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I poteri pgldcd In Europa occddentale(M- secolo)Capltolo

a I

I signori territoriali
e la frammentazionedel potere
Timpero carolingio Sullosfondodellevicende
L'organizzazione del potere nellimper
che abbiamo illustrato finora sitrovauno dei meni politici più rilevani del X
e XI secolo: la tiplicazione dei poteri signorilicil paralleloindebolimento
del potere dei re.
CarloMagno aveva creato un'organizzazione nerllesercizio del potere e la tenuta Leg lbrano
storiogahco Le
della sua compagine politicabasatasulegamidi naturadiversa.
Da un lato, sulla scorta della tradizion HmperatoTe aveva previsto la monarchie feudal
tro frammentazione
, s.n lato. sulla scorta dellatradızīoneTomana, narche,secollocate centrolizzoione
e
suddidivisionedel territorio incircoscrizionidetecon
pubblici (conti e marchesi), per rac-
del potere, di J.Le
Gof, suHub lbrary
in aree di confine), che dava a funzionaripu
cogliere le tasse, amministrare lagiustizia eorganizzare la difesa in ognunadelle e svolgi gli esercizi
circoscrizioni. Le rendite ricavate dalle terre nubbliche compresenellacircoscri-
Zione remuneravanoanche il funzionarioche, per il tempo in cui era incarica,
appartenevanoalsovrano. \UBRARY
esercitavadei poteri pubblici
L'altro principie prevedevavincolidinaturapersonaletraunsignore(dallatino
senior, «quello anziano») e un vassallo (da una parola celtica per«ragazzo,garzo- leggiTESTO
STORIOGRAFICO
ne>).Alla fine del'VIl secoloilrapporto-divassallaggio
eradiventato
cruciale La nascita del vossalla
per garantıre le rısorse militari. Anche contiemarchesieranovassallidelsovrano. di M: 8loch, p.59

Il rapporto di vassallaggio Ilvassalloprestavaalsignoreilcosiddettoomaggio,


un solennegiuramento difedeltà,mettendolepropriemaninellesue:s'impegnava
a portargli, albisogno,aiutoarmatoeconsiglio.Incambioilsignoregliconce-

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Curopa mondotrane M colo

ATONDONE deva un an conomico,denominato benefcio o feudo,con l'atto


Dpo edertda o sirilerissc,nellasuactimologia
gerin unaricch a
tuce un estitura.Malgr delbestiame),ilfeudosignifcòpreslo
beneimmob;
danto fohdaete mobile(per esen
naturaterriera; entravaPeròa farpartedėllcpropric
per reanong del rictàpe onali
delvas
poteredel gron feud
Cnoncradi persétrasmissibilea partedelle
gi eredi.Potevaarziessc attoalvassa
ncotestin ieo se questi violava gli impegnıProme
mperatore nonsono Qualunquepersonadalle larghen. a
piü in gadod fonire
protedone dalle minacce sallo.Era tutaviailre franco,ilmag
conomichepolevafarsisignoredi
Oreproprnietario
fondiariodelregno,alea
un
eterne nt A rispetto Legn L
delasletre
sé la sitrvaslaclientelaarmata,costituitainbuonapa
barte
diaristocratia{capa i
i notevoli costi che comportavano le armi e il combattımento a cava
Ognisudditeeratenutoaobbedirealre,tuttaviailvassallaggio
creavaun j
piû intenso: personale, tortee ritualizzato.Era uno strumentocheinstauravya
raccordo tra il re e laristocrazia e allinterno dellastessaaristocrazia. In
sto modoil vertice dellasocietà francaera unito da una stretta rete di legami
r
sonali e comuni interessi, necessaria in un'epoca nella quale non esisteva ano
un concetto di organizzazione statale simile a quella odierna.

L'appropriazione del potere a livello locale Perchéil sistema restasse inen


librio, per ilsovranaeracrucialeimpedirechesicreasseropoteri troppa
auton.
mi dalsuo.Aquestoscopoeglidoveradaunaparteevitarechedeleghedipo
pota
C

pubblici e risorse economiche si concentrassero nelle stesse mani oltre una


Cen,
misura,e;da'altra,far tchele sueconcessionirimanessero solotemporanee
FAlATTENZIONE
In un primo momento
Con la finedell'espansione territorale e poi dell'unità carolingia il sistemaand
L
cariche pubbliche invece proprio nelladirezionedi unaconcentrazione deipoteri alivello local.
(come quella di conte) discendenti di Carlo Magno, bisognosı di aiuto militare per combattersi avicend E
erano temporanee r
concessero molto ai propri sostenitori, aumentandone I'autonomia. Inmancar
e non ereditarie e
venivano retribuite con di nuove conquiste, quindıdi nuove risorse da distribuire, ai soVrani restòso,
lassegnazione di terre. lacessionein viasempre più definitiva dei benefci, mentre le cariche pubbie
Quando però le terre a
tendevano spessoa rimanere nel'ambito della stessa farmiglia, per più generazion
lisposizione del sovrano
esaurirono, i funzionari Nessuna leggegenerale, nei regni europei dei secoli IX e X, stabilh l'ereditarig
vennero ricompensati dellecarichepubblichenédeifeuditerrieri.Manei attite unee gli altri
tese
rendendo ereditaria la
ad assomigliarea proprietàpersonali, trasmissibilie divisibili come unbene
carica ricoperta
famiglia.

