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Educato dal cugino Pico della Mirandola che era un tuttologo del tempo, il

sapientone si impegnava in tante arti, letteratura con lui c'era un legame anche
parentale e quindi proprio perché già da piccolo era addentrato agli studi letterari e
già da molto giovane lui entra a far parte della Corte degli estensi di Ferrara, è infatti
lui avrà anche tanti incarichi politici quindi somiglia nella biografia anche a quella di
Dante stesso perché lui abbina agli impegni ufficiali e politici l’impegno della
letteratura.
Che però poi alla fine lo porterà alla pazzia tant’è proprio della
I protagonisti del poema appartengono un po’ a quello che era il mondo cavalleresco
dei poemi in lingua francese e ritroviamo certamente Orlando, Rinaldo ma troviamo
anche dei personaggi femminili molto importanti ad esempio Ruggero si innamorerà
di Bradamante che era cristiana.
Ruggero era invece un pagano e quindi l’amore in un certo senso dovrebbe far
superare tutte le difficoltà che nascevano dalla differenza di credo religioso.
L’altro personaggio molto importante è Angelica che era la figlia del re del Catai
quindi noi abbiamo tutti gli elementi della poema epico cavalleresco tradizionale
abbiamo certamente la guerra che contrappone però soprattutto due schieramenti di
religione diversa da una parte abbiamo il mondo pagano dall’altro abbiamo invece il
mondo cristiano e in tutto questo filone generale c’è una trama molto complessa
perché le storie si intersecano tra di loro, è una storia in continuo movimento.
C’è un elemento ripreso da Ariosto successivamente che è proprio la ricerca e
l’inseguimento per amore.
Questi paladini inseguono le donne di cui sono innamorati specialmente Angelica e
diventa l’oggetto del desiderio e allora lei è un personaggio sfuggente non è un amore
che ha una corresponsione perché Angelica si scoprirà che è innamorata di un altro
uomo quindi è una storia con tanti intrecci, intrighi, quindi il filone che lega tutta la
storia è quel filone epico religioso accompagnato dall’amore, anzi in alcuni punti
l’amore sembra prendere il sopravvento.
C'erano nel poema tutte le caratteristiche che attiravano il pubblico di ascoltatori
affascinati da questo mondo fantastico.
I paladini le donne sono tutti belli giovani aitanti pieni di vita quindi gli argomenti
non sono una novità perché li abbiamo visti sia nel ciclo carolingio che nel ciclo
bretone e anche qui il gioco creato dall’autore è un gioco che potremmo definire il
gioco delle parti.
Tutti questi personaggi svolgono un ruolo ben definito però ad un certo punto i ruoli
si capovolgono e l’eroe che vince le battaglie, che secondo il giudizio comune
dovrebbe essere un uomo integerrimo che sa anche dominare le passioni invece qui
vediamo dietro la maschera del Cavaliere, forte vincitore in guerra abile combattente,
un’umanità.
Infatti questi si innamorano e per amore sono pronti anche ad andare oltre gli schemi
e il discorso porta gioia serenità.
Questi racconti venivano letti recitati davanti un pubblico che amava sognare.
Quindi anche il linguaggio utilizzato si adatta alla materia trattata tra l’altro sia
Boiardo che Ariosto avevano dei maestri di lingua eccezionali che avevano saputo
plasmare quel volgare quell’italiano nascente alle situazioni alle storie narrate.
Si può parlare anche per questi autori di plurilinguismo nel senso che accanto ad un
linguaggio aulico colto,uno stile elevato si accompagna a volte anche uno stile più
dimesso e anche un linguaggio più semplice quasi popolare.
L’unione di questi due stili crea anche bellezza dal punto di vista fonetico linguistico
di questi poemi, che non solo dovevano attirare l'attenzione per la materia ma anche
per il linguaggio utilizzato e ovviamente l’umanesimo e il Rinascimento sono due
periodi simbiotici perché con l'umanesimo si ritorna al culto del bel parlare della
retorica del gusto per lo stile architettonicamente costruito in maniera lineare e
corretta in più c'era il desiderio di modificare, aggiornare questo tipo di linguaggio.
