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Storia medievale L Provero M Vallerani S

Storia Medievale (Università degli Studi di Padova)

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Schemi riassuntivi tratti da

Storia medievale
Di Luigi Provero, Massimo Vallerani 
Ed. Le Monnier, 2016

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I - CAP 1
L'IMPERO CRISTIANO
1. Il sistema imperiale tardoromano: potere e prelievi

L'impero Tardoantico inizia nel II secolo d.C. Nel III secolo l'impero vive una crisi, serie 
con la stabilizzazione del limes del Reno e Danubio di lotte per il trono

Diocleziano ripristina il potere imperiale

Si crea polarità tra Oriente 


Dal 285 divide il potere con Massimiano, dando
ed Occidente, accentuata
vita alla diarchia
dalla tetrarchia

Nel 324 viene fondata Costantinopoli, nasce


Solo dal V secolo Costantinopoli diventa una 
come residenza imperiale e vi è un senato, ancora
vera capitale
appendice del senato di Roma

Con la successione a Teodosio I nel 396


Figli Arcadio (Oriente) ed Onorio (Occidente)
avviene una divisione stabile tra parte orientale ed occidentale

Capillare prelievo ûscale,  Si creano rapporti di interdipendenza tra 


Grande circolazione ûscale nel Mediterraneo
essenziale l'annona diverse regioni dell'impero

La ûne dell'espansione militare coincide


I costi dell'uniûcazione diventano L'Italia perde rivelvanza produttiva,
con la ûne dell'espansione economica:
maggiori dei vantaggi Cartagine diventa polo di produzione
declina la schiavitù
agraria ed artigianale

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2. L'esercito, il limes, i barbari

L'esercito tardoantico era un 


Comitatenses vs limitanei
esercito stipendiato

Barbari o Germani: tali popoli non si percepivano come appartenenti


Limes come periferia dell'impero,
ad un'entità etnica deûnita, quindi barbari è più appropriato
area di interazione e non linea netta
(svincolato dalla concezione negativa romana)

L'appartenenza ad un popolo è in primo luogo un dato soggettivo, una


percezione personale. Tale appartenenza era üuida

Il concetto di popolo è applicabile


Continuo processo di ETNOGENESI
solo tenendone presente l'estrema üuidità

Tra III e IV secolo abbiamo una forte Barbari che entravano


Forme di ospitalità (foedus e hospitalitas)
mobilità barbara nei territori dell'impero nell'esercito romano

Forma di promozione sociale e spinta


dell'etnogenesi

Nel IV secolo gli UNNI portano


Nel 375 i Visigoti sono stanziati nell'Impero ma
i VISIGOTI ad esercitare
il basso controllo permette loro di darsi a saccheggi
pressioni sul limes

Valente combatte i Visigoti ad ADRIANOPOLI (378),


viene sconûtto e muore in battaglia

Tale sconûtta ha forte impatto sull'immaginario collettivo:


Tale cambiamento non è immediato e Teodosio
in Oriente si separano i barbari all'interno dell'esercito e si
sceglie un foedus con i Visigoti
impedisce l'ascesa di capi militari barbari

Tale processo non applicabile in Occidente che 


appare già indebolito nel V secolo.

Tra il 406 ed il 407 avviene il crollo Si avvia il processo che porterà


L'esito è il sacco di Roma (410)
del limes  alla formazione dei regni romano-barbarici

ARBOGASTE, franco, comandante nel IV secolo Nel 392 si ribella a Valentiniano II, lo uccide
dell'esercito occidentale e incorona Flavio Eugenio, funzionario imperiale

Teodosio nel 394 sconûgge ed uccide


Arbogaste ed Eugenio

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STILICONE, vandalo, comanda le truppe Difende l'impero dai Visigoti


occidentali sotto Onorio di Alarico (402)

Con il crollo del Limes Stilicone viene accusato di tradimento


e giustiziato nel 408 

Nel 396 guida la ribellione del suo popolo,


ALARICO, re dei Visigoti e comandante
tenta di arrivare in Italia ma viene sconûtto
dell'esercito nell'Illirico
da Stilicone

Prosegue verso sud e muore in Calabria.  Nel 409 le armate di Alarico, nel clima delle guerre civili,
Ha posto le basi per la nascita del regno Visigoto giungono a Roma e la saccheggiano

Da questi eventi emerge come l'esercito romano fosse frammentato in corpi militari
che spesso seguivano l'iniziativa dei loro capi

3. La cristianizzazione dell'impero

Contesto di pluralità:
paganesimi, culti salviûci, Cristianesimi ed organizzazione ecclesiastica

La cristianizzazione dell'impero fu la trasformazione


L'impero diventa cristiano nei primi decenni del IV secolo
delle strutture in senso cristiano, la sua adozione
quando, di fatto, è ancora religione minoritaria
come religione fondante del potere imperiale

L'imperatore Decio (250) inizia le persecuzioni Motivazioni economiche, di coesione ed 


contro i cristiani orientamento dell'ostilità popolare

Editto di Milano (313) ad opera di  Già Galerio aveva posto ûne alle Costantino crea un nesso tra impero
Costantino persecuzioni e Cristianesimo

Da questi anni il cristianesimo visto


Non vengono perseguitati
dagli imperatori come ideologia
i culti pagani o eretici
uniûcante dell'impero.

Concilio di Nicea (325) elabora unità teologica Si condanna l'arianesimo (vede il ûglio
del cristianesimo, necessaria all'unità ideologica imperiale creato dal padre e dunque a lui sottoposto)

Convocato da Costantino non ancora battezzato Questa concezione annullerebbe l'azione salviûca del ûglio
e quindi del cristianesimo stesso

Dalla metà del IV secolo cresce l'intolleranza del cristianesimo romano


Bibbia di Wulûla
e si diffonde l'arianesimo nel mondo germanico
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Giuliano, imperatore tra 360-363 reintroduce Editto di Tessalonica (380) emanato da Teodosio:
il paganesimo  cristianesimo diventa religione di stato

Si perseguitano forme considerate eretiche 


e si convertono molti ceti nobili

4. Vescovi e monaci

Alla ûne del IV secolo non c'è La diocesi ed il vescovo Tra i vescovi conüuisce l'aristocrazia senatoria,
una Chiesa universale sono i punti centrali i vescovi in continuità con la cultura tardoromana

Roma, Antiochia, Alessandria


Superiorità di prestigio delle sedi patriarcali e Gerusalemme
(Costantinopoli dal V secolo)

I vescovi sono il veicolo dell'evangelizzazione Ai conûni dell'impero l'evangelizzazione è di bassa


nei territori dell'impero efûcacia

L'Irlanda invece si orienta precocemente


al cristianesimo

Inizialmente il percorso è incentrato 


Nel mediterraneo orientale ha origine
Si valorizza l'ascesi come penitenza sulla salvezza personale del monaco, 
l'esperienza monastica
nessuna attenzione a forme di carità

Nel IV secolo abbiamo cenobiti (Pacomio) I cenobiti fanno riferimento


ed eremiti all'abate

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I - CAP 2
BARBARI E REGNI
1. Mobilità degli eserciti

Crollo del limes (406-407) è espressione Gli eserciti cercano bottino individualmente,
di uno squilibrio strutturale con iniziativa propria

Tra il 414 ed il 418 creano un regno nel sud della Francia,


VISIGOTI
federato dell'impero ma di fatto con ampia autonomia

Si insediano nel 417 nella Nel 429, guidati dal re Genserico, si spostano Il loro regno durerà un secolo
VANDALI
penisola iberica nella parte occidentale dell'Africa Romana (439-534)

Dall'Asia centrale si stanziano nel V secolo Attila al potere (445) inizia serie di campagne
UNNI
ai bordi dell'impero nei territori dell'impero

Nel 451 vengono sconûtti da Ezio e la morte di Attila


due anni dopo porta alla loro dissoluzione

La morte di Ezio e Valentiniano III nel 454 porterà ad un nuovo


saccheggio di Roma da parte dei Vandali nel 455

Il generale sciro Odoacre nel 476


Nel V secolo il potere imperiale
depone Romolo Augustolo (imperatore fantoccio)
è molto debole
ed invia le insegne imperiali a Costantinopoli

Presa di coscienza dell'inutilità di 


un imperatore d'occidente

Si impadronisce solo  Il dominio di Odoacre sull'Italia come ampia


dell'Italia autonomia militare riconosciuta dall'impero

Zenone, pochi anni dopo, permette a Teodorico


di conquistare l'Italia

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2. Nuovi regni

Sempliûcazione delle tecnologie Spostamento degli equilibri verso una base regionale,
e continuità sul piano culturale rottura dell'unità europea e mediterranea

I militari germanici prendono il posto dell'élite romana: Nei regni sussistono vescovi e funzionari romani
ne conservano le istituzioni ma le sempliûcano come consiglieri dei re

Processo di rielaborazione e fusione 


della cultura romana con quella barbara

Crollo del sistema di prelievo Il re ricompensa l'esercito (composto da persone libere


romano e non professionisti stipendiati) con terre

Tra V e VI secolo i re non Si rompe l'unità commerciale del mediterraneo


I nuovi regni sono più poveri
prelevano più tasse che era in primo luogo unità ûscale

3. L'Italia ostrogota

Odoacre fonda il suo sistema L'Italia tra 476 e 489 è dominata


su una collaborazione con l'aristocrazia senatoria da amministrazione di stampo romano

Odoacre si presenta come


<patricius> e <rex gentium>

L'imperatore Zenone non si ûda di Odoacre


Nel 474 Teodorico diventa re degli Ostrogoti
e si appoggia a Teodorico

Su indicazione di Zenone nel 489


Teodorico scende in Italia

Sconûgge facilmente Odoacre (493)

I Goti sono una minoranza rispetto all'etnia latina, 


Diventa re indiscusso della penisola
restano concentrati nel nord

Personalità del diritto: ogni individuo


Controllo militare goto e 
Teodorico collega le due culture sceglieva se sottostare al diritto romano
burocrazia di stampo romano
o goto

Re degli Ostrogoti e Patrizio imperiale Consistorium: consiglio del re formato I due popoli sono complementari
da romani e goti ma non integrati

Teodorico è ariano ma si pone La Chiesa di Roma riconosce Teodorico


come protettore di tutte le chiese come legittimo imperatore
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Teodorico mira a costruire una serie


Sposa la sorella del re dei Franchi,
di legami di respiro europeo con gli
mentre sua sorella sposa il re dei Vandali
altri regni

Battaglia di Vouille (507), il re franco Clodoveo Teodorico assume la tutela del nipote Amalarico, nuovo re visigoto,
sconûgge il re visigoto Alarico II affermando un controllo indiretto sulla Provenza

Quando Giustino nel 518 effettua una serie di 


La mancata integrazione tra romani e goti Si incrina la collaborazione con 
persecuzioni verso gli ariani, Teodorico 
è la base della debolezza del regno l'aristocrazia senatoria e la Chiesa
risponde perseguitando i cattolici

Atalarico muore nel 534 ed Amalasunta


Teodorico muore nel 526 e lascia 
sposa Teodato che sceglie la via del 
il potere alla ûglia Amalasunta come
conüitto con l'impero, in contrasto con 
tutrice del nuovo re Atalarico
la volontà della sposa

Amalasunta viene uccisa nel 535 e Giustiniano


ne approûtta per dichiarare guerra

4.1 Anglosassoni

Nel 410 i Romani abbandonano la parte Segue un netto impoverimento e crisi sociale,
di loro inüuenza, la Britannia meridionale evento unico per la sua incisività ed immediatezza

Dopo le incursioni del III secolo da parte dei Sassoni, Si formano una miriade di piccole dominazioni,
i primi insediamenti risalgono al V secolo con un'aristocrazia estremamente povera

La conquista anglosassone riduce anche


il peso della Chiesa cristiana

Nel VI secolo situazione di estrema


L'Irlanda non conosce un modello insediativo Non subisce nemmeno 
frammentazione politica, molti re con
fondato sulle città incursioni sassoni
solo un potere militare

Grande importanza del monachesimo:


gli abati assumo anche le
funzioni dei vescovi

4.2 Vandali

Le province africane essenziali dal  Nel 429 i vandali, sotto la guida di Genserico,
punto di vista agrario e ûscale per l'impero conquistano le province della Proconsularis e Byzacena

Ne conservano il controllo ûno al 534, primo popolo


germanico ad istituire regno autonomo nei territori imperiali
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Rottura sul piano religioso: i Vandali Continuità sul piano ûscale: i Vandali continuano
perseguitano i cattolici a prelevare tasse accumulando numerose ricchezze

La rottura sul piano economico imperiale


Debolezza militare del regno vandalo che 
si riüette, nel lungo periodo, anche su quello africano,
subisce il riscatto dell'impero nel 534
innescando un calo produttivo

4.3 Visigoti

Dal 456 al 480 conquistano


Nel 418 c'è il primo insediamento stabile visigoto I visigoti rielaborano i modelli romani, producono
la penisola iberica ma non 
nei territori imperiali, nella Gallia meridionale leggi scritte sotto Eurico (re 466-484)
in modo completo

Sono destinate a tutti i sudditi del regno,


non c'è distinzione etnica

Dopo la battaglia di Vouille (507) il regno Il regno si connota di una instabilità


entra nella sfera di inüuenza di Teodorico e sempliûcazione economica

Con il regno di Leovigildo (re 569-586)


conquistano il regno svevo e aree bizantine: Capitale diventa Toledo
l'intera penisola iberica è sotto il controllo regio

Il re promosse la ricerca di un compromesso teologico Di fatto nel regno


tra cattolici ed ariani, dall'altro perseguita alcune chiese cattoliche gli ariani sono una minoranza

Nel segno politico questa scelta porta


Il re Reccaredo (586-601) promuove 
una grande solidità al regno grazie 
la conversione al cattolicesimo
all'accordo con i vescovi

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I - CAP 3
LA SIMBIOSI FRANCA
I Franchi realizzano una perfetta Si affermano come regno
simbiosi con il ceto romano più potente d'Europa

1. Clodoveo
Territorio di integrazione tra Romani e Celti

La Gallia nel tardo impero:

Luogo di affermazione del potere dell'aristocrazia senatoria

Tra il IV e V secolo l'aristocrazia mira alle cattedre vescovili, fonti


di potere sociale importante

I Franchi erano una confederazione di tribù, 


Su questa regione nel V secolo  Subiscono un processo di 
estranei all'idea di latifondo e città,
prende il potere il popolo dei Franchi romanizzazione
prevalentemente pagani

Childerico I combatte i visigoti Il re franco connota tale campagna come  Questo vale ai Franchi una
sotto il comando di Egidio, ûglio di Ezio lotta contro i visigoti ariani nuova legittimazione

Clodoveo succede al padre Un'efûcace azione militare gli permette Sottomette i Burgundi e riduce
nel 481 di ottenere il controllo della Gallia il dominio visigoto

CONVERSIONE al cattolicesimo  Clodoveo viene equiparato a Costantino,


di Clodoveo e del suo popolo ottenendo una fortissima legittimazione

I vescovi convergono intorno al potere regio


e trasmettono la cultura di tradizione romana ai Franchi

Il punto di forza del sistema franco  Unisce l'attenzione per il latifondo e cariche ecclesiatiche (tipicamente romana)
è la costruzione di un'aristocrazia mista alla forza militare e legami clientelari (tipicamente franca)

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2. Le chiese franche e la diffusione del monachesimo

Dopo la conversione si accentua Vescovo come vertice della diocesi I vescovi erano grandi patroni con una
il modello del vescovo aristocratico e portatore di cultura rete clientelare importante

I re si appoggiano
con frequenza  al potere vescovile

Grande importanza del monachesimo sia Martino di Tours (morto 397) dopo Clodoveo Profonda interazione tra mondo
di stampo eremitico che cenobitico diventerà patrono del regno e ûgura di riferimento monastico e vescovile

In Italia diverse esperienze monastiche


Nell'Italia del VI secolo il modello benedettino, che sarà dominante,
vengono promosse da San Gerolamo
era solo una delle tante forme di monachesimo
già nel IV secolo

Benedetto fonda l'abbazia di Montecassino nel 529

All'inizio del IX secolo sarà un testo La Regola presenta una forma di ascesi moderata concentrata 
normativo di riferimento per tutti i monasteri sulla preghiera, il lavoro è marginale

Il cenobitismo si struttura orizzontalmente per i monaci,


verticalmente per l'abate (unica autorità)

San Colombano, ûne del VI secolo


Importante anche il monachesimo irlandese,
fonda una serie di monasteri in Gallia,
segnato da dimensione penitenziale e spinta missionaria
in Italia fonda l'abbazia di Gobbio

I monasteri hanno intensa rete di relazioni con il contesto 


in cui sono inseriti, creando un intenso rapporto
tra aristocrazia e monaci

3. I regni e l'aristocrazia

La solidità del regno franco deriva


Clodoveo promuove una redazione scritta
in larga misura dal coordinamento della forte 
delle leggi franche, la LEX SALICA (510)
aristocrazia intorno al re

Protagonista è il popolo e l'aristocrazia, 


Il territorio diviso in distretti, ognuno
al centro del sistema politico c'è l'assemblea
afûdato ad un comes (conte)
degli uomini liberi (il mallus)

Il re afûdava funzioni alle persone di 


ûducia, la sua <trustis>

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Il regno franco segue il modello germanico, Il prelievo di imposte diventa superüuo


ricompensando l'esercito con concessioni di terra e viene abbandonato nel VI e VII secolo

Il re era relativamente ricco e questo 


Non esiste una dinamica di corte, i franchi
porta ad una polarizzazione dell'aristocrazia
non avevano una capitale
intorno al re

Si attenua il potere dell'assemblea dell'esercito, Assumono importanza le assemblee regionali, 


la quale però rimane luogo delle principali scelte politche luoghi prevalentemente di deliberazione giudiziaria

Le assemblee non portano ad una frammentazione politica,


Il regno spartito tra i discendenti del re
cosa che avviene per motivi di successione

La famiglia merovingia è la sola a 


Alcune partizioni fondamentali: poter reclamare il trono
Austrasia
Neustria
Burgundia
Aquitania

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I - CAP 4
LA ROTTURA DEL 
MEDITERRANEO ROMANO
1. Produzione e scambi in Occidente

Essenziali le fonti archeologiche,


Le fonti scritte sono poche
in particolare la ceramica

Dal II secolo, con la ûne dell'espansione Tuttavia i costi dell'uniûcazione Nelle singole regioni si riducono
dell'impero, si apre una stagione di equilibrio pesano in maniera rilevante le funzioni delle città

1.1 Città

La crisi riguarda sopratutto La ûne del sistema imperiale Generale calo demograûco, 
le città allontana le élite cittadine case più semplici e frazionate

Nel Medioevo il vescovo diventa garante della continuità


Roma si spopola con la ûne dell'Annona,
urbanistica; si riduce la funzione commerciale
si organizza intorno al suo vescovo
delle città

1.2 Reti

Le reti di scambio dell'età antica Esiste in primo luogo una RETE FISCALE
si basavano sull'azione dello stato su cui poi si aggiunge quella commerciale

Con la conquista vandala della Tunisia (439) si 


rompe il sistema romano

Roma deve rifornirsi per via commerciale, quindi


con meno prodotti e a costo maggiore

1.3 Produzione

Nuove élite più povere di quelle romane,  Tre prodotti fondamentali 


non sostituiscono il ruolo dell'impero nel Mediterraneo: grano, olio, vino

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Specializzazione produttiva, ben adatta al sistema imperiale ma poco a quello frammentato

Diversità nella ricchezza delle diverse aristocrazie regionali


Diversi fattori di differenza
tra le aree dell'ex impero:
I danni delle guerre diverse da regione a regione

