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E DELLA FORMAZIONE
MATRICOLA: 23216
DATA: 6/03/21
SECONDA UNITÀ - SCHEDA OPERATIVA
1-Ripercorrendo la storia della Chiesa antica e del primo monachesimo, quali sono, secondo
te, gli elementi pedagogici vocazionali che emergono con più frequenza? Cosa suscitano in
te e che risonanza hanno per la tua competenza vocazionale? Possono essere considerati
attuali?
Gli elementi pedagogici vocazionali che emergono con più frequenza nella storia della
chiesa antica, che hanno risonanza nell'attualità.
Una delle caratteristiche più importanti nella la spiritualità della prima Chiesa è anzitutto
cristocentrica.
È considerato come la sequela perfetta, «Martire» è chi segue Cristo ovunque egli vada, è il
vero discepolo di Cristo; imitare Gesù crocifisso diventa perfino un’esigenza battesimale,
visto che l’iniziazione è espressione di immersione nel mistero della morte del Redentore. In
questo senso, la morte da martire diventa perfino un’aspirazione. Il cristiano è dunque colui
che sceglie la fedeltà a Cristo, unendosi alla sua morte e camminando verso la vita eterna.
L’Eucaristia è il cibo dei martiri, conferisce loro la forza per la totale donazione di sé.
I cristiani cercavano l'unita la con Cristo nel martirio. L’offerta della vita per e con il
Redentore rappresenta il vertice di un percorso di unione che abbraccia tutta la vita di chi
esprime la più alta forma di testimonianza cristiana, essere martiri vuol dire,
conseguentemente, la perfezione nel cammino della sequela.
A livello vocazionale possiamo dire che il martirio è ciò che mi aiuta a seguire pienamente
Gesù. Il martire cristiano vuole essere come Cristo, questo è importante nella vocazione,
l'imitazione di Cristo fino alle ultime conseguenze. Il Concilio Vaticano II ci ha presentato
una figura della Chiesa in comunione con Cristo e in Cristo, questa è una dottrina attuale che
può essere fonte e orientamento per la cura pastorale nelle nostre parrocchie, e anche nella
pastorale con i giovani. Ogni vocazione ha come scopo quello di unirsi a Cristo, per questo
il tema del martirio come massima espressione dell'unità con Cristo, continua ad essere
attuale e può essere proposto ai giovani nella sequela.
B) Il monachesimo:
Nel primo millennio della Chiesa, si sviluppa La teologia e la spiritualità del monachesimo.
dai primi tempi vi furono nella chiesa esempi della cosiddetta ascesi interna alla comunità
Nel terzo secolo un numero sempre maggiore di uomini e donne incomincia ad uscire dalle
comunità. É cosí che nel terzo secolo un numero sempre maggiore di uomini e donne
incomincia ad uscire dalle comunità. Il loro desiderio é la vita eterna e dalla ricerca di
un’autentica sequela di Cristo. É in tempo dove il fenomeno degli asceti che spontaneamente
scelgono la via della preghiera e della verginità con la finalità di ritrovare una maggiore
autenticità nel proprio cammino spirituale, illuminando così anche la Chiesa di cui fanno
parte. Verginità, preghiera e ascesi sono, i pilastri di questo movimento «riformatore» di
credenti.
Il primo monachesimo, è nato con i cristiani che cercano una vita di santità, quindi non c'è
una regola che dice come dovrebbero vivere, hanno in mente la testimonianza di Cristo,
assumendo una vita ascetica, di preghiera e anche un'esperienza di verginità. Tutto questo,
per seguire e imitare Cristo con maggiore fedeltà e vivere una più piena comunione. se
pensiamo a questi elementi di: fedeltà, comunione, ricerca di santità e autenticità; continuano
ad essere valide per la vita consacrata e come offerta per i giovani che cercano di discernere
le loro vocazioni.
Altri aspetti vocazionale:
Una testimonianza che ci illumina molto lo è la Vita di Sant’Antonio, scritta da sant’Atanasio,
si rivela uno scritto paradigmatico per il monaco del tempo. Il cammino solitario, la lotta
spirituale, la preghiera costante e la meditazione rappresentano i punti cardine di questo
percorso ascetico. Si compiono esercizi pratici di discernimento secondo una pedagogia
personalizzata, con alla guida un anziano che aiuta il monaco in un cammino si spoliazione
continua fino a giungere alla personale santificazione. Con san Pacomio inizia la vita
comunitaria e ha in conto l'obbedienza alla legislazione interna e al superiore.
