11/06/2019
Il lavoro subordinato
Nozioni di diritto commerciale
Il lavoro subordinato
Gli elementi caratteristici del lavoro
subordinato sono rappresentati da:
•Continuità della prestazione
•Collaborazione
•Subordinazione gerarchica
Per lavoro subordinato si intende la
prestazione lavorativa fornita da una
persona fisica, alle dipendenze o sotto le
dipendenze dell’imprenditore.
Il lavoro subordinato
Sicuramente, l’elemento distintivo del lavoro
subordinato rispetto al lavoro autonomo è
rappresentato dalla subordinazione al datore
di lavoro, che decide i tempi ed i modi di
svolgimento della prestazione lavorativa.
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Il lavoro autonomo
Si parla di lavoro autonomo quando una
persona si impegna a compiere, dietro il
pagamento di un corrispettivo, un’opera o un
servizio con una propria organizzazione del
lavoro, senza alcun vincolo di
subordinazione nei confronti del
committente.
L’imprenditore
• E’ la figura centrale del diritto commerciale
• La definizione di imprenditore è contenuta
nell’articolo 2082 del codice civile
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Il lavoro autonomo
Il lavoratore autonomo inoltre, organizza egli
stesso la propria attività, decidendo pertanto
i modi e i tempi in modo totalmente
autonomo.
Da tale organizzazione dipendono gli utili e
le perdite, ed è quindi soggetto al rischio di
impresa.
Art. 2082 del codice civile
“L’imprenditore è colui che esercita
professionalmente una attività economica
organizzata al fine della produzione o dello
scambio di beni o di servizi”
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Le caratteristiche dell’imprenditore 1. Professionalità

Si intende l’abitualità nell’esercizio

1. Professionalità dell’attività di impresa; non è quindi
2. Economicità imprenditore chi esercita l’attività solo
3. Organizzazione occasionalmente.
4. Direzione al mercato

2. Economicità
Può qualificarsi come imprenditore il
soggetto che si pone come obiettivo
l’economicità della gestione, cioè il
raggiungimento di un profitto (ricavi > costi).
3. Organizzazione
Per essere considerati imprenditori, è
necessario coordinare lavoro e/o capitale
altrui.

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4. Direzione al mercato
L’imprenditore, per essere tale, deve
orientare il risultato della propria attività
verso il mercato.
Ad esempio non è imprenditore, chi nel
proprio tempo libero coltiva il proprio orto e
ne destini il risultato al consumo personale.
Art. 2083 del codice civile
“Sono piccoli imprenditori i coltivatori diretti
del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti
e coloro che esercitano un'attività
professionale organizzata prevalentemente
con il lavoro proprio e dei componenti della
famiglia.”
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Il codice civile distingue la figura
dell’imprenditore sotto il profilo quantitativo:
•Imprenditore medio/grande (art. 2082 del
c.c.)
•Piccolo imprenditore (art. 2083 del c.c.)
L’imprenditore agricolo
L’articolo 2135 del codice civile definisce
l’imprenditore agricolo come “colui che
esercita un'attività diretta alla coltivazione
del fondo, alla silvicoltura, all'allevamento
del bestiame e attività connesse.”
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L’imprenditore commerciale
L’articolo 2195 del codice civile definisce
l’imprenditore commerciale “quei soggetti che
esercitano
•Un'attività industriale diretta alla produzione di
beni o di servizi
•Un'attività intermediaria nella circolazione dei beni
•Un'attività di trasporto per terra, o per acqua o per
aria
•Un'attività bancaria o assicurativa
•Altre attività ausiliarie delle precedenti
Il registro delle imprese
E’ composto da due sezioni:
•Sezione ordinaria
•Sezione speciale
Nella prima devono essere iscritti gli atti e i
fatti relativi all’imprenditore medio/grande.
Nella seconda invece gli atti della società
semplice e del piccolo imprenditore.
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Pubblicità giuridica
Il legislatore ha istituito una banca dati nella
quale confluiscono le informazioni più
importanti relative all’impresa; tale banca
dati si chiama registro delle imprese ed è
tenuto presso le camere di commercio.
Modalità di iscrizione
• Tramite modulistica da consegnare presso
gli sportelli della camera di commercio
• Tramite modulistica da consegnare a
mezzo posta raccomandato presso la
camera di commercio
• Tramite trasmissione telematica
rivolgendosi ad un operatore autorizzato
(notaio, commercialista o agenzia di
categoria)
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Iscrizione al registro delle imprese
L’iscrizione va effettuata:
•Entro trenta giorni dall’inizio dell’attività per
gli imprenditori individuali
•Entro venti giorni dalla stipula dell’atto
costitutivo per gli imprenditori societari
La ditta
La ditta ha la funzione di individuare
l’imprenditore e il nome con il quale lo
stesso esercita la sua attività.
Nel caso di impresa individuale sarà
costituita dal nome e cognome
dell’imprenditore.
Dalla ragione sociale se l’impresa è
collettiva.
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I segni distintivi dell’impresa
• La ditta
• Il marchio
• L’insegna
Il marchio
Se la ditta serve ad individuare l'imprenditore e la
sua impresa, il marchio possiede una funzione
complementare a quella della ditta in quanto serve
a distinguere prodotti e servizi dell'impresa da
quelli di altre imprese; non è, però, questa l'unica
funzione.
L'apposizione del marchio serve anche come
elemento unificatore di una serie di prodotti
fornendo al consumatore un mezzo per identificare
qualità simili nei prodotti che posseggono lo stesso
marchio.
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L’insegna
Contraddistingue i locali in cui l’impresa
esercita la propria attività.
Le società
•Art. 2247 del codice civile
“con il contratto di società due o più persone
conferiscono beni o servizi per l’esercizio in
comune di una attività economica allo scopo
di dividerne gli utili”.
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L’azienda
Può essere definita come il complesso dei
beni organizzati dall’imprenditore per
l’esercizio dell’impresa.
Primo aspetto
Il contratto di società è un contratto
plurilaterale, ovvero che vi devono
partecipare almeno due persone; vi sono
però due eccezioni: le s.r.l. e le s.p.a.
possono essere costituite anche con un solo
socio attraverso un atto unilaterale.
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Secondo aspetto Terzo aspetto

