LINSE DI AME NTO RO MANO DI CHIUNS A NO G LI S C AVI DE L LUNIVE R S IT D I BO CH UM (1992-2000)

Larea dellinsediamento romano di Chiunsano, nel territorio

comunale di Gaiba (Rovigo), gi indagata da Alfonso
Alfonsi con alcune trincee nel 1904, stata oggetto di nove
campagne di scavo, condotte sistematicamente dal 1992 al
2000 dallUniversit di Bochum, sotto la direzione del prof.
Hermann Bsing. Il volume presenta lesito delle ricerche sul
campo, che hanno consentito di ricostruire la planimetria e le
principali vicende edilizie del complesso, testimonianza della
plurisecolare presenza della romanit nel territorio polesano,
unitamente ai risultati dellattivit di catalogazione e di studio
dei reperti, che ha coinvolto nellopera numerosi specialisti.
Alcuni rinvenimenti, tra i quali il corredo funerario della
cosiddettaDama di Chiunsano, straordinario per la ricchezza e la
provenienza eterogenea degli oggetti dornamento, databili tra
la seconda met del V e gli inizi del VI secolo d.C., testimoniano
una frequentazione del sito anche in epoca tardoantica.

LINSEDIAMENTO
ROMANO DI CHIUNSANO
GLI SC AVI DELLUNIVER SIT
DI BOC HUM (1992-2000)

a cura di
Gianni de Zuccato

25,00
ISSN 2284-0044
ISBN 978-88-7814-601-3
e-ISBN 978-88-7814-675-4

AV5
 LINSEDIAMENTO
R OMANO DI CHIUNSANO
GLI SC AVI DELLUNIVERSIT
DI BOCHUM (1992-2000)

a cura di
Gianni de Zuccato
 INDICE

7 Presentazioni
Fabiano Pigaiani, Simonetta Bonomi
9 Premessa
Vincenzo Tin
9 Archeologia a Ficarolo e Gaiba: storia degli studi e nuove ricerche
Carla Corti e Gianni de Zuccato

GLI SCAVI
13 Gli scavi di Ficarolo/Gaiba, localit Chiunsano (1992-2000)
Hermann Bsing
29 Die Ausgrabungen in Ficarolo/Gaiba, localit Chiunsano (1992 bis 2000)
Hermann Bsing

I MATERIALI
45 Ceramica a vernice nera
Isabella Borghero
50 Ceramica grigia
Federico Biondani
54 Ceramica a pareti sottili
Isabella Borghero
61 Ceramica a vernice rossa interna
Federico Biondani
64 Sarius-Schalen, Aco-Becher, Reliefkeramik, Glasurkeramik, Spte Sigillata, Incensieri
Andrea Bsing-Kolbe
72 Terra sigillata liscia (italica e nord-italica)
Silvia Cipriano
80 Terra sigillata orientale
Silvia Cipriano
82 Ceramica fine da mensa di media e tarda et imperiale
Federico Biondani
87 Terra sigillata e ceramica da cucina africana
Federico Biondani
91 Ceramica comune depurata
Federico Biondani
98 Ceramiche ad impasto grezzo
Carla Corti
105 Anfore, tappi di anfora e tappi di contenitori domestici
Alessandra Toniolo
115 Lampen
Andrea Bsing-Kolbe
118 Laterizi bollati
Mauro Calzolari
120 Pesi fittili
Mauro Calzolari
124 Vetri e paste vitree
Paolo Ceriani
129 Miscellanea
Andrea Bsing-Kolbe
137 Stein
Andrea Bsing-Kolbe
138 Die Fundmnzen von Chiunsano
Hermann Bsing
146 Funde aus der Vlkerwanderungszeit
Andrea Bsing-Kolbe

LE ANALISI ANTROPOLOGICHE
153 La Dama di Ficarolo: analisi antropologica
Nicoletta Onisto, Roberta Donati, Emanuela Gualdi Russo

