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STORIA

ÌO CI] j] M M

RIVISTA MENSILE DI
MODELLISMO L. 1.500

AEREI
MEZZI MILITARI
NAVI
UNIFORMI MILITARI
AUTO FAMOSE
STORIA DI BATTAGLIE
GIOCHI DI GUERRA
GIOCHI DIDATTICI
DIORAMI

ANNO II N. 12
DICEMBRE 1978

I L'aliante Gotha motorizzato: il Go.244 (tavole a colori nell'in-


terno) - Le navi da battaglia americane della classe « lowa » -

Le « uniformi » del Ducato di Castro - La celebre « Topolino »

12
nella modellistica - II carro francese R 35 della Heller.

Il grande referendum di "storia modellismo" con un premio per tutti


L
STORIA
MODELLISMO
DIREZIONE • AMMINISTRAZIONE REDA- DICEMBRE 1978
ZIONE - PUBBLICITÀ'
ANNO II • N. 12
sommano
Storia MODELLISMO pag.
Via Vogherà, 54/c 001S2 ROMA 3 Un carro francese; I'R35 della Heller di N. Pignato
Tei. 75.04.78
5 Come migliorare il « kit » R35 della
PREZZI: una copia Llt. 1.500 - Arretrali il dop-
Heller di N.P.
pio. Abbonamenti: 6 Un ombrello corazzato, ovvero: il carro
controaereo 35 mm « Gepard » di E. Campo
Annuo Italia Lit. 15.000
Annuo Estero Llt. 25.000 8 Navi da battaglia americane della
classe « lowa » di A. Santoni
I vtrumentl vanno effettuati sul c.c.p. n. 12158002 12 I modelli delle navi da battaglia
Intestato a: « lowa» di L. Valerio
Storia MODELLISMO, Via Vogherà, n. 54/c
00182 R O M A 13 La scomparsa di Ernst Zindel,
progettista della « zia Ju » di Air Press e
DIRETTORE RESPONSABILE Antonio Martinez
Cesare FALESSI 14 Gotha 244: l'aliante coi motori di G. Bignozzi
17 Tavole a colori dei Go.242 e Go.244 di G. Bignozzi
COMITATO DI REDAZIONE:
19 Una variante mal conosciuta del
Federico Della Valle, Antonio D'Ottavi, Lamber- famoso S.79: I'S.79 bis o S.79 III o S.579 di N. Arena
to Tarsi, Franco Valle.
23 La celebre « Topolino » di V. Alfonzetti
HANNO COLLABORATO:
24 I Dinky Toys 1958-1964 di V. Alfonzetti
Valerio Alfonzetti, Nino Arena, Mario Barteletti,
Bruno Benvenuti, Giorgio Bignozzi, Massimo 31 Uniformi del Ducato di Castro di P. Crociani
Brandnni, Enrico Campo, Maurizio Camponeschi, disegni
Giorgio Cantelli, Mario Cernelli, Piero Crociani,
Carlo D'Agostino, Massimo Di Giorgio, Valerio
di M. Brandani
D'Orlo, Vittorio Frasca, Franco Gay, Remigio 33 Nuovi soldatini inglesi d i T . Wise
Gennari, Sergio Gibcllo, Fabrizio Jannetti, Aldo di G.C.K. Alegi e
35 STEN: combattimento tattico negli
Marchdti, Enrico Marchetti, Edoardo Massucci,
Lino Mastrangelo, Michael Perrotta, Sergio San- anni '40 G. Coccioli
nipoli, Alberto Santoni, Maurizio Tarducci, Mau- 32 La cavalleria di linea di Murat
ro Tomasso, Luca Valerio, Anna Vaschette), Te-
rence Wisc, Dino Todaro. 38 Leggiamo insieme... di L. Tibaldi

PUBBLICITÀ' Piccoli annunci


Curata direttamente dalla direzione e dall'am-
Vita dei club
ministrazione della rivista. Confronto con i lettori
I vostri modelli
(C) ORION Edltrlce s.r.l. Negozi raccomandati
Via Vogherà, 54/c In copertina: in alto, profilo di un aliante motorizzato da traspor-
•0112 ROMA to Gotha Go.244, impiegato dai tedeschi durante la
seconda guerra mondiale (disegno di G. Bignozzi);
Proprie!» ORION Ed. s.r.l.
nell'interno l'articolo, che fa seguito a quello ap-
Pubblicazione mensile
parso sul numero B10, con trittici in bianco e nero
Autorizz. Trib. di Roma n. 16623 del 22-12-1976. e colore;
sotto, due modelli della celebre vetturetta utilita-
DISTRIBUZIONE: fia Fiat 500 « Topolino »: sono una 500 A della
PARRINI & C.,, s.r.l. DUGU e una 500 C della Brumm. Nell'interno l'ar-
P.zza Indipendenza, 11/B - Roma ticolo di V. Alfonzetti con altre fotografie.
Vi» Termopili, 6-8 - Milano

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operare alcuna detrazione.
Pertanto, non verranno in alcun caso rilasciate fatture.
Un carré francese: I'R.35 della Heller
di Nicola Pignato

A I momento della creazione, durante la


A Grande Guerra 1914-18, delle unità
carri d'assalto queste erano destinate uni-
camente ad accompagnare la fanteria in
attacco. Precedendola, i carri distruggeva-
no i nidi di mitragliatrici avversarie.
In Francia, sotto l'impulso del generale
Estienne, che d'altro canto aveva creato
sin dal 1910 le squadriglie d'osservazione
per la fanteria, fu costituita una Artiglieria
d'Assalto dotata inizialmente di carri me-
di Schneider, poi di tipo medio St. Cha-
mond ed infine dei famosi piccoli Renault
FT 17.
La concezione generale di questi ultimi
è quella attuale e ancor oggi predominan-
te: torretta girevole e cingolatura esterna.
Fu così che il costruttore d'automobili
Luigi Renault divenne un grande specia-
lista anche in carri armati, dato che il suo
modello non soltanto equipaggiò nel pe-
riodo fra le due guerre una dozzina di
eserciti stranieri, ma fu anche largamen-
te imitato, tra l'altro, in Italia, Russia e
Stati Uniti.
Partendo dall'fT 17, attraverso numero-
se trasformazioni si arrivò in tal modo a
realizzarne una versione più moderna, il Nella fotografia, parata di carri Renault 35 a Parigi. E' probabilmente il 1938; non sem-
tipo ZM. Il primo prototipo di questo car- bra che sui veicoli in questione sia ancora montata la « coda « per migliorare l'atti-
ro, apparso nel 1934, aveva una blindatura tudine all'attraversamento di trincee o fossati. Si notano molti dettagli nella parte
molto più robusta (30 mm) ed un peso frontale del carro.
quasi uguale (7.150 kg). Era lungo 3,850
m, largo 1,780 ed alto 1,920. Dopo le pro- ro però l'Alto Stato Maggiore francese ad minato, non era ancora a punto e a mano
ve e le varie modifiche che ne seguirono, adottare lo ZM ancor prima delle conclu- a mano che nel corso della produzione si
la Commissione militare per le esperienze sioni delle prove valutative, e sin dal mag- incontravano difficoltà tecniche si provve-
lo giudicò, un anno dopo, un buon carro gio 1935 la Direzione delle Fabbricazioni deva ad apportargli delle modifiche. In
d'accompagnamento per la fanteria. d'armamenti potè passare alla Renault una più, alle prove si rilevarono numerosi di-
L'avvento di Hitler nel 1933 ed il pro- prima commessa di 300 unità. Ma il « char fetti, che non furono eliminati prima del
gramma di riarmo della Germania indusse- léger modèle 1935-R », com'era stato deno- 1940. Tutto ciò spiega certe differenze
particolari esistenti tra gli esemplari delle
diverse serie, pur se poco appariscenti per
11 gli osservatori superficiali.

Nuove tecniche di costruzione


Infatti, la torretta APX-R, armata con
un cannone semiautomatico da 37 mm abbi-
nato a mitragliatrice da 7,5 mm, fabbricata
dalle officine di Puteaux (ugualmente mon-
tata sul contemporaneo carro di cavalleria
Hotchkiss H-35). dopo aver conservato a
lungo i c.d. « diascope » che consentivano
la visibilità esterna, fu dotata delle feritoie
a iposcopi, meno vulnerabili. A questo pro-
posito, sembra che questa trasformazione
ebbe luogo più tardi anche per il carro leg-
gero di cavalleria. Anche con notevole ri-
tardo e soltanto a partire dal 1939, il 37
mm corto fu sostituito dal nuovo cannone
prolungato dello stesso calibro S.A. 38.
Inoltre, sempre nel 1939, lo stabilimen-
to costruzioni di Moulineaux (AMX) adot-
tò per l'R-35 nuovi cingoli con treno di
rotolamento protetto. Questo modello, ri-
battezzato Renault R-40, non riuscì tut-
In questa immagine di un R 35 impiegato dai tedeschi in Jugoslavia, si notano i parti- tavia ad equipaggiare che due battaglioni
colari dell'installazione della « coda posteriore », che fu installata solo a partire dal 1938. di carri da combattimento. La sua lunghez-

storia MODELLISMO 3
vette delle munizioni: proietti da 37 mm
e cartucce per mitragliatrice.
La torretta dotata di cupola con feritoia
era la stessa, come si è già accennato,
montata a bordo dell'H-55, ma sembra sia
stata studiata in origine per il prototipo
Renault del novembre 1934. Anch'essa in
acciaio fuso dello spessore massimo di 40
mm, vi si accedeva posteriormente ed il
portello aperto fungeva da sedile per il
capocarro. Immediatamente sopra il por-
tello in parola, vi era il perno per fissare
la mitragliatrice in vista dell'impiego con-
troaerei.
In origine, \'K-35 non era destinato a
ricevere una radio ricetrasmittente. Per-
ciò, come nella l a Guerra Mondiale, le
comunicazioni all'esterno avvenivano con
bandierine esposte attraverso un foro rica-
vato nel ciclo della torretta, dotato di ot-
turatore. Solo nel 1939 furono montate le
prime stazioni radio, di potenza sufficien-
te per assicurare comunicazioni nel raggio
di 3-5 km. L'antenna era sistemata su una
base isolante e flessibile sulla sinistra
Una bella veduta dall'alto del modello realizzato dall'autore. Si noti l'eccellente parti- del compartimento motore, in corrisponden-
colare del cavo per il rimorchio sulla parte anteriore dello scafo.
za della marmitta di scarico.
Posteriormente, all'interno del veicolo e
za di 4,200 m e il suo peso di 12 t non Sul ciclo della camera motore erano ri- separata me diante una paratia parafuoco.
impedivano migliori caratteristiche fuori cavate aperture, chiuse da grigliati, per la vi era la camera motore, con il duplice
strada. areazione del compartimento stesso. Tali serbatoio di benzina, il radiatore col ven-
Quanto al normale treno di rotolamen- aperture erano per la maggior parte bloc- tilatore, il motore a quattro cilindri, il
to dell'R-35, questo era del tipo Carden- cabili dall'interno. cambio di velocità e l'albero di trasmis-
Loyd, analogo a quello già adottato per Anteriormente, un portello imbullonato sione che si estendeva in avanti fino al
l'autoblinda cingolata da ricognizione AMD situato a destra permetteva l'accesso al dif- differenziale situato in asse con le ruote
Renault tipo ZT del 1934, la cui sagoma si ferenziale. Altro portellone, che si apriva motrici.
avvicinava notevolmente a quella dello obliquamente a due battenti, consentiva Alcuni Renault 35 e 40 furono muniti di
stesso K-35. l'accesso al posto di pilotaggio e nella una « coda „ per migliorarne la capacità
II cingolo propriamente detto comporta- sua parte superiore recava un iposcopio per di supe ramento delle trincee, coda sulla
va 128 elementi in acciaio stampato del il combattimento. E' opportuno a questo quale era sistemato un rullo di scorta
passo di 68 mm. Da ciascun lato, vi erano punto notare che sull'K-35 il posto di gui-
tre carrelli, due dei quali con rulli accop- da era a sinistra, mentre sull'H-35 si tro-
piati mentre quello anteriore ne aveva uno vava sul lato destro. II Renault in guerra
solo. Tutti erano provvisti di anelli gom- Internamente, il capocarro-tiratore agiva
mati e ciascuno dei rulli doppi era mon- in piedi, dietro al pilota, con la parte Dei circa 1300 Renault prodotti, solo
tato con un ammortizzatore costituito da superiore del corpo all'interno della torret- alcuni poterono avere un impiego bellico
anelli di caucciù sistemato tra i bràcci de! la. Sui suoi due lati si trovavano le riser- sul fronte occidentale nella primavera del
bilancieri agenti come pinze. Soltanto
quello anteriore appoggiava l'ammortizzato-
re su di un braccio fissato allo scafo.
La trazione era anteriore; il rullo di rin-
vio fungeva anche da tenditore. 11 cingo-
lo, poi, nella sua corsa superiore, era so-
stenuto da tre rullini gommati.
Se, come il carro FT 17, \'AMD Renault
ZT aveva lo scafo blindato costituito di la-
miere rivettate su di un telaio in canto-
nali, l'R-35 tipo ZM era di costruzione mi-
sta. Infatti, la sua parte inferiore recante
i cingoli, che fungeva in un certo senso
da telaio, era in corazza saldata, tranne
che nella sezione frontale. Tale blindatura.
di 40 mm di spessore, era in acciaio fuso.
Su questa base si appoggiava un casso-
ne sempre in acciaio fuso che ne costitui-
va la parte superiore e che presentava il
vano dove veniva ad incastrarsi la tor-
retta.
Contrariamente ai contemporanei Hotch-
kiss e SOMUA, il montaggio era effettua-
to interamente a mezzo di bulloni. La se-
zione posteriore era costituita anch'essa
per fusione ed era un sol pezzo di acciaio
in cui si aprivano due portelloni attraver- Un gltro particolare deì Renauit35 realizzato dall'autore su . kit . della casa fran-
so i quali si poteva accedere al motore ed cese Heller. Il veicolo è qui mostrato nella livrea italiana, con targa italiana, ma fu
al blocco di raffreddamento. impiegato anche dai tedeschi (nei Balcani) e dall'esercito romeno.

storia MODELLISMO
1940, contro i tedeschi, che ne catturaro-
no invece un grande numero, utilizzandoli
in seguito in vari modi.
Un battaglione era stato ceduto alla Ro-
mania ed altri continuarono ad essere uti-
lizzati dall'Esercito francese nei territori
di oltre mare (segnatamente nell'Africa
del Nord ed in Siria).
Nel 1941, il necessario per due batta-
glioni K-35 fu ceduto dai tedeschi all'Eser-
cito italiano per equipaggiare unità di se-
conda linea. Si decise in un primo tempo
Nel disegno le princi-
di inviarne qualcuno in Africa Settentrio- pali modifiche da ap-
nale per valutarne la validità in quel dif- portare al * kit • Hel-
ficile ambiente operativo, ma poi saggia- ler, come suggerito
mente vi si rinunciò e i carri, ricondiziona- dall'autore: 1 - orec-
ti e muniti — quelli comando — di appa- chioniere; 2 - portello
di visuale: 3 - suppor-
to dell'antenna radio.
CHARHOTCHKISSH35
Come migliorare il KIT "R. 35" della Heller
di N. P.
Tn questi giorni è apparso sul mercato un Difficilissimo è invece ovviare alla man-
•"•ottimo modello dcll'R-35 che consente la canza delle feritoie della casamatta in cor-
riproduzione delle due principali serie del rispondenza del posto di pilotaggio, e che
veicolo, quella con i « diascope » e quella mancano anche nel portellino del pilota
con le più semplici feritoie ad iposcopio che richiede l'aggiunta di due pezzetti se-
in torretta. mi-troncoconici per adeguarlo alla realtà.
La riproduzione è assai fedele, e basta Chi voglia realizzare un esemplare fran-
un minimo di accorgimenti per renderla cese, dovrà studiarne con attenzione lo
pienamente accettabile. Ottima è la guida schema mimetico su fotografie dell'epoca,
al montaggio; l'unico neo è costituito da possibilmente dello stesso carro; per i co-
alcuni errori nella nomenclatura (si scam- lori esatti dovrà consultare l'opera di P.
bia il sostegno per il tiro c.a. per l'attacco Touzin (Les engins blindés Francois 1920-
dell'apparecchiatura radio!). 1945, voi. 1). Discrete, ancorché un po'
Purtroppo manca la coda e la sua auto- miserelle, le deculs.
costruzione è tutt'altro che facile per i Per un carro italiano si può consigliare
meno esperti; inutile è anche il cannone una targa posteriore di M 13-40, e una
/ due recenti - kit * della Heller: sopra il lungo mod. 38: per ottenere un R-40 sa- tinta Humbrol HC1, corrispondente allo
carro Hotchkiss H 35, e sotto il Renault rebbe infatti necessaria non solo l'autoco- esemplare catturato in Sicilia e portato al
R 35 è già apparso da tempo e figura an- struzione del treno di rotolamento, ma an- Museo dell'Aberdeen Proving Ground ne-
cora in catalogo. I tre modelli sono nella che quella ben più impegnativa dei cin- gli Stati Uniti.
classica scala 1 : 35. Anche i contrassegni di reparto sono
goli.
quelli dell'Ivi 13. I più bravi potranno ag-
recchiatura Radio Marcili RF 1 CA equi- Inutilizzabile è anche il cavo di traino,
giungere anche il quadrato bianco con as-
paggiarono i battaglioni CI e Cll del 131° troppo rigido e di sezione sproporzionata:
so di picche nero.
più conveniente è l'autocostruzione, fis-
Reggimento Fanteria Carrista e combatte- Chi volesse rappresentare un veicolo te-
sando ad una morsa, da una estremità, un
rono in Sicilia con esito sfortunato nono- desco, lo dipinga in color sabbia (H14) e
certo numero di fili sottilissimi di rame
stante l'impegno degli equipaggi, nel lu- provveda a fornirsi di una Balkenkreuz
tratti da un cavetto elettrico ed imprigio-
glio 1943 in occasione dello sbarco anglo- nera con bràcci bianchi senza rinforzo ne-
nandone l'altra estremità in un trapano a
americano. ro di adatte proporzioni.
manovella, al posto della punta. Tenendo
1 tedeschi, invece, cercarono di utiliz- Per le posizioni, si osservi quanto ri-
zarli prevalentemente come cacciacarri, so- teso il fascio di fili, e facendo girare la
portato sul mio profilo (Fratelli Fabbri Edi-
stituendo su 100 di essi la torretta origi- manovella, si ottiene un regolare attorci-
tori, n. 48). Una bella foto è sul volume
gliamento dei fili stessi e quindi un cavet-
nale con una casamatta che ospitava l'ot- di George B. (arret Combat Tanks a pag.
timo 47 mm cecoslovacco e trasformando- to assai verosimile.
35. Dovrà però provvedere all'autocostru-
ne altri in semoventi da 105 mm. Queste Il montaggio non presenta alcuna diffi- zione dei portelli di torretta da sistemare
versioni furono note rispettivamente co- coltà, anche se i cingoli (che vanno pre- in luogo della cupola e dovrà utilizzare
me « 4,7 cm PaK (t) auf Panzerjager Re- ventivamente ridipinti in gun melai) sono un'antenna Italaerei del Pz IVH.
nault R-35 (f) » e « 10,5 cm Panzerfeld- piuttosto rigidi. Naturalmente, vi è la possibilità di va-
haubitze 18 auf GW 35 R ». Stranamente, in torretta non sono pre- rie conversioni. Oltre a quelle tedesche già
Un'aliquota fu utilizzata così com'era, senti i fori laterali in corrispondenza de- citate, si potrebbe ottenere un portamu-
unica modifica di rilievo essendo la sosti- gli orecchioni del cannone. Sarà facile ri- nizioni, un semovente cacciacarri armato
tuzione della cupola con un portello circo- cavarli praticando, in esatta corrisponden- con il 47 mm francese, un trattore, ecc. Ma
lare a due battenti e in certi casi il mon- za, con uno spillo rovente un forellino e occorre una completa documentazione fo-
taggio dell'apparecchiatura radio. quindi allargandolo fino al necessario con tografica non facile da procurarsi.
una limctta a coda di topo.
storia MODELLISMO
Un ombrello corazzato ovvero:
il carro contraereo 35 mm "Gepard"
di Enrico Campo

l^ino dai giorni della I I guerra mondiale, cabrata che lo porterà ad una altezza sotto terminare rotta d'attacco e velocità del-
quando Stuka, Thunderbolt, Typhoon, ai 1.000 piedi (330 m circa), quindi con l'aereo avversario ed aprire il fuoco con
andavano a cacica di T 34, Tigre e Pan- una ripida e veloce picchiata scarica le il preciso intento di centrare il bersaglio
tera, era apparso evidente che l'aereo cac- armi di bordo sul bersaglio assegnato. al primo colpo o al massimo alla prima
ciacarri rappresentava uno dei maggiori Se invece il carico offensivo è costituito raffica.
pericoli per i mezzi corazzati. da bombe al napalm, da quelle di tipo fre- L'unica possibilità di svolgere tutte que-
L'aereo e più tardi l'elicottero, con la nato oppure da spezzoni, l'attacco sarà ef- ste funzioni in tempi brevissimi e con
loro velocità, i loro angoli d'attacco tridi- fettuato a volo radente al di sotto dei buone probabilità di successo poteva venire
mensionali, le loro molteplici possibilità 200 piedi. solo dall'elettronica: ed è infatti grazie alla
di armamento, hanno rappresentato e rap- Come si può facilmente intuire, ambe- elettronica più avanzata che hanno fatto ri-
presentano l'avversario più efficace e te- due le procedure si svolgono in tempi corso le ditte che si sono occupate della
mibile nella lotta controcarro. estremamente brevi, al massimo nell'ordine costruzione degli organi di scoperta e di
E' pertanto ovvio che in tutti gli eserciti di una manciata di secondi. Pertanto la direzione di tiro del Gepard.
sono state adottate adeguate misure per di- difesa antiaerea in questo brevissimo lasso Il Gepard, il cui scafo è quello del
fendere il singolo carro o l'intera unità di tempo dovrà acquisire la minaccia, de- Leopard (e di ciò diremo appresso) ha una
corazzata: istallando mitragliatrici sui sin-
goli mezzi, oppure ponendo al seguito del-
le unità batterie antiaeree montate su ruo-
te o meglio ancora su cingoli. Vogliamo in
questo articolo occuparci di uno di questi
mezzi speciali, studiato appositamente per
la difesa di unità corazzate in fase di
stazionamento o di marcia contro attac-
chi aerei di qualsivoglia tipo.
Noto con il nome di Gepard, rappre-
senta uno dei materiali più moderni, sofi-
sticati ed efficaci dell'arsenale della Bun-
deswher.
Generalmente un attacco aereo controcar-
ro avviene seguendo due procedure diver-
se, in funzione dell'armamento del velivo-
lo, il quale porterà il suo attacco sempre
ad una velocità intorno agli 800 km/h.
Con un carico di bombe, razzi, cannon-
cini, l'aereo dopo aver volato radente al
suolo, ad una distanza compresa fra i 5
ed i 3 mila metri dall'obiettivo, inizia una

torretta di torma vagamente parallelepipe-


da dotata di un doppio sistema radar: un
radar di scoperta del bersaglio, o radar di
sorveglianza, ed un radar d'inseguimento.
Il radar di scoperta, costruito dalla Sie-
mens, sistemato posteriormente sulla torret-
ta, ha un'antenna che ruotando sul suo
asse ad una cadenza di 60 giri al minuto
« osserva » lo spazio circostante al carro
per un raggio di oltre 15 km. Non appena
l'impulso capta un UFO, entra in funzione
un dispositivo IFF (identilication friend or
foe) che avvisa acusticamente l'equipaggio
nel caso di accertamento di velivolo av-
versario. Contemporaneamente appare sul-
lo schermo radar, di tipo IPF. l'immagine
simbolizzata dell'oggetto. Lo schermo for-
nisce permanentemente inoltre altre infor-
mazioni circa la situazione tattica nel mo-
mento. Il bersaglio così acquisito viene pre-
so « in carico » dal secondo radar, quello
detto d'inseguimento, costruito dalla Sie-
mens-Albis, la cui antenna è invece posta
Nelle fotografie, vista laterale da destra, vista anteriore e posteriore del carro contro- sulla parte anteriore della torretta. Le eco
aereo « Gepard • realizzato su scafo del carro armato « Leopard » ed armato con due
cannoni da 35/90 Oerlikon-Contraves. Il radar di puntamento, dalla caratteristica torma del radar d'inseguimento vengono ripro-
a T, è retrattile. dotte su di un secondo schermo, il quale

