Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Indice Analitico
3. Combinazioni di Carico............................................................................................................5
7. Verifica di deformabilità.........................................................................................................16
8. Reazioni agli appoggi ...........................................................................................................18
1. Descrizione della struttura
La passerella oggetto della presente relazione di calcolo ha una luce netta pari a 12.50 [m],
una dimensione trasversale d’impalcato pari a 2.50 [m] e un’altezza sul livello del terreno a
piano terra pari all’altezza di interpiano. Vista la necessità di garantire il libero passaggio nella
parte inferiore è apparso idoneo l’utilizzo di uno schema statico ad “arco portante compresso e
impalcato tensoinflesso” o “ponte ad arco a spinta eliminata” in modo da limitare l’ingombro
degli elementi strutturali e annullare le azioni orizzontali sulle pareti dell’edificio.
L’impalcato è costituito da profilati trasversali IPE 100 posti ad interasse pari a circa 2.00 m.
(1.78m e 2.16m per l’esattezza) per pemettere gli accessi laterali saldati in stabilimento; i
suddetti profili sono vincolati ad un elemento di bordo costituito da un profilato UPN 100 che
costituisce il corrente inferiore(o tirante) dell’arco con lo scopo di assorbire la spinta orizzontale
oltre ad irrigidire l’impalcato nel suo piano. I profilati IPE 100 a loro volta sostenuti dai tiranti
(pendini da ponte) que trasmettono il carico all’arco principale lasciando l’impalcato sospeso. I
profili trasversali risultano per tanto in semplice appoggio. Per evitare lo sbandamento laterale
(flesso torsione) dei profili e altresì garantire una rigidezza di piano alle forze orizzontali, una
lamiera di spessore opportuno(base della zona di calpestio) assicura l’effetto diaframma che
altrimenti verrebbe garantito da controventi incrociati realizzati con barre Ø10 posti nella parte
inferiore al piano di calpestio. Il piano di calpestio è eseguito mediante lamiera di 2mm que
appoggia sui profili trasversali IPE 100 con interasse di 1.00m grazie all’inserimento di profili
rompitratta T50x5.
L’impalcato è sostenuto da due archi a sesto ribassato (realizzati con tubolari #120x80/4[mm]
con altezza in chiave pari a 1.00[m] rispetto al piano di calpestio e inclinazione di 90° rispetto
all’orizzontale. L’arco ha rigidezza maggiore in direzione perpendicolare al suo piano di
giacitura per garantirsi nei confronti dell’instabilità fuori piano.
Gli archi portanti sostengono l’impalcato per mezzo di pendini posti ad interasse di circa 2.00m
realizzati con due tondini Ø10 di acciaio al carbonio.
I due archi sono vincolati alle murature esistenti (in direzione x) mediante cerniera fissa da un
lato e appoggio scorrevole dal lato opposto. In questo modo si garantisce lo schema statico di
semplice appoggio che consentendo lo spostamento longitudinale (in direzione x) della
passerella e l’allungamento del profilato UPN 100 dell’impalcato assicura l’eliminazione delle
forze orizzontali che altresì sarebbero generate dagli archi portanti compressi.
Trasversalmente tutti gli elementi sono vincolati con cerniere fisse.
Lo schema statico di “ponte a spinta eliminata” assicura inoltre un comportamento tensionale
ottimale in quanto gli archi
portanti risultano compressi e poco sollecitati a flessione, mentre l’impalcato assorbe quasi
integralmente gli sforzi flessionali e di trazione.
I controventi di piano dell’impalcato sono stati schematizzati come travi incernierate e come tali
svincolati a momento M3(momento attorno all’asse d’inerzia forte) ad entrambi gli estremi.
I tiranti sono stati svincolati ad entrambi gli estremi sia a momento M3 che a momento M2
simulando cosi una cerniera
sferica, inoltre è stato loro assegnato un comportamento non lineare in modo che rispondano
unicamente agli sforzi di
trazione ma non a quelli di compressione. I restanti elementi sono continui.
