Fisiologia Vestibolare

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¶ I – 20-198-A-10

Fisiologia vestibolare: basi anatomiche,


cellulari, immunoistochimiche
ed elettrofisiologiche
M. Lévêque, L. Seidermann, E. Ulmer, A. Chays

La conoscenza della fisiologia vestibolare è un prerequisito fondamentale per analizzare e trattare le


vertigini e i disturbi dell’equilibrio. Questo articolo propone uno sviluppo dettagliato sulla fisiologia dei
recettori vestibolari al fine di apprendere le possibili cause della loro disfunzione. Viene fornita una visione
più globale delle vie vestibolari centrali e dei diversi attori dell’equilibrio al fine di integrare il vestibolo nel
sistema più complesso della percezione del movimento di sé nell’ambiente. Infine, questo articolo
propone un’applicazione dei dati fisiologici all’esame vestibolare clinico.
© 2010 Elsevier Masson SAS. Tutti i diritti riservati.

Parole chiave: Vestibolo; Canali semicircolari; Utriculo; Sacculo; Sacco endolinfatico;


Cellule ciliate vestibolari; Liquidi endolinfatici; Potenziale endolinfatico; Potenziale del recettore; Equilibrio;
Movimento; Vertigini; Videonistagmografia

Struttura dell’articolo posturale e permette l’adattamento oculomotorio essenziale alla


stabilità dello sguardo durante il movimento (riflesso
¶ Introduzione 1 vestibolo-oculare).
Queste funzioni si basano sulla capacità del sistema vestibo-
¶ Differenti attori della funzione vestibolare 1
lare di percepire le forze gravitazionali e di accelerazione grazie
Labirinto posteriore membranoso 1
all’utilizzo di un sistema specifico di massa inerziale secondo la
Diversi epiteli 2
legge di Newton (forza = massa × accelerazione).
Liquido endolinfatico 3
Esiste un sistema vestibolare su entrambi i lati della testa e
¶ Cellule ciliate vestibolari 4 ciascuno possiede due tipi di recettori sensoriali: le macule
Morfologia delle cellule di tipo I e di tipo II 4 otolitiche per codificare le accelerazioni lineari e la forza
Meccanotrasduzione 5 gravitazionale e i canali semicircolari per codificare le accelera-
Sinapsi vestibolare 6 zioni rotatorie. Le informazioni così captate sono trasmesse a
Sistema efferente 7 livello centrale, dove convergono anche afferenze visive e
¶ Fisiologia delle macule otolitiche e delle creste ampollari 7 propriocettive per una regolazione multisensoriale della postura
Anatomia funzionale delle macule otolitiche 7 e dello spostamento.
Anatomia funzionale delle creste ampollari 9 Lo scopo di questo capitolo è quello di descrivere in modo
Integrazione multisensoriale dell’equilibrio 11 dettagliato la codificazione del movimento da parte di questi
¶ Fisiologia e applicazione pratica alla valutazione recettori periferici e le basi cellulari della loro regolazione. Dopo
funzionale vestibolare 12 un richiamo anatomico delle diverse componenti dell’organo
Legge di Ewald 12 vestibolare affronteremo le basi fisiologiche della codificazione
Studio dei nistagmi 12 del movimento su scala cellulare, per studiare poi l’anatomia
Riflesso vestibolo-oculare 12 funzionale delle macule e delle cupole.
Prove rotatorie 12
Test otolitici 13
Interesse delle alte frequenze
Limiti dell’esplorazione funzionale vestibolare
13
13 ■ Differenti attori della funzione
vestibolare
■ Introduzione Labirinto posteriore membranoso (Fig. 1)
Il sistema vestibolare è filogeneticamente la parte più antica Il labirinto membranoso è un lungo tubo di origine ectoder-
dell’orecchio interno. Già presente nei pesci primitivi, è mica. Il labirinto posteriore membranoso comunica diretta-
essenziale per la regolazione del movimento e per il controllo mente con il labirinto anteriore (rampa timpanica della coclea)
dello spostamento. attraverso il ductus reunium. Ne condivide dunque certe
Nell’uomo il vestibolo concorre a tre grandi funzioni. Realizza caratteristiche, in particolare l’omeostasi del suo mezzo interno,
la codificazione del movimento della testa nei tre piani dello l’endolinfa. La membrana propriamente detta, che delimita i
spazio e i suoi sei gradi di libertà (tre lineari, alto-basso, destra- compartimenti peri- ed endolinfatico, è composta da un epitelio
sinistra, avanti-indietro, e tre rotazionali, vale a dire uno di sostegno formato da cellule cubiche e, in varie zone, da
orizzontale e due verticali). Esso partecipa anche al controllo epiteli specialistici. Il labirinto membranoso posteriore include

Otorinolaringoiatria 1
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Diversi epiteli
1 4 L’insieme del tubo membranoso è formato da un tessuto
7 connettivo sul quale si appoggia una membrana basale che
8 9 sostiene delle cellule epiteliali di tipo pavimentoso. Alcune parti
10 del labirinto possiedono un epitelio specializzato, neurosenso-
2 riale o secernente, così come cellule immunitarie e
macrofagiche.
5
3 6 11 Epiteli neurosensoriali
Se ne distinguono due tipi: le macule otolitiche e le creste
ampollari. Ogni neuroepitelio è formato da due tipi cellulari
specializzati, le cellule di tipo I e le cellule di tipo II, esposti nei
capitoli successivi.
Le macule otolitiche sono organi neurosensoriali localizzati
Figura 1. Epiteli neurosensoriali del vestibolo. 1. Canale semicircolare nell’utriculo e nel sacculo che codificano le accelerazioni e la
anteriore; 2. canale semicircolare posteriore; 3. canale semicircolare late- forza gravitazionale.
rale; 4. ampolle dei canali semicircolari; 5. macula utricolare; 6. macula La macula utricolare è in un piano piuttosto orizzontale, a
sacculare; 7. nervo vestibolare superiore; 8. nervo vestibolare inferiore; forma di cuore; è leggermente convessa in basso e in avanti. La
9. nervo vestibolare; 10. nervo facciale; 11. nervo cocleare. macula sacculare si trova, dal canto suo, in un piano verticale,
sulla faccia mediana del sacculo. Ha una forma di uncino ed è
convessa verso l’avanti e l’interno. Ogni macula possiede un
epitelio neurosensoriale sul quale poggia la membrana otolitica,
i tre canali semicircolari, l’utriculo, il sacculo e le vie strato eterogeneo gelatinoso cosparso di otoconi che rappresen-
endolinfatiche. tano una massa inerziale. È grazie a questa inerzia che avviene
la codifica dell’accelerazione e della gravità attraverso le forze di
Canali semicircolari taglio indotte tra il neuroepitelio e la membrana otolitica.
Si tratta di tre tubi membranosi localizzati nei loro omologhi Le creste ampollari sono gli organi neurosensoriali delle
ossei, di cui occupano meno di un terzo della sezione. Ogni ampolle dei canali semicircolari. Ogni cresta ampollare è
canale è collegato alla cavità vestibolare da due estremità, di cui formata da un epitelio neurosensoriale che forma una plica
una sola è dilatata, l’ampolla. L’altra estremità è un semplice perpendicolare al canale. Questo tipo di epitelio sensoriale è
collegamento al sacco utricolare, isolato per il canale laterale e sormontato da una massa gelatinosa fissata all’ampolla, sulla
comune per i canali anteriore e posteriore (crus commune). quale si ripercuote e si amplifica il movimento endolinfatico, il
L’ampolla non mette in comunicazione il vestibolo e il canale: che permette di codificare le accelerazioni rotatorie. La cresta
si tratta di un «vicolo» dove ha sede l’epitelio neurosensoriale ampollare chiude l’ampolla impedendo ogni comunicazione
proprio del canale, la cresta ampollare. Da qui originano le fibre con la cavità vestibolare.
afferenti di ciascun nervo ampollare.
Epiteli secretori
Utriculo Si riscontrano in ogni parte del vestibolo epiteli specializzati
nel mantenimento dell’omeostasi dei liquidi del labirinto. Si
L’utriculo è una vescicola allungata, appoggiata sulla sua tratta delle cellule scure vestibolari, delle cellule transizionali,
faccia mediana alla fossetta ovoide del vestibolo osseo. Su delle cellule canalari e delle cellule del sacco endolinfatico. Il
questa vescicola si innestano i tre canali semicircolari. Essa ruolo delle cellule scure vestibolari è la produzione dell’endo-
presenta un’apertura posteriore, il ramo utricolare, che rag- linfa a partire dalla perilinfa e il mantenimento della sua
giunge il canale endolinfatico e mette così in comunicazione omeostasi. Le cellule scure sono situate alla periferia degli epiteli
l’utriculo con il sacculo. Si descrive tipicamente che il ramo neurosensoriali maculari e ampollari. Il loro funzionamento è
utricolare possiede un percorso lungo e sottile sotto l’utriculo; simile a quello delle cellule marginali della stria vascolare e
il suo sbocco molto stretto forma la valvola di Bast, plica che consiste principalmente in una secrezione attiva di ioni K+[31].
isolerebbe in parte l’utriculo dal canale endolinfatico e dal Le cellule transizionali, situate tra le cellule scure e gli epiteli
sacculo. Infine, l’utriculo presenta sulla sua faccia inferiore un neurosensoriali, svolgono un ruolo più modesto nel riassorbi-
epitelio specializzato e neurosensoriale, la macula utricolare, da mento dei cationi. Anche le cellule canalicolari che si ritrovano
cui fuoriescono le fibre afferenti del nervo utricolare. nei canali semicircolari hanno un’azione sul liquido endolinfa-
tico per secrezione di anioni Cl-[15]. Le cellule del sacco endo-
Sacculo linfatico hanno un ruolo nel mantenimento della composizione
Il sacculo è una vescicola più piccola, tondeggiante e situata ionica dell’endolinfa e regolano la secrezione di ioni K+, Ca2+ e
sotto l’estremità anteriore dell’utriculo e medialmente. È l’acidità relativa dell’endolinfa (pH = 7) mediante la secrezione
annidato nella fossetta emisferica del labirinto osseo. Sulla sua di protoni [1] . Il sacco concorre quindi direttamente alla
faccia mediana si trova la macula sacculare, posta verticalmente regolazione della pressione osmotica dell’endolinfa. Questo
e da dove fuoriescono, attraverso la fossetta emisferica, le fibre ruolo è particolarmente dimostrato nei modelli sperimentali di
del nervo sacculare. Il sacculo è collegato alla rampa cocleare da idrope labirintica per otturazione del sacco endolinfatico.
uno stretto canale, il ductus reunium, e al canale endolinfatico Cellule immunocompetenti
(e quindi all’utriculo) dal ramo sacculare del canale
endolinfatico. L’orecchio interno è un tessuto in grado di lottare localmente
contro le particelle estranee e di scatenare una risposta immu-
Vie endolinfatiche nitaria. Il sacco endolinfatico sembra essere un elemento chiave
di questa risposta. Vi si ritrovano, in effetti, alcune cellule
Sono formate dal canale e dal sacco endolinfatico. immunocompetenti ed è la prima struttura sede dell’infiamma-
Il canale endolinfatico origina dalla riunione delle branche zione nelle labirintiti sperimentali. È anche stato suggerito che
utricolare e sacculare, da cui la sua denominazione di «canale l’idrope della malattia di Ménière, in cui il ruolo del sacco
utriculosacculare». Il canale utriculosacculare, dilatato nella sua endolinfatico sembra importante, possa essere secondaria a un
porzione vestibolare, si restringe penetrando nell’acquedotto del fenomeno disimmunitario.
vestibolo.
Il sacco endolinfatico termina il canale a valle dell’acquedotto Cellule fagocitiche
del vestibolo e costituisce un prolungamento endocranico del Alcuni macrofagi endoluminali sono presenti nel labirinto
labirinto membranoso. membranoso e, più precisamente, nel sacco endolinfatico.