storia MODELLISMO
tere bersagli terrestri blindati. Il punta-
mento in questi casi avviene però solo ot-
ticamente tramite i due mirini periscopici,
uno per il capocarro, l'altro per il punta-
tore, posti sul cielo della torretta e com-
pletamente stabilizazti, così da evitare che
il movimento del carro in marcia possa in-
fluire sulla condotta di mira. Questi mirini
nella missione antiaerea sono costantemen-
te « agganciati » ai radar, in modo da tro-
varsi sempre rivolti verso l'obiettivo mira-
to. Essi però possono operare anche indi-
pendentemente dai radar così come avvie-
ne nel combattimento controcarro, funzio-

su una doppia scala visualizza l'avvicina- Nel disegno è mostrata la torretta B 2, di-
mento e lo spostamento sull'asse orizzonta- versa da quelle delle fotografie della pa-
le del bersaglio. gina precedente (che è una CA 1). La B 2
Ambedue i radar possono acquisire più è stata adottata per le varianti del • Ge-
pard ' usate in Germania e Belgio, la
di un bersaglio e sono ampiamente imper- CA 1 per quelle olandesi. Qui a destra,
meabilizzati alle ECM avversarie. Quando un modellino di un carro M 48 con la
non sono in posizione di attacco antiaereo torretta controaerea B 2, che è stata pro-
le due antenne vengono capovolte, presen- posta anche per il carro • Chieftain •.
tando all'esterno dorsi blindati.
Tuttavia se i due radar sono raffinati di mitragliere Oerlikon KDA da 35-90 mm.
esemplari di avanzata tecnologia la « Mate- funzionanti sul principio dal recupero di nando come normali congegni di punta-
ria grigia » del Gepard è rappresentata da gas, con una cadenza di tiro di 550 colpi mento di armi controaeree.
un computer analogico elettromeccanico al minuto per ciascuna arma. Le due mi- La torretta costruita dalla ditta Weg-
miniaturizzato, frutto degli studi dei labo- tragliere montate ai lati esterni della tor-
mann pesa intorno alle 14 tonn ed è si-
ratori Contraves. Questo computer è in retta, così da evitare la presenza di gas stemata sopra uno scafo di Leopard. La
grado di analizzare nei soliti centesimi di tossici dovuto allo sparo all'interno della sua velocità di rotazione intorno all'asse
secondo e prendere decisioni su di una camera di combattimento, hanno le parti è di 4 sec per giro. Gli scafi Leopard ven-
serie impressionante di variabili, calcolan- mobili protette da corazzatura. Il loro al- gono forniti dalla Krauss-Maffei, e sono
do il punto di collisione aereo-granata con zo va da — 5° a + 85°: l'intera corsa leggermente modificati rispetto agli origi-
estrema precisione in funizone dei dati viene effettuata in circa 2 secondi. 11 mu-
nali, in quanto presentano un allungamen-
forniti dai radar, dei calcoli balistici già nizionamento è costituito da due distinti to nella parte posteriore, immediatamente
memorizzati, delle condizioni meteorologi- nastri di proiettili per ciascuna arma: uno, dopo le griglie d'areazione laterali. Le ca-
che esterne, dell'assetto del carro e tramite che diremo principale, che serve per il tiro ratteristiche sono leggermente alterate ri-
un sensore posto sulle canne dei 35 mm antiaereo ed è stivato all'interno della tor- spetto a quelle del capostipite: peso sui
delle caratteristiche delle armi al momen- retta ma è separato da questa in un com- 45.500 kg e pressione specifica sul terre-
to dello sparo, infine, comandando il nu- partimento ermetico, è caricato con gra-
no di circa 0,97 kg/cm.
mero di colpi da sparare in modo da evi- nate di doppio tipo: o esplosive-incendia-
Il motore rimane invece il medesimo,
tare inutili sprechi. rie oppure perforanti-esplosive-incendiarie. un diesel policarburante (MTU MB838 Ca
Nel caso che « i centesimi di secondo Ogni nastro è formato da 320 colpi. E' M 500) a 10 cilindri con 830 hp di poten-
dovessero risultare un tempo troppo lun- superfluo dire che l'avanzamento del na- za, che consente al carro una velocità
go », un secondo calcolatore, inserito nel stro è completamente automatico, e che di 65 km/h ed un rapporto peso-potenza
primo, svolge una procedura accelerata di dopo ogni singolo sparo i bossoli e le ma- di 18 hp/tonn. Il raggio operativo è di
emergenza. Il calcolatore è anche pro- glie del nastro vengono espulsi all'esterno. 550 km. L'equipaggio è articolato su tre
grammato per auto-test per permettere di Il secondo nastro che alloggia nel con- membri: il capocarro, il puntatore-canno-
controllare l'efficienza e la taratura degli tenitore esterno corazzato, lo stesso che niere ed il conducente. Capocarro e punta-
strumenti da parte dell'equipaggio in brevi ospita la camera di scoppio delle armi, tore alloggiano nella torre ed operano con-
lassi di tempo. contiene solo 20 granate del tipo perfo- giuntamente: il primo valutando la situa-
L'armamento è costituito da una coppia rante decalibrato (APDS) e serve per bat-
zione e scegliendo il bersaglio, il secondo
porta a termine la sequenza operativa, in-
seguendo il bersaglio ed aprendo il fuoco.
SCHEDA TECNICA In realtà gran parte della missione come
DEL CARRO ANTIAEREO OERLIKON-CONTRAVES DA 35 mm già abbiamo detto, dopo la selezione del-
Equipaggio l'obiettivo è del tutto automatizzata.
Il conducente si occupa unicamente del-
Dimensioni:
lunghezza cm 770 (armi a 0°) la guida del veicolo ed è alloggiato nella
.larghezza cm 325 parte anteriore dello scafo, così come av-
altezza cm 301 (radar post. abbattuto) viene sul Leopard. Dobbiamo infine ricor-
Peso kg 45500 dare che il Gepard ha un fratello gemello
Motore MTU MB 838 Ca M 500 diesel 10 cil. 850 hp di natali olandesi, il nome di questo carro
è Cheetah. I due mezzi estremamente si-
Velocità 65 km/h (su strada)
mili, differiscono in pochi particolari. Le
Autonomia km 550 due torrette, siglate B2 quella del Gepard
Armamento 2x35/90 mm Oerlikon (da — 5° a +85 per 360°) e CAI quella del Cheetah, sono rispettiva-
Munizioni 620 di tipo antiaereo mente riconoscibili per le diverse antenne
40 di tipo anticarro
(continua a pag. 42)

storia MODELLISMO
Navi da battaglia americane della classe "lumia"
di Alberto Santoni

di quell'anno, il ministro della Marina nip-


ponica, ammiraglio Yonai, all'evidente sco-
po di gettare acqua sul fuoco e di far ap-
parire le tre Potenze suddette come le
vere responsabili di una nuova corsa agli
armamenti, garantì ufficialmente che il
Giappone non aveva impostato alcuna
unità di 40.000 o 45.000 tonn., il che equi-
valeva a giocare macchiavellicamente con
le parole, in quanto la Yamato e la Mu-
sushi, impostate rispettivamente il 4 no-
vembre 1937 e il 29 marzo 1938, disloca-
vano oltre 64.000 tonnellate.
Negli Stati Uniti la preoccupazione per
le misteriose nuove costruzioni giapponesi
aveva nel frattempo indotto i progettisti
navali a realizzare una serie di disegni di
grosse unità da battaglia, tutte però rima-
ste sulla carta fino al varo della seconda
legge Vinson del 17 maggio 1938 (la pri-
ma legge Vinson del 27 marzo 1934 aveva
consentito tra l'altro l'impostazione delle
due North Carolina: vds. « Storia Modelli-
smo » A2), che autorizzò un potenziamen-
to del 20% della flotta americana e la
costruzione di sei corazzate. Le prime quat-
tro di esse formarono la classe South Da-
kula, elaborazione quasi soltanto estetica
delle North Carolina, mentre le due rima-

/""'ome abbiamo visto trattando delle por-


^taerei della classe Shokaku. il governo
giapponese si liberò da ogni impegno in
fatto di limitazioni navali con la denuncia
nel dicembre 1934 dei relativi accordi sigla-
ti a Washington e a Londra nel 1922 e
nel 1930. e con l'abbandono delle sedute
della nuova conferenza per il disarmo na-
vale di Londra del 1936. Fu così possibile
a Tokio attuare dall'anno successivo un
ambiziosissimo programma di sviluppo del-
la flotta, che tra l'altro prevedeva la co-
struzione delle due super corazzate Ya-
mato e Musashi da 64.170 tonnellate.
Confuse notizie in merito a nuovi pro-
getti di grosse navi da battaglia nipponiche
cominceranno a pervenire a Washington e
a Londra poco dopo la loro stessa ste-
sura, vale a dire nella seconda metà degli
Anni Trenta, e nel gennaio del 1938 il go-
verno inglese, con un passo ufficiale, chie-
se formalmente a quello di Tokio precisa-
zioni al proposito. Da parte nipponica pe-
rò si negò il diritto britannico ad indagare
in tale settore e non fu fornita pertanto
alcuna risposta.
Nella giusta considerazione che il riser-
bo giapponese intendesse celare più a lun-
go possibile l'effettiva costruzione di gros-
se unità da battaglia, le tre Potenze anco-
ra legate ai contemporanei accordi sulle
limitazioni navali, e cioè Gran Bretagna,
Stati Uniti e Francia, stipularono il 30 giu-
gno 1938 un'intesa supplementare per ele- In alto, sotto il titolo, una bella immagine della nave da battaglia * Missouri • (classe
vare il dislocamento standard delle nuove « lowa »), in navigazione nel Pacifico. Qui sopra, la • New Jersey ' (classe « lowa •)
corazzate da 35.000 a 45.000 tonnellate. come appariva nell'immediato dopoguerra; in mezzo, la • Wisconsin » (classe « lowa •)
Poco dopo, e precisamente l'8 dicembre in' uscita da una base del Pacifico.

storia MODELLISMO
fc-*vr.-';£*••"••-
t .aJSUUWBgBSSSS

nenti corazzate (lowa e New Jersey) dove-


vano essere di un nuovo tipo da 45.000
tonn., legittimato subito dopo in campo
internazionale dal citato accordo con Gran
Bretagna e Francia.
Lo scoppio della guerra in Europa in-
dusse inoltre il Congresso americano ad
approvare con la legge del 28 giugno 1940
un ulteriore ampliamento del 14% della
flotta nazionale e ad autorizzare quindi la
costruzione di due altre navi da battaglia
da 45.000 tonnellate (Missouri e Wiscon-
sin> del tutto simili alle prime due. In-
fine il 9 dicembre 1940, con l'approvazione
della legge concernente la « flotta dei due
oceani », vennero autorizzate, tra l'altro,
due ulteriori u n i t à della stessa classe (!'//-
linois e la Kentucky). la cui costruzione
non fu però mai portata a termine.

LE QUATTRO « IOWA »»
IN OPERAZIONE
Intanto le relative proposte dei proget-
tisti americani erano state sintetizzare in
un disegno finale decisamente attraente,
tanto che le quattro lowa sono state spes-
so considerate, a mio avviso giustamente,
come le più belle navi da battaglia della
storia. In esse infatti l'eleganza si combi-
nava armoniosamente con la potenza ed
era difficile individuare pecche estetiche co-
me quelle che invece risultano evidenti ad
esempio nel disegno in pianta delle Ya-
niuto e delle Bismarck o nel profilo pop-
piero troppo fragile delle Vittorio Veneto.
Appena ultimate le quattro lowa inol-
tre acquisirono alcuni importanti ed insu-
perati record. Esse furono le navi da bat-
taglia più veloci, quelle più lunghe, quelle
con un maggiore rapporto di finezza (m
8,20), quelle con più potenti apparati moto-
ri, quelle con la maggiore protezione oriz-
zontale complessiva (355 mrn) e quelle
eostruite più in fretta.
Ma un altro insospettato record, finora
mai evidenziato, spettava alle quattro lo-
wa: la loro maggiore potenza offensiva. Ho
i n f a t t i personalmente sperimentato che, te-
nendo conto, in base alle fonti più accre-
In alto, la nave da battaglia « ìowa - fotografata a Napoli il 23 febbraio 1955; nelle due ditate, del peso del proietto, della celerilà
fotografie sotto particolari molto dettagliati del centro nave dell'unità, ripresi sempre di tiro e del numero dei cannoni dell'arti-
durante la sosta a Napoli. glieria principale, la relativa graduatoria

storia MODELLISMO
tra le più potenti navi da battaglia della che circondava la torre di comando coraz-
seconda guerra mondiale risulta sorpren- zata, l'antenna del radar principale, la
dentemente la seguente. struttura dell'albero che si ergeva dal bor-

Numero e pe-
Peso Peso Interval- so totale in
Numero e lo mi-
del di una kg delle sal-
Classe di unità calibro dei nimo ve nell'unità
cannoni proietto salva
tra 2
in kg in kg di tempo (3
S3l VG
minuti)
IOWA 9 da 406/50 1.224 11.016 30" 6 per 66.096
BISMARCK 8 da 380/47 798 6.384 20" 9 per 57.456
YAMATO 9 da 460/45 1.460 13.140 45" 4 per 52.560
RICHELIEU 8 da 380/45 890 7.120 30" 6 per 42.720
KING GEORGE V 10 da 356/45 708 7.080 30" 6 per 42.480
V. VENETO 9 da 381/50 882 7.938 45" 4 per 31.752

Ho configurato nell'ultima colonna l'uni- do posteriore del secondo fumaiolo e la


tà di tempo pari a 3 minuti, anziché ad 1 distribuzione delle mitragliere (quadruple
minuto, per non penalizzare quelle corazza- da 40 mm o singole da 20 mm) presenti
te come la Yamato e la V. Veneto che spa- sul castello di prua e sul ciclo della tor-
ravano salve ogni 45". Assumendo l'unità re n. 2.
di tempo pari a 1 minuto il primato delle A partire dal gennaio 1944 le quattro
loiva risulta sempre evidente e diventa grosse corazzate iniziarono progressivamen-
schiacciante proprio nei confronti delle te la loro a t t i v i t à bellica, che si svolse
Yamato, loro antagoniste classiche. esclusivamente nel Pacifico nell'ambito del-
La distribuzione dei pesi sulle loiva le Task Forces d'attacco imperniate sulle
era la seguente: grosse portaerei della classe Essex. Fece
corazzatura t 18.000 pari al 41,6% eccezione a tale regola soltanto la lowa,
capostipite della classe, che prima di rag-
scafo t 13.300 pari al 28,9% giungere le acque del Pacifico esegui tra
armamento t 10.700 pari al 24% il 27 agosto e il 21 ottobre 1943 una
apparato motore t 2.500 pari al 5,5% crociera atlantica con funzioni addestrati-
ve e di protezione contro eventuali sortite
Stupisce al proposito la bassa percen- della corazzata tedesca Tirpitz. Sempre la
tuale richiesta dall'apparato motore, che lowa imbarcò il 12 novembre 1943 il pre-
pure è stato il più potente mai installato sidente Roosevelt, diretto a prendere par-
su ogni tipo di nave da guerra fino alla te alla conferenza dì Teheran, e durante
entrata in servizio delle super portaerei tale crociera la corazzata evitò con una
della classe Forrestal verificatasi a partire rapida ed agilissima accostata un siluro
dal 1955. accidentalmente fuoriuscito dai tubi del
Le più evidenti differenze estetiche tra cacciatorpediniere di scorta William D. In alto, gli ammiragli Nimitz e Halsey. e
le quattro corazzate della classe, i l'orter. il generale Mac Arthur si incontrano sul-
la - Missouri ', ammiraglia della III flot-
eliminate negli anni immediatamente suc- Tutte e quattro le corazzate poi presero ta, poco prima della cerimonia della ca-
cessivi alla fine del conflitto, riguardava- parte al conflitto coreano e la New Jersey pitolazione giapponese. Qui sopra, i dele-
no originariamente la forma della plancia anche a quello vietnamita nel 1968-1969 gati nipponici appena saliti a bordo.

// disegno mostra la parte centrale della « lowa • illustrata nelle fotografie di pagina 9; si notino i particolari della
sistemazione delle antenne a cavo tese tra i due alberi.

10 storia MODELLISMO
ed orn esse sono inserite nella flotta di come tale, naturale sede di ogni cerimonia Maggiore, fosse stata scelta un'altra gran-
riserva e mantenute in condizioni di spe- ufficiale d'alto livello. de unità, come ad esempio una portaerei
ciale conservazione. A coloro che poi obiettano che la resa sul cui vasto ponte di volo avrebbero po-
La più conosciuta unità della classe, an- ufficiale giapponese poteva essere firmata tuto prendere posto ancora più persone, si
che se quella con carriera bellica più bre- anche a terra, ricordiamo il legittimo desi- può stare certi che non sarebbe sfuggita
ve, essendo giunta per ultima nella zona derio americano di celebrare tale rito for- ad uno dei tanti giornalisti in cerca di
operativa del Pacifico nel novembre del male su un lembo di territorio nazionale, facile gloria l'esistenza tra i 3.500 membri
1944, è certamente la Missouri, per il fatto quale è appunto un'unità da guerra. dell'equipaggio di un seppur lontano pa-
che su di essa venne siglato l'atto formale Se poi, in deroga ai diritti della nave rente di qualche senatore americano.
di resa del Giappone alle Potenze alleate ammiraglia della flotta e del suo Stato
alle ore 09.04 del 2 settembre 1945 (orario
di Tokio). Essa, affettuosamente sopranno-
minata Miglity Mo cioè L'imponente « Mo »,
abbreviazione del suo nome, è stata anche
l'unica unità della classe a risultare colpi- CARATTERISTICHE GENERALI
ta, ma solo leggermente danneggiata, da
un aereo Kamikaze al largo di Okinawa
l ' I ! aprile 1945. New
Molto è stato detto e scritto sui motivi lowa Missouri Wisconsin
Jersey
ehe fecero scegliere la Missouri quale sede
della famosa cerimonia per la resa nippo-
nica. Come al solito l'infantile metodo scan- Luogo di costruzione New York Philadelphia New York Philadelphia
dalistico, cosi fortunato nei Paesi occiden- Anno di autorizzazione 1938 1938 1940 1940
tali, ha scatenato al proposito una serie Data di impostazione 27.6.1940 16.9.1940 6.1.1941 25.1.1941
di fantasiose interprctazioni tra cui l'ipo- Data del varo 27.8.1942 7.12.1942 29.1.1944 7.12.1943
tesi che la designazione della nave sia sta- Data del completamento 22.2.1943 23.5.1943 11.6.1944 16.4.1944
ta direttamente imposta ai militari da Tru-
man, nativo del Missouri, ma non quella Dislocamento standard ufficiale tonn. 45.000
assai più logica ed ovvia, concernente cioè Dislocamento standard effettivo tonn. 48.500
il fatto che la Missouri era allora la nave Dislocamento a pieno carico tonn. 57.460 (lowa e New Jersey)
ammiraglia della flotta del Pacifico e. tonn. 57.216 (Missouri e Wisconsin)
Lunghezza massima m 270,6
Larghezza massima m 33
Immersione massima m 11

Armamento
Nove pezzi da 406/50 in tre torri trinate; 20 da 127/38 antiaerei e antinave in
torrette binate; 60-64 (lowa e New Jersey) 80 (Missouri e Wisconsin) da 40 mm
in impianti quadrupli; 49-60 da 20 mm; due catapulte; quattro idrovolanti sosti-
tuiti nel 1950-1951 da due elicotteri. Dal 1950 la lowa e la Wisconsin furono
dotate di proietti da 406 mm con testate nucleari della potenza pari alle bombe
di Hiroshima e Nagasaki.

Protezione
Cintura corazzata da 310 mm al galleggiamento che si estendeva a coprire tutta
la carena decrescendo fino a 40 mm.
Protezione orizzontale dello spessore complessivo di 355 mm così suddiviso:
ponte di coperta 38 mm, primo posto corazzato 121 + 19 mm, paratia orizzontale
paraschegge 16 mm. secondo ponte corazzato 142 + 19 mm.
Protezione subacquea costituita dalla suddetta corazza esterna di 40 mm, da
quattro continue paratie longitudinali corazzate dello spessore di 20 mm ciascuna
e da triplo fondo.
Sopra, la scena della resa giapponese ri- Protezione della timoneria: locale corazzato poppiero racchiudente gli organi di
presa dal vertice del torrione della • Mis- comando con spessore laterale di 343 mm, pareti anteriore e posteriore di
souri *; sotto, il generale giapponese Ume- 280 mm, soffitto di 158 mm.
zu appone la firma sul protocollo di resa: Protezione delle torri delle artiglierie principali: frontale 432 + 64 mm, cielo
sono la 9.04 del 2 settembre 1945. A si- 241 mm, lati 184 mm, barbette 439-280 mm.
nistra, il generale Mac Arthur. Torrette dell'artiglieria secondaria protette da 25 mm di corazza.
Protezione della torre di comando: 445 mm.

Apparato motore
Quattro turbine Westinghouse (lowa e Missouri General Electric) agenti su quat-
tro assi, otto caldaie Babcock, 212.000 HP, velocità 33 nodi (raggiunte in ope-
razione velocità dell'ordine dei 35 nodi), due timoni paralleli. Dotazione di com-
bustibile 7.073-7.251 tonn, autonomia 15.000 miglia a 12 nodi.

Equipaggio
In tempo di guerra 2.753-2.978 uomini.

Colorazione
All'inizio grigio piuttosto scuro, poi nel 1944 lowa e Missouri mimetizzate.

storia MODELLISMO 11
I modelli delle navi da battaglia " lowa "
di Luca Valerio

1" e confezioni di n a v i da battaglia ame-


• ricane più f a c i l m e n t e reperibili in I t a -
lia sono quelle delle case Monogram e Re-
veli. Escludiamo ovviamente da questa bre-
ve panoramica i modelli in scala 1 : 1200.
realizzati in plastica o in leghe metallichc.
che in genere si acquistano già m o n t a t i .
Per quanto riguarda le navi da battaglia
della classe lowa, la d i s p o n i b i l i t à di kit è
la seguente:
- Monogram:
New jersey (numero di catalogo 3001);
Missouri (numero di catalogo 3000);
WisL-onsin (numero di catalogo 3006).
- Rcvell:
lowa (numero di catalogo H-369);
Wisconsin (numero di cat. H-352);
New jersey (numero di cat. H-349);
Missouri (numero di cai. H-300).
Come si vede tutte le unità sono rap-
presentate e non c'è altro che l'imbarazzo
della scelta. Qualche osservazione sulle sca-
le e sul tipo dei kit mi sembra invece ne-
cessaria.
Le tre confezioni della Monogram appar-
tengono ad una serie che si distingue per
non avere una scala precisa; tutti i model-
li relativi, i n f a t t i , dalla fregata lanciamissi-
li Halsey alla portaerei America (entrambe
u n i t à modernissime), così come l'incrocia-
tore Chicago. la corazzata Tirpit: e, appun-
to, le u n i t à della classe lowa, sono l u n g h i
circa 41 centimetri. Per le u n i t à della clas- pezzo, mentre le torri dei cannoni sono
se lowa. lunghe 270,6 metri, ciò significa movibili.
che si t r a i l a di scala circa I : 676. Ovvia- Il gruppo di modelli della Rcvell. che
mente, essendo le tre u n i t à di identiehe comprende l'intera classe lowa, è invece
dimensioni, il problema della lunghezza co- realizzato in scala 1 : 535, il che significa
stante dei modelli non si pone. una lunghezza delle singole navi di circa
Da notare che la costruzione della torre 50 centimetri e mezzo. Ne risulta un mag-
centrale è assai semplificala, in un solo giore dettaglio nei particolari.