2. Analisi dei carichi
I sovraccarichi dovuti al transito dei pedoni e dei cicli sono stati valutati in accordo con quanto
riportato nell’Eurocodice 1 relativo al progetto dei ponti:
Per limitare le combinazioni di carico, nell’analisi che verrà svolta, si farà riferimento unicamente
al “sovraccarico uniformemente distribuito” qfk che rappresenta la folla compatta presente sul
ponte in condizione di progetto.
“Si fa comunque presente che i carichi concentrati Qfwk e i carichi dovuti al transito di mezzi di
manutenzione Qserv non sono da considerarsi contemporanei alla folla compatta, per tanto la
semplificazione non compromette la bontà dell’analisi”.
Generalmente il valore qfk è assunto pari a 5.00 [kN/m2] e opportunamente ridotto in funzione
della lunghezza del ponte secondo la seguente relazione:
Poiché la passerella analizzata ha una lunghezza netta pari a 10 [m], il sovraccarico verticale
qfk che modella la presenza della folla compatta sull’impalcato risulta pari a:
L’azione orizzontale Qflk che modella il moto dei pedoni deve essere assunta pari al 10%
dell’azione verticale dovuta alla folla compatta:
L’azione orizzontale, che deve essere sempre assunta contemporaneamente alla folla
compatta, è sufficiente ad assicurare la stabilità longitudinale del ponte pedonale, tuttavia per
garantire un ulteriore grado di sicurezza che salvaguardi da fenomeni di instabilità generata
dall’azione del moto è bene incrementare i valori caratteristici determinati di un fattore
moltiplicativo φ che modella l’azione dinamica:
Il sovraccarico dovuto alla neve è stato valutato in accordo con quanto riportato nell’Eurocodice
1 e nelle NTC 2008:
SN = µi ⋅Ce ⋅Ct ⋅ sk
dove:
µi coefficiente di forma per il carico della neve
Ce coefficiente di esposizione
Ct coefficiente termico (è assunto sempre pari all’unità salvo casi molto rari)
sk coefficiente caratteristico della neve al suolo
Il valore caratteristico della neve al suolo, funzione della zona e dell’altezza ( >200 m. s.l.m. ),
risulta pari a:
2
sk = 0.51 [1 + (as /481) ] [kN/m2] = 1.30 [kN/m2]
Il sovraccarico dovuto al vento non viene preso in considerazione dovuto al fatto che la zona
della passerella è protetta lateralmente.
3. Combinazioni di Carico
Nella presente analisi si farà riferimento unicamente alle combinazioni di carico a Stato Limite
Ultimo in conformità con
quanto riportato nell’Eurocodice (paragrafo 6.4.3.2). Per quanto concerne gli Stati Limite di
Servizio (o di Esercizio) ci si limiterà unicamente ad una singola combinazione di carico in
grado di fornire la freccia massima di calcolo per il controllo degli spostamenti. Ovviamente si
comproberà il corrispondente sato limite per vibrazioni evitando le frequenze caratteristiche
delle passerelle che possono indurre risonanza.
Dove:
γG, j coefficiente moltiplicativo delle azioni permanenti:
γG, j = 1.35 se l’azione permanente è sfavorevole
γG, j = 1.00 se l’azione permanente è favorevole
Gk, j valore caratteristico della j – esima azione permanente.
γQ,i coefficiente moltiplicativo delle azioni variabili:
γQ,i = 1.35 se l’azione variabile è dovuta al traffico pedonale ed è sfavorevole
γQ,i = 1.50 se l’azione variabile è dovuta a neve, vento, ecc. (eccetto il traffico) ed è sfavorevole
γQ,i = 0.00 se l’azione variabile è favorevole
Qk,i valore caratteristico della i – esima azione variabile.
Qk,1 valore caratteristico dell’azione variabile fondamentale.
