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Autore: Sergio Solmi

Titolo del componimento: Entro la densa lente dell’estate

Anno di pubblicazione e raccolta da cui proviene: Da Levania e altre poesie, 1956

Parafrasi:

Durante l’estate, quando l’aria è pesante e densa, e le voci insonnolite degli ambulanti che fanno
urli lunghi e sviscerati si vedono dei bei colori. Nel vivace mercato della città si vedono dei
peperoni gialli, delle melanzane scure, insalate di vari colori, che vanno da un tenue verde sino
all’azzurro, carote rosee, e inoltre si possono vedere i vestiti spavaldi delle donne, e muri antichi,
quindi preziosi, ma ruvidi, alberi gonfi di foglie, corsi d’acqua con riflessi argentati e un cielo caldo
e pieno di nuvole arricciate che, accavallandosi, sembrano formare delle torri.

Un milanese felicemente osserva questa scena nella città di Milano, felice e spensierato, con le
strade che pian piano si risvegliano, il ventisette Luglio millenovecentocinquanta.

Analisi:

L’opera è composta da un’unica strofa formata da da diciotto endecasillabi. Non presenta rime
ma è ricca di allitterazioni della n e della m.

Prevale la sintassi nominale che contribuisce a fornire all’opera un ritmo monotono, che da un
senso di calma e tranquillità.

Nei versi finali è presente un’inversione (un milanese, soggetto, viene posto alla fine della frase)
accentuata da un iperbato (-oggi addì ventisette Luglio mille novecento cinquanta-), mentre
all’inizio della poesia vi è una personificazione de i gridi.
Il testo presenta alcuni termini ricercati come scabri, ardite, ippocastani, cirri…
Vi è una grande enumerazione nella parte centrale dell’opera, che contribuisce sempre al ritmo
monotono della poesia.

Commento:

Il testo si può suddividere in tre sezioni principali:

- Introduzione (vv. 1-4): la parte iniziale, in cui il poeta prepara il lettore alla scena e gliela
anticipa. Descrive brevemente il contesto e ciò serve a far immergere il lettore nell’opera.

- Descrizione (vv. 5-12): il poeta descrive ciò che avviene nella città attraverso i colori,
trasmettendo al lettore un’aria di allegria e felicità.

- Focus sul poeta (vv. 13-18): nel finale il poeta descrive se stesso che, spensierato, si
abbandona a tutte quelle cose che lo rendono felice.

L’opera da un’idea di serenità.

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