0 1 2 3 4
SMORZATORI SMORZATORI
ISTERETICI VISCOSI
Sa/PGA
2% 15%
4
5% 20%
3 10% 25%
Struttura elastica 2
Struttura Struttura
(sismi moderati) danneggiata isolata
1
To = N/12
x = 5% 0
0 0.5 1 1.5 2
1.5
T (sec)
1.2
Struttura con
dissipazione
Struttura danneggiata 0.9
(sismi violenti)
0.6
T = (1.5÷2) To
0.3
x = (15÷20) %
0
0 0.5 1 1.5 T (sec) 2
CONTROLLO PASSIVO
CONTROVENTI DISSIPATIVI e/o RICENTRANTI
DISSIPAZIONE ENERGIA
Struttura con
Struttura convenzionale
controventi dissipativi
NTC08 - 11.9.1 TIPOLOGIE DI DISPOSITIVI
Ai fini della presente norma, si possono individuare le seguenti tipologie
di dispositivi:
Cortesia di F. Braga
DISPOSIZIONE CONTROVENTI DISSIPATIVI
Cortesia di A. Vulcano
EFFETTI DELLA DISSIPAZIONE SUPPLEMENTARE DI ENERGIA
Dispositivi dipendenti
dallo spostamento
0 1 2 3 4
Cortesia di F. Braga
Dispositivi a comportamento Lineare
Cortesia di F. Braga
Dispositivi a comportamento Lineare
Cortesia di F. Braga
Dispositivi a comportamento Lineare
Cortesia di F. Braga
Dispositivi a comportamento Lineare
I dispositivi “lineari” sono caratterizzati da un legame forza-
spostamento sostanzialmente indipendente dalla velocità e
pressoché lineare, non mostrando, allo scarico, spostamenti
residui significativi.
La rigidezza equivalente Ke e lo smorzamento equivalente xe
devono rispettare le seguenti limitazioni:
xe < 15%
|Ke – Kin| / Kin < 20%
Per assicurare un comportamento ciclico stabile deve risultare:
|Ke,(i) – Ke,(3)| / Ke,(3) < 10%
xe = Ed / (2 p F d ) = Ed / (2 p Ke d2) d
Ed
Dispositivi dipendenti
dallo spostamento
0 1 2 3 4
d
Forza F
F
Fe-Strutt...
Fe-Contr.. F
d
Energia
dissipata
de-contr de-Strutt. Spostamento d
Dispositivi di tipo ATTRITIVO
I dispositivi attritivi ricorrono alle resistenze sviluppate tra le interfacce di solidi
in moto relativo per dissipare una considerevole quantità di energia di input
sotto forma di calore.
Vantaggi:
- Grande economicità e semplicità di messa in opera;
- Inattivi per bassi valori di forza (attivazione a soglia).
Svantaggi:
- Materiali caratterizzati da valori variabili del coefficiente di attrito;
- Materiali ad elevato coefficiente di attrito, per un alto numero di cicli, non
garantiscono una sufficiente ripetitività di comportamento;
- Differenze tra coefficiente di attrito statico e dinamico;
- I dispositivi a basso coefficiente di attrito possono essere inadeguati a
dissipare una quantità di energia sufficiente.
- Dipendenza del carico di scorrimento dei dispositivi dalla forza di pre-
sollecitazione prodotta dal serraggio del bullone (forza assiale).
- Variazione (per effetto delle condizioni al contorno) dei valori dei coefficienti di
attrito di superfici che per lungo tempo restano immobili a contatto.
DISSIPATORI AD ATTRITO
Connessioni
realizzate con
piastre dotate di
fessure in cui i
bulloni possono
scorrere. Le
superfici sono
acciaio/acciaioo
acciaio/ottone.
(Fitzgerald, 1989)
DISSIPATORI AD ATTRITO
I controventi lavorano solo a trazione; sono collegati tra di loro da un
telaio snodabile e all’intersezione c’è un nodo con un cuscinetto ad
attrito (Pall e Marsh, 1982).
DISSIPATORI AD ATTRITO
Vantaggi
• Alta capacità di dissipazione di energia;
• Dissipazione significativa già per bassi valori di
spostamento;
• Grande stabilità delle caratteristiche nel tempo;
• Durabilità;
• Bassa sensibilità alle condizioni esterne (umidità,
temperatura, etc.);
• Bassi costi.