2 Otorinolaringoiatria
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una funzione di «svuotamento» dell’endolinfa con, in partico-


lare, numerosi macrofagi la cui attivazione richiede un pH
acido.
Mentre l’endolinfa cocleare e vestibolare condivide quasi la
stessa composizione ionica, è interessante notare che gli ioni
non sono al loro punto di equilibrio isoelettrico nella coclea,
mentre lo sono praticamente nel vestibolo. Ciò ha, come
conseguenza, un potenziale elettrico endococleare di 80-90 mV,
che cade a 4-5 mV nel vestibolo. In effetti, questo potenziale è
quasi esclusivamente legato alla concentrazione di ioni K+. Nella
coclea le cellule sensoriali sono impermeabili al K+ in assenza di
depolarizzazione e l’accumulo di cationi da un lato della
membrana crea il potenziale molto positivo dell’endolinfa
(«effetto batteria»). Nel vestibolo, invece, esiste una corrente
transmembrana continua di cationi K + che «fuggono» in
permanenza dall’endolinfa verso le cellule ciliate e poi verso lo
spazio sinaptico, che annulla l’«effetto batteria» degli ioni [3].
Questa differenza marcata tra il vestibolo e la coclea è dovuta a
una modalità di meccanotrasduzione specifica delle cellule
ciliate vestibolari rispetto alle cellule ciliate cocleari.

Secrezione dell’endolinfa (Fig. 3)


La perilinfa, liquido che irrora il labirinto membranoso, è il
prodotto di una filtrazione «passiva» del plasma, che lascia
Neuroepitelio Secrezione ioni K+
passare acqua e ioni e che trattiene le grosse particelle. Ha
Epitelio scuro Riassorbimento ioni Na+ dunque una composizione simile a quella del plasma. Il caso
dell’endolinfa è molto diverso. Questo liquido è generato a
Secrezione ioni Cl-
Endolinfa partire dalla perilinfa mediante fenomeni attivi di secrezione
Secrezione ioni H+ ionica. Gli epiteli specializzati in questa secrezione hanno un
Azione dei glucocorticoidi funzionamento molto simile a quello dell’epitelio renale. Questa
Secrezione ioni Ca2+ similarità spiega le associazioni tra patologia renale e patologia
Effetto β-adrenergico
Movimenti dell'acqua dell’orecchio interno.
Assorbimento ioni K+ attraverso i canali acquaporine Esistono due strutture specializzate nella secrezione
dell’endolinfa: la stria vascolare nella coclea e l’epitelio scuro
nel vestibolo. La stria vascolare deve fornire endolinfa e un
Figura 2. Schema dei principali scambi ionici e della loro regolazione potenziale endolinfatico di 80mV e le cellule scure forniscono
all’interno del vestibolo. un’endolinfa quasi priva di carica (4-5 mV). Per questo motivo,
l’organizzazione cellulare dell’epitelio scuro è più semplice che
nella stria vascolare. Nell’epitelio scuro vestibolare si riscontra
Queste cellule svolgono un ruolo di eliminazione dei rifiuti un solo tipo cellulare (tre per la stria vascolare cocleare), le
presenti nell’endolinfa, le cui caratteristiche fisicochimiche cellule scure, equipaggiate con un «macchinario cellulare»
devono restare costanti per il buon funzionamento del vesti- identico a quella delle cellule marginali della stria vascolare.
bolo. I macrofagi sono dunque essenziali per lottare contro Queste cellule possiedono al loro polo basale una pompa Na+/K+
l’iperviscosità dei liquidi endolinfatici. La loro presenza nel adenosina trifosfatasi (ATPasi) e un cotrasportatore Na+/K+/2Cl
sacco endolinfatico non è sorprendente nella misura in cui è che fanno entrare nella cellula al polo basale il potassio,
stato dimostrato che esiste un flusso endolinfatico, dall’apice successivamente secreto passivamente al polo apicale. Nella
cocleare fino al sacco endolinfatico, dove avviene il suo coclea questi ioni K+ si accumulano nello spazio intrastriale e
riassorbimento. creano il potenziale endococleare. Nel vestibolo non esiste un
equivalente dello spazio intrastriale. In assenza di un accumulo
di cationi e a causa di una fuga continua di potassio verso le
Liquido endolinfatico (Fig. 2)
cellule ciliate, il potenziale endolinfatico vestibolare resta
Il compartimento endolinfatico svolge una funzione impor- comunque molto basso.
tante nel funzionamento del sistema vestibolare: da una parte Più recentemente è stato dimostrato che l’epitelio canalare
bagna gli organi otolitici e permette così, grazie alle correnti svolgeva un ruolo nell’omeostasi dell’endolinfa. Esso partecipa
generate, di informare gli organi recettori dei movimenti della all’equilibrio elettrico dell’endolinfa mediante la secrezione di
testa; dall’altra, le sue caratteristiche elettrochimiche sono anione Cl- sotto controllo ß-adrenergico, in associazione con la
essenziali al funzionamento delle cellule ciliate secrezione di potassio delle cellule scure (anch’essa modulata da
(meccanotrasduzione). un’attività ß-adrenergica) [5]. Questa secrezione fa intervenire
l’adenosina mononofosfato ciclico (cAMP) come secondo
Composizione del liquido endolinfatico messaggero e l’attivazione delle proteine G. In modo simile
all’epitelio tubulare renale, le cellule canalari sarebbero anche
La composizione ionica del liquido endolinfatico vestibolare capaci di riassorbire l’Na+ sotto il controllo dei recettori dei
è notevolmente simile a quella dell’endolinfa cocleare. Si tratta glucocorticoidi. Ciò potrebbe spiegare l’efficacia dei corticoste-
di un liquido ricco di potassio e povero di sodio, al contrario roidi nel corso di una crisi di Ménière [6].
del plasma e del liquido perilinfatico. Le concentrazioni sono:
[K+] = 147 mM, [Na+] = 2,5 mM, [Cl-] = 150 mM, [Ca2+] =
Flusso
0,02 mM (in confronto, le rispettive concentrazioni nella coclea
sono di 157, 1, 130 e 0,02 mM). Il suo pH è di 7,4 [2]. L’endolinfa prodotta nella coclea e nel vestibolo circola
La composizione del liquido endolinfatico varia poco in nell’insieme del labirinto membranoso fino al sacco endolinfa-
funzione delle regioni dell’orecchio interno, a eccezione del tico. Questo fenomeno è già stato dimostrato da numerosi
sacco endolinfatico dove rappresenta una transizione tra lavori [7, 8]. I meccanismi al’origine di questo flusso direzionale
endolinfa e perilinfa con [Na+] = 100 mM, [K+] =15 mM e un sono invece meno noti. È probabile che il sacco endolinfatico
pH di 7. Questa differenza è dovuta al ruolo più dipendente di svolga un ruolo considerevole, il che sembra dimostrato dai
questa struttura, che non comprende cellule ciliate, ma che ha lavori che inducono un’idrope dopo l’otturazione del sacco [1, 9].

Otorinolaringoiatria 3
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Vestibolo Coclea
Stria vascolare

Cellula scura Cellula Cellula Legamento


Ep vestibolare marginale intermedia Cellula spirale
basale
Ep 80 mV ATP ATP ATP ATP K
4 mV
K
Na

1 2 K K K

Na Na
K Na K Na
A Cl Cl
0 mV K 0 mV + 80 mV K + 80 mV K 0 mV
Cl Cl

Endolinfa Perilinfa Endolinfa Scompartimento


Perilinfa
intrastriale
ap bl ap bl in out
B
Figura 3. Confronto tra i due produttori di endolinfa, le cellule dell’epitelio scuro vestibolare e le cellule della stria vascolare. La grande differenza è l’assenza
del potenziale endolinfatico nel vestibolo. Pompe e scambiatori ionici sono simili, ma l’epitelio scuro è formato solo da uno strato cellulare, a differenza della
stria vascolare, e non possiede di conseguenza uno spazio intrastriale dove si accumulano gli ioni potassio nella stria vascolare, responsabile della genesi
del potenziale endolinfatico.
A. Schemi dell’organizzazione degli epiteli secretori nel vestibolo (a sinistra) e nella coclea (a destra). 1. Epitelio scuro vestibolare; 2. stria vascolare cocleare;
Ep: potenziale endolinfatico.
B. Modello cellulare della secrezione di K+ nelle cellule scure vestibolari (a sinistra) e della secrezione di K+ e della produzione del potenziale endolinfatico nelle
cellule della stria marginale della coclea (a destra). Le cellule scure vestibolari e le cellule della stria marginale trasportano il K+ con gli stessi meccanismi.
Il potenziale endolinfatico cocleare è generato da una conduttanza del potassio a livello della membrana interna delle cellule intermediarie e delle cellule dello
strato basale. ATP: adenosina trifosfato; ap: polo apicale; bl: polo basale. Da [4].

In effetti, questo è una sede di riassorbimento dell’endolinfa.


