Alberto Santarelli
Amplificatori quasi-lineari
• Nelle applicazioni di acquisizione di segnali da sensori si adoperano
amplificatori quasi-lineari integrati (IC) analogici denominati
Amplificatori Operazionali (OPAMP)
• Gli OPAMP presentano due ingressi e una (o due) uscite. Possono
contenere un elevato numero di transistori (decine, centinaia)
• Per comprendere il loro funzionamento procediamo con gradualità
considerando dapprima amplificatori elementari (ovvero progettati
con un unico transistore) a un ingresso e un uscita. Useremo BJT
(ma analog. MOSFET). Obiettivi a «lungo» termine:
– capire come ottenere amplificazione di potenza
– Introdurre un insieme di funzioni di rete, in regime di
funzionamento per piccoli segnali, che descrivono il
funzionamento degli amplificatori ai morsetti
– Conoscere un insieme di stadi elementari che, combinati tra loro,
formano lo schema di base di un OPAMP
– Analizzare alcuni schemi di base di circuiti con OPAMP
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Sommario
𝐼# 𝑡 ≡ 𝐼$ 𝑡 𝐼" 𝑡 ≡ −𝐼! 𝑡
BJT ()*
𝐼$ > 0, 𝑉!% > 𝑉!% ⇒ 𝑉$% ≃ 𝑉$%,, , 𝐼! = 𝛽- 𝐼$
(RAD)
'()
Es: 𝐵𝐽𝑇 𝑉!#,% = 0.7 𝑉, 𝑉&# = 0.1 𝑉, 𝛽* = 100
𝑉!#" ≃ 0.7 𝑉
𝑉!! = 𝑉&& = 5 𝑉, 𝑅! = 43𝑘Ω, 𝑅& = 200 Ω
5 𝑉 − 0.7 𝑉
𝐼!" ≃ = 100 𝜇𝐴 𝐼!' ≃ 10 𝑚𝐴 𝑉&#" ≃ 5 𝑉 − 200 Ω ⋅ 10 𝑚𝐴 =
43 𝑘Ω '()
= 3 𝑉 > 𝑉&#
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Progetto della rete di polarizzazione
• E’ interessante osservare che il problema di «progetto» della
rete di polarizzazione, è duale rispetto a quello di «analisi»
• Nel contesto del «progetto», la soluzione elettrica è data per
nota (ad esempio, il costruttore la suggerisce) e si devono
progettare i valori dell’alimentazione e delle resistenze
• Con il BJT dell’esempio numerico precedente, e supponendo di
disporre di una alimentazione: 𝑉$$ = 𝑉!! = 5𝑉, si pone il
problema di determinare i valori di 𝑅$ e di 𝑅! che garantiscono il
punto 𝑄:
𝑉!#" = 0.7 𝑉, 𝐼!" = 100 𝜇𝐴, 𝑉&#" = 3 𝑉, 𝐼&" = 10 𝑚𝐴
1! 1 4 ⁄5 1!
1 4 ⁄5
𝑃#0 =̇ C 𝑣$% 𝑡 𝑖$ 𝑡 𝑑𝑡 𝑃"6* =̇ C 𝑣!% 𝑡 −𝑖! 𝑡 𝑑𝑡
𝑇 2 4 ⁄5 𝑇 2 4 ⁄5
Potenza di segnale entrante Potenza di segnale uscente
1 4 ⁄5
𝑃7 =̇ C 𝑉 𝑡 𝐼$ 𝑡 + 𝑉!% 𝑡 𝐼! 𝑡 𝑑𝑡
𝑇 24⁄5 $%
1 0⁄1 1 0⁄1
𝑃, = 𝑉!#- 𝐼!- + 𝑉&#-𝐼&- + A 𝑣!# 𝑡 𝑖! 𝑡 𝑑𝑡 − A 𝑣&# 𝑡 −𝑖& 𝑡 𝑑𝑡
𝑇 .0⁄1 𝑇 .0⁄1
!$ %$ %$
𝑃! = 𝑃"# + 𝑃"# − 𝑃&'(
1! 1!
• Tuttavia, poiché si può ottenere 𝑃"6* > 𝑃#0 , ovvero si può
1! ⁄ 1!
ottenere guadagno di potenza 𝐺8 = 𝑃"6* 𝑃#0 > 1:
1!
𝑃"6* talvolta detta:
𝜂 = 7! 1!
Efficienza di Collettore
𝑃#0 + 𝑃#0 (o di Drain, con MOSFET)
1!
Caso 1 𝜂 = 0 ⇔ 𝑃"6* =0 Non viene ceduta potenza al carico
7! 1!
𝑃7 = 𝑃#0 + 𝑃#0 (dal bilancio di potenze)
1! 7! 1!
Caso 3 0 < 𝜂 < 1 ⇔ 𝑃"6* = 𝑃#0 + 𝑃#0 − 𝑃7
1! 7! 1!
• E’ il caso reale in cui: 𝑃"6* < 𝑃#0 + 𝑃#0 e quindi:
7! 1! 1!
𝑃7 = 𝑃#0 + 𝑃#0 − 𝑃"6* >0
• E’ ancora possibile ottenere guadagno di potenza (conv. DC à AC) se:
1! 7! 1! 1! 7!
𝑃"6* = 𝑃#0 + 𝑃#0 − 𝑃7 > 𝑃#0 ovvero se: 𝑃7 < 𝑃#0
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Auto-riscaldamento
• La temperatura di esercizio di un dispositivo elettronico dipende
dalla potenza dissipata
• In prima approssimazione si può ritenere valida una relazione
lineare
𝑇 = 𝑇9:- + 𝑅4 ⋅ 𝑃7