Provincia
di San Michele
Arcangelo
dei Frati Minori
di Puglia e Molise
s o m m a r i o
3
Sempre in cammino
di fr. Leonardo Civitavecchia, ofm
ATTUALIT
CHIESA
Il Concilio Vaticano II
di Simona Paula Dobrescu
SPECIALE PAPA
9
Anno LXII n 2
luglio 2014
C.C.P. 13647714
Spedizione in Abb. Post.
Art. 2 comma 20/C legge 662/96
Filiale di Foggia
Direttore:
fra Leonardo Civitavecchia
segretario@fratiminoripugliamolise.it
Progetto grafico
e impaginazione:
Silvia Brighenti
345.3902662
info@silviabrighenti.it
FRANCESCANESIMO
18 Panorama Francescano
VITA DI FAMIGLIA
di Matteo Gioiosa
28 Fr.
In copertina:
Innocenzo Maiorano
PUBBLICAZIONI
34 La Piet
di Nick Petruccelli
POESIA
di Enza Daquino
Editoriale
Sempre in cammino
Amici Lettori,
un caro saluto di gioia a tutti.
alla gioia che ho voluto - nelleditoriale di aprile scorso - dedicare
il nostro anno 2014 in corso. Come
non gioire per la canonizzazione di
due grandi Papi, che con amore e
fedelt, hanno rinnovato la Chiesa e
il cuore degli uomini. Come non gioire per il Viaggio di Papa Francesco in
terra Santa, per affermare, con forza
e coraggio, che la Pace tra i popoli e
le Religioni possibile, e lunit e la
comunione tra i Cristiani impegno
impellente che interpella tutti.
Dobbiamo metterci sempre in cammino, e lanno 2015, tempo dedicato
alla Vita Consacrata, sar loccasione
per rimettere Cristo e il Vangelo al
centro della nostra vita e dei nostri
progetti. Non solo per il Consacrato,
ma ogni Cristiano chiamato a svegliarsi dal sonno che impedisce di arrivare veramente a Dio. Troppo spesso avverto - dai fatti di cronaca e dalla
nostra vita - che viviamo come se Dio
non esistesse, che le cose che facciamo non ci portano a Lui, per non parlare della nostra debolezza morale,
senza pi pensare alle cose del cielo e
alla nostra santificazione.
Francesco dAssisi, assumendo il Vangelo come forma di vita ha fatto crescere la fede, ha rinnovato la Chiesa;
e nello stesso tempo ha rinnovato la
societ, lha resa pi fraterna, ma sempre col Vangelo, con la testimonianza.
Predicate sempre il Vangelo e se fosse necessario, anche con le parole!
(Papa Francesco ai giovani dellUmbria, Assisi, 4 ottobre 2013).
Sempre in camminoriusciremo a
portare - se prima accolto da noi - il
Vangelo in questo povero mondo, testimoniando alla nuova generazione
che essere cristiani oggi bello, annunciando Ges Cristo come unico
Salvatore del mondo. Noi non siamo
cristiani perch amiamo Dio. Siamo
cristiani perch crediamo che Dio ci
ama (Paul Xardel).
Anche in estate sempre in camminoper dedicarci di pi a quelle real-
Attualit
La doppia profezia
La canonizzazione di Giovanni XXIII
e di Giovanni Paolo II, come ogni canonizzazione, va accolta come dono
dello Spirito e letta nel suo significato
ecclesiale, nel messaggio e nelle indicazioni che ogni santo d al cammino
storico e di fede della Chiesa.
I santi non sono uomini irraggiungibili, eroi inimitabili ed lite selettiva.
La santit il riflesso dellamore di
Dio in chi lo accoglie vivendo i suoi
comandamenti, in chi percorre la via
dellamore restando unito a Lui (cfr.
Gv 15, 1-10).
rendere gloria e lode al Santo dei Santi, al Tre volte Santo. E certamente
il governo della Chiesa e le scelte storiche dei vari pontificati non sono il
criterio della canonizzazione dei papi.
La vicenda umana ed ecclesiale di
Papa Roncalli e di Papa Wojtyla (come
quella di ogni santo e cristiano che ha
vissuto in pienezza il Vangelo) va vista
e interpretata in filigrana con la dimensione battesimale della profezia illuminata dalla Parola di Dio: Susciter loro
un profeta e gli porr in bocca le mie
parole ed egli dir loro quanto io gli
comander. Se qualcuno non ascolter le parole che egli dir in mio nome,
io gliene domander conto. Come riconosceremo la parola che il Signore
Attualit
adatta non solo a Wojtyla ma anche ai
pontefici susseguitisi dal 1963 in poi:
Le preposizioni amore e santit e
prontezza a tutto aiutano a scoprire il
segreto di unanima. Era (Roncalli, ndr)
il cristiano completamente libero da
preoccupazioni, di successo personale; luomo che, a suo dire, aveva messo
il proprio io sotto i piedi; il sacerdote
della tradizione, abilitato ad avviare
il processo di aggiornamento senza
avventure, secondo la formula da lui
coniata, ripetuta da Paolo VI: Fedelt
e rinnovamento. La sola fedelt, infatti, ridurrebbe la Chiesa a museo; il
solo rinnovamento condurrebbe allanarchia. Era il sacerdote che soltanto
sullaltare, tra il Libro e il Calice, si sentiva a suo agio. Appartenente alla stirpe
dei profeti chiamati ad annunciare ci
che non pretendono di raggiungere e
non vedranno con i loro occhi.