Esso è in contatto con la ricca circolazione venosa della rete
■ Cellule ciliate vestibolari
dell’acquedotto del vestibolo. L’epitelio neurosensoriale vestibolare è formato da cellule
ciliate che, analogamente alle cellule ciliate della coclea,
Riassorbimento e ruolo del sacco endolinfatico trasformano il segnale meccanico del movimento (corrente
endolinfatica) in un segnale elettrico neuronale: è il fenomeno
La concentrazione ionica dell’endolinfa del sacco endolinfa- della meccanotrasduzione. Si distinguono due tipi di cellule
tico è molto particolare poiché sta a metà tra quella dell’endo- ciliate dalle proprietà e dalle origini differenti, le cellule ciliate
linfa e quella della perilinfa. Il sacco endolinfatico svolge un di tipo I e di tipo II.
ruolo nel mantenimento dell’omeostasi dell’endolinfa ma,
soprattutto, negli scambi liquidi tra compartimenti endo- e Morfologia delle cellule di tipo I e di tipo II
perilinfatici. Il polo basale possiede una pompa Na+/K+ ATPasi (Fig. 4)
ed esistono, al polo apicale, canali per il potassio che consen-
tono la secrezione di K+. Il cotrasportatore Na+/K+/2Cl al polo Caratteristiche comuni
apicale svolge un ruolo nel riassorbimento dell’Na+ e, soprattu- Le cellule ciliate vestibolari hanno un’organizzazione simile a
tto, negli scambi liquidi [1]. Sono infatti gli scambi liquidi tra quella della cellula ciliata cocleare. Esse presentano al loro polo
endolinfa, perilinfa e sangue venoso a rappresentare la princi- endoluminale un ciuffo ciliare formato da 40-100 stereociglia in
pale funzione del sacco che, tramite essi, regola le pressioni che file crescenti di grandezza uguale. L’ultima fila è composta da
regnano in questi spazi. Le cellule del sacco endolinfatico un ciglio singolo, il chinociglio, che è il più grande ciglio del
possiedono in effetti canali specifici per gli scambi liquidi: le ciuffo e che definisce la polarizzazione della cellula: depolariz-
acquaporine (canali ad acqua) e lo stesso sistema di regolazione zazione con una deflessione del ciuffo verso il chinociglio e
di questi canali presentato dal rene, in particolare i recettori iperpolarizzazione con una deflessione in senso inverso. Le
V2 per l’ormone antidiuretico (ADH) [10]. È dimostrato che sterociglia sono composte da filamenti di actina e il chinociglio
l’ADH inibisce il riassorbimento dell’endolinfa da parte del è formato da microtubuli e ogni ciglio è raccordato al polo
sacco. Inoltre, le cellule del sacco secernono nell’endolinfa, in apicale mediante uno stretto collegamento che consente
risposta a una diminuzione della pressione, sostanze osmotica- movimenti ampi del ciuffo ciliare. Le stereociglia sono fissate a
una rete di actina sottomembranosa, o placca cuticolare, mentre
mente attive che stimolano l’ingresso di acqua nell’endolinfa.
il chinociglio nasce da un corpo basale nel citoplasma. Le
Questi fenomeni sottendono la presenza, nel sacco endolinfa-
stereociglia sono unite da legami laterali e legami apicali, i tip-
tico, di trasduttori di pressione che non sono ancora ben
link, che le rendono solidali nel movimento. Come ogni cellula
conosciuti. Recentemente, Salt e Rask-Andersen hanno proposto molto attiva, sono molto ricche di mitocondri. Nel loro cito-
un’ipotesi secondo cui il canale endolinfatico potrebbe plasma, molto vicino al polo basale delle cellule ciliate, si
anch’esso partecipare alla regolazione dell’endolinfa mediante riscontrano formazioni presinaptiche specifiche, i nastri, che
una funzione di valvola che si apre quando la pressione sono strutture specializzate nel trasporto, nella guida e nel
endolinfatica è alta e si richiude quando essa diminuisce [11]. riciclaggio delle vescicole presinaptiche e che agiscono come un
Ciò spiega perché il sacco endolinfatico possa essere implicato tappeto rotante verso la sinapsi [13].
nella malattia di Ménière.
Infine, le cellule del sacco possiedono al loro polo endolumi- Caratteristiche proprie
nale pompe ATPasi a protoni e scambiatori Na+/H+ che provocano Le cellule ciliate vestibolari di tipo I hanno una forma svasata
un’acidificazione dell’endolinfa del sacco, il cui ruolo è fonda- al polo basale che si restringe in un collo sormontato dal ciuffo
mentale per l’attivazione dei macrofagi endoluminali [1, 12]. ciliare. Le file di stereociglia sono ampie e dense. Il loro polo

4 Otorinolaringoiatria
Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche ¶ I – 20-198-A-10

K+ 2+
Ca
8 1
IMET

3
1
9
K+
10 Ca 2

4 11

5 12 3 Ca

4
N 13
N Na+
14

6 15

2 5 PA
Figura 5. Schema della meccanotrasduzione della cellula ciliata vesti-
7 bolare in cinque fasi. 1. La deflessione nel senso di depolarizzazione della
16 cellula induce l’apertura dei canali di trasduzione del potassio e la genesi di
una corrente di meccanotrasduzione IMET. 2. La corrente di meccanotras-
duzione IMET provoca la depolarizzazione cellulare che apre i canali del
calcio voltaggio-dipendenti del reticolo endoplasmatico (in arancione).
Tipo I Tipo II 3. L’aumento del calcio citosolico induce la fusione delle vescicole sinap-
tiche a livello della membrana e il rilascio di glutammato nella sinapsi.
Figura 4. Schema dei due tipi di cellule vestibolari e delle loro sinapsi. La
4. Il recettore postsinaptico per il glutammato è attivato e apre i canali del
freccia rappresenta il vettore di polarizzazione delle due cellule. 1. Chino-
sodio voltaggio-dipendenti. 5. L’ingresso di sodio nella fibra nervosa
ciglio; 2. recettore per l’acetilcolina; 3. tip-link; 4. calice; 5. autorecettore
provoca la genesi del potenziale d’azione (PA).
glutaminergico; 6. recettore per il glutammato; 7. fibra nervosa afferente;
8. otocono; 9. stereociglia; 10. placca cuticolare; 11. mitocondrio;
12. reticolo endoplasmatico; 13. nucleo; 14. nastro sinaptico; 15. glutam-
recupero prima di una nuova attivazione. I cationi Ca2+ liberati
mato; 16. fibra nervosa efferente. N: nucleo cellulare.
in massa sono poi captati dal reticolo endoplasmatico (serbatoio
calcico della cellula).
basale è in contatto con un’afferenza unica a forma di calice che Questo schema è comune a tutte le cellule ciliate dell’orec-
ingloba tutta la cellula. La cellula ciliata di tipo I non è chio interno. Tuttavia, le cellule ciliate vestibolari si differen-
direttamente in contatto con le vie efferenti che si proiettano ziano dalle cellule cocleari per l’assenza del potenziale
sul calice. Il potenziale a riposo della cellula di tipo I è di endolinfatico e, di conseguenza, per un potenziale del recettore
-70mV. più basso. Per le cellule ciliate cocleari il potenziale endolinfa-
Le cellule ciliate di tipo II sono filogeneticamente più antiche. tico è essenziale per la meccano trasduzione, in quanto per-
La loro forma è cilindrica e non presentano mai un colletto mette di ottenere correnti in ingresso molto rilevanti e perché
sotto la placca cuticulare. Il loro ciuffo ciliare è spesso più induce un’ampia depolarizzazione cellulare e una risposta
piccolo, meno denso e provvisto di un lungo chinociglio. neuronale immediata. Il potenziale endolinfatico vestibolare è
Costituiscono direttamente una sinapsi con le terminazioni quasi nullo: per questo motivo la depolarizzazione indotta
nervose afferenti ed efferenti a bottone. Il potenziale a riposo dall’apertura dei canali è modesta. Nelle cellule ciliate di tipo II
della cellula di tipo II è di -45mV. la depolarizzazione (potenziale del recettore) può raggiungere i
30-40 mV e, dal momento che il potenziale a riposo è piuttosto
elevato (-40 mV), l’apertura dei canali del calcio è resa possibile.
Meccanotrasduzione (Fig. 5)
Viceversa, le cellule di tipo I presentano un potenziale del
Lo spostamento dei liquidi endolinfatici è codificato dalle recettore molto debole e un meccanismo di meccanotrasduzione
cellule ciliate che trasformano un segnale meccanico, la defles- differente. La cellula di tipo I presenta, in effetti, delle partico-
sione del ciuffo ciliare, in un segnale elettrico, il potenziale larità elettriche. Esiste un’ampia corrente di potassio in uscita
d’azione sulla fibra afferente. Si tratta della meccanotrasduzione. GKL che depolarizza la cellula a riposo e che annulla l’effetto
La prima tappa della meccanotrasduzione è la deflessione del delle correnti di meccanotrasduzione (potenziale del recettore
ciuffo ciliare che, nella direzione del chinociglio, induce un intorno a mV). La depolarizzazione è inefficace per scatenare
allungamento dei tip-link. Questo allungamento del tip-link, l’attivazione calcica (Fig. 6). La meccanotrasduzione passa
proteina elastica che agisce come una molla, permette l’apertura attraverso meccanismi singolari [3, 15]. È stato dimostrato che il
dei canali di meccanotrasduzione (MET channel TRPA1) e fa flusso basale in uscita di potassio era aumentato dall’ingresso
rientrare i cationi K+ e Ca2+. Si tratta della teoria del gating intracellulare apicale legato ai movimenti ciliari e che il suo
spring [14]. L’ingresso dei cationi crea una corrente intracellulare accumulo nello spazio caliceale poteva permettere fenomeni di
che depolarizza la cellula, definendo il potenziale del recettore depolarizzazione limitati alla membrana basale e, per questo
della cellula. Questa depolarizzazione attiva i canali del calcio motivo, attivare localmente i canali del calcio e la liberazione
voltaggio-dipendenti. Il flusso calcico in ingresso permette la dei neurotrasmettitori (Fig. 7). Inoltre, la corrente di potassio in
fusione delle vescicole presinaptiche alla membrana plasmatica uscita GKL attivata a un potenziale molto basso (dell’ordine di
attraverso i nastri sinaptici e il rilascio del neurotrasmettitore -90, -100 mV), quindi continuamente attiva allo stato basale,
glutaminergico nella sinapsi. I canali di meccanotrasduzione, può essere modulata dal sistema efferente vestibolare a livello
dopo l’apertura, riprendono una conformazione chiusa non caliceale. La modulazione della GKL permette dunque di
attivabile e, quindi, attivabile. Esiste dunque un tempo di aumentare il potenziale del recettore della cellula di tipo I.

Otorinolaringoiatria 5
I – 20-198-A-10 ¶ Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche

I FA FA
II

Figura 6. Caso particolare delle correnti cellulari nella cellula di tipo I.


