25 b-c (?,'. restai.--ite.
Iialia. GENTILI 1950, p. 330, fig. 30, n. IO ( ?).
Libia. HAYES 1972, fig. 25 a ( ?); p. 168, fig. 32, forma 105, n. 19 ( ?).
Malta. Malta 1964, fig. 16, n. 8 (?). Malta 1968, fig. 4, n. 27 (?). Cronologia.
Siria. \\'AAGÉ 1948, tav. VIII, n. 802 x (?). Fine del VI - inizi VII secolo? (Hayes).
Diffusione.
FORMA HAYES 90, N. I. Sono noti due frammenti, l'uno da Apollonia in Cire-
HAYES 90, N. 2. naica, 1' altro da Cartagine.
Bibliografia.
Descrizione. Libia. HAYES T972, p. r38, fig. ::,,,;, forma 90, n. 4.
Tunisia. Atlame, tav. XLIV, 7.
Piatto con orlo ingrossato e arrotondato e con fascia
rilevata, liscia o decorata a rotella, sulla superficie interna.
Piede forse alto (cfr. HAYES 197::, fig . .25 a-e). FORMA HAYES III.

Tipolor,ùz. Descrizione.
Hayes 90, n. I. - Orlo in cui una scanalatura sul mar- Piatto da portata ad orlo ingrossato e arrotondato, ìa cui
gine inferiore permette di distinguere una profilatura a forma richiama in generale forme in D 2 (tavv. XLI, 9 e

97
CERAMICA AFRICANA

XLII, 1-4; XLIII, 3-7 e XLIV, 1-2). Il piatto presenta, sull'orlo. Hayes conosce alcuni esemplari decorati a
in numero da otto a dieci, degli scomparti a sezione rotella sulla parete, anche se meno finemente che nella
semicircolare. Diametro dell'orlo: cm 55; diametro degli forma Hayes 84 in C'', alla quale sembra rifarsi. È possi-
scomparti: cm u,5. bile che costituisca servizio con la forma seguente in D 2 •
Una scodella di forma simile è prodotta in ceramica ci-
Tipologia. priota (cfr . .i\1.0ND-i\1YERS 1940, tav. LVI, 139 M 14;
Si conosce un solo tipo (tav. XLIV, S). HAYES 1972, p. 373 ss.).

Produzione. Cronologia.
Forma prodotta in sigillata africana D 2 • Argilla granu- Fine V - inizi VI secolo? (Hayes ).
losa con particelle di quarzo; vernice spessa, brillantei Diffusione.
distesa all'interno e sull'orlo. Sull'orlo sono visibili le
Sono noti esemplari da Arles e da Cartagine.
tracce del tornio. Per l'orlo, cfr. le forme precedenti.
In generale, cfr. WrNLOCK-CRrM 1926, p. 88, fig. 40, Bibliografia.
tav. XXXIII A, in sigillata egiziana A. La forma in esame Francia. LAMilOGLIA 1963, p. 205, Go bis.
sembra rifarsi a patene sacramentali d'argento (cfr. DoDD Tunùia. HAYES 1972, p. 134, iìg. 24, fonml 86, n. 2.
1961, pp. 108-109, n. 27) e a mense marmoree cristiane.
Piatti o vassoi, generalmente di forma rettangolare, attestati
FORMA HAYES 103A, NN. I, 3.
in produzioni bizantine ed islamiche di VII-VIII secolo,
LAMBOGLIA 60 (HAYES 103A, N. 2).
presentano ricettacoli circolari simili a quelli del piatto
di D (cfr. F. E. DAY, in DELOUGAZ 1960, tav. 62, n. 3; <,GALLIA>> 1962, P. I52, FIG. 8.
LANE 1957, tav. 4 E). Un vaso di produzione incerta
(sigillata africana ?), documentato a Tipasa, presenta Descrizione.
scomparti a sezione semicircolare (cfr. BARADEZ I 96 I, Scodella carenata o a pareti semicircolari, con orlo a
p. 123, tav. n, n. rr; il disegno è capovolto). sezione triangolare, rivolto verso il basso. Una leggera
profilatura a rilievo (cfr. forme in C5, tav. XXIX, 12;
Cronologia. XXIX, 13, in D\ tavv. XLV, r-2; XLVIII, 8-9i LI, II i
Fine VI - prima metà del VII secolo? (Hayes ). LII, 1, il tipo Hayes 98A in D 2), che può essere sosti-
tuita o accompagnata da una o più scanalature (cfr. forme
Diffusione. in D' e D', tavv. XL, 4; XLV, 6-7; XLVII, 9-n; L, n-15
È stato rinvenuto a Tocra, in Cirenaica, Punico esem- e LI, r-8; LI, I2-r3; LI, 14-15) separa generalmente la
plare frammentario. parete dal fondo. In un caso (tav. XLV, 3) due fasce di
rozza decorazione a rotella sono visibili entro doppie sca-
Bibliografia. nalature. Il fondo presenta generalmente una o più scana-
Libia, l-IAYES !972, p, 170, fo:. 33, formn Il I, n. I.
lature che comprendono la decorazione a stampo. Piede
di altezza varia. Diametri: cm 26-36,2.
FORMA LAMBOGLIA 60 bis (HAYES 86, N. I). Tipologia.
HAYES 86, N. 2. Hayes rn3A, nn. I, 3. Parete carenata. Piede più o
meno alto, ora sottile, ora pesante. Appare meno frequen-
temente la profilatura a rilievo all'interno (tav. XLV, 3).
Descrizione.
Lamb. 60. - Parete leggermente carenata. Piede basso.
Scodella con orlo a sezione triangolare o pendente All'esterno è visibile una scanalatura sulla parete (cfr.
solcato da due scanalature. All'interno il fondo p,_1ò es- forme in D\ tav\'. XLI~ 9 e XLIIJ 1-4; XLII, (ta"<·.
sere munito di due scanalature in corrispondenza del XLV, 4).
piede e di un'altra verso il centro ed essere separato Gallia 1962, p. 152, fig. 8. Parete semicirc_olare. Piede
dalla parete grazie ad una leggera profilatura in rilievo di media altezza. Profilatura a rilievo (tav. XLV, 5).
(cfr. forme in C", tav. XXIX, 12; XXIX, 13, in D 2,
tavv. XL VIII, 8-9; LI, II; LII, r, il tipo Hayes 98A Produzione.
in D 2) ; presenta un piede basso, o un piede alto a sezione Forma prodotta in sigillata africana n~. Argilia granu-
triangolare. Diametri: cm 18)2- I 8,4. losa e poco depurata. Vernice spessa semibrillante o
brillante, raramente opaca, distesa all'imerno e sull'orlo.
Tipologia. Tracce del tornio sono visibili internamente ed esterna-
Lamb. 60 bis. - Orlo a sezione triangolare (cfr. la forma mente. Secondo IIayes questa forma potrebbe derivare
Hayes 84 in C"). Basso piede (rav. XLV, 1). dalla 84 in C;;. È possibile che costituisca servizio con la
Haycs 86, n. 2. - Orlo pendente (cfr. il tipo Hayes 103A forma precedente in D 2 • Cfr. anche la forma seguente.
ir:. n:•;. AL pied('.' (mv. XL\\ Sembra prodotte:. nelle officine di Ouùna (1;. la Jecorazion:
a stampo).
Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana D~. Argilla granu- Decorazione.
losa, vernice spessa semibrillante, distesa all'interno e Stili E(i)-(ii) (Hayes).

98
TERRA SIGILLATA: VASI

Cronologia. unita al fondo mediante un leggero saliente (cfr. la stessa


Fine V /inizi VI - terzo venticinquennio del VI secolo forma in D2, tavv. XLIII, 3-7 e XLIV, 1-2). Diametri:
(Hayes). cm 32-39.

Diffusione. Tipologia.
Forma non molto comune, documentata nel .Mediter- Si conosce un solo tipo (tav. XLV, 8).
raneo occidentale ed orientale e sulla costa atlantica. Produzione.
Bibliografia. Forma prodotta in sigillata africana D 1 di qualità sca-
A/f;eria. BARADEZ 1961, p. t23, tav. II, n. 26; p. I29, tav. IV, n. r3. dente (per la seconda fase della Di, cfr. p. 78). La vernice
HAYES 1972, p. 158, fig. 29, forma rn3, nn. r, 3.
Francia. BENOiT, in Ga!lìa, XX, r962, p. 152, figg. 8-9 °- BARADEZ
è opaca, diluita. Segni del tornio sono visibili all'interno
g,67, p. 263, fig. 3- LAMBOGLIA 1963, p. 205, forma 60. e all'esterno. Cfr. le forme seguenti in D 1 i 2 e D 2 •
Porrogallo. Conimbriga 1975, p. 305, tav, LXXIII, n. rr6; p. 306,
tav. LXXIV, nn. II7-II8, Cronologia.
Sirìa. WAAGÉ 1948, tav. X, n. 877,
Spagna. ALMAGRO 1964, p. 47, fig. I3, n. 5- 600-660 e oltre? (Hayes).
Diffusione.
FORMA HAYES 103B. Forma raramente documentata nel .i\1edìterraneo occi-
dentale ed orientale.
Descrizione. Bibliografia.
Scodeila carenata con orlo arrotondato, pareti piuttosto Grccici. l-V.YES l(J/2, p. 168_, fig. 32, forma 106, n. 2.
Libia, HAYES l';J".'2, iig. 32, forma ro6, n. I.
svasate, piede basso di considerevole spessore. La parete,
che talvolta presenta una scanalatura all'interno, è sepa-
rata, grazie ad una leggera profilatura a rilievo (cfr. forme FORMA « MICHIGAN I>>, FIG. 3, VII, N. 6.
in C5 , tav, XXIX, 12; XXIX, 13, in D 1 e D2, tavv. XL, 4;
XLV, 3-5; XLVII, 9-II; L, rr-15 e LI~ 1-8; LI_, 12-13; Descrizione.
LI, 14-15) dal fondo, solcato generalmente da una doppia Piatto con orlo leggermente << a gancio 1>, pm o meno
scanalatura o da due scanalature separate. Diametri: ingrossato, parete ad andamento rettilineo, che presenta
cm 32,3-34. sulla superficie esterna una o due scanalature. Diametri:
Tipologia. cm 33/34-37,5 ctrca.
La scarsa documentazione impedisce una tipologia or- Tipologia.
ganica (tav. XLV, 6-7). Si conosce un solo tipo (tav. XLVI, r-2).
P(oduzionc. Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana D 2• La vernice ap- Forma prodotta in sigillata africana D2. La vernice,
pare spessa, semibrillante o brillante, distesa all'interno e spessa e brillante, è distesa all'interno, e, almeno in parte,
sull'orlo. È possibile che costituisca servizio con una anche all'esterno. La superficie interna è talvolta polita a
forma in D~ (tavv. L, 9-13; LI, r-8). Cfr. anche la forma strisce. L'orlo di questa forma richiama quello di due for-
precedente. me in D' (tav. XLV, 3-5 e XLV, 6-7). Cfr. anche la
Cronologia. forma precedente e la seguente.
500-575 circa (Hayes). Cronologia.
.,;_nestazioni n Cartagine in un contesto datato al 560
D1jfusion.:.
circa, insieme con materiali in gran parte databili tra la
Forma raramente documentata nd Mediterraneo occi- fine del V e la metà del VI secolo (Mich,gan I), in uno
dentale ed orientale. strato tra il 500 e il 550 circa e in altri contesti della metà -
Bibliografia. seconda metà del VI secolo (Missione Italiana a Cartagine,
h1;i1to, Ars Amiqua (L11zen1) Aukri011 1I (14-5-60), taL 19, n. dati inediti), in un contesto della seconda metà del VII
40 \;;:'ESSEI. t9()_J, p. 143, fig. 94, HAYES 197::.. p. I58, fig. 29, secoìo circa (Michigan IV, deposito XXIV); a Saraçhane
furm.: 10'3, nn. 6, E.
li'frtiw. HAYES Vi".'.::, p. !58, li.;. 29, forma l03, n, IO. in uno strato datali:J tra il 550 e il 650 (.HAYEs 1968).
Frammenti forse attribuibili a questa forma sono stati
rinvenuti ad Antiochia sull'Orante in livelli degli inizi
FOR,\-1;\ HAYES 106. del VII secolo (\X1AAGÉ 1948, p. 57, tav. VII, n. 801 u).
Ddfusionc.
DescrL,.ione.
Forme do:::-umentar:::. ne! Jvledit~rraneo oc::::idemal~' ec
Fiatw COL oriu arrotondato, talora apprnmto sul mar- orientale.
gine inferiore, piede generalmente di media :dtezza, even-
tualmente scanalato (cfr. una forma in D~, tavv. XLIII, 3-7 Bibliografia.
e XLIV, 1-2), o anche più alto. La parete mostra un an- Siria. \'X,'AAGI! 1048, tav. VII, n. 801 u (?).
T1111isia. A1ichiRan I, p. 55, fig. i, VII, 11. 6. Atlante, tav. XLVI, 1-2.
damento rettilineo o ieggerrnente ricurvo e può essere Turchia. HAYES 1968, p. 209,~ fig. E, nn. 48, 49 (?),

!ì;i
CERAMICA AFRICANA

FORMA WMGÉ 1948, TAV. VII, N. 8ro f. FORMA ,, ATLANTE», TAV. XLVI, 6.
Descrizione. Descrizione.
Piatto con orlo << a gancio )), più o meno ingrossato Scodella ( ?) con orlo ispessito e munito di una modana-
(cfr. l'orlo della forma precedente e di altre forme in D 2, tura compresa entro due scanalature sul margine interno,
tav. XLV, 3-5 e XLV, 6-7). All'esterno, al di sotto del- La parete sembra presentare un andamento ricurvo, al-
l'orlo, la parete presenta una profilatura a rilievo, e, più in meno nella parte che segue all'orlo. Diametro: cm 41,5,
basso, una scanalatura. Il fondo è munito di piede ab-
Tipol,>gia.
bastanza alto. Diametri: cm 34-38,4.
Si conosce un solo tipo (rav. XLVI, 6).
Tipologia.
Produzione.
Si conosce un solo tipo (tav. XLVI, 3-4).
Forma prodotta in sigillata africana D 111 • La vernice
Produ:.:::ione. semibrillante è distesa all'interno e all'esterno nella parte
Forma prodotta in sigiHata africana D 2• L'argilla è della parete conservata. L'orlo richiama quello della forma
di qualità scadente, la vernice sernibrillante o brillante, di- Hayes 77 in E. Cfr. la forma seguente in n:.i.
stesa all'interno e, in parte, all'esterno. Cfr. le forme pre-
Cronologia.
cedenti.
Attestazione a Cartagine in un contesto inedito data-
Cronologia. bile tra la fine del V - inizi del VI secolo e il 550 circa.
Hayes ritiene che questa forma cominci ad essere pro-
D{ffusione.
dotta poco dopo il 500. È attestata a Cartagine in contesti di
VI secolo non meglio specificabili, e in contesto poco po- Sono noti frammenti a Cartagine,
steriore al 550 (Wssione Italiana a Cartagine, dati inediti). Bibliografia.
Diffusione. Tunisia. A1lanrc, tav. XLVI, 6.

Sono noti frammenti da Cartagine e da Antiochia sul-


l'Oronte. FORMA ((ATLANTE», TAV. XLVI, 7.
Bibliografia.
Siria. WAAGf: 1948, t:av. VII, n. 801 f. Descrizione.
Tunisia, Atlante, tav. XLVI, 3-4.
Scodella ( ?) con orlo arrotondato e notevolmente in-
grossato, munito sul margine interno di scanalature o dì
FoRMA ,, ATLANTE», TAV. XLVI, 5. modanature alternate a scanalature. La parete sembra
avere un andamento ricurvo, almeno a giudicare dnlla
Descrizione. parte restante. Diametro: cm 47,1.
Piatto con orlo a sezione semicircolare, parete legger- Tipologia.
mente ricurva, decorata da una scanalatura sulla superficie Si conosce un solo tipo (tav. XLVI, 7).
esterne.. Diametri: cm 35-39,6.
Produzione.
Tipologia.
Forma prodotta in sigillata africana D 2 , La vernice
Si conosce un solo tipo (tav. XLVI, 5). brillante è distesa all'interno e all'esterno nella parte della
Produzione. parete conservata. Cfr. la forma precedente in 1) 2 •
Forma prodotta in sigillata africana D 1,z, La vernice Cronologia.
semibrillante è stesa sulla superficie esterna solo in parte.
Attestazione a Cartagine in un contesto inedito in cui
Cfr. le due forme precedenti.
le forme più tarde di D sono databili dalla fine del V -
Cronoù~r,ia. inizi VI secolo al 580/600.
Attestazioni a Cartagine in un contesto della metà - Diffusione.
seconda metà del VI secolo e in un altro, in cui le forme
Forma documentata a Cartagine.
più tarde e prevalenti di D vanno dalia fine àel V - inizi
VI secolo al 580/600 (Missione Italiana a Cartagine, dati Bibliografia.
inediti). Tunisi11. Arlanrc, rnv. XLVI, 7,

Dijfusione.
Form2 raramente document;2ta nel .Mediterraneo occi- FORMA « OSTIA III >), FIG. I28.
dentale é.:rJ. orientale (: j,
Descrizione.
Bibliografia.
Siria. WAA.GÉ 1948, tav. VII, n. 801 a(?), Scodella ( ?) a pareti leggermente ricurve, con orlo
Tunisia. Atlante, tav. XLVI, 5. ingrossato, di forma tondeggiante, inclinato verso il basso,

IOO
--~
TERRA SIGILLATA: VASI

e fondo munito di doppia scanalatura aJI'ìnterno, e di Tipologia.


piede ad anello poco accentuato all'esterno. Diametri: Si conosce un solo tipo (tav. XLVI, rn).
cm 22,6-35.
Produzione.
Tipologia.
Forma prodotta in sigillata africana D 1-' 2 • Argilla gra-
Si conosce un solo tipo (tav. XLVI, 8). nulosa, vernice semibrillante, tendente a sfaldarsi, di-
Produzione. stesa all'interno, e, nella parte conservata, all'esterno.
Cfr. le forme Ostia III, fig. 128 e la precedente in D 11~.
Forma prodotta in sigillata africana D 1/ 2 • Vernice semi-
brillante distesa all'interno e all'esterno in parte al di sotto Cronologia.
dell'orlo. Attestazione a Cartagine in un contesto inedito di
Cronologia. VI secolo.
Attestazioni in contesti dì fine del IV - inizi V secolo ad Diffusione.
Ostia (Osria III, Ostia IV) e in un contesto inedito a Sono noti frammenti rinvenuti a Cartagine.
Cartagine, in cui le forme più tarde di D sono databili
tra la fine del V - inizi VI secolo e il 580/600. Una forma Bibliografi,.1,.
intera è stata rinvenuta nel relitto del!' Anse Gerbal a Tunisia. Atlante, tav. XLVI, 10.

Port-Vendres (350/380-4ro circa?).


Diffusione. FORMA WAAGÉ 1948, TAV. IX, NN. 859, 862.
Sono stati rinvenuti frammenti in Italia, in Francia, in HAYES 93B, NN. 19, 2!.
Tunisia e in Algeria.
Bibliografia. Descrizione.
Algeria. BARADEZ 1961, p, 11::;, ta\'. II, n. 12. Scodella con corto orlo a tesa piana, pareti ricurve,
Francia. MARTIN 1977, p. 100, fig. 3, n. 4, piede svasato, generalmente alto, ora più sottile, ora più
lraiia. Ostia III, fìg. 128. Arlamc, tav. XLVI, 8.
pesante. Una scanalatura è spesso visibile all'esterno, a
metà della parete. Normalmente il fondo è decorato da
FORMA (<ATLANTE>), TAV. XLVI, 9, una o due scanalature, comprendenti la decorazione a
stampo. Diametri: cm 22,2-33.
Descrizione.
Tipologia.
Scodella ( ?) con orlo inclinato verso il basso, il cui
\\lMGÉ 1948, tav. IX, nn. 859,862, Orlo a tesa piana,
margine superiore presenta una leggera depressione, la
leggermente inclinato verso il basso (tav. XLVII, 1).
quale separa il labbro dal resto dell'orlo. Diametro:
Hayes 93B, nn. 19, 2r. - Orlo a tesa piana, orizzontale o
cm 30,4.
poco inclinato verso il basso, il cui margine inferiore è
Tipol~ria. leggermente ingrossato ed arrotondato. L'orlo può essere
Si conosce un tmlo tipo (tav. XLVI, 9). solcato da una scanalatura (tav. XLVII, 2-3).
Produzione. Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana D 11 ~. Argilla gra- Forma prodotta in sigìllata africana D 2 • La fattura non
nulosa, vernice semibrillante, tendente a sfaldarsi, distesa è fine, la vernice spessa, scmibrillante o brillante, è distesa
aH'imerno e all'esterno fin dove si conserva la oarete. all'interno e all'esterno fino ad una fascia sotto l'orlo.
Cfr. le forme Ostia III, fig. 128 e la seguente in Dt·:. Fa servizio probabilmente con la forma Atlame, tav. LI, 9/
Hayes 94, n. 4 in D2. Una forma simile è documentata
Cronologia. in sigillata egiziana A (cfr. HAYES 1972, p. 394, forma LL).
Attestazioni a Cartagine in contesti inediti di VI-VII
secolo. Decorazione.

D1ffusionc. Stile E(ii) (Hayes).


Forma attestata a Cartagine. Cronologia.
Bibliografra. 500-540 circa (HAYES 1972). Hayes ritiene ora possibi~
T1misio.. Atlame, tav. XLVI, 9. le una cronologia iniziale tra il 400 e il 450 (cfr. HAYES
1977, p. 283). Attestazioni a Conimbriga in livelli di
frequentazione barbarica posteriori agli anni 465/468
FORMA ({ATLANTE,,, TAV. XLVI, IO. (Conimbrij;a 1975, p. 271; va notato tuttavia che il fram~
mento disegnato, L roC nor: sembrn attribuibiL '-' que-
Dcscrizio,w sta forma).
Scodella ( ?) con orlo inclinato verso il basso, munito Diffusione.
di un labbro rilevato, separato dalla parte restante del- Forma poco comune, documentata nel Mediterraneo
l'orlo mediante una scanalatura. Diametro: cm 29,r. occidentale ed orientale.

IOI
CERAMICA AFRICANA

Bibliografia. FORMA HAYES 107.


Etirto. BRESCIANI 1967, tav. 68, n. 4. HAYf.S 1972, p. 146, fig. 27,
forma 93, n. 24 ( ?).
Grecia. HAYES 1972, p. 146, fig, 27, forma 93, nn. I';), 21. Descrizione.
Israele. LOFFREDA I974, p, 66, fig-. 17, nn. 26, 30.
balia. LAMBOGLIA 1950, p. 173, fig. IOO, n. !I. Scodella con largo orlo a tesa piana, il cui margine
Siria. \\7-\AGÉ r948, ta\'. IX, nn. 859, 862. inferiore ispessito appare talvolta pendente, talvolta sem-
Tunisia, HAYES 1972, p. 146, fig. 27, forma 93, n. 23.
Turchìa. HAYES 1968, p. 209, fig. E, n. 57, plicemente arrotondato, pareti svasate, piede di media
altezza, ingrossato nell'estremità inferiore (cfr. il piede
del tipo Lamb. r in D 2). Il fondo presenta all'interno nor-
malmente due scanalature. Diametri: cm 27,5-30.
FORMA WAAGÉ 1948, TAV. IX, N. 858.
WAAGÉ 1948, TAV. IX, NN. 851 a, f. Tipologia.
HAYES 93A, N. 3. Si conosce un solo tipo (tav. XLVII, 7-8).
Produzione.
Descrizione.
Forma prodotta in sigillata africana D 1 di qualità sca-
Scodella con largo orlo a tesa piana, leggermente incli-
dente. La vernice è opaca, sottile, con superficie granu-
nato verso il basso, pareti ricurve, piede svasato di altezza
losa. Sembra derivare dalla forma precedente, alla quale
variabile, generalmente sottile. Il fondo è decorato, di
appare affine anche per le caratteristiche di argilla e di
solito, da una scanalatura, che comprende la decorazione
vernice.
a stampo. Diametri: cm 25-29.
Cronologia.
Tipologia.
600-650 circa (Hayes ). Attestazione a Cartagine in un
WAAGÉ 1948 tav. IX, n. 858. ~ Orlo a tesa piana, piede contesto inedito, in cui, se pure le forme più tarde della D
di media altezza (tav. XLVII, 4). sono databili dalla fine del V - inizi VI secolo al 580 circa,
WAAGÉ r94S, tav. IX, nn. 851 a, f. - Orlo con l:1bhro è presente la forma Hayes ro9 in ceramica da cucina,
ispessito e pendente (cfr. il tipo Lamb. 42 in D 1 , D~), piede datata ultimamente da Haycs tra il 610/620 e il 680/700
più basso che nel tipo precedente. Nell'esemplare raf- circa.
figurato il fondo è solcato da una scanalatura all'esterno
(tav. XLVII, 5). Diffusione.
Hayes 93A, n. 3. - Orlo con labbro ispessito cd arro- Forma raramente documentata nel Medìterraneo occ1-
tondato, alto piede (tav. XLVII, 6). dentalc ed orientale.
Produzione. Bibhogrnfia.
Forma prodotta in sigillata africana D 1 di qualità sca- Israele. LOFFRED.~ !974, p. 66, fig. 17, nn. 23-25, 27; p. 132, fìg.
46, nn. 8-9.
dente. La vernice opaca e diluita, dalla superficie granulosa, Italia. Luni 1973, tav. 69, n. u.
è distesa all'interno e all'esterno sull'orlo. Un esemplare, Libia. HAYES 1972, p. !70, fig. 33, forma 107, nn. I<?.
riferibile forse al secondo tipo, presenta la decorazione Siria. WAAGÉ 1948, tav. IX, nn. 852 a, k, p.
Turchia. HAYES 1968, p. 209, fig. E, n. 50.
a stampo sull'orlo (Hayes 93, n. 1). Sembra preannunciare
la forma Hayes 107 in D 1 • Una forma simile è documentata
in sigillata egiziana A (cfr. HAYES 1972, p. 394, forma KK).
FORMA HAYES 95, N. 3.
Decorazione. «CELTICUM >> 1962, TAV. 40, N. 3·
Stili A(iii); E(i), caratteristico delle officine di Oudna
(Hayes). Descrizione.
Scodella profonda con pareti ricurve, largo orlo mu-
Cronologia.
nito di un labbro rivolto verso l'alto, piede alto e sva-
470-500 e oltre (HAYES 1972). Haycs ritiene ora possi- sato. Una leggera profilatura a rilievo, talvolta unitamente
bile una cronologia iniziale tra il 400 e il 450 (cfr. HAYES ad una scanalatura, distingue la parete dal fondo (cfr.
1977, p. 283). Il tipo \XrAAGÉ 1948, taY. IX, nn. 851 a, f la forma in C'\ tav. XXIX, 12; XXIX, r3, in D 1 e D~,
è documentato a Cartagine in un contesto del 560 circa tavv. XL, 4; XLV, 3-5; XLV, 6-7; L, II-15 e LI, r-8;
insieme con materiali in gran parte databili tra 12 fine del LI, r2-r3; LI, 14-r5), il quale può essere decorato da un
V e la metà dd VI secolo (1\1ich1/;a11 I). motivo a stampo compreso entro scanalature. Diametri:
cm 19-21,5.
Diffusione.
Forma poco comune) documentata nel .l'viediterranco Tipologia.
occicìcntak cd orientale. Haves 9,:;, n. ::!,. -· Orlo orizzontale, rn:-ament~ scanahni
Talofa il Ìabbn\ è arrotondato (tav. XLVII., 9-10).
Bibliografia. Celticum 1962, tav. 40, n. 3. Orlo inclinato verso
l:ffirra. HAYES r()n, p. q.6, fig-. ::!/, forma 93, n. 3.
Siria. \X'AAGÉ 19~.8, ta\·. IX, nn. 85! a, f, 858. il basso, piede più alto che nel tipo precedente (tav.
Tunisia. ,Hichif{an !, p. 55, lig. 3, VII, n. 28. XLVII, II).

102
TERRA SIGILLATA: VASI

Produzione. FORMA HAYES IOI.


Forma prodotta in sigillata africana D'..\. Argìlla granu-
losa, vernice semibrillante o brillante, distesa all'interno, Descrizione.
e, all'esterno, sull'orlo e sulla parte superiore della parete. Scodella (o coppa) di forma simile alla precedente, con
Cfr. forme simili in sigillata della Tunisia meridionale orlo poco rilevato, smussato all'interno, piede svasato
(tav. LXVI, 21), in sigillata locale ben documentata a formato di due elementi congiunti ad angolo (cfr. la forma
Conimbriga (cfr. A propos des céramiques de Conimbriga, Hayes 102 in D 2). Il fondo può presentare un motivo a
Coimbra 1975, tav. vn, n. 5), in sigillata egiziana A stampo, compreso entro una scanalatura. Diametri:
(tav. CXXIV, 5). Fa servizio con le forme Atlante, tavv. cm 15,4-16,2.
XL, 4 in D' ( ?) e LII, 2, in D'.
Tipologia.
Decorazione. Si conosce un solo tipo (tav. XLVII, 13).
Stile E (Hayes).
Produzione.
Cronologia. Forma prodotta in sigillata africana D 2 • Vernice spessa,
500-550 (HAYES ,972). Hayes ritiene ora possibile una brillante, distesa all'interno) e, all'esterno, nella parte
cronologia iniziale tra il 400 e il 450 per quelle forme, superiore della parete, la quale presenta segni di spatolatu-
coppe e scodelle, munite di piede, datate non prima degli ra nella parte restante. Talora è visibile una politura a
inizi del VI secolo in HAYES 1972 (forme Hayes 93 ss.; strisce all'interno. Cfr. la forma precedente in D 1 i2•
cfr. HAYES 1977). Una forma simile è documentata in sigillata egiziana A
(cfr. HAYES 1972, p. 394, forma MM).
Diffusione.
Forma poco documentata nel Mediterraneo occidentale Descrizione.
ed orientale. Stile E(ii) (Hayes).

Bibìiografaz. Cronologia.
Libia. HAYES 1972, p. I46, fig. 27, forma 95, n. 3. 550-600? (Hayes). Attestazione a Cartagine in un
.'ùria. \'\1AAGÉ 1948, tav. IX, nn. 875 u, f, p, u ( ?).
Tunisia. Atlante, tav. XLVII, IO. contesto della seconda metà del VII secolo circa (M1:-
.\iwei e Col1czioni. CAVAROC, in Celtimm, III, 1962, tav. 40, n. 3. chigan IV) .
Diffusione.
FORMA HAYES 100. Forma documentata in Tunisia e in Cirenaica.
Bibliografia.
Descrizione. Libia. HAYES 1972, p. 154, fig, 28, forma IOI, n. 2.
Scodella profonda con pareti poco ricurve, con orlo Timùia. lvfichigan IV, p. 5r, fig. 12, XXIV, n. 15.
ingro::.sato e arrotondato, piede alto e svasato (cfr. l'esem-
plare Hayes 93 B, n. 24). Diametri: cm 19,2-21,2. FORMA «ATLANTE>), TAV. XLVII, 14.
Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. XLVII, 12). Descri:.rione.
Scodella profonda con orlo indistinto dalla parete, ri-
Produzione. curva e svasata e con alto piede (cfr. WAAGÉ 1948, tav. X,
Forma prodotta in sigillata africana D 1i1 . Argilla gra- LE 15 e il tipo Hayes 12, n. 1 in D 2). All'esterno la parete
nulose:, vernice semibrillante) takc2 onaca, Jistes2 al- presenta una scanalatura. Diamer.rn: cm 19,8.
l'interno e all'esterno sull'orlo e in una f'ascia sottostante.
La struttura generale del vaso richiama le forme seguenti Tipologia.
in D 2 • Si conosce un solo tipo (tav. XLVII, 14).
Cronolo1;ia. Produzione.
Fine VI - inizi VII secolo? (Hayes ). È testimoniata a Forma prodotta in sigillata africana D 112• Argilla gra-
Cartagine in uno strato relativo all'età dei Fatimiti (X-XII nulosa, vernice semibrillante, distesa all'interno e all'ester-
secolo) insieme con un'alta percentuale di residui di D no fino alla metà circa del piede. Sono visibili. sovradi-
(Michigan IV). pinture in bianco esternamente sulla parete e sul piede.
Diffusione. Cronologia.
Forma raramente documentata nel Mcditenanco occi- Attestazione a Cartagine in un contesto inedito data-
dentale eè o;i,:;ntale. bile tra il 5 IO e il 550.

B1:bìiograjia. D1jfusionc.
Lihia. HAYES 1972, p. 154, fig. 28, form:i 100, nn. 2-;>. L'unico esemplare è stato rinvenuto a Cartagine.
Siriu. WAAGJé: 19"1,8, tav. X, n. 879.
Tunisia. Michigan IV, p. 57, fig. 14, XXV, n. n. Bibliografia.
Turchia. }fans r968, p. 209, fig. E, nn. 53-54. Tunisia. Atlante, rnv. XLVII, 14.

103
CERAMICA AFRICANA

FORMA HAYES 8oA. Diffusione,


LAMBOGLIA 58 '" HAYES 8oB. Forma poco documentata nel .l\1editerranco occidenrnlc.
Alcuni esemplari inediti sono presenti ad Aquileia.
Descrizione. Bibliografia.
Coppa con orlo indistinto dalla parete, o leggermente Francia. DENEAUVE JiJ72, p. 228. tav. I, C 869 (?), C 871 ( ?J, C 89?,,
Iralia. BALDASSARRE, in Aho M(diorc:o, I, r96j, p. 143_, n. 3. HAYIOS
ingrossato. La parete presenta un andamento rettilineo e 1972, p. 126, fig. 22, forma 80, nn. 1-2; forma 8r, n. 8.
si unisce al fondo mediante una leggera curvatura. Fondo Spagna. LA.MBOGLIA 1963, p. 204. RDGER 1968, figg. IO, n. 2
(dopo p. 258); Il, n. 2.
piano in cui una scanalatura permette di distinguere un Tunisia. BEAULI!T-G,\ZAILLE, in Cahicrs dcs érudes ancicnncs, VI
falso piede (cfr. i tipi in D1, D2, tavv. XXXVI, 2; Carrhage I, ,\fontreal 1976, p. 99, fii~. 18, n. 53; foto nn. 36-37.
XXXVII, 9-1 r e XXXVIII, I; XXXVIII, 4; XXXVIII, Atlanrc, ta\', XLVIII, r.
6-7; XLVIII, 14; XLIX, 6-8 e la forma Hayes 69 in
D 2). All'interno una o due scanalature possono com-
prendere la decorazione a stampo. Diametri: cm 14,7- FORMA HAYES 8r.
22,8. (<ATLANTE,,, TAV. XLVIII, 7.
Tipologia.
Descrizione.
Hayes 8oA. - Orlo indistinto dalla parete, che, a volte,
è solcata da due scanalature alfcsterno sotto l'orlo (tav. Coppa più profonda della precedente, con orlo indi-
XLVIII, 1-2). stinto dalla parete o leggermente ingrossato ed estroflesso.
Lamb. 58. - Orlo leggermenre ingrossato (tav. XLVIII, La parete, in alcuni casi, è unita al fondo da una leggera
3). È incerta l'attribuzione a questo tipo dì alcuni esem- carenatura. Fondo piano o munito di piede atrofizzato.
plari, rinvenuti nel relitto di Port Miou, i quali presentano Diametri: cm r4,8-r9,3.
un orlo maggiormente ingrossato e un fondo, a ,;rolte piano
(cfr. DENEAUVE 1972, tav. I, C 893), a volte munito di
Tipologia.
una rientranza in corrispondenza della congiunzione tra Hayes 8r. - Orlo indistinto dalla parete, che, all'esterno,
parete e fondo (Ibid., C 869). può essere liscia, eventualmente solcata da una scana-
Variante Hayes 8r, n. 8. Orlo appena ingrossato, parete latura, o decorata a rotella, più o meno finemente. Fondo
ad andamento ricurvo, fondo piano (rav. XLVIII, 4). generalmente piano (tav. XLVIII, 5). L'esemplare Hayes
8r, n. 7 è frammentario nel fondo, per cui non è chiaro
Produzione. se presenti un fondo piano scanalato o un fondo munito
Pur essendo compresa nella sigillata africana D, que- di piede atrofizzato (tav. XLVIII, 6).
sta fonna e la seguente presentano particolari caratte- Atlame, tav. XLVIII, 7. - Orlo leggermente ingrossato
ristiche di produzione. In generale Pargilla appare fine- ed estroflesso, fondo munito di piede atrofizzato. Sono as-
mente granulosa, con superfici lisciate, la vernice spes- senti la carenatura e la decorazione a rotella.
sa e brillante, distesa all'interno e sull'orlo, con colature
Produzione.
sull'esterno della parete; segni del tornio sono visibili
all'interno. Talora la pasta è invece impura e rozza e la Cfr. la forma precedente. Oltre a questa, app::irc simile
vernice semibrillante o opaca. Alcuni esemplari presen- a vasi a listel1o in D 2 (tavv. XLVIII, Ir-r6cXLIX, r-II;
tano sull'orlo una patina bianco-grigiastra, similmente alla XLIX, r2-r3) e in E (tav. LV, ro) per la struttura del
ceramica africana a patina cenerognola (<( orlo annerito))). corpo. Una forma simile è attestata in una produzione
Secondo Hayes <( the fabric is sìmilar to that of Form 73 locale ben documentata a Conirnhriga (cfr. DELGADO 1967,
and some early cxamples of the fianged bowls Form p. r2r_, ta;;. I, nn. 9, II j Co11i111br(;•a 1975, p. 329i rn,·.
9r lì (HAYES r972, p. r28). Cfr. la forma seguente e Ia LXXXII, nn. 3, 5).
Hayes 80/99 in D'.
Cronologia.
Decorazione. Attestazioni a Cartagine in un contesto inedito datato
Stili A(iii)/E(i) e E(i) (Hayes ). tra il 360 e il 440 e in altro relativo alla costruzione dei
muro di Teodosio. Cfr. anche la cronologia della forma
Cronologia. precedente,
450-500 circa (HAYES r972). Ulteriori dati offerti dalle Diffusione.
stratigrafie di Cartagine consentono di correggere la cro-
nologia iniziale. Infatti la forma è attestata in contesti Forma documentata nd Mediterraneo occidentale,
orientale ( ?). Un esemplare inedito è attestato ad Aquileia.
degli inizi del V secolo (HAYES 1977, p. 283; cfr. anche
i Hvelii ài costruzion-=- del mmmmento circolare. ancora Bihli11gn~f;"
<t Carrn.gint\ in Camcrs àes cruacs ancienncs, Vl, fig. r8, balia. HAYES 1972, p. 126, fii:;. 22, forma 81, n. 7.
n. 53), in un contesro tra il 360 e il 440, e in un altro con- Siria, \'X7AAG( 1948, taY. X, n. 892(?).
Spa;ma. ALMAGRO 1964, p. 52, fig. 16, n, 2, MARTiN DE CASTIU.(7
testo relativo alla costruzione del muro di Teodosio (Jvtis- 1965, p, 73, figg. 6-7 (?). MARTÌN DE CASTILLO 1966, p. 362, fìg. 16
sione Italiana a Cartagine, dati inediti). n. 1 ( JviARTIN-Srnm,s r970, p. 72, fig. 42, n. 7r), 2-5; 3, 3, ,p.
TERRA SIGILLATA: VASI

fig. 2; tav. I, nn. l ( MARTJN~SERRES 1970, tav. xxx, n. I)., >s;


tav. III, nn. I-8. R.ik;ER 1968, fig-. (dopo p. 258) 10, n. 3.
PoRMA «ATLANTE", TAV. XLVIII, rr.
T1111isia. Hn1.WEHDA 1936, tav. VI, nn. 654,660. CVA CnJ,enho{!11c 7, HAYES 91A.
tav. 306, n. 14; tav. 312, n. 4 ( PALLARÙ 1960, p. 270, fìg. 5, n. 14; HAYES 91B.
p. 276, fig. II, n. 4). HAYES 1972, P- 126, fig. 22, forma 81, nn. T, 5.
/l/la11tc, tav. XLVIII, 7. <<ATLANTE,,, TAV. XLVIII, 14.
PONSICH-TARRADELL 1965, FIG. 9, N. 15.
«ATLANTE", TAV. XLIX, 5.
FORMA HAYES 8013/99. HAYES 91C, NN. 21, 23 "' LAMBOGLIA 38 ( ?).
HAYES 91D.
Dcscrizi·one. <u'I.TLANTE>', TAV. XLIX, 9.
Coppa con orlo arrotondato o ispessito, pareti svasate,
fondo munito di un basso piede. All'interno una leggera Descrizione.
profilatura a rilievo separa la parete dal fondo. Diametri:
Vaso a listello a pareti più o meno svasate, con orlo
cm 18,4-19,2. generalmente arrotondato, talora appiattito sul margine
Tipologia. superiore, listello per lo più largo e ricurvo. All'interno
Si conosce un solo tipo (tav. XLVIII, 8-9). presenta una decorazione a rotella, che varia in finezza
ed estensione e che talvolta sembra sostituita da una deco-
Produzione. razic-.::-:.c:- 1,, a petrine (cfr. A-1ichr:zan I, p. 55, fig. 3, VII,
Forma prodotta in sigillata africana n~. La vernice è n. 20 e altri frammenti inediti della Missione Italiana
spessa, scmibrillante o brillante, distesa all'interno e al- n Cartagine). Diametri dell'orlo e del listello: cm 16-27
l'esterno fino a<l una zona al di sotto dell'orlo. Segni del e 18-30,7 in mediai cm 12-15 e 14,2-16 per gli esemplari
tornio sono visibili sulla parte inferiore della parete e sul di minori dimensioni, cm 28-31 e 33-35,5 per gli esem-
fimdo. Forma simile ai tipi Hayes 8oB e \XlAAGÉ 1948, plari di maggiori dimensioni.
tav. x, nn. 878 k, p in D 2• Tipologia.
Cronologia. Atfontc, tav. XLVIII, r I. Listello più o meno largo,
Inià VI secolo? (Hayes). arrotondato, che si origina dalla parete un po' al di
sotto dell'orlo affusolato. Il labbro del listello può essere
D(ffus1·onc. scanalato. Il fondo presenta un basso piede, la cui base
Forma documentata da un esemplare intero da Dclo e è leggermente obliqua. La superficie interna mostra una
da frammenti ùa Cartagine e da Istanbul. decorazione a rotella, piuttosto fine, talora estesa in gran
parte della parete. Tipo poco profondo. Cfr. la forma
Bibliografia. Hayes 92 in sigillata africana E.
Grcàa. HAYES l')ì2, p. 154, fig. 28, forma 99, IL 28 ()-)oB,99).
Turchia, I-IAYES 1968, p. 209, fig. E, 1111. 44~45, Hayes 91A. - Listello posto subito al di sotto dell'orlo
e piegato ad angolo; pareti molto svasate, decorate da due
scanalature verso la metà circa della superficie interna.
PORMA <<ATLANTE>\' TAV. XL VIII, IO. Il fondo presenta all'interno un'ampia e fine decorazione
a rotella, all'esterno un basso piede, analogo a quello del
tipo precedente (tav. XLVIII, 12).
Descrizione.
Hayes 91B. - Listello e decorazione a rotella come nel
Piccola coppa con orlo indistinto dalla parete, smus- tipo precedente; pareti meno svasate e prive delle scanala-
sato all'interno, piede ad anelio. Diametro: cm 9. ture. Il fondo presenta un basso piede atrofizzato a sezione
Tipolof!ia. quadrangolare. In un caso i! piede è analogo a quello dei
tipi precedenti (cfr. ')./'AAGÉ 1948, tav. x, n. 883 m). In ge-
Si conosce un solo tipo (tav. XLVIII, 10). nerale questo tipo appare più profondo (tav. XLVIII, 13).
Produzione. Atlante, tav. XLVIII, 14. - Listello posto subito al di
sotto dell'orlo, arrotondato o piegato ad angolo, general-
Forma prodotta in_ sigillata africana D 1• La vernice mente di minori dimensioni rispetto ai tipi precedenti.
opaca è distesa all'interno e sull'orlo, mostrando all'esterno Fondo piano in cui un incavo a sezione triangolare o una
delle colature. Ricorda il tipo Haycs 14/q, n. r in A2• scanalatura permettono di distinguere un fafao piede (cfr. i
Una forma simiic è documentata m sigillatn <i tripolita- tipi in D1, D2, tavY. XXXVI, 2; XXXVII, 9-II e
na 11 (tav. XLV, 13-14).
XXXVIII, 1; XXXVIII, 4; XXXVIII, 6-7, forme in D',
Cronologia. tavv. XXXVIII, 5; XLVIII, 1-3). Decorazione a rotella
più o meno fine (tav. XLVIII, 14-15).
Indeterminata.
Variante Atlante, tav, XLVIII, 16. Listello piegato ad
D1ffusi011c. an:.;olu, scanalatura all'internc della parete-,) nnet' aJ di so!-
to ~defforlo. · -
Forma documentata a Cartagine.
Variante Lamb. 24/25. Listello corto e poco ricurvo, pa-
Bibliografìa. reti poco svasate, fondo piano munito di una scanalatura
Tunisia. Arlame, mv. XLVIII, ro. (tav. XLIX, 1).

IOJ
CERAMICA AFRICANA

Variante Hayes 91, n. 29. Listello arrotondato munito Vasi a listello sono documentati in sigillata africana A2( ?)
dì una scanalatura (cfr. il tipo Atlante, rav. XLVIII, II (tav. XVII, 15), in D 2 (cfr. le forme seguenti), in E (tav.
e le forme Hayes 91, n. 28 in D 2 e Hayes 92 in E) (tav. LV, ro), in sigillata della Tunisia centrale (tav. LXVII,
XLIX, 2). 14-15), della Tunisia meridionale (tav. LXVI, 24-25),
PONSICH-TARRADELL 1965, fig. 9, n. 15. ·- Listello dell'Algeria centrale ed orientale (tav. LXIX, 2-4), in
arrotondato che risale oltre il livello dell'orlo. Due sca- sigiliata 11 arancione-grigia)) (tav. VIII, IO-Ir), in sigil-
nalature possono decorare la parete alFintcrno, come nel lata egiziana A (cfr. \'\'INLOCK-CRUM 1926, fig. 374).
tipo Haycs 9rA (tav. XLIX, 3). Recentemente Haves ha identificato diverse versioni di
Variante JomN-PONSICH 1960, fig. 4. Lìstello piegato a<l vasi a listello imit;nti la forma (, classica 1), attestati nelle
angolo (tav. XLIX, 4). stratigrafie di Cartagine di V-VI secolo o anche oltre
Arlantc, tav. XLIX, 5. - Listello posto più in basso (cfr. Michigan I, pp. 88-89).
rispetto all'orlo, di forma generalmente arrotondataj fine Coppe a listello in argento, già attestate dal II-III secolo
decorazione a rotella. Piede atrofizzato come nel tipo (cfr. STRONG 1966, tav. 5rB), sono documentate nel tesoro
Hayes 9rB. di Mildenhall (cfr. BRAILSFORD 1947, tav. 2 b, n. 5; fine
Hayes 91C, nn. 2r, 23. - Listello come nel tipo pre- IV - inizi V secolo).
cedente, che può presentare anche dimensioni minori; Per altre forme in sigillata africana decorate a rotella
decorazione a rotella in alcuni casi abbastanza fine, più sulla superficie interna, cfr. forme in C 3 (tav. XXIX, 4-5)_1
spesso meno fine e ridotta ad una stretta fascia sul fondo. in D~ (tavv. XXXVII, 4; XLIX, 14 e L, I; L, 6-7), in E
Fondo piano in cui una scanalatura permette di distinguere (tav. LV, ro).
un falso piede (tav. XLIX, 6).
Cronologia.
Hayes 91D. - Listello rudimentale, decorazione a ro-
tella ridotta a due o tre lince, fondo piano scanalato La documentazione offerta da alcune stratigrafie di
(tav. XLIX, 7-8). Cartagine e di altri siti ha permesso di retrodatare alla metà
circa del IV secolo la cronologia iniziale di questa forma,
Atlante, tav. XLIX, 9. Listello atrofizzato, decora-
che Haves nel suo volume aveva fissato intorno al 450.
zione a rotella quasi inesistente, fondo piano.
Infatti il tipo Arlmuc, tav. XLVIII, II è stato rinvenuto
Variante Atlante, tav. XLIX, ro. Listello ridotto ad una
in contesti del 320-360, del 360-440, in contesti posteriori
protuberanza, che quasi si origina dall'orlo (cfr. anche
al 350/360 (Missione Italiana a Cartagine, dati inediti),
WAAGÉ r948, tav. x, n. 883 x ?).
della fine del IV secolo (Michigan I). Il tipo Hayes 91B
Variante Sibari 1972, fig. 354, n. 34. Listello munito
è documentato a l\1.oosberg, nella Germania meridionale,
di beccuccio tubolare o a forma di testa di leone (cfr.
in un contesto tra il 383 e il 406 (GARBSCH 1966). Fram-
OSWALD-PRYCE 1920, tav. LXXIV, Forma Drag. 45 in
menti di vasi a listello di tipo più consueto sono attestati
sigillata gallica) (tav. XLIX, II).
in un contesto degli inizi del V secolo (cfr. HAYES, in
Produzione. Afrchi"gan II, p. u3). Ancora la forma è documentata ad
Ostia in contesti di fine del IV - inizi V secolo (Ostia IV)
Il tipo Atlante, tav. XLVIII, 1 r presenta un'argilla ab- e in uno strato della metà del V secolo o poco dopo (dati
bastanza fine, con inclusioni di calce, una vernice semibril- inediti), a Conimbriga in livelli di IV secolo, in livelli di
lante, distesa all'interno e all'esterno solamente in una distruzione degli anni 465ì468 e in contesti posteriori
fascia sottostante all'orlo. Il tipo Hayes 9rA è caratteriz- (Conimbriga, 1975). In generale, per ìl problema della
zato da un'argilla finemente granulosa, da una vernice cronologia iniziale, cfr. HAYES 1977, p. 281.
opaca, o semibrillante, o brillante, generalmente sottile, Secondo Hayes il tipo Hayes 91A dovrebbe cessare di
distesa all'interno e alresterno fino al listello. Secondo essere prodotto verso il 500 circa, il tipo Hayes 91B verso
Hayes richiama le caratteristiche di produzione di alcune il 530; quest'ultimo appare documentato in contesti di
forme in canori decorata (ravv. XXIX, 5-6; XXX, 5-13), VI secolo a Cartagine. Per i tipi più tardi queste le cro-
e decorata a rilievi applicati (tav. LXXVI, 5-6) e in nologie proposte da Hayes: 530-600 e oltre (Hayes 9rC,
D (tav. XLVIII, r-4). Il tipo Hayes 9rB mostra una nn. 2r, 23), 600-650 circa (Hayes 9rD).
fattura meno fine del tipo precedente, una vernice semi- Il tipo Atlante, tav. XLIX, 9 potrebbe costituire uno de-
brillante o brillante, che tende a sfaldarsi, distesa all'in- gli elementi più tardi di uno strato in cui le forme prevalenti
terno e sul listello all'esterno, che appare ben lisciato di D sono databili fra la fine del V - inizi VI secolo e i1
nella parte restante non verniciata. Il tipo Atlanre, mv. 580/600 (Missione Italiana a Cartagine, dati inediti). Un
XLIX, 9 è caratterizzato da una fattura molto rozza, esemplare di vaso a listello sembra provenire da una tomba
vernice opaca, diluita, distesa all'interno. di età longobarda a Fiesole (VoN HESSEN 1966).
Gli altri tipi presentano un'argilla granulosa, una vernice
semibrillante o brillante, che ricopre l'interno e il listello. Diffusione.
In generale si può constatare per questa forma una gran Forma documentata nel M.cditerraneo occidentale ed
varietà di argille e di vernici. orientale, sulla costa atlantica~ nel!'Europa continemzL:.
Alcuni esemplari muniti dì un listello sottile presen- Alcuni esemplari inediti sono attestati n~lFitalia setten-
tano all'interno una politura a strisce distesa a spirale, trionale (Ivtilano, Brescia, Aquileia). II tipo Hayes 91A
come nella forma Hayes 109 in ceramica africana da cu- sembra completamente assente nelle stratigrafie dì Car-
cina (Michigan IV, p. 71, fig. 21, B 62-63). tagine; ciò fa ritenere probabile ad Hayes, per questo

106
TERRA SIGILLATA: VASI

tipo, un centro dì produzione nella regione centrale della Variante Atlante, tav. XLIX, 13. Listello corto ed oriz-
Tunisia pìuttosto che in quella settentrionale. zontale, posto molto al di sotto dell'orlo, che appare arro-
tondato e scanalato all'esterno.
Bibliografia.
Alrci-ia. BARADf.Z 196r, p. Il9, tav. I, nn. 40-43; p, 123, tav, II, Produzione.
nn. ~r-4r, 43. FÉVRIER 1965, fig. 34, GH 7-8, c. 2, n. 88. Gm'.RY
19:0·, r. 290, fig. 58. LANCEL 1970, p. 230, fig. 76, n. 4. Atlamc, Forma prodotta in sigillata africana D. lvlancano in-
taVV. XLVIII, 16; XLIX, 6. dicazioni relative all'argilla e alla vernice. La variante
hf;irro. PAGENSTECHER 1913, p. I16, fig. 128, n. 12. IL.V, 27.6.1936, presenta una vernice opaca distesa all'interno e sul listello.
p. n6o, figg. 3-.i. HAYES 1972, p. 142, fig. 26, forma 9r, nn. r-3.
Francia. RoLLAND 195r, p. r8r, fig. 54, nn. 10-12. J_AMROGUA L'andamento della parete richiama la forma Hayes 92
1963, p. 189, 24/25. JonrN 1971, p. 23, nn. 69-73; P- 34, nn. 99-101. in E, piuttosto che la precedente in D.
Germania Occidentale. GARBSCH 1966, tav. 40, n. 20.
Grccìa. \'{iAAGÉ 1933, ta\·. IX, n. 162. HAYES 1972, fig. 26, forma Cronologia.
91, n. 23.
lstac!e. FITZGERALD 1931, tav. XXX, n. 18; tav. XXXIV, n. 48 Indeterminata. Cfr. la forma precedente? La variante
(sigillata africana o imitazione?). CROWFOOT r957, p. 359, fiµ:. 84, è documentata a Cartagine in contesti inediti datati tra
nn. 5-6. SALLER 1957, p. 258, fig. 49, n. 3084. DELOUGAZ 1960,
fig. 52, n. 63. BAGATTI 1967, p. 280, fig. 227, n. 13. LOFFREDA 1974, il 510 e il 550.
p. 73, fig. 21, n. 6; p. 122, fig. 41, n. 9.
!rafia. MINGAZZI?-;'.l 1949, p. 261, fig. 35, b-b 1 ; p. 262, fig. 36, a-b. D1ffusio11e.
LAMflOGLIA 1950, p. 144, fig, 80, nn. 21-22, 23 ( LAMBOGLlA Forma raramente documentata nel !vkditerraneo occi-
1963, p. 191, 38), 24; p. 173, fig. roo, n. 12. VERMASEREN-VAN ESSEN
1965, p. 451, fig. 306; p, 461, fig. 341. LISS! CAROKNA r966. no. dentale e sulla costa atlantica.
fig, 24, nn. 3-4. VoN HESSEN 1966, U!\', J 2, n. l, tomba 15 l Siòari
1970, p. 5r5, fig. 571, n. 6517, FALLICO 1971. p. 607, fig. ,10, A147- Bibliografia.
A148. L1ssr CARONNA 1971, p. 348, fig. 26. n 3. Sibari 1r2, p. 332, Francia. ROLLANO 1951, p. 181, fig. 54, nn. r3-I4.
fig. 354, n. :14 p. 407, fig. 443, n. 6120. GENTrl.l 1973, p. r5, /rafia. GENTIU 1950," p. 330, fig. 30, n. 8. LlSSl CARUNNA 1966,
fig. ros(?). Luni 1973, mv. 68, nn. 18-21; taY. 107, nn. 7-8; tav. p, 105, fig. I7, Il. 2.
:;no, n. 3r. Ostia IV, fig. 7. Atlante, ta\T. XLVIII, 14; XLIX, 5 e IO. Portogallo. Conimbriga 1975, p. W5, tav. LXXIII, n. 105.
lut:Mla·via. CREMOSNIK 1966, tav. II (dopo p. 52), n. 21. Spagna. MARTfN DE CASTILLO 1966, p. 364, fig:. 3, n. ro; ta\'. II,
Libia. f!AYES 1972, fig. 26, forma 9I, nn. 21, 25-26, 29. n. 2. BERTRA:-.i, in Ampurias, XXIX, 1967, p. 209, fig. 8, n. I. MARTIN-
Marncco. ]ODIN-PONSICH r960, p. 292, fig. 4 a · ]ODIN-PONSICH SERRES 1970, p. 73, fig. 43, n. 83; p. 75, fìg:. 44, n. 92; p. 96, fig. 48,
1967, p, 517, fi.g. 4 a. PONSICH-TARRADELL J(J65, r. 14, f-ig. 5. nn. 10-I r; n. I: p. 98, fig. 50, nn. 1-2.
p. 20, fig. 9, nn. 4, r5; p. 23, fig. 12, n. 12; p. 27, fig. 14; p. 30, fig. 17, Tunisia. Arlante, tav. XLIX, 13.
n. 5. Jon1N 1967, p. 149, fig. 26.
Po1·rogal10. DELGADU 1967, p. 128, rnv. VIII, nn, 100-108. EnENNE-
ALARC.~O l97I, p. 486, tav. VI, n. 6. Conùnh·it:a 1975, p. 304, tav.
LXXII, nn. 99-100; p. 305, tav. LXXIII, nn. ror-103. FORMA HAYES 91, N. 28.
Siri,1. \Y/AAGÉ 1948, fig. 28, nn. 7, rr; tav. X, nn. 883 f, k, m, p, u,
x (?), LB5-6. KANTOR 1958, p. 35, tav. 32, nn. 69-70; tav. 42, n. 70.
Spapna. ESTEVA CRUAKAS 1962, p, 58, fig. 4; p. 64, fig. 8, n. 2. Decorazione.
NIF:MEYER 1962, p. 43, fig. I, n. 30. Pape!es Valencia T<./62, p. 101, Vaso a listello di notevoli dimensioni, con orlo gene-
fig. 6, n. 69, ALMAGRO 1964, p. 47, tìg. 13, nn. 14, 18. NIE/,,1[YER
1965, p. 97, fig. 2, n. 9. MARTiK DE CA.STILLO 1966, p. 364, fig. 3, ralmente appiattito superiormente, talora arrotondato e
nn. 9, n; p. 366, fig. 5. nn. 19-20; tav. Il, nn. t, 3. BrnTRAN, in decorato da una serie di tacche (cfr. forme in C 2, tav.
Ampurias, XXIX, 1967, p. 209, fig. 8, n. 2. Carrcia 1967, p. 31, XXX, 17-18; XXX, 19-20; XXX, 21-24, in C4, tavv.
fig. 3r, nn. 751,756; p. 37, fig-. 40, 11. 749. RDGER 1968, fig. IO (dopo
p. 258), n, IO. TARRADELL-.MARTJN 1970, Ul\'. XJV (dopo p. 41), XXIX, 8; XXXI, i-5, tipi in D', tavv. XXXVI, 7;
nn. 33-35; XV, nn. 52-53. XXXVIII, 9-10; XXXIX, 1-4, la forma Hayes 12/no
Tunisia. HOLWERDA 1936, p. 48, fìg:. 15; tav. V, n. 620. Aiichigan ],
p, 55, fig. 3, VII, nn. 15-17; p. 67, fig. 8, nn. IO-Il; p. 71, fìg. IO, nn.
in D 2), largo listello piano o ricurvoi munìto di una
8, rn; p. 91, fig. I4, n. 7. Arlame_, tavv. XLVIII, li; XLIX, 9 e II. o due scanalature su.J margine superiore. La parete sva-
Turchia. HAYES I~l68, p. 209, fig. E, nn. 51-52. sata, spesso rientrante superiormente, presenta due-
quattro scanalature all'interno, in corrispondenza del li-
stello, e talora un'altra più in basso. In alcuni casi sono
FORMA GENTILI 1950, FIG. 30, N. 8.
visibili ur:a o due scanalature anche all'esterno, subito al
Descrizione. di sotto dell'orlo. Un esemplare frammentario, conservato
al Bardo di Tunisi (Cat. Alaoui, 1910, p. 318, n. 746)i
Vaso a listello a pareti più o meno emisferiche con
presenta un basso pìede angolare e il fondo decorato a ro-
listello posto ad una certa distanza dall'orlo appena arro-
tondato. Fondo piano ìn cui una scanalatura permette di tella. Diametri dell'orlo e del listello: cm 33-4i, 38-45,6.
dìstinguere un falso piede (cfr. alcuni tipi e varianti della Tipologia.
forma precedente, tav. XLIX, 1 ; XLIX, 6; XLIX, 7-8). Si conosce un solo tipo (tavv. XLIX, 14; L, 1).
All'interno ia decorazione a rotella è ridotta ad una stretta
fascia, talora delimitata superiormente da una scanalatura. Produzione.
Diametri dell'orlo e del listello: cm 13-16~5 e 15,6-19. Forma prodotta in sigillata africana n~. L'argilla è
finemente granulosa, la vernice semibrillante o brillante,
Tipologia. talvolta tendente a sfaldarsi, estesa all'interno e all'esterno
La documentazione insufficiente non permette una fino al listello e più in basso con colature. In generale,
tipolog:la organica (ta\'. XLIX, 12). Va notato che alcuni cfr. i vasi a listello precedenti.
frammenti ài vasi, pubblicati in MARTIN-SERRES 1970,
p. ì3 ss., mostrano un andamento della parete quasi ret- Cronologia.
tìlìnen ndla parte superiore del vaso, tanto da far pen- Indeterminata. I:Iayes ritiene probabile una datazione
sare ad una inclinazione sbagliata dei disegni. alta (450-500/530 ?). Questa forma è stata rinvenuta a

107
CERAMICA AFRICANA

Cartagine in un contesto del 560 circa, unitamente a ma- Tipologia.


teriali in gran parte databili tra la fine del V e la metà del Si conosce un solo tipo (tav. L, 4-5).
VI secolo (Miclngan I).
Produ:::ionc.
D{!]usionc.
Forma prodotta in sigillata africana D2. Argilla granu-
Forma documentata in scarsa misura nel Jvkditcrraneo
losa, non molto fine; vernice spessa e brillante all'interno
occidentale cd orientale e sulla costa atlantica.
e sull'orlo. La coppa Lamb. 35, caratterizzata da una ver-
B ib liografia. nice brillante distesa alPinterno, può essere attribuita a
Algeria. BARADEZ r96r, p. 123, tav. Il, n. 42. questa forma, piuttosto che alla Hayes 94A (cfr. HAYES
balia. GENTILI 1950, p, 330, fig. 30, li. 9. LAMBOGLIA 1962, 1972, p. 148, 94A, n. 2). La forma in esame appare simile
p. 286, fìg. 16, n, 23, Sibm·i 1970, p, 510, fig. 567, 11. 3568.
Portogallo. Conimbriga 1975, p. 305, mv. LXXIII, n. 104. a quella seguente.
Sirìa. \'1:-'AAGÉ 1948, tav. X, n. 882.
Tunisia. Aiichigan I, p. 55, fìg. 3, VII, nn. 18-19. At!a111c, tavv. Cronologia.
XLIX, 14; L, 1.
V secolo? (Hayes). Attestazioni a Cartagine in un con-
testo inedito datato tra il 360 e il 440 circa.
FORMA HOLWERDA 1936, TAV. VI, N. 658. Diffusim1e.

Descrizione. Forma raramente documentata nel !v\.cditerraneo oc-


cidentale.
Coppa con largo orlo ricurvo, pareti semicircolari, fondo
piano. L'orlo mostra generalmente una scanalatura, che Bz"bliografia.
permette dì distinguere un labbro dal resto dell'orlo fa- lralia. Os1iù !, fi.g. 690 HAYES 1972, p. !26, fig. 22, forma 78, n. 2.
Afo/ta. HAYES 1972, fig. 22, forma 78, n. I.
cente funzione di listello, e, spesso, una decorazione a
barbotina appena accennata che imita il beccuccio di un
mortaio. AII'interno il fondo presenta grani di sabbia o <li FORMA BARADEZ 1961, TAV. Il, N. 7 (fIAYEs 94,
argilla. Diametri: cm ::n-32. N. 3).
Tipologia.
Descrizione.
Si conosce un solo tipo (tavv. L, 2-3; CXXXV, 3).
Coppa a pareti ricurve con orlo a tesa piana o legger-
Produzione. mente convesso, munito di un labbro pendente e con
Forma prodotta in sigillata africana D 1 • La vernice è piede obliquo di media altezza. All'interno la parete può
opaca e distesa all'interno e alfestcrno. È possibile che presentare la decorazione a rotella (cfr. forme in D\
questa forma derivi dal tipo Lamb. 4/36B in A2 • taw. XXXVII, 4; XLVIII, II-t6 e XLIX, r-rr; XLIX,
Cronologia. 12-13; XLIX, 14 e L, r, in E, tav. LV, rn). Diametri:
cm r8-r8,6.
Attestazioni a Cartagine, in associazione con il tipo
più antico del vaso a listello più comune (Atlante, tav. Tipologia.
XLVIII, II), in contesti del 320-360, deI 360-440, in Si c.:onoscc un solo tipo (tav. L, 6-7).
contesti posteriori agli anni 350/360, e in altri relativi
Produzione.
alla costruzione del l\1uro di Teodosio o immediatamente
precedenti (Missione Italiana a Cartagine, dati inediti), Forma prodotta in sigillata africana D~. Argilla fine-
in contesti della fine del IV secolo ( Michigan I); ad Ostia mente granulosa, vernice. semibrìllante o brillante, di-
in uno strato della fine del IV - inizi V secolo (Ostia IV). stesa all'interno e in parte della parete esterna. L'orlo
della forma in esame è sìmiie a auello di forme in n~
Diffusionc. (tav. XL, 1-2), in E (tav. LV, 7-9\ in sigillata<< tripoli-
Forma nota attraverso esemplari dalla Tunisia, e dal- tana ,1 (tav. LXV, 8 e 12).
l'Italia (Ostia e Porto Torres).
Cronologia.
Bibliografw. Attestazioni a Cartagine in contesti inediti di VI secolo,
lralù1. Os1i.1 IV, iig. 6.
Tunisia. 1-IOLWERDt, r936, p. 46, fa:. q; mv. VI, nn. 65~ (?), prevalentemente della prima metà. Ù possibile una data-
658. CVA Copcnhai:;ue 7, tcw. 310, en. 2~3 (?) PALLAR{S 1960, zione al V secolo per il confronto con la forma Atlanrc,
p. 274, iig. t), un. 2-3 Uì. ,'\.Jid1i1;m1 J. p. 6-;, iig. 8, nr.. 21-22 (cfr, tav. XL, I-2 e per la decorazione a rotella, tipica del vaso
anche p. 68, n. 12). Arla11!t:, tav. L, .2-3.
a listello più comune.
Diffusione.
FORMA HAYES 78 '" LAMBOGLIA 35 ( ?).
Sono attestati frammenti in Algeria~ in Tunisia e in
DcscriziD1ìc. Francia.
Coppa con largo odo a tesa piana o leggermente ri- Bibliogrqfia.
curvo, pareti semicircolari, fondo piano, talora solcato da Algeria. RARADEZ Ic)6I, p. 123, tav. Il, Il, 7.
Fra11àa. lvL\RTlN 1977, p. 100, fig. 3, n. 5.
una scanalatura. Diametri: cm 16,S-17,6. Tunisia. Atlante, tav. L, 6-7.

108
TERRA SIGILLATA: VASI

FORMA ,,ATLANTE>>, TAV. L, 8. XXIX, 12; XXIX, 13; in D 1 e D\ tavv. XL, 4; XLV, 3-5;
((ATLANTE>ì, TAV. L., 9. XLV, 6-7; XLVII, 9-II; LI, 12-13; LI, r4-r5). Una o
due scanalature, comprendenti un motivo a stampo, de-
Descrizinne. corano il fondo. Diametri: cm 14,5-2r.
Tazzina con orlo indistinto dalla p::i.rete o affusolato, Tipologia.
pareti ricurve, fondo piano. Diametri: cm 6,9-7,8. Hayes 99, nn. 1, 7-8, 12. ~ Fondo ampio (il diametro
Tipologia. del piede supera la metà di quello dell'orlo). Orlo a man-
dorla, alquanto ingrossato, pareti poco svasate, piede di
Arlanre, tav. L, 8. ~ Pareti spesse.
media altezza, a sezione triangolare, ora più sottile, ora
Arlante, rav. L, 9. ~ Pareti più sottili e svasate.
più pesante. All'interno sono visibili una scanalatura sul
Produzione. fondo e un'altra in corrispondenza della profilatura a ri-
Forma prodotta in sigillata africana D 2 • Vernice semi- lievo. La coppa appare ora più alta, ora più bassa (tav.
brillante o brillante, mancante sulla superficie esterna. L, II-r4).
Variante GUERRINI 1974, fig. 15, n. 2. Coppa a pareti
Cronologia. semicircolari, profilatura a rilievo tra parete e fondo, piede
Attestazioni in uno strato in cui le forme prevalenti sottile abbastanza alto (tav. L, 15).
di D sono databili dalla fine del. V - inizi VI secolo al Lamb. r. ·- Fondo meno ampio (il diametro del piede
580/600 e in un altro della prima metà del VI secolo non supera la metà di quello dell'orlo). Orlo più piccolo,
circa (lvi..issione Italiana a Cartagine., dati inediti). pareti più svasare, piede più basso, ora a sezione triango-
lare, ora leggermente ingrossato nell'estremità inferiore
Diffusione. (cfr. il piede della forma Hayes 107 in D 1), ora arrotondato.
Forma documentata a Cartagine. All'interno sono visibili talora scanalature, come nel tipo
precedente (tav. LI, 1-2),
Bibliografia.
Tunisia. Atlante, tav. L, 8.9. Hayes 99, nn. 18, 22-23. - Fondo come nel tipo prece-
dente. Orlo e piede di dimensioni ancora più ridotte, pareti
svasate. Il fondo, privo della decorazione a stampo, è
FORMA LAMBOGLIA 22. solcato da due scanalature (mv. LI, 3-5).
Variante GuÉRY 1970, fìg. 57. Presenta pareti più ricurve
Descrizione. (tav. LI, 6).
Coppa a corpo emisferico, con orlo leggermente estro- \X7AAGÉ 1948, tav. x, nn. 878 k, p. - Orlo, pareti, fondo
flesso, segnato da una serie dì tacche, piede ad anello come nel tipo precedente. È visibile un piede atrofizzato,
atrofizzato. Diametro: cm 19,4. a sezione triangolare o quadrangolare. Mancano le scana-
lature all'interno sul fondo (tav. LI, 7-8).
Tipologi'a.
Produzione.
Si conosce un solo tipo (tav. L, ro).
Forma prodotta in sigillata africana D 2 • La vernice è
Produzione. generalmente spessa e brillante, tendente a sfaldarsi, di-
Forma prodotta in sigillata africana D. Richiama il stesa, oltre che all'interno, sull'orlo e talvolta sulla parete,
tipo Luni 1973, tav. 68, n. 16 in D 1 • fino alla metà circa. La superficie non verniciata, e, in
minor misura quella verniciata, presentano spesso segni
Cronologi'a. di tornio e di spatolature, in particolare nel tipo Lamb. r.
Indeterminata. Per lo sriie della decorazione a stampo, questa forma
Diffusione.
costituisce uno dei prodotti tipici àelie officine di Oudna
(cfr. HAYES 1972, pp. 155, 221-222, 298). È probabile
È noto solamente un esemplare da Arles. che costituisse servizio con la forma Hayes 103B in D 2 •
Biblio?rafìa. Una forma simile è documentata in sigillata egiziana A
Ft,.mciu. LAMlmt~LIA !()63, p. 188. (\.\ÌINLOCK-CRUM 1926, fig. 37 p).

Decorazi'one,
FORMA HAYES 99, NN. I, 7-8, I2. Stili E(i) per primi due tipi, E(ii) per il terzo tino
LAMBOGL!A I = HAYES 99, N. 13. (Hayes).
HAYES 99, NN. r8, 22-23. Cronologia.
WAAGÉ 1948, TAV. X, NN. 878 k, p. Hayes 99, nn. I, 7-8, r2: 5ro-540 circa (Haycs).
L:unb. 1: 530-580 circa (Ha?es).
Dcscrizioi,c. Hayes 99, nn. 18, 22-23: 560/580-620 (Hayes).
Coppa con orlo a mandorla, pareti più o meno svasate, \'iFAAGÉ 1948, tav. x, nn. 878 k, p: attestazioni in con-
piede svasato e rastremato. All'interno una leggera profi- testi degli inizi del VII secolo ad Antiochia.
latura a rilievo, spesso insieme con una o più scanala- Attestazioni a Conimbriga in livelli di distruzione relativi
ture, separa la parete dal fondo (cfr. forme in C", tav. agli anni 465/468 (ma l'attribuzione della forma allo strato

IO()
CERAMICA AFRICANA

può essere errata, cfr. Conimbr(r;:a 1975, pp. 270-271) e Cartagine, dati inediti). Lo stesso Hayes ritiene possibile
in livelli posteriori. tra il 400 e il 450 l'inizio della produzione di coppe munite
di piede, che egli, nel suo volume, non datava prima degli
Dzjfusione. inizi del VI secolo (cfr. HAYES 1977, p. 283, forme 93 ss.).
Forma documentata nel lviediterraneo occidentale, La forma appare inoltre presente in numerosi contesti di
orientale e sulla costa atlantica. VI secolo (.AJ.ichigan I e dati inediti della .lviissione Ita-
liana a Cartagine).
Bibliografia.
A!iaia. BARADEZ r961, p. I19, t:l.\'. I, n. 46(?). GtiÉRY 1970, Diffusione.
p. 288_, fig. 57; p. 292, fig. 70. HAYES 1972, p. 154, fìg. 28, forma
99, n. 1. Forma raramente documentata nel 1Vlediterraneo occi~
Egitto. Early Chrisrian and B_vzantine Art (Walters Art G:i.llery,
Baltimore 1947), p. 126, n. 641. GUERRtNI 1974, fig. 15, n. 2; tavv. dentale ed orientale.
27, n. 2 e 29, nn. 3-4.
Francia. ROLLANO 1951, p. 181, fig. 54, n. 2 (?). GALUP 1971, Bibliografia.
p. II, fig. 14, n. 31 (?). JODIN 197!, p, 32, figg. 93 (?), 94-95. DE- Grecia. Ai/ante, tav. LI, IO ( --~ HAYES 1972, forma 94, n. 4).
NEAUVE 1972, p. :!28, tav. I, C871 ( ?), C872. MARTIN 1973, p. 208, Siria. W'AAGÉ 1948, tav. IX, nn. 853 a, 853 k ( ?), 854.
fig. I, n. L Tunisia. A!ichigan I, p. 55, fig-. 3, VII, n. 27. Ai lame, tav. LI, 9.
Greàa. HAYES 1972, p. 154, fig. 28, forma 99, nn. 7-8, 13, 18, 22-23,
Israele. BALY 1962, tav. XLVIII, n. Il.
lralia. LAMBOGLIA 1941, p. 22. LAAIBOGLIA 1950, p. 144, fig. So,
nn. 17 ( LAMBOGLIA 1963, p. 184), 18-20; p. 173, fig. JOO, n. 9; FORMA HAYES 94, N. I.
p. 175, fig. IOI, n. s; p. 182, fig. J05, n. 24. FA, IX, 1954, p. 540,
fig. 154, n. 7666. VER/1,,tASERN-VAN ESSEN 1965, p. 425, fig. 254.
Malw, Malta r968, fig. 4, n. 25. Descrizione.
Porwgallo. DELGADO 1967, p. 124, tav. IV, nn, 49, SI; p. 127,
tav. VII, nn. 95, 97. DELGADO 1968, tav. (dopo p. 66) III, n. 8, Coppa con orlo a tesa piana, inclinato verso il basso,
ETlENNE-ALARCÀO 1971, p. 486, mv. VI, nn. 3-5. Conimbriga 1975,
p. 305, tav. LXXIII, nn. 111-1!5.
pareti svasate, piede alto e sottile. Una leggera profilatura
Siria. WAAGÉ 1948, tav. X, nn. 878 a, f, I::, p; LB n-12. a rilievo distingue la parete dal fondo (cfr. forme in
Spagna. ALMAGRO 1964, p. 47, fig. r3, n. 2, FREY 1970, Ùg. 3 d. C" tav. XXIX, 12; XXIX, 13; in D 2, tavv. XLV, r-2;
(dopo p. 128). MARTIN-SERRES 1970, p. 68, fig. 40, n. 52. TARRADELL-
MARTIN 1970, tav, XII (dopo p. 41), nn. 6-ro, Belo r974, p. 16
XLVIII, 8-9; LII, r e il tipo Hayes 98A in D'). Dia-
fig. 25, nn. 1-2. metro: cm 16.
Tunisia. GAUCKLER 1897, tav. IX, n. 4,
Turchia, HAYES 1968, p. 109, fig. E, nn, 44-45, Tipologia.
Afusei e Co!le::iimi. HAYES 1972, p, 154, fig. 28, forma 99, n. 12.
Si conosce un solo tipo (rav. LI, II).

FORMA ,,ATLANTE», TAV, LI, 9. Produzione.


HAYES 94, N, 4· Forma prodotta in sigillata africana D. Argilla abba-
stanza fine, produzione simile a quella del tipo Hayes
Descrizione. 91B secondo Hayes. È simile alla forma precedente in D 2 •
Una forma affine è documentata in sigillata egiziana A
Coppa con corto orlo a tesa piana, orizzontale o poco
(cfr. HAYES 1972, p. 394, forma KK).
inclinato verso iJ basso, il cui margine inferiore può essere
leggermente ingrossato ed arrotondato. La parete presenta Cronologia.
una scanalatura all'esterno (cfr. il tipo Hayes 93B, nn. 19,
2 I in D 2 ). Diametri: cm I 6,6- I9}5 •
Cfr. la forma precedente.

Tipologia. Diffusione.
Arlante, tav. LI~ 9. - Orlo a tesa piana appena inclinato È noto un solo esemplare, rin\'e-nuto a Rorn:1.
verso il bassù.
Hayes 94, n. 4. - Orlo a tesa piana, orizzontale o poco Bibliografia.
inclinato verso il basso, con il margine inferiore leggermen- Iralia, HAYES 1972, p. 146, fig:, 27, forma 94, n. I.

te ingrossato ed arrotondato (tav. LI, IO).


Produzione. FORMA HAYES 96.
Form;i prodotta in sìgillarn africana D::. La vernice
brillante o scrnibrillame è distesa all'interno e all'esterno Descrìzionc.
fino ad una fascia sotto l'orlo. Costituisce probabilmente Coppa a pareti semicircolari o poco svasate, con largo
servizio con b forma WAAGtt 1948, tav. IX, nn. 859, orlo, leggermente rivolto verso il basso, concavo sul mar-
862/Hayes 93B, nn. 19, 21 in D::. Appare simile alla forma gine superiore, decorato a rotella e talvolta munito di
seguente e alla Hayes 98A/Lamb. 24, 24 bis. una scanalatura in corrispondenza del margine interno.
All'interno una leggera profilatura a rilievo, accompagnata
Cronologia. da una scanalatura, separa la parete dal fondo (cfr. forme
Fine V - inizi VI secolo (HAYES 1972). La cronologi:1 in C", tav, XXIX, 12; XXIX, 13; in D 1 e D\ ravv. XL, 4;
iniziale va corretta, in quanto la forma è documentata in XLV,3-5; XLV,6-7; XLVII,9-u; L, 11-15 e LI, 1-8;
un contesto datato tra il 360 e il 440 (Missione Italiana a LI, 14-15). La decorazione a stampo è compresa entro

no
TERRA SIGILLATA: VASI

un'altra scanalatura. Piede rastremato di medfa altezza. Bibhografia.


Diametri: cm 16,5-21,2. ;\1usei e Co!le~r/lmi. LA flAO.\\E-SAJ.0)\Jl)NSON 19;6, p, 128, n. 552;
tav. 54, n. 2.
Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. LI, 12).
Variante FÉVRIER 1963, fig. ro. Coppa più alta, con largo FORMA LAMBOGLIA 48 -- HAYES 9ì, N. 7.
orlo sottile non concavo (tav. LI, 13). WAAGÉ 1948, TAV. rx, N. 856 k.
Hayes cita due varianti, di cui però non dà disegno:
Fesemplare n. 8 della forma 96, in cui l'orlo, privo della Descrizione.
decorazione a rotella, mostra tacche e scanalature; l'esem- Coppa a pareti semicircolari o svasate, con orlo a tesa
plare n. 9, in cui l'orlo presenta una decorazione a stampo piana o leggermente convesso, rivolto verso il basso,
e scanalature. munito di lobi, in numero da otto a dieci, piede rastre-
mato di altezza media o più modesta. L'orlo presenta
Produzione.
una scanalatura in corrispondenza del margine interno, e,
Forma prodotta in sigillata africana D 2 • L'argilla è spesso, un'altra in corrispondenza del labbro. Una leggera
granulosa, la vernice spessa, brillante, è distesa all'interno profilatura a rilievo, normalmente insieme con una sca-
e in gran parte all'esterno. Sul resto della parete sono visibi- nalatura, separa la parete dal fondo (cfr. forme in C\
li segni di spatolature. È un prodotto tipico delle officine tav. XXIX, 11; XXIX, r3; in D 1 e DZ, tavv. XL, 4; XLV,
di Oudna. 3-5; XLV, 6-7; XLVII, 9-rr; L, II-15 e LI, r-8; LI,
Decorazione. 12-13) solcato da una o due scanalature, che compren-
Stile E (Hayes ). dono la decorazione a stampo. Diametri: cm 18-23,5.

Cronologia. T1.'pologia.
490-540 circa (HAYES 1972). Hayes sembra ora ritenere Lamb. 48. - Pareti semicircolari o poco svasate, piede
possibile una cronologia iniziale tra il 400 e il 450 per alcune di media altezza (tavv. LI, 14; CXXXVI, 1).
forme, munite di piede, che egli, nel suo volume, non data- \VAAGÉ 1948, tav. rx, n. 856 k. - Pareti piuttosto sva-
va prima della fine del V - inizi VI secolo (cfr. HA YES sate, piede basso (cfr. il tipo Hayes 99, nn. 18, 22-23 ìn D 2).
1977, p. 283, forme 93 ss.). Nell'esemplare raffigurato, rinvenuto ad Antiochia, il
labbro dell'orlo e la profilatura a rilievo all'interno sem-
Diffusione. brerebbero privi di scanalatura (tav. I.I, 15).
Forma documentata nel l\.1editerraneo occidentale ed
orientale e sulla costa atlantica. Produzione.
Bibliografia. Forma prodotta in sigillata africana D 2 , L'argilla è
Al1;eria. FÉVRIER I963, p. 132, fig. IO. granulosa, la vernice spessa e brillante, distesa all'interno
Grecia, HAYES 1972, p. 146, fig. 27, forma 96, n. L e all'esterno sull'orlo e sulla fascia immediatamente sot-
Porro1;alio. DELGADO 1967, p. Lq, mv. IV, n. 59. Co11imbripa tostante. Richiama una forma in sigillata 1, arancione-
1975, p. 305, rnv. LXXIII, nn. 107-108.
Siria. \X7AAGÉ 1948, tav. IX, nn. 857 a, u (?); fig. 28, n. 5. grigia 1) (tav. IX, 3). È possibile che costituisca servìzio
Spaf;l/il, SERRANO RAMOS 1970, p. 738, fig:. 6. con il piatto, anch'esso con sagoma a lobi, Atlanre, ta-:.
Tunisiu. GAUCKLER 1897, tav, IX, 11. I I.
XL, 5 in D 2 • Scodelle e coppe con lobi sono documen~
tate in ci decorata a rilievi applicati (tav. LXXVI, 2)
FORMA LA BAUME-SALOMONSON 1976, TAV. 54, e in sigillata dcll' Algeria centrale ed orientale (tav. XLVIII,
N. 2. 12). Forma prodotta nelle officine di Oudna.

Dccorazùmc.
Descrizione.
Stile E(i) (Hayes).
. Coppa. All'esterno la parete è decorata da nervature
impresse (cfr. forme in D\ D\ tavv. XXXII, 10-13 e Cronologia.
XXXIII; XL, 6-8; il tipo Hayes 63, n. r in D 1).
490-550 circa (HAYES 1972). Attestazioni a Conìmbriga
Tipol1~t;ia. in livelli di distruzionerelativi agli anni 4651468 (Conùn-
Si conosce un solo tipo (mv. CXXXV, 4). bn/:a 1975) e in livelli posteriori. Hayes, che sulla base
dt:i dati di Conimbriga era d'accordo sul 460 cìrca come
Produ:::ùmc.
data <l'inizio della forma (cfr. HAYES, in A propos des
Forma prodotta in sigillata africana D. Sono noti céramiqw:s de Conimbriga, Coimbra 1975, p. 84) ritiene
confronti in argento (cfr. CURLE 192i, tavv. XXII, XXXVI, ora possibile una cronologia iniziale tra il 400 e il 450
n. 34) in vetro (LA BAUME-SALOMONSÙN 1976, tav. 26, I). per quelle coppe munite di piede, che, nel suo volume,
Cronologia, non datava prima della fine del V - inizi Vl secolo (cfr.
Seconda metà rv o inizi V secolo. HAYES 1977, p. 283).
Diffusione. Diffusione.
. La provenienza dell'unico esempbre pubblicato è Forma documentata nel Mediterraneo occidentale ed
ignota. orientale, sulla costa atlantica e in Renania.

TIJ
CERAMICA AFRICANA

Bibliografia. Diffusione.
A{f!eria. FÉVRIER HJ65, fig. 30, H4-H5 a, n. r9.
L'f.!/tfo. ROEDER 1959, tav. 82, c-d, u.
Forma documentma a Cartagine.
Francia. LAMBO(;L!A 1963, p. 19.i. JomN J(j]I, p. 37. figg. TO/-IO().
Germania OccidemJ/e, FREMERSDORF 1958, l'- 17, fig. IO, 1::1\". IV, Bibliografia.
n. 10 ULBERT 1968 1 p. 362, fig. 9, Tuni,i,i. Ar!anh', t:ff. LII, 2.
Grec/<1. W'AAGÉ 1933, p. 297, n. 180; ta\', IX, fig:. 3 ( HAYES
1972, p. 146, :fig. forma 97, n. 7), Rm>INSOK 1959, t:lV. 71, ,".1349,
flali11. Qurucr, NSA, r968, pp. 72-73, figg. 62-63.
Marocrn. ULBERT 1y68, mv. 145 a. FORMA HAYES 98A.
Porwg.illo. DELGADO 1q67, p. 124, tav. IV, n. 56. Co11imhrir,a LAMBOGL!A 24, 24 bis (HAYES 98B).
1975, p. 305, tav. LXXIII, n. 109-1 ro.
Siria. \'\lAAGÉ 1948, ta\'. IX, nn. 856 f, k, u (?); fig. 28, n. 9,
Spag11a. CLBERT 1968, fig. IO ,'.dopo p. 375); tav. 140 b. TARRADELL-
.l\1ART!N 1970, r:.w. XV (dopo p. 41), nn. 54-59.
Descrizione .
Coppa a pareti più o meno emisferiche, con corto orlo
a tesa piana, leggermente inclinato verso il basso, piede
FORMA ((ATLANTE", TAV. LII, I. di media altezza. In un esemplare (tav. LII, 3) scanalature
sono visibili all'interno sulla parete. Il fondo può pre-
Descrizione. sentare la decorazione a stampo.
Coppa a pareti ricurve con orlo ripiegato. Una leggera Tipologia.
profilatura a rilievo distingue la parete dal fondo (cfr. Hayes 98A. - Coppa di media grandezza, con il fondo
forme in c:i, tav. XXIX, 12; XXIX, 13; in D2, tavv. separato dalla parete grazie ad una profilatura a rilievo
XLV, 1-2; XLVIII, 8-9; LI, II, e il tipo Hayes 98A (cfr. forme in C5, tav. XXIX, 12; XXIX, 13; in D 2, tavv.
in D 2) Diametro: cm 16,8. XLV, 1-2; XLVIII, 8-9; LI, rr; LII, 1) e il piede sva-
sato e rastremato (cfr. il tipo Hayes 99, nn, r, 7-8, 12
Tipologia.
in D 2). Diametri: cm 17-18,8.
Si conosce un solo ti.po (tav. LII, 1). Lamb. 24, 24 bis. - Coppa di minori dimensioni, priva
Produzione. della profilatura a rilievo all'interno. Dian1eni: cm 13,4-
13,6 (tav. LII, 3).
Forma prodotta in sigillata africana D 1 :?. Vernice semi-
brillante, tendente a sfaldarsi, distesa all'interno e al- Produzione.
l'esterno solamente sull'orlo. Forma prodotta in sìgillata africana IV, La vernice è
brillante e appare distesa all'interno e in parte all'esterno.
Cronologia.
Sembra preannunciare la forma più tarda Hayes 108 in
Indeterminata. D. Cfr. anche forme in D 2 (rav. LI, 9-10), in sigillata
Diffusione. egiziana A (tav. CXXIV, 3).
Sono documentati frammenti a Cartagine. Decorazione.
Bibliografia. Stile E(i) (Hayes).
Tunisi,1. Arlame, tav. LII, r.
Cronologia.
Inizi VI secolo? (Hayes). Cfr. tuttavia 1a croaologia
FORMA ((ATLANTE", TAV. LII, 2. della forma Allanrc, tav. LI, 9/Haycs 94, n. 4.
Diffusione.
Descrizione. Forma raramcmc dDcumcmata n;;) lvledirerranco oc-
Coppa di piccole dimensioni, con pareti ricurve, orlo cidentale.
leggermente inclinato verso il basso, munito di un labbro
rivolto verso l'alto. Diametro: cm 10. Bibb:ografia.
Algeria. BAlUDEZ 1961, p, 123, tav. Il, n. 25 (?). BARADEZ r967,
Tipologia. p. 245, fìg-. 17; p. 255, fig, lI.
Francia. LAMBOULIA r963, p. 189.
Si conosce un solo tipo (ra\._ LII, 2). h1li11. AGNELLO, in RAC, XXXIX, 1963, p. rn, fìg. 14 (?;.
LAMBOGLTA J()Ù:'>, p. 188. Luni 1973, t:l\". 68, n. l7.
Pr(lduzùmc.
Forma proàotta in sigillata africana D 2 • La vernice
FORMA HAYES ro8.
semibrmante sembra ricoprire rinterno e l'esterno <lella
coppa. Costituisce servizio con forme in D 2 (rnvv. XL, 4;
XLVII, 9-II). Descrizione.
Cr011oiugia. C·.;:-ipa a pareri ricurve con ork a tcsr pìam., e :"tO e
ispessito, piede piuttosto alto. Diametri: cm 15,S- 15,9.
Attestazione in un contesto inedito datato dalla presenza
della forma Hayes 109 in ceramica da cucina (610/620- Tipologia.
680/700 circa secondo la più recente cronologia di Hayes). Si conosce un soìo tipo (tav, LII, 4).

[12
TERRA SIGILLATA: VASI
Produzione. Diffusione.
Forma prodotta in sigillata africana D. Vernice di Forma documentata a Cartagìne.
qualità scadente, opaca o semibrillantc, distesa all'interno
e sull'orlo. Può essere considerata come una versione tarda Bibliografia.
Tunisia. Arlantc, mv. LII, 6.
del tipo Lamb. 24, 24 bis in D 2 •
Cronologia.
Inizi VII secolo (Hayes). FORMA (<ATLANTE,,, TAV. LII, 7.
Diffusione. Descrizione.
Forma raramente documentata in Tunisia, Libia, Coppa carenata con orlo ispessito e appiattito su] mar-
Turchia. gine superiore. Diametro: cm 7,2.
Bibliogra.fìa. Tipologia.
Libia. HAYES 1972, p. 170, fig. 31, forma 108, n. 1.
Turchia. HAYES 1968, p. 209, fig. ·É, n. 55 (?). Si conosce un solo tipo (tav. LII, 7).
Produzione.
FORMA «ATLANTE>), TAV. LII, 5. Forma prodotta in sigillata africana D 2 • Argilla ab-
bastanza fine con inclusioni di calce, vernice brillante di-
Descrizione. stesa all'interno e all'esterno. Cfr. le forme Atlante,
tav. LII, 6 e Hayes 102 in D 2 •
Coppa a pareti ricurve con orlo indistinto dalla parete.
Diametro: cm 14. Cronologia.
Tipologia. Attestazione in un contesto databile tra il 530 e il
Si conosce un solo tipo (tav. LII, 5). 575/600 circa (Missione Italiana a Cartagine, dati inediti).

Produzione. Diffusione.
Forma prodotta in sigillata africana D 1 . Vernice opaca, Forma documentata a Cartagine.
distesa all'interno e alresterno. Cfr. la forma Hayes 102 Bibliografia.
in D 1 • Tunisia. Atlante., tav. LII, 7.
Cronologia.
Indeterminata.
FORMA HAYES 102.
Difjus1:011c.
Forma documentata a Cartagine. Descrizione.
Bibliografia. Coppa a pareti ricurve con orlo più o meno ispessito,
Tunisia. A1lanrc, tav. LII, 5. verticale o rivolto all'esterno, piede probabilmente sva-
sato, formato da due elementi congiunti ad angolo (cfr. 1a
forma Hayes 101 in D 2). All'interno il fondo è munito di
FORMA ,,ATLANTE>), TAV. LII, 6. un gradino. Diametri: cm 7,4-9.

Dcscri:::ùmc. Tipolof!ia.
Coppa carenata su alto piede campanulato, con orlo Si conosce un solo tipo (tav. LII, 8-10).
indistinto dalla parete leggermente concava. Una moda- Produzione.
natura separa la carena ricurva dal piede. Diametro:
cm 7,5. Forma prodotta in sigillata africana D 2 • Argilla molto
granulosa, con inclusioni; vernice spessa, brillante, ten-
Tipologia. dente a sfaldarsi, distesa all'interno e sulla maggior parre
Si conm:.cc un solo tipo (tav. LII, 6). della parete all'esterno. Secondo Hayes si tratta di una
versione ridotta delle forme Haves 100 e ror in D 2 • Cfr.
Proàuzione. le forme precedenti e la seguente in D 2•
Forma prodotta in sigillata africana D 2 • La vernice è
distesa all'interno, e, all'esterno, sulla coppa; sono visi- Cronologia.
bili colature sul piede non verniciato. Cfr. le forme se- Fine VI - inizi VII secolo? (Hayes). La cronologia di
gucm:: iE I': Hayes scmb:r2. dovers: correggere, poiché ln form.: è
documentata a Cartagine, in contesti inediti del 500-550,
Cronologia.
del 530-575/600 e della seconda metà del VI secolo.
Attestazione a Cartagine in uno strato inedito posteriore
al muro dì Teodosio e anteriore al fossato di Belisario Diffusione.
(Missione Inglese a Cartagine 1976). Forma documentata in Cirenaica e in Turchia.

IIJ
CERAMICA AFRICANA

Bibliografia. Portogallo. Conimbriga 1975, p. 306, tav. LXXIV, nn. r.24-126.


Libia. HAYES I972, p. r54, fig. 28, forma 102, nn. 1~2. Siria, 'V:TAAGÉ 1948, tav. X, n. 885.
Turchia, HAYES 1972, fig. 28, forma 102, n. 3, Spagna. ALMAGRO 1964, p. 52, fig. 16, n. I. ,\lAYET, in AICV,
VI, I970, p. 433. Belo 1974, p, 97, fig. 32.
Tunisia. DENEAUVE 1974, p. 144, fig. 9; p, r55, fig. r7, n. 10.
Aiichigan I, p. 9l, fig, 14, n. 4-
FORMA HAYES 12, N. I.
LAMBOGLIA 22 b (HAYES 12, N. 2).
FORMA HAYES 12/rro.
Descrizione.
Descrizione.
Coppa a pareti ricurve, con orlo bifido oppure con orlo
Coppa a pareti ricurve, con orlo analogo a quello del
ingrossato e munito di W1 labbro distin:o da un ~eggero
tipo Hayes 12, n. 1 in sigillata africana DZ, raramente
incavo. In ogni caso l'orlo appare funz10nale a ncevere
un coperchio. Diametri: cm 6- 10,4. munito di tacche (cfr. forme in Ca, tav. XXX, 17-18;
XXX, 19-20; XXX, 21-24; in C4, tavv. XXIX, 8; XXXI,
Tipologia. 1-5; tipi in D\ tav. XXXVI, 7; XXXVIII) 9-10;
Hayes 12, n. r. ~ Orlo bifido, piede alto e svasato (cfr. XXXIX, 1-4, la forma Hayes 91, n. 28 in Dz). All'esterno
la forma Atlante, tav. XLVII, 14 in D'). L'esterno della la parete presenta spesso una o due scanalature e una
parete, e, in alcuni casi, l'orlo possono essere decorati fascia decorata a rotella. Diametri: cm 15,6-20.
a rotella. All'interno la parete presenta talora una o due Tipologia.
scanalature al di sotto dell'orlo (tav. LII, II).
Si conosce un solo tipo (tav. LII, 13).
Lamb. 22 b. - Orlo leggermente ingrossato e munito
Variante Lamb. 21A. In un esemplare da St. Blaise
di un labbro distinto da un leggero incavo (tav. LII, 12).
(erroneamente attribuito alla sigillata africana A, cfr.
Produzione. LAMBOGLIA 1958, p. 289) Porlo è congiunto alla parete
Forma prodotta in sigillata africana D 2 • Argilla granu- da una leggera gola; questa e la parte inferiore del corpo
losa, vernice generalmente brillante, distesa all'interno e sono decorate a rotella (tav. LII, 14).
all'esterno, fino a metà circa del piede, formando colatur~. Produzione.
Cfr. la forma precedente e le seguenti in D~ e un'altra m
Forma prodotta in sigillata africana D 2• La vernice
C5 (tav. XXXI, 7-9). In particolare essa costituisce la
spessa e brillante è distesa all'interno e all'esterno. Si
versione di dimensioni ridotte della forma seguente. Per
tratta di wia versione di maggiori dimensioni della forma
Hayes potrebbe preannunciare la forma più tarda Hayes
precedente, anche se resta incerto il tipo di piede relativo,
102 in D 2 ; di qui la denominazione di forma I2/I02 che
probabilmente alto. Hayes sembra ritenere la sua forma
egli propone di adottare per questa coppa (cfr. Michigan I,
110, anch'essa in D 2, come versione antica di questa, che
p. 87).
propone di definire 12,-Ioo (Michigan I, p. 87).
Cronologia. È documentata una versione di questa coppa anche
Attestazioni a Conìmbriga in livelli di distruzione rela- in C' (Michigan IV, p. 71, fig. 21, B 43).
tivi agli anni 465_/468 (Conùnbriga 1975). Attestazioni in Cronologia.
un deposito paleocristiano sulla collina della Byrsa a
Attestazioni a Cartagine in contesti della seconda metà
Canagine, databile probabilmente nella seconda metà d~l
del V secolo (Michigan IV), di fine V secolo, del 56o
V secolo (DENEAUVE 1974, dove si ipotizza una cronologia
circa (insieme con materiali in gran parte databili tra
di V - inizi VI secolo). Attestazione a Belo <( dans une
la fine del V e la metà del VI secolo), di VII secolo (Mi-
couche de destruction contenant exclusivement de la si-
chigan I) e in contesti di poco posteriori alla metà del
gillée claire D (!), estampée ou non (formes 70, 91; 92,
VI secolo (Missione Italiana rr Ca:::agine, datì inediti).
104 et 105) et de ìa Late Roman C (forme 3, plus1eur~
exemplaires) » (Conimbriga 1975, p. 268, nota 76). At- Diffusione.
testazione ad Ampurias in un contesto unitamente. a si- Forma documentata soprattutto in Tunisia, ma nota
gillata <( arancione-grigia Jì, e alle forme Hayes 3, tipo C anche in Italìa e in Francia.
in LRC, Hayes 81, 104B, n. 15 (o 104C) in D2, Ostia I,
fig. 265, Ostia I, fig. 262 in ceramica da cucina (ALMAGRO Bibliografia.
Francia. LAMBOGLIA 1958, r. 289, 2rA.
1964). Attestazione a Cartagine in un contesto di fine V - Italia. Atlante, tav. LII, IL
inizi VI secolo (A1.ichigan I). Tunisia. Michiran I, p. 55, fo:::. 3, VII, n. 26; p. 7;, fig. !O, n. rr;
p. 91, fig. 14, n. 5. AJichlf!an IV, p. 71, fig. 2r, B 45.
Diffusion e.
Forma poco comune, documentata nel Mediterraneo
FORMA HAYES IIO.
occidentale ed orientale e sulla costa atlantica.
Bibiwgrafii:;. Descrizione.
Alr:eria. BARADEZ 1961, p. 1r9, tav. I, nn. 29-3.2; p. r.29, tav. IV, Coppa a pareti ricurve con orlo svasato} più o meno
n. I7. LANCEL 1970, p . .230, fig. 76, n. 8.
lraìia. LAMBOGLIA 1958, p. 290, 22 b. HAYES r97.2, p. 36, fig-. 5, ingrossato, munito all'interno ài una profilatura a rilievo
forma 12, n. I. Luni 1973, tav. 68, n. 5. per accogliere un coperchio, e solcato all'esterno da una
TERRA SIGILLATA: VASI

0 due scanalature e con alto piede. All'esterno, al di sotto frammentari, appare molto simile alla forma precedente
dell'orlo, la parete può essere liscia, o decorata da una fascia in Di.
di baccellature (cfr. la forma Atlante, tav. XL, r-2 in D 2
e BARADEZ 1961, p. 123, tav. II, n. 45), o, raramente, Cronologia.
decorata a rotella, Diametri: cm 13,8-21. Attestazione in uno strato di poco posteriore alla metà
del VI secolo (.t\1.issione Italiana a Cartagine, dati inediti).
Tipologia.
La documentazione di cui si è in possesso è insufficien- Diffusione.
te per articolare una tipologia organica (tav. LII, 15-18). Forma attestata a Cartagine.
Variante i\1.ARTiN DE CASTILLO 1965, fi.g. 8. In un
esemplare da Pollentia, l'orlo appare munito di più sca- Bibliografia.
nalature o solcature e assume un andamento rettilineo; Tunisia. Atlante, tav. LIII, 2.
la parete presenta due linee di decorazione a rotella, se-
parate tra loro da una scanalatura (tav. LIII, r).
FORMA HAYES 170.
Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana D 2• La vernice Descrizione.
è spessa e brillante ed è distesa all'interno, e, almeno per
Calice costituito da una coppa a pareti ricurve, che
la parete, anche all'esterno. Cfr. le forme precedenti in
poggia su di un sostegno modanato di forma cilindrica,
D2, e, in particolare, la Hayes I2/l 10.
retto da una base piattai munita di una scanalatura o di
Cronologia. una leggera modanatura nella superficie superiore. Al-
550-650? (HAYES 1972). Hayes pensa ora a questa for- l'esterno la parete della coppa presenta due scanalature
ma come (( earlier version )) della 12/no, e, per le baccel- al di sotto dell'orlo. Tra il sostegno e la base è visibile
lature sulle pareti (cf'r. la forma Atlame, tav. XL, 1-2), un toro scanalato. Altezza: cm 13i8. Diametro dell'orlo:
stima possibile una cronologia di V secolo (Michigan I, cm 7,2; diametro della base: cm 9,4.
p. 87). È attestata a Conìmbriga in livelli di distruzione
Tipologia.
relativi agli anni 465/468 (ma non è esclusa la possibilità
dì intrusioni, cfr. Conimbrìga 1975, p. 270), a Cartagine Si conosce un solo tipo (tavv. LIII, 3-4; CXXXVI, 2).
in un contesto insieme con forme di D della fine del V -
inizi VI secolo, in un altro di poco posteriore alla metà Produzione.
del VI (Jviissione Italiana a Cartagine, dati inediti) e in un Forma prodotta in sigillata africana D 2 • Argilla fine-
contesto di VI secolo (Aiichij;an I). mente granulosa, vernice spessa e brillante, distesa al-
l'interno e all'esterno. Forme simili sono documentate nel
Diffusione. tesoro di Trapraiµ (cfr. CURLE 1923, pp. 28-31, nn. 13-18,
Forma documentata nel Mediterraneo occidentale ed tav. XIII)} nel tesoro di Mildenhall (cfr. BRAILSFORD 1947}
orientale e sulla costa atlantica. tav. 7, nn. 16-17), nel vetro (cfr. SALOMONSON 1971,
Bibliografia. p. 179, fig. 6).
Algeria. BARADEZ 1961, p. rl9, tav. I, ml. 33, 44.
Francia. LAAIBOGUA r958, p. 289, 2tA. Cronologia.
!rafia. Luni 1973, tav. 68, n. 4. Seconda metà V - inizi VI secolo (Hayes). VI - inizi
Ponor;allo. Conimbriga !975, p. 306, tav. LXXIV, nn. I2':1-!3l.
Siria. WAAGÉ J948, tav. X, n. 886 (i; errata l'inclinazionç Jd fram- VII secolo (Salomonson).
mento disegnato).
Spa,:na. MARTIN DE CAST!LLO 1965. :'. Diffusione.
'Tumsia. Aiichi{!an I, p. 91, fig. q, · (.. tlff. LI:I. r6-IS.
Turchia. HAYES 1968, p. 209, fig. E, n. 58. L'unico esemplare intero, proveniente probabiimente dal
Nord-Africa, si trova nel museo di Leiden. Frammenti
sono stati rinvenuti a Oudna, a Cartagine, nel palazzo
FORMA ,,ATLANTE<), TAV. LIII, 2. bizantino di Apollonia (Cirenaica).

Dcscrizùmc. Bibliografia.
Tunisia. Atlante, ta\'. LIII, 4.
Coppa con orlo munito all'interno di una profilatura a Musei e Collc::::ioni". HOLWERDA 1936, n. 688 BRA! ::,in Germania,
rilievo per ricevere un coperchìo. Non c'è soluzione di XXII, 1938, p. 255, fig. l SALOMONSON 1971, p. I78, :fig. 5
continuità tra orlo e parete, che appare rettilinea, al- HAYES 1972, tav. xx.

meno superiormente, e scanalata all'esterno. Diametro:


cm 20i? circa.
FORMA <<ATLANTE>), TAV. LIII, 5.
Tipoloria.
Si conosce un solo tipo (ta-v. LIII~ 2). Descrizione.
Produ::Jionc. Coperchio con orlo appena ingrossato, separato, grazie
Forma prodotta in sigillata africana 1) 1,,~. La vernice è ad una leggera scanalatura, dalla parete decorata a ro-
semibrillante. Per quello che si può giudicare da esemplari tella, e, più in alto, da due scanalature. Diametro: cm I 6.

IIf
CERAMICA AFRICANA

Tipologia. Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. LIII, 5). Sì conosce un solo tipo (tavv. LIII, 7; CXXXVI, 3).
Produzione. Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana D Sono visibili 1 2
: • Forma prodotta in sigillata africana D. Vasi a forma di
tracce di annerimento sulla superficie interna non ver- animale sono tipici della ceramica punica (cfr. in gcner;:dc
niciata. CINTAS 1950, tavv. LIV-LVII; in particolare, LANCEL in
BAA, 3, 1968, p. 142, fig. r38) e sono doCL1mCiltati an-
Cronologìa. che in A (tav. XXIII) r5).
Attestazione in un contesto databile tra il 530 e il 600
Decorazione.
circa (A1issionc Italiana a Cartagine, dati inediti).
L'unico esemplare conosciuto presenta cerchietti con-
Diffusione. centrici a stampo [cfr. n. IO del catalogo; stili A(ii)-(iii)?
Forma nota a Cartagine. di Hayes].
B1:bJiografia. Cronologia.
Tunfria. Atlame, tav. LIII, 5. V-VI secolo? (Salomonson).
Diffusione.
FORMA SALOMONSON 1968, FlG. 32. Forma attestata in una collezione privata di Tunisi.
Bibliografìa.
Descri'zione. Tunisia, SALOMONSON I9ìI, p. !ì, fig. 4.
Vaso di forma semichiusa, la cui parete presenta una
sezìone leggermente convessa ed è decorata alFestcrno da
motivi a stampo compresi entro doppie scanalature. Le FORMA LA BAUME-SALOMONSON 1976., TAV. 53, N. 3.
scanalature poste al di sopra della congiunzione tra parete
e carena possono comprendere un altro motivo a stampo. Descrizione,
Diametro massimo deHa parete: cm 26, 7. Brocca.
Tipologia. Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. LIII, 6). Si conosce un solo tipo (mv. CXXXVI, 4).
Produzione. Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana D. La vernice è Forma prodotta in sigillata africana D.
opaca.
Cronologia.
Decorazione.
Età tardo-antica?
Stile incerto (cfr. i nn. IO e 102 del catalogo: Btile C?).
La palmetta visibile sulfwiico esemplare intero sembra Diffusione.
di tipo sinùle al n. 123 (stile B o C?). La provenienza dell'unico esemplare pubblicato è
ignota.
Cronologia.
Forma attestata a Cartagine in un contesto inedito di Bibliografia.
fine del V - inizi VI secolo. tav. 53, n. 3.

Dij)"usionc.
Sono noti un esemplare intero conservato nel museo di
Tcbessa in Algeria e uno frammentario rinvenuto a
FORMA LA BAUME-SALOMONSON 1976, TAV. 53, N. 4.
Cartagine.
Descrizione,
Bibliografia.
Brocca.
Ai1;cria. SALOMON.SON 1968, p, 120, fig-. 3::'.,
Tunisia. Ariumc, tav. Llll, 6. Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. CXXX.VI, 5).
FORMA SALOMONSON 1971, FlG. 4. Produzione.
Forma prodottrt in sigillata ::i.fri-:anz D; imiti fors('. mc,-
Dcscriziouc. delli in metallo.
Askàs ansato a forma di cavallo bardato. Su entrambi
i lati del corpo del vaso, campi rettangolari comprendono Cronologia.
la decorazione a stampo. Alrezza: cm 6. IV secolo?

116
TERRA SIGILLATA: VASI
Dijfusi:onc. ste forme chiuse Hayes propone un tipo di fondo alto
La provenienza dell'unico esemplare pubblicato è e affusolato (cfr. Michigan I, fig. 3, n. 39). In contesti
ignota. della Missione Italiana a Cartagine è, stato rinvenuto un
fondo munito di piede ad anello (tav. LIII, 14), che
Biblìegrafia.
.-lfosci e Colle::;ion/. LA BAUME~SALOMONSON r976, p, 127, n. 550, potrebbe essere relativo a questa produzione. Diametri
Ul\', 5.i, Il. 4, dell'orlo: cm 6 in media, cm 4-4,4 per gli orli di minori
dimensioni, cm 7,2-7,4 per gli orli di maggiori dimen-
sioni. Diametro del piede: cm 6,7.
FORMA LA BAUME-SALOMONSON 1976, TAV. 54, N. I.
Tipologia.
J}_,scri,::ionc. La documentazione di cui si è in possesso è insufficien-
Brocca. te ad articolare una tipologia organica (tav. LIII, 8-14).
Tipologia. Produzione.
Si conosce un solo tipo (tav. CXXXVI, 6). Forme documentate in sigillata africana D in produzione
locale (Cartagine?). La vernice è brillante, di colore quasi
Produzione. marrone, talora si sfalda. Meno spesso la vernice è semi-
Forma prodotta in sigillara africana D; sono documen- brillante, o brillante, di colore arancione, più simile a
tati confronti in argento (cfr. LA BAUM!::-SALOMO!'\SON quella delle forme chiuse in A 1 e A 1 ;' 2 • Il frammento di
1964, p. 4r, fig. 33) e in \'C-tro, 1 1::,57; forma 120 d). fondo presenta tracce di annerimento sulla superficie
esterna. Alcune forme a corpo più o meno globulare, collo
Crono!t~r;ia.
cilindrico, anse pluriscanalatc, piede ad anello sono note
IV o inizi V secolo. in A (cfr. Atlante, ravv. XX, 9 e XXI, 3).
Dijfus1:one. Cronologia.
La provenienza dell'unico esemplare pubblicato è
Questa produzione compare a Cartagine in strati rela-
ignota.
tivi alla costruzione del J\.luro di Teodosio o immediata-
B ib /ì{)gr afia. mente anteriori, è ben documentata in una cisterna della
.Musei 1; Col!ezirmi. LA BAUME-SALOMONSON 1976, p. 127-128, metà/seconda metà del V secolo (scavi a Cartagine della
n. 551, mv. 54, n. I.
Università di Michigan, dati inediti), ed è ancora atte-
stata in contesti della seconda metà del VI secolo (J\.1is-
Foru,rn ,,ATLANTE>>, TAV. LIII, 8-14. sione Italiana a Cartagine, dati inediti).
Diffusione.
Descrizione. Forme attestate a Cartagine. Ne sono stati rinvenuti
Brocche a collo stretto, talora decorato da scanalature, frammenti anche nel Mausoleo A di Sabratha (scavi 1964).
o a collo largo, eventualmente decorato da modanature,
con orlo poco ingrossato, raramente estroflesso, corpo più Bibliografia.
o meno globulare, che appare scanalato al di sopra del- Tunisia. Nfichi1;an I, p. 55, fo.;. 3, VIJ, nn. 36-38, 39 (?); p. 57.,
fig-. 4, VIIL n. 2_; p. 91, fi.g. 14, B 8-10; ta\". 24, n. 36 . .lHicliigan IV,
l'attacco inferiore dell'ansa e decorato a rotella. L'ansa è a p. 73, fig. 22, B 75-76. Atlante_, ta\', LIII_, 8-14.
nastro e presenta dalle tre alle sei scanalature. Per que- S. T.

E) PRODUZIONE C/E
(Hayes 45B, nn. 9, rr/Hayes 45C, nn. 12-14; Hayes 46; Hayes 58A; cfr. anche
Hayes 40; Hayes 50} n. 46; Hayes 44, n. 13; Hayes 48, n. 4). (Tav. LIV)

In questo, che più che una classe è un raggruppamento, raggiungono i 35-38 centimetri ài diametro. Le caratteristi-
abbiamo inserito quegli. esemplari che ricordano forme che della loro produzione sono: la pasta dì buona qualità,
della C e della D e che sembrano rappresentare, fra il la vernice opaca o leggermente brillante, tendente al
secondo venticinquennio del III ed il penultimo del IV se- marrone (per eccesso di cottura) ed infine le impronte
colo, antecedenti della nrodu:zione E che Hayes data fra la d'erba n ~agli2 sul fondo non n.ncnr2 vernkiato, Hav~·"
metà ci.cl I\7 e ìa metà d~l V secolo ed attribuisce alla Tuni- pensa che cÌuesti vasi venissero prodotti al tornio entro
sia meridionale (HAYES 1972, pp. 292, 298). Si tratta di tre matrici, dopo di che venissero messi ad asciugare al-
forme che si inseriscono in un nuovo filone produttivo, te- l'aperto, prima della verniciatura (HAYES 1972, p. 295).
stlmoniate in Tunisia, presenti in Algeria ed esportate in
Italia, Spagna, Portogallo, Grecia ed Israele. Le scodelle A. C.

117
CERAMICA AFRICANA

FORMA HAYES 45B, NN. 9, I I. ficie inferiore dell'orlo. All'esterno del vaso un leggeris-
HAYES 45C, NN. r2-r4. simo listello può segnare il punto di congiunzione tra
orlo e parete. Diametri: cm 32-35.
Descrizione. Tipologia.
Scodelle e grandi coppe con orlo a tesa piana oppure Si conosce un solo tipo \LIV, 4).
ricurvo, sempre inclinato verso l'interno. Parete curva.
Fondo piano. Piede appena accennato, segnato da un Produzione.
leggero incavo. Una scanalatura è presente sull'orlo e sul Forma prodotta in sigillata africana CiE. Per le carat-
fondo_; a volte una scanalatura o solcatura segna il labbro. teristiche di produzione, cfr. la forma precedente. Per
Diametri: cm 24-35. l'andamento del corpo, cfr. la forma Osi/a I, fig. II5 in
C 1 e il tipo Hayes 45C, nn. 12-14 in C/E. Una forma
Tipologia. genericamente simile in sigillata (i tripolitana n (cfr. la
Hayes 45B, nn. 9, I r. - Con orlo a tesa piana e piede forma Hayes 5).
appena accennato (tav. LIV, 1).
Hayes 45C, nn. 12-14. -- Con orlo ricurvo e labbro Cronologia.
distinto da una scanalatura raramente decorato a rotella Ultimo venticinquennio III - primo venticinquennio
(tav. LIV, 2). È incerto se considerare una variante di IV secolo (Hayes).
questo tipo l'esemplare privo di piede da Roma (CARET-
TONI 1967, p. 304, n. 2 Haycs 45C, n. 16) (rav. LIV, 3).
Diffusione.
Sono noti due esemplari, uno dall'Agorà di Atene e
Produzione. uno da Sbeitla.
Forma prodotta in sigillata africana C 1 e C 2 (cfr. tav.
XXVIII, r-7) e CiE. Vernice generalmente di colore scuro, Bibliografia.
Grecia. HAYES 1972, p. 64, fig. I I, forma 4('i, 11. 2.
opaca o semibrillante, a volte sono presenti tracce di erba Tunisia. HAYES 1972, p. 64, fig. !I, forma 46, n. r.
o paglia all'esterno dei vasi. Per fandamento generale
del corpo, cfr. le forme Ostia I, fig. IIS in sigillata afri-
cana C1, Hayes 5r e Salomonson e, in C 3 decorata e FORMA HAYES 58A.
Hayes 46 in C/E. Forme genericamente simili in produ-
zioni della Tunisia centrale (cfr. le forme Stern VIII, Descrizione.
XXIV e XXVI) e in sigillata tripolitana (cfr. la forma Piatto con corto orlo orizzontale. Pnretc curva più n
Hayes 4C). Dubbia è l'attribuzione a questa forma di meno inclinata verso l'esterno. Fondo piano oppure leg-
due esemplari da Conimbriga con l'orlo decorato a ro- germente rientrante in corrispondenza dell'attacco con la
tella (Conùnbriga r975, p. 256, tav. LXIV, dopo p. 291, parete. Piede appena accennato. Una o più file di sca-
nn. r4-r5). L'esemplare al museo di Sousse (Hayes 45C, nalature sono presenti sull'orlo, e, a voltel anche sul
n. r 2) presenta sul fondo una decorazione composta da fondo. Diametri: cm 27-38.
una scanalatura fiancheggiata da due rotellature che ri-
corda quella presente su forme in sigillata africana E Tipologia.
(cfr. tav. LV,4). Si conosce un solo tipo (rav. LIV, 5).
Variante Hayes 58A, n. 5. L'esemplare, da Sparta, pre-
Cronologia.
senta un orlo maggiormente allungato (tav. LIV, 6).
Hayes 45ll, nn. 9, rr: 230/240-320 (Hayes).
Hayes 45C, nn. r2-r4: inizio-metà IV secolo (Hayes). Produzione,
Diffusione. Forma prodotta in sigillata africana C/E e D 1 (cfr.
tav. XXXII, r-9). Caratteristiche di produzione come la
Esemprnri sono nor:, m 1- unisia, Israele, Grecia e Por-
forma Hayes 45B, nn. 9, II/Hayes 45C, nn. 12-14; alcuni
togallo; un frammento di incerta attribuzione dalla Casa
esemplari presentano una vernice brillante. Per l'anda-
di Livia sul Palatino.
mento del corpo, cfr. la forma Hayes 57 in C\
Bibliografia.
Grecia. HAYlèS ;972 1 p. 64 1 fig. lL formu 45B, n. 9.
Cronologia.
ltaìia. CARETTONl H)6i, p. 304, n. 2 (?). 290 1300-375 (Haycs).
Porwgallo. Conimbrir;a 1975, rav. (dopo p. 291) LXIV, n. I'ì.
T1111isia. HA\TS r972. p. 64. lìg, l I, formu 45C. Diffusione.
Sono noti esemplari in Algeria, Tunisia e Grecia; un
FORMA HAYES 46. esemplare di incerta attribuzione da Tarragona.
Bibliotrafia.
Descri:::ione. Al_i!iria. FÉVlUFP. H/6"" p. r.2:;. fr 2f t>-:::. h. 1:.
Scoò.dfa :...\)S -:dc, ricu:·vz, iegg:.::·;.Tiente incirnatu verso Gr(,: .. HAYE~ un::., p. 9:::, t1g . . ;., l,<mc, n. ;'i,
c'·lpaf!N<l. LAM!l0(1UA rq63 1 p. ;96 ,'.?:.
l'interno. Parete curva. Piede appena accennato, segnato Tunisia. HAYES r972, p. 92, fig, 14, forma 58A, l1fl, l, 8.
da un leggero incavo. Più file di scanalature sul fondo.
Una sottile scanalatura segna a volte il labbro sulla super- E.T.

118
TERRA SIGILLATA: VASI

F) PRODUZIONE E
(Haycs 60, n. 3; Hayes 62A, n. 5,'Hayes 62A, n. 11; Hayes 66; Hayes
77; Hayes 87, n. 4; Haycs 68, n. 4,:Hayes 68, riHayes 68, nn. 6-7;
Hayes 70, nn. s-9fHayes 70, nn. I, 7; Hayes 92). (Tav. LIV-LV)

Si tratta di una classe ceramica identificata da Hayes. tà del IV e la metà del V secolo (ma la forma Hayes
t costituita da recipienti di dimensioni notevoli: i piatti 87, n. 4 sembra essere degli inizi del VI). La produ-
e le scodelle raggiungono i 45-56 centimetri (le pareti zione si ricollega a quella della D, in particolare della
spesse mm 7-10), le coppe i 21. Un piatto ed una sco- C/E ed inoltre alle produzioni locali della Tripolitania,
della (tav. LIV, 10; LV, 3-6) formano servizio. Fre- della Tunisia meridionale e centrale e dell'Algeria orien-
quenti sono gli orli pendenti e quelli decorati da scana- tale. È testimoniata in Tunisia, in Libia, in Grecia ed
lature. Per quanto riguarda la tecnica di produzione, in Egitto. Abbiamo già visto come la produzione C ar-
scrive Hayes: << features as the curious base-form of Forrn rivasse solo con p:rande difficoltà sulle coste dell'Algeria.
58-61 may have been dictated by the use of mouldsi ,vhich Questa produzione sembra del tutto assente nel Mediter-
are particularly well suited to the production of such raneo occidentale, probabilmer~te a causa della situazione
broad shallow dishes. The clean-cut exteriors of Form geografica dell'area di produzione. Le testimonianze della
68 ... point to a similar processo f manifacture ... An E si concentrano in Tunisia a La Skira e nella regione
interesting feature of many examplcs of Forms ... 62 and di Sbeitla e lungo le strade che penetrano all'interno e
68 is the appearance of grass- or straw-impressions on verso occidente. Hayes suggerisce l'ipotesi che le officine
the bottom under the slip-coating. This suggests that ceramiche si trovassero fra Sfax e Gabes (HAYEs 1972,
they were removed from their moulds and put out in the p. 298). Le officine della Tunisia meridionale si trovano
open to dry bcfore the slip was applied ), (HAYES 1972, dunque in una posizione svantaggiosa, dovendo competere
p. 295~. Per quanto riguarda le caratteristiche scrive lo con quelle della Tunisia centrale (produzione C), relati-
stesso Hayes: (( The day is pure and fine-grained, break- vamente più fortunate (ma i cui prodotti non raggiungono
king: fairly cleanly; it is normally hard-fired, dull maroon certe aree, quali le coste algerine) e con quelle della Tunisia
to deep brownish-red in colour. Small lime indusions, settentrionale (produzione D), meglio situate in assoluto
which show up clearly against the dark colour of the e quindi egemoni. La commerciahilità dei prodotti non di-
day, are faìrly common, but other impurities are few. pende dunque soltanto dalla astratta posizione geografica
Surfaces are carefully smoothed. The slip, which covers dei centri di produzione (ìe officine esportatrici si trovano
the inside and the upper part of the outside, is thin and infatti sulla costa o non lontano da essa, sia in Tunisia
lacking in lustre. Sometimes a little slip is splashed across settentrionale che in Tunisia centrale e meridionale). Altri
the bottom, producing streaks or criss-cross pattern )) complessi fattori devono essere presi in considerazione,
(HAYES 1972, pp. 291-292). Aggiungiamo che la vernice riguardanti sia le condizioni della produzione (fondamental-
a volte si sfalda e in altre copre tutta la superficie del vaso mente agricola) che quelle della circolazione (rotte com-
(cfr. Hayes 62, n. 1 e 70). Decorazioni caratteristiche di merciali). È comunque interessante notare come stretti
questa produzione sono la "doppia rotella>> (HAYES 1972, legami uniscano le produzioni locali ddrinterno a quelle
p. 292; presente sulle forme Hayes 62A, n. 5/Hayes 62A, costiere meridionali, e queste a quelle costiere centrali e
n. I I~ Hayes 66; Hayes 6?_;) n. 4/Hayes 68, r::.. I iHayes settentrionali, ragion per cui le anivitc\ ceramiche della
68, nn. 6-7; Hayes 70, nn. 8-9/Hayes 70, nn. I, 7) e la Proconsolare, pur articolandosi in diverse e più o meno
decorazione a stampo {( stile B il (HAYES 1972, pp. 219-220; commercializzate produzioni, tutte finiscono per rientrare
presente nelle forme Hayes 62A, n. 5/Hayes 62A, n. II; in un'unica tradizione artigiana.
Hayes 66). Le officine della E furono attive fra la me- A.C.

FORMA HAYES 60, N. 3. possiamo escludere la presenza ài una decorazione a stam-


po. Diametro: cm 45.
Descrizione. Tipologia.
Piatto con orlo a sezione triangolare, pendente verso iJ Si conosce un solo tipo (tav. LIV, 7).
DJssc e recante, sulh, superficie, superiore, òue sottili
scanalature. Parete curva rivolta verso Pesterno. Fondo Produzione.
piano. Piede appena accennato, ottenuto mediante una Forma prodotta in sigillata africana E e D 1 . Per la
profilatura sul fondo. Dal momento che gli unici due forma del corpo, cfr. la forma Hayes 66 in E. Generiche
esemplari noti non conservano interamente il fondo non somiglianze con forme in sigillata della Tunisia centrale

11.9
CERAMICA AFRICANA

e meridionale (cfr. le forme Stern X a-e). Caratteristiche FORMA HAYES 66.


di produzione simili alla forma Hayes 68, n. 4/Hayes 68,
n. I 'Hayes 68, nn. 6-7. Descrizione.
Cronologia. Largo piatto con orlo a tesa inclinato verso finterno, ter-
Metà - fine IV secolo? (Hayes). minante con un labbro ingrossato e pendente a sezione
triangolare. Una scanalatura sottolinea il punto di con-
Diffusione. giunzione fra orlo e labbro e fra orlo e parete. Parete corra
Sono noti due esemplari, uno da Leptis Magna e uno che si unisce con il fondo a spigolo vivo. Fondo piano,
da Conimbriga. È incerto se attribuire a questa forma recante una decorazione a rotella del tipo di quella
l'esemplare di Genova, pubblicato da Lamboglia (LAM- delle forme Hayes 62A, n. 5/Hayes 62A, n. II e Hayes
BOGLIA r963, p. 203, forma 56).
68, n. 4/Hayes 68, n. r/Hayes 68, nn. 6-7 (unita
con decorazione a stampo di stile B ?). Diametri: cm
Bibliografia. 38-54.
L:ibia. HATIS H)72, p. 98, fig, 15, forma 60, n. 3,
PortoJ.;ui!o. Conimbr(r?a 1975, taV. (dopo p. 291) LXVIII, n. 52, Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. LIV, ro).
FORMA HAYES 62A, N. 5. Produzione.
HAYES 62A, N. II. Forma prodotta in sigillata africana E. Caratteristiche
dì produzione, come la forma Hayes 68, n. 4/Hayes 68,
Descrizione. n. r/Hayes 68, nn. 6-7. Per l'andamento generale del corpo,
cfr. la forma Hayes 60, n. 3 in sigillata afrìcana E. Per il
Piatto con parete curva più o meno alta, rientrante al- particolare tipo di orlo e per la decorazione a rotella, cfr. la
l'attacco con la parete. Il punto di congiunzione tra fondo forma Hayes 68, n. 4/Hayes 68, n. r /Hayes 68, nn. 6-7, essa
e parete a volte è sottolineato da una scanalatura; sul fon-
pure in sigillata africana E. Forme genericamente simili
do, insieme a più file di scanalature, sono presenti mo- in sigillata della Tunisia centrale (cfr. le forme Stern
tivi decorativi a stampo; a volte è presente anche una x a-c).
decorazione a rotella(<{ double rouletted band l), cfr. Hayes
1972, p. 282). Diametri: cm 26-32,6. Cronologia.
Tipologia. Inizio V secolo (Hayes ).
Hayes 62A, n. 5. -- Con una leggera rientranza all'attacco Diffusione.
del fondo con la parete (mv. LIV, 8). Sono noti tre esemplari, da Atene, Lepris M.agna e
Hayes 62A, n. I I. - Parete più alta e meno inclinata al- Conimbriga.
l'esterno. Fondo piano. Una scanalatura segna il punto
di congiunzione tra parete e fondo (tav. LIV, 9). Bibliografia.
Libia. HAYES 1972, p. no, fig. 18, forma 66.
Produzione. Porzoga!lo. DELGADO 1967, tav. VI, n. 83,

Forma prodotta in sigillata africana C3, E e D1. In


particolare il tipo Hayes 62A, n. 5 è prodotto anche in D 1
( cfr. la forma Hayes 50B/64, n. 5) e il tipo Hayes 62A, FORMA HAYES 77.
n. II è prodotto anche in e-: (cfr. il tipo Hayes 62B, n. 15).
Vernice opaca o semibrillante, facile a sfalàarsi, a volte Descrizione.
tracce di erba o paglia all'esterno. Per l'andamento del Piatto con orlo leggermente ingrossato e a sezione vaga-
corpo, cfr. forme in C (tav. XXVI, rn-15) e in D 1 (tav. mente triangolare. File cli scanalature all'interno del vaso,
XXXVI, 3-8). sull'orlo e a metà della parete. Piede atrofizzato. È incerto
Decorazione.
se il fondo ospiti una decorazione a stampo. Diametro:
cm 2r.
Stile B (Hayes ).
Tipoù~r;ia.
Cronologia.
Si conosce un solo tipo (tav. LV, 1).
350-425 (Hayes).
Produzione.
Diffusione.
Forma prodotta in sigillata africana E. Caratterfrtichc
Sono noti esemnJari in Lihia_, Tunisfr: e Greci;:, di prociuzion:: come .i.2. fo:"ma Raycs 68.1 n. 4-'Hayes 6S,
n. r /Hayes 68, nn. 6-7.
Bibliografia.
Grecia. HAYES 1972, p. 104_, fig. 17, forma 62A, n. 5, Cronologia.
Libia. HAYES 1972, p. rn4, fig. 17, forma 62A, n. 11.
Tunisia. FENDRl 1961, tav. XXXIX, n. 2. V secolo? (Hayes).

120
TERRA SIGILLATA: VASI

D1jfusione. Hayes 68, nn. 6-7. - L'orlo, pressocché orizzontale,


presenta una parte centrale, delimitata da listelli, a sezione
Sono noti due esemplari, uno da Roma e uno da Car- convessa (rav. LV, 6).
tagine.
Produzione.
Bibliografia.
Jra!ia. HAYES 1972, p. r26, fig. n, forma 77, n. r. Forma prodotta in sigillata africana E. Pasta fine con
inclusioni di calce. Vernice tendente al marrone, opaca,
ben lisciata. All'esterno, limitatamente al fondo, tracce
FORMA HAYES 87, N. 4. di paglia o erba. Alcuni frammenti presentano una ver-
nice più chiara, facile a sfaldarsi. Per l'andamento del
Descrizione. corpo, cfr. forme in D 1 e D 2 (tavv. XXXVII, 9-rr e
Per la descrizione, cfr. la forma Hayes 87 (HAYES XXXVIII, 1-4). Un orlo assai simile nella forma Hayes
1972, p. 135). 66 in E. Forme genericamente simili in produzioni d.elìa
Tunisia centrale e meridionale (Stern vn, VII a-c) e
Tipologia. dell'Algeria orientale e centrale (BAA, Suppl. I, 1970,
Si conosce un solo tipo (tav. LV,2). p. 124, fig. 28, nn. 45-46; p. 125, fig. 33, n. u4; p. 140,
fig. 35, n. 129).
Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana E e D. Vcrnìce Decorazione.
opaca, pasta fine. Per la forma del corpo, dì-. il tipo Stil.e B (tav. CXXXVII, 2).
in sigillata africana D, Atlante, tav. XL, 9.
Cronologia.
Cronologia. Hayes 68, n. 4 e Hayes 68, n. l: 370-425 (Hayes).
Inizio VI secolo? (Hayes). Hayes 68, nn. 6-7: probabilmente fino alla metà del
V secolo (Hayes).
Diffusione.
È noto un solo esemplare, dall'Agorà di Atene. Dl)fusione.
Forma nota in Grecia, Egitto, Libia e Tunisia.
Bibliografia.
Grecia. HAYES 1972, fl. r34, fig. 24, forma 87, n. 4. Bibliogr{1:fia.
Hf!iUo. ROEDER 1959, p. 336, mv. 82, s.
Libia. HAYES 1972, p. II8, far. 20, forma 68, ml. I, 4, 6.
FORMA HAYES 68, N. 4. Tunisia. \X'MGE 1948, tav. IX,n. 868. FENDRl r96t, mv. XXXVIII,
n. 5 (?);mv.XXXIX, n. L }IAYES r972, p. u3, fig. 20, formn 68,
HAYES 68, N. r. nn. 5, 7.
HAYES 68, NN. 6-7.

Descrizione. FORMA HAYES 70, NN. 8-9.


HAYES 70., NN. I, 7.
Scodella con caratteristico orlo ad andamento spezzato.
L'orlo è costituito da due parti: una più esterna con labbro
ingrossato a sezione triangolare pendente verso il basso e Descrizione.
una più interna, unita alla precedente a spigolo vivo Coppa con orlo a tesa piana e labbro ripiegato verso il
(spesso il punto di congiunzione è sottolineato da un li- basso. Alcuni esemplari presentano una leggera carenatura.
stello poco rilevato) e avente andamento angolare. L'orlo, Piede ad anello atrofizzato. Sull'orlo una o due scanalature;
così costiruito, è unito alla parete a spigolo vivo ed 0 in àue esemplari è presente una decorazione 2 rotella.i
generalmente inclinato verso l'interno. Parete curva. Fondo di cui una è del tipo\( double rouletted band)), Diametri:
piano. Piede appena accennato, a volte sottolineato da una cm r3,8-2r.
scanalatura. Sul fondo doppia fila di decorazione a rotella
(<i double rouletted band ,)), unita a decorazione a stampo. Tipologia.
Diametri: cm 26,5-46. ~ Hayes 70, nn. 8-9. •- Con decorazione a rotella sull'ork,
(tav. LV, 7-8).
Tipologia. Hayes 70, nn. r, 7. - Non decorato (t3Y. LV, 9).
Hayes 68, n. 4. - La pane più esterna delForio è più
lunga, l'orlo ha generalmente la stessa angolazione della Produzione.
parete (tav. LV, 3). Forma prodotta in sigillata africana E. Caratteristiche
Hayes 68, n. 1. "- Le due parti dell'orlo sono di eguale di produzione come la forma Hayes 68, n. 4/Hayes 68, n.
lung-hezza, l'orln ha una angolazione diversa della parete r !Hayes 68, nn. 6-7. Per il tipo della rotellatura a doppia
\wc,. LV, 4). Un esemplare di questo tipo dall' Ag~rà di fascia ci'r. forme in sigillarn africana E (ta-,,:. Lr.:_, f~-10:
Atene presenta delle scanalature sul labbro. tav. LV, 4). Per la forma del corpo, cfr. forme in sigillata
Variante Hayes 68, n. 5. Esemplare di Sabratha che africana D 2 (tav. L, 6-7). Una forma genericamente
presenta un orlo piuttosto raccorciato, con la parte più simile in sigillata<, tripolitana)) (cfr. Hayes 7). È incerto
esterna segnata da scanalature e listelli (tav. LV, 5). se attribuire al tipo Hayes 70, nn. I, 7 alcuni esemplari

121
CERAMICA AFRICANA

da Conimbrìga [cfr. Conimbriga 1975, tav. LXXI (<lopo segnato da una scanalatura. All'interno del vaso, sul fondo
p. 29r), nn. 82-85]. e su parte della parete, dccornzione a rotdh. Di:1metri:
cm 15-16.
Cronologia.
Haycs 70, nn. 8-9: fine IV - inizio V secolo? (Hayes). Ti'pologia.
Hayes 70, nn. 1, 7; prima metà V secolo (Hayes ). Si conosce un solo tipo (tav. LV, 10).
Diffusione. Produzione.
Sono noti esemplari in Africa settentrionale (Libia, Forma prodotta in sigillata afrìcnm1 A (Lamb. 24/25),
Tunisia) e Grecia. E e D, tavv. XLVIII, II-16; XLIX, I-rr; XLIX, 12-13.
Bibhop,rafia. Caratteristiche di produzione come la forma Hayes 68,
Greci,?. I·lAYES ]')72, p. l 18, fig. 20, forma 70, n, 7, n. 4,'Hayes 68, n. 1.·Hayes 68, nn. 6-7.
Libia. HAYES 1972, p. 118, fig. 20, form::i 70, n. S; p. 122, flg. 21,
furma 70, n. 9, Cnmologia.
Tunisi,,. Cl 'A, Copc11har,11e ;, tav. _;09, n. 5 a-b HAYES r972, Intorno alla metà del V secolo, o poco prima? (Hayes).
r,. II8, fig. 20, forma -;o, n. !. FEl'<DRI r961, tav. XXXVIII, n. 2.
Diffusione.
Forma attestata in Tunisia, esemplari di incerta attri-
FORMA HAYES 92.
buzione in Portogallo.
Bibliogra.fìa.
PomJf!aÌ/o. DELG,\D0 H!6;, tav. VIII, nn. 101~102(?).
Coppa a parete curva recante poco al di sotto dell'orlo Tunisia. CVA, Copeuhaguc 7, mv. 310, n. 5 a-b .l:L\Yl:s 1972,
un listello sporgente, pcnàentc verso il basso e segnato p. 143, fìg. 26, forma 92, n. 1.
da una r.canalatura. Piede appena accennato, anch'esso E. T.

LA DECORAZIONE A STAMPO DELLE PRODUZIONI ESPORTATE

L'origine della decorazione a stampo nelb sigillata afri- con l'horror vacui interessi spazi,iìj anriprospetticì (CA-
cana non è. stata finora chiarita. RANDINI 1965, tavv. VII ss., xxv ss.). Le rosette ed al-
Essa nasce evidentemente dalla volontà di conferire alla tri motivi vegetali sono visibili nella t\itula di Antipatro
ceramica un aspetto apparente di lusso e di preziosità. del J\:iuseo Archeologico di Istanbul, che presenta, in
Dal IV secolo in poi diviene generalizzato l'uso di questo luogo del fregio figurato delle altre due, una serie di croci
genere di ornamentazione, fino ad allora raramente utiliz- inserite in un elaborato sistema architettonico (CARANDINI
zato, che nella sua linearità e nell'accuratezza del dettaglio 1965, tav. xx1x). Motivi analoghi ritornano in due si-
appare perfettamente consono al gusto dell'epoca. tule inedite, l'una conservata nell' Ashmolcan Museum
La decorazione a stampo è attestata anche sulla cera- di Oxford, l'altra nel Deparrment of Medieval Anùquities
mica comune, come è possibile vedere in numerose forme del British Museum, proveniente da una tomba di una
esposte nei musei nord-africani. necropoli anglosassone dell'isola di \XThight.
Hayes, che peraltro non tiene conto di rari esemplari L'horror vacui è anche la nota dominante di alcuni
decorati a stampo in sigillata africana Al_, A/D, C 1 -cz, mosaici tardoantichi in diverse aree geografiche. Ro-
pensa ad una creazione originale di alcune officine. sette, elementi geometrici e vegetali stilizzati, vasi col-
Il gusto per l'elemento decorativo usato come riem- mano ogni spazio vuoto, generalmente senza alcun or-
pitivo appare in una serie di stele neopuniche ex voto, dine compositivo. Spesso le figure umane e animali hanno
provenienti dalJa regione della Ghorfa, nelle vicinanze di lo stesso valore, astratto e decorativo, di quegli elementi
Dougga, ora al Museo del Bardo di Tunisi, datate a partire fCARANDINI r962, tav. cnr, r, mosaico del tiaso marirn
dalla fine dcJ I e per rutto il II secolo d.C. (PICARD 1955, dei Bagni di Pornpcìanus a Oued-Atrnenia con file pa-
p. 262 ss., tavv. CII-CVIII, C b 963-974; cfr. anche le rallele di rosette; tav. CIII, 3, mosaico dei fiumi ài Die
stele di ah.re localirù, tra cui .i\Aactar, Oudna, tav. CVIII, (Dròme); mv. Cff, r, mosaico di Bacco e Ariadne di
C b 976 ss.). I camp.i vuoti del rilievo sono qui adornati Mérida}.
da clementi vegetali, uccellì, pesci e figure umane. Hayes nota che per la fase della decorazione a stampo
Questi motivi dì 11 arte popolare 11 riemergono più tardi corrispondente al fiorire dei suoi \( stili 1J A-C (IV - prima
nei mosaici e in alcune opere dell'industria artistica metà del V secolo circa) non esistono paralleli nella pro-
tardoantica. ciuzione dei metalli, in particolare ncgi.i ar;:emi~ ciò che
N"clla secchia Daria e in quella di Buefia, conservata avviene, al contrario, per gli stampi degli stili D ed E)
nel Museo Archeologico di Jviadrid, gli spazi lasciati liberi datati nella seconda metà del V e nel VI secolo (vedi oltre
dagli clementi decorativi, architettonici e figurativi sono ad HAYES 1972, p. 286, le indicazioni bibliografiche in
riempiti da rosette di forma e misura diverse, indicando SALOMONSON 1973, p. 62, nota 213). Salomonson riprende

I22
TERRA SIGILLATA: VASI

le osservazioni di Hayes e trova analogie tra la decorazione Nella prima (320-460 circa per Salomonson) compaiono
a stampo della prima fase e la tecnica della molatura del motivi geometrici e vegetali, spesso riuniti in modo da
vetro (cfr. una coppa di vetro della prima metà del IV creare composizioni complesse, la più comune delle quali
secolo, in SALOMONSON 1973, p. 63, fig. 51). è costituita da una serie di rami di palma disposti a for-
Motivi cristiani non appaiono nel repertorio decorativo mare una stella.
prima della metà circa del V secolo. Se la comparsa di Nella seconda (450-550 circa per Salomonson) fanno la
questi motivi appare coincidente con l'invasione dei Van- loro apparizione simboli cristiani, particolarmente la croce
dali, non sembra che l'arianesimo, professato da quel monogrammata e animali di piccole dimensioni; i primi
popolo, abbia lasciato tracce o influssi sulle rappresen- occupano la parte centrale del fondo, i secondi la fascia
tazioni cdstiane (sui caratteri dell'arianesimo vandalico, esterna al tondo centrale, eventualmente anche privo di
cfr. CoURTOIS I955, p. 223 ss.). decorazione, insieme con motivi geometrici e vegetali.
Con la riconquista bizantina dell'Africa l'influenza delle La terza ed ultima fase (500-590 circa per Salomonson)
argenterie giustinianee è avvertibile nell'interesse per i è distinta dalla presenza di croci gemmate, animali di
soggetti figurati, rari nella decorazione a stampo prima di grandi dimensioni, figure umane; questi motivi appaiono
allora (HAYES 1972, p. 286). Le raffigurazioni mitologiche disposti liberamente, senza una precisa regola compositiva.
non valgono di per sé, ma come motivi decorativi, simil- La differenza nella scelta dei motivi e nella loro com-
mente a quanto avviene nei mosaici. posizione ha suggerito allo Hayes l'individuazione dì
I rapporti e i confronti con oggetti d\)sso e d'avorio, cinque stili (A-E), caratteristici di diverse produzioni e di
vasellame in argento, tessuti, monete, croci da cerimonia altrettante aree geografiche. Ciascuno di questi ha una
richiederebbero uno studio analitico specifico (cfr. HAYES durata abbastanza precisa ed è presente su determinate
1972, pp. 285-287). forme di vasi.
Gli stampi sono ottenuti mediante l'impressione di Lo stile A presenta un vasto repertorìo di motivi geo-
punzoni di argilla, di forma generalmente tronco-pirami- metrici e vegetali, eseguiti generalmente, per quanto ri-
dale o tronco-conica, che presentano un motivo in ognuna guarda i particolari, in modo piuttosto sommario.
delle due facce, in modo che con un solo punzone si Lo stile A(i), 320-350 circa, è caratterizzato da stampi
poteva decorare un vaso. piccoli e regolari. Esso mostra comunemente un motivo
Numerosi punzoni sono stati rinvenuti a Oudna (GAUCK- a stella, formato da rami di palma o petali, con rosette o
LER, in 1.HonPiot, III, 1896, p. 215, n. r); uno solo di cerchietti negli spazi di risulta, o, meno spesso, al di sopra
questi, conservato a Utrecht, forse riferibile allo stile dei vertici della stella. Tale motivo è circoscritto da una
E(ii) di Hayes, è stato recentemente pubblicato (SALO- fascia ristretta, decorata con motivi simili (cfr. HAYES
M0NS0N 1971, p. 185, fig. II). Sono anche noti punzoni 1972, tav. XII a). Questo stile è attestato su due forme in Di
relativi a stampi in sigillata della Tunisia meridionale (tavv. XXXII, ro-t3 e XXXIII; XXXIV e XXXV, 1-7).
(A1lanre, p. r38, tav, LXVI, 28), dell'Algeria centrale ed Per quanto riguarda la seconda forma, esso è documentato
orientale (Atlanre, p. 140). negli esemplari poco profondi e con orlo inclinato al-
Hayes pensa alfutilizzazione di matrici decorate per l'interno (cfr. il tipo Hayes 61A).
alcuni vasi, la cui decorazione di stile E appare impressa Lo stile A(ii), 350-420 circa, presenta stampi più grandi,
leggermente ed indistintamente (cfr. HAYES r972, pp. meno fini e regolari. Lo schema usuale è costituito da
295-296). rami di palma e da motivi complementari (cfr. HAYES
lviotivi a stampo - cerchietti concentrici, losanghe, 1972, tav. XII b).
plantae pedis, elementi trilobati - comuaiono eccezional- Verso la fine dello stile A(ii) compaiono stampi singoli, o
mente sull'orlo di piattini (forma H;yes 13) e coppe in coppia, ripetuti più volte (cfr. HAYES 1972, tav. XIII b).
(variante Hayes 3, n. n3), sul fondo di scodelle (tipi È testimoniata anche una seconda fascia decorata, come
Lamb. 18.!31, Hayes 5B, Lamb. 5), sulla parete esterna nello stile A(i). Rispetto a questo si nota una maggiore
di bicchieri (forma Pall. 33 bis/Pall. 33) e brocche (forma varietà di motivi. Lo stile A(ii) è tipico di alcune forme
BONINV r971-72, fig. 42) in sigillata africana A1, databili in D' (tavv. XXXII, 10-13 e XXXIII; XXXIV e XXXV,
fra l'età flavia e la metà circa del II secolo. D'altra parte 1 - 7; XXXV, 8 - II; XXXVI, 3 - 8; XXXVII, 9 - II e
elementi vegetali decorano l'orlo di rari esemplari di coppe XXXVIII, 1-4). Valgono, a proposito della seconda for-
in sigillata africana A/D (forma Ostia II, fig. 608), C 1 e ma, le osservazioni fatte nel trattare lo stile A(i).
C 2 (tipo Ostia IV, fig. 192), nel corso del III secolo Nello srile A(iii), 410-470 circa, gli stampi sono general-
(p,ima metà?). mente grandi e meno accurati. La decorazione rende a
La decorazione a stampo diviene comune sul fondo di lasciare vuoto il centro. Le composizioni più comuni sono
piatti, coppe, scodelle in sigillata africana D 1 e D2, C3, C\ rappresentate da uno o due motivi alternati, ripetuti più
E, dal secondo decennio del IV alla fine del VI secolo. volte, o da un motivo a stella formato da una serie di rami
In due soli esemplari (Hayes 93, n. 1, riferibile forse al di palma stilizzati, con motivi complementari negli spazi
tipo \X1AAGÉ 1948, tav. IX, nn. 851 a, f, in sigillata afri- di risulta, spesso oltre i vertici della stella (cfr. HA YES
cana D 1 e Hayes 96, n. 9 in D 1 ) è decorato non soìo il 1972, tavv. Xrv-xv). Nella fase finale (fase di rrans1zìone
fondo, ma anche l'orlo. A(iii)/E(i), 450-480 circa) appaiono alcuni motivi rincon-
Salomonson ed Haves concordano nell'individuare tre ducibili allo stile D. Lo stile A(iii) è documentato su
fasi nello sviluppo d~lla decorazione (cfr. SAL0MONSON alcune forme in D 1 e in D 2 (tavv. XXXIV e XXXV,
1968, pp. I2l, 143; HAYES 1972, pp. 217-218). 1-7; XXXVII, 5-6; XXXVII, 9-II e XXXVIII, 1-4;

123
CERAMICA AFRICANA

XXXVIII, 5; XXXVIII, 6-JO e XXXIX, 1-4) e sulla mente triangolari ed in numero di cinque, disposti radial-
variante Haycs 93, n. r in D 1 • Questo stile appare negli mente intorno al centro indicato da una scanalatura, tra
esemplari più profondi e più aperti della prima forma i quali sono spesso visibili cerchi concentrici, singoli o
indicata (cfr. il tipo Hayes 61B). ripetuti. È rara una seconda fascia decorata. Gli stampi
Hayes ritiene che lo stile E sia probabilmente la continua- sono piccoli e fini. Lo stile B è presente su alcune
zione dello stile A, nonostante alcuni motivi in comune con forme in E [tavv. LIV, 7 (?); LIV, 8-9; LIV, ro; LV,
lo stile D. La simbologia cristiana ispira la maggior parte 3-6].
delle decorazioni. Sono frequenti uccelli, soprattutto co- Lo stile C, 380-440 circa, mostra uno schema decorativo
lombe, cd altri animali, figure umane, intere o raffigurate simile a quello dello stile B. I rami di palma, tuttavia, pur
nel busto, croci monogrammate e gemmate. Gli stampi conservando la disposizione radiale e pur essendo alter-
non sono molto accurati e precisi e spesso risultano poco nati con altri motivi, tendono ad allontanarsi dal cenrro,
impressi. lasciandolo vuoto. Gli stampi sono caratterizzati da fini
Lo stile E'(ì), 480-540 circa, è tipico delle officine di dettagli, resi con linee e punti in rilievo. Questo stiJe è
Oudna e presenta un solo stampo, per lo più un uccello, testimoniato su un tipo e su una variante in C' (tavv.
o una croce, posto al centro del fondo. Alcuni motivi, XXVI, 15 e XXVIII, II).
forse fra i più antichi, sono analoghi a quelli dello stile D. Il passaggio dallo stile C allo stile D è segnalato dalla
Glì stampi sono piccoli e fini, per quanto gli animali comparsa di motivi vari (palmette~ trifogli, piccoli animali)
siano resi in modo schematico. Questo stile è documen- disposti in una fascia, generalmente a coppie (cfr. HAYES
tato su una forma in D 1 (tav. XLVII, 4-6) e su alcune 1972, rav. XIV c; per l'alternanza di motivi geometrici
forme in D' (tavv. XLI, 5-7; XLI, 9 e XLII, 1-4; XLV, e vegetali, cfr. tav. xrv b). Pur rappresentando la con-
3-5; XLVII, 9-n; XLVIII, 1-4; L, II-15 e LI, 1-2; tinuazione dello stile C., gli stampi dello stile D, piccoli
LI, 12-13; LI, 14-15; LII, 3). e molto fini, presentano elementi di novità nello schema.
Nello stile E(ii), 530-600 (fase di transizione E(i),'E(ii) Una o più fasce, decorate da un motivo singolo - un uc-
525-550), gli stampi sono costituiti da un motivo singolo cello o un motivo geometrico - ripetuto più volte, rac-
-- una grande croce posta al centro, o una figura umana - chiudono al centro un largo spazio, talvolta occupato da
isolato, o ripetuto, o accompagnato da due o più motivi, due o più croci monogrammate (cfr. HAYES 1972, tav.
animali o busti (cfr_ HAYE:S 1972, tavv. xvn-xrx). Gli XIV c). Nella fase finale scompaiono, talora, i motivi
stampi sono piuttosto grandi, ma i particolari sono resi complementari, per lasciare il tondo centrale decorato da
grossolanamente. La elaborazione degli stampi più antichi una o più croci monogrammate, piuttosto grandi cd ela-
cede il posto ad una sempre maggiore semplificazione e borate. Lo stile D è datato dal 440 al 500 ci1ca e oltre
schematizzazione. Lo stile E(ii) decora forme in D 2 (per la fase di transizione dallo stile C, 430-460 circa).
(tavv. XLI, 9 e XLII, 1-4; XLII, 5-6; XLII, 7 e XLIII, Esso appare sulla forma Hayes 75 in C 1 e su altre forme
1-2; XLV, 6-7; XLVII, 1-3; XLVII, 13; LI, 1-2). in O (tavv. XXIX, 9-n; XXIX, 12; XXIX, 13; XXXI,
Nello stile B, 350-425 circa o più tardi, lo schema più 7-9).
caratteristico è rappresentato da rami di palma, general- S.T.

I. CATALOGO.

Non è stato approfondito l'esame della sintassi e della cisazioni cronologiche. Si è ritenuto Ji non riportare in
disposizione dei motivi decorativi, né è stato affron- questa sede la bibliografia che Hayes cita singolarmente
tato il problema dei rapporti tra la decorazione a stam- per gii stampi più attestati. Il catalogo comprende tutti
po e la decnazione delle lucerne africane (cfr. Atlamc, gli stampi raffigurati in Hayes (HAYES 1972, figg. f)-57),
p. 184). ottantatré stampi numerati ma non disegnati nel suo
Il catalogo segue l'esempio offerto da quello dì Hayes. volume e altri ottantadue nuovi stampi o varianti.
Per ogni singolo stampo si indicano l'equivalenza con Alla successione degli stampi seguita da Hayes si è
quello di Hayes, le forme o i tipi su cui esso è documentato, preferita la seguente: motivi geometrici, vegetali, kanrharoi
le associazioni con altri motivi, lo << stile i1 ed eventuali pre- croci, animali, figure umane.

