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DIMENSIONAMENTO E VERIFICA DI UNA

PIASTRA IN C.A.
Marco Castelli, matr. 787505
12 aprile 2013

Oggetto dell’esercizio è il solaio di un edificio, la cui pianta quadrata è sche-


matizzata in figura 1, con l’indicazione degli elementi portanti principali. Il
solaio è costituito da una soletta piena in calcestruzzo armato gettato in opera,
insistente su muri portanti e su un pilastro. Dimensioni e carichi della piastra
sono stati determinati in base alla terza lettera del cognome (C) e la terza let-
tera del nome (N) dello studente: C = 19 e N = 18.

A
NOTA: il compito viene scritto con il pc e non scritto a mano (come
consigliato da prof. Cedolin) a causa della pessima calligrafia dello studente.
ZZ
Dati del problema
I dati geometrici, le proprietà meccaniche e i carichi agenti sulla piastra sono i
di seguito indicati:
BO

C+N
• Lunghezza dei lati: a = 8 · (1 + 100 )=10,96 m
a
• spessore (considerando anche i copriferro): h = 35 =32 cm
• Resistenza cilindrica del cls: fck =25 MPa
• Tensione di snervamento dell’acciaio: fyk =500 MPa
• Peso proprio (ipotizzato): p.p. = 25 kN/m2 · 32 cm=8 kN/m2
• Carichi permanenti: Gk = p.p. + 1 kN/m2 =9 kN/m2
(si ipotizza un peso proprio di 25 kN/m2 )
• Carichi variabili: Qk =6 kN/m2
Con questi dati si possono calcolare la grandezze che saranno poi necessarie per
la risoluzione del problema:
• Carico allo SLU: pSLU = p.p. · γG + 1kN/m2 · γQ + Qk · γQ =20,9 kN/m2
(dove i coefficienti γG e γQ sono i coefficienti di moltiplicazione per il
calcolo allo stato limite ultimo SLU e valgono rispettivamente 1,3 e 1,5)
• Resistenza di progetto del cls: fcd = fγckc · α =14,17 kN/m2
(il coefficiente γc serve a tener conto delle inevitabili incertezze ed im-
precisioni nella realizzazione dei materiali e vale 1,5, mentre il coeffi-
ciente α = 0, 85 è un’ulteriore riduzione della resistenza del cls dovuta
all’applicazione di carichi di lunga durata)

1
A
Figura 1: Pianta generale della piastra in esame: il rettangolo rappresenta la colonna
su cui appoggia la piastra mentre i punti P1 e P2 sono i luoghi dove verrà progettata
ZZ
l’armatura.

f
• Tensione di progetto dell’acciaio: fyd = γyk s
=434,78 kN/m2
(il coefficiente γs ha la stessa funzione di γc e vale 1,15)
Per la piastra sono state precedentemente calcolate le azioni esterne gravanti
BO

lungo le linee x1 e x2 , i risultati sono riportati in tabella 1 e tabella 2 sotto forma


di momenti adimensionali.
L’esercizio prevede una serie di 4 punti al quale bisogna rispondere.

1 Calcolo momenti flettenti in x e y


Al primo punto è richiesto di determinare, separatamente per i punti P1 e P2,
il momento flettente massimo e minimo e le relative giaciture.
Innanzitutto bisogna calcolare la posizione dei punti P1 e P2 secondo le formule
date:
x1
= 0, 15 + 0, 004 · (C + N ) = 0.2980
a
x2
= 0, 40 + 0, 004 · (C + N ) = 0.5480
a
Con i valori appena calcolati, si effettua un’interpolazione lineare sui dati di
tabella 1 e tabella 2 e si ottengono i valori dei momenti adimensionali. Entrando
in tabella si intende con i termini con pedice a i termini con ascissa minore
rispetto al punto in cui si sta calcolando, con pedice b i termini con ascissa

2
Tabella 1: Valori normalizzati (rispetto il prodotto p · a2 ) dei momenti flettenti µx e
µy e il momento torcente µx y lungo la diagonale che collega i punti A a B.

