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University of Illinois Urbana-Champaign

http://www.archive.org/details/dizionariolatinoOOgeor
e. E. GEORGES

DIZIONARIO
DKI.L.V

LINGUA LATINA SECONDO

LA SESTA ED ULTIMA EDIZIONE TEDESCA

CON

PREFAZIONE ED AGGIUNTE DELL'AUTORE


SCRITTE APPOSITAMENTE PER L'EDI/.IONE ITAI.IANA

VOLiUME I

DIZIONARIO LATINO-ITALIANO
Ticinuiio.ni: con aggiuute:
«ONDOTTA l'A

FERRUCCIO CAI. ON OHI


Seconda Tiratura

TORINO
ROSENBERG & SELLIER
LIBRKRIA I.\ TERX.i ZIO.XA I.K
3 — VIA BOGINO — 3.

189 6.
G. E. GEORGES

DIZIONARIO

LATINO-ITALIANO
SECOXDO

LA SESTA ED ULTIMA EDIZIONE TEDESCA

CON

PREFAZIONE ED AGGIUNTE DELL'AUTORE


SCRITTE ArPOSITAMENTE PER L'EDIZIONE ITALIANA

tradijzioiiì: co.h aggilute


CONDOTTA DA

FERRUCCIO CALONGHI
Seconda Tiratura

TORINO
ROSENBERG &: SELLIER
UBRKRIi INTSRNAZlOSAiK
8 — VIA BOGINO — 3.

18 9 6.
PROPRIETÀ LETTERARIA

Torino, Tip. e Lit. Camilla e Bertolero»


^^6

PREFAZIONE DEEL'AUTORE

Il presente Dizionario-Manuale della Lingua Latina, tradotto in Ita-


liano col mio consenso, è dedicato sopratutto ed in particolar modo alle
scuole, ed io mi sono proposto di registrarvi in genere soltanto quei
vocaboli, quei significati di essi, quelle frasi e quelle costruzioni, che
si riscontrano negli Autori latini nelle scuole e che servono come
letti

modelli di stile; così, fra i ho tenuto conto di Cornificio (ad


prosatori,
Herennium), di Cicerone, degli Storici da Cesare fino ad Eutropio,
eccettuati gli Scriptores Hlstoriae Auguslae, dei due Seneca, di Quin-
tiliano e di Plinio il Giovane; fra i poeti, di Terenzio, Catullo, Lucrezio,
Orazio, Virgilio, Tibullo, Properzio, Fedro ed Ovidio. E poiché negli
esercizi di stile latino possono e debbono venir usati vocaboli, frasi,
costruzioni, ecc., di altri Autori, quali particolarmente Plauto, Varrone
(de lingua latina), gli Scriptores rei rusticae, Vitruvio, Plinio il Vec-
chio e Celso; cosi ho tenuto conto anche di essi, nei casi in cui mi
sembrò necessario.
Soltanto ai meno pratici di lavori di questo genere potrà sembrar
agevole la scelta del materiale contenuto in questo volume, e facil
cosa l'ovviare alle possibili omissioni. Poiché io non ho potuto, ad
esempio, tralasciare un vocabolo, una frase e via dicendo, pel solo
fatto che in tutti i Lessici latini di maggior mole vengano attribuiti
soltanto a Scrittori, che escono dal numero di quelli indicati di sopra:
il lungo uso dei Lessici latini mi ha abbastanza dimostrato quanto essi
siano imperfetti e perciò appunto ho esaminato singolarmente ogni
vocabolo, ogni frase, significato e costruzione, prima di ammetterli o
no in questo lavoro.
Il materiale lessicografico, che io stesso vado rac-

cogliendo da più di cinquanfanni e Tuso di buoni Indici mi hanno

481926
— VI —
servito grandemente per questa compilazione e spesso mi hanno con-
aotto a risultati affatto divei'si di quelli a cui giunsero questo o quel
compilatore di un cosidetto Dizionario ad uso delle scuole, attinto a
più aride fonti. Questo Dizionario vanta quindi sugli altri lavori di
simil genere un numero considerevolmente maggiore di vocaboli, che
hanno ogni ragione di figurarvi. Il materiale lessicografico è elaborato
come nel mio Lessico Completo; soltanto, dato lo scopo speciale di
questo libro, la trattazione di qualche vocabolo è talora più ristretta,
talora più diffusa, a seconda dei casi ; e di più, quando mi parve ne-
cessario, ho variato del tutto anche la disposizione della materia sotto
qualche vocabolo. Dei nomi propri ho registrato soltanto quelli che
occorrono negli Scrittori letti nelle scuole od in qualcuna, dèlie loro
opere.
Le esigenze della scienza m'hanno suggerito numerosi emendamenti
ed aggiunte, che ho introdotto in questa edizione italiana.
Possa questo Dizionario, giunto in Germania alla sua sesta edizione
e tradotto due volte in Olandese, ottenere il favore delle scuole italiane.

Gotha, Gennaio 1891.

Pkof. D.« C. e. GEORGES.


PREFAZIONE DEL TRADUTTORE

Il Di;;ionario, di cui presentiamo la traduzione italiana, è il Piccolo


Dizionario Latino-Tedesco di C. E. Georges (1), da non confondersi
cÓ\*Dizionario Completo (2) del medesimo Autore. Abljiamo omesso
nel titolo la parola %)iccolo, dietro varie considerazioni della Casa Edi-
trice e colFassenso dell'Autore.
Mi dispenso dallo esporre metodo seguito dall'Autore nella com-
il

pilazione di questo lavoro; chi si occupa con amore di studi classici,

conosce le opere lessicograflche del Georges e crediamo plaudirà agli


Editori sigg. Rosenberg e Sellier che ne vollero fornire una traduzione
,

per le Scuole Classiche Italiane.


Non è che i Dizionari latino-italiani che ora corrono per le mani dei
giovani, non abbiano i loro meriti; basterebbe la considerazione che
i più moderni fra essi sono compilati in gran parte sul Porcellini De-Vit.
Ma appunto per ciò, meritava di essere tradotto in Italiano questo Les-
sico, condotto con un metodo alquanto diverso, elaborato accuratamente
e direttamente sulle fonti, e che nell'interpretazione dei passi citati ha
altresì fatto suo prò delle molteplici edizioni annotate ed interpreta-
zioni sparse di Classici latini stampate in Germania. La parte poi che
riguarda i nomi propri, sia mitologici che storici e geografici, coi ri-
spettivi derivati, figura, soltanto in parte, in uno solo dei dizionari
scolastici latino-italiani: essa, oltre sempre, è talora neces-
ad essere utile
saria, particolarmente per tradurre passi che contengono i cosidetti
derivati. Lo stesso si dica delle brevi dichiarazioni archeologiche ap-
poste ai nomi esprimenti cariche, uffici, e specialmente magistrature e
magistrati; usi speciali, come feste, cerimonie religiose e via dicendo:
e finalmente dei moltissimi termini tecnici.

(1) Klemes Lnteinisch- Deutsches Hnndwiirterbuch —


6" eclizioiie, Lipsia, 1890.

(2) Ausfiihrliclies Handworterbuch, ecc. —


7' edizione, Lipsia, 1879-80.
I
— vili —
Le aggiunte che ho inserito qua e là non hanno la pretesa di col
mare lacune deiroriginale tedesco, ma soltanto di rendere il lavoro
più chiaro e profìcuo per le nostre scuole. Talora ho aggiunto l'intera
traduzione di passi difficili; di spesso ho apposto l'indicazione nume-
l'ica dei passi, particolarmente là ove la traduzione datane dall'Autore
si scostava dalla comune interpretazione accolta nelle migliori edizioni
italiane; anzi, in quest'ultimo caso, ho aggiunto spesso tra parentesi
l'interpretazione comune. Qualche volta ho ritoccato, col consenso del-
l'Autore, qualche vocaholo, servendomi specialmente del Lessico Com-
pleto nominato di sopra.
L'opera mia è stata lunga e faticosa: affinchè la traduzione rispondesse
bene all'originale, ho dovuto, fra le altre cose, raffrontare la maggior
parte dei passi nei rispettivi Autori.
Da parte loro, i solerti Editori non hanno risparmiato alcuna cura,
acciocché l'edizione italiana non riuscisse inferiore, per la nitidezza della
stampa e la molteplicità dei caratteri, all'edizione tedesca, in ciò coadiu-
vati dalla spettabile Tipografia dei sigg. Camilla e Bertolero.
Se gli egregi e benevoli Colleghi ci aiuteranno, e vorranno esserci
cortesi di osservazioni ed aggiunte, ne terrò conto per la seconda edi-
zione, che, pel bene degli Studi Classici, oso sperare non lontana.
Intanto ringrazio di tutto cuore i chiarissimi Professori, che mi pre-
starono il loro valido aiuto nel lungo e difficile lavoro, ed in ispecial
modo mio caro e dotto amico Prof. Pietro Rivoire, che cooperò
il

altresì grandemente alla correzione delle bozze (1).

Torino, Febbraio 1891.

F. CALONGHL

in-
(1) Eingrazio i chiarissimi Professori L. V., E. G. e G. G., pel loro benevoli articoli
Gazzetta Letteraria (1890, n" 17), nella Biblioteca delle Scuole
seriti rispettivair.ente nella

(anno V, u. 19), nell'eco delle Scuole (nel numero del V luglio 1889 ed in aitri), nonché

i numerosi Giornali, che, facendo cenno di questa pubblicazione, mentre usciva a dispense,
ebbero anche per ine lusinghiere parole.
A

A, a,
1. prima lettera deW alfabeto latino. prossima delimitazione o circoscrizione della
— Come
I

abbreviazione : a.)comesigla dinume provenienza : a.) da parte di, riguardo a, in,


proprio, comun. corrispondente al prenome ab senatu desperare, Cic: timere ab alqo,Cic.^
Aulus. b) nel computo digli anni, Annus, laborare ab alqa re, Caes.: firmus ab equitatu,
•comun. =
Anno, p. es. A. U. C. anno urbis = Piane, in Cic: inops ab amicis, Cic: medio-
•conditae. criter a doctrina instructus, Cic: ab omni
2. a, ab, abs, prep. coZ/'abl. (affine ad laude felicior, Cic: quindi servus a pedibus,
ànó), col concetto fondamentale di partenza lacchè, Cic: a manu, scrivano, Suet. p) di
da un punto; da (contrapposto allo ad =^ a), fronte a, davanti a, custodire ab alqo, Cic: ta-
1) di luogo : A) per indicare il punto iniziale tus a periculo, Caes. C)per indicare il punto
di un moto, l}propr.,per indicare il luogo o di lontananza nello stato, il punto della di-
la persona da cui si prendono le mosse, da,,, stanza, 1) propr., da, con abesse, distare e
via da... redire a foro, Plaut., a Caesare, Cic: sim. (V.); coi numerali, distante di, ab milibus
fuga ab urbe, Cic: quindi ab ad, da... fino
. . . passuum duobus, Caes. 2) trasl.: a) generic,
•a..., Cic: e COSI usque ab . . ad, ovv. in, Cic
. con dissentire, discrepare, alienum esse e sim,
2) trasl.: &) per indicare la persona da cui (V.), nella locuz. non ovv. haud ab re, non
si prende o si deriva q.c, da, eniere ab alqo, inutile, vantaggioso, Liv. b) per indicare l'or-
Sen.: solvere ab alqo, per mezzo di quale, (un dine ed il grado, dopo, partendo da, partic.
banchiere, ecc.), Cic: cognoscero e discere ab dopo aggettivi ordinali, quartus ab Arcesila,
alqo, Cic. b) per indicare la stirpe, l'origine, Cic. Il) di tempo: A) coli' indicazione del
€sse a M. Tullio, discendere da 31. Tullio, Cic; punto di partenza, da, ab bora tertia, Cic: a
via esse a Zenone, essere della Scuola di Ze- condiscipulatu, j!iep.: ab initio, da principio,
none, Cic: legati ab Ardea, Liv.: di origine Cic: coir indicazione del punto d'arrivo {con
etimologica, nomen invenisse ab alqa re, Cic: e ad, in, usque ad), p. es. ab bora septima ad ve-
per indicare la ragione, il motivo, l'impulso, speruii),Caes. B) coli' indicazione del punto
per, in eatiea di, ab singulari amore, Balb. d'allontanamento, di lontananza, da, ab urbe
in Cic: ab obsidione, Liv. e) per indicare il condita, dalla fondazione di Moina Cic. : ,

tutto di fronte alla parte, di, fra, unus ab tertio abs te die, tì-e giorni dopo che ci la-
novissimis, Caos. d)per indicare l'autore o la sciammo, Cic. — In composizione = da, via,
causa efficiente, di, da, per, per ìnezzo di; anche àbacliis, ùs, m. (abigo), n condnr via (Var,
in seguito a, con Verbi passivi ed intransitivi, mento, il gregge), abigeato, Plin. pan. 20, 4.
interfici, iuterire ab alqo, Cic: ijerire a morbo, abaciis, i, m, (àpag), tavola divisa a
Nep.: con sost., plaga ab amico, Cic: con ag- mo' di scacchiera, originariamente con cifre
gett., pieni animorum ab [iristini diei meliure (ABF), opp. asse della tavola coU'orlo rile-
occasione, Liv.: talora coi gerundivi invece vato, a) come tavoliere, tavola da giuoco, Suct.
del dativo, specialmente quando precede già b)come tavola di lusso, a mosaico, posta come
un dativo, fortis et a vobis conservandus vir, ornamento nelle camere, per sostenere vasi
Cic: quibus (civibus) est a vobis consulendum, ed oggetti preziosi, Cic.
Cic. B) per indicare il punto d'inizio, di abìiiiètiatfo, òuis, f. (abaiieno), aliena-
j)artenza, di una direzione: \)pi-opr.: a) da, mento, espropriazione, Cic top. 28.
spesso anche corrispondente al nostro a, in; sib-alTcìio, avi, àtum, are, alienare, IJ
a supero mari, Cic: a puppi religatus, Cic: propr., dar via, allontanare da sé, detto partic.
a labris, Caes. b) dalla parte di, ad, in, da, di un possesso, espropriare, vendere, cederò
ab Eurota, Cic: a fronte, Caes.: ab occasu {contr. conservare), Cic. II) trasl.: a) ge-
et ortu solis, ad Occidente e ad Oriente, neric: abalieuati jure civiuni, privati del di-
Liv. 2) trasl.: a) per indicare la persona ritto di cittadinanza, Liv. b) alienare, allon-
per la quale, in prò della quale si fa una tanare, far ribellare, rendere indifferente (contr.
cosa, stare, facere ab alqo, dalla parte di alqm amicum facere), alqm ovv. animum,
qualcuno, in vantaggio di quale, per quale, Cic: alqm ovv. voluntatem alcjs ab alqo, Cic.
{contr. coctra od adveisus al(im), Cic: cos'i ÌLbà!«, bantis, m. ('Apag Abante, re di
,

anche diceie ab reo, Cic: ab iniiocentia cle- Ar.jo, padre di Acrisio, aro di Danae ed
mentissimub-, per, ecc., Cic. b)per una più Atalante. —De r i e: A) .^buiilèu^, a, um
O eorgesrCalonghi, Dizionario latino-italiano,
3 aleo

CA^av-cetoj), pertinente ad Abante, Abanteo. mam MaceJoniam, Cic: se ras, Ter.: e se in


Vi) j%baiitTiitlL'!», ae, m. ('APavxiàSTjj), un bibliothecam ovv. in litteras, Cic: e selitteris,
AbamiaUe, cioè SUO figHj Acrisio e il pro- Cic: nel part. pe.'-f. pass, (mediale) a'jditus,
nipote Perseo. lungi dall'umano consorzio, ritiratosi a vivere,.
àba%U<«, i, m. (avi avus), nonno dei nonno, in tectis silvestribus, Cic: agro, Hor. pj allon-
trisavolo, Cic: t dora in, significato generale tanare =^ esiliare, a'.qiii in insulam, Tac. IIJ
=:^avo, antenato, Sen. col concetto accessorio del n tscondere,nascon-
Abtlalòn^iiiU!», i, m. {'ApSaXuvufio;), dere, occultare, ferrum intra vesteiu o sempì.
Abdaìoninto, posto Come re a Sidone dei Ales- veste, Liv.: se post niaceriani, Liv.: se in pro-
sandro il Grande. xiiiias silvas, Caes.: se in suis tectis, Liv.: ab-
Abdera, òrum, n. ("ApSigpa, toc), Abdera, diti in tabernaculis, Caes.: in silvis abditos la-
città della Tracia, secondo alcuni oggi Po- tere, Cae.s.: in silvam Arduennam abditi, Caes.:
listilo, famosa per la borghigianeria dei cultruin sub veste abditum habere, Liv.: Am-
suoi abitanti; di qui l'espressione hic Ab- phiarae sub terram abdite! Cic: ascensus ab-
dera, Cic. = Deriv.: A) jUbdèriIcs, ae, ditas a Conspoctu, Liv.: trasl., tener nascosto,
m.{'X^t-flpiZ-fiq),di Abdeì-a,AbderiU!. B) Ab- occultare q.c. alla mente, alVanimo, illum,
dcrllniiiis, a, um, Abd&ritano = stolto. quem abdi^, Cic: abdenda cupiditas erat, Liv.
abdìvniìo, ònìs, f. (l. abdico), u dùfarsi abduilien, mtnis, n., ventre, panda, ad-
di q.c. o di quale; di un figlio (filli abdicatioj, dome, sede dei bassi piaceri sensu di, Cic. ed a.
cacciarlo dalla casa paterna (e diseredarlo), abdfico, duxi, ductum, ere, conUur via, ae-
San. rhet. —
dictaturae, rinuncia, Liv. eompaynar via, allontanare (coìltr. adducere), .

1. abdico, avi, àtum, are, allontanare da I) propr.: a) ogg. anim.: alqm ab aratro,
sé quale. q'C, reuplngere, id totuiu abJicO Cic: alqm vi de foro, Liv.: alqm ad cenam,
atque eicio, Cic. — Partic, a) diaeononcer», Ter.: alqm in servitutem, Cic: armenta, Ov.
acaceiare da sé, abdicare alqm fratrem, Liv.: b) ogg. inan.: ritirare, sottraire, clavem, Plaut.:
e COSI abd. fiiium, liberos, Sea. b) sedere una caput retro ab ictu, Verg. II) trasl., a) ge-
carica, deporia prima del termine legale, ri- neric: alqm ab bis hominibus ... ad hanc ho-
nunciarvi solennemente, m.igistratum, Sali.: e minum licentiam, Cic: h)alietuire, inimicare,
se magistrata, tutela, Cic. distaccare uno da ttn altro, alqm ab alqo, Cic:
ab-dlco, dixi, ere, rivocare, non per- ad se, tirar ale. dalla swa, Cic. e) rimuovere
mettere, dar rispostii sfavorevole [termine au- qu de. da qualche abitudine, inclinazione,
gurale, contr. ad addicere), Cic. de div. 1, 31. atticità e sim., distogliere, alqm ovv. animum
abditus, a, um, part. agg. (abdo), na- ab alqa re, Cic: aciem mentis a consuetudine
scosto, occulto, fuor di vista, appartato, remoto, OCuloruui, Cic d) abbassare, avvilire qualche
I) propr., allo sguardo, in senso materiale : cosa, rendendola simile a qualche altra, ar-
vis abdita quaedam, Lucr.: partic. di luoghi, tem tantam a religionis auctoritate ad mer-
pars aedium, regìones, Sali.: loca, ripostigli, cedem quaestumque, Cic.
Sali.: di persone, abstrusus atque abditus, so- jk bella, ae, f., città della Campania; ora
Ungo, lontano dal mondo, Plin. pan.: il neutr. Avella. — Deriv.: AbeliàiiU!«, comun.
sing. con prep., con valore di sost. u pro- = Avellailll<ii, a, UIU, Avellano, di A. Plur. —
fondo, subita ex abJito vasti amnis eruptio, sost., Abellani, òrum, m., gli abitanti di A.,
Sen.: neutr. plur. come sost.. terrai peuitus Avellani,
abdita, le viscere della terra, Lucr. JI) trasl., tib-eo, ti, ttum, Ire, andar via, andarsene,
allo sguardo, in senso morale: res abditae et partire [contr. adire, redire , manere) , I)
obscurae, Cic: res occultile et penitus abditae, propr.: a) generic, assol., abire (uscir dal
Cic: voluntas abdita et retrusa, Cic: abditi sentiero, allontanarsi) Cjphen jubet, Curt.:
alcjs sensus, Liv. e Tac. —
Neutr. plur., come illlnc, Cic: ab ilio, l'iaut.: comitio, Liv.: ex

sost., abdita rerum, concetti fino ad ora sco- Africa, Sali.: ad alqm in Mauritaniani, Sali.:
nosciuti, concetti nuovi, idee nuove, Hor. art. bine doiiium, Liv.: ex conspectu, di navi,
poet. 49. Cacj. — qu ndi abi, f«, ora per approvare =
abdo, dttum, ere, mettere in disparte,
dtdi, bene, sta bene, bravo, abi, virum te j adico.
porre da parte,- perciò toyliere dagli occhi, dallo Ter.: non es avarus, abi, Hor.: ora con mal'
sguardo, allontanare, sottrarre allo sguardo, garbo, va =
via, va via, vattene, Ter.: etiani
ritirare, nascondere, I) in gerì.: Liuc procul tu bine abis? non vuji ancora andartene?
abde faces, Tibull.: pedestres copias ab eo loco Ter.: cfr. quin tu abis in pestem malumqae
abditas, Caes. eqauiii domo, mantenere in
: cruciatumV Cic: abi bine cum tnbunatibus
ca-^a, Verg.: virgo abdita (sc.turii), rinchiusa, ac rogationibus tuis, Liv. b) partirsene, venir
Hor.: argentum abditum terris, ancor nasco- via, riuscire, donatus abeo, Verg. e Plin. ep.:
sto sotto terra, non ancora scavato, Hor.: 2>artic. dell'uscir da un combattimento, pauci
partes corporis contexit atque abdidit (natura), integri abeunt, Sali. Cj ritirarsi da, lasciare
Cic.:|)ije<., vultus et caput undis, Ov.: caput un impiego, una carica, consulatu, Cic. d) ab-
cristatà casside, coprire , Ov.: lateri capalo batutotuire la vita, e vita, Cic: ad deos, Cic.
tenus ensem, immergere la spada nel fianco e) detto di tempo (anno, mese, ora, ecc.), pas-
sino all'elsa, Veng.: e così feri uni in armo sare, trascoìfere, finire, Cic f) di muluttie,
ferae, Ov. corpus humi, seppellire, Fior.;
: guarire, passare, cessare (contr. reinanere),
quinH a) abdere se in alqui locum, uascon- Cic gj di sentimenti, svanire, sparire, affie-
fiersi, rifugiarsi, ritirarsi in qualche luogo, se volirsi, Cic h) di cose alVitsta, all'incanto,

in inoiites, Verg.: detto partic. per ritirarsi sfuggire, non toccare ad alc, ab alqo, Cic. II)
uaila società, dtdl'umuiio consorzio, se in illti- trasl.: a) generic: ea (Semprouia) luxurià-
5 abequito ablego 6

praeceps abierat, era caduta da una scelle- tutto a q.C di bene, di male, Cic: abiciamus
jatezza in uà altra, Sali.: non longe abieris, ista, lasciamo star ciò, Cic. 2) gettare a terra,
tu non anderai avanti un pezzo, Cic: pre- calpestare, tenere in abbiezione, a) avvilire, pri-
tium retro abiit, è ribassato, Plin. ep. b) di vare di ogni valore quale q.C, Cic: partic
abbandonare q.C, perdere, allontanarsi, a.) il sotto il rispetto morale, abbassare del tutto,
filo del discorso, sed abeo a sensibus, Cic: demoralizzare, umilieire, Cic abic. Se, perdere
quid ad istas ineptias abis? perchè ti perdi ogni vigore morale, rendersi vile, Cic. Tiisc.
in queste bazzecole ? Cic. p) neU'agire, riti- 2, 54 (c/V. sotto al n" b). b) destinare ad umili
rarsi, ritirarsi da g.c, etiam tu bine abis? uffici, degradare, abbassare, ceteras animantes
Cic: impers., ne irrito incepto abiretur, Liv. ad pastuni, Cic: e avvilire colla parola, cioè
e) dell'effetto, della riuscita di un'azione, far apparire dappoco {contr. augere, tollere),
andar a finire, finire, riitseire, non sic abire, Cic: di carattere, se abic, avvilirsi, Cic. pa-
Cic d) di condizioni perdersi, andar per-
,
rad. 1, 14.
duto, affievolirsi, svanire, fides abiit, Liv.: illa ìibTògllUS, a, um, di legno d'abete, LlV.
mea, quae solebas antea laudare abierunt,
. . . ed a.
ebbero fine, Cic. e) passare, ritornare verso ìibìés, àbietis, f., abete (tanto Valbero che
quale, o q.C, abit res a Consilio ad vires il legno), Verg. e Liv. Meton. — gli og- =
vimque pugnantium, Nep.: abire in avi mores getti fatti di legno d'abete, p. es. la nave, la
et instituta =
ritornare, adattarsi ai co- lancia, Verg.
stumi, ecc., Liv. f) passare in q.e., a) passca-e, ìibigo, ègi, actum, ere (ab ed ago), condur
andare a finire, termiììare in, in qUOS SUmptuS via, lungi, fuori; portar via, cacciar via, a)
abeunt fructus praediorum ? Cic. p) passare propr., ess. anim.: muscas,Cic.: alqm rus. Ter.
in =trasformarsi, in silvas, Ov. Partic, a) condur via per furto (rubare), pe-
ab-eqiiìlO, avi, are, andar via, partire, CUS, Cic. p) trar fuori, espellere COn arte me-
fìiggire a cavallo, Sytacusas, Liv. 24, 31, 10. dica, partum, Cic. yj mandar via, ripudiare,
aberratio, ònis, f. (aberro), il distogliersi, Suet. b) trasl.: scacciare, espellere unO StatO,
il distrarsi, a inolestiis, a dolore, Cic. uìui condizione, patiperiem, Hor.
ab-erro, avi, atura, are, errar lungi, abltto, ònis, f. (abeo), l'andarsene via, di-
allontanarsi da q.C , I)propr.: a patre, Plaut.: partita, partenza, Comici.
ex agmine, Liv.: pecore, Liv. //)trasl.: &) al- abT(U!i, iis, m. (abeo), I) l'andarsene, par-
lontanarsi da un termine, da un punto, sco- tenza, dipartita, Cic IIj meton. uscita (come
starsene, veì%ir ìneno a, ab alqa re, Cic. b) per- luogo), Verg. e (al plur.J Tac
dere il filo del discorso, passare ad altro, Cic: abjecle, avv. coZ compar. (abjectus) in
ad alia, Cic. vagare col pensiero, «) ge-
e) modo basso, &) riguardo alla condizione,
neric: essere Aug. in Suet. Claud. 4.
distratto, bassamente, in condizione volgare, bassa, Tac.
P)
distrarre, distogliere la mente da q.C. di b) in signif. morale, timidamente, in modo pu-
triste, a miseria, Cic: usato asmi., Cic. sillanime, con pusillanimità, Cic.
abfSre, abfjireni, V. absum. abjeclTo, ònis, f.(abicio), »7 gettar via,
ab-hinc, avv., di qui, di qua, I) di luogo, trasl., debili tatio atque abjectio animi tui,
Lucr. 3, 953. II) trasl., di tempo, a) co??' acc. V avvilimento e lo scoraggiamento delV animo
=r fii, da questo momento, abh. trieunium, tre tuo, Cic Pis. 88.
anni fa, Ter.: abh. annos XIV, Cic. b) cort'abl. abjectus, a, um, part. agg. col compar. e
= prima, abh. XXX diebus, Cic. superi, (abicio), fferterto ma, in disparte: SOlo in
ab- horreO, horrui, ère, aborrire, farsi in- senso trasl.: l)irasctirato, rozzo, pedestre, sena-
dietro tremando, I)per isdegno, sdegnare, abor- rius, Cic: oratio humilis et abjecta (contr. ni-
n>«,alqm,Cic.: alqd, Snet. IIJ per avversione, mis alta et exaggerata), Cic 2) vile, basso,
ripugnanza, o.) propr., indietreggiare davanti a) rispetto alla condizione, al grado, basso,
a q.C = sentir ripugnanza di q.C, essere av- volgale [contr. amplus), familia, Cic. b) in si-
verso, coììtrario, non lasciarsi menomamente at- gnif. morale, umido, pusillanime, abbattuto,
trarre da una cosa, twn volerne sapere, ab alqa re, disperato, Cic. c) del Carattere spregevole,=
Cic: alqà re, Curt.: assol. {contr. capere), Cic. Cic
abbietto,
b) trasl., detto di cosa non compatibile con abjicYo, V. abicio.
nn'altra, con^astare con, non contbinare, urtare ab-juclTco, avi, àtum, are, togliere ad al-
contro q.C, non aver alcuna relazione, non aver cuno, come giudice, per via di giudizio, e in
a che fare COn q.C, discordare COn qualc, genere, la proprietà di una cosa (contr. adju-
esser lontano, dissimile, ab alqa re ed ab alqo, dicare), alqd ab alqo, Cic: sibi libertatem, to-
Cic: longe ab alqa re, Cic: alqii re, Curt.: alci gliersi la libertà, Cic.
rei, Liv.: inter se, discordare, Liv.: assol., Cic: ab-jiingo, junxi, junctum, ere, slegare,
vestrae abhorrentes (inutili) lacriniae, Liv. I) prop. sciogliere gli animali dal giogo, Verg.
abìcio, jècl, jectum, ere (ab e jacio), gettar e Prop. II) trasl., separare, allontanare, dis-
via, lungi; lanciare in distanza, gettar giìi dal- giungere, alqm, Caes.: se ab alqa re, tenersene
Valto, IJ propr.: scutum, Cic: tela ex vallo, lontano, Cic.
Caes.: se in herba, se ad akjs pedes, Cic: e ab-juro, avi, atum, are, negare con giura-
muro se in mare, Cic: anulum in mare, Cic. mento, abiurare, alqd, Cic: credituni. Sali.
IIJ tiasl.: 1) gettarla, a.) gettar lA trascura- ablati%'us, i, m. [con e senza casus] (ablii-
lamente, nel discorso, C'ìC. b) disfarsi di una tus da aufero), ablativo, Quint. ed a.
cosa mediante vendita, vendere ad ogni costo ablégàlTo (Onis), f. (ablego), n mandare
fa prezzo Vilissimoj, Phaedr. e) dar via, ab- (via), juventutis ad belluni, Liv. 6, 39, 7.
bandonare q.C, lasciar andare, rinunciare del ablego, avi, atum, are, mandar via qual-
'
atligurio àlmiptus 8

cuna, mandar lontano, allontanare, relegare, pnì'- abbominare, schifare [contr. optare), Liv.: quod
tic.per liberarsene; costr. colsempl. acc. opp. abomiuor, che Dio tolga, Ov. e Plin. ep.: abo-
contemporaneam. alla doman'/a donde? minaudus, abbominevole, detestabile, Liv.
(coirah),ovv. dove? (con ad ovv. in), ovv. Àb5rIg7nes,um,m.('Apopiylv£5),?K^6o-
a che? {col supino in um), Cic. ed a. da CUI discesero iLatini,orig.
rigeni,il popolo
al»-ligurìo (abligurrio), ivi, ìtum, Ire, stanziato nei monti intorno a Beate (Mieti).
I) spendere in banchetti, scialacquare, Ter. e ìib-SrTor, ortus sum, iri, mancare, venir
Seriori. II) in signif. osceno in Suet. gr. 23. meno, perire (contr. oriri), Lucr. ed a.
ab-lìScO, are, appigionare, dare in affitto, abSriscor, risei, venir meno, perire, "Lnci.
Suet. Caes. 26 e Vit. 7. 5, 731.
al»-ludo, ere = àTTcjSstv, differire nel aborlTo, ònis, f. (aborior) abai'to, l'abortire,
tono, poet. trasl., liaec a te non inultum Cic. ed a.
aHudit imago, conviene assai bene al fatto aborlTvus, a, um (abortus), abortivo, nato
tuo, Hor. sat. 2, 3, 320. pìHma del tempo, fuor di tempo, Hor. ed a.
al)-lìio, Tiii, lutum, ere, portar via abortììiìi, US, m. (aborior), aborto, Ter.,
lavando, I) lavare, portar vìa, a) dì UH Cic. ed a.
torrente, villas, inondare, Sen. b ) di persone, ab-rado, rasi, rasura, ere, I) raschiar via,
maculas e veste, Plin.: lacrimas, tergere, Ta.c.: radere, supercilia, Cic. IIJ trasl., estorcere
trasl., del cancellare macchie morali, Cic. parte dei possessi ad ale, Cic.
ed a. II) pulire lavando, lavare, purificare, ab-rìpto, ripui, reptum, ere (ab e rapio),
pedes alrjs, Cic: se flumine vivo, Verg. strappar via, IJpropr.: a.) s\(\m, trascitiar via,
ab-n(>^0, avi, àtuni, are, negare, rifiutare, rapire, Cic: alqm e ovv. a complexu alcjs, Cic.
e così anche ritenere, soUraì-re, non concedere, e Liv.: alqm de convivio in vincala, Cic: abr.
alci alqd, Verg. e Quint.: coirinhn., Verg. se, fuggire, sottrarsi, Liv.: abr. se domum,
ali-nepò», potis, tn. (avi nepos), terso ni- entrar precipitosam. in casa, Suet. P) alqd,
pote, Sen. ed a. rubare,portar via, rapire. Ter. e Nep. II) trasl.,
ab-iieptis, ptis, f. (avi neptis), tersa ni- alqm a similitudine parentis, Cic.
pote, Suet. ed a. abrSgalTo, ònis, f. (abrogo), abrogazione,
Alinfilia, ae, m., Abnoha, le montagne cassazione, legis, Cic: legls Oppiae, Val. Max.
colia parte meridionale della Selva Nera ab-i'ugo, avi, àtuni, are, di attii} (t. t.

(dove nasce il Danubio). pubbl.) in seguito a domanda fatta al po-


abnOClO, are (ab e nox), pei-nottare, passar polo, quindi mediante solenne conclusione,
la notte f'itori di casa, Sen. ed a. a) revocare, abrogare una legge preesistente
abnorniì«>, e (ab e norma), fuori di redola, {cfr. derogo), Cic. b) revocare alcuno da un
irregolare, sema nonna (di nessuna setta), HoF. impiego, da ima carica politica, togliere, alci
sat. 2, 2. 3. magistratura, Liv. II) trasl., togliere, alci
ab-niio, abnui, abniirturus, ere, accen- fidein, ad alcuno il credito, Cic.
nare di no, con cenni, gesti, partic. della abrStiiniiin (habrotonura), i, n. (àppó-
mano, negare, dir di no (contr. annuere, acci- Tovov), abrotono. Sorta d'erba medicinale,
pere, concedere, polliceri), a) di pers., assol, Hor., Cels. ed a. —
Plur. eterocl., abrotoni
Cic: alqd, Cic: coU'acc. e Z'infin., Cic: »y«- graves, Lucr. 4, 123.
ram. de alqa re, Sali, b) di e. astr., non aceon- ab-rumpo, rupi, ruptum, ere, I) strap-
tentire, ricitsare, impedire, TibuU. e Plin. pare, sciogliere, spiccare con forza, a) prOpT.,
ab-niilU, aro, accennare di no col Capo ; alqd, Liv. b) trasl., abr. so, sciogliersi da al-
negare, seg. dalVacc. e Tinfin., Enn. tr. in Cic. cunché =
sbrigarsene, liberarsene, latrocinio,
de or. 3, 164. Cic. Il) squarciare, strappar via con violenza,
abSlPo, levi, Ittum, ère, far andar via a) propr., alqd, Verg. e Liv. b) trasl.: a) o/fen-
= ridurre a nulla, distruggere, a) matertalm.: dere, violare, fas, Verg.: fidem, Tac. p) trmi-
alqd. Verg.: alcjs corpus igni, Tac h)poHtic., care =prima del tempo, ovv. d'un tratto,
moral. e spirit., annientare =
levare per sem- inopinatamente, vitam, Verg.: raedium ovv.
pre, togliere del tutto, mettere in dispa)-te, porre inceptura sermonem, Verg.: studia, Quint.
in dimenticama, abolire, Verg. ed a., alci ma- abruptc, aw. col compar. (abruptus),
gistratum, Liv.: partic. una legge, una costu- propr. in modo rotto, spezzato, quindi
manza, una consuetudine, un editto e sim., trasl. = itnprovvisatnente, repentinantente, a)
abrogare, abolire, sopprimere, Liv. nel discorso, incipere, ex abrupto, senza esor-
abdleSOO, olèvi. ere, andarsene tnan mano, dio, Quint. P) nelVagire, impi-owisamente =
spegneì-si sema accorgersene, senza traccia, di precipitosatnente, con precipitazione, sconside-
c. astratte. Liv. e Verg. ratamente, inconsideratamente, Justìn.
ìibolilTo, Onis, f. (aboleo), l'abolire, il rivo- abruplTo, ònis, f. (abrumpo), I) il rom-
gare ; abolizione, revoca, abrogazione di una perai, rottura, corrigiae, Cic. de div. 2, 84.
legge, ecc., Suet.: con e senza facti = amni- II) trasl., divorzio, Cic ad Att. 11, 3, 1.
stia, Suet. e Quint. abruptus, a, um, pan. agg. col compar.
ìibolla^ ae, mantello a doppio giro, mantello e superi, (da abrumpo), rotto, spezzato, I)
erto per ripararsi dal eattivo tetnpo, Suet. ed a. propr. =
erto, ripido, scosceso, dirupato, Ca-
aboiuTtio, are, forma arcaica p'-r abomi- tull. e Curt.: sost., abruptura, i, n., ripida^
nor; pass, (perf.) in Liv. (31, 12, 8) e (part. dirupata altezza o burrone, precipizio, erto pen-
perf.) in Hor. epod. 16, 8. dìo, sing. nei poeti, plur. in Plin. ep. II)
ab-nniìnor. àtus sum, ari, quasi togiieì-e trasl.: a) in gcn., solo sust, abruptura, preci-
un Onien, divertire il cattivo axiyurto, quindi pizio, china, rovina, Tac. b) detto del discorso,
abs absolvo 10
spezzato, rozzo, rotto, Quint. c) di Carattere, da un luogo, lasciarsi dietro, abbandonare,
duro, rozzo, difficile, sdegnoso, contumacia (V.), Verg.: /?(/., pueritiain, Sen. b) coprendo, sot-
Tac: esosi., per a.hv\ipti\, sdegnosamente, Ta.c. trarre allo sguardo, togliere di vista, occultare,
al»s, V. 2. a (ab, abs). nascondere, far sparire, Ol.)pr0pr.: siros, Curt.:
ab«i-e«^(lw, cessi, cessum, ere, andar via, Capreas (del fumo), Plin. ep.: campos (di inon-
andar lungi, allontanarsi e Sini. (contr. acce- dazione), Sen.: stella absconditur, Verg. p)
dere), I) propr.: a) generic: a.) di pers., B. trasl., nascondere, tener celato, una COndiz., fu-
curia, e foro, Liv. Ehodum,: Tac: partie. gam furto, Verg.: iiiiserias,Curt.: jjass. opprimi
come t. t. milit., ritirarsi, Sparta, Nep.: ab et abscondi {contr. eminere et apparare], Cic.
urbe, Liv. p) di località, scomparire dall'oriz- abiiens, tis, part. di absum (V.).
zonte, allont€inarsi, Liv. P) pregn., sparire, di- abikCnlTa, ae, f. (absens), assenza, lonta-
sparire, ritirarsi, jam (cor) abscedet, Cic. IIJ nanza {contr. assiduitas), Cic: trasl., testi-
trasl.: a) di pers.: ritirami da qualche im- nioniorum, mancanza di t., Quint.
presa, da qualche carica e sim., irrito in- altsTllO, Ire (ab e salio), andar via, fuggire
cepto, Cic: muneribus civilibus, Liv. p) sot- saltando, Lucr. ed a.
trarsi dalla signoria di ah., dal partito di ab-sTniTlis, e, dissimile, comun. con una
ale, allontanarsi, abbandonare, alci, Ov. b) di negaz.. Caes.: co? dat., Suet.
C. inan.: a) di condizioni, andarsene, sparire, absìnlhTslfiis, a, nra (absinthium), »iesco-
Ov.: di stati dell animo, Tev. ^) allontanarsi, lato con assenzio, assenziato, Sen. SUas. 6, 16.
staccarsi, diminuendo {contr. accedere), regno absinthìTiini, li, n. (a^itvGiov), assenzio
("di città), Liv. (Artemisia absinthium, L.), Lucr. e Quint.
absees^io, ònis, f. (abscedo), ationtana- — Fig., qualcosa d'amaro, ma salutifero {cOìltr.
ìnento, l'andarsene, il ritirarsi {cOntr. aCCCSsio), mei), Quint. 3, 1, 5.
Cic. Tini. 12. § 44. absìs (hapsis), sidis, acc. sìda, f. {&<^lz)t
abscessus, us, m. (abscedo), dipaì-tita, curvatura (di un arCO), arco, volta, Plin. ep. 2,
partenza, l'allontanarsi, allontanamento, a) di 17, 8.
pers., Verg:.: coutinuus, assenza continuata, ab-'<4Ìsto, stiti, ere, andar via da un luogo
Tac. b) del sole, Cic. = allontanarsi, I) propr., assol., Plaut.: luco,
ab^cTilo, cìsì, cTsum. ere (abs e caedo), Verg.: come 1. 1. milit., ab signis, Caes.: ovv.
tagliar via, recidere, troncare, I) pìopr.: caput, sempl. signis Liv. e così assol. Tac. : di
, ,

Cic: ramos, Caes. II) trasl.: a) disgiungere, e. inan., ab ore, sprizzare (di scintille), Verg.

separare, dividere, exercituni in duas partes, IIJ trasl., da tm^attività, astenersi, obsidione,
Caes. : partie. la voce, troncare, far tacere, Liv.: sequendo, Liv.: spe, Liv.: colV infin.,
Quint. b) tagliare = togliere, impedire, aquam, Liv.: assol, ne absiste, non lasciare, Cic.
Liv.: spam alci. Liv. ed a.
ab-soìndo, scVdi, scis.siim, ere, distaccare, ab<iwlfìle, avv. con compar. e superi.
toglier via, I) propv., tagliare, strappare, ve- (absolutus), compiutamente, eompletam., pie-
steni, Curt.: venas, Tac: tunicam a pectore, nam,, perfettum., Cic ed a,
Cic: II) trasl.: a) staccare, dividere mate- ahs8lulTo,ònis,f. (absolvo), lo slegare,
riahn., terras Oceano, Hor. b) idenlnunte: trasl., I) liberazione, assoluzione ; partic. die-
«) separare, dividere, infine soldo, Hor. P) tron- tro sentenza {contr. damnatio, condemnatio),
care = togliere del tutto, rapire, reditus alcjs, Cic: majestatis, dal delitto di lesa
dulces, Hor. maestà, Cic. Il) compimento, perfezione, Cic.
abscTse, avv. (absci'^us), propr., ta- abs<ilfitorTii!ii, a, um (absolvo), apparte-
gliando via: trasl. == in In'cve, ristret- nente air assoluzione, assolutorio {contr. da-
tamente, in riassunto (del discorsoj, brcviter jnnatorius), sententiae, Sen. rhet. tabella, :

et abscise, Val. Max. 3, 7, est. 6. Suet.


abseìsTo, ònis, f. (abscido), il tagliar absolutus, a, um, part. agg. cow compar.
via; trasl., il troncare a mezzo il discorso, e superi, {da absolvo), compiuto, perfetto,
aposiopesi (àuoattÓTC'/jotg), Comif. rbet. 4, 67. completo, quindi incondizionato, non cir-
anche
«bscTsus, a, um, part. agg. col compar. Cic: adjectivum abs., al po-
coscritto, assoluto,
{da abscido), tagliato via, trasl., a) di sitivo (contr. adj. comparativuni, al compa-
luoghi, ripido, erto, JAv. b) di discorso e sim., rativo), Quint.
troncato, spezzato {coiitr. plenus, latus), Quint. ab-solvo, solvi, soliitum, ere, slegare,
e Plin. ep. sciogliere, I)propr., Plin. e Seriori. Iljuasl.,
absooiiditc, avv. (absconditus), nasco- sciogliere, a) liberare, se a Fannio, Cic: col-
stamente; detto del discorso, a) rispetto Z'abl., alqm regni suspicione, Cic: col gtnit.,
'fila fortna, oscttramente, in modo oscuro, impli- timoris, Sen. b) in tribunale, ecc. assoi- =
cite et abjcondite (contr. patentius et expedi- veì-e {contr. damnare, condenmare), assol., ovv.
de inv. 2, 69. b) rispetto al conte-
fius), Cic. costruito col genit., Cic, ovv. collahl., Liv.,
nuto, oscuramente, in modo recondito, dìsseri, ovv. con de e Z'abl., Cic. e) spicciare, a.) al-
Cic. de fin. 3. 2. cuno, tanto in gener. quanto in partic. un
ab<icoiidTtii<i, a, iiin, part. agg. {da ab- creditore =
pagare, soddisfare, Ter. p) nel
SCOndo), nasi-usto, ignoto, celato, segreto, riposto racconto, trattare, spicciare, alqd quam pau-
e sim., Cic. ed a. cissimis, spicciar un argomento molto in
ab<i-€oiiilo, condi {raro condTdi), condt- hrove. Sali.: assol, paucis de alqa re. Sali.
tum ovv. (più tardi] consum, ere, luiscondere, T) i"'f5'") sbrigare =
compiere, completare,
occultare, a) mediante scostamento, a.) ge- i render perfetto, condurre a fine, a perfezione
neric: gladios,Cic p) facendo vela, partendo '
{contr. inchoaro), Cic.
.

11 absonus absum 12

al)-sì(nu<i, a, um, fuor di suono, vìtutem, Caes. II) trasl.: a) generic: alqm
absono , I) propr. , stonato , discoì-dante , ex comitatu clarissimorum virorum, mandar
aspro, sgarbato, VOX, Cic: di pers., voce absoni, via. escludere, Cic: se a corpore, liberarsi, scio-
Cic. IT) trasl., che non è in armonia, stoncor- gliersi (detto dello spirito), Cic: colVindicaz.
dant«, diiforme, sconvetùente a g^.C, absoni a del dove? =
conduì-re (da) a, trascinare (da)
Toce motus, Liv.: col dat., Liv.: assoL, Lucr. a, ad bellicas laudes, Cic: a bono in pravum,
ab-sorbee , sorbui {anche sorpsi) sor- , Sali, b) tirar via =z rimuovere, allontanare, di-
ptum, ère, assorbire, inghiottire, Hor.: dì acquc, stogliere, alqm ab alqo, Cic. e) distogliere da,
Cic: fig., assorbire, CiC. a rebus gerendis, Cic. d) distogliere, liberare
absp V. asp
. . . , . . (da un bene a da un malej, a bonis, a malis,
abs-que, prep. colVahX., tolto, I) tolto Cic: a servitio, Cic: se a consuetudine, Cic:
ipoteticamente =
se non, in prop. condizio- se a sollicitudine, Cic.
nali, absque te esset, se non fossi tu, se non abs-tru«lo, trùsi, trusum, ere, propr.,
mi assistessi tu, Plaut.: absque hoc esset, se spinger via; quindi occultar bene, rutscon-
non fosse lui, Ter. II) come tolto realmente: dere, .se in silvam, Cic: sese tectum Inter et
a) fuorché, eccetto, absque Augusto, Aur. Vict. laquearia, Tac: trasl., veritatem in profundo
s^ententisi, senza »o/«7o,Quint.
è) senzCT, absque penitus. Cic.
abstvniTu$i, a, um (abs e TEMUM, donde ab»lrusus, a, um, part. agg. (da abs-
temetum, temulentus), che non è dedito a be- trudo), ben occulto, nascosto, astruso, a) di
vande inebbrianti, che tton beve vino, astemio c. inan., insidiae, Cic: disputatio abstrusior,

(contr. temulentus, vinolentus), Varr. fr., Hor. Cic, di persone, chiuso, dissimulatore, di ca-
ed a. rattere, Tac
abs-lergeo, tersum, ère, asciugare,
tersi, ab-siìni, abfui (àfiii), abesse (aggiungi ab-
tergere, astergere, I) propr.: a) mandar via fiv.em od aforem, abfore od afore, abfùtiirus
tergendo, Cic.: come 1. 1. del linguaggio mctri- ovv. àfutiirus), esser lungi, esser via (cOntr.
naresco, remos, quasi radersi a vicenda per la adesse) e precis.: I) in seguito ad un i- mov
gran vicinanza delle navi, frangersi (dietro mento (assenza), A) propr., esser distante,
sfregamento), Curt. b) pregn., pulire tergen- non essersi, esser lungi, assente, ab ed ex
do, ripulire, Ter. II) trasl., togliere, tacciar urbe, Cic: ab alqo, Cic: domo et foro, Cic:
via q.c. di spiacevole, metum, dolorem, Cic. assai, nulla lege abesse (detto di esilio), Cic.
ab^i-lerreo, ui, itum, ère, distogliere spa- B) trasl., a) di e. astratte, mancare, esser
ventando, atterrire, I) propr.: alqm, Cic: ab estr<meo (div. da deesse =
mancare, deside-
alqa re, Cic. II) trasl., da un disegno, ecc., rarsi), col dat., abest historia litteris (dalla
trattenere, distogliere, alqm. Ter. e Suet.: alqm letteratura) nostris, Cic. b) alci ow. ab alqo,
ab urbe oppugnanda, Liv.; alqm vitiis, Hor. non esserci COl proprio aiuto, mancare, non aiu-
abslinens, entis, part. agg. con compar. tare ale. (div. da deesse =
abbandonare ah.,
e superi, (da abstineo), che si tiene lontano lasciare), Qiìc: longe iis fraternum nomenP.R.
(dall'illecito), astinente = disinteressato, afuturum, non gioverebbe loro nulla, ecc.,
Cic: col genit., Hor. — Deriv. avv. absti- Caes.
nenti'r, Cic. II) riguardo alla posizione (distanza) di
abstTiientìa, ae, f. (abstineo), il tratte- un dato punto (nello spazio o nel tempo),
nersi da una cosa, a) come atto, col genit., esser lungi, lontano, distare. A) propr., di
COnviciorum, Sen. —
Partic, io astenersi, asti- pers., luoghi, ecc., aequo spatio, Caes.: mi-
nenza (= il conservar la giusta misura) nel libus passuum quattuor, Caes.: ab Urbe milia
mangiare e nel bere, a vino, Cels.: e pregn. passuum CC, Cic: bidui (se. iter), Cic: qno-
(aSSOl.), il digiunare, il patir la fante, TaC. niam propius abes, perchè tu sei più vicino,
b) come qualità, astinenza dalle cose illecite, Cic. B) trasl.: a) generic, ess*^ /i/ngri, longe a
quindi ora = spirito disinteressato, disinteresse spe, Cic: procul seditione, Liv.: ille longe abe-
(contr. avaritia, cupiditas), Cic: ora = ««- rit, ut credat, egli sarà ben lungi dal credere,
tegritA, vita intemerata (sinon. di sanctitas), Cic: e così pure impers., haud multum o non
Quint. longe paulum (non parum) o nihil abest,
abslTneo,ui,entum,ère(abs e teneo),«e»ier quin, etc, noi» et manca molto, ci manca poco,
lontano, trattenere, a) att.: manus a se, Cic: nulla; non si è molto distanti da, ecc., Cic,
alqm a cibo, farlo digiunare, Cels.: vim finibus, Caes. ed a.: così anche abesse non potest,
Liv.: manum, Ter.: pregn., ab.st. alqm, mettere quin, etc, Graccb. in Cic: quindi tantum
alcuno in dieta, farlo digiunare, Sen. b) rifl., abest ut . ut, tanto è lontano che, ecc., Cic;
. .

abstinere se ovv. sempl. abstinere, tenersi lon- nella seconda, propos., ut ctiam, ut quoque,
tano, astenersi, se ab alqo, Cic: se ostreis, Cic: Cic: più di rado ut ci ntra, come inLiv. 6,31, 4.
abst. faba, Cic: injurià, Cic: più raram. b) essere lontano, quindi esente, libero, da q.C.
coirindicnz. € da che cosa? » col genit., di spiacevole, a culpa, Cic: col dat. dolori, di-
Hor.: colVacc, Liv.: co/rinfin., Suet.: se abst. menticarsi, scordarsi un dolore, Ov. e) da
col ne e il cong.; aegre ovv. non abst. con cose pers. sconvenienti, spiacevoli, che ap-
quin quo minus e il cong., Liv. e Suet. portino dolore, nella formoìa desiderativa,
ab-<ito, are, *«or lontano, longius (contr. absit = sia lungi. Dio tolga, carnifex absit a
propius stare), Hor. art. poet. 362. corpore civium Rom., Cic: e partic. absit in-
abs-lriìho, traxi, tractuni, ere, tirar via, vidia verbo, Liv., e sempl. absit invidia, Curt.:
strappar via, trascinar via, I) propr.: JU- sia detto senz'arroganza, senza superbia.
menta, Liv.: naves a portu, Liv.: alqm esinu, d) tenersi lontano, e quindi essere avverso, a
alqm de matris complexu, Cic: alqm in ser- periculis, Cic: a Consilio fugiendi, Cic. e) esser
13 absuir.o Acadcniia 11

lungi da q.C. e quindi non convenire, a piinri[iìs boìidama, col genit., rerum omnium, Cic:
persona, Nep.: a consuetudine soraniorum, Cic. amoris, Cic: asscl., secondo il contesto, ora
f) esser ancor lungi da aleunehè, e quindi non a) di cibi, indigestione, peso allo stomacO, Suet.
raggiungere, a nitore Ciceronis, Quint.: virlute CI. 44. b) di den o, di beni, dovizia, ric-

alcis, Hor. g) differire, esser diverso da q.C, chezza, Tac. e) dil discorso, sovrabbondanza,
non longe a scelere, Cic: quindi in paragoni, juvenilis, Quint. 12. 1. 20.
essere più in alto, sollevarsi al disopra, aver allUndalTo, ònis, f. (abundoì, »7 sovrab-
vantaggio sopra, eCC, esser superiore, eCC„ ion- bondare, lo straripare, verni fluminis, Fior. 4,
g-issime a te, Cic: opp. esser pUt abbasso, 2, 27.
multum ab iis. Ci''.
inferiore, star sotto, — iibundc, ^VV. (abundus), in sovrabbon-
Deriv. aLsens,tis, «»«enre(con?r.
27partic.: danza, abbondantemente, più che a suffieienza,
praesens), &)dip(rs.: me shseT\\ e, durante la ovv. abbastanza, Cic: scst., con e Senza ge-
mia flSSfw^CT, Cic: absente n< bis, Ter.: di al- rit., mihi abiinde est, si etc, Plin. ep.: poten-

cuni, che quantunque in Roma, non pren- tiae abunde, Suet.