CERCHI SINGOLI. in particoìare prima metà del V secolo? Tavv. LVI,


r-2; LVIII,42.
I. Cfr. Hayes, stampo 22. Forma: Hayes 56 in D'l.
Tipo: Hayes 6r, nn. r, 4, 7, r8 in D 1 • Associazioni: motivi
nn. 2, 7, 159, 179. Stile A(i). Tav. LVIII, 42. CERCHI MULTIPLI.
2. H,:ye:,_, stampi 41 (H,WES r972, llg. 41 a), 42. For-
ma in D'-D' (ravv. XXXVII, 9-tr e XXXVIII, 1-4)? 3. Hayes, stampo 43. Tipo Lamb. 53 bis in D 2 • As-
Tipo: Lamb. 53 bis in D~. Motivo ripetuto o in asso- sociazioni: motivo n. 32. Stile A(iii). Tavv. LVI, 3;
ciazione con i nn. r, u4(?), II5, 159. Stili: A(ii)-(iii); CXXXVII,3.
TERRA SIGILLATA: VASI

CERCHI DENTELLATI. 17. Hayes, stampo 32 (HAYES 1972, fig. 40 o). Forma
in D', D' (tavv. XXXVII, 9-II e XXXVIII, 1-4)? Mo-
4. Forma in D'-D' (rnvv. XXXIV e XXXV, 1-7)? tivo ripetuto ( ?) o in associazione con i nn. 35( ?), II4( ?),
Stile A(ii) o A(iii)? Tav. LVI, 4. 129, 134(?). Stili: A(ii)-(iìi); fine IV- metà V secolo.
5. Hayes, stampo 4r (HAYES I9ì2, fig. 4r e). Tipo: Tav. LVI, 29.
Lamb. 53 bis in D 2 • Motivo rìpetmo. Stili: A(ii)-(ìii); 18. Hayes, stampo 33. Forma in 1)1, D 2 (tavv. XXXVII,
in particolare prima metà del V secolo? Tav. LVI, 5-6. 9-11 e XXXVIII, 1-4)? J\llotivo ripetuto o in associazione:
6. Hayes, stampo 41 (HAYES 1972, fig. 41 b). Tipo: con i nn. rr4, u9. Stili: A(ii)-(iii). Tav. LVI, 30.
Lamb. 53 bis in D 2 • Aiiotivo ripetuto. Stili: A(ii)-(iii); 19. Hayes, stampo 34. Tipo Hayes 62, n. 15 in C 1•
in particolare prima metà del V secolo? Tav. LVI, 7. Associazioni: motivo n. 124. Stile C; fine IV secolo.
Tav. LVI, 31.
CERCHI CONCENTRICI. 20. Forma in D1, D 2 (tavv. XXXIV e XXXV, 1-7)?
Associazioni: motivo n. II6. Stile A(ii) o A(iii). Tav.
7. Hayes, stampo 23. Tipo: Hayes 61, nn. r, 4, 7, r8, LVI, 32.
in D 1 • Associazioni: motivi nn. r, 179, 180, 182. Stile A(i). 21. Cfr. Hayes, stampo 30 variante. Forme in D1, D~
Tav. LVIII, 60. (tavv. XXXIV e XXXV, 1-7; XXXVII, 9-u e XXXVII,
8. Cfr. Hayes, stampo 24. Tipi: Pali. 33 bis in A1, 1-4). Associazioni: motivo n. II 3. Stile (Aii) o A(iii).
Hayes 60, nn. r-2 in D 1• Associazioni: motivi nn. 105 Tav. LVI, 33.
in A 1 ; 9-11, 23, 29, 31, ro8, n21 114, 182, 183 in D'. 22. Hayes, stampo 35. Forme in D 1 (tavv. XXXII,
Per la A 1 : età iiavia-prima metà del II secolo. Per la D 1 : 10-13 e XXXIII; XXXIV e XXXV, 1-7), in D', D'
stile A(ii); 350-380 circa. Tav. LVI, 8-10. (tavv. XXXVII, 9-11 e XXXVIII, 1-4; cfr. Hayes 67,
9. Hayes, stampo 25. Associazioni: motivi nn. 8, II2, nn. 1-5). Associazioni: motivi nn. 8, 31, II2, 114, 128,
rr4. Stile A(ii). Tav. LVI, n-12. 137. Stile A(ii); fine IV- inizi V secolo. Tav. LVI, 34-36.
ro. Cfr. Hayes, stampo 26. Forme: BoNINU 1971-72, 23. Hayes, stampi 32 (HAYES 1972, figg. 40 n, p),
fig. 42 in A', in D' (tavv. XXXII, 10-13 e 33), in E 36. Forme in D', D' (tavv. XXXVII, 5-6; XXXVII, 9-II
(tav. LV, 3-6) e probabilmente in D' (tavv. XXXVII, e XXXVIII, 1-4). Tipi in D 1 (tavv. XXXIV, 1-7, 9 e
9-tr e XXXVIll, 1-4), ancora in E (tav. LIV, 8-9). XXXV, 1-5). Motivo ripetuto o in associazione con i
Tipi: in D' (tavv. XXXIV, 1-7, 9 e XXXV, 1-5); in C" nn. 31-32, 45, 61, 108, rr2, rr4, 123, r38 o 139, 142-
(tav. XXXVI, 15; cfr. anche la variante alla tav. XXVIII, 143, 166. Stili: A(ii)-(iii), C; 400-475 circa. Tavv. LVI,
11 ). lvlotivo ripetuto in A 1 • Associazioni nelle altre pro- 37-41; cxxxv, 2.
duzioni: motivi nn. 8, II-12, 16, 29, 31, 102, 108, II2, 24. Hayes, stampo 37. lvlotivo ripetuto o in associazione
114, 120, 123, 125, 137, 140, 142, 182-183. Per la A1 : con i nn. 31-32, 140, 144. Stile A(iii); metà del V secolo
fine I - inizi II secolo. Per le altre produzioni: stili A(ii)- circa. Tav. LVI, 42.
?(iii) B, C. Tav. LVI, 13-17. 25. Hayes, stampo 39. Associazioni: motivo n. 124.
1 r. Hayes, stampo 27. Forme in D1, D 2 (tavv. XXXIV Stile C. Tav. LVI,43.
e XXXV, 1-7; XXXV,8-II; XXXVIl,9-n; XXXVIII, 26. Hayes, stampo 40. Associazioni: motivo n. 127.
1-4), in E (tav. LIV, 8-9). Motivo ripetuto o in associa- Stile C. Tav. LVI, 44.
zione con i nn. 8, 10, 13, 16(?), 29, 30, 33, 55, rr2, II4, 27. Hayes, stampo 38. Forma 62A, n. 5/62A, n. II
u9, 120, 123, 140, 143. Stili: A(ii)-(iii), B, C. Tav. in E. Motivo ripetuto o in associazione con il n. 121.
LVI, 18-21. Stile B; probabilmente inizi V secolo. Tav. LVI, 45.
12. Hayes, stampo 28. Forme: in D\ D 2 (tavv. 28. Hayes, stampo 137. Stile D. Tav. LVI, 46.
XXXVII, 9-II e XXXVIII, 1-4; cfr. Hayes 67, nn. 1-5),
in E (tavv. LIV, 8-9; LV, 3-6). Tini in D' (tavv. XXXIV, FIGURE GEOMETRICHE A RETICOLATO.
r-7, 9 e XXXV, 1-5). lv1otivo ripetuto o in associazion;;;
con i nn. IO, 57, 108, II2, rr4, 120,140,152,160, 183(?). 29. Hayes, stampo 67. Forme: in D', D' (tavv. XXXII,
Stili: A(ii), B, C, ? D. Tav. LVI, 22-24. 10-13 e XXXIII; XXXVII, 9-II e XXXVIII, 1-4),
13. Hayes, stampo 29. Forma in D1, D 2 (tavv. XXXVII, in es (tav. XXIX, 12), in E (tav. LIV, 8-9). Tipi in D
9-1 I e XXXVIII, 1-4; cfr. Hayes 67, nn. 1-5). Associa- (tavv. XXXIV, 1-7, 9 e XXXV, r-5). Motivo rlpetuto
zioni: motivi nn. II, 108. Stile A(ii). Tav. LVI, 25. o in associazione con i nn. 8, 10-II, r6, 108, II2, I 14~
14. SLile: A(ii) o A(iii)? Tav. LVI, 26. 119, 137, 152, 183. Stili: A(ii)-(iii), B.~ D (iniziale); 350-
450 circa. Tav. LVI, 47-48.
30. Hayes, stampo 68. Associazioni: motivi nn. 112 (?),
CERCHI CO~CENTRICI DENTELLATI.
183. Stile A(ii) iniziale.
15. Hayes, stampo 30. Associazioni: motivo n. 31. 31. Hayes, stampo 69. Forme in D', D' (tavv. XXXIV
Stile: A(ii) o A(iii). e XXXV, 1-7; XXXVII, 5-6; XXXVII, 9-11 e XXXVIII,
16. , star~po 31. Forme: in D', D'2 . XXXVII, 1-4). lviotivo rìpemto o in associazione con i nn< /'.. To-II.
9-11 e: XXXVIII, 1-4; cfr. Hayes 67, nn. 1-5) e piatti 15-16, 22-24, 108, 112, rr4, 140, 169, 182 o 183, 203)
di forma non identificata. Associazioni: motivi nn. ro, 204( ?). Stili: A(ii)-(iii). Tav. LVI, 49-51.
29, 31, 109, II2, variante di II4, 125 o 126, 137. Stili: 32. Hayes, stampo 70. Forme in D1, D~ (tavv. XXXIV
A(ii), C; fine IV - inizi V secolo. Tav. LVI, 27-28. e XXXV, 1-7; XXXVII, 9-u e XXXVIII, 1-4). Asso-

I2f
CERAMICA AFRICANA

ciazioni: motivi nn. 3, 23, roS, II2, 137, 203. Stili: QUADRATI DECORATI ALL'INTERNO.
A(ii)-(iii), B. Tavv. LVI, 52-54; CXXXVII, 3.
33. Hayes, stampo 7r. Forme in D 1, D 2 (tavv. XXXIV 55. Hayes, stampo 92. Associazioni: motivi nn. II, 201.
e XXXV, 1-7; XXXVI, 3-8; XXXVII, 9-n e XXXVIII, Stile A(iii). Tav. LVI, 81.
1-4). Associazioni: motivi nn. IO-I I, II2, II4, 140, 56. Tav. LVI, 82.
160-162, 200. Stile A(ii); fine IV-inizi V secolo. Tav. 57. Hayes, stampo 90. Tipo Lamb. 42 in Di (?), 112.
Associazioni: motivo n. 12. Stile A(ii)/A(iii); inizi del
LVI, 55-57.
34. Srilc A(ii)? Tav. LVI, 58. V secolo. Tav. LVI, 83.
35. Hayes, stampo 72. Associazioni: motivi nn. 17( ?), 58. Hayes, stampo 91. Associazioni: motivo n. r 14.
u4. Stile A(ii). Tav. LVI, 59. Stile A(ii).
36. Tav. LVI, 60. 59. Hayes, stampo 91 variante. Associazioni: motivo
37. Forma in D', D' (tavv. X.XXIV e XXXV, 1-7). n. 23r. Stile A(iii)E. Tav. LVI, 84.
Tav. LVI, 6r. 60. Associazioni: motivo a croce non i<lemifìcato.
38. Forma in D', D 2 (ravv. XXXIV e XXXV, 1-7)? As- Tav. LVI, 85.
sociazioni: motivo n. 108. StileA(i)oA(ii). Tav. LVI,62. 61. Hayes, stampo 96. Forme in e~, (tavv. XXIX,9-rr;
39. Associazioni: motivo n. rr2(?). Tav. LVI, 63. XXIX, 12; XXIX, r3). Associazioni: motivo n. 167 o
169. Stile D. Tav. LVII, 1.
62. Hayes, stampo 94. Associazioni: motivo n. 133.
TRIANGOLI.
Stile C. Tav. LVII, 2.
40. Hayes, stampo 105. Forma Hayes 84 in C''. As- 63. Hayes, stampo 93. Associazioni: motivo n. r19 o
sociazioni: motivi nn. 290 o 292, 355. Stile D. Tav. 120 e ramo di palma non identificato. Stile C? Tav.
LVI, 64-65. LVII, 3.
41. Hayes, stampo 106. Associazioni: motivo n. 349. 64. Hayes, stampo 147. Forme in n~ (tavv. L, I I-I 5
Stile D. Tav. LVI, 66. e LI, 1-8; LI, 14-15). Motivo singolo. Stile E(i). Tav.
42. Stile E(i)? Tav. LVI, 67. LVII, 4-5.
43. Associazioni: motivo a ramo di palma non identifi-
cato. Tav. LVI, 68. QL'ADRA TI SOVRAPPOSTI.

65. Hayes, stampo 141, Associazioni: motivo n. 47.


l..OSANGHE. Stile D. Tav. LVII, 6.
44. Tipo Pall. 33 in A 1 • Motivo ripetuto. Età flavia-
prima metà del II secolo. Tav. LVI, 69. RETTANGOLI.
45. Hayes, stampo 97. Tipo \YrAAGÉ 1948, tav. rx, 66. Associazioni: motivi nn. I08 ( ?). Stile A(ii)?
n. 831 u. Associazioni: motivo n. 23. Stile A(ii); inizi del Tav. LVII, 7.
V secolo. Tav. LVI, 70.
46. Hayes, stampo ror. Forma Hayes 84 in C 5 • Asso-
ETTAGONI.
ciazioni: motivo n. 290. Stile D. Tav. LVI, 7r.
47. Hayes, stampo 98 (HAYES 1972, fig. 44 h). Tipo 67. Hayes, stampo 142. ,.\.fotivo singolo. Stile E(i).
Hayes 62B, n. r 5 e variante Hayes 62B, n. 14 in ci.
Associazioni: motivo n. 65. Stile C. Tav. LVI, 72. MOTIVI A VOLUTE.
48. Hayes, stampo 98 (HAYES 1972, figg. 43 n, 44 g).
Variante Hayes 62B, n. r4 in Cl. Stili: A, C. Tav. LVI, 68. Tav. LVII, 8.
73-74. 69. Motivo singolo. Tav. LVII, 9.
49. Hayes, stampo roo. Associazioni: morivo n. 168. 70. Associazioni: motìvo n. 146 (?). Cfr. anche GUÉRY
Stile C? Tav. LVI, 75. 1970, p. 293, fig. 75. Tav. LVII, ro.
50. Hayes, stampo 99. Associazioni: motivo n. 124 o 71. Tav. LVII, 11.
125 o 126. Stile C. Tav. LVI, 76. 72. Hayes, stampo 138. Associazioni: motivo n. 363,
Stile E(i). Tav. LVII, 12.
CERCHI DECORATI ALL'INTERNO. 73. Associazioni: motivo n. 146. Stile E(i). Tav.
LVII,13.
51. Hayes, stampo 86, Forma in Di, D~ (tavv. XXXVII, 74. Hayes, stampo 139, .IV1otjvo ripetuto. Stile A(iiì)?
9-II e XXXVIII, r-4); cfr, Hayes 67, nn. r-5. Atso- Tav. LVII, 14.
ciazioni: motivi nn. II2, 137. Stile A(ii). Tav. LVI, 77. 75. Associazioni: motivo n. 146 e croce non identifi-
52. Hayes, stampo 87. Associazioni: motivo n. 309. cata. Cfr. anche GUÉRY 1970, p. 293, figg. 76-77. Tav.
Stile D iniziale. Tav. LVI, 78. LVII,15.
53. Hayes, stampo 89. Motivo ripetuto. Stile A(iiiì? 16. Hayes, stampo :: :·.:::. Alotivo ripetuto o in associ_, ..
T::ix. L'VI 1 79. zìone con il n. 147. Stiie C/D.
54. Hayes, stampo 88. Forma in D 1, D 2 (tavv. XXXVII, 77, Cfr. Hayes, stampo 102/103 e DELATTRE 1899,
9-II e XXXVIII, 1-4; cfr. Hayes 67, nn. 6-7). Associa- tav. XI, n. 25. Forma Hayes 103B in D~. Associazioni:
zioni: motivo n. rq. Stile A(iii) iniziale. Tav. LVI, 80. motivi nn. 358,432. Stile E(ii)? Tav. LVII, 16.

I20
TERRA SIGILLATA: VASI

78, Hayes, stampo 103. Stile D? Tav, LVII, 17, PLANTAE PEDIS.
79. Hayes, stampo 104. Forme in o, (tavv. XXIX, 9-11;
XXIX, 12; XXIX, 13). Motivo ripetuto. Stile D. Tav. 104. Tipo Pall. 33 bis in A1 , Motivo ripetuto. Fine I -
prima metà del II secolo. Tav. LVII,43.
LVIl,18.
105. Tipo Pall. 33 bis in Ai. Associazioni: motivo n. 8.
Fine I - prima metà del II secolo, Tav. LVII, 44.
Ccmu. 106. Hayes, stampo 148. Forma in D1, 112 (ravv.
So. Hayes, stampo 107. Associazioni: motivo n. I So. XXXVII, 9-11 e XXXVIII, 1-4). Associazioni: motivo
Stile A(i), Tav, LVII, 19, n. II4. Stile A(ìi) tardo. Tav. LVII_1 45.
81. Haycs, stampo 108. Associazioni: motivi nn. 107, 107. Hayes, stampo 149. Associazioni: motivi nn. 81,
137 (?), Stile A(iii). Tav, LVII, 20. 137 (?). Stili A(ii)-(iii). Tav, LVII, 46.
82. Hayes, stampo 64. Motivo ripetuto. Stile A(iii)/
E(il, Tav, LVII, 21. RAMI DI PALMA.
'83. Hayes, stampo 109. Associazioni: motivo n. 117. 108. Hayes, stampo r. Forme in Di, D 2 (tavv. XXXII,
Stile A(iii). Tav, LVII, 22,
10-13 e XXXIII, 9-11 e XXXVII, 1-4), Tipi in D'
84. ]Vlotivo ripetuto. Cfr. anche GUÉRY 1970, p. 293,
(tavv. XXXIV, 1-7, 9 e XXXV, 1-5). i\ilotivo ripetuto
fig. 78. Stile A(iii)? Tav. LVII,23.
o in associazione con i nn. 8, 10, 12-13, 29, 31-33, 137,
160, 170, 182, 184. Stili A(i)-(ii); per lo più 325-375.
lVioTIVI A LENTE E A MANDORLA.
Tavv, LVII, 47-49; CXXXV, 1 e CXXXVII, L
85. Hayes, stampo 128. Forme in e·, (tavv. XXIX, 9-1 I; 109, Hayes, stampo 2. Forma in D1, IV (tavv.
XXIX, 12; XXIX, 13)? Associazioni: motivo n. 344. Stile XXXVII, 9-u e XXXVIII, 1-4); cfr. Hayes 67, nn.
D. Tav. LVII, 24, r-5)? Associazioni: motivi nn. r2, 3r. Stile A(ii); 350-
86. Hayes, stampo 129. Forma Hayes 84 in C'' . .ì\1.otivo 380 circa e oltre. Tav. LVII, 50.
ripetuto. Stile D. Tav. LVII, 25. II0. Forma in Di, D 2 (tavv. XXXIV e XXXV, 1-7).
87- Hayes, stampo 130. Stile D. Tav. LVII, 26-27. Tav, LVII, 51.
88. Hayes, stampo 13r. Forma Hayes 84 in C 5 • .i\1o- III. Forma in D1, D 2 (tavv. XXXIV e XXXV, r-7).
tivo ripetuto. Stile D. Tav. LVII, 28. Motivo ripetuto? Tav. LVII, 52.
89. Hayes, stampo 132. Motivo singolo. Stile E(i); II2. Hayes, stampo 3. Forme in D1, D 2 (tavv. XXXII,
inizi del VI secolo? Tav. LVII, 29, 10-13 e XXXIII; XXXIV e XXXV, 1-7; XXXV, 8-n;
90. Hayes, stampo 133. Tipo Hayes 99, nn. 1, 7-8, r2. XXXVII, 9-II e XXXVIII, 1-4), in E (tav, LIV, 8-9).
Morivo singolo. Stile E(i). Tav. LVII, 30. Motivo ripetuto o in associazione con i nn. 8-rr, 16,
91. Hayes, stampo 134. Forma in D 2 (tavv. L, 11-15 22, 23, 29, 30(?), 31-33, 51, I 14, r37, 182-183, 187,
e LI, 1-8) e piatto di forma non identificata. Motivo 203 o 204, 210. Stili: A(i), particolarmente A(ii) e B;
singolo. Stile E(i). Tav. LVII, 3r. per lo più seconda metà del IV secolo, Tav. LVII, 53-57.
113. Forma in D1, D 2 (tavv. XXXIV e XXXV, 1-7)?
BACCELLATURE. Associazioni: motivo n. 21. Stili A(ii) o A(iii)? 'fav.
LVII, 58,
92. Hayes, stampo 126. Tipo Lamb. 55A in e·,. As- rr4. Hayes, stampo 4. Forme in D1, D 2 (tavv. XXXII,
sociazioni: motivo non identificato. Stile D. ro-13 e XXXIII; XXXVI, 3-8; XXXVII, 9-rr e
93. Hayes, stampo 125. Associazioni: motivi nn. 279 XXXVIII, 1-4). Tipi in D' (tavv. XXXIV, 1-7, 9 e
o 280, 282, 304. Stile D. Tav. LVII, 32. XXXV, r-5). Associazioni: motivi nn. 2(?), 8-12, 16,
94. Hayes, stampo 127. Forma Hayes 84 in C 5• Asso-
r7(?), 18, 22-23, 29, 31, 33, 35, 58, ro6, u2, 137, 138
ciazioni: motivi nn, 287) 288. Stile D tarÒi:, Ta\·.
o 139, 183, 185, 194(?), 199, 203 o 204, 211. Stile A(ii);
LVII, 33. dal 350 agli inizi del V secolo circa, Tav. LVII, 59-62,
l 15, Hayes, stampo 5. Tipo Lamb, 53 bis in D', For-
MOTIVI VARI.
ma in D', D" (tavv. XXXVII, 9-rr e XXXVIII, 1-4;
95. Ta,·, LVII, 34. cfr. Hayes 67, nn. 13-16). Jviotivo ripetuto o in associa-
96. Hayes, stampo 140, Forma Hayes 84 in e:;_ Jvlo- zione con i nn. 2, 298. Stile A(iii); 325-375 circa. Tav.
tivo ripetuto. Stile D. Tav. LVII, 35. LVII, 63.
97. Hayes, stampo 150. Associazioni: motivo n. 316 II6. Forma in D\ D 2 (tavv. XXXIV e XXXV, ?
(variante), Stile E(i). Tav. LVII, 36, Associazioni: motivo n. 20. Stile A(ii) o A(iii)? Tav.
98. Hayes, stampo 143. Stile E(i). Tav. LVII, 37. LVII, 64,
99- Hayes, stampo 144. Stile E(i)? Tav, LVII, 38, n7. Hayes, stampo 7. Associazioni: motivo n. 83.
l oo. Hayes, stampo 146. Tipo Hayes 99, nn. 1, 7-8, Stile A(iii), Tav. LVII, 65.
12 ìn IV. _frfotivo singole. Si.il:" E(i', Tav< LVII) 39. II8. Hayes) stampo 6. Motìvc :::-ioctutG. Stile CII);
101. Motivo ripetuto. Tav. LVII, 40. prima metà del \1 secolo. Tav. LVII, 66.
102. Cfr. stampi nn. 10 e 192. Associazioni: motivo II9, Hayes stampo 9 (HAYES 1972, figg. 39 b-d).
n. IO. Forma SALOMONSON 1968, fìg. 32. Stile C? Tav. Forma in E (tav. LIV, 8-9). Tipo in C" (tav, XXVI, 15)
LVII, 41. e variante in ci (tav. XXVIII, rr)? l'vlotivo ripetuto o
rn3. Motivo ripetuto o singolo. Tav. LVII, 42. in associazione con i nn. II, 18., 27, 29, 63(?), 333.

[27
CERAMICA AFRICANA

Stili: B, C(?); 350-400 e oltre. Tavv. LVII, 67-69; Associazioni: motivi nn. 23(?), II4 (?), 124 (?), 140 (?),
CXXXVII, 2. 166 (?). Stili: A(ii)-(iii). Tav. LVIII, 15.
120. Hayes, stampo IO. Forme in E (tavv. LIV, 8-9; 140. Hayes, stampo 75. Forme in D 1 , D·i (tavv.
LV, 3-6). A1otivo ripetuto o in associazione con i nn. XXXVII, 8-11 e XXXVIII, 1-4) e piatti di forma non
10-12. Stile B; 350-400. Tav. LVII, 70-73. identificata. Morivo ripetuto o in associazione con i nn.
121. Hayes stampo 9 (HAYES 1972, fig. 39 e). Forma 8, 10-12, 31, 33, 138, 144, 197. Stili: A(ii)?-(iii); prima
Hayes 62A, n. 5;62A, n. II in E. Associazioni: motivo metà V secolo. Tav. LVIII, 16-18.
n. 27. Stile B. Tav. LVII, 74- 141. Tav. LVIII, 19.
122. Forma in D 1, D 2 (tavv. XXXIV e XXXV, r-7)? 142. Hayes, stampo 76, Forma Hayes 64, n. r/64,
Jvlorivo ripetuto. Tav. LVII, 75. n. 2 in D 2 e coppe di forma non identificata. Associazioni:
123. Hayes, stampo rr. Forma in E (tav. LIV, 8-9). motivi nn. ro-r1, 23. Stile A(iii). Tav. LVIII, 20.
Tipo in C:; (tav. XXVI, 15) e variante in C3 (tav. XXVIII, 143. Hayes, stampo 77. Forma Hayes 64, n. 1 /64, n. 2
II)? Jviotivo ripetuto o in associazione con i nn. 10-II, in D 2 • Associazioni: motivi nn. II, 23. Stile A(ii). Tavv.
23(?), 192. Stili: Be C (?); fine IV secolo circa. Tav. LVIII,21; CXXXV, 2.
LVI!, 76.
124. Hayes, stampo 12. Tipo in ca (tav. XXVI, 15, PALMETTE.
variante in C 3 (tav. XXVIII, II). Associazioni: motivi
nn. 8, 10, 19, 22, 25, 138 o 139,207. Stili: A(iii) (?), C; 144. Hayes, stampo r I 7. Associazioni: motivi nn. 24,
fine l V - mizi V secolo. Tav. LVII, 77-78. 140. Stile A(iii). Tav. LVIII, 22.
125. Hayes stampo 13 (HAYES 1972, fig. 39 m). As- 145. Hayes, stampo rr9. Associazioni: motivo a ro-
sociazioni: motivo n. ro. Stile C. Tav. LVII, 79. setta entro cerchi? Stile A(iii)?
126. Hayes, stampo 13 (HAYES 1972, fig. 39 n). Mo- 146. Hayes, stampo n8. Forme: in C 3 (tav. XXIX, 7),
tivo ripetuto? Stile C. Tav. LVII,80. in D 2 (ravv. L, rr-15 e LI, 1-8; LII, 3). Motivo ripetuto
127. Hayes, stampo 14. Associazioni: motivo n. 26. o singolo o ìn associazione con i nn. 70 ( ?), 73, 149 ( ?),
Stile C. Tav. LVII,8r. 169, 214- Stili: A(iii), CID, E(i); metà V - inizi VI secolo
128. Forma in D', D' (tavv. XXXIV e XXXV, 1-7)? circa. Tavv. LVIII, 23-24; CXXXVII, 4.
Associazioni: motivo n. 22. Stile A(ii). Tav. LVIII, I. 147. Hayes, stampo u4. Associazioni: motivo n. 76.
129. 1:-:fayes, stampo 16. Associazioni: motivo n. 17. Stile C/D? Tav. LVIII, 25.
Stile A(iii). Tav. LVIII, 2.
130. Hayes, stampo 17. Motivo singolo? Stile E(i). PALiVi.ETTE ALL'INTERNO DI CUORI.
Tav. LVIII, 3. 148. Hayes, stampo 115. Tipo Lamb. 53 bis in D"'?
131. Hayes, stampo rS. Forme in D'.'. (tavv. XLI, 9 Motivo ripetuto. Stile A(iii).
e XLII, 1-4; XLII, 5-6; XLI!, 7 e XLIII, 1-2). Asso- 149. Hayes, stampo rr6. Associazioni: motivi nn. 146
ciazioni: motivi nn. 263-264, 415. Stile E(ii) tardo. (?), 270. Stile A(iii); metà V secolo? Tav. LVIII,26.
Tav. LVIII, 4. 150. Stile A(iii)? Tav. LVIII,27.
132. Tav. LVIII, 5. 151. Associazioni: motivo non identificato. Tav. LVIII,
133. Hayes, stampo 15. Associazioni: motivo n. 62. 28.
Stile C. Tav. LVIII, 6.
134. Hayes, stampo 19. Motivo ripetuto o in associa- MOTIVI VEGETALI VARI.
7ione con il n. 17. Stile A(iii); 420-450 circa. (?). Tav.
LVIII, 7-8. 152. Hayes, stampo 120. Forme Hayes 83 e 84 in C''.
135. Hayes, stampo 95. Associazioni: motivo n. II4 (?). Motivo ripetuto o in associazione con i nn. 12, 29 va-
Stili: A(?), C(?). Tav. LVIII,9. riante. Stile D; 425-475. Tav. LVIII, 29.
136. Eayes_1 stampo 8. Forma Hayes 69 in IY. lvl.oi.:ivo 153. Hayes, stampo 122. Forme in D~ (ravv. )[LI, 9
e XLII, 1-4; XLII, 5-6; XLII, 7 e XLIII, 1-2). Asso-
ripetuto. Stile A.(iiij. Tav. LVIII, 10.
ciazioni: motivi nn. 249, 430. Stile f::(iì) iniziale. Tav.
LVIII, 30.
Monvr VEGETALI STILIZZATI. 154. Hayes, stampo r2r. Motivo singolo. Stile E(i).
155. Hayes, stampo 123. Forma in D'z (tavv. XLI, 9
r37. Hayes, stampo 73. Forma inD 1 , D 2 (tavv. XXXVII,
e XLII, 1-4). Associazioni: morivi nn. 387 (?), 389 o
9-rr e XXX'i/III, 1-4). Tipi in D 1 (tavv. XXXIV, 1-7, 9
390, 422. Stile E(ii) iniziale. Tav. LVIII, 31.
e XXXV, 1-5). Morivo ripetuto o in a\sociazione con i
156. Tav. LVIII, 32.
nn. IO, 16, 22, 29, 32, 51, 81(?), 108, II2, II4, 184, 212.
157. Hayes, stampo 124. Forma in D 2 (rav. XLI, 9
Stili: A(ii)-(iii); fine IV- metà V secolo e oltre? Tavv.
e XLII,1-4, o XLV,3-5, o XLV,6-7). Associazioni:
LVII, 20; LVIII, II-I3.
motivi nn. 218, 388. Stile E(ii) iniziale. Tav. LVIII, 33.
138. Hayes, stampo 74 (I-!AYES 1972, fig. 42 m). For-
158. Tav. LVIII, 34.
ma in D', D'' (tavv. XXXVII, 9-11 e XXXVIII, 1-4).
fr;:-;ociazioni: motivi nn. 23 (?), n4 (?), 124 (?).1 140,
TIUFOGLI.
r66 ( ?). Stili: A(ii)-(iii). Tav. LVIII, 14-
139, Hayes, stampo 74. (HAYES 1972, fig. 42 n). For- 159. Associazioni: motivi nn. 1, 2. Stile A? Tav.
ma in D', D'' (tavv. XXXVII, 9-11 e XXXVIII, 1-4). LVIII, 42.

12S
TERRA SIGILLATA: VASI

160. l-faycs, stampo 78. Forma in D 1 , D 2 (tavv. GIRALI C0:-.:1 ELEMENTI VEGETALI.
XXXVII, 9--II e XXXVIII 1-4; cfr. Hayes 67, nn. 1-5). 177. Motivo ripetuto. Tav. LVIII, 57.
Associazioni: motivi nn. 12, 33, 108, II4, 194, 200. Stile
178. Tav. LVIII, 58.
A(ii); fine IV secolo. Tav. LVIII, 35-37.
161. Hayes, stampo 79. Forma in D 1, D 2 (tavv. XXXVII,
PETALI.
9-II e XXXVIII, 1-4; cfr. Hayes 67, nn. 1-5_). Motivo
ripetuto o in associazione con i nn. 33, 200. Stile A(ii). 179. Hayes, stampo 20. Tipo Hayes 61, nn. I, 4, 7, 18
Tav. LVIII, 38. in D 1 • Associazioni: motivi nn. 1, 7. Stile A(i).
162. Haycs, stampo So. Tipo Hayes 67, nn. r, 4, 9 in 180. Hayes, stampo 21. Associazioni: motivi nn. 71
D 1, D 2• Associazioni: motivo n. 33. Stili: A(ii)-(iii); So, 165, 182-183. Stili A(i), A(ii) (?). Tav. LVIII, 43;
inizi V secolo. Tav. LVIII, 39. LVIII, 60; LVIII, 64-
181. Motivo ripetuto. Tav. LVIII, 59.
BACCHE.

163. Hayes, stampo 135. Stile A(ii)? Tav. LVIII, 40. ROSETTE VARIE.

182. Hayes, stampo 441\. Forma in D' (tavv. XXXII,


TRIFOGLI STILIZZATI. ro-13 e XXXIII). Tipi in D' (tavv. XXXIV, 1-7, 9 e
164. Haycs, stampo Sr. Tipo Hayes 61, nn. I, 4, 7, XXXV, 1-5). Associazioni: motivi nn. 7-8, IO, 31 (?),
rS in D 1 • Associazioni: motivo n. 182. Stile A(i). Tav. 108, 112, 164, 180. Stile A(i); 325-375 circa. Tavv.
LVIII, 41. LVIII, 60-62; CXXXV, r.
165. Cfr. anche JoDIN 1971, p. 46, fig. 136. Motivo 183. Hayes, stampo 44 B. Forma in D' (tavv. XXXII,
alternativamente racchiuso in un petalo ( = n. 180). ro-13 e XXXIII), in D', D' (tavv. XXXVII, 9-u e
Stile A(i) o A(ii)? Tav. LVIII, 43. XXXVIII, 1-4; cfr. Hayes 67, nn. 1-5). Tipi in D'
166. Hayes, stampo 82. Forma in D1, D 2 (tavv. XXXVII, (tavv. XXXIV, 1-7, 9 e XXXV, 1-5). Associazioni: mo-
9-II e XXXVIII, 1-4). Associazioni: motivi nn. 23, 114, tivi nn. 8, IO, 12 (?), 29-30, 31 (?), II2, 114, II7, 180.
138 o 139. Stile A(ii) tardo. Tav. LVIII, 44. Stile A(ii); 325-375 circa. Tav. LVIII, 63-65.
167. Hayes, stampo 83 (HAYES 1972, fig. 43 h). For- 184. Forma in D', D' (tavv. XXXIV e XXXV, r-7)?
me in C' (tav. XXIX, 7) (?), in D', D' (tavv. XXXVII, Associazioni: motivi nn. 108, 137. Stile A(ii). Tav.
9-11 e XXXVIII, 1-4) (?). Associazioni: motivi nn. 31 (?), LVIII, 66.
61 ( ?), 67 ( ?), 75 (?), 135, 146 (?), 290 ( ?), 356 ( ?). Stili: 185. Hayes, stampo 44B variante (HAYES 1972, fig. 41 i).
A(ii)-(iii), C/D; prima metà V secolo. Tav. LVIII, 45. Forma in D', D' (tavv. XXXVII, 9-n e XXXVIII, 1-4;
168. Hayes, stampo 136. Associazioni: motivo n. 49. cfr. Hayes 67, nn. 1-5). Associazioni: motivo n. n4.
Stile D. Tav. LVIII, 46. Stile A(ii); 325-375 circa. Tav. LVIII, 67.
169. Hayes, stampo 83 (HAYES 1972, fig. 43 i). Forme r86. Forma in D', D' (tavv. XXXIV e XXXV, 1-7)?
in C' (rav. XXIX, 7), in D', D' (tavv. XXXVII, 9-11 Stile A(ii)? Tav. LVIII, 68.
e XXXVIII, 1-4). Associazioni: motivi nn. 31, 61 (?), 187. Hayes, stampo 44 (HAYES 1972, fig. 39 u). For-
146, 290 (?), 356 (?). Stili: A(ii)-(iii), C/D; prima metà ma in E (tav. LIV, 8-9). Associazioni: motivo n. n2.
V secolo. Tavv. LVIII, 47; CXXXVII, 4. Stile B; 350-375? Tav. LVIII, 69.
170. Hayes, stampo 83 variante (HAYES 1972, fig. 44 a). 188. Tav. LVIII, 70.
Associazioni: motivi nn. 108, 114. Stile A(ii). Tav. 189. Hayes, stampo 45. Associazioni: motivo n. I 14.
LVIII, 48. Stile A(ii).
190. Hayes, stampo 46. Motivo ripetuto. Stile A(i)?
FOGLIE STILIZZATE. Tm·. LVIII, 71.
191. Motivo ripetuto? Tav. LVIII, 72.
171. Tipo Ostia IV, fig. 192 in Ci, C 2 • Prima metà III 192. Hayes, stampo 84. Associazioni: motivo n. 123.
secolo. Tav. LVIII, 49. Stile C. Tav. LVIII, 73.
193. Forma Ostia II, fig. 608 in A/D. Motivo ripetuto.
FOGLIE D'EDERA. Prima metà III secolo? Tav. LIX, r.
172. Tipo Ostia IV, fig. 192, in C1, C 2 • Prima metà 194. Hayes, stampo 85. Forma in D 1 (tavv. XXXII,
Il! secolo. Tav. LVIII, 50. 10-13 e XXXIII). Associazioni: motivi nn. I 14 ( ?),
173. Hayes, stampo no. Forma Hayes 84 in C". Tipo 160. Stile A(ii)? Tav. LIX, 2.
Lamb. 55A in CS. Motivo ripetuto. Stile D; 450-475 195. Hayes, stampo 47. Forma in D1, D~ (tav\·. XXXVII,
circz,. Tav. LVIII, 51-52. 9-11 e XXXVIII, 1-4; cfr. Hayes 67, nn. 8-ro, 12).
174. Hayes, stampo III. Associazioni: motivi nn. 290, Tipo Hayes 76, n. 4 in D 1 • Motivo singolo o in associa-
29,. Stile D. Tav. LVIII, 53. zione con ii n. u4. Stile A(iii). Tav. LIX, 3.
~;. stampo I 12. Tipi Lamb. I, Hayes 95, 1 19t;, Hayes, stampo 47 variant:.:. Associazion:: motivc
nn. 18, 22-23 in D 2 • Motivo singolo? Stili: E(i)-(ii); a petalo non identificato. Stile A(iii). Tav. LIX, 4.
525-550. Tav. LVIII, 54-55. 197. Hayes, stampo 48, Forma in D 1 , D 2 (tavv. XXXVII,
176. Hayes, stampo n3. Motivo ripetuto. Stile D? 9-11 e XXXVIII, 1-4; cfr. Hayes 67, nn. 8-10, 12).
Tav. LVIII, 56. Associazioni: motivo n. 140. Stile A(iii). Tav. LIX, 5.

I29
1\-/1',11"1,· - Atl. F. C .. l
CERAMICA AFRICANA

198. Associazioni: motivo n. 3r. Stile A(ii) o A(iii)? 223. Hayes, stampo 272. Tipo Hayes 99, nn. r, 7-8, !2.
Tav. LIX, 6. Motivo singolo. Stile E(i). Tav. LIX, 3r.
199. Hayes, stampo 6r. Associazioni: motivo n. rr4. 224. Hayes, stampo 273. Forma in D 2 (tav. LI, r2-13
Stile A(ii). Tav. LIX, 7. o LI, 14-15). Motivo singolo? Stile E(i). Tav. LIX, 32.
200. Hayes, stampo 62. Forma in D1, D
2
(tavv. 225. Hayes, stampo 274. Forma Hayes 80A/80B in D'.
XXXVII, 9-II e XXXVIII, 1-4; cfr. Hayes 67, nn. 1-5). Motivo ripetuto. Stile A(iii)/E(i). Tav. LIX, 33.
Associazioni: motivi nn. 33, 160-161. Stile A(ii). Tav. 226. Hayes, stampo 278. Forma Hayes ro4B, n. I 5
LIX, 8. in D 2 ? Associazioni: motivo non identificato. Stile E(ii).
201. Haycs, stampo 65. Associazioni: motivo n. 55. Tav. LIX, 34-
Stile A(iìi). Tav. LIX, 9. 227. Hayes, stampo 277. Forma in D' (tavv. XLI, 9
202. Haycs, stampo 51. Stile E(i)? Tav. LIX, ro. e XLII, 1-4). Associazioni: motivi nn. 393, 414. Stile
203. Cfr. Hayes, stampo 49. Associazioni: motivi nn. E(ii). Tav. LIX, 35.
31-32, II2 (?), II4 (?). Stile A(ii). Tav. LIX, rr. 228. Hayes, stampo 276. Motivo singolo. Stile E.
204. Hayes, stampo 49. Associazioni: 3 I ( ?), II2 ( ?), Tav. LIX, 36.
II4 ( ?). Stile A(ii). Tav. LIX, 12. 229. Hayes, stampo 275. Forma in D' (tav. XLVII,
205. Hayes, stampo 50. Forma in D1, D 2 (tavv. XXXVII, 1-3). Motivo singolo. Stile E(ii). Tav. LIX, 37.
9-1 r e XXXVIII, 1-4). Stile A(iii)? Tav. LIX, 13.
206. Hayes, stampo 66. Stile A(iii)? Tav. LIX, 14. CROCI.
207. Hayes, stampo 60. Associazioni: variante motivi
nn. 123/124. Stile A(ii). Tav. LIX, 15. 230. Hayes, stampo 309. Forma Hayes 87A in D 2 •
208. Hayes, stampo 58 variante. Associazioni: motivo Associazioni: motivo n. 348. Stile E(i). Tav. LIX, 38.
n. II2 (?). Stile A(ii). Tav. LIX, 16. 231. Hayes, stampo 310. Tipo Hayes 98A in D'.
209. Hayes, stampo 54. Forma in D1, D 2 (tavv. XXXVII, Motivo singolo o in associazione con il n. 59. Stile E(i),
9-1 r e XXXVIII, 1-4; cfr. Hayes 67, nn. 8-10, 12-16). 232. Hayes, stampo 3rr (HAYES 1972, figg. 56 b-d).
Tipo WAAGÉ 1948, tav. IX, nn. 851 a, fin D 1 ? Motivo Forma in D' (tavv. XLI, 9 e XLII, 1-4?, o XLVII, 1-3?,
ripetuto o in associazione con il n. 140 (?). Stile A(iii); o LI, 12-13, o LI, 14-15). Tipo Hayes 99, nn. 1, 7-8, 12
metà V secolo e oltre. Tav. LIX, 17. in D 2 • Motivo singolo o in associazione con i nn. 249,311.
210. Hayes, stampo 53. Forma in D' (tavv. XXXII, Stile E(i); fine V(?)- inizi VI secolo. Tav. LIX, 39-41.
10-13 e XXXIII). Associazioni: motivo n. Il2. Stile 233. Hayes, stampo 311 (HAYES 1972, fig. 56 e).
A(ii) iniziale. Tav. LIX, 18. Forma in D' (tav, XLVII, 1-3). Tipo Hayes 99, nn. r,
211. Hayes, stampo 52. Forma in Di, D 2 (tavv. XXXVII, 7-8, 12 in D'. Motivo singolo. Stile E(i). Tav. LIX, 42.
9-rr e XXXVIII, 1-4; cfr. Hayes 67, nn. 1-5). Associa- 234. Hayes, stampo 3II variante (HAYES 1972, fig.
zioni: motivo n. u4. Stile A(ii); 360-380 circa? Tav. 56 g). Tipo Lamb. r in D'. Stile E(i). Tav. LIX, 43.
LIX, 19. 235. Hayes, stampi 3II variante (HAYES 1972, fig.
212. Associazioni: motivo n. r37. Stile A(ii)? Tav. 56 f), 315. Stile E(i). Tav. LIX, 44-45.
LIX,20. 236. Hayes, stampo 3rr variante. Stile E(i). Tav. LIX,
213. Hayes, stampo 55. Forma lACOPI 1963, fig. 158. 46.
Assodazioni: motivi nn. 307, 428. Stile E(ii) iniziale. 237. Tipo Lamb. 48 in D'. Motivo singolo. Stile E(i)
Tav. LIX, 21. o E(ii). Tav. LIX, 47.
214. Hayes, stampo 63. Motivo ripetuto o in asso- 238. Hayes, stampo 3r3. Forma in D 2 (tav. LI, 12-13
ciazione con il n. 146. Stile A(iii)-E(i). Tav. LIX, 22. o LI, 13-14). Stile E(i). Tav. LIX, 48.
215. Tav. LIX, 23. 239. Hayes, stampo 312. Forma Hayes IOI in D 2•
216. Hayes, stampo 56. Forma in D 2 (tav. LI, r2-I3 Motivo singolo. Stile E(}i). Tav. LIX, 49.
o LI, 14-15). Stile E(i)? "'av. LIX, 24. 240. Hayes.~ stampo 314. Forma in D 2 (tav. LI, 12-r3
217. Hayes, stampo 58. Tipo Hayes 104A in D 2• o LI, 13-14). Stile E(i). Tav. LIX, 50.
Associazioni: motivo n. 4n. Stile E(ìi); 525-550. Tavv. 24r. Hayes, stampo 324. Stile E(i)? Tav. LIX, 51.
LIX, 25; CXXXVII, 5. 242. Hayes, stampo 316. Tipo Lamb. I in D 2• Mo-
218. Hayes, stampo 57. Forma in D' (tavv. XLI, 9 tivo singolo. Stile E(i)/E(ii). Tav. LIX, 52.
e XLII, 1-4, o XLV,3-5, o XL\\6-7). Associazioni: 243. Hayes, stampo 3r7. Forma in D 2 (tavv. L_, II-15
motivi nn. 157, 388. Stile E(ii) iniziale. Tav. LIX, 26. e LI, r-8). Motivo singolo. Stile E(i)/E(ii). Tav. LIX, 53.
219. Hayes, stampo 59. Forma in D 2 (tavv. XLI, 9 e 244. Hayes., stampo 318. Tipo Celticum, 1962, tav. 40~
XLII, 1-4). Associazioni: motivi nn. 389, 440. Stile n. 3. Motivo singolo. Stile E(i)!E(ii). Tav. LIX, 54.
E(ii). Tav. LIX, 27. 245. Hayes, stampo 3r9. Forme in D 2 (tavv. XLVII~
220. Tav. LIX, 28. 9-II ?; L, 11-15 e LI, r-8). Stile E(i)/E(ii). Tav. LIX, 55.
221. Associazioni: motivo n. 350. Tav. LIX, 29. 246. Hayes, stampo 320. Stile E(i)/E(ii). Tav. LIX, 56.
247. Hayes, stamno 321. Forma in D 2 (tavv. XLI 1 9 ,:::
lZANTHAROI.
XLII, 1-4). Variame Hayes 96, n. 8 m D\ M.otivo singoio
o in associazione con il n. 370. Stile E(i). Tav. LIX, 57.
222. Hayes, stampo 271. Associazioni: volatile di tipo 248. Hayes, stampo 322. Forme in D 2 (tavv. XLI, 9
non identificato. Stile D. Tav. LIX, 30. e XLII, 1-4; XLII, 5-6; XLII, 7 e XLIII, 1-2; XLV,

IJO
TERRA SIGILLATA: VASI

273. Hayes, stampo 307. Associazioni: motivo n. 347.


3-5; XLV, 6-7)._ Mot_ivo_ s.i11;golo o in associazione con i Stile A(iii)/E(i). Tav. LX, 22.
un. 3II, 313. Stile E(1); mm VI secolo. Tav. LIX, 58-60.
249. Hayes, stampo 323. Forme in D 2 (tavv. XLI, 9 e 274. Hayes, stampo 308. Tipo Hayes 99, nn. 1, 7-8, 12.
XLII, I-4; XLII, 7). Motivo singolo o in associazione con Motivo singolo. Stile E(i); inizi VI secolo. Tav. LX, 23.
i nn. 153, 232, 430. Stile E(ii) iniziale. Tav. LIX, 6r. 275. Hayes, stampo 303 (HAYES 1972, fig. 55 i). For-
250. Hayes, stampo 327. Tipo Lamb. 48 in D 2 • Mo- me in D' (tavv. XLI, 9 e XLII, 1-4; XLV, 3-5 ?). Motivo
tivo singolo. Stile E(i)/(ii): 525-550 circa. Tavv. LIX, 62; singolo o in associazione con il n. 3 I I. Stile E!)); inìzi
CXXXVI, I. VI secolo. Tav. LX, 24.
251. Hayes, stampo 325. Tipi Hayes 103, nn. r, 3 276. Hayes, stampo 303 (HAYES 1972, fig. 55 j). Motivo
e Lamb. 24, 24 bis in D 2• Motivo singolo o ripetuto. Stile singolo o in associazione con il n. 311 (?). Stile E(i);
E(i). Tav. LIX, 63. inizi VI secolo. Tav. LX, 25.
252. Hayes, stampo 321 variante. Motivo singolo. 277. Hayes, stampo 303 (HAYEs 1972, fig. 55 k).
Stile E(i). Tav. LX, I. Motivo singolo o in associazione con il n. 3 II ( ?). Sti-
253. Hayes, stampo 326. Tipo Hayes rn4A in D'. le E(i); inizi VI secolo. Tav. LX, 26.
Associazioni: motivi nn. 325, 417. Stile E(ii); 525-550 278. Hayes, stampo 296. Forma in D 2 (tavv. L, 11-15
circa. Tav. LX, 2. e LI, 1-8). Motivo singolo. Stile E(i). Tav. LX, 27.
254. Hayes, stampo 336. Variante Hayes 104, n. 16 279. Hayes, stampo 294 (HAYES 1972, fig. 54 e).
in D'. Motivo singolo. Stile E(ii) tardo. Tav. LX, 3. Forme in C 5 (tav. XXIX, 9-II ?; XXIX, 12 ?; XXIX,
255. Hayes, stampo 335. Tipo Hayes 104A in D'. 13 ?). Associazioni: motivi nn. 93 (?), 281 (?), 331 (?).
Associazioni: motivo n. 324 (?). Stile E(ii); metà VI Stile D; 500 circa. Tav. LX, 28.
secolo. Tav. LX, 4. 280. Hayes, stampo 294 (HAYES 1972, fig. 54 f). For-
256. Associazioni: uccello stilizzato (cfr. nn. 323-325 ?). me in C5 (tav. XXIX, 9-II ?; XXIX, 12?; XXIX, 13 ?).
Stile E(i)/E(ii)? Tav. LX, 5. Associazioni: motivi nn. 93 (?), 281 (?), 331 (?). Stile D;
257. Motivo singolo. Stile E(i) o E(ii). Tav. LX, 6. 500 circa? Tav. LX, 29,
258. Hayes, stampo 328A. Motivo singolo o in asso- 281. Hayes, stampo 295A. Forme in C' (tav. XXIX,
ciazione con il n. 395. Stile E(ii). Tav. LX, 7. 9-rr; XXIX, 12; XXIX, 13). Variante Hayes 96, n. 9
259. Hayes, stampo 328B. Motivo singolo o in associa- in D 2 • Associazioni: motivi nn. 93, 152 (variante), 279
zione con il n. 395. Stile E(ii). Tav. LX, 8. o 280, 331. Stili: D, E(i); 500 circa? Tav. LX, 30.
260. Hayes, stampo 332. Motivo singolo. Stile E(ii). 282. Hayes, stampo 295B. Forme in C5 (tav. XXIX,
Tav. LX, 9. 9-u?; XXIX, 12?; XXIX, 13 ?). Stili: D, E(i); 500 circa?
261. Hayes, stampo 330. Forme in D 2 (tavv. XLI, 9 283. Hayes, stampo 297. Forme in D' (tavv. XLVIII,
e XLII, r-4; XLV, 3-5?). Motivo singolo o in associa- 1-4; LI, 12-13; LI, 14-15). Morivo singolo. Stile E(i).
zione con i nn. 316-317, 324. Stile E(ii); 525-550 circa. Tav. LX, 31.
Tav. LX, IO. 284. Hayes, stampo 299. Stile D. Tav. LX, 32.
262. Hayes, stampo 331. Forme in D 2 (tavv. XLI, 9 285. Hayes, stampo 298. Forma Hayes 89B/90 in D'.
e XLI!,1-4; XLV,3-5; XLV,6-7; XLVII,1-3?). Mo- Motivo singolo. Stile non identificato; metà V secolo?
tivo singolo o in associazione con i nn. 328-329, 370, 286. Hayes, stampo 302. Stile D tardo. Tav. LX, 33.
417. Stile E(ii) iniziale. Tav. LX, u-12. 287. Hayes, stampo 3or. Motivo ripetuto o in asso-
263. Hayes, stampo 334. Forma Hayes 104C in D 2 ? ciazione con il n. 94. Stile D tardo. Tav. LXI, I.
J\.fotivo singolo o in associazione con il n. 131. Stile E(ii) 288. Hayes, stampo 300. Forma Hayes 84 (variante)
tardo. in C 5 • Tipo Hayes 82B in es. Motivo ripetuto o in asso-
264. Hayes, stampo 333. Forma Hayes 104B, n. 15 ciazione con il n. 94. Stile D tardo. Tav. LXI, 2.
in D?? Motivo singolo o in associazione con i nn. n:::, 289. Tav. LXI, 3.
329. S1ile E(ii) tardo. Tav. LX, 13. - 290. Hayes, stampo 289A. Forma Hayes 84 in C 0 • Mo-
265. Associazioni: motivo n. 371. Stile E(i) o E(ii). tivo singolo o ripetuto o in associazione con i nn. 40, 46,
Tav. LX, 14. 167 o 169, 174. Stili: D, E(i); 460-520 circa. Tav. LXI,+
266. Stile E(i) o E(ii). Tav. LX, 15. 291. Hayes, stampo 290. Associazioni: motivo n. 306.
267. Hayes, stampo 329. Stile E(i) e E(ii). Tav. LX, 16. Stile D. Tav. LXI,~-
268. Hayes, stampo 329 variante. Stile E(i) o E(ii). 292. Hayes, stamp0 289B. Forme in es (tav. XXIX, 13),
Tav. LX~ 17. in D~ (tavv. LI, 12-13; LI, 14-15; LII, 3). Motivo sin-
269. /vlmivo ripetuto. Stile E(i) o E(ii). Tav. LX, 18. golo o ripetuto. Stili: D, E(i). rr-av. LXI, 6-8.
293. Hayes, stampo 292. Stile E(i). Tav. LXI, 9.
294. Hayes, stampo 291. Stile D o E(i). Tav. LXI, IO.
CROCI MONOGRAMMATE.
295. Hayes, stampo 293. Associazioni: motivo n. 174.
270. Hayes_. stampo 304. Associazioni: motivo n. r49, Stile D; 460-520 circa.
Stile r'ì.(iii), Tav. LX, 19.
271. Hayes, stampo 305. Motivo singolo. Stile E(i). XP.
Tav. LX, 20.
272, Hayes, stampo 306. Motivo singolo. Stile E(i). 296. Hayes, stampo 287. Forma Hayes 83 o 84 in C 5 •
Tav. LX,21. Stile D.

IJI
CERAMICA AFRICANA

297. Hayes, stampo 288. Stile D? Tav. LXI, rr. 318. Hayes, stampo 202. Forma in D 2 (tavv. L, 11-15
298. Hayes, stampo 286. Associazioni: motivo n. II5. e LI, t-8). Motivo singolo. Stile E(ii); 525-550 circa.
Stile A(iii). Tav. LXI, 12. Tav. LXI, 35.
319. Hayes, stampo 203. !v1otivo ripetuto. Stile E(i)i(ii).
Xl\ MONOGRA.\.1.MI, CROCI ALL'INTERNO DI CUORI. Tav. LXI, 36.
320. Hayes, stampo 204. Motivo singolo, Stile E(ii)?
299. Hayes, stampo 282. Motivo ripetuto. Stile A(iii).
Tav. LXI, 37.
Tav. LXI, 13. 321. Hayes, stampo 206. M.otivo singolo. Stile E(i)?
300. Hayes, stampo 281. Morivo ripetuto. Stile A(iiiì.
Tav. LXI, 38.
Tav. LXI, r4.
322. Hayes, stampo 205. Forma Hayes ro3B in D 2 • As-
301. Hayes, stampo 283. Forma in D 2 (tav. XLI, 9
sociazioni: motivo n. 430. Stile E(ii) iniziale. Tav. LXI, 39.
e XLII, 1-4, o XLV, 3-5). Morivo ripetuto. Stile A(ii)/
323. Hayes, stampo 207. Tipo Hayes 99, nn. 18, 22-23
E(i). Tav. LXI, r5.
in D'. Motivo singolo. Stile E(ii). Tav. LXI, 40.
302. Hayes, stampo 284. Motivo ripetuto. Stile A(iii)/
324. Hayes, stampo 208. Forme in D 2 (tavv. XLI, 9
E(i). Tav. LXI, r6-r7.
e XLII, 1-4; XLII, 5-6; XLII, 7 e XLIII, 1-2; XLV,
303. Hayes, stampo 285. Forma in D' (XLVII, 4-6).
3-5?; XLV, 6-7?). Associazioni: motivi nn. 253, 255 (?),
Esemplare Hayes 67, n. 29. Motivo singolo. Stile A(iii)/
261, 417, 436. Stile E(ii). Tav. LXI, 4r.
E(i). Tav. LXI, r8.
325. Forma in D' (XLI, 9 e XLII, r-4). Associazioni:
motivi nn. 253, 417. Stile E(ii). Tav. LXI, 42.
PESCI.
326. Hayes, stampo 209A (HAYES 1972, fig. 49 o).
304. Hayes, stampo 173. Forma Hayes 82 in C". Forme in D' (tavv. XLI, 9 e XLII, r-4; XLII, 5-6;
Motivo ripetuto e in associazione con i nn. 93, 342. Stile D. XLII, 7 e XLIII, 1-2). Associazioni: motivi nn. 262 (?),
Tav. LXI, r9. 394(?), 4rr, 415 (?), 417 (?). Stile E(ii); 525-550 circa.
305. Hayes, stampo 174. Forme in C' (tav. XXIX, 9- Tav. LXI, 43.
II; XXIX, 12; XXIX, 13). Motivo ripetuto. Stile D. 327. Hayes, stampo 209A (HAYES 1972, fig. 49 p).
Tav. LXI, 20. Forme in D' (tavv. XLI, 9 e XLII, r-4; XLI!, 5-6;
306. Hayes, stampo 175. Associazioni: motivo n. 29r. XLII, 7 e XLIII, 1-2). Associazioni: motivi nn. 262 (?),
Stile D. Tav. LXI, 21. 394 (?), 41r (?), 4r5 (?), 417 (?). Stile E(ii); 525-550
307. Hayes, stampo 176. Forma IACOPI 1963, fig. 158. circa. Tav. LXI, 44.
Associazioni: motivi nn. 213, 428. Stile E(ii) iniziale. Tav. 328. Hayes, stampo 209B. Forme in D' (tavv. XLI, 9
LXI, 22. e XLII, 1-4; XLII, 5-6; XLII, 7 e XLIII, r-2). Asso-
308. Hayes, stampo 177. Associazioni: motivo n. 439. ciazioni: motivi nn. 262 ( ?), 394 ( ?), 4rr ( ?), 415, 417 \ ?).
Stile E(ii). Tav. LXI, 23. Stile E(ii); 550-600 circa. Tav. LXI, 45.
329. Hayes, stampo 210. Forme Hayes ro3B} 104,
DELFINI.
n. 22 in D 2 • Associazioni: motivi nn. 262, 264. Stile E(ii).
309. Hayes, stampo 178. Associazioni: motivo n. 52. Tav. LXI, 46.
Stile D. Tav. LXI, 24.
310. Hayes, stampo 179. 1\1otivo ripetuto. Stile A(iii). VOLATILI VARI.
Tav. LXI, 25. 330. Hayes, stampo 186. Motivo singolo. Stile E(i).
Tav. LXII, I.
COLOMBE. 331. Hayes, stampo t85. Forme in C' (tavv. XXIX,
311. Hayes, stampo 195. Forme in D 2 (tavv. XLI, 9 9-11; XXIX, 12; XXIX, 13) . .l\1otivo ripetuto o in asso-
e XLII, 1-4; XLV, 3-5; XLV, 6-7). Associazioni: motivi ciazione con i nn. 279 o 280,281. Stile D. Tav. LXII,2.
nn. 232, 24.8, 275, ::76 (?\ :77. Stile inizi VI se- 332. Hayes, stampo 194. Forma Hayes 8~. in C<
colo. Tav. LXl, 26-27. Motivo ripetuto. Stile D tardo. Tav. LX!I, 3.
312. Hayes, stampo 196. Forma in D' (tav. XLV, 3-5). 333. Hayes, stampo 180. Associazioni: motivo n. II9.
Motivo ripetuto. Stile E(i). Tav. LXI, 28. Stile B; inizi V secolo? Tav. LXII, 4.
313. Hayes, stampo r97. Forma in D 2 (tavv. XLI, 9 334. Hayes, stampo 181. Tipo Hayes 82B in C".
e XLII, 1-4). Associazioni: motivo n. 248. Stile E(i). 1\1otivo ripetuto. Stile D.
Tav. LXI, 29. 335. Stile D? Tav. LX!I, 5.
314. Hayes, stampo 19S. Forma in D~ (rav1: . L, r1-r5 336. Hayes, stampo I 82. Nl..otivo ripetuto e in asse-
e LI, r-8, o LI, 12-13, o LI~ 14-15). Motivo singolo. ciazione con croci tipo nn. 286-288. Stile D, forse tardo.
Stile E(i). Tav. LXI, 30. Tav. LXII, 6.
315. Hayes, stampo 199. Stile E(i). Tav. LXI, 31. 337. Hayes, stampo 183 ..M.otivo ripetuto. Stile D.
316. Hayes, stampo 200. Forma in ni (ravv. XLI, 9 338. Hayes, stampo r84. Stile E(i). Tav. LXll, 7.
e Xl..IIi r-4ì. Associazioni: motivo n. 261. Stile E(ii) 33<;>. Hayes, stampo 187. Forma in C 3 (mv. XXIX,
inìzia,c.., Ta' 32-33. 9-u·;? Motivo ripetuto. Stile D. TaY. LXII,8.
317. Hayes, stampo 2or. Forma in D 2 (ravv. XLI, 9 340. Hayes, stampo r88 (HAYES 1972, fig. 47 i). For-
e XLII, 1-4)? Associazioni: motivo n. 26r. Stile E(ii) ma in es (tav. XXIX, 9-rr). Motivo ripetuto. Stile D.
iniziale. Tav. LXI, 34. Tav. LXII, 9.

132
TERRA SIGILLATA: VASI

;:41. Hayes, stampo r88 (HAYES 1972, fig. 47 k). 365. Hayes, stampo 166. Forme in D 2 (tav. LI, 12-13;
Fo-rma in C:' (rav. XXIX, 9-II)? 1\.1.otivo ripetuto. Stile LI, 14-15). Stile E(i). Tav. LXII, 32-33.
D. Tav. LXII, ro. 366. Hayes, stampo 168. Tipo Hayes 99, nn. 1, 7-8, 12
342. Hayes, stampo 189A. Tipo Hayes 82B in C\ in D'. Motivo singolo. Stile E(i). Tav. LXII, 34.
l'v\.otivo ripetuto e in associazione con il n. 304. Stile D. 367. Hayes, stampo 169. Forma in D 2 (tavv. L, 1 r-15
Tav. LXII, II. e LI, r-8)? Stile E(i)ì(ii); 525-550? Tav. LXII, 35.
343. Hayes, stampo 189B. Forma in 0' (tav. XXIX, 368. Hayes, stampo 170. Cfr. Pagnello relativo al motivo
9-11)? Motivo ripetuto. Stile D. Tav. LXII, 12. a croce n. 267. Stile E.
;44. Hayes, stampo 190. Forme in C5 (tav. XXIX, 369. Hayes, stampo 171. Forme in D 2 (tavv. XLI, 9
9-Ì1; XXIX, 12; XXIX, 13). M. otivo ripetuto e in asso- e XLII, 1-4; XLV, 6-7) e coppe di forma non identifi-
ciazione con il n. 85. Stile D. Tav. LXII, 13. cata. Motivo singolo o in associazione con motivi a croce.
345. Hayes, stampo 191. Tipo Hayes 82B in C 5 • .Ivlotivo Stile E(ii); 525-550 circa. Tav. LXII, 36.
ripetuto. Stile D, probabilmente tardo. Tav. LXII, 14. 370. Hayes, stampo 172. Forme in D 2 (tavv. XLI, 9
346. Hayes, stampo 192. Motivo ripetuto. Stile D. e XLII, r-4; XLV, 3-5), e coppe di forma non identifi-
Tav. LXII, 15. cata. Motivo ripetuto o in associazione con i nn. 252,
347. Hayes, stampo 193. Associazioni: motivo n. 273. 262. Stile E(ii); 525-550 circa. Tav. LXII, 37.
Stile A(iii)ìE(i). 371. Associazioni: motivo n. 265. Stile E(i) o E(ii).
348. Forma Hayes 87 A in D 2 • Associazioni: motivo Tav. LXII, 38.
n. 230. Stile E(i). Tav. LIX, 38.
349. Hayes, stampo 211. Forme in C 0 (tav. XXIX, TORI E MUCCHE.
9-11; XXIX, 12; XXIX, 13). Associazioni: motivo n. 41. 372. Hayes, stampo 162. Forma in D 1 (tav. XLVII,
Stile D. Tav. LXII, 16. 4-6). Stile E(ii). Tav. LXII, 39.
350. Associazioni: motivo n. 221. Tav. LXII, 17. 373. Hayes, stampo 161. Forma in D' (tavv. XLI, 9
351. Haycs, stampo 212. Forma Hayes 96 in D 2 • e XLII, 1-4, o XLII, 5-6, o XLII, 7 e XLIII, 1-2).
Motivo singolo. Stile E(i). Tav. LXII, r8. Motivo singolo. Stile E(ii). Tav. LXII, 40.
352. Hayes, stampo 213. 1\1..otivo singolo. Stile E(ii)?
Tav. LXII, 19. OP.SI(?).

LEPRI.
374. Hayes, stampo 163. Stile E. Tav. LXII, 41.

353. Hayes, stampo 15 r. M.ot:ivo singolo? Stile E(i). LEONI.


Tav, LXII, 20.
375. Hayes, stampo 156. Stile A(iii)?
3 54. Hayes, stampo I 5 I variante. Motivo singolo?
376. Hayes, stampo 157. Associazioni: motivo a palmetta
Stile E(i). Tav. LXII, 21.
di tipo non identificato. Stile A(ìii). Tav. LXII, 42.
355. Hayes, stampo 151 variante (HAYES 1972, fig.
377. Hayes, stampo 158. Motivo ripetuto. Stile A(iii).
47 a). :Forma Hayes 83 o 84 in C'. Ass::1ciazioni: motivo
n. 40. Stile D. Tav. LXII, 22. Tav. LXII, 43.
378. Hayes, stampo 159. Forma Hayes ro4C in D 2 •
356. Hayes, stampo 152. Associazioni: motivo n. 167
Motivo singolo. Stile E(ii). Tav. LXII, 44.
o 169. Stile D. Tav. LXII, 23.
379. Tav. LXII, 45.
357. Hayes, stampo r53. Motivo ripetuto. Stile A(iii)
o E(ì). Tav. LXII, 24. TESTE DI PROFILO.
353. Hayes, stampo 154. Forma Hayes 103B in D 2 •
Associazioni: motivi IL'1. 76 o 77, 432. Stile E(ìi) ini- 380. Haycs, stampo 248. Stile E. Tav, LXIII, r.
ziale. Tav. LXII, 25. 38I. Hayes 1 stamp0 2:5~. Associazioni: motivj nn. 32i)
359. Hayes, stampo 155. Stile A(iii)? Tav. LXII, 26. 436. Srile E(ii). Tav. LXIII, 2.
382. Hayes, stampo 258. Associazioni: motivo n. 437.
CERVI. Stile E(ii). Tav. LXIII, 3.
383. Hayes, stampo 259. Forma in D 2 (tavv. XLI, 9
360. Haycs, stampo 160. M.otivo ripe;,.uto e in associa- e XLII, r-4 o XLII, 5-6). Associazioni: figura di tipo
zione con una palmetta di tipo nm; identificato. Stile non identificato. Stile E(ii).
A(iiiì. Ta,:. LXII, ~7.
384. Haye_,;;J stampo 260. Forma in D 2 (tavv. XLI, 9
36;. Forma in D 2 (tavv. L, II-15 e LI, r-8) . .lv1otivo e XLII, 1-4). Associazioni: motivo n. 414. Stile E(ii).
singolo. Stile E(i) o E(ii). Tav. LXII, 28. Tav. CXXXVII, 6.
385. Hayes, stampo 263. Forma in D 2 (tav. XLVII,
AGNELLI.
1-3)? Motivo singolo. Stile E(ii). Tav. LXI!I, 4.
362. Hayesi stampo 16_:. Forma in D 2 (rnvv. L) 11-15 386. Haves, stampo 256. Stile E(ii). Tav. LXIII, 5.
e LI i 1-2 j. Stile E(i). T av. LXII, 29. 387. Bayes, s;,.ampo 25:. Fo:-rm. in r-:· (rnV\.", ::::=:..,1- o
363. Cfr. Hayes, stampo 165. Motivo singolo o in e XLII, 1-4). Associazioni: motivi nn. 155 (?), 423. Stile
associazione con il n. 72. Stile E(i). Tav. LXII, ·w. E(ii); 550-575 circa. Tav. LXIII, 6.
364. Hayes, stampo 167. Forma in D 1 (tav. XLVII, 388. Hayes, stampo 251. Associazioni: motivi nn. 157,
4-6) o in D' (rav. XLVII, 1-3)? Stile E(i). Tav. LXII, 3 r. 218. Stile E(ii) iniziale. Tav. LXIII, 7.

1 33
CERAMICA AFRICANA

389. Hayes, stampo 253A. Forme in D 2 (tavv. XLI, 9 409. Forma Hayes 103B in D 2 ? Motivo singolo. Stile
e XLII, 1-4; XLII, 5-6). Associazioni: motivi nn. 155 (?), E(i) o E(ii). Tav. LXIII, 26.
219, 422, 440. Stile E(ii); 550-580 cìrca e oltre. Tav. 4ro. Hayes, stampo 229. Forma Hayes 104B, n. 15
LXIII, 8. in D 2 ? Associazioni: motivo a croce. Stile E(ii), tardo(?).
390. Hayes, stampo 253B. Forme in D' (tavv. XLI, 9 Tav. LXIII, 27.
e XLII, r-4; XLII, 5-6). Associazioni: motivo centrale 4r r. Hayes, stampo 228. Forma in D 2 (tavv. XLI, 9
non identificato e n. 155 (?). Stile E(ii); 550-580 circa e XLII, 1-4). Motivo singolo o in associazione con i
e oltre. Tav. LXIII, 9. nn. 217, 326. Stile E(ii) iniziale. Tavv. LXIII, 28;
391. Hayes, stampo 254. Motivo singolo. Stile E(ii), CXXXVII, 5.
probabilmente tardo. Tav. LXIII, IO. 412. Hayes, stampo 230A. Associazioni: motìvo n.
392. Hayes, stampo 255. Motivo singolo o in associa- 329 (?). Stile E(ii); 550-575 o più tardo. Tav. LXIII,
zione con rosette di tipo non identificato. Stile E(ii). 29-30.
Tav. LXIII, rr. 413. Hayes, stampo 230A? Forma in D 2 (tavv. XLI, 9
393. Hayes, stampo 261. Associazioni: morivi nn. 227, e XLII, 1-4, o XLII, 5-6). Associazioni: motivo nn. 329( ?),
414. Stile E(ii). Tav. LXII!, 12. 400. Stile E(ii); 550-575 o più tardo. Tav. LXIII, 31.
394. Hayes, stampo 262. Forma Hayes ro4B, n. r 5 414. Hayes, stampo 230B. Forma in D' (tavv. XLI, 9
in D 2 • Associazioni: motivo n. 329 e figura centrale di e XLII, r-4). Associazioni: motivo nn. 227, 329 (?), 384,
tipo non identificato. Stile E(ii) tardo. Tavv. LXIII, 13; 393. Stile E(ii); 550-575 o più tardo. Tav. CXXXVII, 6.
CXXXVIII, 2. 415. Hayes, stampo 230C. Forma Hayes ro4C in D~.
395. Hayes, stampo 249A. Forme in D 2 (tavv. XLI, 9 Associazioni: motivi nn. 131, 328, 329 (?). Stile E(ii);
e XLII, 1-4; XLII, 5-6; XLII, 7 e XLIII, 1-2). Asso- 550-575 o più tardo.
ciazioni: motivi nn. 258-259. Stile E(ii); 550-575 o più 416. Hayes 230D. Forma Hayes 104C in D 2 ? Motivo
tardo. Tav. LXIII, 14. singolo o in associazione con il n. 329 ( ?). Stile E(ii);
396. Hayes, stampo 249B. Forme in D 2 (tavv. XLI, 9 550-575 o più tardo.
e XLII, 1-4; XLII, 5-6; XLII, 7 e XLIII, 1-2). Asso- 417. Hayes, stampo 23r. Forma in D 2 (tavv. XLI, 9
ciazioni: motivo centrale di tipo non identificato. Stile e XLII, r-4). Associazioni: motivi nn. 253, 262, 321,
E(ii); 550-575 o più tardo. Tav. LXIII, 15. 325, 329 (?). Stile E(ii); 525-550 circa. Tav. LX!ll, 32.
397. Hayes, stampo 250. Motivo singolo. Stile E(ii). 418. Cfr. Hayes, stampo 236. Tipo Gallia 1962, p. 152,
Tav. LXIII, 16-17. fig. 8.Associazioni: motivo n. 399. Stile E(ii).Tav. LXIV,r.
419. Hayes, stampo 223A. Forme in D~ (tavv. XLI 1 9
TESTE ( ?) E BUSTI DI PROSPETTO. e XLII,r-4?; XLII,5-6?; XLII,7 e XLIII,r-2?;
XLV, 3-5 ?). Motivo singolo. Stile E(ii). Tav. LXIY·, 2.
398. Hayes, stampo 247. Forma in D' (tav. XLVII, 420. Hayes, stampo 223B. Forma in D 2 (tavv. XLI, 9
1-3). Motivo singolo. Stile E(ii). Tav. LXIII, 18. e XLII, 1-4 o XLII, 5-6). Motivo singolo o raddop-
399. Hayes, stampo 246A. Tipo Gallia 1962, p. 152, piato. Stile E(ii). Tav. LXIV, 3.
fig. 8. Associazioni: motivo n. 4r8. Stile E(ii); 525-550 42r. Hayes, stampo 223C. Forme Hayes ro4B, n. 15
circa. Tav. LXIV, r.
e 104C in D 2• Motivo singolo o raddoppiato. Stile E(ii).
400. Hayes, stampo 246B. Forma in D' (tavv. XLI, 9 Tav. LXIV, 4-
e XLII, 1-4, o XLII, 5-6). Associazioni: morivo n. 413. 422. Hayes, stampo 224A. Forme in D 2 (tavv. XLI, 9
Stile E(ii); 525-550 circa. e XLII, r-4?; XLII, 5-6?). Associazioni: motivi nn. 155,
4or. Hayes, stampo 246C. Forma in D 2 (tavv. XLI, 9 389. Stile E(ii). Tav. LXIV, 5.
e XLII, 1-4). Associazioni: motivo n. 430. Stile E(ii); 423. Hayes, stampo 224B. Forme in D 2 (tavv. XLI, 9
525-550 circa. Tav. LXIII, 19. e XLII, 1-4 ?; XLII, 5-6 ?). Associazioni: motivo n. 387,
402, Stile E(ii). Ta\·. LXIII, 20.
Stile E(ii). Tav. LXIV, 6.
403. Hayes, stampo 245. Associazioni: motivo n. 432. 424. Hayes, stampo 224 C. Forme in D 2 (tavv. XLI, 9
Stile E(ii). Tavv. LXIII, 21; CXXXVIII, r. e XLII, 1-4?; XLII, 5-6?). Stile E(ii). Tav. LXIV, 7.
404. Hayes, stampo 243. Motivo ripetuto. Stile D. 425. Hayes, stampo 225. Forma in D' (tav. XLVII, 4-6).
Tav. LXIII, 22.
Motivo singolo. Stile E(i)/E(ii); inizi VI secolo? Tav.
405. Hayes, stampo 244. Motivo singolo. Stile E(ii). LX!V,8.
426. Hayes, stampo 226. Forma Hayes ro4B, n. 15
FIGURE UMANE VARIE.
in D~. }Vlotivo singolo. Stik E(ii). Tav. LXIV, 9.
406. Hayes, stampi 22r, 222. Forme in C:; (tav.
XXIX, 9-1 I; XXIX, r2; XXIX, r3). Jviotivo ripetuto. FIGVRE DI SANTI.
Stile D. Tav. LXIII, 23.
407. Hayes, stampo 227. Forme in D 2 (tavv. XLI, 9 427. Hayes, stampo 232. Forma in D 1 (tav. XLVII, 4-6)
e XLII, 1-4; XLII, 7 e XLIII, 1-2; XLVI!, r-3 ?). e largo piatto di forma non identificata. Motivo singolo.
lvimivo ripetuto o in assocìazione con il n. 433 e con croci Stile E(i); inizi VI secolo. Tay. LXI\\ 10-11.
di tipo non identificato. Stile E(ii). Tav. LXIII, 24. 428. Hayes, stampo 233. Forma IACOPI 1963, fig. 158.
408. Hayes, stampo 227 variante. Stile E(ii). Tav. Associazioni: motivi nn. 213, 307. Stile E(ii); 525-550
LXIII, 25. circa. Tav. LXIV, 12.

1 34
TERRA SIGILLATA: VASI

429. Stile E(ii). Tav. LXIV, 13. 436. Hayes, stampo 239A. Forme in D' (tavv. XLI, 9
430. Hayes, stampo 234. Forme in D 2 (tavv. XLI, 9 e XLII, 1-4; XLII, 5-6; XLII, 7 e XLIII, 1-2). Asso-
e XLII, 1-4, o XLII, 5-6, o XLII, 7 e XLIII, 1-2; ciazioni: motivi nn. 208, 381. Stile E(ii); probabilmente
XLV, 6-7). Motivo singolo o raddoppiato in associazione 525-575.
con i nn. 153, 322, 4or. Stile E(ii); 525-550 circa. Tav. 437. Hayes, stampo 239B. Forme in D' (tavv. XLI, 9
LXIV, 14. e XLII, 1-4; XLII, 5-6; XLII, 7 e XLIII, 1-2). Asso-
431. Haycs, stampo 234 variante. Stile E(ii); 525-550 ciazioni: motivo n. 382. Stile E(ii); probabilmente 525-
circa. Tav. LXIV, 15. 575. Tav. LXIV, 20.
432. Hayes, stampo 235. Forme in D 2 (ravv. XLI, 9 438. Hayes, stampo 239C. Forme in D' (tavv. XLI, 9
e XLII, 1-4; XLV, 6-7). Associazioni: motivi nn. 76 o e XLII, 1-4; XLII, 5-6; XLII, 7 e XLIII, 1-2). Mo-
77, 358, 403. Stile E(ii) iniziale. Tavv. LXIV, 16; tivo singolo? Stile E(iì); probabilmente 525-575. Tav.
CXXXVIII, r. LXIV, 2r.
433. Hayes, stampo 236. Forma in D' (tavv. XLI, 9 439. Hayes, stampo 24r. Associazioni: motivo n. 308.
e XL!I, 1-4). Associazioni: motivo n. 407. Stile E(ii). Stile E(ìi). Tav. LXIV, 22.
Tav. LXIV, 17. 440. Hayes, stampo 240. Forma in D' (tavv. XLI, 9
434. Hayes, stampo 237. Forma in D' (tavv. XLI, 9 e XLII, r-4). Associazioni: motivi nn. 219, 389. Stile
e XLII, 1-4). Motivo raddoppiato. Stile E(ii). Tav. E(ii); 550-575? Tav. LXIV, 23.
LXIV, 18. 441. Hayes, stampo 242. Forma in D 2 (ravv. XLI) 9
435. Hayes, stampo 238. Stile E(ii); metà VI secolo o e XLII, 1-4). Stile E(iì).
poco prima. Tav. LXIV, 19. S. T.

II. CONCORDANZE CON GLI STAMPI CLASSIFICATI DA ]. W. HAYES.

HAYES Arlanre HAYl:S Atlante HAYES Arlant/J HAYES Arlanre


stampo stampo stampo stampo stampo stampo stampo stampo

108 32 17 56 216 8.i 192


2 109 (HAYES 1972, fig. 40 o)
57 218 85 194
3 II2 32 23 58 217 86 51
(HAYES 1972, fig. 40 n-p)
.,.' ll.j <8 variante 208 87 52
II) 33 18 s8 54
5 59 219
6 II8 34 19 6o 207 89 53
7 II/ 35 22
61 199 90 57
8 136 36 23 62 200 91 58
9 II9 37 24 63 214 91 variante 59
(H,WES 1972, figg. 39 b-d) 38 27 64 82 92 55
9 121 39 25 65 201 93 63
(HWES 1972, fig. 39 e) 40 26 66 206 9.i 62
IO !20 41 2 95 135
(HAYES 1972, fig ..41 a) 67 29
rr 123 68 30 96 61
!2 124 41 6
(HAYES 1972, fig. 41 b) 69 31 97 45
13 125
41 5 70 32 98 47
(I-JAYES 197:è, fig. 39 m) (HAYES I972, fig. 44 h)
Ij
(HAYES !972, fig. 39 n)
:r:::6
(l-IAYE 1972,


43
fig ..tI e';
2
71
-, -
33
. 98
(HAYES r972, fig. 44 g)
48
14 127 3 73 137
441'- 182 74 138 98 variante 48
Vi 133 (HAYES 1972, fig. 43 n)
16 44B 183 (HAYES 1972, fig. 42 m)
129
44B variante 185 74 139 99 50
r- 130 !OO 49
(HAYES r972, fig ...j.I f: (H.\YES 19'72, fig-. 4.2 nì
18 I 3I
44 187 75 140 IO! 46
19 134 (HAYES 1972, fig-. ;\9U) 102 76
20 76 142
1 79 45 189 143 103 /
21 180 46 190 160 104 78
22 l 47 195 105 40
79 161
23 7 47 variante 196 80 162 !06 41
24 8 48 197 81 164 !07 So
2.::.: 9 49 204 82 166 ro8 SI
s,
--
-1
28
!(

II
12
50
51
,,
52
205
202
2II
L3
(H,WES I972, fig. 43 h)
83
re-:
169
!OC
IID
I II
1 Ti
174
29 13 ,., 2IO (HAYES 1972, fig. 43 Ì) II2 175
30 15 54 209 83 variante 170 ll3 176
ll r6 55 213 (H<YES 1972, fig. 44 a) rq 147

1 35
CERAMICA AFRICANA

HAYES Atlante HAYES Arlame HAYES A1!ame HAYES Arlanrc


stampo stampo stampo &tampo stampo stampo stampo stampo

II5 148 175 306 230D 416 294 279


rr6 149 176 307 23r 417 (HAYES r972, fig. 54 e)
II7 144 177 308 232 427 294 280
(HAYES 1972, fig. 54 f)
IJ8 146 178 3o9 233 428
295A 28r
II9 145 179 310 234 430
no 152 r8o 333 2 34 variante 43r 295B 282

154 r8r (HAYES 1972, fig. 51 e) 296 278


!2I 334 233
122 r53 182 336 235 432 297
r55 183 236 433 298 285
123 337 284
r24 157 184 338 237 434 299
125 185 238 435 300 288
93 331
I26 92 r86 330 239A 436 3or 287
r27 r87 239B 437 302 286
94 339
128 85 r88 340 239C 438 3o3 275
(HAYES 1972, fig. 55 i)
r29 86 (H..\YES 1972, fig, 47 j) 240 440 276
r30 87 r88 341 303
241 439 (H/,YES 1972, fig. 55 j)
13r 88 (HAYES 1972, fig, 47 k) 242 441
1891\ 342 303 277
132 89 243 40J, (HAYEs 1972, fig. 55 k)
r33 90 189B 343 244 405 304 270
r34 9r 190 344 245 403 3o5 271
r35 r63 r91 345 246A 399 306 272
136 168 192 346 246B 400 307 27:2.
r37 28 193 347 246C 401 308 274
r38 72 r94 332 247 398 309 230
r39 74 195 3Il 248 380 310 231
140 96 196 312 249A 395 3n 232
141 65 197 313 249B 396 (HWES !972, figg. 56 b-d)
142 67 198 314 250 397 JII 233
143 98 199 315 251 388 (HAYES 1972, fig. 56 e)
144 99 200 316 252 387 3 r r variante 235
145 42 20I 317 253A 389
(HAYES r972, fig. 56 f:,
202 318 3 r I variante 234
146 IOO 253B 39o (HAYES I972, fig. 56 g)
r47 64 203 319 254 391 3n variante
148 ro6 204 320 255 392
205 322 312 239
149 107 256 386
206 321 313 238
150 97 257 381 314 240
151 353 207 323 258 382
208 324 315 235
..,,..
15r 355 259 383 316 ~~-
)

(HAYlòS 1972, fig. 47 a) 209A 326 260 384


(H.i\YES 1972, fig, 49 o) 317 243
151 variante 354 261 393 318 244
152 356 209A 327 262 394
153
(H,\YES 1972, fig. 49 p) 319 245
357 209B 328 263 385 320 24t)
154 358 2IO 329 271 222
321 2.+7
155 359 2II 349 272 223 321 vnrùmte ',-~
-)-
156 375 212 351 273 224 322 248
157 376 213 352 274 225 323 249
158 377 221 406 275 229 324 241
159 378 222 406 276 228
32 5 251
160 360 223A 419 277 227 326 253
161 373 223B 420 278 226
32 7 250
162 372 223C 421 28r 300 328A 2_<?
163 374 224A ,,,
7h 282 299 328B 259
164 :i.62 224B 423 283 301 329 267
165 363 224C 424 284 302 329 variante 268
166 365 225 42 5 285 3o3 330 261
167 364 226 426 286 298 331 262
168 366 227 407 287 296 332 260
169 288 ..,..,..,
367 227 varianre 408 297 :;::,:, 264
r;c 368 228 4rr 289A 290 334 263
171 369 229 410 289B 292 335 255
172 370 230A 412 290 291 336 254
173 304 230B 414 291 294
174 3o5 230C 415 292 293 S. T.

136
TERRA SIGILLATA: VASI

G) PRODUZIONI PER USO REGIONALE

Alle produzioni D, C (compresa quella di Raqqada), della Tnnisia occidentale possono raggiungere la Tripolita-
E, si rifanno tradizioni di produzione regionale di si- nia. Questa espansione della produzione delle sigillate afri-
gillata africana: quella detta <{ tripolitana )>, diffusa nella cane in Tunisia meridionale, Libia ed Algeria a partire dalla
Tunisia meridionale (e forse ivi prodotta), nella Tripo- metà del IV secolo circa ricorda un fenomeno simiie che
litania e nel Fezzan fra il IV e la metà del V secolo; poco più di un secolo prima si era verificato nella Tunisia
quella detta della <i Tunisia meridionale 1) fra la metà centrale. Le ragioni di questa espansione tarda delle of-
del IV e V secoloi quella detta della << Tunisia centrale 1), ficine ceramiche verso le zone interne sono ancora da
legata anche ad una importante produzione di lucerne studiare. Certo è che l'espansione determinò una vasta
(cfr. p. 191) fra la metà del IV e il V; quella detta della area di scambi per via di terra che pur non facendo parte del
,'. Tullisia occidentale ii, fra il IV e il V secolo; quella detta grande mercato marittimo mediterraneo ha un suo peso
della \! Algeria orientale e centrale 1) a partire dalla metà del ed una sua unità culturale, che riesce a superare la fram-
IV secolo (per questa parte, cfr. HAì.'"ES 1972, pp. 300-309). mentarietà delle produzioni di ceramica comune, queste
Queste produzioni seguono linee di espansione che vanno, sì di valore e rilevanza esclusivamente locale.
da una parte, dalla Tunisia meridionale alla Tunisia e aì (Per la sigillata (( tripolitana i>, cfr. la tipologia specifica
Fezzan e, dall'altra, dalla Tunisia centrale e meridionale, di Hayes; per le sigillate della <, Tunisia meridionale)) e
tramite Tbevestc, in direzione di Sétif e Lambaesis. della {( Tunisia centrale )), cfr. le tipologie di Stern; per la
Questo insieme di produzioni ceramiche << dialettali i) sono sigillata della <1 Tunisia occidentale)>, cfr. HAYES 1972,
da considerare innanzi tutto come valori d'uso. Sporadica- figg. 58 a-d; per le sigillate dell'<( Algeria orientale e
mente alcune forme della sigillata (( tripolitana )} raggiungo- centrale)) cfr. GUÉRY 1970, p. 278 ss.; FÉVRIER 1963,
no la Cirenaic:1 e l'Italia (Sicilia e Campania), altre della p. 129 ss.; Sétzf 1970, p. 124 ss.; FÉVRIER 1965, p. 131
Tunisia centrale raggiungono il Sahara libico, Germa e ss.; per le sigillate<< varie i)' cfr. HAYES r972, figg. 58 e-f).
Gemellae (Algeria), altre ancora della Tunisia meridionale
possono eccezionalmente raggiungere Atene e, infine, altre A.C.

I. TERRA SIGILLATA <<TRIPOLITANA"

La produzione è caratterizzata da un'argilla finemente delle produzioni classiche: tra i vari motivi a stampo
granulosa, di colore arancione in diverse tonalità, conte- sono attestate palmette (tav. LXV, 16-17) e plmztae pedìs
nente rare e fini inclusioni (particelle di colore bruno, mica, (tav. LXV, 18-19).
calce), da una vernice sottile, lisciata, di colore simile al- La sigillata <,tripolitana)) (<, Tripolitanian Red Slip
l'argilla, distesa all'interno e all'esterno del vaso, general- \'X.Tare >l secondo la definizione di Hayes) è prodotta tra il
mente contraddistinta da una leggera lucentezza metallica. IV e il V secolo. È documentata neUa Tripolitania, nella
La fattura richiama quella della Late Roman C poco Tunisia meridionale, nel Fezzan e, occasionalmente, nella
cotta. Cirenaica occidentale e nell'Italia meridionale (Sicilia,
Per ahr:2 o;-;servazioni tecniche, cfr. HAYES r9~2~ p. ~o~:, Car:1nania).
Sono documentate scodelle e coppe che si rifanno a Se~ondÙ Hayes i centri di produzione vanno localizzati
forme delle produzioni classiche africane o di altre pro- nella Tunisia meridionale, piuttosto che nella Tripolitania,
duzioni locali del Nord-Africa. Si conoscono anche fram- a causa deJla sabbiosità dei terreni di questa regione.
menti di forme chiuse non identificate. La decorazione a
stampo- non sembra molto frequente. Richiama i motivi S. T.

For~MA HAYES 2 (Tav. LXV, r'l. FoRM.E HAYES 8A-8B (tav. LX\\
Cfr. una forma in D 1 (tav. XXXII, r-9). Cfr. la forma Lamb. 55A/Hayes 82B in sigillata afri-
Fm{MA I-IAYES 3 (Tav. LXV, 2). cana C 5 •
Cfr. le forme HAYES 1972, fig. 58 a in sigillata della FORMA HAYES 9 (tav. LXV, 6).
Tunisia occidentale, FÉVRIER 1963_, fig. 8_, in sigillata Cfr. la forma Haves lL ir' sip-ilbt2 afric:m.2 C'.
dell'Algeria orfr:ntaie e centrale., ed un'altra in sigillata
africana Di, D~ (tavv. XXXIV e XXXV, FoRMA HAYES 4A (tav. LXV, 7).
Cfr. la forma Hayes 69 in sigillata africana D~.
FlrnMA ,, NSA )) 1956, p. 167, fig. 2b (tav. LXV, 3).
Cfr. la forma Hayes ro4A,.,WAAGii 1948, rav. VIII, n. FORMA HAYES 4B (tav. LXV, 8).
805 a in D 2• Cfr. le forme Atlante, tav. XL_, 1-2, in sigillata africana

1 37
CERAMICA AFRICANA

D2, FÉVRIER 1965, fig. 33, GH 7-8, c. 2, n. r9, in sigillata Cfr. le forme Hayes 70, nn. 8-9/Hayes 70, nn. I, 7 in
dell'Algeria orientale e centrale. sigillata africana E, BARADEZ 1961, tav. II, n. 7 in n~.
FoRMA HAYES 4C (tav. LXV, 9), FORMA HAYES ro (tav. LXV, 13-14).
Cfr, i tipi in sigillata africana C', C' (tav, XXVIII, Cfr. le forme Hayes 85A ·'85B in sigillata africana C"
5-7), in C/E (tav, LIV, r-3), e Atlante, tav. XLVIII, ro, in D 1 •
FORMA HAYES 5 (tav. LXV, rn). FORMA HAYES (ta,·. LXV, 15).
Cfr, la forma Hayes 46 (?), in sigillata africana C!E. Bibliografia.
FoRMA HAYES 6 (tav. LXV, rr). HAYES 1972, pp. 304-309. Dr VITA, in Stalllp:1.

FORMA HAYES 7 (tav. LXV, 12). S. T.

I!. TERRA SIGILLATA DELLA TUNISIA MERIDIONALE

I vasi prodotti dalla fabbrica di Sidi Aich, nella Tunisia mali (tav. LXVI, 34), simili a quelli delle produzioni afri-
meridionale, presentano un'argilla dalla frattura netta, con cane classiche negli stili A-Cdi Hayes. Un punzone rinve-
inclusioni di calce, una vernice brillante, di colore rosso- nuto a Sidi Aich presenta su una faccia una palmetta pe-
bruno, caratterizzata da una superficie leggermente gra- duncolata, sull'altra un doppio cerchio dentellato (tav.
nulosa, che ricopre l'interno e l'esterno o solo parte del LXVI, 28).
vaso. Secondo Hayes tale produzione è affine alla sigillata Per la Stern la fabbrica di Sidi Aich proàuce i suoi vasi
africana E. Sono documentati piatti, scodelle, coppe, dalla prima metà del IV alla seconda metà deJ V secolo;
vasi a listello, che richiamano alcune forme delle produzioni per Hayes dalla fine del IV alla fine del V; in base
africane classiche o di altre produzioni locali del Nord- ai confronti con forme delle produzioni africane clas-
Africa. Le forme Stern I, VII, x, XII, XXI, XXVIII, XXIX, XL siche sembra probabile una cronologia dal 350 al 500
appaiono comuni o simili nelle produzioni della Tunisia circa.
centrale (Henchir-es-Srira) e della Tunisia meridionale La sigillata di Sidi Aich è documentata, al di fuori della
(Sidi Aich). Tunisia, nel Sahara libico, a Germa, e in Algeria, a
La decorazione a stampo comprende motivi vegetali Gemellae.
(tav. LXVI, 29-30), geometrici (tav. LXVI, 3r-33), ani- S. T.

FORMA STERN xr (tav, LXVI, r). FORMA STERN I f.


FoRMA STERN xn (tav. LXVI, 2).
Cfr. il tipo Hayes 50B, nn. 56-59 in sigillata africana e·?
Cfr. il tipo Hayes 48B, nn. 6-9, ro ( ?), in sigiliata afri- FORMA STERN m (tav, LXVI, 10).
cana C 2, 1a forma Hayes 60, nn. r-2/GuÉRY 1970, Cfr. la forma Stern II in sigillata della Tunisia centrale.
fig. 69 in D 1 • FORMA STERN v (tav. LXVI, II).
FORMA STERN x d-e (tav, LXVI, 3). Cfr. la forma Hayes 50Bi64 in sigillata africana D 2•
Cfr. la forma Hayes 60, n. 3 in sigillata africana E. FORMA STERN rv (tav. LXVI, 12).
Cfr. le forme HAYES 1972, fig. 58 b in sigillata della
FoRMA STERN xrv (rav. LXVI, 4).
Tunisia occidentale_, FÉVRIER 1963, fig. 7, in sigillata
FoRM.A STERN X\'II (tav. LX\"I, 5). dell'Algeria orientale e centrale.
Cfr. il tipo Ostia I, fig. 103 ( ?) in sigillata africana C'. FORMA STERN vr a-b (tav, LXVI, 13).
FoRMA STERN r a (tav. LXVI, 6). Cfr. i tipi Hayes 76, nn. I, 3/Hayes 76, n. 4 in sigillata
Cfr. la variante Sal. C2 in sigillata africana C2, la africana D1, la forma Sétzf 1970, fig. 33, n. rr6 in sigil-
forma FÉVRIER 1963, fig. 6 in sigillata dell'Algeria orìen- lata dell'Algeria orientale e centrale.
tale e centrale. FORMA STERN VII a-e (tav. LXVI, q-r5ì.
FORMA STERN r d (ta,·, LXVI, 7-8). Cfr. una forma in sigillata africana E (tav. LV, 3-6),
Cfr. il tipo Hayes 62B, n. 15 in sigillata africana C 1• e le forme Stern VII in sigillata della Tunisia centrale,
SérZf 1970, fig. 28, nn. 45-46, passim, in sigillata dell'Al-
FORMA STERK I g.
Cfr. il tipo soPra citato in ci? geria orientale e centrale.
FomviA STERN XXXIII.
FORMA STERN I e (tav. LXVI, 9).
Cfr. il tipo Hayes 50B, nn. 56-59 in sigillata africana C\ FORME STERN XXXIV a-b, XXX\'I (tnv. LXVI_, rt:.
la variante Hayes 62B, n. 14 anche in C\ la forma Sétif Cfr. la forma Lamb. 55A/Hayes 82B in sigillata afri-
I 970, fig. 33, n. 106 in sigillata dell'Algeria orientale e
cana cri.
centrale. FORMA STERN XIII.
-
TERRA SIGILLATA: VASI

FORME STERN xv, XVIII (tav. LXVI, q). FORMA STERN xxm a-b (tav. LXVI, 23).
Cfr. una forma in sigillata africana D 1 (tav. XXXII, 1-9), FoRMA STERN xxix a-e (tav. LXVI, 24-25).
e le forme Stern XXXII ( ?) ìn sigillata della Tunisia cen- Cfr. una forma in sigillata africana D 2 (tavv. XLVIII,
trale, HAYES 1972, fig. 58 fin ceramica locale non iden- u-16 e XLIX, I-II).
tificata del Nord-Africa.
FORMA STERN XL b (tav. LXVI, 26).
FORMA STERN xxv (tav. LXVI, 18).
Cfr. le ((marmitte>) in ceramica da cucina (tav. CIX,
fOR.,\1A STERN XXVII (tav. LXVI, 19). 2-12).
FORMA STERN XIX (tav. LXVI, 20).
FORMA STERN XLII (tav. LXVI, 27).
Cfr. la forma Hayes 70, nn. 8-9/Hayes 70, n. r, 7 in
Le forme Stern r e, I h, xx, vnr, XXVIII, xvr, xxx,
sigillata africana E ? XXXVIII, XXXVII, XLI non sono altrimenti identificabili.
FORMA STERN xx (tav. LXVI, 21).
Cfr. la forma Hayes 95, n. 3iCelticum 1962, tav. 40, Bibliografia.
n. 3 in sigillata africana D 2• CAGNAT, in BCTH, r888, p. 473 ss. STERN 1968, p. 146 ss. HAYES
1972, pp. 296, 300.
FoRMA STERN XXI a (tav. LXVI, 22).
Cfr. la forma Hayes 74 in sigillata africana C\ Cl. S.T.

lll. TERRA SIGILLATA DELLA TUNISIA CENTRALE

La ceramica della fabbrica di Henchir-es-Srira, nella La decorazione a stampo è abbastanza rara e comprende,
Tunisia centrale, è caratterizzata da un'argilla finemente per lo più, motivi vegetali (tav. LXVII, 17-18). Alcu-
granulosa, da una leggera vernice alquanto opaca di color ni frammenti sono decorati da impressioni digitali (cfr.
arancio-giallastro, che ricopre l'interno e l'esterno del vaso. STERN 1968, p. 147, fig. I; p. 150, tav. III, forma XXXI),
Secondo Hayes la sua fattura è simile a quella della sigil- simili a quelle documentate nella sigillata africana D (tav.
lata africana C 3• XXXIII, 3-6). Per la Stern la fabbrica di Henchir-es-Siira
è attiva dalla metà del III alla seconda metà del IV secolo,
Sono documentati piatti, scodelle, coppe, vasi a li-
per Hayes dalla fine del III al IV secolo; in base ai
stello, che si rifanno a forme delle produzioni africane confronti con le forme delle produzioni africane classiche
classiche o di altre produzioni regionali africane. Le appare probabile una cronologia dal 300 al 450-500 circa,
forme Stern I, VII, X, XII, XXI, XXVIII, XXIX, XL ap- L'area di diffusione è locale, se si eccettua un solo
paiono comillli o simili nelle produzioni della Tunisia frammento di forma Stern x rinvenuto ad Atene.
centrale (Henchir-es-Srira) e della Tunisia meridionale
(Sidi Aich). S. T.

FORMA STERN XII (tav. LXVII, I). FoRMA STERN XXXII (tav. LXVII, 9).
Cfr. il tipo Hayes 48B, nn. 6-9, ro ( ?), in sigillata afri- Cfr. le forme Stern xv, XVIII in sigillata della Tunisia
cana C2, la forma Hayes 60, nn. r-2/GUÉRY 1970, fig. meridionale, HAYES 1972, fig. 58 f in ceramica locale
69 in D 1 • nordafricana non identificata, ed un'altra in sigillata
FORMA STERN x a-e (tav. LXVll, 2-3). africana D' (tav. XXXII, 1-9).
Cfr. le forme Atlante, tav. XXXVI, 1/Conimbriga 1975, FORMA STERN vm (tav. LXVII, w).
tav. LXXI, n. 90 in sigillata africana D1, Hayes 60, Cfr. i tipi in sigillata africana C1, C 2 (tav. XXX, 5-r3),
n. 3 in E. in C/E (tav. LIV).
FORMA STERN II (tav. LXVII, 4). FORMA STERN xxtv (tav. LXVII, II).
Cfr. la forma Stern III in sigillata della Tunisia me- Cfr. i tipi in sigillata africana C\ C 2 (tav. XXIX -
ridionale. XXX - XXXI), in C/E (tav. LIV).
FORMA STERN I b (tav. LXVII, 5). FORMA STERN XXI b-c ~ Sa!. Di (tav. LXVII, 12).
Cfr. il tipo Hayes 50B, nn. 56-59 in sigillata africana C 3 • Cfr. le forme Stern XXI a in sigillata della Tunisia
FoRMA STERN vn (tav. LXVII, 6-7). meridionale, Hayes 74 in sigillata africana C3, C 4 per
Cfr. una forma in sigillata africana E (tav. LV, 3-6), l'orlo, il tipo Hayes 76, n. 6 in D 1 per randamento 11e-
e ìe forme Stern VII a-e in sigillata delia Tunisia meridio- ncrale ciel corpo,
nale, Sàif r970, fig. 28, nn. 45-46, passim, in sigillata FORMA STERK XXVI (tav. LXVII, 13).
dell'Algeria orientale e centrale. Cfr. i tipi in sigillata africana e~(?) (tav. XXX, 5-13),
FORMA STERN IX (tav. LXVII, 8). CIE (tav. LIV), la forma Sétif 1970, fig. 32, n. 95 in
Cfr. il tipo Hayes 68, nn. 6-7 in sigillata africana E. sigillata dell'Algeria orientale e centrale.

1 39
CERAMICA AFRICANA

FORMA STERN XXIX a, d (tav. LXVII, 14-15). Le forme Stem XXII, XXVIII, XXXIX, XXXI non sono altri-
Cfr. una forma in sigillata africana D 2 (tavv. XLVIII, menti identificabili.
u-16 e XLIX, I-II).
Bibliografia.
FORMA STERN XL a (tav. LXVII, 16). BCTH, 1905, p. CLXVI ss. HAUTECOEUR, in MEPR, XXIX,
1909, p, 383 ss. SAL0M0NS0N 1968, p, 123, D 1. STERN 1968, p. I46 ss.
Cfr. le<{ marmitte>> in ceramica da cucina (rav. CIX,
2-12). S. T.

IV. TERRA SIGILLATA DELLA TUNISIA OCCIDENTALE

Un centro non identificarn della Tunisia occidentale chiuse rinvenute a Haidra e conservate nel Museo del
produce una ceramica caratterizzata da un'argilla ben cotta, Louvre.
la cui granulosità richiama la sigillata africana D, da una Secondo Hayes questa fabbrica è attiva nei secoli IV e
vernice che ricopre il vaso solo parzialmente, da un'accu- V. È particolarmente diffusa nella regione di Sbeitla, ma
rata lisciatura delle parti non verniciate. appare anche a Thelepte, Kasserine e Haidra. Esemplari
A questa produzione sono relative forme aperte - della forma HAYES 1972, p. 301, fìg. 58 d sono documentari
scodelle e coppe - e, probabilmente, alcune forme nella Tripolitania.

FORMA HAYES 1972, fìg. 58 a (tav. LXVII, 19). FoRMA HAYEs 1972, fig. 58 e (tav. LXVII, 21).
Cfr. le forme FÉVR!ER 1963, fìg. 8 in sigillata dell'Algeria Cfr. la forma Hayes 69 in sigillata africana D 2• Pre-
orientale e centrale, Hayes 3 in sigillata <{ tripolitana )), sentz. la decorazione a stampo consistente in plantae pedis
ed un'altra in sigillata africana D1, D 2 (tavv. XXXIV, (tav. LXVII, 21b).
xxxv, 1-7). FORMA HAYES 1972, fìg. 58 d (tav. LXVII, 22).
FORMA HAYES 1972, fìg. 58 b (tav. LXVII, 20). Cfr. la forma Hayes 78 in sigillata africana D 2•
Cfr. le forme Stern IV in sigillata della Tunisia me- Bibliograjìa.
ridionale, FÉVRIER 1963, fig, S in sigillata dell'Algeria HAYES !972, p, 303.
orientale e centrale. S. T.

V. TERRA SIGILLATA DELL' ALGERIA ORIENTALE E CENTRALE

I prodotti di fabbriche dell'Algeria orientale e centrale A Tiddis alcuni punzoni provengono dal 11 quartier des
non ancora localizzate sono stati compresi da Février e potiers >>. Uno di questi, a forma di tronco di piramide,
da Guéry in tre servizi: il primo, il più comune, sa- presenta incisa l'iscrizione <( Ex officina Felicis )) (cfr.
rebbe caratterizzato da un'argilla non troppo fine_, da GUÉRY, in BAA, III, 1968, p. 276, fig. 7). La base è
una vernice brillante, talora opaca, che può avere ester- incisa da una palmetta lanceolata striata e peduncolata,
namente delle colature; il secondo, piuttosto raro, pre- la parte superiore da un quadrato con i lati intaccati, in
senterebbe un'argilla abbastan7..a fine, una vernice bril- cui è inserito un altro quadrato dalle diagonali segnate.
lante all'interno e un'accurata lisciatura all'esterno; il Entrambi i motivi (tav. LXIX, II, 23) sono impressi
terzo includerebbe ceramiche più fini e mostrerebbe in un frammento di fondo a Tiàdis; quadrati analcfhi
un'argilla molto depurata e ben cotta, una vernice sot- appaiono anche su frammenti rinvenuti a Sétif.
tile e brillante, distesa all'interno e talora all'esterno Un frammento di forma non identificata presenta una
in corrispondenza dell'orlo, l'una e l'altra del tutto si- decorazione ottenuta nell'argilla fresca mediante l'uso di
mili a quelle della sigillata africana C. uno strumento a punta (cfr. GUÉRY 1970, p. 294, fig, 85).
Si tratta di piatti, scodelle, tazze, coppe, vasi a listello Questa ceramica è la più attestata a Sétif nei contesti
che imitano generalmente forme delle produzioni africane dalla metà del IV alla metà del V secolo. È probabile che
classiche. Non vanno peraltro sottovalutati i rapporti fosse prodotta fino al 500 circa, se non oltre.
con le produzioni regionali della Tunisia. La decora- L'area di diffusione comprende Sétif, Djemila, Mila,
zione a stampo è comune a varie forme e si concentra in Tamedfoust (Rusguniae), Tiddis. In queseultima località
particolare sulla forma FEVRIER 1965_, fig. 32, GH 7-8, c. 2, va identificato un centro di produzione, i cui rapporti
nn. 6-13. Comprende motivi vegetali (tav, LXIX, 5-19), con altre fabbriche non sono chiari allo stato attuale
geometrici (tav. LXIX, 20-24), animali (tav. LXIX, 25), degli studi.
simili a quelli delle produzioni africane classiche. S. T.

FORMA FÉVRIER 1963, fig. 6 (tav. LXVIII, 1). FoRfl.1A <{ SÉTIF )i 1970, fìg. 33, n. 106 (tav. LXVIII, 2).
Cfr. la variante Sal. C2 in sigillata africana C2, la Cfr. la forma Stern I c in sigillata della Tunisia meridio-
forma Stern I a in sigillata della Tunisia meridionale. nale, il tipo Hayes 50B, nn. 56-59( ?) in sigillata africana C:'.
TERRA SIGILLATA: VASI

fORMA l'EVRIER 1963, fig. 7 (tav. LXVIII, 3). FORMA <, SÉnF 1) 1970, fig. 35, n. 130 (tav. LXVIII, rn).
Cfr. le forme Stern IV in sigillata della Tunisia meri- Cfr. la forma Lamb. 42/48 in sigillata africana ci de-
dionale, HAYES 1972, fig. 58 b in sigillata della Tunisia corata a rilievi applicati.
occidentale. FORMA FÉVRIER 1965, fig. 34, GH 7-8, c. 2, nn. 26, 49-50,
FoR.MA FÉVRIER 1965, fig. 32, GM 7-8, c. 2, nn. 6-13 (tav. passim (tav. LXVIII, rr).
LXVI!!, 4). Cfr. il tipo Hayes 72B in sigillata africana e~.
Cfr. una forma in D', D' (tavv. XXXIV; XXXV, 1-7). FoRMA <{ SÉTIF )) 1970, fig. 28, n. 47 (tav. LXVIII, 12).
FoRMA FJ\vRIER 1963, fig. 8 (tav. LXVIII, 5). Cfr. la forma Lamb. 48/\X1AAGÉ 1948, tav. IX, n. 856 k
Cfr. le forme Hayes 3 in sigillata ((tripolitana)/, HAYES in sigillata africana D 2 •
1972, fig. 58 a in sigillata della Tunisia occidentale. FORMA « SÉTIF" 1970, fig. 32, n. 95 (tav. LXVIII, 13).
FoRMA ,, SÉTIF » 1970, fig. 33, n. l 16 (tav. LXVIII, 6). Cfr. la forma Stern XXVI in sigillata della Tunisia
Cfr. la forma Stern VI a-b in sigillata della Tunisia centrale.
meridionale. FORMA FÉVRIER 1963, fig. 9 (tav. LXVIII, 14).
FoRMA (i SÉTIF 11 1970, fig. 28, nn. 45-46, passim (cfr. an- FORMA <1 SÉTIF )> 1970, fig. 33, n. 121 (tav. LXIX, 1).
che FÉVRIER 1965, passim) (tav. LXVIII, 7).
Cfr. una forma in sigillata africana E (tav. LV, 3-6), e la FoRMA FÉVRIER 1963, fig. 5 (tav. LXIX, 2-4).
Stern VII in sigillata della Tunisia centrale e meridionale. Cfr. una forma in sigillata africana D 2 (tav. XLVIII,
n-16 e XLIX, I-II).
FORMA FÉVRIER 1965, fig. 26, E5-E6, n. 7 (tav. LXVIII,
Cfr. la forma Hayes 84 in sigillata africana C". Bibliografia.
BCTJ-l 1964, p. 182 (Tiddis). LASSUS 1956, passim, (lvi.ila). ALLAlS
FoRMA FÉVRIER 1965, fig. 33, GM. 7-8, c. 2, n. 19 (tav. 1957, tipi II, IV (Djernila). LASSUS 1958, passim (Tiddis), FÉVRIER
LXVIII, 9). 1963, passim (Sb1f). FÉVRIER 1965 passim (Sétif), GmiRY, in BAA,
Cfr. le forme Hayes 4B in sigillata << tripolitana 1>, Stern III, 1968, p. 275 ss. (Tiddis). Sétif 1970, p. 123 ss. (Sétif). GUÉRY
1970, passim (Tamedfoust). HAYES 1972, pp. 295-296, 303,
xrx in sigillata della Tunisia meridionale, in sigillata
africana D' (?) (tav. XXXII r-9). S. T.

VI. ALTRE PRODUZIONI.

Alcune forme rinvenute nel Nord-Africa si riferiscono FORMA HAYES 1972, fig. 58 g (tav. LXIX, 27).
a produzioni locali non identificate. Presentano talvolta Cfr. la forma Osria IV, fig. 3 in sigillata africana C'?
la decorazione a stampo (tav. LXIX, 29). FORMA HAYES 1972, fig. 58 e (tav. LXIX, 28).
FORMA HAYES 1972, fig. 58 f (tav. LXIX, 26).
Cfr. le forme Stern xv, XVIII in sigillata della Tunisia Bibliografia.
meridionale, Stern XXXII ( ?) in sigillata della Tunisia cen- l-lAYES 1972, pp. 303-304.
trale, ed una in sigillata africana D 1 (tav. XXXII, r-9). S. T.

II. VASI DECORATI A MATRICE E A RILIEVO APPLICATO

A) PRODUZIONE A (A', A' 1') DECORATA A MATRICE (TA\'V. LXX-LXXI'<.

In seguito ad un riesame di alcuni frammenti ceramicì vassoi metallici variamente decorati in bronzo o argento)
ritenuti da Hayes di dubbia origine (HAYES 1972.1 p. 2.84) che sembra ragionevole attribuire all'ambiente romano.
-· frammenti che a nostro giudizio possono attribuirsi alle Da questa attività ci provengono nuove forme di piatti,
officine della Proconsolare con tutta probabilità.1 se non con vassoi, coppe in scarsa quantità., cht. sono state nrn:::nm·-
certezza~ si delinea l'ipotesi che fin dal II secolo i centri di soprattutto in Italia (ma si conoscono provenienze dalla
produzione della A allargarono la loro attività anche alFar- Spagna). Nessun pezzo è stato rinvenuto in Africa e
tigianato artistico, cioè all'imitazione diretta o indiretta questo è l'argomento che consiglia di accettare con ri-
(tramite ad esempio altra produzione ceramica) di piatti e serva la nostra attribuzione. La tecnica della decorazione
CERAMICA AFRICANA

a matrice, che era stata una costante della sigillata italica i mosaici) alla suppellettile mobile ~ e stava ad indicare
e sudgallica viene ora ripresa, ma non già per la normale uno status raggiunto in un determinato ambiente culturale.
ceramica fine da mensa, ma per vasi che imitano beni di Nel II secolo la decorazione, rornato, le raffigurazioni e
prestigio, quindi in un certo senso beni di un certo pre- lo stesso disegno artigianale risentono ancora deIIe deriva-
stigio essi stessi, come dimostra lo scarso numero di esem- zioni da ambienti culturali urbani \( altri 11 ed egemonici
plari a noi noto. Il sorgere di queste produzioni (( arti- (Roma in primo luogo). Sui nostri piatti e vassoi infatti le
stiche )ì dal contesto delle produzioni di oggetti d'uso scene dionisiache e le cacce (con relativi paesaggi) sono
corrente mostra, da una parte, i rapporti che nel mondo scene di genere, che nulla hanno di particolarmente afri-
antico legavano artigianato ed arte, lavoro e cultura figu- cano (e per questo la loro attribuzione ambiemale risulta
rativa, e dall'altra è l'indice dell'emergere di nuovi clienti, ardua). La stessa osservazione sembra potersi fare per certi
a]la ricerca non più soltanto delle comodità essenziali bensì aspetti dell'arte musiva - l'arte più ampiamente documen-
anche di quelle che rendono la vita civile e decorosa. Il de- tata e che ci offre un continuum di testimonianze - almeno
coro naturalmente investiva tutti gli aspetti della vita mate- per l'età aàrianea e la prima età antonina.
riale - dalla decorazione architettonica (di cui fanno parte A. C.

FORMA TOYNBEE 1957, TAV. I, NN. 1-4, 7; TAV. Il, Decorazione.


N. I; TAV. III, NN. I-7. Orlo: nel registro superiore sono visibili animali, putti,
maschere, alberi, gruppi di edifici, arule; in quello infe-
riore, figure più piccole, alberi, maschere, animali, are)
Descrizione. vasi, fiaccole.
Vassoio rettangolare a matrice con orlo ricurvo, munito Anse: al di sotto di due volute floreali unite tra loro da
di due larghe anse piatte. Il fondo presenta un piede a una maschera barbata sono visibili a sinistra una menade
sezione quadrangolare. Orlo, anse e fondo sono decorati con il tirso seduta su una roccia, a destra un satiro con il
a rilievo. Dimensioni: larghezza cm 24,6; lunghezza pedum nella stessa posizione; negli interstizi viticci, em-
senza anse cm 35,4, con le anse cm 49. blemi bacchici, maschere, figure di si1eni, animali.
Fondo: al centro una scimnùa (riconoscibile da un
Tipologia. frammento, ma non visibile nella ricostruzione alla tav.
Si conosce un solo tipo (tavv. LXX, CXXXIX). LXX) è rivolta verso un gruppo costituito da Orfeo e
dalle fiere ( ?) ; lungo la solcatura del fondo, all'altezza del
Produzione. motivo centrale, sono motivi vegetali stilizzati.
Questa forma è caratterizzata da un'argilla color rosso- Cronologia.
mattone, da una vernice di buona qualità (tipo AW) La Toynbee propone di datare i materiali della Domus
di colore arancione scuro, simile a quella ddla sigillata Aurea alla fine del I - inizi del II secolo per la presenza
africana C1, ma priva della brillantezza relativa a questa di una moneta di Vespasiano, ma l'associazione con fram-
produzione. menti di A decorata a rilievi applicati, non anteriori al-
Teli vassoi (cfr. anche la forma ansata circolare o ovale I·'età severiana, mostra l'infondatezza di tale cronologia.
SALOMONSON 1969, fig. 16) non sono stati finora com- Datazione indicativa: età antonina-severiana?
presi nella sigillata africana A, soprattutto in base alla
loro attestazione, peraltro scarsa, in Italia, forse in Dal- Diffusione.
mazia, ma non in À.frica. La visione diretta dei frammenti Forma molto rara, documentata in Italia.
conservati alPistituto Centrale del Restauro in Roma,
provenienti dalla Dmnus Aurea, induce :1 riconoscere pro- Bibliografia.
Italia. ToYNBEE 1957, tav. I, nn, 1-4, 7i tav, II, n. r; mv. III,
babilmente una produzione molto fine di A decorata a nn. 1-7,
matrice. Saremmo dunque di fronte o ad una forma in Musei e Collezìoni, TOYNBEE 1957, tav. V, n. I(?).
sigillata africana imitante vassoi metallici ansati rettan-
golari, o circolari, o ovali (cfr. DE VILLEFOSSE, in Gazette
Archéologiquc, 1885, p. 106, fig. :::; PERNICE-WINTER 1901, FORMA HAYES 25.
pp. 48-49, fìgg. 18-20, tav. XXIII-IV; DREXEL 1909, p.
184 ss., tav. VIII, n. r; MAIURI 1933, tavv. LV-LVI; N1AICRI
1961., taV\', LXXI, 652, LXXX, 692j STRONG 1966, rav. 47; Descrizione.
SVOBODA 1972, p. I/, figg. 7-8), o a prodotti simili alla Vassoio rettangolare a matrice con orlo a tesa piana,
sigillata africana, forse di produzione italica. basso piede atrofizzato quasi in corrispondenza della con-
Vassoi rettangolari sono prodotti in ceramica aretina giunzione tra parete e fondo. Sull'orlo tra due file di
(cfr. SQUARCIAPINO 1951, p. 142, fi.g. 5), sigillata centro- perline è visibile la decorazione a rilievo. Lunghezza del
gallic.:J esc-gallica (forma D:-ag, 39), ceramica invei::riata lato conservato: cm 2 r.
(GENTILI, in I problemi della cerami.ca romana di Ravenna,
della V alle Padana e del!' Alto Adriatico, Boìogna 1972, Tipologia.
p. 179, figg. 1 a, c; p. 185, fig. 4 b; pp. 190-191, figg. 6-7). Si conosce un solo tipo (tav. LXXI, 1).
TERRA SIGILLATA: VASI

Produzione. Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana A1 decorata a Forma prodotta in A decorata a matrice(?) (cfr. CABAL-
matrice. :È molto simile alla forma precedente, tanto che LERO ZoREDA 1971, p. 229), che imita esemplari in metallo,
ove fosse accertata la presenza delle anse, dovrebbe es- per la forma rotonda o ovale e spesso per la decorazione,
sere considerata un secondo tipo di quella. generalmente datati al II-III secolo (cfr. Coli. A. Dutuit,
Per confronti con altre produzioni, cfr. la voce Produ- tav. CXI, nn. I2I-I22; DREXEL 1909, pp. 182-184, tav.
zione della forma precedente. VII, nn. 1-2; tav. VIII, Il. 2; tav. IX, nn. 1-2; BABEL0N
1916, tav. 20; GARciA Y BELLIDO, in AEA, 1966, p. 145,
Decorazione. fig. 23; STRONG 1966, tavv. 41B, 49; SVOBODA 1972,
Orlo frammentario raffigurante una scena marina. pp. 56-57, figg. 44-46).
Sono noti piatti analoghi in ceramica invetriata ( cfr.
Cronologia.
GENTILI, in J problemi della ceramica romana di Ravenna,
Metà del II secolo? (SQUARCtAPINO 1951). II secolo? della Valle Padana e deWAlto Adriatico, Bologna 1972,
(Hayes ). Datazione indicativa: età antonina-severiana? p. 179, fig. 1 d; p. 183, fig. 3 a) e in ceramica decorata,
Di/fusione. forse di produzione italica (cfr. SALOMONSON 1969,
Anhang n), generalmente caratterìzzati da un'argilla color
Forma documentata ad Ostia.
nocciola o rosso-mattone ben depurata e da un ingobbio
Bibliogrnfia. color rosso-mattone [cfr. DÉCHELETTE 1904, r, p. 229 ss.;
!rafia. SQUARCIAPINO 1951, p, 134, fig. I ~ TOYNBEE 1957, taV.
0
V, DREXEL 1909, p. 191 ss., tav. IX, nn. 4 (?), 5 (?); p. 196,
n. 2 HAYES 1972, tav. I d.
n. 65; p. 197, n. 72; OSWALD-PRYCE 1920, pp. 12.8-129;
VEru.1.ASEREN-VAN ESSEN 1965, pp. 484-485, figg. 400-401;
FORMA SALOMONSON 1969, FlG. 16. Ostia I, figg. II9, 776; SALOMONSON 1969, p. 13, fig. 15].
Decorazione.
Descriz1:one. Tirsi, maschere ed altri motivi non identificati.
Vassoio circolare o ovale a matrice con orlo legger-
mente ricurvo. Orlo e anse sono decorati a rilievo. Cronologia.
II secolo? (CABALLERO ZOREDA 1971). Datazione indi-
Tipologia. cativa: età antonina-severiana?
Si conosce un solo tipo (tav. LXXI, 2-3).
Diffusione.
Produzione. È noto un frammento rinvenuto in Italia.
Forma caratterizzata da un'argilla di color rosso mat-
tone, da una vernice di buona qualità di color arancione Bibliografia.
Italia. CABALLERO ZOREDA 197r, p, 229, fig. -·
chiaro. Produzione meno fine che nelle due forme pre-
cedenti. Per confronti con altre proàuzioni, cfr. la voce
Produzione della forma T0YNBEE 1957, tav. r, nn. 1-4, FORMA << OSTIA IV", FIG. 191.
7 ecc.
Decorazione. Descrizione.
Coppa ( ?) a matrice con orlo leggermente ricurvo~ che
Orlo: scena paesistica con animali, are, alberi. Anse:
presenta la decorazione a rilievo limitata da una solca-
scena di caccia con cavalieri ai lati di una statua di Diana(?).
tura sul margine esterno. Diametro: cm 24 circa.
Cronologia.
Tipologia.
Età antonina-severiana?
Si conosce un solo tipo (tav. LXXI, 5).
Diffusione.
Produzione.
Sono documentati frammenti a Roma. Forma prodotta in sigillata africana A1 i 2 decorata a
Bibliogmfia. matrice.
Iwìia. SALOMONS.ON 1969, pp. I4-l5, figg. 16-17,
Decorazione.
È conservata solamente la pane posteriore àì un leone.
FORMA CABALLERO ZOREDA 1971, FIG. 2.
Cronologia.
Descrìzione. Attestazione in uno strato del secondo ventidnquennìo
Piatto a matrice con orlo a tesa piana e basso piede del III secolo (Ostia IV).
m:roùzzaw. Suffodo trova posw rn decorazione ìinmata Difiusione.
all'esterno da una fila di perle e astragali.
È noto un frammento da Ostia.
Tipologia.
Bibliografia.
Si conosce un solo tipo (tav. LXXI, 4). Italia. Ostia IV, figg. 191, 532.
CERAMICA AFRICANA

FORMA CABALLERO ZOREDA 1971, FIG. I. FORMA HAYES 148.

Descrizione.
Descrizione.
Scodella ( ?) a matrice con orlo ricurvo, che presenta Forma munita di manico, del quale è nota solamente una
la decora?ione limitata all'esterno da due solcature, al- parte, a sezione schiacciata, decorata a matrice sulla sup~r-
l'interno da una fila di perline. Diametro: cm 40 circa. ficie superiore. Lunghezza: cm 10,8. Larghezza: cm 3,2.
Tipolog1:a.
Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. LXXI, 7).
Si conosce un solo tipo (rav. LXXI, 6).
Produzione.
Produzione. Forma prodotta in sigillata africana A1 • Imita patere
Non è sicuro che tale forma sia da attribuire alla sigil- in bronzo munite di manici terminanti con teste di ani-
lata africana A decorata, per quanto l'unico frammento mali (cfr. EGGERS 195r, tav. 13, nn. 154-155). Hayes,
noto sia pubblicato come pertinente a questa produzione al quale è ignoto il frammento qui considerato, conosce
(« argilla di colore arancione chiaro, tipica della sigillata solamente un frammento di manico rinvenuto ad Ostia
chiara di tipo A ... vernice ben conservata color arancione (inv. n. 16068), che apparentemente presenta una vernice
e brillante ... ,l). Un frammento molto simile, proveniente tipo C 1 • Il fatto che un altro manico, analogo al precedente,
da Roma, decorato sull'orlo da maschere dionisiache in conservato nell'Allard Pierson lvìuseum di Amsterdam,
una scena paesistica, è pubblicato in DREXEL 1909, tav. appartenga ad un frammento di orlo ài tipo Lamb. 42 in
IX, Il. 41. C1 (rav. XXVIII, 2) fa ritenere più probabile una produ-
zione in C 1 per i due frammenti di Ostia e di Amsterdam.
Decorazione. Decorazione.
Da tre foglie hanno origme rami, che, a loro volta, Tra due file di piccoli triangoli decorazione vegetale e
formano dei fiori doppi e campanulati. testa di leone all'estremità del manico.
Cronologia. Cronologia.
Il - inizi del III secolo (CABALLERO ZoREDA 1971). Fine del I - inizi II secolo? (Hayes).
Datazione indicativa: età antonina-severiana? Diffus1:011e.
Diffusione. È noto un solo frammento conservato nelPAntiquarium
Comunaie di Roma (inv. n. 5064).
È stato rinvenuto un frammento ad Elche.
Bibliografia.
Bibliografu,. ]rulia. Atlamc_, ta\'. LXXI, 7.
Spagna, CABALLERO ZOREDA 19/I, p. 228, fig. r; tav. I, n. I- S. T.

B) PRODUZIONE A (A' 1', A') DECORATA A RILIEVO APPLICATO (Tav. LXXII).

A partire probabilmente dalFetà antonina, soprattutto eseguiti correttamente, naturalisticamente, ma senza ef-
da quella severiana, fino ad un momento imprecisato del fetti di genere, e con una aderenza pitna al gusto locale.
III secolo (la metà) le officine delia A produssero in una Sì conoscono motivi geometrici, vegetali, animali (fra i
quantità limitata piatti e coppe decorati con rilievi ap- quali una scena di caccia, con un cane che assale un orso),
plicati. Rare sono le esportazioni che riguardano l'Italia, umani, del circo (fra cui un auriga su quadrìga), mitologici
Malta, la Jugoslavia e la Spagna. Il piatto Hayes 24 e la (fra cui Leda e il cigno), architettonici ed infine teatrali.
coppa Ostia I, figg. 61-77 sembrano formare servizio. Gran parte di questi motivi si ritrovano nelle produzioni
Si tratta di una produzione di artigianato artistico che si della C1 e C2, C:i, C 1• Diversi tipi di produzione vengono
distingue anche t~cnicamente, per Ù tipo di vernice meno così unificati da una stessa recnica e da uno stesso reper-
standardizzato, dalla produzione più usuale, normalmeme torio decorativi. Su 189 motivi in rihevo applicato a noi
meno curata. Se i vasi decorati a matrice mostrano una noti (cfr. pp. 165), 38 riguardano la A. Non è sicuro se fa
dipendenza da modelli in materiale pregiato, forse di produzione della A decorata a rilievo applicato abbia pre-
ambiente romano, in questa produzione l'aspetto colto ceduto o sia invece contemporanea a quella della C 1 e C 1
che riguarda la decorazione viene completamente assi- (o A/C o ceramica del El Aouja). Fatto sta che, a partire
milato ali::l struttura semplice delle forme di origine da quest'ultima produzione_, la tecnica àdla decorazione 2
::i.fricana. Per la natura stessa del rilievo applicato la de- rilievo applicato si diffonde e si generalizza notevolmente
corazione si costruisce come un montaggio che utilizza nella produzione della sigill::na africana (specialmente dell:1
con grande sapienza gli spazi liberi. I singoli rilievi sono Bizacena). Essa sembra corrispondere a quella grande
TERRA SIGILLATA: VASI

espansione della decorazione architettonica figurata che ricordano certe scene musive, di un realismo originalissimo
in questi stessi anni assume toni tipici ed inconfondibili e per nulla magniloquente.
e doveva rispondere alle necessità ideologiche dei ceti
citradini agiati. Soggetti, stile e composizione dei rilievi A. C.

FORMA TOYNBEE 1957, TAV. IV, N. I. Bibliografia.


lugosfm.,i,1. (I): A1l,111u, tavv. LXXII, 2; CXL, 2.

l)escri::::ionc.
Pian:01copcrchio di piccole dimensioni con orlo pen- FORMA HAYES 24.
dente e piede ad anello piuttosto alto. All'esterno la parete
presenta la decorazione a rilievo applicato. Diametro:
Dcscr/zimzc.
cm 12 circa.
Piatto con orlo a tesa piana recante sulla superficie
TipoloJi,r. superiore la decorazione a rilievo applicato compresa entro
Si conosce un solo tipo (tav. LXXII, 1). due profilature a rilievo. All'interno due scanalature solca~
no talora il fondo, il quale è munito di un piede ad anello,
Produzione.
a sezione triangolare o quadrangolare. Negli esemplari
Forma prodotta in sigillata africana A 1 ,~ decorata a di maggiori dimensioni anche il fondo è decorato da un
rilievi applicati. Il fatto che la vernice è stesa in maniera rilievo applicato. Diametri: cm 25-47.
più accurata all'esterno potrebbe far pensare che la forma
costituisca il coperchio di una coppa, quale la PalL 6/ Tipologia.
Ostia I, fig. 85 ILamb. 6 bis. Si conosce un solo tipo (tavv. LXXII, 3-4; CXL, 1).
Decorazione. Produzione.
(r). Jviotivo n. 64. Forma prodotta in sigillata africana A t;z decorata a
Cronologia. rilievi applicati. L'argilla presenta un colore rosso-mattone,
Forma arrestata probabilmente a partire dalla età la vernice arancione scuro, simile a quella della C 1 • È si-
severìana. mile alla forma Hayes r 3 in A1 decorata a stampo, e alla
Sal. xxvrn b in C 1 decorata a rilievi applicati. È pro-
Diffusione. babile che essa formi servizio con la forma Osria I, fìgg.
L'unico frammento finora noto proviene dalla Domus 6I-i7 in A 11 ~ decorata a rilievi applìcati.
Aurea.
Decora::::ione.
Bibliografia.
Italia. (l): TOYNHEE 1957, tav. (dopo p. 224) IV, n. I.
(1). Motivi nn. 24, 45. - (2). Motivi nn. 22, 38, 58.
- (3). Motivo n. 21. - (4). Motivo n. 21. - (5-6). Motivi
non identificabili ( ?). - (7). Motivo n. 64. (8). Motivi
FORMA (<ATLANTE,,, TAV. LXXII, 2. nn. 57, 60, motivo non identificabile. - (9). Motivo
n. 56. ·· (ro). Motivo n. 38. -(tr). Motivo n. 38. -· (12-13).
Descrizione. Motivi non identificabili. - (14). Motivo n. 22. - (15).
Piatto con orlo ricurvo rivolto verso le'sterno, diretta- lviorivo n. 22. - (16-17). Motivi non identificabili. -
mente in connessione con il fondo munito di piede ad (18). Motivi non identificabili.
anello. Sul fondo è visibile la decorazione a rilievo appli- Cronologia.
cato. Diametro: cm 20 circa.
Fine Il - inizi III secolo ? (Hayes).
Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tavv. LXXII, 2; CXL, 2). Diffusione.
Si conoscono pochi esemplari rinvenuti nel .Mediter-
Produzione.
raneo occidentale.
Forma pro<lott~l in sigillata africana A decorata a rilievi
;:ipphcati. Bibliografìa.
ltaiia. rr·:: SQUARCIAPINO 1951, p, J36, fig. :·. (in :i.lto a sìnistrn)
Decorazione. · HAYES 1()72, p. 50, iìg. 8. forma 24. n. ! ; Ili.\'. l c. (2-l7Ì. T<WNllEE
1957, tavv. I, nn. 5-6; tav. I\', nn. 1-16.
1Vìotivo n. 45. Malta. (18): HAYES Hl7.2, iìi;:. 8, form:1 24, n. 3.
Cronologia.
Fonna documentata probabilmente a partire dalla età FORMA ,, OSTIA I", FlGG. 6r-ryry (HAYES :18).
sc:vcnana.
D1jjusione. Descrizione.
È noto un solo esemplare frammentario, conservato Coppa a corpo emisferico con orlo a tesa piana deco-
nel museo di Spalato (inv. n. 704 F. B.). rato da motivi applicati dclìmit:1ti da due sottili listelli

' ·/,:, - Atl. F. C., l


CERAMICA AFRICANA~ - - -

(cfr. l'orlo della forma precedente). Il fondo presenta Cronologia.


un piede alto a sezione triangolare. Diametri: cm 14-24 Forma attestata in uno strato datato nel secondo ven-
circa. ticinquennio del III secolo (Ostia III).
Tipologia. Diffusione.
Si conosce un solo tipo (rav. LXXII, 5). Forma documentata ad Ostia.
Produzione. Bibliografia.
Italia. (1): Ostia Ili, fig. r56.
Forma prodotta in sigillata africana A decorata a ri-
lievi applicati. L'argilla presenta un colore rosso-mattone
(in alcuni casi l'anima interna è di color cenere); la ver-
FORMA HAYES 35.
nice è generalmente di buona qualità e abbastanza bril-
lante (A1i'), altre volte opaca (A'). Va notato come le
forme decorate rientrino in una produzione artigianale più Descrizùme.
curata, probabilmente di maggior costo, minore dif- Tazza carenata con orlo rivolto all'esterno, decorato da
fusione. Per questo presentano vernici dalle caratteristiche una modanatura, cui corrisponde una scanalatura all'in-
particolari, che non sempre coincidono con quelle più terno. Profilature a rilievo sono visibili all'esterno sulla
comuni delle forme non decorate. carena e sul fondo, munito di piede ad anello. La parete
Coppe emisferiche genericamente simili sono docu- presenta motivi applicati. Diametro: cm 7,8.
mentate in A/D decorata a stampo (tav. XXIV, 7), C', C'
Tipologia.
decorata a stampo (tav. XXVII, 3-4), C1, e~ decorata a
rilievi applicati (tav. XXX, 5), C3, e~ decorata a rilievi Si conosce un solo tipo (tavv. LXXII, 7; CXL, 3).
applicati (tav. LXXVII, 3-6). È probabile che questa for- Produzione.
ma costituisca servizio con la forma Hayes 24.
Forma prodotta in 1\.. (((good glossy slip)), A 1 o A 1 12 ?;
Decorazione. cfr. HAYES r972, p. 56) decorata a rilievi applicati. È si-
(r-2). Motivi non identificabili. - (3). Motivo n. 24- - mile alla coppa seguente, in particolare al tipo Ostìa I,
(4). Motivo n. 37. - (5-n). Motivi non identificabili. - fig. 85.
(r2). Motivo 11. 45. - (r3-r4). Motivi non identifica- Decorazione.
bili. - (15). Motivo n. 45. - (16-18). Motivi non iden- (1). Motivi nn. 38, 60, 64, 179.
tificabili.
Cronologia.
Cronologia. Prima metà del III secolo (Hayes). Come per le aitre
Attestazioni nella prima metà del III secolo (Ostia I). forme decorate a rilievi applicati si può pensare ad una
produzione a partire dalr età severiana.
Diffusione.
Si conoscono pochi esemplari rinvenuti a Roma, Ostia Diffusione.
e in Tunisia. È noto un solo esemplare rinvenuto in Tunisia.
Bibliografia. Bibliografia.
Italia. (r-r7): Ostia], figg. 6I-7ì, 674-688. (18): Ostia Il, fig. 604. Tunisù.t. (r): HAYfS 197::!, p. 58, fig. IO, forma 35, n. l; ta\". I b.

FORMA <• OSTIA III», FIG. 156. FORMA PALLARÉS 6 (HAYES ,6, N. 2).
,, OSTIA I", FIG. 85. .
Descrizione. LAMBOGLIA 6 bis (HAYES 36, N. 1).
Coppa con orlo indistinto dalla parete, munita superior-
mente di una scanalatura (cfr. il tipo Lamb. 2 a in A1}J Dcscri"zione.
cui fa seguito la decorazione a rilievo applicato. Dia- Coppa carenata a pareti più o meno vertlcalii il cui an-
metro: cm 16,8. damento generale richiama la forma Lamb. 6 in A 1 , A. 1/<
La parete è decorata da motivi applicati. Piede ad r:nello.
Tipologia. Diametri: cm 13-20.
Si conosce un solo tipo (tav. LXXII, 6).
Tipologia.
Produzione. Pall. 6. - Orlo ricurvo all'esterno. Il corpo si restringe
Forma prodotta in sigillata africana A1i~ decorata a verso !'alto (tav. LXXII, 8).
rilievi applicati. Osria I, fig. 85. - Orlo leggermente svasato, rnunit.o di
una profilatura a rilievo all'esterno (cfr. la forma prece-
Decorazione. dente). Sul punto di congiunzlone tra parete e carena è
(r). Motivo n. 21. visibile una sporgenza ( ?), solcata da scanalature.
TERRA SIGILLATA: VASI

Lamb. 6 bis. - Orlo leggermente ingrossato. La parete Cronologia.


è più alta rispetto ai tipi precedenti (tavv. LXXII, 9; Inizi del III secolo (Lamboglia). Prima metà del III
CXL, 4). secolo (Hayes, Ostia I). È probabile che la forma sia
prodotta a partire dall'età severiana.
Produzione.
Diffusione.
Forma prodotta in sigillata africana A1, A 112 decorata Forma documentata nel bacino occidentale del Me-
a rilievi applicati. È simile alla forma precedente. Una diterraneo, Una forma inedita è presente a Trieste.
coppa analoga è documentata in ceramica corinzia a
rilievo. Bibliografia.
Italia. (1): Ostia I, figg. 85,689. (2): PALLARÉS 1959, p. 128 CA-
BALLERO ZOREDA 1971, p. 235, fig. 5B. (3-4): Sibari 1970, p. 429,
Decorazione. fig. 468, n. 303 ( p. 5ro, fig. 567, n. 5868); p. 430, fig. 469, n. 303
(1). Motivo n. 163. - (2). Motivo n. 176. - (3). Motivi (-, p. 5ro, fig. 567, n. 5868). (5-12): Sìbari 1972, p, 330, fig. 353,
n. 284 ( p. 407, fig. 443, n. 5667); p. 330, fig. 353, n. 285 ( "'~ p. 407,
nn. 7, 178. - (4). Motivo n. 142. (5). Motivo n. 23. - fig. 443, n. 5668); p. 335, fig. 357, n. 230 l = p. 422, fig. 454, n. 4374);
(6). Motivo n. 7. - (7). Motivo n. 7. - (8). Motivo n. 54. p. 335, fig. 357, n. 231 ( .-e p. 408, tig. 444, n. 5101); p. 364, fig. 397,
(9). Motivo n. 3. - (10). Motivi nn. 4, 7. - (II). Motivi n. 241 ( p. 4u, fig. 446, n. 14728); p. 366, fig. 399, n. 212 ( p. 407,
fig. 443, n. 4668); p. 380, fig. 416, n. 276 ( = p. 424, fig. 456, n. 18831);
nn. 7, 28. - (12). Motivo n. 5. - (13). Motivo n. 147. - p. 380, fig. 416, n. 276 (=. p. 424, fig, 456, n. 18831); p. 380, fig. 417,
(14). Motivo n. 86. - (15). Motivo n. 117. - (16). Motivo n. 275 (-'-' p. 424, fig. 456, n. 19543). (13): Atlante, tav. LXXXVII, 9.
n. 52. - (17). Motivo n. 166. - (18). Motivo n. 93. - Iugoslavia. (14-22): (REMOSNIK 1962_, rav. (dopo p. 144) IX, nn.
1-4, 5 ( - (REMOSNIK 1966, tav. III, n. 3), 6-7; tav. X, nn. 1-2.
0-

(19-20). Motivi non identificabili. - (21). l'viotivo n. I r. - Spavw. (23): LAMBOGLIA 1958, p. 269, 6 bis. (24): PALLARÉS 1959,
(22). Motivo n. 36. - (23). Motivi non iàentificabili. p. u6 CABALLERO ZoREDA 1971, p, 235, fìg. 5A. (25): CABALLERO
ZOREDA I97I, p. 234, fig. 4,
(24). Motivi nn. 2, 57, 81, 141, mouvu non identificabile. - Musei e Collezioni. (26): LA BAUME-SALOMONSON 1976, tav. 57,
(25). Motivo n. 2. - (26). Cfr. LA BAUME-SALOM0NS0N n, I.
1976, tav. 57, n. I. S. T.

C) PRODUZIONE C' E C' DECORATA A RILIEVO APPLICATO


(Tavv. LXXIII-LXXV).

Questa classe, tradizionalmente denominata (i ceramica I motivi della decorazione a rilievo (cfr. lo <( early style ))
di El Aouja ))' poi dal Salomonson A/C, può essere assi- di Hayes 1972, p. 212 ss.) riguardano fra l'altro scene
milata alla già descritta produzione C 1 <i a glossy ver- di circo e di anfiteatro (con iscrizioni riguardanti le
milion slip is typical ,, (HAYES 1972, p. 289)- ed in misura familiae venarorum locali, legate con tutta probabilità agli
assai più ridotta forse anche alla C 2 • Si tratta per lo più spettacoli dell'anfiteatro di El Djem), e scene di vita
di forme che imitano recipienti in bronzo (HAYES 1972, religiosa (esclusi i culti di Mithra e cristiano). La
p. 17), in vetro, in ceramica a pareti sottili ed infine predominanza, del tutto eccezionale, delle forme chiuse
forme di sigillata africana A non decorata e decorata a in questo gruppo ceramico sta ad indicare che questa
rilievo applicato, C decorata a rilievo applicato e non produzione era destinata essenzialmente al mercato interno
decorata, di Navigio e di ceramica comune (ad esempio (anche se alcune forme raggiunsero mercati diversi del
di. Raqqada). L'ansa è generalmente decorata a matrice. Mediterraneo). È questa la manifestazione più antica, e
È documentata la decorazione a rotella. La forma Sa- certo fra le più clamorose dal punto di vista dell'artigia-
lomonson XXIII e verniciata solo all'esterno, come av- narn artistico, del grande filone produttivo della C.
viene sempre per le forme chiuse. Alcune bottiglie, Tornando alla decorazione si osserva che la grande va-
brocche o anforette presentano un caratteristico alto rietà dei motivi, la loro libera ed unitaria composizione, il
fondo, Il piede è ad anello più o meno rilevato. Questa ricollegarsi dei soggetti a momenti tipici della vita locale,
classe è documentata soprattutto in Tunisia, in parti- sono caratteristiche che noi ritroviamo nella produzione
colare nella regione di El Djem e El Aouja, ma è stata musiva del III secolo. È questo il momento migliore del
anche esportata, seppure in quantità assai limitate, in <' realismo )) figurativo africano, nel quale il notevole livello
Algeria, Libia, Italia, Spagna, Francia, Germania, Cipro della qualità artistica si fonda su una larga base sociale.
e Rodi. È questo d)altra parte anche il momento migliore della
Le officine dovevano essere situate dunque in Bìza- produzione ceramica, la quale per leggerezza, brillantezza
cena, non lontano dalla costa, e furono attive nel corso di vernice e ricchezza decorativa raggiunge ed a volte su-
del III secolo. Il motivo a rilievo del I< faro)) (forse il pera il livello produttivo delle più antiche sigillate italiche
nuovo faro di Cartagine, scoperto dagli scavi britannici e sud-galliche. Bisogna però aggiungere che le produzioni
sull'isoi2. del porto circolare, databile nel II secolo, pr0- ceramicht più {( artistiche ,\ quale questa delb Bizacen:::,
babilmente da ricollegarsi con le onoranze rese alla città, non riescono ad essere largamente commercializzate, come
denominata <( Alexandria togata ,1 nell'anno 192) ed il mo- avviene invece per le più semplici e standardizzate forme
tivo ottenuto grazie all'impressione di una moneta di Gor- aperte non decorate, che sono quelle più propriamente
diano III (238-244) offrono utili indicazioni cronologiche. destinate all'esportazione. La fine di questa produzione

1 47
CERAMICA AFRICANA

specializzata di forme chiuse è forse legata alla difficoltà A partire dalla metà del III secolo e fino agli inizi del
di smerciare simili prodotti sui mercati mediterranei e IV secolo vennero prodotte delle lucerne in sigillata
forse anche ad un uso più diffuso di forme in ceramica con decorazione a rilievo applicato (forme I-III; dì-.
comune o in vetro. L'eleganza dei vasi di <' El Aouja 1> pp. 188-t90).
non trova confronto nella Tunisia settentrionale.

FORMA SALOMONSON XXVIII bis. Cronologia.


200-280 (Salomonson).
Descrizione.
Dijfusione.
Per la descrizione, cfr. la forma Hayes 24 in sigìllata
africana A decorata a rìlievo applicato. Diametro: cm 24,5. Forma documentata in Tunisia.

Tipologia. Bibliografia.
Tunisia, (l): SALOMONSON 1968, mv, lI, n. XXVIII.
Si conosce un solo tipo (tav. LXXIII, I).
Produzione.
Forma prodotta ìn sigillata africana A decorata a stampo FORMA SALOMONSON XXVII "" HAYES 39.
(cfr. la forma Hayes 13), a rilievi applicati (cfr. la forma SALOMONSON XXVII bis == HAYES 40.
Hayes 24) e C 1 decorata a rilievo applicato. Data l'esatta
corrispondenza di questi esemplari con la forma Hayes 24,
sorge il dubbio che essi possano rìentrare nella produzione
Descrizione.
decorata della A; Salomonson (SALOMONSON 1968, p. 103, Pi.mo a corpo arrotondato con orlo smussato all'interno
n. 68; p. no), pur attribuendo questa forma alla A/C e fornito di scanalatura, oppure con orlo che presenta una
( = C 1), nota che essa, assieme ad altre (cfr. la forma Sal. leggera pendenza verso l'esterno, segnata da una scana-
XXIII), appartiene al repertorio tipologico della sigillata latura. Il fondo presenta un piede atrofizzarn, oppure un
africana A. Hayes (HAYES 1972, p. 48 ss.) non ritiene piede ad anello appena accennato. Rilievi applicati deco-
opportuno distinguere due produzioni. rano internamente le pareti. Diametri: cm 17,4-20,3.
Decorazione. Tipologia.
(1). Motivo n. 27(?). - (2). Dal disegno del Salomonson Sal. XXVII. - Con orlo smussato all'interno e fornito
non è visibile la decorazione. di una scanalatura; piede atrofizzato (tavv. LXXHI, 3;
CXLI, t).
Cronologia.
Sai. XXVII bis. - Con orlo che presenta una leggera
200-280 (Salomonson). pendenza verso l'esterno segnata da una scanalatura e
Diffusione. piede ad anello appena accennato (tav. LXXIII, 4).
Forma documentata in Tunisia centrale. Produzione.
Bibliografia. Forma prodotta in sigillata africana C 1 decorata a
Italia. (r): Os1ia I, fig. 54 ( ?). rilievo applicato. Una forma molto simile è nota in c:i
Tunisia, (2): SALOMONSON 1968, tav. II, n. XXVIII bis.
(tav. XXIX, 5-6) e in ca decorata a rilievo applicato (rav.
LXXVI, 5-6). In questa forma si hanno secondo Hayes
FORMA SALOMONSON XXVIII. i primi accenni alle caratteristiche di fabbrica della C/E.
Simili al tipo Sal. XXVII bis sono due vasi nel Lancies-
Descrizione. museum di Treviri (13873 a, b).
Piatto ad orlo ricurvo verso l'interno e piede ad anello. Decorazùme.
Sul fondo decorazione a rilievo applicato. Diametro:
(r, 2, 4). Non sono visibili i motivi decorativi. - (3). Jv1o-
cm 15,5. tivi nn. 88, II8.
T1j)o/ogia.
Cronologia.
Si conosce un solo tipo (tav. LXXIII,
200-280 (Salomonson). Prima metà III secolo (Hayes).
Produzùmc.
Diffusione.
Forma prodotta in sigillata africana C 1 decorata a
rilievo applicato. Per l'andamento del corpo può richia- Esemplari del tipo Sal. XXVII sono stati rinvenuti a
mare forme in C 1 e C 2 (cfr. tav. XXVI, ro-15). Sparta e a Raqgada; un frammento di inc:erta attribu-
zi(ì_'Je ai. 1-1.useo Archeoiogico di Almerìa Ga Roqctas de
Decorazione. Mar (Alicante). Esemplari del tipo Sai. XXVII bis sono
(1). Dal disegno del Salornonson non è visibile la de- stati rinvenuti tra Sousse e Kairouan, altri a Raqqada,
corazione. frammenti a Cosa.
TERRA SIGILLATA: VASI

Bihliografia. Tipologia.
Grecia. (r): HAYES 1972, p. 58, fig. ro, forma 40, n. L Si conosce un solo tipo (tav. LXXIII, 6).
Spagna. (2): CABALLERO ZOREDA 1971, p. 248, fig. 12 ( ?).
Tunisia. (3): PoTTIER 19I3, p. 442, fig. 2 e~ BoURGEOIS 1969,
p. 6 4 , ta\', V, in basso SALOMONSON 1969, p. 68_, fig. 89 " HAYES
7
·
Produzione.
1()72, p. 58, fig. IO, forma 39, n. I. (4): SALOMONSON 1968, tav. II, Forma prodotta in sigillata africana C 1 decorata a
nn. XXVII-XXVII bis.
rilievo applicato e A (cfr. la forma Lamb. 19 bis). Come
per la forma Sal. xxvrn bis, anche per questa forma è
dubbia Fattribuzione alla sigillata africana C1 decorata
FORMA SALOMONSON XXVI (HAYES 41). a rilievo applicato: essa è inserita da Salomonson nella
tabella della A/C ( = C 1), ma nello stesso tempo eglì af-
Descrizione. ferma curiosamente (cfr. SALOMONSON 1968, p. 103,
nota 68) che la decorazione a rilievi applicati non appar-
Bacinella con orlo a tesa leggermente incurvato; parete
tiene al tipico repertorio della A/C, ma ad una fase im-
a quarto di cerchio; piede ad anello appena rilevato. De-
mediatamente precedente, e aggiunge che questo esem-
corazione a rotella sul fondo e suII'orlo; decorazione a ri-
plare va inserito in un ambito tipologico più tipico della
lievo applicato all'interno del vaso. Diametro: cm 27 circa.
sigillata africana A. La descrizione di Hayes della vernice
Tipologia. sembrerebbe adattarsi di più alla vernice della A o della
Si conosce un solo tipo (tav. LXXIII, 5). A decorata a rilievo applicato.

Produzione. Decorazione.
Forma prodotta in sigillata africana C 1 decorata a ri- (r). Motivi nn. II, 131.
lievo applicato; l'andamento generale della forma ricorda Cronologia.
le coppe in A decorata a rilievo applicato (tav. LXXII, 5).
Secondo venticinquennio - metà III secolo (Salomon-
Decorazione. son). Prima metà III secolo (Hayes).
(1). Motivo n. 138. - (2). Motivi nn. 18, 60, 125, Diffusione.
147, 183. L'esemplare noto è conservato al Museo del Bardo e
Cronologia. proviene da Bir Halima (regione di Zaghouan).
200-280 (Salomonson). 225-250 (Hayes). Bibliografia.
Tunisia. (1): Cat. Alaoui 1922, p. 309, n. II52 SAL0M0NS0N
DZf/ì.f.sÌone. !964, cat. n. 57, fi.g. n SALOMONS0N 1968, tav. II, n. XXIII.
Un solo esemplare è noto finora, al Museo del Bardo,
proveniente da El Djem. Due esemplari da Ostia non sono
sicuramente attribuibili a questa forma (cfr. Ostia I, FORMA SALOMONSON XXV (HAYES 145).
frgg. 50-51).
Descrizione.
Bibliogmfia.
lralia. (r): Ostia I, figg. 50-51 (?). Coppa biansata a corpo arrotondato, con orlo modanato e
Tunisia. (2): SALOMONSON 1960, p. 53, n. T7I ~·-· SALOMONSON alto piede. In corrispondenza dell'attacco superiore delle
1968, tav. II, n. XXVI SALOMONSON 1969, p. 70, fig. 94. due anse si nota una solcatura. Decorazione a rilievi ap-
plicati sul corpo de1 vaso. Anse a matrice. Diametro:
FORMA << KUNST UND ALTERTUM » 1973, TAV. 73, cm II ,9. Altezza: cm 10,6 circa.
N. 156, Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. LXXIII, 7).
Marmitta cfr. Kunst und Altertum 1973, p. 103, n. 156 Variante priva di anse: LA BAUME-SALOMONSON 1976}
~ LA BAUME-SALOMONSON 1976, p. 142, n. 583. Prove-
tav. 57, n. 585, 2.
nienza: Tunlsia.
Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana C1 decorata a riiie-
FORMA SALOMONSON XXIII (HAYES 37).
vo applicato. Per il tipo del piede e per le anse_1 cfr. ia
Descrizione. forma Kunst und Altertum 1973, tav. 72, n. 157.
Zuppiera. La parete è ad andamento concavo nella parte Decorazione.
inferiore e convesso nella superiore; le due parti sono di- ( 1 ). Dal disegno del Salomonson non sono chiaramente
stinte: da una nervatura. L'orlo è saromato in modo da visibili i motivi decorativi:, notrebbc- trattarsi del motivo
poter accogiicre un coperchio. Una nervatura distingue n. 8 e di uno dei motivi nn. 176-181. - 1_2). Cfr. LA
pure la parete dalla carena. Piede ad anello rilevato. La BAUME-SALOMONSON 1976, tav. 57, 2.
vernice copre soltanto la parte esterna del vaso. Sulla
parete decorazione a rilievo applicato. Diametro: cm 18. Cronologia.
Altezza: cm r2. 200-280 (Salomonson). 200-250 (Hayes).
CERAMICA AFRICANA

Diffusione. Cronologia.
Sono noti due esemplari: uno proviene probabilmente 200-280 (Salomonson). Attestazioni in contesto di pri-
da Cartagine ed è conservato al museo di Cartagine, ma metà III secolo (Ostia I). Prima metà III e poco
mentre raitro è al ROmisch-Germanisches Museum di dopo(?) (Hayes).
Koln. Diffusione.
Bibliografia. Sono noti esemplari nei musei di Timgad e Cipro;
Tunùia. (1): SALOMONSON 1968, tav. II, n. xxv. frammenti ad Ostia. Due esemplari sono conservati al
Aiwei e Co!/c::;inni. (2): LA BAUME-SALOMONSON 1976, tav. 57, 2.,
R0misch-Gerrnanisches Museum di K0ln; per uno di
questi (Kunst und Altertum r973, tav. 72, n. 157) è
FORMA SALOMONSON XVII. incerta l'attribuzione alla C 1 o alla C:l.
Bibliografia.
Descrizione. A/gecla. (;), SALOMONSON 1968, mv. Il, n. XXI!.
Italia. (2): Osria I, tav. III, figg. 4r a-b; tav. LIV, nn. (no-r.
Bicchiere cilindrico su alto piede. Orlo indifferenziato Tunisia. (3-4): Kunst und Aherrum 1973, tav. 73, n. 156 ( LA
BAUME-SALOMONSON 1976, tàV, 56, n. 4); tav, 72, n. 157 (?) ( - LA
0

dalla parete, ma distinto tramite due leggere modanature. BAUME-SALOMONSON 1976, tav. 58, n. 3).
Rilievi applicati decorano il corpo del vaso. Diametro:
cm 7-7,r. Altezza: cm 13,5-17,4.
FORMA SALOMONSON XVIII (HAYES 179).
Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tavv. LXXIII, 8; CXLI, 2). Descrizione.
Produzione. Bottiglia a corpo globulare, spalle appiattite e collo
svasato. Il fondo presenta un basso piede ad anello. Sul
Forma prodotta in sigillata africana C 1 decorata a
corpo del vaso è presente la decorazione a rilievo applicato.
rilievo applicato. Una forma simile è nota in vetro (cfr.
Altezza: cm I0,2-I4,5.
FREMESDORF 1959, v, tavv. 14-15).
Tipologia.
Decorazione.
Si conosce un solo tipo (tav. LXXIII, ro).
(1). Dal disegno del Salornonson non sono chiara- Variante Kunst und Alrenum 1973, tav. 71, nn. 153-
mente visibili i motivi decorativi. (2). Motivi nn. 8, 154: i due esemplari hanno l'orlo che presenta un labbro~
21, 132. segnato da una scanalatura e un aspetto leggermente
Cronologia. più schiacciato (tav. CXLI, 3).
200-280 (Salomonson). Produzione.
Difjusfone. Forma prodotta in sigillata africana C 1 decorata a
rilievo applicato. Sono note delle forme simili in vetro
Sono noti esemplari al Museo del Bardo di Tunisi, (cfr. la forma Isings 92, datata a partire dall'età adrianea
di cui uno proveniente da El Djem. fino agli inizi del III secolo e la forma Isings 104 a, da-
Bibliografia. tata a partire dall'inizio del III e tipica per tutto il IV
Tunisia. (I): SALOMONSON 1968, tav. II, n. XVII. (2): SALOMON~ secolo).
SON 1969, p. 68, fig. 9L
Decorazione.
(1) ..M.otivi nn. 10, 57. (2) ..M,otivi nn. n, 29, 60. -
FORMA SALOMONSON XXII (HAYES 146). (3). Motivi nn. IO, 26, 143.
Cronologia.
Descrizione.
200-280 (Salomonson). 200/210-250 (Hayes).
Coperchio di forma leggermente concava, verniciato
so1o esternamente. Sulla parete del coperchio è presente Diffusione.
la decorazione a rilievo applicato. Diametro: cm 14,6- Sono noti tre esemplari, provenienti dalla Tunisia; uno
19,6. è al museo di Cartagine, gli altri due sono al RO □isch­
Gennanisches 1\1.useum di Kòln.
Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. LXXIII, 9). Bibliografia.
Tunisia. (1): SALOMONSOl\' 1968, tav. JI, n. XVIII. (2-3). Kunsr
Produzione. und A!terrwn 1973, tàV. 7I, nn. 153-r54 ( LA BAUM.E-SALOMONSON
1976., taY. 56, O. 579, 2).
Forma prodotta in sigillata africana A (forma Lamb. 20)
e in C 1 decorata a rilievo applicato.
FORMA LA llAUME-SALOMONSON 1976, TAV. 58, N. I.
Decorazione,
(I, 2, 3). Motivi decorativi non visibili. - (4). Motivi Bottiglia, cfr. LA BAUME-SALOMONSON I976, p. 145,
nn. 60, 62. n. 589. Datazione: III secolo.

IJO
TERRA SIGILLATA: VASI

FORMA SALOMONSON Il (HAYES 177). Diffusione.


SALOMONSON II bis. L'unico esemplare noto proviene da Orange, in Provenza.
Bibliografia.
Descriz1·onc. Francia. (I): VERTET r961, pp, 49-50, fig, II.
Bottiglia a corpo ovoide o leggermente piriforme, re-
cante un listello sporgente in corrispondenza dell'attacca-
tura del collo. Collo di forma quasi cilindrica, espanso FORMA SALOMONSON I = HAYES r7r.
alla sommità, decorato da più file di scanalature. Orlo
arrotondato appena rivolto all'esterno. Fondo alto. Piede Descrizione.
ad anello. Sul corpo del vaso è presente la decorazione a Brocca ( ?) a corpo piriforme con stretta imboccatura.
rilievo applicato. Altezza: cm 22-2 3 circa. Orlo poco sporgente rivolto all'esterno. In due esemplari
Tipologia. (uno da Thapsus e uno da Hadrumetum) l'orlo non si
Salomonson II. - A corpo ovoide (tav. LXXIII, II). distingue dal resto del vaso. Fondo alto. Piede ad anello.
Salomonson II bis. A corpo piriforme (tav. LXXIIIi Poco al di sotto dell'orlo in quasi tutti glì esemplari è
presente un listello poco sporgente; in alcuni esemplari
12).
al posto del listello è una sottile scanalatura. Decora-
Produzione. zione a rilievo applicato sul corpo del vaso. Ansa a ma-
Forma prodotta in sigillata africana C 1 e C 2 ( ?) deco- trice. Altezza: cm 16-17 circa.
rata a riiievo applicato. Per l'andamento del collo, cfr. for- Tipologia.
me in sigillata africana A (tav. XXI, 7-II) e in C 1 e C 2 (?)
decorata a rilievo applicato (Sal. IX). Una forma simile Si conosce un solo tipo (tavv. LXXIV, 1; CXLI, 4).
in vetro (cfr. FREMESD0RF 1959, \\ tav. 26). Variante: esemplare da El Aouja con orlo più alto e incli-
nato all'esterno (cfr. BESCHAOUCH 1966, p. 151).
Decorazione.
(r). Motivi decorativi non documentati. - (2). Motivo Produzione.
Il. 8, Forma prodotta in sigillata africana C1 e C 2 ( ?) deco-
rata a rilievo applicato. La stessa forma in una produ-
Cronologia.
zione non decorata (Sal. I, cfr. p. 74). Per l'andamento
200-280 (Salomonson). 200/210-250 (Hayes). del corpo, cfr. le fo1me Sa!. IV e XI.
Dijfusionc. Decorazione.
Un solo esemplare intero, al Museo del Bardo, da Sous- (r). Motivi nn. 14, 29, 21, 75. - (2). Motivi nn. 8, 49,
se j alcuni frammenti di fondo probabilmente attribuibili 130. - (3). Motivi nn. 12, 33, 94, 98, 101, 103, 188. -
a questa forma, ad Ostia. (4). Motivi nn. 144, 147. - (5). Motivi nn. 9, 128. - (6).
Bibliografia. Motivi nn. 29, 95. - (7). Motivi nn. 29, 43, 128, 164- ·-
Italia. (I): Ostia I, tav. III, figg. 42-43 (?); tav. LIII, nn. 652 e (8). Motivi nn. l 5, 82. - (9). Motivi nn. 29, 32, 43, ro5,
654 ( ?). 166, 186. - (10). Motivi nn. 12, 35, 29, ror, 103, 182. -
Tunisìa. (2): SAI.OMONSON 1964, cat. n. 50, fig. g SAI.OMONSON
1968, tav. II, nn. II, II bis. (II). Motivi nn. 13, 27, 29, 31, 62. - (12). Motivi nn.
8, 187. (13). Motivi nn. 29, 58, 166. - (14). Motivi nn.
29, 43, 164. - (15). Motivi nn. 21, 29, 43, 164. - (16). Mo-
FORMA HAYES 178. tivi nn. 29, 43, 72, 164 (?). - (17). Motivi nn. 8, 27, 29,
33, ro3. (18). Motivi nn. 29, 172. - (19). Cfr. LA
BAUME-SALOM0NSON 1976, taV. 55, n. I.
Descrizione.
Bottiglia a corpo globulare del tutto simile alla forma Cronologia.
Sal. III, ma priva di anse. Il collo presenta un piccolo 200-280 (Salomonson). 210-250; fino al 280-300 per
listello a rilievo sotto il disco. Decorazione a rilievo ap- gli esemplari di più scadente qualità (Hayes).
plicato sul corpo del vaso. Le dimensioni non sono note.
Diffusione.
Tijmlogia, Forma caratteristica della Tunisia; un esemplare, forse
Si conosce un solo tipo. proveniente da Rodi, è conservato al Museo dell'Uni-
Produzione. versità di Y ale.
Forma prodotta in sigillata africana C1 decorata a ri- Bibliografia.
lievo applicato. Germania Occidcmalc. (1): HAYES 1972, tav. VIII, a-b.
Gruia. (2): BAUR r922, p. 253, figg. 109-rro, n. 547, a-b.
111,.-:,,ic;, (3): FAI.BE 1833, taY. \', n.. · CVA, C0pc11hapw: /· ras·
Decorazione.
300, n. I a-b. (4): BACHOFEN 1890, tav, XXXV, n. r. (5): Cat. Aìamd
(I). Motivo n. 33; gìi altri motivi non sono visibili. 1897, tav. XLII, n. 209 ~·., DECHELETTE 1904, II, p. 175, fig. c. (6);
POTTIER 1913, p. 443, fig, 3, a sin. (7-8): MERLIN 1916, tavv. XXVIII,
Cronologia. XXIX. (9): Cat. Alaoui 1922, tav. XIX, n. 5 SALOMONS0N 1960,
p. 49, fig. 21 a-b ,~ Io. 1964, cat. 52, fig. i. (10): SAI.OMONSON 1960,
200/2ro-250 (Hayes). pp. 48-49, figg. 20 a-b. (II): SAL0M0NS0N 1964, cat. n. 51, fi.g. h.