x1
a µx µy µxy
0,000 0,010 0,000 0,004
0,088 −0,013 −0,001 0,014
0,177 −0,013 0,002 0,02
0,265 −0,007 0,007 0,021
0,354 0,002 0,014 0,019
0,442 0,012 0,022 0,014
0,53 0,021 0,029 0,008
0,619 0,029 0,035 0,002
0,707 0,035 0,039 −0,005
0,796 0,038 0,041 −0,012
0,884 0,037 0,039 −0,018
0,972 0,032 0,033 −0,024
1,061 0,02 0,021 −0,028
1,149
1,237
1,326
A−0,004
−0,075
−0,02
−0,003
−0,075
−0,02
−0,03
0,025
−0,017
ZZ
1,414 0,001 0,001 −0,008

Tabella 2: Valori normalizzati (rispetto il prodotto p · a2 ) dei momenti flettenti µx e


BO

µy e il momento torcente µx y lungo la traversa che collega i punti C a D.

x2
a µx µy µxy
0 0 0 0,007
0,063 0,004 0,02 0,007
0,125 0,007 0,036 0,006
0,188 0,009 0,049 0,004
0,25 0,011 0,058 0,001
0,313 0,013 0,065 −0,002
0,375 0,014 0,068 −0,006
0,438 0,014 0,069 −0,009
0,5 0,013 0,066 −0,013
0,563 0,012 0,061 −0,016
0,625 0,009 0,052 −0,019
0,688 0,004 0,039 −0,021
0,75 −0,005 0,022 −0,022
0,813 −0,025 0,003 −0,02
0,875 −0,075 −0,075 −0,017
0,938 −0,035 −0,006 −0,015
1 −0,028 −0,001 −0,014

3
Figura 2: Convenzioni di segno per i momenti sollecitanti e resistenti per la giacitura

A
(a) avente normale n, e (b) con normale t.

maggiore.
ZZ
x1 /a − xb /a x1 /a − xa /a
µx1 = · µxa − · µxb = −0, 0037
xa /a − xb /a xa /a − xb /a
x1 /a − xb /a x1 /a − xa /a
µ y1 = · µ ya − · µyb = 0, 0096
xa /a − xb /a xa /a − xb /a
BO

x1 /a − xb /a x1 /a − xa /a
µxy1 = · µxya − · µxyb = 0, 0203
xa /a − xb /a xa /a − xb /a
x2 /a − xb /a x2 /a − xa /a
µx2 = · µxa − · µxb = 0, 0122
xa /a − xb /a xa /a − xb /a
x2 /a − xb /a x2 /a − xa /a
µ y2 = · µ ya − · µyb = 0, 0622
xa /a − xb /a xa /a − xb /a
x2 /a − xb /a x2 /a − xa /a
µxy2 = · µxya − · µxyb = −0, 0153
xa /a − xb /a xa /a − xb /a

I valori trovati sono inutilizzabili ai fini dei calcoli da svolgere pertanto si


moltiplicano per pSLU · a2 ottenendo così i momenti sollecitanti:

Mx1 = −0, 0037 · pSLU · a2 = −9, 1959


My1 = 0, 0096 · pSLU · a2 = 24, 0899
Mxy1 = 0, 0203 · pSLU · a2 = 50, 8596
Mx2 = 0, 0122 · pSLU · a2 = 30, 7242
My2 = 0, 0622 · pSLU · a2 = 156, 1318
Mxy2 = −0, 0153 · pSLU · a2 = −38, 3754

4
Con riferimento alla figura 2 e alle giaciture aventi normale uscente n e t,
facendo l’equilibrio di un concio di piastra, ottengo i valori dei momenti flettenti
Mn , Mt e Mnt al variare dell’angolo delle direzioni principali θ.

