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Vico

Vico sottolinea il principio del verum ipsum factum. Egli si ispira al alcuni
importanti maestri, ossia:
Platone, da cui dice di aver appreso come l’uomo deve essere.
Tacito, che gli ha insegnato come un uomo quale effettivamente è.
Bacone, che gli ha insegnato il metodo empirico per evitare errori.
Grozio, che gli ha suggerito l’idea dell’esistenza di un diritto naturale
comune a tutti i popoli.
Il metodo della “scienza storica” si avvale della filologia e della filosofia.
La filologia indica tutte quelle discipline capaci di raccogliere le
testimonianze e i documenti dei fatti accaduti del passato, aiutando a
l’ordine dei fatti e distinguendo ciò che è avvenuto realmente da ciò che è
privo di fondamenti. Per questo è definita da Vico come la “la scienza del
certo”. Tuttavia essa da sola non basta e ha bisogno della filosofia, che è
“la scienza del vero”, cioè la disciplina che ricerca le cause e le leggi degli
avvenimenti. Vico sostiene che per conoscere le ragioni dei fatti, è
indispensabile analizzare le situazioni originarie. Per fare ciò, occorre fare
riferimento alle modalità di funzionamento della mente umana. Così Vico
si propone di tracciare il diagramma spirituale dello sviluppo dell’attività
spirituale dell’uomo, che segue un percorso storico designato da 3 fasi:
L’età degli Dei, in cui gli uomini sono privi di una capacità di riflessione.
Essi poi si sottomettono a quegli stessi Dei cominciando ad elaborare
pratiche di culto, dando origine alla religione, che ha un’importante
conseguenza. Infatti, provando timore, gli uomini iniziano a frenare gli
istinti primordiali, inaugurando l’usanza dei matrimoni e la pratica di
seppellire.
L’età degli Eroi, caratterizzata dalle prime forme di civiltà, in cui gli uomini
prediligono le virtù eroiche del coraggio. Inoltre si fanno guidare dalla
fantasia e questo si traduce in una naturale tendenza a raffigurare
simbolicamente la realtà e quindi a interpretarla in modo poetico.
L’età degli uomini, in cui si originano le repubbliche e si afferma il
concetto di uguaglianza.
Con la sua tesi, Vico intende tracciare un percorso ideale della storia, che
passa da una fase dominata dalla fantasia, ad una dominata dalla ragione.
Egli parla a questo proposito di “storia ideale ed eterna”, ovvero il
modello ideale di sviluppo degli avvenimenti. Inoltre, accanto al “corso”
della storia, Vico ammette la possibilità di un “ricorso”, cioè del ritorno
della storia alla sua fase iniziale a causa di una decadenza.

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