IJI
CERAMICA AFRICANA

(12>: BESCl·!AOt)CH 1966. p. 15r. (J3\; FoOCHER 1967-68, p. 239, tav. ad anello. Decorazione a rilievi applicati sul corpo del vaso;
IX, n. 29, (14): SALOMONSON 1968, tav. II, n. I. (r5-r6): SALO-
MONSON !969, p, 4r, fig. 50; p. 68, fig. 89. (17-18): K1msr 1md Al- spesso anche l'ansa è decorata da una banda a rilievo.
rcrtum 1973, mv. 70, nn. l5I ( LA BAUME-SALOMONSON 1976, tav. Altezza: cm 16,3-24,5.
54, nn. 3-4)-r52.
i\Iusei e Cn!lczio11i. (19): LA BAUME-SALOMONSON 1976, tav. 55, n. r. Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tavv. LXXIV, 3-4; CXLI, 5).
FORMA SALOMONSON I bis - HAYES 17r. Variante: su di un esemplare di Raqqada oltre aJle
scanalature sotto il disco, si notano solcature sul collo.
Descrizirmc. La parte del collo al di sopra del disco è cilindrica invece
che tronco-conica (SALOM0NS0N 1968, p. II0, fig. 25).
Boccalino a corpo piriforme e larga imboccatura, che
gli conferisce un aspetto meno slanciato rispetto alla pre- Produzione.
cedente forma Sal. I. Orlo poco sporgente rivolto al-
Forma prodotta in sigillata africana C1 e C 2 ( ?) de-
l'esterno. Fondo alto. Piede ad anello. L'attaccatura del
corata a rilievo applicato. La forma è nota anche in una
fondo con 1a pancia del vaso è sottolineata da un listello
produzione non decorata (cfr. p. 75). Una forma simile
poco sporgente. Una scanalatura appare poco sotto l'orlo.
per l'andamento generale del corpo è nota in vetro (cfr.
Sul corpo del vaso è presente la decorazione a rilievo ap-
IslNGS 1957, p, 159, forma 129, datata fine III - IV sec,),
plicato. Ansa a matrice. Altezza: cm 13-14 circa.
Per la forma del corpo, cfr. pure la forma Hayes r78, che
Tipologia, però è priva di anse. Per il gusto deile nervature o sol-
Si conosce un solo tipo (rav. LXXIV, 2). cature sul collo, cfr. forme in sigillata africana A 1 , A1 11 e A''"
(tavv. XX, 7; XXI, 5; XXI, 6; XXI, 7-rr). Per il gusto
Produzione. deJle nervature nella produzione vitrea, cfr. la forma
Forma prodotta in sigillata africana C1 e C 2 (?) de- IsINGS 1957, 88 e, databile a partire dalla seconda metà
corata a rilievo applicato. Questa forma è nota anche in del II secolo e forme più tarde (IsINGS 1957, 120 a,
una produzione non decorata (cfr. p. 74). Ricorda i 270 - inizi IV secolo circa).
boccalini in sigillata africana A (tav. XVIIIi 13-19) e in
Decorazione.
ceramica a pareti sottili.
(1), Motivi nn. 8, 35, 58, 128. - (2), Motivi nn, 8, 88,
Decorazione. 114, - (3). Motivi nn. 17, 29, 127, 130, - (4). Motivi nn,
(1). Motivo decorativo non documentato. (2). l\fotivi 15, 97, 102, -(5), Motivi nn, 29, 129, - (6). Motivi nn, 8,
nn. 8, 9r. (3) . .lvlotlvi nn. 8, 29, I 12. -- (4). lvlotivi nn. 19, 21, 29, 64, - (7). Motivi nn. 9, 12, 58. - (8), Motivi nn,
69. (5). lvtotivi nn. 8, 29, 30, 98, 185. ~ (6). Motivi nn, 29, 40, 149, - (9), Motivi nn, 8, 2r, 29. - (ro-n), Cfr,
62, 176, 189, ·· (7). Motivi nn. 29, 99, - (8), Motivi nn. LA BAUME-SALOMONSON 1976, tav. 55, n. 2, 567; tav. 55,
34, 184, nn, 3·4, 565,
Cronologia. Cronologia.
200-280 (Salornonson). 200/210-250; fino al 280-300 200-280 (Salomonson), 200/210-250 (Hayes),
per gli esemplari di più scadente qualità (Hayes). Un fram-
mento ad Ostia in un contesto della prima metà del III se- Diff11sione.
colo. Un esemplare di El Aouja reca l'impronta di una Forma abbastanza comune in Tunisia centrale; un
moneta di Gordiano III (238-244). esemplare è stato rinvenuto ad Ibiza.
Dijfusione, Bibliogra_fia.
Forma documentata m Tunisia; frammenti ad Ostia. Spa{!na. (r): ROMAN Y CALVrT I906. taY. (dopo p. 250) LXXVI.
Tunisia. (2): POTTIER IlH3, p. 443, fig, 3 (ad'; SALOMONSON
Bibliografia. 1969, p. 77, fig. III HAYES 1972, tav, X a. (3): Car. Alaoui I922,
Italia. (Jj: Osria ]_, fig. 38; mv. LV, fig. 69r. tav. XIX, n. 4, (4): SALOMONSON 1960, p. 54, fig. 27 a-b ~,- SALO-
Tunisia. (2): Car. Alao11i r897, tav. XLII, n. 210 DECHELETTE MONSON 1964, cat. 54. (5): FOUCHER 1964, tav. XXXII, e =- ID. 0

1904, p. r76, fig. d. (3): MERUN 1916, p. CXXVII, tav. XXX. (4): 1967-68, tav. IX_, n. 27 (dopo p. 22). (6): SALOMONSON 1968, p. l!O,
Car. Alaoui 1922. taY. XIX, n. 3. SALDMONSON 1964, cat. n. 54, fig. 25; tav.11, n. III. (7): SALOMOKSON 1969,p, 76,fig. rn8. (8): Kwn
(s-6:::SALOMONSON 1960. fig. 22. a-b; fig-. 23 (-- SALO/YiONSON 1964, tmd Alterrwn I973, tav. 69, n. 150. (9): Raqqada 1973, tav. XLVII,
cat. 53, fig.; In. 1968, taY. II, n. I hJ. (7): FouCHER 1967-68, p, tomba C2.
239, ta.\'. IX, n. 30. (8): SALOMUNSON 1969, p. 71, tig. 96 a-b. Ah/sei L' Colìe:Jioni. 'IO-II): LA BAUME-SALOMOKSON 1976, tav. 55,
n. 567, 2; n. 565, 3-4,

FORMA SALOMONSON III HAYES 174,


FORMA SALOMONSON IV= HAYES 176.
Descrizione.
Fiaschetta a corpo globubre. talora legg-errnentc schiac- Descrizione.
cimo. Lungo collo cilindnco_1 fornito ài un aneHo rile- Brncca a corpo piriforme e orlo di tipo 1, a collarino 1,.
vato poco sopra l'attaccatura dell'ansa. Talvolta si no- Il collo è diviso dal corpo del vaso da una rientranza a
tano scanalature o solcature alla base del collo. Il fon- spigolo vivo. Poco al di sotto dell'orlo è presente una sca-
do può essere piano oppure presentare un basso piede nalatura. Fondo alto distinto da un sottile listello. Piede

IJ2
TERRA SIGILLATA: VASI

appena rilevato. Motivi a rilievo applicato sul corpo del FORMA LA BAUME-SALOMONSON 1976, TAV. 58, N. 2.
vaso. Ansa a matrice. Altezza: cm 15-16 circa.
Brocca (tav. CXLI, 6), cfr. LA BAUME-SALOMONSON
Tipolop'.a. 1976, p. 145, n. 590. Datazione: III secolo.
S1 conosce un solo tipo 1_tav. LXXIV, 5).
Produzione. FORMA «KUNST UND ALTERTUM>> 1973, TAV. 69,
Forma prodotta in sigillata africana C 1 e C 2 ( ?) deco- N. 149.
rata a rilievo applicato. L'orlo rìcorda le forme Pallarés
26A bis e Hayes 139 in sigillata africana A1 • Per l'anda- Dcscrìzùme.
mento piriforme del corpo, cfr. le forme Sal. I e XI.
Brocca a corpo piriforme. Orlo svasato con il labbro
Decorazione. leggermente pendente. Due scanalature sotto l'orlo. Sul
(1). Dal disegno del Salomonson non è chiaramente vi- corpo sono presenti motivi decorativi a rilievo applicato.
sibile il motivo decorativo (n. 38 ?). Ansa a matrice. Altezza: cm 14,5.

Cronologia. Tipologia.
200-280 (Salomonson). 200/210-250 (Hayes). Si conosce un solo tipo (tavv. LXXIV, 7; CXLII, r).

D(ffusionc. Produzìone.
Forma prodotta in sigillata africana C 1 decorata a ri-
Si conosce un solo esemplare, al Musco del Bardo di
lievo applicato. Un orlo simile è presente nella forma
Tunisi.
Sal. v1 in C 1 decorata a rilievo applicato e in alcune
Bibliografia. forme in ceramica comune della necropoli di Raqqada,
Tunisia. (1): SALOMONSON 1968, tav. II, n. IV. datate II - inizio III secolo (cfr. SALOMONSON r968,
p. 126, fig. 38, n. CC6; p. 128, tav. v, nn. CC12, CCr6).
Un orlo simile è noto anche in vetro (cfr. IsINGS 1957,
FORMA SALOMONSON VI. p. 120, forma 102).
Decorazione.
Descrizione. (r). Motivi nn. 29, 88, motivo vegetale non chiara-
Brocca a corpo globulare, collo tronco-conico e orlo mente individuabile.
svasato con il labbro leggermente ingrossato. Scanalature
sotto l'orlo e sul collo in corrispondenza dclFattacco con
Cronologia.
le spalle. Piede ad anello. Sul corpo del vaso decorazione Ili secolo (Heimberg).
a rilìevo applicato. Ansa decorata a matrice. Altezza: Diffusione.
cm 15 circa. È noto un solo esemplare, proveniente dalla 'Tunisia,
Tipologia. al ROmisch-Germanisches Museum di KOln.
Si conosce un solo tipo (tav. LXXIV, 6). Bibliografia.
Tunisia. (I): Kunsr 1111d Alrertwn 197:;, tav, 69, n. 149 LA BAu-
Produzione, ME-SAL0M0NSON 1976, tav. 57, 4, n. 588.

Forma prodotta in sigillata africana C 1 decorata a


rilievo applicato. Un simile orlo è presente nella forma FORMA SALOMONSON XIX.
Kwzsr und Altcrrum 1973, tav. 69, n. 149 in C 1 decorata
SALOMONSON XXI his.
a rilievo applicato e in alcune forme in ceramica comune
della necropoli di Raqqada, datate II - inizio III secolo
Descrizione.
(cfr. SALOMONSON 1968, p. 126, fig. 38, n. CC6; p. 128,
tav. v, nn. CC12, CC16). Un orlo simile è noto anche Brocca carenata. Il collo e le spalle presentano un anda-
in vetro (cfr. ISINGS 1957, p. 120, forma 102). mento concavo, il corpo è emisferico. Dai disegni del Sa-
lomonson non si riesce a capire se il tipo XIX sia a bocca
Dccoraz1:one. trilobata; egualmente non chiara risulta la presenza o
(r). Dal disegno del Salomonson non è chiaramente vi- meno dell'ansa nel tipo XIX bis. Un esemplare presenta
sibile il motivo decorativo (n. 8 ?). un piede anulare} Paltro è fornito di un fondo alto con
piede ad anello. Nel tipo XIX bìs solcature o scanalature
Cronologia. sotto l'orlo. Nella parte superiore del corpo sono pre-
200-280 (Salomonson). senti motivi decorativi a rilievo applicato. Altezza: cm
r.5-16~5 circa,
Di.ffusìonc.
Tìpologia.
È noto un solo esemplare, al Museo del Bardo.
Sai. XIX. - Con bocca trilobata ( ?) (tav. LXXIV, 8).
Bìbliografia. Sal. XIX bis. - Con il labbro lievemente ingrossato (tav.
Tu11ùi"a. (1): SAL0MONS0N l968, tav. II, n. VI. LXXIV, 9).

IJJ
CERAMICA AFRICANA

Produzione. Bibliografia.
Ah;crìa. (I): SALOMONSON 1968, tav. II, n. XXI.
Forma prodotta in sigillata africana C decorata a ri-
1
AJ1.1sci e Callc;:;im1i. {2): LA BAUAtC~S1\LOMONSON 1976, mv. 56,
lievo applicato. n. 3, 5R2.

Dccorazi011c,
(I). Dai disegni del Salomonson non sono chìaramentc FoRMA SALOMONSON VIII bis. HAYES 172.
visibili i motivi decorativi; per il tipo Sal. XIX dovrebbe SALOMONSON VIII HAYES 172.
trattarsi del n. 62 e di uno dei motivi 8-15. (2). Motivo
n. 6. Descrizione.
Cronologia. Anforetta a corpo globulare con lungo collo rastremato,
provvisto di scanalature sotto l'orlo. Fondo alto con un
200-280 (Salomonson).
piede ad anello. Il fondo presenta un sottile listello in
Di/fusione. corrisponden7,,a della congiunzione con il corpo del vaso,
Forma documentata in Tunisia. Un frammento di in- Sul corpo del vaso è presente la decorazione a rilievo ap-
certa attribuzione ad Ostia. plicato. Anse a matrice. Altezza: cm II,5-18.

Bibliografia. Tipologia.
Tunisia. (I): S,\LOMONSON 1968, tav. lI, nn. XIX, XIX hi.1. (2): Sal. \'III bis.~ Con il coIJo abbastanza alto e il corpo
Ostia I, figg. 40, 661 ( ?). globulare (tavv. LXXV, 2; CXLII, 4).
Sai. VIII. - Con il collo più basso e più rastremato. Il
FORMA LA BAUME-SALOMONSON 1976, TAV. 57, N. 3. corpo è alquanto schiacciato (tavv. LXXV, 3; CXLII, 5).
Produzione.
Brocca (tav. CXLII, 2), cfr. LA BAUME-SALOMONSON Forma prodotta in sigillata africana C 1 e C 2 ( ?) de-
1976, pp. 143-144, n. 587. Datazione: III secolo. corata a rilievo applicato.
Decorazione.
FORMA SALOMONSON XXI. (1). Morivi nn. 8, n3. - (2). Motivi nn. 64, 167. - (3).
A1.otivi nn. 8, 45. - (4). Motivi decorativi non visibili. ·-
Descrizione. (5). Motivi nn. 9, 58, 187. - (6). Motivi nn. 8, 33, 97. -
,7). Motivi nn. 9, 20, 64, 106, n9. -- (8). Motivi nn. 53,
Brocca (o bottiglia?) a corpo biconico e collo cilindrico.
174 (?). - (9). Motivo n. 8, altri motivi non identifica-
Piede ad anello. Sul corpo del vaso è presente la decora-
bili. -(10). Motivi nn. 12, 47, 129. - (rr). Cfr. LA BAUME-
zione a rilìevì applicati. Altezza: cm 8,2-12 circa.
SALOMONSON 1976, tav. 56, Il. I.
Tipologia.
Cronologia.
Si conosce un solo tipo (tav. LXXV, 1; CXLII, 3). 200-280 (Salomonson). 200/210-250; fino al 280-300
Produzione. per gli esemplari di più scadente qualità (Hayes ).
Forma prodotta in sigillata africana C 1 decorata a ri- Diffusùmc.
lievo applicato. Una forma simile è stata prodotta in ce- Forma comune in Tunisia; alcuni esemplari sono con-
ramica locale dipinta da Henchir el Aouja e Raqqada, servati al museo di Constantine e al museo di Tripoli
datata entro i primi tre quarti del III secolo (SALOMON- (dalla necropoli di Gargaresh), altri esemplari sono stati
SON 1968, p. 135, fig. 46). Per l'andamento del corpo, rinvenuti in Libia e isolatamente in Grecia e Germania.
cfr. inoltre le forme Sa!. A7 e Pali. 39 in sigillata africana
A\ SaL xx in C 1 decorata a riìievo applicato e le lagoenac Bibìiografia.
Germania. (I): }AHN 1863, tav. III, n. 2 DECHELETTE 1904, Il,
biconiche in ceramica di Navigio (cfr. tavv. LXXXIX, r-2; p. I76, fig. e ·- VERTET I961;p. 49,fig. IO.
0

XCII, r a-b; CXLVlll-CL; CLI, 1-2). Libia. (2): SALOMONSON 1969, p. 76, fig. 109,
Tunisia. (3): Cat. Alaaui 1897, tav. XLII, nn. 206-207 ~" DECHELET-
Decorazione. TE 1904, II, p. !74, fig-. b. (4): POINSSOT-LANTIER, in BCTH, 1923,
p. XLI, a~b. (5-6): SALOMONSON 1960, p. 48, fig. I9, a-b; p. 54, fig:.
(I). Dal disegno del Salomonson non sono chiaramente 26, a-b. (7): SALOMONSOJ\i Hf64, cat. n. 56, fig. m. (8-9): SALOMO~-l"SON
visibili i motivi decorativi. Dovrebbe trattarsi del motivo 1968, p. III, fì,:c. 26 ( In. r973, tav. XIX, tomba XI bis); tav. 11,
nn. VIII - VIII bi.;. :·10): SALOMONSON 1969, p. 77, fi~. II:::-, ìiAYES
n. 29, di uno dei motivi nn. 8-15 e di un altro morivo non 1972, rn,·. IX a.
identificabile. - (2). LA BAUME-SALOMONSON 1976, tav. Musei e Ca!Ic::.ioni. (II): LA RAUME-SALOMONSON 1976, tav. 56,
56, n. 3. ll. I, 573.

Cronologia.
200-280 (Salomonson). FORMA SALOMONSON IX 0
~ HAYES 173, N. I.

D,;ffusionc. Descrizi011c.
Sono noti due esemplari, uno è al Museo del Bardo, Anforetta a corpo globulare e alto collo diviso in due
l'altro al ROmisch-Germanisches Museum di K61n. parti da una sorta di anello sporgente. La parte superiore

IJ4
TERRA SIGILLATA: VASI

del collo, più lunga dell'inferiore, è solcata da una serie Cronologia.


di nervature a spirale. Fondo alto con piede ad anello. 200-280 (Salomonson). 200/2rn-250 (Hayes).
Il fondo è separato dal corpo da un sottile listello. Il corpo
del vaso è decorato da motivi a rilievo applicato. Ansa Diffus1:one.
a matrice. Altezza: cm 16-21. Esemplari rinvenuti in Tunisia sono conservati al l\iu-
seo del Bardo; un esemplare si trova al museo di Spalato,
Tipologia. forse proveniente dalla Dalmazia; un altro è stato rin-
Si conosce un solo tipo (tav. LXXV, 4). venuto a Ragusa.
Variante HAYES 1972, tav. XIX b: l'esemplare del Louvre
presenta un alto collo cilindrico. Bibliografia.
Italia. ( 1): FALLICO, in ASSO, LXVIII, 1972, fig. 4, i (dopo p. 128).
Tunisia. (2): lviERLIN 1916, p. CXXVIII, n. 10, tav. XXXI. (3):
Produzione. SALOMONSON 1968, tav. II, n. X. Si tratta forse dell'esemplare n. 2.
Forma prodotta in sigillata africana C 1 e C 2 (?)decorata
a rilievo applicato. Per la forma del collo, cfr. forme in A1
e A 112 (tav. XXI, 7-II). Per il gusto delle nervature, cfr. FORMA SALOMONSON XI = HAYES 176.
forme egualmente in A1, A 11~ e A 2 (tavv. XX, 7; XXI, 5;
XXI, 6; XXI, 7- I I) e le forme in C 1 e C 2 ( ?) decorata Descrizione.
a rilievo applicato Sal. II e III. Per il gusto delle ner- Anforetta a corpo piriforme. L'orlo, svasato e con il
vature nel vetro, cfr. la forma IsINGS 1957, 88 e, datarn labbro leggermente rientrante, è separato dal corpo da
a partire dalla seconda metà del II secolo e forme più una gola. Pieàe ad anello. Il corpo del vaso è decorato da
tarde (ISlNGS 1957, forma 120 a: 270 - inizio IV secolo). motivi a rilievo applicato. Hayes (HAYES 1972, p. 198)
ritiene che esistano esemplari forniti di una sola ansa.
Decorazione.
Altezza: cm 17 circa.
(1). Dal disegno del Salomonson il motivo non è chia-
ramente visibile. - (2). Motivi nn. 29, 60, 166. Tipologia.
Cronologia. Si conosce un solo tipo (tav. LXXV, 6).
200-280 (Salomonson). 200/2ro-250 (Haycs). Produzione.
Diffusione. Forma prodotta in sigillata africana C 1 e C 2 ( ?), deco-
rata a rilievo applicato. Per il tipo dell'orlo, cfr. la forma
Sono noti due esemplari, provenienti dalla Tunisia.
Sal. XIII. Per I1andamento del corpo, cfr. Je forme Sal. I e rv.
Bibliografia.
Tunisia. (!): SALOMONSON 1968, tav. II, n. IX. (2); HAYES 1972, Decorazione.
tav. $X b. (I). Il disegno del Salomonson non consente di ìdentifi-
care i motivi decorativi.
FORMA SALOMONSON X = HAYES 173, N. 2. Cronologia.
200-2Go (Salomonson). 200/210-250 (Hayes).
Descrizione.
Anforetta a corpo globulare con lungo collo costituito Diffusione.
da due elementi separati da un anello. L'elemento superio- È noto un solo esemplare al Museo del Bardo.
re è di forma tronco-conica ed è segnato da scanalature Bibliogr«fia.
a spirale; l'elemento inferiore è di forma ci1indrìca ed ha Tunisia. (I): SALOMONSOK I968, tav. II, n. XI.
pareti leggermente concave. L'orlo, che negli ef-emplari
noti è frammentario, è dello stesso Iipo di quello della
forma Sai. IX. Un sottile listello separa il collo dalle spalle FORMA SALOMONSON XII.
e il fondo dalla pancia del vaso. Piede ad anello. Sul corpo
del vaso, motivi decorativi a rilievo applicato. Anse a
Descrizione.
matrice. Altezza: cm 16-17.
Anforetta a corpo globulare con collo svasato, solcato
Tipologia. da una scanalatura sopra l'attacco delle anse. Piede ad
Si conosce un solo tipo (tav. LXXV, 5). anello. Una leggera scanalatura sottolinea la congiunzione
fra il collo e le spalle, mentre un listello divide il fondo
Produzione. dalla pancia del vaso. Sul corpo del vaso motivi decora-
Forma prodotta in sigillata africana C 1 e C 2 ( ?) deco- tivi a rilievo applicato. Altezza: cm 15,1.
rata a rilievo applicato. Per l'andamento del corpo, cfr.
fo forma SaL IX. Le fitte scanalature n'.;.';Ha parte sunerinre Tipoloiia.
del collo sono presenti già nella sigilìata ;fricana A (cfr. Si conosce un soìo tipo (rav. LXXV)
tav. XXI, 7-u).
Produzione.
Decorazione. Forma prodotta in sigillata africana C 1 decorata a rilievo
(r). Motivi nn. 9, 97 (?). - (2, 3). Motivi nn. 8, 97. applicato.

IJJ
CERAMICA AFRICANA

Decorazione. Diffusione.
(r). Motivo n. 8. h noto un solo esemplarc 1 comervato nel Jv1useo del-
l'Università di Yale, proveniente probabilmente da Rodi.
Cronologia.
Bibliogrqfia.
200-280 (Salomonson).
Gw:ia. (1): HAUR I922, J7. 252, figg-. 109-IIO, n. 546 SALO-
MO't-:SON H;68, tav. II, n. X\i HAY!iS 19/2, tav. X b.
Diffusione.
È noto un solo esemplare al Museo del Bardo; un esem-
plare, proveniente dalla necropoli di Gargaresh, è conser- FORMA SALOMONSON XVI.
vato al museo di Tripoli.
Descrizione.
Bibliografia.
'F1111isia. (rJ: SALOMONSON 1968, tav. II, 11. XII.
Anforetta a corpo ovoide con collo cilindrico, orlo leg-
germente svasato e piede appena rilevato. Il corpo è
decorato da mo6vi a rilievo applicato. Altezza: cm
FORMA SALOMONSON XV (HAYES 175). 17,9 circa.
Tipologia.
Descrizione. Si conosce un solo tipo (tav. LXXV, 9).
Anforetta a corpo ovoide, corto collo e orlo svasato.
Produzione.
Piede ad anello. Sul corpo del vaso, motivi decorativi a
rilievo applicato. Anse a matrice. Altezza: cm r 5,2 circa. Forma proàotta in sigilJata africana C 1 decorata a rilievo
applicato.
Tipologia.
Decorazione.
Si conosce un solo tipo (tav. LXXV, 8).
(r). Motivi 8-r5 (?), variante del motivo n. 2r (?).
Produzione. Cronologia.
Forma prodotta in sigillata africana C 1 e e~ (?) deco- 200-280 (Salomonson).
rata a rilievo applicato.
Diffusione.
Decorazione. Forma documentata in Tunisia.
(r). Motivi nn. IO, 20, 29, 123.
Bibliografia.
Cronologia. Tunisia. (r): SAl.OMUNSON r968, tav. II, n. XVI.
200-280 (Salomonson). 200/210-250 (Haycs). E.T.

D) PRODUZIONE C' E C' DECORATA A RILIEVO APPLICATO E A MATRICE

La transizìone dallo ,! carly style )) di Hayes (C 1i 2 de- Israele e rEgitto (si tratta per Io più di forme aperte)
corata a rilievi applicati) al <' late style )) di cui ora ci Ci troviamo di fronte a quella stessa straordinaria dif-
occupiamo (HAYES 1972i p. 14) sarebbe rappresentata fusione~ che abbiamo definito come ({universale)) a pro-
dalle fòrme Lamb. 35/Hayes 52B, n. 22/Salomonson Crr: posito della produzione C (non decorata a rilievo applì-
CABALLERO ZoREDA r97r, fig. 7 (280/300-400 circa) e cato o a matrice) a partire dal secondo venticinquennio del
Hayes 5rA (inìzio del IV secolo). Forme relativamente III secolo. Le forme imitano recipienti di metallo, di vetro
antiche sono anche le seguenti: Salomonson e e Kunst e vasi in sigillata africana A, Ce D. Per quanto riguarda la
und Altertum 1973, tav. 72, n. 157 (300-400 circa). Più decorazione, su 189 motivi fino ad ora noti, 54 apparten-
tarde - cioè posteriori alla metà del IV secolo - sono le gono a queste produzioni tarde. Lo stile transizionale
forme Salomonsonf (350-375 circa), Larnb. 42/48 (350- (280-350 circa), è caratterizzato dai motivi applicati tradi-
400 circa), Salomonson e (350-425 circa), Salomonson a zionali, arricchiti da qualche aggiunta, disposti libera-
(350-430 e oltre), Hayes 56 (360-430). Ancora più tarde mente e a intervalli più o meno regolari onde formare una
sono le forme Haycs 89A (400-425 circa), Hayes 180 (ini- decorazione più che una composizione unitaria. Con la
zio del V secolo), LA BAUME-SALOMONSON 1976, tav. 62, 4 metà del IV secolo si avverte uno stacco. Cominciano le
(fine IV - inizi V secolo) e Kunsr und Altertum I 973, composizioni vere e proprie, realizzate attraverso un più
tav. 67, n. 173 (inizi V secoloì. Mentre la sigillata C 1 "' ricce repertorio di motivi riguardante i mondi ddl an-
ciccorata a riìievi applicati era solo eccezionalmente espor- fiteatro, del teatro e della mitologia. Con la fine del IV se-
tata (si trattava per lo più di forme chiuse), la sigi11ata C 3 colo appaiono le scene di supplizio e quelle di contenuto
e e.i decorata raggiunge, oltre il l\1editerraneo occidentale biblico-cristiano. Dal 360 circa riappare sui vassoi e missori
ed il Portogallo, l'Austria, la Grecia, la Turchia, la Siria, che imitano pezzi di argenteria (forme Hayes 56 e 89A)

156
TERRA SIGILLATA: VASI

e forse su una forma chiusa (Hayes I 80) la decorazione a quelli a matrice si diffondono tramite le merci ceramiche;
matrice, più atta quest'ultima a realizzare grandiose raf- i motivi dei mosaicisti si diffondono tramite le commit-
figurazioni quali personificazioni di province (Mauretania tenze - il mercato artistico - al di fuori delle province
e Africa) e città, dignitari, scene di circo e anfiteatro, figu- africane: si pensi alla villa del Casale a Piazza Armerina
razioni mitologiche e cristiane, ecc., inquadrate da preziose (e a molti altri esempi nell'Occidente mediterraneo) e ai
cornici a medaglioni, a girali, con scene della vita di Achille, contemporanei mosaici di Antiochia, nei quali il Lavin
del ciclo di Giona o con paesaggi marini o di caccia, ecc. ha rintracciato una <( influenza )) africana ( CARANDINI
(HAYES 1972, pp. 84-90, 137-138, 199-200; SALOMONSON 1967). Alla base di questi fenomeni di artigianato più
1969). Il gusto per i motivi di grandi dimensioni e per le o meno artistico - bisogna sottintendere sempre la fon-
composizioni unitarie mette in un certo senso in crisi la damentale produzione agricola, in particolare quella
tecnica del rilievo applicato - che ben si adatta ad una dell'olio che, trasportato per le grandi strade che si tro-
decorazione sparsa - e rivaluta quella della matrice, adatta vavano ai piedi della Dorsale (Thala/Hadrumetum,
a riproporre in modo fisso e predeterminato le stesse icono- Cillium/Sullecthum) affluiva ai porti bizaceni da dove,
grafie. È possibile mettere in relazione la crisi del libero sigillato in anfore, veniva trasportato su navi fino ai porti
stile dei rilievi applicati con la crisi della tendenza rea- più diversi del lvlediterraneo, anche orientale. L)egemo-
listica e dello stile naturalistico nell'arte del mosaico che nia commerciale e culturale africana -· la cui entità solo di
aveva prevalso dall'età severiana alla metà del IV secolo. recente si è cominciato a misurare - non poteva non fon-
In ambedue le sfere produttive l'abile accostamento, qual- darsi che su un grande sviluppo produttivo: <i et paene
che volta lo scoperto montaggio, di motivi diversi aveva ìpsa [Africa] omnibus gentibus olei praesrat >) (Exposìrio
permesso di affrancarsi da iconografie tradizionali e ste- wrius mundi et gentiwn, LX). Il che costringe a rivedere
reotipe (ellenistiche) per rappresentare in termini originali la tradizionale ipotesi storiografica che poneva un crollo
i diversi aspetti dell'ambiente \( africano 1). La progressiva verticale dell'economia africana intorno alla metà del III
tendenza verso composizioni sempre più unitarie ed or- secolo. Ricordiamo che anche nelle lucerne si osserva,
ganiche era stata un elemento progressivo, fino a che nella prima metà del IV secolo, il passaggio dalla decora-
non aveva costituito un impedimento ali' espressione in- zione a rilievo applicato a quella a matrice (tipì IV-VI;
novatrice della realtà. L'avvento di composizioni unitarie pp. 190-191). Rilievi che ricordano quelli della C' litro-
nella ceramica corrisponde all'avvento dei grandi mosaici viamo su lucerne databili nel secondo venticinquennio del
in stile elevato e monumentale, che dovevano decorare le IV secolo, le prime ad essere esportate in Italia (tipo
abitazioni degli (( honestìores >>, a partire dalla metà del VII; p. 192). Solo a partire dalla metà del IV secolo si
IV secolo, quali ad esempio i mosaici del <( dominus ha una grande esportazione di lucerne in tutto il Me-
Julius ,, e di ,1 Apollo e Diana l) da Cartagine (altri esempi diterraneo (tipi VIII-XI): dal Portogallo, al Mediter-
si incontrano a Cesarea, Djemila, Hippo Regius, ecc.). raneo occidentale, al lùnes renano-danubiano, all)Egeo
Confronti fra produzione ceramica e produzione musiva e all'Egitto; rare sembrano invece le esportazioni nel
possono farsi anche per quel che concerne la<( migrazione > 1
Mar di Levante.
della cultura figurativa africana nel Mediterraneo, quindi
il suo cosmopolizzarsi, I motivi dei rilievi applicati e di A. C.

FORMA SALOMONSON f HAYES 48B, NN. II-I2. Diffusione.


Sono noti due esemplari, uno dall'Agorà di Atene e
Desai:àone. l'altro da Tiddis, ora al museo di Constamine.
Per la descrizione, cfr. il tipo in C 2 Haycs 48B, nn. Bibliografia.
6-9, 10 ( ?). Diametro: cm 29. Air:cria. (r): SALOMONSON 196E, p. II2, ta\". IV, n. 5 - lu. 1()6(),
p. 18, fig. 21.
Tipologia. (irecia. (2): 1-fAYES 1972, p. 64, fig, II, forma 48B, n. lL

Si conosce un solo tipo,


FORMA HAYES 5rA ""' SALOMONSON b.
Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana e~ (cfr. ta\·. XXVI, Descrizione.
s::, e Ci decorata a rilievo applicato. Una fòrma simile Piatto con orlo a tesa piana e labbro distinto da una
in A decorata (cfr. ln forma Atlanrc, tav. LXXII, 2). scanalatura. Parete curva. Fondo segnato da due scana-
lature o solcature. Piede atrofizzato. Sull'orlo, decorazione
Decorazione. a rilievo applicato. Diametro: cm 23,7.
(1';. .!\-lotivi nn. 41, 58, 64, 95. (2ì. Nel disegno non Tipologia.
sono visiniii i motivì UecoraLivi.
Si conosce un solo npo (taVY. LXXVI_,:;:~ CXLIII}
Cronologia. Produzione.
lvlctà IV secolo (Salomonson). Intorno al 350 o poco Forma prodotta in sigillata africana Cì decorata a rilievo
dopo (Hayes). applicato. Per l'andamento generale del corpo, cfr. la

IJ;
CERAMICA AFRICANA

forma Sal. e in ci decorata a rilievo applicato. Una forma FORMA SALOMONSON f HAYES 55.
simile in C' e C' (rav. XXVIII, 1-7).
Descrizione.
Decorazione.
Piatto a parete curva e orlo a tesa inclinato verso l'inter-
(1). Morivi nn. 44, 45. no. Una scanalatura è presente sul margine superiore
Cronologia. dell'orlo. Il piede non è conservato in nessuno degli
esemplari a noi noti. Sull'orlo figura la decorazione a
Metà del IV secolo (Salomonson). Inizi IV secolo?
rilievo applicato. Diametri: cm 32-55 e oltre.
(Hayes).
Tipologia.
Diffusione.
Si conosce un solo tipo (tav. LXXVI, 3).
È noto un solo esemplare, al Museo del Louvre, pro-
veniente dalla Tunisia. Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana ci decorata a rilievo
Bibliografia. applicato. Per l'andamento generale del corpo, cfr. forme
Tunisia. i)): POTTIER I9I3, p. 442, fig, I BOURGEOIS 1969, p, 67,
tav. VIII (in alto) SALOMONSON 1969, p. 60, fig. 78 HA YES in C' e C' (rav. XXVIII, 1-7) e C 1 decorata a rilievo ap-
1972, p. 74, fig. 13, forma 51, n. L plicato (Lamb. 42 '48; Sal. b).
Decorazione.

FORMA SALOMONSON e = HAYES 5rB. (r). Motivi nn. 38, 51, 158. - (2). Morivo n. 60. - (3).
Morivo n. 146. - (4). Morivo n. 124. - (5). Morivo n. 133.
Descrizione. - (6). Motivo n. 159. - (7). Motivo n. 60. - (8). Cfr. LA
BAUME-SALOMONSON 1976, tav. 6r, 4.
Piatto con orlo a prese sagomate in vario modo. Per la
descrizione, cfr. la simile forma in A decorata a matrice Cronologia.
SALOMONSON 1969, fig. r6. Diametri: cm 19-20; comprese Metà IV secolo (Salomonson). Seconda metà IV - prima
le prese sagomate: cm 24-26. metà V secolo? (Hayes ).
Tipologia. Dijfusioue.
Si conosce un solo tipo (ravv. LXXVI, 2; CXLIII, 2). Forma documentata in Algeria, Italia e Tunisia.

Produzione. Bibliografia.
3
Algeria. (r-2): MAREC 1959, p. I.50, figg, 3 ( BoURGEOIS 1969,
Forma prodotta in sigillata africana A decorata e C p. 65, tav. VI; in alto a sin. SALO,\iONSON 1969, p. 18, fig:. 2::) -
decorata a rilievo applicato. Per l'andamento generale del (4): ( ,·= SALOMONSON 1969, p. 28, fig-. 32).
Iralia. (3); SQUARCIAPINO l95I, p. 137, fig. 3 (ud) HAYES 1972,
corpo, cfr. il tipo in C 1 Hayes 42, n. r e forme in C1, C 2 p. 74, fig. 13, forma 55, n. I. (4); VERMASEREN-VAN Es:mN r965, tav,
(tav. XXVIII, 1-7) e C" decorara a rilievo applicato (Hayes LXXXVI, n. 6.
51A). Tunisia. (5): SALOMONSO!si 1969, p. 34, fig. 4L
/i1usci e Collc::rioni. (6-;): SALOMONSON 1969, p. 45, fig. 53; p. 50,
fig. 62. (8); LA BAVME-.SALOMONSO!'-r 1976, tav. 61, 4,
Decorazione.
(r, 4, 5). Motivi non visibili. - (2). Motivo n. r8I.
- (3). Motivo n. 38. - (6). Motivo n. 58. - (7). Motivi nn. FORMA LAMBOGLIA 42/48 = SALOMONSON d
45, 46, 181. - (8). Motivo Il. 46. - (9). Cfr. LA BAUME- HAYES 54.
SALOMONSON 1976, tav. 61, 2.
Descrizione.
C'ronologia.
Piatto a parete curva. Orlo a tesa piana più o meno in-
Metà IV secolo (Salomonson). IV secolo? (Hayes). clinato verso l'interno, di forma poligonale con lati leg-
germente concavi. Piede appena accennato. Generalmente
Diffusione.
una o più file di scanalature o solcature segnano l'anda-
Form2. nota in Tunisia. Esemplari in Italia, Portogallo mento poligonale del labbro, mentre in alcuni casi è
e Iugoslavia. Frammenti a Virinum di incerta attribu- presente una ulteriore fila di scanalature ad andamento
zione. circolare. A volte è presente una scanalatura anche sul
Bibliografia. fondo in corrispondenza col pieàe, Sull'orlo del vaso
Austria. (1): PRASCHNIKER-KE~NER 1947, p. 102, fig-. 95, nn. 8r5r, figura la decorazione a rilievo applicato. Diametri (mi-
8151 B-C (?). surati all'interno deH'orlo): cm 25-36.
Italia. (2): MINGAZZINI, in ,\'SA, 1949, p, 259, tìg, 33 c. (3): SALO-
MONSON 1969, p. I04, tav. Ill, n. I. Tipologia.
iu{!oslavia, (4): èREMOSNtK 1966, t::tv. (dopo p. 5Iì IV, n. 2.
Porrn{!a!fo. (5 DELGADO I9L7, ta\". VII.I. p. I2L ll, 9<1. Si conos -~ un solo tipo (La\'. L::xv~, 4).
Tunisia. (6ì: BESNIER-BLANCHE1 1900, ta\'. V, Il, 9 SALO.';toN-
rnN U)69, p. 16, fig. 19. (7): FouCHER 1958, ta\'. (dopo p. 24) XIV a Produzione.
SALO.\l:ONSON 1969, p. 104, tav. III, n. 3, (8): SALOMONSON 1969,
p. 104, tav. III_, n. 2.
Forma prodotta in sigillata africana ci decorata a ri-
t\Ju.fei ,: Collezioni. (9): LA BAU.Mr:-SALOMONSON T976, mv. 6r, 2. lievo applicato. Per l'andamento del corpo, cfr. forme

158
TERRA SIGILLATA: VASI

in cr e C 2 (tav. XXVIII, r-7), ci decorata a rilievo ap- n. 38. - (6). Motivo n. 159. - (7). Motivo n. 162. - (8). Mo-
plicato (Sal. b, Sal. e, Sa!. e) e D' (rav. LI, 14-15). Una tivo n. 162. - (9). Motivo n. 162. - (ro). Motivo n. 84 (?).
forma simile in ceramica dell'Algeria orientale e centrale - (11). Motivo n. 87. - (12). Motivo n. 87. - (13). Motivo
(BAA, Suppl. 1, 1970, fig. 35, n. 130). Esemplari simili n. 140. - (14). Motivo n. 159. - (15). Motivo n. 107. - (16).
in argento, dal tesoro Kaiseraugust (STRONG 1966, tav. 59; Motivo n. IIO. - (17). Motivo n. 83. - (18). Motivo n. 83.
SALOM.ONSON 1962, tav. XXVII, n. 5). - (19). Motivo n. 162. - (20). Motivi nn. 79, 162. - (21).
Motivo non identificabile. - (22). Motivo n. 78, - (23). lvio-
Decorazione. tivo n. 46. - (24). Motivo non identificabile. - (25). Motivo
(1). Motivi nn. 38, 68. - (2). Motivi nn. 41, 58. - (3). Mo- n. 181. - (26). Motivo n. 80. - (27). Motivo non identifi-
tivi non visibili. - (4). lvlotivo n. 46. - (5). Motivi nn. 39, cabile. - (28). Motivo n. 111. - (29). Motivo non identi-
64, 65. - (6). Motivo n. 60. - (7). Motivo n. rr6. - (8). Mo- ficabile. - (30). Motivo n. 158. - (31). Motivo n. 158 (?).
tivo n. 45. - (9). Motivo n. 181. - (10). Motivi nn. 45 1 - (32). Motivo n. 46. - (33). Motivo n. 153. - (34). Motivo
46, 71. n. 53. - (35). Motivo n. 71. - (36). Motivo n. 39. - (37).
Motivo n. 38. - (38). Motivo n. 95. - (39). Motivo n. 50.
Cronologia. - (40). Motivo n. 120. - (41). Motivo non visibile. - (42).
Seconda metà III secolo (Lamboglia). Metà del IV Motivi nn. 60, 154, 155. - (43). Motivi nn. 79, 165, 169. -
secolo (Salomonson). Metà/seconda metà IV secolo (44). Motivi nn. 71, 161. - (45). Motivo n. 147. - (46). Mo-
(Hayes). tivo n. 104. - (47). Motivo n. 152. - (48). Motivo n. 90.
Diffusione. - (49). Motivo n. 83. - (50). Motivi nn. 157, 158. - (51).
Motivo non idem:ificabile. - (52). Motivo n. 109. - (53).
Forma rara: qualche esemplare è stato rinvenuto in Ita- Motivo non identificabile. - (54). Motivo n. 64. - (55). Mo-
lia, un frammento di incerta attribuzione in Spagna e vari tivo n. 83. - (56). Motivi nn. 28, 38, 53, 62. - (57). Motivi
frammenti al Louvre e al Museo Benaki di Atene (pro-
nn. 38, 157, 174. - (58). Motivi nn. 37, 38,136, 137. - (59).
venienti da Alessandria?). Motivo n. 60. - (60-61). Motivi non visibili. - (62). Mo-
Bibliografia. tivi nn. 45, 71, 160. - (63), Motivi nn. rr5, 147, 175. -
]rafia. (1): BRUSlN 1934, p. 128. (2): SQUARCIAPIN0 I()SI, p. 137, (64). Motivo n. 71. - (65). Motivi nn. 39, 77. - (66). Mo-
fig. 3 (a sin.) LAMBOGLIA 1963, p. 159 = SALOMONSON 1969,
0

tivo n. 153. - (67-69). Motivi non identificabili. - (70).


p. ro6, tav. IV, n. I HAYES 1972, p. 74, fig. 13, for:na 54, n. I;
tav. XI b (a sin.). (3); Sibari 1970, p. 518, fìg. 574, n. 21314 (?). Motivo n. 28. - (71). Motivo non identificabile. - (72-73).
Spa,:na. (4): TARRADELL-MARTIN 1970, tav. XV, n. 60 (?). Motivo n. 51. - (74). Motivi nn. 45, 145. - (75). Moti-
Musei e Co/lezioni. (5-8): SALOMONSON I969, p, 19, fig. ;;:3 ( Bou:R-
0 0
-

vo n. 158. - (76). Motivo n. 135. - (77). Motivo n. 84.


GEOJS 1969, p. 69, tav. X in basso); p. 29, fig. 33; p. 106, tav. IV,
nn. 3-5. (9): HAYES 1972, p. 74, fig, 13, forma 54, 11. 4- (10): Kunsr - (78). Motivo n. 87. - (79). Motivo n. 102. - (8.o). Mo-
w1d Alrc/'IU/11 H)73, t::lV. 73, Il, 160 LA BArn,rn-SALOMONS0N 1976, tivo n. 60. - (81). Motivo n. 64. - (82). Motivo n. 51.
tav. 6r, 3.
- (83). Motivo n. 56 ( ?). - (84). Motivo n. 92. - (85-92).
Cfr. LA BAUME-SALOMONSON 1976, tav. 59, nn. I, 3-4;
tav. 60, nn. 1-4; tav. 6r, n. r.
FORMA SALOMONSON a ,~ HAYES 53A.
Cronologia.
Descrizione. Metà IV secolo (Salomonson). 350-430 e oltre (Hayes).
Scodella a pareti più o meno curve, a volte con una
carenatura appena percepibile. Fondo piano, Una o più Diffusione.
scanalature corrono all'interno del vaso, poco al di sotto Forma documentata nel bacino occidentale del Mediter-
dell'orlo. In alcuni esemplari vi sono delle scanalature raneo, alcuni esemplari in Grecia e Egitto.
anche all'esterno. La decorazione a rilievo applicato
Bìbliografia.
trova posto all'interno del vaso. Diametri: cm 16-21,2. Al{?criù. (1): BERTHIER-MARTIN 1948, tav, dopo p, 126 SA-
L0M0NS0N 1969, p, 26, fig. 31. (2-32): SALOMONSON 1969, pp, 21-24,
Tìpologìa. figg. 25-29; pp. 30-31, figg. 34-36; p, 43, figg. 52, b, d, e; p. 45,
Si conosce un solo tipo (tavv. LXXVI, 5; CXLIV, 1-4). fig. 54; p. 49, figg. 59-60; p. 53, figg, 66-67; pp. 64-65, figg. 85-86;
p. 100, tav. I, nn. r-12.
Variante Hayes 53A, n. 16: esemplare di Sabrarha che Egitto. (33): PAGENSTECI-IER I9l3, p. III, fig. 121 SAL0M0NS0N
ha la parete maggiormente incurvata ed è più basso ed 1969, p. 39, fig. 47- (34-35): SAL0M0NS0N 1969, p. 100, tav. I, n.
aperto; scanalature anche all'esterno (tav. LXXVI, 6). 24; p. 102, tav, Il_, n. L
Grecia. (36): DAoux, in BCII, LXXXVI, 1962, p. 75r, fìg. 6.
(37-40): SALOMONSON 1969, p. :03, fig. 28; p. 54, fig. 68; p, Si, figg. 7,::-
Produzione. 75. (41): HAYES I972, p. 74, fii,;. r3, forma 53A.
Forma prodotta in sigillata africana ci decorata a rilievo Iralìa. (42); VISCONTI 1872, taV. III (dopo p. r51), n. 2
MASEREN 1956, fig. 66 BoURGEOlS 1969, p. 65, tav. VI, ìn alto
VER-

applicato e C" (cfr. la forma Hayes 53B). È nota una forma a J. - SALOMONSON 1969, p. 32, fig, 37. (43): lvi.ARUCCHI-STEVENSON
0

simile in vetro (cfr. SALOMONSON 1973, p. 49, fig. 37). r978, mv. 1I SAI.0M0NS0N 1969, p. 40, fig. 48. (44): GARRUCCl
1880, tav. 465, 11. 4 SAL0/1\0NS0N 1()69, p. 63, fig. 82. (45): BEHN
P~r I'andamcntc, del corpo 1 cfr. L.: forrrn: in C 1 a rilievo I9H.l, p. 3;. Ul.\', Il,!~.·: i· SALOS\ON:-:,ip.; J()6(J, r;. 37, fii;:. 4-l., (.l'
applicato SaL xxvm/xxùn bis. 47): PAGE!-.:STECHER 1912, p. I'70, fig. 23 1. SAL0.\1.0NSOJ,; 1969, p. 51,
fig. 63), p. !7I, fig. 25 ( SAL0M0NS0N T()59, p. 33, fig. 39). (48): LI-
Dccorazìone, BERTINI 1930, taV. XCII, n. 860 SALOM0NS0N 1969, p. 56, fig. 73
ID. I97I, p. 182, fìg. 8. (49): SQUARCIAI'lNO 1951, p. I37, fig. 4
(1). Motivi nn. 8, 42, 156. - (2). Motivo n. 158. - (3). SAL0M0NS0N 1962, tav, (dopo p. I rs) XXXII, n. 5 SAL0M0NS0N
Motivo n. 158. - (4). Motivi nn. 38, 157, 174. - (5). lvlotivo 1969, p. 53, fig. 66. (50): VERMASEREN-VAN EsSEN 1965, tav. LXXXVII,

159
CERAMICA AFRICANA
n. ro SAL0.'v10N50N 1969, p. 20, fig. 24. (5!): NSA, 1969, p. 108, giunge con l'orlo e il fondo a spigolo vivo. Fondo piano.
fig. 98, n. 2. (52-53); SALOMON.SON 1959, p. 48, f-ìg. 57; p. !00, taV. J,
n. 21. (54-55): Sibari 1970, p. 518, fig. 546, n. 692; p. 509, fìg. 566,
Piede rilevato a sezione triangolare. Sul fondo dcl vaso
n. 1613. decorazione a matrice; sull'orlo decorazione che può
Aiarocco. (56): QUJNTERO ATAUIU 1942, mv. II AiemlvfusArq essere a matrice oppure a rilievo applicato. Per le par-
Prim, V, 1944, p. 223, t:lV. LXXVII, n. I JODIK-PON~ICH 1967,
p. 51 I SALOMONSON 1969, p. 56, fig. 72. ticolarità tecniche riguardanti la realizzazione di questa
Spagna. (57-58): Belo 1926, 11, mv. XXX, in alto a sin. ( DE forma mediante matrici ed egualmente per l'impìego di
PALOL 1967, tav. cxv BOURGEO!S J969, p, 62, tav. III SA-
LOAt()NSOK 1969, p. 22, lìg. 27\, in basso a sin. DE PALOL 1967,
matrici nella decorazione a rilievo del fondo e dell'orlo,
tav. CXV BnuRGEOis 1969, p. 63, ta\'. IV; p. 64, taY. V, in alto si vedano le osservazioni di Hayes (HAYES 1972, p. 293).
SALOMONSON 1969, p, 34, fig. 40). (59-6!): CAB?-.LLERO ZoRf.OA r97r, Dimensioni: cm 25 >; 20 - 37 31 circa.
p. 262. tav. IV_, n. r_, figg. 13-14.
Tunisia. (62): MERLIN 1915, p. CLXXIX BoURGEOIS 1969, p. 65,
UH'. VL in basso a sin. SALOi\WNSON 1969, p. 16, fig. 18. (63): SA- Tipologia.
L0M0NS0N 1962, mv. XXXII (dopo p. 116), Il. 6 ID. 1969, p. 36, Una tipologia di questa forma è attualmente impossibile
fig. 43. (64-73): SALOMONSON 1969, p, 25, fig, 30; P, 32, fig. 38; p. 38,
iìg. 46; p. 100, tav. I, nn. 13-19. (74); Kumt und A!ierrwn 1973, per la mancanza quasi totale di sezioni pubblicate. Ripro-
tav. 74, ll, 158 ( _- LA BAUM.E-SALOMONSON 1976, tav. 59, n. 2). duciamo la sezione di un esemplare forse dé!. Alessandria
Turchia. (75): SALOM0NSON 1969, p. 21, fig. 26.
il,1usei e Col/1..•zio11i. (76-83): SAL0MONS0N 1969, p, 35, fig:. 42; p. 4.i,
al Museo Benaki di Atene (tav. LXXVII, r; cfr. inoltre
figg. 52, a, e; p. 48, fig. 58; p. 50, fig. 6I; p, IOO, taV. I, nn. 20, 22-23 tavv. CXLV, 2, 3 a-b; CXLVI, 1).
f BARATTE I97I, tav. XXII (dopo p. 192), n. 2]. (84): BARATTE
1971, tav. XXI (dopo p. 192), n. r ( 0
tav. XXII, n. r). (85-92): LA
-
Produzione.
BAUME-SALOMONSON 1976, rav. 59, nn. l, 3-4; ta\', 60, nn. 1-4;
tav. 61_, n. I. Questa forma viene generalmente attribuita alla sigil-
lata africana D (Salomonson, Guéry); tuttavia, in base
ad alcune osservazioni di Hayes (HA YES I 972, pp. 290-
FORMA << KUNST UND ALTERTUM >> 1973, TAV. 72, 291) sulla pasta e il tipo di vernice, sembrerebbe di dover
N. 157. concludere che essa sia prodotta in sigillata africana C 1 •
Farebbe propendere per questa ipotesi anche l'analisi dei
Descrizione. morivi decorativi a rilievo applicato (tipici della decora-
Zuppiera ( ?) biansata su alto piede e orlo lievemente zione della C), uniti alla decorazione a matrice (cfr. la
estroflesso; dalla fotografia con cui questa forma viene forma Hayes .89A sicuramente in C1, la quale presenta
pubblicata non si riesce a capìre la conformazione del- anche essa la decorazione a matrice e quella a rilievo ap-
l'orlo all'interno del vaso. All'altezza dell'attacco supe- plicato). Permane il dubbio che siano prodotti in D quegli
riore delle anse, file di scanalature o solcature. Sul cor- ~semplari con decorazione interamente a matrice e di far~
po del vaso è presente la decorazione a rilievo applicato. tura più scadente, come egualmente incerta è l'attribuzione
Anse a matrice. Diametro: cm 18,6. Altezza: cm 18,6. alla D degli esemplari non decorati. Sarebbe da verificare
l'ipotesi che la forma sia realizzata in ambedue le produ-
Tipologia.
zioni. Circa i centri di produzione di questa forma,
Si conosce un solo tipo (ravv. LXXVI, 7; CXLV, r). è interessante sottolineare che un esemplare da Alessan-
Produzione. dria reca sul fondo la personificazione di due province,
mdicate dalle iscrizioni: [MauritJania e Africa. Per i vas-
Forma prodotta in sigillata africana C 3 decorata a ri- soi rettangolari in argento, che evidentemente questa for-
lievo applicato. Per il tipo di piede e le anse, cfr. 1a forma
ma imitava, cfr. due esemplari in SAL0M0NS0N 1962,
SaL xxv in C 1 decorata a rilievo applicato. tav. XII (dopo p. n5), nn. r-2 Prnz10 Brnou in
Decorazione. AC XVII, 1965, tav. XXXI STRONG 1966, tav. 61)
-;::e-:

e due frammenti dal tesoro di Traprain (CURLE 1923,


(r). Morivi nn. 45, 65, 101.
p. 60, figg. 38-39). Questa produ?Jone in metallo viene
Cronologia. generalmente àarara all'inìzio del V secolo (S,,..,OMON-
Fine Il! - IV secolo (Heimberg). SON I <)62, p. 56).

Diffusione. Decorazione.
È noto un solo esemplare, al Ri.hnisch-Germanisches (r). Motivo D XIV (matrice). - (2). Motivi D XIV;
lv1useum di KOln, provenlenre dalla Tunisia. a r (matrice). - (3). Motivo DXIV (matrice). - (4). Motiv·i
DXIV (matrice); 60, 95, ro2 (rilievo applicato). - (5). Mo-
Bibliografta. tivo DXIV (matrice); 120 (rilievo applicato). - (6) . .iV10-
Tunisia. (r;: R:wm 1111d Alrcrrurn 1973, rac -:::c. n. 1 )'7 LA BM1-
,\1E-SALOMOJ,;SOK 1976. mv. 58, n. 3, tivo C 3 (matrice). - (7-8). Motivo DXIV(?) (matrice).
- (9). Motivo n. 95 (rilievo applicato). - (IO). Motivo J 4
(matrice). - (II). Motivo DXV(?) (matrice). - (r2). Mo-
FORMA HAYES 56. tivo e 5 (matrice). - (r3). Morivo e 5 (matrice). - (14). Mo-
tivo e 5 (matrice). - (15). Motivo c 3 (matrice\ - rr6ì . .ì\11--
Dcscri:::imzc. iivo e 5 ( ?) (matrice). - (17). Jvlotivo non chiaramentt
Grande vassoio di forma rettangolare, realizzato a ma- visibile. - (18). Motivo d 4 (matrice). - (19). Motivo d 4
trice. Orlo a tesa piana, segnato sul limite esterno da (matrice). - (20). Motivo d 4 (matrice). -(21) ..M.otivo n. 55
un ìistello continuo ben rilevato. Corta parete che sì con- (rilievo applicato). - (22). Motivo n. 56 (?) (rilievo appli-

160
TERRA SIGILLATA: VASI

cato). - (23). J\1otivo n. 60 (rilievo applicato). - (24). Mo- Egitto. (39-40): PAGENSTECHER 1913, p. Ir3, fig. 125, nn. 2 [ SA-
LOMON"SON 1962, tav. XXII (dopo p. II5), n. 2j, 3 l SALOMONSON
tivo n. 55. - (25). Motivo n. 60 (rilievo applicato). - (26). 1962, tav. XXXII (dopo p. 115), n. l In., in CT, 1964, fig. 35 (dopo
Motivo n. 60 (rilievo applicato). - (27). Motivo n. 60 p. 1I2) In. 1969, p. 5, fig, 2 Io. 1973, p. 74, fig. 58]. (4t):
ALLAIS 1969, p. 48, fig. 4 SAL0M.0NS0N 1962, tav. XXIII (dopo
(rilievo applicato). - (28). Motivo n. 60 (rilievo applicato). p. rr5) n. I In. 1969, p. 66, fig. 87. (42-54): SALOMONSON 1962,
_ (29). Motivi nn. 38, 60 (rilievo applicato). - (30). Motivo tavv. XIII (dopo p. 115), n. r; XIV, nn. 1-2 ( lv. ;969, p. 4,
n. 95 (rilievo applicato). - (31). Motivi nn. 38, 60 (rilievo fig. l); XV, n. 3; XVI, n. 3 ( In. r969, p. 82, fig. 1r6); XVI, n. 6
( ID. 1973, p. 13, iìg. 5>; XVI, n. 7; XX, n. 6 ( In. r969, p. 58,
applicato). - (32). Motivo n. 95 (rilievo applicato). - (33). fìg. 76); XXI, nn. r-2; XXII, n. 1; XXIII, n. 2; XXIV, n. 2 [ In.,
i\1otivo n. 60, motivo non riconoscibile (rilievo applicato). in CT, XII, 1964, fig. IO (dopo p. 1r2) ID. 1969, p. IO, fig. 9J;
- (34). Motivo n. 95 (rilievo applicato). - (35-37). Motivi XXVII, n. 1.
lralia. (55): GARRUCCI 1880, mv. 465, fig. 3 ( SALOMONSON 1969,
non riconoscibili. - (38). Motivo D XIV ( ?) (matrice). p. 63, fig. 83).
- (39). Motivo n. 162 (rilievo applicato). - (40). Motivi A II Spagna. (56): DE PAL0L 1967, tav. CXIII.
(matrice); 63, 95 (rilievo applicato). - (41). Motivi DXIV Tunisia. (57): MERLIN 1913, tav. XXVIII DREXEL, in ]DAI,
1915, p. 197, fig. z ··= Car. Alaoui 1922, rav. XX, n. 3 BULAS 1929,
(matrice); 38, 60, 64, 102 (rilievo applicato). - (42). Mo- fig. 49 (dopo p. roo) = SALOM0NS0N 1962, tav. XXIV (dopo p. I!5),
tivi C VI (matrice); 39, 60, 95, 96 (rilievo applicato). n. I In., in CT, XII, r964, fig. r. (dopo p. 112) (58): W'AAGÉ
1948, mv. I (dopo p. 56), E BCTH, r953, p. 45, fig. I. (59-65):
- (43). Motivi C V (matrice); 45, 168 (rilievo applicato). SALOMONS0N 1962, tavv. XX (dopo p. 115), nn. 3-4 (?); XXIl,
-(44). Motivi CVI(?) (matrice); 60, 96 (rilievo applicato). n. 3; XXIV, n. 2 [= In., in CT, XII, 1964, fig. rn (dopo p. l!2)
- (45). Motivo n. 101 (rilievo applicato). - (46). Motivo lo. 1969,p. IO, fig. 9); XXVIII, nn. 1-3. (66): SALOM0NSON 1964,
cat. 62,s. (67): FouCHER 1965, p. 38, fig. 54, (68): SALOMONSON 1969,
CIX (matrice). - (47). Motivo CIX (matrice). - (48). Mo- p. 6::. lig. 81 GUÉRY 1972, p. 120, fig. 17.
tivi nn. 5r, 158 ~rilievo applicato). - (49). Motivi D XIII AJ11.1·ci,: Collezioni. (69-71): SAL0M0NS0N 1962, ta\'. XVII (dopo
p. I I5), n. I ( -·· BARATTE 1971, tav. XXII, 11. 3 SALOMONSON 1964,,
(matrice); 60, 171 (rilievo applicato). - (50). lviotivi D p. 124, iìg. 33); XVIII, n. r; XXI, n. 3 ( .- Jn. 1969, p. 52_, fig. 65).
XIII (matrice); 60 (?) (rilievo applicato). - (51). Motivo (72-78): SAL0M0NS0N 1969, p. I2, fig. 14 ( ID. 1973, p. 15, fig. 8);
n. 162 (rilievo applicato). - (52). Motivi DXIV (matrice); p. 55, fig. 71; p. 59, fig. 77 ( ·- HAYES 1972, p. 74, fig. 13, forma 56);
p. 64, fig. 84; p. 79, fig. II3; p. 83, fig. 119 (?); p. 85, fig. l2I. (79-
60, 96 (rilievo applicato). - (53). Motivi D XV; a 1, c 3 80): SALOMONSON 1973, p. 5, fig. I ( p. 23, fig. 15 p. 43, fig. 23);
(matrice). - (54). Motivo c 3 (matrice). - (55). Motivo n. p. 18, figg. IO, a-d.
161 (rilievo applicato). - (56). Motivo n. 162 (rilievo appli-
cato). -(57). Motivi DXV (matrice); 37, 51, 53, 62 (rilievo
applicato). - (58). Motivo a I (matrice). - (59). Motivo B FORMA HAYES 89A,
III (matrice). - (60). Motivo B III (?) (matrice). - (61).
Motivo n. 162 (rilievo applicato). - (62). Motivi D XV; Descrizione.
a 1, c 3 (matrice). - (63). Motivo c 3 (matrice). - (64). Mo- Grande missorio/vassoio con orlo ingrossato di forma
tivo e 3 (matrice). - (65). Motivo c 3 (matrice). - (66). Mo- tondeggiante, sostenuto da alto piede modanato in cui
tivo non visibile. - (67). Motivo non visibile. - (68). Motivo varie fasce decorative a rotella sono delimitate da scana-
d 4 (matrice). - (69). Motivi C IV; b 2 (matrice). - (70). lature e da sottili listelli poco sporgenti. Sul fondo, al
Motivi CIV; b 2 (matrice). - (71). Motivo DXIII (ma- centro, una composizione a rilievo realizzata a matrice è
trice). - (72). Motivo CX (matrice). - (73). Motivo n. 95 racchiusa in un cerchio ottenuto da due fasce decorate a
(rilievo applicato). - (74). Motivi E XVI (matrice); 45, 71, rotella e scanalature. Motivi decorativi a rilievo applicato
J6o (rilievo applicato). - (75). Motivo n. 162 (rilievo ap- trovano posto sulla parete, in una zona delimitata da fasce
plicato). - (76). Motivo n. II5 (rilievo applicato). - (77). decorate a rotella e da scanalature. La parte esterna della
Motivo n. 159 (rilievo applicato). - (78). Motivo C VI parete è decorata anch'essa a rotella e da scanalature. Il
(matrice). - (79). Motivo A 1 (matrice). - (80). Motivo fondo è pure scanalato. Diametri: cm 45,5-48.
E XVI (matrice).
Tipologia.
Cro11olo;.:ia, Si conosce un solo tipo (taYv. LXXVII, 2; CXLVI, 2,
A partire dall'ultimo venticinquennio del IV secolo 3 a-b).
(Salomonson). 360-430 (Hayes).
Produzione.
Diffusione. Forma prodotta in sigillata africana C 4 decorata a ri-
La maggior parre dei numerosi esemplari noti proviene lievo applicato e a matrice. Cfr. il tipo simile Hayes 89B,
da Algeria, Tunisia e Egitto; frammenti in Spagna e che molto probabilmente è in sigillata africana D. Per la
Ausuia. Esemplari di incerta provenienza in musei italiani, forma arrotondata dell'orlo_, cfr. forme in sigillata afri-
greci, tedeschi e olandesi. cana D~ (tavv. XLI, 9 e XLII, 1-4; XLII, 5-6; XLIII,
3-7 e XLIV, 1-2). Fuhrmann (FUHRMANN 1940, p. 92 ss.)
Bibliografia. e Salomonson (SALOMONSON 1962, pp. 53-54) rìtengono
Algtriu. (I): LASSL!S 1958, p. 262, n. 46 (?). (2-5): ALLAI$ 1959,
P, 44, iig-. I! SALOMONSON 1964, f1g. 23); p. 46, tig. 2; p. 47, fig. 3;
che questa forma imiti degli esemplari in argento, che
49, fip:. 5 ( SALOMOK'iiN HJ62. tav. (doprl p. 1 r5ì XXXL n. l prodotti in occasione degli anniversari imperiali, venivano
u,,•,,LU'>•CL Zom:n,, I\)';'l, r- 2t,:::.. llff. I\', i:. 7j. (6-8'.· SALOMOl-.JSO!'( dìstribmti fra i più ahi dignitari, oppure da questi inviati
r962, U!V\". XXVI] (dopo p. 115), n. 2; XXXl, nn. 2-5. (9-roi: SA-
LOMONSON I96(), p. 7, fig. 5; p. 62, fig. 80 ( GUÉRY 1972, p. 120, ad altrì (su questa produzione in argento, cfr. inoltre
fig. 16). (l r-37;: GUÉRY 1972, p. 1I4, fig. 4; p. u5. figg. 5-7; p. II7, VASSITS, in RA, 1903, pp. 26 ss.; NOLL, Vom Allertum zwn
figg. 9-10; p. rr8, fig. 11; p. 120, hgg. 18-20; p. 122, figg. 23-31;
p. r23, figg. 32-36; p. 124, figg. 37-39.
Mittclaiter, 1958,tav. 12 (A23); SALOMONSON 1961, p.63 ss.,
A1wria. 138): ZTNGERLE 1907, p. 330, figg. 102-103. tavv. II-III; STRONG 1966, pp. 199-200, fig. 38, tav. 63B).

161
CERAMICA AFRICANA

L'esemplare in argento più simile alla nostra forma è il leggermente ingrossato. Alcuni esemplari presentano una
rnissorio di Teodosio al museo di Madrid (STRONG 1966, carenatura (tav. LXXVII, 3).
rav. 64). Questa produzione in argento viene general- Hayes 52B, n. 22. - Simjlc al tipo precedente, ma con
mente datata nei secoli IV-V. I vassoi in ceramica rap- orlo maggiormente ingrossato e maggiormente inclinato
presenterebbero una versione meno pregiata, fatti per es- verso l'interno, solcato da scanalature (tav. LXXVII, 4).
sere distribuiti al popolo, oppure per essere messi in com- Sal. CII. Con il labbro pendente verso il basso se-
mercio ad un prezzo accessibile. gnato da una o più scanalature (tav. LXXVII, 5).
CABALLERO ZOREDA 1971, fig. 7. Con orlo curvo e
Decorazione.
labbro più o meno ingrossato ( rav. LXXVII, 6).
(r) . .i\fotivi C vn (marrìce); 60, 63, 64 (rilievo applica-
to). - (2). Motivi Cx (matrice); 69, 95 (rilievo applicato). Produzione.
Forma prodotta in sigillata africana A2, A decorata,
Cronologia.
C 1, e~ (tav. XXX, 5-13), C 3 decorata a rilievo applicato e D
A partire dall'ultimo venticinquennio del IV secolo; (tavv. L, 2-3; L, 4-5). Per Fandamento del corpo cfr. la
maggiori attestazioni attorno al 400 (Salomonson). Inizi forma Hayes 78, in D 2•
V secolo (Hayes).
Decorazione.
Diffusione.
(1). Motivo n. 60. - (2). Motivi nn. 62, 64. - (3). Motivo
Sono noti tre esemplari: uno a Vienna, rinvenuto ad n. 45. - (4). Motivo non identificabile. - (5). Motivo n. 45.
Efeso, un altro al J\1useo Nazionale di Madrid, proveniente - (6). Motivo n. 45. - (7). Motivo n. 8. - (8). Motivo n. 60.
forse da Sagunto e un ultimo al Museo Benaki di Atene, - (9). Motivo n. 28. - (rn-12). Motivi non identificabili.
proveniente forse da Alessandria. Un frammento di in- - (13). Motivo n. 60. - (14). Motivo n. 62. - (15) ..Motivo
certa attribuzione dall'Agorà di Atene. n. 56. - (16). Motivo n. 39. - (17). Motivo n. 28. - (18).
Bibliografia. Motivo n. 45. - (19). Motivo non visibile. - (20). Motivo
Spagna. (r): f'UHRMANN 1940, tav. I2 Ars Hispa11iae, II, !947, n. 181. - (21). Motivo n. 45. - (22). Motivo n. 45. - (23).
p. !70, fig. 168 SALOMONSON 1962, tav. Xl (dopo p. 115), n. 2 Motivo n. 60. - (24). Motivo n. 64. - (25). Motivo n. 89.
DE PALOL 1967, ta\". CXI SALOMONSON 1969, p. 6, fig. 3 C.;,.- - (26). Motivo n. 89. - (27). Motivo non identificabile.
BALLERO ZOREDA 197r, p. 262, tav. ]V, n. 4.
Turchia. (2): :F\THRMANN 1940, tav. lO SALOMONSON 1962, - (28). Motivo n. 181. - (29). Motivo n. 45. - (30). Motivo
tavv. Xl (dopo p. 115), n. 1; XIII, n. 3; XIX, n. r SALOMONSON n. 28. - (31). Motivo n. 60. - (32). Motivo n. 4r. - (33).
H)69, p. I2, fii;:-. 13; p. 55, fig. 70 HAYES 1972, p. 138, fig. 25,
form.a 89A, 11. L Motivo n. 181. - (34). Motivo n. 28, - (35), Motivo n. 28.
Musei e Collezioni. (3): l-IAYES 1972, p. 138, fig, 25, forma 89A, - (36). Motivo n. 45. - (37). Motivo n. 45. - (38). Motivo
n. 3. n. 25. - (39). Motivo n. 53. - (40). Motivo n. 56. - (41 ). Mo-
tivo n. 39. - (42). Motivo n. 45. - (43). Motivo n. 28. - (44).
FORMA LAMBOGLIA 35 ,~ SALOMONSON b= HAYES Motivo n. r. - (45). Motivo n. 38. - (46). Motivo n. 56.
- (47). Motivo n. 45. - (48). Motivo n. 181. - (49). Motivi
52B, N. 4.
nn. 17, 27. - (50). Motivo n. 45. - (51). Motivo n. 45.
HAYES 52B, N. 22 =,., SALOMONSON b.
- (52). Motivi nn. 39, 45. - (53). Motivo n. 45. - (54). Mo-
SALOMONSON (1968) CII == SALOMONSON (r969) tivi nn. 64, 169. - (55). Motivo n. 64. - (56). Motivi nn. 39,
b=== HAYES 52B, N. r9. 28 (?). - (57). Motivo n. 45. - (58). Motivo n. 57. - (59).
CABALLERO ZOREDA r97r, FIG. 7 == SALOMON- Motivo n. 61. - (60). Motivi nn. 45, r81. - (6t). Motivi
SON b. nn. 39, 180. - (62). Motivi nn. 28, 64 (?). - (63-64).
Non sono visibili i motivi decorativi, - (65). l\.1otivi
Descrizione. nn. 60, 64.
Coppa con orlo piano, pili o meno ingrossato e più o Cronologia.
meno inclinato verso l'interno. Generalmente il labbro è
distinto dal resto dell'orlo da una o più file di scanalature, Ultimo venticinquennio III - seconda metà/fine IV se-
ma a volte può essere ingrossato oppure leggermente colo? (SALOMONSON 1968). Prima metà IV secolo (SAto-
pendente e segnato da scanalature. L'orlo generalmente è M0NS0N 1969). 280/300- fine IV secolo; inizio del v·sccolo
unito alla parete a spigolo vivo. La parete è curva quasi per gli esemplari più tardi (Hayes). Hayes ritiene che la
a quarto di cerchio; a volte la coppa può presentare una
misura grande e ì labbri scanalati siano più tardi.
carenatura. Piede appena accennato. Fondo generaimeme Dijjusionc.
piano., spesso segnato da una scanalatura . .Niorivi a rilievo
applicato decorano la parte superiore dell'odo (HAYES Forma diffusa nel bacino occidentale del 1\1editerraneo.
1972, p. 214, parla a questo proposito di 11 transition to late Frammenti ad Antiochia ed in Israele. Nell'Italia set-
style 11). Diametri: si possono individuare due misure di tentrionale sono noti esemplari a Milano ed AquiJeìa.
vasi, una niccofa: cm ~-16 e unrc più grande· :rn I S-23. Bibliogri.1fit:.
Al!!eria. (r): LANCEL I970,, p ..:'-36, fig. 80.
Tipologie. Francia. (2): CHAILLAN, in BCiH, H)30-31, p. 460, tav. XXI!
Lamb. 35. - Con orlo piano unito a spigolo vivo con la (in basso a d.). (3-4): MoUCHOT 1963, p. 143, nn. 9-10. (5): FOUET, in
Afél Piganiol, 1966, p. 1022, fig. 1. (6-15): }ODlN 1971, pp. 28, 30,
parete. Labbro segnato da una o più scanalature~ a volte nn. 83-92.
TERRA SIGILLATA: VASI

Graia. DAOUX, in BCJ-l, LXXXVI, 1962, p. 753, fig. 6. (17-18): Produzione.


PETSAS 1966, p. 22, fig. 355, al centro. (19): BoMMELAER-GRANDJEAN,
in BHC, 1972, I, p. 198, fig, 65. Hayes è incline a porre in relazione le caratteristiche di
[sraefc. (20): CROWFOOT 1957, p. 343, fig. 83, n. 25 a. produzione di questo esemplare con quelle delle forme
[r<1/ia. (21): DE WAAL r904, mv. III, n. II. (22): LIBERTINI, in
.VS.:1, 1956, p. 179, fig. 15. (23-32): VER. MASEREN-VA~ ESSEN 1965,
Hayes 89A e 56 in sigillata africana C 4 decorata a rilievo
lav. LXXXVI, un. 7-8; mv. LXXXVII, nn. 1-8. (33-34): Sibari 1970, applicato e a matrice.
p. 494, fig. 546, n. 773; P- 339, fìg. 432, n. 119.
Jugoslavia. (35J: è':REMOSNIK _1966, _mv. III (dopo p. 5r), n. 5. Decorazione.
(~6): JvtIKL CURK 1969, p. 130, fig. 2 (m basso a d.).
·- Mc1!ta. (37): Malra 1965, tav. 49, n. 2. (I). Motivi nn. 53, 60 ( ?), insieme ad altre figure ve-
J,faroao. JomN 1967, p. 151, tav. LXVI. getali e animali non meglio identificabili (a rilievo appli-
Sfria. \''{,'AAGÉ 1948, nn. 861, 865; fig. 28, n. 4.
Spapia. (4z): MARTIN SERRE$ 1970, taV, xxx, n. 6. (43): LAMBO- cato?); croce decorata con impressioni (a matrice).
GLIA r903, p. 158, forma 35. (44-48): CABALLERO ZOREDA 1971,
pp. 239-244, figg. 7-u; p. 260, tav. II, nn. r-2. 4-5; tav. III. Cronologia.
Tunisia. (49): FoUCHER r965, p. 39, fig. 55. (50): FoUET, in Mél. Inizio V secolo? (Hayes).
P1i;aniol, 1966, p. l022, fig. 2. (51): FOUET 1969, p. 226, fig. 104.
,52-55): SAl.OMONSO:,./ 1969, p. 17, figg. 2 a-b ( Io. 1973, fig. 45);
P. 70, fig. 95; p. 102, tav. Il, n. 5 ( Bo~RGEors 1969, p. 69, tav. X, Diffusione.
in alto HAYES 1972, p. 74, fig. r3, forma 52B, n. 4). È noto un solo esemplare, da Piazza Armerina.
Aiusei e Collezioui. (56-57): SALOMONSON 1968, tav. IV, nn. 2-1
p. ns, fig. 30, Cn). (58-62): SALOMONSON 1969, p. 102, ta\'. Il,
nn. ~. 4, 6 ( BouRGEOIS 1969, p. 67, tav. VIII, in bassoì; p. 104,
Bibliografia.
tav. ·1v, nn. 4-6. (63-65): HAYES 1972, p. 74, fig, 13, forma 52B, ]rafia. (r): GENTILI 1950, p. 295, fig. L
no. 19, 22; tav. Xl a.

FORMA LA BAUME-SAI.OMONSON 1976, TAV. 62, N. 4.


FORMA HAYES r8o.
Fiaschetta, cfr. LA BAUME-SALOMONSON 1976, p. 157,
Descrizione. n. 6rr (tav. CXLVII, 2). Datazione: fine IV - inizi V
Brocchetta monoansata. Per la descrizione, cfr. HAYES secolo. Un simile tipo di decorazione a rotella è presente
1972, p. 199. Dalla fotografia con cui viene pubblicato sulla forma Hayes 89A. Sul corpo del vaso è presente la
questo vaso non si riesce a stabilire se la decorazione pre- iscrizione: Pau/lus.
sente sul corpo sia a rilievo applicato (come farebbe sup-
porre la presenza di alcuni motivi noti a rilievo applicato
anche sulla forma Hayes 56) oppure a matrice, mentre
FoRMA "KuNST UND ALTERTUM" 1973, TAV. 67,
sicuramente a matrice è realizzata la decorazione sul collo, N. 173.
Sull'odo motivo a puntini impressi, forse da interpretare
come un a~fa rovesciato. Altezza: cm 24. Fiaschetta di forma rettangolare (tav. CXLVII, 3), cfr.
Kunsr und Altertum I 973, p. 114 LA BAUME-SALOMON-
Tipologia. SON 1976, p. 158, n. 612, tav. 63, n. I. Datazione: inizi
Si conosce un solo tipo (tavv. LXXVII, 7a-b; CXLVII, V secolo. Provenienza: Sbeitla (Tunisia).
ta-c ). E. T.

ELENCO DEI MOTIVI DECORATIVI A MATRICE DELLA PRODUZIONE C'

La decorazìone a rilievo ottenuta mediame matrici, sulk Ci è sembrato opportuno dividere il presente eienco in
sigillata africana C 4 è presente sulle forme Hayes 89A e due parti: nella prima vengono prese in considerazione le
Hayes 56. composizioni unitarie che occupano il fondo dei vasi
Per quanto riguarda la forma Hayes 89A la decorazione (motivi A I - E XVI); nella seconda parte vengono con-
è limitata al fondo, in una zona circolare centrale limitata siderati i motivi decorativi di cornice (motivi a 1 - e 5),
da fasce decorate a rotella e scanalature ed è generalmente sempre sottolineando le singole 2.ssociazioni.
accompagnata da motivi decorativi a rilievo applicato che La divisione per soggetti segue, in linea generale~ i
trovano posto sulla parete. criteri usati per l'elenco dei motivi a rilievo applicato
La decorazione a matrice sulla forma Hayes 56 occupa (p. 156 ss.).
il campo rettangolare del fondo del vaso con una compo- All'elenco vanno eventualmente aggiunti due frammenti,
sizìone unitaria; l'orlo del vaso può invece ospitare una da Timgad e Guelma (cfr. GUÉRY 1972, p. 124, figg. 37-
decorazione a rilievo applicato oppure ancora dei motivi 38), esclusì per la loro non sicura appartenenza alla sigillata
a matrice; questi motivi a volte possono anche occupare africana C 4 .
degli spazi risparmiati sui fondo àei vasi, oppure, sempre (Per aìtn motivi a matrice non compresi nell'elenco
sul fondo, incorniciare la composizione principale. che segue cfr. LA BAUME-SAL0M0NS0N 1976} ta\'. 6u,
Per le particolarità tecniche riguardo la realizzazione n. 4; rav. 612, n. 2).
della decorazione a matrice sulla forma Hayes 56, si
rimanda a HAYES 1972, p, 293. E. T.

163
CERAMICA AFRICANA

COMPOSIZIONI UNITARIE

A. Personificazioni di città e province. Presente sulla forma Hayes 56. In connessione con i mo-
tivi a rilievo applicato nn. 39, 60, 95, 96,
r. Figura maschile togara e personificazione di ciuà Bibliografia. SALOMONSON 1962, mv. XIII (dopo p. u5), n. 1.
(tav. LXXVIII, 1). SAI.OMONSON 1969, p. 85, fig. 121 In. 1973, p. 12_, fìg. 6.
Presente sulla forma Hayes 56. Si tratta di una scena
VII. Venator con cavallo e animali feroci.
in cui è raffigurato un dignitario seduto in trono insieme
Presente sulla forma Hayes 89A. In connessione con i
ad una figura femminile che probabilmente è una per-
motivi a rilievo applicato nn. 60, 63, 64.
sonificazione di città. Per la interpretazione della figura
Bibliografia. FUI-lRM.1'1.NN 1940, tav. 12 - Ars Hispaniac, II, 1947,
femminile nel frammento in questione, cfr. SALOMONSON p. I?O, fig. !68 ,~ SALOMONSOK 1962, taV. XI (dopo p. l r 5), n. 2 -
1973, pp. 5 ss. e particolarmente le pp. 73-74. DE PALOL 1967, tav. CXV SALO.MONSON 1969, p. 6, fìg. 3 CA-
BALLERO ZOREDA 1971, p. 262, tav. IV, n. 4.
Bibliografia. SALOMONSON 1973, p. 5, fig. r; p. 23, fig. 15; p. 43,
fig. 23.
VIII. Vena tor con struzzo e altri animali (tav, LXXVIII, 6).
Africa e Mauretania (tav. LXXVI!!, 2).
II. Si tratta di un frammento. Preseme sulla forma Hayes 56.
Presente sulla forma Hayes 56. Si tratta di una com- Bibliografi.a, SAI,OMONSON r962, tav. XVI (dopo p. IIS), n. 1.
posizione ìn cui sono raffigurate due teste, una maschile
e una femminile, e nel mezzo una palma. Sopra le te- IX. Lotta fra animali (tav. LXXIX, 1).
ste due iscrizioni indicano le province: [Maurit]ania e Si tratta di un frammento. Presente sulla forma Hayes 56.
Africa. In connessione con i motivi a rilievo applicato Bibliografia. SALOMONSON 1962, tav. XVI (dopo p. IIS), nn. 6
Io. r973, P- r3, fig. 5), i-
nn. 63, 95.
Bibliografia. PAGENSTECHER 1913, p, II3, fig. 125, n. 3 SA- X. Dignitari nell'anfiteatro (tav. LXXIX, 2).
LOMONSON 1962, tav. XXXII (dopo p. Il5), n. I In., in CT, Presente sulla forma Hayes 89A (in connessione con i
Xli, 1964, fig. 35 (dopo p. II2) ,- ID. I969, p. 5, fig. 2 lo. 1973,
p, 74, fig, 58. motivi a rilievo applicato nn. 95, 60) e Hayes 56,
Bibliografìa. FUHRMANl'< 1940, ta\", X -- SALOMONSON 1962, tavv.
Xl (dopo p. lIS), n. r; XIII, n. 2; XIX, n. 1 In. r969, p. 12,
B. Figure umane. fig. !3 lo. 1973, p. !3, fig. 3- SALOMONSON 1969, p. I2, fig. 14
ID. 1973, p. 15, fig. 8.

III. F(~urc di dignitari (tav. LXXVIII, 3).


I personaggi sembrano essere di fronte ad una edicola. D. Scene mitologiche.
Presente sulla forma Hayes 56. In connessione con il
motivo a matrice b 2. xr. 01/eo (tav. LXXIX, 3).
Bibliografia. SALOMONSON I962, tav. XIX (dopo p. IIS), n. 3 Si tratta di un frammento in cui è parzialmente visibile
In. 1964, p. 129, fig. 31 Io. 1969, p. 9, fig. 7 ID. 1973_, p. 13, la figura di Orfeo con la lyra. Incorniciata da una serie di
fig. 2, SALOMONSON 1962, tav. xx(dopo p. rr5), nn. 3-4 (?).
medaglioni (cfr. motivo a matrice a1) e delimitata da una
doppia fila di scanalature, Presente sulla forma Hayes 56.
C. Scene di circo e anfiteatro. Biblio;::rafia. ALU.IS 1960, p. 127 1 fig. 3 ,,,. SALOMONSON 1969,
p, 67, fig. 88.
IV. Auriga su quadr(~a (tav. LXXVIII, 4).
Presente sulla forma Hayes 56. In connessione con il XII. Naeidi su ippocampi.
motivo a matrice b 2, Si tratta di un frammento. Presente sulla forma Hayes 56.
Bibliografia. SALOMONSON 1962, ta\'. XVII (dopo p. ns), n. I Bibliografia. \X'ACE 1948, tav. III (dopo p. 56).
[ BARATTE 1971, tav. XXII (dopo p. 192), n. 3 SALOMONSON
1964, p. 124, fig. 33], XVIII, n. 1. XIII. Dioscuri (tav. LXXIX, 4).
Presente sulla forma Hayes 56. In connessione con i mo-
V.Venator nell'arena (tav. LXXVIII, 5).
tivi a rilievo applicato nn. 60, I 71. Sul bordo superiore
Il personaggio sembra uscire da una protezione di forma
iscrizione: Orarionibus santorum pe.-'rducet Dominus.
circolare (scudo protettivo?). Presente sulla forma Hayes
Biblio[;rafia. KANTOROWICZ I()6I, p. 391, fig. 46 SALOMONSOl\
56. In connessione con i motivi a rilievo applicato nn. 45, r962, ta,·. XXI (dopo r,. 115_;. n. :. SALOMON.SON" 1962, Uff. XXI
168. (dopo p. llS), nn. 2, 3 ( In. r969, p. 52. fig. 65\
Bih!io1;ra_fia. SALOMONSON H)62, ta\'. XIV (dopo p. I 15), nn. 1~2
SALOMONSON 1969, p. 4, fi.g. 1. XIV. Pegaso e le ninfe (tav. LXXIX, 5-6).
Presente sulla forma Hayes 56. In connessione con i
VI. Vcnator nell'arena e pantera, motivi a rilievo applicato nn. 60, 96; 60, 95~ ro2; 38_, 60,
Si tratta di una composizion:.: diviso. in du:.~ pannelli: 102; 120 e con il motivo a marricc a 1. In alcuni esemp1tri
quello di sinistra è simile al motivo precedente Cv; in figurine del ciclo della vita di Ulisse e iscrizione: KIPKH,
quello di destra è raffigurata una pantera (o leonessa); in un pannello tripartito di forma rettangolare.
sullo sfondo l'edificio circense, Sul margine superiore della Bibliografia. ZINGERLE 1907, p. 330, figg, 102-103 SALOM.ONSON
composizione: Julius Fesrus missione(m) Ferior(um) dar. 1962, tav. XXI (dopo p. IIS), n. 4. ALLAIS 1959, p. 44, fig, I ( SA-
TERRA SIGILLATA: VASI

1.oMoNmN 1964, fo,. 23); p. 46, fig. 2; p. 47, fig. 3; p. 48, fig. 4 1962, ta\·. XXIV (dopo p. I 15), n. 2 ID., in CT, XII, 1964,
[ SALOMONSON 1962, rnv. XXIII (dopo p. I 15), n. I ID. 1969, fig. IO (dopo p. II2) ID. r969, p. IO, fig. 9. SALOMONSON !962,
p. 66. fig. 87); p. 49, fig. 5 [ SALOMONSON 1()62, ta,•. XXXI (dopo tav. XXVII (dopo p. u5), n. 1.
p. 1I5), n. !]. ALLAIS 1960, p. 128, figg, 3~4; p. !29, fig. 5 ( SA-
LOMONSON 1962, tav. XXXI (dopo p. l 15), nn. 2-3]. SALOMON.SON
19 62, rav. XXIII (dopo p. Il5), n. 2. FoucHER 1965, fig. 54, E. Scene cristiane.
xv. Priamo e Achille (tav. LXXX, I). XVI. Apostoli o santi con croce monogrammata (tav.
Presente sulla forma Hayes 56. In connessione con 1 LXXX,2).
motivi a rilievo applicato nn. 37, 51, 53, 62 e con i motivi Presente sulla forma Hayes 56. In connessione con i
a matrice a 1, e 3. motivi a rilievo applicato nn. 45, 71, 160.
Bib!io1;rafia. l\iERLlN 1913, tav. XXVIII DREXEL, in ]DAI, Biblio1:rafia. SALOMONSON 1969, p. 59, fig. 7i, SALOMONSON 1973,
1915, p. 197, fig. 2 Cat. Alaoui 1922, rnv. XX, n. 3 Buu,s p, 18, fig. IO a-d,
1929, fi.g. 49 (dopo p. 100) SALOMONSON 196:l, taV. XXIV (dopo p.
!lS), n. I Io., in CT, XII, 1964, fig. l (dopo p. 112). SALOMONSON E. T.

DECORAZIONI DI CORNICE

a. Motivi decorativi. c. Motivi mitologici.


r. Medaglioni (tav. LXXX, 3-4). 3. lviotivo con scene della 'vita di Achille (tav. LXXX,
Presente sulla forma Hayes 56. In connessione con le 7-8).
composizioni unitarie D XI; D XIV; D xv. Questo mo- Presente sulla forma Hayes 56. Noto come decorazione
tivo è noto sia come decorazione di orli, sia come vera e di orli. In connessione con la composizione centrale D xv.
propria cornice della composizione centrale. Si tratta di Bibliografia. SALOMONSON 1962, tavv. XXIV (dopo p. I 15), n. 2
una serie di medaglioni delimitata da scanalature. I me- Io., in CT, XII, 1964, fig. 10 lo. 1969, p. 19, fig. 9 GuERY
daglioni sono costituir] da busti di dignitari e aurighi su 1972, p. II7, figg. 8-10; p. n8, fig. 15); XXVII, n. 2; XXVIII,
nn. 1-4.
quadrighe alternati; negli spazi di risulca fra i meda-
glioni~ teste di figurine e vittorie alate su globi.
Bibììorrafia. \'I/ACE 1948, tavv. I (dopo p. 56), A-B, E ( BCTI-l,
00 d. Scene cristiane.
195~, p. 45, fig. I); II. An6LDI 1957, p, 25'7, ta\'. LXII, n, 4. ALLAIS,
in Lib_vca. VII, 1959, p. 44, fig. I. ALLAlS 1960, p. I26. fig.:::; p. I2i, 4. Scene dei ciclo di Giona (tav. LXXX, 9-10).
fìg-. 3 SALOMONSON 1969, p. 67, fig. 88). SALOMONSON 1962,
tavv. XXIV (dopo p. rr5), n. 2 ( ID., in CT, XII. 1964, fig. 10);
0
--
Presente sulla forma Hayes 56 . .ì\1.otivo noto come deco-
xxrx-xxx. SALOMONSON 1969, p. ro, fh:. 9, razione di orli.
Bibliografia. SALOMONSON 1969, p. 62_, figg. 80-81 Gu1)RY 1972,
b. Motivi vegetali. p. 120, figg. 16-17. GUÉRY 1972, p. 120, figg. !8-21.

2. Mnti'vo vegetale a girali (tav. LXXX, 5-6).


Presente sulla forma Hayes 56. Motivo noto come de- e. Motivi architettonici e figure umane.
corazione di orli. In connessione con i motivi a matrice
B III, C IV. 5. Edicole con pesci e figure umane (tav. LXXX, II).
Bibliografia. SALOMONSON 1962, tav\', XYrI (dopo p. r15), 11. I
Presente sulla forma Hayes 56. Si tratta di frammenti.
In. 1964, p. 124 BARATTE 197r, rav. XXII (dopo p. 192), Bibliografia. GVÉRY 1972, p. 115, figg. 5-7; p. II7, fig. lO. (?)
n. :11; XVIII, ll. I; XIX, n. 3 ( - ro. l\)6..j.. T28, fig. 31 Io.
r969. p, 9, fo::. 7,'. SAL0,\10NSO"-' Jq69, r- -. 4 r?>. E. T.

ELENCO DEI MOTIVI DECORATIVI A RILIEVO APPLICATO


DELLE PRODUZIONI A E C

La decorazione a rilievo applicato è presente sulla si- Per ciascun motivo, che può comprendere più tipi e/o
gillata africana A e C. Nell'elenco i motivi decorativi sono varianti, si indicano le forme sulle quali è attestato e k
stati numerati progressivamente (1-189) e distinti, in produzioni ad esse relative.
base al soggetto, in gruppi (A-0), ciascuno dei quali I motivi pubblicati senza documentazione grafica o foto-
comprende generalmente più morivi. Alla numerazione grafica sono esclusi dall'elenco; quelli per i quali tale do-
prof:ressiv2. si fa riferimento nella voce Decorazione delle cumentazione presenta difficoltà di lettura sono riprodotti
singole forme vascolari. graficamente secondo criteri imerpretanvi.
La successione dei gruppi e quella dei motivi nell'am- Per i motivi dei quali non sono note le dimensioni, queste
bito di ciascun gruppo è determinata dalla valutazione, sono state ricavate con approssimazione sulla base del con-
in alcuni casi necessariamente soggettiva, della complessità fronto con motivi analoghi e del rapporto con le dimensioni
degli stessi. dei vasi sui quali sono presenti.
CERAMICA AFRICANA

A. ]VlOTIVI GEOMETRICI. 9. Ramo di palma con fof[he ricurve (tav. LXXXI, 6).
I. A1otivo semicircolare.
Presente sulle forme Sal. 1, III, VIII bis,:'vnr, in C 1 e
C' ( ?), a, in C".
È costituito da cinque semicerchi concentrici.
Biblioirafia, Cat. Afaoui 1897, tav. XLII, n. 209 DÉCHELETTE
Presente sulla forma Lamb. 35/Hayes 52B, n. 22/ 1904, II, p. 175, fig. c. SALOMONSON 1960, p. 48, figg. 19 a-b. ID.
Sal. Cu/CABALLERO ZOREDA 1971, fig. 7, in c:i. 1964. cat. 56. lo. 1969, p. 76, fig. 108. BARATTE r971, tav. XXI
(dopo p. 192), n. 1.
Bibfir,grafia. CABALLERO ZOREDA 1971, p, 239, fip:. 7 ( p. 260,
ta\·. Il, n. n.
IO.Ramo con foghe ricurve e palmette (ta\'. LXXXI,
2. Mothro a forma d1: goccia (tav. LXXXI, I). Noto in alcune varianti.
Presente sulla forma Pali. 6/0stia I, fig. 85/Lamb. 6, Presente sulle forme Sai. xv, in C 1 e C 2 ( ?), xvm,
inA 1 eA 1i2 , in C1, e su un frammento di forma chiusa, in C 1 •
Bibliografia. PALLARÉS 1959, p. 126 CABALLERO ZOREDA I97I, Bibliografia, BAUR 1922, p. 253, figg, I09-r10, nn. 546 a-b
p, 235, fig. 5/1.. CABALLERO ZoR.EDA r97I, p. 234, fig. 4 ( p. 260, HAYES 1972, tav. X b, Ostia !, figg. 44, 665. SALOMONSON 1968,
tav. II, n. 3). tav. II, n. XVIII. Kunst und Alte!'/um 19"73, tav. 71, n. 154.

3. Losanga. I t. Ramo con palmette (tav. LXXXI, 8).


Presente sulla forma Pall. 6/0stia I, fig. 85iLamb. 6, Presente sulle forme Pall. 6/0sria I, fig. 85_/Lamb. 6,
in A 1 e A 1 1~. in A 1 e A1,/2, Sal. XVIII e XXIII, in C 1 •
Bibliof;ra/i.a. CREMOSNIK 1962, tav. X (dopo p. 144), n. 1. SA-
Bibliof!rafia. Sibari 1972, p, 364, fig. 397, n. 241 p. 411, fig. LOMONSON 1964, cat. 57. Kun,r und Altcrtum 1973, tav. /l, n. r53,
446, n. 14728).
12. Ramo di quercia (rav. LXXXI, 9).
4. Motivo a forma di nodo.
Presente sulle forme Sai. I, I bis, III, VIII bis:'VIII, in
Presente sulla forma Pail. 6i0stia I, fig. 85/Lamb. 6, C' e C'(?;.
in A1 e A 112 •
Bibliografia. FALBE 1833, ta\'. V, n. l CVA Copi:nha{!w:- 7, tav.
Bibliografia. Sibarì 1972, p. 380, fig. 416, n. 276, a sin. p, 424, 300, nn. r a-b. SALOMONSON 1960, pp, 48-49_, figg:. 20 a-b. FoUCHER
fig. 456, n. 18831, a sin.), 1967-1968, tav, IX (dopo p. 221), n. 30, Osria I, figg. 45,667, SA-
LOMONSON 1969, p. 76, fìg. ro8; p. 77, fìg. no ( HAYES 1972,
5. Motivo a forma di pelta (tav. LXXXI, 2). tav. IX a).

Presente sulla forma Pall. 6/0sria I, fig. 85/Lamb. 6, 13. Ramo con foglie e bacche (tav. LXXXI, ro).
Al e A112.
Presente sulle forme Sal. I, in C 1 e C 2 ( ?), e XVI, in C 1 ,
Bibliografia. Sibari 1972, p. 380, fig, 417, n. 275 ( ~ p. 424, fig. 456,
n. 19543). Bibliografia. SALOMONSON 1964, cat. 51. ID, 1968, tav. II, n. XVI.

14. Ramo con foglie e frutto ovale (tav. LXXXI, II).


B. MOTl\'I VEGETALI. Presente sulla forma Sal. I, in C 1 e C 2 ( ?).
Bibliografia. HAYEs !9i2, tav. Vlll.
6. Palmetta ( ?) (tav. LXXXI, 3).
Il motivo, frammentario, è probabilmente simile ai 15. Ramo con tralci (tav. LXXXI, 1.i).
nn. 7-16. Presente sulle forme Sal. I, III, VIII bis/vin, m C 1

Presente sulla forma Sal. xix/x1x bis, in C 1 • e C 2 ( ?).


Biblio{?rafia. Ostìa I, figg. 40, 661. Bibliografia. MERLIN 1916, tav. XXIX. SALOMONSON 1960, p. 55,
fìgg. 27 a-b = In. 1964, cat. 54. In. 1969, p. 94, fig-. 130.
7. Ramo di acanto (tav. LXXXI, 4). 16. Ramo di vite con foglie e grappoli (tav. LXXXI, 13).
Presente sulla forma Pall. 6/0stia I, fig. 85/Lamb. 6, Presente sulla forma Salomonson nr, in C 1 e C1 ( ?).
in Al e A112,
(Tunisi, Museo del Bardo).
Riblioirafw. Sibal'i 1970, p. 429, fig. 468, n. 303 ( p. 5ro, fig. 567,
n. 5868, a sin.). Sibari 1972, p. 330, fig. 353, n. 285 ( p. 407, fig.
0-
17. Foglia di vite (tav. LXXXI, 14).
443, n. 5668); p. 335, fig. 357, n. 230 ( p. 422, fig. 454, n, 4374);
p. 366, fii;::. 399, n. 212 (= p. 407, fig. 443, n. 4668); p, 380_, fig. 416, Presente sulle forme Sal. III) in C 1 e C 2 ( ?), e Lamb.
n. 276 ( p. 424, fig:. 456, n. 18831). 35/Hayes 52B, n. 22_/Sal. C 11_/CABALLERO ZOREDA 1971)
fig. 7, in c:i_
8. Ramo di palma (tav. LXXXI, 5).
Biblioprafia. Ca1. A!aoui r9::2, tav. XIX, n. 4, FoUCHER 1965.
Presente sulle forme Sal. I, I bis, n/n bis, III, VIII bis, p, 39, fig. 55,
\'Hl_, IX, in C 1 e C 2 (?), XVII, in C 1, a, Ìn C 1•
18. Foglia (tav. LXXXI, 15).
Bibliografia. JAHN 1863, tav. III, n. 2 DECHELETTE 1904, II,
P- T77, fìg-. e VERTET, in Actes Corwr. Sm1antcs, 1961, p. 49, fi_g. IO. Presente sulla forma Sal. XXVI, in C 1 •
BACHOFEN 1890, ta\'. XXXV, n. r. Car. Alaoui 1897, tav. XLII, Bibliorrafia. SAI.OMONSON 1969, p, 70, fi_g. 94-
nn. 206 ( DÉCHELETTE 1904, II, p, !74, fig. b), 210 ( DÉCHELETTJ,;
1904, II, p. 176, fig. d). RoMÀN Y CALVET 1906, tav. LXXVI (dopo 19. Fiore a larghi petali.
p. 250). POTTIER I9I3, p. 443, fig. 3, a sin. J\.lERLIN 191fi, tay\-.
:;;:;:X-XXX:. BAUF 192::;., p, 253, fìg;:;, l09-no, nn. 5.f'7 a-Ì!. VtSSBERG- Presente sulla forma Sal. in C e e~ (?).
\1::if'.'iTl-lOLM 1956, fig. 32 (dopo p. 52), n. 3. SALOMONSON 1960, p, 50.
Bibiiogrnfia. Cat. Alaoui 1922, La\', XIX, n. 3.
fig. 22 b; P- 54, figg. 26 a-b. ID. 1964, cat. 55, tav. 9. BESCHAOUCH
1966_, P- r51. Os1ia ], figg_ 48,666. SALOMONSON 1968, p, !10, fig. 25.
In. 1969, p. 68, fig. 91; p. roo, tav. I, n. L Kunsr und Alrerrum 20. Margherita (tav. LXXXI, 16).
1973, tav. 70, n. I5I. HAYES 1976, p. 97, tav. 12, n. 96. Noto in alcuni tipi.

166
TERRA SIGILLATA: VASI

Presente sulle forme Hayes 24 (Cartagine, Magazzino Presente sulle forme Sal. 1, I bis, II, II bis, III, IX, xv,
del Museo) e Ostia I, figg. 61-77 (Ostia, Terme del Nuo- in C 1 e C 2 (?), XVII, XVIII e Kunst und Alrerrum 1973,
tatore), in Al 12 , Sal. VIII bis/VIII C xv, in C 1 C C 2 ( ?). tav. 69, n. 149, in C 1 •
llib/ior:rafia. SALOMONSON 1964, cat. 56. HAYES 1972, tav. X b. Bibliografia, RoMÀN y CALYET 1906_, tav. LXXVI (dopo p. 250\
POTTIER 1913, p. 443, fig. 3, a sin. MERLlN I916, taYV, XXVIII
21. Afargherita entro losanga (tav. LXXXI, 17-19). ( SALOMONSON 1969, p. 68, fig. 90); XXX. BAUR 1922, p. 253,
figg, 109-110, nn. 546 a-b HAYES 1972, t::iv. X b. Cat. A!aoui
Noto in alcune varianti. 1922, tav. XIX, nn. 4-5 ( SALOMONSON 1960, p. 49, figg, 21 a-b;.
Presente sulle forme Hayes 24 e Os1ia III, fig. 156, SALOMONSON 1960, pp. 48-49, figg. 20 a-b; p, 50, fìµ;g, 22 a-b.
FOlJCHER r964, tav. XXXII, e In. 1967-1968, tav. IX (dopo p.
in ;\ L\ Sal. l C III, in C 1 C C 2 ( ?), Sal. XVI, in C 1, 22[), n. 27. SALOM:ONSON 1964, cat. 51, tav. 9. FoucnER 1967-1968,
Bih!iografia, TtWNBEE 1957, tav. IV, nn. 2~3. SALOMONsot-: 1968, tav. IX (dopo p. 221), nn. 2~)-30, SALOMONSON 1968, p. I IO, fig. 25,
p. I ro, fig. 25, ad; tav. Il, n. XVL ID. 1969, p. 41, fig. 50. HAYES a sin. In. 1969, p. 68, fig. 9r. HAYES 1972, tavv. VIII, IX b. Kumt
19-;2, rav. VIJL a d. Ostia ]Il, fig. 156. und Alrertum 1973, mv. 69, nn. 149-150; tav. 70, nn. 151-152; tav,
71, n. 153. H.AYES 1976, p. 97, tav. 12, n. 96.
22. AI.argherita entro 111oti1.10 ·vegetale (tav. LXXXI, 20).
Presente sulla forma Hayes 24, in A 112 • 30. Ghirlanda con nastri.
lliblior:ra/ia. ToYNBEE 1957, tav. I, n. 6; tav. IV, nn. 13-14, Presente sulla forma Sal. r bis, in C 1 e C 2 ( ?).
Bibliografi.a. SALOMONSON !960, p. 50, fig:g. 22 a.
23. Aiargherire entro moti'vo vegetale.
Presente sulla forma Pall. 6/0sria li n. 85iLamb. 6, 31. Ghirlanda con nastri e crescente (tav. LXXXI, 27).
in A 1 e A 11
~. Presente sulla forma Sal. 1, in C1 e C2 ( ?).
Biblio1;rafia. S'ibari 1972, p. 3:,0, fig. 353, n. 284 ( ,~ p. 407, fig. Bibliografia. SALOMONSO!'-l: 1964, cat, SI.
443, n. 5667).
32. Ghirlanda con nastn: e corna di Toro (tav. LXXXI, 28).
24. Rosetta (tav. LXXXI, 21).
Presente sulla forma Sal. I, in C 1 e C 2 ( ?).
Presente sulle forme Hayes 24 e Osria I, figg. 61-77, Bibliografia. Cat. Alaouì 1922, XIX, n. 5 SALOMONsox 1960,
in A 1 i~. p. 49, fìgg. :Zra-b In. r964, cat. 52.
13iblio{;rafia. SQUARCIAPIKO 1951, p. 136, fi1-c. 2, ìn alto a sin. =
HAYES 1972, taY. l c. Ostia 1, figg. 63, 685. 33. Ghirlanda con tre elementi 'Vegetali (tav. LXXXI, 29).
25. Roserta entro motivo circolare (ghirlanda?) (tav. Noto in due varianti.
LXXXI,22). Presente sulle forme Sal. r, v111 bù/vnr, in C1 e e~ (?),
e Hayes 178, in C 1 •
Presente sulla forma Lamb. 35/Hayes 52B, n. 22/Sal. Biblioµafia, FALBE 1833, tav. V, n. I e ° CVA Copenhaf!UC 7,
Cn 1CABALLERO ZoREDA r97r, fig. 7, in C'. tav. 300, n. l c. SALOMONSON 1960, p. 54, fìg. 26 b. VERTET, in Acrcs
11:"blioJJrafia. JODIN r967, p. 151, tav. LXVI, in basso a sin. Congr Sm,antes 1961, p. 50, figg. 11.

26. Morivo a forma di mandorla. 34. Ghirlanda con quattro clementi 1..Jegerali (tav. LXXXI,
Presente sulla forma Sal. XVIII, in C 1 • 30).
Biblio1;rafia, Kwm und A!terrum 1973, tav. 71, n. l54. Presente sulla forma Sal. I, Ìn C 1 e C 2 ( ?).
Bibliografia. SALOM.ONSON 1969, p. 71, fig. 96, a d.
27. Grappolo d'uva (tav. LXXXI, 23-24).
Noto in due varianti. 35. Ghirlanda con cinque elementi vegetali.
Presente sulle forme Sa!. I, in C' e C' ( ?) e Lamb. 35/ Presente sulle forme Sal. I e III, in C1 e C2 ( ?).
Hayes 52B, n. 22/Sal. Cn.iCABALLERO ZOREDA 1971, BiblioJirafia. RnMÀN y CALVET 1906, tav. LXXVI (dopo p. 250).
fig. 7, in C'. SALOMONSON 1960, p. 49, fig. 20 b.

13ibh"ngrafia. FALm· 1833. tav. V, n. I CFA Copenha{!ue ?,


ta\". 300, n. l h. SALOMONSOK 1964, cat. 5;. FoDCHER 1965, p. 39, 36. Morivo vcgctafr con foghe ricur1.1c (tav. LXXXI, 3I).
fig. 55. Kunsr und Altertum 1973, tav. 70, n. 151. Presente sulla forma Pall. 6/0stia I, fig. 85/Larnb. 6,
28. Frutta in cesto (tav. LXXXI, 25). in A 1 e A 1 .1 2 •
Bibliografia. CREMOSNIK 1962, tav. Vll (dopo p. 144), n. 6 ( ~ tav.
Noto in alcune varianti. X, n. 2).
Presente sulle forme Pall. 6/0stia I, fig. 85/Lamb. 6,
in A1 e A1 i\ Lamb. 35_/Hayes 52B, n. 22/Sal. Cn/CA- 37. Cespuglù, (tav. LXXXI, 32).
BALLERO ZoREDA 1971, fig. 7 e Sa!. a, in C:l. Noto in alcuni tipi.
Iìibhor;rnfia. QUINTERO ATAURI I942. tav. II l\.JemAJusArqPrm:, PreRente sulle forme Osria I, figg. 6I-T7, in A 1 2, Sal. a
V, 194-4, tav. LXXVII_, n. I JODIN-PONSICH 1967, p. 5ll ~-- SA-
LllMOKSON 1969_, p, 56, fig. 72. LAMBOGLIA 1963, p. 158 CA-
ed e, in C\ Hayes 56, in C\
BALLERO ZOREnA 1971, p. 233, fig. 3, in basso a d. VERMASEREN-VAN Bibliografì.a. MERLIN r9r3, mv. XXVIII DREXEL 1915, p. 197,
ESSEN 1965, tav. LXXXVII, n. 6. CREMOSNIK 1966, tav. III (dopo fig. 2 Cat. Alaoui 1922, tav. XX, n. 3 BULAS 1929, fig. 49 (do-
f).SI), n. PETSAS 1966, P. 2.2, fig. 355, y, al centro. DE LUQUE po p. IOO) ~~ SALOMONSON 1962, tav. XXIV (dopo p. n5), n. 1
IQ68, n. ta,.;. VII. in basso 2 sin, SALOMONSON 1969, p. IOO, In., in CT, XII, 1964, I (dorn p. II2). Belo 1926, Il, tav. XXX,
ta\'. l, nn. (?;; p. 106, 1a,·. IV, n. 6. ::.,;ii:wri 1970, r,, 399, fig-. 4.:P-, in bass\) « \in. D1· 1q·" t2':. ~~;-:i.' Bmmc;,;urs IQfit;,
n, I Jq, JonIN 197T, pp. 28, 30, n. 86; p. 30, n. 92 b ( ?). Sibari I972, p. 63, mv. IV SAI,OMONSON 1969, p, 34, ;1;::. 40. ()sr/(1 1, ùgg. tJ._;.,
P, 380, tig, 416, n. 276. a d. ( · p. 424, fig. 456, n. 18831), 674 b. SALOMONSON 1969, p. 34, iig. 4L

29. Festone (tav. LXXXI, 26). 38. Albero (tavv. LXXXI, 33; LXXXII, r-6).
Noto in alcune varianti. Noto in numerosi tipi e varianti.

167
CERAMICA AFRICANA

Presente sulle forme Hayes 35, in A 1 o A 11 ~ e 24, in Bib!io,:rofia. POTTIER 19r3, p. 442, fìg:. I BOURGEOIS !()69, p.
A 1 ' \ Sal. 111, in O e C 2 (?), Lamb. 35_/Hayes 52B, n. 22/ 67, tav. VIII, in alto SALOMONSON 1969, p. 60, fig. 78.

Sal. Crr/CABALLERO ZoREDA 1971, fig. 7, Lamb. 42/48,


Sal. a ed e, in C:J, Hayes 56, in C 1• 45. Pesce (tav. LXXXII, r5-23).
Bib/iograjìa. POTTIER 1913, p, 443, fig. 3, a d. SALOMONSON
Noto in numerosi tipi e varianti.
1969, p. 77, fig. I I I HAYES 1972, ta\". X a. Belo 1926, II, tav. xxx, Presente sulle forme Hayes 24 e Ostia I, figg. 61-77,
in alto a sin. ( DE PALOL 1967, tav. CXIV BmJRGEOIS 1969, in A 1 -'\ Atlante, rav. LXXII, 2 (Spalato, lviuseo) in A,
p. 62, mv. III SAL0.'>10NSON 1969, p. 22, fig. 27); in basso a sin.
( DE PALOL 1967, tav. cxv BouRGEO!S r969, p. 63, tav. IV Sal. VIII bis/VIII, in C 1 e C2 ( ?), Lamb. 35/Hayes 52B,
SALOMONSON 1969, p, 34, fig. 40). BRUSlN 1934, p. !28. QUINTERO n. 22iSal. CufCABALLERO ZoREDA 1971, fig. 7, Lamb.
ATAURI 1942, tav. 11 J.fend1usArqProi,_, V, r944, tav. LXXVII,
n. l ]ODIN-PONSlCH 1967, p. SII 5ALOMONSON 1969, p. 56,
42/48, Sal. a e e, Hayes 51A, Kunst und Altenum 1973,
fig, 72, TOYNBEE 1957, ta\'. I, n. 5; tav. IV, nn. 9-IO. ALLAI$ 1959, tav. 72, n. 1571 in C\ Hayes 56, in C 1 •
p. 47, fig. 3; p. 48, fig. 4 ( SALOMONSON 1962, tav. XXIII (dopo Bibliografia. Car. Alaoui 1897, tav. XLII, n. 206 DÉCHELETTE
p. 1 r5), n. r In. 1969, p. 66, fig. 87j. lv1AREC 1959, p. r50, fig. 1904, II, p. 174, fig. b. DE \X'AAL 1904, tav. III, n. II. POTTIER 1913,
3 BoURGEOlS 1969, p. 65, tav. VI, in alto a sin. SALOMONSON p. 442, fig. I -- BoURGEOIS r969, p. 67, tav. VIII, in alto
0
SA-
1969, p. 18, fig. 22. SALOMONSON r969, p. 23, fig. 28; p. 30, fig. 35- 1.0MONSON H)69, p. 60, for. 78. MERLIN l9I5, p. CLXXIX BouR-
CAIJALLERO ZOREDA 1971, p. 240, fig. 8 ( - P- 260, tav. II, n. 2). GEOIS r969, p. 65, ta\". VI, in basso a sin. SALOMONSON 1969,
GUÉRY 1972, p. !23, fig-. 3I. HAYES 1972, tav. I b. Jn. 1976, p. 97, p, 16, fìg-_ 18. SIEVEKlNG, in AA, XXXI, 1916, Suppl., pp. 61-62,
tav. 12, fig. 99. fig. 19. W'AAGÉ 1933, p, 295, fig, 2, n. I2I. i\loND-MYERS 1940,
tav. LXXXIII, RMAP r. SQUARCIAPINO 1951, p. 136, fig. 2, in
39. Abete (tav. LXXXII, 7-n). alto a sin. LIBERTINI, in ]\lSA, 1956, p. l79, fig. 15, a d. fol'CHER
1958, tav. XIV (dopo p. 24), a SALOMONSON 1969, p. rn4, ta\".
Noto in alcuni tipi e varianti. III, n. 3- SALOMONSON 1962, tav. XIV (dopo p. II5), n. l In.
Presente sulle forme Lamb. 35/Hayes 52B, n. 22,.' 1969, p. 4, fig. r. MoucHOT 1963, p, 143, n. 9 (con erotc ?). MALTA
Sal. Cn/CABALLERO ZoREDA 1971, fig. 7, Lamb. 42/48 1965, tav. 49, n. 2. VERMASEREN-VAN ESSEN 1965, tav. LXXXVll, nn.
:!, 5. FoUET, in A1élanges PiJ;aniol, 1966, 2, p. ro22, fig. I; p. ro23, fig.
e Sal. a, in G', Hayes 56, in C 4 • 2. PETSAS I966, P. 2.2, fig. 355, '(, in alto e- in basso. SALOMONSO~
Bibliot:ra}ia. ORSI, in NSA, 1912, p. 359, fig. 12, in alto a sin. 1968, p. 112, tav. IV, nn. 2~3. Osria I, figg. 72, 682; 75, 684. BouR-
LIBERTINI 1930, ta\'. XCVII, n. 860 SALOMONSON 1969, p. 56, GEOIS 1969, p. 67, tav. VJII, in basso -:e SALOMONSON r969, p. !02,
fig. 73 ID. 1971, P- 182, fig. 8. BERTHIER-MARTIN 1948, tav. dopo tav. II, n. 6. FOUET r969, p. 226, fig. rn4. MIKL CVRK 1969, p, 130,
p. 126 °·- SALOMONSON 1969, p. 26, fig. 31. \'fAAGÉ 1948, fig. 28, fig. 2, in basso a d. SALOMONSON r969, p. f7, figg. 20 a-b; p. 59,
n. 4- DAOUX, in BCH, 86, 1962, p. 753, fig. 6, in alto. SALOMONSON fig. 77; p, 106, tav. IV, n. 5- ,\.lART!N-SERRES 1970, tav. XXX, n.
1962, tav. XIII (dopo p. II5), n. r. In. 1968, p. !12, tav. IV, n. 1. 6. TARRADELL-MARTlN 1970, tav. xv, n. 60 ( ?). CABALLERO ZOREDA
BoURGEOIS 1969, p. 69, tav. X, in basso SALOMONSON 1969, p. 19, I97I, P- 244, fig:. II ( p. 261, tav. III:. Jomx !97!, pp. 28, 30,
fig. 23. SALOMONSON 1969, p. I7, fig. 20a; p. 32, fig. 38; p. ro6, nn. 83_, 89. Kunst und Alrertum 1()73, rav. 72, n. 157; tav, 73, n. 160;
tav. !V, n. 4. J0DIN 1971, pp. 28, 30, n. 84(?). tav. 74, n. 158; t:a\". 75, n. r59.

40. Palma. 46. Delfino (tav. LXXXII, 24-25).


Presente sulle forme Sal. 1n, in C 1 e e~ (?), Kunst Noto in alcune varianti.
und Altertum 1973, tav. 69, n. 149, in C 1 • Presente sulle forme Lamb. 35/Hayes 52B, n. 221
Bibliografia, Kumt und Afterrum 197.1, mv. 69, nn. q9-150. Sal. CII/CABALLERO ZoREDA 1971 1 fig. 7, Lamb. 42.:48 1
Sal. a e c, in C:1, Hayes 56, in C 4 •
4r. Albero con colomba (tav. LXXXII, 12).
Bib!iof{n~tia. BESNIER-BLANCHET 1900, tav. V, n. l) SALO-
Presente sulle forme Lamb. 35/Hayes 52B, n. 22/ MONSON 1969, p. r6, fig. !9, SQUARCIAPINO I95I, P- 136, fig. 2, in
Sa!. Cn/CABALLERO ZoREDA 1971, fig. 7, Lamb. 42/48 alto a d. FoUCHER 1958, tav. XIV (dopo p. 24), a SALOMONSON
e Sa!./, in C". 1969, p. 104, ta\". III, n. 3. FOUCHER 1965, p. 41, fig. 56. SALOMONSOJ\'
1969, p. 100, tav. I, nn. 3, 12; p. ro4, tav. III, n. 2. Kumt und Ai-
Hìbliografia. SQU,\RClAPINO r951, p. 137, fig. 3, al centro LAM- rcrtum 1973, tav. 73, n. 160.
HOGLIA 1963, p. 159 SALOMONSON 1969, p. 106, ta,·. IV, n. 2
HAYES 1972_, tav. Xf h, a d. VERMASEREN-VAN ESSEN r965, ta\'.
LXXXVIl, 11. 8. SALOMONSON 1968, p. !!2, tav.IV, 11. 5 Jn. 47. Pesci cd anguilla (tav. LXXXII, 26).
1969, p. 18, fig. 2I. Gli animali sembrano pendere da un ramo.
42. Albero con serpente. Presente sulla forma Sal. VIII bislvrn~ in C 1 e e~ (n
Bibliograjìa. SALOMONSON 1969, p. Tì, fig. I IO.
Il motivo è associato con il n. I 56, in una scena raf-
figurante Pepisodìo del peccato originale. Presente sulla 48. Aquila.
forma Sal. a, in C:1.
Presente sulla forma Sal. I, in C 1 e C 2 ( ?). (Tunisi,
Bibliografia. BERTI-ITER-MARTIN r948, tav. dopo p. 126 SA-
Museo del Bardo).
L0M0NS0N 1969_, p. 26, fig, 31.

49. Gallo.
c. .l\1.onvr ANIMALI.
Presente sulla forma Sai. r, in C 1 e C 2 ( ?).
Biblior:rafia. BAVR 192;::, p. 253, fig. tlO, rl. 547 b.
43. Conchiglia (tav. LXXXII, 13).
Presente sulle forme Sal. I e I bis, in C 1 e C 2 ( ?). 50. Struzzi (tav. LXXXI!, 27).
Bibliogrnfìa. MERLlN I()!6, tav. XXVIII SALOMONSON 1969, Presente sulla forma Sal. a, m C:1
p. 68, fig. 90. Cat. A!twui J(;:2, ta\· XIX, n. 5 SALOMONSO!\'
l</0(;, .t',), {ìgg, 21 (l-' 11. 196--1-, UH. 5::. SALOMONso:-,; J()6G,
r ;;o, 22 a. ID. 1969, p ..p, fig. 50.
5r. Ariete (tav. LXXXII, 28).
44. Granchio (tav. LXXXII, 14). Noto in alcune varianti.
Presente suJ1a forma Hayes 51A, in ci. Presente sulle forme Sal. a ed e, in c:i, Hayes 56, in C 1 •
TERRA SIGILLATA: VASI
F!ihliogra/ia. iVI.AREC 1959, p. 150, fig, 3
BotJRGEOIS 1969, p. 65, 1967-1968, tav. IX (dopo p. 221), n. 29. Si\LOMONSON 1968, p. !12,
t(l\', VI. in alto a sin. SALOMONSON 1969, p. tS, fig. 22. SALO- IV, n. 5 ~ ID. 1969, p. 18, fig. 21. In. 1969, p. 76, fig. 108;
ta\'.
MO;-.;SO)'; 1962, t:l\'. xx
(dopo p. IIS), n. 6 In. 1969, p. 58, fig. 76. p. 104, ta\'. III, n. r '.'_?).
BOlJRGEOlS 1469, p. 68, tav. IX, al centro. SALOMONSOt-: 1969, p. roo,
ttl\'. L nn. 18-19, 22.
59. Elefame (tav. LXXXIII, 6).
52. Bue (tav. LXXXII, 29). Presente sulla forma Sal. nin bis, in C 1 e C 2 (?).
Presente sulla fo·rma Pall. 6/0stia I, fig. 85 /Lamb. 6, Bibiiografia. SALOMONSON 1964, cat. 50.
in A 1 e Al.' 2 •
60. Leone (tav. LXXXIII, 7-14).
J-hi:1io~,rùfi,1. éREMOSNJK 1962, mv. IX (dopo p. 144), n. 3.
Noto in numerosi tipi e varianti.
53. Cane (tav. LXXXII, 30). Presente sulle forme Hayes 35, in A 1 o A 11 ~ e Hayes
Noto in alcuni tipi. 24, in A1r'~' Sal. VIII bis/vnI, IX, in C1 e C 2 ( ?), XXII,
Presente sulle forme Sal. rx, in C 1 e C 2 ( ?), Lamb. XXIII, XXVI, in C1, Lamb, 35/Hayes 52B, n. 22/Sal. CII/
35/Hayes 52B, n. 22/Sal. CII/CABALLERO ZOREDA 1971, CABALLERO ZoREDA 1971, fig. 7, Lamb. 42/48, Sal. a
fig. 7 e Sal. a, in C\ Hayes 56, in C 4 • ed e, in C\ Haycs 56 e 89A, in C 4 •
flib/ior;rafìa. VISCONTt 1872, tav. III (dopo p. r51), n. 2 -~ VER- Bibliografia. DoUBLET~GAUCKLER 1892, tav. XII, n. 7. \X/Al.TER.~
MASEREN 1956, fig. 66 BOURGEOIS 1969, p. 65, tav. VI, in alto a d. 1908, p. 4r, fig. 33. EDGAR 191 ! , tav. XXVIII, n. 32,394. PAGEN-
SALOJ>.-lONSON 1969, p. 32, fig. 37. MERLIN l9I3, tav. XXVIII STECHER 1913, p. II3, fig. !25, n. IO. FUHRMANN 1940, tavv. 10
DREXEL I')I5, p. I97, fig. 2 Ca/. Alaoui ;922, tav. xx, n. 3 [ SALOMONSON 1962, tav. XJ (dopo p. 115) 11. l], 12 ( /lrs
BULAS HJ29, fig:. 49 (dopo p. roo) SALOM.ONSON r9é2, tav. XXIV Hispaniac. II, 1947, p. 170, fig. r68 SALOMONSON 196:2, tav. XI
(dopo p. 115), n. r SALOMONSON, in CT, XII, 1964, fig. I (dopo (dopo p. 1I5), n. 2 ~ DE PALOL 1967_, tav. CXI SALOM.ONSON
p. II2). QUINTERO ATAlJRI 1942, tav. II (con lepre tra le zampe) 1969, p. 6, fig. 3 CABALLERO ZORF.01\ 1971, p. 262, tav. IV, 11. 4).
AfomMusArqPrm,, V, 1944, tav. LXXVII, n. 1 }ODIN-PONSICH SQUARCIAPlNO 1951, p. 136, fig. 2, in basso a sin. VESSBERG-W'EST~
1967, p. 511 SALOMONSON 1969, p. 56, fig. 72. JODIN 1967, p. 151, HOLM 1956, :fi.g. 32 (dopo p. 52), n. l. TOYNBEE 1957, taV. IV, n, 7.
tav. LXVI (in alto, al centro\ HAYES 1972, tav. IX b. ALLAJS 1959, p. 47, fig:. 3; p. 48, fig. 4 [ SALOMONSON 1962, mv,
XXIII (dopo p. II5) n. I= lo. 1969, p. 66,fig. 87]. i\1AREC 1959,
p. 152, fig. 4 - SALOMONSON I969, p. 28, fig:. 32, ALLAIS 1960,
54. Cane che assale un orso. p. 125, fig. I. KANTOROWICZ 1961, p. 391, fig. 46 SALOMONSON
Presente sulla forma Pall. 6/0stia I, fig. 85/Lamb. 6, 1962, tav. XXI (dopo p. II5), n. !. SALOMONSON 1962, tavv. XIII
in A1 e AJli, (dopo p. II5), n. 1; XV, n. 3; XXIII, n. 2. lo. 1964, cat. 57. VER-
.\tASEREN-VAN ESSEN 1965, tavv. LXXXVI, n. 7; LXXXVII, 11. 7.
13ibiio![rafia. Sibari 1972, p. 335, fig. 357, n. 231 ( p. 408, fig:. DE LUQUF. l968, p. 565, rav. VII, in basso a d. SALOMONSON 1968,
444, n. 5101). p. Il!, fig. 26, a d. In. 1969, p. 29, fig. 33; p. 50, figg. 61-62; p. 70
fig. 94; p. 76, fig. 109; p. 106, tav. IV, n. 6. CABALLERO ZoRrnA
55. Capra. I9iI, p. 262, tav. IV, n. I. JomN I97I, pp. 28) 30., n, 85; pp. 29-30,
n. 90. GUÉRY 1972, p, 122, figg. 25, 27-30; p. 123, figg. 31, 33, 35.
Presente sulla forma Hayes 56, in C 1• HAYES r972, tavv. I b, IX b, XI a. Kunsr und Alterrum 1973, rnv. 73,
Bib!iogra_fìa. GUÉRY 1972, p. 122, fig. 23. 11. 156; tav. 75, n. 159. HAYES 1976, p. 97, tav. 12, fig:g. 99-100.

56. Cavallo (tav. LXXXII, 31). 61. Leone che assale un asino (tav. LXXXIII, 15-16;.
Presente sulle forme Hayes 24, in AJ: 2, Lamb. 35/ Noto in due tipi.
Hayes 52B, n. 22/Sal. Crr /CABALLERO ZOREDA 1971, Presente sulle forme Sal. 111, in C 1 e C 2 ( ?) (Tunisi,
fig. 7 e SaJ. a, in C3, Hayes 56, in C 4• Museo del Bardo), e Lamb. 35/Hayes 52B, n. 22/Sal.
llib!ioftrafìa. VESSBERG-WESTHOLM 1956, fig. 32 (dopo p. 52), n. I. CII/C.'1.BALLERO ZOREDA 1971, fig, 7, in C 1•
TOYNBEE 1957, tav. IV, n. 8. }ODIN 1967, p. 151, tav. LXVI, in Bibliografia. SALOMONSON 1969, p. 102, tm;. II, n. 4.
aìto a d. (?).In. 1971, pp. 29-30, n. 92 a, GUÉRY 1972, p. 122, fig. 24.

5ì- Cervo (tav. LXXXIII, 1-3). 62. Lepre (tav. LXXXIII, 17-21).
Noto in alcune varianti, Noto in alcune varianti.
Presente sulle forme Pall. 6-'0stia I, fig. 85,'Lamb. 6, Presente sulle forme Sal. I e I bù, in C 1 e e~ ( ?), Sal.
in A1 e A 112 , Hayes 24, in Al!\ Sal. xvu1, in C1, Lamb. XXII, in ci, Lamb. 35,:Hayes 52B, n. 22/Sal. Cu /Cì.-
35/Haycs 52B, n. 22_iSal. CII/CABALLERO ZOREDA 1971, BALLERO ZoREDA 1971, fig. 7 e Sal. a, in c:i, Hayes
fig. 7, in C3. 56, in C 4 •
Bibliiwrafìa. TCWAHEE 1957, tav. IV, n. 7, PALLARfs 19,;9, p. 126 Bih/iografia. GAVAULT, in BCTH, 1895, rav. VII, fig. 7, J\-1.ERLIN
CABALLERO ZOREDA 197r, p. 235, fig. sA. SALOMONSOK 1"968, rnv. II, 1913, XXVIII
ta\'. DREXEL 1915, p. 197, fig. 2 Car. Alaoui
11. XVIll. ln. 1969, p. 102, t::1Y. II, n. 3. 1922, tav. xx, n. 3 Bet.AS HJ29, fìg:, 49 (dopo p. IOOÌ SA-
LOMONSON f962. tav. XXIV (dopo p. IIS), n. l Il1 .. in CT, XII.
I964, fig. I (dopo p. II2). CttAILLAN 19,'.\Q-l()~L taY. XXII, in ha·,_
5b. Cinghiale (tav. LXXXIII, 4-5), ~o a d. QUINTERO ATAURl 1942, t:w. IT AiemAiusArqPro,,,, \'.
Noto in alcune varianti. 1944, tav. LXXVII, n. l ]ODIN~PoNSICH 1967, p. II<; S/,-
Presente sulle forme Hayes 24, in A. 1 /2, Sai. 1, III,
L0/1-iONSON 1969, p. 56, fìg. 72 .. SALOMONSO!'-< 1960, p . .52,fig. 23
In. 1964, cat. 53. ID. 1964, cat. 51. Dt LUQUE 1968, Jì. 565, tav. VII,
VIII bis/VIII, in C 1 e c~ (?), XXII, in C 1 (Timgad, .M.useo), in alto a d.(?). CABALLERO ZoREDA 1971, p, 242, fig. IO(?) ( p.
Lamb. 42/48, Sal. a, e, f, in C\ Haycs 56 e 89A, in C 4 • 260, tav. II, n. 5). Kunst 1111d A/tcrrum 1973, t::w. 73, n. 156. 1-IAYES
rw:-6, p. 97, tav. 12, n. 96.
l.iihhoNa/w. RoMÀN Y CALVET190(), ta,·. LXX.Vi (ll(lj'(', JJ. 2-;o,,.
l'AGENSn:crnm 125, nn. l, 5. FUHRMANN 1<)40.
1913, p. 113, fig.
tav. 10 SALOMON.SON t962, t::Jv. XI (dopo p, l 15), n. r. SQt:ARCIA- 63. Orso.
P{:"\() l95T, p. 137, fig. 3, a sin. l.,AMBOGLJA 1963, p. 159 SA- Presente sulle forme Lamb. 35/Hayes 52B, n. 22,·
LOMON.SON H)69, p. 106, tav. IV, n. l HAYES 1972, tav. XI b,
a sin. \!EsSHERG-'X'ESTHOLM 1956, fi)!. 32 (dopo p. 52), n. 1. TOYN- Sal. CII/CABALLERO ZOREDA 1971, fig. 7, in C\ Hayes
BEE 1957, tav. J, n. 5. SALOMONSON 1960, p. 48, fig. 19 a. FOUCHER 56 e 89A, in C'.

169
CERAMICA AFRICANA
Riblior:rafìa. PAGENSTEClffR 1913, p. rl3, fig. !25, nn. 3 [ SA- 71. A-Josrro man:no (tav. LXXXIV, 7).
L0M0NS0K r962, tav. XXXII (dopo P- IIS), n. I ln., in CT,
XII, 1964, fig. 35 (dopo p. rt2) In. 1969, p. 5, iig:. 2 In. l973, Noto in vari tipi.
p. 74 fig. 58], 4. FUHRMAK:'< 1940, tav. 12
1 Ars Jlispaniae, II, 1947,
p. 170, fìg. 168 SAL0M0NS0N 1962, tav. XI (dopo p. I 15), n. 2 Presente sulle forme Lamb. 42/48 e Sal. a, in C\
DE PAL0L 1967, tav. CXI SALOM0NSOK r969, p. 6, fig:. 3, Bmm-
GEOlS 1969, p. 69, t.W. X, in alto(?) SALOMON'SON 1969, p. 102.
Hayes 56, in C 1•
tav. Il, n. 5, SALOMONSON 1969, p. 70, fig. 95- Bib!io~rafìu. GARRl'CCI ISSO, tav. 465, n. 4 SAL0MONS0N 19\)9.
p. 63, fii;:. 82. }d.ERLIN 1915, J), CLXXIX BouRGEOIS 1969, p. 65,
uv. VI, in basso a sin. SAt0M0NS()N 1969, p. 16, fig-. 18. FOUCBER
64. Pantera/Leonessa (tav. LXXXIII, 22-28). 1965, p. 4!, fig, 56. SAL0M0NS0N 1969, p. 25, fig. 30; p. 59, fig, 77
Noto in alcune varianti. (probabilmente in relazione con una figura che sembra identificabik
Presente sulle forme Hayes 35, in A1 o AL\ Hayes 24 con Giona: cfr. SALOM0NSON 1969, p. 57); p. I02, ta\', Il, n. l (sul
dor~o è visìbik la gamba di una figura). Kunsr und AlteT/um 1973,
e ToYNBEE 1957, tav. IV, Il. r, in AJf2, Sal. III e VIII bis' tav. 73, n. 160; tav. 75, n. 159.
VIII, in C1 e C2 (?), XVIII, Ìn C 1 (Cartagine, Museo),
Lamb. 35/Hayes 52B, n. 22/Sal. Cri/CABALLERO ZOREDA 71. Sfinge su pilastro.
1971, fig. 7, Lamb. 42/48, Sal. a ed f, in C\ Hayes 56 Presente sulla forma Sal. 1, in C 1 e C 2 ( ?).
e 89A, in C 4 • Bib{iogr,;_fia. SALOMONSON 1969, p. 68, fig. 90.
Bibliografia. CHAILLAN 1930-1931, tav. XXII, in basso a d.
FUHRMANN 1940, tav. 12 Ars Hispaniae, II, 1947, p. 170, fig. 168
SALOM0NS0N 1962, tav. XI (dopo p. I!5), n. 2 DE PALOL 1967, E. FIGURE UMANE E SCENE VARIE.
tav. CXI SALOMONSON 1969, p. 6, fig. 3. SQUARCIAPlNO 1951,
p. 136, fig. 2, in basso a d. TOì.'NJlEE 1957, rav. IV, nn. l, 6. ALLAIS 73.Figura 'virile in corsa (tav. LXXXIV, 8).
1959, p. 48, fig. 4 SALOMONSON 1962, tav. XXIII (dopo p. I 15),
n. I In. 1969, p. 66, fig. 87. KANT0ROWICZ 1961, p. 391, fig. 47 - Presente sulla forma Sal. 1, in C 1 e C 2 ( ?) (Nev,, York,
SALOMONSON 1962, tav. XXI (dopo p. 115), n. 2. SALOMONSON Metropolitan Museum),
1964, cat. 56. VERMASEREN-VAN ESSEN 1965, ta\'. LXXXVI, n. s.
SALOMONSON 1968, p. rro, fig. 25, a sin.; p. Hl, fig. 26,, a sin.;
p. II2, tav. lV, n. 5 ( In. 1969, p. 18, fig. 21). BoURGE0lS 1969, 74. Figura vii-ile (barbara?) in corsa (tav. LXXXIV, 9).
p. 69, tav, X, in alto(~- SAL0MONS0N 1969, p. 102, tav. II, n. 5), in Presente sulla forma Sai. XXIII, in C 1 •
basso ( ~- SALOMONSON 1969, p. 19, fig. 23), SALOMONSON 1969,
p. IO0, tav. I, n. 20. Siba1'i 1970, p. 494, fig. 546, n. 692. HAYES Bibliografia. SALOMONSON 1964, cat, 57.
1972, tav. XI a.
75. Figura virile con mantello \e bastone?) (tav. LXXXIV,
65. Pamera che assale uno struzzD (tav. LXXXIV, 1). IO),
Presente sulle forme Lamb. 42/48 e Kunst und Altertum Il motivo, frammentario, sembra presentare notevoli
1973, tav. 72, n. 157, in ca. analogie con il motivo n. 127. Presente sulla forma Sal. I,
Biblingra_fia. BouRGEOIS 1969, p. 69, tnv. X, in basso SALO- in C' e C' ( ?),
M0NS{)N r969, p. 19, fig. 23. Kunsr und Altcrrwu 1973, tav. ì2, n. 157.
Bibliografia. HAYES 1972, ta\'. VIII, a sin.

66. Pantera che assale un animale non identificato. 76. Figura virile (su kline?), con animale (cane?).
Presente su un frammento di sigillata africana C (forma Presente sulla forma Sal. VI, in C 1 (Tunisi, l\1.usco
Lamb, 42/48 ?, SaL e ?), del Bardo),
Bibliografia. CABALLERO ZOREDA 1971, p. 256, fìg. 15.
77. Figura 'Z.!irile danzante (tav. LXXXIV, II).
67. Pecora con due agnelli (tav, LXXXIV, 2).
Noto in due tipi, costituenti un'unica scena, di dubbia
:?resente sulla forma Sal. XVIII, in C 1 •
interpretazione (cfr. SALOMONSON 1969, pp. 31-33).
Bib{inr:ra_fia. Kunst und Aftcnum 1973, tav. 71, n. 153,
Presente sulla forma Sal. a, in ci.
68. Stambecco (tav, LXXXIV, 3), Bibliografia, SALOMONSON 1969, p. 32, fìg. 38.

Noto in due varianti. 78. Figura virilc barbata) sedura (ta\'. LXXXIV, r1).
1

Presente sulle forme Lamb. 42148, in C\ Hayes 56, in C 4 •


Il personaggio è posto entro un prospetto architettonico,
Bibliografia, MERLIN 1913 1 tav. XXVIII DREXEL 1915, p. 197,
fig. 2 °-- Car. Alam,i 1922, tav. XX, n. 3 BuLAS 1929, fig. 49 (dopo
costituito da un arco (n, 169) e da un pilastro (n, 165).
p. 100) -- SAL0MONSON 1962, tav. XXIV (dopo p. ll5), n. I In., Presente sulla forma Sal. a, in C 3 •
in CT, XII, 1964, fig. J (dopo p. 112). BRUSIN 1934, p. 128. Bibiio[;rafìa. MARUCCm-STEVENS0N 1878, ta\', II SALùMONSON
1969, p. 40, fig. 48. SALnMONS0N 1969, p. 100, mv. I, n. 2 ( ?),
69. Animale nmt identìficaw (tav. LXXXIV, 4).
Presente sulla forma SaL I bis, in C 1 e C 2 ( ?). 79. Figura ·virile sedura, con ghirlanda in mano (taY.
!3ibliografia. Cm. Alaoui 1922, tay, XIX, n. 3 SAl.OMONSON LXXXIV, 13),
1964, cm. 54. Il personaggio è probabilmente in relazione con una
figura virile barbata con pallio (n. 162), che in piatti a
D. ANIMALI FANTASTICI E MITOLOGICI. soggetto cristiano è interpretata come orante, apostolo o
santo. I due motivi si riferiscono, secondo il Salomonson,
70. G6fone (tav, LXXXIV, 5-6). ad un;1 scena di teatro (cfr. SALOMONSOK 1969, pp. 59-60).
Now in due tipi. Presente sulla forma Sal. a~ in ci.
Presente sulle forme Sal. XXIII, in C 1, e Sal. a, in ci. Bibfin!{ra_fìa. SALOMONSOK 1969, p. 65, fig. 86.
BiNiografia. SAL0M0NS0N 1964, cat. 57. In. 1969, p, IO0, tav. I,
n. 24. So. Figura virile nuda (atleta?).
TERRA SIGILLATA: VASI

Presente sulla forma Sal. a, in Cl. F. SCENE DI CIRCO E DI ANFITEATRO.


Jìib!iografia. SALO,\\ONSON 1969, p. IOO, U\V. I, n. 6.
9r. Auriga su bi?a (ta,,. LXXXIV, 25).
81. F,:gurn 1.1irilc con fionda(?) (tav. LXXXIV, 14).
Presente sulle forme Sal. 1 bis e 111, in C 1 e C 2 ( ?).
Presente sulla forma Pall. 6/0stia I, fig. 85-''Lamb. 6, FJiblio1;r,1Jia. Car. Aiaoui 1897, tav. XLII, n. 2to Dù:HELETT!;
in A1 e A1;2_ 1()04, II, p. 176, fig, d. SALOMONSON 1964, cat. 55-
Biblior:rafia. PALLARÉS 1959, p. 126 CABALLEH() Zrnn:n.\ l•J7i,
l'- 235, fig. 5A. 92. Auriga su quadriga.
81. Pugile (tav. LXXXIV, 15). Noto in due tipi.
Presente sulla forma Sal. 1, in C 1 e e~ (?). Presente sulle forme Pall. 6.:C)stia I, fig. 85 :Lamb, 6,
in A 1 e A 112 (Utica, Amiquarium) e Sal. a, in Cl.
llib/io,1;rafì,1. hlERut; HJI6, tav. XXIX.
!1iblin[!t"afw. SALOMONSO:N: 1969, p. 100, taV. I, n. 23 BARATTf-.

83. C@alicre (tav. LXXXIV, 16-18). r971, tav. XXII (dopo p. 192), n. 2. BARATTE 1971, tav. XXI (dopo
p. 192), n. r ( - tav. XXII, n. I).
Noto in alcuni tipi.
Presente sulle forme Sal. I bis, in C1 e e~ (?),e Sal. a, 93. Auriga su carro (tav. LXXXIV, 26).
in G'. Si tratta di un frammento che conserva la parte inferiore
Bibliografia. SQUARCIAPINO 1951, p. l 38, fig-. 4, ?. d. SALOMON~nN di una figura stante su un carro e la parte posteriore di un
1962, rav. XXXII (dopo p. 115), n. 5 In. 1969, p. 53, fig. fi6.
SALOMONSON 1960, p. 50, fig. 22 a. )D. 1969, p. s.,. fi!-;. 67, ,\ifi,in
cavallo.
1970, p. 494, fig. 546, n. 719 ( p. 509, fig. 566, n. 1613';, Presente sulla forma PalL 6/0stia I, fig. 851Lamb. 6, in
A1 e Ali\
84. Guerriero (tav. LXXXIV, 19-2c).
HibiioJ?rafia. (RF.MoSNIK 1962, mv. IX (dopo p. 144), n. 5 In.
Presente sulla forma Sai. a, in Cl. 1966, tav, JII (dopo p, sr), n. 3-
Bibliografia. SALOMONSoN 1969, p. 43. figg. 52 a, f, ( ?j.
Per altre figure virili, frammentarie, cfr. SALO/v\ONSON 1969, p. 100, 94. Figura virile che doma un cavallo (tav. LXXXV, 1)·
tav. I. nn. 1, 3, 7, 9; p. 102, t;:iv. II, n. 2,
Presente sulla forma Sal. I, in C 1 C C 2 ( ?).
85. Figuro femminile seduta, che suona il doppio flauto. Bib!ioJ?ra_-fia. FALRE 1833, tav. V, n. 1 a CV A Copc11har:11c
tav. 300, n. la.
Presente sulla forma Sai. III, in C 1 e C 2 ( ?) (Tunisi, .Mu-
sco del Bardo). 95. Venator con lancia (tav. LXXXV, 2-3).
86. F(r;ura femminile con peplo (tav. LXXXIV, 21 ). Noto in alcune varianti.
Presente sulla forma Pall. 6/0stia I, fig. 85/Lamb. 6, in Generalmente è associato ad una o più figure animali,
A1 e AJI\ per rappresentare una scena di venario: i vari motivi ap-
paiono tuttavia indipendenti tra loro, e sono quindi con-
liib!iogrnfia. èREMOSNIK 1962, tav. IX, n. I (dopo p. 144).
siderati separatamente. Presente sulle forme Sal. 1, in C 1
87. Scene di battagha (tav. LXXXIV, 22-23). e C' ('), Sal. a edf, in C', Hayes 56 e 89A, in C'.
Presente sulla forma Sal. a, in ci. Bi'bliografìa, \X'ALTERS 1908, p. 41, figg. 32-33. EDGAR 19!1,
U!V. XXVIII, n. 32.394. PAGENSTECHER 1913, P- Il3, fig. 125_, nn. 3
Bi/Jliorrafìa. S,'1.LOM0NSON 1969, p. 43, fig~. 52 e (?),d. [ SALOMONSON 196:::, tav. XXXII (dopo p. II5), n. r "'"· In., in
CT, XII, 1964, fig. 35 (dopo p. II2) ln. 1969, p. 5, fig. 2 1D.
88. Scena di sacrificio (tav. LXXXIV, 24). I973, f'. 74, fìg. 58], 9. P0TTIER ;913, p. 443, fig_ 3, a sin. FUHRMANN
1940, tav. IO SALOMONSON 1962, tav. Xl (dopo p. IIS), n. 1
Il motivo rappresenta tre figure femminili davanti ad un ( ta\'. XIII, n. 3) lo. r969. p. 55, fig. 70. ALLAIS r959, p. 47,
altare sul quale arde un fuoco. fig. 3. SAL0MONSON 1962, tav. XIII (dopo p. II5), nn. 1-2. 1D. 1968,
Presente sulle forme Sal. III, in C 1 e C 1 ( ?), Sal. xxvn,' p. 112, rav. IV, n. 5 Io. r969, p. r8, fig. 21 ( p. 54, fig. 69).
ID. !\)69, r. 7, fi,(;. 5. in basso il d.; p. 54, fig. 68; p. 55,fig. 71. GUÈRY
XXVII bis e K..unst und Allertwn 1973, rnv. 69, n. 149, 1972, f:, 123, figg:. 3:::, 3,1, 36.
in O.
Bihliw;rafìa. POTTIER Jqt3, p. 442, fìg. 2 BoURGEO!S 1969, 96. Venator con scndo (tav. LXXXV, 4).
p, 64, tav. V, in ha~so SALOMONSON 1969, p. 68, fig. 89, HAYES
I972, tav. X a. Kunst und A!rcrrum 1973, tav. 69, n. 149.
Presente sulla forma Hayes 56, in C4 •
JJib!io1;rJjìa. EDGAR 1911, tav. XXVIII, n. 32.394. SALOMONSON
89. Barca con rematori. 1962_, tavv. XIII (dopo p. II5), n. I; XV, n. 3; XXIII, n. :.:.

Noto in alcune varianti.


97. Venator con scudo e spada (tav. LXXXV, 5).
Presente sulle forme Lamb. 35 iHaycs 52B, n. 22:'Sal.
CII /CABALLERO ZOREDA 1971, fig. 7, e Sal. a, in C: 1• Presente sulle forme Sal. III, VIII bis_lVIII, rx, in C1
lìiNiogrofia. VERMASEREN-VAN ESSEN 1965. ta\', LXXXVII,
e C' (?).
nn. 1-2. IS:11ns1 und Alrertum 1973, tav. 75, n. 15(), Os1i"a IV, fig. 5, Bibliografia. l\1ERLIN 1916, tav. XXXI. SALOMONS0N 1960, p, 54,
fig. 26 a; p. 55, fig. 27 b ( ID. 1964, cat. 54).
QO. F(rurc presso una fornace.
Per l'interpretazione della scena, cfr. SALOMONSON 1969, 98. Venato:- cm: ànglu"alc (tav. !... XXXV~ 6).
pp. 52-54. Noto in due varianti.
Presente sulla forma Sal. a, in C:1• Presente sulle forme Sal. I e I bis, in C 1 e C 2 ( ?).
lìi/Jìiogr,i/ia. LTHERTINI 1930, tav. XCVII, n. 860 SAI.Oi\-tONSON Bibliografia. FALBE r833, ta\'. V, n. I b CFA Copenhaiue i,
1969, p. 56, tìg. 73 In. 1971, p. 182, f:ig. 8. mv. 300, n. I a, SAI.OM0NS0N 1960, p. 50, fig. 22 b.

IJI
CERAMICA AFRICANA

99. Vcnator con cinghiale sulle spalle. Presente sulla forma Sal. a, in C\
Presente sulla forma Sai. I bù, in C 1 e C 2 ( ?). Bibliografia. SALOMONSON 1969, p . ..J,8, iìg. 57.
Bib!ioJ;rafia. Foucnrn 1967-1968, tav. IX (dopo p. 221), n. 30.
IIO. Figura femminile seduta, co11 panrcra (tav. LXXXVI,
100. Venator cmi leone (rav. LXXXV, 7). 3).
Presente sulla forma Hayes 56, in C-1• Presente sulia forma Sal. a, in C 1•
llib!iografia. ALLAIS 1959, p, 48, f-ig. 4 SALOMONSON 1962, J3if,fior:rafia. SALOMON'SON r969, p. 49, fig. 60.
rnv. XXIII (dopo p. 115), n. I lo. 1969, p. 66, fig. 87.

IOI. Venator con orso (rav. LXXXV, 8-9). G. FIGURE E SCENE MITOLOGICHE E RELIGIOSE.
Noto in alcuni tipi.
Presente sulle forme Sal. I, in C 1 e C 2 ( ?), Kunst und I I I. Erote.
Alrcrwm 1973, tav. 72, n. 157, in C\ Hayes 56, in C 4 • Presente sulla forma Sal. a, in C:J.
Bibliogra/ìa. FALBE 1833, rn.v. V, n. I -- CVtl Cope11ha1;ue 7, 1Jiblio1;rafia. SALOMONSON 1961, p. IOO, taV. I, n. s.
rav. 300, n. I b. SALOMONSON 1960, p. 48, fig. 20 a. ID. 1962, tav.
XVI (dopo p. 1r5'), n. 3 ID. H)69, p. 82, fig. 116. Kunst 1md II2. Eroic su anfora (tav. LXXXVI, 4).
Alrenum 1973, tav. 72, n. 157.
Presente sulla forma Sal. 1 bis, in C 1 e C 2 ( ?).
102. Venator con pantera (tav. LXXXV, ro-12). Bib!ior:rafìa. MERLIN 1916, ta\'. XXX.
Noto in alcuni tipi.
I 13. Erote con cesto difrurra sulle spalle (tav. LXXXVI, 5).
Presente sulle forme Sal. III, in C 1 e C 2 ( ?), Sal. a, in
C\ Hayes 56, in C 4 • Presente sulla forma Sal. VIII bis/vin, in C 1 e C 1 ( ?).
Bib!ior:ra_fia. JAHN 1863, tav. III. n. 2 DlkHELETTf', 1904, II,
Biblio{!rafia. ALLAIS 1959, p. 47, fig. 3; p. 48, fig. 4 [ SALO~
MONSON 1962, tav. XXIII (dopo p. I 15), n. r
p. 117, fig. e - VERTET 1961, p. 49, fig, ro.
ID. 1969, p. 66,
fig. 87]. SALOMONSON 1960, p. 55, fig. 27 a IP. 1964, cat. 54.
In. 1969, p. 48, fig. 58 (con due pantere). 114. Erorc con coltello, di fronte ad un altare (tav.
LXXXVI, 6).
ro3. Venator con raro (tav. LXXXV, r3).
Presente sulla forma Sa!. 1n, in C 1 e C 2 ( ?).
Noto in due varianti. Bib!iografìa. POTTIER l~Jl3, p. 443, fig. 3, a d. SALOi\101\"SON
Presente sulla forma Sal. r, in C 1 e e~ (?). 1969, p. 77, fig. !II.
Bib!io{!rafia. FALBE 1833, tav. V, n. r CVA Copenhague 7, tav.
300, n. I b. SALOMONSON 1960, p. 48, fig. 20 a. Kwm und A!tcrrum II5. Erore con fiaccola (tav. LXXXVI, 7).
1973, ta\'. 70, n. 15I.
Presente sulle forme Sal. a, in C:i, e Haycs 56, in C-1 •
104. Venator con leone, orso, pantera e toro (tav. Biblio1;ra,fia. SALOMONSON r962, WY. XXXII (dopo p. IJ5). n. 6
ID. l 969, p ..,6, fip:. 43. ID. 1969, p. 79, fo.c. l r3.
LXXXV, 14).
Presente sulla forma Sal. a, in Cl. 116. Erote con .fiaccola e aitfora (tav. LXXXVI, 8).
Biblior:rafìa. PAGENSTECHER !912, p. 170, fig. 23 SALOMONSON
Presente sulla forma Lamb. 42/48, in Cl.
1969, p. SI, fig. 63.
Bibliografia. SALOMONSON HJ69, p. ro6, tav. I\.'_. n. 3.
105. Venator trionfante su animale non identzficato (tav.
LXXXV, 15). II7. Erote con ramo di palma (tav. LXXXVI, 9).
Presente sulla forma Sal. r, in C 1 e C' ( ?). Presente sulla forma Pall. 6i0sria I, fw:. 8')Lamb. 6,
in A 1 e A 1I\ ~· -
Bib!ior:rafìa. Cat. A/mmi H)22, tav. XIX, n. 5 SALOMONSON
1960, p. 49, fig. 21 b In. 1964, c:n. 52. Bibfiografia. CREMOiiNIK 1962, tav. IX (dopo p. 144), n. 2.

I06. Figura virile legaia sul dorso di un ror() (tav. II8. Erorc con sacca (e .fìacwla?) (rav. LXXXVI, IOÌ.
LXXXV, r6). Presente sulle forme Sal. II 1n bis, m C 1 e C 2 ( ?) e
Presente sulla forma Sal. vur bis/vu1, in C 1 e C 2 (?). XXVII/XXVII bis, in C 1.
Bibliografia, SALOMONSON 1964, cat. 56. Biblio{;rafìa. POTTIER 1913, p. 442, fig. 2 BoUR(;EOIS 1969,
p. 64, tav. V, in basso " SALOMONSOK 1969, p, 68, fig. 89. SA-
1.0MONSON 1964, cat, .~o.
107. Figura virile legata ad un palo (tav. LXXXV, r7).
Presente sulla forma Sal. a, in C'. II9, Erotc con 'Verga(?) (tav. LXXXVI, II).
Bib!io::rafia. SALOMONSON 1969, p. 49, fig. 59, Per l'ìnterrrctazionc
di questo e dei morivi che seguono (nn. ro8-I roi. cf:-. SALOMOJ',;'SON
Presente sulla forma Sal. vu1 bis ·'vur, in C 1 e C 1 ( r,
1969, pp. 46-50. Bibliografia. SALO.MO!'JSON 1964, rnt. 56.

108. Figura virile legata ad un palo, con leone (tav. 120. Erote presso una fornace (tav. LXXXVI, 12).
LXXXVI, 1). Presente sulla forma Sal. a, in C 1•
Presente sulla forma Sal. a, in C:i. llib!i()f!rafia. SALOMONSON 1()69. l". ·C"'. fa' ..,5, Per l'intcrrrcr: 7.ÌOJV
ddìu sc.:n::;, cfr. SALO,\l0KSo:-; l()th l';"•, 5:--5..;.
l.libiw1;ra_1ia. SALOMONSOK 1969, p, 46, fig. 55 CABALLERO Zo-
RE!)A r97r, p. 262 1 Hff. IV, n. 3.
121. Eroll: in barca (tav. LXXXVI, 13).
109. Fif[ura femminile legata ad un palo, con orso (tav. Il motivo raffigura due eroti in una scena di pesca.
LXXXVI, 2). Presente sulla forma Hayes 56, in C 1 •
TERRA SIGILLATA: VASI

llihlùw1·afia. BABU.ON 1920, p. 232, fig. I A.LLAI.':i 1959, p. 49, Presente sulla forma Sal. e, in C:'.
fjg. 5 SALOMOl'sSON 1962, tav. XXXI (dopo p. I J 5/, n. l ID.,
in C'f, XII, 1964, fìg. 27 (dopo p. !I2) CABALLERO ZOREOA 1971,
Bibliovafìa. SALOMONSOK r969, p. 34, fig. 4L
p. 262, t.11·. IV, n. /.
134. Ercole con maschera (tav. LXXXVI, 22).
1 22. Centauro barbaro con erote (che suona la lyra ?) sul Presente su un frammento di forma chiusa, in C 1,
dorso. Bibliof{rajì,i. SALOMONSON 1969, p. 69, fi.g. 93.
Presente sulla forma Sal. xv, in C 1 e e~(?).
135. Ercole sacrificante (tav. LXXXVII, 1).
Bih/io1;1·afìa. BAUR 1922, p. 253, fig. 109, n. 546 u.
Presente sulla forma Sal. a, in ci.
123. Centauro che suona il doppio flauto, con ero1e sul dorso. Bibliografia. SALOMONSON 1969, p. 35, fii:;. 42.
Presente sulla forma Sal. xv, in C 1 e C 2 (?). 136. Ercole e Idra.
Bih!i1wrafia. RWR 1()22, p. 253, fig. I lO, n. 546 f, HAYES 1972,
mv. X b. Presente sulla forma Sal. a, in ci.
Bibliografia. Belo 1926, II, tav. XXX, in bas,;o a sin. -- DE PALO!.
124. Ccmauro con cfo·va. 1967, tav, cxv BOURGEOIS 1969, p. 63, tav. IV SALOMONSON
1969, p. 34, fig. 40.
Presente sulla forma Sal. e, in Cl.
13ibliografia. VERMASEREN-VAN ESSEN 1965, tav. LXXXVI, n. 6. 137. Ercole e leone nemeo.
Presente sulla forma Sal. a, in C 3 •
125. Figura dionisiaca che suona la siringa (tav. LXXXVI,
Bibìiografìa. Belo 1926, li, tav. XXX, in basso a sìn. DE PA1.0L
14). 1967, rav. cxv BOURGEOIS 1969, p. 63, tav. IV ( p, 6-i,, tll\'. \',
Presente sulle forme Sal. III, in C 1 e e~ (?) e xxvI, in alto) SALOMONSON 1969, p. 34, f-ig, 40,

in C 1 • 138. Ercole(?) con animale sulle spalle (tav. LXXXVII, 2).


