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RIASSUNTO FILOSOFIA

Socrate era un FILOSOFO GRECO dell’antica Grecia, nato nel 470-479 a.C.
Lui ha vissuto per la filosofia, andava a interrogare i tizi per strada, gli faceva delle domande, tipo
che cosa è il bene, cosa è il coraggio? Faceva parlare i giovani attraverso il dialogo, lui parlava con
loro, e non gli dava risposte ma lasciava col dubbio. Socrate fa partorire la verità che questa verità
deve essere portata fuori dal punto di vista educativo, Socrate era persona che educava (educare,
exducere: tirar fuori la convinzione che dentro di noi c’è già la verità). Lui non istruiva poiché
Socrate affermava di non sapere. E qui entra in gioco l’arte della MAIUETICA (lo riprende dalla
madre ostetrica che faceva uscire i bimbi neri). LA VERITA’ nasceva prima come concetto
soggettivo poi divenne oggettivo. Socrate si rendeva antipatico alle persone facendo domande
per far riflettere non facendo credere più a niente. Socrate non ha scritto nulla, infatti di lui ne
sappiamo grazie ad altri filosofi ad esempio Platone, suo allievo e interrogando questi sapienti lui
si era accorto che avevano questa presunzione del sapere cioè erano sicuri di sapere la verità, il
giusto. Socrate non partecipò alla vita politica direttamente ma lo fece indirettamente. Non ha
lasciato niente di scritto perché se lui avesse lasciato qualcosa non avrebbe rispecchiato quello
che lui è perché scrivere serve per fissare una dottrina, ma lui fondava il tutto sul dialogo.
Socrate era SOFISTA (cioè i sapienti, colui che sa, i che venivano considerato pseudo filosofi,
avevano abbandonato la ricerca della verità per insegnare attraverso i soldi, insegnano dietro
compenso) per alcuni aspetti e ANTISOFISTA per altri. Era contro perché era convinto che dentro
ognuno di noi c’è la verità, in questo caso è antisofista perché loro avevano abbandonato la
ricerca della verità per la politica. Lui è antisofista anche perché i sofisti facevano spettacolo,
l’arte del convincere, a Socrate non piaceva questo. Era contro anche perché loro riducevano la
filosofia in spettacoli, esibizioni solo per guadagnare. Socrate sente dentro di lui una voce
chiamata voce imperiosa la quale lo spinge nel fare quello che fa. Socrate era brutto e storpio dal
punto di vista fisico, la sua personalità era inquietante e non sfuggiva a quelli che l’avvicinavano,
metteva inquietudine all’interlocutore per farlo arrivare alla verità e per fargliela uscire, aveva gli
occhi di fuori, e il naso camuso (largo). Veniva paragonato alla TORPEDINE DI MARE, (figura
mitologica che stordiva chi le toccava) L’ORACOLO DI DELFI affermava che Socrate era il vero
sapiente, codesto si mise in discussione poiché lui affermava di non sapere andando contro
l’oracolo, dopo capisce che l’oracolo non può mai sbagliare dopo aver interrogato i sapienti del
tempo e dopo aver capito di sapere anche se affermava di non sapere perché nel farlo sapeva
qualcosa. Abbiamo delle testimonianze del percorso di Socrate e queste sono di Aristofane,
Poigrate, Senofane, Platone il più importante perché allievo e Aristotale. ARISTOFANE pensava
che lui fosse un perdi giorno come pensava anche la moglie di Socrate, Santippe, e Socrate è
quello che è anche grazie alla moglie, inoltre lui lo descrive in una commedia chiamata “ le nuvole”
in cui scendeva dal pensatoio tutto trasandato. La mente di Socrate è aperta a tutte le
affermazioni purché siano coerenti. Socrate era inoltre un ANTIRELATIVISTA perché andava
contro il relativismo pericoloso per la morale perché mancano valori relativi alla morale (cosa è
giusto, cosa è sbagliato). Il metodo Socratico si divide in parte costruttiva e distruttiva, quella
costruttiva è la ricerca dell’universale, assoluto ovvero qualcosa che potesse mettere d’accordo
tutti mentre quella distruttiva distrugge la presunzione del sapere in cui una parte fa rilassare
l’interlocutore per poi passare piano piano ad un momento in cui martellava l’interlocutore
facendolo soffrire, offendendolo per invogliarlo alla ricerca del vero. Il filosofo vero è quello che
non si vanta di sapere, Socrate aiutava codesti per far partorire il loro punto di vista sulle cose, per
queto era chiamato ostetrico di anime, Socrate non era sterile perché non faceva partorire
nessuno a parte la verità.
LA VIRTU’ DI SOCRATE
La virtù è una forma di sapere ossia un prodotto della mente, le virtù però con Socrate sono
interiori perché lui era brutto ma bello dentro, lui aveva le virtù interiori perché era bello dentro.
La virtù in Socrate è anche conoscenza cioè il fine ultimo della vita dell’uomo, si realizza nella vita
politica in quanto è la capacità di dialogare con gli altri, può essere praticata da tutti perché
consiste nella ricerca della verità che caratterizza la vita di ogni uomo e coincide con la felicità
intesa come essere di una vita consona alla natura umana inoltre
Per Socrate è una Scienza e sapienza, per Socrate l’uomo è quasi esclusivamente razionale,
esprime l’istinto e la ragione che ci indica la strada inoltre dice che la virtù non è un dono gratuito
ma una faticosa conquista.
Socrate è l’inventore del ragionamento induttivo che consiste nell’esaminare un caso o delle
affermazioni per risalire al concetto.
MORALE DI SOCRATE
È quella parte della filosofia che studia i comportamenti dell’uomo. Il concetto di morale è
collegato a quello di virtù (aretè) Nel passato le virtù erano viste soltanto sotto un aspetto
esteriore mentre con Socrate sono interiori, vivere secondo la virtù per Socrate è la felicità
Secondo Socrate chi fa del bene conosce cosa è il bene mentre chi fa del male è perché non
conosce il bene, il male è una forma di ignoranza verso il bene.
MORTE DI SOCRATE
A Socrate fu incolpato di corrompere i giovani e non riconoscere come Dei quelli tradizionali della
città. La sua morte lo consacra, lo fa diventare conosciuto per l’azione compiuta, e morì
avvelenato da cicuta. Il suo amore per la filosofia se lo portò fino alla morte (viene condannato a
morte nel 399 a.C.), infatti morì per queta, e lui di fronte a questa fu tranquillo, infatti rifiutò la
possibilità di esilio o di via di fuga.

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