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Relazione sull'analisi fem di una macchina utensile per la lavorazione del legno

OBIETTIVI Effettuiamo una analisi agli elementi finiti sulla struttura volta a prevedere le possibili deformazioni durante il suo funzionamento. Come si vedr gli sforzi che agiscono sulla macchina sono esigui: approfondiremo principalmente uno studio su spostamenti e sulla sua deformata; ci si spiega con il fatto che durante una lavorazione di precisione non si vogliono avere errori dovuti alla deformazione della struttura.

ANALISI DEL PROBLEMA Per avviare lo studio della macchina utensile opportuno semplificare il problema, trascurando parti strutturali che tuttavia non andranno a cambiare notevolmente i risultati della nostra analisi. Quello su cui lavoriamo un portale, come rappresentato in figura.

- SEZIONI

Anche a questo livello possibile applicare una semplificazione eliminando i raccordi. E' richiesto uno studio delle sezioni della struttura che rientreranno nel calcolo delle deformazioni e degli sforzi; per fare questo Abaqus, una volta rappresentata una sezione, fornisce in uscita i valori di area, inerzia, coefficienti di taglio. **EA,EI11,EI12,EI22,GJ 4.59648E+09, 1.44833E+14, 1.70059E-02, 8.04370E+13, 5.54567E+13 *transverse shear stiffness **GA11,GA22,GA12 1.76788E+09, 1.76788E+09, 0.0000 *centroid -5.68785E-15, 1.03740E-14 *shear center -1.29080E-05,-1.13181E-05 Ci che utilizzeremo per definire i profili sono le inerzie e l'area. - FORZE

Ipotizziamo che durante la lavorazione del materiale agiscano sulla struttura due forze, una trasversalmente al portale (F1) di entit 570N, l'altra lungo la direzione di scorrimento del mandrino (F2) pari a 670N. La posizione del mandrino a quota 2,395 metri. A queste necessario aggiungere il peso del carro-croce che da valutazioni preliminari non trascurabile in quanto ha valore 3007N circa. Si tenga conto che si sono tralasciate la rigidezza dellutensile, dellaccoppiamento utensile mandrino e le rigidezze dei pattini e delle guide di collegamento del carro croce.

IDEALIZZAZIONE La macchina pu essere studiata con l'analisi agli elementi finiti per mezzo di due idealizzazioni: 1. si valuta la struttura come se costituita da aste corrispondenti agli assi delle due colonne e dell'architrave, ognuna con caratteristiche inerziali e materiali analoghi alla parte di struttura a cui si riferisce; corrisponde ad un approccio con elementi BEAM nello spazio.

2. si studia la macchina nella sua reale geometria per mezzo degli elementi SHELL.

ELEMENTI BEAM
ANALISI STATICA

Alcune note sulla realizzazione: Part: 3D in quanto l'insieme di geometria e forze giacciono nello spazio; Wire per la rappresentazione mediante elementi lineari. Property (Materiali): E=210000, v=0.3, densit=7.8*10-9 Property (Sezioni): per il profilo generico (corrispondente alla sezione B) Abaqus richiede una integrazione preliminare all'effettiva analisi fem. L'orientazione delle sezioni stata impostata sulla base del beam orientation assegnato. Interaction: stato necessario sfruttare due reference points con relativi coupling per poter applicare nelle giuste posizioni le forze (il peso sul baricentro del mandrino, F1 e F2 sul nasomandrino). Siccome Abaqus non permette di impostare due coupling sugli stessi punti (contatto del mandrino con il portale) si pensato di collegare tra di loro i reference points. L'alternativa sarebbe stata di porre le forze in un unico r.p. e trasferire il momento.

Loads: per impedire moti di corpo rigido e simulare l'effettivo posizionamento dell'utensile, le basi sono state vincolate con incastri.

Mesh: Nota di carattere generale: per strutture complesse sarebbe doveroso procedere con cautela nel definire la grandezza degli elementi finiti, in quanto un eccessivo numero porterebbe tempi di calcolo notevoli. Una volta effettuata l'analisi di convergenza, noto il numero di elementi finiti che permette di avere buoni risultati e tempi di calcolo minimi. Siccome la struttura che stiamo analizzando di notevole semplicit, la prima meshatura non comporterebbe danni irrimediabili (tempi di calcolo lunghi e risultati troppo errati); la sua funzionalit di permetterci di capire se ci che stato fatto precedentemente (nell'assegnazione delle propriet, dei carichi e dei vincoli) sia, almeno apparentemente, corretto. Step: si sceglie Static, General per fare un'analisi statica.

