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RIVISTA MENSILE DI
MODELLISMO L 1.200
AEREI
MEZZI MILITARI
NAVI
UNIFORMI MILITARI
AUTO FAMOSE
STORIA DI BATTAGLIE
GIOCHI DI GUERRA
GIOCHI DIDATTICI
DIORAMI
ANNO II N. 7-8
LUGLIO-AGOSTO 1978
Associato nll'USPI
Unione Stampa
Periodici Italiana
Storia MODELLISMO 00100 ROMA. Tutti i diritti di riproduzione con qualsiasi mezzo
Stampato in Offset presso tecnico sono riservati. Le opinioni espresse dagli autori dei singoli articoli non rispecchiano necessa-
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la Lltotlpografia Rugantino Via Spoleto, n. 1 pubblicati non si restituiscono. La collaborazione è libera ed aperta a tutti.
ROMA
A norma dell'articolo 74 e del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 l'IVA pagata dall'Editore sugli abbonamenti nonché, sui fascicoli separati
è conglobata nel prezzo di vendita, il cessionario non è tenuto ad alcuna registrazione (art. 25 D.P.R. n. 633/1972) e non può
operare alcuna detraziope.
Pertanto, non verranno in alcun caso rilasciate fatture.
hel modello italiano: I M?
di Enrico Campo
storia MODELLISMO
strello è stata apposta su latte quelle par-
ti sulle quali si suppone maggiore l'azio-
ne dell'usura (volantini di puntamento, co-
de, scudature).
Anche il pavimento (n. 60) è stato pre-
cedentemente verniciato e « grafitato ». ma
sulla parte anteriore, cioè il posto di pi-
lotaggio, è stata data una tinta bianco spor-
co, da passare anche sui fianchi interni
anteriori dello scafo; le leve di comando
andranno anch'esse in bianco sporco con
sopra passate di segni di usura, in Gun
Metal; i sedili saranno in color cuoio; con
inchiostro di china bianco provvederemo
alla graduazione degli strumenti del cru-
scotto (n. 71).
Posizionati tutti i singoli componenti del
posto di pilotaggio e dell'obice, per i ri-
manenti non ci sono grossi problemi né di
montaggio né di verniciatura. Un preziosi-
smo potrebbe essere quello della sostitu-
zione delle retine stampate (n. 90, 91, 92)
con la solita retina da bomboniera: in fon-
do la bontà del modello Italaerci merite-
rebbe un simile trattamento.
Terminato completamente il montaggio
ed effettuati quei ritocchi di cui sopra,
possiamo passare a dapplicare le decals.
Attenzione al fianco sinistro del semo-
vente (quello senza « pulpito » in quanto
la presenza delle fibbiette che servono a
tenere in sede il telone per riparare l'e-
quipaggio dalle intemperie, essendo giù
In alto, la vista del lato destro del modello mette in evidenza il cosiddetto « pulpito ».
cioè la postazione della mitragliatrice controaerea da 12,7 mm che ha valso al semo
vente il nomignolo di • Priest •, prete. Qui sopra, vista di tre quarti; si rileva che parte
dei componenti dello scafo costituisce una derivazione dal carro M3 (vedi numero B6
di • Storia Modellismo •).
storia MODELLISMO
Brevi note sul semovente M7
di Enrico Campo
storia MODELLISMO
Una modifica dello SD. KFZ. 251/8
di Lucio Chisté
SCALA 1 . 4 8
storia MODELLISMO
Un collezionista di primati
di Armando Silvestri
storia MODELLISMO
anteriori ed una gruccia di coda), era re- // * Black Magie », ;'/ DH.88 dei coniugi Mollison (sigla G-ACSP) fotografato durante
trattile (il che non era ancora « corren- uno scalo all'aeroporto del Littorio di Roma (oggi aeroporto dell'Urbe), sulla via Sala-
te »...), permettendo un evidente migliora- ria. Rispetto al « Grosvenor House », vincitore del raid Londra-Australia, l'aeroplano ha
mento aerodinamico. Il segreto del velivo- queste differenze: è verniciato in nero con fin/ture oro ed una piccola bandierina
britannica figura sulla deriva.
lo può considerarsi l'impianto motore, co-
stituito da due motori (naturalmente al-
ternativi ed a cilindri invertiti, ossia con 11 primo esemplare volò I'8 settembre renti potevano farne quanti altri ne vole-
l'asse motore sulla parte superiore) Gipsy 1934, sei settimane prima della data fissata vano, rimettendoci in velocità. Le iscri-
Six R, ad alta compressione e messi a per la corsa; gli altri seguirono in tempo zioni erano state 64, ma solamente 20 fu-
punto proprio per gare di velocità, capa- per prendere il via. rono i velivoli che effettivamente si pre-
ci di fornire 237 CV al decollo e 220 in E' interessante rilevare i colori delle sentarono per quella passata alla storia
modo continuativo, i quali erano stati mu- macchine. Quella dei coniugi Mollison (ma- come la « Corsa Mac Pherson ». Il mag-
niti di elica a passo variabile Ratier (di tricola G-ACSP) assunse il nome di « Black gior numero era quello dei concorrenti bri-
origine francese, ma a « due posizioni »), Magie » e naturalmente era tutto nero tannici (9, ma a parte i 3 « Cornei », si
una a passo breve per il decollo, che però con filettature d'oro; il secondo esempla- trattava di macchine già esistenti e di ca-
scattava, mediante un dispositivo a coman- re (matricola C-ACSR) senza nome distin- ratteristiche non eccessivamente brillanti),
do per pressione aerodinamica, non ap- tivo, piloti Owen Cathcart-Jones e Ken seguiti dagli statunitensi (3 su macchine
pena raggiunta la velocità di 240 km/h Waller, era interamente verde; il terzo esistenti, fra cui un Boeing 257 D che
assumendo il passo lungo di ottima pre- matricola G-ACSS) assunse ovviamente il avrebbe conquistato il secondo posto), da
stazione a velocità elevata; per riportarlo nome « Grosvenor House », piloti C.W.A. neo-zelandesi, australiani e olandesi (tutti
al passo breve, però, bisognava atterrare Scoti e Tom Campbell Black, completa- con due macchine, importante la presenza
e fare l'operazione a motore fermo); que- mente scarlatto con filettature bianche. La di un Douglas DC.2 di linea olandese
sta combinazione permetteva un'utilizza- corsa ha preso la partenza dall'aeroporto piazzatosi terzo).
zione eccellente delle prestazioni e delle di Mildenhall il 20 ottobre 1934; erano Trascurando una descrizione della gara,
caratteristiche dei motori, conferendo al previsti sei atterraggi obbligatori a Bagdad, che pur sarebbe interessante, accenniamo
velivolo quelle doti che lo avrebbero reso Allahabad, Singapore, Darwin, Charleville alla prestazione dei tre « Cornei ». II « Black
celebre. e, naturalmente, Melbourne, ma i concor- Magie » di |im ed Amy Mollison si com-
portò valorosamente piazzandosi primo ad
Allahbad, ma un attcrraggio intermedio ef-
fettuato lungo la seconda tappa, compor-
tante un rifornimento con carburante di
tipo commerciale, danneggiò irreparabil-
mente i motori costringendolo ad abbando-
nare. Il G-ACSR di Cathcart-[oncs e Wal-
ler. nonostante un atterraggio forzato a
K i r k u k per rifornimento con cedimento
del carrello, raggiunse ad Allahabad il
« Black Magie » e riuscì a mantenersi in
testa, tallonato dai Boeing 257 D e Dou-
glas DC.2 che erano i più temibili non
tanto per la velocità che sviluppavano, ma
perché avevano maggiore autonomia e po-
tevano intercambiare i piloti alla guida
(erano due aerei di linea, con abbondanza
di spazio). Impressionante risulta, quindi,
la prestazione della coppia Campbell Black
e Scott, che sul « Grosvenor House », lot-
tando più con la fatica che col tempo, riu-
scirono a mantenersi in testa lungo tutto
il percorso conquistando il primo posto:
al secondo il Boeing e al terzo il Douglas,
entrambi della K.L.M.; quarto il « Cornei »
di Cathcart-Jones e Waller. Come si vede
// • Black Magie » in un'altra fotografia scattata anch'essa a Roma, sull'aeroporto del
Littorio, durante uno scalo tecnico (rifornimento). Sì nota bene la parte anteriore tra- un trionfo, che la macchina meritava ma
sparente del musetto che ospita un faro d'atterraggio, nonché il tubo di Pitot sull'ala conquistato dall'abnegazione sportiva di un
destra. equipaggio d'eccezione. Tempo del vinci-
storia MODELLISMO
tore 70 ore 54 minuti 18 secondi, velocità
media 253 km/h.
Nonostante la notevole pubblicità che
venne al velivolo per questa prova (accre-
sciuta dal volo di ritorno intrapreso da
Cathcart-Iones e Waller immediatamente
dopo aver raccolto fotografie e film del-
l'arrivo, e completato con un tempo com-
plessivo di 13 giorni 6 ore 43 minuti) non
si raccolsero molti ordini. Il « Carnet » che
si era distinto nel volo di andata e ritor-
no venne acquistato dalla Francia ed im-
piegato in alcuni collegamenti veloci lungo
la linea del Sud-America (quella passante
per Dakar ed attentamente studiata dal fa-
moso Jean Mermoz), mentre quello dei
Mollison fu ceduto al Portogallo, ribattez-
zato « Salazar », ed utilizzato per voli ve-
loci stabilendo primati su percorsi prede-
terminati. Due altri esemplari vennero co-
struiti, uno ordinato dalla Francia che lo
destinò ai voli veloci di cui sopra nello
studio di una linea postale transatlantica
Sopra, l'arrivo trionfale a Melbourne del DH.88 numero 34, matricola G-ACSS « Gros-
venor House », vincitore del raid compiuto alla velocità media di 253 km/h; la gara
tra aeroplani sul tragitto Inghilterra-Australia fu corsa nell'autunno del 1934.
