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9.

Analisi del telaio piano

È richiesto lo studio di un telaio 2D dell’edificio ed è stato scelto il telaio centrale


dell’edificio, sostenuto dai pilastri da 9 a 14; il telaio è rappresentato in Figura 33.
L’analisi è stata effettuata adottando l’ipotesi di telaio Shear Type (travi infinitamente
rigide).
L’ equazione di moto della struttura è data da:

(𝑲 − 𝜔ℎ 2 𝑴)𝜙 ℎ = 0

cioè il vettore 𝜙 ℎ è un autovettore generalizzato della matrice delle masse e delle

rigidezze, e 𝜔ℎ 2 = 𝜆ℎ è il corrispondente autovalore che, in dinamica, vengono definiti


rispettivamente forma modale e frequenza propria o naturale (associata alla forma
modale). Avendo a che fare con un sistema a N gradi di liberta, possiamo trovare N
forme modali e N corrispondenti frequenze naturali.

Per trovare il vettore 𝜙 ℎ è necessario risolvere il problema agli autovalori e autovettori,

ponendo
𝑑𝑒𝑡(𝑲 − 𝜆𝑴) = 0

da cui, una volta trovati gli autovalori, è possibile calcolare le pulsazioni del sistema e il
relativo periodo di vibrazione.

Figura 28 - Telaio oggetto dell’analisi

49
Il suddetto problema viene risolto in primo luogo manualmente in ambiente MatLab e
successivamente mediante il software SAP2000; in conclusione si confronteranno i
risultati.

9.1 Studio del telaio in ambiente MatLab

Per risolvere il problema agli autovalori e agli autovettori, è stato elaborato un


programma in ambiente MatLab, in cui sono stati inseriti i seguenti dati:

− altezza del piano terra dal piano di fondazione, ℎ = 2.02 𝑚;


− altezza di interpiano, 𝐻 = 3,20 𝑚;
− pilastri di dimensione 30𝑥30 𝑐𝑚 e 40𝑥40 𝑐𝑚
− modulo di Young del cls, 𝐸 = 31450 𝑀𝑃𝑎;
− numero di pilastri per piano, 𝑛 = 6;
− numero di piani, N=7.

Il programma utilizzato viene riportato in Appendice.

Per la determinazione delle masse da attribuire agli orizzontamenti si è fatto


riferimento all’analisi dei carichi precedentemente eseguita nel Paragrafo 2.4 ed è stata
considerata l’area di influenza del telaio scelto; detta 𝑚ℎ la massa dell’ ℎ-esimo piano e
𝑘ℎ la rigidezza dei pilastri che sorreggono l’ ℎ-esimo piano, la matrice delle masse e
delle rigidezze risultano essere:

𝑚1 0 0 ⋯ 0
0 𝑚2 0 ⋯ 0
𝑴= ⋮ ⋮ ⋱ ⋯ ⋮
0 0 ⋯ 𝑚𝑁−1 0
[0 0 ⋯ 0 𝑚𝑁 ]

𝑛(𝑘1 + 𝑘2 ) −𝑛𝑘2 0 ⋯ 0
−𝑛𝑘2 𝑛(𝑘2 + 𝑘3 ) −𝑛𝑘3 ⋯ 0
0 −𝑛𝑘3 ⋱ ⋱ ⋮
𝑲=
⋮ ⋮ ⋱ 0 0
0 0 0 𝑛(𝑘𝑁−1 +𝑘𝑁 ) −𝑛𝑘𝑁
[ 0 0 0 −𝑛𝑘𝑁 𝑛𝑘𝑁 ]

50
Sono stati studiati due modelli:

− uno con schema statico incastro-pattino, con rigidezza dei pilastri di piano 𝑘ℎ =
12𝐸𝐽
;
𝑙3
3𝐸𝐽
− uno con schema statico mensola, con rigidezza dei pilastri di piano 𝑘ℎ = .
𝑙3

Il comportamento dei due modelli, così come i risultati ottenuti, vengono confrontati
con il modello implementato su SAP2000.

