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ENSILE
AGOSTO 2014
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Greece 12,00
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RIVISTA MENSILE - ANNO XII
AGOSTO 2014
INdice
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T-72B 1/35
di Fabrizio Pincelli
Ardenne 1944 1/35
di Costantino Sanna
22
38
52
65
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BT 7 - La paura 1/35
di Ivan Cocker
STORIA Colorazioni veicoli militari tedeschi II GM
di Daniele Guglielmi
Puma 6x6 ISAF 1/35
di Mirko De Vincenzi
PHOTOFILE Veicolo Blindato Leggero Puma
di Daniele Guglielmi
Dizionario dei mezzi militari
di Daniele Guglielmi e Mario Pieri
28
44
58
8
3 ZIONE
EDI
SLOTLANDIA
IL MONDO
DELLE PISTE
ELETTRICHE
26 - 27 - 28 SETTEMBRE 2014
ORARIO 9.30 / 19.00
PARCO MILANO/LINATE
ESPOSIZIONI
NOVEGRO
AEROPORTO
www.parcoesposizioninovegro.it - hobbymodelexpo@parcoesposizioninovegro.it
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t voil sono tornato allopera, stavolta spero definitivamente, dopo alcun mesi di assenza dalle pagine della rivista. Lasciatemi fare
prima di tutto un doveroso ringraziamento a chi si preso il disturbo di interessarsi al mio stato di salute e un sentito grazie a chi mi
ha sostituito nel compito di tediarvi con gli editoriali. E adesso veniamo a noi!
Sono stato lontano obtorto collo dalle manifestazioni modellistiche di inizio anno e mi sono perso (mannaggia) anche il Mondiale di Stresa
e me ne dispiaccio molto, soprattutto perch, come ho ripetutamente detto, ritengo che landare per mostre e concorsi, non necessariamente come concorrenti, sia il sale del nostro hobby, anche solo per tenere allacciati i rapporti interpersonali che molto spesso sono limitati a
pochi contatti su FaceBook. Ma sono riuscito ugualmente a tenermi informato sia sullesito dei concorsi medesimi sia sulle novit in uscita. E mi sembra che il prossimo futuro non sar parco di novit per gli appassionati di ruote e cingoli. Probabilmente quello che viene prospettato in uscita non sar tutto di qualit assoluta, ci saranno come di consueto riedizioni e aggiornamenti di modelli gi usciti sul mercato, ma anche golose nuove uscite come i modelli di carri utilizzati durante il primo conflitto mondiale. Se ce lo potevamo aspettare da
qualche nuovo produttore (vedi Takom con i Mark IV Male e Female o Meng con un nuovo Renault FT17), lannunciata uscita da parte di
Tamiya di un fantasmagorico Mark IV segna la realizzazione per la prima volta, se non andiamo errati, da parte del produttore giapponese di un modello di carro antecedente al secondo conflitto mondiale.
Se la realizzazione di questi modelli rientra a mio modesto parere anche nellottica di sfruttare commercialmente un importante anniversario storico come il Centenario della Prima Guerra Mondiale, la preannunciata uscita sul mercato di modelli di carri mai esistiti, i cosiddetti paper panzer mi lascia interdetto. Cos come mi lascia interdetto il vedere sulle pagine di alcune riviste modelli di carri che spesso
non sono arrivati neanche allo stadio di prototipo, con l'aggravante di riportare pure pesanti danni da combattimento. Se la tendenza
dovesse diffondersi sar meglio preventivare per i prossimi concorsi anche la categoria Mezzi Militari Fantasy nella quale collocare questi nuovi X-Files. Sbaglio? Sar che sono un vecchio brontolone che non capisce le nuove mode.
Quando leggerete queste righe, molti di voi staranno gi preparando le valigie, oppure saranno gi sotto lombrellone o in qualche rifugio
di montagna. Come tutti gli anni quindi, a voi tutti da parte della redazione gli auguri di Buone Vacanze.