Con la stipula del contratto di società, i soci
assumono l’obbligo di effettuare i
conferimenti a favore della società che,
come vedremo in seguito possono essere in
denaro oppure in natura.
Attraverso il contratto di società, i soci si
impegnano nell’esercizio comune dell’attività
di impresa.

Quarto aspetto La classificazione delle società

Due macrocategorie:
Perché si possa parlare di società, i soci
devono prefiggersi l’obiettivo di conseguire
un utile e di suddividerlo tra i soci stessi. • Società di persone

• Società di capitali

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Società di persone Società di capitali

Fanno parte di questa categoria: Fanno parte di questa categoria:

• Società semplice • Società per azioni (s.p.a.)

• Società in nome collettivo (s.n.c.) • Società a responsabilità limitata (s.r.l.)

• Società in accomandita per azioni

• Società in accomandita semplice (s.a.s.) (s.a.p.a.)

Indicazione negli atti e nella

corrispondenza
Il codice civile stabilisce che negli atti e nella
corrispondenza devono essere indicate una serie
di informazioni quali la sede della società, la sede La società semplice
del registro delle imprese nella quale è iscritta e il
numero di iscrizione.
Per le società di capitali deve essere anche
indicato il capitale sociale effettivamente versato, e
se la società è unipersonale, ovvero ha un unico
socio, deve essere espressamente indicato.

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La società semplice, come stabilito nel
codice civile può svolgere esclusivamente
una attività non commerciale, ovvero di tipo
agricolo.
Alcune norme di carattere fiscale, hanno
però legittimato l’utilizzo di questo tipo di
società per attività di natura commerciale,
come ad esempio la gestione di immobili.
I conferimenti
Possono essere in denaro, in natura o sotto
forma di altri servizi a seconda di quanto
stabilito nel contratto sociale.
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Il contratto sociale
Non è prevista una forma specifica da
adottare, quindi il contratto può essere in
forma scritta o verbale.
Tuttavia se uno dei soci conferisce beni
immobili o beni mobili registrati (automobili),
è richiesta la forma scritta.
Amministrazione della società
Due differenti modelli di amministrazione:
• Amministrazione disgiuntiva
• Amministrazione congiuntiva
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Amministrazione disgiuntiva
L’amministrazione spetta disgiuntamente a
ciascuno dei soci amministratori; pertanto
ogni socio amministratore può compiere atti
di amministrazione senza consultare
preventivamente gli altri soci amministratori.
Partecipazione agli utili
La partecipazione agli utili dei soci
solitamente è proporzionale ai conferimenti
effettuati.
Per legge è posto il divieto del cosiddetto
patto leonino, cioè il patto con il quale uno o
più soci sono esclusi da ogni partecipazione
agli utili e alle perdite.
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Amministrazione congiuntiva
L’amministrazione spetta congiuntamente a
più soci amministratori; per ogni atto di
amministrazione è necessario il consenso di
tutti i soci amministratori, o se diversamente
specificato nell’atto costitutivo, la
maggioranza dei soci
Responsabilità per le obbligazioni
sociali
Delle obbligazioni sociali rispondono
personalmente e solidamente tutti i soci,
secondo il principio della responsabilità
illimitata dei soci.
Vi è però una eccezione: il socio non
amministratore purché la sua responsabilità
limitata sia portata a conoscenza di terzi con
mezzi idonei.
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Responsabilità per le obbligazioni Scioglimento del rapporto sociale

