Sei sulla pagina 1di 3

(Capit.

14°)
LA NASCITA DEL MELODRAMMA
Un’ interessante processo musicale che noi possiamo cogliere verso la fine del 1500 è il graduale
passaggio dalla scrittura polifonica (scrittura a più voci), alla scrittura monodica (ad un'unica voce).
Questo passaggio, questo processo si accompagna ad un altro processo molto importante che
consiste nell’ affermazione della produzione strumentale della musica scritta per soli strumenti come
fatto autonomo.

Abbiamo quindi tra il 1500 & il 1600, il:


- passaggio dalla polifonia alla monodia
- affermazione della produzione strumentale
Siamo a Firenze dove vive un personaggio molto importante e interessato agli eventi musicali di
questo periodo. Parliamo del Conte Giovanni Bardi, che nella sua residenza organizza un cenacolo,
che potremmo definire oggi come un’associazione, chiamata appunto la CAMERATA DE BARDI.
A questa associazione parteciperanno uomini di cultura tra cui musicisti come: VINCENZO GALILEI,
JACOPO PERI, EMILIO DE CAVALIERI, e molti altri.
Questi componenti della Camerata de Bardi vorrebbero ideare una nuova forma musicale che esca
dalla rigidità dello spirito della musica religiosa, nobilitando quella che era stata la tradizione
trovadorica come un’espressione autentica e diretta dell’umanesimo e del rinascimento.
Tutto ciò perché questi uomini erano affascinati e stimolati da una grandissima curiosità e
ammirazione per la musica e per l’arte dell’antica Grecia, e anche perché avevano una forte passione
per lo spettacolo.
Quindi volevano dare vita ad una forma musicale che avesse anche un’ apparato scenografico in cui
si recitasse in costume.

QUESTA NUOVA FORMA MUSICALE SARà IL “MELODRAMMA”

