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La Divina

Commedia

Di Dante Alighieri

Video consigliato
https://www.youtube.com/watch?v=SBl1ELah9LE
Poema del fiorentino Dante Alighieri,
scritto in lingua volgare toscana.

Composta secondo la critica tra il 1304


e il 1321, la Commedia è una delle più
importanti testimonianze letterarie
della civiltà medievale e una delle più
grandi opere della letteratura
universale, conosciuta e studiata in
tutto il mondo
Struttura
La Divina Commedia è
- un poema allegorico e didascalico
- scritta in 3 cantiche
(Inferno,Purgatorio e Paradiso).
Ogni cantica è formata da 33 canti
più uno introduttivo (100canti).
I versi sono endecasillabi,
raggruppati in terzine.
La rima nei versi è incatenata con
schema metrico: ABA,BCB,
CDC …
Struttura dell’opera

Numerologia

3
3 regni: inferno, purgatorio, paradiso
3 cantiche di 33 canti ciascuna (+ 1 proemio)
3 endecasillabi a rima incatenata che formano una strofa (terzina)
3 guide che accompagnano Dante (prima Virgilio, poi Stazio, poi Beatrice)
1300: anno a cui Dante fa risalire il suo viaggio (settimana di Pasqua)

Inferno Purgatorio Paradiso

due giorni (venerdì e quattro giorni (da 12 ore (dal mezzogiorno


sabato) domenica a mercoledì) alla mezzanotte)
Dante esiliato da Firenze
Il Titolo
Probabilmente il titolo originale dell'opera fu
Commedia, o Comedìa, L'aggettivo divina fu
usato per la prima volta da Giovanni
Boccaccio nel Trattatello in laude di Dante del
1373, circa 70 anni dopo il periodo in cui si
pensa sia stato cominciato il poema.
La dizione Divina Commedia, però, divenne
comune solo dalla metà del Cinquecento in
poi.
Titolo e date di composizione
La genesi
• Incertezza sulla datazione: forse l’inizio risale al 1306-1307; forse a poco prima dell’esilio

Inferno Purgatorio Paradiso


1306-1309 1309-1314 1314-1321

• Ci è tramandata da un centinaio di manoscritti (alcuni di Boccaccio), il più antico dei quali è del 1336

• Prima edizione: 1472; il testo di riferimento è quello stabilito nel 1966-1967 da Giorgio Petrocchi

Il titolo
Perché inizia male e finisce bene
Divina commedia
Per la varietà dello stile

Aggettivo aggiunto da Boccaccio per Usato due volte al di fuori del poema in passi di
indicare sia il contenuto (teologico), sia la dubbia attribuzione e due volte nell’Inferno, ma
qualità dell’opera per riferirsi a quella sola cantica
La struttura dell'oltretomba dantesco.

Dante, per realizzare il suo


progetto di triplice viaggio nei regni
dell'oltretomba, ha bisogno
di inserire la narrazione
in una precisa concezione
dell'intero universo .
Egli si rifà alla
cosmologia tolemaica.
Tolomeo è un
astronomo L'uomo abita l'emisfero
ellenistico vissuto boreale (delle terre
nel II secolo dopo emerse) che va dal Gange
Cristo. allo stretto di Gibilterra.
- L'altro emisfero
La sua teoria è detta (australe), detto delle
geocentrica o acque , vede sorgere al
aristotelico- centro la montagna del
tolemaica. In base Purgatorio ed è
ad essa: completamente disabitata .

- La Terra è
immobile al centro
dell'universo.
- Alla base del
mondo naturale c'è
la presenza di 4
elementi: terra,
acqua, aria e fuoco.
Tale cosmologia sarà messa in
discussione solo da Copernico agli
inizi del 1500 e poi da Galilei nel
1600 fino all'affermazione definitiva
dell'eliocentrismo. Il sistema solare
non è l'unico dei mondi dell'universo.
Contenuto
La Divina Commedia narra il viaggio di Dante attraverso
l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.