9.1.1 Studio del telaio con schema incastro-pattino

Si riportano i risultati ottenuti:

definizione dati geometrici

altezza fondazione [m] h=2.02


altezza libera di interpiano [m] H=3.2
numero di pilastri per piano n=6
scelta schema statico c=12 %12=incastro-pattino, 3=mensola

Matrice delle masse M [t]


107.3000 0 0 0 0 0 0
0 109.7100 0 0 0 0 0
0 0 109.7100 0 0 0 0
0 0 0 109.7100 0 0 0
0 0 0 0 109.7100 0 0
0 0 0 0 0 109.7100 0
0 0 0 0 0 0 116.2900

Matrice delle rigidezze K [kN/m]


1.0e+05 *
7.3350 -1.4742 0 0 0 0 0
-1.4742 1.9407 -0.4665 0 0 0 0
0 -0.4665 0.9329 -0.4665 0 0 0
0 0 -0.4665 0.9329 -0.4665 0 0
0 0 0 -0.4665 0.9329 -0.4665 0
0 0 0 0 -0.4665 0.9329 -0.4665
0 0 0 0 0 -0.4665 0.4665

51
Forme modali PHI
-0.0123 -0.0376 -0.0643 -0.0917 0.1146 -0.1855 -0.9701
-0.0610 -0.1801 -0.2899 -0.3831 0.4465 -0.6901 0.2422
-0.2107 -0.5232 -0.5649 -0.3190 -0.0633 0.5160 -0.0163
-0.3458 -0.5546 0.0137 0.5655 -0.3521 -0.3721 0.0011
-0.4570 -0.2558 0.5716 -0.0043 0.5883 0.2499 -0.0001
-0.5366 0.1955 0.2658 -0.5630 -0.5250 -0.1423 0.0000
-0.5791 0.5303 -0.4417 0.3262 0.1944 0.0431 -0.0000

Pulsazioni OMEGA [rad/s]


5.4232
15.9137
25.3467
33.0668
38.5257
41.5397
84.7294

periodi T [s]
1.1586
0.3948
0.2479
0.1900
0.1631
0.1513
0.0742

Coefficienti di partecipazione modale [%]


70.0809
8.8033
4.0057
2.8082
2.3838
4.6208
7.2973

9.1.2 Studio del telaio con schema mensola

Si riportano i risultati ottenuti:

52
definizione dati geometrici

altezza fondazione [m] h=2.02


altezza libera di interpiano [m] H=3.2
numero di pilastri per piano n=6
scelta schema statico c=3 %12=incastro-pattino, 3=mensola

Matrice delle masse M [t]


107.3000 0 0 0 0 0 0
0 109.7100 0 0 0 0 0
0 0 109.7100 0 0 0 0
0 0 0 109.7100 0 0 0
0 0 0 0 109.7100 0 0
0 0 0 0 0 109.7100 0
0 0 0 0 0 0 116.2900

Matrice delle rigidezze K [kN/m]


1.0e+05 *
1.8338 -0.3686 0 0 0 0 0
-0.3686 0.4852 -0.1166 0 0 0 0
0 -0.1166 0.2332 -0.1166 0 0 0
0 0 -0.1166 0.2332 -0.1166 0 0
0 0 0 -0.1166 0.2332 -0.1166 0
0 0 0 0 -0.1166 0.2332 -0.1166
0 0 0 0 0 -0.1166 0.1166

Forme modali PHI


-0.0123 -0.0376 -0.0643 -0.0917 0.1146 -0.1855 -0.9701
-0.0610 -0.1801 -0.2899 -0.3831 0.4465 -0.6901 0.2422
-0.2107 -0.5232 -0.5649 -0.3190 -0.0633 0.5160 -0.0163
-0.3458 -0.5546 0.0137 0.5655 -0.3521 -0.3721 0.0011
-0.4570 -0.2558 0.5716 -0.0043 0.5883 0.2499 -0.0001
-0.5366 0.1955 0.2658 -0.5630 -0.5250 -0.1423 0.0000
-0.5791 0.5303 -0.4417 0.3262 0.1944 0.0431 -0.0000

