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EACeOlTA (lENERAlE
DEL
AUnCA
Raffaele Garrucgi
D. c. D. e.
PARTE
SECONDA
MONETE CO NI AT E
^G)Cg)(a-
ROMA
COI TIPI
DEL CAV.
1885
V.
SALVIUCCI
/;
il
prolegomeno,
il
romano
la
tamia
col
numero
pagina che
lo
dichiara.
Aesemia 99
XC
17-24
99.
73.
Consa-Populonia
Consentia 170
LXXII
18
51.
Lucerla 109
XCII 23-31
11,
110.
CXVII 33-36
144.
170.
LXXIV
12
56.
Balethium.
Copia 144
CVII 27-35
74.
53.
Malies 98
XC XCV
13-15
v.
98, 99.
sociale.
AUpha
Alliba
Cora
LXXXII 22
Marsicum bellum
Matiolum
74-76.
Bellam
119.
Cortona LXXIII 11
43-45
145.
Cosa Volcientinm
Croton 147, 148
LXXXII 23-25
Mesma
165, 166
CXVI
1-8
166.
136, 137.
Ancona LXXXII 27
Aquilonia 99, 100
CVIH
26-37
149, 150.
XC
26
25
101.
77.
1-39
150, 151.
ex
1-44
Metapontum 134-136
CU
20-35
CHI
1-28
Aquinam 77
Ariminam
Arpi
LXXXII
30-32
76.
112.
CXXV
Croto-VeUa
111.
15 185, 186.
CV
8.
1-41
evi
1-6
140.
LXXXH
CXXV
Metlia
47. 188.
LXXIII 6
IH
XCm 1-23
HO
1-8
CXXV
57.
Neapolis82,83
1-19
LXXIV
18-38
83,84. LXXXV
1-14
86.
Asculum Apalum
Atella
XCII 32-36
90.
Cta LXXIV
Cubulteria
14
81-86.
LXXXVI
LXXXVIII
LXXXVHI
13, 14
90. 81.
XCV
22-30
47. 48.
33-38
91.
118.
Atnum
Atiniom
attr. erron.
attr. erron.
Aurunca 78
Azetium 116
CXXV 7 186. CXXV 11. 186 LXXXHI 2-4 79. XCV 2-4 116.
Cumae 80
v.
LXXXIII 20-13
55.
Nola 91
LXXXVin
LXXI
1-6
Valentia.
Nethu
aur.
LXXVI
LXXIV
22
15-9
39. 57.
arg.
LXXI
15-17
^ Euota.
1-3
122.
R.
Bipenne
Vetulona
Nuceria Alfaterna 96
XC
1-5
97.
XCVII
80.
Patluna
Feinat
CXVI
28-33
168.
Baibarorum plagia
27-30
Barioni 116
51.
LXXX
8-14
18
LXXVII
v.
Venafrnm.
LXXVIII 1-13
116.
61,62.
Felzna, Felsnna
185.
LXXI 12-14
CXXV
1-13
13.
Orra 120
187.
XCVI
14-26
CXXV,
XCV
XC
16
Bellum
104
XCI
1-32
106-107.
LXXXIX
10
93.
Oxentam 123
Paestnm 179
XCVII 6-13
123.
Benventiun
99.
Fercna
LXXIV
13
58.
CXXI
41-44.
CXXII
1-41.
Blera (Sieda),
Brettii
aurum rude
7-31.
LXXI
2,
47.
Fetalu
Vetulonia
LXXIV
26
183
CXXIV
Fistelia 93,
94
LXXXIX
XC
14-36
CXXV
77.
10, 11
187.
IS-'i.
Brundisium 121
XCVI
27-39
121,122.
5-7
116.
R.
Frentrum 101
Fuflnna
Civetta
101.
Pallanum
LXXXII
28,
29
CXXV 14
XCV
di
LXXIV
10. v.
Pnpluna
plagia.
Pandosia 154
Peithesa
CXI
5-8
59.
154.
C, Testa
di
Apollo
6,
Pallade
Galli Cisalpini v.
Barbaroram
1-12
LXXVI
Teutha.
1-5
LXXVI
>
,
7
,
59.
Graxa 119
XCVI
119-120.
PeteUa 157
119.
CXII 1-19
157.
/V\
LXXV
59.
59.
Gry =
Grumbestiui
XCV
39-41
Pisae
V.
11-15
58.
CI 16-40
132, 133.
CU
167.
Pitanatae Peripoli 98
XC
47.
11, 12
98.
V, Enota, R Bipenne
LXXVI
11-19
1-19
133.134.
Populonia
LXXI
1-11
1-11
LXXIV 10
51.
56.
D, W1,
M,
Testa
di Lare. R.
CXVI
123.
9-19
CXXV
Pnpluna
184, 185.
Enota. R. Ancora
LXXVI
Hydruntnm 122
Hyria, Hyrina 92
XCVII
4, 5
Populonia-Consa
92, 93.
LXXn
LXXIV
18
Gielinm 117
Caiatia
117, 118.
LXXXIX
XCII
1-8
90-91.
89.
21, 22
109.
50-53.
51.
1-9
55, 56.
CXXV
LXXV
1-10
1-11
177, 178.
Campani 86-87
LXXXVI
59
v.
13-19
87, 88.
Can LXXVI
Pnpluna
v.
Populonia
Kegium
161, 162
CXIV
1-38
163, 164.
163
LXXX
LXXIX
Ca
vel Ka,
Eoma
Eoma.
Imum
97
V.
XC
6-9
98.
CXVl-28
Eoma, nummi
164,
cusi
Camars
U Eoma
47.
Eoma
urbem 62-65
Larinum
101, 102
XC
27-37
102.
1-22
67, 68.
cusi intra
Cannsium 114
114.
89.
Latinm aes a
1-3
59.
latinis magistratibus
cnsum LXX^'I
Eoma, nummi
1-16
urbem 62-65
Capna
65,66.
cusi
Casarium 153
Canlunia
Laus 170
CXVII
1-19.
159, 160.
Eomanor. nomine
sociis
LXXVII 4-26
155,156
CXI U-30
156,157.
CXII 16-32
CXIII
1-6.
60, 61.
CXXV
Clnsum
T.
16-17. 1S6.
1-22
Locri
160,161.
attr. err.
71.
Camars.
v.
(AO)
CXXV
12
186, 187.
Eoma L CXXX
24-34.
14, 15
LXXXI 1-13
70.
68, 69.
Compnlteria
Cubalteria.
Lucani 182
CXXm 26-33.
CXXIV
Eoma P LXXXI
Koma S LXXXI
Eoma
16
70.
SP
Sty
Koma XCVI
T.
Eoma.
120.
Tianum Sidicinum 79
Tiate
LXXXIII 5-12
79.
13
Apnlum 107
XCII 1-20
lOS, 109.
10
187
66, 67.
Suessa
LXXXII
33-39.
LXXin
14-34
77, 78.
CXXV
35.
ISS.
CVIII 4-25
146, 147.
125, 126.
LXXI
58.
XCIV
LXXVII
23-33
115, 116.
XCV
Tarentum 123-125
XCVH
126,
Tuder
LXXV
v. v.
16-18
116.
1,
XCVIII 1-28
2
59.
127. XCIX
1-53
127121.
Vrsentnm
Orsentum.
Eab, C- Eub
129.
1-68
129-131.
CI 1-15
186.
Vxentum
Oxentum.
Eoma
T.
Tarentum,
Telesia
attr. err.
CXXV
91.
Valantea, falsa,
CXXV
11 187.
167.
90.
SaUpia 113
Samnites 98
LXXXVHI
19
Valentia 166
CXVI
20-26
9-12
XXV
11.
XC
10
98.
Temesa 167
161.
CXVI 27
168.
Velecba 90
LXXXVIII
Scylaciam 161
CXm 23-27
73.
Terina 168
CXVH
1-32
168, 169.
49. 54, 55.
Velia-Croton, falsa,
CXXV
3 188.
1-39.
Sidinm
Signia
Siris
Teutha
= Pisae LXXI
18, 19
Velia
CXVIII 23-49.
8-22
CXIX
Thezi, Tliezle
LXXm 29-37
CVI 7-32
143, 144.
Venafrum LXXXVIII
17, 18
91.
145
145.
140-147.
142
Vennsia 114
XCIV
114, 115.
Ser
CXI
10
154.
CVII 1-26
A.WTSO
Il
d' Italia
si
dia oggid ai
ed
io
Ottima
la considerazione del
privati possessori,
quando non
si
Imhoof-Blumer che dei pezzi fior di medesima delle buone volte difi'eriscano
stampe
altrui,
ma
sulle loro
impronte.
prepai-are
da 10 a 15 Vo per la poca cura posta di certo nel i tondini {Le sistme euboique, Paris 1882 5, note).
contano l'un dopo l'altro gli editori: e in ci
Non
ricerche, in esami
l'
collezioni
quale
si
si
va
Italia. Il frutto
che da questi
una
tura
si
:
omessa.
io
e lo troverete, se
meco andrete
imposto
non
di citare
si
Dichiale
neanche
sono
si
che
numismatici descrivendo
il
il
metallo,
modulo,
il
peso, lo stato
mano
mi sono
creduto
astretto,
pubblicando
il
ciascuna moneta
e lo
il
di chi scrive.
modulo
stato di con-
Per
la
dichiarazione
La
sentenza,
con le cifre au. ar. ae. Quanto alla rarit, essa se insigne
solo notabile risulta e facilmente si
il
lettore
sia
defraudato, che
ma
sia.
Del peso poi se ne tiene conto, quando pare che sia utile, opportuno, necessario
il
farlo
di tutti
pezzi,
non
si
possibile,
quando
agio di
mi hanno
non
si
su dove sono
gli
originali, o
non
avuto
l'
Errata-Corrise
nel testo
pag
62
rXTKA VEBEM
sannica
aggiungi
correggi
EXTEA
sannitica
pag.
119
125
Narvegna
n. n.
correggi
Nervegna
Taranto
70
71
22 Falanto
24-26 invece di
Oralione
Crotone
tipi
72
73,74
74 108
WVITRIT Lxxxni
Jlarsiliam
n. 5
n.
mVITNIlT LXXXII
Massiliam
il
tipo
j)
didrammi kggi:
123
il
VM
VAA
24
n. 8 e
il
n.
9 vanno scambiati
n.
28 Falanto
198
Taranto
113
23
158
n.
158
PAETE SECONDA
MONETE CONIATE
ETRUEIA
Nel pubblicare
non ben
Vescia e
il
A, e IK, le quali
talvolta
insieme
uniscono
con im tratto
a.
la greca lettera
nummo
d'argento del
Museo Borgiano
che
il <,
mezza
unit. Cotesta
forma di
S
cifra
supponendo
sigma
ad ima confederazione di
di altri
pii di tre
come
si scrisse
in tempi piti
due esem-
remoti
ci
serve di
come
primo
la
ebbe origine
del
l'
ed uso
lo che
avvenuto prima
3A
m\l\^\l^
\W\.
La
:
notizia
276
di
Koma. Dedurremo
ne fu da
me
e
numismalique
ma cM
la unit
superiore
sarebbe trovato
il
un esemplare
dopo cento
pii
non conservavano pi
il
tipo
i
medesimo. Ci
si
dimostra non
risse intera la
leggenda
con
ma
monetazione etrusca
si
lavorato
molto e tuttavia
si
lavora
del deposito di Sovana, dove sono stati trovati insieme colle unit
in raccoglierla e
provvisti.
nondimeno siamo
duopo che
e io
XX
Per
avverta
lettori che
le
non
si
aspet-
met con
tino se
non poche
povere considerazioni
all'alta
e
quali
sono
si
ben
bri diademate in
buon numero.
quindi
quelli
limgi
dal
corrispondere
giusta
idea
che
ha di
si
HA
finalmente
cotesta nazione e
che recano
di profilo.
il n.
umana
faceva dai Greci e dai Penicii, di Asia e di Africa nei suoi porti.
pii antico
:
ha
emana
dalla
officina
di
Pu-
tipi stranieri
la
Gorgone
La Gorgone
rappresen-
come dimostra
si
la
leggenda che
anche
il
vi si trova al riverso.
prospetto
;
In questa epoca
cambiato
tipo
della
maggiore
rovescio liscio
ma
piii
Gorgone
un
delfino
simbolo di
citt
marittima,
nome
fll1V>I'1V'l;
il
XX.
della cifra vicenaria sono da congiungere que-
si
Al sistema
gli aurei
La sua
divisione in
met
lore
note
di
AXX
per non potendosi riferire ad un caso, u credere che gli Ateniesi prendessero dagli Etruschi, che
ciamo che
ci
manca
con ogni
Non pu
quindi darsele un' antichit maggiore questo di proprio che gli Ateniesi
e gli
Eoma.
solo
di
dividono
il
rovescio
le
quindi
la
dramma ne
contiene
note
citt
cinque e
la
che notano
colle cifre
di valore 1^,
AXX,
in
prima
si
dimanda a qual
6
44
BTEUEIA
finora
a 16
ben
si
deduce che da
gr.
Populonia
ma
non
si
una unit
16,96 qual
:
apparso
presso a poco
il
valore del
nummo
coll'intero leone
si
e per si
in argento
pu
corrispondono con la
ma
e
ma
Dopo
l'argento
di
Pupluna,
e di
Nethu
vi
e l'oro di
sebbene quella
tal
citt
quale
si
legge
del
il
nome
citt etrusche.
il
Non
moneta
di
scolpirsi in questi
liscio
riverso.
nome
di Tarquinia,
di Vulci, di
me
noti che
Telamone,
piii
di Vetulonia, di
porti
una leggenda
il
si
pu solo
congetturare
si
la
sua,
ed
ecco
in
qual
modo
un
mia lezione
procede.
di
Un nummo
lore
ma mi
al
Egli ne disegna
il
rovescio ponendovi
un pesce probaIl
KOSM.
Puertas non
una nappa
di metallo.
essere
che
mai
ne
v' era
motivo di trascriallora
Om
non
fa
accosta al
nome
Pupluna un nome
non
inteso.
:
^HV03h. Questa
lo
possa dire:
ma
nome ha un
valor singolare
pe-
sa dove fu
011513=1,
AJBOB'I, dove
rocch
ci
offre
la vera e
nomi
tutti che
ha nei codici
di Plutarco
dove
si
legge
(l'ito
Fta-
per
A, V,
/V\,
!).
min.,
di
Kraa;
epigrafe
303t1 parmi
corrisponda
che
porta
Livio (ed.
Draken. T.
250, 512).
in
proprio del
dia-
per tipo la testa del leone e pesa gr. 1,07 dichiarando col peso
di essere la
letto cretese di
mutare
Movaa
Mvaa, vn^xovaa
in vTiaQ-
decima parte,
con la nota
che ha sotto di se
ypvta.
Eoaa
si
poteva essere
detta Kvcta,
Qvvvoaxnstov che
al ri-
Alalia
in
Corsica.
Pu quindi
stabilirsi
con fondamento ohe questa Nethu sia una loro colonia mentre
un' antica tradizione attribuiva ai Corsi la fondazione di
lonia (Servius
dei tonni..
Non meno
evidente
il
nummo
del
Museo
il
di Fi-
Popu-
cui alfa-
tipo
evidentepii
il
monetazione
i
dell' oro
cominci al
una
testa giovanile
a d. e alla
nuca
la
nota
del valore: al
Pocesi trapiantarono
TQV)
si si
ma
il
che facilmente
compie Curtuna.
liscia
Meno
agevole sar
si
modo
che
da ambedue
solo
lati
per lo
pii di
marcando
la
fra
un calamaio
un X
di questo
La
il
serie di queste
monete viene
nummo
sotto
il
si
trovato
il
anche
il
XX:
peso del
XX
di gr. 22,55.
dato Chiusi.
Gi sapremo a qual
l'arte di
citt
possano
probabilmente attribuire
Notilissima
quei
nummi
grammi
che
il
VN3
il
Felsuna
e
esemplare
stato recato al
al
al
[ad
Virq.
Gamurrini
si corri-
attribuisce
a Catone, essere
stata
Pisa in prima
i
quali
grammo
cine
e quindici
centigrammi
due de-
Teuta,
il
qual
nome
poscia
nuovi coloni
i
XX
il
cambiarono in Pisa.
alludendo
al
i
Non
Pisani
cala-
quella
si
degli aurei di
primitivo lor
nome
si
un
Nethu
cui
pesa
grammi
4,25,
ma
la
divide in
inferiori
met AXX
ben
si
maio che
e
due frazioni
cor-
nome
rispondono,
ma non
ragguagliano
clie
Stando
proporzioni dell'uno
Una moneta
d'argento
del
peso
di
gr.
ETRUEIA
45
di
XX
si
unit
la
cui
di
Le medesime
terre etrusche ci
la citt
non
conosce
altrove
in Italia;
al
tipi
di
adimque
commercio
seguiti
e
ad.
vari
sistemi
EtE
< .
ninfa Orfne
verisimile se vi aggiun-
di Bizanzio in
un luogo che
si
Meineke
col
Cluver ha creduto
citt nota e
corrotto
sostenendo che
sol tre linee
nominata
dopo
grammatico geografo.
il
Ma
A
C
gr. 2,75
CXXV,
LXXI,
27).
13).
sostenere che
argento
28).
dell' Alicarnasseo
ce
gr. 4,18,
gr.
(ibid.
Niente pertanto
5,35
(ib.
si
guadagna intorno
una testa
met
di
giovanile laureata in
moneta che ha
il
riverso liscio.
Che
sia
di peso gr.
5,50,
cui duplicato
ma
non abbiamo
il
cinque
rappresenta
una
frazione,
nulla da dire.
stato di gr.
Non debbo
16 di argento, avremo
16
gr. 8,30,
e poich
il
essi
mo-
il
valore
ecce
cio
XXXX
al
progredendo:
=
del
menti
il
tXXX
DIC.
doveva recarlo
Passiamo
pezzo di argento
col
una
volta
quando
le serie erano
complete
e le citt distinte.
<
adunque
di
ci
Non pu
delle
monete
di
Pupluna dove
del quale
un pezzo
del
di gr. 10,70
del valore
di X,
un pezzo
e multipli
di
XXX
21,40
valore di XX.
al
Le quali
divisioni
AX
si
ovvero
sotto altra
portano evidentemente
o alla
puche
Tra
le citt di
nome
e di sito ignoto
possono prendere
Il
il
primo
di altro esemplare.
di
Un
un
Thezi e Thezle.
confronto
bronzo rappresentante
C,
la testa
di
Mercurio sotto
una
e
citt
Felzna e
Felsw,
Pupluna
Furlana,
la
Fati,
Fatalu
che
Fetlunfa pu in
la
grafe
la
A^BOn-l
dinotante
certa
guisa giustificare
ipotesi
come
prima
la
met
In una moneta
nel
della quale
quale
si
legge
OEIUE
i
Museo
Britannico,
ma
cosi guasto
coperto dall'ossido in
del valore che al
nel
Bisogna per
pesi della
prima
quella parte
eh. Poole
non
si
corrispondono
col
8,23 n con
non
ma l'altro
ci fa
esemplare che
quelli
anche
sistemi
tipi
appellano ad epoche
cambiati
:
Museo
di
diverse.
Pu
darsi
che
siansi
v'
peressi
l'ippocampo accanto ad
che qui
ci
un
delfino la nota
tanto da fare
gran caso
seconda moneta:
Un nummo
me-
un uomo
in tetro sembiante
desimi del peso di una met, cio di gr. 2,02 del quale pure
si
dalla qual
:
che
evi-
per cifra un
e di sotto
all'ippocampo un
siede a destra:
nelle
quali
Bompois l'ippocampo
D,
dente che
si
omessa ogni
altra.
Ma
ecco
un
dove la
cifra sot-
a cui alludono le serpi, per maledire di nuovo poi la favola tebana sia divenuta
figli suoi.
Come
toposta all'ippocampo
un
\m
tipo della
moneta
di Thezi
e di storia io
non credo
CC
contiene
il
poterlo conoscere.
corrispondendovi anche
ma
in pari
tempo
la
C vale X, non
facil-
ma
mente allude
pili
al
cinque
mito medesimo.
cio che la
46
ETRUKIA
piare ha
lo che
il
valore
la
generico di met,
osservazione
il
particolare
di
di
dieci
si
surrogato
un simbolo. L'ippocampo
conferma
fatta
numero
o in s
come X
C,
o rela-
alla
unit maggiore
come A ovvero
si
cio
met.
potrebbe
pu
spiegare
numero
dieci.
Io invero
noi saprei
mi
incusi.
Tre sinora
io
ne
conosco,
tutti
per trovati in
un buon
si
Questo
ci
l'altro di Ancarano,
e il terzo,
che
venuto in
Roma
per esprimere
al sig. Stettiner
vendone due
tre o quante
di croce equilatera e
gli altri
lor peso
non
maggiore
dell'oncia.
de numration, p. 165)
le quali
cifre
Ad un
colla nota
terzo sistema
iniziali
muni
coi Persiani
delle
5, , \M,
verosimilmente
ai
daca
<,
e il visali
cio
si
tempi
di Pirro,
dieci e
il
oit.
nuova
e ignota
ma-
debbono
distinguere
del A, che
si
scrive
iniziali 5, 1, V,
<
e boccone r\
quali bronzi constano della nota e del peso che valsero, l'unit,
che sono
per fare
mi conferma
nella sen-
la
met
maggiori unit
dodici grammi.
e di
liscio poi di
gli
".
doppio
riori
Le monete
alla
di
Pupluna
numero
XX
che
Etruschi sogliono
,
dominazione romana.
Il piii alto
abbiano
dividere interponendo
or
quattro globetti
or
si
due
che di
non
incirca.
La
1:1
vedono ancora
sestante;
esternamente a destra
e a sinistra
ma ben
moneta
tosto
coi
meremo
zeri,
Incerto tuttavia
l'uso per
nummo
che ne
del
per dieci
il
numero dopo
come
chiaro.
il
quattro globetti
conosciamo
una
serie
composta
di tre pezzi,
pu rivocare
qui,
Bi-
numero,
posseduto dal
sig.
Mazzolini) e sestante.
minori non
bile che
si
lore.
il
non
dieci con
una curva
5,
diedero
si
a sinistra con un
cit.
p.
tipi.
Testa di
Vulcano
e al riverso
il
mente posti:
il
principio e la fine
in contrario
al riverso
a
il
e il
motivo parmi
vuoto se l'epigrafe
circolare
perch ne fu cambiata la
nota di valore,
da due globetti a
ponendovi
Le
un
X, dino-
pren-
quattro globetti
avvenuto
di Firenze
{Numi
vel.
pag. 10
tab. I n. 9).
medesimo ma
antica serie di bronzo coniato in Etruria
si
La pi
che ha
il
quella
di Vulcano.
R. Tenaglia
Camars
n.
Tav.
LXXIII
congiunto
un
Non
vi si letta
e colla clava
presso
al cui riverso
la clava e la
leggenda
MNMV^
che ne abbiamo
e
Questa Fetalu
separatamente
quanta
dal cinquanta
met
di esso
Portano costantemente
una
di-
ma
si
una
testa gioil
un animale
ferro di
T.
LXXI
ETEUEIA
47
in atto di
e
n.
6 Xll> cio
si
dodici e mezzo;
la scoperta di
il
peso di
gr.
0,72.
mare.
Il
nome
della
ci lia
cittii
Ora mi
annunzia
il
Yetulonia
uu bronzo
una
testa di leone e
lonia,
il
numero AXX
Popu-
e al dritto
Ho
dichiarato nella
ivi
mia
il
a quanto
si
pu giudicare
dissi
che
di
un
cinquanta
e cos
il
'^
a +3
di tre lettere;
cinque
dal X.
Fanno insomma
gli
Etruschi
di
l'in-
valore.
Nuovo
una
d' esse
zampe
collo
Or aggiungo che
o
il
cinque
si
nome
di
Erano finalmente
iniziale della
d.
inferiore
lati a
laterale del
e per giacente
uno dei
a
noti
due esemplari
un esempio, ovvero
sua zecca un
verso un
W,
e al ri-
sinistra, >,
o linee
campo ornato
mezze lune
stelle.
CD
ha
Questo
quanto
si
finora scoperto
fanno
il
il
mille.
La
linea verticale
inchiusa
nella
cifra
Museo
di
d.
BLERA, CAMAES
Tav. LXXI.
1.
Alla nuca
gr.
la
nota
e pesa
1,30.
Un
Museo
di Firenze.
Apre
la serie delle
monete
di oro etrusche
e rilevala
come gemma
Un
medesima proviene
dalle terre di
Buon-
Un
pesa
del
grammi
Mancini in
murrini, op.
citt
cit.
di
march. Stro-z, an. VI pag. 64 Tav. Ili 14 che questo pezzo possa rappresentare
opina a
Tav. Ili, 4,
Un
pag.
le cento litro
grammo
d'oro
(').
corti,
uguale a
uguali
le
monete
di gr.
16
del valore di
litro
>.
uguaglieranno
d'oro.
DaUe
terre
mede-
sime provengono
1.
me
ne
descrisse
uno
ciata,
2.
ma
Piastrellina di
circolo
di
gr. 0,090.
3.
un X:
il
Ve
simile al n.
il
manca
solo la
d.
mezza luna
non porta
il
alla nuca,
liscio rilevalo il
numero
-l-
fra
n.
numero X
non sono
dieci e
il
davanti
come
il n.
10,
ma
cosi rari
di tre
come
gli altri: il
i
Gamm-rini ne descrive
cit.
debbo anche
le indicazioni
che seguono
ne d anche
disegni (Tav.
u. 7, 8, 9),
loro
di
ma
di
molto spessore:
Tte
imberbe
gauche: devant X,
di
di
0,380,
PELZNA
12.
4.
0,180.
sol-
2, 3.
Di
incisi
due
Museo
tanto cio
n.
di
Bieda (Tav. n.
2), e il n.
3 di Chiusi
XX
(Tav. n. 3).
alla nuca. B.
Toro che va a
:
sinistra
NETHV
4-6. Coli. Strozzi. Testa
di
sorvolandogli un
nel
campo
legge
il
\y\(\y\1-\3^.
leone
messa
testa
di
profilo
la
d. 1^
con
del
Il
suo peso
di gr. 4,67.
L'ha pubblicata
Friedlaender:
n. 3), e
della
il
v'
nota
ma
vi stata
omessa
la Fel-
sua lezione
stata Felzpapi.
Che
vi si
debba leggere
medesima insigne
riori
dispersa:
ma
io
AXX,
cio venticinque
il
si
trovavano
pezzi quando
li
feci disegnare.
ETEUEIA
T.
LXXr
znani
non Felzpapi
l'ho
Catt. serie
XI
voi. 11 a.
me
Museo
MuUer,
{Etruscher.
gli
1.
1 p.
334) la stim
r
dissi a parer
i
mio
Volsinii. Il
il
peso di ambedue
Komani
dissero
rigetil
donde
la
Volsinium.
tare questa
Il
moneta
questo che
toro
medesima. Ne pare a
me
d' investire
mentre cammina
che propriamente
di passo. Gli si
leggende
etrusche,
Pupluna, Fufluna
Puplana
non
gli si
va,
ne corre
ma
si
arresta.
Poi
Thezi e Thezle.
Questa
ai
gli antichi
doppia denominazione
Valso e
Eomani
lio
460
si
legge che
M. Atie
eccita
Eegolo trionf
DE VOLSONIBVS ET SAMNITIBVS
furono vinte e
si
ira glisoente
alternos
validissimae urbes,
arresero.
Non
mente EMano
fa Pli-
fianchi
lotta
{H.
Anim. VI,
ci
1)
le'cov
ly
15.
NETHU
Museo
coda
Britannico. Mostro a corpo
di
leone
desinente
in
sembra stare
in agguato. R.
liscio
ma
ma
talvolta
rilievo disposte in
due
linee.
L'ha pubblicate
gesso
il
Poole (Calai.
e in
un bronzo
p.
xeni,
7 n. 1) e vi ha
la
che
ho
davanti
parmi che
vediamo quei
tori che
avr
03H
cio
meno
trebbe essere
il
nome
XXXII,
4, 5), e
im didrammo
Turio
Lex.
p.
un
tetrobolo di
loro
nome parimente
16, 17, 30,
(Tav. CVII,
1).
Non
si
Deecke
campo
del riverso
(Tav.
LXXII,
12, 15,
d'improvviso nel
che piegano
le
CXXV, 1, 2, 8, 9), questa non sar moneta di Populonia, ma di una ignota citt denominata Nethu (na), alla
31, 32;
come l'androprosopo
13, 14. Il
di
Reggio
(T.
CXIV,
1).
,
primo aureo
stato
Museo
si
di
Populonia
(').
poi
nel
Museo Wicza]'
ad Eckhelii
16.
Pesa
gr.
16,653.
Firenze.
il
Museo
liscio.
di
Simile
al
precedente,
ma
a rovescio
Museo
L' ebbe
Millingen
che
(1,
il
pubblic nei
il
Suppl
diademata
R.
11):
suo peso
di gr.
orecchi; davanti la
nota A.
Cane
nella collezione
or rare
grcek
1862
4) ed ora nel
il sig.
Museo
di Berlino.
Un
posta
17.
manca anche
la testa
Museo
balze
:
camminando sopra
Il
200
n.
un esemplare che fu
il
primo
non
se
non
la
n' tro-
Un
nel
collezione
tre esemplari se ne
hanno l'uno
la
leggenda Vii3^
Museo
Pirenze
il
del
peso
di
gr.
16,67, l'altro in
del peso
non
di
meno
sopra del
n., 13).
cane la nota
del cinque
quello di Grosseto,
di gr.
terzo nel
Museo Britannico
(v. la
Tav.
CXXV,
Il
16,42.
p. 172)
Caronni
il
Ma
Populonia
sia
nome umbro,
o romano,
non
dei Pelasgi-Tirreni.
T.
LXXI
ETRUEIA
49
TEUTHA-PISAE
18. Coli. Strozzi. Pesce chiamato loligo dai Latini e da noi cala-
montone volta a
sin.
il
Ve
ne hanno due
esemplari ambedue
gr. 0,91; 0,72.
guasti
dall'ossido:
loro
peso di
maio,
dal
otto
la
fatto
26.
Museo
nuca la nota X:
collo
quale
come
se
fosse
testa,
sporgono
gli
intorno al
fra
campo
un cerchio
di grosse perle. R.
di balaustro
Fulmine
forse
nel sacco
intestinale
e porta
come
27.
Di
XX; pesa
Museo
v'
di Firenze. delfino
in alto a sinistra
il
Fu
recato da Pisa
un
e presso di
:
trova pubblicato
dal
rovescio liscio
Ve
un esemplare nel
numerica
e
Bompois
gr. 21,40.
pi.
XVIII).
Questo pesa
Museo Britannico
il
la nota
distinti,
ma
fanno
19.
Museo
dente,
di Volterra.
Lo
4,53.
Vedremo
ma le
X
il
pinne
e le
XX.
la nota
ho cavato
mio disegno
negli Antichi
Era
tradi-
campo:
Il
e di sotto al
medesimo
vi si
C.
Servio
ad
Virgil.
Aen. X, 169 seg.) che Pisa fosse in prima Teutones e Teutae e che
29.
Museo
numerica
n. 9).
D.
Pesa
gr.
2,55 (Bompois,
nome
Teuta,
:
che poi
30.
Revue, 1879
pi.
XVIII
si
Alii incolas
Museo
Britannico. Vi
eius oppicU
Teutas fuisse
postea
et
mezzo a quattro
lore.
delfini
egli
ha davanti
la nota
del vain
minatum, quod
portum
Pisas Lydi
R.
Cane cerbero a
gr.
tre teste
stante a
destra
un
significare
dixerunt.
Or queste monete
che
cit. p.
28).
calail
Non
v'ha dubbio
e
monete sono
si
dica TsvOig e
Ttvtog.
Ricordo che
numeriche
ma
nome
ISjTiovg
due CC
della
prima
vi sono
adoperate
in
LIX, 7
Bompois,
modo nuovo. Se la cifra C vale in etrusco met del dieci dunque due CC varranno dieci. Pertanto invece della
:
pi.
cifra
si
vede un
sulla
moneta del
n.
28
le
il
cui peso la
cifre
moneta fusa
di
il
rovescio liscio.
met
di quella del
due
CC non
ma
SEDIS INCEETAE
21.
venti.
6).
questa deduzione
loc. oit. n.
loro le
peso,
corpo
di leone,
lingua
sporgente
troviamo
X cambiata
Adunque
Maz-
le
zoUni, che ho
di gallo.
davanti,
ma, secondo
il
Bompois, in testa
il
monete
se-
vale dieci.
il
caso
mede-
un
cui primo
esemplare
del
peso
in
sia lo stesso,
nondimeno
si
vede
il
numero X cambiato
volta in
XX
(Tav.
LXXII
nn. 1, 2) e tal-
e in
AX
(ib.
nn. 5, 6).
6}
stile
barbaro volta
Ma
v' di
nuovo
ha
la nota di valore X,
come
il
in tutti
dieci e
il
monumenti
venti.
etruci ?
D'onde
talmente.
Una
numero
n.
X ma
commercio
coi
LXXIV
:
9).
mezzo
i
Pe-
del peso di
n'
un
altro esemplare e
si
dieci che
3).
Museo
monum.
Paris,
p.
87: Pihan,
p. 165).
gr. 2,10.
Nella
coli.
Strozzi ve n'
un
altro
esemplare.
1860
Parimente
50
ETRUEIA
T.
LXXII
che
si
il
loro daca,
Il
terzo
di
che che
eit.
il
il
modo
<
di che
non
vi cosa
che
piti
rassomigli
di sotto si
vedono queste
cifre
oA::Xo,
dalle
quali si
alla cifra
CC
della
si
moneta (Tav.
avvicina al
LXXI
(ib.
n. 27),
mentre
il
raccoglie
il
numero AX
daca
resto
il
<
di tanto
si
<
zeri
numero
non
esprime in etrusco
cinque, che
scrive
giacente
ora a destra
<
ora a
Museo
Vaticano. Il tipo
la nota di
il
sinistra
ma
due
valore
questa o
X o,
il
numero XX
POPULONIA
Tav. LXXII.
1.
Pesa
gr. 8,10.
Kircheriano.
sporgente, e
Testa
i
della
Gorgone diademata
con lingua
di prodelfini:
mezzo
del valore
fra
due
Il loro
peso
meno.
non intendo perci
di
al
Micali (op.
cit. tav.
LIV,
1) che
Quel cerchietto se
lo dico zero,
lo vide presso
messa innanzi
ai
e posta
dopo
la
monn.T.IVpag.21n.7),
30).
moderna
cifra,
nel
Museo Britannico
(Catal. p. 6,
Non
dunque da
Mommsen,
che
il
solo
esempio da se veduto
601
segg.:
t.
IV
p.
261)
nel
Museo
uno sba-
non d
glio dell'incisore.
mi sembra
posta in-
tipi
i
O, ovvero segue
pag. 165).
O^
senza
se
due
Pesa
e
gr.
8,10.
Nel
n.
3 la Gor-
p.
cit.
dovr dirsi lo
gone
diadema
stesso
quando la
ovvero
XX
si
un A,
n.
Il ripostiglio di
So-
capelli
della
diadema
alle
due
Fu
mezzo
si
vede
sostituita la cifra
dunque una
volta, e ci
non
si
modo:
oXOXo.
non pareva innanzi possibile a
ri-
Gorgone
il
denario,
il
qui-
La
nario e
il
sesterzio.
Ma
vi sia altro
monetazione dei
sig.
Fenicii di Africa,
il
sempre
il
me-
Del
sesterzio
desimo peso e
di
cambiar solo
Luynes con
le nota
da
si
me
inciso qui al n. 5
ed ora
Numism. de Vane.
vescio di
se n' avuto
{Catal.
un
terzo che
conserva nel
Museo Britannico
pag.
come
ce la
gli
in ci anche
mento CXXV.
9-11.
discorde dal testo, che vi pone una linea retta fra due lunette
Museo
di Firenze.
La
opposte C 5
esse
la terza
siste nelle
linee di rilievo
che
si
hanno nel
indovinare l'ar-
rovescio. I
il
il
il
Gi
1,
il
:
diadema
cifra
omesso
ma
ecco che la
10
numerica
im
A.
<
CC
Roma,
il
di
Parma,
di
lunette
n. 30.
io l'ho
:
presso
march. Strozzi.
moneta dichiarata
di
di sopra Tav.
LXXI
Britannico (Catal. 2,
ve-
6).
me
li
ha
Museo
inoltre
il
diadema
me
come
le
ma
vi
T.
LXXII
ETKUKIA
51
si
vedono
tra
posti. Il rovescio
16.
Museo
di
Monaco.
Ho
espresso
il
il
mal impresso
di
UE secondo esemplare
ivi
mia
collezione proveniente
(v.
figurato
un
da Sovana. Sono
cio
Tav.
CXXV n.
si
2)
nell'intervallo di
veva essere
variamente
sclie
:
trova
scritto,
come
dir,
ma sempre
queste due lettere una mezza luna e accanto un globo dentro un anello.
17.
vede
Museo
R.
Gorgone
e di sotto la nota
le stelle
e
XX.
in-
sostituita la lettera 0, e la
prima
sillaba vi omessa,
non
per, a
quanto
difetto di conio
o di metallo.
o
torno
nell'intervallo
della
leggenda
una
pro-
Noi abbiamo
altri
esemp di sillabe
lettere
colla precedente ha
di
non
la
mezza lima
col ferro
del Lazio
che scrivono
METiO
per
PROMETIO,
del tridente
come quella
del n. 15,
ma
LXXXIX,
(Tav.
POME
CXXI,
8,00.
6, 20).
L'esemplare
18.
Coli. Puertas.
POPULONIA-COSSA
Testa della Gorgone. R. Pesce tonno
Il
e di
lo.
Museo
tro.
Pii-enze.
Spettro
gorgonio
senza
diadema
di
sotto
KO^SA.
Migliarini
lucid per
me
da una scheda
il
sotto XX. R.
Due caducei giacenti l'uno in contrario dell'ai-Ve ne ha esempio nei musei di Parma e di Parigi
imo trovato nel
ripostiglio di So-
di-
segno che
e ne posseggo ancor io
qui
pubblico:
la
si
sa
dove
vana, dove per l'imo dei due
sia.
Le
non equi-
voche; laonde
inoltre vi si vedono di sotto chiare tracce della leggenda
d'uopo che
si accetti
la leggenda, che
AVA
14.
(Tav.
CXXV
La
testa della
Gorgone fu
ma
questa
di Parigi e di Vienna.
moneta
veramente etrusca,
ma
la
Il caso
Nel
non
ripostiglio di
nuovo che
ai tipi
:
una
citt si
domina
3),
il
il
campo
altri
noi
p. e.
CXXV,
ferro
si
ma
ne abbiam veduto
talvolta
ne vedremo
altri
esempi.
vedono anche
Non
so poi
un
tridente
i
figui'ato
in
dove anche
n. 4).
distendono
CXXV
Ca-
dialetto
esempio,
Mvaa,
Micali publioa
un esemplare
LIV
la pi recente
n. 3: cf.
Kuiaa
della V si surroga
T. VII, 6). Il
Sambon ne
cita
un
ovvero
si
rad-
tannico, nel quale si vedono, die' egli, due polpi {Recherches, pag.
55
n. 35)
ma
Kvaa
questa moneta nel Catalogne del
lezione
scritti
(v.
Flamin.
I, 6),
troviamo nella
Kvaa, tuttocch
e ritenuta nelle
mano-
Museo
R.
di Firenze.
Larva gorgonia:
il
XX.
:
Luna
un
di che
argomento
il
intorno
legge
flUfl^l'IV'I
nell'intervallG
due
che
sul rovescio
al
ricorda la pesca
effetto vi
stamp [Numi
I).
Vel.
p.
I
10 Tab.
pag. 95
al
n.
9)
di
nuovo
quale
fu
N.
V.
notando la singolarit
pose due
8).
riverso
XX
deUe due
CareUi.Tab. VII,
Ma
il
Millingen
POPDLONIA
19.
di
errore, sostenendo
che
sia
Museo
n.
di Parigi
(Luynes,
pi.
XV
altri
un R
l'V
mal
2).
ma
di pii
la lettera h,
che
si
vede in
nuovi che
il
ripostiglio di
il
Sovana ha mandato
di
flIIflvI'IV'l
alla
mia
col-
Museo
di Parigi.
Testa d'uomo
alla
barbato
con lunghi
mu11.
primo N
a chiarissima
forma
staeci volta
a sin.:
nuca
la lettera h.
Pesa
gr.
CXXV
n.
1).
Non
v' finora
mo-
52
ETEUEIA
T.
LXXIl
il
Millingen (Consid.
.
tipi e il
nome
disteso
Peithesa.
3).
quale rimane
V E5
NVI
Dal Bestini
in poi
:
21.
Museo
di Parigi
(Luyues,
Testa
volta
non so che
io
altri
il
di
un diadema
ne presi
Il
il
Pesa
gr.
11,13.
Sestini
che
vide
Descr.
e
il
primo ne
vet.
Museo
a d.
:
disegno
lesse
nella
:
num.
(1796, Tab.
I, 6).
Ei
vi
nuca
h.
VES
NVI
l'attribu
23.
Museo
di Firenze.
Testa giovanile
:
laureata
con
accenno
citt della
Class,
Campania,
Vescia e Minturnae.
alla
nuca
h.
Ma dipoi il nummo
(Saggio,
nelle
fosse
24.
giovanile
:
laureata
con
fior
di laR. Il
di Populonia.
p.
Lanzi la
si
die' ai Vestini
T. II
volta a d.
e
alla
nuca
la
la lettera h.
numero X
in rilievo
accanto
gr.
cifra
medesima entro
ma
11,25.
:
(D.n.
D. I,
99), n valse
p. 206), che
a sgombrare
si
dubbi
al Millin-
Museo
alla
il
di Parigi.
gen {Consid.
del Sestini,
nuca manca
h per difetto
di conio.
R.
ma
moneta
e la precedente,
sono
19,
non
e
apparendovi
uno
il
profilo
il
vervolle
Da
cotesti
si
Tab.
ziati
XXX,
che l'epigrafe e
il
il
convien
metallo
e pii volte
dare aache alle note dei riversi nei nn. 9, 10, 11,
ma non
sappiamo a qual
volta
fine.
Che
o
il
numero X
si
ponesse talil
dentro
un cerchio
zero
me V ha
di
confermato
Migliarini
descrivendomi l'aureo
Micali e riprodotto
dal
Carelli
nella
Tav. VII n.
1,
nel
LXXI
n.
8-11.
26.
Museo
di Parigi.
coperta dalla
e l'astro.
Ma
se cotesto
Pesa
gr.
8,33.
27.
Museo
di Parigi.
vengono da Sovana
si
vedono
l-ES
NVI
parecchi anni
addietro io
mi
medesima
Strozzi.
marchese
(H.
de la
mismatique. Ivi
io avvertiva
monri.
pi.
di gr.
1):
quei
della
mia
collezione
espressa e
mi
sempre parata un A,
il
di poi che
per
me
hanno
28.
un U quella
lettera che
Museo
Testa
di
da due
lati
l'
vede la nota
XX
gr.
di valore.
R. Clava in
campo
liscio.
da un
esemplare
del
medaglie
suo peso di
Museo
Witzay stim
fosse rappresentato
v. I, 93).
un
monca legge
i
NVI ...
NA, dove
v'
oltre
ad Gufale {D. n.
ripostiglio di
Ma
gli
vocaboli
fine.
un
astro e
Questo supplemento
di Pallade
messa quasi
a
:
di pro-
nella collezione
Catal. 396, 1)
Wigan
dove
che
e ora nel
Museo Britannico
e accanto
:
(Poole,
altro
del trifale,
ossia
elmo
tre pennacchi.
la nota di va liscio. I
si
Jegge
stato
le
\\M,
V^J'l
in
un
II
Ha
capelli sparsi e
un monile
al collo
Il
cerchio
sar
(AM)V>I'1(V')
l)W
e
Poole
lore
XX
divisamente scritta.
riverso
due
un accenno
come consta
in
dalle pi antiche
il
Museo Borgiano
di
etrusche
ebbe
quella
lingua
senso
i
del
perta dell'elmo
trifale
/?.
ma
non bene
e
greco
l/V\3,
Tarentini
H/V\(l).
Nel mezzo
la
luna crescente
:
dentro
TAPANTINilN
un
intorno una
s.
T.
LSXIII
ETEURIA
53
du baron
testa
Behr,
Paris,
1857) nella
di
il
5.
d.
quale al riverso
laiu'sato
della
di Pallade
coperta
elmo
toro
a sin.
il
ma un esem-
con civetta a
sin. si
leggeva
ANO$
sopra
plare
pili
andropvosopo
supplisce
e si
AKIAAOY. Il'Lenormant
sia di
si
,
(KAAAP)ANOS
me
Hyrium
perch
i
METLIA
6.
debba supplire
YPIANOS
i
e il
motivo
alla
la civetta sull'elmo di
Pal-
nuca
v'
un avanzo
della nota
a d. l'epigrafe At3VV\.
di conio
come fanno
Nolani
e gli Iriani.
per singolare
del
i
in parte uscita
proba-
formula
MI
'JxMoif adoperata
dall'artefice
conio.
riscontri
54 dove interpreta
metallum,
tal vocabolo
greco
MeduUia
luogo di
la
-J
modo
somigliante.
DeUa
lettera
in
r,uo^, dapoich il
NO/V\Og
UES,
5,
sia
la
UEX,
la
qual
abbiamo esempi
lettera
si
trova scambiata in
tomba vulcente da me
illustrata,
ammisero
parere
si
la lettera
doppia nel
loro
Se cotesto
il
accetta
si
vocabolo
e
7.
SEDIS
Coli. Strozzi.
adoperato da
gli
nummo
mCERTAE
cinta
di largo
Etruschi
Testa muliebre
diadema come
Sul volto
Greci d'Italia e di
Sicilia.
me
fatto
da parecchi
8.
Museo
di
spighe con
:
Sovana mandato
dove
si
il
deposito, del
pendenti
al riverso
collana
come quella
a corpo
del n.
e volta a sin.
rm mostro
umano con
testa e coda di
al riverso la
stiglio
leggenda intera.
passato
Un
cavallo.
medesimo
Strozzi.
d.
alla
nuca
marchese
delle
Debbo per
si
leggenda
IW\,non
met
di quelle
monete 31, 32
la voce
scritta.
ai nn.
1-8.
capelli ricci volta a sin.
:
Le
leg-
Testa giovanile
la nota
coi
alla
gende adunque
In rma che
solo
nuca ha
di
gr. 2,40.
ha nel centro
AIIVnI'IV'I,
la
astro, si legge
CORTONA
11.
CORTUOSA
come
la 9
ed offre
un secondo esempio
alla
moneta del
Micali
sei
Nel Museo
fiorentino.
d.
Testa giovanile,
'\
prece-
dente volta a
colla nota
alla nuca.
hVhUVNA UES
:
(Tav.
CXXV
:
2),
come appunto
nel
di
Sovana
soltanto
WM.
e sul riverso
il
due
dei
tentacoli
che
si-
campo.
Tav.
1.
LXXni.
d.
internamente
con pendenti
e collana,
resti di alcune
lettere uscite di
conio, le
coronata
da
sin. la
di Cortona in etrusco
o
si
di
4),
nomi
sin.
Curtuna.
la
Non ho nominato
storia.
dietro
la
nota X.
Ve ne hanno
diadema con
nota X.
menzione
3.
donna cinta
SEDIS INCERTAE
12. Testa di
di largo
uomo barbato
e cinto
di tenia volta a d.
dietro
Pesa
gr. 4,20.
Nel deposito
di
Sovana
di.
cotesto
monete del
n. 3.
la nota A.
nella
mia
n. 2 se Il loro
Parma,
di Milano,
di Parigi,
generalmente
la
di gr. 4,00.
Sono adunque
marchese Strozzi.
da tenersi per
met
di quelle
13, 14. Testa giovanile con capeUi corti e ricci coperta di pileo
alato volta a sin. Quella del n.
gr. 3,90,
13
presso di
di
me
pesa
la seconda
che
nel
Museo
Firenze ha di
cinta di
un cordone
Pesa gr.4,10.
quella del n. 14
ma
54
ETEURIA
T.
LXXIir
petaso non
il
periato,
dietro
la
nuca
v'
la
nota 5
27.
(Poole,
Catal. 8, n.
7).
Maschera
peso di cotesto
nummo
che nel
Museo
di Firenze
due precedenti.
Non
D,
capelli
pertanto
la cifra del
valore
13, 14.
met
come
un
il
dei
numeri
inoltre ivi
medesimo
aljtro
nummo
col tipo di
THEZI,
29.
THEZLE
una
furia che
un A
pesa un grammo.
talvolta
Museo
Britannico. Eappresenta
e
rapidamente
16-19. Testa
di valore
giovanile
volta a
sin.
eolla
il
nota
va a sinistra
Ali,
dove
A non
met
:
mano una
serpe,
Euota etrusca
di antica in
forma a cui
gi la nota
ma
un
vale
il
come segno
due
e
di
infissi
im legno bistondo,
dell'asse
si
per esprime
due linee
mezzo
dai
Eomani
centro, dove
riceve
la
testa
attra-
S{einis).
Uno
di cotesti
nummi
.
cavicchio.
Fra
due
semicerchi
legge
coUezion mia
06II:
poli
Fu
di
Vulci e recata a
Roma
al Capranesi, tav.
che pubbli1
della Tav. 1
colla negli
pag. 208);
donna o d'uomo
poi la vendette al
Museo
Britannico.
20. Nel
Museo
di Firenze.
ma
dimostra
ma
che in parte
uscita di conio.
Su
di questo rovescio si
e
grave
danno esempi
del
di simili tipi
nondimeno
37),
il
il
Capranesi
di
nummo
in
(p.
Duca
n.
5),
il
poi
abbia ricevuto
Cavedoni (Bull.
1842
p.
Ma l'epigrafe non
{Revue nue
(DEIV n
EIU come
pi.
cio
Thezi. Il
mism. 1859
che- la
XV
n.
48),
tenne
0,90.
Il
moneta
fosse di Vei,
VI Tav.
Ili
delle lettere
e
un valore
diveniva
un
un elenco
la nota
:
dei pesi di
si
r I un
F,
nome
simili
monete,
le
quali
cit.
non portano
p.
che
Coli.
vede
di Vei. Il sig.
Hennin
la tolse a
in queste
gr. gr.
due
(op.
68 nota)
nella
Strozzi
a Telamone {Manuel de
epigrafe
30.
Coli.
numism.
Il p. 70),
come
se la
valer nulla.
Luynes. I
22.
Nel Museo
Euota etrusca
di singoiar
forma che
Pesa
gr. 11,30.
v. 1,269),
semicerchi
trasse dal Catalogue raisonn dello Schachmann, 1774, p. 57, dal quale
derato.
si
si
mozzo
coli'
estremit
sala
su cui
fo-
la ruota gira.
Nel campo
Per
che nasce
di
il
(Gamur-
ha nel Museo
Gotha
Period.
cit.
T. III n. 12).
privo per della nota di valore.
ancor esso.
La donna
nummo
nel
che
io
una
Museo
24.
Nemesi, non
me
un
rigattiere in
Perugia ed
nella
mia
collezione;
Una Gorgone
vi vide
Creuzer {Symbol,
t.
II
ma
ravvis al riverso
peso poc'oltre
ai gr.
0,80. Eappresentano da
una
faccia la
figurata, ove
esemsi
rana, dall'altra la
mosca ambedue
di finissimo
lavoro.
il
Luynes seguito
sua pallottola che inchiude l'uovo. Pervenne nella mia collezione da Chiangiano. Il suo peso di gr. 0,95.
26.
De Witte
il
(//.
Faturn, aiaa,
calco
e talora
Cavedoni, attribuendole
sulle
1).
due facce:
l'ho
da un
non
si
L XXIV
ETRURIA.
55
me,
la tengo
per furia
me
fra
il
due
lunette
L' ha publicata
8).
due serpi
XVI,
In Stefano di
e
ma-
nhg 'hah'ag,
'IraXt'ag. Il
due suoi
piti
figli.
'Exxqa.
nhg
Mei-
furono assai
che.
di
che non
Ma
Sono
citati e noti
sia cosi
e di fatti il
grammatico
Pelasgi
forse Tessali,
Arcadi, di
Corinzii.
ma
moris ostentant.
Il
in Tuscis Tar-
geografo Dionigi
colla 'Ex^D
se
l'aspi-
v.
347
rata 0.
Coli. mia.
e di
sin.
ornata di pendenti
,(ti'
una corona
il
TCOTS Kvi.hjvrj^ f
s'cp
aTCSQi'ijv
aXu
(iavzsg
midale:
dalle
2,20.
Mi
fu recata
campagne
Monteleone in Sabina,
l'antica Trebula
Esiodo
ci
ha conservato
figli
i
che
Mutitesca.
Nel-
medesima che
Focosi
stabilivano in
Cimo, in
Tav.
1.
PUPLUNA
LXXIV.
di Pallade
:
una
volta a
-d.:
di sotto
il
riconoscere una
....
Nel riverso
:
nel
campo due
Quantunque cotesto
di citt,
triente
0EII
OEIUE.
medesimo nummo trovato
di leggenda.
non porti
era gi
inscritto
verun nome
nondimeno esso
computato
Pesa
gr. 11,30.
Fu
Eoma
dall'Btruria trastiberina e
terzo
un quadrante
i
di cotesta serie
per mia
cinta
mano
ma
OEII
stanno sul dritto, sul riverso non sono visibili per difetto
di conio. 2.
Un
secondo esem-
Museo
di
Firenze. Il Gamurrini
Coli. Strozzi.
a d.
R.
sopra una
a
s.
sopra un serpente,
ma
due
globetti.
della
si
modo
di contromarca.
Cotesto sestante
io
trova
maledizioni
ai
figli.
La
sfinge
tebana che
dove
tipi
1,
ma
i
dietro
il
collo della
Museo
d.:
intorno interin
Pallade rimane
stante che fu
namente
OEIl-E: da
sinistra a destra,
d. Il
come
OEII.
il
primo
tipo,
Nel riverso
cavallo
marino volto a
suo peso di
adunque
XVI,
il
8,
contemporaneo
al triente
ambedue appar-
Cotesto
nome
ThezLe parmi
tengono a Pupluna.
Nel
Kii-cheriano.
Pesa
gr.
nel riverso
ECHETHIA
34.
vi si agli
vede
del valore e
nome
della citt
fll1V>l'1V"l.
laurea,
volta a d.
Nel riverso un
ma
dritto,
che vi
Ef E,
4.
di gr. 9,70.
La
coli.
Strozzi ne
(')
II sig.
il
nome
Tp;fmv
(Bull. Imtil.
ma non
si
sovvenuto
elle
Licofrone ha dato
seg.)
:
sono
testa di
v.
1248
a sinistra
una mezza
Tuqyuif xt
astri,
Abbiamo
56
ETRUKIA
T.
LXXIV.
dunque un
e 5.
altro
fin di
il
si
vuol dare
ne vedremo
di
Vulcano a
d.':
dietro del
la nota X.
La
tenaglia e
il
martello
colla nota
gr. 8,12.
triente ....;
PUPLUNA-VETULONIA-CAMARS
10.
intorno al
lembo
fll1V^J'lV'1.
Pesa
Un
esempio reca-
Nel Museo
di
Parma.
Vitzai/,
Un
non
simile
tomi
di recente da la
Campiglia pesa
fra
nummo
16
n.
fu
stampato dal
martello
Caronni {Mus.
rimane
(3.
mezza luna
di
due
part. I p.
altro.
325),
ma
il
egli
vi
lesse
Nel Museo
male
a
V<Ifl^3 e
Cotesto
Vetaru
Parma. Moneta
4 ribattuta con
l'attribu
Sestini
Massa
di
Maremma, Massa
nome Veterna
si
Veternensis,
che
e al dritto la
debole ombra
_
(Ciass. Gen. p. II
ed. 2);
ma
di
questa
Veterna non
hanno
indizi
prima di
Ammiano
In Parigi nel Gabinetto delle medaglie. Data dall'Bckhel {N.
e
vet. tab.
i
nummo
come
l'at-
simili fossero
II n.
1.5).
Questo bronzo ha
tipi
del n.
4 ed
a Populonia
annota
il
p.
:
2 n. 20);
ivi si
ma
astri
Uno
legge Fetalu
nummi
tipi soio.
Testa coperta
dal
G-uarnaeci
28).
Vni,
Nei bronzi
e
6 sono
tare
di cifre
numeriche
valore
valendo le insegna
martello.
martello un
. . . .
quattro. Sono
e le
dunque due
unit
A
i?.
Vulcano
data la
cambio
dieci
deb-
bronzo
Martello a
sin.,
tenaglia a destra, in
mezzo due
bene
monete
il
di argento
manendo
legge
(\-V.
In altri esemplari questi due nomi sono assai svadal march. Strozzi,
il
niti.
Tali
in
Vedremo
e
di poi
anche in
Roma
V>)A+3, di che
il
il
denario
con
la
cifra
XVI,
in
Puglia
ai sestanti
conunita
n.
56).
una moi
giunta la cifra
S, e
nella
moneta
di Brindisi la nota
Vetuloniesi,
Pu-
Camarti. Nel
si
nome
di
Pupluna
singolare lo
Nel Museo
di
Parma. Testa
di
Mercurio
dietro la quale
una
11.
scambio che vi
fa
al conio
Museo
nuda volta a
d.
ohe sembra
e nel
ebbe
tipi del n. 4.
R.
Due
caducei volti
guardare in
R.
Due
astri e
ambedue
mezzo
^X
una
la
si
pu opinare che
sia
uscita
numero X. Abbiamo
Fu
inciso dal
di sopra
non
si
W,
giunta
ma
LXXI,
22).
si
La sua
giaci-
n
12.
altri
dopo di
lui.
Museo
di
nummo medesimo
non
trovato da
me
nel
Museo
ma
si
adoper
Nel Eircheriano.
indizio certo
i
ribattuto
precedente
di che sono
FERCNA
13.
due globoletti
e l'astro superstiti.
Nel basso
vece
di tre
Museo
plari
di Firenze.
Di cotesta moneta
dal
si
del riverso
un caduceo lemniscato ma in
alto in
ambedue
scoperti
Gamurrini e
primo anche
uno composto
fu
ragionevolmente
si
supplita
if)l/l>(<lflT),
con
quella
poteva.
dall'Bckhel
di s
vel. II p.
X ha dopo
di sopra
Venne
legge
esemplare, che do
tipi
qui,
:
ove
si
invece
interamente JflUXlB. I
a sin.
tigre.
sono
testa
di
di
vi star
come
la cifra
a significare
si
il
valore numerico
i
Pallade
galeata e volta
R.
Met
anteriore
un
delle X.
Di una simile
linea obliqua
servono
Greci a
T.
LXXV
ETEURIA
57
CTA
14.
il
nostro del n. 16
globetti sotto
il
Museo
Britanuico.
il
Aucor
di questa
moneta
si
hanno due
19.
ma
ve n'
il
un
altro esemplare
esemplari
Calai, p.
collo e
non
vi si
vede
14
possiede ed di gr.
d. la
Ha
quale
modo
di copertura
im
LXXV.
Vaticano. Il Capranesi ne pubblic un esemplare (Diamilla,
Nel campo
Museo
drante
oa
i
R. ncora coU'anello
Mem. numism.
tav. I n. 1
pag. 9),
ma
il
stranamente
riverso inri-
petono
contrafatto, e
neanche fu
si
chiaro
se avesse
wa. solo
nome
vi
schiacciato che
cuso.
Al 1860 non
conosceva che
bronzo a
Un
caso che
pu
dii'si
mon.
pi.
un semisse
cio,
della
il
la
serie.
cos
DS,
dice
lawo
3IC.
dietro la
Borghesi scrivendone
al
nuca Pesa
la
marino incso.
piuttosto
gr. 40,80.
liscio.
Chi sa dun-
Da
cotesto
nummo
appresi e feci
il
ma DOS
non
E noi diciamo
globetto
valore
il
si
Ora da Campiglia
sig.
ma
roso nella
un Q, ovvero
veramente un segno
di valore
da pa-
ragonarsi ad
lettera alfabetica
ha in un bronzo di Venosa.
nella epigrafe ha fatto
ribattuta.
Il Graital.
Museo
testa
.di
pi.
La
strana inserzione di
al Poole,
un globetto
la
credere
che
moneta
fosse
al
delfino, dietro la
nuca
la
nota
'^.
nell'/l/)/!.
Corpus inscr.
848
contro.
Pesa
gr. 21,25.
d.
dino sia
un globetto
il
Museo
due esemplari
numero precedente
dietro
uscita
non
Cati,
il
come
la si
gr. 19,100.
Gamurrini.
Un
4.
si
legga Ct o a.
La
ma
alquanto logoro.
volta a d. e coperta della
Semole.
(Vetulonia)
PATU
bile,
PUt.
mur.
Pesa
XXX.
R. Testa
XLVIII,
9).
di asino.
gr. 13,43.
Ve
n'era
un esemplare
nella col-
lezione Lovatti.
Fra
le schede
Kircheriane di
mano
del
La nota
del valore
qui
e
Puertas
si
ha un disegno
di questo
bronzo
e nel
Museo
monca,
ma
si
di Firenze se
dove
si
A me
le
non
avvenuto di vederne
di ornato
forma
di cignale
il
se-
alcun riscontro
penso che
polcro di lui
yedevasi
intorno di belle
1.
lettere. Il Carelli
XV
e.
86).
31 un
ma
egli vi
rilievo.
Mommsen
Gamurrini
monn. voL
I pag. 388).
una colomba
l'altra
un serpe pro-
moneta
riferita di sopra.
Sono sestanti
e
;
ne poril
peso
davanti la nota
gr.
AXX.
n'
;
R. Gallo
ne
vario
la collezione Strozzi
Pesa
11,20.
Ve
giii. fino
a gr.
5,350.
sig.
11,60. L'Arigoni
58
ETEDRIA, UMBRIA
T.
LXXVI
ma non
lia in-
N
e
il
il
moro custode
della bestia
gli indiani
dietro
ba
la
nota
XX.
R.
ma
per
perizia in
di
modo che
ra-
(Micali, Ant.
mon.
Pir.
1832
tav.
CXV
v'
e gli
ma
nell' aquila
non
legato
De reputi.
{bello
II,
40)
Non
et tibi
Un
esemplare cbe se ne ba
10,70
(cf.
{Scipioni)
cum
essem legatus
punico
tertio)
saepe vidi.
et
H. de la
Ergo
ille
unam
coercet
belluam
eam
14
mon. IV
8.
pi.
XVIII,
9).
docilem
a testimoe.
Nel Museo
richiamati
nianza di Dionigi
pag.
Alicarnasso
{Fragm.
LXIX
134
dentro un
periato e una
laurea ed
ha dietro
la
nuca
la
stati spediti
Epiro.
punteggiata. Il G-a-
p. 63) crede
TUDEE
16.
(in
Umbria)
di pileo
virile
dietro
con
tre
terzo va di passo
vi si legge
Gamurrini
{Ant.
(loc.
cit.)
CXV
n.
13 del Mi-
3<13+V+ (Marchi
;
e Tessieri,
1).
U aes
Pesa
grave, Suppl.
gr.
cali
monwn.) un bronzo
nel quale
II,
9,25.
sulla
un corimbo
numero V
ma
chiaro che
male espresso
finora nelle
V non
si
sarebbe scritto
relli, tav.
XXI,
dere
il
volo e 3"^3tV+
di gr. 3,80.
10. Parigi,
Testa probabilmente di
donna coperta
cinque, o
elmo
>
nota del
di
affi-
met
di
un
corna di caprio
in fronte.
un guscio
legume
pubblicata
il
XI,
1).
Il
sig.
omesse
XXI,
9,
44).
Ebbe adunque
M,
/V\
SEDIS INCEETAB
di
di gr.
come
l'obolo greco, la
11-14.
moro con
orec-
met
di esso
rappresenta
un
porcaio coperto di
un
Ambedue
p.
cinti
da
che vi
si
vedono
/V\
al
riverso e sono
>,
141,
/V\:
tre
di
un petaso
di
esse > HI
si
Questa monetina ha
tipi predetti
;
PEITHESA
Tav.
1.
C, W\,
M,
un
/V\
al dritto e al riverso
ma
nel
LXXVI.
di
due altre
lettere. Il
Gamurrini
C PISO:
Hennin, scrive
:
Peithesa {Manuel de
numism. Il
lettura
mi pare
impossibile: io vi trovo
invece
C^\^A. e
il
70)
cette ville
ont t restitues
il
Veientum
d'Etrurie.
Millingen
Gamurrini ha
letto
un
5.
La lettera
il
M segna
e
il
conio
come
al
nummo
il
ha fornito un ampio
dato
riverso. Il Cr\
parmi dinoti
due
campo
di
congetture,
t.
avendolo
Lanzi
a Perugia
Itahj, vol.I
questi tipi
di gr.
si
loro peso
{Saggio, II,
I fig. II),
2,40
2,80.
ci
pag. 173),
riporta al secolo sesto
il
Mionnet a Veientum o
1.
1 p. 204),
Ma
cotesti
Val
di Chiana, e perf>
ma
Roma
2. Kirch. I tipi
medesimi,
ma
la
T.
LXXVII
ETRUEIA, LATIUM
59
il
se-
LATIUM
AES A LATINIS MAGISTKATIBUS CUSUM
gno
3.
in parte logoro.
ma
sotto
il
collo del
MerTav,
1,
un C
al rovescio vi si
legge
ftGOGA
LXXVII.
Nel Kircheriano. Testa
di Ercole barbato cinta di
inoltre a sinistra
civetta
uu
Qui
2.
diadema
l'uso si-
con clava
al collo volta a d.
R.
due segni
iu
l'
un greco
Imhooff-Blumer [Monn.
un S invece
4.
Kirch.
I tipi
sono
medesimi,
lettera
epigrafe qui
ripete sul
dove
io
iniziale A che si
AARVB
tribu
il il
contro
h.