devano parte ai pubblici per concor-
brogli, ab-Undo, avi, atum, are, straripare, tra-
rere alle cariche, ed a.: e di alcuni
ecc., Cic. boccare, scorrer sopra, I) propr., di
ìiscire,

che non comparivano davanti al tribunale, fiumi, ecc., Tibull. e Liv. II) trasl.: a) quasi
Cic. b) di luoghi ed altre cose, lontano, Hor. venir giù a torrenti, quindi provenire in gran
ali-$ifimo, sumpsi, sumptum, ere, portar copia, de terris abundant herbarnm genera,
via, a)consumando, mandar a male, consu- Lucr. b) aver qualcosa in abbondanza, in so-
mare, dissipare, a) generic: frugum alimenta, vrabbondanza, in fjtiantitA maggiore della co-
Liv.: pecuniam in alqd, Suot. p) il tempo mune, esser ben fornito di q.C. (contr. egere),
fpartic. il tempo che sarebbe destinato ad casco, Cic: ingenio et doctrinà, Cic: assol.,
altro), perdere, sprecare, tempus dicendo, Cic: della natura, Cic: e pregn., di pers., aver in
inter has cogitatìoncs biduum, Curt. b) di- quantità =esser ricco, Cic. c) esserci in abbon-
struggendo, a) e. inan distruggere, annul-
,
danza, Cic.
lare, nel pass, anche perdersi, svanire, andar- s1bri<iTo, ònis, f. (abutor), come 1. 1. retor.
sene, domos, detto del fuoco, liiv. ungula : = xa-caxpviois, uso d'una parola in signif, im-
absumitur, Ov. p) strappar ina, annientare, uc- proprio, catacresi, Cic. ed a.
cidere, nel pass, anche andarsene, perdersi, ìibus'ie. avv. (abutor), impropriamente,
morire, multos, di Contagio, Liv.: absumi ve- per catacresi (contr. proprie), Quint. ed a.
neno, morir di v., Liv. e) rar. nel senso di ab-U!ique, prep. colVabl. nsque ab, =
semplice partenza, allontanamento, quindi sino da, Verg. e Tac.
pass, absumi = perdersi, sin absumpta salasi, ab-ujsfis, i!s, m. (abutor), il consumare,
Vei-g. consumo (contr. usus, l'uso), Cic. top. 17.
ab$iir«l(>, avv. con compar, e superi, ab-ulop, O^us sum, liti, abusare, orig.
(absnrdus), in modo stonato, I) propr.: canere, (nell'uso arcaico) coli' acc, nell'uso classico,
e,

cantar stonato (di un musico), Cic. Tusc. 2, coir ahi., I) = consumare, ?ì) dilapidare, scia-
12. IT) trasl., sema senso, assttrdamente, inet- lacquare, divitias, Sali, b) fare l'uso più com-
tamente, respondere, Cic: band ovv. non abs. piuto di g.r., usare completamente, usufruire
dixit, seg. dall' sicc. e dairinfirt.. Veli, e Tac. del tutto, giovarsi di q.c., otio, Cic: libero menda-
ab-surdus, a, um, agg. con compar. e cio, Liv.: valetudine viri, Justin. IIJ usando di
super]., stonato, I)pì'opr., stonato, detto di q.C, convertirla a q. scopo, a) usure a q. scopo,
suono e voce, Cic. II) trasl.: a) sema senso, sngacitate canum ad utilitatem nostram, Cic:
assurdo, Cic. b) inalfile, inetto, Cic. errore ho.'itium, giovarsi, approfittare, Liv.
abundan$i, antis, part. agg. con com- })) (in cattivo senso), abusare, patientia nostra,

par. e superi, {da abundo), »«r»Wpan««, sovrab- Cic: judicio ac legibus ad quaestum, Cic: hoc
bondante, I) propr., di fiumi, Cic. 7J) trasl., conventi] prò summa solitudine, Cic. e) usare
/Mbbondante, 1) =
fornito a dovizia di q C, Cic
in senso improprio, verbo,
a) di ogg. materiali, col genit., lacti", Verg.: Jkbj'dus (Abydos), i, m. e f. ('ApoJo?, 6
omnium rerum, Nep.: assol., cena, Suet.: di ed fi forma sccond. Aìijdum), Abido, città
;

pers., che possiede a dovizia, che possiede mol'o, dell'Asia 3Iinore suW Ellesponto, di fronte
ricco, dovizioso (contr. egcus), Cic b) ricco a Sesto; ora villaggio di ATdos od Avido,
di ogg. immateriali (contr. parcus. inops), col- celebre per la leggi nda di Ero e Leandro.
Vabì.. reruntj copia, ingenio, Consilio, Cic : as- — t)ertv.: Abydcnu^s, a, um ('ApuSKjvóg),
sai.,di oratori e di dÌSCOrsÌ^:= targo, concettoso, di Abido, Abidcno, COmC SOSt., UH Abideno,
ricco, abbondante (contr. ino])s), Cic: in caftivo detto partic. di Leandro.
senso =prolisso (contr. pres^us), Quint. 2) ab- 1. ac, corgiurz., F. atque.
bondante, sovrabbondante [in senSO buono, pili 2. a<* =ad, in composti davanti a e e q.
forte che copiosus). abundante multitudine .4cad<~niTa, ne, f. ("A'/aÌYiJiSta), Acca-
freti, superiorità dille forze, Liv.: quindi ex demia, I) bosco ameno, distante sei stadi da
abundanti, p(r un di più, Quint. Atene, sacro in origine all'eroe Academo od
abiindanler, aw. con compar. e superi. Echedemo, con un ginnasio, nota scuola di
(abundans), abbondanteniente, in quantità,, co- Platone: quindi meton., la filosofia accade-
piosamente, a) generic. {coiìtr. nnguste), Cic mica, la setta a., la quale subì varie modificar
b) nel discorso, ampiamente, facondantente zioni, A. vctus e nova, Cic: e adulescentior A.,
(contr. presse\ Cic. In nuova Accad.. C'ic. IIJ'tbsI.: a'' il ginnasio
abundanlTa, ae, f. (abundo\ lo stra- di Cicerone nella sua villa prrsso Tusctdo,
ripare; trasl., abbondanza, copia, somab- che egli, come segua, e delia filosofia accade-
15 Acadomus accenJo 15
mica, chiamò così ad imitazione deìV Acca- importunarlo colle Cic d) comparire
visite),
demia greca, b) il por/ere così nomato da all'incanto come offerente, ad hastam, Nep.:
Cicerone ad imitazione dell' Accademia Ate- e così ad illud scelus sectionis, Cic II) trasl.:
niese, situato in Campania^ tra Pozzuoli e a) generic: a) dipers., has naturae partes,
il lago d'Averno, dove Cic. scrisse gli Aca- avvicinarsi a = ricercarle, Verg., ad amici-
demica. —D eriv : JLcademiouJS, a, um, tiam Vh\\ì^-^\, guadagnarsi, Nep.: quo propius
('Axa57]|Jlt.XÓg), I) appartenente all'Accademia al mortem accedam, quanto più. m'avvicino
Ateniese, Atcadetnico, philosophi, Cic: plur. alla morte, Cic. P) di e. inan.: voluntas vostra
SOSt., Academici, ùrum, m., gii Accademici, i accedit ad poetam, si volge al poeta. Ter.: ma-
segnaci della filos. accadem. (platonicaj, A. Ve- nu.s estrema accedit operibus, si dà l'ultima
teres, Cic. II) appartenente, rifercntesi al- mano, Cic: accedunt anni, vien la vecchiaia,
l' Accademia di Cicerone, accademico, quae- Hor.: alci animus (coraggio) accedit, Cic. b)
stio, Cic: plur. sost., Academica, òrum, n., accedere a Q.C, imprendere q.c, darsi, parteci-
titolo di una nota opera di Cicerone, Cic. pare a q.c, ad rem publicam, ad causam, ad
Academil*!», i, m. CAotàSrjfiog), Aeademo, vectigalia, ad pericuhim, Cic. e) acconsentire
eroe greco, cui in origine era consacrata ad una pers. O cosa, adattarsi, accedere, ac-
V Accademia in Atene. contentarsi (contr. abborrère ab etc), ad alqm,
Soalanlliis.ìdis, acc. ì'da, f.(àxaXav0{s), Cic: ad condiciones,Cic.: col sempl. acc, Tacr
eardelUno, Vorg. gè. 3, 338. col dat.,Quint. d) avvicinarsi, accostarsi, cioè
1. aranlliiiK. i, m. e f. (ó ed •?) ay.avOoj), esser si/m7<?, propius dee ovv.a.i deos,Cic.: alci
T) acanto, hrancorsina (Acanthus mollis, L.), proximum,Cic. e^ come aumento, aggiungersi,

erba leggiadra, gradita alle api, piiantata di apparsi, accrescersi, crescere [contr. decedere,
spesso sull'orlo delle aiuole ed imitata in recedere, deminui, auferri), quo plus aetatis ai
opere d'arte, su colatine ed abiti, Verg. e quanto piìi invecchiava, Cic: ad
accederet,
Plin. IIJ pianta spinosa dell'Egitto, detta causam accedit novum crinien, Cic: annus
anche acacia, che i moderni vogliono iden- tertius accedit desiderio nostro, Cic: pretium
tificare colla Mimosa nilotica (L.), Verg. accedit agris, cresce, Plin. ep.: bue accessit ma-
e Veli. nus Ventidii, si aggiunse, Cic: quindi la locu-
2. .4oanllillS, i, f. ('AxavOoj), Acanto, zione bue accedit ovv. eo Ovv. eodem accedit
città marittima sullapunta orientale della = a CIÒ SI aggiunge, huc accedit summus ti-
penisola Calcidica fdi MacedoniaJ; oggi mor, Cic: eo accedebat hortator assiduus Sai-
Hierisso. lustius, Cic: accedit eodem vulgì voluntas,
/4oarnan, ànis, m. ('Axapvciv), Acarnatw, Cic: e così spesso accedit huc {ovv. huc ac-
plur. Aoarnanes, um, acc. as, m. ('Avtap- cediti, accedit eo (ovv. eo accedit), e sempl.
vàvsg), gli abitanti dell' Acarnania, gli Acar- accedit col quod o coll'nf: e il cong., Cic: così
nani, amnis Acarnanum, VAcheloo. Agg., — pure ad Appli Claudii senectutem accedebat,
Aoarnanus, a, um, acamnno, Ncp. Them. ut caecus esset, Cic. f j toccare (in «orte;,alci, Cic.
1, 2. — Dcriv.: AcarniìnTa, ae, f. ('Axap- acceleralTo, ònis (accelero), accelera-
vav(a), Acarnania, regione della Grecia, tra zione, Cornif. rhet. 3, 23.
VEtolia e l'Epiro, anche oggi Acarnania. ac-c?l?ro, avi, àtum, are, I) tr., aecéie-
— Deriv.: Acarniiiiiriis, a, um ('Axap- rare, iter, Caes.: gradum, il passo, Liv. JZ/
VOCVlV.Ój), Acarnanico, dell'A. intr., affrettarsi, dirigersi presto, Cic: CremO-
jkcaslus.i, m.("AxaaT0g),-4cflrsfo, I) figlio nam, Tac
del re tessalo Pelia, padr^ di Laodamia, accendo, cendi, censum, ere (ad e *cando,
fratello di Alceste. II) schiavo di Cicerone. causat. di candeo), accendere, porre q.e. (dal
Acca Liirentia, ^cca Zaremia, dea del ter- di fuori) nel fuoco, appiccar fuoco {cOntr. eXStin-
ritorio romano (jìcrsonificazione del terri- guere), I)propr. e meton.: 1) propr.:ììimeu,
torio di Roma e de' suoi prodotti), moglie, faces, Cic: tus, Liv.: del fuoco stesso, llion
secondo la leggenda, dd pastore Faustolo, (incendiare), Hor. 2) meton., a) accendere it
nutrice di Romolo e Remo, madre dei dodici fuoco su q.c., accendere, foculum,Liv.: aras,Ov.
fratelli Arvali. b) far splendere, far luccicare, luna radiis solis
no-CO<lo, cessi, CeSSUm, ere. andare, venire accensa, Cic. II) trasl. a) generic: si haec
,

a, accontarsi, accedere, ai'cicinarsi ad Una accendi aut commoveri arte possint, se ciò si
meta abscedere, retrocedere, abire,
[contr. può ridestare o sviluppare coWarte, Cic. b) »»»-
IJpropr.: a) a"i dip:rs.: ad urbem,
generic: /iammare, accendere, eccitare l'animo di ale,
Cic: ad manum, V. manus; in aedes, in od ale, clamore invìcem suos, Curt.: animum
Apuliam, Cic: in fnnus, seguire il corteo fu- alcjs oratione. Sali. : animum ad virtutem,
nebre, Cic: col sempl. acc, Ariminum, Cic; Sali.:alqm in rabiem, Liv.: bello (dat.),Verg.:
scopulo?, Verg.: Jugurthain, Sali.: assol, Cic. alqm invidia, Son.: amore accensus, Liv.: e
^)di e. inan.: accedit ad aures sermo. Ter.: così alqm contra alqm ovv. in alqm, istigare,
nomen famaque ad nos accedit, Liv. : febris Sali, e Tac. e) tino stato, una condizione, su-
accedit, viene {contr. dccedit), Cic b) rivol- scitare, accendere, seditionem,proelium, Liv.:
gersi, avvicinarsi ad ale, pregandolo, doman- partic. passioni e sim., spem, invidiam, Liv.:
dando il suo aiuto, ad Cacsarem, Cic. c)atwi- CUram alci, Liv. d) alimentare, accrescere, Vim
cinarsi, appressarsi OSti'mente, assaltare, venir venti, Liv.: pretium, Sen: partic. passioni
contro, ad mornia, Liv.: ad bis cobortes, WV (contr. discordiam, sobillare, ecci-
sedare),
Pompej. in Cic: muros, Nep.: muris (dat.\ tare, fiduciam Tj'riorum, confermare,
Liv.:
Liv.: ad corpus alcjs, Cic: e così ad alqm com- Curt.: dolorem, pertinaciam, Tac: vitia, Ov.:
minus, farsi ben vicino ad uno (scherz. = intempestis remcdiis delieta, Tac.
17 acoenseo accinoro 18

nc-oon«?o, ère (ad e census), nscHucre, piedi di ale, (supplichevole, SUpplex), abbrac-
annoverare nel censo, trasl. =
associare, ac- ciar le ginocchia di ale. [come TtpOOTltU'Cei.VJ,
censeor illi, Ov. met. 15, 546. ad pedes omnium, Cic: ad alcjs genua, Ter.:
nCO«Ml«>ll<i, i, m. (accenseo), I) subalterno, genibus alcjs, Liv. b) di percezioni sensi-
donzello di magisirato, in Roma
e nelle Pro- bili = colpire i sensi, giungere, arrivare fino

vincie, Cic. Il) plur. accensi, orum, m., sni- ad essi, a cui
a) coli' indicazione del senso
dati soprannumerari reclutati rìalla quinta q.c. arriva, ad aures fdi suoni, parole, ecc.),
classe, e destinati a seguire l'esercito, per so- Cic: auribus, Liv.: adoculos animumque, Cic.
stituire coloro che. cadevano nella battaglia, p) coU'indic. della persona a cui q.c. giunge,
aoprnnnnnieran; testili, armati alla leggera, ut vox etiam ad hostes accideret, Liv. y) as-
detti comiin. accensi yt\AÌ\, per che erano solo sol. = giungere all'oreccliio, venir riferito, cor-
vestili e non erano armati, se non quando rere (detto della fama, voce e sim. [come npo^-
prendevano le armi dei caduti, Cic. e Liv. TttTiTeiv]), unde (clamor) accidisset, Liv.: fama
ncocnfiis, us, m. (ad e cano), accento, ac- accidit classem adventare, Liv. II) trasl.: ad
eenttiasioìie (come vers. del greco TrpoowòCa) di un oggetto, riattaccarsi, connettersi, COmc q.C.
una parola, di una sillaba, Quint. ed a. di speciale, riferirsi, appartenere, cetera, quae
arcc|tlnliijii, a, um (accepto), accetto, quo buie generi accidunt, Quint. b) accadere, avve-
sit acceptatius, Sen. ben. 2, 7, 3. nire, darsi il caso (sempjre colVidea di caso, di
accvpITo, ònis, f. (accipio), U ricevere, ri- cosa inaspettata, impreveduta, come il npoz-
tevimento, Cic: frumenti, Sali. JttUTStV greco), col dat. pers. accadere, ca- =
ai'cepfo, avi, àtum, are (frequent. di ac- pitare, negotia, si qua acciderent, se mai si
cipio), ricevere in bel modo, ripetutamente e presentasse qualche affare, Cic: si qua cala-
regolarmente, argentum, Plaut.: mercedes a mitas accidisset, Cic: si quid adversi accidisset
discipulis, Quint, {contr. si quid secondi evenisset), Nep.: accidit
aocopliis, a, um, part. agg. con compar. ìbrtunis omnium pernicies, Cic: si quid gra-
e superi, {da accipio), accetto =: ben visto, desi- vius ei a Caesare accidisset, se Cesare si fosse
derato, amato, detto di pcrs. e cose, con e comportato severamente verso di lui, Caes. —
senza alci, Cic. Quindi partic: a.) dà n caso, avviene,
accidit, si
acccrso, ere, in manoscritti ed edizioni^ colVut e il cong. ovv. col quod, Cic; colVin-
invece di arcesso (V.). fin., Cic. P) si quid alci accidat (od accideret

acCCSSlO, Onis, f. (accedo), Vaecedere, Vne- od acciderit od accidisset), cioè aa) con e
coitarsi, Vavtncinarsi, I) propr, [contr. al'SCeS- senza adversi =
se a lui dovesse incogliere
sio), di pers., ad corpora, Cic: passivo, suis ac- g.c. di male, un caso triste, un infortunio (in
cessionibus, colle udienze, che egli dava, Cic: guerra, ecc.) e con e senza
sim., Cic. pp)
di e. inan., morbi, accesso, Suet. II) trasl., humanitus, se gli dovesse incogliere q.c. di
aggiunta (che accresce), anniento, accresci- ciò che suol accadere agli uomini, modo eu-
mento, I)come atto: pecuniae, Nep.: dignita- femistico per dire se dovesse morire, se mai
ti--, Cic: virium, Liv. 2)meton., come oggetto morisse, Cic. e Veli, c) riuscire, andar a finire,
che si aggiunge, aggiunta, aggiungimento, con- bene, Plaut.: hoc quorsum accidat. Ter.: si
tinuazione, accessioneni adjunsit aedibus, Cic: secus ovv. aliter (altrimenti non secondo =
accessi© punica belli (di Si face), Liv.: covìe si desidera) accideret, Cic: contra opinionem
1. 1.filos., aggiunta determinante, Cic. A e 2, accidere,Caes.: pejus victoribusSequanis quani
112: come termine di finanza, ciò che ag- Aeduis victis accidisse, andò peggio, Caes.
giungevasi come soprappiù ai tributi che si 2. acoTilo, cidi, cisum, ere (ad e caedo),
pagavano alla repubblica o al padrone, o/p. tagliare, I) propr.: arborem, Caes. crines, :

tributo estorto, giunta, tassa pagata in soprap- tosare, Tac:


jjregn., dapes, consumare,YeTg.:
i«M (contr. deccssìo, diffalco, deduzione), Cic. Z/^ trasl., debilitare, snervare, distruggere, ro-
acoessfts, iìs, m. (accedo), l'avvicinarsi, av- vinare, nel passivo anche cadere in rovina,
vicinamento [contr. abscessus, decessus, di>ces- andar a fondo, con-ompersi, robur juventutis,
sus, recessus), I) propr. e meton.: ajgeneric, Liv. : res hostium , Liv. : così pure accisae
di pers., ad urbem, Cic: di e. inan., solis, res, Cic.
Cic: lunae, aestuum, il crescere, Cic. b) ac- ac-oìn^o, cinxi, cinctum, ere, Cic, cin-
cesso, adito ad ale, V. e) meton., accesso, come gere, cingere attoì-no, IJ propr.: a) la spada,
ZM05'0,Liv.:ad insulam,Suet. J/) trasl.: ad res lateri ensem, Verg. gladiis accincti, Liv.: e
:

saì\it^res, inclinazione istintiva a, ecc. (contr. pregn., turmas ad munia peditum, apparec-
recessus a rebus pestiferis), Cic: ad causam, chiare, mettere in arnese, Tac: quindi miles
accessione (coutr. recessus, ritirarsi), Cic. accinctus, soldato protito, in arme e bagaglio,
Aooìsliiu<«, a, um, V. Attius. Tac. b) un abito, feminae accinctae pellibus,
accìden<!i, entis, I) partic. di acctdo (V.). Tac. 72) trasl.: geneTÌc.,artnare, allestire, do-
II) SOSt., accidens, tis, n., accidente, circo- tare, foì-nire, a) con, di un istrumento e sim.,
stanza estrinseca, tò cup.pePYjy.o5 plur. in ;
snlam. mediale: accingi iisdem armis, facibua,
Sen. e Quint. Verg. b) di un aiuto, assistenza e sim., alqni
1. aeoVdo, crdi,ore(ad e ondo), cader jyresso, paternum ad fastigiuin,Tac.: rifl. acc se e me-
cader sopra, cadere a, I) propv.: 1) in gen., di diale accingi, armorsi, fornirsi, adottarsi, a) di,
pters., ad torram, Plaut.: di e. inan., in mensas con q.c, se juvene, adottarsi un giovane
fdetto di rose), Ov assol., di armi, di proiet-
: (come sostegno della vecchiaia), Tac: studio
tili, cadere sopra, venir addosso, giunger sopra, pnpularium accinctus, Tac: niagicas accingier
gravius, Caes. 2) partic: a) di supplicanti artes, Verg. p) accingersi, apparecchiarsi, cor-
p/er ottenere un aiuto, una grazia cader ai = rere pronti ad uno scopo, dirigersi preparati
19 accipiter 20
a q.c, assol., Ter. e Liv.: con ad ovv. in e come 1. 1. alqm male accipere, dare una
milit.,
Vacc, Liv.: coZ dat., Verg.: co/rinfin., Verg. sconfìtta ad ale, Nep. e) ricevere per mezzo
€ Tac. dei sensi, a.) col senso esterno od interno, ma-
ap-oTo, ivi (li), Itum, Tre, attirare = ferialmente o moralmente, ppreepir e, accogliere
far vmire, chiamare a sé, mandar a chiamare, in «è, comprendere, distinguere, accorgersi, sen-
a) propr.: pueros, Cic: alqm ex Etruria, Cic, tire, sensu accipi, Cic: acc. oculis animove
sen-
a Benevento, Liv. alqm domuni, in curiam,
: sum, Cic: alqd auribus,Cic: alqd animo magis
Suet.: alqm ad regnandum Romam Curibus, quam vultu, Liv.: accipite (leggete, richia-
Cic: alqm in regnum. Liv.: alqm doctorem mate alla memoria) veterem orationem Ar-
mio, Cic. b) trasl.: mortem conscientià, Veli. chytae, Cic: accipite nunc quid imperarit.Cic:
accYpTo, cèpi, ceptum, ere (ad e capio), e colTindicazione del modo, dello stato d'ani-
prendersi, portar via, ricevere (contr. dare, tra- mo, col quale si riceve, si percepisce, si com-
dere), I) =6éxo|iat, detto di accettare cosa prende q.c, alqd aequo animo, durius, Cic:
offerta, ricerere, accettare. A) in gen.: a) in assol., volenti animo de ambobus, Sali,
p) cól-
mano: a) otjg. inan.: accipe, tene argentum, V intelligenza, colla facoltà comprensiva, com-
Plaut.: acc. pecuniam, ricever denaro, Cic, prendere, concepire, capire, quae parum accepi,
in cattivo senso =
lasciarsi pagare, cor- Cic: quiìldi farsi insegnare q.C, informarsi
rompere, ab alqo, Cic, ab alqo per alqm, Cic: di q.c, causani, Cic: e imparare, apprendere,
come t. t. commerciale, alqd (alci) acceptum haec arte accipi posse, Cic: acc celeriter quae
ferre, referre o facere, accreditare ad ale. una traduntur, Nep. y) col giudizio, accogliere,
somma come pnc/ata a noi fnel libro dei preìidere, comprendere, capire, giudicare, spie
conti), porre a eredito di ale. (contr. expensum gare, alqd aliter atque est. Ter.: alqd ad ovv. in
ferre, addebitare ad ale, come pagato da contumeliam. Ter. e Suet.: alqd in bonam par-
noi), acceptum ferre o referre in Cic, acc. tem, Cic: alqd in omen, Liv.: con doppio acc,
facere in Plin. ep.: e fig. =
attribuire a conto beneficium contumeliam (come, ecc.), Cic: con
di ale. q.c. di buonO O di cattivo, esser de- prò e Tabi., verisimilia prò veris, Liv.
bitore ad ale. di alcunché, riconoscere q.C. da ) , =
B pregn. accettare non rifiutare (contr. reì-
quale, acceptum referre, Cic, acc ferre, Val. cere, repudiare), a,)propr.: usuram nuinquam
Max., acc. fac, Sen.: parim. sponsionem acc. ab alqo, Nep.: est non accipiendo nonnulla
in
facere = a sp. discedere, Cic: e partic. sost, gloria, Cic. b) trasl., ricevere, accogliere, non
acceptum, i, n. e accepta, òrum, n., il ricevere, respingere = accondiscendere, mostrarsi con-
t'avere {contr. expensuni, expensa, datai, co- tento di q.c, concedere q.c. ammettere [contr,
dex accepti et cxpensi, libro dei crediti e dei abnuere, repudiare), condicionem.Cic: pacem,
debiti, l'avere e il dare (nel registro), Cic: Liv.: orationem, Caes.: omen, Cic: nomen,
ratio acceptorum et datoruiii, Cic: quindi in nella lista degli elettori, Liv.: judicium, im-
acceptum referre, mettere nella colonna delle pegnarsi in un processo, Cic: e spesso nel
entrate, seonare sul registro nel conto del- dialogo, accipio, son contento, va bene. Ter.
Va ver e, Cic. P) di ogg. inan.: puellam milii e Hor.
in manum dat, accepi (raccolsi), Ter.: acc. II) in senso più largo =
gtntiric., ricevere,
puerum in manum, Justin.: cujus abavi mani- da quale q.C. che ci SÌ dia, co-
ottenere, avere
bus esset accepta (Mater Idaea), ricevuta, Cic: munichi, tramandi, senza che noi Vabhiam
armis obsidilusque acceptis, Caes. b) ricevere cercata {contr. dare, tradere, reddere), a) rice-
in, sopra, in un corpo, in un luogo, accogliere, vere q.c. offerta, consegnata, lasciata, adulte-
farst€tre, far enfiare, introdurre, a) Ogq.inan.: rinos nummos prò bonis, Cic: lucrum, Cic:
aa.) propr.: alqd in cervicfs (sul collo, anche litteras ab alqo, Cic: exercitum ab alqo, Caes.:
fìg.J,L\v.: sucos ore, Ov.: herbam in potu, pren- stipendium de pnblico, Liv.: hereditatem a
dere, Jnf^tm.: auras foWlhws, raccogliere, far en- patre, Nep.: e così per eredità, sestertium vi-
trare, Verg.: di srgq. inan., acc. onus (della cies a patre, Nep.: solis lumen fdella luna),
schiena, delle spalle), Cic. pp) trasl., assumersi Cic: venenum (prendere), Quint.: morem a
(come un carico) un impiego, un incarico, majoribus, Cic: plausOm, Cic b) ricevere, ot-
qualche cosa da coìidurre a termine, da ammi- tenere, honorem ab alqo, Cic: muneris par-
nistrare, aXcys causam,Ter.: (lecumas,Cic.: ovv. tem, Liv. e) ricevere, percepire, a) sentire,
un incomodo da sopportare, hunc metum, provare, ricevere, sopportare, soffrire, volupta-
Ter. P) ogg. viventi, alqm gremio, Verg.: niili- tem ex alqa re, Cic: vulnus, Cic: detrimen-
tes urbe tectisve, Liv.: alqm in sinus suos, Ov.: tum, Caes.: dolorem, Cic: injuriam, soffrire
hostem in Italiani, Liv.: trasl., ricevere ale. in {contr. facere), Cic. p) ricevere, comprendere,
una data relazione, alqm in civitatem,in ami- udire, sapere, cum optatissimum nuntium ac-
citiani, Cic, in deditioncm, Caes.: di luogo, cepissem, colTacc. e Tinfin., Cic: quae geran-
che riceve chi in esso entra, ricevere, accogliere, tur, accipies ex Pollione, Cic: partic. venir a
tellu.s fessos portu accipiet, Ver?.: pavido.s Sa- sapere per fama, per tradizione storica, fama
mnites castra sua accepere, Liv. —
Partic: atque auditione accepisse, colVacc. e Z'infin.,
aa) riceveie, accogliere, trattare àlc. COme Ospite, Cic: accepisse ed a majoribus sic" accepisse,
alqm apiid se, Plaut.: alqm hospitio agresti, colVacc. e rinfin., Cic: ut de Hercule aceepi-
Cic: alqm regio apparatu, Cic: alqm bene, ele- mUS, Cic Y ' imparare, apprendere, disciplinam
ganter, Cic. pi»-iVef(r« quale, in questo od in ab alqo. Caes.
quel modo =
trattare, amichcvolmente, alqm aooTpTlor, tris, m. [f. solo in Lucr.] (ac-
leniter clementerque, Cic: e da nemico, acco- ci))io), nibbio, D
propr.: a) generic. ««- =
gliere = trattale, alqm vehementer, alqm male cello di rapina, Cic b) partic: a) nibbio, fal-
verbis, Cic: alqm verberibus ad uecem, Cic: e chetta, Col. ed Hor. p) falco, sparviero, Ov.
-21 accitus accumulate 22

li) di pers. avide, rapaci, pecuniae


trasl. litis tempus, apprestare un tempo favorevole,
acc, Comici. Cic: exordium in plures causas, usare in più
aocilììs (adcìtlls),U, m. (accio), n chiamare casi, Cornif. rhet. e Cic: rifi., se acc. adat- =
a sé, chiamata, Cic. cd a. tarsi, acconciarsi (sottomettersi) a q.c. quale,
Accìus, ti, m. V. Attius. secondo q.c. o quale, ad alcjs arbitrium et nu-
aceiainnlio, Onis, f. (acclamo), I) il gri- tum totuin se fingere et accommodare, Cic: se
dare IIJ partic, gnaio,
a, verso, Coviiif. rliet. aa rem pubiicam et ad niagnas res gerondas,
fischiata, dinapprovazione clamorosa, Cic: OVV. Cic: se dicenti, Quint.: esempi, accommodare
acclamazione, grida favorevoli {contv. plaUSUS), alci de habitatione, accordare una dilazione,
Liv., rei narratae vel probatae, esclamazione Cic. B) generic. portare a q.c, a) apporre,
:

sopra ecc., Quint. attribuire, diis effigiem, Curt.: alci \erha,porre


ac-cliinio, avi, àtum, are, gridare a, a) in bocca, Quint. b) indirizzare, dedicare, ri-
con e senza il dat. pers., a) disapprovando, volgere, volgere, curain pratis, Quint.: nonnul-
alci, Cic. applaudendo, acclamare, omnes
p) lam operam bis studila, Quint.:
ovv. ani- se
acclamarunt, Liv.: ei acclamatum est, Plin. mum alci rei, occuparsi, incaricarsi di q, C,
cp. b) COll'acc. pers. proclamare, chiamare, applicarsi, badare, Suet.: e COSÌ pure se alci,
alqm servatorem, Liv.: si nocentem acclaraa- impegnarsi, accordarsi con alcuno, Suet.: e
verant, se lo proclamavano colpevole, Tac. se ducem alci, darsi come duce, ecc., Suet.
acciaro, avi, are, far vedere chiaramente, ac-OOinmSdllS, acconcio, proprio a, alci
mostrare chiaramente, Liv. 1, 18, 9 {dove ac- rei, Verg. Aen. 11, 522.

clarassis = acclaraveris). ac-credo, crèdtdi, crèdYtum, ere, esser


aCcITnis, e, inclinato, piegato verso, appog- proclive, inclinato a credere, credere, alci alqd,
giato a, I) propr.: trunco arboris, Verg.: pa- Plaut.: alqd, Lucr.: alci, Hor.: assol, y'iz accr.,

rieti, Justin. : coliamalo, Ov.: di


acclinia Cic, non accr., Nep.
e, inan., leniter aociini jugo, Ov. Il) trasl.: ac-cresco, crèvi, crètum, ere, accrescere,
accl.falsis animus, reso inchinevole all'errore aumentare, crescere, cioè IJ crescere in sè. in-
{dalla voluttà), Hor. sat. 2, 2, 6. grossare crescendo, salire tnan mano, alzarsi

ac*clTnO, avi, àtum, are, inclinare, piegar (contr. decrescere), flumen subito accrevit,
verso q.c, I) pi-opr.: se in illum, Ov.: di lue- Cic: accrescit dolor, Nep.: cum dictis factisque
^hi, castra tumulo sunt acclinata, Liv. II) vana accresceret fides, crescendo sempre più,
trasl.: haud gravate se ad causam senatus, Liv.: triraetris accrescere jassit nomea iam-
beis, Hor. II) accrescersi (aumentando), au-
Xiv. 4, 48, 9.
mentare, aggiungersi, veteribus negotiis nova
accITvìs, e, ed acclivus, a, um, che ha
accrescunt, Plin. ep.
pendio, die sale, aditus acclivis, Caes.: collis
acclivus, Liv.
accrctio, ònis, f. (accresco), il crescere, ae-
crescimento [coutr. dcminutio), luminis, Cic.
aCclìvTlaS, àtis, f. (acclivis), pendìo, ripi-
Tusc. L 68.
dezza, Collis, Caes. B, G. 2, 18, 2.
aCCUbYlTo, ònis, f. (aCCUrabo), io sdraiarsi
accula, ae, m. (aCCOlo), colui che abita
a, il coricarsi, partic. a mcnsa (secondo il co-
vitina, l'abitante dei dintm-ni, ejus loci, Liv,:
stume romano del triclinium), Cic: epularis,
Cereris (presso il tempio di Cerere], Cic:
Cic.
appos. accolae fluvii, i fiumi tributari, Tac.
ac-cìibo, are, star sdraiato presso, giacere,
ac-cfilo, colui, cultum, ere, abitare presso, star coricato, I) in gen., Nep.: juxta acc.,Verg.:
.abitare, locum, Cic: viam, Liv.
di einan., Sulpìciis horreis, essere, trovarsi
acconiniiidàté, aw. col compar. e su- {detto di un cadus), Hor.: e di luoghi, Tarpejo
peri., in tnodo adatto, a proposito, corrispon- monti, Suet. II) partic.: a) stare a tavola,
dentemente, conforme, Cic. giacere a mensa sul triclinium, in convivio,
accemmifdatTo, ònis, f. (accommodo), Cic: apud alqm, ^jresso quale, (alla sua ta-
adattamento, dispaile, disposizione, l'ac-
a) il vola, come ospite, convitato), Cic: cum alqo,
comodare, l'adattare una Cosa ffiusta ad Una presso ale. (come compagno di mensa], Plaut.:
data altra, alcjs i"ei ad alqd. Cornif. rbet. e infra alqm, Liv. b) in signif. osceno, dormir
Cic. b) Vadattarsi = indulgenza, Cic. Verr. con una pers., usare concubito, Plaut. e Suet.
3, 189. — Il perf. accub'ui e il supino accubYtum ap-
accoinmSdiìtus, a, um, partic. agg. col partengono ad accumbo.
«ompar. e superi., adatto, conveniente, cor- ac-ciinibo, cubui, cubttum, ere, sdraiarsi
riepondente, acconcio, commisurato, di perS. a, coricarsi , distenderai, in gen, {cOntr.
I)
= atto, idoneo, capace, ad alqd , Clc. : alci sedere, ambulare), cum alqo, Ter.: in acta cum
Tei, Cic. suis, Nep. IIJ partic: a) a tavola, sul tri-
accoininftdo, avi, àtum, are, accomodare clinio, sdraiarsi, coricarsi, prender posto, quindi
q.c a q.c, adunare, I) propr., o(jg. materiali, anche talora per la continuazione dello stare
aggiustare, adattare, acconciare, COronam sibi sdraiato, aver posto, giacere, stare, in Convivio
ad caput, Cic: calauticam capiti, Cic: insi- alcjs, Cic: apud alqm, presso di ale (alla sua
gnia, Caes. II) trasl., ogg. astr. e pers.: A) tavola, mensa), come invitato, ospite, Cic:
adattare q.c a qualche altra, adattare, ag- eodem lecto, Liv.: assol., Suet. b) giacere con
giustare, ordinare a seconda di q.c, Confor- una pers., unirsi carnalmente con una pers.,
memente a q.c, commisurare, propoì-zionare, alci, Tibull.
snmptus ad mercedes, Cic: testes ad crimen, accuniulat«>f avv. col superi, (accumu-
aggiungere, far venire opportunamente, C'ic: latus da accumulo), cttmulatamente abbon- =
«rationem auribus auditorum, Cic: orandae dantemente, largamente, Cornif. rhet. 1, 27.
23 aocumulator 24
acpuinììlsilor, òris, m. (accumulo), aeeu- fendero), Cic: alqm Pario crìmine, Nep.r
ff.t.sf)?.,

ìnulatore, ammassatore, opum, Tac. ann. 3, 30. alqm alqm capitis, di delitto
ambitu-s, Cic:
ac-cumiìlo, avi, atum, ai'e, far su a viuc- capitale, Cic: alqm de veneficiis, Cic: alqm
cllio (cumulus), aeciimulare, ammucchiare, T) Inter sicarios, di assassinio, Cic: col quod
propr.: auget, addii, accumulat (pecnniatn), (perchè, di), Nep.: colVacc. e rinfin., Tac.
Ciò. II) trasl.: a) concedere, dare, condonare, /le?, ès, f. ('Ay.Y]). città della Galilea;
prestare inabbondanza, alienas res, Liv.: alci oggi S. Giovanni d'Acri.
summum honorem, Ov.: e trasl.: provvedere, ao?o, ère (dalla radice AC, donde deri-
fornire in abbondanza, colmare, alqm donis, vano anche acuo, acie.<), essere addo, Cato
VerSf. b) acciimulnre, accrescere, aggiìingere, r. r.148.
caedem caede, strage a strage, Lucr. : cu- sippr, ceris, n. (dalla radice AC), acero,
1.

ras, Ov. sorta di albero e legno del medesimo, Ov.


aociiràte, avv. col compar. e superi. e Plin.
(aCCUratus), con cura, accttratamente, con accu- 2. ao?r, acris. e, agg. con compar. e su-
ratezza, con cautela e sim., Cic. ed a. peri, [nel lat. arcaico anche di due sole desi-
accfìriilTo, onis. f. (aCCUro), accuratezza, nenze acer, acre, ovv. acris, acre] (dalla radice,
diligenza, C'ìC. Brut. 288. AC, come acuo, acies, ecc.), aguzzo, tagliente,
accfìriitiis. a, um, partic. agg. con com- IJ propr., d'armi, ecc., Tac: acrioribus sti-
par. e superi, (da aCCUro), fatto con cura, ac- mulis (fg.), Tac. II) trasl.: A) di oggetti
curato, diligente e sim., solam. di e. inan., che colpiscono i nostri sensi e dei sensi
Cic. ed a. stessi; a") acre, al gusto, al palato, piecante,
acofiro, avi. atum, are, fare, condurre, q.c. pizzicante, pungente (contr. mollis, lenia, dul-
con cura, trattare con diligenza, amministraì'e, cis). cibus, Celsus: mei, Cic. b) al tatto, pun-

far con accuratezza, alqd, CfC. ed a. gente, penetrante, e in genere, doloroso, acerbo,
ae-«>iirro, cùcurri e curri, cursum, ere, vivo, tempestates, Caes.: sol, Hor.: dolor, Cic.
correre a, accorrere, aSSOÌ., Ter. e Cic: ad e) penetrante per Vlldito, di suono acuto, stri-
alqm, Cic: equo admisso ad alqm, accorrere a dente, tibia. Hor.: flanimae sonitus, Verg.: vox
briglia sciolta. Caes.: Romam. Cic: in Tnscu- acrior (contr. jucundior). Quini.: syllabae acres
lanum, Cic: di idee che si affacciano presto (contr. Icniores), Quini. à) penetrante, riguardo
alla mente. Cic. ali odorato, acuto, pungente, soffocante, odor,
aCCIirsiìS, ÙS. m. faCCUrro). Vnceorrere, Lucr.: vis fumi acrior, Liv.: unguenta summa
il giungere di corsa, attacco repentino, Tao. et acerrima suaviiate condita (contr. ung. mo-
ed a. derata, con lieve profumo), Cic. e) (come
aCCfìssiltTliiB, e (accuso). accìisabUe, degno ògù;), riguardo alla vista, vivo, abbagliante,
di accusa =
biasinterole, riprovevole, Cic. TuSC. splendor, Lucr.: rubor, Sen.: anche del senso
4, 75. della vista, acuto, forte, acerrimus sensu.s
acefliiallO, Ònis, f. (accuso), accusa, que- videndi, Cic. B) di oggetti che colpiscono
rela, querimonia, IJ in gen.: rhetorices, contro i sensi interni, e dei sensi interni stessi:
la reti., Quint.: phir., accusationes Hanni- a) di sensazioni, sentimenti =
puttgente, sen-
balis, contro Annibale, Liv. II) partic, ac- tito, doloroso, vivo, j>enoso, aere, dolor, Verg.:
cusa pubblica [comun. in cause criminali), acrem sui meinoriam relinquere, Tac. b) delle
a) propr. {contr. defensio), Cic. b) meton., ac- forze intellettive e delle loro manifestazioni,
cusa = accusa scritta (contr. defensio), Cic. forte, vigoroso, acuto, penetrante, fine, pronto,
acciissilTviis, i. m. (accuso), con e senza acies (ingenii),Cic: ingenium acerrimum,
casus, nei Oramm., accusativo, Quint. ed a, Cic: judicium acrius, Cic: memoria, Cic. e)
acoOsJilfir, òris, m. (accuso), accusatore, come qualitfi morale, a) riguardo alla vo-
I) in gen., Nep. Lys, 4, 3. II) partic, pub- lontà, fervido, vivace, forte, energico, gagliardo,
blico accusatore, raram. a) in cause civili, come zelante, diligente, ardente, acre, acuto, costante,
in Cic. partii, or. 110; commi, h) in cause perseverante, laborioso, operoso (contr. Incrs),
criminali (contr. reus, accusato, patronus, ingenium. Sali.: animus, Cic: ìnvestigator,
defensor, difensore, judex, giudice), Cic: Cic: testis, Cic: potor (forte, gran bevitore),
quindi all'epoca imperiale =
accusatore di Hor.: civis acerrimus, Cic: acrior in rebns ge-
professione, delatore, Suet. rendis, Cic: homo ad perdiscenduni acerrimus,
aecrisSIórTè, aw. (accusatorius), «'»» fono Qiìc: partic. di guerrieri, Cic: acer in armis^
modo accìisatorio, loqui, Cic:
d'accu.tat07'e, in Verg.: e così equus (generoso destriero), Verg.
agere cuin alqo. Cic p) riguardo nlVaffctto, ardente, iìttenso, forte,
acoiisalórTiii>, a. nm (accusator) perti- vivo, fiero (contr. modestus. quictus, lenis, mì-
nente all'acoisatnre , afcusatorio , da accusa- tis, mollis). pater. Ter.: amator, Cic: così
tore, di accusatore, animus, lex, Cic: voy. Tav. degli animali, feroce, fiero, ardente, indomito,
nooiìsalrix, trìci', f. (accusator), accusa- indomabile, fuì'ioso, leo, Nep.: canes, Cic: e
trice, Plin. ep. 10, 59 (67) e segg. degli affetti stessi, violente, vit^o, forte, veemente,
arrusA, avi, atum, are (ad e causa), ac- appassionato, sfrenato, cupiditas, luctus, Cic.t
cusare, incolpare, biasimare quale. q.C, I) quindi y) generic: di cose astratte, e nei
in gen. {contr. excusare, expurgare, laudare), anche di concrete, ora
pioeti =
focoso, ardente,
alqm liberius, Cic: alqm de litterarum negle- energico, acuto, vivo, forte, risoluto, acriora
gentia, Cic: in quo te accuso, Cic: inertiam Consilia (contr. cauta), Tac: acerrima Consilia
alcjs, Cic. II) pnrtic. come 1. 1. giudiziario, (cowir. inertissima), Hirt. in Cic: cura dili-
accusare ale. pubblicamente, chiamare in giu- gentiaque, Cic: poet., pocula, in cui si pui>
dizio (comun, in cause criminnli: contr. de- bere molto =
grandi, Hor.: ora ardente. =
25 acerbe Achaemenes 26

impetuoso, violento, fiero, pungente, cnido, or- monti, molti [contr. singuli), a) propr., Lucr.
iti

rido, bellum, Cic: nox, triste, brutta, Cic. : e Auct. b. Alex, b) trasl., tdla rinfusa, som-
suppliciuni, custodiae, Tac. annona., rincaro mariamente e sim., Cic.
biellebiade, prezzo elevato d. b., Tac.
:

— acer%'o, avi, atum, are (acervus), ammuc-


L'acc. neutro acre funziona da avverbio (= chiare, amntassare, riunire in gran quantità,
acri ter), Sali. fr. ammonticchiare, ?i)propr.: mortuos, Liv.: /5^.:
ucerlié, avv. con compar. e superi, (acer- alias super alias leges,a^^«Mw^er Uggia leggi,
ìms), acerba mente, solo trasl., I) attÌVO acer- = Liv. b) trasl., nel discorso, ammassare, rac-
bamente, rigidam,, severant,, crudam,, asprami, cogliere, Quint.
in modo nemico, rozsatn,, fieratn^, crudelnt; acervus, i, m. {dalla rad. AC, donde
{contr. coiniter, leniter), Cic. II) passivo = àyo), àysipto), ntassa riunita, mucchio, cu-
<on affanno, con dolore, sdegnosamente, di tnal mulo (come un sol tutto, o come grande mol-
animo, alqd ferre, Cic. titudine di cose), I) propr.: tritici, Cic: pe-
acerbTliiis, atis, f. (acerbus), acerbità, l'es- cuniae, Cic: caecus acervus, del Caos, Ov.
sere acerbo, I) propr.: il sapore acerbo di frutti II) trasl.: a) mucchio, massa, cuìnulo := quan-
non maturi, Cic. JJ) trasl.: &) crudezza, acer- tità, scelerum, Cic. b) specie di argomenta-

bità,, dissocievolezza, durezza, severità., asprezza zione, risultante dall'unione di più sillogi-
verso gli altri {contr. comitas, lenitas), inimi- smi, detta sorite (acopshvjs), Cic. ed a.
corum, Cic: morum, Cic: censoria, Liv.: poe- acesuo, acui, ere (aceo), diventar addo,
narum, Liv.: ed asprezza, acerbità, durezza, inacetire, inacidire, Hor. 6 Col.
mordaeittt, dcl discorso, sententiarum, Cic: et jLcesta. ae, f. C kv.iaifì), antica città sulla
supplicioruiii et verborum acerbitates, Cic: e costa settentrionale della Sicilia, così chia-
passivo = l'acerbo odio degli altri contro di mata dal re Aceste; piti tardi Egesta; dai
noi, Suet. b) acerbità, tristezza degli avveni- Romani chiamata Segesta (V.); oggi Castel-
menti, della sorte, ecc., angustie, teniporis Sul- lamare. — Deriv.: Aceslense»^, tum, m.,
lani, mortis, Cic: quindi plur. acerbitates, gli abitanti di Acesta, Acestesi, Acestani.
angustie, colpi dell'avversa fortuna, travagli, Ace.«>lcs, ae, m., Aceste, re di Sicilia, di
disgrazie, Cic origine troiana.
acerbo, are (acerbus), esacerbare ^ far acctàbììlum, i, n. (acetum), propr., vaso
parer maggiore, foruiidine crimen, Verg. Aen. da aceto, quindi vaso a calice, calice, Quiut.:
11,407. plur. = bussolotti, Sen.
àieei'bus, a, um {dal 2' acer), acerbo, astrin- acutum, i, n. (aceo), vino addo e poscia
gente, ai sensi, I) propr.: a) che stringe n aceto,in genere, I) propr., Cic. ed a. II) trasl.,
palato, acerbo al gusto {contr. dulcis, mitis, tnordacità (di detti), tono satirico, pungente,
suavis), sapor, Plin.: partic, di frutti, acerbo, Hor. ed a.
maimaturo, piruti), Varr.: uva, Phaedr.: e fig.,
/4cliaei, òrum, m. ('Ay^a.'.oi), Achei, così
immaturo, precoce, preniaturo, virgo, Ov.: fu-
chiamati dal loro capostipite Aclieo; popolo
nus, Verg. {cfr. n" II, b): partus, Ov.: res, Cic.
della Grecia, che in origine risiedeva in Tes-
b) spiacevole all'udito, stridido, penetrante, VOX,
saglia, e passò in seguito nella costa setten-
Cornif. rhet. e) acuto al tatto, tagliente, pene-
trionale del Peloponneso, che da loro si
trante, intenso, frigus, Hor.: acc. plur. neutro
poet. come avv., acerba sonans, Verg. d) spia-
chiamò Achaja. — Appellativo : a) per Greci
in gen. b) gli abitanti di una colonia greca
cevole alVaspetto, vultus acerbi, accigliato,
imbarbarita sul Ponto Eusino, Ov. ex Pont.
scuro, Ov.: acc. plur. neutro poet. come avv.,
acerba tuens, torvo, Verg. II) trasl., a) di
4, 10, 27. — Deriv.: A) Aciiaeus, a,
um ('Axa-Óg), pertinente all'Acaia, Acaico.
pers., duro, rozzo, severo, austero, rigido, ru-
B) /%cliaTa, ae, f. ('Ax.ata), ovv. in prosa
stico, burbero, accigliato, scortese {cOntr. niode- Achaja, ae, f., a) il paese degli Achei,
ratus, remissus), in esigendo, Cic: inimicus,
l'Acaia, nella parte settentr. del Peloponneso.
Cic: acerbos e Zenonis schola exire, troppo
b) dopo la conquista di Corinto (146 av. Cr.)
burberi, Cic. b) di condizioni e sim., acerbo,
nome di tutta la Grecia, come prov. romana.
duro, triste, amaro, doloroso, penoso, incen-
C) Achalìis, ìidis, f. {'Ay^oLidz), Achea,
dium, Cic: supplicium, Cic: funus, Cic: (cfr. un'Achea. D) AchaTcìiii, a, um CAya'iy.óz),
n" I, a): mors, Nep.: n. plur. sost., acerba, acaico, greco, negotium, Cic: homines, persone
amarezze, tristezze della sorte, angustie, Coruif.
che vanno in Grecia, Cic: E) Acliais,tdis e
rhet.
Ydos, f. {'Ay^OÌÌz),un'AcIiea; poet., il paese degli
ìicernus, a, um (acer, c'cris), d'acero, di
Acìieiz= Grecia. P) AcliaTii*», a, um, poet.
legno d'acero, trabes, Verg.: mensa, Hor.
per Achaicus, Acaico ovv. greto, G) AcilTvi,
accrra, ae, f., cassetta che conteneva l'in- Orum, m. (da 'AyaiFoi), A<hivi, i Greci (nei
censo {pei sacrifizi), turibolo, Cic. ed a.
poemi Omerici). —
Proverò., quidquid de-
Acerrae, àrum, f., città della Campania, lirant reges. plectuntur Achivi (il popolo),
vicina a Napoli, sul fiume Clamo (esposta Hor. ep. 1, 2, 14. —
Agg. /tcinvus, a, um,
spesso alle inondazioni di questo fiume) ; ora achivo, greco,
Acerra. —
Deriv.: Acerrsliii, òrum, m., Aciiaeniuncfi, is. m. {' AyM\i.iyric,), Aehe-
gli abitanti di Acerra, Acerrani. mene, proavo degli antichi re persiani, capo-
acervalìs, is, m. (acervus), pel greco stipite degli Achemenidi (V. in seguito). —
owpsuYjg, argomentazione mediante accumu- Deriv.: A) 4cliaeiiicnTdae, arum, m.
lamento {V. acervus), Cic. de div. 2, 11. ('AxatjisviSat), Achemenidi, la pili illustre fa-
Scervalìui, avv, (acervo), a mucchi, a miglia persiana, dalla quale si sceglievano
27 Acliaeus acquiesco 28:

t re. B) Acliavnieiiìu<*, a, um, persiano dulcis), alci, di e. inan., Hor.: di pers., Sen.
Off. parto. b) mordace, aspro, homo acidae linguae, San,
j%<'liaeii<i, V. Achaei. rhet.
A« liiiia, -ias, -icus, -1!«, -iiis, -ja, àcTés, èi, f. [dalla radice AC, donde anche
V. Acliaei acuo, genit. anche acie), acutezza, filo ftaglioj,.

jkciiariiac, arum, f. ('Axapvai), Acarne, I) propr., filo fdi una lamaj, taglio affilato,

demo deìV Attica. securis, Cic: fig., patimur hebescere aciem


Aclielùuìii, i, m. ('AxeXcJiog), Aciieioo, il
horum auctoritatis, il valore, Cic. IIJ trasl.:

più grande fiume della Grecta, che nasce A) degli occhi: a) acutezza, oculorum, Caes.
b) forza visiva, a) acutezza della vista, buona
dal Findo, serve di confine tra VEiolia e
vista, con e senza oculorum, Cic: forza visiva
V Acarnania, e si getta nel Mar Ionio ; oggi
nel moto e nell'azione, mira, sguardo, CatulL:
Aspropotamo ; nella mitologia il pili antico
dio fluviale, padre delle Sirene. Deriv.: — 2)oet. =il brillare, il lume delle stelle, Verg.

P) pupilla, Cic: meton. fpoet.) occhio, Verg.


