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PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA

Facoltà di Teologia

INTRODUZIONE AL METODO
TEOLOGICO I

Metodo e ricerca teologica in Anselmo


d’Aosta

Professore: IGNAZIO GENOVESE


Studente: MIGUEL NOLETO
Matricola: 167233

ROMA 2022
Il metodo di ricerca teologico di sant’Anselmo d’Aosta è probabilmente
uno dei metodi più logici e razionale mai creato nella storia del Medioevo.
Infatti, analizzare l’esistenza di Dio con un solo argomento abbastanza
forte da dimostrare la sua sussistenza, è un oggettivo audace e che pochi
hanno la capacità di farlo.
Nel primo capitolo, l'autore introduce una supplica a Dio. Riconosce la
necessità dell'azione divina per conoscerlo, riconosce che la sua piccolezza
non può essere paragonata alla grandezza dell'essere che desidera
conoscere. L'opera procede e, con l'obiettivo di confutare lo stolto dei
Salmi, che afferma in cuor suo che non c'è Dio, Anselmo inizia l'argomento
principale della sua vita, l'argomento ontologico sull'esistenza di Dio.
L'autore cerca di dimostrare che Dio non può esistere solo nell'intelligenza,
ma anche nella realtà.1
Altro, infatti, è che una cosa sia nell’intelletto, altro è intendere che la cosa sia.
Infatti, quando il pittore si rappresenta ciò che dovrà dipingere, ha
nell’intelletto l’opera sua, ma non intende ancora che esista quell’opera che
egli ha fatto. Quando invece l’ha già dipinta, non solo l’ha nell’intelletto, ma
intende pure che l’opera fatta esiste. Anche lo stolto, dunque, deve convincersi
che vi è almeno nell'intelletto una cosa della quale nulla può pensarsi più
grande, poiché egli intende questa frase quando la ode, e tutto ciò che si
intende è nell'intelletto.2
Anselmo sostiene che, anche chi nega l'esistenza di Dio, deve ammettere
che se comprende il concetto di Dio presentato, esso esiste nella sua mente,
perché tutto ciò che è compreso è nella mente. È sempre in questa parte del
capitolo che l'autore presenta la famosa illustrazione del pittore che, ancor
prima di iniziare a dipingere, ha in mente ciò che vuole dipingere, e tale
illustrazione avvalora la sua argomentazione ontologica.
Il punto principale di questo metodo è che l'autore fa poco uso delle
Scritture nella costruzione delle sue argomentazioni. Fa uso solamente
della sua ragione e della logica usata in essa. Quindi esiste una costruzione
di pensiero, una scala progressiva che parte da una supplica a Dio, alla sua
esistenza.

1
Cfr, ANSELMO, Proslogion, 85-86.
2
ANSELMO, Proslogion, 89-90.
BIBLIOGRAFIA

ANSELMO D’AOSTA, Proslogion, proem. (trad. it. VANNI ROVIGHI, S.,


Opere filosofiche, Laterza, Bari 1969).

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