13ibìio_t:;rajÌù. SALO,\lONso:,.i 1964, cat. 55. In. 1969, p. 70, fig. 94.
Presente sulla forma Sal. 1, in C 1 e C 2 ( ?), e su un fram~
126. Figura dionisiaca danzante (tav. LXXXVI, 15). mento di forma aperta, in C 1 •
Bibliof{rafìa. Ostia l, figg. 5r, 655. H.WES I976, p. 97, t:l\'. l2. n. 96.
Presente sulla forma Sal. II/II bis, in C 1 e C2 ( ?).
l1ib!iog1·aJì11. SALOMONso:,.:; 1964, cat. 50 ( tav. 9). 139. Nettuno con tridente.
pedum e crarei-c.
127. P(r;ura dionìsiaca con Presente su un frammento di forma Sal. I o I bis, in
Presente sulla forma Sal. III, in C1 e C2 ( ?). C' e C' (?).
Bibliografia. SAL0M0NS0N I969, p. 75, fig. 10'7.
Hiblinf{r,~fia. Car. Alaoui r92.2, t:n-. XIX, n. 4.
140. Orfeo(?) con lyra (tav. LXXXVII, 3).
128. Sariro con pamcra ( ?) al guinzagiio (tav. LXXXVI,
16). Per l'identificazione del personaggio, cfr. SALOMONS01',J
1969, pp. 44, 60-6 I.
Presente sulle forme Sal. I e III, in C1 e e~(?).
Presente sulla forma Sal. a, in C\
Bibliografia. Car. Alaoui 1897, tav. XLII, n. 209 lXCHELETTE
1904, II, p. 175, iìg. c. 11..0MÀN Y CALVET 1906, mv. LXXVI (dopo Bibliografia. SALOMONSON 1969, p. 43, fig. 52 e.
p. 250). ,\1ERLir:,.; 1916, mv. XXVIII.
141. Pan ( ?) con anfora su/le spalle (tav. LXXXVII, 4).
(tav. LXXXVI, 17).
129. Bacco con tirso Presente sulla forma Pall. 6/0stia I, fig. 85/Lamb, 6,
Presente sulle forme Sai. III e VIII bis/VIII, in C 1 in A 1 e A 1,.. 2 •
eC'(?). Bibliovafia, PALLARÉS 1959, p. I26 CABALLERO ZoREDA 1971,
l.liblioirafìa. F0l.'CllER 1964, W.V. XXXII, e In. 1967-1968, mv. p. 235, f-ig, 5 A.
IX (dopn p. Z2I,, n. 27. HAYES !972, t:l\'. IX a.
142. Figura fem,m·nile (Afosa?) con cerra (tav. LXXXVII,
130. Bacco con tirso e pantera (tav. LXXXVI, 18). 5).
Presente sulle forme Sal. I, III e VIII bis/VIII, in C 1 Presente sulla forma Pall. 6/0stia I, fig. 85 /Lamb. 6
e C' ( ?). in A1 e A 112 •
Hibiiogrnfìa_ JAHN 1863, rnv. III, n. 2 a. llAUR HJ22, p. 253, fip;. Bibliografìa, Sibari 1970, p. 430, !ìg. 469, n. 303 p. 510, :fìg:.
rn9, n. 547 u. Ca:. Ahumi 1922, ta\'. XIX, n . .;.. 567, n. 5868, a d.).

I3L DàJinùJ flu<.J1'ale (tav. LXXXVI, 19).


143. Figura femminile (Nereide?) con elmo tra le numi
(tav. LXXXVII, 6).
Presente sulla forma Sal. xxnr, in C 1 •
Presente sulla forma Sal. XVIII, m C1.
Hibìio_1;1"<ifia. SALO'.YION$0N 1964, c::ir. 5~
lJibìiogrufia. Kunst und ,4./renum 1973, t.av. 71, n. 154.
132. Edipo (tav. LXXXVI, 20). 144. Menade con satiro (tav. LXXXVII, 7).
Presente sulla forma Sal. XVII, in C 1. Presente sulla forma Sal. I, in C 1 e e~ (?).
Bibii'ogl'l),IÌ,i. DACH()l 1FX l X90, l:JV. XXX\', n. 2.

133, Ercole con faretra (rav. LXXXVI, 21), 145. Nereide su ippocampo.
Per l'interpretazione della scena, cfr. SAL0,\10NSON Presente sulìa forma Sal. a, in Cl.
1 969, p. 35. Bib!iorrafìa. Kunsr u.nd Alren11m 1973, t:1v. 74, n. T58.

173
CERAMICA AFRICANA

146. Atena ( ?) (tav. LXXXVII, 8). Presente sulla forma Sal. a, in c:i.
Presente sulla forma Sal. e, in C:!. Bibliografia. BERTHIER-MARTIN 1948, !CIV, dopo p. !26 SALO-
MON~ON 1969, p, 26, fig-. 3I.
Bibliogrù/ia, SQUARCIAPINO 1951, p. I3ì, fig . .i, a ù.

147. Leda con cigno (rav, LXXXVII, 9-11). 157. Abramo e Isacco m camrnùw (tav. LXXXVIII, 1-2).
Noto in alcuni tipi. Presente sulla forma Sal. a, in Cl.
Presente sulle forme Pall. 6i0w·a I, fig. 85/Lamb. 6, Bibliografìc1. B,;/o 1926, Il, tav. XXX, in alto a sin. DE PALOL
l9fri, tav. CXIV BoURGEOlS 1969, p, 62, l:lV. IIl SALOMONSo:,,·
in A 1 e Ali" (Ostia, Magazzino del museo), Sal. 1, in (} 1969, p. 22, t-ig. 2';'. VERMASEREK-VAN ESSEN J(J65, tav. LXXXVII,
Ce~(?), XXVI, in ci, C SaL a, in C 1. n. IO SALOMONSON r969, p, 20, iìg. 24.
i3ihliogra/ia. BACHOFEN 1890, tav. XXXV, n. I. BEHN 1910,
p. 31, tav. II, n. 7 b. SALOMONSON 1969, p, 37, iìg. 44. SALO- 158. Sacrijìeio di Abramo (tav. LXXXVIII, 3).
MOKSON 1962, tav. XXXII (dopo p. Il5), n. 6 ID. 1969, p, 36,
fig. 43. Io. 1969, p. 69, fig. 92; p, 70, fig. 94. Noto in alcune varianti.
Presente sulle forme Sal. a ed e, in C\ Hayes 56, in C 4 •
148. Venere. JJibliograjìa, !viAREC !959, p. 150, fig. 3 BoGRGEOIS 1969,
Il motivo raffigura una statuetta della dea. Presente p. 65, tav. VI, in alto a sin. SALOMONSON 1969, p. r8, fig. 22.

sulla forma Sal. a, in c:i.


SALOMONSON 1962, t:i.v. xx (dopo p. 115), n. 6 lo. 1969, p. 58,
fig. 76. VERMASEREN-VAN ESSEN 1965, tav. LXXXVII, n. ro SA-
Bib!iogrnfia. I<.unsr umi Al!erwm 1973, ta,·. 75, n. 159. LOMONSON r969, p. 20, fig. 24. SALO,\WNSOl's 1969, p. 2r, figg. 25~26;
p. 100. mv. I, nn. ro-11.
149. Venere(?) con specchio (tav. LXXXVII, 11).
159. Giona gettato in mare (tav. LXXXVIII, 4-6).
Presente sulla forma Sal. III, in C 1 e e~ (?).
Bibliografia. Kunsr unJ Ahen11m 1973, tav. 69, n. r50.
Noto almeno in due tipi.
Presente sulle forme Sal. a ed e, in C\ Hayes 56, in c-1.
150. Venere(?) (tav. LXXXVII, 13). Bin!iograjìa. SALOMONSON 1969, p. 24, fig, 29; p. 45, figg. 53 (pa
Presente sulla forma Sal. n/n bis, in C 1 e e~ (?) (Tu- una diversa interpretazione di questo motivo, cfr. SALOMONSON 1969,
p. 45)-54; p. 83, fig. ll9.
nisi, Museo del Bardo).
160. Giona uscente dalla bocca del mostro.
151. Ratto di Proserpina (mv. LXXXVII, 14).
Noto in due varianti.
Presente sulla forma SaL XXIII, in C1.
Bibliografia. SALOMONSON J:964, cat. 57.
Presente sulle forme Sal. a, in C\ e Hayes 56, in C 1•
Bibliografia. JviERLIN r9r5, p. CLXXIX BoURGEOlS 1969, p. 65,
152. Divinità in barca (tav. LXXXVII, 15). tav. VI, in basso a sin. SALOMONSON 1969, p. 16, fig. 18. SALO-
MONSO'.>l 1969, p. 59, fig. 77.
Per l'identificazione dei personaggi e l'interpretazione
della scena, cfr. SALOMONS0N 1969, p. 31. 161. Giona sotto la cucurbita (tav. LXXXVIII, 7).
Presente sulla forma Sal. a, in ci. Presente sulle forme Sal. a, in C\ e Hayes 56, in C 1•
Bibliografia. PAGENSTECHER 1912, p, I7f, iìg. 25 SALOMONSON Bibìiograjìa. GARRUCCI 1880, tav. 465, nn. 3 (
1969, p. 33, fig. 39. SALOMONSO!',;
1969, p. 63, fig, 83)-4 ( SALOM.ONSON 1969, p. 63. fig. 82). KANTOR
1958, tav. 32, n. 60.
153. Fanciulli trafiamme.1 su altare (rav. LXXXVII, 16-17).
Noto almeno in due varianti. 162. Orante, aposrolo, santo (filosofo, letterato) (rav.
Per l'identificazione dei personaggi e l'interpretazione LXXXVIII, 8-10).
della scena, cfr. SALOMONSON 1969, pp. 37-43. Noto in alcune varianti.
Presente sulla forma Sal. a, in ci. L'iconografia del personaggio è quella del filosofo.
JJibliograjìa. PAGENSTECHER H)l3, p, rrr, ii[;. 12I SAL01,10NSOK Il significato cristiano del motivo è generalmente evi-
It}69, p. 39, fìg, 47. SALOMONSON JlJ69, p, 38. figg, 45-46.
dente; non si può escludere) comunque) che in qualche
154. Mìthra che uccide il toro (tav. LXXXVII, 18). caso il personaggio possa essere interpretato come filosofo
Presente sulla forma Sal. a, in C'. o letterato: si veda, ad esempio, un vaso di forma Sal. a
13ib1iogra.fia. VISCONTI 1872, ta\'. Il! (dopo p. r_q), n. 2 Vrn.-
(cfr. SALOMONSON 1969, p. 65, fìg. 86), in cui il motivo
MASEREN r956, Jig. 66 B0URGl:OIS ll)fÌ(), p. 65. tll\'. VI, ìn cilto i:i è associato ad una figura virile seduta, con una ghirlanda
d. SALOMONSON 1969, p. 32, iìg. 3-;-. in mano (n. 79), a rappresentare probabilmente una scena
di teatro.
155. A1!lhra che trascina il roro (ta\'. LXXXVII, 19\
Presente sulle forme Sal. a, in C\ e Hayes 5G, in C-1•
Presente sulla forma Sal. a_, in C:.
Biblio[;l"ajia. PAGENSTECHER 1913, p. 113, fig. 125, n. 2 SALU-
Hihiiografia. VISCONTl 1872, tav. III (dopo p. 151 ì, n. 2 VER- M0NSON 1962, tav. XXII (dopo p. II5), n. 2. SALOMONSON 1962,
MASEE.E;>:; u,56, fig-. 66 llot,TRGHHS IS,69, p. 65. la\', VL in alto a tav. XXII (dopo p. u5;, nn. r, 3. DE PALUL 1967, 1av. CXIII. SA-
d. SALOMONSON 1969, p. 32, fig. 37. L0M0NS0N 1969, p. 30, figg. 34 (in connessione con una croce)-35;
p. 31, fig. 36; p. 64, f-ìgg. tH-85; p. 65, fig. 86.

H FIGURE E SCENE Hll3LICilE I" CR1STIA>: 1•


I. l'vionvr ARCHITETTONICI ED EDIFICI.
156. Admna ed Ez1a.
Il motivo è associato al n. 42, m una scena raffigurante 163. Pilastro con decorazione a spina di pesce e capitello
l'episodio del peccato originale. a due ordini di 'Volute (tav. LXXXVIII, 11).

I74
TERRA SIGILLATA: VASI

Presente sulla forma Pali. 6/0stia I, fig. 85 /Lamb. 6, 173. Mete su basamento.
in A1 e A11 ~. Presente sulla forma Pall. 6/0stia I, fig. 85/Lamb. 6,
Jìib!iografia.. Onia I, fig_ 85, 689. in A 1 e A 1 -'J (Utica, Antiquadum).
164. Pilastro con decorazione a spirale e capùello a due
ordini di volute (tay. LXXXVIII, 12). L. CANTARI.
Presente sulla forma Sal. 1, in C 1 e ci ( ?).
174. Cantaro (1av. LXXXVJII, 17).
F!ibiiugrc1jìa. lviERLIN 1916, tav. XXVIII SALOMONSON 1969,
p. 68, fii. 90. 5AL0i\10NSON 1969, P, 41, fig. 50. Noto in alcuni tipi.
Presente sulle forme Sal. vn1 bisi'vnr, in C 1 e e~ (?),
161. Pilastro con decorazione vegetale e capiullo a due a, in C\ Hayes 56, in C 4•
~rdini di 'Volme. Biblio_r;n1.fia. Belo 1926, Il, tav. XXX, in ::ilto a sin. DE PALOL
1967, tav. CXIV BouRGEOIS 1969, p. 62, tav. III SALOMONSON
Il motivo, associato ad un arco (n. 169), forma un 1969, p. 22, fig. 27. KANTOROWICZ r961, p. 391, fig. 46 SALO-
prospetto architettonico entro il quale è una figura virile MONSON 1962, taV. XXI (dopo p. 115), n. I. SALOMONSON 1968,
p. Il!, fig. 26. Kunst und Alterrum 1973, tav. 75, n. 159.
(n. 78).
Presente sulla forma Sal. a, in ci.
175. Cantaro su capitello (tav. LXXXVIII, 18).
Hibliograjìa. MARUCCHI~STEVENSON 1878, t.av. II
Presente sulla forma Sal. a, in e~,
SALOMONSON
1969, p. 40, fig. 48.
Bib/iogr<1JÌa. SAL0,\10NSDN J96:Z, mv. XXXII (dopo p. IIS), G. 6
166. Colonna scanalara con capitello a due ordini di volwe ID. 1969, p. 36, tìg. 43.
(rav. LXXXVIII, 13).
Presente sulle forme Pall. 6/0stia I, fig. 85, Lamb, 6, M. MASCHERE.
in A 1 e A 1i2, Sal. I e IX, in C 1 e C 2 (?).
Bibliogtafia. SALOMONSON 1960, p. 49, fig. 21 b In. 1964, cat. 52. 176. Maschera rovesciabile (uomo cah,o barbato i uomo im-
èREMO$NIK 1962, tav. IX (dopo p. 144), n. 4. FoUCHF,R 1967-1968, berbe con capelli) (tav. LXXXVIII, 19).
uw. IX (dopo p. 22r), n. 29. HAYES 1972, tav. IX b.
Presente sulle forme Pall. 6i0stìa I, fig. 85/Lamb. 6,
167. Colonna a spirale con capirello corinzio ( ?). in A 1 (! A 11 2, Sal. I bis, in C 1 e C 2 (?)Cxxv, in C 1.
Bibh'ogtùJÌa. PALLARÉS !959, p. 128 Cii.BALLU<.0 ZOREDA 1971,
Presente sulla forma Sal. VIII bis/VIII, in C 1 e C 2 ( ?). p, 235, fig. 5B. SALOMONSON' 1964, cat. 53. ID. 1968, tav. Il, n. XXV.
llibliognijia. SALOM0NS0N 1969, p, 76, fig. ro9.
177. Maschera barbara trzfronte (tav. LXXXVIII, 20).
168. Capitello (tav. LXXXVIII, 14). Presente su un frammento di forma chiusa, in C 1 •
Noto in due tipi. Bi'bliot;ra/i..1. Ostia III, fig-. 155.
Presente sulle forme Lamb. 35_/Hayes 52B, n. 22/Sal.
CII/CABALLERO ZOREDA 1971, fig. 7, in C\ e Hayes 178. Maschera dionisiaca (tav. LXXXVIII, 21).
56, in C4 • Presente sulla forma Pall. 6/0stia I, fig. 85/Lamb. 6,
Bibliografia. SALDMONSON 1962, tav. XIV (dopo p. l r5), n. l in A 1 e Au~.
In. 1(}69, p. 4, fig. r. lo. 1969, p. 70, fig. 95.
B1'bliograjùi. i'ù'bari' r970, p. 429, fig:. 468, n. 303 ( p. 510, lìg-.
567, n. 5868 a sin.).
169. Arco.
II motivo, associato ad un pilastro (n. 165), forma un 179. ,Maschera con rirso (tav. LX.,'C.XVIII, 22).
prospetto architettonico entro il quale è una figura virile Presente sulla forma Hayes 35, in A 1 o AH 2 (Parigi,
(n. 78\ Louvre, A06640 bis).
Presente sulla forma Sai. a, in ci.
Bib!io1;rnfia. MAReCCHI-STEVENSON r878, tllV. Il SALOM()NSON 180. Maschera scenica (1av. LXXXVIII, 23).
1969, p. 40, fig-. 48.
Presente sulla forma Lamb. 35/Hayes 52B, n. 22,'
170. Arco(?) (1av. LXXXVIII, 15). Sal. Crr 1CABALLERO ZOREDA 1971, fig. 7, in ca.
lJil,hografio.. SALOMONSo!'-.· 1969, p. 106, tllv. IV, n. 4.
Presente sulla forma Sal. r, in C 1 e e~ (?),
lìihliogra_iia. SALO!.tONSON 1969, p, 41, fig. 50. 181. A1asclzera di Oceano (tav. LXXXVIII, 24-26),
r71. Edicola c011 starua. Noto in alcune varianti.
Il motivo raffigura probabilmente il sepolcro di Lazzaro Presente sulle forme Lamb. 35/Hayes 52B, n. 22/SaL
Cri/CABALLERO ZoREDA 19j1, fig. 7; Lamb. 42/48,
(cfr. SALOMONSON 1969, p. 84).
Sal. a e e, in C:1•
Presente sulla forma Hayes 56, in e•.
Ji/i,iw;:rc11i,: KANTOJWWlCZ Tl/61, ; Yll, fiç. J.6 SAl.OMONSnN'
Biblia_gntfia. BESNIER-BL:\NCl!ET 1900, tav. V, n. 9 SALOMONSON
19(\c;, )'. 16. n;.;. l(;. !',llN{;A7.ZlNl 1,q,;. r,. 259. fig, 33, :. CROWF001
1962. tav. XX] (dopo p. n5), 11. 1.
1957, p. 343, iig:. 83, n. 25 o.. hJUCHER 1958, ta,·. XIV (tlopo p. 24), a
SALOMONSOK" 1969, p. !O..j., t~v. III, n. 3. VERMASEREN-VAX ESSE)',;
172_ Faro (mv. LXXXVIII, 16). 1965_, tav. LXXXVII, n. 4. BOURGEOIS 1969, p. 67, tav. VIII, in bas-
Presente sulla forma Sal. r, in C 1 e e~ (?). so SAI.Ol\10NSON 1969, p. !02, mv. ll, Il. 6. SALOMONSOK 1969,
p. roo, tav. I, n. 5. Sibati 1970, p. 494, fig, 546, n. 773. CABAI.LERO
lli'bhografìa. Kw1st 11ml Altertum 1c>7_c;, tav. 70, n. 152. ZOREDA l97I, p. 244, tig. Ir ( . p. 261, mv. III).
CERAMICA AFRICANA

N. ISCRIZIONI. 186. {{ T aurisci nika ,> 1 su tabula ansata (tav. LXXXVIII,


30).
Per le fami!iae 'Venarorum esistenti nel!' Africa romana
nel III e IV secolo, i nomi di alcune delle quali compaiono Presente sulla forma Sal. I e su un frammento di forma
sui vasi di El-Aouja, e per i simboli che le contraddistin- Sal. I o I bis, in C 1 e e~ (?).
guono, cfr. in particolare SALOMONSON 1960, pp. 25 ss.; Bib!ioJ;rafia. Car. Alamà 1922, mv. XIX, n. 5 SALOM0NSON
1960, p. 49, fig. 2I a In. r964. C:lt. 52. SALOMONSON 1960, p. 95,
BESCHAOUCH 1966, pp. 134 ss. fig, 133 a.
Si ha inoltre notizia delle iscrizioni , _ THARASI o (, THA-
1)

RAXI NIKA" su un vaso dì forma Sal. I, in C 1 e C2 ( ?) :


187. il Tele,,, su caniglio.
cfr. Kunsr und Alterrum 1973, p. 101, n. 152, e < PE- 1 Il motivo è posto sotto un elemento la cui formu ri-
NINI NIKA ,l su un vaso di forma non identificata: cfr. corda quella di una clessidra. Questo è sormontato da
C.I.L., XI, 2, 6705, 26. un'asta che sembra fiancheggiata da tratti verticali e che
sostiene un crescente alle estremità del quale sono due
182. <{ Penrasi nika 11, su tabula ansata (tav. LXXXVIII, banderuole.
27). Presente sulle forme Sal. 1 e vnr bis/vnr, in C 1 e C 2 ( ?).
Presente sulla forma Sal. 1 e su un frammento di forma Bibliografia. SALOMONSO?->J 1960, p. 48, fig. 19 b. BESCHAODCH
H)66, p. I5L
Sai. 1 o 1 bis, in C' e C' (?).
Bib!iogr4ia. SALOMONSON r960, p, 49, fig. 20 b. In. 1969, p, 95, 188. (< Telegeni nika ,>, su tabula ansata (tav. LXXXVIII,
fìg. r33 d. 3 I).
183. <,Pere", su tabula ansata. Presente sulla forma Sa!. I e su un frammento di forma
Sal. I o I bis, in C 1 e C 2 (?).
Il motivo è posto sotto una ghirlanda.
Bib/iogra}ìa. FALBE 1833, tav. V, n. r d CVA Copenhaguc /,
Presente sulla forma Sal. xxvr, in C1. tav. :wo, n. I c. SALOMONSON 1969, p. 95, fig. 133 b.
Bibliografia. SAL0MONS()N 1969, p. 70, fig. 94.
0. MONETE.
184. {{ Perexi niha ))' su rabula ansata (tav. LXXXVIII, 28).
Presente sulia forma Sal. I, in C 1 e ?).ci ( 189. Moneta (tav. LXXXVIII, 32).
Bihliof;ra_fìa. SALOMONSON 1969, p. 71, fig. 96, a sin.
Raffigura il rovescio di una moneta coniata durame il
185. (1 Sinemati niha Il, su tabula ansata (mv. LXXXVIII, principato di Gordiano III (_238-244) (per il tipo monetale,
cfr. BMCat 1900, pp. 219-220, nn. 286-289),
29).
Presente sulJa forma Sal. I bis, in C1 e e: (?).
Il motivo è posto su un'asta, rappresentata soltanto nella
Bibliografìa. SALO,\.JONSON n160, p. 52, figg, 23~24 In. HJ64,
parte superiore. cat. 53.
Presente sulla forma Sai. I bis e su un frammento di
forma Sal. I o I bis~ in C 1 e cz ( ?). Per nuovi morivi, cfr. LA BAUME-SALOMONSOX 1976,
llibh'or:ra)ia. SALOMONSON' 1960, p. 50 1 fig. 22 a. In. r969, p. 95, tavv. 55-61.
fìg;. U1 t. L. S. E. T.

E) PRODUZIONI DI NAVIGIUS, OLITRESIS, SEPTUS, TAHINAS, SATURNINUS


E GUDUDIO DECORATE A MATRICE.

La produzione di Navigius e delle altre officine associate preziosi, ma che apparissero tali. Un unico gusto decora-
è situabile neJla Tunisia centrale, probabilmente nella re- tivo e figurativo investe ormai arti maggiori e minori.
gione di Henchir es Srira, dove venivano prodotte le Ma le imitazioni nelle arti minori sono, come si è detto,
lucerne di Navigius (p. 191) ed è stata datata fra il 290 ed il goffe, statiche. Perdono insomma quell'originalit'J. e di-
3 :20 circa. Se la cronologia è esatta si assisterebbe, per la namicità proprie del periodo ìn cui si seminavano figure
prima volta, a quel superamento della tecnica del rilievo sui piatti con la libertà e funzionalità del mosaicista che
applicaro ed alla riacquisizione di quella a matrice che si stende sfondi e figure sul pavimento, adattandoli alla
noterà poi anche nella C decorata, e ciò, si pensa, al fine forma dell'ambiente.
di realizzare composizioni più unitarie e stereotipe, de- Si conoscono sei forme, ricavate dall'unione di due parti
rivate dalle arri maggiori della plastica e della pittura, realizzate a matrice. Esse sono prodotte per un mercato
mosaico, ma tradotte in un gusto più rustico e locale, a regionale (solo una forma è attestata eccezionalmente in
volte francamente popolare (sì conoscono raffigurazioni Italia e in Cirenaica). Per for,11a e motivi decorativi ou(:SLi
di tipi urnani, di cacce, di spettacoli, di scene mitoiogiche vasi ricordano recipienti prodotti in sigillata A_, in cl
e religiose). È questo un fenomeno che sta ad indicare ceramica comune della Tunisia centrale, in vetro e nella
J'cstcnàersi nel mercato interno della richiesta di ceramica ceramica di Cnido (p. 2 33).
ornata di figurazioni complesse, cioè di recipienti non A. c.

176
I
TERRA SIGILLATA: VASI

FORMA SALOMONSON 1969, FIG. 124. questo esemplare presenta un motivo vegetale a girali
CARTON 1909, P. 598. (tav. CL, I b). Altezza: cm 17.
TOUTAlN 1928-29, TAVV. II-III. LA BAUME-SAL0MONS0N 1976, tav. 63, n. 4. - Per la
descrizione, cfr. LA BAUME-SAL0M0NS0N 1976, p. 161,
MERLIN 1918, FlG. 4.
n. 615. Attribuito alla officina di Gududio (tav. CLI, r).
MERLIN 1943-45, FlG. I.
Kunst und Alterrum 1973, tav. 78, n. 166. - Per la de-
MERLIN 1918, FIG. I.
scrizione, cfr. Kunst und Altcrtum 1973, p. 109 = LA 0

LA BAUME-SALOMONSON 1976, TAV. 63, N. 4. BAUME-SALOMONS0N 1976, p. 162, n. 616. Attribuito


"KUNST UND ALTERTUM •• 1973, TAV. 78, N. 166. alla officina di Gududio (tav. CLI, 2).

l),:scrizione. Produzio11c.
Lagoena biconica realizzata a matrice mediante Punione Forma prodotta in ceramica africana di Navigius,
di due parti. Collo a forma di testa femminile o maschile, Saturninus e Gududio. Imita le lagoenae biconiche in
a volte di espressione grottesca. Orlo svasato spesso di- ceramica di Cnido (cfr. tavv. CXVII, 4; CXIX, 1). Alla
stinto dal collo da un listello poco rilevato o da scanalature. ceramica di Cnido attribuiamo, se pure con qualche
La parte superiore del corpo è decorata da motivi a rilievo; incertezza, l'esemplare di Cartagine (GREIFENHAGEN 1963,
la parre inferiore è baccellata. Tra le due parti, al di sopra p. 74 s., figg. 68-69 = CARANDINI, in MEFR, LXXXII,
del punto di congiunzione, è presente una fascia continua 1970, p. 774 ss., fig. 50-53), per l'accentuato carattere
non decorata che funge quasi da piano dì posa per la grottesco della testa, la forma particolare del collo e il tipo
decorazione a rilievo. Ansa solcata da scanalature: in un di decorazione. È egualmente incerta la produzione dì
esemplare è decorata con motivi vegetali. Fondd piano un esemplare da El Aouja (l'AERLIN 1918, p. CLXXIX,
con un leggero piede. Sono note finora le seguenti iscri- fig. 3 = CARANDINI, in MEFR, LXXXII) 1970, p. 773,
zioni: Ex fo(ficina) Nabig(i); Sarurninus / ex of(f)ìcina; fig. 49) in gran parte frammentario, che presenta sul corpo
Nabigiu(s) pi11gir. Altezza: cm 16-19. una decorazione a motivi vegetali simile a quella del citato
esemplare da Cartagine. Per la forma biconica del corpo,
Tipologia. cfr. forme in sigillata africana A (tav. XXIII, r), in C 1
SALOM0NSON 1969, fig. 124. -- Lagoena con il collo a for- decorata a rilievo applicato (Sal. XXI) e alcune forme in
ma di testa di vecchia (rav. LXXXIX, 1). Sopracciglia ceramica locale dipinta di Henchir el Aouja e Raqqada
aggrottate, bocca con gli angoli delle labbra pendenti (cfr. SALOMONSON 1968, p. 135, fig. 46),
verso il basso, profonde rughe ai lati della bocca e del Decorazione.
mento, La capigliatura presenta una scriminatura sulla
fronte e discende ai lati del viso. Iscrizione sul collo: (1). Motivo n. 2. - (2). Motivo n. 7. - (3). Motivo n.
Ex fo(ficina) Nabig(i). Altezza: cm 16,5. r. - (4). Motivo n. 6. - (5). Motivo n. 7. - (6). Motivo
CARTON 1909, p. 598 ss. -- Lagoena con il collo a forma n. 6. - (7). Morivo n. 6. - (8). Motivo n. 4. - (9). Motivo
di testa di vecchia, simile alla precedente, ma con alcuni n. 7. - (ro). Cfr. LA BAUME-SAL0MONS0N 1976, tav. 6;,
tratti del volto realizzati più schematicamente (tav. n. 2; tav. 63, n. 4. "
LXXXIX, 2). Rughe assai profonde sulle guance. Sul Cronologia.
corpo iscrizione: Saturnìnus i ex o(f)ficina. Altezza:
cm 16,5. 290-320 (Salomonson).
ToeTAIN 1928-29, tavv. II-III ...._ Per la descrizione, DZ:ffusz'one.
cfr. Kunst und Altercum 1973, p. no = LA BAUME-
Gli esemplari finora noti provengono dalla Tunisia.
SALOMONSON 1976, p. 160, n. 614 (tav. CXLVIII, 1).
1\1-ERLIN 1913, fig. 4, - Lagoena cor; il collo a forma Bzbliogn~fia.
di testa femminile di media età, volrn pieno, bocca piccol::., Tunisia. (1): CARTON 1909, p. 598 ss, , CARANDINI, in MEFH.,
LXXXII, 1970, p. 781, fi.g, 82. (2-4): MERLIN 1918, p. CLXXV,
mento pronunciato (tav. CXLVIII, 2 a-g). La capiglia- fig. I ( = SAL0MONS0N 1969, p. 94, fig. r31 °-·° CARANDlNI, in MEFR
tura presenta una scriminatura sulla fronte e discende ai LXXXII, 1970, p. 775 ss,, figg. 56-62); p, CLXXVII, fig. 2 ( = SA~
lati del volto. Altezza: cm 17. LOMONSON _1964, cat. 59, p =-· In. 1969, p, 88, fig. 124 = CARAN-
DlNI, in MEFR, LXXXII, 1970, p. 774~775, figg. 54-55); p, CLXXX,
MERLIN 1943-45, fig. I. - Lagoena con il collo a forma fig. 4 ( Car. ATaoui 1922, ta\'. XIX, n. I 0
·- CARANDINl, in MEFR
d~ testa femminile giovanile (tav. CXLIX, 1 a-h), Volto LXXXII, 1970, p. 777 ss., figg. 64~72). (5): TOUTAJN 1928-29, rnv/
II-III. (6): MERLIN 1943 - 45, p. 258, fig. I ( -·~·- CARANDIN1, in Ml?FR,
piccolo, bocca socchiusa, mento sfuggente. La capiglia- LXXXll, 1970, p. 779 ss., figg. 73-81). (7-9): Kunst imd Alterrum
tura, senza scriminatura centrale, incornicia il volto ed è 1973, tav. 78. n. 166 ( ~,- LA BAUME-SALOMONSO!',; 1976, tav. 64, n. 1),
realizzata ad incisioni trasversali. Altezza: cm I 9. n. 165, n. 167 ( LA BAUME-SALOMONSON 1976, mv. 63_, 11. 3).
A'fuse1 e Co!frzio11i. (l0): LA BAUME-SALOMONSON r976, mv. 63,
lVlERLIN 1918, fig. r. - Lagoena con il collo a forma di nn. 2, 4.
testa femminile di espressione grottesca (tav. CL, 1 a-f).
Naso largo e schiacciato. Bocca carnosa con il labbro in-
feriore più grosso e sporgemc. Sporgenti. sono pure: il FORlvlA LA BAUME-SALOMONSON !976, TAV. 64.,
memo e gli zigomi. Arcata sopraccigliare accentuata. NN. 3-4.
Orecchie realizzate schematicamente ed esageratamente
grandi. Capigliatura di tipo particolare, con ciocche arro- Fiaschetta a corpo cilindrico e collo a forma di testa
tondate, disposte parallelamente sulla fronte. L'ansa di virile barbata, cfr. LA BAUME-SAL0MONS0N 1976, p. 166,

11
Iì7
CERAMICA AFRICANA

n. 619 (tav. CLI, 3). Attribuito alla officina di Gududio o TouTAIN 1928-29, tav. v. - Brocca a forma di testa di
a quella di Navigius. La testa virile barbata è simile a satiro (tav. XC, 2). Corta barbetta bipartita. La bocca, at-
quella del tipo Kunst und Alterrurn 1973, tav. 78, n. 166. teggiata a sorriso è dischiusa e scopre i denti. 11 naso è
piccolo e appuntito. Mento sporgente. Occhi grandi con
la pupilla segnata. Sopracciglia folte realizzate a trattini.
FORMA SALOMONSON 1969, FlG. 127. Profonde solcature sono presenti ai lati della bocca e del
SALOMONSON 1969, FIG. 129 (a d). mento. I capelli, realizzati a trattini, terminano sulla bassa
SALOMONSON 1968, FIG. 24. fronte a ciocc~e divise e sono fermati, sempre sulla fronte,
TOUTAIN 1928-29, TAV. V. da una sorta di nastro, decorato sulle tempie da fiori e foglie
LA BAUME-SALOMONSON 1976, TAV. 66, N. 2. che coprono anche le orecchie. Non sono note le dimen-
LA BAUME-SALOMONSON 1976, TAV. 65, N. 4; sioni. Iscrizione: Tahinatìs. Di questo tipo sono noti due
TAV. 66, N. I. esemplari: quello descritto è proveniente da Haidra, men-
tre l'altro, assai simile, ma non ottenuto con la stessa ma-
Descrizione. trice, proviene pure dalla Tunisia ed è al ROmisch-Ger-
Brocca realizzata mediante funione di due matrici, con manisches Museum di KOln. Altezza: cm 20,3. Iscrizione
il corpo a forma di testa virile, spesso di aspetto grottesco mancante (Kunst und Altertum 1973, tav. 81, n. 171).
o di forma satiresca (v. Tipologia). Collo di forma tronco- LA BAUME-SALOMONSON 1976, tav. 66, n. 2. - Per la
conica, spesso recante sotto l'orlo (indistinto o leggermente descrizione, cfr. LA' BAUME-SALOMONSON 1976) p. 170,
svasato) due o tre file di scanalature. Fondo piano. L'ansa n. 62.6 .(tav. CLI, 5). E presente l'iscrizione: Ex of(f)icina J
spesso reca due solcature. Sul collo è quasi sempre pre- NmJtgi.
sente l'iscrizione con la menzione dell'officina. Sono fi- LA BAUME-SALOMONSON 1976, tavv. 65, Il. 4; 66, Il, I.
nora note le iscrizioni: Nabigius / pingit (due esemplari); Per la descrizione, cfr. LA BAUME-SALOMONSON 1976,
Ex of(f)icina / Navigi; Tahinaris; ex of(f)icina / Gududio/ p. 169 ss., nn. 624-625 (tav. CLI, 6-7). Uno dei due esem-
nis. Altezza: cm 20-25. plari (n. 625) presenta l'iscrizione: Ex of(f)icina ! Gu-
dudio/nis. '
Tipologia.
Produzione.
SALOMONSON 1969, fig. 127. - Brocca a forma di testa se-
nile dall'aspetto grottesco (tav. LXXXIX, 3 a-b). Capelli F?rma prodotta. in ceramica africana di Navigius,
corti realizzati con delle sottili striature, barba e baffi Tahmas e Gudud10, prodotta a matrice. Salomonson
ottenuti con brevi trattini. 11 naso è largo con il partico- (1969, p. 90 ss.) ha messo in rilievo come queste teste siano
lare che la narice destra è poco più piccola della sinistra. ~a c~nsiderare più che dei ritratti individuali, prodotti ten-
La bocca è socchiusa con il labbro inferiore sporgente. aenu a fissare dei (( tipi 11 locali; esse, nello stile e nella
Gli occhi sono pure leggermente socchiusi con la pu- impostazione, possono essere riaccostate ai modi dell'arte
pilla segnata. Sopracciglia sporgenti e realizzate a trat- tetrarchica e costantiniana.
tini. Le orecchie sono appena accennate. Su tutto il Questa produzione viene generalmente ubicata nella
viso sono presenti delle profonde solcature a simboleg- Byzacena, non lontano da Henchir es Srira, dove le stesse
giare le rughe: particolarmente evidenti sulla fronte, officine producevano anche lucerne con decorazione a ri-
sotto gli occhi e ai lati del naso e della bocca. Caratte- l_ievo, dette appunto di Navigius (cfr. la Forma V, p. 191).
ristica è la presenza del doppio mento. Sulla fronte, E molto probabile che questa forma abbia avuto una diffu-
sopra l'occhio sinistro, è presente una profonda sol- sione essenzialmente locale (si vedano i tipi delle teste e il
catura a forma di X e sopra l'occhio destro un taglio fatto che esse difficilmente siano state rinvenute fuori della
obliquo. Questi segni sono stati messi in relazione dal 1:'unisi~ centrale). È incerto. se attribuire a questa produ-
Salomonson (1969> p. 90 s.)> con qualche setta reli- z10ne 1 esemplare a forma di testa calva e barbuta, rinve-
giosa, probabilmente con il culto del Lìber Pater. Altezza: nuto a Sidì e! Hani (BCTH, 1928-29, ra,-. 1r;. Brocche
cm 22. Iscrizione: Nabigius / pingir. a forma di testa umana sono pure prodotte in ceramica di
SALOMONSON 1969, fig. 129. - Brocca a forma di testa Cnido, datate II - inizio III sec. d. C. (cfr. tav. CXIX, 2,
giovanile (tavv. LXXXIX, 4; CLI, 4). Capelli a riccioli 3); queste però hanno un carattere grottesco, molto più
applicati. Grandi occhi con la pupilla segnata. Soprac- accentuato. Vanno sottolineati infine, riguardo a questa
ciglia realizzate con una incisione a spina di pesce. Naso forma, la << volontà di richiamare alla ceramica esperienze
leggermente aquilino. Bocca piccola e serrata. Mento della plastica >1 e il ~ contatto diretto della produzione
pronunciato. Orecchie appena accennate. Al collo è ceramica con l'artigianato anistico J\ messi in rilievo da
presente una sottile collana. Altezza: cm 25, Iscrizione: Carandini (CARANDINI 1970, p. 1 II).
Nabigiu[s] i pingi[r]. Crono!ngìa.
SALOMONSON 1968, fig. 24. - Brocca a forma di testa 290-320 (Salomonson).
giovanile (tav. XC, 1). Capelli a riccioli, simili al tipo pre-
cedente, ma più fitti. Grandi occhi spalancati, con la Diffusione.
pupilla segnata. Naso largo. Bocca serrata con gli angoli Gli esemplari finora noti sono stati rinvenuti in Tunisia
delle labbra pendenti verso il basso. Non sono note le (Haidra, E~ Aouja, I:,-aqqada). Pure dalla Tunisia pro-
dimensioni. L'esemplare non presenta l'iscrizione sul vengono gh esemplari ora al Louvre e al ROmisch-Ger-
collo. manisches Museum di KOln.
TERRA SIGILLATA: VASI

Bibh'ografia. orecchini. Interessante, anche in questo tipo, è la capi-


Tunisia. MERLlN I9I7, tavv. XXXV-XXXVI LANTIER 1931,
0 0
- gliatura, divisa da una scriminatura sulla fronte e per la
p. 570, fig. 30 °---. SAL0M0NSON 1964, cat. Il. 60, q
"e 1D. 1969, p. 91, restante parte trattenuta da una reticella con maglia a
fig-. 127 =· CARANDINI, in MEFR, LXXXII, 1970, p. 773, fig. 48.
ToUTAIN 1928-29, tav. V. MERLIN 1943-45, tav. V (a d.) SALO- losanghe realizzate a trattini. Sulla fronte è presente un
M0KS0N 1969, p. 93, fig. 129- SALOMONSON 1968, p. 109, fig. 24, diadema di perle. Una collana pure di perle orna il collo.
Kw1st ul/d Alrerrum 1973, tav. Sr, n. 171 ( LA BAUI.\E-SALOMONSON
1976, tav. 67, n. 630).
Le dimensioni non sono note. Iscrizione: Ex o(f)ficina /
Afosei e Collezioni. LA BAUME-SALOMONSON r976, mv. 65, n. 4; Navigi.
rav. 66, nn. 1-2. fviERLIN 1917, tav. XXXVIII.~ Brocca a forma di testa
di donna non più giovane, viso tondo e pieno (tav. CLIII,
I a-c). Grandi occhi spalancati con la pupilla segnata. Naso
FORMA MERLIN 1917, TAV. XXXVII.
piccolo e appuntito. Bocca socchiusa con gli angoli delle
SALOMONSON 1969, F!G. !28.
labbra pendenti verso il basso nel chiaro intento di conferire
MERLIN 1917, TAV. xxxvm. alla testa una espressione triste o imbronciata. Il labbro su-
d(UNST UND ALTERTUM >) 1973, TAV. 80, N. 170. periore è leggermente sporgente. Sopracciglia realizzate a
MERLIN 1943-45, TAV. v (a sin.). trattini, disposti a spina di pesce. Orecchie appena accenna-
te. L'acconciatura è simile a quella del tipo precedente con
Descrizione. una scriminatura sulla fronte che divide due serie di
Brocca realizzata mediante l'unione di due parti otte- ciocche tenute ferme da un diadema di perle; il resto
nute a matrice, con il corpo a forma di testa femminile dell'acconciatura è racchiuso da una reticella con maglie
(v. Tipologia). Collo di forma tronco-conica, recante due a losanga realizzate a trattini. Sul collo è presente una
sottili scanalature sotto l'orlo indistinto, oppure con un collana con cerchietti concentrici. L'ansa è decorata da
orlo leggermente ingrossato e al di sotto un sottile li- motivi vegetali. Altezza: cm 23,5. Iscrizione: EX o(f)fiàna /
stello. Ansa solcata da due scanalature, oppure, in un Septus.
caso, decorata da motivi vegetali. Sul collo è generalmente Kunsl und Alterzum 1973, tav. 80, n. 170. - Brocca a for-
presente l'iscrizione con la menzione dell'officina. Sono ma di testa di vecchia (tav. XC, 4). Occhi grandi con la pu-
note le seguenti iscrizioni: Ex of(f)icina / Navigi; Ex pilla segnata. Naso dritto e pronunciato. Bocca piccola e
oj(f)i'ci/na Olù/resis; Ex o.f(f)icina I Septus; Ex (of).ficina i serrata. Due profonde rughe ai lati della bocca. Capiglia-
(T)ahini; Ex of(f)iàna / (T)ahinatis. Altezza: cm 22,5-25,2. tura con scriminatura centrale i.:he divide due serie di
ciocche incornicianti la fronte. Il resto della capigliatura
Tipologia. è trattenuta da una sorta di copricapo, simile alle reticelle
1\1.ERLIN 1917, tav. XXXVII. - Brocca a forma di testa di dei tipi SALOMONSON 1969, fig. 228 e MERLIN 1917, tav.
giovane donna (tav. CLII, 1 a-e); viso tondo e pieno, occhi xxxvnr. Altezza: cm 25,2. Iscrizione: Ex o(f)jicina/Nav1gi.
grandi con la pupilla segnata. Naso grande e leggermente MERLIN 1943-45, tav. V(a sin.). - Brocca a forma di testa
appuntito. Labbra socchiuse. Mento pronunciato. Soprac- di giovane donna (tavv. XCI, r; CLIII, 2 a-b). Occhi
ciglia unite realizzate a trattini. Orecchie appena accen- grandi con la pupilla segnata. Sopracciglia realizzate a
nate. Particolare è la complicata acconciatura, con una trattini. Bocca piccola e carnosa. La capigliatura è assai
serie di trecce avvolte a spirale sulla testa e fermate sulla complessa ed è composta da una serie di boccoli paralleli
nuca e sulla fronte da altre trecce. Sulla fronte è pure accostati e disposti su più file. Il collo è ornato da una
presente una corta frangia. Altezza: cm 22,5. Iscrizione: fila di perle. Altezza: cm 22,5. Iscrizione: Ex o(f)ficina/
Ex of(f)ici/na Olit/resis. Un esemplare di questo tipo, Navigi.
ma ottenuto con diversa matrice, è noto dalla necropoli
meridionale di Sufetula [DuvAL, in MEFR, 1956, tav. Produzione.
I (dopo p. 288), fig. 3]. L'esempiare non presenta iscr;- Forrnu prodotta in ceramica africana di Navigius,
zione ed ha il collo decorato nella parte superiore da Olitresis, Septus e Tahinas, realizzata a matrice. Per il
cerchietti ad impressione e da una serie di scanalature. carattere locale delle teste, i centri di produzione e i rap-
Variante; esemplare al R0mìsch-Germanisches Museum porti con la plastica e l'artigianato artistico, cfr. Produ-
dì Koln con testa dì fanciulla avente una acconciatura con zione della forma precedente. In particolare anche le
trecce fermate sulla fronte, ma non avvolte a spirale acconciature sono tipiche dell'età tetrarchica e costanti-
sulla resta (tav. XC, 3). Altezza: cm 23,5 (Kur1st und Al- niana (per confronti si veda SALOMONSON 1969, p. 92,
zcrrum 1973, tav. 80, n. 169). nota 229). Il motivo decorativo a girali sull'ansa dell'esem-
Variante LA BAUME-SALOMONSON 1976, tav. 66, nn. 3-4: plare del Museo del Bardo (tipo MERLIN 1917, tav.
per la descrizione cfr. LA BAL'ME-SALOMONSON 1976, p. XXXVIII) è presente sul tipo lvlERLIN 1918, fig. I, pure
171, n. 628 (tav. CLII, 2a-b); è presente l'iscrizione: Ex in ceramica di Navigius, e sulla forma Sal. lll in sigillata
1lj{f)icina I ( T)ahinmis. africana C 1 e C2 ( ?) decorata a rilievo applicato (cfr.
SALOMONSON T969_, fig, u8. Brocca a forma di testa di SAI.OMONSON 1969, p. 94, fig. 130).
giovane donna, viso tondo e pieno, grandi occhi con la pu-
pilla segnata (tav. CLII, 3 a-c).Naso aquilino. Bocca picco- Diffusionc.
la e socchiusa. Mento pronunciato recante sulla sommità Gli esemplari finora noti provengono tutti dalla Tunisia
una lieve fossetta. Le sopracciglia sono realizzate a trattini. centrale. Pure dalla Tunisia provengono gli esemplari ora
Le orecchie sono appena accennate e presentano due grossi al Louvre e al R0misch-Germanisches Muscum di Kòln.
CERAMICA AFRICANA

Bibliografia. Diffusione.
Tunisia. MrnLIN 1917, tavv. XXXVII-XXXVIII. In. 1943-45, Forma nota in Tunisia; esemplari in Cirenaica e Italia.
tav. V (a sin.). DUVAL, in MEFR, 1956, tav. I (dopo p. 288), figg. 2-3.
SAL0M0NS0N 1969, p, 92, fig, r28; p. 94, fig. 132. Kunst und Altertum Bibliografia.
1973, mv. 80, un. 169-170. Italia, (1): AiAETZKE 1958, P- .p, figg. 16-17.
Musei e Collezioni. LA BAUME-SALOMONSON 1976, taV. 66, nn. 3-4; Libia. (2): NEUGEBAUER 1932, taV. 103,
rav. 67, nn. 1-2. Tunisia. (3): MERLIN 1920, pp. 22-23, figg, I-2 Ca:. A!aoui
1922, tav. XIX, n. 2 -° CARANOLN:I, in MEFR, LXXXII, 1970 1 p. 77i,
fig. 46. (4): CVA, Copenhague 7, tav. 300, n. 6; mv. 3or, n. r a-d.
FORMA SALOMONSON 1969, FlGG. 122-123 '= ,,MEFR•> (5): lViERLIN 1943-45, p, 152 CARANDINI, in MEFR, LXXXII, lg-;o,
p, 770, fig. 44; p, 771, fig, 47, (6): SAL0MONSON 1964, cat. 58, o
LXXXII, 1970, FIGG. 44-47. lo. 1969, p, 86, fig. 122 CARANDINr, in MEFR, LXXXII, 1970,
p. 770, fig. 45, SALOMONSON 1969, p. 87, fig. 123, (7-8): Kunsr und
Altertum 1973, tav. 77, nn. 163 ("-'"'LA BAUME-SALOMONSON r976,
Descrizione. tav. 64, n. 2)-164.
Aiusei e Collezio11i. (9): LA BAUME-SALOMONSON 1976, tav. 65, 3.
Anforetta cilindrica composta da due parti unite in-
sieme, realizzate a matrice. Collo cilindrico o tronco-
conico, più o meno alto. Orlo svasato generalmente con FORMA SALOMONSON 1973, FIG, 45 (« KUNST UND
un labbro ingrossato; a volte al di sotto del labbro è pre- ALTERTUM •> 1973, TAV. 76, N. I62).
sente una scanalatura. Anse non decorate ( ?). Il corpo del
vaso è decorato da motivi a rilievo disposti su due o tre Descrizione.
registri, segnati da doppie file di scanalature. Sulle spalle
Anforetta parallelepipeda realizzata mediante l'unione
dell'anforetta, tra le anse, è generalmente presente l'iscri-
di due parti ottenute da matrici. Orlo svasato recante
zione: Ex o(f)ficina i Navigì. Altezza: cm 26-26,5.
al di sotto del labbro una profonda solcatura. Fondo
Tipologia. piano. Le anse sono segnate da tre scanalature. Due lati
Si conosce un solo tipo (tavv. XCI, 2-3; CLIII, 3 a-d; del vaso sono decorati da un motivo a graticcio ottenuto
CLIV, I a-d). La distinzione in due varianti che viene mediante sottili incisioni; un altro lato reca motivi deco-
generalmente proposta per questa forma (cfr. SAL0- rativi a rilievo, mentre l'ultimo lato presenta morivi vege-
MONSON 1969, p. 87 ss.), non ha basi tipologiche, ma tali incisi e l'iscrizione Ex o(f)fici(na) / Nmigi. Altezza:
si riferisce al fatto che la decorazione è disposta su due cm 19,6.
o tre registri (cfr. Decorazione). Realmente una variante Tipologia.
va considerata invece l'esemplare LA BAUME-SAL0MONSON Si conosce un solo tipo (XCI, 4).
1976, tav. 65, n. 3.
Produzione.
Produzione.
Forma prodotta in ceramica africana di Navigius. Per il
Forma prodotta in ceramica africana dl N avigius tipo di collo e l'orlo, cfr. la forma SAL0MONSON 1969, figg.
(l'officina di Navigius, a quanto consta dalle iscrizioni, 122-123, nella stessa produzione. Una forma simile è no-
sembra essere la sola a produrre questa anforetta). Imita ta in vetro, datata al II secolo (cfr. Is1NGS 1957.1 forma 90).
le anforette cilindriche in ceramica cnidia (cfr. tav. CXIX,
4). Per il tipo di collo e le anse, cfr. la forma SAL0MONSON Decorazione.
1973, fig. 45, in ceramica africana di Navigius. Una forma (r). Motivo n. 5.
simile è nota in verro, datata fine III - IV secolo (cfr. Cronologia.
Is1NGS 1957, forma 127).
IV secolo (Kunst und Altertum); inizi IV secolo (LA
Decorazione. BAUME-SALOMONSON 1976).
(r). Motivo n. 3. - (2). Motivo n. 4. - (3). Motivo Diffusione.
n. 4. (4). Morivo n, - (5). Jviorivo n. 3. - (6). lvlo- L'unico esemplare noto proviene dalia Tunisia.
rivo n. 4. - (7). Motivo n. + "" (8). Motivo n. 3.
(9). Cfr. LA BAUME-SALOM0NSON 1976, tav. 65, n. 3.
Bibliografia.
Tunisia, (I): SALOMONSON T973, p, 59, figg, 45, a-b. Kunsr und
Altertum 1973, taV. 76, !"., 162 LA BAUMF.-SALOMONSON 1976,
Cronologia. tav, 65, 1-2.
290-320 (Salomonson). E. T.

ELENCO DEI MOTIVI DECORATIVI A MATRICE.

r. ~)'cena di caccia a cavallo (tav. XCII, ia-b). LXXXII, 1970, p. 774-775, figg, 54-55. LA BAU.\IE~SALOJW)NSON
1976, mv. 63, n. 2.
Presente sul tipo SALOMONSON 1969. fìg. 124. s_: tratta
di una scena di caccia <-' cavallo con vari animalì (leoni, 2. Scena di circo ( ?).
antilopi, ecc.).
lJibliof;rajÌa. MERUK 1918, p. CLXXVIJ, fi.g. 2 SALOMONSON
Presente sul tipo CART0N 1909, p. 598 ss. La compo-
1964, caL 59, p, In. 1969, p. 88, fig, 124 CARANDINI, in MEFR, sizione è di non facile interpretazione: gruppi di figure

180
TERRA SIGILLATA: VASI

divisi da un'ancora e da una testa femminile. Generalmente 5. Perseo e Andromeda (rav. XCI, 4).
viene interpretata come una scena di circo o di anfiteatro. Presente sulla forma SALOMONSON 1973, fig. 45. Nella
Hihhor:rafia. CARTON I909, p. 598 ss. CARANDIN!, in MBFR, composizione è raffigurata la liberazione di Andromeda
LXXXII, 1970, p. 781, fig. 82.
dal mostro da parte di Perseo.
3, Scena di caccia e personaggi mitologici (tavv. XCII, Bibli'o{.!rafw. SALOMONSON 1973, p. 59, fig. 45 a-b - Kunst und
Altertum 1973, tav. 76, n. 162.
o; CLIV, 1 a-d).
Presente sulla forma SALOMONSON 1969, figg. 122-123. 6. Scene bacchiche (tavv. CXLVIII, 2 a-g; CXLIX, 1 a-h;
La decorazione è disposta su tre registri: nel primo sono CLI, 2).
riconoscibili figure mitologiche (Venere con amorini, Presente sui tipi MERLIN 1918, fig. 4, MERLIN 1943-45,
Diana [ ?], Satiri e Menade, Sileno); negli altri due registri fig. 1 e Kunst und Altertum 1973, tav. 78, n. 166.
è raffigurata una caccia a cavallo simile alla scena n. r; Bibliografi-a. MERLIN 1918, p. CLXXX, fig. 4 °~-· Cat. Alaoui 1922,
fra i cacciatori, figura di Venere con un amorino. tav. XIX, n. I = CARANDINI, in MEFR, LXXXII, 1970, p. 777
Bibliografia. MERLIN 1943-45, p. 152 CARANDINI, in MEFR, ss., figg. 64-72. MERLlN 1943-45, p. 258, fig. l = CARANDINI, in
LXXXII, 1970, p, 770, fig. 44; p. 77I, fig. 47, MAETZKE 1958, p, 47, MEFR, LXXXII, 1970, p. 779 ss., figg. 73-81. Kunsr und Alterwm
figg. 16-17. SALOMONSON 1969, p. 87, fi.g. !23, Kunst und Alterrum !973, tav. 78, n. 166 - LA BAUME-SALOM0NSON 1976, tav. 64, L
0

r973, tav. 77, n. r64. LA BAUME-SALOMONSON 1976, tav. 63, 4.

4. Figure mitologiche (tavv. XCII, 3; CLIII, 3 a-d). 7. Scena con Sileno, figura nuda, gi:(Jantomachia, Leda e
Presente sulla forma SALOM0NSON 1969) figg. 122-123. il cigno (tav. CL, 1 a-f).
L1 decorazione è disposta su due registri: sono riconoscibili Presente sui tipi MERLIN 1918, fig. l e TOlJTAIN
Marre e Apollo (di dimensioni maggiori rispetto alle altre 1928-29, tavv. II-III. Motivo noto in due versioni otte-
figure), Venere, Mercurio) Vittorie, Satiri e Menadi, Sile- nute da diverse matrici.
no, Amorini con elmo, gruppo erotico. Una simile deco- Bìb!iografi-a. MERLIN 1918, p. CLXXV, fig. I CARANDINI, in
MEFR, LXXXII, 1970, p. 775 ss., figg. 56-63. ToUTAIN 1928-29,
razione è pure presente su una lagoena in ceramica di tavv. Il-III. Kunst und Altertum 1973, tav. 79, n. 167 - LA BAUME-
Navigius (Kunst und Alrertum 1973, tav. 78, n. 165). SAL0MONSON 1976, tav. 63, n. 3.
Bibliof{rafia. MERLIN 1920, pp. 22-23, fi.gg. 1-2 ~ Car. Alaoui
19.'.!.2, tav. XIX, n. 2 = CARANDINi, in AfEFR, LXXXII, 1970,
p. 771, fig. 46. NEUGEBAUER 1932, tav. 103. CVA, Copenha{.!ue 7, Per altri motivi a matrice non contemplati nel presente
tav. 300, n. 6; tav. 30I, n. I a-d. SAL0MONS0N 1964, cat. 58, o Io. elenco, cfr. LA BAUME-SAL0MONS0N 1976, tavv. 63-65.
1969, p. 86, fig. 122 CARANDINI_, in MEFR, LXXXII, 1970, p. 770,
fig. 45. Kunst und Alrertum 1973, tav. 77, n. 163; tav. 78, n. 165. E. T.

F) PRODUZIONI DELLE AMPOLLE OLEARIE E DELLE BROCCHE


ANTROPOMORFE DECORATE A MATRICE.

Questi curiosi piccoli recipienti, databili nel II e III Libia "- e anche in Italia. Le ampullae presentano decora-
secolo, ricordano le lagoenae di Navigius e Saturninus e zioni di vario tipo (motivi geometrici, vegetali, animali-
le lucerne dei Pullaeni (p. 187). Furono prodotte nelle of- sti ci, cinegetici, portuali e religiosi). Alla stessa officina
ficine di lucerne di C. Lucceius Satuminus e dei Pullaeni. dei Pullaeni si attribuiscono i vasetti a forma di vecchia;
Dovevano contenere olio profumato ed erano usate fre- anch'essi, sembra, esportati in Italia.
quentemente negli edifici termali. Furono esportate nelle
varie province dell'Africa settentrionale - dall'Algeria alla A.C.

FORMA CARANDINI, i< MEFR » LXXXII, 1970, FIG. 9. inferiore e generalmente baccellata. Il fondo del vaso a
CARANDINI, ,,MEFR>> LXXXIT, 1970, FIG. 12. volte può presentare dei bolli; sono attestate le iscrizioni:
CARANDINI, <<MEFR>> LXXXII, 1970, FIG. 16. C. Luc(ceius) Sat(urninus) (già noto come produttore di
lucerne), Pullaeni (anche questo bollo è noto su lucerne
CARANDINI, << MEFR <> LXXXII, 1970, FIG. 38.
a becco tondo e cuoriforme) e Ex of(f)icina Proculi (que-
sfultima però su un esemplare da Thysdrus di incerta
Drscrizionc. attribuzione). Altezza: cm 6-8; larghezza: cm 9-13.
Ampulla olearia biansata di forma biconica o lenticolare.
Collo biconico o tronco-conico con stretta apertura. Orlo Tipologia.
indistinto oppure indistinto all'esterno e all'interno leg- CARANDINI, in MEFR, LXXXII, 1970, fig. 9. - Collo
g-errnente rastremato. Anse imnostate sul collo e sulle di forma tronco-conica, corpo biconico. Fondo privo di
spalle, spesso solcate da scanalature. Fondo privo di piede, piede, oppure sokato eia scanalature concentriche (t,r:.
oppure con piede ad anello. Il vaso appare realizzato XCIII, 1).
mediante l'unione di due parti ottenute a matrice. La CARANDINI, in MEFR, LXXXII, 1970, fig. 12. - Collo
parte superiore del vaso (a volte anche il collo) è decorata di forma tronco-conica. Corpo schiacciato di forma lenti-
da motivi a rilievo ottenuti dalle stesse matrici; la parte colare. Piede ad anello (tav. XCIII, 2).

181
CERAMICA AFRICANA

CARANDINI, in MEFR, LXXXII, 1970, fig. 16. Collo Cartagine, di non sicura attribuzione a questa produzione,
di forma biconica. Corpo assai schiacciato di forma lenti- presenta una curiosa decorazione ad ovuli nella parte
colare. Piede ad anello (tav. XCIII, 3). superiore del corpo,
CARANIHNI, in MEFR, LXXXII, 1970, fig. 38. ~ Collo
di forma tronco-conica. Forma del corpo più slanciata. Bibliografia.
Decorazione del collo e della spalla di tipo particolare Aft::erìa. (I): RAVOISIE 1846, tav. 41, fìgg. XI-XII CAR,\KDlNJ, in
MEFR, LXXXII, r970, p. 762, figg. 26~27.
(tav. XCIII, 4). Italia. (2): Ostia I, p, 63, figg. I2I, 78s ( ._ CARANDINI, in k!EFR,
LXXXII, 1970, p. 766, fìg. 42). (3-7): Ostia II, p. 35, fig. r9 ( CA-
Produzione. RANDINI, in /HE'FR, LXXXII_, 1970, p. 766, fig. 41); p, 35, fig. I7 a-b
( CARANDINr, in MEFR_, LXXXII, 1970, p, 765, fig. 39 a-b);
Forma prodotta m ceramica non verniciata africana. p. 35, fig. 18 ( CARANDIN:I, in MEFR, LXXXII, 1970, p. 766,
Questi vasi sono caratterizzati da una argilla di colore figg. 40 a-b); p. 43, figg, 51 ( CARANDINI, in MEPR, LXXXII,
1970, p. 765, fig. 38), 52 a-h ( -- CARANDINI, in MEFR, LXXXII,
nocciola chiaro nella maggior parte dei casi, non man- 1970, p, 765, figg, 36-37). (8-ro): CARANDINl, in MEFR, LXXXII,
cano però argille di colore rosato o di colore rossiccio 1970, p, 763, .fig. 3I; p. 764, figg, 32-33; p, 764, figg. 34-35; p, 766,
simile alla pasta della sigillata africana A tarda (A'). La fig. 43,
Lìbia. (r1-r3): CARANDINI, in MEFR, LXXXII, 1970, p. 755, figi:;.
superficie presenta un colore giallognolo oppure una in- 2-4; p, 756, fig. 5.
gubbiatura nera o rosata. 11 centro di produzione di questi Tunisia, (14-16): RENAULT I9II, p. 81 ( CARANDINI, in MEFR,
vasi è stato indicato da A. Carandini (MEFR, LXXXII, LXXXII, 1970, p, 756, fig. 8); p. r27 ( CARANDINI, in MEFR,
LXXXII, 1970, p, 756, figg, 6-7). (17); MERLIN 1915, p, CLXIII,
1970, p. 767) nel territorio dell'Africa Proconsolare. In- fig. l ( C'.ARANDINI, in MEFR, 1970, p. 760_, fig. 20). (I8): lV1ERLit--',
teressante è sottolineare che i bolli rinvenuti siano presenti in CR.4.1, 1917, p, 76, fig. 4 ( -- CARAND!Nl, in MEFR, LXXXJl,
I970, p, 760, figg. 21-22; p, 761, figg, 23-24). (!9-21): CARANDINr, in
anche su lucerne e d'altra parte la forma delle anse è MEFR, LXXXll, 1970, p. 757, figg, 9-II; p. 758, fig. I3 a; p. 757,
assai simile alle anse o prese forate delle lucerne. Per fig. rz; p. 758, figg. n b-15; p. 759, figg. r6-t9.
la forma del corpo cfr. le lagoenae biconiche in cera- Museì e Collezioni. (22-23): SALOMONSON r972, p. 104, fig. 21;
p. 105, fig. 22.
mica africana di Navigius, Saturnìnus e Gududio (tavv.
LXXXIX, r-2; CXLVIII; CXLIX; CL; CLI, 1-2 assai
simili per la tecnica di produzione a matrice e per il
fondo baccellato), le forme Sal. XXI in sigillata africana C 1 FORMA CARANDINI, «MEFR » LXXXII, 1970, F!GG.
decorata a rilievo applicato, Sal. A7 e Pali. 39 in sigillata 83-85.
africana A 2 • Due esemplari rinvenuti in un colombario
di Ostia e conservati nel magazzino del .lviuseo Ostiense
(n. inv. 5867-5868) vanno considerati come facenti parte Descrizione.
di una serie particolare probabilmente più antica (I se- Brocchetta monoansata realizzata a matrice a forma di
colo?), prodotta forse in Italia e per un uso strettamente vecchia ubriaca seduta, recante fra le mani una brocca
funerario (cfr. SQUARCIAPINO, ìn NSA, 1961, p. 145 ss., biconica. Ansa a presa forata sul tipo di quelle delle am-
fig. 12 = CARANDINI, in MEFR, LXXXII, 1970, figg. pullae oleariae (v. la forma precedente) e delle lucerne,
28-30). Gli esemplari in questione sono stati esclusi dalla impostata direttamente sul collo oppure sul corpo del
tipologia e presentano una forma lenticolare con fondo vaso. Alcuni esemplari presentano delle iscrizioni: a) Amo
emisferico e sulla spalla una decorazione a striature. Anse viinum; sic/ mediam / p(uellam) ures, si/ vertas. b) Ex
decorate < a foglia di palma )),
1
,l,Jf)ic(ina) Pullacni. Altezza: cm 6-r7.
Decorazione. Tipologia.
(r). Motivo n. 3. "- (2). Motivo n. r. - (3). Motivo n.
Si conosce un solo tipo (tav. XCIII, 5).
r. - (4). Motivo n. r. (5). Motivo n. r. - (6). Motivo
n. r. (7). Motivo n. 6. "" (8). Motivo n. 4 ('). - (9:. Produzione.
Motivo n. 4. - (10). Motivo non riconoscibile. - (11).
Motivo n. + - (12). Motivo n. 5. - (r3). Motivo n. 4. - Forma prodotta in ceramica non verniciata africana.
(14). Motivo n. 6. - (15). Motivo n. 4. - (16). Motivo Argilla nocciola e ingubbiatura rossiccia. Brocchette simili
n. r. - (17). Motivo n. 7. "- (r8). Motivo n. 4. - (19). Mo- per fattura sono state rinvenute ad Ostia, raffiguranti
tivo n. 4. - (20). Motivo n. 4. - (21). Motivo n. 4. - una donna che allatta un bambino ed un vecchio con un
(22-23). Motivi non chiaramente visibili. bambino (cfr. Osria I, fig. 883-884). Questa produzione
si riallaccia a tutta una serie di brocchette antropomorfe dì
Cronologia. problematica datazione (II secolo a.C. ?) diffuse nel Me-
Secondo venticinquennio II secolo - fine III/inizi IV diterraneo orientale (cfr. CARANDINI, in MEFR, LXXIli
secolo? (Carandini). · Esemplari in strati delle Terme del 1970, pp. 781-783). Alcuni esemplari di lagoenae biconiche
N notatore ad Ostia, databili tra la fine del II e la metà in ceramica africana di Navigius e Saturninus (dì-. p. 177)
del III secolo (ambiente I, strati IIA, IC; ambiente IV, presentano il collo a forma di vecchia.
strato di abbandono).
Cronologia.
Diffusione. Prima metà III secolo (Carandini). Alcuni frammenti
Forma nota in Algeria, Libia e Tunisia; alcuni esemplari nelle Terme del Nuotatore di Ostia, in strati di secondo
ad Ostia. Un esemplare nel magazzino del museo di venticinquennio di III secolo (O.uia I, p. rr7).
TERRA SIGILLATA: VASI

Diffusione. RANDINI, in MEFR, LXXXII, 1970, pp, 781-782, figg. 83-85. DE-
LATTRE 1890, vol. II, tav. XII, 8 (?). SAVAULT, in BCTH, 1895,
Sono noti esemplari in Tunisia, frammenti ad Ostia e al r,. 140, n. 13, tav. VII, fig. 11. CARCOPINO, in BCTH, 1920, p. CCIV,
museo di Constantine in Algeria. tav. XXIII. FouCHER 1964, p. 286, fig. 26. SALOMONSON 1968,
p. 138, fig. 52. Io. !972, p. 106-107, figg. 25 a-d "''· Kunst und Altertum
Bibliografia. I973, rnv. 79, n. 168 LA BAUME-SALOM.ONSON 1976, tav. 68,
Jra/ia. Ostia I, fig-. 882. nn. 3-4.
Tunisia. CARTON, in BCTJJ, 1890, p. 210, fig. 30 -·- Car. Alaoui
r89i, p. 145, n. II5, tav. XXXII YACOUB 1969, fig. ll4 CA- E. T.

ELENCO DEI MOTIVI DECORATIVI A MATRICE DELLE AMPOLLE OLEARIE

Il presente elenco comprende le decorazioni della zona 4. Scene animalisti'che (tav. XCIII, 9).
superiore del corpo delle ampullae olearie; la zona infe- È il motivo decorativo più diffuso, noto in alcune
riore è infatti generalmente decorata a baccellature più varianti. A volte è presente uno scheletrico paesaggio
o meno fine. roccioso.
I criteri seguiti sono gli stessi degli elenchi della deco- Bib!io,:rafia. RENAULT l9II, p. I27 - CARANDINI, in MEFR,
razìone della sigillata africana. LXXXII, 1970, p. 756, fig. 6, MERLIN, in CRAI, 1917, p. 76, fig. 4 =
CARANDINI, in MEFR, LXXXII, 1970, p. 761, fig. 25. CARANDINI,
r. Motivi geometrici (tav. XCIII, 6). in MEFR, LXXXII, 1970, p, 755, fig. 2; p. 756, figg. 5, 8; p. 757 s.,
figg. 9-II, I3 a; 12-13 b-15; p. 759, figg. 16-19; p. 763 s., figg. 31-
La decorazione è costituita da cerchietti concentrici 33; p. 764, fig. 34-35.
con bottoncino centrale a rilievo, perline, cordoncini, sca-
nalature, scaglie, in una composizione assai complessa che 5. Busti di di'l'inità,
occupa anche il collo/orlo dei vasi. Questa decorazione La decorazione è costituita da una serie di sette busti,
è caratteristica di un certo numero di esemplari rinvenuti interpretati come divinità rappresentanti i giorni della
ad Ostia (Terme del Nuotatore). settimana (cfr. Cat. Alaoui 19rn, p. 314, n. 707).
Riblio,:rafia. Osria I, p. 63, fig. !21 ( CARANDlNI, in MEFR, Bibliografia, CARANDINI, in MEFR, LXXXII, 1970, p. 755,
LXXXII, 1970, p. 766, fig. 42). Osria Il, p. 35, fig. 17 a-b ( = CA- figg. 3-4.
RANDINI, in MEFR, LXXXII, 1970) p. 765, fig. 39 a-b); p. 35, fig.
18 a-b ( CARANDINI, in MEFR, LXXXII, 1970, p. 766, fi.g. 40 a-b); 6. Scene di caccia(?) (tav. XCIII, IO).
p. 35, fiµ;. 19 ( ~- CARANDINI, in MEFR, LXXXII, 1970, p, 766,
fig. 41); p. 43, fig. 51 ( ---~ CARANDINI, in MEFR, LXXXII, 1970, Si tratta di scene animalistiche e cinegetiche in un pae-
p. 765, fig. 38). saggio alberato. È incerta l'interpretazione di un esem-
2. Motivi vegetali (tav. CXIII, 7). plare assai frammentario da Cartagine in cui è visibile
Si tratta di un motivo a ghirlande stilizzate, alternate parte di una figura infantile.
Bibliografia. RENAULT I9II, p, 81 = CARANDINI, in MEFR,
con altri elementi vegetali. LXXXII, 1970, p. 756, fig. 8 (?), Ostia Il, p. 43, fig. 52 a-b CA-
Bib!iovafia, RENAULT 19!1, p. 127 ( CARANDINI, ìn MEFR, RANDINI, in MEFR, LXXXII, 1970, p. 765, figg. 36-3ì-
LXXXII, 1970, p. 756, fig. 7).
7. Paesaggio portuale (tav. XCIII, II).
3. De/fini (tav. XCIII, 8). Due navi in posizione simmetrica inquadrate da una
Coppie di delfini affrontati, divisi da tridenti e da con- serie di edifici portuali.
chighe. Il motivo è racchiuso da una fila di fuseruole ed Bibliografia, MERLIN 1915, p. CLXIII, fig. I CARANDINl, in
astragali. .MEFR, LXXXII, !9ìo, p. 760, fig. 20 - SALOMONSON 1972, p. 106,
BiMioJ;ra}ìa. R,WOlSIE 1846, mv. 41, figg. Xl-Xll CARANDINI, fig. 23.
in MrFR, LXXXII, 1970, p. 762, figg, 26-27. E. T.
TERRA SIGILLATA: LUCERNE

INTRODUZIONE

Oggetto di questa sezione sono le lucerne prodotte neJ- archeologici e da scavi, importanti e per la provenienza
1' argilla rossa propria anche dei vasi in sigillata, e talune accertata e per Ie datazioni del materiale. Ma gli studi
classi di lucerne che potremmo chiamare collaterali alla tipologici arrivano con forte ritardo (più di quarant'anni) ri-
produzione sigillata (le lucerne cosiddette (( tripolitane 1ì, le spetto alle prime tipologie tuttora valide concernenti le
lucerne di Navigius, le lucerne di Forma VI). Abbiamo lucerne fittili romane dei primi secoli dell'Impero. II breve
tentato di dare una sistemazione al materiale finora noto, articolo di PohI (P0HL 1962) contiene una prima clas-
dai vari punti di vista (tipologico, cronologico, dei centri sificazione, estremamente generica ma solida nei suoi
di produzione, del commercio). Alla vastissima bibliografia fondamenti principali. Gli scritti di Salomonson (SA-
non hanno infatti finora corrisposto adeguate sintesi tipolo- L0M0NS0N 1968 e 1969) sono di decisiva importanza per
giche e ricerche sulla produzione. L'ampiezza di riferimen- lo studio delle origini della produzione, dei rapporti fra
ti bibliografici è facilmente spiegabile. Fin dalla seconda produzione di lucerne in argilla rossa e produzioni va-
metà del1'8oo, infatti, si sviluppò un interesse vastissimo scolari coeve in sigillata, ed anche per il notevole contri-
per queste lucerne (e anche per altre produzioni vascolari buto recato alla tipologia. Hayes sfiora appena l'argomento
coeve) a causa della loro decorazione, geometrica e ve- delle lucerne e la tipologia proposta risulta di necessità
getale ma soprattutto figurata. V'è da notare - e in ciò molto sommaria (HAYES 1972). La tipologia di Provoost
consisteva il punto di maggiore interesse - che alcuni (PRovoosT 1970) è invece piuttosto articolata, ma non
soggetti si rifanno a episodi dell'Antico e del Nuovo Te- arriva a coprire l'insieme della produzione. La pubblica-
stamento e ad elementi del culto cristiano, talora allu- zione della necropoli di Raqqada (Raqqada l 973) è infine
dendovi simbolicamente. Si spiega quindi la curiosità che preziosa per ciò che riguarda le lucerne <1 di transizione )}
queste lucerne, dette appunto<( cristiane)>, hanno suscitato alla produzione in sigillata, ma ne restano cronologica-
presso gli studiosi di iconografia <1 paleocristiana )>, un mente escluse Je forme successive e più frequenti. Altri
campo che proprio nella seconda metà dell'Soo conobbe ampi cataloghi apparsi di recente si limitano a seguire le
un grande sviluppo. Sono quindi numerosi gli articoli o classificazioni esistenti: v. GRAZIANI ABBIANI 1969 (che
le opere di carattere generale che, a partire da questo segue la tipologia di Pohl), LA LoMIA 1971 e JoLY 1974
periodo, pubblicano lucerne di questa classe.1 o ne tratta- (importanti soprattutto per le lucerne tripolitane: seguono
no in connessione con l'arte delle catacombe (PERRET la tipologia di Hayes ). Il contributo più imporrante del
1851; R0LLER 1881) o più in generale con l'arte <( cri- nuovo catalogo di Ennabli (ENNABLI 1976) è la distin-
stiana i> (GARRUCCI 1880; DE \X1AAL 1886; KRAUS 1896; zione dell'insieme delle lucerne conservate a Cartagine e
WULFF 1909; LECLERCQ 1928; Di:iLGER 1922-1943). Da Tunisi in due grandi gruppi, con caratteristiche diverse per
un interesse non dissimile è mosso, del resto, anche il le tecniche, l'argilla e la decorazione. L'uno avrebbe come
Delattre nelle sue pubblicazioni (di grande importanza area di produzione la zona di Cartagine, l'altro la zona di
per la storia degli studi di questa classe) concernenti El Djem. La Joly ed Ennabli riprendono anche in esame
l'amplissimo materiale proveniente da Cartagine. i motivi decorativi della spalla e del disco_, in modo si-
Questa impostazione di studio iniziale, che si limita al- stematico, ma scisso dagli altri elementi della lucerna e dal
l'aspetto antiquario, condiziona" anche in seguito gli studi confronto con i vasi.
su queste lucerne. La bibliografia continua ad accrescersi Anche le pubblicazioni più recenti ci offrono, dunque,
enormemente, lungo tre filoni fondamentali: le pubblica- un quadro in più punti incomnletc- ' : carem-::: di quest2.
zioni di materiale africano, che è cii particolare importanza, produzìone di lucerne, Una delle prìncipali lince lungo
perché in diretta connessione con i centri di produzione; le quali andrebbe sviluppata la ricerca, sulla scia soprat-
i cataloghi di collezioni private e soprattutto di musei euro- tutto di Salomonson e di Hayes, è lo studio sistematico
pei; le pubblicazioni di lucerne provenienti da vari siti della decorazione figurata, non solo sotto l'aspetto ico-
TERRA SIGILLATA: LUCERNE

nografico, ma per fissarne meglio e in modo più organico Al suo interno si sono distinti quattro gruppi di tipi
i collegamenti con le produzioni vascolari decorate in si- (A, Il, C, D), in base alle differenze nella forma della spalla
uillata africana, precisando, ove possibile, una comunanza e all'apertura o chiusura dell'ansa, cioè ad elementi che
di centri di produzione e di officine. Tale complessa in- concernono direttamente la struttura della lucerna, pur
dagine esula però dai compiti della presente pubblicazione, mantenendo inalterate le caratteristiche generali della
che si propone solo di organizzare il materiale secondo forma. All'interno di ciascun gruppo di tipi, poi, i criteri
un criterio strettamente tipologico, e di affiancare a que- per le ulteriori distinzioni variano a seconda degli ele-
st'ultimo il criterio della produzione solo per quanto lo menti che di gruppo in gruppo emergono come dati co-
permettono le osservazioni e le indicazioni (talora vaghe) stanti, tradizionali, intenzionalmente mantenuti e svi-
finora compiute da altri studiosi. luppati. Perciò, all'interno del gruppo A (spalla convessa,
Questa sezione dell'Atlante si presenta perciò con ansa piena), contraddistinto sempre dal canale aperto, la
aspetti diversi dalle altre, appunto per la necessità di distinzione principale si opera in base alla decorazione
fondare quasi ex novo una tipologia che, nei casi di della spalla, che nei tipi AI mostra l'elemento costante
altre classi di materiale, era stata già proposta da pre- della foglia di palma e nei tipi A2 quello della serie di
cedenti studiosi. Tale necessità ha imposto la suddi- incisioni. Invece, all'interno del gruppo C (spalla piatta,
visione delle lucerne in forme, contraddistinte da una ansa piena), la distinzione principale è fra lucerne a canale
numerazione romana progressiva: procedimento che si aperto (tipi Cr) e a canale chiuso (tipi C2), mentre l'ele-
era invece evitato per le altre sezioni. Le forme sono mento della decorazione della spalla è qui meno costante
state poi riunite, ove possibile, in gruppi, anzitutto in e passa quindi in seconda linea. Le distinzioni minori,
base alla tecnica della decorazione (a rilievo applicato o a infine, sono stabilite in base alle differenze via via più
matrice), quindi in base ai collegamenti accertati (o anche importanti che separano ogni tipo dal tipo-guida, quello
solo ipotetici) con le produzioni vascolari. Ciascuno di cioè (( classico )', e più diffuso di ciascun gruppo. Ad esem~
questi minori gruppi di forme è preceduto da un'intro- pio, fra i tipi C2, emerge un tipo-guida C2 a dal quale
duzione. Si può notare a posteriori che il metodo della il C2 b differisce solo per la decorazione a pianta centrale
classificazione tipologica non sembra contraddire le nostre del disco; il C2 e per la decorazione della spalla; ì tipi
conoscenze sulla produzione, soprattutto per i primi de- C2 d e C2 e per la presenza della decorazione a conchiglia
cenni di storia di queste lucerne (quelli sui quali siamo (fra loro differiscono per la decorazione della spalla);
meglio informati). Vediamo infatti che alle successive con- il C2 f, infine, per la forma del disco. Si tenga presente
nessioni con produzioni ceramiche diverse (C 1 e C 2 [ ?], in particolare che l'elemento della decorazione del disco
Navigius, C 3) corrispondono tipologie diverse o stadi diversi a pianta centrale è stato considerato fanore di distinzione
dello stesso sviluppo tipologico (rispettivamente Forme I- tipologica solo dove è numericamente rilevante rispetto al
IV, V, VII). Le cose si complicano per le lucerne dette s{ di complesso del tipo in esame, e non dove appare come ele-
Henchir-es-Srira » (Forma VIII e, probabilmente, Forma mento più o meno casuale.
IX). Qui più che altrove sarebbe importante uno studio Un problema particolare è quelJo deJla tipologia dei fon-
analitico dei motivi figurati e una verifica dei loro even- di. Solo raramente questi vengono pubblicati, e quindi non
tuali collegamenti con le produzioni vascolari coeve (C 3- si è riusciti a identificare i fondi corrispondenti a tutte 1c
C4, D 1-D 2). L'estensione cronologica di queste forme non forme. Per le forme molto articolate (come la VIII) ci si è
consente infatti di fermarsi alla pur interessante notazione trovati di fronte al problema opposto, cioè a numerose va-
di Salomonson sulla connessione fra lucerne ,( di Henchir- rianti di un tipo di fondo sostanzialmente fisso. In quesful-
es-Srira 1) e officina di Navigius. Quanto alle diffusissime timo caso si è scelto di fare riferimento ad un solo esemplare
lucerne << africane classiche » (Forma X e, probabilmen- di fondo, che ne riassumesse le caratteristiche principali.
tei Forma XI), le abbondanti indicazioni di Salomonson Un altro rilevante problema nell'esame di questa classe
permettono di affermare con magg-iore certe;o:za il :::c:dìezH- di lucerne è auello delle imitazioni. Esse furono infatti
mento prima con la ceramica C 3-C4, poi con quella D;-Ì:F. largameme imitate in ceramica comune, ovunque, panico-
All'interno delle singole forme si è fatta un'ulteriore larmente in Italia e in Grecia, ma anche nella stessa Africa
scelta a favore di una tipologia considerevolmente articola- settentrionale. Non sempre è facile distinguere, nelle pub-
ta, e che certo può apparire eccessivamente analitica ri- blicazioni, gli esemplari di imitazione da quelli originali in
spetto, ad esempio, a quella di Pohl. Si tenga presente sigillata~ talora per la cattiva qualità delle riproduzioni, talo-
però che l'aver messo in luce taluni elementi decorativi ra perché non si fa cenno all'argilla. Comunque, le lucerne
come fattori di trasformazione tipologica non costituisce, certamente imitate sono state escluse dalla bibliografia; i
in questo caso, un'indebita confusione fra metodi di clas- casi dubbi sono contraddistinti da un punto interrogativo.
sificazione diversi. Infatti, all'interno di alcune forme Gli esemplari frammentari sono stati presi in considerazione
(soprattutto la VIII), certi elementi decorativi sia della solo se attribuibili con certezza o con forte probabilìtà a un
spalla (foglia di palma, incisioni, ovoli), sia del disco tipo preciso. Allo stesso modo ci sl è regolati per gli esem-
(rosettai conchiglia), non costituiscono varianti arbitrarie plari descritti ma non riprodotti dalle fonti bibliografiche.
aovm:e all'iniziativa di singoli artigiani, m<L fattori co- Quanto alla cronologia, si tenga presente che le dnt2-
stami, consapevolmente adottati, validi pertanto al fine zioni avanzate da studiosi precedenti su basi esclusiva-
dì isolare e distinguere singoli tipi. mente tipologiche sono contraddistinte da un punto in-
Come esemplificazione del metodo adottato, si può terrogativo. In altri casi (contesti stratigrafici, relitti, de-
guardare appunto alla Forma VIII, la più complessa. positi cronologicamente omogenei), non si è talora tenuto
CERAMICA AFRICANA

conto delle datazioni proposte dagli autori delle pubblica- Qualche cenno, infine, ai criteri adottati per le tavole.
zioni e ci si è invece basati direttamente sull'esame delle Gli esemplari scelti non sono stati, per lo più, riprodotti
associazioni con materiale datante (soprattutto sigillata realisticamente, ma semplificati per mettere in evidenza
africana). Le Missioni I talìana e Inglese a Cartagine, cui si soltanto le caratteristiche del tipo, eliminando soltanto gli
fa più volte riferimento, si sono svolte fra il 1973 e il 1976 elementi propri solo della singola lucerna. Le figure così
nel quadro del progetto UNESCO per la salvaguardia semplificate sono contraddistinte da un asterisco.
di Cartagine. La Missione Italiana a Tipasa (Algeria) si è
svolta fra il 1972 e il 1974. L. A. - C. P.

LUCERNE IN CERAMICA COMUNE DELL'AFRICA ROMANA (I-IV secolo d. C.)

Nelle pagine che seguono si tenterà di delineare, sia r974, p. 9i), può essere documentato soprattutto attra-
pure in modo estremamente sommario e quale si può verso confronti tipologici e iconografici, perché per tutta
desumere dai principali cataloghi finora editi e dalle quest'epoca i bolli d'officina su lucerne sono estremamente
poche sintesi esistenti, una storia della produzione di rari. Quando, con l'età flavia, essi ridiventano frequenti, si
lucerne africane in età romana imperiale, quale premessa osserva che, almeno per alcuni, la diffusione italica è
all'esame più analitico delle produzioni ((sigillate)) specifi- prevalente, ma gli esemplari africani sono una percen-
camente prese in considerazione in questa sede. Il pren- tuale già ragguardevole (si veda in S0TGIU 1968 la dif-
dere le mosse dall'inizio dell'età imperiale si giustifica fusione dei bolli MYRO e OPPI: queste officine produ-
non solo con esigenze di brevità, ma anche col fatto che cono ancora in prevalenza lucerne a volute e a semivolute
proprio in questo periodo si ha un mutamento radicale e solo poche lucerne a becco tondo). Sono scarsamente
nel panorama della circolazione di lucerne fittili sulla documentate le Firmalampen, smerciate soprattutto nelle
costa dell'Africa settentrionale. Fino all'età augustea tale province centro-settentrionali dell'Impero. Inoltre, con
panorama è infatti dominato da un lato dalla produzione significativo stacco rispetto a ciò che avveniva nei secoli
delle tipiche lucerne puniche <i a coppa i> (DENEAUVE precedenti, non è mai documentata in Africa, fino all'età
r969, p. 21 ss.), dall'altro dall'importazione di lucer- bizantina, un'importazione dei tipi prodotti nel l\1editer-
ne greche ed ellenistiche (DENEAUVE 1969, p. 43 ss.). raneo orientale.
Sembrano scarsamente attestate le lucerne prodotte in Fino a tutta l'età flavia l'attività di officine locali non poté
Italia nel II - I sec. a. C., probabilmente in connessio- quindi che essere molto ridotta. Una produzione locale
ne con la ceramica italica a vernice nera, peraltro assai relativamente ampia è rappresentata dal tipo cartaginese
poco studiate (alcuni esemplari sono stati rinvenuti in DENEAUVE 1969, IV F, che tenta di imitare le lucerne a
Marocco e a Cartagine, EGUÀRAS IBANEz, in MemMus volute, ma conserva caratteri (( punici )).
ArqProv, xv, 1954, n. 4; PoNSICH r96r, nn. r4, 16, Il quadro cambia in un'età, come quella fra Domiziano
18; DENEAGVE r969, nn. 195-196). Ma in generale il e Traiano, che è in generale di trapasso per l'insieme del-
quadro appare contraddistinto da un passaggio, privo di l'economia e della struttura produttiva delI' Africa romana.
soluzioni di continuità, dalle produzioni di lucerne Il grande aumento degli esemplari recanti bolli impressi
greche e puniche a quelle prodotte in Italia a partire in quest'epoca permette di delineare una problematica
dall'età augustea e presemi in Africa quasi dall'inizio più approfondita. Alcune grandi officine dell'Italia cen-
in grande quantità. Se ciò poteva darsi per scontato, per trale, databili quasi certamente, per i tipi prodotti, in questo
ovvi motivi storici, nel caso di Cartagine (DENEAlJVE periodo (ad una maggioranza di lucerne a becco tondo
1969: un'importazione italica si inizierebbe col tipo I se ne affiancano ancora molte a semivolute), smerciano
delle lucerne romane, cioè con le Warzenlampen di tipo buona parte della loro produzione sul mercato africano
Dressel 2), il fenomeno è non meno evidente in altre (v. la diffusione del bollo C OPPI RES, il più documen-
aree africane (per la Tunisia in genere, v. Cat. Alaoui, tato di tutto il mondo romano, in SoTGIU 1968, n. 464: 388
1897, r9ro e 1922; per il Marocco, PoNSICH 1961; per esempi italici, 163 africani). Altre officine coeve, anch'esse
Sabratha, JoLY 1974). Anche qui si passa dai tipi greci molto attive, hanno una diffusione in cui gli esemplari
(JOLY 1974, cap. I, nn. 1-7) ai tipi che segnano la tran- africani cominciano a superare quelli italici, ora di poco
sizione dalla tarda repubblica all'età augustea, a comin- (bolli C CLO SVC e GABINIA in SoTGTt: r96S, nn.
ciare dalle W'arzenlampen (JoLY r974, cap. II, r). 393, 423), ora in modo massiccio (L MVN ADIEC, in
Per tutta la prima età imperiale si constata un'intensa, SoTGrn 1968, n. 451). Anche in questi casi si tratta pe-
continuata ed esclusiva importazione dei tipi di lucerne rò dì officine che producono i consueti tipi italici e, in
prodotte, a partire da momenti diversi, soprattutto nell'Ita- qualche caso, tipi non solo prodotti, ma smerciati quasi
lia centromeridionale (tipi a volute, a semivoiute, a becco esclusivamente in Italia (le V Of!clkopflampen schematizzare,
tondo, primi esempiari a becco cuoriforme, tipi minori: tipo DRESSEL 22). Se si propende per l'ubicazione itaiica
complessivamente i tipi DENEAUVE r969, I-VII A e VIII di tali officine, si può pensare ad un'economia africana
A). Il fenomeno, unanimemente rilevato dagli studiosi abbastanza fiorente per costituire uno sbocco commerciale
(SALOMONSON 1968, p. 83; DENEAUVE r969, p. 83; JOLY privilegiato, ma non ancora sviluppata al punto da dare

r86
TERRA SIGILLATA: LUCERNE

inizio ad una autonoma attivìtà manifatturiera su vasta gruppo sono, viceversa, considerate italiche da alcuni
scala in questo campo. È inoltre possibile, o probabile, studiosi, ad esempio SALOMONSON 1968 e Raqqada 1973,
che esistessero succursali locali di ditte con sedi in Italia, /oc. cit. Il secondo gruppo (SALOMONSON 1968, p. 85 s.,
da dove si può pensare che giungessero le matrici già tipo f, III fase; DENEAUVE 1969, p. 85 s., Tablcau II;
pronte e i punzoni per i bolli. Di ciò non vi sono prove Raqqada 1973, tipo II, p. 98, punto 3) è distinto da un
dirette. L'ipotesi più documentata riguarda il bollo mutamento del tipo di bollo, che inizialmente impresso a
L MVN ADIEC, al quale potrebbero ricollegarsi una punzone viene poi inciso, dall'uso di formule come EX OF
serie di firme minori caratterizzate da identico prenome o simili, e soprattutto dalla tipologia. Nella sua produzione
e gentilizio e da cognomi forse di origine servile (v. sono infatti riconoscibili una serie di tipi locali nettamente
SoTGIU 1968, nn. 452-455, e, per i restanti, p. 105). differenziati da quelli italici sul piano morfologico e de-
Alcune di queste officine hanno prevalentemente diffu- corativo: v. per Cartagine DENEAUVE 1969, tipi VII B,
sione italica, altre africana. Si tratta di una serie di liberti VIII B, VIII e (lucerne a becco tondo e a becco cuori-
delegati a gestire succursali? Vi è poi sempre il problema forme di produzione africana), X A, X B, X c. Con la
delle imitazioni per surmoulage (cioè delle matrici tratte produzione di lucerne cuoriformi, che a un certo punto
da esemplari importati), sul quale si insiste soprattutto diviene prevalente, la cronologia del gruppo scende ai
in JoLY 1974, p. 84, e che è difficilmente risolvibile finché primi decenni del III secolo. Infine, anche la diffusione
manchino analisi organiche e generalizzate delle argille. di questi bollì è omogenea e in parte distinta da quella
Un quadro particolare è offerto dall'Egitto, dove alle im- del primo gruppo, poiché si concentra quasi esclusiva~
portazioni italiche del I d. C. sembrano sostituirsi preco- mente in Africa (vedi in SoTGIU 1968 la diffusione di bolli
cemente imitazioni locali, soprattutto di lucerne a becco come AGRI, LVCCEI, MAVRICI, PONTIANI, EX
tondo, e, dal II d.C., le tipiche lucerne (( a rana 1). Sem- OF PVLLAENI/PVLLAENORUM, EX OF Q SEM,
brano, non a caso, del tutto assenti i bolli impressi \( ita- EX OFI VICTORIS). SALOMONSON 1972, p. 103 ss.
lici» (MICHELUCCI 1975). ha messo fra l'altro in rilievo la connessione fra alcune
Il panorama, contraddittorio o comunque incerto per di queste officine e famiglie appartenenti all'aristocrazia
un'età di transizione quale i decenni fra il I e il II sec., fondiaria africana. I Pullaeni, proprietari di terre presso
sembra chiarirsi via via a partire dall'età adrianea. Gli stu- Uchi Maius in Tunisia, pervengono alla dignità senatoriale
diosi sono concordi nel porre al pieno II secolo - in ar- verso la fine del II sec., come è forse il caso anche dei
monia con gli sviluppi del processo di autonomia produtti- Luccei. Ambedue queste firme, al pari di altre, compaio-
va delle province - la creazione di officine africane che no, oltre che su lucerne, su altre produzioni ceramiche
tendono a sostituire le lucerne italiche importate. In (brocche plastiche, matrici per piccoli rilievi animalistici:
SALOMONSON 1968 a proposito del tipo a becco tondo SALOMONSON 1972), e in particolare sulle ampullae olea-
(pp. 83, 85-86), si propone una periodizzazione più riae prodotte con ogni probabilità in Tunisia (CAB.ANDINI,
rigida di quella qui delineata: la prima fase sarebbe in MEFR, LXXXII, 1970, pp. 757 s., 759 s., 767 s.; SALO-
caratterizzata dall'importazione italica (fino alla prima M0NS0N 1972). Vedi inoltre p. 181.
metà del II sec.), la seconda da succursali locali operanti Queste officine maggiori, a diffusione genericamente
per surmoulage (125-175 circa), la terza da officine afri- africana, sono poi affiancate da minori botteghe locali.
cane indipendenti (dal 175). Una classificazione analoga È il caso di Sabratha (JoLY 1974). Si noti, in questo
è seguita in Raqqada 1973, tipo 11, v. la ricapitolazio- centro, la diffusione quasi esclusivamente regionale di
ne a p. 98, punti 1), 2), 3), e lo schema a p. 99. Qui si molte delle firme che compaiono su tipi che coprono
enucleano inoltre una serie di esemplari a becco tondo probabilmente il periodo Il - metà III secolo d. C., e
prodotti da piccole officine locali (p. 98, punto 4). V. che sono a loro volta diffusi quasi solo localmente (JoLY
inoltre DENEAUVE 1969, p. 83 s., e JoLY 1974, p. 97. 1974, nn. 154-158, p. 24; nn. 524-572, p. 29; nn. 767-
:È soprattutto attraverso i bolli che si. può se;,rnire) in 8.:!4, p. ~o s.; e per una considerazione generale del fe~
questo periodo, il fenomeno del sorgere e dell'affermarsi nomeno,- p. 98). Fra tali firme, quelle con maggior cer-
di officine africane, concentrate, probabilmente, soprat- tezza individuabili come locali sono ANNIANE, BER-
tutto in Tunisia. Bisogna distinguere due gruppi. Il primo NACIE, DONATE, FORTVNATIANI, LEPTITANE,
è ancora caratterizzato da una produzione vicina a quella LVCERNARI, MEGALE, :EABAI/ZABAI, :EANJnNi
italìca dei decenni precedenti, composta soprattutto da SANON, VARNE (vedi per l'esame di questi bolli, l'in-
lucerne a becco tondo tradizionali. Il gruppo, che com- dice in JOLY 1974, pp. 85-97). Analogo il caso di alcune
prende fabbriche anche molto attive (bolli AVF! FRON, particolari produzioni di lucerne a becco cuoriforme pre-
e IVN! ALEX], e IVN DRAC, M NOV! IVST!: senti soprattutto nella Tunisia centrale e contrassegnate
v. SOTGIU 1968, nn. 401, 434, 436, 461; dell'ultima of- da-belli locali (SALOMONS0N 1968, p. 86 s., tipo g, Il
ficina si è scoperto uno scarico a Sousse in Tunisia), è fase; Raqqada 1973, p. 104, punto c, mentre i punti
omogeneo soprattutto dal punto di vista della diffusione. a e b corrispondono alle lucerne a becco cuoriforme
AI grosso degli es~mplari africani si affianc2 un 'esportazio- africane più diffuse e prodotte dalle officine maggiori).
ne minore, ma consistente~ che interessa l'Italia 'meridio- Come si è gi<" accennato, rascesa delìe officine african~
nale e insulare, lasciando fuori quasi del tutto l'Italia si accompagna ad un parallelo processo di riduzione del-
centrale. Iviancando le lucerne a becco cuoriforme, la l'area commerciale delle coeve officine situate in Itaiia
datazione dovrebbe porsi ancora nel II sec. avanzato. centrale e meridionale e, in particolare, di netta riduzione
È da tenere presente il fatto che alcune officine di questo del volume delle loro esportazioni verso 1' Africa, rispetto
CERAMICA AFRICANA

a casi come queJlo di C OPPI RES nel periodo prece- canale diritto (Raqqada 1973, tavv. xxix, xxx= SALO-
dente. Per il pieno II secolo, cioè per le botteghe deàite M0NS0N 1968, tipo h1-l12, figg. 2,2; 5,3; 6,1), datato
quasi esclusivamente alla produzione di lucerne a becco alla metà - seconda metà del III secolo. In molti di questi
tondo, si veda in SoTGIU 1968 la diffusione dei bolli tipi l'ansa per lo più è piena (si tratta di un'altra caratte-
C ATIL VEST, BIC AGAT, CLO HELI, L FABRIC ristica destinata a stabilizzarsi nelle produzioni di lucerne
111.ASC, GAB 111.ERC, N NAE LVCI, per l'Italia cen- in sigillata).
trale; e quella del bollo KL\CEI (n. 409) per l'Italia meri- I dati cronologici concernenti questi tipi sono scarsi.
dionale. Il fenomeno si accentua con la prima metà del Dalla necropoli di Raqqada proviene un esemplare datato
III secolo. In quest'epoca le officine centro-italiche, che al 250-275 circa (Raqqada r973, p. 109 s.). Dal relitto B
producono quasi esclusivamente lucerne a becco cuori- della Pointe de la Luque (Marsiglia) proviene, fra le altre,
forme, hanno un'area commerciale praticamente limitata una lucerna molto simile al tipo 14 dì Raqqada (LIOL\
all'Italia centrale; gli esemplari africani sono rarissimi. in Gallia, 31, 1973, p. 579 ss., fig. 16, 3), Il carico è afri-
Vedi ad esempio, in SoTGIU 1968, la diffusione dei cano ed è databile, per l'associazione con le anfore, al IV
bolli L CAEC SAE, FLORENT, C IVN BIT, PASS secolo. La diffusione di questi tipi è scarsa non solo nel
AVG. resto dell'Africa (mancano a Sabratha e in Marocco\
Un nuovo mutamento nel panorama delle lucerne ma anche nella stessa Tunisia. A Cartagine ne sono atte-
prodotte in Tunisia si coglie a partire dal secondo venti- stati pochi esemplari (DENEAUVE 1969, tipo XII, nn.
cinquennio de] III seco]o. Si tratta in realtà di due processi II3I-II32, 1136).
paralleli, almeno in una prima fase. I1 primo concerne una Contemporaneamente si hanno a Cartagine produzioni
serie di produzioni in ceramica comune, i] secondo, locali parallele: v. DENEAUVE 1969, tipi XI A (con becco
invece, le prime forme di lucerne prodotte nella stessa inizialmente tondo o cuoriforme, poi indistinto dal corpo),
argilla usata per i vasi in sigillata africana. Ci occuperemo XI B ( con serbatoio bacceUato) e XI c. Vi ricorrono bolli
in questa introduzione anzitutto del primo, ma la pre- locali (NVNDINI). I tipi Deneauve XI-XII sono d3tati
messa è, per ambedue, la cessazione abbastanza brusca al III-IV secolo (DENEAUVE 1969, p. 86); per il tipo XI B
dell'attività delle grandi e piccole officine produttrici di si hanno dati inediti da Cartagine che permettono di
lucerne cuoriformi (( africane )) citate poco sopra. Ad esse datarlo al IV secolo.
si sostituisce una fioritura di officine locali, la cui produ- Secondo Salomonson, dopo gli inizi del IV secolo
zione è stata studiata approfonditamente soprattutto per le lucerne in sigillata soppianterebbero ovunque in
quanto riguarda la Tunisia centrale (SALOMONSON 1969, Africa le produzioni in ceramica comune (SALOMONSON
p. 76; Raqqada 1973, p. 109 s.); esse sono caratterizzate da 1969, pp. 77-78). In realtà, produzioni locali prosegui-
un'area commerciale limitata, locale, da un livello tecnico rono o si affiancarono a quella dominante in sigillata.
piuttosto basso e dall'uso di un'argilla grossolana, poco Ciò è dimostrato almeno nel caso delle lucerne alge-
depurata. A Raqqada sono stati distinti quattro tipi fon- rine in argilla giallastra priva di vernice, recanti sulla
damentali (Raqqada 1973, tipi 13-16, p. 106 ss.), i quali spalla iscrizioni caratteristiche, come E.lvUTE L VCER-
mostrano la progressiva evoluzione dal becco cuoriforme NAS COLATAS o COLLATAS AB ASSE. Esse sono
con volute accennate (tipo 13) al becco a canale, va- diffuse nella zona di Cherchel, e prodotte a Cherchel
riamente configurato, la cui creazione è di grande im- stessa e a Tìpasa, o solo in questa localitàJ fra il IV
portanza storica poiché tale caratteristica resterà tipica e il V secolo (BoucHENAKI 1975, p. 125 ss.).
per secoli della produzione di lucerne africane. Fonda-
mentale è a questo proposito il tipo r 5 di Raqqada a C.P.

I. LUCERNE A BECCO

A) LUCERNE DECORATE A MATRICE O A RILIEVO APPLICATO

I) Decorazioni di tipo C 1 e C ( ?). Forme I-III.

Dai punto di vista tipologico le prime forme di lucerne becco tondo o cuoriforme prodotte nei decenni prece-
prodotte nell'argilla usata anche per i vasi in sigillata denti. Un esemplare inedito, del tutto isolato, a becco
africana seguono un processo di sviluppo parnllelo alJe tondo < classico 1; ( con attaccatura rettiline2 dd becco <:
1

comemporanee lucerne in ceramica comune (Y. p. 186,. metà della spalla\ con disco liscio, ansa piena, è conservato
/\1.:olti caratteri, quali il corpo rotondo, la spalla spiovente nell'Antiquarium di Ostia (inv. 13671) (tav. CLV, I). Un
all'esterno, il disco tondo e delimitato da nervature, non esemplare inedito a becco cuoriforme della Forma I,
si differenziano affatto dalla tipologia delle lucerne a rinvenuto in scavi all'Isola Sacra, con spalla e disco deco~
TERRA SIGILLATA: LUCERNE

rati a matrice, unisce l'argilla propria della sigillata afri- tipi di lucerne in ceramica comune, oltre che di officine
cana ad una tipologia (DENEAUVE 1969, tipo VIII B) di vasi in sigillata. In effetti le nostre Forme I-IV sono
finora nota solo da lucerne in ceramica comune. Con que- anche dette <{ lucerne di El Aouja )>, perché note soprat-
sti due esemplari eccezionali ci troviamo, evidentemente, tutto da esemplari provenienti da questa necropoli
di fronte ai primissimi inizi della produzione, ad un mo- (SALOMONSON 1968, Appendice I, p. 142). Numerosi
mento di transizione posto in rilievo, nella lucerna a becco altri esemplari provengono però da altre località della
cuoriforme, dal motivo figurato del disco (Cibele su leone) Tunisia centrale, come Raqqada e Sidi Nasr Allah
che è comune a questa lucerna e ad esemplari dello stesso (Raqqada 1973, p. no). Il repertorio figurativo dei dischi
tipo in ceramica comune (MENZEL 1954, n. 734, fig. 120). si riallaccia a quello della sigillata C 1 e c~ (SALOMONSON
L'esemplare dell'Isola Sacra, che col precedente attesta 1969, p. So, note 195-196, e p. 81). Le Forme I-IV sono
inoltre l'inizio delrimportazione in Italia delle lucerne datate da Salomonson, benché su basi unicamente tipo-
in sigillata, è dotato di ansa piena, che costituisce d'ora in logiche e in assenza di precisi dati di scavo, in un arco
poi una delle caratteristiche distintive di queste lucerne di tempo che va dal 230/40 al 310 d. C. È interessante
(rav. CLV, 2). notare (v. anche p. 147) come, stando almeno a queste
Con le Forme Il e III si ha uno sviluppo decisivo, già datazioni le prime officine di lucerne in sigillata afri-
osservato nelle lucerne coeve in ceramica comune, per il cana diano inizio alla produzione solo qualche decennio
quale dal becco cuoriforme si passa ad un becco a canale dopo il sorgere delle prime fabbriche di vasi in C 1
ancora non molto evidente e separato dal disco. La tecnica e e~ cui si richiamano. Inoltre, mentre la sigillata C 1
decorativa può essere sia a matrice, come sì è visto, sia e e~ ha subìrn una diffusione vastissima, questo non
a rilievo applicato, come sui vasi (SALOMONSON 1969, si verifica per le lucerne corrispondenti. Le lucerne in
p. So ss.). Con l'esemplare ostiense della Forma II si sigillata africana saranno infatti largamente commercia-
ha un primo esempio di spalla decorata con ramo di lizzate solo a partire dalla Forma VIII (metà IV secolo
palma. circa: v. oltre).
È quasi certo che 1a produzione di lucerne in sigillata La diffusione delle Forme I-III copre la Tunisia cen-
abbia avuto inizio nella Tunisia centrale, cioè nell'area trale e la vicina Tripolitania con alcune eccezioni italiche.
caratterizzata fra la metà del III e ii IV sec. da una fiori- L'entità numerica di queste lucerne è estremamente
tura di piccole officine dedite alla produzione di analoghi ridotta.

FORMA I. FORMA Il.


SALOMONSON 1969, fig. 97 SALOMONSON 1969, fig. 98

Descrizione. Desc1·izione.
Corpo rotondo, becco cuoriforme, ansa piena, disco Corpo rotondo, becco arrotondato leggermente spor-
tondo con decorazioni in rilievo racchiuso entro scanala- gente, ansa piena, disco tondo con decorazioni in rilievo
ture concentriche, spalla spiovente verso l'esterno (ravv. racchiuso entro scanalature concentriche, spalla liscia
XCIV, 1; CLV, 3). spiovente verso l'esterno (tavv. XCIV, 2; CLV, 5) che
può essere decorata da ramo di palma in leggero rilievo
Produzione.
(tav. CL V, 4).
I motivi figurati del disco, a matrice o a rilievo ap-
nlicato, corrispondono al repertorio decorativo della si- Produzione.
gillata africana C 1 e C' (?): SALOMO'~SON 1969. p. Se.
nota 195. I motivi figurati del disco, a rilievo applicato, corri~
spandono al repertorio decorativo della sigillata africana
Cronologia. C 1 e C 2 ( ?) : SALOMONSON 1969, p. So, nota 196.
La forma si pone all'inizio del processo che porta dalla
Cronologia.
lucerna a becco cuoriforme prodotta in ceramica comune
alla creazione della lucerna ({ africana classica 1), Le prime La forma costituisce la seconda fase del processo
quattro fasi di tale produzione vanno, indicativamente, iniziatosi con la forma SALOM0NSON 1969, fig. 97
dai 230;240 al 310 d. C. (SAL0MONS0N 1969, p. 79 ss., (v. sopra). Si d3ta quindi indicativamente nella secon-
fase !). da metà del III sec. (SALOMONSON 1969, p. 79 ss.,
fase Il).
Diffusione.
Irnb: (scavo GIGOM., lsofa Sacra, un esemplare- ine- DiHusùmc.
dito), Libia_, Tunisia. Tunisia, Iralìa (Ostia) Antiquarium, senza inv.).
Bibliografia.
Bibliografia.
Libia. ]OLY 1974, p. 167, tav. xxxv, n. 865.
1imùù1. SALOMONSON 1969, p. 79, fig. 97. Tm1isi,i. SAI"OMONSON rq6q, p. 7q ss., fig. 98.
CERAMICA AFRICANA

FORMA III. cana C 1 e C~ (?): \'. SALOMONSON 1969, p. 80, nota


SALOMONSON 1969, fig. 99 196.
Cranologia.
Descrzzzone.
La forma costituisce la terza fase del processo iniziatosi
Corpo rotondo, becco sporgente con accenno di canale con la forma SALOMONSON 1969, fig. 97 (p. r 89). Sì
non molto profondo, ansa piena, disco tondo con deco- data quindi indicativamente nella seconda metà del III
razioni in rilievo racchiuso entro scanalature concentri- secolo (SALOMONSON 1969, p. 79 ss., fase III).
che, spalla liscia spiovente verso l'esterno (tavv. XCIV, 3;
CLV, 6). Diffusione.
Produzione. Tunisia.
I motivi figurati del disco, a rilievo applicato, cor- Bibliografia.
rispondono al repertorio decorativo della sigillata afri- Tunisia. SALOMONSON 1969, p. 79 ss., fìg, 99.

B) LUCERNE DECORATE A MATRICE

I) Decorazioni di tipo C' e C2 ( ?). Forma IV.

Con la Forma IV si sostitrnsce alla tecnica decorativa Sui collegamenti con la sigillata v., a p. 188, l'introdu-
a rilievo applicato quella in cui le decorazioni del disco zione alle Forme I-III, cui in particolare il tipo A sembra
sono già presenti nella matrice. Dal punto di vista tipo- strettamente connesso. Il tipo B permette di collegare
logico c'è una novità, di grande importanza, rispetto alle la forma anche all'officina di Navigio (v. oltre), quindi
Forme I-III: il canale del becco assume una forma defi- ancora alla Tunisia centrale. Gli elementi di datazione
nita ed è aperto, cioè comunicante col disco. Il tipo B sono scarsi e labili (prima metà del IV secolo?).
introduce poi una novità anch'essa suscettibile di note- Con ìl tipo A si ha un certo aumento quantitativo della
voli sviluppi: la spalla, piatta e non più spiovente al- produzione rispetto alle forme I-III. Anche la diffusione
l'esterno, non è liscia ma reca una decorazione a foglia è più estesa, sia in Africa settentrionale, sia (con un esem-
di palma. plare finora isolato) in Italia.

FORMA IV. Cronologia.


SALOMONSON I 968, tipo k Tipo A: costituisce la quarta fase del processo iniziatosi
SALOMONSON 1969, fig. 136 con la Forma I: 300-310? (SALOMONSON 1969, p. 79 ss.,
fase IV); entro il terzo venticinquennio del IV sec. (v.
Dexrizionc. Tunisia, Raqqada 1973).
Corpo rotondo, becco a canale aperto non molto allun- Tipo B: 300-310? (SALOMONSON 1969, p. 95 ss.); en-
gato, ansa piena, disco tondo con decorazioni in rilievo tro il terzo venticinquennio del IV sec. (Tunisia, Raq-
a matrice. qada 1973).

Tipologia. Diffusione.
A. - Disco delimitato d::i più scanalature, spalla liscia
Tipo A: Algeria, Italia (Ostia, Antiquarium, n. inv.
spiovente all'esterno, fondo ad anello rilevato che pub 3108), Libia, Tunisia.
essere collegato all'ansa da una i:1ervatura in rilievo. Cfr. Tipo B: Tunisia.
SALOMONSON 1968, tipo k (tavv. XCIV, 4; CLV, 7 a) e,
per il fondo Atlante, tavv. XCIV, 5; CLV, 8. Bibliografia.
B. Spalla piatta decorata con foglia di palma in ri- Tipo A:
lievo. Cfr. SALOMONSON 19691 fig. 136 (tav. X.CIV, 6; Algeria. FARGES, in RecSocConsr, XXIII, 1883~84, p, 150, ta1·,
IX, fig. 43.
CLV, 9). Libia. JOLY I974, tav. XXXVI, nn. 876,878; tav. XXXVII, n. 87(J.
Tunisia. Cù[, Eliaoui 1922, p. 26r, n. 2437 ( , SALOMONSON
Produzione. 1969, p. 79, fig, I02}. MENZJ!L !954, fig, 142, n. 756. SALOMONSON
I motivi figurati del disco nel tipo A corrispondono al 1968, fig-. 2, 3 fig. 6, K ( R.aqqada 1973, tav. Xvn, tombu B5,
Ph. 16 tav. XXXII, n. 26_\. 3). SA!.,OMONSnN 1969. p. 7c;, fig. JOI.
repertorio decorativo della sigillata africana C1 e C 2 ( ?) Raqqada !973, tav. XXX!L r:. 26:,, :.::; 34.._.
(SALOMONSON 1969, p. 8r). Il solo esemplare noto del tipo ,\Iusei e Co!lezim1i. KRICHELDORF 1962, n. 2.36. Sn:NTLÉLEKY rq69,
B ha sul disco un motivo decorativo che da un lato si rial- p. 125, n. 231.
Tipo B:
laccia al repertorio della stessa classe ceramica, dall'altro a Tunisia. SALOMON.SON 1969, p. 95, fig, r36 ( Raqqada 1973,
quello di lucerne prodotte da Navigius (Forma V, p. 191). tav. XXXII, n. 263, 1).

190
TERRA SIGILLATA: LUCERNE

II) Decorazioni di Navigius. Forma V.

L'unica lucerna edita della Forma V ha il canale aperto vada localizzata in quel sito e che le lucerne da essa pro-
più allungato che nella Forma IV, e la spalla piatta, deco- dotte vadano considerate come l'immediato precedente
rata in rilievo da una foglia di palma molto schematizzata delle lucerne cosiddette ,i di Henchir-es-Srira 11 classiche
0 da una corona vegetale; presenta la particolarità ùel- (v. Forma VIII). I frammenti rinvenuti sarebbero pochi,
l'ansa forata. perché raccolti in superficie, mentre, essendo la produ-
II fondo bollato consente di individuare in essa un zione relativamente antica, è possibile che ve ne siano in
prodotto dell'officina di Navigius, che ha una produzione maggiore quantità negli strati inferiori. La questione è
collaterale a quella della sigillata africana (v. p. 176). La tuttora aperta (v. anche p. 193).
decorazione del disco permette di stabilire un collegamento Per la datazione dobbiamo limitarci alla cronologia in-
triangolare fra sigillata C 1 e C 2 ( ?), lucerne di Navigius dicativa attribuita da Salomonson all'officina di Navigius.
e lucerne di Forma IV, tipo B. Il rinvenimento di fram- Le lucerne di quest'ultimo, oltre che assai mal note,
menti di lucerne (( di tipo Navigius 1) fra gli scarichi d'of- sono rare nella stessa Tunisia centrale (l'esemplare edito
ficina di Henchir-es-Srira nella Tunisia centrale ha fatto che abbiamo citato viene da Hadjeb el Ajoun, a J7 km
sorgere l'ipotesi (SALOMONSON 1969, p. 97) che la fabbrica circa da Henchir-es-Srira).

FORMA V. ceramica. Frammenti di lucerne di Navigius provengono


SALOMONSON 1969, fig. 134 dagli scarichi di officina di Henchir-es-Srira. Si è ipo-
tizzata un'ubicazione dell'officina in questa località e un
Descrizione. collegamento con le lucerne {1 classiche 1) di Henchir-es-
Corpo rotondo, becco a canale aperto allungato, ansa Srira, Forma VIII (SALOMONSON 1969, p. 93 ss.).
forata, disco tondo con decorazioni in rilievo a matrice, V. anche oltre, p. I 92.
spalla piatta decorata con foglia di palma o corona vege-
tale in rilievo. Cfr. SALOMONSON 1969, fig. 134 (ravv. Cronologia.
XCIV, 7 a; CLVI, r a). Fondo ad anello rilevato con 290-320? (v. la datazione dell'officina di Navigius in
bollo inciso EX OF NAVIGI. Cfr. per il fondo SALO- SALOMONSON 1969, p. 92 ss.).
MONSON 1969, fig. 134 (tavv. XCIV, 7 b; CLVI, 1 b).
Diffusione.
Produzione. Tunisia.
Su Navigio, officina della Tunisia centrale, v. p. 176.
Bibliografia.
Quanto alle lucerne, si hanno rapporti sia con la ceramica Tunisùi. SALOJl.lONSON 1969, p. 95, fi.g. 134.
C1 e C 2 (?), sia con la Forma IV, tipo E, a sua volta
derivata, dal punto di vista decorativo, dalla stessa classe L.A.

III) Decorazioni vane. Forma VI.

La tipologia delle lucerne di Forma VI non si discosta rosso più pallido rispetto alla comune produzione in si-
troppo da quella della Forma IV (corpo e disco rotondi, gillata. È impossibile, attualmente, dire di più in meri-
becco a canale aperto non molto allungato, ansa piena), to alla cronologia e alla produzione di queste lucer-
tranne che per la spalla piatta e decorata con mo- ne. Una indicazione in questo senso può venire dalla
tivi vegetali a rilievo (in genere tralci, non il semplice loro diffusione, limitata alla Tunisia centrale, o me-
ramo dì palma che compare sulla Forma IV, tipo B). glio, alla sua fascia costiera 1 occasionalmente) alla vicina
L'argilla, ad un sia pur rapido esame, si presenta di un Tripolitania.

FORMA VI. rilievo a matrice, spalla piatta con decorazioni in rilievo


FENDRf 1961, tav. XXXVI, n. 4 a matrice.
Arùmrc, tav. XCV, 2
Tipologia.
Dc:scrizionc. A. - Cfr. FENDRI 1961, tav. xxxvi, n. 4. Tav. XCV, I.
Corpo rotondo, becco a canale aperto non molto al- B. - Decorazione del disco racchiusa entro un cerchio.
lungato, ansa piena, disco rotondo con decorazioni in Tav. XCV, 2.

191
CERAMICA AFRICANA

Produzione. Tipo B: Tunisia (museo Sousse, numerosi esemplari).


Forma quasi certamente prodotta nella Tunisia cen-
Bìblìografia.
trale: è diffusa solo in quest'area e nella Tripolitania.
Tipo A:
Diffusione. Libia. JoLY 1974, p. r67, tav. XXXVI, n. 873.
Tunisia. FENDRI r96r, tav, XXXVI, Il. 4,
Tipo A: Libia) Tunisia (museo Sousse, numerosi Tipo B:
esemplari). Tunisia. Atlante, tav. XCV, 2.

IV) Decorazioni di tipo C". Forma VII.

Con la Forma VII si hanno mutamenti tipologici im~ Dal punto di vista produttivo, sono accertati i colle-
portanti per gli sviluppi successivi. Il serbatoio, rotondo gamenti delle lucerne dei tipi A1 e B con la sigillata C:1.
in tutte le forme precedenti, diviene oblungo, e anche La datazione di Salomonson è anche qui basata su da1i
il disco assume generalmente un aspetto allungato. Il unicamente tipologici.
becco a canale aperto è più sporgente che nella Forma IV. Sia dal punto di vista quantitativo che geografico la
La differenziazione fra i tipi A e E si era già manifestata diffusione di queste lucerne è ancora molto limitata. Un
nella Forma IV: il primo ha la spalla liscia e spiovente esemplare del tipo AI è uno dei primi casi a noi noti di
all'esterno, il secondo la spalla piatta e decorata con ramo una lucerna in sigillata esportata in Italia, a Roma; ma
di palma schematizzato (inciso, in questo caso). Il fondo tutti gli altri esemplari di origine accertata vengono dalla
del tipo AI (a fascia piatta delimitata da incisioni, colle- Tunisia. Il tipo A2 si direbbe diffuso solo nella parte oc-
gante il fondo all'ansa) preannuncia il fondo della For- cidentale e costiera della Tunisia centrale. Del tipo B
ma VIII. è noto un solo esemplare tunisino.

FORMA VII. Produzione.


SALOMOKSON 1969, fig. IOO = PROVOOST, tipo 9A I motivi figurati del tipo AI e del tipo B hanno rap-
FENDRI 1961, tav. xxxv, nn. 3, 5 porti col repertorio decorativo della sigillata africana C3
SALOMONSON l 969, fig. 56 (SALOMONSON 1969, p. 81). Per il tipo A2, la diffusione fa
pensare ad una produzione propria della Tunisia centrale.
Descrizione. Cronologia.
Corpo allungato, becco a canale aperto allungato, ansa Tipo AI : costituisce la quinta fase del processo ini-
piena, disco tondo o più spesso ellittico con decorazioni ziatosi con la Forma 1: 325-350? (SALOMONSON 1969,
in rilievo a matrice. p. 81, fase V).
Tipo B: tipo collegato anche cronologicamente col
Tipologia.
tipo Ar: 325-350? (SALOMONSON 1969, p. 81).
A. - Disco delimitato da scanalature, spalla liscia spjo-
Diffusione.
veme all'esterno.
Ar. - Cfr. SALOMONSON 1969, fig. IOO (tavv. xcv, 3; Tipo AI: Italia, Tunisia.
CLVI, 2). Fondo ad anello delimitato da due soìcature Tipo A2: Tunisia (museo El Djem; museo Soussc,
concentriche, di cui quella esterna si prolunga in una n. inv. 8906).
fascia solcata internamente fino all'ansa; decorazione ve- Tipo B: Tunisia.
getale incisa nella parte inferior'2 del corpo. Cfr. KRr- Biblìografia.
CHELDORF 1962, n. 252 (tav. xcv, 4). Tipo Ar:
Italia. DE ROSSI 1867, pp. 12~13, n. 2.
A2. - Con volute ai lati del canale. Cfr. FENDRI 1961, Tu11isia. Cat. Alaoui 1922. p. 262, n. 2452 ( SALOl'IIONSt)N 1969,
tav. xxxv, nn. 3, 5 (tav. XCV, 5). Fondo ad anelli p. 79, fig. 100). DENEAUVE 1969, tav. CII, n. rr34.
concentrici rilevati, collegato all'ansa da nervature; de- Afusei i! Co!le:::ioni. KRICHELDORF 1962, nn. 240-:::qr; 2,')l-252.
PROVOOST 1970, p. 35.
corazione vegetale incisa sul fondo e sulla parre inferiore Tipo A2:
del corpo. Cfr. K.RICHELDORF 1962, n. 251 (tav. XCV, 6). Tunisia. FENDRI 1961, tav. XXXV, nn. 1, ~-
Afosei e Col/e:::ioni. KRICHELDORI' 1962, ·n. -251.
B. - Spalla piatta decorata da foglia di palma incisa. Tipo B:
Cfr. SALOMONSON 1969, fig. 56 (tav. XCV, 7). Tunisia. SAJ.OMONSON 1969_. p, 8r, fig, 56.

V) Decorazioni di Navigius o di altro tipo. Forme VIII e IX.

La Forma VIll presema una tipologia interna molto Forma VII. Come in quest'ultima, il corpo e il disco
più ricca e articolata di quella di ogni altra forma prece- tendono ad assumere un aspetto oblungo,- il che fa sì
dente e successiva. Alcune delle caratteristiche fondamen- che il becco non sia nettamente distinto dal serbatoio.
tali presentano elementi di continuità con la tipologia della Uno dei caratteri distintivi e unificanti della forma è dato

192
TERRA SIGILLATA: LUCERNE

dall'ansa, che è solcata, impostata verticalmente e non Su basi tipologiche si era finora ritenuto (SAL0MON-
sporgente dalla parte ~osteriore del s~rbatoio. Le forme SON 1968, tipo j,) che le lucerne cosiddette di Henchir-
<(
fin qui trattate erano mvece dotate di una normale ansa es-Srira )J fossero databili in un arco di tempo abbastanza
creneralmente non forata, non troppo dissimile per forma ristretto (325-375), precedente il momento in cui sareb-
da quella delle comuni lucerne a becco tondo o cuori- bero apparse le lucerne <( africane classiche )', corrispon-
forme. Il fondo della Forma VIII non presenta un piede denti alla Forma X (dalla fine del IV sec.). Questa opi-
differenziato, ma è leggermente concavo e delimitato da nione non è più sostenibile, se si guarda attentamente ad
solcature che si prolungano verso l'ansa in una fascia una serie di dati di scavo sia editi che inediti. Per il <( tipo-
piatta: sono caratteristiche che lo collegano strettamente guida )) A I a, il più frequente della forma, tali dati in-
al fondo della Forma VII. Le figurazioni del disco non dicano un'attestazione praticamente priva di soluzioni di
sono frequenti; in molti tipi è usuale il disco liscio, od continuità dal terzo venticinquennio del IV secolo al più
occupato da un cristogramma, da una conchiglia in rilievo, tardi (presenza nella necropoli di Raqqada) fino al VI secolo
da una rosetta, da una decorazione geometrica. Anche (Missione Italiana a Cartagine, contesti inediti). Questi
la spalla ha un repertorio decorativo ancora molto limi- risultati sono confermati dalla cronologia di numerosi
tato, vegetale o puramente ornamentale. altri tipi riuniti in questa forma, anche se in alcuni casi
La tipologia qui adottata si basa su quattro suddivisioni i dati sono più discontinui, perché i tipi stessi sono meno
fondate essenzialmente sulla forma della spalla, come attestati. Risulta comunque evidente che la produzione
principale fattore di differenziazione morfologica. Nei della Forma VIII comincia un po' prima rispetto alle
tipi A e B la spalla è convessa. Le origini della decorazione lucerne <( africane classiche}) di Forma X (note dalla
a foglia di palma, generalmente in rilievo, che orna la fine del IV alla seconda metà del VI sec.), ma nel com-
spalla sui due lati nei tipi A r, si possono agevolmente plesso si svolge in gran parte parallelamente alla produ-
seguire riesaminando gli sviluppi delle precedenti forme zione della Forma X.
di lucerne. Questa decorazione compare infatti nella Di immediato rilievo è il dato del grande aumento
Forma IV, tipo B, in rilievo; nelle lucerne di Navigius, quantitativo della produzione, in coincidenza con la crea-
Forma V, in rilievo; nella Forma VII, tipo B, incisa. zione della Forma VIII, e della sua vastissima diffusione,
I tipi A 2 hanno invece la spalla decorata con una serie di mentre, come si è visto, le precedenti forme di lucerne
incisioni. Il tipo B ha anch'esso la spalla convessa e sempre in sigillata si erano caratterizzate per una produzione
decorata con tralci continui in rilievo (i precedenti si quantitativamente modesta e per una diffusione limitata
trovano forse in taluni esemplari della Forma VI); la ca- quasi esclusivamente all'Africa e in particolare alla Pro-
ratteristica distintiva è data però dall'ansa, che qui è quasi consolare. Attorno alla metà del IV secolo la fabbrica-
sempre forata. I tipi C hanno la spalla piatta. Anche qui, zione di lucerne in sigillata ha un decollo, si direbbe
nella maggioranza dei casi la decorazione della spalla quasi improvviso, e questi prodotti cominciano ad af-
è a foglia di palma in rilievo, o è costituita da una serie fermarsi e a prevalere su mercati ben più ampi che in
di incisioni, o da semplici motivi geometrici impressi (cer- passato. È del tutto evidente (v. p. 81) come questo am-
chietti, nel caso di molti esemplari del tipo C 1 d con pliamento della diffusione sia strettamente collegato con
disco quadrato). Nei tipi a canale chiuso (C 2) a queste il parallelo e contemporaneo espandersi della circolazione
decorazioni della spalla si aggiunge un'ornamentazione dei vasi in sigillata africana D.
a ovoli. Nei tipi D la spalla non è distinta dal disco. La Il discorso sulla diffusione delle lucerne di Forma VIII
decorazione di questo, che copre quindì anche la spalla, è complesso e articolato, data la notevole diversificazione
è molto varia, ma (tranne che nel tipo D 7) sempre pura- tipologica interna alla forma; si possono tuttavia indivi-
mente ornamentale. duare alcune costanti. Anzitutto, un esame sia pure som-
La Forma IX si differenzia dalla VIII solo per la pre- mario di alcuni complessi inediti e di materiali di scavo
senza di due protuberanze o lobi all'attaccatura del becco; provenienti da Cartagine ci ha permesso di accertare che
le altre caratteristiche tipologiche sono le stesse, benché alcuni tipi dei quaìi non erano finora editi esemplari
il serbatoio tenda ad assumere un aspetto più rotondeg- tunisini, o dei quali era incerto se fossero prodotti in
giante che oblungo. sigillata o in ceramica comune, sono al contrario presenti
L'assenza di dati sicuri sulla produzione della For- in Tunisia e sono sicuramente prodotti in sigillata. Tutti
ma VIII è una delle lacune più gravi. Abbiamo visto i tipi compresi nella Forma VIII risultano così certamente
(p. 191) come Salomonson consideri il tipo Naviglus, cioè attestati in Tunisia.
la Forma V, il predecessore delle lucerne <1 di Henchir- Una seconda costante è rappresentata dalla diffusione
es-Srira)); tale opinione è anche avvalorata dalla com- in Italia delle lucerne di questa forma. L'Italia costituisce
parsa di motivi decorativi comuni a dischi di lucerne evidentemente un 'area privilegiata di smercio per questi
della Forma VIII e a vasi di Navigius (SALOMON SON 1969, prodotti: vi sono attestati quasi tutti i tipi (se si tiene
p. 97, fig. 135). D'altronde, risulta molto difficile pensare presente che alcune lucerne di origine ignota, conservate
alle lucerne della forma in esame come a prodotti del- all' Antiquarium Comunale di Roma, sono in realtà quasi
l'officina di Navigiu:-, o collegati unicamcme ad essa. L1 certamente di provenienza romana). Per alcuni tipi_, anzi,
loro cronologia (v. oltre) travalica di molto i termini di la Tunisia e l'Italia costituiscono le sole aree di attesta-
datazione dell'attività di Navigius, ed è almeno probabile zione. La presenza in Italia non è accertata solo per alcuni
un loro collegamento - che andrebbe comunque dimo- fra i meno diffusi dei tipi D. Una terza costante è data
strato ~ con le sigillate coeve C 3-C4, D 1 -D 2 • dalla scarsa diffusione della Forma VIII nel Mediter-

193
CERAMICA AFRICANA

raneo orientale. Essa è quasi del tutto sconosciuta nelle re- noti solo in Tunisia e in Italia. Vanno sottolineati inoltre
gioni che si affacciano da E sul mar del Levante, mentre alcuni fenomeni particolari. Il tipo A 2 b è attestato in
l'area egea (Grecia, Asia Minore) ne annovera appena misura assolutamente prevalente in Italia (soprattutto insu-
una decjna di esemplarl, alcuni dei quali forse di imita- lare), dove è almeno probabile che sia stato anche imitato.
zione. Poiché l'attestazione in Egitto è al contrario co- Vi dovettero essere, dunque, tipi destinati prevalentemente
stante per tutti i tipi principali e per molti dei minori, all'esportazione, anche se bisogna tener conto_ sia, ap-
si può azzardare l'ipotesi che queseultima area venisse punto, delle imitazioni, sia del fatto che il materiale
raggiunta via terra e che le lucerne <i di Henchir-es-Srira )) italiano, ad esempio, è più ampiamente edito di quello
fossero invece escluse, per motivi che ci sfuggono, dal africano. Viceversa, sembrano essere esistiti tipi destinati
commercio marittimo diretto verso l'Oriente. Forse la al solo mercato interno, o comunque tipi dei quali ci sono
domanàa era, in quest'area, soddisfatta da tipi locali la noti esemplari provenienti dalla sola costa àell'Africa set-
cui produzione era proseguita con maggiore continuità tentrionale o dalla sola Tunisia. È il caso di alcuni fra i tipi
e robustezza che in Occidente. D (D2, D3, D4, D5), noti da pochi esemplari. Poiché
La diffusione dei tipi principali della forma copre, le sole datazioni note per alcuni di essi sono molto avan-
quindi, un'area abbastanza ben definita, comprendente zate (seconda metà V secolo), si può pensare che questi
tutta la costa dell'Africa settentrionale, le altre province tipi siano produzioni tarde, collegate all'esaurirsi di que-
che si affacciano sul A1editerraneo occidentale, il Por- sta forma di lucerna e della sua capacità di penetrazione
togallo, il limes renano-danubiano, la Jugoslavia. Ciò vale commerciale molto al di Ià dell'area di fabbricazione. Si
per la maggioranza dei tipi A e per il tipo C1 a, che può tornerebbe cioè ai confini piuttosto limitati da cui si era
àirsi il <( tipo-guida )Ì del gruppo di tipi con spalla piatta: partiti con le produzioni cronologicamente precedenti la
si tratta, nell'insieme, dei tipi più attestati in assoluto. Forma VIII.
È ovvio che i tipi prodotti in minor misura o meno noti I pochi esemplari noti della Forma IX sono diffusi
abbiano aree di diffusione diversamente articolate e in praticamente solo in Italia e in Tunisia: è un'altra co-
genere più ristrette. Alcuni dei tipi C, ad esempio, sono stante che questa forma ha in comune con la Forma VIII.

FORMA VIII. concavo, ad anello poco rilevato collegato all'ansa da una


PoHL, 2 a :_-., , Salomonson 1968, tipo j nervatura o fascia piatta solcata al centro. L'anello e la
Pon1, 2 b nervatura sono generalmente affiancati da solcature che
Pon1, 2 d possono assumere, ai lati della nervatura o fascia, l'aspetto
PoHL, 2 h di volute. Al centro del fondo possono trovarsi motivi
PERRET 185r, tav. XIX, n. r decorativi o lettere incise. Cfr. per il fondo Ailmac,
PoHL, 4 a = Provoost, 6 d
tavv. XCVI, 2; CLVI, 4, 5.
PonL, 3 a "-"'= Provoost, ì a Tipologia.
DE CARDA!LLAC 1890, p. 309, fig. 63
A. -· Spalla convessa con decorazioni, canale aperto.
PERRET 1851, tav. XIX, n. 3
A1. - Spalla generalmente decorata con foglia di palma
PoHL, 2 i
schematizzata.
Dz CA.RDAILLAC 1890, p. 314, fig. ì3
Ara. Cfr. PoHL, 2 a (tavv. XCVI, 1; CLVI, 3).
DELATTRE 1899, tav. IX, n. 4
Ar b, Decorazione del disco racchiusa entro ·un cer-
PoHL, 2 c =- 3 c, tav. 25, 6
chio. Cfr. PoHL, 2 b (tavv. XCVI, 3; CLVII, r).
BRECCIA 1924_1 tav. XXVIII, I
Ar c. Decorazione del disco a pianta centrale attorno ad
P0HL, 3 c, tav. 25, I, ì
un foro di riempimentc. Cfr, PoHL, 2 d (tav\T. XCVI, 4;
Arlanre, tavv. XCVII, 7; XCVIII, 4
CLVII, 2).
Atlante, tar. XCVII, 8
A2. - Spalla decorata con una serie di incisioni.
FtHRER 1897, rav, XIV, 2, 8
A2 a. Cfr. PoHL, 2 h (tavv. XCVI, 5; CLVII, 3).
ALVAREZ-OSS0R10 1942, p. 284, fig. 5, n. 9
A2 b. Decorazione del disco a pianta centrale attorno
DENEAUVE 1974, fig. '4, n. 43
aà un foro di riempimento. Cfr. PERRET 1851, t<ff. XIX,
DENEAUVE 1974, fig. r3, n. 39
n. r (tavv. XCVI, 6; CLVII, 4).
MAREC 1958, p. 214, fig. a
B. - Ansa forata nella maggioranza dei casi) spalla con-
DENEAUVE I9ì4, fig. 14, Il. 45
vessa decorata con tralci in rilievo, canale aperto. Cfr.
TARRADELL-MARTiN 1970, ta\'. XXII, Il, 137
PoHL, 4 a (ravv. XCVI, 7; CLVII, 5).
JoLY r974, tav. XLVI, n. 1032
C. - Spalla generalmente piatta con decorazioni.
GARRUCCI 1880, tav. 476, n. 8
Cx. Canale aperto, decorazione della spalla costituita
Descrizione. nella maggior parte dei casi da foglia di palma schematiz-
Corpo allungato, becco a canale allur.;rnw non netta- Y.ata o da incisioni.
mente <lìstmto dal corpo. L'ansa, generalmente picna 1 Cr a. Cfr. POI-IL, 3 a (tav\'. XCVI) .8; CLYII, G).
rranne che nel tipo B, è impostata verticalmente e solcata C1 b. Decorazione del disco a pianta centrale attorno
sul dorso. II disco ha di solito forma allungata e può avere ad un foro di riempimento. Cfr. DE CARDAILLAC 1890,
decorazioni in rilievo a matrice. Il fondo è leggermente p. 309, fig. 63 (tavv. XCVI, 9; CLVII, 7).

194
TERRA SIGILLATA: LUCERNE

Cr c. Decorazione del disco a conchiglia in rilievo. Cfr. Cronologia.


PERRET 1851, tav. XIX, n. 3 (tavv. XCVI, 10; CLVII, 8).
Tipo AI a: 325-375? (SALOMONSON 1968, tipo j);
CI d. Disco quadrato, spalla spesso decorata con ovoli. entro il terzo venticinquennio del IV sec. (Tunisia,
Cfr. Pom., 2 i (tavv. XCVII, I; CLVII, 9). Raqqada 1973); seconda metà del IV sec. (Italia, PESCE);
Cr e. Disco ottagonale con lati diritti o curvilinei. seconda metà del IV sec. - primi anni del V (Italia,
Cfr. DE CARDAILLAC 1890, p. 314, fig. 73 (tavv. XCVII, 2i Isola Sacra 1975 e Ostia IV; Turchia, BAss-VAN DOOR-
CLVIll, I). NINCK 1971; Ostia, contesto inedito); fine IV - V sec.
Cr f. Disco semicircolare. Cfr. DELATTRE 1899, tav. IX, (Italia, Ostia 111); V secolo (Missione Italiana a Cartagine
n. 4 (tav. XCVII, 3). 1975, contesti inediti); secondo - terzo venticinquennio
C2. -- Canale separato dal disco. del V sec. (.Marocco, PoNSICH 1970); metà del V sec.
C2 a. Spalla generalmente decorata con foglia di palma (Francia, DENEAUVE 1972); intorno alla metà del V sec.
schematizzata o con incisioni. Cfr. Pom., 2 e = 3 e, (.M.arocco, PONSICH-TARRADELL 1965); seconda metà del
tav. 25, 6 (tavv. XCVII, 4; CLVIII, 2). V sec. (TW1isia, DENEAUVE 1974); età tardoantica (Mis-
C2 b. Spalla generalmente decorata con foglia di palma sione Italiana a Cartagine 1975, contesti inediti).
schematizzata o con incisioni, decorazione del disco a Tipo Ar b: seconda metà del V sec. (Tunisia, DENEAUVE
pianta centrale attorno ad un foro di riempimento. Cfr. 1974).
BRECCIA 1924, tav. XXVIII, I (tav. XCVII, 5). Tipo A1 e: seconda metà del IV - primi anni del V sec.
C2 c. Spalla decorata con ovoli in rilievo. Cfr. P0HL~ (Turchia, BASs-VAN DooRNINCK 1971); V sec. (Missione
3 e, tav. 25, 1, 7 (tavv. XCVII, 6; CLVIII, 3). Italiana a Cartagine 1975, contesti inediti); seconda metà
C2 d. Decorazione del disco a conchiglia in rilievo, del V sec. (Tunisia, DENEAUVE 1974).
spalla decorata con incisioni (tavv. XCVII, 7; CLVIII, 4). Tipo A2 a: primo venticinquennio del V sec. (Algeria,
C2 e. Decorazione del disco a conchiglia in rilievo, Sétif 1970); metà del V sec. (Francia, DENEAUVE 1972);
spalla decorata con ovoli in rilievo (tav. XCVII, 8). VI sec. (Missione Italiana a Cartagine 1975, contesti
C2 f. Disco ottagonale con lati curvilinei. Cfr. FUHRER inediti).
r897, tav. XIV, 2, 8 (tavv. XCVII, 9; CLVIII, 5). Tipo A2 b : entro il terzo venticinquennio del IV sec.
D. - Spalla non distinta dal disco. La decorazione del (Tunisia, Raqqada 1973); V sec. (Missione Italiana a
disco si estende alla spalla. Il canale è separato dal disco, Cartagine 1975, contesti inediti).
tranne che nel tipo D6 a. Tipo B: V sec. (Missione Italiana a Cartagine 1975,
Dr. - Decorazione del disco a conchiglia. Cfr. ALVAREZ- contesto inedito).
Oss0RIO 1942, p. 284, fìg. 5, n. 9 (tavv. XCVIII, I; Tipo Cr a: IV sec. (Francia, GALLET DE SANTERRE);
CLVIII, 6). metà del V sec. (Francia, DENEAUVE 1972 ).
D2. - Decorazione del disco a rosetta attorno ad un Tipo C1 b: VI sec.? (Grecia, BovoN 1966, n. 642).
foro di riempimento. Cfr. DENEAUVE 1974, fig. 14, n. 43 Tipo Cr d: seconda metà del V sec. (Tunisia, DE-
(tavv. XCVIII, 2; CLVIII, 7 a-b). NEAUVE 1974); VI sec. (Missione Italiana a Cartagine
D3. - Decorazione del disco a stella con otto punte e 1975, contesto inedito).
foro di riempimento al centro. Cfr. DENEAUVE 1974, Tipo Cz a: metà del V sec. (Francia, DENEAUVE 1972).
fig. 13, n. 39 (tav. XCVIII, 3). Tipo C2 f: seconda metà del V sec. (Tunisia, DE-
D4. - Disco ottagonale con lati curvilinei. Cfr. MAREC NEAUVE 1974).
1958, p. 214, fìg. a (tavv. XCVIII, 4, CLVIII, 8). Tipo DI: dopo la fine del IV sec. (associata con
D5. - Disco e spalla delimitati da una cornice curvilinea la Forma X, tipo A1 a: Italia, FALLICO 1967); V sec.
a undici lobi, decorazione del disco a pianta centrale at- (Missione Italiana a Cartagine 1975, contesti inediti);
torno ad un foro di riempimento. Cfr. DENEAUVE I974.~ VI sec. (Missione Italiana a Cartagine 1975, contesto
fig. 14, n. 45 (tavv. XCVIII, 5; CLIX, 1 a-b). inedito).
D6. Disco e spalla delimitati da una cornice rettan- Tipo D2: 470 circa (Marocco, PoNSICH-TARRADELL
golare con due elementi semicircolari sui lati brevi e con 1965); seconda metà del V sec. (Tunisia, DENEAUVE
una serie di piccoli semicerchi sui lati lunghi. 1974).
D6 a. Canale aperto. Cfr. TARRADELL-.M.ARTiN 1970, Tipo D3: seconda metà del V sec. (Tunisia, DENEAr-
tav. xxn, n. 137 (tavv. XCVIII, 6; CLIX, 2). VE 1974).
D6 b. Canale separato dal disco. Cfr. Jo1y 1974, tav. Tipo D4: seconda metà dd V sec. (Tunisia, DENEAU-
XLVt, n. 1032 (tavv. XCVIII, 7; CLIX, 3). VE 1974).
D7. - Disco e spalla racchiusi entro un anello in rilievo, Tipo D5: seconda metà del V sec. (Tunisia, DENEAt,-
disco liscio o recante una scena figurata. Cfr, GARRUCCI VE 1974).
1880, tav. 476, n. 8 (tav. XCVIII, 8). Tipo D6 a: seconda metà del V sec. (Tunisia, DENEAU~
VE 1974).

Diffusione.
È accertato un collegamento con l'officina di Navigius
(SALOMONSON 1969, p. 97), mentre sono solo ipotetiche Tipo A1 a: Mediterraneo occidentale, regioni àel con-
le connessioni con le produzioni contemporanee C 3-C4, fine renano-danubiano, Egeo (due esemplari), Egitto,
D'-D'. Jugoslavia, Portogallo.

195
CERAMICA AFRICANA

Tipo Ar b: Mediterraneo occidentale, Egitto, Por- lralia. PERRET 1851, tav. XIX, 2, FIORELLI 1885, p. 293, n. 18.
RoLLER 1881, tav, XC, 4. Fth-rn.ER 1897, tav. XIV, 2, 9; 4, II; 6, 4,
togallo. NoLL, in JOEAI, XXX, 1937, Beiblatt, coli. 247-248, fig. 82, nn.
Tipo Ar e: Mediterraneo occidentale, regioni del con- 59-60. FERRuA, in RAG, XXV-XXVI, 1949-50, p. 72, fig. 4, n. 3.
fine renano-danubiano, Egeo (due esemplari), Egitto, BoNoMo, in Congr, Naz. Arch. Crist., 1952, p. 96, tav. XV, 3; p. 97,
Jugoslavia, Portogallo. GENTILI 1950, p. 334, fig. 31. GRIFFO, in Congr, Naz. Arch. Crist.,
Tipo A2 a: Mediterraneo occidentale, Egeo (due esem- 1952, p. 198, taV. XXXVI, I. LAMBOGLIA 1950, p, 24, fig. 4, n. 15;
p, 170, fig. 98, n. 38. AGNELLO, in NSA, 1955, p. 263, fig. 4 a. PE-
plari incerti), Egitto, Jugoslavia, Germania, Portogallo. SCE, in MorzAL, XLV, 1961, col. 425, fig, 58 d. BAJLEY 1963, tav. 8 a,
Tipo A2 b: Algeria, Egitto, Italia (soprattutto insulare), n. 44. MERCANDO 1962, tav. V, 2, BRAVAR 1964-66, pp. 114-1!5,
Tunisia. fig. 3. B1s1, in NSA, 1966, p, 345, fig, 39 a, e, d. FALLICO 1967,
Tipo B: Mediterraneo occidentale, Egitto. p, 410, fig. 4 e. GRAZIANI ABBIANl 1969, p. 27, nn. 25-26; p. 39,
n. 74; p. 40, n. 75; p. 47, n. 101; p. 49, n, ru; p. 50, n. u2; p. 60,
Tipo Cr a: Mediterraneo occidentale, confine danu- nn. 153-154; p. 62, nn. 164-165; p. 63, n. 172; p, 64, n, 173; p. 86,
biano, Egitto, Jugoslavia, Portogallo. n, 256; p. 87, nn. 258-259; p. 95, n. 291; p, 97, n. 300; p, 142, n, 457;
Tipo C1 b: Grecia, Italia (Roma, Antiquarium Comuna- p, 145, n. 465; p, 161, n. 528; p, 170, n. 560. HANOUNE 1970, p, 258,
le, n. inv. 9731, ma di provenienza ignota), Portogallo, tav. 7, n. 46; p, 259, tav. 8, nn, 47, 50. PROVOOST 1970, taV. VII,
Tunisia (Missione Inglese a Cartagine 1974, contesti ine- n. II, Luni 1973, col. 500, tav. II7, 2, CM. 257, Ostia III, p, 400.
Isolu Sa,:ra 1975, p. 39, tav. 31, n. 61, a, b. Ostia IV, Ambiente XVI,
diti; Missione Italiana a Cartagine 1975, contesto inedito). strato I, p. 94 ss., tav. X, 51 (P, 27).
Tipo Cr e: Italia, Tunisia (Missione Inglese a Carta- Jugoslavia. RUBRIGHT, in Sirmium, 3, 1973, p. 59, tav. V, nn. 56-57,
gine 1974, contesti inediti). Libic. LA LOMIA 1971, p. 19, tav. XI b, n. 819; p, 21, tav. XII b,
Tipo C1 d: Austria, Egitto, Italia, Marocco, Portogallo, n. 824; tav. XII e, n. 825; tav. XII f, n, 827. JOLY 1974, tav. XLVI,
Tunisia. nn. 1035-1037, rn39; tav. XLVI, n. 1043.
Malta. BEcKER 1913, tav. XXVIII, n. 20,
Tipo C1 e: Italia, Tunisia (.Missione Inglese a Cartagi-
Marocco, LEYNAUD 1922, p, 317, fig. 67 ( = PONSICH 1961, n. 370).
ne 1974, contesti inediti; museo di Cartagine, n. inv. 880). PoNSICH 1961, tav. XXVII, nn. 361-363; tav, XXVIII, n. 389.
Tipo C1 /: Tunisia. PoNsrr.H-TARRADELL 1965, p. 21, fig. 10, n, 8; p. 30, fig. 20. PoNSICH
Tipo C2 a: Austria, Francia, Italia, Tunisia. 1970, p. 369, fig. 90; p. 374, fig. 92, tav. CXVII, n. 5.
Tipo C2 b: Egitto, Italia, Tunisia. Portogallo. ETIENNE-ALARCAo 1971, tav. V, fig, 15.
Spagna. ALVAREz-Ossoruo 1942, p, 284, fig. 5, EGUARAS IB.Wr.z,
Tipo C2 e: Austria, Italia, Libia, Marocco, Tunisia. in MemMusArqProv, XV, 1954, p. 180, fig. 72, n. 2.
Tipo C2 d: Italia (Roma, Antiquarium Comunale, n. Tunisìa. DE CARDAILLAC 1890, p, 317, fig. 79. DELATTRE, in
inv. 9736, ma di provenienza ignota), Tunisia (museo di RevArtChrét, XXXIII, 1890, p. 135, n. 21; p. 139, n. 91 ( = STUHL-
Cartagine, n. inv. 870). FAUTH 1898, tav, X, n, 17). GOETSCHY, in RecSocComr, 1894,
p. 578. RENAULT 1913, p, 81, n. 56. LEYNAUD 1922, p. 218, n. 8;
Tipo C2 e: Italia, Roma, Antiquarium Comunale, n. inv. p. 219, nn. 9-IO; p, 3r7, fi.g, 67. MENZEL 1954, fig. 149, n. 763.
15416, ma di provenienza ignota), Tunisia (museo di P0NSICH,inRA, 1960,p. r68,tav. V,n.50, FENDRI 1961, tav.XXXVI,
Cartagine, n. inv. 886). nn. 1-3; tav. XXXVII, n. 2. SALOM0NSON 1968, p, 83, fig, 2, I;
Tipo C2f: Algeria, Italia, Tunisia. p, 88, fig. 6, 2 ( = Ragqada 1973, tav, XXXII, n, A 12), DENEAUVE
Tipo Dr: Algeria (esemplari inediti a Tipasa), Austria, 1974, fig, rr, nn. 22-23, 25; fig. 12, nn. 31-34; fi.g. 13, nn. 35-38.
Turchia. BASS-VAN D0ORNINCK l97I, tav. 3, fig. 32.
Italia, Marocco, Tunisia (Missione Italiana a Cartagine U11gherìa, IVANYI 1935, tav. XXXIX, 1-7, 9, nn. 969-972, 977-
1975, contesti inediti, molti frammenti; museo di Carta- 979, 98I.
gine, un. inv. 845, 846). Musei e Collezioni. KENNER 1858, nn. 446, 448, 451-452. NJESSEN
Tipo D2: Marocco, Tunisia. 19II, tav. LXXXI, n. 2121. WOLLMANN 1924, tav. 3, 2, DELBRiiCK
1933, pp, 160-161, fig. 54. D6LGER 1922-1943, IV, tav. 152, IO-Il
Tipo D3: Tunisia. V, p. II6. BAlRRÀO OLElRO 1952, tav. XIV, n. 37. FERNANDEZ-
Tipo D4: Algeria, Tunisia. CHICARR0, in MemMusArqProv, XIII-XIV, 1952-53, fi.g. 58, n.
Tipo D5: Tunisia. 10. FERREIRA DE ALMEIDA 1953, tav, XLII, n. 197, LERAT 1954,
n. 189. BERNHARD 1955, tav. CIII, n. 350. KRICHELDORF 1962, p. 28,
Tipo D6 a: Spagna, Tunisia. Il, 238-239_, 243-245. P0NSJCH 1963, tav. VI, n. 8r. SZENTLÉLEKY
Tipo D6 b: Italia (Ostia, Amiquarium, nn. inv. 3161, 1968, p. 126, Il. 238.
13256; Roma, Antiquarium Comunale, nn. inv. 8090, Tipo Ar b:
15446, ma di provenienza ignota), Libia, Tunisia (museo Egùto. BRECCIA 1924, tav, XXII, I, n. 17 ( = POHL 1962, tai·. 24, 2),
di Cartagine, nn. inv. 849, 854, 864, 872). Italia. FiiHRER 1897, tav. XIV, 3, 6, CECCHELL! 1951-52, p, 173.
MENZEL 1954, fig. 79, I, n. 612; fig. 79, 2, n, 613.
Tipo D7: Italia (Roma, Antiquarium Comunale, n. inv. Malta, BECKER 1913, tav. XXVII, n. 22.
9707, ma di provenienza ignota). Marocco. PoNSICH 196r, tav. XXVII, n. 39L PoNSlCH-TARRADELL
1965, p, 27, fig. 14,
Bìbhografia. Porrogallo. FERREIRA DE ALM.EIDA 1953, tav. XLII, n. 196. RAMOS
FoLQUÉS, in AEA, XXVI, 1953, fig. 13 b.
Tipo Ara: Tunisia. RENAL'LT 1911, p. 100, n. r. DENEAUVE 1974, fig. Il, n. 24.
Algeria. DE CARDAII.LAC 1890, p. 3r5, fig. 74. FÉVRIER r965, fig. Musei e Collezioni. KENNER 1858, n. 460, Atlame, tavv, XCVI, 3;
3r, nn. 53-57. CLVII, r.
Austria. ALZINGER 1955, p. 45, tav. 20, n. 673. Tipo Are:
Egfrto. BRECCIA 1924, tav. XXII, 3, n. 2; tav. XXIII, 5, n. 9, 6, Egitro, BRECCIA 1924, tav. XXVIII, 2, n. 47; 3, n. 48,
n. 3; tav. XXV, 1, n. 25, 3, n. 27, 4, n. 26; tav. XXVI, r, n. 31, 2, Francia. CHABOT, in Cahias Litures, XIV, I9(>,. p, 109. r..
n. 32, 4, n. 34, 5, n. 35; ta'.'. XXVI: 5. n. 4-é:. , .. IIG, ii;~. L, r:.. 8. DENEAU'J:C 197:., tav. Xl, 6.
Francia. LERAT 1954, n. 1b9. RoLLAND 1951, p. 263, fii:r. 176. Germania Occidemale. POI-L !962, tav. 24, 4.
ÙENEAUVF. 1972, rav, XII, C 830, C 840. Grecia. BRONEER 1930, tav. XXI, n. 1451,
Germa11ia Occidentale. FORRER 1893, rav. Il, n. rr; tav. III, n. 9. Italia. NIESSEN 1911, tav. LXXXI, n. 2123, BERNABÒ BREA, in
ALTMANN, in TZ, VJ, r93r, p, ll4 ss., fig. I. POHL 1962, tav. 24, n. I. NSA, 1947, p. 215, fig. I b, ADAMESTEANU, in A'SA, 1960, p, 221,
Grecia. BovoN 1966, p. 87, n. 653 (?). fig, 14bis, BRAVAR 1964-66, p. 113 ss,, fig. 2, 4, BERNABÒ BREA-

1.96
TERRA SIGILLATA: LUCERNE
CAVALIER 1965, p. 343, n. 236, tav. CCXXXI, 30. GRAZIANI AP.- GRAZIANI ABBIANI 1969, p. 124, tav. XVIII, fig, 71, n .389. PROVOOST
BIANl r969, p. 97, n. 297; p. r55, n. 499. HANOUNE 1970, p. 258, 1970, p. 29. ZoVATI0 1971, p, 44, n. 333. Atlanre, taVV. XCVI, 7;
tav. 8, n. 51. CLVII, 5.
jugoslmn'a, IvANYI 1935, tav. XL, 2, n. 983. Tipo C1 a;
Libia. LA LOMIA 1971, p. 23, tav. XIII a, n. 838. JOLY 1974, Algeria. MAREC 1958, p. 213, fig. b.
tav. XLV, n. ro26; nn. 1027-1029, 1031. Ausrria. NoLL, in ]DEA!, XXX, 1937, Beiblatt, coll. 247-248,
Malra. BECKER 1913, tav. XXVIII, n,. 19; tav. XXIX, nn. 59, 61. fig. 82, n. 58. P0HL 1962, tav. 25, 5.
Marocco. PONSICH 1961, tav. XXVI, n. 358; tav. XXVII, n. 371; Egitto. BRECCIA 1924, tav. XXII, 2, n. 18.
nn, 359-360 ( ?). Francia. GALLET DE SANTERRE, in Gallia, XXIV, 1966, p. 451,
Porro.,:a!lo. FERREIRA DE ALMElDA, 1953, tav. XLII, n. 193, fig. 5. DENEAUVE 1972, tav, X, c. 835.
Svi:::zcra. BLONDEL-DARIER, in AnzSchwAlt, XXIV, 1922, p, 86, lialia. FoRRER 1893, tav. III, IO. PuT0RTl, in NBAC, XXVII,
fig. 3, 25. 1921, tav. IX, 6; tav. X, 3. MENZEL 1954, fig. 79, 3, n. 614; fig, 79,
Tunisia. LEYNAUD 1922, p, 218, nn. 4, 7. DENEAUVE 1974, fig. 6, n. 616 (?). P0HL 1962, tav. 25, 2. FALLICO 1967, p. 4l0, fig. 4 a,
14, n. 47- GRAZIANI ABBIANI 1969, p. 21, n. 2; p. 94, n. 282; p. 136, n. 429.
Turchia. BASs-VA."1 DooRNINCK 1971, tav. 3, fig. 33, D'ANGELA, in BollBadiaGrottaferrata, 1972, p. 37, fig. rn, n. IO(?).
Ungheria. IVANYI 1935, tav. XXXIX, 8, n. 980. Luni 1973, col. 501, tav. II7, IO, CM 1723.
Musei e Collezioni. MtLTNER, in ]OEAI, XXVI, 1930, Beiblatt, Jugoslavia. IVANYI 1935, tav. XL, 7, n. 988 (?).
col. 109, fig. 52. IVANYI 1935, tav. XL, I, n. 982. MENZEL 1954, Marocco. QUINTERO ATAURI 1945, ta\'. xcv, n. 48 ( = P0NSICH
tav. 72, 1, n. 594. MITTEN, in HSPh, LXIV, 1959, p. 256, tav. Il, 1961, tav. XXVIII, n. 380),
n. 34. GRAZIANI ABBlANt 1969, p. 27, n. 24; p. 54, n. 129; p, 57, Portogallo. FERR.EIRA DE ALMEIDA 1953, tav. XLIII, n. 208.
n. 143; p, 6o, n. 155; p. 65, n. 184; p. 73, n. 212; p. 108, n. 338. BELCHJOR 1969, tav. XXVII, 2-3, nn. 194-195.
Tipo A2 a: Tunisia. DE WAAL 1886, p, 273, fig. 125.
Alteria. 1'v1AREC, in ActesCongrSavames, 1954, p. JOI, fig. 3, Un;;heria. lVANYI 1935, tav. XL, 5, n. 986.
Sénf 1970, fig. 32, n. 87. Musei e Collezioni, DE BERSA, in BullArchSiDalmara, XXIX, 1906,
hi:itto. BRECCIA 1924, tav. XXV, 5, n. 29; tav. XXVII, 6, n. 45. p, 86, tav. IV, r, n. 600 ( ~~ P0HL 1962, tav, 25, 3). KRlCHELD0RF
Francia. DENEAUVE 1972, tav. XII, C. 836. 1962, n. 242. Po:HL 1962, tav. 25, 4. GRAZIANI ABBIANI 1969,
Germania Occidentale. ALT.MANN, in TZ, VI, 1931, p. II5, fig. 2. p. 28, nn. 27-32; p, lt6, tav. XVI, fig. 63, n. 363; p. 125, tav.
LOESCHCKE 1936, p, !12, tav. 25, 2 ( = PoHL 1962, tav, 24, 5). XIX, figg. 73-74, n. 395; p. 136, n. 433. Atlante, tavv. XCVI, 8;
Grecia. BoV0N 1966, rav. 18, n. 652 (?). CLVII, 6.
Italia. FIORELLI 1885, p. 293, n. 18. BAGATTI 1936, p. 78, fig. 66. Tipo CI b;
AGNELLO, in .:\/SA, 1955, p. 263, fig. 4 e, d ( ?). Lr GATTI, in NSA, Grecia. BovoN r966, tav. 17, nn. 639, 642, 643 (?).
1956, p. 193, fig. 4, 1. GARANA 1961, p. 151, fig:. 25 b. GRAZIANI Portogallo. FERREIRA DE ALMEIDA 1953, tav. X, n. 31; tav. XXIV,
ABElANI 1969, p, 151, n, 489. FALLICO 11970, tav. V, n. l. HAN0UNE n, 1457.
1970, p. 259, tav. 8, n. 53 (?); p. 260, tav. 9, nn. 55, 57. St'ban· 1970, Tunisia. DE CARDAILLAC 1890, p. 309, fig. 63.
p. 494, fig. 546, n. 693. Luni 1973, col, 500, tav. 117, 4, 6, CM II79/2, Musei e Collezioni. Atlante, tavv. XCVI, 9; CLVII, 7.
1383. Atlante, tav. XCVI, fig. 5. Tipo C1 e:
Jugoslavia. RUBRIGHT, in Sirmium, 3, 1973, p. 59, tav. V, nn. 58-59. Italia. PERRET 1851, tav. XIX, 3. ÙRSI 1897, p, 491, tav. III, 17.
Libia. LA LOMIA 1971, p, 21, tav. XII a, n. 823, JOLY 1974, GRAZIANI ABBIANI 1969, p. 156, tav. XXIV, fig. 95, n. 503. HAN0UNE
tav. XLVI, n. 1033. 1970, p. 258, tav. 7, n. 45.
Portogallo. FERR.ElRA OE ALMEIDA 1953, tav. XLIII, nn. 205-206. Musei e Collezioni. Arlantc, tavv. XCVI, 10; CLVII, 8.
Tunisia. DE WAAL I886, p. 274, fig. r30. DE CARDAILLAC 1890, Tipo Cr d:
p. 309, fig. 63. DELATTRE, in RevArtChrct, XXXIII, 1890, p. 136, n. 28. Austria. P0HL 1962, rav. 24, 6.
Cat. Alaoui 1897, p. 201, tav. XXXVI, n, 589 ( = DE CARDAILLAC Egi'tro. BRECCIA 1924_, tav. XXIV, 3, n. 22.
1922, p, II7, fig, 151). MENZEL 1954, fig. 148, n. 762. FENDRI 1961, ltalia. ORSI 189i, p, 486, tav. Il, 12. Brsr, in NSA, 1967, p. 398,
tav. XXXVI, n. 2. fig. 29 A. GRAZIANI ABB!ANI 1969, p. 97, nn. 298-299.
Turchia. MILTNER 1937, p. 154, tav. VII, n. 310 (?). Marocco. QUINTERO ATAURI 1945, tav. xcv, n. 51 ( = P0NSICH
Musei e Collezioni. ToUTAIN 1904, p. 1329, fig. 4600. WoLLMANN 1961, tav. XXVIII, n. 379).
1924, tav. 2, fig. I b. D6LGER 1922-1943, IV, tav. 152, r3 = V, Porto;;allo. FERREIRA DE ALMEIDA 1953, tav, XLIII, nn. 209-210.
p, u6. GRAZIANI ABBIANl 1969, p, 40, n. 76; p. 54, n. 130; p, 64, Tunisia. DENEAUVE 1974, fig, 12, nn. 27-30.
n. 174; p. 67, n. 189; p. 68, n. 192; p. 93, n. 277; p. 98, n. 306; p. ro6, Musei e Collezioni. RoLI.ER 1881, tav. XC, 3. PoNSICH 1963, tav. VI,
n. 334; p. 109, n. 344; p, 111, n. 349; p. 1 r2, n. 353; p. II9, tav. XVII, n. 77, GRAZIANI ABBIANI 1969, p. 61, n. 160; p, r58, n. 514; p, 159,
figg. 67-68, n. 374; p. 122, n, 384; p. 124, n. 390; p. 127, n. 397; n. 515.
p. 141, n. 451; p. 152, n, 492. Das Tier in der Antike 1974, tav. 60, Tipo Cr e:
n. 351.
Italia. GRAZIANI AflBlANI 1969, p. 93, tav. XII, fig. 48, n. 280.
Tipo A2b:
HANOUNE 1970, p. 261, tav. 9, n. 61. Luni.' r973, col. 501, tav. II7,
Algeria. FÉVR1ER 1965, fi.g. 31, n. 108. Sét1f 1970, fig. 32, n. 87. 12, c 384.
Egitto, LEIBUNDGUT, in JBM, 43-44, 1963-64, n. 53. Tunisia. DE CARDAILI.AC 1890, p, ;\14, fig. 74.
lralia. PERRET 1851, tav. XIX, I. ORS~ 1897, p. 49L tav. III, li,
SALINAS, in NSA, 1901, p, 36, fig. 6. MINGAZZlNI r949, p. 262, fig. 36, Tipo Cr f:
d. BRAVAR 1964-66, fig. 2, 5 (?). FALLICO 1967, p. 412, fig. 5 b. Tunisia. DELATTRE 1899, tav. IX, n. 4.
FABBRICOTTl, in Bo!lBadiaGrottaferrata, 23, 1969, p. 29, n. 74. GRA- Tipo C2 a:
ZIANI ABBIANI 1969, P. 56, tav. VI, fig. 22, n. 137, GlUSTOLISI, in Austria. PoHL 1962, tav. 24, 3,
Kokalos, XVII, 1971, tav. XL, fig. I b (?). Francia. DENEAUVE 1972, tav. X, C 841.
Tunisù1. Raqqada 1973, tav. XXXII, n. 3r8. Italia. DE RossI 1867, pp. 12-13, n. 3. PoHL 1962, tav. 25, 6.
Afosei e Co!le::;ionì. \X-'oLLMANN 1924, ta\•. 2, fig. I a. ALVAREZ- GRAZIANI ABBIANI 1969, p, 93, n. 281; p. 108, n. 340; p. 134,
OssoRIO 1942, p. 285, fig. 5, n. 12. n. 425.
Tipo B: Tunisia. DE \X'AAL 1886, p. 274_, fig. 127. L10YNAUD 1922, pp. 219-
Aìgeria. CARTON, in Bul/Oran, XXXVI, 1916, p. 94, tav. III, n. 3. 220, fig. 38.
Em'rro. BRECCIA 1924, tav. XXII, 4, n. I ( PoHL 1962, ta\'. 24, 7);
0
-
Aiusei e Col/ezinni. GRAZIANI ABBIANJ 1969, p. 134, nn. 424, 426;
tav. XXII, 5-6, nn. IO, 8; tav. XXIII, 3, n. 7; tav. XXVI, 3, n. 33. p. 167, n. 548.
Italia. FtiHRER-SCHULTZE 1907, p, 277, fig. I05, 3, r. BRAVAR Tipo C2 b:
1964-66, p, II4, figg. 2, 7 e 9. BERNABÒ BREA-CAVALIER 1965,p. 343, Egitro. BRECCIA 1924, tav. XXVIII, !, n. 46.
n. 237 (?), Bm, in NSA, 1967, p. 398, fig. 29 c. GRAZIANI ABBIANI lla!ia. GENTIL!, in }'..:,)'A, 1954, p, 320, fig. 15, 5. HAN0UNE 1970,
1969, p, 96, n. 292. D'ANGELA, in Puglia pa!eocrisriana, II, 1974, p. 261, tav, 9, n. 56.
ii;::.. !'7, r-•. 60. Tunisia. FENDRI 1961, tav. xxxv, Il, 2.
Libia. LA LOMIA 19il, p. 20, tav. XI c-f, nn. 820, 820 A, 821, ldu.m e Colìc::i'o11:·. Gn. FARRÉ\ r9.:--.:1Y. r2,-. !Y- :-:. 45.
821 A, 822. JoLY 1974, tav. XLVII, nn. 1045-1046. Tipo C2 e:
Malta. BECKER 1913, tav. XXIX, n. 44. Ausrria. P0HL 1962, tav. 25, r.
Tunisia. FENDRl 1961, tav. XXXVII, I. SALOM0NSON 1969, p, 69, lralia. FùHRER 1897, tav. XIV, 4, 4.
fig. r35. Libia. JOLY 1974, tav. XLVI, n. 1040; n. 1042.
Musei e Collezioni. FERNANDEZ-Cl-IICARRO, in MemMusArqPrm:, Marocco. PoNSICH 196r, tav. XXVII, n. 362.
XIII-XIV, 1952-53, fig. 58, n. 6. KRICHELDORF 1962, nn. 246-247. Tunisia. RENAULT 1913, p, 82, fig. 57.