ψ0,i fattore di combinazione che tiene conto della non contemporaneità statistica dei carichi
agenti su una struttura.
Il fattore ψ0,i deve essere assunto secondo quanto riportato nella seguente tabella relativa al
progetto dei ponti pedonali
(rif. UNI EN 1990 – Table A2.2) :
Si noti che l’azione della neve deve essere tenuta in conto unicamente durante le fasi di
costruzione in quanto la presenza della stessa sui ponti ultimati è assunta incompatibile con il
traffico pedonale. Pertanto nell’analisi svolta si farà únicamente riferimento alla combinazione
del traffico pedonale.
Di seguito si riporta la tabella delle generiche combinazioni di carico. Per le verifiche a Stato
Limite Ultimo le azioni variabili considerate di volta in volta come fondamentali sono le prime
due dato che non si prende in considerazione l’azione del vento.
Combinazioni Permanenti Gk Azioni dovute al traffico qfk e Qflk Azione del vento
dei carichi PP SP ψ0 γQ SVz SVx ψ0 γQ SWz SWy
SLU - 1 1,35 1,35 1,00 1,35 1,35 1,35 0,00 1,50 0 0
SLU – 2 1,35 1,35 1,00 1,35 1,35 -1,35 0,00 1,50 0 0
SLU - 3 1,35 1,35 1,00 1,35 1,35 1,35 0,30 1,50 0,45 0,45
SLU - 4 1,35 1,35 1,00 1,35 1,35 1,35 0,30 1,50 -0,45 0,45
SLU - 5 1,35 1,35 1,00 1,35 1,35 -1,35 0,30 1,50 0,45 0,45
SLU - 6 1,35 1,35 1,00 1,35 1,35 -1,35 0,30 1,50 -0,45 0,45
SLU - 7 1,35 1,35 0,40 1,35 0,54 0,54 1,00 1,50 1,5 1,5
SLU - 8 1,35 1,35 0,40 1,35 0,54 0,54 1,00 1,50 -1,5 1,5
SLU - 9 1,35 1,35 0,40 1,35 0,54 -0,54 1,00 1,50 1,5 1,5
SLU - 10 1,35 1,35 0,40 1,35 0,54 -0,54 1,00 1,50 -1,5 1,5
SLU - 11 1,00 1,00 0,00 1,35 0 0 1,00 1,50 -1,5 1,5
COMMENTI:
SLU – 1 e SLU – 2
Rappresentano le combinazioni di carico possibili in condizioni di assenza di vento. Si noti che il
segno negativo posto davanti al valore SVx nella combinazione SLU – 2 sta ad indicare che il
traffico pedonale agisce secondo la direzione opposta al verso positivo dell’asse globale x .
SLU – 3 – 4 – 5 – 6
Rappresentano le combinazioni di carico possibili in condizioni di traffico assunto come carico
fondamentale e vento fattorizzato al 30% ( ψ0 ⋅ γQ = 0.30 ⋅1.50 = 0.45 ). Si noti che il segno
negativo posto davanti al valore SWz nella combinazione SLU – 4 – 6 sta ad indicare che il
vento agisce secondo la direzione opposta al verso positivo dell’asse globale z . Si noti inoltre
che il vento in direzione y è sempre assunto contemporaneo al vento in direzione z, ciò è
dovuto al fatto che l’azione verticale è generata dal vento che spira in direzione y e avviluppa
l’impalcato del ponte creando un’alternanza di pressione e depressione.
SLU – 7 – 8 – 9 – 10
Rappresentano le combinazioni di carico statisticamente possibili in condizioni di traffico
pedonale fattorizzato al 40% ( ψ0 ⋅ γQ = 0.40 ⋅1.35 = 0.54 ) e vento assunto come carico
fondamentale.
