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Questo tipo di analisi trova il suo fondamento nel fatto che in molte
strutture la massa efficace (paragrafo 2.3.2) relativa al primo modo
risulta essere preponderante (fino all’80-90% della massa totale)
rispetto alle altre e la corrispondente ordinata spettrale è maggiore o
uguale a quella degli altri modi. Cade in difetto per strutture molto
flessibili.
0.50
0.40 0.36
0.32
0.30
Sa [g]
0.20
0.10
0.026
0.00 T3 T2 T1
0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0
Period [s]
Lineare dinamica
• Il metodo si basa sulla possibilità di decomporre
la risposta di una struttura (legata a più modi)
nella risposta dei singoli modi componenti
• Calcolo dei modi (forme modali) di vibrazione e
combinazione con spettro di risposta in
accelerazione. Raccomandato dalla norme. E’ il
metodo più affidabile nel contesto delle analisi
con modello lineare
Taglio massimo alla base dovuto Fj max = MΦ j γ j gS a ( T j , ξ j )
al j-esimo modo.
E = E12 + E 22 + .. + En2
E= ∑∑ ρ ij Ei E j
i j
Analisi push-over
• L’idea di base alla base del metodo è quella di applicare un
set di forze alla struttura in modo tale che il
comportamento della struttura ottenuto inviluppi tutte le
possibili risposte calcolate mediante analisi non lineari
dinamiche.
• In altri termini potrebbe essere spiegato dicendo che se è
possibile individuare un set di azioni o di deformazioni tali
che un particolare modo di risposta o una combinazione di
modi può essere rappresentata staticamente, allora la
risposta della struttura ottenuta sotto l’effetto di un vettore
crescente di azioni o di deformazioni può sostituire i
risultati ottenuti dall’analisi dinamica
Qual’è la forma più adeguata del vettore
di azioni o di spostamenti impressi?
• Considerando il comportamento in fase
elastica e post-elastica di un edificio le
distribuzioni più appropriate potrebbero
essere rappresentate dalla triangolare
inversa e costante. In realtà considerando
tali distribuzioni c’è il rischio di sovra o
sottostimare anche grossolanamente la
risposta globale
Quando è opportuno utilizzare l’analisi
push-over
• In generale quando la struttura ha un
comportamento regolare (la definizione è quella
data dalla normativa)
• Se il comportamento non è regolare è probabile
che esistano delle non trascurabili influenze dei
modi superiori. Questo porta a considerare come
più opportuna la tecnica adattativa ovvero basata
sui modi di vibrare ricalcolati ad intervalli di
tempo regolari.
• Se non è verificata l’ipotesi di solai rigidi diventa
molto difficile condurre un’analisi push-over
2000
Stato Limite DL
1800
1600
Taglio alla base [kN]
1400
1200
1000
800
600
400
2000
200 Stato Limite DS
1800
0
0 5 10 15 201600 25 30
Modellazione:
• Modellazione geometrica
• Modellazione degli elementi non lineari
• Modellazione dei materiali
I problemi relativi alla modellazione geometrica
• Terreno
• Nodi trave-colonna
• Rigidezza delle sezioni (Ruolo della
fessurazione)
• Distribuzione delle forze orizzontali sugli
elementi di piano (Solai rigidi)
• Vani ascensori o nuclei
La modellazione del terreno
comporta in generale difficoltà
• Il modo più rapido e semplice per
modellare l’effetto del terreno è
quello di utilizzare il modulo di
Winkler per definire delle molle
corrispondenti. La rigidezza della
molla è data dal prodotto dell’area
di appoggio della fondazione per il
coefficiente di Winkler (Ks) Bf
Kv = B f D f Ks
1 3
Kr = B f D f Ks
12
Invece di molle equivalenti si
possono utilizzare modelli che
riproducono artificialmente la
flessibilità
• L’elemento è pensato
come un fascio di fibre
legate da una relazione
di congruenza. Per
tipologia di fibra si
definisce una legge
specifica di
comportamento
(legame sforzo-
deformazione)
Modellazione di fenomeni legati alle rotture
per flessione-taglio e/o torsione degli elementi
• E’ un problema di notevole complessità concettuale legato
all’interazione azioni di taglio e momento. Pochi codici ad
elementi finiti implementano in modo efficace questo tipo
di analisi
• Un procedura più semplificata consiste nell’eseguire
l’analisi non lineare con elementi implementano tale
opzione verificando a posteriori la compatibilità con la
resistenza a taglio stimata con il modello proposto in
normativa.