Presuppone il concetto della Vita come viaggio verso Dio


dove l’uomo può perdersi per i propri errori.
Il viaggio inizia il giovedì precedente alla Pasqua del 1300
quando Dante, che aveva 35 anni, si smarrisce in una
Selva Oscura che simboleggia il peccato.
Selva Oscura
“Nel mezzo del cammin di nostra vita
Mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita …”
Dante all’inizio della Commedia si trova smarrito in questa
Selva Oscura che rappresenta il Peccato e la
Disperazione.
Dopo aver camminato per questa selva impaurito, scorge
un colle che rappresenta la felicità umana che si può
raggiungere attraverso le virtù morali ed intellettuali ed è
distinta dalla felicità celeste (rappresentata dal Sole che
rimanda a Dio) che si raggiunge attraveso la Grazia di
Dio.
Mentre Dante procede verso il colle gli si
presentano davanti tre fiere:
- una lonza (la Lussuria)

- un leone (la Superbia)

- un lupo (l’Avarizia).

Dante viene soccorso da Virgilio che


rappresenta la ragione e l’impero e che
per volontà di Dio, gli farà da guida.
Le 3 guide
Virgilio che lo guida attraverso l’Inferno e il Purgatorio.
Virgilio rappresenta quell'umana virtù che costituisce il
primo gradino del processo di percorso dell’uomo e della
sua anima che, partendo dalla ragione, giunge ad una
fede consapevole.

Beatrice la guida che lo condurrà al Paradiso è, per Dante un ideale di


bellezza dal punto di vista interiore ed esteriore. E’ La donna amata da
Dante, divenuta l'ispiratrice della sua poesia; nella Divina Commedia, è
maestra di verità, il tramite che permette a Dante e all'intera umanità di
arrivare alla luce del Paradiso e alla contemplazione di Dio.

S. Bernardo, teologo intercederà presso la Vergine per permettere a Dante


di raggiungere la meta del suo lungo viaggio, per la salvezza della sua
anima.
Lingua
Dante Alighieri è chiamato
“Il Padre della Lingua
Italiana” infatti scrive il
poema in volgare anzichè
in Latino.
Il volgare era il dialetto
Fiorentino nel Medioevo.
Lingua – stile
 La Divina Commedia è un poema plurilinguistico e pluristilistico;
ovvero Dante evidenzia la capacità di adattare ai caratteri dei
personaggi uno specifico registro stilistico mantenendo sempre il
realismo del viaggio. Il lessico dantesco spazia dal linguaggio
domestico a quello scientifico, dal livello popolare a quello filosofico,
dai latinismi ai francesismi ecc.

 Quanto allo stile, non c’è registro che Dante ignori o nel quale non
eccella, dall’epico al tragico, dal lirico all’elegiaico. È evidente che,
nel passaggio dall‘ Inferno al Purgatorio e poi al Paradiso, un
progressivo innalzamento del livello linguistico – stilistico
Allegoria e Simbologia
Dante raccontando il suo viaggio attraverso il processo
dell’ALLEGORIA (da greco = parlare di altro) invita alla riflessione
sul significato profondo della vita umana e descrive l’itinerario
spirituale che dal peccato conduce alla felicità eterna.

Nell’opera sono presenti numerosi simboli che hanno un significato


morale e religioso. Ricorre, per esempio, il numero tre che
simboleggia la trinità di Dio: tre sono i versi di ogni strofa, tre le
cantiche, trentatrè i canti di ogni cantica, tre le guide di Dante.
Anche l’anno in cui Dante colloca il viaggio, che si svolge nella
settimana santa del 1300, ha un significato religioso. Nel 1300 per la
prima volta il papa proclama il giubileo e concede l’assoluzione da
ogni peccato a tutti i cattolici che si recano in pellegrinaggio a Roma
L’Inferno

Incontinenza

Errore di fede
Legge del contrappasso

Violenza

Frode contro chi


non si fida

Frode contro chi


si fida
Il Purgatorio

Amore eccessivo dei


beni terreni
Un angelo cancella di volta in volta sulla fronte di

Amore troppo scarso


del bene
Dante le sette p dei peccati

Amore rivolto verso


un oggetto sbagliato

Negligenti
Il Paradiso

Schiere angeliche Trionfo di Gesù e Maria


Spiriti contemplativi
Spiriti giusti
Spiriti combattenti Spiriti sapienti
Spiriti amanti Spiriti operanti
per gloria terrena
Spiriti mancanti ai voti
Inferno
Dalla Divina Commedia
di Dante Alighieri
L’inferno è il regno della dannazione e
disperazione dove si trova tutta la gente
che ha peccato contro se stesso, contro gli
altri e contro Dio

Dante ci descrive l’Inferno come


un’immensa voragine sotto terra creata da
Lucifero.
Questa voragine è
composta da 9 cerchi
concentrici a loro volta
suddivisi in più gironi, che
man mano si restringono
fino ad arrivare a Lucifero
che ha compiuto il peccato
più grave perché ha tradito
Dio.
I cerchio - Limbo
dal II al VI cerchio - Incontinenti
VII cerchio - Violenti
VIII cerchio - Fraudolenti
IX cerchio - Traditori
Nell’ Inferno Dante incontra vari personaggi realmente
vissuti o ancora in vita; essi sono collocati in cerchi
diversi a seconda del peccato commesso.