Una splendida immagine delle torri prodiere della corazzata • Missouri » mentre bat-
tono le coste nord-coreane, al principio degli • anni cinquanta •. Si notino le torri dei
pezzi controaerei in posizione di « allarme *, pronte ad aprire il fuoco contro eventuali
incursori avversar!.
Le confezioni delle navi classe • lowa •:
dall'alto le Monogram - Missouri •, • New
Jersey • e * Wisconsìn »; poi le Pevell
• New Jersey • e • Wisconsin •.
Personalmente consiglio due modelli:
l'uno è quello della Missouri, il giorno del-
l'armistizio col Giappone. Tenere presente,
però, che le figure umane sul ponte van-
no « eseguile » nelle seguenti dimensioni:
2.5 millimetri di altezza per le navi della
Monogram in scala I : 676. e 3 millimetri
per le navi della Revell in scala 1 : 535;
ovviamente si tratterà di dipingere con un
pennello soitilissimo qualche barretta di
sprue in modo da simulare gli schieramen-
ti di ufficiali che assistevano alla cerimo-
nia (vedi foto dell'articolo alle pagine pre-
cedenti). L'altro modello è quello della
New /erscv, epoca del conflitto in Vici-
Nam (1968-1969).

storia MODELLISMO
La scomparsa di Ernst Ziadel progettista della "Zia lo"
di Air Press e Antonio Martinez

¥ 'ingegner Lrnst Zindel è morlo a Bonn


^ in questi giorni. E' noto per essere sta-
to il progettista di uno degli aerei più fa-
mosi di ogni tempo: il robusto trimotore
In.52 clic gli equipaggi, in nome della
sua leggendaria a f f i d a b i l i t à nonostante le
modeste prestazioni e l'aspetto arcaicizzan-
te, chiamavano affettuosamente « Tante
In », zia Junkurs. Zindel diresse l'ufficio
tecnico della (unkers dal 1927, sviluppan-
do in vari progetti la tecnica — allora di
avanguardia — avviata dal profcssor Ugo
lunkcrs nelle strutture metalliche a sbalzo
con rivestimento lavorante in lamiera on-
dulata, che fece scuola nel mondo (vi si
ispirò il nostro ingegner Gabrielli, il famo-
so creatore dei caccia G della Fiat); la tec- In alto, uno dei primi esemplari del trimotore Ju.52 (la * zìa Ju "i in linea con la com-
nica delle lamiere ondulate fu largamente pagnia di bandiera tedesca Lufthansa: il servizio commerciale fu cominciato tra il 1932
ed il 1933. Sotto, una immagine del gigantesco quadrimotore G.38, della Junkers, pure
copiata in Giappone e nell'Unione Sovie- progettato da Zindel. I passeggeri trovavano posto nello spessore delle ali, come si
tica, dove la (unkers collaborava con le vede dai finestrini (collezione Falessi).
industrie locali. Tra i progetti dell'ingegne-
re tedesco particolarmente famoso fu il
C.38, gigantesco quadrimotore da traspor-
to con l'ala di tale spessore da contenere
il carico pagante: i due esemplari costruiti
erano ancora operativi nel 1939 e furono
utilizzati dalla Luftwaffe.
Ma l'aeroplano più importante di Zin-
del fu certo lo /o. 52, apparso nel 1932 co-
me monomotore e trasformato in trimoto-
re a partire dal nono esemplare. Fino al
1939 ne furono costruiti 200. di cui 78
per la Lufthansa, che si diffusero in ogni
parte del mondo, anche in versione idro,
partecipando pure ad azioni belliche; ne
esisteva infatti una variante da bombarda-
mento che fu il primo bombardiere della ed in quelle francesi Amiot (queste ne esemplari: quello conservato al Museo
Luftwaffe nella sua rinascita clandestina. produssero 321, più altri 85 dopo la 11 scientifico di Monaco, in Germania, è del
Una ventina di fu.52 costituì il primo con- guerra mondiale, per l'aviazione francese); tipo costruito in Francia. Ce n'è un altro,
tingente omogeneo dell'aviazione franchista il totale salì a 4.835 macchine, cifra che in circolazione, che ogni tanto vola anco-
I durante la guerra di Spagna, fornendo un per gli aerei da trasporto sarebbe stata ra, che appartiene al gruppo dei 170 esem-
contributo determinante alla prima fase superata solo dal CAI, variante militare plari costruiti in Spagna dalla CASA; un
delle operazioni con il ponte aereo che del OC.3; durante la guerra gli /u.52 ope- altro ancora, nella variante bombardiere,
portò le forze di Franco dal Marocco alla rarono su tutti i fronti, sia come trasporto sembra sia ancora a Bogotà, in Colombia.
Spagna e quindi operando come bombar- e come traino alianti che per compiti spe- I n f i n e non vi perdete la riedizione del film
diere. Dal 1939 al 1944 ne furono costruiti ciali (scuola di navigazione, brillamento Dove osano le aquile, in circolazione di
molti altri esemplari, sia nelle fabbriche mine magnetiche, ecc.), continuando a ser- nuovo, che mostra delle splendide sequenze
tedesche che in quelle ungheresi PIRT 26 vire nelle più avverse condizioni in cui a colori di uno /u.52 mimetico in volo tra
gli aerei moderni non potevano operare. le montagne bavaresi. Sequenze lunghe e
Dopo la guerra continuò le operazioni com- interessanti, realizzate con uno degli aerei
merciali in vari paesi, Inghilterra compre- svizzeri.
sa; in Africa c'erano ancora /u.52 in atti-
vità di volo nel 1968. Le aviazioni militari I principali modelli dello Ju.52
francese e spagnola l'hanno impiegato sino
a pochi anni addietro, e quella svizzera ne C'è, naturalmente, la « stampata » del-
ha tuttora tre in esercizio. In Italia la l ' A i r f i x in scala 1 : 72 (numero di catalo-
compagnia Ala Littoria ne impiegò 5 sulle go 05008-9) che contiene anche i galleg-
linee commerciali, ma il maggior impiego gianti per la variante idro, e le decalco-
fu fatto, per quanto riguardava il servizio manie Luftwaffe e Swissair; più recente, il
commerciale, dalla Lufthansa, che ne ave- bel kit dell'ltalaerei, anch'esso in scala
va in servizio 110 già nel 1936 e. sembra 1 : 72, che può essere realizzato sia nella
incredibile a dirsi, dall'Air France, che lo variante ambulanza che in quella per la
impiegò nell'immediato dopoguerra, utiliz- neve con sci (numero di catalogo 102). Pe-
L'immagine di uno Ju.52 della Luftwaffe zando la variante costruita in Francia e rò la Italaerei ha anche approntato la va-
in volo lungo le coste libìche durante l'ul- denominata AAC. 1; l'Air France, a parti- riante classica (numero di catalogo 101),
timo conflitto mondiale. Del trimotore fu-
rono costruiti in tutto 4.835 esemplari, re dal 1945, arrivò ad avere in linea un sempre in scala 1 : 72, che può essere co-
compresi quelli approntati nette fabbriche massimo di ben 85 trimotori Ju! struita anche nella versione idro.
francesi, ungheresi e spagnole. In giro per il mondo ne esistono alcuni

Storia MODELLISMO 13
Go.244: L'aliante coi motori
di Giorgio Bignozzi

O sul numero HI O di Storia Modellismo


è apparso l'articolo sull'aliante tedesco
Gotha 242: con questo secondo articolo,
dedicato alla variante motorizzata dell'aliun-
te, che prese il nome di Gotha 244, com-
pletiamo lo studio su questo interessantis-
simo aeromobile del quale esiste il model-
lo, della Italaerei, in entrambe le varianti.
In questo numero sono anche le tavole a
colori delle due versioni.
A bbiamo visto nel fascicolo precedente
•'"^che il Go.242 fu l'aliante da carico più
usato nella 2" guerra mondiale. Nulla di
strano, quindi, se proprio con questa mac-
china ogni innovazione concepibile nel set-
tore del « trasporto d'assalto » vide appli-
cazione, sperimentale o consacrata nell'im-
piego operativo; e tra queste non poteva
mancare l'applicazione di motori per svin-
colare più o meno interamente il velivolo
dalle servitù del traino.
Questa esigenza fu sentita da tutte le
nazioni che utilizzarono alianti da traspor- Una bellissima immagine di un Gotha 244 in volo. La foto permette di verzicare i det-
to. Gl'inglesi motorizzarono il loro grande tagli delle superfici inferiori e soprattutto la disposizione dei codici di identificazione
« Hamilcar » e gli americani fecero altret- sulle ali e sulla parte posteriore della fusoliera.
tanto con lo Waco « Hadrian », realizzazio-
ni rimaste entrambe allo stadio sperimen- le con il CastelMauboussin CM.10 convcr- diventato l'esamotore Me.323, e col Go.244.
tale; in Italia si pensava di montare un tito nel CM.tOO: nell'URSS, lo Scerbakhov edizione a motore del Go.242.
motore radiale sul muso de\\'AL.I2P e do- Sce-2 sembra sia nato come aliante e suc- Inizialmente, per quest'ultimo, si pensa-
po la guerra l'Ambrosini propose il P.5I2, cessivamente motorizzato. Solo in Germa- va soprattutto a renderlo autonomo nei
ossia lo stesso aliante munito di due mo- nia l'aliante motorizzato trovò effettiva e voli di ritorno dai campi avanzati (od oc-
tori, come i francesi fecero effettivamen- notevole diffusione: col gigantesco Me.)2l cupati in territorio nemico), sia per libe-
rare il terreno consentendo l'arrivo di altri
velivoli, sia perché in molti casi questo
poteva non prestarsi al decollo a traino.
L'idea maggiormente seguita per questa
esigenza fu quella di una motorizzazione
temporanea: portarsi dietro qualche moto-
re da applicare agli alianti da evacuare. Si
studiò, pertanto, un « gruppo di potenza »
autosufficiente (motore ed elica, uccesso-
ri, serbatoio del lubrificante e paratia pa-
rafiamma) che si potesse applicare al mu-
so dell'aliante con la massima rapidità,
semplicemente avvitando quattro bulloni e
collegando l'impianto d'alimentazione ad un
serbatoio di carburante da 215,6 litri che
veniva sistemato nel vano di eurico. Per
questa soluzione si era scelto il motore
del Fi.156 «Stordì», l'Argus As./OC ad 8
cilindri a V rovesciato, raffreddato ad aria,
da 240 CV: potenza sufficiente per l'alian-
te scarico, e con abbastanza carburante per
tornare alla base.
Contemporaneamente però si erano stu-
diate molte altre soluzioni, ed anche al-
cune di motorizzazione permanente; e fu
una di queste u l t i m e , alla fine, a venire
accettata dagli organi tecnici del Rcictis-
lujtfahrtministeriunt. Riguardava l'installa-
zione di due motori radiali nella gamma di
potenza tra i 500 e gli 800 CV. da instal-
lare in corrispondenza dei travi di coda;
motori di questa classe potevano essere
repenti in q u a n t i t à senza interferire con
Nella foto in alto, un Gotha Go.244 B-2; qui sopra un altro Go.244 8-1 visto posterior- la produzione dei motori necessari per i
mente, col portellone alzato per far meglio rilevare gli interni del vano di carico. velivoli della linea operativa, grazie anche

14 storia MODELLISMO
La versione motorizzata Go.244 B-1
dell'aliante Go.242

i i l h i disponibilità delle officine francesi paggiare la maggioranza dei Go.244, come questi velivoli (Go.244V), i travi di coda
nella zonn occupata e di ingenti quantita- era stato chiamato il Go.242 a motore. Di- conservavano le dimensioni originali e per-
t i v i di motori sovietici catturati. versi esemplari ebbero però gli altri tipi tanto i montanti obliqui sorreggenti le se-
All'inizio dell'estate 1941, pertanto, la di motore, generalmente con eliche lignee miali gli passavano sotto, ad una certa
Cìothaer Waggonfabrik iniziò la conversio- a passo fìsso. distanza, e piccoli montanti rompitratta li
ne di alcuni f!o.242H dotandoli di motori La conversione era estremamente sempli- univano al ventre dei travi. Delle fabbri-
di vurj[o tipo: motori tedeschi come il ce: i travi di coda venivano prolungati in che impegnate nella produzione dell'alian-
IIMW H2Z, da 800 CV. russi prevalente- avanti, oltre il bordo d'entrata dell'ala, per te Cotha (oltre alla casa madre, la Hartwig
menti; del tipo Svetsov M-25,4 da 700 CV, sostenere i castelli motori e per costituire di Sonneburg e gli stabilimenti di Bude vice
ed i francesi Gnome-Rliòne I4M 4/5 (os- gli alloggiamenti per i serbatoi del carbu- in Cecoslovacchia della Gothaer Waggon-
sia con rotazione in sensi opposti per il rante. I prototipi iniziarono le prove nel fabrik) fu quella cecoslovacca a vedersi as-
4 e per il 5). Questi ultimi, generalmen- tardo 1941: erano conversioni di Go.242B-l. segnare il compito di convenire dei Go.242
te eon elicile Rutivr tripala metalliche a la prima versione con carrello a ruote per- in Go.244; ne realizzò I 3 > . in varianti cor-
passo variabile anche se non mancarono manenti, con le ruote principali applicate rispondenti a quelle degli alianti convcr-
casi di eliche quadripala in legno u passo sull'assale collegante le barre di torsione titi: si ebbero perciò dei Go.244tt-l. K-2.
(isso furono preferiti, andando ad equi- originariamente previste per i pattini: in fi-3. H-4 e H-T. dato che per l'aereo a mo-

storia MODELLISMO 15
Una bella immagine del bimotore Co-
tha Go.244 B-1 realizzato dal modellista
Lino Mastrangelo con II « kit • della Ita-
laerei. Questa confezione offre la possibi-
lità di approntare sia la versione aliante
che quella motorizzata, e contiene anche
una vetturetta • Kùbelwagen •; la scala è
la classica 1: 72.

questa possibilità scompariva a meno che


il velivolo non fosse scarico.
Le carenze della formula risultarono
ben presto evidenti quando il Go.244 fu
immesso in reparto. L'aereo era stato as-
segnato a due K.Gr.z.b.V. (Kamppfgruppen
zur besonderen Vervendungen: Gruppi da
battaglia per compiti speciali, come erano
denominati i reparti da trasporto e lancio
paracadutisti, montati su fu.52): il 104°
ed il 106°, operanti prevalentemente sul
fronte orientale, che passarono sul nuovo
velivolo nel marzo 1942. A novembre di
quell'anno il K.Gr.z.b.V. 104 cambiò di
macchina, passando sul Me.323 « Gigant »,
tore si era scelta ovviamente la versione 174 unità, più forse i prototipi: comunque, ma già da diversi mesi l'altro Grappe ave-
con carrello a ruote; ricordiamo che dal meno di 200 esemplari. va lasciato il Go.244 per tornare sui vec-
H-2 in poi il carrello principale era ad am- D'altro canto, come si è visto a pro- chi ma efficientissimi trimotori lunkers!
mortizzatori a lunga corsa, indipendenti. posito del Go.242, l'andamento degli eventi Entrambi i reparti versarono i loro Go.244
Tutte queste macchine si distinguevano dai bellici aveva accentuato sempre più l'im- alle scuole della specialità trasporto truppe
Go.244V (Versuchs: esperimenti) per i tra- piego degli alianti da trasporto alle attivi- avioportate ed a piccoli nuclei di colle-
vi di coda resi più profondi nel tratto cor- tà di rifornimento ai reparti avanzati, o in gamento, dove finì la carriera del poco
rispondente alla corda alare, cosicché era- località di difficile accesso od assediate, fortunato modello a motore del Go.242.
no attraversati dai montanti dell'ala. anziché a quelle originariamente concepite
Dopo i 133 velivoli ottenuti per trasfor- come primarie, ossia di aviosbarco in ope-
mazione di alianti, la fabbrica di Budevice razioni d'invasione. Pertanto i motori appli- Per documentarsi meglio
passò alla produzione propriamente detta cati alla cellula d'un aliante da carico non Tra le tonti bibliogralichc, particolarmente
quelle più ricche di immagini utili per l'accura-
del Co.244lì. ma dopo averne consegnati servivano per riportare indietro il velivolo ta realizzazione di modelli, segnaliamo:
39 la interruppe (nell'ottobre 1942) in quan- più o meno scarico dalle missioni, bensì The Warplanes of ihe Third Reiclt, di William
to la macchina si era dimostrata inferiore per viaggi da effettuarsi col massimo cari- Grcen, ed. McDonald;
Lu/twaf/e Camoii/lage & MarkinRS (voi. 2°), di
co consentito; ed era proprio questo che J. R. Smith f J. D. Gallaspy, ed. Kookaburra;
la modesta potenza dei motori adottati Luftwaffe Handbuuk 1939-1945, di Alfred Price,
non permetteva. ediz. lan Allan:
Codici sui Go.242 e 244 In effetti, la scarsa potenza installata Liiftwaffe in World War II di U. Feist e R. Fran-
cillon, Aero Pictorials 1;
Non tutti i codici apparsi su questi veli- non consentiva di operare efficacemente La Luftflotte italiana, di Nino Arena, Edizioni
nelle difficili condizioni dell'impiego asse- Aeronautiche Italiane:
voli sono noti, e molti lo sono solo parzial-
gnato a questa classe di velivoli: oggi gli Dora Kurfiisi imd role dreizehn, di Karl Ries Jr.,
mente; abbiamo comunque elencati quelli Verlag Dieter Hoffman;
accertati, che possono essere di valido aiu- STOL da trasporto tattico sono infatti Germati Aircrafi Markitigs, di K. A. Merrick,
to ai modellisti. macchine di potenza più che esuberante, ediz. lan Allan;
mentre il Go.244 poteva appena reggersi Sharkmouth 1916-1945. di Richard Ward, Aircam
Aviation Series N. S3 voi. 1;
Go.242: DL + DV; DQ + AQ; GO + EL; in volo sulla forza dei suoi piccoli mo-
Luftwaffe: colour schemes and tnarkings 1939-45,
KE + OC; KM + IO; RD + TV (codice por- tori e se uno di essi si arrestava anche Aircam Aviation Serie!» N. SS voi. 2,
lato anche da un Go.244, forse rimasto do-
po la conversione a motore di un Go.242);
SR + BE: TD + IN (su un A-I usato nel
1942 per esperimenti con razzi di decollo
Walter Rl-202bl; TD-IU; VA + MV (sul NOTE SULLA COLORAZIONE
fianco destro: su quello sinistro era VA +
AV): VC + OI; VM + AV (sul fianco sini- Gli alianti operativi della Luftwaffe presentavano sensibili differenze rispetto
stro: su quello destro. VA + MV). a quelle codificate per gli aerei a motore.
Le superfici superiori erano quasi sempre verniciate nei due toni standard sta-
Go.244: KD + XS; NE + ZC; NE + ZD; biliti poco prima dell'inizio della M guerra mondiale, ma risultava meno rigido il
NE + ZE; NE + ZX; NE + ZY: NE + ZZ; rispetto dello schema « splinter » (zone a bordi segmentati rettilinei) e l'applica-
zione di questi colori si fermava più in alto rispetto alla norma: sui fianchi il colore
RD + TS; RD + TV (codice portato anche era generalmente Io stesso delle superfici inferiori (quasi esclusivamente lo Hell-
da un Go.242. v.l: RH + GL: TD + IR; blau 65), spesso « sporcato » con chiazzature in grigio o, più spesso, nei due toni
TD + IW: TD + IZ: TE + U1; TK + EV: usati per le superfici superiori: chiazze piccole e fittissime — di solito solo nella
VC + FV; VC + OR. parte alta dei fianchi, come nel profilo a colori n. 1 — o più grandi e rade su
tutta l'altezza delle fiancate di fusoliera e dei travi di coda.
Le « Hackenkreuz » (svastiche) erano normalmente assai più piccole e meno
vistose che sugli aerei a motore. Le « Balkenkreuz » erano anch'esse più piccole
alle aspettative nell'impiego; peranto, solo della norma, talvolta (specie sugli alianti DFS.230) piccolissime; in molti casi
altri due Go.244li vennero prodotti prima erano addirittura assenti sul dorso dell'ala, e non di rado anche sul ventre, mentre
di tornare alla costruzione dell'aliante, che in fusoliera venivano sovente duplicate.
tutto sommato rispondeva meglio alle esi- Nei codici scritti sui fianchi era frequente l'uso di cifre insieme alle lettere, o
genze dei trasporti in aree carenti d'infra- addirittura in sostituzione di queste, e più raro ancora che sugli aerei a motore il
strutture. A conti fatti, dunque, i Go.244 rispetto della norma che voleva la terza lettera nel colore corrispondente alla
realizzati, tra conversioni e velivoli co- Staffel di appartenenza.
struiti ex-novo. non dovrebbero superare le

16 storia MODELLISMO
G0.242A-1,
fronte orientale

Go.242A-1. Africa settentrionale

Distintivo della II Staf-


fe! dello Schlepp-Grup-
pe 4, scudo rosso. Era
bianco per la I Staffe!,
giallo per la II, blu per
la IV.

Go.242A-1, fronte orien-


tale con chiazzatura
bianca lavabile inver-
nale; le macchie appa-
Go.2428 1 catturato dagli Alleati rivano anche sui fian-
chi.