R. Civetta quasi di
ed
vide
un punto da-
vanti a RVB, e
un
un
po' logoro
il
segno
certo
;
che
altro
il
$
l'
ancor qui
comunque non
valore:
dinota la
n. 3
l'
segno giacente
iniziale di
che
si
vede
e a
destra
pare sia
nome
di
Peithesa.
(3.
Coli. mia.
Testa di
Pallade
galeata
volta a d. e di sopra
collezione
Luynes
un
7.
C.
prenome
omesso
e si
legge nettamente
RVB
Kirch. I
campo
liscio
[Sylloge, pag.
particolarit
non
posta
sopra
il
dell'
elmo,
ma
davanti
della
Pal-
non
sfuggita all'Imhoofl-Blumer
d un suo esemplare
C mi sembra
gr.
lettera iniziale.
Queste
col solo
RVB
nell' op.
cit.
uu
e
due monete
8-10. Nel Kirch.
6,
7 pesano
2,00.
Waddington con
Testa di
R.
da questi
la
il
epigrafe
RVB.
.
Cibele
turrita
nota
piede
del
si-
pomerano,
triente
gambe
vi si legge ima.
I,
nistro ed
ha dietro un astro ad
delle tre
lettere 5, \M,
M.
95) e
3.
Nel Museo
di
di edera a d.
l'
mente
R. Pantera
zampa
sinistra tiene
asta di una
Sugli
scritto
esemplari
e
il
letti
finora si
detto che
dal
vi
fosse
bipenne
la nota
CAP
Mazzocchi seguito
il
Daniele (Nuin.
Combe
tipi
CAP ed aven-
dovi egli invece di poi letto CAI stima col Priedlaender che
si
met
dell'oncia,
Il tipo
dell' Inst.
tav. d'agg.
si
Pnn.
5, 6).
Ivi
ma
senza leggenda
trovano di fre-
ma
la bipemie qui
munita
di manico.
Ecco qual'
il
peso
Una
11
12
8,70
si
10,70
11,00
CAP
[Oss.
numism. 1843
p. 80).
nn. 13
gr.
14
2,70
15
6,70
-
monogramma CA/
ed epigrafe di
3,70
che d
la
tipi
nn.
gr.
16
2,20
17
1,70
18
3,40
il
donde
e le
altre 9 senza
leggenda
il
si
sono in
20, 21.
segno del-
pari
tempo raccolte
ho vedute presso
tipi
march. Strozzi
nel
l'oncia.
R. Ancora, a sinistra
in Firenze.
Un
bronzo coi
medesimi ohe
Museo
n. 22).
nel n. 20
Il loro
un D nel
n.
21 un
1; la lettera
V manca
finora.
84
il
Per
'
le
nome
;
22.
Museo
ne ho veduto un altro
esemplare in
nome
di citt,
ma
di magistrato
pu
un
triente: di sopra
un
Pesa
gr. 25,00.
60
LATIUM, EOMA
T.
LXXVII
il
fa
quale la
corona
annodata.
Nel campo a
;
d.
;
sogliono
avendo notato
il
sig.
Imhooff-Blumer (Mon.
graecq.i.
36
n. 84)
essere inscritte
una o due
gr. 6,07,
lettere
qui un
a sinistra
ROMANO.
dente
d.ritto
Pesa
bifronte barbato,
il
nome
riverso
K pesa
l'
altro
che ha
nel
remo
ma
sia
probabilmente
quest'Oppio ne
17.
un cornucopia
e al riverso
anteriore al 664.
Ma
di
Marte a
dietro
un ramo-
come
ecc.
siasi
prenominato
VerwaUungsbeamten
un
SOCIIS
gr.
plinto
ROMANO
dietro spiga
di grano.
Pesa grammi
7,29.
Due miei
esemplari pesano
NDMMI
4.
CUSI NOMINE
di
ROMANORUM A
7,10, 7,35.
numism. 1846
R.
tav.
I,
9).
Testa
ROMA. Pesa
gr. 6,77.
:
d.
Protome
di cavallo frenato
Nel Kirch.
I tipi sono
esso
\olta a
nel
di
campo a
grano. Io
d.
ROMA,
di dietro a sinistra
una spiga
e
manchi
coi tipi
qui-
l'ultima sillaba
NO
ma
gr.
il
ROMA
medesimi
tipi: il
Pesa
3,70.
di peli alla guancia:
suo peso non pu essere che di gr. 0,65 incirca, parte due-
7.
di
si
ROMA.
19.
una hemiecte,
rifiCsxTov.
Pesa
8.
gr.
6,77.
Un mio
da-
coi tipi
ROMANO.
9.
20. 21.
Protome
ROMA.
ROMANO
ovvero ONAMOJI.
Del peso
10.
di gr.
6,77.
coi tipi
Protoma
colla epigrafe
Un mio
due modi
22. Era presso
dei
se ne trovarono
jil
di Vicarello. di quelli
e
11.
coi tipi
medesimi
rivolti a
nn. 20,
per
ambedue sono
sinistra,
clava al collo.
gr.
OHAMOfl.
Inoltre sotto
;
ROMA. Pesa
di
6,80.
protoma di cavallo
vi
onde
13.
nome
sia
stante con
un fulmine
al giro
Ma
si osservi, e
monete
di
negli artigli,
un pugnale, intorno
Sessa
ROMANO- Ne
n'
si
Koma
per
le
La somiglianza
di queste
monete con
di
Vienna
so che ve
quelle di Cosa
copia
:
uno a Berlino.
il
vedono su di un bronzo
Vicarello ne fa certi,
Eomani
1'
Sambon ne
descrive
un
esemplare {Racherches,
p.
gr.
17,00. Il
modulo,
il
peso, e
tipi si
si
battuto pei
Romani
nella Brezzia
Leone volto
a destra che
frigio a
morde
il
zampa
sini-
di
becco
stra.
Nell'esergo
ROMANO. Pesa
14,00.
Un
secondo
da annodarlo
mento.
R.
Cane che va
Non
ROMA. Pesa
gr. 1,10.
da veruno che
fossero battuti
una
di Ercole giovane
volta
dei
Ne vedremo un
esempio
La lupa ohe ha
Pesa
gr.
LXXXV
Il
poppe
ROMANO.
7,29.
Un mio
Nel Kirch.
dalle
acque di Vicarello.
si
bronzo
:
ribattuto
16.
donna coperta
di
elmo a becco di
grifo:
distingue
Testa di Net-
ha l'insegna
mezzo dal
di
tuno al
pallio in atto di
ramo
palma
serie lucerina;
ma
UOVCERI,
T.
LXXVIII
LATIUM,
EOMA
61
L-
sotto al delfino.
delle
Il
monete greche
LXXII,
numero Vili ne
il
sia
25,
ma dal confronto ROMANO. Pesa gr. 6,80. 26. Nel Kirch. Do questi
leggibile,
si
scritto
sendo gallico
costume
valore. Inoltre la
al pre-
si
zampa
del
in
51,
nomi propri
dei
l'alti-o
di conio diverso.
La leggenda
in
ambedue
ROMANO
di
seguendo
il
Robert
(1.
di Vicarello
1156 esemplari,
ancora, se
cati.
Kagione vuole,
Tav. LXXVIII.
1, 2.
sabatini, di che
buona conferma
di
modo da
pennacchi
laterali.
XUMMI
una lancia
sinistro:
coperta di elmo
:
volta a sin.
R. Pro-
R.
Centauro raggiunto
Ercole che
toma
di cavallo frenato
ROMAAC
aulo-
nel secondo R
MM
C.
centauro esprime
vata alla
l'esergo
fronte.
il
mano che
si
le-
Avanti a
gr.
la
pide decorato suUa cocca di un grifo. R. Protoma di cavallo frenato volta a sin., dietro
ROMA. Pesa
della donna
mente
scritta
peso
l'alfabeto latino
un C;
ma
bronzo
di gr. 49,95.
scrisse
vere
il
Romano
il
tipo
medesimo.
Non
piedi
un
si
in oc; egli
Roma{i)os.
il
Cerchisi
in
serpente munito
di cresta
dunque
pot' usare
C greco
Di sopra
Il
vi
il
segno
del
quadrante,
il
nell' esergo
(n.
ROMA.
primo
(n.
3)
pesa
gr. 42,00;
secondo
4) di gr. 41,00.
v.
Un mio esem1.
nelle loro
Pl-
plare
138)
crede
cosa dificile
all'S
favola di Giove trasformato in toro, onde Cerere ebbe Persefone, e, cambiato in serpente, dal quale Persefone
parmi
sia dimostrato
da un
nome
ebbe
doppiamente
vezii.
scritto sulle
i
Bl-
il
Perocch ove
gli Elvezii
alfabeto
KCOlOC
chol.
allatta
1868 pag.
138).
fiore
ROMA.
peso di
tavano
tipi
romani
e quelli dei
ne
Tre esemplari
di questo
bronzo
:
Ai
pu
un mio esemplare
quale
si
vede la testa
Niuno
s'
coda che
deve paragonare
p.
simile
alla leonina
di
lunghi
la
dramma
citata dal
272)
peli che
ha
alla punta.
lunga, spoglia
sulle
con
la testa di
Diana
DIKO
\la
e il leone a dritta,
fig.
di peli, e di
pannocchiuta in punta ho
(v.
monete
Dici, archol.
de
Caule,
48.
Hanno
argento
si
la tav.
LXXVII,
propri tipi le due monete d'oro edite dal Promis (Ricerche sopra alcune monete
trovate nel
Vercellese, 1865), e
Koma
(tav.
monete
della
Pompeia
LXXIX,
Plinio con
pari vellosa
coda
(//.
corta di quella
delle
pecore,
ma
al
et
30.
ha davanti un meandi'O.
una
stella, dietro
>IOMA
Vili
sole raggiante
messa
di prospetto
con
sotto T.
nummo
uscito
i
a sin. la
il
dalle
oiEcine celtiche
copiavano
tipi
astri e
segno
62
LATIUM,
KOMA
T.
LXXVIIl
di sotto
ROMA. Se
II
ne ebbero quattro
di gr.
il
nummvs
greco d'argento
suo peso
35,20.
decima parte
nummus
de-
Nel Kirch. I
tipi
mente
Pesa
vi si
ai
gr.
conti,
due
nummi
col
prescelti
volse
alle
monete
le
;
di
Alba
e
Mommsen
per
Hbellae
sem-
ma
il
lieiiae d'argento,
1,115
1,283 ecc.
dritto con
un S che
dedusse che
cit. p.
il
nummo
che
Il n.
12,
13),
conda diminuzione
zione prima,
diminun.
Ma
monete
altro
val-
come appare
si
dal n. 9,
perocch nel
il
il
gono l'obolo
sostiene
e
il
e il
diobolo
tarantino,
come
in
luogo
scorge essendo
II,
bronzo ribat-
del cui
nome rimanSicilia
gono
dal
le
:
lettere lEPIl.
quindi certo
Cotesto
principe
regn in
nel
478
si
V de
L. L. ( 173, ed.
non
suo peso
di
gr. 7,80.
denominavasi quinarius,
assi e
10.
di
due
si
lembo
la
decima parte
bronzo,
e
la
appellava
perch
e cos la
met
della libella
al
frustino eccitando
di sotto
ROMA.
Il
avea
(issis,
nome scmbella
perch
quarta rispondeva
teruncius
non meno
di
31.
Il
il
Il
Mommsen
Nel Kirch.
sestante
pesa
esistite: il est
saggio in prova
non
13.
dell'argento,
il
denaro X,
quinario A,
il
sestertio HA.
leggenda
ROMA
saggio
insieme
tipi
Pesa
gr. 28,00.
un
Non
serie
che
si
T.
LXXII
un. 2-4). II
Mommsen
e
ROMA
NUMMI
CUBI INTRA URBEII
credeva ohe
numero X
in luogo del
XX non
avesse altro
Non
di
conosceva la met,
il
il
denaro pesava
ai
tempi
di
ohe
si
Londra, e presso
Varrone
tre scrupoli.
il
Or
egli attesta
Tullio coniato
scrupoli
sopra quello
p.
tempi
suoi
(ap.
Charis.
Inst.
che levavansi,
tenza di
lui
come dimostrai
altra volta,
se
contro la sen-
(Iramm. I
103
ed. Keil):
Nwinmum argenteum
lo
flatum
ne hanno nelle
diversi.
Servio
iiunc.
Tullio clicunt: is
Ne
X
Patto
i
adunque
uguale a
si trat-
tasse di sbaglio
in luogo di XX.
dell'incisore,
quale avesse
scolpito
Ho
il
nummus
:
ar-
II pag.
Mommsen
js
[H:de
il
la
m.
II p.
26
ed.
la serie
Bl.)
denaro di Servio,
anonima,
tipo della
li
n finora vi ha riscontro di
nummi
denarii col
scrupulis (constans)
come
maior
fuit
dice chiaro
pii
che
quam nunc est, cum constai Iribus. Varrone quel nummo valeva quattro scrupoli di
ne
valeva tre;
e
hanno
nummi
dei
questa
la
dicesse
non
sa-
che
il
premmo ohe
nummus
de Ser.
perta
delle pitture
e'
insegnano
Tullius,
1859
Mom-
msen
del
243
nota),
nummus
di Servio. Il
meno
T.
LXXYIII
LATIUM,
EOMA
63
Ma
egli
non
si
Mio
est V'Itus
(de rep. II
ai
e.
fra l'oro
mosse guerra
Veienti e ne mise
I,
rotta
uu
esercito
bronzo, stabilendo
sterminato (Liv.
Pu
hanno dalla
quindi
spese
di
guerra abbia in
gli attribuisce.
somma
peso
Eoma
asserii'e
intanto
e Livio pot'
240
(').
il
sciogliere
nodo era
d'
1'
aureo
romano
tempo
erasi diminuito
pienamente sottoscriviamo
al parere del
barone
Ma
in tal
erasi
gi emesso
monnaie romaine,
T. Ip. 160),
Roma
si
non
al bronzo.
Se
l'alta
et
il
dell'aureo e mettipo
PP. Marchi
terlo
che porta
medesimo,
si
XXX
monete d'argento
di
bronzo colla
nummus
Giove fulmi-
epigrafe
ROMA
ROMANO,
egli
le quali si vogliono
da
altri
battute nelle
zecche campane,
:
siano invece
si
state
emesse
runa frazione
minori unit
inferiore.
e
pure
attiene al parere gi
da
altri
emesso, che
Giove in qua-
Koma
(Ept.
15)
poco
il
peso del
star
nummus, come
a venti.
Le ragioni da
lui
allegate ci
rienza,
come uno
Si deduce quindi
che
il
paiono
solide e
specialmente notiamo
quella, che
deriva
numero
XXX
il
segnato sull'aureo
Borghesi, e
come pensa
librali,
Eoma
ma
nummus
argenteus
il
bifronte
col Griove
romana monetazione.
il
A
'della
Eoma.
Il
peso primitivo
si
mag-
romani
divide in due
18, 22).
si
met
di scru-
485;
ma
si
LXXVIII,
crearono
Pom-
ma
tipi
cui
Veturio nei
constituti
et
trium-
viri monctales aeris argenti auri flatores et triumviri capitales, qui carceris
e in elettro,
e lo
custodiam haberent; e
si
sa dalla Epi-
fuori
tipi
primum
creati sunt.
un esemplare, che
peso di scrupoli
quattro e ai
:
questo
il
negoil
Ma Pomponio assegnandole il 465 commette a giudizio del Mommsen (pag. 47) un errore manifesto. E quale ? Egli non lo ha detto, ma si pu congetturare che sia di aver supposto
i
si fosse stabilita la
nummo
zecca sul
numero
XXX
si
che facendo
il
valore di
quattro scrupoli
d'oro uguali a
Tarantini
ir
t'i
rtoi lliSgov xc
TaoavTtrovg
troppo
valore
un
cui scrupolo
si
uno scrupolo
egli
il
(')
n Mommsen
mentre
Il
faceva
e l'oncia fosse di
grammi 20
tale
Ma
l'esperimento
preso dal
barone d'Ailly
assi di allora
valuto
prima
sette
sesterzi
mezzo.
Mommsen
il
and
Una
somma
considerando che
sesterzio
in-
riportano all'asse
alla
la
moneta anteriore
e.
prima
Tust. L. I
stim
che
il
numero trenta
64
LATIUM,
KOMA
T.
LXXVIII
noXs'fKii
(Snid. v.
,itoi');T).
Pom-
maggiore d'argento,
la sua
met
nome divenuto
creato
osta,
da tre
ad uno,
di
i
modo che
due terzi 2
la
maggiore unit
un
collegio di
nome
collegium
aerarioruin
il
fabrum
di
numero non
che
Mommsen
trova improbabile
battesse
in
Ne Koma
il
tipo
medesimo
l'argento
al
di Pirro (p.
l'atelier
X,
il
V, e
il
US
per l'oro
LX,
al
il
XXXX,
il
XX.
Ma
monetane
Romains dans
le
bronzo, questa,
si
come
di sopra notato,
dovesse
la
mannaie d^argent
supporre,
ci che
il
altronde
essersi con
questa
legge abbassato
il
sesterzio
non stesse
due libbre
mezzo
di peso ef-
l'asse semissale era calato a quadrantario sei scrupoli era disceso a quattro.
il
bifronte dai
le
fettivo,
Noi ne abbiamo
:
prore
effettiva,
ma
a gr.
224
bronzo
gr.
280
dell'asse trientale.
LXXIX,
35; d'Ailly
E possiamo aggiungere, che quando il valore del nummus si abbass a 4 scrupoli gli si aggiunse una minore
unit, della quale
non pu antecedere
gnare, n
col-
pu essere posteriore
Museo- di
gr. 0,96:
il
musei
di
peso
di
un
bifronte da
un
lato e
un
di
un quadrante;
che rendono
piena ed au-
colla epigrafe
si
ROMA.
del
Donde anche
rone d'Ailly
(v.
48
155).
il
465
il
del 485.
Noi abbiamo
di
In quanto al
nummus
Giove
fatti
bronzo
e l'oro altrimenti si
nummo
d'ar-
cit.
pag. 159).
Il
la sua
met
di scrupoli tre.
minimo
ne ha pesato 99
come
leggenda
i
ROMA
ineusa,
56
un' oncia.
il
Or noi
ha notato che
e
ferro di lancia
si
che
secondi
gr.
6,82
4,27.
La mia
bastone nodoso,
assi
il
corri-
spondono cogli
detti.
impressi coi
simboli pre-
genda ineusa
altrettanti con
i
leggenda in
rilievo.
Lo scan-
Adunque
l'oro
il
non
si
quanto che
viceversa dopo
piti
537 epoca
non
si
i
ebbero
simboli
aurei,
gr.
Per
battono
genda in
si
ad imprimere
simboli
pu dedurre che
gi'incusi o
il
di
verso l'anno 553 ossia verso la fine della seconda guerra punica,
come ha
stabilito
e
il
Mommsen
in
p.
43; anzi
si
il
di-
quando
il
nomi
monogramma
hanno
denario
che
si
dell'asse sestantario.
Siane esempio
Mas era
trova
un denario
col
monogramma
PX
e quei
ohe
LXXVIII, 25)
ineusa
;
ribattuto sopra
e di
un bifronte con
buono
stile
;
la
leggenda
ben conservato
il
suo peso
confuse
nummus
denarius con
la
mo-
gr.
4,40
Le
il
VI
e le
bighe con
I denari
72 denari
per che
si
il
denaro
il
bero per
e cos
i
dioscori,
divideva in qui-
quinarii, e
i
sesterzii.
si
cos
Perocch
primi denarii
T.
LXXIX
LATIUM,
ROMA
65
come
si
mia
diminuiti a gr.
3,86
il
proviamo dal
fatto,
concliiudendo
n.
23
un bronzo
inargentato.
Di questo metallo
creduto
tipi.
che
si
fosse battuta
una moneta
p.
114).
l.
Borghesi
al
527 dopo
il
trionfo sull'Illirico.
ROMA
la
dramma; non
altrimenti che
Mar-
dramma
si
ha nei
nummi
nel
della Tav.
LXXVII,
coli,
4-8.
il
Mediterraneo e l'Adriatico,
il
25.
Nella mia
dal
di Eiccia e
pi recente di Maser
si
Museo
di Napoli.
Testa di
Eoma
a testa
ci
di grifo, con
Eomani
si
denaro
il
e le
comodo uso
ROAAA. Moneta
tipo
ri-
denaro
battuta sopra
il
del bifronte,
ruspe mentre
maggior segno. In
met
della epiIl
Ispagna
e forse
anche in Italia
si
coni
il
un doppio
primitivo
vitto-
grafe
ROMA
peso
numbat-
di questo
denaro
argenlcus di Roma.
Il
vittoriato stato
impresso a
si
29 esemplari con
maggior peso
la leggenda in incavo ed
gr. 6,
ha notato che
gr.
il
Eomani
nell'anno 525, e vi
di
77,
il
minore di
5,70.
Ha
tuto anche
il
quinario.
le "prime emissioni di vittoriati fossero
159,
modo
speciale e abbondan-
Un mio
esemplare
(u.
temente
di tale
quali era in
messa,
la quale
delle
voga la dramma.
testi vittoriati
si
questa Tavola e
non sono
n sesterzii,
in-
ma
14.
sieme coi
la
Nel Museo
/?.
di Marsiglia. Bifronte
imberbe coronato
l'
di laurea.
posta dal
De
somme
la tu-
di
lancia e di spada
uno senza
parziali degli
esemplari, se vi
pu spiegarsi per
e vittoriati
barba e in corazza,
l'altro
che vennero
il
scono colla punta dei loro pugnali una porchetta tenuta sulle
braccia da
quando
si
volle che
fosse
tesoretto
guarda
materialmente intero.
nell'esergo
si
ROMA. Ho
quei che
LXXIX.
l
1-4.
nn.
1,
3,
il
n.
2 dal Blacas
di Francia. Il suo
tipi
(H. de la
di
monn. IV
e
XXIII, 11).
Il
15.
Nel Kireh. I
dente.
due
di
uno scrupolo,
XXXX
Pesa
gr. 3,36
di gr.
2,24 e
XX
di gr.
1,12.
n.
si
16.
due am-ei
sestantario,
epoca
XXX. Pesa
gr.
4,46 cio
scrupoli
meno
537
due centigr.
17.
B.
Giove ful-
5.
Dal deposito
lana
di
e colri
coperta di galea
due diosco
:
23 sono
R.
gli stessi
che
di sotto
Giove fulmisi
ROMA
Pesa
gr. 4,30.
Questa
e dell'in-
l'epi-
diremo per
ci
forma mista,
stata avvertita
pi.
ROMA
il
in incavo
Nel
n.
22 che
XLIV,
4).
rappresenta
66
LATIUM,
KOMA
T.
LXXIX
due
uno scrupolo,
melli a pie' di
un albero
un uccello
i
grafe
9,
ROAAA.
di
mentre
ilaserh, tratto
il
il
il
pastore Paustolo
gemelli
10.
Dal deposito
n.
alle
il
inciso,
ma
semi-vittoriato n.
l'
ho preso dal
uscito di conio,
il
nome
del
magistrato monetale
Secctiis
Pompenos che
e nel n.
vi si e.-presso
del Borghesi
t.
appariva
POM
si
20 con erronea
Questa sigla
evidentissima
Il
XVII
Oeuvr.
II pag.
295
):
metatesi SEX-
PMO.
Neil' esergo
ROAAA.
grammi
1,44, 1,48.
POAA
Ora non
trovo
moneta
che
di bronzo
il
Eoma 1881
altrove.
ne alla
magistrato e
quella di argento:
1'
bronzo
PO.
Or
sosterr pi per
due esemplari
Dopino
di gr.
6,37.
una volta
12.
Dal Blacas
(ft,
IV
pag. 28 pi.
XXXIII,
4),
comunicatogli
POAA
e un' altra
si
per errore
PMO. Al
Cavedoni v enne in
dallo Zobel:
leggenda
incusa, di
mente che
monete
p.
alla fa;
17
si
Appena.
dimostra
147)
ma
il
Borghesi rifiutata
la
Pompilia
sopra
il
tipo
di
crede figlio di
un Pompeio
bisavolo di
Pompeio Magno
alla
mangono
le vestigia.
un
trofeo:
II pag.
nell'esergo
ROMA
nel
campo
L.
Nel 650
il
vittoriato si
21.
Dal deposito
di
Maser.
Il
monetiere Veturio
dritto e nel riverso
adott per
la Vittoria
sul
quel tipo
primitivi.
perch
il
Dicono che
il
facesse in
memoria
consolato
Vee ai
distinti
turio Calvino,
nel cui
420) ai Sanniti
tale
Campani fu accordato
suffragio (Veli. 1, 14):
colla pace
Eoma.
i
Campanis data
partique
la
pace
conchiusa
1)
:
ho espressi
qui, la
nu-
guidare
maneggiare
la frusta:
clade romiina
Caudina pax
(cf.
H. de la rnonn. ed.
in terzo luogo, n.
ria
in atto di sferzare
cavalli che
guida.
mommseniana, dubitando
egli
17.
Un
una
destra.
Nel basso
monetale
tanto ci
questo
nummo
il
con altro
della guerra
nomi
l'
Cavedoni stima
CCII
n.
Marte
tutta
fiorita.
da notare
che qui
due guer-
Non
nostra raccolta
tipi
delle
monete
mano una
corta lancia
commesso
di batter
moneta. La
si
questa
rovescia e nella
clamide o palu-
una branca
di
tratta separa-
si
accord
primi
ai
Campani
e nel
quattro
denari
(nn.
19-22), e se ne vedr
il
perch nelle
note seguenti.
19. 20. Testa galeata di
Eoma,
dietro la nuca
sacrifizi,
un vaso ad im
22.
Dal deposito
di Maser.
il
riverso di
un denaro
di P. Cal-
ma
Eoma
e dietro alla
mungere
nuca
la
nota
del valore X. I
latte.
Donde acutamente
il
che va in biga e vi
sia piuttosto
me-
Pure
dei
si
La lupa che
allatta
due ge-
raggi
che
un
cavalli
T.
LXXX
LATIUM,
EOMA
67
Mommsen,
IV
il
De Witte
il
Blacas
[fi.
de in monn.
II,
pag. 41) lo
sarebbe
al
vi si trova
due
478
Koma
Ma
486 epoca
il
da quando in qua
si
quarta parte
peso dell'asse.
ragione quindi
si
deduce
le
quali
due
lore.
nota di va-
Esso
dunque un
astro,
d.,
di sopra
ramo
non
di lauro, di sotto
ROMA. La
tro nelle
monete
di Napoli,
dove vi
si
vede
un
14,
androprosopo (Tav.
IXXIX,
passa
LXXXIII,
1).
ad inscrivervi
nomi
abbreviati.
Ho
qui omesso
il
semplice
anche dal
Borghesi {Oeuvres
che fosse Venere,
nata dalla Vittoria
e
I,
p. 141).
ma
si
che portano
segni. I tipi in
questa et
1'
mai
variati del
asse
e al
di questa
del-
descritto
avanti;
semisse
la
(n.
27)
della
il
testa
di
Giove
fino.
Pertanto
non
si
mai
riverso costantemente
prora
nave volta a
(n.
d.
il
quadrante
29) testa
ha potuto sembrare un
delfino. Il
Publio Calpurnio
il
imberbe;
il
non
ci
P. Cal-
Eoma
galeata: l'epigrafe
(n.
ROMA
32) senza
veruna nota; ovvero con la nota della semoncia, che nell'esemplare del
cente
Museo Vaticano da me
p-)
assegnata un'epoca
la sopraintendenza
boccone
a guisa di un
in
i,
ma
talvolta quasi
al
verticale
come
un sestante appartenente
sistema
semissale, del peso di gr. 23,00 privo dei due globetti che
carriera politica.
2:3.
di certo il
Dal deposito
alato
:
di
Eoma
coperta
di
elmo
greco,
del
quale
si
servono
anche
dietro la cui
nuca
fiocco
con un
che
serve a sollevarlo.
R.
Donna
iu,
quadriga
veloce con in
mano
eolla d.
;
un
pileo
conico
privo
di gronda.
Nel basso
C*
CASSI
nell' esergo
Tav.
1.
LXXX.
rimangono
toposta
le tracce sicure nella prora colla epigrafe sote nella S
ROMA.
24. Nella coli. mia. Testa di donna coronata con segno di con-
si
legge
LIBERT, a destra
ROM
nota
d.
di valore.
Testa di Minerva
d.
Q. CASSIVS.
R.
R.
Prora volta a
con un
una
sitella,
destra
rostro; di
sotto vi si leggono
1
A C
(Absolvo,
Condemno).
contromarca
di
ROMA,
di sopra la nota,
1,
del
valore.
Il
Fu
finora altro
esempio
Mommsen
monn.
{Rull. Inst.
1862
me
p.
la cui spiegazione
T. Il p.
215
n.
1),
certamente
un
triente ri-
fatto,
perocch
il
trienti coniati pi
pesanti sorpassano di
comizii
e Q.
Cassio
poco
la
peso di
grammi
20.
Non
si
col tipo
fa
del n.
Mommsen
l'ha
pompa insieme
il
celebre
pubblicato
d'Ailly
il
rese famoso
suo antenato.
t.
un
I pi.
XLI,
8).
monn.
voi.
IV
tav.
XVI, 3
Testa di
R.
Koma
ma
vi
il
glo-
68
LATIUM, KOMA.
T.
LXXX
il
/?.
ROMA
(id.
LXV,
R.
20).
ad un
asse quadrautario, e
l'asse era onciale.
Prora di nave,
quando
2, 3.
i
ROMA
12. Testa
(id.
(id.
LXV,
15).
di
Do
qui
radiata
nave
sotto
ROMA
teste.
due
assi nn.
di
questi
1'
uno semplice
1'
altro
LXV,
16).
cima
alle
due
(id.
LVI, 111).
(id.
ROMA
(id.
LXXVIl,
4).
minuito ad un quarto
valore, Semis, ripetuto
di oncia.
un
altro S sulle
due
facce, che
non
betto.
R.
Due
cornucopie e
ROMA
alato.
LXXVIl,
8).
altro se
il
dall'al-
16. Testa di
e
R.
Doppio cornucopia
fabeto,
ROMA
LXXVI,
8)
famiglie,
tici
ma non
nomi
finora
Cornucopia
ROMA
(id.
LXXVIl,
1).
iniziali dei
un
Pu
generalmente che
o delle citt o dei
le
Lupa che
nomi propri
due gemelli a
17).
pie' di
ROMA
13).
monete
cui zecche
LXV,
non
le
R.
Prora
di
nave
(id.
LIV,
che le
hanno emesse.
serie di piccolissimi bronzi che portano
La lupa
che allatta
gemelli a pie'
di
una palma.
nella collezione
comun
nome ROMA
mia che
il
tutti
di peso inferiore
ai gr.
il
leone.
Da
come ultimo
battuti al
il
l'asse
si
semonciale, per
sostiene.
mani
letto
tutto
715.
Ma
di
Noi ab-
biamo a modo
ha per
esempio
al nostro n.
15 un bronzo che
e al riverso
donna galeata
il
un doppio
nome
I
per
me
Campania opiil
Lucer
quarto
e in Canosa,
ambedue queste
citt di apporvi
C,
Koma,
un
piccolo bronzo
col
l'iniziale
KA, ovvero
ovvero CA.
(v. la
T.
LXXXVI
p.
10). Il
Cohen
Mcl.
consul. pi.
LXXI
n.
16
348
di
Canosa. Vi per
40)
e il d'Ailly (pi.
LXXVIl,
una
e
si
ovvero un
il
cos
P che
Se
cos,
il
non
si
potr questo
bronzo
d'Ailly
poi.
Ora
ci trat-
E
i
neppur vediamo
che
come
si
24. 25.
Abbiamo veduto
monete fuse
di
Lucer
8) ovvero
tre globetti
coi tipi
'del sistema
5.
AMOJI
(d'Ailly,
LXII,
5).
stante
romano
(u.
insignito della
iniziale di
6.
Bifronte
(id.
barbato. R. Prora di
7).
R.
nave
sopra C, sotto
ROMA
10,20 gr.
trientale.
24) e per
appartiene al sistema
LVII,
Abbiamo
un semisse
di gr.
47,10
7.
si
appoggia ad
S,
un
una clava
davanti
dietro
dimostrano che in
si
tali
i
prime riduzioni
pezzi
dell'asse prila
ROMA
8.
LXV,
8).
mitivo
e capelli raccolti intorno al
us
di fondere
maggiori riservando
diadema
{Repertorio, nel
LXV,
p. 30).
mio disegno
tratto
da un calco,
9.
ma
deve essere
che ne posseggo.
26. Dall'Avellino {Bull. Arch. Napol. T. III. tav. 3 n. 3). Testa
di
uno sbalzo
betti (id.
di conio.
R.
Prora: sopra
ROMA,
a d. tre glo-
LXV,
11).
donna coperta
di galea alata a
T.
LXXXI
LATIUM,
EOMA
69
al collo
R.
dietro
il
seguo
im
U.
XCVI,
38). Conchiudasi
ROMA,
di sotto
il
seguo dell'oncia.
Pesa
diverse.
sestante
romano
insieme
un S
cio
1'
una met di
obolo
,
due
quinarii,
il
sesterzio
il
vittoriato
pu essere probabilmente
la cui
romani aggiungono
la lettera U,
met
di
quattro
grammi
poco
piti.
In quel tempo
Nel Museo
di
Vienna
(cf.
la coli.
d'Ailly, pi.
CIV,
17).
Lucer:
scio,
l'iniziale
suo peso di gr. 3,43. Bronzo coi tipi romani del se-
d un saggio nel-
stante,
omesse per
le
il
sostituitovi
asse e
nel
campo superiore
_:
La
lettera
(nn. 33,
34).
dove
anche
6.
ROMA.
(cfr. d'Ailly, pi.
Presso L, Sambon
cole
Tav.
1.
LXXSI.
di
mento
U-
due Dio:
R.
si
Pegaso a
sopra
sotto
ROMA.
Nella Tav. 75 n. 12
hanno appuntate
;
correndo a cavallo
ROMA
neir esergo
la
nota del
quincunce. Pesa
gr. 21,20.
2.
ma
battuto in Lucer,
si
R. Vittoria
;
vede nel
sotto
l'
ROMA
ha
il
nell'esergo
valore, che
e
campo
del riverso
lettere sono
$,
met
insieme congiunte in
monogramma
sei,
non
la
9, di gr. 2,75.
Ma
noi qui
let-
come
al
parere che
queste
due
Lucerini
nome
si
LXI
ivi
notevole
riscontro fortuito di
1)
un
UT
suUa mo-
dinotante
che significarono
con un semis
mo-
essi
non
si
s,
che fanno
Marruccino
l'iniziale del
seguendo
suo
met
costume avr a
tal
uopo inscritta
nome
sotto
al
collo
;
un U
e vi
sopra vi
ripetono
sono
i
tre globetti
nel riverso
ROMA
si
A
di
altri
prima
di
me
(pr.
il
bar. d'Ailly
bedue nomi
8.
133).
sua collezione
Lovatti. Lucer
si
Nel Museo
di
Vienna
d'Ailly, pi.
CVI,
7).
romano elevandolo
ler,
Mul-
pag. 123).
pi.
testa
14).
sinistra; nell'esergo
RoMA,
sotto
S.
4.
CIV,
Sestante
al
coi
tipi
il
cavallo
sotto
al
riverso,
L'esemplare viennese
d'Ailly pela gr. 0,98.
tero
due globetti,
vi nel
campo superiore un
S.
ma-
La
pu
nifesto che le
due note
non
si
ancora veduto:
e
ma
pendenti. Se
si si
tipi propri
lucerini,
non
once e mezzo
di
doveva scrivere
e
$
scrive
come
S.
monete
il
imaginare
che
questo S
significhi
il
mezzo
si
vittoriato.
La
Venosa, un'oncia
mezzo
si
Ma
se
tipo
moneta
vittoriato
sarebbe ripro-
della
come
la sua unit.
si
un
sesterzio e mezzo.
tipo la Vit:
a quanto pare,
ci
XCVI
hanno
un
trofeo e nel
campo
di
mezzo
le lettere IS
quattro globetti
(v.
ma
Tav.
come
vittoriati e
LXXIX,
9, 10)
70
LATIUM,
ROMA
T.
LXXXI
si
nell'alta
Ma
sia
pure
ad emettersi verso
il
ri-
come
si
e in
Pesto colonia
si
romana
abbiano
coniate
?
sono
come ho detto
il
a suo luogo.
Noi dunque
maravigliamo come
monete,
ovvero
a Perugia,
guito dal
Mommsen
sistema dell'asse
(cf.
Tav.
,
LXXXII,
che
il
9),
riscontro, e
Romani battendo
che
deve
stare
davanti
quella unit
sesterzio
?
Bor-
moneta in Lucer
hanno posta
l'iniziale
quando
ri-
un
Conchiudasi che
le diverse lettere,
queir
IS
Cervaro dove
finis
terminava la Daunia
(Plin.
H. n. Ili, 12), e
sua
il
d' Nott,
p. 206).
ma
la lettera S,
Vili
Ma se nel catalogo
cenno, giova per
se cos,
e la
Nott non
se
ne fa
sapere che
il
si
Apaesus
ed.
il
S dinota
mezzo
la
Meinek.)
fjg
eari xal
Tr^g
'Ag-
di rigettare
spiegazione di nota di
IS.
yvQiTTjTa,
r iOrixv naioiog,
voluta
Luccria vi
i
una
lega:
ma pu
ai
Lucerini
due globetti
e U.
i?.
Canne non
si
diedero
Cartaginesi
come
il
resto della
sotto
cavalli
T; nell'esergo
nazione sannioa (Liv. IX, 31: XXII, 615, e poterono confederarsi con Lucerla loro vicina.
16.
ROMA.
11,12. Testa di donna coperta di pileo frigio a becco di grifo:
sotto U, dietro la nota dell'oncia.
l.
Museo
un
di Torino,
qui riprodotta da
dietro
alla
Dioscoro corrente a
nell'esergo
calco.
Testa di Cerere
spighe;
T;
ROAAA.
I
nuca un S: rimane
riore.
Fiorelli
stamp
la stessa
moneta
[Oss.
cervo:
v'
ia clava da presso
n. 6)
T- ripetuta in
mono-
e nel basso
ROMA
rimane in
alto la spiga e
gramma
la quale
La moneta
ribattxita sopra
un
ho
io riprodotta al n.
12 sulla fede
p.
di lui, l'epi-
grafe
ROMA
vi
il
monogramma
sembrargli incerto,
la
ma
toro
.
maggiore esattezza.
teste dei Dioscori coperte di pileo conico: dietro T.
cavalli dei Dioscori con le due" stelle: nell'esergo U.
oe
(Tav.
LXXVIII
n. 7). Cotesto S
13.
Le due
/?.
in tal luogo,
l'iniziale
della zecca
due
Roma pu
di sopra;
il
Quel
il
posto
ovvero in Salapia: se
valore di met.
16, 18;
il
non
prende
il
ROMA
vi
omessa.
LXXXI,
iii
LXXXII,
1).
Monete
coi tipi
romani battute
Canosa con
la epigrafe
K^^
mente
dalla zecca di
Eoma
e di carattere *
puramente mu-
nicipale.
14.
Qua-
con
KA
guidata
dalla
Vittoria
sotto
ROMA
d.
nell' esergo
S****
15.
K greco in C
si
sono se-
Apollo laureata a
dietro P.
fi.
due
come
che no-
la nota del
quincunce
ROMA . Pesa
nell'esergo posta
gr. 8,00.
minano per
iniziali la zecca.
Si cer-
un P.
un bronzo
di Gterone II
Giove a
al
citt
Ha
la testa di
Mercurio
T.
LXXXII
LATIUM, KOMA
71
a d.
la lettera
K:
5, 6.
ROMA.
gr.
Gerone
II
540
il
bronzo pesa
,
si
legge nell'esergo
si
ROMA
non
e sotto
cavalli
Questo monogramma
diversamente
anteriore al 486.
Noi manchiamo
la
tuttavia dell'oncia
8)
ma
invece abbiamo
il
Ma
il
leggendosi nel
monogramma un A avrebbe
Eomania come ha
sia,
dovuto
di poi
fatto
la
prima lettera
il
come
di fatto
vece di Mercurio.
21. Kirch. Sestante coi tipi romani e la leggenda
un
Pu
ROMA:
in
inoltre
e
RoM, come
supporre
il
Cavedoni, e cos
KA
mon.
di
ha trovato
MARI. Le quali
interpretazioni avendo
H. de la
il
nuca volta a
d.
R. Prora volta a d. di
Mommsen
nel voi.
monn.
La leggenda ROAAA
deWilte
difllcile
il
manca per
difetto
di
conio.
E una
19).
IV
29
si
mostra
nome
CVIH,
Bronzo
del sesin-
Roma. Questa
romano
CVin,
Ha di
da Fr. Lenormant,
quale
stima che
ci
siasi fatto
per
una semon-
moneta non
in
stata
stessa.
emessa
in altra
zecca a
nome
di
Eoma, ma
si
Eoma
in
Or ciascun vede,
che in questo
tutte le
modo
si
debba
riferire
Eoma
il
nome
stesso di
s'incitt.
Eoma, mentre
tendesse
ROMA,
il
perch
che
la
stata
:
emessa da questa
barone
in
prima da
me
espresso da
un esemplare non
ri-
Ma
ecco
un nuovo
la
ostacolo
perocch
d'AiUy
1).
Poscia ne ho dato
non legge R
anche
tutti
il il
prima
lettera, sibbene
O, ed ha
cos letto
un secondo che
ribattuto,
ove
il
conio
non
ben riuscito
n. 7, e
similmente dopo
Blacas e
n.
5,
Tom. V.
H. de la
barbate
del bifronte
non
si
dovr
Lett.
mannaie,
concedere
al
Borghesi
{Oeuvr.
VI
Museo
Britannico.
Ma
certissimo
che
26
prima
un bronzo
Giove
e al
limpida
lini,
il
Bel-
degli
di
che ho davanti;
il
sono
OINIAAA(N).
semisse,
quadrante, e
L'asse descritto dal Borghesi pesa gr. 25,80 ed tenuto piuttosto per onciale,
perci
monogramma
o
un R non rimane
nelle quattro letsi
leggervi
:
un nome
quali poich
cognome
ROMA
le
(p.
372)
nome
(Giom. numism.
n. 1 pag. 3)
al
Cavedoni
e sog-
un cognome
deb-
372)
MA
davanti
giunge che
avremo Maro,
monete
Lucer
ma ora
lettera
vi
si
trova
il
non
v'
all'A- ado-
mente sciogliendosi
V ed
R.
il
semisse
in
nummis
ROMA
il
della
mo-
610.
7.
poi del denaro di gr. 4,45 e quello del sesterzio di gr. 1,10.
NeUa
coli,
monete portanti
ROMA
in
monogramma
che fosse
Metilius
Tav. LXXXII.
1-4. Nella eoli. mia.
si
CROT
,
11
Borghesi
stabil
Segue
la serie
deUa
tav.
precedente che
l'oncia che
(n. 4),
un cognome
piuttosto
famiglia
Ti.
offreudoglisi
un
T.
un
manca
che
semoncia
quella serie la
comunemente opinano
con essi
e
il
Mommsn
che
testa di
Merciuio
non
di
una donna.
Orabone
per ne portino
72
KOMA, GALLIA
GIS.,
LATIUM
T.
LXXXII
il
nome.
il
Ma
io
non sono
di
il
suo
nome avrebbe
do-
Se
monogramma
Corcira, KoP, e
i
nome
del magicitt
vuto servirsi della greca lingua come fa Corf e non della latina, se
si
strato,
Af
e l'anno in
certi,
che
ROMA. Ora
bronzo
di
dopo quei
nummi
che
ne rendono
tipi fuori di
Eoma
hanno
tipi
non
si
soggiunger alcuni
tipi
di argento che
emessi questi
nummi prima
le
si
romani senza
nome
in quella citt,
il
quando solo
di CEIB o
stranieri col
]
nome
di
Eoma.
Testa giovanile laureata R. Protoma
greco
nome
EIPnNION
si
VALENTIA
che
2.
Nel Museo
di Firenze.
pii al
565, epoca
K^ i\0. La
per
il
lettera
si
X>
vale
nel-
vittoriati
non
battevano pi e non se ne
al 650,
l'alfabeto
euganeo
nome
di
legge
Kasio. Il
ripigli la fabbricazione se
Mommsen
ne ha descritte alcune
cotesto
rare monete
p. 253),
quando
di
si
equipararono
ai
e vi si altern la testa
213
n. 36,
37
che
Come
poi
si
spiegher
il
insieme
Ma
la desinenza vi
sempre in
sono trovati, e
scoperta di
si
trovano
OS K^^IOS K/'^
, ,
la recente
Gambol
t\j
Olrj A>l
(ib.
e),
LXVI
n. 2).
ROMA,
e fra
essi
imo con
a. d.
guida
la epigrafe
CROT
una biga
ninno ha mai sentito che neUe terre di Crotone e di Monteleone in Calabria se ne trovino, e neanche se n' trovato
sia
la Vittoria in biga al
nome pu
essere integrato
COMa
(cf Eobert,
Nella
si
coli,
mia
singolare, perch
non
.innuaire che
i
numism. 1879
pag. 285)
ed ben verosimile
Italia cisalpina
La
(Bull. Jnstit.
Vercelli,
pref CVII),
come
l'ho
il
come ne ebbero
Noi ne abn.
30 dove
non
pi
alta,
ma
la testa di
si
Minerva
e al rovescio la
VB
{Ripost. p.
176
che
se
non che
aggiunge
il
numero VIII,
il
155)
l'opinione del
Mommsen
usanza di
cifre
numeriche indicanti
valore dei
Eomani
Vibo. I
;
due
vittoriati
CROT
mia
coli,
;
2,90. 1 tre
Salassi
nel
gran
S.
Bernardo
1
(v.
Mommsen,
'
Die
202 Tav.
un. 1, 2, 3, 4).
Nel Museo
Mezzo
de la monn. T.
Il
IV
fol.
XXIII, 19
p. 30). Il
Eoma
battendo ima
che
si
pesavano
gr. 1,48.
nome
di
libra od obolo
il
campano
Vibone
\EIB
testo
,
sarebbe dovuto
si
con
proprio
nome
i
PilW\AiAN. Ben
come
Ma
co-
per possono
ficare
nome
si
di
VALENTIA,
esposti
impostole
dei
modi
una
citt
propri tipi e
i
motivi
leggono
nel prole-
inscrivendo
nome
ha
stretto
patti.
gomeno
alla
tav.
LXXIX.
CHI,
3, 4).
Vero
Quinario e viti
ma
cavalli del
di Eqxvqcc,
ima volta
riverso
un monogramma
altro
indicante
il
nome
e la greca epigrafe
AAPINilM
i
in
ed
un
destra
contenente
due
iniziali
Af
del
tipi
sono
magistrato monetale. I
e
come
il
si
KVPA
esso
al
casse
nome
29
n. 100),
i
mi pare analogo
i
alle
in lettere latine,
parendo
Cirenei e non
Eomani hanno
il
T.
LXXXIII.
LATIDM
73
uome
di
Eoma.
Il
Du
Koma
SIGNIA
Komani
dedussero una
in
v.
V,
4),
e cos
(liSTIs: in
una
vi
prima
15. Nella coli, mia, da Pistoia. Testa di Apollo volta a sin. da-
56) a tutela di
Roma: prae-
vanti l'epigrafe
e
TAMOA^
Bue
e nel
campo un
S davanti al collo
(id.
quam
un
altro S dietro. R.
gambe uu T. La leggenda
Raomoe per
teruin deducta
curio, a cui
il
petaso alato:
ma
in
un esemplare
mia
collezione
gli si
volta a d.
/?.
alato e inoltre
munito
l'esergo --HAMO..
cio
Romano.
darlo al mento, di
modo che
certo
un Perseo:
ma
LATIUM
ALBA
Alba Pueente
^enus (Paulus in
considerata perci
il
rebbe
il
caduceo,
sibbene
liarpe,
Questa
colonia ci d
Equi
alla quale
(X, 1) e da Strabene,
e della G.
Fu dunque
virgoletta
Magoog
Si
:
creata
una nuova
ima
Ebbe una
colonia
C,
ponendola di
costantemente
quinto in
poi
col
tener
nel
me
e il
pare che
il
inferiore, e fu adottata
secolo
Mommsen ima
protome
di
cignale a
modo
del
moneta fusa
di bronzo.
La
Mommsen,
non se
n'
fertili vigneti
Nota
il
Casi
ne
[Giorn.
Arcad. 1828
tom.
leno
il
XXXIX
Marsia
TRE.
i
I Prenestini
il
Twpenus
vet.
sia
Reatini
cignale sembri
nome
20.
fu colonia militare
di Indigens
17.
quad.
di
alato: ac-
Da un'impronta
che prende
il
il
in zolfo. Testa di
Mercurio a
G-rifo
un
delfino, davanti
volo a destra, e
AUBA
(Carell. Tav.
n. 8),
(T. Livio
56
e Dionigi (Liv.
d'AU-
qual
riverso si vede
in parte
duplicato
e fatto
per sbalzo di
Alba
451
X, 1;
Segni
conio in
relli
un esemplare gi posseduto
I,
44).
ma
1).
Il
suo peso
28
emise anche la
alla
La controversia
rela-
protome
di
un
cinghiale a d. nel
campo
di sotto SEIC
sem-
di
minutissimo carat-
Caronni e a favore
Carelli e
il
Sestini
ma
come
espresso
XII
tav.
P,
2).
L'esem-
Eckhel (D. n.
simile
v. I p.
si
100).
8.
Dalla
coli.
mia.
Un
nummo
pubblicato dall'Avelt.
come fu gi notato
porta
dal Ritsohl e da
me
l'
ultima lettera
lino (Opuso. II
num.
d.
11; R. M. Rarb.
R.
II Tav.
XVI,
8).
un
Testa di Minerva a
a d. Pesa gr. 0,60.
19.
C dal G che
circa
il
quinto secolo
fino a
si
introdusse nell'al-
DaUa
fabeto latino
non essendosi
[D. n. V. I pag.
R.
AquUa
sopra
la sola lettera C,
(sopra
un fulmine)
ma
in singoiar
modo
sono
AUBA. nel
u. 6, 7.
Pellerin,
gr.
Pesa
0,60 e in
meno.
Il delfino e il
caduceo
vi
74
COSA VOLCIENTIUM
T.
LXXXIII
espressi
alla
come nel
di
n.
protome
un
Nel campo
di sotto SEIC,
RESP
COSSANORVM
(Or.
971)
dedica a Gordiano
B. civ. Ili e.
terzo.
Ma im'altra
22)
Pesa
gr.
0,60 ed
pone nelle terre dell'antico Turio, scrivendo che Celio Viniciano simulando di andare da lui and invece a Turio e ivi
tent di sollevare
irritati gli tolsero
il
calzari,
il
ma
quali
non
nume
i
anche
pileo.
la vita nel
tempo
stesso che
Annio Mi-
Adunque
Signini sono
che facciano
di Turio:
quibusdam
solutis erga-
caepit; e aggiugne
COKA
22. Parigi gabinetto delle medaglie.
volta a sinistra. R.
lapide ictus ex
muro
ci fa
stello Carissano
ma
che
ivi
presso fu ucciso
T.
(//.
N. II, 57):
est.
mezza gamba
in atto di
lanciare
gr. 6,70.
sia Cesare
lei
il
didrammo
lo die'
il
bene
Cosa deil
LIS,
1.
Il
quale
pone questa
Kogk nXig
scrive
:
ma
vi lesse
SORANO,
e lo attribu a
Sora {Anc.
coins.
OlrmtQav sv
So che Velleio
Compsa
aux
oonsid.
ma
un
di presdio
La
epigrafe
CORANO
in-
ha prima
notato, che
mezza gamba,
la qual particolarit
al pileo
delle
argivo vi
dei Volcenti e
diamo
se si
perocch
il
Lessico fur-
ad Aen.
251
lanettiano
stampato
Lipsia
e ribell
degli Aurunci
luogo di Cesare
indicarla in
agro Thiorim. Nel che oltre alla confusione tutta sua del
sinus paestanus col sinus puteolanus e della Campania dov'
Il
Eiocio descrive
un suo bronzo
coi tipi
campani
e la
leggenda
KORANO
al
Pompei,
colla
Lucania dove
Pesto,
Egli
mi
scrisse di averlo
venduto
quali
Lo-
ma non
dice
in
IV
p.
citt
mdailles
du baron
nome
di Cossa. Egli
ne fu stampata
la descrizione.
ma
non
mala-
Volcien-
tium
e la Cossa
in agro
si
pretensi
Compsa
la
una Cosa
parla, e la Cosa
ad Lirim,
abbon-
tra
n.
quali
mi
piace
si
additare
l'
Itiner.
marit. (ed.
Prosinone va a scaricare
Strabene
le
Partney
514) dove
fiume parlano
(L.
hist.
p.
237)
ed Eliano in due
II,
cap.
34 de
B. civ.) racconta di
chiama con
ci
tal
sette navi
e fattivi
da privati cittadini
di
predetta
duopo che
stato
il
montar sopra
men
co-
seco
ad occupar
Marsiglia:
Domitium ad occupandam
septem
,
niata la
il
nome
Coza,
quas
Igilii
et
in
tali
monete provengono
una
il
Camnelle
com-
citt di tal
nome
terre campane.
Di
tal sentenza fu
T.
LXXXII
COSA VOLCIBNTIUM
75
script
io
si
che
allora in Etruria
lui si
e nella Italia
res
canos Bruttios
Samnitos
che
la
Compm, nomine
vetusto,
e poi
Valcientium a populo
e
Romano deducta
{li.
N. III,
Cassa
fortificarsi sopra
mare
l'ar-
da cotesto
mata
COSSANAE
il
(Grut.
DCCCX);
medesimi
(Liv.
Ma
hit.
ora
si fatto
XIV), Carthaginensium
classis auxitio
Tarentinis
Grufer
(cf.
hiscr.
r.
n.
venit.
Monims. n./207).
dichiarato che non vi fu una Cossa
gli Irpini
Abbiamo
ad Lirim,
mente non
Ne
parla per
monete cesil
mai
Cossa:
non
si
possono
sane, che
regno di
Napoli; e
sola
Campania
che abbiano
coniate
monete
un nucol-
con la leggenda
COZA
COSANO.
per quanto a
un gran
Ma donde
tivi diversi
:
monete
si
e negoziante sagace in
Napoli avrebbero
me
gran peso, se
moneta
di fab-
Certamente
fatti
le
monete
conosciamo
al
fiume Cosas
si
ci
do-
due
tipi, si
lasci
e credette
la colle-
Compsa
si
campane non ne
possibile,
nummi
di fabbrica,
XVI, XLVII)
,
non etrusca
ti/pis,
nam
e de-
non
posse a fabrica,
scrivendole
Ann.
di
Num.
II
pag. 4),
Il
Koma
spedisse la
degli
Cacos
colonia non
Irpini
e del
;
sibbene in Compsa
nel catalogo
poco esperto di coteste monete cosane che tenne per tale una
ultimamente dichiarato
il
Momm-
moneta
RO-
MANO
Epigraphen
ROMANO
solo esem-
COSANO. Un
Carelli
Poi dice che stando a Tito Livio; dove scrive (XX, VII, 10):
El ab altero mari Pontiani
et
Paestani
et
Cosani; non
si
l'altro
il
pu pensare a Compsa
citt
neanche
ma
non
alla
riget-
ma
erroneamente
il
trascritto.
Nei quali
di
con Pesto,
deducessero
l'anno 481
ria,
due
difetti
cade egualmente
Sambon
;
altro collettore
ambedue
nello
stesso
anno,
perch verso
cotanto estranei ai
Koma non
monn.
1,
186).
trovarsi in
Campania,
e nella sola
Campania.
Qui invece
e di
Eoma
Toscana
aveva gi risposto lo
n. 3,
Zumpt (Comm.
epigr. 1
pag.
257
monete
Borgia
il
di Cossa
ai
1850)
la
nulla, perch vi
hanno
p. e.
tempi
di Velletri:
altri
l'ha
nella
Museo
Vaticano, l'ha
e
XXXIV,
45):
mi proviene da
cos
sunt,
mente
di
Le monete
Cosa realmente
Xin),
76
T.
LXXXII
relli
a Talamone quattro
di parazonio la
di larga piastra.
Ha nuda
nel-
diverse .
testa
del corpo
di
che non
occultata
Dopo
tutto ci
si
dallo scudo,
mentre
va
buon passo
il
a sinistra:
pileo
di
che assegna
monete a due
degli Irpini.
r esergo ARIMN. In
si
alcuni esemplari
il
Vulcano
Compsa
fl.
Protome
di
P. Eckhel
(fl.
n. v.
volta
d.
delfino
ARIMNO
non
COSANO, OMA205
e
l'
vari
musei
in
tali
di Italia.
A me
e
avvenuto
sin.
intera epigrafe
alcuno
verun museo,
AZOD.
Protoma
COZAMO.
i
che di
primo
due
ma
solo che in
esemplari
l'
epigrafe ARIM, e va
talvolta da
questo bronzo
l'altro
con quella di
90) a quei
colonia
Marte
{Syll.
I.
num.
vet. pag.
81, D. n.
V. I.
del Carelli
nostri
Valenza
e Pesto.
Stim
l'
Eckhel che
l'
uomo barbato
coperto
non
che
le
due leg,
non
gende
COSANO
COZANO
ma
il
la di
il
Khell
e sul riverso
riconobbe
prima
un
p.
soldato gallo,
tipo
ma
Non ammettiamo
il
non
coperta di pileo
si
Mommsen
caico di
tarda.
che
sparisse di
buon ora
dall'alfabeto ar-
Eoma, per
i
comparsa nell'epoca
e
A me
pare che
il
Sono
il
Cosani che
introducono
i
non
Romani:
Segni
di col
Vulcano,
nume
tute-
Cos
si
Palisci, in
Lucer
in
e in
pone in
il
sesto
Eoma. Vi
le
ma
l'Avellino
un'altra distinzione
da fare: perocch
monete
Cavedoni in
tab.
Carell.
p. 7).
Vedo poi
al
tipo di
piii di
me
noti
un
costume. Citasi
un
nummo
Rimini posseduto dal Tanini, in doppio esemSenone oravi per tipo una rana.
e il
col tipo di
plare, dove
in luogo del
pose
moneta
col tipo
di
Marte
COSANO
si
ovvero
su quella
al riverso
col
tipo di
e
il
Minerva
ancor
legge al dritto
talvolta
ONAZOD, COZA,
cf
Add.
ad D.
1826 pag.
12).
COZAHO
questa
retrograda.
Carelli,
quando diede
COSA
PICENUM
ANCON
27. Nella collezione mia.
in
per
n. 1 della
sua DeTesta
e
numo
epigraphe fuisse
COSA non
anche
il
massa
alla
nuca
coronata
mirto
dietro M. R.
Correggasi dunque
Una mano
un ramo
COSA
due volte
al dritto e al riverso
palma: in
alto
due
stelle,
AfKilN.
l'
Avr
inoltre
ben notato
do inciso appare
fettuccia
assai certa
i
estre-
moneta
che lega
capelli alla
i
elmo
cristato
volta a si-
fondare
Siracusani
nistra
non fu ben
letto
RO/\AANO
e al riverso
xTt'ai.ia
cercato se la lettera
sia
abbia
vvQttvvCSa.
dell'S.
le
tal
questione parmi
La
loro
il
rispondano
si
adoperano promiscue
ma
nome
Marte
il
dimostrando cos
passaggio
da una ortografia
mo-
ACER GALLICUS
ARIMINVM
20. Testa
due
richiamano
due gemelli
La
lettera
un
e dinotare
barbata coperta
di
pileo
conico
di lancia
volta
sin.
R.
si
Uomo armato
di clipeo elittico,
che impugna, e
T.
LXSXEI
77
PELIGNI
AQUINVM
'Axovvov, scrive Strabone (V. 237), fiaydXrj nXtg, zag'
PALLANVM
28. Nel
Museo
di Milano. Testa di
Vulcano imberbe
coperta
ov Mt'Xnig
Troraftc. Si sa che fu
di pileo conico
Aquinum
n poi
detto
Testa alata
di
:
Medusa posta
di sotto stanno
si
di prospetto
ma
mente aperta
drizzano in
la
mo-
legge
PALACNVS. Nell'esem-
32) invece
PALACNVS.
di
donna
La sua
e
quale a
modo
di visiera
un
si
scambia
il
QV
col
CV,
scrive
AQVINO
Vi
si
legge
PAL
f'
il
Fu
ACVINO come i Latini, MIRQVRIOS [Syll. 536) e MERCVRIVS, PEQVNIA e PECVNIA, AQVTIVS e ACVTIVS. Singolare
si
incidere
la
nella
paleografia degli
11
quale scrisse
Cavedoni
peso
come anche
30-32.
sin.
Testa
R.
Pallade
coperta
di
galea
corinzia
volta a
astro e la
lettera C, davanti
AQVINO.
la publie
nap. an. II
coli.), n.
gallo volto
alla
Tav.
nella
I, 1).
La
Aquino
citt
volsea non fu
colonia avanti
moneta del
28. Questi
guerra marsica,
ma
le citt
il
ad un popolo che
il
nome
alleanza con
Roma, come
fa
Non
nome Palacnus
di
'pu
essere
un sinonimo
il
di
aprunus.
nummo
col tipo
In simil guisa
Niebhur
ro7n. I, 98)
deriva Aurun-
cvs da Aurunus.
Una
222
CAMPANIA
SUESSA
Suessa cominci a dirsi aurunca od auruncorum, quando
accolse nelle
Pacinates e
debbono essere
appellati Paligni e
sue mura
gli
Aurunci
salvatisi
fuggendo da
e
Appiano,
editori
naXriVoi',
moderni
Aurunca che
Le sue monete
hanno
sostituito
gere
il
TtaXiroi (Diod.
XX,
Teano
sidicino.
363
cavallo, sul
quale
saltavano
qual loro
il
ma
Pal-
in onore
Svetonio,
Ma
neanche
Palacnus, se
vi fosse
anche la forma
Palanus,
tipo
coniarono la
pi.
mo-
Ercole in atto
loro
campo
leone.
La leggenda PROBOVi
ne eccettui
lo
comune
oggi
Giove dove
si
venerava
il
Jovis Palanus:
scambio del B in
e alla citt
.
Pallanum
e cos
P, scrivendo
Beneventani
PROPOM.
Eomani
si
resero
forma Palena
tre grosse
nell'a. 441.
Si ha
una
tipi
nus non
si
sa nulla: e a
e
me
fra Sessa e
Napoli coi
Palacinus
lasceremmo in pace
Paligni o Peligni e
appiglieremmo
laureata volta a
78
CAMPANIA
T.
LXXXIII
{Catal. Suesa,
1,
questi
"un
indeciso
segno
monetale,
34, astro.
R.
Fante
una
ai
citt
non
mi pubblico monumento
seco l'altro
cavallo: egli
destra
spalla.
un ramo
di
O.
R.
Bue
an-
alla
Neil' esergo
e pare
i
nell'
esergo
SVESANO.
del toro,
fu colonia
nel
441
che
esemplari
si
legge
is:
fra le
gambe
applaudisse dei
quali era
Davanti n. 35 nROBO/V\, n. 36
n.
i
PRBOM,
n.
37
PRBOVW,
Tav. LXXXIII.
1.
il
38
PROBVM.
il
R. Ercole di prospetto
piedi strozza
leone
a sin.
SVESANO.
di
Minerva coperta
di galea aulo-
questo bronzo
PRO-
forma
R.
rosaceo,
al collo
POAA
inscritto sulla
moneta
si
di
Benevento.
mia
opinione
collana.
SVESANO. Fra
esemjDlari
moneta coniata
norma
di legge e
come
tale riconosciuta ed
rappresenta l'ima-
d fondamento
in
questa colonia.
probaverint,
probum
esto;
quod
che
ieis
improbarint,
im-
AURUNCA
Grli
probum
esto.
Stimo per
ci
probum
valga lo stesso
battuta la moneta di
non
approvata. Inoltre
che
il
probum non
indichi
Au-
ma
probae (Dirksen,
p.
Manuale fontiu,m
1837
760
V. probu.s);
mine
fina,
oggi
piccola terra distante quattro miglia da Tiano egualla propria moneta, la quale
sono
le
sole
che
ho
ARBOV/Vi
letto
dal Carelli (Descr. 21, 22, 24) attestando che nei nn. 20, 21
si
Il
motivo
leggeva
OBVM
e nel n.
24
P- BOV/V\. Egli
ammise
tre
lezioni
che l'AR-
che posta, non quella che sta di sopra, e questa che sta
di sotto al delfino del riverso, la quale dice in osca lingua
^II51>INW,
BOVM
Le
e
emendare PROBOO/V\(').
Recueil, IX,
49),
lezioni
niKEOVM
ovvero
JII>I>INI41,
ovvero ^1I>1>IRRH1
il
qual Macdes
AAOSTAS:
(Hunter, p. 287 n.
il
3, Carelli tab.
LXV,
19)
nome
del
Madcina,
51
PROROM, PROBOM,
il sig.
ohe
ci
trascrive
quando non
il
Museo imperiale
legge,
PROBOVM,
(H. de la
n.
25,
PROBOM. Non
ometter che la
possibile dal
di Salpi
greca leggenda
AAOSITAS:
m.
ammessa come
la collezione del e
Kircheriano vitroyai
iscri-
Mommsen
tieri
si
che
mone-
avvedutomi della
zione quantunque assai logora che pur v' era di sopra del delfino, la presi
PRBOVM,
la lezione.
Avvenne dun-
I.
L. voi. I,
9):
Ut Leucios,
Oscorum. Luvk,
vatum
est, ita
in
latet
ac simplex voca-
La
notizia ne fu di-
bulum probom.
prboum ove
A me par
sia
strano cercare
vulgata da
me nel
1852
tav. IV,
4 pag.
65).
evidente
dal confronto di
PROBOM PROBVM
La moneta fu dunque
e
il
Aurunca,
di
un
O, V, OV.
Ed
ben
;
magistrato monetale.
I cittadini di
Aurunca erano
socii del
popolo romano,
ma
(')
Stimo che
il
fi
l'OO
debbano
Romani
per fu mandato
li
lor contro
M. Furio
disfece.