MELOS = Canto & DRAMA = AZIONE


Cioè CANTO CON AZIONE SCENICA; quella che noi oggi chiameremo opera lirica
La prima rappresentazione di un melodramma, ad opera della Camerata de Bardi, arriverà a ROMA
all’Oratorio della Vallicella, nel carnevale del 1600, con un’opera di EMILIO CAVALIERI intitolata:
“Rappresentazione di anima et corpo”.
Il MELODRAMMA della Camerata de Bardi si basava sullo stile del “recitar cantando” che vuol dire:
Non cantare alla maniera dei polifonisti ma cercare di rendere comprensibile il testo che non è
parlato ma neanche solo recitato; è un recitato che va verso la melodia.
Oltre a questo ovviamente ci sono anche le “ARIE”.
L’ ARIA è l’espressione della capacità di cantare, di un artista e quindi è il modo in cui si dispiega di
più la melodia musicale.
Vengono quindi rappresentati questi Melodrammi in cui c’è un rapporto con il pubblico. infatti gli
attori e i cantanti dialogano fra di loro ma allo stesso tempo anche con il pubblico nel momento in
cui esprimono i così detti MONOLOGHI, che sono delle espressioni di pensieri intimi che l’attore fa
rivolgendosi al pubblico.
(Capit. 15°)
LA NASCITA E IL FIORIRE DELL’ ORATORIO
GIACOMO CARISSIMI
il primo oratorio viene istituito A Roma da San Filippo Neri.
ORATORIO vuol dire: ORARE, Oratorium, PREGARE.
Proprio per questo infatti possiamo dire che inizialmente l’oratorio era inteso come un
luogo in cui riunirsi per poter pregare.
Solo più avanti con la parola ORATORIO si indicherà anche una composizione musicale
drammatica, senza scenografie cioè priva di scene, che propone vicende sulla vita di
Cristo.
IN ITALIA, uno fra i principali e massimi compositori di ORATORI è Giacomo Carissimi.
Negli anni successivi l’oratorio si svilupperà anche in Germania per opera di J. S. Bach
& F. Haendel.
Abbiamo così una nuova scuola romana che però, questa volta riguarda in modo
specifico le rappresentazioni verso un pubblico ristretto di pochi privilegiati.
Nel 1632, a Roma la potente famiglia dei Barberini fa costruire, all’interno di una delle
sue residenze, un teatro capace di ospitare 3000 persone. Qui vengono rappresentate
composizioni di drammi pastorali e anche componimenti di carattere comico.
Il CARDINALE ROSPIGLIOSI sarà uno degli autori dei testi.
A Venezia, che come sappiamo è una città che vive lo splendore anche dell’edonismo,
viene aperto nel 1637 il primo teatro pubblico: IL SAN CASSIANO che fu un autentica
rivoluzione perché in questo teatro poteva entrare qualsiasi persona di ogni ceto
sociale, purché fosse provvista di biglietto di ingresso.
I PRIMI TEATRI:
 A ROMA nel 1632
 A VENEZIA nel 1637 “a Venezia opera Claudio Monteverdi”
Da qui capiamo che stava iniziando una vera e propria organizzazione musicale che fa
nascere una nuova figura professionale.
Nasce infatti la figura dell’impresario il quale, per guadagnarsi da vivere, dovrà
cercare di firmare degli ottimi cartelloni andando alla ricerca degli artisti migliori, delle
orchestre più brave e più in voga in quel periodo, dei compositori più in gamba
sapendo organizzare e stimolare la creazione di apparati scenografici di grande
effetto.
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
CHI OPERA A VENEZIA IN QUESTO PERIODO è
CLAUDIO MONTEVERDI;
nasce a Cremona nel 1567 e studiò con il veronese Marco Antonio Ingegneri.
A 15 anni pubblicò la sua prima opera: LE SACRE CANTINCULAE a 3 voci, seguita l’anno
dopo da una raccolta di MADRIGALI SPIRITUALI a 4 voci.
Nel 1589 si trasferì a Mantova alla cappella musicale di Vincenzo Gonzaga come
suonatore di viola.
Nel 1603 Gonzaga lo nomina maestro di cappella “della camera e della chiesa ducale”.
Negli successivi compose altre opere fra cui una delle più famose chiamata l’orfeo nel
1607.
Alla morte di V. Gonzaga ritorno a Cremona per pochi mesi, infatti poco dopo si trasferì
a Venezia dove riprese scrivere dando vita ad opere come: IL RITORNO DI ULISSE IN
PATRIA & L’INCORONAZIONE DI POPPEA.
Egli rimarrà attivo a Venezia fino al 1643 che è l’anno della sua morte.
La Cantata da Camera
Deriva dal madrigale ridotto a voci sole e perfezionato dall’ influenza dello stile monodico apportato
al melodramma.
ERA QUINDI:
- IN STILE MONODICO col BASSO NUMERATO realizzato dal Cembalo
- CONSISTEVA IN UN PAIO DI “ARIE” accompagnate da Recitativi

“Giacomo Carissimi distinse LA CANTATA in Sacra & Profana”, cioè cantata da chiesa & cantata
da camera
La Cantata divenne con il passare del tempo un pretesto per il virtuosismo degli esecutori.
Essa diede inizio alla decadenza del melodramma grazie proprio ai suoi effetti e alle sue esteriorità

L’ARIA
Acquistò più valore ed importanza grazie al perfezionamento che vi apportò Alessandro Scarlatti.
con lui acquistò una forma più completa con linee melodiche molto ampie.

Egli introdusse anche


L’aria da Capo che consisteva
nella ripetizione della prima parte [A] dopo un secondo brano [B]
________________________________________________________________________________

IL DUETTO DA CAMERA
Essendo uno sviluppo a 2 VOCI della stessa forma, è molto affine alla Cantata
Gli autori principali:
Alessandro grandi, Manelli, Rontani, Falconieri, Rovetta, Mazzocchi, Agazzari
________________________________________________________________________________

Potrebbero piacerti anche