23 ore e 53 minuti. Durante un secondo del carrello, ed i danni furono tali da con-
tentativo verso Città del Capo, dopo la sigliarne lo smantellamento. Il rottame ac-
prima tappa, sul deserto sudanese, un'ava- quistato da un amatore, F. E. Taskcr, fu
ria ad un'elica indusse gli aviatori a lan- rimesso in ordine e, sempre con matricola
ciarsi col paracadute, ed il velivolo andò G-ACSS e nome « The Orphan », prese
perduto. parte alla corsa Marsiglia-Damasco-Parigi
Può essere gradito a qualche lettore sape- del 1937, piazzandosi quarto. Rivenduto
re la sorte dell'altro esemplare britannico. ad un Aeroclub, ribattezzato « The Burber-
Il « Grosvenor House », rientrato da Mel- ry » e pilotato da A. E. Clouston e dalla
bourne e modificato per riparare i danni sig.ra Kirby Green, riuscì alfine nel volo
del cedimento del carrello in uno degli Croydon-Città del Capo e ritorno, abbas-
attcrraggi lungo l'itinerario della corsa, sando il primato sul percorso a 15 gior-
dopo essere stato presentato alla mostra ni e 17 ore. Nel 1938 tentò il volo verso
della R.A.F. ad Hendon nel 1936 (la ma- l'Australia, ma atterrando a Cipro il car-
nifestazione che successivamente si svilup- rello cedette ancora danneggiandolo; con
pò nell'attuale mostra biennale di Farn- riparazione di fortuna fu riportato in pa-
borough), durante un volo di prova a ca- tria, rimesso in sesto, ripartì ancora per
rico massimo ebbe un ulteriore cedimento l'Australia e raggiunse Sidney in 80 ore
storia MODELLISMO
56 minuti, e proseguì per Blenheim in Nuo- Tre • Cornei * a confronto: il più piccolo, in mezzo, è il DH.88 impiegato per il raid
va Zelanda sorvolando il Mare di Tasma- Inghilterra-Australia; gli altri sono esemplari del • Cornei • IV (DH.106). il primo avio-
nia in 7 ore 30 minuti; dopo una notte getto di linea del mondo. Nel 1963 la società De Havilland entrò a far parte del gruppo
riprese la via del ritorno, raggiungendo Hawker Siddeley, recentemente conglobato nella società a capitale pubblico British
Croydon con un tempo totale di 10 gior- Aerospace.
ni 21 ore 22 minuti. Rientrato all'Aero apparire ammirevoli. ta essere sottratta almeno per un momen-
Club di Gravesend, cedette un motore per E' doveroso aggiungere che l'esperienza, to all'oblio. •
altro velivolo (che stabilì un primato di soprattutto aerodinamica e di progetto, ma
distanza), poi fu messo a disposizione del- Siamo stati appena informati che l'esem-
la Scuola tecnica della De Havilland, dove altresì per certi accorgimenti costruttivi plare del DH. 88 battezzato « Grosvenor
rimase, con un motore in meno, fino alla delle strutture in legno e soprattutto l'irri- House », sigla G-ACSS, sarà restaurato dal-
sospensione delle attività della ditta. gidimento dell'ala con rivestimenti resi- la British Aerospace (la « holding » della
stenti parziali, fu preziosa per la realizza- quale ja parte oggi la vecchia ditta De Ha-
Queste cifre oggi forse non impressio- zione del D.H. 98 « Mosquito », uno dei villand) in modo di poter tornare a vola-
nano, ma se si mettono in relazione ai più famosi bimotori della seconda Guerra re. Il restauro, che potrebbe essere termi-
tempi, e si pensa che in fondo il velivolo Mondiale, del successivo D.H. 103 « Hor- nato entro la l'ine dell'anno, metterà il DH.
era un apparecchio leggero (peso massi- net » e del bimotore passeggeri D.H. 104 88 in condizione di esibirsi in volo duran-
mo al decollo 2.500 kg), non possono non « Dove ». Una macchina, perciò, che meri- te manifestazioni aeree, mostre, parate ecc.
10 storia MODELLISMO
A-4 "SKYHAWK II
di Giorgio Bignozzi
storia MODELLISMO 11
Gordon Gray, 15 ottobre 1955. Un mese
prima era iniziata la produzione di serie,
e nell'ottobre 1956 i primi A-4A venivano
consegnati ad un reparto della Marina, il
VA-72 cui fece seguito il VA-93 e un re-
parto di Marines VMA-224; dei 166 esem-
plari costruiti, qualcuno venne ceduto alla
aviazione israeliana. Frattanto era già sta-
to ordinato TA-4B (ne verranno prodotti in
totale 542), con motore più potente (la ver-
sione W16A, sempre da 3.493 kg/spinta
ma poi aumentata a 3.855, del Wright J65,
in luogo della W4), struttura rinforzata, ti-
mone a comando idraulico (doppio), im-
pianto di rifornimento a punto singolo, cal-
colatore di navigazione, nuovo collimato-
re e capacità di usare i missili aria-super-
ficie « Bullpup »; più tardi ebbe anche l'im-
pianto per rifornirsi di carburante in volo.
Le consegne iniziarono nel settembre 1957,
col VMA-211, seguito da un reparto del-
PUS Navy. VA-12; cinquanta (e poi altri
20) esemplari ricondizionati come A-4U fu-
rono ceduti all'aviazione argentina, e altri
16 (ricondizionati come A-4Q) a quella na-
vale argentina, che li battezzò « Halcòn »
(falco) e li impiegò tanto da basi a terra
quanto dalla portaerei « 25 de Mayo ». In
tempi assai più recenti, 1973-74, altri A-4IÌ
sono stati ricondizionati, a cura della Lock-
heed Aircraft Service di Ontario, per l'a-
viazione di Singaporc: 40 monoposto A-4S
e 7 biposto TA-4S: questi ultimi differi-
scono da tutte le altre versioni biposto del-
!n alto, un esemplare dell'A-4F, che volò per la prima volta nell'agosto 1966; qui sopra, lo « Skyhawk » per avere gli abitacoli sepa-
il TA-4F (ex CA-4F), con serbatoio auto-sigillante situato nella parte dorsale della rati, di cui quello posteriore sopraelevato,
fusoliera. Qui sotto, il TA-4F, addestratore e bombardiere. In fondo pagina, un TA-4J,
addestratore puro, sprovvisto di equipaggiamento di tiro. anziché coperti da un tettuccio unico.
Lo sviluppo iniziale
II primo « Skyhawk » iniziò i voli il 22
giugno 1954. La sua sigla era XA4D-1: ri-
cordiamo che solo nel 1962 avvenne la sem-
plificazione delle sigle della Marina, unifi-
cate a quelle dell'USAF, per cui si passò
a designare l'aereo come A-4; nello spec-
chio riepilogativo delle versioni sono ri-
portate le sigle originali, per cui useremo
qui quelle attuali, applicate retroattivamen-
te anche ai modelli realizzati prima del '62.
Con 8 esemplari di preserie, questo veli-
volo partecipò ad un accurato program-
ma di messa a punto, soprattutto per verifi-
care robustezza ed affidabilità dei suoi
impianti in vista dell'impegnativo impiego
sulle portaerei, programma che durò due
anni e durante il quale uno « Skyhawk »
stabiliva un primato molto significativo da-
ta la precipua funzione del velivolo: quel-
lo di velocità a bassa quota (100 metri),
volando alla media di 1.118,76 km/h su
un circuito chiuso di 500 km; pilota il ten.
12 storia MODELLISMO
Cambia il motore,
aumenta l'avionica
storia MODELLISMO 13
tate operazioni ogni-tempo; strumentazione
migliorata, installato sistema « Lscupac» .
A-4L: inizio consegne dicembre 1969:
edizione rielaborata di A-4C ritirati dalla
prima linea e versati alla Naval Air Re-
servc.
A-4D: non realizzato.
A-4E (già A4D-5): 1° volo 12-7-1961, ini-
zio consegne novembre 1962, costruiti 500.
Usato anche dai Marines. Struttura rinfor-
zata, due ulteriori piloni subalari, maggior
capacità dei serbatoi interni, migliore do-
tazione avionica (successivamente è stata
installata la « gobba » come su\\'A-4F). Mo-
tore Ì52-P6A da 3.855 kg/sp.
TA-4E: designazione originaria dei pro-
totipi del TA-4F.
A-4F: 1° volo 31-8-1966, inizio consegne
Una bella foto in volo di un esemplare vo collimatore, capacità di usare missili
di serie dello « Skyhawk » II, pilotato dal 20-6-67, costruiti 150. Migliorata dotazione
« Hullpup » e, più tardi, impianto per rifor-
collaudatore John P. Lane della McDonnel avionica (apparati aggiuntivi sistemati nel-
nim. in volo. Motore J65-W16A da 3.493
Douglas (12 giugno 1972). la « gobba » dorsale) ruota anteriore orien-
kg/sp. portata succcss. a 3.855. Varianti: tabile, « lift spoiler » sulle semiali, seggio-
A-4P per l'aviazione argentina, A-4Q per la lino ejettabile a quota 0. migliorata prote-
La « terza generazione » marina argentina, A-4S (e biposto TA-4S) zione per il pilota. Motore J52-P8A da 4.218
Nel 1970, ulteriore passo nell'evoluzio- per l'aviazione di Singapore. kg/sp. Varianti: A-4C, per la Marina au-
ne, che la casa costruttrice (ormai fusa con A-4C (già A4D-2N): 1° volo 31-8-1958, ini- straliana; A-4H, per l'Aviazione israeliana;
la MacDonnell) volle sottolineare pubbliciz- zi consegne dicembre 1959, costruiti 638. A-4K per l'Aviazione neozelandese.
zando il nome « Skyhawk » I I . Oltre alla Usato anche dai Marines. Muso allungato TA-4F: 1° volo 30-6-1965, inizio conse-
maggior potenza installata, salita del 45°/o per ospitare apparati elettronici per ilimi- gne maggio 1966, costruiti 139. Edizione
con gli oltre 5.000 kg/spinta erogati dalla
versione P408 del /52 consentendo un au-
mento del 23% nel peso massimo al decol-
lo rispetto a quello originario, il nuovo
modello — A-4M — è caratterizzato dalla
prua ridisegnata per contenere un'avionica
ancor più sofisticata e migliorare la visibi- XA4D-1
lità dall'abitacolo, rialzato e dotato di pro-
tezione passiva migliorata; miglioramenti
sono stati apportati all'armamento (piastre
parafiamma sopra i cannoncini, dotazione
di munizioni incrementata), maggior fles-
sibilità nei carichi bellici esterni), allo star-
ter/generatore, all'impianto carburante (sta-
bilmente completato dal fioretto per rifor-
nimento in volo, di nuovo tipo) ed al pa-
racadute-freno: l'aereo è adatto alle ope-
razioni da campi di terra ferma. TI primo
A-4M volò il 10 aprile 1970, e il 3 novem-
bre inziarono le consegne ai Marines: ma
già alcuni esemplari erano stati inviati in
Israele, non essendo ancora disponibile la
variante prevista per l'esportazione, A-4N
ordinata dalla Marina USA soprattutto per
versarla ad operatori esteri: questa iniziò
i voli nel giugno 1972 ed è stata fornita
ad Israele (portando a circa 250 il totale
degli « Skyhawk » con la stella di Davide,
che operarono tanto nella « guerra dei 6
giorni » quanto in quella « del Kippur ») ed A-4Q
al Kuweit (36, più 6 K).