Il proemio del poema dell'Orlando innamorato
Questo premio somiglia molto ai proemi di tanti altri poemi epico-cavallereschi,
innanzitutto l'autore si rivolge agli astanti a quelli che lo stanno ascoltando e
possiamo immaginare Boiardo questo poeta che si trova su un palco con una sala
gremita di tanti ascoltatori, c'è come sempre un proemio e un’invocazione.
Già la prima strofa, ottava, ci cala direttamente nella storia, l’invito fatto ai signori e
ai cavalieri che sono lì radunati per ascoltare cose dilettose richiama l'attenzione per
poter ascoltate perché ci sta per raccontare una bella storia potendo vedere quali
prove ha dovuto sopportare il paladino Orlando per amore e dice subito qual è il
tempo della storia, siamo nel tempo in cui governa l’imperatore Carlo Magno.
Orlando, un suo paladino, s’innamora e compie molte imprese ma farà anche tanta
fatica.
Qui ci sono delle anafore ripetute e il né ripetuto come se fosse il non del primo verso
dice non vi sembra già o signore che io cosa meravigliosa il fatto che io vi parli non
dell’orlando Cavaliere ma dell’orlando innamorato che tanto che nessuno dice nel
mondo è più orgoglioso di lui però nonostante tutto lui è stato vinto da amore anzi
non solo vinto è stato soggiogato subiugato.
Praticamente nessun altra forza ha potuto mai difenderlo dalla forza dell’amore anzi
alla fine lui verrà proprio battuto afferrato sconvolto dall’amore, qui personificato.
Nella terza strofa dice questa novella è nota a poca gente.
Allora fa riferimento a Turpino, arcivescovo di renz vissuto nell’ottavo secolo a lui
era stato attribuito un’opera biografica la storia di Carlo Magno e di Orlando.
Lui non dice di essersi inventato tutto lui dice che c'era una storia precedente che era
stata fatta da questo arcivescovo Turpino però quello che ci narra è la storia nota a
pochi dice anche il motivo per cui turpino ha nascosto questa storia secondaria forse
perché pensava che fosse disdicevole dire che un Cavaliere un paladino potesse anche
essere soggiogato da amore quindi l’amore viene visto quasi come una forza minore
come un sentimento minore,e poi solo in fondo dice il nome del Cavaliere a cui fa
riferimento dice e io dico di Orlando però taglia corto ammettendo che fosse solo un
previo un’introduzione un modo per attirare l'attenzione degli ascoltatori, captatio
benevolentia.
E quindi per avvalorare quasi la veridicità del racconto che sta facendo lui si appiglia
a due nomi importanti innanzitutto il nome di Carlo Magno che è un personaggio
realmente esistito quindi non si può mettere in dubbio che Carlo Magno sia stato
aiutato da questi paladini e poi a garantire la veridicità nomina soprattutto Turpino
questo era un vescovo e probabilmente almeno così si dice nei documenti era un
vescovo che era molto vicino a Carlo Magno, colui che si erge come difensore della
cristianità tant’è che lui fonda il sacro romano Impero.
Se analizziamo altri testi vediamo che si parla continuamente di duelli ad esempio un
duello narrato è quello tra Orlando e Agricane.
Boiardo è il precursore di quello a cui poi si collegherà anche l’ Orlando furioso
perché come abbiamo detto nella biografia il Boiardo morirà improvvisamente e
quest’opera non sarà conclusa.