Esiste allo stato basale una corrente di potassio in uscita GKL. L’ingresso di
potassio legato al gating spring non permette la genesi della corrente di FA FA
trasduzione IMET. I II

K
CG KL

FA FA
K
I
II
E K A B
K
0
-80
-20
-82 -40
Pk = 1,9 1013 Pk = 1,9 1015
Figura 7. Meccanismi che permettono la meccanotrasduzione nella -60
CR = 42,4 CR = 2,35
cellula di tipo I (schema della sinapsi vestibolare della cellula di tipo I). I -84 -80
due meccanismi (1 e 2) sono schematizzati da una parte e dall’altra della
via centrale che conduce al rilascio di glutammato nella sinapsi. E: spazio -2 0 2 4 -2 0 2 4
C
caliceale; Ib: corrente di depolarizzazione basale; IMET: corrente di mec- D
canotrasduzione; CgKL: canali del potassio responsabili della corrente in
uscita GKL; Ca: calcio; PA: potenziale d’azione; triangoli: acetilcolina; Figura 8. Relazione tra la posizione del ciuffo ciliare, le variazioni di
punti: glutammato; recettore a triangolo: recettore per l’acetilcolina; potenziale del recettore e la genesi del potenziale d’azione sulla fibra
recettore a punti: recettore glutaminergico. Fibra a sinistra (vicino al n° afferente (FA) nelle cellule vestibolari di tipo I e di tipo II. Pk: permeabilità
1): fibra efferente. 1. Modulazione dell’attività dei canali del potassio che di membrana al potassio; RC: coefficiente di rettifica (corrisponde al
inducono la corrente in uscita GKL attraverso il sistema efferente. La rapporto tra la depolarizzazione massima e la variazione del potenziale di
stimolazione efferente acetilconilergica genera la chiusura dei canali del membrana in iperpolarizzazione).
potassio. Ciò induce un aumento del potassio citosolico e la genesi della A. Confronto tra la posizione del ciuffo ciliare e la presenza del potenziale
corrente di trasduzione IMET attraverso la deflessione del ciuffo ciliare. d’azione sulla fibra afferente nelle cellule di tipo I.
2. Accumulo di potassio nello spazio caliceale attraverso l’attivazione del B. Confronto tra la posizione del ciuffo ciliare e la presenza del potenziale
ciuffo ciliare e le correnti di potassio in uscita GKL. Esiste un rientro del d’azione sulla fibra afferente nelle cellule di tipo II.
potassio al polo basale che provoca una corrente di depolarizzazione C. Curva che mostra le variazioni di potenziale del recettore (ordinata) in
basale Ib, che può indurre la depolarizzazione cellulare e, conseguente- funzione della posizione del ciuffo ciliare (ascissa) nella cellula di tipo I.
mente, la liberazione di glutammato. Da [3].
D. Curva che mostra le variazioni di potenziale del recettore (ordinata) in
funzione della posizione del ciuffo ciliare (ascissa) nella cellula di tipo II.
Da [3].
Questo meccanismo mette in azione i recettori muscarinici
dell’acetilcolina presenti sulla membrana cellulare della cellula
ciliata di tipo 1 (Fig. 7).
derivante da un’eccitazione ha una fase lenta più rapida rispetto
I potenziali del recettore delle cellule di tipo I e di tipo II
a quando esso dipende da un’inibizione). Viceversa, le cellule di
sono diversi. Anche la loro relazione con la posizione del ciuffo
tipo I sono fasiche, ovvero rispondono solo in caso di movi-
ciliare lo è (Fig. 8). In entrambi i casi la deflessione nel senso
mento del ciuffo ciliare nel senso della polarizzazione
del chinociglio induce il più forte potenziale del recettore ma,
cellulare [3].
al contrario delle cellule di tipo I, le cellule di tipo II, se il ciuffo
ciliare è a riposo, hanno un potenziale del recettore positivo che
si annulla in caso di deflessione in senso opposto al chinociglio. Sinapsi vestibolare
Le cellule di tipo II sono dunque toniche, ovvero scaricano a
riposo e la mobilità del ciuffo ciliare aumenta (senso della Morfologia
polarizzazione) o diminuisce (senso inverso) l’attività elettrica. La sinapsi vestibolare ha una morfologia e un funzionamento
La variazione del potenziale del recettore indotta è più impor- molto particolari. Essa assicura la codificazione elettrica del
tante nel senso dell’attivazione, il che spiega la seconda legge di movimento, ma è anche la sede di una prima integrazione
Ewald (per una stimolazione della stessa intensità, il nistagmo dell’informazione.

6 Otorinolaringoiatria
Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche ¶ I – 20-198-A-10

Esistono diverse sinapsi vestibolari e non una sola [13]. In l’istamina è facilitatrice. Questa azione appare interessante in
funzione dei tipi cellulari, ma anche in funzione della loro pratica, poiché spiega l’attività degli antagonisti istaminici nelle
localizzazione all’interno degli organi vestibolari, la morfologia vertigini [18] (efficacia indotta anche dall’effetto anticolinergico
sinaptica si differenzia. Nei mammiferi una cellula ciliata è di questi ultimi) e la presenza di vertigini durante le infezioni
connessa a una singola fibra nervosa afferente mediante, in dell’orecchio medio, dal momento che l’istamina viene allora
media, 10-20 sinapsi. Nelle cellule di tipo II queste sinapsi liberata massivamente dalle cellule istiocitarie. I recettori
avvengono con differenti rami del neurone che forma connes- oppioidi sono presenti anche nel piano postsinaptico e hanno
sioni a bottone. Alcune cellule di tipo I presentano una morfo- un effetto inibitore sulla produzione dei potenziali d’azione a
logia simile, ma la maggior parte è connessa a una fibra la cui livello della fibra afferente [19].
estremità si espande largamente in un calice che avvolge la
cellula ciliata: le sinapsi si formano allora, in numero identico, Sistema efferente
in vari punti del calice. Le sinapsi sono facilmente individuate
Esistono, su queste sinapsi, fibre efferenti a bottone che si
per la presenza nel citoplasma della cellula ciliata e sotto la
innestano direttamente sulla cellula di tipo II e che costituis-
membrana plasmatica dei nastri sinaptici (corpi sinaptici), dove
cono sinapsi sulla fibra afferente caliceale delle cellule di tipo I.
si riuniscono le vescicole secretorie. La stessa fibra nervosa può
I corpi cellulari dei neuroni efferenti provengono in maggio-
a volte costituire contemporaneamente delle sinapsi su una
ranza da un nucleo adiacente al nucleo vestibolare nel tronco
cellula ciliata di tipo I e di tipo II o unicamente in bottoni
cerebrale, ma anche dalle cellule di Purkinje localizzate nel
afferenti o a bottone sul tipo II e a calice sul tipo I (cfr. Fig. 4).
cervelletto [20]. L’attività del sistema efferente è sotto la dipen-
Infine, una fibra nervosa è in genere connessa a diverse cellule,
denza di diversi sistemi sensoriali. A vari livelli, è l’attività
soprattutto per le cellule toniche di tipo II, il che presenta il
vestibolare afferente che regola le efferenze, ma si ritrova anche
vantaggio di sommare le informazioni di movimenti prove-
un controllo delle vie efferenti da parte delle afferenze visive e
nienti da una regione del neuroepitelio, cancellando i fenomeni
propriocettive [21].
di scariche sporadiche con, per corollario, una diminuzione dei
Il neurotrasmettitore predominante del sistema efferente è
trasduttori del movimento indipendenti. È stato dimostrato che
l’acetilcolina [22]. Il suo effetto è variabile in funzione della sede,
le sinapsi vestibolari sono capaci di plasticità con un aumento
ma anche dello stato di eccitazione della cellula. Essa può
o con una diminuzione del loro numero in funzione
quindi essere facilitatrice o inibitrice [20]. In linea generale, essa
dell’ambiente (per esempio, sinaptogenesi in microgravità
aumenterebbe il «contrasto» tra le diverse regioni neurosenso-
durante i voli spaziali).
riali, facilitando le risposte di forte guadagno e riducendo le
Farmacologia [15] risposte di basso guadagno. Permetterebbe così di cambiare la
modalità analitica in funzione dell’attivazione, ossia di passare
L’esocitosi e la liberazione dei neurotrasmettitori sono sotto da una modalità «posizionale» (assenza di movimento), a una
il controllo dell’ingresso del calcio citosolico. La regolazione modalità «dinamica» (movimento). L’azione del neurotrasmet-
della scorta calcica presinaptica è un elemento chiave della titore è mediata da due tipi di recettore, nicotinici (effetto
regolazione della trasmissione del segnale, che può essere inibitore) e muscarinici (effetto eccitatore). La cellula potrebbe
modulata dalla cellula ciliata stessa in funzione del suo stato di quindi regolare essa stessa la sua attivazione, modulando le
eccitazione, ma anche dalle efferenze postsinaptiche. Essa passa concentrazioni membranarie dei suoi due tipi di recettore.
attraverso l’adattamento del numero dei canali del calcio
disponibili a livello della membrana e attraverso la modulazione
della concentrazione delle numerose proteine tampone intraci- ■ Fisiologia delle macule otolitiche
tosoliche. L’intensità del segnale agisce sul numero di canali del
calcio presinaptici (aumento del loro numero in caso di segnale e delle creste ampollari
di forte intensità) [13].
L’esocitosi avviene rapidamente e totalmente, provocando Anatomia funzionale delle macule otolitiche
una risposta rapida, ma breve; è un fenomeno di adattamento
del segnale essenziale per l’elaborazione temporale del messag- Introduzione
gio a livello centrale. Le macule otolitiche, sacculare e utricolare, assicurano la
Il neurotrasmettitore liberato è, in misura predominante, il codificazione delle forze gravitazionali e di accelerazione.
glutammato. Il suo legame con il suo recettore specifico situato Benché accelerazione e gravità siano forze similari, esistono
sull’estremità neuronale della sinapsi determina l’apertura dei alcune differenze nella fisiologia umana, poiché una riflette la
canali sodici che depolarizzano la cellula e generano il poten- postura e l’altra il movimento, e le cellule sensoriali distinguono
ziale d’azione. tra un guadagno debole posturale e un guadagno forte
D’altra parte, esistono autorecettori glutaminergici sulla dinamico.
cellula ciliata vestibolare che, quando sono attivati, facilitano la Il limite dell’interpretazione degli studi condotti sul funzio-
liberazione di glutammato sinaptico [16]. Questa regolazione namento degli organi vestibolari è la loro origine animale. In
interviene durante la neurotrasmissione legata a un’attività effetti, esistono differenze importanti tra le specie. I pesci non
ciliare, ma non nel caso della neurotrasmissione legata all’atti- possiedono cellule di tipo I. Rettili, anfibi e uccelli non rispon-
vità spontanea. Essa avrebbe, dunque, un effetto di accentua- dono agli stessi tipi di movimento dell’uomo. Per esempio,
zione delle scariche legate ai movimenti. l’utriculo degli anfibi risponde a frequenze molto alte, sismiche,
Sono state riscontrate altre molecole allo stadio sinaptico, extrafisiologiche per l’uomo, mentre la tartaruga non possiede
come l’acido gamma-amino-butirrico (GABA) e la sostanza P. Il risposte alle alte frequenze (più di 10 Hz).
GABA aumenta la scarica delle fibre afferenti delle cellule di tipo
I, ma non avrebbe alcun effetto sui tipi II [17]. La sostanza P Anatomia descrittiva
aumenterebbe anche la genesi dei potenziali d’azione sulla fibra
Composizione (Fig. 9)
afferente. Essa avrebbe anche una funzione sul sistema efferente,
realizzando un circuito di feedback puramente sinaptico (si Le due macule otolitiche presentano la stessa composizione.
riscontra il peptide associato al gene della calcitonina, il L’epitelio neurosensoriale è rivestito da una membrana gelati-
calcitonin gene related peptide [CGRP], spesso associato alla nosa di natura protidica, appesantita dalla presenza di otoconi,
sostanza P, sulle fibre efferenti). La sua distribuzione è tuttavia formazioni cristalline ricche di carbonato di calcio. Si descri-
meno ubiquitaria: la si ritrova nelle creste ampollari e alla vono tre strati della membrana otolitica. Dall’esterno all’interno,
periferia delle macule. lo strato otoconale formato dai cristalli otoconiali, lo strato
Sono anche state riscontrate, nella sinapsi vestibolare, altre gelatinoso, formato da mucopolisaccaridi, e lo strato di trama
molecole che modulano la scarica dei neuroni postsinaptici, sottomembranosa, formato da proteine fibrillari che formano
come l’ATP, l’istamina e l’adenosina. L’ATP facilita la neurotras- una rete a maglie tra le quali si intrecciano le estremità ciliari
missione aumentando l’ingresso intracellulare di calcio. Anche delle cellule neurosensoriali vestibolari.