14 storia MODELLISMO
A-4G
storia MODELLISMO 15
Costruiamo insieme lo Skyhawk 1/32
dell1 tega wa di Lino Mastrangelo
A ppena abbiamo visto l'imponente sca- dei Blue Angels si può ricavare un A4K la parte inferiore è grigio chiaro (FS 36622).
loia della Hasegawa riproducente l'A4F in servizio presso la RNZAF con pochissi- Tutti i piloni subalari sono in bianco lu-
siamo rimasti impressionati; aprendo la me modifiche delle quali la più impegna- cido.
confezione ci ha colpito l'accuratezza tiva è la ricostruzione della parte termina- Israele
dello stampo qualità questa molto rara le del timone di direzione che è squadra-
data la grandezza del modello. Da un pri- ta e non rotonda, bisogna inoltre rimuo- Gli aerei israeliani adottano una mimetiz-
mo sguardo dei pezzi notiamo subito la vere l'antenna delle ECM posta sotto il mu- zazione ispirata a quella che l'USAF ado-
qualità e la perfezione alla quale la ditta so e quella posta in coda ove metteremo perava in Vietnam a 3 colori cioè il verde
giapponese ci ha abituato da tempo: non il pezzo D48 senza la sua parte terminale (FS 34227) il giallo (FS 33531) e il marro-
esistono sbavature e tutti i pezzi sono ed inoltre useremo il pezzo A2 come asta ne (FS 30219), per le superfici inferiori
modellati perfettamente; anche le parti più per il rifornimento in volo. il celeste (FS 35622).
grandi quali la fusoliera e le ali non pre- Argentina
sentano segni di svergolamento. Accingia- I soggetti dell'aereonautica argentina han-
moci ora ad iniziare la costruzione del po-
Note sulla colorazione
no mimetizzazione a bande composta dal
sto di pilotaggio seguendo lo schema del US Navy grigio (FS 16360) e dal verde (FS 34258)
foglio di istruzione; senza incollare il cru- Tutti gli Skyhawk operanti con reparti per le parti inferiori il grigio FS 36622.
scotto che verniceremo in grigio scuro FS operativi e della riserva adottano la colo-
36231 somigliante al Molak LN1 con l'ag- razione in light gull gray (FS 36440) per
giunta di qualche goccia di nero lucido. la parte superiore e gloss white (FS 17875) ARALDICA
Dopo aver dipinto gli strumenti in nero per la parte inferiore, la parte mobile del
e aver fatto con il bianco lucido ed il gial- Scatola: Hasegawa 1 : 72
timone di direzione e la parte superiore US Navy
lo sempre lucido gli indicatori e le varie delle superfici mobili.
lancette incolleremo il cruscotto al suo A4E VA 12 USS Roosevelt
L'interno del posto di pilotaggio va ver- A4F VA 113 USS Enterprise
posto ed incolleremo infine le due semifu- niciato in dark gull gray (FS 36231) men-
soliere dopo aver posto nel muso un pe- A4F VA 212 USS Hancock
tre il cuscino in verde (FS 34079), la ma- Marines
so di almeno 35 grammi. Ad incollaggio av- niglia sopra la testa del pilota è a strisce
venuto (noi consigliamo di adoperare la A4E VMA 211
giallo nere il poggiatesta è marrone-rosso. A4E VMA 211
comune triclina per smacchiare sia per in- La faccia interna degli aerofreni può esse-
collare come per diluire la vernice in quan- A4E VMA 311
re rossa (FS 11136) oppure dello stesso co-
to ne accelera l'essiccaggio) provvederemo lore della fusoliera (FS 36440). I flap e i Scatola: Frog 1 : 72
a lisciare con carta abrasiva le linee di loro alloggiamenti sono in rosso (FS 11136), Israele
giuntura. Arrivati al montaggio del car- gli ammortizzatori oleopneumatici sono in Nuova Zelanda 75° Squadron
rello anteriore dobbiamo far attenzione al argento lucido mentre il pezzo D16 è ar- Scatola: Fujimi 1 : 48
pezzo n. D51 in quanto non è presente gento opaco scuro. US Navy
su tutti gli aerei. Ricordiamo che il pezzo Il pezzo D3 va verniciato a strisce bian- VF 126 TA 4F
D3 va verniciato a strisce bianche e nere co-nere mentre la punta del pezzo A2 o US Marines
ed il pezzo D16 in argento opaco. Instal- AIO è coler nero gomma con una fascia H & MS 11 TA 4F
leremo ora il contenitore dorsale dell'avio- in metallo, come si può vedere dalla foto Ran
nica e stuccheremo la parte anteriore di sul foglio di istruzione. 805 Squadron TA 4G
questo poiché non combacia perfettamen- Il bordo delle prese d'aria del reattore Scatola: Fujimi 1 : 48
te con la parte dorsale del posto di pilo- è in rosso (FS 11302), come il bordo in- US Navy
taggio. Monteremo ora le ali come pre- terno del pezzo D44. A4E VA 155 USS Goral Sea
scritto nel foglio di montaggio facendo at- Attenzione: la punta dei cannoni è ar- A4E VA 212 USS Hancock
tenzione ad incollare i pezzi D26, D41, D39 gento opaco scuro. A4E VA 113 USS Enterprise
al pezzo C15 e solo dopo che questi sono Marines
bene asciutti li applicheremo all'ala, lo RAN A4E VMA 211
stesso faremo per l'altro slat. Ricordiamo Gli Skyhawk australiani sono uguali a A4E VMA 121
che il pezzo A2, cioè l'asta per il riforni- quelli della Us Navy. A4E VMA 311
mento in volo, è quello montato sui primi
US Navy - Blue Angels Scatola: IMC 1 : 72
tipi, mentre l'AlO è quello ora in uso.
US Navy
Monteremo ora l'armamento di caduta e Tutto l'aereo è blu (FS 15050), la punta A4E VA 55
quello di lancio come prescritto dalle delle ali, del timone di direzione e dei
istruzioni. Veniamo ora all'ultima fase del Marines
piani di coda è giallo (FS 13538). Gli slats, A4E VMA 332
montaggio che riguarda il completamento il bordo d'attacco del timone di direzio-
del muso. Prima di installare il parabrez- ne, dei piani di coda e il bordo dalle prese Scatola: Matchbox 1 : 72
za provvederemo a verniciare in nero se- d'aria del reattore sono in argento lucido. US Marines
milucido la parte superiore del cruscot- Ricordarsi di passare il giallo (FS 13538) A4M VMA 324
to da fare ben seccare prima di incollarvi anche sulle decals. Al termine tutto l'ae- Israele
il pezzo F7. Per ottenere una angolazione reo va verniciato con il trasparente lucido. A4N
giusta dell'apertura del tettuccio dovremo Scatola: Monogram I : 48
prolungare il pezzo D7 di 3 mm. Posizio- Nuova Zelanda US Navy
neremo per ultimi i pezzi D6 e D46 facen- Gli aerei neozelandesi adottano per la A4F VA 144 USS Bon Homme
do attenzione specialmente a quest'ultimo parte superiore una mimetizzazione a 3 Richard
per l'esatta collocazione in quanto varia da colori; sabbia (FS 30266) verde scuro (FS Marines
serie a serie. Dalla scatola dello Skyhawk 34079) e verde medio (FS 34102) mentre A4E VMAT 102
16 storia MODELLISMO
In questa pagina, tre bei modelli costruiti
dal nostro collaboratore Lino Mastrange-
lo. Qui sopra, un Monogram in scala 1: 48,
a lato e sotto due diverse interpretazio-
ni dell'Hasegawa 1: 32. Nelle pagine ap-
presso la consueta rubrica • Modelli sul-
la bilancia • è dedicata allo • Skyhawk •
A-4E.
Scatola: Hasegawa I : 32
US Navy
A4E VC I
A4E Blue Angels
Esci Foglio 78 scala 1 : 72
US Navy
A4E VA 155 USS Constellation
A4C VA 113 USS Kittyhawk
A4C VA 192 USS Bon Homme
Richard
Nuova Zelanda
A4K 75 Squadron
Israele
A4N
Australia
A4G 805 Squadron Hmas
Melbourne
Micro Scale foglio 138 scala 1 : 72
A4E Blue Angels
Micro Scale foglio 77 scala 1 : 72
storia MODELLISMO 17
US Navy
A4B VA 34 Saratoga
A4C VA 112 USS Ticonderoga
A4B VA 152 USS Forrcstal
A4C VA 95 USS |.F. Kennedy
Marines
A4C VMA 22 USS Hornet
Micro Scale foglio 114 scala 1 : 72
US Navy
A4E VC 1
A4F VA 93 USS Bon Homme
Richard
A4L VA 203
A4F VA 144 USS Bon Homme
Richard
Marines
A4E VMA 311
Micro Scale foglio 72 scala 1 : 72
US Navy
A4C VA 64 USS Indipendence
A4C USF 1 USS Indipendence
Marines
A4C VMA 224
A4E VMA 121
A4E VMA 223
Micro Scale foglio 3 scala 1 : 48
US Navy
TA4I Comtra Wing 2
TA4J VA 43
TA4) VA 127
Marines
TA 4F H & MS 12
Micro Scale foglio 6 scala 1 : 48
US Navy
A4F VC 2
A4E VC 5
A4F VA 55 USS Hancock
Marines
A4F VMA 223
Micro Scale foglio 37 scala 1 : 32
US Navy
A4F VA 22
A4E VF 43
A4F VA 192
Micro Scale foglio 38 scala 1 : 32
Marines
A4E VMA 211
A4E VMA 311
A4E VMA 121
Model Decal foglio 17 scala 1 : 72
Australia
A4G 805 Squadron
Nuova Zelanda
A4K 75 Squadron
COLORI
Humbrol
FS 11136 Gloss Insigna Red 20
14187 Gloss Light Green H 38 avvic
15042 Gloss SeaBlue HB 9
17875 Gloss Insigna White 22
27875 Semi Gloss Ins. Wh. 34
30219 Tan Special HU9
30266 Sand HM2
33531 Yellow Special HB 16
HR103
34079 Dark Green HU1 HU7
34102 Green HU8
34227 Green HF2
35622 Light Blue HG5
36231 Interior Gray H27 HG4
In questa pagina una fila di modelli dello * Skyhawk > montati e dipinti da Lino Mastran- 36440 Light Culi Gray HI 5
gelo e rivestiti con alcune delle araldiche descritte nell'articolo, e facilmente iden- 36622 Light Gray HU 10
tificabili.
18 storia MODELLISMO
Modelli sulla bilancia
di Lino Mastrangelo
SKYHAWK A4F
HASEGAWA E FROG 1 72
PRECISIONE SCALA: Buona.
FEDELTÀ': In generale buona. Carrelli non fedelmente riprodot-
ti, manca il faro di attcrraggio e gli aerofreni sono sottodimen-
CONFEZIONE: Valida; buone le istruzioni. Decals ottime che sionati. I portclloni dei carrelli sono molto spessi e grossolana-
permettono di scegliere uno tra i sei aerei della pattuglia. mente riprodotti. Il posto di pilotaggio è completamente spoglio
REALISMO: Ottimo. e il sedile è grossolanamente riprodotto. Buoni i serbatoi ausi-
liari ma non altrettanto il gancio d'arresto. Slats troppo grandi.
Manca il faro d'attcrraggio.
ACCURATEZZA: Buona, pannellature ben riprodotte con rilievo
SKYHAWK A4E/A4F molto fine.
HASEGAWA 1 : 32 STAMPO: Ottimo, completa assenza di sbavature della plastica.
PARTI MOBILI: Nessuna. Solo gli aerofreni possono essere mon-
Possiamo ripetere i giudizi precedenti per ciò che riguarda la tati aperti. Possibilità di montare il contenitore superiore dell'avio-
precisione, la fedeltà, l'accuratezza, lo stampo e le parti mobili. nica supplementare. Notevoli diversità di carichi subalari appli-
CONFEZIONE: Valida, istruzioni notevoli per precisione di cabili.
disegno, decals che permettono un soggetto di notevole effetto. CONFEZIONE: Ottima, istruzioni non molto chiare, ottime decal
REALISMO: Ottimo. molto fini nel disegno e nello spessore.
