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“COME UN ROMANZO” OPERA SCRITTA DA DANIEL PENNAC

Recensione scritta da: Francesco Astorino

“Come un romanzo” è un'opera di Daniel Pennac pubblicata dalla Feltrinelli nel 1992, originariamente in
lingua francese, poi tradotta da Yasmina Melaouah in italiano. Autore di numerosi romanzi, Pennac è un
professore parigino, e vincitore di premi come il “Premio Polar di Le Mans. L'opera può sembrare un
romanzo, ma può essere considerato un'unione fra un saggio e un romanzo. Fra le sue pagine l'opera parla
in generale della lettura: la lettura dagli occhi di un bambino, con le favole della buonanotte e la prima
autonomia nel leggere, di un adolescente, che considera essa come un obbligo e la rigetta, di un genitore e
nel parlare del "bisogno di leggere" senza capire la vera importanza della lettura e di un professore,
evidenziando il metodo di insegnamento, argomento più preciso degli altri, forse perché Pennac ha vissuto
quest’esperienza in prima persona; la lettura intesa non come imposizione scolastica, ma come piacere
personale; la lettura in classe, la lettura a casa, la lettura in bibilioteca; infatti, nell’ultima pagina si possono
trovare, secondo Pennac i “diritti imprescrittibili del lettore”. Non essendoci una trama precisa è difficile
individuare anche dei personaggi, Pennac parla del "genere di studente", ma senza riferimenti a personaggi
reali, fissi, meno generici. L'opera può essere collocata facilmente nell'epoca in cui è stata scritta (gli anni
'90) da riferimenti presenti nel, ma il suo contenuto può essere facilmente trasferito anche nell'epoca
attuale, essendo, a parer mio, un romanzo che non muore mai. Se individuare la trama, però, è complicato,
individuare la tesi è l'opposto: infatti il romanzo stesso può essere definito una grande tesi argomentata, o
meglio composta da varie altre piccole opinioni come l'importanza della lettura, la libertà che essa porta, la
prevalenza errata della tecnica dello scrivere al posto del leggere in sé intrinsically nelle classi attuali o
anche ognuno dei 'diritti imprescrittibili', ma il pensiero dell'autore e del suo modo di scrivere è proprio il
distogliersi da schemi o luoghi comuni nel descrivere e argomentare queste tesi. Pennac, infatti, non penso
sia un autore facile, almeno in quest'opera, o meglio non penso che ciò di cui tratta sia facile; una sua dote,
però, è proprio il riuscire ad unire la poetica delle sue frasi alla semplicità che usa per lanciare un messaggio
e farsi capire. Altre peculiarità del suo stile o, almeno dello stile del romanzo, sono le numerose citazioni e il
facile cambio di soggetti, sia quelli di quest'ultime sia quelli delle sue antonomasie. Prevale la
subordinazione e il registro è medio, o, più che altro, colloquiale nei modi e abbastanza aulico nei termini,
o, comunque, in alcuni vocaboli 'non da tutti'. La lettura, in ogni caso, è stata molto interessante ed è da
apprezzare anche che il riuscire a catturare il lettore con un libro di saggistica non è assolutamente
semplice. Non è, però, un libro da divorare: l'opera è da gustare e leggerla in fretta la rovinerebbe. Ho
imparato molto da “Come un romanzo”. Questo non è un libro che consiglierei ad occhi chiusi, non essendo
né semplice né leggero, ma dopo averlo letto si è ritrovato subito nella classifica dei miei libri preferiti.

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