A) AclielòTas, ed Jlclivluis, Tdis,
adis, f.,
e) forza, acutezza, acume, dello Spirito, animi,.
f. ('AxeXwtj), Acìieloiade, figlia di Acheloo,
ingenii, mentis, Cic: la forza visiva dello spi-
alplur. = le Sirene. B) Aclielòius, a, um rito in azione, mira, sguardo, acies in omnes
('AxeXtóios), dell' Acìieloo, Callirrhoe, Ov.: po- partes intendere, Cic. B) come t. t. milit.,
cula, acqua, Verg.
fronte di un esercito schierato a battaglia,
Aeheron, ontis, acc. ontem ed onta, m. mostrando un allineamento simile al filo di
('Axépiov), Acheronte, IJ fiume della Tespro- una lama esercito schierato (a battaglia)
,
,.

zia, che attraversa la palude Acherusia e si a) ordinanza, fila, schiera, Caes.: prima, Liv.
getta nel Mar Jonio; oggi Phanariotikos. b) l'insieme delle file, tutto l'esercito (ordinato-
II) {anche Acheros), fiume del Bruttium oggi ; a battaglia), exercitus nostri, Cic: aciem in-
Micene, secondo altri Lese. Ili) nella mi- struere, Cic. e) battaglia, giornata campale,.
tologia, fiume del regno dei morti, che tutte le Pharsalica, Cic: in aciem producere, Nep.:
ombre dovevano passare, quindi per l'Avemo cadere in acie, Liv.: poet., Vulcania acies,
stesso (in prosa Acheruns, V.). Deriv.: — Verg. — con altra metaf., di discussione,.
A) AclieronlTa, ae, f., piccola città della prodire in aciem, Cic.
Lucania; oggi Aceienzà.. B) ^^clicrusVus, ìicTna, V. acinus.
uni ('Axepoóatoj), acheronteo,
a, a) delVoltre- aclnaces, is, acc.em eden, m.(àxivàxr]s),
tomba, delValtro mondo; trasl., yìta, afflitta, sciabola rictirva e corta, scimitarra dei Per-
piena di dolori, Lucr. siani, Medi ed a., Hor., Tac. ed a.
Acheros, V, Acheron, n" II. àcTnus, i, m. ed acìiiuiu, i, n. (forma
Acheruns, untis, acc. untem ed m. unta, second. acina, ae, f., Catull. 17, i), acino, grano
[raro f.), forma lat. parali, ad Acheron, dell'uva e di altri frutti, uvae, Suet.: ex acini
partic. = mondo, l'oltretomba (costr.
Valtii-o vinaceo, Cic.
con ad, ab, come i nomi proprii di
ex, ovv. àcìpenser, V. acupenser.
città, ecc., alla domanda dove? [moto a Aois, cìdis, acc. Acin, voc. Aci, m. ('Axtg),.
luogo] col semplice acc, e donde? col piccolo fiume della Sicilia, che discerìde dal-
sempl. abl.j dove? [stato] col sempl. abl., l'Etna, e corre rasente alla costa: la sua
ed anche col locat. Acheronti nell'altro ^ acqua è chiara, ma molto fredda; oggi
mondo). fiume di Jaci.
Achille», is, m. ('AxiXXeus), quindi nei aclls, clrdis, f., freccia corta, che SÌ lanciava
poeti anche genit. Achillei ovv. Achilli, acc. per mezzo di una coreggia, Verg. ed a.
Achillea, voc. Achille, abl. Achilh), Achuie, Acinónia, Acmonia,.
ae, f. ('Axi^iovCa),
il più illustre eroe della guerra Troiana, per città della Grande Frigia, sulla via da Do-
valore e per bellezza, figlio di Pelea, re di rileo a Filadelfia; oggi Ahatkoi. Deriv.: —
Tessaglia, e della Nereide Teti; padre di AcmÓnensis, e, di Acmonia; plur. sost.,
Pirro (Neottolemo). —
Quindi come appelL, Acmònenses, tum, m., gli abitanti di Acmo-
un Achille =
un eroe bello e forte, oppure nia, gli Acmonesi.
un giovane b. e f. —
Deriv.: A) JLcliil- acSiiiluin, i, (àxdvtxov), (erba velenosa),
IÙU«i, a, UUl ('Ax'XXsiOg), che ai riferisce ad acònito,-poet. per veleno rapido in genere,
Achille, Achilleo. B) JicllÌllTdé<», ae, m., Verg. ed a.
Aehillide.
acftr, oris (da aceo), acetosità, acidezza,,
Acliivi ed .4chT«'us, V. Achaei. gusto acido, Quint. e (plur.), Piin. ep.
Achradlna, ae, f. ('AxpaSivVi), la parte ac-quTesco, qutèvi, quTètum, ere, acquie-
più importante di Siracusa, per grandezza tarsi, trovar quiete, giungere a quiete, IJ del
e per numero di abitanti. corpo, riposarsi, a.) di css. anim., Cic: quindi
AcTdalTa, ae, f. ('Ax'.5aXCa), sopran- a) con e senza somno =
dormire, Curt. p) eu-
nome di Venere, dalla fonte Acidalia in fem. =^ morire, Tac: assai., Nep. b) di e. inan.,
Beozia, dove si bagnavano le Grazie, figlie riposare, giungere a riposo, adminiculo, appog-
della dea. giarsi (della vite). Col.: civitas acquiescens,
ticTdiis, a, um, agg. con compar. e su- Cic: rem familiarem saltem acquiescere, non
peri, (aceo), acido, I) propr., acido al gu- rimaner intaccata, Liv. IIJ dello spirito, a)
sto, spiacevole al gusto ed all'odorato, sapjr, generic, riposare, mentis agitatio numqnam
Plin.: inula, Hor. JJ) trasl.: a.) spiacevole, syra- acquiescit, Cic. b) nell'animo, tranquillizzarsi,
ateuie, ìioit accetto al SCUSO interiore [contr. acquietarsi, trovar sollievo, consolazione, con-
29 acquiro adito 30
furto, Cic: in alqa re, Cic. e) ne propri desi- riam acerrime in alqm excrcere, Sali.: deìYim-
d.ri, ecc., calmarsi =
feriitami con compia- peto del discorso, rudemente, uapram., fieram,,
cenza, trocatgi noUUiafati di q.C. opp. provar superbam., alqd vituperare, Cic. dj generic.,.
piacere, soddivfaziune in q.C, iu adulesceil- ucrem. =
molto, usaai, acerrime occupatus,
tium caritate, Cic: Clodii morte, Cic: col Nep.
dat. , ben. dj calmarsi nei propri dubbi, MOriiiillia, n. (àxpóaiia), narratore, parla-
convincersi, quindi generic, fidarai di ai«,, tore festevole, buffone, Cic ed a.
prestar fede, accotuietttire, approcare, col dat., aerdasi!», is, f. (àxpóaotg), lezione, rela-
Suet. zione, Cic. ed a.
ac(|uTro, quMvi, qulsitum, ere (ad e Acrdceraunìa, òrum, n. ('Axpoxspaù-
quaero), 1) guadagnare inóltre, acquiaire, acqui- vta, -ed), I) come piarle dei montes Ceraanii
»«,-(»•« [contr. detrahere de etcj, acquirere ad ovv. Ceraunia, V. Ceraunius. II) appetì, per
tidem, crescere la riputazione, aumentare il ogni luogo pericoloso, liaec Acroceraunia vita,
credilo, Cic: gratias, Cic. II) generic. (con Ov. rem. 739.
sforzo e fatica), guadagnare, procacciare, Acrucoi'inllius, i, f. ('AxpoxópcvOo;),
acquistare, p-rocurarai, sibi dignitdteiu, Cic: Acrocorinto, cittadella di Corinto.
periculuiii, hostes alci, Jastia.: pregn., guada- 1.acla, ae, f. (àx-njj, Udo dei mare, apiag-
gnare a.c. =arricchirai, Quiut. gia, luogo riposto, ombroso, che porge nella
.4crncii!i, a, um (ày.patos), -4.creo (= ono- calda stagione placido ed accetto soggiorno,
rato nell'alto), epiteto di Giuve e di Giunone. Cic. ed a.: quindi {partic. nel plur. actaej
Acragii!», Acru^aiilTiius, V. Agri- meton. spesso =
lieto soggiorno, luogo di
gontum. gradita ria-eazione, non di rado anche =
acralS|»lir»ruui {ove. -on), i, n. (Axpa- vita voluttuosa in riva al mare, in actis esse
•COi^Ópovj, vaao pel vino achietto, Cic. ed a. nostris, Cic.
acrédùia, ae, f. {forse da acus, cris ed 2.acla, òrum, n., V. ago.
edo, come tidecula da ficus ed edoj, nome Aclaeùii, unis, m. ('AxTaCcDv), Atteoner
di un animale, secondo alcuni c<3e<t«, = figlio di Aristeo e di Autonoe, nipote di
secondo altri == grillo, Cic. poet. de div. 1, Cadmo; trasformato da Diana, per averla
14 (come traduzione del greco òXoXuywv di egliveduta mentre stava bagnandosi, in un
Arato). cervo e dilaniato dai cani della dea.
aerlculuii, a, um (dimin. di acer), piut- Actaeus, a, um, V. Acte.
tosto acre, alquanto acre, pungente, mordace, Actv, ès, f. ('Axxi^), propr. paese co-
aatirico, iile acricuJuB, quell'uomo mordace e stiero, nome antico dell'Attica. De- =
pumjente, Cic. Tusc. 'à, 'ài. riv.: A) Actaeus, a, um ('AxTociog), j)oeJ.
acrliiiùiifa, ae, f. (acer;, agrezza, gusto = attico, ateniese, —
Sost., Actaea, ae, f.,
acre, odore aere, vapore piccante di UH Cibo r Ateniese, di Orizia; plur. Actaei, òrum, m.,
e Sim., Bcriptt. r. r.; trasl., acutezza, forza, ActM =Attici. Bj Aellas, àdis, f. ('Axxiàj),
energia, vivacità, nel tratto, nclVesporre, ecc., poet. =attica,
Cic: vivacità della discussione, veemenza, Actlìis, àdis, f., V. Acte ed Actium.
diaeorao concitato (contr. seruio, esposizione
aetTo, ònis, f. (ago), il porre in movimento,
calmaj, Cornif. rhet. movimento, I) movimento di chi espone, unito
Aerl»Ius, li, m. ('Axpioiog), forteto, re alVanaloga modulazione della voce,
d'Argo, p%dre di Danae, avo di Ferseo. — l'oratore, esposizione, Cic.dell'artista
b)
a) del-

Deriv.: A) AcrÌ!»ión«>, ès, f. ('Axpw.wvr)), drammatico e sim., esposizione, azione scenica,


figlia di Acriaio, Danai. B; AcrÌ!«Tóiieus, Cic. II) movimento dell'azione, 1) in gen., il
a, um ('Axp'.o'.wvi'.og), aerisioneo, arces, Argo, fare, azione, attività, l'operare, l'agire, aperta
Ov. Cj Acj'ìsIóiiIàdL's, ae, m. ('Axpioio)- rerum illarum, Cic: gratiarum, ringrazia-
viìSy)?;, Acriaioniude = Perseo. mento, rendimento di grazie, Cic: honesta,
aorìler, avv. con compar. e superi. Cic: col genit. sogg., corporis, Cic: vitae,
(acerj, acremenu, impressioni che ri-
1) delle l'ita pratica, Cic. 2) partic, l'agire in pub-
cevono i sensi esterni, e dell'attività dei me- blico e precis.: generic, ogni azione po-
a)
desimi, a) dell'attività del senso della vista, litica ^=^ negoziazione, proposta
(davanti al po-
acriter intueri soleiii, guardar fiso il sole, polo, al senato), discorso pubblico, Cic. ed a.
Cic. b) dell'impressione sul tatto, doiorosa- b) azione davanti ai tribunali, a) il trattare,
tnente, acerbamente, con strazio, caedunt acer- condurre un processo (come difensore), difesa
rime virgis.Cic e) dell' impressione sull'udito, davanti al tribunale, causae, Cic P) procedi-
forte, ad alta voce, con vigore, gagliardamente, tnento giudiziario, azione g., processo, accusa,
pronuntiare, Plin. ep. Ilj dell'attività del causa, civilisj Cic: actionem instituere ovv. in-
senso interiore, di affetti, ecc.: a) delta forza teudere, Cic; quindi aa) acctti,a formata =
visiva e comprensiva della mente, acutamente, d'accusa, CiC: e generic, forinola giuridica,
flnem., a fondo, videre vitia, Cic: intelligere, Hoitilianae, sulle eredità, Cic. PP) discorso
Cic. bj dell'attività del volere e dell'agire, d'accusa faccusa pronunciata a voce), accusa
vivamente, energicunt., rigidant,, severam,, co- scritta, Cic YYj <'""'• d'accusa, diritto a pro-
raggioaa.n., repugnare, Cic: a errirae egi, Cic. cedere, Cic 58; disam ina giudiziaria del pro-
e) dell'attivitàdegli affetti, fortemente, vivam., cesso, tertnine, altera, Cic
ucrem,, doloì'oaam., crudelm», appaasionatam», aelllo, avi, atu»),àre (freq. di ago), trattare
acrius capere, Curt.: acerrime exspectarc,as/»e t- molto, spesso, causas niultas, Cic: tragoedias,
ture ardentemente, affnnnosan., Cic: victo- recitar spesso tragedie (come istrione), Cic.
31 Actium acuo 32

AclTiim, l'i, n. ("Axxwv), Aezio, promon- via per cui si passa, passaggio, Cic. b) pas-
delTAcarnania, prima semplicemente
torio sivo, moto, rivolgimento, Verg. II) par tic:
con un tempio dedicato ad Apollo dagli A) il moto di chi espone, a) dell'oratore, u
Argonauti, presso il quale si celebravano porgere (V. actio), Qujiit. b) degli attori, dei
ogni anno nna festa e giuochi in onore mimi, azione, moto, gesto, Liv., quindi meton.,
del Dio; piìi tardi con una città di egual a) rappresentazione di una Commedia, ecc., di
nome, fondata da Augusto in memoria della una parte di essa, Liv.: e atto di una com-
|5 )

sconfitta data colà ad Antonio e Cleopatra media, ecc., in quocumque actu, Cic: e trasl.,
(31 nv. C), con tempio e giuochi rinnovati extromus actus aetatis, Cic. B) il moto di chi
per la medesima ragione; oggi Punta fpro- opera, operosità, atto, faccenda, 1) in gen.: in
montorio e città). Deriv.: A) Aclìa- — actu mori, esser operoso sino alla morte, Sen.:
«•us, a, uni ('AxTtaxóg), azziaco, di Azzio, in ceteris vitae actibus, Quint 2) partic:
I>) fpoet.J Aelius, a, um ('Axitog), azziaco, a) actus rerum o forensis o sempl. actus, af-
di Aziio, fari forensi, Quint. b) meton : a.) azione com-
actìiiiicula, ae, f. (dimin. di actio), pfc- piuta, fatto, Traj. in Plin. ep. 10, 97 (98), 1.
cola orazione forense, Plin ep. 9, 15, 2. p) occupazione, ufficio, Traj. in Plin. ep. 10,
Aclius», a, um, V. Actium. 28 (37).
aclTvu!!», a, um (ago), attivo, pratico [contr. actutuill; avv., subito, itnmediatamente,
coutemplativus), Seu. ed a. Cic ed a.
aeliir, òris, m. (ago), I) colui che muove, aoììla, V. aquula.
die pone in movimento, dm spinge, pecoris, acùlealiis, a, um (aculeus), munito di
pastore, Ov. II) trasl. A) colui che agisce : pungiglione, di aculeo, trasl. a) acuto, pun- :

col discorso: a) espositore in genere, Cic. gente, mordente, litterae, Cic. b) sottile, acuto,
b) oratore, espositore, parlatoi-e in senato, Cic. sophisma, Cic.
de legg. 3, 40. e) colui che agisce sulle scene, aeììleu^, i, m. (dimin. di acus), aculeo,
che recita, che espone, che sostiene una parte; punta, I) propr.: a) di metallo, punta di armi
secundarum, Cic: alieiiae personae, Cic:
littore, da getto, sagittae aut glandis, Liv. b) di ani-
quindi assoL, attore drammatico in genere, mali, pungiglione, apis, Cic. IIJ trasl., partiC'
Cic B) colui che fa, esecutore, a) generic, e»e- al plur., l) aculeo, il pungente, partic : 0.) acu-
cutore, autore, mediatore, curatore in genere, tezza di conclusioni logiche e del giudizio,
1 erum, Cic actor auctorque, Nep. b) come
:
Cic. b) di severo procedere, rigore, severitatis,
t. giudiz., accusatore, avvocato, procuratore,
t.
Cic : e della cupacitù, di danneggiare, aculeo
attore, colui che intenta processo, pubblico ora- amisso. Liv.: cfr. aculeo jam emisso, Cic. e) di
tole,con e senza causae (causarum), comun. mordacità, punta del discorso, a.) riguardo
nei processi criminali {contr. reus), più ra- all'impressione, spina, aculeos relinquere in
ram. nelle cause civili (contr. possessor, pos- animis, Cic P) detto pungente, puntura, aCuleì
sessore dell'oggetto d'accusa), Cic. e) cura- orationis, Cic: fuerunt uonnulli aculei in C.
tore, amministratore, di beni, di pOSSCSSi, CCC, Caesarem, stoccate, frecciate, frizzi, ecc., Cic.
economo, mayi/iordonw, tesoriere, actor SUm- d) spina del dolore, sollicitudiuum aculei, Cic.
inaruiii, cassiere, Suet. actor publicus,
2) cosa commovente, impellente (come stimu-
:
fi-
scale, Tao.
lus), spina, sprone, stimolo, Cic
i4«;(ori«le<!i, ae, m. ('Ay.xoptdrjg), Actoride
aciìmen,mYnis, n (acuo), punta, I) propr.:
(;=; discendente di, da A.), come Menczio, scorpii, pungiglione, Cic. poet. stili (dello :

figlio di Attore; Patroclo, nipote di A. stilo), Cic: auspicium ex acuminibus, dalle


aciìiarìiila, ae, f. (dimin. di actuaria, punte luccicanti (delle lande), Cic. I[) trasl ,
V. 1. actuarius), barchtttta (veloce), Cic. ad Att. acutezza dello spirito, a) acume, acutezza, finti
10, 11, eedaltr. intelligenza, finezza, ingenii, Cic. : aCUmeu
1. actìiariii!!», a, um (ago), che vien tuum, Cic plur., Hor. b) spirito, acutezza,
:

posto facilmente in moto, rapido, navi- Cic de or. 2, 244. e) acutezza, sottigliezza, scal-
gium, navis, barca, brigantino, galera, Cìc: trezza, alsing. e plur., Cic quindi meretricis
:

anche sost., actuaria, ae, f , Cic. acumina, arti furbesche. Hor.


2. aclUSlrìU!!. li, m. (ago), I) tachigrafo, iicuo, acui,acutum, ere, acuire, appuntare,
stenografo, Seti, ed a. IIJ specie di provvisio- rendere aguzzo, aguzzare, (contr. obtundere,
niere, direttore dei viveri (all'epoca imper.l, retunderoj, I) propr.: serrani, Cic: sagittas
Eutr. 0,9 ed a. cote, Hor. IIJ trasl.: a) aguzzare, come t. t.
acliiose, avv., con azione fervida, ap- gramm., syllabam, pronunciarla con tono più
passionata ; con passione, appassionatantente, acuto più chiaro, accentuare (contr. gravem
DOQ act. , senza passione Cic. de or. 3, , pOUCre, iuflectcre', Quint. h)adde.st'>-are, acuire,
102: da esercitare, affinare, linguam exercitatione di-
actììo.sim, a, um ("actus), I) pieno di nu>to cendi, rendere sciolta, Cic. : ingenium, Cic:
» di vita, potente,
Cic. or. 125. II) [col illosaetas acuet, li renderà assennati, Ter.:
compar.) pieno di operosità, operoso, attivo se ad exagitandan) legationem, Cic. e) quasi
{contr. nihil agens), virtus, Cic: vita, Sen. aguzzare =dar l'ultima mano, aliquo modo
aclU)«, US, m. (actusj, H mettere in moto, acui et COrrigi posse, Cic. àjrender acuto,accre-
io spingere, Ij in gen. : a) attivo il con- = scere una condizione; animare, infianimare, ec-
durre il bestiame, Cic quindi meton. (t. t. : citare una passione, industriam, Corni f. rhet.:
giurid.\ diritto di far passare per qualche curam, Liv.: alci metum, Verg. : iriim hosti,
luogo bestie da tiro o veicoli, e il luojo o la Liv.: iras railitam, Liv. e) spronare, eccitare.
od acqienscr ad 34

(inhnare, spingere, quolc. ad affetti Vivi, pas- da me = a Casa mia (ehez moi), Cic ed a.
ftioni, sensazioni, sentimenti, ecc., alqm, Cic: h) in estensione, fino «, «, ad, a Salonis ad
alqrn ad alqd {p. es. ad aemulaudas virtutes, Oricum, Caes.: con usque, p. es. dona usque
ad crudolitatem), Cic. ad Numantiam misit ex Asia, Cic.
aeu|»vii»<ur, scris, m. (acus e pesna = 2) per indicare la vicinanza, la direzione,
]>enna.), pesce molto prcgiatu dagli antichi, nello stato =
a) x>resso, vicino, a, sedere ad
probab. storione, Cic. ed a. latus alcjs, jacère ad pedes alcjs, Cic: villa,
sieiis, iis, f. (dalla radice AC, donde a.cvio, quae est ad Baulos, Cic: pugna ad Trebiam,
acies, acer ed a.), ago da cucire e da ricamare, Liv.: adesse ad portam, Cic: esse ad dextrara,
Cic: acu piugere, ricamare, Verg.: per tener Cic: esse ad nianum (V. manus), Cic: partic.
insieme i capelli, spUCone, forcina, Quint. esse ad urbem, detto dei magistrati romani,
acuii;, avv. con comp. e superi, (acutus), che viaggiavano con seguito, investiti di co-
ueiitaiiiunte, trasl., I) coi sensi, cernere, Lucr.: mando militare e stabilivano il loro sog-
di suono, ecc. (contr. graviter, basso), sonare, giorno in questo od in quel luogo, Cic: e
Cic. II) colla mente, acntainente, con acume, esse ovu. remanere ad urbeni, esse ad portas,
con ingegno, con ispirilo, e si»l. Cic. dei generali muniti del comando supremo,
acutììlll!<>, a,um (dimin. di acutus), medio- che si trattenevano davanti a Roma, ma non
cremente acuto; alquanto, piuttosto acuto; fine, erano autorizzati ad entrare in città, Cic:
spiritoso, conclusioues, Cic. de nat. deor. 3, 18. esse ad alqm, in casa di quale, (come visita-
aciilu»», a, um, part. agg. con compar. e tore), Cic: e spesso ad alqm =
presso, davanti
superi, (da aCUO), acuto, aguzzo, appuntato, ad ale, per indicare la persona sotto la cui
quindi affilato, tagliente [contr. hebes, retusus direzione, colla cui compartecipazione, da-
obtusus e sim.), I) propr., sia di oggetto ap- vanti a cui si svolge q.c, ad judicem agere,
jmntato ad arte, sudes, Caes.: cuspis, Verg.: Cic: ad tibicinem hostias immolare, coU'ac-
O per natura: appuntato, tei'minante a punta, compagnamento del flauto, Cic: così pure ad
angoloso, cornuto e simili, cornua lunae, Cic. alqd, presso a q.c, per indicare l'oggetto, sotto
fr.: pinus, dalle foglie aguzze, Ov. II) trasl.: l'influsso del quale accade q.c, ad vinum,
A) acuto per tutti i sensi e pel corpo in gen., ad lumina, ad tibiam, Cic. b) « ^
in, ad

\) pei singoli sensi, a) per Vudito =^ acuto, forum, Ter.: ad villam, Cic: ad aedem Felici-
chiaro, stridente, quindi di suotw acuto {contr. tatis, Cic: e così ellitt., ad Castoris (se. ae-
gravis, grave, basso), sonus, Cic. vox, Hor.:
: dem). Cic: e per indicare il luogo, ad capita
come t. t. gramm., accentuato, con accento acuto bubula, al luogo detto, ecc., Suet.
(contr. gravis), syllaba, Quint. h) al tatto, B) trasl.: 1) della direzione nel moto, neh
acuto, tagliente, pungente, penetrante, gclu, Sol, l'estensione: a) della direzione nel moto: a)
Hor. 2) che influisce su tutto il corpo, come generie., COI i?eròi.' che significano muovere,
t. t. medico =
acuto (contr. longus, vetustus, eccitare, spingere e sim., come movere, indù-
cronico)., morbus, febris, Cels.: poet., acuta cere, impellere, hortari, invitare, ed a. (V.).
telli, duri casi, rischi della guerra, Hor. B) P)per indicare desiderio, inclinazione, coi
di acutezsKt, acume della mente, a) del senso sostant. cupiditas, aviditas, alacritas, ed a.
interiore, nares, nasi delicati, aguzzi; criti- (V.): cogli agg. avidus, propensus, intensus,
coni, Hor.: cernis acutum, hai vista acuta acer, ed a. (V.): con verbi, summa conten-
(pei difetti altrui), Hor. b) di pers. e condiz. tione ad officia certare. Piane in Cic. y) P^^
riferentisi a persona, di ingegno acuto, spi- indicare il termine, lo scopo, il fine, a, per,
ritoso, ingegnoso, fine, profondo, acuto, furbo, con sostant. (partic. ad col gerundio od il
astuto (contr. retusus, hcbes), a) generic: in- gerundivo), mentis ad omnia (a, per tutto)
genia, Cic. homo, Cic: acutus ad fraudera,
: cacci tas, Cic: adjutorem esse ad injuriam,
imbroglione esperto, Nep.: motus aniinoruni Cic: occasionem ad rem gerendam fore, Cic:
ad excogitandum acuti, Cic: studia, che ri- con agg., come natus, factus, doctus, idoneus,
chiedono acume d'imjegno, Cic. P) come 1. 1. utilis, ed a. (V.); dopo i verbi adjuvare, con-
TCt., acuto, profondo, seutplice ed efficace, ora- ferre, facere, conficere, esse (servire) ed a,
tor, Cic: sententiae, Cic. ( V.): parim. dopo decernere, deligere ed a.
ad (are. ar) prep. coZ/'acc, «, ad, verso (V.J: quid ad rem? che cosa ha a che fare?
(contr. in colVa.cc.), I) di luogo A) propr.:
: Cic: quid ad me? come mi riguarda? che
\)per indicare la direzione nel moto e nel- me ne importa? Cic: quindi cnx) con rimedii,
l'estensione ; a) nel moto, a, verso, i>resso, vi- partic farmachi, per, contro a, quae sint ani-
cituì, proficisci ad Capuani, Cic: ad Syphacem, madversa a medicis... radicum genera ad mor-
Liv.: venire ad Cn. Pompeji castra, Cic, ad sus bestiarum, ad oculorum morbos, ecc., Cic:
alqm, da ale, Cic, sopra quale, Caes.: ducere quindi anche in questo caso dopo verbi come
cohortes ad alqm locum, Caes.: ducere legiones esse (essere = servire), valere, posse, proficere
ad hosteui, contro il nemico, Liv.: mittere le- ed a. (V.). l'ufficio a cui si
^^)per indicare
gatos ad alqm, Caes.: mittere librum ad alqm, destina quale, o q.c, servos ad remum dare,
mandare, dedicare, Cic: quindi ellittic, libri Liv.: argentum ad vescendum factum, posate
ad Rhodios (se. mis.si), ai Rodiesi, Nep.: e nelle d'argento, servizio (da tavolaj d'argento, Liv.
dediche in capo ai libri, M. T. Cicerouis ad £) per indicare la relazione tra una cosa ed
M. Brutum orat jr e sim.: col genit. dei nomi un'altra, ax) riguardo a, rispetto a, di fronte
degli Dei, sottintenden'lo aedem, p. es. ad a, con sost., eraut buie studio maxima expo-
Dianae (se. aedem) venire. Ter.: nel linguag- sita praemia vel ad gratiam vel ad opes vel ad
gio famùjìiare, pnrtic. con pron. pers., per digiiitatem, Cic: nomina ad aliquid, relativi,
indicare la casa, l'abitazione e sim., ad me, Quint.: con agg., insigues ad laudeni viri, Cic:

Georges-C al oncihi. Dizionario latino-italiano.


35 adactio adaquor 36

tutus ad ictus, Liv.: vir ad cetera egregius, Cic: ad vesperum, Cic: ad diem dictani, Cic:
Liv. Pp) tu relazione a, in confronto a, ri- ad diem, al giorno, al giorno stabilito, Cic:
spetto a, di fronte a, quid ad prilllUlll COUSU- ad tempus, a tempo debito, Cic: ad extremum,
latuin secundus? Liv.: virum... nihil ad Per- infine, finalmente, Cic. b) dopo, fra, ad aiiaum
sium, Cic. : e di relazione aritmetica, a, tribuni! m pi. fore, Cic: ad annos decein, Cic.
ut unum ad decein, sic decem ad centmn, sitlìlvtTo, Ouis, f. (adigoi, lo spingere, il

Quint. h) di estensione ed aumento, fino a, costringere a qc, 'ynU}\wimàì, prestazione di


a) generic: virgis ad uecem caedi, Cic: ad giuramento, Liv. 22, 3S, 5.
extremuni, ad ultimum, fino all'estremo, al- adacliÌ!^, US, m. (adigo), l'avvicinare a,
Vultimo =
nel più alto grado, Liv.: ed ad deulis adactus (plur.), i morsi, Lucr. 5, 1328.
ultimum, airestremo =
« quando giunge al- a4l-SIC<|lie, avv., egitalinentt; parimente,
l'estremo », Curt.: ad summaai, al totale = anche seguito da ut (come, die), Liv. 4, 43,
in tutto, in genere, Cic. P) nelle determin. di 5 (dubbio).
quantità; scrobem ad medium compiere, Liv : SÌd-ae<|IIO, avi, atum, are, adeguare, ugua-
ad plenum, Hor. y) nel computo dei numeri, gliare, I) propr.: moles moenibus, Caes.: de-
dei denari, aa) per indicare il giungere fino vastanlo, tecta solo, radere, Liv. II) trasl.:
ad un dato numero e siin., fino a, a, ad assem A) uguagliare, pareggiare, confrontare, CUm
perdere, Hov.: ad nummuiii convenit, Cic: ad virtutc fortunam, Cic. se virtute nostris,
:

unum (unam) omnes, tutti fino ad uno, cioè Caes.: alqin sibi, Tac: forinaui, aetatem, ge-
fino all'ultimo, Cic. ed a.: ed anche sempl. nus niortis magni Alexandri fatis, uguagliare
ad unum, Cic: ad impuberes, fino agli impu- paragonando, Tac. ann. 2, 73: alci rei vi
beri; compresi, ecc., Caes. '^^) per indicare quidquam adaequare posse, potere a mala-
l'avvicinarsi, la vicinanza, prossimità ad pena paragonare q.c. di ugualmente grande,
un dato numero, circa, pressapoco, (fuimu^) Liv. 1, 56, 2. B) uguagliare, raggiungere ugua-
omnino ad ducentos, Cic: cum auuos ad L gliando, altitudiiiem muri, Caes.: alqm grafia
natus esset, Cic: quindi anche avv., occisis apud Cae.-arem, Caes.: deorum vitam, Cic:
ad hominum milibus quattuor, Caes. senatoruin urna copiose absolvit, equitum
2) di porre appresso, venir presso, diogg.: ad.equavit (diede un ugmd numero di voti
a) per indicare liò che si avvicina ad alcun- di condanna e di assoluz), Cic.
ché, si aggiunge a o presso q.c, «. presso, vi- a«la;£Ìlllll, li, n., adagio, proverbio. Geli.
cino, oltre, quod ad jus civile pontificiuin ap- Lpraef § 19._
petatis, Cic: hoc unum ad pristiiiam fortunam adaiiiaiiit'us, a, um (adanias), duro come
defuit, Caes.: nisi quid vis ovv. vultis ad haec, l'acciaio, il fello; infrangiOilv, liares, Ov. mot,
Cic: quindi ad hoc, ad haec, oltracciò, inoltre 7, 104.
(arrogi). Sali., Liv. ed a.: ad id quod, oltre a, uni (àSa(iàvxivo; da
a<laiiianliiiu<*,
quello che, Liv.: ad omnia, ad cetera, Liv. à5à|iag), di acciaio, duro come acciaio, conte
h)per indicare la ragione ed il seguito, la feì~ru; infrangibile, saxa, Lucr.: tunica, Hor.
conseguenza, a, sopra, in seguito a, lespondere ailaiiiaià, autis, acc. comun. m.
anta,
ad alqd, Cic: ad famam belli novas legiones (à5(x[j,ag), propr. V indomabile quindi ,

scribere, Liv.: ad speni diuturuitatis, Cic. e) I) il ferro pili duro, acciaio, nei poeti geneiic
per indicare la norma, la regola secondo cui per metallo duro, minerale saldo, ferrei ceppi,
avviene q.c, secomio, conforme a [contr. cen- Verg. e Ov. —
Quimli nei poeti come emble-
tra) ad perpendiculum, ad istorum normam, ma di un cuor duro, insensibile, inflessibile,
Cic: agere ad praescriptum, Caes.: ad hunc lacrirnis, voce sua adamanta (i sassi, un cuor
modum, in questo modo, Cic: ad teaipus, a di macignoj movere, Ov. II) diamante, Plin.
tempo, seconda le circostanze, Cic. (cfr. sotto tìd-amo, avi, atum, are, invaghirsi, inna-
al n" II, 1, b, e n" II, 2, a): ad verbum, alla morarsi, a) amar molto, di amore puro, quale,
lettera (p. es. ediscere), Cic. o q.c, alqin, alqd, Cic. b) amare quale di
IIJ di tempo: 1) per indicare l'estensione amore sensuale, Ov. e Suet.
fino ad un dato punto del tempo : a) avuto sid-apérlo, pcriii, pertum, Ire, aprire, I)
riguardo al tempo passato fra i due mo-
menti estremi, fino a, ab consulatu ejus usque
come contr. ad operire, velare scoprire =
una cosa coperta, denudare, render visibile,
ad extremum tempus, Nep.: ab bora octava quae velanda sunt, Liv.: caput (come saluto),
ad vesperum, Cic: ab condita urbe ad libera- Sen.: caput alci ("davanti a quale), Val. Max.
tam, Cic: usque ad liane aetatem, Cic: ad
summam senectutem, Cic: ad vesperum, Cic:
II) come contr. a claudere =
api-ire una cosa
chiusa, disserrare, aj p>ropr.: fores portae,
ad id tempus, Caes. ed a., cosi pure ad id Liv.: OS,Ov. b) trasl.: ad crimiuationem invi-
locorum, fin qui. Sali, e così sempl. ad id, ad
doruin aures rtgis, Curt.
hoc, Liv.: ad euni fiuem, dum, ecc., Cic: quem
adapertìiis, e (adaperio), che si può
ad finem ? fino a qual punto, fino a quando?
aprire, Ov. trist. 3, 11, 45.
Cic. b) riguardo alla durata del tempo, per,
circa, ad exiguuiii tempus, Cic: ad annos DC,
ad-apto (avi), àtum, are, adattare, galeri-
culuin capiti, Suet.: essedum, dispoi're accon-
Cic: ad tempus, per un tempo, durante un
ciamente, aggiustare, Suet.
certo t., Cic.
2 per indicare l'entrare in un punto o
ì
iidaqUO, are (ad e aqua), condurre all'ab-
dietro un punto del tempo, a) «, t»i, alqm ad beveratolo, abbeverare; pasS. adaquari, andare
all'abbeveratoio, del bestiame, Sut't. Galb. 7.
mensem Jauuarium exspectare, Cic: te Lao-
diceae fore ad meum adventuiii, al mio ar- SÌd-a«Hlor, atus sum, ari, attingere, pren-
rido, Cic: aJ luccm, al mattino, di mattina, der aiKjua, Caes. ed a.
37 adauctus aJdu .'58

sillaiK-tìlS, US, m. (adaugeo), aumento, ac- addìliillionllllll, i, n. (addo), aggiunta,


cre>,ci mento, Luti". 2, 1122. uppetulice, trasl., Cic e SCU.
sld-aii^ou, ausi, auctum, ère, aumentare addo, dTdT, dltum, ere, I) dare, recare,
aticoia, accffscetethotimn, Cìc: causaiTi (contr. mettere, porre in Un luOQO qualc. O q.C. {COntr.
deprimerò), Coniif. rhet. deinere, adimere), propr.: a.) cincin.: e^i-
a.)

tid-UU^^eSCO, ere, aumentale, creneere, au- stulas iu fasciculum, Cic: album iu vestimen-
mentarsi, Lucr.e Ciò. poet. tum, mettere sopra, ecc., Liv.: soleam pedi,
sid-hìbo, btbi, ere, bere, Oeversi, prendersi Ov. alci calcar o calcarla, spronare qualc.
:

bevendo, a.) propr.: plus paulo. Ter. b)trasl.: (figurai.), Hor. e Plin. ep. p) una pers. =
imprimersi nel cuore, verba puro pectoie, Hor. associare, aggiungere, dare, alci COmitem,
ade... tutti i vocaboli che cominciano Verg.: alci custodeiii, Tac: bis copiis rector
così, si cerchino sotto ace... (come comund.) additus Annius Gallus, Tac:
ad-deC'Ct, conviene, si addice, set/UÌtO dul- Teucris addita Juno, aggiunta ^jer loro danno,
Tinfin., Seii. ed a. come persecutrice, Verg. b) trasl., dare, ag-
ad-deil!!>e«», èie, addensare, rendere ancor giungere, ispirare, fìdeiu Contieni, Liv.: alci
piit denso, serrato, acies addeiiseiit, Vei'g. Aen. animum, Cic. Ilj aggiungere aumintttndd,
10,432. accrescere {contr. dcmerc iidimere, detra-
,

ad-dloo, dixi, dictum, ere, permettere, atj- liere), a) prò/ r.: a) generic. unum gra-
:

i/iudicarc, 1) come t. t. del luujuaygiu (tuga- nuui, Cic: addere gradum, raddoppiare, stu-
/ale, permettere q.C. =notare (£.c. come f'uio- diare il passo, Liv.: addere in spatia, far giri
levoie, detto iif<jU uccelli fatidici (col loro sa giri, Vurg. ad quattuor priore? quintam
:

volo, ecc.) e deyli uuspizi; cuman. asnoL, decuriam, Suet. P) in iscritto, aggiungere or-
mosti-arsi propizio, con O sensa dat. pers. dinando, appone come appendice, in oratio-
{contr. abdicere), Liv. II) aggiudicare, asse- nem quaedam, Cic: multas res novas in edi-
gnare, a) come giudice, aggiudicare, assegnare, ctum Nep. in seutentiam suara uti ecc.,
, : ,

a quale, come proprio {yartic. del pretore, aggiungere alla proposta che, ecc.. Sali.
le cai tre azioni sono do, dico, addico), alci Y) aggiungere, dar di piii, COme offerta, NoV.
bona, Cic.: liberum corpus in servitutem, Liv.: coni. fr. ijt Cicer. de or. 2, 2-")j. 5) come
alqm arbitrum, assegnare quale, come arbitro, t. t. di aritmetica =
sommare, addizionare
Sen. {quindi figurat.jCeitìs quibusdam senten- {contr. deduceie, sottrarre), Cic. de off. 1, 59.
tiis quasi addictum et consecratum esse, essere b) trasl.: a) generic: pauluin alci aliquid,
legato come mediante la sentenza di un giu- sorpassare di un poco, Cic (e così cui nihil
dice un vincolo religioso, Cic): partic, asse- addi potest, insuperabile, Cic) ad iter cir- :

gnare, aggiudicare, come proprio a quulc. IDI cuitum, Caes.: historiae majorem sonum, Cic:
debitore insolubile, alqm alci, Cic. {quindi ad- operi nocteii), valersi anche della notte per
òictm, il debitore aggiudicato quale schiavo il lavoro, Verg.: alqm Trojae periturae, coin-

al creditore, schiavo pter debiti, Liv.: e figu- volgere nella rovina di Troia, Verg. P) ag-
rat., nullius addictus jurare iu verba magistri, giungere un tempo COme termine, convedere
non legato [come uno schiavo per debiti] a ancora, paucos dics ad rem publicam geren-
giurare, ecc., Hor.); e generic. dìchiarure, daiii, Cic: addito tempore, col tempo, Tac.
condannare quale, come debitore verso uno, Y) aggiungere, apporre ad una COSa detta, pro-
addictus erat tibi? Cic: cupiditati petulan- seguire con q.C, verbum non amplius addam,
tiaeque addici, debba sottostare alla, ecc., Hor.: ad hoc maledicta alia. Sali. addunt :

Cic. b) aggiudicare, di chi mette all'asta etiam de Sabini morte, Caes.: quo ego non pos-
(partic. i beni dei debitori) o affitta a chi sila qua de re agitur addere, Cic: adde-
offre di pili e di, chi dà a cottimo, in ap- bat se audisse, Ter.: seg. da ut e ti cong., Caes.:
palto le costruzioni a chi domanda meno, quindi addito, colV agg iunta ,'Ya,c.: amplitudo,
fundum alci, Cic: opus HS IDLX milibu?, addo etiam utilitatem, e, di più, anche V uti-
Cic: quindi add. alci alqil nummo scstertio lità, Cic: così partic. adde o adde bue col-
sempl. nummo, dare, donare per il mi- Tacc, aggiungi, arrogi, adde ductus aquarum,
nimo prezzo, Cic: e come venditore in ge- Cic: adde bue unguentarios, Cic: adde quod
nere, aggiudicare, cedere in vendita, vendere, adde bue quod, Liv. e As. Poli, in Cic. ep.
aedes, Cic: regna pecunia, Cic. e) aggiudicare ail-diicvo, ère, insegmire (ancoi-a), artcs,
come proprio, a) generic, dare in proprietà, Hor. ep. I, 5, 18.
^
in preda; consucrure, eedere, abbandonare, alcjs addoruiissico, ere (incoat. di *addormio),
bona in publicum, confiscare, Cic: alqm libi- dormire un poco, fare un sonnellino, Suet. CI. 8.
dini alcjs, Cic: alqm ìi\iìx\\,(2\c.: partic. se alci, ad-dul>ìlO, avi, àtum, are, esser propenso
dai-ai completamente a qUulc, consacrarsi, di- a dubitare, nutrire alcuni dubbi, avere alcuni
ventar SUO aderente fin senso cattivo =
farsi scrupoli, indugiare, assol., Cic: de o in alqa
schiavo), se seuatui Cic. , quindi alci ad-
: re seguito da nuni, an, utrum, Cic: con
dictus, obbligato, dedito, sogyi tto (o schiavo) a acc. generale, illud addubito, utrum... an,
quale. ,CÌC. 'f) usericere,utlribuire uno scritto, Ncp.: res addubitata, indugiata, Cic.
oratioues alcjs uomini, Quint. 10, 1, 70. ad-duco, duxi, ductum, ere, IJ tirare q.c
addiolTo., ùni.^', f. (addico), aggiudicazione, vicino, trarì-e a sé, dietro a sé, a) generic: ra-
l'assegnare collie proprietà, boiiorum, Cic. L mulum (contr. lasciare andarci,
remittere,
Verr. 12. Ov.: securim, levar in aito, Ov.: pedein, al-
ad-dÌS4>0, dldUi, ere, I) apprendere inol- zare p. camminare, Ov. h) partic: cx.)trafrn
tre, imparare ancora, ulqd, Cic II) appren- tendendo fortemente, tendere {contr. remittere\
dere, appropriarsi inq.aruildv, Cic. fiines,Caes.: ballistas veliementius, Cic P) «o»«-
39 adductius adeps 40
trarre, raggrinzare,
cutem, Ov.: frontem. COr- con usque e seg. da dum, donec, quoad).
ruf/are (cupamentej la fronte (per affanno, Ter. e Cic. II) trasl. rispetto al grado:
,

tristezza; conir. reniittere fronteiu), Sen. II) a) pe;- uguagliare due cose nel paragone,
prendere quale, seco [comc dux) ^;er andare seg. da ut O quasi =
nello stesso grado (tni-
in un luogo O presso quale, condurre, tras- sura),,, in cui Comici, b) per rin-
che.
portare, condiir seco, accompagnare (contr, ab- forzare il concetto nel paragone così, =
ducere), k)propr.: a) ess. «ju'w.: alqm secum, tanto, in unione con verbi, agg., sost. ed avv.,
Cic: exercituin subsidio alci, Nep.: ad aegros e seg. da ut o (quando precede una negaz.)
medicuin, Cic: alqm in jus o in judicium o da quin e il cong., Cic. ed a.: adeo non
senipl. alqm, trarre in giudizio, Cic: alci adeo nihil, ut, ecc., così punto, così poco,
pueros venales ex Gallia, condurre, Cic. p) o jg. che, ecc., Liv.: e rafforzando il concetto, af-
inan.: auruni secuin, Liv.: partic guidare, fatto, così, tanto, Ter. e Verg. e) geneiic, per
condurre un corso d'acqua, un acquedotto, accrescere il già detto con qualcosa di più
aquam, Cic. B)trasl.: a) gen^xic: introdurre, grande, inaspettato, ami, di pHi, persino, tna
trasportare, philosopliiani in coi'pus eloquen- quel che è piti, ducem hostium intra moenia
tiae,Quint. h) partic: a) recare in un dato atque adeo in senatu videmus,Cic. d) posposto
sito,porre in Una condizione, alqin in serino- come enclitico ad una parola, per far spic-
nem, in invidiam, rendere oggetto di, ecc., care con speciale importanza una cosa o la
Cic: alqm in suspicionem alci, Nep.: res in sua proprietà =
appunto, addirittura, affatto,
extremum discrimen, Cic: est res jam in eum massimamente, con verbi sost., agg., Comici
locum adducta, ut, ecc , è giunta a tal punto, e Verg.: con avv., Comici e Cic: con pronomi,
che, ecc., Cic. p) condurre, portare, muovere, partic. spesso id adeo,^. es. id adeo, si pla-
spingere, indurre, destinare quale, ad una- cet, considerate, Cic: dopo le cong. condiz.
zione, determinazione, disposizione d'animo, si, nisi e sim., se mai, se poi, Comici: colle
alqm ad iracundiam, Cic: in consuetudinem, cong. sive, aut, vel, oppure, o piuttosto, anche
Caes.: o ad consuetudinem, Cic: adduci ad soltanto. Comici e Cic: con atque, e piuttosto,
suspicandum, Cic: non facile adduci ad cre- e più giustamente, e meglio, Cic e) per conva-
denduni, Nep.: adducis me, ut tibi assentiar, lidare il già detto fé sempre nel principio
Cic: adductus sum officio, ut, ecc., Cic: ad- della prop.), tanto, così, talmente, adeo prope
ductus Bruti precibus, dalle preghiere di Br., omnis senatus Hannibalis fuit, Liv. f) adeo
Cic: adductus mercedula, per una meschina non, rinforzando dopo una negazione, tanto
ricompensa, Cic: partic. indurre alcuno a poco, così poco, Tac; partic. dopo ne... qui-
credere, compiut. alqm adduceve ut existimet, dem, Veli.: eziandio adeo (senza non) dopo
seg. dall'acc. e Z'infin., Cic: e non possum ad- ne... quidam e quoque, tanto piìt, Tac.
duci, ut putem, non adducor ut putem, seg. 2. ad-co, li (ì-ar. Ivi), itum. Ire, andare,
dalVa.cc. e Tinfin., Cic, e sempl. adducor, seg. venire a o verso q.c. quolc. (contr. abirc, fu-
dalVacc. e Z'infin., Cic: e non ovv. vix posse gere), I) propr.: gen.: ad fundum, ad
a) iìi

adduci, ut, ecc., Cic: e affatto assol., adducor me, Cic: ilio flàj, Caes.: Eomam atque in con-
igitur et propemodum assentior, Cic. y) appor- ventum, Cic: curiam, entrare, Liv.: epulas,
tare uno stato, una condizione, febres, Hor. prender parte, Ov.: quindi adiri, di luoghi =
addiiclius, avv. compar. (adductus), i^ift essere aceessihile,ljìv h) partic: a,) come t.t.
.

aspramente, severamente, TaC hist. 3, 7 C giudiz., adire ad praetorem in jus o sempl.


Germ. 43. adire in jus, andare in giudizio, Cic: e così
adductus, a, um, part. agg. coZcompar. ad Oaesarem in jus, Caes, ^) visitare, percor-
{da adduco), ?i)ristretto,angusto,stretto[kÌnca) rere (praticare) un luogo, ecc, Lj'cias urbes,
ex spatio paulatim adductior, Mela: trasl., Ov.; hiberna, Tac: eas quoque nationes, Caes.
di oratore, pressior et circumscriptior et ad- Y) ricorrere per consiglio, diritto aiuto a
ductior, più breve, pivi, conciso, piti serrato quale, rivolgersi a quale. a q.c, alqm de
(neir espressione), Plin. ep. b) corrugato, in- Ter.: praetorem, Cic: alqm scripto, Tac:
tilia,
crespato fdella fronte, ecc., come segno di se- quindi interrogare per conoscere il futuro,
rietà, ecc.J, adducto fere vultu, Suet.: trasl., quale. un oracolo, magos, Cic: libros Si-
della pers. stessa, rigido, severo, Tac byllinos, Liv.: e avvicinarsi pregando, suppli-
ìid-udo, èji, èsura, ere, I) divorare, ad- care, mìlìe iomos,0\.: e accostarsi pregando
dentare, rodere, jccur, Cic: di sogg. inan., a un dio, ad un tempio, venerantem deos,
alqm, abbruciare (del fuoco), Ov. scopulus Cic: aras, Cic. S) andar verso una pers. o un
adesus aquis, corroso, Ov.: adesi lapides, levi- luogo con intenzione ostile, assalire, azzuf-
gati dall'acqua, lisci, Hor. IIJ trasl., consu- farsi, oppida, S lU.: virum, Verg. II) trasl.:
mare in parte, distruggere, rovinare le SOStanze, a) andare ad Un negozio, accedere, intrapren-
pec iniam, Cic: boni, Tac. dere q.c, ad causas, Cic: ad rem publicam,
.4delphi ovv. alla greca .4delplioc, Cic. b) non sottrarsi; sottoporsi, sobbarcarsi ad
òrum, m. (àòeXcpoC), i Fratelli, gli Adeifi, com- una sorte, ad una condizione, ad periculum,
media di Terenzio. Caes.: o sempl. periculum, Cic: inimici tias,
ìideuiplTo (ìidemtYo, ònis, f. (adimo), il Cic. e) come 1. 1. giuridico, adire heredita-
togliere, privare, civitatis,
Cic: provinciae, Ter. tem, venire in possesso di una eredità, Cic.
1. adeo, avv. (ad e arcaico di
eo, il dat. iidcpi^, dtpis, e, adipe, grasso (he si trova
is, id), fino al punto, al segno, I) propr.: nella cavità dell'addome e specialm. nella
A) di luogo, nell'espressione figurata, adeo membrana perciò detta arZjposd, Varr.: meton.,
res rediit, la cosa giunse al punto (peggio- Cassii adipes, la pancia di C, Cic Cat. 3, 16 :

randoj, Ter. BJ di tempo, finc/iè {rafforzato trasl., l'ampolloso nel discorso, Quint. 2, 10, 6.
. .

41 arleptio adirne 42
sì«leptìO, Òuis, f. ("adipiscor), acquisto, con- manus genibus, abbracciar le g. colie m., Ov.:
seguimento, boni (contr. depulsio mali), Cic: e fìg., manus vectigalibus, metter le mani nei
commodi {contr. vitatio incommodi), Cic. dazi, Cic: vincula captis, Ov.: con nqg. astr.,
tid-oquilo, avi, àtum, are, I)caveUcare adhibere animos et mentes vestras ad etc. Cic.
verso, correre a cavallo verSO, ECC., ad nostros, IIJ partic: A) prendere inoltre, aggiungere
Caes.: in dextrum cornu ad suos, Liv.: col q.c, alqd ad panem (come companatico,
dat., portis, Liv.: per armatos, Curt.: ab suis, come soprappiìi, ecc.), Cic: con ogg. astr., ag-
Liv.: assol.y Liv. II) cavalcare accanto, circa, giungere una cosa ad un'altra, congiungere,
juxta, Suet. unire, alqd ad domesticum nioreni, Cic: quat-
adi'.
. . tutti i vocaboli che cominciano tuor initiis quintam naturani, Cic. 'R] pren-
così, si cerchino sotto aff . . dere, adoperare per uno scopo determinato,
adjc . . . tutti i vocaboli che cominciano cioè a) adoperare un ogg. (cosa ess. anim.)
così, si cerchino sotto agsf . . come m.ezZ0 per quale O q.c, valersene, im-
sid-liacri'o, haesi, haesum, ère, aderire, piegare, usare, /«»• uso, presso qualc. q.c. e
stare attaccato (fortetnente) a Q.C, I) propr.: usare, mostrare, dimostrare un modO di pen-
saxìs. (dat.), liiv.: in corpore, Ov. II) trasl.: sare di operare verso quale, o q.c, odores
a) rispetto (il luogo ed ni tnnpo, unirsi a q.c, ad deos, ut etc, Cic: orationeni ad vulgus,
toccare, confinare, assol.. Tac: COl dat. loci, Cic: diis preces, Cic: aegro medicinam, Cic:
Ter.: coll'acc, Cic. poèt.: tempus adhaerens, indici motus, Cic: alci consolationem litteris,
immediatamente susseguente, Qiiint. b) ade- Cic: usare, Cic: alteri calcarla, al-
alci vini,
ad una pct'S. COSU,
rire fortemente, star tncino teri frenos =con uno gli sproni, colValtro
ìum distaccarsi mai da una pers. cosa, a) di le briglie ffìg.), Cic: officium erga alqni, re-

pers., da una persona (come compagno co- verentiani adversus deos, Cic: saevitiam in fa-
stante, ecc.), lateri adhaerere gravem domi- mulos, Cic: plus studii, quam ille, ad dicen-
num, staì-e ai fianchi, Liv.: ad un luogo, dum, Cic: morbis remedia, Cic: inodum vitio,
stativis castris(dat.),Ter.: aduna condizione, porre una misura, Cic: memoriam contume-
nulli fortunae adhaerebat animus, adattarsi, liae, ricordarsi di, ecc., Nep.: e con in e /'abl.
Liv. b) di e. inan. : cui Canis cognomen = in q.c., iambuin in fabulis, Cic: sermonem
adhaeret, è applicato per sempre, Hor. e) es- in poculis, introdurre, Cic: in amicorum pe-
sere attaccato a q.c. come appendice, sum- riculisfidem et diligentiam, Cic: e col sempl.
mnsque in margine versus adhaesit, era at- acc, studium atque aures (amore e gusto per
taccato, scritto in margine (per mancanza di le pj-oduzioni poetiche, e un orecchio fine e
spazio), Ov.: quindi di pers.. formare un'ag- conoscitore), Cic. b) invitare, ammettere una
giunta, entrare in q.c, te vis extremum . . . pers. per q.c. (per aiuto, soccorso, consiglio,,
adhaesisse, esser riuscito per miracolo, Cic. servizio), Dianam ad partus, Cic: alqm ad
ad-haei*es<*o, baci, haesum, ere, »•«»»«- ministevium, Liv.: alqm in auxilium, Justin.r
nere attaccato, confitto, aderire, stare attaccato, partic alqm in o ad consilium, ad delibera-
I) propr.: gravis lateri craterae limus adhae- tionem, Cic. e Caes.: e così consiliis, Curt.:
sit, Hor.: taniquam in quodam incili
e fig., alqm in convivium, Nep.: e così cenae, Suet.:
jam omnia adhaeserunt, rimasero stagnate, quindi spesso sempl. adhibere alqm, prendere
arenate, Cael. in Cic. ep.: di armi, tizzoni per aiuto, valersi per aiuto, eondìtrre, prender
scagliati, ad turrim, Caes. cfr. fìg.. ratio, seco, recar seco, far venire, invitare ale. (come
simul ac emissa est, adhaerescit, aderisce, adiutore, consigliere, compartecipe, testimo-
resta impressa (nell'animo), Cic: di navi e nio di veduta o di udita, uditore, compagno
naufraghi, ad saxa Sirenum, Cic: cfr. fìg., e sim.: contr. removere), medicum, Cic: te-
ad eam (disciplinam) tamquam ad saxunj, stem, Cic: fratrem, Caes.: e con avv. -- ac-
Cic. IIJ trasl.: a) attaccarsi in qualche luogo, cogiiere,trattare quale in qualche modo, alqm
rimanere attaccato, tenersi fortemente aggrap- liberaliter, severius, Cic: e sic se adhibere in
pato, non cedere, a) di pers. e ogg. personif., potestate, ut etc, comportarsi, Cic.
aduna -pers. (come compagno costante, ecc.), ìid-liinnio, ivi e Xi, ìtum Ire, nitrire ,

egressibus, Tac: ad un luogo, nactus hoc verso, pnrtic. per lihidine, equo, Ov.: equae,
litus adhaesi, Ov.: si potes in bis locis adhae- Ov.: trasl.: di persone libidinose, Cic. Pis. 69.
rescere, fermarsi, Cic: ad una condizione, adiinriaiio, ònis, f. (adhortor), esorta-
ad uno stato, justitiae, non dipartirsi da, ecc. zione, Cic: plur. in Liv. e Sen.
(eoM<r. justitiam deserere), Cic. ^) die. inan.: adliortsltor, oris, m. (adhortor), esorta-
ad omnium vestrum studium, riuscire, incon- tore, confortatore, Liv.: operis (allavoro), Liv.
trare, Cic: qnae prava sunt fastidiis adhae- a<l-llOI'tOI', àtus SUm. ari, incoraggiare,
rescere, lasciar zm impressione cattiva, Cic. esortare, invitare, spingere (contr. dehortari),
b) fermarsi, int^lrron^pe^•si, del disCOrSO e del- di pers. ed ogg. personif, milites, Liv.: omnes
foratore. Cic. cohortes ordinesque, Caes.: alqm ad laudem,
ìidliaoiKÌo, òuis, f. (adhaereo), adesione, Cic: se adversus alqd, Sen.: alqm in bellum,
congiunsione, adhaesiones atomorum inter se, Tac: seg. da ut e il cong., Cic: seg. da ne
Cic de fin. 1, 19. o quo e il conq., Suet.: o col sempl. cong.,
sidliai'sììs. US, m. (adhaereo), adesione, Ter.: seg. dall'infin., Sen.
aderenza, Lucr. ''>. 381 e altr. adUn<>, avv. (ad e huic, contratto huc),
ìidliìhvo, liìb'iìi, hìbttum, ère (ad e habeo), .VII» </i«i, sino ad ora, dal punto di partenza
porgere. Ij In gen., porgere, rivolgere, collo- sino ad una meta determinata {quindi con
care, .lorrapporre, porre a o sopra, ecc, vultuiu iis(iue), propr. di luogo, ma nelVuso della
ad alqm, Ov., inedicasmanus ad vulnera, Ov.: lingua solo piii di tempo, I) considerando
43 Ailiatorix aai tus 44
come escluso il predente =^ fin qui, fino ad (partic. contro il loro volere, colla violenza),
ora, a) il prese)! te reale, C'ic. ed a.: quindi vos Italiam, Verg.: alqm fulmine ad umbras,
usquc adhuc e adliuc semper, sitio ad ora, Co- precipitare, Verg.: come t. t. giurid., arbi-
mici e Cic: adhuc dum etc, durante tutto il trum arbitrinm (arcaico per ad arb.) adigere
tempo, fino ad ora, Cic: unus adhuc, fino ad alqm, citare, far venire davanti all'arbitro,
ora il solo, Cic: con negaz., adhuc non o Cic. e) cose, trireraes per aestuaria, trarre,
ncque adhuc, Cic: nihil adhuc, Cic: adhuc spingere, Tac: turrim. spingere innanzi,
nuUus e nuUus adhuc, Cic b) il presente re- Caes.: partic, cacciar dentro con un martello
lativo, finora, fino allora, disertos COgnOSSe e sim., tigna fistucis, affondare travi col bat-
nonnullos. eloqucntem adhuc nerninem, Cic. tipalo, Caes.: scagliare, lanciare dardi, ex lo-
IT) considerando come non escluso il pre- cis superioribus telum in litns, Caes.: e cacciar
sente, ancora, ancor sempre, a) di ciÒ che dentro armi da punta, immernere, alci ensem,
dura ancora contro aspettazione o speranza, Verg.: scalprum in articulo, Liv.: ferrum per
erat adhuc impudens, qui etc. Cic: fluctuans pectus, Ov, fSrrum jngulo, Suet.: quindi
:

adhuc animo, Liv. b) di ciò che dura ancora, meton. fpoet.), vulnus, produrre una ferita,
più a lungo, piii oltre, insatiabilis avaritiae est alte, Verg,: alci, Tac. II) trasl., spingere,
adhuc implere velie, quod jam circumfluit, co.stringere, condurre, determinare , obbligare
Curt. e) di ciò che accade ancora oltre o ac- quale q.c. ad una cosa, a,) pers.: alqm ad
canto ad un'altra cosa, unam rem adhuc insaniam, Ter.: colVinùn.. nei poeti e in Tac:
adiciam, Seu. d) particella rinforzotica cui assol., acriore in dies adigi cupidine promi-
comparativo, ancora, si adhuc vijiorem ma- scuas scenas frequentandi, Tac: come t. t. di
teriam obtulisses, Sen. e)seg. da ut o qui e atti pubblici e milit., adigere alqm ad jusjn-
il cong. =
così . . . da^ tanto . . . da, Cael. in randura o sempl. jusjurandum, Caes., o jure-
Cicep. 8, 11, .3. jurando e sacramento, Liv.: costringere ai giù-
jl«iTal4>!'ix, rìgis, m., Adiatorige, prin- ratnento, far prestare il giuramento di fedeltA ;
cipe dei Comani. cfr. adjurat in qaae adactus est verba, egli
àdicio, jéci, jectum, ere (ad e jacio), get- presta il giuramento a cui fu costretto, Liv.:
tare lA, gettare sino a sopra q.c, I) in così anche adigere alqm in alcjs verba jusju-
senso stretto: a) propr.: telum, Caes.: adje- randum e sempl. adigere alqm in verba alcjs,
ctae (auribus) voces, i suoni che urtano, toc- far prestar giuramento a quale, nei termini
cano, Cic e prov., alci rei album calcu-
: voluti da un altro,Ca,es.: e nel passivo, adigi
lum, appr vare una cosa, Plin. ep. 1. 2, 5. sacramento alcjs o prò alqo e in verba alcjs,
b) trasl.: a) gittare, rivolgere lo sguirdo (bra- prestare a quale il giuramento di fedeltà,'Ta,C.
moso, ecc.) su q.c, alqo imprudentiam oculo- e Suet.: infine sempl. adigere alqm, Tac. b)
ram, per inavvertenza rivolgere uno sguardo e. inan.: in faciem prorae pinus adacta novae,

verso, Cic: oculos cupiditatis ad alqd, Cic: recata nella forma, foggiata come, Prop.
oculum alci rei, Cic. P) rivolgere l'animo, M adftno, èmi, emptum (emtuni), ere (ad e
inente = F inclinazione, Tattenzione ad una emo), levare, toglier via, a) generic, partic.
pers. cosa, animum ad alqm. Ter.: ad alqd, q.c. d'in^portuno, di fastidioso, vincula ca-
Liv., alci Liv. TI) in senso più largo,
rei, nibus, Ov.: e togline, alleviare a qualc. un
porre, collocare, mettere sopra, accanto, in q.C, male, caras, Ter.: doiores, Hor.: metum. Ter.
A) in gen.: rogum bustumve novum (ad) aedes b) prendere, togliere, rapire un pOSSeSSO, UH
alienas, collocare, XII tabb. in Cic: capiti bene, ecc. ad ale (contr. dare, donare, ad-
insignia Curt.
, e fìg., Armeniae manum
: , dere, tribuere), alci pecuniam, vitam, Cic:
assalire l'A., Veli.: virus in anguem, instil- munus, Liv.: spem, Cic: alqd ab alqo, Cic:
lare, Ov. con ogg. astr., animos juveni.
: poet. colTìnfm., togliere =
proibire, vietare,
inspirare. Ov. B) partic, porre, collocare, Hor. e) strappare una pers. a quale, alqm
aggiungere, come aggiunta,, supplemento, au- (alci), Cic: partic. della morte, strappare, ra-
mento a q.c, a) materialTn.: aggerem ad mu- pire, alqm alci. Ter.: quindi ademptus, rapito,
nitiones, Caes. \))idealm.: a)generic. (e 'wir. 7norto, Hor.
demere, detrahere): ad belli laudetn doctrinae adTpatu<>, a, um (adeps), adiposo, grasso,
•etingenii gloriam, Cic: muneri agri aliquan- trasl., dictio, ^ow/ìa,ridondante, Cic. or. 25.
tam, Liv.: Democrito perpauca, ampliare al- adipiscor, deptus snm, dYpisci (ad e api-
quanto D., Cic: aliquid novi ex etc, Cic: SCOr), giungere ad avere, I) propr. raggiun- =
centuriones, Liv.: e pìit, tardi (senza acc. del- gere nello spazio, alqm, Liv. II) trasl., a)
l'ogg.J col dat., aggiungere, alcunché ad una raggiungere q.C. a Cui .SÌ è aspirato, a) rag-
cosa, aumentarla, ingrandirla, magnitudini giungere, conseguire intellettualm., compren-
Pori, innalzare ancora maggiormente, Curt. dere, Cic Rose. Am. 181. p) conseguire come
3) aggiungere, unire al gm detto, nam quid desiderato, ottenere, guadagnare, senectutem,
tjgo adiciam, Prop.: his adicio, seg. dìllV acc. e landem, Cic: victoriam, Caes.: jus suum, Liv.:
Tinfin., Quint.: quindi huc adice {conte huc col j»«nit., Tac: ad. per alqm, seg. da ut e il
adde), aggiungi (col pensiero), arrogi, natas cong., Cic: partic. perf. pass.. Sali, ed a.
septem, Ov. adice, quod (che, ecc.). Tac
: b) generic, ottenere, nomen a tonso capillo, v .