Pulsazioni OMEGA [rad/s]


2.7116
7.9568
12.6733
16.5334
19.2628
20.7698
42.3647
53
periodi T [s]
2.3171
0.7897
0.4958
0.3800
0.3262
0.3025
0.1483

Coefficienti di partecipazione modale [%]


70.0809
8.8033
4.0057
2.8082
2.3838
4.6208
7.2973

9.2 Analisi del telaio con SAP2000

Su SAP2000 è stato modellato lo stesso telaio e sono state assegnate le masse di


ciascun orizzontamento agli Special Joint collocati al centro di essi. Per rispettare le
ipotesi di telaio Shear Type, alle travi è stato attribuito un valore molto alto del
modificatore del momento d’inerzia; inoltre, è stato inserito lo stesso valore del
modificatore della rigidezza assiale per simulare l’ indeformabilità assiale dei pilastri.
Infine si sono ridotti i gradi di libertà del sistema, consentendo spostamenti solo nel
piano del telaio. I pilastri sono stati incastrati alla base.
L’analisi ha fornito i risultati riportati in Tabella 23.

Step Sum Sum Sum


T [s] Ux Uy Rz
Num Ux Uy Rz
1 1.15 69.58% 0.00% 69.58% 0.00% 0.00% 0.00%
2 0.39 8.78% 0.00% 78.36% 0.00% 0.00% 0.00%
3 0.25 4.02% 0.00% 82.38% 0.00% 0.00% 0.00%
4 0.19 2.85% 0.00% 85.23% 0.00% 0.00% 0.00%
5 0.17 2.44% 0.00% 87.67% 0.00% 0.00% 0.00%
6 0.16 4.70% 0.00% 92.38% 0.00% 0.00% 0.00%
7 0.09 7.62% 0.00% 100.00% 0.00% 0.00% 0.00%

Tabella 23 - Tabella dei risultati dell'analisi del telaio piano


54
9.3 Confronto tra i risultati

Si riporta in questo paragrafo il confronto tra i modelli appena realizzati, in termini di


periodo di oscillazione della struttura e in termini di modi di vibrare:

Step MatLab T [s] SAP2000


Incastro
Num pattino
mensola T [s]
1 1.159 2.317 1.153
2 0.395 0.789 0.395
3 0.248 0.496 0.249
4 0.190 0.380 0.193
5 0.163 0.326 0.167
6 0.151 0.303 0.156
7 0.074 0.148 0.085

Tabella 24 - Confronto tra i periodi dei due modelli

Come si può vedere dalla Tabella 24, i periodi del modello realizzato su SAP2000 sono
molto vicini al modello con schema Shear Type analizzato su MatLab.
Si riportano anche i grafici ottenuti delle prime 3 forme modali, sia su MatLab [Fig.34]
che su SAP2000 [Fig.35].

Figura 29 - Grafico dei primi 3 modi di vibrare, calcolati con MatLab

55
Figura 30 - Primi 3 modi di vibrare, ottenuti su SAP2000

56
Appendice

Si riporta il programma MatLab utilizzato nel Paragrafo 9.1, per risolvere il problema
agli autovalori e agli autovettori e quindi calcolare forme modali e periodi di vibrazione
della struttura in esame.

%% INIZIALIZZAZIONE MATLAB
clear all
close all
clc

%% CARICAMENTO PARAMETRI
disp('definire dati geometrici:');
h=input('altezza fondazione h='); %[m]
H=input('altezza libera di interpiano H='); %[m]
n=input('numero di pilastri per piano n=');
c=input('scelta schema statico c=');
disp('12=incastro-pattino, 3=mensola');
dati_struttura; %script utilizzato

%% MATERIALE E GEOMETRIA
%modulo di Young cls 25/30
E=31450e3; %[kN/mq}

%sezione e area dei pilastri


L1=0.40; %[m] pilastri fondazione e piano 0-1
L2=0.30; %[m] pilastri dei piani 2-6
A1=L1^2; %[mq]
A2=L2^2; %[mq]