sociali del socio
Il creditore della società può rivolgersi
indifferentemente alla società o al socio per Può avvenire per tre cause:
ottenere la riscossione del proprio credito; il • Morte
socio però può “dirottare” la richiesta sul
patrimonio della società, ma deve indicare i • Recesso
beni sui quali il creditore può agevolmente • Esclusione
soddisfare il proprio credito; per questo
motivo si parla di beneficio limitato di
escussione nella società semplice.

Morte
Tre differenti soluzioni:
•Viene liquidata agli eredi la quota del socio
deceduto entro sei mesi;
•Viene proposto agli eredi di entrare a far
parte della società;
•Viene sciolta la società.
Recesso
Bisogna distinguere se la società è stata
contratta a tempo determinato o
indeterminato:
•Nel primo caso il socio può recedere solo
per giusta causa;
•Nel secondo caso, il recesso è libero, ma
deve essere dato con un preavviso di tre
mesi agli altri soci.

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Esclusione
Può essere di diritto o facoltativa:
•Il primo caso ricade nelle situazioni di fallimento
del socio o di liquidazione della sua quota a
seguito del soddisfacimento del credito di un
creditore (creditore particolare del socio);
•Il secondo caso nelle situazioni di gravi
inadempienze, quando è stato interdetto o
inabilitato o in caso di perimento della cosa
conferita, prima che la proprietà sia trasferita alla
società.
La società in nome collettivo
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Scioglimento della società
•Decorso il termine per il quale è stata
contratta, che è fissato nell’atto costitutivo;
•Per il conseguimento dell’oggetto sociale;
•Per volontà di tutti i soci;
•Mancanza della pluralità dei soci, nel caso
non sia ricostituita entro sei mesi;
•Altre cause previste nel contratto sociale.
La s.n.c. è definibile come una tipologia di
società commerciale di tipo generico.
Tutti i soci rispondono illimitatamente o
solidamente per le obbligazioni sociali,
anche se non sono amministratori (a
differenza di quanto accade per la società
semplice).
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Ragione sociale
Il nome della società di persone è detto
ragione sociale, mentre nelle società di
capitali è detta denominazione sociale.
Deve essere formata secondo determinati
criteri, cioè deve contenere il nome di uno o
più soci e l’indicazione del rapporto sociale.
L’atto costitutivo
L’atto deve essere iscritto nel registro delle
imprese entro 30 giorni dalla costituzione
della società.
Deve assumere la forma di scrittura privata
autenticata (l’atto è scritto e le firme sono
autenticate da un notaio) o di atto pubblico
(atto redatto con l’intervento di un notaio).
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L’atto costitutivo
Deve contenere una serie di informazioni:
•Le generalità dei soci
•Ragione sociale della società
•Il nome dei soci che hanno
l’amministrazione della società
•L’oggetto sociale
•I conferimenti di ogni socio
•La durata della società
•La sede della società
L’atto costitutivo
Se non si provvede all’iscrizione della
società, essa è qualificata come società
irregolare e per ciò che riguarda i rapporti tra
la società e i terzi, si applicano le norme
della società semplice (si veda il beneficio di
escussione che infatti nelle s.n.c. regolari
opera automaticamente).
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Norme applicabili Responsabilità dei soci

Alla società in nome collettivo si applicano le Vige il principio che il creditore della società
norme già esaminate per la società semplice non può pretendere il pagamento del proprio
credito senza aver agito preventivamente
nei confronti della società

Scioglimento della società

Le cause di scioglimento della società sono
le stesse previste per la società semplice
La società in accomandita
con in più:
semplice
•La dichiarazione di fallimento della società