Go.242B-2 ultimo periodo bellico

Distintivo (applicato
sui fianchi della prua,
sotto la finestra centra-
le di quelle laterali del-
l'abitacolo) di un Go.
242 del comando di
gruppo
Una variante mal conosciuta
del famoso S.79: I'S.79 bis o S.79III o S.579
di Nino Arena

inni t u l l e le aviazioni che parteciparono


" ul 2° conflitto mondiale, nessuna rag-
giunse come hi Regia Aeronautica italiana.
u nostro giudizio, una posizione così pre-
m i n e n t e , d i f f u s a e generalizzata nella spe-
cialità aerosiluranti, per numero di repar-
ti d'impiego, melodi tattici appresi e risul-
t a t i o l t c n u l i . Un assieme di elementi po-
s i t i v i che onorano t u t t i coloro che hanno
contribuito a questi r i s u l t a t i e la memoria
dei moltissimi aviatori che nella specialità
sono caduti in b a t t a g l i a .
Cìli aspetti negativi, che giustamente è
anche doveroso enunciare, sono però in
gran parte legati ali 'utilizza/ione del ma-
teriale di volo a v u t o a disposizione, cer-
tamente inadeguato e i n a d a t t o a svolgere
un ruolo offensivo nel siluramento aereo
che ogni elementare criterio di buon senso
avrebbe sconsigliato, delegando tale com-
pito ad altro velivolo più congeniale del
trimotore SM.79. che rappresentò, per tutta
la durata della guerra, il velivolo siluran-
te standard dell'aviazione italiana.
In effetti VSM.79 fu l'unico aerosiluran-
te trimotore impiegato in guerra; di peso
superiore alle IO tonnellate, con equipag-
gio di 5-b persone e velocità non superio-
re ui 400 k m / h , gli si contrapponevano
per la stessa specialità acrei più agili, più In alto, un esemplare post-bellico dell'S.79 • sprint • denominato più correttamente
veloci, meglio armati, spesso monomotori, S.79 III o S.79 bis: la denominazione originariamente proposta era quella di S.579 (5 per
mono/biposti, cui era devoluto il compi- le cinque varianti fondamentali introdotte, tra cui l'allungamento di 60 centimetri della
to di attaccare col siluro le navi nemiche tusoliera. Alla scala 1 : 72, nella quale è disponibile I'S.79 normale, tale allungamento
impiegando e utilizzando proficuamente: ve- corrisponde a 8,3 mm). Nel dopoguerra il 579 tu impiegato per il servizio trasporti
gestito dall'aeronautica militare. Qui sopra, un normale S.79 in volo di guerra con siluro.
locità e maneggevolezza, conservando inol-
Ire una residua maggiore capacità difensi-
va autonoma per opporsi validamente agli di velocità, motore da 1850 HP e auto- e maldestro tentativo di scalzarlo dal suo
attacchi di caccia imbarcati o di base a nomia di oltre 3000 km. primato affiancandogli il confratello S1AI
terra. Una serie di prerogative d'impiego Il più potente motore italiano non supe- SM.84, ma i risultati tecnici e operativi
che sfortunatamente il trimotore italiano rava i 1000 HP e quelli del 79 in partico- furono oltremodo deludenti e VSM.84 pas-
non possedeva se non in misura modesta. lare, oscillavano fra i 750 e gli 860 HP. sò rapidamente dalle officine di produzio-
Perché d u n q u e venne scelto VSM.79 per Escludendo quindi la disponibilità di mo- ne ai campi di demolizione, senza ricevere,
la specialità siluranti? La risposta è sem- nomotori, la scelta venne indirizzata verso come nelle tradizioni aeronautiche italia-
plice, quasi lapalissiana: nell'arsenale nu- i plurimotori di cui esisteva più ampia ne, neanche un nomignolo affettuoso o
tritissimo di esemplari volanti della R.A. possibilità, anche se prevalse l'orientamen- ufficiale. Ebbe solo un insolito primato
non c'era altro di meglio! I n f a t t i , analiz- to dello Stato maggiore verso i trimotori come plurimotore, poiché la sua vita me-
zando nei dettagli la logica risposta di cui dopo aver scartato per incapacità operati- dia non durò più di 14 mesi prima di ve-
sopra, nella vastissima gamma di aeropla- va BR.20 e Cani. 1007. Rimanevano in liz- nire inviato inesorabilmente alla radiazio-
ni presenti nell'aviazione italiana, forse fin za i SIAI-SM.81 e 79 e fra i due la scelta ne per congenita incapacità come aerosi-
troppi, non esisteva un velivolo monomo- non poteva che cadere logicamente sul più lurante e .bombardiere.
tore che rispondesse ai requisiti richiesti prestante 79. Costruito fra il 1940-1942 in 310 esem-
per un aerosilurante: robustezza struttura- plari delle versioni normale e bis, rappre-
le, monomotore con propulsore di elevata sentò un sintomatico esempio di insuffi-
L'SM.79 aerosilurante cienza progettuale in contrasto con altri
potenza, biposto, veloce, maneggevole, con
notevole autonomia, buone qualità di vo- La carriera dello « Sparviero » come ae- brillanti velivoli SIAI dello stesso pro-
lo, discretamente armato, in grado di as- rosilurante fu lunga e incontrastata. Il gettista, un inutile sperpero di danaro e
solverc"lunghe missioni di sorveglianza sul brillante trimotore aveva una splendida tra- tempo prezioso, un dispendioso spreco di
mare portandosi dietro un siluro da 900 kg. dizione di records. di primati conquistati, indispensabili materiali strategici.
Tanto per citare alcuni esempi pratici non di positivi impieghi operativi in Spagna Ancora una volta il dominio del 79,
fu mai prodotto un monomotore tipo ed aveva una congeniale predisposizione peraltro neanche scalfito dalla breve appa-
« Ari'ngt'r ». con propulsore da 1700 HP naturale ad assolvere ruoli diversi. Sareb- rizione de\\'SM.84, rimase incontrastato. Ci
e 2000 kra di autonomia, velocità superio- be riuscito certamente anche nella nuova furono altri tentativi col C0.373 bimotore,
re ai 440 k m / h , buon armamento e tre specialità d'impiego in cui si guadagnò con un esemplare di Cani.1015, col mono-
persone d'equipaggio; oppure il giapponese in breve fama ed allori, nonché rispetto motore Re.2002. col nuovo Cani.1018, l'u-
i' 'l'ciizini » H6N2 con i suoi 480 km/h e considerazione del nemico. Ci fu un solo nico forse più promettente per qualità tee-

storia MODELLISMO 19
km su quella normale dello « Sparviero »,
ottenuta senza alterare peraltro le carat-
teristiche di stabilità, maneggevolezza e di
comportamento del velivolo, potevano con-
siderarsi positive e promettenti per ulte-
riori miglioramenti e le « modifiche Hau-
dazzi » non rimasero inutilizzate poiché
nel 1943 la DGCA mise allo studio una
serie di ulteriori modifiche migliorative per
il 79 silurante e nel contempo ordinò la
trasformazione tecnica di IO esemplari
destinati ad una missione di attacco a Gi-
hiltcrra.
l.e modifiche vennero dapprima a t t u a l e
su un velivolo campione e comprendevano
i seguenti lavori:
sostituzione dei motori A l l a 126 RC.
34 da 750 IIP con i più potenti Alfa 128
RC.18 da 860 HI', con un complessivo
incremento positivo di potenza di 330 HP
ed una maggiore velocità supplementare
oscillante sui 50 km o r a f i ;
eliminazione definitiva della gondola
Nella fotografia di questo 579 si distin-
guono nettamente gli scarichi modificati
con il lungo scappamento esterno. Nella
fotografia a lato, un particolare del dorso
dell'aereo visto posteriormente e della
tinteggiatura della parte posteriore delle
eliche.

niche e costruttive. Ma insuccessi tecnici


prima e vicissitudini di guerra poi non
portarono ad alcun concreto risultato.
Nel 1942 iniziò però anche per lo «Spar-
viero » il fatale declino tecnico e opera-
tivo. I rapporti dei piloti degli aerosilu-
ranti in quel periodo, denunciavano un
impressionante aumento di attacchi di cac-
cia nemici imbarcati su portaerei, un no-
tevole incremento di fuoco contraereo, un
più doloroso e continuo stillicidio di per-
dite di equipaggi.
Era necessario correre ai ripari!
Si avvertì la necessità di ottenere una
maggiore velocità, una più ampia autono-
mia, una migliore difesa del velivolo a del velivolo non strettamente importanti, di puntamento che offriva maggiore resi-
maggiore distanza, più efficaci strumenti riduzione del personale da 6 a 5 uomini, stenza all'avanzamento ed introduzione del
di offesa. 11 tempo delle improvvisazioni eliminazione di corazze dorsali e della mi- dispositivo di superpotenza De Luca ( +
tecniche e dell'arrangiamento « italico » do- tragliatrice in depressione. La differenza di 200) per iniezioni di etile nei cilindri e
vevano considerarsi superate dalla nuova peso di tali eliminazioni venne compensa- accrescimento della potenza in ottani dagli
realtà del momento. ta con l'installazione di un serbatoio sup- 87 normali ai 98:
Tutti questi elementi turono le cause plementare in fusoliera collocato nel vano
sistemazione di un dispositivo di si-
concomitanti che provocarono l'inizio del- bombiero, serbatoio tratto da un HR.20 e
curezza ideato dal capitano del C A R I Per-
l'obsolescenza tecnica e operativa dell'SM. con capacità di It 700 che portava a li-
rareri per iniettare CO/2 nel serbatoio
79, e, in attesa che venisse deliberato il tri 4.020 il totale di carburante con un
supplementare di fusoliera ed evitare in
nuovo e più adatto bimotore Cani. 1018 si- sovraccarico accettabile di kg 250 ( 1 ) .
tal modo pericoli di esplosione. allorché
lurante, fu necessario provvedere a modi- La prova di autonomia compiuta dallo
vuotato il serbatoio dal carburante, un
ficare il vecchio 79. stesso Buscaglia coadiuvato dal capitano
eventuale proiettile colpendolo provocasse
Faggioni e con l'assistenza tecnica di Bau-
lo scoppio dei residui gas contcntui.
dazzi. comportò un volo di km 2.900 du-
Inizia l'evoluzione tecnica del- rato 9 ore e 45' alla media orario di
I'SM.79 Bis I primi IO SM.79 modificati col « siste-
km/h 270. All'attcrraggio il residuo car- ma Baudazzi » vennero dotati di stilizza-
La necessità di rinnovare il 79. avverti- burante avrebbe permesso ancora 60' di tore De Luca anche per i motori Alfa 126
ta sensibilmente presso i reparti d'impiego, volo portando quindi il totale dei km a mentre il velivolo campione con motori
venne patrocinata calorosamente dal mag- 3.100. Un risultato accettabile e positivo Alfa 128 (differenza complessiva di peso
giore Buscaglia comandante del 132° Grup- che avrebbe consentito di raggiungere obiet- rispetto al 126 di kg 75) veniva consegna-
po Autonomo Aerosiluranti, il quale su sug- t i v i posti nel Mediterraneo e a lunga di- to alle officine Reggiane prima ed all'AUSA
gerimento del tenente del C A R I (Genio stanza dalle basi italiane. Si pensò subito successivamente, cui erano state assegnate
Aeronautico. Ruolo Ingegneri) Carlo Bau- a Gibilterra! commesse produttive rispettivamente per
dazzi, fece modificare presso la SRAM di L'aumento dell'autonomia di circa 1000 30 esemplari di SM.7<i/Ris (MM.25366/
Catania un esemplare in carico alla 281a 25B5) e per 20 velivoli (MM.45500/45'519).
Sqd., attuando le seguenti variazioni: eli- (1) Cl'r. « Un S.79 a lart>o ra^io » di F. Gher- Contemporaneamente veniva dato l'ordine
minazione della ormai inutile gondola di go e A. Emiliani « AEREI » 4/1978 - « Storia de- di modificare nella versione bis il maggior
gli aerosiluranti italiani », C. Unia Ed. Bi/./.arri,
puntamento e altri accessori e particolari Roma. numero di SM.79 normali.

20 storia MODELLISMO
Il 19 giugno una formazione di aero-
siluranti con i nuovi velivoli SM.79/liis
tentava una missione su Cibilterra, ma so-
lo 2 trimotori riuscivuno a raggiungere la
piazzaforte inglese e a lanciare i siluri.
Un unico velivolo pilotato dal capitano Ci-
micchi rientrava alla base, mentre il 79
del capitano Faggioni era costretto ad at-
terrare in Spagna per mancanza di carbu-
rante. Dall'esito della missione risulta evi-
dente che l'autonomia non era ancora suf-
ficiente a consentire un accettabile margi-
ne di sicurezza e l'Ispettorato Aerosiluran-
ti mise allo studio altre modifiche per ov-
viare all'inconveniente.
Fermo restando l'installazione standard
del dispositivo De Luca dimostratosi mol-
to utile in particolari situazioni: decolli
difficili, motivi di emergenza, aumento
della velocità d'attacco, rotta di scampo,
attacchi di caccia nemici, ecc., si consi-
gliò di non superare oltre i 30' la messa
in funzione dell'etilizzatore per non affa-
ticare eccessivamente i motori. Con l'in-
stallazione dei nuovi motori Alfa 128 si
raggiunsero velocità nell'ordine dei 475 Altra vista da vicino, che mostra molti dettagli, del sistema di scarichi del motore
km/h, velocità questa di tutto rispetto, centrale e di sinistra. Notare anche l'arma da 20 mm in posizione fissa (o • in caccia •)
che poneva il trimotore S1AI in posizione e le nuove ogive.
di primo piano fra tutti i velivoli similari.
Il peso complessivo che raggiunse l'SM.79/ SM.79 vennero demoliti nel nord Italia di Cascina Costa che trasformò 18 SM.79
Bis aumentò sino agli 11.500 kg con un per vetustà ed una ventina di esemplari ri- e la Caproni/Vizzola che ne modificò un
incremento superiore di 1.000 kg rispetto masti in Italia vennero recuperati dal per- numero uguale. Complessivamente il nu-
al velivolo con motori Alfa 126 compen- sonale dell'ANR. Nella R.A. cobelligerante mero dei trimotori SM.79/#/s dell'ANR
sato però da una maggiore disponibilità affluirono invece 34 trimotori delle versio- assommò a 85-90 velivoli. Le trasformazio-
di potenza motrice. Alla data dell'armisti- ni normale e bis, che vennero assegnati ni durarono dai mesi di febbraio sino a
zio le officine Reggiane avevano quasi al Raggruppamento Trasporti ed alla squa- settembre 1944 e comportarono una spesa
ultimata la scric dei 30 velivoli della ver- driglia Trasporto Personalità e addestra- per circa 80 milioni che comprendeva mo-
sione Bis mentre l'AUSA si trovava circa mento del Comando Unità Acrea. difiche strutturali, motori, strumentazione,
a metà produzione. Nel contempo circa All'inizio del 1944 i piloti italiani del- armamento.
200 SM.79 erano stati trasformati da di- l'ANR si recarono in Germania e trasfe- L'impresa di rilievo compiuta dai trimo-
verse officine aeronautiche nella versione rirono nuovamente in Italia oltre 80 SM.79 tori siluranti del Gruppo Autonomo AS
Bis. La Luftwaffe s'impadronì di circa 170 che vennero inviati alle officine aeronau- « Buscaglia » (poi Faggioni), fu l'attacco a
trimotori SM.79 in gran parte trasportati tiche per la trasformazione in versione Gibilterra compiuto il 2 giugno 1944 da
in Germania sui campi di Hcxegrund/Go- bis e accantonati sugli aeroporti di Ver- IO SM.79/BÌS, nove dei quali riuscirono
tenhafen e Sehongau am/Leck e sull'aero- giate e Malpensa. Ne beneficiarono la S I A I , finalmente a raggiungere la base inglese
porto danese dì Falster. Un centinaio di che trasformò circa 40 esemplari. l'Agusta e a lanciare i siluri. Come si era arrivati
a questo risultato?
Anzitutto è bene precisare che l'Ispet-
torato AS dell'ANR aveva ritenuta oppor-
tuno applicare molti dei suggerimenti ap-
provati all'inizio del 1943 dallo SM/RA e
fatti propri dalla DGCA. ma, nell'allesti-
mento dei velivoli d e l l ' A N R , si era tenuto
conto anche di altri aspetti migliorativi
che merita far conoscere.

L'SM.79/Bis dell'A.N.R.
L'aspetto finale e completo della versio-
ne bis dello « Sparviero », si manifestò in
forma generalizzata durante la RSI, allor-
ché il 95% di tutti i trimotori S I A I in
carico all'ANR vennero trasformati nella
nuova versione, su indicazioni fornite dal
Servizio Tecnico Aeromobili (ex DGCA)
che aveva elaborato 5 modifiche fonda-
mentali:
I) Cellula - Allungamento della fuso-
liera mediante resezione nella zona centra-
le e inserimento di un tronco supplemen-
tare lungo cm 60 fra le ordinate n. 10 e
13 di fusoliera.
Altri dettagli del 579: si notano l'arma da 20 mm dorsale e, in primo piano a destra, 2) Motori - Applicazione di mozzi af-
un'arma laterale. Notare anche il sistema d'attacco del siluro. fusolati per gli assi delle eliche tipo P.W.;

storia MODELLISMO 21
Utilisbima anche la girobussola con cor-
rettore automatico di rotta che alleviava
ai piloti il controllo costante della rotta,
molto utile anche l'interfonico per le co-
municazioni interne e fra velivoli e veli-
voli della stessa formazione con un raggio
d'azione di 3-4 km. Il volo su Gibilterra
ebbe una durata complessiva di 10 ore,
ai limiti quindi dell'autonomia massima dcl-
\'SM.79/IHs. Per l'occasione gli aerei era-
no stati privati di 3 delle 4 mitragliere e
avevano volato col motore centrale spento
durante il volo di rientro per risparmiare
carburante. Indubbiamente una buona di-
mostrazione di capacità organizzativa con
favorevoli risultati conseguiti sotto il pro-
filo operativo e tecnico, nonché di nuove
conferme sulla nuova formula adottata e
sulla utilità delle trasformazioni eseguite.
Alla fine del conflitto 85 trimotori SM.79
fra normali e bis in carico all'ANR erano
andati perduti per incidenti e cause di
guerra e ciò che rimaneva dei trimotori
S I A I della RS1 era rappresentato da 23
esemplari quasi lutti della versione Bis.
trovati al nord in buone condizioni ed
assegnati al servizio dei Corrieri Aerei Mi-
litari della Regia Aeronautica. I trimotori
che operavano al sud avevano avuto una
diminuzione di 13 esemplari per incidenti
vari e radiazioni, ed alla fine del conflit-
to ne rimanevano in tutto 21 delle versio-
ni normali e bis. Complessivamente l'Ae-
In alto, una formazione di S.79 dell'aviazione nazionale repubblicana in volo. Sono ronautica italiana terminò il conflitto con
ancora dotati della gondola di puntamento sotto il ventre. Qui sopra, particolare di un un carico di 44 trimotori SM.79 di cui ol-
siluro appeso sotto un 579: notare la forma degli impennaggi distaccabili. tre il 50% provenienti dalla A N R . La mag-
gior parte di tali velivoli, selezionati i
applicazione di scarichi parafiamma pro- esterno con rubinetto automatico a pres- migliori per affidamento strutturale e con-
lungati per missioni notturne; installazio- sione. dizioni tecniche, venne ulteriormente tra-
ne del dispositivo ctilizzatore De Luca in sformata in velivoli passeggeri per il Ser-
forma standard; sostituzione delle eliche Le 5 modifiche della D.S.T. passate alle
vizio corrieri aerei militari, e rimase in
con altre munite di dispositivo per il p.v.v. ditte per le trasformazioni, divennero la
linea ancora per anni dimostrando la vali-
e disposizione delle pale a « bandiera ». specifica 5/79 e tale sigla ebbe fra l'altro
la proprietà di definire « tout court » il dità della formula e la spiccata persona-
3) Strumentazione - Installazione di lità di un aereo caro a tanti appassionati
nuovo « Sparviero » come SM.579, anche
girobussola tipo Salmoiraghi/Siemens con cultori dell'aviazione italiana.
se in realtà tale definizione non ebbe al-
correttore automatico di rotta; installazio-
cun fondamento ufficiale.
ne del Fu.G.IOI per i voli a bassa quota
Le numerose modifiche apportate permi- Note sulla colorazione
sul mare; sostituzione del RG.P.61 con
sero un aumento dell'autonomia da 2.300
altro modello P.63/N di maggiore sensi- L'SM.79/liis ebbe normalmente la tenu-
a 3.200 km pari a 12 ore di volo, un au-
bilità ed efficacia; sistemazione standard ta mimetica standard della R.S. con tona-
mento medio della velocità oraria a 450
dell'interfonico di bordo per comunicazio- lità in grigio verde oliva per le parti su-
km con punte fino a 475 km/h in partico-
ni fra l'equipaggio ed altri velivoli in for- periori delle ali e fusoliera e per le fian-
lari condizioni di stabilità e con serbatoio
mazione; sostituzione apparato R.T. con il cate della carlinga. 11 grigio azzurro chia-
supplementare esaurito considerando obiet-
modello A.315/RC., installazione antenna ro per le zone inferiori, la fascia bianca
tivamente che il quantitativo complessivo
a stilo (altezza m 1,20). in fusoliera (obliterata in alcuni casi e
di carburante superava i 5.500 litri; il peso
4) Armamento • Sostituzione dell'arma massimo del velivolo salì a kg 12.500 e per particolari reparti), insegne distintive
dorsale da 12,7 con altra cai. 20 con can- quello a vuoto a kg 7.700. Molto interes- numeriche di squadriglia dipinte in colo-
na di maggiore lunghezza, sostituzione di sante risultava l'applicazione del Fu.G.IOI re nero o bianco, colorazione bianco o in
tutte le armi cai. 7.7 con altre cai. 12,7 (radioaltimetro) un piccolo radar funzio- rosso per i velivoli. Alcuni reparti di AS
tutte munite di cuffia parafiamma e mani- nante sul principio Doppler o a battimen- ebbero la ripetizione del numero di velì-
cotto a fessure per raffreddamento canna. to, consistente in un trasmettitore installa- volo riportata sul bordo d'attacco alare o
Aumento della dotazione per ciascuna ar- to sotto l'ala sinistra e un ricevitore in sul tronco del motore centrale.
ma da 350 a 500 colpi. quella destra, collegati entrambi ad un Uguale colorazione ebbero i trimotori
5) Autonomia e volo • Installazione apparecchio misuratore di quota sistema- dell'ANR con naturalmente alcune diversi-
in fusoliera di un serbatoio supplementare to sulla plancia di comando. L'emissione tà nelle insegne di nazionalità (riquadro
in materiale plastico (neoprene) del tipo di un treno di onde direzionale colpiva in nero con due fasci neri stilizzati e con-
semapizzato per una capacità complessiva obliquamente la superficie del mare e cap- trapposti) dipinti sulle superfici superiori
di It 2.300 in sostituzione del serbatoio tato dal ricevitore forniva al pilota attra- e inferiori delle ali, due rettangoli ai lati
metallico da It 700. Sostituzione del ser- verso la lettura sull'indice graduato, la della fusoliera rappresentanti il tricolore
batoio lubrificante con altro di maggiore quota di sorvolo della superficie marina bordati con triangolini gialli per tre lati
capienza (kg 120), applicazione di dispo- (di norma 15-25 m) evitando in tal modo ed un'asta portabandiera. Altri due rettan-
sitivo di scarico rapido del serbatoio sup- l'intercettazione radar sfruttando il princi- goli con tricolore di dimensioni minori, era-
plementare mediante 2 bombole di azoto pio del raggio di curvatura della superfi- no applicati sulle facciate della deriva fis-
ad alta pressione (capacità It 10 per bom- cie terrestre nella cui zona d'ombra volava sa del timone direzionale. La fascia bian-
bola) munito di bocchettone di scarico il velivolo. (continua a pag. 34)