Vi lascia intanto al numero di Steel Art che avete fra le mani e nel quale troverete il T-72B 1/35 di Fabrizio Pincelli, Ardenne 1944 1/35
di Costantino Sanna, il Pz.Kpfw. II Ausf. J 1/35 di J. Jorge Porto Del Corral, il PT76 in 1/35 di Gunnar Bumer, La paura in 1/35 di Ivan
Cocker, un interessante articolo sulla colorazione dei veicoli militari tedeschi degli anni Trenta e Quaranta a opera di Daniele Guglielmi e
Mario Pieri, il Puma 6x6 ISAF in 1/35 di Mirko De Vincenzi completo di articolo realizzato dallinstancabile Guglielmi. Non mancheranno il Dizionario dei mezzi militari di Mario Pieri e Daniele Guglielmi. Buona Lettura, noi ci sentiamo al ritorno dalle ferie.
Marcello The Legend Marchetti
SteelArt
Direttore Responsabile
Thomas Abbondi
Editore
Auriga Publishing International S.r.l.
Via Bressanone 17/1
16154 Genova
www.aurigapublishing.it
Capo redattore
Thomas Abbondi (T.A.)
Direttore editoriale
Alessandro Bruschi
Servizi fotografici
Alessandro Bruschi
Grafica
Cristina Bonanno
Consulenti e Collaboratori
Ivan Cocker, Mirko De Vincenzi,
Daniele Guglielmi, Marcello Marchetti,
Silvia Picucci, Mario Pieri, Fabrizio Pincelli,
J. Jorge Porto Del Corral, Costantino Sanna
Stampa
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a 12 numeri 70,00
Abbonamento annuale Europa 115,00
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9,00 + 3 di spedizione con corriere
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C/CP 27524131 intestato a:
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Specificando sulla causale il nome della
rivista, i numeri richiesti, lindirizzo del
richiedente e recapito telefonico.
Informazioni:
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TRUMPETER
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di Fabrizio Pincelli
Continua la costruzione di carri sovietici/russi del dopoguerra con questo bellissimo T-72B della Trumpeter: linea
bassa e affusolata, corazze aggiuntive che gli donano un
senso di maestosit e pericolosit. Dopo aver visto
questa
novit
della
Trumpeter mi sono affrettato
ad acquistarlo e costruirlo stato un vero piacere.
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Fango
Il progetto prevede la parte
superiore dello scafo rico-
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tonalit
fango
scuro e umido che dona un
tocco di realismo.
Filtri
Questa tecnica consente di
variare le tonalit di un
colore base unico, il quale
sarebbe troppo uniforme e
Conclusione
Allinizio ero spaventato
allidea di costruire questo
modello, visto la sua complessit e la mia poca
conoscenza del carro, ma
alla fine il risultato mi ha
soddisfatto e sono riuscito a
contenere la mia propensione a sporcare tanto i
miei modelli, lasciando
intravedere il lavoro svolto
in precedenza sul colore
base della mimetica. Con
pochi passaggi si riesce a
ottenere un risultato efficace alla portata di tutti. Se
volete visitare il mio blog
questo lindirizzo: fabriziopincellimodeller.blogspot.com
Oppure, questa la mia
pagina facebook: Fabrizio
Pincelli Modeller.
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Lidea di partenza era quella di realizzare un angolo di Ardenne durante loffensiva tedesca nellinverno 1944.
16 Dicembre 1944 28 Gennaio 1945
1/35
di Costantino Sanna
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Wacht am Rhein
(guardia al Reno) era
il nome in codice dato
a questa operazione dai
tedeschi. Hitler sperava in
un successo strategico che
avrebbe portato a suo favore le sorti della guerra utilizzando le truppe migliori
ancora disponibili.
Il territorio scelto per loffensiva era montagnoso e
coperto da foreste, Hitler
sperava sulleffetto sorpresa anche perch la zona
era poco adatta per un
attacco corazzato.
Le truppe tedesche nella
prima settimana registrarono alcune significative vittorie e sfondarono in profondit togliendo ai comandi e
alle truppe alleate quella
sensazione di sicurezza e
superiorit, facendo temere
un sfacelo strategico.
La battaglia dur circa un
mese e alla fine vinsero gli
alleati, con forti perdite da
ambo le parti. Gli angloamericani dovettero revisionare tutti gli schieramenti e
i piani di attacco rallentando cos loffensiva al
cuore
della
Germania, mentre i tedeschi
indebolirono
le riserve di
uomini
e
mezzi favorendo cos
loffensiva
dellArmata
Rossa a est
iniziata il 12
gennaio 1945.
Costruzione
Il kit Tamiya della
Schwimmwagen ha gi
qualche anno ma rimane
sempre un ottimo modello;
per migliorarlo ulteriormente ho usato un set fotoinciso
della Voyager e le ruote in
resina della Def.