Y) crescere il prezzo (negli incanti), aggiun- adttUÌ*, ÌÌS, m. (2. adeo), atrvidnamento,
gere, snpra adjccit Aeschrio (nom.). Cic accesso {contr. abitus), T) propr.: a) generic:
a«lìs;o, ègi. actum, ere (ad e agO), con- Cic: diffieiles^aditus habere ad pastura,
litoris.
durre, spingere a, verso, Ij propr.: a) hestlìùm Cic. b) partic. la possibilità,
il permesso, il

(eontr. abigere), pecus e vicis longinquioribus, diritto di andare in un Tiiogo, adito, accesso,
Caes. equos per publicum, Suet. b) persone
: in forum, Cic: aditus in doraum familiarior
45 atljaceo adjuro 46

(più libero) erat, più Ubero, Liv.: e ad una carattere, earatta-istica, il sostanziare, la na-
pers., adito, udienza [che quale, ottiene: cfr. tura di una ijers. o cosa, pietatis adjiinctinn
admissio), homo rari aditu;;, raramente acces- esse,Cic: in adjunclis morari. Hor.: propiora
sibile, Liv.: aditus ad alqin difficilior, Cic: hujus cansae et adjuuctiora, Cic. b) comet. t.
e) meton., adito, entrata, come liioffo (covtr. retor., adjuncta, òrum, n., circostanze che ac-
exitns), insulae, templi, Cic: duo aditus in Ci- compagnano , concomitanti ; le circostanze di
liciam ex Syria, Cic. Ji^ trasl., a.) pnsxo, in- tempo, luog'i, ecc., Cic.
yresso in q.c, primus aditus et postulatio adjimiso, junxi, junctum, ere. annodare,
Tuberonis haec fuit, Cic: qui aditus ad cau- congiungere, I) propr.: a) animali attac- =
sam Hortensio patuerit, Cic. b) adit^>, accesso care, equos, Ov.: plostello mures, Hor. b) viti
^= possibiiitA, occasione, ad alcjs aiires. l'insi- = congiungire a, ecc, ulmis vites, maritare,
nuarsi, Cic: ad honorem, Cic: nactus ailitus Verg. II) trasl., generic, eongiungere, unire,
ad ea conanda, Caes.: aditus et causa postu- A) nello spazio o nel tempo: a) ogg. inan.:
landi, Caes. a) nello spazio, parietem ad parietem commu-
ad-ìsi**?©, ère, giacere presso O accanto, netn, Cic.:accessionem aedibus, Cic: litteras,
a) delia posizione geof/raf. di un luogo o di Cìc.-.partic. al passiro, aiinnctum esse, unirsi
un popolo, ad ostium Ehodani, Caes.: mare, ad un luogo, toccare, confinare, fundo UXOris
Nep.: Etruriam, Liv.: agro Romano, Liv.: adja- Cic: adjunctus fundus, Cic. pj nel tempo, al-
centes populi, i vicini, Tac: quindi adjacentia terum (anni tempus) hiemi adjunctum est,
(n. pi.), adiacenze, dintorni, Tac b) di pers. Cic: horum aetatibus adjuncti duo C. Fannii,
e cose, vallo, Tac: adjacet undis nioles, Ov. C. et M. filli, faerunt, Cic. h) pers., congiun-
adjecITo, Òuis. f. (adicio), unione, aggiunta, gere, associare, unire, Samnitiura esorcitum,

1) in'gen., caloris, San.: litteraruni [coutr. de- Liv.: e in un paragone, juris scientiam elo-
tractio), Quint.: di pers., populi Albani, Liv.: fa- quentiae tamquam ancilìulam pedisequam-
miliarum adjectiones, aggregazione di nuove que, Cic. B) generic, recare esternamente o
/"..Tac, nel discorso, verboruin, Quint.: syl- internamente in una unione, connessione,
labae (contr. detractus), Sen. ihet. II) come relazione: a,) ogg. inan.: a.) annodare, ag-
1. 1.: 1 ) retorico, ripetizione di una parola nella giungere, nel discorso, a q.c, verba ad nomen
prop., greco èiri^sugi.?, Quint. 9, 3, 27 e sqg. adjuncta, epiteti, Cic: e aggiungere al già
2) commerciale, aggiunta al prezzo, alVin- detto, congitingere n q.c, similitudines (esempi)
CantO, offerta maggiore, Liv. 38, 14, 14. adjungens, Cic: e aggiungere nel racconto,
adjeelUS, US, m. (adicio), accostamento, comun. seg. dall'acc. e Tinfin., Cic. p) nella
avvicinamento, odoris (ad nares), Lucr. 4, 671: deduzione, annodare, connettere a q.C, far di-
assol., Lucr. 1, 689. pendere da q.c, rebus praesentibus adjungere
ad-jfidToo, avi. atum, are, a) aggiudicare, atque annectere futuras, Cic: sequentia (le
assegnare (come giudice od arbitro) q.c. a conseguenze), Cic. y) aggiungere, annettere po-
quale, (contr. abjudicare), &)propr., alci can- liticam. a q e, Ciliciam ad imperium populi
sam, Cic. b) trasl., generic, aserìvere, attri- Bom., agros populo Rom., Cic: vectigalia (se.
buire q.c. a quale, (come merito, qualità), ad imperium populi Rom.), Cic. 8) aggiun-
alci salutem imperii, Cic. gere q.c. a q.c. O quale. =
ascrivere, attribuire,
ad junicnf lim, i, mezzo di ap-
n. (adjuvo), prestare, procacciare, fidem visis, Cic: hono-
poggio, di avanzamento; appoggio, aiuto, quindi rem populi Rom. rebus, Cic: e sibi alqd, pro-
anche vantaggio (contr. detrimentum, incom- cacciarsi, guadagnarsi q.c. sibi auxilium, Cic:
niodum), alcjs rei, ad alqd, Cic: alci rei (per benevolentiam (se sibi) lenitate audiendi, Cic.
q.c), Cic: alci esse adjumento ad alqd o in e) congiungere q.c. ad un'altra, come con-
alqa re, Cic: alci adjumentnni afferro ad alqd, seguenza, accompagnamento, aggiunta =::far
Cic: hoc adjumento uti, Cornif. rhet.: di pers., sentire, aggiungere, accontpagnare, unire, con-
Cornif. rhet. e Ov. giungere, accoppiare con q.C, ad honestatera
adjiiiiolTo, ònis, f. (adjungo\ aggiunta, voluptatem, Cic: verbis solutis numeros, Cic.
trasl.: I) attaccamento, unione, a) generic: Q coìigiungere,legare quasi l'attività spiri-
naturae ad hominem, Cic: animi vel volun- tuale a q.c. =
tendere deliberatamente e se-
tatis, V inclinazione, Q. Cic. b) come figura riamente verso q.c, ">oJ</or<>, animum ad ali-
retor. ^= ouvs^euYti^'^o^i *^ rapporto di un quod studium. Ter.: crimen et suspicionem ad
predicato a più. concetti, di modo che -il pre- praedam, Cic. b) pers.: a.) porre quale in uno
dicato /verbo) viene posto al principio o alla scritto come partecipe di un dialogo, dare
fine della prop., Cornif. rhet. 4, 38. Cic. de una parte, alqm ad suos sermones (scritti po-
or. 3, 206. II)partic., aggiunta che aumenta, litici in forma dialogica), Cic: ei dialogo
a) generic: virtutis, cooperazione, Cic ver- : adjunctum esse tertium, aver la terza parie,
borum, Cic. b) come 1. 1. retor., aggiunta Umi- Cic. p) stringere alcuno (se) in rapporti po-
tatrice, che toglie l'assolutezza della prop ,
litici, morali o sociali con quale (se) o q.c,
limitazione, Cic. de inv. 2, 171 e sgg.: quae- legare, unire cotu/iungere con q.C-, riunire,
,

darn cnm adjunctione necessitudincs,neeessrtà urbem ad amici iam Hor., in societatom,


,

ipotetiche (contr. simplices et absolutae), ibid. Nep.: bellicosns iintiones (alci), Nep.: alqm
adjlinctor, oris, m. (adjungo), c7ie ag- (sibi) socium, Cic: alqm sibi amicum, Nep.:
giunge, ille ulterioris Galline, che fece dare a uxorem (se. sibi), prendere, Cic: e se alci rei
Cesare alt res'i il governo della Gallia Trans- o ad alqd, unirsi a, ecc., se comitem fugae
alpina, Cic. ad Àtt. 8, 3, 8. alcjs, Cic: se ad causam alcjs, Cic
ad jiiiioliis, a, um. part. agg. {dn adjungo), 1. a«ljiii'o = adjuvero, da adjuvo (V.).
gtrettumente unito, sost., a) adjunctuni, ì, n., 2. adjiiro, avi, atum, are, I) aggiungere
47 adjuto adniirntio 48
ancora ad iin giuramento, liaec, Liv.
43, 14, a) come dclV agricoltura, sostegno, paio,
t. t.

5. JI) giurare, afferntare =


assicurare O pro- Cic. b) generic. appoggio, ntanico, mezzo (per
mettere con giuramento, COVlUn. SCg dall'acc. spingere avanti, ecc.), strumento, Liv. II)
e rinfin., Cic: jmriììi. per omnes alci deos, trasl., appoggio, aiuto, soccorso, Cic.
seg. dnlVacc. e Z'infin., Ter.: e adjuro Stygii ad-inTnì<iitviV m., I) ministro, servo,
stri,
caput (per il capo) fontis, Verg. aiuto, victus Cic: nei sacrifizi,
cotidiani,
adirilo, avi, àtuni, aro (freq. di adjuvo), Caes.; nclV assedio, opus et administros, il la-
appogf/iare, aiutare, assistere una peVS. COSO, voro e i lavoratori, Sali. II) trasl., aiuto per
con tutto lo zelo, alqm, Comici: alci onus, q.c, pnrtic. in senso cattivo, strumento, com-
Ter.: asso!., Comici. plice, Cic.
adjritor, oris, m. (adjuvo), aiutatore, so- ail-niTnimlra, serva, aiutatrice, mi-
ae, f.,

stenitore, a) generic. in senso cattivo


,
= nistra, trasl., artes hnjus administrae co-
. . .

complice, alcjs, alcjs rei, Cic: ad alqd o in mitesque virtutis, Cic. de imp. Pomp. 36.
alqa re, Cic.: in psaltria hac emunda, Ter.: adiiiTnìtitriilTo, ònis, f. (administro), IJ
centra patriam, Cic: assoL, me adjutore, Cic. aiuto, assistenza, sine hominum administra-
h) adiutore dell'attore principale stilla scena tione, Cic. de off. 2, 12. IIJ amministrazione,
(colui che rappresenta una parte secondaria, condotta, cura, governo, tnaneggio di una COSa,
che accompagna col flauto o col canto, ecc.), navis, Caes.: administrationes portus, libero
Phaedr.: trasl.,Ter. ed Hor.: come sottomaestro uso, Cic: belli, condotta, Cic:mundi, rei pu-
(greco hTzobiddoy.a.Xoc,), Qu'mt.: partic. Vadiu- omnis administratio, l'in-
blicae, Cic: as.ìol.,
tare di un impiegato dello Stato, aggiunto, tiera cura delVassedio, Caes.: officia et admi-
aiiittinte, (frane, attaché), Cic: gli amici e nistrationes, uffici e cariche dello Stat>, Tac.
ministri dell'imperatore, Veli, e Suet. adiiiTnicitralivus, a, um (administro),
adjiitorifuiii, Tfi, n. (adjuvo), aiuto, soc- inclinato ad operare, pratico fcontr. intellcctu
corso, assol., col genit. sogg. e ogg., Sen.: contentus, teoretico), ars, Quint. 2, 18, 5.
di una pers., As. Poli, in Suet. admìnislrafor, Oris, m. (administro),
ailjutrix, trlcis, f. (adjutor), aiutatriee^ amministratore , reggitore, belli gcrcndi, Cic.
fautrice, promotrice, Cic: in alqa re, Ter.:tuo- de or. 1, 210.
rnm (^'ic: partic, legio prima adju-
sceleruni, ad-lllTnÌ<itrO, avi, àtum, are, ammini-
trix, lalegione ausiliaria, costituita da Ne- strare q.c, condurre, curare, ntaneggiaire, reg-
rone, formata di marinai (classici), Tac. hist. gere, governare, intraprendere, a) generic;
2, 43 e 3, 44. navem, Caes.: negotium, Cic b) nellaguerra,
_
ad-jiivo, juvi, jutum {raro juvàvi, j'uva- a) della suprema direzione, bellum, condurre
tVL\\\),Ì\ìyl>.Xe, aiutare, promuovere, a) generic:
(come generalissimo), Cic: bellum cum Cim-
a) con ogg.pers.: alqiii, Cic: alqm opera. Ter.: bris, Cic: sùmmam rerum, avere il comando
se manibus, appoggiarsi, Liv.: alqm in alqa supremo, Cic. exercitum, Cic: e così rem
:

re, Ter. e Cic: alqm ad alqd, Cic: con acc. publicam, reggere militarmente lo Stato, con
pers. e acc. pron. neutr., quidquam me Con- senza exercitu e sim., Caes. e Liv.: atque
silio, Ter.: con ut e il cong., Cic: con ne e
haec ita Caesar administrabat , ut etc, a
ilcong., CatulL; nel prov., fortis (= fortes) ciò provvedeva, Caes. P) della direzione o
fortuna adjuvat, ai forti soccorre fortuna, cura di singole p<rti o del comando (come
Ter. Pliorm. 203; Cic Tusc 2, 11; Liv. 34, subalterno del comandante supr.), per se
37, 4. P) con oggetti materiali o astr. so- = quae videbantur administrabant, prendevano
stenere (J.C., man-
proniìiovere, aiutare, nutrire, qu£i provvedimenti, che loro parevano oppor-
tenere q.c, ignem [contr. exstingucre), Liv.: tuni, Caes.: ea, quae amissa sunt, administrare
e ignes (trasl. := fiamma amorosa), favorire, et reficere, sotto la sua guida, riparare a ciò
Ov.: maerorem orationis lacrimis suis, Cic: che s'era perduto, Caes. y) di ogni negozio
multum eorum opinionem adjuvat, quod (la = eseguire, condurre, curare, dextram partcm
circostanza che, ecc.), Caes. y) assol. = essere operis, aver cura del lato destro del lavoro
favorevole, utile, giovevole; contribuire, alqd, — espugnare dalla parte di destra, Caes.: e
Cic: non multum. Caos.: e come t. t. filos., asS l. = maneggiare, por tnano, far il proprio
causae adjuvantes, n(er7w<e ('ontr. proxirnae, servizio, lavorare, Caes. c) dell' amministra-
inimediatt). Cic: e non liaec es^e adjuvantia zione, del governo dello Stato e delle sue
causarnm. cause cooperanti, C\c. h) moral- cariche, rem publicam, Cic: provinciam, Cic:
mente, confortare, incoraggiare, alqm, Cic quindi anche omnem mundum, Cic.
adi ... « tutti i vocaboli che cominciano adiiiTi-aliTiis, e agg. col compar. (admi-
così, si cerchino sotto ali . .
ror), ammirabile, meraviglioso (in SCnSO buonO
ad-iniilfiro, are, accelerare, affrettare, de- e cattivo), Cic: in alqa re, Cic: quindi = tzo.-

fectionem, Caes. b. g. 7, 54, 2. pà5o§OC;, sorprendente, strano, paradossale, CÌC.


ad-inélTor, meusus sum, ìri, misurare, adiniraltTlilils, atis, f. (admirabilis), Tes-
frumentuni exercitui, Cic, militi, Liv. sere ammirabile, Cic de ofF. 2, 38 fi altr.
Adlll<*lll>«, i, m. CASfJlYjTOs). Admeto, 1) adiiiTriiltTlTler, avv. (admirabilis), mira-
principe di Vere nflla Tessaglia, manto di bilmente, merarigliosinnente (in senso buonO C
Alcestc (figlia, di Felia). la quale diede la cattivo), Cic ed a.: quindi = TtapaSógttìj, in
vit'i per lui. II) re dei Molossi. modo sorprendente strano , , paradossale , di-
atiiiiìiiTrììlo, are (adminiculum), soste- cere. Ciò
nere. Vitelli, Cic de fin. 5, 30. adiiiTi'atTo, ònis, f. (admiror), l'ammi-
adlllTllìcAllllll, i, n., sostegno, I) propr.l rare, a) = ammirazione, meraviglia per una
49 admirator admcneo 50

pers. cosa, stima, alcjs, Cic: divitiamm, prender parte ad una cosa, a) ammettere in
Cic. admiratione affici, essere ammirati,
: un consiglio, in un aj]nre, alqm ad consilium,
Cic: plur., admirationes, esclamazioni di Cic: ovo. ad colloqnium, Caes.: horum in
meraviglia Cic. b) ìneraviglia, stupore di
, numerum, Nep. p) ammettere come uditore,
quale, alcjs, Cic: tam atrocis rei, per, ecc., ricevere, alqm, Suet. d) della cortigiana, la-
Liv.: admii-ationem habere, movere, destar sciare entrare un UOÌIÌO presso di sé, ricevere,
merav., Cic. alqm, Prop. e) far congiungere animali fina-
ndiiiTrsilttr, òris, m. (admiror), ammira- schi femmine), equum equae, Justin. B)
tore, Sen. ed a. trasl.: \)lasciar giungere q.c. (COme parole,
ail-iiiTror, àtus sum, ari, a) ammirare, preghiere, un lamento, ecc.), lasciar luogo,
stimare, considerare UH Oggetto con ammira- adito; ricevere, ammettere, ad animum, ne ad
zione (come splendido, grande nel suo genere), aures quidem, Liv.: precationem, Liv.: sola-
stimare, res gestas alcjs, ingenium alcjs, Cic: tium, Plin. ep. 2) permettere, accordare, conce-
alqm, Cic. b) meravigliarsi di Una cosa, tro- dere, lasciare accadere una COSa (un fatto, ecc),
varla sorprendente, percepire coti sorpresa, stu- a) generic: litera (del giudice), Cic: religio-
pirsi di q.c, alqd, Cic: nihil, Cic: alqra in nes, Cic: come 1. 1. del linguaggio augurale,
alqa re, Cic: e sempl. in alqa re, Cic: e sempl. KàmMtwni&ye^, gli uccelli lo permettono, pro-
de alqa re. o do alqo, Cic: seg. dalVacc. e mettono un esito favorevole, Liv. b) tirarsi
Z'infin., Cic: con quod, cur, unde, Cic: par- addosso q.c. moralmente degno di pena, ren-
tic. fut. pass, adinirandus, a, um, degno di dersi colpevole [con Senza in se), commetteì-e,
ammirazione, meraviglioso, Cic. ed a. in se tantum facinus, Cic: culpam in se. Ter.:
ad-nii.iiooo , misciii, mixtum (mistum), facinus, Cic: scelus, Nep.
ère, I) mischiare, mescolare q.C, 3,) propr.: admixtTo, ònis, f. (admisceo), mescola-
aquae admixtus Cic: admixto calore,
caler, mento, tnistura, Cic ed a.
Cic. generic, mescolare insieme
b) trasL: a) adin«(dl'ral(>, aw. (*admoderatus), ade-
=. aggiungere, unire, his (legionibus) Anto- guatamente, in modo corrispondente, alci rei,
nianos milites, Caes.: plebejos, Liv.: versus Lucr. 2. 169.
Orationi, Cic. P) immischiare, far entrare, im- adiiittdHm,avv.(ad emodus), fino alla
plicare una perS. in q.c. (come partecipe), se, misura o al grado conveniente,
Ter.: alqm ad id consilium, Cic: Trebatinm per indicare che la misura o il grado ad-
nostrum iste (in questa cosa), Cic. II) me- dotti sono sufficientemente raggiunti, I)
scolare, mischiare con q.c, a) propv.: aer nelle determinazioni quantitative , esaMa-
multo calore admixtus, Cic: quod (genus ra- mente, per l'appunto, partic. nelle determina-
dicis) admixtnm lacte, Caes. b) trasL: iirbes zioni numeriche, almeno, ben, turres adm.
maritimae admiscentur novis sermonibus ac di- CXX, Caes.: mille adin. hostium, Liv.: post
sciplinis, prewifoH famigliarità con, ecc., Cic: menses adm. septem, Justin. II) nelle deter-
hoc cum iis rationibus admisceri nolo, Cic. minazioni di grado, pienamente, in alto grado,
adiiiissariiis, li, m. (admitto), con o nel senso piti largo della parola, affatto, del tutto,
senza. eqUUS O asinus copritore, stallone,
, A) in gen.: a) con agg. (partic.) e avv., forma
Scriptt. r. r.: trasL, di pers. libidinose, Cic. adm. impolita et piane rudis, Cic: ncque adm.
ailmisMO, ònis, f. (admitto), adito accor- sunt multi, Nep.: b) con avv.. adm. raro, Cic.
dato presso i principi, udienza [cfr. aditus), fr.: satis adm., Liv.: col super!., maxime admo-

Sen. ed a. dum, Cornif. rhet.: parim. adm. nihil e nullus


admiiisiiin, i, n. (admitto), colpa tirata adm., nessuna cosa, nessuno affatto, Cic. e
sopra di sé, misfatto, scetleraggine e sim., Cic. Liv.: e colle parole indicanti il grado di età,
ed a. come adm. infans, Tac: puer adm. adulescens,
adiiiislTo, ònis, f., V. admixtio. Cic: adm. juvenis, Tac: adm. senex, Eutr.:
adinistu<k. a, nm. V. admisceo. parvulus adm., Justin.: non adm. grandis
ad-inillo, misi, missum, ere, mandare natu, Cic. e) con verbi, exacto adm. mense
a, I) =
far andare, mandare, spingere, av- Februario, Liv.: me adm. diligunt, Cic. B)
venture sopra, in. A) propr.: a) spronare un partic, nelle risposte affermative e di ap-
cavallo, far cm-rere addosso, equum in alqm, provazione, intieramente, perfettamente, certa-
spingere contro, Liv.: equo admisso, a gran mente {cfr. Cic. de legg. .3, 26)7LA. Advenis
carriera,. Cic. b) far avvicinare q.c, man- modo? PA. Admodum, Ter.
dare, spingere, affrettare il movimento la ad-niolTor, ìtus sum, ni, fabbricare ap-
corsa di q.c, suos iu verba novissima fluctus, presso, Curt. 8, 10 (37), 24 dubbio {altri
Ov.: se (delVondaJ, Ov. e così admissae
: legge obniol.).
jubae, ondeggianti ingiù, Ov.: admisso passn, ad-ni«1flt*0, ui, Ttum, ère, far pensare ale,
apasso affrettato, veloce, 0\.: admissae aquae, ramincntandogli una, cosa, avvertendolo di
che scorrono con impeto, Ov. B) trasl porre , q.c, avvisare, ammonire, a) col richiamare
q.c. in cammino, lasciar libero, semel admis- alla memoria =
far pensare quale a q.c,
sum coercori reprimique non posse, Cic. de ricliiamare in mente, ricordare, a) generic,
fin. 1, 2. II) == lasciare aiutare venire versO, alqm alcjs rei o de alqa re, Cic. ed a.: coU'acc.
lasciare entrare, A) propr.: a) ge-
riceve'^'C, gener. di cosa, alqm.haec (e colVacc. di altri
neric. [contr. nrcere): alqm ad capsas, in cu- pron.). Cam rem, muìta, Cic. ed, a.: rar. col-
biculuiii, Cic: lucem in thalamos, Ov. b) ?«- Vacc. di cosa determinato, come ante actos
sciar passare qnolcper ìiniulieiaza, concedere, annos, TibulL: seg. dalVacc. e ^infin., Cic:
accordare l'ingresso, ammettere (contr. arcere, seg. da prop. relat. con quantus, qui e sim.,
excludere), alqm, Cic. ed a. e) ammettere a Cic. p) come 1. 1. del linguaggio d'affari, ri-
51 .idnionitio «dulet 52
cordare a qunlc. (mi alqm. Cic: alqm
rìehifo), seguire, portiire unO StatO d'animo sopra qualc,
aeris alieni, Cic. b) col richiamare alla mente, omnes motus illi (animo) suos, omnia lugubria,
alVintelìigfnza, ricordare a. quale. ^= a) far Sen. yy) rivolgere l'animo a q.c, mentem ad
pensare quale, a q.C, signifiraryli, avvertire alqd, Cic: acumina graecis chai-tis, Hor. b)
amichevolmente quale, di una cosa, infoi-- come 1. 1. milit., accostar macchine da guerra,
mare, ammonire, avvisare (colla sfe.SSa co- avvicinare, appressare, eCC, opuS ad turrim
struzione del m" a), Cic: al passivo, multa hostium, Caes.: adversus alqm locum, Liv.:
extis admonemur, Cic; e ^) con accenno alla scalas moeuibu', Tac: opera muris, nel con-
risoluzione od azione, cui si mira am- = testo comun. sempl. opera, Liv.: scalas, Caes.:
monire ale. di far q.C, esortare, indurre, sti- e far avvicinar soldati, accostarsi, avvicinarsi
molare [contr. deterrere), assoL, Plaut.: seg. con questi, exercitum Ariminum (a Rimini).
da ut ne col cong,, Cic: col sempl. cong., Liv.: armatos muris, Liv.: assai., jam admo-
Cic: col partic. excedendum potius
fut. pass., vebat rex, s'avvicinava Curt. e) come 1. 1. del
,

admonebant, Tac: con in o ad e Tace., alqm linguaggio dei sacrif.: filiam victimam ari?,
in consilium,ad aleae lusum.Suet.: ad thesau- Liv.: pecus aris, Verg. d) portar vicino, avvici-
rum reperiendum admoneri, Cic: co?/'infin., nare una locai., ecc., ex.) mediatile un moto:
Cic ed a. —
Quindi y) A"' pensare quale, a Pharos continenti admota est (mediante un
q.C, cioè avvisare moralm. e materinhn. dei terremoto). Sen. mediante avvicinamento,
:

suoi obblighi, correggere, punire, castigare, e una via più breve, relazioni (commercio) piii
così spingere (ad Operare), telo bijuo:os, Verg.: frequenti e sim., admoveri lineas, Sen.: terras,
liberos aliquando etiara veiberibus, Sen. Plin. ep. P) riguardo allaposizibne, accostare,
admìinTlTo, ònis. f. (admoiieo\ l'amino- por vicino, urbem ad mare, Cic. IIJ partic:
nire, a)con richiamo alla memoria il ri- = a) far servire un Ogg. come mezzo, adoperare,
durre in mente q.C. ricordo, avviso, Cic. ed a. usare, rivolgere a o eontrO quale, a) meZZO

b) con richiamo alVintelligenza =


l'ammonire materiale, partic. come t. t. medico, herbas,
di q.C, rimostrama fatta ad alc. avvertimento, Ov.: remedia. Sen.: curationem ad alqm, Cic. P)
avviso, correzione amichevole, esoì-tnzione, Cic ogg. immater.. orationem ad sensus anìmorum
(anche al plur.J: quindi anche covresione se- atque motus inflammandos, Cic: preces sup-
vera e di fatto, castigo, punizione, Suct. pliciter admotae, Curt.: partic, infondere un
adniìSnilitr, Oris, m. fadmoneo), ram- sentimento, ispirare, incutere, alci desiderium
mentatore, ammonitore, esortatore a q.C, Cic: patriae, Curt.: terrorem oppidanis, Liv. b)
operi! m, Ov. trarre una pcrs. verso una cosa come parte-
admitnillini, i. n. (admoneo\ avviso, av- cipe, adiutore, amico, signore, ecc., attirare,
vertimento, ammonizione, jjZwr. in Cic de or. conciliarsi, poì're a parte, promuovere, far ve-

2, 64.
nire, a.]qm contubernio, j'jcewre, Suet.: alqm ad
adiniinitììs, u, m. (admoneo), avviso, ri- curani rei prblicae, Suet. e) al passivo avvi- =
cordo, a)con richiamo alla memoria, loco- cinarsi nel tempo ad uno scopo, pcì-venire ad

rum admonitu. Cic. b) con richiamo alla una cosa, oppresso Sejano ad spem successionis
mente, alT intelligenza, a) ricordo, ammoni- paulatim admoveri, Suet.: admotus supremis,
zione, avvertimento, correzione, alcjs admonita, avvicinandosi al suo fine, Tac. d) avvicittar»
q.C, eccitamento, invito, qualc. ad una relaz. intima, mors Agrippae
Cic P) esortazione a
levi admonitu. Cic. admovit propius Neronem Caesari, pose in
a<l-iiinrtleo, mordi, morsura, ère, mor- più vicine relazioni con C, Veli., partic se
dere, addentare, a) propr.. Vergf. c Prop. b) admovere ad ecc., awicitutrsi, se applicare et
trasl., adm. alqm, cercare di sottrar denaro propius adm., Cic: se ad id (lumen), Cic.
ad alc, spillar denaro ad ale. Comici. ad-lllii^To, ire, muggire, mugghiare Ot
admntTo, òuis, f. fadmoveo), avvicina- verso, tauro, della xmcca, Ov. art. am. 1. 279.

mento, disritorum, «7 porre, l'appi care le dita ad-iniiriiiììratìo, 5nis, f. (admurmuro),


(nel suonare {strumenti a corda), Cic. de susurro, mormorio (partic. di approvazione o
nat. deor. 2. 150. disapprovazione) per q.c, Cic. (anche al
ad-niKvoo, movi, mòtum, ère, accostare, plur.).
avvicinare, 1) in gctì., recare, dirigere, porre, ad-llllirinuro, avi, atum, are, mormo-
mettere, tenere ogg. inan. esseri ùnim. in, so- rare a, verso, far sentire un mormorio, bisbi-
pra, presso, ecc. fcontr. amovere ab, ecc.), con- glio, susmfo(p)artÌC. di approvazione o disap-

dm-re esseri anim. a o davanti a q.C. quale, provazione) per q.c, Cic: impers., cura esset
avmrinare, a) generic, a) con ogg. corpor.: admurmuratum, Cic.

fasciculum ad nares, Cic: aures ad vocem, adnaseor, V. agnascor.


Cic: alci stimulos, calcar (figurai.), Cic: la- adiiìtto, V. annato.
bra poculis, Verg.: manum operi, por mano adiiiiliis a, um, V. agnascor,
a, metter mano a, lavorare intorno, Ov.: e ad navico, V. annavigo.
ostilm., manus nocentibus, metter le mani adnecto, V. annecto.
addosso a, ecc., Liv.: così pure manus vecti- adnì ... e adno . . . , tutti i vocàboli
galibus, Cic: infantes papillae, Suet.: alci me- che cominciano cosi, si cerchino sotto anni . .

dicum, mandare, Suet.: alci equum, condurre e anno ... ; per adnomeu, adnominatio, adno-
avanti.lAx.: aiiguescurribus.a^irtccrtrea, ecc., SCO, V. agno ...

Ov.: col sempl. acc, ignem, Cic: aurem, Cic: ad mi . . . , tutti i vocaboli che comin-
laevam, aiutarsi colla sinistra, Cic. P) con ciano così, si cerchino sotto annu . . .

OfJIJ. astr.: aa) avvicinare, accelerare un mo- sìd-4Ìlvo, olui (arcaico anche olèvi, ul-
mento del tempo, diem leti, Curt. pp) far tum, ère, far esalare, I) come 1. 1, del
53 adolescens adoro 54

Ibìgiiiggio dei sacrif.: a) {con e senza flani- alqm ab alqo {cioè dal vero padre), Cic. e :

niis) riilurre in vapore^ in fumo far imt- = sempl. alqm, Suet.: e alqm in familiam, Suet.,
riare le vittime, le cose oiferte come sacrifizio, in regnum, Sili, b) trasl.: a) parlando di
viscera tauri flammis, Ov.: verbenas, Verg.: eredità =render partecipe di un bene, ado •

honores alci, rendere onori ad ale. col fumo ptari in bona libertatis nostrae, Fior. e della :

dei sacrifizi, venerare ale. col fumo dei sa- prestazione del nome di chi adotta. C. Sta-
crifizi, Junoni, Verg. b) /«» fumar Vallare, lenus, qui ip.se se adoptaverat et de Staleno
cioè onorare col fuoco dei sacrifizi, colle Aelium fecerat, il quale con un auto-ado-
vittime, altana taedis, Verg.: flammis pena- zione si era aggiunto il nome di Elio, Cic:
tes, Verg.: cruore captivo aras, Tao. II) far frater, pater adde ut cnique aetas, ita quem-
:

salire in fumo, abbrìiciare in genere, alqd, Ov. que facetus adopta, fallo tuo, Hor. P) dell'in-
e Col. nestare le piante, fac ramum ramus adoptet,
ìi«iole<sccn«i, -cenlia, -centìilus, V. fa che un ramo s'innesti all'altro, Ov.
adnlescens. ecc. adiir, dòris, n., far^-o, frumento, Hor. ed a.
l.àidolesco,olèvi(rar.olui),ultuin,ere(ad adÓri^US, a, um (alor), di farro, di fru-
e desco), crescere, I) propr.: di pers., Cic. mento, liba, focacce di frumento, Verg. Aen.
ed a.: di animali, Verg. ed a.: di piante, ecc., 7, 109: sost., ìtdói'ea, ae, f., ricompensa in

Cic. ed a. II) tr&sL, crescere, aumentare, salire, grano per il dimostrato valore (nei tempi
a) rispetto al numero o alla grandezza, nu- antichi) : quindi meton., gloria delia vittoria,
raerus in tantum adolevit, saTi così alto, Veli. Hor. carm. 4, 4, 41.
h) rispetto al tempo, crescere, jprogredire, ado- sid-orior, ortus sum, orlri, farsi sopra
lescit aetas, Verg. e Tac. e) rispetto alla forza. alzandosi, I) come da un agguato, insidio -

interna (politica O morale), aumentare, raf- snmente, ostilmente, farsi addosso a quale, o
forzarsi, Cic: dello Stato, Sali. q.c, avventarsi contro qualc. q.C, assalire
2. adtt-leSCO, ere (adoleo), fumare, ardere, quale. q.c, a) di fatto, partic. come t. t.
adolesciint ignibus arae, Verg. gè. 4, 379. milit., a.) coZZ'acc, alqm fustibus, gladiis,
|[(loni<«, ntdi.s, dat. iiKdi, acc. ntdem e nin, Cic: alqm a tergo, Cic: imprudentes, Nep. :
voc. Adoni, m. ("ASwv.c;) e Adón, donis, m.. navem. Cic. pagum, Caes. : urbem vi, Liv.:
:

Adone, figlio di Cinirri, re di Cipro, e di Me- di sogg. astr., oppugnatio eos aliquanto atro-
tarme, amato da Venere per la .tua straor- cior, quam antea adorta est, li assalì, Liv.
dinaria bellezza, venne sbranato a caccia [il assol., assalire, jnsta pognà, Liv.: ex insi-
da un cinghiale, che Marte (secondo altri iliis, Auct. b. Afr. b) con preghiere, con date
Diana) per gelosia mindò contro di lui, intenzioni, con ingiurie, rimproveri, ecc.,
ma fu mutato da Venere in un fiore, che ri- alqm, Ter.; alqm tumultuosissime, Cic: alqm
cevette il nome di Adonium, e ogni anno al jurgio. Ter. II) accingersi ad un'impresa
giorno della sua morte fu da lei compianto; (partic pericolosa od almeno faticosa). »«-
immagine della natura che muore e risorge traprendere q.C-, sobbarcarsi a, hoc ipsum, Cic:
a nuova vita. pirtic. seg. dall'infin., convellere ea, quae, ecc.
ad-<»pi>rTo, pcrui, pertum, Ire, coprire, Cic: urbem oppugnare, Nep.
{contr. adaperire), I) coprire velando, rico- sidornalv, aw. (adornatus da adorno),
prire, velare, adoperto capite, Liv. Ili chiu- adornatamente, con eleganza, splendide atque
dere ciò che è aperto, sei-rare, fores, Suet.: adornate declamare {contr. circumcise ac sor-
adoperta lumina somno, Ov. dide), Suet. rbet. 6.
ad-opinor, ari, iiresumere, congetturare, jìd-orno, avi, atum, are, accomodare una
Lucr. 4, 813. cosa ad uno scopo, a) per l'utile, l'uso =
ndopIsllTo, ònìs, f. (adopto), sinon. di udo- provvedere del necessario, allestire, apparec-
ptio, adozione, l'adottare COme figlio, Cic. ed a. chiare, preparare, ordinare, mettere in ordine,
iidoptTn, onis, f. (ad e OPO, donde il freq. naves, Caes.: accusationem, Cic: con ut e il
opto', l'adottare nella condis. di figlio o nipote; cong.. Ter. b) per ornamento =^ provvedere
adozione, partic. di uno il quale era ancora di q.c per omantento, abbellire, adornare, or-
sotto la potestà paterna (cfr. arrogatio), Cic. nare, a) materialm., fo um magno ornatu,
ed a. Cic: alqm insigni veste et curuli regia sella,
adoptTlll<S, a, um (adoptio), appartenente Liv. P) idcalm., justi honores alqm adornant,
all' adozione, di cui ha avuto luogo l'adozione, Liv.: benefacta verbis, magnificare, Plin. ep.
adottivo, filins {contr. naturali.^, vero,natu- ad-iiro, avi, àtum, are, rivolgere le proprie
rale), Suet : famiglia in cui uno
sacra, della parole a qualc, indirizzare il discorso a quale,
è stato adottato, Cic: nomen, assunto me- I) rivolgersi solennemente con parole, cioè
diante (di) adozione (contr. nomen gentile), invocare Supplicando una divinità, supplicare,
Suet.: trasl.: di frutti, innestato, Ov. e coir acc. di cosa =
pregare per q.C, coir acc.
ad-Aplo, avi, àtum, are, scet/Here, eleggere pars.. alqm,Verg.eLiv.:pacem deùm, Liv. :con
per q.c, Ij in gen.: a.) ogg. anim.: sibi alqm ut e il cong., Liv., o col sempl. cong., Prop.
patronuni, Cic. p) e. inan.: Etruscas opes, IIJ pregare quale Senza parlare, venerare,
prendere in aiuto, Ov. II) pnrtic: a) acco- adorare, a) generic. Phoebum, Ov.: quindi
:

gliere quale, come figlio o 7ìipote, adottare onorare, venerare, ammirare, una pcrs. O COSCI
(partic. uno che
ancor soggetto alla po-
è (riconoscendo il suo alto valore), Ennium
testà paterna arrogo], mediante una
[cfr. sicut sacros vetustate lucos, Quint. b) npoa- =
compra simulata, per as o aes et librara em- y.UVelv, salutare e riverire, sCCOndo il COStume
ptum; orv. testamento, facendolo erede delle orien'ale, qualc. (jiartic il signore) colla
sostanze e del nome), alqm sibi filium, Cic: viuìio destra portata alla bocca e l'incurvarsi
55 adp... adultus 56

di tutto corpo, inoltrare la propria rettera-


il seivile, adulatore, vile juaggiatore, Coniìf. rhet.
ziotw, adorare, alqm PersariiiTi more, Justin.: ed a.
C. Cnesareiii ut deum, Suet. adrilatiiriii^, a, uni (adulator), apparte-
ailp... tutti i vocaholi che cominciano nente un'adulazione, adulatorio, exemplar adu-
così, fi cerchino sotto app... latorii dedecoris, esempio di adulazione ver-
a(l-qiiTe<«co, nd-qiiiro, atl-quT<iTlTo, gognosa, Tac. ann. 6, 82.
V. acqu... sìdìilc$cons,entis, part. agg. coZ compar.
ad-ra<lo, rasi, ràsum, ere, radere, rader (da adolesco), adolescente, giovane, a) agg.:
via, partic. harha e capelli; mozzare, accor- homo. Cic: filia, Cic: adules centior Academia,
ciarerami (contr. abradere), Hor. ed a.: trasl., Cic. b) sost.: a) m., adolescente, giovanetto,
XeiToópytov illud... nescio an satis:, circumcisum giovane [contr. puer, grandis nata, senex),
tamen et adrasura est, tolto via (quantunque Cic. ed a.: anche in opposiz. al piit, vecchio
non senza danno) = concluso e definito, od antico dello stesso nome, n giovane, Cic.
Plin. ep. 12, 1. ed a. ?ì f-, ragazza, fanciìdla, vergine. Ter.
jldraniyllèiiin, i, n. ('A5pa|xÓT:TSiovì, e sidiìlesi^enlTa, ae. f. (adulescens), IJ ado-
.4(li'ììinyllToii, u, n. ('ASpatiux'ziov), Adra- lescenza, giovinezza [contr. pueritia, senectns),
mitteo, città marittima della Misia, non htnqi Cic. ed a.: ab adulescentia, Cic: trasl., del
dai piedi dell'Ida : ora Adramiti o Edremit. tempo. Fior, praef. § 6. IIJ meton., gimentit
— Ber ili.: Adrstmylivniis, ì, m. ('A8pa- = i giovani, Cic. Arch. 16; de sen. 25 e 48.

Adramitto, Adramitteno.
(JH)TTYjVÓg), di adììle>!>eciitiilii<i, a (dimin. di adule-
Adraslira [ovv. -la), ae, f. ('ASpdoTsiaì, scens), a) agg., giovinetto, homo, Ter.: filia.
Adrastea =
colei cìii non si può sfuggire, so- Ter.: me admodum adulescentulo,Cic. b)sost.:
prannome di Nemesi. a) adulescentulus, i, in., giovinetto, Cic: ab
MnìrasUta, i, m. ("ASpaoTog), Ai'rasto, re adulescentulo, sni da giovanetto, Cic. P)adule-
di Argo, padre di Argia e Deifile e mediante Scentula, ae, f., giovinetta, donzelletta, Comict.
costoro, suocero di Polinice e Tidco uno dei : adiilo, avi, atuni, are, strofinare a q.c,
sette a Tebe, quale solo per la velocità del
il I) propr., dell'aquila, pinnata cauda sangui-
suo cavallo Arione sfuggì alla morte: Adra- nem nostrum, tergere strofinando, Acc fr.:
stus pallens, pallido come un morto, dal pal- dello strofinarsi per far carezze, proprio dei
lore mortale, perchè ombra,Yerg. Aen. 6, 480. cani, Luer. II) trasl., adulare, lusingare
adrectiis (arrectus), a, um, V. arrigo. quale, Dionysium, Val. Max.: al passivo, nec
ad-reniT^O, avi, are, remare verso q.c, adulari nos sinamus, Cic.
litori, Fior.: assol., Fior. adfiloi*, atus suni, &x'\, strofinar (si) accarez-
adrépo, V. arrepo. zando, far carezze, I) propr., di animali, do-
Adria, Adrìsìcus, Adrianu^, Vedi minum, Sen.: assol., ferae adulantes,Ov. II}
Hadr trasl.: a) = Trpoaxuvcó, riverire strisciando
adrideo, adrigo, adripTo, adrìsVo, servilmenteun grande della terra, Dareum,
adrTsor, adrodo, V. arr Val. Max.: more adulantium procumbere, Liv.
b) adulare quale, strisciare davanti a qualc,
adròsiir, adr»«>u«<i, V. arrosor, ecc. far la corte ad uno. far il piaggiatore COn alc,
Adruniotuin (HadiTimètum>, i, n. ('A- alqm, Cic: alci, Nep.: assol., Cic.
5poufiYjxos), Adrumeto, città capitale del By- sidiiltvr, i, m. e adultera, ae, f. e agg.
zacium (parte merid. dell' Africa), piazza adllltei', "era, crum, /) sost., adultero, adul-
mercantile stilla costa del mare ; ora Hercla tera, m., Cic. ed a.: f., Hor. e Tac: nei poeti
o Herclia, secondo altri Susa. Deriv.: — anche in senso più largo =
dnuio, amante,
AdriìlllélTnilS, a, um, di Adrumeto: plur. ingenere, 0\. II) agg.: A) adultero o generic.
sost., Acfitmetini, Orum, m gii abitanti di,
lascivo, iìupudico, conjux, Ov.: crines, accon-
Ad., Adnimetini. ciati lascivamente, Hor. B) falsificato, falso,
skAs tutti i vocaboli che cominciano clavis, chiave falsa, Ov.
così, si cerchino sotto ass sidiillerTiiiis, a, um (adulter), falsificato,
ad^c...., ad«|>...., adst tutti i vo- adulterato, falso, nummus [contr. n. bonus),
caboli che cominciano così, si cerchino sotto Cic: signum (sigillo), Cic: clavis, chiave falsa
asc , asp , a«t (contr. ci. vera), Sali.
adi tutti i vocaboli che cominciano adiillerTiiiii, n, n. (adulter), adulterio,
così, si cerchino sotto att Cic. ed a.
Aduatiioa, ae, f., castello in mezzo al adultero, avi, atuni, are (adulter), I) se-
paese degli Eburoni; ora Tongres. durre per l'adulterio infamare , disonorare ,
,

Aduatiìeì, òvnra,Aduatuei, popolo cimbro stuprare, alqm, Suet. e Hor.: di bastardo me-
nelhi Gallia Belgica, nell'odierno Brabante scolamento di popoli, Fior.: assai. commet- =
meridionale. tere adulterio, Cic: CUm alqo, Justin. II) mu-
adnlaiis, lantis, part. agg. {da adulor), tare con elementi estranei (partic. cattivi),
adulatorio, verba, Plin. pan. 26, 1. falsificare, falsare, adulterare, faciem arte, tra-
ììilfilalTo, ònis, f. (adulor), 7) carezze sformarsi, Ov.: jus civile pecunia, Cic.
dei cani, Cic. II) trasl.: a) condotta, por- 1. st«lultu>i, a, uni, V. adoleo.
tamento stnsci«"«<j verso chi è altolocato, 2. adullu<i, a, um, part. agg. coZ compar.
Liv.: quindi = Tlpoaxuvvjot;, riverenza servile {da adolesco), cresciuto, rafforzato, diventata
verso i principi orientali, Liv. b) generic. grande, adulto, I) pnipr.. di pers., animai
adulazione, lusinga, sc'rcitistno, Cìc. e piante, Cic ed a. II) trasl.: a) riguarda
adriiiltiir, òris, m. (adulor', lusingatore al tempo, avanzato, puer aetate adulta, gin
57 adunibratim adventus 58

mediocremente cresciuto, Cic: aostate jam a.: advccta classis, Verg.: e Pompojano navi in
adulta, già avanzata, Tac. b) cresciuto in- LucuUi liospitium, Cic: ex ca4ris citato equo,
tensiciim., a) politicain., rafforzatosi, divenuto correre a briglia sciolta, Liv.: cisio ad urbeni,
potente, Atheiiae, Cic. P) murahn.,
adulto, svi- Cic: col dat. pers., Cic. fr.: coli' acc. pers.,
luppato, pìjiulus, Cic. Verg. e Tac. —
Panie, sost., advecti, immi-
adunibrsllilll, aw.
(adumbratus), gros- f/rati {contr. indigenae), Tac. Agr. 11.
solanamente, in abbozzo, Lucr. 4, 361. . ad -velo, ilre, velare, tempora lauro, Verg.
aduillliriilìO, ònis, f. (adumbro), a) adom- Aen. 5, 246.
bramento, abbozzo di q.C, Clc. Or. 103. b) ap- advuna, ae, e. (advenio), forestiero, stra-
parenza, beneficii, Val. Max. 7, 3. ext. 8. niero, I) propr.: a.) di pers. (con^r. indigena),
atliiniliriilii««, a, uni, pan. agg. {da advena quidam, Cic: anus,Ter. b) di uccelli=
adumbro), trasl.: a) solo in abbozzo, solo accen- uccello di passaggio, volucres advenac {contr.
nato, adombrato, d\ì, Cic:imago gloriae [coiitr. vernaculae), Varr.: adv. grus, Hor. e) di e.
eminens effigies virtutis), Cic: quindi quasi inan., Thybris, Ov.: amor, amore per una
adumbratae intellegentiae (rerum omnium), ragazza straniera, Ov. Il) trasl., straniero,
nozioni ancor solo incompiute, oscure, la- novizio, inespcì-to in q.c, in sua patria, Cic.
tenti. Cic. b) iwii'O di esistenza, finto, esistente ad-vellìo, veni, ventum^ ire, venire, arri-

solo nellafantasia [contr. verus), res, Cic: vare, giungere {contr. abire, exire, proficisci),
opinio, Cic: e generic. finto, simulato, comitia, I) propr.: a) di pers., assol., advenis modo?
Cic: vir, marito in apparenza, posticcio, Cic. Cic: a portu, Piaut.: Athenis Megaram, Cic:
ad-UlllbrO, avi, atum, are, fare un ab- in provinciam, Cic: col sempl. acc, Tyrìam
bozzo di Q.C,, uno schizzo; abbozzare, adombrare, urbem, Verg.: col dat. pers., Ter. e Tac: col
disegnare, indicare solo nelle linee genurali , supino in um, me nitro accusatum advenit,
a) propr., alqd, QuLnt. b) trasl.: a) ritrarre Ter. b) di e. inan., litterae advenere, Suet.:
in generale COn parole, abbozzare, adombrare, del tempo, giungere, interea dies advenit, Cic.
accennare, fictos luctus dicendo, Cic. p) imitore IIJ trasl.: a) di condizioni e avvenimenti,
un'usanza, seguire, Macedonum moreni. Curt. giungere, avvicinarsi, irrompere, prorompere,
aduncìfla«, àtis, f. (aduncus), curvatura morbi advenientes et crescentes, Cic: ubi pe-
ad arco, rostri, Cic. ed a. riculum advenit, Sali, b) di acquisti, toccare
in sorte a qualc, amicitiam, foedus, Numidiae
ad-uncUS,a, Mm, piegato in dentro in forma
di uncino, adunco, uncinato (contr. reduncUS), partem mox adventuram. Sali.: res sua spoute
unguis, Cic: uasus, naso aquilino, Ter. mox ad eum advenit, Liv. e) di circostanze,
advenit id, qaod, ecc., a ciò si aggiunge
ad-iino, avi, àtura, are, raditnare, ttnìre,
che, ecc., Lucr. 3, 823.
Jastin. ed a. fpartic. nel partic. perf. pass.).
adi'cnlTcìiis, a, um (advenio), I) che viene
ad-upgeo(ad-urgueo), ère, ineaizare, alqm
daidi fuori, a)i)igen. (contr. innatus, insitus):
remis, dart la caccia, Hor. carm. 1, 37, 17.
cxternus et adv. tepor, Cic: externa atque adv.
ad-uro, USsi, UStum, ere, bruciare, abbru- Visio, impressione di cose esterne, Cic: neutr.
ciare, I) propr., cibi (cucinandoli). Ter.:
plur. sost., assumpta et adventicia (contr. in-
capillum, Cic: sine geraitu aduri, lasciarsi nata atque insita), Cic. b) partic: a.) che
abbruciare (di pers.), Cic: del sole, sicca viene da paese straniero, forestiero, straniero,
et adusta erant omnia, Curt.: del gelo e avventizio (rotitr. vemaculus), genus (avium),
del vento, disseccare, danneggiare, Verg. ed a. uccelli di passaggio, Varr.: doctrina transma-
II) trasl., infiammare, della fiamma d'amore, rina atque adv., Cic. P) ottenuto mediante
Hor. ed a. circostanze fuori dei nostri calcoli, straordi-
àd-ii<<>que= usque ad, I) prep. coll'acc, nario, fuori del comune, accidentale, strano, res,
sino a, insiiu> a (dì luogo, tempo, e nell'indi-
Cic: pecunia, Cic: fructus, guadagno di so-
cazione del grado), Verg. ed a. Il) avv. = lìrappiù, Liv.: ex adventicio, come felicità ca-
usque, in ogni luogo, dappertutto, Ov. ed a. suale, Sen., da sostanze altrui (contr. de
adiielus, a, ura, part. agg. col compar. meo), Plin. ep. Il) pertinente all'arrivo (ad-
(da aduro), adusto, bruciato dal sole, bruno, ventus), cena, banchetto per l'arrivo, Suet.
color, Liv. ed a. Vit. 13.
advectlclus, a, um
(adveho), importato advento, avi, atum, are (intens. di ad-
da paese straniero, dal di fuori (contr. vema- venio), appressarsi, avvicinarsi, essere in cam-
culus), vinum, Sali. Jug. 44, 5. tnino, partic. coU'idea access, di premura =
adieclo, are (intens. di adveho), provve- accostarsi a passo veloce, prestamente; accorrere,
dere continuamente, importare, TaC. ann. 6, 13. sopraggiungei-e, a) di perS.: assol., Cic: 61
advectus, uì, m. (adveho), impoi-tazione, Macedonia, Curt.: ad Italiam, Cic: Komam,
Tac hist. 4, 84. Sali.: col dat. pers., Tac b) di e. inan., ad-
ad-Vi'IlO, vexi, vectum, óre, condui-re, tras- ventat senectus, raors, Cic: adventante urbi
portare, recare, provvedere, procurare, a) attivo: clade, Liv.
frumenium ex Komani. Cic: Corcyram
agris advcnliìs, ils, m. (advenio), IJ arrivo, di
pedituin mille secum,Liv.: 2'oet., unda advehit soldati ^= l'avvicinarsi, l'accostarsi [contr. di-
rates, Ov. b) pussivo, advehi, venir condotto scessus, decessio), Cic. (anche al plur.J: in
=r^ venir trasportato, andare, giungere, venire, urbem, Cic: ad Pompejum, Cic: trasl., ad-
arrivare, per nave, con senza navi, in car- ventibus se oflerre, andar incontro al venire
rozza (con o senza curru, cisio, ecc.): a ca- di qualc. Cic. ep. 6 20 1 : di e. inan.,
, , ,

vallo (con senza equo) =


venire a cavallo, ca- classis adv. Oreum fad 0.), Liv.: adv. lucis.
valcare a questa o a quella volta, asiol., Ter. ed Sali.: adv. in animos et introitus imaginum,
59 adverbium adverto ea
Cic. Ji) trasl., malorum, il giungere, Cic. — adversus infestusque, infensus et adversus),
Genit. adventi, Ter. Phorni. 154. adversus alci, Cic: col gemt., adversus populi
atlv(>i'bìiiiii,ìi, n. (ad e verbuin), avverbio, partium, Sali.: adverso senatu, adversa patrum
Quiiit. td a. voiuntate, contro il volt re del s., Liv. b) di
a(I\er!»arTu!ii, a, um (adversus), vòlto <ii e. man., contrario, CiOè <X) sfavorevole, opposto,
fronte, dalla patte anteriore; opposto, quinci impropizio (contr. secundus, prosperj, adversis
I)ingen.,solo sos<.,adversaria, ùrum, n., libro aiu'ibus, Liv.; valetudo adv., indisposizione.
di note, brutta copia, utraccio, strucviafoglio (che Liv.: auspicia adversissima, Suet.: res adver-
sta sempre aperto, sotto gli occhi; contr. sae, Cic: ovv. casus adversi, Nep., o fortuna
tabulae o codex accepti et expeiisi, libro tua- adversa, Verg. e Nep., avverso destino, sven-
stro, con *dare ed avere », Cic. IlJ pregn., tura, sciagura, infortunio: col dat., res plebi
the sta di fronte ad tino come avversario, a) adversa, Liv.: anuus frugibus adv., Liv.: neutr.
agg., opposto, contrario, avversario, die (on- sost., adversum, i, n. o vomun. plur. adversa.
Cic; factio, parte ao-
traata, assol. o col dat., òrum, n., sventata, sciagura {coiitr. secunda,
versaria, Nep. b) sost., a) adversarius, li, prospera), Cic. ed a.: si quid adversi (advorsi)
avversario, nemico, antagonista, rivale, Ter. e acciderit o accidisset. Ter., Cic. e Nep.: res hu-
Cic: adversarii, la parte avversuriain guerra, mauae semper in advorsa mutantur, si cam-
Cic: e adversaria, ae, f., avversaria, Cic. ep. biano, volgono in male. Sali. P) odioso, odiato,
2, 4, 2. P) adversaria, oruiu, n., affermazioni quis omnia regna advorsa sunt. Sali. 2) come
dell' avversario, ragioni contrarie delV altra t. t. dialett., opposto ad un concetto, che è o

parte, Cic. or. 122. indica il contrario {coìitr. par), Cic: adversa
advei*!sillrì.\,trìcis, f. (adversator), avver- virtù ti malitia,Quint.: neutr. plur. sost., paria
saria, nemica, contraria, Comici. paribus rcferuut, adversa contrariis, Cic
advei*!>tIo, ònis, f. (adverto), il rivoigei^ea, 2. adver!»U!« (advorsus) e adversum (ad-
animi, il rivolgere la mente, l'animo a q.c, versum), /i/-o^jr. partic. di adverto, rivolto
Cic. Arch. 16. verso, I)come avv., di fronte, verso, incontro,
advei'sor (advorsor), àtus, ari (adverto), alci adversum ire, andare incontro (partic.
porsi di fronte a quulc, opporsi, fare opposi- degli schiavi che vanno a prendere il pa
zione (partic. morale) ad ale. {contr. favere, drone), Lucr. e Ter.: adversus arma ferre, Nep.
assentali), col dat., Cic. ed a.: con in e Vali., Il) prep. coli' Acc. {anche posposta all'ucc.
Liv.: non adv., srg. da quo minus e il cong., pron. in Sali, e Nep.), A) indica la dire-
Cic: assol., adversante fortuna, Cic. zione; 1) di luogo, iìwontro, verso, adv. colles.
1. adwersus (advorsus), a, um, part. agg. Caes. 2) riguardo all'agire o sentire, contro
col superi, {da adverto), vòlto di fronte ; I) quale, o q.c. (però senza il concetto access.
propr., vòlto di fronte o dalla parte anteriori^, dtll'« ostilità», indicando solo l'andare in-
che si trova sulla parte davanti o dirimpetto, contra per l'attacco o la difesa), adversus eum
posto davanti, anteriore {conlr. averSUS, SUpiuus, venit, venne incontro a lui, Nep.: adv. quem
resupinus), et adversus et aversus impudicu> iLatur, Liv.: adv. alqm dimicare, Nep.: adv.
est, davanti e di dietro, Cic: dentes adversi, rem publicam facere, Caes.: adv. alqm stare.
denti anteriori, Cic: mauus, palma della Nep.: e respondere adv. alqd, a q.c, Liv.: così
mnno,Cìc.: adverso cor^ore^davanti, sul petto. pure del contraddire, opporsi, contro, in con-
Cic: adversa vulnera, adversae cicatrices, sul traddizione con, adv. legeui, adv. rem publi-
petto. Sali, e Cic: in adversum os vulnera- cam, Cic: adversus quod, contrariamente a
tur, nel volto, Caes.: adversis hostibus occur- ciò, che ecc., Liv. 32, 2, 5 e dei mezzi di :