Otorinolaringoiatria 7
I – 20-198-A-10 ¶ Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche

macroscopicamente identificabile, la striola, che divide ogni


1 macula in due zone di superficie uguale. Su ogni lato della
striola i vettori di polarizzazione cellulare sono invertiti in
2 modo tale che tutte le cellule hanno un loro chinociglio
orientato dal lato della striola per l’utriculo e dal lato inverso
3 per il sacculo. Poiché la striola è una linea curva, la totalità dei
vettori direzionali è codificata dalle cellule ciliate. I vettori di
4 polarizzazione sono molto variabili da una cellula all’altra in
una stessa regione della macula.
5
La striola è riconoscibile per la sua composizione meno ricca
di otoconi e per i suoi ciuffi ciliari più ampi, più brevi e più
densi che nelle altre regioni. Analogamente, vi si riscontrano di
6 preferenza cellule fasiche di tipo I con afferenze caliceali; queste
A afferenze prendono spesso in carico una sola cellula o un
modesto numero di cellule. Il vantaggio funzionale di questa
organizzazione è quello di rispondere rapidamente e precisa-
Superiore mente a stimolazioni di forte intensità, ovvero ai movimenti
rapidi [24]. I potenziali d’azione sono prodotti a salve quando il
Laterale Anteriore
movimento è nel senso della polarizzazione cellulare. In assenza
Posteriore di qualsiasi spostamento i potenziali d’azione sono molto rari
Anteriore
(fasici). Esistono anche differenze strutturali nel contesto della
Posteriore
Mediale striola (afferenze a calice unico nella zona laterale e afferenze a
1 Inferiore 2 bottone dimorfiche nella zona mediale) che sottendono altre
B specializzazioni funzionali.
Le zone extrastriolari sono formate da cellule i cui ciuffi ciliari
Figura 9. Anatomia descrittiva delle macule otolitiche. sono meno densi, con un chinociglio più grande. Le cellule di
A. Sezione della macula. 1. Otoliti; 2. membrana otolitica; 3. ciglia; tipo II sono iperrappresentate e le afferenze realizzano sinapsi su
4. cellule sensoriali; 5. fibre nervose; 6. cellule di sostegno. molte cellule contemporaneamente [25]. Questa zona produce
B. Rappresentazione tridimensionale dell’orientamento delle macule utri- potenziali d’azione tonici per sommazione e che agiscono,
colare (1) e sacculare (2). Le frecce indicano la polarizzazione cellulare, probabilmente, in binomio con le cellule a polarizzazione
invertita da una parte e dall’altra della striola. inversa dall’altro lato della striola. Il loro ruolo sembra dunque
più importante nella codificazione delle basse frequenze e della
posizione.
Questa organizzazione strutturale della striola nella macula
ricorda quella della macula nella retina.
Cellule di tipo I
Alla periferia dell’utriculo si riscontrano l’epitelio transizio-
Cellule di tipo II nale e l’epitelio scuro che regola i flussi ionici dell’endolinfa più
vicini alle cellule sensoriali. Il sacculo, peraltro, non presenta un
Otoconi
S epitelio scuro, il che ha, come corollario, una maggiore preca-
rietà nel suo funzionamento.

MO Anatomia funzionale
EC
Attivazione otolitica
Gli organi otolitici sono all’origine della trasduzione delle
forze di accelerazione lineari come la gravità. Il loro segnale è
LG HG LG un dato necessario per i riflessi oculomotori, per i riflessi
posturali e per il sistema percettivo nel suo insieme.
Figura 10. Organizzazione cellulare all’interno della macula otolitica. La membrana otoconiale rappresenta una massa inerziale che
HG: fibre ad alto guadagno; LG: fibre a basso guadagno; EC: epitelio esercita una spinta sulle cellule ciliate a riposo legata alla
ciliato; MO: membrana otolitica; S: striola. gravità. In occasione di variazioni lineari dell’accelerazione,
come uno spostamento orizzontale o un’inclinazione della testa,
questa massa defletterà le ciglia sensoriali e genererà la mecca-
notrasduzione. La massa gelatinosa sulla quale poggiano gli
La formazione degli otoconi avviene durante il periodo otoconi agisce come un legame che isola il sistema dalle
embrionale e termina poco dopo la nascita (P7 nel topo). vibrazioni.
Questa sintesi è molto dipendente dalla ricchezza di calcio e Come ricordato in precedenza, l’informazione generata
dall’acidità dell’endolinfa. Alcuni studi nell’ambiente ipergravi- subisce un primo trattamento a livello cellulare attraverso
tario o microgravitario dimostrano che la sintesi otoconiale è fenomeni di autoregolazione. Lo scopo di questa regolazione è
sotto la dipendenza della stimolazione otolitica [23] . Con aumentare il contrasto tra le cellule stimolate e le loro vicine,
l’invecchiamento la membrana otoconiale si degrada e perde la iperattivando le prime e inibendo le seconde, anche in questo
sua ricchezza di otoconi, il che è all’origine delle teorie canalo- caso in maniera analoga al funzionamento retinico.
litiasiche della vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB).
L’origine di questa degradazione sembra passare attraverso le Afferenze primarie
alterazioni delle cellule regolatrici dell’omeostasi dell’endolinfa, I neuroni afferenti rispondono a un’accelerazione con un
che causano una diminuzione della sua acidità e della sua aumento della loro attività nel senso della polarizzazione delle
concentrazione calcica. Ciò rafforza l’associazione possibile tra loro cellule ciliate e con una diminuzione della loro attività
VPPB e malattia di Ménière. In caso di perdita di otoconi non nel senso inverso. La loro frequenza di scarica a riposo è
esiste una rigenerazione dei cristalli. intorno a 100 PA al secondo. Si distinguono così due tipi di
neuroni: i neuroni regolari e quelli irregolari. I neuroni
Ripartizione cellulare (Fig. 10)
regolari scaricano in permanenza e sono modulati dai movi-
Esiste una grande variabilità nella composizione cellulare menti; la loro fibra è più piccola e a velocità di conduzione
delle macule. La più importante è la presenza di una regione più lenta. Essi innervano, piuttosto, la periferia delle macule e