I perch di Francesco
Papa Francesco nellomelia della canonizzazione dei due Papi ne ha sintetizzato il significato per la Chiesa e il
mondo con queste parole: Sono stati due uomini coraggiosi, pieni della
parresia (libert di parola, coraggiosa
testimonianza, ndr) dello Spirito Santo, e hanno dato testimonianza alla
Chiesa e al mondo della bont di Dio,
della sua misericordia. Sono stati sacerdoti e vescovi e papi del XX secolo.
Ne hanno conosciuto le tragedie, ma
non ne sono stati sopraffatti. Pi forte,
in loro, era Dio; pi forte era la fede
in Ges Cristo Redentore delluomo e
Signore della storia; pi forte in loro
era la misericordia di Dio; pi forte
era la vicinanza materna di Maria. []
In questi due uomini contemplativi delle piaghe di Cristo e testimoni
della sua misericordia dimorava una
speranza viva, insieme con una gioia indicibile e gloriosa (1 Pt 1, 3.8). La
speranza e la gioia che Cristo risorto
d ai suoi discepoli, e delle quali nulla
e nessuno pu privarli. Queste sono
la speranza e la gioia che i due santi
Papi hanno ricevuto in dono dal Signore risorto e a loro volta hanno donato in abbondanza al Popolo di Dio,
ricevendone eterna riconoscenza.
[] Hanno collaborato con lo Spirito Santo per ripristinare e aggiornare
la Chiesa secondo la sua fisionomia
originaria, la fisionomia che le hanno
dato i santi nel corso dei secoli. Non
dimentichiamo che sono proprio i
santi che mandano avanti e fanno
crescere la Chiesa.
Chiesa
IL CONCILIO VATICANO II
Per diversi sentieri, verso uno comune
Chiesa
a motivo della loro presenza: In quellora provvidenziale e
storica, ero particolarmente attento al mio dovere del momento presente che consisteva nel raccogliermi, nel pregare
e nel ringraziare il Signore. Per il mio sguardo si rivolgeva di
tanto in tanto a molti figli e fratelli. Scorgendo subito il vostro gruppo, le vostre singole persone, ho ricavato motivo di
conforto dalla vostra presenza. Non andiamo ora troppo in
l. Accontentiamoci per oggi di constatare il fatto. E voi vogliate leggere nel mio cuore: forse comprenderete molto pi
di quanto le parole dicano.
Gli osservatori delegati rivolsero ai propri fedeli sparsi
nel mondo lappello di pregare per il concilio. Sullunione
nella preghiera il Papa stesso disse allinaugurazione del
concilio: Lunit che Cristo ha invocato con ardente preghiera per la sua Chiesa rifulge fra laltro anche di questo raggio:
dellunit di preghiere e di ardenti desideri, con cui i cristiani
separati da questa Sede Apostolica aspirano ad essere uniti
con noi. questo, dunque, gi un primo inizio di unit e, soprattutto, un saldo fondamento della nostra fiducia in Dio.
Gli osservatori delegati seguivano pienamente lo svolgimento dei lavori, pregavano con gli altri, assistevano alla
santa messa e prendevano contatti con i padri conciliari. In
questo clima nuovo, di fiducia, di rispetto reciproco, stava
nascendo nel concilio una coscienza ecumenica.
Il dottor Vissert Hooft, segretario generale del Consiglio
ecumenico delle Chiese, dichiar: Gli osservatori non sono
pi solo osservatori: tra loro e i padri conciliari esistono ormai
molti contatti e un vero dialogo. Alla fine del primo periodo
conciliare, il dottor L. Vischer,
rappresentante del Consiglio
ecumenico delle Chiese, riassumeva cos, a nome di tutti
gli osservatori, la loro esperienza: I due mesi trascorsi
hanno costituito per noi un
periodo sommamente ricco
Noi abbiamo veramente vissuto i lavori del concilio, prendendovi parte allinterno. Abbiamo
avuto una straordinaria occasione di conoscere rappresentanti della vostra Chiesa. Abbiamo avuto libero accesso a
tutte le manifestazioni e sempre, in modo nuovo, abbiamo
potuto constatare il grande
sforzo che si compiuto al fine
di comprenderci nelle nostre
convinzioni, nel carattere a noi
proprio, nelle nostre speranze
e difficolt. Io sono convinto
che in tal modo non soltanto
siano stati stabiliti dei contatti
come vuol dirsi in linguaggio
ecumenico ma si sono formate delle vere amicizie.
La morte di Giovanni XXIII
il 3 giugno 1963 e lelezione
di Paolo VI il 21 giugno dello stesso anno, hanno profondamente inciso sul corso degli avvenimenti e, in modo
particolare, sul concilio, tanto da determinare la fine di un
periodo e linizio di un altro.