Svantaggi
• Spostamenti residui;
• rotture per cicli ripetuti ad alta richiesta di duttilità
>30 (Rottura a Fatica)
Dispositivi di tipo ISTERETICO in Acciaio
Dispositivi di tipo ISTERETICO in Acciaio
ADAS DEVICE (Added Damping And Stiffness) -
(Whittaker, 1991)
Dispositivi di tipo ISTERETICO in Acciaio
Cortesia di F. Braga
DISPOSITIVI BASATI ELEMENTI DI ACCIAIO DOLCE A FLESSIONE
TEST EFFETTUATO SULLE
UNITA’ DISSIPATIVE
PRESSO IL LABORATORIO
DiSGG DI POTENZA
DISPOSITIVI BASATI ELEMENTI DI ACCIAIO DOLCE A TAGLIO
Coprigiunto Dissipativo
E.D.C
DISPOSITIVI BASATI ELEMENTI DI ACCIAIO DOLCE A TAGLIO
Coprigiunto Dissipativo
3) Test Ciclico a duttilità 20
150
100
50
Force (kN)
0
-50
-100
-150
-1,50 -1,00 -0,50 0,00 0,50 1,00 1,50
Displacement (mm)
Vantaggi:
- Incremento di resistenza e rigidezza
- Spostamenti ridotti ed elevati quantitativi di energia dissipata
- Risposta isteretica stabile
- Significativa rigidezza a snervamento avvenuto
Svantaggi:
- Punti deboli le saldature con le piastre (rischio di cricche)
CONTROVENTI AD INSTABILITA’ IMPEDITA
Cortesia di F. Mazzolani
DISPOSITIVI BASATI SULL’ESTRUSIONE DEL PIOMBO
Vantaggi:
-buona stabilità dei cicli di deformazione
-elevata resistenza a fatica per elevato
numero di cicli di entità ridotta
-scarsa sensibilità alle variazioni di
temperatura
Svantaggi:
- elevata tossicità del piombo
DISPOSITIVI BASATI SULL’ESTRUSIONE DEL PIOMBO
Cortesia di F. Braga
CONTROVENTI RICENTRANTI
Vantaggi:
- Restano rigidi sotto l’azione del vento e di terremoti di bassa intensità
- deformazione residua praticamente nulla
Svantaggi:
- tecnologia complessa e costosa (ma estremamente affidabile!)
DISPOSITIVI BASATI SULLE LEGHE A MEMORIA DI FORMA (SMA)
•CAPACITÀ RICENTRANTI
•CAPACITÀ DISSIPATIVE
•SEMPLICITÀ FUNZIONALE
•NESSUNA MANUTENZIOINE
(Durabilità / Resistenza alla fatica)
•INGOMBRO LIMITATO
•COSTI COMPATIBILI
DISPOSITIVI BASATI SULLE LEGHE A MEMERIA DI FORMA
Il comportamento isteretico
non è dovuto ad un
meccanismo di dislocazione
come per l’acciaio ma ad una
trasformazione di fase (da
austenite a martensite).
DISPOSITIVI BASATI SULLE LEGHE A MEMERIA DI FORMA
DISPOSITIVI BASATI SULLE LEGHE A MEMERIA DI FORMA
DISPOSITIVI BASATI SULLE LEGHE A MEMERIA DI FORMA
METODI DI PROGETTO
Gli stessi autori hanno proposto una variante al metodo [Filiatrault and Cherry
1990] basata sulla minimizzazione di un indice (Relative Performance Index)
che fornisce, nell’ipotesi che la dissipazione avvenga solo nei controventi, una
misura dell’energia immagazzinata dalla struttura controventata in rapporto a
quella relativa alla stessa struttura priva di controventi e infinitamente elastica.
Il limite principale di questo metodo è il rigore delle ipotesi di struttura elastica e
di distribuzione costante delle rigidezze e delle resistenze in altezza, che
comportano uno sfruttamento delle risorse dissipative dei dispositivi eccessivo
ai livelli inferiori e scarso ai piani alti e, in alcuni casi, sezioni molto grandi dei
controventi.
Dispositivi dipendenti dallo spostamento
METODI DI PROGETTO - Riferimenti bibliografici -
Strutture in campo plastico
Vulcano [1993] ovvia alle ipotesi restrittive del primo metodo sopra illustrato,
considerando una distribuzione differenziata delle rigidezze e delle resistenze
ai diversi piani dei controventi e la possibilità di escursione in campo plastico
della struttura in c.a.
