ELEMENTI OCCORRENTI: Supporto per dinamometro Dinamometro Parallelepipedo cavo Parallelepipedo in alluminio Parallelepipedo in ferro Cilindro graduato Acqua
Ogni corpo immerso in un fluido riceve
una spinta dal basso verso l'alto pari al peso del volume di fluido spostato. Questa legge, scoperta da Archimede per i liquidi, è valida anche per gli aeriformi ed è una conseguenza della legge di Stevino. Scopo dell'esperimento è di far comprendere il valore della spinta (spinta di Archimede o spinta idrostatica) che ogni liquido esercita sui corpi immersi dipende unicamente dal peso del volume di liquido spostato e non dal peso dei corpi.
Abbiamo montato il sostegno del dinamometro e abbiamo pesato i parallelepipedi:
Parallelepipedo di alluminio: Massa = 55 g Peso = 0,54 N Parallelepipedo di ferro: Massa = 153 g Peso = 1,50 N Parallelepipedo di plastica: Massa = 7 g Abbiamo poi agganciato il parallelepipedo di alluminio al dinamometro e lo abbiamo immerso nell'acqua contenuta nel cilindro. Il dinamometro segnava un peso minore pari a 0,34 N poiché la spinta di Archimede applica una forza dal basso verso l'alto, quindi con verso opposto alla forza peso del parallelepipedo. Abbiamo eseguito lo stesso procedimento con il parallelepipedo di ferro e il peso segnato diminuiva da 1,50 N a 1,30 N. La differenza di peso tra la prima e la seconda misura di un parallelepipedo e la prima e la seconda misura di un altro è uguale: 0,54 – 0,34 = 0,20 N 1,50 – 1,30 = 0,20 N Questo avviene perché il principio della spinta di Archimede si basa sul peso del volume di liquido spostato e non sul peso dei corpi.
FArc = dVg
d = densità del fluido V = volume del corpo g = accelerazione di gravità
FArc = dVg = 1 g/cm3 * 20 cm3 * 9,8 m/s2 =
20 g * 9,8 m/s2 = 0,02 kg * 9,8 m/s2 =
0,196 N ≃ 0,2 N
In seguito abbiamo lo stesso esperimento agganciando al dinamometro due
parallelepipedi: uno tra quelli di ferro e di alluminio (è uguale poiché a noi interessa il volume e non il peso), e uno cavo, però con volume interno uguale a quello dei primi due.
Abbiamo posto i due parallelepipedi come in figura
Quello cavo, riempito di acqua, al di
sopra;
l’altro sottostante viene immerso
totalmente nel cilindro.
In questo modo la spinta di Archimede
viene annullata poiché la forza peso del parallelepipedo con all’interno l’acqua compensa la forza peso (spinta idrostatica) del volume di liquido spostato dal parallelepipedo immerso.