Nel messaggio dellincoronazione, Paolo VI ribadiva solennemente lintenzione di raccogliere leredit di Papa
Chiesa
Speciale Papa
Speciale Papa
Sono rimasto incantato per lincontro del Papa con i bambini di Betlemme, coscienti di vivere entro le mura, che lo
hanno avvertito come un loro pap che li incoraggia a un
avvenire di speranza. Guardare incantati il volto di un bambino in qualunque parte della terra, significa ammirare un
cielo pieno di stelle, un panorama di fiori, una luce senza
ombre, una montagna di diamanti e desideri di santit. Riascoltare in Terra Santa le parole di Ges: Se non diventate
come i bambini. Tutti i calcoli umani fanno ridere! Un paragone bellissimo e molto facile da comprendere.
Io stesso mi vergogno se talvolta dimentico di essere stato bambino e se, non sentendomi diventato bambino nel
cuore, mi sono creduto grande.
Cos il Santo Padre ha proseguito il suo cammino con la
spontaneit del fanciullo e la saggezza del profeta.
Stupore e indicibile gioia per i frati della Custodia stato il fuori programma spontaneo del Santo Padre quando
domenica 25 decide di invitarsi a pranzo in convento: Dice
Padre Silvio: stato un momento straordinario, soprattutto
perch, arrivando a sorpresa, non avevamo avuto modo di
preparare un pranzo per loccasione. Il Papa quindi ha mangiato davvero quello che passava il convento, cio quello che
si serve abitualmente.
S, quel giorno doveva pranzare al Notre Dame Center, un
hotel molto bello, di fronte al convento dei frati, gestito dai Legionari di Cristo di propriet della Santa Sede. Questo albergo
ospita diverse personalit e ha una cucina di alto livello. Dopo
aver parlato con il Nunzio apostolico che gli ha raccontato
tutto ci che noi facciamo in Terra Santa, Francesco ha deciso
di venire da noi e cos abbiamo avuto il privilegio della sua
presenza. E anche di quella di una piccola parte della delegazione che comprendeva il patriarca Latino, mons. Fouad Twal,
e il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin. Laltra parte del
seguito papale ha pranzato invece al Notre Dame Center. In
ogni caso si trattato solo del pranzo: il Papa ha ricevuto tutte
le persone e i gruppi che doveva incontrare in questo hotel,
senza deludere nessuno.
E proprio allinizio, dopo la preghiera e un breve saluto ha
chiesto un piatto di spaghetti in bianco. Mentre una nota
di colore stato in ultimo la sua richiesta: Ora dove si paga
il pranzo?. E poi ha fraternizzato con frati e Suore con amabile sorriso.
10
Speciale Papa
i fuori programma
di Papa Francesco in Terra Santa
Li racconta frate Silvio de la Fuente, francescano della Custodia di Terra Santa,
che stato il traduttore di Bergoglio per lebraico e larabo nei tre giorni di pellegrinaggio
Ci sono dei fuori programmi
del viaggio del Papa in Terra Santa che pu raccontarci?
Fra Silvio: Ci sono stati vari segni,
piccoli ma belli, da parte del Santo
Padre, a cominciare dal fatto che
sia venuto a mangiare nel nostro
convento domenica. stato un
momento straordinario, soprattutto
perch, arrivando a sorpresa, non
avevamo avuto modo di preparare
un pranzo per loccasione. Il Papa
quindi ha mangiato davvero quello
che passava il convento, cio quello che si serve abitualmente.
Quel giorno del pranzo, tra laltro, il Papa era stato invitato da
unaltra parte. Giusto?
Fra Silvio: S, quel giorno doveva
pranzare al Notre Dame Center, un
hotel molto bello, di fronte al convento dei frati, gestito dai Legionari di Cristo di propriet della Santa
Sede. Questo albergo ospita diverse personalit e ha una cucina di
alto livello. Dopo aver parlato con
il Nunzio apostolico che gli ha raccontato tutto ci che noi facciamo
in Terra Santa, Francesco ha deciso
di venire da noi e cos abbiamo avuto il privilegio della sua presenza. E
anche di quella di una piccola parte
della delegazione che comprendeva il patriarca Latino, mons. Fouad
Twal, e il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin. Laltra parte del seguito papale ha pranzato invece al
Notre Dame Center. In ogni caso si
trattato solo del pranzo: il Papa ha
ricevuto tutte le persone e i gruppi che doveva incontrare in questo
hotel, senza deludere nessuno.
Voi frati ricoprite un ruolo importante a Gerusalemme, in
quanto Custodia di Terra Santa...
Fra Silvio: Ebbene s. Siamo in Medio Oriente dal 1217, la maggior
parte dei santuari della zona, per volont della Santa Sede, sono custoditi
da noi.
Che impressione ha avuto di alcuni gesti del Pontefice come, ad
esempio, labbraccio con il rabbino
Skorka e lislamico Abboud davanti
al Muro del Pianto?
Fra Silvio: stato davvero impressionante vedere insieme i tre figli di
Abramo, perch nelle tre religioni
monoteiste riconosciamo un Padre
comune. stato molto significativo
quellabbraccio: i nostri fratelli maggiori stavano al Muro del Pianto, i nostri fratelli minori alla spianata delle
Moschee, arriva Papa Francesco e con
un solo gesto li abbraccia entrambi...
Come si vive il dialogo interreligioso a Gerusalemme?