Mn = M x · (1a)
2 2
cos θ + My · sin θ + 2 · Mxy · sin θ · cos θ (1b)
Mt = M x · (1c)
2 2
sin θ + My · cos θ − 2 · Mxy · sin θ · cos θ (1d)
Mnt = (Mx − My ) · sin θ · cos θ + Mxy · (sin2 θ + cos2 θ)
(1e)

Si osservi che la giacitura con normale t, coincidendo con la giacitura avente


normale θ + π2 , rientra comunque nella famiglia di giaciture con normale n, e
non verrà nel seguito considerata. Derivando la Mn ed eguagliandola a zero
trovo la giacitura in cui i momenti flettenti sono massimi:
dMn

A
= (My − Mx ) · sin(2 · θ) + Mx y · sin(2 · θ) = 0

Per trovare la giacitura in cui i momenti flettenti sono minimi si eguaglia la


derivata di Mt a zero. Siccome l’andamento dei momenti sinusoidale con periodo
ZZ
(2 · π) è sufficiente sommare o sottrarre π2 alla giacitura appena trovata. Si
ottengono così i seguenti valori:

• Mmax1 =60,96 kNm/m • Mmax2 =166,94 kNm/m


• θmax1 =0,94 rad → 53,86 deg • θmax2 =1,85 rad → 105,80 deg
BO

• Mmin1 =-46,06 kNm/m • Mmin2 =19,91 kNm/m

• θmin1 =2,51 rad → 143,85 deg • θmin2 =0,27 rad → 5,80 deg

Si noti che inserendo θm ax o θm in nell’equazione 1e si ottiene l’annullarsi


del momento torcente. In figura 3 e figura 4 sono riportati i cerchi di Mohr
dei rispettivi punti P1 e P2. Si ricordi che l’angolo rappresentato nei cerchio di
Mohr ha un’ampiezza pari al doppio della giacitura effettiva.

2 Calcolo armature
Al secondo punto è richiesto di progettare le armature dei punti P1 e P2, disposte
lungo le direzioni x e y.
Si inizia a calcolando i momenti resistenti (rappresentati dalla lettera m)per i
quali devono valere le seguenti relazioni:

M v ≤ mv (2a)
Mvu ≤ mvu (2b)

Dove v e u sono due generiche direzioni ortogonali fra loro. Nel calcestruzzo
armato e fessurato vi sono diverse risorse che permettono di resistere a torsione:

5
A
ZZ
Figura 3: Cerchio di Mohr per il punto P1.
BO

Figura 4: Cerchio di Mohr per il punto P2.

6
1. la continuità del materiale nella zona compressa;
2. l’armatura tesa genera un’azione di spinotto se in presenza di fessure;
3. ingranamento delle facce fessurate.
Tali risorse, anche se non attivate contemporaneamente, unite al contributo
delle armature, consentono di ritenere la disuguaglianza 2b sempre verificata.
Rimanendo la sola 2a si può parlare di criterio del momento normale nel calcolo
dell’armatura nella piastra inflessa.
Le armature da calcolare sono disposte lungo le direzioni x e y, 2 al lembo
inferiore ed eventualmente altre 2 al lembo superiore. Si può dimostrare che per
Mx , My > 0 (lembo inferiore teso) le espressioni per il progetto dell’armatura si
presentano nella seguente forma:
mx = Mx + |Mxy |
my = My + |Mxy |
e comportano la necessità di avere una disposizione dell’armatura che sviluppi, in
ambedue le direzioni, un momento resistente positivo. Per determinare invece

A
le armature al lembo superiore(caratterizzato per convenzione la da momenti
resistenti negativi) si anno le seguenti espressioni:
mx = Mx − |Mxy |
ZZ
my = My − |Mxy |
Vi è in questo caso la necessità di avere momento agente negativo (lembo supe-
riore in trazione) perché l’armatura abbia effetto. I momenti resistenti calcolati
sono pari a:
BO

• Punto P1: • Punto P2:


– Lembo inferiore: – Lembo inferiore:

mx = 41, 66kN m/m mx = 69, 10kN m/m


my = 74, 95kN m/m my = 194, 51kN m/m

– Lembo superiore: – Lembo superiore:

mx = −60, 05kN m/m mx = −7, 65kN m/m


my = −26, 76kN m/m my = 117, 76kN m/m

Analizzando i momenti appena calcolati si può vedere che il punto P1 neces-


sita di armatura sia al lembo superiore che quello inferiore poiché sono entrambi
in trazione. Nel punto P2 risulta necessario armare il lembo inferiore in direzione
x e y mentre il lembo superiore risulta teso solo in direzione x;
Per calcolare l’area di uno strato di barre disposte in una certa direzione,
si adotta la formula semplificata che per sezioni debolmente armate si presenta
nella seguente forma:
mx = zx · fyd · ax ≈ 0, 9 · fyd · ax
my = zy · fyd · ay ≈ 0, 9 · fyd · ay