PRIMI RISULTATI Come si pu vedere, da una prima meshatura usando elementi quadrangolari e polinomio interpolante quadratico, si riscontra una deformazione scarsa sulle basi del portale e ridotto sull'architrave. Il massimo spostamento, pari a 0.0159261mm, coincide con il punto di applicazione della forza peso. Gli spostamenti di entit maggiore sono lungo l'asse z, corrispondenti ad una flessione in avanti del portale dovuto al peso del mandrino.

Come detto in precedenza lo studio degli sforzi non ci interessa in quanto sono trascurabili, come si pu verificare dai valori della legenda del contour plot: sull'architrave essi sono stati valutati sulla regione superiore impostando nelle propriet della sezione le coordinate degli outputs.

VERIFICA DEI RISULTATI CONVERGENZA Il primissimo studio da effettuare l'analisi di convergenza: sempre per lo stesso motivo si valuta sugli spostamenti. Per fare ci stato costruito un path di nodi lungo l'architrave del portale, presi i valori di spostamento (tipo Magnitude) per differenti meshature (lunghezza elemento: 500,300,200,100) e importati in Matlab.

Come si pu osservare dal plot fin da 500mm si ha subito convergenza. Questo ci permette di concludere che, per quanto richiede il nostro studio sulla struttura, non necessario infittire la mesh: elementi di 500 mm di lunghezza sono pi che sufficienti per fornirci buoni risultati.

EQUILIBRIO DELLE FORZE Per verificare che non ci siano mal-condizionamenti della matrice di rigidezza utile fare un equilibrio delle forze lungo i 3 assi: le forze applicate devono essere annullate dalle reazioni vincolari. Tramite la funzione Probe Value di Abaqus possibile avere i valori delle reazioni vincolari (gli incastri alle basi) lungo le diverse direzioni. Fx=670 662+8.5=670.5 N Fy=3007 2463+544=3007 N Fz=570 554+16.2=570.2 N I due valori da sommare sono riferiti alle reazioni nelle due diverse basi. Come si vede l'equilibrio soddisfatto. ANALISI DINAMICA Oltre all'analisi statica, studio delle deformazioni della struttura, sono state trovate le frequenze proprie, ovvero i valori di pulsazione di una forzante generica a cui la struttura risponde maggiormente; stato usato uno step Frequency, Linear perturbation. 1 2 3 4 5 51.667 77.9842 79.0201 146.613 178.059

Noti questi dati sufficiente applicare forzanti che non abbiano frequenza prossima alle 5 di sopra. Il motore di un mandrino per la lavorazione del legno gira a circa 2000 rpm, che corrisponde ad una

frequenza attorno ai 33Hz. Dai dati in uscita da Abaqus, con idealizzazione beam, per l'ipotesi che abbiamo fatto sulla rotazione del mandrino, non risultano esserci problemi: la pi piccola frequenza propria della struttura maggiore della frequenza a cui gira il motore del mandrino.

ELEMENTI SHELL
ANALISI STATICA Alcune note sulla realizzazione: Part: 3D in quanto l'insieme di geometria e forze giacciono nello spazio; Shell per la rappresentazione mediante elementi shell. Property (Materiali): E=210000, v=0.3, densit=7.8*10-9 Property (Sezioni): le propriet di inerzia e area aggiunte nel beam, non sono necessarie per gli elementi shell; ci che viene richiesto semplicemente lo spessore e il suo posizionamento nella giusta direzione.

Interaction: oltre ai reference points gi visti nel caso beam, ne vengono aggiunti altri due per vincolare in maniera pi accurata le basi della struttura tramite coupling. Ci ci permetter di valutare in modo pi diretto le reazioni alle basi.

Loads: l'applicazione dei carichi per mezzo dei coupling stata pensata puntiforme, come mostrato in figura; nella reale configurazione, i carichi agirebbero nei quattro contatti di area finita tra il mandrino e il portale: la semplificazione stata adottata in quanto ci che si vuole valutare la deformata e non l'andamento degli sforzi. Per costruire i punti di contatto stato necessario partizionare la struttura mediante piani: le intersezioni corrispondono ai nodi cercati.

Mesh: rilevante sottolineare la possibilit di usare una mesh strutturata grazie alla regolarit geometrica del pezzo. La scelta dell'elemento da utilizzare importante al fine di descrivere esattamente le deformazioni; quello pi performante di forma rettangolare, per questo stato preferito un Q8 (S8R: An 8-node doubly curved thick shell, reduced integration). Step: si sceglie Static, General per fare un'analisi statica. PRIMI RISULTATI Anche con questa idealizzazione si nota che le maggiori deformazioni sono sull'architrave, nella regione in cui posto il mandrino. Le basi rimangono pressoch indeformate.