Ad ogni peccato corrisponde una pena secondo la legge


del contrappasso.
Contrappasso: ogni pena corrisponde per similitudine o per
contrasto al peccato commesso in vita

Es: Così come in vita i golosi hanno ceduto a bassi istinti


animali ora sono rivolti a terra (analogia);
in vita hanno cercato prelibatezze ora sono sommersi
nel fango(contrasto).
Antinferno – IGNAVI

Pena: corrono dietro una bandiera


senza insegna, tormentati da
mosconi e vespe che rigano di
sangue i loro volti; vermi
ripugnanti si nutrono del loro
sangue misto a lacrime

Per la legge del contrappasso


coloro che in vita non hanno mai
lottato per un ideale, sono ora
costretti a seguire con tormento e
umiliazione una bandiera priva di
significato
I Cerchio– LIMBO

Peccato: non battezzati

Pena: sono gli unici dannati a


subire una pena solo spirituale: la
condanna consiste nel desiderare
Dio senza avere la speranza di
vederlo

Contrappasso: chi in vita non ha


potuto o voluto conoscere Dio ora
desidera ardentemente vederlo,
ma invano
II Cerchio – Lussuriosi

Pena : sono travolti incessantemente da una bufera infernale

Contrappasso : per analogia, coloro che in vita si sono


lasciati trascinare dall’impeto delle passioni ora subiscono le
ingiurie di questa violenta tempesta infernale, che li sospinge
trascinandoli senza sosta

III Cerchio – Golosi

Pena sono sdraiati nel fango sudicio, flagellati da una


pioggia di grandine, acqua nera e neve; sono inoltre dilaniati
da Cerbero

Contrappasso: chi in vita ha ceduto al peccato di ingordigia


ora è costretto a giacere a terra e ingozzarsi per l’eternità di
fanghiglia disgustosa
VI Cerchio – Violenti
1.Girone – contro gli altri-omicidi
2.Girone – contro se stessi - suicidi
3.Girone – contro DIO – bestemmiatori, sodomiti, usurai

VIII Cerchio - Fraudolenti


Suddivisi in 10 bolgie

IX Cerchio Traditori
Suddivisi in 4 zone:
dei parenti - Caina
della patria - Antenora
degli ospiti - Tolomea
dei benefattori - Giudecca
IV Cerchio – avari e prodighi
Pena divisi in due gruppi, spingono macigni con il petto; giunti alla
fine del semicerchio, i gruppi si incontrano e si coprono di insulti,
per poi ricompiere all’infinito questo percorso

Contrappasso:in vita si sono affannati ad accumulare denaro e


non hanno saputo amministrare con giudizio i beni terreni, così
sono costretti a consumarsi in una fatica senza senso

V Cerchio - Iracondi e accidiosi


Pena gli iracondi sono immersi nella palude stigia e si dilaniano a
morsi l’un l’altro; gli accidiosi stanno sotto il fango e fanno
gorgogliare l’acqua in superficie in quanto ripetono una triste
cantilena

Contrappasso gli iracondi, che in vita hanno usato violenza, sono


ora costretti a percuotersi per l’eternità; gli accidiosi, che hanno
peccato di pigrizia, sono costretti a dibattersi anche solo per
emergere dalla palude ed esternare i loro lamenti
Paolo e Francesca (Canto V)
«Galeotto fu ‘l libro e chi lo
scrisse»

Nel cerchio dei lussuriosi (II


cerchio), ci sono Paolo e
Francesca. Nella loro vita
si sono lasciati travolgere
dalla passione d’amore e
la loro pena consiste
adesso nell’essere
trasportati dal vento in
bufera.
Farinata degli Uberti