L'anno
T.
LXXXIII
CAMPANIA
73
seguente
dicini
il
li
Venafro
Caiazzo
niare moneta.
ma
tardando di troppo
la citt si
di Ercole
/f.
Komani
si
essi
abbandonata
SVUNkT.
La
citti
IV
tav.
IX
n.
4).
SUlicinis deletam.
il
da
so-
manca per
prannome
scrisse Livio.
7.
ivi
JIVI/IFil-T.
B.
Bue
terzo
nel
8,9.
androprosopo a
d.
Museo
Santangelo.
esemplari
cbe
si
conoscono
dietro
un
astro e astro
il
caduceo,
di
sopra,
JIVUNIT.
B.
Bue androprosopo,
Nel
di
Apollo
coronata di lauro e
}IVHI>II51I(^)
nell'esergo. Nella
mia collezione
vi
un esem-
una patera.
di
B. Delfino
nuotante a
sopra mi>ll/lNqNN
sotto
^ll>l>INNW.
Nel secondo
Mercurio, che
io
qui rappresento
(n. 9).
esemplare la leggenda
sia l'I
WV>ll'IN^NN
9MV\WT.
R.
Bue
andi-o-
in
monogramma
coll'Ud.
Nel
nome
del
ma-
prosopo a
d.
non
si
conservatissimo
(n.
11) per
numero
diis). l
2, e il
secondo
>l
scambiato erroneamente in
[Mac-
conferma
di cotesto
scambio del
>l
e del
51
il
quale s'in-
magistrato Maccius,
nome
ricordo pi che
di recente
la
un
solo
esempio ed
degli
in
luogo di
12. Testa di
^ll>l>INkM.
in
Pompei (Giorn.
scavi,
141),
sin.
R. Galla
si
legge cos:
che canta a
TIANO.
C
r
TILLIVS
C MACcivs
II
F
r
RV
F
ITER
selas
Calvi dopo
nell'anno
di aver
CALES
combattuto
ai e
VIR
IVR
DEIC
EX
D D
FAC
COER
distrutto
Aurunca
presa
Eomani,
e fu vinta,
TIANUM SIDICINUM
Una
dalle
e
M. Valerio Corvo. Vi fu
fin
1,
inoltre lasi
guardia un presidio
che non
vi
colloc
il
ci
viene
nell'anno
di Cales
la storia
420 una
colonia {Veli.
fatti
nome
monete
li
Teano
sidicino.
Veneravano
essi
Ercole
ri-
Ausonum. Dei
e del
Apollo e
muta.
i
fa fede Livio,
come
Romani
ma
suoi
sin-
golare che
e che
il
un
le
donde apprendiamo
l'alto
grado
di
coltura
che
pare intessuto
paglia,
che
si
vedono nel
era giunta.
Mentre
le famiglie
di
quanta ce la rivelano
il
il
Sanniti e
Greci
e nella
guerra annibalica
finalmente vi fu
i
piazza d'arme:
Tia-
La Pallade
a
di
stUe perfetto,
ne eccettui soltanto
latina
TIANO.
Cotesto
pi antico
la lettera
nel
tipo si vede
comune ad
Napoli vi
metalli
d
come quei
Calvi, Sessa,
Aquino
Sessa e Tiano,
ma non
si
conoscono frazioni.
nota una
mo-
la latina.
stesse a capo
tipo,
LXXXV, 32).
ribattuto
di questa alleanza
e
comunanza del
con tal
sia
avvenuto che
si
si
confederassero ad uno
pii
KAAE
(Tav.
LXXXV,
di
30).
coniava
l'argento in
13.
Nel Ejrcheriano.
Testa
0,
80
CAMPANIA
T.
LXXXin
dietro
ferro
di lancia.
B.
Vittoria
le si attribuisce
non
si
mai trovata
in
Campania
si
cerchi
nell'esergo
14.
CAUENO.
Lo
stesso tipo che al n. 13 suU'aulopide
nella
Mia
collezione.
un
una moneta
indorato
bouillet,
:
un B
dietro
un pentagono. L'epigrafe
il
Cha-
uscita di conio.
La
lettera
suo avviso.
Ora
la
monetina
media
cio
n acuta n normale.
messa
dittico. R.
uno scudo
Bue
tare, se
non ne dubita
l'editore,
ha posto fuor
versia che in
e
il
Cuma
La
16.
lettera
I'
Cuma
quello
a
primitivo
:
17. Testa di
Minerva volta a
Gallo che
(n.
sin.
davanti
d.
(n.
16) CAl'ENO,
dei Calcidesi
nel quale la
lettera
il
sigma
tre aste l
dietro A.
(n.
7?.
canta
dietro
astro,
davanti
16 A),
A^EN^
17).
p.
tipi delle
monete
singolare quello
Aqicinum
per che
mezzo
due
laterali
p.
moneta
di
confederazione.
pi. I p. 4,
ConsuL
121)
18.
Nel Museo
di Vienna.
d. coi capelli
d.
dietro
Cumani
di possedere nel
tempio di Apollo
CAUEUO. Parmi
cignale di Erimanto.
Ma
cambiato
mezzo
un
leone.
Cumani hanno
quasi
si
Galli cisalpini.
di natura discorde
CUMAE
I Calcidesi di eolica
quello delle le
stalle
di Circe,
rifabbricata in Asia la
e in
marino
le relazioni
sue con
Cuma
prima
si
stan-
perch era
Omero Inarime
e dai
Greci
Cumani traevano
origine (Serv.
ad
ma non
dum
in
ipse
amare-
tur a Circe et
eam
contemneret:
illa irata,
;
fontem in quo
quem cum
deest.
Palaepolis e Neapolis.
Sicilia l'anno
tren-
Per
tal
tesimo dalla
Roma
li
doni {Spie,
sti!.
numism.
806)
p.
14
301), col
1830
p.
e col
Millingen
{Sjll.
13),
il
quale
Gerone
I,
uno
prima {Recueil,
cetto, dico,
p. 3-6)
il
che
mostro
Glauco. Il Cavedoni
(1.
oit.)
Deiphobe, Sibilla
stesse spiagge
I Sanniti in-
le
cu-
vasa
Campa
mane rappresentavano
stra
presero
cittadini
Cuma
un
un
costringendone
latranti si
ha
il
torace coperto di marina lanuvestito di peli. Eitornando al cignali d'uopo avvertire, che
p.
done
nummi,
Glauco ha
il
mento
ai
Cume-
mezzo
nis (T.
LXXXIV,
LXXXI, 14)
ci
231, 232,
f^ a i
Cumani
Pistelini, e
troveremo an-
1840
p.
9),
una
loro alleanza.
Ma
il
Un nummo
l'epigrafe
col leone
ci
con
KVAAE
5,44
(Mionnet,
p.
114
si
possa
peso di gr.
sembrato
loro
al
Mommsen
La
moneta
lo statere,
ma come me
la
erano proposte.
il
bronzo
la
moneta
di questo metallo
che
a calco.
T.
L5XXIV
CAMPANIA
81
Testa della
ndi O.
Cuma
volta a d.
i?.
Una moneta
simile fu da
il
me
Mu-
per ci Oppiano,
Halieut.
II,
calco.
ver. 169-180.
conoscere
i
il
direttori dei
si
fatto sapere
che
ivi pii
non
trovano. Il
volle, interrogatone
da
Tav.
I.
volta a d.
R.
ha una con
dritto.
la testa di
Minerva coperta
il
di
aulojjide
sul
Greek Coins
il
p.
10
pi.
dorata
Forse
le
Cerberium e
Scimno
20. Nel
Museo
rec ritornando
da Circe.
Non mi
Cuma.
par probabile
il
21.
Nel Museo
Britannico. Testa di
Cuma
con monile
al collo
2-4. Testa di
n. 2 l/i01A/V\Y>l, n. 3 (KV)/V\AION, n.
n.
4 KVMAION. Questo
4 della
collezione mia
si
lettera
alla
dritto.
Ve
n'
un esempio
Cuma
il
a d. coi capelli
capo; davanti
di
5.
Mia
un
KV/V\E.
Protome
mezzo a quelle
due
ci-
Ve n' un
a
d.
/?.
gnali. Il
di
la testa o spoglia
Cuma
Bue androprosopo
ripetuto due
un
KYCOAION
23.
deriva da un zolfo.
La protoma
6.
Nel Museo
di Napoli.
L'ha pubblicato
Ili,
il
Fiorelli [Ann. di
del leone e dei due cignali stanno qui sul dritto rimanendo
sul riverso la solita conchiglia e con essa
5) dall'esemplare
medesimo che
la
un turbine maKV-
Cuma
e al
riverso
conchi-
MAION.
24.
Da un
essa
il
zolfo.
Testa di
Cuma
a d.
R. Conchiglia e sopra di
e
7.
d.
R. Conchiglia e sopra
un
sorcio:
desinente
KVUAI.
di Firenze.
25. Nel
museo
di Milano.
Testa di
Cuma
volta a d.
R. Con-
8.
KV((0AI)ON,
d. R.
Testa di
uomo barbato
Con-
26.
Da un
zolfo.
Cuma
imberbe coperta
di
il
aulopide e volta a
plare dorato.
d. R.
KVMAIOld
coperta di
NI.
Nel Museo
galea
II. I tipi sono simili a quelli del n. 10: v' di pii nel riverso
un serpe
[Catal. p.
88
n.
che
ai nn.
10 11,
ma
essa
un acino
di grano, sotto
quel-
rO
29.
un
AA.
Pesa
gr. 0,77.
ignoto.
13. Avell.
Elmo
aulopide. R. Conchiglia
di Pallade
coperta
di
elmo
(KV)M.
Op.
II,
un cane
14. Avell.
n.
13.
pomerano che va a
sinistra
Kuota a
tre razzi con tre globetti negli intervalli. R. DelCatal. 89, 24).
Pesa
gr. 0,12.
KWVAION.
la
16.
Elmo Elmo
aulopide.
Pesa
due chele
spiega dal
17.
gr. 0,06.
aulopide volto a
sin.
82
CAMPANIA
T.
LXXXIV
XH, 4
Oss.
tali tipi e
(
nico ve n'
con
letteratura
6).
e
ribattuta
dalla
zecca
d'
Hyrium
tav.
LXXXIX,
sig.
rie,
Vi ha una monetina da
me
lato
letta presso il
ma
plu-
Eiccio
cumani.
1852
n.
3)
un
una
testa giovitulino,
spunta
un piccolo corno
NEAPOLIS
I
terra
all'
latini
torio di
pag. 365) in
sta
poi finalmente
appreso da que-
quando
vi si stabilirono
moneta che
come
scrive Lutazio,
lunga la prima
il citato
sillaba,
i
1'
Greci fra
s
quali
quando
Cumani
gelosi del
Teognosto abbiano
il
in quel luogo.
ci
La
radice e
significato di questo
nome
ignoto.
La
il
Sirena Partenope
figlia
che
essi
fecero
col
nuovo nome
Virgil.
Georg.
Nympha
Roma. Essendo
monumento. Essa
divisi da partiti
Campro-
Serena Ligoa,
pani in
ad
essi
si
che
ai loro
anche
il
nome
di Terina.
loro attri-
prii concittadini
onde
che fra
cit.).
demarchi
trovano nomi di
e fecondi
campi.
una statua
alla Sirena
Par-
sigma
doppia: essi
adoperano
il
anche l'Apollo
i
sia il
Cumano
Cumani ripopolarono
furono
dell'arco scitico
S.
.
Cos abbiamo
NEOPOUITHJ, NEOPOcambiato
il
Se Palepoli
citt
e.
UITHS
NEHPOUS
il
Al 429,
erasi gi
primitivo
22) abitate da
un
sol
in A, se
Carilao della
moneta
popolo,
Eomani,
Eomani
attribuirono
danni
fatti
rimand
nell'agro
campano
e nel
Salerno
fu anche rinnovato
il
nome
Partenope gittatasi
nel
da
lei abitata
g' intro-
mare
Ma
chiamato Glanis
il
Eoma
larit
poli,
si
epoca di tran-
una cittadella
di Napoli,
per
i
ivi
erano le forze
fatti.
una
attribuivano
si
guasti
Carilao
bue andro-
quei ohe
sinistra.
il
Queste adoperano in
recente inscrivendosi
Po-
tempo
l'alfabeto antico e
pivi
tremo anche
opinare
che
la.
moneta
di
bronzo inscritta
NEOPOUITES,
ovvero
NEOPOUITH5,
si
ovvero
NEOPOAlTHg
sinistra
Ad
epoca posteriore
il
num
ad
onore
dei
Eomani
e a dichiarazione
del
patto.
volge
sebbene quando
si
agli aiuti
che
Palepolitani
recente,
se ne attendevano,
dove sono
le lettere H, il,
e la
e la
$ Ma
.
questa epoca
:
Abbiamo anche
nome
di
Napoli e di
T.
LXXXIV
CAMPANIA
83
citt e iaoltre
n.
v. I,
il
nome dissimulato
dal capo
barba ;
l'altra
che vi
si
il
fu da
un
Campania
sare, che
r iniziale
nomi
o
di
un magistrato
medesima
pot in-
che
tanti
accorciati, talvolta
talaltra in-
due
colleghi. Trovansi
lE;
di fatti questi
e trascritti
Cumani,
319
1$,
OS,
,
KE veduti
(in
Campa,
anzi
prima che
i
dall' Avellino.
XA
monogr.) di mia
Cam-
ben
letto
ISX
dal Carelli,
1$,
XA
26
yvt in
n.
carelliana
letto JVB
Descr. pag.
185
tempo che
abbiano l
NS, non
ben
dall'Avellino.
Cotesto IS se
nome
di
si
popoli.
Non
i
si
Pu
gi
inducesse
Campani ad adottare
Cavedoni {Bidl.
1850
p.
197) che la
le
si
riferisse
Cuma
e
il
toro,
regioni
che
avesse
per tutte le
memoria
deUa Partenope.
filza di
in simile modo.
Ma
in tal
si
sarebbe
perle
non interamente
una corona
R.
didramma
dramma
NEHPOUS. Pesa
Ed. VI, 40, 41):
gr.
7,60.
Al costume
cingolo
Nemesiano {Bucol.
tere la
neta di bronzo che ha per tipo una testa di ritratto coi capelli
a doiso quae totnra circoit alvum
corti e ricci, e quell'altra che porta
un personaggio cavale
cante coperto di
un
con un para-
no-
Non
il
parazonio
sub axilla,
propria di
ma
la lancia in
uomo
quello
appunto, che
di-
daUa collezione
come
nelle
monete siracusane
1 n. 16):
(Eaoul Rochette
la
Mem. de
nome
numism.
Il, pi.
ma
NsomlTut. Al Ner/TTohg
fa riscontro IIulm'TzoXig
una
Campania
il
Nsjioh:
e NsccTiolTrca in
greci.
comune
mente
gli scrittori
Pa
senso che
citi
Berkelio nelle
un esempio. L'hanno
testa di Apollo e
il
battuto anche
Eomani
:
lo
Spanemio che
deUa
leone al riverso
i
il
suo
in
loro
nomi
NEAnOAITilN, ma anche
Perocch altra leggenda
in alcune leggersi
di
NEOnOAE.TilN.
si
si
questa
epoca non
ha che
NEOnOAITilN,
19.
di rado
NEOnOAlTEilN.
di Pallade coperta di
XAPIAEil
TAV-
OAVMPIS
stato
:
Bue androprosopo
NEfOUT, a
destra 9 nel-
trascritto
i
finora
ARTEMIA,
da
cos si letto
l'esergo 5 e a sin.
un
delfino.
Un
XAPIAEilS
vari
esemplari
me
veduti
leggono
NEPOUIT, a destra 3
nel-
un
delfino.
il
tipo
di
altrettante
monete a motivo
del
porge
l'epigrafe, la
quale nel n. 20
rEOnOAIT,
in fine
HS
y.iovr^dv,
nel n. 21 reti'Ograda al
ai nn. 23, 24, 26, 29,
numismatici
si
come
84
CAMPANIA
T.
LXXXV
e leggendosi
si
boccone
nei
nn.
21, 22 invece
di
che
gambe
81,
nell'esergo
NEOPuAITilN,
didramma
L'insegna dell'ele-
ha nel numero
esempi
si
pu dedurre
che la finale
Colla
si
M.
rivo di Pirro.
Campani
il
or boc-
34. Coli,
mia
fior
di conio. Testa di
cone or su di un fianco,
che mal
ci
a d.
/?.
Bue androprosopo
nell'esergo
NEOnOAITHg
didrammi sono
i
KAAAnANO/V\
plurale
di
tipi di questi
simili ai
due pre-
KAMPANOS
23.
tutto greco.
Museo
di Napoli.
il
di prospetto
coi
capelli sparsi e
Bue andro-
su cui
si
conia
la
moneta, sotto al
n.
prosopo
NEOPOUI
H non A
:
nell'esergo iET.
APTEMIOY.
R.
OE
nell'esergo
(NEOP)OAIT;
gambe
36.
trasse seco
dunque
in
mani, sotto
neir esergo
il
collo
APTEMI.
;
R.
n.
Tra
37.
il
le
del bue N,
l'antico
U congiunto
colla
ortografia
NEOHOAITilN
d'uva,
Dietro
collo
la testa della
euclido.
donna un grappolo
Testa simile alla precedente.
nell'esergo ^HT.
R.
sotto
;
A10(1)AN0Y.
gambe
Bue
volto
R. Nell'esergo
NEOPOAITilN
n. 38.
sin. e
(NE)OnOH;
si
La
lettera i anteriore
colla
al collo
PAPME.
Tra
le
alla
NEOPOAITIIN.
e colla
E per H.
Ma
si
con-
giunto ad H ed U in
25.
NEHPOUIS
del n. 18.
Museo Britannico
larga benda
Tav.
1,2.
LXXXV.
Le due monete rappresentate qui
compiono
ramente
la serie delle
scritti
dalla quale
foglie e dimostrano R.
monete insignite
piti di
nomi
o inte-
Bue androprosopo
ovvero in
una
l'epigrafe
NE)OnOL.ITES.
{Catal.
26.
Museo Britannico
sin.
tefici dei
primo luogo
V
vi
dietro
alla
nuca A.
R.
Bue androprosopo
sopra
XAPIAEil
NEOPOH{T)
esempi (V.
il
tra le
gambe
moneta
col
apr le porte
in as notata gi dall'Ecthel ci
confermata anche da
altri
arte la guarnigione
si
il
Catalogue
cit.
NionoXir che
legge
Testa di
R.
donna cinta
diadema volta
volto a sin.
in
un esemplare
al quale
nome
davanti
;
IAOTOEU.
nell'esergo
tav.
Bue androprosopo
NEOnOAITilN.
di popoli
Si
sopra n031/l
di cavallo
un serpe marino
33).
ideale a testa
che vi
;
(cf.
LXXIII,
d.
sul riverso
ma
notabilissimo
si
che questo
i
Nsonahr
abbia
R.
Bue androprosopo
i
a sin. sopra
sogliono leggere
nomi
proprii di per-
NEOPO.
capelli corti e la
Era
si
esempi
di pii
nomi
TA, X
n.
sul riverso
di
4 OA,
capelli.
OAYM(PI
non
6.
).
Al
n.
5 v'
un esempio
di greca origine.
Bue androprosopo a
sin.
THS.
ri-
con orecchino
a d. R.
Bue androprosopo
e sopra
MEOI.
Bue androprosopo
nell'esergo AOIPYiiNA.
d'alta
stefane
con palmette
e pegasi e
La
public
il
una
filza di perle
intorno al collo. R.
Bue androprosopo
co-
grafe di
(Oss.
carattere punico
t.
gambe fAVZIill;
nell'esergo
num.
Un
terzo esemplare
Dom.
Bellini in
Campo-
ecco
il
parer mio.
v'
R.
Bue androprosopo
volto a sin.
Non
NEOPOAIT.
nuca un
:
duca
ele-
Bue androprosopo
tra le
come
al
Minervini
scrisse
il
T.
LXXXV
CAMPANIA
85
certo parlandone
meco tenne un
il
19.
nuca
e lettera
A.
R.
Nsvnoh,
prende
il
erro-
la leggenda
NE(0)P(0)A.
{Calai.
d.
neamente
di E,
scritto Nsi'TTiol.
si
Dove
l'italico
II
luogo
20. Nel
Museo Britannico
95,
17). Testa di
Pallade
altri
esem-
ed epigrafe
0(3)1/1. R.
Mezzo
bue androprosopo
e intorno
03H.
18). Testa di Pallade e nella
Museo Britannico
collezione
{Calai. 95,
per eo
come
eolico
(de dial.
aeol.
pag.
103).
mia coperta
Luynes
l
0(3H).
Il novello
sig. Bellini
la chiara
Nella
coli.
leggenda
intera
NEO.
R.
R.
Protome
leggenda:
7.
AOPYiM.
Nel Museo
di Marsiglia lessi gi in
un
di
3).
Elmo
aulopide.
Conchiglia e
di bello stile.
moneta
sopra N.
23. 24.
Napoli chiaramente
NEOAHO.
di
corti volta a d.
sotto al
8.
Collezione Santangelo.
capelli ricci
;
Testa
ApoUo
mento API
il
mon.
R.
volta a d. davanti
NEOPO.
nudo
leone; sopra
(NEOP)OAITilN. Nell'esemplare
24 dove
la leggenda intera,
manca
il
monogramma,
e v' al ri-
un
9.
giavellotto.
Esempio
della
dramma
che reca
tipi
ApoUo
un cornucopia.
;
R.
Bue
:
andi'oprosopo co-
una biga
di cavalli a d.
e nel-
fra le
si
gambe l
nell' esergo
NEO-
Nel
n.
26
NEOPOAITilN,
POMTflN. Le
10,11.
lettere 1$
di Napoli.
TA.
Nel Museo
cinta
di
n.
28
10
si
legge 5EP..QOS
n. 11
grafe
NEOPOAITilN
Museo
mattino su in
0OSSEPE
che
la intera
leggenda 5EPEI005.
Donna
alata
di Arezzo.
volta
a d. e
NEOPOAITilN.
gambe
Bue androprosopo
Pesa
volto
seminuda ed in
03 nell' esergo E.
gr. 12,00,
guardare in
alto.
Nel
di
n.
10 la donna
ne ha un esemtrattando delle
ad un monumento
forma incerta
non
le
si
vede
il
14,00.
Ho
gi notate
citt del
ramo nella
cio di
g'.
sinistra. E.
Lazio che ve ne
un hemiecta, pesando
statere di Napoli
debba
sin.
dire.
davanti
NEOPOAlTilN.
toria: tra le
R.
Bue androprosopo
12.
bue androprosopo,
di sopra la
gambe
si
Moneta
ribattuta sopra
il
una
di Calvi
stessa cifca X.
deUa quale
conservato
abbastanza
nome che
in
a d.
intorno
NEOPOAITH^
R.
Donna
alata
sedente e
di
tipi al
precedente
ri-
sin.,
NEOPO,
donde deduciamo che questi bronzi sono conposteriori a quelli di Sessa fatta colonia
temporanei
(Catal. 104, 97;
romana
AveUino, Opusc. U,
Testa di Pal-
nel 441.
32. Dalla collezione
Ann. di Numism.
R.
tav. 3, 6).
mia passata
al parigino
Gabinetto delle
me-
P dietro
la
desinente in
S..
Nel
riverso
un
astro fra le
gambe
del
Pallade coperta di
rito dentro la nota
R.
3M
inse-
CAUENO.
di
H che
dinota l'emiobolo.
di
deUa confederazione
Vienna;
il
Napoli e
17. Testa di
e sopra
PaUade coperta
elmo volta a
d.
Calvi
si
ha nel Museo
di
NEO.
Britannico {Catal. p. 96
d.
n. 24).
NEOPOAITilN
Testa di
NE.
nel riverso
18.
Nel Museo
cinta di
donna
diadema volta a
R. Conchiglia e
fra le
gambe
vi si legge
un C
e nell'esergo
CAUENO.
86
CAMPANIA
T.
LXXXVI
34.
Nel Museo
di
Napoli (MineiTini,
Sul dritto
volti alla
nuca.
R.
epigrafe
la
come
NEO(PO)ACTEnN.
bue
notabilissima
fra le
e
gambe
del
bue omessa
dall' incisore
del
Minervini
nell'esergo
meno
1855 pag.
54). Il Mariette
avrebbe potuto
ApoUo
R.
SVESANO,
tra le
gambe ig
e intorno a sin.
(NEO)nOAIT.
sin.
R.
35.
Nel Museo
avanti
con un
inscritto nel
NEOPOAITCON.
R.
il
busto
:
(N)EOPOAITE
5.
di sopra.
<t)l
tra
Bronzo simile
a sin.
al
precedente n. 4
ma
la lettera
nel
campo
gambe
del bue si
un P.
sin.
6.
davanti
NEOPO.
sin.
R.
.
Mezzo bue
togliere
reata a d.
NEOPOAITilN.
:
Bue androprosopo
A
e
t
nei due
nummi 4
avesse
un
come monche.
Un mio
esemplare col
MA
non
quantunque
il
sin.
nummo.
n. 5,
dove in luogo
innanzi
sin.
un N
e alla
nuca
P.
R.
Bue androprosopo
due manichi
volto a
e
della lettera
un
P,
sopra del
quale un cratere a
nel7.
nummo.
398,
1).
l'esergo
38.
MIA.
di
{Catal.
Nel Museo
5).
NEOPOAi
Catalorjue
a cui soprascritta
R.
TilN. Nel
non
stato
notato
peso,
ma
di altro simile
bronzo di mia
fra-
Cuin corona
et
taeniis. Nell'esergo
NEO-
nummo. Queste
non
si
nOAITilN. La
l'Avellino.
ne trasse
batteva
Di
NEOPOAITilN.
nei quali
alla testa
mezzo
che
nummo
si
col
39. 40.
Do
di
ApoUo
:
si
toria, 8.
seguente.
R.
vede congiunto
nella
sin.
Bue androprosopo
prima
v' di pi
un ramo
di
un
9.
nell'esergo
NEOPOAITilN.
d.
un bucrauio, supplendosi
primo bronzo 3PA nel
Testa giovanile
R.
gambe un
ful-
secondo IP
primo
NEOPOAITIIN
AI(T....)
Diana coronata
pendenti
(NEO)PO
agli orecchi e
una
filza di
perle al
collo:
e
dietro la nuca
intorno
NEO-
POAITilN;
Tav.
1.
nel basso
AP
in
mon.
un
astro.
LXXXVI.
gli
nuda con
cascano
lisci alla
nuca un
astro.
R. Cavaliere
coperto di
pileo conico
con
nuca
e sono
cinti di
un ramo
N)EOPOAI
tra
le
gambe
del
cavallo
R.
PO. In
tipo nel
altro
dritto,
esemplare AY.
Testa di
ApoUo
laureata e volta a d.
12. Simile
ma
e
il
cavaliere
del
riverso
porta
Ho
si
un parazonio
di sotto scritto
nell'
esergo
sia
NEOPOAIT. Non
uno dei due
con testa
e coronala
si
VI
p.
27
e n.
Castori.
di
p.
nummo
riti-atto
in
formam
di
alloro.
R. Tripode ed epigrafe
NEOPOAITilN.
dall'ossido
alla
a bocca chiusa,
14. Testa di
ApoUo
mezzo
NEOPOAITUN.
La
lira descritta
CAMPANI
T. Livio dice che la citt di Volturno, la quale ora
s i
editori a sinistra
non
l'ho disegnata,
perch non
ho po-
d.
av-
chiama Capua fu
(nel
Voi-
T.
LXXXVI
CAMPANIA
87
liirnuin, Etrtiscoruni
urbeii,
quac
nunc Capua
est,
ab
Samnitibus caplam.
Volturno omonima
al
Ma
per
distante
da
seguono
Capua, ove ora Castel Volturno, cio alle foci del fiume
e la citt dei
fin dal
309, nel
15.
quel medesimo
civile e proprio
nome
di
IV
n. 3).
rr Kaf.i7iavwv
avriOTrj. 11
nome
Capua non
d. E.
Bue
dove
anteriore al
androprosopo gradiente a
sin.
di sotto del
listello,
da Volturno.
fra
due limiti
309
arte,
PANOA'. L'ultima
si
lettera
non
debba leggere
esemplari
KA/V\PANON.
tipo e la paleografia, se
e
non che
Negli
da
me
:
finora esaminati
non ho trovato
di quelli che re-
promiscuo deU'i
costantemente
il
Campani non
adoperano
ben ve ne ha
/V\
secondo sigma.
simile
KAN\PANO
fra le
gambe dove
Io
il
monete campane
Cuma
Millingen [Cons.
14) ammette im
W\ o
un N.
non ne
Campani
queUa degli
loro
nome
un
tra le
gambe,
e di
in pi
modi
,
KAMPANOS
ma
KAPPANOS HAMPANOS
si
KA/V\PANO
1'
APPANOS
PANUN
KarrTru
chiamava
il
Eckhel {Doct. n.
assente (Ital.
Vet.
p.
I,
108) ha opinato,
32)
7),
Avellui
il
:
dunque Kanva,
KA/V\-
lino
vi
num.
tab.
dietro
di
ritenuto dai
Campani
di Sicilia, e
per assimilazione
si affievo-
LXIII,
('),
pronunzia
si
me
pai'e il contrario. I
in
per anche
ometteva. I
greca ortografia
sto
KAMPANOS,
KAW\PANON. Que-
nome
ma
tal-
Capua perch
la porta che
Grli
menava a Capua
volta seguono
(").
come
Ealisci
Capena presso
stellate e
vede
la
un
altro
campo
tra le
gambe
di Capua.
La
esempi
nn. 21,
i
22 della
tav.
non a campo)
eo qui in
Campania
serire che
NEOPOAITHM ?
ov-
vero
NEOPOAITH
il
certo
sci profecti
campum
appeilaverunt).
Tusci gli Osci
que che in
KA/V\PANOS quan,
Un
Questi
si
campagna dove
Nocera
e
il
Eomani
allogarono poscia
Picentes fra
MOAO$ -
KAAAPANOS
vau
fa
fu
16.
0/V\
elmo
in luogo di
MOAOS 2 Og
sostituita
Nel Museo
di Napoli.
nella qual
veci di
etrusca
il
anche
le
attico volta
d. R.
Bue androprosopo
tra le cui
gambe
a Novxgiraiv.
KAPPANO
Il
I Sanniti osci
ristabilirono tardi la
loro
zecca,
il
Cavedoni non
apposto
giudicando
cio
alla
met
Koma:
:
loro
che l'uccello possa essere del genere dei falconi {Bull. Inst.
5,49,
il
bronzo
decimale
l'unit
Friedlaender
KA/V\-
analoga all'asse
sestan-
PANON
17.
KAPPANON.
di
le stelle
per
Nel Museo
Monaco. Testa
di Pallade coperta di
elmo lau-
reato volta a d. R.
Bue androprosopo
e leggenda retrograda
globetti
gOUAHXA.
lino ad
perch
vi lesse
^OUAHSA- Ma
(')
attribuzione
il
cos
nuova sorsero
il
Non
il
Ecateo
s.
(fr.
KTiv;
nome
v.).
Essa
un'aggiunta poste-
numismatici, fra
il
quali furono
Priedlaender e
MommMi-
sen,
Eochette
e il
citati dal
che prese vigore dopo l'anno 417, quando Capua divenne prefet-
Nondimeno
il
Cavedoni la
sostenne {Bull.
inst.
1853
p. 125). Il
didi-ammo veduto da
me
CAMPANIA
T.
LXXXVI
si
pu ridurre a
ad
OHAmA>l
omessa
matrone sedenti
e velate dal
prima
lettera,
ovvero
OHAmA
manto, Agathe-Cerere
Akad. 1847
p.
e la
Berlin.
fos-
471
laender parve un
invece di
KAPPANOS,
condanna sembr
al
Cave25.
Inst.
1850, 197).
Da un mio
doni (L
calco.
n. 24. R.
Spiga
numismatico
la
{Bull.
cit.
p.
e
l'
204). Il
Mommde
la
di grano, a d.
cit).
un
sua condanna
dell'
scrisse
(G.
e dal
sin.
IVX^X
m.
di
I p.
Avellino
26.
Museo
d.
di
veder
si
APPANOS
in
e l'Avellino
egli,
ARPAN05,
ma
potrebbe, die'
DPRDi 3,84.
27. Coli. mia. Testa di Apollo laureata a d. R. Barbito e 3PR>I,
gr. 4,61.
l'esemplare
l'Avellino.
Monaco che ne
et
MM. Ignarra
APPANOS
Avellino [Opusc. II
28.
Da un mio
l'esergo
calco.
151 pL /n. 4)
ARPANOS
se
retrograde. Le type
campanien
d. dietro la
nuca sporge
R.
Cane a
rapproche tellement de
et
KAPPANOS
29.
DHN)!.
Mio
nuda
en a
t faite
In
Ma
OHfn>IA
luogo
SOl/lAmA.
didrammo simile
pei tipi al precedente
n.
due
17 se
figli di
18. Questo
ha richiamato
tipi
un
tal racconto
per ispiegare
il
motivo di questi
i
su
mia
sotto
monete capuane,
ranti
due giurito
IV
n. 6) e allora lessi
HVR
espressi
pi
il
del
lade. altra
Eoma.
Mio
che
nell'esergo HflN)!.
KAPPANOg
01/lAnfV\AH.
31.
testa
Museo
frigio.
didrammi sono
nuda ma
d. R.
:
R. Trofeo
di
Bue
im32.
nell'esergo DPN)!.
Museo
donna coperta
di
elmo
vedere che
si
il
nome
volta a
APPANOg
CAPUA
21, 22. Proviene
(gr. 5,90), il
il
collo: nell'esergo
DPRX.
astri
messi
ali
nel
campo due
astri; di
sotto
IVHA.
i
due
astri. R.
Dianad.
nel
il
volo e a d.
IHW. L'Amaduzzi
cita
campo due
munite
al
astri, nell'esergo
1VH>\.
Le ruote
Ili pag.
LXXVIII)
un
si-
di raggi e
mile
al riverso,
lio
nummo d'argento con la t. di Giove al dritto e l'aquila ma vi legge tutere e l'attribuisce a Todi Cime:
1850, 197).
35.
sit
habenda
fides,
scrive l'Eckhel
Itali.
Da un
calco.
della
A me
non
quale rimane
collo della
la
globetto che ne
R.
il
segno, e
un
po' del
il
nome BOa+Vt
invece di
Boma.
della
La Diana-luna La moneta
in biga
impressa sopra
prora
nave.
osca
23. Coli. Sant. Testa di Giunone diademata volta a d. con iscettro presso la nuca.
E.
Fulmine
24.
Museo
di Vienna.
Due
busti
nome
di
Giua
ri-
coperti da
un velo
due
piedistalli decorati di
none
non
per
egli
alieno dal
crederla. Vesta
velati
un
Gerhard credette
di ve-
Egli
ricorda
tal
riguardo
il
culto
degli
T.
LXXXVII.
CAMPANIA
89
Capua
il
luogo di Vir{Bull.
Inst.
Che
28)
XII, 8) impavidus
frangit
tdum
il
Minervini
lo
prova
(n.
1850, p. 197).
12. Testa di
scoliaste.
d.
coll'arco
e la faretra
Tav. LXXXYII.
1.
di
Diana
coronata
di
salcio
volta a
Carelli,
LXIX,
Capua
il
d.
una
fulmine.
volta a d. e dietro ha
di pi
si
lampada accesa.
due
astri,
uno strumento
dietro l'arco.
di
incerto, secondo
il
Friedlaender,
Instit.
il
ma
che
pu dire secondo
campo
sopra
Cavedoni (Bull.
nota dell'oncia.
Ivi
15. Testa di fauno con due corna che gli spuntano sulla fronte:
dietro ha
giganti. R. Ca-
e nodosa.
B.
armato
di corazza, di
elmo
e di
due
B.
di sotto
un turbine maiiuo;
medesimi
e il
nell'eserg DIIN)!
turbine. L'astro
2.
medesimo
tipi
medesimi
ma
il
Carelli, tav.
LXIX,
7.
valore, che la
met
della precedente,
il
sia
essa
un
asse
due
astri
Due
ridotto
p. 90),
ad
onciale,
come stima
clamide
e alti calzari,
Mommsen
(pr.
il
Minervini,
18.
formola del
giuramento
sin.
due
astri;
nell' esergo
Museo
di
senza
freno
con tre
4. Calco.
astri,
che corre a
d.,
nel
campo
quadrante
ribattuta sopra
della
quale rimane
EOMA
Calco. Testa
di
d.
B.
ivi
CALATI!
19. Testa di
campo
un
6.
d.
dietro
la
Calco.
Due
Giunone
la biga di cavalli
vede aggiunto
lo scettro
lo scettro
sopra
due
dietro
il collo. /?.
fulmina tratto
Mus.
di Napoli. Bifronte
R.
Giove
in quadriga guidata da
una
neUa
noto
B.
si-
Fu
un
fulmine: sotto
dai
tav.
LIX,
e
14). Se
terzo
Luynes.
di
E.
elmo
in
due
fall
e nel vertice
Tav.
1.
LXXXVIII.
il
ha
capelli
divisi
liste
lucignolate e guarda
le sue
Manca, finora
di
quadrante.
sestante ha per
i
tipo
la testa
d.
R.
gambe
DflR)!:
due globetti
dietro
i
.
e
R.
d.
due glo-
d. R.
Fulmine
o
2.
betti,
KNURT.
3.
Bue
volto a destra
nel
campo
Nettuno
asfalio dal
Instit.
Cavedoni qui
p. 198),
moneta
se-
nell'esergo HflR)!.
guente {Bull.
i
1850
frequenti tremuoti.
volta a d. e dietro ha
T1Q>llfl>l.
un
globetto.
R.
colla
zampa del
campo
al collo; nel
nell'esergo HflN)!.
Non
il
vale la os-
fra le
venabolo fosse
gambe im
90
CAMPANIA
T.
L XXXIII
dio
supremo
in Creta, e detto
ZEYS:
il
CEAXANOS
e qui
ATELLA
4.
VOLCANOAA
Nel Museo
di
II,
2, 9).
Testa del
R. Ele-
uu
astro.
delle
la
con
luna e
stelle, e
il
Nel Museo
di Firenze. Testa di
d.
mercenarii al ser-
triente
o o
R.
;
Giove fulminante
sotto
i
in quadriga guidata da
cavalli
6.
>l<]3511fl,
una
vittorietta
piedi dei
loro
commi-
campana. Proba,
essi
dei
Mamertini
le
cui
monete
Due
giuranti
le
sulla
porchetta
che
sostengono insieme
vediamo ribattute
trodussero
il
avendo levate
del sestante.
culto del
Campani avevano
nomi-
Ve ne ha un esemTesta di Pallade
XX)
e vi si erano
plare
(fl.
M. Borb. 11,
LXXVH,
n.
13).
Nel Museo
di
Monaco
ROMANO.
ROMA
NO.
prospetto
R. Elefante
il
sopra l'epigrafe F
al
l'esergo >ia35IR.
8. Coli. di
destro
IE
Sambon
(Minervini,
s.
Oss.
num.T.
e
10.
Giove laureata a
R.
Aquila
d.
>I^3{IN.
Il
Mi-
nome MAAAE
nel
un fulmine
moneta precedente,
Ann.
che
la
nome pero
pii intero
CEAEXA
(Priedlaender,
Piorelli,
InstiLlSiG T. XVIII
raism.
I).
Ann. di nu-
R.
VELECHA
Le monete che recano
tronca
si
laender,
1.
cit.;
Piorelli,
R.
cit.
n. 2).
Busto
di
cavallo sopra
CEAEX;
sotto la
CIEAEXA
or pii or
meno
ROM
(Pried-
laender,
I
1.
cit.;
Piorelli,
1.
cit. n. 3).
saremmo probabilmente
e cio
alquanto dopo
mi
limiti della
moderno Buccino,
grande
affinit
qual
nome non pu
Campani che
si
erano dato
un
tal
nome (Eckhel
D. n.
con
Velecha.
e
XXXI)
Or
si
dimanda, come
quando
Il
si
quali
nome che
suoi abitanti si
prima
si
erano fusa la
moneta coi
e del
busto
ma
grecizzanti, servendosi
di cavallo e colla
LXVI
nn. 3-10).
mo-
La monetazione fusa
l'epoca di Pirro
riportarsi al
;
ma
la coniata ohe
ha
tipi
africani dovr
tempo
delle
met del
secolo quinto
di ri-
CUBULTERIA
13. 14. Testa di Apollo
le
loro
monete fuse
il
semisse, non
laureata volta
sin.
R.
Bue
si
andi'o-
adoperano la cifra
globetti, che
S,
Lazio,
ma
sei
legge nel
un costume proprio
,
in Sicilia degli
,
Agra-
come nel
n. 13, l41VHq3T>l3nV>l,
dei Leontini
come in questo n.
volto
si
traspiantato in
,
Campania
nuca dell'Apollo
ri
fra le
gambe
del bue.
medesima
si
che
Campani, Oschi
CAIATIA
15. Testa
le
ancor
loro
essi,
occuparono Messina e
principale
nume
Mamers.
Apollo
laureata
volta
sin.
dove
al
rimangono
anteriore.
nume
venerato per
NilA
relativa
tipo
T.
LXXXVIII
CAMPANIA
91
/?.
Bue androprosopo
coronato
dalla Vittoria;
uell'esergo
in questo
di questa
modo ALI-O-HA.
leggenda con
le la
Il
VAKV\\Tftfly\.
R. Gallo
chiudere che
che canta a
il
sin.
una
stella, a d.,
semplice 0.
e l'alfabeto
dunque
greco,
distingueva
la Caialia
campana
danza
dell' aspirazione H.
La
lettera
con le asticelle
di Corinto,
M.
delle
una epigrafe
ma
^
't
Gli Etrusci
scambiano ancor
essi
il
col 8 e
ne abbiamo esempio in
il
VENAPKUM
17. Coli. mia. Testa di Apollo laureata a sin. davanti
R.
fll1V>l'1V-1 scritto
duca
nella
di
Luynes
di avere
un esempio
di cotesto
didrammo
WVQNNa.
gambe
pure citato
p.
Bue androprosopo
11).
Tal moneta l'ho veduta; essa non porta che qualche lettera
della sua leggenda e questa
un
deposito trovato
montagna
AI/IEQY coli'
E volto a
d.,
come
di
leggo su
di
una conserva-
18.
Nel Museo
Museo
a
Campobasso.
R.
FEINAF
destra.
AH8R
scritto
in seno
Un
Pallasadr. R.
si
ENAF
una
libra. Il
coq a dr. /E 2
legge FEINAF,
significato
ma
ho davanti quel
98).
Be-
206) che
la
nigno Tuzi
si
genda alterata
Fiesole nella
Un
peroc-
mia
FE'NRF
ch
il
duca
di
fenicia la leggenda
AUI8A.
come nell'esemplare
Hunter.
NOLA
TELESIA (SAMN.)
Se
19. CoU. Santangelo (Minerv. Oss. p. 20). I tipi sono simili al
n. precedente, l'epigrafe 5I513T nei
si
di
Ecateo
esisteva gi
all'
epoca in che
ed
era
LXXI,
Nola
1 (253
u. e.)
osca,
Trhg Avavuiv.
;
di fatti porta
im nome che ne
I,
Un terzo
il
..513...
e tale la dichiar
Catone (VeU.
7).
Pu
poi occupata
sta
moneta
si
avrebbe se veramente
in
Keynier avesse
XSl
come stampa
plirsi
dunque
con JIJ13T ;
..
ma
.351
.
tipi
la sua
monetazione qhe
si
tutta in
..
La moneta
quale
osserva
in
l'Avellino
di
(Op.U
p. 31); il
Minervini (Oss.
la
21) la stima
gionica letteratura.
monca
epigrafe.
che
EUeni
ALIPHA (SAMN.)
20. Testa di
La
i
PaUade coperta
di
elmo
dur che
Bue androprosopo
volto a sin.
passarono sotto
dominio dei
Eomani,
Germano ed
XIX,
un secondo esemplare ma
fo-
Ma un
di
esem-
che con
plare anteriore
si
questa citt
tal
si
e coniasse
Museo
il
Propaganda.
figurata
di Nola.
Le
La forma
assai
compongono
nome
coli.
monete
Nola sono
rare,
maggiore per
si
si
la rarit
Santangelo
92
CAMPANIA
T.
LXXXIX
bronzi. L'epigrafe
fig.
197
quando
intera non
altro
si
che
NilAAIOS
ovvero Nil-
dove
si
nominano
Jines
letto
provincia
di
aWoppidum
relli
Alette.
mente esaminato da me
sono adoperati due
e descritto
primo
S.
certamente la vicinanza
e
OO, NOOAA..
i
di Atella
la proposta, di
trovare
cos
si
servono
meno improbabile
sium
mutazione
e
Hirrensium
in Hyrien-
Hyrinensium
di iltilenatium in et
Atellanatium
si
I,
il
l'epi-
derivandolo -da
deduce
Abellinatium. Ai tempi
si
Bckhel
(Zi.
n. v.
141) non
a d. con al riverso
AA10$
Hyrium
iniziale clie il
monogramma
simile
/l
fra le
gambe
del bue;
peso
SvQaiov
in alcuni
codici
Ma
il sig.
Adriano
26.
Un
mio didramma
De Longprier
Hosidia
(Paris
in
donna dia-
che
l'Avellino
demata che
KoCXov.
si
pu leggere >IOIAOY
a quanto pare,
moneta
di
Hyrina a Sorrento
se ne
l'
dichiara
27
Minervini,
Oss.
nuniism. T.
a
Ili,
p. 71, 72.
La
testa del
Lenormant
e sostiene che
aspirata i
dritto somigliantissima
potuta cambiare in
Minervini
il
tini, i
n che
in
YPIETES
si
il
umana. Nella
al
serie
delle
sbagliate
(tav.
LXXXV,
6, 7).
sia appellata
e il
Non
al
nolane. Dice
Minervini che
il
toro
pu
essersi sostituito
A me
pare che, se ci
1850
p.
probanuovi.
toro non
con pi argomenti
del tutto
la
Altri
lis
si
Hyrina era
p.
PalaeopoH.
corona
l'
Italia.
Nondimeno
il
di
Nola (Priedlaender,
Miinzen
37
Momms.
Italia
lupa
o
de la
il
monn.
I p.
riposa
del
guerriero
sannita
gli
proprio
nome
Hyrianus, tutti
un Hyria od
'Yqia della
il
Da
questo
sistema
si
all'
Apollo
La lingua
loro
ma
vi si
vedono
dalla Vittoria
e I
rY
ha
medesimi
tipi.
Le
particolarit
un A
dietro la nuca
di
Apollo e im MI
r,
t>,
poi la
gambe
del bue:
nei due
prima
il
tono:
non
si
questa differenza,
si
ha un
tra le
gambe
un X
LXXXIII,
contemporanee, ne che
gli Iriani
stessero
mai insieme in
dirsi
un MI
nell'esergo
(Avellino, Giorn.
numism.
una
citt
medesima
coi Nolani, e
molto meno pu
che
due hemiectae.
Nel Museo
dell'
Universit
di
bue androprosopo
vidi
HYKIA
Tav.
HYEINA
si
d.
tra le
gambe A
5 4'
di sopra
sig.
HVPIETES. Ne
e vi lessi
un
al
LXXXIX.
Della citt Hyria o Ihjrina in Campania non
antico scrittore che ne
additi
il
Sambon
AS^',
ha verun
altro,
il
riverso
ma
nelle Recherches a p.
165 ne sono da
lui de-
sito,
e tab.
se
non
scritti due,
e a dritta
nome. Credette
il
T.
IXXXIX
CAMPANIA
93
riconosce soltanto le
vi
due
lettere
AS. Io
fin
da principio
Il
si
detto, e fu
citt,
di avviso
che
si
si
do-
riferita.
direttore
di
assegnare ad una
che diversamente
leo'o'e
del
Museo
di
Glasgow
prof.
Joung mi fu cortese
un
buon
calco, clie
fu pago e
si
rivolse a
p. 25),
vago di appellarsi in
modi.
si
La
citt
se denominossi
il
patro-
meo
Fu
Fensernum
campano
fiume Ve-
Ma
essi
nomina
origine
2-i5.
il
pi frequente ^YqCvu e
VIII
e.
19).
A me
nome
Ahiqy
(v'
5 YPiAsi
bene
si riscontra, e
usa
i
sigma
5,
poscia
si
scrive
il
i.,
sempre Y ed S
loro
fi,
quando
alla
Napolitani hanno
E, L,
$,
cambiato
H, A,
alfabeto
invece di
il
scrivono
come dimostra
n.
6
riil
Xni, 128
ed.
di
Heyn.) combattuta
nomi
delle
-di
due
Hyrina come da
7.
quelli di Nola.
hanno esemplari
Testa di Giunone
posta
di
prospetto
cilindrica
capelli sparsi e
il
ornata di palmette
nel mezzo di
d. sopra 8.
due
cavalli
ma
AhiqV.
leggeva
Lo
ma
il
bue va a
sini-
5EN5EP a testimonianza
quando
le
un f segno
chiama dop:
e al riverso tra le
gambe
prima
epigi-afe ci
i
legge
nell'
esergo
rimangono deboli
seconda
13S\A35
e il
12 dove
si
tracce
ma
certe
come
legge q3^NA3^.
Non ha dunque
(})
Un
novello
esemplare
un
gli
S in
luogo di im
il
(Opusc. II p. 134,
IV
p.
81) come
appone
della
mia sentenza su
esem-
ci
che ho
IX
del
e.
quindi alle
mani
quell' esemplare
Panelli
nel quale
detto,
e aggiudicollo,
come ho
FENSEENIA
Pochissimi
tutti la
si
SENSEENIA
:
a Fiternum. I tipi sono la testa della Giunone Lacinia posta di prospetto R. Bellerofonte sul
l'
ma
in
la chimera.
una
di leone
l'
altra
edito dal
MiUingen {Ano.
coins, n. 8) reca
M Vlia3^H38.
il
Conterzo
serpente.
notevole la lettera
sul
riverso dell'esemplare di
Parma
n.
queUo
moneta del
n.
8.
La moneta
di Pensernia fu di
dunque
incisa
ritrasse
mAHC]UT3<]8,
ma
la vera lezione
contemporaneamente a quella
Hyrium
dall' incisore
mi si
mostrata esser
la stessa,
che
si
ha
esem-
il
tre se-
k.
Due
di
PISTBLIA
La
che sulla propria moneta
inscrive in primo
Museo
il
?ENSEP;
terzo nel
(cf.
citt,
s'
legge
egualmente tEN^EP
e sesto caso, di
un'aspirata, e per
Fensernum
I,
Sensernum
il
Niun
antico
ha
lasciato
la
memoria
di lei che
si
171) conobbe
prima dimanda
dove
ma
epigi-afe
KPO,
sin
fosse
p.
590) e
si
e la
a Crotone. Questa
attribuzione le
rimase
rignarra
segue,
94
CAMPANIA
T.
LXXXIX
Paestum.
Il
il
Sambon
{Re-
si
tali
monete:
si
ma
que-
cherches pag. 46, 47), a quanto pare slette per Puteoli credo
pel
sta
finora, e
nondimeno
afferma che
di
suono
dai
due
Ho
le
fatto interrogare a
mio nome
die'
queste monete
potesse avere
un qualche
ad Histonium
{Bull.
nap.
an.
IV
p.
27).
Finalmente
il
argomento, perocch
padre
Minervini {Osserv.
di
numism.
p. 13) ce
lo fiss
in provincia
dioesi
Campo
Laureili,
monete
di Pistelia, le quali
e
del resto
si
trovano nella
comune
di quaranta-
Campania
per lutto.
si
monete diverse
:
si
trovarono negli
sostiene
mi
sia per-
scavi fatti in
lia
si
un antica necropoli
una
citt fra le
nominate
A
p.
tale opinione
da Livio, che meritava pi che ogni altra essre ravvicinata a Fistlus, Fistelia;
del
attennero
e
il
seg.),
citt ital. p.
86
il
questa
31, 163),
1472 romana
di
listia: i eodici
Diodoro L.
XIX
la dicono JlXifSvix'iv, e
citt
(di
Pozzuoli)
L'argomento
alle-
Questa
non fu guari
scoperta
Perocch
altro
che le
Campania,
ora
dai
Eomani, come
Oggi
geografi
pongono
Virg.
Campania {ad
Campo
Laureili, fra le
monete
s.
e Plistia a quattro
miglia
numerose sono
state queste di
si
Ma
udito che
489 avendo
Sanniti per-
monete simili
Le
fistelie si
Millingen
monnaies nombreuses
egli
tuendae, Plistiam
e che l'esito fu e
i
socios
romanorum, circumsidunt
ai
sur
les qvelles
on Ut
Phistltiis,
scrive
et
{Considerai.
(e.
Eomani
leurs provenance
Sanniti presero
Romanos
Keeentemente da
una tomba
di
Capua ne furono
Or intenderassi anche
le
il
Campo
Laureili
confini
del Sannio e
il
erano monete
osche di Tiano,
col bifronte e
il
ComGiove
14.
Campania
fosse
agevole
Koma
numero
nome
fulminante in quadriga
v'
Nel Museo
p.
'
La pubblic
l'Avellino {Opusc. T. II
Arpi in Puglia,
di Sessa e
ma
in gran
:
56
n.
crederla di Vescia e
di Calvi
queste
sommavano
a circa sessanta.
combatt quei che la davano a Picentia. Altri per la davano a Fistelia che identificavano a Picentia.
la
Il
fu costume di batter
di
moneta
Puglia
si
comdella
Millingen
sia
:
moneta
Campania,
di
Magna
si
convinto che vi
FISKINIS
en
lettres
osques . Il
I,
di
Fistelia {Ann.
R.
num.
82).
che
si
componeva
di
sin.
ste alle
campane
im
La moneta
7.
cumana
81
n.
Questa
ma
una soltanto
di Pistelia.
Le monete raccolte
in
Campo
l'
in-
tav.
1).
Testa
di 5
maggio 1855,
e le
ho pure veerano
donna messa
dute
io,
Ve ne
ili
e sopra ^IV>JTil(8.
Caulonia,
donna
diademata posta di
R.
Napoli : v'erano
le
fisteline,
e con esse
fronte con
una
filza di perle
attorno al collo.
Bue
an-
sopra n.
16
L'altra opinione
fisteline,
monete
8UTUVU,
n.
17 81STUV5.
che
il
sa
donde
sia nata.
Do-
come nei
n.
15-17.
R.
Bue androprosopo
a si-
T.
LXXXIX
CAMPANIA
95
lustra, uell'esergo
un
delfino, sopra
SISTUVU. Pu
81STUVI/1
sia
dirsi clie
e
elmo
attico
ornato di laurea
SISTUVS
sia
nomiuativo plurale
{Fistli,
genitivo
Fistlon, Fistiis).
diadema cilindrico
e
mezzo
di ippocampi,
ha
an-
ALLIBA
L'Avellino, anche dopo che
chio, tenne che questa citt
il
E.
Bue
ma
dagli antichi
e a ragione.
che
il
Cavedoni addit
di 'Ali^ag
e trascrisse
13 an. 1838)
cos:
non parla
ma
rj
di 'AXv^ag e dice
'AXvag
^TAIilNT.
nlic,
ol
oh
XC/xrrj
iv 'IxaXia xa
Bue
Troice.
le
gamhe
1^
nell'esergo /y\TV^R
Sov. lystai
dell'
tj
monete
nelle quali
nome
di Pistelia
variamente tra-
qual menzione
perci
citt
"ASr^
avvert
l'
Avellino,
p.
approvato
dal Millingen
{Consid. 1841
23
ai
il
mi
cio in
Plutoni
maxime
al
Ital.
numism.
Alibas.
un genitivo
si
un fiume
di
nome
che
Quanto poi
monte Alibas
si
un
Un
nuovo esemplare
moneta trovata
sig.
di recente
chiama Ole-
nelle
campagne
di
Marchese
di
Campodisola nella
moneta
l'epigrafe
del rovescio,
parere
coi
capelli sparsi e
tere
AH
(J)
HA, ond'
si
che
le
Leone volto
diverse non
possono adattare
131).
a sin. e talvolta n.
25 respiciente a
simo {Oss.
p.
Aggiungasi che
il
quando
gli
Allifaui
un serpe
campo
di sopra di raro
un elmo
nome
della loro
citt in carat-
frigio n. 25,
un
astro n. 26.
Il tipo
osco
ha
parlano del-
mo-
si
mi
occorso di
liba,
ma
di Alife.
nomini Alife
Nda ed
Acerra
mia,
il
che
si
n.
28
nella coli,
29
in quella di Santangelo e fu
che
il
nome
per distin-
numism.
I,
pag. 11 tav.
1,
6)
non
si
pu, che
poeti
le
H segno 5T
della
met,
intorno
num. 28
pens che
N 8 A
-V
'
'^^
^^
"'^'
'^^fillino
81
dopo
altri
sulle loro
monete
tipi diversi
mostro
inciso ct)I^TVAlA,
che non fu
suoi
didrammi che
OlTEAIA.
il
toro androprosopo.
alle
Pone anche
la testa di leone
allusiva
30 IV>JT^I8; 31
^IV>JT^I8, indin.
il
32 1/V\V\AVI0, 33
Millingen ha preso
monetine
si
201).
mare
circostante.
H segno
num.
I,
5).
37.
Mia
9G
CAMPANIA
T.
LXXXIX
tre delfini.
/(.
AAAIBANON.
di cane
Il
dusse
il
e.
4) di
mammelle
due teste
che le
un nucerino
e nella sinistra
un
delfino creduto
del Sarno, e dopo alcuni giorni fattosi vedere colle corna uscir
dalle
numism.
15)
il
acque
campo
una con-
pinna. Pesa
gr. 0,70.
sin.
davanti: AH^IBAN.
se
ab Epidio Nuncione
(')
praedicabat,
quem
e desinente in
cum
cornibus
mata
due protome
:
spalle abbaiando
un
delfino e
un
ma
il
il
Millin-
La doppia
testa
nome
il
fiume, e
popolo
si
con
Cuma,
la quale
Ma
dimeno
edj
il
una
Mo-
nume
acquatico
prece-
fiumi non
si
AAAIBANON
cluni,
come sono
come
figlio
ai tori: le
corna
pi
meno compiuta.
Ammone
e al
suo
Dioniso, perch
i
custodi
ambedue
mile
42.
ai tre
precedenti.
mandre
di questo bestiame.
Museo
di Berlino. Conchiglia. R. H,
numism. 1846
Osk.
Carneo voluto
sulla nostra
il
moneta dal
Du
82
tav. Ili
n.
4).
Il
Priedlaender,
Munzen,
Chalais (Rev.
numism. 1850
gli
pag. 394-404),
le
quale gratuita-
mente ancora
ha attribuite
citt. Io
non sono
di questo
concedere
Ili,
Dio-
siano
attribuite le eorna
d' ariete
per
ma
NUCEKIA
Nocera, scrisse Cenone citato da Servio {ad Aen. VII, 738),
corna di
capro, perch
il
traforatosi
in. citt
con un branco di
capre invase
regno.
Non sapendo
rma
delle
i
molte
Magno
loponneso,
nome
patrio
soprannome
di Barrasti.
Le monete
ad un mito locale qual' , per esempio, quello dei Romani che rappresentarono sulla porta raudusoulana Genucio Cipo con le corna
(Val.
Nocera appartengono
si
denominano Sarasneis
s'
inscrivono a
Max. V,
Quanto
al
6, 3,
pi.
XI, 45).
il
Instit.
il
Alafaterni.
facile
la lettera S, e sa-
ca-
ranno per
portano
il
monete
a
nome
Ran popoli
il
eavallo. L'
(e
un errore
il
giovane non
frusta,
noi ignoti,
ma
come
rini Alafaterni.
Pompei,
monete tarantine)
ma
un
fiore in-
naQaq^sT
JQvog
o-p-
modo
abbiamo esempi
sulle
monete
Eoma
e di
e lo scettro fa arguire
fabbriche superstiti di
ci si rivelato
e conduttore.
i
ma
finora
non
nulla che
ad interpretrare
il
tipo delle
monete nucerine,
il
cio la testa
un
una lunga
(')
con un
fiore in cima.
ad-
critici
hanno
fatto Nucerino.
T.
XC
SAMNIVM
97
itrce, la
il
cane le-
umana
al riverso,
pure
Le
l'alfabeto e l'ortografia
si
non
di osco,
n di latino puro,
ma
Nocera venne in
profectus
comune
il
di Larino,
Komani
nel
456
nei quali
nota la lettera
che prende
luogo della
quum
daretur,
nohiissert,
aspernatus,
ohpugnando ad dedi-
che
ritiene
la
9.
Essi
adoperano
anche
un
altra
let-
tonem mhegit.
ma
in senso a parer
mio
tera
da
me
attentamente trascritte
Tav. XC.
1-3. Testa giovanile con lunghi capelli diademata e
ha questi esempi:
munita
di
IDffiN,
IDND,
ma
si
trova an-
corna arietine volta a sinistra di raro a destra come nel Alla nuca nel
3n>lN
del
e
al
n. 1
n. 3.
uu
NVV3N
che
(D.
essa
n.
V.
,
I,
come parve
19), anche
Eckhel
una variante
la
dell' o
WWM)
riverso
n. 2. /V\Vl/ia3TI/18Nx|N W\Vl/!iai>|]
e all'esergo
quando imita
notabile
forma del
th
JIBH^NQRJ
KlIIDIl
n. 3.
NYPKPlNVNVi<lUfl8flTCtlNV
scettro
Ed
trova
l'esempio di un
il
riverso:
tiene
R.
nella
il
posto di
sinistra
per la briglia
un
cavallo
che
muove
un punto,
th
il
quale
si
passo.
4.
ma
sin.;
davanti
WNmiTMf\ WNY\miyy\
la sinistra
Greci
un
alfa-
beto
dall' osco
dove
si
legge:
nome
di Alfaterni si
danno
negli
SDENTDEI
male.
UADINOD;
Frentrei e Larinor,
ma
la o nor-
questo
di
appellativo sulle
altri
loro
monete,
caso
ma
eserghi
esse aggiungono
nomi nel
genitivo
quasi rivolti
R.
Bue androprosopo
sopra la leggenda
:
che
si
Sarani
ma
Il
dei
9.
Poole
{Catal. 121, 7)
5.
mezzo a
Cane
le-
Non ha
i
epi-
Coli. mia.
R.
grafe,
ma
ha persuaso
numis-
kMVHQ3TN8f>IR In
altri
esemplari non
si
vede la laurea
ma
invece
il
segno di un diadema.
SAMNITES
Non
fu costume dei
citare che
lENVM
Non ha
si
il
Sanniti di
batter monete,
il
ed
io
non posso
molti anni che in due sepolcri oschi di Pompei
una
sola eccezione,
la
raro bronzo di
ai
rinvennero due
monete
di
Imo
coi
tipi
dell'Apollo e
(/Jwrn.
popoli
come
le
bue androprosopo
al riverso, e l'epigrafe
IDHH
citt sannitiche
per venuta
degli scavi
1874
n. 21).
alla
nete provenivano
dalla
Campania
era
dunque
facile
il
scritta del
sia
nome
di
retrogrado
^AYNITAN,
i
n pu dirsi che
di alcuna
moneta
alleanza,
perch
tipi
non sono
La Campania
dal
lato
di
confine
il
ma
simbolici
della nazione.
:
Komani
tra-
me
la
lingua della
Picenti e
li
come quella
dunque
La
un ricinium a
piii
punta di lancia
al
arma
della
nazione sannitica.
Romani insieme
coi
Picentini.
stile e
La
loro
i
moneta
di bronzo e del
pi barbaro
saunium;
Latini
li
dissero Samnitae.
Ma
il
non
si
sapeva
sebbene
tipi
Dacier seguito
98
SAMNIVM
T.
XC
l'eUum
^.
forma
di spiedo
MALIES
Si cercata la patria di cotesti bronzi assai rari,
e,
pugnant mucrone
citato la
veruque
clie
i
opina
da
G-reci
avessero
al latino
spiegare cos
versione
Mdes
Molise dove
p. 3) e
il
posero da
^avvitai data
Samnitae.
Ma
principio
l'Avellino (Suppl.
di
ad
II.
vet.
niom. p.
48), si
opinato
trasportarli
messo
Malventum
identit di
Beneventwm. Della
di spiedo e
i
mal
si
delle
primi
il
di
Mommsen
il
[H.
de la
monn.
187),
p.
non
1),
per-
suaso
sicuro
243,
non
il
Il
Mommsen
p.
ora tiene
ora
un insigne esempio
recatoci dalle
campagne
di Pietrab-
non
puramente
latina,
'come
bondante, l'antica
Bovianum
192),
ma
vi
Campobasso.
donna con
modo
del tutto
smatici
(1.
cit.)
una mistione
non
leggenda HATIHYA?.
corrette
le
false o
imper-
corona di lauro.
che la leggenda
alla
AAAUES
unica vera,
non d fondamento
PITANATAB
Il
e latini
ella perfettamente
si
napolitana dove
leggono insieme
la Tav.
p.
tere
l ed i (Vedi
LXXXIV,
nel
MALIE
letto
MAllE?
gi citato dal
si
davano
il
soprannome
di Peripoli.
Prima
di ci essendosi la
legge I
moneta
letta dal
erasi attribuita al
e,
La MAUIEZA
tempi
nostri,
99);
MAHES
non
si
ai
ma
il
v.
anecd.
p. 308). Il
dire che
stabilitasi in quel
Ma
cotesti confini
442
IX
e.
26,
X e.
15), sotto
nome
di
Maleventum nato da
dai Tarantini
ed. Muli.):
si
MAUIFENTON
per sincope
(il
MAUFENTOVJ, sostenendo
eolico.
Il
la vocale
le veci del
digamma
scoperta
due esemplari
della
nome
MaXi'eg,
passati
ambedue
come
Jlv'^sg
per
Ilv'gsig,
MaXisvg
moneta
monete dei
nome
tava (Steph.
642, sub
v.).
occupazione romana
come
era
ma
il
egli
non
ma
Sanniti, avendone
de-
cit.).
sumo
nuca
"E.
si
sin. alla
R.