In alcune aree si conserva il sistema di prelievo, con conseguente pressione sulla popolazione

L'Italia presenta una fortissima


Declino africano causato dall'eccessiva specializzazione 
frammentazione che si accentua 
agraria e assenza di domanda
con la guerra greco-gotica

In Occidente assistiamo a processo di I Franchi nel VI secolo abbandonano il prelievo ûscale,


regionalizzazione e calo della produzione mentre la Britannia già dal V secolo vive una rottura delle reti commerciali

1.4 Contadini

I contadini rappresentano circa La nuova élite, più povera, esercita una minore  Tale pressione aumenterà con 
il 90% della popolazione pressione sul ceto contadino la nascita delle curtes

2. Ambizioni universali di Giustiniano

Nel corso del V secolo Costantinopoli


Continuità con l'impero cristiano precedente
si struttura sempre più come capitale

Giustiniano viene associato al trono nel 527


La successione imperiale non si  Diversi episodi di lotta interna
dallo zio Giustino che aveva seguito la 
basava sull'ereditarietà per il potere
carriera militare provenendo da famiglia contadina

Separazione tra funzionari civili


Buona stabilità dell'apparato  Tuttavia gli eserciti NON sono perfettamente
e funzionari militari, ciò evita eccessivi
burocratico coordinati dall'impero (vedi lotte civili)
accumuli di potere

Si cerca di vincolare la persona 


Continuità ûscale con l'impero Si preleva l'annona, formata da prelievo sulle
alla terra: i coloni sono liberi ma
precedente terre (iugatio) e sulle persone insediate (capitatio)
vincolati alla terra

Continuità con le grandi scuole


di diritto romano Codex: raccolta delle norme imperiali da Adriano (ûne II secolo) al 529

Digesto: raccolta di scritti di giuristi, presentata dalla corte nel 533


Giustiniano (imp. 528-565) emana un corpus di leggi,
il <Corpus iuris civilis> composto da:
Institutiones: testi destinati all'insegnamento universitario del diritto

Novellae: nuove disposizioni imperiali emanate dopo la redazione del Codex


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Le premesse all'azione militare sono 3:


Giustiniano mira alla riconquista 1. Tranquillità del limes persiano
della parte occidentale dell'impero 2. Rafforzamento ideologico nato dalla riüessione giuridica
3. Politica ûscale e disimpegno bellico a est creano relativa prosperità

Le truppe guidate da Belisario conquistano


Potenziamento della üotta
facilmente il regno vandalo in Africa (534),
imperiale
più faticosa la conquista dell'Italia

Guerra greco gotica (535-553)

Si raggiunge una pace precaria con divisione


Belisario conquista la Sicilia 
Conquista di Ravenna (540) territoriale. Totila (nuovo re goto, 541) rilancia
ed inizia la risalita
l'azione militare gota

Giustiniano sostituisce Narsete a Belisario per una nuova


campagna a partire dalla Dalmazia che porta alla piena conquista
dell'Italia nel 553

Nel 554 Giustiniano emana la Prammatica sanzione


La guerra provoca grandi danni
che prevede di ristabilire le condizioni precedenti al regno di Totila
all'Italia e indebolisce l'aristocrazia senatoria
(si restituiscono all'aristocrazia le terre sottratte loro da Totila)

L'Esarca di Ravenna diventa il centro del quadro di 


governo imperiale sull'Italia

Tale dominazione è fragile: la conquista


longobarda a partire dal 568 lo dimostra

All'impero restano:
I Longobardi controllano:
1. Il Lazio
1. Pianura padana
2. L'area di Ravenna
2. Tuscia
3.La laguna veneta
3. Ducato di Spoleto
4. Marche, Liguria
4. Ducato di Benevento
5. Meridione e le grandi isole

Entrambe le dominazioni sono discontinue

3. Dibattiti teologici e identità locali

Nestorio discute sul ruolo di Maria come


Nel V e VI secolo il dibattito teologico
<madre di Cristo>: viene condannato da Concilio di Efeso
si sposta sul piano cristologico
nel 431, su iniziativa di Teodosio II

Opposizione tra sedi patriarcali: Antiochia (Nestorio)


contro Roma - Alessandria

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Il Monoûsismo si elabora Il concilio di Calcedonia (451) condanna


in ambito alessandrino questa corrente

Si elabora una corrente di compromesso,  Il Dioûsismo sarà dominante nell'Impero


il Dioûsismo, sostenuto da Roma, Antiochia e Costantinopoli ed in Occidente

Con questo concilio Costantinopoli Inizia processo di identiûcazione


diventa sede patriarcale tra teologia ed impero

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II - CAP 1
NOBILI, CHIESE E RE
Tra VI e VIII secolo la geograûa politica Conüittualità tra i regni porta
europea è più stabile solo a mobilità dei conûni senza stravolgimenti territoriali

1. Nobili e re

Processi di redistribuzione clientelare I re sono principalmente


e carattere militare del potere regio capi militari

Inizio del VII secolo il regno


Processo di centralizzazione Re Recesvinto nel 654 completa la 
visigoto è in consolidamento
del potere redazione delle leggi (Liber iudiciorum)
(625 conquista completa della penisola iberica)

Richiamo alla tradizione imperiale, I Concili di Toledo hanno funzione complessiva


fondata sulla cooperazione con i vescovi di guida del popolo (cura d'anime e governo)

Frequenti le lotte per il trono: i duchi ora Il regno visigoto era coeso ma non aveva 
mirano al potere centrale e non all'autonomia locale un totale controllo militare dei territori

L'Irlanda resta una realtà In Britannia si assume tendenza Il VII secolo porta alla conversione al cristianesimo
estremamente frammentata alla gerarchizzazione e all'apertura all'inüuenza franca

I modelli politici sono comuni tra i regni Mercia e Nothumbria sono i regni principali, 
ma non c'è unità politica seguono il Wessex, L'east Anglia, ecc

Solo nel IX secolo si può constatare Tra VII e VIII secolo di afferma in modo discontinuo
un regno inglese unitario un'egemonia dei Re di Mercia sui regni meridionali

I Merovingi erano re itineranti, Il loro potere di fondava sul Erano molto più ricchi dell'aristocrazia ed erano
assenza di una capitale legame con l'aristocrazia percepiti come gli unici possibili re

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La vicenda pipinide

Nel contesto del regno di Austrasia Nel VII secolo, nel contesto delle lotte interne alla famiglia merovingia,
cresce la famiglia dei Pipinidi/Carolingi  Arnolfo di Metz e Pipino di Landen appoggiano l'ascesa di Clotario II

Arnolfo ottiene la carica di vescovo di Metz, Pipino quella di


maestro di palazzo di Austrasia

Dal matrimonio dei ûgli nasce un sistema parentale fortissimo

Grimoaldo nel 656 esilia il re merovingio Dagoberto ed incorona


Il Maestro di palazzo era il potere più alto dopo il re;
il ûglio Childelberto: incontra l'opposizione dell'aristocrazia
capo della corte regia, attua le decisioni regie
e viene ucciso

L'aristocrazia era fedele alla famiglia merovingia come unica


legittimata ad ascendere al trono

I Pipinidi, all'interno dell'aristocrazia dell'Austrasia, 


L'aristocrazia dell'Austrasia è ricca e forte militarmente
creano numerosi legami clientelari

Nel 732 a Poitiers Carlo Martello sconûgge una 


Carlo Martello fonda il suo potere
Ciò si traduce in forza armata spedizione araba, mettendo ûne a incursioni
sulla propria forza militare
e saccheggi ma nulla più

Il ûglio di Carlo Martello, Pipino il Breve, 


Depone gli ultimi merovingi, ormai indeboliti
ottenne la corona nel 751

Ciò dimostra tre elementi della politica pipinide:


Come il padre, appoggia le missioni del monaco Wynfrith 1. Apertura verso i territori orientali
nelle regioni orientali della Germania (722-754) 2. Tutela delle chiese
3. Collegamenti indiretti con il vescovo di Roma

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2. Terre e uomini
Nelle gerarchie altomedievali, 
la ricchezza fondiaria è essenziale

La curtis

Nelle campagne la densità abitativa Il territorio era dominato da boschi Le terre dei contadini erano spesso
è molto bassa e l'insediamento prevalente era il villaggio frammentate e disperse

Prevaleva il sistema di
rotazione biennale

L'incontro tra latini e germani porta


Lo spazio incolto è anch'esso produttivo: Nemus (bosco antropizzato)
ad una alimentazione varia 
legna, allevamento, frutti vs Silva (non antropizzato)
(grano e carne)

Tra VII e VIII secolo si impone la curtis,


In tutta Europa convivono grandi e  La curtis è un sistema rigido, adatto
prima in ambito franco, sarà modello
piccole proprietà al contesto di bassa circolazione monetaria
prevalente ûno al XI secolo

Le terre della curtis sono sparse


Curtis e villaggio sono distinti: entrano
e frammentate: la curtis è 
in contatto ma non si sovrappongono
anzitutto un'unità gestionale

MASSARICIUM:
DOMINICUM:
terre in concessione a contadini (mansi);
parte a gestione diretta,
il massaro deve un censo in denaro, prodotti e corvees
manodopera servile
(giornate di lavoro gratuito sul dominicum)

Le corvees permettono l'afüusso di manodopera nel dominicum


nei momenti più importanti dell'anno

La divisione tra servi e liberi I servi erano parte della comunità cristiana, I servi erano una minoranza ed il sistema
va vista in un'ottica dinamica potevano ottenere terre in concessione economico non si basava sulla manodopera servile

Talvolta i servi ottenevano un manso servile


caricato di obblighi più pesanti rispetto ad un normale manso

Il connotato di "servile" rimane legato


al manso, anche quando questo viene preso Ciò produce condizioni giuridiche molto diverse
in carico da contadini

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3. Reti di scambio

Le curtes di fatto erano un Nel Capitulare de villis, emanato da Carlo Magno,


sistema APERTO emerge la volontà di autosufûcienza delle curtes regie

Nella realtà esisteva un sistema 


di scambi locali con una piccola disponibilità monetaria

La ricchezza fondiaria dell'aristocrazia I proprietari della curtis puntavano 


le permetteva di esercitare pressioni sui contadini alla massima redditività possibile

I mercati cittadini sono luoghi di vendita Molte curtes di grandi dimensioni diventano
privilegiati il motore portante di questi mercati

I censi in natura permettono ai proprietari di


ottenere ancora più prodotti da vendere

La tendenza all'autosufûcienza era forte a livello di sistema: l'autonomia


economica era garantita dall'insieme dei possedimenti (curtis) dei grandi monasteri

I Carolingi determinano il sistema


Nel VI secolo si sempliûca la coniazione monetaria,
prevalente a livello europeo: 
con una netta prevalenza della monetazione in argento
l'unica moneta effettivamente coniata era il denarius

Moneta destinata al commercio e agli


acquisti di terra, non d'uso comune

Nell'VIII secolo Inghilterra e Europa settentrionale Si crea un sistema di scambio üorido tra i Franchi 
iniziano ad essere integrati in un sistema di scambi e le élite del nord

Nascono gli emporia: talvolta ex-novo, altre


volte su sistemi urbani pre-esistenti

Anche le ûere sono sintomi della Fiera di Saint-Denis


ripresa commerciale di questi secoli Fiera di Piacenza

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II - CAP 2
IL REGNO LONGOBARDO
1. I Longobardi in Italia

I longobardi si inseriscono in un contesto


di egemonia franca su larghi settori europei
e di profonda rideûnizione dell'impero orientale

Di probabile origine scandinava, si stanziano


prima in Germania settentrionale (I secolo) In Pannonia si insediano vincendo sui Gepidi
 e poi in Pannonia (IV-V secolo)

Stipulano un foedus con l'impero, talvolta


combattendo come mercenari

Conoscono la romanità ma non sono romanizzati

In seguito alle pressioni degli Avari e alle


opportunità di bottino, i Longobardi muovono verso l'Italia Sono un popolo-esercito
al seguito del re Alboino (568)

L'esercito longobardo attira altri gruppi in cerca di ricchezza,


favorendo il processo di etnogenesi: entrare nell'esercito
signiûcava entrare nel popolo

Alla ûne la dominazione longobarda si contrappone


a quella bizantina, entrambe discontinue (vedi I-4)

Il potere del re longobardo era limitato L'esercito diviso in farae al cui capo Il potere regio nasce dal coordinamento
e condizionato troviamo i duchi di farae e duchi

Si parla di SEDI DUCALI e non di ducati:


La conquista di Alboino frutto anche 
i duchi regnavano sulle persone, minore
dell'iniziativa privata dei duchi
era l'interesse verso gli spazi

Veniva ELETTO in teoria dall'assembla


Il re era in primo luogo una
degli uomini liberi, nella pratica
guida militare
era eletto dai duchi

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Re Alboino viene ucciso Sostituito da Cleû, ucciso Dal 574 al 584 i longobardi restano
nel 572 nel 574 senza re

Finita la fase di conquista, i duchi ritengono inutile 


eleggere un nuovo re:
il potere di fatto è nelle loro mani

Le pressioni dei Franchi portano alla scelta 


Diventa re Autari, ûglio di Cleû
di un nuovo re nel 584

D'ora in avanti i due principi Alla morte di Autari, la vedova Teodolinda, Molti dei re successivi discenderanno
(elettivo e dinastico) si alternano sposando Agilulfo, lo rende nuovo re (590-616) da questa coppia

Si insediano in misura importante


I Longobardi scelgono PAVIA
anche in molte altre città che in generale
come capitale
subiscono un declino ma non una rottura

2. Longobardi e Romani

Metà del VII secolo viene redatta Racconta l'orgine del popolo longobardo: i Winnili
Origo gentis longobardorum combattono i Vandali e ricevono da Wodan il nome di Longobardi

Inizialmente l'aristocrazia senatoria viene Nel giro di poche generazioni questa distinzione etnica
esclusa dal potere, saldo nelle mani dei longobardi viene sfumando, anche a causa dei matrimoni misti

Non vengono assimilati dal cattolicesimo: Non si realizza simbiosi


I longobardi sono pagani ed ariani
nelle città vescovi ariani afûancano quelli cattolici tra vescovi e re

Ad esempio Teodolinda era cattolica mentre Agilulfo era ariano. La conversione al cattolicesimo è lenta,
Il ûglio Adaloaldo viene però battezzato  il regno diventa cattolico nei primi decenni dell'VIII secolo

L'ostilità papale non viene


mai del tutto superata

Papa Gregorio Magno (590-604),  Usa il ricco patrimonio vescovile per garantire
discendente di una famiglia dell'aristocrazia senatoria afüusso di grano alla città di Roma

Si pone come sostituto dell'impero ormai lontano ed assente, 


come vertice politico dell'Italia centrale

La Sicilia ûno al IX secolo (conquista araba) resta


il grande polo produttivo alimentare dell'impero
L'orientamento iconoclasta orientale porterà ad una
rottura deûnitiva: Roma volgerà lo sguardo ai Franchi
per ottenere una tutela non più garantita dall'impero
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3. Crescita e fine del regno

Rotari (re 636-652) si muove verso un rafforzamento


Editto di Rotari (643)
del potere regio, conquista la Ligura e parte del Veneto

Rotari pone al centro la propria persona, l'obiettivo


La volontà regia distingue la
è integrare le norme ed eliminare quelle superüue,
violenza lecita da quella illecita
quindi con un'azione innovativa

Il processo di integrazione con i romani non Insistenza sulla <gens longobardorum>: l'editto è 
è ancora completo ma di certo avviato rivolto a tutti i sudditi, indipendentemente dall'etnia

La società longobarda di metà VII secolo


I <gasindii> sono persone al servizio di duchi con
è una società impoverita, prevalentemente rurale,
compiti speciûcatamente miltiari
dominata da un'élite militare

Da Rotari in poi si promulgano nuove leggi:


Re Grimoaldo (662-671)
Re Liutprando (712-744)
Re Ratchis (744-749)
Re Astolfo (749-756)

L'attività legislativa diventa azione normale dei re, espressione


di un chiaro rafforzamento del potere regio

Nel VII secolo di delinea una tendenza dinastica:


non si afferma mai una decisa successione padre-ûglio, Richiamo alla coppia Agilulfo-Teodolinda
ma una tendenza a conservare la funzione regia nel gruppo parentale

Liutprando succede al padre


Con Liutprando (712-744) si rafforza
Ansprando e trasmette la corona
la tendenza dinastica
al ûglio Ildeprando, deposto dopo pochi mesi

La tendenza dinastica non prevale


sul potere dell'élite ducale

Liutprando sottomette i ducati di Spoleto e Benevento,


conquista per poco Ravenna e giunge alle porte di Roma

Liutprando interviene in modo massiccio Emerge una ideologia cattolica del regno, 
nella legislazione regia volta a proteggere le chiese

Questo non basta a vincere l'ostilità dei vescovi


che ormai gravitano intorno a Ravenna e Roma

Istituzione dei gastaldi, funzionari regi.


Regola lo status dei Gastaldi e gasindii diventano rappresentanti
Il re dispone ora di una rete di funzionari
gasindii regi (fedeli armati) regi, cosa che i duchi non furono mai
che fanno da contrappeso al potere ducale

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Nell'VIII secolo l'integrazione tra romani Al tempo stesso si veriûca una rottura insanabile
e longobardi può dirsi completa con il papato, ormai alleato dei Franchi pipinidi 

Nel 754 Pipino il Breve scende in Italia


e sconûgge re Astolfo, togliendo ai longobardi Ravenna
e donandola alla Chiesa di Roma

Nel 774 Carlo Magno depone il re Desiderio ed annette


l'Italia centro-settentrionale al dominio franco

Tuttavia l'eredità longobarda resta:


Carlo si intitola <Rex Francorum et Longobardorum>
L'italia sarà una delle grandi partizioni dell'impero carolingio
Il Ducato di Benevento sopravvive autonomamente,
frammentandosi nei secoli successivi

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II - CAP 3
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IMPERO CAROLINGIO,
ECCLESIA CAROLINGIA
Ecclesia era l'insieme dei fedeli cristiani
Piena simbiosi tra impero carolingio Impero e Chiesa sono due modi di
che trovavano la propria guida
ed ecclesia carolingia leggere la stessa realtà
nei vescovi e nell'imperatore

1. Dal regno all'impero

L'azione dei pipinidi culmina con 


l'incoronazione del 751 di Pipino III
Eginardo, biografo di Carlo Magno,
(o Pipino il breve)
darà vita al mito dei <re merovingi fannulloni>,
ancora per rafforzare la legittimità della deposizione

Negli "Annali del regno dei Franchi" si pone


l'intervento papale prima della deposizione,
dando ulteriore legittimazione all'azione di Pipino

L'intervento papale in realtà è postumo: nel 754 Stefano II


incontra Pipino a Saint-Denis dove ripete l'unzione
per il re e i ûgli (Carlo e Carlomanno)

Pipino nel 754 scende in Italia, ottenendo


Tale incontro è la premessa per 
l'esarcato dai Longobardi e cedendolo
la spedizione franca in Italia
alla Chiesa

Dopo la morte di Pipino (768), i ûgli Dopo la morte di Carlomanno (771), Carlo
avviano politica matrimoniale con  si muove in prospettiva di espansione rompendo
Longobardi e Bavari i legami amichevoli

Di fatto, nonostante la tradizione di dividere


il regno tra gli eredi, dal 751 al 840 vi sarà un solo re franco

Carlo Magno nel 774 conquista Rimane autonomo il ducato di Benevento,


il regno longobardo, annettendolo il meridione bizantino e il Lazio papale
all'impero franco (La Romagna era contesa tra Bisanzio e Papa)

La Baviera viene sottoposta ad 


Dal 778 al 813 brevi conüitti Dal 772 al 803 Carlo tenta di inglobare
un più rigido controllo; si forma
portano alla costituzione della la Sassonia al regno, connotando
la marca orientale per controllare
Marca Hispanica tale impresa in senso religioso
le popolazioni pagane estranee al dominio

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Nell'VIII e IX secolo il papato mira al consolidamento


Di fatto l'inüuenza carolingia
di un'egemonia in Italia centrale e alla collaborazione
andava ben oltre i conûni del regno
con i franchi

L'incoronazione porta a tensione Non si sa quanto


Il giorno di Natale dell'800 Carlo
con Bisanzio che pure era  questa fosse iniziativa
viene incoronato imperatore da papa Leone III
indebolita dal movimento iconoclasta papale o franca

Il papato mira ad ottenere protezione che, storicamente,


era appunto prerogativa dell'imperatore (richiamo a Costantino)

Nell'VIII secolo la curia papale produce la Donazione di Costantino.