Quando si usano set di
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bicomponente
della
Tamiya.
Anche il kit della moto della
DKW 350 della nipponica Tamiya; non nascondo
che sono particolarmente
affezionato a questa azienda, ho iniziato a modellare
con i suoi kit e da allora li
trovo i pi semplici e con le
istruzioni pi comprensibili
in commercio, mantenendo
sempre un buon standard
di qualit.
Per questo piccolo soggetto
ho addirittura usato due set
fotoincisi, uno della Aber e
uno della nostrana Royal
Model.
Per i vari cablaggi da
aggiungere bene avere
sott'occhio delle foto del
mezzo vero, quindi consigliabile prima di mettersi
alla postazione di lavoro di
procurarsi tutta la documentazione possibile.
Fili elettrici in rame di varie
sezioni mi sono serviti a
questo scopo.
Plasticard in rod e in fogli
serviranno per aggiungere
i vari componenti del motore non presenti nel kit.
Il realismo maggiore nel kit
di motociclette dato dalla
finezza dei raggi; nei kit di
partenza per ragioni di
stampaggio sono sempre
sovradimensionati, quindi li
sostituisco tutte le volte e in
questo caso ho usato quelli
della Royal Model.
Colorazione
Schwimmwagen
Dopo aver lavato il modello
con acqua tiepida e sapone per piatti allo scopo di
eliminare le eventuali tracce di unto a causa delle
varie manipolazioni, ho
steso ad aerografo una
mano di primer della
Vallejo. (foto a)
A colore asciutto sempre
ad aerografo ho dato un
mano di Dark Yellow
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Vallejo. (foto b)
Dopo aver schiarito il colore base con del bianco e il
light brown ho illuminato le
zone del modello soggette
alla luce zenitale; questo
passaggio va ripetuto pi
volte fino a quando non
siamo soddisfatti del risultato raggiunto. (foto c, d)
Dopo aver caricato laerografo con un mix di colori
Vallejo e abbassato la pressione del compressore ho
steso la mimetica. (foto e)
Con vari colori a olio ho
Colorazione
DKW 350
Anche per la moto ho usato
gli stessi trattamenti di colorazione e invecchiamento,
naturalmente cambiando il
colore di base che in questo caso era un grigio
scuro.
Ambientazione
La mia idea era quella di
realizzare un piccolo scor128/14
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Bibliografia e
webgrafia
Wydawnictwo Militaria 76
VW
Kubelwagen
Schwimmwagen
Schiffer Publishing - VW at
War:
Kubelwagen,
Schwimmwagen: Book 2
Wings
&
Wheels
Publications
WWP
Special Museum Line No.
19: Schwimmwagen in
detail
http://www.zimmerit.com
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ALAN
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di J. Jorge Porto Del Corral
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Nonostante i suoi anni, il modello Alan non complicato e non presenta difficolt di montaggio. Ho usato il
set di fotoincisioni Eduard per dettagliare e poter rappresentare certe parti danneggiate.
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Sulla torretta le saldature pi fini sono state ottenute semplicemente ammorbidendo gli spigoli con la colla
Tamiya e testurizzando direttamente la plastica con il cutter. Ho aggiunto un rinforzo triangolare sul retro e
rifatto le maniglie dei portelli.
Ho sostituito il cannone da 20 mm e la MG34 con
elementi Aber.
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stato applicato un lavaggio selettivo a tutti gli elementi in rilievo del modello con una miscela di Brown
Wash e Dark Wash. Si tratta di un procedimento
molto delicato, che va eseguito con cura. Se il lavaggio cola dove non deve, bisogna rimuovere l'eccesso
con un pennello umido di diluente.
Le scrostature si realizzano con il Vallejo 822 alternando l'uso della spugnetta a quello del pennellino
fine. Le zone interessate sono quelle pi esposte.
Con il Vallejo 976 schiarito si dipingono alcuni dettagli schiarendo le parti pi fini, quelle che non si possono lavorare ad aerografo. Si pu anche esagerare
entro certi limiti, poich i passaggi successivi scuriranno parecchio il modello.
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L'accumulo di grasso si
riproduce con i colori a
olio asfalto e bitume
mescolati con i pigmenti usati per la polvere.