155 TAVOLE A COLORI

98
CER AMICHE AD IMPA S TO GRE Z ZO
Carla Cor ti
Le ceramiche ad impasto grezzo rinvenute a Chiunsano com-
prendono manufatti che compaiono lungo tutto lampio arco
cronologico della frequentazione dellinsediamento. Si tratta di
ceramiche realizzate con impasti caratterizzati dalla presenza di
inclusi, sia intenzionalmente aggiunti (in qualit di degrassanti),
che facenti parte integrante della materia prima naturale utilizza-
ta e presenti nel corpo ceramico in quantit e seriazione variabili.
Negli studi ceramici di et romana esse sono trattate nellam-
bito delle ceramiche comuni. Pur comprendendo in prevalenza
ceramiche da fuoco (il tipo di inclusi presenti nellimpasto ge-
neralmente conferisce al recipiente particolare resistenza agli
urti e agli shock termici), sono realizzati con impasti pi o meno
ricchi di inclusi anche manufatti destinati ad altri usi (preparazio-
ne, mensa e dispensa). Per loro natura sono quindi ceramiche
che costituiscono un insieme estremamente eterogeneo sia per
cronologia, forma, funzione, tecnica di fabbricazione e tipo di
produzione, che per provenienza, circuiti di diffusione e spesso
anche per ambito culturale e/o socio-economico di riferimento.
Nellimpossibilit di affrontare in questa sede una trattazio-
ne esaustiva, vista la quantit e variet dei materiali rinvenuti
durante le campagne di scavo, verr presentata una selezio-
ne mirata di ceramiche e produzioni che, attraverso lutilizzo,
la circolazione e lambito culturale di appartenenza, possano
adeguatamente rappresentare la frequentazione dellinsedia-
mento durante il periodo romano, dalla romanizzazione alla
tarda antichit.
Tra il materiale rinvenuto negli scavi del 1996 e 1997 compaio-
no numerose ceramiche che talvolta conservano un evidente,
quanto spesso generico, rimando alla cultura lateniana (in ptc.
al La Tne D, 120-30 a.C.). Questi manufatti risultano nella mag-
gior parte dei casi non torniti. Troviamo soprattutto olle (fig. 1.2,
10-11), ma ben documentate sono pure le ciotole-coperchio, tra
cui orli decorati a tacche databili nellambito del I secolo a.C.-et
augustea (fig. 1.7-8)1. Varie sono le pareti con decorazione a ditate
o unghiate disposte regolarmente su tutto il corpo, cd. ad alve-
are, presenti (fig. 1.3-5). Si tratta di una tecnica decorativa molto
ben documentata nella ceramica tardo lateniana della Transpa-
dana2. Uno strato di colore rosso contraddistingue la rifinitura
esterna, ma forse anche interna, di uno di questi frammenti (tav.
VIII.1-2), che presenta inoltre evidenti tracce di vetrificazione del
corpo ceramico compatibili con una situazione di produzione,
anche se non si pu escludere un evento traumatico (incendio).
Solo occasionalmente invece testimoniata la variante a tacche
impresse (fig. 1.6) o la semplice fila di ditate, impostate solita-
mente sulla spalla (non si pu tuttavia escludere che anche il
frammento n. 1 abbia avuto questo tipo di decorazione, fig. 1.1).
1. Cfr. Ongaro 1999, p. 47, tav. XIV, 14-15.
2. Si rimanda a Ongaro 1999, pp. 48-49, con bibliografia; vedi inoltre Zevio 1996, tb.
90B, nn. 1b, 3b (La Tne C-D), tb. 112, n. 1 (I secolo a.C.). A sud del Po questo tipo di
decorazione compare invece gi su ceramica di tipo celtico di met-fine IV-III secolo
a.C. (Ferrari, Mengoli 2005, pp. 40-46).
In questo gruppo di ceramiche compare unolla che presenta la
possibilit di una pi precisa caratterizzazione (fig. 1.9), trovando
puntuale confronto a S. Maria di Zevio (VN), in ambito ceno-
mane ormai romanizzato, in un contesto datato al LT D23.
Fanno parte sempre dellorizzonte riconducibile al sostrato in-
digeno o comunque a un repertorio morfologico di tradizione
preromana pure altre olle inquadrabili tra la fine del II-met I
secolo a.C. e la prima et imperiale (fig. 1.12, 14-15), che spesso
trovano confronti nella produzione in ceramica grigia4.
Presente in molte aree romanizzate dellItalia settentrionale e
prodotta anche con impasti e decorazioni tardo LT5, la pentola
a tre piedi (tripus) invece attestata a Chiunsano da un esem-
plare databile tra let augustea e la prima met del I secolo
d.C. (fig. 1.16)6.
Ben documentate sono poi le olle cd. ad impasto refrat-
tario (fig. 2.22-31), caratterizzate da unestrema uniformit
morfologica e tecnologica (impasto e tecnica di fabbricazione)
e ampiamente diffuse a Milano e in tutto il comparto centro-
orientale dellItalia settentrionale fino alle Marche tra la secon-
da met del I secolo a.C. e la met del I secolo d.C.7. Realizzata
nel medesimo tipo di impasto pure unolletta a corpo globu-
lare (fig. 2.21).
I materiali riconducibili alla frequentazione di prima e piena
et imperiale sono ben testimoniati e comprendono tra laltro
anche olle destinate alla conservazione (fig. 2.17) e vari tegami
(fig. 2.18-20) presenti sia con forme caratteristiche dellet augu-
stea-prima met del I secolo d.C. (fig. 2.20)8, che con esemplari
attestati ancora nel III secolo d.C. (fig. 2.18)9.
Ampiamente documentato in ambito padano tra let augu-
stea e la media et imperiale un particolare gruppo di cera-
miche caratterizzate dal medesimo tipo di impasto10. Si tratta di
olle con orlo sagomato, spesso decorate ad impressione sulla
spalla (fig. 3.37-43), e, in misura minore, di scodelle e tegami-co-
perchio di medio-grandi e grandi dimensioni, alcuni dei quali
con probabilmente funzione di forno portatile (fig. 3.32-36). Le
olle risultano diffuse in area padana prevalentemente tra il I e
il III secolo d.C., mentre per ora non disponiamo di elementi
per datare le forme aperte. La caratterizzazione mineralogico-
petrografica e chimica di questi recipienti indica genericamen-
te nellarea alpina la provenienza della materia prima utilizzata,
3. Zevio 1996, p. 75, tb. 115, n. 1.
4. Cfr. Saronio 1988, p. 138, tav. IV/15-16 (fine II-met I secolo a.C.) e Bonomi et alii
1997, tb. 7/1, fig. 28 (prima met I secolo d.C.); inoltre, Voltolini 2011, tav. VIII, 5-6 (LT
C2-LT D1), ma anche Zevio 1996, tb. 139, n. 3a (et augustea).
5. Guglielmetti, Lecca Bishop, Ragazzi 1991, p. 198, nota 178; Della Porta et alii 1998, p.
160.
6. Cfr. Guglielmetti, Lecca Bishop, Ragazzi 1991, tav. XCII, 3, pp. 198-199.
7. Della Porta et alii 1998, p. 147, olla n. 42, con bibliografia.
8. Guglielmetti, Lecca Bishop, Ragazzi 1991, p. 197, tav. XCI, 9, tegami-tipo 1.
9. Della Porta et alii 1998, pp. 161-162, tegame n. 1D.
10. Per la caratterizzazione di queste ceramiche, anche dal punto di vista archeome-
trico, si rimanda da ultimo a Corti, Tarpini 2012, pp. 136-139, figg. 5-6, ivi bibliografia di
approfondimento.