8 Otorinolaringoiatria
Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche ¶ I – 20-198-A-10

delle cupole e corrispondono alle cellule di tipo II. I neuroni


irregolari scaricano al movimento e hanno degli assoni più 200 µm 1
grandi e delle velocità di conduzione superiori. Li si ritrova in 2
numero minore a innervare il centro della macula e sulla Lato 400 µm
sommità delle cupole. Corrispondono alle afferenze delle utricolare Lato
cellule di tipo I. canalare
740 µm
Vie otolitiche 360 µm 300 µm
Le afferenze utricolari raggiungono il nervo vestibolare
superiore (con i nervi ampollari anteriore e laterale) e si
proiettano sulla parte ventrale del nucleo vestibolare laterale nel 3
ponte. Le afferenze sacculari raggiungono, attraverso il nervo 4
vestibolare inferiore, la parte dorsolaterale del nucleo vestibolare
Figura 11. Anatomia descrittiva della cresta ampollare. 1. Cupola;
inferiore.
2. epitelio sensoriale; 3. solco ampollare; 4. nervo ampollare.
Queste afferenze vi creano delle sinapsi con i neuroni
vestibolari secondari e con una rete di interneuroni che realiz-
zano un primo livello di integrazione dell’informazione
vestibolare, essendo in connessione con afferenze visive Anatomia funzionale delle creste ampollari
propriocettive e corticali.
I neuroni secondari di origine otolitica si proiettano su
Introduzione
quattro grandi sistemi: il midollo, i nuclei oculomotori, il
cervelletto e la corteccia. I primi due mostrano specificità Le creste ampollari sono gli organi neurosensoriali dei canali
riguardo alla loro afferenza e sono trattati in questa sede. semicircolari. La funzione dei canali semicircolari è quella di
Vie maculospinali. Le vie otolitiche imboccano in maggio- scomporre e di trascrivere il vettore direzionale di un movi-
ranza i fasci vestibolospinali per distribuirsi ai motoneuroni mento in una somma di tre vettori in ciascuno dei tre piani
midollari dal midollo cervicale al midollo lombare. A livello dello spazio. Così, ogni canale è posto ortogonalmente rispetto
cervicale i neuroni secondari realizzano direttamente sinapsi agli altri. Questa disposizione genera una coplanarità dei canali
con i motoneuroni del corno ventrale, mentre, a livello lom- anteriori e posteriori opposti la cui importanza è notevole nella
bare, esistono sinapsi intermedie [20]. Le afferenze otolitiche comprensione della patologia vestibolare. La modalità di
facilitano l’azione dei muscoli estensori omolaterali alla stimo- funzionamento dei canali semicircolari è piuttosto basata sulla
lazione. La maggioranza degli effetti otolitici si esercita sul fisica della dinamica dei fluidi, che agisce secondariamente sulla
midollo cervicale. massa inerziale cupolare, a differenza delle macule il cui
Le vie utriculospinali hanno, come ruolo principale, il funzionamento dipende unicamente dalla massa inerziale
mantenimento della testa rispetto al tronco durante le accelera- otoconiale. La struttura dei canali semicircolari e delle creste
zioni orizzontali. Esse viaggiano lungo il fascio vestibolospinale ampollari è notevolmente ben conservata nell’evoluzione,
laterale, che è rigorosamente omolaterale, per raggiungere i poiché alcune specie tanto primitive quanto i pesci cartilaginei
motoneuroni assiali e distali omolaterali. Così, uno spostamento presentano canali il cui diametro e la cui forma sono quasi
verso destra stimola l’utriculo destro e induce una facilitazione identici a quelli dell’uomo, il che facilita la comprensione di
questo sistema.
dei PA a livello dei motoneuroni estensori e flessori destri e
un’inibizione a livello degli estensori e flessori sinistri, che
Anatomia descrittiva
permettono il mantenimento della testa rispetto al tronco
durante una traslazione in un piano frontale [20]. Composizione (Fig. 11)
Le vie sacculospinali hanno il ruolo più accessorio di mante- I canali semicircolari presentano ciascuno un’estremità
nimento della testa durante gli spostamenti verticali. Esse ipertrofica, l’ampolla, all’interno della quale si riscontra l’organo
decorrono lungo il fascio vestibolospinale, in modo bilaterale, neurosensoriale, la cresta ampollare. Le creste ampollari si
immerse nelle afferenze canalari, e si proiettano esclusivamente trovano in un piano perpendicolare a quello del canale e
sul midollo cervicale. Uno stimolo sacculare verso il basso ha, rappresentano un terzo della sua altezza. Sono sormontate da
per effetto, la facilitazione dei motoneuroni estensori bilaterali una struttura gelatinosa ricca di proteine, la cupola, che svolge
del collo, il che permette la stabilizzazione della testa durante il ruolo di massa inerziale nella cresta ampollare. La cupola è
le accelerazioni verticali [26]. fissata alle pareti dell’ampolla così bene che quest’ultima è
Vie maculo-oculomotorie. Il loro scopo è quello di mante- completamente occlusa e non è possibile alcun flusso liquido
nere stabile l’immagine retinica durante il movimento. Le tra ampolla e cavità utricolare. La composizione della cupola è
afferenze utricolari realizzano in maggioranza delle connessioni simile a quella dello strato gelatinoso della membrana otoco-
eccitatorie sul nucleo abducente omolaterale e inibitorie sul niale (molte proteine e alcuni mucopolisaccaridi), ma non sono
nucleo abducente controlaterale. Così, durante uno sposta- presenti cristalli di carbonato di calcio né otoconi nelle creste
mento verso destra è stimolato il muscolo abducente omolate- ampollari.
rale allo spostamento e il globo segue il movimento (non vi è
ritardo rispetto all’orbita). Esistono anche delle proiezioni sul Ripartizione cellulare (Fig. 12)
nucleo del grande obliquo (effetto eccitatore) e sul nucleo del Neppure l’organizzazione è legata al caso. Tutte le cellule di
piccolo obliquo (effetto inibitore). Queste ultime svolgono un una stessa cresta sono polarizzate nella stessa direzione: ampul-
ruolo nella stabilizzazione dell’occhio durante un’accelerazione lopeta (verso l’ampolla) per il canale laterale e ampullofuga
sul piano frontale. Esse sono all’origine della ciclotorsione (verso il canale) per il canale posteriore e anteriore. Le cellule
oculare osservata in caso di patologia otolitica (tipicamente fasiche di tipo I sono situate alla sommità della cresta, il che
dopo la neurotomia vestibolare), in parte correlata alle devia- permette una risposta unitaria ampia e precisa per la sede più
zioni nella percezione della verticale e dell’orizzontale sensibile ai movimenti cupolari. Le cellule di tipo II sono
soggettiva [27]. piuttosto poste alla base della cresta, dove i movimenti sono
La stimolazione del nervo sacculare genera poche risposte meno ampi, il che permette una sommazione delle informa-
oculomotorie: solo il 30% dei neuroni oculomotori risponde e zioni di bassa intensità. Analogamente, alla sommità della cresta
si tratta di un’attivazione dei muscoli retto superiore e obliquo si trovano afferenze di grosso diametro a conduzione rapida e
superiore omolaterali e del retto inferiore controlaterale. Il ruolo che prendono contatto con poche cellule, mentre alla base si
di queste connessioni, probabilmente annesso nel manteni- trovano delle fibre afferenti fini, lente e che prendono contatto
mento dello sguardo, è ancora poco conosciuto. contemporaneamente con molte cellule.

Otorinolaringoiatria 9
I – 20-198-A-10 ¶ Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche

a 1 e t2 è insignificante. L’equazione si semplifica e lo sposta-


mento del sistema endolinfa/cupola diviene proporzionale alla
MO velocità della testa:
x(t) ≈ (h/兿) v(t)
EC
Durante un impulso di accelerazione, dopo che la testa ha
raggiunto una velocità costante (e dopo che la cupola ha quindi
riacquistato la sua posizione di neutralità), se si frena brusca-
mente la cupola subisce una deformazione brutale e si comporta
come una membrana flessibile, flettendosi in senso opposto alla
rotazione a seconda delle condizioni fisiche della piccola
costante temporale, e ritrova la sua posizione normale a seconda
delle condizioni fisiche della grande costante temporale. Ciò
spiega in parte il nistagmo postrotatorio osservato, che traduce
ES ES il ritorno alla posizione normale della cupola secondo la grande
costante temporale (t1 = 4-6 secondi circa). La costante tempo-
rale osservata in clinica è più lunga perché interviene allora il
sistema integratore centrale di accumulo della velocità (cfr.
LG HG LG
infra).
Figura 12. Ripartizione cellulare all’interno della cresta ampollare. Infine, a causa del fortissimo ammortizzamento del sistema
ES: epitelio scuro; HG: fibre ad alto guadagno; LG: fibre a basso guada- endolinfa-cupola, il sistema non ha una frequenza di risonanza
gno; MO: membrana otolitica; EC: epitelio ciliato. e può così rispondere a un’ampia gamma di frequenza.
All’interno della cresta esiste un’organizzazione frequenziale.
I movimenti alle alte frequenze fanno muovere principalmente
le cellule fasiche dell’apice delle creste, mentre i movimenti alle
Adiacenti alla base delle creste si trovano l’epitelio transizio- basse frequenze sono trascritti a livello delle cellule toniche alla
nale e, quindi, l’epitelio scuro, siti di regolazione dell’omeostasi base delle creste [30].
endolinfatica. La prossimità con gli organi sensoriali consente di
ottimizzare questa omeostasi. Afferenze primarie

Anatomia funzionale Le afferenze ampollari presentano «specializzazioni» che


evidenziano una prima analisi dell’informazione canalare a
Attivazione canalare livello sinaptico. Si distinguono fibre low gain (LG) di debole
I canali semicircolari servono a codificare le accelerazioni guadagno, sensibili alle piccole velocità, fibre high gain (HG) di
rotatorie. Il movimento endolinfatico nel canale traduce la alto guadagno, che rispondono alle velocità elevate, e fibre A
componente vettoriale del movimento nel piano del canale. che reagiscono all’accelerazione. Le fibre LG e HG sono in fase
Esso determina una deflessione della cupola da parte della con il movimento, mentre le fibre A sono sfasate di 50°. Le
corrente liquida che, poiché è fissata alle cellule ciliate, genera risposte afferenti sono capaci di adattamento, vale a dire che, a
uno spostamento dei ciuffi ciliari. Più la corrente endolinfatica stimolazione costante, il guadagno della risposta diminuisce.
è importante, più la deflessione del ciuffo ciliare è marcata. Questo adattamento è più rapido rispetto all’adattamento legato
La morfologia (grandezza, diametro, forma) dei canali per- alla meccanotrasduzione nelle cellule ciliate (eccetto per le fibre
mette una trasduzione ottimale nella gamma di frequenza LG) ed è stata avanzata l’ipotesi che la produzione di questo
fisiologicamente interessante, vale a dire che è per queste adattamento avvenisse a livello postsinaptico per modulazione
gamme di frequenze che il movimento cupolare indotto è più dei neurotrasmettitori attivati. In effetti, le fibre LG utilizzano
ampio. Questa ottimizzazione delle dimensioni canalari per un solo il glutammato, mentre le altre fibre utilizzano al tempo
guadagno ottimale della risposta si riscontra in altre specie; è stesso il glutammato e il GABA.
importante che alcune specie ben più grandi, come i cetacei, Vie canalari
conservano dimensioni del labirinto proporzionalmente molto
piccole per poter mantenere questo guadagno frequenziale Le afferenze canalari seguono i nervi ampollari per proiettarsi
selettivo. sul nucleo vestibolare superiore e sulla parte rostrale del nucleo
La modellizzazione matematica della cupola ha dato luogo a vestibolare mediano. Come il sistema otolitico, il sistema
molteplici lavori ed è ammesso che essa sembra rispondere a canalare emette afferenze secondarie al midollo, ai nuclei
un’equazione differenziale di secondo grado [28]: oculomotori, al cervelletto e alla corteccia. Mentre le vie sono
h [d2 × (t)/dt2] + 兿 [dx(t)/dt] + Dx(t) = ha distinte nei primi due sistemi, le afferenze otolitiche e canalari
dove x(t) è lo spostamento del sistema endolinfa/cupola in che, per una parte, si intersecano a livello del nucleo vestibolare
rapporto al labirinto in funzione del tempo, h è il momento di si mescolano in un’informazione comune nelle vie cerebellari e
inerzia dell’endolinfa, a è la componente di accelerazione della corticali.
testa nel piano della cupola considerato, 兿 è la costante di Il fenomeno dell’adattamento del guadagno della risposta dei
ammortizzamento, dovuta alle forze di sfregamento viscoso tra canali a velocità costante precedentemente ipotizzato subisce un
l’endolinfa e le pareti del canale, e D è la costante di elasticità secondo trattamento a livello dei nuclei vestibolari centrali. In
della cupola. effetti, si può constatare che il guadagno del riflesso vestibolo-
Questa modellizzazione sottolinea due costanti temporali, t1, oculare (VOR) diminuisce con una costante temporale superiore
la grande costante temporale (elevata, dell’ordine di 5 ms) e t2, a quella delle afferenze canalari. Il processore di questo feno-
la piccola costante temporale (bassa, dell’ordine di 5 10-3 s) [29]. meno si situa a livello degli interneuroni del nucleo vestibolare
La grande costante temporale è il quoziente della costante di ed è denominato comunemente «integratore centrale di accu-
ammortizzamento legata agli sfregamenti viscosi dell’endolinfa mulo di velocità». Il suo ruolo è rappresentato dall’integrazione,
per la costante di elasticità della cupola ( 兿 /D). La piccola ovvero dalla trasformazione, di un dato di velocità (sposta-
costante temporale è il quoziente del momento di inerzia della mento del ciuffo ciliare) in un dato di accelerazione (percezione
cupola per la costante di ammortizzamento (h/ 兿 ). In base a soggettiva del movimento) e dall’adattamento della risposta
queste proprietà biofisiche, è possibile predire due grandi oculomotoria in velocità (VOR). L’integratore centrale di
comportamenti della cupola: la risposta a una rotazione natu- accumulo di velocità riceve soprattutto afferenze canalari, ma
rale della testa e la risposta a un impulso di accelerazione. sembrerebbe che esistano anche afferenze otolitiche, come
Durante un movimento naturale della testa, l’accelerazione è paiono dimostrare le esperienze di rotazione su un asse incli-
breve e immediatamente seguita da una decelerazione, le forze nato (RAIG) dove il VOR ha una componente verticale che
elastiche e inerziali sono trascurabili, t1 può essere approssimato segue la gravità [31].