Fra Silvio: Ci sono due livelli di ecumenismo o di dialogo interreligioso:
uno teologico o, se vogliamo, pi
scientifico; laltro dato dalla convivenza quotidiana, che, ad esempio, se
uno ha bisogno di pane va dal negoziante musulmano, se ha bisogno di
aceto da quello ebreo. In fin dei conti
questa una convivenza interreligiosa, tralasciando le discussioni teologiche. Il contatto quotidiano gi apre al
dialogo e i gesti semplici ma molto significativi compiuti in questi giorni da
Francesco, non hanno fatto altro che
affermare e rafforzare qualcosa che i
frati e tanta gente in Terra Santa fa da
tempo.
Limpressione, per, che ci siano molti fondamentalisti. O questi
sono in minoranza?
Fra Silvio: Le racconto un aneddoto
di quando studiavo lebraico nel Ulpan Milah. Cerano molti musulmani
che stavano l con me. Una delle pratiche pi diffuse per conoscerci era
prendere delle foto delle nostre famiglie per presentarle e imparare cos la
11
Speciale Papa
12
Speciale Papa
Signore benedica questa accoglienza
e chiedere a tutte le istituzioni internazionali di aiutare questo popolo in
questo lavoro di accoglienza che fa.
Durante il pellegrinaggio anche in
altri luoghi ho incoraggiato le Autorit interessate a proseguire gli sforzi
per stemperare le tensioni nellarea
medio-orientale, soprattutto nella
martoriata Siria, come pure a continuare nella ricerca di unequa soluzione al conflitto israeliano-palestinese.
Per questo ho invitato il Presidente di
Israele e il Presidente della Palestina,
ambedue uomini di pace e artefici
di pace, a venire in Vaticano a pregare insieme con me per la pace. E per
favore, chiedo a voi di non lasciarci
soli: voi pregate, pregate tanto perch
il Signore ci dia la pace, ci dia la pace
in quella Terra benedetta! Conto sulle vostre preghiere. Forte, pregate, in
13
Francescanesimo
riscoprire il valore
del bene comune
di Ignazio Loconte
14
lo sviluppo economico e la formazione di posti di lavoro fissi che pi indeterminato non si pu a quel campione
di francescanesimo che padre Pio?
Su queste stranezze si deve riflettere.
Avevano visto lungo i francesi del Trecento, quando tentarono di portarsi il
Vaticano in Avignone: soldi sicuri per
secoli a venire. Dobbiamo ad una monaca di Siena se questa azienda che
d pi denaro di quanto ne riceva, la
Chiesa, tornata sul suolo patrio. Va
beh!, non perdiamo di vista il discorso
e torniamo alla mediazione. Questo
modo di pensare cattolico, giustificato da tante pagine della Bibbia, per
cui ci rivolgiamo spesso anche ai santi
Francescanesimo
e alla Madre di Dio, la mediatrice per
eccellenza, trova la sua sponda negativa quando viene traslato nel mondo
secolare ed amministrativo. Infatti il
lato oscuro di questa parola burocrazia, quella che con bonomia nei
conventi e dintorni viene chiamata
ufficio complicazioni cause semplici.
Non riusciamo a liberarcene. Per aprire un negozio 20 permessi, per alzare
un muretto altrettanti, e il motivo si
capisce: per ogni passaggio un bollo
e spesso ci sono bolli ufficiali e bolli
fraudolenti. Pratiche che per andare
avanti devono essere aiutate. Dietro le
scrivanie veri e propri padroncini del
nostro tempo in primis e della nostra
vita in definitiva, e la burocrazia si fa
corruzione! Siamo cos abituati a pensare mediativo che invochiamo i santi
per una semplice interrogazione, o
cerchiamo un conoscente influente
per una forte raccomandazione. Chi
conosciamo? ci chiediamo per ottenere qualcosa che nostro gi di
diritto. Ed sempre latteggiamento
intercessorio che rende a volte, nei
pi diversi strati della popolazione,
plausibile la convivenza coi fenomeni
criminali tipicamente mafiosi, che a
Vale davvero la pena ricordare che furono i frati Francescani, oltre ad aver diffuso in tutta Europa e oltre
il rito e il Messale della Chiesa Romana, hanno anche qualche merito nel campo delleconomia. Sembra
strano, ma chi conosce la storia dellOrdine di San Francesco sa bene che la preoccupazione per losservanza della povert ha portato i frati a mettere a punto teorie e pratiche virtuose per luso della ricchezza
in maniera cristianamente sostenibile: si pensi allistituzione dei Monti di Piet, ovvero il microcredito
ante litteram, la contabilit della partita doppia, la distinzione tra uso lecito del denaro e lusura
15
Francescanesimo
Verso lanno della vita consacrata A.D. 2015
di Sr Maria Letizia
La via alternativa
Una lettura approfondita del secondo
capitolo dellEnciclica Lumen Fidei di
Papa Francesco suscita una domanda
fondamentale per il tempo storico che
stiamo vivendo: Come la vita consacrata si pone di fronte allinvito di Isaia se
non crederete, non comprenderete?
Che cosa pu dire alluomo del nostro
tempo una scelta di vita di sequela nella
povert, obbedienza e castit?
Se non crederete non comprenderete o meglio non resterete saldi. La
comprensione di fatto molto pi del
capire intellettivo, cala luomo nel profondo della realt per raggiungerla con
la mente e il cuore. In questo senso si
resta saldi perch si poggiano i piedi
sulla roccia, sulla verit.