REALISMO: Molto buono.
storia MODELLISMO 19
DOUGLAS TA-4F SKYHAWK CS3
ACCURATEZZA: Abbastanza buona in generale se non per abi-
tudine della casa di riprodurre le pannellature con dei solchi tipo
aratro e sovente anche con disegno di pura fantasia.
PARTI MOBILI: Nessuna.
STAMPO: Buono senza alcuna sbavatura - tettuccio molto traspa-
rente considerando lo spessore.
CONFEZIONE: Buona, istruzioni molto chiare, decals troppo
spesse e di disegno non esatto.
REALISMO: Discreto.
SKYHAWK A4E
FUJIMI 1 : 48 PARTI MOBILI: Quelle correnti.
CONFEZIONE: Buona, disegno non molto chiaro specialmente
PRECISIONE DELLA SCALA: Scarsa, in generale più piccolo. per quanto riguarda l'applicazione delle decals. Presente un dise-
FEDELTÀ': In generale discreta. Carrelli riprodotti troppo sem- gno a colori per l'araldica.
plicisticamente e con ruote di pura fantasia, mancano i freni, por- REALISMO: Buono.
telli dei carrelli troppo spessi. Armamento di caduta grossolana-
mente riprodotto e fuori scala come i cannoni. Prese d'aria del
reattore di forma non esatta come il tettuccio. Interno del posto SKYHAWK TA4F
FUJIMI 1 : 48
DOUGLAS A-4E SKYHAWK ESS PRECISIONE DELLA SCALA: Molto buona.
Per il resto come sopra.
SKYHAWK A4E
IMC 1 : 72
PRECISIONE DELLA SCALA: Buona in quanto leggermente più
piccolo.
FEDELTÀ': Carrello di attcrraggio anteriore e posteriore di pura
fantasia come le ruote e il loro posizionamento, portelloni copri-
carrelli di forma errata come gli aerofreni ed i cannoni. Conte-
nitore dei razzi troppo grande, gancio d'arresto mal riprodotto
come le prese d'aria del motore che sono di forma errata; ugual-
mente il tettuccio e il parabrezza. Piloni bombe e bombe di pura
fantasia. Pannellature di pura fantasia.
ACCURATEZZA: Molto scarsa, rivettatura molto evidente, parti
di pilotaggio di pura fantasia come il seggiolino. Gancio d'arresto trasparenti non molto chiare.
riprodotto molto semplicisticamente. Serbatoio supplementare cen- STAMPO: Abbastanza buono, senza sbavature.
trale di forma errata come il faro d'atterraggio. PARTI MOBILI: Nessuna. Presenti delle parti stampate con ef-
ACCURATEZZA: Buona in generale, ben riprodotte le pannella- fetti di rottura dovuta a combattimento.
ture. Parti trasparenti non troppo chiare. CONFEZIONE: Discreta, disegno molto chiaro. Decals con pochis-
STAMPO: Discreto per la presenza di alcune sbavature di pla- sima colla e molto spessore.
stica dovute alla non perfetta chiusura dei due semistampi. REALISMO: Non ci sentiamo di esprimere un giudizio.
207
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PARTE SECONDA
storia MODELLISMO 21
tipo di nave. Nei grossi vascelli potranno
vedersi così il ponte di comando, il ca-
stello (di prua e di poppa), il cassero, la
tuga. Il fìounty ha un ponte piano e su
di esso dovremo montare solo i passaggi
per il sottoponte (boccaporto), e le prese
d'aria (carabottini); sistemeremo la ruota
del timone, gli argani, le pompe e la cam-
pana che batteva le ore specie per indi-
care i quarti di guardia.
Tutti questi pezzi, già predisposti, po-
tranno essere assiemati con un po' di col-
la e di... pazienza: il disegno costruttivo
mostra chiaramente come dover procede-
re; raccomandiamo soltanto di essere mol-
to pignoli nell'eseguire il lavoro e ricor-
diamo che, qualora i particolari non in-
castrassero bene tra loro, non bisogna for-
zare la composizione ma operare con pez-
zetti di carta vetrata ripiegati per pulire
le superfici di contatto.
Le ancore ed i cannoni saranno gli ul-
timi pezzi a raggiungere la loro posizione. fìwr
Le ancore erano calate in mare trami-
te la gru di capone, ossia una trave spor-
gente a prua, a destra ed a sinistra sim- Particolari dalle istruzioni per il montaggio del kit Sergal. Si nota, in alto a sinistra, la
metricamente, in cui erano ricavate delle disposizione dei cannoni; al centro, una colubrina da murata.
pulegge che servivano a « filare » in mare
la gomena che fuoriusciva dall'occhio di te ed aprendo falle pericolose specie se Realizzare bene l'ancoraggio dei canno-
cubia, il foro posto sui due lati dell'alto vicine alla linea di galleggiamento: il can- ni è cosa molto importante ed un buon
della prua. none era quindi imbracato con corde robu- modellista deve poterlo fare in maniera
I cannoni, composti di ruote, affusto e ste e paranchi alle murate per non farlo quasi eguale a come lo era nella realtà.
canna (comprendente anche la camera di retrocedere e, contemporaneamente era te- La posizione di essi a bordo del Bounty,
scoppio) davano la classifica alle navi che nuto legato al ponte, dalla parte posteriore che disponeva solo di quattro cannoni di
armavano: e si aveva la nave ad un pon- (paranchi di rincula) per evitare che duran- coperta (sistemati cioè tutti sul ponte) è
te se una era la linea di cannoni che te la navigazione, o il combattimento, vo- bene indicata nei disegni della Sergal che
aureola va i suoi fianchi; a due ponti, se lasse fuori dei portelli: questo ancoraggio mostrano anche la sistemazione delle co-
due erano le linee di fuoco sui due lati; posteriore si esprimeva con il verbo « ala- lubrine (cannoni leggeri fissati sulle mu-
a tre ponti se erano tre. re » ed « alati » erano i cannoni ancorati rate).
II cannone su ruote era legato alla sua « tirati » indietro. I cannoni erano posizionati sulle fian-
posizione come animale assai pericoloso. Durante la navigazione i cannoni erano cate dei vascelli che, per far fuoco con-
Rompendo i suoi ormeggi, specie se con tenuti indietro, dalla linea dei portelli, da tro le navi nemiche, si mettevano di fian-
mare agitato, era capace di spostarsi da cui non sporgevano: i portelli erano chiu- co con rapide ed audaci manovre, spa-
un punto all'altro del ponte o del sottopon- si ed i cannoni « trincati », ossia bloccati rando prima tutti i colpi delle artiglierie
te frantumando divisori, murate e fianca- in fase di inazione. di un Iato (bordata), poi quelli dell'altro,
mentre i servitori ai pezzi ricaricavano i
cannoni che avevano appena sparato. A
poppa ed a prua alcune navi tenevano in
posizione un paio di pezzi, detti « di cac-
cia » quelli a prua che servivano negli
inseguimenti, e « di fuga » quelli a poppa
che servivano a difendersi se inseguiti.
Ormai il nostro vascello attende soltan-
to la sua spinta per prendere il mare: oc-
correrà dotarlo delle attrezzature necessa-
rie perché questa spinta sia possibile con
il vento che gonfia le vele.
(2 - continua}
22 storia MODELLISMO
Diorama: la ritirata degli alpini in Russia-3
di Carlo D'Agostino
PARTE TERZA E ULTIMA Italiani e sbandati ungheresi e ru- pre in plastica e per penna sul cappello ho
meni adoperato plasticard sagomato, mentre per
gli Alpini sicatori ho utilizzato i tedeschi
della Esci-Polistil in tuta invernale, cam-
Accingendomi alla descrizione di queste biando soltanto il copricapo con quello de-
Cannoni 75/13 artiglieria da mon- figure completamente modificate nel loro
tagna gli Alpini sciatori ho utilizzato i tedeschi
aspetto originale, devo precisare di esser- sche, verniciando in bianco le tute, appli-
mi attenuto il più fedelmente possibile al- cato le giberne più le armi individuali ita-
I cannoni da montagna 75/13 in dota- la narrazione dell'autore, aiutandomi con liane reperite nei kit Italaerei n. 303 e 305
zione ai reparti dell'artiglieria alpina era- le fotografie inserite nei due libri, serven- dei paracadutisti e bersaglieri, mentre per
no in gran parte costituiti da preda belli- domi inoltre delle foto pubblicate nell'ope- verniciare i pastrani, elmetti, berretti alpi-
ca, catturati all'esercito austro-ungarico ra libraria « La seconda guerra mondiale » ni ecc. ho usato sempre della Humbrol
nella guerra 1914-18, modificati e miglio- diretta da Enzo Biagi ed edita dalla SA- il Matt 30 verde; per le coperte, zaini pezze
rati, ma non certo adatti a competere DEA; come fatto in precedenza mi sono di stoffa il Matt 31 slate grey. Frammisti
con gli armamenti moderni del nemico e servito dei kit prodotti dalla Tamiya-llalae-
alla massa italiana vi erano anche sban-
contro i carri armati pesanti; ciò non to- rei-Monogram-Heller-Esci-Polistil, riprodu-
dati rumeni e ungheresi: per verniciare i
glie che questi pezzi manovrati dagli alpi- centi soldati tedeschi, italiani (pochi), in-
ni facessero dei veri miracoli: essi veniva- glesi, giapponesi, americani; ho fatto una
no trasportati a dorso di mulo (l'eroico e prima scelta per l'equipaggiamento e arma-
paziente amico degli artiglieri) sulle cui mento individuale italiano, prendendo come
groppe venivano sistemate le ruote, l'affu- modello base il kit della Italaerei dei sol-
sto, la canna, le schermature, le cassette dati italiani, passando a modificare o auto-
di munizioni, ecc. Ho costruito questi costruire quelli che mancavano, modifi-
cannoni, aiutandomi con documentazioni cando gli elmetti americani, trasformando
fotografiche, disegni e anche chiedendo le borracce tedesche in italiane; stessa co-
delucidazioni ad alcuni ex artiglieri alpini sa per i tascapane, i contenitori, i porta
friulani: sono riuscito a costruirne cinque, maschere fatti in tela, le mollettiere.