7
dove il temine d è lo spessore della sezione depurata del copriferro e che tiene
condo delle geometrie delle armature. Sono stati ipotizzati il copriferro di 3 cm
e un diametro delle barre d’armatura φ12:
φ
dx = h − c − = 28, 4cm (3a)
2
dy = dx − φ = 27, 2cm (3b)

Impiegando le equazioni 3 si arriva a calcolare le aree delle armature:

• Punto P1: • Punto P2:


– Lembo inferiore: – Lembo inferiore:
mx mx
Asx = = 374, 91mm2 /m Asx = = 621, 79mm2 /m
0, 9 · dx · fyd 0, 9 · dx · fyd
my my
Asy = = 704, 18mm2 /m Asy = = 1827, 5mm2 /m
0, 9 · dy · fyd 0, 9 · dy · fyd

– Lembo superiore: – Lembo superiore:

Asx =
mx
A
0, 9 · dx · fyd
my
= 540, 41mm2 /m Asx =
mx
0, 9 · dx · fyd
my
= 68, 85mm2 /m
ZZ
Asy = = 251, 51mm2 /m Asy = = 0mm2 /m
0, 9 · dy · fyd 0, 9 · dy · fyd

Nella realtà i valori ottenuti sarebbero inutilizzabili perché sul mercato si


trovano a prezzi accessibili solo determinati diametri delle barre. Inoltre per
evitare possibili errori in fase di cantiere, si cerca di mantenere la minor varietà
BO

possibile di diametri nella singola sezione. Se fosse un progetto reale le barre


d’armatura sarebbero così disposte:

• Punto P1:
– Lembo inferiore:

Asx → 4 · φ12 = 452, 39mm2 /m


Asy → 7 · φ12 = 791, 68mm2 /m

– Lembo superiore:

Asx → 5 · φ12 = 565, 49mm2 /m


Asy → 3 · φ12 = 339, 29mm2 /m

• Punto P2:

– Lembo inferiore:

Asx → 4 · φ16 = 804, 25mm2 /m


Asy → 10 · φ16 = 2010, 6mm2 /m

8
Tabella 3: Verifica armature nei punti P1 e P2 in direzione x e y

Punto Lembo ωs x ξ Mrd


(cm) (kNm/m)
mx 0,0433 1,7351 0,0542 54,50
Inferiore
my 0,0759 3,0360 0,0948 93,58
P1
mx 0,0542 2,1689 0,0677 67,69
Superiore
my 0,0325 1,3013 0,0406 41,13
mx 0,0771 3,0847 0,0963 94,30
Inferiore
my 0,1927 7,7118 0,2409 219,56
P2
mx 0,0216 0,8675 0,0271 27,39
Superiore
my 0,0216 0,8675 0,0271 27,39

– Lembo superiore:
Asx → 2 · φ12 = 226, 19mm2 /m
Asy → 2 · φ12 = 226, 19mm2 /m

A
La scelta si è basata su una gamma di diametri (solo i diametri pari) che
vanno da 12 mm a 24 mm e con un numero di barre che va da 2 a 10 per metro
di larghezza. Anche se non necessario, pure il lembo superiore in direzione y
ZZ
è stato armato con un minimo di armatura che risulta in questo caso essere a
favore di sicurezza. Le armature appena calcolate vanno verificate considerando
di essere nella condizione di stato limite ultimo. L’obbiettivo è quello di trovare
il momento resistente. Introduco ξ = xd che indica la posizione adimensionale
dell’asse neutro x nella sezione. Ipotizzo di essere sul confine tra il campo limite
2 e il campo limite 3, basandomi sul metodo degli stati limite cerco ξ ≤ 0, 25.
BO

Trovo inizialmente il rapporto meccanico d’armatura considerando una striscia


di piastra larga b = 1m:
As · fyd
ω=
b · d · fcd
Con ω posso trovare l’asse neutro x e quindi anche ξ:
ω
x=
0, 8 · h
x
ξ = ≤ 0, 25
d
Infine trovo il momento resistente che dovrà essere maggiore del momento agente
m:    
1 1
MRd = −0, 8 · x · fcd · 0, 4 · x − · h + As · fyd · d − · h
2 2
Tutte le armature risultano verificate e i valori ottenuti sono rappresentati
in tabella 3. In figura 5 e in figura 6 sono rappresentate le armature presenti
nei punti P1 e P2.