Come ben evidenzia il Papa il mondo
contemporaneo si poggia su relazioni
fittizie, spesso virtuali dove conta lefficienza e la velocit e non c tempo (o
forse si ha paura!) per attardarsi sul senso profondo della realt che si vive. Luomo moderno appare individualista e
vive una realt liquida, senza una forma
precisa e con certezze che oggi ci sono,
domani non pi. La verit disgregata,
plurima e guardata con sospetto. Sembra che non ci sia possibilit di ripresa,
che si stia scivolando verso un punto di
non ritorno. Questo invece il terreno
arido che attende una parola di speranza, in questo contesto si situa la vita del
credente e in particolare del consacrato
che non si ritiene il salvatore del mondo, ma annuncia che la Verit venuta
tra gli uomini per redimerli.
La vita di fede pu diventare - di fatto - unalternativa preferenziale al
disgregamento, il punto di ritorno per
una scoperta del senso pi profondo
delluomo e della realt che lo abita e
che lo circonda.
La fede non pu essere per il credente
solo lillusione del momento, un palliativo per guarire superficialmente momentanee ferite, breve consolazione
per persone frustrate dalla vita: luomo
ha bisogno di conoscenza, ha bisogno di
verit, perch senza di essa non si sostiene, non va avanti. La fede, senza verit,
16
Francescanesimo
sprona e attraverso lascolto orante ci
educa allobbedienza al comandamento dellamore. Nello stare davanti a Dio
nella preghiera si scopre labbandono
fiducioso del figlio nelle braccia della
madre, si impara laccoglienza della realt che viviamo nella gioia e nella sofferenza, si ascolta il silenzio che forma il
cuore e lo apre allaltro. E quando il discepolo spalanca il cuore al tu di Dio e
del fratello assapora il vero affidamento
e comprende fino in fondo la bellezza
della comunione. Calato nella realt
di ogni giorno il consacrato acquista
nella fede la capacit di discernere, di
compiere scelte responsabili alla luce
del Vangelo che possono anche porlo
contro corrente, ma solidale con coloro
che la modernit descritta in precedenza mette ai margini. Nella fede si impara
a discernere lessenziale e ad agire di
conseguenza. Proprio perch la Parola
ha potere di suscitare sempre nuove
cose, il discepolo in continua ricerca non per la sterile volont di sapere
di pi e tenere un ruolo di supremazia
nel sapere ma per il desiderio sempre
pi forte di conoscere la verit, Ges, e
nella conoscenza di Lui assomigliare il
pi possibile al suo maestro. La ricerca
continua come la sete che non passa
con poca acqua ha bisogno di dissetarsi continuamente alla sorgente.La
fede risveglia il senso critico, in quanto
impedisce alla ricerca di essere soddisfatta nelle sue formule e la aiuta a capire
che la natura sempre pi grande (cfr.
Lumen Fidei 34). Da questo punto di
vista anche lo studio e il sapere per il
17
panorama
Francescanesimo
panorama
Il Definitorio
generale da Papa
Francesco
Sabato 15
marzo
u.s.
Sua
Santit,
Papa
Francesco, ha ricevuto
in udienza privata il Ministro
generale,
Fr.
Michael A. Perry, OFM, e il suo Definitorio.
Il Papa ha innanzitutto ribadito limpegno urgente e imprescindibile per tutti i Frati
Minori di portare al mondo
la misericordia di Dio, testimoniando il Vangelo sempre
e, se necessario, anche con le
parole. Ha inoltre evidenziato
la grazia della minorit, insita nella vocazione minoritica,
che si deve esprimere nella
vita fraterna semplice e povera e nella condivisione attenta
e premurosa con tutti, soprattutto con i poveri e gli emarginati, in vista del Capitolo Generale 2015.
18
buzehose, OFM,
nato a Rugabano, in Burundi
(Diocesi di Gitega), il 9 ottobre
1954, stato
nominato dal Governo
generale dellOrdine dei
Frati Minori come nuovo
Definitore generale, in
sostituzione di Fr. Vincent
Mduduzi Zungu, OFM,
francescano
Francescanesimo
francescano
nominato Vescovo. Ora, allinterno del Governo dellOrdine,
si occuper di seguire pi da
vicino le Entit francescane in
Africa.
XXXIV Marcia Francescana,
24 luglio - 04 agosto 2014: dal
Gargano verso Assisi
Pronto il percorso della XXXIV edizione della Marcia
Francescana
per i Frati Minori
di Puglia e Molise, percorrendo le
spettacolari strade del Gargano. Ledizione di
19
La nostra storia
Vita di famiglia
La nostra storia
convento di
Stignano
20
Vita di famiglia
Si dice che, commosso, abbia benedetto i frutti di questa terra.
Si tratta certo di una leggenda, ma
necessario ricordare che Stignano
terra di leggende e di benedizioni,
come lo di fatti terribili e drammatici.
Situato allingresso dellampia valle
che si apre a nord ovest sulla sconfinata pianura del Tavoliere, dove la strada comincia ad inerpicarsi, il santuario
rappresenta la porta settentrionale
del Gargano dei santuari.
La Via Francesca entra nel vivo
con una tappa densa di altissima spiritualit mariana e francescana. Stignano il luogo da cui il pellegrino
incomincia il suo vero cammino penitenziale fatto di sofferenza, ma anche
di intensa gioia.