Però il papa non rivendica apertamente tali terre:
ciò dimostra che la collaborazione con i franchi non era l'unica
opzione della sede papale.

2. Conti, vassalli e liberi

Necessario il controllo regio sui sudditi,


I conti vengono incaricati dal re di governare un territorio (comitato).
grazie a rappresentanti regi e controllo
Le marche erano circoscrizioni più ampie dei comitati.
su questi ultimi

Separazione del potere personale dal potere del conte: le


I missi regi sono meno deûnibili:
funzioni di conte/marchese esercitate in luoghi diversi
garantiscono il collegamento
da quelli di provenienza
tra centro e periferia

La carica di conte è temporanea

Verso la ûne dell'VIII secolo


Il vassallo giura fedeltà militare ad un potente
con Pipino III e Carlo Magno si
in cambio di un beneûcio (spesso una terra)
deûnisce il VASSALLAGGIO

Si crea una vera e propria cerimonia, come 


avviene tra Tassilone duca di Baviera e Pipino
Precedentemente esistevano legami 
di fedeltà ma non erano  ben deûniti

Il re ora si pone al vertice di  Conti e vassalli non si confondono, ma di fatto


una rete clientelare diffusa i conti erano reclutati tra i fedeli (vassalli), mentre
anche tra l'aristocrazia essere vassallo non implicava diventare conte

Casi di contadini che si presentano alla corte regia


Esiste anche un ûlo diretto tra potere 
per chiedere protezione da un potente, spesso
regio e pauperes (liberi)
una chiesa

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3. Le chiese carolingie
Spesso invece vediamo vescovi
I vescovi non diventano vassalli del re, in qualità di missi regi, dove prevale
nemmeno ci sono casi di vescovi-conti la funzione giudiziaria, politica e di mediazione
sull'aspetto militare tipico del vassallaggio

I vassalli dei vescovi erano considerati


I vescovi favoriscono l'ubbidienza
appartenenti alla forza armata del re
al re ed hanno clientele vassallatiche
che quindi li poteva comandare

Anche i monasteri diventano centri Ludovico il Pio interviene nella regolamentazione della vita religiosa
fondamentali per l'elaborazione culturale portando all'elaborazione di regole monastiche e
e punti di concentrazione delle ricchezze sancendo la superiorità della regola benedettina

Il re concede spesso IMMUNITA' a diversi I funzionari regi non possono entrare nei possessi della chiesa
enti ecclesiatici per riscuotere tassi o amministrare la giustizia

La cultura di corte è spesso di elaborazione ecclesiastica,


quindi sono le chiese ad offrirci la rappresentazione 
del potere carolingio nelle fonti scritte

Nel IX secolo vediamo la comparsa delle Il latino resta la lingua del potere, della liturgia
lingue volgari e dello scritto

4. Dall'impero ai regni

Nel'806 con la Divisio regni Carlo Magno


Nel 814, data della morte di Carlo, di fatto
si prepara a dividere il regno tra i 3 ûgli, insistendo
l'unico ûglio in vita era Ludovico il Pio
però sull'idea di un impero unitario

Ludovico nel'817 emana l'Ordinatio imperi in cui afferma


l'unità dell'impero designando Lotario come unico erede.
Ai ûgli Pipino e Ludovico spetteranno nuclei minori

Bernardo, nipote di Ludovico e re d'Italia, si ribella


poichè totalmente escluso dall'eredità

Con la nascita di Carlo il Calvo nell'823 si riapre


La ribellione non ha successo ma dimostra come intorno a  la questione della spartizione dell'impero.
Bernardo si fosse creata una clientela di forte connotazione Judith, la madre, tenta di portare Ludovico a 
territoriale (italica) posizioni diverse da quelle assunte nell'Ordinatio,
cercando di riaffermare la divisione patrimoniale tra i ûgli

Nell'833 i tre ûgli (Lotario, Pipino, Ludovico), minacciati


Le discordie interne permettono a Ludovico di tornare 
dal ruolo di Carlo il Calvo, sconûggono Ludovico a Colmar
sul trono l'anno successivo restaurando il suo pieno potere
e lo depongono

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Nel 838 muore Pipino


Si apre un conüitto tra i tre ûgli rimasti
Nel 840 muore Ludovico il Pio

Battaglia di Fontenoy (841) Giuramenti di Strasburgo (842) Pace di Verdun (843)

Lotario sconûtto dai fratelli Alleanza tra Ludovico e Carlo 1. Carlo ottiene il regno dei
Dimostrazione della ûne dell'unità Si prende atto dell'esistenza di spazi Franchi Occidentali (Francia)
dell'aristocrazia intorno al potere imperiale di civiltà diversi nell'impero 2. Ludovico il regno dei
Franchi orientali (Germania)
3. Lotario una fascia intermedia (Alsazia-Italia)
e titolo imperiale

L'impero carolingio è ormai inevitabilmente diviso, non è


più una realtà imperiale unitaria

Carlo il Calvo nel 875 diventa I Figli di Ludovico si affermano I ûgli di Lotario ottengono a tratti
imperatore ma muore due anni dopo in Germania e Baviera il potere in Italia, Provenza e Lorena

Carlo il Grosso, ûglio di Ludovico, riunisce


il dominio carolingio senza un reale controllo
sui territori.
La sua morte nel 888 segna l'esclusione della dinastia dal potere

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II - CAP 4
IL MEDITERRANEO BIZANTINO
ED ISLAMICO
1. Le origini dell'Islam

Penisola araba nel tardoantico: città urbane


La Mecca centrale da punto di vista
come Yathrib e La Mecca accanto a tribù
commerciale e cultuale (Ka'ba)
nomadi di pastori

Nel 622 egira a Medina: intorno al profeta


Maometto nasce nel 570 ed inizia
si forma la umma, comunità politico-militare
a predicare nel 612
su base religiosa

Nel 630 torna alla Mecca, valorizza il 


pellegrinaggio depurandolo di elementi pagani

I califû successori di Maometto iniziano opera Nel 632, alla morte di Maometto, la religione
di espansione: Siria, Palestina, Nord Africa, islamica era il punto di riferimento per 
Spagna Visigota, Uzbekistan l'intera penisola arabica

L'espansione si arresta nel 717-718

La successione a Maometto è ûn da subito Nel 661 viene ucciso Ali e prevale


causa di contrasti: sunniti, sciiti, kharigiti la corrente sunnita con la dinastia Omayyade

Pongono ûne al califfato elettivo e detengono il


potere ûno al 750

Si inizia ad affermare il carattere universale


Gli omayyadi pongono il proprio centro a Damasco
dell'islam che prescinde dall'identità propriamente araba

La conquista araba del nordafrica danneggia i sistemi ûscali dell'impero


bizantino, che concentra la produzione sulla Sicilia

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2. Bisanzio: crisi e riorganizzazione di un impero

L'impero nel VII e VIII secolo si riconûgura Dopo Giustiniano inizia un periodo di crisi: problemi
su strutture regionali, polarizzato sull'Egeo teologici (condanna al monoûsismo) e ûscali

Eraclio (610-641) si afferma sull'impero persiano


Introduce l'ordinamento tematico
poco prima che questo diventi dominio arabo

Viene meno l'eredità romana: separazione La parola thema, che originariamente indicava un corpo militare,
potere militare e potere amministrativo,  indica il complessivo inquadramento (militare e giurisdizionale)
esercito stipendiato di una regione. I militari sono ricompensati con terre ed esenzioni ûscali

Fu una trasformazione lenta e profonda, dettata anche dalla


perdita delle provincie africane

Un nuovo momento di rottura avviene Nel 730 l'imperatore Leone III vieta la venerazione
con il problema dell'iconoclastismo del culto delle immagini

C'è volontà di riaffermare l'imperatore come centro assoluto


Ciò pone l'oriente in netta contrapposizione
della società bizantina, come principale mediatore tra
con l'occidente
il mondo e Dio

Con il concilio di Hierea (754) Costantino V Tale condanna non fu opera di un concilio ecumenico
ottiene la condanna formale del culto delle immagini ma solo della Chiesa bizantina

Con Leone IV e la moglie Irene (reggente dal 780) Concilio di Nicea del 787 riafferma la leicità
l'iconoclastismo si attenua del culto delle immagini

Seguono altri conüitti, ma alla ûne il movimento iconoclasta


viene condannato dal Concilio di Costantinopoli nel 843

Tali conüitti portano l'impero bizantino ad allontanarsi dall'occidente


che ormai ruota intorno alla sede papale e al regno franco

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3. Le articolazioni del mondo islamico e bizantino

Nel 750 gli Omayyadi vengono Spostano la capitale a Baghdad: il califfato


sostituiti dagli Abbasidi perde la connotazione araba 

Nell' 800 il califfo Harun al-Rashid delega il 


Gli emiri ottengono una maggiore
governo del nord Africa all'emiro Al-Aghlab, permettendogli
autonomia 
di trasferire la carica all'interno del gruppo parentale

Nel 929 assumono il titolo califfale, in 


Nella penisola iberica l'emirato di al-Andalus
concorrenza con gli Abbassidi di Baghdad
diviene una delle potenze europee del X secolo
ed i Fatimidi d'Egitto

Nel corso del IX secolo avviene Dal 827 gli Aghlabiti iniziano una
la conquista della Sicilia campagna di conquista, conclusa a ûne secolo

Dal 916-917 la Sicilia è sottomessa alla dinastia dei Fatimidi,


concentrati però sull'Egitto: autonomie locali convergono
in un governo sostanzialmente autonomo ûno alla ûne XI secolo,
quando vengono conquistati dai Normanni

Nel 867 sale al potere a Bisanzio Basilio I, Fase di rafforzamento di Bisanzio:


i cui discendenti conservano il potere ûno al 1025 ampliamento dell'impero e della sua inüuenza

Basilio I consolida il controllo su Puglia e Calabria 


Divisioni teologiche con Roma eliminando basi islamiche
sulla questione del Filioque

La loro inüuenza cala dopo la morte


I Bulgari nel X secolo minacciano direttamente
del Kahn Simeone e l'ascesa
Bisanzio, ottenendo un favorevole tratto di pace
dell'imperatore Romano Lecapeno

Gli Slavi diventano motivo di opposizione


tra i due imperi (bizantino e carolingio)

La Grande Moravia coordina diverse popolazioni slave nel IX secolo


ma ûnisce con il dissolversi nel X secolo

Tali dominazioni slave si orientano Grazie all'introduzione di un alfabeto e alla traduzione


al cristianesimo nel IX secolo grazie all'opera dei testi sacri, le popolazioni slave iniziano a gravitare
di Cirillo e Metodio culturalmente intorno a Bisanzio

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II - CAP 5
SOCIETA' E POTERI
NEL X SECOLO
1. Mutamenti dei poteri comitali

Nella metà del IX secolo si inverte il rapporto re-aristocrazia:


La divisione dell'impero carolingio porta a una debolezza
i re hanno meno terre da concedere e sono costretti
militare che favorisce le incursioni
a compromessi favorevoli all'aristocrazia

Sempre più a lungo i funzionari 


restano nella loro sede e trasmettono
il ruolo ai ûgli

Capitolare di Quierzy, Le funzioni di conte/marchese si


emanato da Carlo il Calvo nel 877 sovrappongono a quelle di vassallo

Carlo delibera una situazione di fatto già presente:


Carlo sottolinea e riafferma la distinzione
l'imperatore si riserva la nomina del successore del conte
tra conti e vassalli
ma è chiaro che nella prassi tale nomina spettava al ûglio

Nel X secolo la funzione comitale e potenza


Processo di regionalizzazione
dinastica si fondono, radicando tali
delle aristocrazie
dinastie nei territori da loro governati

Al tempo stesso i conti si astengono dal controllo di alcune


aree del comitato sotto inüuenza di chiese o altre dinastie,
che fondavano la loro forza sul possesso fondiario.
I conti si concentrano solo su territori in cui hanno i loro beni

Nel X secolo, specialmente in Italia, molti poteri


Il potere dei conti è discontinuo
si concentrano nelle mani dei vescovi

Indebolimento del controllo regio sui territori e sui funzionari stessi, 


militarmente ciò si traduce in scarsa coordinazione difensiva

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2. Minacce esterne: incursioni di Saraceni, Ungari e Normanni

L'inizio del X secolo è segnato da La debolezza dell'impero carolingio


un'intensa mobilità di gruppi armati permette incurioni e saccheggi nel territorio

Saraceni

Gruppi etnicamente misti, attività Incursioni attestate dagli anni '60 A ûne secolo costruiscono
di saccheggio via mare del IX secolo basi nel mediterraneo settentrionale

Non si tratta di azioni di conquista


ma di semplice saccheggio

Ungari

Tra metà IX secolo e metà X  Gli Ungari sono efûcaci combattenti a cavallo
si contano diverse incursioni ungare e questo li ha resi sia una minaccia che 
tra Germania e Italia Settentrionale un prezioso alleato

L'instabilità dei regni di Germania e Italia


permette loro sia di darsi al saccheggio
che di combattere come mercenari

Si avvia la conversione degli ungari e


Ottone I a Lechfeld (955) sconûgge
l'Ungheria diventerà uno stabile regno alleato
deûnitivamente gli Ungari
della Germania

Normanni

Originari della Scandinavia, lo sviluppo I Vareghi preferiscono il commercio a est,


commerciale del mare del Nord Commercio e pirateria
fondano emporia e nel corso del X secolo
favorisce la mobilità di popolazioni si sovrappongono
nascerà il Principato di Kiev
(VIII-IX secolo)

Primi decenni del IX secolo attuano piccole incursioni di rapina


sulle coste dell'Inghilterra, Frisia e Francia

Tre fasi dell'azione militare


normanna in Occidente: Negli anni centrali del IX secolo le incursioni crescono di scala

Alla ûne del IX iniziano a insediarsi stabilmente in Inghilterra e Francia.


Re Carlo il Semplice nel 911 legittima il capo normanno Rollone
dando vita al Ducato di Normandia

Tale Ducato sarà elemento di stabilità, frenando altre incursioni normanne


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Sebbene i Normanni furono gli unici


a stabilirsi in un potere duraturo, le diverse Ciò favorisce (parzialmente) la nascita dei castelli di X secolo,
incursioni lasciarono un segno sul piano culturale sebbene vi siano anche altre motivazioni
non indifferente

3. Il potere dei re

Nel X e XI secolo si riduce drasticamente Prendono piede i diplomi, concessioni


l'attività legislativa regia accordate ad un singolo destinatario

I re si limitano ad una <constatazione attiva>


dei poteri locali

L'impero carolingio si articola in 4 regni:


Italia, Germania, Francia e Borgogna

La BORGOGNA si afferma  Dominio tra Alpi e il Rodano controllato


a ûne IX secolo come territorio autonomo dai Rodolûngi

Nel 933 il dominio si allarga alla


L'autonomia della Borgogna viene limitata,
Provenza, ma la crisi dinastica
ûno al 1034 quando passa deûnitivamente
dopo la morte di Rodolfo II apre
nelle mani di Corrado II, re di Germania
la strada ai re di Germania

3.1 Italia

Dal 888 (morte di Carlo il Grosso) al 961


l'Italia è attraversata da conüitti politici

Opposizione fondamentale:
Berengario (Friuli) viene incoronato
Marchesi del Friuli
re nel 888 ma viene sconûtto da Guido di Spoleto
vs
l'anno successivo
Marchesi di Spoleto

Guido viene incoronato re (889)


e imperatore (891)

Durante il regno di Berengario,


Alla morte di Guido (894) Berengario
Lamberto di Spoleto (ûglio di Guido) e
regna e ottiene corona imperiale (915).
Ludovico di Provenza attentano al trono,
Muore nel 924
senza successo

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La politica di questi anni fu segnata Rodolfo di Borgogna viene chiamato


dall'opposizione tra le maggiori famiglie da ampi settori dell'aristocrazia a contendere
aristocratiche  la corona a Berengario

Ugo di Provenza sconûggerà Rodolfo, 


costringendolo a tornare in Borgogna ed 
ottenendo la corona dopo la morte di Berengario (924)

Ugo tiene la corona ûno al 946, lasciando poi Berengario II succede a Lotario,
il regno italico nella mani del ûglio Lotario morto nel 950

Ottone I di Germania affermerà il proprio controllo


sull'Italia unendola al regno di Germania (961)

3.2 Germania

L'ultimo re carolingio a controllare il regno


Nel regno tedesco si impone il principio elettivo:
dei franchi orientali
il nuovo re scelto dai duchi
fu Ludovico il fanciullo, morto nel 911

Tale principio conviverà in attrito con alterne


tendenze alla dinastizzazione

Viene scelto come re dai duchi Il suo principale oppositore è Alla morte di Corrado (919)
Corrado di Franconia Enrico di Sassonia Enrico ottiene il trono

Fino alla morte di Enrico II nel 1024,


la corona si trasmise tra i duchi di Sassonia

Enrico I (919-936)
Ottone I (936-973)
Ottone II (973-983)
Ottone III (983-1002)
Enrico II (cugino, 1002-1024)

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L'intervento di Ottone si articola come


Ottone I a partire dal 951
affermazione della protezione su Adelaide, vedova di Lotario
si volge alla conquista
e come prova di superiorità su Berengario II, che in
del Regno d'Italia
passato si era posto sotto la protezione di Ottone

Liutdolfo, ûglio di Ottone, approûtta Ottone in Italia riconosce Berengario come re sottoposto
della assenza del padre (impegnato in Italia) per poi tornare in Germania, dove nel 954 fa sottomettere
per usurparne il trono Liutdolfo

Nel 961 Ottone torna in Italia, ottiene possesso


del regno e nel 962 ottiene la corona imperiale
(come nuovo protettore della Chiesa cattolica)

Si deûnisce un quadro istituzionale che rimarrà tale per tutto il Medioevo:


l'impero costituito dai regni di Germania e Italia, con l'aggiunta
nel 1034 del regno di Borgogna

Da Ottone si delinea una successione Ottone I muore nel 973, lascia il Ottone II nel 983 lascia il regno
spiccatamente dinastica regno al ûglio Ottone II. al ûglio Ottone III

La successione avveniva all'interno della dinastia La successione va a vantaggio


ma sempre con il consenso dei grandi del regno del primogenito, escludendo gli altri ûgli

Per controllare l'aristocrazia ducale Ottone I


consegna le cariche ducali nelle mani di parenti

Il cerimoniale si arricchisce di 


Ottone III pone al centro della propria ideologia
elementi occidentali e bizantini, portando
la nozione di Renovatio Imperii Romanorum
centrale il riferimento a Roma

La novità consiste nella provenienza del papa Nel 996 Ottone impone come papa il cugino Bruno di Worms
dall'aristocrazia tedesca (Gregorio V)