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Si tratta di una tipologia di società di
persone, che si caratterizza per avere due
diverse categorie di soci:
•Soci accomandatari
•Soci accomandanti
I soci accomandanti
Rispondono limitatamente alla quota
conferita e hanno un generale divieto di
amministrazione; se un socio contravviene a
tale divieto diventa solidamente ed
illimitatamente responsabile delle
obbligazioni assunte.
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I soci accomandatari
Rispondono solidamente ed illimitatamente
per le obbligazioni sociali; l’amministrazione
della società può essere affidata solo a
questa categoria di soggetti.
Ragione sociale
La ragione sociale deve essere formata con
il nome di almeno un socio accomandatario
e deve contenere l’indicazione di società in
accomandita semplice.
Se un socio accomandante inserisce il
proprio nome nella ragione sociale, esso
perde il beneficio della responsabilità
limitata.
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Norme applicabili
Si applicano le norme previste per la società
in nome collettivo per ciò che riguarda l’atto
costitutivo e lo scioglimento della società.
Nella società per azioni vige il generale
principio di responsabilità limitata dei soci,
nel senso che i soci rispondono
limitatamente alla quota conferita.
Le partecipazioni nelle s.p.a. sono
rappresentate da azioni, a differenza di
quanto accade nelle società di persone e
nelle s.r.l., in cui le partecipazioni sono
rappresentate da quote.
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La società per azioni
Una eccezione è rappresentata dalla s.p.a.
unipersonale; in questo caso il singolo socio
per mantenere la responsabilità limitata
deve:
•Aver effettuato integralmente i conferimenti
alla sottoscrizione dell’atto costitutivo
•Aver dato una adeguata pubblicità del fatto
che si tratta di una società unipersonale
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Denominazione sociale
Può essere formata in qualunque modo ma
deve contenere l’indicazione di società per
azioni (s.p.a.)
Capitale sociale minimo
La s.p.a deve essere costituita con un capitale
minimo di € 120.000.
•Tale capitale deve essere interamente sottoscritto
•Devono essere versati almeno il 25% dei
conferimenti in denaro da parte dei soci
sottoscrittori, mentre in caso di atto unilaterale,
devono essere versati per intero
•Devono essere ottenute le autorizzazioni
governative
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Costituzione della s.p.a.
Tre distinti elementi necessari:
•Capitale sociale minimo
•Stipulazione dell’atto costitutivo
•Iscrizione della società nel registro delle
imprese
Atto costitutivo e statuto
• L’atto costitutivo è il contratto vero e
proprio con cui si dà vita alla società
• Lo statuto contiene invece le norme di
funzionamento della società
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L’atto costitutivo
La forma dell’atto costitutivo deve essere
necessariamente quella dell’atto pubblico a
pena di nullità.
Due differenti alternative:
•Scrittura privata
•Scrittura privata autenticata
L’iscrizione della società nel
registro delle imprese
I soci che compiono atti in nome e per conto
della società prima dell’iscrizione presso il
registro delle imprese, saranno
illimitatamente responsabili verso i terzi:
perderanno dunque il beneficio della
responsabilità limitata.
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L’iscrizione della società nel
registro delle imprese
Il notaio che ha rogato l’atto deve depositare
l’atto costitutivo presso l’ufficio del registro
delle imprese entro venti giorni.
Se non provvede il notaio a farlo, può farlo
un qualunque socio, a spese della società.
L’amministrazione e controllo nelle
s.p.a.
Dal 1° gennaio 2004 con l’entrata in vigore
della riforma del diritto societario,
l’amministrazione ed il controllo della s.p.a.
può avvenire attraverso l’utilizzo di tre
differenti forme di governance.
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Modello tradizionale Modello dualistico

Nel modello tradizionale sono presenti tre Nel modello dualistico sono presenti tre
organi: organi:

•L’assemblea •L’assemblea
•Il consiglio di amministrazione •Il consiglio di gestione
•Il collegio sindacale •Il consiglio di sorveglianza

Modello monistico Gli amministratori

Nel modello monistico sono presenti due
organi:
•L’assemblea
•Il consiglio di amministrazione (al cui
interno è creato anche un comitato per il
controllo della gestione)
Sugli amministratori grava l’esclusiva
responsabilità per la gestione della società;
essi possono compiere tutte le operazioni
necessarie al raggiungimento dell’oggetto
sociale.
L’amministrazione può essere affidata a soci
o anche a non soci.