197
CERAMICA AFRICANA
A1usei e Collezioni. PERRET 1851, tav. IX, I. GrL FARRÉS, 194/-48, Tipologia.
taV. IV, n. 48. POHL r962, tav. 25, 7 ( =,. PROVOOST 1970, tav. VII,
fig. 12). PoNSICH 1963, ta\'. VI, n. 78. A. - Spalla piatta, canale aperto.
Tipo C2 d: A1. - Cfr. PERRET r85r, tav. xv, 4 (tavv. XCIX, I;
A1usei e Collezioni. Arlanre, tavv. XCVII, 7; CLVIII,4.
Tìpo C2 e: CLIX,4a).
A1usei e Co!!ezirmi. Atlanre, tav, XCVII, 8. A2. - Decorazione del disco a pianta centrale attorno
Tipo C2f: ad un foro di riempimento. Cfr. ALVAREZ-OSSORIO 1942,
lralia. Fii1-IRF.R 1897, tav. XIV, 2, 8.
Tunisia. DE WAAL 1886, p. 273, fig. !2L fig. 5, n. 12 (tav. XCIX, 2).
Afosei e Collezioni. DE BERSA, in BuIIArchStDalmata, XXIX, 1906, A3. - Disco quadrato. Cfr. HANOUNE r970, p. 260,
p. 86, tav. IV, 5, n. 601. DòLGER 1922-1943, IV, tav. 148, 9 - V,
tav. rx, n. 58 (tav. XCIX, 3).
r,. II8. GRAZIANI ABEIANI 1969, p, 71, tav, VIII, fìg. 32, 11. 20!.
Tipo Dr: B. - Spalla piatta, canale separato dal disco. Cfr. GRA-
Austria. DERINGER 1965, tav. VII, n, 345. ZIANI ABBIANI 1969, tav. xxr, fig. 82 (tav. XCIX, 4;
Italia., FALLICO 1967, p. 413, fig. 6 b. FALLICO 1974, p. 487, fig. I, XCIX, 5 a).
n. 9- Luni 1973, col. 501, tav. II7, I!, C 345.
Marocco. QurNTERO ATAURI 1945, tav. XCV, nn. 47, 49 ( ~, PoN- C. - Spalla convessa e liscia, canale aperto, decorazione
SICH 1961, tav. XXVI, nn. 355-356). PoNSICH 1961, tav. XXVI, del disco a conchiglia. Cfr. BECKER 1913, tav. XXIX, n.
nn. 353, 357.
Tunisia. ALVAREZ-OSSORIO 1942, p, 284, fig. 5, n. 9.
40 (tavv. XCIX, 5; CLX, r).
Musei e Collezioni, GtL FARRÉS 1947-48, tav. IV, n. 44. GRAZIANI
ABBIANI 1969, p, 74, tav. IX, fig. 35, n. 218; p. 156, n. 504. Produzione.
Tipo D2:
Afarocco. PoNSlCH-TARRADELL 1965, fig. 20, penultima fila, a destra. Per il tipo di ansa e di fondo, la forma va molto pro-
Tunisia. DENEAUVE 1974, fig. 13, n. 42; fig. 14, n. 43. babilmente collegata con la produzione della Forma VIII.
Tipo D3:
Twn'sia. DENEAUVE 1974, fig. 13, n. 39; fig. I4, n. 41. Cronologia.
Tipo D4:
Algerìa. IviAREC 1958, p. 214, fig. a. Tipn A3: V sec. (Missione Italiana a Cartagine, con-
Tunisìa. DENEAUVE 1974, fig. 13, n. 40. testo inedito).
Tipo D5:
Tunisia. Dn,'EAUVE 1974, fig. 14, nn. 44-45.
D1ffusionc.
Tipo D6 a:
Spagna. TARR.\DELL-MARTfN 1970, tav. XXII, n. 137, Tipo Ar: Italia.
Tunisia, DENEAUVE 1974, fig. I I, n. 26.
Tipo D6 b:
Tipo A2: Italia, Tunisia (museo di Cartagine, n. inv.
Libia. JoLY 1974, tav. XLVI, n. 1032. 824).
Musei e Collezioni. Atlante, tavv. XCVIII, 7; CLIX, 2. Tipo A3: Italia, Tunisia 0\1issl0ne Italiana a Cartagine,
Tipo D7: contesto inedito).
Afusei e Collezioni. GARRUCCI 1880, taV. 475, n. 8.
Tipo B: Italia (Ostia, Antiquarium, nn. inv. 3048, I 3169,
13245, 13258; Arch. Fot. Inst. Gerrn., nn. 6r.2402,
FORMA IX. 61.2403, provenienza Roma, Campo Santo Teutonico).
PERRET 185r, tav. xv, 4 Tipo C: Malta, Italia (Ostia, Antiquarium, nn. inv.
ALVAREz-Ossomo 1942, fig. 5, n. 12 13150, 13170, 13172), Tunisia (Missione Italiana a Car-
HANOUNE 1970, P· 260, tav. IX, n. 58 tagine, contesto inedito).
GRAZIANI ABBIANI 1969, tav. XXI, fig. 82 Bibliografia.
BECKER 1913, tav. XXIX, n. 40
Tipo Ar:
Italia. PERRET 1851, tav. XV, 4.
Descrizione. Tipo A2:
Italia. GRAZIANI ABBIANI 1969, tav. XVI., fii;. 62, n. 361.
Corpo rotondo, becco a canale allungato non netta- Musei e Collezioni. ALVAREZ-OSSORI0 1942, fig. 5, n. n.
mente distinto dal corpo ed affiancato da protuberanze. Tipo A3·.
lraiia. HANOUNL: 1970, p. 260, ta\'. IX, n. 58.
L'ansa, impostata verticalmente, è piena e solcata. Il Tipo B:
disco e la spalla possono avere decorazioni in rilievo a Musei e Collc::::io11i. GRAZIANI ABBIANI 1969, tav. XXI, fig. 82, n. 423,
matrice. Il fondo è simile a quello della Forma VIII Tipo C:
.Malra. BECKER 1913, tav. XXIX, n. 40.
tav. CLIX, 4 b), e può avere due coppi~ di incisioni
oblique colleganti fondo e becco (tav.~CLIX, 5 b), c. r.

VI) Decorazioni di tipo C'-C' e D'-D'. Forme X, XI, XII.

La Forma X, 1a più frequente e diffusa forma di lu- queste lucerne corrisponde insomma una notevole stan-
cerna in sigillata} ha una tipologia complessivamente mene dardizzazion:::- tìpoiogicz. Alcuni dementi cofiegano questa
arrìcoiata rispetto alia Forma VIII; inoltre, la schiacciante forma ad altre precedenti, ma si ha forse uno iato cro-
maggioranza degli esemplari rientra in un unico tipo (AI a), nologico che caratterizza la nascita della « africana clas-
la cosiddetta li africana classica». Al massimo volume di sica )) come una creazione almeno in parte originale, priva
produzione e alla massima espansione commerciale di di precedenti immediati. Comunque, la Forma X ha il
TERRA SIGILLATA: LUCERNE

corpo e il disco rotondi e il becco ben distinto dal corpo, poco dopo, si esaurisce la produzione di piatti decorati
e si inserisce per questo in una linea che la ricollega alla in rilievo da parte delle officine nordafricane, alcuni temi
Forma IV (e, per l'allungamento del canale, anche alla decorativi sopravvivono sulle lucerne, ma subiscono una
Forma V di Navigio). t una linea distinta e parallela stilizzazione lìneare. Que."ito stile lineare in rilievo trova
rispetto a quella che unisce la Forma VII e la Forma VIII, riscontro nella decorazione lineare a stampo della sigil-
caratterizzate dal corpo oblungo nel quale il canale si lata DLD2: molti dei motivi impressi a stampo sui vasi
innesta con stacco meno netto. Anche il fondo, dotato in D sono gli stessi che, impressi in negativo nelle matrici
di un semplice piede ad anello in rilievo, colkga la (( afri- di lucerne della Forma X, danno luogo alla decorazione
c::ma classica)) alle lucerne delle Forme IV e V. Gli svi- in rilievo propria di queste lucerne. Il collegamento con
luppi tipologici sono dunque complessi e prescindono la D sostituisce dunque quello con la C verso la metà
talora dai collegamenti fra lucerne e altre produzioni in del V secolo e prosegue, presumibilmente, lungo tutto
sigillata: forme unite da elementi tipologici comuni sono l'arco della produzione della Forma X.
spesso collegate con produzioni diverse. Comunque, la I primi elementi cronologici accertati sulle << africane
<< africana classica 1> presenta anche caratteri morfologici classiche )) non sembrano risalire più indietro della fine
nuovi. È la prima forma nella quale la decorazione della del IV secolo, a conferma delle indicazioni di Salomonson.
spalla non sì limita ai consueti schemi vegetali (ramo di Infatti l'unico, isolato dato discordante, e non di molto,
palma, tralci) ma abbraccia un numero vastissimo di motivi è quello proveniente dalla catacomba siciliana pubblicata
vegetali, geometrici e figurati, allineati o alternati ir1 serie. da Orsi nel 1895, che si basa solo su poche monete:
I/altra caratteristica distintiva è l'ansa piena, che sporge ma queste, come è noto, potevano circolare per molti de-
oblìqunrneme dal serbatoio differenziandosi per questo in cenni dopo l'emissione. Gli altri dati di scavo, riguardanti
modo netto dall'ansa delle lucerne (( di Henchir-cs-Srira 1). quasi esclusivamente il (( tipo guida )) XA1 a, indicano
I tipi A, B, C sono caratterizzati dal canale aperto. I una forte attestazione lungo tutto il V secolo; quest'ultimo
primi due si distinguono per la decorazione della spalla, coincide forse col momento di massima fioritura di questa
che nei tipi A è appunto contrassegnata da un vasto re- produzione (come anche delle lucerne ,i di Henchir-es-
pertorio di motivì in rilievo, mentre nei tipi B riprende Srira ,)). Bisogna però tener conto del fatto che, se per il V
il motivo tradizionale della foglia di palma. Il tipo C secolo disponiamo di una bibliografia ancora relativamente
si distingue dai tipi A per il disco di forma allungata. ampia su contesti datati, le notizie cominciano a mancare
I tipi D hanno il canale chiuso. Il tipo E ha la decorazione per il VI secolo. Abbiamo tuttavia dati di scavo inediti
del disco estesa anche alla spalla. È da notare una parti- che ci confermano Pattestazione (almeno a Cartagine) di
colarità della Forma X: la frequenza di tipi bilicni con queste lucerne fino alla seconda metà del VI secolo.
becchi opposti o divcrgentì. Si notano poi alcuni signifi- Nel passato si era avuta molta incertezza in merito ai
cativi parallelismi, del resto già individuati da Pohl, con la termini cronologici finali di questa produzione. Sulla
tipologia della Forma VIII: cfr. i tipi VIIIA1 be XAr b; base di questi dati si può ora pensare che essa prosegua,
VIIIA1 e e XA2; VIIIC2 a e XD1; VIIID2 e XE. a fianco della produzione di vasi in sigillata africana, forse
11 parallelismo prosegue se si esamina la Forma XI, quasi fino all'invasione araba.
nota da pochi esemplari. Come si ricorderà, anche alle L'esame della diffusione di queste lucerne richiede due
lucerne <, di Henchir-es-Srira )} si affiancava una produ- discorsi distinti, l'uno riguardante la <i africana classica \\
zione minore, collaterale, caratterizzata da protuberanze vera e propria (tipo XAI a), l'altro i tipi minori. Il tipo
all'attacco del becco (Forma IX). Forma IX e Forma XI XA1 a ha una diffusione più ampia di ciascun altro tipo
sono in effetti ben distinguibili per l'ansa, che nel primo di lucerna in sigillata. Come si è già detto a proposito della
caso è l'ansa verticale tipica delle lucerne si di Henchir- Forma VIII (v. p. 194), questa enorme circolazione è chia-
es-Srira n, nel secondo è l'ansa obliqua e sporgente propria ramente connessa con quella dei vasi in sigillata africana,
delle (( africane dassiche i). Si possono instaurare anche soprattutto del tipo D. Il momento di maggior espansione
qui confronti tipologici (fra i tipi IXA1 e XIA1 a; IXA2 di quest'ultima è fra il 350 e il 450 circa (v. p. 8 r); ora,
e XIA2; IXB e XIBù è proprio intorno alla metà del V secolo che la Forma X
La principale fonte bibliografica sulla produzione delle conosce la sua maggiore fioritura. Comunque, la dif-
<1 africane classiche)/ è ancora SALOMONSON 1969, pp. 82- fusione delle 11 africane classiche 1) ricalca sostanziahnente
85. Inizialmente tale produzione trova confronti ben precisi l'area di distribuzione delle lucerne 11 dì Henchir-es-
con il repertorio decorativo della sigillata C 3 e C 4 : si Srira ·,\: tutta la costa dell'Africa settentrionale compreso
hanno anzi esempi di motivi figurati reperibili sia su lu- l'Egitto, le altre regioni del Mediterraneo occidentale 1 il
cerne che su piatti in C 3 e su piatti quadrangolari in C 4 Portogallo, il lùnes, la Jugoslavia, l'Egeo, mentre resta
(v. in SAI..OMONSON 1969 i confronti fra la fig. II2 e le anche qui escluso il Mar di Levante (tranne Cipro).
figg. 43 e rr3; si tenga pre."iente che Salomonson consi- Si può rilevare che il tipo è proporzionalmente più pre-
dera i piatti quadrangolari in C 4 come prodotti in D). sente delle lucerne ({ di Henchir-es-Srira 1) in Greòa e in
Pc:· k <1 mese· a riflettore 1, caratteristiche di alcuni tipi Turchia. Di fronte a questa vastissima diffusione dì un
di lucerne << africane classiche )) esistono confronti ana- tipo stanciardizzmC! come: quello XAr e, non '.:,', forse ur:
loghi (SALOMONSON 1969, p. 83). Salomonson rileva che caso che la distribuzione di molti dei tipi minori assuma
la resa ancora {( naturalistica r, di queste lucerne confron- un carattere più limitato se non locale. Inoltre, a dìf-
tabili con la sigillata C permette di collocarle all'inizio ferenza di quanto accadeva per le lucerne (( di Henchir-
della produzione della Forma X. Quando, nel 440 o es-Srira 1>, la maggioranza di questi tipi minori non è

Il)I)
CERAMICA AFRICANA

attestata in Italia; tutti, invece, sono presenti in Tunisia licni, dotate di sei, sette o otto becchi a canale disposti sim-
(taluni solo in Tunisia). Una via di mezzo è rappresentata metricamente intorno al disco rotondo. Sul disco si
da alcuni tipi non troppo frequenti, ma presentì almeno possono trovare decorazioni a matrice; in particolare,
lungo le direttrici fondamentali della diffusione dell'<i afri- l'esemplare di Cartagine ha un cristogramma di tipo fre-
cana classica >:,: .lv1editerraneo occidentale, Egitto, Egeo quente anche sulle lucerne della Forma X. È quindi pos-
(tipi AI b, A2, BI a, Dr). sibile che queste polilicni siano collegate con la produzione
I dati sulla cronologia e sulla diffusione della Forma XI delle lucerne di quest'ultima forma.
sono troppo limitati perché se ne possano trarre conclu- Poiché si conoscono pochissimi esemplari, tutti privi
sioni certe. di dati di scavo, non si possono dare indicazioni sulla
Abbiamo ritenuto opportuno comprendere la Forma XII cronologia della Forma XII.
nello stesso gruppo di forme che include le (( africane clas- Si può solo attestare la sua diffusione in Tunisia e in
siche >), Con la Forma XII si identificano le lucerne poli- Algeria.

FORMA X. Bra. Cfr. FIORELLI 1885, p. 293, n. 19 (tav. C, 5).


POHL, I a BI b. Bilicne con becchi divergenti. Cfr. POHL, r g
POHL, I b (tav. C, 6).
POHL, I e B2. Decorazione del disco a pianta centrale attorno ad
DELATTRE r89t, p. 40, n. 133 un foro di riempimento. Cfr. PERDRIZET 1908, fig. 848,
POHL, I f n. 566 (tav. CI, 1).
POHL, Id C. - Canale aperto, disco di forma allungata, spalla
FIORELLI 1885, p. 293, n. 19 con n1otivi in rilievo. Cfr. PERRET 1851, tav. XIII, 4
POHL, I g (tav. CI, 2).
l'ERDRIZET 1908, fig. 848, n. 566 D. - Canale separato dal disco, spalla con motivi m
PERRET 1851, tav. XIII, 4 rilievo.
POHL, I e Dr. Cfr. PoHL, I c (tavv. CI, 3; CLXI, r).
Atlante, tavv. CI, 2; CLXI, 2 a - b D2. - Bilicne con becchi opposti. Cfr. Atlante, tav.
ROLLANO 1951, fig. 526, n. 6 CI, 4; CLXI, 2 a-b.
E. - Spalla non distinta dal disco. Decorazione del di-
Descrfaione. sco a rosetta attorno ad un foro di riempimento, estesa
Corpo rotondo, becco a canale allungato decisamente anche alla spalla. Cfr. ROLLANO 1951, fig. 526, n. 6
distinto dal corpo, ansa piena nettamente sporgente dalla (tav. CI, 5).
parte posteriore del serbatoio. Il disco, generalmente
rotondo, può avere decorazioni in rilievo a matrice; la Produzione.
spalla piatta è leggermente incavata e decorata a matrice Inizialmente collegata con la sigillata C3-C4, con motivi
(tranne che nel tipo E). Il fondo è ad anello rilevato, col- figurati di stile <1 naturalistico )) ; dalla metà del V sec.
legato all'ansa da una nervatura in rilievo; all'interno del- circa collegata con la sigillata D 1-D 2 , con motivi in rilievo
l'anello possono trovarsi cerchi concentrici, motivi de- di stile <1 lineare 11 paralleli ai motivi impressi a stampo
corativi o lettere incise. Cfr. per il fondo Isola Sacra sui vasi in D (SALOMONSON 1969, pp. 82-85).
1975, tav. 32, n. 63 b (tavv. XCIX, 7, CLX, 2 b).
Tipologia. Cronologia.
A. ~ Canale aperto, spalla con motivi in rilievo. Tipo AI a: circa 330-370' (Italia, ORSI 1895: ca-
Ar a. Cfr. PoHL, r a (tavv. XCIX, 6; CLX, 2 a, 3, 4: tacomba intatta, ma la cronologia è basata solo su tre
una matrice). monete); a partire dalla fine del IV sec.? (SALOMONSON
AI b. Decorazione del disco racchiusa entro un cer- I 969, p. So); non molto dopo la fine del IV sec. (Libia,
chio. Cfr. PoHL, I b (tavv. XCIX, 8; CLX, 5). BARTOCCINI); ultimo venticinquennio del IV-V sec.
AI c. Ansa sormontata da una presa trasversale, a (Grecia, BovoN, n. 638); V sec. (Grecia, BovoN, nn.
disco o triangolare. Cfr. PoHL, I e (tavv. C, r; CLX, 6). 609-610, 612, 6r5, 624, 630; Missione Italiana a C.,ar-
AI d. Bilicne con becchi divergenti. L'ansa verticale tagine 1975, contesti inediti)_; prima della metà del V sec.
assume talvolta una forma a candeliere. Cfr. DELATTRE (Algeria, BARADEZ 1961); ~e!à del V sec. (Francia, DE-
1891, p. 40, n. t33 (tav. C, 2). NEAUVE 1972); dopo la metà del V sec. (Algeria, Sérif
Ar e. Bilicne con becchi contrapposti, dotata di due 1970); seconda metà V sec. (Tunisia, DENEAUVE 1974;
anse verticali all'attaccatura dei becchi. Cfr. PoHL, I f lvlissione Italiana a Tipasa 1973, contesti inediti); VI sec.
(tav. c, 3). (1\1.issione Italiana a Cartagine 1975, contesti inediti'i.
A2. Decorazione dei <lisce a pianta centrale attorni Tipo A2: dalla f.:ne del IV scc. (associato con il t!po
a un foro di riempimento. Cfr. PonL, Id (tavv. C, 4; Ara: Italia: ORLANDINI); V sec. (Grecia, BovoN).
CLX, 7). Tipo B r a : dalla fine del IV sec. (associato con il tipo
B. -· Canale aperto, spalla decorata a foglia cli palma AI a (Grecia, SoTERIOU); VI sec. (Missione Italiana a
incisa o in rilievo. Cartagine 1975, contesti inediti).

200
TERRA SIGILLATA: LUCERNE

Diffusione. p, 287, fig. 204, n. 1471, THOMPSON, in Hesperia, Il, 1933, p. 207,
fig. 8, n. 9. GOLDMAN, in Hesperia, IX, 1940, p. 506, fig. 250, n. 5.
Tipo Ara: estremamente diffuso in tutto il Mediter- SOTERIOU, in PAAH, 1956, p. lr4, tav. 40,a, n. 3. PERLZWEIG 1961,
raneo occidentale, sulla costa atlantic2, nelle regioni del tav. IO, nn. 323, 325, ;i28, 330, LAZARJOES, in PAAll, 1963, p. 45 ss.,
tav. 37, fig. a. BovoN 1966, p. 87, tav. 16, nn. 608, 609, 612, 613,
confine renano-danubiano, in Jugoslavia, nelFEgeo, in 615, 624, 630; tav. 17, nn. 623, 633, 634, 636, 638. BoMMELAER-
Egitto e a Cipro. GRA.,."'-lDJEAN 1972, p, 212, fig. 87.
Tipo Ar b: Mediterraneo occidentale (un solo esemplare [rafia. PERRET 1851, tav. IX, nn. 2-4; tav. XV, nn. I, 5. KENNER
1858, nn. 453-455. DE Rossi 1867, p. 9 ss., nn. I, 5, 8, 9, II(= lViER-
dall'Egitto). CURELLI, in RAG, XX-XXI, 1943-44, p. 337, fig. 4). LE BLANT, in
Tipo Ar e: Egitto, Tunisia. RA, XXIX, 1875, p. 2. GARRUCCI 1880, tav. 473, n. 6; taV. 475, n. 5.
FIORELLI 1885, pp. 294-295, nn. 20-25. F0RRER 1893, tav. II, n. 4;
Tipo Ar d: Libia, Tunisia. tav. III, nn. 2, 5. ORst, in RQA, IX, 1895, pp. 482-483, tav. II, VII, X.
Tipo Ar e: Tunisia. FUHRER 1897, tav. XIV, nn. 2, 4-8, ro. ORSI 1897, p. 481, tav. I,
Tipo A2: Mediterraneo occidentale (Francia, Italia, nn. 1, 2; p. 489 ss., tav. III, n. 3. BoNI, in NSA, 1901, p. 134, figg.
129-131. SALINAS, in NSA, 1901, p. 36, tav. 36, a-d. TARAMELU, in
Spagna, Tunisia), Egitto, Romania, Egeo. Molto diffuso NSA., 1903, p. 487, fig, 13, ÙRSI, in RQA, XVIII, 1904, p. 240,
soprattutto in quest'ultima zona. n. 4, tav. I, n. t. PELLEGRINI, in NSA, 1904, p. 250, fig. IO. ORSI,
Tipo Br a: Algeria (museo di Tipasa, molti esemplari), in NSA, 1906, p. 227, fig. 15. FbHRER-SCHULTZE 1907, p. 277, fi.g.
105. ORSI, in NSA, 1909, p. 36o, fig. 18, nn. l, 6. NrESSEN 19!1,
Egitto, Grecia, Italia insulare, Tunisia. tav. LXXVIII, 2124; tav. LXXXI, nn. 2122, 2126, 2128; tav. LXXXII,
Tipo BI b: Tunisia. n. 2127. BRANTS 1913, tav. VIII, nn. u56, II61, u76. ORSI, in
NSA, 1915, fig. 18. PUT0RTÌ, in NBAC, XXVII, 1921, pp. 71-72,
Tipo B2: Algeria (museo di Tipasa, molti esemplari), tav. IX_, nn. 1, 3, 5, 7; pp. 73-75, tav. X, nn. l, 2, 4-9. SGOBBO, in
Grecia, Jugoslavia, Tunisia (Missione Inglese a Carta- NSA, 1926, p. 79, fig. 4. LECLERCQ 1928, coll. u57-II58, fig. 16,
gine 1974, contesti inediti; museo Cartagine, n. inv. 734). n. 6664. MARCONI, in NSA, 1928, p. 508, fig. 14. LIBERTINI 1930,
tav. CXXVII, n. 1370, 1372, 1374. BRUSIN 1934, fig. 75, nn. 3, 4.
Tipo C: Francia, Italia, Tunisia. NoLL, in .'JOEAJ, XXX, 1937, Beiblatt, col. 247, fig. 82, nn. 55-57.
Tipo Dr: Egitto, Grecia, Italia, Malta, Spagna, Tunisia. BERNABÒ BREA, in Nuovo Dt'daskaleion, I, 1947, pp. 57-59, figg. 2, 6.
Tipo D2: Tunisia. LILLIU, in NSA, 1949, p. 289, fig. 1, a, BoNOMO, Ìn Congr, Naz.
Arch. Crt'st., 1952, p. 95, tav. XV, nn. I, 2; p. 9i, n. l; p. 98, tav.
Tipo E: Francia, Tunisia (museo Cartagine, n. ìnv. 853). XV, n. 4. GENTILI, in Congr. Naz. Arch. Crist., 1952, p. 179 ss,,
tav. XXVIII, n. r,a-d. GENTILI 1950, pp. 330-331, fig. 31, GRIFFO,
Bibliografia. in Congr. Naz. Arch. Crist., 1952, p. 198, tav. XXXIV, fig. 1. LAM-
B0GLIA 1950, p. 146, fig. 81, n. 63; p. 174, fìg. 100, nn. 6, 8. CEc-
Tipo Ara:
CHELLI 1951-52, p. 170; p. 176. GENTILI, in NSA, 1954, p. 320,
Albania. KARAISKAS, in Monumenut, 2, 1972, p. 151, fig. 4.
fig. 15, n, 7. !Vi.ENZEL !954, fig. 77, 4, n. 599; fig. 75, 5, n. 600; fig. 79,
AI1;eria. R. L., in RA, XVI, 1859, p. 561, n. 6. CHARBONNEAU,
IO, n. 617. ADAMESTEANU, in RAL, 1955, p. 571, fig. 7. LI GATTI,
in AnnSocConst, VI, 1862, p, 53, tav. VIII. MARCHAND, in Ree
in NSA, 1956, p. 193, fig. 4, n. 2. GARANA 1961, p. 136, fig. 21;
SocConsr, XI, 1867, p, 415, ARQUEL, in RccSocCon.st, XX, 1879-80,
p, 1511 fig. 25, a-d; p. 179, fig. 27, a-e; p. 347, figg. 74-75; p. 349,
p. 154, tav. XIV, n. 481. DE CARDAILLAC 1890, p. 312, fig. 70; p. 313,
figg. 76-77; p. 351, figg. 77-78; p. 353, figg, 80-81; p. 355, figg. 82-
fig. 72; p. 317, fig. 77; p. 318, fig. 80. KRAUS 1896, p. 141, fig. 8I.
83; p, 375, fig. 89. MrLITELLO, in NSA, 1961, p. 345, fig. 18., b. OR-
BESN[ER-BLANCHET 1900, p, 42, nn. 343-345; p. 43, nn. 346-355,
LANDINI, in FA, 16, 1961, n. 2247, tav. X, fig, 37. BAILEY, in ABSA,
359; p. 44, nn. 361,362,364,366, 368, 370-373; p. 45, nn. 375,377,
57, 1962, p, 35 ss., n. 43, tav. 8, a. ADAMESTEANU, in BA, XLVIII,
}AUBFRT, in RecSocComt, XLII, 1908, p. 53, tav. I, n. I; p. 55,
1963, p. 272, fig. 30 ( BoNoMI, in RAG, XL, 1964, p. 177, fig. 5).
taY. I, n. 2, }AUBERT, in RecSocConst, XLVI, 1912, p. 61, tav. I.
JACOPI 1963, p. 161, figg. 162, 164-168. BoNOMl, in RAG', XL,
BRANTS 1913, tav. VIII, n. II55, DE CARDAILLAC 1922, p. II3,
1964, p, 187, fig. 6. BRAVAR 1964-66, p. Il3 ss., figg. 4-7, nn. 1-12.
figg. 145, 148; p. 116, fig. 149; p. II7, figg. 157, 167, DEMAEGHT-
VERMASEREN-VAN ESSE!''\ 1965, taV. LXXXVI, nn. 1-3. B1s1, in
Dm.lMERGUE, in BullOran, LIII, 1932, pp. 372-377, nn. 367, 369,
11.TSA, r966, p. 345, fig. 39, b. RIGHINI, in Studi Faemini in memoria
373,374,376,377,379,381,382,385,396. BERTHIER 1943, tav. XXI di Mons. G. Rossini, Faenza 1966, p. 186, n. 46, fig. 9, B1s1, in NSA,
a-e. DÒLGER 1922-1943, IV, tav. 152, 12 = V, p. u6. LERAT 1954,
r967, p. 398, fig. 29, d. FALLICO 1967, p. 412, fig. 5, d; p. 413, fig. 6, e;
n. 1R7. MAREC 1958, p. 213, figg. a, e, d; p. 214, figg. b, c. MAREC
p. 414, fig, 8. B1sr, in Ace, XX, 1968, tav. CIV, n. r. F'INGERLIN,
1959, p. 149, fig-. 2, BARADEZ 1961, tav. VIII, nn. 8~10, 12-17. FÉVRIER
in Germania, 46, 1968, p. 93, taV. 7, nn. 9-12. FABBRlCOTTI, in Boll
1965, fig, 26, n. 2; fig. 30, n. 21; fig. 31, nn. 48-51; fig. 34, nn. 105~
BadiaGrottaferrata, 1969, pp, 26-28, nn. 64-67. GRAZIANI AnBIANl
107, GUÉRY 1970, p, 272, figg. 8, 9; p. 273, fig. IO. Sét1f 1970, figg.
1969, p. 2r, un. 1, 3; p. 22, nn. 4, 5, tav. I, fig. r, n. 6; p. 23, tav. I,
28, 34, 35.
fig. 2, n. 8; p. 23, nn. 7, ro, rr; p. 24, nn. 12-15; p. 26, n. 18; p. 29,
BeTJrio. DE W'AAL 1886, p. 271, fig. II2.
nn. 33, 34, tav. I, fig. 4, n. 35; p. 30, n. 37; p. 32, nn. 44-46; p. 34,
Buif?aria. GoMoLKA, in RCRF, IX, 1067, p. 50, fii:. 3 (?).
nn. 50-54; p. 35, nn, 57, 6r, 62; p. 36, n. 63; p. 38, n. 70; p. 39,
Cipro. VESSBERG, in OArh, I, 1953, ta\', II:. n. 24. nn. 71-7:; p. 40, nn. 7S, 79; p. 4r, nn. So. 84; mv. II. fig. S. n. 81;
éì:ùto. FORRER 1893, tav. II, n. 12; tav. III, n. 12. \'fULFF 1909,
tav. III, fig. 9, n. 85; tav. III, fig. 10, n. 86; p. 47, n. 102; p. 48, nn. I03-
tav. LX, nn. 1237-1239, 1241, 1243, 1244, 1246, 1247; tav. LXI,
106; p. 49, nn. 107, uo; p. 50, nn. ll3, u5; tav. V, iig. 20, n. 124;
nn. 1248~1250, 1252~1255, 1257-1262. BRECCIA 1924, p. 30, figg:, 12,
p. 53, n. 125; p. 54, n. 127; tav. VI, fig. 24, n. 163; p, 63, n. 167;
13; n. II, tav. XXI, I; n. 12, tav. XXI, 3; n. 13, tav. XXl, 2; n. 15,
p. 64, n. 175; p. 81, n. 238; p. 82, n. 242; p. 89, n. 269; p, 90, n. 271;
ta\'. XXI, 4; n. 16, ta\'. XXI, 5; n. 5, tav. XXIII, 2; n. 19, tav. XXIV,
tav. XII, fig, 47, n. 273; p. 92, n. 275; p. 94, n. 283; tav. XIII, fig. 50,
r; n. 20, tav. XXIV, 2; n. 23, tav. XXIV, 5; n. 24, taY. XXIV, 6;
n. 286; p. 95. n. 289; p. 97, n. 301; p. roo, n. 3IIi p. 101, n. 314;
n. 28, tav. XXV, 2; n. 39, tav. XXVII, r; n. 42, mv. XXVII, 2;
p. 102, n. 316; p. 103, nn, 317, 320, 324-329; tav. XIII, fig. 51,
n. 41, tav. XXVII, 3. !\iICHELUCCI 1975, pp, 62-64, ta\", IX, nn. 146,
l47, n. 319; tav. XIV, fig. 53, n . .,;22; p. 106, nn, 335,336; p. 120, n. 375;
ta\'. XX, fig, 79, n. 4!0; p. 136, n. 432; p. 138, n. 439; p. 140., n. 445;
Francia. GARRl.'.CCI 1880, tav. 474, n. 6; tav, 476, n. 7. DE CAR-
p. 142, n. 454; p. 142, n. 458; p, 144, nn. 460, 464,466; p. 146, n. 468;
DAILLAC 1890, p. 318, fig. 80. F0RRER 1893, tav. III, n. 3. CLERC-
D'AGNEL 1904, tav. VII, nn. 5, 8. LECLERCQ 1928, col. Il73, fig. 13,
tav. XXIII, fig. 90, n. 476; p. 148, nn. 477, 4'78; p. 150, n. 484;
P.. 6683. R0U.AND 1951, p, I76, fig. 52 a, l; p. 177, fig. 52 b, 1-5; p. 152, nn. 491, 493; p. 154, nn. 494_, 495; p. 160, n. 523; p. 16!,
P, 263, fig. 175. DENEAUVE l972, rav. X, C 837, C 838. nn. 525,526; p. 164, nn. 541-546. FALLICO 1970, pp. 89-101, tav. VI,
Germania Occidentale. FoRRER 1893, tav. III, nn. 6, 7, r5; tav. IV, nn. 16~22; tav. VII, nn. 26-28. HAN0UNE 1970, p. 258, taV. 7, nn. 43,
nn. I. 4; tav. V. nn. r-3. 44. Sibari 1970, p. 442, fig. 401, n. 351; p. 487, fig. 531, n. 665.
(i'rccw. DEoNN!,, in BCI!, XXXII, 1008, p. r".16, fii::: . .j,c:; ( Bim- CARLETTI, in Ve,,Chr., 8, 1971, 2, p. 349 ss., figg. I, 2. D'ANGELA,
NFAU 1965, p. r38, n. 4687), PERDRIZET 1908, p. 190, fig-. b29, IL 540; in Ve1Chr., 8, 197:, ::, p, 155 s'.,. D'ANGELA, in Pt1f!Iia Paic,,-
P. 192, fig, 839, n. 555; p. 193, fìg. 827, n. 538; p. 194, fig. 841, n. 557; cristiana, II, 1974, p. 89 ss., fig. 14, n. 55; fig. 16, n. 59,-·• GrnsTou:;;.
fig. 8.p, n. 559; fig. 843_, n. 561; fig. 844, n. 562; fig. 845, n. 563; in Kokalos, XVII, 1971, p. 105 ss., tav. XL, fig. I, a. L1ss1-CA-
fig. 846, n. 564_; fig. 851, n, 569; fig. 852, n. 570; fig. 854, n. 572. R0NNA 1971, p. 340, fig. 14, n. 4. NEST0RI, in RAG, XLVII, I97I,
BRANTS 1913, tav. VIII,, nn. II68, I17l-lI75, SKIA, in AD, 3, I9T7, p. 221, fig. 39, a-d. ORLANDINI, ìn NSA, 1971, p. 2II, fig. 354, b_. c.
P. 16, fig. 9, n. 4. ScmrnmER, in MDAI(A), LIV, 1929, p, 135, fig. 3r. D'ANGELA, in Bol!BadiaGrorraferrara, 1972, pp. 34-35, fig. 4,
BRONEliR 1930, p. II8, fig, 53, n. 1468; tav. XXII, nn. 1454, 1455; n. 4 ( ?) ; p, 35, fig. 5, n. 5; p. 36, figg. 7-8, n. 8; pp. 36-37, fig. 9

201
CERAMICA AFRICANA
n. 9; p. 3g, figg. !4-r6, nn. r3-r5; p. 39, figg, r7-r8, nn. r6-17. DELATTRE, in BCT!I, 1897, p. 287 ~s. DELATTRE 1)\99, p. 33 ss ..
FALLICO, in ASSO, LXVIII, 1972, p. r27 ss., figg. 3, 4 a. FALLKO tav. VIII, nn. 1-4, 6, 7, 9; tav. IX, nn. r-3, 5-9; tav. X, nn. r~3, 5.
1974, p. 487, fi.e. r, n. 10. LATTA?--;ZI, in VetChr, 9, 1972, p. 143 ss., BESNIF-R-BU,NCHli'f 1900, p. 42 ss., n11. 342, 356, 357, 358, 360,
figg. 25-28. Lu11i 1973, col. 498, rav. 116, 9, CM 16; col. 499, ta,·. 363, 365, 367, 369, 374. Cat. Alar,ui 19ro, tav. XCVII, nn. 6-8,
n6, 12 CM 19·;_; col. 499, tav. 1r6, II CM 379; col. 499, mv. n6, I)ELATTRE I9II, p. 582, fig. 7. RENAL'LT 19rr, p. 92, n. 2; p. IOO,
14 CM 1641; c~il. 499, tav. u6, 13, CM 164.2; col. 499_, tav. n6_, C n. 2. BRANTS 1913, on. 1148, 1159, I162, 1!47_, 1I74; tav. VJII,
251-1; col. 499, tav. n6, 15, C 32r; col. 500, rav. 1.17, r, C 383; nn. II45, Il49, ll65, 1I57, II64. DE CARDAILLAC 1922, p, !I3 ss.,
col. 500, tav. rr7, 8_, C 385; col. 500, taY. 117, 3, C 386 (?); col. 5or, figg. !46, 14'7, 150, 152, 153, 165, 166. LEYNAUD 1922 1 p. 314 %,,
taV. II7, 5, CM 1406-1. D'ANGELA, in Studi Srorid, 1974, p. I02 ss., nn. r-8. KELSEY [926, p. 8, frg. 5. LECLERCQ 1928, col. n25-26,
fì.g. VI A, n, 3. DELPLACE 1974, p. 78, taY. XIX, n, 397_; p. 79, tavv, fìg. 2, n. 6612; fig. 4, n. 6614; fig. 5, 11. 6615; fìg. 7, n. 66r6. DEMAEGHT-
XIX, XXXVI, n. 400; p. 79, tav. XXXVl, n. 401; p. 79, tav. XXXVI, DoUMERGUE, in Bul!Oran, LIII, 1932, p. 362 ss., nn. 368, 370, 372,
n. 405; p. 80, tav. XIX, n. 410; p, 80, tav. XIX, n. 4ll; p. 80, tav. 375, 383, 387, 389, 390, 392., 393, 395. ALVAREZ-OSSOlUO r942,
XIX, n. 41S; p. ET, tlff. XJX, n. 420; p. 8r, rav. XIX, n. 421; p. 8t, p. 283, iìg. 5, nn. 1, 7, 8. MENzr;r. 1954, fig. 143, n. 757, fig. 145,
tav. XIX, n. 424; p. 82, ta\'. XIX, n. 876; p. 82, ta\·. XX, n, S8o; n. 759; frg. 146, n. 760; fìg. 147, n. 761. PoNSICH, in RA, 1960_, II,
p. 82_, tav. XX, nn. 88r-883. D'l\NGEL,\, in ASP, XXVIII, r975, p. r6S, rav. V, nn. 46-5r. GRAZIANI ABBIANI 1969, p. !02, n. 315;
p. 264, fig. 2, n. 2; lì• 267, figg. 5-6, nn. 4-5; p. 273, 11. 12. Isola Sacra p. 105, ll. 330(?';. SALOMONSON 1969, figg. 49,103,104, 106, 112.
1975, pp. 37-38, tav. 31, n. 62; tav. 32, n. 63 a-b. SZENTLÉLERY 1969, pp. 125-126, n. 236. GuÉRY 1970, p. 274, fig. l I.
}ugos/a,.,ia. KtNNlòR 1858, n. 454. DE BERSA, in Bul!ArchS1Da!- DENEAUVF, 1974, figg. Il, nn. r9-2r.
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Libia. BARTOCCINl_, in Africa Jraliana_, II, 1929, p. 189 ss., fig. 4 tav. XL, 6, n. 987; tav. XL, 9, n. 990.
LA L0MIA 1971, p. 26 ss., tav. XIII, g). }.·iENZEL 1954, fig. 77, A-fusci e Cn!ltzioni. PERRET 185r, tav. IX, nn. 2-4; tav. XIII, n. 2
n. 607. Bu Njc111 1966-67, p. 137, L 43, tav. XXXIV. \VARD 1970, ( •" ROLLER 1881, tav. XCI, n. 4); tav. XV, nn. r, 5. KENNER r858,
fig. 22, n. 4. LA LoMlA, 1971, p. 2r, tav. Xll, n. 826; p. 25, tav. XIII, f, nn. 444-446, 450, 456_, 458, 459. DE Rossr, in BAC, :'.\!. S. I, 1870,
n. 857. Jm.Y 1974, un•, XLVII, nn. 1061-rnr; tavv. XLVUI-LI, p. 49ss., p. 68, tav. IV, n, 9. GARRUCCI 1880, t,l\'. 4'73, nn. 1-5_;
nn. 1135-1226; ta\'. LI, 11n. 1228-n45. · tav. 474, nn. 4, 5; tav. 475, nn. I-4, 7; tav. 476, nn. 1, 2, S-ì, 9;
J.fo/ra. BECKER 1913, tav. XXVIII, nn, 1, 6~18, 21, .23-26, 28-30, t'.ì\'. 49r, n. IO, ROLLER 1881, tav. XC, nn. 5-7, 9, IO. FIORELLI 1885,
32, .'B; tav. XXIX, nn. 35-37, 42-49; 51-53, 55, 57; tav. XXX, n. I. p. 294, nn. 20, 2r; p. 295, nn. 22-25. Lr: BLANT, in A1EFR, VI, 181\6.,
AJaì,a 1964, fi.g:. 12, n. 4. lvfa!ra 1965, fig. 24, nn, 3, 4; fi.g. 49, nn. I, 4. p. 230, tav. li, n. l; p. 231., taV. Ili, nn. 2,3. BACHOI'EN r890, mv. LV,
Afo/1a 1967, fig. 25, nn. 4-6. nn, 1, 2_, 4. DAL TON, 1901, tav. XXXII, nn. 714-718. ToUTAIN 1904,
AfanJtCil. QUINTERO ATAURl 1945, tav. XLV, n. 46 ( PoNSICH p. 1323, fig. 4574. DE WAAL, in RQA, XVUI, 1904, p. 26r. BRA:,:;TS
1961, tll\', XXVII, n. 372); n. 50 ( PONSICH 1961_, mv. XXVII, 19r3, nn. u38-n40, 1142-1144, n58, 1r66, n50, rr52, n6o,
n. 369); n. 52 ( PoNSlCH 1961, tav. XXVIII, n. 378ì. PoNSICH n67, It70; t:iv. VIII, nn. r137, !!41, II46, n63, u5r, 1154, 117"7.
1961, tav. XXVII, 1111. 364, 365; rav. XXVIII, nn. 373, 374, 376, WOLLMANN H}24, mv. 2, fig. le; tav. 5, fìgg. 1~7. LECI.ERCQ 1928,
377, 382, 383. PosAc-1\foN, in ,\:Ali, VI, 1962. fo::;. LXf, Il. 2. PoN- col. II74, fig. 16, n. 6686; fig. n, n, 6688; col. II89-90, fig. 19,
SICH-TARRADELL 1965, p. 27 ss., fig. 14, Il, 20 b, PON51CH 1970, n. 67rI. EVELF.lN 1928, tav. XVI!, n. V, r. Mn.TNER, in JOEAl,
taY. CXIII. XXIV, 1929, Bdblatt, p. 151, fig. 63, nn. 13-r6. LIBERTINI 1930,
Porrogal/o. FERREJRA DE ALMEIDA 1953, n<v. XXIV, 11. 1463; tav. CXXVIII, nn. 138r, 1384, 1385, 1397, 1407, 1408, 141!-
tav.xxv, nn. 1454, 1499; tav. XLII, nn. 200, 20I. RAMOS FoLQUl\S, 1413, I415, 1422, DELBRÙCK 1933, p. 177, fig. 62; pp. 167-r68i
in AEA, XXIV, 1953, fi!;. 13 b. BELCHIOR 1969, mv. XXVI, figg. 1-3, !(IV. 68, B, C. ALVAREZ-0SS0RIO 1942, p. 283, fig. 5, nn. 3, 4,
nn. HJ0-r92; tav. XXVII, fig. I, n. 193. IO, II, J5. DOLGER I922-I943, III, tav. LXXXII, 5, 8, r ~.·. V,
Romania. BXLUTÀ, in Apulum, V, 1964, pp. 277-295, taY. VI, nn. p. rq, nn. 423-425; III, tav. LXXIX, 3 °·~ V, p. n7; lV, tav. 152,
1-3. lcONOMU 1967, fig. SI, n. 715; fig. 52, n. 720 (?); fig. 161, 1-2, 7-9, e tav. J53, l V, p. II5 s. LERAT 1954, nn. 182-186, 188.
n. 719 (?); fig. 16r, nn. 716-718, 721, 722. MENZEL 1954, n. 595, fig. 75, n. 5; n. 596, fig. 77, n. r; n. 598, fig. 77,
11. 3; n. 601, fig. 77, n. 6; n. 602, fig, 77, n. 7; n. 604, fìg. 77, n. 9;
Spagna. ALVAREZ-0SS0RIO 1942. p. 283, fig-. 5, n. 2. DuRAN Y
SANPERE, in Ampurias, V, 1943, p, 53 ss., fig. 38. RfYNA, Ìn lnformcs n. 606, fig. 77, n. !I; n. 609, fig. 77, n. 14; n. 6ro, fig. 78, n. L BER-
Y ,Hemorias, 12, 1946, p, 90, taV. XLI, fig. 2. FERNAN"DEZ-CHICARRO, NHARD 1955, tav. CIII, nn. 349, 351, 352. lviERCANDO 1962, tav. V,
in /\.1cmMusArqProz•, XIV, 1952-53, fig. 58, n. 7. 1--hUARAS lBÀKF.z, nn. r, 3 ( p, 44, vctr. V, r, 3) tav. XIV, nn. I, 3, 4, PoHL r962,
[ll\'. 23, n. L BAILEY 1963, p. 24_, tav. D (?). PoNSICH 1963, I, p.
in /\,JemAfu1ArqPro;:, XV, 1954, p. r8o., fig. 72 t. MARTiN AVILA,
in Congr. J\1ac. Arq., 1964, p. 463 s,, fìgg. 9-IO ( MARTiN-SERRES 100 ss., mv. VI, nn. 80-82. BAILEY, in OArh, VI, 1965, p, 27 ss.,
r970, p. 37, fig. rS, nn. ()-IO). ALMAGRO 1964, pp. 48-58, fìg. 14, taV. XI, n. 258. GRAZIANI ABBIANI, 1969, p. 65, n. 182, tav. VIL
nn. I, 3, 4, 7; fig. 17, n. r6. MARTiN-SERRES 1970, tav. XXVII, figg. 25, 26, n. 183; ta\'. VIII, fig. 29, n. r95; p. 69, n. 199; tav. VIII,
fig. 18, nn. r, 2. TARRADELL-l\'iARTiN 1970, tav. XXI; tav. XXII, flg. 31., n. 200; tav. IX, fig. 34, n. 203; p. 72, nn. 204-206, 208; tav. X,
n. !38; tav. XXIII, nn. 141,144, r.-1-6, 147; tav. XXIV, nn. r50-157; fig. 38, n. 224; ta\'. X, fig. 39, n. 226; p. 80, nn. 233,235; p. 89, n. 266;
tav. XXV, nn. 162-185. rav. XIV, fig. 54, n. 333; tav. XIV, fig. 56, n. 341; tav. XIV, fig. 57,
Svi:::zcra. DE Rossr 1867, p. 23 ss., nn. 1-3. LEIBUNDGL'T, in}BM, n. 342; p. 109, n. 343; tav. XV, fig-. 58, n. 345; p. rr2, 11. 352; p. II3,
43-44, 1963-64, p. 408 ss., n. 52. n. 358; p. Il4, n. 360 ( 0
ZOVATTO r97r, p. 4-4, n. 334); tllV. XVII,
·,,

Tunisia. G:\RRDCCI r8BG. taV. 474, nn. 7, 8. DE \\7AAL 1886, p. 2;1, fo:. 66, n. 368; p, 120, 11. 377; p. 122, n. 385; p. 127, n. 398; tav. XIX,
fig. xr2; p. 2-:,2, fo::. rq; p. 273, fìgg. 118, 120, 122, 123; p. 274, tig-. 75, n. 402; p. !32, 11n. 417, 4r9; p. r33, n. 422; p. J37, nn. 435,
figg, 126, 128, 132, 133; p. 275, figg. 135-139, l4l-I42i p, 275, fig. 436; p. 138, n. 440; p. I 39, 11. 441; tav. XXI, fig. 84, 11. 442; p. 140,
143 ( DELATTRE 1899, tav. JX, n. 9); p. 276, fi;;g. 147, 149, 151, n. 447; p. 142, n. 455; p. 144, nn. 459, 461, 462; p. 146, nn. 472,
r54; p. 277, figg. 155,159, 160_, 162; p. 278, figg. 166-!70. LE BLAN"'f, 473; p. 148, n. 481; p. 150, n. 483; tav. XXIV, fig. 94, n. 487; p. 1 5r,
in AIEFR, VI, 1886, p, 229 ss., tav. 111, n. I. REIN/1,-:H-BABELON, n. 488; p, 154, n. 496; p. 157, nn. 5ro, 5r2; tav. XXV, fig. 97, n. 516;
ìn IJCTH, 1886, p. !7, fig. 2; p. 19, fig. 3, n. 34; p. 21, fig. 6, n. 62; p. 160, n. 524; p. 162, 11n. 529, 530; p. 167, nn. 547, 55r; p, 168,
p. 22, fig[;". 7, 8, nn. 68, 69; p. 23, fig. 9, n. 77. Drc VoGtiÉ, in RA, nn. 553-555; ta,-. XXV, figg. 98, 99, n. 558; p. 169, n. 559, SALO~
1889, p. 184, tav. Vll!, fig. 33. DELAITRIO, in /?fi!ArtChrér, XXXIJI, MONSON 1969, figg. 114, I!5, SzENTLÉl.EKY 1969, pp. 125-126, nn.
1890, p. 134, n. 3 ( STUl-U.FAUTH J898, lil'i'. IX, n. 14); p. 135, 232-235. PRovoo.n 1970, p. 43 ss., taV. IX, n. H). lìAlTS 197:::,
nn. Il, r3, 20; p. r35, n. 27 (= STUHLFAUTH 1898_, tav. X, n. 13); p. 312 ss., ta':. XXI a. Kiassikc Kwtst 1975, p. 306, cat. 760. DERKSIS,
fl. 137, n. 63; p. 138, nn. 78, 80, 82; p. I39, n. 95. DELATTRr 1891, ìn HFAB, L., I, 1975, pp ..p-43, figg. ro7, 112, II3. Ar/anrc, taL
p. 39 ss., n. !03 ( STUHLFAUTH 1898, p ..iOI, rav. X, n. 4); p. 47, XCIX, 6.
n. 272 ( STUlH.FAUTH 1898, p. 301, mv. IX, n. 15); p. 295, n. 624 Tipo AI b:
\ SnmLFAUTH 1898, p. 301, ta\'. IX, n. 12;; p. 305, Il, 588 ( = STUHL- HR,illO. BRECCIA ll)2,4, mv. XXIII, 1, n. 4.
FAUTJ-! r898, p. 301, tav. IX, n. 9). DELATTRE, in Rc11A,rrChrér, Grecia. Kl>RAMOPOULLOS, in AD, 3, 1917., pp. ro3-ro4, fig. 74, 3 ( ?).
xxxv, 1892, p. 133, n. 665 ( STUHLI'AUTH 1898, p. 301, tav. X, LAZARlDES, ìn PAAH, 1963, tav. 37, b (?).
n. 10); 11, 633 ( STUHLFAUTH 1898, p, 302, tav. X, n. J9); p. n4, ludia. ORSI, in NSA, r8qr. p. 40::;. FùHRfl' rSq-, te\\'. XJV. f. -
n, (7_; S1'['.l·lLF1\llTH r8of: p. 30::c, ta\'. X, n. 16); p. 138, n. -1 ➔ FALLICO l'9'7C, taV. V, nn. 3. 6, 8; taV, VI, l'!, 22.
SnntLFAUTH 1898, p. 301, taV. IX, n. 10); p. l 39, n. 727 ( =· STUHL- Lihia. JoLY 1974, tav. LII, n. 1247.
FAl'.TH 1898, p. 302_, r.av. X, n. 21), DELATTRE 1893, p. 35, n. 866; Mc.ha. BECKER 1913, tav. XXVIII, n. 27.
p. 36, n. 868; p. 37, n. 892 (-· STUHLFAUTH r898, p, 302, taV. X, Spaf!!ia. TARRADELL~MARTÌN 1970, tav. XXIII, 1111. 143, 145.
n. r8); p. 38, nn. 903, qo5, 907. Car. Alaoui r897, p. 152 ss., nn. 43, Tunisia. DELATTRE 1893, p. 37, 11. 892. DELATTRE 1899, tav. X,
44; tav. XXXVI, n. 515; ta\'. XXXIV, nn. 495, 512, 588, 588 bis. n. 6 ( POI-IL 1962, tav. 23, 2).

202
TERRA SIGILLATA: LUCERNE
Afu,ci e Coficzioni. FIORELLI 1885, p. 203, n. 19. LIBERTINI 1930, Tipo Dx:
mv. CXXVII, n. 1379, DELBRÙCK 1933, pp. 167-!68, tav. 68 A. }:f;ùw. \X1ULFF I909, tav. LX, o. 1242.
MERCANDO 1962, p. 37, tav. XIV, 2. GRAZIANI ABBlANl 196(), p. 36, Grecia. PERLZWEIG 1961, tav. X, n. 327.
tav. II, fig. 7, n. 64; p. 38, nn. 67, 68; p. 69, tav. VIII, fìg. 30, n. 198. Irah'a. ]V1ENZEL 1954, n. 605, fig, 77. n, 10 ( Pon:L 1962, tav.
0
~

Atlante, tav. XCIX, 8, 23, 3), FALLICO r970, taV, V, nn. 2, 7,


Tipo AI e: JHalta. BECKER 1913, tav. XXVIII, n. 19.
Fgfuo. BRECCIA 1924, tav. XXI, 6, n. q. Spapia. Gn, FARRÉS 1947-48, tav, VI, n. 38,
Tuni.<i,·i. DELATTRE 1899, tav. VIII, n. 5. POHL 1962, tav. 23, 5. Afusri e Collezioni. KRICl-!ELDORF 1962, n. 250. GRAZIANI ABBIANr
SALOMONSON 1969, p. 74, fig. 105. 1969, p. 30, n. 36; p. I2(J, ta,·. XX, fig. 78, n. 408.
J,fusei,: Collezioni. LECL.ERCQ 1928, coll. 1093-1094, fig, 3. Tipo D2:
Tip0 A1 d: 1im1Sia. ENNABLI 1976, tav, XLIX, 11. 894,
Libia. W'ARD 1970, fig. n, I ( JOLY 1974, t:w. LII, D. 1247), Tipo E:
Tunisia. DELATTRL 1891, p. 40, n. 133 SnJHLFAlìTH 1898, Francia. ROLLANO 1951, p. ll7, fig. 526, n. 6,
p. 300, mv. IX, ll. Ii. DELATTRE 1891, p. 46, n. 25-: ( STt:HLFAUTH
1898, p. 300, mv. IX. n. 2). Cat. Alaoui 1897. t·av. XXXV. n. 44.
l)ELATTRE 1899, p. 44, tav. X, n. 7, FORMA XI.
Tipn A1 e:
Twiisia. DELATTRlè 1880. p. 54 ( DELATTRE Il-\90, p, 20, n. 168 LOESCHCKE 1936, tav. 25, I
DELATTRE 1899, taV. X, n. 4 POHL 1962, r,w. 23. 4;. Dt-:LATTRE DELATTRE l9II, pp. 580-581, fig. 6
1890, pp. 86-87, n. 624(?). Cat. Aiaoui 189-;-, p. 153, n. 46. K.RICHELDORF I 962, n. 24 7
Tipo /\2: PO!lL, 'k
l;'f.;itto. W'ULFF r909, rnv. LX, nn. 1235, 1245. BRECCIA 1924,
BECKER- 1913, tav. xxx, fig. 2
tav. XXVII, 4, n. 43.
Francia, ROLLANO 1951, p. !77, fig. 5 h, ".'.
Grecia. PlòRDRlZET 1908, p. 193, fig. 849, 11, 567. B0\'( 1N 1966, Dcscn'z1.'o11C.
p. 87, tav. 16, nn. 631, 635.
l!a/ia. FtiHRER1897,tav.XIV,2,nn.1,2; tav. XIV, IO. nn. 3,4. Corpo rotondo, becco a canale allungato affiancato da
BoNI, in ,\'SA, 1901, p, 134, fig. 132, 7. Gf'NTIU, in CmwrNa::Arch protuberanze, èisco tondo con decorazioni in rilievo a
Crisr, 1950, pp. 179-180, rav. XXVlll, 1. GENTILI i950, pp. 33c-
331, fig. 31, 2, ORLANDINI, in FA, 16, 1961_, tav. X, fig. 37, n. 2247. matrice, spalla piatta decorata con motivi in rilievo a ma-
BRAVAR 1964-66, fig. 6, n. 4. Afo::ia, 1966, ta\'. IX, 2. GRAZIANI Ar- trice. L'ansa piena sporge nettamente dalla pane poste-
BIANI 1969, p. 26, n. 19; p, 87, n. 260; p. I05, n. 331; p. 157, tav.
XXIV, fig. 96, n, 509. PATITUCCI, in NSA, 1970, p. l 10, fì_g. '.,\l.
riore del serbatoio.
D'ANGELA, in ASP, XXVIII, 1975, p. 274,
Tzj,ologia.
Libia. Jt)LY 1974, tav. XLVIII, nn. II32-u34.
Romania. BÀ!.t;TA, in Apulum, V, 1964, tav. VI, ::. A. - Canale aperto.
Spagna. TARRAnFLL-MARTiK 1970, tav. XXIII, on. 143, 145.
Tunisia. 0RDIONI-MAJLLET, in RCTH, 1904, p. 446, n. I. LECl.ERCQ
AI a. Cfr. LoESCHCKE 1936, tav. 25, I (tav. CI, 6).
1928, coll. 1173-u74, fig. 20, n. 6692. AI b. Bilicne con becchi divergenti. Cfr. DEI.ATTRE
Turchia. MILTNER 1937, p. 173, tav. X, nn. 189r, 1892, Pom.. 1911, pp. 580-581, fig. 6 (tav. CI, 7).
1962, ta\'. 23, 6.
Musei e Co{!c:::ìoni. B1\lèR rc,22, fig. u6, n. 648; fig. n8, n. 650. A.2, Decorazione a pianta centrale, la spalla può essere
KRICHELDClRI' 1962, nn. 248, 249, GRAZIANI ABBIANI 1969, fl. 53, decorata da w1a foglia di palma incisa o in rilievo. Cfr
n. t23; p. 56_, n. 139; p. 60, n. 157; p. 6r, nn. 158_, 159; p. 76, rnv. IX, KRICHELDORF 1962, n. 247 (rav,,. CII, I; CLXI, 3).
fig. 36, n. 222; p. 76, tav. X, fig. 37, n. 223; p. II4, mv. XVI. fig. 61,
n. 359; p. 119, nn. 371, 372; p. 125, ta\·. XVIII_, fig, 72, n. :192.: R - Canale separato dal disco.
p. 150, tav. XXIV, fig. 93, n. 485. B1. Cfr. PoHL, 3 k (tav. CII, 2).
Tipo BI a: B2. Bilicne con becchi divergenti. Cfr. BECKER 1913 1
Eiziuo. \X'ULFI' 1909, mv. LXI, n, 1251. BRECCIA 1924, tav. XXIII,
fig, 4, n. 6; tav. XXIV, fig, 4, n. 21. MlCHlTUCCl 1975, pp. 62-64, tav. xxx, 2 (tav. CII, 3).
tav. IX, n. 149.
Grecia. KERAMOPOULLOS, in AD, 3, 1917, pp, rn:,-104, fig. 74, Produzione.
I(?). SOTERJOV, in FA.AH, 1956, p. 114, tav. 40, b, 2.
Italia. PiiHRER 1897, ta,·. XIV. 6, 9. FtoRELLl 1885, p. 293, n. 19,
Molto probabilmente collegata alla produzione deUa
LILLlU, in NSA, 1949, p. 289, fig. I h. Forma X, della quale riprende i caratteri tipologici fon-
Tunisia. ENNABLI 1976, tav. XXVII, n. 513; tav. XXX, n. 630; damentali, a parte ìe protuberanze ai b ti del becco.
t:n'. XXXIX, nn. 744, 75!: 1av. XLll, nn. 778, 786: Uff. XLIII,
nn. 794,798; Uff. XLVII. n. 865; rnY. Ll.1i. 023: r:n. LIX. r:.. rn2/i· Cronolo1:io.,
tav. LXI, n. 1054; tav. LXVI, n. 1n6.
Musei e Colle:::ùmi. DE Rossi 1867, p. 159, tav. X, n. 2. R0LLER Tipo AI a: metà del V secolo (Francia, DE:S:EAUVE).
1881- tav. XC, n. 8 ( ?). DòLGER 1922-1943, III, tav. LXXX IL 7 V, Tipo A2: metà IV - metà V secolo? (Algeria, FÉVRIER
p. 114, n. 431; IV, tav. 152,3 V, p. rr5.
Tipo B1 b: 1965).
Tunisia. DELATTRlè 1886, p. 74, n. 5ro STtlHLFAUTH 1898, Tipo Br: V secolo (Missione Italiana a Cartagine 1975,
p. 300, tav. IX, n. 4 l)ELATTRE 1899, t.av. VIII, n. S l'OHL contesto inedito).
1962, ta\'. 23, il.
Alusei e Collc::rio11i, Am15,'ocC011s;, II, 1854-55_. tav. (). D(ffusionc.
Tip() B2:
Grecia. PERORIZET 1908, p. H)3, h~. 848, ll. 566. BovON r966, Tipo AI a: .t'rancia 1 Germani:1 1 Tunisia.
n. 645 ( DESHAi.TS 1966, p, 8, tav. XXXII, 7, Dlvi., r14). Tipo AI b: Algeria, Tunisia,
}w;oslaria. Sa/mia H)75, p. 221, tav. )}, n. 44.
Tw1i'si'a. ENNABI..I 1976, tnv. LXIV, n. I196; tav. LXVII, nn. 1240, Tipo Az: Algeria, Grecia.
I244; tav. LXVIII, n. 1251. Tipo BI: Tunisia.
Tino C:
Frml[ÌU. ROLLANn l()~l, r J~6, fiµ. 52, !l 2.
Tipo B2: Algeria (un esemplare inedito al museo di
ltalic1. Di, Rossi r867. pp. 12-1:,. n. 10. I·oRJ,<E!{ 11'93. i:ay. 111, Algeri) 1 Jvlalta. Tunisia.
n. n (?).
Tunisia. DEL,\TTRF 1890, p. 98. n. 682 ( DELATTR}: 1899, tav. Biblioi:rqfìa.
IX, n. 6). Tipo Ara:
/\-1usei e Collr::ioni. PERRH 185r, tav. XIII, 4 ( RoLLliR 1881, Franàa. DENEAUVE I972, tav. X, C 827.
tav. XCI, :e,). GARRUCCI 18Ro, mv. 476, n. 4. LE BI.ANT, in A1EFR, Germania. LoESCHCKE 1936, p. II2 e nota 4, tav. 25, I.
VI, 1886, p. 238, tav. IV, n. 2 ( ?). Tunisia. ENNABLI 1976, tav. V11, n. 153; tav. LXIII., n. 1t88.

203
CERAMICA AFRICANA

Tipo A1b: mente intorno al disco rotondo limitato da un anello a ri-


A!1;cria. BERTHIER 1943, ta\'. XXII, n. 4!.
Tunisia. DELATTRI'. 191!, pp. 580-581, fig. 6, lievo. Il disco presenta generalmente quattro fori di alimen-
Tipo A2: tazione; possono aversi delle prese verticali. Al centro del
Al;:cria. FÉVRIER 1965, fig. 34, n. 109. disco e sull'anello che lo delimita si possono avere deco-
Grecia. BRONHR 1930, p, 285, fig. 202, n. 1453.
fr1usei e Collezioni. KRICHELDORF 1962, n. 247. razioni a matrice; nell'esemplare del museo di Algeri si
Tipo Br: ha una decorazione impressa a cerchietti all'attacco dei
Tunisia. l'vl.ENZEL 1954, fig. 144, n. 758. ENNABLI 1976, taV. becchi.
XXXIV, n. 663; mv. L, n. 9r2.
Aiusei e Col!czim1i. KRICHELDORF 1962, n. 246. Produzione.
Tipo B2:
,Ua!ra. BECKER 19!3, tav. xxx, 2. Forse collegata alla produzione della Forma X: l'esem-
Tunisia. ENNABLI 1976, tav. XLVI, n. 851; tav. LVI, n. 1046; plare del museo dì Cartagine presenta sul disco un cri-
tav. LVII, n. 1085; tav. LXV, n. 12n; tav. LXVIII, n. 1256.
Afosei e Col/c:.::ùmi. GUALANDl GEMITO, in Fclix Rm,enna, CIX-CX, stogramma del tipo frequente su tale forma, e sull'anello
1975, pp. 79-83, fig. I. che circonda il disco una decorazione a cerchietti con-
centrici in rilievo parimenti diffusa sulla Forma X.

FORMA XII. Diffusione.


Algeria (un esemplare al museo di Algeri, inedito; un
Atlante, Tavv. CII, 4; CLXI, 4 esemplare al museo di Costantina, inedito, tav. CLXI, 4),
Tunisia (un esemplare al museo di Cartagine, inedito,
Descrizione. n. inv. 928).
Lucerna polilicne dotata di sei, sette o otto becchi a cana- Bibliografia.
le con terminazione svasata o rotonda, disposti simmetrica- Algeria. BERTHIER 1943, tav. XXII, n. 42,

VII) Produzione "tripolitana». Forme XIII-XV.

Le lucerne tripolitane sono caratterizzate da un'argilla JotY 1974, pp. 40-44; DI VITA, in Monografie di Ar-
fine di colore rosso intenso, ben depurata e compatta, cheologia Libica, XII, in stampa).
l'impasto è ben cotto, omogeneo, dalle fratture taglienti; La datazione di queste lucerne, la cui produzione si
la vernice è dello stesso colore dell'argilla (si conoscono stacca decisamente per morfologia e quahtà dell'argilla
anche esemplari non verniciati). Presentano il corpo roton- da quelle fabbricate in Tripolitania nel II-III secolo d. C.,
do, il becco arrotondato; l'ansa, piccola, appuntita e non è stata fissata dalla La Lomia (LA LoMIA 1971, p. 32),
forata, sporge leggermente dal serbatoio. Il disco, con al fra l'inizio e la fine del IV secolo, mentre Hayes colloca
centro un unico foro di riempimento, è delimitato nella il suo tipo I (e, Forma XIII) nel IV e nella prima metà
Forma XIII da un anello rilevato; nella Forma XIII dal del V sec. e il suo tipo II ( ,~ Forma XIV) nel V sec.
disco si diparte una nervatura che include il becco, mentre (1-IAYES r972, p. 3r4 ss.). C'è però da aggiungere che la
nella Forma XV l'anello del disco si apre verso il becco cronologia proposta da Hayes si basa sia su confronti
formando un canale. In alcuni di questi esemplari il corpo tipologici con forme in sigillata africana, sia sul materiale
tende leggermente ad allungarsi. La spalla larga e piatta del Serapeo di Leptis Magna, che in realtà non fu scavato
è allo stesso livello del becco e in genere non particolar- stratigraficamcnte per gli strati posteriori al terremoto del
mente distinta da questo. La decorazione a rilievo è 365 (DI VITA, in Monografie di Archeologi.a Lihl:ca, XII, in
generalmente a matrice, in alcuni casi si notano dei leggeri stampa). Quindi, mentre dagli strati di Leptis Magna pre-
ritocchi a stecca. Di decorazioni a barbotina parla La cedenti il 365 sappiamo con sicurezza che entrambi i tipi
Lomia (LA LoMIA 1971, p. 28, tav. VII, nn. 791-792), di Hayes erano allora in uso in Tripolitania, assai più
ma si tratta di un dato isolato ed il problema andrebbe incerti sono i dati riguardanti l'esaurirsi dei due tipi.
ulteriormente esteso. Nessuna lucerna è figurata. I motivi Un esemplare della nostra Forma I è stato rinvenuto a
ornamentali sono piuttosto vari e schematizzati, costituiti Ostia in uno strato della seconda metà IV - inizi V secolo
da ramoscelli~ palmette, circoìetti, perline e foglie. Essi (Ostia IV, p. 95 ss.). È prudente concludere semplice-
sono in genere diversamente combinati tra loro. Il fondo mente che le tre forme (v. infra) sono state forse prodot-
ad anello, ìn leggero rilievo, è collegato alransa da una te nello stesso ambito cronologico fra il IV e il V secolo.
nervatura. Tra gli esemplari conosciuti nessuno presenta L'area di diffusione di queste lucerne è piuttosto ampia,
marchi, firme o segni particolari. nonostante che la larga maggioranza della produzione
La produzione d.i. quese lucerne, per l'argilla e: per il Iripolitana sia rivolta ad un merçam prcvaicmemente n>
repertorio decorativo che presentano, è strettamente con- gionale. Vari esemplari sono stati rinvenuti in Tunisia,
nessa con quella della ceramica sigillata<( tripolitana >l, anche in Italia (in Sicilia, a Roma e ad Ostia) in Spagna e a
se gli studi fino ad ora compiuti non affrontano questi Malta. Alcune lucerne sono attestate anche in Grecia,
rapporti in modo approfondito (HAYES 1972, p. 314 ss.; in Egitto ed in Turchia.
TERRA SIGILLATA: LUCERNE

foRMA XIII. FORMA XIV.


PR0V00ST, 2 b = HAYES 1972, p. 314 s., I= Joly 1974, LA LoMIA 1971, p. 18, tav. IX d, n. 8u
V, I, tipo I
Descrizione.
Corpo rotondo, becco arrotondato, piccola ansa piena
Descrizione. e appuntita, leggermente sporgente dal serbatoio. Disco
Corpo rotondo, becco arrotondato, piccola ansa piena concavo delimitato da un anello rilevato con un foro di
e appuntita, leggermente sporgente dal serbatoio. Disco riempimento; dal disco si diparte una nervatura che inclu-
concavo delimitato da un anello rilevato, con un unico de il becco. La spalla, larga e piatta, decorata con motivi
foro di riempimento. La spalla, larga e piatta, deco- in leggero rilievo, è allo stesso livello del becco e non
rata con svariati motivi geometrici o vegetali in leggero distinta da questo. Cfr. LA LoMIA 1971, p. 18, tav. rx d,
rilievo a matrice, è allo stesso livello del becco e non n. 8II (tav. CIII, 3).
distinta da questo. Cft. PRovoosr, 2 b (tavv. CIII, 1;
CLXII, I a). Il fondo è ad anello in leggero rilievo Produzione.
collegato all'ansa da una nervatura. Cfr. per il fondo Vedi Forma XIII.
MENZEL 1954, p. 99, fig. 80, 13, n. 556 (tavv. CIII, 2; Diffusione.
CLXII, I b).
Libia.
Produzione. Bibliografia.
Comunemente indicate come <( tripolitane 1): presentano Libia. LA LOMIA 1971, p. 18, taV, IX d, n. 8II.
strette connessioni con la ceramica sigillata tripolitana
(HAYES 1972, p. 314 ss.; JOLY 1974, pp. 40-44; Dr VITA,
FORMA XV.
in Monografie di Archeologia Libica, XII, in stampa).
HAYES 1972, p. 314 s., II= Joly 1974, V, 1, tipo 2
Cronologia.
Descrizione.
Dall'inizio alla metà del IV secolo (HAYES 1972,
p. 314, note 6 e 7); prima del 365 (DI VITA, in Mono- Corpo rotondo od oblungo, becco arrotondato, piccola
grafie di Archeologia Libica, XII, in stampa); dopo la ansa piena e appuntita, leggermente sporgente dalla parte
fine del IV secolo \associazioni con lucerne della For- posteriore del serbatoio. Nervatura a rilievo intorno al
ma X AI a: Grecia, SOTERIOU; Italia, 0RlANDINI);
disco tondo o allungato, formante un canale aperto verso
seconda metà del IV - inizi del V secolo (v. Italia, Ostia il becco. La spalla, larga e piatta, decorata con motivi
IV); dal tardo IV alla metà del V secolo (HAYES 1972, in leggero rilievo, è allo stesso livello del becco e non
p. 314, nota 4; ma v. Dr VITA, in Monografie di Archeo- distinta da questo. Cfr. JoLY 1974, v, r, tipo 2 (tavv. CIII,
logia Libica, XII, in stampa). 4; CLXII, 2). Il fondo è simile a quello della Forma XIII.
Produzi'one.
Diffusione.
Vedi Forma XIII.
Mediterraneo occidentale, Egeo, Egitto.
Cronologia.
Bibliografia. Prima del 365 (DI VITA, in Monografie di Archeologia
E1;itw. BRECCIA 1924, tav. XXVIII, 4-6, nn. 49-51.
Grecia. SOTERIOU, in PAAH, 1956, p. 114, tav. 40,b, I. PERL-
Libica, XII, in stampa); dopo la fine del IV sec. (asso-
ZWElG 1961, tav. 10, nn. 340, 341 (?). BovoN 1966, tav. !7, n. ciazione con la Forma X, <( africane classiche)), v. Italia,
656 ( ?). FALLICO 1967); V sec.? (HAYES 1972, p. 314).
Iralia. AGNELLO, in }\TSA, 1955, p. 263, fig. 4, e-f. ORLANDINI, in
FA, 16, 1961, fig. 37, n. 2247. FALLICO r967, p, ..nr, fii;;. 4 .:'; r,-. 4I3, Diffusione.
figg. 4 b, 9 a; p. 414, fig. 9 b, fìgg. 6 d, e. PR()VOOST 1970, pp. 22-23.
FALLICO 1974, p. 487, fig. I, n. 13. Osiia IV, Ambiente XVI, strato I, Libia, Malta, Italia (Sicilia).
p. 95 ss., tav. IX, 46 (p. 27).
Libia. BRANTS 1913, tav. VII, nn. 1062, ro63, 1065. LA LOMIA Bibliografia.
1971, tavv. II-VII, nn. 729-793, JoLY 1974, tavv. XXXVIII-XLIV, Italia. ORSI 1897, p. 485, tav. II, I. FALLICO 1967, p. 412, figg. 5 a,
nn. 902-1003. 5 e, 6 a. FALLICO 1974, p. 487, fig. I, n. 8.
Maiw BECKER 1913, tav. XXVIII, n. 5; rav. XXIX, nn. 38-39. Libia. BRANTS I9I3, tav. VII, n. 1067; nn. 1064, ro66, 1068-1069,
,S'pagna. TARRADEl,L-MARTfN 1970, tav. XXIII, nn. 142, 148, 149. WARD 1970, fig. 22, 2. LA LOMIA r97t, pp. 17-19, tav\', VIII-X,
Tunisia. FENDRr 196r, taY. XXVII, n. 3. nn. 794-810; 812-817, }OLY 1974, tavv. XLIV~XLV, nn. 1004-1025.
Tw·chia. MENZEL !954, fig. 80, n. ì3,, n. 556. .Malta. BECKER 1913, ta,·. XXVIII, nn, .:.:-4.

II. LUCERNE PRIVE DI BECCO


Forma XVI

Una particolare forma di lucerne africane, rare e assai loro ampia articolazione, wno tutte contraddistinte dalla
mal note, si distacca nettamente per caratteristiche mor- presenza di uno o più becchi, le lucerne in esame ne
fologiche, oltre che per la lavorazione al tornio, da tutte sono prive. Mancano inoltre di ansa e anche la struttura
le forme precedenti. Mentre infatti queste) pur nella biconica del serbatoio si distacca profondamente dalla

20J
CERAMICA AFRICANA

tipologia generale delle lucerne in sigillata. Tuttavia un tipo Broneer xxxv (BRONEER 1930). In realtà, anche
esemplare inedito della forma, rinvenuto a Cartagine se vi sono affinità tipologiche talora strette, e anche se
(Atlante, ravv. CIII, 5 a-b; CLXII, 3 a-e), è caratteriz- talune delle lucerne del tipo Broneer xxxv sono con-
zato da!Pargilla rossa tipica della sigillata africana, e traddistinte da argilla rossa, è per ora preferibile pensare
questo ci ha indotti a inserire la forma nel presente lavoro. a somiglianze generiche entro un quadro tipologico ge-
Non vanno confusi con le lucerne in esame alcuni nerale esteso a vaste aree in un certo periodo, piuttosto
esemplari (DELATTRE in RevArtChrét, XXXIII, 1890, che a centri di produzione comuni. Infatti, la maggio-
p., 136, nn. 29-32; il n. 30 è DE CARDAILLAC 1890, ranza delle lucerne di tipo Broneer xxxv sono dotate
p. 319, fig. 83 LECLERCQ 1907, p. 517, fig. 346 =·= DE di invetriatura, e molte di un'ansa a nastro. Ambedue
CARDAILLAC 1922, p. 125, fig. 173), non troppo dissimili queste caratteristiche mancano nella nostra forma. Si di-
come tipologia generale, ma caratterizzati dalla presenza rebbe che le lucerne <i bizantine )) di Broneer gravitino in
di due anse aperte ad anello, da una leggera rientranza una area greco-orientale: MENZEL 1954, p. 102 (v. in
dell'orlo della parte inferiore del serbatoio e da decora1ioni particolare n. 659), le definisce <, arabe 1> e avanza con-
sulla parte superiore di questo. Non è noto il tipo di fronti incentrati soprattutto sulla Siria. Anche la crono-
argilla in cui queste lucerne sono prodotte, ma il confronto logia della Forma XVI è incertissima. De Cardaillac (che
più immediato è con le ampullae oleari'ae africane prese riferisce anche l'opinione - forse espressa oralmente
in esame in un'altra sezione dell'Atlante (p. 181), Sì tratta, di Delattre) le definisce vandale e tende a porle nel V se-
evidentemente, di una produzione sporadica di lucerne, colo; della stessa opinione sono Leclercq e il Cat. Alaoui
collaterale alla più diffusa fabbricazione di questi vasetti 1897. La Joly, invece, avanza una datazione molto più
per olii profumati. rarda (Xl-XII scc.). È dunque impossibile stabilire se
Per tornare alla forma di lucerne dj cui qui direttamente siamo di fronte ad una produzione minore coeva alle
si tratta, non si ha alcw1 dato preciso sulla produzione, forme più diffuse, o ad una forma tardissima che do-
né si può dire se si debba o meno collegarla ai vasi in cumenterebbe la degenerazione e l'esaurimento di questa
sigillata, e a quali, È da tenere presente che l'esemplare secolare produzione di lucerne. La forma, complessi-
inedirO rinvenuto a Cartagine presenta una vernice opaca vamente poco attestata, e della quale sono documentate
affine a queHa della sigillata africana D 1 • La Joly (JOLY imitazioni in ceramica comune, sembra diffusa solo nella
1974, n. 1336, p. 58) ha avanzato l'ipotesi che la forma fascia centrale dell'Africa settentrionale (Algeria, Tuni-
sia connessa con le lucerne cosiddette <i bizantine )) di sia, Libia).

Produzione.
FORMA XVI.
Un esemplare inedito, da Cartagine, del tipo A (Atlan-
Car. Alaoui 1897, tav. xxxv, n. 49
te, tav. CIII, 5 a-b; CXLII, 3 a-c) presenta una vernice
LASSUS 1956, p. 220, tav. IV, n. 20
opaca simile a quella della sigillata africana 1) 1 •
Descrizione. Cronologia.
Corpo composto da una parte inferiore di altezza va- Tipo A: V sec.? (Algeria, DE CARDAlLLAC 1890 e
riabile, a coppa svasata, e da una parte superiore convessa 1922; Tunisia, Cat. Alaouì 1897).
o spiovente. L'immissione dell'olio avveniva mediante un Tipo B: Xl-XII sec.? (Libia, JoLY 1974).
collo cilindrico o svasato al centro della parte superiore, o,
Diffusione.
al posto di questo, mediante un semplice foro. Il collo e
la parte superiore del corpo possono formare un tutto Tipo A: Algeria, Tunisia.
unico che assume un aspetto piriforme. Il foro di illumi- Tipo B: Algeria, Libia.
nazione è posto ai margini della parte superiore del corpo. Bibliografia.
Il fondo è ad anello riievato (tav. Cli!, 5 b; CXLII, 3 e). Tipo A:
Algeria. DE CARDAILLAC 1890, p. 32I,, fig. 87 ( ~ DE CARDAILLAC
0

Tipologia. 1922, p. 130, fig, 181). DE CARDAILLAC 1890, p, 321, fig. 88 ( DE


CARDAILLAC 1922, p. 130, fig. 182 -~ LECLERCQ 1928, col!. 1093-
A. - Ha al centro della parte superiore dd serbatoio 1094, n. 22). BERTIUER 1943, tav. xx, a. LASSUS 1958, p. 262, fig. 36,
un collo cilindrìco o svasato per l'immissione dell'olio, Tunisia. DE CARDAJLLAC 1890, p. 321, fì_g. 86 ( DE CARDAILLAC
collo che può formare con la parte superiore del serbatoio 1922, p, r30, fig. 180 LECLERCQ 1928, coll. 1093-1094, n. 24'..
Gal. Alaoui 1897, p, r53, tavz. XXXV~XXXVI nn. 49-50 . .Ariamt,
un tutto unico di aspetto piriforme. Cfr. Cat. Alaoui tavv. CIII, 5 a-b; CXLII, 3 a-e.
1897, tav. xxxr, n. 49 (tav. CIII, 5 a-b; CXLII) 3 a-c). Musei e Co!ie:.;io11i. LECLERCQ I9C7, fJ. 517_, Jìg. 347,
B...._ Ha al centro della parte superiore del serbatoio Tipo B:
Ah:eria. LAssus nJ56, p. 220, tav. IV, n. 20.
un foro rotondo per l'immissione dell'olio. Cfr. LASsus Libia. JoLY 1974, p. 58, rnv. LVIII, n. I;\~6.
1956, p. 220, tav. IV, n. 20. Non si è ritenuto necessario ,}!urei e Collezioni, DE CARDAILLAC 1922, p. !3I, fig. 183.
riprodurre un esemplare di questo tipo, perché la vista
risulterebbe identica a quella del tipo A. L.A.

206
TERRA SIGILLATA: LUCERNE

SUPPLEMENTO 1979

Numerosi dati, sia editi che inedìti, si sono aggiunti ora smentite dall'esame sistematico, benché provvisorio,
nel periodo intercorso fra la consegna di questo lavoro e di alcuni dati editi ed inediti. A Cartagine, la Forma X è
la sua pubblicazione. Riteniamo perciò necessario un assente in alcuni strati ricchi di materiali databili dal
aggiornamento, limitato ai punti del testo che risultano tardo IV secolo alla costruzione del muro difensivo di
modificati o integrati dalle nuove acquisizioni. Teodosio II, del 425 d.C. (Michigan I, p. 66 ss.; Mis-
La diffusione nord-africana delle lucerne italiche a sione Italiana a Cartagine, contesti inediti). Due fram-
vernice nera (p. 186) risulta maggiore, da uno spoglio menti della Forma compaiono in uno strato immediata-
bibliografico più completo (V. C. PAVOLINI, Le lucerne mente successivo alla costruzione del muro di Teodosio
italiche a vernice nera, in Forma di produzione schim>istica (Missione Italiana a Cartagine, contesto inedito). Nello
e rendcnze della società romana: II a.C. - II d.C., Atti scavo della Sclwla Praeconum sul Palatino a Roma, in un
del Convegno dell'Istituto Gramsci, Pisa 4-6 gennaio riempimento datato con precisione al 430-440 d.C.
1979, in corso di stampa). (D. WHITIHOUSE, La Schola Pracconum al Palatino, in
La cronologia della l'orma IV, tipo A (v. p. 190) è Quaderni del Centr(} di studio per l'archeologia etrusco-
confermata dalla presenza di un esemplre inedito in ùalica, 3, 1979, p. 279 ss.) si è rinvenuto un frammento,
uno strato del Collettore Ovest del Colosseo, databile non riprodotto, della Forma X, tipo A2. Dalla metà
alla seconda metà del III o al IV secolo (inv. 684 CCO). del V secolo fino ad almeno tutto il VI, le lucerne di For-
La diffusione della Forma VIII (p. 195) nel Vicino ma X sono invece estremamente diffuse. Si può a questo
Oriente sembra certa, anche se si tratta di pochi esemplari punto avanzare l'ipotesi che la creazione della Forma
(C. KENNEDY, The development of the lamp in Palescine, sia leggermente più tarda di quanto non ritenga Salo-
in Beryws, 14, 1961-63, p. 104, tav. XXIV, n. 622: tipo monson (SALOMONSON 1969, p. 80) e si debba datare cioè.
VIII Cm, comprata a Gerusalemme; p. 104, tav. XXIV, intorno al 42 5 d. C.
n. 622: tipo VII V, da Ascalon). Quanto alla diffusione Più in particolare, il tipo, assai raro, XE può ora essere
della Forma VIII in Svizzera, A. LEIBUNDGUT, Die datato alla fine V - inizi VI secolo (Missione Italiana a
rOmìschen Lampen in der Schweiz, Bern 1977, p. 54 ss., Cartagine, contesti inediti).
la definisce la lucerna tardo-antica più attestata, presente Quanto alla diffusione orientale del tipo XA1a (p. 20 I),
con 14 esemplari. un esemplare è attestato a Tiro (J. P. REY-COQUAISi Lampcs
l1 tipo VIII Crb, la cui datazione (p. 195) era fino ad antiques de Syrie et du Liban, in A1UB, XXXIX, r963,
ora incerta, si trova a Cartagine in contesti della fine IV - p. 160 s., tav. X, n. 43).
inizi V secolo (Missione Italiana a Cartagine, contesti La datazione delle lucerne <,tripolitane>> (Forme XIII-
inediti). Il tipo VIII D2 si trova a Cartagine alla metà XV: p. 204) si porrebbe non prima del 310 d.C. (P.
del V secolo (Missione Italiana a Cartagine; Missione PROCACCINI, in Libya Antiqua, XI-XII, 1974-75, p. 29).
dell'Università del Michigan a Cartagine: contesti inediti). Per le lucerne prive di becco (Forma XVI, p. 206), fino
Il tipo VIII Di risulta presente (p. 196) anche in Por- ad ora assai mal note, dati importanti sono forniti dagli
togallo (AA. Vv., Fouilles de Conimbriga, VI, Céramiques scavi dell'Università del Michigan a Cartagine, che ne
diverses et verres, Paris 1976, p. 107, tav. XXIX, 127). hanno restituito un gran numero. Dall'insieme di questi
La Forma IX, tipo B, è presente (p. 198) anche in nuovi dati si desume una cronologia omogenea per ìl
Spagna (F. BuRILLO MoZOTA, in Caesaraugusta, 41-42, tipo A e per il tipo B, che sembrano essere ambedue pro-
1947) p. 126 ss., figg. 23-24: da Saragozza;. dotti dalla metà del V alla metà o fine del VI secoìo
Dati più numerosi consentono di precisare meglìo la (Michigan I, p. 58, vn-75; A{iclngan Il, p. 23, tav. 8,
cronologia d'inizio della Forma X, la lucerna africana nn. 62-65; Michigan IV, p. 28, nn. 103-105; p. 49, xx-6,
più diffusa (p. 200 ). Le datazioni dì tale forma al pieno tav. 8; p. 92, G-47, fig. 30).
IV secolo o alla fine IV - inizi V secolo finora proposte
(ma prive di un sicuro fondamento stratigrafico) vengono L. A. - C. P.

207
r

CERAMICA DA CUCINA

INTRODUZIONE

Definiamo ceramica da cucina il vasellame di comune a patina cenerognola (la << ceramica cenicienta >> di Adroer,
uso domestico, distinto dalla ceramica comune di produ- cfr. AnROER r963, pp. 105-uo), che Hayes chiama com-
zione locale, caratterizzato da uno stile e da una tecnica plessivamente <( African Black-Top Ware >> (cfr. Michi-
particolari. gan I, p. 87). Questo studioso include la ceramica da
L'argilla è generalmente di colore rosso-arancione, si- cucina nella classificazione deUa sigillata africana, pur
mile a quella della sigillata africana A, anche se meno distinguendo vasi politi a strisce (forme 181-185) e vasi
depurata. Le superfici del vaso possono presentare una o a patina cenerognola e a orlo annerito (forme 193-199;
più delle caratteristiche seguenti: a) una patina cenero- le forme 191-192, 200 non sembrano rientrare in questa
gnola o bianco-grigiastra in corrispondenza dell'orlo e/o produzione, cfr. HAYES 1972, p. 200 ss.).
della parete esterna; b) politura a bande o a strisce sulla Nella ceramica da cucina inseriamo tutte le produzioni
parete interna o esterna; e) vernice o ìngobbio sulla parete ceramiche che non sono ceramica fine da mensa, per quanto
interna, o, più raramente, su quella esterna. abbiano rapporti con essa, ma non possono essere con-
La patina cenerognola è il risultato di particolari con- siderate neanche ceramica comune, e per la loro dif-
dizioni di cottura secondo Hayes (HAYES 1972, pp. 205, fusione mediterranea, e per uno ((stile>) che è loro comune.
289; sulle caratteristiche e sulle tonalità di questa patina,
cfr. anche Ostia II, pp. 84-86).
La superficie del vaso, altrimenti grezza, può essere I. MORFOLOGIA,
polita in modo da ottenere strisce continue più o meno
fitte, di colore arancione o rosso o marrone (per l'analisi a) Piatti e coperchi (tavv. CIV-CV).
microscopica effettuata su un campione di ceramica,
cfr. Ostia I, p. 38), o bande orizzontali polite alternate a Si tratta di piatti o di coperchi, costituenti servizio con
bande risparmiate. Alcune forme presentano una vernice tegami e casseruole a patina cenerognola, compresi entro
povera, opaca, del tipo che abbiamo già definito nella i cm 18 e 41,5 circa di diametro.
sigillata africana A come A2 (è rara una vernice brillante La forma più comune e di vita più lunga - dalla fine
o semibrilìante, mentre solo nel caso delle marmitte del I secolo a. C. alla fine del IV - inizi del V secolo -
si osserva talvolta una vernice tipo C 2), o un ingobbio è caratterizzata da un progressivo ingrossamento dell'orlo
(sulle caratteristiche tecniche di << vernice >> e <{ ingobbio >>, ed è apode o munita di piede, come piatto e coperchio, o e
cfr. Ostia I, p. 25, nota r). Queste forme sono inserite provvista di una presa, come coperchio. I tipi Ostia II,
nella cosiddetta ceramica da cucina in quanto non esi- fig. 302, Ostia I, fig. 18, Oscia I, fig. 20 trovano confronto
stono vasi non verniciati all'esterno nella produzione A. nel coperchio Lamb. 19 / Hayes 22, n. 3 in sigillata
Nella categoria <i ceramica da cucina)) comprendiamo: africana A 1, A 1 ·~.
a) alcune forme tradizionalmente attribuite alla sigillata A; Alcuni tipi e forme sono realizzati solamente in ce-
b) la produzione definita in Ostia I (p. 31) A a strisce, ramica ad orlo annerito e politura a bande (o raramente
che è diversa dalla « A a strisce )) di Lamboglia, denomina~ un ingobbio), altri anche in ceramica polita a strisce e,
zione con la quale lo studioso intende la produzione delle ta1ora, ad orlo biancastro.
forme Lamb. 9A e 10A a causa delle strisce create a volte Un caso particolare è costituito dal piatto Hayes IC(,,,
dalfo patinu cenerognola nella parte superiore àella super- che presenta affinterno una politura a strisce distesa a
ficie esterna del vaso (cfr. LAMBOGLIA 1958, pp. 275,277); spirale. Questa caratteristica giustifica la sua inclusione
e) la ceramica ad orlo annerito (la <i Schwarzrandware )) nella categoria della ceramìca da cucina, anche se essa
di Niemeyer, cfr. NIEMEYER-RUGER 1962, pp. II2-II3) e pare formare servizio con alcune forme in sigillata D' e D 2•

208
CERAMICA DA CUCINA

b) Scodelle, tegami, casseruole, marmitte (tavv. Le forme Lamb. 10A e 10B sono incluse da Haves
CVI-CIX). nella sigillata africana A, e, quindi, analogament; a
questa produzione, si dovrebbe pensare alla Tunisia set-
Le scodelle, che misurano dai cm I6 ai 45 di diametro, tentrionale, in particolare alla regione di Cartagine, come
presentano generalmente una fascia a patina cenerognola, probabile area ài produzione.
talora più propriamente annerita, sulla parete esterne, e Per le affinità con la forma Lamb. 10A, la stessa area
una politura a strisce, o una vernice tipo A 2, o un ingob- di produzione sarebbe caratteristica dei tipi Lamb. 9A/
bio sulla parete interna. Con l'eccezione della forma Ostia IV, fig. 1 1 realizzati nella versione con vernice A2
OstÙl I, fig. r 4, esse sembrano richiamare le scodelle o ingobbio all'interno.
nella ceramica detta \( a vernice rossa interna )), In Ostia I veniva indicata genericamente nell'Africa
Tegami e casseruole non sono sempre ben distinguibili, l'area di produzione della ceramica polita a strisce. Salo-
soprattutto nel caso di esemplari frammentari; per gli monson ha raccolto frammenti dei tipi Ostia [, fig. r 5
uni i valori del diametro oscillano tra i cm 12,4 e 24,4, e Osrìa I, fig. 17 a Ksour es-Saf, Pheradi Maius, Bir el
per le altre tra i cm 14,5 e 34. Sono costituiti quasi total- Aouja, El Aouja. Del secondo tipo appena citato sono
mente dalla ceramica a patina cenerognola, caratterizzata stati rinvenuti scarti di fornace a Pheradi Maius (cfr.
da una superficie di color cenere alresterno e da una poli- Ostia I, pp. 31, 45-46). Si è avanzata l'ipotesi eh~ la
tura a bande o da un ingobbio all'interno. Nella forma ceramica polita a strisce sia prodotta nella Tunisia cen-
Lamb. roB in luogo della patina cenerognola si trova b. trale (dr. HAYES 1972, pp. 200, 298, forme 181-185) e
politura a bande, mentre una vernice tipo A2 può rivestire si è sottolineata la mancanza delle scodelle e dei piatti/
l'interno nella stessa forma e nella Lamb. 10A in vece coperchi prodotti in questa versione nelle stratigrafie di
dell'ingobbio. Appare generalmente comune a tegami e Cartagine (Michigan I 1977, p. 88).
casseruole un tipo di fondo più o meno convesso, il più Numerosi indizi avevano consigliato di ritenere pro-
delle volte striato, meno spesso liscio. babile l'origine africana della ceramica a patina cenerognola
Il tegame Ostia II, fig. 306 è simile ad una forma pro- e ad orlo annerito (cfr. Ostia I, p. 86 ss.; Ost1.°a II, p. 83 ss.;
dotta in terracotta rozza in Italia dall'età repubblicana Osria III, p. 408 ss.): a) gli stretti rapporti tipologici tra
al II secolo. piatti/coperchi politi a strisce e la ceramica ad orlo an-
La casseruola Ostia II, fig. 303 richiama un recipiente nerito; b) particolarità tecniche comuni ad alcune forme
da cucina noto nella ceramica comune di età ellenistica finora comprese nella sigillata africana A, alla ceramica
e nella ceramica punica. La stessa forma viene in seguito polita a strisce, al vasellame a patina cenerognola e ad
realizzata anche in qualità migliore, in ceramica fine da orlo annerito; e) confronti nella ceramica punica di
mensa, sigillata africana A1 . Cartagine; d) imitazioni in sigillata A e A /D di forme
Nelle produzioni A2 e A/D, oltre che in ceramica in ceramica a patina cenerognola e ad orlo annerito;
a patina cenerognola, è testimoniata la forma Ostia I, e) possibili confronti con forme in sigillata D per alcuni
fig. 273. piatti/coperchi ad orlo annerito diffusi a Cartagine;
Nell'ambito delle casseruole riveste particolare impor- f) la varietà delle versioni locali in Algeria, e, soprattutto
tanza una forma di cui sono stati riconosciuti tipi diversi in Tunisia, di forme e tipi in ceramica ad orlo annerito
. ' e a pa.tina cenerognola; g) la presenza ài <( orli anneriti 1)
cornspon_denti a momenti significativi del suo sviluppo
morfologico e forse del suo livello di commercializzazione. insieme con piatti di D nella necropoli ineùita di El
Con il tipo Ostia III, fig. 267 questa forma domina in- Mahrine presso Thuburbo Minus (cfr. Ostia II, p. 84);
contrastata su tutte le altre. h) la produzione di (( orlì anneriti 1> nelle fabbriche della
Le marmitte (cm 10-29,6 di diametro) sono realizzate in Tunisia centrale (Henchir-es-Srira) e meridionale (Sidi
diverse tecniche, a patina cenerognola o bianco-grigiastra, Aich) (cfr. STERN 1968, p. 147 ss.).
con politura a strisce, o a bande, con vernice tipo A\ C 2 • Una preziosa conferma della provenienza africana della
. Non è facile individuare una linea di sviluppo dal punto ceramìca a patina cenerognola e ad orio annerito e offerta
d1 vista tipologico, anche se l'allungamento dell'orlo dal suo rinvenimento in alcuni relitti. Nel relitto di Cama-
se1:1bra costituire un elemento di seriorità. Alla sigillata rina, che contiene un carico di colonne di marmo giallo-
afnc~na A1 (forma Lamb. ro) ci riportano le bugne antico di Simitthu, sono presenti anfore di forme Africana I
applicate sul fondo di una variante. e IIA (cfr. Ostia III, p. 574 ss.), <( patine cenerognole 1> (tipo
Osiia III, fig. 267), ed (( orli anneriti» (tipo Ostia I, fig. 262)
(cfr. PARKER, in Sicilia Archeologica, IX, n. 30, Aprile
1976, p. 27, figg. 7-8). Il relitto dì Fontanamarei sulle
2. AREA DI PRODUZIONE. coste occidentali della Sardegna, ha restituito anfore di
forma Africa.._-ria II, sigillata africana A/Di ceramica a
Non appare agevole delineare un quadro organico delle patina cenerognola e ad orlo annerito, insieme con tre-
Jree di produzione di quella che abbiamo definito cera- cento monete da Galliena a Diocleziano e .M.assimiano
mica da cucina, comprendente, come si è visto, vasellame (cfr. LAJ\.-1BOGLII,, Aquileia e l'Africa_, in Antichità Alto-
reaiizzato in versioni e tecniche diverse. adriatìchc, V, Udine 1974, pp. 128-129; PALLARÉS, in Qua-
Il fatto che essa sia documentata quasi esclusivamente derni di cultura materiale, 1, 1977, p. 171).
~1el bacino occidentaìe del Mediterraneo induce a cercare Nelle stratigrafie di Cartagine snno presenti tutte le
1 centri di produzione in questa regione. principali forme in ceramica a patina cenerognola e ad

20.9
u.
r
CERAMICA AFRICANA

orlo annerito, dai tipi più antichi ai più tardi (cfr. Mi- 4. CRONOLOGIA.
chigan J, pp, 87-88; Missione Italiana a Cartagine, dati
inediti). Un problema da chiarire è costituito dai rapporti della
Sembra pertanto che l'area di produzione, come per le ceramica da cucina con la ceramica comune più antica,
sigillate A e D, possa identificarsi nella Tuni~ìa set~ al fine di stabilire se vi siano antecedenti della nostra
tentrionale, con particolare riferimento alla regione di produzione in età repubblicana. Va osservato ad esempio
Cartagine. che, se in età repubblicana ed augustea esistono dei piatti/
coperchi simili al tipo Ostia II, fig. 302, che presentano
perfino un orlo annerito (cfr. la forma Haycs 192) e cas-
3. AREA DI DIFFUSIONE. seruole caratterizzate da una superficie esterna color ce-
nere (cfr. la forma Hayes 191), gli uni e le altre non
devono essere compresi, solo per questo, nella produ-
Già nel I secolo d. C. la ceramica da cucina, nelle ver- zione della ceramica ad orlo annerito e a patina cene-
sioni a patina cenerognola e ad orlo annerito, è diffusa rognola.
in varie regioni del Mediterraneo o~cidentale (Algeria, È certo comunque che le origini della ceramica da
Tunisia, Italia, Francia[?], Spagna). E incerto se il tipo cucina dovranno essere ricercate nell'ambito di ;;iJcune
Ostia Il, fig. 302, il più antico della forma di cui abbiamo produzioni di ceramica <( comune >> ben documentate neI-
riconosciuto uno sviluppo morfologico, sia documentato 1' Africa del Nord già prima della distruzione di Car-
anche in Renania. tagine.
A partire dall'età severiana, forse già dalla seconda Considerando i dati di cui siamo in possesso, tentiamo
metà del II secolo, la ceramica da cucina è testimoniata una ricostruzione a grandi linee delle fasì di produzione
in tutte le sue versioni e in una notevole parte delle sue della ceramica da cucina.
forme, raggiungendo anche le coste della Tripolitania, Nel primo secolo d. C. viene esportata dall'Africa una
Malta, la Dalmazia, e, in misura minore, il Marocco. consistente produzione di ceramica da cucina. Si tratta
Una sola forma, la Lamb. 10A, è documentata sulla costa di vasi prodotti nel servizio ceramica ad orlo annerito / a
atlantica. Scarse appaiono le attestazioni nel J\!lediter- patina cenerognola (tipi Ostia II, fig. 302 e Ostia Il,
raneo orientale, in Grecia (tipi Ostia I, fig. 17, Ostia I, fig. 310, forme Ostia Il, fig. 306, Ostia II, fig. 303), la
fig. 15 e forse la forma Lamb. 9A). cui esportazione dimostrerebbe raffermarsi di importanti
I piatti/coperchi politi a strisce sono esportati dalla fine officine ceramiche, già prima che nelle stesse regioni si
del II - inizi III secolo e sono testimoniati particolar- cominciasse a produrre sigillata africana A. A queste si
mente in Tunisia e in Italia, in misura inferiore in Dal- affiancano, nella documentazione degli strati flavi delle
mazia, Spagna, Tripolitania. Terme del Nuotatore di Ostia, altre forme a patina cene-
Alcuni tegami e casseruole sono stati rinvenuti sola- rognola - Ostia Il, fig. 309, Ostia Il, fig. 314, Ostia III,
mente nella Tunisia, dove cominciamo a conoscere la fig. 568 - e tipi - Ostia Il, fig. 3 r2, Ostia III, fig. 324 -
facies di Cartagine. che coesistono con il più antico, Ostia II, fig. 3rn.
Particolarmente diffuse nella Tunisia centrale, le mar- Nello stesso contesto è stato raccolto un frammento della
mitte raggiungono alcune località del Mediterraneo oc- forma Lamb. roB.
cidentale. In base allo studio dei materiali provenienti da stra-
In età tardo-antica la forma Hayes 109, pur essendo poco tigrafie di Cartagine del I secolo d. C., Hayes ha identifi-
comune, è presente in Tunisia e nel bacmo orientale del cato quattro fabbriche di ceramiche da cucinz, definite
Mediterraneo (Siria, Turchia). <( Early Cooking Wares 1, r, 2, 3 e 4, di cui la W'are I
Fino ad ora appare inspiegabile la ragione per cui avrebbe Cartagine come centro di produzione, le W'ares
Pompei, e, in generale, i centri vesuviani sono privi della 2-4 altri siti nord-africani per ora non definibili, anche
ceramica africana da cucina., con la sola eccezione, peraltro se nella w·are 2 sembrerebbe probabile vedere una pro-
non sicura, della forma Ostia II, fig. 303 (cfr. CARANDINI, duzione della Tunisia centrale (cfr. Michigan I, pp.
in Quaderni di cultura materiale, 1, 1977, p . 24), mentre 93-95). I dati di scavo mostrerebbero la \X'are I comu-
Ostia già nel I secolo offre una notevole documentazione nemente attestata dall'età augustea - ma si ha ragione di
(cfr. ZEvl-PoHL 1970, Ostia II, Ostia III). credere che almeno la produzione di alcune forme inizi
Si conoscevano classi di ceramica fine da mensa lar- in età repubblicana ~- fino ad un momento cronologico
gamente esportate nel bacino del Mediterraneo. A queste indeterminato dopo la metà del I secolo, allorché, se-
si aggiunge ora la ceramica da cucina, che, pur nella ài- condo Hayes, questa produzione comincerebbe ad essere
stinzionc ài diversi livelli qualitativi, resta pur sempre progressivamente sostituita dalla ceramica a patina ce-
una ceramica vile. È la prima volta che una classe cera- nerognola e ad orlo annerito e non mancherebbero testi-
mica d'uso corrente viene esportata in maniera massiccia monianze di esemplari attribuibili ad una fabbrica transi-
(cfr. cartine di diffusione in HAYES 1972, A5 e B23). zionale (cfr. Michigan I, pp. 88, 94). Nei primi decenni del
Questa constatazione contraddice l'affermazione del Dun.- II secolo si vcrifichercbb~ro l'esaurimento dclfa. produzione
can-Jones, secondo il quale << the sraples of long-àistancc di I secolo e l'affCrmarsi del vasellame ad orlo annerito
trade were luxury goods and government supplies rather e a patina cenerognola, che in un deposito probabil-
than low-priced goods intended for sale to a mass market >> mente di età adrianea costituisce già il r2 % di tutti i
(DUNCAN-}ONES 1974, pp. l-2). materiali.

2IO
CERAMICA DA CUCINA

Nella parte dedicata alle <( Cooking \'i?ares >ì del primo Entro la seconda metà del secolo scompare il vasellame
volume relativo agli scavi a Cartagine dell'Universit.1 del ad orlo annerito e a patina cenerognola nelle forme e nei
JViichigan, Hayes descrive molto accuratamente Je caratte- tipi di questa prima fase, tranne Ostia III, fig. 267 di
ristiche di produzione deHe diverse fabbriche e tenta di cui si è detto.
individuare una tipologia, anche se provvisoria (cfr. Michi- Dall'età severiana ha inizio una nuova facies. Sono
gan I, p. 93 ss.). Il discorso generale tuttavia non è sempre testimoniati piatti/coperchi politi a strisce (tipi Ostia I,
chiaro e tale da sciogliere ogni perplessità. fig. r8, Ostia I, fig. 20, Ostia I, fig. 17), ad orlo annerito
Appare evidente l'uguaglianza dei tipi B ed E della (Ostia I, fig. 261, Ostia I, fig. 262, Ostia III, fig. 170,
i( Early Cooking \Xìare i) r rispettivamente con il tipo Ostia I, fig. 264, Ostia I, fig. 263), scodelle con politura
Ostia II, fig. 310 cc= Hayes 198 e con la forma Ostia II, a strisce (Ostia I, fig. 14) e con vernice o ingobbio (Lamb./
fig. 303 ~ Hayes 194 in ceramica da cucina a patina
7
-, 9A), alcuni tegami e casseruole a patina cenerognola
cenerognola. Dal momento che Hayes comprende le sue (Ostia I, fig. 272, Ostia I, fig. 270 / Ostia III, fig. 269,
forme 194 e 198 nella ceramica a patina cenerognola Ostia I, fig. 273, Ostia I, fig. 278, Ostia I, fig. 268, Ostia I,
[<, it, (cioè la ceramica a patina cenerognola / ad orlo anne- fig. 269, Ostia I, fig. 267), marmitte già prodotte in
rito) comprises almost exclusively the unslipped seri es versioni diverse da un secolo circa nella Tunisia centrale.
Hayes forms 191-199, which emerges as the chiefkitchen- Nella prima metà del III secolo la forma Ostia I, fig. 273
ware used in Carthage from the latter part of the 1st viene imitata in sigillata A2 e A/D.
century A. D. until c. A. D. 400 ii, Mi'chigan I, pp. 87-88] Nel III secolo (prima metà?) sì affermano in misura
non è chiaro se egli pensa a forme analoghe prodotte in considerevole rispetto alle altre forme il piatto/coperchio
due produzioni diverse, la « Early Cooking \);Tare),\ e la Ostia I, fig. 26r, cui sembra corrispondere la pentola
ceramica a patina cenerognola, che si susseguono crono- Ostia III, fig. 267, le scodelle Ostia I, fig. 15/Lamb. 9A,
logicamenre.1 o se si riferisce indirettamente a queste Lamb. roA, e, in misura minore, Lamb. roB. Queste
forme, quando parla, come si è già detto, di esemplari forme appaiono ancora abbastanza consistenti nelle stra-
di fabbrica transizionale. tigrafie fino alla fine del IV • inizi del V secolo.
Va notato come una stessa forma possa essere documen- L'wtima fase di produzione (IV-V secolo e oltre?) è
tata in (( cooking wares f1 di diversa fabbrica (cfr. <( Early caratterizzata dagli ulteriori stadi di sviluppo di fonne a
Cooking \\rare)) r, tipo H = \XTare 2, tipo B; Ware patina cenerognola e ad orlo annerito, o con ingobbio,
2, tipo A= Ware 3, tipo C, cfr. Michigan I, p. 99, fig. già prodotte da secoli (tipi Ostia IV, fig. 60, Ostia IV,
15, C9). fig. 61, Ostia IV, fig. 59, Ostia IV, fig. 1, Ostia III, fig. rn8),
Non convince inoltre l'ipotesi di una origine centro- e dalla comparsa di alcune forme nelle medesime pro·
tunisina per la ({ Early Cookìng \Vare ;) 2, tipo A, frequen- duzioni, che in parte richiamano aspetti morfologici della
tissima nelle stratigrafie di Cartagine da un momento non sigillata africana D (Atlante, tavv. CV, 1; CV, 2).
precisato dell'età repubblicana (Missione Italiana a Carta- Hayes ritiene che la produzione della ceramica a patina
gine, dati inediti) e antecedente della forma Ostia Il, fig. cenerognola e ad orlo annerito si esaurisca intorno agli inizi
303 in ceramica a patina cenerognola prodotta a Car- del V secolo e venga sostituita, nel corso del secolo,
tagine. durante la dominazione vandala, dalle << Late Cooking
Nella prima metà del II secolo, contemporaneamente \Xlares >> I e II, la prima, forse prodotta a Cartagine, docu-
alla crescita dell'esportazione della sigillata africana A, mentata in contesti di V secolo e di inizi VI, la seconda
constatiamo l'apparizione del tipo Ostia III, fig. 332 in in contesti di fine V e di VI secolo (Michigan I, pp. 95-96).
ceramica ad orlo annerito, della forma Hayes 181, n. 1 Le Wares III-V identificate da Hayes comparirebbero in-
(in verità nota in contesti prefiavi a Tripoli), del tipo vece in momenti diversi del VI secolo, mentre la VI
Ostia I, fig. I 5 in ceramica polita a strisce, della forma sarebbe tipica del VII secolo (Michigan IV, p. 75).
Lamb. roA con patina cenerognok e vernice A2 o in- Queste 11 Late Cooking ~lares » comprenderebbero da un
gobbio, dei tipi Ostia III, fig. 267 e Michigan I, fig. rr, lato ceramiche che continuano la tradizione delie << patine
n. I I in ceramica a patina cenerognola. cenerognole )ì, dall'altro ceramiche più grossolane, addi-
È interessante notare che, per quanto riguarda la pentola rittura d'impasto, talora polite sulla superficie esterna,
comunissima di cui si è riconosciuto uno sviluppo mor- forse di ispirazione vandala.
fologico, nella prima metà del II secolo siano documentati Resta comunque da chiarire la cronologia finale della
tutti i tipi più amichi, compreso Ostia III, fig. 267, che ceramica da cucina. Nelle sue diverse versioni, a patina
poi avrà wia diffusione considerevole dalla seconda metà cenerognola, ad orlo annerito, con ingobbio all'interno,
del II fino alla fine del IV - inizi del V secolo. essa appare ancora ben documentata a Cartagine, nelle
In coincidenza con l\tltìmo periodo di produzione stratigrafie di V e anche di VI secolo, in misura tale
(fine I - prima metà del II secolo) la forma Ostia II, da far pensare difficilmente ad una percentuale dì re-
fig. 303 è attestata anche in sigillata africana A 1 • Questa sidui.
versione (Lamb. 10) sembra peraltro esaurirsi, come quella Infine la forma Hayes 109 polita a strìsce è attestata
m ceramica a patina cenerognola, verso la metà ncì isolatamente per tutto il Vll secolo.
II secolo. S. T.

2II
CERAMICA AFRICANA

FORMA «OSTIA lh, FIG. 302. derivi dalla (( Early Cooking \Xl are)) r, tipo H e dalla
<10STIA h, FIG. 18.
Ware 2, tipo B (per queste produzioni, cfr. p. 2I0-2II).
Nel suo volume (VEGAS 1973) M. Vegas tende a
<1 OSTIA III», FlG. 332 °= HAYES 196, N. I.
distinguere, peraltro non chiaramente: a) coperchi di
<10STIA h, FIG. 20 = HAYES 185, N. 3. diametro considerevole, con orlo annerito indistinto dalla
,,OsTIA I», FIG. 261. parete e con piede ad anello, datati dall'età repubblicana
(I OSTIA IV», FlG. 60. alla metà circa del I secolo d. C.; b) coperchi con orlo
,,OSTIA IV,,, FlG. 6I. annerito, indistinto dalla parete o leggermente ingrossami
muniti di presa, prodotti a partire dalla seconda metà
del I secolo d. C.; e) piatti con orlo annerito ingrossato
Descrizione. e con piede anulare, datati come i coperchi precedenti.
Piatto/coperchio con orlo indifferenziato dalla parete,
oppure più o meno ingrossato. Fondo apode, o con piede Cronologia.
ad anello, o con presa. Sono visibili talora una scanalatura Ostia Il, fig. 302: dalla fine del I secolo a. C. (Lam-
esternamente poco al di sotto dell'orlo, e, più spesso, le boglia, Niemeyer) o dagli inizi del I secolo d. C. (Michi-
striature del tornio all'interno. gan I) alla seconda metà del II secolo (Ostia III).
Ostia I, fig. 18: scarse attestazioni in un contesto della
Tipologia. prima metà del III secolo (Ostia I).
Ostia Il, fig. 302. - L'orlo è indifferenziato dalla parete. Ostia III, fig. 332: attestazioni dall'età traianeo-adrianea
È documentato il fondo con piede ad anello e con presa, alla seconda metà del II secolo ( Ostia III); attestazioni
ma non si può escludere che possa essere anche apode. in un contesto di II secolo, probabilmente adrianeo, a
L'orlo è annerito, l'esterno presenta spesso una politura Cartagine (Michigan I).
a bande. Diametri: cm 20-33 (tav. CIV, 1). Ostia I, fig. 20: scarse attestazioni in un contesto della
Ostia I, fig. 18. L'orlo è indifferenziato dalla parete. prima metà del III secolo ( Ostia I).
Il fondo è munito forse di piede ad anello. L'esterno è Ostia I, fig. 261: attestazioni daH'età antonina, e, più
polito a strisce. Diametro: cm 18 (tav. CIV, 2). frequentemente, dall'età severiana alla fine del IV - inizi
Osiia III, fig. 332. - L'orlo è appena ingrossato ed è V secolo (Ostia III-IV).
distinguibile dalla parete. È docwnentato il fondo apode Ostia IV, fig. 60: attestazioni a Cartagine in contesti
e con piede ad anello, ma non si può escludere l'esistenza databili tra il 320 e il 360 e tra il 360 e il 440 circa (Mis-
di esemplari con presa. L'orlo è annerito, l'esterno spesso sione Italiana a Cartagine, dati inediti), e della fine del
polito a bande. Diametri: cm 19-30 (tav. CIV, 3). IV secolo (Michigan I), ad Ostia in contesti della fine
Ostia I, fig. 20. - L'orlo è appena ingrossato e legger- del IV - inizi V secolo ( Ostia IV).
mente pendente. Fondo munito di piede ad anello. Osria IV, fig. 61: attestazioni a Cartagine in contesti
All'esterno la parete è polita a strisce. Diametri: cm 15,6- databili tra il 320 e il 360 e tra il 360 e il 440 circa (Mis-
23,6 (tav. CIV, 4). sione Italiana a Cartagine, dati inediti) e ad Ostia in
Ostia I, fig. 26r. - L'orlo è caratterizzato da un più contesti della fine del IV - inizi V secolo (Ostia IV).
notevole ingrossamento rispetto ai tipi precedenti. Fondo
apode, o con piede ad anello, o con presa. L'orlo è an- Diffusione.
nerito, l'esterno spesso polito a bande. Diametri: cm 19,8- Forma diffusa nel Mediterraneo occidentale e in Re-
32,8 (tav. CIV, 5-7). nania ( ?). Frammenti del tipo Ostia I, fig. 18 sono stati
Ostia IV, fig. 60. L'orlo, annerito, è ancora più ingros- rinvenuti da Salomonson a Henchir el Aouja.
sato. All'esterno è frequente la politura a bande, o un
ingobbio. Diametri: cm 26-32 (tav. CIV, 8). Bibliografia.
Algeria. ]VlOREL I962-65, p. 134, iìg:;. 102. LANCEL I970, p. 23h,
Ostia IV, fig. 61. - Vorlo, annerito, presenta un m- fig, 81, nn. 4-5. Sctif 1970. p. 148, fig. 38, nn, 179-180, 192.
grossamento abnorme e una leggera pendenza, che ricor- Francia, FÉVRrER, in Gallia, XX, 1962, p. 197, fig. 24, LVIII,
r3 (?) = VEGAS 1973, p. 50, fig. 17, tipo 16, n. 3 (?). f"0UET r969,
da il tipo Ostia IV, fig. 59 nella medesima produzione. p, 227, fig. 105 A. GALUP 1971, p. 12, fig. 16, nn. 32-33.
All'esterno si nota un ingobbio. Diametri: cm 39-39,6 Germania Occidentale. NIEMEYER 1967-68, p, 81, fig. r, nn. 2-3 ( ?).
(tav. CIV, 9-10). lr,;;iia. L\MBOGLIA 1950, p. 57, fig. 21, nn. 65-66 (?); p. 70, fig, 29,
n. 4i_; p. 85, fig. 38, nn. 61-62; p. 122, fig. 63, n, 41; p. 135, fig. 7-+,
Produzione. n. 25; p. Lj.0, fig. 78, nn. 34 ( VEGAS 1973, p. 50, fig, 17, tipo 16,
ll. 9)- 35; p. 184, fig. IO/, IL I/; p. 196, fig. II7, ll. 7. CARETTO"'l
196-7, p. 303, fig. 2r, n. 2 g. AA. Vv., in PHSR, XXXVl, 1968, r. ;o,
Forma prodotta in ceramica africana con politura a fig. I_, n. I. Osria I, figg. 18-20, 634-63s, 637; 260-26r. Os1ia il,
bande o ingobbio, ed orlo annerito, o con politura a fo;, 302. ZEVI-POI-fl.. 1970, p, 27, fig. 28, n. S; p. 179, fig. 87, nn. 260-
strisce, I primi due tipi sono simili al tipo Lamb. 19 in A1, 263; p. 2r4, fig. 109, n. 650. LAMB0GUA, in ArcluJologie sous-mar·//1C,
p. 247, fig. 21, nn. 12-18, HAYES 1972, p. 206, fig. 36, forma 196,
A11 "; per il tipo Ostia I, fig. 20, cfr. Hayes 22, n. 3, pure n. I. DYsoN 1976, fi.gg. 48-49, un. 74-75; fig. 62, nn. 94, 95 (?).
in A 1, Ali2 , Il tipo Ostia I, fig. 261 è stato rinvenuto in Ostia 111, figg, 108 a, 332-334, 459. Osria IV, figg. 58, 60-62.
Tunisia, negli scarichi di forni che producevano sigi.llats. Lihù:1. HAYES 1972, r . .206, fig. 36, 196, n. 5,
,\papia. ALMAGRO-LAMll0GLIA 1959, p, 4, fig, 2, n. '.:'., NIDIEYER
africana D. Piatti di forma analoga al tipo appena citato i 1962, p. --i3, fig. r, n. 16, },;IEMEYER-RDGER 1962, jJ. !I3, fig. 5, nn.
in argilla color rosso scuro, rara altrove, si trovano in 37-39. Papc!es Fa.lencia 1962_, p. 103, fig. -;. nn. 80-81. ADROJiR
1963, p. !IO, nn. 7522-7523. VEGAS ;963, p. 2()5, tig. 6, nn. 3, 5.
Tunisia e in Algeria, ora in versione classica, ora in :i--;:rnMEYER r965, p. lOl, fig, 5, nn. l'.:'.-l4, VEGAS 1965, p. 124, fìg. 7,
versioni locali. È possibile che il tipo Ostia II, fig. 302 nn. 5-6, 8. RUGER 1968, figg. 6 (dopo p. :258),nn. :2, 16; I?,, nn. Il, 13.

212
CERAMICA DA CUCINA

MARTiN-MASCARELL 1969, p. 35, fig. IO, n. 48, RtiGER 1969, p. 265, FORMA <<OSTIA I,,, FIG. 262 (HAYES 195).
fig. 5 nn. 6, 8, I2; p. 266, fig. 6, n. 17. VEGAS, ìn MDAI(M), IO,
1969, p. 232, fig. IO, nn. 218,224,230. FREY r970, fig. 2 c. (dopo p, <>OSTIA h, F!G. 17 ,= HAYES 182.
128). Cì-VITART DURAN 1970, p. 128, fig,. 12, Il, 26; p. 133, fig. I5,
n. 21; p. 140, fig. 17, nn. 6-7; p. 149, fig. 22, nn. 18-19. 11.ARTiN-
«OSTIA IV<>, FIG. 59.
SERRES 1970, P- 51, fi.g. 26, nn. 59-60, 6I ( = VF.GAS r973, P- 50,
fig. 17, tipo r6, n. IO); p. 58, fig. 3I, n. 299. VEGAS 1973, p. 50, fig. 17, Descrizione.
tipo 16, nn. 1-2 (?), 4 (?)_, 5-8.
Tunisia. 1-IAYES 1972, p. 202, fig. 35, forma 185, n. 3. Michi- Piatto/coperchio con orlo ricurvo, ripiegato all'esterno
gan I, p. 51, fig. r, I, n. 3; II, n. II; p. 67, fig. 8, n. 26; p. 73,fig. II, n. 8. e più o meno pendente. La parete esterna può presentare
una o più scanalature.
FoRMA ,,ATLANTE,,, TAV. CV, r. Tipologia.
Ostia I, fig. 262. - L'orlo è piuttosto pendente. La do-
Descrizione. cumentazione di cui si è in possesso, peraltro scarsa, non
Piatto/coperchio con orlo annerito ingrossato e leg- offre che esemplari apodi. L'orlo è annerito, la parete
esterna spesso polita a bande. All'interno una leggera
germente pendente, che richiama quello di una forma in
sigillata africana D' (tavv. XLIII, 3-n XLIV, 1-2). L'e- vernice può essere estesa poco al di sotto dell'orlo fino al
sterno è polito a bande. Diametro: cm I 5,6. fondo. Diametri: cm 20,8-40,2 (tav. CV, 3).
Ostia I, fig. 17. - Orlo e fondo come nel tipo prece-
Tipologia. dente. L'orlo è ricoperto di una patina biancastra, l'esterno
Si conosce un solo tipo (tav. CV, r). è polito a strisce. Diametri: cm 22-37 (tav. CV, 4).
Ostia IV, fig. 59. - L'orlo pendente è molto ingrossato
Produzione. e appare annerito. All'esterno è frequente la politura a
Forma prodotta in ceramica africana ad orlo annerito bande. Diametri: cm 22-41,2 (tav. CV, 5).
e politura a bande. Produzione.
Cronologia. Forma prodotta in ceramica africana con politura a
bande o patina cenerognola ed orlo annerito, o con politura
Attestazioni in contesti di poco posteriori al 350/360, a strisce ed orlo biancastro. Scarti dì fornace relativi al tipo
in contesti databili tra il 360 e il 440 circa e, ancora,
Ostia I, fig. 17 sono stati rinvenuti a Pheradi lviaius, in
della prima metà del VI secolo (.M.issione Italiana a
Tunisia.
Cartagine, dati inediti).
Cronologia.
Diffusione.
Ostia I, fig. 262: attestazioni dalretà antonina, e, più
Forma documentata a Cartagine. frequentemente, dall'età severiana fino alla fine del IV -
Bibliog,.afia. inizi V secolo (Ostia III-IV e dati inediti).
1ì.mist"a. Atlante, tav. CV, I. Ostia I, fig. 17: rare attestazioni nella seconda metà
del II secolo. Questo tipo è particolarmente frequente
nella prima metà del III, ma è documentato anche nella
FORMA <>ATLANTE>>, TAV. CV, 2. fine del IV - inizi V secolo (Ostia III-IV).
Ostia IV, fig. 59: attestazioni a Cartagine in contesti
Descrizione. databili tra il 320 e il 360 e tra il 360 e il 440 circa (Mis-
Piatto_!coperchio con orlo annerito, che ricorda quello sione Italiana a Cartagine, dati inediti), della fine del
della forma Hayes 87 A in D 2 • Internamente è visibile IV secolo (Michi'gan I), ad Ostia in contesti della fine
un leggero ingobbio. Diametro: crr: del IV - inizi V secolo (Ostia IV).

Tipologia. Diffusione.
Forma diffusa nel Mediterraneo occidentale, e, limi-
Si conosce un solo tipo (tav. CV, 2).
tatamente al tipo Ostia I, fig. 17, in Grecia. Esemplari
Produ:;ionc. di questo tipo sono stati rinvenuti da Salomonson in
Forma prodotta in ceramica africana ad orlo annerito Tunisia.
ed ingobbio. Bibliografia.
Aigeria. Sétif 1970, p. r44, fig. 37, n. 141 (?).
Cronologia. Francia. FoUET 1969, p. 22;, fig. 105 D.
Grccìa. HAYES 1972, p. :w2, fig. 35, forma 182, n. 3.
Attestazione in un contesto di poco posteriore al 350/360 lraHa. Os1ia I, fi.gg. r7, 633; fig. 262 (= VEGA.<; r973, p. 50, fig. 17,
e in contesti della prima metà del VI secolo (J'v'i.issione tipo 16, n. 13); fig. 850. HAYES 1972, p, 202, fig. 35, forma 182, n. 2.
Italiana a Cartagine_, dati inedìti). DYSON 1976, fig. 62, n. 96. Ostia IV, fig. 59.
Jugosla-via. CREMO~NlK 1962, tav. IV, (dopo p. 144) nn. 3~9
Libia. E.o· Njcm r966-fr7, p. 122. fii::;. re, C:18-n, Cz?-24
D1.fJ11sion:.,'. C26-27 ( ?).
Spagna. NIEMEYER-RÙGER 1962, p. tl3, fig. 5, n. 40. I'ape!u I"ale11-
Forma nota a Cartagine. cia 1962, p. 103, fig. i, n. 79. ALl'l-lAGRO 1964, p. 52, fig. 16, n. 14.
VEGAS 1965, p. 124, fig. 7, n. 9- NIEMEYER 1967-68, p. 81, fig. 2, n. I.
BibliogrG;fia. GUlTART DuRAN 1970, p. 149, fi_g. 22, n. 20.
Tunò;'a. Ar.lantc, tav. CV, 2. Tunisia. Michigan I, p. 65, fig. 7, XIII, n. 5; p. 67, fig. 8, nn. 23-25.

213
r
CERAMICA AFRICANA

FORMA «OSTIA III,,, FIG. 170. forme precedenti. L'orlo è annerito, la parete esterna è
spesso polita a bande. Diametri: cm 17,3-23,2.
Descrizione. Tipologia.
Piatto/coperchio con orlo ricurvo, parete decorata al- Si conosce un solo tipo (tav. CV, 9).
l'esterno da più scanalature, fondo apode. L'orlo è an-
nerito e la superficie esterna è ricoperta da una patina Produzione.
cenerognola. Diametri: cm 26,8-36. Forma prodotta in ceramica africana ad orlo annerito
e politura a bande.
Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. CV, 6). Cronologia.
Rare attestazioni nella prima metà del III e nel IV
Produzione. secolo (Osria III).
Forma prodotta in ceramica africana ad orlo annerito
e patina cenerognola. Cfr. la forma precedente. Diffusione.
Forma diffusa nel Mediterraneo occidentale.
Cronologia.
Rare attestazioni nella prima metà del III e nel IV se- Bibliografia.
Afgcn·a. Shif 1970, p. r48, fig. 38, n. r78 ( ?),
colo (Ostia III). Italia. Ostia ], fig. 26-::.
Libia. Bu lijem 1966-61, p. r20, fìg. 9, C17 (?).
Diffusione. Spagna. MARTiK-SERRES r970, p, 51, fig, 26, n. 58 (?); p, 58,
Forma documentata nel Mediterraneo occidentale. fig. 3I,, n, 307,

Bibliografia.
Italia. Osiia III, fig. 170. FORMA HAYES 109.
Libia. Bu Njem 1966-67, p. r22, fig. IO, C26-27 (?).

Descrizione.
FORMA ,,OSTIA I,,, FlG. 264. Piatto con orlo indifferenziato dalla parere, o legger-
mente ingrossato, distinto dalla parete grazie ad una sca-
Descrizione. nalatura all'interno. Fondo piano, o munito di basso oiede
Piatto/coperchio con orlo ripiegato all'esterno. Sulla atrofizzato. La parete interna e l'orlo presentano una~poli-
base della scarsa documentazione di cui si è in possesso, tura a strisce distesa a spirale. Diametri: cm 24,5AA29 e
si conoscono esclusivamente fondi apodi. L'orlo è annerito, oltre.
l'esterno è spesso polito a bande. Diametri: cm 31,5-3.2,r. Tipologia.
Tipologia. Si conosce un solo tipo (tav. CV, IO).
Si conosce un solo tipo (tav. CV, 7-8). Produzione.
Produzione. Forma prodotta in ceramica africana con politura a
Forma prodotta in ceramica africana con politura a strisce. Hayes suppone che costituisca servizio ~on forme
bande ed orlo annerito. in sigillata africana D' (tav. XLVII, 7-8), in D' (tavv.
XLIII, 3-7; XLIV, I-2). Cfr. anche lvf.icln'gan IV, p. 71,
Cronologia. fig. 21, B65-66, nella stessa produzione. -
Scarse attestazioni a partire dall'età severiana. Un Cronologia.
frammento è stato rinvenuto in uno strato di IV secolo
(Ostia III). Attestazioni in strati inediti tardo-antichi a 580/600-650 (HAYES r972). Hayes ritiene ora che fa
Cartagine. formz possa essere datata tra il 6ro1620 e il 68ohoo circa
(Michigan IV, p. 68). ..
Diffusione.
Diffusione.
Forma documentata nel Mediterraneo occidentale.
Forma poco documentata nel Mediterraneo occidentale
Bibliografia. ed orientale.
!rafia. LAMBOGLJA 1950, p, 135, fig. 74, n. 24{?); p. r49, fig. 84,
n. 93 (?). CARETTONI 1961, p. 304, figg. 22-23_, n. 2 f. Osria ], fig. 264. Bibliogi-afia.
Lìbia. Bu lùem 1966-67, p. r22, fig. ro, C25 (?). Libia. liAYES I97:è, p. IiO, fig-. 33, forma 109, nn. r--;è.
Sj)agna. GUrTART DunAN I970, p. 149, fig. 22_, n. r9. VEGAS Siria. \X;MGÉ 1948, p. 47, fig. 28, n. 15; tav. VIII, n. 805 k.
1973, p. 50, fig. 17, tipo 16, n. 12. Turchia. HAYES 1968, p. 208, fig, E, nn. 41-43,

FORMA (< OSTIA I,,, FlG. 263. FORMA HAYES 18r, N. r.


Dcscri::::i011c. Descrizione.
Piatto/coperchio con orlo arrotondato, a sezione semi- Scodella che ricorda una analoga forma prodotta in
circolare. All'esterno la parete è spesso munita di due ceramica a vernice rossa interna (cfr. C. GOlJDINEAU, ìn
scanalature. È possibile che il fondo sia apode come nelle MEFR, LXXXII, 1970, tav. I, nn. 15-16, fine I sec. a. C.).

2I4
CERAMICA DA CUCINA

Presenta l'orlo indistinto dalla parete, la parete svasata, e il approssimativamente a quarto di cerchio e il fondo piano
fondo piano leggermente rientrante, All'esterno è visibile o leggermente rientrante. In genere una fascia continua
una patina cenerognola, all'interno una politura a strisce. a patina cenerognola corre esternamente sotto l'orlo.
Diametro: cm 9;15,5-19,5.
Tipologia.
Tipologia. ~ L'interno del recipiente presenta una
Ostia I, fig. r5.
Si conosce un solo tipo (tav. CVI, I). politura a strisce. Diametri: cm 21-36 (tav. CVI, 3).
Lamb. 9A. - L'interno del recipiente presenta una ver-
Produzione.
nice tipo A 2 - raramente è brillante o scmibrillante -
Forma prodotta in ceramica africana a patina cenero- o un ingobbio. Diametri: cm 20-45 (tav. CVI, 4),
gnola e politura a strisce. Gli esemplari più tardi di questi due tipi presentano
Ci-onologia. un profilo più aperto.
Secondo Hayes è attestata in contesti preflavi a Tripoli, Ostia IV, fig. 1. - La parete assume un aspetto rettilineo,
ma sembra poter essere prodotta già dagli inizi del I secolo. il fondo è piano o presenta uno sbalzo. L'interno mostra
'.È documentata raramente in contesti della fine del I secolo - generalmente un ingobbio. Questo tipo rappresenta la
prima metà del II secolo ad Ostia (dati inediti). fase finale di quelli precedenti. Diametri: cm 22,8-31,8
(tav. CVI, 5-6).
Diffusione. Variante FÉVRIER 1963, figg. 2-3. Il fondo piano o leg-
Forma documentata frequentemente in Tripolitania, germente convesso presenta uno sbalzo nel congiungersi
ma anche nella Tunisia settentrionale e centrale e, ra- con la parete, al quale corrisponde internamente una
ramente ad Ostia. scanalatura o un leggero incavo; esso può essere liscio o
scanalato (cfr. le forme Ostia II, figg. 303, 306, 309,
Bibliografia. Lamb. roA, 10B). Diametri: cm 21-22.
Libia. HOI,WERDA 1936, p. 48, fig. 15; tav. VI, nn. 702-7IO, 71 I
(= HAYES 1972, p. 202, fig. 35, forma 181, n. 1), 713-715. At.>'RI-
GEMM.A, in Rcporrs and Mmwvaphs of the Dtpartrnent of Amìquiiies in
Produzione.
Tripoli, 4, Tripoli 1958, tav. IXb (?),XVI a(?), XVI! b(?)_, XIX a(?). Forma prodotta in ceramica africana a patina cene-
rognola e politura a strisce, o vernice, o ingobbio. La
variante FÉVRIER 1963, figg. 2-3 è prodotta in ceramica
Fom½A ,,OsTIA h, FIG. 14.
locale dell'Algeria centrale, generalmente denominata
<{ céramìque enfumée ;>, caratterizzata da w1'argilla color
Descrz'zionc. arancio, ben cotta, da una vernice opaca, ili aspetto me-
Scodella ad orlo indistinto dalla parete, parete svasata, tallico, lisciata da bande orizzontali irregolari. Secondo la
fondo piano. Presenta una scanalatura all'interno sotto descrizione di Février le pareti appaiono in qualche modo
l'orlo. Esternamente ed internamente è visibile una poli- annerite.
tura a strisce. Diametro: cm 29 circa.
Cronologia.
Tipologia. Ostia I, fig. 15: attestazioni dalla prima metà del II
Si conosce un solo tipo (tav. CVI, 2). alla fine del IV - inizi V secolo (Ostia III-IV).
Produzione. Lamb. 9A: attestazioni dalla fine del Il - inizi III alla
fine del IV - inizi V secolo ad Ostia (Ostia III-IV), della
Forma prodotta in ceramica africana polita a strisce. fine del IV secolo a Cartagine (Michigan !).
Ricorda il tipo Lamb. 9 b in sigillata africana A\ A1 ,,~. Ostia IV, fig. r: attestazioni a Cartagine in contesti del
Cronologia, 360-440 circa e della fine del IV secolo (Missione Italiana
Attestazioni nella prima metà del III secolo (Ostia I). a Cartagine, dati inediti), di V-VI secolo (M1d1igan [),
ad Ostia in contesti della fine del IV - inizi V secolo
Diffusione. (Ostia IV).
Forma documentata finora esclusivamente ad Ostia. Variante FÉVRIER 1963, figg. 2~3: attestazioni in contesti
dal II-III alla prima metà del IV secolo a Sétif e a lppona.
Bibliografia.
Italia. Ostia I, fig. 14, 6.w. Diffusione.
Forma diffusa comunemente nel Mediterraneo occi-
FORMA «OSTIA h, F!G. 15 c.= HAYES 181, NN. 2, dentale, raramente in Grecia.
12-13. Bibliografia.
LAMB0GLIA 9A. Algeria. ALLAIS 1957, rav. l (dopo p. 42), tipo I. MoREL 1962-65,,
p. 133, 6/4/2; p. I34, figg. 96-97, FÉVRIER 1963, pp, I28-I29, figg, 2-3,
{{ OSTIA IV>>, FIG. I. FÉVRIER 1965, passim. FÉVRIER-GASPARY 1966-67, p, 37, fig. 31, n. L
LANCEL 1970_. p, 238, fig. Sr, n. 6 ·'.?";. Shi{ I970, p. 14.1, ftg. 37.
Dcscri':1-ionc. nn. 131-r32.
Francia. FoUET r969, p. 227, fìg. ro5 C
Scodella che ricorda 12 medesima forma prodona in Grecia. KtmLER 1931, p. 79, fig. 3, n. 4 (?). l-lAYES 1972, p. 202,
fig. 35, forma r8r, n. 13.
ceramica a vernice rossa interna (cfr. GoUDINEAtJ, in Italia. LA/\1BOGLIA 1958, p. 275, 9A. CARETTONI H)67, p. 303,
AUJFR, LXXXII, 1970, pp. r84-r86). Presenta la parete figg. 20-2r, n. 2 a; p. 304, fig. 23, n. 2 c. Osria I, figg. 15, 631. TA-

2IJ
r
CERAMICA AFRICANA
MASSrA, in NSA, I970, p. 19, fig:. g,a-6 (?). Lrssr CARONKA I97I, tipo A, Mich(f{an I, p. 99, fig. 15, CS). Hayes riteneva
p. 354, fìg. 34, n. g 0). l-:fAYES r972, p. ::02, fig. 35, 181, n. 2. DYSON
1976, fir.. 58, nn. 38-41. Osria IV, fig. I. possibile che essa derivasse dalla sua forma 19r, docu-
lu!!oslm,ia. CoLNAGO, in]OH.dJ, XVIII, I9l5, p. l78, figg. 87 a-88 a mentata nel .Mediterraneo occidentale dalr età tardo-elle-
(?). èREMOSNlK 1962, tav. V (dopo p, 144), nn. I-2, nistica (fine II secolo a. C.) alla metà del I secolo d. C.
Libia. Bu Niem 1966-67, p. 124, fig. rr, C44-46. HAYES r972,
p. 202, fig. 35., 181, n. 12. (cfr. HAYES 1972, pp. 205-207), ma ora propende per una
Malta. lv1alw 1967, fig-. 6, n, 23 (?). sua origine dal tipo A della i( Early Cooking Ware >> 2
Aforocco. PoNSICH-TANRADELL 1965, p, 30, fig. 17, n. I(?); p. 45,
fig. 28. JODIN, in BA,\,1, VII, 1967, p. 488, fig, rn, n. 31.
(per questa produzione, cfr. p. 2ro-21r).
Spaf?Hil. MAR'fÌN AVILA. in Archéo!ogie sous-marine, p, 97, fig. 5. Per la descrizione, cfr. la forma Lamb. IO in sigillata
Tunisia, Fot:cHER 1965, p. 38, fig. 54, nn. I-3 (?). Ivlichìgan I, africana A 1 _; tuttavia nella casseruola a patina cenerognola
p, 67, fig. 8, nn. r9<w; p. 91, fig. 14, n. 24.
mancano le tre bugne applicate sul fondo striato. Al-
J"interno il fondo presenta spesso una politura a bande,
FORMA (< OSTIA II.,, FIG, 306. o un ingobbio, fino alla base della parete. Diametri:
cm r :r ,9-26,5.
Descrizione. Tipolog;,·a.
Tegame ad orlo <1 bifido f>, fondo di forma convessa, Si conosce un solo tipo (tav. CVI, 8).
striato, La superficie esterna presenta una patina cene-
rognola, i1 fondo interno spesso una politura a bande. Produzione.
Diametri: cm 21,8-24,4. Forma prodotta in ceramica africana a patina cenero-
gnola, politura a bande o ingobbio. Cfr. la 11 Early Cooking
Tipologia. \X.rare)) I, tipo E (lHichigan I, p. 94).
Si conosce un solo tipo (rav. CVI, 7).
Cronologia.
Produzione. Attestazioni in età tiberiana (ZEVI-P◊r-fL 1970), in età
Forma prodotta in ceramica a patina cenerognola e po- giulio-claudia (Nador, presso Tipasa, dati inediti), agli
litura a bande. L'orlo ricorda una forma in terracotta inizi del I secolo d. C. a Cartagine (A1ichigan I), nella
rozza, priva delle striature sul fondo, prodotta in Italia seconda metà del I secolo d. C. (Hayes, in generale),
centrale dalretà repubblicana fino al II secolo. La forma dall'età flavia alla prima metà del II secolo (Ostia III),
del fondo la ricollega alle forme Ostia II, figg. 303 e 309 nella prima metà del II secolo (GvrTART DURAN 1970).
e Lamb. roA-roB in ceramica a patina cenerognola, Le attestazioni a Pompei indicano una datazione an-
politura a bande, ingobbio. In Tunisia sono documentati teriore al 79.
esemplari in ceramica del tutto simj]e (cfr. Ostia III,
D1f[us,:onc.
figg. ro37-ro40). Cfr. la (( Early Cooking W'are 1> I, ti-
po G (Michigan I, p. 94). Forma diffusa nel Iviediterraneo occidentale.

Cronologia. Bibhografia.
lia!ia. Ostia 11, figg-. 303-305. Znvr-PmrL 1970, p. 90, fig-. 55,
Attestazioni dall'età tiberiana alretà traianeo-adrianea n. 233; p, I76, fig:. 86, n. 248. DYSON 1976, fig. 47, 11. 49.
(ZEVI-POHL 1970); in un deposito dell'età di Caligola - Libia. AURIGEMJ\-l.A, in Reports and Mono{?raphs of the Depattmem
of Anriqul/ies in Tripoli, 4, Tripoli 1958, rav. VIII b.
inizi del regno di Claudio (DYSON 1976); dall'età flavia Sparma. NIEMEYER 1967-68, p. 81, fig. 2, n. 2. RUGER I968,
alla metà del II secolo circa (Ostia III). fig:. (dopo p, 258) 6, nn. 14-15. GUITA.RT DuRÀN I970, p. 128, fig-. J2,
n. 27, VEGAS 1973, p, 27, fig. 7, n. 2.
Diffusione. Tunisia. CFA Unhs. of AJichigan, l, tav. XLV, n. 24 HAYES
1972, p. 206, fig. 36, forma r94, n. I. Aiichigan I, p. 6I, fig. ::;, X,
Forma diffusa nel !viediterraneo occidentale. n. II(?); p. 63, fig. 6, Xl, n. 13.
Bibliogrc{fia.
Italia. Ostia Il, figg. 306-30-;-. Zi,v;-POHL 1970, Jl. 90, fig. 55,
nn. 115, 170; p. IOC, fig. 59, n. 299; p. 231, fig. II7, n. IO!. DYS0N FORMA PONSICH-TARRADELL 1965, FIG. 5, N. 3.
1976, figg. 44-45, nn. 22-25,
Spagna. RiiGER r968, fig. (dopo p, 258) 6, n. II e n. fra 15 e 16 (?), Descrizione.
VEGAS, in MDAJ(M), IO, 1969, p. 230, fig-. 9, nn. 205-206 (?).
Tunisia. Osria lll, figg. 1041-ro44. Tegame con orlo analogo a quello del tipo Ostia Ilf
fig. 267 in ceramica a patina cenerognola, politura a banclt:i
e con fondo munito di piede, che richiama le due forme
FORMA «OSTIA Ih, FIG. 303 HAYES 194. seguenti. Altezza: cm 4,.:.

Descrizione. Tipologia.
Casseruola che ricorda una forma, nota con il nome Si conosce un solo tipo (tav. CVI, 9).
di lopas, prodotta in Grecia dal terzo venticinquennio del V Produzione.
secolo a. C. fino a tutta l'età ellenistica e una forma molto Forma prodom, in ceramica a patina cenerognola e
sLmiJe nella ceramic:: punica di Canagine (IV-Il a. C. politura a bande(?) o ingobbio ( ?).
e oltre\ spesso anch'essa con patina cenerognola al-
l'esterno (cfr., anche per la bibliografia relativa, Osria III, Cronologia.
pp. 413-4r4, e, da ultimo, la <, Early Cooking Ware J) 2, Indeterminata. Cfr. il tipo Ostia III, fig. 267 ?