I Romani si ribellano e Ottone seda la rivolta reinsediando


Tale prassi di nomina di papi d'oltralpe
Gregorio V sul trono papale. Anche il successore Silvestro II sarà
non ebbe seguito
nominato da Ottone (999)

Enrico II rompe la tradizione di nomina


Ottone III muore nel 1002, crisi dinastica
ducale familiare, favorendo l'ascesa di una
porta all'ascesa di Enrico II (cugino)
nuova aristocrazia

Alla morte di Ottone, in Italia viene Enrico sconûgge Arduino nel 1004, Emerge la volontà dell'aristocrazia italica
incoronato Arduino deûnitivamente nel 1014 di imporre le proprie decisioni nella nomina regia

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3.3 Francia

Alla morte di Carlo il Grosso L'aristocrazia incorona Carlo il semplice nel 893,
Con la morte di Oddone (898) Carlo
nell'888 prende il potere in Francia carolingio, che si contrappone
resta l'unico re di Francia
Oddone di Parigi a Oddone

Carlo fu un re debole e viene


deposto dai grandi  nel 922

L'aristocrazia pone sul trono Roberto di Neustria,


In Francia si formano principati regionali
Rodolfo di Borgogna (interni alla famiglia
largamente autonomi:
di Oddone, i Robertini) ma si evita di dare la corona
Borgogna, Champagne, Aquitania e Anjou
a Ugo il Grande, ûglio di Oddone

Nel 936 muore Rodolfo: Ugo il Grande non


Ludovico IV era il ûglio
impone la propria elezione e Ludovico IV va
di Carlo il Semplice
al trono (carolingi al potere ûno al 987)

Nel X secolo si costruisce la forza


dei Robertini (discendenti di Oddone),
Da qui prende il via la dinastia
che culmina nel 987
capetingia che conserva la corona ûno al 1328
con l'ascesa al trono di Ugo Capeto,
nipote di Ugo il Grande

3.4 Ai margini del mondo carolingio

In Inghilterra il IX secolo vede un Durante il regno di Alfred il Grande (871-899)


aumento delle incursioni normanne il Wessex sottomette
e la crescente egemonia del Wessex la Mercia e i regni non normanni
Il ûglio Edoardo (899-924) porta avanti
con fatica il progetto del padre, si riafferma
sulla Mercia nel 911

Alla sua morte i destini di Mercia


e Wessex si separano ancora

Il re norvegese Knut nel 1016


porta i domini normanni al controllo sul Wessex Da adesso in poi l'Inghilterra
e gli altri regni inglesi. Knut controlla può essere considerata un regno unitario
al tempo stesso Danimarca e Norvegia

Il duca di Normandia Guglielmo


Alla morte di Edoardo nel 1066
(detto il Conquistatore) sconûgge
la corona viene contesa
il duca del Wessex Godwinson ad Hastings (1066)

Dopo questo evento si afferma l'aristocrazia normanna


che si fonderà con quella inglese e porterà ad un rafforzamento
del potere regio

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In Spagna nell'VIII secolo si afferma Nel nord si formano i regni cristiani


la preminenza araba dell'emirato di Al-Andalus delle Asturie e Pamplona/Navarra

Equilibrio dinamico e conüittuale,


quadro di sostanziale stabilità territoriale.
Esiste uno scambio culturale tra i regni,
non è una semplice opposizione

4. Modelli di ordine sociale

I re non controllano più gli assetti politici locali: I protagonisti diventano le grandi dinastie,
possono al più orientarli o legittimarli chiese vescovili e monastiche, nuclei signorili

Si delinea una ricerca di un modello politico: Il corpo sociale diviso tra:


Si tratta di un ideale politico,
il più noto è la tripartizione funzionale, Oratores
prodotto dell'alta cultura con 
elaborato da due vescovi nel nord della Francia Bellatores
un impatto ridotto
nel contesto di fragilità del potere regio Laboratores

Negli ultimi anni del X secolo alcuni


vescovi del sud della Francia convocano Si deûniscono norme nate dalla volontà
Paci di Dio
assemblee per ristabilire la pace, della popolazione
momenti a forte impatto cerimoniale

Hanno un forte impatto sulla società


cui si rivolgono
La piena appartenenza alla società
si dimostra tramite la sottomissione
alla fede e ai vescovi

5. Nuove chiese, nuovi poteri

Nel X secolo avviene un rinnovamento del monachesimo


e un coinvolgimento dei vescovi nelle strutture del potere locale

Il duca rinuncia a qualunque forma di controllo


Nel 910 il duca Guglielmo d'Aquitania
successivo sul monastero che ottiene dunque
fonda l'abbazia di Cluny
una grande autonomia

I monaci riprendono la regola benedettina, Le preghiere dei monaci diventano elemento di scambio
insistendo sulla liturgia e sulla preghiera con la società: i laici fanno donazioni in cambio di preghiere

La fama dei monaci santi aumenta e Oddone, il secondo


abate, fu incaricato di rinnovare la vita monastica
in altre abbazie
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Si costituiscono i priorati, enti monastici


Si va costituendo una rete di monasteri Non un ordine, ma una
senza abate poichè l'unico abate era
dipendenti da Cluny CONGREGAZIONE
quello di Cluny

Alla ûne del XI secolo il modello cluniacense  Nel 1088 viene eletto papa Oddone priore di Cluny
si diffonde il larga parte dell'Europa con la con il nome di Urbano II: sarà lui ad indire
nascita di molti priorati la prima crociata

Nel XI secolo nascono altri movimenti monastici Romualdo nel 1023 fonda il monastero di Camaldoli
che insistono invece sull'eremitaggio Giovanni Gualberto nel 1035 fonda Vallombrosa

Prevedono scelte radicali di isolamento, povertà


e penitenza

Nelle città i vescovi vedono accresciuta la loro inüuenza, Il vescovo non è un conte: i poteri gli sono concessi
talvolta grazie anche a diplomi regi in completa proprietà e non delegati (come per i conti)

Tali diplomi regi diventano un modo per limitare


il potere dei conti. Così fa Ottone I. Intorno ai vescovi si formavano spesso larghe
Dopo Enrico II (1024) la concessione di diplomi clientele di cives, facendo da raccordo tra vescovo e società
si attenua

Tale sistema di diplomi si ridurrà dopo


In alcuni casi il diploma regio non serve: gli arcivescovi
la dinastia dei re sassoni, anche a fronte nel processo
di Milano ottengono un potere enorme senza l'intervento regio
di riforma del XI secolo

Il sistema dei diplomi non deve far pensare ad una rinuncia regia al potere.
Di fatto, con il rafforzarsi del potere locale comitale, i vescovi diventano
per il re alleati preziosi, un elemento più facile da controllare rispetto ai conti.
Se un vescovo si ribella, non c'è problema di eredi, ed alla sua morte il re può nominare
un nuovo vescovo più accomodante. Dunque i vescovi permettono al re un
efûcace - anche se indiretto - controllo della società locale

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III - CAP 1
LE ISTITUZIONI DELLA CHIESA E 
L'INQUADRAMENTO RELIGIOSO 
FRA XI E XIII SECOLO
1. Per una riforma della Chiesa: vescovi, imperatori e papi
nella prima metà dell'XI secolo

I beni della chiesa erano equiparati


Si ribadiva una concezione sacrale
Inizialmente una spinta importante alle cose sacre, quindi una parte del
della funzione ecclesiastica, quindi
verso la riforma viene anche dai vescovi pensiero riformatore nasce dall'esigenza
la necessità del rispetto dei costumi
di difendere i beni ecclesiastici

Il papato era in balia delle lotte tra famiglie romane:


Enrico III (imp 1039-1056) si fa tutore
Enrico nel 1046, a Sutri, fa deporre i tre papi romani
di una riforma generale della Chiesa
ed impone l'elezione di Clemente II

Inizia la successione di una serie di papi tedeschi:


Damaso II, Leone IX, Vittore II, Stefano IX

Si fanno promotori della riforma, votata verso la 


lotta alla simonia e concubinato

Nella prassi comune esisteva una forma di "simonia" diffusa:


Uno scambio accettato nella mentalità
donare alle autorità laiche/ecclesiastiche nel momento in
dei potenti di allora
cui si otteneva una carica

Criminalizzare la simonia diventa per i riformatori


necessario per riaffermare la funzione sacrale del sacerdozio

Anche il concubinato del clero era alquanto diffuso


e spesso accettato. Anche il matrimonio non era
espressamente vietato

Si delinea la procedura di accusa pubblica e l'idea di una


Con il Concilio di Reims (1049) i riformatori sottomissione dei vescovi, che potevano
denunciano e depongono pubblicamente alcuni vescovi essere rimossi per immoralità,
alla volontà papale 

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A Milano si delinea un aspro conüitto tra Arialdo riesce a trascinare i fedeli verso un'insurrezione
riformatori (patarini) e l'alto clero locale contro i preti giudicati indegni

Sostiene anche la nullità dei sacramenti amministrati


da preti indegni

In particolare preoccupava la concezione dei sacramenti (divini) 


L'eccessivo radicalizzarsi della pataria porta
come <macchiabili> dalla semplice azione umana
il papato a togliere il supporto e condannarla come eresia
(il peccato del prete)

Ambiguità: i laici si fanno promotori di un clero più puro


ma la Chiesa li respinge come indebite intrusioni

Scisma della Chiesa orientale Da secoli le due chiese seguivano 


nel 1054 riti e credenze diverse

Il papa vede le altre chiese come serve di Roma, Il disastroso risultato dell'ambasceria di Umberto
mentre Bisanzio ammette come capo Gesù e non Pietro ûnisce con la scomunica del patriarca

Si pone il problema dell'elezione papale, Ildebrando di Soana, sostenitore della riforma delle chiese locali,
ancora non bene deûnita impone Gerardo, vescovo di Firenze, come papa Niccolò II

Nel 1059 Niccolò II propone un nuovo sistema di elezione, limitando


il diritto di voto solo ai cardinali-vescovi (limitando il popolo e il clero di Roma)

Il papato, svincolando l'elezione al ristretto ambito romano,


si connota di un rilievo universale

2. Il pontificato di Gregorio VII

In Italia e Germania incontra


Ildebrando di Soana diventa papa nel 1074 Prosegue con vigore l'azione
molte opposizioni, così anche
con il nome di Gregorio VII tramite elezione per acclamazione di riforma
in Francia

Si contesta anche l'ampiezza


dei poteri rivendicati dal papato

Con il concilio di Roma del 1075, Gregorio Fin dall'età carolingia esisteva il potere
attacca l'investitura laica dei vescovi regio di nomina dei vescovi

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Il Dictatus Pape rivendica per la Chiesa Il papa può deporre o spostare i vescovi, usare 
un potere senza precedenti le insegne imperiali e scomunicare e deporre gli imperatori

Identiûcazione assoluta della Chiesa con il papa


e dei fedeli con la Chiesa

Dalla nomina del vescovo di Milano


nasce un contenzioso tra Gregorio ed Enrico IV
(1056-1084)

Nel concilio di Worms del 1076 Gregorio VII Il sinodo romano dello stesso anno scomunica
viene deposto dai vescovi dell'impero e depone Enrico IV

Enrico IV elegge anche un antipapa, Guilberto,


che per dieci anni governò come ponteûce leggittimo
agli occhi dell'impero

Nel concilio di Roma del 1080 Gregorio scomunica nuovamente Enrico.


Grazie a Matilde di Canossa nel 1077 si 
Quest'ultimo scende a Roma per insediare Guiberto e farsi
giunge ad una tregua ma di breve durata
incoronare imperatore nel 1081

Gregorio viene salvato dai Normanni ma morirà


in esilio a Salerno

I papi successivi continuarono a tratti la visione


Da questa lunga serie di lotte entrambe
rigorista di Gregorio, rinnovando il divieto
le autorità escono indebolite
di ottenere investiture di chiese da parte di laici

Pasquale II (eletto 1099) raggiunge un accordo con i re di Francia ed Inghilterra


che si limitavano a confermare i neoeletti vescovi

In Germania Enrico V si oppone con fermezza,


supportato anche dai vescovi tedeschi ed italiani,
e fa arrestare Pasquale II che riconosce il potere
regio di investitura

Trattato di Worms del 1122 tra Enrico V e papa Callisto II:


1. Al papa spetta l'investitura con anello e pastorale
2. Al re spetta l'investitura dei regalia con lo scettro
3. In Germania le elezioni di vescovi ed abati erano
fatte a presenza dell'imperatore
4. Nel resto dell'impero veniva prima la consacrazione
e dopo sei mesi l'investitura

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3. Pretese universali e definizione istituzionale della Chiesa

Dopo i conüitti con l'impero Roma


Visione della Cristianità (di competenza della Chiesa)
sente il bisogno di rideûnire alcuni
coincidente con l'intera società
aspetti essenziali

Esigenza di mettere ordine al Graziano nel 1140 elabora il Decreto, Rimarrà a lungo la principale compilazione
numeroso materiale legislativo una raccolta di canoni di diritto ecclesiastico

Nasce un ceto di giuristi esperti


in materie ecclesiastiche

Esigenza di un rafforzamento I vescovi sempre più incardinati I legati apostolici sono rappresentanti
della gerarchia interna sulle loro diocesi papali che giudicano le cause locali

Si sviluppa un controllo papale 


sull'operato vescovile

Negli ultimi decenni del XII secolo Una procedura giudiziaria per L'inchiesta parte da una 
si afferma l'inchiesta d'ufûcio giudicare i reati del clero voce collettiva

Lo scandalo porta al processo


e al giudizio

Innocenzo III (1198-1216) rimuoverà


Sistema di controllo sui vescovi
molti vescovi

Si inizia ad usare il titolo di <Vicario di Cristo>


I cardinali formano il sacro collegio
La curia gestisce affari di governo
La Camera apostolica gestisce le ûnanze

A Roma afüuivano le decime di tutte le diocesi:


nel XII secolo la curia è uno degli enti più ricchi e potenti

I canonici, chierici adibiti al servizio


Nascono le canoniche per ospitare
nelle cattedrali, vengono chiamati
il clero cittadino
ad una vita di penitenza e rinuncia

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Nel XI e XII secolo prendono vita nuovi ordini monastici, votati 


alla natura ascetica e pauperistica

Cistercensi

Roberto, abate di Molesme, fonda il  Ricerca di un ideale di ascesi e duro Il progetto ha subito
monastero di Citeaux (1098) lavoro manuale, vita solitaria e luoghi isolati fortuna

Nascono quattro nuove abbazie, ûglie di Citeaux:


1. La Ferte
Con l'abate Stefano Harding (1108-1133) i cistercensi
2. Pontigny
assumono una struttura più stabile
3. Chiaravalle
4. Morimondo

Nel 1150 si stabilisce che una volta


Nel 1119 Stefano scrive la <carta di carità>, Il successo dell'ordine porta
l'anno si debba tenere a Citeaux un capitolo
la regola dell'ordine alla necessità di un coordinamento
generale

I cistercensi diventano velocemente


L'ordine cistercense divenne un braccio politico della Chiesa di Roma:
grandi proprietari terrieri: le loro
produce uomini di potere, promuove crociate e lotte anti-eresia
aziende agrarie sono prese a modello

Certosini

I certosini, nati nel 1084 su iniziativa


Si viveva nella cella, erano escluse
di Bruno di Colonia, cercano l'isolamento. Ideale del <deserto>
le attività manuali, contatti esterni
Monastero di Chartreuse

Distacco anche dalle cose: i certosini avevano


un limite preciso per tutto

Nel 1127, Guigo I raccoglie Come per i cistercensi, si prevede la nascita


un insieme di Consuetudini del capitolo generale con potere decisionale

I certosini delimitano il loro deserto, Questo provoca attrito


inglobando anche terreni altrui con i poteri locali

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4. Inquadramento religioso dei laici

La tradizionale divisione tra laici


Il Decreto di Graziano riprende queste
e chierici è di lunga attestazione, ûn 
concezioni
dagli scritti dei padri della chiesa

I Chierici dovevano essere mantenuti in virtù della


loro utilità sociale e difesi dai laici, necessaria
anche una protezione giuridica

Il clero si giudica da sè

La rivalutazione della ûgura 


La penitenza diventa un forte
del sacerdote porta con sè la rivalutazione
strumento di manipolazione del fedele
dei sacramenti che diventano centrali nel culto

Con la nascita nel XII secolo del concetto di Purgatorio Numerose sono le donazioni in eredità ad enti ecclesiastici
si rivaluta la funzione della preghiera per il defunto per aiutare l'ascensione al paradiso della propria anima

Le azioni terrene possono modiûcare con maggiore


incisività l'entità di pene o ricompense nell'aldilà

Nel secolo XI scoppia il fenomeno  Le nostre fonti sono principalmente


delle eresie scritti ecclesiastici, quindi non oggettivi

Numerosi movimenti ereticali propugnano Eretici sono anche coloro che


un ritorno alla povertà evangelica, criticano riûutano la mediazione della Chiesa
l'istituzione e non la dottrina in sè in materia di fede

Valdesio di Lione fonda una comunità di ispirazione pauperistica,


il papato approva tale vocazione ma vieta la predicazione:
disobbedendo Valdo viene scomunicato come eretico nel 1184

Alle sette catare si attribuisce invece una  Le pochissime fonti ci impediscono di 
dottrina apertamente non cristiana leggere con chiarezza il fenomeno

Lucio III, Ad abolendam: si colpiscono numerose


La repressione delle eresie
sette deûnite eretiche la cui colpa più grave sarebbe
fu senz'altro violenta
predicare dopo aver ricevuto la proibizione

L'eretico va sterminato per mezzo Il vescovo indaga nelle parrocchie,


delle autorità pubbliche sufûciente un sospetto per subire una pubblica accusa
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III - CAP 2
LA GUERRA, LA CHIESA, 
LA CAVALLERIA

1. Il controllo della violenza e le Paci di Dio

Nelle cronache dei secoli XI e XII,  Emerge in primo luogo la difesa dei beni 
opera di religiosi, il tema della violenza Nella Francia del sud si diffondono delle chiese dalle rapine degli aristocratici.
incontrollata di una milizia senza regole le Paci di Dio Tale difesa sarebbe carico di autorità laiche
diventa rilevante fedeli all'episcopato

2. Sacralizzazione della guerra e le prime crociate

I papi riformatori sostengono


Si apre un processo di  Nei decenni successivi al 1050 si delinea
queste guerre: nel 1063 Alessandro II
inserimento della guerra un'intensa attività bellica volta alla conquista
concede la remissione dei peccati
nella vita religiosa di zone in mano a infedeli o eretici
per chi combatte musulmani in Spagna

Saranno gli stessi Normanni, una volta Già Leone IX aveva chiamato bande di
tornati alleati del papa, a riconoscersi come milites in difesa di Roma contro i Normanni
fedeli vassalli pontiûci che vinsero facilmente a Civitate nel 1053

Gregorio VII in una missiva del 1073 invitava Si diffonde la qualiûca di <Soldato di Cristo> 
alla riconquista dei regni di Spagna in mano pagana per molti laici che si impegnavano in conüitti religiosi

3. Spedizioni in Terrasanta

La Chiesa inizia a concedere indulgenze  e remissione


Nel XI secolo i pellegrinaggi hanno uno straordinario successo,
dei peccati per i morti nelle guerre di liberazione o
così come il mercato delle reliquie
nei pellegrinaggi armati

Gerusalemme diventa una forte attrattiva come meta di pellegrinaggi:


frequente era il ricorso ad una protezione armata per recarsi in questi luoghi

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Urbano II, nel concilio di Clermont del 1095, lancia