rere, che fanno fronte, sulla fronte, davanti, difesa e salvezza, egregium adv. tempestates
Caes.: adversos concitare equos, Vun contro receptaculum, Plin. ep.: quindi invictus, mu-
V altro, Liv.: itinera iid\ersa,marcia di fronte. nitus adversus alqd o alqm, Sali.: fortis adv.
Tac: hastae adversae cadentes, cadenti sul alqm, Pliaedr. B) indicando la posizione, il
davanti, Liv.: hastis adversis, rivolte contro, aito =dirimpetto, 1 ) nello spazio, di fronte,
Verg.: solem adversum ìntnen, guardar dritto vis à vis, adv. aedes publicas, Liv. 2) di
verso il sole, Cic: adv. fulgur, lampo che fronte a quale, o q.c, a) al cospetto di, =
guiz» davanti agli occhi, Suet.: lectus adv..
(, in presetiza di quale, davanti, id gratuli! fuisse
il letto nuziale (che sta di fronte alla porta), advorsum te haleo gratiam, davanti a te,
Prop.: in adversos montes, Liv.: advorso colle, agli occhi tuoi, Ter.: uti excusatione adv.
sul colle di fronte. Sali. adverso flumine,
: eos, Cic. b) nel paragone, contro tV» para- =
risalendo il fiume, la corrente (contr. secundo gotte di, accanto a, adv. alqm comparari, Liv.
flumine), Caes.: e così adversum anmem sub- cj del procedere, trattare con ale, rispetto,
rectus, Verg.: adversissimi navigantibus venti, di fronte, anche iti relazione con ale, quonam
venti assai contrari, Caes. : neutr. sing. e modo me gererem adversus Caesarem,usus tuo
plur. sost., hic ventus adversum tenet Athenis Consilio sum.Cic: adversus me omnia audere.
proficiscentibus, soffia incontro, Nep.: partic. a mio riguardo, Cic: partic. spesso di senti-
con prep., in adversum, di fronte, Verg. e menti obbliganti, come amore, stima, vene-
Liv., o Vun di fronte all'altro, Prop.: ex ad- razione verso quale o q.c, est pietas justitia
verso, dirimpetto, Liv., ovv. davanti, Suet. adversus deos, Cic: adv. deos impii, Cic: gra-
27) trasl., l) che sta di fronte quasi come tus adv. alqm, Sen.
avversario, cioè a) di pers., opposto, di fronte, ad-verlo (advorto), verti (vorti), versum
avversario, antagonista (però pili riguardo alle (vorsum j, ore, volgere, rivolture verso {contr.
aspirazioni ed all'azione, che non alla di- avertere), generic: se in
I) ogg. mater.: a)
sposizione dell'animo, q^uin ri spesso uniti plateau), Ter.: agmen urbi, Verg. b) come 1. 1.
61 advesperascit aclvulvo 62

nautico, colia nave, ecc., volgere, rivolgere, permesso, termine legide pei' avere un consalto
classem in portuin, Liv.: provas torrae, Verg.: legale con periti oyy (nell'epoca imperi(dc)
notae advertuiitur areuae, si dirijon le navi di procurarsi l'assistenza legale, Cic. 6 Sem.: e
a, ecc., si iipproda ((, ecc., Verg.: passivo me- trasl generic: dilazione, sospensione, termine
,

diale coira.cc. della meta, Scythicas advertitur legale, Sen. ed a. b) concr., rneton. i pe- =
oras, Ov. IIJ rivuiycre gli organi dei sensi, riti chiamati a consiglio, tanto i giureconsulti
la mente, quale, verso un punto, un oggetto, chiamati prima a consiglio privato e poi
A) verso un altro punto, ad un altro davanti al tribunale, quanto gli amici che
oggetto: a) rivolgere gli organi dei sensi a consigliavano, assistenti in genere, Cic. ed a.
q.C, par tic. gli occhi ^
guardare a, adv8osi(ii!«, i, m. [propr. partic. di a.à-
verso q.C ; le orecchie =
prestar attenzione, \oco), colui che è chiamato, pregn. =1
ascoltare q.C, lumina in quamcaiiique aedis a) nei tempi della repubblica, amico, perito,
partein,Ov.: vultus sacns,Ov.: aure-; ad voceiii, e segnatam. giureconsulto, il quale chiamato
Ov.: aurem monitis, Prop.: e della divinità, a consiglio per una lite, una quistione do
numea malis,Verg.: e senza indicare il do ve, portarsi in iribuiiale, sosteneva davanti al
adv.ocuIos,Curt. h)l'animo, a) auimum (ani- medesimo una delle parti colla sua presema,
mos) e (raro) mentem advertere (unito ani- = Cic. ed a. b) nell'epoca imperiale patro- =
Iliadvertere, V.J =
rivolger la mente, t'animo, nus causae, colui che conduce il processo
il pensiero, l'attenzione f badare, stare attento, per quale, difensore, proeuratore, patrocina-
osservare q.C, iiieuteiii huo, Veig.: animos ad tore, avvocato, Quint. ed a.
religionem, Lucr.: col dat., animos monitis, ad-VOCO, avi, atum, are, chiamare, far ve-
Ov.: seg. da ne e il cong. =
« badare di nire a, pregn. =ciUamare, invitare, per qual-
non, ecc. » animuin advertant, ne quos offen- che azione, consiglio; come consigliere, adiu-
dant, Cic: asso?., animuin adv., Cic: e sempl. tore, ecc., I) in gen.: a) pers.: contionem
advertere, come paucis, adverte, docebo, Verg. populi, concilium, Cic: alqm in consilium,
P)aninium advertere (Mn«7o =
animadvertere, Cic: populum in ouv. ad contionem, Liv.: e
V.) = (in seguito all'attenzione), osservare senza acc, adv. ad contionem, Liv.: adv. ad
q.C, notare, vedere, riconoscere, alc[ni in Con- obsignandum, Cic: adv. eo senatum. Sali.: ad-
tiene stantem, Cic: vitium, Caes.: inter sa.Ka vocari aegro (dat.), Ov.: e così gaudiis, Hor.
repentes cochleas, Sali.: seg. dall'acc. e Tin- P) ogg. inan.: omnia arma, Verg.: scnatus po-
fin., Cic. da prop. relat., Cic: e
e Caes.: seg. puliqne Roin. oblitterata jam nomina sacra-
sempl. advertere (senza animum), seg. dal- mento, prestar giuramento, in nome di, ecc.,
l'acc. e sim.,'£a.c.: e con animo (animis), co»«e Tac. hist. 1, 55: desiderare iracundiam advo-
ad nos pervenisse animo adverto, Plin.: quae catam, desiderare l'aiuto, Cic: e coù adhi-
dicani animis advertite vestris, ponetevi in bere oculos advocatos, artem advocatam sen-
mewte,Verg.: quindi a.(x.) percepirei provare, sibus, prendere in aiuto, Cic. II) partie:
sentir e, 2i\(\à graviter,prtjwfere in mala parte, a) come t. t. giarid.: a.) nei tempi della re-
Ter. heaut. 570. PP) percepire con risenti- pubblica : aa) del giudice, adv. in consilium
mento e quindi punire, castigare, durius, TaC: e adv. alqos sibi, chiamare a sé periti per
in alqin, Tac y) animum alcjs o alqin adver- un consiglio sopra una causa, Cic. pp) delle
tere, rendere ale. attento, avvertire, aCCioCCÌlè parti, chiamare, invitare un amico, un pe-
faccia una cosa, Tàc. B) attirare sopra di rito, partie. un giureconsulto per consiglio
sé, a) gli organi dei sensi di quale, gè- in una causa e perchè assista j^^rsonal-
mitus ac planctas etiara, militum aures oraque mente in tribunale, produrre, alqm, Cic:
advertere, Tac. b) Vanimo o quale, (col suo alqm contra alqm, Cic: assol , aderat fre-
animo) =
rivolgere su di se l'attenzione di ale, quens, advocabat, Cic. p) nell'epoca impe-
attrarre, oinuiuin auimos in se, Seu.: alqra, riale, cercare, prendere un procuratore, un av-
Tac. e) tirarsi addosso un male morale, re- vocato, hic advocat, hic adest, Sen.: contra
centia veteraque odia, Tac. ann. 4, 21. Caesarem adv., Sen.: quindi scherzosam., ve-
nd-vespet'aseJt, àvit, ere, comincia « niam advocandi peto, chiedo tempo (per ti
farsi sera, si fa baio, Cic ed a. desiderato lavoro), di prender consiglio, Plin.
ad-lTjl^Iio, avi, atuni, are, vegliare presso ep. 5, 8, 11. b) chiamare in aiuto una divi-
q.C, vigilale, a) m
iteriahn., ad custodiam ur- nità, deum sibi, Catuli.: deos, Liv.
bis, Cic: nepoti, Tibull. b) moralm., dedicare advAlatu*^, abl. u, m. (advolo), volo verso
la propria vigilanza ad una COSU, vigilare, ve- qualche luogo, Cic poet. TusC. 2, 24.
gliare, stare attento, usar attenzione. Ter.: prò ad-% Alo, avi, atum, are, voiarea, I)propr.,
rei dignitate, Q. Cic. di uccelli, ad aves,Cic.: in Italiani trans mare,
advScalTo, ònis, f. (advoco), il chiamare a Varr.: in forum, Liv. II) trasl. volare affret-
,
=
tè, l'invitare, quindi pregn. come t. t. cun- = tarsi, venire, andare velocemente, a) di pers ,
aulta, consulto generale li periti SU materie dif- assol., Cic: ad alqm, ad urbem, Cic: ad pabula-
ficili, intimo a quistioni difficili, I) in gen., tores, piombare a (dosso a, ecc., Caes.: Komam
Cic. II. V'err. 1, 129. IIJ purtic: a) astr., e Lucania, Eutr.: I;arino (da L.) Roinam,
consulto legale, in advocationibus, Cic. ep. 7, Cic: rostra, volare fprecipitarsi) air Cic: ,

10, 2 :e da quando gli advocati nell'epoca in auxilium, Suet. b) di e inan., ejus siScoXov
imperiale comparvero a trattare le cause in mihi advolabit ad pectus, Cic: fama mali tanti
nome di quale, == U-attazione di una causa, advolat Aeneae, Verg.
assistenza davanti al tribunale, avvocatura, ad-Volv«>, vi, lùtum, ere, volgere a, acco-
Quint : quindi nella locuzione advocationem stare, cungcsta robora foci?, Verg. Quindi —
postulare, pelere, dare, consequi = occasione, ad voi vi e se advolvere,rf< supplichevoli,cadvre,
63 advorsuin aedituus 64
prosti'a<*t, genibus pedìbus alcjs, Liv. e Curt,.: acdìfiviilTo, costruzione,
òiiis, f.(aedì6.co),
genua alcjs, Sali, fr.: se adv. genibus alcjs, Liv. I) astr. = fabbrica, coiisilium aedifìcationis,
advorsiiiii, advoi*!»U!», ad vorto, V. ad- Cic: aedificatioueui abicere, deporre il pen-
versiuu, advorsus, adverto. siero di fabbricare, Cic II) concr., meton.
àdytuiii, i, n. (aSuxov) e commi, plur. = cdifìsio nel suo principio e compimento, co-

adyta, Oruin, n. (àSuta), i7 non accessi- struzione, fabbrica di un edifizio, Cic: plur. erft-
bile =^ la parte l>iù riposta (interdetta ai pro- fizi, Tac.
fani) di un santuario,.piirtic. quella da cui i aediCicaiiiincula, ae, f. (dimin. di ae-
sacerdoti comunicavano i responsi degli dei, dificatio), piccolo edifizio, fabbrichetta, Cic ad
recesso, Verg. cd a.: ima adyta, di una tomba, Q.fr. ;;,_!, 2, §5._
Verg.: })oet. generic, ex adyto cordis, dal aodìrìeal5i-, òris, m. (acdifìeo), costrut-
più profondo, ecc., Luci". tore, I) ingen., fabbricatore, architetto,
mundi,
4esicTdcTu>». fìdes, Y. Aeacusi. Cic. II) pregn., amante del fabbricare, sma-
Aeaeus, i, m. (Aiaxós), Eaco, re mitico di nioso di fahbr., Nep. ed a.
Egina, figlio di Giove e di Egina o Europa, aedifiviiiiii, ì'i, n. (aedifico) 0(/m« edi/isio,
padre di Peleo e Telamone, e così capostipite fabbrica, acdificia publica, privata, sacra, pro-
degli Eacidi [V. sotto Aeacides); a motivo fana, Cic: extrueru aedificium in alieno, Cic
della sua pietà e rettitudine, dopo la sua aedifii'o, avi, atum, are (aedes e facio),
morte, insieme con Minosse e Badamanto, edificare, fabbricare, a) assol. =; costruire, eri-
re delle ombre nelVAverno. Deriv.: — gere un edifizio, Cic. cd U. b) CoWacc. := fab-
Aeacidé!>, ae, m. (AiaxiSvj;), Eacide, discen- bricare, fondare, costruire, creare, domum, UT-
dente maschile di Eaco, quindi figlio, nipote bem, navem, hortos, Cic: muudum, Cic: rem
(partic. Achille), pronipote e discendente in publicam (ut architectus), Cic.
genere. —
Deriv. da questo: Aesieidòiu», aediiiciiis, a, um (aedilis), concernente
a, Um, appartenente ayli Eacidi, degli Eacidi, V edile, appartenente all'edile, che muove dal-
regua, l'isola di Egina, Ov. l'edile, edilizio, dell'edite o degli edili, a) agg.;
Aeaee, ès, f. Eea, nome
(Atair) vy]aog), munus, Cic: scriba, Cic: vectigal, imposta de-
di un'isola, preso dal mito della spedizione gli edili (tributo che gli edili esigevano dalle
degli Argonauti, sede della maga Circe e di Provincie per sopperire alle spese dei giochi e
Calipso. —
Deriv.: .4eaeu<s,<T'> u'» (Aialos), delle largizioni al popolo), Cic. b) sost., aedi-
di Eea, a) soprannome di Circe,Yeif^.: quindi licius. li, m., uno che è stato edile, ex-edile, Cic.

Ae. artes, Ae. carmina, arti magiche, parole aediliit, is, m. (aedes), edile, ufficiale dello
magiche, Ov.: Ae. Telegonus, figlio di Circe, Stato, I) in Roma vi erano in principio due
Prop. b) soprannome di Calipso, puella, Prop. aediles plebei o plebis ovv. plebeji, cdm della
Aebulìus, li, m., Ebuzio, gentilizio ro- plebe, creati dopo la pace del monte Sacro (260
mano; quindi Aehìilius, a, uiri, ebmio, di di B., 494 av. Cr.) insieme coi tribuni: nel-
un Ebusio, lex, Cic. l'anno 388 di Roma si o,g giunsero due aediles
Accuiaiiiiin, i, n., città degli Irpini nel curulés, edili curali. Gli aediles plebis cura-
Sannio, nel Medio Evo Eclano, presso al- vano soltanto i giuochi della plebe, gli aieàiìes
l'odierna Mirabella. curules soltanto i giuochi romani o grandi.
acdepiii, V. edepol. In comune tutti gli edili erano incaricati
aedvs e aedì.s, is, i.,propr., fa b brica, della polizia, della sicurezza pubblica, ed
edifizio come abitazione, quindi I)al sing.: in particolare della sorveglianza sul incr-
A) un'abitazione che consta di uno spazio, eato (quindi Justin. 21, 5, 7, aediles, come
a) casa, Hor. h) camera, stanza, Cui't. B)»a/»- traduzione di àyopocvójioi, direttori del mer-
tuario, tempio;ogni volta che il senso non è cato). L'anno 44 av. Cristo (710 di B.), Ce-
dato dal contesto, coU'aggiunta di sacra o sare nominò ancora due edili di condizione
del genit. del nome di una divinità, aedes plebea, gli aediles cereales, ai quali venne
sacra, Cic: aedes Minervae, Cic: plur., com- affidata esclusivamente la sovrintendenza
plures aedes sacrae,Cic.:duae aedes, Fortunae sopra mercato e il vettovagliamento della
il
et Mortis, Liv.: aedes deorum, Hor. e Suet.: città, Suet. Caes. 41. II) nei municipii e
nel contesto sempl. aedes, p. es. del tempio di nelle colonie vi erano aediles duumviri, trium-
Apollo Palatino (in cui si leggevano pubbli- viri, ecc., i quali iti alcune città costituivano
camente i componimenti poetici), Hor.: trasl., la suprema magistratura ma per lo più ,

aedes a.\i.xa,ici,,edifizio informa di tempio, sotto erano una specie di magistrati inferiori, in-
cui era stato collocato il cadavere di Cesare, caricati come in Boma, per lo più della sor-
catafalco, Suet. II) al plur. aedes, tum, f., veglianza sulle costruzioni, sui mercati e del-
abitazione, casa, come complesso di Stanze l'ordinam. dei giuochi, e che avevano anche
{contr. pergulaj, unae. Ter.: ruiuoaue, Cic: sa- una giurisdizione a ciò attinente.
lubres, pestilentes, Cic: liberae, abitazione aedìlYtiis, àtis, f. (aedilis), edilità, carica,
libera, Liv.: trasl. =^ celle delle api, Verg. anche funzione dell'edile, Cic. cd a.
acd7cuia, ae, f. (dimin. di aedes), pic- aedis, is, f., V. aedes.
colo edifizi CI,I) al sing. =
piccolo san- aeditiiuiis, m., V. aeditumus.
i,

tuario, tempietto, piccola cappella, Victoriae, acdltiicns, m. (aedes e tueor), cu-


tis,

Liv.: per lo più solo come nicchia nelle pa- stode del tempio, Lucr. 6, 1273.
reti dei tempi e e
delle case o negli angoli aedituniiis (aedTttinus), i, m. faedes), cu-
sporgenti delle case, Cic, Liv. ed a. IT) plur. stode del tempio, Scrv. (in Cic) cd a.
aediculae, àrum, f., iriccola (meschina) abita- aedltììll!», i, m. (aedes), CM»«oeie del tempio,
eiune, cusucciu, Cic ed a. Cic ed a.: trasl., aeditui, quasi custodi nel
65 Aeduus Aewos fluuien 66

tempio del merito (dei poeti), Hor. ep. 2, resoluto, dubbioso, Sali. fr. b) di condiz. mo-
1, 230. rali, mentali, o che toccano l'animo, la mente,
Aedìiujì (Haediius), i, m., Mduo, piar. penoso, doloroso, gravoso, deplorevole, amor,
.4edui (Haediii), òruiii, m., Edui, popolo mors, Verg.: senectus, Ov.: aegris oculis intro-
della Gallia tra V Arari (ora Saòne) e il spicere alqd, di mal occhio, Tac
Liger fora Loire), la cui città più notevole 4v^eìi<>, ci, m. (Aiysós), Egeo,
acc. oa,
era Bibracte. figlio di FawUone, re di Atene, padre di
j4eelu, ae , m. , raro Aeele»*, ae, m. Teseo. — Der 4«gTdé$, m.
iv.: ae, (AiysJ-
re di Ea nella Colchide, figlio
(AIVJXY)S), Ee.a, 6y]s),Egide = discendente di Egeo, par tic. il
di Helios (dio del sole), padre di Medea, figlio Teseo.
colVaiuto della quale gli Argonauti gli ra- /4e^ialeììi!i, ci, m. (Aiyi^^sus), Egialeo,
pirono il vello d'oro. —
Deriv : A) .4ee- figliodi Eeta, fratello di Medea, chiamato
taeujj, a, um (Aty)xaìos), appartenente ad anche Ab
s irto.
JEeta, eeteo, fiues, cioè la Colchide, CatuU. Aegidès, V. Aegeus.
B) Aeeliasi, adis, f. (Atvjxiaj), figlia di Eeta, Aerini UI'IIS, i, f. (AtyilJLOUpOg), Egimuro,
cioè Medea, Ov. C) .4eùlinè, Ss, f. (Aìtjxìvy)) isola del golfo di Cartagine, circondata da
== Aeetias, Ov. pericolose secche e scogli, a 30 miglia da
Adula, ae, f. e Aefuluni, i, n., Eftiia, questa città; ora Djamur o Zimbra.
piccola Città sui monti degli Equi (nel La- Ae;;;Tna, ae, f. (Aiyiva), Egina, isola del
zio), a settentr. di Prentste. Deriv.: — golfo Saronico, tra l'Attica e l'Argolide. -
AefÙliillUS, a, UUl, di Efala. De ri i\: Ae^Tiienstf;», Yura, m., e la forma
Aegaeón, ònis, m. (Aiya^wv), V.Briareus. greca Aeglnetae, aruni, m. {Aiyiyfizct.i), gli
4egaeu!$, a, um (Aiyaio?), ''yeo, a) nome abitanti di Egina, Eyìnesi,
dell'arcipelago tra la costa orientale della Ae^TiiTuiii, Ti, n. (Aìyìviov), Eginio, città
Grecia e l'Asia Minore, mare Eyeo, Arcipe- dei Timfei in Macedonia, ai confini del-
lago, turco Ak-Denghiz, Aeg. mare, Cic: l'Epiro; ora Erkinia. —
Deriv.: Aegi-
Aeg. aequor, Ov.: nei poeti anche sempl. nìeii!»e$>, ìum, m., abitanti di Eginio, Egi-
Aegaeum, i, n. b) pertinente al mar Egeo, nii'si.

fluctus, Mela: tumultus, Hor. 4ej£ìun (Aegtum), ìi, n. (A'iyiov), Egio,


Aegàle^, fum, f., con o senza iusulae, una delle dodici città achee sul golfo di Co-
gruppo di tre isole sulla costa occidentale rinto; ora Vostitsa.
della Sicilia, tra il promontorio Lilibeo e ae^is, gtdis, acc. comun. glda, f. (atyJs),
Drepanum [cioè le isole Aegusa Hiera e , egida, a) secoìido la leggenda omerica (da à'tg,
Phorbantia; ora gruppo delle Egadi, Favi- commovimento tempestoso), lo scudo di Giove,
gnana, Maritimo e Levanzo), nelle cui vi- ch'egli scuote colla sinistra, scagliando il
cinanze si diede una battaglia navale, che fulmine colla destra, per destare tempeste e
decise le sorti della prima guerra punica spavento (adunque l'oscuro nembo solcata
(241 av. Cr.). dai lampi), Verg. Aeu. 8, 354. b) secondo
Aea;vae, nrum, f. (AiysiaO» ^^"' IJ città la leggenda piti tarda (da aif, capra), come
dell'Emazia, in Macedonia. II) città della arma speciale di Minerva, talv. come scudo
Gilicia ; ora castello di Ajas Kala. De- — nel suo braccio sinistro, ordin. come squa-
riv.: Aeguatexi, ae, m. {A.i^s.i(i.-z-fii), di Egea, moso usbergo, colla testa di Medusa in
egeate, e Aegeàdcs, ae, m. (AÌYetàSYjj), mezzo, e cogli orli circondati da serpenti,
egeade. V. Hor. carm, 3, 4, 57. Ov. met. 2, 754 e sgg.:
aeger, gra, grum, ùidùipoDto, I) fisicam., e 6, 79. Verg. Aen. 8, 435 e sgg.: per respin-
indisposto, egro, infermo, amuutlato, sofferente gere difendere altrui, Ov.met. 5, 46 quindi
e :

{contr. sanus), a) di
anim., del loro
ess. trasl. ^^ scudo,
riparo, arme, Ov. rem. 346.
corpo, ecc.: a.) di ess. anim,: Tiro, Cic: sus, Aeglsus, i, f. (Aiyiaoos), Egiso, antica e
Verg.: graviter aegrura esse, Cic: bomines potente città della Mes^a inferiore, sulle ricc
aegri gravi morbo, Cic; aeger ex vulnere, Cic: del Danubio; ora Jsaktschi o Tultscha.
aeger pedibus. Sali.: sost., aeger, gri, m., un Ae^islhu!», i, m. (AiyiaSos), Egisto, figlio
anunalato, Cic: e aegra, grae, f., Uìl'ammalata, di Tieste, seduttore di Clitennestra, insieme
Ter. p) del corpo e delle sue parti: corpus, alla quale uccise il marito di lei Agamen-
Cic: stomachus, Hor.: e così di Stati conside- none; fu poi ucciso da Oreste: appdl. un
rati come corpi, pars rei publicae, malata ^= Egisto = un adultero, Suet. Caes. 50.
scompifjliata, Cic: res, Liv. y) di condizioni Acgfiini, r. Aegion.
Q attività fisiche, aofferente, valetudo, Cic: e Aegle,ès, f. (Ai'{Xri),Egie, nomedidonna,
ataneo, debole, quindi anche grave, difficile, partic. della piìv bella delle Naiadi, resa
anhelitus, Verg.: balatus, Ov. b) di vegetali, da Htlios madre delle Grazie, scambiata da
seges, Verg. IIj moralm., indisposto, e precis. òeneca colla maggiore delle figlie, Aglaja.
pt?r ogni specie di commovimento della pas- aegSceros, ròtis, m. (aìyoTcépus), capri-
sione, malato, egro, infermo, preoccupato, mesto, corno, come segno dello Zodiaco, lat. puro
di malumore, nuilcontento, annoiato, rattristato, capricornus, Tjucr. ed a. poeti.
triste, a)di pers., del loro animo, della mente : Ae;:u!> llfluieii, m(nis, n. (Aìyò; noxa|xó;
homines, Verg.: animus, Sali.: municipia, diffi- = fiume della capra), Egospotanut ,
cili, che rifiutano l'ubbidienza, Tac: coH'ahl., fiume e città del Chersoneso Tracio; ora Ca-
aeger animo, Enn. in Cic, e animi, Liv.: aeger lata; noti per la sconfitta decisiva toccatavi
animus avaritia, Sali.: aeger amore, Liv.: curis, dagli Ateniesi per opera di Lisandro (403
Verg.: e col genit. causae, aeger consilii, ir- av. Cr.).

Georges-Cai onq hi. Dizionario latino-italiano.


67 aeffre aemulus 68

ae^re, aw. col compar. e superi, (aeger), Aelius, a, um, isuo, nome di una gens ple-
X) fastUlionamente, mal volentieri, dolorosamente bea rom'ina {che comprendeva le famiglie dei
(contr. volup), aegre est mihi o meo animo, mi Paeti e dei Tuberones), come agg. elio, lex=
rincresce, mi fa male, mie grave, e sim., Co- Aelia (et Fufia) de comitiis, Cic. Deriv.: —
mici: aegre facere alci, far dispiacere, far AclTsinus, a, um, eiiano, di Elio, oratiun-
male ad aie, Ter.: aegre alqd ex alqo audire, culae, di L. Elio Tuherone, Cic: jus, le legis
Ter.: aegre feire, provare affanno, dolore, actiones, raccolte da Sesto Elio, Cic
Cic. II) con fatica, faticosamente, con sforzo, AMIì». US, f. ('AeXXu) =
rapida come tem-
difJicUmente, a stento {cOìltr. facile), a) ge- pesta, da a.sXXoi.), Aeiio, I) una delle Arpie,
neric: aegre divelli, aegrius depelli, Cic: die- Ov. met. 13, 710. II) cane di Atteone, Ov.
bus XX aegerrime conficere alqd, Caes. b) con met. 3, 219.
fatica =
appena, quasi non (sinOn. dì vix, /IcinTlìiiniis, a,um, V. Aemilius.
quindi uniti vix et aegre, vix aegreque). se
AeniTITiis um, Emilio, nome di una
tenere, Cic. e) con fatica =
con interna vio-
a,
delle più, antiche genti patrizie di Roma,
lenza, malvolentieri, pati, Liv.: ferre alqd, Cic:
dalle sette famiglie piii notevoli della quale
aegerrime id ferre, Liv.: e aegre ferre colVacc.
(Barbulae, Lepidi, Mamercini, Papi, Pauli, Re-
e Z'infin., Cic, ovv. col quod, Curt.: aegre ha-
gilli, Scauri) uscirono uomini segnalatissimi.
bere, coli acc. e Tinfin.; Liv.: aegre carco, Cic — Come agg. ^=iimiiio, Aem. tribus, una tribìt
aegrcO, ère (aeger), essere ammalato,JjUCr. rustica Cic. : Aem. via {amiche sempl. Ae-
,

3, 106 e 822.
milia), la strada maestra fatta dal console M.
aegresoo (aegrifsco), ere (aeger), amma- Emilio Lepido (567 di R.J, la quale distac-
larsi, I)fìsicam., di pers., ecc., hncr. II) mo-
candosi dalla via Flaminia, conducev da i

rahn.: a) di l^ers., a/Jllggersi, rattristarsi, lon-


Rimini (per Bologna) fino a Piacenza, Liv.
giore sellici tudine,Tac. bj di afffetti, inasprirsi,
ed a.: Aem. ludus, scuola di gladiatori sta-
violentia Turni aegrescit niedendo, Verg.
bilita da P. Emilio Lepido, Hor.: Aem.ratis,
ac^riinónia, ae, f. (aeger), sent mento nave che portò a Roma il bottino facto da
di tristezza, travaglio d animo, tristezza, do-
Em. Paolo nella guerra con Perseo, Prop.
lore (cfr. aegritudo, n" II), Cic. ed a.
ae;;risco, V. aegresco.
— Deriv.: AeinìITaniis^ a,, nm, appartC'
nente alla gente Emilia, Emiliano, P. Scipio
ae^ritiidn, dtuis, f. (aeger), condizione di Aemilianus, Scipione Africano Minore,
chi è sofferente, indisposizione, I) del corpo,
propr. figlio di L. Emilio Paolo, poscia
lo star male, malattia, infermità, TaC, C j^lur.,
figlio adottivo di Scipione Africano Mag-
Eutr. II) deWanimo, travaglio, tristezza, comc giore, Liv. ed a.: sost., Aemiliana, òrum, n.,
affanno, cordoglio, cura, ancllC al plur., Cic.
sobborgo di Roma, e precis. probab. quello
ed a.
della. Porta Pontinalis, ove più, tardi Traiano
aegror, 5ris, m. (aeger), »»«/««*<«, Lucr. 6,
stab'lì %m Forum, Suet.
1130.
aC^rÓlalTo, onis, f. (aegroto). Tessere am-
Acmónia, -iiis, -nius, F. Haemonia.
malato, il sentirsi ntale, indisposizione, ma- aemula, V. aemulus.
lattia, Cic Tusc. 3, 23 e altr.
I) del corpo, V. aemììlalio, ònis, f. (aemulor), IJ emula-
(anche al plur.). II) dell'animo, malattìa, zione, gara, laudis, Nep.: alit aemulatio inge-
travaglio d'animo, V. Cic TusC. 3, 8 ed altr. nia, Veli. II) in S-nSO cattivo, invidia, ge-
ae;;r»to, are (aegrotus), essere ammalato losia, rivalità, l^e^^. ed a.: plur., aemulationes,
(contr. sanum, saniorem esse), I)propr.: A) gelosie, Cic.

fisicam., essere ammalato, amntalare, gravìter


aciiiiìlalor, oris, m. (aemulor), emulo,
(gravius, gravissime), Cic: vehenienter diuqufi, Sen. ed a.: Catonis, imitatore, Cic.
Cic: periculose, Cic: leviter, Cic: mortifere, acmulalii«, iis, m. (aemulor) aemu- =
Plin. ep.: graviter aegrotare coepisse, amma- latio (V.), emulazione, Ts.c.: in senso cattivo,
larsi gravemente, Cic B) moralm., essere am- invidia, gelosia, TaC.
malato, soffrire, ea res, ex qua animus aegro- aeilliìloi*, àtus sum, ari, sforzarsi di essere
tat, Cic: quo me aegrotare putes animi vitio? affattouguale ad Una pcrs. COS'I, I) in senso
Hor. 7J).trasl., di e. astr., scemare, eeclis- .
buono, sforzarsi di raggiungere Una pcrS. O
sarsi, aegrotat ftima vacillans, Lucr. cosa, gareggiare con qualc. in q.c, a) di
aijgrólus, a, um (aeger), che non sta bene pers colVacc: alqm,Nep.ec?a.;ejusinstituta,
{contr. S.anus), I) indisposto, infermo, amma- Cic: studia alcjs, Liv.: col dat., alci, Quint.:
lato, .sofferente, Cic: di Stati, res publica, in- assol., Tac b) trasl., di sogg. inan., quasi

ferm%'(sconvolta), Cic: di animali, leo, Hor.: gareggiare COn una COSa nei SUOi pregi, ugua-
.SOS(., aegrotus, i, m., un ammaiato, Cic. IIJ gliarla, coir acc, illas acclamationes, Plin. pan.

turjjato da passioni, malato, infermo, animus, II) in senso cattivo, emulare invidiosamente
malato d'amore, cuore infermo, Ter. una pers. O cosa, essere geloso, invidioso di
Aes5,y|»|iiis, a, um, V. Aegyptus. q.c, guardare con occhio invido una pcrS. O
Aea;y'|»tii*, i, f. (Aìyu;ltos), ngitto, meton. cosa, coir acc: umbras suas, Prop.: comnn.
= esercito egiziano, Verg. 8, 687 e 705. — col dat., alci, Cic. ed a.: vitiis, Tac: cum al.iu,
B.er.ivr. Ao;;y|»lTii<«, a, um (.AlyÓTiTtog), Liv.: Inter se, Tac: affatto assol., Cic. ed a.
egizioi.rex, Cic/. Nep.: litterae, gero-
belluiii, acinìllus, a, um, che si sforza di ugua-

(flifici. Tao.: sost., Aegyptius, ii, m., un Egizio, gliare in tutto una pers. o (in) una cosa, I)
un Egiziiino, sìng. e plur. in Cic. in senso buono, emulo, che emula, che gareggia,
i_,ai'llHOS, i, rn. («'iXlvos), canto lamente- emulatore, competitore, rivale, a) propr., Col
vole, Ov. am. 3, 9, 23. dat., quae (patria) nunc subit aemula laudi,
iid Aemus Atìolus 70

Verg.: comun. col genit., se aemulum mea- aenipes (alienipes), pcdis (aeneus e pes),
rum laudiuni exstitisse, Cic: coll'acc, facta dal (dai) pie di bronzo, boves, Ov. her. 6, 32.
consultaque ejus aemulus erat (= aemulatus jkenobarbiis (Jklieniibarbus), i, m.,
erat), Sali, fr.: sost., aemulus, i, m., alcjs, Cic. Aenobarbo (dalla barba rossa), nome di una
ed a.: citra aemulum, senza vari, Ouint. b) famiglia della gens dei Domizii.
trasl., che uguaglia, pareggia neìVusO, nelle .4eno««, V. Aenus.
qualità, un oggetto, tibia tubae aemula, Hor. 1. ìienus e aliénus, a, um (aes), bronzeo,
II) in senso cattivo, geloso, invidioso, rivale, di bromo, I)propr., crater,Verg.: sost., aenum
eotnpetitort, a) generic,: Carthago aert-ula im- ahènum, i, n. (se. vas), vaso, cratere di bronzo,
perio Eomani, Sali.: remoto aemulo, Tac: di Cato e Verg.: partic. dellacaldaia dei tin-
e. inan., aem. senectus, invidiosa (dei pri- tori, Ov. IIJ poet. di bronzo == fermo,
trasl.,
vilegi della gioventù), Verg. b) pirtic, ae- saldo, invincibile, manus, ineluttabile, Hor.
mulus, i, m., e aemula, ae, f., il o la rivale in 2. .4enu<«, i, f. (Aìvog), Eno, città della
amore [sinon. di rivalis), m. in Cic, f. in Ov. Tracia, allo sbocco delVEbro, di fronte a
Aeiiiuti, V. Haemus. Samotracia; oggiEnos. Deriv.: .4enTi,—
Acnarin, ae, f., Enaria, isola vulcanica, òrum, m. [Avko:}, gli abitanti di Eno, Eni,
con sorgenti calde, sulla costa occidentale Liv.
dell'Italia, dirimpetto alla Campania, così 4eftle<i, um, m. (AioXsig), EoU, uno dei
chiamata come luogo di approdo di Enea, rami principali degli Elleni (così chiamati
presso i greci Pithecusa (V.), nei poeti lat. da Eolo, figlio di Elleno, V. Aeolus n" I), la
anche Inarime (V.): ora Ischia. Alcuni — quale dalla sua sede originaria in Tessa-
distinguono due isole, Aenaria e Pithecusa. glia, si estese fino al Peloponneso e poscia
Aciiea, ae, f. (Aivsia), Enea, città della infine all'Asia Minore ed alla vicina isola
Galcidica sul golfo Termaico ; secondo la di Lesbo (patria di Saffo); presso i Latini
leggenda locale, fondata da Enea. De- — anche .4cAlìì, òrum, m.. gli Eoli dell'Asia
riv.: Aeneales, um, m. (Aìveà-cai), abi- Min. —
Deri v.: A) .4eolìcus, a, um (Aio-
tanti di Enea, Eneati. Àf/.ó?),eolico, digamma littera, Quint.
, B)
.4eneside<>i, V. Aeneas. .4eoliu$, a, um (AióXtog), eolio, eolico, partic.
Aeiieiis, ae, m. (Aìvetag; acc. greco Ae- in riguardo a Saffo, nativa di Lesbo, Hor.
nean, Atveiav), Enea, figlio di Anchise e di e Ov.
Venere, eroe dell'Eneide, proavo dei Ro- .4eolìa, ae, f., I) Eolia, regione delVAsia
mani, onorato dopo la sua morte come Jup- Minore (= 1. Aeolis, V.). II) 4eolia (Alo-
piter Indiges; quindi Aeneae mater, Voiere, 7.1%), Eolica; plur. Aeoliae insulae, il
isola

Ov.: Aeneae urbs, Roma, Ov. De riv.: — gruppo di isole vulcaniche, a nord della Si-
A) Aen?8Ì<l«JS, ae, m. (Aivsagyjg), Eneade cilia (la più grande è Lipara, quindi Aeolia
(= discendente di Enea), a) sing a) il : Lipare, ancor oggi Lipari); secondo il mito,
'

figlio di Enea, Ascanio. P) Augusto, come sede di Eolo, re dei venti, e di Vulcano ;

discendente, per immaginaria genealogia, da oggi le Zipari,


Enea, b) plur., Aeneadae, darum (e -dura), .4eolTcu<«, a, um, V. Aeolus.
m., al =
i compagni di Enea, o i Troiani 4eolT<le<», T. Aeolus.
in genere, fi) =
i Romani. B) Aene'js. l'dos, 4eulii, V. Aeoles.
(ICC. Yda, f, Eneide, il celebre poema di Vir- 4eulis, Mìs, acc. llda, f. (AloXtg), Eoiide,
gilio, il cui eroe è Enea. C) Aenviu^, a, regione della Misia nell'Asia Minore, a
um, di Enea, appartenente, attinente ad Enea.
Nord del fiume Ermes, sede di dodici Stati li-
Aeneatcs, V. Aenea. beri, formanti la nota confederazione eolica.
aènesilores, um, m. (aeneus), suonatori 2. 4eolis, V. Aeolus.
di tube di bucine, trombetti, Sen. ed a.
e 4eolìus, V. Aeoles e Aeolus.
Aencis, -eìus, V. Aeneas. 4cnius, i, m. (AloXog), I) Eolo, figlio
aèiieììs e uhi;iieu<«, a, um (aes), di brotizo, di Elleno e nipote di Deucalione, re della
bronzeo, IJpropr.: a.) riguardo alla materia: Magnesia Tessalica, capo-stipite della razza
statua, Cic: signa, Hor.: sost., aènìjum, i, n., Eolica. II) figlio nipote di Ippote {chiam.
v<tso di bromo, Cato e Plin. b) al colore, ^ittWjHippotades), signore delle isole Eolie
bronzeo, rossiccio, fulvo, barba. Suet. II) poet. (Lipari) da lui denominate (V. Aeolia n" IIJ,
trasl.: a) bronseo = impiegabile, invincibile, secondo la leggenda più tarda, re dei venti.
fermo, murus, turris, Hor. b) aenea proles, la — Deriv.: A) 4eolTdés, m. ae, (AloXiSrjg),
razza (l'età) del bronzo, Ov. met. 1, 125. (discendente di Eolo n"
Eoiide, a) I): a.) figli
.4enìaiie<!i, um, m. (Aivtàvsg), Eniani, = Sisifo ovv. Atamante ovv. Salmoneo. p)
antica popolazione ellenica dellEtea (cioè nipoti =-. Cefalo (figlio di DeioneJ od Ulisse
della regione intorno al monte Età, attraver- madre Anticlea prima del matrimonio
(la cui
sata dallo Spercheo) nella parte merid. della con Laerte avrebbe avuto relazioni con Si-
Tessaglia. sifo), b) discendente dall'Eolo troiano =
aeni;;ma, matis, n. (alv.YlJ-a), I) indovi- Miseno. B) 4eftlìs. Itdos, f. (AìoXig), a)
Itello, enigma, Quiut. ed a. IIJ trasl., a) cosa Eoiide, discend. femmin. di Eolo n" I =z la
oscura, accenno oscuro, enigmatico; enigma, figlia di lui Canace, ovv. la figlia Alcione.
somniorum, Cic: aenigma Oppiorum (sugli b) (da Eolo, n" IJ), eolio, eolico, insulae (V.
O.J, Cic: pervenit res usque ad aenigma, al- Aeolia, n" IIJ. C) 4e»liiis, a, um (AtóXiog),
lusione, motto, frizzo, Quint. b) esposizione appartenente ad E., di E., a) di AeoluS, W° I
oscura, enigmatica, allegorica, Cic. postes, di Atamante, Ov. b) di Aeolus n" 11^
71 aequabilis Aequi 72

\irgo,Arne, figlia di lui, Ov.: tyrannus, detto corrispondente, generic: aequalis ceteris
a)
di Eolo, Ov.: antra, le cjvernein cui E. tiene iiiembris, proporzionato, Suet.: di e. inan.:
chiusi i venti, Ov.; procellae, Verg. iinberaequalioraccidens auribus,Liv. h)eguaie
ac«|unbilÌ!i, e, agg. coZ compar. (aequo), nel contegno, nel comportarsi, costante, coe-
equabile, eguale, iinifurme, costante, a) di C. rente, equanime, nihil acquale homini fuit illi.
inan.: partes undique aequabiles, Cic: aequ. Hor.: aequaiem se omnibus exhibens, sempre
tributio (taovo[x{a), Cic: motus certus et aequ., gentile con tutti, Eutr.
Cic: perennis auinis et aequ., Cic: del corso aeqiialltas,àtis, f. (aequalis), eguaglianza,
dell' Oì-azione, aequ. et temperatum genus ora- I) di una superficie, eguaglianza, piano, uni-
tionis, Cic: di diritto e dell applicazione di formità. esteriore, aequalitas illa (maris), Sen.
esso, equabile, uguale per tutti, JUS equ., JUS in II) uguaglianza interiore, pen-
1) di cose e
oranes aequ., Cic: nihil eà jurisdictione aequa- sieri altrimenti diversi: generic: simili-
a)
bilius, Cic. b) di pers.: cunctis vitae officiis tudo aequalitasque verborura, paroìiomasia,
aequabilis, Tao.: e [come xotvóg), affabile, gen- Cic: aequalitas irnterna., eguaglianza di pen-
tile nel tratto, cogli altri, in suos. Tao. siero e di azione, Cic. b) eguaglianza di età.
acquabiiTtàiii, àtis, f. (aequabilis), equa- coHaneità, Cic Brut. 156. c) eguaglianza di
biiità,uguaglianza, motus, Cic: elaboraut alii diritti e libertà p 'litiche in Stati Uberi,
in lenitate et aequabilitate (« eguaglianza » eguale condizione, eguaglianza dei cittndini,
di discorso), Cic: quindi a) aequ. juris e Tac 2) dì una cosa in sé, uniformità, confor-
sempl. aequ., V equabilità, l'imparzialità nel- mità, congruenza, eguaglianza, COngruentia ae-
l'applicazione della legge, nell'amministra- qualitasque, Plin. ep.: nel comportaì'si, 3.equ.a.-

zione della giustizia, equità, eguagliamo di- litate pensare, Quint.


nanzi alla legge, Cic: e generic, la conces- aequalìler, avv. col compar. (aequalis),
sione di eguali diritti e libertà cittadine, Cic: egualmente, in tnaniera eguale, IJ nella SU-
e il sentitnento di giustizia (politica) da ciÒ jyerficie, uniformemente, Collis ab sumrao aequ.
derivante, Cic b) il comportarsi equabil- declivis, Caes. II) riguardo al contenuto,
mente, iniperturbal>ilità, Clc 1) rispetto ad altro, conformemente, corri-
aei|uabilìlui', avv. col compar. (aequa- spondentemente, distribuere, Cic. 2; in se, uni-
bilis), equabilmente, untfortnem., eguali»., Cic formemente, oratio aequaliter constanterque
ed a. ingrediens, simmetrica ed eguale, Cic: nel
aequaevuS, a, um (aequus ed aevum), comportarsi, aequalius parere, Tac.
di eguale età, coetaneo Verg. e Suet. acquanìiiiìlas,àtis, f. (aequus e animus),
aequalìs, e, agg col compar. (aequo), I) equanimità, modo equo di p'iisare e Sentire
eguale, conformato egualmente all'esterno ed verso ale, indulgenza, moderazione. Ter. II)
all'interno, I) di eguale superfìcie, eguale, imperturbabilità, pazienza, adveiSUS alqd, Sen.
/>ta»»o,loca. Sali.: terra ab omni parte aequ.,Ov. aequalìo, Ònis, f. (aequo), uguagliamento,
Il) generic, di aspetto, grandezza, altezza, uguaglianza, bonorum, comunìsmo, Cic: juris,
estensione, contenuto eguali, 1) eguale, cor- Liv.
rispondente, confoì-me, a) generic. (contr. ini- aeque, avv. (aequus), I) ugualmente, iaa,c
par) tumuli, Liv.: lingua et inoribus aequales,
: trabes aeque longae, Caes.: benevolentia ci-
Liv.: col dat., pars pedis aequalis alteri parti, vium non aeque omnes egent, Cic. Quindi —
Cic: con Inter e Z'acc, virtutes sunt inter se in paragoni, egualmente, non altrimenti, a)
aequales et pares, Cic. con cum e Z'abl., gloria colle particelle comparai, et, atque (ac),
tua cum niultis viris fortibus aequalis est, quam, quam ut e sim., eosdem labores non
Sali, fr.: sost., col genit., creticus et ejus ae- esse aeque graves imperatori et militi, Cic:
qualis paean, Cic. b) eguale riguardo all'età, tibi sunt aeque noti ac mihi, Cic: Egnatii
al tempo, a) coetaneo, della stessa età, aa) di absentis rem ut tueare, aeque a te peto, ac
pers. {contr. natu major, natu minor), soror, si mea negotia esseut, Cic: ut aeque ju-
Nep.: col dat., Attalus aequalis sibi, Curt.: menta nitida ex castello educeret, ac si iu
exercitus aequalis stipendiis suis, che contava campestribus ea locis habuisset, Nep.: nihil
tanti anni di servizio quanto egli stesso, aeque eos terruit, quam praeter spem robur
Liv.: col genit., calo quidam
aeq. Hieronymi, et color imperatoris, Liv.: con cum e Tabi.,
Liv.: e sost., aequalis, e, vompagno, coe-
is, novi aeque omnia tecum, t mto come te, Ter.:
taneo, amico d'infanzia, camerata, Cic. e Verg. poet. anche aeque. aeque... in confronti re-
.

p8) di e. inan.: corpus, Verg.: col dat., Dejo- ciproci, aeque pauperibusprodest, locupletibus
tari benevolentia est 'psius aequalis aetati, aeque, Hor. b) senza particelle comparative,
dura da tutta la sua vita, Cic: con cum e quando il ter minedi confronto risulta chiaro
aequali tecum aevo, Verg.: col genit.,
l'aibl., dal contesto, pauci quibuscum essem aeque
sacrificium acquale hujus urbis, Cic. P) ri- libenter (se ac tecum), Cic: ut postea num-
guardo al tempo, contemporaneo, coetaneo, quam dextro (oculo) aeque bene usus sit (se. ac
{contr. senior, junior), aa) di pers., col dat., sinistro), Nep. II) {col compar.), giustamente,
aequalis illis temporibus scrij)t')r, Liv.: ct>Z ge- rettamente, bene, sin vis obsistat, ferro qUaiU
nit., PhUistus aeq'ialis temporuni illoruin,Cic.: fame aequius (megho) perituros, Sali, fr.: so-

sost., aequalis, is, m., un contemporaneo, Cic. cietatem condicionLs humanae munifice et
PP) di e. inan.: memoria, Cic: memoria aequ. aeq ne tuens, Cic.
illius aetatis {contr. meaioria senior), Cic Aequì {anche Aequieulì [non Acqui-
e) che ha nello Stato una condizione media, coli]),òrum, m., Equi, uìitico popolo italico,
aequ. civis {contr. eminens, princeps). Veli. 2, agricolo, predatore e guerriero, fra i Sabini
124, 2. 2) eguale a sé, coerente, consentaneo, e i .\larsi, gli Ernici, i Volsci ed i Latini.
73 aequilibris aequus 74

— Dertv.: a) Aequicus, a, unti, degJi JS'gii». dirittiper tutti, Liv. 2) uguagliare una
b) AequTcìiluS, a, um, equicolo = eqtiieo. cosa ad un'altra, a) rispetto all'altezza:
aequìITbris, e (aequus e libra), equili- acquare solo fdat.) omnia, radere al suolo,
brato, livellato, orizzontale, Vitr. 5, 12, 4. Liv. : ovv. Numantiam , Veli. : cfr. omnia
aequTlibrTins, atis, f. (aequilibris), legge flammis acquata (cioè solo), Liv.: e fig.,
dell'equilibrio, ugual distribuzione, Cic. dc nat. solo consulatusque, fare tabula
dictaturas
(le. 1, 109. rasa della ditt. e del cons., Liv. b) eguagliare
aeqiiìlìl>r?iini. Iti, n. (aequilibris), equi- in numero, quantità, mettere a pari, con cum
librio, livello, Seu. ed a. e Vabl. col dat., numerum cum navibus,
AeqiiiniélTiiin, Yi, n., luogo disabitato in Verg.: suas opescuin potentissimis, Caes.: qui
Roma sotto la parte occidentale del Campido- (libri) se jam illis fere aequarunt, pareggiano

glio, poco lungi dal carcere {ora sepolto sotto per numero, Cic: e nel tempo e nella durata,
le rovine su cui si estende la via di Marforio), per somnum vinumque dies noctibus, dor-
mercato partic. di animali pei sacrifizi. mire e gozzovigliare giorno e notte, indi-
aeqiiTiiocliàlìs, e (aequinoctiuin), equi- stintamente Liv. e) uguagliare, porre ad
,

noziale, circulus, l'equatore, Sen.: aestus (ma- ugttai grado nei diritti, nel grado, tenuio-
rea), Sen. res cum principibus acquari se putant, Cic:
aequinot'lTuni, li, n. (aequus e no.x), Laelios sibi per omnia. Veli, d) nel giudizio,
equinozio, eguaglianza de' giorni e delle notti, pareggiare, paragonare, confrontare, omnium
Cic. ed a. sederà vix cum bujus parva parte acquari
aequipero (aequiparo), avi, atum, are conferrique posse, Cic: Hannibali Pliilippum,
(aequus e paro), uguagliare, trasl.: 1) giudi- Liv. B) q.c. con sè =
raggiungere, pareg-
cando, paragonare, confrontare, alqm alci. Liv. giare q.c, a) in altezza: cnjns (fluminis) al-
'1] uguagliare, raggiungere, alqm alqa re, Nep.: titudo summa cquorum pcctora aequabat,
alqni, Liv. Curt. b) in velocità, cursum alcjs, Curt.:
aequTtas,atis, f. (aequus), M^uaj^Hanza, I) alqm cursu, pareggiare alcuno nella corsa,
in sé: al eguaglianza (opportunità), loci, Auct. Liv.: sagitta acquans ventos, Verg. e) nel va-
b. Hisp. 29, 4. b) proporzione, simmetria, COm- lore, nel grado, nella natura: argenti facti
iiioditas et aequitas membrorum,Suet. e) con pondus L milia talcntorum aequabat, Curt.:
e senza animi, equitA, equanimità, pazienza, munia comparis acqu., Hor.: Appli odium,
titoderazione, rassegnazione, talvolta anche in- essere odiato come A.. Liv.: alqm equestri
differenza,Cic. II) rispetto ad altro : a.)eyua- gloria, Liv.: facta dictis, Liv.; c/ir. ha ce di-
yiiama innanzi alla legge, eguaglianza di di- cendo, Plin. ep.: alla domanda in che ? in
ritto, egual condizione rispetto ai diritti 6 abl., is triumphus... signis et spoliis ferme
alle libertà, Cic. de off. 2, 41 e de rep. 1, 53. aequabat (se. Cornelii triumphum), Liv.: as-
b) principio di equitA proveniente dal ricono- sol.. nam qui agit, ut prior sit, forsitau, etiam
scimento di questa eguaglianza di diritti, si non transicrit, aequabit, Quint.

a) generic, contegno, procedere equo e giusto aequSr, oris, n. (aequus), piano, pianura
(li una pers., equitA, giustezza, Cic: causae, = superficie piana, I) in gcn.: spcculorum,
Cic: belli, Cic: condicionum. Caos, p) partic. Lucr.: e al plur., patula acquora mundi, Lucr.
in contrapp. allo stretto diritto positivo (jus), II) partic: 1) superficie della campagna, pia-
equo contegno secondo il vero stato della cosa, nura, piano, campi, Verg.: e al plur., campo-
equità, servare aequitatem, Cic. rum patentium acquerà, Cic: comun. senza
aequo, avi, àtum, are (aequus), rendere campi, immcnsum, di deserto, Verg.: agit
eguale, eguagliare, I) in sè, appianare, spia- aequorc toto, Verg.: quindi per solum. ter-
nare, locura, aream cylindro, Verg.:
Caes.: reno, suolo, campo, proscissum, arato, Verg.
acquata agri planities, Cic: mensa acquata, gè. 1, 97. 2) la superficie orizzontale delTac-
inessa diritta o equilibrata, Ov. acquare : qua, a) del mare, superficie del mare e anche
frontem (frontcs) ovv. acicni (t. t. milit.), (al sing. e plur.) mare, vastum maris aequ.,
formare una linea o una fronte in linea Verg.: comun. al plur., acquerà ponti ovv.
retta (contr. sinum in medio dare, promi- niaris, Lucr., Hor. ed a.: piìt spesso senza
nere), Liv. IIJ rispetto ad altro, uguagliare, maris, ecc., profundum, Curt.: et quoniam
A) q.c. a q.c, e precis.: 1) eguagliare cose magno feror aequorc, erro sul vasto mare
omogenee fra di loro, pareggiare, distribuire (fig. = ho preso a trattare ampia materia),
equamente, a) rispetto alla materia, al nu- Ov. met. 15, 176: al plur., sacva acquerà,
mero, ecc.: sortes (t. t.), eguagliare le sorti Verg.: penetrare acquerà, Val. Max.: meton.,
(in modo che a chi tira le sorti non ne l'acqua marina entrata nella nave, aequor
'/lunga alle mani una piuttosto che un'al- refundere in aequor, Ov. h)ditm fiume, Verg.
tra), Cic: pecunias, introdwTe eguaglianza Acn. 8, 89 e 96.
di sostanze, Cic: pedites, metterne altret- aequilreus, a, um (aequor), pertinente ai
tanti (quanti gli altri), Liv. b) rispetto mare, del mare, marino, gcnus, di pesCÌ,YeTg.:
alla natura (qualità), al grado, ecc., vi- rcx, di Nettuno, Ov.: Britanni, circondati
res, Liv.: certamen, pareggiare la lotta, o dal mare, Ov.
le forze da ambedue le parti, Liv.; cfr. aequus, a, um, agg. col compar. e su-
acquato Marte, Liv.: acquato omnium peri- peri., eguale, I) in sè stesso, 1) propr.: a)
culo, con eguale pericolo per tutti, Caes.: della superficie del suolo, piano, orizzontale
di agguagliamenti per conclusione di leghe {contr. superior ovv. inferior, acclivis ovv. de-
e sim., legcs, Liv.: foedera, concordare, Hor.: clivis, pronus), aequus et planus locus, Cic:
acquato jure omnium, con eguaglianza di in aequum locuiu se dcmittcre, al piano.
75 aer 7S