Il valore massimo degli spostamenti ha cambiato posizione, come si vede dall'immagine.

Valutiamo solo il contour plot degli sforzi per convincerci che siano trascurabili. Rispetto al caso beam essi sono aumentati di un ordine di grandezza: tuttavia sono valori bassi che non comporterebbero problemi per la resistenza meccanca della struttura.

VERIFICA DEI RISULTATI CONVERGENZA Analogamente a quanto fatto nel caso precedente, cerchiamo la densit di mesh pi adatta al nostro caso tramite l'analisi di convergenza. Il path di nodi stato preso sulla parte superiore della struttura.

La convergenza dal basso: a partire dalla meshatura con elementi di dimensioni 500 fino a 20 il valore degli spostamenti cresce. Un buon compromesso tra accuratezza dei risultati e tempo di calcolo tra 100 e 50 (inteso come lunghezza non numerosit dell'elemento).

L'uso di un elemento triangolare comporta spesso errori di vario tipo che si distribuiscono sulla struttura; perci sono stati tralasciati sin da subito tenendo conto che la convergenza con elementi rettangolari si raggiunge senza troppo onere di calcolo (in caso contrario sarebbe stato pi adatto affrontare un'analisi di convergenza anche per elementi triangolari, che con un infittimento maggiore della mesh richiedono tempi di calcolo ridotti). Come si vede dal grafico a parit di lunghezza dell'elemento i Q8 convergono prima degli elementi triangolari; valutando tuttavia il tempo di calcolo, l'analisi con gli elementi T decisamente pi veloce.

EQUILIBRIO DELLE FORZE

E' utile fare un equilibrio delle forze lungo i 3 assi: le forze applicate devono essere annullate dalle reazioni vincolari. Tramite la funzione Probe Value di Abaqus possibile leggere i valori delle reazioni vincolari (sui reference points che sono stati vincolati con incastri) lungo le diverse direzioni. Fx=570 567.26+2.737=569.997 N Fy=3007 521.28+2486.4=3007.68 N Fz=670 748.9-78.92=669.98 N I due valori sono riferiti alle reazioni nelle due diverse basi. Come si vede l'equilibrio soddisfatto.

DISTORSIONE ELEMENTI Bisogna assicurarsi che non vi siano eccessive distorsioni degli elementi: questa potrebbe portare i nodi di Gauss fuori dal dominio (Jacobiano nullo o negativo e di conseguenza impossibilit di effettuare la trasformazione isoparametrica). Dallo screen-stamp si pu vedere che le entit di deformazione dei punti di integrazione sono dell'ordine del 10-5, ovvero trascurabili.

UNIFORMITA' MESH Un ulteriore controllo si deve effettuare sull'aspetto della mesh: gli elementi devono essere uniformi, e legati agli elementi confinanti, senza che vi siano zone vuote; questo per evitare mal-condizionamento della matrice K. Questa verifica va svolta dopo aver deciso l'effettivo infittimento: scegliamo una mesh con elementi lunghi 50mm secondo i risultati dell'analisi di convergenza.

ANALISI DINAMICA

E' stato usato uno step Frequency, Linear perturbation. In questo caso il valore pi basso della frequenza propria minore rispetto a quello precedente: inoltre, mantenendo sempre l'ipotesi di un motore che gira a circa 2000rpm, la struttura risentirebbe della risonanza (frequenza pulsante uguale a quella della struttura). E' necessario quindi lavorare ad altri rpm: in caso contrario la struttura si deformerebbe tanto da impedire la buona lavorazione del pezzo. 1 2 3 4 5 32.6665 74.883 84.4272 107.44 120.684

CONCLUSIONI

BEAM

SHELL

Gli spostamenti per entrambe le idealizzazioni hanno lo stesso ordine di grandezza; confrontando gli andamenti sull'asse medio si notano delle differenze: esse sono dovute al fatto che la modellazione con shell presenta pi dettagli nella geometria.

Anche le frequenze proprie hanno delle differenze di piccola entit, sempre dovute alle diverse modellazioni. Qualitativamente, le due analisi ci portano agli stessi risultati. Per avere maggiore precisione si deve tener conto del solo modello in shell. Ottenuti questi valori di spostamenti sar necessario valutare quanto sia l'errore ammesso (grado di tolleranza) per la lavorazione. Affinch si possa usare la nostra macchina utensile deve essere ammesso uno spostamento pari al massimo presente sulla struttura (circa 10e-2).

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