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G. CALABRESI
GEOTECNICA
capitolo terzo
3.1.2 - Scavi aperti. Gli scavi, per poter essere eseguiti con mezzi mec-
canici, devono avere le dimensioni minime che permettano il movimento
di escavatori e di mezzi di carico. Le scarpate hanno inclinazioni diverse a
seconda della natura dei terreni.
scio operanti dall'alto. Nel primo caso l'altezza del fronte può raggiungere
4÷5 m; la larghezza minima per consentire l'operatività dall'interno degli
scavi è dell'ordine di 7÷8 m (Fig. 3.1). Con gli escavatori a cucchiaio rove-
scio è possibile anche l'apertura di trincee strette (1÷1.5 m), operando dal-
l'esterno. La profondità praticamente raggiungibile è di 3÷4 m (Fig. 3.2).
Per scavi di profondità maggiori occorre operare per fasi successive. Se
non è possibile operare all'interno dello scavo si utilizzano, con costi più
alti e minore efficienza, escavatori drag line, che non possono però operare
in spazi ristretti, né profilare le pareti dello scavo (Fig. 3.3).
I muri a sbalzo sono in genere convenienti per altezze non superiori a 6÷8
m, oltre le quali il valore del momento al piede richiede uno spessore
troppo grande ed armature troppo onerose. Anche per i muri a sbalzo
sono state standardizzate le soluzioni più convenienti.
Muri a speroni - Costituiscono una variante dei muri a sbalzo (Fig. 3.15),
conveniente per altezze superiori a 6÷8 m. Gli speroni, che hanno la forma
di setti inseriti nel rinterro, aumentano notevolmente il momento
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3.2.6 - Paratie ancorate. Se, a causa dell'altezza libera di scavo, delle carat-
teristiche meccaniche del terreno, o delle condizioni idrauliche, la spinta
sulle paratie è troppo elevata per essere equilibrata con il solo vincolo di
incastro al piede, si introducono vincoli supplementari di appoggio, per
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della trazione applicata alla testa del tirante è reso possibile dalla
cementazione del terreno attorno all'armatura nella parte attiva del tirante,
detta anche fondazione (Fig. 3.31), con l'iniezione di una malta di cemento.