Caes.: panlo aequiore loco consistere, Caes.: diosus, ininferiores crudelis, Cornif. rliet.;
ex aequo loco loqui, in Senato [contr. ex ìnie- quindi y) le espressioni avverb.: ex aequo,
riove loco, ai f/iudici che avevano un seggio uniformemente, egualmente, sol ex aCqUO metà
più alto che Voratore, ex superiore loco, dalla distabat utràque, Ov.: mundum ex aequo tem-
tribuna, al popolo], Cic; cfr. ex superiore et perantia, ciij che tiene in equilibrio il mondo,
ex aequo loco sermoues habitos, in faccende Sen.: e in eguali relazioni (politiche), con
pubbliche e private, Cic: sost., aequum, i, n., eguali diriui, ex aequo venire in amicitiam,
terreno piano, superficie piana, campo piano, Liv.: in aequo, in pari grado, in eguale valore,
libero e aperto, iuaequo campi, Liv.: in ae- condizioni, rapporti, diritti, nc in aequo liostes
quum descendere, degradi, Liv. (e in aequum vestri nostrique apud vos siut (abbiano presso
descendere, fig. := abbassarsi del tutto verso di voi eguali diritti) ne nos socii; immo ne
ale., Sen.): anche sommiut d tm' altura, in meliore jure sint, Liv.: in aequo eum duarum
equum eniti, Tac. ann. 2. 80. b) di altri og- potentissimarum gentium summis imperato-
getti, eguale, diritto, oi-iszontale, aequa frons ribus posuerunt, uguagliarono, Liv. b) che
(t. t. milit.), linea o
fronte diritta, Liv.: sta- procede egualmente, imparzialmente verso le
terà posita examine aequo (in equilibrio), pers., partic. in cose giudiziarie, giusto, equo
Suet. [contr. iniquus), a) di pers., retto, equo, im-
2) trasl.: a)piano=equo, favorevole [contr. parziale, judex, Cic: se alci aequum
praebere,
iniquus), di luoghi, locum se aequum ad dimi- Cic: adeste aequo animo. Ter. P) di
e. inan.,

candum dedisse, Caes.: etsi non aequum locum giusto, retto, equo, conveniente [cOntr. iniqUUs),
videbat Nep.: ut quibus locus aequior
suis, judicia, Cic: condicio, Nep.: postulatio, Cic:
esset, più favoriti dalla posizione, Liv.: di quod aequum sit in Quinctium id iniquum esse
tempo =
favorevole, opportuno, et tempore et in Naevium, Cic: partic. spesso aequum est,
loco aequo instructos, Liv.: judicium aequiore è giusto, è conveniente, at quibuS Verbis? modo
tempore fieri oportere, Cic. fr. b) delVanimo, « aequum modo « non iniquum »,
sibi videri »,
equo, costante, quieto, calmo, rassegnato, pa- Cic: col dat., sicut aequum est liominì, Cic:
ziente, contento, indifferente, COncedo, et quod coZZ'acc. e Z'infin., aequum est vos ignoscere.
animus aequus est, et quia uecesse e.st, Cic: Ter.: aequum esse eum et officio meo consu-
quod adest memento componere aequus, Hor. lere et tempori, Cic: quas (causas) a vobis
Partic. S2)esso avverbial. nelVahX. aequo ani- aperiri aequum Tac. dial.: neutr. sost,
est,
mo, con pazienza, rassegnazione, calma, indiffe- aequum, i, n., giustizia, equità, Vequo, in jure
renza; senza dolore, di buon animo, se mo- aut in aequo, Cic: per aequa per iniqua, con
neri pati, Cic: ferre coZZ'acc. ovv. Z'acc. e ogni mezzo buono o cattivo, ad ogni costo,
Z'infin.,Cic: aequo animo alqd accipere. Sali.: per diritto o per traverso, Liv.: abl., aequo
ai plur., animis lubentibus aut aequis alqd re- col comparat. (= quam aequum est), più dei
mittere, Cic. giusto, del conveniente; troppo, soverchiamente,
Iljeguaie di natura, per qualità, Vjpropr.: gravius aequo. Sali.: largius aequo, Hor.: spesso
a) eguale =egualmente largo, lungo, alto, esteso, uniti aequum et bonum e aequum bonumquc
pesante, a) di c. Omogenee : aequà latitudine o sempl. aequum bonum, il giusto e il buono, il
atque ille congesticius agger fuerat, Caes.: retto e l'onesto, la giustizia, Cic cd a.: fit rcUS
aequo fere spatio abesse, Caes.: sequitur pa- magis ex aequo bonoque quam ex jure gen-
trem non passibus aequis, con pia breve tium Bomilcar, Sali.: di qui come 1. 1. la for-
passo, Verg. aequis pedibus procedere (del
: inola giurid. quod o quantum aequius melius
distico), come aequis numeris (dell'esametro), melius aequius, come è più giusto e meglio,
Ov. P) di e. eterogenee: urbs erat in summo Cic: e così utrumque fieri sit melius atque
nubibus aequa jugo, Ov.: aequum arcibusag- aequius, Quint.: e finalmente la locuz. aequi
gerem attollunt, Ov. h) eguale =^ egualmente bonique o sempl. aequi boni facere alqd, giu-
distribuito, egualmente grande, aequis portio- dicare alcunché guardando alla giustizia
nibus o pensionibus (dare, solvere), a rate = j>rendere in btiona parte, contentarsi, ag-
eguali, Liv.: col termine di confronto intro- gradire. Ter., Liv. e Cic. e) verso altri, in-
dotto da atque (ac), cum, coZZ'abl., cum clinato, favorevole, propenso, proclive, benigno,
aequam partem tibi sumpseris, atque populo amico {contr. Iniquus, inimicus), nobilitate
Eomano miseris, Cic: ut ita sortera aequam inimica, non aequo senatu, Cic: mels aequis-
sibicum collega dent, Liv. simls utuntur auribus, Cic: col dat., aequa
2) trasl.: a) eguale intrinsecamente, a.) ge- Venus Teucris, Pallas iniqua fuit, Ov.: con in
neric: eguale, in aequa laude ponere, tenere de- e Z'abl., aequus in hoste fuit, Prop.: plur.
gno della medesima lode, Cic: aequo et pari sost., acqui, gli amici [contr. iniqui), comun.
cum civibus jure vivere, Cic: aequa condicio, coord. aequi et iniqui ovv. acqui inlqulque,
aequum certamen proponitur, Liv.: e come t.t. amici e nemici, Cic e LIv.: col genit., absen-
milit., aequa \nigna, indecisa, di esito incerto, tium acqui, Tac.
Liv.: aequo proolio od aequo Marte discedere acr, acris, acc. comun. aera, m. (àiip),
(contr. superiorem esse o discedere), Caes. e aria, aere, atmosfera (contr. aether, Vctere,
Justin.: così pure aequa man u dìscedere (contr. aqua, l'acqua), Cic: regione dei fenomeni
superiorem esse o discedere), Sali.: aequo Marte atmosferici e del clima, aer crassus, purus et
pugnare, con egual speranza di vittoria, Liv. tennis, temperatus, Cic: al plur., aiires loco-
P) eguale, pari in numero, in forze, nel grado rum salubres, Vltr. —
Poet. trasl., summus
[contr. superior o inferior), numerone an vi- aer arboris, sommità, alta cima, Verg.: iilqin
ribus aequi non sumus? Verg.: in superiores obscuro aere saeplre, con una nube, Verg.
contumax, in aequos (eguali) et pares fasti- neriìriuin, il, n., V. aerarlus, n" II, B. 2.
77 78

acrarìfu<s,a,uin(aes), I) pertinente air aes, cervi (come immagine della loro resistenza e
di rame, di itfonzo, broìtseo, metallum, miniera velocità nella corsa), tauri, Ov.: cerva, Verg.
di rame, Vitr.: ars, arte di fondere, lavorare aì^rillS, a, um (aèr, àéptog), aereo, apparte-
il bronzo, Justin.: structurae, scavi di mi- nente all'aria, dell'aria, a) che si trova nel-
niere, Caes. IIJ pertinente al denaro, alla mo- l'aria, alterum (animantium genus) penni-
neta, A) agg.: ratio, il calcolo e la diminu- gerum et aerium, Cic: domus, il cielo, Hor.:
zione della moneta di rame, la valuta calante, viae, l'aria, Ov.: mei, miele dell'aria miele=
Cic: quaestores, tribuni, F. quaestor.tribunus. cadente (secondo la credenza degli antichi)
B) sost.: 1) acrnrius, i'i, m., erano, comun. nella rugiada dal cielo, Verg. h) alto, eccelso,
al pi. aerarii, òrum, m., gli erarii, cioè i citta- cupressu.s, Catull.: mons, Verg.
dini di Roma appartenenti aWinfhna classe, .ierttpe,és.f. e,4?rupa, ae, f. ('AspÓTtY)),
i quali, liberi da ogni altro onere di guerra e Aerope, figlia di Catreo (re di Creta), nipote
di cariche, erano solo soggetti ad un dato tri- di Minosse II, moglie di Plistene o (secondo
buto in denaro (a.er!i) pei bisogni della guerra la leggenda più tardaj del padre di lui,
e dello Stato; classe, nella quale dal cen- Atrco; madre di Agamennone e 3Ienelao,
sore, per pena, potevano esser passare
fatti druda di Tieste.
cittadini di classi più elevate ;
quindi aera- acrii^^Tno^us, a, um (acrugo), coperto di
rium alqra facere, Liv.; ed aerarios fieri. Liv.: verderame, rugginoso, lamellae, Sen.: inanus,
alqm iu aerarios referri (per mezzo degli seri- tocca dalla ruggine del denaro mendicato,
bae) jiibere, Cic: aerarium relinquere alqm, mendicante, Sen. rhet.
Cic. 2) aera riunì, li, n., erario, tesoro, a) acriì;;0, gtnis, f. (aes), I) verderame, rug-
Verario di lloma, la cassa dello Stato {cfr. fi- gine, naturale ed artificiale. Cic. IIJ fig.,
scus), cioè la parte del tempio di Saturno, l) livore, invidia, che cerca di attaccarsi al
dove stavano il tesoro dello Stato, ed inoltre bene altrui, come fa la ruggine al metallo,
l'archivio di Stato e le insegale delle legioni; Hor. '2^) cupidigia di guadagno, avidità, ava-
quindi pecuniam in aerarium refcrre, inferro, rizia, che penetra, come ruggine, nel cuore
deferre, redigere, Cic., Liv. ed a.: aerarium dell'uomo, Hor. art. poét. 330.
sanctius {ovv. sanctum), il tesoro segreto desti- acrilllllia, ae, f., tribolazione, affanno, tra-
nato pei casi di urgenti necessità, Cic. ed a.: vaglio, dolore, fatica, Herculis perptti aeru-
fig., opes (se. dicendi) velut sanctiore quodam nmas, Cic: incìdere in aerumnam, Cic.
aerario reconditae, Quint. 10, 3, 3. Unaparte aeruniiiiìbìlis, e (aerumna), travaglioso,
nuova fu creata da Augusto coZZ'aerarium mi- calamitoso, Lucr. e Seriori.
litare (cassa per sovvenzioni ai veterani), Ta-c.
acruiiinosus, a, um, agg. col compar.
ann. 1, 78. Suet. Aug. 49. Meton., il denaro
e superi, (aerumna), pieno di travagli di
delVerario, il tesoro pubblico, la cassa dello
st^xto, Cic. ed a.b) il tesoro di un re, Cic. ad
affanni =
calamitoso, disgraziato, Cic: poet.,
aerumnoso navigare salo, su mare burrascoso,
Att. 6, 1, 8: cassa di guerra, per con- agitato, Cic. poét.
tribuzione dei singoli Stati Greci collegati,
aes, aeris, n., rame, IJpropr., tanto rame
commune aerarium, Nep. Arist. 3, 1 e 3: te-
puro, come la lega, bronzo, regio aeris ac plumbi
soro formato per contributo di privati {aera,-
uberrima, Justin.: pedestris ex aere statua,
riuni privatum), per gli uccisori di Cesare,
Cic: multa ex aere fabre facta, Liv.: aes fun-
Nep. Att. 8,3: a Siracusa un aerarium san-
dere procudereque, Justin.: poet., dell'età del
ctius come archivio, Cic. Verr. 4, 140.
bronzo, Hor. epod. 16, 64 e sgg. II) meton.,
aeratus, a, um (aes), IJ fornito di me-
ciò che è preparato con rame : A) in gen.
tallo,
rame), navis, Caes.
munito di metallo (bronzo,
1) guernito o
classis con rostri di
: ,
(partic. nei poeti), rame, bronzo =
statue,
vasi, armi e sim., di bronzo, di rame (anche
bronzo, Verg.: lecti, con piedi di bronzo, Cic:
di ferro) (plur. soli, nel nominai, ed acc.
neratae acies,^oei. =
esercito armato, Verg.:
aera), aes cavum, caldaia, Ov.: aera aere re-
sost., aeratae, àrum, f. (se. naves), navi da
pulsa, cembali, timpani, Ov.: cosi pure no-
guerra, corazzate, Sen. de ben. 7, 20, 3.
cturno aeris sono. Veli.: ejus aera refigere,
2) fornito di denaro, ben fornito, ben guernito
tavole della legge, di bronzo, Cic: aere cière
<scherz. =ricco), tribuni non tam aerati,
viros, colla tromba, Verg.: aera unca, ami,
quam ut appellantur aerarii, non ricchi, ma
Ov.: dempto aere, elmo, Ov.: geminant aera,
piuttosto poveri dell'infima classe; con allu-
armi, Hor.: marmor aeraque, statue di marmo
sione ad aerarius ti' II, B, 1. Cic. ad Att. 1,
e di bronzo, Hor.: illi robur et aes triplex
1 6, 3. II) fatto di rame, interamente di rame,
circa pectus erat, aveva una corazza di legno
di bronzo, fores, Tibull.: securis, Verg.: cuspis,
Ov.: fig., bronzeo, di bronzo felino COme = di quercia e di triplice bronzo =
era ben
impavido, imperterrito, Hor. ìì) partic, de-
bronzo, nodi, murus, Prop.
naro, 1 asse di bronzo
)
di ratne, in origine
1. aereus, um (aes), IJ di rame, di
a,
non monetato (aes rude), consistente in pezzi
bronzo, bronzeo,
aerea signa, Liv. : tabula, di rame, calcolati secondo il peso, poscia
Suet.: ensiSjVerg. II) fornito, munito di bromo,
fuso in pezzi quadrati od oblunghi: in ori-
puppis, rota, Verg.
gine assi di xina libbra (librales asses); quindi
2. iìvreiis (quadrisillabo), a,um, V. aérius. aere et libra e sim., V. libra aes grave, antica
:

aerìfer, fera, fb'rum (aes e fero), portante moneta, cioè l'asse calcolato di una libbra,
oggetti di inonzo, manus, Òv. fast. 3, 740. usato più tardi come semplice moneta di
aerTpcs , pedis (aes e pes), dai pie di confronto per riportare colluso della bi-
bronzo, <lai pie di bronzo, epiteto di tori e lancia, al denaro corrente, monete di rame,
79 Aesar Aesopus 80
di diverso pesn, che avevano corso le une Ae$>rliyliis, i, m. {Aiay^ùXo^), Eseliiio, I)
accanto alle altre, dena milia gravis aeris, ilcelebre poeta tragico (nato nel 525 av. Cr.
Liv.: e partic. nelle multe, denis milibus aeris ad Eleusi), che si può chiamare il padre
gravis reos condemDavit, Liv. Spesso il genit. della tragedia attica. Deriv.: Ae«<eli^'-—
aeris elUtticam. per aeris librae o asses, co- Icus, um
(AioxuXsiog), dì EscìùIo, cothùr-
a,
mmi, con milia, come terna o quinquaginta nus, Prop. IIJ retore di Gnido, contempo-
inilia aeiis (assij, Nep. e Liv.: come pure cogli raneo di Cicerone.
avv. numerali nfUe somme in cifre rotonde da AescììiapTiis, ìfi, m. ('AoxX7)7t«5£), JEs«i-
un milione in su {coli' omissione rficentena lapio, figlio
di Apollo e della ninfa Coronide,
inilia), habere aeris miliies (100 milionij o discepolo di Chirone nella medicina e nella
tricies (3 milioni), Cic: argentum aere so- caccia ; ebbe da Epione i figli Podalirio e
lutum est, invece del sesterzio (d'argento) Macaone; dopo la sua morte fu posto tra
l'asse (di rame), ossia invece del tutto, un le come Serpentario ('OcpioOxog,
stelle
quarto (perchè allora 4 assi equivalevano ad Ophiucus, lat. Anguitenens), e a motivo della
un s sterzio), Sali.: quindi aes, partic. dopo sua grande scienza medica, onorato come dio
1 ultima riduzione dell'asse ( V. as) come mo- della medicina, Aesculapii fanum, Cic: Aescu-
neta spicciola, pressapoco come il nostro soldo, templum, Tao.
lapii — Deriv.: ;ie«>cììlà-
rurqne juvent nostras aera vetusta iiianus. pìiim, l'i, n. (=: 'AoxXvjTielov), tempio di
Aera dabant olim, Ov. 2) generic, denaro di Eseulapio, Liv. 38, 5, 2.
qualsiasi genere {come pecunia, nummus), aescul Illuni, i, n. (aesculus), bosco d'iseìU,
anelila aere suo empta, Ter.: meo sum pauper Hor. carm. 1, 22, 14.
in aere, san povero, però senza debiti, Hor.: acsoìileus, a, um (aesculus). fatto con
trasL. suo aere censeri, venir stimato secondo isciiio, d'ischio, frons , corona d'ischio, Ov.
il valore intrinseco fnon secondo circostanze met. 1, 449.
esteriori), Sen. Partic, a) aes meum, tuum, nosoìiliis (esculus), i, f., specie di quer-
Fuuin etc., mio, ecc.. proprio denaro, attivo, cia d'alto fusto che cresce sui monti, sacra
quindi trasl., est alqs in meo aere, appar- a Giove, a motivo del suo legno forte {quindi
tiene quasi al mio attivo, mi appartiene, mi rigida, Hor.) e duraturo, usata preferibil-
è obbligato, Cic: al contrario aes alienum mente come legname da costruzione; secondo
(rar. alienum aes), altrui, preso ad imprestito alcuni rovere (Quercus Robur, Willd.), se-
(aes mutuum in Sali. Jug. 90, 2), passivo, condo altri iscìiio (Quercus esculus, L.),
debiti, aes meum alienum, i miei debiti, Cic.: Verg., Vitr. ed a.
aes alienum farere o contrahere, Cic.: aes al. j%ejie|tii<i, m. (AiovjTiog), JEsepo, fiume
i,

e-rande conflare, accumulare immeìisi debiti, della Misia, qua'e forma il confine orien-
il
Sali.: in aes al. incWere, Cic: aes al. habere, tale della Troade e sbocca nella Propontide;
Cic: aero alieno deniersum esse, ingolfato nei secondo V opinione comune chiamato ora
d biti, Liv.: aere al. oppressum esse, soccom- Satal Satal Dere; secondo Leake, Boklu;
bere sotto il peso dei debiti, Cic: alqm aere secondo Prokesch, senz'altro Potamos (il
al. levare, Cic: aere al. exire ovv. expediri, Cic, fiume).
ovv. exsolvi, Liv., liberarsi dai d-biti: aes al. AcscrnYa, ae, f., città del Samiio sul
minuere, Plin. ep., solvere o dissolvere, Cic, Volturno; ora Isernia. — Deriv.: Aeser-
]iersolvere,Sall.,exsolvere,Plin.ep.: aeris alieni nTnus, a, um, pertinente ad Isernia, di iser-
ovv. alieni aeris solatio, Liv.: anche aes solo = nia; plur. sost., Aesernini, gli abitanti di
« debiti», prò aere Tusculanura proscripsisse Isernia ; e Aeserninus, nome di un celebre
riudio,Cic, admonitus hujus aeris alieni, di gladiatore, quindi il proverbio (quando uno
questo debito (ddhi promessa inadempiuta), più debole si vuol mistirare con uno piti
Cic. b) mercede, soldo, paga, per laVOrO forte), cum Aesernino Samnite Pacidejanus
servizi prestati, a) generic. quod ad aes : comparatus viderer (sarebbe stato come se
exit, riesce in denaro =
ha per iscopo il Pac. avesse dovuto misurarsi con Es.), au-
guadagno, Sen. ^) soldo dei soldati, stipendio riculam certe abstulisset, Cic. ad Q. fr. 'A, 4, 2 ;

{compiut. aes militare), aera militibus consti- cfr. Lucil. sat. 4, L5 (/ cui versi Cic. de opt.
tnere, dare, Liv.: aera omnibus procedunt, gen. 17 muta in modo che si adattino ad
Liv.: quindi sarcast., omnia istiu^ aera Illa Eschine [ioè Aes.] e aD
mostene \rioè Pac]).
vetera, tutte le sw
antiche campagne fall' a- j%0!si<i., is, acc. ini, f., fiume delT Umbria,

more ed al giuoco), Cic. d)plur., aera., denari al confine del Piceno; ora Fiumesino.
che servivano a fare i cont'; quindi anche Ae<i5n, onis, a<-c. ona, m. (Alatovi, JSsone.
le singole posf^e di una somma, Cic. fr. figli di Eretteo e di Tira, nipote di Eolo I,
'

Aossir, saris, m., fiume pres'fo Crotone, fratelhìstro di Pelia : padre di Giasone. —
nel Bruzzio; ora Ksaro. —
Deriv.: Acsìi- Deriv.: Aosftniìlés, ae, m. (Aiacv'-Sr)?),
a)
reiis, a. uin, detrEnaro, flunien, Ov. E.sonide ffiglio di Esone), di Giasone, Prop.
Al'fSollTiir's, is. e i, m.(.\toxivr]c;). Fischine, ed a. b) Ae.«iinìiis, a, um, esonio, di issone,
I) filosofo ateniese, discepolo di Socrate, lieros, Giasone, Ov.
chiamato quindi commi, il socratico. II) ilkesopr-iiiB, V. Aesopus.
Napolet itio, discepolo di Cameade e uno i4e<*ópii<i, i, m. (Alowno?). Esopo, T) ce-
dei marstri della nuora A ccademia in A tene. lebre favolisti greco, della Frigia, dei tempi
HI) celebre oratore ateniese (nato il 389 di Creso (verso la metri del 6' sec. av. Cr.),
av. Cr.), avversari 'li Demostene. IVJ di dal cui nome piit tardi tutte le favole furono
Afilefo, oratore asiatico, contemporaneo di chiamate csopiche. — Deriv.: ;%csopeii$
Cicerone. e Ac.iiùpTiis, a, um (AtocuTistog), esopiano,
81 Aesquiliae aestimo 82

ìogì, Sen fabiilae, Pliaedr. Il) Claudius o


: la «possessione stimata », aestima-
Clodius Aesopus, attore tragico in Roma, tionem accipere, Cic: niilii et res et condicio
contemporaneo ed amico di Cicerone, nella placet, sed ita, ut numerato malim qnam aestl-
sua sfera altrettanto synalato, quanto Mo- matìone. preferisco il pi gare in contanti, che
ndo nella commedia. a piermuta, Cic: quindi nel contesto anche =
AcsqiiìflTac, ecc.. V. Esquiliae. «.pagamento mediante beni stabili valutati
np<ilii*s, àtis, f. {etim. affine ad al6o) far- ad alto prezzo » e « beni stabili valutati ad
dere] ed acstus), /'( stagione raUla e più serena, alto 'prezzo », praedia in aestimationem ab
I-state, I) propr.: 1) i» senm largo =
la alqo accipere, dover accettare, come paga-
metà dell'anno che comprende la prima- mento, beni stabili valutati molto, Cic: ae-
vera e l'estate proprio (conir. hiemsì, Arabes stimationem aliquam accipere, essere danneg-
campos liieme et aestate peragrantes, Cic: giato (come un creditore dei Cesariani), Cic:
partic. rome la stagione più ar/atia alle spe- nestimationes suas vendere non posse, i beni
dizioni militari (poiché jjrcsso gli antichi ricevuti in pagamento, Cic. JJ) trasl.: l)«p-
ordinariamente non si facevano spedizioni prezsamento, cioè estimazione, stima e ricono-
militari d'inverno), aestas integra, Cic.:totius scimento di una cosa o pers. nel suo vero va-
aestatis res gestae, Cic: inità aestate, Caes.: lore intrinseco, honoris, Liv.: verae magnitu-
prope exacta jatn aestas erat. Caos.: novem dinis ejus, Liv.:^?Mr., infra alionim aestima-
aestatibus, Veli.: e come stagione dei lagni, tiones se meliens, Veli. 2) come 1. 1. flos. —
aestas una (un'estate, una stagione di bagni), 'y.S,liX degli Stoici, attribuzione di nn pregio,
non plures. Cic: anche come il nostro estate, apprezzamento, .stima, Cic: all'incontro, pro-
per indiear V anno, septiina post Trojae esci- jnia aest. virtutis, il j)iù proprio apprezza-
iliuiTi jam vertituv aestas, Verg. 2) in senso mento = valore assoluto della v., Cic.
stretto = estate propr. detto (— i tre mesi aeslITniitirtr, òris, m. (aestimo), estimatoì-e,
dal solstizio d'estate all'equinozio di au- stimatore, apprezzat ore, riconoscitore, IJ di Una
tunno, cioè dal 22 Giugno al 22 Seti. : ma cosa secondo il suo valore estrinseco, stima-
.secondo il calendario rurale dei Bomani, dal tore, rerum, Cic: frumenti, Cic. II) di una

9 li Jifaggio al 7 o 12 Agosto, aestas nova cosa secondo il suo vero valore intrinseco,
(principio dell'estate), adulta (cuore dell'e- incautior fidei, Liv.: immodicus sui, Curt.
state), praecops fscorcio). Sali, fr.: ineunte ae- ae<«lTiiio (aestumo), avi. àtum, are, sti-
state, Cic: aestate nova, Verg.: media aestate, mare, calcolare, tassare, valutare, apprezzare/
Cic: aestate summà, nel cuor dell'estate, Cic: I) in senso stretto, riguardo al valore in de-
affecta jam prope aestate, sul declinar del- naro, all' importo: frunientum (F. aestimafio
l'estate, Cic. fr. Il) meton. = aria estiva, aeì-e frumenti), Cic: domum, Cic: coZ/'abl. o il
sereno, Verg. gè. 4, 59 e altr.: e calore e.iUvo, genit. di prezzo, alqd ternis deiiariis, Cic:
canicolare, Hor. carm. 1, 17, 3. alqd magno, permagno, Cic: permittite, ut
acslTfer. fera, forum ('aestus e fero), che liceat, quanti quisque velit, tanti aestimet,
porta, che reca calore; ardente, caldo,YcYg. cd a. Cic: mancipia aest. tanto pluris, Liv.: tenuis-
aestimabilis, e (aestimo), stimabile, de- sime in donationem histrionum, Cic: con ex e
gno di stima (contr. inaestimabilis), Cic. de fin. Tabi. col sempl. abl. della misura (= se-
3, 20. condo), alqd ex artifìcio, Cic: alqd pecunia,
aesliiiialìo, onis^ f. (aestimo), e.stimasione, Cic: e partic. come 1. 1. giurid., litem alci o
stima, I) propr., apprezzamento di ìinn COSa alcjs, samare l'oggetto della contesa (il danno
secondo il suo valore estrinseco, calcolo, com- recato o il possesso acquistato illegalmente),
puto, stima del valore o del costo, aequam insieme alle spese processuali; imporre una
aestimationem facere, Caes.: in aestimatio- multa a quale, determinare la multa pel reo
nem venire, essere stimato, Liv.: aestimatio- condannato, Cic: litem capitis, stimare come
nem habere, far la stima, il calcolo, Cic: quisiione capitale, fare una quistione capi-
partic, aest. census, estimo delle sostanze tale, Cic: quindi voluntatis nostrae tacitae
(nel censo), Cic: aest. frumenti, estimazione, velut litem aestimari vestris Inter vos sermo-
calcolo del 2wezzo delle hiade, e precis. per nibus audio, quasi imporre una multa, voler
parte del Senato, per stabilirne la somma castigare, Liv. II) in senso largo, 1) sti-
che veniva jjagata dall'erario al pretore mare, valutare, calcolare, ponderare, apprez-
(legato o questore), per la compra del fru- zare q.c. in una certa misura, secondo il suo
mento che gli occorreva nella provincia, valore intrinseco, per pronunciare quindi il
senatus ae.st., Cic; per parte del pretore, la pn-oprio giudizio [cfr. existimo), Cic: col
determinazione del prezzo, che gli agri- genit. e Tabi, di prezzo, magni o magno,
coltori della provincia ^ìotevano o (spesso) nonnihilo, Cic. : se magno, Liv. se parvo,
:

dovevano pagare, invece di provvedere il Sefi.: minoris, Nep.: unius a-;sis, Catull.: levi
grano, Cic. e Liv.: aest. litis, nel contesto an- momento, assai poco, Caes.: con aw., illa
che sempl. aest., estimazione dell'oggetto della multo gravius aest.. Caes.: levius tempestatis
lite, della multa che deve pagare il reo con- quam classis periculum, Caes.: con exf ?"abl.
dannato, Cic. (cfr. aestimo n" 1); e aest. col sempl. abl. della misura, secondo cui
multae, stima della multa, lÀv. aest. (posses- si stima, vulgus ex veritate panca, ex opi-
sionis), estimo di un possesso in quistioni di nione multa aestimat, Cic. quae pars ex
:

debiti, dove il creditore accettava, in luogo tertia parte Galliae est aestimanda, può for-
di pagamento, un bene stabile stimato un mare circa la terza parte (calcolando di di-
tanto da arbitri; quindi mcton. =
« paga- videre la Gallio in tre parti), Caes.: ex ae-
mento in beni stabili stimati», e quo, Liv.: civitatem viribus, Liv.: alqd vita
83 aestivo aetas 84
(secondo la v.), tener caro come la vita, Curt.: illa,ardere d'amore per lei, Verg. b) ondeg-
con dopp. acc, quod caruni aestiniant, ten- giare in affannosa inquietudine, fluttuare tu-i
gono caro, Sali.: quindi sjjesso aest. alqm, l'incertezza, titubare, esser perplesso, travagliato ;
alqd, tenere nel debito conto una pers. o cosa aestuabat dubitatione, Cic: sic anceps inter
secondo Usuo valore reale, stimare degnamente utrumque animus aestuat, Quint.
imparare a stimare, apprezzare e riconoscere, avsluose, avv. col compar. (aestuosus),
est aliquis, qui se inspici, aestimari fastidiat, ardentemente, con ardore, Hor. epod. 3, 17.
Liv.: electus quem contubernio (abl.) aesti- acstììAsus, a, um (aestus), I) ardente,
maret, Tao. 2) ritenere, riconoscere, stimare, caldo, infocato, Syrtes, Calabria, Hor.: via, Cic:
giudicare, ecc, sicut ego acstuuio, Sali.; seg. impotentia astri, Hor. II) ondeggiante, agi-
daprop. relat., aestimat quod breve illud spa- tato, procelloso, freta, Hor. carm. 2, 7,16.

tium habeat, Quint.: con prò e Tabi., Aeg-y- aeslìis, ils, m. (aiGo)), ribollimento pro-
ptios prò sociis, Curt.: con dopp. acc, vitam dotto dal calore interno, I) il bollire, bol-
unicum bonum, Curt.: colVacc. e Z'infin., lore, exsultant aestu latices, Verg. Aen. 7,

turpe aestimautes alqd commissura a suis, 464 quindi a) calore , ardore , vampa del
:

Phaedr. fuoco, propiusque aestus incendia volvunt,


aciilTvo, avi, àtum, are (aestivus), passar Verg. b) calore, ardore, vampa, afa, calore in-
l'estate in qualche luogo (contr. hibernare), tenso, del sole, del giorno, della stagione, di
Suet. ed a. una regione (cont. algor, frigus), fervidus ae-
aestivus, a, um (aestas), ciò che accade, stus, Hor.: fervore atque aestu anima inter-
avviene, cresce, dura in estate, estivo, d'estate, clusa, Liv.: plur., ncque frigora, ncque aestus
(contr. liibernus), dies, meuses, tempora, Cic: facile tolerare,Suet.: aestus medii, Verg.: poet.
feriae, Geli.: sol, Verg.: aura, Hor.: avis, Liv.: calore estivo, afa =
estate, Ov. trist. 4, 1, 57.
saltns, pascoli (boschi) estivi, Liv.: pabulum, c) bruciore,ardore, delle ferite, nelle malattie,
Seu.: vestimenta, Sen.: cubiculum, Plin. ep.: aestu febrique jactari, Cic. II) il ribollire di
castra. Tao.: plur. sost., aestiva, òruni, n., liquidi, i quali si agitano quasi come l'ac-
à) (se. castra), accampamenti, quartieri d'e- qua che bolle, 1) propr.: a) il rifrangersi
statedeir esercito [contr. hilierna), Cic: iro- delle onde, il ribollire; e fluUo, maroso, caval-
nie, praetori^, luogo di delizie, Cic: meton., lone, onda, ferventes aestibus uudae, Ov.: ae-
campagna (militare), spedizione fpeV'hè gli stuni secare, Verg. Partic, flusso e riflusso,
antichi comun. facevano la guerra solt. d'e- aestus maritimi o marini, Cic: decessus aestus,
StateJ, Cic P) (se. loca) soggiorno d'estate, riflusso, Caes.: aestuuin accessus et recessus,
estivo del gregge, pasture, pascoli estivi (contr. flusso e riflusso, Cic: minuente aestu, Caes,:
hiberna, Varr.): e meton., il gregge al pa- aestus decedit, Liv. b) H ribollire e fermentare
scolo estivo, Verg. gè. 3, 472. di un liquido ; quindi in Lucr. =
efflusso
aestìiiirTuiii, l'i, n. (aestus), luogo della terra, del fluido magnetico attraverso
dove l'acqua, ondeggia, ribolle, a) il medium dell'aria, V. Lucr. 6, 824 e altr.
laguna, ossia terreno in vicinanza del mare 2) trasl.: &) commovimento delle passioni, ecci-
e inondato dal flutto di esso, stagno, aestuaria tazione, ardore, violenza, impeto, civilis belli,
ac paludes, Caes.: aestuaria Oceani, Justin.: o Hor.: regum et populorum, Hor.: e dell'amore,
insenatura naturale art'fìciale, seno, Tac ut pelagi, sic pectoris adjuvet aestum, Ov.
Agr. 22 O bassa foce di un fiume csposta alle
: b) stimolo interno, potenza interna, che ci
maree, aestuariuni Tamesac, Tac ami. 14, 32. spinge irresistibilmente, consuetudinis, Cic:
b) meton., braccio di ìnare a guisa di fiume quasi quidam aestus ingenii tui, Cic: aestus
lago, il quale mantiene anche il flusso e quidam insolite adulescentibus gloriae, Cic.
riflusso, Plin. ep. 9, 33, 2. e) penosa inquietudine, affanno, incertezza, im-
aestiìo, avi, àtum, are (aestus), in seguito bara-zzo, qui tibi aestus,qui error, quae tenebrae
a violento calore interno, ribollire, rumoreg- erunt, Cic: explica aestum meum, Plin. ep.:
giare, I) del fuoco e de' suoi effetti: ìì) del magno curarum fluctuat aestu, Verg.
fuoco, avvampare, infuriare, aestuat ignis, Aesììla, Acsììluni, Aesulànus, le-

Verg. e Ov. b) degli effetti del fuoco, di cose zioni erronee in luogo di Aefula, ecc.
:= ribollire per la vampa, avvampare, cuo- aeliìs, àtis, f. (sincop. dall'arcaico aevi-
cere, esser cocente, caldissimo, infocato; ardere, tas, da aevum), euì, I) parte di tempo toc-
exustus ager morientibus aestuat herbis, Verg.: cata in sorte ad una pers. o cosa, a seconda
'/* eSS. anim. =
divampare, ardere, aver caldo, della loro natura intrinseca, 1) tempo della
provar caldo, essere acceso per il calore ICOntr. vita, vita considerata nella sua durata nel
algere), algendo, aestuando, Cic: sub pendere tempo (mentre vita =
la vita, considerata
aestuat arboreo, Ov. II) di acque ed altri li- sotto il rispetto di forza vitale), a) generic:
quidi, 1) propr.: a) delle onde, ribollire, on- breve tempus aetatis, Cic: aetatis spatio pro-
deggiare, abitarsi, gurges aestuat, Verg.: Maura bati, provati da iena lunga vita, Cic: volat
semper aestuat uuda, Hor. b) di liquidi in aetas, Cic: aetatem agere nudam, Cic: aeta-
fermentazione fermentare, interea teneris
,
tem degere inter feras, Cic: aetatem consu-
tepefactis in ossibus humor aestuat, Verg.: mere, conterere in alqa re, Cic: aetatem, un
stomachus semper aestuans (malaticcio) erat, secolo, un'eternità, eternamente. Ter. heaut.
Plin. ep. 2) trasL, dell'animo: a.) essere agi- 78: cos'i pure aetate, Fior, b) una età d'uomo
tato dalla passione, essere fortemente com- (di 30, rar. e soltanto nei poeti, di 100 anni),
mosso, desiderio nostri, Cic: invidia, Sali.: ae- una generazione, tertiaiti jam aetatem homi-
>:tuat corde pudor mixtoque
ingens uno in num viveliat (Nestor), Cic. 2) l'epoca della
insania luctu, Verg.: partic. dell'amore, in vita, in cui uno precisamente si trova, età
S5 aotatula aethra 86

della vita, anni,età. e singoli gradi di età, a) 2. aelerno, are (aeternus), rendere etemo,
propr.: a.) senza determinazione piìi esatta: eternare, Hor. carm. 4, 14, 5.
aetas succedit aetati,Cic.: filius id aetatis,Cic.: aelcrniis, a, um {sincop. da aeviternus
anche (di più pers.) in phir., y'wcMxii numero, da aevum), eterno, I) in seìiso stretto, tem-
vincunt aetatibus, Cic: e partic ora gio- = pus Cic deus Cic. II) in senso largo,
, : ,

ventìt, propter aetatem tjus, Caes.: dedecora, a) eterno = di etema


durata, immortale, non
quae actas ipsius (la sua gioventù egli = caduco, che 7ìon si spegne mai, indistruttibile,
nella sua giov.) pertulit, Cic: aetatis maxime duraturo, perpetuo, gloria, Cic: Consilia, che
poeiiitebat, Liv.: carus eris Eomae, donec te vanno all'infinito, Hor.: neutr. plur. sost.,
deseret aetas, Hor. ora =
et<i avanzata o
: aeterna moliri, azioni immortali, Cic. —
tarda, aetatis vacatio, Nep.: morbo atque ae- Quindi le espress, avverb.: a) in aeternum,
tate confectus, Sali.: aotate gravis, Liv.; ora eternamente, per sentpre, Liv. ed a. P) aeter-
= etù. matura, virile, ciim ili aetatem Veni, num, eternamente, senza interruzione, sempre,
pater mihi uxorem fratris sui filiam dedit, Verg. e Tac. y) aeterno, eternamente, perpettia-
Liv. di e. inan., aetatem ferre (del vino),
: mentc, Ov. e Plin. b) eterno =
che dura eterno
sopportare gli anni, poter diventar vecchio nella memoria, di nome immortale, Pergama,
(e sema gtiastarsi), Cic. fr.: cos\p)ure aetatem Verg.: virtus clara aeternuque habelur, Sali.
pati, Seu. P) con determinazione più esatta: aellièr, eris (raram. eros), acc. era, m.
ab initio aetatis, o ab ineunte aetate, Cic: a (aì9rjp), I) come nom. appell.: A) sfera del
primo tempore ovv. a primis temporibus aeta- fuoco, aria piit tenue, etere (contr. aér), Lucr.
tis, Cic: a prima aetate, Cic: flos aetatis o flo- e Cic: nei poeti lo spazio del cielo che cir-
rens aetas, gioventù, Cic: bona aetas, i buoni conda ogni cosa, nel quale stanno gli astri,
anni, l'età buona, Cic: ad petenduni (magi- partic. come sede degli dei, fama
cielo, etra,

stratum) legitima aetas, Liv.: aetas militaris, super aethera notus, Verg. : stellae sub ae-
anno legale per il servizio milit. (il 17"), there fixae, Ov. : qiiindi meton.: a) {come
Sali.:quaestoria (il 25'\ sotto Augusto il 22"), caelum) cielo = abitanti del cielo, dèi, Oneravit
Quint.: senatoria fil 25"), Tac: consularis fil aethera votis, Verg. b) cielo = rivelazioni di-
45°), Cic: aetas jani constans, Cic: nondam Delphosque meos ipsumque re-
vine, responso,
constans, Suet.: firmata, Cic: imbecilla, Sali.: cludam aethera, Ov. Wjpoet. trasl.: 1)(=
infirma, Cic: tenera, Liv.: media, Cic: adulta, aer) aria, in genere, liquidus, Hor.: pervius,
Cic: grandior, Cic: iugravescens,Cic.: extrema, Ov.: verberare aethera pennis, Verg. 2) altezza
cxacta, Cic: decrepita, Cic: longissima, Cic: più serena =
mondo stiperiore /'in COntrapp.
aetas inferior, superior, Cic: di e. inan., aetas all'inferno), aethere in alto, Verg.: tanges
populorum et civitatum, Cic: aetas arborum, aethera, Ov. II) come nome proprio, Etere,
l'ìui.h)meton.=persone di una data figlio dell'Erebo e della notte, padre del
età. età, puerilis aetas, età puerile = i fan- Cielo, identificato con Giove come dio fecon-
ciulli, Cic: aetas robustior, Liv.: omnes aeta- datore, marito della Madre Terra.
tes, ordines, persone di ogni età, giovani e aelheriui», a, um{al6éptog), Ij pertinente
vecchi, Cic IIj parte del tempo che tocca all'etere, etereo, natura, Cic: haustus, Verg.:
solo esternamente ad una pers. o cosa, a) in quindi pertinente al cielo, celeste, domus, Hor.:
senso stretto, età, epoca, tempo, Eomuli aetas, arces, Ov.: ignes, celeste, sacra ispirazione,
Cic: clarissimus imperator suae aetatis, Liv.: Ov. II) poet. trasl.: \) pertinente all'aria in
nostra aetate, Quint.: heroicis aetatibus, Cic: genere, aqua, pioggia, Ov. 2] pertinente al
illustrium honànum aetates et tempora, Cic: mondo (nostro, in contrapp. all'inferno),
meton., età, epoca =
uomini di una data età, vesci aura aetheria, respirare, vivere, Verg.
tieneranionc, dura aetas, Hor.: veniens aetas. Aetliiiipes, pum, acc. pas, m. (AiGioTieg\
Ov. b) in senso largo, periodo di tempo, tempo Etiopi, abitanti dell'Etiopia (in senso stretto
in genere, sempiternae saeculorum aetates, e largo), neri di colorito ; al sing., Ae-
Cic: aurea aetas fetà dell'oro), Ov.: omnia tlliops, opis, m. (Ai9Ìo4'), moro, nero, in
fert aetas, Verg.: quidquid sub terra est, in genere [contr. albus). Fior.: cura stipite Ae-
apricum proferet aetas, Hor.: longa aetas, la thiope, con uno stolto di un moro, Cic:
lunghezza del tempo. Hor. Genit. plur. —

agg. Aethiopes lacus, laghi dell'Etiopia, Ov.
commi, aetatum ;
però anche aetatiuni. — Deriv.: 1) AelliTopia, ae (AlGioma),
aetàlììla, ae, f. (dimin. di aetas), fanciul- in senso largo, tutti i paesi sul confine meri-
lezza, tenera etù,m primis pueroruni aetatulis, dionale della terra : in senso stretto (Aethio-
Cic: partic, età o gioventìi fresca pei piaceri pia supra Aegyptum), il paese situato a S. di
sensuali, vexatores aetatulae tuae, Cic File risalendo il Nilo, limitato dal golfo
acternTtaS, atis, f. (aeteruus), eterna du- Arabico e che si estende fino alle coste del-
rata, I) etei-nità, aet. immutabilis, Cic: ex l'Oceano indiano, ora « Habesch, Abissinia,
aeternitate ovv. ex omni aeternitate, Cic. Ajan, ecc. », sino circa al 10" di lai. sud,
II) eterna durata, immortalità, aeternitas aiù- presso gli antichi diviso in orientale e occi-
inorum, nel contesto anche sempl. aeterni- dentale (quindi anche talv. plur.) : per paesa
tas, immortalità, Cic: imperii, Suet.: quindi dei 3iori in genere, ex Aethiopia ancillula =
a) eterna durata della memoria, eterna me- una morii, una nera, Ter. 2) Àetlii5|Meiis,
moria, eternità, alci aeternitatem immortali- a, um (AiGcoTiixóg), etiopico.
tatemque donare, Cic. b) eterna felicità, ro- 1. Aellira,
ae, f. (AiOpa), Etra, figlia del
sratus per aeternitatem tuam salutemque , re Pitico di Trezene, resa da Egeo madre
Plin. ep. di Teseo.
1. aclcrno, avv. V. aeternus. 2. acllira, ae, f. (aiOpa), etra, eterea re-
87 Actinn affcctus 88

iflone delle stelle, sereno azzwì-ro del cielo, aria Ov.: sequentis aevi memoria, Tac. — Forma
limpida, pura, Verg. ed a. second., aevus, i, m. (ò aìwv), omnem per
JlotTòn, m. ('AeTÓwv), Aezione, ce-
ònis, aevom {arcaico =
aevum), Lucr. 3, 603.
lebre pittore greco, vissuto intorno al 350 av. Afer, V. Afri.
Or., prohah. contemporaneo di Alessandro ailakìlis, e. agg. col compar. (affor), af-
il (brande. fabili', gentile, Cic. ed a.
Aetna, ae, f. quindi anche la
(A'txvy): aflabilitats, atis, f. (affabilis), affabilità,

forma greca Aelne^ ès, f.), IJ vulcano della piacevolezza, Cic. de oft'. 2, 48.
Sicilia ; ancor oggi Ktna. —
Secondo la fa- afiakrv, avv. (ad e feber), con maestria,
vola, il monte che Giove rovesciò sopra il ingegnosamente, factus, Cic. I. Verr. 14.
gigante Tifeo o Encelado; quindi prov. on\xs aflaliiii (adf.), avv. [da ad e fatim), «660-
Aetna ^ravius, Cic. de sen. 4. NeìV interno — stanza, sufficientemente, vesci, Cic: SOSt. COl

le fucine di Vulcano e dei suoi Ciclopi, i


genit., habetis alfatim lignorum, Liv.

quali vi fabbricavano i fulmini di Giove. — ailalììs, US, m. (affor), «7 parlare, discorso,

um allocuzione, Verg. ed a.
Deriv.: Aelnacus, (Alxvaìos), ap-
a,
aflectatio, onis. f. (aifecto), Ijil tendere,
partenente alVEtna, a) Etneo, dell'Etna,
aspirare a q c, sapicntiae, Sen.: partic. di-
ignes, Cic: fratres, i Ciclopi, Verg.: pastor, il
Spreg. =: affettazione, pretesa di q.C, Gemia-
Ciclope Polifemo, Ov.: phir. sost., Aetnaei,
òrum, m,, gli abitanti intorno all'Etna, Justin.
nicae originis,Tac. II) (t. t. retor.) affetta- =
smania di
b) meton.= siciliano, tellus, Sicilia, Ov. II)
zione,
ricercato ;
essere originale, manierato,
leziosaggine, Quint. e Suet.
il

città appiè dell'Etna; frima Innesa, ora


Nicolosi. — Deriv.: Àelnensis, e, ap-

afleetatAr^ òris, m
(affecto), animato dalla
.

brantosia, dal desiderio di q.C. justi amoris,


partenente alla città di Etna; plur. sost.,
Eutr.: partic. dispreg., regni, Quint.: Cicero
Aetnenses, tum, m., abit. della città di Etna.
nimius risus afF., troppo amante del ridicolo,
Aetòli, òrum, m. (AixcoXoi), Etoii, abit.
Quint.
dell' Etolia, i
lega Etolicn.
quali più, tardi si unirono nella

Agg.: Actolus, a, um
aflcctio, onis, f. (afficio), IJ attivo «« =
flusso,impressione sopra, ecc, praesentis mali
(ÀìxwXós), Etoiio, plagae, con allusione a sapientis (sopra il s.) affectatio nulla est, Cic.
Meleagro e alla caccia di Calidone, Hor.: e Tusc. 4, 13. II) passivo: 1) relazione, quae-
così arma, cuspis, dell' Etolio Biomede, Y^vg.: dam ad res aliquas aff., Cic. top. 68 e 70. 2)
urts o Arpi, città di Argiripa od Arpi nel- stato, natura, caeli, astrorum, costellazione,
VApulia, fondatada Diomede{V. Diomedes), Cic. — Partic, a) stato del corpo, complessione,
Verg. — Deriv.: 1) AelolTa, ae, f. (Aìtw- disposizioìui, firma corporis aff., ferma salute
XCa), Etolia, paese delia Grecia occ. tra la del corpo, Cic. Tusc. 5, 27. b) stato della
Locride Ozolia e V Acarnania. a mezzo- mente, animo, disposizione, condizione, sentire.
giorno della Tessaglia e dell'Epiro, ora con o senza, animi, Cic: quindi pregn. « di-
pressapoco Artinia e Lepanto. 2) AetolT- sposizione affettuosa, tenera » —
inclinazione,
ous, a, um (AìTwXtxóg), etolio, 3) Aetolis, affezione, affetto, amore, tenerezza, vera, Justln.:
li'dis, f. (AìTwXtg), donna Etolia, Deianira nulla affectione animi, non per predilezione.
(figlia di Eneo, re dell' Etolia), Ov. 4) Aelo- Tac.
ITu<«, a, um (AhtuXiog), Etolio, heros, V Etulio aflcolo (adf), avi. àtum, are (afficio), IJ
Diomede, Ov. accostarsia q.C, premiere, afferrare, viam
aevTta>«, (arcaico per aetas, da
atis, f. Oìympo, prendere la via dell' 0., Verg.: e cos)
aevum), età = parte
di tempo che tocca in quod iter affectat, videtis. Cic: passivo, gravi
sorte ad una pers., eux dell'uomo, XII tabb. morbo aflfectari, esser afflitti. Liv.: poet. assai..
in Cic. e Seriori. ubi nulla datur dextra affectare potestas, cioè
aevum, i, n. (aìwv), I) tempo sema li- di afferrare le navi, Verg. IIJ tendere, aspi-
Lucr. ed a. poeti: in ae-
miti, eterno; eternità, rare con zelo a q.C, a) generic., in senso
vum, per sempre, Hor. II) età, A) parte di buono, affluentiam, Nep.: potiundae Africae
tempo toccata in sorte ad una pers. o cosa, spem, sperar di realizzare il disegno. Liv.:
secondo la sua intima natura, 1) tempo delia in senso cattivo, aspirare a q.C, cercare pazza-
vita, naturale, durata della vita, vita, a) in mente, contro ì/«Ms«i>(a, imniortalitatem, Curt.:
gen.: imbecilla (natura hominum) atque
aevi regnuni,Liv.: co?rinfin.,(!*v. e Quint. b"l«ercor
brevis, Sali.: aevum traducere leuiter, Hor.: di trarre dalla sua, di guadagnarsi qualc, CÌ-
di e. inan., perbrevis aevI Carthaginem esse, vitates. Sali.: studia milituin, Tac. (^affettare,
b) partic, un'età d'uomo (di 30 anni), una fare artificiosamente, rem, Quint.: quindi af-
generazione, ter aevo functus, Hor. 2) epoca fectatus. a. um. del discorso, ecc., affettato,
della vita in cui una persona precisamente manierato, ricercato, speSSO in Quint.
si trova, età della vita, anni, età, grado di età, 1. aire(>lu<«, n, uni, part. agg. eoZ superi.

a) generic: meum, Hor.: primum, Ov.: omnis (da afficio), affetto, I) coli' cibi. dotato di =
nevi homines, Suet.: integer aevi, nel fior q.C, provveduto, virtutibus, vitiis, Cic. II)
degli anni, Verg.: occulto velut aevo, a poco a assol., affetto, in qualche modo,fisicam.
poco, Hor. b) partic. .tarda et/i, aevo confectus, moralm., 1) fisicam., che si trova in un dato
Verg.: grandis aevo, Tac. B) parte del tempo stato, disposto, fatto, accomodato, a) generic,
eterno che tocca in sorte soli, esternamente manus recte affecta (in buona condizione
ad una pers. O cosa, 1) tempo =
secolo, età, di salute, in istato normalej. Cic: oculus
ingeuia nostri aevi. Veli.: omnibus aevis, Ov. conturbatus non est prol)e affectus fnon è
2) tempo in genere, veteris non inscius aevi, in uno stato conveniente, buono) ad suum
89 affectu3 affici© 90

munus fungenduui, Cic. trasl., del cielo,


: prius quam fama ac nuntius afferretur, Caes.:
quomodo affecto caelo compositisque sideribus lama affert od affertur,coli' acc. e Tinfin.^Liv.:
(sotto quale costellazione) quodque animai più, spesso afferre alqd ovv. de alqa re, ripor-
oriatur, Cic. b) di affezioni dannose, affetto^ tare, recare, riferire, raccontare q.c come no-
asaulito, sofferente, itviebolito, rovinato, corpus tizia, novità, annunzio, messaggio, fama,
aff., Liv.: Caesar gravitar affectus, Cic: vale- voce e sim., alqd novi. Ter.: miros terrores (no-
tudine affeetus, Caes.: aetate o senectute jara tizie spaventevoli) ad alqm, Cic: de Hortensii
aiì'ectus,Cic: alfectà jam aetate, Cic: bine re- morte mihi esr allatum, mi è giunta la nuova,
iniges firmissimi, illinc inopia afTectissimi, Cic: partic. coU'acc. e Z'infin., Caelium ad
Veli." trasl., civitas aegra et atFecta, Cic: af- illuni attulisse se quaerere, etc, Cic: cum cre-
lecta res familiaris, Liv.: affecta alcjs fides bri afferrent nuntii male rem gerere Darium,
(credito). Tao. e) riguardo al tempo, pros- Nep.: crebri rumores afferuntur (sj'somo sparse
sitno alla fine, belluui affectum videmus et, voci con una certa insistenza) Belgas centra
ut vere dicam, paene confectum, Cic: aestate populum romanum conjurare, Caes. 2) ri-
jam prope affecta, sul cader ddVestate, Cic. portare, mettere innanzi, esporre, addurre una
Ir. 2) rnorahn., che si trova in una certa ragione e sim., ovv. q.c. come ragione, as-
disposizione O condizione, commosso, preso, serzione, motivo, obbiezione, negazione, di-
disposto, magis alfectis aniniis j udicum quam scolpa, causam, Cic: rationes, cur hoc ita
commovendo che persuadendo ig.,
doctis,2>tM sit, Cic: ed assol.: cur credam, afferre possum,

Cic: eodem modo erit sapiens affectus erga posso rendere ragione del perchè io creda,
amicum, quo in se ipsuni, Cic: est miro quo- Cic: nihLl afferunt, qui negant, non si mette
dani modo affectus (disposto), Cic: a{[ectos innanzi nulla fin che si dice di non, ecc.,
animos recreavit, gli animi travagliati, Liv. Cic: hic nubi afferunt mediocritates, qui ven-
2.ailcetus, ùs, m. (afficio), stato fisico gono colle loro m., Cic: aetatem, addurre
morale prodotto da impressioni esterne, come scusa, Cic. 3) portare, recare a ^
portare,
I) condizione fisica, disposizione, corporis, Cels. effettuare, cagionare, occasionare, fare, dare, ad
3, 18 extr.: e senza corporis, Cels. 2, 15 extr. ovv. in una pers. o cosa, alci mortem, alci
II) stato dell'animo, disposizione dell'animo, perniciem, Cic: detrimentum, incommodum,
1) in gen.: aiùmi, Cic: mentis, Ov.: assol. =^ Caes.: alci laetitiam, dolorem, Cic: salutem
stato d'animo, disposizione d'animo, commozione alci,Cic: alci rei, Caes.: in re militari nova,
del cuore, sentimento, tacitUS, Ov.: hunc af- introdurre novità, Nep. 4) contribuire ad
lectum adveisus omnes habere, Sen. 2) sen- un qualche scopo, successo, esito, multam
timento vivo, appassionato =
affetto, com- utUitatein reipublicae atque societati, Cic;
mosione d'animo, passione, avari tiae, Quint.: quindi afferre aliquid, contribuire a g.c, gio-
affectus erumpunt, Quint. Partic, a) di af- vare a q.c, aiutare a, in q.c., aliquid ad COIU-
fetti vivi, passione =::^ cupidigia, brama, Plin. munein utilitatem, Cic: ad bene vivendum
pan. ed a. b) di affetti miti, passione z^ incli- aliquid, Cic: ed il contrario, nihil afferre, non
nazione, teiiera inclitiazione, propensione, tene- portare alcun vantaggio, ad communem fru-
rezza, amore, alcjs, Sen.: erga alqm, Plin. ep. ctum, Cic. 5) aggiungere, apportare, mettere
attero, attuli, allatum, afferre (ad e fero), di più q.c, come aggiunta, aumento, multa
recare, portare, procurare, procacciai-e, sommi- addunt atque afferunt de suo, Cic: ad paternas
nistrare, I) propr.: 1) e. inan., huc scyphos, magnas uecessitudines magnani attulit acces-
Hor.: lapidem ad introitum aedis, Nep.: ar- sionem tua voluntas erga me, Cic: quis at-
gentum alci, Ter.: alci pugionem ab alqo, Cic: tulerit, chi ha apposto la clausola alla ro-
alqd domo, Cic: alimenta nubibus, recare, gazione, chi ne fu l'autore, Cic.
Ov.: partic, epistulam o litteras ad alqm, re- aHKcTo, feci, fectum, ere (ad e facio), IJ
care, Cic: te qui vivum casus... attulerint, fare q.c. in aggiunta ad alcunché;
portarono, condussero, Verg.: quindi se af- quindi (come L t. retor. dialett.J =
mettere
ferre, recarsi in un luogo =
andare, entrare in relazione, connettere, collegare, eae res, quae
in un luogo, Ter. e Verg.: afferri hanc ur- quodam inodoaffectae suut ad id de quo quae-
beni, avvicinarsi, esser spinti a, Verg. 2) di ritur, che sono in certa qual relazione, ecc.,
e. inan., recare come provento, poi-tare, pro- Cic top. 8 gli 11. II) influire, fare impressione
durre, uvam (di vite), Varr.: fì^., magnum su quale q.c, e precis.: A) alqm alqà re, si-
proveutum poetarum (di un'epoca), Plin. ep. gnifica influire sull'oggetto col mezzo indicato
II) trasl.: A) in gen.: recare, portare, mo- dall'a.'oX.; rendere tale o tal altro, ecc. In ita-
strare in q.c, avere, consulatum in familiam, liano si traduce quasi sempre col verbo deri-
Cic: animum vacuum ad res diffìciles scri- vato dal sostantivo in ablativo, o con frase
bendas, Cic: uihil ostentationis, Cic: alci au- equivalente, così afficere dolore, addolorare,
xilium. Ter.: manus afferre alci o alci rei, met- laetitia, rallegrare, e via dicendo. Esempi:
ter le mani addosso ad una pers. o cosa, a. alqm maxima laetitia, Cic: ignominia mor-
Cic: manus sibi, uccidersi, Piane in Cic: ma- tuum, egestate vivum, Cic: res sordidas deo-
nus suisvulaeribus, n'rt«oya?-e le piaghe, Cic: rum honore, prodigare onori divini, ecc., Cic:
senza dat., prò se quisque mauus affert, aiu- alqm injurià, far torto ad ale. Ter.: alqm
tare, Cic: alci (virgiui, pudicitiae e sim.) vim, maximis praemiis, Cic: victorem exercitum
far violenza, Cic: e parim, vim et mauus stipendio, regalare, Ck.: hunc liberum popu-
afferre, Cic. lum servitute, ridurre in ischiavitù, Cic: ci-
h) partic: 1) recare, portare una notizia, ves rem. morte, cruciatu, cruce, Cic: alqm
non jucundissimum vobis uuntium,
voce, ecc., s\!\)n\t\ixh, dargli sepoltura, Cic: alqd macula,
Cic: qui de me vumores afferrautur, Cic. fil.: macchiare, Cic: eo nomine, quo etc, dar-
91 affitto afflicto 92

fjlìil nome, ecc., Cic: dolorem iisdem ver- allTiii^i, e (ad e finis), confinante, I) propr.:
bis,quibus, etc, esprimere, Cic: tali medi- gens affinis Mauris fconfìn. coi MauriJ, Liv.
cainine vultuin, impiastrare, Ov. e così — II) trasl.: 1) imparentato per via di matri-
nel passivo, tantis pedum doloribus affici, monii, parente, alter mihi affinis erat, Cic: e
ut etc, aver tanto male, ecc., Cic: morbo poet., vincula affinia, i vincoli di parentela,
affectum esse, essere ammalato. Ter.: morbo Ov.: più spesso sost. (m. e f.), questo o quel
gravi et mortifero affectum esse, Cic: gravi parente =
cognato, cognata (in SCUSO Stretto
vulnere affici, esser ferito gravemente, Caes.: e largo), suocero e genero, Cic: cognati et
magna difficultate affici, essere implicato in affines, parenti (in genere) ed affini (in
una grande difficoltfi, Caes.: beneficio affici, partic), Cic: in tono scherzoso, del marito
esser beneficai , Cic: pio dolore esse affectum, della druda, Cic. Yerr. 2, 36 e altr. 2) af-
essere preso, Cic: magno dolore affici, provre fine, cioè confidente, immischiato in q.C, con-

grande dolore, Caes.: admiratioue afficiuntur tapevole, partecipe, complice, socio, col genit.,
ii,qui etc, si meravigliano molto coloro, i rei capitalis. Cic: col dat., facinori, Cic.
quali, ecc., Cic. B) alqm, fare impressione afTTnTla!», atis, f. (affinis), I) affinità, per
sul corpo siill'an'mo di ale, 1) (pù i-aro) via di matrimonio, cognazione, affinitate alqm
sul corpo, porre in ìina data condizione, di- attingere, Cic: affinitate conjungi cum alqo,
sporre, tratt-ave, a) generic, exercendum cor- 'Nej).: plur., propinquitatibus affinitatibusque
pus et ita afficienduin est, ut etc, abituarlo, COnjuncti, Caes.: meton., cognazione il co- =
Cic: Syracusanam civitatem, ut abs te aflfecta gnato stesso, Justin. 17, 3, 5 (plur.). IT)
est, ita in te es>e animatam videmns fin doppio stretta relazione, poì-entela, litterarum, Quint.
senso, cioè trattata e disposta), Cic 1, 6, 24.
b) partic. itnpressionare con danno, danneg- animiate, avv. (affirmatus da affirrao),
giare, indebolire, aestus, labor. fames, sitis affi- affermativamente, con asseveratiza, in modo sa-
ciunt corpora, Liv.: fames affecit exercitum, crosanto, Cic de off^. 3, 104.
Liv. 2) porre in ìina certa condizioite (buona ariirniàlTo, Onis, f. (affirmo), afferma-
no), disporre e sim., ut animns eorum ita zione, asserzione, conferma, CiC ed a.
afficiat, apud quos aget, ut etc, Cic: ut ei,
qui audirent, sic afficerentur animis, ut etc,
anirnio, avi, àtum, are (ad e firmo) =
render ferino, duraturo, trasl.: I) confermare,
Cic: litterae tuae sic me affecerunt, ut etc, assodare, rinfoi-zare, ea res Troìanis spem af-
Cic: ipsa mea legens sic afficior (mi fa un tale firmat, conferma nei Tr. la speranza, Liv.:
effetto, misuscita tali sentimenti), ut etc, Cic societas jurejurando affirmatur, vien confer-
all'ilo, fisi, fisum, ore (ad e figo), affiggere, mata, Liv. II) confermare, convalidare, asso-
I) propr.: litteram illam (K) ita veheiiienter dare q.C. colle parole o coi fatti, com" vero,
ad caput, ut etc, Cic: alqm cuspide ad terram qiusto, a) generic. (contr. refellere), alqd,
ovv. terrae, inchiodare, Liv.: Prometheum ad Cic: transfugarum dieta, Liv. b) affermare,
Caucasum, ovv. sempl. Caucaso, Cic: alqm asserire, asseverare, sostenere, difendere q.C.
cruci, Liv.: arma tempio, appendere, Qnint.
come vero, come dimostrato (contr. dubitare,
II) trasl., ai attaccare, incatenare, inchiodare, uegare, abnuere), Cic: rem prò certo, Liv.:
stringere, infiggere, piantare, fermare, tener saldo
certuni affirmare n m ausim, Liv.: omni asse-
q.c. quale, a) e. inan.: Itiiaca illa in asperri-
veratione tibi affirmo, colVacc. e Tinfin., Cic:
mis saxis tamquam nidulus affisa, Cic: humo
si ulla alia de re obscura affirmare posseni,
divinae particulam aurae, Hor.: ed as(r.,conti- dire con sicurezza, parlare in modo deter-
nentia cum ipso negotio sunt ea, quae semper minato, Cic.
affisa esse videntur ad rem ncque ab ea sepa-
afflalus, ùs, m. (afflo), I) n soffiare,
rar! possunt, Cic. '^) pers.: homines in exigua
respiro, soffio, vento, che giunge a
od a q.C.
terrae parte affixi. Cic: alqm lecto ovv. lectnlo
quale, afflatus et vis frigoris, Sen.: soffio, re-
(di disgrazie, della vecchiairt, obbligare al
spiro d'un animale. Ov.: esalazione di vapori.
letto), Hor. e Sen.: anus affixa foribus (che ri-
ex terra, Cic: del fuoco, ignes caelestes adus-
mane continuamente), TibuU. alci affixum :

sisse levi afflatu (con leggiero tocco, sfiorando)


esse tamquam magistro, non scostarsi da lui,
vestinienta, Liv. : vaporis, Liv. II) trasl.,
Cic: affixus lateri sinistro, standogli fermo
soffio, alito dello spirito divino, sine aliquo
alla sinistra, Verg. b) tener fermo, imprimere,
affiata divino, Cic: sine quodam afflatu quasi
far entrare, nel pasìivo rimaner fermo, entrare,
furoris (di ispirazione), Cic.
inemoriae, Quint.: affigi animis nostris, Cic.
afiìn^i^o, finxi, fictum, ere (ad e fingo), ri-
aMeO, ère (ad e fleo), piangere a, piangere,
trarre ad imitazione, foggiare, aggiungere for-
Hor. art. poet. 101 (secondo lo Haupt).
mando, I) propr., di artisti: alci manus. Cic:
afnìclatio, f. (afflicto), afflizione penosa,
partem corporis.Cic: inulta natura aut affingit tormento, travaglio,Cic Tusc. 3, 27 6 Sen. ad
(crea, dà forma) aut mutat, Cic. II) trasl., Helv. 17, 5 (secondo il Koch).
1) dare, attribuire, riferire, aggiungere (a torto) affliclTo, ònis, come ilprec, Sen. ad Holv.
colla immaginazione, qui nihil opinione affin- 17, 5 (16, 11 forma dubbia invece rfeH'affli-
:

gat assumatque ad aegritudinem, Cic: quia ctationis sostenuto dal Koch).


