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CORPO POTERE E MALATTIA

INTRO
Camerun, regno di Nso’ → 3 aspetti determinanti: 1. Vitalità apparato potere tradizionale 2.
Rivendicazione identità locale 3. Costante ricorso a 1. e 2. come chiave interpretativa dell’AIDS
OBIETTIVI RICERCA
- Indagare le argomentazioni circa la convinzione locale dell’inesistenza biomedica dell’AIDS -
Posizionare i significati prodotti dai diversi attori sociali - Ricostruire la storia sociale di tali significati
IMPORTANZA DEI GIOVANI in tal proposito in quanto bersaglio sociale primario→ a loro viene
imputata la causa dell’epidemia in quanto il loro comportamento sessuale è considerato come una
violazione dell’ordine morale della società. Tale ordine si fonda sull’esclusione dei giovani dalla
sessualità. La causa dell’AIDS è non è dunque ritenuta, a livello sociale, univoca:
- Secondo i giovani l’AIDS è causato da un complotto politico-militare tra Occidente ed elitees
tradizionali volto ad un controllo demografico della società - Secondo le elitees tradizionali invece
l’AIDS è causato dalla violazione dei tabù morali (sessuali) su cui si fonda la società
TEMA DEL CONTATTO
Contatto→ momento creativo di produzione di significati e pratiche. È fondamentale in quanto
consente di comprendere la modernità (→ insieme di caratteristiche costitutive del regno di Nso’ nate
dal contatto con l’Europa e sommate a quelle pre-esistenti a livello locale). È quindi importante
evidenziare che modernità e tradizione sono categorie fluide in quanto mutano e si intersecano
costantemente
TEMA DEL CORPO
Mettere in luce come il corpo sia stato direttamente implicato nei processi di trasformazione degli
assetti sociali→ TRATTA DEI NERI→ fenomeno che ha portato alla depersonalizzazione dei corpi
africani attraverso l’incorporazione di forme storiche. La tratta dei neri ha mutato radicalmente la
concezione locale del corpo (→ esempio di modernità)
TEMA DELLA STREGONERIA
Stregoneria e potere appartengono al medesimo ambito concettuale (sëm). La stregoneria non si limita
ad incorporare l’esperienza storica della tratta bensì interpreta il ruolo delle disparità sociali
nell’ambito della diffusione e dell’origine dell’AIDS
ANTROPOLOGIA DAL E DEL CORPO
Analisi dei processi di incorporazione individuale e biologica delle condizioni strutturali. Fondamento
del testo è la tesi secondo cui vi è la necessità di interpretare la malattia come prodotto umano da
analizzare nei suoi molteplici processi di produzione. La malattia è una forma di esperienza sociale
basata sulla processualità dialettica: il personale diventa sociale e viceversa. Da questa ottica discende
l’ineluttabile necessità di combinare un’antropologia dal corpo con un’antropologia del corpo: - Dal
corpo→ indagare ciò che il corpo fa e produce - Del corpo→ indagare ciò che viene fatto al corpo (=
quello che il corpo subisce)
Capitolo 1
Kumbo→ in epoca precoloniale era la capitale di uno dei più importanti regni della zona (aveva
un’enorme importanza politica ed economica). Il successivo impatto del colonialismo costituisce un
fattore non trascurabile nell’analisi.
ASSETTO TOPOGRAFICO
L’assetto della regione ha delineato le vie del commercio (interno ed esterno) lungo le quali svariati
regni fungono da intermediari (uno degli intermediari è appunto Nso’).
QUESTIONE TIKAR ed ETNOGENESI DEL CONTATTO
Il problema nasce dall’incongruenza tra le invocate origini straniere di molti regni e la locale
distribuzione linguistica. Infatti, l’analisi linguistica fa emergere come le lingue dei Grassfields e
quelle del Tikar non siano di fatto imparentate. La ragione di questa rivendicazione è da rintracciare
nella dimensione esterna→ si suppone infatti che i fon locali rivendicassero il peso della loro
tradizione al fine di apparire capi legittimi delle unità territoriali dinanzi alle autorità inglesi. Dunque,
invocare un’origine tikar significa per un fon sostenere la propria legittimità ad adottare la regalità
assoluta, istituzione propria del Tikar appunto.
È inoltre importante evidenziare anche la dimensione interna della questione→ le origini tikar
venivano rivendicate dai lignaggi e non dalle popolazioni su cui tali lignaggi governavano. Di
conseguenza, il complesso tikar è di fatto da considerarsi come un affare di relazioni:
- Relazioni tra i fon (politica estera)→ stringere reciproche alleanze\ostilità, obbligazioni, divieti
e un sostrato ideologico comune
- Relazioni tra fon e popolo (politica interna)→ legittimare agli occhi della popolazione
l’esercizio del potere di regalità assoluta sulla popolazione
Solo in epoca coloniale il termine tikar diviene un criterio identitario per le unità politiche
dell’altopiano→ viene quindi a rappresentare una categoria ibrida in quanto figlia del contatto. La
questione tikar è quindi da considerarsi come un fenomeno di etnogenesi coloniale→ processo di
creazione di categorie identitarie emerso dall’incontro degli amministratori inglesi con le locali
forme di potere
Nel complesso la questione è quindi una FINZIONE (prodotto storico-culturale) in quanto viene posta
in atto come tentativo di manipolare le relazioni con gli amministratori inglesi utilizzando il loro
stesso linguaggio (immedesimazione).