di cui tre posti in batteria, uno traspor- Una volta raggiunto il numero necessa-
tato a dorso di mulo e uno distrutto; la rio sono passato alla modifica delle figure
loro costruzione è stata molto laboriosa con in base ai vari racconti, come per esem-
molti tentativi falliti prima di ottenere un pio quello dell'artigliere alpino caperai mag-
risultato discreto. In merito al pezzo di- giore Olivo Maronese con le gambe sguer-
strutto mi sono rifatto a uan chiara foto- ciate da una granata, morto dissanguato
grafia inserita nel libro « Centomila gavet- accanto al suo pezzo da 75/13 distrutto,
te di ghiaccio », che mostra per l'appunto oppure del cappellano militare tenente de-
un 75/13 colpito dall'artiglieria russa il gli Alpini padre Mario Vittorio Tonidanel
30 dicembre 1942 a Novo Kalitwa: lo scu- che inginocchiato assiste il sottotenente
do paraschegge è contorto e smembrato, Giulio Slataper di Trieste (medaglia d'oro Uno dei pezzi del diorama: un ufficiale
una ruota è spezzata e l'altra contorta, il alla memoria) o dei due ufficiali semiassi- italiano (ottenuto con modifiche di solda-
sedile del puntatore e del servente è di- derati Tossi e Franceschetti che si salve- tini di altre nazionalità) accanto ad un
velto. Per il 75/13 someggiato, dovendo ranno e. ancora, dell'eroico generale Rever- cannone da montagna da 75/13, autoco-
fare dei muli, fortunatamente ne ho trova- beri (che dall'alto di un semicingolato tede- struito (sarebbe meglio chiamarlo obice
ti quattro in una cartoleria di periferia; sco incita tutti all'assalto di Nikolajevka, anziché cannone).
non posso precisare la casa produttrice ultima speranza di salvezza), del colonnel-
perché erano privi di marca. lo Signorini, che, instancabile nell'incorag- loro pastrani per distinguerli dagli italiani
Ho ritoccato un po' con il pirografo le giare, incitare, aiutare i soldati, deboli, sfi- e dai tedeschi ho usato HU 9 considerato
orecchie e le code, riverniciandoli comple- duciati, sfiniti, morirà d'infarto poco tem- che il colore di base delle loro uniformi
tamente, sistemando sulla groppa il basto po dopo essere uscito dalla sacca, dell'al- era il marrone chiaro (kaki).
da me costruito e completando con i pezzi pino Alessandro Ruini che si trascina un
del cannone: sul primo l'affusto con la cavallo donatogli da un civile russo (deci-
scudatura, sul secondo la seconda parte so a mangiarselo assieme ai suoi compagni Tedeschi
dell'affusto con la canna, sul terzo le ruote e che scambierà poi con una mucca datagli
e sul quarto le cassette delle munizioni. Al dal suo generale), del tenente veterinario Senza ripetermi descriverò brevemente
morso i muli avevano una catena con la Carlo Dodi che si ritirerà assieme al cane questa parte perché è la più semplice da
quale i conducenti li guidavano; per que- lupo Buch, portafortuna della Divisione, realizzare in quanto di kit riproducenti
sto lavoro ho usato le catenelle che i mo- portato da Gorizia e poi scomparso nella soldati tedeschi vi è una vera inflazione
dellisti navali adoperano per i loro model- battaglia di Nikolajewka (anch'esso raffi- con l'imbarazzo della scelta; fra i tanti ho
li, inserendole nelle bocche delle bestie e gurato nel diorama). preferito i kit della Esci-Polistil e Tarn/va
fermandole con del filo di ferro. Per la Il vestiario dei soldati era molto etero- con tuta mimetica invernale, modificando
verniciatura ho usato il Mati 30 Humbrol, geneo, costituito da coperte, pellicce per solo poche figure (12 su 28 raffigurate)
usando anche certi piccoli accorgimenti che i più fortunati, pastrani italiani, rumeni, per sistemarle sui mezzi.
ogni modellista un po' esperto conosce ungheresi, pezzi di coperte ai piedi al po- La maggioranza delle figure è vernicia-
(per esempio canna sporca di nero fumo, sto delle scarpe, casacche tolte ai caduti ta in bianco Matt 34 opaco, alternando per
scudatura ammaccata o graffiata dalle tedeschi o russi; per far ciò ho usato la alcune \'HM6 field grey, considerando che
scheggie). Ho sistemato cassette di muni- plastica liquida fatta con dello sprue ver- non tutte le divisioni tedesche di prima li-
zioni, bossoli, proiettili dietro i cannoni de e l'acetone, incominciando a lavorare nea erano equipaggiate per l'inverno rus-
in batteria, perché sono facilmente reperi- le figure dando la sagomatura voluta; per so, armi ed equipaggiamenti sono dei me-
bili nelle scatole di montaggio. gli Alpini ho fatto il classico copricapo sem- desimi kit.
storia MODELLISMO 23
Mezzi tedeschi ;li; queste modifiche le ho eseguite a gare. Dopo aver sistemato tutti questi mez-
caldo con il pirografo usando la punta zi, soldati, cavalli, ecc. sul plastico, con
Tenendo conto della superiorità e moder- calda del medesimo per segnare i colpi e la bombola neve spray a fiocchi sono pas-
nità tedesca in armamenti, mezzi corazza- le incrinature sul parabrezza; nel costrui- sato allo spruzzata finale di neve da una
ti e di trasporto nei confronti dell'Esercito re il portabagagli ho usato dello sprue ri- altezza di 30-40 cm su tutto il diorama
Italiano, nella disastrosa ritirata essi pote- scaldato tirato a fine e sagomato formando creando in tal modo una scena incredibil-
vano disporre ancora di qualche mezzo un telaio, incollandolo sulla cabina di gui- mente realistica.
corazzato o cingolato; nel completare la da; per la verniciatura interna (sedili e
scena del diorama ho quindi scelto: un porte interne) ho usato il Mati 62 Humbrol.
Sturmgeshuetz III G con cannone da 75 Il materiale utilizzato
Ho lasciato la parte interna del cassone
mm della Tamiya, un semicingolato Schìit- nel colore grigio originale del kit, mentre Complessivamente per la realizzazione
zenpanzerwagen Sd.Kfz 251/8 della Nitto, tutta la parte esterna del trattore è in del diorama sono stati usati:
un autocarro trattore Stcyr RSO/01 della bianco opaco HM 16 usando però il pen- n. 2 carri russi T/34 Tamiya ope-
Tomy e un Nebelwerfer (lanciarazzi) del- nello, volendo in tal modo dare una mime- rativi;
la Esci. tizzazione invernale d'emergenza; per i cin- n. 1 carro tedesco Stu G/lll Tamiya
Per lo Sturmegeschuetz III C, essendo goli vale il discorso degli altri cingolati. operativo;
operativo, ho usato gli stessi accorgimenti
fatti per i carri russi T/34 (paracingoli n. I semicingolato Sd Kfz 251/ N il-
Nebelwerfer io operativo;
n. 1 autocarro trattore Sleyr RSO/01
Letteralmente lancianebbia; a sei canne,
Tomy operativo con lievi modi-
senza nessuna modifica, costruito come pre-
fiche;
sentato nel kit con verniciatura in bianco
opaco sporco di grafite, ruote gommate in n. 1 lanciarazzi tedesco Esci ope-
nero opaco, con neve ghiacciata sui bat- rativo;
tistrada delle gomme. n. 5 cannoni da montagna da 75/13
A lavoro completato, per rendere più opa- autocostruiti;
chi tutti i soggetti, ho usato l'opacizzante n. 15 cavalli Tamiya, Airfix e Britain
spray della Pactra, scale model Flats, dan- ' modificati;
do una sola spruzzata e lasciando asciu- n. 1 mucca Britain;
n. 5 muli più un cane lupo (casa
produttrice sconosciuta);
n. I trojka autocostruita;
n. 3 slitte autocostruite;
Schizzo dell'autocarro trattore col portaba-
gagli di fortuna sul tetto della cabina: è n. 1 slitta ambulanza autocostruita;
realizzato con sprue (p) e incollato. La n. 18 soldati russi Tamiya, Monogram
lettera r indica come realizzare il porta- modificati;
bagagli, la q il sistema di ottenere fili
sottilissimi dallo sprue usando semplice- n. 50 soldati italiani fra alpini, con-
mente una candela accesa. gelati, ecc., modificati ed ela-
borati;
contorti, colpi di mitragliera, bocca del n. 9 soldati ungheresi e rumeni sban-
cannone leggermente annerita con la grafi- bati, elaborati;
te ecc.); verniciatura a spruzzo in bianco n. 28 soldati tedeschi Tamiya, Esci,
opaco Humbrol HM 16; per i cingoli vale Polislil, leggermente modificati.
lo stesso discorso fatto per i carri so-
vietici.
24 storia MODELLISMO
IDEA PER UNA ELABORAZIONE
di Valerio Alfonzetti
"p\iil modello della Rio riproducente l'Alfa struzione dei modelli. Naturalmente tenere A questo punto montiamo il modello e
^Romeo 6c 1750 del 1932, possiamo ri- sempre sott'occhio la fotografia qui immor- passiamo alla rifinitura: il paraurti ante-
cavare, con dei « lavori » piuttosto sostan- talata è un dovere la cui mancata osser- riore verrà costruito con lamierino, i ter-
ziali, la Alfa Romeo 1500 Sport Mille Mi- vanza sarà punita con il risultato di un gicristallo idem, i fari supplementari si trar-
glia del 1929. modello elaborato da voi stessi secondo ranno possibilmente da altri modelli o si
La 1500 S M M del '29 aveva un motore la vostra fantasia personale e con non so costruiranno con il Das o lo stucco; le
6 cilindri di 1487 cc con doppio albero a quale soddisfazione. Per lo sportello ante- bombature dei fari anteriori si otterranno
camme in testa che forniva una potenza riore basterà limare la modanatura nella facilmente dalla confezione in plexiglass
di 54 CV a 4500 giri/minuto. parte superiore e riprodurre la piccola ma- di una scatola di pillole medicinali di for-
Vediamo ora le operazioni necessarie per niglia con filo di ferro molto sottile. An-
riprodurre questo bellissimo modello: si che il cofano motore andrà limato nella
prende il suddetto modello della Rio e, co- parte superiore ed, al posto della modana-
me prima cosa, si smonta il tetto e lo si tura, si potranno riprodurre i chiodini me-
elimina totalmente; secondo, si separa la tallici visibili nella fotografia depositando
carrozzeria dal telaio e si segano ambedue con la punta di uno spillo piccolissime
all'altezza del montante centrale. La par- gocce di adesivo.
te restante della carrozzeria potrà anche Per l'interno si può anche lasciare in-
essere gettata via (sarà più conveniente pe- variata la parte anteriore, mentre verrà eli-
rò riporla da parte per una futura « canni- minato il sedile posteriore.
balizzazione» a vantaggio di altri modelli) Per il bauletto posteriore ci si servirà
mentre il telaio avrà bisogno di un ulte- Oui sopra, il modello Rio da cui effettua-
di quello originale bombandolo adeguata- re l'elaborazione. Sotto, una splendida im-
riore taglio all'inizio del parafango poste- mente con lo stucco per dargli la forma magine dell'Alfa Romeo 1500 Sport Mille
riore; a questo punto il telaio sarà « ridot- spiovente visibile nell'immagine. Miglia del 1929, che si può ottenere con
to » in tre pezzi dei quali il più piccolo, Ora, uniamo carrozzeria e telaio, spe- un intervento abbastanza agevole sul mo-
quello centrale, verrà eliminato e si pro- rando di non aver fatto l'errore di aver dellino Rio.