Se occorre si diluisce
con il diluente Mig e si
sovrappongono diversi
strati.
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di Gunnar Bumer
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entre anni fa le
riviste
erano
colme di complicate conversioni con resine
Ringraziamenti
Un particolare ringraziamento va a Phan Thanh
Phuc di Saigon e a Iain
Hamilton di New Haven,
Buffalo, per l'aiuto nella
realizzazione del progetto.
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Il montaggio da scatola ha comportato modifiche minime. I parafanghi sono stati rimossi e sostituiti da un cordone di saldatura; i
cingoli di metallo di Friul rappresentano una notevole miglioria.
Dopo un montaggio a secco il
modello stato sgrassato in
acqua tiepida e sapone, poi ha
ricevuto un fondo di primer
Tamiya. Una paglietta metallica
fine aiuta a correggere gli eventuali difetti superficiali.
Il fondo una miscela di XF-51 e XF-67 schiarita con un quarto di Buff. Il risultato troppo chiaro per essere
un verde sovietico, poco male dato che i successivi passaggi scuriranno il modello.
I rulli si colorano con una miscela di Rubber Black e Wooden Deck Tan. Con una mascheratura si colora l'interno con il verdone sovietico.
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Per uniformare le superfici e favorire i successivi processi di weathering applico diverse velature di trasparente satinato Vallejo diluito
con l'Acrylic Thinner AK.
Con il Dark Streaking Grime AK e un pennello sottile si creano delle colature che vengono poi riprese con
un pennello piatto umido di diluente.
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Un po' di
drybrush non
guasta, un pezzo di
cartone assorbir
l'eccesso di medium
dai colori a olio.
Con una spugnetta e un pennello si creano le scrostature; per un effetto mirato occorre mascherare. Le scrostature profonde si accentuano con il German Camouflage Black Brown Vallejo.
Alcune superfici sono state ulteriormente schiarite con un filtro per simulare l'effetto del caldo sole vietnamita.
Si inizia a realizzare la polvere con un fondo di Worn Effects AK, seguito da una velatura di XF-78 Wooden
Deck Tan diluito in acqua. Si rimuove parzialmente con un pennello bagnato.
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Le superfici orizzontali
vengono ulteriormente
contrastate con i colori
a olio, con tonalit
scure si accentuano le
ombre e si differenziano
i vari pannelli.
Le maglie di scorta si
dipingono con una
miscela di nero e gunmetal.
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I cavi di rimorchio si trattano con il nuovo Nature Effects Mig tirato con le dita! Una volta incollati con la
ciano, si riprendono determinate zone con toni ruggine.
Nelle zone di accumulo dell'acqua si creano ulteriori chiazze rugginose.
Zone bagnate si simulano con Wet Effects Mig. Anche in questo caso
l'effetto pi o meno intenso si corregge con il white spirit.
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Con una matita Silver si riprendono gli spigoli degli attrezzi metallici.
Siamo ai ritocchi finali. Con il Gravel and Sand Fixer si incollano alcune
foglioline sulla cofanatura del motore e sulla torretta.
La bandiera americana si ricava da una sfoglia di stagno sui cui si incolla
un trasferibile Verlinden. Una volta fissata sul carro, si riprendono i bordi
con i colori Vallejo e con vari pigmenti per dare l'idea del bruciato.
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LA paura
BT7 TAMIYA
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di Ivan Cocker
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L'idea
Preferisco le scene compatte concentrando l'idea con
il contorno minimo indispensabile per non distrarre l'occhio dalla storia principale; come dire, meno
meglio! In virt della compattezza ho evitato i grandi
carri come il KV e il
T34/76, macchine davve-
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IL TERRENO
La basetta semplice, appena sufficiente a contenere il carro rovesciato. Questo viene bilanciato da un
palo telegrafico e da un tronco caduto. I figurini
saranno collocati in una buca scavata sotto al carro,
il terreno ha un aspetto lunare, pieno di crateri,
deformato dal bombardamento.
La buca stata definita con il Milliput e dei sassolini per creare la texture, non mancano radici, rami,
frammenti vari. Il palo telegrafico del range RB, un
eccellente produttore di accessori.
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Periodo prebellico
I tedeschi avevano gi sperimentato alcune mimetiche sin
dalla prima guerra mondiale, nel corso della quale era
apparsa evidente l'esigenza di meglio nascondere o, cosa
diversa, camuffare uniformi e materiali, curando anche
l'andamento, la forma e la grandezza della chiazzatura.