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Gli amministratori
Se l’amministrazione è affidata a due o più
persone sia parla di consiglio di
amministrazione; se invece è affidata ad
un’unica persona si parla di amministratore
unico.
Sono nominati dall’assemblea ordinaria, ad
eccezione dei primi che sono nominati
nell’atto costitutivo.
Il collegio sindacale (mod.
tradizionale)
Può essere definito come l’organo di
controllo della società.
Il collegio sindacale vigila che vengano
osservate e rispettate le leggi e le
disposizioni previste dallo statuto societario.
Deve riunirsi almeno ogni novanta giorni, e
deve essere redatto il verbale di ciascuna
assemblea.
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Gli amministratori
Rimangono in carica per un periodo di tre
esercizi e salvo che sia diversamente
stabilito nello statuto, sono rieleggibili.
Una volta eletti, devono provvedere
all’iscrizione della loro nomina presso il
registro delle imprese entro trenta giorni.
Il collegio sindacale (mod.
tradizionale)
E’ composto da tre o da cinque membri effettivi più
due sindaci supplenti.
Almeno un membro effettivo e un supplente
devono essere scelti tra soggetti iscritti nel registro
dei revisori contabili
I sindaci possono essere soci o non soci della
società.
I restanti membri devono essere soggetti iscritti
nel registro dei revisori contabili, albi professionali
o professori universitari in materie
economiche/giuridiche.
21

Il collegio sindacale (mod.
tradizionale)
I suoi membri sono nominati per la prima
volta nell’atto costitutivo e successivamente
dall’assemblea.
Se un sindaco non partecipa a due riunioni
nel corso di un esercizio, la sua nomina
decade d’ufficio.
Il consiglio di gestione (mod.
dualistico
E’ definibile come l’organo amministrativo
della società.
A questo organo infatti è attribuita l’esclusiva
responsabilità della gestione della società;
può pertanto compiere tutte le operazioni
necessarie per il conseguimento dell’oggetto
sociale.
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Modello dualistico
Se una società vuole adottare il modello
dualistico come strumento amministrativo,
deve essere espressamente previsto dallo
statuto.
Il consiglio di gestione (mod.
dualistico
E’ composto da un numero di membri non
inferiore a due; essi possono essere anche non
soci.
I componenti sono nominati per la prima volta
nell’atto costitutivo, mentre successivamente
sono nominati dal consiglio di sorveglianza.
Restano in carica per tre esercizi, sono
rieleggibili salvo diversa disposizione statutaria.
22

Il consiglio di sorveglianza (mod.
dualistico
Svolge una funzione di controllo,
assimilabile al collegio sindacale nel
modello tradizionale.
Nomina e revoca inoltre i membri del
consiglio di gestione determinando il loro
compenso.
Approva il bilancio d’esercizio.
Il controllo contabile nel modello
dualistico
Tale funzione è affidata in via esclusiva ad
un revisore contabile o ad una società di
revisione; in entrambi i casi i soggetti in
questione devono essere “esterni” alla
società.
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Il consiglio di sorveglianza (mod.
dualistico
E’ composto da un numero di membri non inferiore a
tre; essi possono essere anche non soci.
Devono inoltre essere nominati due supplenti.
I componenti sono nominati per la prima volta nell’atto
costitutivo, mentre successivamente sono nominati
dall’assemblea ordinaria.
Restano in carica per tre esercizi, sono rieleggibili
salvo diversa disposizione statutaria.
Almeno un componente del consiglio di sorveglianza
ed un supplente devono essere iscritti nel registro dei
revisori contabili.
Modello monistico
Se una società vuole adottare il modello
monistico come strumento amministrativo,
deve essere espressamente previsto dallo
statuto.
23

