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Codice napoleonico ricerca

Fin dal 1800 Napoleone affida a una commissione di giuristi il compito di redigere un Codice civile che
regoli finalmente in maniera sistematica materie come il diritto di famiglia, le successioni, il diritto di
proprietà, i rapporti di lavoro. Il Codice è approvato nel 1804 e viene esteso a tutti i territori sottoposti
sotto il controllo diretto o indiretto da parte del governo francese, creando in gran parte dei paesi
europei un’uniformità giuridica fino a quel momento pressoché assente. L’origine storica della stesura
del Codice Civile napoleonico è daricercare nei Cahiers de doléances della Rivoluzione francese in cui
intellettuali, giuristi,funzionari, semplici cittadini lamentavano la confusione giuridica creata dalla
contemporanea presenza nella giurisprudenza francese di consuetudini, di antiche norme provenienti
dal diritto romano o ancora di norme di diritto feudale. I rivoluzionari francesi avevano tentato di trovare
delle soluzioni da dare a questa confusione giuridica di cui erano consapevoli attraverso l’approvazionedi
singoli provvedimenti, ma senza arrivare alla stesura di un organico codice. I provvedimenti specifici
approvati durante la Rivoluzione e tutta la giurisprudenza per quanto confusionaria già esistente in
Francia costituiscono il punto di partenza per Napoleone della stesura dello stesso Codice Civile. Vi sono
contenuti valori provenienti dall’Illuminismo e dalla Rivoluzione francese come la laicità dello Stato,
l’uguaglianza formale dei cittadini, la libertà di coscienza, il diritto alla proprietà e al lavoro. Nell’ambito
del diritto familiare il Codice riconosce il matrimonio civile, il divorzio; la patria potestà; le convenzioni
relative alle doti che sono ribadite e alla comunione dei beni; l’adozione dei minori; la divisione
ereditaria in parti uguali fra figli maschi e femmine; di conseguenza sancisce l’abolizione di tutti i diritti
feudali a partire dall’ obbligo di trasmettere il patrimonio ereditato a un soggetto predeterminato da chi
fa il testamento e il maggiorascato. Nell’ ambito dei diritti civili, si abolisce la pena di morte e si introduce
il concetto di detenzione.

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