Incita i cristiani ad unirsi e combattere
l'appello al pellegrinaggio armato a Gerusalemme
i nemici della fede
assicurando l'indulgenza plenaria a tutti i pellegrini

La risposta è forte: una prima armata spontanea


si disperde prima di arrivare a destinazione

Quattro armate indipendenti l'una dall'altra:


La seconda armata è composta da nuclei scelti 1. Lorenesi guidati da Goffredo di Buglione
di cavalieri normanni e francesi e riuscì ad arrivare a  2. Cavalieri della Francia Meridionale
Gerusalemme 3. Fedeli del duca di Normandia
4. Contingenti normanni dell'Italia del sud

La liberazione, in primo luogo, riguardava


le vie del pellegrinaggio

L'armata giunge a Costantinopoli dove inizia la discesa


in Palestina, con fortunate campagne militari

Alcuni proseguono verso Gerusalemme e la cingono d'assedio Conquistano Nicea (1097) e Antiochia (1098)
Il 15 Luglio 1099 i cavalieri entrano a Gerusalemme Dopo Antiochia i gruppi si dividono

Contee di Edessa e Tripoli,


Baldovino di Boulogne si fa incoronare re,
Principato di Antiochia e
nascono principati automi dalle precedenti conquiste
Regno di Gerusalemme

La fortuna di questi regni dura poco e pochi decenni


dopo inizia il loro declino

Dopo la caduta di Edessa nel 1144, Luigi VII di Francia


Finisce in un nulla di fatto
organizza una seconda spedizione

Tale vittoria porta il Saladino alla conquista della


Il Saladino sconûgge i latini ad Hattin nel 1187,
Palestina, di Gerusalemme e degli altri regni cristiani
imprigionando Guido di Lusignano
sulla costa

Una nuova spedizione sarà disastrosa (1189-1192):


 Federico I muore attraversando un ûume, un'epidemia
imperversa e il re di Francia abbandona la spedizione.
Il Saladino concede tuttavia il permesso di venire
in pellegrinaggio a Gerusalemme

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Nel contesto delle crociate nascono ordini 


I primi sono gli ospedalieri di San Giovanni,
monastici di natura militare, volti all'assistenza
riconosciuti dal papa nel 1112
ai pellegrini e cura dei malati

Nel corso del XII secolo ottengono castelli e 


accolgono cavalieri per campagne contro i musulmani

I Templari, fondati in Terrasanta nel 1119,  Sono per lo più reclutati nel mondo aristocratico,
hanno ûn da subito una connotazione militare avranno largo successo anche in Occidente

Gestiscono le decime per le crociate e questo li porta


ad accumulare ricchezze che saranno motivo di conüitto
con Filippo il Bello

I cistercensi, prendendo a modello i templari,  In Spagna nasce nel 1158 l'ordine


fondano altri ordini militari militare di Calatrava

Nei Paesi Baltici i cavalieri teutonici 


impianteranno un vero stato militare

4. Da guerrieri a cavalieri: la disciplina del ceto militare

Nel tardo XI secolo l'estrema üuidità delle 


clientele armate rivela l'urgenza di una disciplina

Si cerca di inserire i miliziani in una rete Si tenta di creare un modello di comportamento,


di rapporti di fedeltà tendenzialmente gerarchici un'etica propria del cavaliere

Il sistema del vassallaggio carolingio entra in


Il problema delle fedeltà multiple impedisce
crisi (XI-XII secolo) quando i cavalieri antepongono
una chiara ed efûcace organizzazione militare
l'affermazione personale ai giuramenti di fedeltà

Il beneûcio viene percepito come proprietà dai vassalli L'imperatore Corrado II nel 1037, per sedare la ribellione dei vassalli minori
che lo trasmettono ai ûgli, senza consenso del signore a Milano, emana un editto che permette  e tutela l'ereditarietà dei vassalli

In Italia il feudo percepito ormai come semplice atto di Il diritto feudale prevedeva la <commise>, il sequestro del feudo
generosità del signore, il vassallo ha ampia disponibilità in caso di disobbedienza, ma bisogna avere le capacità
sul bene (può anche venderlo) e lo concede in eredità  per gestire l'ostilità che sarebbe derivata dal mettere in pratica la commise

Il <feudo ligio> prevede la fedeltà


ad un solo signore

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Non si arriva mai alla costruzione di un solido schema piramidale


di fedeltà dal basso verso l'altro, con al vertice il re

Si sviluppa in vie di fatto una


<giustizia contrattata>, dove regnava
il compromesso tra le due parti piuttosto
che un netto prevalere di una delle due

5. L'ideale cavalleresco e la socialità di corte

Nel XII secolo sono diffusissimi Il rito dell' addobbamento esaltato come momento di passaggio:
i romanzi cavallereschi l'entrata nel mondo adulto di un giovane erede

L'aspetto pubblico del rituale permette all'erede


di vedersi inserito nella <gerarchia ideale> con a capo Ricevere le armi segnava la legittimità come erede e ciò
il principe e permette al principe addobbatore poteva scatenare la reazione negativa di chi voleva il
di mostrare pubblicamente da chi il giovane aveva possesso del bene
ricevuto l'onore delle armi

Il torneo permette di mettere in mostra il merito individuale,


aumenta la socialità interna tra cavalieri

I Milites, al loro interno, sono un gruppo Si deve escludere il ruolo dell'addobbamento come
sociale ampio e variegato metodo sicuro di entrata nel mondo della nobiltà

Prima di diventare nobili i cavalieri Cavalleria e nobiltà, ûno a metà XIII secolo,
diventavano signori non coincidono

Il medioevo fu molto più


signorile che feudale: la signoria
è il quadro di affermazione di 
questi milites

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III - CAP 3
IL DOMINIO SIGNORILE
1. Un potere senza delega: terre, castelli, clientele

I protagonisti del mutamento sono i signori,


termine riferito sia alle dinastie che alle chiese

Nell'alto medioevo essere ricchi La terra permetteva di legare a sè Le terre hanno importanza economica, 
signiûcava essere ricchi di terre una rete clientelare sociale e simbolica

Tale rilevanza sociale era alta già


in età carolingia

Quando il coordinamento regio viene meno, Con castelli e clientele armate il signore 
i contadini in cerca di protezione si rivolgono al signore diviene indipendente e può intervenire concretamente

Tale capacità di azione militare aristocratica avvia 


la trasformazione dei contadini in sudditi

La nascita dei castelli nel X secolo Esisteva una violenza diffusa anche causata
non è esclusivamente causata da esigenze da <pagani e cattivi cristiani> di cui il
di difesa militare (incursioni) re prende atto ed invita alla costruzione di castelli

Si inizia ad identiûcare chi offre protezione Il castello diventa luogo di esercizio della giurisdizione
con chi detiene il potere e la base del potere signorile

I rapporti con i "sudditi" si costruiscono


secondo uno scambio protezione-servizi
(es. corvee per la manutenzione del castello)

I fedeli armati del signore da un lato combattono i potenti vicini,


dall'altro minacciano i sudditi per ottenere obbedienza

Il legame vassallatico diviene l'unico strumento I grandi aristocratici seguono il re in quanto


di coordinamento efûcace di gruppi armati fedeli e non in quanto delegati

Immagine delle rete vassallatica: non una piramide, ma un rete Il vassallaggio integra due basi fondamentali del potere signorile:
confusa con nodi più importanti di altri  la ricchezza fondiaria e la capacità militare

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2. La formazione dei poteri signorili

Nel secolo XI il potere dei marchesi e conti si proietta


Conti e marchesi non si oppongono alle spinte signorili
su territori più limitati, costruiti sulla concreta capacità
ma diventano parte del processo
di intervento delle dinastie

In Francia, Germania e Borgogna le dinastie funzionariali 


In Italia le dinastie di tradizione funzionariale sviluppano
sviluppano veri e propri principati territoriali, molto 
poteri analoghi alle altre dinastie signorili
più strutturati di semplici signorie di castello

Conti e marchesi non controllano l'intero comitato


ma solo le proprie terre

Il titolo di conte si svuota della sua speciûcità,


viene tramandato ma diventa soltanto un titolo
(che conserva comunque prestigio sociale)

Il patrimonio signorile, fuori dal castello, è frammentato


Derivano conüitti tra signori ma anche spartizioni
e disperso: in un villaggio coesistono patrimoni di 
(che prevedono tasse e diritti)
chiese e dinastie diverse

Nel territorio intorno ad un castello (signoria territoriale)


La signoria territoriale è organizzata intorno convivevano signorie minori (signorie fondiarie)
ad un castello e proiettata sul territorio circostante;
la signoria fondiaria è basata sul patrimonio fondiario
del signore e sul controllo dei contadini che la coltivano
Si crea un quadro di altissima frammentazione del potere:
ogni contadino del villaggio pagava imposte diverse
a signori diversi

3. Chiese potenti e chiese private

Le chiese usano le terre per creare legami


Le chiese sono punti di  Non subendo spartizioni ereditarie
con maggiore efûcacia vista la grande disponibilità
altissimo addensamento fondiario tali beni si accumulano
fondiaria

Dall'età carolingia l'immunità Numerose sono le chiese private, Anche le chiese attuano violenze
favorisce ulteriormente le chiese fondate da aristocratici o altre chiese contro rivali e sudditi

Le pievi si occupano di
Nei singoli villaggi troviamo chiese minori, 
circoscrizioni molto ampie
luoghi del culto regolare. Tali chiese La chiesa è il centro della vita comunitaria
e sono connotate dalla
erano spesso fondate dai signori
presenza della fonte battesimale

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Molti monasteri nascono per iniziativa La famiglia ottiene beneûci spirituali e si


di una famiglia aristocratica  riserva il diritto sulla nomina degli abati

Il monastero ha anche funzione di riserva patrimoniale:


Nell'atto di fondazione si deûniscono le chiese non possono vendere le terre ottenute e la
accuratamente i beneûciari, si dà forma famiglia ne tiene il controllo grazie alla nomina dell'abate
alle solidarietà famigliari

Nel corso del XI secolo numerosi monasteri si slegano


dai laici e questo porta ad un fallimento del progetto

4. Produzione e prelievo in un'età di sviluppo

Nel corso del XI secolo i contadini Si usano le ricchezze per 


La logica economica signorile è anzitutto
diventano sudditi del signore, ormai creare il proprio potere
una economia di spesa
rappresentante di un potere pienamente pubblico (donazioni, clientele, ecc)

Tra XI e XIII secolo in Europa avviene


Le famiglie contadine si allargano, si introducono
una fase di crescita sia demograûca
innovazioni tecniche (attrezzi in ferro, aratro a versoio)
che economica

Si coltiva la terra secondo uno scopo


maggiormente "economico"

Aumentano i prelievi I contadini non beneûciano


signorili molto della ripresa economica
Aumenta la resa del raccolto che
talvolta diventa redditizio

Fodro
Albergaria
Taglia
Focatico

5. Inquadramento delle popolazioni rurali e l'azione politica


contadina
I contadini più ricchi possono
legarsi ai monasteri facendo donazioni
I rustici sono un gruppo socialmente
ampio e diversiûcato: vanno dal bracciante Altri svolgono funzioni per i signori
al medio proprietario terriero come riscuotere le imposte;
si struttura un legame clientelare

Nel XII secolo si diffondono i 


Si parla di comuni rurali quando la popolazione di un villaggio
comuni rurali, la forma più
si organizza ed agisce collettivamente sul piano politico
strutturata dell'azione politica contadina

Le franchigie sono atti in cui signori Il potere signorile non è fondato unicamente sulla forza
e contadini mettono per scritto diritti e doveri ma scende a patti con tali realtà politiche

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Si tratta di atti fondati Il castello diventa il punto centrale


sulla reciprocità degli obblighi, nello scambio politico: desiderato dai signori
prevedono delle garanzie ed anche dai contadini

La gestione collettiva dei beni comuni Nascono tendenze alla creazione di nuovi insediamenti:
è ancora un dato poco attestato in questo periodo sauvetes in Francia, villenove o villefranche in Italia

Tendenza all'accentramento della popolazione


in luoghi di convivenza collettiva

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III - CAP 4
LE CITTA' NELL'EUROPA
MEDIEVALE
In Francia settentrionale, le Fiandre
Nel corso dell'XI secolo si 
e lungo il Reno; Provenza e Linguadoca,
sviluppa una fitta rete di città
Italia

L'iniziativa dei signori è molto


importante per la nascita delle città

1. Le basi dello sviluppo urbano

Un aumento delle migrazioni e delle


Lo sviluppo cittadino è anzitutto
attività agricole ha accompagnato lo sviluppo
legato alla sviluppo del territorio
dei centri urbani

Alcune città, sorte lungo corsi commerciali, avevano


un raggio di reclutamento ampio ma nella maggior parte
dei casi, i nuovi arrivati venivano dalle campagne

Dipendenza signorile del nucleo originario di abitanti, addensati


Dinamica era anche la composizione
intorno alla citè, mentre nei borghi circostanti prevale
sociale delle popolazioni urbane
una popolazione mista

Nel corso del XII secolo sia i residenti che gli Tendenza al riconoscimento di un nuovo statuto
immigrati si riconoscono membri di un insieme sociale nuovo giuridico di tutti gli abitanti: libertà personale, solidarietà

I primi giuramenti collettivi (che prevedevano una serie


di riconoscimenti da parte del signore) In alcuni casi abbiamo collaborazione immediata tra poteri signorili
vengono accettati da alcuni signori, e le città, specialmente nel contesto dei conti di Fiandra
mentre altri li respingono

La fondazione di città-mercato richiede la creazione


di una nuova popolazione di abitanti-proprietari con 
una debole ma persistente relazione di dipendenza con i signori

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In molte regioni del regno di Francia


Tale opposizione è più forte in città antiche
la nascita di un'autonoma rappresentanza
di dominazione ecclesiatica
cittadina (comune) fu osteggiata dai signori

Le città prendono una forma istituzionale 


dopo il riconoscimento da parte dell'autorità

Nelle città della Francia meridionale,  Negli anni trenta del secolo XII si eleggono
l'autonomia è maggiore magistrati chiamati CONSOLI

Si tratta di un governo collegiale di cittadini;


i consoli eletti tra l'elitè urbana formata dalla
aristocrazia militare

I residenti chiedono tutela dei loro interessi e al  I consoli erano comunque magistrati riconosciuti da
tempo stesso si riconoscono fedeli al principe un potere superiore, quello del signore

2. Le città tra XII e XIII secolo: unificazione e differenziazione sociale

Nel XII secolo le città vengono La costruzione di nuove mura ingloba ampie
riunite in un'unica realtà territoriale urbana zone di territorio non costruito, coltivato con vigne ed orti

Le mura diventano il simbolo della città


I poteri territoriali concedono carte di franchigia
o di comune; i cittadini vedono i propri diritti
messi per scritto

I nuovi borghesi, arricchitisi con i commerci, 


La crescita economica porta ad un
rivendicano una partecipazione politica
acuirsi delle differenze sociali
contendendola all'aristocrazia

Il mondo dell'artigianato era quanto mai Solo i maestri si vedono riconosciuto un certo merito,
frastagliato, attraversato da tensioni interne mentre gli infami lavorano a contatto con cose impure

Il salariato urbano nel Duecento diventa


quasi un contratto servile

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III - CAP 5
I REGNI E SISTEMI POLITICI
EUROPEI TRA XI-XIII SECOLO
1. Limiti dei regni nei secoli XI e XIII

Le dinastie regnanti si fondavano In pochi anni si potevano creare quadri territoriali


sulla precarietà delle alleanze matrimoniali molto diversi

Normanni in Sicilia: Ruggero II (1130)


Enrico II, della dinastia plantageneta, unisce per 
unisce Sicilia, Puglia e Calabria che passerà
via matrimoniale il ducato di Aquitania alla contea di
per via matrimoniale all'imperatore svevo Enrico VI che lo
Angiò e Normandia, oltre all'Inghilterra
lascerà in eredità a Federico II

Di fatto la geograûa dei regni


Il sistema dei vassalli non è afûdabile:
è assai incerta: prevalgono forme di 
i re possono contare solo sui vassalli diretti
potere come i principati locali

Gli aristocratici detenevano gran parte


Ulteriore limitazione dell'intervento regio
delle cariche burocratiche

2. L'Inghilterra dalla conquista al Duecento

La Battaglia di Hastings (1066) porta al potere


il re normanno Guglielmo il Conquistatore (1066-1087)

Prima delle conquista il regno era diviso


Sotto gli shires ci sono le centene, circoscrizioni
in circoscrizioni di origine militare e ûscale (shires)
minori, formate da tithing, gruppi di dieci famiglie
afûdate ad ufûciali pubblici (ealdormen)

Per il mantenimento dell'ordine Godevano di ampia autonomia ed


la pace diventa centrale anche  il loro ûne principale era l'amministrazione
nella legislazione regia della giustizia

Guglielmo tenta di porsi in continuità Emergono conüitti con i baroni normanni


con questa tradizione che vorrebbero autonomia politica e terre

Guglielmo nomina un suo rappresentante Sostituisce i conti con gli scerifû, amministrano
in Inghilterra, chiamato giustiziere giustizia e controllano ûnanze dei singoli shire

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In Inghilterra era rimasto forte il Guglielmo fa una inchiesta sulle terre inglesi,
possesso per eredità o acquisizione al ûne di ricreare un sistema vassallatico che riaffermasse
delle terre la superiorità regia

Scende dalle contee ûno al manor, Domesday Book, censimento delle terre
l'unità base della proprietà contadina e del potenziale economico di queste

Enrico I (1100-1135), secondo successore 


Promette un ritorno alle antiche consuetudini
di Guglielmo, cerca assiduamente un rapporto Emana la <Carta delle libertà>
inglesi precedenti alle nuove illegittime normanne
con il popolo inglese

Limita l'azione dei baroni normanni


e rafforza la giustizia regia nelle singole
località

Stefano di Blois (1135-1154) succede a Enrico I, Sposa Eleonora D'Aquitania,


Enrico II (1154-1189, plantageneto e conte d'Angiò)
ma la guerra di successione con Matilda unendo Normandia, Inghilterra
 vuole porre ûne a questo stato di violenza
rafforza il potere dei baroni e Aquitania

La corte diviene il centro del potere regio,


luogo di controllo e mediazione
tra centro e comunità

Il primo sistema istituzionale era centrato sul 


giustiziere e sulla curia regia che esprimeva Il secondo sistema prevede un collegio di giudici
un consenso alle decisioni regie. itineranti che amministrano la giustizia nelle singole contee
lo Scacchiere è il responsabile delle
ûnanze regie con potere di controllo su tutti
i funzionari
Istituisce le giurie dei <dodici uomini saggi> che giudicavano
i colpevoli e li tenevano in custodia ûno all'arrivo dei giudici regi

Ciò rafforza la giustizia locale. Inoltre Enrico II potenzia


le funzioni della corte centrale a Londra  che divenne
un tribunale aperto a tutti

Enrico II vuole stabilizzare l'esercito nazionale


L'inchiesta diventa uno strumento efûcace
ed ordina a tutti i sudditi possessori e liberi
di controllo e politico
di partecipare con un armamento proporzionale al reddito

Il peso dei possedimenti continentali


e delle guerre porta ad un aggravio delle tasse
sia nel regno inglese che nei domini francesi

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Crisi del regno sotto i ûgli di Enrico II

Nel 1204 perdono i possedimenti


Lotte dinastiche tra Riccardo (re 1189-1199)
di Normandia (conquistati
e Giovanni Senzaterra (re 1199-1216)
da Filippo Augusto)

Sotto il regno di Giovanni i rapporti


con la Chiesa ed i baroni si incrinano, per la Giovanni viene sconûtto a Bouvines nel 1214 da Filippo Augusto
resistenza di questi ultimi a prestare servizio militare e viene contestato dai grandi del regno
fuori dal regno