LE COSE DI RIFUM
→Insegne di rango, espressione di potere e alleanze.
Il mito di fondazione del regno di ‘Nso fa riferimento al SISTEMA DI SCAMBIO RITUALE (doni e
contro-doni tra i fon) quando narra che la comitiva migrante avrebbe portato con sé le cose di RIFUM
(lago).
Analizzando il sistema di scambio rituale ci si accorge che è lo stesso fenomeno del complesso tikar.
Infatti, lo scambio di doni tra i vari fon altro non è che un modo per sancire e razionalizzare le alleanze
SISTEMA DI SPECIALIZZAZIONE della PRODUZIONE e dello SCAMBIO
2 principali assi di scambio:
1. Est→Ovest = scambi regionali
2. Nord→Sud= scambi extraregionali
Produzione olio di palma→ bene di prima necessità per l’intera regione; determina il flusso degli
scambi
Ogni località è specializzata solo in determinate aree produttive. Ciò non avviene per una motivazione
ecologica. Attualmente è consolidata l’ipotesi di Rowlands e Warnier: da ovest a est il rapporto
peso\valore è direttamente proporzionale alla distanza dai centri di produzione dell’olio di palma
(Grassfields occidentali). Quindi bisogna produrre prodotti che abbiano un valore elevato ed un peso
esiguo per poter compensare il costo dell’olio di palma.
Rimane comunque aperta la questione del perché ogni centro non si sia dedicato autonomamente alla
produzione di quei beni che l’avrebbero reso autosufficiente. Al momento l’ipotesi più accreditata è
quella di ARGENTI→ sostiene che i centri di produzione sono rimasti differenziati in quanto il
carattere alieno degli oggetti importati è parte integrante della visione del potere, che si basa appunto
su:
- Inclusione
- Trasformazione dell’alterità
Si può quindi concludere che i modelli di produzione localizzata non sono determinati esclusivamente
da necessità ecologiche bensì dalla locale concezione di potere.
COMMERCIO EXTRAREGIONALE
Asse nord→sud
Mette in contatto i regni dei Gf con gli emirati musulmani e con l’Europa.
Differentemente da quello regionale, il commercio extraregionale era sotto stretto controllo del fon e
dei suoi notabili. Quindi i beni ottenuti da questi traffici erano esclusivamente del fon e dei notabili e
costituivano il mezzo attraverso cui la fase dirigente fondava la propria posizione di prestigio e
superiorità.
Anche qui è importante mettere in luce l’elemento della trasformazione dell’alterità come segno del
potere→ infatti tutti i prodotti ottenuti dai traffici extraregionali erano prodotti alieni.
Capitolo 2- ambiti in cui è possibile cogliere la concezione locale di potere
CATEGORIE SOCIALI e DIVISIONE DEL POTERE
Le razzie schiaviste producono nella regione un costante dislocamento dei gruppi→ questo processo
di incorporazione di gruppi eterocliti è descritto nel mito di fondazione di ‘Nso:
il regno si fonda a partire da 3 categorie:
1. Lignaggio dinastico
2. I nativi
3. I gruppi annessi.
Tale tripartizione costituisce ancora oggi l’odine sociale della comunità:
1. Lignaggio dinastico→ wan nto’\ duy
2. I nativi→ mtaar ‘nso
3. I gruppi annessi→ nshiylav
Wan nto’→ discendenti del fon fino alla terza\ quarta generazione
Duy→ discendenti del fon dalla quarta generazione in poi
Mtaar→ discendenti degli originari abitanti della terra. essi cedono spessi i natali al fon contribuendo quindi alla
costruzione di un’istituzione regale basata sulla mediazione tra discendenti regali (wan nto’ e duy) e affini (mtaar)
Nshiylav→ attendenti personali del fon

Wan nto’, duy e nshiylav confluiscono rispettivamente in due macrogruppi:


1. Ngiri→ confraternita dei principi priva di potere politico
2. Ngwerong→ braccio esecutivo e coercitivo del potere regale
In conclusione, è possibile affermare che il mito di fondazione di Nso mostra come la formazione del
regno sia passata da un modello di solidarietà parentale ad un sistema di potere contrattualistico
FON, SËM e TRASFORMAZIONE
Il fon è considerato depositario di una forza occulta che gli conferisce il potere della trasformazione→
tale forza è detta sëm (sostanza custodita nell’addome)
Associati al concetto di sëm, troviamo:
1. KIBAY = trasformazione in animale o fenomeno atmosferico attuabile da chi possiede sëm
2. VIRIM = dominio della stregoneria della notte
SËM, a seconda degli scopi del suo possessore, può essere buono ( sëm vifone→ utilizzato per il
benessere della comunità) o malvagio (sëm arim→ utilizzato per scopi egoistici). Proprio in virtù di
questa sua ambigua alterità, sëm è fondamentale per la salvaguardia della società.