fig. 1 Ceramiche ad impasto grezzo: 1-2, 9-12, 14-15. olle; 3-6. pareti decorate; 7-8. ciotole-coperchio; 16. pentola.
anche se finora non stato possibile circoscrivere larea o le
aree di produzione. Il successo di queste ceramiche, dalla-
spetto spesso molto grossolano, probabilmente dovuto alla
scelta dellargilla, ricca di minerali di magnesio, che conferisce
ai recipienti una particolare refrattariet. Per quanto riguarda
le olle sono documentate anche ceramiche con impasto pi
fine, ma inquadrabili allinterno dello stesso gruppo, e cerami-
che morfologicamente affini ma realizzate con materia prima
diversa, sia con impasto pi o meno ricco di inclusi (fig. 3.44-46),
che in ceramica depurata.
CERAMICHE AD IMPASTO GREZZO 99
La rete idrografica afferente al Po ha costituito in et romana un
importante veicolo di diffusione anche per le ceramiche di uso
domestico. questo certamente il caso dei recipienti in Eastern
Coarse Ware, presenti nei territori disposti lungo il medio e basso
corso del Po, lungo la costa adriatica e nel suo entroterra, men-
tre risultano finora completamente assenti nelle zone pi in-
terne della pianura padana11. La ceramica comune prodotta nel
Mediterraneo orientale, con particolare riferimento ai recipienti
da cucina provenienti dallEgeo e pi specificatamente dallarea
11. Crr. Corti, Loschi Ghittoni 2012.
100 C A R L A CORTI
fig. 2 Ceramiche ad impasto grezzo: 17, 21-31. olle; 18-20. tegami.
focese (Phocean cooking wares), documentata a Chiunsano da
numerosi tegami a listello (fig. 4.50-57) e da qualche pentola (fig.
4.47-49). Sono altres attestate brocche a bocca trilobata (vedi
infra Biondani, Ceramica comune depurata, fig. 2.32). Le pentole
n. 47 e n. 49 trovano affinit morfologica a Cnosso con esempla-
ri datati intorno alla met del II secolo d.C.12, mentre la pentola n.
48 presenta caratteristiche avvicinabili a pentole rinvenute nel
carico del relitto di Viganj (Croazia), naufragato nel II secolo d.C.
12. Hayes 1983, Casseroles-Type 2, fig. 7, n. 82.
(fig. 4)13. Paiono invece rientrare in un orizzonte leggermente
pi tardo i tegami a listello (fig. 4.50-57), prevalentemente in-
quadrabili tra il II e la met del III secolo d.C.14.
Strettamente legata alla circolazione lungo il corso del Po
anche la presenza nelle aree di bassa pianura di un altro par-
ticolare gruppo di olle (fig. 4.58-63), pure in questo caso ben
caratterizzate non solo dal punto di vista morfologico, ma an-
13. Jurii 2000, fig. 30, 5.
14. Jurii 2000, figg. 26 e 33; Reynolds 2010, p. 92, fig. 1, o.

