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CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA

FISICA 1 CORSO A
a.a. 2021/22
Prova scritta del 14 settembre 2022

Esercizio 1

L’elica di un aereo, lunga L = 0,80 m, ruota compiendo 20 giri al secondo intorno al


perno P baricentrico rispetto alla lunghezza dell'elica. Sia M = 2 kg la massa
dell'elica. Si assuma che l'elica sia di forma cilindrica e di sezione costante pari a 9
cm2. Determinare: (1) i moduli della velocità e dell’accelerazione centripeta della
punta estrema dell’elica; (2) la frequenza di rotazione necessaria perché il modulo
della velocità sia v = 800 m s-1; (3) come varierebbe la velocità v dell'elica se,
mantenendo la stessa frequenza di rotazione, raddoppiasse in lunghezza; (4) il
momento di inerzia dell'elica e il lavoro necessario per portare l'elica a ruotare a
20 giri al secondo partendo da ferma.

Soluzione

(1) Considerando il moto dell’estremità dell’elica come un moto circolare uniforme


su una circonferenza di raggio L/2, e chiamando f=20 Hz la frequenza, si ottiene
v=πfL=50,27 m s-1. Analogamente si ha l’accelerazione a=2v2/L=2π2f2L
=6316,55 m s-2.
(2) Dalla relazione v=πfL, si ottiene f=v/(πL)=318.3 Hz.
(3) Dalla relazione v=πfL si vede che sostituendo L con 2L la velocità v
diventerebbe 2v.
(4) Il lavoro richiesto coincide con l’energia cinetica finale E=Iω2/2 dell’elica in
moto, con I il momento d’inerzia e ω=2πf. L’elica è un cilindro che ha lunghezza
L=0,80 m e sezione di raggio r=0,01693 cm. In altre parole il raggio della sezione
è circa il 2% della lunghezza del cilindro e possiamo quindi considerare l’elica
un’asta infinitamente sottile. In questo caso, per l’elica che ruota intorno al punto
P, si ha il momento di inerzia I=ML 2/12=0.11 kg m2. Il lavoro richiesto è quindi
E=ML2π2f2/6=842.2 J.

Esercizio 2

Un cubo di ferro di lato L=10 cm galleggia in una vasca riempita di mercurio.


Ferro e mercurio sono in equilibirio termodinamico alla temperatura di 20 oC. (1)
Si determini la frazione di altezza del cubo che emerge dal mercurio e si dica
perché è necessario specificare la temperatura del ferro e del mercurio. Nella
vasca viene poi versata dell’acqua, alla temperatura di 20 oC. L’acqua non si
mescola con il mercurio. (2) Si dica perché è rilevante conoscere la temperatura
dell’acqua e perché l’acqua non si mescola con il mercurio. (3) Si determini quale
altezza debba raggiungere lo strato d’acqua affinché l’acqua lambisca la superficie
superiore del cubo. Si sappia che la densità del ferro e del mercurio alla
temperatura di 20 oC sono rispettivamente ρF=7,874 g cm-3 eρM=13,579 g cm-3.
Soluzione
(1) Il cubo è dinamicamente in equilibrio, soggetto alla forza peso e alla forza di
Archimede che hanno stessa direzione ma verso opposto. Con ovvio significato dei
simboli si ha ρFVFg=ρMVig, da cui la frazione di volume del cubo che emerge dal
mercurio è (VF-Vi)/VF=1 – Vi/VF=1 -ρF/ρM = 0.42. Trattandosi di un cubo, la frazione
di volume coincide con la frazione di altezza. Si ha quindi che il cubo emerge di 4.2
cm. In generale al crescere della temperatura il volume di un materiale aumenta e
quindi la sua densità diminuisce. Ne consegue che il rapporto ρF/ρM e il rapporto
Vi/VF dipendono dalla temperatura.

(2) Se la temperatura dell’acqua versata nella vasca fosse diversa da quella del
ferro e del mercurio, la temperatura di tutto il sistema termodinamico
cambierebbe e cambierebbero quindi le densità dei materiali. Nel nostro caso la
temperatura dell’acqua è pari alla temperatura del ferro e del mercurio e quindi le
densità restano invariate. Per l’acqua possiamo assumere la densit à ρa=1 g cm-3
per tutte le temperature a cui l’acqua si trova allo stato liquido alla pressione di 1
atm e trascurare la variazione della densità con la temperatura. L’acqua non si
mescola con il mercurio e resta nella parte superiore della vasca perché ha una
densità minore di quella del mercurio.

(3) Con il cubo parzialmente immerso nel mercurio e parzialmente nell’acqua,


abbiamo la forza di Archimede ρMViMg+ρaViag, con ovvio significato dei simboli.
Tale forza eguaglia la forza peso del cubo, essendo il cubo dinamicamente in
equilibrio. Si ha dunque ρFVFg=ρMViMg+ρaViag. Poiché l’acqua lambisce la
superficie superiore del cubo, si ha V iM+Via=VF. Si ottiene quindi Via= VF(ρM-
ρF)/(ρM-ρa). Essendo VF=L3 e Va=hL2, con h l’altezza richiesta, si ottiene h=L(ρM-
ρF)/(ρM-ρa)=4.5 cm.

Esercizio 3

Due ampolle di volume V1=200 cm3 e V2=100 cm3 contengono ossigeno gassoso. Le
ampolle sono collegate da un tubo, di volume trascurabile, che contiene un setto
poroso che permette l’uguaglianza di pressione ma non di temperatura del gas
nelle due ampolle. Inizialmente l’ossigeno è alla temperatura Ti=300 K e pressione
pi=1 atm. L’ampolla di volume V2 viene poi immersa in ghiaccio misto ad acqua
mentre l’ampolla V1 viene scaldata alla temperatura T1f=373 K. Riferendosi allo
stato finale e trattando l’ossigeno come gas perfetto, si determini: (1) la massa di
ossigeno che contiene l’ampolla V 2; (2) la pressione dell’ossigeno. Si ricordi che la
massa molare dell’ossigeno è M=32 g mole-1.

Soluzione
(1) Trattandosi di un gas perfetto, possiamo scrivere l’equazione di stato del gas
nelle due ampolle nello stato finale p fV1=n1RT1f e pfV2=n2RT2f, con ovvio significato
dei simboli. Si ottiene n1/n2=V1T2f/V2T1f. Chiaramente n1+n2=n, con n il numero di
moli totali nelle due ampolle che compare nell’equazione dello stato iniziale
pi(V1+V2)=nRTi. Si ottiene quindi n-n2=n2V1T2f/V2T1f, ossia n2=n V2T1f/(V1T2f+V2T1f) =
[pi(V1+V2)/RTi] V2T1f/(V1T2f+V2T1f)=4.94x10-3 moli, avendo considerato che la
temperatura della miscela di acqua e ghiaccio è T2f=273,15 K, supponendo che la
miscela si trovi alla pressione di 1 atm, e avendo avuto l’accortezza di esprimere la
pressione pi in Pascal. Nota la massa molare M, si ottiene la massa di ossigeno
contenuta nell’ampolla V2 nello stato finale: m=Mn2=0.158 g.
(2) La pressione nello stato finale si ricava con l’equazione di stato in una qualsiasi
delle due ampolle: pf=n2RT2f/V2=1.12 Pa=1.1 atm.

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