Le ragioni di tale ambiguità sono da rintracciare in epoca coloniale quando i Gf parteciparono a
scambi extraregionali attraverso la tratta degli schiavi→ infatti attraverso la vendita dei subordinati, i
notabili ottenevano beni che fungevano da strumenti rituali per la protezione della comunità e quindi,
possedendo questi beni, trasformavano i loro corpi in ricettacoli di sëm
Il fon si distingue dal dominio della stregoneria in quanto il suo operato è esclusivamente destinato al
bene della comunità
CONTAMINAZIONI, AMBIGUITÀ e CONTRADDIZIONI
I regni dei Gf dipendevano dal mondo alieno per acquisire quei beni che simboleggiavano il loro
potere di annullare l’alterità attraverso l’incorporazione di essa. La contraddizione di ciò consiste nel
fatto che i beni acquisiti dal commercio extraregionale venivano ottenuti in cambio del drenaggio del
capitale umano (tratta). Il drenaggio avveniva di nascosto tranne nel caso delle persone che
occupavano una posizione marginale nella società.
Questa contraddizione viene risolta attraverso la simbologia locale del potere somatico→ coloro che
gestivano la tratta infatti (possessori di sëm) garantivano la sicurezza della comunità dalle aggressioni
esterne. Si parla dunque di TRATTA PACIFICA.
SISTEMA TITOLI NOBILIARI
Ricchezza e talento sono prove inconfutabili della detenzione di sëm→ tutti coloro che occupano
posizioni di autorità, possiedono sëm e quindi sono persone ambigue. Tale ambiguità è tenuta sotto
controllo e canalizzata dalle società segrete affiliate al fon→ controllano che sëm venga utilizzato
solo per il benessere della collettività.
Il sistema dei titoli e delle società costituisce lo strumento attraverso i personaggi importanti vengono
inseriti nel sistema gerarchico.
Vi sono 3 gradi che definiscono il sistema dei titoli nobiliari:
1. SHEEY
2. FAAY
3. SHUUFAY
Al centro delle strategie di accumulazione di potere vi sono i legami matrimoniali, di parentela e di
clientela in quanto l’unica via per la ricchezza e il potere è quella di esercitare il controllo sulle attività
produttive e riproduttive delle persone.
Il sistema dei titoli consente la trasformazione della ricchezza in legittimo potere politico. In sostanza,
i titoli consentono la capillare diffusione del potere del fon e allo stesso tempo costituiscono un mezzo
per vincolare i detentori di poteri straordinari all’ordine morale del fon.
SOCIETÀ SEGRETE (meccanismo di contenimento)
Sono legate al fon e svolgono una duplice funzione:
1. Contenere il potere
2. Asservire il potere al benessere collettivo
La segretezza di queste società non consiste nell’appartenenza, la quale, al contrario, va esibita
pubblicamente in quanto motivo di prestigio. La segretezza consiste piuttosto nel sapere e nelle
pratiche (entrambi dispensati ai soli iniziati).
ALLEANZA, MATRIMONIO e CIRCOLAZIONE del POTERE
Nso’ è organizzato secondo patrilignaggi esogamici→ ogni gruppo di parentela presenta al suo vertice
un capo lignaggio (dotato di titolo nobiliare, Faay) che rappresenta il proprietario delle risorse umane
e materiali del suo gruppo. Il faay viene investito del proprio potere dal fon e dal capo lignaggio
materno. Da qui si evince l’importanza dei legami uterini→ nel cedere una donna in moglie infatti, il
faay ottiene una compensazione in beni pregiati e un servizio vitalizio da parte dello sposo e cioè il
diritto a disporre della primogenita della donna ceduta in moglie.
Chi non rispetta le clausole di questa alleanza viene associato alla rete della stregoneria e causa
logicamente la degenerazione dei rapporti. Tale associazione stregoneria-matrimonio emerge dal fatto
che sëm si trasmette per via materna ai figli. Pertanto, l’atto stesso di sposare una donna di un altro
patrilignaggio porta potere occulto nel gruppo. Questo trasferimento di sëm, da un lato arricchisce la
sostanza del gruppo dello sposo, dall’altro lo espone al rischio di aprirsi ad un nuovo lignaggio.
Il matrimonio dunque non è solo un’alleanza, bensì un vero e proprio vincolo di dipendenza. Se infatti
viene indebolita l’unità del gruppo, la sventura colpirà prima o poi l’intera collettività
ALTER-IDENTITÀ
La trasmissione del sëm materno in un lignaggio alieno al proprio non si configura come una
dissolvenza di sëm della sposa nel lignaggio dello sposo, ma come un arricchimento per lo sposo.
Quest’ultimo infatti detiene il potere in virtù della propria capacità di controllare una sostanza a lui
estranea, sostanza che va ad accrescere il capitale umano e materiale del lignaggio.
Ciò spiega come il concetto di identità a Nso’ si configuri di fatto come alter-identità in quanto il
coinvolgimento dell’alterità costituisce il fondamento stesso dell’identità
L’alterità costituisce una forma storica basata su inclusione e addomesticamento. A questo proposito,
oggi si può parlare di MODERNITÀ NATIVA→ l’immaginario locale attraverso cui essa è concepita
afferisce alla logica dell’alterità e della sua incorporazione come meccanismo di prestigio e potere.
Capitolo 3- connessioni tra: culto degli antenati, sistema gerarchico e corpo come contenitore di potere
IL FON COME RICETTACOLO DI POTERE
Il fon costituisce il vertice della gerarchia degli attori sociali impegnati nel processo di trasformazione
e inclusione dell’alterità.
Significativo a tal proposito è il rito di incontro tra fon e medici tradizionali (questi ultimi:
“anngashiv”). Tale rito consiste nell’aspersione delle medicine (shiv) portate dai medici tradizionali→
attraverso questa aspersione il fon distribuisce la propria sëm e dunque lega a sé il potere delle
medicine.