fig. 3 Ceramiche ad impasto grezzo: 32-36. scodelle-coperchio; 37-46. olle.
che tecnologico (corpo ceramico e tecnica di fabbricazione)15.
Per quanto riguarda la forma queste olle presentano orlo estro-
flesso, talvolta ingrossato, collo svasato e gradino pi o meno
evidente che sottolinea il passaggio alla spalla, decorata da
linee incise. Peculiare il corpo ceramico, di colorazione piut-
tosto chiara, quando non completamente annerito dalluso, e
ricco di inclusi sabbiosi, e il trattamento della parete esterna,
generalmente lisciata con evidenti e ampie spatolature sub-
15. Cfr. quanto osservato in Corti, Tarpini 2012, pp. 139-141, fig. 7, ivi bibliografia e
confronti.
CERAMICHE AD IMPASTO GREZZO 101
orizzontali, di cui rimangono spesso evidenti tracce (tav. VIII.3).
Talvolta sono presenti simboli o, come nel nostro caso, un nu-
merale inciso a crudo (XII) sulle linee che decorano la spalla
del vaso (fig. 4.61). Questi manufatti, attestati in contesti che
vanno dal I secolo d.C. alla tarda et romana, trovano puntua-
le confronto in area piemontese16. La maggior parte delle olle
di Chiunsano risulta inquadrabile nella prima e media et im-
16. Preacco Ancona 2000, pp. 113-119, fig. 112-117 e p. 112 per la descrizione degli
impasti.
102 C A R L A CORTI
fig. 4 Ceramiche ad impasto grezzo: 47-49. pentole; 50-57. tegami; 58-60, 62-63. olle; 61. parete decorata con iscrizione incisa.
periale (fig. 4.58-60, 62)17, ma sono documentate anche forme
diffuse tra il III e la met V secolo d.C. (fig. 4.63)18. Appare quindi
testimoniata una certa continuit nella diffusione di questi re-
cipienti, anche se con flussi diversi non meglio circoscrivibili
nel corso del tempo. In via del tutto ipotetica non si pu inoltre
escludere che la circolazione di questi manufatti, vista la pre-
senza talvolta di graffiti con simboli e numerali, possa essere
dovuta ad un loro utilizzo in qualit di contenitore adibito al
17. Preacco Ancona 2000, forma A1, p. 113 ss., ptc. A1 a (n. 58) e A1 b (nn. 59, 62).
18. Preacco Ancona 2000, forma A2b.
trasporto di merci deperibili, di cui non rimasta traccia19. Si
tratta comunque di ceramiche particolarmente adatte allespo-
sizione al calore (diretto o indiretto).
Ben documentata infine anche la frequentazione dellinse-
diamento tra la tarda et imperiale e il Tardoantico, per giun-
gere fino alle soglie dellAltomedioevo. A Chiunsano sono testi-
moniate sia forme che risultano maggiormente caratteristiche
delle zone poste a nord del Po (fig. 5.64-65), che ceramiche ben
attestate in Italia settentrionale e soprattutto nei contesti emi-
19. Cfr. quanto osservato in Corti, Tarpini 2012, p. 140.