Er-
degli
Malevento,
fin
dagli
leone
intorno
FllTANATAN nEPinOAHN
n.
1'
secolo terzo di
Eoma,
N. Fabio
monogramma
dell'altro
esemplare
del quale
12 /E
(cfr.
Poole,
Catal. 398,
il
4), al riverso
Bue androprosopo
la cui testa
T.
XC
SAMNIUM
99
uscita
(ili
couio; di sopra
uu elmo con
guanciali, uell'esergo
{Bull. ardi, nap.lll,
Cotesti coloni
al
dialetto
del Lazio
14, 15. Testa di douna diademata coperta di una cuffia con fiocco
5ERNIN0M
omessa
la
finale
AISERNIO, AISERNINO
(Sestini, M.
Fon-
danno inoltre
Vulcano,
la desinenza dell'accusativo al
nome
del dio
tana
III,
12). E.
Bue androprosopo
MAIIE?.
volto a d. e guarda di
e scrivono
VOL-CANOM
secondo esemplare
pi. 1, 2)
sid.
coins
il
verbo viO-r^xs
ha ben
letto
MAIIE?
nome
giudicarono di Malvcn.
suoi artigli.
Due sono
tum; poi
deve
si
nome MaXdc
di
leggende che
si
supporsi
come Jlv^fc
in
vece
MaXutg,
dall' ac-
dalla
comime
in
llv^sig omesso
siccome
da
me
cusativo Jlv^sig
si
sin.
xentuin, cos da
MalUrza
il
formato
il
caso retto
I
Ma-
nuca
VOUCAiMOM.
n.
R. Divi-
lientum
inseritovi
il
digamme, Maliventum.
in Bcniventura e
Eomaui
la vo-
come nel
20 sorvolando
cambiarono
cale
si
i
Maliventum
omessa
di codesta citt
il
rendersi conto
Ca-
di questa desinenza in
OM,
in
relli {Dsscr. p.
MALIEM
la
]-agione
non
si
trov buona
dall' Avellino,
esamin
la
tenaglia
come
7?.
che da
me
che ho studiato
le
originali
di
monete nella
colle
SERNIM.
{Ann. di
Un
Museo
Vienna. La lettera t
S
num.
2).
ne
i.
Il
Mommsen
La
Vittoria
monn.
Ili,
187),
ma
ivi
non
bene interpretai
che
si
la
BENVENTUM
16. Testa di Apollo laui-eata
supplito
calATINO.
BENVEN-
detta dal
Mommsen
non
TOD.
'
PRO-
meno oppugnata da
Apollo laureata a
Vittoria, tra le
POM.
sin.
R.
\i,
Bue andoprosopo
nell'esergo
coronato dalla
nativo neutro e
Propum
Il
sia
Probom nome
di
un magistrato
gambe
AISERNINOM.
Aventino. Testa di
alla
{Consid. p. 225).
cavallo
in
Roma
sull'
Diomede
n.
23 davanti AI2ERNINO,
nuca una
R.
Bue androprosopo
AESBENIA
Questa colonia dedotta nel 491 prese per tipo la testa
di Pallade
cui
gambe T.
AQUILONI!
Il
nume
aquila
51RIM1/IV51V>IN,
{Stjll. 1)
quando
si
leggeva
che combatte
il
Acurunniar,
Eckhel
attribuito ad
Ace-
supremo.
tettori e
Il
dio di
Lemno
prese
il
pro-
(/).
n. v.
I,
140),
ma
dacch
vi fu
espresso al
con
fu avvertito che
il
51
in osco valeva
il
latino, e si lesse
Am-
da Vulcano. Copi
duiniad, per conseguenza fu dal Carelli assegnato ad Aquilonia, oggi detta Lacedogna. Tutti
i
che un
della moneta.
Fra costoro
il
sospetto che
simbolico ioariinTov
tiva all'impianto di
100
SAMNIUM
T.
XC
Agnone.
Ma
che fn preso
il
Aqnilonia dopo
Aedanum
fra
Subromula
e il
Pons
Auficli,
Bovianum che
sta
presso
si
il
Tolomeo
jtoXeTg e Plinio
nomina
Ili
Trigno,
ma
come poi
il
disse,
gli Aquilonii
0.
in secunda regione
Hirpinorum
{H. N.
e si detto
da Plinio. Ben
Bovianum vetus
e forse
XVI,
6).
ma
pur non
cos.
"v'
Per
ac-
anche la
le
un'altra
il
gesta
Aquilonia,
e se le
monete,
quantunque
rare,
vengono a noi
456
(L.
X, 11, 12)
ivi
attesta che
due consoli
si tratti
di
come due
questo Boviano
il
Bovianum
aggressus,
ani. p.
699-700)
i
e dai vecchi
commentatori
li
di Livio
Il
nec
ita
cepit.
Ho
di aver confusi
testi
che distintamente
nominavano.
la terza volta,
loro
torto
di
parla )iel
sta nei
L.
e.
38,
30,
44
di
un' Aquilonia
l'esercito
che
accampamenti presso
console
men
passando per
Aquilonia, e ohe
Atina, mentre
ci si
silV Aquilonia di
va
T^er
Aedanum e Subromula,
il
me-
citt
era
tornata in possesso
dei
San-
Bovianum
num
ambedue
ma
in luoghi
(III,
Aquiloniam compulsum
perfugerunt.
nobilitas equilesque
dell' antica
Bovianum
Aquilonia.
.
distanti,
scrive
17),
Ora diciamo
sede
di
Samnitium
Bovianum
velus
et
Vano
dunque riprendere
ed.
lo storico
(vedi la pag.
1021
chiamano
la Civitavecchia.
1022 del T. II
e.
31 che Boviano
presa
torni
al
e.
44 a
dire
che
Bovianum
Boviano
231
nell'elenco delle
di
Eomani
259 nomina
nuovo
Il
la co-
ma
nobili e
Samnii.
Bovianum
il
Bovianum.
Undecimanorum
fiume Biferno;
Questa
Aquilonia
esser
poi
discosta
un venti miglia
ma
del
sito,
Bovianum
se
(Liv. X, 39) da
assegnare l'antico
si5.
Fr. Sav.
ritiene
bondante presso
stato
cortese
rispondendo
dimanda che
io glie
ne
feci,
Bovianum
ivi. Il
dominio
di citt
greche noi
Cre-
monese dunque
di
23
ott.
1880.
La
lapide
dimeno, interrogato
il
Cremonese mi risponde,
di averne
che Ella
bondante.
un mercante
di
Agnone,
il
quale ne accertava di
contorni
.
,
me
Agnone
ai
quali
si
estendeva
il
L'esame dei
mente dov'
Ora
stabilita
il
teatro.
tera da libazione.
e
elmo
in
che Livio
parla di cotesto
parmi
Boviano nel L. IX
31
(a.
u. e. 443),
parte del rito chiamato antichissimo della nazione dal sacerdote Ovio Pactio presso Livio (X, 381. L'imperatore, ben
ma
non nel
i i
44
dello stesso
IX
(a.
u.
e.
449),
come pretendono
e
critici.
Mercecch
il
in quest'anno occupando
devastando
Sanniti
campo
sacrifizio
Stellate di Capua,
consoli
Postumio
Miuucio entrarono
abbandonare
nemico.
non cedere
al
La patera
posta dietro
alla-
nuca
di Pallade
un
disfecero presso
Bovianum
la spiegazione data.
Lo
strata-
T.
XC
SAMNIU.M
101
gemma
ma
il
rito
zia,
ambedue poste
al
mezzogiorno
di
il
ed
sia
osservanza
stata co-
attribuisce
bronzo di
moneta
quale
parliamo.
Non
possibile che
niata
fatale alle
armi sannitiche.
e in
Canosa
le quali
d.
citt
non
si
Personaggio militare armato di corazza, galea corined asta in atto di stendere la destra, con la quale
all' atto
20; Diod.
XIX, 10)
Le imprese narGiunio
zia, clipeo
rate da Diodoro
debbono riportarsi
al consolato di C.
tiene
della libazione.
Negli esemplari da
appare
la
me
disse questa
del guerriero,
fu da Giunio presa
(1. o.
e.
20):
nam
Forenlo quoque
come crede
Uavedoui {Dwlt.
Inst.
pura,
1850, 199).
qual
si
poi
conviene al-
domata
la Pnglia,
Apulia pcrdomita.
da notarsi in
trova
VI, 106).
Vedo
conferma che
la lezione
cum
Fientanis
i
si
almeno
non gi un
clipcits aereus,
come
il
numismatico modenese
_^
Frentrum, che
si
rimanente della
il
la definisce.
nazione,
che occupava
terre poste
tra
Fortore
e il
Biferno.
PRENTKUM
Il locativo Frcnlrei,
vi fu
26.
Mia
sin.
coli.
di petaso
alato
volta
come Loucrei
e Larinci, ci prova,
che
le
gambe im
una
citt di
nome Frentrum,
la quale
doveva essere la
LAEINUM
Questa Larino confinava colla Puglia Daunia
e
BQTHa.i
e davasi
il
bronzo
ai
Pentri (D. n.
102),
1'
Eekhel sospese
con intera
per dagli
si
il
suo assenso
attendendo
che
un nummo
epi-
moneta
per
danno
al
Prentani
(ib. p.
trovasi anche
e
AAPiNUN
in
1850
p. 199),
come
citt d'Ita-
Campania.
il
Ma
codi
ma
egli cita
il
il
nome
perch
ItlViTRIlT,
frentano (L.
e.
2).
Frenter egualmente
che
Frenil
me monete
di confederazione e
deb-
tipi:
come
in
tipi
napolitani
congiunge in
e
epigrafe
'Fo^icdav.
ima
si
legge in Livio
(t.
UADINOD
la
quale
serie
Fe-
adoperata nella
cum
Ferenipsatn,
non
tanis
fjuo se
uno secundo
praelio dehellavU
urbemque
avendo emesso
ricci e
i
l'asse,
capelli corti e
imperatis in dc-
finora os-
nome
della
servata, se ne eccettui
sig.
Imhoof-Blumer.
Il
Cavedoni
ma
sol
per la chioma
breve e rannodata
[Bull,
lnst.it.
e la
penna
mal
si parli
di
Ferenlum
da
me
mo-
Forentum
il
di Puglia,
si
come
XIX,
65),
un ramoscello
altro
si
non
che una
cui passo
e.
citato a torto
vedono in un mio
(IX
181), confondendo
Forentum
con
Frentrum.
Livio
dice
che Postumio
da
:
anche da
Pallade,
la testa di
perch
si
distin-
la lettera
che
si
vede
al riverso
della
Ferentinum come
Diodoro
le stampe).
si ,
avverti
i
gi
dal
Cavedoni
si
La
e.)
sembrare che
cor-
Bau-
Le
relazioni
di
Giove
102
SAMNIUM
T.
XC
col falmine
di
d. Il
sig.
Imhoof-
[Mann.
gr.
si
avveduto di coteste
Non faremo
il
lodato nu-
avvedesse di cotesta
di Marte. B.
Ca-
essere
il
valiere
armato
di
elmo acuminato
munito
di cresta con
al
larinus
nome
di
un
eerto pesce,
gran galoppo a
A me
egli porta lo
come
la testa
giovane
di
un fulmine ed ha im V,
tra
i
campo
,
col cavaliere
dritto.
armato del
piedi
del
cavallo
si
legge
UADINOD
nel-
rovescio
tipo
comime
ai
due del
il
Questo cavaliere
porta
meno
Mia
coli.
Testa
di
che
a.
il
Quanto
al
cavaliere, l'iscrizione e
n.
IV
nome
del valoroso
il
30
larinate,
che lanciandosi
ferocemente
contro
le
file
re Pirro
manca
ha in
altri
esemplari
modo
pugna
nemiche che
1, 18):
re a sottrarsi dalla
et
(Fior.
Apud
d.
B.
Aquila
nel-
Heradeaui
(a.
campo V
un
UADINOD;
triente.
praefect'iis
turbaverit coegc-
di
Ercole
barbato
d.
coperto
della
spoglia di leone.
ritque
proiectis
insignib^is praelio
si
excedere.
Ma
,
cotesta
Ulsiniiis
pronunciasse
r omero
di
sotto
L-ADIMOD,
nell' esergo
la
nota
come
lo
scrive
Dionigi
d'
Alicarnasso
si
(XVIIl
2) e
non
del quadrante.
34. Testa di Teti coronata e velata
Obsidius, n
Opsidiiis
come
a d. B, Delfino
di sotto
di Orosio. Inoltre
ripeta
UADINOD
35. Testa
di
e la
R. Cornucopia,
UADINOD,
trimenti che
il
sulla
36. Testa
nuda
di
rappresentato Filippo
macedone.
la
faretra.
B.
queir
V non
che
corre a
d.,
anche
sulle
nell'esergo
di sopra
uno
II,
convalidarsi
dal
confronto
altre
simili
monete
fosse
preceduto
4).
da
23) e cos
il
Cavedoni;
il
Sambon
lascia
R.
il
campo vuoto.
crescente con
una unit
si
IV
Se poi
l'U,
Luna
scambiasi
non
di
1.
rado
con
quello
come
nummo
precedente.
vrebbe
iniziale
etnico
ma
probabile
che siasi da
lui preso
per U im
BELLUM SOCIALE
Le monete degli Italici
insorti confederatisi contro
due aste
27.
Mia
a d.
coli.
Testa
Soma furono
B.
coli.
Fulmine
28.
Mia
sopra
Per
Italia
intendevasi
allora
quella parte
Come Frentrum
cos
Larinuni ado-
della penisola che dai Bruzzii della Enotria erasi propagata fino
al
perano
il
Kubicoue
di es-
davanti AAPINilN.
Il tipo e l'epi-
romana
Bue androprosopo
modo
di
la
moneta
provincia da
a
un
triumviri
ai tipi
campani ac-
nome
di Giulio
il
decreto l'aggre-
coppia la leggenda Pi^tMAIHN, ovvero W1VITNIIT. Quando son due le epigrafi e rendono
i
nomi
mente usato
di inscrivere ciascun
nome
e
nella
lingua sua
secondo le quali
letto vitello
NEOPOAITilN
CAUENO, SVESANO.
solo
il
Ma
30.
quando l'una
dell'altra
il
citt alla
Sannio
nome
Mia
vollero dare
un nuovo nome
questa tradi-
coli.
zione del vitello sembra che essi abbiano voluto esprimere sulla
T.
XG
SAMNIDM
103
si
Iseruia. Ivi elessero cinque pretori a capo dei quali posero Silone.
quale ne ha rivolta
pie' sinistro sopra
il
pimta a terra
il
uomini
batt
Sic. L.
XXXVII,
le parti,
11, 9). Si
com-
un elmo, od
altro arnese. Il
ma scemando
tal fine
re, il
sempre
si
V
V.
p.
6,
7),
che
si
(Sisenua
il
manquale
Non.
adunque
quali
loro senato
annuali
loro consoli
ai
affi-
XXXVII).
d MitgiSatrjc cmxqiaiv
sommo
avru xara-
nummi
a
che conia la
dei consoli
OTr[arj
Tifjv
yQ xal sTiQaTTe.
e Jeio
S lieta
novella gli
nome
Italici
ripresero
,
coraggio
io,
per
sollevare
gli
animi dei
che ne portano
nomi.
consoli C. Papio Mutilo forse
confederati
esjjresse
cred'
fece battere
Silone marso.
tale ove erano
tilo
A
i
simboli di Bacco
Marsi,
Peligni,
e
Testini
Picenti, a
Mui
nume,
la regione orientale
i
Marruccini,
modo
serv
49),
il
quale anche fa
della lingua sannitica, Silone della latina che era la lingua dei
Marsi.
La zecca
della capitale
batt
nelle
ov iivov ix rv 'hcchxon'
XX
xal
ttccocc
Kaoyj-
ma
le
coi
quattro che
si
rappresentano
I successi figurati sulle
perdevano d'animo:
jtsyivtoaxov.
i
delle
loro
armi
furono
pomposamente
sopra una con-
Tsranaivaijitvoi
i
Gi
monete,
dove
l'Italia
residente
Vestini e
Peligni,
Marsi
gerie di
arme
erano arresi,
allorch
sconti'O
con Emilio
Mamerco
La guerra
Koma
Sanniti
si
ostinarono. Papio
di
Mu-
che r ha sotto
eziandio
piedi
l'
messo fuori
Nola
dai San-
ad un personaggio
si
poggiato sopra
un elmo
o altro
uccise (Licinian.
C.
I,
Ann.
p.
43 BeroL 1857
Livii Epil.
LXXXIX;
mal
fatto
Appian. B.
la battaglia
che l'uomo armato preme col piede, e chi l'ha creduto un'insegna
romana
luno
al
e chi
un
sasso,
e chi
una corazza.
LXXXIX).
si
quale non
sono ricordati
dell' Acad.
toro giacente.
ma
il
t.
esaminate
simile ad
un
piccolo
de Cortona
sacco pieno legato nel mezzo, del quale due sono le parti gonfie
e tondeggianti. Potrebbe quindi rappresentare la primitiva in-
testo di
Appiano
25)
dove
si
leggeva Slatius
ed egli vi pose
cima
di
Papius, dando cos per fatto storico che Papio Mutilo vivendo
in
in
summo
Eoma
nell'anno 711
come
si
romano
rinfacciate
la casa al
655
in
Teano Sidicino.
Ciascuno avr notato che non poche monete appartenenti alla
ritennero
il
:
Komani quando
era d'uopo
Eoma.
me, Lucio
e leio
loro.
cui
nomi
si
leggono impressi
L'Avellino
(decade
{Opusc. Il
p.
18) l'ebbe
alcune,
e
avvertito
e
e
di
i
il
Borghesi
anche
il
monete coniate da
XVI) ne ha noverate
i
dopo
cercati
lui
Cavedoni ne ha allegati
Instii.
i
riscontri,
il
motivi
{Bull.
due consoli
Marsi
popoli vicini
diedero ai Piomani
a
Millingen {Conskl.
p.
187) ricorda
per gl'Italici
fortiicarsi in
104
SAMNIUM
T.
XC
essi
delle vane
promesse
,
di ootesta
il
Borghesi port una opinione diversa, in forza della quale essa dovrebbe rigettarsi dal numero di
quelle
soggiunge:
di questa
ambasceria per
meritare
nummi
Cosi egli
veramente se
Io
si
tratti di
:
un accordo
preso, ci che
mi
congiungere le destre
ma mi
si
armata
stia a
determinare ci di che
trattato
due
funesta.
Lo
promise
agli
personaggi, cio di im' armata di soccorso ohe l'uno dei due di-
ambasciatori che
Italici
manda
e l'altro
promette.
Serve
data soltanto al
pu ben
saunioii, donde
mantenne. Ci
vero,
ma
legati tornarono
ebbero presso
Greci
il
nome
male che
le
anassinidi,
il
ma
l'uno e
se ne facesse
pompa
sulla moneta.
re del Ponto:
Ma
mal
tarono agli alleati che Mitridate aveva date delle ciance e delle
la cui
arma
vane promesse
di Mitridate fossero
si
vane
mavasi parazonio.
II
tarsi
non
si
poteva
si
subito
ben
cominci a diffidare
quando
vide trascorrere
tempo
Siila
con Mitridate
in
cui fu con-
numism.
il
Dee. Vili 1;
Oeuvr.
raggiamento sopravvenne
e allora s
374, 375).
il
menasse vanto
si
seb-
tridate
per Siila
il
cercasse rianimare
quale
poi quanto
alla
il
viaggio di
il
soccorso bra-
mato:
che che
si
i
ma
camento, e opina che la nave voglia alludere ad uno dei principali articoli della pace che fu la cessione di settanta o ottanta
ritorno.
uomo
Komani
colla
farsi
strage fattane
del proconsole
si offriva di
non doveva
669
portare la guerra
non erano
numero
altro avviso
italici
bramosi
di
veder distrutta
il
opinando che
testa notizia
vien
dal
Mommsen. Nondimeno
il
le
data da Ateneo
agli Ateniesi
i
sonn presso
del,
re
il
legati degli
non
solo
ma
1).
JeW
Insl.
1S51
pag.
61-63.
pertanto
Cavedoni trov
gli
guerra di sterminin
il
che opporre,
le
anzi
in conferma
del parere
sopra
Roma
(Athen.
Dipnos. V,
a p.
63 l'aureo
di
M. Antonio
il
II
ella si presti
UT TIIRT
mostrasi, dice,
Ma un
tal
argomento in
parmi, non
si
bene atteso
forse
per mancanza
fatto
di
originali
vero non ha valore alcuno; in prima perch ora conosciamo parecchie lapidi
ben conservati,
e
o per
non avervi
Cam-
di Siila,
si
perch egli
perch non
di
ortografia
ma
di
and
pu dire che
si
monete predette
esse
cedessero
adoperandosi
monete
le
non
si
mostrerebbe essa
i
il
due
che
si
rap-
fasci di strali
che vi
si
calamis
65).
ai legati dei
Sanniti. Dioil
XVI,
La
Borghesi, che
ma
di quei
che la pos-
T. XCI.
SAMNIUM
105
siede. Questi
le nuassiridi
si
e la
la
mano
sul
pomo
della spada
ma quella figura a
di
legge
il
numero
mano che
in qualche
esemplare
minor taglia
rimane incerto
L' Avellino
{It. nuii.
oggetto
che
il
il
che anche
ci si
il
nione.
7, 8.
11
primo esemplare
preso
da un calco,
il
secondo di
con pendenti
potr mai
mia
collezione. Testa di
donna laureata
n. 7
un
Siila,
ma
agli orecchi, u.
Mitridate dagli
Italici.
La
un
ostacolo
destra vi
si
legge
nome
della citt
n. 6, se
VNBThl.
R. Il pergli si
giata
di
M. Mezzio
pi.
e L.
Buca monetieri
5,
Manca
trofeo
di Cesare (Blaeas,
de la mon. voi. II
e
XXXII,
di
6 pag. 71).
edito
impetuosamente lanciato
al corso,
:
Parimenti
dal
la
Spagna
la Gallia
in
un aureo
Gall)a
esse
in
corta gonna
{Aanuaire
il
guerriero
e
il
numisiu. 1879
La
lancia
stata
che non
si
adatta ad
un
aveva posto
il
pacifico congresso vi
pu essere
il
Sanniti,
il
cui
stemma
aavrioi;
come ho dimostrato
trat-
divampavano
il
petto.
si
sono cre-
XC
n. 10).
zione
T.iv.
si
XCI.
donna laureata con orecchini
e filza di perle
il
sannitici. Il
al
1-3. Testa di
Cave-
che
calca
nudi
un elmo.
alle qui descritte fu
Una
rappresentanza simile
veduta
suolo
nelP esergo,
INI.
e narrala dall'Avellino in
una moneta
Avendo
g' Italici
chiamato Itaiia la
lega l'hanno
dritto
per capitale
della
poi
personificata ponen-
ovvero
r Italia volta a
armato di spada
sin. e al riverso
un uomo
in pelle leonina
e di sten-
come
del n.
in lingua saunilica la
1,
in atto di appoggiarsi
il
ad un'asta
notato il
numeriche,
toro che vi
si
mezza
figura.
Sijll. I, 3).
un P
la terza ci
ha dato un dieci X.
(Millingen,
Nella
coli.
raccolti in
massa alPoecipite
ma
v'
inoltre
di
una
stella
a d.
nelle
10, 11.
R.
un ramo
di
palma
in alto,
mani
Instit. t. XIII,
N. 10. Testa
donna laureata a
d-,
dinanzi la nota
privo
una congerie
d.
di clipei,
all'asta,
Donna armata
appoggia colla
ima biga a
di
dritta, sotto la
ed
coronata
dalla Vittoria
spalle:
nel-
5 invece
un
Pesergo ITALIA. N. 11
donna volta a
d.
(Coli.
semplice
6.
non
altro.
sin.
dinanzi X,
ITALIA.
R.
Lo
stesso
Da un
a
calco.
tipo del n.
10,
ma
e
nelPesergo un A.
di
corata di
gemme. Essa
12, 13.
CoU. Luyn.
filza di
Museo
di
donna
d.
me
con
/(.
a sin.
ITALIA a
clipei
:
XVI.
di
L'Italia
su di un cumulo di
armata
nelPesergo D.
un buon
la
il
medesima nota
Lujm.
I tipi
punta rivolta in
si
14. Coli.
sono
medesimi
dei
distinil
un G.
di
15, 10.
d. e
Da
calchi.
Testa
di
donna coperta
elmo volta a
un tronco
100
SAMNIUM
T.
XCI
un
gioiello,
l.
Due personaggi
ambedue
in
Garelli (iJescr.
alla
pag.
il
118
u.
29
ed.
gono
la destra
sago mi-
guerra marsica
nummo
litare: colui
che a
sin.
una
ma
TATIS
Pu dunque
alle
il
una
vessillo lemniscato,
due scudi
il
due
fasci di dardi
nell'
esergo del n.
il
15
num. A
e in quello del
Qitioo.
numero 16
numero
IIIIA
in alfabeto sandice
De la monn. T. II 531,
1).
Testa di donna
intorno una co-
L'Avellino {Opusc. II p. 16
n.
d'
ma
rona di lauro.
i
B.
Toro che
personaggio a destra
il
Riccio
suoi piedi
nel
campo
Pi,
nell'esergo VIn|>I3TH.
Ve ne ha
Catal.
un esemplare
n.
(Fiorelli,
scudo
d,
la destra
le sta di-
509).
Ma
al dritto la
26
e al ri-
vi
II, 2, 7).
tipi.
Nell'esergo
nummo
siasi
imi-
due
conii, in
la vittorietta corona
il
militare
triumviri,
M.
forma
a ci
non
la vittorietta,
donna laureata a
d.
R.
Otto giuranti
all'Avellino,
attorno alla
sillo
militare. Nell'esergo
rimane un O.
riferita di sopra.
])rimo
una moneta
due monete a
me
note
che portino
gli
coi tipi
medesimi da me
descritti, cio
riverso e la testa del dritto volta a destra (Car. tav. Ili, 13);
e
il
militare a destra,
IIIIA
ma
nell'esergo
numero
lesse l'epigrafe
si
SVLLA IW\P.
dai dotti.
ha
l'epi-
Vediamo ora
Il
le spiegazioni
che
sono date
al
riverso
si
legge intero
t.
SILO.
Pu
il
la
moneta dell'Orsino
(pr.
il
t.
Morelli tav.
II p.
n. 2) e
quella
rime {Bevue
num.
p. 93,
103) che
si
Opusc.
16
n.
cima un toro
di prospetto
che
slancia.
fior di
il
Visconti,
che
si
trattasse
elmo pinnigero dalla cui cima pende sulle spalle una 'filza
guarda a
d.
ed ha alle
fu conohiusa tra loro la pace. Solo una cosa not non poter
essere che la nave
recato per terra,
fosse di Siila,
R.
da poi che
egli si era
ma
Millingen {Consid.
p.
185
n.
5)
come uno
dei principali
come
Pone quindi
Siila a destra e
Mi-
armato di parazonio
il
e Mitridate co-
si
esaminino e
si
confrontino gli
braccio sinistro
punta rivolta
all'
indietro.
Da
ci
brama
cisa
il
il
chiara de-
669
in cui
avvenne questo
alla
Quanto poi
moneta
Due
ar-
{B.
ve.
il
e.
90).
Ma
il
201)
numero
IIIIA
per
il
nome
proprio e ne facesse
dichiara di parergli
d.
intorno fra
SVLLA
Mommsen
due cerchi
di perle >lhTVltl
>-inRNn->. R.
il
Uomo
armato
di
nel
un bue
in riposo: a sin.
T.
XCI
SAMNIUM, APULTA
107
come
APULIA
TIATE APULUM
Gli Apuli Dauni tennero la regione
tani a settentrione fra
il il
Uomo
24
23
in
alto a d. n.
8, n.
25
fl,
cui limite fu
il
Biferno
ma
le terre
poste
ma
non
Biferno e
il
un
coccodrillo,
Larinatium
Clitrnia, Tea-
ma questo
/{.
errore
il
num Apulorum,
SI'
scrive Plinio
(//.
vet.
num.
i^iscfoyaia
r "AttovXov
si
Tsccvov
2idtxh<o>.
Le
nome
insieme
moneta con
l'epigrafe
WVITRIIT
n. 30).
Ma il n.
27
coi
tipi
tipi del
figlio di
Marco,
e la sola
mi ha indotto a stimarla
il
appose
il
suo
nome
tipo
campano: perch
Teauesi oltre
alle
monete
Toro che
come nel
n. 17: nel-
Ve-
di Berlino
si
potrebbero
ove
il
dire
monete
di confederazione. Il Teate
Apulum
fu anche detto
Teanum,
Tarov
e cos Io
citato r
"AnovXov
Tia-
27 ITALIA
un
astro; n.
28
parte del
si
marmi chiamando
la miglior
un
astro.
Nel
n.
29
leggono
prova della
n. 27, 28,
una per
pu dedurre Tianen-
ma
non confondersi
Apulum non
citt
:
dunque
in origine
il
nome
pii
volgare di questa
gli Osci.
vede usurpata
,
denominano
ovvero
se
ne eccettui
nn. 28
29 copiati
Ma
cotesta sinonimia
in
dal denaro
romano
di Servilio.
due popoli
Niebhur,
relli,
Puglia l'uno in
Teanum
e l'altro in
Teate
(v.
III,
261;
Momms.
e
negli Ann. di
numism.
si
del Pio-
8 vi si vede soltanto
nel dritto
1846
p.
105
esprime:
Ex
30
Jl.
La
fessi,
obsidibus
nuova: ^H1
l>IDV>|-IH,
filius).
Nel nummo
del n. 31
I
si
era
Luvius,
e cos
di fatto:
ma
il
primo
si.
di poi
ve-
un mal espresso:
alla
onde
se
ne
omnem Apuliam
praestandae populo
Romano
editori anteriori
scoperta.
di
Ma
di T. Livio
mo-
dove distingue
loro
e
Ma
la
monumenti doppiamente
pensa anche
il
appellano.
Instit.
mio giudizio
e del
Luynes che
Il
compr ed aggiunse
alla
cos
Cavedoni {Bull.
Pu
darsi adun-
que che
tronco,
il
TIA
il
di qualche
didrammo
di qualche obolo
non
sia
di
Bacco,
si
ma
proprio
nome
primitivo.
si
Su qualche
secondo
altro
il
obolo
lemniscato: nell'esergo
insieme
{Oss.
legge,
Minervini
num.
5-8)
lfll>lfH
imdi-
im am'eo
leio
di Mitridate.
Lo credo battuto
fin di
perfetta,
nome
di
alcun
figlio
di
Minazio a
forse in
latino
pro-
tipi
campani
dai
e l'epigrafe
Priedlaender prima
divenuto
tempi
del
poi
il
il
tirso
termina in testa
ma
Mur-
di montone,
ma
un
De la monn. T. IV
pi.
XXX,
11, quan-
Lanzi
il
{Saggio II
p.
s'
601)
illuse,
tunque
siasi sbagliato
Hederv. p. 20),
quale
anche
vedendovi
L' Avellino
per
il
tipo
primo
30.
un
108
APULIA
T.
XCII
simile
nummo
del
r.
Museo, sul
quale
jiari
lesse
WVlTRilT,
ma
io
nio. R.
Bue audroprosopo,
di sopra
un fulmine. Che
aveva dato
la leil
zione del
avviso
ne trovassi in
Koma
nel
Museo Borgiano
di
Propaganda un esem-
del
scorse
della
lo
dichiarai di fahbrica
WV
si
lettere
desinenza di
un nome, qual
quello di Nuceria,
Compul-
Ma
si
per tipo in
prima
G-iove, poi
nel 1845
il
la leg-
nummus,
signiicandolo
colla iniziale N.
Nel sestante
delle
let-
genda
MVRTANTIA,
di
ne
cit
un
terzo del
Museo Santan-
fosse
un monogramma da
si
sciogliersi
;
in
10.
Protome
eavallo
col
freno volto
a sinistra IflAlS
VM
leggesse
trovato
TIATIVM ma
K,
o
in altri
e
ITAIT (Minervini,
tale
esemplari
in
quel luogo
un
una corona,
numism.
I,
5).
Dico cavallo
lettere,
come
ad.
TIATI.
d.
Minerva coperta
TIATI, a
i
d.
elmo corinzio a
R. Civetta
Tav. XCII.
1, 3.
di fronte, a sin.
sin. R.
i
pentoncio
.
e
cui piedi
n.
un
delfino:
si
epigrafe
TIATI nel
TIA TI nel
2 e vi
R.
Leone ohe va a
TIATI
tra
A
si
di
gambe un
astro, nell'esergo la
14. Testa di
15.
Minerva coperta
sono
i
di aulopide.
n.
sembra proporre
il
Minervini
cit.
Nel
6).
16. I tipi
14
solo nel n. 16
n. 3 si legge soltanto
TIA
(cfr.
VI n.
I tipi di cotesto
4.
monete sono
L'Avellino {Opusc.
di
gemme
Recher-
un monogramma
modo
di fiori.
E. Ercole in ginocchio
il
dovesse congiungersi al
genitivo
nome
un
sinistra
ches,
5.
soffoca
leone
W valesse
due lettere
VM.
voca-
XV,
14).
Testa di Pallade
cresta.
R.
leone, dietro di
TIAT:
nummi
(4,
5)
monogramma.
una
p. e.
M
il
d. R.
Civetta sopra
come
di
un
triente notato in
un catalogo
di
monete
\m ramo
TIATI.
tipi
il
non propri
pr. di
s.
ma
tolti dai
un U {Reper,
p.
L'ebbe data
tav.
alla luce
n.
Giorgio {Monu-
menti inediti
mo-
mi oppongo
mancanza
di
pendenti alle
talvolta lettere
i
ma
senza
mo-
monetarie,
come
quali
Teanesi d'imitare
mi pare
si
debba
le
sue pro-
modo
di esprimere un'alleanza
aggiungendo
il
proprio
nome
porzioni, e perch
non pare a
me una
lettera latina n
il
un
ai tipi altrui.
Or
monogramma, ma un sigma
pesa grammi 4,50.
17, 18. I tipi sono
i
ex
n. 2),
se muliebre, le
n. 7).
Velia (tav.
7. 8.
CXIX
18 l'oncia
R.
l'epigrafe nel n. 7
TIAT
che
Nel Museo
di Vienna. Testa di
Nettuno laureata.
R. L'eroe
tri-
nel n. 8 TIA.
9. Testa di Apollo laureata a
sin.
Pellerin lesse
MVRTA/VTIA
e attribu a
TIATI, presso
il
piede
sinistro la
T.
XCII
APULIA
109
cbante. Il Carelli T.
LXXXVIl,
poli
non
so che
altri
ci
parli.
imagiuando
globetti
si
ambedue mediter-
pu
che
cotesti Atinati
il
pie' destro,
volta di assegnare
Pro-
per non
Calai,
al
si
paganda (Tav.
e la
CXXV,
leggenda ATlNilN
e al riverso
ma
cos
riverso
di quell'esemplare, e cita
me
le Recherches del
Ma
il
Poole nell'esem-
se
plare
del
pag.
147
n.
16) ne
tre
ne ha riconosciuto anche
dei
senza esempio.
Piorelli
nel
dritto
nel
riverso
due
esemplari
della
R.
Timone
delfino,
VPlATINilN
d. R.
di
Napoli
22.
Da un mio
e
calco. Testa di
Giove laureata a
Fulmine
mi par
certo
che se in
altri
YPIATlNilN.
stato
per
20.
tali
anche
piedi
di
Taranto.
e
LUCERIA
velata a d. die-
Coli. Imhooff-BI.
Colomba
a volo a sin.
TIATl,
cos
di
e a d.
La
moneta lucerina
si
vuole porre a
due
globetti.
erasi gi da
Un me
altro
esemplare
ma non
Museo
compiuto
Parma.
queste invece
si
HYEIUM A
V.
nella corrispondente
moneta fusa
si
tal
le
settentrione del
monte Gargano
vi
fu
una
citt
di
sono da principio
Dopo
de situ orbis
prime
tre
presso alla
il
quale mostravasi su di
im
i
colle
di
decimale dal
nome Joiov
Lucani
che ai
quincunce
Segue Ercole
3, 9),
con
le
tempi di Plinio
{H. N. Ili
e.
la conchiglia e
Diana con
la
luna cre-
scente.
di
Eimangono
il
qual
rivo-
grano,
tirso simboli
dal Muller
vuole cambiare
in
'SqCwv,
Bacco.
Non
pare
dunque
cando a tal
fine la favola di
che
e
si
armi parlanti
della luna
il
dell' astro
nome
di Lucerla,
e l'Avellino
come congetturavano
{Op. 11, 64).
nome [ad
ci
Scylacis Peripl.
Hanno da
Le monetine che
vengono da quei
come
Ma
si
moneta a cop-
ma
Plinio
e Teti,
Apollo e Diana,
il
donde pu
trova
luce. Perocch se
Minerva
si
tini
forma
insolita,
come not
dicono
ma
cos
si
parmi anaanche
gli
insieme
con
loga
al
Tiates,
che
si
Tiatini e
abitanti dell'
Hyrina
campana
diversamente
appellano
il
Tyche. La rana poi pu considerarsi come un simbolo fatidico; perocch tenevasi che col suo
e pili chiaro del solito presagisse le
gracidare pi
forte
solo che d
alla citt il
nome
di
Ovqhov. Incontro
al
Gar-
imminenti fecondatrici
e.
gano
di
si
hanno
le isole di Tremiti, in
si
venerava
sepolcro di
ffvvrj-S-sCag
Xa[i7TQTQov,
quale, circa
il
364
si
vi si era
trapiantato
un
diffuse in
aquarum significatio
praesagiunt
et
animaun una
Sicilia e fu poscia
lia (Plin. H.
da Dionigi
:
il
malia.
altro
Ranae quoque
N. XII, 3)
Platanus haec
mare ionium
primum
in-
si riferisce.
Questo
il
f'
donata
Italiae.
Chi ne ha brama
Nel
legga
e.
il
ne parla (L.
il
XXXII
ci d di
Lucani
e di Atinati sul
18).
Non
bel riscon-
110
APULIA
T.
XCII
monete
porta
aspra
battaglia ai
come
si
notato,
il
riverso
un simbolo
dimicatum
est
in-
AYCKAA. La
qual voce
AVCKAA
moneta a Dus-
di Vi-
d. e sotto U.
Que28.
si
v. n.
leggenda AYhYSKAI.
{Leti.
t.
Se-
II p. 3 lav. V, 1)
di sopra
un caduceo, nell'esergo
U.
e l'attribu agli
ma
vi aggiunse, ut
si
videtw, non
25.
Nel Museo
di Napoli.
spoglia di leone.
di cotesto
R.
lo
Arco
clava
UOYKDEI. La desinenza
simile 13QTI/13Q8. Nella
e trascrissi
il
fosse scritto
AYCKAlilN
nome
ravvicina al
in
tom.
p.
38)
la diede
collezione
Lombardi
un
UOVKEDOV,
che
sicch
i
nome pro-
AYPY...
dall'altro,
il
ne
fiss
l'antica attribuzione
Lucerwm
agii Aurunci,
onde
Bestini
{CI.
inil
La
lettera
dietro al parere di
prima
La moneta
di
Lucer non
iscrive
ma
in
coli,
de md. p.
II).
di
Larino,
AVPYSAi
26.
La
serie dei
nummi
III
qual
nome
traeva
Minerva con
razzi
si
il
la nota
e>
o a
e al riverso
Il
ruota fra
cui
legge
UOVCERl.
che
Cavedoni
simbolo
pose termine
il
(Sar/gio,
Bestini
cotesto
vero va-
il
un P
175) nelle
monete me-
mezzo a
sivscrisse
si
questi
poi
non sono
ivi a
AYCKAl. Ci che
n schegge di
nelle
fiaccola, di
sibbene
groma agrimensorio.
Ma
che
il
Carelli
monete
si
i
(tab.
LXVI,
Catal. p. II)
come
tante
ad Ascoli
medesimi
che la fusa.
coperta
della pelle
di
anche un bronzo
leone. R.
che
in
AY-
CKAIN retrogrado
si
un
due
facce.
donde abbiamo
d.
triente,
il
quadrante,
il
sestante, l'oncia
28. Testa di
e la semoncia, di
LXV.
quadrante. R. Delfino a
Gli Ascolani
hanno
UOVCERl.
29. Testa di Teti laureata e velata,
R. Conchiglia e
dietro la nota del sestante.
di
UOVCERl.
il
sinistra.
ci
alludesse alla
di Ascoli,
globetto dell'oncia.
Romani
presso le
mura
Kana
e intorno
UOVCERl.
fronte, l'arco e
onde nacque
il
31. Testa di
Ma
io
la co-
R.
Mezza luna
UOVCERl. As-
si
Roma
cominci
di-
palma con
il
in
Lucer a scambiarsi
come ho
pre-
mio della
vittoria.
si
Quanto poi
il
al
significato di
Osculana
pugna mal
afRdato
(s.
ASCULUM
Di Ascoli
tin.
v.) essersi
i
pugna
Romani
ha memoria
fin
dal
475 (Pron-
nel
474 vinsero
nel
475 ad
Ascoli.
Ma
Stmtag.
e.
3) allor
gazione di
un
fatto che
T. XCII
APULIA
111
comuue a molte
giortori
Ad
di
che
si si
greci,
Arpi nelle
sue monete
non
Verrio
che
ed.
ci
adunque non
narrato
conobbe
il
fatto
singolare di Ascoli
APRA
ed
APHANUN.
ex
1.
XX
pili
volte ripetuto,
Eomani erano
i
per contrario
APHAN. La
Darmi
uncino,
il
quale strumento
parlante, paragoin su d'una
da Arp,
ma
volsero al
campo
:
nandone
ad un simile
(tav.
uncino espresso
40).
saccheggiai'ouo
coloro che da
il
CLXXII,
un
le
raccoglievano
polsi,
scv.1.
spoglie
del nemico:
Qui in{de)
(ap.
fugere
in
hinc spolia
collicjunt,
scrisse Titinio
Festum
pugna
p.
197
ed. Muli.).
il
ponendo
collo
loro
nome con
AYl-Y?
AYhYSKAl.
a
d.
volto
nell'esergo
AYhYSKAl.
R. Spiga
6-10 pag. 87) tre delle quali ho riprodotte nella mia tavola.
Il tipo
grano
AYHY.
corsa a
R.
d.,
comrme
il
34. Cignale
in
sopra ferro
di
lancia,
nell'esergo
che soffoca
al dr. e
leone al riverso.
al riverso:
:
La leggenda
seconda
si
nella
prima
CEP
rJlA>l)YA.
Spiga di grano.
sin.,
APflA
nella
dietro
il
collo la clava.
dritto
APPACEPT
CEPA.
Dal
confronto
ohe possiamo
risulta indubitato
di essi
nisco ad
un ramo
i
di palma, dietro in
AYCKAA
l'epigrafe
nomi ora
manca.
nella
l'altro
sicuramente Arpi,
di Arpi. Rifiutata
medesimi
Osk.
minor modulo,
56,
Vert preposto e
(e
(Friedlaender,
Miinz. pag.
Taf. VII).
Fu
la
il
prima idea
nome
di magistrato,
il
ascondesse
nome
di
ARPI
Strabene dedusse dall'ampio recinto delle
pronunzia messapica
tini della Japigia
di
un marmo trovato
sul
monte
Irso,
mura
di
Arpi
2, 8).
Nuove
scoperte
mi hanno
il
(VI, 3, 9).
Oggi
di
altro che
la
il
del bronzo,
io
il
seguiva nel
I,
afferma
(1. cit.
6, 7)
d piena
e certa l'appella-
dalle
'Aqtzoi.
Stefano di Bizanzio
si
OvsQzhai
Verzina,
di
aggiunge
avTr^
(v.
chiam Acfint]:
come piace
Lu-
AckijiTT]
La qual voce
il
circa
e a
pii
di
Luynes
coi tipi
nome
Minerva da un
v'
lato e
un
Nondimeno amano
ma
nella
prima
seno tre
lettere
sparsamente
retrograde H
A
che
>l:
il
nome
di
Strabo,
le
cit.
Appiano poi
:
le fa
assegnare
il
nome
Cercando
iniziali
ora
nelle citt
d'Italia
una che
t (Agyog) v rm
Xayixsvov olxiaca
Jioi-irjSrjV Xc/jisvov.
Narravasi adunque che Arpi era ima delle citt fondate da Dio-
duca di Luj-nes per Cliternia, non quella degli Equidei Larinati (Plin. Ili,
mede
vagante
ma
Cli-
Mela
Danni
(hahent)
soprannomin
Due
sono
il
loro
nome
male
sulla moneta,
finora
Dazo
si
letto
Il
Nem. X.
un tempio
Minervini
citt.
credette che fosse scritto EihAAAN e giudic per tal motivo che
112
APULTA
T.
xeni
nummo
dove
7. 8.
d.
R.
Lira
R.
intorno
HAHQA.
internamente
inscritto
EIHMAN
(op.
oit. p.
79).
Ma
rj
consta
e la
o>,
sopra
che
per la
I-:
A
un
grifo
lo spirito
espresse
se
dunque
v'
nell'alfabeto di Puglia,
la h
APPCEPT;
n. 11 CEPA..; n.
d.
12
il
soffoca
che questa
nel
nummo
non
v' ,
come
io
medesimo ho
veri-
APPA APPA
nel
campo A; campo
di
n.
11 nel campo b
n.
e nel
come nel
9.
che
Sanniti
sostenevano lunga
ed
13.
Nel Museo
di
Parma. Testa
Pallade
coperta da elmo
R. Ercole
Romani
e riusc
CEPTIENa.
stante
che
strozza
il
leone. Il
nome
ci si
mura
i
di Ascoli
APPCEPT
ora segue
CEPA,
fanti e quattrocento
e
cavalli che
omette
romano
nome
nata
campale
se
non fossero
troppo
tardi.
Costretti
gi,
nemico,
pii
pensarono rivolgersi
fiamme,
il
al
campo
di
donia
di
e trattandosi di
vi
motivo
in proverbio la oscularla
vinti
Herdonia fu di-
Dazo Altinio
cittadini
1).
mandati
in
Metaponto
in
Turio (Liv.
XXVII,
Ma
elmo
attico ornato di
un
grifo volta
gli
Carta-
a
R.
sin.,
sotto al
mento la
lettera
J normale
e retrograda.
Eomani.
il
Della qual
stante che
a Calvi,
versatilit,
i
fu
fatto
il
meritamente pagare
fio,
soffocare
leone: nell'esergo
(P)YAAOY.
elmo attico
mandarono
in libera custodia
45).
volta
d.
ovvero
(n.
15)
sinistra.
R. Cavallo frenato
Manca
Tav. xeni.
1.
il
nome
di
Arpi
che
vi si legge
Kl
o KX],
donde
nata
di
l'opinione
queste
gambe AAIOY,
mia
di
Oss. pag.
78
un
astro.
tav.
I n. 9).
Testa di Pallade
di
aulopide
elmo
APHANOY
d.
R. Cavallo libero
XA
11
Minervini ha stampato
letto e trascritto
che corre a
sin.
APPA
e tra le
gambe
del cavallo
in vece di
AP,
ma
io
ho sempre
questo
NilN.
Un
simile
non
18.
ha ornato,
nella collezione
APPA
davanti APPAISI. R.
;
Leone
sin.
gradiente a destra
19.
sopra
il
pentalfa
nell'esergo
APPANIiN.
gambi ed APPA;
delle spighe si
Museo
numero
la
Oss. pag.
78
tav.
II 6, 7).
crede esprima
valore,
veramente
nuca
Fulmine, sotto
ma
nome
del magistrato. 11
Mi-
Santangelo e di L. Sambon;
ma quella
;
di
come
medesimi ha
ha
gr.
1,43
e quella di tre
spighe
2,053; 1,38.
poi
il
Mommsen
da tre esemplari
dare
il
un V.
1,83 pari a
40
41 acini
AAIOY.
R. Ci-
la testa di Pallade
destra,
sopra
un
venabolo, nell'esergo
CEPT
APOA
di sopra
APPANniM.
21. Testa di Giove laureata volta corsa a destra, sotto a
sin.
R. Cavallo libero in
A me
APOA
sia ivi
APPA.
le
APPA.
gambe PYAAO.
R.
Ca-
T.
xeni
APULIA
113
NOY.
lu un esem-
coronata
fl.
di
d.,
plare
di
mia
collezione n. 21 vi
si
legge tra le
gambe
del
davanti ^AAAniN(ilN).
le
il
tra
toro Dq e
AYFATOY
nel riverso.
24
TPn?ANTIO$
ovvero
si
e sopra n.
un ramo
di salcio
lemniscato:
e
al riverso
SALAPIA
Vitruvio afferma,
25
si
omette
da Diomede,
sopra
il
ha un astro
gambe ^AAfl.
e
mentre
altri
ma
il
quale ha scritto
(L.XIV
e. 2,
10),
Cavallo
corrente
d.
sopra un
ramo
e
di
salcio
sotto
che
e
TPil(A)NTIO?, ovvero
(Coli.
TPOAANTIO^
n.
Sant.
cf.
Catal.
2047-48) ovvero
27
TPOAANTIOY TPfAANTOS
'Elma
nel
Museo
il
cui patronimico
i
'EXmavc,
ma
di
tace, forse
perch
28
nel
Museo
di
sopra
(C)AAniNIlN.
e
/?.
a d.
EAAMAIPE
Sambon, Redi
avr ragione
resto
il
il
Coray
di aver
Del
AAIE(NI)
sin. (cf
cherches tav.
XV,
18). Il n.
29 che
nel
Museo
Londra
per
situata
sulle
(E)AA/V\AIPE
di
mare
fra l'Aufido
e
una palude;
il
ma
per
l'aria
si
ne
30.
AAIENi.
di Pesto, del quale
era
pestilente
ai
per circa
547
dal
Salapini
rivoldi
rimane
sero
Eomani dimandando
senato
sito.
mezzo
un avanzo del
(v.
della testa di
Nettuno
d.
Tav.
CXXI
comprasse
il
andante di passo a
fino
tra le
gambe AK
mon.
R. Del-
trasportarono
le
Li
provide
inoltre
di
che nuota a
d.
sotto OHIH.
31. Nella
coUezion mia.
Cavallo
andante
di
passo
a destra
mare (Vitruv. L.
4,
sin. e
?A(AP1)NLAN.
d.
Questo porto
coi
Nel Museo
fino
di Vienna. Cavallo
sin.
andante di passo a
sotto
R.
Del-
porti di Otranto, di
che
nuota a
sopra
VNV,
ENT^-A,
del
forse
Vnu
di
Taranto e di Leuca (Phars. V, 377): iubel cunctas revocare rates, quas avius Bi/drus,
entod,
Berlino.
33.
come
AOMVAAQ
d'altro esemplare
Museo
antiquusque
Taras, se-
cretaque littora
lapia batt
Da un
calco.
monete
il
ometta talvolta
proprio
nome
di
sostituendovi quello
del
un
periato
del
che
ne
R.
restringe
il
campo
astro,
alla
magistrato monetale.
Uno
si
costoro
Dazo omonimo a
;
met
di quello
riverso.
Fulmine ed
sopra
narra (Liv.
XXVI, 38
il
Val.
Mas.
KAI^IE
sotto
EOVAAENTHI. Al nome
il
della citt
che
ha
7)
dominio Annibale
Salpi ai
nome
del
magistrato
indotto
dal
collega
restituir
i
Eomani
cinquecento
Numidi
divinit
e la
si
debba attribuire.
Il dialetto apulo,
il
Le
nome
nome
Pa-
alla
nuca una
simile
al
minativo come
dantios e anche
dal
Trosantios,
in
altri
bronzi
si
legge
Tro-
cornucopia,
davanti
d.
^AAAniNUN.
R.
Uccello
Trodantos,
accorciato.
se
non
questo un genitivo
si
pappagallo, volto a
innanzi
35.
un
astro,
nome Trodas
Al
debba
PYAAO.
di Vienna. Testa di fauno, o simile ad esso, con
Nel Museo
corna
il
Eoumentei
caprigne
alla
nuca
bastone
nodoso
ricurvo
proprio
nome
della
citt,
quantunque
tipi
^AAAPIINilN.
alto
R. Uccello stante
loghi a queUi
degli Azetini.
Nel
vi
loro alfabeto
Salapini
un ramo
nn. 36
,
di pianta palustre.
,
ma
36-38.
38 da calchi
e al
il
fino al dritto
sin.
riverso.
n.
La leggenda che
37
si
36
davanti (l/lilHin)AAA?.
SAAAPINilN:
quella del
WVAPNil
Il
con
due
Cignale corrente a
d.,
vedono
al riverso
quattro
TPilAA'OY.
38
NiHAA).
Cavedoni diman-
114
APULIA
T.
XCIV
dava che
"uno dei
si verificasse o
6.
(Id. ib.
IL
9).
R.
7.
delle
monete
sempre
delfini.
R.
una clava
fra le
CANUSIUM
VENUSIA
Di Canosa non sappiamo
altro se
Diomede
e che era
ima
citt assai
grande
Se ne
fa
men-
Komani
a Canne
(a.
438), perch
ci
mura
fino a dieci
LXV,
console, e si
Numdoppio
matrona
di
nome Busa
XXII, 52)
mus, come
Teatini Apuli,
II,
ma
di vesti (Liv.
Eos qui
nummo N.
e di
i
al quale
busto di Ercole
moenibus tantum
viatico etiam
nummo
a Canusinis qua
ei
acceptos, frumento,
veste,
di tal
iuvit: pr
figura
volta accanto ad
una cesta
e
e.
8, 1).
Erano allora
di vimini
il
poggiando
il
pie' destro
ad un sasso
reggendo
un bel grap-
si
comune
cogli Ita-
ma
1'
non fu in prima
il
triente,
neg
ha
il
quadrante doppio
doppio
al
anche
il
il
sestante,
il
primo
Combe, che
vi
lesse
ZA
in vece
di
KA
lo
lo diede a Zacinto. Il
riverso,
KA
me
di
II
p.
35 Tav. II
n.
non
recente
ribattuto, sopra
un sestante
di Brindisi del
quale
584). Il
Magnau
gamba
(T.
IV
tab.
fu
indotto
il
daUa autorit
,
delfino,
e il braccio
con la vitto-
dello
Chaupy
191)
le
attribuirono
e
bronzo
nel
cui
Doppia
l'oncia:
dritto
sul rovescio
un
cavaliere
nudo protetto
assalire
sid.
il
ha per nota
di valore
un
i.
Questi
nemico
di sotto
riferiscano a
dall'
Diomede.
? valgono
la
met
di
un
tutto; e forse
troverassi
un
Il triente
stampato
e
Avellino
KAAY
II,
sestante di
a quello di fiate
quasi
dritto
AY
nome
di magistrato,
XCII
n.
una
lore.
Oltre a
questi
pezzi
(p.
si
vede
un
il
glo-
mia tavola
vi
ha congiunto
sestante con la
epigrafe
betto seguito da
un
mono-
A
il
gramma \f
errore
il
iniziale
del loro
nome,
lo
che ha indotto in
che
il
i
triente e
tosto once di
rame
nelle quali
d'argento.
Busto
di Ercole
d.
dietro \E,
dinanzi
N.
II.
le lance abbassate
corrono a destra:
Tav. XCIV.
1, 2.
di sotto
fra
CAQ
iniziali
del
nome
del magistrato.
un
orciuolo e
9, 10.
W.
mezzo
R.
in stivaletti e
corto
chitone,
plare l lettera
3. Lira.
\f
capovolta.
e in
R.
Corona di lauro
mezzo KA.
armato
di lancia
un
R. Cavaliere
che
N.
I.
La
testa di
Bacco nel
n.
dema
e al riverso
la cista intessuta di
n.
8).
11. Testa di
sin. dietro la
cunce.'
i?.
KANY.
12. Testa di
T.
XCIV
APULIA
115
drante.
E.
Tre lune
un
astro a ciascuna
donna diademata
la
VgicxTr^g. tipi
nuca
Simile
al
precedente
di Taranto, di
numero
12.
bronzo
si
R.
fra
due
delfini
die soppozzano.
Civetta sopra
un ramo
di
palma
{D.
n.
I,
facile
mo-
strossi
10
ed.
pr.).
Lorenzo
Luna
un
astro:
di sotto
(cf.
1814
p.
8)
che
nelle
oncia
sesqrdobolus e \E.
cel.
D. Domenico Cotugno
dell'ab. D.
Ciro Minervino
il
come
at-
se ne conservavano e
Miner-
6)
La
epi-
sue Considrations,
si
era gi
PT, stimata
Mola
1794
Avellino
suo asaltre
82)
nome
di
magistrato fu rettamente
del popolo
altre
dal Millingen
101).
spiegata per
nome
[Consid. p.
Le modi
sigle
facile
che
sono
nomi
magi-
AA, che
spiegare
col confronto di
e a
alcune dove
si
legge interamente
AAIOY
me
pare pro-
lapigia,
dove vi fu una
citt di
nome
Veretum. Fra le
nome
di citt 2CXov-
p. 110), sia
stini,
nome
mi accordo
col Se-
LXXXIX
vede del
n.
ma non
lo spiegher
con lui
2Cix7tXrj^. Si
legge ancora
.tutto
omesso
il
globetto prece-
in
un
terzo bronzo
fPoECoE, nome
TPaCEaK.
II
12) "OS.
.
Dopo
tutti il
che S\f
Il
Sambon posposta
semoncia fra
24. Testa di Pallade con elmo attico ornato del mostro Scilla
volta a destra.
R. Ercole in ginocchio
la die per
le fuse.
che strozza
il
leone
:
17.
sin. ^1
PY
davanti
il
globolo
XU,
3.)
segno dell'oncia.
R.
atto di stringere
e
un
e
creinolo e
un cornucopia,
e le
appoggiarla al
PY.
\E
1
(cf.
Imhcoff-BL Choix
pi.
Vili
n.
253;
messa
ai lati
di prospetto. R.
Due mezze
lune oppo-
monti, gr.
1,
di gr. 3,30).
AA
PY
Mommsen
[H. de la va. I,
:
clava e sotto
il
R. Il
riverso
(dans sa
belle dissertation
rum nummo,
stini
au
lype
du
du
soleil
frappe la suite
roi
d''
d'un
et
Alexandre
.
Epire
\f
Tarenle
ramo
di olivo e \E. R.
Protoma
di cignale volto
Fulmine
alato e PY.
lira.
mezza luna.
R.
sin.
destra
mezza lima a
PYt.
EUBASTINI
I Eubastini ebbero origine da 'Pvnai dell' Achaia, essi
sopra
PY^
laiu'o.
intorno
fPoECoE
E.
il
"Fvp degli
s. v.),
dietro PY.
letto
aver
rPaCEoK;
in
caso
fa
116
ABULIA
T.
XCV
rPoECo come
al pari di
si
legge scritto
L' E
e il
sin.
una
clava, nella d.
un vaso a due
DYAAOY
monete
di
Salpi.
K
7.
manichi; di sotto
Civetta sopra
BYTONTINilN.
di olivo. R.
saranno segnacasi.
32. Testa di Pallade con aiilopide
toria stante
d.
un ramo
Fulmine a BYTONTINilN.
crestata volta a d.
sin.
R.
Vit-
patera nella
BARIUM
Due
citt nella lapigia
dietro
PVy.
i
medesimi del
n.
32
ma
l'epigrafe
PYBA.
e la
XCV.
aulopide
crestata
si
posta
K
a
sul mare, per prende per tipo Nettuno e pone sul riverso
ramo
di olivo e a sin.
PYBASTEIN^N
si
d,
un Cupidine
in atto
Nel
Zeitsclirift fiir
Numism.
t.
VII, 1881,
noti-
un dardo
zia di
dei
Brezzii che
stando sul
testa la
HAATVA
letto
(cf.
saetta.
Pensa
il
Millingen (Consid.
:
149)
cos.
che la nave
173 dalla
p.
coli. Jatta)
e sulla civetta
PY LAAilAwC, ma
nel
baris alluda al
nome Barium
si
ma
non
Questo nome
357
stato
hOAAillOL, mentre
disegno
invece
KAAMOC.
nome Baris
e
si
d dai
con mura
torri a guisa
di
castelli,
onde
est
s.
G-irolamo
AZETIUM
Quantunque Plinio ovvero
gli Azetini,
i
scrive in Ps.
XXIV, 10
Bdoig verbum
'Etilxwqiov Paet
laestinae
suoi copisti possono aver omesso
il
et
in
modum
turrium
et
moenium publicorum
sua radice m''^ casignifica
nondimeno
io
stimo che
Millingen ben
siasi
BaQstg appellantur. In
stello,
tal senso la
palazzo.
Lo
stesso
di
nome Bagic
e
in Egitto
nelV Ehetium della Pentingeriana. Esclusi adunque gli Azetini dell'Attica, tipi attici
palma
Bai
Qi,
palma (Peyron,
Leoo.
il
Un-
(Eckhel D. n.
222), ed
il
25). Indi si
pu dedurre che
rostrata,
nome
attaglia ad
ma
ad una
148)
se
e dal
Proelich (Eckhel,
indi
loo. cit.),
barca
fluviatile,
ne
pu
dedurre
l'Acacl.
AIETINAN,
des
Inscr. et
posto per dispregio delle navi di Cleopatra, ove scrisse essere essa venuta quasi sopra le zattere del Nilo che
si
chenaer {Min. de
L.
t.
VII) che
spin-
le
liburne ro-
perch,
come ha
Vh
Eomani
et
pi volte sostituito
Baridos
nuca due
astri
:
un
erote saetta
BAPINCON,
i
un
il
delfino.
la JStjtiov di
Strabene (VI,
3, 7),
9. I tipi sono
ma
segno d valore
una sola
manca
al riverso il delfino e la
leggenda
e Neapolis
BAPINilN.
di notabile la
{Consid. p. 148),
Kramer
e a fondo
n.
del geografo.
la civetta col
sono
ma
di
due
n. 1,
ma
ramo
poggia sopra
un
piuttosto di Nettuno.
genda poi
3.
AIETlNilN.
ali
Museo
gi detti; al riverso
si
legge
BAPl, e a
12-14. Il
tipo
AIETlNilN.
4. Conchiglia. R. Delfino, sopra al delfino
si
sempre
lo
11,
ma
non
nel
cos
n.
12 vi
vede anche
rostro
tricuspide, e
AIETl.
latino di
BTTONTUM
5.
dal Minervini {Bull. arch. nap. VI, 111, 13) ha forma lunata, dal cui centro parte
si
abbia
1, 2.
R. Spiga di
il
valore
medesimo
U sopradetto,
in
d'indicare
cio
una
6),
BYTONTlNilN.
cavalca
met. Si paragonino
le
monete di Eoma
e
Lucer (LXXXI,
6. Conchiglia. R.
im
delfino volto a
di Brindisi (tav.
XCVI, 27)
di
T.
XCV
ABULIA
117
Q. Fabio e
CAJELIUM
Quella citt della Puglia
che
di Bari
xoTTohv
dicesi
i^STTof.loxI^OS.
Ceglie
mi rimane
di togliere dalla
mente
il
Canosa
non piuttosto
Nei
monete
De Co-
il libro
nome
medi-
mand
suoi ofSziali
a limitare
terre
KAl
(iVof.
Caelinus t
Col. pag.
nominato fra
Ceglie
Bitontino e
il
Genusino {De
vi
si
mi
attesta
il
sig.
Nervegna
comprata
una
262).
mediterranea
e
p.
va
da
276). Nel
t.
un
il
Giustiniani (Dizion.
anticaglie
Ili p.
419)
e la
sul
(III,
161)
Lwpia, Bale-
sium,
il
Acquaviva. L'egregio
volte scritto
sig.
Cellino,
si
dove
l'edi-
biai
mi ha due
tore
debba collocare,
popolata Ceglie
di
deUe monete
ne indica
i
me
che
si
Messapica ovvero
Dizion.
Ili
p.
citando
Ceglie
Brindisi
(Lor.
il
Giustin.
418);
Eoma una
collezione di
ma
con
avvertiremo che
Ceglie
monete provenienti da
di Ceglie con
Bai'i e v'erano in
Euvo, Canosa
io.
Barina (Geogr. I
zecca
se
di
p. 715). e d
sieme
il sig.
G. Lovatti ed
il
Il
Sambon
risolvere la
ci
il
questione
della
Puglia
probabilmente
Calabria noi
attestandoci
le
di negozianti
(p. 76),
ha
di questa Caelia in
,
che
monete
di Ceglie
Komani
nell'a.
312
av. G.
C.
La
seule
historique
qui nous en
le
reste, dice il
le
Millingen,
est celle
de sa prise par
molte
Romaitis sous
Sam-
monete
di Ceglie acquistate tutte in questi nostri paesi e in Ceglie Messapica. Indi passa a nominarle cidella
nite
u e 312
e il
(Diod.
XIX
e.
101). Il Millin-
non punto
tando
ai
i
gen
fu
che Fabio
lo era
numeri
mia
tavola, e sono
36 corrispondenti
dittatore nel
439), e che
nel
312
Sulpicio Longo.
Ma
io giudico
al 30. Inoltre ve
la lezione
ha
messe insieme
la
di
settantanove da
di aver
nella
Peucezia in Puglia.
sig.
Nervegna dice
Questo paese era stato gi sottomesso interamente fin dal 487, Apulia domita (Liv. IX, 20),
volte a combattere
di
i
comprate
che
in Ceglie di Brindisi.
e le
,
coleste
monete sono
della
Puglia
si
non
Sanniti
che dopo
disastro
romano
in
alla
zecca
della
Ceglie
di
altre
abbia coniato la
propria moneta.
Lo che
noi accetteremo
dittatore
lasciandola munita di
Campania
a
il
respingerne
im
Eoma
per
fig-
gere
il
chiodo
ai
anche attribuiscono la
Atina e di
Calatia: qui
Oss. tav.
12). Testa di
bue messa
di
le stesse cose
il
conta
Da
calchi.
di
Diodoro, se non
dittatore
118
APULIA
T.
XCV
R.
Vaso
due manichi
IT.
Il
e intorno
KAIAINON
sojjra la
bocca
telia fu
n. p.
101
del vaso
Nel
n.