cederà quindi ad incollare fra loro le altre costruito la prima « ad occhio » senza te-
due parti ottenendo così il telaio accor- ner conto della lunghezza del secondo, ed ma sferica ed andranno anch'esse vernicia-
ciato; dopodiché si eliminano entrambi i una volta constatata la corrispondenza fra te in rosso scuro. Il N. 71 andrà posto su
paraurti; il telaio, una volta arrotondata i due, si passi alla verniciatura, possibil- entrambi i lati del cofano anteriore. Per
la linea del parafango posteriore con del- mente separata per le varie parti, stando ogni altro piccolo particolare seguire la
lo stucco e tagliata la punta di quelli an- attenti ad usare per il telaio e le altre fotografia che pubblichiamo sarà, come det-
teriori (seguire la foto per queste opera- parti in plastica una vernice adatta non to prima, la cosa più opportuna e facile.
zioni), sarà quasi a posto. corrosiva, a scanso di inutili ed inoppor- Aggiungiamo che sarà per noi cosa mol-
Per la carrozzeria occorrerà procedere tune scene di nervi nei confronti di chiun- to gradita ricevere la fotografia di modelli
alla integrale costruzione della intera par- que vi circoli intorno. Il colore del metal- realizzati da nostri lettori seguendo questi
te posteriore e del tetto, servendosi di lo sarà rosso scuro, con le ruote nere co- consigli, e saremo molto lieti di pubbli-
lamierino, stucco, Das ed altro, come de- me nel modello Rio, consigliamo però il carle.
scritto nel precedente articolo sull'autoco- nero lucido.
storia MODELLISMO 25
Il museo storico Alfa Romeo
di Valerio Alfonzetti
26 storia MODELLISMO
Michele Conti, il mago degli automodelli
C iamo stati in visita da Michele Conti,
uno dei più famosi, se non il più gran-
de in assoluto, fra i modellisti artigiani
nel mondo.
Fra i suoi clienti abituali figurano nomi
come Cianni Agnelli, il famoso collezioni-
sta di auto Ferrari Maurice Bardimon, il
presidente della Rolls Royce, il complesso
dei Pink Floyd e tantissime altre persona-
lità di tutto il mondo, che commissionano
a Conti il modello delle proprie autovettu-
re. I suoi modelli, in esemplare unico, so-
no in scala 1 : 10 ed è inutile dire che la
perfezione regna in ogni minimo particola-
re, che l'autore (è giusto parlare di autore
in questo caso, perché si tratta di vere
opere d'arte) desume e riproduce dalle nu-
merose fotografie fornitegli dai proprietari
degli originali e dalle».case costruttrici. Ab-
biamo chiesto a Michele Conti di raccon-
tarci un po' la sua storia; il suo primo
modello nacque nell'immediato dopoguer-
ra, quando vedendo passare le lunghe co-
lonne militari delle truppe alleate sulle
jeep, al giovane Michele venne una gran
voglia di possederne una e, non avendo
nessuna intenzione di rinunciarvi, decise Qui sopra, Michele Conti, il • mago dei modelli •, al lavoro sul modello di una Fer-
rari 312 prototipo. Sotto: in alto, una Porsche 911 SC; a pie' di pagina, una Ferrari
di costruirsene un modello in scala ridotta. Da/fona 365. Sono entrambi modelli unici in scala 1 : 10; la Ferrari è stata commis-
Il modello venne fatto nel giro di po- sionata da un collezionista statunitense.
chi giorni, era costruito in legno ed aveva
nel rimorchietto posteriore un piccolo mo- sparuta, a dir la verità dato che i suoi militare inglese per conto del quale deve
tore elettrico che ne assicurava la propul- modelli vanno a ruba) ed abbiamo potuto ancora realizzare alcuni modelli di carri.
sione. Tale era la perfezione del modello ammirarla personalmente. Dopo questi pri- Però la sua passione sono indubbiamente
che un commerciante, colpito dalla bellez- mi modelli, costruiti per piacere persona- le auto e per lui ogni nuovo modello è
za dello stesso, facendo strane promesse
le, cominciarono ad arrivare le prime ri- una nuova creatura, fonte di passione pri-
al giovane costruttore, finì con l'appropriar-
chieste di modelli da clienti di tutto il ma che di lavoro, una passione che non
sene e con il realizzarne una piccola serie mondo. stanca mai e che non finisce di dare sod-
all'insaputa d e l s u o autore. Dopo questa
Il primo cliente importante fu la scude- disfazioni. Da un paio di anni, a fronte
prima sfortunata esperienza, Conti, che ria Ecurie France che ordinò a Conti i delle numerose richieste, Michele Conti ha
lavorava presso la carrozzeria Pininfarina, modelli di tutte le sue vetture, per lo più iniziato una produzione di kit in metallo
costruì il modello della dream car statu- Ferrari. Da allora in poi (si era negli an- bianco scala I : 43 per la gioia di tutti i
nitense Le Sabre, sempre in legno e sem- ni '50) gli ordini si fecero sempre più nu- collezionisti del mondo, modelli che si so-
pre perfettissima nei minimi particolari. merosi e Conti, che nel frattempo era pas- no subito posti al vertice nella loro cate-
Questo modello fa parte ancora della col- sato alla carrozzeria Ghia, abbandonò que- goria e che l'autore vende anche già mon-
lezione privata di Michele Conti (molto st'ultimo lavoro per dedicarsi esclusiva- tati e firmati, in numero limitato. Prossi-
mente ai modelli. Ed il lavoro non gli man- mamente Conti vorrebbe preparare alcuni
ca di certo; abbiamo personalmente con- kit in scala 1 : 24. Per ora, in scala 1 : 43
statato che lavora sempre, anche la dome- sono già disponibili una decina di interes-
nica, chiuso nel suo piccolo studio-labora- santi modelli, fra i quali tutte le Ferrari
torio alla periferia di Torino; gentilmente formula 1 della serie « T », tutte le versio-
il mago ci ha confidato alcune fasi della ni della Lancia Stratos vincitrici dei vari
realizzazione dei suoi modelli: partendo campionati rally, l'Alfa Romeo 33 TT 12
dalle fotografie, egli realizza il primo mo- campione del mondo, la Fiat Abarth 131
dello in legno della carrozzeria, dal quale rally in diverse versioni, le Porsche 935 e
ricava poi le lamiere ribattute; per i rive- 936 anch'esse in varie versioni. Sono tut-
stimenti interni usa esclusivamente i ma- ti modelli di facile montaggio e che, negli
teriali originail (persine la Rolls Royce non esemplari montati e firmati dall'autore,
glieli ha negati) e così pure per le vernici; rappresentano veri « pezzi d'arte » da tene-
inutile dire che tutti i particolari sono re in bella mostra nella propria collezione.
funzionanti (eccetto, naturalmente il moto- In questa serie sono in programma per i
re), dalle molle dei sedili ai vetri discen- prossimi mesi la Opel Kadett GTE rally
denti. Ciascuno modello richiede dai tre e la Ferrari 308 GTB anch'essa nella ver-
ai quattro mesi di lavoro, il che giustifi- sione rally del preparatore padovano Miche-
ca il suo prezzo che si aggira intorno ai lotto. Contiamo nei prossimi numeri di
(...) milioni. Michele Conti ha realizzato presentarvi queste novità con i consigli del-
anche modelli di aeroplani e di carri ar- l'autore per il montaggio.
mati per diversi musei fra cui un museo
27
automobili ICIS (1959-1910)
di Valerio Alfonzetti
storia MODELLISMO 29
plastica cromate e, come tutti gli altri ALFA ROMEO 2000 berlina: è il mi-
modelli della serie, finestrini in plexiglass gliore modello di questa vettura, con ca-
e targa posteriore di Milano stampata sul- landra e paraurti cromati, fondo in me-
la carrozzeria. tallo e sospensioni.
30 storia MODELLISMO
Granatieri antichi e fanti moderni
di Terry Wise
storia MODELLISMO 31
che è veramente molto fragile, specialmen- / bei soldatini tedeschi, alti 110 millimetri, prodotti da Ron Cameron per la Tradition;
te nel punto in cui la lama si unisce alla le figurine comprendono tra gli altri anche il comandante dell'Afrika Korps, feldmare-
impugnatura; come esempio, forse potrete sciallo Erwin Rommel (terzo da sinistra). Nell'articolo i quattro pezzi sono minuziosa-
vedere dalla fotografia che il fotografo mente descritti: il giudizio complessivo è assai lusinghiero.
ha già rotto l'impugnatura della sciabola,
pur usando ogni precauzione nel prende- QMG 93rd reca anche l'aggiunta Parte I. didamente e mi sento di raccomandarle con
re in mano il soldatino. Si tratta in realtà di due figure: un ser- calore ai modellisti e collezionisti: rappre-
gente ed un soldato del 93rd reggimento sentano un momento famoso della storia
Queste tre figure alte 80 mm sono ven- a piedi, ed entrambi hanno assunto la po- fissato per sempre con la loro immagine.
dute a 3,85 sterline ciascuna (e se si ordi- sizione di « en garde » e stanno aspettan- Il set dei due pezzi costa 7,75 sterline
nano in Gran Bretagna ricordarsi di ag- do la carica della cavalleria russa: è un in Gran Bretagna (sempre con un 20% in
giungere le spese postali, che per il resto altro episodio della giornata di Balaklava più per le spese postali in caso di ordine
dell'Europa ammontano a circa il 20%). del 1854; Balaklava è una gloria naziona- dall'Italia); ma le figurine della Ali thè
I due più grandi kit di soldati alti 90 le britannica e non ci si deve meravigliare Oueen's Men sono acquistabili dal distri-
mm costituiscono parte di una produzione se i costruttori di soldatini vi dedicano butore italiano che si trova presso « II Pa-
più ampia che tende a fornire interi com- tanta attenzione, perché, in effetti, è sem- radiso dei bimbi », Portici San Vincenso,
plessi, che servano o meno per diorami; pre uno degli episodi più richiesti dai col- n. 31r - 16121 Genova.
perciò non deve stupire se il pezzo lezionisti.
contraddistinto dal numero di catalogo Entrambe le figurine sono incise splen- (traduzione di Anna Vaschetta) •
SD.KFZ. 251/8 che poco hanno in comune con un'ambu- Le decals sono di recupero e non credo
lanza (fucili mitragliatori, cavi di traino presenti difficoltà il reperirle; le mie sono
(continua dalla pag. 4) ecc...). Nelle foto scattate al modello, si di provenienza « aeronautica ».
notano i portelli del cofano motore aperti, Consiglio di applicare a mezzo ultima-
sunta. Per la completa realizzazione degli ciò che consente la visualizzazione di par- to (con decals) l'effetto invecchiamento, le
interni, mancano ora, le strutture di soste- ticolari che potranno essere autocostruiti, cui tecniche non costituiscono più segre-
gno (che percorrono per tutta la larghezza come l'albero di trasmissione, il raccordo to alcuno e sono state trattate più volte
10 scafo nella parte superiore) collegate con la marmitta e il motore: sufficiente- nella rivista.