22 storia MODELLISMO
la celebre "TOPOUHO"
di Valerio Alfonzetti

¥ a Fiat 500, presentata nel 1936, fu la Dopo la guerra, nel 1948, venne presen-
prima vettura italiana destinata ad una tata la 500 B, con importanti modifiche,
vasta motorizzazione popolare. Le sue ca- soprattutto nel motore, la cui distribuzio-
ratteristiche erano infatti prettamente uti- ne era ora ad aste e bilancieri con valvole
litarie ed il suo prezzo era, nel 1936, di in testa; il rapporto di compressione era
8.900 lire, corrispondenti a circa un anno elevato a 6,4 I e la potenza passava a 16,5
di stipendio di un impiegato medio. La cv a 4400 giri/minuto che, con un peso di
vettura, per le sue minime dimensioni in 600 kg, spingevano la vettura fino a 95
confronto al resto delle vetture in produ- km/h. Per una migliore tenuta di strada
zione, fu subito soprannominata «Topoli- le carreggiate erano maggiorate ed i pneu-
no » e questo nome la accompagnò anche matici erano di maggiori dimensioni. Poche
negli anni successivi per le diverse va- invece le modifiche esteriori, limitantisi al
rianti uscite. tergicristallo a doppia racchetta e ad un
Studiata per la trazione anteriore, idea nuovo sistema di chiusura del cofano an-
poi accantonata per ragioni di costi, la teriore; come optional invece venivano of-
Topolino aveva caratteristiche tecniche ori- ferti i paraurti cromati ed un coperchio
ginalissime per l'epoca, quali il motore po- in lamiera verniciata per la ruota di scor-
sto a sbalzo in avanti sull'assale anteriore ta posteriore. All'interno un nuovo volan-
e le sospensioni a balestra trasversale; il te ed una nuova strumentazione oltre ad
radiatore era arretrato, all'altezza dell'as- una lampadina per rilluminazione interna,
sale. Il motore, nella prima versione, aveva incorporata nello specchietto retrovisore.
le valvole laterali comandate da un asse Con la 500 ti. alle tre versioni di carrozze-
a camme nel basamento; i cilindri erano ria già in produzione, si affiancò la inte-
quattro per 569 cc in totale; il rapporto ressante versione Giardiniera Belvedere a
di compressione era di 6,5: 1, la potenza quattro posti per uso promiscuo con porta
di 13 cv a 4000 giri/minuto, il cambio a 4 posteriore ad un battente e fiancate in le-
rapporti più retromarcia, i freni a coman- gno di frassino a vista con pannelli di ma-
do idraulico sulle quattro ruote, la lubri- sonite verniciata.
ficazione forzata con pompa ad ingranag- La Topolino Belvedere aveva il tetto
gi; la vettura raggiungeva la velocità mas- apribile in tela.
sima, in pianura, di 85 k m / h , il suo peso Delle 500 B furono costruiti 21.262 esem-
era di 585 kg. Nel 1938 furono apportate plari. Ricordiamo inoltre che la versione
le prime modifiche di carrozzeria: lo spec- berlina veniva costruita anche in Francia
chietto retrovisore interno fu spostato dal dalla Simca con il nome di Sinica « 5 » e
cruscotto al centro del bordo superiore fu la prima vettura costruita in assoluto
del parabrezza (soluzione universalmente dalla casa francese, che per molti anni
adottata poi su tutte le vetture moderne) ancora continuò a produrre vetture su li-
e le frecce indicatriei di direzione nonché cenza Fiat.
il fanalino rosso posteriore per l'avviso di Nel 1949 apparve la 500 C, che presenta Una breve storia della - Topolino» in que-
frenata, che prima erano montati a ri- la carrozzeria completamente ridisegnata ste immagini. Dall'alto: una 500 A trasfor-
chiesta, divennero di serie. sulla meccanica della B. I paraurti erano mabile: al centro, rara foto della 500 B da
La 500 A era prodotta in tre versioni costituiti da listelli in gomma, e solo co- competizione con le ruote a disco forato;
di carrozzeria: berlina, convertibile e fur- me optional vi erano quelli in acciaio cro- qui sopra, la 500 C I serie.
gone. Fu prodotta fino al '40 in 8.326 esem- mato; la ruota di scorta era sistemata in-
plari e dal '40 al '48 in 38.750. ternamente in apposito vano dietro la tar- Nel 1951 la Belvedere venne munita di
ga posteriore, ora in posizione centrale; i fiancate metalliche in bicolore che ripren-
Alcuni noti modelli della 500 C: nella fo-
fanali posteriori erano diventati due; era devano il disegno delle precedenti in le-
to a sinistra, la prima 500 C è della Lima,
la seconda della Mercury. Nella foto di montato in serie l'impianto di riscaldamen- gno; le frecce direzionali erano sulla fian-
destra la 500 A della DUGU e la 500C to interno. Le stesse modifiche furono ap- cata sotto il montate centrale. Dal 1951 in
della Brumm (da destra a sinistra). portate anche sulle altre versioni. poi i paraurti in acciaio cromato con ro-

storia MODELLISMO 23
telli apribili; quest'ultimo modello dovreb- anteriori ed aggiungendo le frecce sui
be essere ancora reperibile in qualche ne- montanti del parabrezza; è consigliabile
gozietto. anzi fare ambedue le modifiche su due
Della 500 furgoncino esiste il modello in modellini, ottenendo così le due versioni,
scala 1 : 43 della King, in varie divertenti '49 e '52, della vettura. Altra rifinitura
versioni pubblicitarie dell'epoca. necessaria al modello Brumm è la siste-
Della 500 B giardiniera c'è, sempre in mazione della calandra anteriore, che non
1 : 43, una riproduzione con il marchio troviamo affatto bella così completamen-
« MADO », distribuita da Zeppelin. te cromata: nella vettura originale era ver-
Della Topolino C abbiamo due riprodu- niciata nello stesso colore della carrozze-
zioni della Mercury in scala 1 : 40 ed in ria ed aveva soltanto tre modanature cro-
I : 87 risalenti agli anni '50. La più gran- mate longitudinali; le prese d'aria andran-
de aveva i paraurti cromati con rostri e no verniciate in nero opaco servendosi del-
rappresentava la versione 1949 berlinetta la punta di uno spillo. Inoltre i lampeg-
con l'optional dei paraurti, appunto, mon- giatori anteriori erano colore alluminio nel
tati. In scala 1 : 43 abbiamo anche, sem- supporto con il fanalino bianco opaco.
pre della stessa epoca, una riproduzione in Una interessante elaborazione del model-
lamierino ad opera della Lima, che pre- lo Brumm è la versione « Carabinieri » che
sentò, sempre in lamierino, anche una ri- vi proponiamo in fotografia; la conversio-
produzione in scala circa 1 : 25. Erano, que- ne è molto facile e si limita alla riverni-
ste della Lima, riproduzioni rozze nei par- ciatura in blu scuro della carrozzeria ed
ticolari, ma accettabili nella linea generale. in rosso fuoco dei cerehioni delle ruote,
La King ha riprodotto in 1 : 43 sia la oltre all'apposizione delle targhe anteriori
500 C berlina che la Giardinetta, ma dob- e posteriori « E.I. » a cinque cifre. La vet-
biamo dire che sono riproduzioni molto tura era usata dai Carabinieri sia per i
In alto, una 500 C giardiniera (o * giardi- al di sotto dello standard abituale della servizi logistici che per pattugliamenti. Il
netta •) prima serie. Qui sopra, la 500 C ditta romana. modello, una volta realizzato, si presenta
giardinetta ultima versione con i lampeg- Infine vi è il recente modello della molto bello ed interessante.
giatori sul parafango. Brumm, in scala I : 43, che sta riscuoten- Dal modello Brumm si può anche rea-
do grande successo in tutto il mondo. lizzare la versione furgoncino, servendosi
siri divennero di serie. Infine, ultima im- Si tratta di un ottimo modello anche di lamierino, stucco e das; ricordiamo che
portante modifica estetica apportata tra se riproduce una vettura senza paraurti la linea del furgone era identica a quella
il 1951 ed il 1952, fu la sostituzione del- cromati e con i lampeggiatori sul parafan- della Giardiniera, dalla quale differiva sol-
le frecce con i lampeggiatori, posti sui go, che non ci risulta con certezza essere tanto per la mancanza di finestrini e per la
parafanghi anteriori; conscguentemente le mai stata prodotta. porta posteriore a due battenti anziché uno
luci di posizione furono incorporate in ta- Si può comunque rimediare aggiungen- soltanto. Il tetto del furgoncino aveva
li lampeggiatori. La produzione della To- do i paraurti, costruendoli in lamierino o la parte centrale in tela scura.
polino cessò nel 1954, mentre la Topolino con il das, oppure limando i lampeggiatori
Belvedere metallica fu prodotta fino alla fi-
ne del 1955, rimpianta poi da moltissimi
affezionati che la richiesero ancora per mol-
ti anni, non soddisfatti dalla nuova e più
moderna 600 a motore posteriore.

I modelli della Topolino e le pos-


sibili elaborazioni
Non molti i modelli della Topolino pro-
dotti, e pochissimi quelli tuttora reperibili
sul mercato.
Cominciamo dalla 500 A: è stata ripro-
dotta qualche anno fa dalla DUGU in sca-
la 1 : 43 nella versione trasformabile, sia
« aperta » che « chiusa »; la versione « aper-
ta » aveva la calandra nera nella parte cen-
trale, modifica consigliabile anche sull'al-
tra versione apparsa precedentemente. Il Caleidoscopio di im-
magini: in quella picco-
modello della Dugu, che si presentava ido- la, in alto, una 500 B
neo ad interessanti elaborazioni, è presso- giardiniera in legno; a
ché introvabile ed ha raggiunto elevate destra, sempre in alto,
quotazioni sul mercato « borsistico ». Altro la prima 500 costruita
modello della 500 A fu prodotto dalla Ri- in Francia dalla Simca
varossi alla fine degli anni '40, ma si trat- e denominata • Simca
tava di un modello molto rozzo, sempre cinq », cioè 5 cavalli
(ma ne aveva in real-
in scala i : 43, in un sol pezzo di plastica tà 3). Qui a lato, la
stampata monocolore. La Simca 5 è stata trasformazione di cui
invece riprodotta dalla Dinky Toys Fran- parla l'autore dell'arti-
ce in scala I : 50 circa, ed è anche questo colo: la variante 500 C
un pezzo piuttosto raro; ne esistono co- dei Carabinieri ottenì-
munque, come del modello Dugu, alcune bile dal modello distri-
« repliche » nel mercato degli « speciali » buito dalla Brumm. In
reperibili nei negozi specializzati. Un altro questa variante milita-
rizzata la carrozzeria
modello della Simca 5, in scala 1 : 43, fu era blu scuro ed i cer-
presentato una decina di anni fa dalla ehioni delle ruote ros-
Norev, in plastica e con cofano e spor- so fuoco.

24 storia MODELLISMO
I dinky toys 1951-1964
di Valerio Alfonzetti

¥l periodo che esamineremo in questo nu-


mero, è molto importante nella storia del-
la Dinky e degli automodclli in generale.
In questi anni, oltre ad affermarsi le ripro-
duzioni di vetture da turismo, i modelli
in scala 1 ; 43 diventano sempre più sofi-
sticati, venendo dotati di vetri in plexiglass
ai finestrini, sospensioni alle ruote, ruote
sterzanti, particolari apribili, ed altre pic-
cole rifiniture che rendono più appetibili,
soprattutto al pubblico infantile, tali ripro-
duzioni.

1958
E' un'annata ricca di novità, soprattut-
to fra le riproduzioni di autovetture. Fra

ne, grigio-marrone o grigio-rosso; tutti que-


sti modelli erano muniti di vetri in plexi-
glass e la De Solo fu dotata negli anni se-
guenti anche di sospensioni a molla ed
interni. Concludono la serie delle vetture
uscite dalla casa madre nell'annata due
bellissime riproduzioni di altrettanto bel-
le vetture sportive: la Porsche 356 A (182)
in color crema o azzurro, e la A.C. Aceca
coupé (167) in bicolore grigio-rosso o cre-
ma-rosso; ambo i modelli avevano, come
tutti da ora in poi, i finestrini con vetri in
plexiglass. Da notare per tutti i modelli
usciti in questa annata, che erano dotati
di ruote a forma di cupola verniciate in
uno dei colori della carrozzeria, mentre ver-
ranno tutti dotati negli anni seguenti di
ruote cromate simili a quelle dei modelli
con sospensioni; è questo l'unico criterio
Nella fotografia in alto, i primi due modelli Dinky Toys con le ruote sterzanti: a sini-
stra la Jaguar 3,4 litri, a destra la Fiat 1800 familiare. Qui sopra, altre tre vetture utile per riconoscere gli esemplari del '58
dell'epoca descritta: una Austin A 30, una Porsche 356 A e la popolarissima Fiat 600. dalle ristampe degli anni successivi.
Dalla consorella francese escono la Ma-
serati Sport 2000 (505-22A) un bellissimo
queste, la prima, il n. 176, Austin A105, dì catalogo era il 183. Con le stesse ca- modello in colore rosso corsa con parabrez-
era il primo modello Dinky provvisto di ratteristiche apparve la Austin A30, uti- za in plexiglass e figura del pilota in tuta
vetri in plexiglass ed era disponibile in litaria inglese progenitrice della M i n i , di- bianca; le ruote erano del tipo bombato
tre versioni di colorazione, una in colore sponibile in azzurro o senape. Pare comun- ed in metallo argentato come tutti i mo-
grigio con una banda rossa sulle fiancate, que, a detta di alcuni, che la Fiat 600 sia delli Dinky France dell'epoca. Inoltre la
la seconda in grigio con il tetto e la banda in seguito uscita con pneumatici in gomma Peugeot 403 Familiare (24F/525) e la Mer-
sulla fiancata rossi, la terza in color crema e ruote in metallo, ma a detta di altri, la cedes 190 SL Coupé (24H/526) in colore
con banda blu. Da questo modello anche cosa non è affatto vera. Fanno seguito due azzurro o rosso la prima e bianco con tet-
un'altra importante novità: l'introduzione berline medie inglesi, la Sumbeam Rapier to nero la seconda; ambedue senza vetri
di pneumatici con battistrada scolpito, an- (166) berlina a due porte, un bel modello ai finestrini, ne vennero dotati nel 1960-
ziché liscio, in colore bianco o nero, che (con vetri) in colore blu-giallo o crema- 61. Inoltre abbiamo una Citroen 2 CV Four-
saranno da questo momento, montati su tut- giallo, e l'Hillman Minx mod. '57 (n. 174) gonette in versione pompieri (25D/562).
ti i modelli in produzione. Il n. 239 ripro- in bicolore e con vetri. Segue ancora una Per quanto riguarda i veicoli militari ab-
duccva la Vanwall formula 1 con la quale serie di berline americane in scala un po' biamo dalla Francia il Carro AMX da 13
Stirling Moss colse molti dei suoi più fa- ridotta, intorno all'I : 45: Hudson Hornet tonnellate (80C/817", un camion Berliet
mosi successi nei G. P. di quegli anni. (175), Packard Clipper (180), disponibili la Tout Terrain (80D/818) ed un obice ABS
Seguì la Nash Rambler (173) giardinetta prima in giallo-grigio o rosso-crema, la da 155 mm (80F/819). Dalla G.B. l'Auto-
statunitens'e, con finestrini in plexiglass e seconda in marrone-rosa o arancio-grigio; botte Militare Austin A 4 ruote motrici
disponibile in tre colorazioni: azzurro o gri- la Studebaker President (179) in giallo (643).
gio con banda rossa sulla fiancata, o rosa con un pannello in blu nella parte poste- Dalla Francia anche un rullo compresso-
con banda blu. Interessante per noi la riore delle fiancate o azzurra con pannel- re stradale Richier in colore giallo (90A/
Fiat 600 mod. '57, un modello ben ripro- lo blu; la Studebaker Golden Hawk cou- 830).
dotto ma povero nei particolari, mancando pé (169) in verde con il cofano posterio- Passiamo ai veicoli industriali presenta-
i vetri ed essendo le sue ruote in un solo re in marrone o marrone con cofano ros- ti dalla Dinky inglese: un'autoscala dei pom-
pezzo di plastica grigio scuro; era dispo- so; conclude la serie di vetture statuniten- pieri Supertoys (956) apr la serie; segue
nibile in rosso o grigio medio, il numero si la De Solo Fireflitc (192) in blu-marro- l'autobotte Leyland Octopus a 4 assi in

storia MODELLISMO 25
1960
E' l'anno dello sterzo: questo accessorio
apparve infatti su due modelli, uno ingle
se ed uno francese: rispettivamente la
laguar 3,4 litri berlina e la Fiat 1800 Fami-
liare modelli dotati anche di arredamento
interno in plastica; il sistema sterzante
funzionava agendo sul modello con pres-
sione sul lato verso il quale si intendeva
farlo sterzare; la laguar 3,4 era disponibi-
le in grigio, la Fiat 1800 in giallo con tetto
nero o azzurro/blu ed aveva il numero
548 di catalogo. Ma veniamo alle altre no-
vità dell'anno, numerose soprattutto dalla
Francia: la Renault Floride coupé (543) in
colore oro metallizzato, e la De Solo Diplo-
mai (545) in aragosta col tetto nero, am-
bedue con sospensioni. Poi la Punhurd PL17
prima versione, in colore azzurro o rosso,
Un folto gruppo di modelli: si scorgono e riconoscono una Polis Royce. la Dodge Royal con sospensioni ed arredamento interno
Sedan, un minibus Atlas e la Volkswagen elaborata Karmann-Ghia. (una seconda versione di questo modello
apparve nel 1962 e differiva dal primo per
versione « Esso » (943). Un grosso auto- del modello prodotto in Gran Bretagna. le portiere ad apertura controvento anziché
carro porta-auto con rimorchio (984 e 985) ma con ruote diverse e privo di sospen- a farfalla, per i lampeggiatori laterali e
precede una nuova serie degli autocarri Guy sioni, disponibile in rosso con il tetto ne- le luci di posizione anteriori); il numero
(431, 432 e 433) che hanno ora una cabi- ro. La versione taxi della Simca Ariane di catalogo era il 547. Abbiamo poi due
na di nuovo disegni, modello Warrior. (24 ZT/542) nel caratteristico colore per modelli con sterzo, sospensioni ed arreda-
Fra le Dublo in scala HO. infine, la con il tetto rosso precede un interessantis- mento interno: la Chrysler Saratoga (550)
Ford Prefect (061), la Singer Roadster simo modello per noi, la Fiat 1200 Gran in rosa con decorazioni in bianco o azzur-
(062) ed un van Commer (063). Luce berlina (531) disponibile in grigio ro/nero, e la Borgward Isabella TS coupé
metllizzato con tetto bianco o l'inverso: in colore verde chiaro o rosso (549). Dal-
inoltre abbiamo la Simca Aronde P.60 (544) l'Inghilterra una Plymouth Plaza Taxi (265)
1959 in rosso con tetto bianco e banda argen- giallo-rossa, una De Solo Fireflite della
to sulla fiancata, la Lincoln Premiere, splen- Polizia americana (258), ambedue con in-
E' l'anno dell'introduzione delle sospen-
dida vettura americana, disponibile in ver- terni e sospensioni e una Humber Huwk
sioni sui modelli Dinky inglesi; si trattava
de metallizzato con tetto verde scuro o della Polizia britannica (256) in colore ne-
di un sistema che. mediante una lamina
bianco panna con tetto grigio metallizzato ro con sospensioni, interni e due police-
metallica imperniata al centro del telaio
(532). I n f i n e una caravan (811). Per quan- men all'interno.
e di lunghezza pari al passo della vettura,
to riguarda i veicoli industriali il '59 ci Per i veicoli industriali abbiamo dalla
permetteva il funzionamento delle sospen-
porta dal Regno Unito tre veicoli della re- Francia un camioncino Renault Estafette
sioni indipendenti sui due assali. Il primo
te televisiva BBC, uno con una telecame- (56|) in colore arancio con tendone in pla-
modello ad esserne dotato fu la Triumph
ra girevole sul tetto, l'altro con radar stica verde, finestrini in plexiglas» e ruo-
Herald berlina, un simpatico modello in
montato su un estensore, il terzo un fur- ta di scorta nel cassone; il furgone Citroen
colore bianco ed azzurro o verde/bianco,
gone per generatori, tutti in colore verde 1200 KG in versione « Cibié » (551), l'au-
cui seguì una splendida Rolls Royce Silver
scuro, con le ruote ben riprodotte in colo- tocarro Berliet GBO Sahara (888) fra i mi-
(o S.) Wraith anch'essa munita di sospensio-
re grigio, e gli stemmi della BBC sulle litari insieme a un LMW « sweeper fla-
ni, con calandra e paraurti cromati, vernicia-
fiancate, numeri di catalogo 967. 968 e sher » (596), un Mercedes Unimog con
ta in due classiche tonalità di grigio. Ricor-
969; abbiamo poi una motrice Mighly Ali- telone (821), un carro leggero M3 (822).
diamo che da questo momento tutti i model-
tar con semirimorchio trasporto eliche per Dall'Inghilterra un grosso furgone Bedford
li Dinky sono dotati di un nuovo tipo di ruo-
navi (986); dalla Francia un autocarro con pubblicità « Pallet-|ekta » con ripiani
te in metallo cromato di forma concava. Ai
Berliet con container e tetto amovibile interni mobili mediante una manovella
due modelli accennati se ne aggiunsero de-
(34B), un Willeme con semirimorchio co- (930); un piccolo autobus Atlas (295) in
gli altri, non dotati però delle sospensio-
perto (36B/896) ed un Unic in versione azzurro col tetto grigio e, col numero 960
ni: la Singer Gazelle (168) nei colori mar-
Sahariana con semirimorchio per trasporto un autocarro con un miscelatore di cemen-
rone/crema o verde/grigio, e due ulte-
tubi da oleodotto (893). Per i veicoli mili- to. Fra i Dublo in scala HO un furgone
riori pezzi della serie di berline statuniten-
tari dalla Francia esce una |eep Hotckiss Volkswagen con decals « Hornby-Dublo »,
si ad iniziare dalla Dodge Royal sedan
Willys (816) una ambulanza Renault Car- un trattore Lansing-Bagnall (077) ed una
i(191) in colore giallo con banda marrone
rier (8f/820) e dalla Gran Bretagna un vei- Land Rover con rimorchio trasporto caval-
in coda alla fiancata o marrone scuro/mar-
colo trasporto missili con un missile Cor- li (073).
rone chiaro, la Plymouth Plaza in azzurro
poral lanciabile mediante un sistema di Inoltre una serie di stazioni di servizio
con tetto blu o senape/verde. Per finire con
molle (Supertoys 666). Segnaliamo inoltre Esso e Shell, uno scaffale porta gomme
le auto dall'Inghilterra vi sono la Humber
fra le Dublo inglesi un trattore Massey Dunlop, alcune figure di addetti alle sta-
Hawk berlina (165) in nero/verde o sena-
Ferguson, un autoarticolato Bedford (072), zioni di servizio anzidette. I n f i n e un moto-
pe/marrone scuro, e la Volkswagen Kar-
un furgone Morris del servizio postale (068) scafo Healey sport con relativo rimorchio
mann-Ghia coupé in verde con tetto cre-
ed un Austin taxi (067). per il trasporto su strada agganciabile a
ma o rosso/nero: ambedue i modelli ora
citati avevano le sospensioni. Dalla Fran- Infine segnaliamo un cartellone pubblici- tutte le Dinky in I : 42-43.
cia arrivarono invece la Alfa Romeo 1900 tario stradale in plastica della Dinky in-
SS Touring disponibile in azzurro o rosso glese (765) ed un Box pure in plastica 1961
chiaro (527/24|), la Simca Vedette Cham- con porta anteriore apribile mediante un
bord (24K/528) in colore rosso e crema, la tasto sul tetto con contemporanea uscita L'anno inizia con l'uscita in Inghilterra
A.C.M.A. Vespa 400 2CV (24L/529), popo- automatica della vettura contenutavi. della ALFA Romeo 1900 Super Sprint,
lare vetturetta progettata in Italia dalla Inoltre un set di veicoli (già presentati ristampa del modello prodotto in Francia,
Piaggio, disponibile in colore blu, la Volks- in precedenza singolarmente) di veicoli dei con l'aggiunta di sospensioni, sterzo ed in-
wagen Karmann-Ghia (24M/530), replica pompieri (957). terni; indi due lussuosi modelli con radia-