La storia della Chiesa Antica, è una testimonianza pedagogica, che riflette il percorso
vocazionale della Chiesa stessa, e da lì questa storia ci dà luce per avere in conto alcuni
principi che continuano ad essere validi per oggi nei nostri tempi nell'offerta di animazione
vocazionale.
Oggi bisogniamo un discernimento secondo una pedagogia personalizzata, e anche in
comunitá, una ricerca di Dio con un cuore puro. Un'esperienza vocacionale dove impara ad
ascoltare quella voce che ti chiama nel profondo del cuore. Questa é il compito degli
operatori vocazionale nella pastorale di gioveni.
2.Scegli una figura rappresentante di questo periodo e cerca un suo testo. Prova ad
analizzarlo secondo i criteri pedagogici vocazionali. Fai un tuo commento personale.
- Amare come Gesù Cristo ama: No quería demostrar cuánto lo amaba Pedro, ya que esto ha
quedado de manifiesto por muchas otras cosas, sino que quería que Pedro y todos nosotros
aprendiéramos cuánto amaba él a su Iglesia para que también nosotros pusiéramos la mayor
dedicación hacia ella. Il modello e la misura che noi discepoli abbiamo per amare è la persona
di Gesù, è un amore capace di sacrificare tutto per la Chiesa, per gli altri. Una persona che fa
discernimento vocazionale deve avere chiaro che la misura dell'amore è Gesù crocifisso.
-El pastor para guiar a su rebaño necesita la fuerza del amor: Basilio: Quindi pensi che solo
la forza dell'amore sia necessaria per correggere il prossimo? Senza dubbio è una parte
importante che può contribuire a questo. Il pastore (sacerdote) deve avere una voce che arrivi
al cuore delle sue pecore, che parli loro il linguaggio dell'amore.
Elementi Pedahogici-Metodogigici
-La prima chiamata è una chiamata d'amore: Nel testo che abbiamo considerato, vediamo
chiaramente come la chiamata di Pietro è segnata dall'amore. una chiamata che implica essere
in Gesù e imparare l'arte di amare gli altri.
-La misión encomendada: Nutrire il gregge, prendersi cura del gregge, ogni vocazione ha
questa doppia dimensione, stare con il Signore e prendersi cura del suo gregge. La
missionarietà è anche parte della chiamata, cioè, dall'inizio della prima chiamata, c'è un per
quello che .... è chiamato
-Dimensione pastorale della chiamata: Ogni vocazione è chiamata a maturare e a produrre
molti frutti, come la vocazione dei primi discepoli, come quella di Pietro che ricevette il
compito di confermare i suoi fratelli nella fede, ma per questo, egli stesso doveva aver
raggiunto la maturità della propria vocazione.
Commento breve personale
Il Trattato sul Sacerdozio, conosciuto anche come Dialogo sul Sacerdozio, e anche come Sei
Trattati sul Sacerdozio, è forse il più noto di tutte le opere di San Giovanni Crisostomo.
L'opera è presentata come un dialogo tra due amici e secondo l'usanza bizantina è
convenzionalmente divisa in sei parti. Da qui la differenza dei nomi con cui è conosciuto.
L'amico con cui Giovanni dialoga si chiama Basilio. Il tema della discussione è il sacerdozio.
Il motivo è molto curioso: entrambi gli amici sono stati scelti per essere ordinati sacerdoti e
all'ultimo momento, mentre Basilio è portato all'ordinazione con l'inganno, Giovanni fugge
anche se aveva promesso a Basilio che in questa questione di ordinazione avrebbero agito in
pieno accordo sia per accettare che per rifiutare l'elezione.
Non c'è dubbio che questo testo di San Giovanni Crisostomo sul sacerdozio è ancora molto
attuale per la nostra pastorale con i giovani che vogliono seguire il Signore, il tema
dell'amore, della dedizione totale per gli altri, il rapporto di maestro discepolo da amicizia e
fiducia è ancora valido per i nostri tempi; nel testo su cui San Giovanni Crisostomo ha
riflettuto scopriamo quell'aspetto della fiducia che Gesù ha in Pietro, "pasci le mie pecore",
sono le sue pecore ed egli ce le affida.