l circolo vizioso tra frammentazione e insicurezza Laprivatizzaziona


delpoterelocale - chediventavacioèpatrimonioprivato di unafamiglha-
riguardò solo la grande aristocrazia, ovvero igrandi vassalli e funzionari delsova

LE PAROLE DELLA STORIA

Beneficio o feudo Euna parola di etimo incerto, probabilmente di origine germanica, che
indicava«bene» 0 «bestiame. (una ricchezza mobile dunque). Con il tempo passò a indicare
la remunerazione che ricompensava un «fedele» e in particolare il «benefcio che unsignore
riconosceva a chi gli prestaa aiuto militare. A questo punto il feudo corispondeva in genere
a beni immobilari, cioè terre. Beneficio e feudo sono dunque sinonimi, come attesta anche
l'editto dellimperatore Corrado Il(037) che li riconobbetrasmissibili in eredità esso& dao
sia come Edictum de beneficis che come Constitutio de feudis (1037)

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l'in
Mez,
IDoled a0litid InEuropa
ocddenmtale(-
secolo) apholo 2

ile no. Nenmeno il conte, la cui carica, nel X sccolo,


di mantencre il pieno controllo dell'int
a ormai ereditaria, fu in grado
ssall, amministrato comnedelegati del re-la Lconteacheisuoipredecessonavevano
1sallo, che essa determinò fecero saltare Si del potereregio clinsicurezzagenerale
gsa determind fecerosaltare ogni strulturaordinata.
L'insicurezza riguardava la vita. La Popolazione era-esposta-ai saccheggi e ai Leilbrno
taglieggiamenti(cioèrichiestedidenaro di bandelocali: laviolenzaeraun'cspe- storiogahco
gatea rienza continua. Esisteva dunque unp pressante bisogno di protezione, e qualun- ladinomico
dellincastellarmento

que signore o proprietario terrierolossein graco di offrirlaallecomunià locali,o vossalloticinelX


allo).
colo
di imporla,acquisiun poteredi fatto. ctL: . t:
Proliferarono i castelli,dovelepopolazioninoteanotrovarerifugo; lcostruttore
HubUbrary

A un del castello chicedeva, per tale servizio, contrbuti economici presta


que rative varie, a partire dai quali impostavaun foima di dominazionc sui villaggi
per circostanti. uSRARY
20a La signoria di banno Chi avevacostnuiteancastellonon era più unsemplice
proprietario terriero, legato da un rapportoeconomicoai contadini cui affitava
leggjATESTO
la terra in cambio di una rendita; diventava.undominus,un signoreterritoriale, STORIOGRAFICO
che deteneva un poteredi-natüragiudiziariae iscale, insomnapubblica, detto
no «potere dibanno», anche su contadini lerati ad altriproprictari chevivevanonelle cecastello costello,
e
di J-M. Pesez.p.60

tern
vicinanze, o su contadınueconomicamenteindipendenti.
rta
LEPAROLEDELLASTORIA

Banno Questo termine, di origine germanica.indica linsieme dei poteri esercitati dalsovrano
.I nell'ambito del territorio da lui controllato, tra cui l'amministrazionedellagiustiziae la facoltà
di esercitare la violenza, l'imposizione di tasse e tributi, corvées, le decisioni relative allaguerra,
la,
il monopolio su risorse(acque,boschi ovvero legno,..)e servizi(mulini,forni, ..):Nell'Impero
carolingio il banno era delegato dallimperatore ai suoi funzionari (in primo luogo i conti) alivello
lo locale. Con l'affermazione del potere locale, del banno si appropriarono quei signoriabbastanza

ricchi e potenti da affermarsi come sovrani di un certo territorio.

Un tor
lla cd

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:
buropa
e
mondo
trn e l olo

Fortedellasuaposirione,potevaimporre yai obblighi di natura cconon


nitàa
gciale, eidsụo controloSi stendeva anchealla vita religiosa
soggeue, poiché nominava d prete della chiesa da lui costruita o-ricostruita,
c tradizion
le
mondo oontadino, una nuova egenerale soggezione faceva sfumare le t
diferenze dicondizionetra servi,affittuari, ptccoli proprielari (le terrepossed
dai contadinifinivanosottopostea tuti i diritti signoriti):
(
A comandare è chi ne ha la la forza ll| risultato era che non esisteva unasth
tura di potere più o mcnocentralizzata ma piuttosto frammentazioné, forzahi
oni (c'erano casi di vassalli legai a più signori allo stesso tempo
e sovrappposizioni
conappropriazionedi prerogatıvedal<basso»: non era più un reo un impe
toreadelegarleo aconcederle, ma era chi deteneva la forza a livello locale
cominciava a csercitarle.
Nellastoriografia, isecob dl cui stiamo parlando sono rimasti a lungo sotto le
chettadiefeudalesimoz,comese si tratasse di un sistema di organizzazioned
informassedi sé lintera societä; ma, ogi è appurato che irapporti feudaliformy t
i, tra [X e XI secolofurono in realtàmarginali;: nella maggior parte deicasi)l,
sercizio del poteresi afermava «sul campo» senza nessuna procedura formale
investitura; il feudo, infatti, eraunaconcessione diterra, non dipotere. Solone
ulimi secoli del Medioevo, dallasecondametà.del XII secolo, il nuovoraffora 1
mento del poteredei re costrinsej signori che si erano imposti in modoarbitran E