10 Otorinolaringoiatria
Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche ¶ I – 20-198-A-10

Il canale orizzontale possiede delle connessioni con i muscoli


retto interno omolaterale e retto laterale controlaterale. La
stimolazione del canale orizzontale induce una contrazione del
muscolo retto laterale controlaterale e del retto interno omola-
terale, così come un’inibizione dei loro omologhi controlaterali.
Ciò sottende un movimento dell’occhio in direzione opposta
alla stimolazione. I canali verticali sono connessi a quattro
muscoli su ogni lato: piccoli e grandi obliqui, retto inferiore e
retto superiore. È stato sottolineato che i canali anteriori e
posteriori controlaterali sono complanari e attivati da movi-
menti di senso opposto. L’attivazione in un dato senso ha come
effetto la sommazione delle informazioni eccitatorie di un
canale e inibitorie dell’altro. La stimolazione del canale ante-
riore provoca reazioni attivatrici nei muscoli retti superiori
bilaterali e nel piccolo obliquo controlaterale e reazioni inibito-
rie sui due retti inferiori e sul grande obliquo controlaterale. La
stimolazione del canale posteriore provoca risposte eccitatorie
nei due muscoli retti inferiori e nel grande obliquo omolaterale
e inibitorie nei due retti superiori e nel piccolo obliquo omola-
terale. Così, ponendo il paziente nella posizione di Dix e
Hallpike destra si determina la stimolazione del canale poste-
riore destro e l’inibizione del canale anteriore sinistro. Si ha
allora un movimento oculare risultante dalla contrazione dei
due retti inferiori, rinforzata dall’inibizione dei due retti
superiori, dalla contrazione del grande obliquo destro e del
piccolo obliquo sinistro e dall’inibizione del grande obliquo
sinistro e del piccolo obliquo destro. Ciò costituisce la fase lenta
del nistagmo indotto da questo movimento. La saccade di
richiamo che realizza la fase rapida del nistagmo indotto è
dunque costituita da una componente superiore e antioraria
(innalzamento dell’occhio e rotazione con abduzione e abbas-
samento della pupilla). La torsione antioraria è più marcata sul
lato della stimolazione, poiché la contrazione del muscolo
Figura 13. Schema delle vie canalo-oculomotorie, che mostra l’attiva-
grande obliquo destro induce un maggiore abbassamento della
zione dei muscoli oculomotori che corrispondono a ogni canale e il
pupilla e, dunque, una maggiore torsione rispetto a quella del
movimento oculare risultante (frecce). GO: grande obliquo; PO: piccolo
piccolo obliquo sinistro, che induce più abduzione. Anche il
obliquo; RS: retto superiore; RI: retto inferiore; RL: retto laterale; RM: retto
nistagmo si può osservare dopo il cambiamento di posizione in
mediale; CLD: canale laterale destro; CAD: canale anteriore destro;
caso di VPPB del canale posteriore destro per l’eccitazione
CPD: canale posteriore destro.
abnormemente prolungata della cupola del canale posteriore.

Integrazione multisensoriale dell’equilibrio


Vie canalospinali. Seguono il fascio vestibolospinale Il vestibolo ha un ruolo nell’equilibrio soprattutto grazie ai
mediano in modo bilaterale e si proiettano preferenzialmente a circuiti riflessi posturali e oculomotori descritti sopra. Questi
livello del midollo cervicale [20]. In linea generale, la stimola- costituiscono dei fenomeni sottocorticali elementari che
zione canalare provoca una reazione posturale che facilita lo permettono il mantenimento della postura e dello sguardo
spostamento cefalico compensatorio alla stimolazione. Questa durante il movimento. La percezione soggettiva del movimento
reazione posturale è disinaptica, facendo intervenire tre neuroni e la sua integrazione nel quadro della realizzazione di compiti
(il neurone vestibolare primario, il neurone vestibolare seconda- cognitivi o fisici (adattare la corsa per raggiungere un pallone,
rio e il motoneurone spinale). per esempio) sottende la presenza di vie sotto-cortico-corticali
La stimolazione del canale orizzontale attiva i muscoli flessori più complesse.
controlaterali e inibisce i muscoli cervicali omolaterali. La Le afferenze vestibolari si proiettano sul cervelletto, sui nuclei
stimolazione del canale anteriore attiva i muscoli estensori della grigi centrali e sulla corteccia insulare attraverso una connes-
testa e inibisce i flessori in modo bilaterale. La stimolazione del sione sul talamo.
canale posteriore attiva i muscoli flessori e inibisce gli estensori. Le informazioni di origine otolitica e canalare si riuniscono e
Infine, la stimolazione dei canali verticali induce l’attivazione connettono le afferenze di altre vie sensoriali dell’equilibrio: la
omolaterale e l’inibizione controlaterale dei muscoli rotatori visione e la propriocezione. Inoltre, afferenze visive e proprio-
della testa [32]. cettive si innestano già sul nucleo vestibolare.
Vie canalo-oculomotorie (Fig. 13). Il ruolo di queste vie è la I neuroni vestibolari secondari si proiettano sui nuclei
stabilizzazione dell’immagine foveale sulla retina durante il dentato e fastigiale del cervelletto che rispondono alle rotazioni
movimento. Come le vie canalonucali nell’adattamento postu- e alle inclinazioni della testa. Il cervelletto svolge un ruolo di
rale, le vie canalo-oculomotorie determinano un movimento direttore d’orchestra per il mantenimento della postura statica
oculare compensatorio in direzione del canale stimolato. Si e dinamica, ricevendo informazioni di multiple afferenze
tratta di un arco riflesso a tre neuroni: vestibolare primario e sensoriali. Esso agisce quindi anche modulando l’attività di
secondario e motoneurone oculomotorio. L’organizzazione è questo o di quel sistema sensoriale. Così, a livello vestibolare il
quindi simile a quella del sistema canalonucale. La maggior flocculo può modulare il riflesso vestibolo-oculare, mentre il
parte delle fibre canalo-oculomotorie decorre nel fascio longitu- nodulo e l’uvula modulano le connessioni vestibolospinali. Il
dinale mediale in modo ascendente, crociato (fibre eccitatorie) vestibolo invia anche afferenze talamiche, ma non esiste, a
e non crociato (fibre inibitorie). Le fibre ascendenti del fascio questo livello, alcuna area dedicata al vestibolo e le afferenze si
longitudinale mediano contengono anche interneuroni oculo- mescolano alle afferenze propriocettive. Una parte di queste
motori, che collegano i nuclei oculomotori tra di loro, il cui afferenze è utilizzata dai nuclei grigi centrali nella regolazione
ruolo è quello di permettere un movimento coniugato dei due extrapiramidale del movimento e nell’adattamento dei compiti
occhi. Una lesione di questo fascio è all’origine dell’oftalmople- automatici. Un’altra parte è inviata alla corteccia vestibolare.
gia internucleare (paralisi dell’adduzione durante lo sguardo L’esistenza di questa corteccia è stata spesso posta in discussione
controlaterale) [20]. di fronte al carattere spesso di tipo multimodale dell’equilibrio.