13 manca IT
e l'epigrafe retrograda
17;
patria, Catanz.
1871
HOHIAIA>l.
il
U duca di Luynes
mo-
15 ohe
ei
leggeva seguitamente
NBAPOLIS
Al Komanelli prima che ad ogni
tarci in
altro
anche
dove
si
ma non
cos,
l'
venne
fatto di addi-
ed
altri esemi3lari
IT
non va congiunto col KAI. La collezione Santangelo che ha pur due esemplari con questo Al
possiede un terzo, ove
che,
si
(fiatai,
(ib.
ma
un passo
xaCrrjv
di Polibio
legge Ilin
questo
1797)
sono
dimostra
{H. Ili,
nomina una
nhv.
il
II
come ho
io
stabilito,
Al,
TI,
iniziali di
ma
non l'Avellino,
quale
di
magistrati monetali.
20. Coli,
Sambon
(Minervini,
una
il
citt
le
avrebbe cambiato
le infnle
o sia vitte e
pendenti
dalle
Vaso
due
nome
manichi
leggenda KAIAIN.
d. R.
messo
monete
col
nome
NEAPO
si
[Bull. arch.
nap. VI,
armi
e accanto
un fulmine,
e nel n.
21 due
astri, nel n.
22
qual fatto
l'Avellino
arrese.
Questa ritratta-
un
solo:
l'epigrafe al riverso in
ambedue
KAIAINilN.
Ho
come
Pu dunque
bandita l'erronea
di Pallade
un
verso che in
altro n.
un mio esemplare
un
23
una Medusa, in
anche uno
era
mal
fondata,
non riscontrandosi
tipi, colla
tipi e il
metallo della
e col
24
epigrafe
NEAP
me-
un
ful-
mine, varia, e vi
si
(Minervini, Om. pag. 107, 108). Polignano vanta nei tipi delle
ramo
di palma.
R. Vittoria
sue monete le
fertili
vigne e
campi frugiferi
ma
fa
d'uopo
tropeofora che
cammina a
sinistra in atteggiamento
di de-
il
campi
prosi
sabbiosi non
si
tipo
del riverso,
abbonda
ciatrice e
di
il
olivi.
Venerarono Bacco
e Cerere,
Diana cacper
come vediamo
essersi fatto
Genio della
insegna
del-
il
tridente
come a signore
come
al n.
23
un globetto segno
sin.
sopra
Mia
coli.
(KA)IAEINnN.
27. Testa di Pallade volta a d.
come
Tre
di lancia, a d.
NI.
R.
di
volte dalla
sotto
NEA.
CI,
4).
Pu ben
essere
si
34.
Maschera
di
Bacco coronata
di
e in cotesto
modo
viticci
NEAP.
di Napoli.
d.,
85.
Nel Museo
Testa
di
Cerere
coronata di spighe
sulla quale
letti. R.
e velata volta a d.
R.
Spiga di grano
im-
KAIAINUN
un K
e
presso un
caduceo in
contromarca
NEAP. Una
simile a
un
globoletto. R. Pulil
questa
ma
mino
manca
globoletto
36.
[Bull. arch.
nap. Ili
tav.
VII!
n. 10).
e la lettera
vi si legge al riverso
KAIAINCON.
Mia
come
Spiga di grano e
di Vienna.
NEAPO.
d.,
come
la precedente
ma
v' di pi sopra
37.
Nel Museo
alla
un
nuca
la faretra.
NEAP. me-
nistra
un ramoscello, accanto
/?.
KAI.
d. dietro
orlata
di
gemme
volta a
d.
R.
Ferro di tridente e
KAIAI-
chioma a
NON
nummo
coma
in
suinmo
vertice in co-
T.
XCVI
APULIA
119
e cita
una
testa in
moneta di Napoli
prendere
il
i\,
che
si
LXXII,
a questa: lo che io
non
gli
concedo,
neanche che
p.
sia
di Neapolis. Il
Poole (Catal.
il
142)
Lacan.
III.
22
n.
265),
una
testa di
donna coronata ;
Un'
Comani
ad calcem Josephi
ed.
Di-
dot p. 15)
il
trova descritto da
col
del
Museo
timone
di
Carlsruhe
delfino
riverso
un
MATIOLUM
43. Nella coli,
NEADoA
mia (Millingen
SijU.
d.
:
Ili,
5).
Testa di Pallade
R.
GRUMBESTINI
39.
volta a
d.
con
zampa
destra
si
sinistra regge
Museo
di Vienna.
Testa
di
donna con
capelli
legati alla
collo; a
MAT
in
mon.
nuca. R. Cavallo che corre a d. e sopra TPY. L'ha publicata l'Avellino {R. Mus.
Borii.
Lo
stesso
scioglie in
NAT
Voi.
IV
tav.
n.
XV
n.
10).
ovvero in
io
TMA,
da
il
altri in
MAT,
Oss.
T. VII
pag.
117).
d. R.
parendomi che
si
l'O nel
monogramma
come
ft di
Kgxvoa.
appoggia l'ascella
d.
sopra rPY.
riferita
Il
Minervini {Oss.
al n. 41. R. Ercole
avendo la destra
menlum
ar-
come
W\AT
cheologi sulla
queste medaglie.
Ma
io
non so
mon.
pii alte e
45. Testa
come
la predetta n. 42.
R.
Cornucopia
MAT
in
mon.
GKAXA
Tav. XCVI. Se cerchiamo quale localit
antica Graxa, ci
si offre si
pensa che
tipi
confermino la congettura
siasi
cambiato in K.
ma
ho
di
le
monetine con
nei
la
leggenda
di
Tqa
e nel
si
contorni
Pasano
11)
fa
menzione
suo territorio
io le
dei
Grumbestini nell'antica
Calabria,
e
M.
Agnazzo.
Non
o,
si
creda perscrive
Fqu
Pv
Mar
Km,
che
tanto che
Gra
sia equivalente a
Gnatliia,
si
come
similmente accorciano
le loro
denominazioni.
si
Questa
citt
Pu
credersi che da
Grumo
derivato
Grumbestinus
Gnathia,
resto
im
altro
i
Grumo
in
dalla epigrafe di
un
TNAGlNilN. N
ai
12
miglia
da Bari,
cui
cittadini,
pu
dirsi
tempi di
La
distanza di S.
M.
di
menti.
questa
Grumo
i
il
Carelli
attribu le
monete con
la con-
Agnazzo da Pasano
che in Pasano
si
di quattro
l'epigrafe
PPY:
non che
debba cercare
Graxani,
monco fPA
il
Millingen (Recueil,
stre
monete
nome
di citt
SIDIUM
42.
Mela d a
Da un
calco.
d. R.
Ercole stante
ciava
confini di Brindisi, e si
N.
dal qual lato pende la spoglia del leone, ha la destra sulle reni
140)
come
l'Ercole di
pomi:
a sia. ^lAINilN.
si
sotto
II,
FRA.
R.
Conchiglia.
Se ne ha descrizione nel
serva la moneta
,
M.
Britannico, dove
con-
2.
due
TPASA
120
APULIA, CALABEIA
T.
XCVI
3.
un fulmine,
di sotto
fPA
i?.
e tre
globetti.
anche
4, 5.
Due
aquile stanti
-X- fra
fPA
e in
contromarca
due
tino,
capo di Leuca,
mia
in
luogo dell'-X-
sommo
Marte, Venere
tipi in
Ercole.
Coniarono
bronzo
coi
propri
equivalente
all'X
once.
6.
certa
comunanza
forma con
gli
Testa
d.
Giove laureata
volta
e
a d. sotto
tre giobettini. R.
di sotto
FPA.
segni del quadrante.
si
ha
soltanto
il
astri,
met
il
il
quadrante
della terza
abbiamo soltanto
quinil
d.
FPA
cunoe e
triente: della
il
II,
IX, 11).
a d.
ha
il
quadrante
e il
Aquila ad
ali
aperte sopra
un fulmine, davanti
sotto
una
FPA.
R.
Conchicerchio
messapico.
conico con
R.
un
piccola cresta
e
OA.
FPA, davanti un
13).
astro. R.
Con-
in alto
ORRA.
AA.
il
chiglia (Minervini,
11.
1.
cit. n.
R.
Aquila
del
Aquila
e sopra
FPA.
R.
Conchiglia.
OR:
nel n. 16
si
cambia
nome
una
magistrato che
E/V\.
18 l'aquila volta
a destra respiciente
sinistra.
STT
13. Aquila ad ali aperte, sopra
chiglia. Cotesta
veruna nota
sotto
di valore, se la
non che
leggenda
OR, pro-
babilmente ad indicare
un fulmine,
^TY.
met
dell'intero.
R.
a Sti/ra in Eubea,
ma
Magna
volta a d. sotto
al collo ?"
(tav.
CXVI,
Grecia (D.n.v. 11 pag. 325).
Il n.
14). R.
19 pesa
il
n.
20
gr.
4. di tre fali e
ORBA
La
fondazione di Orra da Erodoto
si
elmo
ornato
di
una
d.
penna: sotto
attribuisce ai CreSicilia.
al
collo
davanti
ORRA,
di sotto al n.
tesi che
si
Strabene
mostra
che egli
chiama
il
22
gr.
5,9,
v' anche
il
sestante
Ma un'altra
un treutesto di
d.
con lancia a
la lira
:
sin.
R.
Erote
proponendo
Mommsen un
dietro cinque
ORRA. Pesa
gr.
due quail
ta-
dranti
il
il
medesimo, soltanto
di peso gr. 4,7
;
l'erote porta in
mano
cesto:
vola
e
CXXV,
n. 9,
n.
24 ha
il n. il
35
gr.
3,4. Il triente
non
male
attribuite.
il
si
ha dato
pompa
per triente col tipo del Cupido che porta una fiaccola, ed
accettato dal
Mommsen
in
Mommsen
come
un
{H. de
l.
m.
t.
Locrosi erasi gi allegato dal Romanelli, l dove anche intese di provare che cotesto popolo di Orra erasi da Livio
essere stato
im quincunce,
se
il
mano
la
lira,
giudic
l'Avellino,
additato sotto
manifesto.
nome
di Uritae (L.
XLIF, 48).
Ma
lo sbaglio
drante, se ebbe
dei tipi dati dal
trireme
dai Regini,
366).
las.
La
22
detta lete
de Pal-
dice tle
si
d^un jeune
si
legge che
homme
couronn,
e il cesto n.
25
prende per
un banche
Romani
darsi ab
Sono
gola di Ercole
si
prende per un
tte
fulmine
e si attesta
Siri divenuti
per
emporio
e navale
manca
il
seguo di valore:
sur
un
LXXXIV:
Ab Siritibus
de valour.
T.
XCVI
APULIA, CALABRIA
121
R.
palma lemniscata
corona
L-,
volta
a d.
l.
di sotto
BRVN, sopra
segno di met.
finora veduta.
Pesa
gr. 1,18.
BRUNDISIUM
Gli antichi non erano concordi sulla origine di Briudisi.
R. Delfino e
un
tridente e
segno di valore.
29. (Carelli, tav.
d.
di Cretesi di
Guosso condotti
CXX
n. 8).
De-
sotto
Genio nudo a
un vaso a
scrive
d.,
sotto
BRVN
e la
Ateneo (XII,
i
e.
5).
Non
30.
medesimi soltanto
vi
hanno sim-
fondatore perch
e
nuovi
al n.
30
e il
riferita
da Giustino (XII,
Brindisi
2),
di
deve riferirsi
un cornucopia
nella d. la Vitto-
Brundisium, quam
Aetoli seculi
famam rerum
ducem
che
in
31.
una
clava.
tab.
Dio-
(Carelli,
CXX
non
n.
4).
La
testa
del
Nettuno sempre
medem
condiderunt.
Ma
dicevasi
insieme
costoro
laureata,
v' qui
ma
il
tridente.
Al
di
riverso
il
due
numeri precedenti:
grafe
sotto al delfino
legge l'epi-
quale Falanto
loro territorio.
conquist molta
lo
parte
del
BRVN, ma
Ci
non
ostante
e,
accolsero quando fu
met
di
Il
un
fu
gr.
un
obolo, forse fu
una semoncia.
n.
pezzo di
gr. 9,70.
pesa
30 ne pesa
d.
32.
Nettuno a
Coloro
seguisse
che
il
credono
ohe la
monetazione
delle
colonie
il
delfino portando la
d.,
che lo
Roma
corona colla
510
Brindisini
BRVN
NAr,
un nome greco
in
monogramma
APN. Cotesto
la
il
trienle e
un
quadrante.
ib. n.
si
33. (Carelli,
di
ma
anche di
altri
il
sistemi, ossia
Vittoria
vede aggiunto
triente: di
che
proprio sistema
delfino recando
d.,
di sotto
roneo ed impossibile
il
BRVN
34.
la
tridente:
la
il
tipo
perch interpretiamo
equivalenti alla
nota sulle
met
con
l'altra cifra S.
globetti per
Nel Kirch.
vi si
Il tipo sulle
due facce
il
Roma
di
nel valore
della
suo peso
di gr. 4,3
e per dimostra
una serie
di questa
nummo
era
il
quadrante. I trienti
la
un
tutto, o sia di
un
quadranti
si
maggiore che noi non conosciamo. Dovranno ancora sostenere che Brindisi continu a coniare
il
la
66-5,
Pa-
Ne ho
qui davanti un
sia pel valore
Venosa ancor
del peso di
disi lo
essa colonia
due
nota del
S,
quando Brin-
riverso
la cifra S
benissimo conservata
con
al riverso la vittorietta
il
betti
delfino.
122
APULIA, CALABKIA
T.
XCVII
3. Coli,
Luynes
(Miuerv.
1.
oit.
Vili,
II,
4),
ora se ne ha
un
d.
ha a
sin. il tridente e
sotto
il
coli.
,
ma
che non
differisco dal
stata
finora
notata.
mezza
luna, di sotto
87. (Car.
ib.
il
2).
Questo
nummo
la
precedente in ci
La
lettera
ancor qui
fuor di
che
ma ma
in
il
suo luogo
peso di
cisore,
1,33.
della
moneta l'aspirazione
H dopo la vocale E.
medesimi del
triente
33 ha per
di
si
legge
HYDIiUNTUM
Hi/drus non sra ancora fabbricata quando in quelle spiagge
MA
nome
la
dunque uno
nummi
che
vedono forniti
di
e ivi
presero
scrive
Trjg
Stefano
(s.
v.
Bisvroi)
olxfj'jat,
S tivag
^YQOVVta
'huXiaq
sero Hi/dru7Uum.
e
coronata dalla
ma
Il
Vittoria
dietro la nuca
il
Due
di
del semisse.
R. Giovane
nudo sonante
la cetra portato
da
CXXIII,
1,
2)
la testa di Ercole
un
sin.
BRVN, a
giovane
e al
ARR, a
i
d.
la
nota
del
YAP
AY
un
frequenti
nomi
3)
ha per
tipo la conchiglia,
l'
e al riverso lo
armi
epigrafe
YAP.
Ma
bisogna
BALBTIUM
Tav. XCVII.
Ve ne ha
AY
Non ha
monete
molto che
si
scoperta
appartengono ad Hijdrus,
ma
le
di
prime a Dyrradiium,
furono pubbli-
contro ad Otranto. Da
Leuca
Luynes
Balesiwn diPliuio
(III, 16),
che
taluni hanno
emendatoi^e*mm,ed
27
'Eni
'jrSQsi'za
nXiv iv ty 'lanvyia dn
xmv xsgavviiav
brevissimo
al
il
ffraia
tragitto
tov
di
StavXov
mg
(f.
Plinio
i
dice
Minervini
si
miglia 19
che pone
:
termini
Peutingeriana.
il
Ma la Foie*M'm
fra
del Luynes
da cercarsi presso
Hi/drun.fonti
fiume Pactius,
i
paasuum ad discrimen
gono
Nervegii;;
VAle-
Adriatici maris,
tium
dalla
sponda di mare ad
situs.
Quando
il
Millingen scriveva
Considratinns non
si
occidente
ha innanzi un B che
del F
tolto
il
qual
digamme
p-e-
moneta
di
Alessandro con
NAPO
Or
la
di
superstite
fosse
trasformata in
in
ma
gi
il
YAPO
(p.
122).
monetina da
Vienna,
e
me
incisa,
primo
Saltentium,
citt,
luogo, nel
Museo
dice chiaramente
YAP.
articolo di
:
VSQoiJg eviden-
Uhintmn
la
moderna Ug?nto
il
Ba-
temente monco.
t
Il
testo
dice
cg
Baldhium
il
f&vixv 'YSgovvTiog
2sXivovvTiog.
fa%
xal nkig
Il
testi Faletini
prendono
nome
che
cavalca
il
Meineke
e
delfino,
1.
sia
egli
ma
la
pone
fra
qgovqmr
A^ae-
Coli.
Nervegna. Taranto a
volto
R.
d., di
vixwg.
ivi,
A me
ma non
sotto
un piccolo
delfino
l'epigrafe
e.
iRBAR1.
Mezza
ove non ce
bisogno.
luna
nel
stato gi assegnato
le lettere
3h: intorno la
=1
'YSgoiivTwg.
scritto
Fa quindi d'uopo
ricordare
che
Stefano ha
tanto
2. Coli.
il
digamino
in
B: if^3Af8.
Bull. ardi.
alla voce
Luynes (Minervini,
nap. VII,
II,
3).
Simile
nima
di 'YSgov<Ta:"AxQa 'laTTvyag
al n.
XsYoi.i,6vrj.
vera
lacuna
dove
manca
il
T.
XCVII
CALABEIA
123
supplire
cos
aatt
xc
quindi
come
al n. 8. R.
glia di leone avvolta al braccio sinistro e in atto di appoggiarsi alla clava che
e
'ySQovaceog xc Y^Qotaiog.
nimo deirxo
'IccTTvyia
una
^YSqok
nome
passo
come
si
deve leg-
12. Bifronte
sta.
imberbe coperto
di galea
idrixr "^yiQovvnog
leone
g ^sXirovTiog.
'ari
una Vitto-
i&nxor 'VSgovacog xc
neta
di
il
Non
osta
che la
d'
mo-
OIAN
ornato
di
nella
terra
Otranto
con
elmo
corinzio
un serpe
ove
Nervegna che vi
da pi anni raccolta
di
monete
volta a d. davanti
una
lancia.
non
nucopia
sinistra
medagliere.
un S nota
un ramo, a
d.
OIAI
cos
4 Museo
leone
di Vienna. Testa
di Ercole
difesa
fra
non
OIAN
la
sua
corda vi
Un
bronzo simile
Welzl
TAEENTUM
I barbari discendenti
della
coli.
de
Welda lapige
figlio di
Dedalo condusdi
mezzo
5. (Carelli,
la lettera
t.
A.
3).
sero in Italia
una colonia
di Cretesi ai
tempi
Minosse
II,
CXXII,
Conchiglia
B.
simile al precedente
denominarono
(VI.
e.
YAP
Taras in onore
tal
di
un
2,2),
di
10) cre-
OXENTUM
La
citt che ora si
Tqavza
naXSa
tv
jgooa Iloasidtvg
(fcccfi
xc
imywqiag
vviiBcpr^g
elvcti,
n Sh zo
TTorafif^
iJQCoog
xe&rjvai
r vjiara ry nXsi ts
0::a, dai
Greci 'O^cig,
il
xc
TCj)
xccXsXtcii ycco rj
nlsi xa
7T0Tai.ig.
La
ninfa
madre
chiama-
tavola
del Peutinger
trascritto
Georg. II v.
197),
il
qual
nome
era
comune
:
col
Vxentum, ma
Messapi
la
s. v.)
^azv-
I non
delle
dall'
ebbe ancitt
yaqu
che
il
valore di greco
^T.
Plinio trattando
di
ima colonia
Amicle
cele-
Harduino
Senum,
,
(al.
Saenum)
Callipolis,
quae nunc
Anxa. E
lipoli si
se ci
denomin Anxa.
Ma
vi deve essere
Sidone
Taranto,
sposizione, perocch
Corinto,
le
ma
invece
quelle
il
del Satirio
di
tempi di
si
dove
n.
onde bagnavano
16 ed. Mai.).
2ccTVQiov (fQci^ov Tccqavxg ts yXav voq,
Kal
Xijxvtt
ol'jxa
a quell'ignotissimo
di
6, 7.
Senum
Saenum, supponendolo
in luogo
Oxenlum.
^s^ccra.
ma
nel
bronzo n. 6 Swppl.
pi.
si
legge
AOIEN,
nel n. 7
AO
(cf.
Milling.
dell'
io ti
11, 29).
rio e Taranto,
Le
leggono in Stra-
nel basso a destra e a sin. due astri (Mill. Suppl. 11, 10).
mova
drjfiov
Nel
astri
n.
l'epigi-afe
retrograda
AO
e sta a destra,
due
'lanvyaaai ysvs'a&ai
golfo
ne diede
{Bull. T.
Vni
n. 13).
ma
naufrag e fu un prodigio
OI
che
si
salvasse
124
CALABEIA
T.
XCVII
e.
IS).
Falanto
ivi
ripreso
il
mare
cotesti efori,
dava
il
nome
combatt
e vinse
nimo.
parere dell'Avellino
sia di quest'eforo
che
il
nome
inscritto sulle
monete
prove
:
eponimo,
il
ma
di ci
non abbiamo
la pi
costume
di inscrivere i
nomi
Tgarza
tcv
^ao^d-
monete
siasi introdotto
quando
si tolse
questo
:
nlscov.
Vinti
cacciati
i
ebbero a combattere
Messapii e
BaaiXevg ;
lo che
mandarono doni a
Delfo cbe
li
si
potesse ricono-
cavalli di bronzo e
strategi;
ma
si
ma
a
il
per
la
seconda
re
Peucezii,
che
erano
stati
sciamo pi di tre
%vrag, e Agide,
Juvmv,
aiutati da
Opi
dei
Iapigi,
di
'''Ayig,
che non
sono
ancora
i
due scultori
re
Oneta
Egina
Questi fecero
ma
nomi abbre-
un
di essi
l'eroe Taranto, lo
il
spartano Palante
non lungi da
ot
lui
delfino che
lo
d amf
ma
non
chiaro
se la diversit del
numero
sa
come
Aristotele
quali
si
rileva
come ha notato
il
nummo
tarantino
l'eroe Taranto
('/Sag
di
nome
sono
nomi personali
nad
aixoXg
vovi-ii-iov,
ftp'
ov vrszvnad-ai
Tagavra tv
certamente
TPinOYS (t)lAnNYMO$
figlio
Tarantini
il
delfino accanto
di
Zopyri-
ma
presso Palante
e la
non
HE KAscus, PYKEION AnOAAUNIOS IHPAKAHTA: HE (nome della trib), stemma caduceo, nome ApoUonius Heracleti etc.
posto perci in genitivo di dorico dialetto.
un
delfino.
Ta-
Ma
nomi
unite
con certa
del
dipendenza
e
non
separate
sparse
pei campi
dritto
del
in tre
rovescio.
La monetazione
culto di Apollo
la
di Taranto
pu distribuirsi
epoche
;
prima
la seSijfjLog,
L. Vili,
30,2) foggiato
verisimilmente ad imitazione di
campeggia
mentre
Le
fra-
anche in
diadrammo
e la
moneta
di bronzo portano
come ben
340
pi.
Duca
lira
Eomaui condussero
,
nel 631
,
una colonia
a Taranto, citt
allora,
t.
II p.
M,
con la
federata
questa colonia fu
n. 99), o
come
dicevasi
con-
il fiore
sia
attribuita e
assegnata di
ammette Apollo,
ma
gli
vorrebbe
citt sola,
numism.
dove
il
al
campo
satjjrion,
si
Le prime monete
edificasse.
Ma
il
due
il
3 con
la' i,
ed
pi recente dove
I tarantini
trova la 1 e la ?.
vf-wg, lex,
:
satyrion, e la cynosorchis,
il
chiamano
ovvero
voi/.i^uog
la
mag-
bene im
Non sappiamo
grammi
met del
otto, nei
i',oj
anche
sei.
La
quella
un magistrato
efori,
che
si
supremo
col
nome
di
BaaiXevg
e
,
cinque ispettori od
tarantina.
predetto.
suddivide in quattro
s dieci
colonia
Uno
di
T.
XCVII
CALABRIA
125
uuil iuforior,
ottanta once.
che
si
dicono once
il
vftog
adunque vale
Sappiamo che
;
in Siracusa la
maggiore unit
e il
deUe frecce
dell'eroe
certo
vedendosi
delfino (ib.
pii
queste armi
7,
dividevasi doppiamente
e
v'era
VhcinUUrion
pentoncion,
nelle
mani
cavalcante
il
13).
La
corsa con
un
cavallo, r
Inmxv, ha
esempii sui
num-
suddivideva in dodici
della litra condelil
mi
due
(ib. 1,
obolo
in
dieci:
la met,
cavalli a
cambiamento da quei
stava
di
hemilitrion e la met
cqitfiJTTToi,
montavano sui
legati
cavalli
:
suo
il
bisdosso e
menavano
alla corsa
insieme
xc
nome
nifiTcnoi
,(tsj'o(
/.ih'
ol
ma
non
il
tetranle
(Suid.
V.
Trjrixij).
Le corse a
galoppo
si
cavallo nelle
quali
cavalcanti
correndo
di
passavano le lampade
loro
nomi
segni: rsTgg
::
TQ(g
.-.
e yxi'a
(ib. 13).
Sotto
conoscere
dare
i
valore
di
cotesti
spezzati fa
i\
d'uopo guarjjentoncion ha
a destra; dietro
Questo
sicuro
TAPAi
sotto
conchiglia.
B.
pu
talvolta
io
esser certi se
una monetina
sia
si-
il
od obolo. Per
1868
tav. d'agg.
Mommsen,
fino
a tanto
sei
un hemilitrion
si trova,
o sia
reca
un
polpo: di sotto n. 15
MQAT,
n.
16 TAPA^.
:
globetti,
come
e si trovato
il
pentoncion.
La
una conchiglia
moneta tarantina
oro
si
o sia
rovi.ifios sia
d'argento ovvero di
il
nel n.
15 l'epigrafe
M^AT
di
di-
17. Testa di
coi
capelli
annodati
dramme
indi
il
dramma, ha
gr, 2,18,
gr.
4,34:
alla estremit in
letto,
l.
pomo
dietro la testa
d.
un globosinistra sotto
triobolo
il
diobolo
l'ima-
stende la
mano
ili
dietro
TAPA?
un
un
turbine marino.
18. Testa giovanile tosata a s.; alla nuca
globetto.
s.,
l'Apollo
di
Amido
giovane
:
soprannominato Giacinto.
A
il
R.
Tad.,
TAPA?
non
senza ima
allusione a
nuova forma
di governo
i
diademata a
R.
s.
di vino significano
un cerchio
le
rilevato.
dere
ve-
bedue
mani andando a
TAPA^
e
cangiato
tipo del
(fj;,os,
(
in
quello della
milizia
(s. v.
equestre.
Tziziy.r-),
Sapevamo da Eliano
Taci. 43) e da
Suida
diademata volta a
d. dietro
AT.
R.
Mezzo ippocampo
alato
iM
Mezzo
ip-
lo scudo e la lancia, e
due
o piuttosto tre
modi
di
com-
21. Nella collezion mia. Testa di donna coi capelli lunghi alla
cervice e desinenti in
'
battere. V'erano
(tav.
dei
cavalieri
un globetto
volta a d. R.
;'
XCYIII,
pocampo
22.
conchiglia
a d.
TAPAS
di
VII ad Teb.
Museo
nuca
lauro.
di Milano. Testa di
e cinta di
donna coi
d.
605
p.
diadema volta a
entro
una
corona
R.
assalendo
il
nemico
una conchiglia,
dietro
MJIAT
Ta-
dice
Suida,
costoro
23. Nella collezione Luyues. Taranto sul delfino a destra: dietro ^flJIflT retrogrado.
(ib. 18):
R.
Lo
combattevano da lontano
chiamavansi dy-go^oAtozcd; e
il
ranto va a sinistra,
a destra.
la leggenda
TAPAS
va da sinistra
ot
fivov xovTi^ovaiv,
y.al
slg
ystqag
sin.
con lira
ioyovxai,
y.aXovOiv
iTrnccy.ovTi-
im
fiore aperto
agli occhi,
davanti 5AJIAT. R.
Lo
V'erano inoltre di
due
24
25
in quella del
Dupr,
il
26
ma
venuti da presso
prendevano a combattere
coll'asta.
(ib.
mano
desti'a
a minutissime
biamo esempi
sulle
moneta
13, 16,
probabile
lettere
126
CALABRIA
T.
scvm
27.
Uomo
alla
d. di sotto
I
con un vaso a due manichi nella
nella destra
R.
TAPA5
sin.
sotto
TAPAS.
il
R.
Giovane
nudo
che
agita
il
frustino
conchiglia a sin.
^AQAT
sin.
esercitando
e
cavallo.
sin.
28.
Uomo
sdraiato
l'a-
3.
scorrendo sui
flutti
con un
d.
veste
un semplice
superiore:
pallio che lo
ramo
nella sin.
R. Giovane
il
equestre
involge
destra
lasciando
nuda
la
met
ei
solleva
la
mostrando
campo
una corona
gati in
un
sul delfino in
R.
mare tempestoso va
mezzo nel
destra ad
:
pallio
sedente a
e
d.
in atto
d.
protendendo la
sinistra.
un bastone
tenere colla d.
5.
un vaso
fino
a due manichi
le
dietro logoro.
sin.
Nella collezion
nella d.
mia. Taranto
protende
mani a
sotto la conchiglia,
TAPA5
R.
Pan-
TARA5
30. Giovane sedente
forma
di
pennacchio sul
s.
conocchia
di
lana
vertice
le
mano
gambe
sui
loro
appoggiando
al delfino la destra,
sotto la conchi6.
gambi.
Taranto assiso sul delfino in attitudine mesta, di sotto
R.
glia, intorno
TAPANTINilN
involto a
.e il
mezzo nel
nudo
un vaso
gambe
del cavallo A.
un
polpo:
una conchiglia;
l'epigrafe
manca (Hun-
un
elefante, sopra
al cavallo
TAPA$
Tav.
LV
n.
7).
colla sin.
pallio gittate
sulla coscia
destra
alla
bestiuola
forse
un
gatto
come
gambe
del cavallo
e si levato sulle
API^Tin
stullo
un bastoncello
Taranto sul delfino che scorre sulle onde del mare porta un
tridente: a d.
vallo
TAPA^
sotto al delfino K. R.
e
^uaTQoX'jxvdor, ossia
striglie,
un
vasellino
di
olio
insieme con
/?.
una
Taranto
9.
TA
un elmo
:
cristato,
una parma
TAPAS.
R.
di sotto
un tonno,
intorno al
10. Nella coli. mia. Taranto sul delfino con parma, sulla quale
l'insegna di
da
me
procurato col-
un ippocampo
sin. so-
r aiuto
stiene
incorona,
dietro
come sembr
TAPA5,
;
Due
come quello
del n. 32
ma
sul
dimessa
una conocchia
cia
la
di lana.
11. Nella coli. mia. Taranto seduto a sin. del delfino nuotante
sotto vi
con parma
tridente, dietro
TAPAS:,
sotto al
delfino A.
sta
cli-
p.
1,
IV
n.
34).
il
Giovane
mezzo
un
nel
pallio
il
un
h.
poggia
pie'
destro sull'imbasamento di
sepolcro,
cui
Da un
gli
sin.
calco.
con
capelli
lunghi
che
va a
sin.
d.
a destra
ANO,
un
di sotto
al
delfino
TAPAS.
un
al
R.
Giovane a
clipeo decol-l
dietro
/V\,
sotto
cavallo
e presso
Tav. XCVIII.
1.
all'orlo
e vi
inferiore
ADOAA...
appoggia
la
13. (Carelli, tav. n. 151). Taranto sul delfino col capo coperto
di
mani: a
destra
XXVI,
Satyrion
di sotto
TAPA.
R.
TAPAS,
XP
un vaso a due
T.
XCIX
CALABEIA
127
manichi
A.
7?.
cavallo
por-
TAPAi.
a sin.
il
Nel museo
di Vienna.
Taranto
sul
delfino,
coronato
Vittoria: sotto
cavallo
I
sin.
24. Nella coli. Lippi in Biccari. Taranto siede sul delfino che
S,
e
sotto
TAPAS.
R.
Due
nuota a
vaso: a
il
sin.
d.
e porta
e nella d.
un
di
elmo
con clamide
aifil>biata
TA,
sotto
delfino
P.
NIKYAOS.
all'
omero dealato
:
davanti
(j).
parma
un ippocampo
mia Didrammo
avanti 01 dietro
TAPA^
nuotante
e te-
di scudo, di
due
due
un
mano
ivi
TAPAS
lOP.
R.
Una
loppo a destra
sotto AAl.
16. Nella coli. mia. Taranto sul delfino a sin. con conocchia di
lana, nella d.
di galea
Un
:
ciuffo dei
crestata, e di
lanciotti.
dietro
TAPAS,
un
prua di
un
a sin.
colpo
una nave.
ciotti e
R.
due lan-
le onde,
sin.
TA-
in atto di scagliarne
sotto
TA.
PAS, a
d.
Due
cavalli
volti
con un fantino
mano una
TAPAS,
sotto 01.
R.
cli-
nucopia nella
d.
dietro
peo, due
lanciotti e in atto di
un
terzo.
Nel
un manico,
sotto
TAPAS.
R.
Pan-
campo AA,
sotto al cavallo
KAA
$1.
EYN,
18. Nella coli. mia. Taranto sul delfino volto a sin. con
un
cor-
sotto
AAMOKPIT
mare
dai quali tutto intorno cinto
d. egli di
:
nucopia nella
sin.
un vaso
a due manichi
nella d.
nel
campo a
d.
un
tripode, sotto
TAPA^.
R.
Giovane a ca-
pro-
un
giavellotto,
spetto ferisce di
un colpo
di tridente
il
un pesce
a destra
ima corona
di lauro, sotto
OAYMPIS.
un
TAPA.
mentre
tra le
R.
e
R. Fantino corona
cavallo
egli coronato da
oggetto a destra
1AT,
sotto
una conchiglia.
Giovane
acumi-
gambe
gronda
Tav. XCIX.
1.
sin.
nato
dalla Vittoria:
sotto
al
delfino
a d.
TAPA^.
B.
ha
di
elmo
crestato, e di clipeo,
ai piedi: dietro
ANO
di sotto al delfino
TAPA?
R. Giovane
un
mide, sotto
21. Taranto
AA.
trifale
cavallo
SAAO
un
sul delfino
in
capo e
2.
della colonna.
Mia
coli.
un polpo
a sin.
TAPA^
a d.
un colpo
Sii
in
monogramma.
:
R.
ha una
TAPA$.
suo ca-
va di trotto
armato di elmo
di corazza, di para-
alto
dietro
EY
tra le
sin.
gambe
del cavallo
AYKINO^
sin.
dietro
TK
in
mon.
un campanaceio
di
sotto
e nella d.
SENOKPATHS:.
22. Taranto sul delfino col tridente nella sin. coronato dalla
Vittoria: alato ^E, sotto
vallo
e a destra
un erma barbato;
il
delfino
TAPAS
gambe
fantino nel
:
mentre
egli corona
TAPAS.
clamide
R.
Uomo
barbato a cadi
davanti K tra le
armato di corazza
si
andando
galoppo a
APlTOKPATH?
4. Coli. Sani.
destra
sin.
d.,
die-
KAAAKPATHS
(cosi) e in
mi-
tro
MY
in
mon.
d.,
R. Giovine
nutissimo carattere, a
sin. vi si
scata nella
dietro
S,
TAPA.
gramma
Nella
coli.
mia.
d.
Dramma. Taranto
e Vittorietta
dente nella
che
incorona nella
R.
sin.
da-
vanti EflIK in
Fantino
128
CALABKIA
T.
XCIX
33.
Museo
di
raggi
un ramo
di
palma
lo incorona
tra le
gambe
del
34.
68).
R.
KPITO$
di
Museo
di
Londra.
Conchiglia.
Dramma
mia
coli.
sin.
:
con
(Poole, Catal. p.
168
n.
69).
e tridente
nella sin.
dietro
35. Coli.
Luynes.
Delfino,
conchiglia,
M51AT
R.
Ippocampo
che spiega le
e
nel basso
TAPAS.
gambe
R.
Cava-
alato e
MSfltT.
d.,
a sin.
armato di corazza
36. Delfino a
chiglia.
di sopra
MSAT,
destra va di
trotto verso la d.
del
cavallo
37.
^nKAIMNA^
7.
Coli.
la
d.
con in
mano
Nella
coli.
mia.
Dramma.
sin.
Ilaranto
sul
delfino
a sin. con
d.
TAPA^
R.
cornucopia nella
nel basso
e Vittorietta
TA
(Carelli, tav.
1,
CXVH
d.
Mil-
TAPA^
sin.
R. Fantino che
cavallo che
18).
va di trotto a
8.
a d.
IH
tra le
gambe ^SHFENHl
sin.
ramo
di
palma
Dramma
di
mia
coli.
con oggetto
nel basso
39.
CXVII, 288).
HPA
TAPA^
9.
il
conocchia
di lana
nella sin.
ad.
R. Conchiglia
e volto a d. a sin.
KAH
tra le
gambe
SHPAMBOS
(Carelli, n. 287).
40. Testa di
donna volta a
d. R. Delfino,
'pl.
pesce e
10).
TA
(cf.
Raoul
il
Roehette, Min. de
nwmism.
I,
a d. tra
gambe
TA
nn
delfino
e al n.
10 un cornu-
41. Nella coli. mia. Testa di donna con chioma alla nuca, cinta
di laurea volta a d.
R.
copia a sin.
11, 12. Testa
d'ellera
barbata e cinta
volta
di
diadema ornato
di
un ramo
42. Dalla
coli,
a d. R. Civetta di fronte e
lettera
a d.
Testa
di
nel n. 12 vi si aggiugne a d.
13. Testa di Pallade con a sin.
R.
INVANII!
mostro Scilla
elmo
un colpo
davanti
Il
DK
in
mon. Questa
KNVANin
un ramo
di olivo ed
Millingen ne incise
pl. Ili, n. 5.
14-19. Testa di Pallade con elmo attico ornato del mostro Scilla
volto a d.
a sin.
R. Civetta stante sopra
un
altro
ha
43. Nella coli. mia. Testa di Pallade volta a d. R. Ercole fanciullo strozza
i
NEYMHNIOS,
da destra
POAY;
nel n. 15
H?TIA-
serpenti, a sin.
13), nell' esergo
MY
in
mon.
(cf.
Millingen,
PXO? La
EY
e
civetta sta
Recueil.
t.
I,
un fulmine.
44. Nella coli. mia. Testa di Pallade quasi di prospetto. R. Ercole che
pitello gionico ed
gli artigli
TAP
17 ha sotto
e
lottando con
alla
Anteo
l'ha sollevato
da terra
d.
(J)l
e lo
un
(TA>PA(NTI)NilN
n.
stringe
tav.
braccia: a
(Carelli,
18 ove
la nottola e a d.
CXVI, 282).
ha davanti un ramo
di olivo vi si legge
si
TAP
lOP
il ri-
rappresenta, essendo
doma
cavalli di
Diomede
283).
campo TA, ed
coli.
MY
in
mon.
(Carelli, tav.
CXVL
CXY), l'elmo
TQi'cfa^.oc, e
d. il
mon.
\E.
46. Nella a
sin.
R. Ercole ritenendo
d.
Conchiglia.
R. Delfino.
colpo di clava e; a
47. Nella
trifale
coli.
l'epigrafe
TAPA?
il
25. Testa di Ercole coperta da pelle di leone. 26. Coli. Luynes. Pennecchio di lana attorno ad
un bastoncello
R.
coperta da
nap.
1,
VII, 10).
R. Aratro e sopra
creste laterali.
R. Ercole di prospetto
s.
leone; nel
campo a
la clava e
di
pelta, fra le
gambe AP
in
un Palladio
mon. a
TAPA..
30.
Museo
n.
58).
TAPANTl(NilN)
un manico.
R.
Aquila
di
prospetto ad
leone; a d.
la clava.
TAPANTINnN
AT.
/?.
tra le
gambe
di Ercole
f a
sin.
T.
CALABEIA
129
51. Tesla di
alato.
attico ornato di
un ippocampo
il
cima al coperchio un
uccello
;
sormontate da un
fili
leone e
a guisa
V, 4
a).
CXVI
n. 244).
Yi
R. Lettera
entro
simQe
alla precedente
il
di sotto al
:
mento
in
A
14. 15.
leone a sin.
TAY
mon.
7?.
in
di lauro. di
ad
un manico.
R. Lettera
53. feUa coli. mia. Ercole quasi di fronte coperto dalla pelle
di leone e con la elava da presso a sin. R. Simile al n. 51:
di sopra (T)A, tra le
16- 18.
Due protome
di cavalli
gambe
d'Ercole (p
Tav. C.
1. Coli.
n'
un N
di sotto.
11
n.
17 pone
al dritto le
due pro-
d.
tome
19.
accollate, al riverso le
medesime accoppiate.
dove ha a
R. Ercole
il
Protome
destra
di
cavallo frenato
ripetuta al riverso
un
Palladio.
:
carattere
minutissimo
(cf.
A$XO. Una
civetta posa
sul
20.
Protome
ma
crini
Carelli, tab.
CXVI, 276).
del collo variano rabbuffati e svolazzanti sul dritto, dimessi sul riverso.
21.
R.
Verghe decussate
leone.
22. (Minerv.
Testa di Pallade a
d.
petuto
si
al
Ve im A
i?.
Er-
come nel
n.
2 a
sin.
sin.
(TAR)ANTlNilN.
:
Testa di Pallade a
la
23. Testa di
bue posta
fronte
sin.
X
23
R.
Vaso a due
ha un globosono cinque.
nuca
R.
n.
vi
nella d. soffoca
5.
leone.
d.
2.5.
bue
Vaso
ambe
le braccia soffoca il
leone.
6.
Ercole
si
27.
prospetto con
ramo pomifero
ap-
ma
al dritto in
:
mezzo
ad un globoletto, un
fra tre globoletti.
astro, e
tm cagnolino
al riverso sta
ma
nel n. 29 sta
il
vaso fra
due globoletti
n.
un
due
astri.
Xel
legge
TAPANT
R. Conchiglia.
30
al dritto
ha un globoletto
un ramo,
al riverso
Gambaro
o locusta
fi^a
>i-
un K
un
ramoscello. R. Simile
donna posta di
R.
profilo e rappresentata
come
cinta
mensa
serpenti.
prima
{Oss. pag.
il sig.
Imhooff-Bl. (ilonn.
alla
32. Testa
gr. I, 3)
mensa
o
di
sedia v'
sotto T,
un
TAPA,
nei lati
T E,
e nell'esergo I.
i
mensa
fra
cui piedi
TA
I,
un
uccello che
in
mezzo a cinque
:
globoletti.
batte le ali
(cf.
2 81 gr. 0,98).
e
sta in
mezzo a
due
astri,
TA
R. Sedia
cinque globoletti.
Il
Minervini
(^Oss.
Tav. V, 4) ne pub-
alla Storia
deW arte
blica una simile, dove per alla testa del dritto volta a sin.
cristiana,
sto
gli
voL
I, t.
216. Il
sig.
nummo
Museo
di Berlino, e
un
solo glo-
nota che
il
Sambon ha preso
altri
quella
n Minervini
Minervini ed
per una
mensa.
12. Testa di
donna volta a
d.
R. Lanterna che
ha di sopra in
ma
non sono
segnali.
130
CALABRIA
T.
34. Nella coli. mia. Testa di donna coi capelli alla nuca raccolti sotto la cos detta opistosphendone. R.
ma
TAPA
:
R. Fantino volto a d.
dal
muro
il
pendono
lacci.
Simile
questa
la
un
delfino, .tra
V
Il,
una
gambe
del cavallo
^A
e un'astro:
nell'esargo
TAPA$
lOP
R.
quelle
e
dei
35. (Minerrini
Pallade cinta di
a d. ha davanti
un
delfino
TAPA,
il
nuca
gambe
un
tripode.
alla precedente anche pel
d.
globoletti.
leg-
geva TA.
pi.
1, 6,
e il
Poole nel
TAPA
due
e il delfino
d.
che
ha davanti a
e
:
R. Cavaliere che
sin.
Catal. p. 227,
Il
228
n.
galoppa a
aste,
imbracciando un clipeo
con la
armata di
Minervini che
l'aveva prima
ad
Eraclea
(1.
cit.
d.
un
ful-
p.
120)
la concesse poi a
mine, sotto
APOA
due Dioscori che caval-
TA. Nondi-
53. Testa di donna fra due delfini volta a d.; sotto al collo vi
si
meno, ove
l'epigrafe
manca
gli pare
che
il
si
TAPA
R. I
ad Eraclea.
Ma
egli
non considera
cano a
l'esergo
globetti, che
^A
NIKOAA
36. Testa di donna simile alla precedente. R. Cinque globoletti. 37. 38.
Due mezze
R.
R. I due
in
globoletti.
letti si
Lo
n.
39
quattro globo-
l'uno pone
una corona
cambiano in quattro
39. Conchiglia. R.
(Eiorelli
una corona:
in
alto
v'
il
loro
nome
Mon. ined.
14).
AlOSKOPOl
55. Testa di Ercole giovane coperta dalla spoglia di leone volta
40.
Due mezze
fra
a d.
non
41.
19).
R. Conchiglia (Carelli,
tav.
stro e
li
fra
globoletti.
CXVIII
guida a destra:
sopra
TAPANTINilN,
fra
le
gambe
n. 393).
un fulmine
d.
42.
n. 394). R.
43.
Due mezze
lune
opposte e due
globoletti.
Conchiglia.
con
EPPO,
di sotto ai piedi
(TA)PANTIIMilN
con capelli legati sul vertice cinta
e filza di perle al collo
:
La
806 aggiunge
un H
a sin. e legge
insieme
W: ma
cotesto
il
omesso
mio disegno R.
dinanzi
un
delfino e
AIAT,
d.
alla
nuca iA
Due mezze
volta a
Faretra fra
perle
due globoletti
collo:
il
legge:
TAPANTlNilN
il
R.
Taranto
s.
Mia
collezione.
in contrario ed
un globo-
cavalca
tridente nella
un
letto al dritto e al riverso del peso di gr. 0,20 (Car. ib. 487).
TAPA^,
di sotto hK
me
a calco in varie
Nettuno coronata
ali
R.
Taranto
tri-
nuca N<
R.
d.
dente nella
sin.
in alto
mine volta a
si
legge
TAPANTlNflN,
vi
una
stella.
al ful-
60. Testa di
Pallade
come
al
n. 59,
davanti
TAPANTINilN
spalle
mine NIKAP
49. Testa di donna ornata di sfondone, di orecchini, e di collane con legger velo
gittatole
i in
TA
nuca N< R.
a
d.,
sopra.
R.
volta a d. ed
ha
un E
Nettuno velato a
il
ad
ali
spiegate
volta
intorno
mezzo del
vanti
il
pallio,
sedente con in
mano
tridente ha dalui
le
TAPANTINAN,
62. Testa laureata di
a d.
a d.
S,
di sotto al fulmine
lA
delfino e
mani:
a
Apollo
sin.
davanti
il
un
^A,
volto a sin.
ed ha davanti l'epigrafe
TAPANTINUN
un
h
TAPA
R. Ercole che
combatte
leone a colpi di
e fuori
Taranto
al n.
58 volta a
d.;
alla
nuca K
T.
C[
LUCANIA AUSTEALIS
131
15. Coli.
Imhoof-Blumer. Fulmine
due mezze lune
fra
e
TA.
avvolta
la lana,
un cerchio
R. Clava fra
due
sin.;
in basso
un
delfino, a d.
TARA?.
64. Testa di Ercole giovane coperta dalla spoglia di leone a d. R. Taranto con tridente nella sin. e orciuolo nella d. cavalca
il
HEEACLEA
Nella
ol.
TAPA^.
n.
LXXXIV,
4. (u. e.
316)
i
il
come
al
60 volta a
d.,
davanti N(.
ad
ali
APOA.
d.
ol.
LXXXVI
321) fu fondata
in
ceroMo volta a
davanti KA.
7?.
e intorno
TAPAN.
per emporio
TAP
AP
il
di sotto.
Plinio pot
di sopra
perci
credere
una volta
scrive, che
ma l'epigrafe
la
chiamata
Siri
Siri,
Not gi
quelli di
Millingen
somiglianza
di
nome chiamandosi
N.
Ili,
Eraclea,
ma
oro
del re Alessandro di
7).
anche di
(Plin.
H.
11):
Heracha aliquando
S^votsqov
Epiro {SuppL
aux
Siris vocitata.
(Strabo,
VI,
xccl
264): ^HqxXeiav
rovroj.iK xal
xhjBTp'ai f.ista^aXovGciv
storici
rv ttiov. Gli
Siri
Tav. ci.
1.
inEraclea predominasse,
d. R. Vittoria volta
ma
monete
domin
d.
por-
TAPANTINAN.
un grano
d.
:
col
il
tipo di Ercole, vi fu
culto di Pallade
;
im-
ivi
TAPANTINilN.
sicch
TAPANT.
un
trofeo
di
drammi
armi
il
vi tiene
che
incorona
:
dramme
vi si vede la civetta
clipeo
sin.
TAPANTINillM.
d. e
che
pili
nome
5.
cornu-
modi
scritto: vi si legge
:
l-HPAKAEnN, FHPAKAElilN
TAPAN.
R. Conchiglia.
d. R.
1-HPAKAHIilN
il
che
si
6.
Ercole
soffoca
il
leone: a d. la clava e
TAPAN.
e della ectasi in
7.
laddove raccoglie
pag.
192).
stende
nico
:
la
destra
dial.
dor.
Nella
epoca
primitiva,
dal
321
sin.
TAPANTINilN,
al 351, Eraclea
emise
soli oboli
n.
6,
ma
sul-
il
distinguono per
valore di spidi che
e negli
H ha
sin.
TAPANi
per
si
legge
HE
non
iniziale
di
HEPAKAEIA:
TiNAN.
9.
v'
vi sono per
ben espressi
dramme,
di bronzo
annodavano
8,
la
Le monete
hanno
inoltre alcuni
:
come
al n.
ma
TARANTI,
10. (Avellino, Bull arch. nap. 1, Vili, 11). I tipi sono simili
vi si
rappresen-
a quelli del n.
e disotto
9,
ma
al riverso
si
manca
l'epigrafe
TARANTI,
ad Ercole
CU,
due prime
7.
nudo
(ib. 11).
Credette
il
Mil-
e da piedi
TA
a sin.
diitto,
un bucranio.
mezzo a due
114,113)
e ricord
la favola
ma
13.
in
astri.
cretese e gli amori di Glauco con Scilla, e la magica tra11, 12). Polpo. R. Conchiglia.
R.
numism.
ma
io sostengo,
che
Nel Museo
di
Pro toma
di
sesso fe-
Museo
TA.
minile,
ma
R. Conchiglia.
132
LUCANIA AUSTKALIS
T. CI
elmo
mostro
il
Scilla.
:
leone
a d.
hHPAKAHIilN.
24. Testa di Pallade con elmo attico ornato di
le citt
un ippocampo.
soffoca
il
R.
Lucani
Ercole ginocchione
sopra a
sin.
colla
clava
nella
d.
leone:
delle assemblee:
trasfer
il
ma
Alessandro
il
ornato del
in-
liber, ed essa
torno hHPAKAHlilN.
26. Testa di Pallade simile a quella del n. 25. R. Ercole stante
di prospetto appoggiato alla clava con
del didramma.
e
Alla
dramma che ha
civetta si
cornucopia e leonsin.
per tipo la
testa
di Pallade
al
riverso la
campo a
e la
leggenda
assegnano gr. 3,72; 3,11. Le monetine ambedue con l'epigrafe HE, pesati dal Carelli (Descriptio nn. 37, 83) di gr.
27.
hHPAKAEinN
a destra.
simile a quella del n. 23. E. Ercole stante
e di arco
La dea Pallade
armato di clava
0,72
prima emissione
possono
recente
il
come
nella
moneta del
n.
25
piti si
brevissimo
spazio
di
tempo
adott
Calai, p.
230
n. 44).
Acino di
sistema del didramma, della dramma, dell'obolo e dell'emiobolo (Poole, A Calai. 230, 44). Della
dramma abbiamo
gr.
notizia
3,11
{Hist.
de la
del
29. Parigi, nel G-ab. delle medaglie. Testa di Pallade con elmo
corinzio ornato di
monn.
I,
p.
298). Il
il
Sambon ne
peso.
tra
i
cita
uno
soltanto,
un
grifo.
d.
appoggia la
le
sin.
mento in
monete
della
Magna
atto
di
pensare:
davanti OlA, a
sin.
HHPAKAHlilN. Pesa
nomi
degli artisti,
ma
in-
gr. 2, 14.
ne sono
le
regole.
Il sig.
Alfredo
Von
Sallet (Die
galea
attica
trifala
ornata di bella
Kunsllerinschriften
auf Griechischen
il/wnseji, Berlin,
il
1871)
scritto
messa quasi
il
di prospetto. R. Ercole
armato di clava
APIST03EN0?,
primo
soffoca
leone
a sin. FHP.
volta
35),
Testa di Pallade
d.
con
elmo
at-
medesimo
(ib. n.
al dritto
un
il
grifo.
R. Ercole
sopra
ginocchione armato di
fra le
l'elmo di Pallade
34).
questi
nomi parmi
due
possa
sotto
i
clava strozza
leone,
HPAKAElilN,
gambe
aggiungere
il
APISTOAAAAOC
scolpito in
38,, 39).
nummi
una spiga
di grano.
Sembra che
ma-
elmo
mostro Scilla
gistrati
volto a
soffoca
d.
il
d.
davanti
:
A0ANA.
gambe
Ercole
deposta la clava
campo
leone
fra le
di lui vi sta
una
civetta, a
non in monogrammo, n in
ma
pii
hHPAKAHinN.
di Firenze.
distesamente
si
inscrivono,
APl^TOFE
I, 4),
(ib.
40);
AFASlnome
di
33.
Mus.
R.
n. 30.
AAMI
un
volto
pare piuttosto
32 l'epigrafe
;
hHPAKAEilN.
n. 2).
eroe;
si
A0ANA,
legge,
invece
nome
LIV
Testa di
come AAAAATHP
;
come sogliono
ed
altri
nomi
degli dei.
NOi
e a d.
dietro
alla
nuca A.
R. Ercole
di
APIS:T03E
Leone che va a
d.
sopra 3H.
HPAKAElilN.
dove
Il
17, 18. Coli. mia. Testa di Ercole giovane con la spoglia di leone.
lezione
nel dritto
il
leggeva AFASIAAMI.
(Consid.
R. Leone che va a
d.
sopra
HE ovvero EH come
\m
nel n. 18.
pag. Ili), e ne d
disegno
grifo.
d.,
R. Er-
Museo Bri-
sopra HE.
il
ma l'editore
ha
letto
AfASlAAM.
giovanili a
aggruppato soffoca
La
quella di
35.
QaQQayQag
pi.
dei Metapontini.
21.
Da un
calco.
(Imhoof-Bl. Choix,
di
E.
Vili
n. 2,
54; Mon.
gr. p. 2, 5).
il
Testa
Pallade a
d.
mento
un
?.
mPAK.
22. Testa di Ercole giovane volta ad. R.
Ercole soffoca
si
fra i
d.
piedi
legge EY(t)P, a
1.
Hni3A>IAqH.
I sigg. L.
Sambon
sopra 3H.
(Imhoof-B.
cit.)
T. GII
LUCANIA AUSTKALIS
133
letto
EYctA
e il Sallet
tiene
che
nome
dal
Sambon [Monn. de
1870
p.
287,9)
1871 pag.
53).
non mi sono
finora occorsi.
La
in
e a sin. vi si legge
4.
APlf
due
linee.
Ercole strozza
a destra
il
Coli.
e l'arco:
si
legge HPAKAElilN.
.sollevata dal
modo che
come
ci
le fa
quasi
da nimbo.
le foglie al-
37. Nella coli. mia. Testa di Pallade con elmo corinzio ornato
di
dimostrano
a
un
nuca UH.
R. Ercole presso
sin.,
guarda a
d.
R.
Ercole volto
sin. assiso
sulla
il
un
ha
po
Nel campo
a d.
un fulmine.
editori;
APISTO-
a
il
s.
Eochette,
il
Luynes,
AAMOS, ma
Millingen,
Miuervini,
il
leva
mostro
da nimbo.
Il
Poole
(A
Calai.
al lato
sinistro
HPA
in
mon.
R. Ercole
il
15) le d
una corona
di olivo,
ma
l'Avellino che
la
stante
presso
un' ara
sin.
accesa
cornucopia nella
la clava;
e il pocolo
ve-
da
sin.
Il
API^TOAAMO?,
due
linee,
da destra
Hi5.HA>IAim.
Eimane
come stima
il
quindi sodisfatto
il
dubbio
del
lauro
loo a cui
ruppe
il
arti, della
II
5.
guerra
11, 4)
gli io
parve fossero
fra
l'ara
e il
il trifale
e sulla
espressi cinque E in
dove
di
mostro
ramo
di olivo volta
nome
Aristodamo.
corinzio
in
alto
7.
6.
di prospetto;
coperta di elmo
alla
R.
Spiga di grano
adorno di un grifo
crestato:
nuca
KAE
(l-H)PAKAEinN.
avendo da presso
d.,
il
API^ToHE.
leonina
sin.
presso
un bucranio
hHPAKAElilN.
scudo
il
groma agrimensorio,
(fl.
M. Borb. IV,
XXX,
R.
2),
che un simbolo
Ercoli
quale deve
e
indicare una
face.
Due
con clava
sin.,
pelle
di
Tat. cn.
1.
nell'esergo
Mia
coli.
corinzio ornato
del
mPAKAElilN. Quivi
sti
stesso
mostro Scilla
alla
nuca
K.
Ne
5
,
parla di poi
6
e pelle
nella Epistola de
numo Rubastinorum
figura
gr.
p.
opinando
lo
AOA,
a d.
hHPAKAHlilN.
si
che
si
la
duplice
dinota
il
doppio
valore,
che
legge
7,80 paragonato al
gr.
bronzo n. 9
HPA
v'
in
mon.
al riverso a sin.
di Ercole,
il
che
sig.
si
corona,
dove l'Ercole
il
xino e
il
pesa
3,66.
Questo
ancora
un cornucopia,
gr.
sopra APNiAS:, e
avverte
11) letto
Imhoof-Bl.
parer mio.
Ne
(Monn.
p. 2, 10)
che
fu
dal
Sestini {Mus.
68) che
il
nummo
della Descriptio
Fontana, III
e
tav. I,
erroneamente
p.
(1)A-PY0AC
n.
53 con un
solo Ercole
:
dalKochette
p.
{Lettre
au due de Luynes
41
et
M.
conii.
Schom,
88), EVcfAC,
il
come
ma
di
il
nome che
come
si-
met
dell'altro
col
hHPAKAElilN.
R.
il
Ercole
fronte
doppio Ercole
quale pesa
gr.
7,80. Il parere
del
Ca-
nella
moneta precedente,
una
ma
pocolo a d. e dalla
due Ercoli
fossero
due
simulacri,
si
nistra
3.
perch
9,
il
discer-
due precedenti,
ma
l'elmo
nesse.
10.'
Egli
colla
la
mano
sinistra,
sin.
mentre
pocolo nella
d.,
intorno HHPAKAElilN.
Il n.
10 nella
attico
destra da se
d..
medesimo
di sotto
si
il
corona: a
piede e
HPAKAEIIIN:
I e
mia con
tipi simili,
ove Pallade
ha un elmo
NEilN:
fra
la clava 0.
3,
li),
nomi
AEilN
AKilN
di pelta.
134
LUCANIA AUSTEALIS
T.
cn
11. Testa di
corinzia volta
e
a d.
R.
Nel
n.
si
tratta di
prima fondazione
16 tritone
clipeo
di tridente: di dietro
ma
i
di rimpianto
e cos
Nel
n.
11 veste
corazza,
copre
legge
hHPAKAElilN.
11
Millingen
il
stima
che
sia
suo
Vedi
proleg. p. 131.
un tempo
fj
ma
1.
nel riverso
il
mostro
in che
Metaponto denominossi
Siri
MstanvTiov
nqTe-
marino
cit.)
coperto di
elmo
di
PaUade posta
con pallio
Strabene
si
un luogo
Ma
intorno IHPAKAElilN.
due
le citt, l'una
14. Carelli,
Siritide (v.
Cramer ad
R. Clava, faretra ed
hHPAKAElilN.
LXIX
terri-
accolse Pitagora
(lustin.
XX,
i
4):
ma
dopo fu distrutta
il
fulmine
e
e in alto
dubbio
clie
la
civetta
quali ne lasciarono
ol.
cavallo alludano a
coli.
Nettuno e Minerva.
di
abbandono:
minacciando
onde nella
dire
LXXII,
,
Temistocle
.
16. Nella
mescere
per
ad un
poteva
ad
Euribiade
che
andrebbe
e striata.
R. Spillone con
diadema
mitella e con cilindro desinente alle due estremit in altrettanti cappi, per adattarla ai capelli.
ab antico, perch
1'
Per
questo cilindro si
rj/^ieg
xof-usv/jisd-a sg
paragoni la mitella e
il
cilindro
ne-
i^i.isTSQr]
r ati ix TiaXaiov
sn
Del
LIV
fig. 1).
xm
rjixonv
IHPA.
R.
Fulmine
Sibariti la rimpiantarono
chiamando
gli
Achei circa
16, Antiopii
due
stelle.
l'olimpiade
LXXXH,
1.
laureata volta a d.
R. Faretra, clava ed
ch.
ap.,
Strabon.
VI, 264). Di
questa
recente
arco
di sopra
un avanzo
di leggenda UH. In
si
un
esemj)lare
legge IHP.
un
figlio di
nome
questi
Beote.
fatti,
19. Coli. mia. Testa di Ercole coperta dalla pelle di leone an-
peroc-
nodata
al collo.
R. Arco, clava e
faretra
con
l'epigrafe
le
monete incuse,
si
la
cui
fabricazione precede
stile
IHP
di sopra dell'arco.
LXIX, non
hanno monete di
arcaico,
ma
della
METAPONTUM
Le
origini
di
novello
rimpianto, e a quella d
Metaponto sono
incerte. Dioevasi
fondata
ol.
LXXXVI. Qua!
il
fosse
l'alfabeto
prima epoca
fan chiaro le
due
Delfo. Allega-
{Not. degli
il
vasi per
i
novella prova la
pompa
comune
il s.
cui
v.)
nome
primitivo
La
Ma
altri fra
ma
questa
Metabo
il
quale le diede
il
il
uomo
di
tenuta per
colonia
tarentina.
la
Metaponzio
che
si
e costoro
additavano
Dionigi possiamo
nelle
assegnare
ci rivela
moneta
venuta
vedeva nella
citt.
una confederazione
Meta-
la sua fondazione
aDaulio tiranno
cit.).
Altri l'attribuiva ad
lustin.
Epeo
di
Meta-
XX,
2,
1). I
il
Bradano
Tarentini fabbricata
che
li
imagine
moneta.
Ma
(Diod.
XIV,
100). Intanto
LXXXIV
eglino fanno
pompa anche
di
Tarragora
e di
Agesidamida, che
conduttori di
LXXXVI
il
(u. e.
309-317)
si
mostrarono
ai confini dell'agro
altri
monete
Fu
allora che
Metapontini
avranno stretto
T.
CU
LUCANIA AUSTEALIS
135
coniata la
moneta
colla leggenda
AOYKA;
in
Dionigi
a. u.
il
di
Timoleonte
(01.
CIX, 2
l'avranno anche
fatta
con Turio, di
monete
(t.
due
citt e l'epigrafe
AYK
mon.
CXXIV,
S'
1-3).
Ma
il
culto prin-
di Apollo di ohe si
hanno
ma
di
certo
ai
Pirro.
Koniani
s'
impadronirono di questa
La
sempre
il
dal 482.
ma
spighe e vi
legge talvolta
nome
di
AAMATHP
di dorico
si
la cui dominazione
deve
essersi
introdotto
l'uso dell'ars
alcune monete
vede
coll'arco
moneta fusa
di sistema semissale
sata e
un ramo
di lauro
nella
destra accanto ad
un
ara.
LXVI
da Pirro mostrati in
;
prima
un tempio
per
era
volta nel
473
(Plin. N. H. Vili)
al
di
modo che
per questo
posta
una
della
piazze
framezzo
ai
lauri,
quando
lo spettro di Aristeo
mativamente
ponto.
fissar l'epoca.
Qui ebbe
fine la zecca di
Meta-
fosse drizzata
una accanto,
Que-
Or
quanta
utilit
siano
le
sue
monete s'intende
sta
si
moneta
CIV,
3),
volto.
Posero
si
imagini,
i
ma
vi si
un lauro
di bronzo,
che vi
nomi
proprii di esse, e
artisti
conferma
nome
v.
il
di
Pyth.
IX
110-116),
come
fra gli
:
primo
perch {ad
Georg. 1, 14)
nome
Metapontum,
e si suol
Apud Arcades pr
liler
love colitur,
METABO
ne conserva
t]v
al
tempo
quantunque scemato
di molto, a
barbari cambiarono
il
il
Msrnovcov
in
Mta^oc,
ma
il
pare
il
contrario e
vo^witfi
dsv. Pal-
Meva-
mancano
ma
1.
Metaponche vi fu
cit.).
comuni nelle
citt
Ache:
ma
una epigrafe
tion.
certo
un greco uomo
nome Metaponto
ci
(Strabo,
Non
FANAX
(Not.
1882
119, 120).
in riguardo alla riparal pari di
su quella moneta
rappresenta la testa
si
avverte
campi e per
le
si
d per simbolo
che in
tal
caso
il
leggersi accanto
si
Cerere
Il dio
(tav.
CV,
14, 15)
il
groma agrimen^orio
(tav.
CVI,
I).
alla testa
legge
il
nome
Ammone
della zecca
poi in altra
moneta
(Carelli
.tav.
CL
n. 40) la
monete
l'
testa di donna.