Il potere delle medicine è sempre duplice:
1. Strumento di diagnosi e cura
2. Strumento in grado di infliggere la malattia
Si comprende dunque che la logica sottesa alla benedizione delle medicine da parte del fon è duplice:
- Da un lato gli anngashiv attingono potere dal fon che appunto dona loro sëm
- Dall’altro il fon si assicura che il potere non venga utilizzato contro la comunità (potere di
contenimento e addomesticamento dell’alterità)
TEMA DEL CONTATTO E LUOGHI DEGLI DEI
I luoghi sacri sono luoghi di potere quindi può accedervi solo chi possiede sëm.
RITO CU→ funzione di ribadire il vincolo di alleanza con le divinità e i villaggi del regno. In
particolare, è costituito da 2 aspetti:
1. Da un lato si configura come un rito apotropaico
2. Dall’altro serve a far attingere potere al fon.
Il fon dunque opera da polo di attrazione per le forze della natura esercitando al contempo la funzione
di contenimento di esse.
Il cu costituisce quindi il vertice di una serie di rituali volti alla creazione dell’unità del gruppo→ è
un momento in cui vengono coltivate le leggi della terra e viene ribadito l’ordine morale. Durante il
ciclo rituale cu, il fon pronuncia un discorso enunciando le possibili fonti di devianza morale. Di
conseguenza, il fon costituisce lo strumento rituale volto a fronteggiare le sventure collettive
RITO NTANGRI’→ sacrificio agli antenati operato dal faay al fine di contenere e rafforzare la
sostanza ancestrale rimuovendo la contaminazione che la minaccia e ripristinando l’unità familiare.
Tale sacrificio ha quindi la funzione di mettere ordine nelle relazioni familiari ricreando del gruppo e
con gli antenati.
CORPO, CONTENIMENTO e FORME STORICHE D’INCORPORAZIONE
La visione del potere personale crea una specifica simbologia del corpo del fon e dei notabili→ essi
sono dei feticci, dei “salvadanai dell’essenza vitale”.
L’influenza della tratta gioca un ruolo fondamentale in questa simbologia→ il concetto di corpo come
contenitore di potere è infatti maggiormente diffuso e radicalizzato nei regni che sono stati
maggiormente esposti ai commerci extraregionali e quindi alla tratta. L’accesso ai beni europei era
infatti esclusivamente mediato da pratiche corporee→ la tratta privava infatti i Gf di corpi
depersonalizzandoli e utilizzandoli come lasciapassare per ottenere beni europei, quei beni che
trasformavano i corpi dei notabili in possessori di sëm e quindi di potere.
Si può dunque parlare di forme storiche di incorporazione→ nel contesto in esame, il corpo funge da
vero e proprio commentario sulle circostanze personali e sociali dell’individuo e del suo gruppo. In
quest’ottica anche gli stati somatici rappresentano pratiche culturali incorporate.
Capitolo 4
Nso→ AIDS = WAAME
TESI: A NSO L’AIDS NON ESISTE\ NON COSTITUISCE UNA NOVITÀ →è privato di ogni
fondamento attraverso l’ironia o attraverso il suo inserimento in un ampio e complesso quadro
politico.
ARGOMENTAZIONI:
1) Waame non è una novità, è solo un modo diverso di chiamare una malattia da sempre esistita→ ci
troviamo difronte un sistema medico radicalmente differente da quello occidentale; esso non è infatti
imperniato su categorie stabili bensì su una condizione di costante processualità e quindi di costante
costruzione simbolica 2) Waame è un’invenzione dell’Occidente (American Initiative to Discourage
Sex) per controllare e disciplinare la sessualità e la crescita demografica→ ci troviamo dunque
difronte un processo di appropriazione linguistica
→l’AIDS è sempre esistito con il nome di kinjuume e kinsenin→ “situazione di immediato
indebolimento e dimagrimento del corpo”. Tale situazione si verifica (e si è sempre verificata,
secondo gli informatori locali) in seguito a kon e nsela’→ relazioni incestuose\ adulterio, più in
generale, rottura dei tabù sessuali. Entrambi i termini rappresentano sia la violazione dei tabù sia
le sue conseguenze (deperimento fisico) e sono strettamente legati al contatto di fluidi identici:
l’incontro di sostanze identiche (e dunque interdette) produce i sintomi dell’AIDS (kinjuume e
kinsenin).
I tabù sessuali servono a disciplinare la circolazione di sem all’interno del gruppo di parentela. Di
conseguenza la violazione di questi causa lon→ sventura, cioè la contaminazione causata dal contatto
di sem identici. L’incontro di fluidi identici produce lon poiché a Nso il matrimonio è considerato
come una forma di integrazione di sostanze diverse finalizzato all’accrescimento del potenziale
umano e materiale del gruppo. Nel momento in cui si incontrano sostanze identiche, tale potenziale
si annulla causando un inutile spreco di sem. Logica conseguenza di tale ragionamento è che secondo
la concezione locale, l’identità viene incrementata non dal suo accrescimento bensì dal suo
coinvolgimento con l’alterità
Minsè me bimi→ processo di contaminazione patogena in seguito all’incontro di fluidi identici o in
seguito alla violazione delle prerogative di determinate relazioni
È pertanto evidente come il corpo emerga localmente come terreno vivente del processo di
integrazione dell’alterità e contemporaneamente di costruzione dell’identità. In particolare occorre
evidenziare il carico simbolico dei fluidi corporei → ruolo di sintassi sociale.
