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Con Gioacchino Rossini “L’ Opera Buffa italiana” raggiunge il suo massimo splendore,
esaurendo allo stesso tempo tutta la sua energia estetica, infatti dopo ROSSINI,
L’Opera Buffa non ha più nulla da dire; ha ormai definitivamente compiuto il suo ciclo
vitale e cede dunque il posto all’ OPERA ROMANTICA.
Oggi infatti ROSSINI è ricordato e conosciuto come l’autore di Opere Buffe, o meglio
dire come “il principe dell’Opera Buffa italiana” nonostante scrisse anche un vasto
numero di Opere Serie & Opere Semiserie.
Nel 1806, all’età di 14 anni fu ammesso al Liceo Musicale di BOLOGNA dove studiò
intensamente la composizione appassionandosi alla musica di HAYDN & MOZART.
PROPRIO IN QUESTO PERIODO SCRIVE LA SUA PRIMA OPERA: “DEMETRIO &
POLIBRIO” guadagnandosi anche l’appellativo di “TEDESCHINO” proprio per la sua
cura nello scrivere.
Rossini scrisse principalmente Opere Buffe perché nei primi anni del 1800, l’Opera
Buffa era il genere musicale più richiesto dal pubblico. Quindi per un giovane
compositore era molto più semplice trovare lavoro proponendosi come autore di
Opere Buffe che come autore di Opere Serie.
La sua maggiore innovazione nella scrittura operistica consiste, come prima cosa,
nello scrivere la parte dei cantanti con una grande accuratezza. In passato, o anche
negli anni contemporanei a quelli che stiamo trattando, molti compositori indicavano
le note fondamentali di alcune “ARIE” lasciando ai cantanti la libertà di improvvisare
su quel modello, a seconda del proprio gusto e talento musicale.
Gioacchino Rossini invece, a differenza di tutti gli altri compositori, si ostinò a scrivere
tutte le note comprese anche le note di fioritura che dovevano cantare i cantanti.
Abbiamo quindi una scrittura molto accurata e un’orchestrazione molto brillante
ritmata, con un vasto uso del così detto “Crescendo Rossiniano” che creava un
disegno musicale che comincia con pochi elementi per poi svilupparsi sempre di più
fino a diventare un FORTISSIMO PIENO
COME ABBIAMO ACCENNATO POCO FA, PER QUESTA SUA CURA NELLO SCRIVERE,
EGLI VENNE DENOMINATO IL “TEDESCHINO”.
Fra le sue opere di maggior successo e che ancora oggi vengono rappresentate in tutto
il mondo abbiamo:
- Il Barbiere di Siviglia, La Gazza Ladra, La Cenerentola &
il Guglielmo Tell che fu rappresentato a PARIGI il 3 AGOSTO 1829 e che fu la
sua ultima opera
Rossini a 37 anni all’ apice del successo come compositore di opere liriche, smise di
scrivere musica profana e si dedicò allo Stabat Mater; quindi si dedicò alla musica
Sacra.
Il successo di quest’ultimo lavoro regge il confronto con i risultati ottenuti nell’opera
lirica, segnando anche l’inizio di un lungo periodo, lunghi anni di isolamento durante
il quale Rossini compone innumerevoli brani di Musica da Camera, Sonate &
Composizioni per PIANOFORTE prima della sua
morte avvenuta a PARIGI il 13 novembre 1868