Il
dai Metapontini
e tent
mandata
imagine di Endimione,
di Elide (Paus. VI, 19, 8), piuttosto perch pastore che per
il
corso
della luna.
dall'altro,
Metaponto ebbe
per pi discosto,
da un lato
il
il
fiume Casuento
Ma
tal derivazione.
Perocch se
Bradano.
Il
vi si
effigiato
questo
monete non
da uomo con
l'Aoheloo,
le
umana
essi invece
il
figurano
il
sia il Casuento.
La monetazione
di
Metaponto
rende anche
e inoltre
Metapontini ne
come
degli
si
detto,
ma
anche perch
dei
conii.
ci
conservano
nomi
dei
artisti
incisori
Sono
nomi
degli
Poi da Metapo
e
Metapa non
si
si
deriv che
Msia-
nco:
Msranusvc, u
Giove
MercijTovTtvog II
EAEYOEPIO?
dedurre
che
hOMONOIA,
YflEIA, sono
artisti
136
LUCANIA AUSTRALIS
T.
CU
di
Ce-
di
grano in rilievo. R.
Spiga
di
grano
prospetto
si
Cavedoni opin
il
29
Coli.
SilTEIPA
di Caldi
limaco
ma
il
parallelo
un
una patera
R.
nella
legge
N0A03A
pi. 1
n.
AvPEAOIO.
Spiga di
gambi
delle se
la
si
legge FOSIA.
grano, a
il
d.
AT3W\, a
sin. locusta.
dubbio
vero
si
Suppl.
aux
consid.
vogliano in tal
modo
i
indicare
p. 1 n. 2 p.
die' inciso,
prese
pi sacrosanti e venerabili
per
delfino
la
di
H0AO3A
pi.
lesse
H0A<3>A
come aveva
letto
Luynes (Metap.
I n, 13).
Non
il
verso
che
si
compone
della unit,
additatoci da Pr.
Lenormant come
p.
composto di
1866
Il
96,
97),
trova
{Oss.
il
un
ostacolo
cita
il
distatere o
tetradrammo
nuovo
la
non previsto.
Minervini
Fiorelli,
p.
123)
lo statere,
che pu considerarsi
ove
fiume
rappre-
come un didramma,
tre
umano
8),
(Man. ined.
del
Carelli
grammi
frazioni,
quali
10
n.
p.
ricorda
il
quella
simile
statere e quei di
gr.
CLYIII
149).
Ma u
l'
mai una
126) opin che l'O sia iniziale di
tal
moneta. Essa
stata
il
cos
pubblicata
dal
Minervini
{Oss. p.
Magnan,
perci
vi
da
lui
ha presa
il
riconobbe
Minotauro,
non
altri
cita,
che
il
Ma
d
il il
n.
21
le
predetto Magnan.
30, 31. Il n. 80 da
non
di
nome
le si
un
debba.
p.
Ben per
443)
il
figlio
Cat.
il
Borghesi (1881
aulopide volta a
d.,
sopra
AEYKIPPOS:,
alla
nuca un cagno-
39
n.
la dice
un
obolo, e cita
padre
(tav.
XIX
n. 8) nelle
seconde Recherches.
Ma
8
poi
in altro Catalogo
META
vi
a sin., uccello
d.,
una
delle foglie
coli,
stampato in
Eoma
(1883
pag.
n.
della spiga a
sotto AMI.
Nel
n. 31
ohe nella
mia,
si
O, mentre
Sambon padre
omesso
il
gliene
d ben
due: Tle
i
de
MET
a sin. e a d.
im fulmine.
Il
due
OO
il
ma
al
nome che
ei
HPAKAEIAOY
pu
META
al riverso.
/^ETAHONTS
Spiga incusa.
lesse
fra le
META
due
quell'esemplare sul quale l'Avellino POnS e stim che fosse moneta [di alleanza
Metaponto
Gli stessi
e Posidonia.
tipii,
s.
R.
Una
META. Al
lato sinistro
v' un'altra
parte
clava
citt
ma ma
l'epigrafe
META
Il Carelli
ha stampato
parallele
n.
115 un didramma
11
una locusta in
rilievo
e al riverso lo stesso
due
spighe uguali
72)
al riverso.
Eiccio
insetto
egualmente in
rilievo,
a solo contorno.
{Reper, p.
numeri precedenti,
forma
ma
modulo
laureata
10,
TETAP
con
l'
I^ di singolare
arcaica.
sinistro.
di
ad.
riverso due
23. I tipi medesimi, con l'epigrafe /^ETA, sul lato 24. Coli. mia. Coi tipi
Dioscoro a cavallo e
META.
A me
non
avvenuto di trovisitati.
medesimi
vi
al dritto
d.
una testa
me
montone
in rilievo a sin. e
ATS'A a
Mann.
gr. p.
5,
21,
pi.
CXLVII
R.
A,
2).
Testa giovanile
alla gota:
vi
si
due cerchi
suo
nome
legge
Carelli, tab.
CXLVII, 23,24,
gr.
Descriptio
n.
27,28).
OAPPArOPAS,
ONA.
Il sig.
META:
nel basso
si
ONA
74 (Samb.).
Il
di-
ma
vedi appresso.
R. Testa di
gr. 1,10
che per
l'altro
sono contemporanee
si
1'
uno e
nome
nome mal
gr.
1,20.
OAPPA? APE^?
T.
CHI
LUCANIA AUSTKALIS
137
34.
Coli.
Odelli.
d.
davanti
presume che
il
nome APISiTH
sia
intero,
mentre pu assai
EAEYOEPKOS).
ranocchia a
d.
Spiga di grano a
altro
sin.
sulla foglia
si
una
bene compirsi
11. Testa di
API4THTOS.
con opistosphendone
d.
META. In
esemplare
ha
la testa di
al riverso
;
donna
fregiato
di
gemme
vi
si
d., alla
nuca un fulmine,
di laui'O, e
Dinanzi al
volto
in
alto
un ramo
KAA
KA
a sin.
pomo
granato,
METAPOIM.
METAP0NT10(N.)
quale
(Cf. Poole,
CotoL 256,141).
cinta
di
legge a
il
Pio-
che
un diadema
sul
sono
le
foglie
di
olivo ed
le-
cervice: sul
di
taglio
:
riferirsi
Spiga
grano
sin
META,
destra
con Pirro
CLIII, 94).
35. Parigi. Gah.
Alessandro di Neoptolemo
Carell.
una pera.
13. Nella coli. mia. Testa di
delle medaglie.
Testa di Cerere
lucertola e
coronata di
forma
al
di calatisco,
spighe
volta
sin.
davanti una
sin.
AAMATHP
a d.
coUo volta a
R. Spiga di
la foglia
graner
e a
sulla foglia
un
granchio, di sotto
che ha figurata
lettere
in
ma non cos intesi nel disegno, e monile sin. A destra vi si legge il nome dell'artista l'iniziale A assai grande e il rimanente delle
R. Spiga di grano e
APXIP
destra granchio,
APXin
META.
minuto Pl?To(HENOS).
META
14.
a d.
mia.
Nella
coli.
Testa
il
taglio
Tav. CHI.
1.
R. di Vienna.
d.
Spiga e a
d.
META.
{Catal. 247, 74). Terzo conio dell'artisi
Museo
corona
di
15.
spighe volta a
medesimo,
del
il
cui
nome AP12:T03E(N0S)
fronte
della
legge sul
un
2.
uccello: a sin.
METAPON.
di
taglio
collo.
Sulla
rimane un
davanti
AEYKIPPO$.
Due
META.
n.
R. Spiga e a d.
META.
donna diademata volta a
di artista.
si
3.
Nella
coli.
Luynes
se ne conserva
d. dietro
KIMilN nome
di
R. Spiga e a d. di
Due
META,
sulle foglie a
sin.
(M)ETA.
Un
artista
nome Eifiav
ha su
alcune
una formica
4.
d.
una locusta.
monete nobilissime
n.
175
Coli. mia.
e coronati di spighe.
Spiga di grano: a
sin.
META,
spighe a
d.
R. Spiga: a
sin.
AoA.
META,
R.
a d. astro.
Nella
coli,
mia
spighe volta
insetto
di spighe
AAMATHP.
in
sin.
R. Spiga a sin.
META
a d.
il
Mantis,
vol-
Spiga: a d.
6.
META
i?.
e in basso
KAA.
di
Testa di Cerere
di prospetto coronata
di spighe volta
sin. pis-
SlilTHPiA.
7.
Spiga, e a
s.
META.
alla precedente,
n.
asin. davanti
HA.
R.
Spiga, a d.
META
ed YA, a
Da mia
grafe
ma
6.
l'epi-
side,
frilillum da giuoco.
;
sembra essere
hOSIlA. R. Simile al
e di
davanti
8.
assai bello
groma agrimensorio
AAM(ATHP).
R. Spiga e a d.
MET.
AM.
R.
Spiga
di grano,
a sin.
META
a d. testa
21. Nella coli. mia. Testa di Cerere coronata di spighe coi capelli sciolti e fluttuanti alla cervice
;
di bue.
9.
a d. AaI. R. Spiga,
Museo Britannico
capelli cinti
e
{Catal. p. 244,591).
sottile,
Testa di donna
coi
sin.
META,
MS.
da ima tenia
collo,
monile al
volta
s.
legge
davanti
R. Spiga, a
META,
d.
hOMONOlA.
10.
forse aquila.
{Catal. p. 245,62). Testa di
Museo Britannico
donna volta
da stretta tenia
diadema
sorio. R.
ha
il
groma agrimen-
cervice
di
sia
sotto
e
il
Spiga e a
d.
META
grano
META
a d. Il sig.
Von
vendo erroneamente
24. Nella
coli.
PIONT
R.
in vece di
PONTI.
nome
di dea,
tale essendo
mia.
29, 1;
se
nome
una
donna,
come
all'orecchio a
sin.
METAPONTINHN,
stretto
il
A me
donna cinta da
diadema
138
LUCANIA AUSTEALIS
T.
CIV
12.
Ercole
stante
META.
i
alto
un gruppo
sin.
posto
un
teschio di montone.
R.
Spiga e
META.
a guisa di xQ^vlog.
la
R.
Spiga, sulla
d.
che a
Dioniso
figlio
di
Ammone
cima
di
un
frutice,
METAPON.
volta a d.
R. Spiga e
META.
singolare
effigie
Duchalais che
di
27. Nella coli. mia. Testa di donna coi capelli raccolti nell'opi-
prende questa
testa
imberbe per
Arne ninfa
stospliendone volta a d.
R. Spiga, a sin.
METAPON,
a d.
num.
una
foglia di quercia.
1852
p.
340,
341).
n.
mia. Testa
di
donna
cinta di largo
diadema
R. Spiga, a sin.
(M)ETAPO,
a d. foglia di vite.
negl'intervalli
/ETAP.
R.
Spiga e
META. Nella
coli.
Sandal
tangelo bassi
un esemplare
di cotesto
n.
nummo
edito
Minervini (Oss.
num.
t.
VII
Tav. CIV.
1.
HATB
'^.
Maseo Britannico
lauro volta
a
250, 92).
Testa coronata di
Un
nel
Museo
d.
Sul taglio
POA
Luynes,
POAV;
dietro
n. 423).
Testa di Er-
un
i..
R.
Spiga di grano
META
a d. e a sin. una
a sin. /^ETA.
16. Simile testa di Ercole del n. 15.
foglia
R.
Coli.
Spiga
META.
Sulla
da foglie dilauro
sinistra.
un
insetto.
R. Spiga e
META
con l'arco
i
nella sin. e
la destra
Coli.
Santangelo. Testa
giovanile
volta
guarda a
d.
pie-
legge
MOA,
forse
UOhOitOi.,
[Oss.
artefice. Il
Minervini vi
fargli corona.
Spiga e a
d.
/y^ETA.
R.
ha
letto invece
KAA
num.
VII
n. 13).
Spiga, a
un
META,
ali aperte.
Una moneta
nella tav.
il
pei tipi
similissima
n.
questa
alla
Il
Minervini (Oss.
gi
p. 124),
incisa da
me
CXXIII
non
corona di foglie,
META
porta
nome
dei Lucani,
AOYKA. Ma
essa
pu
ma una
al capo.
5.
due trecce
Coli.
d.
un ramo
a
d.;
di
olivo volta a
il
d.;
dietro
..
R.
R. Spiga.
tal.
Un
Spiga a
sin.
META
R.
sulla foglia
groma agrimensorio.
Poole
20. Spiga e papavero che porta la capsula sullo stelo priva dalle
^PAY. Sul
riverso a d. si legge
META. Que-
sue foglie.
nel basso M.
Tripode
e a sin.
spiga
pu decidere,
calco.
neanche se veramente
in atto di
mezzo META.
di
il
6.
Da un
Apollo sedente
sonare la cetra ha
spighe.
R.
Due
tipo,
siHghe e
di dietro l'epigrafe
APOAAHN,
assai
logora, dinanzi un
a d. locusta.
a sin.
META.
Il u.
23 ripete
medesimo
ma
se ne
alhero di lauro.
7.
R. Spiga, a sin.
META,
corna arietine
volta a d.
R.
Spiga fra
Spiga e
AT3M
ma
s.
xm vaso
ha in mano
foglia.
8.
Apollo come
descritto al n. 7
oltre all'arco
25. Testa
e
giovanile
con corna
arietine
volta
a d.
R.
Spiga
META.
META.
ma
volto a
sin. R.
Lo
27.
stesso tipo
META,
sulla foglia
una
locusta.
il
Lo
leone avendo
11, 2 pagi 6),
A0A,
sin.
META.
10. Testa di Ercole giovane coperta della spoglia del leone volta
la sola citt,
d.
META.
dio
Ammone.
11. Ercole stante nudo con la clava che appoggia all'omero destro.
28. Nella coli. mia. Testa di Pallade con aulopide senza cresta.
R. Spiga, a sin.
R. Spiga e
META
(Magnan,
Misceli,
t.
META,
a d. cornucopia.
T.
CV
LUCANIA AUSTEALIS
139
medesimi:
;
ma
al dritto
il
aggiunta la epigrafe
/?.
Spiga
METAPONTI
Suppt.
30.
pi.
al
riverso v' a d.
cornucopia (Milliugen,
a e sin.
META,
a d.
TEIM,
forse
TsifioxqetTjc,
perch
TIMilN qui
d.
Mia
coli.
R.
un
aratro, a siu.
META.
sollevati intorno
al
capo
a svolazzo.
R.
Museo
ME
14,
Spiga a
sin.
locusta e
META.
di aulopide
dentro un quadrato.
32. Coli.
e coperta
crestata a d.
al
R.
Sambon
VI
n.
groma
barbata del bue androprosopo, davanti O. R. Spiga e d. simbolo incerto a d. (Minerv.) e ME. Il Millingen {Suppl. pi. 6
u. 2)
META.
elmo corinzio
di lancia a d.
e R.
di clipeo
nell'atto
Ma
L.
Sam-
un colpo
Civetta su di una
138
e
n.
META.
veste
In altro esem-
pur volta a
d.
ma
la tunica corta
un giobetto che
nel centro
sopra la talare.
18. Coli.
il
proprio giobetto.
R.
Spiga
mia.
Pallade
ornata
di
elmo
corinzio,
e di
clipeo
di
AT3M.
34. Coli. mia. Testa di
in atto di fulminare a d.
R. Civetta
su
di
una spiga
montone
in rilievo. R.
Spiga
META.
grano volta a
sin.,
dietro
META.
elmo
frigio volta a d.; di sotto
Oo
Spiga e a
d.
ME.
Tav. CV.
1.
Due
n.
spighe
Nei Musei
Milano
e di Venezia.
un
grifo a d.
di sotto e
:
META. Nell'esemplare
20
v'
un
forcipe.
R.
un groma agrimensorio
in altro esemplare del n.
sulla foglia a
d. ivi
META.
a d.
AT3M
20
si
vede a
OBOAO^.
spoglia
del leone appoggia la sinistra
sin.
un
3.
Ercole coperto
alla clava e
dalla
22.
Museo
sin.
Brit.
ha
il
vede
Spiga e
4.
META.
e cinti
R. Spiga,
META,
a
R.
d.
fulmine.
da im
sin.
ME:
diadema volta a
d. R.
Spiga fra
le
due lettere
E a
META.
un erma
5.
itifallico.
a sin..
EY
in mon., a d.
META.
R.
Due
EY
un O.
R. Spiga, a sin.
o
OBO^OS,
segno che
il
n.
25 una sola
META
sta a sin.
n.
Un
la caratterizzi per
un Mercurio, come
poi vale
il
la dichiara
Cave-
Carelli (tav.
CLVIII
165)
il
porta
pur conque-
META
un
tripode, a sin.
nome TlMilN.
R.
A me
pare, che
Spiga
sembra
mentre porta
Metaponto.
volta a
di
6.
Museo
d. R.
uomo barbato
R.
Spiga e a
sin.
META.
Spiga e a
META.
METAP.
R. Spiga.
7.
volto a sin. e
i
META
a sin.,
groma agrimensorio a
Turii, a testimonianza
MET
R.
Tripode e a
Il
sin.
grano di orzo,
De Dominicis, che ne
sin.
possedette l'esemplare.
a d. cigno.
si
R. Spiga e
META.
Minervini {Oss. n.
143
Leone corrente a
supplire
mi pare
possa
tav. Ili,
HT3n
onde
META
quale
al dritto
un tripode
al riverso a
motivo del
Spiga
e a d.
AT3M.
d. R.
la dichiara
moneta
E. Tripode, a sin.
ME
META.
e tripode:
a d.
TA.
32. Coli. Luynes. Testa di Diana con faretra ed arco al collo volta
mezzo META.
Testa di Bacco coronata
di
a
edera volta a
sin.
d. R.
sin.
META
a d. spiga di grano.
33. Testa di
Ammone
E. Spiga, a sin.
META,
a d.
il
a d.
groma agrimensorio
META
(Carelli, tav.
CLIX
groma
il
un X
cardo
n. 164).
deeunianus per
34. Testa di
gli
spuntano sulla
18
140
LUCANIA AUSTKALIS
T.
evi
fronte, coronato di
soprannominato
Xalxsvg,
perch
aveva
consigliato
agli
sin.
META.
META.
grap-
(Athen.
i
XV,
Mia
coli.
d.
R. Spiga, a d.
Sibariti si erano
messi
citt,
alla
META
quasi perduto.
una novella
dove
pili
R.
Grano
d'orzo,
ME
e di sotto TEI.
fidvrig
uomo
ad Aristnph. Nub.
il
v.
331)
Grano d'orzo
261
e /V\E.
n. 176).
a tutti
questi
dieci
posteri diedero
Turio.
soprannome
di
{Catal. p.
e
Maschera comica.
BvQiofivTfie, yV Indovini di
Lampone
e Senocrito
Grano d'orzo
ME.
giunti ad
OovQia
:
per
due indoSic.
i
Tav. evi.
1.
vini ne ebbero
il
nome
Tre
acini
della
ol.
LXXXIII,
u.
e.
309,
della
delle
loro
estremit: negl'intervalli
2.
ME
un groma agrimensorio.
R. Simile al n. prece-
di prospetto.
varia
il
che Turio
Simile
al
3.
Testa di
che Sibari
Sybari, qui
fatto,
caduceo.
nunc
mai
Thuril dicunlur.
si
Essa non ne
distava gran
Nella
coli.
perch da Turio vi
la foglia,
conico.
simbolo che
le
come qui
Varrone
dopo
di
lui
quello dei
due
astri,
due
let-
Plinio [H. N.
scrive:
tere
5.
ME
del
Sybaris full, ex
di dietro TI.
il
una
terre
nunquam
a
(Aristot.
folla dimitlens.
le
Cominciarono
nobili
Sibariti
usurpare
prime
V, 2
;
magistrature
e le
migliori
donde
si
Polit.
n.
5,
ma
310
non
non che
il
sim-
LXXXIV,
loro
1).
ol.
LXXXV,
e cotesti
3 un
greci
bolo un caduceo.
nuovo dissidio
da
fra gli
Ateniesi di Turio
condotti
prendere
il
luogo
dei
Sibariti,
THVRIVM
Fra
gli storici antichi
quale dei
e allora fu
quel rimpianto,
decidesse.
mandato
a Delfo
perch
l'oracolo
essere
tenuto
i
per
due
altri, fra i
quali sono
e
fiumi
il
Grati e
il
Sibari,
ma il
fabbricata Filottete
Ippodamo ne fu
l'architetto
riposte
le
frecce
Ercole
da
lu
possedute
(lustin.,
L.
XX,
1):
Tliurinontni
urbem
condidisse
visilur
P/iiloctetem
et
lungo
monumentum eius
Herculis
denominata da un dio
bricato
un tempio
1.
e vi
(Diod.
"Hoc-ia,
cit.)
vedremo che
gli
si
attribuiva anche
(1.
l'impianto
di Siri
QovQia, @ovQira.
Non
e di Petelia.
i
Diodoro dice
care
una conferma
di qiieste
Sibariti
coll'aiuto dei
Tessali
Sibari,
rimessa in
indi
piedi
nella
ol.
LXXXin,
i
la loro
cinque
anni dopo
sentata su di
un bronzo. Ercole,
sono
Dionisio non vi
rappresentati.
Eppure
il
vino
di
olimpiade prefavore e
di cotesta
p.
Turio
era
rinomato;
&ovqh'og twv v
6v/.iaTi,
oivwv
detta (u.
e.
spedizione in loro
Sibariti.
sarCv,, scrive
ricondussero in Sibari
spedizione fu
il
nobili
Capo
retore Dionisio
(Plut. in Nicla
526)
343
u.
e.
T.
evi
LUCANIA AUSTRALIS
141
per) iu
bronzo,
ma
lira,
come
nelle
monete
di
la peggio nella
e l'ari-
V,
6, 8).
un
indizio di
confederazione. In
al
un secondo bronzo
di
vi si
La
citt,
il
vede invece
cacciatrice con
alla spalla
dita al
costume spartano
15),
di nutrire la
chioma (Philostr.
V. Apoll. Ili,
i
come
Tarentini.
montare su per
balze accompagnata
Lucani contro
le colonie
greche,
I),
dal cane.
contro (Polyaen.
Strat.
11, 10,
ma
N
(L. Il
il
il
Borea, se non
Se non che
le
al n. 6, si
e.
capitanati
la
seconda
39) che
'Oi.wQwg
come pare
erasi aiSdata ai
Eomani
Strabene
sembra dire
i
che
Lucani ridussero
li
Turio in
egli inil
sopran-
schiavit e che
Tarentini ne
sottrassero.
Ma
nome
di
benefattore,
eveQyaTrjg,
gli
facevano
sacrifizii,
395.
vol-
conquasso l'armata
di
ai
Tarantini
il
si
Komani
console Pa-
XCVII,
3, u. e.
364).
armi disfece
un bronzo con
testa giovanile
laureata
e a capelli
corti,
nel Carelli
rovescio
(CLXIX, 95)
cos
Statilio
e
un
Penso che
sia
Dio2),
Lucano nemico
corona d'oro
gli
Il
:
e gli
mandarono
altres
in
una
X,
una statua
il
cavallo libero.
Ad
Alessandro
il
Molosso
(Plin.
XXXIV,
15).
un
Lucani.
ne
di
Metaponto (CV,
6),
uomo barbato
nomi
e col
mandarono
gente
contro
il
presidio
fiotta
abbandon Turio
Pirro e di Anni-
loro
sull'
elmo
Seguirono quindi
fatti di
come
Veliesi,
ma
in genitivo "idroQog,
Terminate
le
guerre cartaginesi
Romani
Mloaciog, e fra le
quattro
gambe
di magistrati, o di alcun
(Liv.
XXXV,
9)
mag-
giore e
il
Le monete
stile,"
e in seste
La monetina
di
di gr. 0,47
ha dato da pensare
ci
eh.
i
Im-
toro che vi
si
vede
hoof-Bliimer
abbiano
caratl'e-
il
Turii dividevano
gr.
Aminei
di queste spiagge,
pu per creil
0,10
posto
Il
significato
della
voce dovqiog,
Sam-
impetuoso, non
fare da
proprio
mai
sembrato
ai
numismatici.
Ne
denominavano
che
l'obolo
il
tre
Ma
si
deve notare
dei Turii
si
doppio,
l'uno pesa
il
perch noi
al passo (v.
(ib. n.
il
i
vediamo non
di
94;
primo
secondo
in dieci.
Questo
gr.
si
Metaponto,
peso di
1,11-0,97
forse
non usato in
nella cifra
in
mon.
(nn.
4,10,
un campo pi
largo fu sovente
le
due terze
e la
hanno
inscritto
il
duodecima parte
la sesta
(n.
Una
Su
di
un
raro
didrammo
21)
barbaro
stile
foderata
porta la leggenda
arcaica latina
142
LUCANIA AUSTEALIS
T.
evi
Ma
sa
Dovr dunque
AteUa,
attribuirsi e
ne saranno autori
Campani
di
giganti
che
gli
antichi
all'
finsero
non
si
di Erdonia,
base
le
l'obolo e
il
doppio e
dietro la nuca
di Pallade E.
Toro simile
ai
prece:
MOAO^SOM;
la
di sopra
OOYPlilN
nel-
un
ini-
l'esergo
rovescio.
un pesce:
estrema lettera
mi sembra un i
parmi del
mezzo toro
figurato
pome
il
elmo
il
sini-
di
7.
Museo
V
un
tav.
XLV,
I).
nn. 7, 10 di sopra
OOYPIIN;
nell'esergo
una
mostro
Scilla,
che leva la
zona
AAOAO^^O^;
nn
pesce.
sulla gronda
grifo. R.
Toro
toro
cozzante volto a
d.
di sopra
n.
12
ma il nome N\OAOlistello
cozzante
il
dove poggia
rivale,
ma
che
corneggi come fa a
modo
di di
esempio
corno
la
toro
di sopra
OOYPlJClN
nell'esergo
un pesce.
Zeitung,
il
sulle
monete
della
sotto
i
guerra
piedi. Il
sociale
ferendo
14.
Nel Museo
p.
1847
'
lupa che ha
ovvio
nelle
119
mostro
nostre
monete
ritrovare
il
il
toro
con le
Scilla'
porta
im remo, ed un
Toro
il
anteriori
sato,
cozzante: di sopra
toro
OOYPIilN;
tra
i
NIKANAPO:,
un
pesce.
piedi
del toro
una
locusta.
Nel-
trovi,
del
l'esergo
monete
di
elmo coronato
di olivo. R.
fra
cui piedi
scritto
AIBYS:
nuotante
il
muovere
alternamente
le
gambe
sopra
OQYPlilN
nell'esergo
un
pesce.
n.
ma
si
in tal
attitudine la
18:
II toro
di
Turio pare
atteggi alla
pugna
un 0.
R.
Toro andante a
sinistra,
sopra
ali,
all'aria.
OOYPlilN;
nell'esergo
17.
tra
le
gambe un
le
un
pesce.
t.
mostro
gronda dinn
sul
grifo. R.
listello,
Toro cozzante
dove
il
Museo
di
tav.
XV,
Toro
volto a d.
sopra
0OYPI1N:
toro
elmo
;
un
grifo.
R.
poggia,
15TOPOC:
monosig.
OOYPljQN
nell'esergo
un
pesce.
gramma EY veduto
Imhoof-Blumer,
prima volta
ne debbo
tenersi
ed espresso dal
CLXVII.
/?.
al quale
l'avviso.
Pu
di
essere letto
volta a d.
l'ergo
EY
piuttosto che
YE
per
nome
magistrato.
il
GOYPljQN.
con elmo coronato di
olivo.
L'artefice del
tipo
Histor
altronde
ignoto. Qui.
sig.
R.
Toro an-
Imhoof-Bl. (Monn.
gr.
GOYPIilN,
mia moneta
:
elmo co-
H ed E
P
A,
di sopra
OOYPIIIN,
K sul leone
di Lycceius,
A A
M,
gambe A,
nell'esergo
un
polipo.
21.
Nel Museo
esempi
lezione
9.
si
pu aggiungere
(tav.
mia
di
CXVIII, 24).
a sin.,
di sotto nell'esergo
im
pesce,
di sopra
OOVRlil
Museo
tav.
XLV,
3).
plurale in 12,
come
l'arcaica latina.
R.
Toro simile
al
22. Coli. mia. Testa di Pallade con elmo ornato del mostro Scilla.
R.
n.
GOYPIilN ed
si
EY(t)A: in
EV(1)E
un esemplare
della
Toro cozzante a
tra le
sin.
Sopra OOYPIilN
nell' esergo
OPA
(OP
in
coli.
Santangelo
legge
forse
mon.),
gambe
SAT:
munita
una
spada nel
di larga piastra a
modo
:
di
elmo che
R.
crispello.
La
pomo
ha una
lancia
una
pietra, sulla
Slil.
Toro
vede
annodato
un
gambe
anteriori
dall'omero
EYOY,
di sopra
la
leggenda
OOYPI0N
un colpo
uscita di conio.
Nell'esergo
un
mostro Scilla
fino
all'in-
con capelli
sciolti
ed
irti:
di
forma umana
T. CVII
LUCANIA AUSTKALIS
143
alto si legge
OOYPIXIM,
nell'esergo
un
pesce.
Questo
magistrato
le 5.
Ifl
batt ancora
lettere.
un
nummo
quando
d.
:
le
si
stamp
in
medesime due
di
volto a
di
sopra
OOYPIilN,
Museo
Napoli (Avellino,
R.
R.
Mus. Borb.
tav.
XXX,4.
sin.
nell'esergo
un pesce.
di
di
24. Nel
Museo
un
di olivo.
E.
Toro gradiente a
pesce.
sopra
OOYPION,
nel-
Nel Museo
R.
di
Monaco.
Testa di Apollo
giavellotti
cinta di
laurea.
alla
l'esergo
appoggiati
;
spalla sinistra, e
stivaletti
ai
una
ha corta gonna,
andando
(O)OYPIXIN
e fra
R.
piedi e
Borb.
tav.
XLV,
1).
a d.
8,
OOYPlilN
dove la
fa-
Borb.
tav.
XXX,
0OYP1,
gambe
T, nell'esergo pesce a d. R.
27. Testa di Pallade simile a quella deln. 26. zante volto a d. sopra
Toro coz-
OOYPlilN,
nell'esergo
HPA.
d.,
fiaccola in ciascuna
mano ed
moneta
di
groma agrimensorio.
;
R.
Toro cozzante a
d.
coronato
conferma l'opinione
sua,
di
dalla Vittoria
nell'esergo
OOYPlilN.
che
il
cognome Turinus
il
29. Nella
R.
coli.
Thurium, mentre
Certamente
la
Borghesi
di
di
patria
ignota.
Toro andante a
sin.,
sopra
Diana
nulla con
quella di Clodio.
7.
Coli. Santangelo.
Testa
della
fontana
Turia
sin.,
coronata
di
una
d.
canna
R.
a d.
OOYPIA.
pito in rilievo
un T.
R.
La
cifra
Toro cozzante a
il
fi
T, indi di sotto
31.
OOY.
Pesa
gr. 0,47.
In altro esemplare
volta
8.
si
campo
cinto
Da un mio
a d.
R.
calco.
legge
il
nome
ARME.
R. Mus. Borb.t.
Nel mezzo
Vtav.XV,
11).
MY,
di sotto
OOY.
di queste
[Zur
di sopra
OOYPIilN,
sin.,
nell'esergo
un
pesce.
p. 57).
La
cifra
col
significa cinque T,
ma
da quel
non trova
OOYPIilN,
(cf.
il
di
sotto
s:nH
iniziali di
due
nomi Sm,
MY
n.
14).
R.
OOY
Lo
il
nome
della citt.
Tripode
d.
e intorno
OOYPlilN.
spalle
e
32. Nella
coli.
mia.
Due mezze
Diana a
con
faretra alle
vessa e intorno
OOYP.
R.
ma
pendenti
all'orecchio.
d.,
con quattro globettini (cf Piorelli, Mon. ined. tav. 11, 14),
che probabilmente dovrebbero esser cinque, essendo uno dei
globettini uscito di conio.
patera nella
a sin. KAEilN, a d.
OOYPIilN.
cer-
Diana
R.
Lo
ma
Tav. CVn.
1.
a sin,
si
legge
1,
OOYPIDN
Testa
di olivo.
a destra
IPPOSTPA.
con
13. (Minerv.
Oss.
11).
di Pallade
elmo
attico
e
Coli. mia.
Testa di Pallade
volta
d.
coperta
di
elmo
cinto da
una corona
R.
Toro che
va a destra
mostro
:
Scilla.
di sopra
OOY.
Il
Cavedoni
ha
guarda
.
di prospetto
di
sopra OOYPI.0.N
tra le
gambe
del
toro
AAMXIN,
OLXIV,
come
si
mani-
2.
Carelli.
Toro cozzante
di sopra
OOYPIilN,
nell'esergo
un pesce.
coronata
14.
Museo
di
tav.
XXV,7).
a d.
R.
3.
(FioreUi,
Ann. di numism.
R.
elmo
corinzio volta
di laurea volto a d.
Aquila ad
spiegate
sopra
il
Toro cozzante a
iniziali di
d.
di sopra
OOYP,
Icr,
nell'esergo fflSSilOI,
$(.
fulmine: a
4.
Coli.
sin.
OOYPIHN.
attico decorato
Sm,
del
15.
Museo
di
XXX,
11).
Su
di questo
bronzo
si
ripete in
R.
R.
Fulmine
alato: di
OOYPlilN
di sotto
Th
di
in
mon.
volta a sin.
Toro cozzante,
in iniziali di
fra le cui
gambe
(cf.
Apollo laureata
un nome
IriTioarou,
CVII
n.
12,): in
Fulmine
alato; di sopra
OOYPIilN
di sotto
Th.
144
LUCANIA AUSTRALIS
T.
CYII
17. (Fiorelli,
Mon. ined.
II,
2).
si
vedono
Sono
tutti notati
S.
R. Cornucopia, a sin.
2X1
a d.
0OY.
volta a d.
R.
le persone, e se vi si
grado e la qua-
Cavallo libero
in
lit di
corsa a
lino
d.,
di sopra
0OY,
di sotto AS""" in
mon. (Avel-
A -P
(Borghesi,
l'
R. Mus. Borb.
tav.
XX5,
9).
878;
Oss. III).
intel-
elmo
attico volta a d.
R.
Mezzo
toro
ligenza
lis
il
trovarsi
una volta
OOYPIIiN.
interpretazione dell'A P
medesimo che
nella precedente,
volto a d.
ma OOYP.
il
mezzo toro
ci
spieghiamo anche
il
Q
di
Quaestor.
gli edili
due
questori
si
quantunque indicati
solo
nome
sito
Mezzo
nummo
famiglia,
scambio di
delle
{Mon. ined.
8)
vi si legge
II,
GOY
^D..
due
lettere,
ora leggendosi
ci
ora
L. Dagli spezzati
ined.
R.
13).
Testa
di Pallade con
elmo
P L L N
attico volta a d.
Due lune
OOY.
Pelo-
eAA-C-M-D-L-Q-,
nella seconda
stores.
Il
Munzkunde
und
des
vale
Quae-
p.
58). II dritto
22. R.
La
lettera
di
nel
mezzo
alla
falsamente
riori al
di sopra,
di gr.
OOYP
sotto
linea
peso
665
perch quanto
al
1,11-0,97.
elmo
attico
volta
a d.
R. Testa di
:
Roma,
eccetto
il
semisse, che
bue
di prospetto
di sopra
OOY,
di sotto astro.
;
ma
al riverso le
si
R.
Cornucopia; a
di Vienna.
:
sin.
COPIA, a
d.
mezza
d.
luna.
legge
OOY,
28.
Museo
Testa di
donna a
coperta di
R.
velo
coronata
Cornucopia, a d.
toma
di
bue a
d.
ed epigrafe
OO.
COPIA, a
COPIA
Da
Strabene
29. Coli. Sant. Bifronte barbato laureato col segno del valore,
R.
Cornucopia a
d.
COPIA
apprendiamo
che
Romani
mandarono
un segno monetale, a
in fine legge
sin.
P L U N
(11 Catal.,
5179,
iuTuriouna
M).
testo ricevuto di
(t.
XXXIV,
caslrum
s.
un ramo
di lauro a d.;
COPIA
53) in
agrum thurinum, ma
1.
AA-C-/V\.D.L--Q.
Frenlinum. (Liv.
la
XXXV,
ma
9). Il
Mommsen
w.
Ili,
188)
e il
cornucopia a
d.
COPIA, a
sin.
C Q.
motivo
il
vedere
d.
Dietro
a d.
Cornucopia
COPIA
altro
l'epigrafe
L-
Q. In
vita, e
si
esemplare
legge
come
sopra, n. SI, U
C Q.
d.,
suo nome.
si
cos opinare
il
m' induce
33. Testa di
dietro
non solo
il
vedere che
si
56 1
ma
che
tre globetti.
Cornucopia a
d.
COPIA
a sin.
I-
AID,
dagli antichi
tace
di
in basso
tre globetti.
ne fa parola,
e neanche
l'
itinerario di
Ma
Ci-
Cornucopia, a
d.
COPIA,
a sin.
Q
R.
due
globetti.
Cornucopia, a d.
COPIA,
a sin. U-U-AID.
sanum
p. 719,
(11, 57);
onde
si
che
il
nome
si
AMINEI
Niun dubbio che
la
La moneta che
ha di Cop ia
seconda lettera
'*'\
sia
un mu, non un
La sua
paleografia ritiene
si
debba pensare ad
un popolo,
penso che
il
cui
nome cominci
questi
gli
dalle iniziali
Ami: ed
io
normale,
il
me
sulle
monete del
siano
Aminei, dei
quali Filargirio
42
can. 9).
La prima emissione
;
questi
da loro ebbero
T. eviri
LUCANIA AUSTEALIS
145
uome
di
II,
97):
Amineos
Aristotelcs
omonima
:
fiume (Arist.
ni Pohjticis scrtbit,
vites
Thessalos fuisse,
de p. VII, 10
in
Jtaliam
transtilerint,
atque
inde lomen
stanza nella
p.
523): ^Toiv
j'
ttqzoi.
xaxrjayov
oi
impostum. Che
cotesti Aiuinei
si
prendessero
l'ol.
Magna Grecia
'Aniraoc
Tcti.
pu
argomentare
J
da Esichio
74
XXIV
Colofonii
cit.
i
;
di
Lidia fuggendo
I,
la
dominazione
del
re
di'
rg v ozrog,
Gige (Strab. L
C'ca la
ol.
Herod.
lA): rrjv
Av3mv
gz'}'' f^vvovai.
Indi
si
Sibariti coi
Metapontini
e coi
Crotoniati
le
la vite
aminea
coltivava
(cf.
Plin. H. N.
XIV,
4).
In questo
mossero guerra
deserta quando
guadagnando
la distrussero.
senso
il
si
chiama Aminea
la vigna di
un
cittadino di Petelia
Temistocle ricordava
l'oracolo
Au-
una
gustali
S67S):
AVGVSTAGli antiai
in quarta a proprio
nome
VOLO QVAE
(III,
EST A/V\1NEA.
il
Buxentum non
u.
la fondata
e.
da Smieito
Sic. L.
luogo
si
Peucezii:
anno
della
ol.
LXXVII, 283
(Diod.
XI
16)
;
48, 50),
un 103 anni
altri
i
dopo
la distruzione di Siri.
Taranto. Perecide
addita
non fondasse,
ovvero che
ionio sr oviro
eie
confinarono
ma conducesse una nuova colonia in quella citt, il nummo di Siri non precede l'anno 287 come
Romani furono date quattro navi
noodex:.
Pu quindi
conchiuse l'Eckhel.
In T. Livio detto che ai
dagli Uriti, ab
opinarsi che la
citt
degli
Aminei
capo di Leuca,
si
li
pone Macrobio, se
corregge
mio
parere
si
che siano
questi
Salentum in luogo
di
Falenium.
Ma
coltivava la vite
II,
LXXXIV,
Aminei:
Uva aminea
scilicet
nunc Falernum
i
est: e
ad ogni modo
Peucezii
non oltrepassarono
che
il
confini di
Tav. CVIII.
1.
loro suolo si
chiam
Museo
campo
di Napoli.
si
rivolta indietro,
nel
di sopra
ilW.
Lo
tino
140).
si
2, 3. Coli.
Luynes.
al riverso incuso,
MOM^I^M e
in qualche
si
esemplare
MO^jqW:
n. 2.
nel
riverso
PVtOEM
i
ovvero
tVT
groppa
R.
Lo
stesso tipo
come nel
gr.
8,00.
mi mand
delle sue
monete
l'attribu
STBAEIS
Quanti hanno scritto delle
citt d'Italia attestano
volta visto in
Koma
pre-
(dice
nel 1845.
6),
lo
nummo
zv v
epigrafe,
zs
fisza^v xal
bene
si
Il
P. Eckhel la public
il
'YSqovvtog jiszalls^XrjXsvai r
c(Q%cov.
ovoi^ia,
^v^agtv ovaav t
3)
Magnan.
Ma
la
Antonino
Liberale {Metam.
e.
attribuisce
:
ai
moneta
si attribxi
Temesa AoxqoI
Mon. ined.
II,
12).
Museo
n.
di Xapoli.
Terzo
compagni
296)
ma
essa
36.
Ancor qui
l'epigrafe se
XIV,
Polit.
u.
e.
De
Petra,
come
che
Achei
(Arist.
V, 3
Ma
vedi ci
ne ho
quad. 698
un
Is
(nome forse
VI,
263). Essa era sita fra due fiumi, l'uno denominato Sibari,
l'altro
Grati
omonimo
al
fiume di
Aegae, donde
si
erano
SIEIS
partiti
nelle terre
Trezenii (Arist.
V,
3).
bagnate
Sibari
fosse
approdato
e crebbe in potenza di
modo che
come
146
LUCANIA AUSTEALIS
T. CVIII
nobili, che
e
questi furono
costretti
aiuto.
ol.
il
in
Crotone
23-26).
Pare
da
Fu dunque
una spedizione
an. 2 (u. e.
nella
questo anno gli Ateniesi non siano stati estranei alla colonizzazione di Sibari, quantunque
IXVn an.
247).
ovvero nella
era
s
LXVIII
che
il
243 ovvero
cinquecento
di
Sibari
vasta
toccava
il
per
uno
due fiumi
Crati e
Sibari.
Essa
fu
Le monete
ovvero
di Posidonia con
Sibari
appartengono
a.
alla
epoca
a.
prima
3
(u.
Crali.
supei-stiti
che termina
coll'ol.
LXVII
3,
ovvero
LXVIII
Quei
'Sibariti
che ne furono
andarono a pren(Herod.
p.
244-248).
Le monete incuse
sono
anteriori
alla ol.
L,
:
VI,
e cita
7)
ma Buxentum
essere la
che
si
Erodoto
di che
non
vi
Buxentum da
ol.
cittadini
LXXVIT, quando
cio Siri
si
ancora
o
profondo
dolore e ne fecero
un gran
recarono nella
LXXXIV,
non
1.
(Herod.
ma
anche per-
vi fu dedotta.
sistema
monetario
e
di Sibari
nelle
ap. Athen. n.
A.cib. p.
XII
moneta incusa
Battono
Il
i
della
moneta
197
segg.).
Sibariti lo statere e
non
un Tes-
ha per nulla
da Tessali
(id.
totto anni
che in Mileto ebbe gr. 10,59 a 10,90, dividendosi poi in met, in terze e seste parti, laddove Sibari nel sistema a
doppio rilievo egualmente che in quello della moneta incusa
batte l'unit maggiore
di
gr. 8, 21,
LXXXII,
u.
e.
Crotoniati
li
costrinsero a parAteniesi,
ol.
implorarono aiuto
colonia
dagli
che
29 a
7,
22, e divide
mandarono una
LXXXIII
stanza
in
(Minervini Bull.
stesso che
arch.
I,
VI
tav.
HI
e d
Il tipo
lo
quello degli
Aminei
dove fabbricarono
XII, 10), e vi
Sibariti.
si
LXXXIII, 3
u.
307;
i
Diod.
nobili
La leggenda
stabilirono chiamandovi
di costoro in
a parte
tale,
nei
didrammi
VM,
e si
La condotta
Turio fu
che ob(Aristot.
Ma
il
nel n. 4 vi
vi
un anno dopo
V,
6, 6):
allora
I,
Sibariti,
toro. Il
nome
trasferirono
si
legge sul
Trionte, dove
fondaItalia.
nome
MWA
nome
in
Coli.
VM
Questa dur
fino a
altre greche
nel
campo
BAPS.
di alcune
collezione, che
mano,
Sibariti ricevono in
e al
i
Si-
feda
IIAflVM,
ma
ivi in
MiSi8.
Eitorna
il
leggenda
nome prima
di
assumere
il
nuovo
:
VM.
11
hanno
gli
e l'altro, che
il
tipo sibarita e
Questi due
il
nummi
portano al riverso
;
un'anfora
cio
incusa
la
primo pesa
gr. 1,32
il
secondo
0,66,
sua
l'epigi-afe
GOY
met.
Coli. mia.
ma
Toro respiciente a
a sin.
il
d.,
di sopra
VM.
R.
Ghianda
di
AAS.
una
confederazione
Questo racconto
sibariti in
monete
diverse.
due serie
Questa moneta pu
epoca
(u.
seconda
attri-
corsero dopo
12.
il
LXXXII,
302)
il
Magnan
dritto la
{Bull. arch.
nap.
t.
T.
CVIII
147
deserTer
due esemplari a
me
noti. Il
anche detto {Schol. Theocr. id. IV, 32) che dei due
figli di
Eaco,
Toro a
sinistra respiciente
e Crotone la citt
omonima. Narra-
d.,
nell'esergo
V/V\.
R,
La prima
lettera
del
nome
:
in
grande formato
nel
in
cima
di
giorno
inavvedutafamiglia
campo
un
non
K. L'altro
vi si legge
esemplare
il
nel
Museo
mente
lo
uccise. Indi
a conforto della
desolata
Vienna,
ma
K,
e n.
284
nome
La
di Crotone.
Toro
Lo
stesso
387) che
ma
volto
nap.
XVII
gli
cit.
p. 3).
vennero a stabilirsi in
avutone
Nettuno,
che
movendo
il
passo scaglia
dall'Apollo di Delfo
mano Ar-
im
colpo di tridente:
R.
un uccello
d.,
AflVM.
Toro volto a
nell'esergo
ASV/A
(Minervini,
e condotti
cit.)
(1.
16. II tipo
medesimo del
n.
15
ma
VM
e l'epigrafe stessa
Questa
citt
e ricchezza,
il
La
una
toro
cammina
non sono
tripode
rappresentata da
nondimeno
i
suoi na-
medesimi del
si
16:
ma
VAA
nel
dritto
fra
le
tali.
Fu famosa
gambe
di
Nettuno
vede
scritto
il
e nel
riverso
la
costume o nella
forza.
Unea come
sottoposta.
di
tridente a d. nel
campo sono
di
vestigia di
citt
iniziali:
PANAO,
leggenda.
a cotesto
R. Uccello dentro
una corona
lauro.
Simile
VUI,
OP. Chiare
indubitate sono
nummo
si
con leg-
VU
ed
l/V\
genda
I/KIB'JA
tempo nel
leggere
perch
il
nome
assegnare ad Imera.
i
1844 credendo
si
potesse
Ma
tici,
il
TE non
sono
concordi
numisma-
HO^JA
nome
di Alern.
(Salernum).
altri a Terina.
Pare a
si
me
che
19-21. Simile
svanita,
nummo, ma
nei
nn. 20,
la
leggenda
d.
TE
perch Temesa
accorcia in
si
21
si
legge
flVM a
di
Net-
un elmo
si
vedono figurati
tipo da
Temesa: perch
di
non
facile il definire.
queUo
se il
Temesa
moneta
della tav.
CIX
n.
TE
Temesa
con lmo
attico volta a d.
R.
Toro a
vede ripetuto
col
a sin. nell'esergo
SYBAPl
(Carelli, T.
CLXIV
attico
9PO
del dritto,
assegnandosi
il
al
TE
insieme
9PO
n. 12).
un posto
di Pallade
del dritto;
28.
con
elmo
:
TE
di sopra
simbolo di Temesa. Le
iniziali
DA
PA
dal
SYBAPI
24. Nella
d.
280
n.
32).
attico volta a
coli.
elmo
nome
di
un maginon
R.
Toro a
SYBA.
Testa
di
Ma
sempre
di poi
(Minervini, Bull.
VI, HI,
4).
ci
il
d esempi
^ilTHP
di
pasto
SYBA. Se ne ha un esemplare
280
nel
Museo
di
un serpe
nome
di
Zevg
(Cf.
AIO^ ^XITHPO^
I,
in
al
num.
delta
Britannico. {Catal. p.
D. n. v.
193).
Quanto
GEOTONE
La
il
ma suUe monete
gandosi l'asta
dinasta di Corcira fu
il
di
verticale
mo-
a cui diede
suo
nome :
fu
9PO
non
nAN-0< come
;
148
BRUTTIA
T. CVIII
XI
mando
Si-
DA
fuor di
bari non pot essere altra che la fondata alle sponde del
cambi
il
nome
ghe
ma noi non
ne troviamo
la
memoria
sulle monete, se ne
ch da essa deriva la determinazione di queste prime confederazioni crotoniesi malamente finora confuse con quelle
di et posteriore. V'
tav.
CIX
n. 37.
una moneta
tripode in
35).
in possesso di
di
un nuovo didrammo
diademata
sin.
i
coi tipi
(34,
metapontini: testa
spiga
(cf.
donna
tripode, a d.
la
tav.
CIV, 21), a
un didrammo
Ma, per-
Metapontini e in
e poi
non usano
di
inscrivere
il
1'
nome
unico
del
magistrato
vi
si
r esempio
dell'
HAPON TO
APIO
inciso a
mano
in altro
sulla monetadi
nome che
simili consecrazioni
erano avven-
legge
BOI,
BOlKOY
dell'artista
incisore
de-
non sottoposte
Non
poi ar-
numero
due lettere
uno di
essi.
il
Fra
Si sa che
tripode
:
comune
onde
un didrammo
p.
leggenda
lATON
altro
(Poole,
Catal.
Sic.
Pindaro dice
che
:
la
pitonessa di
Apollo
77
n.
uccelli di Giove
due
citt la epigrafe
ci
IM
di
un
mente
addita
IMEPA
si
(Tav.
che
15)
apertail
ben notato
il
Millingen (Consid.
Quell'aquila vola or
qual
spiega richiamando la
nome doppiamente
tal. cit.
79, 32-34).
Non dobbiamo
tempo
nummo
21)
che
a volo da Giove in
parti opposte
alla
leggenda
9PO
al
(n.
nome
intorno alla terra con pari celerit, le quali essendosi scontrate a Delfo
portato per
un
certo
dimostrarono che
ivi era il
medio, e perci
i
che accoppia
9PO
l'epigrafe
il
retrograda
OP
la quale a
Pijth.
IV, 6) e le
(MuUer, Num.
quella
nome
di o/ixpaXog.
Il
afr. Il,
si
che in
il
V' una
un didramma
monetina
giovanile a
cui spuntano
d' ellera.
due corna
Davanti vi
fra
le
una corona
legge niXO:
io
l'ho
CXXV
didrammo dove
destra
9PO
alla
monete
di attribuzione erronea.
il
META
(Tav. CXI,
la lega di
Deve
in questa et
mede-
sistema delle
colonie
in terza,
sima collocarsi
ma
CIX,
6), la quale
la la-
in in
il
met
e in seste. Si opinato
i
che
e
i
Crotoniati segnasil
Metapontini
Locrosi
loro obolo
coni
il
bronzo.
della iniziale
O. Indi
si
La
lega
ol.
dedotto
che
LXX
nella
due monetine
da un lato
e l'epigrafe e di sotto
LXXXII
(u.
e.
9PO
il
dall'altro
al riverso
come
nella
Da
prima,
bariti
ma
soltanto in ci che
Pegaso
per
la sola
il
met
(Polyb.
simiglianza
anteriore
di gr.
nondimeno ha
:
di sotto
due
suo peso
e
tempio
di
0,61
onde
si
del
se
Ma
i
non abbiamo
Or
confederati.
la lega
avremmo due
peso
oboli
che a
Non
si
con
motivo del
mezzo Pegaso
o del
moneta incusa
la cui ces-
ol.
LXX,
una
diota con
e al
modo
co-
e in un'altra il fui-
T. eviri
BKUTTIA
149
mine
tra due
O,
e al riverso l'aquila e
due
di gr. 0,66.
si
Avrebbesi adunque
di gr,
di
qui da dedurre
un obolo
del
peso
che
0,87
ne greche
il
luogo dove
41
un obolo
CIV
solo
n.
32 del peso
di gr.
come
si
vede nell'unico
vi
Ha il valore
un
col
il
HCTX).
da un lato di Nettuno
ROSEI,
dall' altro
lo trovo in
un-
O. Nei
in segno di
significato.
semoncia ana-
peso di
la grave
e in
gr.
0,75
0,50
0,25.
La
L che ha
sia
tal
Ma
la miglior
Metaponto
prova che
il
non
una
iniziale di vocabolo,
ma
una
cifra di valore
mi viene
monete
si
di Ca-
grammi
quattro.
il
Ma
la
mopiti
esprime
questo
doppio
in
O ne
modo
, j.,
valente
espressione di
un
valore.
Ne
siano esempio
di Crotone che portano
una nuova
comune
colle
monete
ha
di Turio.
Queste sono di
peso
che
si
tratta di once.
P con
entro
un
(Tav.
CX,
13).
Una
simile
si
9^0.
R.
Lo
stesso
tipo
moneta
di
Turio nota a
me
era
di
ma
incuso.
B.
ma
il
oh. Imhoof-Bliimer ne
ha dato
Munzkunde
p.
Boeotiens
IV
tav.
V n.
1 p.
49) stim
und
des
Pploponnesisches Argos
ivi siano
1811
57, 58)
propodelle
nendo che
monete,
sia il
indicate cinque
come valore
26
ma
un
suo peso
granchio, a
a sin.
d.
che incuso a
d.
OI9
019
di gr. 0,47.
ha una monetina
clava,
TE
in rilievo.
una
un
:
arco
Moneta incusa
uniti
alla
pesa
a d. una cicogna
ribattuta sopra
un didrammo
di
Agri-
3,65.
La
videvasi in pi
e al confronto
monete
della
di Crotone,
perch
suono
ha questo
tri-
prima
(Petr.
e
sillaba di
Croio.
listria
Satyr. 55)
come
imitasse
il
suono
del
crotalo,
si
ricava che
il tri-
crepitare del
suo
realmente un emiobolo;
mena
a eonchiudere che la
mo-
29
vi nel dritto
anche
sin.
si
il
granchio a
sin.
019
delfino.
d.
Ma
nel
riverso
poich
31.
ha
0^9
a d.
un
cotesta
met
di cinque
e delfino
che
al
910
Crotone
al-
scritto
9f9. Pesa
gr. 2,50.
cambiamento
tre soli
dell'alfa-
32. I tipi
medesimi del
n.
29
colle
epigrafi
(^PO
TE:
nel
non
se ne
hanno che
esempi in
tre
riverso
mancano
il
simbolo
e l'epigrafe
grammi
incirca.
il
del
numero
predetto.
delle
nuovo
al-
33.
Parigi,
Gab.
medaglie.
tipi
sono:
Tripode
fra
ma sembra
unit
dividersi in
ima cicogna
torno
Il
e l'epigrafe
9PO.
R.
Tripode
incuso
ed in-
met
inferiore pesa
di so-
HAPON TO
p.
AflO.
24),
ha
la
moneta descritta
34
tav. III n.
tre
spieg 'Isoov
p.
L' Avellino
[Bull. an.
VI
come
l'emiobolo di bronzo,
91 T. IV,
moneta
e suppl
haPOS
34. 35.
meno
Museo
Vienna. Tripode
e
9PO
nell'esergo
Al.
B.
scoperte
il
fis-
Tripode in rilievo
9?0. Un nummo
150
BEUTTIA
T.
CIX
Minervini,
il
una
confe?
PAN
R.
di sopra
Ma qual
monete
sar questa lA
Non
3.
Oq
di sotto.
queste iniepigrafe
(Poole,
Coli. mia.
Tripode a
sin. la
cicogna a
d.
9P0.
Tripode
Sicilia,
dove
le
portano la
in rilievo a d.
Vi
lATON
Sicily,
col tipo
degli Imeresi
tho
AIXOA.
4.
A Catalogne of the
greek coins in
p.
British
Museum
una donna
Museo
di
Napoli
e
d.
nella
mia
R.
coli.
Tripode a
sin.,
vaso a
London 1876
due manichi a
labro a sin.
alla ol.
9PO.
Tripode in
rilievo, a d.
cande-
libazione su
un'ara
accesa: nel-
bA nome
di
Dande
ATON.
R.
MOIA13M1
LXXI
bA
un
Questo
e
si dal
Minervini [Oss.
si
num.
p.
ma
egli
non
vi
dovesse
ravvisare
nome
di
un magistrato
facile trovare
confronti..
Ed ha
ragione
anzi nella et a
i
cui
appartiene la
il
mo-
suo
nel
ivi
Crotoniati nominare
magistrato mone-
278
di
Eoma,
ol.
LXXVI,
fino a
che
vi si
mantenne per
ol.
A me
il
XCII,
1,
piti
non
risorse.
5.
arduo
Coli.
Dande, 3>I>IMAQ.
R. Aquila che
Imhoof-Bliimer. Tripode e a
OP9.
dopo in
sito
Questa
credenza
fondata
si
Coli. Sant.
Tripode a
sin.
Oq9, a
d.
lATON
tiene
7.
cresta e di sotto
Coli. mia.
OQ9.
monile
a
9POT. R. Tripode
sono
pi,
la
lettera
presa per
d'orzo a d.
9POT
del
non
un aleph
gersi
invece
un tzade
e la epigrafe
da metter
al riverso
nummo, perch
per
tzitz
tolta
stemma
rappellaute la loro
Imera
boschi sacri,
perch
un'alleanza fra
sulla
ninno
li
portasse via o
li
Imera
e lata, e
moneta
da
cuni segnali
che
ne dinotassero
consecrazione. Gli
un doppio nome
Imera
(loc.
un
a
'
nastro.
Muller
Oq9
destra forse
d.
un
cit.),
se principale di
Imera,
il
si
acino
R.
agitando
un
nome lATON
i
ramo
di dietro
tipi di
Imera
l'epigrafe
Caulonia.
s.
Da
cotesto
nummo
bronzo argoment
il
pr. di
che doricamente
il
si
pu essere
detta
'laraL Di questa
{Sicilia, pag.
citt
Campani {Med.
tenza
si
questa sen-
270, 331), e
quale
nota
attiene
Marincola {Opusc.
suo
come
sfoderata
moneta
d'ar-
si
gento
m'induce
il
scritto
"^laraf,
come
fiume
che
le
scorre
il
da
9.
come stima
Cluverio
Da un
R.
zolfo.
Tripode, e a
sin.
sin.
una
9P0I
'lari'g.
Aquila a
(cf.
respiciente
36. Tripode e a d.
9POTOK.
OP9.
ad.
10.
un fondo
incuso.
Museo Britannico
un ramoscello
9P0
a d.
di lauro.
una
Museo Britannico
d.
{Catal. n.
70). Tripode, a
sin.
9P0,
ramoscello
di lauro.
stante sopra
un
architrave, ed
ha davanti a
d.
una
testa
Tav. CIX.
1.
di capro.
e a sin.
Coli.
Luynes. Tripode,
9P0.
R.
Toro a
d. respiciente
pendono
le sacre infule
da
si
sin.
incuso nell'esergo
VM.
9P0.
R.
un ramo
di lauro.
R. Aquila che
2. Coli. Santangelo.
Tripode
e a d.
Toro a
d. respiciente
il
n. 28.
T.
ex
BEUTTIA
151
091
a d.
una spiga
di grano.
d.
R. Polpo.
/?.
R.
Ercole fanciullo
due serpenti.
Tripode a
sin. foglia di
edera a
9PO.
Polpo.
I giornalisti di Trevoux in
lessero
un
15.
Da un
zolfo.
coli,
sin. e di sotto 9.
KPOTOMIS
Il
(Eckhel, D. n.
I p.
si
171),
proba-
Nella
mia pesa
gr. 1,10.11
Siimhon {Recherches
^.
193)
bilmente in luogo di
esemplare.
KPOTilNIA come
che riporter
legge in un mio
tav.
KPOTilMI
nella
IXXV
assegna due
OO.
019.
R.
Mezzo pegaso
volto e sin. di
del
KPOTOMIS:
predetto.
due
il
35. Apollo a
sinistra del
suo
tripode
saetta
il
pitone,
sotto
parla
Sambou
308).
g;.
Mommsen
d.
Anno
KPOTON.
appog-
X,
p.
17-19. Tripode,
fra
due cerchi
O O.
d.
pesa
gr. 0,01
Museo
di Vienna, a sin.
36. Testa di
Giunone
con
largo diadema
e filza
18 a
del del
di perle al collo
a d.
B.
pelle
il
di
un simile
nummo
proprio
Museo Britannico
a
d.
una foglia
di edera
KPOTONIATAS.
t.
9P
Nel
n.
19
p.
141; Rull.
Ili, 15).
Testa
in
di
Giunone
20. Tripode e
21. Tripode
e
9PO. 9PO.
R. Aulopide crestata.
R. Callo gradiente a d. in alto a sin. l'epi-
con
palmetta
mezzo a due
il
descritto
si
al n. 36,
ma
v' per a
sin.
sospeso
gallo
talvolta
l'arco, la faretra
la clava, e l'epigrafe
Il
KPOT
intramezzata
p.
transversalmente da ME.
142)
Museo Britannico
di sotto in
3MIH
Medina
Metaponto.
n.
Ma
e
questi due
gli
nomi dinotano,
dell'Illirico.
38. Testa
di
Giunone,
come
la gi
descritta al
37.
V'
Hylienses
KPOTil.
22. Tripode e a
sin.
9PO.
R.
due lettere
ri-
medesimi gi
descritti.
Testa di Giunone
le
corrono sotto
il
medesimo
non
monete
fe-
palmette.
si sa
a qual citt
si
debbano asse-
36, l'epigrafe
KPOTO81)
Sene
NIATAS.
Il signor
la
crede
di
trovano ancora di quelle ohe portano per tipo un toro gradiente (116 nn. 13, 14).
[Monn.
Pu
019.
d.
0^9.
Tav. ex.
1.
Vaso detto
crater, con
si
elevano da piedi
in contrario.
Coli.
Luynes
(Imhoof-Blumer, Monn.
grecq.
pi.
n.
24. Tripode.
R.
di sotto 9.
cinta di largo
:
diaagli
Fulmine
fra
due
anelli
piuttosto
due
grifi
che
al
si
riguardano
ha
pendenti
un monile
collo:
intorno
KPOTilNIATAN.
dalla spoglia di
di sopra
l'arco
27. Tripode.
R.
d.
un sasso coperto
Nel campo
quale pendono
infule
leone con un
e la clava.
2.
pocolo nella d.
9PO
im
B012:K0Y.
un
sin.
KPO,
a d.
A
le
e di
sopra di
mata volta a
d.
:
R.
sopra
una
spiga di grano
3.
d.
KPO.
tri-
sacre infule
vi si
vede un
A, a
sin.
KPO.
R. Aquila sopra
un ramo
4.
i?.
Pegaso
I,
31.
Museo
sin.
di Napoli.
Tripode coperto, a
d.
il
serpe pitone, a
corsa a
coli,
d.,
di sotto
KPO
(Avoli.
Op.
t.
I tav.
3).
una spiga
di grano.
R. Aquila stante
sopra un ramo
5.
Nella
Taf. 1 n. 14).
d., di
KPOTilN.
R.
sin.
A, a
d.
KPO.
Aquila stante
di leone
dinanzi
si
legge
OIKISTAS:
p.
sin.
KPO, a destra
nel
campo a
sin.
num.
21) opin
un ramoscello lemniscate
34. Testa di Apollo laureata,
di lauro.
nummo
si
fosse di
i
Crotone
a d.
davanti
KPOTilNIATAS:.
ma
non
avvide che
lunghi ca-
152
BRUTTIA
T.
ex
pelli
alla,
da nn nastro,
che
solo
22.
(Dal Parisis
il
Carelli tab.
CLXXXV,
e di sotto al
un ramo
:
nuda
forse di G-iunone di
di lauro. R.
una patera
intorno
23.
KPOTilNIATAN.
di Catanzaro
(cf.
KPO(T)nH.
7.
Nel Museo
e a d.
Carelli, tab.
sin.
CLXXXV,
R.
55). Clava
(Piorelli,
KPO.
R.
Arco
volta a d.
8. Coli. mia.
mezzo a K P
e a
due
stelle.
d.,
Tre mezze
dinanzi
KPOTH,
alla
nuca
un
ramoscello
di
lauro, del
i
KPO
Museo
raggi
Imhoof-Blmer. Astro
minori.
R.
due serpenti.
9.
ad
otto
maggiori
e nesso Catal.
altrettanti
Clava
ed arco,
rina
KPO
tre
di tre
T.
p.
In un bronzo di Came-
una
fiac-
(Poole,
Sicily
89
ai
tre
tau
sono
so-
KPO.
R.
stituiti
globetti
parimente
insieme
fatto, noi
congiunti
dalle
Clava ed arco
29).
linee.
avremo da dee
KPO
12.
due
CLXXXIII,
Tripode
e
una nota
pesi
di
valore
l'oncia,
R.
cicogna.
R.
Certamente nei
libbra, si
romani
Da un mio
Museo
lettere
calco.
Museo
di
Monaco. Lira.
KPO
P.
in co-
parte della
un
(vedi
il
rona di lauro.
13.
di Catanzaro.
mio
Tripode fra due lettere K
gr.
articolo: Pesi di
Il
Catt.
R.
Due
primo
n.
25 pesa
gr.
3,67;
il
se-
in
mon. Pesa
i?.
0,47.
10).
condo
n.
26
gr.
3,15.
diademata volta
patere.
a d.
davanti
15. Coli,
mia
(cf Piorelli,
4).
Testa di Pallade
KPO.
R.