Waame= conseguenza della violazione delle leggi della terra. il problema sollevato da waame non è
tanto il contatto sessuale, quanto il fatto che esso causi la violazione di leggi ancestrali
LOCALE TEORIA DELL’IMMUNITÀ→ la violazione del costume contamina la sostanza
ancestrale del gruppo del trasgressore indebolendola e rendendola incapace di contrastare lon. Dunque
coltivare lii wong ( pratiche della terra, ossia la cultura) è il fondamento stesso dell’identità: se viene
a mancare la cultura, si estingue anche l’identità nso’. È interessante la concezione locale di tradizione
e cultura come dispositivi che si disattivano nel momento in cui cessano di essere praticati
LOCALE TEORIA DEL RISCHIO E DELLA VULNERABILITÀ→ se fai cose che non dovresti
fare, le tue difese ti abbandoneranno progressivamente e sarai sempre più esposto ad ogni forma di
male.
La violazione delle leggi della terra prende il nome di virim ve shui ossia letteralmente: stregoneria
alla luce del sole”→ waame è un atto di stregoneria nella misura in cui mina l’unità del gruppo
esponendolo al rischio di contaminazione. Di conseguenza i sintomi dell’AIDS vengono interpretati
come conseguenza dell’indebolimento del proprio sangue, del proprio sem, della propria integrità
morale e fisica: la violazione dell’integrità del corpo sociale si manifesta attraverso la corruzione del
corpo individuale.
A Nso’ per ogni male Dio ha creato un rimedio, così anche per le violazioni dei tabù sessuali gli nso’
dispongono di un dispositivo per porvi rimedio: nsela→ rito che si articola nelle seguenti fasi:
- Le parti coinvolte confessano il loro operato e ripetono l’atto sessuale incriminato su un materasso
nel cortile del compound dove l’intera famiglia si riunisce e osserva l’atto - L’officiante del rito
(persona esterna al compound) chiede ai confessanti le ragioni che li hanno spinti a commettere tale
atto - I confessanti dichiarano di aver commesso l’atto imitando quello delle capre - Dopo la
confessione, i colpevoli percuotono un capretto e ricevono percosse sulla schiena dall’officiante. -
Terminata l’ultima fase le due parti coinvolte vengono congedate con l’obbligo di non vedersi mai
più
Il capretto (o capro espiatorio) assume qui un valore simbolico: rappresenta il regno animale rispetto
al quale l’uomo si differenzia→ le capre non badano alle relazioni di parentela quando si accoppiano;
l’uomo sì. L’inscenare l’atto sessuale durante la prima fase del rito assume un valore catartico→
sposta l’azione dal livello umano e morale ad un livello meramente animale privo di leggi.
Sorge tuttavia un problema: il rito non risulta funzionale e non debella waame→ secondo la classe
dirigente e i medici tradizionali infatti l’inutilità del rito è causata dall’operato dei giovani nella misura
in cui, questi non seguendo più lii wong, hanno disattivato la tradizione stessa e le sue pratiche. Di
conseguenza, l’epidemia non è nuova in quanto causata da un nuovo male, ma è nuova perché non
riesce ad essere debellata a causa delle nuove condizioni sociali (insubordinazione dei giovani)→ il
non coltivare le leggi provoca fratture nel tessuto sociale lasciandolo in balìa dei nuovi valori della
modernità.
La logica della contaminazione offre una spiegazione del problema AIDS a livello contingente ma
non riesce a fornire gli strumenti adeguati per comprenderne l’origine: 1. Da un lato si pensa che
l’AIDS sia solo fantasia 2. Dall’altro si crede che sia una strategia posta in atto dall’Occidente (con
la complicità dei governi locali) per bloccare la crescita demografica dell’Africa
1.È necessario, come sostiene Didier Fassin, tenere conto dell’influenza della locale concezione della
malattia come mezzo di segregazione razziale per comprendere l’epidemiologia dell’AIDS in
Sudafrica. Numerose testimonianze fanno emergere l’elemento della perversione dell’uomo bianco
come causa primordiale della malattia→ è l’uomo bianco che, secondo il modello narrativo locale, ha
forzato una donna africana pagandola ad accoppiarsi con una scimmia. (→ la perversione dell’uomo
bianco consiste nel suo nutrirsi delle disuguaglianze sociali
[Se infatti la sovrapposizione di fluidi identici porta sventura, lo stesso vale per l’incontro di fluidi
completamente diversi (donna-scimmia)] .
2.Un’altra teoria locale considera l’AIDS collegata ad altri scenari dell’azione umana→American
Initiative to Discourage Sex. A tal proposito è opportuno considerare che Kumbo ospita un ospedale
cattolico e uno battista. Questo comporta che la prevenzione ha visto impegnate soprattutto le
confessioni religiose→ i programmi di informazione elaborati costruiscono l’AIDS come una malattia
sessualmente trasmissibile che può essere evitata rimanendo fedeli al proprio partner. Localmente, si
è quindi giunti a considerare l’AIDS come la malattia della promiscuità. Si può quindi concludere che
il rifiuto della realtà della sindrome a Nso’ non è tanto da considerarsi su un piano medico bensì su
un piano politico→ rifiutare la realtà dell’AIDS significa mettere in atto una forma di resistenza nei
confronti di tutti quegli attori sociali che delegittimano la cultura locale (la Chiesa, il governo
nazionale, il primo mondo). Si delinea così un passaggio sempre più netto da una simbologia della
corruzione dei corpi ad una accusa della corruzione del potere.