2IfJ
CERAMICA DA CUCINA

Diffusione. nn. 9-10; p. 124, fi.g. 9, nn. 12-r3; p. r32, fi.g_ I4, nn. 9-10; p. 139,
fig. 16_, n. 4; p. 144_, fig. 18, nn. 4-5; p. 152, tìg-. 25, n. 7- lviARTiN-
Forma rinvenuta a Lixus, in Marocco. SERRES 1970_, p. 49, fìg. 24, n. 32; p. 68, fìg. 40., nn. 36, 39. VEGAS
1973, p. 27, fì.g. 7., ti_po 6, n. 3.
Biblioxrafia.
A1m·occo. PoNSICH-TARRADELL 1965, p. 14, fig. 5, n, 3.
FORMA LAMBOGLIA roB = HAYES 23A.
FORMA LAMBOGLIA IOA ••• HAYES 23B. Descrizione.
Tegame con orlo indistinto da1la parete, inclinata verso
Descrizione. l'esterno, che un gradino più o meno pronunciato con-
Casseruola con orlo più o meno rilevato all'interno, giunge al fondo convesso e solcato da striature concentri-
parete congiunta al fondo, convesso e solcato da striature che. All'interno sono visibili una solcatura in corrispon-
concentriche, grazie ad un gradino più o meno pronun- denza della congiunzione tra parete e fondo, e spesso
ciato. A questo corrisponde una solcatura all)interno, che scanalature concentriche. Il fondo può non oltrepassare
appare decorato generalmente da scanalature concentriche. il livello del gradino, o essere più basso, mostrando una
Spesso una fascia di patina cenerognola è visibile al- convessità più accentuata. La parete esterna è polita a
l'esterno, in corrispondenza dell'orlo; al di sotto di que- bande, l'interno presenta una vernice tipo A 2 - raramente
sta la parete è polita a bande. L'interno è ricoperto da è brillante o semibrillante - o un ingobbio. Diametri:
una vernice tipo A2 - raramente è brillante o semibril- cm 14-18.
lante - o da un ingobbio. Diametri: cm 19-34 (sulle
altre misure principali della forma, cfr. Ostia I, pp. 47-48). Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. CVI, 12-13). Alcuni fram-
Tipologia. menti rinvenuti in contesti di fine del IV - inizi V secolo ad
Sulla base di un'analisi dettagliata dei vari elementi Ostia mostrano un profilo molto aperto.
costituenti la forma, non è stato possibile identificare una
tipologia (tav. CVI, 10-11).
Produzione.
Forma prodotta in ceramica africana con politura a
Produzùme. bande e vernice o ingobbio. Richiama, in generale, la for-
Forma prodotta in ceramica africana a patina cenero- ma Ostia II, fig. 309, e, per il fondo, anche le forme
gnola, politura a bande, vernice o ingobbio (cfr. la forma precedenti.
Osu"a I, fig. r5 / Lamb, 9A / Ostia IV, fig. r). Per il fondo
Cronologia.
ricorda ie forme Ostia II, figg. 303, 306, 309 e Lamb. roB.
Prima metà del II secolo? (Hayes). Attestazioni fre-
Cronologia. quenti dalla fine del I alla prima metà del III, meno
Seconda metà del II - inizi III secolo? (Haycs ). Atte- frequenti nella fine del IV - inizi V secolo (Ostia III-IV).
stazioni dalla prima metà del II alla fine del IV - inizi Diffusione.
V secolo (Ostia III-IV).
Forma diffusa nel Mediterraneo occidentale.
Diffusione.
Bibliografia.
Forma molto comune, documentata nel Mediterraneo Algeria. BARADEZ rg6J_, p. 23, tav. III, tombe V, VI a; p. 25,
occiàentale e sulla costa atìantica. tav. IV, tombe IX b, XI e; p. 35, tav. VII, tomba XVII a. LANCEL,
in BAA, I, 1962-65, p. 72, tav. III, Z, 8/r. LANCEL 1970, p. 238,
fig-. 81, n. 1; p. 240, fìg. 82. VUILLEMOT 1971, p. 62, fig-. 17, n. 19.
Bibliografia. Franàa. ]ODIN 1971, p. 18, figg. 52-53.
Aigcria. CAMPS 1955, lig. 4 (dopC) p, 2:<6), tipe lIL nn. 9-IO. I1a!ia. LlLLlU, in }\lS.,-1, 1949, p. 276, firr. I_, r:.. 4. LAMBOGL!A
VERTET r961, p. 205, fig. 2, n. 3. LAN(;EL I970, p. 209, fig. 6r, n. s. 1950_, p. 187, fi.g. 109, n. 16; p. 196, ùg. U7, n. 6. Ostia n·, fiç. ::,
Francia. GALDP !97I, p. II, fig. 14, nn. 24-25. JODIN 1971, p. 17, Libìa. Bu Njcm 1966-67, p. 124, fig. rr, C40.
figg, 49-51. Spagna. CUADRADO DrAZ 1952, P. 150, fig. 59, n. IO. NIEM.EYER-
lwha. LAMBOGLIA 1950, p. 28, fig. 7, n. 20; p, 35, fig. 9, n. 17; RùGER 1962, p. II0, fig. 3, n. 31. VEGAS 1963, p. 295, fig. 6, n. 14.
p. II3, fig. 56, n. 19. LAMB0GLIA 1958, p. 277. VERMASEREN-VAN VEGAS 1965, p. 116, fig. 3, n. 4. Cartei'a 1967, p. 66, fig. 74, n. I 146.
ESSEN r965, p, 371, fig. 84; tav. CXXVIII, n. 2. Ostia I, figg, 23-24. MARTÌN-MASCARELL 1969, p. 51, fig. 20, nn. 4-5. GUITART DuR.~l\
LISSl CARONNA 1971, p. 335, fig. 7, n. 6; p. 349, lì,\::-. 28, n. I. l-IAYES 1970, p. 144, fig. 18, nn. 4-5; p, 152, fig. 25, n. 6; p. 160, fig. 31, n. I.
!972, p. 46, fig. 7, forma 23, nn. 21, 23-25. DYSON 1976, fig. 57-58, VEGAS 1973, p. 27, fi.g. 7, tipo Ù, 11. 4,
nn ..'P-.~6. Tunisia. HoLWERDA 1936, tav. IV, n. 623; tav. V, nn. 62r-6z2.
" lu.i!o.1·iavia. è':REMOSNIK 1962, tav. IV (dopo p. 144), nn. r3-16. WAAGI'. 1948, taY. VIII, n. 834. HAYES 1972, p. 46, fig. 7, forrru.t
CREMOSKIK 1966, tav. Il (dopo p. 52), n. I. 23, n. I.
Libia. Bu Niem 1966-67, p. 124, fig. II, C34-39. Musei e Collezioni. LAMBOGLIA 1958, p. 277. HAYES 1972, p. 46,
llialra. Afol;a 1967, i'ig. 6, n. 25. A1a!ta H)6g, fig. 4, n. 2I. fig. 7, 23, n. II.
Marocco. PONSICB-TARRADELL 1965, p. 14, fig. 5., n. 13; p. 23,
fig. r2, n. 10; p. 34, fig. 20; p. 40, fig. 23, n. 3; p. 47, fig:. 30, nn. r-3;
tav. XII. Jonrn, in BAM, VII, 1967, p. 486, fig. 8_, nn. 22-27.
Por1oçd/t;, DELGADO ;q68, ta':. IJ (Jopn p. 66\ nr;. ~-';, FORMA <<ÙSTIA lh, FIG. 309.
_',,'t1ag110. SERRA VILARÒ 1946, t:.iv. IX. ALMAGRG-LAM.BOGLIA 1959,
p. 5, hg. 3, n. 4; p. 12, fig. Le. NJil,\iiiYER-RÙGER 1962, p. I rn,
fi.g. 3, nn. 29-30. ADROEH 1963, p, 120, n. 7520. VECiAS 1963, p. 295, Descrizione.
fig. 6, n. 15. ~IEMEYER r965, p. 101, fi.g. 5, n. 7. VEGAS 1965, p. II6, Tegame ad orlo indifferenziato dalla parete, leggermente
fig. 3, n. 3. Carreia 1967, p. 65, fig. 72, n. 1186. MARTiN-MASCARELL
1969, p. 35, fi_g-. IO, n. 49. RUGER 1969, p, 259, fig. 2, n. 8. FREY inclinata, ora all'esterno, ora all'interno, e fondo scanalato
1970, fig-. 2 k, P, W (dopo p. I28). GUITART Dtm.AN 1()70, p. 122, fig. 8, con gradino. L 1esterno mostra una patina cenerognola,
r
CERAMICA AFRICANA

il fondo interno una politura a bande. Diametri: cm ad avvicinarsi alla parete del vaso, così che appare evi-
19,2-20,2. dente un leggero spazio tra orlo e parete. In una fase
successiva questi elementi tendono a combaciare e resta
Tipologia. solo una scanalatura sopra e sotto l'orlo a ricordo delle
La documentazione è troppo scarsa per poter definire fasi in cui essi si trovavano separati. Fondo apode, più
dei tipi (tav. CVI, 14.). o meno convesso, striato o privo dì striature. L'esterno è
Produzione. ricoperto da una patina cenerognola.
Forma prodotta in ceramica africana a patina cenero- Tipologia.
gnola e- politura a bande. Ricorda forme precedenti.
Ostia II, fig. 3ro. - Fase iniziale. L'orlo può essere a
Cronologia. tesa piana, o essere rivolto leggermente verso il basso o
Attestazioni in età flavia (Ostia Il e III). verso l'alto. 11 labbro è in alcuni casi già un poco ingrossato.
La profilatura a rilievo all'interno tende a scomparire.
D(ffusione. Fondo apode, non striato. Si ignora se esso sia polito a
Forma rara, documentata finora esclusivamente ad bande all'interno. Cfr. << Early Cooking \X1are >} r, tipo B
Ostia. (cfr. Michigan I, p. 99, fig. 15, 0'; per la produzione,
Bibliografìa. v. p. 218). Diametri: cm 15,2-31 (tav. CVII, 2).
lralia. Ostia II, fig. ;1:09, Onia IIJ., fig-. 567, Ostia II, fig. 312. - II labbro delI'orlo è ancora più in-
grossato. Un leggero rigonfiamento all'interno della parete
è la traccia ultima della profilatura a rilievo. Non si co-
FORMA «OSTIA Ih, FIG. 3r4. nosce il fondo di questo tipo, presumibilmente analogo a
quello attestato nel tipo precedente. Diametri: cm 18-
Descrizione. 26,4 (tav. CVII, 3).
Casseruola ad orlo a sezione grosso modo triangolare, Hayes 199. - Il labbro, ulteriormente ingrossato, è più
munito di un leggero listello, che poteva forse servire ad vicino alla parete, che mostra una leggera profilatura al
appoggiare un coperchio. Diametro: cm 27,2. di sotto dell'orlo. Fondo apode, privo di striature. Si
ignora se esso sia polito a bande all'interno.
Tipologia. Recipiente piuttosto profondo (cfr. i tipi precedenti).
Si conosce un solo tipo (tav. CVII, 1). Diametro: cm 19,2 (tav. CVII, 4).
Produzione. Ostia III, fig. 324, - Un piccolo spazio è visibile tra
labbro e parete. Fondo apode striato, spesso polito a
Forma prodotta in ceramica africana a patina ce- bande all'interno. Recipiente poco profondo (cfr. i tipi
nerognola.
seguenti). Diametri: cm r4,4-24 (tav. CVII, 5).
Cronologia. Ostia III, fig. 267. - L'orlo è congiunto alla parete e
Attestazioni in età flavia (Ostia II e III) e traianea appare come (( applicato l>; superiormente esso presenta
(ZEvr-PoHL 1970) e in contesti tardo-flavi nella Tunisia una scanalatura, inferiormente una lieve solcatura. In
centrale (cfr. Os1ia III, p. 4rr). alcuni esemplari l'orlo tende Iegg-ermente verso l'esterno
e mostra suoeriormente appena un solco (tav. CVII, 7).
Diffusione. Alcuni frammenti di questo tipo rinvenuti in contesti di
Forma rara, documentata finora in I tali a e in Tunisia. fine IV - inizi V secolo ad Ostia sembrano presentare un
orlo ingrossato. Tuttavia la documentazione è così scarsa
Bibliognrfìa. da impedire la definizione di un eventuale tipo. Fondo
lralia. 0.uia Jl. fig. -~1.;. ZEVT-POHL 1970, p, 176, fig. 86,, n. 246. apode striato_, spesso poiito a bande all'interno. Diametri:
cm 14-2,,2 (tav. CVII, 6-7).
FORMA ,,OSTIA II>), FIG.
Ostia III, fig. 108. - La struttura morfologica è alterata.
3ro HAYES 198.
L'orlo è deformato e atrofizzato. Sono ancora visibili leggeri
<1 0STIA II 1,, FIG. 312. solchi. Fondo apode striato, che può presentare alfin-
HAYES 199. terno un leggero ingobbio o una politura a bande. Dia-
(( OSTIA Ilb, FIG. 324- metri: cm 20,4-22,8 (tav. CVII, 8).
({ ÙSTIA III))_, FIG. 267 HAYES r97.
«OSTIA III», FIG. I08. Produzione.
Forma prodotta in ceramica africana a patina cene-
Descrizione. rognola, politura a bande o ingobbio.
Casseruola che presenta uno sviluppo morfologico do-
cumentabile daJ I alla fine del IV - inizi V secolo. A~!ìi Cronologia.
inizi della produzione l'orlo appare generalmente a t;sa Ostia II1 fig. 310: attestazioni nella fine del I a. C. -
piana e congiunto alla parete in rnoào da formare interna- inizi I secolo d. C. ? (Lamboglia)) in età tiberiana (ZEVI-
mente una profilatura a rilievo su cui poggia ii coperchio. PoHL I9iO), in età tiberiana-neroniana e oltre (RUGER
L'elemento terminale delrorlo tende poi ad ingrossarsi e r968), dall'età flavia alla metà del II secolo circa (Osti.a,

21f!
CERAMICA DA CUCINA

/Il), nel I secolo d. C. ? (Haycs, cfr. forma 198), nel II FORMA «MICHIGAN h, FIG. I, II, N. I2.
secolo, probabilmente in età adrianea (Michigan I).
Ostia II, fig. 312: attestazioni dall'età fiavia alla metà Descrizione.
del II secolo circa (Ostia III).
Casseruola con orlo {{ a mandorla }} poco pronunciato.
Hayes 199: fine II-III secolo? (Hayes). La cronologia
proposta da Haycs sembra da rivedere (cfr. il tipo seguente).
L'esterno è ricoperto da una patina cenerognola. Dia-
Ostia III, fig. 324: attestazioni dalla tarda età flavia alla metri: cm 12,4-20,4.
metà del Il secolo circa (Osria III). Alcuni frammenti di Tipologia.
questo tipo sono stati rinvenuti a Ventimiglia in strati Si conosce un solo tipo (tav. CVII, 9).
della fine del I a. C. - inizi I secolo d. C.; è probabile
che essi siano intrusioni da strati superiori (cfr. anche Produzione.
VEGAS 1973, p. 24). Attestazioni in un contesto di II Forma prodotta in ceramica a patina cenerognola.
secolo, probabilmente adrianeo, a Cartagine (Mfrhi"- Hayes attribuisce questa forma alla<< Late Cooking \XTare I')
gan I). (per questa produzione, cfr. p. 2u).
Os1ia III, fig. 267: attestazioni dalla prima metà del
II alla fine del IV-inizi V secoìo (Ostia III), nella prima Cronologia.
metà del II secolo (ZEVI-POHL 1970), dalla metà del Attestazioni in contesti di fine IV e fine V secolo a
II al IV-V secolo (GUITART DURAK r 9°0), dalla fine del Cartagine (Michigan I).
li alla metà del Ili secolo ? (Hayes, cfr. la forma 197),
nella fine del IV secolo (Michigan !). Diffusione.
Ostia III} fig. 108: attestazìoni a Cartagine in contesti Forma documentata a Cartagine.
del 320-36o e del 360-440 circa (Missione Italiana a
Cartagine, dati inediti), della fine del IV secolo (Michi- Bibliografia.
Tunisia. A1ichigan I, p. 51, fig. I, II, n. r2; p. 71, fig. 10, n. 19.
gan I), ad Ostia in contesti della fine del IV - inizi V se- Atlanre, tav. CVII, 9.
colo (Ostia III-IV).
Diffusione.
FORMA ,,ATLANTE», TAV. CVII, IO.
Forma diffusa nel Mediterraneo occidentale (per i dati
riguardanti l'Africa settentrionale in particolare, cfr.
Ostia III, pp. 412-4r3). Descrizione.
Casseruola con orlo allungato, rivolto all'esterno. La
Bibliografia. superficie esterna presenta una patina cenerognola non
.Algeri:a. CAMPS 1955, fig. 6 (dopo p. 236), nn. 5-6, tipo X. LANCE!, uniformemente distesa. Diametro: cm 27,2.
1970, p. 238, fig:. 81, n. 2. Ostia III, fig. 1024.
Francia. FouET 1969, p. 228, fig. 106, nn. IO, I8, 32!, 326, 33I (?).
ltaha. LAMBOGLIA 1950, p. 28, fig. 7, nn. 27-28; p, 57, fig, 21., Tipologia.
n. 67; p, 103, fig. 51, n. 14; p. 108, fig. 54, nn. 36, 40-41 (?); p. no, Si conosce un solo tipo (tav. CVII, ro).
fig. 55, n. 27 ( ?) ; p. l 16, fig. 58, n. 5; p. 187, fig. 109, n. 27 ( ?), LAM-
BOGUA 1962, p. 27r, fig. 2, nn. 4-5; p. 288, fig. 19A, n. 29, AA, Vv.,
ìn PBSR, 36, 1968, p. 12, fig. r, n. r. Osria I, figg. 265-266. Ostia II, Produzione.
fig-r,. 3ro-312. ZEVI-POHI. 1970, p, 32, fig. 23, nn. 3, 5; p. 109, fig. 59, Forma prodotta in ceramica africana a patina cenero-
n. 88; p. 176, fig. 86, nn. 249, 253; p, 198, fig. 101, n. 450; p, 23r,
fig. ll7, n. 95. LAMB0GLIA, in Archéologù· sous-marine, p. 247, fig. 21, gnola. Argilla di colore arancione-rossiccio con inclusioni
n. 3. HAYES 1972, p. 206, fig. 36, forma 197. nn. 1, 24; p. 2ro, fig. 37, di calce.
forma 198, n. l. Osria III, figg. 104, 108, n8, 267-268, 320-330.
DYsoN 1976, fig. 44, n. 19 (?); fig. 54, nn. 6-7, 9-10. Ostia IV,
figg, 52-57.
Cronologia.
Marocco. PoNSICH-TARRADELL 1965, p. 14, fig. 5, nn. 3-12; p. 20, Attestazione in un contesto datato tra il 360 e il 440
fig. 9, n. 2; p. 23, fig. 12, nn. 8-9; p. 30, fig. I7, n. 7; p. 40, fig. 24,
nn. 4-5; p. 47, fig. 30, n. 4; p. 64, fig. 39, n. ro. JonIN, in BAM, circa (.Missione Italiana a Cartagine, dati inediti).
VII, 1967, p. 487, fig. 9, n. 29. Diffusione.
Spaff1]a. CoLOMINES 1942, tav. V (dopo p. 142), nn. 4-5, SERRA
VILAR6 1946,, tav. IX, nn. 2-3. CuADRADO DIAZ 1952, p. 150, fig. 59, Forma attestata a Cartagine.
Il. 3, ALMAGRO-AMORÒS 1953-54, p. 264, fig. 25, 11. 5. ALMAGRO-
LAMBOGUA 1959, p. 4, fig. 2, n. 4. NIEMEYER 1962, p. 43, fig. I, Bibliografia.
nn. 15, 32, NIEMEYER-RiiGER 1962, p. 1I3, fig. 5, nn. 43-44, Papeles
Falencia 1962, p. 103, fig. 7, nn. 74-r:. ADROER 1963, pp. rof:-109. Tunisia. Atlante, tav. CVII, 10.
nn. 7589-7590, 7593. VEGAS 1963, p. 295, fig. 6, nn. 6, 9, IL ALMAGRO
1964, p. 47, fig. 13, nn, 9, II, 23; p. 52, fig. !6, n. 4. VEGAS 1965,
p. rr6, fig. 3, n. 2. RUGER I968, figg. 6 (dopo p. 258), n. 3 (?) e fra
i nn. JO e 12; fig. I3, n. IO(?). RiiGER 1969, p. 261, fig. 3, nn, I, 3-4; FORMA ,,ATLANTE<>, TAV. CVII, IL
p. 265, fig. 5, nn. 13, 17; p. 266, fig. 6, n. 24 (?); p. 269, fig. 8, n. 3.
FREy I970, figg. 2 q, 3 f (dopo p. !28). GUITART DURAN 1970, p.
nS, fì;.:, s, n. 29_; :c. 128, ftç;, 1::, n. 28; p. !33, fig. 15, nn. r9-20; Descrizione.
p. 140, fig. 17, n. 8; p. 152, ùg. 25, n. 29. M!,KTÌN-SERRE~ r970,
p. 53, fig, 27, n. 62; p. 58, fig. 3I, n. 300. VEGAS 1973, p. 21, fig. 5,
Casseruoia con orlo estrofiessc. Affesternc visibiie
tipo 4, n. 4 (?); p. 23, iìg. 6, nn. 2 (?), 3-5, una patina cenerognola. Diametro: cm 24.
Tunisia. HOLWERDA 1936, p. 64, fig. 23; tav. VIII, nn. 926
- HAYES 1972, p. 2IO, forma I99), 938-939. osn·a III, fig. 1023. Tipologia.
Mìchi1;an I, p. 51, fig. 1, I, n. 2; fig. I, IL nn. 7-10; p, 69, fig. 9,
nn. 30-32, 33 (?); p. 73, fig. Il., nn. 5-7. Si conosce un solo tipo (tav. CVII, II).

219
CERAMICA AFRICANA

Produzione. FORMA (<ATLANTE», TAV. CVIII, 2.


Forma prodotta in ceramica africana a patina ce-
nerognola. Descriz1:one.
Casseruola con orlo notevolmente rilevato all'interno,
Cronologia.
appiattito sulla superficie interna, congiunta alla parete
Attesta7Joni in contesti dal 360-440 alla seconda metà àa un leggero gradino. L'esterno presenta una patina ce-
del VI secolo (Missione Italiana a Cartagine, dati inediti). nerognola, dì tonalità più chiara del solito. Diametro:
Diffusione. cm 23.
Forma documentata a Cartagine. Tipologia.
Bibliografia. Si conosce un solo tipo (tav. CVIII, 2).
Tunisia. Arlame, tav. CVII, n.
Produzione.
Forma prodotta in ceramica africana a patina cenero-
FORMA {( i\..TLANTE )ì, TAV. C\lII, I2. gnola. Argilla arancione-rossiccia con vari inclusi.
Cronologia.
Descn:zùme. Indeterminata.
Tegame_/casseruola con orlo estroflesso, rilevato al-
l'interno. La superficie ha quasi del tutto perduto la patina Diffusione.
cenerognola originaria. Diametro: cm r6,6 circa. Forma documentata a Cartagine.
Tipologia. Bibliografia.
Tunisia. Atlante, tav. CVIII, 2.
Si conosce un solo tipo (tav. CVII, 12).
Produzione.
FORMA (<ATLANTE>), TAV. CVIII, 3.
Forma prodotta in ceramica africana a patina cene-
f0f,'110la.
Descrizione.
Cronologia. Casseruola con orlo rivolto all'esterno, munito di una
Indeterminata. leggera profilatura all'interno, atta probabilmente a rice-
vere un coperchio, pareti quasi rettilinee. La superficie
Diffusione. esterna è ricoperta di una patina cenerognola. Diametro:
Forma documentata a Cartagine. cm 28,2.

Bibliografia. Tipologia.
Tunisia. Atlante, taY. CVII, 12. Si conosce un solo tipo (tav. CVIII, 3).
Produzione.
FORMA <<ATLANTE,,, TAV. CVIII, I. Forma prodotta in ceramica africana a patina ce-
nerognola.
Descrizione.
Cronologia.
Tegame/casseruola con orlo rilevato all'interno e ri- Attestazione in un contesto del 360-440 circa (Missione
piegato all'esterno. Pareti poco ricurve, quasi rettilinee. Italiana a Cartagine, dati inediti).
La superficie esterna è ricoperta da una patina cenerognola
di tonalit2 scura, visibile solo in parte. Diametro: cm 17. Diffusione.
Forma documentata a Cartagine.
Tipologia.
Si conosce un solo tipo (tav. CVIII, 1). Bibliografia.
Tunisia, Atlante, ta\'. CVIII., 3.
Produzione.
Forma prodotta in ceramica africana a patina cenero- FORMA «ATLANTE>>, TPS. CVIII, 4·
gnola. lu-gilla di color rosso-mattone con inclusi di calce.
Cronologia. Descrizione.
Indeterminata. Tegame con orlo rivolto all'esterno, munito di una
leggera profilatura alrlnterno per accogliere un coper-
Dzlfusionc. chio. La superficie esterna è rivestita di una pu:ma
Forma documentata a Cartagine. cenerognola. Diametro: cm 15,2.

Bibliografìa. Tipologia.
Tunisia. Atlante, tav. CVIII, r. Si conosce un solo tipo (tav. CVIII, 4).

220
CERAMICA DA CUCINA

Produzione. Diffusione.
Forma prodotta in ceramica africana a patina cenero- Forma raramente documentata ad Ostia e in Tunisia.
gnola. Argilla di colore arancione-rossiccia con inclusioni
Bibliografia.
di calce. Italia. Ostia III, fig. 568,
Cronologi'a.
Attestazione in uno strato degli inizi del VI secolo
FORMA «OSTIA h, FIG. 272.
(Missione Italiana a Cartagine, dati inediti).

Diffusione. D,2scrizione.
Forma attestata a Cartagine. Tega"'.le con orlo rivolto all'esterno e fondo leggermente
convesso. L'esterno è ricoperto da una patina cenerognola.
Bibliografia. Diametro : cm r 8.
Twiisia. Arlantc, ta\'. CVIII, 4,
Tipologia.
FORMA «ATLANTE>>, TAV. CVIII, 5. Si conosce un solo tipo (tav. CVIII, 7).
Produzione.
Descrizione. Forma prodotta in ceramica africana a patina cenero-
Casseruola con orlo poco ingrossato e arrotondato, gnola. L'orlo non è molto dissimile da quello di alcune
pareri quasi rettilinee. La superficie esterna è ricoperta marmitte.
da una patina cenerognola di tonalità più chiara. Dia-
metro: cm 24,2. Cronologia.
Attestazioni nella prima metà del III secolo (Ostia I
Tìpologia. e III).
Si conosce un solo tipo (tav. CVIII, 5).
Diffusione.
Produzìone. Forma rara, documentata ad Ostia e in Tunisia.
Forma prodotta in ceramica africana a patina cenero-
Bibliografia.
gnola. Argilla di color arancione con inclusioni di calce. Italia. Os1ia I, fig. 272. ZEV!-PoHL 1970, p. 32, fig. 23, n. 6 (?).
Per il tipo di orlo, cfr. Michigan IV, p. 77, fig. 23, C 69
((1 Late Cooking Ware 1) VI, secondo la classificazione di

Hayes). FORMA ,,OsTIA l>l, FIG. 270.


Cronologia. «OSTIA Ilh, FIG. 269.
Attestazione in contesti di VII secolo (Michigan IV e
Ivlissione Italiana a Cartagine, dati inediti). Descrizione.
Tegame con orlo ripiegato alPesterno, o atrofizzato.
D1jfusùmc. All'esterno è visibile una patina cenerognola. Diametri:
Forma attestata a Cartagine. cm 12,4-14,5.
Bibliografia. Tipologia.
T11nisic.. Atiant{_, trn·. CVlIL 5.
Ostia I, fig. 270. - Orlo ripiegato all'esterno (tav. CVIII,
8).
FORMA «OSTIA III,,, FIG. 568. Ostia III, fig. 269. - Orlo atrofizzato. Un leggero incavo,
poco al di sopra del punto di congiunzione tra orlo e
parete, è l'unica traccia del ripiegamento originario
Descrizione. (tav. CVIII, 9).
Tegame ad orlo ricurvo all'esterno. Presenta esterna-
mente una patina cenerognola. Diametro: cm I6,8. Produzione.
Forma prodotta in ceramica africana a patina ce-
Tipologia. nerognola.
Si conosce un solo tipo (tav. CVIII, 6).
Cronologia.
Produzione. Attestazioni dall'età severiana alla prima metà del
Forma prodotta in ceramica africana a patina cene- Ill secolo (Osria III).
rognola.
Diffusione.
Cronologia. Forma documentata in Italia, Tunisia, Algeria (ne-
Attestazioni rn età flavia (Ostia Ili). cropoli del Matarès, a Tipasa).

221
CERAMICA AFRICANA

Bibliografia. FORMA «OSTIA h, FIG. 273 HAYES 193, NN. 1-2.


Italia. LAMBOGUA 1950, p. I27, fig. !09., n. 27. Ostìa !, fig. 270.
Ostia Ili, fig. 269.
Descrizione.
Casseruola con orlo indistinto dalla parete convessa,
FORMA «MICHIGAN h, FIG. II, N. II. che, internamente, è congiunta al fondo per mezzo di una
HoLWERDA 1936, FIG. 23, N. 925. leggera profilatura. Fondo piano o leggermente convesso.
L'esterno presenta una patina cenerognola, il fondo in-
Descrizione. terno un ingobbio o una politura a bande. Diametri:
cm 14,6-I6,2.
Casseruola con orlo np1egato all'esterno, munito su-
periormente di una scanalatura, o atrofizzato. Fondo Tipologia.
apode, leggermente convesso. Dìametrì: cm 20-25,8. Si conosce un solo tipo (tav. CVIII, II).
Tipologia. Produzione.
Michi'gan I, fig. II, n. II. - Cfr. il tipo Ostia I, fig. 270. Forma prodotta in ceramica africana a patina cene-
HOLWERDA 1936, fig. 23, n. 925. - Cfr. il tipo Osria III, rognola e politura a bande o ingobbio, nota anche in s1-
fìg. 269. gillata africana A 2 e A/D (Ostia I, fig. 27).
Produzione. Cronologia.
Forma prodotta m ceramica africana a patina cene- Attestazioni nella prima metà del IIì secolo ( Ostia I,
rognola. Fa servizio con il tegame Ostia I, fig. 270/0stia III, e III).
fig. 269 nella medesima produzione.
Diffusione.
Cronologia. Forma raramente documentata nel Mediterraneo oc-
Il primo tipo è documentato a Cartagine in un con- cidentale.
testo di II secolo, probabilmente adrianeo (Michigan I).
Bibliografia.
In generale, cfr. la forma Ostia I, fi.g. 270/0stia III, fìg. 269. lwlia. Ostia I, fig. 273.
Tunisia. HOLWERDA 1936, p. 64, fig, 23, n. 940.
Diffusione. Musei e Collezioni, HAYES I9i2, p. 206, fig. 36, forma 193, n. I.
Forma documentata in Tunisia.
Bibliografia. FORJviA <' OSTIA ì );) FIG. 278.
Tunisia. HoLWERDA 1936, p. 64, fig. 23, n. 925 --- CHARLF.STON
1955, tav. 95, Michigan I, p. 73, fig. II, n. !I.
Descrizione.
Casseruola con orlo <<applicato))(?). All'esterno è vi-
FORMA <<ATLANTE<>, TAV. CVIII, IO. sibile una patina cenerognola. Diametro: cm 25.
Tipologia.
Descrizione. Si conosce un solo tipo (tav. CVIII, 12).
Casseruola con orlo poco ingrossato, ricurvo all'esterno,
leggermente convesso all'interno, in modo da accogliere Produzion.e.
un coperchio. L'esterno è ricoperto da una patina cene- Forma prodotta in ceramica africana a patina cene-
rognola, che si scrosta. Diametro: cm 24. rognola.
Tipologia. Cronologia.
Si conosce un solo tipo (tav. CVIII, ro). Attestazioni nella prima metà del III secolo ( Ostia I
e III).
Produzione.
Forma prodotta m ceramica africana a patina cene- Diffusione.
rognola. Argilla di colore arancione. Cfr. orli simili nel- Forma documentate ad Ostia e a Clupca, in Tunisia.
la <( Early Cooking \v'are )) 4, tipo B (cfr. Michigan I,
Bibliografia.
p. 99, fig. 15, C 17) e nella <( Late Cooking \Xìarc ·, I l1ali,,, Ostia I, fi;,;, 278.
(Michigan I, fìg. 15, C 24).
Cronologia.
FORMA «OSTIA h, F!G. 268.
Attestazione in un contesto di IV secolo (Missione
Italiana a Cartagine, dati inediti). Descrizione.
Diffusione. Casseruola o teg2mc ad orlo ,, bifido )\, Affesterno è
Forma documentata a Cartagine. visibile una patina cenerognola. Diametro: cm 2r,4.
Bibliografia. Tipologia.
Tunisia. Atlante, tav. CVIII, 10. Si conosce un solo tipo (tav. CVIII, t3).

222
CERAMICA DA CUCINA

Produzione. FORMA ,,OSTIA III,,, FIG. 331.


forma prodotta in ceramica africana a patina ce- «OSTIA h, F!G. 56 = HAYES 183, N. I; 184, N. 2.
nerognola. ,,RAQQADA» 1973, TAV. LIII, Dr.
<,OSTIA I», FIG. 55.
Cronologia.
,,OSTIA I», FlG. 271.
Attestazioni nella prima metà del III secolo (Ostia I HAYES 183, N. 4; 184, N. I.
e III).
<,RAQQADA» 1973, TAV. XXX, B24.
D1ffusione.
Forma documentata ad Ostia e in Tunisia. Descrizione.
Bibliografia. Marmitta con orlo più o meno ingrossato, rivolto al-
Italia. Osria I, fi.g. z68. l'esterno, generalmente munito ài una profilatura al-
l'interno per appoggiarvi un coperchio. Pareti spesso ri-
curve, talora quasi verticali. Fondo piano o alquanto
FORMA ({ OSTIA I,,, FIG. 269. convesso. La forma può essere più o meno profonda. Ai-
l'interno è assente vernice, o ingobbio, o politura. Dia-
Descrizione. metri: cm 10-29,6.
Casseruola o tegame ad orlo {( applicato 11 (cfr. l'orlo Tipologia.
del tipo Ostia III, fig. 267) che presenta superiormente
Ostia III, fig. 331. - Orlo arrotondato e rivolto all'esterno.
una scanalatura. L'esterno è ricoperto da una patina
Talvolta si nota una scanalatura all'interno, più o meno
cenerognola. Diametro: cm 22,5.
netta. L'esterno è ricoperto da una patina cenerognola, o
Tipologia. più spesso bianco-grigiastra (tav. CIX, 2-3).
Si conosce un solo tipo (tav. CVIII, 14). Ostìa I, fig. 56. - Orlo come nel tipo precedente. L 'ester-
no presenta una politura a strisce o a bande, meno fre-
Produzione. quentemente una vernice tipo A 2 o C 2 (tav. CIX, 4-5).
Forma prodotta in ceramica africana a patina ce- Raqqada 1973, tav. LIII, Dr. - Orlo allungato con
nerognola. scanalatura all'interno. All'esterno è visibile una patina
cenerognola, o bianco-grigiastra (tav. CIX, 6).
Cronologia. Ostia I, fìg. 55. - Orlo come nel tipo precedente.
Attestazione nella prima metà del III secolo (Ostia I). L'esterno è polito a bande o a strisce, oppure mostra una
vernice tipo A 2 o C 2 (tav. CIX, 7).
Diffusione.
Ostia I, fig. 271. - Orlo alìungato senza scanalatura
Forma documentata finora solamente ad Ostia e in all'interno. L'esterno è rivestito di una patina cenero-
Tunisia. gnola, o bianco-grigiastra (tav. CIX, 8).
Bibliografia. Hayes 183, n. 4; 184, n. I. - Orlo come nel tipo
Italia. Om'a I, fi.g. 269. precedente. L'esterno è polito a strisce o a bande (tav.
CIX, 9-10).
Raqqada 1973, tav. xxx, B24. - Orlo orizzontale o
FORMA «OSTIA I,,, FIG. 267. rivolto in basso, con o senza scanalatura all'interno. Si
ignora in quale produzione specifica sia attestato questo
Descrizione. tipo (tav. CIX, ll).
Casseruola o tegame aà orlo ingrossato e profilato a]- Variante Raqqadc: 1973, tav. XXI~ Br3. Presenta un orìo
l'interno, forse per appoggiarvi un coperchio. All'esterno atipico e il fondo munito di bugne (cfr. la forma Lamb.
mostra una patina cenerognola. Diametro: cm 29,6. ro in sigillata africana A') (tav. CIX, 12).

T1jmlogia. Produzione.
Si conosce un solo tipo (tav. CIX, 1). Forma prodotta in ceramica a patina cenerognola o
bianco-grigiastra, con politura a strisce o a bande, o con
Produzione. vernice tipo A 2 o C 2 (per esemplari in C, cfr. Ostia I,
Forma prodotta in ceramica africana a patina ce- p. 52; Hayes 184, nn. 7-8). Iviarmitte sono prodotte anche.
nerognola. in sigillata della Ttmisia meridionale (tav. LXVI, 26).
Cronologia. Cronologia.
Attestazione nellP. prima met:J del III secolo (Ostia I). Ostia III~ fig. 331: attestazioni in etù. tiberìana (?) e
Diffusione. traianea (ZEVI-POHL 1970), dal1'eti fiavi2 alla prim2 mefr
del Il secolo (Oma III), dalla metà o fine dei l nl III secolo
Forma documentata ad Ostia e in Tunisia. a Raqqada.
Bibliografia. Ostia I, fig. 56: attestazioni nella prima metà del III se-
lialia. Osria I, fig. :::.67. colo (Ostia III).

223
CERAMICA AFRICANA

Raqqada r973, rav. LIII, Dr: in generale attestazioni Diffusione,


dalla fine del II alla seconda metà o alla fine del III se- Forma diffusa nel Nord-Africa, particolarmente in Tu-
colo a Raqqada. nisia, e, in misura minore, nel 11/iediterraneo occidentale.
Ostia I, fig. 55: attestazioni nella prima metà del III se-
colo ( Ostia II!). Biòliografia.
balia. Ostìal, tigg. 55,694; 56,695; 27r. ZEV!~PO!-lL 1970, p. I76,
Oszia I, fig. 271: attestazioni nella prima metà del III se- fig. 86, n, 243; p, 198, f-ig. lOJ_, nn. 453, 532. BONINU 1971-72, p. 30,
colo (Ostia I e III), dalla metà del III alla metà del IV fig. 20; ta\'. rv, n ..i. Osiia lii, fig. 33I. DYSON 1976, fig, 55, n. Jl.
Libia. HAYES 1972, p. 202, fig. 35, forma r8.~, n. 2, Osria Ili,
secolo a Raqqada. fig. 1052.
Tunisia. CVA UniT.:. of J1ir:hir:an, I, ta·,·. XLV, nn. 22-23. CF. 1
Hayes 183, n. 4; 184:i n. r: cronologia indeterminata. Col!ccrions dc Cracm:ic (Polognc: 2), Coli. de l'U11ivcrsù/, rn.v. r6, nn.
Cfr. il tipo precedente? 24-25. CF_,-·1 Copcnlw{;UC 7, tav. 3r2, n. II -- PALLARÉS 1960, p. 276,
fig. II, n. Ir. SALOMONSON I968, tav. III Raqqada r973, uvv.
Raqqada 1973, tav. xxx, B24: attestazioni nella prima IV-VI, VIII-X, XIII, XVII, XIX, XXI, XXIII, XXVII, XXX,
m~tà del IV secolo a Raqqada. XXXlI, XXXVl, XXXIX, XLV-XLVI, XLIX, LIII. HAYES rgn,
p. 202, fig. 35, forrr:a 183, nn. r, 4; 184, n. 1. Osri:1111, i'i.gg. w45-105r.
Variante Raqqada 1973, tav. XXI, B13: fine del I -prima
metà del II secolo? S. T.

SUPPLEMENTO I979
BIBLIOGRAFIA DELLA SIGILLATA AFRICANA E DELLA CERAMICA DA CUCINA

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p. 102, fig. 52; p. II9, fig. 82; p. 130, fig. 94; p. 140, 9-12; p. 134, tav. III, nn. 1-7; p. i35, tav. IV, n. 10
fig. 122 (Cherchel: sigillata africana A). Bo'CCHENAKI 1975, (Alessandria: C 1-C2, D; ceramica da cucina).
fig. 44, n. 4; fig. 45, M 86; fig. 47, M IIO; fig. 48, l'vi
lII-II4; fig. 55, M 60, 63; fig. 60, M 56-57, 65; fig. 63, Francia. RSL, 37, 1971, pp. 14-r5, figg. 9-9 bis (Anse
M ro5; fig. 66, M 106-ro7; fig. 68, M 35, 38; fig. 96, Gerbal, Port-Vendres: decorazione a stampo). Gallia, 30,
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MEFRA, 89, 1977, p. 266, fig. 4, A 1-14 (El-Kessour: p. rr5, n. 2 (Cap Dramont F: D); p. 143, tav. II (Dramom
A, D; ceramica da cucina), B I-25 (Ararfi: A; ceramica E: D). The Imernational ]ournal of Nautica! ArchacologJ,',
da cucina)i p. 272, fig. 9, C r-2 (Rhir-el-Harb: A, C 1-C\ 6, 1977, p. 6, fig. 7 (Dramont F: D). lv1ARTIN 1977, p. roo,
ceramica da cucina), D 1-5, 7-15 (Lari-Louar: A, D; fig. 3, nn. 1 (A--fontpellier, Hérault: D, forma nuova),
ceramica da cucina), E i-4 (El-Ksar: ceramica ùa cucina), 2 ' --'~ fìg. 5, n. 1 (Ivlireval-Lauragais, Languedoc-Roussillon:
F 1-3, 5 (Lahouaned: A, D). AntAfr, 12, 1978, p. 250, D, forma nuova); p. 102, fig. 4, nn. i-2 (Anse Gerbul.,
fig. 12, nn. 3-16 (Rouahia: D_, ceramica da cucina). Port-Vendres: D, n. 1 forma nuova, n. 2 tipo nuovo).
Karthago, 18, 1978, tav. xxv, fig. 7, n. 2; tav. xxx, APL, I5, 1978, p. 229 ss. (Maguelone, Hérault: A,
fig. II, n. I (Cherchel: A; ceramica da cucina). C 1 -C2, ci decorata a rìlievi applicati, C'-C.J, D, decora-
zione a stampo). Bullctin archéologique de Provcncc, I,
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lagers 1.Jon Carnumum (Grabungen 1968-1974), W'ien 1979, majour, Bouches-du-Rhòne: D; ceramica da ct.:cina).
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sovie 1976, tavv. r-6, figg. 1-19 (Alessandria: C1-C2, Cl
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decorata a rilievi applicati, D). Bulletin du Musée hongrois nn. 3-8 (Ain Ikit Smik: D ?). -
cfc.i: Bcaux-An:;, SI, i97f, pp. 36-37, figf:. 34-y; (l~or,:
Y\leSim, FayyUm: decorazione a stampo). lvi. EGLOFF, Grecia. PAAH, 1973, tav. 26 et. (Tebe Ftie: decora-
Kcllia, 2, Genève 1978, tavv. 9-10_; II, nn. 1-13; 12, zione a stampo). Alt-Agina, I, 2, Mainz/Rhein 1975,
nn. 1-7_; 13; 14, nn. 6-7; 16, nn. 1-41; 26, n. I; 36; 37, p. 69, fig. 7, n. 97; fig. 9, n. 99; tav. 17, nn. 37-38 (Egina:
nn. 1-7 (Kcllia: ci-e.i, C', D, decorazione a stampo). D, decorazione a stampo).

224
CERAMICA DA CUCINA

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22, 1972, p. 355, fig. 3, n. 6 fig. 4, n. 7; p. 359, fig. 5, n. 1979, p. 373, fig. 631 (Bovillae: A, D, decorazione a
14 (Khalasaelusa: D, dee. a stampo). A. D. TUsHIN- stampo).
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decorazione a stampo). Sicilia archeologica, 6, 21-22, decorata a rilievi applicati, D, decorazione a stampo).
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dicembre 1973-75, p. 88, fig. 3 (Diano Marina: D); 18 ss.; pp. 93-95, figg. II-I3, C 18 ss., C 37 ss., C 49 ss.;
p. 101, fig. 7 (S. Pietro di Albissola: ceramica da cucina). p. 97, fig. 15, C 93 ss. (Bu Njem: C, D; ceramica da
Archeologia medievale, 2, 1975, p. 219 ss. (Etruria meri- cucina); tavv. LX (dopo p. 2.80), n. 7; LXI, nn, 13 b,
dionale: sigillata africana senza specificazione). ASNP, 17 a, 18-19; LXII, nn. 32, 63-69, 71 a, 80-81, 87; LXV,
s, m, 5, 1975, tav. xcv, n. 1 (Sicilia sud-occidentale: A, 93 a-94; LXVI, 52-53 (Leptis Magna: A; ceramica da
D). Forma !taliae, Casrra Albana, Roma 1975, pp. 157- cucina). Libya Antiqua, 9-10, 1972-73, tav. XII, b-c
158, figg. 283-284 (Albano Laziale: A; ceramica da cu- (Sabratha: decorazione a stampo). Excavatìons at Tocra
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fig. 151 (Genova: e:, a rilievi applicati); pp. 120-121, A, D; ceramica da cucina); p. 57 ss., figg. 1-81, 192-198,
figg. 167-168 (Albissola: A; ceramica da cucina). NSA, 199 (?), 200-202; tav. xx, nn. 1-3 (Sabratha: A, A deco-
1976, p. 270, fig. 6, n. 48 a; p. 275, fig. 10, nn. 7, 16-19, rata a rilievi applicati, A/D, C1-C2, C\ C 1 a rilievi applicati,
22, 46-49; p. 290, fig. 33, nn. 145, 191; p. 292, fig. 34, D; ceramica da cucina); p. 224 ss., fig. ro, 71-173-3
nn. 179-185, 188, 190-191, 193-204, 206-215, 218-219; (Bu Njem: A, ci-C 2 ; ceramica da cucina). Excavarions
p. 293, fig. 35, nn. 220-224, 226-227, 229-231, 233-238, ai Sidi Khrebzsh, Benghazi (Berenice), I(~ Libya Antiqua,
242-244, 246 (Castel Giubileo: A, G 1-C4, 0', D; cera- Suppl. v, Tripoli 1977-78), p. 302 ss., depositi 101-103,
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(Torcello: D). ASCL, 44-45, 1977-78, figg. 13 (dopo Letras Porto, 3, 1972, tavv. l (dopo p. 205), n. 7; n,
p. 16), nn. 12-13; 16, n. 1 (Locri Epizefiri; ceramica da nn. 3 (?), 6-8; III, nn. 1-6; IV, nn. r-8; v-rx (Castro
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n. 38; p. 83, fig. 79, nn. 6-7, 8 ( ?); p. 159, fig. 219, di D ?). Conimbrìga, 13, 1974, p. I ss., tav. r, tomba 16;
nn. 6-14; p. 162, fig. 225, n. 4; p. 168, fig. 238; p. 171, tav. IV, tomba 38; tav. vn, tomba 20, n. 3 (?) (Monte
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f. 149 ss., ta,::, 70, B 102-u6~ 132-136 (Leuca: A) C 1-C 2 i ci decorata a rilievi applicati).
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225
CERAMICA AFRICANA

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Le~ monumcnts paléochrériens de Roumanic, Città del Va- fig. 51, nn. 137-140; pp. 108-rn, figg. 52-54; p. n5,
ticano 1977, p. 237_, fig. 93, nn. 9-10 (Histria: decora- fig. 56, n. 24; p. 124, fig. 62, nn. 1-5; p. 129, fig. 63;
zione a stampo). Pont1àt, 10, 1977, fig. 6 (dopo p. 308) p. 135, fig. 66, nn. 38-39; p. 141, fig. 71, nn. 43-44; p. 159,
(Aegyssus: D). fig. 78; p. 212, fig. 89, nn. 31-32; tav. 10 (Adra, Almeria:
A, C 1-C2, D, decorazione a stampo). i\1DAI(AJ), r6,
Siria. S~yria, 53, 1976, p. 274, fig. 24, nn. 1-2, 12 (Ibn 1975, p. 292, fig. 4; pp. 295-296, figg. 5-6; p. 301, fig. 7;
Hani: ci-e.i, D, decorazione a stampo). FR, IIS, 1978, tav. 60, a-b (Munigua: A, Cl-C2, C 1-Ct, D, decorazione
p. 97, fig. 8, nn. 16, 19-23 (Bosra: D). a stampo; ceramica da cucina). NAH, Arqucolo1;fa, 3,
1975, p. 258, fig. 9, nn. 88, 92, 96; p . .263, fig. 14, n. 154;
Spagna. NAH, 13-14, 1969-70, pp. 59-60 (Els Vilas, p. 265, fig. 16, nn. 185, 188-191; fig. 17) nn. 205, 208-21 I
Aytona, Lérida: D; ceramica da cucina); p. 83 ss. (Mu- (Paulenca, Guadix: A (?), C1-C2 (?), D, decorazione a
nigua: A); p. 186, fig. 3 (Albesa, Lérida: D); p. 342, stampo; ceramica da cucina). R. RAMOS FERNANDEZ,
fig. 3 a-b (Las Vegas de Puebla Nueva: D). NAH, 15, La ciudad romana de Illici, Alicante 1975, pp. 22.2-223,
1971, p. IJO., fig. 17 (Almufiecar, Granada: D). NAH, taV. CXXXIII, nn. 3-8; p. 228, tav. CXLI, Il. l; p. 232,
Arqueologia, r, I 972, p. 28, fig. IO a-d (Toscanos: D, tav. CXLIII, nn. 3-4; p. 233, tav. CXLIV, nn. r-3; p.
decorazione a stampo); p. 107, figg. 3-4, 6-7 e mv. x, 246-247, tavv. CLI-CI.VI; p. 249, tavv. CLVII-CLVIII (La
n. 3 (Marbella: A, D, decorazione a stampo); p. 143, Alcudia, Elche: A, C 1-c~, decorazione a stampo; cera-
fig. I6, nn. 2 ( ?), 7; p. 14-7, fig. I8; pp. 167- 169, fìgg. 41-43 mica da cucina). Excavacìones ... , 89, 1976, p. 226 (.l\1.é-
(Torre Llaudér, Matar6: A, C 1-C2, D, decorazione a rida, Badajoz: D). Excavaciones ... , 91, 1976, fi.gg. 23-24,
stampo; ceramica da cucina). C. DOMEITGUE, Belo I. 27; tavv. XXXIV, XXXVI A, XL (La Alcudia, Elchc: A,
La strat(r::raphie, Paris 1973, p. 14 ss., fìgg. 4, 8 ss.; tav. C1 -CZ, D; ceramica da cucina). J. GVITART DnU.N,
XIV (Belo: A, C1-C\ C:1-C\ D, decorazione a stampo; Baetulo, Barcelona 1976) pp. 124-126, tavv. XXXI, n.
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p. 66, fig. 5, n. 5; p. 124, fig. 35 (Jviedellin, Badajoz: A, D); 4, 8; p. 62, fig. 22, nn. 6, 9-16 (Onuba: A, D). NAH_,
p. 199, fig. 14, n. é9 e rav. XXXIII, n. l; p. 207, fig. 21, Arqueologia, 4, 1976, p. 105, tav. VII, n. 2; p. 106,
n. 100 (Postoloboso, Candelera-Avila: D, decorazione a tav. VIII; p. 108, tav. x, nn. 3-4; p. uo, tav. XII (Tosca-
stampo). Studia archaeologica, 21, 1973, p. 24, fig. 8, nos: A, D, decorazione a stampo; ceramica da cucina);
nn. 4, 5-7 ( ?) (Astorga, Leon: decorazione a stampo). p. 494, fig. 1, nn. 4-6; p. 496, fig. 2, nn. 9-14; p. 498, fig.
Belo 1974, p. 74, fig. 24, nn. 1-4; p. 76, fig. 25, nn. 1-4, 9; 3, nn. 18-25; p. 504, fig. 6, nn. 58-59.i p. 506, fig. 7,
p. 78, fig. 26, nn. 2-3, 6-7; p. 82, fig. 28, nn. 1-7; p. 84, nn. 62-69; p. 509, fig. 9, nn. 85-95; p. 512, fig. ro, nn. 96-
fig. 29, nn. 1-2, 4; p. 96, hg. 30, nn. 1-2; p. 97, f1gg. 31-32 97; p. 513, flg. II; p. 515, fig. 12, nn. 106-IIl; p. 517,
(Belo: A, C 1-c~, D, decorazione a stampo; ceramica da fig. 13, nn. n3, II5-122; p. 519, fi.g. 14, nn. 123-125,
cucina). P. DE PALOL - F. WATTENBERG, Carta arqueo/6gica 127-128, 132-133; p. 520, fig. 15, nn. 141-143; tav. xv,
de Espa,ia, Valladolid 1974, p. 84, fig. 13 (Corcos: D); n. 2 (Manguarra e San José, Crirtama-Malaga: A, C 1-C\
p. 112, fig. 24 (Padilla de Duero: D). Excavaciones D, decorazione a stampo; ceramica da cucina). BSEAA,
arqueologicas en Espaiia, 80, 1974, p. 15, fig. 3, nn. r2-r3; 43, 1977, p. 323, fig. 2, nn. 35-36 (Castronuevo de Esgue-
p. 153, fig. 39 e tav. XII, n. 3 (Fuentespreactas, Zamora: va: D); p. 328, fig. 5, nn. 92-93 (San Martin de Valveni:
D, decorazione a stampo). Miscelanea Arqueol6gica, I, decorazione a stampo). Caesaraugusta, 41-42, 1977, p. rr3,
Barcelona 1974, p. r93 ss. (province di Murcia e Almeria: fig. 13, nn. 13-15 (?); p. u6, fig. 14, nn. 1-3; p. II7,
D, decorazione a stampo). M. PoNSICH, Implantatìon fig. I 5, n. I (El Picurucho, Zaragoza: A; ceramica da
rurale antique sur le Bas-Guadalquivir, Madrid 1974, cucina). Excavaciones ... , 94, II, 1977, p. ,.,.3, fìg. r8,
p. 29 ss., ìig. 7 ss. (province ài Sevilia, Alcala del Rio, n. 277 (?); p. 112, fig. 28, nn. 529-531; tav. 20 (Hueriia,
Lora del Rio, Carmana: A, C1 -C2, ca-C\ D, decorazione Le6n: A). Habis, 8, 1977, p. 333, figg. 3, 3 a-b, 4, 16,
a stampo; ceramica da cucina). Prehistoria y Arqueologia 20 c, 23 b-c; p. 335, fig. 4, nn. 3-17; p. 341, fig. 5, nn.
de las Islas Baleares, VI, Symposium de Preh. penins., 5-8 (Via Augusta: A, C 1-C2, D; ceramica da cucina).
Barcelona 1974, tav. IV (dopo p. 366), nn. 14, 20-22 Huelva arqueol6gica, III, Huelva 1977, p. 191, fig. 97,
(Pollentia: A; ceramica da cucina); p. 4u, n. 2; p. 419, n. 15 (Huelva: ceramica da cucina). MCV, r3~ 1977,
n. 13 ( ?); p. 431, nn. 28-31 (Can Flit, San Antonio, p. 510 (Belo: A, D). Quaderns dc prehistoria i arqueologia
lbiza: A; ceramica da cucina). AA, 1975, p. 103, fig. 7, de Mataro 1: e! Maresmc, I, gener-abril 1977, pp. rr-12
n. 2; p. ro4, fig. 8; p. 105, fig. 10, nn. 3-4; p. 107, fi.g. r2 (Santa Maria, Matarò: A, C 1-C\ decorazione a stampo);
(Toscanos: A, D, decorazione a stampo; ceramica da p. 19 (Premia de Mar: A). Quaàenis ... , 3, octubre-
cucina). J. M. BLAZQUEZ, Castulo I, in Aera Arqueol6gica desembre 1977, p. 59, fig. I; p. 61, fig. 4, nn. 1575, 1581-2,
Hispani"ca) 8, Madrid 1975, p. 297, fig. 179, nn. 14-16; 1584, 1587-91 (Pujol: D; ceramica da cucina); p. 65,
p. 302_, fìg:, 182_, nn. 6, 10 (Castulo: cu::::\ D). Excava- nn. 1507-ro (Cabrera de l'Vb::-: A; ceramica d2 cucina:,.
ciones ... , 85, 1975, p. 22, fig. &) nn. II-13; p. 33, fig. 16, Sego·via. Symposium de arqueologia romana, Barcelona
nn. 1-5; p. 34) fig. r7; p. 61, fig. 29, n. 2; p. 83, fig. 38; 1977, p. 374, tav. III (Crirtarna, Malaga: A, ci-c2, D,
p. 85, fig. 39; p. 87, fig. 40; p. 88, fig. 41, nn. 68-73; decorazione a stampo). Exca,vacùmes ... , 98, 1978, p. 26 ss.,
p. 92, fig. 42, nn. 78-85; pp. 94-96, figg. 43-45; p. 99, fig. 12 ss., tav. XXVI (Sa Portella, Alcudìa-Mallorca:

226
CERAMICA DA CUCINA

A, C1-C2, C'-C4, D, decorazione a stampo; ceramica I-IV (Cartagine: già citati nel testo documentano - in
da cucina). MCV, 14, 1978, p. 442 ss. (Belo: A, C'-C', particolare Michigan IV - l'esistenza di alcune forme
es-e.i, D; ceramica da cucina). Studia archaeologica, 48, (o tipi, o varianti) nuove in varie produzioni].
1978, tav. x (Faro de Torrox, Malaga: C 4 decorata a
matrice e a rilievi applicati). BSEEA, 45, 1979, p. no, Turchia. A History of Seafaring, (ed. G. F. BAss),
fig. 7, nn. 71-73; p. II3, fig. 8; p. II5, fig. 9; p. II7, London-New York 1972, p. 150, tav. 7 (Yassi Ada: D),
fig. 10, nn. 85-89 (Italica: A, A/D, C'-C', C' decorata a Studien zur Religion und Kultur Kleinasiens, in Festschrift
rilievi applicati, D). filr F. K. Diirner zum 65. Geburrstag am 28/2!I976, r,
Leiden 1978, tav. XXXVIII, n. 57 (Kalchedon: decora-
Tunisù,. Africa, 3-4, 1969-70, p. 244 (El-Jem: A); zione a stampo).
p. 248 (El-Mahrine: D). Ede Catalogue, Antiquiries, 90,
1973, nn. 56-57 (C 1 e e~ decorate a rilievi applicati). Ungheria. Alba Regia, 15, 1976, p. 148, tav. IX, nn. 6-7
Edc ... , 93, 1973, n. 54 (C' decorata a rilievi applicati). (Gorsium: C'-C', D).
Ede ... , 99, 1974, n. 43 (C' decorata a rilievi applicati).
Cahiers des études anciennes, 6, 1976, p. 87 ss., tavv. 30-32, Musei e Collezioni. Mélanges Mansel, Ankara 1974,
36-37 (Cartagine: A, C 4 decorata a matrice e a rilievi tavv. 17-18 (C 1 decorata a rilievi applicati), Antiken aus
applicati, D). AntAfr, II, 1977, p. 203 (El-Jem: C'-C', Berliner Privatbesitz, Aussrellung Dezember 1975 - Februar
C1 decorata a rilievi applicati, D). Kunst der Amihe. 1976, Berlin 1975, n. 287 ss. (C 1 e C:1 decorate a rilievi
Galerie Giinter Puhzc, 1977, nn. 191-192 (Ci decorata a applicati). Romans and Barbarians. Museum of Fine Arts
rilievi applicati). Recherches Jranco-tunisiennes à Mactar_, (Exhibition 17/12/1976 - 27/2/1977), Boston 1976, p. II9
I, La Maìson de Vénus, Roma 1977, p. 92; p. 101, fig. 6, ss., n. 144 (C' decorata a rilievi applicati). Sorheby's
nn. 14, 18; p. 109, fig. 9, nn. 76-77; p. n5, fig. 12, nn. Anriquities, 10th July 1979, p. 157, nn. 326-328 (C 1
ro4-ro5; p. 133, fig. 17, n. 190; p. 142, fig. 21, nn, 216- decorata a rilievi applicati).
217, 220; p, 145, fig. 22, n. 237; p. 155, fig. 27, nn. 254-
261, 266-267; p. 157, fig. 28, nn. 268-272; p. 168, fig. 33, Bibliografia generale.
nn. 325-327, 330; p. 173, fig. 35, nn. 343-349, 351 (?), JbAC, 15, r972, p. 158 ss. RSL, 38, 1972, pp. 335-336. BVAH,
48, 1973, pp, 3-82, AnrA/wadr, 5, Aquilna e/' Africa, Udine 1974,
354; p. 175, fig. 36, nn. 363-364, 366, 368, 370; p. 180, p. II9 ss. Conimbriga, 15, 1976, p. 63 ss. M. BELTRAN LLORIS, Ce-
fig. 37, rm. 396 ( ?), 408-410; p. 182, fig. 38, rm. 426-427 ramica romana. Tipolo{!ia y Clasificaci6n, Zaragoza 1978, pp. 123 ss.,
(Mactar: A, A/D, C1-C2, C 1 decorata a rilievi applicati, 159 ss. J. W. SALOMONS0N, Voluptarem specrnndi non perdet sed mu-
ta, Amsterdam 1979.
D; ceramica da cucina). Cahiers des études anciennes,
8, 1978, pp. II I-II2 (Utica: (( Proto )l A, A). Michigan S.T.

227
r
CERAMICA MICROASIATICA
r
CERAMICA MICROASIATICA

I. CERAMICA NON DECORATA E DECORATA A STAMPO

A) TERRA SIGILLATA PERGAMENA (,,EASTERN SIGILLATA C,,


O DI ,, çANDARLI ,,)

Questa classe è stata identificata per la prima volta, pp. 316-317). Si tratta di una produzione della regione
agli inizi di questo secolo da S. Loeschcke. Si conoscono di Pergamo che continua in età romana le produzioni el-
due produzioni. Quella del I secolo è così descritta da lenistiche trattate da J. ScHAEFER, Hellenistische Keramih
Hayes: 1, fine-grained orange body with a lustrous oran- aus Pergamon, Berlin 1968, tavv. 22-40. Non si prende
ge or orange-red gloss, generally thicker on the inside qui in considerazione solo 1a produzione della prima età
than on the outside, and often omitted under the base)\ imperiale. Quella più tarda è documentata fra la metà
Quella del II secolo invece << is almost always hard hard- del II e gli inizi del IV secolo (ma le esportazioni non
fired, generally red-brown, maroon or even purplìsh in sembrano superare la metà del III secolo). Per un secolo
colour, with (on the inside, at any rate) a red gloss of a circa questa sigilìata pergamena, dalle forme semplici,
similar shade. The interior of these late products is costituisce un valido (i concorrente n nei confronti della
normally finely smoothed and given a thick gloss surface, sigillata africana, la quale si diffonderà nel mondo egeo
highly resistant to wear; the exterior, on the other hand, solo allorché questa produzione pergamena sarà scaduta
tends to be poorly finished, wìth numerous scratches al rango di una produzione locale. La ceramica detta dì
from the final tooling, and its gloss coating is thin and çandarly si diffonde soprattutto nell'area egea ed in Cire-
lacking lustre. On occasions the gloss contains quantities naica, raggiungendo più raramente le coste del Mediter-
of fine silvery mica. Not infrequently the marks of raneo orientale meridionale, quelle del ..Mar Nero e del-
rhree small pad-like kiln-supports are visible on the 1'Italia (Ostia, Cosa).
floor or the resting-surface of the foot >> (HAYES 1972, A. C.

FoRMA HAYES 1972, fig. 63 a (tav. CX, 1). FORMA HAYES I.


Sì data alla prima metà del II secolo. Succede alla forma Loeschcke 29; il tipo più antico
(tav. CX, 7) è databile nella seconda metà del II secolo;
FORMA HAYES 1972, fig. (tav. CX, 2).
63 e
quello piu tardo (tav. CX, 6) è databile al III secolo.
Stessa cronologia che la forma precedente; cfr. anche la
forma Hayes 2. FORMA HAYES 1972, fig. 63 b (tav. CX, 8).
FORMA HAYES 2 (tav. CX, 3). È databile alla prima metà del II secolo; imita la forma
Si tratta di una versione tarda della forma Loeschcke 26, Drangendorff 6; cfr. anche la forma Hayes 3.
la quale a sua volta è una imitazione della forma Dragen- FORMA HAYES 3 (tav. cx, 9-IO).
dorff 18; datazione fra la metà del II e la prima metà del Deriva dalla forma Loeschcke r 9; si data fra la metà
III secolo; si tratta di uno sviluppo della forma precedente. del Il e la metà del III secolo (per la versione della prima
FORMA HAYES 4 (tav. CX, 4-5). metà del II secolo, cfr. la forma precedente).
L'argilla contiene della mica di colore argenteo, la ver-
FORMA HAYES 5 (taY. CX, II).
nice è opaca e la parte esterna appare non bene rifinita;
Si data alla prima metà del III secolo.
deriva dalla forma di I secolo Loeschcke 6; Hayes vi vede
un'influenza della sua forma 27 della sigillata africana. A. C.

B) TERRA SIGILLATA DELL'ASIA MINORE (,, LATE ROMAN C »


O DI COSTANTINO POLI)

La classe è stata identificata dal \XTaagé. Sembra deri- frequently (but not always) present in it, producing in
vare dalla terra sigillata pergamena (<( Eastern Sigiliata C ,1 the case o[ the ciarKe:\ harder-fired examples a distinctive
o di çandarli). Hayes ne dà la descrizione seguente: tìne-speckled appearance ( ... ). The ware is generaliy
(, the day is a fine-grained red, not unlike that of the hard-fired, with a brownish-red, purplish-red or maroon
finer African products, but having a different range of tint, and breaks cleanly without splintering. The red
impuritìes. A large numbcr of small lime particles are slip, which covers the whole surface, is generally no more

231
CERAMICA MJCROASIATICA

than a fine film, whicb fuses with the body-day; sometimes, Hayes, nella regione di Pergamo o in quella di çanakkale
however, it is more thickly applied on interiors. It is (Dardanelli). Questa ceramica predomina nel Mediterraneo
merely a refined version of the body-day, dull or occasio- orientale fra la metà del V e gli inizi del VII secolo, salvo
nally slightly metallic in appcarance, with none ofthe gloss che a Cipro, in Egitto oltre il Delta e forse nell'Asia
of the terra sigillata wares )i (HAYES 1972, p. 323-324). Minore meridionale. Essa raggiunge, oltre il Mediter-
Le forme sono poche. Possono essere decorate a rotella o a raneo occidentale, la Britannia, il Portogallo e le coste
stampo. Hayes distingue tre gruppi di decorazione a settentrionali del Mar Nero. Il mercato più cospicuo doveva
stampo. Il primo, caratterizzato da decorazioni vegetali, essere quello di Costantinopoli. Questa produzione - in-
databile agli anni 360-450 circa. Il secondo, caratterizzato sieme a quella rivale cipriota (cfr. p. 239) -· finisce per sop-
da decorazioni con animali, databile agli anni 440-490 cìrca. piantare nell'Oriente mediterraneo la sigillata africana a
Il terzo, caratterizzato da decorazioni con croci, mono- partire dalla metà del V secolo, e mantiene il primato
grammi e figure umane, databile agli anni 470-580 circa. anche quando quest'ultima sembra riguadagnare, almeno
I motivi e la loro disposizione sono derivati dalla sigillata in parte~ il terreno perduto nel VI secolo.
africana. Il centro di produzione doveva trovarsi, secondo A. C.

FORMA HAYES I. FORMA HAYES IO.


Tipo A (tav. CXI, 1, 4-5). - Fine IV - inizi V se1.:olo. - Sembra succedere alla forma precedente. - Tipo A (tav.
Tipo B (tav. CXI, 2), primi tre venticinquenni del V seco- CXIII, 9-12), 570 - inizio VII secolo. - Tipo B (tav.
lo. - Tipo C (tav. CXI, 3), prima metà del V secolo ( ?). - CXIII, 13), 570 - inizio VII secolo. - Tipo C (tav. CXIII,
Tipo D (tav. CXI, 6), primi tre venticinquenni del V 14-18), prima metà del VII secolo.
secolo. FORMA HAYES 4 (tav. CXIV, 1).
FORMA HAYES 2. La forma presenta decorazioni a stampo ; secondo
Tipo A (tav. CXI, 7-8). - Tipo B (tav. CXI, 9). - venticinquennio del V secolo.
Tipo C (tav. CXI, rn); decorazione a stampo; 370-450 FORMA HAYES 5.
circa. Tipo A (tav. CXIV, 2), 460-500 circa. - Tipo B (ta\'.
FORMA HAYES 3. CXIV, 3-4), prima metà del VI secolo.
Del tipo A non si conoscono che orli inediti. - Tipo B FORME HAYES 6/7 (tav. CXIV, 5 - 8).
(tavv. CXI, rr-13 e CXII, 1), 460-475 circa. - Tipo C Fine V - inizi VI secolo.
(tav. CXII, 2-4), 460-475 circa. - Tipo D (tav. CXII, 5), FORMA HAYES 8 (tav. CXIV, 9 - II).
tardo V secolo. -- Tipo E (tav. CXII, 6-8), tardo V secolo. -
Seconda metà del V secolo.
Tipo F (tavv. CXII, 9-II e CXIII, 1-2), VI secolo.
Tipo G, VI secolo. - Tipo H (rav. CXIII, 3-4), VI se- FORMA HAYES 9 (tav. CXIV, rn).
colo; decorazione a rotella e a stampo; almeno la metà 520-600 circa. Per i motivi a stampo, vedere tav.
della produzione riguarda questa forma; varianti (tav. CXIV, 12-32; tavv. CXV-CXVI; CXVII, 1-41.
cxm, 5-8). A. C.

C) TERRE SIGILLATE VARIE

Hayes conosce diversi gruppi ceramici prodotti nel- della decorazione Hayes articola questa classe in due
FAsia Minore, di cui per la verità non esiste ancora uno gruppi. Il primo, caratterizzato da rotellature e scana-
studio. Egli prende in considerazione una classe prodotta lature multiple (chiara è l'influenza della (( Late Roman
forse a Cnido fra la metà del V e gli inizi del VII secolo, C 1)); il secondo, caratterizzato da incisioni e risparmi
di cui pubblica alcuni esemplari da Atene e Creta (HAYES con cui sono realizzate scene di caccia, croci, ecc. che
r972, fig. 92, I-7_; tav. CXVII, 42-48). La descrizione che imitano gli argenti databili fra Giustiniano e l'inizio del
Hayes dà di questa produzione è la seguente: ,, the day VII secolo (cfr. DOP, 1967, p. 278, fig. 23; ìbid., 1968)
is fine-textured, normally lìght orange or light brown p. ZII, fig. F, nn. 78-79; HAYES 1972, tav. XXIII a).
(occasionally fired grey), with a thin slip of a darker shade
of the same colour (HAYES 1972, p. 408). Sulla base
1) A. C.

232
CERAMICA MICROASIATICA

II. CERAMICA DECORATA A MATRICE

A) CERAMICA DI CNIDO

Si tratta dì un gruppo ceramico prodotto nella regione and a little golden mica, with a thin metaliic varnish-like
di Cnido, che comprende una serie di forme chiuse, un slip 1); alcuni esemplari di forme chiuse presentano tracce
vaso a forma di animale, e una sola forma aperta. di una ingubbiatura giallastra.
A parte la edizione di esemplari isolati, una prima rac- La produzione di Cnido viene generalmente datata
colta di forme appartenenti a questa produzione si deve al fine II - III secolo, è tuttavia, probabile che alcune forme,
Ferri (1933-34), fu tuttavia lo Hausmann, con vari articoli ad esempio le lagoenae biconiche, siano leggermente
a partire dal I 954, che diede una prima sistemazione e più antiche.
articolazione tipologica a questa classe ceramica. I vasi in Questa produzione venne largamente esportata: sono
questione venivano ottenuti mediante l'unione di due parti noti esemplari nei paesi del Mediterraneo orientale, in
decorate a rilievo (motivi vegetali, soggetti mitologici~ ero- Italia, nel Nord Africa (dove viene imitata, si vedano le
tici ecc.) e realizzate a matrice. Hayes (HAYES 1972, p. 411) serie di Navìgius, Saturninus, ecc.), lungo la frontiera
così descrive le caratteristiche di questa produzione· « a danubiana e perfino nel Sud della Russia.
hard fine-grained orange or grey day containing some lime E. T.

Bibliografia.
Grecia. THOMPSON, in Hesperia, 17, 1948, tav. LXIV.
Romania. FERRI 1933-34, tav. XIII, nn. 5-6; tav. XIV, n. 7 =-
Patera con manico da pentolino a forma di testa di HAl.'.SMANN 1954-55, tav. 45.
ariete (tav. CXVIII, 1). Non esistono sezioni pubblicate Turchia. LA BAUME-SALOMONSO!--.' 1976, tav. 47, n. 1, 324,
dei due soli esemplari noti. L'esemplare da Alessandria è
frammentario e manca del manìco. Sul fondo, entro uno
spazio cìrcolare, motivo decorativo a rilievo ottenuto a FORMA HAUSMANN 1956, TAV. 62; TAV. 63, N. J.
matrice; in un esemplare è presente una decorazione a
stampo sull'orlo. Il fondo presenta delle solcature con- Brocca a bocca triloba realizzata a matrice e decorata
centriche. Diametro: cm 19,8-21. Esemplari simili sono a rilievo (tavv. CXVI!!, 3; CLXIII, r a-c). Altezza:
noti in sigillata africana A1 (cfr. la forma Hayes 148) cm 15-16,5. Datazione: fine II- III secolo (Hausmann,
e O (cfr. tav. XXVIII, 2-3). Per patere in bronzo con Hayes); fine I - Ili secolo (Bailey).
manici terminanti a forma di teste di animali, cfr. EG-- Bibliografia.
GERS 1951, tav. 13, nn. 154-155. Datazione: II-III secolo Egitto. BRECCIA, in BSAA, XI, I909, p. 313, fig. 65 = HAUSMANN
(Hayes). Età augustea(?) (Salomonson). 1958, tav. 45, n. 2.
Italia. HAUSMANN 1958, tav. 49, n. L
Sono note imitazioni in ceramica ateniese con sovra- Afusei e Collezioni. HAUSMANN 1956, tav. 62; tav. 63, n. 1 ( ~- HAUS-
dipinture (cfr. la forma R0BINSON 1959, tav. 71, n. M209). M.ANN 1958, tav. 46, nn. 3-4). HAUSMANN 1958, tav. 54, nn. l, 4, 5;
Hayes (HAYES 1972, p. 411, nota 3) attribuisce a questa tav. 46, nn. 1-2.
forma tutta una serie di fondi con decorazione a matrice
(BRECCIA, in BSAA, XI, 1909, p. 292-. di cui sono pure
note imitazioni in ceramica ateniese con sovradipinture FORMA GREIFENHAGEN 1963, FIGG. 60-67.
(cfr. la forma ROBINSON 1959, tav. 68, n. K17).
Lagoena biconica realizzata a matrice e decorata a ri-
Bibliografia. lievo (tav. CXVIII, 4). Altezza: cm 17-20. Assai simile alle
Egitto. SALOMONSON, in BVAB, L, 1, 1975, figg, 93-94,
lla!ia. ZAHN, in AA, 1909, p. 562.
forme della stessa produzione GHALI-KAHIL 1960, ravv.
IV-V ( che però ha il collo a forma di testa umana) e
LA BAUME-SALOMONSON 1976, rav. 47, n. 1 (fornita di
FORMA HAUSMANN 1954-55, I b. due anse). Per l'andamento del corpo, cfr. le lagoenac
biconiche in ceramica africana di Navigius, Saturninus
Brocchetta rnonoansata a corpo cilindrico, realizzata a e Gududio (tavv. LXXXIX~ I-2i CXLVIII, 1-2 a-g;
matrice e decorata a rilievo (tav. CXVIII, 2). Altezza: cm CXLIX, 1 a-h; CL, 1 a-f; CLI, 1-2). e la produzione
2.::.-26. Per unt:i versione con due anse, cfr. la forma delle ampullac olearìae (tav. XCIII, 1-4). Datazione:
HAUSMANN 1954-55, I a. Per l'andamento dei corpo~ cfr. fine II - III secolo (Hausmann~ Hayes): fine III secolo
la forma SALOMONSON 1969, figg. 122-123, in ceramica (Greinfenhagen); fine I - III secolo (Bailcy).
africana di Navigius. Datazione: fine II - III secolo
Biblìografw.
(Hausmann, Hayes); fine 1- III secolo (Bailey); IV secolo Russia. GREJF1'"NHAGEN 1963, p. 71 ss., figg. 65~67.
(La Baume-Salomonson). Musei e Col/c:::;ioni, GRElFENHAGEN 1963, p. 67 ss., figg. 60-64.

2 33
CERAMICA MICROASIATICA
r
FORMA LA BAUME-SALOMONSON 1976, TAV. 47, N. I. CLII; CLIII, I a-2 b). Datazione: fine l - III secolo
(Bailey).
Lagocna biansata. Per la descrizione, cfr. LA BAUME- Bibliogr(zfia.
SALOM0NS0N 1976, p. 88. Datazione: III - IV secolo. Turchia. BAILEY 1()72-73, ta\'. 2. n11. 5-6.
Per l'andamento del corpo, cfr. la forma precedente. Afi,tsci e Collc::;ioni. HMLEY I9":'2-73, taY. 4.

FORMA HAUSMANN 1954-55, I a.


FORlv\A GHALI-KAHIL 1960, TAVV. IV-V.
Anforetta a corpo cilindrico, realizzata a matrice e de-
Lagoena biconica realizzata a matrice e decorata a corata a rilievo (tavv. CXIX, 4; CLXIV, 3a-b). Altezza
rilievo. Collo a forma di testa umana, maschile o femmi- cm 23-26 circa. Sul fondo di un esemplare è presente la
nile, di aspetto grottesco (tav. CXIX, 1). Un esemplare di iscrizione: UJ'.';"(_)(J)()POC. Per una versione monoansata,
Cartagine presenta una decorazione di tipo particolare. cfr. la forma HAUSMANN 1954-55, I b in ceramica cnidia.
Altezza: cm 20 circa. È noto un esemplare inedito al mu- Per la forma del corpo cfr. le anforettc cilindriche in cera-
seo del Cairo (n. inv. 6101). Assai simile alla forma, pure mica africana di Navigius (Forma SALOMONSON 1969, figg,
in ceramica cnidia, GREIFENHAGEN 1963, figg. 60-67. Per 122-123). Datazione: fine II - III secolo (Hausmann,
la forma del corpo, cfr, le lagoenae biconiche in cera- Hayes); fine I- III secolo (Bailey).
mica africana di Navigius, Saturninus e Gududio (tavv.
LXXXIX, 1-2; CXLVIII, 1, 2 a-g; CXLIX, 1 a-h; CL, Bibliografia.
Egùro. HAUSMANN !954-55, rav. 47, n. 2; rav. 49.
1 a-f; CLI, 1-2), generalmente considerate imitazioni
Grecia. HAUSMANN' !954-55, tav. 47, n. L
africane. Datazione: fine I - III secolo (Bailey); fine II - lralia. ROBINSON, in A]A, r909, p. 30 ss., figg. l-3 ( FERRI
III secolo (Hayes); Ili secolo (Ghali-Kahil). 1933-34, tav. XII, un. 1-2 CFA Ballimore, 3, IV, tav. XXXIX
BoNis 1952, p. 25, n. 4; tav. II, n. I). Boms 1952, p. 25, n. 6; tav.
Bibliografia. II, n. 5.
Ungheria. EL!rlER, in BSrMed, 1931, tav. VI, n. r BoNJS !952,
E/!itto. GHALI-KAHIL r960, tavv. IV-V; p. 74, figg-. I-2. HAYES p. 25_, n. 7; tav. II, n. 4 a-b.
1976 1 tav. rS, n. 162 ( ?).
A1usei e Collezionì. ROBrNSON, in A]A, 1909, p. 35, fig. 4 ( FERRI
Grecia. HAYEs 1976, tav. r8, 11. 163. 1933-34, tm;, XII, n. 3; tav, XIII, n. 4 Bo:,,1s r952, p. 25, n. 5;
Tunisia. GH.ETFBNHAGEK 1963, p. 74 ss., figg, 68-69 CARANDIN[,
ta\;: j1, n. 2 -=, HAUSMANN 1954-55, mv. 48 ~ HAYES 1972, tav.
0

in A1EFR, LXXXII, 1970, p. 774, figg. 50-53. XXII a). HAUSMANK 1956, mv. 6r.
Turchia. BAILEY 1972-73, tav. (dopo p. 24) 2, nn. 1-4; tav. 3,
nn. 1-8.

FORMA HAUSMANN 1954-55, III.


FORMA GHALI-KAHIL 1960, F!G. 5. Anforetta a corpo ovoide, rcaiizzata a matrice e deco-
rata a rilievo (tavv. CXX, r; CLXIV, 2), Altezza: cm 17-18
Brocca monoansata realizzata a matrice. Corpo e collo a circa. Datazione: fine II - III secolo (Hausmann, Hayes);
forma di testa umana di aspetto grottesco (ta\'. CXIX, 2). fine I - III secolo (Bailey).
Per la forma del corpo cfr. la forma BAILEY 1972-73,
tav. 4, sempre in ceramica cnidia e le brocche a forma ài Bibliografia.
testa umana in ceramica africana di Navigius, Olitresis, Ai,,reria. SALOM.ONSON 1969, p, 89, fig, J 25.
Austria. BONIS 1952, p. 25, n. 9; tav. III, n. 4.
Septus, Tahinas e Gududio (tavv. LXXXIX, 3-4; XC; Grecia. HAUSMANN 1954-55, tav. 43 ( HAUSMANN 1958, tav. 47,
XCI, r; CLI, 4-7; CLII; CLIII, r a-2 b). n. r); tav. 44, nn. !-2. HAUS.'s.iANN 1956, tav. 64 HAUSMANN 1958,
È incerto se attribuire alla ceramica cnidia oppure ad tav. 47_, n. 4.
Italia. GALLI, in BStMed, 1934, pp. 46-47, figg. r-2 ( Bows 0

una produzione africana, un esemplare inedito al Museé 1952, p. 25, n. ro: tav. IIL n. r a-b HAUSMAJ';N 195,1-55, ta\·. 45.
du Bardo (r:. inv. 3531) e due al Rbmisch-Germanisches nn. 1-2). BONIS 1952, p. 25, n. L
Romania. BoNIS 1952) p, 25, n, r2; tav. III, n. 5 a-b,
lviuseum di KOln (uno dei quali definito: Nord-Afri., Tunisia. Kunsr und Alrertum 1973, tav. 76, n. I/4 ~-- LA BAUMf-
kanische rote Tonware) (tavv. CLXIII, 2; CLXIV, r). SALOMONSON 1976, taV. 69, 11. I.
Datazione: III secolo (Ghali-Kahil). Turchia. Boms 1952, taY. III, n. 3.
Musei e Collezioni. EGGER 192I. fig. 68 .HAUSMANN 1958, taV,
47, n. 2, BAUR 1922, fig. 47, n. 2ro ( FERRI 1933-34, Hff. XIV,
Bibliograjia. nn. 8-9 BONIS 1952, tav. III, n. 2 HAUSMANN 1954-55, ta\'. 44,
Afurci e Collezioni. GHALI-!ZAHIL 1960, p. 78, fig. 5. LA BAUMt- nn. 3-4). HAUSMANN 1958, tar. 47, n. 3.
SALOMONSON 1976, tav. 67, n. 4 (?); tav. 68, n. I(?).

FORMA HAUSMANN 1954-55, II.


FORMA BAILEY 1972-73, TAV. 4·
Anforetta a largo collo realizzata a matrice e decorata
C..oppa ( ?) bi:msata realizzata a matrice. Corpo a forma a rilìevo (tav. CXX, 2). JVtezza: cm 16-24 circa. Data-
di test; ui~ana di aspetto grottesco . CXIX, 3). Altez- z10n'.3 · fine II - IL secolo (Hausmann> Hayes); fine I -
za: cm 17,4. Per l'·andamemo del corpo, cfr. la forma Il! secolo (Bailey).
precedente e le brocche a forma di testa umana in
Bibliografia.
ceramica africana di Navigius, Olitresìs, Septus, Tahinas e Grecia. HAUSMANN 1954-55, mv. 46, n. r.
Gududìo (tavv. LXXXIX, 3-4; XC; XCI, 1; CLI, 4-7; Italia. BoN1s r952, p. 25, n. 3; tav. l, n. 3 a-b.

2 34
CERAMICA JvUCROASIATICA
]Uf!/\SÌtn>ia. BoNIS 1952, p. 25, n. 2; mv. I, n. l a-b ( HAUSMAN1'<
FORMA GENTILI, IN "NSA ,,, 1954, FIG. 24, N. 3.
195 s, rnv. 48, nn .. 2-_3). .
Afosà e Collc:::iom, RoBINSùts, m AJA, 1909, pp. 36-37, figg. 5-6
(= HAUSMANN 1954-55, tav. 46, n. 2 -·-·- DONIS I952, p. 25, n. l; Vaso in forma di montone, realizzato a matrice (tav.
tav. I, n. 2 HAUSMANN I958, tav. 48, nn. 1-2). Antiken aus dcm
Akadcmischen Kunstmuseum Bonn, Diisseldorf 1971, tav. r 17, n. 256 ( ?). CXX, 4). Altezza: cm 18-29 circa. È incerto se attribui-
re alla ceramica cnidìa anche un esemplare di Raqqada
(SALOMONSON 1968, p. 140, fig. 51) che sembra piuttosto
FORMA HAUSMANN 1958, TAV. 49, NN. 3-4. di produzione africana. Datazione: II-III secolo (Hayes,
Bailey); II secolo (La Baume-Salomonson).
Anforetta con il corpo di forma tronco-conica, realizzata
a matrice e decorata a rilievo (tav. CXX, 3). Altezza: cm Bibliografia.
Grecia. KARAM.ANOLE-SIGANIDOV, in .li.D, 21, 1966, ta,·. 361, s.
I 7,5. Datazione: fine II ~ III secolo (Hausmann, Hayes); Italia. GENTILI, in l\'SA, 1954, p. 332, fig. 24, n. 3.
fine I - III secolo (llailey). Russia. MELUKOVA, in SA, 1962, r, p. 20!, fig. 5.
A1usci· e Collczi'oni. LA IlAUME-SALOMON.SON 1976, ta\•, 46_, n. 2.
Bi"bliografia.
Siria. HAUSMANN 1958, tav. 49, nn. 3-4. E. T.

2 35
r
CERAMICA CIPRIOTA
--
1
CERAMICA CIPRIOTA

TERRA SIGILLATA CIPRIOTA (LATE ROMAN E/D)

Questa classe comprende la <( Late Roman E >> e la This slip, which is of similar nature to the body day,
(\ Late Roman D 1) di Waagé. Hayes la ritiene prodotta a and tends to merge with it, has a matt appearance, on the
Cipro. Da non confondersi con la C)priot S'z"gillata del more poorly fired pieces, but acquires a metallìc lustre
I e II secolo d. C. (cfr. HAYES 1972, p. 371, nota 2). when hard-fired; it is generally a shade darker than the
Hayes ne dà la seguente descrizìone: <, the fabric is day beneath. Some early pieces (notably Form r) have
consistently vcry fine and smooth, with no grains visible, a rather thicker slip with a fine lustrous appearance iden-
and breaks cleanly, even when ill-fired. The only ob- tica! with that of the earlier <i Cypriot Sigillata 1:, ware ( ... ) ;
vious impurities are occasional lumps of lime, often quite these constiture Waagé's Lare E ware 11 (HAYES 1972,
large, which tend to rupture the surface (... ). The degree p. 371). La produzione è databile dalla fine del IV fino
of firing and colour of the fabric vary enormously, the al 700 circa ed è stata esportata nel Mediterraneo orien-
latter ranging from near-yellow through various shades of tale fra la metà del V e gli inizi del VII secolo. Il suo più
orange, brown and red to a deep maroon, purple or sepia; grande mercato è forse Alessandria (cfr. HAYEs 1972,
a pinkish or maroon tint is commonest. The vessels pp. 419-420). Il periodo dì massima fioritura coincide
appear to have normally been fired in stacks, one resting - come \\7 aagé aveva già notato -· con l'occupazione van-
directly on top of another, since the rims are frequently dala dell'Africa settentrionale. La sigillata africana è
discoloured (appearing blackened or creamy white). A thin vista come merce di un certo prestigio, tanto che se
slip coating is applied to the whole of the surface ( ... ). ne imita una forma (cfr. la forma Hayes 2).

FORMA HAYEs I (tav. CXXI, 1-3). Sul tipo B è attestata la decorazione a stampo (CXXII,
Fine IV (o poco prima) - terzo venticinquennio del V 22-26), che consiste in croci di tipo greco (si tratta pro-
secolo. babilmente di imitazioni di argenti). Per la forma Hayes
4 e 9 cfr. WAAGÉ 1948, nn. 916, 960.
FORMA HAYES 1./2.
Cfr. l'esemplare Hayes 2, n. 14 (tav. CXXI, 4); pri- FORMA HAYES 7 (tav. CXXII, 3).
ma metà del VI secolo. Seconda metà VI - inizio VII sec. circa,
FoRMA HAYEs 8 (tav. CXXII, 4-5).
FORMA HAYES 2. VI secolo?
Sembra comprendere due tipi. Al primo dovrebbero
FORMA HAYEs 3 (tav. CXXII, 6).
attribuirsi gli esemplari Hayes 2, nn. I, 2, 9 (tavv. CXXI,
Terzo venticinquennio del V - secondo venticinquennio
5-7, 5-9), che imitano la forma Hayes 84 della sigillata afri-
del VI sec. circa.
cana (seconda metà del V secolo). Al secondo andrebbero
attribuiti gli esemplari Hayes 2, nn. ro, 13 (tav. CXXI, FoRMA HAYES 5 (tav. CXXII, 7).
8-9 ). Per la decorazione a stampo relativa a questa forma, Seconda metà del VI sec. circa.
cfr. tav. CXXI, rr-21. FORMA HAYES II (tav. CXXII, 8-9).
FORMA HAYES 9. È generalmente verniciata soltanto all'interno; 550-
650 circa.
Succede alla forma precedente intorno alla metà del
VI secolo. - Tipo A (tav. CXXI, 10), 550-600 circa. FORMA EAYES 12 (mv. CXXII, ro).
Tipi B (tav. CXXI, II-16), 580/600 - fine VII sec. Metà del VII sec. circa.
- Tipo C/forma Hayes IO (tav. CXXII, 1-2), 580/600 - Motivi della decorazione a stampo (tav. CXXII, II-26).
fine VII secolo. A. C.

23.9
r
!
CERAMICA EGIZIANA
r
l
i
-
CERAMICA EGIZIANA

I. CERAMICA NON DECORATA O DECORATA A STAMPO

A) TERRA SIGILLATA A (O "COPTA»)

Si tratta di una produzione attestata in Egitto, Nubia weight, and often very flaky. In some cases, however,
e più raramente in Cirenaica e a Cipro. La sua scarsità careful levigation and a hard firing have produced an end-
nel basso Egitto e la sua frequenza intorno a Luxor hanno product comparable in quality to the African ware. The
fatto pensare che le sue officine si trovassero nella regione slip on the interior surface, where it is generally more thic-
di Tebe. Hayes ne dà la descrizione seguente: (( the ware kly applied, often has a smooth soapy appearance, the result
represents as dose an imitation of the African Red Slip of burnishing ( ... ). Exterior surfaces are rather uneven,
\)?are fabric as could be achieved using the local Nile with rough spatula-marks or the like visible 1) (HAYES
valley day. It is gcnerally pinkish in colour, some- 1972, pp. 387-388). La decorazione a stampo imita lo
times orange-red, \Vith a thin rather matt slip of a slightly (( stile D ):, e lo « stile E >1 della sigillata africana. La pro-
deeper shade applied over the whole of the surface. duzione deve essere cominciata intorno alla fine del IV
The exteriors of rims are often discoloured (as on Late secolo - allorché la sigillata africana fa la sua prima com-
Roman C), turning either purplish or creamy white. parsa in Egitto - ed è durata fino alla fine del VII secolo.
The day is basically of rather poor quality, containing Per un quadro generale della produzione ceramica in
fine black and quartz particles, gold mica flakes and some Egitto, cfr. HAYES 1972, pp. 420-421 e HAYES 1976,
larger red particles; it is of loose texture, unusually light- p. 37ss.

FORMA HAYES 1972, FIG. 85 d (tav. CXXIII, r). FoRMA WrNLOCK-CRUM r926, FIG. 37 P (tav. CXXIV, 2).
Cfr. la forma Hayes ro6 della sigillata africana. Imita una forma della sigillata africana (tavv. L, II-
15 e LI, r-8); VI secolo.
FoRMA WrNLOCK-CRUM 1926, FIG. 37 G (rav. CXXIII, 2).
Fine V - inizio del VI secolo? FoRMA HAYES 1972, FIG. 85 h (rav. CXXIV, 3).
FoRMA \VINLOCK-Cm:;M 1926, FIG. 37 nir (rav. CXXIII, FoRMA WINLOCK-CRUM r926, FIG. 37 Q (rav, CXXIV, 4).
Imita forse una forma in sigillata africana (tavv. XL VIII,
3-4).
Imita forse la forma Hayes 3 della " Late Roman C 1) rr-16 e XLIX, r-rr).
o la forma Lamb. 55A/Hayes 82B della sigillata africana; FORMA WrNLOCK-CRUM r926, FIG. 37 R (rav. CXXIV, 5).
generalmente decorata a stampo; seconda metà del V, Cfr. una forma in sigillala africana (rav. XLVII, 9-n);
o poco più tardi. VI secolo.
FORMA HAYES 1972, FIG. 85 b (tav. CXXIII, 5). FoRMA WrNLOCK-CRUM 1926, FIG. 37 e (tav. CXXIV, 6).
VI secolo, o più tardi.
FORMA WrNLOCK-CRUM r926, FIG. 37 J (tav. CXXIII, 9).
Imita forse la forma Hayes 84 della sigillata africana; FORMA HAYES r976, FIG. 7, N. III (tav. CXXIV, 7).
gli esemplari decorati a stampo sono databili nella prima FORMA WrNLOCK-CRUM 1926, FIG. 37 D (tav. CXXIV, 8),
metà del VI secolo (rav. CXXIII, 8), mentre quelli non Intorno al 500?
decorati a stampo sono piuttosto attribuibiii alla fine del FoRMA WINLOCK-CRUM r926, FIG. 37 o/N (rav. CXXIV,
VI e al VII secolo (tav. CXXIII, 6-7). 9-10),
FORMA WrNLOCK-CRt:M r926, FIG. 37 M (tav. CXXIII, Probabilmente VI secolo.
ro). FoR.M.A WlNLOCK-CRUM 1926, FIG. 37 v (rav. CXXIV, II).
Attestata nel VII secolo. Si veda anche il ripo HAYES r972, fìg. 85 r (tav. CXXIV,
FoRMA WrNLOCK-CRUM 1926, FIG. 37 K (tav. CXXIII, 12) e 85 g (tav. CXXIV, 13); seconda metà VI - Vll
II). secolo. Cfr. il tipo WINLOCK-CRl!M 1926, fi.g. r L\
Cfr. anche tav. CXXIII, 13; si conoscono solo eccezio- simile ad una forma in sigillata africana (ravv. XLVIII,
nalmente pezzi decorati a stampo, databili prima della u-16 e XLIX, 1-u); VI secolo.
metà del VI secolo, mentre più frequenti sono gli esem- FORMA WINLOCK-CRUM 1926, FIG. 37 T (tav. CXXIV, 14).
plari privi di decorazione a stampo, databili probabìl- VI - inizio VII secolo ( ?).
mc-rm: alla secondz metà del VI secolo. FoRNJA \'X7rNLOCK-CRUM 1926, FIG. 37 s (rn,:. CXXIY) I5.i•
FORMA WINLOCK-CRt:M 1926, FIG. 37 L (tav. CXXIII, Prima metà del VI ?
12). FORMA WINLOCK-CRUM r926, FIG. 37 AIE (tavv. CXXIV,
FoRMA WrNLOCK-CRUM r926, FIG. 37 F (tav. CXXIV, r). r6; CXXV, I).
VI - inizio VII secolo? Il tipo A è databile forse intorno al 500.
CERAMICA EGIZIANA
r
'
FOMiA \\?JNLOCK-CRUM r926, FIG. 37 E (tav. cxxv, Altre forme sono citare da Hayes provenienti da Ar-
3). mant, Abu Mena, Karanis o conservate nel museo di
Cfr. HAYES 1976, fig. 7, n. II4 (rav. CXXV, 2); VI - Toronto, nel British .Museum ed in quello dì Mainz;
inizi VII secolo? alcune di esse imitano diverse forme in sigillata africana
FORMA 1-lAYES 1976, FIG. 7, N. 120 (tav. cxxv, 4). cii e D e Hayes 3 B in \i Lare Roman e J) (HAYES 1972,
pp. 393-394). Cfr. anche GGERRINI 1974. Hayes ac-
FORJ,,!A HAYES 1972, FJG. 87 A (tav. CXXV, 5). cenna poi ad una (, relateci fabric 1) i cui prodotti sono
Cfr. anche HAYES 1976, fig. 7, n. II9 (rav. CXXV, 6); testimoniati in Alto Egitto, Nubia, Costantinopoli, An-
VI - VII secolo. tiochia. Una forma si ricollegherebbe alla forma Hayes 11 I
FORMA HAYES 1972, FIG, 87 B (tav. CXXV, 7). in sigillata africana (HAYES 1972, p. 397).
Cfr. anche HAYES 1976, tig. 7, n. 127 (tav. CXXV, 8).
VI - VII secolo. A.C.

B) TERRA SIGILLATA B (DEL DELTA E DEL FAYYUM)

Hayes inserisce in questa classe una serie di produzioni le decorazioni a stampo imitano la sigillata africana. Que-
del Basso Egitto aventi le caratteristiche seguenti: ,{ thick sta produzione, databile fra il V e il VII secolo, è fre-
coarse reddish fabric and thick burnished red slip.( ... ) quente nelle regioni del Delta e del Fayyum, dove dove-
sandwich like appearance at the breacks, due to irre- vano trovarsi i centri di produzione. Le esportazioni sono
gular firing (... ). Gold mika specks are normally present del tutto eccezionali. Le forme imitano vasi della sigillata
in the day" (HAYES 1972, pp. 397-398). Sia le forme che africana e della egiziana A.

FORMA HAYES 1972, FIG. 88 a (tav. cxxv, 9). Si tratta di una imitazione di una forma in sigillata
Secondo Hayes imita piatti in sigillata africana della africana (tav. LI, 14, 15).
fine del IV e degli inizi del V secolo; è testimoniata la FoRMA HAYES 1972, FIG. 88 d (rav. CXXVI, 1).
decorazione a stampo. Si tratterebbe di una imitazione del vaso a listello
FORMA HAYES 1972, FIG. 88. b-c (ta\', cxxv, IO-II). della sigillata africana.
È testimoniata la decorazione a stampo; secondo Hayes FORMA HAYES 1976, FIG. 8, N. 132 (tav. CXXVI, 2).
si tratterebbe di una imitazione di una forma in sigillata FORMA HAYES 1976, FlG. 8, N. 133 (1av. CXXVI, 3).
africana (tav. XLVII, r-3). FoRMA HAYES 1976, FlG. 8, N. 134 (rav. CXXVI, 4).
FORMA HAYES 1976, FlG. 8, N. cxxv, 12).
129 (1av, Hayes conosce anche forme imitanti le forme Hayes
82-84 in sigillata africana.
FORMA HAYES 1976, FlG. 8, N. 131 (1av. cxxv, 13).
FORiviA HAYES 1976, FIG. 8, N, 128 (rav, cxxv, 14), A. C.

C) TERRA SIGILLATA C
(IMITAZIONE DELLA B TARDA)

Si tratta di una classe individuata dal W'aagé come rance. The slip, which is slightly micaceous, tends to
ù Imitation of Late B >>. Hayes ne dà la descrizione se- be thick, smooth and lustrous on the inside and rim,
guente: << gritty, rather loose-rextured orange or brown thinner and duller on the outside, which is also iess
clay and a thick deep red slip with a soapy appearance, carefully smoothed i) (HAYES 1972, p. 399).
apparently produced by burnishing. The day contains È comune nel l\.1.editerraneo orientale durante il VII
ìime, quarz and various dark grits, but very little mica; secolo (e forse oltre). Secondo Hayes i centri dì produzione
it sometimes exhibìts a slightly grey core. Air-holes are dovevano trovarsi nelle regioni ad Est del Delta (o addi-
common, and the breaks tend to have an abraded appearan- rittura ìn Palestina).

.l"ORM/i BAì.Tì 19'.'"2_, r1c 89 ~r (rn,:. CXXVI) FoRAJi:.. HAYES 1972, FIG. 89 e (tav. CXXVI, 7).
Imitazione di una forma della sigillara africana (ravv. Imita la forma Hayes 9 della sigillata cìpriorn (si noti
XLilI_l 3-7_; XLIV, I-2). l'incisione a zig-zag).
fOIU\.1A H.I\.YE:~ 1972, FIG. 89 b (tav. CXXVI, 6).
Imitazione della ferma Hayes r 04C della sigillata africana. A. C.
CERAMICA EGIZIANA

II. CERAMICA EGIZIANA CON SOVRADIPINTURE

Questa produzione, individuata da Hayes (HAYES 1972, decorazione sovradipinta, di colore brunoi bianco o seppia,
p. 413, nota 3; 1976, p. 24 ss.), può essere considerata come presenta dei pesci e motivi floreali e geometrici. I vasi
una versione decorata con sovradipinture della sigillata in questione sono stati pubblicati a più riprese a partire
egiziana A più antica, oppure addirittura, come un gruppo dal 1905 (Petrie) dai vari studiosi che sì sono occupati
di ceramiche ad essa antecedente. Alcuni piatti imitano for- dei siti lungo l'alto corso del Nilo (cfr. Bibliografia). Sul
me in sigillata africana D. Sono finora note due forme aper- piano cronologico questo gruppo ceramico è inquadrabile
te ed una forma chiusa. I vasi sono stati rinvenuti quasi tra la fine del IV secolo e gli inizi del VI (HAYES 1976).
esclusivamente lungo l'alto corso del Nilo (Enhasya,
Tebe, Armant, Edfu, Qustul, ecc.) e quindi probabil- Bibliogl'Gcfia.
mente fabbricati e diffusi in quest'area. Per quanto PETRIE 1905, tav. XXX, n. 4. \\'-'lNLOCK-CRUM 1926, tav. XXXUI B.
riguarda le carattcristìche di produzione si osserva che EMEK'r>KIRWAN 1938, tav, 1!4, n. 89. Fouillcs Franco-Polonaise, Tcii
Edfou, II, 1938, tavv. XXVIII-XXIX. MoNn-MYERS 1940, tav,;.
la pasta è piuttosto mal depurata, la vernice può essere xxv, LXXV, n. Pr32. CooNEY I943, ta\". 36. HAYES 1976, fig. ''
di colore rossastro, spesso tendente al giallo pallide - ia t::w. r.:i, nn. 107~108; tav. 15, nn 109-110; rav. 16, rrs.

FORMA HAYES 1976, FlG. 7, TAV. 14, NN. 107-108. sovradipinta in colore nero-seppia è costituita da motivi
geometrici e vegetali. Al centro del fondo, decorazione a
Piatto (rnvv. CXXVI, 8; CLXV, r). La decorazione stampo. Datazione: 475-500 (Hayes).
sovradipinta sul fondo, dì colore bianco e bruno, è costi-
tuita da pesci con motivi geometrici e floreali. Datazione:
inizio V secolo (Hayes). FORMA HAYES 1976, TAV. 16, N, II5.

Brocca (tav. CLXV, 3). La decorazione sovradipinta è


FOR.MA HAYES 1976, FlG. 7, TAV. 15, NN. 109-110, costituita da motivi floreali ed è di colore giallo e nero.
Datazione: fine IV - inizi V secolo circa (Hayes).
Piatto (tavv. CXXVIi 9; CLXVi 2). Imita forme in
sigillata africana C' (tav. XXIX, 9-II). La decorazione E. T.
,, ,,
·. .r"'·"
··

l
CERAMICA PALESTINESE
CERAMICA PALESTINESE

TERRA SIGILLATA

A parte la sigillata egiziana C (per la quale una pro- un piccolo gruppo di imitazioni dalla sigillata africana da-
venienza palestinese non si può escludere) Hayes conosce tabile nella seconda metà del IV secolo.

FoRMA HAYES 1972, FIG. 93, 1 (tav. CXXVI, ro). FORMA HAYES 1972, FIG. 93, 2 (tav. CXXVI, II).
Imita una forma della sigillata africana (tav. XXXII, Imita una forma della sigillata africana (tavv. XXXVII)
1-9). 9-11 e XXXVIII, 1-4).
A. C.
CERAMICA GRECA
CERAMICA GRECA

I. CERAMICA NON DECORATA O DECORATA A STAMPO

A) CERAMICA ATENIESE

Si tratta di una serie di piatti e coppe di produzione due fasi. La prima si data fra gli inizi del III secolo ed il
ateniese, alcuni con decorazione a stampo, i cui primi 267 (cfr. HAYES r972, p. 407 s.); sono presenti forme che
esemplari vennero pubblicati dal KUbler (KDBLER 1931, p. si rifanno al repertorio tipologico della sigillata di çandarli.
1, ss.) e dal Robinson (R0BINSON 1959, passim). Hayes La seconda fase si data dalla metà del III secolo fino al
(H.AYES 1972, p. 407) dà la seguente descrizione delle carat- terzo venticinquennio del V secolo e comprende forme
teristiche di produzione: << The typical Athenian fabric is chiaramente influenzate dalla sigillata africana. La deco-
rather coarse and thick, and is partially covered with a dull razione a stampo fa la sua comparsa attorno al 340-350.
colour-coating, mostly dark in tone. Differences in firing Per un repertorio di motivi decorativi a stampo, che
produce an almost infinite range of colours in both the rispecchiano quelli di stile A (Hayes) sulla sigillata afri-
body-ciay and the slip coating. The finish is rough, cana) si veda KDBLER 1931, tavv. XXIX-XXXV.
often with deep scratches on the exterior surface; no Questa ceramica sembra avere una diffusione assai
moulds were used for the standard \Vares )), limitata; è ben testimoniata ad Atene e Corinto, esemplari
Nell'ambito di questa produzione si possono distinguere sporadici sono noti a Salonicco, Corfù e in Cirenaica.

FORMA RoBINSON 1959, TAV. 12, N. lZ29. Bibliog,·afia.


Grecù.i. ROrHNSON r959, tav. 69, n. K41.
Coppa (tav. CXXVI!, 1). Imita la forma Hayes 3 in
terra sigillata di çandarli. Datazione: inizi III secolo - 267 FORMA ROBINSON 1959, TAV. 70, N. P1n86.
(Robinson, Hayes).
Bibliografia. Piatto (tav. CXXVII, 5). Imita forme in sigillata afri-
Grecia. RoBINSON r959, tU\", 12, nn. K29, K3r, K46, K47; tav. 23, cana D> (tavv. XXXII, 1-9; XXXII, 10-r3 e XXXIII).
n. M113; tav. 24, n. M14r. Sul fondo decorazione a stampo. Datazione: inizi V secolo
(Robinson); 340/350 - metà V secolo (Hayes).

FORMA ROBlNSON 1959, TAV. 69, N. K35. Bibliogrnfia.


Grecia. KùBLER 1931, p. 76, f;g, 1, nn. 1-4. ROBINSON 1959,
tav. 70, n. Pn186.
Piatto (tav. CXXVII, 2). Imita la forma Hayes 4 in terra
sigillata di çandarli. Datazione: metà III secolo (Robin-
son); inizi III secolo - 267 (Hayes). FORMA ROBINSON 1959, TAV. 70, N. L59.
Bibliografia.
G1·,.•ciJ. RmHNSON 1959, tav. 69, n. K35. Piatto (ta\', CXXVII, 6). Imita forme in sigillata afri-
cana D' e D' (tavv. XXXIV e XXXV, 1-7). Sul fondo
decorazione a stampo. Datazione: inizi V secolo (Robinson);
FORMA ROBINSON 1959, TAV. 68, N. J33. 340/350 - metà V secolo (Haycs).
Bibliografia.
Piatto (tav. CXXVII, 3). Imita forme in sigillata afri- Grecia. KùBLER 1931, p. 76, fig:. 1, nn. 5-I0. ROBINSON I959,
cana C (tav. XXVIII, 9-14). Datazione: inizi - metà III tav. 70, nn. L59, Pr2009.
secolo (Robinson); metà III secolo (anteriormente al 267)
(Hayes).
FORMA ROBINSON 1959, TAV. 7r, N. P8651.
Bibliografia.
Grecia. RomNSON 1959, taV. 68, n. J33; taV. 69, n. K36.
Piatto (tav. CXXVII, 7). Imita forme in sigillata afri-
cana C' e D' (tavv. XXVI, 10-15; XXVIII, II; XXXVII,
FORMA ROBINSON 1959, TAV. 69, N. K,p. 5-6). Sul fondo decorazione a stampo. Datazione: inizi
V secolo (Robinson):, 340/350 - met2 V secolo (Hayes).
Piatto (tav. CXXVII, 4). Imita forme in sigillata afri- Bibliografia.
cana C (rav. XXVI, 5-9). Datazione: metà III secolo Grecia. Ki.rHLER 1931, p. 7ì, fig-. 2. ROBJNSON 1959, tav. il,
(Robinson); metà III secolo (anteriormente al 267) n. P865 t.
(Hayes). E. T.

2 53
CERAMICA GRECA

II. CERAMICA CON SOVRADIPINTURE E CON DECORAZIONE A MATRICE

A) CERAMICA ATENIESE CON SOVRADIPINTURE

L'individuazione di questa classe ceramica da parte di cottura, nelle caratteristiche di produzione: l'argilla può
Hayes (HATIS 1972, pp. 412-413) si basa sulla pubblicazio- essere rosacea, arancione o rossastra; la vernice può essere
ne dei materiali dell'Agorà di Atene del Waagé (1933) e di colore rosso, rosso scuro, bruno o addirittura nerastro.
soprattutto del Robinson (1959). Si tratta di una serie di La decorazione sovradipinta è generalmente di colore
forme aperte e chiuse con decorazione sovradipima. Due bianco: sono noti morivi vegetali, floreali, geometrici, spes-
forme presentano anche una decorazione a matrice (cfr. le so sono presemi anche iscrizioni sovradipinre in lettere
forme R0BINS0N 1959, tav. 68, n. K17 e R0BINS0N 1959, greche.
tav. 71, n. M209). Questa produzione viene generalmente datata dal III al
Non sussiste dubbio che questo gruppo di ceramiche sia V secolo. La diffusione è limitata all'Attica, salvo che per
di produzione ateniese, grazie al rinvenimento di scarti il boccalino a corpo globulare (forma RoBlNS0N 1959,
dì fornace avvenuto in vari punti e a più riprese durante tav. 9, n. Jr9) che è stato rinvenuto in varie parti d'Italia
gli scavi dell'Agorà. (particolarmente testimoniato ad Ostia; è noto un esem-
Si nota una grande varietà, forse dovuta a differenze di plare da Smirne).

FORMA ROBINSON 1959, TAV. 68, N. K17. liformi all'interno e sul manico delle striature. Imita la
forma ZAHN, in AA 1909, p. 562 in ceramica di Cnido.
Piatto (tav. CXXVIII, I). Al centro del fondo decora- Patere con simili manici terminanti con teste di animali
zione a matrice in forma di medaglione; attorno a questa, sono note in sigillata africana A 1 (rav. LXXI, 7) e ci
iscrizione sovradipinta in colore bianco: [-]9: ç"Fpx[r.;], op- (tav. XXVIII, 23). Per forme simili in bronzo, cfr. EGGERS
pure decorazioni a motivi floreali. È incerto se attribuire a 1951, tav. 13, nn. 154-155. Datazione: inizio IV secolo
questa forma (o ad un simile piatto senza decorazione a (Robinson).
matrice) alcuni frammenti con decorazione sovraàipinta, Bibliografia.
dall'Agorà di Atene (cfr. WAAGÉ 1933, p. 305, fig. 5, Grecia. W'AAGE 1933, p. 306, fig, 6, nn. 256, 75r, 980,984, rnrr,
n. 245). Per la decorazione a medaglioni sul fondo, cfr. I0I2. ROBINSON I959, mv. 26, nn. l\1209-210; ta\'I:, 37, 71, n. Ai209.
la forma ZAHN, in AA 1909, p. 562, in ceramica di Cnido.
Datazione: metà III secolo (Robinson).
FORMA ROBINSON 1959, TAV. 9, N. Jr9.
Bibliografia.
Grecia. RomNSON r959, tavv. 36, 57, 68, n, Kr7. PERLZWEIG 196r,
tav. 47, a-e. Boccalino (tav. CXXVI!I,4). La decorazione sovradipin-
ta in bianco è costituita da motivi spiraliformi, geometrici
(<< reversed S fl) e iscrizioni a volte circondate da puntini
FORMA RoBINSON 1959, TAV. 69, N. K19. b(anchi~.[ -J,p_e[--:~J;. [: z]«h[--]ì.[--J; :Sox:c·,p.ìx;
zv,-ypw·1 ,~·rpi:::•.:,; Y;· Y.Y.J,Yj l<J,::J1):0:. A questa produz10ne vanno
Coppaiscodelia (ta\'. CXXVIII, 2). Imita la forma m attribuiti molto probabilmente anche quegli esemplari rin-
sigillata di çandarli Hayes 3. La decorazione sovradipinta venuti in varie località dell'Italia e generalmente inseriti
di colore bianco è costituita da motivi floreali, vegetali, nella ceramica a pareti sottili (cfr. Osrìa I, p. 66 s.). A fa-
geometrici(<< reversed S 1)) o spiraliformi. A volte sono pre- vore di questa ipotesi andrebbero la presenza di iscrizioni
senti anche delle iscrizioni, sempre dipinte in bianco: sovradipinte in lettere greche e i motivi decorativi in mtto
!8}Lj;Y.l u\J, Y.xì31 yò:p [--<·f)cJCJ.~:; e1:[--J. Datazione: III-IV simili a quelli dei vasi rinvenuti in Grecia, Altri studiosi
secolo (Robinson). ipotizzano viceversa che questi esemplari siano di produ-
zione italica (HAYES 1972, p. 412). Datazione: III se-
Bibliografia.
Grecia. W'AAGÉ 1933, p. 305, fig. 5, nn. 243-244. RoBINSON 1959,
colo (Robinson).
tav. 12, nn. K.20, K22, K27, K28; tav. 26, n. M2n; tav. 37, nn. K20,
K21, K24, K.25; ta\". 42, n. K20; mv. Sì, n. K19, K33; tav. 69, n. K19. Bibliografia.
Grecia. WAAGÉ 1933, p. 305, fig, 5, n. 255- BRONER, in A]A,
XXXVII, 1933, p. 569, fig-. f3 (a sin.). RoBINSON r959, ta\", 9, n. fF'
tav. r3, nn. K5!i-5s:: rn·:, ::,_., m:. Al.1..1:',, I.;':', q,;; cw. 37, nn. Ko0~e,:
FoRMA RoBINSON 1959, TA'.'. 71, N. M209. tav. 57, nn. 145-148, r90; tav, 73., n. Mq5.
lraìia. ORSr, in NSA, I()I3, p. 2ìI, fig. 14. DE FRANCISClS, in
,"lSA, 1954, p. 27I, fig. L ID., in NSA, 1960, p. 4:23, fig, 3. MAETZKE,
Patera con manico da pentolino (ta\'. CXXVIII, 3). La in NSA, 1965, p. 334, fig. 9. Ostia 1, figg. 149, 792~840.
decorazione sovradipinta in bianco presenta motivi spira- Turchia. HoLWERDA 1936, p, 56, fig. 19, n. 761.

2Jf
CERAMICA GRECA

FORMA ROBlNSON 1959, TAV. 27, N. M213. attribuire a questa forma, anche gli esemplari frammentari
RoBINSON 1959, tav. 24, n. M158 e tav. 27, n. M215.
Brocchetta (tav. CXXVIII, 5). La decorazione sovra- Datazione: metà III - inizi IV secolo (Robinson).
dipinta in bianco è costituita da motivi spiraliformi sulle
Bibliografia.
spalle e inferiormente da una serie di strisce verticali. Grecia. R0BINS0N 1959, LW. 16, n. L:24; tav. 24, n. M158 (?);
Datazione: inizio IV secolo (Robinson). tav. 27, n. M215 (?); ta\'. 37, n. L25; ta,·. 39, n. P10005.

Bibliografia.
Grecia. RoBl~SON 1959, tav, 27, n. !vbt3.
FORMA ROBINSON 1959, TAV. 27, N. M214.

FORMA ROBlNSON 1959, TAV. 16, N. L24. Anfora (tav. CXXIX, 3). È conservato solamente il corpo
con decorazione sovradìpinta a spirali. È probabile che la
Bottiglia(?) (tav. CXXIX, 1). È probabile che la forma forma del vaso non sia dissimile da quella dell'esemplare
non sia dissimile da quella di un esemplare dell'Agorà di RoBINSON 1959, tav. 40, n. P12935, pure con decorazione
a motivi spiraliformi, proveniente da un deposito dell'Agorà
Atene (R0BINS0N 1959, tav. 39, n. P10005) proveniente da
di Atene databile V-VI secolo. Datazione: inizi IV se~
un livello di IV secolo (tav. CXXIX, 2). Sul corpo larga fa-
colo (Robinson).
scia bruna delimitata superiormente e inferiormente da fa-
sce più piccole. Sulla fascia più larga decorazione con moti- Bibliografia.
vi vegetali o spiraliformi sovradipintì in bianco. Puntini Grecia. RoBJNSON 1959, tav. 27, n. 11214.
bianchi sono presenti sulle fasce più piccole. È incerto se E.T.

B) CERAMICA CORINZIA DECORATA A MATRICE

Si tratta di una serie di coppe di produzione corinzia decorata (cfr. tav. LXXII, 9). Questa produzione, datata
con decorazione a rilievo, realizzate a matrice. Sono state dalla metà del II alla fine del III secolo, ebbe una grande
studiate da D. Canaday Spitzer (SPITZER 1942, p. 162 ss.). diffusione: Grecia, Italia, Jugoslavia, Egitto, Turchia,
La forma ricorda quella delle coppe in sigillata africana A Nord Africa e perfino nel Sud della Russia (Tirirnka).

FORMA SPITZER 1942, FlGG. l-22. e Farlo indistinto (tav. CXXIX, 5). È incerto se un esem-
plare (SPITZER 1942, p. 166, fig. 4) presenti tracce del-
Desm'zione. l'attacco di anse.
Coppa realizzata a matrice. Parete dritta unita al fondo Produzione.
a spigolo vivo. L'orlo, a volte leggermente svasato, pre- Questi vasi a matrice, più volte confusi con le coppe
senta un labbro ingrossato. Al di sotto dell'orlo è presente denominate <t omeriche )) o ,i megaresi 11, sono quasi sicu-
una fascia in leggero rilievo oppure un listello poco spor- ramente di produzione corinzia e presentano una argilla
gente. Poco al di sopra del punto dì congiunzione tra rosacea o grigiastra e una vernice rosso-arancio o, in qual-
fondo e parete è presente. una ulteriore fascia a rilievo, che caso (per difetto di cottura?), bruna. Per la forma del
delimitata sia superiormente che inferiormente da una o corpo ricordano la forma Dragendorff 30 in sigillata sud-
più scanalature. La fascia può essere non decorata, de- gallica ( cfr. OsWALD-PRYCE I 920, tav. VIII) e imitano
corata a rotella, decorata da perline e bottoncini a rilievo, molto probabilmente le forme in sigillata africana A
oppure decorata da una sorta di dentelli. Tra questa decorata (tav. LXXII, 7-9). Per le particolarità tecniche
fascia descritta e l'orlo è presente un fregio continuo_1 con riguardanti la produzione a matrice e il sistema di verni-
decorazione figurata a rilievo ottenuta a matrice. Fondo ciatura, cfr. SPITZER 1942, p. I 64 ss. È noto un fram-
leggermente rientrante, spesso segnato all'esterno da mento di matrice al Museo del Louvre (cfr. SPITZER
solcature concentriche. Piede ad anello generalmente 1942, p. 187, fig. 19).
atrofizzato. In un esempìare è presente riscrizione:
[Hps:.]i.1..tf,u o ['Ov·r;rr]l[J.J,u-, nota anche su lucerne di produ- Decorazione.
zione. corinzia. Diametro: cm 7-15 circa. La decorazione a matrice di questi vasi è stata ampia-
mente studiata da D. C. Spitzer (SPITZER 1942, p. 163 ss.)
Tipologia. a cui si rimanda. Basterà qui accennare che i motiv!
Si conosce un solo tipo (tavv. CXXIX, 4; CLXV, 4). decorativi sono stati divisi in quattro gruppi: I, fatiche
Variante SPITZER 1942, p. 164.1 fig. 2, n. IV, 2: esemplare di Ercole; II, scene di battaglia; III, scene rituali; IV, sce-
da Corinto che presenta la parete sensibilmente incurvata ne di caccia.

255
CERAMICA GRECA

Cronologia. in 0/ympiabericht, V], 1958, p. 65, taV. 5I. RoBrNSON 1959, tav. 9 ,
n. J3t. PAPACHRISTODOULOC, in AD, 22, 1967, tav. 125. Antiken aw;
Metà II - fine III secolo (Spitzer). Attestazioni in strati dem akademische11 Kunstmuseum Bonn, Dusseldorf 1971, tav. I 11,
di prima metà III secolo ad Ostia. n. 254.
Jia/ia, ORSI, in NSA, 1913, p. 27!, fig. !3. BRUSIN !934, pp. 179,
183. STUCCHI, in li.ISA, 1950., pp. 10-n, fìgg, 9-ro. Ostia I, figg, I16-
Diffusione. I I8, 744-774.
Jugoslavia. CREMOSNIK 1966, tav. III, nn. 6, 8.
Forma diffusa nel .¼edirerraneo orientale; frammenti Russia . .NAPIVKINA, in Aforeriali, 85, 1958, p. 313, figg. r-3; p,
in Italia, Tunisia e Sud della Russia (Tiritaka). 3I4, figg. 4-5.
Tunisia. GoESTCHY, in BCTJJ, 1902, p. 413, fìg. I.
Bibliografia. Turchia. KERN 1909, p. 14 ss., fig. 2. SPITZER 1942, p. 166, fig, 4.
A,fusei e Collezioni. KLCGMAN, in Ann. lnsr., 1864, tav. U PA-
J;f{irzo. PAGENSTECHER r913, tavv. XXII-XXIII. GENSTECHER 1913, p. 197, fig, q6 CouRllY 1922, p. 440, fig. 94
Greàa. KERN I909, p. I4 ss., figg. I, 3-4. BAUR 1922, p. 132, fig. 47, SPITZER 1942_, p. I70, fig, 7, SP!TZER 1942, p, 187, fìg. 19; p, 188,
n. 209 SPITZER I942, p. I80, fig. I2. COURllY !922, p. 439, fig-. 93; fig. 20. HAYES 1972, t,w. XXII b.
p. 443, fig. 95; p. 444, fig. 96. SPITZER 1942, p. 163, fig. I; p. 164,
ftg, 2; p. 167, fì.g. 5; p, 175, fig. 9; p, I76 SS., figg, IO-II; p. I8I SS,,
figg. 13-15; p, 185 ss., figg, I';'-18; p. I9I s., figg. 2!-22. \'\,'ALTER, E. T.

C) CERAMICA DELLA GRECIA CENTRALE CON SOVRADIPINTURE

Hayes (HAYES 1972, p. 413) individua, nell'ambito delle di palmette disposte radialmente insieme ad altri motivi
produzioni del VI sec,, una serie di piatti con decorazione geometrici.
sovradipinta, di cui l'esemplare più noto (e unico pub- Questa ceramica è assai frequente nei Hvelli più tar-
blicato insieme ad un frammento da Costantinopoli) è il di di Delfi e ciò farebbe ipotizzare un centro di produ-
piatto di Delfi. Esso venne edito per la prima volta nel zione nell'ambito della Grecia centrale. Altri esempla-
BCH, LXXIV, 1950, fig. 29. ri sono stati rinvenuti (oltre quello già ricordato ài
L'argilla è di colore bruno chiaro, la vernice di colore Costantinopoli), ad Atene, Salonicco e Abu Mena in
bruno o seppia, la decorazione è costituita da una serie Egitto.

FoRMA HAYEs 1972, TAV. xxm b = «BCH,, 1950, metro: cm 35,5. Alcuni esemplari sono noti anche a
FlG. 29.
Costantinopoli e in Egitto. Datazione: VI secolo (Hayes).
Bibliografia.
Piatto con orlo ingrossato e arrotondato. La decora- Grecia. AMANDRY-URAT-PODlI.rDUX, in BCH, LXXIV, r950, p.
zione sovrad.ipinta è di colore bruno ed è costituita da 327, fig. 29 HAYES 1972, tav. XXIII b.
Turdiia. H..,_YES 1968, p. 210, fìg. F, n. 82.
palmette disposte radialmente, rispetto ad un cerchio
centrale contenente palmette e motivi geometrici. Dia- E. T.

256
AGGIUNTE
CERAMICA AFRICANA

PRODUZIONE D

Hayes 32/58 / Hayes 58B, n. 15 / Hayes 58B, n. 9 / Hayes 58B, n. 21 / Hayes 58B, n. II/ Hayes 58B, n. 19
Salornonson D2a i Lamboglia 52C / Lamboglia 52B (tav. XXXII, 1-9). È una forma quasi del tutto assente nelle
stratigrafie di Cartagine, il che fa pensare ad un'area di produzione situata in una regione diversa. Al contrario ~ la
più attestata in tutti i contesti di IV secolo a Sabratha, in Tripolitania (dati inediti relativi al Mausoleo B).
Haves 67, nn. r, 4, 9 1 Hayes 67, nn. 5-6, 17, 28 _/ Atlante, tav. XXXVIII, 2 / Lamboglia 42 / \X/AAGÉ 1948, tav. IX,
n. 870 a (tavv. XXXVII, 9-1 r; XXXVIII, 1-4). - Con questa forma di scodella costituisce servizio una coppa caratte-
rizzata da un orlo analogo (cfr. Produzione, p. 88-89), che Hayes ha recen!emente definito come forma 67/71. È docu-
mentata in contesti immediatamente precedenti la costruzione del muro di Teodosio II a Cartagine (425) (dati inediti
della Missione Italiana) e nel relitto dell'Anse Gerbal (Jv1ARTIN 1977, p. roo, fig. 3, n. 3), che può essere datato prov-
visoriamente nei primi decenni o entro la metà del V secolo,
Atlante, tav. XL, 1-2. Questa forma sembra presente a Cartagine in un deposito, scavato dalla seconda équipe
canadese, preliminarmente datato nel secondo venticinquennio del V secolo (cfr. AntAfr in stampa) ed ora piuttosto
al 425-475, o al 450-500 (comunicazione di L. Neuru, giugno 1980).
Hayes 56 (tav. XL., 6-8), Un frammento è stato rinvenuto in contesti della Missione Italiana a Cartagine
anteriori alla costruzione del muro teodosiano.
Hayes 104A / \XTAAGÉ 1948, tav. VIII, n. 805 a (tavv. XLI, 9; XLII, 1-4). Sembra possibile retrodatare nel V se-
colo l'inizio della produzione dì questa forma, che è attestata: a Cartagine sia in contesti anteriori al muro di Teodosio,
sia in altri relativi alla sua costruzione e alla fase immediatamente posteriore, comunque precedente l'invasione vandala
dd 439 (dati inediti della Missione Italiana); a Roma nel riempimento di un ambiente della Schola Praeconum sul Pa-
latino databile al secondo venticinquennio del V secolo in base alle numerose monete rinvenute (\'Xlhitehouse, in Ar-
ch:wlogia Laziale II, Roma 1979, p. 279 ss.); a Conimbriga in livelli di dìstruzione relativi agli anni 465/468 (A propos
des cérarniques de Conimbriga, Coimbra 1975, pp. 72, 79).
Osria III, fig. 128 (tav. XLVI, 8). Un elemento indicativo della cronologia finale di questa forma è offerto
da un esemplare integro conservato nel museo di Sperlonga, che appare decorJto a stampo da una croce gemmata
(n. 267 del catalogo degli stampi) di stile E(i) o E(ii) di Hayes.
Hayes 99, nn. I, 7-8, 12 / Lamboglia I/ Hayes 99, nn. 18, 22-23 / \'XlA..\GÉ 1948, tav. x, nn. 878 k, p (tavv. L, n-15;
LI, r-8). - L'inizio della produzione di questa forma potrebbe assegnarsi al V secolo. Ai dati offerti da Conimbriga
(cfr. p. 109) si aggiunge il fatto che essa compare fra i materiali di Karanis (Egitto), da ultimo datati da Hayes nella
prima metà del V secolo.
Hayes r::, n. 1 : Lambog:iia ::.:. b (t<ff. LlL 11-12: --- Ha:,7es 12,;102; Hayes :2ino (tav. Ll1 1 r3-I4'1. Queste due
forme sembrano testimoniate a Cartagine nel deposito già citato a proposìto della forma Atlante, tav. XL, 1-2.

PRODUZIONE D DECORATA A STAMPO

La definizione più precisa della cronologia iniziale del tipo Hayes 61B (cfr. mv. XXXIV, 2; G; 7) permette dianti-
cipare alquanto h datazione del suo <i stile,, corrispondente ,\(iii) - per il quale Hayes propone 380-450 circa - e
necessariamente dello stile A(ii) (350-380 circa).

PRODUZIONE C' DECORATA A RILIEVO APPLICATO E A MATRICE

Hayes 56 (tav. LXXVII, (ì. L starn rinv;::nuta una marno: di quest,. Ù)rmc. in un centrn <"~ Sud d'. KairouaL
insieme con matrici di lncerne africane (comunicazione di lvi.me Slim al Colloque àc la céramiquc antiquc dc Carthagc,
:2-3-2 5 juin 1980 ).
S. T.

259
T!
.
INDICE DELLE FORME E DEI TIPI
TI

Nel'Indice le forme e i ripi dei vasi sono elencati in ordine alfabetico, all'imerno delle sette grandi
classi (Ceramica Africana, Cipriota, Egiziana, Greca, Microasiatica, Narbonese, Palestinese), Le
fornir e i rz"p/ delle lucern::, appancncnà alla ceramica africmu:, smw elcncari alle fine della sc:..--:wnc
dedicata a questa ceramica, Forme e ,ipi sono indicati con le medesime formule grafiche adottare
nel testo: si i,eda in proposito la nota a pag, XXXII, Le indicazioni date tra paremesi tonde
si riferiscono a 'varianti. I numeri che seguono ai due punti indicano le pagine del testo.
CERAMICA AFRICANA
VASI

ALMAGRO-AMORÒS 1953-54, fig. II, Atlante, tav. LIII, 5: 115 CARTON 1909, p. 598: 177
n. 2: 46 Atlante, tav. LIII, 8--14: rr7 Cclcicum 1962, tav. 40, n. 3: 102
Ampun'as 1968, p. 276, fig. 2: 44 Atlante, tav. LXXII, 2: 145 Conimbriga 1975, tav. LXXI, n. 90: 85
Atlante, tav. XV, 4: 29 Atlante, tav. CV, 1: 213 (Conimbriga 1975, tav. LXXI, n. 96): 90
Atlante, tav. XVII, 17: 35 Atlante, tav. CV, 2: 213 Conimbriga 1975) tav. LXXII, n. 92: 89
Arlantc, tav. XXV, I o: 57 Atlante, tav. CVII, re: 219 (CV A Genova-Pegli I, IV B f, tav. 1,
Arlanrc, tav. XXV, II: 57 Atlante, CVII, II: 219
tav. n. 6): 51
(Atlante, tav. XXIX, n. 10): 68 Atlante, CVII, 12: 220
tav. DELGADO 1967, tav. VII, n. 88: 89
Atlante, tav. XXXI, r 8: 77 Atlante, CVIII, 1: 220
tav. DELGADCl 1968, tav. III, n. 1: 70
Arlante, tav. XXXI, 19: 77 Atlante, CVIII, 2: 220
tav. DENEAUVE 1972, tav. II, C 771, I: 83
(Atlante, tav. XXXV, 9): 85 Atlante, CVIII, 3: 1.20
tav. DENEAFVE 1974, fig. 9, Il. II: 73
Arlantc, tav. XXXVI, r: 85 Atlante, CVIII, 4: 220
tav. (FALLICO 1969-70, fig. 3, n. 13): 34
Atlante, tav. XXXVI, 9: 86 Atlante, CVIII, 5: 221
tav. FALLICO 1971, fig. 30, A 149: 82
Atlante, tav. XXXVII, 8: 88 Atlante,tav. CVIII, 1 o: 222 FÉVRIER 1963, fig. I: 50
Atlante, tav. XXXVIII, 2: 88 ; 259 Atlante,tav. CXXXII, 3: 42 (FÉVRIER 1963, figg. 2-3): 2I5
Arlante, tav. XXXIX, 7: 90 BARADEZ 1961, tav. II, n. T 108 FÉVRIER 1963, fig. 5: 141
Atlante, tav. XL, 1-2: 91 ; 259 BERNABÒ BREA-CAVALIER 1965, tav. FÉVRIER 1963, fig. 6: 141
Atlanrc, tav. XL, 3: 9r n. 8: 45
CCXXXIII, FÉVRIER 1963, fig. 7: 141
Atlante, tav. XL, 4: 91 BONINU 1971-72, fig. 29: 50 FÉVRIER 1963, fig. 8: 141
Atlanrc, tav. XL, 5: 92 BONINU 1971-72, fig. 37: 45 FÉVRIER 1963, fig. 9: 141
Atlante, tav. XL, 9: 92 BONINU r97r-T2, fig. 39: 46 (FÉVR!ER 1963, fig. ro): tll
Ailanre, tav. XLI, 2: 93 BONINU 1971-72, fig. 40: 44 FÉVRIER 1965, fig. 26, E5-E6, n. 7:
Arlame, tav. XLI, 3-4: 93 BONINU 1971-72, fig. 41: 42 141
(Atlante, tav. XLII, 4): 94 BONINU 1971-72, fig. 42: 42 FÉVRIER 1965, fig. 32, GM 7-8, c. o,
Atlante, tav. XLVI, 5: 100 BONINU 1971-72, fig. 43: 45 nn. 6-13: 141
Atlante, tav. XLVI, 6: 100 BONINU 1971-p, fig. 44: 48 FÉVRIER 1965, fig. 33, GM 7-8, c. 2,
Atlante, tav. XLVI, 7: 100 BON!NU 1971--72, fig. 46: 48 n. 19: 141
Atlante, tav. XLVI, 9: 101 CABALLERO ZOREDA 1971, fig. I: 144 FÉVRIER 1965, fig. 34, GH 7 8, c. 2,
Atlante, tav. XLVI, ro: 101 CABALLERO ZOREDA I 971, fig. 2: 143 nn. 26, 49-50: 141
Atlante, tav. XLVII, 14: 103 CABALLERO ZOREDA 1971, fig. 7: 162 Gallia 1962, p. 152, fig. 8: 98
Arlanrc, tav. XLVIII, 7: 10.:; CARAN:s·::1<:r 196s: fig-. : : ::;:: GENTILI 1950, fig, 30 1 n. 8: IO'ì
Atlante, tav. XLVIII, Io: 105 (CARANDINI 1969, tav. crv): 51 (GUERRINI 1974, fig. 15, n. 2): 109
Atlanrc, tav. XLVIII, II: 105 CARANDINI 1976, fig. I : 30 (GUÉRY 1970, fig. 57): !09
Atlante, tav. XLVIII, 14: 105 CARANDINI 1976, figg. 2-3: 30 GtiÉRY 1970, fig, 69: 84
(Atlante, tav. XLVIII, 16): 105 CARANDINI 1976, fig. I 30 Hayes I: 22; 138
Atlante, tav. XLIX, 5: ro5 CARANDINI 1976, fig. 8: 30 Hayes 2: 24; r37
Atlante, tav. XLIX, 9: 105 CARANDlNI 1976, fig. 9: 30 Hayes 3: 137
::Atlance, tav. XLIX, ro): 106 Carandini, Aiefr LXXXII, 1970~ fig. 9: (Hayes 3i n. u3ì: 24
(Atlante, tav. XLIX, 13): I07 181 Hayes 3A: 24
Atlanre.1 tav. L, 8: 109 Carandini, A1efr LXXXII, I 970, fig. I 2: Hayes 3B: 24
Atlante, tav. L, 9: 109 181 Hayes 3C: 24
Atlante, tav. LI, 9: I 10 C.,arandini, A1efr LXXXII, I 970, fig. I 6: Hayes 4, n. 13: 24
Atlanrc, tav. LII, 1: rr2 181 Hayes 4A: 23; r37
Arlantc, tav. LII, 2: 112 Carandini, M~/r LXXXII, I 970, fig. 3 8: Haye_<; 4B: 23; I 37
Atlanrc) tav. LIIi 5: 113 181 Hayes 4C: 138
Atlante, tav. Ll!i 6: n3 Carandini, A1cfr LXXXII, 1970, figg. Hayes 5: 138
Atlamei tav. LII, 7: 113 83-85: 182 Hayes 5A: 22
Atlante, tav. LIII, 2: 1!5 (CARETTONI 1967, p. 304, n. 2): u8 Hayes 5B: 22
INDICE

Hayes 5C: 22
Hayes 6: 138
Hayes 6A: 25
Hayes 28: 55
Hayes 29, n. r: 55
Hayes 29, n, 3: 55
Hayes 57: 66
Hayes 58A: II8
(Hayes 58A, n, 5): II 8
T
Hayes 6B: 25 Hayes 30: 55 Hayes 58B, n, 9: 8r; 259
Hayes 6C: 25 Hayes 31, nn. r, 4: 54 Hayes 58B, n. I I : 81; 259
Hayes 6C, n, 42: 34 Hayes 31, nn. 2, 6: 35 Hayes 58B, n. 15: 8r; 259
Hayes 7: 138 Hayes 32: 56 Hayes 58B, n. 19: 8r; 259
Hayes 7A: 25 Hayes 32/58: 81; 259 Hayes 58B, n. 21: 81; 259
(Hayes 7A, n, 4): 26 Hayes 33, nn. 2-5: 54 Hayes 59, nn. 1(?), 19: 82
Hayes 7B: 25 Hayes 34: 29 Hayes 59, n. 7: 82
Hayes 8A, n. r : 26 Hayes 35: 146 Hayes 59, nn. 9, r6 ..·r7: 82
Hayes 8A, nn. 3-4, 30: 26 Hayes 36, n, 1 : 146 Hayes 60, nn. r--2: 84
Hayes 8A-8B: 137 Hayes 36, n, 2: 146 Hayes 60, n. 3: Il 9
Hayes 8B: 26 Hayes 37: 149 Hayes 61, nn. r, 4, 7, 18: 83
Hayes 9: r37; 232 Hayes 38: 145 Hayes 61, n, 3: 83
Hayes 9A: 27 Hayes 39: 148 Hayes 61, n, 13: 83
Hl.lyes 9B, nn. 16, 20: 27 Hayes 40: 148 Hayes 61, nn. 17, 25: 83
Hayes 9B, n. 24: 27 Hayes 41 : 149 Hayes 61, n. 21: 83
Hayes IO: 138 Hayes 42, n. r: 62 Hayes 61, n, 26: 83
Hayes ro, n;. I, 4: 30 Hayes 42, n. 2: 62 Hayes 61, nn. 29--30) 33: 83
Hayes IO, n. 2: 30 Hayes 43, n. I : 69 Hayes 61B: 84; 259
Hayes ro, n. 3: 30 Hayes 43, n. 2: 69 Hayes 62A, n. 5 : I 20
Hayes rr: 30 Hayes 44, nn. 1-3, 8: 70 Hayes 62A, n. r r: 120
Hayes 12, n. I: n4; 259 Hayes 44, nn, 4-5, 9: 34 (Hayes 62B, n, 14): 65
Hayes 12, n. 2: II4 Hayes 44, nn, 6-7: 70 Hayes 62B, n. 15: 6r
Hayes 12ì102: 259 Hayes 44, nn. 10, 12: 70 Hayes 63, n, I: 85
Hayes 12/rro: 114; 259 Hayes 44, n, II, 52 A, n, 3: 70 Hayes 63, n. 2: 85
Hayes 13: 27 Hayes 45A: 63 Hayes 63, n, 3: 85
Hayes 14iI7, n, 1: 34 Hayes 45B, nn, 8, 10: 63 Hayes 64, n, 1: 87
Hayes 14A, nn, 1, 4-5: 32 Hayes 45B, nn, 9, II: II8 Hayes 64, n, 2: 87
Hayes I 4A, n, 3 : 34 Hayes 45C, nn, 15, 16(?): 63 (Hayes 64, n, 3): 87
Hayes 14B, n, 8: 33 Hayes 45C, nn. 12--14: n-8 Hayes 64, n, 4: 87
Hayes 14B, n. r r: 33 (Hayes 45C, n, 16): II8 Hayes 65, n. 1: 82
Hayes 14C: 33 Hayes 46: II8 Hayes 65, n, 2: 82
(Hayes 15, n, 1): 33 Hayes 47: 61 Hayes 66: 120
Hayes 16, n. r: 32 Hayes 48A: 60 Hayes 67, nn. 1, 4, 9: 88; 259
Hayes 16, n. 16: 32 Hayes 48B, n, 5: 60 Hayes 67, nn, 5---6, 17, 28: 88; 259
Hayes 16, n, 18: 33 Hayes 48B, nn, 6-9, 10( ?) : 60 Hayes 67, n, 8: 88
Hayes 17A, n, 4: 34 Hayes 4-8B, nn. II-12: 157 Hayes 68, n. r: 121
Hayes 17A, n, 5: 34 Hayes 49, nn, r-6: 61 Hayes 68, n. 4: 121
Hayes 17B, n, 7: 69 Hayes 49, nn, 7-8: 61 (Hayes 68, n, 5): 121
Hayes 17B, nn, 8-9: 53 Hayes 50, n, 55: 65 Hayes 68, nn. 6-7: 121
Hayes 17B, n, IO: 34 Hayes 50A) nn. 1. .•-45: 6s Hayes 69: S9
(Hayes r7B, n. rr): 34 Hayes 50A, nn, 47-54: 65 Hayes 70, nn. I, 7: 121
Hayes 18, n. r: 53 Hayes 50B, nn, 56-59: 65 Hayes 70, nn. 8•-9: 121
Hayes 18, n, 3: 53 Hayes 50B, n, 60: 86 Hayes 71A: 71
Hayes 19: 30 Hayes 50B, n, 61: 86 Hayes 71 B: 71
Hayes 20: 28 Hayes 50Bl64: 87 (Hayes 72, n. r): 72
Hayes 21: 29 Hayes 51A: 157 Hayes 72, nn. 2-3( ?), 4~. 6: 71
Hayes 22, nn. 1-2: 28 Hayes 51B: 158 (Hayes 73, n. ro): 72
Hayes 22, n. 3: 28 Hayes 52A, nn. I- 2: 70 Hayes 73A, nn. I-·4, 6-7: 72
Hayes 23A: 217 Hayes 52B, n. 4: I 62 Hayes 73B: 72
Hayes 23B: 217 Hayes 52B, n, r9: 162 Hayes 74: 73
Hayes 24: 145 Hayes 52B, n. 22: 162 Hayes 75: 67
Hayes 25: 142 Hayes 53A: 159 Hayes 76, nn. 1, 3: 89
Hayes 26: ?I (H2:,.,es 5:,f~~ n. r5s Hayes 70) n . . .,. . 219
Hayes 27, nn. r-2: 31 Hayes 53B: 67; 87 Hayes 76, n, 6: 89
Hayes 27, n. 7: 31 Hayes 54: 158 Hayes 76, n. 7: 67
(Hayes 27, n. 9): 32 Hayes 55: 158 Hayes 77: 120
Hayes 27, n. II, 27/31: 54 Hayes 56: 92; r6o; 259 Hayes 78 : 108
INDICE

Hayes 79: 90 Hayes 105, nn. 7--10, 15,16: 96 Hayes 160, nn. 1--9: 46
Hayes SoA: ro4 (}layes 105, n. 13): 96 Hayes I 60, n. IO: 46
Hayes 8oB: ro4 (Hayes 105, n. 17): 96 Hayes 160, nn. II-13, 19: 46
Hayes 80B199: ro5 Hayes 106: 99 Hayes 160, nn. 14--18: 46
Haves 81: 104 Hayes 107: 102 Hayes 161, n. 1: 47
(H;yes 81, n. 8): 104 Hayes 108: I 12 Hayes 161, n. 2: 48
Hayes 82A: 68 Hayes 109: 214 Hayes 162: 48
Hayes 82B: 68 Hayes II0: 114 Hayes 163: 49
Hayes 83: 68 Hayes 111: 97 Hayes 164: 76
(Hayes 83, n. 1): 68 Hayes 121, n. I: 50 Hayes 165: 76
Hayes 84: 69 Hayes 121, n. 6: 50 Hayes 170: 115
Hayes 85A: 73 Hayes 122A: 50 Hayes 171: 151
Hayes 85B: 73 Hayes 122B: 50 Hayes 171: 152
Hayes 86, n. I : 98 Hayes 123, nn. 1-2, 4-.. 20, 22--25: 51 Hayes 171, nn. 49-50: 74
Hayes 86, n. 2: 98 Hayes 123, n. 3: 51 Hayes 171, n. 51: 74
Hayes 87, n. 4: 121 Hayes I 24, n. I : 50 Hayes 172: 154
Hayes 87A: 93 Hayes 124, n, 2: 50 Hayes 172, n. 27: 76
Hayes 87B: 91 Hayes 125: 39 Hayes 173, n. 1: 154
Hayes 87C: 93 Hayes 126: 51 Hayes 173, n. 2: 155
Hayes 88: 92 Hayes 1..,,.,, '5 Hayes 174: 152
Hayes 89A: 161 Hayes I 3I, nn. I-·2: 38 Hayes 174, nn. 16--18: 75
Hayes 89B: 97 Hayes l 31, nn. 3-4: 38 Hayes 175: 156
Hayes 90, n. r : 97 Hayes 132, n. I: 38 Hayes 176: 152; 155
Hayes 90, n. 2: 97 Hayes 132, Il. 2: 38 Hayes 177: 151
Hayes 90, n. 4: 97 Hayes 132, n. O' o. 38 Hayes 178: 151
Hayes 91, n. 28: 107 Hayes 134: 38 Hayes 179: 150
(Hayes 91, n. 29): 106 Hayes 135, nn. 1-4: 38 Hayes 180: 163
Hayes 91A: ro5 Hayes 135, n. 5: 38 Hayes 181, n. 1: 214
Hayes 91B: 105 Hayes 136: 39 Hayes 181, nn. 2, 12-13: 215
Hayes 91C, nn. 21, 23: 105 Hayes 137, nn. 1-2: 40 Hayes 182: 213
Hayes 91D: 105 Hayes 137, nn. 3, 4, 5(?), 6: 40 Hayes 183, n. 1: 223
Hayes 92: 122 Hayes r37, n. T 41 Hayes 183, n. 4: 223
Hayes 92, n. 4: 35 Hayes 138, nn. 1-·2: 40 Hayes 184, n. 1: 223
Hayes 93A, n. 3: 102 Hayes 138, n. 3: 38 Hayec; 184, n. 2: 223
Hayes 93B, nn. 19, 21: 101 Hayes 139: 40 Hayes 185, n. 3: 212
Hayes 94, n. r: IIO Hayes 140, n. I: 38 Hayes 193, nn. r--2: 222
Hayes 94, n. 3: ro8 Hayes 140, n. 2: 38 Hayes 194: 216
Hayes 94, n. 4: IIO Hayes 140, nn. 3-4: 38 Hayes 195: 213
Hayes 95, n. 3: ro2 Hayes 142: 37 Hayes 196, n. 1: 212
Hayes 96: II0 Hayes 143, n. 1: 37 Hayes 197: 218
(Hayes 96, n. 8): 1 II Hayes 143, n. 2: 3 7 Hayes 198: 218
(Hayes 96, n. 9): III Hayes 144: 39 Hayes 199: 218
Hayes 97, n. 7: III i'.Hayes 144, n. 3:ì: 39 HAYES 1972, fìg:. 58 a: r~to
Hayes 98A: II2 Hayes 145: 149 HAYES 1972, fig. 58 b: 140
Hayes 98B: 112 Hayes 146: 150 HAYES 1972, fig. 58 e: 140
Hayes 99, nn. r, 7-8, 12: 109; 259 Hayes 147, n. 2: 49 HAYES 1972, fig. 58 d: 140
Hayes 99, n. I 3: ro9 Hayes 147, n. 3: 49 HAYES 1972, fig. 58 e: 141
Hayes 99, nn. 18, 22-23: 109_; 259 Hayes 147, n. 6: 49 HAYES 1972, fig. 58 f: 141
Hayes roo: 103 Hayes 148: 144 HAYES 1972, fig. 58 g: 141
Hayes 101: 103 Hayes 151: 43 (HAYEs 1972, ta\". xrxb): 155
Hayes rn2: II3 Hayes 152: 43 HoLWERDA 1936, fig. 23, n. 925: 222
Hayes 103A, nn. r, 3: 98 Hayes 153: 42 HOLWERDA 1936~ tav. VI, Il, 658: 108
Hayes 103A, n. 2: 98 Hayes 154: 43 IACOPI 1963, p. 158, fig. 158: 94
Hayes 103B: 99 Hayes 155: 41 (JODlN--PONSlCH 1960, fig. 4): 106
Hayes 104) n. 22: 96 Hayes 156, n. r: 44 JomN~PONSICH 1960, fig. 5: 83
Hayes 104A: 94_; 259 Hayes I 57: 41 Jonn.:--PONSICH r96c, fig. 6 ~. 82
Hayes 104B, n. 15: 95 Hayes 158, nn. 1-5: 45 Kunst und Altenum 1973, taY. 67,
(Hayes ro4B, n. 16): 95 (Hayes 158, n. 6): 45 n. 173: 163
Hayes 104C: 95 Hayes 158, nn. 7-9 (?): 45 Kunst und Altertwn 1973, tav. 69,
Hayes 105, nn. 3, 6: 96 Hayes 159: 46 n. 149: 153
T
-

INDICE

( Kunst zmd Alrerrum 1973, tav. 7r, LA BACME--SALOMONSON 1976, ta,,. 66, Lamboglia 22 b: 114_; 259
nn. r53-r54): 150 Il. I: 178 Lamhoglia 23: 25
Kunst umi Ahcrrum 1973, tav. 72, LA BAUME-·-SALOMONSON 1976, tav. 66, Lamboglia 24: 34
n. r55: 77 n. 2: 178 Lamboglia 24, 24 bis: 112
Kunsr und Altcrtum 1973, tav. -, 1~, (LA BAUME---SALOMONSOX 1976, tav. 66, Lamboglia 24/25: 35
n. I Si: r6o nn. l""4): 179 (Lamboglia 24 •' 2 5) : 1 o5
Kunst umi Altcrrum 1973, tav. 73, Lamboglia 1: 109_; 259 Lamboglia 26 A: 48
n. 156: 149 Lamboglia I a: 26 Lambog::lia 26 b: 40
Kunsi und .Alwrtum 1913, tav. 76_, Lamboglia 1 b: 26 Lamboglia 27: 39
n. 162: 180 Lamboglia I e: 26 Lamboglia 35: 34; 108; 162
Kunsr und /1/rcrwm 1973, tav. 78, Lamboglia 2 i9: 85 Lamboglia 35, 35 bis: 70
n. 166: 177 Larn buglia 2 a: 2 7 Lamboglia 35 tcr: 70
(Kunsr und Alrerwm 1973, ta\". So, Lamboglia 2 b: 27 Lamboglia 38 (?): ro5
n. r69): r79 Lamboglia 2 e: 27 Lamboglia 40: 65
I{unst und Alrcrtu111 1973, ta\'. So, Lambog!ia y8: 34 Lamboglia 40 bis; 65
n. 170: 179 Lamboglia 3 a: 32 Lamboglia 4r: 60
(L1\ BAUME--SALO,\iONSON I 976, tav. 51' Lamboglia 3 b': 33 Lamboglia 42: 63; 88; 259
n. r): 48 Lambog!ia 3 b': 33 Lamboglia 42 ;48: I 58
LA BAUME--SALOM,ON~iON I 976, tav. 51, Lamboglia 3 c 1 : 32 Lamboglia 43: 69
n. 2: 50 Lamboglìa 3 e': 33 Lamboglia 43 bis: 69
(LA BAuM.E SALOMONSON 1976, tav. 51, Lamboglia 4,'36 A: 24 Lamboglia 48: II r
n. 3): 33 Lamboglia 4/36 B: 24 Lamboglia 51, 51 A: 82
LA BAUME-SALOMONSON 1976_, tav. 52, Lamboglia 4/46: 69 Lamboglia 5r ll: 82
n. I: 63 Lamboglia 5: 23 Lamboglia 52 B: 81 _; 259
LA BAUME-SALOMONSON 1976, tav, 52, Lamboglia 6: 29 Lamboglìa 52 C: 81; 259
n. 2: 52 Lamboglia 6 bis: 146 Lamboglia 53 bis: 83
LA BAUME-SALOMONSON I 976, nn·. 52, Lamboglia 7 a: 25 Lamboglia 54, 54 rcr: 83
n. 3: 47 Lamboglia 7 b: 25 Lambog!ia 54 bis: 83
LA BAUME---SALOMONSON 1976, tav. 52, Lamboglia 8: 34 Lamboglia 55 A: 68
n. 4: 44 Lambog!ia 8 bis: 34 Lamboglia 55 B: 92
LA BAUME--SALOMONSON 1976, tav. 53, Lamboglia 9 A: 85; 215 Lamboglia 57 : 72
nn. r-,,2: 76 Lamboglia 9 a: 3 r Lamboglia 58: ro4
LA BAUME·-SALOMONSON 1976, tav. 53, Lamboglia 9 a:: 3r Lamboglia 59: 90
n. 3: II6 Lamboglia 9 h: 31 Lamboglia 60: 98
LA BAUME-SALOMONSON 1976, tav. 53, Lamboglia 9 B: 85 Lamboglia 60 bis: 98
n. 4: II6 Lamboglia I o: 30 Luni 1973, ta,·. 68, n. 16: 85
LA BAUME--SALOMONSON 1976, tav. 54, Lamboglia IO A: 2r7 (1\1ARTIN DE CASTILLO 1965, fig. 8):
Il. I: 117 Lambog!ia 10 B: 2r7 rr5
LA BAUA1E---SALOMONSON 1976, tav. 54, Lamboglia r r A: 46 (MARTIN--J\,1ASCARELL 1969, fìg. II,
n. 2: III Lamboglia 11, 1 I bis: 46 n. 1): 32
LA BAUME--SALOMONSON 1976, ta\'. 57, Lamboglia I I ter: 46 A1efr LXXXII, 1970, figg. 44. -47: 180
n. 3: 1 54 Larnboglia 12: 45 MERLIN 1917, tav. XXXVII: 179
(LABAt:ME---SALOMONSON 1976~tav. 57, Lamboglia I 3: 49 MERLIK 1917_, ta,·. XXXVII!: I,..,9
n. 585, :·,1: 149 Lamboglia I 3 bis: 49 MERLI};: 1918, fig. I: 177
LA BAUJ\ff-SALO.\WNSON 1976, tav. 58, Lamboglia 14: 38 MERLIN 1918, fig. 4: 177
n. I: 150 Lambog!ia r4 A: 38 MERLIN 1943-45, fig. r: r77
LA BAUME-·SALOMONSON 1976, tav. 58, Lamboglia 15: 51 MERLIN 1943-45, tav. \' (a sìn.): 179
n. 2: 153 Lamboglia 16: 50 Afich1f:an I, fig. 1, II, n. 12: 219
LA BAUME . -SALOMONSON 1976, taY. 58, Lamboglia 16 bis: 50 Michigan I, fig. 3, VII, n. 6: 99
n. 4: 77 Lambogiìa r 7: 24 A{ich(fan I, fig. II_, n. II: 222
LA BAUME--SALOMONSON 1976, tav. 62, Lamboglia 18: 22 A1S'A 1956, p. 167, fìg. 2 b: r37
n. 4: 16i (Lamboglia 18 A): 25 (Osàa I, fig. 13): 3r
LA BAt.:ME-~SALOMO:\SON 1976, nl\'. 63, Lamboglia 18/31: 22 Ostia I, fig. 14: 2I5
n. 4: 177 Lamboglia r9: 28 Ostia I, fig. I 5: 21 5
LA BAUME . -SALOMONSON 1976, tav, 64, Lamboglìa 19 bis: 29 Oszia I, fig. 16: 53
nn. '.l;-.1.: , ""7 Lambof:lia 2c: 2/ Osria .' ' ii;. ~ . -·,, ·:o
;
'")

(:;,__,A BAUME- jf;.LOMONSON 1976, mv. 65, Lamboglia 2 I : 30 Ostia .T' fig. r8: 212
n. 3): 180 (Lamboglia 2r A): 114 Osria I, fig. 20: _,_
"'"
LA flAUME---SALOMONSON 1976_, tay_ 65, Larnboglia 22: 34; rn9 Ostia I, fig. :n: 35
n. 4: 178 Lamboglia 22 a: 34 Osria I, fig. 27 (in AID): 54

266
INDICE

Ostia I, fig. 28: 57 Ostia IV, fig. 347: 62 Salomonson XXVIII: r48
Ostia I, fig. 29: 56 Pallarés 6: 146 Salomonson XXVIII bi's: 148
Osrù1 I, fig. 30: 56 Pallarés 14 : 38 Salomonson a: 159
Osria I, fig. 31: 56 Pallarés 14 A: 38 Salomonson b: 157; 162
Osrùi I, fig. 32: 57 Pallarés 26 A: 40 Salomonson e: 158
Osria I, fig. 34: 57 Pallarés 26 1\ bis: 40 Salomonson d: I 58
()sria I, fig. 55: 223 Pallarés 26 B: ,41 Salomonson e: 153
()sria I, fig. 56: 223 Pallarés 26 B bù: 41 Salomonson f: 157
Osr,.à I, fig. 57: 34 Pallarés 28: 39 Salomonson A I : 24-
Osria I, figg. 61-77: 145 Pallarés 30 A: 41 (Salomonson A 2): 23
Osrìa I, fig. 85: r46 Pallarés 30 B: 48 Salomonson A 3 : 36
Osria I, fig. 86: 35 Pallarés 30 C: 41 Salomonson A 4: 36
Ostia ], fig. 99: 61 Pallarés 33: 37 Salomonson A 5 : 56
Ostia I, fig. 102: 60 Pallarés 33 bis: 37 Salomonson A 6: 46
Osria I, fig. 103: 60 Pallarés 39: 44 Salomonson A 7: 49
Ostia I, fi.gg. 104, 106: 60 Papcles Vàlencia 1962, fig. 5, nn. 58- (Salomonson A 8): 23
Osria I, fig. r 05: 62 59: 66 Salomonson A 9 a: 2 5
Ostia I, fig. 107: 62 PONSICH 1970, fig. 93: 83 (Salomonson A 9 b): 25
(Ostia I, fig. n4): 63 PoNSICff-TARRADELL 1965, fig. 5, n. 3: (Salomon~on A 10): 29
Ostia I, fig. II 5: 64 216 Salomonson A 1 r : 30
Osrr"a I, fig. 261: 212 PONSICH~ TARPADELL 1965, fig. 9, (Salomonson A 12): 32
Ostia I, fig. 262: 213 n. r5: 105 (Salomonson A 12 b): 32
Ostia I, fig. 263: 214 Quaderni di cultura materiale 1977, Salomonson A 13: 45
Ostia I, fig. 264: 214 rav. vn, 1"..4: 42 Salomonson A 14: 41
Ostùt I, fig. 267: 223 (Raqqada 1973, e IO e): 70 Salomonson A 15: 44
Ostia I, fig. 268: 222 (Raqqada 1973, rav. XXI, E 13): 123 Salomonson A 16: 47
Ostia I, fig. 269: 223 Raqqada 1973_, tav. xxx, B 24: 223 Salomonson A 17: 36
Ostia fig. 270: 221
I, Raqqada 1973, tav. LIII, D I: :23 Salomonson A rS: 52
Ostia I, fig. 27r: 223 RU-GER 1968, fig. II, n. II: 85 Salomonson A 19: 47
Osria I, fig. 272: 221 Salomonson I: 74; 151 Salomonson A 20: 53
Ostìa I, fig. 273: 222 Salomonson I bfr: 74; 152 Saiomonson A 21: 36
Ostia I, fig. 278: 222 Salomonson II: 151 Salomonson A 22: 36
Ostia II, fig. 302; 212 Salomonson II bis: 151 Salomonson A 23 a: 56
Osria II, fig. 303: 216 Salomonson III: 75; I 52 Salomonson A 23 b: 55
Ostia II, fig. 306: 2 I 6 Salomonson IV: 1 52 Salomonson A 24: 36
Osria II, fig. 309: 217 Salomonson V: 75 Salomonson A 2 5 a: 55
Ostìa II, fig. 310: 218 Salomonson VI: 153 (Salomonson A 25 b): 23
Osria II, fig. 312: 218 Salomonson VII: 75 Salomonson A 27: 37
Ostia II, fig. 314: 218 Salomonson VIII: 76; 154 Salomonson A 28: 43
Ostia Il, fig. 608: 54 Salomonson VIII bis: 154 Salomonson A 28 bis: 43
Ostia III, fig. 108: 21 S Salomonson IX: I 54 Salomonson C 1 : 65
Ostù1 III, fig. !28: 10c; 259 Salomonson X: 155 (Salomonson C 2): 61
OsU:a III, fig. I 56: 146 Safomonson XI: r ::;5 Salomonson C 3: 63
Ostùi III, fig. 170: 214 Salomonson XII: 155 (Salomonson C (i: ò3
Osria III, fig. 267: 2I 8 Salomonson XIII: 16 (Salomonson C 5): 70
Ostia III, fig. 269: 221 Salomonson XIV: 76 Salomonson C 6: 74
Ostia III, fig. 281: 29 Salomonson XV: I 56 Salomonson C 7: 63
Ostt.'a III, fig. 282: 29 Salomonson XY,-I : 15 6 (Salomonson C 8): 60
Onia III, fig. 324: 218 Salomonson XVII: I 50 Salomonson C 9: 74
Osria III, fig. 331: 2:3 Salomonson XVIII: r ,;o (Salomonson C 10 a): 70
Ostia III, fig. 332: 212 Salomonson XIX: r 53. (Saiomonson C 10 h1: 70
Ostia III, fig. 568: 221 Salomonson XX: 75 (Salomonson C ro e): 69
Osria IV, fig. I: 215 Salomonson XXI: I 54 (Salomonson C 10 e): 70
Ostia IV, fig. 3: 66 Salomonson XXI bis: I 53 Salomonson D 1: 139
/)sria IF, fi~. 5q· :n Salomonson XXII: 150 Salomonson D 2 a: 81; 257
Osr1'a IV, fig. 60; 2I2 Saiornonson XXIli, :49 Salomonson ( 1 96~f1 C I T : 16:
Osiia IV, fig. 61: 212 Salomonson XXV: 149 SAL0M0NS01' 1968, fig. 24: I'7S
OSTia IV, fig. 191: 143 Salomonson XXVI: 149 SALOMONSON 1968, fig. 32: II6
Ostia IV, fig. 192: 62 Salomonson XXVII: 148 Salomonson (1969) b: 162
(Osr,à IV, fig. 193): 60 Salomonson XXVII bis: 148 SALOMONSON 1969, fig. 16: 143
1
.