Fulmine
in
mozzo a due
R. Gallo volto
ad.
e di dietro
9PO.
16.
AION, dinanzi
dietro
H.
R.
gli
ar-
Museo
Greek
sin.
di
Monaco.
(Piorelli
pi.
Mon. ined.
,
tav. I,
se
cf.
Poi,
a
tigli
un serpe:
KPO:
in altro esemplare
il
serpe
tutta
coins 1862
Ili
23). Tripode e a d.
9PO,
le
si
rivolta contro a
bocca aperta.
L'Eckhel
che questo
con
AION
nome
Valentini
plare del
M.
Brit.
vi si
legge
il
nome AYKilN
{Catal.
356,
113).
Marincola (Opusc. di
d.
patria p. 119)
cos:
Aquila volta a
d.
respiciente
e ivi
8.
9PO.
R.
La
lettera
e ivi
KPO.
sin.
in
Non
saprei sottoscri-
Crotone;
Granchio
sotto
KPO.
fiume Esaro. R.
e nell'altro
si
scrive col 9,
ortografia
Ful-
la
medesima
mine astro
plare vi
si
KPOTilNIATAN. Nell'uno
il
esem-
anche
legge
nome
del fiume
di
AI^APOS:.
volta a d.
di
Museo
di Catanzaro. Trid.
montone
fra
pode
18.
e a d. di
9PO.
R.
di sotto
un
9.
KPO
un
astro.
R.
Fulmine
Museo
Santangelo. Testa di
fra
R.
dinanzi
KPO.
che le
si
leva contro.
Sambon
II
(pi.
XXIV,
{Calai. 6448).
vece TPI,
plare
il
Riccio
coli.
TEM.
Aquila
T.
dalla
Oliva
Museo
R.
di Catanzaro.
si fa
Testa d'Ercole a
pasto di
sin.
davanti
KPO.
die' egli,
Aquila che
cotesto
un serpente,
uno
di sopra SlilTHP.
19.
Da un
calco.
d.,
dinanzi
KPO.
nummo
fa confronto
R. aquila
volta a sin.
AIOS
nome
di
Zilcerto
cervo: a
THPOS:
che
il
(Eckhel, D. n. v.
I,
193).
86.
dal
R.
il
di Crotone sia
Giove
il
20. (Carelli,
sin.
Magnan
tab.
CLXXXV,
52).
Tripode
(cf.
la
moneta
d Galaria, Poole,
Catal. p.
64 51370?),
KPO.
quale vi
21- (Dal
Magnan
serpente.
KPOTH-
Testa
di
Pallade
volta
NIATAN.
d.
n. Civetta e
KPOT.
T.
CXI
BRUTTIA
153
38. Collezion
nel n. 33.
mia.
R.
Testa
di Pallade
con
elmo
attico
come
Carelli
non videro
il
vessa
negli intervalli
leone
iniziali
9PO, ed
indicarono per
i
A
dei
del lebete.
di
Tali sono
pareri
numismatici
intorno
il
alle
6452). Testa
Ercole
giovane
tipo del
dritto l'astragalo e
nome
parer mio
intorno
ai
due
esemplari
1, 2.
dietro
KPO, davanti T.
15,
41. Minervini,
pag.
141.
Polpo
e KP.
R.
Coli.
Piorelli
ha ben veduto
e notato
Concbigla. Era gi
pubblicata dal
Piorelli
ma
priva di
delfino soprapposto
al tripode:
Clava
T01N.
B. Clava, astro e a sin.
n.
opposto
l'epigrafe
AT3IV1,
assai
d.
KPO
piinervini, BuU.
a.
tav.
lY
12). di
Le
al conio anteriore e
R.
Clava
a sin KP.
di alleanza di
dritto della
CASAKIUM
Sotto
tipi
il
nome
indovinare
ma
Certo che
lato figura
deliao. L'epigrafe
dalla
conio,
che da
un
KA
Il
ovvero K,
delfino.
dunque un
e,
Casario citt
Cavedoni
se il Eiccio
ha ben veCrotone
sin-
CV
ma non
ne di
KASARIO
(/*. vet.
ma
n di Taranto. Eitengo
nome
OI51fi^A>l per
genitivo
num.
si
i.
parer suo
il
od
eolico.
vocabolo
compone
KAS
pel cui
significato si rimette
al
vocabolo
greco
che
pi
gli si accosta
un
derivato
di
Boeck
{C.
gr. I pag.
613), e di
il
APIH
cio
KaawQsTov
Kaaavqior.
differenza
Teche
si occulti il
nome
di Arione
I,
citaredo, vissuto
lungamente in
egli at-
troveremo
si
altra
Taranto
tribuisca
(cf.
il
Eckhel.
148), alla
scambia con
Va
e
coII'kv
(cf.
nummo
con l'epigrafe
KASAPIO
ambedue con
come Avkog ed
^iXog,
nqxog
nQrog
medesima
Ahrens de
di
dial. dar. p.
nome
si
di luogo il
EaGaosTov
(v.
cita
ostrica o frutto di
mare
intorno
AZAKKIO.
TAPAS:.
ostrica,
e
legge Kaaavqioiai
Berkel.
Uomo
si
Che
il
Dove
dato
le
nome ad una
citt,
secondo
pagg.
lesse erroneamente
altre
AZAKKIO. Ma
egli
medesimo poi
1.
registra
ostrica o
carte citate
HI
cos
{Repert.
di.)
frutto di
mare ed intorno
OI5IA^A>l.
cita
il
R. Delfino e cerchio
con
la stessa origine.
ricamo
elaborato ed A.
Carelli,
dal
quale la toglie.
Casarium
lato,
ha
propria
si
moneta
KA da un
mentre vi
e
attribuito a Taranto
0|{1A^A>I.
7?.
PIN e
nome FIM
eolico in
mio
l'iniziale di
Himera
scritto col
digamma
irter voees
KlO-AZAK
in
nume
e
lo attribu ai Tarentini,
con Imera,
strassero la zecca.
Nuova
Casarium
Catalogo della
Coli.
Santangelo,
dove
si
di Taranto,
CV
n. 45),
Tav. CXI.
1.
Museo
di Vienna.
di
il
>l
sia
un A
mal
KAAR:0S soprannome
2,
8)
distributore
galo
primo
tipo,
e al lato
154
BRUTTI!
T.
CXI
sin.
AT3M.
il
primo
tipo dimostra
e
ima
che questa
mo-
il
nome Casarium.
1.
fiume d'Italia
a chi
(Strabo, ibid.).
il
Crati
Coli.
Nella legche
ne
beveva colorisse in
il
capelli
(Aristot.).
vede chiaramente la
lettera A,
CV, 45).
gono
(e.
140)
e Teofrasto dicono
che
quadrupedi
di neri
Coli.
Luynes. Astragalo
KA.
R.
e rossi che sono diventano bianchi (Aelian. XII, 36). I Pandosini rappresentano
e al riverso
il
nome
l'aspi-
la dea
Pandosia
sul
dritto
rata
4.
H ha ceduto
il
posto al
digamma
eolico.
Coli.
e di sotto K. Il
Mionnet
vide
un
al-
deve aver
nummo
simile
nel
cui dritto
{Recueil,
acque.
XL,
Non
un
PANDOSIA
5.
figlio
Museo Britannico
370,
I).
Testa di Pandosia,
la Brezzia
fu una citt
PANDOMSA.
vi
stia
E.
Giovane
sin.
nudo stante
Panpatera
di prospetto con
ai piedi
ramo
di lauro nella
nella destra:
sembra
:
un grosso
la
la
pesce
ma
mal
d.
leggenda
Pandosia
ex,
2).
Pan-
che questa
come appare
dalle
Giunone
ric-
nomi
di alta
due
tipi della
moneta.
il
Ma
collana,
f.
Pane
Crati e presso
da
con
ol.
CVI
innanzi a lui
infiliate
un erma barbato
si
la possedevano.
Questa
la
caduceo
ha
la
leggenda
MAAYZ, nome
7.
forse dell'artista: a d.
{Catal. p. 371, 3).
fi.
(nAN)AOs:iN(aN).
Plinio (H.
N. Ili, 15)
il
Teopompo
Molosso:
lasci
scritto
che
era
Museo Britannico
morto
Alessandro
fuisse
Pandosiam Lucanorum
esl),
Pane
urbem
Theopompus (auctor
in qua Alexander
una rupe
fra
due
cani che
gli
giacciono
dappresso,
a sin.
membra
di lui
le
ivi
HANDOS:!
Coli, della
Zecca
di
14); se
cedenti.
R.
6),
che
Turii
:
ne
comeius
clamide volto a
ed ha nella
sin.
solleva
il
pie' sinistro
d.
su di una roccia,
corpo
gli
diedero
sepoltura
Corpus
due aste: a
PANAOSIN.
Thurii publice
Enotrii e
ben
munita
sulle tre
SEK
9.
chiama (fQovqiov
Museo
Da un
gesso.
sul
Crati
il
bato con
sinistro
nome
rappresenta
il
un lungo
(ol.
XCVII, XCVIII)
si
I Pandosini
leggenda MEP.
d'uva.
8).
R. Tralcio di vite
con foglie
10.
un bel grappolo
tav.
davanti al P non
adoperano
e
il
9 ma
il
K.
Battono
della
nei
(Sambon, Recherches
XXII,
tempi della
di
fanno
pompa
imagine
MEP.
Giunone Lacinia
mura.
Grappolo d'uva.
le loro
Il
Ho
fu denominato
dal Crathis di
a riguardo
seconda, la quale
mi
stato assicurato
perch
si
formava
dalla
Ma
T.
CXI
BRUTTIA
155
la
in Italia
mostrano
p. 163),
di
non
aver
mai
IV
,
che conservail
detto
Alare,
vasi nel
(Letti:
t.
Museo
VII, p.
ove la vide
il
Sestini
Vtlaoog notang,
che
Diodoro (XIV,
citt e
104)
che
il
Easche avutone
disegno dal
t.
Caulonia;
Ili
Non pu
zecca di
Caulonia
Merope
di Coo, di
Mezaca
si
Sestini (Let.
di Sicilia.
il
singolare sempre
il
medesimo
VII
p.
Merusium
duca
figura virile
sinistro
e sul braccio
de Luynes (Les
nummus
cia-
Sergentium
di Sicilia.
Noi
3,
ann.
Oss.
dif-
de Vlnslit. ardi.
1837,1,420):
altri
Bacco (Avellino,
Mer, come
e interpretato.
tradizione
p.
CAULONIA
locale a
tra-
num.
133-138)
nome
u. e.
di
Scimno
di
Ohio
lasciando le opinioni
lino,
(1.
pii
e scrisse
il
664
la potentissima
Koma
astro di tutto
il
mondo
ci
ha con-
cit.)
p.
24
segg.)
709),
vi
vennero
gli
Achei
per la chiama
reduce dagli
il
Iperborei:
rappella
Pausania che
addita anche
il
nome
un Tifone
'AxccTcov
1843
p.
166
il
(VI, 3)
olxKjzrjg
EuvXmvCa
S jto^xia&n
ig 'IzaXiav
vn
nap.
(Num. chron.
nome primiv.
XXX,
p.
167segg.)riconolibero
ApoUo
persecutore di Mer-
322)
notati pel
in quella lega
il
Minervini
da ultimo
il
ri-
una
di
presedere.
ol.
Poi
divenne
preda
XCVII, 4
risorta
vi
la disert
che
sia Ila,
mise in rovina.
Ma
eUa deve
ol.
dirsi
per
opera
il
col ramo,
ramo submovet,
lui
dei Locresi
CV, 4
faceva
suo
per dargli
soggiorno
il
ferentem oscula, e se
agita' la
ne
si
fraschetta.
si
Or vediamo
attagli
ai
se questa
una Caulonia
poetica finzione
di
Properzio
personaggi e
dei Locresi
oti Si ulXrj
Aoxqwv,
e dallo
il
pseudo Servio
moneta.
Un
{ad
Virg. Ili v.
Caulon monte
antica,
va a destra ed in
atto
di
vibrare
un ramo
deUa Brezzia
col
del
il
un
Nondimeno
tempo della
sugli omeri
come
si
niati;
ma
ci
colle
xaz xQTog,
ma
liberata
da Annibale
(Liv.
XXVII
dominio
a.
di
Eoma ma non
egli scriveva, la
Marincola
il
negli
Opu-
corno di
un bucranio,
:
25 ne addita
luogo dove fu
giovane nudo
il
cervo
collana in segno
di consecrazione.
20
156
BKUTTIA
T.
CXI
mio esemplare
(tav.
il
14)
ed
mano doveva
giovane descritto: a
d. il
come dimostrano
due
delfini
sca
a sin.
KAYU.
R.
Lo
stesso tipo
ma
incuso.
Il n.
EAVA,
tocasmi talvolta dietro di lui tal altra davanti, ovvero dinanzi al cervo tipo costante nel riverso dei didrammi, che
e al riverso, AVfl3.
Di qui pu
>l
di
altra
moneta
(t.
CIX,
si
8).
comunemente
sta
fermo volto a
d.
1'
d.,
di rado a
sin., talvolta
va posto innanzi
Cauloniati in
al
nome
fc
primitivo,
AYAilN
il
scambia dai
per va di galoppo a
digamme
come not
60
la
Or
fonte,
del
Museo Santangelo
p.
come
in questo
si
nummo
nel
al
co-
mito di Properzio,
al
Queir O che
si
vede
campo
nome,
M. una
tale ipotesi,
congiunga
mano
il
vaso da attin-
leggendo KAVr O.
Il fantoccino
ha nel
n.
12 una clamidetta
fatti
si
dalle
ninfe;
almeno averlo da
dirsi qui
un bucranio
dal
presso.
ivi
rappresentata, almeno
perzio.
come
Pro-
bato
ossia
un leontochasma,
Per conviene
procedere
in
altra maniera.
Tengo
una bocca
del giovane
R.
:
Cervo volto a
d. in rilievo
intorno vi
si
legge
KAYAHNI
ATAS. Dei
ragione.
due punti
inseriti nella
ed
agitando frasche:
figure.
non
vi
idea
di
contrasto tra le
due
il
ramo fronzuto
sta
in
giovane
fonte or
mezzo a due
delfini che
come
tipo
il
riverso.
La
gambe
un A
e intorno
KAYAn(NI)ATAS:.
17. Cotesto
nummo
ha
di singolare
ri-
La
battuto sopra un
nummo
il
da
mia
ipotesi che nel giovane figura principale sia espresso e che quella frasca
il
un
lato e dal
un nume
non
:
sia
del riverso
collo,
vede
che a
allontanare
piccolo fantino
ma
decorato di
sin.
un
serto intorno al
e nel n.
19
gli
l'aria
il rito
dietro al giovane
im bucranio.
20. Il dritto ha
un albero
sileno
dello
al riverso ci
che
corre:
l'ep-
un vaso
KAYhONSATAM.
fantoccino: v' poi
si
frasca.
di singolare
vede
per
pestilenza
purgando
di
il
l'aria
un tempio che
significato
dal bucranio.
insomma
con sin-
golare esempio
il
ha poi davanti
in
compagnia dei
in aiuto
il
delfini,
una foglia
23. Coli. mia.
di vite.
mato
Dal braccio
pende
l'infula,
si-
che al n, 15 pende
si
lui
vi
tuata Caulonia. Narra Igino {Peet. astron. 2, 41) che Apollo insinu ad Aristeo di chiedere a G-iove questo vento, perch
vede
quell'arnese
che
16.
si
notato
sulla
moneta di
Eraclea tav.
24. Coli. mia.
CU
un
n.
temperasse
perniciosi
agli
uomini
un
esempio della
si
ha
Ma
nel riverso
altro
esempio che
si
nel
commento
alla tav.
CXXV,
n.
16, 17.
Omesso
il
d. in atto di sfer-
doppiamente
da sinistra a destra
ramo
T.
cxn
BRUTTIA
157
26.
Coli.
Luynes.
Testa
giovanile
dalla
con
capelli
ricci
un
gliante al riverso
della
moneta
167),
corno bovino
che spunta
R.
una donna
talvolta
fiaccola accesa
KAV>IONIATAM.
verso la sinistra: se
ne ignora
il
motivo.
ne persuase
e
il
Minervini {Oss.
1'
p.
44);
ma
potrebbe
di
assedio
si
rese per
pur essere
a miglior dritto
Eloro.
dominio
ai Brezzii:
ma
R. Cervo e
KAV.
KAV
(Avellino, Giorn.
l'aiuto dei
Eomani
vi
nmn.
II.
24
tav. I, 9).
R.
Ma
Eomani deplorando un
lut-
AVA
Instit.
tuoso avvenimento a
11 pag. 183).
pregio
la
fedelt
i
mandarono
Petelia
loro
magistrati che
republica, la
OAVAN.
raccolsero
pochi superstiti
rimisero la loro
PETELIA
Era tradizione che Filottete profugo da Melibea
nuto coi Troiani nella Enotria
telia: se
e vi
il
e segu il
sestanti ed once.
avesse
ne mostrava peranco
Ercole poste
sepolcro
Metaponto
e le
fatali frecce di
nel
e
Tav. CXII.
1.
telia presso il
fiume Neeto
il
misso. Stim
fosse
MiUingen dopo
Coray che
il
suo primo
nome
un fulmine a
astro.
R.
destra
ivi
un B
flETHAINilN
un
Ma
Marincola Opusc. di
st.
patria
3.
parti
HETHAINilN.
Vennero
Testa di Marte barbato con elmo aulopide volto a d. R. Vittoria con corona nella d. e
Priamo
flETHAINilN.
corinzio
Testa di Pallade
con corona
e
con elmo
volta a d. R. Vittoria
dere stanza in quella spiaggia e posero per fuoco alle navi. Narravasi che di tal avvenimento si conservasse la
HETHAINilN.
3.
5.
R. Vittoria che
PETHAINilN.
si
6.
7.
con faretra
al
collo.
R.
Cane
in
rapida
non apr
la zecca
Cesse poi
sin. tre
globettini
Lucani
coi Brezzii
soli Petelini
mantennero
la fede a
Eoma.
HETHAINnN.
due globettini.
i?.
ma
le
Fulmine
macchine
le
incendiarono. Esse
ben
altri-
HETHAINilN.
due glo-
menti emularono
alle
coraggio
delle
fiamme
le navi.
Di un
fatto s nobile
parmi che
Pete-
R.
di
prospetto a
monete per tipo una donna che con rapida corsa portando una
fiaccola a destra e la sinistra involta nel piccolo pallio
panniUno nella
sinistra.
va
di
11, e tal'altra
ne
n.
priva n.
12: intorno vi
pii
si
sull'
i
per
12
v' di
al
riverso
TA
mon.
la
faretra
motivo
per la fiaccola
si
omessa.
14. Testa di Apollo laureata e nota del sestante. R.
sin.
per Diana.
Ma
Cerva
un fulmine, a
flETHAINilN.
tal
sinistra,
Dal Giornale
degli scavi
1881
p. 67,
appare che un
neUa moneta
trovata
col
La
omero
una clava
al riverso.
Non
notizia.
Marte, come
al
n. 5.
R. Vittoria con
palma
158
BEUTTIA
T.
cxn
(et)
et
LOCRI
I Locresi sono venuti
in
Italia
nervae nobilissimum. In
pulos duodecim
dalla
i
amicitiam
Locride.
Questa
fecerint.
Locresi Epicnemidii
detti
cum
monte Cnemis
anche Opuntii,
societatem fecerint
nerint).
quam
si
d{eve-
raccoglie che
terreno occu-
il
ma non
conferma
Eforo
li
fa venire
in
che Uria e
il
Castrum Minervae
Tornando ora
cresi condotti
s'
XXIII anno
2,
Lo-
li
da Evante
ol.
e coadiuvati dai
Siracusani, che
Sicilia,
XVII
stabiliti in
posero
di
Convengono per
secondo della
ol.
tutti che
le
fondamenta in
prese
nome
XXIV
(s.
Ma
a
una
cui
promontorio sul
da Verrio Placco,
quei coloni
fanno eco Virgilio ed Ovidio, dice che Locri era citt forte
ai
Ma
dopo tre
troiana.
sopra
dal
il
ciglio
di
un monte detto
chiamaronsi con
quello
capo Zefirio e
e Illirici in
si
cerca del
perci
ijvi^ecfVQiot,.
dei Begini, che ne era diviso dal fiume Alex: ivi essi co-
struirono
un
perch
che ne formavano
guarnigione;
per
il
castello
si
Locri adunque gi
coi nuovi coloni.
esisteva
quando Idomeneo
vi arriv
chiam
TreQirtliov.
castello si
La Locri
da
flITANATAN
ebbero allora
riEPinOAilN,
tanati
ma
ora
di Salentine
peripoli
appartengono
Sannio, e che vi
furono
parti e date a dodici popoli che indi si chiamarono Salentini: fra questi furono quei di Uria ossia Orra e quei del
castello di Minerva.
come
si detto
dichiarando quelle monete. Locri crebbe in ricchezza e potenza per le istituzioni di Zaleuco onde pot far fronte con
Noi sappiamo
di certo che
Orra
e il
e Keggini,
ad un esercito dei
guerra fu
ma
ivi
i
non
vi stata
mai una
cento
trenta
del
mila. Questa
combattuta
alle
sponde
XV,
Narra
Griustino
della
Thurias
urhem
territorio:
Thuriae
parta. I
furono
veduti
alla
reddilae veteri
agro
pax
due giovani
nobili, di
alta
Magna
G-recia
hanno corretto
fa
il
il
Neaethum
Neretum, come
Burmanno, ed hanno
aquila ab
volavit
ade nunquam
recessit eosque
tamdiu circum-
ma
non bastava,
essi
Calabria, e
non l'hanno
ovvero
Ili,
cambiare Locros in
diverso a caeteris
et
armorum
coccineis
habitu eximia
magnitudine
visi
albis
equis
et
paludamentis pugnare
il
Varrone come
quam pugnatum
est.
e trascritto dal
Mommsen
I,
:
Ad
non
di
Anassilao venne
il
ma
sull'
numism.
gli riusc,
p.
124)
Varr in
tertio
Rerum Humanarum
tribus e
locis
e
refert
Gentis Salentinae
e Creta, Ilhjrico,
nomen
Italia.
fertur coaluisse
Magna
ampli
G-recia favorivano
il
Idomeneus
bello
Dionigi
il
vecchio
territorio
dei
Magnensium
cum
grandi
eo item
manu
nium
accepta
manu cum
Loorensibus
plerisque
profugis
in
sociatus
Ma
Ibidem (con)sedit
giunti
T. CXII
BEUTTIA
159
e lealt loro.
Il
vi
si
ricover e vi
con-
Ma
i
atrocemente la moglie e le
punirgli
al
;
figlie;
rv ^sTccXsvxotiav ooxoig
(pvXtftnv
ma
la rivolta di
fisyav 'Pd/iavzs
Thov
magistrati
il
T afia
Qoi/^iaiov niffriv'Itjte
Ilaiv
cTTS GtTjQ.
trucidarono la guarnigione
strati ripresero il
Vi
si
acclama
il
governo
i
moneta
cercarono riformare
fino alla
costumi.
Cos
risorse
Locri e
fiori
Le monete
ci
CXIII, 4,
5).
Eomani.
una moneta
Testa
ROMA
Ma
(t.
CXIII,
8).
Que-
Olimpia,
il
al riverso
sacrifizii (Plin. H.
l'epigrafe
AOKP,
la
alleati dai
romani.
vi
un
altro bronzo
Consecratus
lovis
est
che
ha
simile
e
testa
con la
epigrafe
ROMANO
di-
deorum summi
nanzi a
sin.
fulmine e di nuovo
e
il
imaginem
Olijmpiae alteram
l'epigrafe stessa
ROMANO
di
la
forma
peso la rendono
Mi
factum
Locresi a
nome
Eoma
a
e dei
Komani,
Eomani
stessi
ne fu per
si
detto figlio,
ma il suo padre
si
chiam
Asticles.
Costui non
dei
;
Eomani
Canne
si
diede
ad Annibale
(Liv.
XXII, 61
li
1)
CXIH,
teste
13)
zione poscia
della
stessa
moneta
si
vedono
le
dei
Eomani
omai
dell' orgoglio
e della avarizia
contro
Crotoniati
al
Sagra
vi
ebbero
o
im tempio
alle sponde.
dirsi,
La Giunone Lacinia,
che
La-
XXIX, 6, 8):
furono a
non
certo
sia figurata,
si
ma
vede
ben pu
in pili di
riferirsi
un bronzo.
Eoma
Una
quale posero
al riverso
pone
(L.
lei)
che
il
Eoma
t.
le tegole di
marmo,
CXH,
21, 22).
socii e federati,
non
senonch trovossi
e religioso per
il
fosse della
v'
Giunone Lacinia,
ma
Lacunia e in prova
e
Furono
essi
adunque
narra che
era
un famoso
ladro di
nome Lacuno
Giu-
un uomo
amor
e
il
che calpest
ogni
dritto
umano
giovane
soprannome
di
Lacunia
Oh
quam causam
Lo-
romano pro-
crenses in
nonis Lacuniae.
loro le-
La monetazione
colo di
di Locri
non
il
anteriore
al
quarto seunit
si
restituisse al
Eoma; nondimeno
peso
della
maggiore
fatto
tempio
di
satelliti
aveva
credere
rubato (Liv.
dicendo:
XXIX
e.
194
di
Eoma.
Il
Leake {Num.
{H. de la
hall.
Fu dunque
solenne
seguito dal
Mommsen
si
monn.
rimuove da Locri
cotesti
gli stateri
ma
una
col quale
il
Senato e
popolo
romano
21):
nummi non
rendeva
di che
(id. e.
Imhooff-Bl.
mi
fa notare
Locresi
Senato e
al
popolo,
condannando Pleminio e
Pegaso
soci,
all'
amicizia
nostri piani,
concavi
gli
stranieri. I tipi
medesimi
si
160
BEUTTIA
T. CXIII
in tunica
gia la d. ad
un
un
n Magnan
Eoma
{Bruttiae
numismaticae, tabula 67
n. 2,
La Fe-
mentre corona
si
attiene
colla
destra ad
un lembo
Giove laureata a
intorno
AOKPilN.
R,
Aquila a
d.
con
Al
il
epigrafe
NE
in mon., che
Cavedoni
vorrebbe
spiegare
marchese
Tenuti
inciso
predato un serpe
mento,
anzich
locresi).
crederlo
nome
di
magistrato (insolito in
OA.
E.
Fulmine
alato.
Aureo
monete
siasi ingannato.
di alquanti
esemplari
l'esemplare del Venuti, che questo mio, veduto e publicato daU'Bcthel, la lettera
in
Tav.
1.
CXIIL
sin.
O per sbalzo
di conio ripetuta
E.
modo che da un
mine a
2.
sin.
AOKPilN.
d.
nuova
lettera parve
osservato che
dietro
ha una
fiaccola
AOKPIIN ed AP
Aureo simile
al precedente,
in mon., a d.
un ramo
di lauro.
O.
Nella coU. mia. Testa di donna cinta di stephane con pendenti e collana volta a d. E. Pallade stante in piedi armata
di
18.
manca
il
elmo
sin.
appoggia:
Museo
di Vienna.
I,
Monetina
16).
di argento
data
dall'
Eckhel
4.
AOKPilN,
a d. due stelle.
sin. E.
{St/Hoge, tab.
Aquila volta a
E.
sin.,
ha davanti una
Proserpina
spiga di grano, di
sopra AO.
una colonna
AOK,
5.
due cerchi.
nel
d. E.
Proser-
21-23.
Ve ne ha un esemplare anche
scrive
il
Museo
di Catanzaro,
astri
con
capsula
di
papavero nella
come mi
a
d.
sin.
AOKPilN.
AIO^.
E. Ful-
come
6.
dinanzi
Dietro alla
si
nuca nel
n.
21 ha un fulmine.
Aquila che
7.
mine
Nella
alla
fra
coli.
mezzo
alla voce
AOKPAN.
sin.
AOKPnN.Neln.22 {AOK)PIlN
im fulmine, a
d.
AP
nuca
astro,
XAP
tra
in
le
mon.
E.
Pegaso volante
tirso
a sin., di sopra in
in
mon.
e retrogrado.
Nel
si
n.
23
il
un
gambe un
lemniscate,
basso
vede un globetto
un S.
8.
AOKPilN.
(Carelli, tab.
n. 46).
si
sin.
coperta da
si
AOKPHN.
si
aulopide
sopra
compie
AOKPilN,
PUMA,
duto.
parmi
si
finora avve-
di sotto caduceo.
R. Pegaso volante a
CLXXXIX
:
n.
una
intorno una
e
corona di lauro. E.
un
loro bronzo
la testa galeata
AOKP^N.
cresta.
Eoma
con
l'aulopide
senza
B. Pegaso
Num.
de l'ancien. Afrique
gambe AO.
ma
AOKPilN.
E.
minazione.
9. Testa~ di
Pegaso
e di sotto
un fulmine.
Testa
E.
sin. alla
nuca
a d.
laureata
barbata di Giove
una patera.
e a sin.
AOKPilN
di sotto
ZEY?.
La
s:nP in mon.
10.
di un'ara ornata di
un bucranio,
sin. ostenta
un
Mia
coli.
n.
12 coi
tipi di
Pallade e
caduceo
legge
AOKPilN. Nel
si
dell' aquila.
legge
11. 12.
n.
3 coi
Pro-
Museo
Nel
dritto la testa
un cornucopia;
hanno
:
dietro alla
sin. E.
Eoma
indicata
PiiMA
:
assisa e volta
a destra coronata
un
astro
maggiore
un cornucopia
nel n.
12
v"
una
nell'esergo si legge
AOKPnN. Eoma
spiga di grano.
T. CXIII
BRUTTI!
161
Due
test,'
dei Dioscori
si
laureato
sormontato dalle
stelle. R.
Giove sedente a
:
sin.
sig.
Sambon
mia
debba
Magnan
gli
e il Carelli
unire
dal
il
si
publicato
ima
iala: niente di ci
medesimo (Greek
10), ed attribuito
ad
Museo
Estense, tenendosi
il
tritone
e
barbato volta a d.
pistrice con
R.
Mostro
sin. e
met
timone nella
CXCI,
57).
che A.
24. Nel
Museo Britannico
un simile
d. di sotto
AOKPJ^N.
nummo,
v' il
15.
Mia
coli.
coperta
dalla pelle di
sin. di
mostro medesimo
leone a d. dinanzi
sotto
AION.
AOKPilN.
al
toma
di pesce e
AOKPilN.
elmo corinzio volta a
alla
sin. di
sopra EY.
26.
Da un
calco.
Testa simile
alla
precedente, al rovescio
e
il
Fulmine framezzo
voce
AOKPilN
ad un cor-
sembra femineo:
nucopia.
18. Testa di Ercole
R.
manca ogni
con la
le
lettera.
sinistra.
27.
Da un
calco.
La
due precedenti,
il
pileo
Pegaso
tra
cui
gambe
un fulmine
di
sotto
conico
un
n.
po' piti basso. R. Il mostro marino che gio barbato e semicalvo e gli si
AOKPilN.
19. Simile al n. 18: sul
vane nel
rovescio
25 qui
vedono
manca
il
fulmine
vi
si
due
lati
legge EY.
20. Diminuzione del bronzo n. 9 coi tipi della testa di Pallade
e dell' aquila
ale.
st.
Mrincola-Pistoia (Opusc. di
del
si
stante
sopra
volta a
descrive
un bronzo
modulo 5
destra, e
ha davanti un
di
astro e a sin.
21. Testa
vice.
nuda
dorma volta a
d. coi capelli
22.
Museo
Vaso doUum.
R.
Grappolo d'uva
e intorno Il
un avanzo
di leggenda.
AAKI. ...
AOKPilN. Le prime
lettere sono
molto consumate.
Pel-
IV
una
58 n.
5,
278
nel
tre esemplari
uno
dei quali fu
citt,
trovato
l'anno
Striv.
1820
pavimento
dell'antica
contrada
SKYAAATIilN
al riverso.
ambedue
le
SCTLACIUM
EEGIUM
Era
le
si
novera
Si narrava, che alla terra bagnata dal Tauricino o dal
anche Squillace ^xvD.^tiov gi colonia degli Ateniesi condotta da Meneste, 2xvXdxiov l'appellarono
i
Lumhone
una
Greci Scylaterritorio in
figlio di
Eolo (CalUm.
ceum, Scolacium
due parti
il
Tzetze ad Lycoph.
v.
45)
che ne erano in
Lo Scylacium vorrebbe
sene conservasse
la
memoria
di piccoli cani,
ma
la tra-
Servio e
da Cassiodoro, che vi
ebbe
natali,
Prob. ad
Virgil. Bucol.) e il
parazonio che vi
si
conservava.
Ma
le
costruzione.
Virgilio
le
d l'appellativo di navifragum
si
Strabene scrive,
che
Scylaceum.
buire
i
cotesta
Scylaceum parmi
possano attri-
da alcuni a Cuma,
il
loro destino,
da
altri
ad Alliba ;
essi
Messapii
si
di Ulisse dall'altro
Apollo
il
comincia
comando
si
una
Itome nella
dallo
Messene
162
BEUTTIA
T. CXIII
citt
coman-
si
vede,
darono da principio
principi
Messemi
1.
fino
e.
ad Anassilao, quarta
23). Bisogna
non
si
ma
fuori di essa
ebbe
IV
per
della
di
questo
la
Anassilao
tunque
predominio
solita
XXIX
si
attribuisce
occupazione
dei Messenii.
tipo
un bue androprosopo,
il
Zancle e
le
diede di Messina.
ol.
Questa
vi
citt
Tauri
LXXII, quando
di
venne
detto
anche Calopinace
ovvero
il
Lumbono, che
alla
Cadmo
(Suid.
di
Epicarmo
che quella
a. V.),
i
approdarono
Sammii
Persiani
fondando la nuova
2)
pu congetturarsi, che
che divise
e
cos ab-
6,
ol.
LXXI).
diramate
questo racconto
quale
fu poi
servo e
ministri
La
locusta che
si
nutre
e fa
sua dimora.
tridrammi
che Anassilao lo
sped in soccorso
dei
Tarentini,
che
erano
riverso
dopo
l'ol.
LXXVIII,
2, pass in
mutazione
il
del
suo
tri-
nome
(Diod. Sic. XI, 43) cinque
citt:
gli
primitivo di Zancle
si
che avvenne
circa
270. Del
terzi e
anni
i
dramma
terzo
hanno
della
due
di
i
un
due
successero
ossia
dramma, che
l'eginetica,
pesando
due suoi
fino al
figli
che se ne divisero
della ol.
il
principato e vi imperarono
i
terzi gr.
la
11,70, e la
dramma
gr.
5,85:
in] tutti
questi pezzi
soltanto
quarto anno
LXXIX, quando
loro
sudditi
leggenda HOND35I,
ma
nella
dramma
si
legge
H0D3JI.
legislail
A
tori
due
Anassilao introdusse
nelle
due
citt da
dominate un
da Ari-
di Locri,
Zaleuco
Timarete
cui
la
la interpretaziene dataci
di
governo,
sa
dalle
mule
trionfato nei
giuochi
olimpici,
la razza
e
in
al riverso
Sicilia.
per averne
introdotta
1598).
ol.
Doppia
la serie di questa
i
moneta;
e
LXXXVI,
dramma ha
il
sotto di s
la
due
il
terzi,
come
tetradramma ha
insieme
in
2,
colle
citt
didrammo,
dramma,
Sicilia e
a.
Italia.
Quando
cinto
in-
Dionigi
il
ol.
XCVIII,
-la
cinse Reggio di
delle
cinque once
d'argento,
prese e spogli
furti
sue
compenso dei
la
sacrileghi
Sambon ha
essa probabilmente la
dramma che ha
il
sesto dell'obolo.
Dopo
293
la re-
a cui
si
pu sottintendere AIAPAXMON,
non
il
nome
del
tipi di Anassilao,
dritto
APAXMH.
difesi
r Reggini furono
polo libero,
stone
;
il
Srjfiog.
Egli assiso e
si
appoggia
ad
un ba-
un cent'anni dopo
le
depredazioni
talvolta ostento
dotti che
2,
rendono nobile la
:
la ceramica (Plin. H. N.
XX
che ne fu denominata
cfoi'fi],
la splendida.
V, 12)
Nobilitantur
his
Ma
di
La leggenda
:
sempre
la stessa,
RECINON,
RECINOS
retrov.
Agatocle, a tal
un
presidio, e fu
i
una vera
scia-
Pestrema
perch
Sijfiog.
dei quali
Reggio
nei
la S,
fu tranquilla di nuovo.
suoi stati diversi
ci
La
varia
moneta
di
cotesta citt
della
un didrammo
sistema
manca
il
:
didrammo. V'
il
per
la
dramma
sue
frazioni
inferiori
betti,
pentonoion
si
desimo
se,
come
si
la
lega
d'Italia
ma
vi
T.
CXIV
BKUTTIA
163
tina
malamente
ha
la testa di leone
(//.
de la monn.
I,
delle
120
coni
anche
il
bronzo,
ma
in
numero
e di valor
nominale;
l'epigrafe intera
ancor
qui
RECINON.
Intanto cambiavasi l'antico alfabeto e ne abbiamo la prova
Tav. CXIV.
1.
Coli.
Dupr (Longprier,
Revue numism.
1866, p. 265.
in uno
Bue androprosopo
a sin. nell'esergo
nuovo alfabeto
che
quale
tf/],(ios
HOHD351
in alto
una
locusta.
/?.
Eiverso
ma
logora e coperta
da barbata
cambia in imberbe
e giovanile.
questo tetradramma
mancano
la
sua
la
mag-
epigrafe
destina
quel posto
giore unit
12,51
Gi erasi fatta
la lega
Atene nel
321,
della
quale
il
2.
di fronte.
dal
Foucart.
p.
che ne ha
pubblicato
altres
e al
1877
387); piacque
di
adottare
riverso
3. I tipi
medesimi
al dritto
e al riverso
che nel
n. 2,
ma
il
di
Corinto
con la testa
utilit
Pallade,
Pegaso,
la
credo,
per
di
di
Eeggini
brama
e ne ebbero di bellissimi,
come quello
al
quale
lavor
Cra-
dramma
di
Egina
tesippo.
cit.).
In questa et dell'arte
la piti bella
si
ridest
il
senti-
5.
Mia
coli.
Testa di leone
di
fronte.
R.
di
mento
di riconoscenza
all'oracolo di Delfo, e la
i
memoria del
6.
gr. 0,85.
Biga
di
muli guidata da un
uomo
quale una
nell'esergo
una foglia
d.,
di lauro
con
ammoniti
loro concittadini,
Messenii, di
metche
una bacca.
R.
intorno H0WD3JI.
Diana,
aveva
Messene.
Co-
in rapida corsa
intorno la leggenda
MER^ENiON.
Pesa
8.
gr.
17.
n. 6,
qualche memoria
dell'alleanza
riferire,
il
Alla
protezione
di
ma
RECINON.
Lepre corrente a
d.
cui simbolo,
intorno MOHD35I.
9.
Dramma
d.
riverso della
loro
moneta, rappresentante
gli
Apollo
sul dritto.
Lepre corrente a
di
una sesta
avr consigliati
si
ad
in e
i
dramma
Igia le
cui rappresentanze
hanno
il
moneta
e
di bronzo.
met
un
per terra
per
mare panni
debbano
riferire
R.
51
ini-
come a
9,32 e per
si
deve
dramma
memoria
di
4,36.
L'obolo
valse
si
gr.
0,72
il
mezz' obolo
come n'era
tempio
da s
lavarsi
gr. 0,31.
L'obolo attico
consecrato ad Apollo,
quando peregrin in
Italia per
la moneta
ogni nota
di
bronzo
di fronte.
R.
Uomo
si
barbato assiso
al fianco
primitiva
manca
di
di valore,
la
seconda ne ha di due sorta, servendosi essa egualmente dei globetti e delle linee verticali per indicare le once. Nella
legge 20HD35I :
di lauro.
prima
rma corona
classe
non ha che
Un
ha quadranti
significa
e trienti,
colla
ma
inoltre anche
fi,
Sr^iiog
barbato, assiso,
la
met
dell'obolo,
che
iniziale
ed
il
Txavryxiov.
Non
v' indizio di
si
da destra
si
netina col
per
il
ma
dinotasse le dodici
libbra
romana,
il
Mommsen
mano
destra
164
BEUTTIA
T.
CXV
HOND35I.
Il
peso di questo
:
nummo
(Imhoof-Bl.
op.
cit.
11, 43).
R.
Testa
di
Apollo
un
po' logoro
pi conserrati vanno
volta a d. dinanzi
PHflNON.
La
lettera
H dentro una
nummo
che porta
tipi
medesimi ed
suo tetradrammo.
ma
PHflNH ha
il
sig.
Imhoof-Bl.
grafe
RECINON:
il
ha proposto che
Bronzo del
al
PHflNH
(Carelli, tav.
CXCIV,
n. 23).
mento
es.
'A^a-
RECINON
circolare e inoltre
un globolo
xairi'i'a,
JUaia,
MevSai'ij,
Aagidma, fu-
nel centro.
16. 17. Spezzati
inferiori
Xita, etc.
col
il
medesimo
tipo
nel
dritto e al
R.
PH
entro
gr. 6,16
cio
riverso
il
primo REC,
e
secondo R'E.
di
un Hemilitron.
volta a d.;
soffoca
il
coperta
pileo
conico
in-
35. (Imhoof-Bl.
e in
10
n. 46).
Testa di leone
torno
vi
si
che
leone.
cima un O.
un
bronzo che
Se queir
vale ovyxt'a,
come opina
l'
Imhoof,
si
avr un
R.
Giovane
sedente
colle
all'oncia
di
gr. 4,50.
Se
cotesto
valesse
di peso,
grafe
50Hn HI
hmghi
e tutto dentro
pi.
una corona
n.
9).
di alloro.
della
met incirca
fra
i
20. (Imhoof-Bl.
capelli
Mon7i. grecq.
e laureata
Testa d'Apollo in
perch
di
Metaponto pesano
sette e gli
otto ed anche
nove grammi.
R.
a sin., davanti
(PHQINilN
Pesa
nuca EY in mon.
R.
Testa
Tripode
e a d.
PHflNON. Pesa
gr. 3,08.
di leone di fronte.
gr. 16,85.
Due
teste
Tripode
e intorno l'epigrafe
PHflNON,
messa
alla
nuca
ramoscello di lauro.
R.
Testa
sono unit inferiori della serie che porla le due teste egual-
di fronte.
mente accoppiate,
nuca un ramoscello
il
di alloro, davanti a d.
PHflNOZ
Il
e sotto
genitivo
Tav.
1.
CXV.
sin.
in
come NIKANAPO
Mann,
grecq.
in Turio,
pi.'
EYAINETO
R.
in Siracusa.
davanti PHflN.lN.
i?.
Tripode.
23. (Imhoof-Bl.
A
sin.
n.
Pesa
2. I tipi
gr. 9,50.
coperta
tra
i
di aulopide volta
Pegaso volante a
si
d.
ma
un ramo
di
piedi
PH
in
mon.
Il
monogramma
come
palma dietro
n. 3.
quando la voce
intera,
La
collo
un
Tav.CXII H^INilN.
24. Nella coli. mia. Testa di Apollo
n
coronata a triplice serie
3. Coli.
un
H.
PHriNON
alla
nuca
a d. R. Il
si
appoggia
al
ba-
volta
sin.
R.
Leone che va a
gr. 3,28.
a mezzo involto
PHriNAN. Pesa
:
legge
PHf INilN.
PHflNON
Due
questo
nummo
ha in argento
coli.
e in bronzo.
PHflNilN.
27. Nella
d'olivo, e in
mezzo PH in
arg.
7.
PHf INilN.
R, Griovane Sijfiog
nudo
PHriNUN.
R. Bifronte
un bastone
la destra
il
dietro
l'arco dinanzi
posato sopra
dorso
PHriNilN.
R. Testa di leone.
Pesa
gr. 12,00.
mano
alla
sin. v'
un cornucopia
PHflNilN.
un erma.
R, Testa di leone.
Pesa
gr. 9,85.
Tripode
PHflNAN
di leone
grammi
incirca
Testa di
Apollo laureata e
volta a
sinistra,
dietro
a de-
T.
CXV
BEUTTI
165
stra
una martellina,
lira.
ossia
B.
strud.
stro, dell'ala,
un ilN, parte
pu
menti, come la
della leggenda
BPETTinN
(tav.
CXXIV,
19). Il lupo
essere qui
un simbolo
le
pi generalmente
il
glohetti,
ora
colle
Cotesto
pesa
delico
non
grammi 7,90
di un'oncia.
e per
licio al
scrittori
10, 11. Teste accoppiate dei Dioscori coi pilei conici coronati e la
stella loro caratteristica. R.
un
vedi
Mercurio nudo
e stante di
pro-
appresso ove
guarda a
sin.,
ha un
FI
due spighe
llll
e di sotto
e il
il
di
sotto di
essa
in
Il
20.
Lo
Mer-
ambedue
leggenda PHriNn.lM.
16,50,
il
caduceo nella
sin. il
;
petaso in capo
la
di gr.
che
suppone
un ramo
di lauro nella d.
volto a sin.
ivi
nota
llll
una libbra
di circa trentaciuque
e di sotto
un cornucopia
a d.
PHriNHN. Pesa
gr. 3, 68.
stato ribattuto su di
tipi dei
Brezzi!
testa di
Marte
palma
di che
sono
braccio e la
palma
della Vittoria,
mentre
al ri-
neUa
d. e il
lei si
llll
volge; a
:
d.
vedi
una spiga
il
peso quello
un
col-
mezzo nel
dal
pallio
dei Dioscori
come
nei
precedenti
im bastone:
suo lato
di prospetto
con
un
bastone nella
sin.,
cunce n, a
d. vi si
legge PHFINXIN.
un
i
bronzo ribattuto
un ramoscello
d.
di sotto
llll
e infe-
globetti e al riverso
PHflNnN.
come
l'ho de-
d. PHriNilfvj.
ha davanti un tripode e la
capelli
volti
nota
il
PHFINilN a
sin. IH.
llll,
nudo sedente
l'arco nella
un
egU ha
cornucopia, a d. PHriVilN.
26. (Carelli, ce.
I
volto
si
117).
Xll.
R.
sin.
fi
del valore
a destra
legge
con le
PHriNilN.
15. Testa di Pallade con elmo attico fregiato di un grifo volta
CXCVIII, 96,
e
9).
Testa di Diana a
d.
dietro
sin. R.
una verga.
R. Giovine
sin.,
d. e
a destra
PHflNON, a
l'arco e
una
corazza. Il n.
a d. PHflNilN. Il peso
di cotesto
pen-
la faretra al
coUo
al riverso
e il
parazonio
ApoUo
campo
a sin. vi si vede
ima
foglia
di
lam'o.
Vittoria
sin.
precedente.
sin. e
corona nella d. a
PHflNilN e
delle
MESMA
Ecateo Milesio viaggiando nella Enotria prima della
ol.
tre once.
17. Testa
laureata
d'
Esculapio volta
Igia
d.,
dietro
un batazza
LXVI
stone pastorale.
R.
(=
design
la
citt,
che
chiama Mf^.u?;
un serpe a
:
sin.
Ili,
a destra
PHriNIlN.
18. Nella coli. mia. Testa di Apollo laureata volta a d. dietro
Se dunque Scimno
dicono fondata
TTXig
e
di
Ohio
:
(v.
338) e Strabene
t'xiaav
(v.
256) la
sin.,
PHFINilN
III.
Il
peso
il
dai
essi
Locresi
Midjxav
AoxqoC; Ms'^ia
rimpiantala,
Aoxqwi\
non
pai-lano,
che della
i
Medma
volto di Giove e nel dritto parte dell' aquila cio del ro-
166
BEUTTIA
T.
CXVI
da Dionigi
il
Dopo
il
rim-
La pubblic
1839
p. 6).
il
Capialbi
{Mesma
Medama,
terza ed.
Nap.
pianto cominci
il
Medma
d
ma
nome che
ella si
e cos l'appell
Apollodoro nel
di Bizanzio,
HIPPO, VALENTIA
Hippo, scrive Plinio {H. n.
ora chiamiamo Vibone Valenza
nome ben
Mesima presso
Europa
Ili,
:
Le monete vedute da me
nei musei di
5)
Hippo, quod
nuno
Mela
Vibo-
MESMAIilN;
con l'epigrafe
[Sicppl.
1034, 1035)
deposte.
nem
Valentiaiii
appellamus:
prima di
lui
(II,
4):
e
siano
Hippo,
nunc
Vibon. 1 Greci
la
denominano
'Itcttcviov,
;
La gran
fonte
Mesma omonima
Aoxov
alla citt si
Aoxqv
sua storia,
si
MSfia Tthg
i.i'i\uog xgip'j
neyuXrj,
pu ben essere
ai suoi
quel seno di mare, sul quale giace Ipponio, non ancora Hipponiate,
{ol.
chiamava
ma Lametino
Al 366
Mesma
la citt
insieme e la
XCVIII,
Ipponio ne
e
una
Capialbi
(Mesma
XIV, 107)
ne don
MESMAIilN AilPON,
debbono
averla ripopolata, se
sostituendo
AilKPnN
AilPON.
XV,
24).
Un
398
(ol.
CXI,
1)
invasero Ipponio e
il
Tav. C5VI.
1, 2.
intatto
luogo di Livio
dinanzi
MESMAIilN.
:
critici in
Mesma
posta di prospetto
ella co-
Alessandro
questa
il
una
citt.
poi certo
che
le
Agatocle se
(Diod.
ne
impadron
agi.
8), le
come
le
spighe
mura
XXI,
il
Fu
un
chiama
porto di Bivona
il
e sta presso
capo Zambrone
onde poi
seno di mare
VI
p.
10-14), e
trov
analogia
nome
della citt e la
Misma
come
nome
di
Corno di
Dea
3, 4.
XXIV).
d.
Komani
vi
MESMAIIIN,
un
pilastrino in
(Lett.
deliberarono di
14),
ma
deve credersi
forma
diss.
di
numism.
si
Museo
di
come
attesta Livio
(XXXIV, 53 XXXV,
;
40), se
Monaco, ove
MElMAlilN
attorno
sasso
e la
denominarono Valentia.
di bronzo
:
Le monete
per non
con da presso
il
cane. Egli
al sasso la sinistra
possono
aver
cominciata la
loro
monetazione
da Dionigi fu
la loro citt
Nel
una
n.
si
legge solo
di sotto
il
ME^
e al riverso vi si
vede
stella,
375
vane,
ma
egualmente
i
gli rivolto
Pane ha
la destra di-
essi allora
se
non pi
stesa in
ambedue
bronzi
ma nel
primo
ripiegate alquanto.
5.
Mercurio
e l'epigrafe CEI.
La seconda digamma
serie si deve
asse-
La
Mesma
posta di prospetto. R. 11
dio
Pane
omesso
il
la
dicono
moneta
il
suo cane.
d.
caso
dinanzi
ME?MAIX1N.
retto Elnwvisvg.
La
R.
La
fonte
il
in tutta figura:
alata,
va a sinistra solle-
lonia
nomina mai
Vibo
vando
destra.
lembo
una
corona nella
ovvero
Bull.
ma
sempre
p.
e soltanto
Valentia. Il Cavedoni
1850
200) scrive
muliebre di prospetto
ripetuto
anche
che CEI
sia osco,
e sospetta, che
si
Pandina, nome
una dea
al riferso.
8.
che
d.,
si
Coli. Sant.
dinanzi
MESMA lilN.
un
astro.
calamaio
borbonico,
Ma cotesta
Pandina
nelle
monete
T.
CXVI
BRUTTIA
167
un
flagello
il
d. la
!,
suo
nome
derivi
piuttosto
da
sirg,
la
quindi
e a d.
VALENTIA. Pesa
gr. 10-12.
niSeirog,
che fa gran
si
paura, e
Uardira
sar colei,
che spaventa,
fa
prende
Due
cornucopie, a
d. la
nota
S, e
un
VALENTIA. Pesa
corinzio
gr. 4,74.
d.,
un
con elmo
volta a
dietro
la
mento ed
volta a d. R.
Aquila che
si
pasce
nota
oe
VA-
un
LENTIA
La
stessa
moneta riprodotta
ma
il
si
Atinum. Egli
la tav.
la lesse
n.
Vedi
CXXV
/?.
7.
:
monete
{Suppl.
furono
Ili
pi.
erroneamente
Ili,
date
Siri
dal
Pellerin
a sin. la
nota del
IV,
8-10),
le
seguito
dal
Cavedoni
quadrante o o
del valore e
Due
clave, a d.
VALENTIA,
a sin. la nota
attribu a Ippono,
come
un
astro.
Pesa
gr. 2,60.
la
avrerte
il
nota
sin.
mezza luna
e la
nota
a
,
EinfNIEilN.
lo. Coli. Imhoof-Bl. Testa di Giove volta a sin. e intorno
VALENTIA.
AIO?
ali
OAYMPIOY.
n.
R.
VALENTIA.
dietro la cer-
Monn.
grecq. pag. 8
d.,
30
pi.
n. 6).
14, 15. Coli. Sani. Testa giovanile con corna vitelline coronata di
a d.
VALENTIA.
n. 7)
canna volta a
d. ivi si
CLXXXVI
Imhoof-Bl. Monn.
gr. p.
il
Cavedoni credette,
II, 10),
sulT esemplare
edito
dal Piorelli
intorno vi
si
legge
e la
Nel
n.
15 manca
fine.
il
leggenda logora in
VALENTIA.
Ci possibile, perch
:
un
grifo, di
la
ma
certo
sopra 2:ilTEIPA. R.
sinistra e corona
La dea Pandina
destra
n.
:
nella
p. 8
davanti
si
ElfiilNIEilN
(cf.
Imhoof-Bl. op.
cit.
34) ove
donna alata
il
nome AHIAHAn.
TEMESA
la dea
ma
Pandina porta un
fla-
alle
due Tamaso
si
Al
sig.
Imhoof-Bl.
(1. cit.
p. 9)
Omero,
non
si
poche
tasse in
mano forse un
caduceo.
255),
APOAAilN
soprascritta.
presso di
duttrici,
La dea Pandina
n.
come neUa
ma
a suoi
tempi abbandonate
precedente del
un
astro.
rame era
eccellente, Tfia-
sua Epistola a
Evnoov,
6ia(fiOQov
potuto decidere
Omero
Apollo lesse
corresse in
NIS
Bacco Niso,
HANAIMA
mano
alla
e
nome
letto
da
altri
Il sig.
AANAINA
fanno
pompa
Temesei.
Fu
per la
ma
vono
pose in
Imhoof-Bl.
da
ha invece
i
letto
NYM
Teleboi
dell' Acai-nania,
nomi
dei magistrati,
ma
fu cambiata in
ad.
E.
pileo
:
sin.
probabilmente
a
(u.
parere
e.
del
Marincola
nel 336
i
dopo
EIPONIEilN a
sin.
303).
Ma
la
Brezzii,
PANAiNA.
20. Testa di Giove laureata volta a
d.,
che tuttavia
dietro la cervice v' la
s.
soggiogarono cac-
ciandone
nota
una
vittorietta,
che
Lucani
rimase
Ma
dopo
le
guerre puniche
168
BEUTTIA
T.
CXVII
Eomani
se ne impadronirono,- e nel
558
vi
dedussero ima
Bruiiiis
L.
dal destro
TAYROY.
il
L'Avellino {Opusc.
n.
II,
V, 17) lesse
il
colonia (Liv. L.
XXSIV,
45);
Tempsamis ager de
.
rXlYlOY;
Fiorelli {Catal.
gr.
6847) CAIOY;
signor
Tempsam
Cordi
Imhoof-Bl. {Monn.
data dal Carelli.
FAYPOY
C. Solonius
i
deduxerunt.
Ve
si
un luogo
campi
di
NOYKPIN,
Non
Iapigi
fossero recati
33.
STATIOY.
Testa giovanile
in queste terre
Mia
coli.
diademata a
d.,
alla
1
,
nuca E e
3) lesse
d
che
KPA
omise
certo
il
monogramma
hP che
nell'
esemplare
Vienna
Ho
detto
della
si
attribuisce a
NOYKPI,
di sotto
5TATIOY. L'Eckhel
v.
I,
lesse di
sotto al
monete
di
KOVKPI.
Il sig.
Imhoof-Bl. {Mann.
gr. n.
questa citt,
quali
si
11
ma
le
TEM
sui bronzi
d.
non ha
finora
esempio sicuro.
R.
27. .iulopide a
e di sotto TE/V\.
TEEINA
Ai tempi di Pirro
la
NVCRIA
Cotesta Nucria della Enotria non fu ignota agli antichi
Pilisto citato da Stefano di Bizanzio ne
libri (cos
prima
citt della
per
Bovxsgwg
"AQrjg.
Ebbe
questo fiume di rincontro alle sue foci una isoletta che secondo
alcuni e con essi Licofrone
si
anteriori all'anno
387
u. e, ossia alla
una
il
Vorrebbe
Terina,
sulle
quistate
da quel
re.
Il
Millingen
non
vi
bad
tenne
fiume
si
appellasse
ma
vede
rappresentata
imagine
del
Millingen (op.
cil.
altro se
Ma
neanche
v'
motivo
il
territorio
nome
Come
poi e da chi
si
rimettesse,, egualmente ci
come stima
il
ignoto,
ai quali
ma
e per che le
monete
Nucria ormai
si
debbano
; il
attri-
poi nel
434
la
tolse
Alessandro
Molosso.
il
i
Morto
fino
quale non
che ne tennero
i
possesso
altra
Nocera non
tra
Cartaginesi e
Eomani Terina
esistette se
da Annibale.
Di Nucria
la
o di
l'anno
552 fu data
alle
che
denomina Stefano
seguendo probabilmente
venisse in
mano
dei
Eomani.
undecime
perocch
vec-
chio Dionisio e gli fu mestieri far menzione di Terina conquistata da quel re, dalla quale la Nucria fu
stante.
s
il
Tav. CXVII.
1.
poco di-
385,
n.
1).
Non
Millingen
la
massa
dei
capelli
ri-
Donna con
guarda
mini
28. Coli.
la
Nuceria campana.
Testa laureata di Apollo
R.
mano un ramo
sin.,
mia.
d.
NOYKPlNilN.
Testa
di
donna simile,
capelli
per
sono
annodati
in
di
NOYKPINilN,
gambe
che
guarda a
sin.
portando
un pentagono.
30. Coli. mia. Testa di Apollo laureata volta a sin. B. Cavallo
libero stante e volto a sin.
d.,
davanti TEP. R.
Donna
ambe-
31.
Da un mio
due
4.
le
mani un
demata volta a
R.
Aquila a
d.
NOYKPIN,
modo
di conchiglia
T. CXVIl
BEUTTIA
169
striata,
e collana al collo,
l.
volta a
sin.
intorno gira
nna
TE
in
mon.
grecq.
corona di lauro.
Donna
alata sedente
presso
un'idria
:
Pegaso volante
sinistra
(Imhoof-Bl.
Moin.
n.
12).
TEPINAION.
donna volta a
R.
d.
ma
omessa
la corona
dentro corona
di
lauro,
dietro
la nuca'cl).
Donna
dolio
un
piedistallo
di
dramma.
17. In questa monetina che ancor essa
simile a quella del n.
raccoglie in
un
l'acqua
una dramma,
la testa
un muro
e
essa
nella
14
ha nella sinistra
quale nuota
il
:
caduceo
dinanzi del
una
si
vasca legge
la destra libera e
fa
gesto
augurio: dinanzi
capovolto
:
si
un oca
sull' alto
muro
TEPl-
legge
18.
il
nome
un
n.
OIAISII.
di
NAIHN,
da un
HHA
che sembra
monco
11). Testa
donna
nome
nome
Donna
in tunica podre e
d.
manto stante
forse dell'artefice.
6.
R.
Donna
alata
zione,
mentre
3T.
un lembo del
pallio:
ivi a d.
duceo nella
7. Testa di
d.
un uccello
capelli
nella sin., a d.
e
TEPINAION.
sul
alata
19. Testa di
sin.
d.
:
donna
donna
coi
raccolti
legati
vertice
un
astro R.
Donna
cinta
il
Donna
sopra
stante
sasso
e
con la
abbassata ritenente
una corona,
un
in alto la destra.
reca
8. Coli.
un caduceo
nella
d.,
davanti
TEPINAION.
dalla opistosphendone
Donna
alata volante
di lauro.
con corona
nella
si-
volta a d.
davanti
TEPINAION.
R.
Donna
alata
stante
nistra, di sotto
un ramo
un caduceo
sopra un
21. Coli. mia. Testa di donna coi capelli raccolti intorno al capo
volta a sin. R.
dinanzi a lei
un
d.
Donna
un lungo
serto
piedistallo; sul
campo a
di
un
T.
d.,
9. Testa
di
donna cinta
larga fascia a
nuca TE.
fl.
G-ranchio ed
R.
Donna
un
ramo-
ma
si
nuca
come
1E
al n. 21. R. granchio e la
leggenda
T
R.
di sopra,
ed
nanzi TEPINAIilN. R.
Donna sedente su
di sotto, cio,
TEP.
alto a sin.
TERINA.
R.
che guarda in
Donna
ali
se-
d.,
Donna
mano
destra
che batte le
che
ornata in
la destra
basso di doppia
filza di globoletti.
Essa solleva
17, davanti
vi si
legge PANAI/VA.
R.
Donna
alata sedente
su
piedistallo
Mia
alla
coli.
di
lei,
che pone
o
la
d.
nuca
R.
Donna
una sedia in
atto di
al piedistallo
aralibazione, ed
il
TER,
mano
come
che vi ha letto
si
Millingen, prima
del quale
nummo
mano
il
che in toscana
si
chiama giuocare
a ripiglino. L'epigrafe
mezzo
fuori di conio
TEPINAIO(N).
moneta foderata
probabilmente di oro
27. Testa di donna volta
dietro
TER.
R.
Ippocampo volto a
d.
dinanzi
a sin.
ThPINAinN.
R.
Donna
alata
branche
di sotto TEPI.
ma
l'uccelletto che
Vediamo
bronzi.
R.
batte le ali
ornati.
volto
verso
di
lei,
il
piedestallo senza
d.
e TEPI.
sin. R.
Donna
donna
d.,
con pendenti
alla
agli
orecchi
alata
sedente
dolio a
.sin.
TEPINAIilN.
un
serto ed in atto
sin.
davanti
TEPINAIilN.
R.
mano
destra
un
uccello, che
I tipi di cotesto
bronzo sono
sembra batter
le
ali
essendo
a lei rivolto.
sinistra si lasciva.
AAXNA,
170
BKUTTIA
T.
cxvir
31. Testa di
collana
volta
sin.
R.
Granchio
Pegaso volante a
sin. di
LAUS
Lao fu fondata
loro colonia,
CONSENTIA
KilS
fu
in lettere grecite e in lingua dei Brezzii, dei quali
(V, I)
i
la
dice
anouog Jv^agiTor,
3)
quando
ad
Sibariti nel
244
(ol.
LXVII,
i
furono costretti
abbandonare
gli
la ace
comune
ai
loro patria,
loro colonia
la
latini, di
fatto in
N davanti alla lettera i, come si vede COSENTIONT, COSOU,CESOR (Vedi l'indice gramomettere la
St/lloge p. 580).
loro
caduta
Fu
presa da Alessandro
256
quando Mileto fu
il
Vili, 24) e al
e.
lutto
de Bello Ann.
(Liv.
56)
ma
ricuperata dai
di
SXX,
19).
La sua moneta
bronzo
assai rara:
Lao che
deve precedere
u.
e.
la
olimpiade
mo-
244
sopra
ma
seguendo
il
pa-
toro respiciente
il
se
ne
rere
del
il
tipo delle
due facce
stampe. Quest'attribuzione
scoperte
mai
letto altrimenti
che KilS.
Quel!' O,
del Carelli.
N mi
:
citi
l'
esemplare parigino
che
si
vede sui bronzi dei nn. 33, 35, sembra che voglia
segno di valore.
legato dal
Sambon
io l'ho
Sibari nella
moneta
di
confederazione
pone per
tipo
di
col suo
che
a d. in alto O. R.
canti: di sopra
Fulmine
e di sotto tre
un
KilS.
d.
posta a
R.
Il
modo
di
toro
gli
medesimo
tipo
androprosopo di Lao ha di
un diadema che
Magnan
da
altri
moneta incusa la
scrittura,
per
P: sul capo O.
lune
R.
Granchio
dalla
cre-
met retrograda
vevano
il
hAFINOM:
nome
al pari che
branche
opposte
^AFOM
della citt e
Su
queste monete
K.O.SI
e le
pellativo
^AFIOM,
leggesse
p.
attribu
a doppio rilievo si
'i
legge
Consilinum {Opusc. II
deci-
pii
ma
nelle ad-
di
Il
mia
collezione, che
ha sul
5AA.
fondata dai
Sibariti
26)
dai Turii dopo l'eccidio della loro patria (in Scyl. Cariand.
aveva attribuito
ma
ci
opporsi
apertamente
ad Erodoto. Egli
cate dai Sibariti
difficile
la questione.
Ninno per,
(Oss.
Ne
prova Po-
non
il
Kiccio [Reper,
n.
169),
non
il
Marincola
non
i
mai veduto
Lao
e Scidro
che ricevettero
KilZI.
Il Piorelli
(Mon. ined. p. 15
e lo
Sibari
I,
con
Posidonia
attribu a cotesla
citt
ammessa dall'Ecthel
[Doctr. n. v.
fiume Grati:
indi
Magnan che
si
lesse
da un lato
MA
moneta nel
36. Testa
di
Bull. ardi.
vap.
n. d.
p.
19.
capelli
vece
raccolti
in
MOM.
II
Muller
di
le
vorrebbe
;
donna
:
diademata a
di sotto Kiis:
coi
fondazione
a quei
Turio
ma
erra
perch
quando
cima
da
al vertice
in
monete incuse
erano cessate.
Lao
me
chiaro
l'altro. R.
Sambon
descrive
T.
CXVIII
BRUTTIA-LUCANIA OCCLDENTALIS
171
cos alto
i
iAA
e in
delfini e l'epigi-afe
/V\l
AAINilN.
