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3.3.1.2.

Stato di conservazione e prospettive future


Pur trattandosi di un raggruppamento estremamente eterogeneo, soggetto a pressioni e minacce
molto variegate e differenziate per i singoli taxa, come verrà illustrato nei capitoli successivi, lo
stato di conservazione in Italia degli invertebrati di interesse comunitario può ritenersi nel com-
plesso sfavorevole (55% delle schede compilate: Fig. 3.3.6). L’incidenza delle specie in cattivo
stato di conservazione (11% delle schede compilate) risulta maggiore nelle regioni biogeogra-
fiche alpina (4 specie) e continentale (6 specie), inferiore nella regione mediterranea (1 sola spe-
cie) (Fig. 3.3.7). Le percentuali relative alle specie con stato di conservazione favorevole e
inadeguato si equivalgono (41% e 44% delle schede rispettivamente), mentre il 5% delle schede
non dispone di dati sufficienti per una adeguata valutazione.

Figura 3.3.6 - Stato di conservazione complessivo Figura 3.3.7 - Stato di conservazione complessivo
delle specie di invertebrati emerso dal reporting; delle specie di invertebrati emerso dal reporting in
le percentuali sono calcolate in base alle schede di ciascuna regione biogeografica.
reporting.

La mappa di distribuzione delle specie a status di conservazione sfavorevole (Fig. 3.3.8) mostra
una loro più elevata incidenza nelle aree prealpine e appenniniche nord-orientali, dove maggiore
è la ricchezza di specie di interesse comunitario sinora censite. Non si rileva pertanto una cor-
relazione tra peggioramento dello stato di conservazione e antropizzazione del territorio, quanto
piuttosto uno stretto legame tra questa situazione e lo status delle conoscenze. Tuttavia una ana-
lisi sul numero di celle con presenza di specie a stato di conservazione inadeguato e cattivo di-
mostra chiaramente (Fig. 3.3.9) come ben più della metà del territorio italiano studiato (64%)
alberghi specie con status di conservazione sfavorevole (il 6% delle celle con stato di conserva-
zione cattivo), rivelando una situazione nel complesso critica.
In base a quanto sinora esposto, le prospettive future per gli invertebrati di interesse comunitario
in Italia sono nel complesso preoccupanti in tutte le regioni biogeografiche (Fig. 3.3.10). Il cat-
tivo o inadeguato stato di conservazione di oltre la metà delle specie nella regione continentale,
maggiormente soggetta al perdurare della pressione antropica, e di poco meno della metà delle
specie nelle altre due regioni, depongono a favore di uno scenario negativo per il futuro di questa
importante componente faunistica.

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