a riconoscere diesserevassalli del sovrano: in questo modo, lesercizio delpota


assumeva una veste feudale.

DA CARLO MAGNO ALL'ORDINAMENTO SIGNORILE

oj funzionari pubblici gestivano la riscossione delle tasse,


territorio imperiale
garantivano la difesa e amministravano la giustizia
suddiviso in
•ifunzionari esercitavano poteri pubblici ed erano pagati inbase
comitati o marche
alle rendite del territorio amministrato per conto del sovrano
Carlo Magno
(Xsecolo)
•il vassallo si impegna a fornire aiuto militare al signore incambio
instaurazione di un
del feudo, non ereditario
rapporto di
•il sovranoe l'aristocrazia sono vincolati in base a comuni interesi
vassallaggio
economici, militari e politici

• cariche pubbliche e benefii ceduti


ai vassalli per ottenerne la lealtàeid

supporto
• privatizazione di fatto delpotere
• finedellespansione • concentrazione dei
Dopo territoriale poteri a livello locale
Magno
assenza di unità • confliti trai
secolo) •icostruttori di castelligarantiscoro
politica discendenti di Carlo
protezione e godono del potered
banno

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I poterl polid In Europa occldentale (X-X) secolo) Capitolo 2

Violenza endemica e cavallerla In una situazione in cui i poteri erano coi


numerosi e frammentati, i conflitti eranGfrequenbsstmt, perché l'attribuzione di
un villaggio a uncastelloo all'atro noneraregolatoda nornegeneralimadipen-
deva dai rapporti di forza casaperASO.
Gli stessi cavalieri-gli uomini armati, in latino milites,cheentravano a servizio
di un dominns, magari nellasperanzadi diventareessistessi, prima o poi, piccoli
signori territoriali- costituivanospesso,per lapopolazioneinerme, un tormen-
to-nonmenograve delle
bande-di-rapinatori puri esemplici. La cavalleria fu in
efeti unsottoprodottoiolentodella
frammentazionćdei poteripolitici delXe
dell'XIsecolo. **
Nell'imnaginario corrente e nei dizionari di tutte le principali lingue curopee,
«cavaliere» e «äválleria» sonio preseñti con un segno ben diverso: associati cioèa
una condizione nobile (benché di modestorango) eauna condotta degna, rispet-
tosa,pura egenerosa;sono i«cavalicri»votati alla protezione dipYerivedove,
orfani, ecclesiástici. Cidèdovto al fatto che proprio negli arnbientiëcclesiastici fu
elaboratouncodice dicomportamentoideale,tentandodi incucartoatcavalieri,
al fine di contenere i loro comportamentiviolenti. Comë vedreU nel cap. 3, la
Chiesacercò allostessotempo di metéte in campoaltrestrategieper diminuire
ilgrado di
violenzanelle-società
cristiane. ***.
Parallelamente, in tutta Europa, dallXİ secoloanche la letteratura in lingua vol-
gare contribui a profilare un modello piû alto di miles (singolare di milites): più
Kcavallerescon, appunto, e meno propenso alla scorribanda violenta. Sono rie-
laborazioni ideali e letterarie chepoco.o.nullaavevanoaché fareeen la realtà.

I principati territoriali e il caso dell'litalia La frammentazione del potere


riguardò tutti i regni post-carolingi, ma non ebbe ovunque lamedesima intensi-
tà. In buona parte della Franciae della Germania sorsero grandi potentati, che
la storiografia definisce principatrerritonali. Anch'essi erano frammentati in
molteplici signorie, ma il «principe» - qualunque titoloavesseereditato dai suoi
avi: conte, màrchese o duca - mantenevaalcuni diriti esclusivi, come quello di
giudicare i delitti più gravi (e la facoltà di giudicare è un attributo fondamentale
del potere sovrano).
Invece l'Italia delX eXLsecolo,conpocheeccezioni,non futerradiprincipati:
Caratteristichesalienti dll'areaitaliana furono:
• ilpersistenteruolo delle cità comesedidelpotere pubblico,esercitatoda
vescovi e da conti( vedi cap. 5, par. 2);

• unaforteconflittualitàinternatra isignori,ilorovassallieivassalli«minori»
(minori in quanto di livello socialemenoelevato).

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