La leggenda dice che Leonardo di
Falco, povero e cieco, originario di Castel Pagano, nelle sue peregrinazioni
di mendicante un giorno saddorment sotto una quercia.
Gli apparve la Vergine Santissima
che gli indicava, poggiata sui rami di
un albero, una statua raffigurante la
Madre di Dio col Bambino.
Il cieco, riacquistata la vista, raccont
tutto ai sacerdoti di Castel Pagano, i
quali, in processione, vennero a rilevare la sacra immagine.Sul luogo venne
costruita una cappelletta, di cui parla
un documento del 1231, divenuta subito meta di pellegrinaggi. Nei pressi
della chiesina i pellegrini abruzzesi e
molisani diretti alla Grotta dellArcangelo Michele sostavano per una
preghiera e un modesto ristoro.
Agli inizi del sec. XVI un certo fra Salvatore Scalzo, dopo aver peregrinato
a lungo, insieme ad alcuni compagni,
prese dimora presso la cappelletta.
21
Vita di famiglia
Ordinazione Diaconale
di fr. Giovanni Laricchia
e fr. Michele Romano
I Diaconi
Essere misericordiosi, attivi, camminare secondo la verit del Signore, il quale si fatto servo di tutti.
San Policarpo
Ringrazio prima di tutto il Signore
per il dono di grazia che oggi ci ha
elargito.
Ringrazio Sua Eccellenza Monsignor
Domenico Padovano per la gioia con
la quale ci ha accolti e limmediata disponibilit, nonostante il periodo ricco di impegni.
Ringrazio il nostro Ministro Provinciale e in lui tutti i frati della Provincia:
Le fraternit nelle quali viviamo;
La fraternit che ci ospita;
I formatori che ci sono stati vicini;
I chierici che si sono resi disponibili
per il servizio liturgico;
Tutti i frati che sono qui convenuti e i
non presenti per le necessit pastorali,
qualcuno mi sta anche sostituendo in
impegni coincidenti, comunque qui
presenti con la loro preghiera.
Con loro tutti i consacrati e gli appartenenti agli altri Ordini che hanno
desiderato condividere la nostra gioia
in questa celebrazione.
Ringrazio i nostri padri spirituali per
la loro, concedetemi il termine, fatica
nel guidarci nella comprensione della
volont del Signore.
22
Ringrazio tutte le suore, che continuamente pregano per noi, sia le sorelle di vita attiva sia le sorelle di vita
claustrale.
Ringrazio i nostri genitori qui presenti: mia Madre, il Padre di fr Michele,
sia quelli presenti in Cristo per mezzo
della Comunione dei Santi: mio Padre,
la Madre di fr Michele. Per tutto quello
che ci hanno dato, a partire dalla vita,
e continuano a darci con la loro presenza.
Tutti i parenti convenuti per gioire
con noi in questo giorno di grazia. La
vostra presenza sempre apportatrice di gioia.
Ringrazio tutte le fraternit O.F.S. e
Gi.Fra., quelle dei nostri paesi di origine,
quelle dei luoghi in cui abbiamo dimorato e dimoriamo, quelle che ci hanno
avuto o ci hanno come animatori.
Ringrazio tutti i membri delle varie
confraternite e delle varie associazioni, per la variet delle esperienze che
apportano alla nostra formazione. Tra
questi anche gli Scouts. Mi ricordano
quando sono stato lupetto. Anche
quello servito a formarmi.
Vita di famiglia
Ordinazione Presbiterale
di fr. Luca Compagnone
Presbitero
23
Vita di famiglia
24
Vita di famiglia
Due Frati
con la gioia nel cuore
di Matteo Gioiosa
25
Vita di famiglia
San Francesco
Uomo Di Fede
di Fra Giuseppe Tomiri, ofm
Ministro Provinciale
26
Vita di famiglia
27
Sorella morte
spirituale e morale, uomo di preghiera, frate semplice, disponibile e accogliente con tutti.
I suoi Funerali sono stati presieduti da
Mons. Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto, e concelebrati dal Vicario Provinciale
fr. Luigi Lauriola, l8 Aprile alle ore 16 nel
Santuario S. Maria del Pozzo in Capurso.
Numerosi i confratelli della Provincia, tra
parenti, terziari e diversi amici.
Le sue spoglie mortali - nellattesa
della risurrezione - riposano nella Cappella dei Frati del cimitero di Bitonto.
Al Bon Signore il nostro Grazie per
averci donato un fratello buono e fedele, e a San Francesco la preghiera
perch mandi operai buoni e fedeli
come fra Innocenzo.
28
Sorella morte
Ricordando
fra Giacomo Bini
nato il 23 agosto 1938 a Ostra Vetere, Ancona e morto il 9 maggio 2014 a Palestrina
Noi Sorelle dei Monasteri della Federazione S. Maria Assunta delle Clarisse
di Puglia, desideriamo condividere la
nostra tristezza per la scomparsa del
carissimo p. Giacomo, insieme a tanta gratitudine , perch non pu venir
meno la testimonianza bellissima della sua vita di frate minore
Sentiamo il bisogno di ricordare la
cura e sollecitudine speciale che ci ha
sempre dedicato e con la quale si
donato come padre geloso e fratello
amante del nostro bene. Lui stesso
ci ricordava spesso che fin dagli inizi
della sua vita di frate, gi da studente
nei diversi luoghi in cui ha sostato, in
ogni tappa di obbedienza e missione in cui stato, ha sempre colto la
provvidenziale presenza delle sorelle
come un dono speciale per la sua vita
e vocazione.