Il consiglio di amministrazione
(Mod. monistico)
A tale organo spetta la gestione della
società.
E’ assimilabile al consiglio di
amministrazione del modello tradizionale.
Avendo carattere collegiale, si stabilisce che
almeno 1/3 dei componenti debba
possedere i requisiti di indipendenza stabiliti
per i sindaci quali cause di ineleggibilità.
Il comitato per il controllo sulla
gestione (Mod. monistico)
Tale organo è costituito all’interno del
consiglio di amministrazione.
Si occupa di controllare la gestione
dell’impresa.
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I requisiti di indipendenza/cause di
ineleggibilità
•Essere interdetto, inabilitato o fallito;
•Avere parenti, coniugi o affini legati alla
società, o a società controllate, collegate
Il comitato per il controllo sulla
gestione (Mod. monistico)
Il numero dei componenti del comitato e la
loro nomina spettano al consiglio di
amministrazione salvo diversa disposizione
dello statuto.
Almeno un membro deve essere iscritto nel
registro dei revisori contabili.
Anche i componenti di tale comitato devono
possedere i requisiti di indipendenza previsti
per gli amministratori del consiglio di
amministrazione.
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Il comitato per il controllo sulla
gestione (Mod. monistico)
Svolge funzioni inerenti l’adeguatezza della
struttura organizzativa societaria e tutti i
compiti affidati dal consiglio di
amministrazione.
E’ assimilabile al collegio sindacale del
modello tradizionale.
La società in accomandita per
azioni
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Il controllo contabile nel modello
monistico
Tale funzione è affidata è affidata in via
esclusiva ad un revisore contabile o ad una
società di revisione; in entrambi i casi i
soggetti in questione devono essere
“esterni” alla società.
Nella s.a.p.a. (come nella s.a.s.) sono
presenti due differenti categorie di soci:
•Soci accomandanti
•Soci accomandatari
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Soci accomandanti
Rispondono per le obbligazioni assunte
limitatamente alla quota sottoscritta.
Possono essere considerati quindi come dei
finanziatori della società.
Denominazione sociale
Deve contenere almeno il nome di un socio
accomandatario e l’indicazione che si tratta
di una società in accomandita per azioni
(s.a.p.a.).
Se è inserito anche il nome di un socio
accomandante, questo conserverà il
beneficio della responsabilità limitata (a
differenza di quanto avveniva nella s.a.s.).
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Soci accomandatari
Rispondono delle obbligazioni assunte in
modo illimitato.
L’amministrazione della società spetta a
questa categoria di soci.
La società a responsabilità limitata
Nella s.r.l. i soci rispondono nei limiti della
quota conferita, sono quindi soci
limitatamente responsabili.
Le quote di partecipazione nella s.r.l. non
possono essere rappresentate da documenti
destinati a circolare secondo le forme dei
titoli di credito ovvero da azioni.
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L’atto costitutivo Quote di partecipazione

Deve essere redatto in forma di atto
pubblico e deve contenere: I diritti del socio sono proporzionali alla
•Generalità dei soci partecipazione, salvo diversa disposizione
•L’attività che costituisce l’oggetto sociale dell’atto costitutivo.
•L’ammontare del capitale sociale
sottoscritto (almeno 10.000 €)
•I conferimenti di ciascun socio e la relativa
quota di partecipazione.

Organi societari Assemblea dei soci

Dopo la riforma del diritto societario del
Assemblea dei soci 2003, sono stati previsti due diversi metodi
decisionali.
Consiglio di amministrazione
Collegio sindacale (obbligatorio solo se il
capitale sociale è superiore a 120.000 €)

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Il metodo principale è quello dell’assemblea
collegiale, operante in assenza di diversa
previsione dell’atto costitutivo, e riservato in
ogni caso alle decisioni maggiormente
rilevanti.
Un metodo alternativo e più snello consiste
nel formulare delle decisioni senza dover
convocare preventivamente l’assemblea,
attraverso una consultazione scritta.
L’impresa familiare
Disciplinata dall’art. 230 bis del codice civile
Assicura una serie di diritti ai familiari
dell’imprenditore che prestano in modo
continuativo lavoro nell’impresa familiare,
senza tuttavia essere inquadrati come soci o
dipendenti della società.
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Consiglio di amministrazione
Se l’amministrazione è affidata a più
persone, viene creato il consiglio di
amministrazione.
Nell’atto costitutivo si può prevedere un tipo
di amministrazione congiuntiva o disgiuntiva.
Familiari
• Il coniuge
• Parenti entro il terzo grado
• Gli affini entro il secondo
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Diritti dei familiari
• Mantenimento della famiglia
• Partecipazione agli utili dell’impresa e ai
beni con essi acquistati, in proporzione al
lavoro svolto
• Agli incrementi dell’azienda
• Alla gestione della stessa
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Importante
Lo svolgimento dell’attività con i familiari non
costituisce tra essi una società, l’impresa
mantiene le caratteristiche di impresa
individuale.
I familiari che lavorano nell’impresa
concorrono con l’imprenditore nella
ripartizione degli utili e al rischio di impresa.
Tuttavia in caso di insolvenza, sarà solo
l’imprenditore a fallire.
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