Infine è possibile conciliare queste due prospettive interpretative. Il nesso è costituito dall’idioma
della stregoneria locale:
- Da un lato quella di cui sono accusati i giovani quando inseguono un modello di vita ispirato alla
modernità - Dall’altro quella che i giovani stessi imputano ai vertici politici che sacrificano i loro
cittadini anziché proteggerli.
Capitolo 5
RUOLO SOCIALE DEI GIOVANI→ in epoca precoloniale esistevano due categorie di uomini:
cadetti celibi e notabili poligami. I cadetti in soprannumero (non successori del faay) venivano esclusi
dall’accesso alle risorse e non veniva riconosciuta loro l’attività sessuale. Esistevano tre modalità di
“smaltimento” dei cadetti in soprannumero: venderli come schiavi, cederli come attendenti di palazzo
o tenerli nel compound paterno come dipendenti.
Il celibato dei cadetti, secondo l’ideologia palatina, costituisce una strategia di accumulazione di
sem→ la penuria di sem implica infatti la necessità di accumularla, contenerla ed evitarne la
dispersione (quindi: sistematica oppressione e repressione sessuale dei cadetti). Da ciò emerge un
complesso meccanismo di violenza strutturale che, alla luce di questa analisi, permea l’intera società
dei Grassfields.
Questo imponente APPARATO SIMBOLICO costruisce la SESSUALITÀ come una pratica
RISCHIOSA distinguendo chi ne ha un ACCESSO LEGITTIMO e chi no→ chi si appropria
indebitamente di tale pratica viene colto da sanzioni (WAAME). Il CORPO appare dunque come
informato del processo di stratificazione sociale tanto da segnalare attraverso malesseri
l’appropriazione di prerogative cui non si ha diritto.
TRADIRE IL SISTEMA→ i giovani, trovandosi in una posizione di marginalizzazione sociale,
tradiscono il sistema pur di raggiungere la realizzazione personale. Le prime occasioni si sono
manifestate con l’arrivo degli europei
1. BALI TRUPPE (milizia tedesca che arruolava giovani cadetti) : i giovani bali, forti della loro
posizione all’interno dei bali truppe, rinnegarono l’autorità locale 2. CRISTIANESIMO: includeva
chiunque lo desiderasse, a prescindere dal rango di appartenenza→ presenta un gran potenziale
sovversivo 3. LAVORO SALARIATO: l’economia coloniale fu un polo di attrazione per i giovani
cadetti che migrarono in massa verso la costa e verso i nascenti centri urbani 4. FREE
BOYS\TAPENTA: traduttori e messaggeri della stazione militare tedesca di Bamenda. Dopo poco
tempo, il termine tapenta venne utilizzato per indicare chiunque avesse avuto accesso al potere dai
bianchi.
Questi elementi hanno quindi rappresentato tutti mezzi attraverso cui i cadetti tentarono di acquisire
prestigio e di essere inclusi nella gerarchia palatina.
L’ALTERITÀ DELLA MODERNITÀ: contatto con gli europei→ processo di inclusione
dell’alterità→ strategia di commercializzazione dei titoli nobiliari come mezzo per attingere e
contenere forze percepite come sovversive ed estranee al regno. È importante sottolineare che la presa
dei valori del regno non viene allentata dall’impatto della modernità: chi ha avuto successo nel mondo
moderno continua ad aspirare all’inclusione nei ranghi della gerarchia palatina.
NUOVE LOGICHE DELL’ESCLUSIONE →Gli elementi moderni si sovrappongono a quelli
tradizionali creando nuove forme di ineguaglianza. La modernità non soppianta dunque il sistema
gerontocratico bensì si appoggia ad esso per riprodurre le medesime logiche discriminatorie→
l’obiettivo è sempre lo stesso: creare distinzione tra chi ha accesso al mondo dell’alterità e chi ne è
invece escluso.
I nuovi cadetti serpeggiano infatti nel sottobosco della modernità → stagnano in una modernità
immaginaria attirando la critica delle elitees neotradizionali.
Se in epoca coloniale i fon incorporavano insegne aliene al fine di oggettivare il proprio potere, nella
modernità i giovani cadetti incorporano i nuovi simboli dell’alterità (Occidente) al fine di oggettivare
il proprio prestigio. Il potere dei giovani nasce dunque dalla loro posizione interstiziale, dalla
mescolanza cioè di differenti itinerari culturali.

➔ In sintesi: il consumo della modernità si realizza qui attraverso differenti strategie: - Il palazzo
integra le nuove forme di potere attraverso la cooptazione nelle società di palazzo di chi ha avuto
successo nell’amministrazione statale nazionale o nell’economia di mercato - I giovani incorporano
simboli della modernità per costruire la propria identità. In particolare i giovani realizzano un’apertura
al processo di inclusione dell’alterità percepita dal palazzo come minacciosa: la sessualità.