Ci ha dimostrato unattenzione di
affetto e premura materna. Quante
29
Pubblicazioni
uscito il nuovo libro su Mons. Agostino Ernesto Castrillo (1904-1955), OFM, Servo di Dio, scritto da
fr. Alessandro Mastromatteo, OFM (vice-postulatore della causa di canonizzazione) e pubblicato dalla
casa editrice Velar/Elledici. un libro di 48 pagine, agile nella narrazione e corredato da fotografie. Chi
desidera riceverlo pu scrivere al seguente indirizzo e-mail: a.mastromatteo@yahoo.it. Tra qualche
giorno il libro sar acquistabile anche nelle librerie oppure on line al seguente indirizzo: www.velar.it
Coloro che hanno avuto la grazia di conoscere e sperimentare le eccezionali doti di Padre, di Maestro e di Pastore di Mons.
Agostino Ernesto Castrillo, sono caldamente pregati di inviare tutte le notizie di cui sono in possesso e che hanno relazione con
la vita, le virt e lattivit del Servo di Dio, come anche i documenti, i suoi scritti e le notizie riguardanti grazie ricevute per sua
intercessione, al seguente recapito:
VICE-POSTULAZIONE PROVINCIALE DELLE CAUSE DEI SANTI
Convento San Pasquale Piazza S. Pasquale, 4 71121 FOGGIA e-mail: a.mastromatteo@yahoo.it
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OFS
CONOSCERE SE STESSO
CONOSCERE IL FRATELLO
Laltro, quale opportunit?
CONOSCERE LA FRATERNIT
Le nostre Origini: studio della Regola, Costituzione, FF.FF. Vita fraterna: come viverla? (Obbedienza, umilt)
Quali le prerogative oggi per rendere visibile lOFS agli uomini della societ?
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OFS
Per discutere sui predetti punti la fraternit si divisa in tre gruppi di fratelli:
il gruppo arancione, animato da Matteo
Santoro, il gruppo bianco, animato da
Immacolata Clemente ed il gruppo celeste animato da Antonio Ciuffreda.
Al termine delle singole discussioni, i
gruppi si sono riuniti nuovamente. Si
proceduto, quindi, con la redazione del
presente documento unitario, che riunisce le riflessione dei singoli gruppi.
In merito al primo punto si giunti a
condividere che ognuno di noi ha le
proprie fragilit. A volte ammetterle
difficile in quanto significa mostrarsi per
quello che si realmente. La fragilit,
un valore umano. Non sono le dimostrazioni di forza a farci crescere, ma le
nostre mille fragilit; tracce sincere della
nostra umanit, che di volta in volta ci
aiutano nellaffrontare le difficolt, nel
rispondere alle esigenze degli altri con
partecipazione.
La Fragilit che di solito consideriamo
un difetto, invece la virtuosa attitudine
che ci consente di stabilire un rapporto
di empatia con chi ci vicino.
Il fragile luomo per eccellenza, perch considera gli altri suoi pari e non
potenziali vittime, perch laddove la
forza impone, respinge e reprime, la fragilit incoraggia e comprende.
Lincontro con le diverse forme di fragilit, costituisce luogo di speranza e testimonianza cristiana, occasione di condivisione di dialogo e di confronto con
il non credente, costituisce le opere di
carit e le iniziative di volontariato.
Per il cristiano il centro della sua vita
Cristo, solo quando tende verso Ges
trova la sua felicit. San Francesco nel
corso del suo cammino verso Dio, si relaziona con lui chiedendosi: Chi sei tu
Signore?Tu sei tutto, io sono niente,
ed ora che conosce la sua fragilit.
Non stimare la fragilit ci porta alla di-
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OFS
Si proposto:
MOZIONI DISCUSSE
IN CONCLUSIONE DEL CAPITOLO OFS
1) La fraternit ha bisogno di pi momenti di condivisione per
potersi conoscere pi a fondo.
Questi momenti possono essere:
a) Attivit di fraternit e momenti extra;
b) Durante gli incontri di fraternit lasciare pi spazio alla
condivisione fraterna;
2) Approfondire il francescanesimo e la sua spiritualit attraverso i vari documenti a disposizione (Statuto, Fonti Francescane, Costituzioni, Regola, ecc.). Tutto questo da decidere se
farlo:
a) Il gioved (in sostituzione di un incontro);
b) Un giorno diverso dagli incontri di formazione. Se si, quanti al mese?
3) Fare visita ai terziari malati che non possono pi frequentare;
4) Attivit di animazione e preghiera alla Casa di Riposo;
5) Istituire un centro di raccolta abiti;
6) Occuparsi della Caritas francescana. I terziari devono prendersi limpegno di gestire la Caritas del convento. In concomitanza a questo si pensato di organizzare la processione
offertoriale, con raccolta delle offerte in natura dei fedeli,
durante le messe delle 10:30 e delle 18:30. Quindi, si porteranno allaltare -e successivamente saranno distribuiti- oltre
i prodotti della CEI anche i prodotti di marca appositamente
raccolti o offerti dai terziari e dai fedeli;
7) Organizzare dei turni per la pulizia della Chiesa. Se il caso
coinvolgere persone esterne appositamente retribuite;
8) Preoccuparsi della pulizia delle sala Santa Chiara da noi utilizzata per gli incontri di fraternit;
9) Fare un corso di formazione per i lettori;
10) Istituire una messa di fraternit almeno a cadenza mensile.