Nel canto X dell'Inferno, Farinata


è collocato tra gli eretici che l'anima col
corpo morta fanno ,ovvero non credono
nell'immortalità dell'anima.
Tra lui e Dante, avversario politico,
si svolge un colloquio al cui centro
ricadono i temi della lotta politica
Dopo un alternarsi di battute cariche di
tensione, Farinata pronuncia una
«profezia» sull'esilio di Dante in cui è
facile leggere l'amarezza del poeta, già
esule da qualche anno.
Ulisse (Canto XXVI)
«Fatti non foste a viver come bruti
ma per seguire virtute e canoscenza»

Nel cerchio dei fraudolenti


troviamo Ulisse simbolo del
desiderio umano di allargare
gli orizzonti della conoscenza.
Con la sua astuzia inganna, in
parte, i suoi compagni di
viaggio...come ingannò i
Troiani (cavallo), Achille.
La sua pena consiste
nell’essere avvolto in lingue di
fuoco.
Dante Alighieri

PURGATORIO
LA DIVINA COMMEDIA
IlPurgatorio è il secondo dei tre regni visitati da
Dante nel suo viaggio, guidato da Virgilio. Dante
lo descrive come una montagna altissima che si
erge su un'isola al centro dell'emisfero australe
totalmente invaso dalle acque, agli antipodi di
Gerusalemme che si trova al centro dell'emisfero
boreale.
Nel Purgatorio si trovano le anime dei pecctori

che però si pentirono prima di morire.


COME NACQUE IL PURGATORIO

Secondo la spiegazione di Virgilio, quando Lucifero


venne precipitato dal cielo in seguito alla sua ribellione,
cadde al centro della Terra dalla parte dell'emisfero
australe e tutte le terre emerse si ritirarono in quello
boreale, per timore del contatto col maligno; si creò così
la voragine infernale e la terra che la lasciò andò a
formare la montagna del Purgatorio, che sorge in
posizione opposta all'Inferno. L'isola è collegata al centro
della Terra da una natural burella, una sorta di cunicolo
sotterraneo che si estende in tutto l'emisfero meridionale
e dove scorre un fiumiciattolo, probabilmente lo scarico
del Lete.
STRUTTURA

IlPurgatorio è
diviso in
Antipurgatorio
(che a sua volta

ha 2 ripiani),
in sette gironi (o

cornici) e sulla
cima il paradiso
terrestre.
ANTIPURGATORIO

L’Antipurgatorio è suddiviso in due ripiani: nel


primo sono presenti gli scomunicati, mentre
nel secondo i negligenti, suddivisi a loro volta
in pigri a pentirsi, morti di morte violenta e
principi negligenti.
Personaggi principali: Catone (custode del

Purgatorio), Casella, Manfredi, Jacopo del


Cassero, Bonconte da Montefeltro,Pia de’
Tolomei, Sordello da Goito.
I GIRONE

SUPERBI :
Camminano sotto gravi pesi.
Sulla parete sono scolpiti
esempi di umiltà esaltata; sul
pavimento esempi di superbia
punita.
II GIRONE

INVIDIOSI:
indossano il cilicio, hanno
gli occhi cuciti da un filo di
ferro e ascoltano da voci
misteriose esempi di carità
esaltata e di invidia punita.

Personaggiprincipali:
Sapia Salvani
III GIRONE

IRACONDI:

avvolti in un fumo che li


accieca e li soffoca,
hanno visioni di esempi di
mansuetudine esaltata e
di ira punita.
IV GIRONE

ACCIDIOSI:

corrono gridando
esempi di sollecitudine
esaltata e di accidia
punita.
V GIRONE

AVARI E PRODIGHI:
bocconi per terra, con le

mani e coi piedi legati,


piangono e pregano.
Gridano esempi di liberalità
esaltata e di avarizia.
VI GIRONE
GOLOSI:
soffrono fame e sete. Voci
misteriose gridano esempi
di temperanza esaltata e di
golosità punità.
VII GIRONE

LUSSURIOSI:

camminano

attraverso le fiamme,
gridano esempi di
castità esaltata e di
lussuria punita.
Personaggi principali:

Guido Guinizzelli
Paradiso terrestre E’ il meraviglioso giardino descritto
nell’Antico Testamento dove Adamo
ed Eva soggiornarono prima del
peccato originale. Il giardino è
attraversato da due fiumi: il Lete,
che ha il potere di cancellare il
ricordo dei peccati compiuti, e
l’Eunoè, che ha il potere di
rafforzare il ricordo del bene
compiuto.
Personaggi principali: Matelda
(unica abitante del luogo e metafora
del’innocenza dell’uomo perduta);
Beatrice, alla cui comparsa Virgilio
scompare improvvisamente. Per
preparare Dante all’ascesa, Beatrice
lo fa immergere nei due fiumi.
Dante Alighieri

paradiso
LA DIVINA COMMEDIA
Introduzione
Il Paradiso è il terzo ed ultimo regno
visitato da Dante, questa volta però
guidato da Beatrice che rappresenta la
grazie e la fede.
Il poeta immagina la Terra sferica e

immobile al centro dell'Universo,


circondata da dieci Cieli che
costituiscono, appunto, il Paradiso
STRUTTURA
I primi nove Cieli sono sfere concentriche che ruotano
attorno alla Terra, ciascuno governato da un'intelligenza
angelica, mentre il decimo (l'Empireo) è immobile e si
estende all'infinito, essendo la sede di Dio, degli angeli e
dei beati.
I primi sette Cieli prendono il nome del pianeta che ruota

insieme ad essi (Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte,


Giove, Saturno), mentre l'VIII è il Cielo delle Stelle Fisse e
il IX è il Primo Mobile, detto così in quanto è il primo Cielo
a muoversi e a imprimere il movimento a tutti gli altri.
I cielo
DELLA LUNA

SPIRITI

INADEMPIENTI :
 da vivi non compirono

i voti a causa del volere


altrui, le anime appaiono
come immagini riflesse
in cristalli o acque.

Governato dagli ANGELI


II cielo
DI MERCURIO

SPIRITI ATTIVI :
da vivi operarono il bene
per ricevere fama, nelle loro
apparizioni, Dante e
Beatrice, li vedono come
bagliori che danzano e
cantano.

Personaggi

principali: Giustiniano
III cielo
di venere

SPIRITI AMANTI :
volteggiano

cantando.
IV cielo
del sole SPIRITI SAPIENTI :
danzano e cantano a

triplice corona.

Dante incontra e presenta due figure


fondamentali per il pensiero
medievale: S. Franceso e S.
Domenico. I due santi, collocati nel
cielo del Sole con gli spiriti sapienti,
sono due figure emblematiche per la
Chiesa del tempo, ed anche per
approfondire il tema
del decadimento e della corruzione
dell’istituzione ecclesiastica  
V cielo
di marte

SPIRITI MILITANTI:
appaiono come
gemme danzanti in
una croce luminosa.

Personaggi principali:
Orlando

Cacciaguida
VI cielo
di giove SPIRITI GIUSTI :
appaiono a Dante e

Beatrice cantando,
volando in forma di
lettere, poi di aquila.

Personaggi principali:
San Pietro

San Paolo

San Giovanni Battista


VII cielo
di saturno

SPIRITI

CONTEMPLATIVI :
Appaiono muovendosi
lungo una scala d’oro.
VIII cielo SPIRITI
delle stelle fisse TRIONFANTI
:
appaiono come luci
accese da un sole.

Personaggi principali:
Maria

Adamo
IX cielo
Primo Mobile CORI ANGELICI :
appaiono come nove
cerchi angelici che
girano attorno a un
punto.

Personaggi principali:
Beatrice
X cielo EMPIREO :
EMPIREO è il Cielo in cui hanno sede Dio, i cori
angeli e la Candida Rosa dei Beati.
Nel X Cielo San Bernardo rivolge una
preghiera alla Vergine e su intercessione
di Maria, Dante fissa lo sguardo nella
mente di Dio: visione dell'unità «de l’alto
lume parvemi tre giri
di tre colori e d’una contenenza» della
Trinità e dell’Universo. Dante racconta la
sua folgorazione alla vista e il suo
supremo appagamento.

Personaggi principali:
Dio
Beatrice
tutti i beati
Visione
  Il poeta acquista coraggio per sostenere quella
straordinaria visione e addentra così il suo sguardo
nell'infinito, spingendo la vista alle sue possibilità
estreme. Dante vede nella mente divina tutto l'Universo
legato in un volume; scorge l'essenza divina che unifica
in un tutto armonico le cose create « ma già volgeva il
mio disìo e il velle, sì come rota ch'igualmente è mossa,
l'Amor che move il sole e l'altre stelle. »
 Il suo  desiderio di conoscenza è stato placato
nell'armonia universale di Dio.

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