Dunque, la simbologia locale di Waame rinvia direttamente ai processi di esclusione dei giovani:
waame non è altro che l’incorporazione della violazione della gerarchia
Capitolo 6
SILENZIO E NEGAZIONE→ aspetti più pervasivi delle narrazioni di coloro che sono affetti da
waame. Poiché waame colpisce chi si è macchiato di una trasgressione, l’AIDS viene concepito come
una punizione ancestrale per chi pratica forme illegali di sessualità. Il TIMORE maggiore da parte
degli afflitti è il rischio di abbandono. Dunque il silenzio dell’afflitto non sembra nascere da una
negazione della realtà della malattia bensì costituisce un tentativo di negoziare la cura e le attenzioni
familiari.
A tal proposito gli ospedali comunicano l’esito del test di sieropositività solo se il paziente lo richiede.
Comunicare una diagnosi di AIDS costituisce un atto rischioso nella misura in cui i pazienti
potrebbero DECIDERE di DIFFONDERE INTENZIONALMENTE IL VIRUS→ dall’analisi
emerge che la diffusione intenzionale del virus sarebbe causata dalla paura da parte dei malati di
MORIRE DA SOLI. Queste persone infatti, non capendo la ragione della propria afflizione pensano
che DAL MOMENTO CHE RICEVONO LA MALATTIA DA QUALCUNO SONO
LEGITTIMATI A PASSARLA A QUALCUN ALTRO PRIMA DI MORIRE. Questo processo
emerge quindi come una FORMA DI SOCIALIZZAZIONE DELLA SVENTURA.
A livello personale l’AIDS viene quindi vissuto come un’INGIUSTIZIA da un lato perché colpisce
anche coloro che non hanno violato l’ordine morale, dall’altro perché non consente a questi ultimi di
ricevere il supporto adeguato a causa della stigmatizzazione sociale della malattia in questione.
SESSUALITÀ DI CRISI→ Alla luce di ciò è importante indagare il nesso tra la sessualità dei giovani
e la condizione politico-economica del continente. La PAUPERIZZAZIONE che ha colpito la società
camerunense ha prodotto una molteplicità di strategie per uscire dalla crisi→ una di queste è proprio
la sessualità:
- per le donne costituisce un mezzo di sopravvivenza attraverso la prostituzione - per gli uomini è un
mezzo per affermare il proprio potere
L’AIDS emerge dunque come il risultato di disuguaglianze sociali. Bisogna quindi interpretare il
fenomeno attraverso un’ANTROPOLOGIA DELLE POLITICHE DELL’AIDS→ indagare cioè le
questioni politiche che l’epidemia solleva in un determinato contesto, in particolare la
STREGONERIA intesa come metafora per designare le forme corrotte del potere nazionale,
responsabile dell’oppressione delle minoranze del paese.
SINTOMI DI WAAME COME PRATICHE CULTURALI INCORPORATE→ gli stati di essere del
corpo rappresentano la manifestazione soggettiva di un complesso processo di senso dal momento
che il corpo costituisce il terreno vissuto dei processi culturali. Di conseguenza: la malattia è qualcosa
che gli esseri umani creano, è una prassi del corpo. I sintomi della malattia possono dunque essere
visti non solo come culturalmente performati ma anche come performativi.

Nella sua capacità performativa il corpo emerge come: - Elemento descrittivo dell’ordine sociale -
Elemento sovversivo e destabilizzante
Tale duplicità riflette la parzialità politica del processo di costruzione culturale (la visione palatina di
waame è diversa da quella dei giovani).
In sintesi: il corpo e i suoi stati d’essere sono COSTRUITI e VISSUTI come parte di una locale
FISIOLOGIA POLITICA secondo cui i sintomi di una malattia sono METONIMIE di più ampi e
complessi processi storicoculturali. (→ il corpo come teatro di una memoria collettiva)
Capitolo 7
LOTTA ALL’AIDS→ dal 1987 al 2000 il tasso di sieropositività nel Camerun passa dallo 0,5%
all’11%. Nel 1895 comincia la mobilitazione sociale per la lotta all’AIDS:
- Istituzione CNLS ( comitato nazionale di lotta all’AIDS) - Istituzione di PNLS ( programma
nazionale lotta all’AIDS) - L’OMS invita il Camerun a seguire le direttive di Ginevra in merito alla
prevenzione e alla ricerca sull’AIDS individuando come GRUPPI A RISCHIO tre categorie: militari,
prostitute, camionisti e studenti. ➔ Da un lato le org. Internazionali fissano le regole per l’intervento
➔ Dall’altro le autorità locali hanno il compito di mettere in atto le direttive designate dalle org.
attraverso i finanziamenti forniti dalle stesse organizzazioni promotrici. Tuttavia, attraverso la
creazione di un vero e proprio MERCATO DEGLI AIUTI, le autorità locali sfruttano tali
finanziamenti per il proprio profitto. Infatti, nel contesto di crisi economica locale, i finanziamenti
costituiscono un capitale importante per cui, chi ne ha accesso, lo utilizza per incrementare il proprio
prestigio e non per aiutare la comunità.