INDICE

SALW.,10:NSON 1969, figg. 122-123: ISO Stern VII a e: 138 Stern XL a: 140
SAL0M0NS0N 1969, fig. 124: 177 Stern VIII: 1 39 Stern XL b: r39
SAL0M0NSON 1969, fig. 127: 178 Stern IX: r39 Stern XLII: 139
SALOM0NSON 1969, fig. 128: 179 Stern X a-e: 139 ToUTAIN 1928--29, tavv. II-III: r17
SALOMONSON 1969, fig. 129 (a d.): 178 Stern X d--e: 13-8 T0UTAIN 1928·""29, tav. v: 178
SALOMO>{SON I97I, fig. 4: II6 Srern Xl: 138 TOYNBEE 1957, tav. I, nn. 1-4, 7: 142
(SALOMOXSON I 971, p. I 901 fig. I6): 63 Stern XII: r38; 139 TOYNBEE 1957, tav. II, n. I: 142
SALOMONSON 1973, fig:. 45: I.80 Stern XIII: r38 TOYNBEE 1957, tav. III, nn. 1-7: 142
Sét~( 1970, fig. 28, nn. 45··A6: 141 Srcrn XIV: 138 TOYKBEE 1957, tav. IV, n. I: 145
Séuf 1970, fig. 28, n. 47: 141 Stcrn XV: r39 (WAAGÉ r948, n. 837): 61
Sétzf 1970, fig. 32, n. 95: 141 Stern XVII: 138 WAAGÉ r948, tav. VII, n, 8ro f: roo
Séuf 1970, fig. 33, n. 106: 141 Stern XVIII: 139 \XlAAGli 1948, tav. VIII, n. 802 k: 96
Sérzf 1970, fig. 33, 11. u6: 141 Stern XIX: 139 \X1AAGÉ 1948, tav. \'III, n. 802 p: 96
Sérrf 1970, fig. 33, n. 121: 141 Stem XX: 139 W'AAGÉ 1948, ta\-. VIII, n. 805 a: 94;
Sétzf 1970, fig. 35, n. 130: 141 Stern XXI a: 139 259
(Sibari: 1972, fig. 354, n. 34): ro6 Stern XXI b-c: 139 \X1AAGÉ 1948, ta\'. IX, n. 831 k: 83
Stern I a: 138 Stern XXIII a-b: r39 \\:TAAGÉ 1948, tav. IX, n. 831 u: 83
Srern I b: r39 Stern XXIV: I 39 WAAGÉ r948, tav. IX, nn. 85r a, f: I02
Stern J e: 138 Stern XXV: 139 \\?AAGÉ 1948, tav. IX, n. 856 k: III
Stern I d: 138 Srern XXVI: 139 \XTAAGÉ 1948, tav. IX, n. 858: 102
Srern I f: r38 Stern XXVII: r 39 WAAGÉ 1948, tav. IX, nn. 859, 862:
Srern II: r39 Stern XXIX a, d: 140 IOI
Stern III: r 38 Stern XXIX a-e: 139 \'X7AAGÉ 1948, tav. rx, n. 870 a: 88;
Srern IV: r38 Stern XXXII: 139 2 59
Stern V: 138 Stern XXXIII: r 38 \X' AAGÉ 1948, tav. X, nn. 878 k, p: 109;
Srern VI a-b: r ,8 Srern XXXIV a-b: 138 2 59
Stern VII: r39 · Stern XXXVI: r38

LUCERNE

Forma I: 189 BECKER 1913, tav. XXIX, n. 40: 198 ]OLY 1974, V, l, tipo :.: 205
Forma Il: 189 BECKER l9I3, tav. xxx, fig. 2: 203 JOLY 1974, tav. XLVI, n. 1032: 194
Forma III: 190 BRECCIA 1924, tav. XXVIII, l: 194 KRICHELDORF 1962, n. 247: 203
Forma IV: 190 Cat. Alaoui 1897, tav. XXXY, n. 49: LA Lo.MIA 1971, p, 18, tav. IX d,
Forma V: 191 206 ll. 8II; 205
Forma VI: 191 DE CARDAILLAC l 890, p. 309, fig. 63: LASSUS 1956, p. 220, tav. IV, Il. 20:
Forma VII: 192 194 206
Forma VIII: 194 DE CARDAILLAC 1890, p. 314, fig. 73: L0ESCHCKE 1936, tav. 25, I: 203
Forma IX: 1 98 194 MAREC r958, p. 2r4, fig. a: 194
Forma X: 200 DELATTRE 1891, p. 40, n. 133: 200 PERDRlZET 1908, fìg. 848, n. 566: 200
Forma XI: 2c3 DELATTRE 1899_1 taL IX, Il. 4 '. 194 PERRET 1851, tav. XIII, 4: 200
Forma XII: 20.1 DELATTRE 19II, pp. 580~581, hg. 6: PERRET 1851, tav. xv, 4: 198
Forma XIII: 205 203 PERRET 1851, tav. XIX, n. I: 194
Forma XIV: 20, DENEAUVE 1974, fig. 13, n. 39: 194 PERRET 1851, tav. XIX, n. 3: 194
Forma XV: 205· DENEAUVE r974, fig. 14, n. 43: 194 Pohl, a: 200
Forma XVI: 206 DENEAUVE 1974, fig. 14, Il. 45: 194 Pohl, b: 200
ALVAREZ-OSSORIO 1942, p, 284, fig. 5, FENDRI 1961, rav. xxxv, nn. 3, 5: 192 Pohl, r e: 200
n. 9: r94 FENDRI 1961, tav. XXXVI, n. 4: 191 Pohl, I d: 200
AL\'AREZ--OSSORIO r94-2., Ùf:. 5, n. 12: FIORELLI 1885, p. 293, n. 19: 200 Pohl, I e: 200
198 FDHRER 1897, tav. Xlv, 2, 8: 194 Pohl, r f: 200
Atlante, tav. XCV, 2: 191 GARRUCCI 1880, tav. 476, n. 8: 194 Pohl, 1 g: 200
Atlanrc, tav. XCVII, 7: 194 GRAZIANI ABBIANI 1969, tav. XXI, fìg. Pohl, 2 a: 194
Arlamc, tav. XCVII, 8: 194 82: 198 PohL 2 b: 194
Atlamc, t~rç. XCVIII, .1.: 19~ HAN0UNE 197c, p. 260, taY. IX, L 5f;. Pofl, 0 - rs,4
Arwnrc, tav. CI, 2: 200 198 Pohl, 2 J: 194
Atlame, tav. CII, 4: 204 HAYES 1972, p. 314 s., 1: 205 Pohl, 2 h: 194
Atlame, rav. CLXI, 2 a--b: 200 HAYES 1972, p. 314 S., II: 205 Pohl, 2 i: 194
Atlante, tav. CLXI, 4: 204 ]OLY 1974, \', r, tipo 1: 205 Pohl, 3 a: 194

268
INDICE

Pohl, 3 e, tav. 25, 6: 194 Provoost, tipo 9 A: 192 SALOMONSON 1969, fig. 99: 190
Pohl, 3 e, tav. 25, r, 7: 194 ROLLAND 1951, fig. 526, n. 6: 200 SALOMONSON 1969, fig. 100: 192
Pohl, 3 k: 203 SALOMONSON 1968, tipo j: 194 SALOM0NS0N 1969, fig. 134: 191
Pohl, 4 a: 194 SALOMON SON I 968, tipo k: I 90 SAL0M0NSo~· 1969, fig. 136: 190
Provoost, 2 b: 205 SALOMONSON 1969, fig. 56; 192 T ARRADELL-MARTIN I 970, tav. XXII,
Provoost, 6 d: 194 SALOMONSOK I 969, fig. 97: I 89 n. 137: 194
Provoost, 7 a: 194 SALOMONSON I 969, fig. 98: I 89

CERAMICA CIPRIOTA

Hayes 1: 239 Hayes 5: 239 Hayes II: 239


Hayes I /2: 239 Hayes 7= 239 Hayes 12: 239
Hayes 2: 239 Hayes 8: 239
Hayes 3: 239 Hayes 9: 239

CERAMICA EGIZIANA

HAYES 1972, fig. 85 b: 243 HAYES 1976, fig. 8, n. 132: 244 \'{TINLOCK-CRUM 1926, fig. 37 K:
HAYES 1972, fig. 85 d: 243 HAYES 1976, fig. 8, n. 133: 244 243
HAYES 1972, fig. 85 h: 243 HAYES 1976, fig. 8, n. r34: 244 \X1INLOCK-CRUM 1926, fig. 37 L:
HAYES 1972, fig. 87 A: 244 HAYES 1976, tav. 16, n. n5: 245 243
HAYES 1972, fig. 87 B: 244 'W1NLOCK-CRUM 1926, fig. 37 AiB: 1
\\;: INLOCK-CRUM 1926, fig. 37 M:
HAYES 1972, fig. 88 a: 244 243 243
HAYES 1972, fig. 88 b-c: 244 \1{.l1NLOCK-CRU'M 1926, fig. 37 C: WlNLOCK-CRUM 1926, fìg. 37 0/N:
l1AYES 1972, fig. 88 d: 244 243 243
HAYES 1972, fig. 89 a: 244 W1NLOCK-CRUM 1926, fig. 37 D: \'XlJNLOCK-CRUM o, P:
1926, fig. ""
HAYES 1972, fig. 89 b: 244 243 243
HAYES 1972, fig. 89 e: 244 \'XlINLOCK-"CRUM 1926, fig. 37 E: WlNLOCK-CRUM 1926, fig. 37 Q:
HAYES 1976, fig. 7, tav. 14, nn. 107- 244 243
I08: 245 \Xi1NLOCK-·-CRUM 1926, fig. 37 F: r:{l INLOCK-CRUM 1926, fig. 37 R:
HAYES 1976, fig. 7, tav. 15, nn. 109-· 243 243
IIO: 245 \X.TINLOCK-CRUM 1926, fig. 37 G: \XTINLOCK-CRUM 1926, fig. 37 S:
HAYES 1976, fig. 7, n. III: 243 243 243
HAYES I 976, fig. 7, n. 120: 244 V$.. 71NLOCK-CRUM 1926, fig. 37 H/1: W INLOCK-CRUM 1926, fig. 37 T:
HAYES 1976., fig. 8, n. 128: 244 243 243
H.AYES 1976, fig. 8, n. 129: 244 \X 1INl..OCK-CRUM 1926) fig. 3~ J: \i</INLOCK--CRU.M 1926: fif. 3'"' V:
HAYES 1976, fig. 8, n. 13r: 244 243 243

CERAMICA GRECA

BCH 1950_1 fig. 29: 256 ROBINSON 1959, tav. 68, n. J 33: 253 ROBINSON 1959, tav. 71, n. 11. 209:
HAYES 1972, ta\'. XXIII b: 256 ROBINSON 1959, ta\'. 68, Il. K 17: 2 54
RoBINSON 1959, tav. 9, n. J 19: 254 254 ROBINSON 1959, tav. 71, n. p 8651:
RoBINSON T9)9· tav. 12, n. K 29: 253 ROBINSON 1959, tav. 69, n. K 19: 254 2 53
RoBINSON 1959, rav. 16, n. L 24: 255 RoBINsoi:-: 1959:. t~n'. 65,. r.. I: 3:~: :.:::3 Snrrzrn 19.12, firi~- :r,.::: · 2-::,:;
ROBINSON 1959, mv, 27, n. I\'l 213: RoBINSO}.; 1959, ta\'. 69, n. K 41: 253 (SPITZER 19.p:, p. 164~ hg. ::~ n. I\\ 2 1:
255 ROBINSON 1959, tav. 70, n. L 59: 253 255
ROBINSON 1959, tav. 27, n. M 214: ROBINSON 1959, tav. 70, n. p III86:
255 253
INDICE

CERAMICA MICROASIATICA

BAILEY r972--;3, ta\', 4: 234 HAUSMANN 1954-55, III: 234 Hayes 6/7: 232
Gentili, in NSA, r954, fig. 24, n. 3: HAliSMANN 1956, tav. 62: 233 Hayes 8: 232
235 HAUSMANN 1956, tav. 63, n. I: 233 Hayes IO: 232
GHALI KAHIL I 960, fig. 5: 2 34 HAUSMANN 1958, tav. 49, nn. 3-4: 235 HAYES 1972, fìg. 63 a: 231
GHALI KAHIL 1960, ravv. IV v: 234 Hayes r: 231; 232 HAYES 1972, fig. 63 b: 231
GREIFENHAGEN 1963, figg;. 60-67: 2_~3 Hayes 2: 231; 232 HAYES 1972, fig. 63 e: 231
fIAUSMANN 1954---55, I a: 234 Hayes J' 231; -o-
"'" LA B1\LIME-·SALOMO).JSON 1976, tav. 47)
HAUSMANN 1954-55, I b: 233 I-layes 4: 231; 232 n.1:234
lIAUS!i!ANN 1954-55, II: 234 Hayes 5: 231; 232 Zahn, in AA 1909, p. 562: 233

CERAMICA NARBONESE

DARTO}J 1972, I /3: 4 Lamboglia 14: 4; 5 Rigoir 8: 6


DARTON I 972, I 2: 4 Lamboglia 14.'26: 5 Rigoir 9 a: 6
DARTON 1972, I 3: 4 Lamboglia 18: 4 Rigoir 9 b: 6
DARTON 1972, 14, nn. I--2: 4 Lamboglia r9: 5 Rigoìr IO: 6
DARTON I 972} I 5 : 4 Lamboglia 24 2 5: 4; 5 Rigoir II: 6
DARTON 1972, 16: 4 Lamboglia 26: 4 Rigoir 12: 6
DARTON 1972, 19: 4 Lamboglia 28: 4; 5 Rigoìr r 3: 6
DARTON 1972, 28~ n. I: 4 Lamboglia 28 A: 4 Rigoir q: 6
DAR TON I 972, 28, n. 2: 4 Lamboglia 29: 4 Rigoir 15 a: 6
DARTON 1972, 29, n. I: 4 Lamboglia 30: 4 Rigoir 15 b: 6
DARTON 36: 4
1972, Lamboglia 3r: 4 Rigoir 16: 6
DARTON 1972,
39: 4 Lamboglia 32: 3 Rigoir I' 6
I"'
DARTON 44: 4
1972, Lamboglia 33: 4; 5 Rigoir 18: 6
DARTON 1972, 183: 4 Lamboglia 34: 4 Rigoir 19: 6
DARTON 1972, 185, n. I: 4 Lamboglia 35: 4 Rigoir 20: 6
Lamboglia I .:3 A: 5 Lamboglia 37: 4 Rigoir 21: 6
Lamboglia r /3 B: 5 Lamboglia 38: 4 Rigoir 22: 6
Lamboglia 1 i3 C: 5 Lamboglia 45: 5 Rigoir 23: 6
Lamboglia 2: 4 Lamboglia 76: 4 Rigoir 24 a: 6
Lamboglia 2137: 5 LAMilOGLIA 1958, 32 4: 4 Rigoir 24 b: 6
Lamboglia 3: 5 Rigoir I :6 Rigoir 25: 6
Lamboglia 3/8: 5 Rigoir 2: 6 Rigoir 26: 6
Lamboglia 4: 4 Rigoir 3 a: 6 Rigai:; 27: 6
Lambog.iia 4.19: 3 Rigoir 3 b: 6 Rigoir 28: 6
Lamboglia 4/23: 3 Rigoir 3 e: 6 Rigoìr 29: 6
Lamboglia 4/36: 4; 5 Rigoir 4: 6 Rigoir 30: 6
Lamboglia 8: 4 Rigoir 5 a: 6 Rigoir 3r: 6
1
Larnboglìa 8 35: 4 Rig()ir 5 b: 6 Rigoir 32: 6
Lamboglia 9 a: 3 Rìgoir 6 a: (, Rigoir 33: 6
Lamboglia 9 b: 3 Rigoir 6 h: 6 Rigoìr ,.
3'' 6
Lamboglia 9 D: 5 Rìgoir 6 e: 6 Rigoìr 36: 6
Lambnglia IO: 3 Rìgoir 7: 6

CERAMICA PALESTINESE

HAYES r972, fig, 93, I: 249 f-IAYES I9i2, fig. 93, 2: 249

270
TAVOLE
CERAMICA NARBONESE
T
TAV. I:

r. Forma Larnboglia 9 a. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 308). Pag. 3.


2. Forma Lamboglia 9 b. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 308). Pag. 3.
3. Forma Lamboglia 10. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 309). Pag. 3.
4. Forma Lamboglia 32. Valence. (LAMBOGLIA 1958, p. 316). Pag. 3.
5. Forma Lamboglia 4!9- Vaison. (LAMBOGLIA 1958, p. 306). Pag. 3.
6. Forma Lamboglia 4;9. Marseille. (DARTON 1972, p. r5r). Pag. 3.
7. Forma Lamboglia 4/9. St. Rémy. (DARTON 1972, p. r51). Pag. 3.
8. Ponna Lamboglia 4/23. St. Rémy. (DARTON 1972, p. ISO). Pag. 3.
9. Forma l.amboglia 4/36, Vaison. (LAMBOGLIA 1958, p. 305). Pag, 4,
ro. Forma Lamboglia 4/36. Ventimiglia, (LAMBOGLIA 195S, p. 304). Pag. 4,
IL Forma Lamboglia 4, St. Rémy. (DARTON 1972, p. r50), Pag. 4.
12. Forma Lamboglia 4. Vaison. (DARTON 1972, p. 151). Pag. 4.
13. Forma Darton I9i2, 36. Vaìson. (DARTON 1972, p. r73). Pag. 4.
14, Forma Darton r972, I9. St. Rémy. (DARTON 1972, p. r66). Pag. 4.
15. Forma Lamboglia 31. Vaison. (LAMBOGLIA 1958, p. 315). Pag. 4.
16. Forma Lamboglia 33. Vaison. (LMiBOGLIA 1958) p. 316). Pag. 4.
r 7, Forma Lamboglia 4;'36, Ventimiglia. (LAMBOG!.IA 1958, p. 304). Pag. 4.
TAVOLA I

3
4

5 6

.',7'

8 10

11

13

12

14

15 16 17
CERAMICA NARBONESE

TAV. Il:

I. Forma Lamboglia 8. Barbegal, Arles. (DARTON 1972, p. 155). Pag. 4.


2. Forma lambog/ia 8. Vaison. (DARTON 1972, p. 154). Pag. 4.
3. Forma lamboglia 8. Cavaillon. (LAMBOGLIA 1958, p. 306). Pag. 4.
4. Forma Lamboglia 8. Vaison. (LAMBOGLIA 1958, p. 307). Pag. 4.
5. Forma Lamboglia 8. Venrimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 307). Pag. 4.
6. Forma lamboglia 8. Cavaillon. (LAMBOGLIA 1958, p. 306). Pag. 4.
7. Ferma Darron 1972, 1/3. St. Rémy. (DARTON 1972, p. 145). Pag. 4.
8. Forma Lamboglia 2. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 302). Pag. 4.
9. Forma Lamboglia 2. St. Rémy. (LAMBOGLIA 1968, p. 303). Pag. 4.
IO. Forma Lamboglia 2. Vaison. (LAMBOGLIA 1958, p. 302). Pag. 4.
II. Forma Lambog/ia 2. St. Rémy. (DARTON 1972, p. 147). Pag. 4.
12. Forma Lamboglia 2. St. Rémy. (DARTON 1972, p. 146). Pag. 4.
13. Forma Lamboglia 35. Vaison. (LAMBOGLIA 1958, p. 318). Pag. 4.
14. Forma Lamboglia 8/35. Tarragona. (LAMBOGLIA r958, p. 318). Pag. 4.
TAVOLA Il

4 5

2 7 3

6 8

11

9 10

12

I
13 14
CERAMICA NARBONESE

T,w. III:

r. Forma Lamboglia 18. Aries. (LAMBOGLIA 1958, p. 3rn). Pag. 4.


2. Forma Darlon 1972, I 2. Vaison. (DARTON 1972, p. 158). Pag. 4.
3. Forma Darron 1972, 12. Vaìson. (DARTON 1972, p. 158). Pag. 4.
4. Fom,a Lamboglia 38. Vaison. (LAMBOGLIA 1958, p. 311). Pag. 4.
5. Forma Lamboglia 24,'25. Vaison. (LAMBOGLIA 1958, p. 3II). Pag. 4-
6. Forma Lamboglia 24'25. St. Rémy. (LAMBOGLIA 1958, p. 311). Pag. 4.
7. Forma Darton ,972, 44. St. Rémy. (DARTON 1972, p. t76). Pag. 4.
8. Forma Lamboglia 34. St. Rémy. (DARTON 1972, p. 171). Pag. 4.
9. Forma Lamboglia 34. Orange. (LAMBOGLIA 1958, p. 317). Pag. 4.
IO. Forma Darron 1972, 28, n. 2. Nimes, Museo. (DARTON 1972, p. 168). Pag. 4.
rr. Forma Darton 1972, n. I. Vaison. (LA.MBOGLIA 1958, p. 313). Pag. 4.
12. Forma Lamboglia 28. Nirnes, Museo. (DARTON 1972, p. 168). Pag. 4.
13. Forma Lamboglia 28 A. Vaison. (LAMBOGLIA 1958, p. 314). Pag. 4.
14. Forma Darwn 1972, 14, nn. 1-2. Avignone. (DARTON 1972, p. 160). Pag. 4.
15. Forma Darton 1972, 14, nn. 1-2. St. Rémy. (DARTON 1972) p. 161). Pag. 4.
16. Forma Lamboglia 26. Vaison. (LAMBOGLIA 1958, p. 312). Pag. 4.
TAVOLA III

I
1
ì
2

-- -- - ·--- -----,-

3
4

7
5 6

8 9

10 11 12

15

13 14 16
CERAMICA NARBONESE

TAV. IV:

r. Forma Lamboglia 30. Vaison. (LAMBOGLIA 1958, p. 315). Pag. 4.


2. Forma Lamboglia 29. Arles. (LAMBOGLIA 1958, p. 314). Pag. 4.
3. Forma Darton 1972, 15. St. Rémy. (DARTON 1972, p. 162). Pag. 4.
4. Forma Darton 1972, 29, n. I, Lagnes, Vaucluse. (DARTON 1972, p. 169). Pag. 4.
5. Forma Darton r972, 13. St. Rémy. (DARTON 1972, p. 159). Pag. 4.
6. Forma Lamboglia 76. Vaison. (LAMBOGLIA 1958, pp. 326-327). Pag. 4.
7. Fnrma Darton 1972, 16. Arles. (DARTON 1972, p. 164). Pag. 4.
8. Forma Lamboglia 37. Trinquetaille, Arles. (DARTON 1972, p. 180). Pag. 4.
9. Forma Lamboglia 37. Banon, Basses Aìpes. (LAMBOGLIA 1958, p. 324). Pag. 4.
TAVOLA IV

2 3 4

5a

68 5b 7

6b 9
CERAMICA NARBONESE

TAV. V:

r. Forma Lamboglia 37. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 319). Pag. 4.


2. Forma Lamboglia 37. St. Rérny. (LA.MBOGLIA 1958, p. 321). Pag. 4.
3. Forma Lamboglia 37. St. Rémy. (DARTON 1972, p. 179). Pag. 4.
4. Forma Lamboglia 37. Valence. (LAMBOGLIA 1958, p. 323). Pag. 4.
5. Ponna Darton 1972, 39. Barbegal, Arles. (DARTON 1972, p. 182). Pag. 4.
6. Forma Darton 1972, 185, n. 1. Orange. (DARTOK 1972, p. 185). Pag. 4.
7. Forma Larnboglia 1958, 324. Valence. (LAMBOGLIA 1958, p. 324). Pag. 4.
8. Forma Darton 1972, 44. Vaison. (DARTON 1972, p. 184), Pag. 4.
9. Forma Darwn 1972, 183. St. Rémy. (DARTON 1972, p. 183). Pag. 4.
I0·-72. Molìvi decorativi. (DARTON 1972, pp. 186-188). Pag. 4.
TAVOLA V

4
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67
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68 69 70
ét' 71 72
CERAMICA NARBONESE

TAV. VI:

r. Forma Lamboglia 9 B. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 173). Pag. 5.


2. Forma Lamboglia 4,1]6. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 171). Pag. 5.
3. Forma Lamboglia 33. Ventimiglia. (LAMBOGUA 1958, p. 177). Pag. 5.
4. Forma Lamboglia 3/8. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 172). Pag. 5.
5. Forma Lamboglia 3. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 172). Pag. 5.
6. Forma Lamboglia 3. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 172). Pag. 5.
7. Forma Lamboglia 1/3A. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958) p. 168). Pag. 5.
8. Forma Lamboglia 1/3 B. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 169). Pag. 5.
9. Forma Lamhoglia 2(37. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 171). Pag. 5.
IO. Forma Lamboglia 1/3 C. Nimes. (LAMBOGLIA 1958, p. 169). Pag. 5.
II. FIJl'ma Lamboglia 45. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 178). Pag. 5.
12. Forma Lamboglia 24/25. Arles. (LAMBOGLIA 1958, p. 174). Pag. 5.
13. Forma Lamboglia 19. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 173). Pag. 5.
14. Forma Lamboglia 19. Ventimiglia. (LA.MBOGLIA 1958, p. 173). Pag. 5.
15. Forma Lamboglia 14. St. Andéol. (LAMBOGLIA 1958, p. 174). Pag. 5.
16. F=a Lamboglia 14. Cavaillon. (LAMBOGLIA 1958, p. 174). Pag. 5.
17. Forma Lamboglia 28. Ventimiglia. (LAMBOGIIA 1958, p. 176). Pag. 5.
18. Forma Lamboglia 14/26. Mazan. (LAMBOGLIA 1958, p. 175). Pag. 5.
TAVOLA VI

2 5 6

7 8 9

10 11

13 14
12

/ I
I i,

15 16 17 18
CERAMICA NARBONESE

TAV. VII:

I. Forma Rigoir 4. Marsiglia. (RIGOIR 1968, p. 219). Pag. 6.


2. Forma Rigoir 8. Marsiglia. (RIGOIR 1968, p. 223). Pag. 6.
3. Ponna Rigoir 11. Marsiglia. (RIGOIR 1968, p. 225). Pag. 6.
4. Forma Rigoir 12. Aix. (RIGOIR 1968 1 p. 225). Pag. 6.
5. Forma Rigoir I. Nimes. (RlGOIR 1968, p. 214). Pag. 6.
6. Forma Ri'goir 30. Aix. (RIGOIR 1968, p. 221). Pag. 6.
7. Forma Rigoir 5 a. Marsiglia. (RIGOIR 1968, p. 221). Pag. 6.
8. Forma Rigoir 34. Marsiglia. (RlGOIR 1968, p. 225). Pag. 6.
9. Forma Rigoir 33. Marsiglia. (RIGOIR 1968, p. 225). Pag. 6.
IO. Forma Rtgoìr 5 b. Pas-de-la-Selie. (RlGOIR 1968, p. 221). Pag. 6.
1I. Forma Rigoir IO. Marsiglia. (RlGO!R 1968, p. 225). Pag. 6.
12. Forma Rigoir I 3. Marsiglia. (RlGOIR 1968, p. 225). Pag. 6.
13. Forma Rigot"r ]I. Marsiglia. (RIGOIR 1968, p. 223). Pag. 6.
14. Forma Rigoir 14. Marsiglia. (RIGOIR 1968, p. 225). Pag. 6.
TAVOLA VII

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14
13
CERAMICA NARBONESE

TAV. VIII:

r. Ponna Rigoir 21. Marsiglia. (RIGOIR 1968, p. 230). Pag. 6.


2. Forma Rigoir 7. Pas-de-la-Selle. (RlGOIR 1968, p. 223). Pag. 6.
3. Forma Rigoir 6 a. St. Blaise. (RIGOIR 1968, p. 221). Pag. 6.
4. Forma Rigoir 19. Marsiglia. (RIGOIR 1968, p. 230). Pag. 6.
5. Forma Rigoir 6 b. Pas-de-la-Selle. (RrGOIR 1968, p. 222). Pag. 6.
6. Forma R1i;oir 6 c. St. Blaise. (RlGOIR 1968, p. 222). Pag. 6.
7. Forma Rigoir 36. Mezerac. (RlGOIR 1968, p. 229). Pag. 6.
8. Forma R1g01i· 16. Cascades. (RlGOIR 1968, p. 226). Pag. 6.
9. Forma Rigoir 32. Marsiglia. (RlGOIR 1968, p. 233). Pag. 6.
ro. Forma Rigoir 9 a. St. Blaise. (RlGOlR 1968, p. 224). Pag. 6.
II. Forma R1goir 9 b. Narbona. (RlGOIR 1968, p. 224). Pag. 6.
I2. Forma Rigoir 15 b. Cascades. (RIGOIR 1968, p. 226). Pag. 6.
r3. Forma R,goir 17. Rognac. (RlGOIR 1968, p. 227). Pag. 6.
14. Forma Rigoir 15 a. Narbona. (RlGOlR 1968, p. 225). Pag. 6.
15. Forma Rigoir 20. Carrelet. (RlGOlR 1968, p. 230). Pag. 6.
TAVOLA VIII

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13 15 14
CERAMICA NARBONESE
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TAV. IX:

r. Forma Rigoir 2. Rognac. (RIGOIR 1968, p. 217;. Pag. 6.


2. Forma Rigoir J a. Pas-de-la-Selle. (RIGOIR 1968, p. 217). Pag. 6.
3. Forma Ri'goir 3 b. Ginevra. (RIGOIR 1968, p. 218). Pag. 6.
4. Forma Rigoir 3 c. Marsiglia. (RlGOIR 1968, p. 218). Pag. 6.
5. Parma Rigoir 29. Marsiglia. (RlGOIR 1968, p. 233). Pag. 6.
6. Forma Rigoir 24 a. Marsiglia. (RIGOIR 1968, p. 231). Pag. 6.
7. Forma Rigoir 22. St. Blaise. (RIGOIR 1968, p. 230). Pag. 6.
8. Forma Rigoir r8. Marsiglia. (RIGOIR 1968, p. 227). Pag. 6.
TAVOLA IX

2 4

8
f
CERAMICA NARBONESE

TAV. X:

1-2. Forma Rigoir 25. Marsiglia. (RIGOIR 1968, p. 232). Pag. 6.


3-4. Forma Rigoir 24 b. Marsiglia. (RIGOIR 1968, p. 231). Pag. 6.
5-6. Forma Rigoir 23. St. Bìaise, .Marsiglia. (RIGOIR 1968, p. 231). Pag. 6.
7. Forma Rigoir 26. Marsiglia. (RIGOIR 1968, p. 232). Pag. 6.
8-9. Forma Rigoir 27. Marsiglia. (RIGOIR 1968, p. 232). Pag. 6.
IO. Forma Rigoir 28. La Savoye. (RIGOIR 1968, p. 232). Pag. 6.
rr-55. Motivi decorativi. La Savoye. (RlGOIR 1960, p. 40 ss.). Pag. 6.
TAVOLA X

2 4

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11 12 13 15 16 17 18 18 20 21 22 23 24 25

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40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55
CERAMICA NARBONESE

TAV. Xl:

r-127. Morivi decorativi. La Savoye. (RIGOIR 1960, p. 40 ss.). Pag. 6.


TAVOLA Xl

2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

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CERAMICA NARBONESE

TAV. XII:

r-70. Motivi decorativi. La Savoye. (RIGOIR 1960, p. 40 ss.). Pag. 6.


71 a. Forma Hayes ,972, fig. 90 a. Corinto. (HAYES 1972, p. 405). Pag. 7.
71 b-c. Forma Hayes 1972, fig. 91 a. Corinto. (HAYES 1972, p. 405). Pag. 7.
72 a. Forma Hayes 1972, fig. 90 b. Corinto. (HAYES 1972, p. 405). Pag. 7.
72 b. Forma Hayes 1972, fig. 91 b. Corinto. (HAYES 1972, p. 405). Pag. 7.
73. Forma Hayes I9i2, fig. 90 c. (HAYES 1972, p. 405). Pag. 7.
74. Morivi decorarivi. (HAYES 1972, fig. 91 e). Pag. 7.
75. Motivi decorativi. (HAYES 1972, fig. 9r d). Pag. 7.
TAVOLA XII

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71 a 72 a 73

72 b

71 b

71 e 74 75
T
CERAMICA AFRICANA

TAV, XIII:

I. Forma Hayes I. Rabat, Malta. (HAYEs 1972, p. 20, fig. 2, 1, n. 1). Pag. 22.
2-4. Tipo Lamboglia 18ì3r. Tipasa. (BARADEZ 1961, p. 29, tav. V, tomba XIV a). Pag. 23.
Tipo Hayes 5 B. Londra, London Museum. (HAYES 1972, p. 28, fig. 3, 5, n. 8). Pag. 23.
Tipo Lamboglia r8. Tharros. (HAYES 1972, p. 28, fig. 3, 5, n. 26). Pag. 23.
5-8. Tipo Lamboglia 5. Londra, British Museum. (HAYES 1972, p. 20, fig. 2, 4, n. I). Pag. 23.
Vari'ante Salomonson A2. Raqqada. (SALOMONS0N 1968, p. 99, fig. 14, A2). Pag. 23.
Variante Salornonson A25 b. Raqqada. (SALOM0NS0N 1968, p. ro8, fig. 23, A25 b). Pag. 23.
Tipo Hayes 4 B. Tharros. (HAYEs 1972, p. 20, fig. 2, 4, n. 14). Pag. 23.
9. Forma Lamboglia I/. Sassari, Museo G. A. Sanna. (LAMBOGLIA 1958, p. 285). Pag. 24.
ro. Forma Hayes 2. Germa, Libia. (HAYEs 1972, p. 20, fig. 2, 2, n. r). Pag. 24.
II. Forma Hayes 2. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BoNINU 1971-72, p. 301) fig. 6). Pag. 24.
12-14. Tipo Salomonson AI. Cambridge, Fitzwilliam Museum. (HAYES 1972, p. 20, fig. 2, 3, n. 2). Pag. 24.
Tipo Lamboglia 4!]6A. Germa. (HAYEs 1972, p. 20, fig. 2, 3, n. 23). Pag. 24.
Tipo Lamboglia 4i36B. Germa. (HAYES 1972, p. 20, fig. 2, 3, n. 88). Pag. 24.
r5-19. Tipo Salomonson A9 a. Tharros. (HAYES 1972, p. 28, fig. 3, 6, n. 1). Pag. 25,
Tipo Salomonson A9 a. Germa. (HAYES 1972, p. 28, fig. 3, 6, n. 2). Pag. 25.
Variante Salomonson A9 b. Raqqada. (SALOMONSON r96.8, p. ro2, fig. 17, A9 b). Pag. 25.
Tipo Lamboglia 23. Tharros. (HAYES 1972, p. 28, fig. 3, 6, n. 17). Pag. 25.
Tipo Hayes 6C. Parigi, Louvre. (HAYES t972, p. 28, fig. 3, 6, n. 41). Pag. 25.
TAVOLA XIII

2 3

4 5

8 9

10 11 12

13 14

15

17 18 18
CERAMICA AFRICANA

TAV. XIV:

1-2. Tipo Lamboglia 7 a. Les Blais, Var. (LAMBOGLIA 1958, p. 270, 7 a). Pag. 26.
Tipo Lamboglia 7 b. Ampurias. (LAMBOGLIA 1958, p. 271, 7 b). Pag. 26.
3-7. Tipo Lambog/ia 1 a. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 262, r a). Pag. 26.
Ti'po Lamboglia I b. Tunisia, Sousse?. (HAYES 1972, p. 32, fig. 4, 8, n. 3). Pag. 26.
Tipo Lambog/ia I b. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 262, 1 b). Pag. 26.
Tipo Lambog/ia I c. Ostia. (HAYES r972, fig. 4, 8, n. 32). Pag. 26.
Ti'po Lamboglia I c. Luni. (LAMBOGLIA 1958, p. 262, I e). Pag. 26.
8-12. Tipo Lamboglia 2 a. Ostia. Pag. 27.
Tipo Lambog/ia 2 a. Sparta. (HAYEs 1972, p. 32, fig. 4, 9, n. 2). Pag. 27.
Tipo Lamboglia 2 a. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 264, 2 a). Pag. 27.
Tipo Lamboglia 2 b. Mainz, ROmisch-germanisches Zentralrnuseum. (HAYES 1972, p. 32, fig. 4, 9, n. r6). Pag. 27.
Tipo Lamboglia 2 c. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 264, 2 e). Pag. 27.

13. Forma Hayes 13. Atene. (HAYES 1972, p. 36, fig. 5, 13, n. r). Pag. 27.
14. Forma Lamboglia 20. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BONINU 1971-72, p. 322, fig. 23). Pag. 28.
15. Forma Lamboglia 20. Tarragona. (LAMBOGLIA 1958, p. 288). Pag. 28.
16--17. Tipo Lamboglia 19. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BoNIN"u 1971-72, p. 322, fig. 22). Pag. 28.
Tipo Hayes 22, n. 3. University of Michigan. (HAYES 1972, p. 46, fig. 7, 22, n. 3). Pag. 28.
TAVOLA XIV

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6 7

10 11 12

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14 16

15 17
CERAMICA AFRICANA

TAV. XV:

1-2. Tipo 1i Ostia III 1i, fig. 281. Ostia. (Ostia III, fig. 28I). Pag. 29.
Tipo << Ostia IJI 1), fig. 282. Ostia. (Ostia III, fig. 282). Pag. 29.
3. Forma Lamboglia 6. Cimiez. (MoUCHOT 1963, p. 140, n. 3). Pag. 29.
4. Forma ((Atlante)) rav. XV, 4. Cartagine. Pag. 29.
5-7. Forma Lamboglia 19 bis. Firenze, Museo Archeologico. (LAMBOGLIA 1958, p. 287). Pag. 29.
Forma Lamboglia 19 bis. Valencia. (LAMBOGLIA I 958, p. 287). Pag. 29.
Varianze Salomonson A10. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. w3, fig. 18, Aro). Pag. 29.
8. Forma Lamboglia 10. Sidi Daoud, Mysia, Tunisia. (HAYES 1972, p. 46, fig. 7, 19, n. 1). Pag. 30.
6-"IO. Tipo Hayes II. Ostia. Pag. 30.
Tipo Hayes II. Cartagine. Pag. 30.
11-16. Tipo Carandini 1976, fig. I. Cartagine. (CARANDINI 1976, p. 50, fig. r). Pag. 30.
Tipo Carandini I976, fig. 2. Sperlonga. (CARANDINI 1976, p. 50, fig. 2). Pag. 30.
Tipo Carandini I976, fig. 3. Sperlonga. (CARANDINI 1976, p. 50, fig. 3). Pag. 30.
T{po Hayes 10, nn. I, 4. Tripoli. (HAYES 1972, p. 36, fig. 5, ro, n. 4). Pag. 31.
Tipo Lamboglia 21. Valencia. (LAMB0GLJA 1958, p. 288). Pag. 31.
Tipo Hayes 10, n. 3. Ostia. (CARANDINI 1976, p. 51, fig. 6). Pag. 31.
TAVOLA XV

2 3

11
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16
CERAMICA AFRICANA

TAV. XVI:

r-3. Tipo Carandini 1976, fig. 7. Cartagine. (CARANDINI 1976, p. 5r, fig. 7). Pag. 31.
Tipo Carandini 1976, fig. 8. Cartagine. (CARANDlNl 1976, p. 51, fig. 8). Pag. 3r.
Tipo Carandini 1976, fig. 9. Cartagine. (CARANDINI 1976, p. 51, fig. 9). Pag. 3r.
4--6. Tipo Lamboglia 9 b. Ampurias. (LAMBOGLIA 1958, p. 274, 9 b). Pag. 3r.
Tìpo Lamboglia 9 a. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BONINL' 1971-72, p. 320, fig. 21). Pag. 3r.
Tipo Lamboglia 9 a2 • Tarragona. (LAMBOGLIA 1958, p. 275, 9 a 2). Pag. 31.
7-9. Forma Lamboglia 3 a. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1941, p. 13, 3 e). Pag. 32.
Fonna Lamboglia 3 a. Corinto. (HAYES 1972, p. 40, fig. 6, 141 n. r). Pag. 32.
Variante Martin-Mascarell 1969,fig. 11., n. I. Liria, Spagna. (MARTIN-MASCARELL 1969, p. 37, fig. rr, n. r).
Pag. 32.
ro-14- Tipo Lamboglia 3 c1 • Londra, London Museum. (HAYES 1962, p. 40, fig. 6, r6, n. 1). Pag. 32.
Tipo Lamboglia 3 c1• Barcellona. (ADROER 1963, p. rr8, n. 7519). Pag. 32.
Variante Salomonson A12. Raqqada. (SALOMONSON 19681 p. IOJ, fig. r8, A12). Pag. 32.
Variante Salomonson A12b. Raqqada. (SAL0M0NS0N 1968, p. 104, fig. 19, Ar2 b). Pag. 32.
Tipo Hayes 16, n. 16. Mariana, Corsica. (JODIN r97r, p. 9, fig. 25). Pag. 32.
15. Forma Lamboglia ] ci. Tarragona. (LA.M.BOGLIA r958, p. 266, 3 c1 ). Pag. 33.
I6. Forma Lambogha J b1 • Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BONINU r97r-72, p. 298, fig. 4). Pag. 33.
TAVOLA XVI

4 5

7 8

s 10 11

12 13

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CERAMICA AFRICANA

TAV. XVII:

r. Forma Lamboglia 3 b1• Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BON"INU 1971-72, p. 299, fig. 5). Pag. 33.
2--4. Tipo Hayes 14 B, n. II. Javea, Spagna. (MARTIN-SERRES 1970, p. 35, fig. 17, n. 46). Pag. 33.
Tipo Lamboglia J b'. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 265, 3 b'). Pag. 33.
Tipo Lamboglia 3 b2 • Tahadart, Marocco. (PONSICH-TARRADELL 1965, p. 45, fig. 28). Pag. 33.
5-10. Tipo Hayes 14!r7, n. I. Tharros. (HAYES 1972, p. 40, fig. 6, 14ir7, n. r). Pag. 34.
Tipo Lamboglia 3/8. Tarragona. (LAMBDGLIA 1958, p. 272). Pag. 34.
Tipo Lamboglia 8 e 8 bis. Tarragona. (LAMBOGLIA 1958, p. 272). Pag. 34.
Tipo « Ostia I», fig. 57. Ostia. (Ostia I, fig. 57). Pag. 34.
Variante Fallico 1969-70, fig. 3, n. 13. Chiaromonte, Sicilia. (FALLICO 1969-70, p. 15, fig. 3, n. 13). Pag. 34.
Varianze Hayes 17 B, n. II. TW1isia. (HAYES 1972, p. 40, fig. 6, 17, n. 11). Pag. 34.
rr-r2. Tipo Lamboglia 22 a . •>\.rles. (LA.MBOGLIA 1958, p. 290, 22 a). Pag. 34.
Tipo Lambog/ia 22. Valence. (LANlBOGL!A 1958, p. 290, 22). Pag. 34.
13. Parma Lamboglia 35. Ostia. (Ostia IV, fig. 190). Pag. 34.
14. Parma Lamboglia 24. Ibiza. (LAMBOGLIA 1958, p. 292). Pag. 34.
15. Forma Larnboglia 24/25. St. Chamas, Francia. (LAMBOGLIA 1958, p. 293). Pag. 35.
16. Forma i' Osria I ;1, fig. 27. Ostia. (Ostia I, fig. 27). Pag. 35.
17. Forma << Atlante >I, tav. XVII, IJ. Pag. 35.
18-19. Tipo « Ostia I», fig. 86. Ostia. (Oszia I, fig. 86). Pag. 35.
Tipo Hayes JI, nn. 2, 6. Ostia. (Ostia I, fig. 88). Pag. 35.
TAVOLA XVII

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CERAMICA AFRICANA

TAV, XV!ll:

I. Tipo Hayes 31, nn. 2, 6. Ostia. (Ostia I, fig. 87). Pag. 35.
2, Forma Salomonson A3, Raqqada, (SALOMONSON 1968, p. 99, fig. 14, A3). Pag. 36.
3. Forma Salomonson Ar7. Raqqada. (SALOMONSON r968, p. 106, fig. 21, Ar7). Pag. 36.
4. Forma Salomonson A2r. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. 106, fig. 21, A2r). Pag. 36.
5. Forma Salomonson A24. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. 107, fig. 22, A.24). Pag. 36.
6. Forma Salomonson A22. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. 106, fig. 21, A.22). Pag. 36.
7. Forma Salomonson A4. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. roo, fig. 15, A4). Pag. 37.
8-ro. Tipo Pal/arés 33 bis (Cfr, anche tav. CXXXI, 4). Tunisia, (PALLARÉS 1960, p. r86). Pag. 37.
Tipo Pal/arés 33 bis. Cherchel. Pag. 37.
Tipo Pa/larés 33 (Cfr. anche tav, CXXXI, 5). Tunisia, (PALLARÉS 1960, p. 286). Pag. 37,
II. Forma Saiomonson A27. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. 97, fig. II, A27; disegno da fotografia). Pag. 37.
12. Forma Hayes 142. Parigi, Louvre. (HAYEs 1972, p. 174, fig. 34, 142, n. r). Pag. 37.
13-r5. Tipo Hayes 131, nn. 1-2; 132, n. 3. Tipasa. (LANCEL 1970, p. 230, fig. 76, n. 3). Pag. 38.
Tipo Hayes 131, nn. 3-4; 132, n. I. Pollentia, Maiorca. (ALMAGR0-A..MoR6s 1953-54) p. 259) fig. r8, n. 2).
Pag. 38.
Tipo Hayes r31, nn. 3-4; 132, n. r. Pollentia, (ALMAGRO-AMORÒS 1953-54, p. 259, fig. 18, n, 3). Pag, 38,
TAVOLA XVIII

3 4

5 6

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8 9 10

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CERAMICA AFRICANA
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TAV. XIX:

r~4. Tipo Hayes 131, nn. 3-4; 132, n. 1. Mevlehane, Grecia?. (HAYES 1972, p. 174, fig. 34,132, n. 1). Pag. 38.
Tipo Pallarés 14A. Tunisia. (PALLARÉS 1960, p. 280, 14A). Pag. 38.
Tipo Lamboglia 14A. Arles. (LAMBOGLIA 1958, p. 282, 14A). Pag. 38.
Tipo Hayes 135, n. 5. Beja, Tunisia. (HAYES 1972, tav. III e; disegno da fotografia). Pag. 38.
5-8. Tipo Hayes 134. La Malga, Cartagine. (HAYES 1972, tav. III a; disegno da fotografia). Pag. 38.
Tipo Hayes 138, n. 3. Mariana, Corsica. (JomN 1971, p. 18, fig. 54). Pag. 38.
Tipo Pallarés 14. Tun;.sia. (PALLARÉS 1960, p. 280). Pag. 38.
Tipo Lamboglia 14. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 282). Pag. 38.
9. Forma Pallarés 28. Tunisia. (PALLARÉS 1960, p. 284). Pag. 39.
IO. Forma Pallarés 28. Tipasa. (BARADEZ 1962, p. 19, tav. II, tombe III-IV, g). Pag. 39,
II-12. Forma liaJ.1es 144. Ksour-es-Saf, Tunisia. (HAYES 1972, tav. Vb; disegno da fotografi.a). Pag. 39.
Variame Hayes 144, n. 3. Ostia. Pag. 39.
13. Forma Lamboglia 27. Ostia. (LAMBOGLtA 1958, p. 294). Pag. 39.

14. Forma Lamboglia 26 b. lbiza. (LAMBOGLtA 1958, p. 294, 26 b). Pag. 40.
r5. Fonna Pallarés 26A. Tunisia. (PALLARÉS 1960, p. 283, 26A). Pag. 40.
16. Forma Pallarés 26A bis. Tunisia. (PALLARÉS 1960, p. 283, 26A). Pag. 40.
17. Forma Hayes 139. Tipasa. (LANCEL 1970, p. 230, fig. 76, n. r). Pag. 40.
18. Forma Pallarés 26B. Tunisia. (PALLARÉS 1960, p. 283, 26B). Pag. 41.
TAVOLA XIX

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CERAMICA AFRICANA

TAV. XX:

I. Forma Pallarés 26B bis. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. 105, fig. 20, A14). Pag. 4r.
2. Forma Pallarés 30C. Tunisia. (PALLARÉS 1960, p. 285, 30C). Pag. 4r.
3. Forma Pallarés 30A. Tunisia. (PALLARÉS 1960, p. 285, 30A). Pag. 41.
4. Forma Boninu 1971-72,fig. 42 (Cfr. anche tav. CXXXII, 2). Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BONINU
1971-72, p. 348, fig. 42). Pag. 42.
5. Forma Hayes 153. Torre Annunziata. (HAYES r972, tav. VI b; disegno da fotografia). Pag. 42.
6. Forma <i Quaderni di cultura materiale)',, I, I97ì, tav. VII, 1-4. Pompei. (Quaderni di cultura materiale, r, 1977,
tav. XII, 1-4; disegno da fotografia). Pag. 42.
7. Forma Bom"nu 1971-72, fig. 4I. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BONINU 1971-72, p. 347, fig. 41).
Pag. 43.
8. Forma Hayes 154. Arles. (HAYES 1972, tav. VI e; disegno da fotografia). Pag. 43.
9. Forma Hayes 151. Torre Iacova, Lazio. (HAYES 1972, tav. VI a; disegno da fotografia). Pag. 43.
ro. Tipo Salomrmson A28. Raqqada. (SALOMONSOK 1968, p. 98, fig. r3, A28; disegno da fotografia). Pag. 43.
rr. Tipo Salomrmson A28 bis. Raqqada. (SALOMOKSON r968, p. 98, fig. r3, A28; disegno da fotografia). Pag. 43.
I2. Forma <1 Ampurias 11, 1968, p. 276, fig. 2. Ampurias. (RIPOLL PERELL0-1\liARTÌ-]USMET, in Ampurias, XXX~
r968, p. 276, fig. 2). Pag. 44.
r3. Forma Pallarés 39. Tunisia. (PALLARÉS r960, p. 288). Pag. 44.
14. Tipo Boninu 1971-72,fig. 40, Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BOKINU 1971-72, p. 346, fig. 40). Pag. 44.
TAVOLA XX

2 3

5 6 7

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10 11

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CERAMICA AFRICANA
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TAV. XXI:

I. Forma Bernabò Brea-Cavalier 1965, taz:. CCXXIII, n. 8. Lipari. (BERNAEÒ BREA-CA\'ALIER 1965, tav. CCXXIII,
n. 8). Pag. 45.
2-3. Tipo Lamboglia 12. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BONINU 1971-72, p. 343, fig. 38). Pag. 45.
Tipo Bom·nu 1971-72, fig. 37. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BONINU 1971-72, p. 342, fig. 37).
Pag. 45.
4. Forma Boninu 1971-72, fig. 43. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BONINU 1971-72, p. 349, fig. 43).
Pag. 45.
5. Forma Boninu 1971-72, fig. 39. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BONINV 1971-72, p. 345, fig. 39).
Pag. 46.
6. Forma Lamboglia 11A. Marsiglia, Musée Borély. (LAMBOGLIA 1958, p. 279, IIA). Pag. 46.
7-11. Tipo Almagro-Amoròs 1953-54, fig. II, n. 2. Pollentia, Maiorca. (ALMAGRO-AMORÒS 1953-54, p. 255, fig. 11,
n. 2 ). Pag. 46.
Tipo Lamboglia II, II bis. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BONINL: 1971-72, p. 336, fig. 33). Pag. 46.
Tipo Lamboglia II, II bis. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BONINU 1971-72, p. 340, fig. 36). Pag. 46.
Tzpo Lamboglia n, II bis. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BON!NU 1971-72, p. 339, fig. 35). Pag. 46.
Tipo Lamboglia II ter. Ibiza. (LAMBOGLIA 1958, p. 279). Pag. 46.
TAVOLA XXI

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I

8 9 10 11
CERAMICA AFRICANA

TAV. XXII:

r. Forma Salomonson A16. Raqqada. (SALOMONSON r968, p. 96, tav. III, A16; disegno da fotografia). Pag. 47,
2. Forma Salomonson A19. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. 96, tav. III, Ar9; disegno da fotografia). Pag. 47.
3. Forma Hayes 161, n. I. Pompei. (HAYES 1972, p. 174, fig. 34, 161, n. r). Pag. 48.
4. Forma Pallarés 30B. Tunisia. (PALLARÉS 1960, p. 285, 30B). Pag. 48.
5. Forma Boninu 1971-72, fig. 46. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BONINU 1971-72, p. 352, fig. 46).
Pag. 48.
6. Forma Lambog/ia 26 a. Arnpurias. (LAMBOGL!A 1958, p. 294, 26 a). Pag. 48.
7. Forma Boninu 1971-72, fig. 44. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BONINU 1971-72, p. 350, fig, 44).
Pag. 48.
8-ro. Tipo Lamboglia 13. Pollenzo, Cuneo. (LAMBOGLIA 1958, p. 281). Pag. 49.
Tipo Hayes r47, n. 3. Osuna, Siviglia. (HAYES 1972, tav. V e; disegno da fotografia). Pag. 49.
Tipo Lamboglia 13 bis. Trinquetaille, Arles. (LAMBOGLIA 1958, p. 281). Pag. 49.
TAVOLA XXII

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CERAMICA AFRICANA

TAV. XXIII:

r. Forma Salomonson A7. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. 101, fig. r6, A7). Pag. 49.
2~3. Tipo Hayes 124, n. I. Yale. (HAYES 1972, p. 174, fig. 34, 124, n. 1). Pag. 50.
Tipo Lamboglia 16 bis. Ostia. (HAYES 1972, p. 174, fig. 34, 124, n. 2). Pag. 50.
4-5. Ti'po Lamboglia 16. Genna, Libia. (HAYES 1972, p. 174, fig. 34, 121, n. r). Pag. 50.
Tipo Février 1963, fig. 1. Sétif. (FÉVRIER 1963, p. 127, fig. 1). Pag. 50.
6--9. Tipo Hayes 122B. Regione di Soussc. (HAYEs 1972, tav. II b; disegno da fotografia). Pag. 50.
Tipo Bonìnu 1971-72, fig. 29. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BONIN"C 1971-72, p. 331, fig. 29).
Pag. 51.
Tipo Baninu 1971-72, fig. 29. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. (BoNINU 1971-72, p. 332, fig. 30).
Pag. 5r.
Tipo Hayes r22A. Festour, Tunisia(?). (HAYEs 1972, tav. II a; disegno da fotografia). Pag. 51.
ID~rr. Ponna Hayes I26. Sousse. (HAYES 1972, p. r74, fig. 34, 126, n. r). Pag. 51.
Forma Hayes 126. Tipasa. (LANCEL 1970, p. 230, fig. 76, n. 6). Pag. 51.
12-15. Tipo Hayes 123, n. 3. Bulla Regia. (Cat. Alaoui 1897, tav. XLII, n. 216). Pag. 51.
Tipo Lamboglia 15. Ostia. (LAMBOGLIA 1958, p. 294). Pag. 51.
Tipo Lamboglia r5. Cartagine. (HAYES I972, tav. II e; disegno da fotografia). Pag. 51.
Variante Carandini 1969, tav. CIV. Regione di El:.Djem. (CARANDINI 1969, tav. CIV; disegno da fotografia).
Pag. 51.
16. Forma Salomonson A18. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. 96, tav. III, A18; disegno da fotografia). Pag. 52.
17. Forma Carandini 1969, fig. 1. Tunisia. (CARANDIKI 196<), p. 285, fig. r). Pag. 52.
TAVOLA XXIII

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CERAMICA AFRICANA

TAV. XXIV:

I-·3. Tipo Hayes 18, n. r. Kasserine, Tunisia. (HAYES 1972, p. 40, fig. 6, r8, n. r). Pag. 53.
Tipo Hayes 18, n. I. Ostia. (Ostia I, fig. 12). Pag. 53.
Tipo Salomonson A20. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. 106, fig. 21, A.20). Pag. 53.
4. Forma ~ Ostia 1 )>, fig. 16. Ostia. (Ostia I, fig. 16). Pag. 53.
5-·6. Tipo Hayes 27, n. II, 27!3r. Sabratha. (HAYES 1972, p. 50, fig. 8, 27, n. II). Pag. 54.
Tipo Hayes 31, nn. I, 4. Corinto. (HAYES 1972, p. 54, fig. 9, 31, n. 4). Pag. 54.
7. Forma « Ostia Il», fig. 608. Ostia. (Osria II, fig. 608). Pag. 54.
8. Forma Hayes 33, nn. 2, 5. Sabratha. (HAYES 1972, fig. 9, 33, n. 2). Pag. 54.
9. Forma Hayes 33, nn. 2, 5. Ostia. (Ostia I, fig. roo). Pag. 54.
IO. Ponna Ha~ves 30. Tripoli. (HAYES 1972, p. 50, fig. 8, 30, n. r). Pag. 55.
I I. Forma Hayes 28. Cartagine. (HAYES 1972, p. 50, fig. 8~ 28, n. r). Pag. 55.
12~r3. Tipo Hayes 29, n. I. El-Aouia. (HAYES 1972, p. 50, fig. 8, 29, n. r). Pag. 55.
Tipo Sa/omonson A25 a. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. I08, fig. 23, A25 a). Pag. 55.
TAVOLA XXIV

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CERAMICA AFRICANA

TAV. XXV:

I. Forma Salomonson A23 b. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. ro7, fig. 22, A23 b). Pag. 55.
2. Forma Salomonson A23 a. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. 107, fig. 22, A.23 a). Pag. 56.
3. Forma Sa/omonson A5. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. ro1, fig. 16, A5). Pag. 56.
4-6. Tipo Hayes 32. Tripoli. (HAYEs 1972, p. 54, fig. 9, 32, n. 1). Pag. 56.
Tipo « Ostia I», fig. 29. Ostia. (Ostia I, fig. 29). Pag. 56.
Tipo « Ostia I», fig. 31. Ostia. (Ostia I, fig. 3t). Pag. 56.
7. Forma « Ostia I», fig. 30. Ostia. (Ostia I, fig. 30). Pag. 56.
8. Forma « Ostia J ,,, fig. 32. Ostia. (Ostia I, fig. 32). Pag. 57.
9. Forma ,, Ostia I,,, fig. 34. Ostia. (Ostia I, fig. 34). Pag. 57.
IO. Forma <{Atlante)), wv. XXV, IO. Cartagine. Pag. 57.
II. Forma <1 Atlante i;., tav. XXV, II. Cartagine. Pag. 57.
12. Forma « Ostia I,,, fig. 28. Ostia. (Ostia I, fig. 28). Pag. 57.
TAVOLA XXV

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CERAMICA AFRICANA
r
TAV. XXVI:

r-+ Tipo (< 0.1ria I ,1, fig. 102. Ostia. (Ostia I, fig. ro2). Pag. 60.
Tipo (( Osria I,.,, fig. 103. Ostia. (Osria I, fig. ro3). Pag. 60.
Tipo (, Ostia I,► , fiig. rn4) 106. Ostia. (Osria I, fig. 104). Pag. 60.
Tipo (, Ostia In, jìgg. 104, 106. Ostia. (Ostia I, fig. 106). Pag. 60.
5--9. Tipo Lamboglia 41. Atene. (HAYES 1972, p. 64, fig. II, forma 48A, n. r). Pag. 60.
Tipo Lambog!ia 41. Ostia. (Osria I, fig. II3). Pag. 60.
Variante Salornonson C8. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. rr6, fig. 29, C8). Pag. 60.
Ti'po liaves 48B, nn. 6-9 1 IO(?). Sousse. (HAYES 1972, p. 64, fig. II, forma 48B, n. 8). Pag. 60.
Varianre (, Osria IV "J fig. 19_?, Ostia. (Ostia IV, fig. 193). Pag. 60.
ro--15. Tipo Hayes 49, nn. 1-6. Vaticano, Museo Sacro. (HAYES 1972, p. 68, fig. r2, forma 49, n. 1). Pag. 61.
Tipo Hayes 49, nn. 1-6. Ostia. (Ostìa I, fig. 98). Pag. 6r.
Tipo ,, Osrìa I 1\, fig. 99. Ostia. (Ostia I, fig. 99). Pag. 61.
Vàrianre Salomonson C2. Raqgada. (SALOMONSON 1968, p. II5, fig. 28, e 2). Pag. 6I.
Tipo Hayes 49, nn. 7-8. Veio. (HAYES 1972, p, 68, fig. 12, forma 49, n. 8). Pag. 61.
Tipo Hayes 62B, n. 15. Atene. (HAYES 1972, p. no, fig. r8, forma 62B, n. 15). Pag. 6r.
TAVOLA XXVI

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CERAMICA AFRICANA

TAV. XXVII:

I. Forma (i Ostia I 1), fig. 105. Ostia. (Ostia I, fig. 105). Pag. 62.
2 4. Tipo <1 Ostia I ,1, fig. 107. Ostia. (Oscia I, fig. 107). Pag. 62,
Tipo <, Osria IV))' fi.g. 192. Ostia. (Ostia IV, fig. 192). Pag. 62.
Tipo <1 Ostia IV )1, fig. 192. Ostia, Terme del Nuotatore, ambiente XIV. Pag. 62.
5. Forma ,. Ostia IV«, fig. 347. Ostia. (Ostia IV, fig. 347). Pag. 62.
6 (a-c)-7. Tipo Hayes 42, n. 1. Haidra, Tunisia. (HAYES 1972, p. 58, fig. ro, forma 42, n. r). Pag. 63.
Tipo Hayes 42, n. I. Haidra, Tunisia. (SALOMONSON 1964, n. 49) fig. f). Pag. 63.
Tipo Hayes 42, n. I. Haidra, Tunisia. (SALOMONSON 1964, n. 49, fig. f). Pag. 63.
Tipo Hayes 42, n. 2. Sperlonga, Villa di Tiberio. Pag. 63.
TAVOLA XXVII

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CERAMICA AFRICANA

TAv. XXVIII:

I···7, Tipo Larnboglia 42. Atene. (HAYES 1972, p. 64, fig. II, forma 45A, n. 2). Pag. 63.
Variante Salomonson 1971 (Cfr. anche tav. CXXXIV, 2). Amsterdam, Allard Pierson Museum. (SALOMDNSON
1971, p. 190, fìg. r6; disegno da fotografia). Pag. 63.
Variante Salomonson 1971. Ostia. Pag. 63.
Variante,, Ostia I ,1, jig. n4. Ostia. Pag. 63.
Tipo Salomonson C3. Atene. (HAYES 1972, p. 64, fig. II) forma 45B, n. 10). Pag. 63.
Tipo Salomonson C3. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. II6, fig. 29, C3). Pag. 63.
f,"arianrc Salomonson C4. Raqqada. (SAL0M0NSON 1968, p. rr6, fig. 29) C4). Pag. 63.
8. Forma i, Ostia I>), fig. II 5- Ostia. Pag. 64.
9-14. Tipo Lamboglia 40 bis. Ostia. (Osria I, fig. 92). Pag. 65.
Tipo Lambogha 40 bis. Atene. (HAYES 1972) p. 68, fig. 12, forma 50A, n. 7). Pag. 65.
Varianre Hayes 62B, n. 14. Corinto. (HAYES 1972, p, no, fig. 18, forma 62B, n. 14). Pag. 65.
Tipo Lamboglia 40. Ofoia, Unione Sovierìca. (HOLWERDA 1936, tav. VI, n, 700). Pag. 65.
Tipo Hayes 50, n. 55, Tessalonica. (HAYES 1971, p. 68, fig. r2, forma 50A:'B, n. 55). Pag. 65.
Tipo Hayes 50B, nn. 56-59, Arene. (HAYES r972, p. 68, fig. r2, forma 50B, n. 56). Pag. 65.
TAVOLA XXVIII

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CERAMICA AFRICANA

TAV. XXIX:

r. Forma \( Papeles Valencia ,ì 1962, fig. 5, nn. 58-59. Sabratha. (In corso di pubblicazione in LibAnt). Pag. 66.
2. Forma Hayes 57. Siggiewi, Malta. (HAYES 1972, p. 92, fig. I4, forma 57, n. 2). Pag. 66.
3. Forma Hayes 57. Sperlonga, Villa di Tiberio. Pag. 66.
4. Forma i, Ostia IV J>, _fig. 3. Ostia. (Ostia IV, fig. 3). Pag. 66.
5- Forma Hayes 53B. Atene. (HAYES 1972, p. 74, fig. 13, forma 53B, n. 17). Pag. 67.
6. Forma Hayes 53B. Atene. (HAYES 1972, p. 74, fig. r3, forma 53B, n. r8). Pag. 67.
7. Forma Ha_ves 75. Bolsena. (HAYES 1972, p. 122, fig. 21, forma 75, n. r). Pag. 67.
8. Forma Hayes 76, n. 7. Cartagine. Pag. 67.
9--II. Tipo Lamboglia 55A. Atene. (HAYES 1972, p. 130, fig. 23, forma 82A, n. r). Pag. 68.
Variame <, Arlante ))' rav. XXIX, 10. Sperlonga, Villa di Tiberio. Pag. 68.
Tìpo Hayes 82B. Atene. (HAYES 1972, p. 130, fig. 23, forma 82B, n. 7). Pag. 68.
12. Forma Hayes 83. Atene, J\.1useo Benaki (da Alessandria?). (HAYES 1972, p. 130, fig. 23, forma 83, n, 2).
Pag. 68.
13. Forma Hayes 84. Corinto, (HAYES 1972. p. 130, fìg. 23:1 forma 84, n. r). Pag. 69.
TAVOLA XXIX

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CERAMICA AFRICANA

TAV. XXX:

I~-2. Forma Lamboglia 43 e 43 bis. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1963, p. 155, forma 43). Pag. 69.
Forma Lamboglia 43 e 43 bis. Ventimiglia. (LAMBOGLIA r963, p. 155, forma 43 bis). Pag. 69.
3-4. Forma Lamboglia 4,46. Ostia. (LAMBOGLIA 1963, p. l 56, forma 4/46). Pag. 69.
Variante Salomonson Cro c. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. II9, fig. 31, Cro e). Pag. 69.
5-13. Tipo Lamboglia 35 e 35 bis. Sassari, Museo G. A. Sanna. (LAMBOGL!A 1963, p. 154). Pag. 70.
Tipo Lamboglia 35 ter. Ostia. (LAMBOGL!A 1963, p. 154). Pag. 70.
Tipo Hayes 44, nn. 10, 12. Bir bou Yahia, Tunisia. (HAYES 1972, p. 58, fig. ro, forma 44, n. ro). Pag. 70,
Tipo Hayes 44, n. II e 52A, n. 3. Malta. (HAYES 1972, p. 58, fig. ro, forma 44, n. II). Pag. 70.
Variante Salomonson C5. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. 115, fig. 28, C5), Pag. 70.
Variante Salomonson C10 a. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. u9, fig. 31, Crn a). Pag. 70.
Varianre Salomonson C10 b. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. 119, fig. 31, C10 b). Pag. 70.
Varianze Salomonson C10 e. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. 119, fig. 31, C10 e). Pag. 70.
Variante<• Raqqada 1> 1973, C10 c. Raqqada. (Raqqada 1973, tav. IX, fig. 42, tipo CIO e). Pag. 70.
14-16. Forma Delgado 1968, tav. III, n. I. Conimbriga. (DELGADO 1968., tav. III, dopo p. 66, n. 1). Pag. 70.
Forma Delgado 1968, tav. III, n. I. Conimbriga. (Conimbriga I975., rav. LXX, dopo p. 291, n. 71). Pag. 70.
Forma Delgado 1968, raz.J. III, n. I. Conimbriga. (Conimbriga 1975, rav. LXX, dopo p. 291., n. 74). Pag. 70.
17-18. Forma Hayes 71A. Atene. (HAYES 1972, p. II8, fig. 20, forma 71A, n. 2). Pag. 71.
Forma Hayes 71A. Tessalonica, Museo Archeologico. (HAYES 1972, p. u8, fig. 20, forma 71A, n. 1). Pag. 71.
19-20. Forma Hayes 71B. Sperlonga, Villa di Tiberio. Pag. 71.
Forma Hayes 71B. Sétìf. (FÉVRIER 1965, fig. 35, GH 7 e 8-c.3, n. 12). Pag. 71.
21-24. Forma Hayes 72, nn. 2-3?, 4-6. Sétif. (FÉVRIER 1965, fig. 35, GH 7 e 8-c.3, n. II). Pag. 7r.
Forma Hayes 72, nn. 2-3?, 4-6. Atene. (HAYES 1972, p. 122, fig. 21, forma 72B, n. 6). Pag. 71.
Forma Hayes 72, nn. 2-3?} 4-6. Atene. (Disegno di J. W. Hayes). Pag. 71.
Variante Hayes 72, rr. I. Aguntum, Austria. (ALZINGER 1955, tav. 2, n. 68). Pag. 72.
TAVOLA XXX

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CERAMICA AFRICANA

T.w.XXXI:

1·-5. Tipo Lamboglia 57. Arles. (LAMBOGLIA 1963, p. 204, forma 57). Pag. 72.
Tipo Lamboglia 57. Ksour es-Saf, Tunisia. (HAYES 1972, p. 122, fig. 21, forma 73A, n. r). Pag. 72.
Varìante Hayes 73, n. 10. Atene. (HAYES 1972, p. 122, fig. 21, forma 73A var., n. 10). Pag. 72.
Tipo Hayes 73B. Tocra, Libia. (HAYES 1972, p. 122, fig. 21, forma 73B, n. 8). Pag. 72.
Tipo Hayes 73B. Sperlonga, Villa di Tiberio. Pag. 72.
6. Forma Hayes 74. Arene. (HAYES 1972, p. 122, fig. 21, forma 74, n. r). Pag. 73.
7--9. Tipo Hayes 85A. Atene. (HAYES 1972, p. 130, fig. 23, forma 85A, n. r). Pag. 73.
Tipo Hayes 85B. Atene. (HAYES 1972, p. 130, fig. 23, forma 85B, n. 4). Pag. 73.
Tipo Hayes 85B. Sperlonga, Villa di Tiberio. Pag. 73.
IO. Forma Deneauve 1974, fig. 9, n. Il. Cartagìne. (DENEAUVE 1974, p, 155, fig, I7, n. II), Pag. 73.
II. Forma Salomonson C6. Raqgada. (SALOMONSON 1968, p. II8, fig, 30, C6), Pag. 74.
I2. Forma Salomonson C9. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. II6, fig. 29, C9). Pag. 74.
13. Tipo Salomonson VII. Tunisi, Musée du Bardo. (SALOMONSON 1968, tav. Il, n. VII). Pag. 75.
I4. Forma Salomonson V. Cartagine, Antiquarium. (SALOMONSON 1968, tav. II, n. V). Pag. 75.
15. Forma Salomonson XX. Cartagine, Anriquarium. (SALOMONSON 1968, tav. II, n. XX). Pag. 75.
16. Forma Salomonson XIV. Tunisi, Musée du Bardo. (SALOMONSON 1968, II, n. XIV). Pag. 76.
ta\',

17. Forma Salomonson XIII. Tunisi, Musée du Bardo. (SALOMONS0N 1968, tav. II, n. XIII). Pag. 76.
18. Forma (1 Atlante 1), la'l.!, XXXI, 18. Roma, Antiquarìum Comunale. Pag. 77-
19. Forma << Atlante ))' tav. XXXI, 19. Tunisi, Musée du Bardo (disegno da fotografia). Pag. ""
TAVOLA XXXI

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CERAMICA AFRICANA

T.w. XXXII:

I·-9. Tipo Hayes 32158. Ksour es-Saf, Tunisia. (HAYES 1972! p. 92, fig. 14, 32:58). Pag. 8r.
Tipo Hayes 58B, n. 15. Tunisia(?). (_ HAYES 1972_1 p. 92, fig. 14, 58B, n. 15). Pag. SI.
Tipo Hayes 58B, n. 9- Atene. (HAYES 197:, p. 92, fig. q, 58B, n. 9). Pag. 8r.
Tipo Hayes 58B, n. 9. Senrromà, Spagna. (GurrART DrRAN 1970, p. 153, fi.g. 26, n. 14). Pag. Sr.
Tipo Hayes 58B, n. 11. Atene. (HAYES 1972, p. 92, fig. 14, 58B, n. II). Pag. 8r.
Tipo Hayes 58B, n. 19, Londra, London Museum. (HAYES 1972, p. 92, fig. 14, 58B, n. 19). Pag. Sr.
Tipo Salomonson D2 a. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. 122, fig. 34, D2 a). Pag. 82.
Tipo Lamboglia 52C. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1963, p. 197, 52C). Pag. 82.
T,:po Lamboglia 52B. Arles. (LAMBOGLIA 1963, p. 197, 52B). Pag. 82.
10-13. Tipo Larnboglia 5r, 5rA. Londra, London .Museum. (HAYES 1972, p. 98, fig. r5, 59B, n. 16). Pag. 82.
Tipo Lamboglia 5r, 5rA. Atene. (HAYES 1972, p. 98, fig. 15, 59B, n. 17). Pag. 82.
Tipo Lamboglìa 5r, 51A. Londra, London Museum. (HAYES 1972, p. 98~ fig. 15, 59B, n. 9). Pag. 82.
Tipo Lamboglia 51, 51A. Sentromà, Spagna. (GUITART DuRAN 1970, p. 145, fig. 19, n . .8). Pag. 82.
TAVOLA XXXII

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CERAMICA AFRICANA

TAv. XXX!II:

r--12. Tipo Lamboglìa 51, 51A. Conimbrìga. (Conimbriga 1975, p. 299, tav. LXVII, n. 45). Pag. 82.
Tipo Fallico 1971, .fif!. 30, A149. Siracusa. (FALLICO 1971, p. 607, fig. 30, Ar49). Pag. 82.
Tipo Hayes 59, nn. 1( ?), 19. Ostia. Pag. 82.
Tipo Hayes 59, nn. 1(?), 19. Germa, Libia. (HAYES 1972, p. 98, fig. r5, 59A, n. r). Pag. 82.
Tipo Hayes 65, n. 1. Tunisia(?). (HOLWERDA 1936, tav. V, n. 647). Pag. 82.
Tipo Lamboglìa 51B. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1950, p. 181, fig. 104, n. 6). Pag. 82.
Tipo jodin-Ponsich 1960, fig. 6 a. Marocco. (JoDIN-PoNSICH 1960, p. 294, fig. 6 a). Pag. 82.
Tipo non identificato. Atene. (HAYES 1972, p. 98, fig. 15, 59B, n. 20). Pag. 82.
Tipo non idemìficmo. Iugoslavia. (CREMOSNIK 1966, tav. II, dopo p. 52, n. 20). Pag. 82.
Tipo non identificaro. Marocco. (JonIN-P0NSICH 1960, p. 294, fig. 6 a). Pag. 82.
Tipo non ìdemificaro, Tipasa. (BARADEZ 1961, p. 129, tav. IV, n. 26). Pag. 82.
Tipo non identificato. Marocco. (J0DIN-P0NS!CH 1960, p. 294, fig. 6 a). Pag. 82.
TAVOLA XXXIII

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L

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CERAMICA AFRICANA

TAV. XXXIV:

1-9. Tipo Hayes 61, nn. 1, 4, ì, 18. Germa, Libia. (HAYES I972i p. 102, fi.g. 16, 6rA, n. r). Pag. 83.
Tipo Hayes 6r, n. 13. Atene. Pagg. 83; 257.
Tipo Waagé 1948, tav. IX, n. 831 k. Atene. (Disegno di J. \\?, Hayes). Pag. 83.
Tipo Waagé 1948, tm,1. IX, n. 831 u. Gerona. (ESTEVA Cm::ANAs 1962, p. 6r, fig. 7). Pag. 83.
Tipo Waagé 1948, ta'v. IX, n. 831 u. Antiochia. (\l?AAGÉ 1948, tav. IX, n. 831 u). Pag. 83.
Tipo Hayes 61, n. 26. Tipasa. (BARADEZ 1961, p. 127, tav. III, n. 1). Pagg. 84; 259.
Tipo Hayes 61, n. 26. Londra, London Museum. (HAYES 1972, p. 104, fig. 17, 6r., n. 26). Pagg. 84; 259.
Tipo Lamboglia 53 bis. Londra, London Museum. (HAYES 1972, p. 104, fig. 17, 6rB, n. 33). Pag. 84.
Tipo Lamboglia 54 bis. Valencia. (LAMBOGLIA i 963, pp. i98-i99). Pag. 84.
TAVOLA XXXIV

9
CERAMICA AFRICANA

Tw. XXXV:

-7. Tipo Hayes 61, n. 21. Sabratha. (HAYES 1972, p. rc2, fig. r6, 61.-\, n. 21). Pag. 84.
Tipo Lamboglia 54, 54 ter. Venriwiglia. (LAMBOGLIA 1963, pp. 19-8-199). Pag. 84.
Tipo Lamboglia 541 54 rer. Tarragona. (LAMBOGLIA 1963, pp. 198-199). Pag. 84.
Tipo Ponsich 1970, fig. 93. Marocco. (PONSICH 1970, p. 375, fig. 93). Pag. 84.
Tipo Jodin-Ponsich 1960, fig. 5 . .l\farocco. (JonIN-PONSICH 1960, p. 293, fig. 5). Pag. 84.
Tipo Deneauve I972, iav. II, C771, I. Port Miou, Francia. (DENEAUVE 1972, tav. II, C771, 1). Pag. 84.
Tipo non idennf1caro riferibile alla forma cosrizuita dai Tipi precederai. Pheradi Maius. Pag. 84.
8-IL Tipo Hayes 60, nn. 1-2. Creta. (HAYES 1972, p. 98, fig. 15, 60~ n. r). Pag. 85.
Variànte ((Atlante,>, ta·v. XXXV·, 9. Atene. (Disegno ài J. \X-'. Hayes). Pag. 85.
Tipo Guéry 1970, _fig. 69. Tamedfoust, Algeria. (GUÉRY 1970> p. 292, fig. 69). Pag. 85.
T(po Guéry I970, jig. 69. Conimbriga. (Conimbriga 1975, p. 300, tav. LXVIII, n. 49). Pag. 85.
TAVOLA XXXV

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CERAMICA AFRICANA

TAV. XXXVI:

I-2. Epo "Atlante», tav. XXXVI, I. Atene. (Disegno di J. W. Hayes). Pag. 85.
Tipo <( Conimbriga 11 1975, rai'. LXXI, n. 90. Conimbriga. (Conimbriga 1975, p. 303, tav. LXXI, n. 90). Pag. 85.
3-8. Tipo Lamboglia 9A. Fondi. (Lrssr CARONNA 1971, p. 335, fig. 7, n. r). Pag. 85.
Tipo Lamboglia 9B. Ventimiglia. (LAMBOGL!A 1963, pp. 186-187, 9B). Pag. 86.
Tipo Hayes 63, n. I. Tolmeita, Libia. (HAYES 1972, p. Ilo, fig. 18, 63, n. 1). Pag. 86.
Tipo RUger 1968, fig. II, n. II. Tarragona. (RDGER 1968, fig. II, n. rr, dopo p. 258). Pag. 86.
Tipo ((Luni>) 1973, ta'D. LXVIII, n. 16. Cartagine. Pag. 86.
Tipo Lamboglia 219. Arles. (LAMBOG!.IA 1958, p. 275, 2!9). Pag. 86.
9. Forma <i Arlanre >), tav. XXXVI, 9. Cartagine. Pag. 86.
TAVOLA XXXVI

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CERAMICA AFRICANA
T

TAV. XXXVI!:

r-2. Tipo Hayes 50B, n. 60. Olimpia. (HAYES 1972, p. 68, fig. 12, 50B, n. 60). Pag. 86.
Tipo Hayes 50B, n. 61. Roma. (HAYES 1972, p. 68, fig. 12, 50B, n. 6r). Pag. 86.
3. Forma Hayes 50B;64. Ostia. (HAYES 1972, p. IIO, fig. 18, 50B/64). Pag. 87.
4. Forma Hayes 53B. Sperlonga. Pag. 87.
5-6. Tipo Hayes 64, n. I. Egitto. (HAYES 1972, p. IIO, fig. r8, 64, n. r). Pag. 87.
Tipo Hayes 64, n. 2 (Cfr. anche tav. CXXXV, 2). Tunisia. (HAYES 1972, p. no, fig. r8~ 64, n. 2). Pag. 87.
7. Forma Hayes 64, n. 4. Sperlonga. Pag. 87.
8. Forma (, Atlante 1), raz,. XXXVII, 8. Cartagine. Pag. 88.
9-·II. Tipo Hayes 67, nn. I, 4, 9. Londra. London Museum. (HAYES 1972 1 p. 114, fig. 19, 67, n. r). Pag. 88.
Tipo Hayes 67, nn. 5-6, 17, 28. Corinto. (HAYES 1972, p. 114, fig. 19, 67, n. 17). Pag. 88.
Tipo Hayes 67, nn. 5-6, Ii, 28, Tunisia, (HAYES 1972, p. II4, fig, 19, 67, n. 6). Pag. 88.
TAVOLA XXXVII

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CERAMICA AFRICANA

TAV. XXXVII!:

r-4. Tipo Hayes 67, nn. 5-6, 17, 28. Atene. (HAYES 1972, p. II4, fig. 19, 67, n. 5). Pag. 88.
Ti'-po <(Atlante)), tai·. XXXVIII, 2. Cartagine. Pag. 88.
Tipo Lamboglia 42. Ventimiglia. (LAM.BOGLIA 1950, p. 161, fig. 92, n. r). Pag. 88.
Tipo Waagé 1948, ta1J. IX, n. 870 a. Antiochia. (\X1AAGÉ 1948, tav. IX, n. 870 a). Pag. 88.
5. Forma Hayes 69. Bìserta, Tunisia. (HAYES 1972, p. II8, fig. 20, n. r). Pag. 89.
6-10. Tipo Hayes 76, nn. I, 3. Karanis, Egitto. (HAYES 1972, p. 122, fig. 21, 76, n. r). Pag. 89.
Tipo Hayes 76, nn. I, 3. Arene. (HAYES 1972, p. 122, fig. 21, 76, n. 3). Pag. 89.
Tipo Hayes 76, n. 4. Cartagine. (DENEAUVE 1974, p. 155, fig. 17, n. 6). Pag. 90.
Tipo <( Conimbriga >> 1975, tav. LXXII, n. 92. Conimbriga. (Conimbriga 1975, p. 304, tav. LXXII, n. 92).
Pag. 90.
Tipo (< Conimbrìga )) 1975, tav. LXXII, n. 92. Tamedfousr, Algeria. (GUÉRY 1970, p. 290, fi.g. 59). Pag. 90.
TAVOLA XXXVIII

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CERAMICA AFRICANA

TAV. XXXIX:

I-4. Tipo Delgado 1967, ta'V. VII, n. 88. Conimbriga. (DELGADO 19671 p. r27, rav. VII, n . .8.8). Pag. 90.
Tipo Hayes 76, n. 6. Olimpia. (HAYES 1972, p. 122, fig. 21, 76, n. 6). Pag. 90.
Tipo Hayes 76, n. 6. Cartagine. Pag. 90.
Variante (( Conimbriga 11 1975, tav. LXXI, n. 96. Conimbriga. (Conimbriga 1975, p. 303, tav. LXXI, n. 96). Pag. 90,
5. Parma Lamboglia 59. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1963, p. 205). Pag. 90.
6. Forma Lamboglia 59 ( ?). Cartagine. Pag. 90.
7. Forma <{Atlante ►>, mv. XXXIX, 7. Cartagine. Pag. 90.
8. Forma Hayes 87B. Lechaion, Grecia. (HAYES 1972, p. 134, fig. 24, 87B, n. 3). Pag. 91.
9. Forma Hayes 87B. Sperlonga. Pag. 9r.
TAVOLA XXXIX

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CERAMICA AFRICANA

TAV. XL:

I. Forma <, Atlante )Ì, tai'. XL, I. Cartagine. Pag. 9!.


2. Forma i{ Adante 1>, tav. XL,2. Cartagine. Pag. 9!.
3. Forma 1, Arlanre )) , ta'V,XL,3. Cartagine. Pag. 91.
4. Forma <( Atlame )i, tav. XL,4. Cartagine. Pag. 9!.
5. Forma ii Atlante!,, tav. XL, 5. Cartagine. Pag. 92.
6, Forma Hayes 56. Fiaes da Feira, Portogallo. (À propos des céramiques de Conìmbriga, Coimbra 1975, tav. XI).
Pag. 92.
7. Forma Hayes 56. Cartagine. Pag. 92.
8. Forma Haye, 56( '). Cartagine. Pag. 92.
9~11. Tipo <\ Atlante 1), tai.•. XL, 9. Sperlonga. Pag. 92.
Tipo Lamboglia 55B. Arene. (HAYES 1972, p. 134, fig. 24, 88, n. 1). Pag. 93.
Tipo Lamboglia 55B. Pheradi Maius, Tunisia. Pag. 93.
TAVOLA XL

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CERAMICA AFRICANA

TAV. XLI:

I. Forma Hayes 87(:. Tocra, Libia. (HAYES 1972, p. 1 34, fig. 24, 87C, n. 5). Pag. 93.
2. Forma ,, Atlanrc >i, la'V. XLl,2. Cartagìne. Pag. 93.
3. Forma ,, Arlame 11, la'l', XLI,3. Cartagine. Pag. 93.
4. Forma <• XLI,4. Sperlonga. Pag. 93.
Arlante •1, ta'D.

5. Forma Hayes 87A. Atene. (HAYES 1972, p. r34, fig. 24, 87A, n. r). Pag. 93.
6. Forma Hayes 87A. Nador. Algeria. Pag. 93.
7. Ponna Hayes 87A. Sperlonga. Pag. 93.
8. Forma lacopi ,963, fig. 158. Sperlonga. (lACOPI 1963, p. 158, fig. 158). Pag. 94.
9. Tipo Hayes 104A. Mainz, ROmisch-germanisches Zenrralrnuseum. (HAYES 1972 1 p. 162, fig. 30, rn4A., n. 3). Pag. 94.
TAVOLA XLI

J .ì
3
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CERAMICA AFRICANA

TAY, XLII:

I-4. Tipo Hayes 104A. Atene. (HAYES 1972, p. 162, fig. 30, 104A, n. 13). Pag. 94.
Tipo Hayes 104A. Barcellona. (LAMBOGLIA 1963, pp. 202-203, 55). Pag. 94-
Tipo U7aagé 1948, tav. VIII, 11. 805 a. Antiochia. (\ì?AAGÉ 1948, tav. VIIl, n. 805 a). Pag. 94.
Variante <1 Atlanre 1), tai'. XLIJ, 4. Cartagine. Pag. 94.
5-6. Forma Hayes 104-B, n. r5. Atene. (HAYES 1972, p. 162, fig. 30, 104B, n. 15). Pag. 95.
Varianre Hayes 104B, n. 16. Karanis, Egitto. (HAYES 1972, p. 162, fig. 30, 104B, n. 16). Pag. 95.
7. Forma Hayes 104C. Lechaion, Grecia. (HAYES 1972, p. 162, fig. 30, rn4C, n. 23). Pag. 95.
TAVOLA XLII

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CERAMICA AFRICANA

TAv. XLIII:

r. Forma Ha_ves 104C. Apollonia, Libia. (HAYES 1972, p. r62, fig. 30, 104C, n. 29). Pag. 95.
2. Forma HaJ,1es 104C. Saraçhane, Istanbul. (HAYES 1968, p. 209, tav. E, n. 46). Pag. 95.
3~7. Tipo Hayes 105, nn. J, 6. Corinto. (HAYES 1972, p. 164, fig. 31, 105, n. 3). Pag. 96.
Tipo Waagé 1948, la'V. VIII, n. 802 k. Antiochia. (\X,,AAGÉ 1948, tav. VIII, n. 802 k). Pag. 96.
Tipo Waagé r948, tav. VIII, n. 802 p. Antiochia. (WMGÉ 1948, tav. VII], n. 802 p). l'ag. 96.
Tipo Hayes 105, nn. 7-10, 15-16. Atene. (HAYES 1972, p. 164, fig. 31, ro5, n. 7). Pag. 96.
Tipo Hayes 105, nn. 7-10, 15-16. Apollonia, Libia. (HAYES 1972, p. 168, fig. 32, 105, n. 9). Pag. 96.
TAVOLA XLIII

7
CERAMICA AFRICANA

TAV. XLIV:

r---2. Variante Ha.ves 105, n. 13. Iznik, Turchia. (HAYES 1972, p. 164, fig. 31, 105, n. 13). Pag. 96.
Variante Hayes 105, n. 17. Emporio, Chio. (HAYES 1972, p. 164, fig. 31, 105, n. 17). Pag. 96.
3. Forma Hayes 104, n. 22. Emporio, Chio. (HAYES 1972, p. 164, fig. 31, 104, n. 22). Pag. 96.
4. Forma Hayes 89B. Lechaion, Grecia. (HAYES 1972, p. 138, fig. 25, 89, n. 7). Pag. 97.
5. Forma Hayes 89B(?). Boreum, Libia. (HAYES 1972, p. 168, fig. 32, 105, n. 19). Pag. 97.
6. Tipo Hayes 90, n. 2. Delfi. (HAYES 1972, p. 138, fig. 25, 90, n. 2). Pag. 97.
7. Forma Hayes 90, n. 4. Cartagine. Pag. 97.
8. Forma Hayes III, Tocra, Libia. (HAYES 1972, p. 170, fig. 33, III, n. r). Pag. 97.
TAVOLA XLIV

8
CERAMICA AFRICANA

T,w. XLV:

I-2. Tipo Lamboglia 60 bis. Arles. (LAMBOGUA 1963, p. 205). Pag. 98.
Tipo liayes 86, n. 2. Cartagine. (HAYES 1972 1 p. 134, fig ..:q, 86, n. 2). Pag. 98.
3-5. Tipo Hayes 103A, nn. I, ]. Cherchel. (HAYES 1972, p. 158, fig. 29_, 103, n. r). Pag. 98.
Tipo Lambogh'a 60. A1arsiglia. (LAMBOGLIA 1963, p. 205). Pag. 98.
Tipo,, Gallia,, 1962, p. 152, jig. 8. Carro, Marsiglia. (BENOÌT, in Gallia, XX, 196:.::, p. 152, fig. 8). Pag. 98.
6. Forma Hayes 103B. Karanis 1 Egitto. (HAYES 1972, p. 158, fig. 29 1 103, n. 6). Pag. 99.
1• Forma Hayes 103B. Delo. (HAYES 1972, p. 158, fig. 29, 103, n. ro). Pag. 99.
8. Forma Hayes 106. Emporio, Chio. (HAYES 1972, p. 168, fig. 32, 106, n. 2). Pag. 99.
TAVOLA XLV

8
CERAMICA AFRICANA

TAv. XLVI:

r. Forma «Michigan h, fig. J, VII, n. 6. Cartagine. Pag. 99.


2. Forma \{ Michigan I 1), fig. 3, VII, n. 6. Cartagine. Pag. 99.
3. Forma Waagé 1948, tav. VII, n. 801 f. Cartagine. Pag. roo.
4. Forma Waagé 1948, raz,•. VII, n. 8oJ f. Cartagine. Pag. mo.
5. Forma <<Atlante>), tav. XLVI, 5. Cartagine. Pag. 100.

6. Forma \(Atlante)/, tav. XLVI, 6. Cartagine. Pag. 100.

7. Fortna ,,Atlante)), ta1). XLVI, 7. Cartagine. Pag. 100.

8. Forma <i Ostia III)>, fig. 128. Sperlonga. Pag. 100.


9. Forma ((Atlante,>, ta·v. XLVI, 9. Cartagine. Pag. ror.
10. Forma <(Atlanrn, ta'v. XLVI, 10. Cartagine. Pag. ror.
TAVOLA XLVI

10
CERAMICA AFRICANA

TAv. XLVII:

I-3. Tipo ff'aagé 1948, w·v. IX, nn. 859, 862. Antiochia. (W'AAGÉ 1948, tav. IX, n. 862). Pag. ror.
Tipo Hayes 93B, nn. 19, 21. Atene. (HAYES 1972, p. 146, fig. 27) 93B, n. 21). Pag. ror.
Tipo Hayes 93B, nn. 19, 21. Cartagine. (HAYES 1972, p. 146, fig. 27, 93B, n. 23). Pag. ror.
4-6. Tipo Waagé 1948, rav. IX, n. 858. Antìochia. (\XlAAGÉ 1948, ta\'. IX, n. 858). Pag. 102.
Tipo Waagé 1948, tav. IX, nn. 8_:;r a,f. Antiochia. (Y<7AAGÉ 1948, tav. IX, n. 851 a). Pag. ro2.
Ti'po Ilayes 93A, n. J. Karanis, Egino. (HAYES 1972, n. r46, fig. 27, 93A, n.3). Pag. ro2.
7. Forma Hayes 107. Tolmeita, Libia. (HAYES 1972, p. 170, fig. 33, 107, n. 2). Pag. 102.
8. Forma Hayes 107. Tocra, Libia. (HAYES 1972, p. 170, fig. 33, 107, n. r). Pag. 102.
9-rr. Tipo Hayes 95, n. 3. Antiochia. (\X1.'\.AGÉ 1948, tav. IX, n. 8i5 f). Pag. 101.
Tipo Hayes 95, n. 3. Cartagine. Pag. 102.
Tipo <i Cehicum)), 1962, raz.J. 40, n. 3. Parigi, ColI . .i\1.. Cavaroc. (CAVAROC, m Celricum, III, 1962, tav. 40,
n. 3). Pag. 102.
12. Forma Hayes 100. Antiochia. (\'?AAGÉ 1948, tav. X, n. 879). Pag. 103.
13. Forma Hayes IDI. Tocra. (HAì:'ES 1972, p. 154, fig. 28, IOI, n. 2). Pag. 103.
14. Forma <{Atlanzn, Ia·v. XLVII, 14. Cartagine. Pag. 103.
TAVOLA XLVII

3 4

5 6

7 6

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10

13

11 14
CERAMICA AFRICANA

TAv. XLVIII:

1---4. Tipo Ha_ves SoA. Cartagìne. Pag. 104.


Tipo Ha_ves 8oA. Roma. (HAYES 1972, p. 126, fig. 22 1 SoA, n. 1). Pag. 104.
Tipo Lamboglia 58. Mainz, ROmisch-germanìsches Zemralmuseurn. (HAYES 1972, p. 126, fig. 22, 80B, n. 2).
Pag. 104.
Variante Hayes 81, n. 8. Roma. (HAYES 1972, p. 126, fig. 22, 81, n. 8). Pag. 104.
5--~ Tipo Hayes 81. Regione di Beja, Tunisia. (HAYES 1972, p. 126, fig. 22, 81A, n. 1). Pag. 104.
Tipo Hayes 81. Roma. (HAYES 1972, p. 126, fig. 22, 81B, n. 7). Pag. 104.
Tipo« Atlante,:-, Ta'l'. XLVIII, 7. Cartagine. Pag. 104.
8. Forma Hayes 80Bi99. Delo. (HAYES 1972, p. 154, fig. 28, 80B199). Pag. 105.
9. Forma Hayes BoB,99. Saraçhane, Istanbul. (HAYES 1968, p. 109, fig. E) n. 44). Pag. ro5.
IO. Forma,, Atlanre ", ra·v. XLVIJJ, 10. Cartagine. Pag. 105.
II·· 16. Tipo I\ Atlanre ,1, la'l'. XLVIII, II. Cartagine. Pag. 105.
Tipo Hayes 91A. Karanis, Egitto. (HAYES 1972, p. 142, fig. 26, 91A, n. 1). Pag. 105.
Tipo Hayes 91B. Karanis, Egitto. (HAYES 1972, p. 142, fig. 26, 91B, n. 3). Pag. 105.
Tipo 1 Atlame ,;, rav. LXVIII, 14.
1 Sperlonga. Pag. 105.
Tipo Azlame 1-', laz-'. XLVIII, 14.
(< Tarragona. (Ri.iGER 1968., fig. IO, dopo p. 258, n. ro). Pag. 105.
Variante ,i Arlame \i' raz.!. XLVIIJ, 16. Nador, Algeria. Pag. 105.
TAVOLA XLVIII

I,

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3 4 7

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15
CERAMICA AFRICANA

TAV. XLIX:

r II Varianre Lamboglia 24/2J. Saint-Blaise. (LAMBOGLIA 1963, p. 189). Pag. 105.


Varianre Hayes 91, n. 29. Leptis .i\fagna. (HAYES 1972, p. r42, fìg. 26, 91, n. 29). Pag. 105.
Tipo Ponsich-Tarradell 1965, _fig. 9, n. 15. Lixus, lviarocc). (PoNSICH-TARRADELL 1965, p. 20, fig. 9, n. 15).
Pag. 105.
Variante Jodin-Ponsù:h 1960, fig. 4 a. Marocco. (JomN-PoNSICH 1960, p. 292, fig. 4 a). Pag. 106.
Tipo (, Arlanre 1,, ta·v. XLIX, 5. Sperlonga. Pag. 105.
Tipo Hayes 91C, nn. 21, 23. Nador. Pag. rn5.
Tipo Hayes 91D, nn. 25-26. Apollonia, Libia. (HAYES 1972, p. r42, fig. 26, 91, n. 25). Pag. 105.
Tipo Hayes 91D, nn. 25-26. Tocra, Libia. (HAYES 1972, p. 142, fig. 26, 91, n. 26). Pag. 105.
Tipo (' Atlante 1>, ta'v. XLIX, 9. Cartagine. Pag. ro5.
Varianze (( Atlante 1;, tm}. XLIX, 10. Sperlonga. Pag. ro5.
Variame "Sibari)) I9ì2, fig. 354, n. 34. Cartagine. Pag. ro6.
I2-r3. Forma Gentili 1950, fig. 30, n. 8. Piazza Armerina. (GENTILI 1950, p. 330 1 fig. 30) n. 8\ Pag. 107.
Variante (, Atlante 11, tm). XLIX, 13. Cartagine. Pag. ro7.
r4. Forma Ha~ves 91 1 n. 28. Cartagine. Pag. 107.
TAVOLA XLIX

5 6

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12

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CERAMICA AFRICANA

TAV. L:

I. Forma Hayes 91, n. 28. Cartagine. Pag. I07.

2. Forma Holwerda 1936, tacr·. VI, n. 658 (Cfr. anche tav. CXXX\\ 3). Cartagine. Pag. rn8.
3. Forma Holwerda 1936, caz,. VI, n. 658. Cartagine. Pag. ro8.
4. Forma Hayes 78. Rabat, Malta. (HAYES 1972, p. 126, fig. 22, 78, n. 1). Pag. roS.
5. Forma Hayes 78. Ostia. (HAYES 1972, p. 126, fig. 22, 78, n. 2). Pag. 108.
6. Forma Baradcz 1961, ta·v. II, n. 7. Tipasa. (BARADEZ 1961, p. 123, tav. II, n. 7). Pag. 108.
7. Forma Baradez 1961, taz). II, n. 7. Cartagine. Pag. 108.
8-9. Tipo ,i Arlame 1), tm,. L, 8. Cartagine. Pag. 109.
Tipo « Atlame !ì, W'V. L, 9. Cartagine. Pag. 109.

IO. Forma Lamboglia 22. Arles. (LAMBOGUA 1963, p. r88). Pag. 109.
II-15. Ti'po Hayes 99, nn. 1, 7-8, 12. Lechaion, Grecia. (HAYES 1972, p. 154, fi.g. 28, 99, n. 7). Pag. ro9.
Tipo Hayes 99, nn. I, j-8, 12. Cherchel. (HAYES r972, p. 154, fig. 28, 99, n. 1). Pag. 109.
Tipo Hayes 99, nn. 1, 7-8, 12. Tamedfoust, Algeria. (GUÉRY 1970, p. 292, fig. 70). Pag. 109.
Tipo Hayes 99, nn. 1, 7-8, 12. Sami, Grecia. (HAYES 1972, p. 154, fig. 28, 99, n. 8). Pag. 109.
Varianre Guerrini 1974, fig. 15, n. 2. Antinoe, Egitto. (GuERRINI 1974, fig. 15, n. 2). Pag. 109.
TAVOLA L

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LI:

I·--8. Tipo Lamboglia Atene. (HAYES r972, p. r54, fig. 28i 99, n. r3). Pag. 109.
I.
Tipo Lamboglia Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1950, p. 144, fig. 80, n.
1. Pag. ro9.
Tipo Hayes 99, nn. 18, 22-23. Corinto. (HAYES 1972, p. 154, fig. 28, 99, n. r8). Pag. rn9.
Tipo Hayes 99, nn. 18, 22-23. Atene. (HAYES 1972, p. 154, fig. 28, 99, n. 22). Pag. 109.
Tipo Hayes 99, nn. 18, 22-23. Corinto. (HAYES 1972, p. 154, fig. 28, 99, n. 23). Pag. 109.
Variante Guéry 1970, fig. 57. Tamedfoust, Algeria. (GuÉRY 1970, p. 288, fig. 57). Pag. 109.
Tipo lflaagé 1948, W'V. X, nn. 878 k, p. Antiochia. (\X'AAGÉ 1948, tav. X, n. 878 k). Pag. 109.
Tipo tf/aagé r948, W'V. X, nn. 878 k, p. Antiochia. (W'AAGii 1948, tav, X, n. 878 p). Pag. 109.
9-- 10. Tipo ,, Atlante))' cav. LI, 9. Cartagine. Pag. I 10.
Tipo Hayes 94, n. 4. Atene. Disegno di J. W. Hayes. Pag. I 10.

II. Forma Hayes 94, n. 1. Roma. (HAYES 1972, p. 146, fig. 27, 94, n. Pag. rro.
12-13. Forma Hayes 96. Atene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 146, fig. 27, 96, n. 1). Pag. 110.
Variante Févrìer 1963, jig. 10. Sétif. (FÉVRlER 1963, p. 132) fig. ro). Pag. IIL
14-15. Tipo Lamboglia 48. Atene. (ROBINS0N 1959, tav. 71, M 349). Pag. II L
Tipo rf7aagé 1948, zav. IX, n. 856 k. Antiochia. (VfAAGÉ 1948, tav. IX, n. 856 k). Pag. I I 1.
TAVOLA LI

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LII:

I. Forma (i Atlante 1J, ta'V. LII, I. Cartagine. Pag. II2.

2. Forma ('Atlante)>, ta'l). LII, 2. Cartagine. Pag. rr2.

3. Tipo Lamboglia 24, 24bis. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1963, p. r88). Pag. II2.

4. Forma Hayes 108. Tocra, Libia. (HAYES 1972, p. 170, fig. 33, n. ro8, n. 1). Pag. rr2.
5. Forma <, Atlante 1), ta'D. LII, 5. Cartagine. Pag. I 13.

6. Forma 1, Atlante 11, ta'V. LII, 6. Cartagine. Pag. I I 3.


7. Forma <( Atlante 1f, ta1). LIJ, 7. Cartagine. Pag. rr3.
8. Forma Hayes 102. Tocra, Libia. (HAYES 1972, p. 154, fig. 28, ro2, n. r). Pag. rr3.
9. Forma Hayes 102. Apollonia, Libia. (HAYES 1972, p. 154, fig. 28, ro2, n. 2). Pag. IIJ.
IO. Forma Hayes 102. Saraçhane, Istanbul. (HAYES 1972, p. 154, fig. 28, 102, n. 3). Pag. 113.
n-12. Tipo Hayes 12, n. 1. Belo, Spagna. (MAYET, in MCV, VI, 1970, p. 433). Pag. II4.
Tipo Lamboglia 22 b. Albenga. (LAMBOGLIA 1958, p. 290). Pag. II4.
13-14. Forma Hayes I 2_ino. Sperlonga. Pag. I 14.
Variante Lamboglia 21A. Saint-Blaise. (LAMBOGLIA 1958, p. 289). Pag. II4.
15-18. Forma Hayes 110. Conimbrìga. (Conimbriga r975, p. 306, tav. LXXIV, n. 130). Pag. 114.
Forma Hayes no. Cartagine. Pag. u4.
Forma Hayes I 10. Cartagine. Pag. l 14.
Forma Hayes no. Cartagine. Pag. II4.
TAVOLA LII

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CERAMICA AFRICANA
--..I
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:

TAv. LIII:

r. Variante Martin de Casri!lo 1965, jig. 8. Pollentia, (MARTiN DE CAsTILLO 1965, p. 73, fig. 8). Pag. r15.
2. Forma << Atlante >1, tav. LIII, 2. Cartagine. Pag. I r 5.
3. Forma Hayes 170. Nord-Africa(?). (Disegno da fotografia: HAYES 1972, tav. XX; Cfr. anche rav. CXXXVI, 2).
Pag. II5.
4. Forma Hayes 170. Cartagine. Pag. n5.
5. Forma ((Atlante,>, tav. LIII, 5. Cartagine. Pag. 115.

6. Forma Salomonson 1968, fig. 32. Cartagine. Pag. II6.


7. Forma Salomonson 1971, fig. 4. Tunisia. (Disegno da fotografia: SAL0MONSON 197r, p. 17, fig. 4; Cfr. anche
tav. CXXXVI, 3). Pag. n6.
8-14. Forme « Atlante ,1, ta'V. LIII, 8-14. Cartagine. Pag. u7.
TAVOLA LIII

t@_·-~-®®:@®"@®®@®1_~_®_J
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CERAMICA AFRICANA

TAV. LIV:

I. Tipo Hayes 45B, nn. 9, JI. Atene. (HAYES 1972, p. 64, fig. II, 45B, n. 9). Pag. rr8.
2. Tipo Hayes 45C, nn. 12-14. Sbeitla, Tunisia. (HAYES 1972, p. 64, fig. II, 45C). Pag. I r8.
3. Varianre Careuoni 1967, p. 304, n. 2. Roma. (CARETTONI 1967, p. 304, n. 2). Pag. 118.
4. Forma Hayes 46. Sbeitla. (HAYES 1972, p. 64, fig. 11, 46, n.·1). Pag. II8.
5. Forma Hayes 58A. El Aouja, Tunisia. (HAYES 1972, p. 92, fig. 14, 58A, n. r). Pag. rr8.
6. Variante Hayes 58A, n. 5. Sparta. (HAYES 1972, p. 92, fig. 14, 58A, n. 5). Pag. rr8.
7. Forma Hayes 60, n. ]· Leptis Magna. (HAYES 1972, p. 98, fig. 15, 60, n. 3). Pag. 119.
8-9. Tipo Hayes 62A, n. 5. La Skhira, Tunisia. (HAYES 1972, p. 104, fig. 17, 62A, n. 5). Pag. 120,
Tipo Hayes 62A, n. Il. Leptis Magna. (HAYES 1972, p. 104, fig. Ii, 62A, n. II). Pag. 120.
10. Forma Hayes 66. Leptis Magna. (HAYES I9i2, p. II r, fig. r8, 66, n. 1). Pag. 120.
TAVOLA LIV

10
CERAMICA AFRICANA

'[Ar, LV:

i. Forma Hayes 77. Roma. (HAYES 1972, p. 126, fig. 22) 77, n. r). Pag. 120.
2. Forma Ha_ves 87, n. 4. Arene. (HAYES 1972, p. 134, fig. 24, 87, n. 4). Pag. 121.
3--6. Tipo Ha_ves 68, n. 4. Lcptis Magna. (HAYES 1972, p. u8, fig. 20, 68, n. 4). Pag. r21.
Tipo Hayes 68, n. 1. Tripoli, !viuseo. (HAYES 1972, p. n8, fig. 20, 68, n. r). Pag. 121.
Variante Ha_yes 68, n. 5. Sabratha. (HAYES 1972, p. rr8, fig. 20, 68, n. 5). Pag. 121.
Tipo Hayes 68, nn. 6-7. Leptis Afagna. (HAYES 1972, p. rr8, fig. 20, 68, n. 6). Pag. 121.
7--9. Tipo Hayes 70, nn. 8-9. Sabratha. (HAYES 1972, p. II8, fig. 20, 70, n. 8). Pag. r2r.
Tipo Hayes 70, nn. 8-9. Sabratha. (HAYES 1972, p. 122, fig. 21, 70, n. 9). Pag. 121.
Tipo HaJ•es 70, nn. 1,7. Sidi Daoud(?), Tunisia. (HAYES 1972, p. n8, fig. 20, 70, n. r). Pag. 122.
10. Forma Hayes 92. El Djem, Tunisia. (HAYES r972, p. 142, fig. 26, 92, n. r). Pag. r22.
TAVOLA LV

ì
i

9 10
CERAMICA AFRICANA

TAY. LVI (a):

I. Stampo
n. 2. Olimpia. (HAYES 1972, p. 238! fig. 4r a). Pag. r24.
2. Stampo
n. 2. Mainz, R0misch-germanisches Zentralmuseum. 1'.HAYES 1972 1 p. 238, fi.g. 41 d). Pag. 124.
3. n. 3. Vaticano, Museo Sacro. (HAYES 19;2, p. 238, fig. 41 e). Pag. 124.
Stampo
4· n. 4. Tamedfoust, Algeria. (Gt:ÉRY 1970, p. 280, tav. I, n. II). Pag. 125.
Stampo
5. Stampo
n. 5. Marocco. (JODIN-PONSICH 1960, p. 304, fig. II g). Pag. r25.
6. n. 5. Londra, London Museum. (HAYES 1972, p. 238, fig. 41 e). Pag. 125.
Srampo
Ì· Stampo
n. 6. Londra, London Museum. (HAYES 1972, p. 23,8, fig. 41 b). Pag. r25.
8. Stampo
n. 8. Cherche!. Pag. 125.
9. Stampo
n. 8. Atene. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 e). Pag. 125.
IO, Stampo
n. 8. Creta. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 b). Pag. r25.
II. Swmpon. 9. Atene. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 e). Pag. 125.
12. Stampo
n. 9. Atene. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 d). Pag. 125.
l 3. Stampo
n. 10. Caglìari, Museo Archeologico Nazionale. (BoNINV r97r-72, p. 348, fig. 42). Pag. r25.
14. Stampo
n. 10. Creta. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 f). Pag. r25.
15. Stampo
n. 10. Corinto. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 g). Pag. 125.
16. Stampo
n. 10. Atene. (HAYES I972, p. 232, fig. 39 q). Pag. 125.
17. Stampo
n. 10. Atene. (HAYES 1972, p. 232, fig. 39 x). Pag. r25.
r8. Stampo
n. II. Londra, London Museum. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 h). Pag. 125.
19. Stampo
n. II. Creta. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 i). Pag. 125.
20. Srampo
n. II. Atene. (HAYES 1972, p. 232, fig. 39 r). Pag. 125.
2I. Stampo
n. 11. Atene. (HAYES 1972, p. 232, fig. 39 y). Pag. 125.
22. Stampo
n. 12. Atene. (HAYES 1972, p. 23-2, fig. 39 sJ. Pag. r25.
23. n.
Stampo 12, Corimo. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 j). Pag. 125.
24. Stampo
n. I2. Creta. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 k). Pag. 125.
25. Stampo
n. 13. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 234, fig. 401). Pag. 125.
26. Scampo n. 14. Sperlonga. Pag. 125.
27. Scampo n. 16. Terenuthis, Egitto. (HAYES r972, p. 234, fig. 40 m). Pag. 125.
28. Stampo n. 16. Cartagine. Pag. r25.
29. Stampo n. 17. Atene. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 o). Pag. 125.
30. Stampo n. 18. Corfù. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 q). Pag. 125.
3r. Siampo n. r9. Atene. (HAYES 1972, p. 232, fig. 39 z). Pag. 125.
32. Stampo n. 20. Tamedfoust, Algeria. (GUÉRY r970, p. 280, tav. I, n. 10), Pag. 125.
33. Stampo n. 21. Tamedfous:) Algeri2.. 1'.Gn'.RY 1970, p. 2.80, tav. I, c. 6). Pag. 125.
34· Stampo n. 22. Tolmeita, Libia. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 r). Pag. 125.
35. Stampo n. 22. Atene. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 s). Pag. 125.
36. Stampo n. 22. Atene. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 t). Pag. 125.
37. Stampo n. 23- Tunisia. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 n). Pag. 125.
38. Srampo n. 23, Atene. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 u). Pag. 125.
39. Stampo n. 23. Atene. (HAYES 19'72 1 ;:.-. 234, fig. 40 p). Pag. 125.
40. Szampo n. 23. Ostia. (HAYES 1972, p, 234, fig. 40 v). Pag. r25.
4r. Srampo n. 23, Atene. (HAYES 1972, p, 232, fig. 39 aa). Pag. 125.
42. Stampo n. 24. Ostia. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 w). Pag. 125.
43. Stampo n. 25. Atene. (HAYES 1q..,.2) p 232) fig, ~9 bbì. Pa§:. :25.
44. Szampo n. 26. Atene. (HAYES 1~;-::) p. 232, fig. 39 cc), Pag, 125.
45. Stampo n. 27. Atene. (HAYES 1972, p. 2,32, fig. 39 t). Pag. 125.
46. Srampo n. 28. Arene. (HAYES 1972, p. 250, fig. 45 g). Pag. 125.
TAVOLA LVI (a)

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CERAMICA AFRICANA

TAv. LVI (b):

47. Srampo n. 29. Corfù. (HAYES 1972, p. 242, fig. 42 a). Pag. 125.

48, Stampo n, 29. La Skhira, Tunisia. (HAYES 1972, p. 232, fìg. 39 v). Pag. 125.
49, Stampo n. JI. Egitto. (HAYES 1972, p. 242, fig. 42 b). Pag. 125.
50. Stampo n. /I. Tolmeìta, Libia. (HAYES 1972, p. 242, fìg. 42 e). Pag. r25.
51. Stampo n. 31, Troia, Turchia. (HAYES 1972, p, 242, fig. 42 d). Pag. 125.

52. Stampo n. 32. Arene. (HAYES 1972, p. 232, fig. 39 V<'). Pag. 125.
53, Srampo n. 32. Henchir es Srira. (HAYES 1972, p, 242, fig. 42 e), Pag. 125.

54. Stampo n. 32. Vaticano, Museo Sacro. (HAYES 1972, p. 242, fig. 42 f). Pag. 125.

55, Stampo n. 33. Tolmeita. (HAYES 1972, p. 242, fig. 42 g). Pag. 126.
56. Stampo n. 3J. Egitto. (P.AYES r972, p. 242, fig. 42 h). Pag. 126.
57, Stampo n. 33- Atene. (HAYES r972, p. 242, fig. 42 i). Pag. 126.
58. Stampo n. 34. Sperlonga. Pag. 126.
59, Stampo n. 35, Atene. (HAYES 1972, p. 242, fig, 42 j), Pag. 126.
60. Stampo n. 36. Pheradi Maius. Pag. r26.
6r. Stampo n. 37, Sperlonga. Pag. 126.
62. Stampo n. 38, Tamedfousr. (GuÉRY r970, p. 285, tav. III, n. 7). Pag. I26.
63, Stampo n. 39, Mariana, Corsica. (JOD!N 1971, p. 54, fig. 164). Pag. 126,
64, Stampo n. 40, Corinto. (HAYES 1972, p. 246, fig. 44 m). Pag. 126.

65, Stampo n. 40. Atene. (HAYES 1972, p. 146, fig. 44 n). Pag. 126.
66, Stampo n. 41. Alessandria ( ?). (HAYES 1972, p. 246, fig. 440). Pag. 126.

67. Stampo n. 42. Oudna. (GAUCKLER 1897, tav. IX, n. r6). Pag. 126.
68. Stampo n. 43. Sperlonga. Pag. 126.
69, Stampo n. 44. Tunisia. (PALLARÉS 1960, p. 286). Pag. 126.
70, Stampo n. 45. Tipasa. (BARADEZ r96r, p. 127, tav. III, n. 1). Pag. 126.
71. Stampo n. 46. Corinto. (HAYES 1972, p. 246, fig. 44 g). Pag. 126.
72, Stampo n. 47. Atene. (HAYES 1972, p. 246, fig. 44 h). Pag. 126.
73. Stampo n. 48. Corinto. (HAYES 1972, p. 244) fig. 43 nì. Pag:. 126.
74. Swmpo n. 48. Tarso} Turchia. (JONES 1950, fig. 165 E). Pag. 126.
75. Srampa n. 49. Egitto. (HAYES r972, p. 246, fig. 44 i). Pag. r26.
76. Stampo n. 50. Atene. (HAYEs 1972, p. 246, fig. 44 j). Pag. '!26,
77. Stampo n. 51. Ossirinco. (HAYES r972, p. 244, fi.g. 43 k). Pag. 126.
78. Stampo n. 52. Atene. (HAYES 1972, p. 246, fig. 44 e). Pag. r26.
79. Stampo n. 53. Bìrzebbug:ìa, Malta. (ASHEY, in JRS, \", 1915, p. 65, fig. 24, n. 3). Pag. 126.
80. Scampo n. 54. Atene. (HAYES 1972, p. 244, fig. 431). Pag. 126.
8r, Stampo n. 55. Cartagine. (HAYES 1972, p. 244, fig. 43 m). Pag. 126.
82, Stampo n. 56. Mariana. (Jonrn 1911, p. 5r, fig. 154), Pag. 126.
Stampe 1:. s;. \~emi.migiic:.. c~. .1-JV.BOG':..if. 195G, P· 161~ fig. 9:::.) n. r). Pag. 126.
34. Stampo n. 59. Jviarslglia. (CLERC n'AGNEL r904, tav. VIII_~ n. 6). Pag. 126.
85. Szampo n. 60. Tamedfoust. (GUÉRY 1970, p. 29r, fig. 62). Pag. 126.
TAVOLA LVI (b)

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LVII (a):

I. Stampo n. 61.Arene. (HAYES 1972, p. 246, fig. 44 f). Pag. 126.


2. Stampo n. 62.Alessandria(?). (HAYES 1972, p. 246, fig. 44e). Pag. I26.
3. Stampo n. 63.Atene. (HAYES 1972, p. 246, fig. 44 d). Pag. r26.
4. Stampo n. 64.Oudna. (HAYES i 972, p. 250, fig. 46 i). Pag. I26.
5, Stampo n. 64.Atene. (HAYES 1972, p. 250, fig. 46 j). Pag. 126.
6. Stampo n. 65.Atene. (HAYES 1972, p. 250, fig. 45 i). Pag. 126.
7. Stampo n. 66. Lanuvio. (L1ss1 CARoNNA 1966, p. rn5, fig. 17, n. r). Pag. 126.
8. Stampo n. 68. Tamedfoust, Algeria. (GuÉRY 1970, p. 293, fig. 72). Pag. r26.
9. Stampo n. 69. Tamedfoust. (GuÉRY 1970, p. 293, fig. 73). Pag. 126.
IO. Stampo n. 70. Sperlonga. Pag. 126.
II. Stampo n. 71. Tamedfoust. (GUÉRY 1970, p. 293, fig. 74). Pag. 126.
r2. Stampo n. 72. Marsiglia. (CLERC n'AGNEL 1904, tav. VIII, n. 2). Pag. r26.
r3. Stampo n. 73. Cartagine. (RENAULT 19rr, p. 97). Pag. 126.
14. Srampo n. 74. Tipasa. (BARADEZ 196r, p. 129, tav. IV, n. 4). Pag. r26.
t5. Stampo n. 75. Sperlonga. Pag. t26.
r6. Stampo n. 77. Sperlonga. Pag. i26.
r7. Stampo n. 78. Arene. (HAYES 1972, p. 246, fig. 44 k). Pag. 127.
r8. Stampo n. 79. Itaca. (HAYES 1972, p. 246, fig. 44 I). Pag. 127.
19. Stampo n. 80. Sperlonga. Pag. 127.
20. Stampi nn. 8r, r37. Antiochia. (WAAGÉ i948, fig, 29, n. r3). Pagg. 127, !28.
2L Stampo n. 82. Saint-Blaise. (ROLLAND 1951, p. 266, fig. I8r). Pag. 127.
22. Stampo n. 83. Ostia. (HAYEs 1972, p. 244, fig. 43 o). Pag. r27.
23. Stampo n. 84. Mariana, Corsica. (JoDIN 1971, p. 52, fig. 156). Pag. 127.
24. Stampo n. 85. Atene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 250, fig. 45 a). Pag. 127.
25. Stampo n. 86. Ghiza, Egitto. (HAì'ES 1972, p. 250, fig. 45 b). Pag. 127.
26, Stampo n. 87. Atene. (HAYES 1972, p. 250, fig. 45 e). Pag. 127.
27. Stampo n. 87. Atene. (HAYES 1972, p. 250, fig. 45 d). Pag. 127.
28. Stampo n. 88. El Fayoum. (HAYES 1972, p. 250, fig. 45 e). Pag. 127.
29. Stampo n. 89. Antiochia. (WAAGÉ I948, fig. 29, n. t6). Pag. 127.
30. Stampo n. 90. Louisville, Kentucky, Sathern Baptist Theological Seminary. (HAYES r972, p. 250, fig. 46 f). Pag. 127.
3r. Stampo n. 9r. Oudna. (HAYFS !972, p. 250, fìg. 46 g). Pag. i27.
32. Stampo n. 93. Atene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 246, fig. 44 t). Pag. 127.
33. Stampo n. 94 . ./>.1-tene) lviuseo Benaki. (HAYES r972, fig. 44 u). Pag.
34. Stampo n. 95. Ostia. Pag. 127.
35. Stampo n. 96. Corinto. (HAYES 1972, p. 250, fig. 45 h). Pag. r27.
36. Stampo n. 9i• Cartagine. (DELATTRE 1888, p. 220, fi.g. 1, n. 5). Pag. 127.
37. Stampo n. 98. Oudna. (GAUCKLER 1.897, rav. VIII, n. 10). Pag. r:.7.
38 . Stampo n. 99. Oudna. (GAUCKLER 1897, tav. VIII, n. 17). Pag. r27.
39. ..._e/rampo n. 100. Lechaion) Grecia. (HAYES 1972, p. 250, fig. 46 h). Pag. 127.
40. Stampo n. 101. Tamedfoust. (GUÉRY 1970, p. 293, fig. 71). Pag. 127.
4r. Stampo n. 102. Cartagine. Pag. r27.
42. Scampo n. 103. Tiddis. (GUÉRY, in BAA, III, 1968, p. 280, iìg. io). Pag. I27,
43. Scampo n. 104. Tunfri2. (PALLARÉS 1060, p. 286!. Pag. ~::-.
44. Srampo n. 10s. Chec::nel. Pag. 127.
45. Stampo n. 106. Regione di Naukratis, Egitto. (HAYES 1972, p. 244, fig. 43 r). Pag. 127.
46, Stampo n. 107. Antiochia. (WAAGÉ 1948, fig. 29, n. r3). Pag. 127.
TAVOLA LVII (a)

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CERAMICA AFRICANA

TAv. LVII (b):

47. Stampo n. 108. Londra, London .M.useum. (HAYES 1972, p. 230, fig. 38 a). Pag. 127.
48. Stampo n. 108. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 230, fig. 38 b). Pag. 127.
49. Stampo n. 108. Creta. (HAYES 1972, p. 230, fig. 38 e). Pag. 127.
50. Stampo n. ro9. Atene. (HAYEs 1972, p. 230, fig. 38 d). Pag. 127.
51. Stampo n. 110. Tamedfoust. (GuÉRY r970 1 p. 280, rav. I, n. 18). Pag. r27.
52. Stampo n. III. Tamedfoust. (GuÉRY 1970, p. 2.85, tav. III, n. 9). Pag. 127.
53. Stampo n. II2. Ossirinco. (HAYES t972, p. 230, fig. 38 f). Pag. 127.
54. Stampo n. II2. Tamedfoust. (GUÉRY 1970, p. 280, rav. I, n. 16). Pag. 127.

55. Stampo n. II2. Gerusalemme. (HAYES 1972, p. 230, fìg. 38 g). Pag.
56. Stampo n. II2. Creta. (HAYES 1972, p. 230, fig. 38 e). Pag. 127.
57. Scampo n. II2. La Skhira. (HAYEs 1972, p. 232, fig. 39 a). Pag. 127.
58. Stampo n. IIJ. Tamedfoust. (GcÉRY 1970, p. 280, tav. I, n. 15). Pag, 127.
59. Stampo n. II4. Karanis. (HAYES 1972, p. 230, fig. 38 h). Pag. r27.
60. Stampo n. I I4. Londra, London Museum. (HAYES 1972, p. 230, fig. 38 i). Pag. r27.
6r. Stampo n. 114, Gerusalemme. (HAYES 1972, p. 230, fig. 38 j). Pag. r27.
62. Stampo n. II4. Atene. (HAYES 1972, p. 230, iig. 38 k). Pag. 127.
63. Stampo n. IIJ. Atene. (HAYES 1972, p. 230, fig. 38 l). Pag. 127.
64. Stampo n. 116. Tamedfoust. (GUÉRY 1970, p. 280, tav. I, n. r9). Pag, r:::7.
65. Stampo n. II7- Ostia. (HAYES 1972, p. 230, fig. 38 m). Pag. 127.
66. Stampo n. II8. Atene. (HAYES 1972, p. 232, fig. 39 j). Pag. 127.
67. Stampo n. II9. La Skhira, Tunisia. (HAYES r972, p. 232, fig. 39 b). Paf_r. r27,
68. Stampo n. II9. La Skhira. (HAYES 1972, p. 232, fig. 39 e). Pag. 127.
69. Stampo n. II9. Atene. (HAYES 1972, p. 232, fig. 39 d). Pag. 127.
70. Srampo n. 120. Corinto. (HAYES 1972, p. 232, fig. 39 f). Pag. 128.
7r. Stampo n. 120. Atene. (HAYES 1972, p. 232, fig. 39 g). Pag. 128.
72. Sramt>o n. 120. La Skhira. (HAYES 1972, p. 232, fig. 39 t). Fag, :22.
73. Stampo n. 120. Tamedfoust. (GUÉRY 1970, p. 280, tav. I, n. 20). Pag. 128.
74. Stampo n. 121. Atene. (HAYES 1972, p. 232, fig. 39 e). Pag. 128.
75. Stampo n. 122. T amedfoust. (GUÉRY 1970, p. 280, tav. I, n. 21), Pag. 128,

76. Stampo n. I2J. Atene. (HAYES 1972, p. 000


~5~, fig. 39 i). Pag. 128.

Stampo n. 124. Atene. (HAYES 1972, p. 232, fig, 39 kj. Pag, :;:28,
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78, Stampo n. 124, Atene. (HAYES 1972, p. 232, fig. 39 h). Pag. 128,
79. Stampo n. 125. Atene. (HAYES 1972, p. 232, fig. 39 m). Pag. 128.
So. Stampo n. I26. Atene. (HAYES 1972, p. 232, fig. 39 n). Pag. 128.
Li. Srampo r.. I2i. Arene. (EAYES 197::, p. 232, 39 O;. I2G.
TAVOLA LVII (b)

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CERAMICA AFRICANA

TA\'. LVIII (a):

r. Stampo n. 128. Tamedfoust, Algeria. (GuÉRY 1970, p. 280, tav. I, n. 22). Pag. 128.
2. Srampo n. 129. Atene. (HAYES 1972, p. 230, fig. 38 n). Pag. 128.
3. Srampo n. 130. Oudna. (HAYES 1972, p. 230, f1g. 38 q). Pag. I28.
4. Stampo 12. 131. Antiochia. (W'AAGÉ 1948, fig. 30, nn. 7-8). Pag. 128.
5. Stampo n. 132. Sperlonga. Pag. 128.
6. Stampo n. 133. Atene. (HAYEs 1972, p. 232, fìg. 39 p). Pag. 128.
7. Stampo n. 134. Ostia. (HAYES 1972, p. 230, fig. 38 o). Pag. 128.
8. Stampo n. 134. Regione di Germa, Libia. (HAYES 1972, p. 230, fig. 38 p). Pag. 128.
9. Stampo n. 135. Tipasa. (BARADEZ 1961, p. 129, rav. IV, n. 3). Pag. 128.
10. Srampo n. r36. Regione di Bizene. (HoLWERDA 1936, tav. X, n. 648). Pag. I28.
II. Stampo n. 137. Ossirinco. (HAYES 1972, p. 242, fig. 42 k). Pag. u8.
12. Stampo n. 137. Atene. (HAYES 1972, p. 242, fìg. 42 e). Pag. 128.
13. Stampo n. r37. Tamedfoust. (GUÉRY 1970, p. 285, tav. III, n. 3). Pag. 128.
r4. Stampo n. 138. Ostia. (HAYES 1972, p. 242, fig. 42 m). Pag. 128.
15. Stampo n. 139. Karanis, Egitto. (HAYES 1972, p. 242, fig. 42 n). Pag. 128.
16. Stampo n. 140. Apollonia, Libia. (HAYES 1972, p. 242, fìg. 42 o). Pag. 128.
r7. Stampo n. 140. Araq el-Emir, Palestina. (HAYES 1972, p. 242, fìg. 42 p). Pag. I28.
r8. Stampo n. 140. Karanis, Egitto. (HAYES 1972, p. 242, fig. 42 q). Pag. 128.

19. Stampo n. 141. Sperlonga. Pag. 128.


20. Stampo n. 142. Atene. (HAYES 1972, p. 242, fig. 42 r). Pag. 128.
2I. Stampo n. 143. Tunisia. (HA YES 1972, p. 242, fig. 42 s)_ Pag. 128.

22. Stampo n. r44. Tipasa. (BARADEZ 1961, p. 127, tav. III, nn. 14-15). Pag. 128.
23. Stampo n. 146. Bolsena. (HAYES 1972, p. 246, fig. 44 r). Pag. 128.
24. Stampo n. 146. Oudna. (HAYES 1972, p. 250, fig. 46 e). Pag. 128.
25. Stampo n. 14ì- Tipasa. (BARADEZ 1961, p. 127, tav. III, n. 13). Pag. 128.
26. Stampo n. 149. Cartagine. (HAYES 1972, p. 244:, fig. 43 p;. Pag. :r.2S.
27. Stampo n. 150. Sperlonga. Pag. 128.
28. Stampo n. 151. Tamedfoust. (GuÉRY 1970, p. 294, fig. 80). Pag. 128.
29. Srampo n. 152. Atene. (HAYES 1972, p. 246, fig. 44 s). Pag. 128.
30. Stampo n. 153. Regione di Orengeri, Cilicia. (EISBACH.1 in Avasofya Mùzesi· Yilligi, VI, 1965, pp. 98-99, fig. r).
Pag. 128.
31. Srampo n. 155. Atene, Nmseo Benaki. (HAYES 1.912, p. 250, fig. 46 d). Pag. 128.
32, Stampo n. 156. Alicante. (TARRADELL-MARTIN 1970, tav. XVI, n. 67). Pag. 128.

33. Stampo n. 157. Regione di Cartagine. (HAYES 1972, P· 250, fig. 46 e). Pag. 128.

34. Swmpo n. H8. S:nerlonga. Pag. 128.


35. Stampo n. 160. Londra, London Museum. (HAYES I972, P· 044, fig. 43 a;. Pag. 129.
TAVOLA LVIII (a)

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CERAMICA AFRICANA

TAi'. LVII! (b):

36. Srampo n. 160. Parigi, Loune. (HAYES r972, p. 244, fig. 43 b). Pag. 129.
-:; 1 . Stampo n. 160. Corfù. (HAYES 1972, p. 244, fig. 43 e). Pag. r29.
38. Stampo n. 161. Alessandria ( ?). (HAYES 1972, p. 244, fig. 43 d). Pag. 129.
39. Stampo n. 162. Egitto. (HAYES 1972, p. 244, fig. 43 e). Pag. 129.
40. Srampo n. 163. Atene. (HAYES 1972, p. 244, fig. 43 q). Pag. 129.
41. Srampo n. 164. La Skhira, Tunisia. (HAYES 1972, p. 244, fig. 43 f). Pag. 129.
42. Srampi nn. 1, 2, 159. Fìiies da Feira, Porto. (A propos des céramiques de Conimbriga, Coimbra 1975, ta\'. XI).
Pagg. 124, 128.
43. Stampi nn. 165, 180. Ostia. (Ostia IV, fig. 19). Pag. 129.
44. Stampo n. 166. Ostia. (HAYES 1972_, p. 244, fig. 43 g). Pag. 129.
45. Stampo n. I6ì, Atene. (HAYES 1972, p. 244, fig, 43 h). Pag. 129.
46. Swmpo n. 168. Egitto. (HAYES 1972, p. 250, fig. 45 f). Pag. 129.
47. Siampo n. 169. Karanis. (HAYES 19721 p. 244_, fig. 43 i). Pag. 129.
48. Stampo n. 170. Atene, (HAYES 1972, p. 246, fi.g. 44 a). Pag. r29.
49. Stampo n. 171. Ostia. Pag. r29.
50. Stampo n. lìZ, Ostia. (Osria IV, fig. 192). Pag. 129.
51. Stampo n. 173. Atene. (HAYES 1972, p. 246, fig. 44 p). Pag. 129.
52. Siampo n, 173. Atene. (.HAYES 1972, p. 246, fig. 44 g). Pag. 129.
53. Stampo n, 174. Tarso) Turchia. (JONES 1950~ p. 205, fig. 164 D). Pag. 129.
54, Stampo n. 175. Oudna. (HAYES 1972, p. 250, fìg. 46 a). Pag. 129.
55. Stampo n. 175. Efeso. (HAYES 1972~ p. 250, fig. 46 b). Pag. 129.
56, Srampo n. 176. Siyar el-Ghanem, Palesrina. (BAGATTI r953, rav. XVIII, n. 15). Pag. 129.
57. Stampo n. 177. Tamcdfoust. (GUÉRY 1970) p. 294, fig. 84). Pag. 129.
58. )tampo n. 178. Cartagine. Pag. 129.
59. Stampo n. 181. A1.ariana, Corsica. (Jonm 1971, p. 5r, fig. 149). Pag. r29.
60. Srampi nn. 7, 180, 182. Corinto. (HAYES 1972, p. 234, fig. 40 a). Pag. 129.
61. /:,'rampo n. 182. La Skhira.(HAYES 1972, p. fif. 4 r
b" ..S'zampo n. 182. Londra, London Museum. (HAYES r972, p. 238, fig. 41 g). Pag. I29.
63, Stampo n. 183. Apollonia. (HAYES 1972, p. 238, fig. 41 h). Pag. 129.
64. Stampo n. 183. Cartagine. Pag. 129.
65. Stampo 71. 183. Tamcdfoust. (Gt:ÉRY 1970) p. 280, rav. I, l4Ì. Pag. I29.
66. Stamj>o n. 184. Tamcdfoust. (GntRY ]()'70, p. 280, taY, !, n. Pag. l -'J·
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6c. S'rampo 7:, I 8_';. CnrinE:. (HAYES r972, },, 230, fig. 41 i). Pag. 129.
68. Stampo 11. 186. Tamedfoust. (GFÉRY 1970} p. 280_, ra,:. ,, l n. I 3 ). Fag. 129.

69. Stampo 11. 187, La Skhira. (HAYES r972, p. 232, fig. 39 u). Pag. 129.
70. Szampo n. 188. Sperlonga. Pag. 129.

Szan!po 1.. 190. Tunisi. (HOLWERJL 1936, t~n·. X, n. 647\ Pag. 129.
72. S1ampo n. 191. lviariana. (JOIHK 1971, p. 55). Pag. 129.
73, 5'tampo n. 192. Atene. (HAYES 1972, p. 246, fig. 44 b). Pag. 129.
TAVOLA LVIII (b)

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LIX (a):

I. Srampo n. 193. Ostia. (Ostia II, fig. 608). Pag. 129.

2. Srampo n. 194. Corfù. (HAYES 1972, p. 2 44, fig. 43 j). Pag. 129.

3,. Srampo n. 195. Corfù. (HAYES 1972, p. 238, fig. 41 j). Pag. 129.

4. Stampo n. 196. Lixus, Marocco. (JoDIN-PONSICH 1960, p. 302, fig. IO f). Pag. 129.
5. Stampo n. 197. Tipasa. (BARADEZ r96r, p. 129, tav. IV, n. 6). Pag. 129.
6. Stampo n. 198. Tipasa. (BARADEZ J96J p. 129, taY.
J IV, n. 9). Pag. 130.
,. Stampo n. 199. Atene. (HAYES 1972, p. 238, fig. 41 q). Pag. 130.
8. Stampo n. 200. Atene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 238, fig. 41 r). Pag. 130.

9. Srampo n. 201. Cartagine. (HAYES 1972, p. 238, fig. 41 s). Pag. 130.

IO. Srampo n. 202. Oudna. (GAUCKLER 1897, rav. VIII, n. 8). Pag. 130.

II. Stampo n. 203. Marocco. (JODIK-PONSICH 1960, p. 306, fig. 12 a). Pag. 130.

Il. Stampo n. 204, Atene. (HAYES 1972, p. 23-8, fig. 41 k). Pag. 130.
13. Stampo n. 205. Mainz, ROmisch-germanisches Zentralmuseum. (HAYES 1972, p. 238, fig. 41 e). Pag. 130.
r4. Stampo n. 206. Gerico. (SELLIN-WATZINGER 1913~ fig. 202, I e). Pag. 130.
15. Stampo n. 207, Corfù. (HAYES 1972, p. 238, fig. 41 p~. Pag. 130.
16. Stampo n. 208. Marocco. (JODIN-PONSICH 196oi p. 300, fig. 9 b). Pag. 130.
r7. Stampo n. 209. Leptis Magna. (HAYES 1972, p. 238, fig. 41 o). Pag. 130.
I8. Srampo n. 210. Corfù. (HAYES r972, p. 238, fig. 41 n). Pag. 130.
19. Srampo n. 2II. Karanis, Egìtto. (HAYES 1972, p. 23-R, fig. 41 m). Pag. 130.
20. Stampo n. 212, Mariana, Corsica. (JODIN 1971, p. 51, fig. 153). Pag. 130.
2!. Stampo n. 21]. Sperlonga. (!ACOPI 1963, p. 159, fig. 158). Pag. 130.
22. Stampo n. 214. Saim-Blaise. (ROLLAND 1951, p. 266, fig. I 8 I). Pag. 130.
23 Stampo n. 215. Sperlonga. Pag. 130.
24. Stampo n. 216. Oudna. (HAYES 19ì2, p. 238, fig. 41 t). Pag. 130.
25. Stampo n. 217. Egitto. (HAYEs 1972_1 p. 238, fig. 4' v). Pag. r30.
26. Stampo n. 218. Regione di Cartagine. (HAYES 1972) p. 238, fi_ç. 4z Pa;;-. r 30.
27. Stampo n. 219. Lonàra, British Museum. (HAYES I9i2, p. 238, fig. 41 w). Pag. 130.
28. Stampo n. 220. Tamedfoust, Algeria. (GUÉRY 1970, p. 294, fig. 82). Pag. IJ0.
29. Sramf;o n. 221. Djemila. (SALOMONSON 197r, p. r76, fig:. 3). Pag:. 130.
30. Stampo n. 222. Atene. (HAYES 1972, p. 250, fig. 45 1). Pag. 130.
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2'70, I 30.

32. Stampo n. 22.;., Oud.na. (HAYES 1972, p. 270, fig. 53 b). Pag. 130.
33. Srampo 1l. 225. Oudna. (IiAYEs 1972, p. 270, fig. 53 e:,. Pag. r30.
34. Stampo n. 226. Seleucia, Silifke. (HAYES 1972, p. 270, fig. 53 f). Pag. I JO.
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35. Szampr: J:. "'"'- 1-,aranì;;_
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36. Szampo n. 228. Cartagine. (DELATTRE 1868) p. 220, fig. 2, n. 8). Pag. 130.

37. Stampo n. 229. Cartagine. (HAYES 1972, p. 270) fig. 53 d). Pag. 130.
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CERAMICA AFRICANA

TAV. LIX (b):

38. Stampi nn. 230, 348. Corinto. (HAYEs r972, p. 276, fig. 56 a). Pagg. 130; r33.
39, Stampo n. 232. Cartagine. (HAYES 1972, p. 276, fig. 56 g). Pag. r30.
40. Stampo n. 232. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 276, fig. 56 e). Pag. 130.
41. Stampo n. 232. Cartagine. (HAYES 1972, p. 276, fig. 56 d). Pag. r30.
42. Srampo n. 233. Karanis. (HAYES 1972, p. 276, fig. 56 e). Pag. r30.
43· Stampo n. 234, Atene. (HAYES r972, p. 276, fìg. 56 g). Pag. r30.
44. Stampo n. 235. Oudna. (HAYES r972, p. 276, fig. 56 f). Pag. r30.
45. Stampo n. 235. Oudna. (GAUCKLER r897, tav. VIII, n. 2). Pag. r30.
46. Srampo n. 236. Cartagine. (DELATTRE 1888, p. 220, fig. 4, n. 20). Pag. 130.

47. Siampo n. 237. El Germo. (ULBERT r968, fig. ro, dopo p. 376). Pag. 130.

48. Stampo n. 238. Oudna. (HAYES 1972, p. 276, fig. 56 i). Pag. 130.

49. Szampo n. 2 39. Cartagine. (HAYES 1972, p. 276, fig. 56 h). Pag. r30.
50. Stampo n. 240. Oudna. (HAYES 1972, p. 276, fig. 56 j). Pag. r30.
5r. Stampo n. 241, Oudna. (GAUCKLER 1.897, tav. VIII~ n. 14.). Pag. 130.
52. Siampo n. 242. Karanis. (HAYES 1972, p. 276, fig. 56 k). Pag, 130.

53. Srampo n. 243, Oudna, (HA YES 1972, p. 276, fig. 56 l). Pag. r30.
54. Szampo n. 244, Parigi, Coll. M. Cavaroc. (CAVAROC, in Cel!icum, III, 1922, tav. 40, n. 3). Pag. r 30.
55. Stampo n. 245. Oudna. (HAYES 1972, p. 276, fig. 56 m). Pag. 130.
56, Stampo n. 246. Atene. (HAYES r972~ p. 276, fig. 56 n). Pag. r30.
57. Szampo n. 24i, Oudna. (HAYES r972, p. 276, fìg. 56 o). Pag. r30.
58. Szampo n. 248. Cherchel. (HAYES 1972, p. 276, fig. 56 p). Pag. r30.
59. ,Stampo n. 248, Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 276, fig. 56 q). Pag. r30.
60. Srampo n. 248, Cartagine. (DELATTRE r.882, p. 220, fig. 6, n. 28). Pag. r30.
61. Srampo n. 249. Karanis. (HAYES 1972, p. 280, fig. 57 f). Pag. I 3 r.
62. Stampo n. 250. Godorf, Germania Occidentale. (ULBERT r968, p. 363, fig. 9). Pag. r3r.
63. Stampo n. 251. Cherchel. (HAYES 1972, p. 276, fig. 56 r). Pag. r31.
TAVOLA LIX (b)

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LX:

I. Stampo n. 252. Tipasa. (BARADEZ 1967, p. 245, n. 14). Pag. 131.

2. Stampo n. 253. Tipasa. (BARADEZ 1967, p. 2J2, n. l ). Pag. 13 I.


3. Stampo n. 254. Karanis, Egitto. (HAYES 1972, p. 280, fig. 57 h). Pag. I3L
4. Stampo n. 255. Lechaion 1 Grecia. (HAYES 1972, p. 280, fig. 57 g). Pag. 131.
5. Szampo n. 256. Cartagine. (DELATTRE r 888, P· 291, fig. 8, Il. 34). Pag. r3r.
6. Stampo n. 25ì, Cartagine. (RENAULT, in Cahiers d'archéologie tunisiennc, I. Serie, III, Tunis 1910, p. ro9). Pag. r3r.
7. Stampo n. 258. Cartagine. (HA YES 1972, p. 2.80, fig. 57a). Pag. r3r.
8. Stampo n. 259. Roma. (DE W AAL 1904, tav. II, n. 3). Pag. r3r.
9. Stampo n. 260. Tipasa. (BARADEZ 1967, p. 245, n. 16). Pag. I 3 J.
IO. Stampo n. 261. Vienna, Kunsthistorisches Museurn. (HA YES 1972, p. 280, fig. 57 b). Pag. 131.
II. Stampo n. 262. Alessandria ( ?) . (HAYES 1972, p. 280, fig. 57 d). Pag. 131.

12. Stampo n. 262. Cherchel. (HAYES 1972, p. 280, fig. 57 e). Pag. I 3 I.
13. Stampo n, 264. Atene. (HAYES 1972, p. 280, fig. 57 e). Pag. I 3 I.
14. Stampo n. 265. Tipasa. (BARADEZ 1967, p. 239, n. 6), Pag. 1 3 I.

I 5, Stampo n. 266. Tipasa. (BARADEZ 1967, p. 245, Il. 15). Pag. r3r.
16. Stampo n. 26ì, Roma. (HAYES 1972, p. 276, fig. 56 s). Pag. r31.
r7. Stampo n, 268. Cartagine, (DELATTRE 1888, p. 221, fig. /) n. 29). Pag. I 3 I.
18. Stampo n. 269. i\farìana, Corsica. (JODIN 1971, p. 45) fig. u6 b~. Pag. 131.
19. Scampo n. 270. Cartagine. (HAYES 1972, p. 273, fig. 551). Pag. I 3 I.

20. Stampo n. 271. Tipasa. (BARAllEZ 1967, p. 247, n. 18). Pag. 131.
21. Stampo n. 272. Antiochia. (WAAGÉ 1948, fig. 30, n. 6). Pag. 131.
22. Stampo n. 273. Provincia di Algarve, Portogallo. (ZEISS 1933, p. 468, fig. r, n. 3). Pag. 131.
23. Stampo n. 274. Cherchel. (HAYES 1972, p. 273, fig, 55 m). Pag. r3r.
24. Stampo n. 275. Cartagine, (HAYES 1972, p. 273, fig. 55 i). Pag. I 3 I.

25. Stampo n. 276. C'...artagine. (HAYES 197::, p. 273, fig. 55 j). Pag. I 3 I.

26. Stampo n. 2i7. Parigi, Louvre. (HAYES r97::) p. 2'73, fig. 55 k\ Pag. I3L

27. Stampo n. 278. Oudna. (HAYES 1972, p. 273) fig. 55 g), Pag. 131.
28. Stampo n. 279. Louisville, Southern Baptist Theological Seminary. (HAYES 1972, p. 272, fig. 54 e). Pag, r3r.
29. Stampo n. 280. Londra, British Museum. (HAYES 1972, p. 272, fig. 54 f\ Pag. 131.
30. S1ampo n. 281. Londra, British Museum. !HAYES 1972, p. 272, ng. 54 g). Pag. I 3 I.
31. Srampo n. 283. Oudm.. (HAYES J972, p. 2~3j Ilg. 55 g). Fag. I 3 I.

32. Srampo n. 284. Atene, Museo Benaki, (HAYES 197::, p. -;-,


o-o fig. 54 h). Pag. 13 l.
33. Stampo n. 286. Mainz, R0misch-germanisches Zentralmuseum. (HAYES 1972, p. 272, fig. 54 k). Pag. I3 r.
TAVOLA LX

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CERAMICA AFRICANA

T.w. LXI:

1. Srampo n. 28ì. Atene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 272, fig:. 54 j). Pag. 131.
2. S1ampo n. 288. Atene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 172, fig. 54 i). Pag. r3I.
3. Stampo n. 289. Rosas, Gerona. (DE PALOL 1967, p. 36, fig. 95). Pag. 131.
4. Srampo n. 290. Atene. (HAYES I9ì2, p. 272, fig. 54 a). Pag. r3r.
5. Stampo n. 291. Atene, .lv1useo Benaki. (HAYES 1972, p. 272, fig. 54d). Pag. 131.
6. Stampo n. 292. Lecourbe, Algeria. (HAYES 1972, p. 272, fig. 54 b). Pag. r3r.
7. Stampo n. 292. Louisville, Southern Baptist Theological Seminary. (HAYES 1972, p. 272, fig. 54 e). Pag. r3r.
S. Stampo n. 292. Atene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 273, fig. 55 f). Pag. 131.
9. Stampo n. 293. Oudna. (GAUCKLER 1897, ta\'. VIII, n. Pag. 13r.
IO. Stampo n. 294. Roma. (DE w·AAL 1904, p. 310, n. r). Pag. r3r.
rr. Srampo n. 297. Cartagine. (DELATTRE 1899, ta,·. XI, n. 13). Pag. 132.
12. Stampo n. 298. Atene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 273, fig. 55 e). Pag. r32.
13. Stampo n. 299. Cartagine. (DELATTRE 1893, p. 39, n. 51). Pag. r32.
14. Stumpo n. 300. Isrros, Romania. (POPESCU 1965, fig. 13, n. 9). Pag. 132.
15. Stampo n. 301. C'..artagine. (HAYES 1972, p. 273, fig. 55 a). Pag. r32.
r6. Stampo n. 302. Cartagine. (HAYES 1972, p. 273, fig. 55 b). Pag. 132.
17. Stampo n. 302. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 273, fig. 55 e). Pag. 132.
18. Stampo n. 303. Karanis, Egitto. (HAYES 1972_, p. 273, fìg. 55 d). Pag. 132.
19. Stampo n. 304. Egitto. (HAYES 1972, p. 254, fig. 47 d). Pag. 132.
20. Stampo n. 305. Atene, Museo Benaki. (HAYES r972, p. 254, fig. 47 e). Pag. 132.
21. Stampo n. 306. Atene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 254, fig. 47 f). Pag. 132.
22. Stampo n. 307. Sperlonga. (IACOPI 1963_, p. 159, fig. 158). Pag. 132.
23. Stampo n. 3o8, Cartagine. (HAYES 1972, p. 255, fig. 48 q). Pag. 132.
24. Stampo n. 309. Atene. (HAYES 1972, p. 254~ fig. 47 b). Pag. 132.
25. Srampo n. 310. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 255, fig. 48 e). Pag. 132.
26. Stampo n. JII. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 258, fig. 49 a). Pag. 132.
27. Srampo n. JII. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 258, fig. 49 b). Pag. 132.
28. Stampo n. 312. Cherchel. (HAYES 1972, p. 258, fig. 49 e). Pag. 132.
29. Stampo n. 313. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 258, fig. 49 d). Pag. 132.
30. S1ampo n. 314. Oudna. (HAYES 1972, p. 258, fig. 49 e). Pag. 132.
31. Stampo n. 315. Oudna. (GAUCKLER 1897, tav. VIII, n. II). Pag. 132.
32. Siampo n. 316. Vienna, Kunsthistorisches Mu'5eum. (HAY'ES r9;::, p. 258, fig.. 49 f. Pag:.
33. Stamoo n. ]16. Vienm,, Kunsthistorisches Jviuseum. (HAYES 1972, p. 258, fig. 49 f). Pag. 132.
34. Stampo n. 317. Cartagine. (HAYES 1972, p. 258, fìg. 49 h). Pag. 132.
35. Siampo n. ]IS. Atene. (HAYES 1972, p. 258, fig. 49 i). Pag. 132.
36. Stampo n. 319. Oudna. (HAYES 1972, p. 258, fig. 49 j). Pag. 132.
37. Siampo n. 320. Tipasa. (BARADEZ 1967, p. 247, n. 20). Pag. r3-2.
38. Srampo n. 321. Parigi; Louvre. (HAYES 1972, p. 258, fig. 49 ]1. Pag. 132.
39. Srampo n. 322. Delc. (HAYES 1972~ p. 258, fig. 49 k>. Pag. 132.
40. Stampo n. 323, Corìnto. (HAYES 1972, p. 258, fig. 49 m). Pag. 132.
41. Stampo n. 324. Cartagìne. (HAYES 1972, p. 258, fig. 49 n). Pag. 132.
42. Stampo n. 325. Tipasa. (BARADEZ r96ì, p. 233, n. 2). Pag. 132.
43. Stampo 11. 326. 1\1.ainz. RC)misch-g:erman;sche'.:·. Zen...:ralmuseurr:..
44. Szampo n. 327. Atene, M.useo Benaki. (HAYES 1972, p. 258, fì.g. 49 p). Pag. 132.
45. Stampo n. 328. Arene. (HAYES 1972, p. 258, fig. 49 q). Pag. 132.
46. Scampo n, 329. Atene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 258, fig. 49 r). Pag, 132.
TAVOLA LXI

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LXII:

r. Stampo n. 330. Oudna. (GAt:c'.KLER J 897, tav. IX, n. 14). Pag. r32.
2. Stampo n. 331. Copros. (HAYES r972, p. 254, frg. 47 b). Pag. 132.