fig. 5 Ceramiche ad impasto grezzo: 64-74. olle; 75. ciotola; 76. coperchio; 77-81. recipienti ad orlo rientrante; 82. catino-coperchio con fondo aggettante decorato.
liano-romagnoli (fig. 5.66-74; ptc. fig. 5.82), ma anche recipienti
pi comunemente attestati nei depositi archeologici gi a par-
tire dalla piena et imperiale (fig. 5.75-81).
Tra le ceramiche ad impasto grezzo rinvenute durante gli sca-
vi, ampiamente diffuse in Lombardia risultano il frammento
n. 64, documentato in depositi di IV-V secolo d.C., mentre pi
tarda (fine V-VI secolo d.C.) risulta la datazione assegnabile al
frammento n. 65 (fig. 5)20. Appaiono invece decisamente pi ca-
ratteristici dei contesti emiliano-romagnoli il catino-coperchio
20. Massa, Portulano 1999, p. 160, rispettivamente tav. XX, 2 e tav. XX, 5.
CERAMICHE AD IMPASTO GREZZO 103
con fondo aggettante decorato a ditate impresse21 (fig. 5.82), la
cui presenza pare comunque non giungere al pieno VI secolo
d.C.22, e lolla con orlo estroflesso e decorazione ad onda incisa
sulla spalla (fig. 5.74), riconducibile al cd. tipo Classe, attestato in
contesti di VI-VII secolo d.C.23. Questo recipiente, in particolare,
ci documenta sia la continuit di frequentazione del sito alle
soglie dellalto Medioevo, che il proseguimento anche in que-
21. Tipo di recipiente talvolta denominato anche tegame-coperchio in ragione del-
la profondit della vasca.
22. Corti, Giordani, Loschi Ghittoni 2004, p. 158.
23. Gelichi 1998.
104 C A R L A CORTI
sto periodo del suo inserimento nei circuiti del traffico afferenti
alla rete idrografica del Po24.
Infine, ampiamente testimoniate sono le pi comuni olle con
orlo estroflesso a sezione triangolare e i recipienti ad orlo rien-
trante. Forma molto comune e diffusa gi a partire dalla piena
et imperiale romana25, il recipiente ad orlo rientrante (fig. 5.75-
81) assolve spesso ad un uso polifunzionale (ciotola, tegame,
coperchio), non sempre facilmente individuabile in caso di
frammenti. altres una forma molto longeva, documentata
ancora nei contesti tardo antichi di area emiliana, dove rap-
presenta una delle forme pi comuni di ceramica ad impasto
grezzo26. Le olle, il cui orlo spesso risulta sagomato per ricavare
un incavo interno per lappoggio del coperchio e che talvolta
possono presentare una o due anse, hanno corpo biconico,
fondo piatto e risultano invece contraddistinte da una certa
frammentazione morfologica (fig. 5.66-69, 71-72), ovvero da
un elevato numero di varianti attribuibile alla frammentazione
produttiva, che si manifesta per allinterno di un patrimonio
morfologico e tecnologico comune di tradizione romana27.
Esse risultano diffuse prevalentemente tra la fine IV secolo d.C.
e il VI, per scendere talvolta nel VII secolo28.
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24. Vedi quanto osservato in merito alla presenza di questi recipienti nel Delta in
Corti, Loschi Ghittoni 2007, pp. 515-516.
25. Della Porta et alii, pp. 163-164, tegame n. 5 (ptc. variante A e soprattutto C).
26. Corti, Giordani, Loschi Ghittoni 2004, p. 155, ivi bibliografia precedente e di con-
fronto.
27. Corti, Loschi Ghittoni 2007, pp. 514-516.
28. Della Porta et alii 1988, pp. 158-159, olla n. 80; Corti, Giordani, Loschi Ghittoni 2004,
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TAVOLE A COLORI
 TAVOLE A COLORI 157