ERRORE DELLA PREVENZIONE INTERNAZIONALE → relegare il problema dell’AIDS a
specifici gruppi ribadendo così l’idea che la malattia coinvolga solo coloro che adottano
comportamenti non conformi alla norma. È infatti importante sottolineare come non esista di fatto
nessun legame di causalità tra informazione e uso del profilattico ma che anzi, questa correlazione sia
frutto di considerazioni aprioristiche di stampo occidentale (visione culturalista del rischio:
considerare il problema come una questione radicata nella cultura sessuale dell’Africa). In sintesi:
l’errore principale delle org. è quello di non tenere conto della violenza strutturale
PROSPETTIVA ECONOMICO-POLITICA→ è necessaria al fine di gestire la questione AIDS. Essa
consiste nel prendere in considerazione soprattutto le forze materiali, simboliche ed economico-
politiche che limitano la libertà individuale esponendo le persone ad una maggiore vulnerabilità. Al
contrario, risulta evidente come l’elaborazione di programmi di aggiustamento strutturale (deflazione
valute, tagli spese pubbliche, privatizzazione attività produttive) da parte delle org. internazionali
abbia in realtà causato un pindarico impoverimento della popolazione aumentando il divario sociale.
Ciò che quindi emerge è come da un lato le forze globali, dall’altro le autorità locali, abbiano giocato
un ruolo determinante nella diffusione dell’AIDS. l’AIDS è dunque una questione politica e proprio
in virtù di tale natura viene presa in considerazione solo dopo il processo di democratizzazione che
ha investito il regime autocratico di Biya all’inizio degli anni ’90. Precedentemente, sotto il regime
del partito unico, l’assenza di democrazia vietava la critica al potere. Con la democratizzazione,
l’accusa verso lo Stato e il Potere prende forma attraverso il concetto di intenzionalità malevola e cioè
di stregoneria→ lo Stato appare attore di quelle forme occulte di economia che accrescono il potere
delle elitees a discapito della comunità.
IDEOLOGIA DELLA STREGONERIA→ essa non opera esclusivamente come canale di
redistribuzione delle ricchezze al fine di evitare l’accusa di comportamento antisociale bensì svolge
una funzione fondamentale nello spiegare le disuguaglianze della modernità postcoloniale. In sintesi:
la stregoneria costituisce la spiegazione delle trasformazioni moderne fungendo da principio
esplicativo delle intenzioni → i discorsi sulla stregoneria sono al cuore del processo di costruzione
dello Stato.
Secondo Bayart, la molteplicità di prospettive culturali africane circa la costruzione dello Stato
presentano un denominatore comune: la cosiddetta politique du ventre→ con questa espressione
intende delineare quella mediazione istituzionale nel conseguimento del successo e
nell’appropriazione della ricchezza attraverso il potere.
BUROCRATIZZAZIONE E FON→ il processo di burocratizzazione delle istituzioni tradizionali
dello Stato ha portato alla creazione di un confine sempre più labile tra autorità locale (fon) e Stato e
quindi all’alterazione del sottile equilibrio tra protezione e depredazione. La stregoneria diventa
dunque una metafora per designare la complicità tra Stato e fon nell’oppressione della comunità.
Tuttavia, per quanto concerne l’AIDS, la stregoneria non è affatto incompatibile con le teorie
biomediche; essa, al contrario, entra in gioco laddove la biomedicina non è più in grado di dare
spiegazioni→ è complementare. Le locali interpretazioni dell’AIDS dunque non si costruiscono sulla
negazione della realtà medica della malattia bensì emergono come strategie interpretative delle
tensioni interne e della complessità delle relazioni tra il regno di Nso’ e realtà altre.
CONCLUSIONI
1. Lo Stato tanto quanto l’Occidente sono considerati gli attori di quelle forme di stregoneria che
causano l’impoverimento della popolazione e che limitano la libertà di realizzazione personale 2.
L’identificazione dei giovani nelle forme di modernità dell’Occidente è sintetizzabile attraverso il
concetto di processo mimetico secondo cui l’appropriazione del potere dell’altro avviene attraverso
l’identificazione con esso. Tale identificazione non costituisce un’usurpazione del potere bensì è volta
al suo controllo e addomesticamento. Di conseguenza, i processi mimetici appaiono come strategie
di rivolta verso il dominatore e quindi come forme di resistenza creative. Si può quindi parlare di
modernità native→ progetti locali in cui l’imitazione non diventa copia di un’originale ma una vera
e propria creazione. L’imitazione è quindi demiurgica. Queste performance della modernità non sono
solo rivelatrici di logiche culturali bensì costituiscono un tentativo di appartenere ad un’immaginaria
comunità globale. 3. Il concetto di violenza strutturale è necessario alla comprensione della
concezione dell’AIDS dei giovani. (violenza strutturale= insieme di forze sociali di ampia portata che
determinano l’accesso ineguale ai servizi e ai beni). Di conseguenza i corpi afflitti da waame
diventano metafora della crisi del potere tradizionale→ se infatti la persona incorpora le relazioni
sociali in cui è inserita, il corpo diviene automaticamente lo specchio di queste.
4. La memoria della tratta riemerge a strutturare l’esperienza stessa dell’AIDS nei termini di una
sottrazione del capitale umano. La specificità di tale memoria risiede nella sua natura incorporata→
la tratta ha segnato le locali concezioni del corpo, concezioni che si estendono al concetto di malattia
e che quindi costruiscono la visione locale dell’AIDS 5. Visione interattiva dell’etnografia→
l’etnografia è una modalità di costruzione della realtà e del significato. Non può essere descrittiva e
onnicomprensiva in quanto viene elaborata attraverso il filtro dell’etnografo che, per sua natura, non
è mai neutro.

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