SLU – 11
Rappresenta la combinazione di carico statisticamente possibile in condizioni di traffico assente
e vento assunto come carico fondamentale. Si noti che si è fatto riferimento unicamente al
vento in depressione in direzione z in modo da massimizzare la possibilità di inversione di
carico sugli elementi strutturali. Per tale ragione i pesi propri e i sovraccarichi permanenti sono
stati combinati con coefficiente γG = 1.00 .
NOTA:
Poiché la struttura del ponte è simmetrica e non esposta al vento è stato possibile considerare
solo una combinazione di carico per le verifiche allo stato limite ultimo evitando inviluppi delle
varie combinazioni nella ricerca dei massimi/minimi delle sollecitazioni.
4. Applicazione dei carichi sul modello agli elementi finiti
L’intera struttura è formata da tubi metallici curvi per la realizzazione degli archi e da profili
unificati realizzati in acciaio Fe 430 (S275), le cui caratteristiche fisiche e meccaniche sono
riportate qui di seguito in conformità a quanto riportato nell’Eurocodice 3 in materia di
costruzioni in acciaio.
Acciaio per bulloni, dadi e rosette classe 5.60 (bulloni ad alta resistenza atti al precarico)
Resistenza nominale a snervamento: fyb = 300 [N/mm2]
Resistenza nominale a rottura per trazione: fub = 500 [N/mm2]
I tiranti sono stati realizzati utilizzando acciaio armonico ad alta resistenza con i seguenti valori
di progetto:
Resistenza a snervamento: fy = 950 [MPa]
Resistenza a rottura: fu = 1050 [MPa]
Si noti che tra resistenza a rottura e resistenza allo snervamento il gap è pari a 10%, mentre per
gli acciai duttili il gap è generalmente pari al 40%. Ciò significa che la rottura negli acciai
armonici sopraggiunge poco dopo il superamento del valore di snervamento senza il classico
ramo di incrudimento tipico degli acciai dolci che arrivano a rottura dopo ampie deformazioni in
campo plastico.
dove:
At area del tirante, valutata come per un tondino equivalente di sezione 10 [mm]
Si noti che la resistenza dei pendini è estremamente più elevata delle forze sollecitanti, tuttavia
il sistema di tiranti è stato volutamente sovradimensionato per limitare i problemi di deformabilità
legati alla rigidezza assiale degli stessi valutata come EA/L. Tutto ciò nell’ottica di garantire un
confort adeguato agli utenti della passerella pedonale.
Nelle pagine seguenti si mostrano gli sforzi nella struttura per la combinazione considerata e si
verificano gli elementi a pressp-flessione tenendo conto degli effetti dell’instabilità locale, in
accordo con l’eurocodice 3.
xx yy fy= 275 xx yy xx yy xx yy
L λ λ Curva α Classe β λ λ φ φ χ χ
535 163,91 119,27 a 0,21 1 1 1,89 1,37 2,46 1,57 0,25 0,43
γm1= 1,1
xx yy xx yy minimo xx yy F.S.
bM xx bM yy µ µ k k χ P M2 M3 1=100%
1,3 1,8 0,9 0,3419 1,00 1,00 0,25 0,86 0,01 0,06 0,93 OK
bM xx bM yy µ µ k k χ P M2 M3 1=100%
1,3 1,8 0,01 0,9 1,00 1,23 0,96 0,28 0,66 0,01 0,95 OK
bM xx bM yy µ µ k k χ P M2 M3 1=100%
1,3 1,8 0,72 0,28 1,00 1,00 0,21 0,00 0,13 0,79 0,92 OK
Il primo modo significativo nella direzione z è il 5º con una frequenza propia superiore ai 5Hz, coerente
con i valori raccomandati dalle norme per il rispetto del confort dei pedoni.
7. Verifica di deformabilità
Nella tabella seguente si mostrano gli spostamenti del modello FEM per la combinazione della normativa.
Questa condizione genera uno spostamento verticale medio intorno alla mezzeria della passerella
(nodi 25 e 30) pari a uz = 1.76 [cm] equivalente a:
Il tecnico