cessariamente dello stesso rango tassonomico. Le analisi condotte hanno riguardato le mappe
di distribuzione e i parametri ritenuti più significativi per una visione complessiva dello stato di
conoscenza e conservazione attuale delle specie di interesse comunitario del nostro Paese e del-
l’evoluzione del loro stato di conservazione nel futuro.
La compilazione delle schede di valutazione e delle mappe di distribuzione delle specie animali
ha richiesto l’accorpamento di dati provenienti da fonti diverse. Una grossa mole di dati proviene
dalle Regioni e Province Autonome a cui è stato richiesto di fornire una parte delle informazioni
necessarie per la rendicontazione, su base ovviamente regionale, e le mappe di distribuzione ag-
giornate relative non solo alle aree della rete Natura 2000 comprese nel loro territorio, ma al-
l’intera regione o provincia autonoma. Per quegli ambiti territoriali o gruppi tassonomici per i
quali sono state riscontrate carenze di dati, la base informativa fornita dalle regioni è stata inte-
grata con le informazioni riportate nel precedente Rapporto e con i dati forniti dalle Società
Scientifiche in base alle conoscenze emerse da studi specialistici.
Per la stesura delle schede di valutazione, dopo una pre-compilazione da parte di ISPRA, nel
corso del 2013 sono state organizzate numerose riunioni tecniche con gli esperti delle singole
Società Scientifiche e sono stati condotti sei workshop tematici, facilitati dagli esperti ISPRA,
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ai quali hanno partecipato esperti afferenti alle diverse società, per i diversi gruppi tassonomici
di competenza: invertebrati (Comitato Scientifico per la Fauna d’Italia, ad eccezione degli odo-
nati, trattati dalla Società per lo Studio e la Conservazione delle Libellule – Odonata.it), pesci
delle acque interne (Associazione Italiana Ittiologi Acque Dolci), anfibi e rettili (Societas Her-
petologica Italica), piccoli mammiferi (soricomorfi, lagomorfi e roditori), chirotteri, carnivori
e artiodattili (Associazione Teriologica Italiana). La lista completa degli esperti che hanno con-
tribuito alle valutazioni è riportata nei ringraziamenti.
Durante gli incontri ed i workshop gli esperti di ISPRA hanno illustrato i concetti cardine del-
l’attività di rendicontazione e il significato di ciascun parametro oggetto della valutazione, as-
sicurando che i giudizi formulati fossero frutto di una interpretazione il più possibile omogenea
fra i diversi gruppi, ma lasciando la piena competenza sul parere tecnico agli esperti che hanno
partecipato agli incontri.
Per la compilazione delle mappe di distribuzione, ISPRA ha provveduto alla preparazione di
una prima bozza di cartografia che è stata poi sottoposta alla validazione e all’integrazione da
parte degli esperti. Le mappe sono state discusse durante i workshop e corrette ed integrate se-
guendo le indicazioni e le segnalazioni fornite dalle Società Scientifiche, anche tramite l’apporto
di dati non pubblicati.
Range
Nonostante nel presente volume non venga presentata in dettaglio la mappa del range delle spe-
cie, consultabile nel sito internet, essa resta un importante strumento per la valutazione dello
stato di conservazione complessivo. Per il calcolo del range la Commissione Europea ha fornito
il Range tool, ovvero uno strumento di analisi cartografica costituito da un’estensione di ArcMap
(ESRI) con l’intento di uniformare la procedura di estrapolazione del range a partire dalle mappe
di distribuzione. Range tool, tramite una serie di algoritmi, disegna un inviluppo delle celle della
distribuzione tenendo conto del tipo di presenza nelle diverse regioni biogeografiche (specie
presente, marginale, occasionale ecc.), di eventuali zone di esclusione immesse e della distanza
di discontinuità o gap impostata (par. 1.3.1).
La distanza di discontinuità è stata determinata, sentito il parere degli esperti, tenendo conto
dell’ecologia e della vagilità delle singole specie e della presenza di corridoi o di ostacoli geo-
grafici o antropici nelle aree di presenza. Per specie poco mobili, come alcuni invertebrati, è
stata considerata insormontabile anche una distanza minore di 1 km (gap=0) dando quindi ori-
gine a range particolarmente frammentati, mentre per altre specie, come alcuni pipistrelli, è stata
valutata raggiungibile anche un’area situata a 90 km di distanza (gap=9).
Popolazione
Anche per questo parametro la Commissione Europea ha dettato regole precise per la valutazione
della consistenza. Nonostante fosse fortemente consigliato l’utilizzo dell’individuo come unità
di misura, lo stato delle conoscenze per il nostro Paese ha permesso di rado l’utilizzo di una tale
precisa unità (quasi esclusivamente per alcuni ungulati e grandi carnivori). Nella maggior parte
dei casi sono stati utilizzati il numero di celle (10x10 km) della distribuzione o le località di av-
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