L'accurata scelta dei colori e la loro distribuzione su capi
di abbigliamento, veicoli e altri equipaggiamenti poteva
ritardare l'avvistamento, l'identificazione e il calcolo delle
distanze da parte dell'avversario, come pi volte dimostrato in occasione di alcune prove condotte sul campo.
Nel primo dopoguerra gli studi vennero ripresi e gi nel
1922 furono pubblicate nuove istruzioni riguardanti le
mimetiche, cui fece seguito un programma di standardizzazione all'interno delle fabbriche, che incluse ispezioni condotte al fine di verificare la corretta osservanza delle disposizioni. Veicoli e artiglierie tedeschi ebbero colorazioni in
Erdgelb (giallo terra) RAL 8002, Grn (verde) RAL 6002 e
Dunkelbraun (marrone scuro) RAL 7017.
Dopo l'avvento al potere di Hitler la Germania potenzi
sensibilmente le proprie forze armate. Dal luglio 1937
venne ordinata la nuova livrea basata su larghe strisce tondeggianti in Dunkelbraun sopra il Dunkelgrau (grigio
scuro, denominato in seguito anche Schwarzgrau, grigio
nerastro, e impropriamente conosciuto tra i modellisti come
grigio Panzer) RAL 7021 di fondo, rispettivamente nelle
proporzioni di un terzo e due terzi. In tempi recenti si
avuto evidenza che questa mimetica fosse diffusa pi di
quanto sinora ipotizzato; infatti, come gi accennato, la
presenza di due o pi colori non sempre visibile nelle
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Un Pz.Kpfw. IV Ausf. G
in Tunisia, agli inizi del
1943. Difficile capire
con quali colori sia
stato mimetizzato, ma
possibile che si tratti del
Braun completato con il
Sandgrau. (Thomas
Anderson)
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Una autoblindo pesante Sd.Kfz. 233 catturata dai britannici in Tunisia. Il colore
unico potrebbe essere il Dunkelgelb, all'epoca gi in uso nelle fabbriche tedesche e adatto anche ai terreni nordafricani. La tanica porta una croce bianca,
per indicare il contenuto di acqua. (IWM)
Un sottufficiale statunitense
esamina alcune artiglierie tedesche dopo
la capitolazione in Tunisia delle truppe dell'Asse.
I pezzi appaiono verniciati con varie tonalit di giallo, in alcuni casi completate da
chiazzatura in grigio.
Stretto di Messina,
agosto 1943, una
Kubelwagen candida nel
suo Dunkelgelb si avvicina a una motozattera.
(David Zambon)
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Costa dalmata, pochi giorni dopo l'armistizio italiano dell'8 settembre 1943. Un carro italiano L6/40 servito per recuperare un autocarro tedesco caduto in un fiume e il personale sta asciugando le attrezzature (e
se stessi). Il veicolo furgonato appare verniciato interamente in Dunkelgelb. (BA)
Un Pz.Kpfw. IV
Ausf. H della 12.
Kompanie del III.
Abt./Pz.Rgt. 24 della
24. Panzer-Division,
in sosta durante la
marcia tra Bologna
e Firenze poco dopo
la comunicazione
dellarmistizio italiano. Il carro verniciato nel solo giallo scuro dato in fabbrica; il numero del reparto 1252 nero. (Ich kam durch)
Un Pz.Kpfw. IV Ausf. G del II. Abteilung del PanzerRegiment 26 della 26. Panzer-Division; si tratta di uno
dei nove carri della 8. Panzer.Kompanie distrutti in
un'imboscata delle truppe statunitensi il 14 settembre 1943 a sud di Salerno. Il carro mostra il rosso
antiruggine con sovrapposti il giallo scuro di fabbrica e tenui chiazze in verde; il nome di donna
Germaine e il numero di reparto 813 sono bianchi.
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44 a 51 mimetiche:06 a 13 matilda
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Una particolare
mimetica nei tre
colori regolamentari Dunkelgelb,
Olivgrn e
Rotbraun su un
Pz.Kpfw. IV Ausf. H
in azione sul fronte
orientale. (BA)
fotografie dell'epoca.