Viene costretto a ûrmare la <Magna carta>, che riduce


il controllo regio e favorisce i baroni

Il re non può imporre nuove tasse senza il consenso dei baroni;


diminuiscono gli obblighi ûscali che Giovanni aveva imposto sul
passaggio dei feudi agli eredi

3. Il regno di Francia da Luigi VI a Filippo Augusto

Aquitania
In Francia il potere regio è estremamente
Contee di Tolosa, Provenza e Barcellona
limitato e la sua inüuenza di fatto
Ducato di Normandia e ducato di Bretagna
si estendeva a Parigi e pochi territori circostanti
Contea di Champagne
(Ile de France)
Fiandra

Tali domini si erano costituiti in forme di <monarchia>


a livello regionale, non si percepivano parte del 
regno di Francia ed erano più potenti ed organizzati

Luigi VI (1108-1137) tenta di disciplinare


Sugerio abate di Saint Denis fu  un
i castellani ribelli nel suo dominio e limitare
consigliere importante
l'espansione di Enrico I

Fornisce un inquadramento ideologico alle azioni


punitive di Luigi contro i ribelli

L'azione regia viene mossa da un mandato Inquadra un sistema di concessioni con a capo solo il re:
degli uomini di Chiesa: tale mediazione ecclesiastica anche Enrico, duca di Normandia, dovrebbe sottostare a Luigi
divenne un punto di forza poichè aveva ricevuto il ducato da un re di Francia (Carlo il Semplice, 911)

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Sugerio sarà reggente per due anni


Grazie all'inquadramento di Sugerio, il re
sotto il regno di Luigi VII (1137-1180),
assume la funzione di paciere
impegnato nella seconda crociata

In questi due anni Sugerio conûgura la monarchia


come soggetto politico astratto e slegato dalla persona del re

Luigi VII nel 1155 proclama la <pace del regno>, Il concilio di Reims del 1157 ribadisce il concetto:
importante per la dimensione sovralocale che il re  il re è superiore ai signori locali e <mantenere la pace>
aveva assunto grazie alla sua funzione di paciere equivaleva a esercitare giustizia punitiva contro tutti

Nel 1147 Luigi VII divorzia da Eleonora d'Aquitania


Enrico II diventa re d'Inghilterra, duca di Normandia
che pochi mesi dopo sposa il conte d'Angiò Enrico,
e d'Aquitania
ûglio di Enrico I

Di fatto Enrico II, in quanto duca di Normandia, sarebbe vassallo


di Luigi VII, ma in quanto re d'Inghilterra si sente superiore

Inizia una serie di guerre e tregue che continua


ûno alla morte di Luigi VII, senza grandi conseguenze
sul piano territoriale

Luigi VII muore nel 1180, lasciando la corona Filippo Augusto ottiene il Vermandois e l'Artois:
al ûglio Filippo (re 1180-1223) sfrutta le divisioni interne ai plantageneti (Giovanni vs Riccardo)

Filippo conquista la Normandia nel 1204, grazie alla


debolezza della reggenza inglese di Giovanni Senzaterra

Nella battaglia di Bouvines (1214) Filippo sconûgge i suoi avversari storici,


tra cui Giovanni Senzaterra e l'imperatore tedesco Ottone IV:
ciò permetterà al re francese una politica più aggressiva

Crociata albigese, 1209: il baroni del nord della Francia Questo apre a Filippo la via
muovono contro il conte di Tolosa accusato di eresia per il sud

Il lungo stato di guerre sotto Filippo Augusto Un efûcace sistema ûscale permette
richiede molte ricchezze a Filippo una grande ricchezza

I <balivi> sono nuovi ufûciali pubblici incaricati


di gestire una circoscrizione deûnita;  Pesanti sono le tasse sui feudi
si crea un ceto amministrativo fedele solo al re

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4. I regni spagnoli
Contea di Barcellona, legata alla vicende della Francia meridionale
I regni spagnoli del XI secolo 
sono più precisamente contee di Castiglia assorbe il Leon, con alcune fasi di separazione
dimensione regionale
Navarra e Aragona sono unite ûno al 1134, poi avranno due sovrani diversi

Non esiste una netta separazione  Alfonso VI di Castiglia (1043-1109), cacciato dal fratello,
tra regni del nord e califfati del sud trova ospitalità presso il califfo di Toledo

Anche il famoso cavaliere Cid, Rodrigo Diaz, prestò servizio


presso principi cristiani e musulmani

Alfonso VI di Castiglia conquista Toledo nel 1085


Al tempo stesso la guerra all'infedele
I Catalani occupano le Baleari
era un tema ricorrente tra i regni spagnoli
Presa di Saragozza da parte degli Aragonesi (1118)

Sono sempre vittorie passeggere, razzie e saccheggi


piuttosto che vere e proprie guerre di conquista

Una setta marocchina, gli Almohadi, conquista il Marocco


La crisi interna al regno almoravide apre la 
e si espande in Andalusia; nel 1144-1147 le maggiori
possibilità di un cambiamento
città spagnole passano dalla parte degli Almohadi

Nel 1195 ad Arcalos i musulmani sconûggono Alfonso VIII di Castiglia,


segnando un arresto alla Reconquista

Inizia la reazione cristiana: tra il 1212 e il 1240 i cristiani


Nel 1211 Innocenzo III proclama una conquistano molti territori che diventano possedimenti dei re
crociata antimusulmana di Castiglia (Estremadura e Andalusia); minori furono
i possedimenti ottenuti dal regno catalano-aragonese

La nuova conquista diventa anche un ripopolamento:


Carattere fortemente militare
le terre si distribuiscono in base alla capacità militare;
dell'aristocrazia spagnola
la gestione dei musulmani rimasti diventa un problema

Il potere regio non si impone in modo uniforme e ûn


dal XII secolo hanno grande rilievo le Cortes, assemblee
dei grandi del regno, città e consigli comunali

Città e centri abitati godono di un'autonomia <protetta>;


le monarchie spagnole mantennero a lungo un carattere pattizio
che spinge i re alla convocazione delle Cortes

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5. La Germania e l'Impero

La Germania di XI secolo presenta 4 Ducati tradizionali:


un quadro territoriale piuttosto stabile Franconia, Sassonia, Baviera e Svevia

Una forte crescita demograûca porta alla colonizzazione


Rispetto alla Francia il ruolo
dei territori ad est, mentre gli slavi sono costretti a migrare
dei conti è meno potente e visibile
(XII-XIII secolo)

L'impero come istituzione continua Editto dei beneûci, 1037, emanato da Corrado II Frequenti erano le
ad avere un funzionamento intermittente che tenta di rafforzare il ruolo regio ribellioni dei vassalli

La crisi con il papato sotto Enrico IV (1056-1106) porta


ad un indebolimento del potere regio: si mette
in discussione la linea dinastica

Dopo Enrico V (1105-1125) avviene un cambio di casata:


Lotario III (1125-1137) e Corrado III (1138-1152),
scelti dai principi elettori anche per la loro relativa debolezza

La fedeltà militare al re diventa un problema: numerose


erano le terre di proprietà in mano alle dinastie e  In questo contesto inizia il regno di Federico I di Svevia (imp 1152-1190)
l'ereditarietà delle cariche era assai diffusa

Anche Federico, come Luigi VII, fa propria la funzione di paciere


e ricorre al diritto feudale di conûsca dei ducati ai principi ribelli

Alla ûne del regno i principi laici sono circa 20 Federico opera una bipartizione dei nuovi ducati, limitando
e altrettanti quelli ecclesiastici legati direttamente la forza dei singoli principati. Fa così per la Baviera (tolta
all'imperatore a Enrico il Leone) e per la Sassonia

Nella dieta di Roncaglia (1158) si stabilisce


L'investitura diventa la legittimazione
che ogni potere di natura pubblica deve 
dei poteri anche già esistenti
provenire dal re

La fedeltà al sovrano è superiore a quella al signore:


Federico tenta di mettersi al vertice di una gerarchia vassallatica

In Italia Federico è in contrasto con i comuni: il sistema tuttavia regge


anche dopo la sconûtta dell'imperatore, sancita dalla pace di Costanza del 1183

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Enrico VI, ûglio di Federico I, tenterà Dopo una prima adesione i principi
di imporre un forte principio dinastico riûutano, preferendo riservarsi il diritto
sul principio elettivo di scegliere il futuro imperatore

Enrico VI (imp 1190-1197) sposa Costanza d'Altavilla,


Enrico VI, nonostante le ribellioni, riesce ad entrare a Palermo
ultima erede dei re normanni; nascerà
nel 1194 e viene eletto Re di Sicilia
Federico Ruggero (il futuro Federico II)

Federico II eredita sia il titolo di re di Germania e re d'Italia.


Inizialmente, alla morte del padre, venne messo da parte nella
successione imperiale: più salda era la sua posizione in Sicilia

6. Il regno di Sicilia

I cavalieri normanni sbarcano nell'Italia Si stabiliscono ad Aversa (1030)


meridionale intorno al 1013-1016, mettendosi e si impadroniscono del principato
al servizio di principi longobardi come mercenari di Capua (1058)

Conosciuti per la loro rapacità,


non avevano un ordinamento gerarchico

Intorno al 1070 emerge la  Già dal 1040 tale dinastia seppe
Drogone viene letto duca nel 1047 dall'imperatore Enrico III
dinastia degli Altavilla come legittimarsi sia agli occhi dell'impero
Il fratello Umfredo cercò un accordo più stretto col papato
punto di riferimento unitario che della Chiesa

Roberto e suo fratello Ruggero nel 1071


Roberto il Guiscardo nel 1059 riprende il titolo
occupano Bari, ultimo avamposto bizantino;
di duca di Puglia e giura fedeltà al papa
nel 1072 conquistano Palermo

Ruggero viene legittimato dal papa e 


ottiene la carica di legato apostolico in Sicilia (1098),
ottenendo un controllo diretto sulle istituzioni ecclesiastiche
dell'isola

Ruggero II (1095-1154) inizia a pensare Nel 1130 (anti)papa Anacleto II concede


ad un progetto monarchico che il titolo di re, in cambio di un riconoscimento
abbracciasse l'intero meridione di dipendenza vassallatica dalla Chiesa

Quando Ruggero prova a esportare tali forme


di controllo sul continente incontra la resistenza
dell'aristocrazia normanna

Il regno normanno non era feudale:


Il catalogo dei baroni (1142) è un censimento
le terre erano state conquistate dai cavalieri
riportante l'elenco dei soldati che i baroni normanni
ed erano sentite come di proprietà; esistevano
potevano armare
legami di fedeltà ma non relativi a concessioni di terre

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Nelle terre demaniali sono gli ufûciali


Ruggero II nel 1129 proclama la pace del regno,
regi ad interessarsi al controllo diretto I re pubblicano leggi volte 
nel 1132 afferma l'obbligo di fedeltà al re
del lavoro contadino, creando forme signorili al loro rafforzamento
da parte dei baroni
di sfruttamento contadino

Si cerca di limitare il potere dei baroni


Nelle Assise di Ariano del 1140
anche intervenendo nelle politiche
Ruggero si muove verso un 
matrimoniali, controllate da una rete
più deciso rafforzamento regio
di giustizieri regi

Gli Altavilla raggiungono una relativa


egemonia politica sulle terre del regno

7. La successione imperiale e il regno di Federico II

Federico eredita subito il regno di Sicilia, Il primo conüitto per la successione imperiale vede contrapposti
mentre per il titolo imperiale dovette aspettare Filippo di Svevia e Ottone di Sassonia

Innocenzo III favorisce a fasi alterne uno dei 


due contendenti

Nel 1214 Federico viene eletto Re di Germania.


Dopo la battaglia di Bouvines Federico viene eletto Innocenzo è anche il tutore di Federico e lo
Re dei Romani e poi nel 1220 Onorio III lo  appoggia come erede dell'impero dal 1211
consacra imperatore

Ora nelle sue mani riunisce la sorte


di tre regni: Germania, Italia e Sicilia

Federico II (1214-1250) opera per un maggiore dominio Nel momento dell'incoronazione (1220) emana
sulle regioni meridionali, ma deve spesso un privilegio ai principi ecclesiastici di Germania
scendere a patti con l'aristocrazia a cui si concedevano ampie libertà giurisdizionali

Nel 1231 il ûglio Enrico dovette concedere una serie


Rafforza molto il suo dominio sui
di privilegi molto simili ai principi tedeschi ribelli (Worms);
suoi possedimenti personali
Federico si limitò a confermare la cosa

Nel 1231 a Melû Federico emana il <Liber 


In Sicilia Federico ordina una politica
constitutionum>, dove l'ideologia regia ottiene
di recupero dei beni demaniali in mano ai baroni (1220)
una sistemazione di spessore culturale

Nel Nord Italia si formano distretti cittadini largamente autonomi (comuni)


Federico tenterà di scardinarli

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III - CAP 6
NUOVE STRUTTURE POLITICHE
NELL'ITALIA MEDIEVALE:
CITTA' E COMUNI
1. Nascita del comune consolare

Il vescovo è una ûgura di riferimento ma


Nell'XI secolo le città italiane si presentano
non assume mai il ruolo del funzionario pubblico,
come una realtà senza capo
come avvenne invece in Germania e Francia

Il vescovo è anch'egli un signore feudale,


con una propria clientela ed interessi

Frequenti erano i conüitti interni alla città,


talvolta mediati dal vescovo e talvolta
con al centro le clientele di quest'ultimo

I cittadini erano abitanti di estrazione


Al ceto dei giudici si afûancano spesso le élite
non militare; i professionisti occupavano
economiche, come mercanti e cambiatori
la parte alta della cittadinanza (giudici, notai)

Il vescovo diventa un punto di raccordo tra le 


diverse realtà cittadine: esiste un gruppo di
<buoni cives> tutelato dal vescovo che tenta
di mantenere l'ordine

4 o 6 consoli
La crescita delle città nel XI secolo
Si riuniscono nel palazzo del vescovo
porta i vescovi a creare un quadro Fra il 1090 e il 1120 compaiono
Spesso venivano da famiglie vassalle del vescovo
istituzionale più forte di gestione i CONSOLI
Durata annuale della carica
della città
Eletti dall'assemblea generale dei cives (concio)

Giuramento dei consoli


Le decisioni valgono 
verso la civitas e
per tutti i cittadini Il consiglio cittadino afûanca i consoli
dei cives verso i consoli
nelle scelte più importanti; entra nella realtà
comunale il principio di maggioranza

Solo nei decenni ûnali del XII secolo


compare la parola <comune>

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2. Funzioni di governo: giustizia, economia, controllo del territorio

La crescita della città porta La giustizia diviene una funzione Nascono dei tribunali cittadini
al nascere di nuove tensioni prioritaria della nuova magistratura (corti comunali)

La giustizia pubblica diviene


Generalmente erano conüitti sui beni;
essenziale al mantenimento della
raramente si giungeva ad una sentenza
vita associata

Le imposte in città sono straordinarie;


Essere cives era un privilegio ed anche Anche l'amministrazione economica
nel contado invece erano raccolte
un dovere, così come pagare le tasse diventa un compito fondamentale
ogni anno come segno di dipendenza
da liberi dei consoli
dalla città

I consoli tentano di ottenere un potere


Importanza dei centri strategici di difesa
di coordinamento sul territorio circostante
e tassazione del contado
la città

Vengono concessi privilegi alle comunità rurali che


Con i signori talvolta si giunge a compromessi; si sottraggono al dominio di un signore. Talvolta
molti signori di inurbano e talvolta, donato il castello, tali abitanti trasferiti in villefranche o villenove
i signori lo ricevono in feudo dai consoli (feudo oblato)

Altre volte i comuni comprano i castelli dai


signori impoveriti: tale forma di acquisizione si rivelò la
più efûcace sul lungo periodo

Altre volte si ricorre alla forza assediando i castelli Il controllo sul contado era spesso discontinuo
dei signori ribelli e molte comunità erano contese tra diverse città

Mosaico territoriale:
città e territori comunali punteggiati da isole signorili autonome;
principati signorili che inglobano città minori;
territori senza città, popolati da rete di villaggi minori

All'inizio del XIII secolo Genova, Creano colonie nel mediterraneo, 


Pisa e Venezia diventano grandi empori dalle coste nordafricane alla Sicilia;
commerciali Venezia nell'Adriatico e ad Oriente

Milano diventa il centro dei trafûci commerciali Molte sono le realtà, diverse tra loro, ma accomunate
tra Italia e l'Impero da un unico modello politico

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3. Lo scontro con Federico Barbarossa

Nel 1153 Federico viene a conoscenza che i milanesi


I comuni italiani, visti dagli occhi dell'impero,
avrebbero distrutto Lodi: solo all'imperatore
sono un'anomalia a tutti gli effetti
era permesso distruggere e rifondare città

I milanesi tentano di comprare tale diritto dall'imperatore,


il quale bandisce i milanesi e dichiara guerra

La dieta di Roncaglia del 1158 svuota il


Nel 1155 Federico conquista Asti, nel 1158
potere dei consoli e sancisce la restituzione
attacca Brescia e saccheggia Milano
delle tasse prelevate indebitamente dai comuni

Federico nomina dei podestà imperiali nelle città ribelli


I maggiori comuni del nord iniziano a vedere minacciata
che si distinsero per la rapacità di prelievo ûscale;
la loro autonomia e si alleano contro l'imperatore
Milano viene distrutta una seconda volta (1162)

Sul modello delle città venete,


anche quelle lombarde si alleano:
nel 1168 si costituisce la Lega Lombarda

La Lega è governata da rettori, eletti da tutte le città;


Fondamentale anche l'alleanza con papa
ha un proprio tribunale e coordina le azioni militari
Alessandro III
delle singole città

Nel 1177 il papa strappa all'imperatore una


Nel 1176 a Legnano i comuni sconûggono
Federico aveva risorse limitate tregua di cinque anni a cui seguì
l'imperatore
l'accordo a Costanza nel 1183

Per Federico è una <grazia imperiale>; i comuni


Dopo il 1183 Federico pone ûne alle guerre d'Italia;
vedono invece sancito il riconoscimento
nel 1190 muore attraversando un ûume, in cammino
delle istituzioni consolari come forma
verso la riconquista di Gerusalemme
di autogoverno

I normali cittadini avevano fatto parte dell'esercito (pedites)


La ûne della guerra con l'impero porta
e ora iniziano a chiedere una maggiore inclusione
il riacuirsi delle tensioni tra i comuni
nel governo della città

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4. Affermazione del comune aperto

Si contesta la ristrettezza del ceto dirigente;


Tra ûne XII secolo e inizio del Duecento
i milites non pagano tasse e ottengono risarcimenti
le città sono percorse da tumulti
di guerra: il carico ûscale è sulle spalle dei pedites

I cittadini non nobili si organizzano in società:


Le società si danno una struttura comune
nascono le società rionali seguite da 
in un organismo unitario, il Popolo
società di mestiere

Il Popolo fa richieste di natura politica;


il consolato si rivela inadeguato nella risposta

Si sostituiscono i conti con il PODESTA':


era un rettore unico, eletto per un anno, investito dei maggiori
poteri di governo; i podestà sono forestieri e ciò permette garanzie
di imparzialità

Fra il 1190 e il 1220 tutte le città


passano al governo podestarile

Quello del podestà diventa un ruolo


politico preciso: molti podestà si specializzano Si scrivono libri di politica per istruire il podestà
nella politica itinerante, ottenendo la carica in diversi (libri de regimine)
comuni per diversi anni consecutivi

Il consiglio elegge il podestà e ne approva le decisioni;