alle barelle per mezzo di catenelle avvol- mente dettagliato dalla casa nonostante la Maggior realismo può essere ottenuto in-
te da una guaina di cuoio; tutto ciò po- ridotta scala del modello. collando i cingoli (che appaiono in tutti i
trà facilmente essere realizzato con dello Sono inoltre state aggiunte posteriormen- modelli tristemente rigidi) alle ruote por-
sprue tirato a caldo ed opportunamente te, due taniche per l'acqua, contraddistinte tanti; per chi si cimentasse in quest'opera-
sagomato. nella consuetudine della mimetica tedesca, zione consiglio di utilizzare la colla mo-
Con delle striscioline di carta potranno da una croce bianca dipinta generalmente nocomponente Kemy Cyak, che essendo
essere realizzate le bende (alcune arroto- a mano. fortemente tossica dovrà essere applicata
late, altre disfatte) che contribuiranno ad Il modello presenta un'ambientazione de- con prudenza servendosi di uno stecchino.
aumentare il realismo nell'interno del vei- sertica ed è dipinto sino all'altezza dei
colo. parafanghi in bianco MC 23 White e per Fonti principali di documentazione: •
Veniamo ai particolari esterni. la rimanente parte in HM 2 Afrika Korps Pafi-Pignato: Storia dei Mezzi Corazzati -
Per la parte anteriore si dovrà provve- Desert Yellow (Humbrol); per gli interni Voi. 2 « Profili ».
dere a togliere l'anello semicircolare por- si è usato un colore chiaro così composto: Falessi-Pafi: Storia dei Mezzi Corazzati -
tante la scudatura per l'MG, pareggiando 3/4 MC 23 White + 1/4 HB 16 Clear Voi. 2. F.1H Fabbri editori.
e lisciando con carta abrasiva. Posterior- Doped Linen. Pignato: Atlante Mondiale dei Mezzi Co-
mente basterà otturare con dello stucco Tale tinta mi è stata suggerita da una razzati - Voi. 2. Albertelli editore.
11 foro per la seconda mitragliatrice. Quin- fotografia nella quale si evidenziano i con- German Tanks and Armoured Vehicles
di sarà bene omettere tutti quei particolari trasti fra i due colori. 1914-15, lan Allan edit.
32 storia MODELLISMO
l'Aeronautica Militare Italiana in Somalia
dal 1Ì5D al I960
di Armando Gasperini
storia MODELLISMO 33
Operatori dell'A.M. iniziarono il servizio di Qui sopra, a destra, la tenuta degli avieri somali: notare il tarbuso di feltro rosso con
controllo ed assistenza del traffico aereo fiocco azzurro. A sinistra, una guardia mista: grande varietà di tenute e di armamento
civile, che andava aumentando con la in- fra marinai e avieri.
tensificazione di voli da parte di compa-
gnie aeree inglesi e francesi. ufficialmente sciolto il Comando Aeronau-
Negli anni 1951-52 ebbe inizio un'altra tica, anche se personale dell'A.M. rimase
attività che avrebbe dovuto preparare i fu- ancora qualche tempo « in loco » in veste
turi Sottufficiali dell'Aeronautica Somala: di Consigliere Militare.
l'attività didattica. Si trattava, infatti, di Le uniformi dell'A.M. in Somalia erano
avviare l'istruzione degli specialisti e di simili a quelle portate in Italia durante
perfezionare i piloti somali, che dopo un il periodo estivo.
periodo iniziale in Italia presso la Scuola Gli Ufficiali avevano tre divise: l'ordi-
di Alghero, completavano l'addestramento naria bianca, di servizio e da campo cachi.
nella Madrepatria. Con la prima si indossava un berretto
L'opera dell'Aeronautica Militare in So- con la parte superiore in tela bianca e
malia terminò il 30 giugno 1960 quando fu cilindro ricoperto da una fascia di seta
damascata blu; sul davanti tradizionale
fregio dell'A.M.; aquila coronata in fili
d'oro sottopannata di grigio-azzurro. La
giacca, con bavero aperto, era senza cintu-
rino, a quattro bottoni zigrinati con aquila
in rilievo; le tasche avevano una bordatu-
ra di tela, le superiori erano finte. I tra-
dizionali gradi venivano portati su contro
spalline grigio azzurre foderate di tela
bianca. Cravatta nera, camicia, calze, scar-
pe bianche, pantaloni con risvolti. Detta
divisa veniva indossata anche come gran-
de uniforme con l'aggiunta di guanti bian-
chi, della sciarpa azzurra, della sciabola e
delle decorazioni metalliche.
Anche i Marescialli la vestivano, ma con
lievi modifiche: alla giacca mancavano le
finte tasche superiori e le inferiori erano
senza bordatura di tela, il berretto bian-
co aveva il cilindro ricoperto da una fa-
scia in seta blu « millerighe» .
L'uniforme di servizio era invece di co- Qui sopra, la tenuta con pantaloni lunghi;
lor cachi nocciola, giubbetto, di foggia in- anche in queste due foto si notano due
glese, con bottoniera coperta a cinque bot- diversi tipi di camiciuola, a maniche lun-
ghe (arrotolate) e a maniche corte.
toni d'osso; tasche solamente superiori con
piegone centrale e patta di chiusura costi-
tuita dallo spallone. Alla vita cinturino ter- era a maniche lunghe, portate rimboccate,
minante sulla parte destra con linguetta a o corte con due tasche chiuse da patte sul
punta, ai fianchi fibbie metalliche per strin- petto; era consentito appuntarvi i nastri-
gerlo. I polsini erano chiusi da due botto- ni, l'aquila da pilota e i distintivi di spe-
ni. Tale giubbetto si indossava raramente cialità. I gradi in fili d'oro sia con il
In questa fotografia si nota una rarità: il dato il clima particolarmente caldo e umi- giubbetto che con la camicia venivano por-
casco coloniale di sughero, con tanto di tati su guaine grigio azzurre infilate in
occhialoni anti-riverbero e anti-polvere. do, così pure la cravatta che inizialmente
era cachi poi azzurra di lana fino al 1958 spalline semi-fisse. I pantaloni erano lun-
L'uso del casco venne poi progressiva-
mente abbandonato. ed in seguito di nuovo cachi. La camicia (continua a pag. 38)
34 storia MODELLISMO
La prima artiglieria a cavallo
di Piero Crociani - disegni di Massimo Brandani
storia MODELLISMO 35
Il « piccolo uniforme » allora la parola
uniforme era maschile come in france-
se, prevedeva il cappello, e l'abito « alla
cacciatora », restando invariati il gilet, che
l'abito « alla cacciatora » lasciava scoper-
to, i pantaloni e gli stivali. Il cappello era
il consueto tricorno, o piuttosto bicorno,
nero con piumetto rosso, coccarda naziona-
le fermata da una ganza bianca o argen-
tata a seconda dei gradi, e cordoncini e
fiocchetti agli angoli, rossi o argento, sem-
pre a seconda del grado. l'abito, verde scu-
ro, foderato con stoffa del medesimo colo-
re, aveva filettature rosse che guarnivano
i risvolti a punta del petto, di panno ver-
de, i paramani pure a punta di panno ne-
piccola uniforme
na rossa, era provvisto di cinque botto- gilet oltre ai nodi ed ai cordoni della
niere, ciascuna di diciassette bottoni di me- sciarpa rossa. Quel che caratterizzava poi
tallo bianco, unite tra loro da passamane- la grande uniforme degli ufficiali erano i
rie di cordoncino rosso. distintivi di grado posti sullo shakot, sul
Il colletto e i paramani a punta del dol- dolman e sui pantaloni.
man erano neri filettati di rosso. Il gilet, Sui due lati dello shakot erano a forma
giallo, ripeteva su cinque bottoniere di tre- di « V » capovolta, in argento, in numero
dici bottoni il motivo ornamentale in cor- di quattro per il capo-squadrone, tre per
doncino rosso del dolman ma era in pra- il capitano, due per il tenente in la ed uno
tica invisibile sotto di questo. I pantaloni per il tenente in 2a, posti quindi in un
erano guarniti da « ferri di lancia » rossi. modo che ci ricorda oggi i distintivi di gra-
Gli stivali neri erano, ovviamente, alla do per il cappello alpino.
ussara. Erano obbligatorii i baffi e le trec- Gli stessi galloni e nello stesso numero tenuta di scuderia
ce « en cadenettes » sulle orecchie. guarnivano le maniche del dolman, poco
Il portagiberna era di cuoio nero con sopra i paramani, mentre la disposizione ro (velluto per ufficiali) ed il colletto ugual-
ornamenti (fascio, mascherone, catenelle) dei galloni cambiava, divenendo a « ferro mente nero.
in metallo bianco così come la giberna, do- di lancia », per quel che riguardava i pan- Le falde erano verde-scuro filettate di
tata di placca quadrangolare. Dal cinturo- taloni. Oltre che da questi galloni posti rosso e guarnite da una granata pure ros-
ne, anch'esso di cuoio nero, pendeva una lateralmente alle aperture della patta i cal- sa (argento per gli ufficiali).
sciabola alla ussara guarnita in ottone con zoni degli ufficiali erano guarniti di gallo- I bottoni erano posti in numero di sette
dragona di lana rossa, e una sabre-tàche ni d'argento posti lungo le cuciture late- per ciascun risvolto del petto, due per cia-
nera con al centro il numero « 1 » e due rali, in numero di tre per il capo-squadro- scun paramano, uno per spallina e tre per
cannoni incrociati (II regolamento precisa ne e di due per gli altri ufficiali. parte sui fianchi, posti su una linguetta
« due pezzi di cannone sui loro letti con le I distintivi di grado per sottufficiali e di panno filettato di rosso. I distintivi di
bocche in fuori » ed è così che è stato graduati, sotto forma di galloni obliqui po- grado dei sottufficiali e dei graduati erano
eseguito il disegno anche se appare assai sti sulle bracica, erano d'argento o bianchi quelli previsti per grande uniforme mentre
più probabile l'uso delle sole canne dei filettati di rosso. I cannonieri di prima per gli ufficiali erano previste spalline di
cannoni). classe erano invece distinti da due gallo- argento, foderate di stoffa rossa, da por-
Gli ufficiali avevano in argento o in me- ni ad angolo acuto, col vertice rivolto ver- tarsi su una sola spalla, era cioè bandito,
tallo argentato tutte le metallerie della so la spalla, bianchi anch'essi e filettati di come nella cavalleria leggera, l'uso delle
truppa e pure in argento, a cordoncini, rosso, posti sul braccio poco sopra i pa-
erano le passamanerie del dolman e del ramani. (continua a pag. 38)
36 storia MODELLISMO
Leggiamo insieme...
di Lorenzo Tibaldi
Nicola Malizia
NICOLA MALIZIA
CACCIA D'ASSALTO
A1RCRAFT Ciarrapico editore, Roma 1977
OFTHE L. 4.000
storia MODELLISMO
tica e un tentativo di trame conclusioni litari, ed anche per il semplice collezio-
accettabili da parte di tutti. Non guasta nista. Per questo motivo lo segnaliamo vi-
poi la ricca documentazione iconografica, vissimamente a tutti i lettori, perché può
fatta con centinaia di foto, quasi tutte ine- costituire una base di informazioni essen-
dite, fonte preziosa di informazioni per i ziale, che permetterà di fare a meno di
lettori modellisti, unitamente, manco a dir- tanti altri volumi, meno generali, soprat-
lo, alle tavole a colori. E" un libro indi- tutto stranieri o anche di editori minori
spensabile per il modellista di veicoli mi- locali.