3 Armature alternative
Il terzo punto richiede di proporre una disposizione alternativa delle armature
in base alle direzioni principali n e t determinate in precedenza.

9
A
ZZ
Figura 5: Disposizione delle armature nel punto P1 secondo le direzioni x e y.
BO

Figura 6: Disposizione delle armature nel punto P2 secondo le direzioni x e y.

10
La scelta delle direzioni principali è diretta a ottimizzare lo sfruttamento delle
armature. A tale scopo si cerca in via teorica di rispettare le seguenti relazioni:
d
(asx + asy )|θmax = 0

mx + my = mn + mt
La miglior disposizione dell’armatura prevede barre al lembo inferiore orien-
tate ortogonalmente alla linea di massimo momento e barre al lembo superiore
ortogonali alla direzione di minimo momento. Indicando ora con m+ il momento
resistente sviluppato dall’armatura al lembo inferiore lungo la giacitura corri-
spondente a Mmax e, con m− il momento resistente sviluppato dall’armatura al
lembo superiore lungo la giacitura corrispondente a Mmin , ottengo:
h π i
m+ +
n = m · cos
2
θ− + θmin
h 2
π i
2
mn = m · sin θ −
− −
+ θmin
2
Imponendo

A m+
n1 = Mmax1

m−
n1 = Mmin1
ZZ
m+
n2 = Mmax2

m−
n2 = Mmin2

si possono calcolare le armature disposte lungo le direzioni principali con le


stesse equazioni già adottate per il calcolo delle armature in direzione x e y:
BO

mn = z · fyd · as ≈ 0, 9 · fyd · as

φ
d=h−c− = 28, 4cm
2
• Punto P1: • Punto P2:

– Lembo inferiore: – Lembo inferiore:


m+ n m+ n
A+
s = = 548, 53mm2 /m A+
s = = 1512, 82mm2 /m
0, 9 · d · fyd 0, 9 · d · fyd

– Lembo superiore: – Lembo superiore:

m− n m− n
A−
s = = 414, 51mm2 /m A−
s = = 180, 45mm2 /m
0, 9 · d · fyd 0, 9 · d · fyd

Scegliendo delle armature più realistiche:


• Punto P1:
– Lembo inferiore:

A+ 2
s → 5 · φ12 = 565, 49mm /m

11
Tabella 4: Verifica armature nei punti P1 e P2 nelle direzioni principali

Punto Momento x ξ Mrd


(cm) (kNm/m)
m+ 2,17 0,077 67,69
P1
m- 2,17 0,077 64,74
m+ 6,17 0,219 179,96
P2
m- 2,17 0,077 44,94

– Lembo superiore:
2
A−
s → 5 · φ12 = 565, 49mm /m

• Punto P2:
– Lembo inferiore:

A+ 2
s → 8 · φ16 = 1608, 50mm /m

– Lembo superiore:
A 2
ZZ
A−
s → 2 · φ16 = 402, 12mm /m

Come si può vedere in tabella 4 anche questo tipo di armatura è verificata


in quanto tutte le ξ sono minori di 0,25 e tutti i momenti resistenti MRd sono
maggiori dei momenti agenti sulla piastra.
Questa scelta rappresenta, in via teorica, la più favorevole, sia perché garan-
BO

tisce una ottimale resistenza della struttura (come si vedrà nei grafici), sia perché
economicamente vantaggiosa in quanto permette una riduzione della quantità
di metallo da inserire nella sezione. Il punto è che questa tipologia di armatura
è difficile da realizzarle ed è facile commettere un errore nel momento in cui le
armature vengono posizionate e fissate