I consigli cittadini assumono un ruolo sempre il consiglio discute la proposta del podestà e decide
maggiore, allargati a centinaia di cittadini se approvarla o meno
(principio di maggioranza)

I consoli delle Arti conüuiscono nel


Le corporazioni delle Arti vedono accresciuto il loro consiglio unitario del Popolo, che prende
potere con l'arricchimento del ceto artigianale decisioni sempre più importanti per
la città

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5. Il governo delle corporazioni nel Duecento

Inizialmente il Popolo afûanca un proprio magistrato,


Dalla seconda metà del Duecento, le Arti
il Capitano del Popolo (che guidava il Consiglio del Popolo)
si candidano al governo della città
al podestà e al consiglio comunale

All'interno del Popolo si formano  Tra il 1270 e il 1280 si instaura un governo dominato
gruppi egemoni, come le Arti Maggiori dal gruppo dirigente delle Arti

Governo <collegiale> formato da:


Anche i notai assumono grande Podestà, capitano, dai due consigli (del comune
potere in queste istituzioni e del Popolo) coordinati dai rappresentati
delle Arti

La burocrazia ûscale migliora, venendo introdotti Si controllano le condizioni individuali


estimi e censimenti dei cittadini, grazie anche a liste incrociate

Si apre la via verso l'adozione di 


L'oligarchia prende alcune cautele
un sistema ûscale proporzionale,
efûcaci per limitare la cosa
come il Popolo aveva chiesto

La giustizia si fa anch'essa più


severa, con provvedimenti contro le
speculazioni di grandi proprietari

Si razionalizza la divisione del territorio: quartieri urbani


Si rafforza il controllo divise in zone controllate da ufûciali cittadini; i castelli
del comune sul contado controllati direttamente da contingenti militari
di provenienza urbana

Le tasse sui villaggi sono coercitive e calcolate


spesso in maniera approssimativa

Durante la lotta a Federico II, tra il 1226-1250, Guelû (alleati del papa)
si diffonde nei comuni la divisione in fazioni vs Ghibellini (alleati dell'imperatore)

Spesso le Parti diventano un'istituzione, 


creando conüitti per il potere

Leggi <antimagnatizie>: molti magnati (i grandi Il Popolo tenta di porre un freno alle violenze
che si opponevano al comune) venivano spesso facendosi portavoce del tema della pace,
banditi o esiliati ma è una pace impositiva

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Nella politica di questi anni La persecuzione di tale ideale diventa difûcile


si diffonde l'idea di <bene comune> ed inefûcace: in molte città l'esperimento del Popolo
ed il Popolo si presenta come unico ente ûnisce precocemente, con spesso un signore
in grado di garantirlo che si sostituisce al comune come guida politica

In molte realtà i signori emergono dopo un'iniziale Non si tratta di un passaggio netto alla signoria cittadina:
alleanza con le forze comunali  continuano sperimentazioni e situazioni ibride

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IV - CAP 1
IL PAPATO, GLI ORDINI 
MENDICANTI E LA CRISI DELLA
CHIESA (1215-1378)
Il concilio lateranense IV (1215) con  Si disciplina la procedura giudiziaria, la 
Innocenzo III sistematizza la costruzione lotta agli eretici, pratiche pastorali,
della riforma la centralità del papa

1. La Chiesa del papa: apogeo e crisi del papato

Con Innocenzo III (1198-1216) viene resa ordinaria


Le posizioni eterodosse vengono condannate
la procedura inquisitoria verso i chierici,
con la scomunica, di fatto una vera
l'obbligo di confessione annuale ed il
morte civile
matrimonio rigorosamente celebrato in chiesa

Le correnti di pensiero favorevoli al  I canonisti di metà Duecento distinguono tra:


papa si concentrano sulla natura giuridica 1. potere ordinario del papa, in accordo con le leggi;
di tale potere 2. potere assoluto del papa, superiore alle leggi

Si sostiene anche l'infallibilità del papa

La ûgura del legato pontiûcio viene I ponteûci cercano di tenere sotto


rafforzata, sancendo la sua superiorità controllo l'elezione dei vescovi, 
rispetto ai singoli vescovi ciò suscita anche resistenze

Emerge una corrente politica d'opposizione,


chiamata <conciliarismo> in quanto affermava
la superiorità del concilio sul papa

Le decretali (risposte del papa a questioni processuali) Il <Liber Extra> voluto da Gregorio IX nel 1234
vengono poste come base del diritto diventa un codice unico

Rimane il testo di riferimento ûno a primo


vero Codice di diritto canonico del 1917

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La curia romana cerca di  Il diritto d'appello, stabilito da Alessandro III,


articolare meglio le sue funzioni favorisce la formazione di una giurisdizione
di governo piramidale che culmina con il papa

La curia romana diventa la sede giudiziaria


più importante d'Occidente

Due strumenti di governo fondamentali:


1. i peccati che solo il papa poteva assolvere
Si istituisce la Penitenzieria
2. la concessione di una dispensa dall'osservanza
di alcune norme canoniche 

2. Nuove forme di religiosità monastica: gli ordini mendicanti

PREDICATORI, fondati da Domenico MINORI, fondati da Francesco d'Assisi


di Caleruega (1183-1226)

Propongono un modello vicino alla povertà evangelica,


fondato sulla carità e predicazione. Grazie alla capacità
di interagire con la popolazione, svolgono un ruolo
di mediazione importantissimo

Ai due ordini sarà anche afûdata


l'Inquisizione contro l'eresia

I predicatori

Domenico presta la sua opera missionaria


L'origine dei predicatori (detti più tardi domenicani)
per combattere l'eresia catara nella
è legata alla lotta antiereticale
Francia meridionale

Domenico crea una predicazione esemplare e dottrinale


in grado di rispondere alle teorie catare

Vuole dimostrare che la povertà era possibile


anche all'interno della Chiesa cattolica

Povertà individuale, elemosina come sostentamento,


Onorio III nel 1216 approva l'ordine;
intensa attività di predicazione, formazione
nel 1221 vengono redatte le Costituzioni
di un capitolo generale

Si richiede una grande formazione ai predicatori,


per questo entrano in contatto con molte università,
sia come allievi che come maestri

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I minori

L'ordine dei minori è legato alla ûgura Dall'incontro con i lebbrosi nasce la sua conversione:
di Francesco d'Assisi, nato nel 1182 nel 1207-1208 inizia la predicazione itinerante

Si conosce poco di questo primo periodo, 


tramite il Testamento e la regola <non bollata> del 1221

Rinuncia ai propri beni in favore dei poveri, vestire


semplicemente, lavorare per fuggire l'ozio,
non avere beni individuali o comuni, evitare
il contatto con il denaro

La rinuncia è anche interiore per consentire a Dio


di entrare nell'animo umano, un patto rinnovato
tramite il sacramento fondamentale dell'eucarestia

Ugolino d'Ostia (futuro Gregorio IX) sostituisce Francesco


I conüitti interni aumentano e Francesco
e con lui scrive la seconda regola dell'ordine,
nel 1220 rinuncia alla guida della comunità
approvata da Onorio III nel 1223

Nel Testamento Francesco percepisce la distanza


tra la comunità originale e quella ormai isituzionalizzata

Francesco muore nel 1226, viene beatiûcato due anni dopo


ed inizia il suo culto di lunghissima durata

Nel 1239 il capitolo generale dei minori riseva L'ordine è ormai completamente
il reclutamento solo a chi era già chierico sacerdotalizzato

Nel 1254 i minori, insieme ai predicatori, 


ottengono l'ufûcio dell'Inquisizione contro l'eresia

Nel Trecento un nucleo di rigoristi (spirituali) Ciò mette in discussione i patrimoni della Chiesa:
reclama una ricerca di povertà assoluta il papato dal 1319 bolla gli spirituali come eretici

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3. I mendicanti e l'inquadramento dei fedeli

I mendicanti (sia predicatori che minori)


Entrano nel mondo delle università,
ebbero uno sviluppo eccezionale sul
diventano consiglieri di re e principi
piano religioso e culturale

I predicatori insistono sulla superbia


Umiltà e penitenza come rimedio
come radice di tutti i mali

La predicazione spinge alla confessione


Alcuni manuali dei predicatori presentano
e sottomissione alla Chiesa tramite
elenchi di peccati
l'ammissione della propria debolezza

I laici premono per un ampliamento della loro partecipazione


Si sviluppano moltissime confraternite, approvate e regolate dall'alto,
alla vita religiosa: il papato approva molte
ma di fatto poco controllate nella pratica
associazioni laicali come gli umiliati, poveri valdesi

Nel 1289 Niccolò IV istituisce un nuovo ordine


Tale mondo delle confraternite viene ricondotto
religioso laicale dipendente dai minori,
sotto l'ala protettiva dei minori
il <terz'ordine francescano>

Anche gli altri ordini mendicanti


formeranno dei terz'ordini laici

Inquisizioni collettive contro una comunità;


I minori accettano facilmente la  Dell'eresia importa la rete sociale che 
si creano procedure standard: dopo un iniziale
cattedra inquisitoria, senza la sostiene, non tanto il contenuto
periodo di grazia per chiunque confessi, 
opposizioni particolari ideologico
l'inquisitore inizia il processo

Innocenzo IV, nella bolla <Ad extirpanda> del 1252, inserisce L'accusa di eresia viene usata nel contesto
nella legislazione ecclesiastica un assenso alla pena di morte di lotta di fazioni di villaggio, accusando i
per eretici impenitenti nuovi arrivati o la parte nemica

Il ûne principale dell'Inquisizione è quello di portare


al pentimento e all'abiura, quando possibile

La lotta all'eresia crea un nuovo ambito di potere: la difesa


dell'ordine sociale come ordine istituito da Dio.
Su questo ambito si apre uno scontro tra le autorità civili

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4. L'uso politico dell'eresia

La lotta all'eresia diventa un'arma politica Dal 1220 Federico II aveva accettato di
di largo utilizzo combattere l'eresia a ûanco della chiesa

Nel 1245 Federico viene scomunicato dal papa


e additato come eretico

La lotta del papato contro la famiglia imperiale


continua anche con gli eredi dopo la morte
di Federico nel 1250

Ezzelino da Romano era il più Aveva istituito un dominio tirannico


forte capo ghibellino dopo la morte di estrema violenza, fornendo alla Chiesa
di Federico II il modello di <tiranno eretico>

L'eresia diventa un reato politico


di prim'ordine

Esemplare il conüitto tra La Chiesa promuoveva la difesa


Filippo impone una tassa al clero francese
Filippo IV il Bello (1285-1313) dell'immunità dal ûsco e giustizia
e mette sotto processo un vescovo
e Bonifacio VIII (1294-1303) del re

Bonifacio reagisce in modo violento,


minacciando la scomunica
Bonifacio, eletto nel 1294, era potente
ma aveva anche punti deboli: la famiglia
rivale dei Colonna, le resistenze dei comuni,
cardinali oppositori in buona parte d'Europa

Guglielmo di Nogaret, cancelliere regio,


Filippo accusa Bonifacio di essere un 
fa prigioniero Bonifacio che morirà un mese dopo
ponteûce eletto illegalmente
(1303)

L'accusa di stregoneria diventa Il processo a Bonifacio lo vede accusato di


frequente nelle lotte politiche ogni nefandezza, di essere un papa eretico

I templari, sovvertitori dell'ordine di Dio,  Tale processo si intreccia con il processo


andavano puniti dal re che si erge a  ai templari che avevano negato al re
difensore dell'ordine di Dio prestiti ingenti

Il papato è sotto l'inüuenza diretta del re di Francia;


Il papato è trasferito ad Avignone
il periodo avignonese è anche momento di sviluppo
per un settantennio (1307-1378)
di pratiche amministrative 

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Il ritorno del papato a Roma L'elezione di Urbano VI viene contestata dai cardinali
nel 1378 non riesce a paciûcare francesi che eleggono Clemente VII, insediato
la Chiesa ad Avignone

La divisione del papato porta ad una discussione


sull'istituzione pontiûcia

Si sviluppa un movimento riformatore che vedeva la Chiesa


Martino V riuscirà a confermare
come organo collettivo, sancendo la superiorità del concilio
la supremazia papale
sull'istituzione papale

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IV - CAP 2
LA COSTRUZIONE DELLO SPAZIO
POLITICO DEI REGNI EUROPEI

1. La difûcile costruzione di uno spazio politico dei regni


di Francia e Inghilterra

La Francia bassomedievale può giovarsi Luigi IX (1226-1270), modello del buon re;
dell'eredità di due grandi sovrani Filippo IV il Bello (1285-1315)

Luigi IX sottomette le regioni meridionali Filippo il Bello rinnova le ûnanze con un carico
della Linguadoca; aumenta la competenza ûscale più oppressivo; si svincola
regia in materia legislativa, in particolare dall'autorità papale, trasferendo la sede
la giustizia diviene sempre più un  papale ad Avignone
attributo sovrano

La debolezza emerge sotto il successore Luigi X;


Nel 1315 una rivolta dei baroni porta il re
a concedere ampia autonomia ai paesi ribelli

Nel 1328 (morte di Carlo IV) si esaurisce Si riaccende un contenzioso con l'Inghilterra
la dinastia capetingia che avanza pretese dinastiche sul trono francese;
e il regno passa alla linea dei Valois inizia la guerra dei cent'anni

Emergono le debolezze del regno di Francia: esercito


pesante e lento; scarsa capacità di mobilitazione;
sistema ûscale imperfetto

Nelle prime fasi di guerra subisce innumerevoli sconûtte: La Francia si scopre assai limitata
a Crecy nel 1346, a Poitiers nel 1356, dove viene ed accerchiata,
catturato il re francese Giovanni il Buono frammentata territorialmente

Nel 1392 inizia una guerra civile dal contenzioso Luigi impone una nuova tassa, respinta dagli altri principi.
tra due membri della corte di Carlo VI: Si formano due partiti: Armagnacchi (fedeli a Luigi)
Giovanni senza Paura, duca di Borgogna; e Borgognoni (seguaci di Giovanni) che prendono
Luigi duca d'Orleans controllo di Parigi e della Francia settentrionale

Il conüitto sulle tasse diventa conüitto Gli Armagnacchi creano un regno itinerante nelle regioni centrali,
sulla forma stessa della monarchia; il regno di Bourges; per diversi anni non si seppe chi fosse
autonomia dal ûsco si traduce in autonomia il re di Francia
dal re. Tale linea di pensiero sostenuta
dai Borgognoni, favorevoli a un assetto politico
più decentrato

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Dopo la pace di Troyes con l'Inghilterra (1420),


Carlo VI esautora il ûglio Carlo (futuro Carlo VII)
il re inglese Enrico V (1387-1422) sposa
dal trono ed elegge l'inglese Enrico V come successore
Caterina, ûglia del re francese Carlo VI

Alla morte di Carlo VI ed Enrico V,


l'erede inglese Enrico VI pretende di essere
eletto re di Francia

I Borgognoni sostengono Enrico VI (inglese);


Gli Armagnacchi sostengono Carlo VII (francese)

Tra il 1428 e il 1431 si colloca la vicenda


Nell'ultimo ventennio la guerra volge
di Giovanna d'Arco, sostenitrice di Carlo VII, 
a favore dei francesi;
partecipa alla difesa di Orleans dall'assedio inglese
Carlo VII incoronato nel 1429
nel 1429

Tra il 1449 e il 1453 Carlo VII riesce


a riconquistare diverse zone in mano inglese

La guerra si spegne per i conüitti


interni all'Inghilterra (1453)

Luigi XI (1461-1483) cerca di riaffermare la Tenta di costruire un'immagine regia


sovranità francese su tutti i principati di carattere sacrale ed intoccabile

Tuttavia avevano ancora ampia inüuenza le alleanze dinastiche


e le morti senza eredi di principi vassalli che assegnavano
al re di Francia il principato vacante

In tal modo tra il 1460 e il 1490 vengono accorpate


al regno francese le regioni più distanti:
il Delûnato, l'Angiò, una parte del ducato
di Borgogna, Provenza e Bretagna (1498)

1. Un regno incapace di ûnanziarsi in modo efûcace


Dopo Edoardo I (1272-1307) la monarchia
2. Un ruolo spropositato dei baroni
inglese dimostra la sua debolezza
3. Un Parlamento incapace di proporsi come tutore di un assetto istituzionale stabile

Nel corso del XIV secolo la monarchia inglese Nel Quattrocento il vuoto di potere continua,
vede una lunga serie di re deposti, dimessi tra il 1420 e il 1440 il regno è afûdato ad un reggente
o uccisi (Edoardo II, Edoardo III, Riccardo II) durante l'infanzia di Enrico VI

Due sono le forze che possono aspirare all'ordine:


il Parlamento ed i Grandi
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Nel Trecento il parlamento assume


I Baroni rafforzarono il loro potere, frazionando il regno
un ruolo di controllo ed indirizzo della
inglese in ducati semi-indipendenti
politica regia

Lo scontro tra baroni si volge alla conquista della corona:


nel 1453 conüitto tra Lancaster e York
I re scozzesi riescono a mantenere il regno di Scozia
separato da quello inglese; il dominio sul Galles
era altrettanto incerto; alla ûne della guerra dei cent'anni (1453)
gli inglesi hanno perso parte dei territori in Francia La guerra delle due rose termina con l'ascesa
al trono di una nuova dinastia, i Tudor (1485)

Contestata quella di Alfonso X e Alfonso XI (1311-1350):


In Castiglia, la successione dinastica
attaccato dalla casata Trastamara che riesce a ottenere
avviene in termini sempre conüittuali
il potere tra il 1369 e il 1516

Ferdinando I, del ramo cadetto


dei Trastamara, diventa re di Aragona (1412-1416)

Il ûglio Alfonso V ottiene il regno di Napoli (1442) 


dopo una lunga lotta con i francesi e dopo aver
ottenuto anche la Sardegna

In Castiglia le Cortes non comprendono i nobili,


Le Cortes hanno un peso politico diverso 
formate dai rappresentanti della città (letrados)
in ognuno dei regni spagnoli
che sostengono il potere assoluto del re

In Catalogna ed Aragona le Cortes Le Cortes creano le deputazioni che amministrano


hanno ampli poteri sulle ûnanze e legislazione direttamente alcune funzioni politiche

Uniûcazione delle corone di Castiglia Nel 1469 Isabella di Castiglia sposa l'erede aragonese Ferdinando I,
e Aragona che divenne re di Castiglia e Aragona

Con la caduta dell'enclave musulmana di Granada (1492) e 


l'assorbimento della Navarra nel 1512, avviene l'uniûcazione
spagnola a guida castigliana

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2. L'impero e i regni dell'est: crisi e üessibilità della forma


monarchica

Dopo Enrico VII, ultimo imperatore a tentare


Fra Duecento e Quattrocento l'impero
di comprendere l'Italia in una dominazione unitaria (1311),
perde l'unione di Italia, Borgogna e Germania
gli imperatori si concentrano sulla Germania e sui regni dell'est

Carlo IV con la bolla d'oro del 1356 concede Il Collegio degli elettori si ritiene un'entità
ai sette principi elettori una piena autonomia superiore al re-imperatore: si impadronisce
giurisdizionale del potere di deporre l'imperatore

Anche altri principi non elettori (come gli Asburgo d'Austria)


rivendicano un'ampia autonomia

Rodolfo IV (1358-1365) rende pubblico un falso diploma che concedeva


all'Austria una totale autonomia dall'Impero

L'imperatore Carlo IV reagisce imponendo la distruzione


del sigillo regale e nega l'annessione del Tirolo

Tuttavia i discendenti di Rodolfo ottengono il trono:


Nella dieta di Worms del 1495 Massimiliano tenta di imporre
Alberto d'Asburgo nel 1439 trasmette la carica al
una tassa a tutti i territori del regno, senza successo:
cugino Federico III (re 1440)
anche il nuovo impero resta bipartito tra imperatore
e questi a suo ûglio Massimiliano I (re 1493),
e principi
vero fondatore dell'impero ormai asburgico

Il regno di Boemia  è strettamente Il regno di Ungheria, iniziato dopo la


legato alle sorti conversione di Stefano (1000-1001)
dell'impero in quanto il suo si unisce, a momenti alterni,
 re era uno dei principi elettori alla Boemia e alla Polonia

La Polonia si unisce al ducato di Lituania


nel 1386

Ungheria e Boemia vengono unite prima sotto


Con la dinastia polacca degli Jagelloni (1376-1572), Ungheria, Boemia
i ûgli di Carlo IV di Lussemburgo e poi
e Polonia vengono sottoposte ad un unico re
sotto il re ungherese Mattia Corvino (1469-1490)

I tre stati sono formati da territori politicamente


semi-indipendenti; al sovrano era riconosciuto un formale
coordinamento della politica sovra-locale

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Jan Hus predica in Boemia: la Dieta e Praga


Nel 1436, Sigismondo riconosce la chiesa hussita;
si schierano in favore della riforma hussita, la Moravia
si forma l'unità del paese con due confessioni diverse
sotto Sigismondo vi si oppone

In Ungheria, dopo la morte di Mattia Corvino,


i nobili preferiscono unirsi sotto il governo del re
Ladislao II Jagellone, re di Boemia

Impero Ottomano
Assoggettano Macedonia, Bulgaria, Albania
Nel 1453 conquistano Bisanzio, segnando la ûne del dominio bizantino

3. Il caso italiano: gli Stati regionali dal XIV a ûne XV secolo

Tre aree politico-territoriali principali:

Grandi stati regionali principeschi:


Regimi repubblicani: Regioni meridionali inserite nei regni:
Ducato di Savoia
Repubblica di Venezia Sicilia sotto Angioini (1266-1282) e poi Aragonesi
Stato dei Visconti
Repubblica di Firenze Regno di Napoli (Angioino ûno al 1442, poi
Stato estense
Repubblica di Genova unito alla corona di Aragona)
Stato della Chiesa

Oltre a queste dominazioni rimangono piccoli stati incentrati sulle città o contee rurali

Esempio dei Visconti di Milano, che si presentavano


Ogni potere proto-signorile necessitava di 
come restauratori dell'ordine, salvatori delle città
una legittimità, dal basso o dall'alto che fosse
dilaniate dalle lotte civili

Bartolo da Sassoferrato, giurista italiano del Trecento,


Spesso i signori si appropriano  riûuta la legittimazione "regia" viscontea, osservando
di attributi tipici della sovranità come il voto nelle assemblee avvenisse sotto minaccia
delle armi e pertanto non libero

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Il ducato sabaudo solo nel 1418 riunisce formalmente


il principato d'Acaia (Piemonte) con il ducato d'oltralpe
in Savoia e nella Tarentaise

Lo Stato della Chiesa era assai incerto, costanti erano


le ribellioni nei territori acquisiti. Durante il periodo avignonese (1309-1378)
si formano numerose signorie autonome, come quelle
dei Malatesta o degli Sforza
Le diverse dominazioni territoriali acquisiscono
territori e città per blocchi separati, con forme
diverse di patteggiamento
La formazione del ducato veneto fu più compatta: lo stato
rispetta la precedente struttura comunale delle città, integrando
le oligarchie urbane in un sistema di governo
condiviso (gestivano l'ordine locale)

L'azione dello stato ûorentino è invece rivolta


alla rideûnizione dei contadi, afûdati a 
governatori ûorentini e staccati dalla città madre

La costruzione di una burocrazia centrale


Fiscalità e diritto vengono armonizzati in
avanza ovunque, grazie anche alla presenza
ogni parte del dominio
di personale tecnico di estrazione borghese

Le diverse comunità cittadine godono Solo dal 1355 le decisioni dei Visconti erano applicate a tutto
di ampia autonomia: il governo centrale il dominio (prima erano mirate a singole città);
si assicura il controllo sulle scelte politiche  nel 1395 Gian Galeazzo ottiene dall'Impero il titolo
attraverso magistrati esterni di principe e lo Stato visconteo diventa un ducato

Il conüitto era principalmente La sottomissione del contado, avviata in età


tra città e il suo territorio comunale, era ancora imperfetta e fragile

Gli stati territoriali ricorrono ad una formale investitura feudale


Le signorie locali invece rivendicano apertamente
dei signori che rendeva evidente la nuova gerarchia pur
un'autonomia rispetto alla dominazione territoriale
lasciando ampie autonomie ai signori

Gli stati tuttavia erano deboli: spesso si aprivano


conüitti di successione alla morte del principe
o per ottenere parti del principato

Nel 1282, in seguito ad una rivolta contro


Il governo favorisce i baroni Una fase di debolezza regia porta
gli angioini a Palermo
locali e città, assegnando loro al governo condiviso dell'isola da
(i Vespri siciliani) la Sicilia era passata
ampia autonomia e poteri quattro vicari (periodo vicariale, 1377-1392)
sotto il controllo aragonese

Nel regno di Napoli, dopo la morte


Alfonso il Magnanimo, re d'Aragona,
della regina Giovanna (1381) inizia
nel 1442 sconûgge gli Angioini e unisce
un guerra per il potere tra due rami
il regno di Napoli ai domini aragonesi
della famiglia degli Angiò

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Durante tale fase conüittuale, Nel 1443 Alfonso d'Aragona conferma


i baroni rafforzano ulteriormente i privilegi baronali, aggiungendo anche 
il loro potere un'ampia esenzione ûscale

Il principe di Taranto, Orsini, riesce a costruire un


ampio dominato signorile in Puglia e Basilicata.
Riuscì in parte ad ottenere un'autonomia dal regno ma 
I re aragonesi riescono tuttavia ad inserire nel 1463, alla morte di Orsini, il re Ferrante d'Aragona
i poteri locali in un contesto di collaborazione invade e smantella il principato
con il regno

Firenze, nonostante le instabilità, Nel XV secolo si afferma un tendenza 


riesce a mantenere il proprio assetto oligarchica all'interno dell'élite,
repubblicano in sfavore del regime repubblicano

Grazie alla costituzione del <monte delle prestanze>,


la città si arricchisce enormemente

Avevano vasti domini coloniali a 


Anche Genova e Venezia  usano il  Il doge, capo supremo del governo, 
carattere commerciale: l'oligarchia
sistema ûorentino del <monte> visto come ûgura di stabilità
ûnanziaria era molto più importante

Venezia ottiene un perfetto equilibrio


nella spartizione del potere pubblico,
ma si tratta di una oligarchia chiusa
dopo le norme del 1297

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IV - CAP 3
SOCIETA' POLITICHE DEL 
BASSO MEDIOEVO

1. Immagini ed ideologie del re

Fra 300-400 l'ideologia monarchica si sviluppa L'ingresso di giuristi nelle corti risale almeno
pienamente sul piano culturale e giuridico-istituzionale a metà del Duecento, provenienti spesso
grazie all'opera di giuristici e teologi dall'ambiente universitario

Secondo la tradizione giuridica romana,


Alcuni giuristi tentano di limitare il potere assoluto del re,
il re aveva un potere ordinario e un
altri invece lo accettano e lo esaltano
potere assoluto (prescinde dalle leggi)

La debolezza delle successioni e la fragilità Nasce la nozione di Corona, slegata dalla persona del re.
dei re portano alla nascita di un concetto In Inghilterra tale processo è precoce, in Francia solo nel
più astratto di regno 1319 compare la dicitura <patrimonio della corona>

Nasce un sentimento di appartenenza ad 


Iniziano ad essere malviste, come innaturali,
una stessa comunità (la natio -nascita-
le dominazioni di re stranieri
era un legame naturale)

Il re viene investito di un mandato divino,


Si recupera la tradizione biblica dei re giusti,
visto come <prediletto> da Dio e come
il modello del buon re misericordioso
Vicario di Cristo, al pari del Papa

Culto di San Dionigi e San Michele in Francia,


culto di San Giorgio in Inghilterra

1. La protezione dei poveri richiede un rafforzamento della giustizia pubblica;


2. La misericordia si traduce in potere di grazia;
Le virtù regie si traducono
3. L'amore per il re porta con sè una celebrazione religiosa della sua ûgura
in poteri di governo:
4. I fondamenti celesti del regno rafforzano l'immagine della
monarchia come guida naturale della nazione

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2. L'amministrazione del regno: corti, ufficiali, fiscalità

1. Favorisce la <vita autonoma> del regno che funziona anche 


Lo sviluppo di una burocrazia pubblica senza re;
nei territori regi diventa importante: 2. Presenza capillare nel territorio di ufûciali regi;
3. Permette la promozione del ceto medio urbano

Lo sviluppo di organi centrali avveniva La corte deve:


attraverso la formazione di una corte 1. Fornire al re un consiglio ristretto;
intorno al re e all'individuazione 2. Assistere il re nelle funzioni di governo;
di una capitale 3. Amministrare le ûnanze

Nella corte francese troviamo:


1. Il Consiglio del re, organo consultivo
2. Il cancellieri e gli ufûciali assegnano le funzioni
della corte;
3. La Camera dei Conti gestisce le ûnanze
(retta da un chierico e un laico, otto maestri)
4. Il Parlamento ha funzione giudiziaria

L'evoluzione successiva riguarda la loro


Nei regni di Francia ed Inghilterra già dal Duecento
diffusione capillare sul territorio e a una
esisteva una rete di ufûciali regi
precisa gerarchia: balivi - siniscalchi, prevosti

La burocrazia pubblica diventa  Nel Quattrocento in Spagna, Francia ed Inghilterra


uno dei principali canali si assiste alla <ereditarietà della carica>: diversi
di ascesa sociale funzionari pubblici trasmettono il ruolo ai ûgli

Sul lungo periodo ciò porta ad un minore


controllo regio sul potere dei funzionari;
le cariche locali venivano spesso anche vendute
come pegno dal re

Le tasse indirette sono poste sui beni prodotti o


di consumo, colpiscono tutti indistintamente;
sono la tipologia più comune
Nel Trecento un sistema ûscale preciso
diventa essenziale al funzionamento
del regno
Le tasse dirette gravano sui beni individuali; in
teoria erano tasse straordinarie; si creano
catasti per rendere il sistema proporzionale ma
nella pratica erano catasti approssimativi;
le classi alte non pagavano tasse

La corrente assolutista non ritiene necessario il consenso


Quando il re può imporre tasse e 
quando è necessario il consenso
dei sudditi?
Numerose furono le resistenze alla tassazione

Si propone la convocazione degli Stati Generali (assemblee)


che devono decidere in materia di tassazione
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3. Assemblee e parlamenti: la società locale nel sistema 


monarchico

Le tradizionali assemblee
Per governare territori ampi diventa
acquistano nuova importanza
necessaria la collaborazione delle comunità
già dal Duecento

In Inghilterra il Parlamento (camera bassa


dei comuni e alta dei lords)
In Inghilterra, il Parlamento vota
In Francia gli Stati Generali (divisi in
per concedere al re prestiti in base
nobiltà, clero e borghesia)
al rispetto dei suoi impegni
In Spagna le Cortes
Nell'Impero le diete e il Consiglio degli Elettori

Le assemblee diventano luoghi di discussione Gli <statuti> del parlamento inglese


legislativa del regno non potevano essere modiûcati dal re

Tuttavia le assemblee mantengono caratteristiche strutturali:


1. Sono ancora temporanee
2. Avevano una rappresentanza sociale limitata
3. Non sono ideologicamente contro la monarchia
4. Fissarono la divisione in ordini ed il prestigio
pubblico della nobiltà

Le assemblee hanno una composizione sociale molto sbilanciata,


favorendo gli ordini maggiori, mentre le comunità cittadine erano
poco rappresentate

Inoltre le riunioni continuano ad essere occasionali,


con una frequenza di convocazione piuttosto bassa

In alcuni casi le assemblee limitano il potere regio, Le Cortes castigliane furono esplicite
in altri casi lo supportano nell'appoggio alla monarchia

In Francia il re tenta di portare l'azione In generale le alte aristocrazie territoriali sono 


di riunione degli Stati come atto generoso un nucleo costante delle assemblee di tutta Europa
del buon re verso i sudditi; al tempo stesso e riescono ad esercitare una certa inüuenza sull'operato
gli Stati non mettono mai in dubbio la della stessa assemblea
legittimità del re

Alla ûne del XV secolo avviene un drastico declino delle assemblee rappresentative:
1. I re avevano reintegrato beni, limitato le guerre e quindi
diminuito le richieste di aiuto dei sudditi;
2. La tassazione ordinaria era ormai un fatto accettato;
3. La nobiltà e borghesia medio-alta erano esenti dalla 
tassazione e ciò porta ad un disinteresse verso le assemblee

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In Inghilterra molti potenti locali diventano


<giudici di pace>, funzionari regi con 
poteri giudiziari e di polizia
A ûne Quattrocento l'aristocrazia
mira all'amministrazione del regno
La nobiltà spagnola è sempre molto forte, 
con ampi territori di potere autonomo (estados)

Il re tenta di coinvolgere la nobiltà in forme


private di cogestione del potere
(privados)

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IV - CAP 4
GERARCHIE SOCIALI 
ALLA FINE DEL MEDIOEVO
1. Crisi e ristrutturazione dei rapporti sociali nella campagne

Il basso medioevo si apre con una crisi: La peste del 1348 porta ad un
carestie, guerre, aumento delle tasse calo demografico significativo

Le tasse nei centri rurali erano calcolate sul numero


di abitanti che non veniva aggiornato in base ai morti,
Abbandono di molti centri rurali
quindi la ridotta popolazione si trova a dover pagare
tasse pesanti

Nei secoli centrali del medioevo


Il contadino ottiene una certa disponibilità
esistevano prevalentemente due  Erano contratti di affitto della terra molto lunghi,
sulla terra anche se non di proprietà;
tipologie contrattuali: rinnovabili anche per tre generazioni
per alcuni è mezzo di ascesa sociale
il <livello> e <enfiteusi>

Il contadino paga generalmente un censo,


talvolta in natura

Nel corso del Duecento si assiste ad


un prevalere del pagamento in natura I mercati cittadini sono soddisfatti
(derrate alimentari), vista la maggiore dalle grandi aziende agrarie
richiesta di provvigioni dei centri abitati

Nelle città si crea un nuovo ceto


di possidenti, la media borghesia che 
investe capitale nelle campagne

La brevità ha alcune motivazioni alla base:


Cambia la forma dei contratti sociali,
 ridiscussione dei canoni, riappropriarsi della
dove ora prevale la brevità
disponibilità della terra, limitare l'autonomia contadina

Maggiore precarietà dei rapporti


di lavoro

In Italia compare la mezzadria, 


Nel corso del Duecento aumentano le obbligazioni
affitto a breve termine che prevede
del contadino che doveva copartecipare ai miglioramenti
la spartizione a metà dei prodotti
sul terreno
tra contadino e proprietario

Con la mezzadria il contadino spesso Con il podere il contadino vive al centro del podere
si indebitava ed il signore aveva una e si definiscono i rapporti lavorativi di tutti i membri
maggiore ingerenza nella vita del mezzadro della famiglia contadina

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Fra Tre-Quattrocento in Europa occidentale Si diffondono contratti di affitti che prevedevano


inizia a sparire la gestione servile delle campagne la spartizione dei prodotti

Aumenta la mobilità contadina: la Pianura Padana Alcuni contadini sono nominati responsabili
diventa un polo attrattivo di nuova forza lavoro; di diverse unità produttive: mentre emerge uno
in Spagna ed Inghilterra la nuova attenzione rivolta strato sociale contadino più elevato peggiorano
all'allevamento causa la migrazione di contadini nelle città le condizioni dei semplici lavoratori

2. La trasformazione del lavoro in ambito urbano: i salariati

Si accentuano le differenze nel ceto


La città attira immigrati dalle campagne I nuovi arrivati spesso forniscono il  artigianale, dove vi sono apprendisti
e talvolta si creano forme di esclusione lavoro salariato agli artigiani cittadini salariati che dipendono in tutto dal
padrone della bottega

L'entrata nelle corporazioni prevede un


esame superato solo dai migliori maestri
(tendenza oligarchica)

Ad inizio Trecento, la crisi colpisce anche  I salariati visti come <mercenari> che
Tommaso d'Aquino li definisce
l'artigianato medio, aumentando il numero vendevano il proprio lavoro; erano inoltre
<cittadini imperfetti>
di salariati e non possidenti impossibilitati di arricchirsi

Vengono esclusi dalla vita politica


della città proprio in quanto <impuri>

Dopo la peste del 1348, in seguito


Le autorità pubbliche intervengono a limitare
al calo demografico, i salariati iniziano Una delle prime forme di 
l'aumento dei salari, ponendo dei limiti
a chiedere compensi migliori proprio <legislazione di classe>
legislativi
a causa della mancanza di manodopera

I non possidenti dovevano accettare qualsiasi offerta


di lavoro, altrimenti diventavano <oziosi>

Tra il 1300 e il 1400 diverse rivolte In Francia le rivolte per la guerra dei Cento Anni Nel 1358 si rivoltano i contadini
nelle campagne e nelle città porta portano Etienne Marcel ad instaurare un governo delle campagne parigine: Marcel
a governi cittadini provvisori di  provvisorio a Parigi appoggiandosi alla piccola viene ucciso nei tumulti e torna
artigiani e piccoli borghesi borghesia artigiana (1357) il governo regio a Parigi

Il problema della fiscalità In Inghilterra nel 1381 i contadini arrivano


è il tema centrale a Londra, assaltando i palazzi dei nobili
in seguito all'imposizione di una nuova tassa

Grande precarietà delle


condizioni di vita, con il  A Firenze nel 1378 i ciompi richiedono la formazione
rischio di povertà sempre vicino di nuove arti minori; la loro ostilità verso i monti porta
ad una repressione violenta della rivolta

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3. Povertà ed assistenza: nuovi modelli di solidarietà e 


la promozione di élite sociali

Le città tardomedievali elaborano Spesso capire chi erano i bisognosi


un sistema assistenziale non era cosa semplice

La Chiesa vede di cattivo occhio La carità andava indirizzata verso i <poveri meritevoli>
i poveri <oziosi>, coloro che non  e per questo gestita ed organizzata dalla Chiesa;
si impegnavano nella ricerca di un impiego la carità individuale condannata come atto di vanagloria

Nel Trecento aumentano gli ospedali; Le donne sono i soggetti più bisognosi:
le confraternite si specializzano nell'assistenza numerosi gli ospedali per il parto e le
dei propri iscritti confraternite che forniscono doti 

La dote vista moralmente come possibilità


di salvare le giovani dal peccato e decadenza

Di fatto l'elemosina riservata ai <meritevoli> si riconfigura


come redistribuzione sociale delle ricchezze: si fa la carità
solo a chi può poi metterla a frutto

Il criterio dell'utilità è centrale 


nella gestione dei poveri

I <monti> sono istituti pubblici fondati su


L'avidità (accumulo) condannata come peccato anti-economico un capitale messo in comune con scopi morali
poichè non permette la circolazione di ricchezze ed ispirati a valori cristiani
(diversi dai monti fiorentini)

I monti di pietà permettevano prestiti dopo 


un pegno anche di scarso valore

Si crea una forma oligarchica di gestione L'élite che gestisce questo sistema di ricchezza
del potere cittadino che durerà secoli diventa anche l'élite che governa la città

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