storia MODELLISMO
tore, paraurti e fari cromati: la Mercedes versione polizia canadese in colore blu con chingegno ed una pila che mettevano in
220 SE berlina e la Bentley S2 Cabriolet, portiere bianche e due poliziotti all'interno; funzione la luce intermittente blu sul tet-
ambedue con sterzo ed interni, la seconda successivamente apparve anche in versione to. Passiamo alle novità dalla Francia con
aveva anche il cruscotto in legno simula- polizia americana. Della polizia inglese in- la Renault 4L (518) con sterzo interni e
to. Due graziosi modelli della Mini fami- vece la Jaguar 3,4 litre in colore bianco con sospensioni, in colore grigio o aragosta; il
liare, con sterzo ed interni, la Morris Mini due policemen all'interno (195). La )aguar modello esce contemporaneamente alla au-
Traveller (197) in color crema o verde, e « E » type con hardtop nero su corpo vet- to vera. Segue la Sinica 1000 berlina (519)
la Austin Countryman (199) in azzurro tura rosso con interni crema, non fu un in colore rosso, con le stesse fmiture dalla
differenti tra loro soltanto nella calandra. buon modello, essendo invero inferiore in Renault. Della Panhard PL 17 2) tipo ab-
Seguono, altri modelli con tutte le finitu- tutto alle riproduzioni della stessa vettura biamo già parlato in precedenza. La Ci-
rc, ormai diventate « obbligatorie »: la Ford presentate da altre case (ad es. la Tekno). troen Ami 6 è la prima Dinky france se
Anglia (155) molto piccola e sproporzio- Un divertente modello rappresenta la Re- con particolari apribili (cofano e vano ba-
nata, in colore grigio, la Rambler Cross nault Dauphinc Minicab cioè Minitaxi, in gagli) ed è davvero uno splendido model-
Country Station Wagon (197) con fmiture colore rosso con iscrizioni pubblicitarie sul- lo, come tutti, d'altronde i Dinky france-
cromate e portapacchi sul tetto, in colore le fiancate e sul tetto; il modello era privo si, notevolmente migliori di quelli inglesi,
giallo con tetto bianco; la Opel Kapitàn di sospensioni, interni e sterzo, ed era ri- in ogni caso. Abbiamo poi la Citroen 2 CV
berlina (177) ed il pick-up Chevrolet El prodotto sullo stampo dell'analogo modello modello '61. con un nuovo muso; una am-
Camino; la Austin Healey Sprite Mark II berlina della consorella francese. Segue la bulanza Citroen 1D 19 con porta posterio-
in colore rosso con interno giallo, molto Ford Consul Capri coupé in colore grigio re apribile e barella con paziente (556); la
ben riprodotta; la Volvo 122 S berlina con il tetto bianco, un ottimo modello in Ford Taunus 17 M (559) è un altro model-
(184) in colore rosso; l'auto della Polizia scala, però intorno all'I : 45, come anche lo perfetto, in colore bronzo metallizzato.
americana diventa nel '61 una Dodge Royal tutte le vetture nordamericane prodotte dal- Per i veicoli industriali escono dalla
e l'anno dopo diverrà una Ford Fairlane, la Dinky inglese, cosa della quale non si è Dinky inglese i tre veicoli per riprese
mentre sulla scatola sarà sempre rappre- mai ben capito il motivo reale, dato che televisive in versione A.B.C., nei colori gri-
sentata la originaria De Solo. Dalla Fran- la consorella francese non agiva nella stes- gio/blu con banda rossa della casa televi-
cia escono la Chevrolet Corvair (552) in sa maniera. Continuando troviamo un'am- siva, e per il resto uguali alle versioni
rosso o azzurro, la Peugeot 404 berlina bulanza statunitense Superior Criterion ba- BBC già in catalogo; il Muir-Hill 2/WL
(553) la Opel Rekord berlina mod. '60 in sata su un autotelaio Pontiac. con porta (437) era un carrello elevatore di colore
rosso/bianco o giallo/grigio, molto ben ri-
prodotta, uno dei più bei Dinky mai ap-
parsi; una Ford Thunderbird cabriolet '60
in un suggestivo colore bianco. Tutti que-
sti modelli avevano sterzo ed interni, men-
tre i pneumatici erano del tipo liscio. Per
i veicoli industriali dalla Francia due au-
tocarri Berliet Gak in versione cassone co-
perto e benna (584 e 585) ed un bellissi-
mo autocarro Citroen 55 trasporto latte,
con cabina arretrata, in colore bianco ed
azzurro (586) ed un trattore Berliet con
semirimorchio trasportante un trasformato-
re di elettricità; da notare che anche i vei-
coli industriali si giovavano delle finlture
come vetri in plexiglass, sospensioni ed in-
terni. Dalla Dinky inglese un autocarro
spazzaneve Guy giallo e nero (958) ispira-
to ad un veicolo canadese. Con il numero
949 Supertoys. uno scuolabus statunitense Una autovettura molto simpatica della quale le giovani generazioni non possono con-
Wayne in colore giallo carico, molto bello servare il ricordo, tu la Panhard, della quale sono qui riprodotti dalla Dinky Toys i
e finalmente in reale scala I : 42, con in- due tipi della PL 17.
terni e ruote ben riprodotti. Col numero
Superi. 948 un altro gigante americano, il posteriore apribile e barella con paziente; giallo funzionante mediante una manovel-
trattore MC Lean con semirimorchio; inol- numero di catalogo 263. La MGB spider la; col numero di catalogo 292 si presenta
tre due altri Supertoys, un Foden dumper (113) fu il primo esempio di collaborazione va l'autobus a due piani Leyland Atlan-
(959) ed un furgone trasporto cavalli da fra case produttrici di auto vere e di au- tean. in colore rosso e crema; la motrice
corsa giallo e grigio (979) con rampa di tomodelli, essendo usciti contemporanea- Mighty Antar con semirimorchio fu presen-
discesa laterale apribile. Fra gli accessori mente auto vera e modello; quest'ultimo tata in versione trasporto trasformatore e-
una Stazione-caserma dei pompieri con re- aveva una nuova « finltura », le portiere lettrico (908) e fu presentata anche una
lativo personale (954 e 008) usciti insieme apribili; il colore in cui era disponibile, il nuova confezione regalo militare contenen-
ad un nuovo autocarro con scala (259). In- beige chiaro. Abbiamo poi la Cadillac 62 te trattore trainante un obice da 7,2 (695)
di una serie di bidoni, barili, cassette, in (berlina (147) in azzurro metallizzato; la oltre ad un autocarro dei pompieri aero-
plastica, da usare come carico per autocar- (aguar MK 10 berlina, con cofano e vano portuale con luce blu funzionante sul tet-
ri. Conclude la novità dell'annata una nuo- bagagli apribili, in blu metalizzato, sfortu- to. Dalla Francia tre interessanti novità nel
va caravan (190) con sospensioni, riprodu- natamente preceduta dalla riproduzione campo dei militari: il carro leggero M 3
zione dell'interno e porta apribile, in colo- (migliore) della stessa vettura da parte del- con mitragliera (822), una cucina da cam-
re blu o crema. la Corgi Toys. La Rolls Royce Phantom V. po montata su ruote (823) ed un autocarro
splendido modello con particolari cromati, Brockway trasportante un ponte di barche
1962 in bicolore verde metallizzato e crema, pre- e due canotti pneumatici (884); il ponte era
senta un altro nuovo particolare: i vetri realmente costruibile.
Prima novità dell'anno dall'Inghilterra fu discendenti alle portiere; la Singer Vogue
la Ford Fairlane berlina, in colore verde berlina (145) in verde metalizzato, prece- 1963
chiaro, con sterzo, interni, sospensioni, finl- dette un'altra versione della Superior Cri-
ture comuni a tutte le Dinky presentate terion Ambulance differente dalla prima E1 un anno straordinariamente ricco di
in questo anno; numero di catalogo 148. per la mancanza degli interni e della porta novità, che comincio subito ad elencare.
La stessa vettura fu presentata anche in posteriore apribile, sostituite da un mar- Per le autovetture abbiamo, dall'Inghilterra

storia MODELLISMO 27
la Daimler V8 250 berlina, derivata dalla A sinistra, le tre versioni della Ford Cortina (l'ultima non era ancora apparsa nell'epoca
laguar 3,4, dalla quale differiva per la ca- descritta in questo articolo, e fu prodotta solo successivamente): a destra, un assor-
landra; disponibile in blu metallizzato, ave- timento di veicoli della Dinky France: dall'alto, un bus Mercedes, la Ferrari 250 GT,
va il numero di catalogo 146. Segue la la Simca 1500, la Fiat 600 D, la Flenault 8, la Ford Taunus 12 M, la BMW 1500, la
Opel Kadett.
Morris 1100 berlina con cofano apribile in
colore azzurro (140); la Volkswagen 1500
berlina aveva il cofano bagagliaio apribile to, dovendo essere verde scuro); questi mo- (25) ed un veicolo da soccorso con gru su
ed era verniciata in color avorio (144); la delli avevano in comune le seguenti carat- telaio Berliet (826).
Vauxall Victor Estate car, in colore giallo teristiche: sospensioni, cofano posteriore in
e con portellone posteriore apribile, appa- plastica ed amovibile con riproduzione 1964
re modello insignificante e poco gradevole (sommaria) del motore, parabrezza in ple-
(141). Interessante invece la Ford Cortina xiglass e figura del pilota con casco ed Primo modello di autovettura ad usci-
I serie (più tardi saranno riprodotte le due occhiali. re in Inghilterra è la Triumph Vitesse ber-
versioni successive) con sportelli apribili e Passiamo agli autoveicoli industriali. La lina (134), derivata dalla Herald, da cui
sedili anteriori ribaltabili, oltre alle con- Dinky inglese presenta un Continental Lu- differisce per il frontale a quattro fari;
suete altre finiture. Come è interessante la xury Coach (953) derivato dallo School era disponibile in colore metallizzato con
Triumph Spitfirc I tipo, in colore rosso, Bus Wayne, ma verniciato in verde chiaro fascia bianca laterale e non era munita di
con cofano apribile ed una donna al vo- con il tetto bianco. Col numero 436 un ruote sterzanti. Segui la BRM formula I
lante con cintura di sicurezza slacciabile; camioncino Ford Thames con compresso- (243) con le stesse caratteristiche degli al-
un bel modello di vettura statunitense, fi- re Alias Copco, in colore giallo, cui pote- tri modelli della nuova serie ed in colore
nalmente in scala I : 43, fu la Plymouth va essere abbinata una serie di personag- verde con il cofano (stranamente) giallo.
Fury Convertibile, con cofano apribile e gi raffiguranti operai al lavoro con mar- La Vauxall Viva berlina (136) con cofani
capottina amovibile; contemporaneamente telli pneumatici (OIO). apribili era disponibile in grigio con gli
all'auto vera fu presentato il modello della Fa seguito un autoarticolato composto da interni rossi. Abbiamo poi un interessan-
Triumph 2000 berlina, in colore grigio me- motrice Commer con semirimorchio color te riproduzione della Ford Consul Corsair
tallizzato con tetto bianco, con cofano an- argento (424); col n. 944 un autobotte su con cofano apribile, vetri discendenti e
teriore e posteriore apribile; infine, con le telaio Leyland Octopus nei colori « Shell- strass ai fari anteriori, in colore rosso
stesse caratteristiche, la Hillman Imp. in Bp ». L'autobus londinese A.E.C, a due pia- metallizzato.
colore verde metallizzato, e l'australiana ni modello '62 viene disponibile con pub- Indi una Morris Mini Van in versione
Holden Special Sedan, un bel modello con blicità « Corporation » o « Ribble » (292) A.A. con porte posteriori apribile e la
cofani apribili e gemme strass ai fari. Nu- era disponibile anche in colore verde con Vauxall Victor listate in versione autoam-
merosissime le riproduzioni di vetture ti- scritte « Corporation » (293). Dalla Francia bulanza. Il set da regalo n. 125 conteneva
rate fuori dalla Uinky francese: iniziamo abbiamo un bellissimo piccolo bus i.ler- la Ford Corsair ed il motoscafo Healey con
con la Ferrari 250 GT 2 + 2 P I N I N F A R I - cedes-Kenz in colore rosso con tetto bian- relativo rimorchio. Quindi abbiamo una ri-
NA. con cofani apribili, in blu metallizza- co (541), il furgoncino Citroen 2CV in produzione di un'auto d'epoca, sulla scia
to (515); segue, in contemporanea con l'au- versione postale (560) ed in versione (riser- del successo ottenuto dalle case italiane
to vera, la Renault 8 berlina in colore gial- vata al mercato dei Paesi Bassi) « Wagen (Rio e Dugu) in quel settore: si tratta
lo o aragosta; la Fiat 600 D (520) in co- Wacht ». Quindi il Renault Estafette tra- della Ford T (475) del 1915; il modello
lore rosso, è la versione '62 della popo- sporto vetri (564), un autocarro Berliet era in colore blu con ruote gialle, aveva
lare vettura; la Simca 1500 berlina, dispo- Gazelle (824), un Unic con semirimorchio particolari cromati color bronzo e due
nibile in colore azzurro ha cofani apribili cisterna « Air BP » aeroportuale (87), e due personaggi all'interno; comunque non era
e gemme strass al posto dei fari anteriori veicoli militari, l'anfibio statunitense D U K W un modello all'altezza degli italiani (cosi
e posteriori, una discutibile caratteristica
che avrà larga diffusione fra i riproduttori
di automodelli di tutto il mondo; la Merce-
des 300 SE coupé (533) era disponibile in
rosso con interno crema; la Ford Taunus
12 M 2 porte (apribili) (538) era un mo-
dello perfettissimo, così come la Opel Ka-
dett 1 serie, con vetri discendenti, in colore
verdino o rosso aragosta; infine la Citroen
ID 19 Break con porta posteriore apribi-
le (539) ed una Ford Taunus 17 M in teu-
tonica versione « Polizei ».
Frattanto la Casa madre inglese aveva
presentato i tre primi modelli di una nuova
serie di vetture di Formula I: la Ferrari
del 1961 (242) in colore rosso (naturalmen-
te), la Cooper in colore azzurro con due
Un altro gruppo di modelli della Dinky France: da sinistra in basso la Opel Fìekord,
fasce bianche lungo tutta la vettura, e la la Peugeot 404, la Chevrolet Corvair, la Ford Thunderbird, la Ford Taunus, la Simca 1000,
Lotus del '62 in colore verde chiaro (erra- la Renault 4 e, al centro, la Citroen AMI 6.
storia MODELLISMO 29
i 4 sportelli apribili, calotte in plastica tra- bus londinese a due piani completo di au-
sparente ai fari, calandra e paraurti croma- tista e bigliettaio; interessante l'autotelaio
ti e autista con due passeggeri all'interno; Leyland a 4 assi, con conducente, che rap-
era dipinto in rosso scuro metallizzato ed presentava il telaio completo di un auto-
è. con alcune modifiche, tuttora in catalo- carro in marcia verso lo stabilimento di
go. Altro modello « special featuring » fu un carrozziere per esservi allestito. Il più
la Rolls Royce Silver Cloud I I I coupé due bello di tutti comunque fu il Vega Major
porte, con cofano apribile in due parti, por- Luxury bus un bel modello in reale scala
tiere apribili, 4 strass anteriori e partico- I : 42, con quattro ruote anteriori sterzan-
lari cromati. Dalla Dinky francese escono ti, baule posteriore apribile e lampeggiatori
Altri due bellissimi modelli: il Luxury bus la Mercedes 230 SL roadster (514) con co- laterali funzionanti quando le ruote erano
Vega Ma/or e /'/ pullman Mercedes 600.
fani apribili ed hadtop amovibile, la Pan- sterzate ed il veicolo in movimento.
come i Corgi usciti contemporaneamente) hard 24 coupé (524) con vetri discendenti Fra i militari abbiamo un veicolo tra-
ed i n f a t t i la produzione durò ben poco e fari in plastica trasparente, la Peugeot sporto del missile Honest |ohn con relativa
tempo. Verso la fine dell'anno la stessa 404 Commerciale (525) con portellone po- rampa di lancio (665). Dalla Francia un
Ford T venne offerta anche in una buffa steriore apribile e strass, una splendida Ci- carro AMX con antenna per trasmissioni
versione natalizia con Babbo Natale a bor- troen DS 19 mod. '63 con cofani apribili (817), un autoblindo Panhard FL 10 (827),
do. Indi abbiamo la Lincoln Continental e strass ai fari, disponibile in colore sena- una Jeep Hotckiss Willys con razzi SS 10
con cofani apribili. il Morris Mini van in pe con il tetto grigio o bianco, e la Opel (828) ed un'altra con cannone controcarri
versione con altoparlanti sul tetto ed in co- Rekord mod. '63 berlina due porte, con da 106 (928), infine un carro AMX posa-
lore bianco, con scritte elettorali sulla fian- porte apribili, sedili reclinabili e strass ma ponti (883).
cata « Vote for Somebody », abbastanza buf- priva di sterzo (542). (/// - continuai •
fe! Verso la fine dell'anno furono presen- Fra i veicoli industriali abbiamo dalla
tati tre interessanti e bei modelli: la Ford Francia altre due versioni del Citroen 1200
Cortina mod. '65 in colore oro col tetto Kg. con decals « Glaces Cervais » oppure
bianco e con strass ai fari, che, rispetto « Baroclcm »; di quest'ultimo solo pochis- I precedenti articoli sulla storia
alla prima versione aveva differente la ca- simi esemplari furono posti in vendita. della Dinky Toys, e cioè;
landra; la grossa Mercedes 600 Pullmann Inoltre un autocarro trasporto birra Ber- / - Dalle origini al 1946
enorme modello che tuttavia rispettava be- liei lak. Dall'Inghilterra uscirono versioni II - Dal 1947 al 1957
ne la dimensione della vettura reale lunga del Bedford TK, uno autogrù, uno traspor- sono apparsi sui nn. B5 e B10.
ben 6,24 m; il modello aveva i cofani ed to carbone, l'altro tipper truck; un auto-

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30 storia MODELLISMO
11 Uniformi " del Ducato di Castro
di Piero Crociani - disegni di Massimo Brandani

/"" uardando una carta geografica della re- del ducato. More solito si continuò a non sassini erano legati se non direttamente a
^gionc che va da Viterbo al mare, ai pagare i debiti, cosa assai pericolosa visto Ranuccio certo all'ambiente della corte par-
confini con la Toscana, si notano alcuni che tra i creditori c'erano i Pamphili, alla mense e a metà aprile Innocenze X spe-
paesi nei quali ricorre il nome di Castro, cui famiglia apparteneva il nuovo papa In- diva le sue milizie contro il ducato asse-
come Ischia di Castro o Montalto di Ca- nocenze X. La situazione si andava dete- diando Castro il 19 giugno. I tentativi del
stro, ma se, incuriositi, si vuoi sapere co- riorando quando nel 1648, alla morte del duca di alleggerire la pressione pontificia
s'è Castro, se un nume, un monte o una vescovo di Castro, il papa ne nominava attaccando da Parma in direzione di Bo-
cittadina che per la sua importanza può il successore scegliendo il barnabito Cristo- logna fallirono miseramente e Castro, do-
distinguere quel Montalto e quell'Isehia da foro Ciarda, suscitando il risentimento del po oltre due mesi d'assedio, doveva arren-
altre con lo stesso nome esistenti in altre nuovo duca Ranuccio che desiderava fos- dersi il 2 settembre. Tornato il ducato nel-
parti d ' I t a l i a , la carta non ci fornisce al- se nominata persona di suo gradimento e l'ambito dei dominii della Chiesa, venne-
cuna informazione. E un perché c'è: la che proibì al Giarda di prender possesso ro evacuati gli a b i t a n t i e la città, che pu-
città di Castro non esiste più, è stata sman- della diocesi. Per ordine espresso del papa re oltre alle mura conservava chiese e pa-
tellata nel 1649, dopo la sua conquista, al il Giarda partiva ugualmente ma, il 19 lazzi opera anche del Sangallo e del Vigno-
termine di quella che si può ben definire marzo 1649, giunto nei pressi di Monte- la. venne rasa al suolo. Sulle rovine della
l ' u l t i m a delle guerre feudali. rosi incontrava due cavalieri « stravestiti città fu eretta una colonna con l'orgoglio-
Non era stato certo il primo paese d'Ita- t u t t i da capo a piedi di tela sangalla nera » sa iscrizione « Qui fu Castro », poi i secoli
lia ad esser distrutto e neppure fu l'ultimo, che gli scaricavano contro quattro colpi hanno completato l'opera di distruzione.
ma la singolare vicenda di cui fu per qual- di pistola ferendolo mortalmente. I due as- Dall'opera del Galeotti apprendiamo che
che anno al eentro, le due guerre che si
combatterono per sua eausa e il draco-
niano ordine di distruzione, impartito ad-
dirittura dal papa, meritano qualche rigo
che ne ricordi la storia. Inoltre l'appassio-
nata ricerca dello studioso viterbese Re-
nato Galeotti, autore de « II ducato di Ca-
stro e le sue milizie » e il « fiuto » del no-
stro collaboratore Mario Zannoni sempre
sulle tracce di ciò che riguarda Parma e
i suoi signori, dai Farnese ai Borbone, ci
hanno permesso di conoscere non dicia-
mo le uniformi, ma certo il modo di vesti-
re dei soldati coinvolti in quelle guerre. Il
ducato di Castro era stato eretto nel 1537
da papa Paolo III Farnese per il figlio
Pier Luigi contrastando con quella che era
stata fino ad allora la politica pontificia
che aveva mirato ad abbattere i varii si-
gnori che ancora per tutto il Quattrocento
detenevano buona parte del potere effettivo
negli Stati della Chiesa, specie nelle Mar-
che e nelle Romagne. Benefici e terre era-
no stati sempre largamente concessi ai pa-
renti dei papi, il famoso « nepotismo », ma
l'effettivo dominio di un territorio, per di
più confine, sia pure sotto forma d'inve-
stitura feudale, era un qualcosa di più.
di diverso che, alla lunga, poteva rappre-
sentare una fastidiosa spina nel fianco dei
domini della Chiesa.
Finché i Farnese mantennero buoni rap-
porti con Roma le cose andarono bene, ma
quando sul trono salirono personaggi bal-
zani di carattere e i debiti da loro con-
tratti — e garantiti dalle terre del duca-
to — raggiunsero cifre iperboliche, le cose
non potevano non volgere al peggio, spe-
cie per l'ostilità di due potenti famiglie
romane, i 'Barberini e i Pamphili, contro M.MiHW.Hi'78

i Farnese.
Così nel 1641 scoppiò la prima guerra Indicazioni per realizzare la tigura qui rappresentata, di un ufficiale. Cappello
marrone con piuma bianca e banda rossa alla base della cupola. Corazza di
di Castro e diecimila pontifici assediaro- metallo indossata su una giubba di pelle senza maniche, che fuoriesce dalla
no la città che cadeva dopo quasi due mesi parte inferiore e su una camicia a strisce bianche e brune. Sciarpa portata a
d'assedio. Non finiva però qui la guerra bandoliera, rossa o azzurra. Brache larghe rosse corte che terminano con cinque
perché Odoardo Farnese, appoggiato da Ve- strisce argentate, calze blu, stivali in cuoio naturale. Gualdrappa di cuoio, coprì-
nezia, Modena e Toscana 1644, stipulata la tonde rosse con guarnizioni di cuoio.
pace, non venne reintegrato nel possesso

storia MODELLISMO 31
nel ducato di Castro c'erano circa duemila ti alle guerre civili inglesi di quel periodo
uomini delle milizie, millecinquecento fan- - eccezion fatta per gli elmi).
ti e cinquecento cavalieri, sparsi a poche La fanteria, armata di lunghi fucili, fa
decine per ogni centro abitato. Questi mi- grande uso di cappelli scuri, dotati in ge-
liziotti prestavano servizio saltuario e ve- nere di piume bianche, di casacche di va-
stivano con casacche di vario colore, a se- rio colore lunghe fino al ginocchio, di cal-
conda del loro paese, nere, rosse, azzurre, zoni attillati, anch'essi di vario colore e di
gialle e paonazze. Accanto ai miliziotti, spe- stivali di cuoio naturale che arrivano a me-
cie in tempo di guerra, c'erano truppe d'or- tà stinco; un ufficiale è anche dotato di
dinanza, su base mercenaria, e così Castro una corazza di metallo bianco portata su
nel 1641 era difesa, ad esempio, da mille- una casacca di cuoio giallo ed è armato di
duecento soldati. Come in realtà vestissero spada e picca. Gli artiglieri che si intra-
i difensori di Castro, e anche i loro nemici, vedono sullo sfondo del quadro -hanno ca-
ci è però rivelato da un quadro, opera del
Courtois e del Maratta. raffigurante la
presa di Castro, eseguito subito dopo l'even-
to per casa Pamphili e conservato appun-
to nella galleria Doria Pamphili di Roma.
L'impressione che se ne ricava è che
non si può parlare d'uniforme, ciascuno
veste a suo modo e l'unica maniera per
distinguere amici da nemici è l'uso di
una sciarpa, rispettivamente azzurra per gli
assediati e rossa per i Pontifici, portata a
bandoliera o in vita, splendido esempio
di quello che gli Inglesi definiscono « field
sign ». Indicazioni dell'uniforme: berretto rosso
con guarnizioni di pelo nero, oppure cap-
Abiti ed armi usati a Castro non diffe-
pello nero nella variante a lato. Giubba
riscono da quelli usati in altre parti d'Eu- marrone con paramani azzurri. Sciarpa a
ropa in quegli stessi anni (e potranno così bandoliera rossa o azzurra, panciotto e
tornare u t i l i i « pezzi » dell'Airfix dedica- calzoni azzurri. Stivali in cuoio naturale.

QUADERNI D'APPUNTI A meno di un anno dal


a cura di A Viotti suo primo titolo « Le
uniformi libiche » la serie
« Quaderni di a p p u n t i »
LA CAVALLERIA ce ne propone un secon-
do assai allettante. Si trat-
DI LINEA DI MURA11808-15 ta della « Cavalleria di li-
nea di Murai » realizzato
dai nostri collaboratori Pie-
ro Crociani e Massimo
Brandani. Questo libro si
presenta con un aspetto
tipografico nettamente mi-
gliorato rispetto a quello
precedente e vi fa la sua
piacevole comparsa il co-
lore.
Nei diversi capitoli si
esaminano la vita, le bat- Indicazioni dei colori: il berretto è rosso,
taglie, le uniformi, le armi la giubba è interamente blu. La sciarpa a
e le bandiere dei quattro bandoliera era rossa o azzurra, il panciot-
reggimenti della cavalleria to e i calzoni rossi. Cinturone e stivali
di linea napoletana che si in cuoio naturale.
sono battuti in Spagna, in
Germania e nella campa- sacche di cuoio naturale senza maniche,
gna del 1815 contro gli portate su una camicia azzurra, calzoni ros-
Austriaci. Un capitolo è si e stivaletti giallastri. I costumi della ca-
poi dedicato ai quasi sco- valleria sono quelli che gli autori ci han-
nosciuti corpi della caval- no consegnato con maggiori dettagli, visto
leria « provinciale » che che il quadro ci offre, in primo piano, uno
Piero Crociani Massimo Brandani sembrano aver supplito scontro di cavalieri. Dai tipi ritratti sono
con la bellezza delle loro
uniformi all'esiguità dei loro organici. La materia è trattata in forma scorrevole, state ricavate le figure che accompagna-
con la consueta competenza, ed i disegni sono, al solito, nitidi e precisi. Per facili- no l'articolo, nelle quali c'è da rilevare
tare la diffusione fuori d'Italia le illustrazioni sono dotate di didascalie bilingui, in l'uso della corazza da parte degli ufficiali
italiano e in inglese. Chissà se, così facendo, all'estero si accorgeranno che ci siamo e una delle prime testimonianze di quello
anche noi... Chi non trovasse il volume in libreria o nei negozi specializzati può che sarebbe divenuto, in seguito, il ber-
richiederlo direttamente al direttore della collana: Andrea Viotti. Via di Santa rettone o la mitria. il copricapo, cioè, tipi-
Dorotea. 22 - 00153 Roma. co dei granieri e che q u i , al suo primo ap-
« L A CAVALLERIA DI LINEA DI M U R A I » parire, è una sorta di morbido berretto co-
di Piero Crociani - disegni di Massimo Brandani nico di stoffa rivestito tutt'intorno di pel-
« Quaderni d» appunti » L. 6.500 liccia.