Recenti studi condotti dall’Università della Basilicata [Ponzo et al. 2007, 2010]
propongono un metodo energetico di progetto in cui la distribuzione delle
caratteristiche di rigidezza e resistenza ai piani è effettuata a partire da analisi
di pushover, concordemente con i criteri previsti dall’O.P.C.M. 3274/03 (oggi
adattate alle NTC08). Il metodo è applicabile sia a dispositivi elastoplastici che
attritivi.
Dispositivi dipendenti dallo spostamento
METODI DI PROGETTO - Riferimenti bibliografici -
Dispositivi BRB
Numerosi metodi di progetto sono stati proposti recentemente nella letteratura
tecnica anche per quel che riguarda i dispositivi BRB, generalmente impostati
secondo la filosofia del Performance Based Design. In particolare, [Kim and
Seo 2004] e [Kim and Choi 2004] propongono metodi di progetto basati su un
approccio diretto agli spostamenti (DBD) in cui il parametro di progetto
associato al livello di danno strutturale è lo spostamento massimo. Tali metodi
prevedono l’utilizzo degli spettri di capacità ridotti tramite opportuni coefficienti
di smorzamento equivalente (della struttura e dei dispositivi di dissipazione) e
curve di push-over (ottenute tramite analisi statiche assumendo che la dinamica
del telaio sia descrivibile con il solo modo fondamentale).
In lavori più recenti, [Kim et al. 2004 - Choi and Kim 2006], propongono metodi
di progetto basati su parametri alternativi allo spostamento, in particolare sulla
costruzione di spettri dell’energia di isteresi e spettri di deformazione plastica
accumulata ottenuti per diversi livelli di duttilità richiesta (target ductility values)
tramite analisi dinamiche non lineari su oscillatori ad un grado di libertà.
Dispositivi dipendenti dallo spostamento
METODI DI PROGETTO
Dispositivi BRB
A livello normativo sono state messe a punto delle
raccomandazioni dal un gruppo di lavoro congiunto SEOAC
(Structural Engineers Association of California) e AISC (American
Institute of Steel Construction) che hanno dato vita nel 2001 alle
“Recommended provisions for buckling-restrained braced frames”,
poi revisionate e incluse nelle raccomandazioni FEMA (Federal
Emergency Management Agency) nel 2003 sotto il nome FEMA
450. Queste ultime trattano i telai con controventi ad instabilità
impedita e il loro contenuto è stato successivamente recepito ed
esteso nelle norme ANSI-AISC “Seismic provisions for structural
steel buildings” pubblicate nel 2005 che dedicano un intero
capitolo ai telai in acciaio con controventi ad instabilità impedita.
RIABILITAZIONE STRUTTURALE
Anno accademico 2009-2010
P. Totaro
Ingegnere Libero professionista
A.Determinazione delle SF
caratteristiche della struttura originale
1
2
F F
Base shear/Model weight
Triangular
Rectangular 0.5
F* Criterion for design of Energy Dissipation Bracing
System: pushover
max < 0.5% for PGA level = 0.44g
1.5 d*
SF
pushover
Roof displ./Model height
0
* ridotta
1
F0.0%
y 0.5% 1.0% 1.5% 2.0% 2.5% 3.0% 3.5% 4.0% m*
F Criterion for design of Energy Dissipation Bracing Bi-lineare
System: max < 0.5% for PGA level = 0.44g equivalente
0,6·F*bu
0.5
*
Roof displ./Model height F bu *
0 0,85·F bu
0.0% 0.5% 1.0% 1.5% 2.0% 2.5% 3.0% 3.5% 4.0%
k* d*
F*
d*y m *
d*u
secante
1. Pushover Ridotta (coeff. di partecipazione G) k* a 0,6F*bu
k 0*
SI
NO Se(T*) spettro di risposta elastico (SLV)
Fe,j – Fe,j+1 <e
(x=5%); m* = massa equivalente
B. Determ. delle caratteristiche del controvento equiv.: Kc; Fc
Procedura Iterativa
1. Imporre obiettivo prestazionale
4. Determinare il punto di
plasticizzazione (dcy; Fc) del
controvento bilineare equiv.