tav. I Planimetria degli scavi (1992-2000).

158 T A V O L E A COLORI

tav. II Gli scavi dellUniversit di Bochum (1992-2000): 1. Vista da nord; 2. Ala ovest vista da sud; 3. Ala ovest: dettaglio.
 TAVOLE A COLORI 159

tav. III Gli scavi dellUniversit di Bochum (1992-2000): 1. Parte meridionale vista da ovest; 2. Vista da sud.
160 T A V O L E A COLORI

tav. IV Il Diploma militare.

 TAVOLE A COLORI 161

tav. V Terra sigillata nord-italica decorata.

162 T A V O L E A COLORI

1 2

3 4

5 6

7 8

tav. VI Terra sigillata liscia (italica e nord-italica).

 TAVOLE A COLORI 163

1 2

3 4

tav. VII Ceramica fine da mensa di media e tarda et imperiale.

164 T A V O L E A COLORI

1 2

tav. VIII Ceramica grezza.

 TAVOLE A COLORI 165

1 2

tav. IX Pesi fittili.

166 T A V O L E A COLORI

tav. X Corredo funebre della Dama di Ficarolo.

 TAVOLE A COLORI 167

tav. XI Corredo funebre della Dama di Ficarolo.

168 T A V O L E A COLORI

1 2

3a

3b

tav. XII Statera, fibbia e manico in osso.

 LINSE DI AME NTO RO MANO DI CHIUNS A NO G LI S C AVI DE L LUNIVE R S IT D I BO CH UM (1992-2000)
Larea dellinsediamento romano di Chiunsano, nel territorio
comunale di Gaiba (Rovigo), gi indagata da Alfonso
Alfonsi con alcune trincee nel 1904, stata oggetto di nove
campagne di scavo, condotte sistematicamente dal 1992 al
2000 dallUniversit di Bochum, sotto la direzione del prof.
Hermann Bsing. Il volume presenta lesito delle ricerche sul
campo, che hanno consentito di ricostruire la planimetria e le
principali vicende edilizie del complesso, testimonianza della
plurisecolare presenza della romanit nel territorio polesano,
unitamente ai risultati dellattivit di catalogazione e di studio
dei reperti, che ha coinvolto nellopera numerosi specialisti.
Alcuni rinvenimenti, tra i quali il corredo funerario della
cosiddettaDama di Chiunsano, straordinario per la ricchezza e la
provenienza eterogenea degli oggetti dornamento, databili tra
la seconda met del V e gli inizi del VI secolo d.C., testimoniano
una frequentazione del sito anche in epoca tardoantica.

LINSEDIAMENTO
ROMANO DI CHIUNSANO
GLI SC AVI DELLUNIVER SIT
DI BOC HUM (1992-2000)

a cura di
Gianni de Zuccato

25,00
ISSN 2284-0044
ISBN 978-88-7814-601-3
e-ISBN 978-88-7814-675-4

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