Non tutti i veicoli prodotti prima della nuova normativa
vennero riverniciati completamente o almeno parzialmente
in Dunkelgelb; inoltre stato appurato che alcune fabbriche continuarono a utilizzare il Dunkelgrau sino allesaurimento delle scorte.
A seguito di una circolare del 19 agosto 1944, la mimetica nei tre colori fu eseguita direttamente in fabbrica, con
colori e forma delle chiazze standardizzate(1).
Contemporaneamente avrebbero dovuto essere utilizzate
tonalit leggermente diverse dellOlivgrn, pi scuro del
precedente, e del Rotbraun, tendente pi al rosso, ma non
tutte le fabbriche si adeguarono al cambiamento. Secondo
alcune fonti il verde era addirittura pi chiaro, il
Resedagrn (verde reseda) RAL 6011.
Dalla fine di agosto sino al termine dellanno apparve, ma
solo presso alcuni stabilimenti e su pochi tipi di mezzi
corazzati, la mimetica Licht-und-Schatten Tarnung, basata
su piccole chiazze di due colori date a pennello su parti
nel terzo colore, in modo da simulare la luce che filtra
attraverso la vegetazione; nel dopoguerra questa mimetica
venne chiamata con la parola inglese ambush (imboscata).
Dal 31 ottobre 1944 fu ordinato di utilizzare il rosso antiruggine come colore di base, allo scopo di risparmiare
tempo e vernici, ma la modifica ebbe una vasta diffusione
solo nelle ultime settimane di guerra; come colori mimetici
secondari erano stati mantenuti il giallo scuro, il verde e il
marrone rossiccio. Un'ulteriore variazione avvenne il 30
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mm caratterizzato per da
una ricca dotazione di
antenne.
Il modello
Il kit il buon Trumpeter,
immesso sul mercato dopo
quello della versione 4x4 e
del quale mantiene molte
stampate. Lo scafo diviso
in due semi gusci che combaciano alla perfezione,
una passata di colla liquida
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Il mitragliere un figurino Allarmi con testa Royal Model, con dello stucco bicomponente sono stati aggiunti
dettagli per adattarlo alla torretta. Il pilota invece un vecchio figurino di scarto usato nella fattispecie solo
come manichino. Come si vede dalla foto luniforme stata ricoperta totalmente di stucco bicomponente e
rimodellata.
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Primerizzato il tutto, ho steso la mimetica NATO a tre toni con colori Tamiya. Sigillato con il semigloss a
bomboletta, ho iniziato il lavoro di lavaggio del modello con oli e pigmenti.
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I figurini
Per i figurini sono dovuto
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di Daniele Guglielmi
Gruppo Plastimodellismo
Fiorentino
VEICOLO BLINDATO
LEGGERO PUMA
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Lo sviluppo
All'inizio degli anni Ottanta del secolo scorso le forze armate italiane ripresero a impiegare veicoli corazzati ruotati di
produzione nazionale. Anche se l'Esercito non appariva
entusiasta di questi mezzi, essendo ancora impegnato nella
meccanizzazione totalmente su cingoli iniziata venti anni
prima, gli esiti di alcune esercitazioni e specialmente la partecipazione ad alcune missioni internazionali (tra le quali di
particolare importanza quelle in Libano e poi in Somalia)
misero in evidenza l'importanza dei corazzati su ruote.
Infatti, la semplicit di guida e utilizzo, le prestazioni su strada e su terreni non troppo difficili e il minor costo di acquisizione e mantenimento sono doti importanti rispetto a un cingolato, riservando quest'ultimo agli impieghi pi gravosi.
L'unico trasporto truppe all'epoca disponibile era il Fiat-Oto
Melara VTL 6614, un 4x4 dotato di una leggera corazzatura bene angolata, e l'Esercito Italiano impieg tutti gli esemplari esistenti, facendoseli prestare anche dall'Aeronautica
Militare, per fornire un minimo di protezione alle truppe
impegnate nei teatri operativi. Non poteva trattarsi che di
una soluzione provvisoria, dato che il 6614, pur apprezzato, non aveva le doti di mobilit e spazio interno richieste a
un moderno trasporto truppe, da utilizzare per svariati compiti. Le esperienze acquisite e i confronti fatti sul campo con
i mezzi in dotazione ad altri Paesi, come il VAB francese,
portarono all'emissione di un requisito ufficiale per dotarsi di
un nuovo modello di veicolo corazzato, che avrebbe dovuto
possedere le migliori caratteristiche riscontrate sui materiali
all'epoca in servizio nel mondo.