32 storia MODELLISMO
Nuovi soldatini inglesi
corrispondenza dalla Gran Bretagna di Terry Wise

A hbiumo recentemente ricevuto, per re-


•^tensione, due nuove figurine di soldati
in scala 75 mm della Sovereign Miniatu-
re». Il primo è un centurione romano del
secondo secolo dopo Cristo (numero di
catalogo SMF/6), con un largo scudo ova-
le, spada nel fodero e bastone da ufficia-
le. Secondo me è una figurina migliore di
quella che iniziò questa serie (la S M F / I ) ,
benché sia anche questa in una posa sta-
tica, direi pacifica. I dettagli sono molto
belli e realizzati in maniera eccellente. Il
soldatino viene fornito già montato e co-
perto con la prima mano di vernice, dun-
que pronto per la tinteggiatura definitiva.
Costa tre sterline e 75.
La seconda figura, sempre dell'epoca, è

Nella serie dei pezzi alti 54 mm la Rose Miniatures ha distribuito recentemente un


tamburo maggiore Ghurkha e due suonatori pakistani, che qui vediamo rappresentati (il
tamburo maggiore con la mazza in mano).

un soldato montato della cavalleria ausilia- elemento di ciascun tipo. Queste figurine
ria (SMM/1). Sia l'uomo che il cavallo di suonatori, alte 54 mm, vengono vendute
sono in una posa statica, ma sono fatti al prezzo di 1,73 sterline ciascuna: l'elen-
così bene che insieme formano una scena co dei distributori in Italia è stato pubbli-
veramente attraente, tanto che è facile cato sul numero B4 di Storia Modelli-
immaginare il cavaliere con lo sguardo fisso smo, pagina 32.
in distanza, intento ad avvistare i nemici Piuttosto rileviamo come siano ancora
di Roma. La fotografia che illustra questa difficili da reperirsi, forse perché non di-
figura parlerà comunque meglio delle mie sponibili sul mercato, i modelli più recen-
parole; il cavaliere eosta undici sterline ti della Blenheim Military Models. descrit-
e mezza, anch'esso già montato e con la ti sul n. B5; comunque ripetiamo che sa-
prima mano di tinta. lanno tra poco in circolazione: le fotogra-
Le Sovereign Miniatures sono distribui- fie che pubblichiamo ci mostrano dei Blen-
te esclusivamente dagli agenti della Histo- heim, un ufficiale e un soldato dei set G I I
rex, 3 Castle Street, Dover, Inghilterra. e CI2 (sono del 16° Lanceri, circa anno
Dalla ditta Rose Miniatures arrivano gli 1900): nonché un ufficiale del 24° Pool
ultimi esempi della produzione di fine che tiene a bada due guerrieri Zulù, dai
1977, un tamburo maggiore Ghurkha e due set BI4 e B I 5 . Queste ultime figure ap-
suonatori pakistani. Ciò solo per darvi una partengono, naturalmente, al periodo della
idea di quello che rappresentano le ulti- Guerra Zulù del 1879.
me figure: la serie intera comprende infat- I modelli Blenheim sono venduti soltan-
ti, complessivamente, otto fra Ghurkha e to in assortimenti di più figure già dipin-
pakistani, e cioè: il tamburo maggiore, un te: normalmente son sei soldati a piedi o
suonatore di piffero, un tamburino ed un tre a cavallo per ogni set. I prezzi prati-
suonatore di grancassa. Ogni variante è cati in Gran Bretagna (incluso l'equivalen-
presente sia come Ghurkha che come pa- te locale d e l l ' I V A ) sono pari a 11 sterli-
kistano. Sono tutti vestiti nelle uniformi ne e 25 per i set di fanteria; 14 sterline
delle bande militari del 1953 e sono estre- per i set di musicanti o di pezzi partico-
mamente ben fatti e con splendidi colori. larmente colorati; 18 sterline per i set di ca-
Il suonatore di grancassa è un esempio valieri, e infine 21 sterline e mezza per i
particolare della qualità della produzione musicanti a cavallo ed altri pezzi pure a
della Rose Miniatures, e la stessa grancas- cavallo con particolari accessori.
sa è stata stampata in due pezzi di sottile Chi fosse interessato da queste figure di
metallo, che si assestano perfettamente sul tipo tradizionale (i Blenheim rievocano in
torace del suonatore. effetti soldatini di almeno quarant'anni fa)
Lo splendido centurione romano a caval- Anche i due tamburi maggiore, sia il le potrà trovare presso il distributore roma-
lo del II secolo dopo Cristo realizzato dal- Ghurkha che il pakistano, sono modelli di no Masci (Filatelia Romana, Via Vimina-
la Sovereign Miniatures. La scala è quella
dei 75 mm. In alto, figurini della Blenheim eccellente qualità, ma i collezionisti pre- le 8, Roma 00184).
Military Models rappresentanti episodi feriranno certo montare un piccolo grup- •
della Guerra Zulù (1879). po di pifferi e tamburi anziché un solo (Traduzione di Anna Vaschetta)

storia MODELLISMO 33
L'S.79 bis o S.79 III o S.579 (segue da pag. 22)
ca di fusoliera venne abolita. La principale
innovazione di reparto adottata dall'ANR
per gli AS, fu la sigla letterale del grup-
po Autonomo Aerosiluranti: B per Busca-
glia (poi modificata in F per Faggioni a
CARATTERISTICHE DEGLI SM.79 Bis decorrere dal mese di luglio 1944). La let-
tera era di colore rosso (B) poi modificato
in giallo (F), seguiva subito dopo la lette-
SM.79 SM.79 Bis SM.79 Bis ra il numero di squadriglia in colorazione
Normale (A.126) (A. 128) bianca o rossa (da 1 a 3). un rettangolino
o triangolino di intervallo di colore bianco
Motori HP 7 5 0 x 3 (Modifica Ban- (con disposi- ed infine il numero del velivolo su due
= 2250 dazzi + dispo- tivo De Luca) cifre (da 00 a IO), i velivoli di riserva di
(Alfa 126 sit. De Luca) HP 8 6 0 x 3 squadriglia avevano i numeri Bl-33 o B2-44
RC.34) HP 750x3 = 2580 o B3-55 e venivano usati normalmente co-
= 2250 (Alfa 128 me velivoli da supporto. La parte anterio-
(Alfa 126 RC.18)
RC.34) re della capete motori aveva di norma una
colorazione in giallo cromo. I trimotori
Apertura alare m 21,20 21,20 21,20 assegnati al gruppo complementare ave-
Lunghezza m 15,62 15,62 16,22 vano invece una numerazione progressi-
Altezza m 4,30 4,40 4,80 va di due cifre in colore bianco.
Superficie alare mq 61,70 61,70 61,70 N.ti. — Un esemplare di S.M.79 si trova
Peso a vuoto kg 6800 7050 7350 presso il Museo Storico dell'A.M. di Vigna
di Valle. Trattasi dell'esemplare ex.MM.
Carico utile kg 3700 3950 4750
21150 venduto all'aviazione militare liba-
Peso massimo kg 10500 11000 12100 nese e successivamente recuperato e dona-
Velocità max km/h 428 450 (+ 25) 450 (+ 25) to a l l ' A . M . italiana. Il velivolo risulta do-
Tangenza m 6800 7000 tato di motori Alfa 128 RC.18 da 860 HP.
7000
pur conservando le caratteristiche dell'SM.
Autonomia km 1900 2300 (+ 650) 3200 79 normale con la lunghezza standard di
Capacità carburante It 3320 4020 5600 m 15,62, la gondola di puntamento, l'at-
trezzatura da bombardamento. In realtà po-
Armamento 3 x 12,7 3 x 12,7 3x12.7
+ 1 x 7,7 + 1 x 7,7 + 1 x20 trebbe considerarsi un ibrido anche se
la presenza dei motori Alfa 128 fa propen-
Proiettili 1600 1600 2000 dere per una definizione unica della ver-
sione Bis.

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34 storia MODELLISMO
"STEN" combattimento tattico negli anni '40
di Gregory C. K. Alegi • Giancarlo Goccioli

J~ìa questo numero cominciamo la pubblicazione del regolamento ili giunco ili un « wur- I materiali
^"ga/ne » elaborato ila due appassionali residenti a Roma. Il regolamento, abbastanza
complesso, permetterà comunque a chiunque voglia cimentarsi in un giucco eli guerra di II nostro gioco non ha bisogno di molti
approntare un terreno di combattimento e cominciare a familiarizzarsi con le tecniche del- materiali. Ci sono naturalmente il terreno
l'wargame. Riteniamo che ogni contributo in materia sia gradito, così come pensiamo che di gioco, gli schieramenti opposti, le rego-
le infinite variazioni sul tema possano dare luogo a modifiche, suggerimenti, proposte, le e le tabelle. Le tabelle dovrebbero — e
eccetera, che saremo lieti di ospitare e trattare su questa rubrica. £' chiaro che eventuali comunque sono certamente più comode da
richieste di informazioni a Storia Modellismo saranno trattate d'urgenza con la consu-
lenza degli autori. consultare in questo modo — essere mon-
tate tutte assieme su di un tabellone unico,
Parte I - Introduzione da appendere in un posto convenientemen-
I materiali te vicino al campo di battaglia. Gli eser-
Parte II • Sequenza di gioco citi non debbono necessariamente rappre-
1 - II movimento: regola generale; 1a - Aviosbarchi ed aviolanci; 1b - Sbarchi sentare quelli di nazioni realmente esisten-
e imbarchi; 1c - Ostacoli sul percorso; 2 - II combattimento; 2a - Fanteria ti. Ad esempio il mio esercito appartiene
e armi leggere; 2a1 - Lanciafiamme; 2a2 - Combattimento nelle strade; ad una nazione di mia invenzione, chia-
2b - Artiglieria; 2b1 - Tiro contro carro; 2b2 - Mortai; 2b3 - Katiuscia e lan- mata Nuvolandia. Ciò non vuoi dire che
ciarazzi; 2c - Mine; 2d - M corpo a corpo; 2e - Combattimento aereo; 2e1 - non si possono riprodurre eserciti reali;
Aria/Superficie; 2e2 - Aria/Aria; 2e3 - Superficie/Aria; 2f - II combatti- solo che può essere più divertente (e più
mento navale; 2f1 - Mare/Mare; 2f2 - Mare/Aria; 2f3 - Mare/Terra; 2f4 -
Gli abbordaggi; 3 - II morale; 4 - Comunicazioni; 5 - Condizioni Meteo. pratico) vedere uno Shcrman ed un Tiger
combattere fianco a fianco contro un semo-
Parte III • Commento vente da 75/18 e un T-34/85. Nonostante
Bibliografia ciò, l'esercito nuvolandese ha una forte so-
miglianzà con le armate anglo-americane
dell'ultima guerra, e e questa è stata una
PARTE I mezzi in scale a f f i n i alla HO, tattico, mia scelta. C'è un ultimo lato positivo
essenzialmente terrestre, ma con qual- negli « eserciti di fantasia », e sta nel fatto
che spruzzatina di aviazione (tattica e che non vengono mai offesi i sentimenti
Introduzione non) e di marina, soprattutto per quanto naizonali di nessuno, quando si vede sal-
riguarda sbarchi, MAS e azioni di distur- tare in aria uno Sherman o un M13/40
Scrivere un'introduzione per un regola-
bo. Le regole sono realistiche. divertenti, che milita nell'esercito nuvolandese.
^ mento di wargame è sempre stata una
semplici, e seguono un filo piuttosto logi- Le tabelle con le caratteristiche dei mez-
cosa ardua, specialmente se si vuole evi-
co. Purtroppo, e ce ne dogliamo sia io zi sono il materiale che vi costerà più fa-
tare di cadere nella retorica e di dilun-
che l'amico Goccioli, molte delle nostre re- tica preparare, e non vi darà soddisfazio-
garsi sulle preistoriche origini di questo
gole possono sembrare arbitrarie, e que- ne alcuna. Tuttavia queste tabelle sono
hobby. Invece di ricordare l'arcinota sto-
sto è dovuto al fatto che non ci è possibile tra le cose più importanti del gioco, quin-
ria della guerra simulata, farò un po' la
spiegare in poche parole tutti i ragiona- di rimboccatevi le maniche ed aprite le
storia del regolamento che vi verrà pre-
menti che facciamo prima di scrivere una orecchie: prendete un foglio (possibilmen-
sentato.
regola o di stilare una tabella. te protocollo a quadretti), dividetelo in 8
In forma molto rozza, imprecisa, poco
realistica seppur forse divertente, la prima
stesura di questo regolamento risale a cir-
ca sei-sette anni fa. Lentamente il regola-
mento si è evoluto seguendo un corso na-
turale. Ma la più grande svolta fu quando
nel 1973, su Modellismo Militare, apparve
un regolamento di F.F. Tolomei. Il mio re-
golamento cominciò a mutare, sotto la spin-
ta del confronto (ad esso sfavorevole) con
quello di Tolomei. Poi nel 1975, l'incontro
con la « corrente anglosassone » di Feather-
stone e Tarr mi fece ulteriormente rivedere
il regolamento.
Ormai ben avviato, venne ritoccato e
raggiunse quasi la forma attuale nel 1976.
dopo l'ennesimo confronto con il sistema
« Battle! », studiato da Grani. Da tutta que-
sta lista di date e di luoghi, parrebbe che
io non abbia fatto altro che amalgamare
vari sistemi diversi. L'impressione non è
esatta, perché a questo punto entra in sce-
na l'amico Giancarlo Goccioli. Estraneo al-
l'ambiente, mi aiutò a semplificare il mio
wargame, senza per questo ridurre l'effica-
cia, rendendolo così adatto a tutti. Da
questo momento il gioco diventa « nostro ».
anziché « mio ». Il risultato di tutto questo // terreno di gioco nel caso di STEN è stato ricavato, come si vede, da un plastico
lavoro, ricerca, confronto, evoluzione è ferroviario, compatibile con le scale HO e anche 1 : 72; qui si scorge una colonna
questo, un regolamento per un gioco per di carri armati e semoventi che sta effettuando una puntata attraverso i binari ferrovieri.

storia MODELLISMO 35
A R M 1 DELLA FANTERIA
Arma Gittata Effetti d e l fuoco .. ,. Abilitato
Cono di tiro AA <cal>

Pistola 0-3 4. 5. 6 5, 6 6 — no
Smg. citi 10 0-5 3, 4, 5. 6 4. 5. 6 5, 6 Triangolo isoscele no
5-10 4. 5. 6 5. 6 6 2,5 cm di base •
10 cm di altezza
relativa alla base
fucile cm 24 0-8 4. 5, 6 5, 6 6 non ha cono di no
8-16 5, 6 6 tiro
16-24 6
Lmg. cm 24 0-8 3. 4, 5, 6 4. 5, 6 5. 6 Triangolo isoscele si (leggerai
8- 16 4. 5, 6 5. 6 6 2.5 cm di base -
16-24 5. 6 6 24 cm di altezza
relativa alla base
Mg. e m 48 0-16 3, 4, 5, 6 4, 5. 6 5. 6 Triangolo isoscele si 1 leggera)
16-32 4, 5, 6 5, 6 6 2,5 cm di base -
32-48 5, 6 6 48 cm di altezza
relativa alla base
Bazooka cm 15 0-8 valore attacco 7 non ha cono di no
panzerschreck 8-15 valore attacco 6 tiro
Piai cm 10 0-10 valore attacco 6 no
panzer/aust
Lanciafiamme cm 5 carro armato t. 2, 3, 4, 5 6 — non ha cono di no
mezzo blind. 1. 2. 3. 4 5. 6 — tiro
veic. non blind. I. 2 3. 4 5, 6
bunker 1. 2. 3 4. 5. 6
luogo chiuso 1, 2 3. 4. 5, 6
uomini 1 2. 3, 4, 5, 6
Bomba a mano cm 5 usare cerchio apposito, salvo che non ha cono di no
contro carro e 1. 2. 3. 4 5. 6 — tiro
blindati
non blindati I, ? 3. 4 5, 6
luoghi chiusi 1. 2. 3 — 4. 5. 6
Mortaio leg. cm 7,5 per l'uso vedere nelle regole, sotto « Artiglieria » non ha cono di no
Mortaio med. cm 12,5 tiro
Mortaio pes. cm 15.0
NOTE:
1) Per pistola, smg, fucile, Img, mg, le intestazioni delle 4 colonne di «effetti del tiro» sono: l a colonna: distanza, 2a scoperto,
3" riparo molle, 4a riparo solido.
2) Per lanciafiamme, bomba a mano (contro carri, non blindati, luoghi chiusi) le intestazioni delle 4 colonne di « effetti del tiro »
sono: l a colonna obbiettivo. 2a illeso, 3a immobilizzato. 4a distrutto.
3) I bazooka e armi simili si usano come armi anticarro.

A R T I G L I E R I A
Cannone Tipo Abilitalo A A (cai.) 0-25 25-50 50-75 75-110 110-150
88 mm (Dì PAK/FLAK si (pesante) 12 11 IO 8 7
128 mm (D) PAK no 13 11 10 8 7
75 L/70 (D) PAK no 12 10 9 7 6
17 pdr (76 mm) (GB) PAK no 12 10 8 7 5
76 mm (USA) PAK no 11 IO 8 7 6
90 mm (USA) PAK no 10 9 8 7 5
85 mm (URSS) PAK no IO 8 7 6 5
75 mm (L/48 e 43) (D) PAK no 9 8 7 6 —
75/34 (1) PAK no 8 7 6 5 5
75/18 (1) PAK no 8 7 6 5 4
75 mm (USA) PAK no 8 7 5 5 —
76 mm (URSS) PAK no 8 7 5 3 —
75L/24 (D) PAK no 7 5 4 3 —
6 pdr (57 mm) (GB) PAK no 6 4 3 —
5 3 —
50 mm (D) PAK no 5 — —
57 mm (URSS) PAK no 5 3 2 — —
37 mm (USA) PAK no 4 3 3 — —
47 mm (I) PAK no 4 4 2 —

2 pdr (40 mm) (GB) PAK no 4 3 2
76,2 mm (URSS) Cannone campale no IO 8 7 5 —
155 mm (USA) » no 9 8 7 5 —
15,0 cm (D) » no 8 8 6 4 —
5,5 in (GB) » no 8 6 6 4 —
10,5 cm (D) » no 7 6 ..,,~ 6 3
105 mm (USA) » no 7 6 5 3
25 pdr (GB) » no 6 6 5 4
7.5 cm (D) » no 6 5 5 4
Per i cannoni campali la gittata indicala è quella relativa all'uso controcarro, (/nella come canuvne campale è da ritenersi illimitata,
l'cr i cannoni controcarro (PAK) la gittata campale coincide con (/nella massima anticarro.

36 storia MODELLISMO
colonne e segnate nella prima colonna il Altre scene, vivissime, dal giucco di guerra STEN: a sinistra un carro Sherman e una
nome del mezzo in questione. Nella secon- autoblindata, preceduti da fanteria si apprestano a rimuovere uno sbarramento stra-
da colonna segnate le velocità su strada, e dale. A destra, il reparto comando di un battaglione. Entrambe le fotografie rappre-
accanto (in parentesi), quelle fuori strada. sentano veicoli della nazione « Nuvolandia ».
Nella terza colonna l'armamento; la colon-
na deve essere divisa in tre parti: la pri- rio, ossia dall'alto verso il basso. Potrete senza perdere assolutamente nulla. Certa-
ma sarà « Armamento principale », la se- così ridurre le discussioni che capitano mente un tavolo permanente, magari in una
conda « Armamento secondario ». la terza quando si mette in dubbi la visibilità di stanza dedicata ai giochi di guerra e a nul-
« Altro ». La quarta colonna sarà « Valore un mezzo o di un uomo da un dato punto l'altro permetterà battaglie molto più com-
difensivo », la quinta « Radio », la sesta del campo: col periscopio sarà come se plesse e lunghe, senza dover smantellare
« Equipaggio », la settima « Peso », l'otta- foste alti quanto un soldatino o come se tutto quanto all'ora di cena o verso l'ora
va « Note ». Per calcolare la velocità, con- foste dentro la torretta di un carro sca- in cui tutti guardano la televisione (che
sultate una buona fonte (v. la bibliogra- la HO. guarda caso, è in salotto).
fia essenziale) e troverete la velocità del II campo di gioco è uno dei punti più Questi sono i materiali essenziali, ma il
mezzo originale su strada: prendete que- interessanti e perciò più dibattuti. Con nostro augurio è che col passare del tem-
sto valore (sinceratevi che sia in km/h) e queste regole si può giocare ovunque, an- po possiate giungere a cose ben più grandi.
moltiplicatelo per 0,6. Avrete ottenuto la che sul tappeto del salotto, anche con una
velocità su strada in cm. del mezzo in que- scenografia ridotta al minimo essenziale (I - continua) •
stione. La velocità fuori strada richiederà
un lavoro più complesso; ciascun mezzo ha
caratteristiche fuori strada diverse: un car-
ro può fare fuori strada il 90% della sua
velocità su strada, un altro il 40°/o appe-
na. Come fare? Come regolarsi? Occorre-
rà rimettersi al giudizio di un buon libro,
tenendo presente che, in linea di massima,
un cingolato ha migliori possibilità fuori
Vita dei Club
ATTIVITÀ' A LECCO
MODELLISMO A BARI
II 14 gennaio 1979 si terrà a Bari, presso i
locali della Ditta Carenza, in Via Piccinni 158, la
5a Coppa Carenza, concorso di modellismo mili-
tare, organizzato dal Club Modellistico Bari. Tutti
j modellisti sono invitati a partecipare. Ulteriori
informazioni si potranno richiedere presso la Ditta
strada di un ruotato, e che un rapporto pe- Carenza o al sig. Giuseppe Castellaneta - Via
so/potenza molto alto è indice di buone W i inviamo per conoscenza il nostro programma Manzoni, 200 - 70122 Bari.
• di manifestazioni modellistiche riguardanti l'an-
capacità fuori strada. no 1979.
L'armamento non dovrebbe presentare Febbraio • Sabato 17 e domenica 18. mostra di
modellismo in generale.
problemi, mentre il valore difensivo richie- Maggio • Domenica 20, 1° raduno • Città di Lec- 3.a MOSTRA DI PLASTIMODELLISMO
de un poco di attenzione. Il valore difen- co • con esibizione di scafi, barche a vela e idro-
volanti radiocomandati.
sivo si calcola in base allo spessore mas- Settembre - Domenica 16. raduno di volo vinco-
simo della corazza del mezzo in questio- lato circolare presso l'oratorio maschile di Val-
madrera.
ne. In linea di massima il valore difensivo Ottobre - Sabato 27 e domenica 28. mostra di l.i MOSTIU I>1 l'I.ASTIMni}KLl.lS\IO

di un mezzo corazzato si stabilisce così: modellismo statico a partecipazione extraregionale


con abbinata mostra concorso.
A ji MOKI-* - I-:T\ A n ,v\\ iti si:\ionrs ni mi-: i
nin mm valore difens. Le date sopraindicate potranno variare indipen-
dentemente dalla nostra volontà, nel qualcaso sarà I -a-lliiTi ili |xirlti-i|M'i • •-111,1 i «•"i ti

da 0 a IO 6 nostra premura comunicarvelo per tempo. A) AEREI sc;u.\ 7-2 I-:D ni ime
Certi che darete tale notizia e contando sulla li- AI:itici sc\ A i is i:n i u
» IO. » 15 IO Vostra collaborazione, vi porgo i miei più distinti t \\\:/M \\i\.\\i i; nini; un M \ \ TJ i : n n ( t no
saluti. DI MI://I \ i n . n \ i i i i; n m i ì u n SCAI \ r . r n i . i s
» 15, » 25 II EI \ in DKi'OCA i: \ K H I I . I J M : ni n ur. 1.1; SI.VI.K
Il Presidente G.L.M.
» 25, » 35 12 Giorgio Berranini I-*- H « : n i l \ \ I J I . I T \ H 1 Ul < « ; \ i:i'nr\; IH r i ' | T K I . E S C \ I . K
C. \AV1
» 35. » 50 13 e/o Cesare Granaglia
V. Sirtori, 11
» 50, » 75 14 . 22053 Lecco (Co) i mi) c.vrtt.oiìiA SLMOHI;-)
» 75, » 90 15 Tei. 0341-371925
» 90, » 105 16 'l'iuta pr. nsla K.YUtO II. J't l > f ( . K \ l l t H K l'iTS - OH]; 3U»

» 105, » 120 17 NASCE « LITTLE WARS » v , l.i s,-.;r.-i.-n.i .1, I <. l,,l, ,1, 1 HI,-!, HI-.I.I \ \I M \1 ( > • . , . . lì.iliisli ìì
. i t l i - n . 12 - T.-l. v.1 ->) I ' -
VIIIVJ 'L',,1

» 120, » 145 18 Siamo lieti di annunciare la costituzione dell'As-


sociazione Romana Giochi di Guerra « Little Wars ».
» 145, » 175 19 L'Associazione intende operare nel maggior nu- •..iiilLi [Mvl.ll.> ., Ir. M\, m I. I l , r.i lì. run

» 175, » 200 20 mero di periodi storici, partecipare ai Tornei Na-


zionali, organizzare incontri con altre associazioni,
. » 200, in poi 21 esplorare nuove branche dell'hobby. \,MI CI .(•.Miniimi) fi -Ihinsal'llll.i |«l il ih 'Mi.unni!,) iJiir.llllr i! lia-|"'ll"

Nei programmi a medio e lungo termine figu- 11 C.,,,,,-:.-!,, Ur.'...iii//.il.!f.- (•«.>•,\iik-ri ulti «Mi-nurititH- r^mutiì J ili-i «imU-fli n. i vi

In ogni caso agite -sempre e solo sulla rano il bollettino dell'Associazione e una pro- M..-.U.I i i M i . a n . U i ili , . , ] u . | , - r m ,J> Ih |i,irlK,,Li'i.ii'HU- in^n.ilir.i.ili n .li limitami i

duzione in proprio di figure in piombo per war-


scorta di una buona dmatmetWanione. Tut- games.
te le altre voci non presentano alcun pro- Coloro che fossero interessati possono scriverci
richiedendo il questionario. S<.ila. |ir..,. i,,, ii/a .1.1 kit.

blema. Little Wars


Un accessorio di gioco utilissimo può es- e/o Gregory Alegì ,.,', : m mi-l.illn ci m il.......f.lil ]u,v, i[nnr.