11) Negli incontri successivi, si passato a discutere sulle singole mozioni, trattando dapprima le pi urgenti.
In merito alle mozioni nn7-8, si escluso, anche per evitare problemi burocratici, legali ed economici, di coinvolgere persone
specializzate nel settore delle pulizie. Tuttavia, non si pu addossare tale servizio alle sole tre persone che attualmente lo svolgono, seppur con passione e dedizione, in quanto troppo faticoso per loro. Di contro, si ribadito che la pulizia della chiesa e
della sala un servizio che fa del bene non solo ai terziari (e non
questi hanno il monopolio su tale servizio) ma anche ai simpatizzanti ed ai frequentanti del convento. Pertanto, previa nomina
di una referente, individuata in Carmela La Torre, il Capitolo ha
deciso che occorre coinvolgere anche gli esterni, trasmettendo
loro la stessa passione e dedizione di chi attualmente lo svolge.
Ci porter anche ad annunci durante le celebrazioni eucaristiche da parte del sacerdote per il coinvolgimento di persone di
buona volont. Inoltre, coloro i quali non potranno aiutare nella
pulizia della chiesa perch impossibilitati nel giorno prestabilito, potranno prestare il loro servizio alla pulizia della sala Santa
Chiara, utilizzata per gli incontri. questo un modo di dare testimonianza anche allesterno delle mura del convento.
In merito alle mozioni nn1-2 e 10, poich strettamente connesse tra loro, si deciso di trattarli insieme. Dopo animata discussione, emerso il desiderio di approfondire la conoscenza del
francescanesimo, pur senza trascurare i temi trattati agli incontri.
Inoltre, fondamentale creare dei momenti di condivisione per
conoscersi meglio con i singoli fratelli. Si pensato, pertanto,
di creare una giornata francescana, extra rispetto agli incontri
settimanali, adibita alla condivisione fraterna, sia spirituale che
materiale, alla accoglienza del fratello e allapprofondimento del
francescanesimo, anche con lintervento di esperti nel settore.
Tale occasione potrebbe essere propizia per dare testimonianza
allesterno e per partecipare ad una messa di fraternit. Il Consiglio avr lonere di stabilire giorno, ora e modalit di tale giornata extra. Tuttavia, poich notevole il desiderio di approfondire
i temi della Regola e delle Costituzioni, occorre che un giorno
dellincontro mensile, sia dedicato a tali aspetti con pi approfondimento.
Infine, pur senza escluderla a priori, si deciso di rimandare al
futuro prossimo la trattazione del tema del centro raccolta abiti
usati, attese le difficolt logistiche (mancanza di locali da adibire
a tale servizio) e burocratiche (permessi, autorizzazioni, ecc.).
Di contro, il Consiglio avr lonere di individuare, quantomeno
allinizio del nuovo anno fraterno, le modalit per la gestione da
parte dei terziari, della caritas, delle offerte di viveri e della processione offertoriale nelle messe domenicali.
In egual maniera, di fondamentale importanza, la creazione
di equipe che organizzino le visite e la cura dei fratelli terziari
ammalati che non possono pi frequentare la fraternit.
Tutto questo mostra che lunione delle due fraternit non stata
del tutto negativa. Innanzitutto perch qualcuno lo ha smentito, ma soprattutto perch questo Capitolo una prova che c
voglia di camminare, di crescere e andare avanti nella sequela
di Cristo sulle orme del nostro Serafico padre San Francesco di
Assisi. Pace e bene!!!
70 di PROFESSIONE
Fraternit Francesco e Chiara Manfredonia
Di Giorgio Michelina
Manfredonia 07-05-1925
professione 10-01-1944
Brigida Antonietta
Manfredonia 06-11-1926
Professione 09-01-1944
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Focus
La Piet
di Nick Petruccelli
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Poesia
Spaider
Voglio camminare anchio
ho due gambe infinite
il mio corpo sulla spaider
la mia testa tentenna
penso, vedo, mangio, parlo
cammino, cammino
fantasia aiutami tu
anchio voglio camminare
camminer mano nella mano a Ges
quando Egli mi porter
nei prati dorati del cielo.
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In questa oasi di quiete, di fronte al meraviglioso spettacolo della natura, si sperimenta facilmente quanto proficuo sia il silenzio, un bene oggi sempre pi raro. Le molteplici opportunit
di relazione e di informazione che offre la societ moderna rischiano talora di togliere spazio
al raccoglimento, sino a rendere le persone incapaci di riflettere e di pregare. In realt, solo nel
silenzio luomo riesce ad ascoltare nellintimo della coscienza la voce di Dio, che veramente lo
rende libero. E le vacanze possono aiutare a riscoprire e coltivare questa indispensabile dimensione interiore dellesistenza umana
S. Giovanni Paolo II (11 luglio 2004)
il
5x1000
Codice fiscale
92069530704
In caso di mancato recapito, rispedire al mittente, che si impegna a pagare quanto dovuto per legge. Grazie!
Curia Provinciale OFM Convento San Pasquale - 71121 Foggia