Otorinolaringoiatria 11
I – 20-198-A-10 ¶ Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche

Alcune esperienze nel gatto e nella scimmia e degli studi in Ogni nistagmo legato al mantenimento della posizione è
risonanza magnetica (RM) funzionale nell’uomo sembrano dunque patologico. Quando l’origine è periferica, legata a
dimostrare la sua esistenza a livello dell’insula [32, 33]. Tuttavia, un’anomalia asimmetrica della viscosità dell’endolinfa (caso
questi limiti non sono precisi a causa delle sue interconnessioni della VPPB), la risultante è necessariamente nell’asse del canale
con le altre aree sensoriali e con la corteccia parietale colpito, ovvero orizzontale od orizzontorotatoria. Ogni nistagmo
associativa. puramente verticale implica una disfunzione centrale. Viene
Infine, l’attività corticale ha un effetto anche sull’attività dato l’esempio dell’attivazione legata a una canalolitiasi del
vestibolare. Le sue proiezioni sono ben note nella valutazione canale posteriore destro (cfr. supra).
funzionale vestibolare, dove i nistagmi indotti possono essere
fortemente influenzati dal grado di concentrazione e di veglia. Riflesso vestibolo-oculare
Il VOR fa intervenire i circuiti riflessi tra afferenze vestibolari
■ Fisiologia e applicazione pratica (soprattutto canalari) e nuclei oculomotori. Mira alla stabilizza-
zione dello sguardo in occasione del movimento. Il VOR testato
alla valutazione funzionale su una sedia rotatoria è il riflesso dell’attività del canale laterale
vestibolare e della sua elaborazione a livello centrale. La poltrona rotatoria
permette di testare delle frequenze comprese tra 0,1 e 1 Hz. Il
Dati fondamentali sulla fisiologia vestibolare, si possono guadagno ottenuto è tuttavia un riflesso indiretto del funziona-
trarre delle applicazioni pratiche per l’iter diagnostico e tera- mento labirintico, poiché esso utilizza le informazioni dello
peutico delle vertigini e dei disturbi dell’equilibrio. spostamento legate al movimento del liquido endolinfatico e
alla deflessione cupolare indotta, al sistema di integrazione della
Legge di Ewald velocità e al suo immagazzinamento a livello centrale (integra-
Ewald, nel 1892, ha descritto due leggi conseguenti a osser- tore centrale della velocità) e ai nuclei oculomotori.
vazioni la cui validità è dimostrata dalle attuali conoscenze: Un’altra misura del VOR è fornita dai test calorici. L’irriga-
• prima legge: l’asse del nistagmo è identico all’asse del canale zione a freddo e a caldo provoca l’inibizione e l’eccitazione del
che lo provoca; vestibolo in gamme frequenziali molto basse (0,003 Hz). Il VOR
• seconda legge: la risposta nistagmica legata all’eccitazione è ottenuto è il riflesso dell’attività del canale laterale (le compo-
più forte di quella che è legata all’inibizione. nenti verticali si annullano) di uno solo lato. La prova calorica
Abbiamo visto che la prima legge si spiegherebbe attraverso presenta quindi il grande vantaggio di confrontare l’attività dei
le connessioni canalo-oculomotorie specifiche di ogni canale e due vestiboli e di essere una prova puramente periferica (purché
che la seconda dipende dal funzionamento delle cellule ciliate l’oculomotricità sia normale). Il suo grande difetto è la fre-
che privilegia la meccanotrasduzione nel senso di polarizzazione quenza testata, che non è fisiologica per l’uomo e che pertanto
della cellula. può fornire solo indicazioni grossolane sul funzionamento del
vestibolo.
Studio dei nistagmi Infine, la ricerca del VOR può anche essere modulata dalle
afferenze corticali e dal grado di concentrazione e di veglia
I nistagmi sono movimenti oculari composti da una fase dell’individuo. Così, il guadagno del VOR può notevolmente
lenta di deviazione oculare seguita da una fase rapida di decrescere con la ripetizione dell’esame o con l’ansia ed è
riallineamento, la saccade. Nel quadro del nistagmo di origine opportuno fare eseguire compiti mentali al soggetto per evitare
vestibolare, solo la fase lenta spiega la patologia vestibolare. La questo tipo di distorsione.
fase rapida, saccadica, benché definisca per convenzione il senso
del nistagmo, è solo il riflesso dell’effetto delle vie centrali
dell’oculomotricità che mirano a mantenere l’occhio nella sua Prove rotatorie
orbita. È quindi la fase lenta che deve essere oggetto delle Le prove rotatorie sinusoidali e impulsionali hanno il vantag-
indagini nell’esplorazione funzionale vestibolare. gio di testare la funzione della cupola dei canali laterali e di
confrontare il guadagno del VOR con quello del riflesso visio-
Nistagmi spontanei vestibolo-oculare (VVOR) e cervico-oculare (COR).
Il sistema vestibolare può generare un nistagmo spontaneo Di solito il VOR è uguale al 40-60% del VVOR e il COR è
solo in caso di lesione acuta monolaterale. In caso di deafferen- uguale a meno del 20% del VVOR. I deboli guadagni del VOR
tazione, come nella maggior parte delle neuriti, il nistagmo è possono essere il riflesso di un’inibizione centrale, di una debole
orizzontale e torsionale, poiché le componenti dei due canali reattività bilaterale oppure di un’areflessia vestibolare bilaterale
verticali si annullano. Viceversa, le componenti torsionali si che colpisce i canali laterali. Nel caso di una tale areflessia, il
sommano perché dello stesso senso per i canali posteriore e guadagno del VOR è aumentato (più del 20% del VVOR), il che
anteriore. La fase rapida batte verso l’orecchio sano. In effetti, dimostra una riorganizzazione delle vie dell’equilibrio a vantag-
il nistagmo è generato dall’attivazione monolaterale del vesti- gio della propriocezione.
bolo sano, il che crea una pseudodeviazione sullo stesso lato e, La cinetica delle risposte ottenute in occasione delle stimola-
dunque, genera reazioni toniche posturali e oculomotorie zioni alla sedia è in funzione del comportamento cupolare (cfr.
compensatorie dall’altro lato, ossia una deviazione posturale e supra).
una fase lenta del nistagmo sul lato malato. Più raramente, si Nelle prove sinusoidali la risposta del canale è in funzione
può osservare un nistagmo obliquo con una componente della velocità della poltrona. A causa del notevole ammortizza-
rotatoria più discreta che può indicare una lesione selettiva del mento del sistema cupola/endolinfa il guadagno è costante, tra
nervo vestibolare superiore. Il nistagmo è differente in caso di 0,1 e 15 Hz. Si abbassa per frequenze inferiori e superiori. Lo
idrope labirintica, come nella malattia di Ménière, poiché le sfasamento è nullo tra 0,1 e 5 Hz ed esistono un avanzamento
variazioni di pressione osservate nel corso della crisi e successi- di fase al di sotto (la deformazione della cupola precede il
vamente a questa portano a un’inflazione e, quindi, a una movimento della testa) e un ritardo di fase al di sopra (la
deflazione dei liquidi endolinfatici e causano una variazione deformazione della cupola è in ritardo sul movimento). La
nella direzione del nistagmo. Resta la maggior parte del tempo risposta nistagmica è dunque sinusoidale, in fase con la sedia.
orizzontale e torsionale, poiché l’insieme delle strutture labirin- Nelle prove impulsionali il nistagmo postrotatorio manifesta,
tiche è interessato dall’idrope e le componenti verticali si al tempo stesso, la dinamica della cupola e quella dell’integra-
annullano. tore centrale della velocità.
Queste risposte nistagmiche alle prove rotatorie dipendono
Nistagmi posizionali quindi essenzialmente dalle componenti biofisiche del sistema
Il cambiamento di posizione provoca correnti endolinfatiche endolinfa/cupola del canale laterale. I modelli matematici
canalari che producono nistagmi che si bloccano alla fine del descrivono il comportamento normale di una cupola. A causa
cambiamento di posizione. dei cambiamenti delle caratteristiche biofisiche osservabili

12 Otorinolaringoiatria
Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche ¶ I – 20-198-A-10

nell’idrope, il comportamento alle prove canalari è modificato e la gamma delle frequenze testate è quindi ristretta. Dall’altra,
e non risponde più alle modellizzazioni precedentemente l’analisi è indiretta e lo strumento più efficace, la videonistag-
descritte. mografia, valuta solo le connessioni vestibolo-oculomotorie.
Infine, esistono cinque organi vestibolari su ciascun lato
Test otolitici (utriculo, sacculo, tre canali semicircolari) che dovrebbero essere
oggetto di indagini dettagliate. Così, al meglio, la valutazione
Come abbiamo dettagliato in precedenza, le connessioni funzionale vestibolare dovrebbe realizzare l’equivalente
vestibolo-oculomotorie di origine otolitica sono meno impor- dell’audiogramma per il vestibolo, il vestibologramma, per
tanti che a livello canalare. Le afferenze sacculari, in particolare, ognuno di questi cinque organi in tutta la gamma di stimola-
sono molto mal conosciute. zione frequenziale nell’uomo.
Il riflesso utriculo-oculare, analogo al VOR, può essere
.

analizzato grazie all’ideazione di sedie che ruotano su di un asse


inclinato (RAIG) o di una sedia rotatoria che permette la
centrifugazione monolaterale di un utriculo. Tuttavia, le
■ Riferimenti bibliografici
caratteristiche di questi riflessi sono ancora poco codificate. [1] Couloigner V, Teixeira M, Sterkers O, Rask-Andersen H, Ferrary E.
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Lo Head Shaking Test è un vecchio esame. È l’equivalente del
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In effetti, il vestibolo sano è stimolato monolateralmente e la perilymphatic injections and withdrawals: evidence for the presence of
velocità, immagazzinata a livello centrale, è resa sotto forma di a one-way valve. Hear Res 2004;191:90-100.
nistagmo postrotatorio, la fase rapida verso l’orecchio sano. Il [12] Stankovic KM, Brown D, Alper SL, Adams JC. Localization of pH
difetto di questo test è che esso può rivelare altrettanto bene regulating proteins H+ATPase and Cl-/HCO3- exchanger in the guinea
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Lo Head Impulse Test di Curthoys e Halmagyi permette di Tissue Res 2006;326:347-59.
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sensibile, ma la sua analisi richiede un’elaborazione molto fine transduction: new insights into old ideas. J Membr Biol 2006;209:
e la prova è difficilmente realizzabile senza un equipaggiamento 71-88.
elettronistagmografico specifico. Il grande interesse è lo studio [15] Guth PS, Perin P, Norris CH, Valli P. The vestibular hair cells: post-
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Infine, il nistagmo indotto dalle vibrazioni (NIV) è in grado [16] Li X, Sun J, Yu N, Sun Y, Tan Z, Jiang S, et al. Glutamate induced
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Esso valuta anche un’asimmetria dell’attività vestibolare che si
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traduce con un nistagmo orizzontale. I meccanismi cellulari
transmitter in the vestibular system? Hear Res 1987;29:163-7.
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è stato dimostrato che esso agisce come un «test di Weber excitatory amino acid receptor response of the vestibular afferents.
vestibolare», rivelando un nistagmo deficitario (fase rapida verso Brain Res 2005;1064:1-9.
l’orecchio sano) in caso di asimmetria della funzione vestibolare [19] Vega R, Soto E. Opioid receptors mediate a postsynaptic facilitation
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Otorinolaringoiatria 13
I – 20-198-A-10 ¶ Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche

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M. Lévêque.
L. Seidermann.
E. Ulmer.
A. Chays (achays@chu-reims.fr).
Service oto-rhino-laryngologique, Centre hospitalier universitaire de Reims, Hôpital Robert Debré, avenue du Général-Kœnig, 51092 Reims cedex, France.

Ogni riferimento a questo articolo deve portare la menzione: Lévêque M., Seidermann L., Ulmer E., Chays A. Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari,
immunoistochimiche ed elettrofisiologiche. EMC (Elsevier Masson SAS, Paris), Otorinolaringoiatria, 20-198-A-10, 2010.

Disponibile su www.em-consulte.com/it
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