Le novit in fatto di organizzazione dell'Esercito Italiano
I lanciafumogeni Galix da 80 mm, gli stessi installati
sull'autoblindo Centauro e su altri moderni corazzati
dell'Esercito Italiano.
Il passaruota anteriore destro del modello 6x6. Il sottoscocca non prevede particolari protezioni anti IED.
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Un Puma in Iraq, poco prima del ritiro del contingente italiano dell'operazione Antica Babilonia.
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Descrizione tecnica
Il VBL Puma presenta gli organi meccanici nella parte anteriore e il vano di trasporto in quella centrale e posteriore.
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tipi di apparecchi radio. Il motore un Diesel turbocompresso della Iveco DVD, con potenza massima di 180 cv; la trasmissione della tedesca ZF ma prodotta su licenza in Italia
comprende un cambio automatico a 5 rapporti avanti e 1
retromarcia. Il Puma ha un basso livello di rumore e di emissioni termiche. Le sospensioni sono di tipo indipendente; gli
pneumatici sono a prova di proiettile, con toroide interno per
la marcia di emergenza anche con ruote afflosciate. Nel
modello 6x6 i due assi anteriori sono sterzanti, con angolazioni diverse.
Lateralmente sono presenti alcuni contenitori aperti per il trasporto di equipaggiamenti; nel corso dell'impiego in teatro
operativo sono stati spesso montati altri contenitori e protezioni aggiuntive, ricavati anche dal materiale usato per creare bastioni protettivi attorno alle basi.
Nella parte posteriore destra dello scafo presente un verricello elettrico, con capacit di trazione di daN 3000 (con
cavo di 25 metri) sul 4x4 e di daN 4000 (con cavo di 35
metri) sul 6x6.
La maggior parte dei componenti comune sia al modello
4x4 sia a quello 6x6; quest'ultimo pi lungo di 35 cm e
pi largo di 19 cm.
Il Puma non anfibio, ma trasportabile a bordo di numerosi velivoli, come i C27J e C130J dell'Aeronautica Militare
Italiana. L'elitrasporto possibile al gancio baricentrico di
un elicottero medio o pesante; il modello 4x4 pu anche
essere trasportato all'interno di un CH47, previa breve preparazione.
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L'impiego
Come visto, lo sviluppo dei Puma fu lentissimo; i primi esemplari impiegati operativamente furono quelli del 9
Reggimento Alpini (25 della versione 6x6) e del 187
Reggimento Paracadutisti della Brigata Folgore (8 6x6), utilizzati per prove operative e in missione rispettivamente in
Afghanistan da marzo e in Iraq da aprile. Seguirono gli
esemplari forniti al 4 Reggimento Alpini Paracadutisti (4x4)
in Afghanistan. La produzione continu con regolarit, nella
speranza che pervenissero anche ordinazioni dall'estero;
infatti, alcuni Puma furono sottoposti a prove e dimostrazioni presso varie forze armate straniere. Ma quelli che venivano richiesti erano veicoli ben protetti dalla minaccia delle
mine e degli IED (Improvised Explosive Device, ordigni esplosivi improvvisati), caratteristiche che il Puma non aveva.
Furono lanciati programmi per tentare di adeguare il mezzo
ai moderni scenari, prevedendo l'adozione di corazzatura
aggiuntive attorno allo scafo e nel sottoscocca, ma i risultati
ottenuti avrebbero portato a pesi e costi aggiuntivi senza
grandi vantaggi. Alcuni attacchi subiti in Afghanistan confermarono la vulnerabilit agli ordigni esplosivi, sempre pi diffusi(1). Inoltre, lo spazio interno dei due modelli si era dimostrato insufficiente al trasporto di ogni cosa potesse servire
agli equipaggi in occasione di pattugliamenti di lunga durata. Nel corso dell'impiego in Afghanistan alcune perdite si
Un esemplare dei Carabinieri Paracadutisti, riconoscibile per la colorazione monotono oltre che per le
scritte.
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Note
(1) In occasione di questi attacchi gli equipaggi dei Puma subirono morti e feriti; in particolare, la deformazione delle piastre corazzate, il distacco di schegge interne e il
mancato smorzamento della concussione causata dalle esplosioni provocarono gravi
danni agli occupanti, anche senza perforazione della corazzatura.