%momento di inerzia pilastri


J1=(L1^4)/12; %[m^4]
J2=(L2^4)/12; %[m^4]

%% RIGIDEZZE PIANO
%c=12 %incasto-pattino
%c=3 %mensola

k0=c*E*J1/h^3; %piano fondazione


k1=c*E*J1/H^3; %piano 0-1
k2=c*E*J2/H^3; %piani 2-6
k=[k0 k1 k2 k2 k2 k2 k2];
k=k(:);

%% CALCOLO MATRICI MASSA E RIGIDEZZA


matrici_masse_rigidezze; %script utilizzato

%% DEFINIZIONE MATRICE MASSE


%vettore delle masse
m=[107.30 109.71 109.71 109.71 109.71 109.71 116.29]; %[t]
%matrice masse
M=diag(m);

57
%% DEFINIZIONE MATRICE DELLE RIGIDEZZE
%diagonale principale
for i=1:length(k)-1
kk(i) = n.*(k(i)+k(i+1));
end
kk = [kk n*k(i+1)];

% Diagonali secondarie
kd = - n.*k(2:length(k));

% Assemblaggio matrice di rigidezza


K = diag(kk) + diag(kd,1) + diag(kd,-1);

%visualizzazione matrice masse e rigidezze


disp('Matrice delle masse M [t]');
disp(M);
disp('Matrice delle rigidezze K [kN/m]');
disp(K);

%% PROBLEMA AGLI AUTOVALORI E AUTOVETTORI


pb_autovalori_vett; %script utilizzato

%% CALCOLO AUTOVALORI E AUTOVETTORI


[phi,lambda] = eig(inv(M)*K);

% Ordinamento crescente Autovalori e Autovettori


[lambda, index]=sort(diag(lambda));
lambda_ord=diag(lambda);
%disp('autovalori ordinati');
%disp(lambda_ord);
%ordino le forme modali:
for ii=1:7
phi_ord(:,ii)=phi(:,index(ii));
end

%% Calcolo delle pulsazioni [rad/sec]


om = sqrt(lambda_ord);
OM=diag(om);

%% Calcolo dei periodi [s]


T = 2*pi./OM;

%visualizzazione forme modali


disp('Forme modali PHI'); %ordinate
disp(phi_ord);

%pulsazioni
disp('Pulsazioni OMEGA [rad/s]');
disp(OM);

%periodi
disp('periodi T [s]');
disp(T);

%% CALCOLO DELLE MASSE PARTECIPANTI


masse_partecipanti; %script utilizzato

%vettore di partecipazione modale p

58
N=size(K,1);
tau=ones(N,1); %vettore di trascinamento
tau=tau(:);

a=M*tau;
for h=1:N
p(h)=phi_ord(:,h)'*a;
end
p=p(:);

% masse partecipanti e coeff di partecipazione modale


m_eff=p.^2;
coeff=m_eff.*100./sum(m_eff);

disp('Coefficienti di partecipazione modale [%]');


disp(coeff);

%% RAPPRESENTAZIONE
figure(1)

axis([-3 3 0 8]);
x1=[0 0 0 0 0 0 0 0]';
y1=[0 0.8:1:7]';
x1m=[0 phi_ord(1,1) phi_ord(2,1) phi_ord(3,1) phi_ord(4,1)
phi_ord(5,1) phi_ord(6,1) phi_ord(7,1)]';
x2m=[0 phi_ord(1,2) phi_ord(2,2) phi_ord(3,2) phi_ord(4,2)
phi_ord(5,2) phi_ord(6,2) phi_ord(7,2)]';
x3m=[0 phi_ord(1,3) phi_ord(2,3) phi_ord(3,3) phi_ord(4,3)
phi_ord(5,3) phi_ord(6,3) phi_ord(7,3)]';

hold on

plot(x1,y1,'k--*')
plot(x1m,y1,'r-*')
plot(x2m,y1,'g-*')
plot(x3m,y1,'b-*')
title('Grafico dei primi 3 modi di vibrare')
legend('configurazione indeformata','1° forma modale','2° forma
modale','3° forma modale')

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