FC,j ; KC,j (KT,j = KS + KC,j) Tj*
SI
NO
Fe,j – Fe,j+1 <e Uguaglianza energia
B. Determ. delle caratteristiche del controvento equiv.: Kc; Fc
Procedura Iterativa
1. Imporre obiettivo prestazionale
equivalente
S+CE
Fe,j EP (S+CE)
1
4. Determinare il punto di k*j
plasticizzazione (dcy; Fc) del F*y,j
controvento bilineare equiv. F*y,0
FC,j ; KC,j (KT,j = KS + KC,j) Tj* Fc,j d
0
SI 0 dcy,j d*y,j d*y,0 d =d =d d*u
s0 c0 e,j
NO
Fe,j – Fe,j+1 <e Uguaglianza spostamenti
DiSGG – Università della Basilicata
C. Determinazione delle caratteristiche del singolo
controvento dissipativo Fc,i,s; kc,i,s; mc
i) Distribuzione in altezza delle caratteristiche meccaniche
i-esimo piano
k c ,i
k k k Fc ,i Fy ,i FyF,i c
Rigidezza c* k c ,i c* i Resistenza FFc ,ic ,i * * Fc Fy ,i
FFy y ,0
*
; ki k k c k ,i sTOT Fc Fy
;
Se struttura irregolare in altezza Fi
k d ,i , s k a ,i , s k d ,i , s k a ,i , s m d md
k c ,i , s mc kc,i,s
d
k d ,i , s k a ,i , s k d ,i , s k a ,i , s 0 dc0
singolo
campo
Fc ,i , s Fd ,i , s
kd,i,s
Se
T*<TC
Formato ADRS
Cap. C7.3.4.1/Circ. NTC08 Se(T*)
* Se (T)
d * e , max Tc
d max d * e , max se T * Tc
*
1 ( q 1) *
q* T
d * d *
max e , max
S De T * se T * Tc m
rinforzata
q * S e T * m * / Fy
*
originaria
d*max Sd
d* y d*e,max dS,0
Informazioni Generali
0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30
3.15 2.85 2.20 2.40 2.20 2.85 3.15
0.30
30x50 30x50 30x50 30x50
30x50
30x50
30x50
30x50
50x20
50x20
4.40
Anno costruzione 1983-84
Destinazione uso residenziale 80x20 80x20 80x20 80x20
0.30
10.00
80x20
Suolo B, C, E 0.30
2.40
0.30
2.65
0.30
2.40
0.30
2.65
0.30
2.40
0.30
30x50
30x50
4.70
Coordinate 41.70729 N
14.93741 E 30x50 30x50 30x50
0.30
0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30
3.15 3.50 2.90 2.90 3.50 3.15
21.20
Caratteristiche strutturali
Struttura C.A.
Numero di piani 4 + copertura a falde
Altezze interpiano 2.9 - 3.1 - 3.1 - 3.1
Numero impalcati 3 Dir. X; 4 Dir. Y
Modellazione con
programma di
calcolo
commerciale
0.2
SLV 475 0.209 2.467 0.343
SLC 975 0.275 2.446 0.352 0.0
0.00 0.50 1.00 1.50 T (sec) 2.00
Dir. X Dir. Y
1200 1200
F*y
800 800
F* y
400 400
Se (T*) T*
0.40 0.40 Se (T*) T*
0.20 0.20
0.00
450 450
2500 2500
1577.08 1588.90
1260.99 812.96
316.09 775.94
0 0
0 0.04 d (m) 0.08 0 0.04 d (m) 0.08
Lungh F(kN)
Campo Fd,i,s Kd,i,s ddu,SLV Sezione
Piano N. Dir asta mc Ka/Kd
Asta Fu
[kN] [kN/mm] [mm] [m]
X 1-2 e 7-8 1.56 16.0 3.7 Fy
1 8 100 160 12.50 HE180A Ke(kN/mm) s(mm)
X 19-20 e 20-21 1.42 16.3 4.1 -su
Y 9-17 e 16-23 4.09 14.5 2.5 su
1 4 290 410 14.15 HE240M
Y 1-9 e 8-16 3.82 14.8 2.6
-Fy
X 1-2 e 7-8 1.74 14.1 2.2
2 8 145 240 12.11 HE180A -Fu
X 19-20 e 20-21 1.87 13.8 2.1
Y 9-17 e 16-23 4.20 14.3 2.3
2 4 250 315 15.87 HE220M
Y 1-9 e 8-16 3.94 14.5 2.5
X 1-2 e 7-8 1.74 15.1 2.9
3 8 95 130 14.62 HE140A
X 19-20 e 20-21 1.87 14.8 2.7
Y 9-17 e 16-23 4.20 14.4 2.4
3 4 180 215 16.74 HE240B
Y 1-9 e 8-16 3.94 14.7 2.6
X 1-2 e 7-8 1.74 15.1 2.9
4 8 95 130 14.62 HE140A
X 19-20 e 20-21 1.60 15.4 3.1