• Valutazioni più raffinate sono richieste se esiste un elevato
livello di carico assiale
Modellazione dei materiali
α = γ Rd ⋅
∑ M Rt
∑M p
2-3 3-4
0.8
0.7
0.6
0.5
4-4A
1.5
0.4
4A-5
1
0.3
1-2
0.2 0.5
0.1
0
-2 -1.5 -1 -0.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3
Progetto dei nodi
Obiettivi di una progettazione ottimale:
• La resistenza del pannello nodale deve
essere non inferiore a quella
dell’elemento più debole ad esso
collegato
• Il degrado fisico del nodo non deve
diminuire la capacità portante (carichi
verticali) delle colonne
• Durante azioni sismiche di bassa entità il
nodo dovrebbe rimanere in campo
elastico (assenza di danno, nessuna
riparazione)
• E’ poco opportuno risolvere i problemi
di resistenza adottando elevate
percentuali di armatura che
provocherebbero forti congestioni e
difficoltà costruttive
Possible
Possiblefailure
failuremechanisms
mechanisms
available
availableininliterature
literature
(ribbed
(ribbedbars)
bars)
“Concrete
“Concretewedge”
wedge”
mechanism
mechanism
(smooth
(smoothbars)
bars)
Per rispondere a questi requisiti la normativa
prevede una distinzione
• Nodi interamente confinati, così definiti quando in
ognuna delle quattro facce verticali si innesta una
trave. Il confinamento si considera realizzato
quando su ogni faccia la sezione della trave si
sovrappone per almeno i 3/4 della larghezza del
pilastro, e su entrambe le coppie di facce opposte
del nodo le sezioni delle travi si ricoprono per
almeno i 3/4 dell'altezza;
• Nodi non interamente confinati: tutti i nodi non
appartenenti alla categoria precedente.
Verifica di resistenza
• La verifica di resistenza del nodo si assume
automaticamente soddisfatta nel caso che esso sia
interamente confinato.
• Per nodi non confinati, appartenenti a strutture di DC"A" e
"B" deve essere verificata la seguente condizione:
n st ⋅ Ast Rck
≥ 0,15
i ⋅b fy
nella quale nst è il numero di braccia delle staffe orizzontali
presenti lungo l'altezza del nodo, Ast è l'area di ciascuna
barra, i è l'interasse delle staffe, e b è la larghezza utile del
nodo.
Particolari – travi
• Limiti geometrici (b<20 cm, b/h<0.25)
• Percentuali di armatura 1,4 7
< ρ<
fyk fyk
• Distanza tra le staffe:
– un quarto dell'altezza utile della sezione trasversale
(DC"A" e "B")
– 15 cm (DC"A" e "B")
– sei volte il diametro minimo delle barre longitudinali
considerate ai fini delle verifiche (solo per DC"A“)
Effetti locali
Pilastri corti
• Particolari costruttivi
• Sistema di forze orizzontali con:
Sd(T) = 0,05
• Verifiche indipendenti nelle due direzioni, allo
stato limite ultimo.
Bibliografia
• Earthquake Resistant Concrete Structures
G.Penelis and A. Kappos, E&FN Spon 1992
• Seismic Design and retrofit of Bridges, M.J.N.
Priestley, F. Seible, G.M. Calvi, John Wiley &
Sons, Inc.1996
• Eurocode 8: Design of structures for earthquake
resistance Part 1: General rules, seismic actions
and rules for buildings. DRAFT No 6
• Manuali e commentari Ordinanza. In corso di
preparazione