MOM.
Due
cerchi
di sotto
AA
e di
i
sopra
k.
Essendo
Greci dell'Enotria
di
essi
e
nel 359
contro
ancora
di
e
Coli.
raccolti intorno
aUa
Turini vennero
in aiuto
Lao
darle
EY
che
d'assedio
EY
Svfiog {Monn.
sacco (Diod.
XIV, 101)
oi'X6i.isvoi.
ol.
Aov nXiv
XCVII,
3.
evSaiixora
a u.
La medesima
tipo al riverso
nohoQx':acci.. Ci
avvenne nella
362:
una
testa di
bue davanti
ma
e
i
il
sepolcro di
Dragone
AAINUN
e in
Lucani s'impadronirono
Lao.
Circa
il
medesimo
nelle
mani
donna coronata
di edera.
cessarono
ambedue
fra
i
le citt di
e i
ariete, di sopra
STA OT.
donna a
d.
battere l'argento.
zii, il
Nel
riparto del
i
399
Lucani
Brez-
confini.
AAINilN.
delle
i
monete
Da un mio
R.
calco.
in sigla
nome
del magistrato.
Due
fra
mezzo ad ambedue
Si,
culto
del
Dioniso
gli
figlio
di
prospetto
fra
due
lettere
AA
iniziali
Ammone
con corna
arietine: si aggiungono
e sui rovesci fassi
iddii
medesimo
tipo di
luogo ad un uc;
due
corvi,
ma
di
modo che
loro
colli
s'incrociano: fra
probabilmente locale
si
spesso
l'altro,
mezzo
la lettera
M.
laino giovanile
riguardano l'un
Due
sopra
AA
con
tale attitudine.
STA
OH'\.
un
Bl.
tat.
1.
cxvm.
Bue androprosopo
con
un
cerchio di
CoU. Luynes.
diadema gemmato
a sin.
globetti. R.
Corvo a
d.,
di sopra
un
e respiciente
si
Sopra vi
si
vanti a d.
un candelabro.
compie congiungendo
col tipo
MOM
17. Testa di donna diademata eoi capelli legati sul vertice e l'e-
al
riverso, che
incuso
medesimo del
pigrafe
AA. R. Corvo a
d.
d. fra
KO
MO.
si
2.
Didramma
il
bue androprosopo
il
vede annodata
al collo. R.
Corvo a
d. e di
sopra
STA.
R. corvo
sul riverso
bue mede-
con
corna
arietine
volta a d.
di
iM
e si
un ramo
palma lemniscato,
COX.
compie
al dritto
M^ni
si
AAi NOIA;
numeri
nei
che ha di sopra
DA
MO,
di sotto AA e
nn. 1, 3 tronca e
3.
4, 6, 7.
ma
OESENTUM
Al Cluverio
(pag. 1317)
sul dritto
4.
Coli. Sant.
AAi
NOM.
non furono note
(III, e.
Bue androprosopo
le
monete
di
volto a destra: di
sopra
MA,
suo e picciuolo.
Ursentini fra
popoli
della
Sibari e
Lao
la
ivi
ghianda
solo
cotesti popoli si
campo
del riverso,
facendo
da
Lucania. Il
nome
greca origine e
Dramma
svanita.
coi tipi
medesimi del
moneta
di
ma
la
leggenda
Non
si
vi
n, se
ne manca,
6.
ma
obliterata.
rere
il
U germe
principale delle
Bue androprosopo
Lo
stesso
sopra kAA. R.
bue
ma
volto a
d.,
sopra
20. Nel
Museo
ripetuto
7.
5AA
col ^
retrogrado.
dietro al coUo
XPY
d.,
in
mon.
Bue androprosopo
R. Il bue
mensorio nella
un manipolo
medesimo
campo un
ferro di lancia: a d.
OPZANTINilN.
massa
alla cervice. R.
8.
Museo
22
172
LUCANIA OCCIDENTALIS
T.
cxvni
il
mezzo leone
e al rovescio
un quadrato
un parazonio a
tracolla
sul
suo peso di
un
OPSANTINilN.
La moneta
nella
mia
collezione
PAL....MOL
Si convenuto dai Numismatici di chiamare Palinuro
la citt, accennata nelle lettere ARI, dal
si
ma
3),
un
della
moneta vellose
Carelli
ne ha inciso una
CXXXVI,
ma non
l'ha descritta. Il
Mommsen ha
Britannico,
e
promontorio che
vogliono
si
Museo
tal
nome
al
e nel
AO ^
o
tre esemplari
:
che hanno
in fine L.
il
il
tipo di
Velia
pesano
da
omonima
fiume Molpa
Melpa detto
Sambon una ne
descrive a p. 175
collezione potr
vescovile trovasi
della quale d
La mia
dar
gr.
il
pesano
0,50
sette
0,45
otto
0,40;
La
paleografia
tre 0,35;
Posidonia,
di
Lao,
di
Temesa. Di
questa moneta
si
ha nel Museo
il
di Firenze
un conio mo-
vedo
(= 0,50 tesime (=
0,40), in sedicesime
(=
0,35
0,18
0,15)
della
dramma
si
veliense. In questa
legasse in confederazione
di queste fra-
impariamo da una
e l'aver posta
un san
in luogo di
un
in mol.
zioni che in
rilievo
due
ha scolpito in
un P
di sopra e
un YE in mon.
VELIA
iniziali dei
il
nomi
di Velia e di Eeggio.
Qual
sia la
preda che
il
leone
si
Carelli
Millingen
fa
debitamente plauso
al Carelli
per avere
ha
scritto
fiera.
Or da un mio esemplare
di
tutta
tipo
il
una gamba
un cervo:
il
lo
che
giova a spiegare
il
quel
vescio
un quadrato incuso
quadripartito.
e.
leone morde
Un'
dominazione persiana
sica dove
si
di rilievo sul corpo del leone. Simili lettere sono state av-
nazione avevano
secondi
cacciati
Imhoof-Blumer
Questi
dopo traspor;
epoca
sostanze in Marsiglia
ma non
li
ri-
un simile 3
mento
inferiore dell'Ercole di
aveva
CXXV,
prima mandati
in
Cimo
(cosi
chiamano
G-reoi la Corsica)
dramma
il
didramma
una novella
:
citt in
un luogo, dove
fosse
una
(il
una donna
alla
diadema
nuca:
ma vedi il
167),
verso l'intero
leone che
si
avventa.
:
Due
esemplari deUa
foderato
XK ov
rfjv vT^aov;
mia
un terzo che
pesa
roneo scambio dell'isola detta Cimo, con la palude che portava lo stesso nome.
gr. 7,00.
La met
loro o sia la
dramma ha
medesima
nel dritto la
dei capelli ri-
ma
cambia
il
ponendo
Cimo
additata loro
una
civetta col
ramo
di olivo.
dall'oracolo, e s'imbatterono in
un uomo
essi
si
di Posidonia, che
V' anche
;
stimando essere la
medesimi
;
Cimo
0,55
0,35.
Questa
derivandone
il
nome
dalla fonte (Strab. VI, 252), ovvero dal fiume i^s]g, che le
di gr. 0,51, e
un T, che ebbe
tra-
digamma, poich fu
per
l'altro nel
T.
cxvin
LUCANIA OCCIDENTALIS
173
dramma
e la civetta
della
PaUade
La sua
terza
di olivo.
parte che rappresenta la testa di donna con la civetta al riverso, diviene simbolo
tui
il
comune anche
barbaro
stile
al bronzo, se
ne eccet-
si
deve essere
ve n' sol-
poche monete
di
emesso
il
tipi.
coli,
tripode in
delfico,
dramma
Cimo, come
ho detto
di sopra.
buone instituzioni
di Senofane e
vedono
cinti di
un diadema
il
adorno di una
filza
di perle.
esemplari tre
bari Lucani
essi cercarono
le
hanno di peso
gr. 3,70,
uno
gr. 3,75,
gr. 3,85,
uno
final-
mani, allorch
citt
greche
mente
gr. 3,35.
la rara
moneta
Una
sacerdotessa
essere
prescelta dai romani pel culto della greca Cerere (Cic. pr Balbo, 24).
del
didramma
le
del
Museo
di
23, 24.
Nella
cervo.
coli.
mia.
Met
gamba
ir
di
monete
un
Ve
n'
uno singolarissimo
24 per un
a rilievo
Ha
diadema
al
riverso
la sola testa
del
meno
quadrati minori,
vi
perch alcuno
non
impresso,
:
ha
avendo
io
dimandato
al
eh.
il
editore
per qual
l'aveva
Du 'Chalais
pi.
forma di
giunzione.
foglie larghe
in
cima strette
centro di con-
de VHistoir. numism.de la
egli
ville
de Cnide,
Vlln. 3,4,4),
di
25-32. Nella
giori.
coli.
mi
monete
Guido
Unico forse
Or
si
certo
scolpite nel
campo
e
26 a
anche
non
destra v'
un P
di
im YE
in
mon. Unico
non
l'esempio
una
testa
galeata nel
campo
del
quadrato
il
maggiore, come
sono di gr. 0,50
men
0,40
altri di
zecca d'Italia.
n.
32.
coi di
Venne
nobile arte
anche per
capelli
dalla
co-
della
Magna
Grecia, nella
si
modo
di rete
seguendo l'andamento di
R.
rivolti alla
nuca.
monete
nell'esergo
YEAHTEHN.
capo e
collo di
:
fosse
testa
nuda
34. Nella coli. mia. Testa di donna coi capelli rivolti e legati
alla cervice e cinta
il il
ma
almeno dove
co-
una
filza di perle.
YEAHTH
di sopra vola
una
civetta:
Quando poi
le si legge
io
i
da presso
e di
sopra della
YEAHTEIIN.
testa
il
nome YEAH
penso che
sia la citt.
Viene poi in
moda
36
ma
essa cinta di
:
una
tenia, e
non ha
al collo la
memoria
filza di perle
di sotto al
coUo e intorno
liscio. E.
Leone
Damone
onde Strabene
YEAH.
moneta
filza
della
0coxaiav
ol
precedente,
ma
la testa della
ricevuto in Velia
un
rinforzo
di coloni ateniesi.
Le mo-
capo
non per
il
collo,
nete del pi bello stile non sono che didrammi. Ora per
entrato neUa
si
mia
collezione
un
nummo
il
coi tipi
deUa
testa
3 retrogrado
leone gradiente e di
sata
37. Nella
il
come nel
mia
n.
33,
ma
gambe.
collezione. Testa di
il
donna di arcaico
stile cinta
in minutissimo carattere.
capo e
un ramo
Eara
la
dramma
coi tipi
di olivo a sin.
YEAH, a
d.
A.
174
LUCANIA OCCIDENTALIS
T.
CXIX
8.
Nella
coli.
al collo
YEAH.
f.
Leone
Leone volto a
sin. in atto di
ruggire
zampa
YEAHTilN.
ramo
di olivo.
Nella
coli.
un
come
la
precedente, e al
R.
modo medesimo,
il
delfino e sulla
d. di
(j).
F.
Leone gradiente a
(J)l
YEAH.
Leone come
precedente,
sopra
un
nell'esergo
nell'esergo la civetta.
YEAHT^N.
10. Nella coU. mia. Testa di Pallade con elmo
grifo volta a sin.
40. Coli. Luynes. Testa di donna volta a d. coi capelli raccolti intorno alla fronte e alla cervice: di sopra
tralcio di vite, e sotto
il
fregiato di
un
:
YEAH:
dinanzi un
alla
R.
:
Leone gradiente a
nell' esergo
i
d.
come
nel n. 8
di sopra
YEAHTUN
una
civetta
che
vola.
TA.
YEAH.
rXav^
rcTUTai, dicevano
41. Coli. mia. Testa di donna diademata coi capelli rivolti alla
cervice a d. R. Civetta sul
elmo
scol-
ramo
di olivo, e a sin.
eoi
capelli
sciolti e
3,77; 3,85.
la testa
di
un
42-46. Coli. mia. La testa di donna in queste monetine ha sempre la stessa coltura di capelli rilevati e sospesi alla nuca:
nel riverso
olivo: e
la
gambe un
YEAHTilN.
civetta talvolta
il
senza
il
solito
ramo
di
una volta
nome
della
il
ma
montone che
peso loro
ha davanti negli
le
artigli e
43
gr. 0,95
n.
44
g-.
0,70
n.
45
gr. 0,55
n.
46
gr. 0,85.
gambe KC
in
13. Nella coU. mia. Testa di Pallade con elmo frigio ornato d
heUa
donna ha
una cresta
di grifo
con la stessa
fiera
volta
sinistra,
nuca
nome
della
dietro al collo
di
0.
:
R.
Leone volto
zecca
si
vede mancare,
ma
un montone
di sopra
I,
nel-
La
due
nelle ultime
l'esergo
YEAHTilN.
di
un I:
il
Pallade
volta
di
prospetto cosi
e cos parimenti
gr. 0,80.
quello
del n. 48:
n.
49 invece pesa
legge
KAEYAHPOY:
dalla tunica. R.
suoi
capelli
come
al
Tav. CXIX.
1. Coli.
n.
10
di sopra
coli.
15.
16.
Nella
dinanzi
HTHA3Y.
R.
Leone
che
si
avventa
di
sopra
corona di olivo e di
atterrato
un
Leone che ha
YEAHTEnN.
2. Coli. mia. Testa di
lare,
un cervo
il
e il
morde
YEAHTEilN.
della Pal-
di capelli singo-
Nel
n.
16
tipo
medesimo
del riverso,
ma l'elmo
aUa nuca
H. R. Civetta sul
d.
ramo
inscritto lE.
AEYK,
:
moneta fu perci
at-
17.
Museo
di
Monaco. Testa
R.
di
un
Leuca
(fl.
in Calahria
I,
P. Eckhel
3. Coli.
n. v.
244).
stile
rimangono,
YEAHTON
volti
aUa nuca
e stretti
Nella
coli.
YEAH.
di
assai adorna, in
capelli
l'artefice (J)IA12:TI1N(0S)
una Vit-
come conchiglia
R. Civetta
collo volta
:
una quadriga,
un
sin.
stante
sopra
il
ramo
di
olivo
l'
epi-
Leone che
mare
morde
il
ferro
grafe al n. 5 YEA..
6.
di
8).
con
(Carelli, tav.
CXXXVI,
una lunga
e a d.
(1)1 :
nell'e-
plice
elmo
ramo
sergo scritto
YEAHTilM.
manca
il
YEAH.
d.
soltanto
il
che vola e
01
nome
nel fondo
sorge un albero
di
palma
fra le lettere (p
nell' esergo
deUa
(J)IAI-
YEAHT.
nome dell'artista
T.
CXIX
LUCANIA OCCIDENTALIS
175
2:Tin.N0S
d., di
Leone gradiente a
sopra
YEAHTilN,
mezzo
Trezenii che
si
abita-
21. Testa di Pallade con elmo alato cinto da una corona di olivo
alla
bariti in cotesta
colonia. Strabene
i
sembra
farlo
sospettare in
nuca
Al.
/?.
Leone
di
Sibariti dedussero
il
una co-
grano, tra le
gambe
coli.
P, nell'esergo
YEAHTilN.
muro
mare,
ma
di olivo a sin. R. di
251): Jv^aQtai
olxiad^vzeg
fiv
una
testa
di
ariete, in alto
neU'esergo -EA-
ovv
sin. d.
7il
za?.dTTrj
zsyfig
i'S-svzo,
oC
di
vmzqai
giovane volta a
Civetta, a sin.
YEAH, a
distrutta,
il
Nel
n.
25
la foglia
omessa
e in
quel luogo
Sibariti
legge YEAH.
ma
non
si
26. Nella coli. mia. Testa di Ercole con la pelle di leone volta
Lao
e Scidro.
;
Non
si
fondata
d.,
Posidonia
della
ol.
ma
pu esser
quattro lettere
27.
YEAH.
da diadema. R. Civetta a
sin.
LX
(di
Eoma
la
NeUa
coli.
cervice
d.
e in
YEAH, a
Keggio additando
che
palude
fabbricare
si
Af
mon.
capelli
alla
la citt
denominarono Velia.
dialetto
di
che
serve
nuca
rivolti e
diadema volta a
d.
Ho-
YEAH.
mia. Testa di donna volta a
d.
monete danno
29. Nella
coli.
R. Civetta volta
nO?EIAfl.N
in dialetto
i
a sin. su di
un ramoscello
di olivo a d.
YEAH.
serv
30. Nella
coli.
suUa laminetta
d'
YEAHTilN.
gr.
n.
3778):
TAM
un
OEO
T/y\
PA^^OM
E/y\i.
Diremo che
vi si parlava pi di
YEAHT.
dialetto, di poi
Non
sono
Posi-
ma
achei. Nelle
il
monete incuse
il
Net-
33,34. Nella coli. mia. Testa di Pallade con elmo corinzio a d. R. Civetta di fronte colle ali aperte; nel n.
mein-
34
d.,
si
legge
YEAHTilN.
al
desimo
si
Le
di edera a e di
sotto
collo
un
cuse sono
dramme
didrammi
presso
il
sotto
YEAH
(Cai-elli,
nume
l'epigrafe
FSSM
A50.
tav.
CXLirr
prima
fosse
nome
R.
come
da Licofrone e dai
35.
coli.
37.
NeUa
mia.
tg
{Dict.
solit.
p. 19, 4):
'Emi de
YEAHTilN.
mia. Testa di Giove a sin. R. Civetta coUe
ali
Ma
il
38. Nella
coli.
YEAH.
cristato a sin.
promontorio
dicontro
l'isola
nome. Presso
scorre
il
detto
oggi punta
della
e ivi
Licosa
un
fiumicello
nome
di rivo
Lavis
mede-
POSroONTA
altri rivi,
n
che la
Kochette
HI
p.
MuUer
opinava
da
Partace.
il
Comunque
sia,
par
certo che
Il
motivo che
grande,
ma
stagnante: di
Trezenii
si
perch Trezene
port un giorno
pi
distante
un
pure
modo che ne
6,
stato
un fiume grande
e rapido ;xs'yag e
si
anche
il
14)
TQoitfjv S Isq
Il
san
or
si
domanda
se di esso
deve intendere
FS5M
della
mo-
noz iXyszo.
qual risconi
176
LUCANIA OCCIDBNTALIS
T.
C51X
talvolta y
apposero
il
finora
esempio
simbolo
della
lega
sanzionata
col sacrifizio.
Miei
sono
quei
porta
Ne mi
si
pu
citare contro
:
ripiegata
nome
perocch
in atto di sca-
erroneamente
un fulmine, come
il
Giove dei
I
Lucani.
Ne
do
qualche
MEIAA
io lo considero
p.
come
n. 2)
OEMISTOKAEOS:
46
pi.
IH
Eomani
se ne impadro-
a cui sottinteso
ove leggiamo
xfi/ice,
me
nelle
monete
t.
di Sente
p. 151),
dedottavi una
colonia la
denominarono
SEYOA KOMMA
(Num. Chron.
des Satrap.
XX
VI
Paeslum probabilmente
dai Lucani.
nome
corrotto
pi.
p. 45),
nomi
Abbiamo
monete.
drammi
all'
Quanto
pare a
al
F$$M
e all'
A50
posti
esemplare
il
dio barbato
il
me
in cotesto
Net-
nume
di Posidonia
l'
uno in caso
retto, l'altro in
dramme parimente
;
Il FSS/y\ vi sta
per
FSM che
spiegato
da Esichio per
mia collezione
,
3,30
3,40
F\i...lijxvg, la lettera 5 vi
3,45
cui unit maggiore non certo che sia stato diviso in due met,
sono lunghe i
il
slg ig
nvxa
ixTsCvstai.
Quando
al
ASO
sap-
r esempio che
si cita
piamo che
si
nome
numi che
mente rum pu
citarsi
ebbero
il
principal culto
di
comune quella
di gr. 7,90, e
dieci esemplari di
mia
collezione
Prima
passare
pii
una particolarit
scadono da gr. 8,00 a 7,70. Per la moneta del Carelli pu considerarsi del peso scadente dei due terzi, dacch
si
hanno unit
che
la lettera iniziale
omessa leggendosi
OME
maggiori del peso di gr. 6,40, 6,50, anche presso di me. Eai-o
si
ed
si
OME5
in luogo di
POME
di Napoli
lo spezzato
che presso di
me
20: essa
e per
Mionnet
di 2,89, del
Sambon
di 2,65,
che
si
possono
i
tenere
collocata fra le
la fabbrica,
sesti del
ci
ma non
ninno attentato
non
si
saputo trovare
il
dimostrare
che
volta in terze parti, ossia che ogni terza parte constava di sei
parti minori.
bisogna cominciare da
fa
d'uopo leggere
OME,
cio PO/y\E
Noi
CXXI
sul
0,30,
inferiormente
quelle
che
di
pesano
hectae,
si
medesime
3MO e
0,15,
0,10,
che
contengono perci
due parti
non
divise
espresso
contorno
si
del campo. In
un didrammo parimente
neanche qui
si
in tre terze parti, la terza parte in sei hectae, la hecte in tre parti
della
mia
collezione
legge
OMES
pu du-
bitare che fu omessa la iniziale P, perch la epigrafe, comincia d'in sul collo del piede di
nistro. Eustazio not gi
Pu
Nettuno
va fino
al braccio si-
(Comm. 1647,
portano
il
numero
invece del n.
=.
Posidonia
tali
la sola
AAETIO
539) e dicono
dramma
Ili, 2, 29).
do
il
nome
il
di
-didrammo
di
alla unit
maggiore devo
alla
trettanto, sia
costume a torto
anche
nome
obolo
che
si
Eoli come pensa l'Ahrens {de dial. aeol. p. 78). Quel Nettuno
dramma. Egli
sopra
i
questo
OO
v'
sovrannominato PUS
prio
ora
in
nominativo,
trovasi poi
con pro-
riversi di alcune
pi recente
nome
detto JloasCScov in
una
pii
recente
moneta, nella
alfabeto
non abbiano
valore di
due
oboli.
Ma
avvertito.
quella
me-
un
collezion
mia
me
a Nettuno
(tav.
CXX
ma
n.
12) scritto
di-
OO. Or
0,75;
il
esperimentandone
secondo
il
il
POSEIAilN.
qual
nome
primo
di gr.
di gr. 0,50;
terzo
tutti
di
drammo che
gr.
dunque
peso dell'obolo?
Sono
genda SEIAft"
singolare la
moneta
di
confederazione
si
fra
Posidonia e
il
Nettuno
la
di
Sibari, dove,
sibaritico e
omesso Nettuno,
ritenuto
per tipo
toro
descritta del
Sambon
del
peso di
gr.
0,72,
i3MOn
e al rovescio si
non
iniziale di obolo.
T.
CXX-XXI
LUCANIA OCCIDENTALIS
177
Tav.
1.
CXX.
Nettuno barbato coi
capelli lucignolati e lunghi alla cervice
e
parte destra
un
P04EIAAN
di pi da-
le braccia
un leggier
R.
pallio
un ramoscello
di alloro.
dirsi che vi
un
colpo di tridente, a d.
PO.
mia
Lo
stesso tipo
Qui
stia
POSEIAA: n pu
collezione
un esem-
sempre
al ri-
POM
tipi
il
e il
POEIAANIA(TAN)
meno
pro
il
nome
del
popolo,
come qui
2.
medesimi
dio
ma
verso
PO^EIAANI.
lissi,
stringe
un polpo
nella destra
e l'epigrafe
un'iniziale
pili intera
S3/V\0n.
gli
stessi, l'epigrafe
nome
3.
tipi
sono
POM
Nettuno non
18.
singolare in cotesto
nummo
la
leggenda a destra
POMES
nel di-
ha barba.
4.
e a sinistra
ANSA.
e
A me
in
pare
Nella
coli.
un
manchi
il
di che si
hanno
Tal
delfino
5.
di rilievo.
drammo
campo
al n.
3M
Nella
coli.
PO
19-22.
ES dove manca un
lA.
un
nel riverso
si
nota uno
Ho
messi insieme
quattro esempii da
il
me
veduti del
sbalzo di conio.
6.
didrammo che
sin. l'epigrafe
si
nome
Nettuno
imberbe: a
POM,
a destra
\m
del-
quasi che vi
breve
:
si
legesse Seila.
Or
la
prima sillaba
fino in rilievo
incuso.
che poi
l'alfabeto delle
monete
l^((jv) dal
A/\(,iiii),
7-10. Quattro
dramme
:
coi tipi
descritti:
l'epigrafe PO/y\,
di quello
che
POME, POMES
sul dritto a
nella
dramma
:
del
n.
7 un dragone ma-
ma v'
al n.
inoltre
il
come
(t.
scritto
[>50 ed
che vi
si
zioni arcaiche
diMolpa
e Palinuro
CXVIII, 22)
in su
-J,
e della vi-
esemplari a
sin. del
Lao volto
in gi A,
ma volto
la qual let-
riverso,
il
in
alti'i
invece a destra
dal
delle
due
valore di
e se si attende alle
qual
nome
Barthlemy
e dall'Avel-
esemplare, come nel mio sono volte in dentro e danno a pensare che siasi voluto scrivere
n. 3),
crede
appellativo
del fiume l?
(Minervini,
III,
un
e
delta dorico Q,
(v. tav.
I
118
p. 44)
ma
il
noi
avremo un Meida
non un
Seila. Dell'
dritto
sollecito,
mo-
11-22.
didrammi a doppio
e al riverso
nete di Caulonia
5 ora nella
comune
e gionica
CXI
a sinistra. Il
nome
della citt
Tav. CXXI.
1.
Nettuno nel
lancia
il
tridente, a d.
un
delfino e in
un esemplare
fra le
gambe
dall'Avellino
e
del dio
un
pie
Fu
publicato
dal Millingen:
;
ma
essi
non
volto a sin.
una
stela
sormontata da un'urna.
l'
Nell'esemplare del
Imhoof-Bl.
urna
di
pi.
scannellata
veduta
comunque espressa
il
Carelli (tav.
al
CXXVIII, 40)
un T:
sopra del
POZEIAANIA
riverso:
il
ma
essi
toro
POSESAANS
(cf.
Imhoof-Bl. Choix,
Vili, 239
dritto
nome
del dio
2.
pag. 5, 25).
Coli. mia. I tipi sono
i
POZEIAilN.
13. Il pisti-ice
tre
medesimi
al dritto e al riverso
i
sol-
ma col
piedi, si legge
un ramoscello
(cf Carelli,
3J0n,
e
POSEIAANI,
pancia a pie
tab.
l'urna a
sgusci
concavi
intorno
aUa
14.
Le due
si
5A che
si
leggono fra
le
gambe
di
Nettuno
un
ripetono fra le
gambe
un
sedi
neU' esergo
un
tonno.
sinistra
e.
del
dritto
Museo
graffito
un H. Pausania narra
(L. IX,
il
XXX,
8) che
ad
nome
proprio di
un
una
ventina di stadii
da Dio verso
nume
legge
neanche di una
citt confe-
che
le
15. Il
nome
del
dio
(cf.
si
dal
lato
n.
sinistro
:
del
dritto
derate quali
monumenti
La
POEIAilN
4393)
al
luogo della
vede tra
le
gambe
178
LUCANIA OCCIDENTALTS
T.
cxxr
al
simulacro,
ma
sia
di sopra V/V\,
di sotto
le
due patere
un segno monetale.
3. Coli,
mia
il
(cf.
18.
Museo
R.
di
il
tridente a sin.
N\OP.
lancia
tridente: davanti
POSEIAA,
fra le
Toro volto
Un
POMES
(cf. ricreili,
sin.
di sopra
^flA^3MO
gambe
del toro A.
il
da
19.
dorico arcaico,
Museo
lancia
di
il
Vienna
e coli.
euclideo.
tridente. R.
OH
Giunone con
Toro volto
20.
Museo
R.
tal.
di Napoli. Testa di
Nettuno barbato
volta
d.
gambe un
polpo, di sopra
nOW\EIAA.
sin.
OME
(cf.
Poole, Ca-
Coli. mia.
Ai
aggiunto a
R.
un ramoal toro
POSEI.
Davanti
La
epigrafe
che volto a
nell'esergo
6.
il
d.
v'
^3MOn
Museo
in
cerchio
(cf.
Piorelli,
delfino.
di Berlino).
HOM
si
v' il
ramoscello a
:
22. Coli. mia. Il tipo lo stesso, 23. Coli. mia. Testa giovanile a
ma
d.
nel riverso
si
legge
R.
SMOH.
Ferro
dinanzi
^3MOn.
nell'esergo
un acino
Non
creda che
il
T manchi
Mezzo Mezzo
toro a d.
7?.
di che
avremo ap-
R. Tridente.
Coli,
mia
coi
tipi
soliti
:
il
il
tridente
d. di
a d. dinanzi
mi
una bacca
verso
la
si
di lauro
l'
epigrafe
POM ma sul
,
POEIAANI.
R.
Toro a
sopra
P0EIAAN1
legge:
AQA,
come
in contromarca.
rovescio,
monete
28.
Lo
POSEIAAN.
un
R.
Toro in
rilievo dentro
opportuno
citare
un quadrato.
29. Coli. mia. Tipo solito, davanti
R. Toro a testa
le
SAM. Nettuno
vibrante
tridente
delfino fra le
gambe un A.
delfino, fra
un
Nondimeno questa
venuto
alle
mi
gambe un
P, di sopra
PO^EI
e nell'esergo
AANIATAN.
di sopra
leggenda
POSE
R.
chiara
MOT
un
delfino.
8. (Carelli, lav.
CXXVII,
si
!W\
e al riverso
d.
dinanzi
av
che facilmente
supplisce flVM:
il
un
delfino,
a sin.
PO^EIAA.
R. Toro
:
stimato
un polpo nel
n.
32 l'epigrafe
al
riverso
33.
(nO)SElAA.
il
Coli. mia.
di particolare
il
tridente
a d. dinanzi
POi.
R.
Toro
cupa
il
PO^EI
e sul
di sopra
un caduceo.
il
cozzante
l'esergo
sin.
un fulmine.
a sin. delfino. R. Toro
sotto
leggono negli
numero
un
polpo, di
sopra POSEI.
36. (Millingen, Suppl. pi. 11, 3). Testa di Pallade con
1,24; 1,25.
elmo atil
il
tridente. R.
Toro volto a
d.
tridente e a d.
il
POSEl.
tridente volto a d.
R.
Lo
La
testa
medesima
I
ma
quivi
ma
volto a sin.
in
il
ambedue
le facce
POM.
a d.
leggenda
PO^
E in vece di
POi
El.
tridente a sin.
POSEI
38. (Carelli,
e 36.
tab.CXXIXn.81). Testa
di Pallade
un T.
POiB.
il
il
tridente,
dinanzi
MOH.
PO/y\.
CXXIX,
82).
Nettuno vibrante
tridente a d.
Toro a
sopra PO/A.
che
vibra
il
R. Corona di lauro.
Nettuno
tridente,
sin.
vibrante
d.
R.
Kamoscello.
al ro-
Non ho
4727) Toro volto a
patere e fra loro
d. sopra
veduto
delfino
il
OH
vescio
il
descritto dal
Mionnet
I,
p.
185, n. 623,
nell'esergo 3/\A.
R.
Due
un
globoletto:
T.
GXXII
LUCANIA OCCIDENTALIS
179
PAESTUM
L'antica Posidouia aveva gi trasformato
il
l'altro porta
stelle.
un ramo
di
le
loro
da
nome greco
clie
il
dietro la nuca
il
coloni
Eomani
sottentra-
un simpulo preso
finora
Millingen
fertili
p. 235).
La
vi si
vede una
stella,
ambedue portano
ramo
grafe
PAISTANO
sia
il
ramo
wm,
Paestanorum.Ma
palma
al
soli quattro
gambe
peso
si
Eoma
MEC
mon. mal
letto finora. Il
monete va da
per
conseguenza
le
corrispondenti
monete
di
bronzo, che sono regolate sul taglio e sul peso degli oboli
e dei
d.
dietro la
Grreei della
Campania
(ta?.
LXXI,
41, 42).
Il
che
corona e
nella sin.
un
tridente: di sotto
PAISTANO.
di
Museo
un
di
Monaco. Testa
Nettuno laureata a
il
d.
quelle che
dietro la nuca
delfino. R.
delfino,
a
Il
PAISTANO.
dello statere
Mommsen
m.
Ili
stima cotesti
bronzi
divisioni
gono
sestanti e le once
si
i
e forse
anche
semissi.
i
Al
si-
divisioni
del denaro
{H. de
stema onciale
cui spezzati
i
187).
trienti,
quadranti,
sestanti
proftto
ponendo a
nomi propri
in luogo
la
Tav. CXXII.
1, 2.
dei simboli,
come
si
fatto,
mettendo in ordine
moneta
Museo Kircheriano,
alla
n. 2. Coli. mia.
demata:
in che
il
Fu un tempo
fessa segu
il
d.
alla
nuca
d.
Augusto
e di Tiberio
ma
poscia
?.
R.
medesima,
di sotto
non
si
Coli. mia.
la faretra
d.
al collo.
Vili
p.
209).
5.
PAIS.
Ci sarebbe forse
nuca
romana. Or
e talvolta anche
tridente.
R.
Ferro di tridente, a
sin. la
monetine uscirono
stessa nota
S,
a d.
Q:
di sotto PAIS.
Pesa
S., cio
Pae-
del peso
signatum;
d'altra parte
Testa velata di
R.
Cerere
di
la
voce PAIS
in
monogramma.
Illj-VIR.
Augusto anche
7.
Doppia spiga
grano
e l'epigrafe
P-ASVI
d.
il
dietro alla
decretato dal Seuato sin dal 706 (Ecidi. VI, 73, 74).
od
R. Cornucopia, la nota
zecche
neUe
citt
che
8.
predetta PAIS e
Coli. mia.
il
qua-
si
pu
drante
9e
PAIS
e il caduceo.
9. Coli. mia.
il.
Testa di Cerere, a
si
con-
caduceo.
collo.
un simulacro
di republica dai
B. Spiga,
caduceo.
Ho
monete
(un. 7-10)
della zecca.
Do
e
inoltre dal n. 12 al 15
un esempio
di
nome
del magi-
Museo
di
demata volta a
sin. dinanzi
PAISTANO.
R. I
due Dioscori
non
si
180
LUCANIA OCCIDENTALIS
T.
C5XII
di
Bacco a
d.
coronata di
e
Cneo Cornelio
M. Tuccio patroni
edera
alla
nuca
Cornucopia
d.
qualche
sin.
PAIS, a
25. Coli. mia. Testa muliebre coi capelli annodati in ciuffo sul
vertice e le ali al collo volta a
d.,
ivi
PAE.
R.
Palma
pu
farsi
II-
VIR.
d., alla
nuca la
triente.
medesima,
di sotto
PAE.
il
nesso dell'
nel
si
nome deUa
nome
v'
omette. Qui
gruppo del
PAS
all'
simile a quello
che
si
hanno
nella serie
'V^-
insignita
di
un caduceo.
Il
ma-
dove r
S congiunto all'
per mezzo
qui invece
gistrato
Q.
sovrapposto
/?.
Mezzo
cignale
con
un
delfino
accostato
al
Q- CEP
PE
ili
TOL.
N
INI.
poi
in Pesto si
Questo bronzo
perch fra
i
fuor di serie,
ma
i
non
si
pu metter dopo,
omesso
111
il
VIR dopo
il
II
il
questo
sia
tertium o
tertio e Tol si
debba supplire
3, 4, 5) forse corri-
spondono
con esso,
ma
non serbano
tipi
CXXXl
elmo corinzio, di
PEL.- Il
sotto
PAS.
R. Cigno e di sopra
SAL C
Kohne
(Funfzig ani.
Munz
der
v.
Rausohschen Muntzsammlung
Da
cotesto
numero
al n.
19
si
hanno
bronzi
Berlin,
1843
(taf. 1, n.
3) publica
un
nummo
simile che
ha
Testa di Nettuno
e AA
PA
e al riverso il cigno
R.
Ancora
AFIMAF
mon. indi a
d.
PAES.
con faretra al coUo. R. Mezzo
Testa di Diana
dietro alla
nuca S
a d.
PAS.
Timone
fra
M. OCT
S,
UH VIR.
a sinistra
QVIN PAS,
A\F (VF in
cio
SAL C PEL
in corona di al-
costoro
si
mon).
20. Coli. mia. Clipeo
al n. 28.
spazio circolare
v' la
si
leggono
le
lettere
PAEST
e nel basso
PAEST
due
delfini: di sopra
CN-'EV,
di sotto
:
PAS.
non ha
Due
di sopra C.
AX
R. Cornucopia e accanto
un segno
aperta, di sotto
PA.
un
plare del
Museo Borbonico, ma
non ne intese
l'epigrafe
modo
di astro.
d. la
sin.
PAES.
del dritto.
33. Coli. mia. Grotto fra
un ramoscello
sin.
di lauro e
un ramo
di
il
palma. R. Ancora, a
PA,
a d. S.
gambe
S,
nell'esergo
PAE.
R.
Vaso con
veduto
PA,
nell'esergo quattro
un
lituo: indi L.
ARTVE
legge
C.
COMIN
di
IT- VIR.
Non ho
L S, M.SS.
globetti.
Museo
a d. dietro quattro
sin.
R.
mio
si
ARTVE
Cornucopia lemniscate, a
CN- 'EV, a
d.
PA.
Il Sestini
dolo Artuenus.
23. Coli. mia. Testa di
.
EV
in luogo di "EV e
corinzio a d. di dietro S
nota
e
del valore,
PAE.
R.
Mani
in
fede
fra
U-
FJO
sin.
L.S^.
sotto
al
BONA.
R.
Nel mezzo
PA
e S;
intorno
37.
N GAVIL M- MARCI
assisa
TT VIR.
PAE
a d. S
pu ben
Donna
d.
dentro
un' edicola
che
legge
R.
in
un
essere
un Quirinal
lauro
Den-
BONA.
S.
Intorno W\.
tro corona di
legge
CN COR
TVC PATR. A
PA,
Di
cotesti bronzi
T.
CXXITI
LUCANIA OCCIDENTALIS
9.
Coli. mia.
E-
Testa diademata a
Il
d.,
im globetto
mente nella
Civ.
Catt.
(qnad.
Ferro di tridente.
E.
nome
BONA DEA
Manca
il
nome
Ora
al
giungere
il
CoU. mia.
Striglie.
Ampolla
il
di olio
pel bagno
o la
palestra.
E.
Manca
nome
di Pesto.
donde
il
Gerhard trasse
la falsa lezione.
Eamo
PA.
R.
di
palma
e fiore gigliaceo.
sin.
EPVL P: nel
sin.
n.
39
D-
Minerva (P)AE.
Cornucopia, a
quattro globetti,
\f
NI.
FA POlT.
14. 15. Coli. mia. Testa di donna coi capelli raccolti alla cern.
41. (Carelli,
GXXXIV
81).
R.
W\
F.
E. Edial
globetti, sotto
PAES.
FA)
PolST.
con
porta finestre
e doppia
sin.
P
tav.
1.
S S C, cio Paesti
cxxni.
Coli. mia.
di
qua
la
nuova formola
il
C senatus
consulto,
deve
Testa di donna a
d.
E. Maiale volto
a sin. di
Senato pestano.
sopra
2.
PA,
(Mom.-Blac.
H. de
e
la
mon.
donna a
d.
dinanzi
A/1
PR.
E.
sin.
ha
dinanzi
Maiale a
3.
d. di
sopra
di
PA
lituo augurale.
E. Intorno
dentro in giro
Coli,
d-,
mia Testa
donna a
dinanzi PAE.
E.
Maiale a
M EGNATIVS Q OCTAVI(VS
in mon.) S
sti
VIR): nel
di sopra
PA,
C. Il
quindi
1'
si
4.
n. 7).
e in conseguenza
S,
si
sopra
la
nuda
di
Augusto volta a
assisa
dinanzi
nella
d.
il
nota di sestante, di sotto PA. Altra simile, omessa l'epigrafe, si stampata dal Piorelli, Oss. p.
5. 6. Collezione mia. (n. 5). Stater
E. Cerere
con
patera
52
t.
I n. 23.
groma agrimensorio
si
al quale si
II
appoggia colla
sin. intorno
messa e
bilicata sulla
:
punta
in
legge: C
stata
LOLLl M- DOI
mai
VIR;
nell'esergo
PSSC.
di
una
Non
cima
delle
il
il
scorge, che ha in
peso
di sopra vi si legge
Q.
LAVR (AVR
l'esergo
PA.
E.
Due
di
sopra D S
S, a sin.
MIL, nell'esergo
S.
Nel
n.
Akad. 1847,
t.
II p.
471
segg.).
il
SPDD
invece di (SP)DSS. 11
nome
del
lituo au-
pretore
nel
Q.
gurale.
E.
Lam-ea
dentro
Q OCT
/V\
EGN
del
-li
VIR
monnaie
si
t.
I pose:
C.
In altro
mio
esemplare
il
nome
duumviro
LAR
PR.
La formola
suindicata
legger Signatum
Paesti De Seil
M EGN
rale.
OCT.
il
Signatum
lituo
augu-
conft-onto si
dedurr che
Senato
quello di Pesto,
membri
del quale pi
comunemente
dinanzi
il
lituo au-
si
appellano decurioni.
e faretra
sull'omero
7.
due Dioscori
enti-o
corona
e la
sinistro. Intorno
C LOLLl M DOI
iT VIRI (IR
in mon.) ITE:
C LAI.
E.
nell'esergo
C
in
letto finora e si
legge tuttavia
mezzo
a
d.,
LEX,
ma
esem-
PS SC.
E. Vittoria con
ll)VIR.
palma
corona
un b
non un
L.
La
stessa le-
intorno
L LICIN(IVS
mi d mi esemplare
del
il
di
Tiberio a d. e ivi
S a d.
si
dice la qua-
A
S
\ERGILI (OP)T
II
VIR.
28. Coli. mia. Testa laureata volta a sin. fra le lettere a sin.
liarum. Il
di due
L deve
CP
S.
d. e le let-
dissimxilare
8.
S,
a d. S C. R.
vessillo
CoU. mia.
L-ARTV
C- COMI
\RGILI
OPT
II
VIR.
L.
Artuenus
e il
C.
Co-
tav.
CXXII.
S S C.
L CAEL CLEM
182
LUCANI
T.
CXXIY
FLA
p.
TI
CAESAR.
Il
spiga
di
Metaponto. Del
239) TI
CAESI
per tenne L.
Lucani coniano
dividendo
la
il
solo bronzo e a
in
nome
della na-
Augusto che
di
vi sottintese; e
non po-
zione
parti.
maggiore unit
quarte e
ottave
tendo ammettere
pii
un
26. CoU.
Dupr a
duumviri.
25.
R.
Spiga di
sin.
Museo
di Napoli.
d.
S S C.
il
volo
un uccello; a
intorno
TI
AOYKA.
27. Testa della Vittoria volta a sin. R. Giove con scettro nella
sin.
CAESAR AVG. Al
Carelli
n.
non
riesci divinare
il
soggetto del
Il
riverso (Tab.
CXXXV
fulminante a
d.
di dietro
AOYKANO/V\.
palma
coi
Cavedoni ha poi
sigle
richiamata
la interpretazione delle
capelli
legati
S,
da lui nel
Bull.
arch.
napol. II p. 118
ma
sigla del
nome
non
spiega scita,
ma
signatum.
AOYKANO/V\.
L'at-
LUCANI
La
tribti dei
con
effetto,
come Omero
scrisse
di
Ettore, che
il
dando
un gran
Lucani stanzi in prima
alle radici del
bene
colpo, scagli
/i-i}
Gar-
la
grossa pietra:
XII,
458):
Ev dia^g Iva
ot
<favQ%SQOv ^Xog
ma
vi si legge soltanto
si crede,
da un Lucio (Plin.
X,
,
1). I
i
Latini dissero la
AOYKANOM.
30. Coli. Sant. (Cato/. 3451). Testa di Minerva a sin. con elmo
corinzio.
R.
loro terra
li
LOVCANA
{Syll.
889)
Greci generalmente
chiamano XavxavoC,
essi appellansi
XovxavoC
e Ivxiavoi.
Civetta e intorno
di
AOYKANOM.
a
d.
Fortunati nelle
conquiste,
erano
giunti a
Lao
nelP anno
31.
R.
ad
ali
aperte:
AOYKANOM.
R.
Vittoria con
palma nella
Turii furono
sulla
Donna un
elmo
trifale,
imbrac-
il
di
Lao,
la quale
ciando
al
citt
braccio
muove
il
Aov
Lucani a seguirla
a sin.
AOYKANOM.
fermo colla
[Bull. col
am.
Ma
Turii
si
ritirarono battuti e
il
Lucani procedendo
La maniera
congettura
del
Cavedoni
i
un
il
363
p.
voglia spaventare
nemici
conquiste verso
stato di cose
arma
dur
una parte
dell'esercito rivolse
si
contro loro le
armi
guadagnata
il
la battaglia
resero in-
dipendenti e
si volsero
si
diedero
nome
di Brezzii. I
Lucani allora
fatti
Tav.
1.
CXXIV.
Mia
Coli. Testa di Pallade coperta di
alle citt
e coronato
di laurea
volta
d.
re spartano
Archidamo
Ales-
segna di una clava posta sopra una foglia del gambo. Questo
sandro
il
nummo
al pari dei
si
due seguenti
che
si
danno a Metaponto.
avanzandosi
respinti
il
fin sotto
Ma
non
considerato e
mura
di
Metaponto,
ma
ne furono
dal valore
non
v' finora
di Cleonimo. V'
(tav.
nome
AOYKA
simile
etnica
META come
cotesta
in altro
il sig.
meno
coli.
accorciata
I tipi sono
A
si
moneta
Imhoof-
2, 3.
Mia
sole in
dramma
si
monogramma AK
(CXXIV,
se
quella del n. 8 vi
legge un
AYK
monogramma.
si
AYK
che
Stando
alle
note
quale
regole,
credo,
che la prima
debba
nome
dei Lucani
grecizzanti,
AYKjkvmv
Avxsiavwv.
considerare
mi pare che
E
in
AOYKANOM
AOYKOS
parte
anche
Turio,
argomentandosi
AYKIANnN
il
loro
T.
CXXIV
BRUTTII
183
lo stesso
die
il
AYKOS
dei greci,
una testa di
spetto
toro.
R.
ricinta di prod.
lupo t allude.
4. Testa muliebre diademata coi capelli raccolti e legati sul
vertice:
con teda
il
nella
freccia
nella
avendo da
presso
ha due
ali
intorno
e lo
al
collo.
R.
mosse
Pesa
11.
e la
guarda
in alto a sin.
un
altro, a d.
BPETTIilN.
lanciati
scettro,
gr. 2,20.
neUa
sinistra le guide e
Mia
di
R.
coli.
una testa
di lupo, nel-
cresta e
un
grifo
corrente
a d.
l'esergo si legge
AYKlANilN.
Aquila ad
a destra
gr. 2,20.
ali
sin.,
un timone
manubrio, a
sin.
BPETTIilN.
Pesa
avendo
ciando
la lancia
il
appoggiata all'omero
sinistro
imbrac-
clipeo
mentre muove
invitare
i
il
sinistra e
sembra
Ancor
:
nudo omero
destro. R. I
due
qui
si
si-
nistra si legge:
6.
AYKIANilN.
d.
alla
nuca
v'
un
ferro
rifulgono
Aquila ad
ali
proprio
nel
campo
un pugnale nudo,
nell'esergo
gr.
BPETTIilN.
peso
di
questo
nummo
di
3,60.
BEUTTII
Siamo ancora
in
mia
coli.
done
molla tenebra intorno alla origine dei
pendella
collo, e
lembo
nuca un serpente.
R.
Pane
stante
in piedi
si fa
dell'esercito
ma
dopo un sanguinoso
conflitto venuti ai
solecchio
ha
una
:
rimanendo
essi in pos-
mano un
e
dritto bastone
Lao
e si chia-
campo a
d.
del n. 13
un incensiere
invece
marono
Brezzii,
sia SgansTcct,
14
un serpe
Lucani.
un ^:
gr.
Essi adunque
allargare le
si
stabilirono
in republica e presero ad
1,10; 1,20.
conquiste
cominciando
fra
le
dall'occupare
Terina,
Ipponio,
molte
altre citt
citt
Turium: ma questa
a d.
R.
braccio su quella
nome
Le
citt di
si
ponium,
bronzo
minanti.
7.
Petelia,
e in
loro do-
volta
sin.
R. Pallade
e attenen-
all'orlo
un
delfino.
R. Teti velata
sedente sopra
monogramma A^.
della
giovane
coperta
spoglia
del leone
un pugnale.
passo
un
BPETTIIIN. Pesa
gr. 4, 31.
ed elmo muove
il
campo a
d.
un
aratro, a sin.
BPETTIilN.
R.
sin.,
alla
nuca
la clava.
R. Vittoria in
biga corrente
:
Aquila ad
ali
aperte
mano
:
la frusta
di sotto
BPETTIilN.
Giove dentro
un serpente che
si
drizza
nell'esergo BPETTIilN.
18
ma
la testa di
Pesa
gr. 2,15.
una corona
nuca
y'
di lauro
:
una
lira
l'aquila
sotto
del collo
uno scorpione.
di
R. Vittoria
con ramo
:
palma nella
sinistra e
dinanzi a sin.
un timiaterio
o in-
con,
palma
nella sin.
BPETTIilN.
d.
10.
Mia
coli.
nuca
un'ancora: a
d.
BPETTIHN;
in
alto
184
SUPPLEMENTO
T.
CXXV
21.
Mia
coli.
il
ri-
in
un
circolo e A nell'altro e ci si
si
nummi
nu-
pu dedurre
dall'averi! trovati in
e soltanto essi. la
Ma
nel dritto t
e
mero
li
Noi
Tede sotto
il
alla
nuca
met
incirca del
t stanno
due
globetti.
Pesa
gr. 15,30.
d.,
tipo di quei che portano per tipo la gorgone, che per analogia
alla
nuca un fulmine.
ed asta
il
diciamo didrammi.
I didrammi col tipo della Gorgone o sono lisci al rovescio
di galea, clipeo
:
in atto
di aTventarsi contro
nemico
da presso
pie' sinistro
una
un
ful-
Sono
lisci trentotto,
in quattro vi stanno
mine, a
BPETTIilN.
hanno
polpo, uno
il
caduceo, uno
il
pa-
23. Testa della Vittoria coi capelli cinti dalla sfondone raccolti
e legati sul Tertiee da
sciolte
:
pavero, uno
I
il
una tenia
si
le
didrammi
davanti a sin. vi
il
iscrizioni.
Di quei
uno
solo
ha la clava
al
fulmine a destra
a sin. vi si legge
riverso e un'altro
una
fistula o
siringa pastorale.
lisce,
BPETTIilN.
24. CoU. Sant. 1 tipi medesimi
toria
Le
della
ala,
diciotto
dramme
sono tutte
precedente:
ma
la Vit-
ha presso
il
coUo un'
il
nome
di
NIKA TiMilN:
un
delfino.
Populonia
25. Coli. Luynes. Testa laureata di Apollo volta a sin. alla nuca
Sovana
un
tripode.
R. Vittoria
elevando la
Romani
nel
519 (Liv.
un fulmine;
nell'esergo BPETTIilN.
XXXIX): Saturnia
est
colonia civium
romanorum in agrum
il
26. Testa diademata della Vittoria coi capelli raccolti e annodati sul vertice, pendenti agli orecchi, nastro al coUo, ala
alla
caletranum
i
luogo dove
il
Eomani
l'impiantarono, e
nuca volta a
sin.
R.
Pu
citt abitata
Mia
coli.
Testa di Teti
coperta
dalla
spoglia
del
gran-
Non
certo se
Eomani
R. Granchio
marino
e l'epigrafe
nome
:
come
BPETTIilV.
28.
pare a
me
solo
e fu poscia
Mia
coli.
Testa giovanile
appellata Saturnia.
alla
Da
quanti
il
maggiore
e pii ricco di
Granchio
marino
in
alto
cornucopia
nel
campo
si
BPETTlilN.
29.
pezzi che
mancavano
e
alla
vi erano s
bene
Mia
a
coli.
rappresentati
ne ho composto
sin.
BPETTlilN.
30.
Mia
Di poi ho giu-
leone volta a
R.
Arco
e clava
e intorno
BPETTlilN.
dicato di dare
un saggio
di
tav.
mulo
BPET.
per qualche
tempo
citate e
SUPPLEMENTO
Correva gi
tavole
il
si
tengono per
mi erano
state incise le
LXXII
LXXIII
mani
di
mi
Tat.
1.
CXXV.
Gorgone veduta
:
monete etrusehe
coi tipi
della
Gor-
di
prospetto
coi
gone,
di quasi tutto
un
deposito
dalla
il
di
valore
XX.
R.
pressi
di
Sovana
parte
guarda
Saturnia distante
detto da principio
;
di tridente: intorno
AMA (>l'l)V'l
e nell'intervallo
due
stelle
quale a quanto
mi fu
delle altre
Pesa
gr.
nummo
ma non
ha
un esemplare nel
10:
Testa di Pallade.
7?.
La leggenda
II.
ch' l'u-
Museo granducale
vi not
di Firenze:
Num.
vet. p.
La Gorgone con
che intera nella
rovescio
che un solo
X
un
al dritto e
pose un simUe
;
al ri-
leggenda
...
il
resto
man-
mia del
n.
1.
III.
Testa di Apollo
a sin., e al
due
'IV
CareUi
Le
lettere
sono
qual luogo
il
T.
CXXY
SUPPLEMENTO
185
un V
e cil il
Millingen
il
si
avuto finora
dato e per
monca
epigrafe del
nummo
borgiano da
me
ma
che era un
il
V mal
figurato .
LXXII
n.
30.
Vi
si
vede
for-
L'Eckhel non
si
ingann, e
Museo
di Parigi conserva
un
me
pubblicato
mato
si
LXXII
tale
n.
15.
cotesti
legge: ^NI:^V^UVNfl:^E5.
altri
La
di
un
terzo
ha sopra
due esemplari
mia collezione
sopra
altri
due con
leggenda:
:
fll/lfl>l'1V'1.
March.
2.
di sotto vi si
i
Strozzi
due miei.
Il
peso di questa
due punti
Pesa
R.
nel
mezzo
in lettere di rilievo.
gr. 7,80.
La
prima
leone.
la-
compita.
del
R.
3.
(J)
al
8 ovvero al A in questa
voce.
Pesa
gr. 8,30.
ripostiglio.
si
sono avuti
dal
ma
dal
March.
Strozzi,
due
la
manico
un
Grorgoni,
si
7,70.
ma non
R.
ha
la lingua sporgente
legge
liscio.
4.
Testa simile alla precedente: di sotto le due decine serbate dal conio.
campo
Polpo
di sopra
due
altri polpi
ma
Pesa
gr.
8,20.
Due
piccoli: a sin. vi
il
tridenti.
Era noto
servate e diligentemente notate dal sig. Imhoof-Blumer sui corpi degli animali, alle quali si aggiunga la E sul corpo del
LXXII
n.
14:
e
ma
il
mezzo leone
il
di Velia (Tav.
CXVIII, 25)
ma
nuovo
dei migliori
ornati
del tutto
di
mancano
in
quelli.
Eubea
sul
campo
delle
iniziale
dire, che
il i
pu
spiegare
Ital.
dal Mieali
av.
(Tab.
Iorio in Napoli
secolo
sig.
da una
fiorentina;
mi
scrive
il
ha
monete
marchese
Strozzi.
Ippocampo
d.
sotto A,
intorno
rimangono
Il
nel resto forse liscio, di gr. 2,75. Il peso che maggiore del doppio dei due quinari! di Pelsina (LXXI, 12, 14) e
del terzo esemplare edito
intero di
due
soli tentacoli
campo.
peso di
un
grammi 5,50
un multiplo
degli
Al qual
di
og-
sistema
Sicilia,
si
accosta quello
aurei
di gr.
dei
Cartaginesi in
-
Pesa
gr. 8,35.
la cui unit
maggiore
10,94,
10,14,
6.
si divide in seste.
Pesa
gr. 8,10.
:
7.
Testa simile
ai
nn. 1, 2
di sotto al
mento
si
le
due decine
vede un caduceo.
erano noti (Tav.
di
didrammi con
n. 13),
'Y-l
al riverso
due caducei
si
ci
LXXII
epigrafe
8.
ma
qui inoltre vi
MiL 1881
tav.).
Simile al
nummo
in
LXXXII,
un
I
in
PA-
di
i
allato
LACNVS. Kimane
a Palanus.
15.
mezzo.
al collo.
Ha
monile
sin. v'
un
delfino e le
e
due decine
dal
lato
destro.
R.
Luna crescente
vi
si
dentro
un
astro
Museo
di Catanzaro.
Tripode
a d.
9PO.
n.
R.
Gallo e di
legge
si
in
cerchio fMV>l'lV'1.
altro
CIX
21
ho dato un
Pesa
gr. 7,70.
Questa leggenda
ha per met in
nummo
con questi
tipi
ma
nel
rovescio la leggenda si
si
esemplare.
9.
letto VUI
36),
altri vi
ha
letto
ma
186
SUPPLEMENTO, ATTKIBUZIONI
T.
CXXV
{Catal. p.
77
n. 20).
il
Mommsen
gli
2.
Museo
di Vienna.
sin.
da-
{H. de la
monn.
I, p.
Cornucopia tra
le
lettere
:
AO
ma
in coforse
Ma
si
pur detto
che
con
tal
nome
sono
indicati
da
Ao:
Hyllus
figlio di
v.
384
(cf.
Ste3.
certo
non
di
Da
Museo
elmo
IM apprendiamo
che
citata
ben conservate
e
ATJNilN.
stro,
i?.
Nave
a remi
priva
alberi
senza ro-
poppa
e della
prora
Le due
simili
monete
del
gabinetto di Parigi
pi. I, 3, 4)
numism.
mi hanno
nome Atinum,
l'
una
volsca, l'altra
lucana,
ma ambedue
a doppio rilievo, ha
la frasca,
il
un 3
fra le
gambe
del giovane
nudo
che agita
e a sin. le iniziali
A>l di Caulonia.
Danni,
cio,
Teani
e
il
Lucani, e
che
costoro
furono
Sul rovescio
l'artista
OE
fra le
gambe
o
soggiogati da Calcante
nati:
cui luogo
labrum
creduta cigno
Alinales.
Ai tempi
di
Strabene
(p.
233) mostravasi
il
se-
Un
recentissimo acquisto di
gi,
un
n.
se3, di
4.
condo esemplare
simile al
inciso
dal
Kochette
Ma
alla
numismatica del-
si
l'Italia
vi
ha verun confronto.
ima sedia
forse votiva, al
leone ruggente
volta a d.
gnano
intorno
alla spiegazione
del
tipo.
Io
me
ne sono
KOKIN.
che
si
finora
mai veduta
di
profilo,
personificazione
Lo
stile
mi
che
si
coniarsi in
montorio Cocinto
la frasca
col
soccorso dello
Zefiro
agitando
valle
una moneta
purgano
l'aria soifocante e
mal sana
sita.
della
Il
cervo sacro
al-
numism. de
a Cocinto e la fonte di
sig.
Poole mi
l'azione del
nume
da quello
della
moneta
pil
17.
Mia
coli.
Il tipo
si
di cotesta
le
moneta
Guido
ma
non perci
lo
d'ordinario
ha sopra
la
monete incuse
Caulonia
figurino
la
5.
frasca diademata e
che
Universit
di
Glasgow. Quadrato
stile rozzo. B.
ima mano
dal piano
dove
posa
il
cervo
spunta
un
germe
di piantolina che
la
sembra
di lauro.
L'ha
il
CXCII, 6
dove l'attribuisce
importa
Reggio
di Calabria.
Essa
invece pare a
me
moneta
di
sembra
dire IKETESI(A)
i
(=
IKETHPIA)
col qual
Cro-
toniati
volessero
esprimere
solenni
supplicazioni allo
6.
niata
nome.
sin. B.
Ca-
in
gambe un T;
ma
non ve ne ha certezza.
Coli.
coperta di
elmo
corinzio
e
i
volta a
B. Civetta di prospetto e a d.
;
un vaso
glola
ATTRIBUZIONI EKRONBE
(Tav.
1.
INCERTE
VALENT(IA),
CXXV).
Carelli, tab.
d.
CV
n.
niNlTA
e assegnata
ad Atina in Lucania.
Ne
ho gi parlato
a rovescio incuso.
mio disegno
tratto
da un esemOtranto,
e
8.
Lovatti.
;
Trovato in terra
d'
tav.CLXXXV,
chioma
ma
moneta
con
corna
T.
CXXV
SUPPLEMENTO
187
due serpenti
cos,
e intorno
K.
perch non
(})PA
strati.
OPPA ma
Vero
di
magi-
gono questo
nummo
si
CXVl,
11),
10,
11.
Fra
le
monete
leggenda niXO
ha AlPEilN:
per
altri
da una tenia
vi
si
delle
due monete
di esse n.
La
legge
nome EIPilNIEilN:
la tenia vi
EIP.ilN'l
prima
10 fu della
un secondo esemplare
della coli,
medesima
una copia
galvanoplastica:
ambedue
Luynes
incidere
Pu
fatto
nella Rev-ue
di
pi.
numism. 1839
pi.
XIV,
1, 2, e fatte
t.
niati, e fatto,
ma
sta di
TV, 1870,
che la
si
mai veduta, ed
duca Blacas e
il
bar. de
Witte
si
mostrano indecisi
false, fal-
tenia, differenze
per
le
Mommsen:
facili a spiegarsi in
un esemplare
solo e
mal conservato.
sissime e di
moderna invenzione
le giudico io,
che le ho ve-
9. (Car. tab.
CXCI,
POMA,
R. Grappolo sopra
OPPA
e si attribuita
Witte,
in mon.) pel de
sembrato
OV Ail
epizefirii dall'Ignarra
LANTE:A,
ton-
dall'Arditi {IH. di
cri e
un
2),
mine
I,
di Lo-
Nap. 1791
n.
daU'Eckhel {D. n.
del regno parte
v.
Altre monete
si
sono da
me
I,
Magna Gre-
ma
male interpretato.
Un
secondo
esemplare, che
il
II p.
601
CaronniMus. Hedervar.
si
Fra
le
deposto nel
Museo
di Berlino.
Videlo
il
Mommsen,
e vi
CLXXXIX,
23): Testa di
lesse
come l'Ignarra
e l'Arditi
OPPA AOKP^N,
della quale
scoperta scrisse
Millingen
lo
;
{Consid. p. 69)
Io ne
ma
il sig.
Imhoof-Blumer
d'altro avviso.
divenuto
Ma
il
Friedlaender, interrogato
si
in Biccari,
anche
appresi
il
che
si
OPPA AOKPHN, mi
di rispondere
16 giugno 1883:
occhio l'identico
Museo
i
di
Ho
l'onore
che ho
sott'
ha
capelli
lati
me
in
Na-
due
r.
Medagliere.
Mi
rincresce di
dover dire,
un
altro
nummo
il
come
fu letto
Due
altri
CLXXXIX,
mostrano ugualmente
il
Tutto ci
affatto
sicuro, e
Nel
riverso
Pegaso
volto a sin.
ed ha parimente la
sig.
fra le
gambe.
Ho
Imhoof-
Di pi
la
monete
CLXIII
n. 59)
ad Eraclea, che
di Orra,
ma
Grecia, dove ce
non
incusa del
Museo
di Firenze
altro
nome
abbreviato di
magistrato
medesima
si
Con
Mommsen,
legge
AAR
AOM. La genuina
me
in-
di pii
la
moneta
nome
CXVin,
D Millingen
quando ha
ci-
{Consid. p. 10)
scritto,
non ha dunque
sciolta la questione
gnale,
ma
copiare,
come spesso
che la moneta
183
SUPPLEMENTO
T.
CXXT
sti-a,
il
e la lettera
^{mu), cambi
camminare
sulle balze
ma
su piana terra.
nondimeno per
soddisfazione di
tutti l'aveva
MONETE FALSE
1.
fattolo perci
disegnare
anche in grossezza,
si
perch
si
Nel Museo
non
coniato,
confermare
giudizio d'impostura;
come ha creduto
Mommsen
(//.
delam.
I,
388).
Ha un
mode-
deduce,
che
il
mezza nave,
in
testo
un
contradirle, prefer di
Coli.
Museo non
l'attribu a
ci f
sapere come
monete
delle
di
Telamone
sono aggiunti
i
nomi
due
ma
si
leggono su
nummi sinceri.
Qui
L'incisore
epigrafi.
diede
ai
per sestante.
globetti
Il
che imit
bene
tipi
jbando
Htal.
I,
ancbe
tav.
due
lasciati dal
v. 1 p.
litteras MI et
KIl
5VII, 9)
e fu perci
t.
magnus
hercle
is
Il tav.
VI
ma
che
lo
valore. Il P.
Eckhel
dell'arte, e
scrisse
p.
94). I
PP. Marchi
Crotone
si
leggeva
KPOTOMI2. Ora
1. cit.
numus illustris
citt
(Eckhel,
p.
Crotone
e Velia
moderna
il
n Velia ne
il
tetradrammo. Nondimeno
il
ma
fra le
monete
incerte, tav.
Mionil
19
nel testo
il
net e gli d
il
valore di 70 ducati.
si
sovvenne ohe
Triedlaender nell'opuscolo sulle monete osche lo aveva dichiarate falso, e che quel giudizio era stato approvato dal
monete
epigrafe fosse
173), e per
Cavedoni [Bull.
Instit.
1850
p.
146)
il
Con
si
la speranza di
falsario
gendes supposes.
Il
Mommsen
Museo
credette che
il
bronzo me-
giovato di
un tetradrammo
i
Siracusa
per coniare
il
due esemplari
sulla sua
moneta
tipi di Velia,
a quel
delle
modo che
fal-
possedendone uno
il
il
Olivieri di Pesaro,
1,
un secondo
ghiande missili
Kircheriano {H. de la m.
p. 388).
Vedendo
io e
mone
si fosse
niun modo, ne
il
1851, p. 150) ed stata ricordata come falsa dal Minervini [Bull. ardi.
quale ebbi
per risposta
nap.
n. s.
VI, 96).
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