Y 9-17 e 16-23 4.20 14.6 2.5
4 4 125 175 14.29 HE220B
Y 1-9 e 8-16 3.94 14.9 2.7
Originaria Controventata
Modi di Periodo UX UY Periodo UX UY
vibrare [sec] [sec]
Modo 1 0.969 26% 3% 0.566 78% 0%
Modo 2 0.940 0% 74% 0.452 0% 81%
Modo 3 0.811 50% 0% 0.310 1% 0%
APPLICAZIONE DEL METODO DI PROGETTO
0 0
d (m) d (m)
0.00 0.05 0.10 0.00 0.05 0.10
Variazione di rigidezza
Piano originaria controventata
ki,X [%] ki,Y [%] ki,X [%] ki,Y [%]
1-2 57.1 44.9 31.0 26.9
2-3 14.5 17.3 26.0 19.6
3-4 13.3 44.0 24.1 29.3
0.40 0.40
0.20 0.20
Applicazioni sperimentali
TESTS
Sperimentazione
SU TELAIO PIANO
1994-1995 100%
DiSGG
60%
40%
UNIV. BASILICATA
20%
EERC 0%
0 0,2 0,4 0,6 0,8 1
UNIV. BRISTOL
Accelerazione massima alla base (a/g)
PROGETTO 0,5
0,5
ECOEST
0
0
mm
30
25
20
15
10
5
0
1° Liv. 2° Liv. 3° Liv. 4° Liv.
1994-1995
60%
Mod. non cotroventato
40%
DiSGG Mod. controventato
UNIV. BASILICATA 20%
20%
Senza Controventi
0%
0 0.2 0.4 0.6
DiSGG 0.8 1
-Università della Basilicata- Potenza, Italy
Degradazione della Rigidezza
APPLICAZIONE A DUE
EDIFICI SCOLASTICI A
POTENZA
Consul. Prog.: F. Braga
Dispositivi: TIS S.p.A
Vantaggi:
-Le forze viscose dipendenti dalla velocità sono fuori fase con le altre forze
dipendenti dagli spostamenti e non si sommano direttamente alle forze
massime sviluppate negli elementi strutturali;
-Possibilità di calibrare la forma forza-spostamento.
Svantaggi:
- Caratteristiche meccaniche dipendenti dalla temperatura;
- Per elevato numero di cicli le caratteristiche possono cambiare.
DISPOSITIVI DISSIPATIVI VISCOSI
Cortesia di F. Braga
DISPOSITIVI DISSIPATIVI VISCOSI
Cortesia di F. Braga
DISPOSITIVI DISSIPATIVI VISCOSI
DISPOSITIVI DISSIPATIVI VISCOSI
Vantaggi:
-Di facile ed economica realizzazione
-Non manifestano deformazioni residue dopo l’evento sismico (memoria
evanescente )
-Minore dipendenza dalla temperatura rispetto ai dispositivi viscosi
Svantaggi:
Il comportamento caratterizzato da diversi fenomeni inelastici come la
dipendenza non lineare dalla velocità e dall’ampiezza di deformazione e l’effetto
Mullins (per le gomme) che implica un progressivo degrado della rigidezza del
materiale al procedere della storia di deformazione, tale degrado è parziale e si
stabilizza dopo pochi cicli.
DISPOSITIVI DISSIPATIVI VISCOELASTICI
DISPOSITIVI DISSIPATIVI VISCOELASTICI
DISPOSITIVI DISSIPATIVI VISCOELASTICI
Dispositivi dipendenti dalla Velocità
METODI DI PROGETTO
- Riferimenti bibliografici -
Per sistemi visco-elastici esistono approcci molto diversi tra loro.
-Metodi basati sulla linearizzazione del comportamento dei dispositivi e
sull’adozione del modello visco-elastico lineare di Kelvin (molla-dissipatore
viscoso lineare) possibilità di utilizzare criteri di progettazione basati
essenzialmente su analisi lineari, [Zhang et al.1989, Chang et al. 1995, Shen et
al.1995, Lee et al. 2004a] basati su analisi dinamiche lineari con la definizione
di opportuni coefficienti di smorzamento equivalente modale (Modal Strain
Energy Method).