Via di Tor Fiorenza, 41


sere un periscopio, che userete all'incontra- 00199 Roma dilli, \utnrih ( ili ulm,'. M ;n-i. rilfi.'i alii |nr;iiia/.iini(. il,-i •.iuciluH

11 . . i i i . l i - i , . ili IL (, i . , , , , . . , I! L ! , i l

storia MODELLISMO
Leggiamo insieme...
di Lorenzo Tibaldi

emilio brotzu • giancarlo garello è sempre facile reperire. Insie anni equipaggia la linea di volo la battaglia di l'idna (168 avanti
:..-i-fi italiani n,-l dopoguerra

me al volume sugli antisom è dell'Aeronautica Militare Italia Cristo: i romani sconfiggono la


apparso anche il tredicesimo vo- na. E' una storia completa, ehe celebrata falange macedone) alla
lumetto della serie, dedicato agi non deve essere intesa né come fine dell'impero. Particolari ca-
aerei soccorso. Il volume numero critica né come apologià del cac pitoli sono dedicati all'organico
12 (aerei antisom) comprende eia, talvolta assai discusso, ma della legione, alla cavalleria, al-
tre macchine: il Curtiss S2C-5 che comunque resta, a nostro l'armamento, alle truppe ausilia-
Helldiver. il Lockheed PV-2 Har parere, uno dei più begli aero rie, alla marina, agli assedi. Le
poon ed il Grumman S2F-1 Trac plani mai costruiti nella stori armi e le corazze sono illustra-
ker. Il volume numero 13 (soc dell'aviazione mondiale. Sotto te dettagliatamente. Un magnifi-
corso) è invece dedicato ai se questo punto di vista ci sembri co, splendido volume, da acqui-
guenti aeromobili: Cantieri Riu esemplare il capitolo « Anatomia stare subito ed anche da regala-
niti dell'Adriatico Cani. 7.. 506 dello Star/ighter », uno dei dice re come strenna natalizia.
(il bel trimotore idrovolante che che compongono l'opera. Abbia
terminò la sua lunga e gloriosa mo dato l'indirizzo dell'editore
antisom carriera nel 1959); Piaggio I'. 136 perché riteniamo che ai nostr
Claudio Tatangelo
FIAT AERITALIA
/>./56/; Grumman HU.I6A Alba lettori interessi procurarsi il fa
tros; Sikorsky H.19D/H.19A. Co scicelo, qualora non lo trovino G91R, G91T, G91PAN
Emilio Brotzu e Giancarlo Garello me al solito i volumi di questa presso il proprio giornalaio, li Edizioni ECAR,
serie sono completati dalle tavo braio o negozio specializzato d Roma 1978
DIMENSIONE CIELO: le a colori di Caruana, sulle qua modellismo. Fascicolo di 16 pagine con foto
ANTISOM li taluni esprimono riserve, ma e disegni in bianco e nero
che ci sentiamo tutto sommato Peter Connolly L. 1.000
Edizioni dell'Ateneo & Bizzarri,
Roma 1978 di assolvere dalle critiche e che Proseguendo nella sua serie
L'ESERCITO ROMANO delle monografie aeronautiche
Volume in brossura di pag. 78 comunque costituiscono una buo
na guida per il modellista (limi Arnoldo Mondadori editore, italiane, Tatangelo, autore-edito-
con illustrazioni in nero e color Milano 1976
tarsi però solo ai colori, perché re della serie, propone questa
L. 3.000 Volume rilegato, in 4°,
i disegni hanno qualche inesat volta tre varianti del popolare
di 78 pagine, interamente caccia dell'Aeritalia (nato Fiat.
Emilio Brotzu e Giancarlo Garello te/7a)! illustrato a colori
L. 4.000
DIMENSIONE CIELO: FIAT Aeritalia
Abbiamo deciso di recensire G9IR
SOCCORSO quest'opera perché, nonostante
Edizioni dell'Ateneo & Bizzarri, sia stata mascherata in una col G91T
Roma 1978 lana di libri evidentemente dedi G9IPAf
Volume in brossura di pag. 78 cala ai ragazzi, costituisce un;
con illustrazioni in nero e color eccellente fonte di documentazio
L. 3.000 ne per quei modellisti o colle
II volumetto dedicato agli ae zionisti che volessero cimentar
roplani antisommergibili è il pri si nella preparazione di figurin
mo della serie « Aerei italiani ne dell'esercito romano. Il libro i.
dopoguerra », ma risulta il dodi letteralmente zeppo di disegn
cesimo del gruppo dedicato ap squisitamente eseguiti sulla base
punto all'aviazione italiana. Su di documenti dell'epoca romani!
questa collana della quale gi; (bassorilievi, statue, descrizioni
parlammo c'è poco da aggiunge di storici, ecc.), nonché di foto- DUI quest ultima perdutasi per
re: ogni volume è piuttosto buo JP4 grafie di reperti archeologici, per strada, essendo uscita dal grup-
no, molto ben corredato di foto- cui diventa veramente un ma- po costituito fra capitale pubbli-
grafie pressoché inedite, ricco di DOSSIER F-104 nuale tecnico dell'esercito roma- co e privato). Come al solito il
informazioni e notizie che non Firenze 1978 no. La trattazione si svolge dal- lavoro è completato da trìttici e
Fascicolo in brossura di pag. 80. profili a mezza tinta, oltre che.
emilio brotzu • giancarlo garello
con illustrazioni in nero e color da numerosissime fotografie. Si
L. 2.800
L'ESERCITO sente la mancanza di un disegno
Definito fascicolo, ma in real a colori, ma Tatangelo ci ha as-
là piuttosto un t'ascicolone o me sicurato che dal prossimo nume-
glio un elegante volumetto, que- ro della serie anche le tavole a
sto Dossier F-104 è una nuova ^ colori vi troveranno- posto. Rie-
iniziativa delle Edizioni Aeronau- pilogando: trattazione agile e
tiche Italiane (indirizzo: presso semplificata con i fatti essenzia-
)P4, casella postale 1550. 50100 i; disegni chiari, autoesplicativi,
Firenze). Principali autori ne so- ancorché solo in bianco e ne-
C/5 no Paolo e Pietro Gianvanni, An- ro; molte fotografie, abbastanza
fi tonio Mancino e Ugo Passalac- n scelte: quindi promozione sul
qua, dinamico direttore di |P4.
O) ÌG-ir*i^±- campo e auguri di completare

a soccorso
In pratica il fascicolone, come
l'abbiamo definito, vuole essere
una storia del prestigioso inter-
tutta la serie degli aeroplani ita-
liani, impresa finora da molti
tentata, ma ancora da nessuno
cettatore che ormai da quasi 15 portata a termine.

38 storia MODELLISMO
Confronto con i lettori
GRAZIE, GIANPIERO! pregio di costare solo 3.000 lire (edizioni IL PONTE DI ARNHEM
SIAE, Torino). Con questo volume in ma-
T~tesidererei ringraziare tramite la vostra no potrà decidere più facilmente. 'trarrci sapere, se possibile, la sagomatura,
^rivista l'amico Gianpiero di Roma che ' la lunghezza, la larghezza e l'altezza
a seguito della mia lettera pubblicata sul- del ponte di Arnhem, di cui avete parlato
la vostra rivista nel numero B6, mi ha in- I « T A N K » METALLICI nel n. AIO di Storia Modellismo.
vialo della documentazione riguardante la Chiedo ciò allo scopo di costruire un
mia elaborazione. Vorrei inoltre pregare C CAIO un giovane modellista: mi diverto diorama sull'operazione markel-Garden.
l'amico di Roma di mettersi in contatto ^ molto a collezionare ed elaborare veicoli C'è in commercio l'autoblinda Inglese
con me essendo Gianpiero rimasto nell'ano- corazzati in pressofusione, cioè metallici. Humber in scala 1 : 55?
nimato. Poiché non ne avete mai parlato vi chie- Ci so/io in commercio i soldatini « japa-
Vivissimi ringraziamenti e complimenti do un articolo su questo argomento, preci- nese Infantry » e « U.S. Marines » in sca-
per la vostra rivista che ha raggiunto un sando quali tipi di carri armati e autoblin- la 1 : 35 oltre a quelli, rispettivamente, del-
alto livello qualitativo ad un prezzo anco- date si possono trovare nei negozi italiani. la Torniva e dell'Italaerei?
ra accessibile ad un quindicenne (dipen- Inoltre vi chiedo di dirmi se i carri armati Se ci sono, quali sono le case che li
dente dalla famiglia) rispetto alle consorel- Tomy Die cast model sono tedeschi, quale producono?
le del settore. è la scala e dove si possono comperare. Che ne direste di fare un articolo sulle
Antonio Franco Andrea Martinici-Rossi moto tedesche BMW con sidecar?
Via Camillo Rosalba, 46-F Via Granisci, 51 Queste due credo siano domande un po'
70125 Bari Neltuno (Roma) troppo impegnative: mi potreste fare una
lista dei mezzi terrestri (corazzati e no)
L'articolo era già in programma da mol- usati dalle forze dell'Asse e dall'Esercito
MEGLIO I 54 to tempo, e quanto prima apparirà sulla inglese durante tutta la Campagna d'Afri-
C" ono un ragazzo di 15 anni e solo da rivista, corredato da molte fotografie che ca? (solamente i nomi). Si potrebbe avere
^ qualche tempo mi sto interessando alla stiamo facendo preparare. In realtà si trat- anche una lista dei mezzi terrestri-anfibi
costruzione di soldatini in plastica. Dato ta di una branca del collezionismo che ha (Corazzati e no) impiegati dall'esercito ame-
che non sono molto esperto in questo cam- strette affinità con il modellismo; questo è ricano e da quello giapponese durante la
po, desidererei ricevere alcune informazioni: il motivo per cui avevamo pensato di oc- guerra nel Pacifico (Sbarchi, battaglie nel-
cuparcene. Per quanto riguarda la marca la Giungla)?
1) Con che cosa è più opportuno inizia- Tomy, nonostante la scritta Die cast melai, Farete presto un articolo dettaglialo sul
re una collezione di soldatini 54 e 80 mm? indubbiamente in tedesco, si tratta di una Carro Armato Tedesco Tiger I e sul Semi-
2) Mi potreste fornire alcune informa- ditta giapponese che produce piccoli vei- cingolato tedesco Hanomag S.d.Kfz. sempli-
zioni circa le pubblicazioni riguardanti le coli corazzati in scala HO (cioè, 1 : 87). So- ce e versione lanciarazzi?
uniformi che vanno dal 1800 al 1870? no molti graziosi e abbastanza ben fatti, So che questi quesiti sono un po' impe-
Sperando in una vostra risposta vi rin- ma purtroppo, dopo un isolato tentativo gnativi ma spero che voi possiate rispon-
grazio sentitamente. risalente a qualche anno fa, non ci risul- dermi con certezza.
Massimo Lucca ta che siano stati più importati. Ugo Pozzati
Via Stadera, 12 Via Nicola D'Apulia, n. 14
20141 Milano I NOMI DEI PREMIATI 20125 Milano
Siamo del parere che il formato 54 mm, C otto un lettore della Sua rivista ed aven- Dal numero di domande che ci rivolge,
essendo il più diffuso, si presti meglio ^ do letto il resoconto del trofeo « Gior- e dalla loro complessità, rileviamo la sua
di ogni altro ad una collezione, anche gio Licitra », organizzato al Palazzo dei passione per il modellismo, e quindi cer-
perché il costo del singolo pezzo è sensi- Congressi dell'EUR, vi ho trovalo i nomi cheremo, sia pure in modo assai sinteti-
bilmente inferiore a quello dei formati più dei primi della Classifica Figurini. co, di rispondere a tutto:
grandi. Inoltre nel formato 54 mm si pos- Poiché durante il trofeo ho avuto l'oc- 1. Secondo Cornelius Ryan (Quell'ultimo
sono facilmente far rientrare i soldati con- casione di ammirarne le realizzazioni, Le ponte. Mondadori editore, Milano 1974) il
tenuti nelle confezioni in scala 1 : 32 (che chiedo cortesemente se c'è la possibilità ponte di Arnhem era, anzi è, perché an-
in effetti corrisponde — col formato 54 di avere i loro indirizzi per poter, even- cora in piedi, lungo circa 600 metri e lar-
mm — ad un soldato alto 1 metro e 72, tualmente, commissionar loro alcuni lavori go 32; alla scala 1 : 35 queste misure si
mentre nel formato 1 : 35 il soldato di 54 oppure acquistare qualcuno delle opere ridurrebbero ad una lunghezza di 17,14
mm dovrebbe, nella realtà, essere alto 1 esposte in quel trofeo. metri e ad una larghezza di 0,91. Quindi, o
metro e 89). Naturalmente la scala 80 mm
Mario Alberti lei dispone di una piazza o di una pale-
è molto bella e ben dettagliata, sebbene stra private o le sarà difficile riprodurre
sia più difficile procurarsi i relativi pezzi. presso COMPASS S.p.A.
Viale Liegi, 41 il modello. Anche alla scala 1 : 72 i 600
Per quanto riguarda le pubblicazioni del metri del ponte e relative rampe d'accesso
periodo che la interessa, caro amico, lei 00198 Roma
darebbero sempre origine ad un diorama
forse non ha idea di quanto sia stato scrit-
to sull'argomento. Deve quindi essere più Non possiamo violare la privacy dei vin- lungo più di 8 metri.
preciso e- riferirsi ad un determinato pe- citori fornendo pubblicamente il loro indi- 2. Non ci risulta. La Tamiya ha però in
riodo; se tuttavia vuole un consiglio su rizzo, anche se siamo sicuri che il suo catalogo, al numero MM-118, un bellissi-
di un'epoca molto attraente per le uni- contatto sarebbe loro gradito. Suggeriamo mo Scout Car Daimler Mk II.
formi, le suggeriremmo il periodo napoleo- perciò che lei si rivolga agli organizzatori 3. In scala 1 : 35 no, ma nella scala
nico o quello degli stati italiani nello scor- del trofeo Giorgio Licitra, ed in partico- 1 : 32 l'Airfix offre due serie distinte. L'una
so secolo, prima dell'unificazione. Comun- lare al direttore della International Plastic è la serie militare, assai economica, vendu-
que, per rompere il ghiaccio, acquisti il vo- Modellers Society (IPMS) di Roma, signor ta in scatole che contengono mediamente
lume di Kannik, Uniformi di tutto il mon- Valerio D'Orio, scrivendo al seguente in- 29 figurine, ma in un sol pezzo. Di questa
do, che riporta ben 512 bei figurini a co- dirizzo: IPMS-Italy Roma, Casella Posta- serie esiste anche una variante con scato-
lori dal 1670 ai nostri giorni, e che ha il le 12017, 00100 Belsito Roma. la di 14 figurine. I numeri di catalogo

storia MODELLISMO 41
sono i seguenti: fanteria giapponese 51455-4 slato quello delle livree di mimetizzazio- 2) Gli stivali, le cinghie, gli scarponi, e
(con 29 figurine); 51555-3 (con 14 figuri- ne infatti non sono riuscito a trovare da le bretelle con cui erano equipaggiati gli
ne). I marina americani non vi sono, ma nessuna parte i colori impiegati dalla RAAF eserciti della II G.M. vanno riprodotti con
c'è la fanteria americana (rispettivamente quindi se è possibile vorrei sapere quali un colore lucido od opaco?
51452-5 con 29 pezzi, e 51552-4 con 14 pez- sono e a quali colori della Mo-Lak o della i) A quale serie appartiene il MiG 23
zi). Molto più bella è la serie multipose Humbrol sono paragonabili. dell'Airfix (novità presentata dalla Ditta
che l'Airfix ha realizzato appositamente per Non ha importanza che pubblichiate o alla Fiera di Milano) e quale ali incirca il
i modellisti: ogni scatola contiene più di meno la mia lettera basta che mi facciate prezzo del MiG 23 Hasegawa?
100 parti che consentono di costruire 6 fi- sapere qualcosa.
guire in grande varietà di posizioni, con 4) Spesso le decal sono lucide e quindi
Marco Coli quando sono applicate rovinano il realismo
accessori e armi staccati. Vi sono la fante-
Via Privata dei modelli colorati con vernici opache.
55028 Ponte a Mvriano <iucca} Esiste inoltre un altro fattore die concor-
re a rovinare il realismo dei modelli: quel-
Le segnaliamo innanzitutto, per una cor- l'orlatura di vernice lucida che a volte
retta documentazione sui colori degli aerei è impossibile eliminare completamente, co-
australiani i due seguenti volumi: Aircra/t me si potrebbe rimediare a ciò?
oj thè RAAF 1921-1971, di Pentland e Ma- Wtimer i agnoli
Ione, edizioni Kookaburra, Melbourne 1971;
e Military Aircru/i of Australia 1909-1918 Rispondiamo anche a lei telegrafica-
di Keith Isaacs. edizioni Australian War mente:
Memorial, Canberra 1971. Ciò premesso,
suggeriamo di utilizzare per i due aerei 1. Al bianco lucido Humbrol 22 e Mo-
che la interessano i seguenti colori: Hum- Lak 1.
brol, i numeri HB d a l l ' I al 14, l'HDl e 2. Semi-lucido per le buffetterie in pel-
I'HD2, il giallo 24; Mo-Lak, i numeri LB le, opaco per quelle in tela o per quelle
dall'I al 14, l ' L D l e 2. il 7M corrispon- in pelle molto usate.
dente al giallo 24 della Airfix. Sono in 3. I due modelli da lei citati non sono
sostanza i colori dogli aerei inglesi e li ancora distribuiti; probabilmente lo saran-
potrà dosare scendo le istruzioni dei kit. no entro la line dell'anno.
4. Per eliminare l'orlatura di vernice lu-
cida dovrà ritagliare i bordi esterni della
DECAL E SCARPONI decalcomania con un paio di sottili forbi-
cine da unghie o con un coltellino ben
.*»
nermettete innanzi lutto di complimentar- affilato. Per opacizzare la decalcomania le
vi con Voi. senza falsa retorica, per suggeriamo il metodo seguito dal noto mo-
l'eccellente livello qualitativo raggiunto dal- dellista Chirs Ellis: acquistare della polve-
Una immagine del ponte di Arnhem pre- la Vs. rivista. re di pomice, foderarsi l'indice in un po'
sa da un ricognitore americano. Si scor- Ora gradirei, se possibile, una risposta
gono ancora i crateri delle bombe, dovuti di stoffa morbida inumidita, passarla sulla
a ciascuna delle seguenti domande (scu- pomice e sfregare leggermente e in manie-
ad un attacco aereo. II ponte aveva lun-
ghissime rampe di accesso.
sate se sono troppe I: ra uniforme la superficie della decalcoma-
II A quali tinte Humbrol e Mo-Lak cor- nia che nel frattempo sarà stata fissata
ria giapponese (03584-2) e i murines degli rispondono i colori delle superfici superio- sul tavolo. Poi si passerà sulla decal ter-
Stati Uniti (03583-9) oltre ad altri sogget- ri ed inferiori dei moderni velivoli U.S. minata e montata al suo posto una mano
ti, che sono sempre stati recensiti sulle Navy? leggera di vernice opacizzante.
colonne di Storia Modellismo.
4. E' in programma.
5. Effettivamente le due domande ri-
chiederebbero qualche decina di pagine per IL CARRO CONTRAEREO « GERARD »
la risposta; ma le aggiriamo fornendole il (segue da pag. 7) Attualmente si stanno svolgendo studi e
titolo di un volume che lei potrà reperire radar. Sul Gepurd il radar di scoperta ha prove negli Stati Uniti per analizzare le
abbastanza facilmente presso un libraio forma parabolica, l'antenna dell'olandese è possibilità di installare una torretta B2 so-
specializzato e cioè: The Observer's Figh- invece quasi cilindrica ed è posta orizzon- pra uno scafo M 60 per sopperire alla man-
ting Vehicles directory World War II di talmente su di un supporto che rientra canza di un simile sistema antiaereo nel-
Bari H. Vanderveen, edizioni Frederick a scomparsa sul ciclo della torre. I radar l'esercito U.S.A.
Warne & Co. Londra-New York 1972. d'inseguimento sono invece più simili tra Possiamo infine concludere dicendo che
6. Sono argomenti già trattati, sui quali loro, quello del Cheetah è leggermente più il Gepard ed il simile Cheetah sono i si-
però ritorneremo. piccolo e di forma conica. Altre differen- stemi, nella loro categoria, più affidabili
ze le troviamo nei complessi lanciagrana- ed efficienti, che siano disponibili in Occi-
te fumogene: 8 (4 + 4) sulla torretta B2, dente, e non crediamo di andare lontano
I COLORI DELLA RAAF 6 coppie (3 + 3) sulla CAI. Anche i po- dalla realtà asserendo la loro superiorità
steriori delle torri sono appena diversi, nei confronti dei pariclasse d'Oltrecortina.
Sono un modellista di 19 anni, ho ini- essendo quella dell'olandese più squadra- Cogliamo inoltre l'occasione per ringra-
ziato questa mia attività circa 6 anni fu la. La differenza delle antenne è dovuta ziare le ditte Oerlikon-Contraves e Krauss-
ed oggi ho raggiunto un livello che penso alla diversa ditta che costruisce le appa- Maffei senza il cui materiale sarebbe stata
sia abbastanza buono. Sono un assiduo let- recchiature del Cheetah, che è la Signaal- impossibile la redazione di questo articolo.
tore della vostra rivista che considero mol- apparaten olandese.
to buona ed ho pensato di rivolgermi a voi
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