38 storia MODELLISMO
Confronto con I lettori
COMPLIMENTI 2. I seguenti Squadrons del Coastal vamo ricorrere i carri armati appaiono ver-
Command Hghter: 143, 224, 234, 235, 236, de, e nemmeno tanto scuro.
DALLA MONOGRAM Questo inconveniente ha crealo nel no-
248, 252, 254, 272, 404 e 614.
f^ aro signor Falessi. 3. Da elaborare con cura e attenzione, stro gruppo una accesa polemica: alcuni
^-* desidero scriverle giusto due righe per ma niente male. Ci mandi la foto del mo- sostengono più adatto l'Olive Drab HM5
furie sapere quanto abbia impressionato dello finito e attenzione alle dccals! Humbrol. rilenendo maggiormente veritieri
noi della Manogram la vostra bella rivi- manuali modellistici e libri, altri, invece,
sta. Ogni cosa, dagli articoli scritti con basandosi sulle fotografie e disegni a co-
professionalità alla qualità della stampa, è IL VERDE DEGLI AMERICANI lori sostengono migliore il Dark Green M3
fatta veramente bene. Airlix.
Spero vivamente di poterla venire a tro- Pianto un gruppo di giovani modellisti Vi saremmo molto grati se voleste darci
vare quando verrò in Italia questa estate. ^bresciani. Il nostro dubbio riguarda la chiarimenti in proposito.
colorazione di fondo dei mezzi corazzati Maurizio Roggero
Jeff facobson americani dell'ultimo conflitto mondiale.
vice-presidente Monogram Via Tommasco, 6
Noi ci siamo informali su alcuni manua- 25/00 Brescia
Stati Uniti li di modellismo i quali consigliano l'Olive
Drab HM 5 della Humbrol; purtroppo, pe-
rò, dopo averne acquistati più barattoli, La questione non è peregrina e sorge re-
I CACCIA « BLENHEIM » IV abbiamo verifica/o che non corrisponde al golarmente ogni volta ehc un gruppo di'
DEL COASTAL COMMAND colar verde scuro come dalle descrizioni, modellisti cominci a discutere. In genere
ma si avvicina molto al grigio. è sempre bene attenersi alla documentazio-
Osano un vostro lettore e abbonato, e ini Ciò ci ha lascialo molto perplessi in ne di cui si dispone, e nel caso dei mezzi
ì'oglio complimentare con voi per Storia quanto in tulle le fotografie a colori della militari americani ci sono pochi dubbi:
Modellismo, senz'ultra ben riuscita e la seconda guerra mondiale alle quali pote- YOtive Urab HM> della Humbrol è il co-
migliore rivista di modellismo che si trovi
in Italia. Vorrei parvi una domanda alla
quale io. pur consultando delle guide o
libri specializzali in fatto di aeronautica,
non ho saputo trovare una risposta preci- I VOSTRI MODELLI
sa. Si tratta dell'aereo liristol « Blenheim »
IV versione caccia (modello 1 : 72 dell'Air-
fix). A quanto so, questi aerei furono im-
piegati nel Coastal Command della RAF
e alcuni di questi esemplari furono modifi-
cati da bombardieri in caccia. Ora gradi-
rei sapere:
1. La schema di colorazione e possibil-
mente i colori da usare;
2. Quali squadranti li impiegarono;
J. // vostro parere sul kit deH'Airfix.
Giani pierò Anania
Corsa Numislrano, 51
88046 Lamezia Tenne (Calanzaro)
storia MODELLISMO 39
lore usato per i mezzi corazzati nel corso ne in italiano. Vorrei sapere, se possibile, SPORCARE IL CARRO
della II guerra mondiale. Talvolta può ac- i colori Humbrol per la versione del carro
cadere che le fotografie a colori sembra- armato inglese ad un solo colore (è la \/t i occupo soprattutto di mezzi militari
no mostrare tinte diverse da quelle citate: 5" tra le versioni proposte dalle istruzio- **•*• e di soldatini, adesso ho compralo il
anche in questo caso, ed è la cosa più ni), il colore delle mitragliatrici, dei dispo- German Pz Kpfw IV del la liandai, però
singolare, occorre non fidarsi troppo della sitii'i ottici (periscopi, ecc.), del rivestimen- l'ho verniciato come se fosse appena usci-
riproduzione; infatti la stampa sovente fal- to del cannone, dei tubi di scappamento, Io di fabbrica, e mi rivolgo a voi esperti
sa i colori, e lo stesso accade per gli og- del treno di rotolamento e, se non vi chie- pregandovi di dar risposta alle mie doman-
getti fotografati a grande distanza, agen- do mollo, anche delle divise dell'equi- de che sono:
do da filtro l'atmosfera. Comunque avete paggio. Come potrei sporcarlo ed invecchiarlo?
chiesto un consiglio, ed eccolo: se pro- Di quale colore fare i cingoli?
Stefano Ferrari
prio non siete convinti dell'Olive Drab Via Gorizia, 141a Sopra come potrei elaborarlo, e cosa
HM3, provate ad usare un colore per aerei: potrei metterci (sacchetti pali ecc.) e come?
10157 Torino
il verde antiriflesso HU2. Il Dark Green Vi pregherei di darmi risposta nel pros-
M3 è un colore generico, che va usato simo numero.
con attenzione, e al suo posto è preferi- Andiamo con ordine. Alessandro A/liala
bile usare \'HU8, sempre della Humbrol, Come colore unico va usato un verde Via R. Ruggeri, 1
appositamente studiato per i mezzi coraz- medio (nel libro di Caiti e Pirella, « Ma- 50135 Firenze
zati americani. Consiglieremmo anche un nuale di plastimodellismo» , i due autori
colore della Mo-Lak, \'LM3, che corrispon- consigliano in questi casi di ottenere l'esat- Sulle tecniche da usare per sporcare e
de pure al verde oliva americano. Infine ta tonalità mescolando in parti uguali i co- invecchiare un veicolo militare, specialmen-
c'è il Pactra, con un soddisfacente 1M 67. lori Humbrol H13 e HJ1). te un carro armato, si potrebbero scrivere
Per le mitragliatrici va bene l'Humbrol più pagine della rivista. Comunque, una ri-
MC23; poi, dopo averlo fatto asciugare, sposta sintetica eccola qua:
FAREMO GLI AEREI DELLA R.A. temperi una mina di matita, faccia posare su
un foglio di carta la grafite finemente pol- I. Accorci tutti i peli ad un pennelli-
O ono un giovane plastimodellista geno- verizzata, sporchi la punta del dito e con no, magari usandone uno vecchio e rovi-
vese, ho 14 anni e ho già una certa cul- delicatezza la passi sulla canna dell'arma. nato, in modo di lasciarlo con un semplice
tura nel campo aereo e militare, avrei da Quando ha raggiunto l'effetto voluto, fissi ciuffetto ispido e rigido. Prepari del colore
proporvi alcuni quesiti. la grafite con un getto leggero di fissatore relativo al tipo di terreno sul quale posa
spray per capelli. il carro (per esempio, polvere, polvere scu-
1. Farete un articolo sul Breda 65?
2. Farete un articolo sugli aerei della Dispositivi ottici: l'ideale sarebbe sosti- ra, sabbia, fango). Intinga il pennellino nel
tuire la parte ottica vera e propria con un colore, lo passi su una superficie qualsiasi
Regia Aeronautica (RA)? Anche con una
relazione modellistica? po' di plastica trasparente sciolta in trie- finché non è rimasto quasi niente sul pen-
lina e plasmata; seccandosi, acquista l'ap- nello, e poi con lo stesso passi e ripassi
3. Avete detto che farete una « Rubri- parenza di una lente. sulla vernice, fino a che non rimanga come
ca nella rubrica », cioè parlerete delle tec- Rivestimento del cannone: andrebbe be- un velo di sporco. Si ricordi di sporcare
niche modellistiche, perché non parlate dei ne un giallo-tela Pactra M l l , scurito. le griglie del motore con tinta simulante
« Vacuum formed »? come si adoperano, Tubi di scappamento: c'è un colore ap- l'olio; i tubi di scappamento con tinta rug-
che difficoltà si possono incontrare? posta, l'Humbrol HS 216. Ma si può ri- gine; la loro estremità con tinte più scu-
4. Mi interessano i mezzi militari ame- mediare in mille maniere, preparando mi- re (sono cotti dal calore). Tolga qua e là
ricani, ne farete un articolo? Non potete scele che imitino il colore della ruggine; della vernice, sostituendola con color rug-
mettere alcune foto a colori nella rivista? al limite, può trattare una vernice traspa- gine; tolga anche vernice dalle ruote den-
Riccardo Rinaldi rente con polvere fmissima di ruggine, rug- tate, ma la sostituisca con vernice argento
gine autentica. o metallo.
C. Monte Grappa, 24/5
Treno di rotolamento: immaginiamo che 2. Usi l'HS215 della Humbrol per la
Genova
lei voglia riferirsi alla parte in gomma; se parte esterna del cingolo, TMC23 per la
è così, adoperi un Humbrol n. 31, even- parte interna; vernici in argento le parti
1. Per ora no, a meno che presto non tualmente scurito con un po' di nero, ed sporgenti all'esterno del cingolo (rilievi dei
esca un modello di questo interessante ae- opacizzato dopo l'applicazione. singoli elementi).
reo; ma ne dubitiamo, perché in effetti Divise dell'equipaggio: se il modello del 3. Può inventare tutto, e non è detto
non fu un velivolo né molto diffuso, né carro « Chieftain » che ha lei è quello con- che non .avvenisse così; ma l'ideale sareb-
molto apprezzato. traddistinto dal numero di catalogo MM- be procurarsi una fotografìa ed attenersi a
2. Si. L'articolo è già ordinato. 168, le divise vanno dipinte in marrone quella. Esistono molte pubblicazioni zeppe
3. Come ha visto, abbiamo già comin- opaco tipo inglese corrispondente all'Hum- di queste foto, per esempio la raccolta del-
ciato con gli ottimi articoli di Valerio brol n. 29, con basco nero MC14. le annate della rivista « Signal ».
D'Orio, che è un eccellente elaboratore.
4. Su questo stesso numero si parla Una autoblindata AB41 realizzato dal dottor Nicola Pignato di Tarante: è della Schmid.
dell'/V/7; altri mezzi militari americani se- Pignato, che è un esperto di veicoli corazzati e che collaborerà presto a Storia Model-
lismo, si è impegnato a fornire dati precisi e disegni su questo modello, per i let-
guiranno prossimamente. Abbiamo già inau- tori interessati. La Schmid, spagnola, ha iniziato la produzione di interessanti veicoli
gurato la novità delle foto a colori, sia dei militari in scala 1 : 35.
veicoli che dei modelli (e queste ultime fo-
to sono certo più interessanti per i mo-
dellisti).
40