buie generi malorum non affingitur illa opinio afilieto, avi, àtum, are (intens. di affligo),
fpregiudizioj, Cic. 2) aggiungere inventando, I) battere con violenza sopra quale, o q.c,
fingendo, nel raccontare, quid error affinxerit, 1) propr.: afflictare se, b'ttersi il petto (come
Cic: multa rumore affingebantur, Caes.: ncque segno di di -re, ecc.), Sali, e Tac 2) trasl.,
vera laus ei detracta, ncque falsa afficta, Cic: afflictare se ovv. al medio afflictari, a/ftìggersi-
houiiucs aftìngentes vana auditis, Liv. darsi pensiero, angustiarsi, Ter. e Cic, Ì9 qui,
93 afflictor affrico 94

bus (rebus domesticis) velienientissime afflictor, spirare), A) propr., del vento, delVaria, terga
eie. II) pregn., sbattere, agitare con forza, tantum afflante vento, Liv.: del respiro, tan
malamente, l)p7-opr.: onerai'ias iiaves (di tem- rorum sbuffare dei ca-
afflari ore, Ov.: dello
pesta), Caes. 2) trasl., af]liggere, colpire, mal- valli del sole aria del mattino), nosque
C=
trattare, far penare, travagliare, opprimere, gra- ubi primus equis Oriens afflavit anhelis, Verg.:
vins vehementiusqne afflictari (se. morbo), del lampo, del fuoco e del caldo in genere, me
Cic: afflictari gravi morbo, Liv.: affi. Batavos divùm pater fulminis afflavit ventis. Verg.: e
(molestare), Tac: Italiam luxuria saevitiaque, così fulminis telis ovv. fiilminum ignibus af-
travagliare, Tac. flari, esser colpito dal fulmine, Ov.: sancii af-
afflictor, òris, m. (affligo), abbattitore, at- flatique incendio, scottati, abbruciati, Liv.
tcrratore, dignitatis, Cic. Pis. 64. B) trasl., ispirare, afflata est numine quando
afilictus, a, um, part. agg. col compar. jam propiore dei, Verg.
{da affligo), 1) ridotto a mal partito, triste, afflìiens, entis, part. agg. col compar.
tfortunato, integer, florens),
infelice (contr. (da affluo), I) che scorre in abbondanza verso,
Cic; afflictior condicio, Cic. 2) avvinto, afflitto, che c'è in abbondanza, in sovrabbondanza, af-
contristato, acgritudine afflictus (travagliato), fluente, copiae, Cic: ex affluenti, Tac. II) ab-
''ic: afflicti animi bonorum, Cic: afflicti et bondante; dotato, fornito, ricco di g.e., opibus et
fracti animi fuit, Cic: piar. sost.. excitare af- coplis, Cic: amicitia ditior et affluentior, che
flictos, Cic. 3) disprezzato, disonorato, reietto, spesso dà più di quel che riceve, Cic.
homo afflictus et perditus, Cic. afflùenler, avv. col compar. (affluens),
a'flì^fo, flixi, flictum, ere (ad e fligo),- I) in abbondanza, copiosamente, con profusione,
battere contro, sbattere contro, lanciare contro, Cic e Nep.
urtare, battere con Violenza, A) in f/en.: na-
affliienlTa, ae, f. (affluens), affluenza, ab-
vem ad scopulos, Cic: alqm terrae, Ov.: vasa bondanza, omnium rerum, Cic: munditiam,
parietibus, Liv.: trasl., se affligere, affliggersi,
non affluentiam (non lusso) affectabat, Xep.
Cic. de div. 2, 6. B) pregn., gettar ai suolo,
affluo, fluxi, fluxum, ere (ad e fluo), af-
abbattere, atterrare, \) propr.: arborem,Caes.:
fluire, scoì-reì-e verso q.C, I) propr.: 1) in
statuam, Cic equi virique afflicti (in hattn-
:
istretto senso, di fiumi, ecc., Eurotas prope
gliaj, Sali. 2) trasl.: ubi Mars communis et
afjfluit moenibus, Liv. 2) in senso largo, di
victum sacpe erigerei (sollevare) et afBigeret
altri oggetti: a) come t. t. della fiìos. epi-
(abbattere) VÌCtoreni,LÌV. 28, 19, 11. II) dan-
ciir., deir « affluire » di atomi ed immagini,
neggiare, piagare, rovinare, sbattere, scoytqtias-
necessario ad una percezione, ad deos af-
sare, 1) propr.: fusti caput alcjs, Tac: naves,
fluere, Cic. b) di cibi, venir su (nello sto-
quae gravissime afflictae erant (avariate),
macoj, cibo affluente, Suet. e) di moltitiuline
Caes.: fig., cum prospero flatu ejus (fortunae)
di pers., affittire, affluente cotidie raultitu-
ntimur, ad exitus pervehimur optatos et,
dine ad famam belli spemqun praedae, Liv.
cum reflavit, affligimur, naufraghiamo, Cic.
Il) trasl.: 1) giungere (impercettibilmente),
2) trasl.: a) affliggere = riduti'e a tnal par-
insinuarsi, voluptas ad sensus cum suavitate
tito, trattar duramente, tribolare, recargrande
affluit et illabitur, giunge dolcemente ai sensi,
pregiudizio deprimere umiliare , abbattere ,
, ,
Cic: nihil ex istis locis non modo litterarum,
alqm, Cic: barbariam, Cic: equestrem ordi-
sed ne rumoris quidem affluxit, Cic. 2) af-
nem, Cic: causam susceptftm, far cadere ap-
fluire, esserci in abbondanza, cum domi Otium
posta, perdere, Cic: vastatione opes liostium,
etdivitiae affluerent. Sali.: ubi effuse affluunt
Liv., e nel passivo vcetigalia bellis affliguntur,
si sminuiscono, Cic: uno genere morbi affligi,
opes, Liv.: quindi alqà re =
posseder in ab-
bondanza, in sovrabbondanza, essere ben fomiti,
Cic. b) contristare, avvilire, affliggere, scorare
unguentis affluens, pieno di unguenti, Cic:
quale, od il SUO animo (contr. levare), alqni,
voluptatibus, Cic.
Cic: animos affligere et debilitare metu, Cic.
aflor (ad-for), fàtus sum, fari, IJ v. att.,
e) pervertire i costumi; render peggioi-e, piit
parlare ad ale., alloquire, a) in gcn.: versibus
triste, saeculi mores, Fior.
afilo, avi, àtum, are (ad e
iisdem alqm, quibus, etc, Cic: nomine alqm,
flo), I) soffiare
versa, spirare, h.)propr.: ai intr.,t^e/ re«to,eae
Verg.: quindi « parlare ad ale. accomiatan-

partes, ex quibns ventus afflare


dosi, congedandosi », salutare, affari extre-
solet, Varr.:
di odori, giungere al naso, emanare, olezzare, mum, Verg.: hos ego digrediens attabar,Verg.:
e dopo la sepoltura d'un morto, sic po.-itum
afflabunt tibi non Arabum de gramine odo-
res, Prop.: odores. qui afflarentnr e floribus, affati discedite corpus fdato il supremo addio),
Cic b) tr., del fuoco, calidum membris afflare Verg. b) partic, alloquire pregando implo- =
vaporem, Lucr. B) trasl., a) intr. soffiare, rare, deos, Verg precando Vestam, Ov. II)
:

spirar verso (come il vento che gonfia le vele) V. pass., perf., afTatum esse =
esser detto,
= esser favorevole, felix. CUI placidum leniter esser stabilito dal fato, seg. da ut e il cong.,

afflat amor,Tibull.: afflante fortuna, Quint. b) Sen. nat. qu. 2, 38, 1. Questo verbo siusa
tr.: CI.) soffiare a^=^apportare,aì-recare,lVL\XìOnS soltanto nelFindic. pres. 2^ pers.: nella 1^
nescio quid afflaverat commissione Graecorura pers. imperf. indie, nella 2* pers. dell'ini-
frequentiam non fuisse. Cic p) ispirare, comu- perat., neU'infin. e nel partic.
nicare (impprcettibilmente), (genetrix) laetos aflììre ed afTitreni, V. assum,
oculis afflarat honores, V^erg.: e del veleno del- aflVToo, frlciii, frictum, are (ad e frico\
Vini; id in. si quem reperiat, cui aliqnid mali sfregar contro, stropicciare a, fig. = attaccare
fiucibus afflare possit. Cornif. rhet. II) spi- ad ale. per contatto, alci rubiginem suam,
rare,, soffi are (—commuovere col soffio, collo Sen. ep. 7, 7.
95 alfrictus Agenor 96

afl'rictiìs, abl. U, m. (affrico), lo sfregare, vento di SO o di OSO, greco &.i<!^;per tutti


lo stropicciare, Seu. nat. qu. 5, 14, 4. quelli che abitano al di qtta del mar Medi-
affili, V. assum. terraneo, esso soffia dalla parte di sera, e
affui^eo, fulsi, ère (ad e fulgeo), apparire porta temporali e procelle, creber procellis,
splendente a, di fronte; splendere a, Ijpvopr.: Verg.: praeceps, protervu?, Hor.: aìiche agg.,
Venus {come pianeta) affulsit, Ov.: caeli ar- Africae procellae, Hor.: e personif, come dio
dentis species affulserat, il cielo aveva splen- di questo vento, Africus pater, Prop.
duto come un mare di fuoco, Liv. II) trasl., Jiganièdes, is, m. ('Ay«Iìv^5yj;), Agamede,
a) dello sguardo benigno di una divinità di Ergino (re di Orcomeno).
figlio
che appare, ecc., rifiUyere, rispleìulere, valtus JL^simeiiinòu (Agamenmo), ouis, acc.
ubi tuus affulsit, Hor. b) dell'astro, o raggio onem e poet. una, m. ('Ayaiisfivcov), Agamen-
della sorte, della speranza, ecc., rifulgere, none, figlio (o nipote) e successore di Atreo,
splendere, arridere, apparire, COIlSUli rei ma- re di Micene, fratello di Menelao, marito di
joris spes affulsit, Liv.: et mihi talis fortuna Clitennestra, padre di Oreste, di Elettra e
affulsit, brillò, Liv. di Ifigenia, capitano supremo dei Greci sotto
alliindo, fudi, fùsuni,
ere (ad e fuudo), Troia; ritornato in patria fu ucciso dalla
infondere, gettar dentro, versare in, spargere in, moglie e dal drudo di essa, Egislo. De- —
I) propr.: venenum vulneri, Tac: ei (nido) riv.: Aganieiiiiiftnius, a, um ['\.'{a.\i.^^•^ó-
vini geuitalem, Tac. II) trasl.: 1) affundi, VlOg), uyuineiinonio, di Agamennone, classis,
a) del rossore della vergogna : rubor qui gra- Liv : puella, Ifigenia, Prop.
vissimis quoque viris subito atfunditur, sale jkj^aiiì|>|>è, ès, f. ('AYaviiLTiYj), Agamppe,
d'un tratto al volto, Sen. b) di moltitudine fonie di questa fonte, figlia del dio
(e nitifa
di persone, ecc. =
riversarsi dentro, in e siiti,, fiuviale Permesso) dell'Elicona in Beozia,
estendersi, stendersi, equituni tria milia Corni- sacra alle Muse ed ispiratrice dei poeti. —
bus affunduntur, Tac. 2) affusimi esse, esser Deriv.: a) /4;;anippvus, a, um di Aga-
gettato = esser prostrato, prostrarsi, gettarsi, nippe, lyrn, dedicata alle Muse, Prop. b;
tumulo, Ov.: genibus alcjs, Fior.: amplecti A;;aUÌ|>|lÌ!>, pYdos, f., discendente da Aga-
pedes affusaque poscere vitam, Ov. nippe,
affììlurus, V. assum. ìii^àso, ònis, m. (ago), cavallaro, servo di
afSrein, afdre, V. absum. Liv. ed Hor.
stalla, palafreniere,

Alranìus, a, um, nome di una gens /4^atliucivs,is, m. ('AYa6oxX^g), Aga-

plebea; i più noti membri di essa sono: tiranno di Siracusa, nato nel 362 av. C.
tocie,

IJ L. Afranius, poeta comico di Boma, che a Terme, da genitori di bassa condizione.


fiorìprobab. intorno al 130 av. Cr., contem- jkgalliy l'Ila, ae, f. CXyii.Qup^a.),Agatirna,
poraneo di Terenzio. II) L. Afranius, fido città della costa settentrionale della Sicilia;
partigiano e abile luogotenente di Gneo oggi S. Agata.
Pompeo Magno. — Deri v.: Afràn¥anus, jlgatliyrsi, òrum, m. ('AYàQupaot). Aga-
E, um, Afraniano, di Afraniot tirsi,popolo di confine degli Sciti, sul Ma-
Afi'i^ òrum, m., gli abitanti dell'Africa, ros ; quindi in una parte della Transilvania
partic, in senso stretto, gli abitanti del ter- e del Banato di Temesvar; si dipingevano
ritorio di Cartagine ( V. sotto Africa n" 2), di un color turchino chiaro o si tatuavano
Afri, Africani (partic. ì Sacerdoti di Giove (quindi picti).
Ammone nel deserto Libico, Nep. Lys. 3, Agave, ès, f. ('Ay«uiì), Agave, figlia di
2). — Sitig. dii'us Afer, _fZi Annibale, Hor, Cadmo, moglie di Echione, madre di Penteo
carm. 4, 4, 42. — Agg. Alci*, fra.frum, afro, che succedette all'avo sul trono, e che essa
africano, pedites, Liv.: aequora, tra l'Africa in un furor bacchico dilaniò, prendendolo
e la Sicilia, Ov.: avis, gallina faraona, Hor. per una bestia feroce.
— Deriv.: A) AfrTca, ae, f., anche terra Agedincuni, i, n., città capitale dei Se-
Africa, Africa, in senso largo, la parte del
l) noni nella Gallia Lugdunese; oggi Sens in
inondo che i greci chiamavano Aipùr), an- Champagne,
nessa dapprima, ora all'Asia, ora all'Eu- iiì^cllulus, i, m. (dimin. di agellus), eam-
ropa, poscia per comune consenso divisa dal- picetio, poderetto, Catull. c Seriori.
l'Asia dall'Istmo di Suez. 2) in istretto senso, à|;ellus, ì, m. (dimin. di ager), catnpi-
Africa propria ovv. Africa provincia, il terri- eeiio, poderetto fpovero, da nulla ovv, gra-
torio ove sorgeva Cartagine, più il paese tra zioso], Cic.ed a.
le due B) AfrTcaiius, a, um, Afri-
Sirti. agcina,inatis, n.(àYì')|i« agnien),MO?ne =
cano, appartenente all'Africa (tanto in senso di una schiera di soldMi scelti {s.m\QÌ,iia.igoi.),
largo che stretto), bellum, Cic: e causae (fac- a cavallo ed a piedi (cetrati, ÙJiaoTOatat),
cende), Cic: possessiones, Nep.: sost., Africa- usata nell'esercito macedonico da Filippo ed
nae, àrum, f. (sc.bestiae), belve dell'Africa = Alessandro, Liv. e Cui't.
pantere, leoni, leopardi e tigri, che servivano AgeiiSr, oris, m. ('Ayvìvwp), Agenore, re
partic. nei giuochi circensi (ludi circenses), dei Fenici, folio di Nettuno e di Libia,
Liv.: ed Afrlcanus, come soprannom_e dei due fratello di Belo (del padre cioè di Egitto e
celebri Scipioni, V. Cornelius. C) .4frlcus, Danao), padre di Cadmo, di Europa e d'al-
a, um, africo, d'Africa, africano, ora, Liv.; tri, padre o nonno di Fineo (re dei Traci),
praesidia. Sali.: partic. ventus Africus (Cic), proavo di Didone e quindi anche dei Fenici
ovv, Africus ventus (Liv.) e comun. assol. (CartaginesiJ, quindi nei poeti Agenoris urbs
Africus, i, m., Africo (il vento A.) O Garbino, = Cartagine, Agenore natus Cadmo, = —
97 ager aggravo 98

Deriv.: 1) Ageiiitrèus, a, uni, appar- tani, ecc., Hor., Suet. ed a.: quindi jwet. per
teìtente ad Ayenure, domus, di Cadmo,
di A., vallo, in difesa di una città, muro di cinta,
Ov.: bos, quello che portò via Europa (Giove aggeres murorum,Verg.: primas in litore sedes
trasformato), posto tra le costellazioni, Ov. castrorum in niorem pinnis et aggere cingit,
2) igénftridés, ae, m. {'Af-qwplòrìz), nome Verg. e) argine innalzato per difesa contro
patronimico, Agenmide, detto di Cadmo e le incursioni dei vicini, Tao. ann. 2, 19.

Perseo (discendente di Danao). 2) generic. riparo, difesa, argine poStO


,

ìigei*, agri, m. (àYPÓg), I) ogni pezzo di contro alcuncliè; a) per proteggere i campi,
terra, campo, campagna, terretw, podere, ager terreus, Varr.: agrestis, Tac. h) per sicurezza
fertilis, Cic: agruui colere, Cic: agrum con- di una riva, di un porto, argine, molo (detto
serere, Cato. —
Quindi in contrapp. a ter- anche moles), Verg., Tac. ed a.: quindi (nei
reno caseggiato o boscoso, campo, a) in con- poeti), scarpa della riva e riva (come argine
trapp. a città, campagna in genere, in prosa naturale), gramineus ripae agger, Verg.: her-
comun. al plur., vastati agri suut; urbs as- bosus agger, Ov. e) per assicurare la via
siduis exliausta funeribus, Liv.: non solum attraverso luoghi paludosi, argine per pas-
ex urbe, verum etiam ex agris ingentem nu- saggio, pontes et aggeres humido paludum im-
merum perditorum hominum collegerat, Cic. pouere, Tac. d) pavimento d'una strada {anche
b) in contrapp. a monte, valle, ignotos mou- strada) fatto a rialzo nel mezzo, agger viae,
tes agrosque salutai, Ov. e) in contrapp. al Verg. e Tac hist. 2, 24 e 3, 2L
mare, in agrura, dalla parte di terra, vergere 3) (poeticam.) ogni sorta di innalzamento
in agrum, Liv.: in agros, Liv. d) come deter- artificiale o naturale sul suolo, come a)
minazione di lunghezza, in agrum, in lun- par tic. del suggestus, come bigoncia degli
ghezza (contr. in fronte ovv. in frontem, in oratori, costruita con terra e zolle; come
larghezza), Hor. II) territorio di una re- quell'elevazione di terra che costituiva il tu-
gione, Tusculanus, Cic: Helvetius, Caes. mulo, tumulique ex aggere fatur, Verg. b)
.4gr>silaus, i, m. ('AyriaEXaos), Agesilao, avello, tumulo, Verg. ed a. e) rogo, pira, Ov.
re di Sparta, figlio del re Spartano Archi- ed a. d) di monti e colli come argini na-
damo, vincitore del satrape Persiano Tissa- turali, vette, aggeres Alpini, Verg. e) di ogni
ferne presso il Pactolo in Asia f395 av. Cr.) « mucchio » elevato, argine, aggeres ni-
e più tardi dei Greci presso Coronea in vei, Verg.: medio ex aggere (di legna), Ov.:
Beozia. agger armorum, Tac.
«Rgemo (ad-gemo), ere, gemere a (con aggerjilìo, Òuis, f. (aggerare), argina-
quale), Ov. fast. 5, 400. mento, arginatura, argine, Plin. 2, 1, 20 (plur.).
agger, eris, m. (2. aggero), I) il tnate- 1. aggero, avi, àtum, are (agger), I)
riale, necessario per argini (pel vallo), la teifa
il 2)ropr., innalzare, riparare, fortificare come se
pei' l'argine, per fm-tificasioni, per ripari, per si facesse un
argine, arginare, Tac. ann. 1,
riempiere, anzitutto comc t. t. milit., per for- 63. Il) trasl., ammucchiare, ammonticchiare,
tificare il campo
fcfr. sotto il n" II), agge- cadavera, Verg.: ossa, Tac, fig., accrescendo,
rem petere, comportare, Caes,: aggere et cra- aianentare, ingrandire, accrescere, dictis iras,
tibus fossas explere, Caes.: rates (injunctas) Verg.
terrà et aggere integere, guernire con terra 2. aggero gestum, gc-
(ad-goro), gessi,
e pietre, Caes.: poet., moliri aggere tecta, por rcre, apportare,
metter insieme, partic. in
7nano a fabbricar la città, cingendola di quantità e quindi con fatica, portare in un
un vallo, Verg. luogo, a>nm»nticchiare, ammassare, I) propr.:
II) trasl., ogni argine, riparo, diga, forti- luta et limum, Cic. fr. aggeritur tumulo
:

ficazione, vallo, trincea, parapetto e sim., fatto tellus, Verg.


II) generic: 1) aggiungere
di terra ammucchiata, 1) anzitutto comun. aumentando =
aco-escere (con fatica), qua-
come t. t. milit., a) argine, formato colla drantes patrimonio, Phaedr.: opes opibus,
terra scavata dalla fossa, per rinforzare il Sen. 2) aggiungere iti quantità colmare, =
campo, su cui si erigeva il valium (fatto ricolmare quale, di q.c, probra, Tac.
con palizzate, pali e graticci), bastione di aggCSiUS, US, m. (aggerere), ammassa-
t«ì-raper foi-tificazione, aggere, vineis, tur- mento, adunamento, provvista, pabuli, ligno-
ribus oppiduin oppugnare, Cic: aggerem rum, Tac: copiarum (vettovaglie), Tac.
apparare, instruere, exstruere, facere, jacere, agglttinèro (ad-glomero), avi, atum,are,
Caes.: aggerem ad urbem promovere, Cic: ag- propr., «far su a gomitolo», quindi
geri ignem inferre, Caes. b) argine, vailo, for- poet., trasl., stringersi presso quale, unirsi ad
tificazione, come difesa di un luogo contro ale, se, Verg.: se lateri nostro, Verg.
gli assalti nemici, agger Tarquinii, comun. agglutino (ad-glùtino), avi, atum, are,
sempl. agger, condotto da Servio Tullio per agglutinare, attaccare, appiccicare e sim,, no-
sicurezza della città di Roma, in quella parte vum prooemium, Cic: alqd fronti, Cels.
della città che si estende in piano verso le- aggravesco (ad-gravesco), ere, aggra-
vante dalla porta Collina sino alVEsqui- varsi, di malattia, Ter. Hec 337.
lina; innalzato poi da Tarquinio il Superbo, aggravo (ad-gravo), avi, atum, are, ag-
detto da C«cerowe maximus, perchè era lungo gravare, render piit grave, trasl.: I) render
7 stadi. In questi paraggi (attorno all'odierna grave, opprimente, cioè a) riguardo all'in-
Porta S. Lorenzo) ridotti probabil. da Me- tensità =
aggravare, rendere pericoloso, incru-
cenate ad uso di passeggio pubblico, si acco- dire, valetudinem, Suet.: dolorem, Curt. b)
glieva molta gente, e là quindi esercitavano riguardo alla natura, qualità, render oppri-
il loro mestiere giocolieri, indovini, ciarla- mente, grave; aggravare, ridurre a mal par-

Oeorges- Calonghi, Dizionario latino-italiano.


99 aggredio agito 100'

tuo,iuopiam sociorum, Liv.: quo (bello) si ag- = pronto, vivace, spedito, celere, agile, attivo
gravatae res essent, Liv.: soriein alcjs, Curt. {contr. tardus), oderunt agilem gnavumque-
II) aggravare in genere, a) fisicam., Diorbo (che lavora s 'editamente e con senno! re-
quaitanae aggravante (se. eum), Suet. b) missi, Hor.: nunc agilis fio, un uomo d'affari
morahn., metter a carico di ale, aggravare, fuomo distato), Hor.: agiJiorem mihi animum
di prove, nihil reum, Qiiint. 5, 7, 18. credebam, Sen.
a j;;SPèdio, ere, forma second. attiva di agìlllas, àtis, f. (agilis), agilit<l, mobilità,
aggredior, andare a, avvicinarsi, 1) propv., spediteesa del movimento, na.vi\inì,'Lì\.: trasl.;
avvicinare ale. con qualche scopo, gua- fr agilitas (movevolezza), ut ita dicam, moUitia-
dagnarselo, eer.!ar di cattivarsi, nel paSSÌVO, que naturae (del carattere), Cic.
hoc restiterat, ut a te fictis aggrederer donis, Àgi», gtdis, ace Agim ed Agin, m. ('Ayt?),.
Cic. fr. IIJ trasl., andare a q.c, imprendere, A.jide, nome di re Sp irtani, di cui i più
accingersi a q.c, facillimis quibusque aggres- noti sono i Proclidi: I) .Agide I, figlio del
sis,Justin. 7, 6, 5. re Archidamo II, fratello di Agesilao ; re-
«ggredìop (adgrcdì'or), gressus suiti, gnò dal 436 al 397 av. Cr. II) Agide II,
grcdi (ad e gradior), andare a, avvicinarsi a figlio di Arcliid ano III, regnò dal 338 al
q.c. quale, I)propr.: l)ingen.: a] ad ale, 3 iO av. Cr. Ili) Agide III, figlio di Eda-
ad alqm e sempì, alqm, Comici, b) andare, mida II, regnò dal 244 al 240 av. Cr.
giungere, metter piede in Un dato luogo, non agTliikìiis, e (agito), agile, leggero, facile
repelletur, quo aggredì cupiet, Cic. 2)partic., mente moHbile, 3,iìr, Ov. niet 1, 75.
avvicinarsi a qualc. q.c. per iscopi partico-
«git.'UÌO, ònis, f. (agito), agitazione, moto,.
lari, a) con intenzioni benigne, avvicinarsi,
ly propr.: ag (mobilità) et niotus linguae,
venire ad uno, cercar di guadagnare, di catti-
Cic: ag. niotusque corporis, Plin. ep.: ag.
varsi, tentare, alqm Roniae, Cic: alqm arte
Iccticae, Liv.: agitatimes fluctuura, Cic. II)
(astuzia), Liv.: alqm pecunia, Sali.: trasl.,
trasl., 1) dello spirito in istato di commo-
alcjs modestiara acrius, porre a piti dura
zione, (.ttiviui, agitazione, agitatione et motu.
prova. Tue. b) con intenzioni ostili, aggre-
esse vacuus, Cic mentis ag., esercizio ed oc-
:
dire, assalire, ai-rivur ad^Iosso a quale, alqm,
cupazione dello spirito, Cic. 2) Vocctiparsi di
Cic. ed a.: alqin ferro, Ov.: muruin, Haìl.: per-
q.c, esercizio, disbrigo di q.c, lerum magna-
seguire giudiziariam., accusare, chiamar in
runi ag. atque adinini-tratio, il pensare e il
giudizio, alqm,Nep.: alqm legibus {eontr. vi),
compiere, Cic: studiurum, Cic.
Suet. IIJ trasl., andare a, dirigersi verSO qC.
come meta, scopo; assumersi, cominciare, in- agiliitor, m. (agito), conduttore di
òris,

traprendere, ancipitem caiisani, Cic: faciuus, un animale, Verg.: equorum, auriga,


aselli,

Liv.: poet., magnos honores, ricevere, Verg.:


\erg.:partie assol. =
co<jchiere, auriga, nelle
corse del Circo, Cic. ed a.
ad causara, Cic: ad rem publicam, prender
parte al governo, Veli.: ad injuriam facien- agitatus, a, um, pan. agg. in compar.
dam, Cic: ad dicenduin, cominciar a p ir- (agito), agitato, commosso, vivace, vivo, Sen. &

lare, Cic: ColV infm., cominciare, fare il ten- Qdut.


tativo di, cercare di, ecc, dicere de etc, agile, agicedum, V. ago alla fine.
Cic. aglio, avi, àtum, are (intens. di a,go),-
aggrego (ad-grcgo), avi, àtum, are, porre in moto, spingere con vivacità, COn Cele-
propr. « aggiungere al gregge » ; quin li rità, I) propr.: 1} dello spingere animali,
trasl., aggregare, accomunare, associare, rifl., veicoli, ecc. =
spingere, far andare, e(parlÌC.,
se aggregare, e jpassivo aggregar!, in signif. nei poeti), condurre, dirigere, guidare in ge-
medio =assodarsi, raccogliersi, unirsi, eudein nere, a) generic: currus ad flumina, Verg.:
ceteros undique collectos naufiagos, Cic: ego equiim, esercitare, Verg. e Nep.: navem trire-
te in nostrum numerum aggregare soleo, Cic: niem, far aggirare (nel porto), Nep.: lanige-
filium ad patris interituin, Cic: se ad eorum ros greges hirtasque capellas,^oe<.,^e»- « aver
amicitiani, Caes.: se Eomanis, Liv.: assol., cura », Verg. b) del cacciare le fiere, ecc. =
alius alia ex navi, quibuscumque sigiiis oceur- cucciare, incalvare, iìiseguire, feras, Cic: aquila
rerat, se aggregabat, Caes. iiisectaus alias aves et agitans, Cic: tota urbe
aggpesslo, ònis, f. (aggredior), I) in re- finemici), Verg.: chelydros, scacciare, Verg.
torica, assalto delToratore forense, Cic. or. 2) del vento =
agitare, sconvolgere, turbare,
60. II) in dialettica, sillogismo, Quint. 5, mare venturuui vi agitari atque turbari, Cic:
10, 4 e sgg. austro agitata Charjbdis,Ov. 3) del moto delie-
aggìiberno, are (ad e gìiberno), cercar onde = agitare, scuotere, sbattere, agitata"
di governare, trasl., sic agguberu inte fortuna, flactibus HcUc , Prop. defluit saxis agi-
:

ut etc, Fior. 2, 8, 1. tatus humor, Hor. 4) di rapi lo ed instabile


agilii», e, agg. col compar. (ago), agile; movimento delle cose in genere porre in =
quindi I) di e
inan., agile, destro, spedito, rapido nwvimento, agitare, agitari iuter Se COn-
T)propr.: classis, Liv.: renius, Ov.: sinistra cursu, degli atomi, Cic. 5; di ogni sorta di
nianu agiliure et valitliore, Suet. 2) trasl., moto in contrapp. alla quiete, a) generic,
pronto, agile, fugace, natura ingenii humani porre in ntovitnento, ynuovere, agitare, quod
agilis et velox, Quint. Il) di e anim., del loro ipsum agitatur aliuude, Cic: quud pulsu agi-
corpo, dei sensi, ecc.: 1) pr.'pr., mobile, agile, tatur externo, Cic: niens agitat molem,
destro, veloce al curso, ecc. ,dva., di Diana, Ov.: muove il tutto, Verg. Fartie b) di molo ra-
Cyllenius, di Mercurio, Ov.: agile et vividum pi io e frequente, muovere qua e là, volgere qua
corpus, Plin. ep. 2) trasl., agile nelVoperare e lù, agitare, scuotere, Cjrpora buc iUuC, Sali.
.

101 Aglaie agmen 102

dlgitos (nei conti), contar sulle dita, Plin. ep.: Icgibus aevum, Verg. vita hominum sine
:

alas, Ov.: hastarn (^


thyrsum). sqti'tssare, cupiditate agitabatur. Sali.: quindi assol. =
manibus, ^oe^J^er «ffui-
agitai-e, Ov.:ha,hena.ii passare la vita, aver da vivere, vivere, agitandi
dare », Ov. e) del moto del corpo (nel correre, inops, sema mezzi di sussistenza. Sali, fr.:
andare in barca, in carrozza e sim.J, muo- ((Jallia) nunc malis fructibus ipsa vix agitat,
vere, far del moto, nunc mari, nunc terrà agi- SII. fr. d) (se. se) volgersi, stare, trattenersi,
tare corpus, Plin. ep. fermarsi, indugiare, laeti. neque procul, Ger-
II) tras!.: 1) spronare, spingere, stlntolare, mani agitabant, Tac: equitatum omnem . .

indurre a (come se SI Spronasse una he-


q.e. prò ca.stris agitare jubet. Sali.: consul dum
stiaj, quem gloria Turni obliqua invidia stiniu- Inter primores agitat, Liv.: quindi vivere, abi-
lisque agita bat ama ris,Verg.: est deus in nobis, tare, dimorare in qualclic luogo, partic. di
agitante calescimus ilio, Ov.: in furias agitan- popoli nòmadi, Libyes propius mare agita-
tur equae, Ov. 2) dare la caccia, inseffiiire, per- bant, Sali, e) comport<trsi, postremo ferocius
seguitare, tormentare, fastidire, molestare COme agitare, quam solitus erat, Sali.
se fosse una fiera, a)generic.: ut eos agitent .4glììié, ès, f. ('AY>.aiYj), Agiate, nome
insectenturque furiae, Cic: sceleris poenis agi- della più vecchia delle Grazie.
tati] r, Cic. — quindi h) perseguitare, biasi- Agia«(ph<~n, ontis, m. A-
[W'^Xa.o-.^ih'i),
mare, censurare, dileggiare qualc. q.C. Con giaofonte, celebre pittore di Taso (intorno al
parole, vesanum poétam, Hor.: personas, Cic: 420 av. Cr.J, padre e maestro di Polignoto
alcjs saevis fastidia verbis, Hor. 3) agitare, ed A risto fonte.
porre in agitazione, seonvolyere, turbare (di ri- .Iglaurfìs, i, f. (' X-(Xa.'jpoz, comun. 'A-
voluzioni politiche, ecc.), come un mare, tri- YpauXoj), Ayiauro, figlia di Cecrope.
buniciisseditionibusoyv.procellisagitarijLiv.: agnien, rntnis, n. [da ago), traHo, tratta,
rebus agitatis, Cic. 4) agì' are q.c. nei discorsi tanto il movimento, quanto la moltitudine o
=. trattare, discxitere, res agitata in contioni- la massa in movimento, I) ingerì.: \)diess.
bus, jactata in judiciis, Cic: per omnes locos de anim.: a) di pers., moltitudine, schiera, agmen
facto consulis agit^ri, Sali.: agitatum, ut tri- perpetuum totius Italiae, Cic: agmen patricio-
buni militum crearentur, Liv. li) agitare q.c. rum, Liv.: mulierum puerorumque agmina,
nella mente, nello spirito =
esser in pensiero Liv.:Eumenidum agmina, Verg.: agmina co-
per gtCt, pensar sopra, meditare, considerare, mitum, Ov. b) di animali in-anco, frotta, =
esaminare, e in rapporto a qualche scopo = muta (di cani), storino (di pernici), mandra
aver in mente q.C, pensare, mirare, tendere a (di cervi), rapidum, di cani da caccia, Ov.:
q.C, meditare, in animorem in
bellura, Liv.: ferarura, Ov.: cervorum, Verg.: aligerum, di
mente, Cic: rem cum animo,
rem Sali, fr.: cigni, Verg.
animo (animis), Cic: rem mente, Cic: rem 2) di e inan.: a) corrente, eorso d'acqua,
secum, Sali.: e senza raggiunta in animo e dulci fluit agraine flumen, scor/'e con placida
sim., res multura agitata, Cic: fugam, Verg.: corrente, Lucr. e Verg.: e di rovescio, diluvio
haec raultos dies noctesque, Sali.: co?^"infin., d'acqua, immensum caelo venit agmen aqua-
ut mente agitaret bellum renovare, Nepj col nim, Verg. b) di atomi. Lucr. 1, 606. e) di
de e l'abl., de Rhodani transitu, Liv.: col- nuvole, Lucr. 6, 100. d) di colpo di remi,
Z'acc. pron. seg. da prop is. relat., id plebes agmine reniorura celeri, con rapido remare,
agitabat, quonam modo etc, Liv.: alla greca, Verg. Aen. 5, 21 1 e) delle spire del serpente,
.

col partic, Alexandrum interempturi se-


. . . extremae agmina caudae, Verg.: illi [dracones]
ditionibus agitastis, Justin. 14, 4, 12: assai., agmine certo Laocoonta petunt, s'avviano
ipse longe aliter animo agitabat, avea ben altri dritti contro Laocoonte, Verg. f) di quan-
pensieri, disegni nella sua mente, Sali. Jug. tità d'affari, Plin. ep.
11, 1. 6) porre in moto, agitare, eccitare, eser- II) come 1. 1. milit., schiera, cioè 1) astr.:
citale quibus (curis) agitatus et
lo spirito, marcia di un esercito, colonna in marcia,
seliiera,
exercitatus animus, agitato, occupato, come in agmine, Sali.: citato agmine iter, Liv.: de
di cose che l'animo fa s:opo de' suoi sforzi, exercitu, de castris, de agminibus dicere, Cic:
Cic: geometria agitari aniraos et aeui ingenia, rudis agminum, delle marcie (poet. della =
Quint.: in cattivo senso, in Iribunatu Grac- milizia), Hor. 2) concr.: a) esercito, colonna
chum, assalire a parole, Cic. 7) generic. in marcia, schiera in marcia, a) di soldati
{come ago), porre q.c. in movimento ^) fe- = a piedi, phalaux, agmen magis quam acies,
steggiare, celebrare, condurre feste e Solennità Liv.: agmen suorum,Liv.: agmine, in ischiera,
festive, Dionysia, Ter.: festos dies, Cic: cho- agmine ingredi, agmine ire ad Urbem, Liv.:
ros, Verg. b) condurre, aoeì' a mano, fare, eser- agmine iustructo, in ischiera allestita, pronta
citare, agitare, trattare, imprendere on ener- alla marcia, Liv.: agmine facto, in ischiera
gia, azioni e condiz ioni di og ni genere, cercar serrata, Verg.: agmen pilatum, Verg.: o ju-
di condursi seconilo esse, conservare, conside- stum, Tac, schiera che marcia compatta
rare, aver in mente, imperium, Sali.: justitiam, in fila, esercito ordinato a battaglia: agmen
Plin. ep.: mutas artes, Verg.: praecepta pa- confertum, esercito compatto, serrato, Sen.
rentis mei, Sali.: e così nel pass, agitari, esser ad Marc. 16, 4 (cfr. sotto al n" d il passo
esercitato, ecc. =
dominare, regnare, luctus di Verg. gè. 3, 369 e segg.): agmen qua-
atque gaudia agitabantur. Sali.: disseusio cum dratura, V esercito che mircia in ordine [così
jara inveterasset ac niultos annos esset agi- da aver la fronte sii ogni lato, e procedere
tata, Cic: ed assol. nel pass, impers., pau- in ordine di battaglia, col b igaglio nel cen-
corum arbitrio belli domique agitabatur, si tro, dimodoché tutto intero l'esercito for-
agiva, Sali, e) condurre, vivere, passare, sub mava quasi un pir allei gramma, non eguale
103 agna ago 104

dunque ad un bataillon carré); quindi spesso uomen), sopratuiome, agnoniina bellica. Fior.
aginiiie quadrato, in ordine, in file serrate, 3, 8, l._
in ordine di battaglia, « en ligne », lì. es. agnoiuìnatio (aduomtnatro), Onis, f. (ad
incedere, ire, ingredi, Sali, e Curt.: munito e gnomino =
nomino), come fig. retor. =
agmine, ni ischiera coperta, Sali.: e contr. 7iapovo|iaaia, il metter insieme due vocaboli
agiiiine incauto, ut inter pacatos, Lir.: agni, somiglianti per suono, ma affatto differenti
obliqu uni, c/te marcia obliquamente, di fianco, di signific, paronomasia (comc Icnones e leo-
Curt.: agm. priniuni, l'avanguardia, testa nes), Cornif. rliet. e Quint.
(delVesfrcito in marcia), Caes.: medium, il a|;nosco (adgnosco), uòvi, nttum, ere, ri-
entro, Caes.: extreinum o novissiniuin, retro- co uose er i', I) conoscere, riconoscere, distin-
guardia, Caes.: agnien ducere, comandare, guere nel suo vero essere, riconoscere per
q.c.
condurre una schieri, o un esereito, Cic: quello che è da segni, caratteristiche, a) gè-
agnien claudere, chiudere e coprire la schiera, neric: tum agnoscit animus illa reminisceudo,
Caes.: agmen cogere, chiudere l'esercito, ut Cic: jani aguosco Graecum, riconosco, cioè
uec duces simus nec agnien cogainus (fig.), mi rammento, Cic: cfr. unde illi versus ? non
affinchè non siamo ne i primi ne gli ultimi, euim agnosco, Cic: accipio aguoscoque deos
Cic. p)d( cavalieri, agni, equituni, Liv.: agni. (gli dei =
la mano degli dei), Verg.: col me-
equestre, V. b) schiera di navi, squadra, flotta, dium dei sensi, auribus uotos ut possis agno-
navium agnien, Liv. 21, 27, 8 e altr. e) di scere cantus, Cic poet.: inde (da ciò) agnosci
schiera di bagagli, omnium impedimentoruni potest vis fortunae, Veli.: donni ex operibus
agmen cogere, Hirt. b. G.: non minore agmine ejus,Cic.: aguosco ex me, io sperimento in me
rerum captarum quam suo prae se acto, Liv. stesso, Cic: cura idem aspexit agnovitque in
d) trasl.,di schiera, niandi-a, stormo di animali, alio, Cic. b) un oggetto che si è già ricono-

che formano, per così dire, un esercito, con- sciuto conosciuto, riconoscere, raffigurare,
ferto agmine cervi torpent mole nova, Verg. a.)unapers.: quem ut agnovi etc.Cic: nomine
gè. 3, 369 e segg. (cfr. sopra al n" a il passo audito, aguovere virum, Liv.: cultu regio agno-
di Sen. ad Marc. 16, 4): e pasta decedens sci, Curt. p) ogg. inan.: rem (di giudice), Cic;
agmine magno corvorum exercitus, Verg.: e parvam Trojani, Verg.: loca, Quint.: n:ivis D.
di sogg. inan. personific, venti velut agmine Bruti, quae ex insigni facile agnosci poterat,
facto, qua data porta, ruunt, Verg.: sic ordi- Caes. Il) riconoscere come cosavera, effettiva,
iiandus est dies omnis, tamquam cogat agmen, esistente, valida, a) itJia jjers.:sortilegos,Cic.:
S-ia l'ultimo ( V. n" a), Sen. fìlium, quem ille natuin non agnorat, eundem
agna, ae, f. (agnus), oy»»eHo, vetula, Varr.: moriens suum dixerat. Nep.: necdum agno-
puUa, Hor. verat euni, qui postea regnavit, Liv.: alla do-
Agnalia, tum, n. pi. = Agonalia (V.), manda come chi? eoli' acz. predicai., tà<]\\\
secondo Ov. 325.
fast. 1, non ducein,Liv.: aliquem regein, alqm filiuni,
agnascoi* (ad-gnascor), uàtus sum, nasci Curt.: al passivo, alla domanda come chi?
(ad e nascor), nascei- vicino, nascer dopo, partic. col nomin. predic, at nunc si quis tanti habi-
come t. t. giurid., detto di figli che nascon tet, vix ut senator agnoscitur. Veli, p) ogg.
dopo, quindi che vengono al mondo sia du- ina)l. :=^ riconoscere, confermare, confessare,
rante la vita del])adre che dopo la sua morte, ammetteì-e , constatare concedere una COSa
,

avendo già padre fatto testamento o avendo


il {contr. abiiuere), agn. crimen, Cic: facti illius
adottato uno come figlio, Cic. de or. 1, 241 gloriam, Cic: deorum cognationem, Cic: alla
e Caecin. 72. domanda come che cosa? pre- coli' acc.
agiialTo (adgnatto), ònis, f. (agnascor),co«- dic, quod meuni quodam modo aguusco, Cic:
dizionv deyli agnati, consunyuineitfi da paHe di dextros aguovit in alito divos, Phaedr.: coi-
padre, agnazione, fondata sulV adozione sidla Z'acc. e Z infin., et ego ipse me non esse ver-
generazione da parte di piers. di sesso masco- boruin adraodum inopem aguosco, Cic. —
lino appartenenti alla famiglia, Cic. ed a. Agnosse, sincop. =
agno visse, Ov.: agnòtu-
a§;nalu«« (adgnatus), a, uni, I) partic. di ru3 =agniturus, Sali. fr.
agnascor (V.), Il) sost. , agnatus, i, m., agnuji, i, m. (à[ivós), agnello, Cic. ed a.
A) figlio nato dopo, 6Ìoè che viene al mmdo ìigo, ègi, actum, ere (àyo)), mettere in
quandi già fper parenteli, adozione o testa- m oto, cioè spingere innanzi q.c, Ijpropr.,
stamento) si trova nella famigìia un legit- nello spazio =
far muovere, far andare in-
timo erede; al plur. in Tac. Germ. 19 e liist. ìutnzi, guidando, conducendo, 1) in gen. =
5, 5. B) colui che è parente da parte di padre, far andare innanzi, condurre, guidare, a) ani-
per nasciti o per adozione, agnato, spesso mali, detto di guardiano, pastore, ecc., mer-
fpartic. al lìhir.J in Cic. ed a. cede caballum, Hor.: capellas protenus, Verg.;
agneliu.s, i, m. (dimin. di agnus), agnel- bovem Eomam,Liv.: bovesad flumina,Verg.:
lino, come termine vezzeggiativo, nei Comici. pecora per calles, Curt.: celso Nysae de vertice
agnìnu», a, um (agnus), appai-tenente ad tigres, Verg.: capellas potura, Yeig.: poeticam.
agnello, agneUo, pes, Pliu.: SOSt., agnina,
di coZ/'infin., omne cuin Proteus pecus egit altos
ae, f. carne d'agnello, Plaut. C Hor.
(se. caro), visere montes, Hor. p) persone, come condot-
assillilo, ònis, f. (aguosco), il riconoscere, tiero, guida, ecc., copula vinctum ante se
cognizione, conoscenza, animi, Cic: litterarum, Thyum, Nep.: alqm \irgis in urbem, Liv.:
l'imparare a conoscere le l., Quint. alqm ad mortem, Tac: quindi anche {come
agnìlor, Oris, m. (agnosco), oonoscitore, «.'(s.'.y)^^ portare, condurre seco, inultis mi-

Quint. 12, 8, 13. libus actis armatorum ex ea regione, Liv.:


agiiòiuen, lutnis, n. (ad e gnomen = come t. t. milit., agmen agere, metter in ma-
105 ago ago ICH}

vimento la schiera =
porsi in cammino con portar via [ferre] condur via [agere], la
e
essa, farla marciare, Liv.: cornuti, al pas- proprietà viva e morta; ora detto dei proprie-
sivo, agmen agritur, la schiera (l'esercito) si tarii (quindi in senso non ostile), res, quae
mette in movimento, in cammino; marcia, ferri agique possunt, beni mobili, Liv.: ora di

con avv., come citius, raptim e sim., Liv.: nemici, saccheggiare, metter a ferro e a fuoco,
e nel linguaggio famigliare, agere se, spin- portar via, ferre cuncta atque agere, Liv.:
ger si^=^ «andare, venire», quo bine te agis? ferre agere plebem plebisque res, Liv. d) eon-
Ter.: ecce gubernator sese Palinurus agebat, dui-re con mi dato sforzo materiale (sbat-

Verg. y) spingere =s gnidare, eondnvre, diri- tendo, spingendo, colpendo, curvando) verso
gere cavalli sotto un carro, un cocchio; un qualche luogo, partic. in modo che stia fermo,
cocchio, un carro, una barca, un veicolo in entri dentro, sublicae oblique agebantur, si
genere, jumenta ovv. currum, guidare le be- piantavano, Caes.: pinus ab alto ad terram,
stie il carro, esser cocchiere, Liv. e Curt.: curvare, Ov.: fundam circum caput, girare,
per patris corpus carpentvim Liv. , navim, : vibrare,Yerg.: basta alci per armos acta, Hor.:
Hor.: in litus naves, sul lido, Liv. 8) ge- qxtindi in crucem agere, crocifiggere, Cic. e)
neric, inette)- in movimento, spingere, muo- condurre, in direzione non interrotta, a) di-
vere, far andare e. inan., detto di pers., agens sporre nello spazio, tirare,contlurre, parietem,
Carmine qnercus (di Orfeo), Verg.: vocem ,
Cic: aggerem, cuniculos, Caes.: cuniculos ad
Cic: trasl. di e. inan., longeque (mare) agit aerarium, Cic: cloacani maximam sub terram,
fluctus , Curt. duple.ic agitur per lumbos
: Liv.: molem mari fentro il marej, Curt.: così
.spira, passa attraverso i lombi, Verg.: agen- partic. come t. t. di agrimensura, limitem
tes frigora venti, che conducono, portano, agere, segnare il confine, Tac: e poet., latum
Verg.: corpora agunt contagia late, spar- per agmen limitem agit ferro, si apre la via
gono, diffondono, Ov. s) come t. t. milit, attraverso, Verg.: e fig., idem limes agendus
porre in ìiiovimento, mandar innanzi, arvicinare erit, cioè si dovrà usare il medesimo mezzo,

le macchine da assedio ad un luogo, vineas Ov. P) di piante =


mettere vcrso l'intorno
turresque ad oppidum, Caes.: testudinem. (del terreno) o verso l'esterno, radices, Varr.:
San. e fig., vera gloria radices agit atque propa-

2) partic: a) spingere a moto pia veloce gatur, Cic: e così gemmas, folla, florem, fron-
(partic. contro volontà, con violenza), cac- dam, Scriptt. r. r. e Plin.: ossa robur agunt,
ciare innanzi, spingere, oi.)animali e pers.,&([\xo le ossa diventano di legno duro. Or.: actae

temere suo cavallo all'impaz-


acto, spinto il ad sidera pinus, cresciuti in altezza, giunti,
zata, Liv.: proverb., agas asellum, puoi ben Verg. y) generic. : fare, far comparire, cum
frustar l'asino fma esso tuttavia non impa- spumas ageret in ore, colla schiuma alla
rerà a correr veloce) =
tu sei e resti quello bocca, Cic: rimas, fendersi, spaccarsi, scre-
di prima, Cic. de or. 2, 258 qua irapetus: polarsi (di legna, alberi, del terreno, ecc.],
egit equos, dove la smania, la furia spinse i Cic.
cavalli, Ov.: qnaquemque metus agebat, dif- II) trasl.:A) in gen.: a) mettere in moto at-
fugerunt, Curt.: quindi ni passivo, agi = tivo, fai- andar innanzi, condurre, guidare,
esser cacciato innanzi, sospinto, trascinato, con- portare, animus cuncta agit atque habet,
dotto; correre, nmoversi con intpeto, volare, ~Sall.: e così alqm transvorsum agere, portar

turba fugentium actus, Liv.: quo multitudo via quale, quasi prendendolo a traverso,
omnis agebatur, Liv.: agi per auras, Verg. trasportare. Sali. per reges actum genus
:

P) di cose, membris agit atra venena, mandar omnes Latinos, che passò per tutti i re latini,
fuori, schizzare, stiUare,Yerg.: e partic. ani- Hor.: e Tros Tyriusque mihi nullo discrimine
mam agere, mandar fuori lo spirito vitale == ?Lgetm; saranno trattati, VeYg.ialla domanda
essere agli estremi, render Tultimo spirito, dove? a che? in che? coU'inovv. ad e
l'ultimo respiro, Cael. in Cic, Liv. ed a.: Tace, «) condurre, trasportare, portare in una
nel bisticcio, eodem tempore et gestum et data condiz., alqm in furorem, Quint. si :

animam agere, cavar fuori, Cic. b) cac- quis ad illa te agat, Hor. P) condui-re, spìn-
ciare innanzi, molestando cacciando, per-
,
gere, ad una,
indurre, determinare, risolvere
seguitando porre in movimento, a.) animali risoluzione, ad un'impresa, poemata dulcia
e pers. '= far andare innanzi a «?, cacciare, dar sunto et quocumque volent, animum auditoris
la caccia, perseguitare, cervos (di CaniJ,Yerg.: agunto, Hor.: alqm confestim ad certamen,
apros, Verg.: per juga longa canes, Ov.: glebis Liv.: Latinos falsis criminibus in arma, Liv.:
aut saxis aut fu,stibus alqin de fundo praeci- alqm in fr.iadem, Verg.: pioet. coll'infin., de-
pitem, Cic: praecipites Pompejauos Caes.: , sertas quaerere torras auguriis agimur divflm,
alqm in cxsilium, Liv.: Orco (all'Orco), Hor.: Verg. b) porre in movimento disordinato,
fugientes hostes ad naves, Justin. P) cos", dar la eaccia, perseguitare, tormentare, angu-
acta borea pinus, spinto, cacciato qua e là, stiare, tribolare, agunt eumpiaecipitem poenae
sbattuto, Ov. e) (come àysiv), portar via, con- civium Romanorum, Cic: acerba fata Romanos
ditr via, trasportare da qualche InOf/O, partic. agunt, Hor.: agentia verba, jjara/e che condu-
come bottino, indo actae boves, Liv.: quindi cono alla disperazione, Hor. e) porr-r in mo-
portar via rubando, rubare, redigunt actas in vimento furioso, eccitare, agitare, ubi (multi-
sua rura bove?, Ov.: e cos'i praedam o praedas tudo) aut studio agitur aut ini, Curt. d) far
(pecoris et mancipiorum) agere, portar via, ondeggiare dallo stnto d'equilibrio, smuovere,
come preda, bestiame e schiavi, e generic, perpetua naturalis bonitas, quae nullis casibus
predare, far bottino. Sali, e Liv.: quindi par- ncque agitur neque minuitur,Nep. e)porre in
tic, ferre et agere (come cpépsiv xaì àysiv) = movimento nel senso di «.porre in azione»,
,