4 Conclusioni
L’ultimo punto dell’esercizio chiede di diagrammare i momenti esterni e i mo-
menti resistenti in funzione della giacitura, per tutte le tipologia di armatura
studiata, e commentarne le peculiarità.
In figura 7 sono rappresentati il momento agente e momenti resistenti nel punto
P1 secondo le direzioni x e y. Come si può vedere il momento agente Mn , al
variare della giacitura, è sempre compreso tra i momenti resistenti che si avvi-
cinano alla curva centrale fino ad arrivare a tangenza. Per enfatizzare questo
effetto, per il grafico in oggetto e per i seguenti sono stati inseriti i momenti re-
sistenti calcolati con l’area esatta e non quella ricalcolata basandosi su diametri
disponibili in commercio.
In figura 8 sono rappresentati gli andamenti dei momenti resistenti secondo
le direzioni principali al variare di θ. In questo grafico si può notare come
i momenti resistenti sono più aderenti rispetto a figura 7. Questo perché le
armature sono state ottimizzate. La distanza tra le tre curve è molto ridotta

12
−80
Mn
minf
−60 m
sup

−40
Momento flettente [kN*m/m]

−20

20

40

60

80
0 pi/4

A
pi/2
θ [rad]
pi*3/4

Figura 7: Momento agente e momenti resistenti nel punto P1 lungo x e y.


pi
ZZ
BO

−60
M
n
m
n
inf

−40 m
n
sup

−20
Momento flettente [kN*m/m]

20

40

60

80
0 pi/4 pi/2 pi*3/4 pi
θ [rad]

Figura 8: Momento agente e momenti resistenti nel punto P1 secondo le direzioni


principali.

13
−50
Mn
minf
m
sup

0
Momento flettente [kN*m/m]

50

100

150

200
0 pi/4 pi/2 pi*3/4 pi
θ [rad]

A
Figura 9: Momento agente e momenti resistenti nel punto P2 lungo x e y.
ZZ
rispetto a prima. Inoltre si nota come nei punti di massimo e minimo del
momento agente le altre due curve rimangano tangenti, ciò significa che non ci
sono sprechi di materiale che permettono resistenze a flessione superiori a quelle
richieste. Questa soluzione di armatura sembra la migliore per il punto P1 e i
grafici lo confermano, tuttavia nella pratica non è una tipologia diffusa a causa
delle difficoltà di messa in posa delle armature secondo le giaciture prestabilite:
BO

rimane molto più comodo adottare uno schema parallelo alle direzioni x e y.
Per il punto P2 (figura 9) si può fare un discorso analogo in quanto l’arma-
tura disposta lungo x e y segue molto bene l’andamento del momento agente
sulla struttura. In questo punto, al variare dell’angolo θ, il momento agente
non rimane mai negativo e così anche i momenti resistenti, fatta eccezione per
qualche raro caso.
In figura 10 si può vedere la particolarità del punto P2 in cui con i momenti
resistenti dovuti ad un’armatura disposta secondo le direzioni principali sono
sempre inferiori al momento agente. Sia mninf sia mnsup sono sempre minori
di Mn tranne nella giacitura in cui il momento agente è massimo e il momento
mninf è tangente. Per il resto delle posizioni il momento resistente è dato dalla
somma dei contributi de due momenti reagenti.
Esiste una terza tipologia di armatura, detta armatura isotropa, costituita da
armatura disposta in ugual misura nelle due direzioni perpendicolari. Questa nel
grafico darebbe delle linee rette e, se disposta in entrambi i lembi, conterrebbe
la curva del momento agente. Questa soluzione è ottimale nel caso di Mx ≃
My permette di calcolare l’armatura in una sola direzione. Questa soluzione è
anche la più semplice da mettere in pratica durante la fase di cantiere (es. rete
elettrosaldata) ma è anche quella che sfrutta meno le risorse dei materiali.

14
0
Mn
mn
20 inf
mn
sup

40

60 A
Momento flettente [kN*m/m]

ZZ
80

100

120

140
BO

160

180
0 pi/4 pi/2 pi*3/4 pi
θ [rad]

Figura 10: Momento agente e momenti resistenti nel punto P2 secondo le direzioni
principali.

15

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