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Raccolta di esercizi su:

T EMPERATURA , DILATAZIONE TERMICA E CALORE


Durante le Esercitazioni in classe verranno svolti e discussi alcuni degli esercizi proposti qui di seguito. Gli studenti sono comunque
invitati a svolgerli in modo autonomo per testare la propria preparazione.

Esercizio 1. Una barra di alluminio (coefficiente di dilatazione lineare αAl = 2.3 × 10−5 K−1 ) lunga l1 = 1.2 m è posta
accanto ad una sbarra di rame (coefficiente di dilatazione lineare αCu = 1.7 × 10−5 K−1 ) lunga l2 . Le barre sono appoggiate
ad una estremità contro lo stesso supporto, mentre dall’altra parte sono libere. Calcolare l2 tale che ∆l = l2 − l1 resti costante
al variare della temperatura.
Esercizio 2. Un pendolo composto è formato da un’asta di ottone (α = 1.9 × 10−5 K−1 ) incernierata ad un estremo. Quanto
varia in percentuale il suo periodo se la temperatura cambia di ∆T = 10 ◦C?
Esercizio 3. Un termometro contiene 1 cm3 di mercurio (αHg = 6.0 × 10−5 K−1 ) alla temperatura T0 = 0 ◦C. La distanza tra
la tacca che indica 0 ◦C e quella che indica 50 ◦C è 5 cm. Calcolare il diametro interno del termometro. Se il termometro è
fatto di vetro pirex (αpir = 3.0 × 10−6 K−1 ), è giusto trascurarne la sua dilatazione rispetto a quella del mercurio?
Esercizio 4. Una sbarretta di ferro (αFe = 1.5 × 10−5 K−1 ) di sezione S = 5 cm2 alla temperatura iniziale di 20 ◦C viene
interposta, di stretta misura, tra due pareti rigide. Se la sbarretta viene portata a 100 ◦C, quale forza esercita sulle pareti
assumendo che la distanza tra queste rimanga costante? (Si consideri come coefficiente di compressibilità in una dimensione
χFe = 1.0 × 10−11 Pa−1 ).
Esercizio 5. Un termostato è un interruttore elettrico che “scatta” quando si raggiunge una certa temperatura. Questo può
essere costituito da due lamine di spessore δ fatte di metalli diversi e che vengono incollate tra loro. A temperatura T0 le
due lamine hanno la stessa lunghezza l, ma, aumentando la temperatura, la dilatazione le fa piegare, chiudendo il circuito
elettrico. Se i due metalli sono acciaio (αacc = 1.2 × 10−5 K−1 ) e alluminio (αAl = 2.3 × 10−5 K−1 ), con spessore δ = 0.1 mm
e lunghezza a riposo l = 10 cm per T0 = 20 ◦C, a che distanza bisogna porre il contatto elettrico affinché l’interruttore scatti
a T = 21 ◦C?
Esercizio 6. Un elettronico vuole unire tra loro due resistenze utilizzando un saldatore e 10 g di stagno (calore specifico
cv = 228 J kg−1 K−1 e densità ρ = 7.310 g cm−3 ), che si trova a temperatura ambiente (20 ◦C). Supponendo che lo stagno
raggiunga la temperatura di fusione (Tfus = 231.93 ◦C) in mezzo minuto e che metà dell’energia generata dal saldatore venga
dissipata in aria, che potenza elettrica consumerà il saldatore stesso? Possiamo trascurare il lavoro associato alla dilatazione
termica in questo processo (α = 2.5 × 10−5 K−1 )?
Esercizio 7. Un adulto vuole rimanere in forma, ma allo stesso tempo non vuole rinunciare al piacere della tavola. Per
merenda mangia una fetta di torta da 200 kcal. Quante volte dovrà sollevare un peso di ferro da 10 kg da terra fino ad un
metro di altezza per smaltire l’energia assunta? Se durante l’allenamento trasferisse anche calore al peso fino a scaldarlo di
10 ◦C, come cambierebbe questo numero? Si assuma come calore specifico per il peso cv = 0.45 J g−1 K−1 .
Esercizio 8. Per scaldare un corpo di massa m da 0 ◦C fino a 50 ◦C uno scienziato utilizza un corpo identico, più caldo,
mettendolo a contatto con il primo. Dalle sue misure preliminari ricava che il calore specifico di quel materiale segue la
legge cv (T ) = α + β T nel range di temperature di interesse, con α = 1 kcal kg−1 K−1 e β = 10 × 10−3 kcal kg−1 K−2 . Quale
deve essere la temperatura del secondo corpo per poter completare l’esperimento?
Esercizio 9. Due rotaie dello stesso binario misurano l0 = 12 m alla temperatura T0 = −18 ◦C e sono distanziate da uno
spazio vuoto ∆x = 0.75 cm. Alla temperatura T = 32 ◦C i due binari occupano tutta l’intercapedine fino a toccarsi. Trovare
il coefficiente di dilatazione lineare della rotaia.
Esercizio 10. Un recipiente di massa m1 = 5.0 kg realizzato con un metallo sconosciuto contiene 15.0 L di acqua (calore
specifico cH2 O = 4186 J kg−1 K−1 ) in cui viene immerso un campione dello stesso metallo di massa m2 = 2.0 kg. Inizialmente
il recipiente e l’acqua sono alla temperatura T0 = 15.0 ◦C mentre il campione si trova alla temperatura di T2 = 181.0 ◦C: si
osserva cosı̀ che il sistema complessivo raggiunge la temperatura di equilibrio Teq = 21.5 ◦C (le dispersioni sono trascurabili).
Si trovi il calore specifico del metallo.
Esercizio 11. Una resistenza R = 5 Ω attraversata da una corrente I è immersa in 20 L di acqua (cH2 O = 4186 J kg−1 K−1 )
all’interno di un recipiente adiatermano. Dopo 8 min si osserva una variazione di temperatura di 10 ◦C. Si trovi il calore Q
prodotto per effetto Joule dalla resistenza e il valore della corrente che la attraversa.

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