Poi l’Ariosto si ricollegherà esattamente dove il boiardo aveva interrotto la sua opera
letteratura minore della civiltà appunto umanistica E rinascimentale
Nasce questa società diciamo aristocratica di tipo cortese, i trattati che sono scritti e
pubblicati in questo periodo hanno un carattere educativo psicologico ma anche
pedagogico e come se si volessero mettere per iscritto le norme che i vari signori
delle varie corti dovessero mettere in pratica si delinea la figura del perfetto
cortigiano e l’autore che scriverà proprio un trattato che si intitola il cortiggiano è
proprio Baldassarre Castiglioni.
E sulla descrizione di quali caratteristiche devono avere gli uomini e le donne di
Corte e il cortigiano.
Ha la forma di un dialogo, costituito da quattro libri in cui lui analizza innanzitutto
quali sono le qualità fisiche morali di questi cortigiani, dovrebbe essere un uomo
decente sia nell’aspetto che nei modi e deve essere anche una persona di cultura uno
che sa stare in mezzo alla gente che sappia parlare che sia un profondo conoscitore
anche dell'arte della pittura la scultura la musica e deve avere innanzitutto un
atteggiamento aggraziato.
Anche la donna deve avere le medesime caratteristiche e quindi si ha quasi un
precetto per vivere a Corte bisogna avere determinate qualità.
Le donne di Corte innanzitutto devono avere una buona educazione non devono
essere aggressive non devono essere delle donne troppo emancipate però devono
avere quella qualità e quella virtù che caratterizzava un po l'ideale del tempo.
il rapporto con il signore deve essere regolato da norme, il signore il principe è colui
che detiene il potere nel mondo epico cavalleresco, infatti è presente questo senso di
sudditanza e di rispetto e di fedeltà.
Si parla di questo mondo perché c'era il desiderio anche di avere una visione
ottimistica della vita.
questi scrittori sono anch’essi dei cortigiani vivono a Corte e quindi si accorgono in
effetti che nel 1500 tante cose stavano cambiando e si stavano deteriorando
ripropongono forse volutamente una società una realtà idealizzata e anche perché si
doveva rinnovare la politica la società e la cultura del tempo.
Il termine cortigiana in effetti con il tempo è andato deteriorandosi perché nel 1500 si
parla della cortigiana onesta virtuosa donna di cultura ma se voi andate a cercare il
termine cortigiana sul vocabolario Vi rimanda a una donna anche di facili costumi
che vive con libertà anche la sua sessualità quindi e da una parte c’è l’ idealizzazione
della donna che vive a Corte dall’altro invece è una donna anche emancipata
autonoma che vive liberamente la sua vita personale.
un altro autore considerato minore ma che è importante in questo periodo è Giovanni
della casa.
Al suo nome è legato a un testo che si intitola galateo per la prima volta vengono
delineate le norme di comportamento ad esempio anche a tavola e si insegnava al
cortigiano l'etichetta, il buon comportamento da tenere in maniera consona durante la
giornata, le feste, i pranzi banchetti.
Un'opera diciamo un trattato prescrittivo adatto a quel senso equilibrato della misura
che era tipica del tempo.
Per informare sulle buone maniere, per tutti non solo per gli uomini che vivevano a
Corte quindi per gli aristocratici per la nobiltà del tempo ma anche una buona
educazione nel popolo, che doveva imparare a comportarsi a seconda delle
circostanze.
ci sono tantissime pubblicazioni in questo periodo che sono proprio inerenti
all'aspetto educativo e perfino c'è un trattato in cui si parla del buon comportamento
dell' alunno dello studente oppure il galateo che deve tenere ad esempio un medico un
medico che ha un contatto diretto con gli ammalati sia maschi che femmine sia
bambini quindi è necessario che l'atteggiamento sia consono anche al lavoro che si
sta svolgendo in quel periodo.
E tra i personaggi importanti di questo periodo chi era Pietro bembo
Pietro bembo è veneziano vive nel Veneto ed entrerà nell’ordine ecclesiastico di lui
sappiano perfino che è stato nominato cardinale, accadeva spesso che uomini di
chiesa si interessassero anche di letteratura e di poesia.