3· Srampo n. 332. Egitto. (HAYES 1972, p. 254, fig. 47 r). Pag. 132.
4· Srampo n. 333. Atene. (HAYES r972, p. 254, fig. 47 e). Pag. r 32.
5· Stampo n. 335. Sperlonga. Pag. 132.
6. Stampo n. 336. Atene. (HAYES 19;.::., p. 254, fig. 47 g). Pag. 132.
Ì· Stampo n. 338. Oudna. (GACCKLER 1897, tav. IX, n. 7). Pag. 132.
8. Stampo n. 339. Egitto. (HAYES 1972, p. 254, fig. 47 i). Pag. I 32.
9. Stampo n. 340. Atene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 254, fig. 47 j). Pag, 132.
IO. 5'tampo n. 341. Egitto,:?). (HAYES r972, p. 254, fig. 47 k), Pag. 133.
IL Stampo n. 342. Egitto. (HAYES 1972, p. 254, fig. 471). Pag. 133.
I2. Stampo n. 343 . .i\1ainz, Ròmisch-germanisches Zentralmuseum. (HAYES 1972, p. 254, fig. 47 m). Pag. 133.
r3. Stampo n. 344. Atene, !vi.usco Bcnaki. (HAYES 1972, p. 254, fig. 47 n). Pag. 133.
14· Stampo n. 345. Atene, Jviuseo Benaki. (HAYES 1972, p. 254, fig. 47 o). Pag. r33.
15. Stampo n. 346. Atene. (HAYES 19;2, p. 254, fig. 47 p). Pag. 133.
16. Stampo n. 349. Atene. 1vluseo Bcnaki. (HAYES 1972, p. 254) fìg. 47 q). Pag. 133.
I 7. Stampo n. j)O. Djemila. (SALOMONSON 1971, p. 176, fig. 3). Pag. 133.
I 8. Stampo n. 351. Oudna. (GAPCKLER 1897, rav. IX, n. ro). Pag. 133.
19. Stampo n. 352. Cema, Marocco. (POSAC MoN, in BSEAA, XXX, 1964, p. 326, fig. 2, n. 4). Pag. 133.
20. Srampo n. 353. Oudna. (HAYES r972, p. 255, fig. 48 f). Pag. 133-
2I. Stampo n. 354. Oudna. (GAUCKLER I89ì, ta\'. VIII, n. 18). Pag_. 133.
22. Swmpo n. 355. Egitto. (HAYES 197:_, p. 254, fig. 47 a). Pag, 133.
23. Scampo n. 356. Aix, Aquae Scxriac. (Gallia, XVIII, 1960, p. 300.1 fig. 20). Pag. r33,
24. Srampo n. 357. Antiochia. (\X\:1.AGÉ 1948, fig. 29_, n. r). Pag. 133.
2,. Stampo n. 358. Egitto. (WESSEL r963, pp. 168-169, fig. 94). Pag. 133.
26. Szampo n. 359. Atene. (HAYES 19ì2, p. 255, fig. 48 a). Pag. r33.
27. Srampo n. 360. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 255, fig. 48 d). Pag. 133.
28. Stampo n. 361. Ventimiglia. (LAMBOGLIA 1958, p. 144, fig. 80, n. 20). Pag. 133.
29. Stampo n. 362. Oudna. (HAYES 1972, p. 255, fig. 48 g). Pag. 133.
30. Stampo n. 363. Cartagine. (RENAULT 1911, p. 97). Pag. 133.
3r. Stampo r. 364. Cartagine. (HAYES 197:.:.) p. 2551 fig. 48 i). Pag. 13;..
32. Stampo r.. 365. Ouàna. (GAUCKLER 1897, tav. IX, n. 1). Pag. 133.
33. Stamj>o n. 365. Oudna. (HAYES 1972, p. 255, fig. 48 h). Pag. 133.
34· Stampo n. 166. Karanis_, Egitto. (HAYES 1972, p. 255, fig. 48 j). Pag. 133.
35· Stampo n. 36_:. Karanis, Egitto. (HAYES 1912, p. 255, fi;. 48 k). Pag:. 133.
36. Srampo n. 369. Karanis, Egìtto. (HAYES 1972, p. 255, fig. 48 o). Pag. r33.
j '. 5'tampo n. 370. Cherchel. (HAYES I972, p. 255, fig. 48 p\ Pag. 133.
3S. 5ùampo n. 371. Tipasa. (BARADEZ 1967, p. 239, n. 6). Pag. 133.
39. Stampo n. 372. Tunisi_1 Muséc du Bardo. (H.AYES 1972, p. 255, fig. 48 m). Pag. 133.
40. Szampo n. 373. Cartagine. (HAYES 1972, p. 255, fig. 481). Pag. 133.
4r. Stampo n. 374. Apollonia, Libia. (HAYES I972, p. 255, fig. 48 n). Pag. 133.
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43· Srampo n. 37;. Parigi, Lnuvre. (HAYES 197:., p. 255, fig. 48 e). Pag;. 133.
44· Srnmpo n. 378. Beit-Shean, Palestina. (FITZGERALD 193r, tav. XXXIV, n. 47). Pag. r33.
45. Stampo n. 379. Canagine. (DELATTRE 1899, tav. IX, n. 22). Pag. 133.
TAVOLA LXII

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CERAMICA AFRICANA

TAi'. LXIII:

I. Stampo 11. 380. Atene. (HAYES 1972) p. 268, fig. 52 d). Pag. I 33·
2. Scampo 11. 381. Cartagine. (DELATTRE 1899, rav. XI, n. I\ Pag. I 33-

3· Srampo n. 382. Antiochia. (\X1AAGÉ 1948, fig. 32, n. I). Pag. I 33-

4· 5"rampo n. 385. Abu Mena, Egitto. (HAYES 1972, p. 268, fig. 520). Pag. I 33·

5· Stampo n. 386. Antiochia. (\XTAAGf'., 1948, fig. 30, n. I 5). Pag. 133.
6. Stampo n. J8ì, Atene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 268, fig. 52 i). Pag. 133.
- Stampo n. 388. Mainz, ROmisch-germanisches Zentralmuseum. (HAYI-:S 1972, p. 268, fig. 52 h). Pag. I 33·
8. Stampo n. 389. Londra, Brirish Museum. (HAYES r972, p. 268, fig. 52 j). Pag. 134.
9. Srampo n. 390. Atene. (HAYES 1972, p. 268, fig. 52 k). Pag. 134.
IO, Stampo n. 391. Parigi_, Louvre. (HAYES 1972, p. 268, fig. 521 e). Pag. 134.
IL Stampo n. 392. Cartagine. (DELATTRE 1899, tav. XT., n. 8). Pag. I 34-
12. Stampo n. 393. Karanis, Egitto. (HAYES 1972, p. 268, fig. 52 rn). Pag. I 34·
I3· Stampo n. 394. Atene. (HAYES r972, p. 268, fig. 52 n). Pag. I 34·
14· Stampo n. 395. Atene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 268, fig. 52 e). Pag. 134.
I5. Stampo n. 396. Arene. (HAYES 1972, p. 268, fig. 52 f). Pag. I 34·
16. Scampo n. 397. Cartagine. (RENAULT I9I I, p. 96). Pag. I34.
17. Stampo n. 39ì- Atene, !viuseo Benaki. (HAYES 1972, p. 268, fig. 52 g\ Pag. 1 34·
18. Stampo n. 398. Cartagine. (HAYES 1972, p. 268, fig. 52 e\ Pag. 1 34·

19. Stampo n. 40I. Apollonia, Libia. (HAYES 1972, p. 268, fig. 52 bJ. Pag. I 34·
20. Stampo n. 402. Mariana, Corsica. (JODIN 1971, p. 45, fig. 127). Pag. r34.
21. Stampo n. 403. Atene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 268, fig. 52 a). Pag. r 34·
22, Szampo n. 4o4. Arene. (HAYES 1972, p. 250, fig. 45 k). Pag. l 34·
23. S1ampo n. 406. Atene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 250, fig. 45 j). Pag. 134.
24. Stampo n. 407. Alessandria ( ?). (HAYES 1972, p. 262, fig. 50 h). Pag. I 34·

25. Stampo n. 408. Cartagine. (DELATTRE 1899, tav. XI, Il. I 8). Pag. 134.
26. Srampo n. 400. Belo, Spagna. (Belo I9/4) p. 16, fìg. 25 1 '"'· 1' Pa;:. 134.
27. S1ampo n. 410. Marsiglia. (BENOIT, in BSAF, 1945, tav. II, fig. I e). Pag, 134.
28. Scampo n. 411. Mainz, ROmisch-germanisches Zentralmuseum. (HAYES r972, p. 262, fig. 50 i). Pag. 134.
29. Stampo n. 412. Atene. (HAYES 1972, p. 262, 50 j). Pag. 134.
30. Stampo n. 412. Pollentia. (MARTIN DE CASTILLO 1966, mv. III, n, 21). Paf;, 134.
31. Szampo 11. 413, lsiros, Romania. (PoPEsc1._· 1965, p. 701-3 1 fig. 3) n. 3\ Pa.;. 134.
32. S1ampc n. 417. Tipasa. (BARADEZ 1967, p. 233, n. 2). Pag. 134.
TAVOLA LXIII

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LXIV:

r. Stampi nn. 399, 418. Carro, Marsiglia. (Gallia, XX, 1962, p. 152, figg. 8-9). Pag. 134.
2. Stampo n. 419. Cartagine(?). (HAYES 1972, p. 262, fig. 50 a). Pag. r34.
3. Stampo n. 420. Abu Mena, Egitto. (HAYES 1972, p. 262, fig. 50 b). Pag. r34.
4. Stampo n. 42r. Cartagine. (HAYES 1972, p. 262, fig. 50 e). Pag. 134.
5. Stampo n. 422. Cartagine. (DELATTRE 1893, pp. 39-40, n. 62). Pag. 134.
6. Stampo n. 423. Apollonia, Libia. (HAYES 1972, p. 262, fig. 50 d). Pag. 134.
7. Stampo n. 424. Arene. (HAYES 1972, p. 262, fig. 50 e). Pag. 134.
8. Stampo n. 425. Karanis, Egitto. (HAYES 1972, p. 262, fig. 50 f). Pag. r34.
9. Stampo 11. 426. Karanis. (HAYES 1972, p. 262, fig. 50 g). Pag. r34,
IO. Stampo n. 427. Ossirinco. (HAYES 1972, p. 264, fig. 51 a). Pag. 134.
II. Stampo n. 427. Karanis. (HAYES 1972, p. 264, fig. SI b). Pag. 134.
12. Stampo n. 428. Sperlonga. (IACOPI 1963, p. 159, fig. 158). Pag. 134.
13. Stampo n. 429. Rosas, Gerona. (DE PALOL I967, p. 361, fig. 94). Pag. I35·
r4. Stampo n. 430. Delo. (HAYES 1972, p. 264) fig. SI d). Pag. 135.
r5. Stampo n. 43r. Arene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 264, fig. 51 e). Pag. r35.
r6. Stampo n. 432. Atene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 264, fig. 5r e). Pag. I35•
17. Stampo n. 433- Egitto. (HAYF.S 1972, p. 264, fig. 51 f). Pag. 135.
r8. Stampo n. 434. Tipasa. (GAUCKLER, in MEFR, XIV, 1894, p. 448, fig. 61). Pag. 135.
r9. Stampo n. 435. Orléans. (ROMAGNESI, in MSAF, XVIII, 1946, rav. Il, fig. 9). Pag. 135.
20. Stampo n. 437. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 264, fig. 51 g). Pag. 135.
21. Stampo n. 438. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 264, fig. 51 h). Pag. 135.
22. Stampo n. 439. Cartagine. (HAYES 1972, p. 264, fig. 51 j). Pag. r35.
23. Stampo n. 440. Siracusa ( ?). (HAYES 1972, p. 264, fig. 51 i). Pag. 135.
TAVOLA LXIV

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TAV. LXV:

I. Forma Hayes 2. Sabratha. (HAYES 1972, p. 306, fig. 60, 2). Pag. 137.
2. Forma Hayes 3. Londra, Britìsh Museum. (HAYES 1972, p. 306, fig. 60, 3). Pag. 137.
3. Forma (1 NSA 1>, 1956, p. 167, f1g. 2 b. Barrafranca, Sicilia. (NSA, 1956, p. 167, fig. 2 b). Pag. 137.
4. Forma Hayes BA. Ghirza. (HAYES 1972, p. 307, fig. 61, SA). Pag. 137.
5. Forma Hayes 8B. Tocra. (HAYES 1972, p. 307, fig. 61, 8B). Pag. 137.
6. Ponna Hayes 9. Tocra. (HAYES 1972, p. 307, fig. 6r, 9). Pag. r37.
7. Forma Hayes 4A. Leptis Magna. (HAYES 1972, p. 306, fig. 60, 4A). Pag. 137.
8. Forma Hayes 4B. Leptis Magna. (HAYEs 1972, p. 306, fig. 60, 4B). Pag. 137.
9. Forma Hayes 4C. Ghirza. (HAYES 1972, p. 306, fig. 60, 4C). Pag. 138.
ro. Forma Hayes 5. Leptis Magna. (HAYES 1972, p. 306, fig. 60, 5). Pag. 138.
II. Furma Hayes 6. Leptis Magna. (HAYES 1972, p. 307, fig. 6r, 6). Pag. 138.
12. Forma Hayes 7. Leptis Magna. (HAYES 1972, p. 307, fig. 61, 7). Pag. 138.
13. Forma Hayes IO, Ghirza. (HAYES 1972, p. 307, fig. 61, IO). Pag. r38.
14. Forma Hayes 10. Ghirza. (HAYES 1972, p. 307, fig. 61, ro). Pag. 138.
15. Forma Hayes I. Ghirza. (HAYES 1972, p. 306, fig. 60, r). Pag. r38.
16. Morivo a stampo. Germa. (HAYES 1972, p. 307, fig. 62 a). Pag. 137.
17. Motivo a stampo. Germa. (HAYES 1972, p. 307, fig. 62 b). Pag. 137.
18. Motivo a stampo. Leptis Magna. (HAYES 1972, p. 307, fig. 62 e). Pag. r37.
r9. Motivo a scampo. Leptis Magna. (HAYES 1972, p. 307, fig. 62 d). Pag, 137.
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TAV. LXVI:

r. Forma Srern XI. Sidi Aich. (STERN 1968, ta1·. V, Xl). Pag. 138.
2. Forma Stern XII. Sidi Aìch. (STERN 1968, tav. V, XII). Pag. 138.
3. Forma Stern X d-e. Sidi Aich. (STERN 1968, tav. V, X d). Pag. r 38.
4. Forma Stern XIV. Sidi Aich. (STERN 1968, rav. V, XIV). Pag. 138.
5. Forma Stern XVII. Sidi Aich. (STERN 1968, tav. V, XVII). Pag. r 38.
6. Forma Srern I a. Sidi Aich. (STERN 1968, tav. V, I a). Pag. 138.
7--8. Forma Srern I d. Sidi Aich. (STERN 1968, tav. V, Id). Pag. 138.
9. Ponna Stern I c. Sidi Aich. (STERN 1968, tav. V, I e). Pag. 138.
10. Forma Srern III. Sidi Aich. (STERN 1968, rav. V, III). Pag. 138.
rr. Forma Siern V. Sidi Aich. (STERN 1968, rav. V, V). Pag. 138.
12. Forma Stern IV. Sidi Aich. (STERN 1968, tav. V, IV). Pag. 138.
13. Forma Stern VI a-b. Sidi Aich. (STERN 1968, tav. V, VI b). Pag. 138.
14. Forma Stern VII a-e. Sidi Aich. (StERN 1968, tav. V, VII a). Pag. 138.
15. Forma Scern VII a-e. Sidi Aìch. (STERN 1968, tav. V, VII e). Pag. 138.
16. Forma Srern XXXV a-b. Sìdi Aich. (STERN 1968, tav. V, XXXV a). Pag. 138.
17. Forma Stern XVIII. Sidi Aich. (STERN 1968, tav. V, XVIII). Pag. 139.
18. Forma Stern XXV. Siài Aich. (STERN 1968, tav. V, XXV). Pag. 139.
19. Forma Stern XXVJ!. Sidi Aich. (STERN 1968.1 tav. V, XXVII). Pag. I 39.
20. Forma Stern XIX. Sidi Aìch. (STERN 1968, tav. V, XIX). Pag. 139.
2r. Forma S1ern XX. Sidi Aich. (STERN 1968, rav. V, XX). Pag. 139.
22. Forma Stern XXI a. Sidi Aich. (STERN 1968, tav. V, XXI a). Pag. r39.
23. Forma S1ern XXIII a-b. Sidi Aich. (STERN 1968, fig. 2, n. 14, XX!!! a). Pag. 139.
24. Forma Stern XXIX a-e. Sidì Aich. (STERN 1968, tav. V, XXIX e). Pag. 139.
25. Forma Stern XXIX a-e. Sidì Aich. (StERN 1968, tav. V, XXIX b). Pag. 139.
26. Forma S1ern XL b. Sidi Aich. (STERN 1968, tav. V, XL b). Pag. 139.
2';', Forma Stern XLr. Sidì Aid:. (STERN 1968) taL \/, Pag. :r 39.
28. Punzone. Sìdi Aìch. (CAGNAT, in BETH, 1888, p. 473). Pag. 138.
29. Motivo a stampo. Germa. (HAYES 1972, p. 302, fig. 59 h). Pag. 138.
30-·'3L Morivo a stampo. Sidi Aich. (STERN 1968, tav. I, S2). Pag. r38.
32, Motivo a stampo. Sidi Aich. (STERN 1968, tav. I, S5). Pag. 138.
33. Moiìvo a srampo. Sidi Aich. (STERN 1968, rav. I, SS). Pag. 13-8.
34. Motivo a stampo. Sidi Aìch. (STERN 1968) tav. I, S10). Pag. 138.
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TAV. LXVII:

r. Forma Stern XII. Henchir-es-Srira. (STERN 1968, tav. III, XII). Pag. 139.
2. Forma Srern X a-e. Henchir-es-Srira. (STERN 1968, tav. III, X b). Pag. 139.
3. Forma Stern X a-e. Henchir-es-Srira. (STERN 1968, tav. III, X a). Pag. 139.
4. Forma Stern II. Henchir-es-Srira. (STERN 1968, rav. III, II). Pag. 139.
5. Forma Srern I b. Henchir-es-Srira. (STERN 1968, tav. III, I b). Pag. 139.
6. Forma Stern VII. Henchir-es-Srira. (STERN 1968, tav. III, VII). Pag. 139.
7. Forma Stern VII. Henchir-es-Srira. (STERN 1968, tav. III, Vll). Pag. 139.
8. Forma Stern IX. Henchir-es-Srira. (STERN 1968, tav. III, IX). Pag. IJ9,
9. Forma Stern XXXII. Henchir-es-Srira. (STERN 1968, tav. III, XXXII). Pag. 139.
IO. Forma Stern VIII. Henchir-es-Srira. (STERN 1968, tav. III, VIII). Pag. 139.
II. Forma Stern XXIV. Henchir-es-Srira. (STERN 1968, tav. III, XXIV). Pag. 139.
12. Forma Stern XXI b-c. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. 123, fig. 35, D 1 a). Pag. 139.
13. Forma Stern XXVI. Henchir-es-Srira. (STERN 1968, tav. III, XXVI). Pag. 139.
14. Forma Stern XXIX a, d. Henchir-es-Srira. (STERN 1968, tav. III, XXIX a). Pag. 140.
15. Forma Srern XXIX a, d. Henchir-es-Srira. (STERK 1968, tav. III, XXIX d). Pag. 140.
16. Forma Stern XL a. Henchir-es-Srira. (STERN 1968, tav. III, XL a). Pag. 140.
17. Motivo a stampo. Raqqada. (SALOMONSON 1968, p. 123, fig. 35, Dr a. Cfr. sopra, n. 12). Pag. 139.
18. Motivo a stampo. Tunisia. (HAYES 1972, p. 302, fig. 59 d). Pag. 139.
19. Forma Hayes 1972, fig. 58 a. Thelepte. (HAYEs 1972, p. 301, fig. 58 a). Pag. 140.
20. Forma Hayes 1972, fig. 58 b. Haidra. (HAYES 1972, p. 301, fig. 58 b). Pag. 140.
21 a. Forma Hayes 1972, fig. 58 c. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 3or, fig. 58 e). Pag. 140.

21 b. Morivo a stampo. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 302, fig. 59 e). Pag. 140.
22. Forma Hayes 1972, fig. 58 d. Kasserine. (HAYES 1972, p. 301, flg. 58 d). Pag. 140.
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TAV. LXVIII:

I. Forma Février 1963, fig. 6. Sétif. (FÉVRIER 1963, p. 130, fig. 6). Pag. 140.
2. Forma <, Sérzf)) 1970, _fig. 33, n. 106. Sétif. (Sétif 1970, p. 135, fig. 33, n. 106). Pag. 140.
3. Forma Février 1963, jig. 7. Sérif. (FÉVRlER 1963, p. 131, fig. 7). Pag. 14r.
4. Forma Février 1965, fig. 32, GM 7-8, c. 2, nn. 6-13. Sétif. (FÉVRIER 1965, fig. 32, n. ro). Pag. 14r.
5. Forma Février 1963, fig. 8. Sétif. (Sétif 1970, p. 124, fig. 28, n. 36). Pag. 14r.
6. Forma ii Sétz/11 1970, fig. 33, n. n6. Sétif. (Sénf 1970, p. 135, fig. 33, n. II6). Pag. r4L
7. Forma (< Séuf 1f 1970, fig. 28, nn. 45-46, passim. Sétif. (Sétif 1970, p. 140, fig. 35, n. 129). Pag. 141.
8. Forma Février 1965, jig. 26, E5-E6, n. 7. Sétif. (FÉVRIER 1965, fig. 26, E5-E6, n. 7). Pag. 141.
9. Forma Févrìer 1965, fig. 33, GM 7-8, c. 2, n. 19. Sétif. (Sénf 1970, p. 135, fig. 33, n. IIO). Pag. 14r.
IO. Forma <•Sétif,, 1970, jig. 35, n. 130. Sétif. (Sétif 1970, p. 140, fig. 35, n. 130). Pag. 14r.
II. Forma Février 1965,fig. 34, GH 7-8, c. 2, nn. 26, 49-50. Sétif. (FÉVRIER 1965,fig. 34, GH j-8, c.2,n.26).
Pag. 141.
12. Forrna << Sénf )) 1970, fig. 28, n. 47. Sétif. (Séuf 1970, p. 128, fig. 28, n. 47). Pag. r4r.
13. Forma 11 Séuf f) 1970, fig. 32, n. 95. Sétif. (Séuf 1970, p. 133, fig. 32, n. 95). Pag. 14r.
14. Forma Février 1963, fig. 9. Sétif. (FÉVRIER 1963, p. 132, fig. 9). Pag. r4r.
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TAV. LXIX:

I. Forma ,,Sétif,, 1970, fig. 33, n. 121. Sétif. (Sétif 1970, p. 135, fig. 33, n. 121). Pag. 141.
2-4 Forma Février 1963, fig. 5. Sétif. (FÉVRIER r963, p. 130, fig. 5). Pag. 141.
Forma Fèvrier 1963, fig. 5. Tamedfoust. (GUÉRY 1970, p. 278, fig. I). Pag. 14r.
Forma Février 1963, fig. 5. Tamedfoust. (GUÉRY 1970, p. 278, fig. 2). Pag. 141.
5. Motivo a stampo. Sérif. (Sétzf 1970, p. 124, fig. 28, n. 52). Pag. 140.
6. Motivo a stampo. Sétif. (Sétif 1970, p. 135, fig. 33, n. 107). Pag. 140.
7. Motivo a stampo. Djemila. (ALLAIS 1957, tav. àopo p. 42, n. r7). Paf;. 140.
8. Motivo a stampo. Sétif. (Sétij 1970, p. 135, fig. 33, p. 106. Cfr. tav. LXVIII, 2). Pag. 140.
9. Motivo a stampo. Djemila. (ALLAIS 1957, tav. dopo p. 42, n. 8). Pag. 140.
IO. Motivo a stampo. Sétìf. (Sérzf 1970, p. 140, fig. 35, n. 126). Pag. 140.
l I. Motìvo a stampo. Tiddis. (GUÉRY, in BAA, III, 1968, pp. 277-278, figg. 8-9). Pag. 140.
12. A1otivo a stampo. Djemila. (ALLAIS 1957, tav. dopo p. 42, n. 4). Pag. 140.
13. Motivo a stampo. Sétif. (Sértf 1970, p. 124, fig. 28, n. 38). Pag. 140.
14-15. Morivo a stampo. Djemiìa. (ALLAIS 1957, tav. dopo p. 42, n< 12). Pag, 140.
r6. Motivo a stampo. Sérif. (Sétij r970, p. r33, fig. 32, n. roo). Pag. 140.
17. Motivo a stampo. Djemila. (ALLAIS 1957, tav. dopo p. 42, n. 9). Pag. 140.
r8. Motivo a szampo. Sétif, Pag. 140.
19. Motivo a siampo. Sétif. (Sétif 1970, p. r33, fig. 32, n. 99). Pag. 140.
20. Motivo a stampo. Djemila. (ALLAIS 1957, ta\'. dopo p. 42, n. 14). Pag. 140.
2r. MatÙ..'o a stampo. Djemila. (ALLAIS 1957, tav. dopo p. 42, n. 3). Pag. 140.
22. Motivo a stampo. Sétif. (FÉVRIER 1965, fig. 31, H 4-5 b, n. 46). Pag. 140.
23. Morivo a stampo. Tiddis. (GuÉRY, in BAA, III, 1968, pp. 277-278, figg. 8-9). Pag. 140.
24. Motivo a stampo. Sétif. (Sét1f 1970, p. 124, fig. 28, n. 53). Pag. 140.
25. Moti·vo a stampo. Sétif. (FÉVRlER 1965, fig. 28, GH, c. 2, n. 78). Pag. 140.
26. Forma Hayes 19i2, fig. 58(. (HAYES 1972., p. 301, fig. 58 f). Pag. I4I.

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28. Forma Hayes 19i 2, fig. 58 e. (HAYES 1972, p. 301, fig. 58 e). Pag. 141.
29. Motivo a stampo. (HAYES 1972, p. 302, fig. 59 à). Pag. 141.
TAVOLA LXIX

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LXX:

Forma Toynbec 1957, raz:. I, rm. 1-4_, 7; tm.:. II, n. 1; ta·v. lii, nn. 1-7. (Cfr. anche Tav. CXXXIX). Roma. Pag. 142.
TAVOLA LXX

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CERAMICA AFRICANA

TAi'. LXXI:

r. Forma Ha_ves 25. Ostia. (HflYES I9ì2, p. 50, fig. 8, 25, n. 1), Pag. 142.
2--3. Forma Salomonson 1969, fig. 16. Roms., (SALOMONSON 1969, p. 14, fig. 16). Pag. 143.
Forma Salomonson 1969, fig. 16. Roma. (SALOMONSON 1969, p. 15, fig. 17). Pag. 143.
4. Forma Caballero Zoreda 1971, fig. 2 . .lvlasalina, Ravenna. (CABALLERO ZoREDA 1971, p. 229, fig. 2). Pag. 1.13.
5. Forma <1 Osria IV))' fig. 191. Ostia. (Ostia IV, fig. 191). Pag. 143.
6. Forma Caballero Zoreda 1971, fig. I. Alicante. (CABALLERO ZoREDA 1971, p. 228, fig. r). Pag. 144.
1• Forma Hayes 148. Roma. Pag. 144.
TAVOLA LXXI

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LXXII:

I. Forma Toynbee 1957, tav. IV, n. I. Roma. (ToYNBEE r957, tav. IV, n. r). Pag. 145.
2. Forma <( Atlante )J, tav. LXXII, 2. Spalato, Museo. Pag. 145.
3. Forma Hayes 24. Roma. Pag. 145.
4. Forma Hayes 24. Ostia. (HAYES r972, p. 50, fig. 8, 24, n. r). Pag. 145.
5. Forma <( Oslia I)>, figg. 61-77. Ostia. (Ostia I, figg. 64, 77). Pag. 145.
6. Forma<< Ostia III)), _fig. 156. Ostia. (Ostia III, fig. 156). Pag. 146.
7. Forma Hayes 35. Henchir el-Amyah, Kaìrouan. (HAYES 1972, p. 58, fig. ro, 35, n. r). Pag. 146.
8~9. Tipo Pal/arés 6. Ventimiglia. (PALLARÉS 1959, p. 128). Pag. 146.
Tipo Lamboglìa 6 bis. Valencia. (LAMBOGL!A 1958, p. 269). Pag. 146.
TAVOLA LXXII

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CERAMICA AFRICANA

TAv. LXXIII:

I. Forma Salornonson XXVIII bis, Tunisia, mercato antiquario. (SALOMONSON 1968, tav. II, n. XXVIII bis).
Pag. 148.
2. Forma Salomonson XXVIII. Tunisia, mercato antiquario. (SALOMO::-.TSON 1968, tav. II, n. XX'\.THI). Pag. 148.
3-4. Tipo Salomonson XXVII. Tunisia. (HAYES I9ì2, p. 58, fig. ro, 39, n. r). Pag. 148.
Tipo Salomonson XXVII bis. Sparta. (HAYES 1972, p. 5S, fig. 10, 40, n. 1). Pag. r48.
5. Forma Salomonso11 XXVI. Tunisi, Musée du Bardo. (SALOMONSON r968, ta\·. II, n. XXVI). Pag. r49.
6. Forma Salomonson XXIII. Tunisi, l\1usée du Bardo. (SALOMONSON 1964, cat. n. 57, fìg. n. X). Pag. 149.
7. Forma Salomonson XXV. Cartagine. (SAL0M0NSON r968, rav. II, n. XXV). Pag. 149.
8. Forma Salomonson XVII. Tunisi, Musée du Bardo. (SALOMONSON 1968, rav. II, n. XVII). Pag. 150.
9. Forma Salomonson XXII. Timgad, Algeria. (SALOMONSON 1968, tav. II, n. XXII). Pag. 150.
IO. Forma Salomonson XVIII. Cartagine. (SALOMONSON 196t~, tav. II, n. XVIII). Pag. 150.
rr -12. Tipo Salomonson Il. Sousse 1 Tunisia, (SALOMONSON 1964, cat. n. 50, fig. g). Pag. 151.
Tipo Salomonson II bis. Tunisi, Jviusée du Bardo. (SALOMONSON 1968, tav. II, n. II bis). Pag. 151.
TAVOLA LXXIII

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LXXIV:

I. Forma Salomonson I. Tunisi, Jvlusée du Bardo. (SALOMONSON 1964, cat. n. 52, fig. i). Pag. I5I.
2. Forma Salmnonson I bis. Tunisi, Musée du Bardo, ( SALOMONSON 1964, cat. n. 53, fig. j). Pag. I _52.

3. Forma Salomrmson 111. Tunisi, .lviusée du Bardo . (SALOMONSON r964, cat. n. 54, fig. k). Pag. I 52.

4. Forma Salonumson III. Tunisi, 1\1.usée du Bardo. (SALOMONSON 1964, cat. n. 55, fig. i). Pag. 152.
5. Forma Salomonson IV. Tunisi, 1\1.usée du Bardo. (SALOMONSON 1968, ta,·. Il, n. IV). Pag. I 52.
6. Forma Salonumson VI. Tunisi, J\1.usée du Bardo. (SALOMONSOK 1968, tav. Il, n. VI). Pag. I 53•
7. Forma u Kunsl und Alrerrwn ,; 1973, raz.:. 69) n. 149. Tunisia. (Kunst und Alrerrum 1973, tav. 69, n. 149;
disegno da fotografia). Pag. 153.
8. Tipo Salomonson XIX. Regione di Tunisi. (SALOMONSON 1968, tav. II, n. XIX). Pag. 153.
9. Tipo Salomonson XIX bis. El Djem, Tunisia. (SALOMO;'>JSON 1968, tav. II~ n. XIX bis). Pag. 153.
TAVOLA LXXIV

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CERAMICA AFRICANA

TAv. LXXV:

r. Forma Salomonson XXI. Tunisi, Musée du Bardo. (SALOMONSON 1968, tav. II, n. XXI). Pag. 154.
2-3. T,j,o Salomonson VIII bis. Tunisi, Musée du Bardo. (SALOMONSON 1968, tav. II, n. VIII bis). Pag. 154-
Tipo Salomonson VIII. Tunisi, Musée du Bardo. (SALOMONSOK 1964, cat. n. 56, fig. m). Pag. r54.
4. Forma Salomonson IX. Cartagine. (SALOMONSON 1968, tav. II, n. IX). Pag. r54.
5. Forma Salomonson X. Tunisi, Musée du Bardo. (SALOMONSON 1968, tav. II, n. X). Pag. 155.
6. Forma Salomonson XI. Tunisi, Musée du Bardo. (SALOMONSON 1968, tav. II, n. XI). Pag. 155.
7. Forma Salomonson XII. Tunisi, Musée du Bardo. (SALOMONSON 1968, tav. II, n. XII). Pag. 155.
8. Forma Salomonson XV. Rodi(?). (SALOMONSON 1968, tav. II, n. XV), Pag. 156.
9. Forma Salomonson XVI. Regione di Tunisi. (SALOMONSON 1968, tav. II, n. XVI). Pag. 156.
TAVOLA LXXV

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LXXVI:

I, Forma Hayes 5I A. Tunisia. (HAYES 1972, p. 74, fig. 13, 51, n. r). Pag. 157.
2. Forma Salomonson c. Kaìrouan, Tunisìa. (SALOMONSON 1969, p. r6, fig. 19; disegno da fotografia). Pag. 158.
3. Forma Salomonson c. Ostia. (HAYES 1972, p. 74, fig. 13, 55, n. 1). Pag. r58.
4. Forma Lamboglia 42/4f!. Ostia. (LAMBOGLIA r963, p. 159). Pag. 158.
5--6. Forma Sa!omonson a. Atene. (HAYES 1972, p. 74, fig. 13, 53A, n. 14). Pag. 159.
Variame Hayes 53A, n. 16. Sabratha. (HAYES 1972, p. 74~ fig. I3i 53A, n. r6). Pag. 159.
7. Forma (( Kunst und Altertum )) 1973, la'V, 72, n. 157. Tunisia. (Kunst und Alr.ertum 1973, rav. 72, n. 157; disegno
da fotografia). Pag. 160.
TAVOLA LXXVI

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LXXVII:

r. Forma Hayes 56. Alessandria? (HAYES 1972, p. 74, fig. 13, 56, n. 23). Pag. 160.
2. Forma Hayes 89A. Efeso. (HAYES 1972, p. 138, fig. 25, 89A, n. 1). Pag. 161.
3-6. Tipo Lamboglia 35. Barcellona. (LAMBOGLIA 1963, p. 158). Pag. r62.
Tipo Hayes 52B, n. 22. Atene. (HAYES 1972, p. 74, fig. 13, 52B, n. 22). Pag. 162.
Tipo Salomonson CII. Monaco. (HAYES 1972, p. 74, fig. 13, 52B, n. 19). Pag. 162.
Tipo Cahallero Zoreda 197I, fig. 7. Spagna. (CABALLERO ZOREDA 1971, p. 239, fig. 7). Pag. 162.
7 a-b. Forma Hayes 180. Piazza Armerina. (GENTILI 1950, p. 295, fig. 1; disegno da fotografia). Pag. 163.
TAVOLA LXXVII

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LXXVIII:

r. Morivo A I. Alessanària (?). (SALOMONSON 1973, p. 5, fig, r; disegno da fotografia.). Pag. r64.
2. Morivo A II. Alessandria. (SALOMONSOK 1969, p. 5, fig. 2i disegno da fotografia). Pag. r64 .
.)• /lvfoTÌ'lJo B III. Cartagine. (SALOMONSOK 1969, p. 9, fig. ì; disegno da fotografia). Pag. 164.
4. Aioti'i'o C IV. Berlin, Staatliche Muscen. (SALOM..ONSON 1962, tav. XVII, dopo p. II5, n. r; disegno da fotografia).
Pag. 164.
5. A1ori'vo C V. Athribis, Egitto. (SALOMONSOX 1969} p. 4, fig. I; disegno da fotografia). Pag. 164.
6. Motivo C VIII. Cartagine. (SALOMONSON 1962, rav. XVI, dopo p. 115, n. r; disegno da fotografia). Pag. 164.
TAVOLA LXXVIII

3 4

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LXXIX:

r. Motivo CIX. Berlin, Staatliche Museen. (SALOMONSON 1962, tav. XVI, dopo p. II5, n. 70; disegno da fotogra-
fia). Pag. 164.
2. Morivo C X. Efeso. (SALOMONS0N 1962, tav. XIX, dopo p. IIS, n. I; disegno da fotografia). Pag. 164.
3, Morivo D Xl. lppona, Algeria. (SALOMONS0N 1969, p. 67, fig. 88; àisegno àa fotografia). Pag. 164.
4. Motivo D XIII. Egitto. (SALOM0NS0N 1962, tav. XXI, dopo p. II5, n. 1; disegno da fotografia). Pag. 164.
5. Morivo DXIV. Djemila, Algeria. (SALOMONSON 1962, tav. XXXI, dopo p. I 15, n. I; disegno da fotografia). Pag. 164.
6. Motivo D XIV. Edfu, Egitto. (SALOMONSON 1962, tav. XXIII, dopo p. 115, n. 1; disegno da fotografia). Pag. 164.
TAVOLA LXXIX

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LXXX:

I. Motivo D XV. Tunisi, Musée du Bardo. (SALOMONsoN 1962, tav. XXIV, dopo p. n5, n. r; disegno da fo~
tografìa). Pag. r65.
2. lv!oti'l)o E XVI. Egitto. (SALOMONSON 1969, p. 59, fig. 77; disegno da fotografia). Pag. 165.
3. Aiotivo a I. Tiddis, Algeria. (SALOMONSON 1962, tav. XXIX, dopo p. II5, n. 5; disegno da fotografia). Pag. 165.
4. Motivo a I. Tiddis. (SALOMONSO!'-.' 1962, rav. XXIX, dopo p. rr5, n. 6; disegno àa fotografia). Pag. 165.
5. Morivo b 2. Tunisia centrale. (Coll. privata; inedito). Pag. 165.
6. A1otivo b 2, Berlin, Staatliche lvi..useen. (SALOMONSON 1962, tav. XVII, dopo p. II5, n. I; particoìare, disegno àa
fotografia). Pag. r65.
7. Motìvo e 3. Egitto. (SALOMONSON 1969, p. 10, fig. 9; particolare, disegno da fotografia). Pag. 165.
8. Motivo e 3. Tunisia centrale. (Colì. privatai inedito). Pag. 165.
9. Motivo d 4. Sétif, Aìgeria. (SALOM0NS0N 1969, p. 62, fig. 80; disegno da fotografia). Pag. 165.
IO. Motivo d 4, Cartagine. (SALOMONS0!\ 1969, p. 62, fig. 81; disegno da fotografia). Pag. 165.
rr. Moti'vo e 5. Sétif. (GUÉRY 1972, p. II5, fig. 7; disegno da fotografia). Pag. 165.
TAVOLA LXXX
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CERAMICA AFRICANA

TAv. LXXXI:

r. Motivo n. 2. Valencia. (PALLARÉS 1959, p. 126). Pag. r66.


2. lHotivo n. 5. Sibari. (Sibari 1972, P· 424, fig. 456, n. r9543). Pag. 166.
3. Morivo n. 6. Ostia. (Osrùz I, fig. 40). Pag. r66.
4- Motivo n. Ì· Sibari. (Sibari 1970, P· 510, fig. 567, n. 5868). Pag. r66.
5. Morivo n. 8. Hadjeb el-Aioun, Tunisia. (SALOMONSON 1964, cat. 55). Pag. r66.
6. Aforivo n. 9. El Djem. (SALOMOKSON 1964, cat. 56). Pag. 166.
7. Morivo n. IO. Ostia. (Ostia I, fig. 44). Pag. r66.
8. Morivo n. Il, Bir Halima, Tunisia. (SALOMONSON 1964, cat. 57). Pag. r66.
9. Mozivo n. 12. Thapsus, Tunisia. (CVA Copenhaguc ì, tav. 300, nn. r a-b; disegno da fotografia). Pag. r66.
10. Moti't-•o n. I]. El Aouja. (SALOMONS0N 1964, cat. 51). Pag. r66.
II. Motivo n. 14. Trier. (HAYES 1972, tav. VIII; disegno da fotografia). Pag. r66.
12. Motivo n. 15. El Aouja. (SALOMONSON 1964, cat. 54). Pag. r66.
13. Motivo n. 16. Tunisi, Musée du Bardo. (Inedito. Disegno da fotografia), Pag. 166.
14. Moli'VO n. 17. Sousse. (FOUCHER 1965, p. 39, fig. 55). Pag. 166.
15 . .Motivo n. 18. El Djem. (SALOMONSON 1969, p. 70, fig. 94; disegno da fotografia). Pag. 166.
16. Morivo n. 20. El Djem. (SALOMONSON 1964, cat. 56). Pag. 166.
17. Morivo n. 21. Roma. (ToYNBEE 1957, tav. IV, n. 2; disegno da fotografia). Pag. 167.
18. Mmivo n. 21. Trier. (HAYES 1972, tav. VIII a destra; dlsegno da fotografia). Pag. 167.
ì9. Aiorù10 n. 2I. El Djem. (SALOMONSON r969, p. 41, fig. 50; disegno da fotografia). Pag. 167.
20. !viorivo n. 22. Roma. (TOYNBEE 1957, tav. I, n. 6; disegno da fotografia). Pag. 167.
2I. Motivo n. 24. Ostia. (HAYES 1972, tav. I, e; disegno da fotografia). Pag. 167.
22. Morivo n. 25. Mogador, Marocco. (JomN 1967, p. 151, tav. LXVI, in basso a sin.; disegno da fotografia). Pag. 167.
23. Jiotivo n. 27. El Aouja. (SALOMONSON 1964, cat. 51). Pag. 167.
24. Motivo n. 27. Sousse. (FoucHER 1965, p. 39, fig. 55). Pag. 16;.
25. Motivo n. 28. Tamuda, Maroccc. (SALOMONSON r969, p. 56, fig. 72; disegno da fotografia). Pag. 167,

-,~ Morivo n. JI. El Aouja.. (SALOMONSON r964, cat. 51). Pag. 16j.
28. Motivo n. 32. El Aouja. (SALOMONSON 1964, cat. 52). Pag. r67.
29. Afotivo n. 33. Thapsus, Tunisia. (CVA Copenhague 7, tav. 300, n, IJ e; disegno da fotografia). Pag. 167.
30. Morivo n. 34. El Aouja. (SALOMONSOK 1969, p. 7T, fi_ç. 96 a, d; àisegno da fotografia). Pag. r67,
144, n. :: ; disegno d2: fotografie). hi.b. J 6-,

32. Moti1.10 n, Ostia. (Ostia I, fig. 64). Pag. 167.


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33. Morivo r.. 38. Roma, (ToYNBEE I95i, tav. Ii n. 5; disegno da fotografia). Pag. 167.
TAVOLA LXXXI

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LXXXII:

I. Motivo n. .J8. Tunisia. (HAYES 1972, tav. X, a; disegno da fotografia). Pag. 167.
2. Motiz,o n. 38. Cartagena, lvluseo Arqueologico Provincial. (CABALLERO ZOREIJA 1971, p. 240, fig. S). Pag. 167.

3· Motivo Il. 38. Hippo Regius, Algeria. (SALOMONSON 1969, p. 18, fig. 22; disegno da fotografia). Pag. 167.
4· Moti'vo n. 38. Edfu, Egitto. (SAL0M0NS0N 1969, p. 66, fig. 87; disegno da fotografiaì. Pag. 167.
5. Morivo n. 38. Belo, Spagna. (SALOMONSON 1969, p. 22, fig. 27; disegno àa fotografia). Pag. 167.
6. Moti'vo n. 38. Tamuda, Jviarocco. (SALOMONSON 1969, p. 56, fig. 72; disegno da fotografia). Pag. 167.
7. Motivo n. 39. Parigi, Louvre. (SALOMONSON 1969, p. 19, fig. 23; disegno da fotografia). Pag. 168.
8. Motii,•o n. 39. Henchir Embach, Tunisia. (SALOMON50N 1969, p. 32, fig. 38; disegno da fotografia). Pag. 168.
9. Moti·vo n. 39. Corfù. (DAoux, in BCH, 86, r962, p. 753, fig. 6 in alto; disegno da fotografia). Pag. 168.
IO. Motivo n. 39. El Aouja. (SALOMONSON 1969, p. 17, fìg. 20i disegno da fotografia). Pag. 168.
IL Motivo n. 39. Tunisi, Musée du Bardo. (SALOMONSON 1969, p. 106, rav. I\\ n. 4; disegno da fotografia). Pag. 168.
I2. Morivo n. 4I. Ostia. (SALOMONSON 1969, p. 106, tav. IV, n. 2; disegno da fotografia). Pag. 168.
13. lvfotÌ'VO n. 43. El Aouja. (SALOMONSON 1964, cat, 52). Pag. 168.
14. Motivo n. 44. Tunisia .. (SALOMONSON 1969, p. 60, fig:. 78; disegno da fotografia). Pag. 168.
15. Motivo n. 45. Ostia. (HAYES 1972, rav. I, e; disegno da fotografia). Pag. 168.
16. Motivo n. 45. Raqqada. (SALOMONSON 1969, p. n2, tav. IV, n. 2; disegno da fotografia). Pag. 168.
17. Motivo n. 45. Catania. (LIBERTINI, in NSA 1956, p. 179, fig. 15 2. 1 d; disegno da fotografia). Pag. 168.
18. Aiotivo n. 45. EI Aouja. (SALOMONSON 1969, p. 17, fig. 20, a; disegno da fotografia). Pag. 168.
19. Moti'lJo n. 45. El Aouja. (SALOMONSON 1969, p. 17, fig. 20, b; disegno da fotografia). Pag. 168.
20. Motivo n. 45. Tunisia. (SALOMONSON 1969., p. 60, fig. 78; disegno da fotografia). Pag. r68.
21. Morivo n. 45. Athribis, Egitto. (SALOMONSON 1969, p. 4, fig. I; disegno da fotografia). Pag. 168.
22. Morivo n. 45. Tunisia. (SALOMONSON 1969, p. 60, fig. 78; disegno da fotografia). Pag. 168.
23. Motivo n. 45. Cimiez. (MouCHOT 1963, p. 143, fig. 9). Pag. 168.
24. Motivo n. 46. Ostia. (SQVARCIAPINO 1951, p. 136, fig. 2 in alto a destra; disegno da fotografia). Pag. 168.
25. Motivo n. 46. Sousse. (FOUCHER 1965, p. 41, fig. 56). Pag. 168.
26. hf.otivc n. 4";, El Aouja. (SALOMON'Sot~ 1969, p. 7ì, fig. ne; ciisegno a2: fotografia). Pag. r68.
27. Motivo n. 50. Atene, N1useo Benaki. (SALOMONSON 1969, p. 57, fig. 74; disegno da fotografia). Pag. 168.
28. Motivo n. 5I. Hippo Regius, Algeria. (SALOMONSON 1969, p. 18, fig. 22; disegno da fotografia). Pag. 168.
29. Aiotivo n. 52. ViSici. (CREMOSNIK 1962, tav. IX, dopo p. 144, n. 3; disegno da fotografia). Pag. 169.
3c. Morivo n. 53. Tamuda) Marocco. (SALOMONSON 1969, p. 56, fig. 72; disegno da fotografia). Pag. 169.
3r. Moti·vo n, 56. Mariana) Corsica. (JoDIK r971, p. 29) n. 9:. a). Pag. 169.
TAVOLA LXXXII

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LXXXIII:

I. Moti'L•o n. 57. Valencia. (PALLARÉS 1959, p. 126). Pag. 169,

2. Mori'DO n. 57. Roma. (TOYNBEE 1957, mv. IV, n. 7; disegno da fotografia). Pag. 169.
3. Motiz 10 n. 57. Egitto. (SALOMONSON 1969, p. 102, tav. II, n. 3; disegno da fotografia). Pag. 169.
4. lvfotivo n. 58. Roma. (TOYNBEE 1957, ta\·. I, n. 5; disegno da fotografia). Pag. 169.
5. /11.oiù.10 n. 58. Ostia. (HAYES 197::., tav. XI, b; disegno da forografia). Pag. 169.
6. Motìvo n. 59. Soussc. (SALOMONSON 1964, cat. 50). Pag. 169.
7. Mozivo n. 60. Bir Halima, Tunisia. (SALOMONSON 1964, cat. 57). Pag. 169.
8. Moti'l!o n. 60. Tripoli. (SALOMONSON 1969, p. 76, fig. 109; disegno da fotografia). Pag. 169.
9. Mori'vo n. 60. Heìdelberg. (SALOMONSON 1969) P· 29, fig. 33; disegno da fotografia). Pag. r69.
IO. Motivo 11. 60. lvlagazzino del Museo di Ostia, inedito. Pag. 169.
IL Aiotivo 11. 60. Aquileia ( ?). (HAYES r972, tav. XI, a; disegno da fotografia). Pag. 169.
12. Motivo n. 60. Sagumo ( ?). (SALOMONSON 1969, p. 6, fig. 3; disegno da fotografia). Pag. 169.
13. Motivo n. 60. Edfu, Egitto. (SALOMONSON 1969, p. 66, fig. 87; disegno da fotografia). Pag. r69.
14. Motiz,10 11. 60. Hippo Regius, Algeria. (SALOMONSON 1969, p. 50 1 fig. 62; disegno da fotografia). Pag. 169.
15. lvfoti1)0 11. 6J. Tunisi, Musée du Barào. (Inedito. Disegno da fotografia). Pag. 169.
16. Morivo n. 61. Egitto. (SALOMONSOK 1969, p. 102, tav. II, n. 4; disegno da fotografia). Pag. 169.
I7. Aiori·vo n. 6::. El Aouja. (SALOMONSON 1964, cat. 51 ). Fag. 169.
l 8. A1orivo 11. 62. El AouJa. (SALOMONSOK r964, Cat. 5 I). Pag. 169.
I9. Mori·vo n. 62. El Aouja. (SALOMONSON 1964, cat. 53). Pag. r69.
20. A1orù,o n. 62. Tamuda, Marocco. (SALOMOKSON 1969, p. 56, fig. 72; disegno da fotografia). Pag. 169.
2!. Motivo n. 62. Tarnuàa, J\1.arocco. (SAI.OMONSON 19691 p. 56, fig. 72; disegno da fotografia). Pag. 169.
22. Mmivo n. 64. Ostia. (SQlJARCIAPINO r95r, p. 136, fig. in basso a destra; disegno da fotografia). Pag. 170.
23. Motiva n. 64. El Djern. (SALOMONSON 1964, cat. 56). Pag. I.70.

24. Motii,,o n. 64. El Aouja. (SALOMONSON r964, cat. 52). Pag. 170.
25. Motivo n. 64. Aquileia(?). (HA'?ES 197.::. 1 taY. XI 1 a; disegno da foto~rafiaì. ?ag. -r70.
26. Morivo n. 64. Nord Africa.. (SALOMONso~ 1909, p. 19) iig. 23; disegno da fotografia). Pag. 170.
27. Motivo n. 64. Edfu, Egitto. (SALOMONSON 1969, p. 66, fig. 87i disegno da fotografia). Pag. 170.
28. Morivo n. 64- Tid<lis, Algeria. (SALOMONSOK 1969, p. r8, fig. 21; disegno da fotografia). Pag. 170.
TAVOLA LXXXIII

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CERAMICA AFRICANA

TAV. LXXXIV:

I. A-ioti·vo n, 65, Nord Africa. (SALOMoNSON 1969, p. r9, fig. 23; disegno da fotografia). Pag. 170.
2. Aiotii
10 n. 67. Tunisia. (K.unst und Altertum 1973 1 tav. 7r, n. 153; disegno da fotografia). Pag. 170.

3. Morivo n. 68. Aquileia. (BRuSlN 1934, p. 128). Pag. 170.


4. Morivo n. 69. El Aouja. (SALOMONSON 1964, cat. 54). Pag. 170.
5. Motivo n. 70. Bir Halima, Tunisia. (SALOMONSON 1964, cat. 57). Pag. r70.
6. Mmh!o n. 70. Egitto. (SALOMONSON 1969, p. roo, tav. I, n. 24; disegno da fotografia). Pag. 170.
7. Aiorii10 n. 71. Soussc. (FoucHER 1965, p. 41 1 fig. 56). Pag. 170.
8. A1.ori1Jo n. 73. New York, Metropolitan Museum. (Inedito. Disegno àa fotografia). Pag. 170.
9. Aiotivo n. 74. Bir Hahma, Tunìsia. (SALOMONSON r964, cat. 57). Pag. 170.
IO. Motl'vo n. 75. Trier. (HAYES 1972 1 tav. VIII, a sinistra; disegno da fotografia). Pag. 170.
I I. A1orii-•o n. 77. Henchir Embach, Tunisia. (SALOMONSOK 1969, p. 32, fig. 38; disegno da fotografia). Pag. 170.
12. Morii-·o n. 78. Roma. (SALOMONSOh' 1969, p. 40, fi.g. 48; disegno òa fotografia). Pag. 170.
13. Aiotl'l)u n. 79. Djemila, Algeria. (SALOMOKSOX 1969, p. 65, fig. 86; disegno da fotografia). Pag. 170.

'4· Morivo n. 81. Valencia. (PALLARÉs 1969, p. 126). Pag. r7r.


15. Motivo n. 82. El Aouja. (MERLIN 1916, ta,·. XXIX; disegno da fotografia). Pag. 171.
I6. Motivo n. 83. Sibari, (Sibari 1970, p. 509, fig. 566, n. 1619). Pag. 171.
r7. Morii10 n . 83. Ostia. (SALOMONSON 1969, p. 53, fig. 66; disegno da fotogresfm). Pag. r7r.
18. •M'otii- 0 n. 83.
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Djcmila, Algeria. (SALOMONSON 1969, p. 53, fig. 67; disegno da fotografia). Pag. I/L
I). Moti,)o n. 84. Djemila, Algeria. (SALOMONSON 1969, p. 43, fig. 52, b; disegno da fotografia). Pag. 171.
20. lvfotivo n. 84. Egitto(?). (SALOMONSON 1969, p. 43, fig. 52, a; disegno da fotografia). Pag. r7r.
21. Motivo n. 86. ViSici. (CREMoSNIK 1962; tav. IX, dopo p. 144, n. r; disegno àa fotografi:.). Pag. r7r.
22. Afotii:o n. 8ì. Egitto ( ?). (SALOMONSON I969, p. 43, fig. 52, e; disegno da fotografia). Pag. 17r.
23 Motivo n. 87. Consrantine, Algeria. (SALOMONSON 1969, p. 43, fig. 52, d; disegno da fotografia). Pag. 171.
24. Motivo n. 88. Tunisia. (SALOMONSOl'-; 1969, p. 68, fig. 89; disegno da fotografia). Pag. r71.
25. Morivo n. 9I. Hadjeb el-Aiour:\ Tunisia. (SALOMONSON 1964, cat. 55). Pag. 17r.
26 . .'vfoti'l.10 n. 9.7. \'i;iè~. (èREMOSNrK 1962, tav. l:X_j dopo p. 144, n. 5; disegno àa fotografia). Pag. IJl.
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CERAMICA AFRICAKA

TAV. LXXXV:

I. Mou·vo n. 94. Thapsus) Tunisia. (CVA Copenhague 7, tav. 300, n. I, a>· disegno da fotografia). Pag. r7r.
2. Motivo n. 95. Efeso. (SALOMONSON 1969, p. 55, fig. 70; disegno da fotografia). Pag. IJI.

J. Mofrvo n. 95. Tiddis, Algeria. (SALOMONSON r969, p. 54, fig. 69; disegno da fotografia). Pag. 17r.
4. Morfr:o n. 96. Egitto. (SALOMONSON 1962, rav. XXIII, n. 2; disegno da fotografia). Pag. r7r.
5. Morivo n. 97. El Aouja. (SALOMONSON 1964, cat. 54). Pag. I 71.

6. Afotivo n. 98. Thapsus, Tunisia. (CV A Copenhague 7, rav. 300, n. r, a; disegno da fotografia). Pag. 171.
"'r Motivo n. 100. Edfu, Egitto. (SALOMONSON 1969, p. 66, fig. 87; disegno da fotografia). Pag. I 72.
8. Afotivo n. 101. Thapsus, Tunisia. (CVA Copenhague 7, tav. 300, n. r6; disegno da fotografia). Pag. n2.
9. Mo1Ì1.!0 n. 101. Eschmunéra, Egitto. (SALOMONSON 1969, p. 82, fig. rr6; disegno da fotografia). Pag. 172.
IO. Afotivo n. 102. Ei Aouja. (SALOMONSON 1964, cat. 54). Pag. 172.
rr. Moti-vo n. 102, Edfu, Egitto. (SALOMONSON 1969, p. 66, fig. 87; disegno da fotografia). Pag. r72.
12. Motivo n. 102. Egitto(?). (SALOMONSON 1969, p. 48, fig. 58; disegno da fotografia). Pag. 172.
13. Morivo n. 103. Thapsus, Tunisia. (CVA Copenhague 7, tav. 300, n. 16; disegno da fotografia). Pag. r 72.
14. Motivo n. 104. Roma. (SALOM0NS0N 1969, p. 51, fig. 63; disegno da fotografia). Pag. 172.
15. Morivo n. 105. El Aouja. (SAL0M0NS0N 1964, cat. 52). Pag. 172.
16. l'vfotivo n. 106. El Djem. (SAL0MONS0N 1964, cat. 56). Pag. 172.
17. MorÙJO n. 107. Cartagìne. (SAL0M0NS0N 1964, p. 49, fig. 59; disegno da fotografia). Pag.
TAVOLA LXXXV

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CERAMICA AFRICANA

TAV, LXXX\'!:

I. MotÙ.!o /1, 108. Tunisia. (SALOMOKSON 1969, p. 46, fig. 55; disegno da fotografia). Pag. I72.
2, Mmiz,o n. 109. Roma, Museo Nazionale Romano. (SALOMONSON 1969, p. 48, fig. 57; disegno da fotografia). Pag. r72,
3, Morivo /1, 110. Constantine, ,l\.1useo, Algeria. (SALOMONSON 1969, p. 49, fig. 60; disegno da fotografia). Pag. 172.
4. Motivo n. II2. El Djem. (MERUN 1916, tav. XXX; disegno da fotografia). Pag. 172.
5, Motivo n. II]. Gelsdorf, Germania Occidentale. (DECHELETTE I904, II, p. 177, fig. e). Pag. r72.
6. MotiVo n. II4. Tunisia. (SALOMONSON 1969, p. 77, fig. III; disegno da fotografia). Pag. 172.
7, Mori,vo n. II). Cartagine. (SALOMONSON 1969, p. 36, fìg. 43; disegno da fotografia). Pag. 172.
8. Aiorivo n. JJ6. Djemila, Museo, Algeria. (SALOMONSON 1969, p. 106, rav. IV, n. 3; disegno da fotografia).Pag. 172.
9, Morivo n. Ilì, ViSièi. ((REMOSNIK 1962, tav. IX, dopo p. 144, n. 2_; disegno da fotografia). Pag. r72.
IO, Morivo n. n8. Sousse-. (SALOMONSON 1964, car. 50). Pag. 172.
IL l\lfotivo n. Il9, El Djem. (SALOMONSON 1964, cat. 56), Pag. 172.
I2. Motivo n. 120. Egitto. ( SALOMONSON 1969, p, 57, fig. 75; disegno da fotografia). Pag. 172,
r3. Morivo n. 121. Djemila, M.useo, Aìgeria. (SALOMONSON 1962, tav. XXXI) dopo p. u5, n. r; disegno da fotografia).
Pag. 172.
14, Morl'vo Il. 125. Hadjeb el-Aioun, Tunisia. (SALOMONSON 1964, cat. 55), Pag. 173.
15. A1oli·vo /1, 126. Sousse. (SALOMONSON r964, cat. 50), Pag. 173·
16. Motit 10 /1, 128. 1''
~l Aouja. (MERLIN 1916, tav. XXXVI!l; disegno da fotografia). Pag. l 73•
17, ,\.ioriz!o n. 129. El Aouja. (HAYES I 971, ta\'. IX, a; disegno da fotografia). Pag. 173.
I 8. Moti'vo 11, IJO. Gelsdorf, Germania Occidentale. (JAHN 1863, ta\.'. III, n. 2 a). Pag. 173.
19, Afotivo /1, IJI, Bir Halima, Tunisia. ( SALOMONSON 1964, cat. 57), Pag. 173,
20. Motii10 n. 132. El Aouja. ( SALOMONSON 1969, P· 6S, fig. 9I) disegno àa forografia). Pag. r73.
2I. Mo!Ù)o 11, I]]. Cartagine, Museo. (SALOMONSOJ\' 1969, p, 34, fig. 41; disegno da fotografia). Pag. 173.
22. Motl'vo n. r34. El Aouja. (SALOMONSON 1969, P· 69, fig. 93; disegno àa fotografia). Pag. 1 73·
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TAV. LXXXVI!:

I. Motivo n. 135. Egitto(?). (SALOMONSON 1969, p. 35, fig. 42; disegno da fotografia). Pag. 173.
2. Morivo n. 138. Ostia. (Ostia I, fig. 51 ). Pag. 173•
3. Motivo n. r40. Djemila} Algeria. (SALOMONSON r969, p. 43, fig. 52, e; àisegno àa fotografia). Pag. 173·
4. Motivo n. 141. VaJencia. (PALLARÉS 1959, p. 126). Pag. 173·
5. Motivo n. r42. Sibari. (Sibari 1970, p. 510, fig. 567, n. 5868t a destra). Pag. 173.
6. Motivo n. 143. Tunisia. (Kunst und Alterwm 1973, tav. 71, n. 154; disegno da fotografia). Pag. 173.
7. Mott'vo n. 144. Provenienza e luogo di conservazione ignoti. (BACHOFEN 1890, rav. XXXV, n. 2). Pag. 173.
8. Motivo n. 146. Ostia. (SQUARCIAPINO 1951' p. 137, fig. 3, a destra; disegno da fotografia). Pag. 174.
9. Aiotivo n. 147• Ostia, Magazzino del Museo. (Inedito). Pag. 174.
IO. Motivo n. 14j. Provenienza e luogo di conservazione ignoti. (BACHOFEN I890, tav. XXXV, n. 1 ). Pag. r74.
II. Motivo n. 147. Cartagine, Museo. (SAL0M0NS0N r969, p. 36, fig. 43; disegno da fotografia). Pag. 174.
I2. Motivo n. I49. Tunisia, (Kunst und Altertum I973, taY. 69, n. 150; disegno da forngrafia). Pag. 174.
13. Motivo n. 150. Tunisi, Musée du Bardo. (Inedito). Pag. 174.
14. Motivo n. 151. Bir Ha.lima, Tunisia. (SALOM0NSON 1964, cat. 57). Pag. 174.
15. Motivo n. 152. Provenienza e luogo di conservazione ignoti, (SALOMONSON 1969, p. 33, fi.g. 39; disegno da foto-
grafia). Pag. I 74.
16. Motivo n. 153. Egitto. (SALOMONSON 1969, p. 39, fig. 47; disegno da fotografia). Pag. r 74.
17. Motivo n. 153. Cartagine, Museo. (SALOMONSON 1969) p. 38, fig. 46; disegno da fotografi.a). Pag. 174.
18. Motivo n. r54. Civita Lavinia. (SALOMONSOK r969, p. 32, fig. 37; disegno da fotografia). Pag. 174.
19. Motivo n. 155. Civita Lavinia. (SALOMONSON r969, p. 32, fig. 37; dìsegno da fotografia). Pag. 174.
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TAV. LXXXVIII:

r. Motivn n. 157. Belo, Spagna. (SALOMONSOK 1969, p. 22, fìg. 27; disegno da fotografia). Pag. 174.
2. i\1otii,•o n. I 57. Belo, Spagna. (SALOMONSON 1969, p. 22) fig. 27; disegno da fotografia). Pag. I 74.
3. Moti'l•o n. [_18. Roma. (SALOMONSON 1969, p. 20, fig. 24; disegno da fotografia). Pag. 174.
4· Aioriz.10 n. 159. Djemila, J\1useo) Algeria. (SALOMONSON 1969, p. 24, fig. 29; disegno da fotografia). Pag. 174.
5. Motivo n. 159. Djemila, J\1useo, Algeria. (SALOMONSON 1969, p. 45, fig. 54; disegno da fotografia). Pag. 174.
6. Moriz,10 n. 159. Sabratha, Museo. (SALOMONSON 1969, p. 45, fig. 53; disegno da fotografia). Pag. r74.
7. A1oiivo n. 161. Roma. (SALOMONSON 1969) p. 63, fig. 83). Pag. r74.
8. Mori•vo n. 162. Djemiìa, Museo, Algeria. (SALOMONSON 1969, p. 30, fig. 35; disegno da fotografia). Pag. 174.
9. Morivo n. 162. Sétìf, Aigeria. (SALOMONSON 1969, p. 31) fig. 36; disegno da fotografia). Pag. 174.
10. .Morivo n. I62. Egitto. (SALOMONSON 1969_, p. 64, fig . 84; disegno da fotografia). Pag. 174.
l I. Morivo n. 163. Ostia. (Osria I, fig. 85). Pag. r74.
12. Mori-i10 n. I64. El Djem. (SALOMONSON 1969, p. 41, fig. 50; disegno da fotografia). Pag. 175.
13. Aimivo n. 166. El Aouja. (SALOMONSON 1964, cat. 52). Pag. 175.
14. Morivo n. 168. Athrìbis, Egitto. (SALOMONSON' 1969, p. 4, fig. 1 · disegno da fotografia). Pag. 175.
15. Motivo n. 170, El Djem. (SALOMONSON 1969, p. 4r, fig. 50; disegno da fotografia). Pag. 175.
16. Motivo n. 172. Tunisia. (Kunst und Altertum 1973, tav. 70, n. 152; disegno da fotografia). Pag. 175.
17. Morivo n. 174. Belo, Spagna. (SALOMONSON 1969, p. 22, fig. 27; disegno da fotografia). Pag. 175.
l 8. Morivo n. 1 75, Cartagine, 1\1.useo. (SALOMONSON 1969, p. 36, fig. 43; disegno da fotografia). Pag. 175.
19. Motivo n. 176. El Aouia. (SALOMONSON 1964, cat. 53). Pag. 175.
20. Motivo n. 177. Os1ia. (Osiia III, fig. 155). Pag. 175.
2I. Moii'vo n. 178. Sibari. (Sibari 1970, p. 510, fig. 567, n. 5868). Pag. r75.
22. Motivo n. 179. Parigi, Louvre. (da Henchir el Amjah, Tunisia; inedito). Pag. r75.
23. Morii.•o n. 180. Tunisi, Musée du Bardo. (SALOMONSON 1969, p. ro6, tav. IV, n. 4; àisegno da fotografia). Pag. r75.
24. Morivo n. I8I. Samaria Sebaste. (CROWFOor 1957, p. 343, fig. 83, n. 25 a). Pag, r75.
25. Aiorivo n. 181. Kairouan, Tuni:,ia. (SALOMONSON r969, p. 16, fig. 19; disegno da fotografia). Pag, 175.
26. Afotivo n. 1Sr. El Djerr:. (SALOMONSON" 1969_, p. rnt\ ta,". III, n. 3; disegno dr fotografia::,. Pag :75.
27. Motivo n. 182. Tunisi, Musée du Bardo. (SALOMONSON 1969, p. 95, fig. 133) d; disegno da fotografia). Pag. r76.
28. Motivo n. 184, El Aouja. (SALOMONSON 1969, p. 71, fig. 96, a sinistra; disegno da fotografia). Pag. 176.
29. l\!fotivo n. 185. Tu.n.isi, Musée du Bardo. (SALOMONSON 1969, p. 95, fig. 133, e; disegno da fotografia). Pag. !76.

30. Morivo n. 186. El Aouja. (SALOMONSON 1964, cat. 52). Pag. r76.
3I. Motivo n. 182. Thapsus~ Tunisia. (CV.A Copenlwguc ;-, tas:. 300, n. re; disegno da fotografia). Pag. :7é.
5 ..... Moùvo n. 189. Eì Aouja. (SALOMONSOK 1964, cat. 53). Pag. 176.
TAVOLA LXXXVIII

4 5
2 3

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7 8
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30 31 32
27 28 29
CERAMICA AFRICANA

TAv. LXXXIX:

i. Tipo Salomonson r969, fig. r24. El Aouja. (SALOMONSON 1964, cat. 59, p). Pag. 177.
2. Tipo Carcon 1909, p. 598. Thelepte, Tunisia. (CARTON 1909, p. 598; disegno da fotografia). Pag. 177.
3 a. Tipo Salomonson r969, fig. 127. El Aouja, Tunisia. (SALOMONSOK 1964, cat. 60, q). Pag. 178.
3 b. Tipo Salomonson 1969, jig. 127. El Aouja. (SALOMONSON 1969, p. 91, fig. I2ì:i disegno da fotografia). Pag. 178.
4. Tipo Salomonson 1969, fig. 129. Parigi, Louvre. (SALOMONSON 1969, p. 93, fig. 129; disegno da fotografia).
Pag. 178.
TAVOLA LXXXIX

4
3b
CERAMICA AFRICANA

TAV. XC:

r. Tipo Sa/omonson 1968, fig. 24. Raqqada, Tunisia. (SALOMONSON r968, fig. 24; disegno da fotografia). Pag. r78.
2. Tipo Tourain I928-29, tav. V. Haidra, Tunisia. (TOUTAIN 1928-29, tav. V; disegno da fotografia). Pag. 178.
3. Variante<( Kunst und Altertum >t 1973, tav. 80, n. 169. Tunisia. (Kunsi und Altertum 1973, tav. 80, n. 169; disegno
da fotografia). Pag. r79.
4. Tipo <{Kunst und Altertum >) 1973, tav. 80, n. 170. Tunisia. (Kunst und Alterrum 1973, tav. 80, n. r70; disegno
da fotografia). Pag. I 79.
TAVOLA XC

4
CERAMICA AFRICANA

TAV. XCI:

r. Tipo lvferlin 1943-45, tm:. V. Tunisia. (MERLIN 1943-45, ta\'. V; disegno da fotografia). Pag. 179.
2. Forma Salomonson 1969, figg. 122-123. El Aouja. (SALOMONSO!-J 1964, cat. 58, o). Pag. 180.
3. Forma Salomonson 1969, figg. 122-123. El Aouja. (MERLIN 1943-45, p. 152). Pag. 180.
4. Forma Salomonson 1973, fig. 45. Tunisia. (Kunsi und Alterrum 1973, mv. 76, n. 162; disegno da fotografia).
Pagg. 180-181.
TAVOLA XCI

3 4
CERAMICA AFRICANA

TAv. XCII:

r a-b. Morivo n. I. El Aouja, Tunisia. (MERL!N r9r8, p. CLXXVII, fig. 2). Pag. r8o.
2. Motivo n. J. Parigi, Louvre. (,M.ERLIN 1943-45, p. 152). Pag. r8r.
3. A1orìvo n. 4. El Aouja, Tunisia. (MERLIN 1920, p. 23, fig. 2). Pag. r8r.
TAVOLA XCII

1a 1b

3
CERAMICA AFRICANA

TAV, XCIII:

I. Tipo Carandini, MEFR ))' LXXXII, 1970, fig. 9. Cartagine.


{1 (CARANDINI, in l\.iEFR, LXXXII, r970, p. 757,
fig, 9), Pag, 181,
2. Tipo Carandini, (( MEFR 1), LXXXII, 1970, fig. 12. Cartagine. (CARANDINI, in l'vf.EFR, LXXXII, 1970, p. 757,
fig, 12), Pag, 181,
3. Tipo Carandini, <, MEFR );' LXXXII, 1970, fig. 16. Henchir el Aouja, Tunisia. (CARANDINI, in MEFR,
LXXXII, 1970, p, 759, fig, 16), Pag, 181,
4, T,po Carandini, "MEFR ,,, LXXXII, 1970, fig, 38, Ostia, (Ostia II, p, 43, fig, 51), Pag, 181,
5. Forma Carandini, <1 MEFR 1), LXXXII, 1970, figg. 83-85. Bulia Regia, Tunisia. (CARTON, in BCTH, 1890,
p, 210, fig, 30), Pag, 182,
6. Morìvo n. 1. Ostia. (Ostia II, p. 35, fig. 17, b). Pag. 183.
7. Morivo n. 2. Bou-Arkoub. (RENAULT 191 r, p. 127). Pag. 1.83.
8, Morivo n. 3, Caesarea. (RAVOISIE 1846, vol. III, tav. 41, fig. XII), Pag. 183,
9, Motivo n. 4, Thuburbo Maius, (MERLIN, in CRAI, 1917, p. 76, fig, 4). Pag, r83.
IO, Morivo n. 6, Cartagine. (RENAULT r9u, p. 8r). Pag. 183,
r r. Morivo n. 7. Thuburbo Minus. (MERLIN 1915, p. CLXIII, fig. 1), Pag, 183,
TAVOLA XCIII

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7 8

9 10 ii

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CERAMICA AFRICANA

TAV. XCIV:

I. Forma I. El Aouja. (Cfr. anche tav. CLV) (SALOMONSON 1969, p. 79, fig. 97). Pag. 189.
2. Forma II. Sidi Nasser Allah. (Cfr. anche tav. CLV, 5). (SALOMONSON 1969, p. 79, fig. 98). Pag. r89.
3. Forma III. El Aouja. (Cfr. anche tav. CLV, 6). (SALOMONSON 1969, p. 79, fig. 99). Pag. 190.
4. Tipo IV A. El Aouja. (Cfr. anche tav. CLV, 8). (SALOMONSON 1968, p. 88, fig. 6). Pag, r90.
5. Tipo IV A: fondo. Mercato Antiquario. (KRICHELDORF 1962, n. 236). Pag. 190.
6. Tipo IV B. Raqqada. (Cfr. anche tav. CLV, 9). (SALOMONSOI\'. 1969, p. 95, fig. 136). Pag. 190.
7 a-b. Forma V. Hadjeb eI Ajoun. (Cfr. anche tav. CLVI, I a-b). (SALOMONSON 1969, p. 95, figg. 134 c-d). Pag. 191.
TAVOLA XCIV



2 3

4 5 6

7a 7b
CERAMICA AFRICANA

TAV. XCV:

I. Tipo VI A. La Skhìra. (FENDRI 1961, tav. XXXVI, n. 4). Pag. 191.


2. Tipo VI B. Sousse, Museo. Pag. 191.

3. Tipo VII AI. El Aouja, (SALOMONSON 1969, p. 79, fìg. roo). Pag. 192.
4. Tipo VII AI: fondo. Mercato Antiquario. (KRICHELDORF 1962, n. 252). Pag. 192.
5. Tipo VII A2. La Skhìra. (FENDRI 1961, tav. XXXV, n. 3). Pag. 192.
6. Tipo VII A2: fonde. Mercato Antiquario. (KRICHELDORF 1962, n. 251). Pag. 192.
7. Tipo VII B. Sìdi Nasser Allah, Tunisia. (SALOMONSON 1969, p. 81, fig. 56). Pag. 192.
TAVOLA XCV

• •

3 4


*

5 6 7
CERAMICA AFRICANA

TAV. XCVI:

I. Tipo V/Il AI a. Cartagine. (]viENZEL 1954, fig. r49J n. 763). Pag. 194.
2. Tipo VIII AI a: fondo. Cartagine. (DENEAUVE 1974., fi1ro· I I, n. 25). Pag. r94.
3. Tipo VIII AI b. Roma. (J\1.ENZEL 1954, fig. 79, I, n. 612). Pag. 194.
4. Tipo VIII AI c. Roma. (fviENZEL 1954, fig. ""
1~, I' n. 594). Pag. r94.
5. Tipo VIII A2 a. Roma. {Ist. Arch. Germ. Archivio Fotografico, neg. n. 612407; disegno da fotografia). Pag. 194.
6. Tipo VIII A2 b. Raqqada. (Raqqada 1973} tav. X.XXII 1 n. 318). Pag. 194.
..
" Tipo VIII B. Roma, Antiquarium Comunale. /Cfr. anche rav. CLVI!, 5). Pag. 194.
8. Tipo VIII CI a. Roma, Antiquarium Comunale. Pag. 194.
9. Tipo VIII CI b. Roma~ Antiquariurn Comunale. Pag. r94.
IO. Tipo VIII CI e Roma_, Anriquarium Comu.n.ale. (Cfr. anche tav. Pag. 195.
TAVOLA XCVI

• •

3
2

• •

4 5

7
6

10
9
8
CERAMICA AFRICANA

TAV. XCVII:

I. Tipo VIII CI d. Egitto. (BRECCIA 1924, tav. XXIV, n. 3). Pag. 195.
2. Tipo VIII C1 e. Gazzo Veronese. (GRAZIANI ABBIAKI 1969, tav. XII, fig. 48). Pag. r95.

3· T,po VIII CI f. Cartagine. (DELATTRE 1899, tav. IX, n. 4). Pag. 195.
4. Tzj,o VIII C2 a. Aquileia. (Pom 1962, tav. 25, n. 6). Pag. 195.
5. Tipo VIII C2 b. Egiuo. (BRECCIA 1924, tav. XXVIII, n. 1). Pag. 195.
6. Tipo VIII C2 c. Roma. (1st. Arch. Germ. Archivio Fotografico, neg. 612402; àisegno da fotografia). Pag. r95.
Tipo VIII C2 d. Roma, Antiquarium Comunale. (Cfr. anche rav. CLVIII, 4). Pag. r95.
8. Tipo VIII C2 c. Roma, Antiquarium Comunale. Pag. 195.
9. Tipo VIII C2f. Bologna, Museo Civico. (Cfr. anche tav. CLVIII, 5). (GR!i.ZIANI ABEIANI 1969, tav. VIII, fig. 32).
Pag. 195.
TAVOLA XCVII

2 3



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8 9
7
CERAJvHCA AFRICANA

TAv. XCVIII:

1. Tipo VIII Dr. Roma, Antiquarium Comunale. Pag. 195.


2. Tipo VIII D2. Cartagine. (Cfr. anche tav. CLVIII, 7 a). (DENEAUVE 1974, fig. 14, n. 43). Pag. 195.
3. Tzj,o VIII D3. Cartagine. (DENEAUVE 1974, fig. 14, n. 41). Pag. 195.
4. Tipo VIII D4. Cartagine. (Cfr. anche tav. CLVIII, 8). (DENEAUVE 1974, fig. r3, n. 40). Pag. 195.
5. Tipo VIII D5. Cartagine. (Cfr. anche tav. CLIX, 1 a). (DENEAUVE 1974, fig. 14, n. 45). Pag. 195.
6. Tipo VIII D6 a. Cartagine. (Cfr. anche tav. CLIX, 2). (DENEAL'VE 1974, fig. II, n. 26). Pag. r95.
7. Tipo VIII D6 b. Roma, Antiquarium Comunale. (Cfr. anche tav. CLIX, 3). Pag. 195.
8. Tzj,o VIII D7. Roma. (GARRUCCI 1880, tav. 476, n. 8). Pag. 195.
TAVOLA XCVIII

2 3

4
5

• •

6 7 8
CERAMICA AFRICANA

TAV. XCIX:

I. Tipo IX AI. Roma. (Archivio fotografico Istituto Archeologico Germanico, neg. n. 6124n; disegno da fotografia).
Pag. 198.
2. Tipo IX A2. Portogruaro, Museo Civico. (GRAZIANI ABBIAN! 1969, tav. XVI, fìg. 62). Pag. 198.
3. Tipo IX A3. Gravisca. (HANOUNE 1970, tav. 9, n. 58). Pag. 198.
4- Tipo IX B. Trieste, Museo Archeologico. (GRAZIANI ABBIANI 1969, tav. XXI, fig. 82). Pag. 198.
5. Tipo IX C. Malta. (BECKER 1913, tav. XXIX, n. 40). Pag. 198.
6. Tipo X AI a. Roma, Antiquarium Comunaìe. (Cfr. anche tav. CLX, 3). Pag. 200.

7. Tipo X Ara: fondo. Ostia, Isola Sacra. (Isola Sacra 1975, tav. 32, n. 63 b). Pag. 200.

8. Tipo X AI b. Egitto. (BRECCIA 1924, tav. XXIII, n. 1). Pag. 200.


TAVOLA XCIX


2 3

4 5

\
\

6 7 8
CERAMICA AFRICANA

TAV. C:

J. Tipo X AI c. Cartagine. (Cfr. anche tav. CLX, 6). (SALOMON;:;oN 1969~ p. 74, fìg. 105). Pag. 200.

Tipo X AI d. Libia. (JOLY 1974, tav. LII, n. 1247). Pag. 200.

3. Tip() X AI c. Cartagine. (PoHL 1962, tav. 23, n. 4). Pag. 200.

4. Tipo X A2. Aquileia. (GRAZIANI ABBIANI J 969~ tav. XXIV, fig. 96). Pag. 200.

5. TzPo X B1 a. Cartagine. (PoHI. 1962~ tav. 23, n. 7). Pag. 200.


6. Tipo X BI b. Egitto. (BRECCIA 1924, tav. XXI\', n. 4). Pag. 200.
TAVOLA C



4
5
T
CERAMICA AFRICANA

TAV. CI:

I. Tipo X Bz. Delfi. (PERDR1ZET 1909, p. 193, fig. 848, n. 566). Pag. 200.
2. Tipo X C. Roma. (GARRECCl 1880, tav. 476, n. 4). Pag. 200.
3. Tipo X Dr. Roma. (1\1.ENZEL 1954, fig. 77, rn, n. 605). Pag. 200.

4. Tipo X D2. Londra, British Museum. (Cfr. anche tav. CLXI, 2 a-b). Pag. 200.
5. Tipo X E. St. Blaise. (R0LLAND 1951, p. !Ii, fig. 526, n. 6). Pag. 200.
6. Tipo XI Ara. Port .M.iou. (DENEAUVE 1972, tav. X, C827). Pag. 203.
7. Tipo Xl Ar b. Cartagine. (DELATTRE 19n, pp. 580-581, fig. 6). Pag. 203.
---
TAVOLA CI

• •


2 3


5

J
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}\
CERAMICA AFRICANA

TAV. CII:

r. Tipo Xi A2. Sétif. (Cfr. anche tav. CLXI, 3). (FÉVRIER 1965, fig. 34, n. 109). Pag. 203,
2. Tipo Xl BI. Tunisia. (MENZEL 1954, fig. r44, n. 758). Pag. 203.
3. Tipo Xl B2 . .M.alra. (BECKER 1913, tav. XXX, n. 2). Pag. 203.
4. Forma XII. Algeri, Museo Archeologico. Pag. 204.
TAVOLA CII


(

3 2

4
CERl1MlCA AFRICANA

TAV. CIII:

r. Forma XIII. Roma, Amiquarium Comunale. (Cfr. anche tav. CLXII, I a). Pag. 205.
2. Forma XIII: fondo. Mileto. (MENZEL 1954, p. 99, fig. 80, 13, n. 556). Pag. 205.
3. Forma XIV. Sirte. (LA L0MIA r97r, p. 18, tav. IX d, n. 8n). Pag. 205.
4. Forma XV. Ragusa. (FALLICO 1967, p. 412, fig. 6 a). Pag. 205.
5 a. Forma XVI. Cartagine. (Cfr. anche tav. CLXII, 3 a). Pag. 206.

5 b. Forma XVI: fondo. Cartagine. (Cfr. anche tav. CLXII, 3 e). Pag. 206.
TAVOLA CIII

• •

5a 5b
CERAMICA AFRICANA

TAV. CIV:

r-10. Tipo \( Ostia Il", fig. 302. Tarragona. (RtGER I968: fig. 6, dopo p. 258, n. Pag. 212.
Tipo <, Osria I Il, fig. 18. Ostia. (Ostia I, fig. 18). Pag. 212.
Tipo ,i Ostia III 1,, fig. 332. Taverna, Corsica. (GALUP r97r, p. c., fig. r6, n. 33). Pag. 212.
Tipo<, Ostia I•!~ fig. 20. Sousse. (HAYES 1972, p. 202, fig. 35, 185, n. 3). Pag;. 212.
Tipo (( Osria I))' fig. 26r. Ippona. (MoREL 1962-65, p. 134, fig. 102). Pag. 212.
Tipo <( Ostia I,;, fig. 261. Ager Vei'enzanus. (lv.. vv., in PBSR, XXXVI, 1968, p. ro, fig. r, n. Pag. 212.
Tipo <i Ostia I);, fig. 261. Ostia. (Ostia I, fig. 261). Pag. 212.
Tipo <( Ostia IV))' fig. 60. Ostia. (Ostia IV, fig. 60). Pag. 212.
Tipo ,, Ostia IV 11, fig. 61. Ostia. (Ostia IV, fig. 6r). Pag. 2r2.
Tipo \( Osria IV,), fig. 6r. Ostia. (Ostia !Vi fig. 62). Pag. 2r.2.
I

TAVOLA CIV

3 4

5 6

10
CERAMICA AFRICANA

T,w. CV:

r. Forma ,, Arlante >·,, ra1.J. ci,.,·, I. Cartagine. Pag. 2r3.


2. Forma ({ Atlanre 11, ta'V. CV, 2. Cartagine. Pag. 213.

3-5. Ti'po <1 Ostia I 1), fig. 262. Ostia. (Osria I, fig. 262). Pag. 213.
Tipo (! Ostìa I)), fig. 17. Ostia. (Ostia I, fìg. 17). Pag. 213.
Tipo 11 Ostia IV)), fig. 59. Ostia. (Ostia IV, fig. 59). Pag. 2r3.
6. Forma (( Ostia III i), fig. 170. Ostia. (Ostia III, fig. 170). Pag. 214.
7-8. Forma \( Ostia Il', fig. 264. Ostia. (Osria I, fig. 264). Pag. 214.
Forma <i Ostia I)>, jìg. 264. Roma. (CARETTONI 1967, p. 304, fig. 23, n. 2 f). Pag. 214.
9. Ponna <{ Osri·a I,,, fig. 263. Ostia. (Ostia I, fig. 263). Pag. 214.
ro. Forma Ha_ves 109. Tocra. (HAYES 1972, p. 170, fig. 33, 109, n. 2). Pag. 214.
TAVOLA CV

9
10
CERAMICA AFRICANA

TAV. CVI:

I. Forma Hayes 181, n. 1. Tripoii. (R.4.YES 1972, p. 202, fig. 35,181: n. 1). Pag. 214.
2. Forma (( Ostia l 1>, fig. r4. Ostia. (Ostia I, fig. 14). Pag. 215.
3-6. Tipo <; Osria I )i, _fig. 15. Ostia. (Ostia I, fìg. 15). Pag. 215.
Tipo Lamboglia 9A. Aìmenara, Spagna. (lviARTiN AVILA, in Archéologie sous-marine, p. 97, fig. 5). Pag. 215.
Tipo <i Ostia IV);, _f.g. 1. Cartagine. Pag. 215.
Tipo <( Ostia IV !I, fig. I. Cartagine. Pag. 215.
7. Forma 11 Ostia Ili>, fig. 306. Ostia. (Osria Il, fig. 306). Pag. 216.
8. Forrria (( Ostia II i\ fig. 303. Ostia. (Osria II, fig. 304). Pag. 216.
9. Forma Ponsich-Tarradell 1965,fig. 5, n. J. Lixus, Marocco. (PONSICE-TARRADELL 1965, p. 14,fìg. 5, n. 3). Pag. 216,
ro-rr. Forma Lamboglia 10A. Cosa. (HAYES 1972, p. 46, fig. 7, 23, n. 2(1. Pag. 217.
Forma Lamboglia 10A. Etruria. (HAYES 1972, p. 46, fig. 7, 23 1 n. 25). Pag, 217.
r2-13. Forma Lamboglia 10B. Cambridge, Museum of Cìassical Archaeoiogy. (HAYES 1972, p. 46, fig. 7, 23, n. II).
Pag. 217.
Forma Lamboglia 10B. Sassari, Museo G. A. Sanna. (LAMBOGLIA 1958, p. 277). Pag. 217.
14. Forma ({ Ostia II)>, fig. 309. Ostia. (Ostia II, fig. 309). Pag. 217.
TAVOLA CVI

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10

11

12 13 14
CERAMICA AFRICANA

TAi', CVII:

I. Forma (' Osria Il,\ fig. 314. Ostia. (Osria II, fig. 314). Pag. 218.
2-8. Tipo <( Ostia Il 11, .fìr;. 310. Ventimiglia. (HAYES 1972, p. 210, fig. 37, 198, n. 1). Pag. 218.
Tipo (( Ostia II,), frg. 312. Ostia. (Oslia Il, fig. 312). Pag. 218.
Tipo HaJJ/!s 199. Regione di El-Djem. (HOLWERDA 19361 tav. VIII, n. 926). Pag. 218.
Tipo « Ostia III n, fig ..124- Ostia. (Ostia III, fig. 327). Pag. 218.
Tipo <1 Ostia III))' fig. 267. Ampurias. (ALMAGRO-LAM.BOGLIA 1959, p. 4, fig. 2, n. 4). Pag. 218.
Tipo ,, Ostia III, fig. 26ì, Ostia. (Ostia I, fig. 265). Pag. 218.
Tipo 11 Oslia III", fig. 108. Ostia. (Ostia IV, fig. 57). Pag. 218.
9, Forma (, Michi'gan I 1,, fig. Il, Cartagine. Pag. 219.
I,
"· 12,

IO, Ponna (,Atlante;,, la'V. CVII, IO, Cartagine. Pag. 2r9,


I I. Forma <, A tlame )i, !a'D. CVII, II. Cartagine. Pag. 2r9.
I2. Forma <i Atlante», tai,. CVII, 12, Cartagine. Pag. 220,
TAVOLA CVII

10

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12
CERAMICA AFRICANA

TAY. CVIII:

L Forma , , Atlante", taz,. CVIII, 1. Cartagine. Pag. 220.

2. Forma (, .A zlanrc », rav. CVIII, 2. Cartagìne. Pag. 220.

3. Forma <. Arlanrc ,,, fffZJ. CVIII, 3. Cartagine. Pag. 220.

4. Forma 1, Atlante ''J ta'l'. CVIII, 4. Cartagine. Pag. 220.

5. Forma f, A dante ,-., tcn'. CVIII, 5. Cartr:.gìne. Pag. 22I.

6. Forma Ostia III,:, fig. 568. Ostia. (Osria III, fig. 568). Pag. 22I.
«

7. Forma ,, Osria I,., jìg. "''i~•


.,":'?
Ostia. (Ostia I, fig. 272). Pag . 22L
8. Tipo ,, Ostia I h, fg. 270. Ostia. (Osria ,, ' fig. 270). Pag. 22I.
9. T,:po Osr1·a III
(! ,1, fig, 269. Ostia. (Ostia III, fig. 269). Pag. 22I.

10. Forma 1, Atlanre ,:, tai.', CVIII, 10. Cartagine. Pag. 222.

11. Forma <' Osria I '1, fig. 273. Londra, London Museum. (HAYES r97;:, p. 206, fig. 36, I93i IL r). Pag. 222.
12. Forma <1 Ostia f ,1, fig. 278. Ostia. (Ostia I, fig. 278). Pag. "'"'..,
13. Forma <· Osria ] 1), fig. 268. Ostia. (Ostia I, fìg. 268). Pag. 222.

r4. Forma ,, Ostia I ,i, _fig, 269. Ostia. (Ostia ! 1 fig. 269). Pag. 223.
TAVOLA CVIII

10

11

13 14
CERAMICA AFRICANA

TAV. CIX:

I. Forma <iOsria I>>, jig. 26;. Ostia. (Ostia I, fig. 267). Pag. 223.
2~12. Tipo (,Ostia Ill1i, fig. 331. Raqqada. (Raqqada 1973, tav. XXIX, tomba B2,3). Pag. 223.
Tipo \( Ostia Ilh, fig. 331. Raqqada. (Raqqada 1973, tav. XIV, tomba Br). Pag. 223.
Tipo <(Osria l•>, fig. 56. Leptis Magna. (HAYES r972, p. 202, iìg. 35, 184, n. 2). Pag. 223.
Tipo i\Osria !)>, fig. 56. Tripoli. (HAYES 1972, p. 202, fig. 35, 183, n. r). Pag. 223.
Tipo (<Raqqada 1) 1973, iav. LIII, Dr. Raqqada. (Raqqada 1973, tav. LIII, tomba Dr). Pag. 223.
Tipo <i Ostia I 1>, fig. 55. Ostia. (Ostia I, fig. 55). Pag. 223.
Tipo <iOsria l>i, fig. 271. Raqqada. (Raqqada 1973, tav. IX, tomba Ar2). Pag. 223.
Tipo Hayes 183, n. 4; 184, n. I. Sousse. (HAYES 1972, p. 202, fig. 35, 184, n. 1). Pag. 223.
Tipo Hayes 183, n. 4; 184, n. I. Tunisia. (HAYES 1972, p. 202, fig. 35, r83, n. 4). Pag. 223.
Tipo (( Raqqada )> r97 J, rav. XXX, B24. Raqqada. (Raqqada 1973) tav. XXX, tomba B24). Pag. 223.
Variante <,Raqqaàa1> I973, ra,v. XXI, B13. (Raqqada 1973, tav. XXI, tomba B13). Pag. 223.
TAVOLA CIX

3 4

10

11 12
CERAMICA MICROASIATICA

TAV. CX:

I. Forma Hayes 1972, fig. 63a, Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 318, fig. 63). Pag. 23r.
2. Forma Hayes 1972, fig. 63 c. Sparta. (lIAYES 1972, p. 318, fig. 63). Pag. 231.
3. Forma Hayes 2. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 320, fìg. 64, 2). Pag. 23r.
4· Forma Hayes 4. Palatiano, Macedonia. (P,,sYES 1972, p. 320, fig. 64, 4). Pag. 231.
5. Forma Hayes 4. Corinto. (HAYES 1972, p. 320, fig. 64, 4). Pag. 231.
6. Forma Hayes I. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 320, fig. 64, I). Pag. 23r.
7- Forma Hayes I. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 320, fig. 64, I). Pag. 231.
8. Forma Hayes 1972, fig. 63 b. Atene.1 Agorà. (HAYES 1972, p. 318, fig. 63 b). Pag. 23r.
9. Forma Hayes ]. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 320, fig. 64, 3). Pag. .:.' J"~.
IO. Forma Hayes 3. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 320, fig. 64, 3). Pag. 231.

II. Forma Hayes 5. Palatiano, Macedonia. (HAYES 1972, p. 320, fig. 64, 5). Pag. 231.
TAVOLA CX

4
CERAMICA MICROASIATICA

TAV. CXI:

r. Tipo Haycs IA. Salonicco. (lli\YES 1972) p. 325, fig. 65, r, n. I). Pag. 23:.
2. Tipo Ha_ves rB. Abu .M. ena. (HAYES 197::, p. 325, fig. 65, r, n. 4). Pag. 232.
3. Tipo Hayes IC. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 32 5, fig. 65, I, n. 6). Pag. 232.
4-5. Tipo Hayes IA. Salonicco. (HAYES 1972, p. 325, fig. 65, I, n. 2). Pag. 232.
Tipo Hayes IA. Atene, Agorà. (lhYEs 1972, p. 325, fig. 65, I, n. 3). Pag. 232.
6. Tipo Hayes ID. Salonicco. (HAYES 1972, p. 325, fig. 65, l' n. 7). Pag. 23.:.
7-8. Tipo Hayes 2A. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 328, fig. 66, -,
' n. 2). Pag. 23:.
Tipo Hayes 2A. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 328, fig. 66, 2, n. l ). Pag. :32.
-,-,-,
9. Tipo Hayes 2B. Salonicco. (HAYES 1972, p. 328, fig. 66, 2, n. 4). Pag. -)-·

,\
IO. Tipo Hayes 2C. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 328, fig. 66, :, n. i}· Fag. =~'.2.

rr-13. Tipo Hayes 3B. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 33°, fìg. 67, 3, n. I). Pag. 2:i.2.
Tipo HaJ,1es 3B. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 330, fig. 67, 3, n. 4). Pag. ,.,,.,,.,,.,
.::., .....

Tipo Hayes 3B. Atene, Agorà. (HAYES I9T2, p. 330, fig. 67, 3, n. o). Pag. 232.
TAVOLA CXI

2 5

iO

11 12

13
CERAMICA MICROASIATICA

TA\'. CXII:

I. Tipo Haycs 3B. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 33o, fig. 67, 3, n. 4). Pag. 232.

2. Tipo Hayes 3C. Atene, Agorà. p. 33°, fig. 67, 3, n. 7). Pag.
(HAYES 1972, 232.

3. Tipo Hayes 3C. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 33°, fig. 67, 3, n. 9). Pag. 232.

4. Tipo Hayes 3C. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 33 2 , fig, 68, 3, n. 10). Pag. 232.
5. Tipo Ilayes 3D. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 33 2 , fig. 68, 3, n. 13). Pag. 232.
6-8. Tipo Hayes 3E. Delo. (HAYES 1972, p. 33 2 , fig. 68, 3, n. 14). Pag. 232.
Tipo Hayes 3E. Corinto. (HAYES 1972, p. ,,,
)::,-, fig. 68, 3, n. l 5). Pag. 232.
Tipo Hayes 3E. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 33 2, fig. 68, 3, n. 16). Pag. 232.
9-11. Tipo Hayes 3F. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 334, fig. 69, 3, n. 17). Pag. 232.
Tipo Hayes 3F. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 334, ' n. 19). Pag.
fig. 69, o, 232.
Tipo Hayes ]F. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 334, fig. 69, 3, n. 23). Pag. 232.
TAVOLA CXII

2 3

4 5

10 11
CERAMICA MICROASIATICA

TAv. CXII!:

1-·2. Tipo Hayes 3F. Corinto. (HAYES 1972, p. 334, fig. 69, n. 24). Pag. 232.
Tipo Hayes 3F. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 334, fig. 69, 3, n. 25). Pag. 232.
3-4. Tipo Hayes 3H. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 332, fig. 68, 3, n. 28). Pag. 232.
Tipo Hayes 3H. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 332, fig. 68, 3, n. 29). Pag. 232.
5. Forma Hayes 3 (varianre). Salonicco. (HAYES 1972, p. 334, fig. 69, 3, n. 31). Pag. 232.
6. Forma Hayes 3 (variante). Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 334, fig. 69, 3, n. 32). Pag. 232.
7. Forma Hayes 3 (variante). Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 334, fig. 69, 3, n. 37). Pag. 232.
8. Forma Hayes 3 (variante). Tocra, Cirenaica. (HAYES 1972, p. 334, fig. 69, 3, n. 40). Pag. 232.
9 -Il. Tipo Hayes 10A. Tocra, Cirenaica. (HAYES 1972, p. 344, fig. 71, n. r). Pag. 232.
Tipo Hayes 10A. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 344, fig. 71, re, n. 2). Pag. 232.
Tipo Hayes 10A. Corinto. (HAYES 1972, p. 344, fig. 71, IO, n. 4). Pag. 232.
Tipo Hayes 10A. Corinto. (HAYES 1972, p. 344 1 fig. 71, 10, n. 6). Pag. 232.
13. Tipo Hayes 10B. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 344 1 fig. 71, 10, n. 7). Pag. 232.
14 . -18. Tipo Hayes 10C. Emporio, Chio. (HAYES 1972 1 p. 344 1 fig. 7r, IO, n. II). Pag. 232.
Tipo Hayes 10C. Isola di Porto Rafti, Grecia. (HAYES 1972, p. 344, fig. 71, ro, n. 12). Pag. 232.
Tipo Hayes 10C. Bomba, Cirenaica. (HAYES 1972 1 p. 344, fig. 71, IO, n. 13). Pag. 232.
Tipo Hayes 10G. Emporio, Chio. (HAYES 1972, p. 344, fig. 71 1 10, n. 14). Pag. 232.
Tipo Hayes IOC. Emporio, Chio. (HAYES 1972, p. 344, fig. 71, 10, n. 15). Pag. 232.
TAVOLA CXIII

3 4

5 6 7

8 9 10

11

15

13
14
1G

17 18
CERAMICA MICROASIATICA

TAV. CXIV:

Forma Hayes 4. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 334, fig. 69, 4, n. I). Pag. 232.
2--4. Tipo Hayes 5A. Atene, Agorà. (HAYES r912, p. 340, fig. 70, 5, n. r). Pag. 232.
Tipo Haycs 5B. Atene, Agorà. (HAYES r972, p. 340, fig. 70, 5, n. 2). Pag. 23-2.
Tipo Hayes 5B. Lechaion, Grecia. (HAYES 1972, p. 340, fig. 70, 5, n. 3). Pag. 232.
5-6. Forma Hayes 6. Lechaion, Grecia. (HAYES 1972, p. 340, fig. 70, 6, n. 1). Pag. 23::.
Forma Hayes 6 (varianre). Istanbul, Saraçhane. (HAYES 1972, p. 340, fig. 70, 6, n. 2). Pag. 232.
7 8. Forma Hayes 7. Atene, Agorà. (HAYES 1972, P· 34°, fig. 70, n n. I, 2). Pag. 232.
9; II. Forma Hayes 8. Atene, Agorà. (HAYES 1972, P· 340, fig. 70, 8, n. I). Pag. 232.
Forma Ha_ves 8. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 340, fig. 70, 8, n. 2). Pag. 232.

IO. Forma Hayes 9. Istanbul, Saraçhane. (HAYES 1972, p. 34°, fig. 70, 9, n. I). Pag. 232.
I2. Mozivo Hayes I. Corinto. (HAYES 1972, p. 350., fig. 72 a). Pag. 232.
13. Mozivo Hayes I. Atene, Agorà. (HAYES 1972, P· 35°, fig. 72 b). Pag. 232,
14. Motivo Hayes I. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 350, fig. 72 e). Pag. 232.
15. Motivo Hayes I. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 350, fig. 72 d). Pag. 232.
16. Motivo Hayes I. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 350, fig. 72 e). Pag. 232.
17. Motivo HaJ•es I. Arene, Agorà. (HAYES 1972, p. 350, fig. 72 f). Pag. 232.
18. Motivo Hayes I. Apollonia Pontica. (HAYES 1972, p. 350, fig. 72 g). Pag. 232.
19. Motivo Hayes I. Atene_, Agorà. (HAYES 1972, p. 350, fig. 72 h). Pag. 232.
20, Motivo Hayes I. Corinto, (HAYES 1972, p. 350, fig, 72 i). Pag. 232.
2I. Motivo Hayes I. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 350, fig. 72 j). Pag. 232.
22. Morivo Hayes 2. Corinto. (HAYES 1972, p. 350, fig. 72 a). Pag. 232.
23. Motivo Hayes 2. Atene, Agorà. (HAYES 1972, P· 350, fig. ì2 b). Pag. 232.
24-25. Motivo Hayes 2, Arene, Agorà. (HAYES 1972, P· 35°, fig. 72 h). Pag. 232.
26, Motivo Hayes 2. Atene, Agorà. (HAYES I9/2, p. 350, fig. 72 i), Pag. 232.
27. Motivo Hayes J. Arene, Agorà. (HAYES 1972, p. 350, fig. 72 e). Pag. 232.
28. Motivo Hayes 4. Atene., Agorà. (HAYES 1972, p. 350, fig. 72 d). Pag. 232.
29. Morivo Hayes 4, Arene, Agori. (HAYES r972, P· 350, fig. 72 e). Pag. 232.
30. Morivo Hayes 4. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 350, fig. 72 f). Pag. 232.
31. Motivo Hayes 4. Apollonia Pontica. (HAYES 1972, p, 350, fig. 72 g). Pag. 232.
32, Motivo Hayes 5. Corinto. (HAYES 1972, p. 35o, fig. 72 i). Pag. 232.
TAVOLA CXIV

10 11

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22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32
CERAMICA M!CROAS!ATICA

TAV. CXV:

! ·-3· l\.1otl'lJo Ha_ves 6. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 3)2, fig. 73 a) b, e). Pag. 232.
4. Motiz:o Haycs 7. Atene, Agorà. (HAYES 1972, P· 352, fig. 73 d). Pag. 232.

<;- 7. Motivo Hayc;; 8. Arene, Agorà, (HAYES 19ì2, P· 352, fig. 73 e, f, g). Pag. 23-2.
8. Moriz, 10 Hayes 9. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 352, fig. 73 h). Pag. 232.
9-ro. Aiorì'l!O Ha_ves IO. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 35 2 , fig. 73 i-j). Pag. 232.

IL Motivo Ha_ves II. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 35 2 , fig. -1.


I_, kìr Pag. 232.

r2-r6. Moti·vo Ha_ves I2. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 35 2 , fig. 73 l-p). Pag. 232.
17-18. •Moriiio Hayes 1_1. Atene, Agorà. (HAYES I972i p. 35 2 ) fig. 73 q-r). Pag; . 232.
19. Mori•vo Ha)1cs I 4. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 35 2 , fig. 73 s). Pag. 232.
20-21. Morivo Hayes I6. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 35 2 , fig. 73 t-u). Pag. 232.
22-23. Morivo Hayes I/. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 35 2, fig. 73 v-w). Pag. 23,2.

24. Moti-va Hayes 18. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 35 2, fig. 73 x). Pag. 232.
25-27. Motivo Hayes 19. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 35 2 , fig. '73 y, z, aa). Pag. 232.
28. ,Motivo Hayes 20. Corfù, Terme Romane. (HAYES 1972, p. 35 2 , fig. 73 bb). Pag. 232.
29. .Afotivo Hayes 2I. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 35 2 , fig. 73 cc\ Pag. 232.
30. Moti·vo Hayes 22. Arene, Agorà. (HAYES 1972, p. 35 2 , fig. 73 dd). Pag. 232.
31. Motivo Hayes 23. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 354, fig. 74 a). Pag. 232.
32. Moti·vo Hayes 24. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 354, fig. 74 Pag. 232.
33. Motivo Hayes 26. Atene, Agorà. !HAYES 1972, p. 354, fig. 74 e). Pag. 232.
34. Motivo Hayes 26. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 354, fig. 74 d). Pag. 23-2.

35. Morivo Hayes 28. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 354, fig. 74 e). Pag. 232.
36. Morivo Hayes 30. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 354, fig. 74 f). Pag. 232.
37. Mozivo Ilayes 29. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 354, fig. 74 g). Pag. 232.
38. Moti'VO liayes 31. Corinto, (HAYES I9i2, p. 354, fig. 74 h). Pag. 232,
39. Motivo Hayes .13- Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 354, fig. i4 i). Pag. 232.
40-41. MNivo Ha_vcs 34, Atene, A.gorà. (HA YES J9-2. p. 354-J fii;< ,..,,,
;'e Pa;;. - :,1-•
42-53. Morivo Hayes 35. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 354, fig. 741-w). Pag. 232.
54. Mott'l.!o Hayes 35. Corinto. (HAYES 1972, P· 354, fig. 74 x). Pag. 232.

55. Motivo Hayes 35. Atene, Agorà. (HAYES l9i2, p. 354) fig. 74 y). Pag. 232.

56-59. Aiotivo HaJ•es 35. Atene} Agorà. (HAYES 1972) p. 356, fig. '75 a-d). Pag. .,...,.,
'-)-•

60. kforivo Hayes 36. A.rgo. ,. . ,_,


{HAYE; 1972, n 356, fig. 75 e\ Pag. -j-•

6r -62. lv'iotivo Hayes 36. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 356, fig. 75 f-g). Pag. 2.32..
TAVOLA CXV

2 3 4 5 G 5

9 10 11 12 13 14 15 16

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18 Hl
,-, 27 23 24

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25 26 27 26 28 30 31

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37 38 39 40 41

43 44 46 40 47 4f

~ ~ ~ ~
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~ ~ ~
,19 50 51 ~,s: 5:3 :;.: 5b

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56
~
57
~58
~
S9
~
60
1

~
61
1/J;;
F,~·.
62
CERAMICA MICROASIATICA

TAV. CXVI:

r-2 . .Morivo Hayes 37. Atene, Agorà. (HAYES 1972) p. 356, fig. 75 h-i). Pag. 232.
3. Motivo Hayes 37. Apollonia, Cirenaica. (HAYES 1972, p. 356, fig. 75 j). Pag. 23-2.
4. Aiotivo Hayes 37. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 356, fig. 75 k). Pag. 232.
5-8. Morivo Hayes 38. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 356, fig. 75 1-o). Pag. 232.
9. Motivo Hayes 39. Corinto. (HAYES 1972, p. 356, fig. 75 p). Pag. 232.

IO. Aioiivo Hayes 39. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 356, fig. 75 q). Pag. 232.

I I-I3. Motivo Ha_ves 40. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 356, fig. 75 r, s, t). Pag. 232.

r4. Motivo Hayes 41. Arene, Agorà. (HAYES 1972) p. 358, fig. 76 a). Pag. 232.
15. Motivo Hayes 41. Apollonia, Cirenaica. (HAYES 1972, p. 358, fig. 76 b). Pag. 232.
16-20. Motivo Hayes 41. Arene, Agorà. (HAYES 1972, p. 358, fig. 76 c-g). Pag. 23:..
2I. Motivo Haycs 42. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 358, fig. 76 h). Pag. 232.
22-26. Motivo Hayes 43. Atene, Agorà. (HAYES r972, p. 358, fig. 76 i-m). Pag. 232.
27-.. 28. Motivo Hayes 45. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 358, fig. 76 n-o). Pag. 232.
29, .A1otivo liayes 45. Corinto. (HAYES 1972, p. 358, fig. 76 p). Pag. 232.
30-33. Motivo Hayes 46. Atene_1 Agorà. (HAYES 1972, p. 360, fig. 77 a-d). Pag.
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34. Morivo Hayes 47. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 360, fig. 77 e). Pag. 232.
35. Morivo Hayes 48. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 360, fig. 77 f). Pag. 232.
36. Motivo Hayes 44. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 360, fig. 77 g). Pag. 23:.
37. Motivo Hayes 50. Delo. (HAYES 1972, p. 360, fig. 77 b). Pag. 232.
38-39. Morivo Hayes 53. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 360, fig. 77 i-i). Pag. 232.
40. Motivo Hayes 54. Smirne. (HAYES 1972, p. 360, fig. 77 k). Pag. 232.
41. Motivo Hayes 55. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 360, fig. 7ì ]). Pag. 232.
42. Motivo Hayes 56. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 360, fig. 77 m). Pag. 232.
TAVOLA CXVI

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CERAMICA M!CROASIATICA

TAV. CXVII:

I. Motivo Ha)1es Si• Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 360, fi<,o· 77 n). Pag. 232.
2. Motivo Hayes 58. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 360, fig. 77 o i. Pag. 232.
3-5. Motivo Hayes 59. Atene, Agora. (HAYES 1972, p. 364, fìgg. 78 a-e). Pag. 232.

6. Motivo Hayes 60. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 364, fig. 78 d). Pag. 232.
7- Motivo Hayes 61. Parigi, Louvre. (HAYES 1972, p. 364, fig. 78 e). Pag. 232.
8. Motivo Hayes 61. Cipro. (HAYES 1972, p. 364, fig. 78 f). Pag. oso
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9. Mozivo Hayes 65. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 364, fig. 78 g). Pag. 232.
IO. Morivo Hayes 66. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 364, fig. 78 h). Pag. ""
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I I. Mocivo Hayes 67. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 364, fig. 78 iì. Pag. 23-2.

I2. Motivo Hayes 67. Corinto. (HAYES 1972, p. 364, fig. 78 j). Pag. 232.
13-14. Motivo Hayes 67. Atene, Agor.l. (HAYES r972, p. 364, fig. 78 k-1). Pag. 232.
15-16. Motivo Hayes 68. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 364, fig. 78 m-n). Pag. 232.

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17-19. Motivo Hayes 69. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 364, fìg. 78 o-q). Pag. -.:,
20-21. Motivo Hayes 70. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 364, fig. 78 r-s). Pag. 232.
22. A1otivo Hayes 70. Atene, Museo Benaki. (HAYES 1972, p. 366, fig. 79 a). Pag. 231.

23-25. Motivo Hayes 71. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 366, fig. 79 b-d). Pag. 232.
26. Motivo Hayes 71. Lechaion, Grecia. (HAYES 1972, p. 366, fig. 79 e). Pag. 232.
27. Motivo Hayes iJ. Corinto. (HAYES 1972, p. 366, fig. 79 f). Pag. 232.
28. Motivo Hayes 7I. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 366, f1g. 79 g). Pag. 232,
29. Motivo Hayes 72. Corinto. (HAYES r972, p. 366, fig. 79 h). Pag. 232.
30-31. Morivo Hayes 72. Atene, Agorà, (HAYES 1972, p. 366, fìg. 79 i-j). Pag. 232.
32. Morivo Hayes 73. Apollonia, Cirenaica. (HAYES r972, p. 366, fìg. 79 k). Pag. 232.
33, Morivo Hayes 74. Parigi, Louvre. (HAYES r972, p. 366, fìg. 79!). Pag. 232.
34. Mozivo Hayes 75, Arene, Agorà, (HAYES 1972, p. 366, fig. 79 m). Pag. 232.
35. Motivo Ha_ves 76. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 366, fig. 79 n). Pag. 232.
36. A1otivo Hayeé ... "-e,· ... .,,_,
Atene" Agorè. (HAYE:.: r 972, F· 366, fig. 79 oì. P,,rr
37-39. Morivo Hayes 79. Atene, Agorà. (IÌAYES r972) p. 366, figg. 79 p-r). Pag. 232.
40. Motivo Hayes 79. Corinto. (HAYES 1972, p. 366, fig, 79 s). Pag. 232.
41. Motivo Hayes 80. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 366, fig. 79 r::. Pag. 232.
42. Forma Hayes 1972, fig. 92, I. (HAYES 1972, p. 409: fig. 92, 1). Pag. 232.
43. Forma Hayes 19i2, 92, 2. (HAYES J9/2! p. 409) fig. 92, 2:. Pag. 232.
44. Forma Haycs 1 972, fig. 92, 3. (HAYES 1972, p. 409, fig. 92, 3). Pag. 232.
45, Forma Hayes I972, fig. 92, 4, (HAYES 1972, p. 409, fig. 92, 4). Pag. 232.
46. Forma Hayes 1972, fig. 92,\ 5. (HAYES 1972, p. 409, fìg. 92, 5). Pag. 232.
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48. Forma Hayes 1972, fig. 92, 7, (HAYES r972, p. 409, fig. 92, 7). Pag. 232.
TAVOLA CXVII

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CERAMICA MICROASIATICA

TAV. CXVlll:

I. Forma Zahn, in ,,,AA 1i, 1909, p. 562. Chieti. (ZAHK, in AA, 1909, p. 562; disegno da fotografia). Pag. 233.
-, Forma Hausmann 1954-55, I b. Yassey, Romania. (FERRI I933-34, tav. XIII, n. 6; disegno da fotografia). Pag. 23 .
3
3. Forma Hausmann 1956, raz;. 62; tav. 63, n. I. Karlsruhe, Badisches Landesmuseum. (HAUSMANN 1956, tav. 62, n. 2 ;
disegno da fotografia). Pag. 233.
4. Forma Greifenhagen 1963, figg. 60-67. Berlin, Antiquarium. (GREIFEKHAGEN 1963, p. 67, fig. 60; disegno da foto-
grafia). Pag. 233.
TAVOLA CXVIII

3 4
CERAMICA MICROASIATICA

TAV. CXIX:

r. Forma Ghali-Kahil 1960, 1av1:. IV-V. Il Cairo, Jviuseo. (GHALI·-KAHIL 1960, tav. IV; disegno da fotografia). Pag. 234.
2. Forma GhaH-Kahil 1960, fig. 5. Parigi, Louvre. (GHALì-KAHIL 1960, p. 78, fig. 5; disegno da fotografi.a). Pag. 234.
3. Forma Bailey 1972-73, tm.:. 4. Londra, Britìsh .M.useum. (BAILEY 1972-73, tav. 4; àìsegno da fotografia). Pag. 234.
+ Forma Hausmann 1954-55, I a. Roma. (FERRI 1933-34, tav. XII, fig. I; disegno da fotografia). Pag. 234.
TAVOLA CXIX

4
3
CERAMICA MICROASIA TICA

Tw. CXX:

I. Forma Hausmann 1954-55, III. New Haven, Stoddard Collection. (FERRI 1933-34, tav. XI\\ fig. 9_; disegno da
fotografia). Pag, 234.
2.. Forma Hausmann r954-55, II. New York, .lvierropoiitan Museum. (HAus.\iANN r954-55, tav. 46, n. 2; disegno
da fotografia). Pag. 234.
3. Forma Hausmann 1958, tm.:. 49, nn. 3-4. Siria. (HAUSM:AKN" 1958, tav. 49, n. 4; disegno da fotografia). Pag. 235.
4. Forma Gentili, <, NSA )ì 1954, fig. 24, n. 3. Torone, Grecia. (KARAMANOLE-SIGANIDOt:, in AD, 2r, 1966, tav.
36I, <:; disegno da fotografia). Pag. 235.
TAVOLA CXX

4
CERAMICA CIPRIOTA

TAi'. CXXI:

r. Forma Hayes I. Abu Mena. (HAYES r97z, p. 374, fig. 80, r, n. r). Pag. 239.
2. Forma Hayes I. Salonicco. (HAYES 1972, p. 374, fig. 80, I, n. 2). Pag. 239.
3. Forma Hayes 1. Abu Mena. (HAYES 1972, p. 374, fig. So, I.\ n. 4). Pag. 239.
4. Forma Hayes 1,12. Hierapetra, Creta. (HAYES 1972, p. 374, fig. 80, r /2, n. 14). Pag. 239.
5. Forma Hayes 2. Abu Mena. (HAYES 1972, p. 374, fig. 80, 2, n. 1). Pag. 239.
6. Forma Hayes 2, Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 374, fig. 80, 2, n. 2). Pag. 239.
7. Forma Hayes 2. Xanthos, Letoon. (HAYES 1972, p. 374, fig. 80, 2, n. 9). Pag. 239.
8. Forma Hayes 2. Abu Mena. (HAYES 1972, p. 374, fig. So, 2, n. ro). Pag. 239.
9. Forma Hayes 2. Xanthos, Letoon. (HAYES 1972, p. 374, fig. 80, 2, n. 13). Pag. 239.
IO. Tìpo Hayes 9 A. Xanthos, Leroon. (HAYES 1972, p. 378, fig. 81, 9, n. 1). Pag. 239.
II. Tipo Hayes 9 B. Apollonia, Cirenaica. (HAYES 1972, p. 378, fig. 8r, 9, n. 5). Pag. 239.
12. Tipo Hayes 9 B. Cipro. (HAYES 1972, p. 378, fig. 8r, 9, n. 7). Pag. 239.
I 3. Tipo Hayes 9B. Emporio, Chio. (HAYES 1972) p. 378, fig. 81, 9, n. 9). Pag. 239.
Tipo Hayes 9 B. Emporio, Chio. (HAYES 197::, p. 380, fìg. 82, 9, n. IO). Pag. 239.
Tipo Hayes 9B. Emporio, Chio. (HAYES 1972, p. 380, fig. g,-, 9, n. rt), Pag. 239.
16. Tipo Hayes 9 B. Salamina, Cipro. (HAYES 1972, p. 380, fig. 82, 9, n. 12). Pag. 239.
TAVOLA CXXI

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CERAMICA CIPRIOTA

TAV. CXXII:

I. Tipo Ha_ves 9 C. Xanthos, Letoon. (HAYES 1972, p. 380, fig. 82, 9, n. 13). Pag. 239.
2. Forma Ha_ves IO. Peyia, Cipro. (HAYES 1972, p. 380, fig. 82, IO, n. I). Pag. 239.
3. Forma Haycs I· Apollonia, Cirenaica. (HAYES 1972, p. 378, fig, 8r, 7, Il. l ). Pag. 239.
4. Forma Ha_ves 8. Xanthos, Letoon. (HAYES r972, p. 378, fig. 81, 8, n. I). Pag. 239.
5. Forma Hayes 8. Bomba, Cirenaica. (HAYES 1972, p. 378, fig. 81, 2, n. ?\
-r Pag. 239.
6. Forma Hayes 3. Atene, Agorà. (HAYES 1972, p. 374, fig. 80, 3, n. Pag. 239.
1• Ponna HaJ,1es 5. Xanthos, Letoon. (HAYES 1972, p. 378, fig. 8I, 5, n. 2). Pag. 239.
8. Forma Hayes II. Peyia, Cipro. (HAYES 1972, p. 384, fig. 84~ rr, n. r). Pag. 239.
9- Forma Ha_ves II. .M.ylopetres, Cipro. (HAYES 1972, p. 384, fig. 84, rr, n. 2). Pag, 239.
IO. Forma Hayes 12. Peyia, Cipro. (HAYES 1972, p. 384, fig. 84, 12, n. r). Pag. 239.
II. Motivo Ha_ves a. Abu Mena. (HAYES 1972, p. 384, fig. 84 a). Pag. 239.
12 -13. Motivo Hayes b. Abu Mena. (HAYES 1972, p. 384, fig. 84 b). Pag. 239.
14. Motivo Hayes c. Cipro. (HAYES r972, p. 384, fig. 84 e). Pag. 239.
15. Morivo Hayes d. Abu Mena. (HAYES 1972, p. 384, fig. 84 d)_ Pag. 239.
16. Motivo Hayes e. Abu Mena. (HAYES 1972, p. 384, fig. 84 e). Pag. 239.
17. Morivo Hayes f. Abu Mena. (HAYES 1972, p. 384, fig. 84 f). Pag. 2 39·
18. Moiivo Ha_ves g. Paphos. (HAYES 1972, p. 384, fìg. 84 g). Pag. 239.
19. Mod'lJO Hayes h. Abu Mena. (HAYES 1972, p. 384, fig. 84 h). Pag. 239.
20. Morìvo Hayes i. Abu Mena. (HAYES 1972, p. 384, fig. 84 i). Pag. 239.
21. Motivo Hayes .f. Abu Mena. (HAYES 1972, p. 384, fig. 84 j). Pag. 2 39·

22. Motivo Hayes k. Cipro. (HAYES 1972, p. 384, fig. 84 k). Pag. 239.
23. Motivo Hayes l. Cipro. (HAYES 1972, p. 384, fig. 841). Pag. 239.
24. Morivo Hayes m. Nicosia, Cipro. (HAYES 1972, p. 384} fig. 84 m). Pag. 239.
25. Motivo Hayes n. Salamina, Cipro. (HAYES 1972, p. 384, fig. 84 n). Pag. 239.
26. Motivo Hayes o. Cipro. (HAYES 1972, p. 384, fig. 84 o). Pag. 239.
TAVOLA CXXII

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CERAMICA EGIZIANA

TAV. CXXIII:

I. Forma Hayes 1972, fig. 85 d. Londra, British Museum. (HAYES 1972, p. 390, fig. 85 d). Pag. 243.
2. Forma V?inlock-Crum 1926, fig. Ji G. Monastero di Epifanio. (HAYES 1972, p. 391, fig. 86 G). Pag. 243.
3-4. Forma lFinlock-Crum 1926,fig. ] i H!I. Monastero di Epifanio. (HAYES 1972, p. 39r, fig. 86 HiI). Pag. 243.
5-S. Forma Hayes I9j2, fig. 85 b. Medinet Habu. (HAYES r972, p. 39r, fig. 85 b). Pag. 243.
Forma Hayes 19j2, fig. 85[. Tokra, Cirenaica. (HAYES 1972, p. 39r, fig. 85 f). Pag. 243.
Forma Hayes 1972, fig. 85 e. Cipro. (HAYES 1972, p, 390, fig. 85 e). Pag. 243.
Forma Hayes 1972, fig. 85 c. Londra, British Museum. (HAYES I9ì2, p. 390, fig, 85 e). Pag. 243.
9. Forma Winlock-Crum 1926, fig. 37]. Tebe, Monastero di Epifanio. (HAYES 1972, p. 391, fig. 86 J). Pag. 243.
IO. Forma Winlock-Crum 1926, fig. 37M. Tebe, Monastero di Epifanio. (HAYES 1972, p. 39r, fig. 86 M). Pag. 243.
I I. Forma Winlock-Crum 1926,fig. 37K. Tebel Monastero di Epifanio. (HAYES 1972, p. 391, fig. 86 K). Pag. 243.
I2. Forma W'inlock-Crum 1926, fig, 37L. Tebe, Monastero di Epifanio. (HAYES r972, p. 391, fig. 86 L). Pag. 243.

13. Forma Winlock-Crum 1926, fig. 37 K. Medinet Habu. (HAYES 1972, p. 390, fig. 85 a). Pag. 243.
TAVOLA CXXIII

2 3

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CERAMICA EGIZIANA

TAV. CXXIV:

I. Forma Winlock-Crum I926, jig. 37 F. Tebe, Monastero di Epifanio. (HAYES 1972, p. 391, fig. 86 F). Pag. 243.
2. Forma Winlock-Crum I926, fig. 37 P. Tebe, Monastero di Epifanio. (HAYES 1972, p. 391, fig. 86 P). Pag. 243.

3· Forma Hayes I972, fig. 85 h. Karanis. (HAYES 1972, p. 390, fig. 85 h). Pag. 243.
4- Forma W'inlock-Crum r926,fig. 37 Q. TebeJ Monastero di Epifanio. (HAYES 197.2, p. 391, fig. 86 Q). Pag. 243.
5. Forma IFinlock-Crum 1926, _fig. 37 R. Tebe, Monastero di Epifanio. (HAYES r972, p. 391, fig. 86 R). Pag. 243.
6. Forma IJ('inloc!?.-Crum 1926, fig. 37 C. Tebe, .J\1:onastero dì Epifanio. (HAYES r9-:;-2, p. 391, fig. 86 C). Pag. 243.
7. Forma Ha.ves 1976,fig. ?, n. III. Toronto, Royal Ontario Museum. (HAYES 1976, p.78, fig. 7, n. rrr). Pag. 243.
8. Forma W'inlock-Crum 1926,fig. 37 D. Tebe, .lVlonastero di Epifanio. (HAYES 1972, p. 391, fig. 86 D). Pag. 243.
9-ro. Forma IFinlock-Crum 1926.,fig. 37 Oj},/. Tebe, Monastero di Epifanio. (HAYEs 19;2, p. 391, fig. 86 O1N). P~g. 243.
II-I2. Forma Winlod:-Crum 1926, fig. 37 V. Tebe, Monastero dì Epifanio. (HAYES 1972, p. 39.r, fig< 86V). Pag. 243.
13. Forma Wìnlock-Crum I926, fig. 37 V. Apollonia, Cirenaìc2.. (HAYES I972, p. 390, fig. 85 G). Pag. 243.
14. Forma W'inlock-Crum 1926,fig. 37 T. Tebe, lvionastero ài Epifanio. (HAYES 1972, p. 391, fig. 86 T). Pag. 243.
15. Forma W'inlock-Crum 1926, fig. 37 S. Tebe, Monastero di Epifanio. (HAYES 1972, p. 391, fig. 86 S). Pag. 243.
16. Forma W'inlock-Crum 1926,fìg. 37 AJB. Tebe, Monastero di Epifanio. (HAYES 1972, p. 391, fig. 86 A). Pag. 243.
TAVOLA CXXIV

3 4

5 6 7

8 9 10

1'')

12 13

- - ,--

14 15 16
CERAMICA EGIZIANA

TAv. CXXV:

r. Forma Winlock-Crum 1926, fig. 37 A/B. Tebe, Monastero di Epifanio. (HAYES 1972, p. 39r, fig. 86 A).
Pag. 243.
2. Forma Hayes 1976, _fig, h n. II4, Toronto, Royal Ontario Museu.m. (HAYES 1976, p. 78, fig. 7, n. 114).
Pag. 244.
3. Forma ff?ìnlock-Crum 1926, fif!. 37 E. Tebe, lvionastero di Epifanio. (HAYES 1972, p. 391, fig. 86 E). Pag. 244.
4. Forma Ha_ves 1976, fìg. / .\ n. 120. Toronto, Royal Ontario Museum. (HAYES 1976, p. 78, fig. 7, n. r20).
Pag. 244-
5. Forma Haycs 1972, fig. 87 a. Toronto, Royal Ontario lviuseum. (HAYES 1972, p. 395, fig. 87 a). Pag. 244.
6. Forma Ha~ves 1976, fig. /~ li. II9. Toronto, Royal Ontario Museum. (HAYES 1976, p. 79, fig. 8, n. rr9).
Pag. 244.
7. Forma Hayes 1972, fig. 87 h. Toronto, Royal Ontario Museum. (HAYES 197:2, p. 395, fig. 87 b). Pag. 244.
8. Forma Haves 1976, jìg. 7i n. 127. Toronto, Royal Ontario Ntuseum. (HAYES 1976, p. 79, fig. 7, n. 127).
Pag. 244·.
9. Forma Hayes 1972, fig. 88 a. Hermopoiis Magna. (HAYES r972, p. 398, fig. 88 a). Pag. 244.
IO-I I. Forma Ha~ves 1972, fig. 88 b;c. Memphis. (HAYES r972, p. 398, fig. 88 b). Pag. 244.
12. Forma Haves 1976, fig. 8, n. r29. Toronto, Royal Ontario Museum. (HAYES 1976., p. 79, fig. 8, n. r29).
Pag. 244:
13. Forma Ha_yes 1976, fig. 8, n. IJI. Toronto, Royal Ontario lV:luseum. (HAYES 1976, p. 79, fig. 8, n. 131).
Pag. 244.
14. Forma Hayes 1976, fig. 8, n. 128. Toronto, Royal Ontario Museum. (HAYES 1976, p. 79, fig. 8~ n. 128).
Pag. 244-.
TAVOLA CXXV

2 3 4

5 6 7 8

10a
=
10b

11 t

12 13 14
CERAMICA EGIZIANA - CERAMICA PALESTINESE

TAV. CXXVI:

r. Forma Hayes 1972, fig. 88 d. Gurob. (HAYES r972, p. 398, fig. 88 d). Pag. 244.
2, Forma Hayes r976, fig. 8, n. 132. Toronto, Royal Ontario Museum. (HAYES 1976, p. 79, fig. 8, n. 132).
Pag. 244-
3. Forma Hayes 1976, fig. 8, n. 133. Toronto, Royal Ontario Museum. 1976_, p. 79, fig. 8, n.
Pag. 244.
4· Forma Hayes 1976, fig. 8, n. !34, Toronto, Royal Ontario i\-iuseum. (HAYES 1976, p. 79, fig. s, n. 134).
Pag. 244·
5. Forma Hayer; 1972 .. fig. 89a. Alahan, Cilicia. (HAYES I97:::., p. 400, fi;. 89 Pag. 244.
6. Forma Haycs I9ì2, fig. 89 b. Ci.pro. (HAYES 1972, p. 400, fi.g. 89 b). Pag. 244.

7· Forma Hayes 1972, fig. 89 c. J\1.irtou) Cipro. (HAYES r9c2, p. 400_, fig. 89 Pag. 244.
8. Forma Hayes 1976, fig. 7, la?:. 14, nn. 107-108, FayyLlln ( ?). (HAYES 1976, fip:. 7., n. 107). Pag. 2 45-

-
9. Forma l-!aJ'es 1976, fig. n rav. I 5, nn. 109-1 IO. Fayyùm ( ?;. 19-::-t\ 7, n. 109). Pag. 245.

ro a-b. Forma Hayes 1972, fig. 93, I. Gerasa (?). (HAYES 1972, p. 400, fig. 93., r). rag. 249.
II a-b. Ponna Hayes 1972, fig. 93i 2. Djebel Qala'n, Palestina. (HAYES 1972, p. 400, fig. 93, 2). Pag. 249.
TAVOLA CXXVI

2 4

6 7

11 11 b

1 Qt;
CERAMICA GRECA

TAv. CXXVII:

I. Forma Robinson 1959, tav. 12, n. K29. Atene. (R0BINS0N 1959, tav. I2, n. K3r; disegno da fotografia). Pag. 253,
2. Forma Robinson 1959, ta'c. 69, n. I(_;.5. Atene. (R0BINS0N r959, tav. 69, n. K35). Pag. 253.
3. Forma Robinson I959, la'D. 68, n. Atene. (RoBINSON 1959, tav. 68_, n. J33). Pag. 253.
4. Forma Robinson 1959, ta'V. 69, n. K4ì. Atene. (ROBINSOK 1959, tav. 69, n. K4r). Pag. 253.
5. Forma Robinson 1959, tm;. OQ n. Prn86. Atene. (RomNSON 1959, tav. 70) n. Prrr86). Pag. 253.
' '
6. Forma Robinson I959, ta:v. 70, n. L59, Atene. (ROBINSON 1959) ta\'. 70, n. L59). Pag. 253.
7. Forma Robinson 1959) tm:. 71J 1i. p 8651, Atene. (ROJUNSON 1959, taY. 7r, il, P8651). Pag. ....,, )j•
~"
TAVOLA CXXVII

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--- ·-·----·-··- """- )

7
CERAMICA GRECA

TAv. CXXVIII:

r. Forma Robinson 1959, tav. 68; n. K17. Atene. (ROBINSON 1959, tav. 68, n. Kr7). Pag. 254.
2. Forma Robinson 1959, tao. 69, n. Kr9, Atene. (RoBINSON 1959, tav. 69, n. Kr9). Pag. 254.
3. Forma Robinson r959, tac;_:, 71, r;. Ai209. Atene. (RoBINSON 1959, tav. 71, n. M209). Pag. 254.
4. Forma Robinson 1959) [Q:'Z). 9) n. ]19. Atene. (ROBINSON 1959, tav. 24, n. lvlr49; disegno da fotografia). Pag. 254.
5. Forma Robinson I959, rm.1. 2_7) n. A1213. Arene. (RoBINSON 1959: ta;·. 27, n. M213; disegno da fotografa.).
Pag. 2 55·
TAVOLA CXXVIII

4
CERAMICA GRECA

TAv. CXXIX:

r. Forma Robinson 1959, tav. I6, n. L24. Atene. (RoBINSON 1959, tav. r6, n. L24; disegno da fotografia). Pag. 255.
2. Forma Robinson 1959, tav. 16, n. L24. Atene. (ROBINSON 1959, tav. 39, n. Prnoo5; disegno da fotografia). Pag, 255.
3. Forma Robinson 1959, ta'D. 27, n. M214. Atene. (RoBINSON r959, tav. 27, n. M214; disegno da fotografia). Pag. 255.
4. Forma Spitzer 1942, figg. IM•22. Bruxelles, Musée Ravenstein. (SPITZER 1942, p. 170, fig. 7). Pag. 255.
5. Varianre Spìtzer r942, fi.g. 2, n. IV, 2. Corinto. (SPITZER 1942, p. r64, fig. 2, n. IVJ 2). Pag. 255.
TAVOLA CXXIX

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'"L~_JI___ (

3 5
CERAMICA NARBONESE

TAV. CXXX:

r. Sigillata <1 B >'1. Forma Larnboglia 76. Vaison, Anrìquarium (ìnv. n. 1953/171). Pag. 4.
2. Sigillata grigia. Forma Rigoir 3 c. (Cfr. anche tav. IX, 4). Marseille, Musée Borély (inv. n. 9541). Pag. 6.
3. Sigillata grigia. Forma Rigoir 10. Marseille, Musée Borély (inv. n. III.2.8). Pag. 6.
4. Sigillata grigia. Forma Rigoir 17. l\farseille, f..1.usée Borély (inv. n. XVI.3.362). Pag. 6.
5. Sigillata grigia. Forma Rigoir I(?). Marseille, Musée Borély (ìrl':. n. XXH.52). Pag. 6.
6. Sigillata grigia. Forma non identificata. Jvfarseille, Musée Borély (inv. n. IIl.r.r). Pag. 6.
TAVOLA CXXX

4 5

6
CERAMICA AFRICANA

TAv. CXXXI:

r. Sigillata africana A1. Tipo Lambogha r8·31; mrri·vo a stampo n. 104. Sassari, Museo (neg. n. CS-19-5),
Pagg. 22, 127.

2. Sigillata africana A. Variante Ha_ves 3, n. II]; motii1i a szampo nn. 8, 44, Copenhagen, National Museum (neg. 11 .
CV 1079). Pagg. 24, 125, 126.
3. Sigillata africana A. Variame La Baume-Salomonson r976.1 tav. 51, n. 3. KOln, ROmisch-germanisches Museum
(neg. n. L 3370,-02). Pag. 33.
4. Sigillara africana Az. Tipo Pallar!:s JJ bis; morivo a stampo n. 104. (Cfr. anche rav. XVIII, 8). Copenhagen,
National Museum (neg. n. CV u53). Pagg. 37, 127.
5. Sigillata africana AI. Tipo Pallarés 33; motivo a siampo n. 44. (Cfr. anche tav. XVIII, 10). Copenhagen, Natlonal
lviuseum (neg. n. CV 1153). Pagg. 37, 126.
6. Sigillara africana A. Tipo Ha~ves 14c 1 n. 2. Copenhagen, National Museum (inv. n. ABc 668). Pag. 38.
TAVOLA CXXXI

4 5 6
CERAMICA AFRICANA

TAV. CXXXII:

r. Sigillata afr-icana A1. Forma Ho_vcs 144. Tuni.si, Musée du Bardo. Fot. A. Carandini. Pag. 39.
2. Sigillata africana AI. Forma Boninu 1971-72, fig. 42/ moti·vo a srampo n. 10. (Cfr. anche tav. XX, 4). Caglìarì)
Museo Archeologico Nazionale (inv. n. 8319). Pagg. 42, 125.
3. Sigillata africana A2. Forma <<Atlante,1, rar.J. CXXXII, 3. Cagliari, .M.useo Archeologico Nazionale (inv. n. 86043).
Pag. 42.
4. Sigillata africana A. Forma La Baume-Salomonson 1976, ta'c. 52, 4. KOJn, ROmisch-gerrnanisches lviuseum (neg.
n. L 3362,104). Pag. 44.
TAVOLA CXXXII

3 4
CERAMICA AFRICANA

TAV. CXXXIII:

r. Sigillata africana A1/2. Tipo Lamboglìa 12. Algeri, Musée d'Archéologie. Fot. A. Carandini. Pag. 45.
2. Si"gìllaw africana A. Forma La Baume-Salomonson 1976, tai1. 52, 3. KOln, R6rnisch-germanisches Museum (neg.
n. L 3365/13). Pag. 47.
3. Sigillata africana A 1• Variante La Baume-Salomanson 1976, tm.J. 51, I. KOln~ ROmisch-germanisches Museum
(neg. n. L 3363:19). Pag. 48.
4. Sigillata africana A. Forma La Baume-Salomonson 1976, raz,'. 51, 2. K.oln) ROmisch-germanisches Museum (neg.
n. L 3372/or). Pag. 50.
5. Sigillata africana A. Forma La Baume-Salomonson 1976, rm,s. 52~ 2. Koln, ROmisch-germanisches Museum (neg.
n. L 3365 :14). Pag. 52.
TAVOLA CXXXIII

4
3
CERAMICA AFRICANA

TAV. CXXXIV:

r. Sigillata africana C(Ci). Farma La Baume-Salomonson r976, tav ..'i2, n. I. KOln, ROmisch-germanisches Muscum
(neg. n. L 3370,01). Pag. 63.
2, Si'gillata africana C(O). Varianre Salomonson r971, p. 190,fig. 16. (Cfr. anche tav. XXVIII, 2). Amsterdam, Allard
Pierson Museum. Pag. 63.
3. Sigillata africana C3• Forma Hayes 53B. Spalato, Museo Archeologico. Fot. A. Caranàini. Pag. 67.
4. Sigillata africana C1 (?). Forma La Baume-Salomonson 1976, ra·v. 53, n. 2. KOln, Ròmisch-germanisches Museum
(neg. n. L 3366,08). Pag. 76.
5. Sij;dlata africana Cl. Forma La Baume-Sa!omonson 1976, ta·v. 58, n. 4. K01n, ROmisch-germanisches Museum
(neg. n. L 3367/18). Pag. 77-
6. Sigillata africana C. Forma (( Kunst und Altertum 1, 1973, tav. 72, n. 155. KOln, Rbmisch-germanisches .M.useum
(neg. n. L 3366;06). Pag. 77.
TAVOLA CXXXIV

4
3

6
5
CERAMICA AFRICANA

TAV. CXXXV:

r. Sigillata africana D 1 • Tipo Lamboglia 51, _uA; moti'l'i a stampo nn. 108, 182. KOln, ROmisch-germanisches
Museum (neg. nn. 33457, 33477). Pagg. 82, r27, 129.
2. Sigillata africana D 2. Tipo Hayes 64, n. 2/ motivi a stampo nn. 23,143. (Cfr. anche tav. XXXVII, 6). Copenhagen,
Narional Jviuseum (neg. n. CV 1081). Pagg. 87, 125, 128.
3. Sigillata africana DI. Forma Ho1'werda 1936, raz•. VI, n. 658. Leiden, Rijksmuseum van Oudheden. Pag. 108.
4. Sigillata africana D. Forma La Baume-Salomonson r976, iav. 54, 2. KOln, ROmisch-germanisches Museum (neg.
n. L 3370/12). Pag. 111.
TAVOLA CXXXV

1ct 1b

2
CERAMICA AFRICANA

TAv. CXXXVI:

I. Sigillata africana D 2 , Tipo Lamboglia 48; motivo ri stampo n. 250. Kòln, ROmisch-germanisches Museum (inv.
n. 104355-6). Pagg. III, 131.
2. Sigillata africana D2 • Forma Hayes 170. (Cfr. anche tav. LIII, 3). Leiden, Rijksrnuseurn van Oudheden (ìnv. n. K
1931 /6 28). Pag. rr 5.
3. Sigi'llara africana D. Forma Salomonson 1971, fig. 4. Fot. Arch. Insr. Utrecht. Pag. rr6.
4. Si'gillara africana D. Parma La Baume-Salomonson 1976, raz•. 53, 3. KOln, ROmisch-germanisches Museum (neg.
n. L 3364/07). Pag. rr6.
5. Sigillata africana D. Forma La Baume-Salomonson 1976, {Q'V, 53, 4. KOln, ROmisch-germanìsches Museum (neg.
n. L 3364/06). Pag. rr6.
6. Sigillara africana D. Forma La Baume-Salomonson 1976, lQ'D, 54) 1· IG:Hn, ROmisch-germanisches Museum (neg.
n. L 3364 108). Pag. II7.
TAVOLA CXXXVI

1a

1b 3

4 5
CERAMICA AFRICANA

TAV. CXXXV!!:

r. Sigillata africana D1. Tipo Ha_ves 61, nn. I, 4, 7, 18; motivo a stampo n. 108. Londra, London Museu."11
(neg. n. 4007). Pagg. 83, 127.
2. Sigillata africana E. Tipo Hayes 68~ n. 1; motivo a stampo n. II9. Fot. E. Tortorid. Pagg. I2I, 127.

3. Sigillata africana D.::. Tipo Lamboglia 53 bis; morivi dccorati'vi a srampo nn. 3, 32. Vaticano, Museo Sacro (inY. n.
1327). Pagg. 83~ 124, 125.
4. Sigillata africana C3• Forma Hayes 75/ motivi a stampo nn. 146J 169. Mainz, ROmisch-germanisches Zentralmuseum
(inv. n. 0.7046). Pagg. 67, 128, :i:29.
5. Sigillata africana D::. Tipo Hayes 104A; motivi a scampo nn. 217, 41 I. Mainz, ROmisch-germanisches Zentral-
museum (inv. n. 0.9086). Pagg. 94, r3c, 134.
6. S1)5illar,;. africana D::. Tij)o Ha_yes 104A (?)_; morivi a stampo nn. 384, 414. Londra, Brìtish Muscum (inv. n. B1\1
88ro-8.4). Pagg. 94) 133, 134.
TAVOLA CXXXVII

3 4

5 6
CERAMICA AFRICANA

TAv. CXXXVIII:

r. Sigillata africana D 2 • Forma non idenrificata; motivi a stampo nn. 403, 432. Roma, .1\1.useo Nazionale Romano
(inv. n. 182598). Pagg. 134-135.
2. Sìgillara africana D 2 • Forma non identiji.cara/ motl'vo a stampo n. 394. Roma, lviuseo Nazionale Romano (inv. n.
182597). Pag. 134.
3. Sigillata africana. Elemento di tornio. Tunisi~ Musée du Bardo. Fot. J. \Xr. Salomonson.
4. Sigillata dell'Algeria centrale ed orienrale. Punzone. Timgad~ .¼useo. Pag. 140.
TAVOLA CXXXVIII

4
CERAMICA AFRICANA

TAV. CXXXIX:

Sigillata africana A 1 /2 decorata a matrice. Forma Toynbee 1957, la'V'I}. I, nn. 1-4; II, n. 1; III, nn. 1-7- (Cfr. anche
tav. LXX). Ricostruzione fotografica. Roma, Istituto Centrale àel Restauro (neg. nn. 9923-5, 9929). Pag. r42.
TAVOLA CXXXIX
CERAMICA AFRICANA

TAV. CXL:

r. Sigillata africana A1J2 decorata a rilievi applicati. Forma Hayes 24)· motivi a rilievo applicato nn. 22, 38, 58. (Cfr.
anche tav. LXXII, 3). Ricostruzione fotografica. Roma, Istituto Centrale del Restauro (neg. nn. 9640, 9645).
Pagg. 145, 167, 169.
2. Sigillata afri'cana A1;2 decorala a rilievi applicari. Forma (( Aclanle ))' ta'v. LXXII, 2; motivo a rilievo applicato
n. 45. Spoleto, Museo Archeologico (inv. n. 704 F. B.). Pagg. 145, r68.
3. Sigillata africana A decorata a rilievi applicati. Forma Hayes 35; motivi a riìievo applicato nn. 38, 60, 64, 179,
(Cfr. anche rav. LXXII, 7). Fot. A. Carandinì. Pagg. r46, r67, r69, r70, r75.
4. Sigillata africana A decorata a rilievi applicari. Tipo Lamboglia 6 bis; moti1.,•i a rilievo applicaro. KOln, ROmisch~
germanisches Museum (neg. n. L 3362/09). Pag. 146.
TAVOLA CXL

1b

3a

3b
CERAMICA AFRICANA

TAV, CXLI:

I. Sigillara africana O-C2• Forma Salomonson XXVII; motivi decorat{vi a rilievo applicaw nn. 88, 118. Parigi,
Louvre (neg. AO 6562). Pagg. 148, qr, 172.
2. Sigillata africana C1-C2. Forma Saiomonson XVII; mori1.1i decorafl'vi a rilievo applicato nn. 8, 29, 132. Utrecht,
Arch. Inst. Pagg. r50, 166, 167, 173.
3. Sigillata africana c1-c2. Variame (( Kunst und Alrerrum ii 1973, tav. 7r, nn. 153-154; morivi decorativi a rilievo
applicato nn. II, 29, 60. K6ln, ROmisch-germanisches Jiriuseum (neg. L 336210). Pagg. 150, 166, 167, 169.
4. Sigillara africana C1-C2. Forma Saiomonson I; motivi decorati1.1i a rilievo applicato nn, 12, 94. Copenhagen, National
Museum (neg. CV rr47). Pagg. 151, 166, 171.
5. Sigillata africana C 1-C2 . Forma Salomonson III; morivi decorati1.n· a rilie•vo applicato nn. 8, I 14. Parigi, Louvre
(neg, AO 6563), Pagg, 152, 166, 172,
6. Sigillata africana C 1-C2 • Forma La Baume-Salomonson 1976, ta'v. 58, 2; morivi àecoraiivi a rilievo appù·cato nn. 61, 64.
KOln, ROmisch-germanìsches Museum (neg. L 3362/05). Pagg. r53, 169, 170.
TAVOLA CXLI

3 4

5 6
CERAMICA AFRICANA

TAv. CXLII:

r. Sigillata africana C 1-C2 • Forma (, Kunst und Altertum >> 19ì3, tav. 69, n. 149,· motivi decoraiivi a rihevo
applicato nn. 29, 88. KOln, ROmisch-germanìsches Museurn (neg. L 3362/15). Pagg. 153, 167, r7r.
z. Si'gillara africana C 1-C2 • Forma La Baume-Salonwnson 1976, tav. 57, 3; motivi decorati'vi a rilievo applicato.
Koln, Romisch-germanisches Museum (neg. L 3363/18). Pag. 154.
3. Sigillata africana C 1-C2 • Forma Salomonson XXI 1• mmìvi decorativi a rilie1..JO applicato. KOln, ROmisch-germanisches
Museum (neg. L 3363/14). Pag. 154.
4. Sigillata africana C1-C2 • Tipo Salomonson VIII; moti'vi decorativi· a rilievo applicaro nn. 12, 47. Parigi, Louvre
(neg. AO 6636). Pagg. 154, 166, 168.
5. Sigillata africana C 1-C2• Tipo Salomonson VIII bis~· motivo decorativo a rilievo applicato n. 15. Utrecht, Archaeo-
logisches Institut. Pagg. r 54, I 66.
TAVOLA CXLII

4
CERAMICA AFRICANA

TAV. CXLIII:

I. Sigillata africana C'-C1• Forma Ha)'es 51 A.; motivi decorativi a rilie,vo applicato nn. 44, 45. Parigi, Louvre
(neg. AO 656r). Pagg. 157, 168.
2. Sigillata africana C:'-C1. Forma Salomonson C; morivi decorativi a rilievo applicato nn. 46, 181. Berlin, Staatliche
Museen (neg. 8862). Pagg. 158, 168, r75.
TAVOLA CXLIII

2
CERAMICA AFRICANA

TAV. CXLIV:

r. Si'giilata afnCana C3-C-1• Forma Salomonson a; motivi decorativi a rilievo applicaro nn. 38, 157, 174. Madrid~
Museo Arqueol6girn Nacìonal (neg. 13738). Pagg. 159, 167, 174, r75.
2. Sigillata africana 0'-C4• Forma Salomonslm a_; motivi decorau·,vi a rilievo applicato nn. 37, 38, 136, 137.
Madrid, Museo Arqueol6gico Nacional (neg. 1561/4). Pagg. 159, 167, 173.
3. Sigìllara africana C'-C 4. Fonna Salomonson a; motivo decorarivo a rilievo applicaw n. 109. Roma, 1\1.useo Nazionale
Romano (n. inv. 56795). Pagg. 159, 172.
4. Sigillara africana C3-C\ Fonna Saiomonson a; motivo decorarivo a rillE'vo opplicaw n. 147. Heidelberg, lu-chiioio-
gische Insritut (neg. 275). Pagg. 159, 174.
TAVOLA CXLIV

,, \
,/

., t . r.j.
'\
'

4
CERAMICA AFRICANA

TAV. CXLV:

r. Sigillata africana C 1-C4• Forma \(Kunst und Altcrtum)ì 19731 tai•. 72, n. I5iJ morivi decorati'l1i a rilievo applicato.
KOln, ROmiscb-germanisches .iVluseum (neg. L 3362/u). Pag. 160.
2. Sigillata africana C 3-C 1• Forma Ha_vcs 56.,· morii•i decorativi a matrice nn. CIV, b 2. Berlin, Staatliche Museen
(neg. 7206). Pagg. 160, 164, 165.
3. Sigillata africana C 3-C4·• Forma Hayes 56.,· mon:vi decorativi a matrice n. C V.,· a rilievo applicato nn. 45, 168.
Berlin, Staatliche Museen (neg. 7201). Pagg. 160, 164, 168, 175.
TAVOLA CXLV

31)
CERAMICA AFRICANA

TAv. CXLVI:

I. Sigillata africana C-'1-C'. Forma Ha_vcs 56; morivi dccorazivi a matrice nn. D XV\ a I_, e 3. Berlin, Staatiiche
Museen (neg. 7238). Pagg. 160, 165 .
c:
. ., S(t;illata africana 1-C1• Forma Hayes 89 A. (Panico/are); morivo decorativo a matrice n. CVII. Madrid, Museo
Arqueol6gico Nacional (neg. 14500). Pagg. 161 1 165.
3 a-b. Sigillata africana C3-C4 • Forma Hayes 89A~· moti'vo decorarivo a matrice n. C X; a rilievo applicato nn. 60,
95. Vienna, K.unsthistorisches Museum (neg. AS IV 2038). Pagg. 16r, 164, 169, 171.
TAVOLA CXLVI

3o
CERAMICA AFRICANA

TAV. CXLVII:

r a-e. Sigillala africana C:3-C 4• Forma Haycs 180; motivi decorativi a matrice e a rilievo applicato. Siracusa, Museo
Archeologico Nazionale (neg. r.8937-9). Fag. 163.
2. Sigillata africana C-'-C1• Forma La Baume-Salomonson 1976, tav. 62, 4; mnrizn: decorativi a matrice ( ?).
KOln1 ROmisch-germanisches Muscum (neg. L 3363/20). Pag. 163.
3. Sigillata africana CJ-c:. Forma <(Kwzst und AltenunJJ) 1973, la'D. 67, n. 173)· morivi àecorari·vi a marrice (?).
KOln, Ròmisch-germanisches Museum (neg. 3364,'12). Pag. 163.
TAVOLA CXLVII

1a 1 tJ 1c.

2
CERAMICA AFRICANA

TAV. CXLVIII:

I. Ceramica africana di Nm.Jigius. Tìpo Touwin 1928~29, taV'D. II-III./ mori'VO decorativo a matrice n. 7. K61n,
ROmisch-germanisches Museum (neg. L 3367,113). Pagg. 17ì, 181.
2 a-g. Ceramica africana di Na'l•igius. Tipo Merlin 1918, jig. 4; motivo decorarivo a marrice n. 6. Tunisi, Musée du
Bardo. Fot. A. Carandini. Pagg. 177, r8r.
TAVOLA CXLVIII

2c

2!
CERAMICA AFRICANA

TAV. CXLIX:

I a-h. Ceramica africana di Nm.11/;ius. Tipo /1,icrlin 1943-45, fig. I/ mmivo decorarù>o a matrice n. 6. Parigi, Louvre.
Fot. A. Carandini. Pagg. 177, 18r.
TAVOLA CXLIX

1 (1 1e

I h
CERAMICA AFRICANA

TAV. CL:

r a-f. Ceramica éz{ricana di Nm)1~',[Ù1.s. Tipo ,\1crlin 1918, fig. 1; motivo decorativo a matrice n, 7. Tunisi, Musée du
Bardo. Fot. A. Carandini. Pagg. Iì7, r8r.
TAVOLA CL

i b

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ìi
CERAMJCA AFRICANA

TAV. Cl.I:

1. Ceramica africana di }slaz!1i:ius. Tipo La Baume-Salonumson 197tii U!.7'. 6.7, 4; moti'Z!O dccoran·vo a mari-ice n. 6.
Kl\ln, Ròmisch-gcnnanisches JV1useum (neg. L 3366105\ Pagg. I}'-;:, 121.
2. Cerarnica africana di Nài,igìus. Tipo <,Kunst und Alrcnurn ,. 19;.:;, la7,_ n. 166; moz/'l10 dccnrat/7.Jo a matrice n. 6.
Kòln, R6misch-gcrmanisches Museum (ncg. L 3368 12). Pagg. 177, r8r.
:,. Ceramica africana di Navig1:us. Forma la Baumc-Salomrmson 1976 1 raz;_ 64) nn. 3-4. Kmn, Rifa1isch-germanisches
Jv'iuseum (neg. 3364_:'o4). Pag. 177.
4. Ccramz'ca africana dz' }\lm..nf!ùJs. T1"po S'alomonson 1969, fìg. 129. Parigi: Louvrc. Fot. A. Carandini. Pag. 178.
,;_ Ceramica africana di Na·vigius. Tipo La Baumc-Sa!mnonsrm 1976) Ia'u. 66, 2. KOln, ROmisch-germanisches
Nrnseum (neg. 3366.01). Pag.
6, Ceramica africana di NmJigius. i 1po La Baumc-Sa!omonson 1976 1 Tm"r. IG-Hn, Rbmiscb-germani-
sches lvl.useum (neg. 3372.104). Pag. I7ZL
1• Ceramica africana dì NazJgius. T(vo La Baumc-S'almnow;on 1976J rmn:, 65, 4; 06., I. Ki.iin, Ròmiscb-germani-
sches Museum (neg. 3372io2). Pag. 1
TAVOLA

4 s
CERAMICA AFRICANA

TAV. CLII:

I a-e. Ceramica africana di Navigius. Tipo Mcrlin 1917, ta'<) ..){XXVII. Tunisi, l\'iusée du Bardo. Fot. A. Caran-
dini. Pag. 179.
2 a-b, Ceramica africana di Navigius. Variante La Baume-Sa!omonson 1976, raz:. 66, 3-4. KMn, Ròmisch-gcrma-
nisches Museum (neg. L 3367/20; L 3373/01). Pag. 179.
3 a-e. Ceramica africana di Navigius. Tipo Salomonson 1969,_fig. 128. Tunisi, Musée du Bardo. Fot. A. Carandìni.
Pag, 1·79.
TAVOLA CLII

1'.J i I_;
CERAMICA AFRICANA

TAV, CLIII:

r a-e. Ceramica africana di l-lam"gius. T1j>o Afcrlin 1917, tai'. XXXVIII. Tunù;i, .l\'iusée du Bardo. Fot. A. Caran-
dini. i)ag. r79.
2 a-b. Ceramica africana di ]',/évigius. Tipo Aier!in 1943-45, zai,. V. Parigi, Louvrc:. Fot. A. Carandini. Pag. 179.
3 a-d.. Ceramica africana di liavigiw,. Forma Salomcmson 1969~ figg. r22-123. Tunisi) Musée d.u Bardo. Fm. A.
Carandini. Pagg. 180-181.
TAVOLA CLIII

1d 1b

2a

3n
CERAMICA AFRICANA

TAV. CLIV:

I a-d. Ceramica africana di ]',la·uipius. Forma ,)~alomonson 1969_, figr;, 122-123. Tunisi, J\/iusée àu Bardo, Fot. A.
Carandini. Pagg. tXo-181.
TAVOLA CLIV

7b
CERA.MICA AFRICANA

TAV. CLV:

I. S'(r:ilfora {~fncana. Lucerna a becco wndo. Ostlai Anriquarium (foL n. 2689/7). Pag, r88,
" Sjf!il!ma r.yncana. Forma I. Isola Sacra. Fm.:. C. lviorsclh. Pag. r83.
3. 5/1/;illaza a1rzcana. Forma I. /Cfr. anche tav. xcrv, r). Fot. Isti.rmo di Archeologia di Utrecht. Pag. r89.
4. S(f!illma africana. Forma II. Ostia, Antiquarium (fot. n. 2689;9). Pag. r89.
5. Sigillar a africana. Forma !I. (Cfr. anche rav. XCIV, 2). Fot. lstirmo di Archeologia di Utrecht. Pag. 189,
6. S1/:1'llata africana. Forma III. (Cfr. anche tav. XCIV, 3). Fot. Isti.tuto di Archeologia di Utrecht. Pag. 190.

-: Sr'gillara a1ncana. Forma Iì'A. Roma. Fot. L. Anselmino. Pag. r9c.


Sigillata africana. Fonna IVA. (Cfr, anche La\". XCIV, 5), Roma. Fot. L Anselrn!no. Pag. r90.
9. S1/;dlara •~fncmw. Forma !VB. (Cfr. anche ta 1,.·. XCIV,. 6). Fot. hùturn di fa..rcheologìa di Utrecht. Pag. r9c.
TAVOLA CLV

2 3

4 s
s

9
7 B
CERAMICA AFRICANA

TAV. CLVI:

1 a-b. S(zillaza africana. Forma fI. (Cfr. anche tav. XCIV, 7a-7b). Fot. Istitm:o di Archeologia di. Utrecht. Pag. 19r.
2. Sigillata africana. Forma VII AI, Ostia, Aniiquarium (neg. n. 2688/I 1). Pag. r92.
3. Sigillara africana. Forma VIII Aia. Roma, Anriquarium Comunale. Pag. 194,
4. S\r!,illara africana. Forma VIII. Roma, Anriquarium Comunale (inv. n. 9ì3I). Pagg. 1 93, r94,
5. Sigillata africana. Forma VIII. Romn; Anrr(}uarium Comunaìe (inv. 11. 9737), Pag. I93~ 194,
TAVOLA CLVI

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\~--' ,,.....~.,_

1t, 2

3
CERAMICA AFRICANA

TAV. CLVII:

I. ,5z/5illata africana. Forma VIII Aib. Roma, Aniiquarium Comunale. Pag. 194.
2, Sigillata africana. Forma VIII Arc. Ostia, Antiquarium (neg. n. 2688/3). Pag. r94.
3- Si/;illara africana. Forma VIII A2a. Ostia, Antiquarium (neg. n. 2688/5). Pag. r94.
4. Sigillata africana. Forma VIII A2b. Ostia, Antiquarium (neg. n. 2688 i7). Pag. r94.
5. Sigillara africana. Forma VIII B. (Cfr. anche tav. XCVI, 7). Roma, Antiquarium Comunale. Pag. 194.
6. Sigillata africana. Forma VIII C1a. Ostia, Anriquarium (neg. n. 2689/6). Pag. 194.
7- Sigillata africana. Forma VII! C1b. Ostia, Antiquarium (neg. n. 2688/6). Pag. 194.
8. Sigillata africana. Forma VIII Crc. (Cfr. anche tav. XCVI, ro). Roma} Antiquarium Comunale. Pag. r95.
9- Sigillata afrfrana. Forma VIII Cid. Ostia, Anriquarium (neg. IT" 2689/II). Pag. 195.
TAVOLA CL VII

2 3

4 5 6

8 g
CERAMICA AFRICANA

TAV. CLVIII:

J. 5iigillata africana. Fonna Vili C1c. n"JStl2,


. AnH-quarium
(neg. n. 2689/2). Pag. 195.
-
"· Sitillata africana. FormJ. F!IJ C2a. Ostia, Antiqum·ìum (neg. n. 2688/9), Pag. 1 95-
3. Sigillata africana. Forma VJJJ C2c. Ostia, Anziquarium (neg. n. 2689 Pag. 195.
4. Sigillala africana. Forma VIII C2d. (Cfr. anche tav. XCVII, i:. Roma, Anriquarium Comunale. Pag. r95.
5- Sif;illara africana. Forma VIII C2,_(. (Cfr. anche tav. XCVII~ 9). Fot. Museo Civico Archeologico di Bologna.
Pag. r95.
6. Sigillata africana. Ponna FII! D1. Ostia, Anriquarium (neg. n. 2688/8). Pag. 195.
7 a. Sigillata africana. Forma VIII D2. (Cfr. anche tav. XCVIII, Aix-en-Provence, Institut d' Archéologie Médi-
terranéenne (neg. n. 29.009). Pag. 195.
7 b. Sitillara africana. Forma VIII D2. Aix-en-Provencei Institut d'Archéologie· !viéditerranéenne (neg. n. 29.010),
Pag. 195.
8. Sif!illa!a africana. Forma VlII D4. (Cfr. anche tav. XCVIII) 4). A..ix-en-Provence, Institut d'Archéologie lviécìi-
terranéenne (neg. n. 29.001). Pag. 195.
TAVOLA CLVIII

2
3

4 5 o

72 7b 8

41
CERAMICA AFRICANA

TAV. CLIX:

I a. Sigillata africana. Forma VIII D5. (Cfr. anche tav. XCVIII, 5). Aix-en-Provence, Institut d'Archéologie Médi.~
terranéenne (neg. n. 29.006). Pag. 195.
I b. Si/;illata africana. Forma VIII D5. Aix-en-Provence, Institut d'Archéologie MéditerraI1éenne (neg. n. 29.007).
Pag. 195.
2. Sigillata africana. Forma VIII D6a. (Cfr. anche tav. XCVIII, 6). Aix-en-Provence, Institut d'lUchéologie
Méditerranéenne (neg. n. 29.019). Pag. 195.
3. Sigillata africana. Forma VIII D6b. (Cfr. anche ta\·. XCVIII, 7). Roma, Anriquarium Comunale. Pag. 195.
4 a-b, Sigillata africana. Forma IX AI. Roma, Anriquarium Comunale (inv. n. 14970). Pag. 198.
5 a-b. Sigillata africana. Forma IX B. Trieste, Museo Civico di Storia ed Arte del Risorgìmemo (neg. n. 16139).
Pag. 198.
TAVOLA CLIX

lt;

2 3
CERAM!CA AFRICANA

TAv. CLX:

I. S(zillata africana. Forma !XC. Ostia, Antiquarium (neg. Il. 2d9


2 a-b. Sirillara africana. Forma X A1. Roma, Anriquarium Comurrnlc- 11. Fag. :wo.
3. Sigillata africana. Forma X Ala. (Cfr. anche tav. XCIX, 6). Rurm1, Comunak. Pag. 200.

4. S(g;illata africana. Forma X A1a. (matrice). Roma, Anriquarium Comunale.. 200,

5. Sigillara afrìcana. Forma X Arb. Roma, Anriquarium Comunale.


6. Sigillata africana. Forma X A1c. (Cfr. anche tav. e, 1). Fm. lsL 1 rrtchL Pag. 200.

;· Sigillara africana. Forma X A2. Roma, Anàquarium Comunale. 2cc.


TAVOLA CLX

2b

3
CERAMICA AFRICANA

TAv. CLXI:

I. Sigillata africana. Forma X.DI. Ostia~ Amìquarium (neg. n. 2688/:.:). Pag. 200.

2 a-b. Sigillata africana. Forma X D2. (Cfr. anche tav. CI, 4). Londrn~ British .lviuseum (inv. n. SL1032). Pag. 200.
3. Sigillara africana. Forma XI A2. (Cfr. anche rav. CII, 1). Aix-en-Provence, Institut d'Archéologie Méditerra-
néenne (neg. n. 41930). Pag. 203.
4. Sigillara africana. Forma XII. Constantine, Musée Archéologique. Fot. L i1.nselmino. Pag. 204.
TAVOLA CLXI

2;:;

i;
CERAMJCA AFRICANA

TAV. CLXII:

r a-b. Sigillata africana. Forma XIII. (Cfr. anche tav. CHI, 1). Roma, Amiquarium Comunale (inv. n. 8095). Pag. 205.
2. S(r.;illara africana. Forma xv·. Ostiai Anriquarium (neg. n. 2689/8). Pag. 205.
3 a-e. Sigillara africana. Forma XVI. (Cfr. anche. tav. CIII, 5 a-b). Cartagine. Fot. L. Anselmino. Pag. 206.

4. S(r;illara africana. Esemplare unicoJ 'vicino tipologicamente alla Forma XI B 2. Bìlicne con becchi divergenti,
ansa a forma di dito piegato, disco liscio con tre fori di riempimento al centro disposti a triangolo; la spalla
convessa è decorata con cavaliette in rilievo. Su ciascun becco} tre cerchietti concentrici impressi dispo-
sti a triangolo. Il fondo è ad anello rilevato. Roma, Antiquarium Comunale. Pag. 206.
TAVOLA CLXII

1a 1b 2

3b 3c
CERAMICA MICROASlATICA

T,w. CLXII!:

I a-e. Ceramica di Cnido. Forma Hausrnann 1956, tain.J. 62; 63, n. I. Karlsruhe, Badisches Landesmuseum (neg. L
729/204). Pag. 233.
2. Cerarnìca di Cnido. Forma Ghali-Kahil 1960,fig. 5 ( ?). Koln, ROmìsch-germanisches Museum (neg. L 3366/10).
Pag. 234.
TAVOLA CLXIII

1(ì
CERAMICA lvUCROASIAT!CA

TAV. CLXIV:

I. Ceramica di Cnido ( Forma Gha!i-Kahil 1960., f1,r. 5 (?). KOln) R()misch-germanisches Museum
L 3366011). Pag. 234.
2. Ceramica di Cnido. Forma Hausmann 1954-55} III. Kòin_, ROmisch-germanìsches lv'iuseum (neg. L 3372/08).
Pag. 234.
3 a-h. Ceram1'.ca di Cnido. Forma Hausmann 1954-55, I a. Londra, Brilish .A1useum (neg. r G 186). Pag. :.:34.
TAVOLA CLXIV

3c
CERAMICA EGIZIANA - CERAMICA GRECA

TAV. CLXV:

I. Ceramica eg,:ziana con SO'Dradipùzrurc. Forma Hayes 1976)_fig. ;, tav. I 4i nn. 107-108. Toronto} Royal Ontario Muscum
(neg. 67 G & R. 28). Pag. 245 .
. . , Ceramica egiziana con sovradipinrure. Forma Hayes 1976: fig. 7, tav. 15, n. 109. Toronto, Royal Omari.o Jviuseum
(neg. 67 G & R. 26). Pag. 245.
3. Ceramica egiziana con srwradipinrure. Forma Hayes 1976, fig. 7, ia'l'. 16, n. II.). Toronto, Royal Ontario Museum
(neg. 69 G & R. 122). Pag. 245.

4. Ceramica corinzia decorata a marrice. Forma Spirzer 1942,figg. 1-22. Londra, British Museum (neg. 050823). Pag. 255
TAVOLA

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