(2) Il VCC2 una variante italiana del trasporto truppe cingolato M113.
(3) Al momento attuale si tratta di pochi esemplari ceduti ad Argentina e Gibuti e di
20 all'Esercito Libico, ma trattative sono in corso con gli stessi Paesi e con Egitto e
Giordania per cessioni pi consistenti.
(4) Per ulteriori informazioni sui MRAPV (Mine Resistant Ambush Protected Vehicles) e
sulle moderne difese dagli IED si rimanda alla monografia LMV Lince di Luigi Carretta
e Daniele Guglielmi, edito dal Gruppo Modellistico Trentino nel 2013.
Ringraziamenti
Si ringraziano Stefano Calderazzo, Luigi Carretta, Paolo
Fanin e Simone Scupola per le fotografie gentilmente fornite. Un pensiero e un ringraziamento ai militari che operano
a bordo di questi mezzi ogni giorno, con coraggio e abnegazione.
Bibliografia
Notiziario Modellistico, numeri 2/07 e 3/07, Gruppo
Modellistico Trentino di Studio e Ricerca Storica
Rivista Italiana Difesa, vari numeri
Panorama Difesa, vari numeri
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Obice (Howitzer)
Pezzo dartiglieria a canna corta per il tiro
curvo, che pu sparare sia entro il primo arco di
tiro (alzo inferiore a 45) sia entro il secondo
(alzo maggiore di 45). Si differenzia dal cannone perch questo ha canna pi lunga ed effettua un tiro teso (sempre entro il primo arco) e
dal mortaio che invece ha canna ancora pi
corta e spara solo entro il secondo arco con una
parabola molto accentuata.
Esistono anche gli obici-cannoni, gli obici-mortai
e addirittura i cannoni-mortai, il cui tipo di tiro
cambia al variare della carica di lancio e in
alcuni casi del sistema di caricamento (ad avancarica o a retrocarica).
Obice italiano da 75/18 modello 34.
Operativit
Capacit di funzionare o agire in accordo con
lorganizzazione, la strategia o le direttive.
Per veicoli, armi, truppe sino ad arrivare a intere unit o eserciti, loperativit un elemento
fondamentale che deve essere sempre assicurato per consentire lefficienza e lefficacia dellattivit militare.
Unelevata operativit (di unarma, un veicolo,
un reparto) rappresenta un elemento moltiplicatore di forze.
Optronica (Optronics)
Detta anche, e pi correttamente, optoelettronica (Optoelectronics) la disciplina che si occupa di sistemi che sfruttano le propriet sia dellelettronica sia dellottica oltre che dei dispositivi da essa derivati. Le sue applicazioni in campo
militare riguardano principalmente i sistemi di
mira.
Orecchione (Trunnion)
Parte sporgente della culla di una bocca da
fuoco che funge da cardine di rotazione per
lelevazione della massa oscillante. Gli orecchioni, posti sui lati destro e sinistro della culla,
poggiano e ruotano su appositi incavi dellaffusto detti orecchioniere.
Vedi anche: canna, cannone.
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(o aria). Il freno di rinculo a sua volta rappresentato da un unico cilindro ermetico riempito di
fluido denso ma in grado di scorrere attraverso
fori (luci di efflusso) di un pistone interno al cilindro stesso. A riposo, il pezzo in batteria e i
pistoni di entrambi i dispositivi, solidali alla
canna, sono fermi. Nella fase successiva allo
sparo e che corrisponde al movimento di rinculo della canna il pistone del freno si muove
allindietro costringendo il fluido a passare attraverso le luci di efflusso; ci genera una resistenza che favorisce il frenaggio mentre gran parte
dellenergia del rinculo si disperde in calore.
Allo stesso tempo anche il pistone del recuperatore retrocede spostando la massa di fluido
che, a sua volta, comprime il gas. Una volta terminato leffetto del rinculo, tale gas compresso
(eventualmente assistito da una molla) si espande riportando il pezzo in batteria.
Il funzionamento del controfreno analogo a
quello del freno, bench in verso opposto.
Spesso un unico meccanismo a svolgere
entrambe le funzioni.
Sequenza schematica
del funzionamento degli
organi elastici, qui visti
in sezione trasversale:
(1) = posizione a riposo;
(2) = dopo lo sparo e
conseguente rinculo.
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ETTORI!
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