Ad esempio nella letteratura religiosa i due rappresentanti della letteratura religiosa
più importanti San Francesco e jacopone da Todi diventato un francescano e l’altro
aveva preso gli ordini minori e anche Petrarca, prende gli ordini minori e questo
perché in effetti la chiesa dava una certa sicurezza economica.
Bembo è uno studioso e di lui sono rimaste delle opere importanti perché lui affronta
il problema della lingua che viene sviluppato nelle rose della volgare lingua e anche
qui sottoforma di trattato lui ci parla proprio della lingua della lingua che era in era in
evoluzione.
è stato autore anche di un opera in volgare gli asolani in cui però si tratta d’amore ma
di amore platonico e in cui si descrive l’amore del poeta per Lucrezia Borgia e un
personaggio questo realmente esistito noi sappiamo di Lucrezia Borgia però che non
è stato uno stinco di Santa Lucrezia Borgia come tutta la famiglia dei Borgia si era
macchiata anche di orribili delitti, anche dalla famiglia Borgia ci sono stati dei Papi e
Dai documenti sembra che tutta la famiglia Borgia avesse un piccolo vizio quello di
usare il veleno per eliminare gli avversari.
L’opera si chiama gli asolani perché si immagina che questa storia si è vissuta in una
villa ad asolo che ci fossero tre gentiluomini tre gentil donne che discorrono d'amore
quindi già il fatto di discorrere ci fa pensare che questa sia un'opera dialogica anche
questa è strutturata in libri e c'è un vero e proprio dibattito che ha come tema l'amore
che però non è un amore visto in maniera ottimistica e positiva ma nell’aspetto più
deleterio, un amore che può creare anche dolore e sofferenza quindi da una parte c'è
l'amore che provoca piacere gioia felicità legame tra due individui dall'altro invece
questo amore è vissuto anche con sofferenza perché spesso gli amanti possono essere
anche lontani.
Inoltre una caratteristica dei poemi epico-cavalleresco è proprio la ricerca, la rincorsa
per raggiungere l’oggetto del desiderio, compare qui l’amore visto in chiave
filosofica ed è più una conquista dell’amore teorico platonico che non un amore
vissuto direttamente.
Inoltre è importante Bembo perché dal verbo è stato coniato un termine che è il
petrarchismo, lui addita come modello da imitare nella poesia le liriche di Petrarca.
Petrarca diventa il modello per quanto riguarda la poesia mentre Boccaccio viene
additato come modello da seguire per la prosa.
Lui non dà un buon giudizio sullo stile di Dante ma non perché lui denigri l’opera di
Dante ma perché in effetti Dante aveva usato la lingua con grande libertà non c’era il
tecnicismo il monolinguismo scelto da Petrarca.
Per Dante si parla di plurilinguismo ma Dante è un discorso a parte perchè si trova ad
inventare una lingua volgare e quindi è normale che tra i personaggi da lui elencati
venga esaltato di più la figura di Petrarca e sminuita tra virgolette la lingua e la figura
di Dante.
Bembo è figlio del neoclassicismo, dell’umanesimo e quindi come umanista lui ha in
mente la perfezione stilistica linguistica e tecnica della letteratura classica greco-
latina.
Le sue opere hanno avuto grande grande successo anche perché viene indicata la
direzione da seguire nella letteratura successiva.
E’ rappresentato come un vademecum di tipo educativo per tante branche della vita
quotidiana e l'aspetto filosofico è importante perché quando ad esempio si parla di
amore platonico negli isolani e il platonismo ma soprattutto il neoplatonismo è la
filosofia che viene ripresa in questo periodo insieme alla letteratura alla filosofia
come Aristotele.
Tutte queste opere hanno una dedica all’inizio al signore che diventa quasi il
committente l’ ospitante che deve essere ringraziato per l’aiuto che danno a questi
personaggi.

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