107 ago ago 108

eccitare, infiammare, mantenere in anione, in va male, bene, per quale, Cic: e sempl. prae-
esercizio seu te discus agit Hor. sat. 2
, ,
clare agitur si etc, Cic.
2, 13. f) rifl., agere fassol.J ovv. agere se, Quindi a) aliquid agere, fare q.c, operare,
a) agere fassol.) := andar vagando in qual- essere attivo, in contrapp. alVozio, alla quiete,
che luogo, condursi, trattenersi, trovarsi, stare, alla tranquilla riflessione, aliquid agentes
essere, apud primos, Sali.: multum et fami- imagines (contr. mutae, vagae), Cornif. rhet.:
liariter cura alqo, trattare, Sali.: circa muros e senza aliquid, p. es. qnoàfche essi) egerunt
et in stationibus solute ac neglegenter, Liv.: (hanno fattoj. quod reliquerunt, Cic: aliud
. .

quindi abitare, dimorare in qualche luogo, agenditempus, aliud quiescendi, Cic: auden-
Africa, quae procul a mari iucultius agebat, dum atque agendum, non consultandum in
Sali, p) con se ed assol., condursi in questo tanto malo esse, Liv.: e il contrapp. nihil
O quel modo, eotnportarsi , mostrarsi, tanta agere, non far nulla, essere inoperoso, numquam
mobilitate Numidae sese agunt, Sali.: negle- se plus agere, quam cum nihil ageret, Cic. b)
genter se et avare agentes, Eutr.: e (senza se) eseguire, effettuare, fare,in dato modo e grado,
feroces prò victoribus agere, comportarsi fie- non nihil egisti hoc loco, Cic: niliil agis. Ter.:
ramente da vincitori. Sali. nihil agis, dolor, Cic: quindi potere, decidere,
B) condurre un'attività, uno stato, una con- influire, in dato modo e grado, multum agit
dizione, 1) di tempo, quasi « far venire ed sexus, aetas, condicio, Quint. e) eseguire con
andar via », qnintae tempora lucis, Ov.: ver zelo q.c, a) attendere a q.C, hoc age, hoc
niagnus agebat orbis, era primavera, Verg.: agite, bada, badate, attento(i). Comici ed a.:
quindi a) con annus ed un numero ordinale hocine agis au non? vi attendi o no? Ter.:
= essere in un anno (= averlo raggiunto, ma id ago sedulo, ci penso seriamente, vi at-
non ancora oltrepassato), avere questa o quel- tendo seriamente, Ter.: nisi id agat et adsit,
l'età,quartum annum ago et octogesiniura, se di ciò non si cura, Cic; e il contrapp.
Cic: sextum et octogesimum aunum agens, aUas res agere, Ter. e Cic, ovv. aliud agere,
di 86 anni, Liv.: e (di lina data sezione del Cic, occuparsi di cose estranee, aver la
tempo), nel passivo agi, volgersi, cori-ere, e mente occupata da pensieri estranei, cioè
nel perf. =
esser trascorso, jyassato, essere essere disattento, negligente, distratto, p) oc-
alla fine, meusis agitur hic jam septimus.Ter.: cuparsi di q.c,, pensare a q.c, mirare a qual-
ut tunc principium anni agebatur, s'era al che scopo, a qualcìie fine; meditare, incari-
principio dell'anno, Liv. p) passare, vivere, carsi di alcunché, occuparsi in ispecial guisa
condurre UH tempo (la Vita, gli anni, una di q.c, far di tutto, ncscio quid meus mea
parte di tempo), aetatem procul a re publica, maj US agit, Ov.: quid agaut,quidcogitent, Cic:
Sali.: aetatem inlitteris, Cic: vitam ruri,Liv.: id si egisseut, Cic. in omui vita nihil aliud
:

tolerabilem senectutem, Cic: pleraque tem- egi, mi proposi sempre come unico scopo, C'ic:
pora in venando. Sali.: hiemem sub tectis de intranda Britanuia, Tac: e partic, id agere
suis, Liv.: ibi liiberna, Liv.: noctem metu, (raro hoc agere ovv. sempl. agere), ut ovv.
Curt.: totani eam noctem cum magno animi ne, ecc., agire o pensare con uno scopo,
metu perpetuis vigiliis. Liv.: quindi assol. = prende7-si partic. pensiero allo scopo di, odi
vivere, esistere, essere al mondo, bomines, qui non ; occuparsi, pensare a q.c, mirare a q.c,
tum agebant, Tac: sine certis legibus agere,- aver intenzione di, ecc., far di tutto per, ecc.,
Liv.: incerta pace agere, Liv. non enim id agit ut insidietur et observet, sed
2) condurre un'azioìie o condizione, agire, jam favet, Cic: certiorem eum fecit id agi ut
riguardo a q.C, curarsi di compiere, con- pons dissolveretur, Nep.: qui agit, ut prior sit,
durre a terntine, fare, curare, cum SCribaS et Quint.: itaque neque tu multum interfuisti
quorum consuesti.Luccej.
aliquid agas eoruni, rebus gerendis, et ego id semper egi, ne inte-
in Cic: quod agendum aut faciendum sit, ressera, Cic: tu, dum tua navis in alto est,
id non recusem, Cic: agerent facerentque, ut hoc age (guarda) ut mutata retrorsum te
e re publica ducercut, Liv.:multa agendo nihil ferat aura, Hor.
agere, Pbaedr.: jucundi acti labores.Cic: nel 3) agire, esporre fcol gestO, eccj (V. actio
linguaggio famigliare, quid agis? che fai? n" II), a) di oratore, esporre, recitare, de-
come vai Cic ed a.: quid agitur? che si fa ? clamare, haec ille egit, Cic: quae sic ab ilio
come va? Comici : parim. nelle domande de- acta esse constabat, oculis, voce, gestu, ut etc,
rivanti da dubbio, imbarazzo, paura e sim., Cic: assol., agere cum dignitate ac venustate,
quid faciam ? quid agam? che (devo) fare? «ite Cic b) di attore drammatico, a) declamare,
farò? Comici: quid ages ? Ter.: e nell'inter- esporre una monodia, un verso, ecc., accom-
rog. indir., ncque satis centuriouibus cousta- piagnando la recitaz. colla dovuta mimica,
bat, quid agerent, Caes.: e la formala age, age, canticum aliquanto magis vigente motu, Liv.:
ut lubet, Ter.: assol., se non iuterfuisse, sed hunc versuiii eo gestu, Cic: e cosi fabulam
egisse (dice di esserci entrato [come testi- (conioediam, tragoediam), recitare una jìarte,
monio]) dicit, Cic: industria in agendo, ce- Comici e primas partes, la parte di
Cic. :

leritas in conficiendo, Cic: vigilando, agendo, protagonista, la jìrima parte, Ter.: e cosi
bene consulendo prospere onmia cedunt, Sali.: (fig.) j)riores partes, Cic. p) agere alqm (ser-
partic. con aw., procedere, opeì-are, agire in vum, leuouem, Ballionem e sim.), rappresen-
qualche maniera, male, Cic: modice. Cic: parte di, ecc. (sulla
tare, il j)crsonaggio, la
Tac: quindi male,
lenius, Sali.: facilejusteque, scena), Ter. e Cic: e partic. trasl., sostenere
bene, praeclare agere cuin alqo, agire, trattare una parte nella vita, comportarsi da, conte-
male, bene, incito bene COH qualc, Plaut. e Cic: nersi (seriamente od ipocritamente) e sim.,
e cosi al passivo, male, bene agitur cum alqo. nobilem, Cael. in Cic: ministrum imperatoris,
.109 ago ago 110

Tac. e) esprimere, reiulei-e ringraziamenti in senatu de alqo ovv. de alqa re, Cic: agitur
e lodi a voce o per iscritto, alci gratias in curia de alqa cum populo de alqo,
re, Suet.:
ovv. (in tono solenne, di preghiera e sim.J davanti al popolo (con una proposta formale),
grates, Cic: diis laudes gratesque, Liv.; cfr. Cic: ut ante, quam rogatio lata esset, nulla
gratia. res ageretur, Cic: de provinciis, de pace, de
4) condurre, apprestare un apparecchio, un condicionibus, Cic: nihil omnino actum esse
apparato, uno stato, una condiz., a) feat«y- de nobis, Cic: ed agi per senatum, per po-
yiare, solennizzare, celebrale una festa, riti fe- pulum, venir concluso, trattato dal S., dal
stivi in genere, ftìstos dies anniversarios, Cic: popolo, Cic: cos'i pure multitudiuis arbitrio
Idus, Hor.: diem festuin Dianae per triduuin, res maximas agi, Cic. P) agere causam alcjs,
Liv.: choros, dirigere, Prop.: triumphuin de sostensrne le parti, essere del suo partito, Cic.
alqo.Cic. V) di condizioni d'ogni specie, <x.)dd e) come 1. 1. giurid., discutere q.C. davanti ai
quiete, mantenere, oaaervare C[.C., persistere, tribunali, così in nome proprio che d'altri,
perdurare in g.c, pacein, Sali, fr.: otia, Ov.: come difensore od accusatore: a) come di-
alta silentia, Ov. P) di azione, aa) generic. fensore, agere causam ovv. rem, condurre,
= ntantenere, provvedere, imprendere, con- trattare, discutere un processo, difendere ima
dui-re, eseguire (partic. comc circonlocuzione causa, causas amicorum tractare atque agere,
per esprimere fazione espressa dal sostantivo Cic: causam contra alqm apud consulem, Cic:
congiunto col verbo), vigilias ad aedes sa- cum pr^iime res agentur, quando sarà il
-cras,Cic, ovv. in portu, Liv.: stationein, V. giorno d'udienza, Plin. ep.: assol., agere =
statio joca atque seria cum huraillimis. Sali.:
: condun'e un processo, discutere un pr., partic.
sua vota, manifestare i propri desideri, Ov.: eonte oratore, procuratore, avvocato, difensore,
cfr. arbitri um e cura. ^^) di azione direttiva, hospes in agendo, estraneo alle cose giudi-
nella vita pubblica, tenere =
disporre, pre- ziarie, profano, Cic priaceps in agendo,
:

paraie, ordiitare, condurre^ eseguire, dirigere, oratore, Cic: ad ovv. apud alqm (judicem),
senatum, Cic: censum, Liv.: forum ove. cou- Cic; prò se, Plin. ep.; nihil cum Verre de co-
ventum (giorno d'udienza, d'abboccamento), tidianis crimiuibus, muovere, far lite a V.,
Cic. e Caes.: regnum, Liv.: honorem, coprire, Cic. p) di accusatore o di parte che vuol far
Liv.: e di rendite, entrate, amministrare, esi- valere i suoi diritti, intentare una lite, una
gere, Judaicum fiscum aserbissime, Suet.:/jar- causa, un processo, con e seuza (ex) jure^ lege
tic. agere bellum, condurre una guerra (se- (fondandosi sul diritto, su di una legge),
condo il piano stabilito). Sali, {ma Sanmi- far valere i propri diritti, prendere le vie legali^
tium bella, qaae continua per quartum jam muovere un'accusa, accusare, processare, liti-
volumen... agiinus, delle quali ci occupiamo gare (davanti ai tribunali), quid a^as mecum
{come scrittori], Liv.): anclte levibus proeliis ex jare civili et praetorio, uon habes, Cic:
cum Gallis actis, combattute, Lir. e) nel agere ex syngrapha, Cic: aa^. summo jure, col
linguaggio dei sacrifizi =
fare, cioè colpire piìi rigoroso diritto, Cic: ag. lege in heredi-
la vittima col martello e poscia ucciderla tatem, Cic: de eadem re pluribus legibus ag.,
del tutto; nel qual caso quando il mini- accusare ripetutamente, Suet. e senza lege
stro dei sacrifizi (popa) domandava: agone? e sim., grave (crimen est) me agente, te accu-
faccio? (colpisco?) Ov.; e il Sacerdote rispon- sante nullum, Cic: cum alqo agere de alqa
deva : age ovv. hoc age, fa, colpisci, Suet. re, Cic: trasl.,agereuttecumlegePythagorei,
e Sen. ti accuserebbero, ti citerebbero in giudizio,
5) condurre una trattazione su q.c, a) Cic; partic: aa) agere col genit. della colpa
generic, trattare di q.C. con quale., parlare, = accusare, muover lite, accusa ad ale, per ecc,
intrattenersi, conferire, abboccarsi, patteggiare; con e senza cum alqo (contro alcuno), furti,
insistere preSSO qiialc. con preghiere, esorta- Cic: injuriarum, Cic 66? a.: injuriarum cum
zioni; pregare, sollecitare, spingere, esortare, alqo, Quint. PP) alqm reum agere, far com-
avanzar proposizioni, pretese, offerte, e sim., Ut parire quale, come accusato davanti ai tribu-
agerem cura Leccejo de ve.stra vetere gratia nali, citare, presentare accusa contro di olcunO
reconcilianda, Cic: quod mecum per litteras davanti ai tribunali, denunciare, Liv. ed a.:
agis (tratti per iscritto), mallem coram egis- trasl. =
accusare, calunniare, infatuare, in
ses fne avessi trattato a voce), Cic: utrum genere, Ov. e Curt.: e spesso culpae, crimiuis
per procuratorem ageres, aa per te ipsum, reus ovv. rea agor, Prop. ed Ov. Y)aoi*''ir de
Cic: egit cum Cimone, ut, ecc., fece a Cimune re ovv. res, dell'oggetto dell'accusa, ai tratta
la proposta di, ecc., Nep.: egit mecum ac- di, l'accusa versa su, si discute intorno a, oVV.
curate multis verbis, ut, etc, Cic: agere varie, per ecc., qua de re agitur ovv. quae res agi-
rogando alternis suadendoque coepit, ut, etc, tur, il punto della quistione, Cic: non ca-
insistere in tutte le maniere, ora pregando, pitis ei res agitur, sed pecuuiae. Ter.: agun-
ora persuademìo, ecc., Liv.: is ita cum Cae- tur injuriaesociorum, Cic: agitur, liberine
sare egit (espresse): si pacem faceret, ecc., vivamus, an niortem obeamus, Cic: trasl. e
Caes.: quae ( patria ) sic agit (si fa inten- pregn., si tratta di q.C. = è in pericolo, è in
dere), Cic: assol. =
/Virali negoziatore, agente; riscìiio, va a rischio, corre rischio q.C, non
trattare, agente Servilià Cic: ilio auctore
, agitur de vectigalibus, neque de sociorum in-
atque agente, Caes.; agendi viam non video, juriis, Sali.: in quo (bello) agitur populi Eo-
-Cic. niani gloria, agitur salus sociorum atque ami-
b) come t. t. di atti piibbl.: a) presentare corum, Cic; cum fama ejus ageretur, Liv.: nel
q.C. davanti al popolo od al Senato, traitare, perf., acta res est ovv. coniun. actum est,
condurre a conclusione, concludere, discutere, propr. la trattazione è fatta, è conchiusa =>
Ili agon affrarius 112^

è finita, è fatta, acta res est, perii, Ter.: si proro- imperiale, destinato alla revisione in cose
gatur, actum est, Cic: e così pure actuni est civili e militari, Aur. Vict. Caes. 39, 44.
de, ecc., è finita, è spacciata, per olc. per q.c„ Partic. perf. pass. sost. acta, òrum, n.,
è fatta, per quale, oq. e, è perduta, per quale. I) azioni, gesta, fatti, atti, opere, COmC testi-
q.c, de me, Ter.: de Servio, de imperio, Liv.: monianze parlanti dell' attività di quale,
quod èy^tipaiia, actum de iste est,
scribis (contr. facta, ciò che avviene per mezzo di,
Cic.: e cosìcomeprov., rem actam ocv. sempl. per opera di quale, in genere; res, ovv. res
actum agere, fare cosa già fatta =
affaticarsi gestae, gesta, imprese, partic. di guerra),heììi
invano, cofi parole fatti, intorno a ciò che domique acta, Ov., acta Herculis, Quint.: nunc
non si può più cambiare, rem actam ho- quàcumque nos conimovimus, ad Caesaris non
dierno die agi (si tratterà di cosa già fatta) modo acta, verum etiam cogitata revocamur,
et frustra habiturum orationem, qui, ecc., Cic II) atti pubblici, in Senato, nei Co-
Liv.: Ph., actum, aiunt, ne agas (lascia stare mizi, ecc., quindi leggi, editti dei magistrati
quello che non puoi cambiare). D. non agam ? e più tardi degl'Imperatori. Questi acta ve-
(io lasciar stare?) Ter.: e così sed acta ne nivano presentati al Senato per essere esa-
agamus, ma non parliamo di ciò, che non minati, sanzionati o respinti; quindi acta
può mutarsi, Cic. alcjs servare, Cic: confirmare. Veli, e Suet.,
Imperai, agé, sigile, quasi interiezione tuori, Suet.: e il contrario, acta alcjs dissol-
per invitare, animare (quindi anche age, vere, rescindere, Cic. e Suet.: in acta priucipis
parlando a più), orsù, suvvia, animo (spesso }Xirare,giurare di volersi attenere in tutto ai
rinforz. da altre particelle), partic. da dum decreti (attij dell'imperatore, Tac ann. 1,.
e sis, quindi le forme agedum, agitedum, age- 72: partic. gli aiti registrati ; catalogo, re-
sis, I) in esortazioni stringenti, via, presto, gistro, protocollo di questi acta del Senato e
stiwia, a)generic; age fiat, Ter.: agitedum, del p'polo: a) del Senato, atti tifficiaii, acta
ite mecum, Liv.: age nunc refer animum, sis, senatus, Suet.: acta patrum, Tac. b) del po-
ad veritatem, Cic: en ovv. hcia age rumpe polo, chiamati zeta, diurna ovv. sempl. diurna
moras, Verg.: age colia V pars. plur. del populi Eom. ovv. sempl. diurna (Tac. e
verbo, age age nunc jam experiaraur, Ter. :
Suet.), acta publica (Tac.\ diurna Urbis
e colla 2' pers. plur., mittite agedum legato?, acta (Tac), acta urbana (Cic. e Plin. ep.),
Liv. b) in passaggi, nel discorso, per far no- rerum urbanarum acta (Cic.) e sempl. acta
tare con attenzione speciale ciò che segue (Cic), cronaca giornaliera. Specie di giornale,
(spesso con nunc, vero, porro), age nunc pubblicato a cura dello Stato, che dava
iter... comparate, Cic: age vero considerate, notizie tutti i giorni sopra cose politiche
Cic: age porro, tu cur... inijierasti ? e poe, e private e veniva posto in mostra in
Cic. e) apostrofando vivacemente, quasi come luoghi pubblici, perchè fosse letto dal popolo,
die, ovsìt, dimmi, ehi, olà, age scis quid lo- talia diurnis Urbis actis mandare, scrivere
quar? Ter. IIJ per troncare un discorso e nel giornale, Tac: beneficia in acta non
passare ad altro: a) come segno di disap- mitlo, non strombazzo ai quattro venti,
provazione del già detto, come il nostro: Sen.: sic in fastos actaque publica relatum est,
va! lascia stare, ah.' age novi tuuin animum ; Suet.:habebam acta urbana usque ad Nonas.
va, che ti conosco, ah! ti conosco troppo Martias (quando era in Cilicia), Cic.
bene! Ter.: sicine agis, Parmeno? age, come si;£on, ònis, acc. siug. òna, acc. plur. onas,
puoi parlare così? o via! Ter.: age, inepte, m. (àywv), agone, combattimento, ìlei giuOchi
ah ! baie! Ter.: age hoc malum mihi commune solenni, portato dalla Grecia in Roma, par-
est cum omnibus, pur troppo, Cic. b) come tic, da Nerone in poi; lat. puro certamen,
segno di assenso, però col desiderio di pas- comun. gymnicus (yuijivixós), per esercizi gin-
sar ad altro, sia, va bene, bene, sta bene, sia nastici e di destrezza corporale, equester
pur così, age sit ita factum, quae causa cur (iTirtixóg),nella corsa dei cavalli, ecc., mu-
Eomam properaref? Cic: Da. quiescas. Si. sicus (iiouowós), nelle arti predilette alle Muse
age igitur, ubi nunc est ipsus, Ter.: e d'impa- (cioè suonare il flauto e la cetra, cantare e
zienza, age age jam ducat, Ter.: quindi age poetare), Plin. ep.: trasl., nunc denium agon
sane, bene, benissimo, mollo bene, sta bene, ne
sono (Siam) lieto (i), age sane, inquam, Cic: age
est (vOv yap èoxtv àycóv) =
ora finalmente
deve sorgere una lotta, ora è tempo di pro-
sane, omnes, Liv. e) come segno di assenso varsi, Suet.
apparente o forzato, quando non si può ri-
.4;s;ónalia, fum ed òrum,
festa (romana)
spondere ne né no e si passa sopra alla
sì,
istituita da Numa
Pompilio e che si cele-
risposta assoluta con uno sta bene, va bene,
brava al [) Gennaio, al 20 Maggio e al 10
age, veniam. Ter.: age, age, exponamus adu-
Dicembre in onore di Giano (come Janus
lescenti, Cic. d) quasi come fac, nel supporre
Kgomxxs, protettore dei lavori e degli affari).
un dato caso, posto che, age vero laudo ali- — Deriv.: .4£:;ónsili>!>, e, che appartiene,
quem ; num
offendo? Caecin. in Cic: partic.
che si riferisce alle dette feste.
con si, age si paruerit etc, Cic
Part. pres. ascili*, entis, I) agg., parlante, .4$EÓIlTa, òrum. n., &) vittime pel sacrifizio,.
espressivo, vivace, solo nel contesto del dis- Ov. fast. 1, 331. b) =
Agonalia (F.;, Ov.
corso, come imagines agentes, acres, insigni- fast, h, 721.
tae, Cic: acer orator, incensus et agens, che A;;i's1a;aiitTinis, a, uni = Acragantinus,
ha un ' sposizione viva, Cic. Il) sost.: 1) = V. Agrigentum.
actor, attore, Quint. ed, a. 2) agens ovv. agens as^rarTu*!, a, um (ager) che si rifm-isce ai
rerum [cOÌÌUDI. al plur.) ni/ente O commÌ!,surio canuti, olle campagne ; campagnuolo, agrario^
113 agrestis Agyiìum 114

I) in gen.: parentes, che vivono in campagna, tìnus, um, agrigentino, plur. sost.. Agri-
a,
Aar. Vict. II) partic. COVie t. t., agrario, gentini, òrum, m., gli abitanti di Agrigento,
che riguarda il terreno pubblico, partic, lu agrigentini, Cic: e {da Acragas) Acragan-
sua occupazione (possesso) e ripartizione,\ex, tTnus, a, um ("Axpayavxtvos), di Acraga,
proposta di legge che riguarda la riparti- Acragantino^
zùne dei campi, Cic. ed a.: largitio, larga agrip^ta, ae, m. (ager e ^qìo), che aspira
distribuzione di terre, Cic: facultas, il po- a posseder campi, che va in cerca di possessi
tere, la facoltà di fare una ripartizione agricoli, cacciatore di terre (quindi fautore
agraria, Cic: triumvir, che presiede alla ri- della legge agraria), Cic ad Att. 15, 29, 3 C 16,
partìzine, ecc., Liv. : seditiones, tumulti 1,2: in senso buono (pel greco xXrjpoùxos)
collo scopo di provocare una distribu- =3 colono, Cic.de nat. deor. 1, 72.
zione, ecc.. Liv.: huic toti agrariae rationi Agrippa, ae, m.. Agrippa, nome di una
adversari (esser contrario al progetto, ecc.), famiglia romana, i cui membri più celebri
Cic: agrariam rem tentare, tentare di pro- furono : I) Agrippa Menenius, celebre per la
muovere una distribuzione, ripartiz., ecc., sua favola del ventre e delle membra. II)
Cic: sost., a) agraria, ae, f. =
lex agraria M. Vipsanius Agrippa, nato nel 63 a. C. (691
(V. sopra), Cic. ad Att. 1, 18, 6. b) agrarii, di E.J, morto nel 12 av. C. (742 di U.), l'a-
òrum, m. =
alcuni, che mediante le leggi mico intimo di Augusto fin dalla gioventù,
agrarie speravano di venir in possesso di marito di Fomponia, figlia di Attico, poscia
terre; fautori delle leggi e ripartizioni agra- di Marcella, figlia d'tma sorella di Augusto,
rie, Cic e Liv. indi di Giulia, figlia di Augusto; fu grande
agresti», e, agg. col compar. e (negli generale e nomo di Stato. Ili) Agrippa Po-
scritt. Seriori) col superi, (ager), che si trova stumus, postumo del precedente, man-
figlio
nei campi, nella campagna, I) agreste, ville- dato in per raggiri di Livia, da suo
esilio,
reccio, selvatico, l)propr.: palmae, Cic: poma,
nonno Angusto (che prima lo uvea adottato),
Verg. 2) trasl.: a) fiero, rude, rosso, ferino, nell'isola di Planasia; assassinato appena
brutale, all'aspetto, vultu?, Ov.: figura, Prop.
Tiberio salì al trono.
b) selvatico, moralmente, rosso, crudele, sensa Agrippina, ae, f., Agrippina, nome di
cuore, domiuus, Cic: animus agrestis ac du- donna appari, alla famiglia Agrippa; con
rus, Cic: qnae barbaria India vastior aut agre-
questo nome sono note I) le figlie di M. Vi-
:
stior, Cic II) che si riferisce alla campagna
psanio Agrippa; a) f7aPo;n/;onirt(F. Agrippa,
= che vive in campagna, che riguarda l agricol-
»1° II): moglie di Tiberio, h) da Giulia:
tura, paesano, villano, agreste, campestre [contr.
la casta e fedele consorte di Germanico, ma-
urbanus), 1) j3?023>-.;liospitium, Cic: vestitu?,
dre di Caligola, esiliata dopo la morte del
Nep.: vita, Liv.: N\imida.e, che si occupano
marito, nell'isola Pandataria (30 d. C),
dell'agricoltura. Sali.: quindi homo agrestis
dove mori di fame (33 d. C). Il) nipote di
ovv. sostant. sempl. agrestis, is,m., paesano,
M. Vipsanio Agrippa, figlia di Germanico
villano, uomo di campagna, ecc., Cic, Hor.
Agrippina (n" I, b), moglie di Gneo
e di
ed a.2) trasl., rustico, in contrapp. a gentile,
Domizio Enobarbo (da cui ebbe L. Domizio,
fine, educato =
rosso, non educato, sotico, in-
che fu poi V Imperatore NeroneJ poi di ;
colto,ruvido (dunque sempre in cattivo senso,
Crispo Passieno, infine di suo zio l'Impera-
mentre rusticus comun. =
semplice, goffo),
tore Claudio: è distinta dalla sua nobile ma-
genus hominum, Cic: rustica vox et agrestis,
drecomun. coli' appellativo di « iuniore».
Cic: vita haec rustica, quam tu agrestem vo-
Fu da lei promosso l'invio di una colonia
cas, Cic: quindi agrestiores Musae, le Muse
alla borgata degli Ubii (oppidum Ubioruni),
più rozze, cioè le discipline pratiche, come la
sua patria, nel 50 d. C: quindi Colonia
giurisprudenza, ecc. (in contrapp. alla filo-
ovv. Coionia Claudia
sofiaj, Cic. —
Genit. plur. agrestum [per
.AgrippTnensis
Augusta AgrìppTncnsiuni ovv. senz'ai-.^
agrestium), Verg. ed a.
tro Agrippina, capitale della bassa Ger-
1. agrìcSIa,ae, m. (ager e colo), agri-
mania, oggi Colonia sul Meno ; gli abitanti
coltore, paesano, villano, Cic. ed a.: eleus agri-
diessa erano detti Agrippìnenses, lum,
cola, protettore dei campi (Silvano), Tibull.:
m., Agrippinesit
e COSI pure caelites agricolae, gli dèi protet-
tori, ecc., Tibull. —
Genit. plur. agricolùm,
j4gyléus, ci ovv. cos, m. ('Ay'J'-'JS)) -^gteo,
soprannome di Apollo, come protettore delle
Lucr. 4, .584.
liie (àyota'-) f'^'^fi piazze pubbliche; come
fi
2. y%,u;rìcSla, ae, m., Gnaeus Julius, Agri-
cola, nato nel 40 dopo C, a Forum Julii
dio tutelare delle persone al loro uscire di
(oggi Fréjus, in Provenza), figlio di Grecino casa e al rientrarvi, in onore del quale da-
Giulio, suocero dillo storico Tacito; morto vanti alla porta di casa i Greci ponevano
nel 93 dopo C. colonne a foggia d'obelisco, su cui ardevano
agriciillTo, -cultor, -cultura, V. incensi.
cul-
tio, cultor, cultura. jàgylla, ae, f. ("AyuXXa), Agiiia, nome an-

AjErigeiituiii, n. (pei Greci 'Axpdyas, tico greco della città etnisca di Cere; oggi
quindi anche la
i,

forma Acragas), Agrigento, Cervetri. —


Deriv.: .4gylllnus, a, um,
una delle colonie greche più fiorenti sulla Agyllina urbs, poet.
rfi .4., Agylla:= e sost.,

costa meridionale della Sicilia, situata su un Agylliui, orum, m., gli abitanti di A.
alto e largo poggio {quindi arduus Acragas) Agyrìuni, li, n. ('A^ùpiov), Agirlo, città
sul fiume Acragas [oggi Fiume di San Bia- della Sicilia sul fiume Ciamosuro{oggi Tra-
gio); oggi Girgenti. —
Deriv.: AgrTgeii- chino), di una certa importanza ai tempi
115 ah alacer 116

di Cicerone ; patria dello storico Dioiìoro le penne delle ali), I) propr.: galli plausu
cggi S. Filippo d'Argiro. —
Deriv.: Agjf-
;

premunt alas, Cic. : movere alas, Ov.: alas


rlnensis, e, di A.; plur. sost., Agyrinenses, expandere, Piin.: alas quatere, Verg.: delle
lutn, m., gli abitanti di A. api, alas eripere regibus apum, Verg.: a per-
ah, inter.. ah.' oh! ahi! di meraviglia, di sone, alas accomraodare humeris, Ov.: di Mer-
sdegno, di dolore, di gioia, ecc., nei Comici, curio, hic paribus nitens Cyllenius alis con-
Verg. ed a.: ripetuto, ah, ah, Hor. stitit, Verg.: poet. di barche, navi e sim. (con-

Aliala, ae, m., Aaia, cognome della gens cepite come uccelli), classis centenis remiget

Servilia. Noto è partic. C. Servilius Ahala,


alis, Prop. (cfr. alarum remi ovv. remigium,
colui che in qualità di raagister equituni, uc- delle ali, Verg.ed a.); ovv. la vela, velorum
cise il sedizioso Melio. pandimus alas, Verg.: e poet. come immagine
Aliarna, ae, f., Aarna, città delVEtru- del moto rapido ovv. placido, impercettibile,
ria; oygi Bargiano. di venti, madidis notus evolat alis, Ov.; del
alien..., Y. aèn. fulmine, emicat et ventis et fulminis ocior
alis, Verg.: del tempo, Sen.: della morte, Hor.:
ai (ai), esclamazione di dolore, ahi ! Ov.
del sonno, TibuU. II) trasl.: A) la parte del
met. 10, 215.
corpi umano analoga all'ala degli uccelli;
Aiax, acis, m. (= Aiag, ma formato da ascella, umbonibus incussaque ala sternere ho-
Atax-og), Aiace, nome di due celebri eroi
stes, Liv.: sub ala fasciculum portare librorum
greci alVassedio di Troia, I) figlio di Oileo,
fsottij il braccioJ.ìloT.: partic. la cavità ascel-
re della Locride {quindi Oileus ovv. Oilei ed
lare coperta di peli, che manda uno spiace-
Oileos [se. filius], ovv. Locrus ovv. Nar3'cius
vole lezzo caprino di sudore, gravis hirsutis
[dalla sua patria Naryx nella Locride]).
cubet hircus iu alis, Hor.: alas veliere, strap-
IT) figlio di Telamone, re di Salamina (chia-
pare i peli delle ascdle, Sen. B) come 1. 1.
mato quinii Telamonius), il primo eroe del-
milit., ala dell'esercito; dapprima erano le
l'esercito greco, dopo Achille. La sua sorte
schiere della cavalleria romana, di solito di
fu spesso soggetto di tragedie; Aias è il
300 uomini per ogni legione, destinate a
titolo d'una tragedia di Ennio e diun altra,
proteggere ai due lati la linea dei fanti ; in
rimasta incompiuta, dell' Imper. Augusto;
seguito si chiamò così una sezione degli al-
fu anche soggetto di pittura; infatti Aiax è
leati, partic. di cavalieri, che propriamente
un quadro di Timomaco a Cizico.
dovevano coprire i fianchi della legione ro-
aiens, agg. [da aio), che dice
entis, part.
mana, ma però anche spesso venivano posti
di sì {contr. negans), che afferma, negantia
in prima linea, comun. di 500 uomini; e
contraria aientibus, Cic. top. 49.
quando gli alleati ebbero acquistato il diritto
aio, verb. difett., IJ dir di sì, affermare, di cittadinanza, truppe ausiliarie in
asserire (contr. negare), Ter. e Cic. II) asse-
genere (cavalleria e fanteria), che servivano
rendo, dire, affermare, sostenere (cOntr. ue- nell'esercito romano (comun. alarli equites,
ga.Te),partic. nel citare, riferire le asserzioni alariae cohortes o sempl. alarli, V. alarius),
di un altro nel discorso indiretto (come in- Campanorum alqm alae alteri prae-
ala, Liv.:
quit nel discorso diretto), però anche nel di- lìcere, Cic: talora anche per schiera di
scorso diretto (partic. nella locuz. ut ait, ut cavalleria di 500 o 1000 uomini presso gli
aiunt, come dice, come dicono), comun. nel altri popoli, come della « Guardia del corpo »
corpo del discorso, talora anche preposto (co- dei re Macedoni in Nep. e Liv.: e per schiera
mun. con una jìarticella come sic). Ter. e Cic: di cavalieri in gen., ed in partic. di
nel citare una frase proverbiale, docebo sus, « cacciatori a cavallo », Verg.
ut aiunt, oratorem, Cic: e di leggi, (ut) ait
Àlìibaiida, ae, f. ed òrum, n. (yj e za.
lex, (comej dice, vuole la legge, Uip. dig.: e
'AXàpavSa), AlaOanda, città della Caria poco
nelle frasi proprie del ling uagg io famigliare :
lungi dal oleandro, fiorente pel commercio
a) quid ais? a) di meraviglia, che dici? è
e l'amore alle arti, ma di cattiva fama pei
mai vero? come? può mai essere ! nei Comici.
^) per farsi dire q.c. da quale, che dici tu?
suoi costumi voluttuosi. Deriv.: 1) Ala-—
che ne pensi? nei Comici. b) aiu per aisne,
haiidensìs, e, di Aiabanda: plur. sost., Ala-
bandeuses, lum, m., ali abitanti di Aiabanda.
eredi tu? dici sul serio? è possibile? Comici:
così ain tu? Comici e Cic: e di forte mera- 2) Aisiltandeus, cos,m. ('AXapavSsug), »»a-
tiro di Aiabanda ; nomin. plur. alla greca
viglia, aiu vero? Comici ; ovv. ain tandem?
Comici, Cic. ed a. .4lakan«lis (Alabandeis, 'AXapavSstg), gli
Aius Lioquens abitanti di A.
ovv. j^ius l^wciitìiis,
m. (aio e loquor) = voce die annunzia, cioè la Alabaroliès, V. Arabarches.
voce che avvert'i i Romani prima dell'arrivo alal»a!!>ler, stri, m. ed al:1l»a<«lruni,
dei Galli, e che, dapprima non ascoltata, fu stri, n. (àXdpaaxpOJ ed -ov), vasetto, boceetta
poi onorata come divinità in un tempio a contenente unguenti, fatta a foggia di pera,
lei dedicato, essendosi avverate le sue pre- liscia, senza manico, di alabastro oppure di
dizioni. vera onice orientale, Cic. fi*., Pliii. ed a.
ala, ae, f. (da ago, dunque =
agla; di qui alacer, cris, ere, agg. col comp. (anche
il dimin. axilla, come mala da mando, donde nel masch. alacris in Enn., Ter., Verg. e
il dimin. maxilla, palus da pango, dunque Tac), eccitato, e omino s so, I) in gen.,
= paglus e di qui, il dimin. paxillus), ala eccitato, commosso da dolore, passione, quid
d'uccelli, ecc., come organo del moto (men- tu es tristis? quidne es alacris? Ter.: multos
tre pennae ovv. pinnae =
ali, per indicare alacres exspectare (essere in grande, affan-
117 alacri ta3 Albianas 118

nosa aspettazione), quid statuatur, Cic. IIJ (secondo la leggenda), madre patria dei Ro-
gioioso, allegro, vicaee, quindi anche dedito, mani, situata su una lunga e stretta gio-
disposto ad agire [contr. tristis, huiiiilis, per- gaia (perciò Longa) fra il monte Albano e
territus ; e spesso coord. alacer et promptus), il Lago ; presso l'odierno convento di Palas-

a) di pers. e del loro animo, Catilina alacer zola. Essa, quand' era fiorente, mandò pa-
atque laetus, Cic: alacres animo esse, Cic: recchie colonie ìlei dintorni, ma fu distrutta
omnium animos alacres videre, Sali.: alacri et per sempre dai Romani, fitto dai tempi di
prompto ore ac vultu huc atque illuc intueri, Tullio Ostilio. — Deriv.: Albanus, a, um,
con aspetto e tratto franco e disinvolto, Cic: albano, di Alba, poet. = romano; plur. SOSt.,
alacer gaudio (di gioia), Curt.: alacriores ad Albani, òrum m., gli abitanti di Alba, Albani.

,

maleficia, Cornif. rhet.: ad bella suscipienda Partic. mons A., la vetta occidentale degli
Gallorum alacer et promptus est animus , odierni monti Albani; oggi Monte Cavo,
Caes.: di e. inan. personific, voluptas, vivo il monte sacro dei Latini, con un tempio di
piacere, Verg. b) di animali, pieno di vita, Juppiter Latiaris posto sulla più alta vetta,
vivace, focoso, equus, Cic ferae bestiae, Coi-
: a cui una via selciata conduceva le proces-
uif. rhet. e) di cose, imprese, clamor, Liv. sioni nelle feriae Latinae (festa dell'alleanza
alacrflas, àtis, f. (alacer), alacrità, alle- dei Latini) e cos'i pure i generali romani jìer
grezza, prontezza, vivezza, spirito, partic. ri- l'ovazione ; là si trovavano gli Albani tumuli
guardo all'agire, a) di pers., ingens, Liv.; atque luci e ilnenms Albanura; là trovavansi
egregia animi, Cic: alacritas rei publicae le viti, che davano il famoso vinuin Albanum.

defendendae, Cic: alacritas studiumque pu- — lacus A., lago ameno, ai piedi del mons
gnandi, gran volontà di combattere, Caes.: Alb., dalla parte di occidente ; oggi Lago
mira sum alacritate ad litigandum, gran vo- Albano, deviato all'assedio di Veio, mediante
lontà di, ecc., Cic: al. perfecti operis, giubilo un emissario, quindi Albana aqua, l'acqua
per, ecc., Liv. b) di animali, canuni tanta del lago Albano. —
Albanum, i, n. (se. prae-
alacritas in venando, Cic. dium), Albano, nome delle grandi ville di
alacrTiKr, avv. co? compar. (alacer), ala- Pompeo e di altri ricchi Romani, in (specie
cremente, voglioaam., vivant; prontatn,, Justill. degli Lnperatori Neronee Domiziano (il cui
1,6,10. Albanum vien detto anche A. arx ed A. seces-
.4lanianni, òrum, m.. Alemanni, nome sus) da cui più tardi sorse un municipio (Mu-

collettivo di popoli germanici discendenti nicipium Albanum) ad ovest del lago omo-
dagli Svevi, tra il Danubio, Valto Meno ed nimo : n" rimangono oggi ruderi interes-
il Meno; sing. Alainaiiiius, soprannome
santi prssso l'odierna Albano sulla via
delTimperat. Graziano, che sconfisse gli Ala- Appia. — A. la pidicinae, pezzi di lapis Al-
manni. bauus(rfefto ora piperino, a Napoli piperno
pipierno), che scavato nelle vicinanze del-
j^lani, òrum, m. ('AXavoJ), Alani, popolo
l'antica Alba Longa, veniva usato spesso
nomade, originar iam. caucasico (da Ala,
per costruzioni, ecc.. Vitr.: quindi A. co-
che in sarmat. signif. monte), chiamato dai
lumnae, colonne di piperino, Cic fr. e Suet.
Greci e Romani « scitico » ; noto ai Romani
II) Alba Fuceutia o Fucentis o Marsorum,
per la sua valorosa cavalleria.
origin. città dei Marsi, poi colonia romana
iilapa, ae, f., schiaffo, ceffone, alapam alci
nel Sannio sul lago Fucino (oggi Celano),
ducere (infliggere, dare) gravem, Phaedr.:
2)osta su un alto qioQO, comun. sempì. Alba,
dato dal padrone allo schiavo, come segno di
come anch'ora Albe, fortezza importante e
affrancamento, multo majoris alapae mecuni
Teneunt, presso di me la libertà si vende
prigione di Stato dei Romani. Deriv.: —
molto più cara, Phaedr.
HXhen^i», e, AWeiise, appartenente ad Alba

àlare!«, V. alarius. Fnc, che si riferisce ad A.; plur. sost.. Al-


alarìUS, a, um (ala), che appartiene alle benses, Ium, m., gli abit. di Alba Fuc.
truppe delle ali, equites, Liv.: cobortes, Caes.: Alliani, V. Alba n" I.
1.

plur. sost., alarli, òrum, m., i soldati com- 2. Alltilni, òrum, m., Albanesi, gli abit.
ponenti le «Jt,Caes. e Cic: detti anche alares, dell'Albania, regione asiatica, probab. da
ium, m., Tac identificarsi cogli Alani ("V.J. — Deriv.:
alatUS, a, um (ala), provveduto di ali, alato, Albaniis, a, um, appartenente all'Albania,
plantae, di Mercurio. Verg.: equi, dei ca- Albano.
valli del sole, alipedi, Ov. 4lbanus, F. Alba, «" I e 2. Albani.

alauda, ae, f., allodola e precis. allo- albàtus , a , um (da albus). vestito di

dola col ciuffo (lat. puro galeritae bianco, con abito chiaro (contr. atratus, pul-
cassita); trasl., nome di una legione gallica latus, in abito nero, da lutto), Cic. ed a.
raccolta da Cesare a sue spese (così detta dal ;%lbensis, ed -es, V. Alba, n" IL
pennacchio, che i suoi soldati portavano sul- alboo,ère falbus), essere bianco, Verg. ed
l'elmo), Suet.: quindi i soldati di quella le- Ov.: quindi albens. Manco, chiaro, Ov. e Tac:
gione Alaudae e legio Alaudarum, Cic. albente caelo, sulV albeggiare, Caes.
AIha, (da connettersi con albus,
ae, f. albesco, ere (albeo), divenir bianco, detto
àXcpóg, sabin. aipus, monte coperto di neve). !
anche di capelli, Lucr., Hor. ed a.: partic,
Alba, nome di alcune città poste su luoghi ! divenir cliiaro, risplendere, per fuOCO,per luce,
elevati, fra le quali sono degne di partic. albescit mare, Cic: albescunt flammarum longi
menzione: Ij col soprannome di Loiiga, la tractus, ^'erg.: albescit lux, albeggia, Verg.
piìi antica città latina, fondata da Ascanio Albìànu!», a, um, V. Albius.
119 albico Alcathous 120

alitìoo, cavi, are (albas), esser bianco, bian- bianca (detto in genere di q.c. di raro),
eheygiurc, Hui'., Piin. ed «. Cic. ep. 7, 28, 2album calculum adicere alci
:

alllìdiis, a, um, agg. col compar. e su- rei =approvare q.c, Plin. ep. 1, 2, 5. b)
peri, (albus), bianco, chiavo, Ov., P1ÌD. ep. ed a. bianco =
canuto, capiUi, Tibull.: Coma, Ov.:

;%ll»iiif^niiiiì, -mini, F. Inganni. asinus, Quint.:plumbum,sta5fwo, Caes. e) pai-


Udo, smunto, macilento per malattia. Spavento,
4llM«iftvanus,i,m.,^i/fcino«nno, jyCelsus
cure, ecc., aquosus alto colore languor, del-
Whmo\^nTìs. giovane vanaglorioso, segretario
l'idropisia, Hor.: albus ora pallor infidi, Hor.
intimo di Tiberio : Orazio gli dedica Vepi-
i)chiaro, splendido, delle stelle, sol,jubar, Enn.:
stola S"* del lib. 1" e gli raccomanda di essere
adrnisso Lucifer albus equo, Ov.: quindi me-
più originale, nello scrivere, in e-p. 1, 3, 15 e
ton. ^= chiaro, che rende chiaro, notus (Xsuxó-
sgg. II) C. Pedo Alb. poeta epico contem-
poraneo ed amico di Ovidio.
voTog), Hor.: Japetus, Hor.: e fìg. , chiaro =pro-
pizio, stella, Hor.: genius albus et ater, Hor.
AlhTniici, i, m., Albino, cognome romano,
IT) SOSt.. album, i, n., 1) bianchezza, color
partic. della t^ens Postumia è noto partic. ;

bianco, il bianco, alba et atra discernere non


Anlus Postumius Albinus, console nel 603 di
Boma. noto come autore di una storia romana posso, Cic: alba et atra ignorare, Cic: come
materia colorante, columnas albo polire, (fere
in lingua greca.
un intonaco bianco, Liv.: album in vestimen-
Alhiti, is, m. (antico germ. Alf, Elf, Elve
tum addere, mettere il bianco (colla creta
= fiume), isiba, fiume della Germania.
bianca), vestir di bianco, Liv.: di macchie
m., Aibio,nome di una gens ro-
;%ll»Tii«i,'ii,
bianche sulla pelle degli animali (bos) ma-
mana di cui san noti partic: il poeta Albius culis insignis et albo, Verg.: sparsis pellibus
Tibollus (F. Tibullus) e Statius Albius Op- albo, colla pelle chiazzata di macchie bian-
pianicus, di Latcrnio, condannato da giudici
che, Verg.: album oculi, oculorum, il bianco-
corrotti; inseguito fu accusato Cluevzio di
dell'occhio, Cels.: album ovi, chiara d'ovo, Cels.
averlo avvelenato. —
Deriv.: j^lkiaiiiici^ 2) tavola bianca (Xeùxcofia), comun. intona-
a, um, di Albio, Albiano.
cata con gesso (per farvi annotazioni, partic.
Alltiìla, F. alLulus. da esporre al pubblico], albo, fastos circa forum,
all>iìlu<«, a, um (dimin. di albus), bianco, in albo proposuit, Liv. —
Partic. : a) la tavola
eandido, Columbus, Catull. Quindi come — su cui il Pontefice alassimo notava gli av-
nom. propr.: I) Alb'ula, ae, f. (cioè aqua), venimenti dell'anno e che conservava pressO'
nome antico del Tevere. II) Albula, ae, f. di sé (gli annalts maximi|, Cic: referre in
{cioè aqua) ovv. Albulae aquae ovv. sempl. aìhmrì, registrare negliannali, Liv. b) album
Albulae, arum, f., ruscello formato da parec- praetoris, l'alboper l'editto, compilato annual-
chie sorgenti sulfuree presso Tivoli, non mente dal Pretore, cdT atto di prender pos-
lungi da Roma; si getta nel Teverone e già sesso della sua carica (colle formale riferen-
nella remota antichità le sue acque servivano tisi alle azioni ed alle eccezioni) e per le
per cure, come bagni e bevanda ; anche ora disposizioni transitorie del Pretore; quindi
Solfatare di Tivoli ovv. acqua zolfa. ad album sedentes, coloro che sono al cor-
allkiim, i, n., F. albus. rente coll'editto, ecc. cioè che conoscono-
,

Alhììiioa, ae, f., Aibunca, nome di una bene le formale giudiziarie, giurisperiti, Sen.:
ninfa profetica (più tardi ritenuta come se ad album ac rubrica? transferre, assumersi
Sibilla) a cui era sacra una delle sorgenti come unico incarico la conoscenza letterale
sulfuree (Albunea cfr. Albula n" II sotto
; delle formale dell'editto pretorio e delle leggi
albulus) sui colli di Tivoli (forse l'odierna del diritto civile, Quint. e) catalogo, registro,,
acqua solforata d'Altieri), come pure una ruolo, album senatorium, catalogo dei Sena-
grotta (Albuneae domus probabilm. oggi , tori, che, da Augusto in poi, venne esposto
Grotta diNettuno), un bosco (sotto la cascata in pubblico; da esso venivano cancellati
della fonte con un oracolo di Fauno) ed un (eradi) i nomi di coloro che venivano espulsi
tempio (che esiste ancor ora) sopra la ca- dal Senato o per altra ragione non eran più
scata delVAniene. Senatori, Tac: album (judicum), la lista delle
Allturnus, i, m., alto e selvosomonte decurie dei giudici scelti dai questori, Sen. e
della Lucania, dietro a Festa; oggi Monte Suet.: albumprofitentium citharoedorum, lista
di Postiglione. dei citaredi, che volevano presentarsi in
albus, a, um (rad. ALB, da connettersi pubblico, Suet.
con àli-fó^), bianco {contr. ater, niger), I) j^loaeu.s, i, m. ('AXxatos), Alceo, lirico
agg.: a) generic: color, Cic: dentes, Verg.: greca di Mitilene, nell'isola di Lesbo (fiorì
equi (cavalli bianchi pel carro trionfale), intorno al 610-602 av. CrJ.
Liv.: panna, ancor bianco fsenza intagli o Alesimene^, is, m. ('AXxa|i£vr;g), Alca-

cesellaturej, Verg.: di abiti (partic. delle di- mene, il più celebre discepolo di Fidia, na-
vinitàj, vestis, Ov. e Curt.: quindi poet. trasl., tivo del demo di Limne in Atene (secondo-
per « bianco vestito, vestito di bianco », Hor. altri sarebbe nato a Lemno).
sat. 1, 2, Q6: prove)-b., albus aterne sit ignoro, .4lcsillioe, ès, f. ('AXvi«6Ó7)), Aicatoe, la
non so se sia un bianco od un moro = noi rocca di Megara. così chiamata da Alcatoo;
conosco affatto di j)ersona, Cic. Phil. 2, 41 : poet. per tutta la M
e g ari de, sul golfo di
equis praecurrere albis, correr innanzi su ca- Corinto.
valli bianchi (come in un trionfo) oltre- = Aleatliffus, i, m. ('AXxà6oog), Aicatoo,
passare di granlur.ga, Hor. sat. 1, 7, 8: alba figlio di J'elope, colui che ricostruì le nutra
avis> uccello bianco, cioè raro, una mosca di Megara abbattute dai Cretesi; quindi urbs
121 Alce ales 122

Alcathoi = Megara, Ov.: cosi x>ure Alcathoi condo le avea predetto un sogno); e Tetl,
nioenia, Ov. per tanto amor coniugale, li trasformò en-
Alce, ès, f. ("AXxY]), Alce, città dei Car- trambi in alcioni.
petani nella Spagna tarragonese ; oggi prò- iilva, ae, f., giuoco di dadi, e ^Mmrfigeneric.
bah. Aicazar. giuoco di fortuna, d'azzardo, proibito a Roma
alcvdo, dtnis, f., alcione, Varr. ed a. dalla lexTitiaet Publicia et Cornelia, fuorché
aloes, is, f. {dall'ani, tedesco Elch ovv. nel mese di Dicembre all'epoca dei Saturnali ;
Elk, cioè forza, quindi bestia forte; cfr. IJ propr.: ludere alea, Cic, ed aleam, Suet. :

Passoiv alla voce àXxr;), alce, sorta di qua- alca se oblectare, Suet.: alqd in alea perdere,
drupede che vive neipaesi nordici, Caes. ed a. Cic: prosperiore alea uti, Suet.; jacta alea est,
Alceslis, acc. tin, ovv. tini. f. ed
ttdis, il dado è gettato,'iÌM(ìt.Gs.es.2>2,. //^trasl., ge-
Alecsic, ès, f. ovv. 'AXy.rioxrjì,
('A>.xir)aTts neric, avventura, rischio, pericolo, incertezza
Aiceste, figlia di Pelia, moglie di Admeto, dell'esito, fortuna, caso, sorte, repentaglio, belli,
signore di Fere, che ottenne dalle Parche Liv.: dare in aleam tanti casus se regnumque,
la vita di suo marito in compenso della pro- Liv.: alca est in alqa re, Cic.:inestalci rei, Ov.:
pria, ma fu a lui restituita da Proserpina, in dubiam imperii servitiique aleam ire, gio-
e secondo un'altra tradizione, da Ercole, che care gioco incerto del riuscir piadroni o
il

la rapì all'Ade. La sua sorte fu soggetto di servi, Liv.: periculosae plenum opusa leae, Hor.
tragedie presso i greci ed i romani. aiearlus, a, um (alea), 2'e»tt«e«te ai gitwco
Alc«Mis, ci ed cos, m. ('AXxsóg), Alceo, dei dadi o d'azzardo, lex, Plaut. niil. 164.
figlio di Perseo, padre di Amfitrione, nonno aleatiir, Òris, m. (ale l), giocatore di dadi,
di Ercole. —
Deriv.: AlcTdvs, ae, m., d'azzardo ; giocatore di profeSS OHC, biscazziere
Alcide (discend. di Alceo) = Ercole. famoso per astuzia; ai tempi di Cicerone
A leibiadcs, is, m. ('AXxtpiocSy)?), Alci- divenuto sinonimo di infame, Cic. ed a.
Clinìa e di Dino-
biade, ateniese, figlio di aleàlòrius,a, um (aleator), c7(c siriferisce,
maca ffiglia dell' Alcmeonide Megacle), edu- che appartiene al giuoco o al giuocatoì-e di dadi,
cato da Pericle suo padrino (privignus), di- d'azzardo, damna, Cic: forum, tavoliere, Suet.
scepolo molto caro a Socrate. àlee, V. alleo.
Alcnlumas, antis, m. ('AXy.iSaiiag), Ai- A lodò, V. Allecto.
cidamante, retore grcco di Elea, tiell'Eolide, Alèil campìepoet. JllòYa ai* va (greco
discepolo di Gorgia. 'AXriXo\/ TisStov, tò, da àXvj, l'andar errando),
Alcìdés, ae, m., T. Alceus. pianura ubertosa della Cilicia, sulla costa,
AloTiiì^us, i, m. ('AXxivooj), Alcinoo, fi- dove sorge Mallo, tra i fiumi Piramo e Saro;
glio di Nausitoo, nipote di Nettuno, secondo dove, secondo il mito, Èellorofonte precipitò
la tradizione (omer.) il supremo principe giù da Pegaso e, accecato dal fulmine di
dei Feaci a Scheria (Corcyia, oggi Corfù), Giove, andò lungamente errando.
padre di Nausicaa, celebre per aver accolto jkleinanni, V. Alamanni.
ospitalmente Ulisse naufrago sulle coste di j4lènion, monis, m. {'AXrj(xu)v), Alemone,
Corcira (cautibus Alcinoi). / suoi giardini padre di Miscelo, fondatore di Crotone. —
erano pieni di frutta d'ogni specie, quindi Deriv.: AlèiiidnTdvs, m. ('AXr;|iovi-
ae,
proverb. Alcinoi silvae, frutteti ripieni di 5yìs), Aiemonide (figlio di Alemone), detto di
frutta, Verg.: e poma dure Alcinoo, di cosa Miscelo.
superflua, Ov.: Alcinoi Juventus, Feaci (== aleo, ònis, m. (alea), dedito al giuoco (dei
molle, lussuriosa), Hor. dadij, giocatore, biscazziere, Cat. 29, 2 ed a.
AlcmneS ed Alcmaeòn, unis, m. ('A?,- alés,lYtis(ala), «che ha ali e le usa»
»i|iaiu)v), Aicmeone, I) figlio di Amfiarao e (mentre alatus signif. solo «.munito di
di Erifile, uccise sua madre, assecondando ali »J, I) agg., alato, (nei poeti), 1) propr.:
COSI il desiderio paterno e dell'oracolo e di- al. avis (aìóXog òpvig), Cic. Arat.: j3ar</c. di
venne perciò pazzo. II) filosofo greco e me- esseri mitologici, Pegasus, Ov.: deus, (?j Mer-
dico di Crotone, discepolo di Pitagora. Ili) curio,Ov.: di Amoì'e, Hor. 2) poet. trasl.,
^luev,
arconte ad Atene. Deriv.: Alciiiac- — fuggevole, rapido, veloce, auster, Verg. passus, :

Onlus, a, um, Aicmeonio, furiae, le f. che Ov. II) sost., m. e f., uccello, e precis. di uc-
perseguitavano Alcmeone (n" 1), Prop. celli grossi, mentre avis =
uccello, signif. in
Aleinan, niànis, acc. niaaa,m. ('AXxiiàv), genere im animale
che ha ali e penne e fa le
Aicinane poeta lirtco greco
, jyrobab. di ,
ova. volucris, animale atto a volare -(quindi
Sardi nella Lidia (670-640 av. Cr., circa). anche insetto alatoj, a) in gen., Lucr. ed a.:
Alciuena ovv. Alcumòna, ae, f., anche matutiuis obstrepit alitibus, Prop. b) partic,
Alcniènè, ès, f. ('A>.K[i.fjvy]), Aicmena, figlia a) di determinati uccelli, Jovis al., V^erg. ed
di Elettrione, moglie di Avifitr.one Tebe, m Ov.; regia al., Ov., al minister fulminis, Hor.,
ma ire di due gemelli. Ercole ed Ificlo, il aquila; parim. (come stella) semjìl. ales, Cic.
primo figlio di Giove, il secondo di Amfi- poet: Phoebeius o Phoebea al., del corvo,
trione. Ov.: Chaonis al., Ov., ovv. al. exterrita pennis,
alcyòn, unis, f. (àXxùcov), alcione (lat. Verg., della colomba: Daulias al., usignuolo,
puro alcedo, V.), Pliu. ed Ov.: dilectae Thetidi Ov.: Juuonia al., pavone, Ov.: imitatri-ic e rara
alcyones (alludendo ad Alcione e Ceice, al., del pappagallo, Ov.: cristatus al., del gallo,

V. Alcyone), Verg. Ov.: Palladis al., nottola, Ov.: Caystrius al.,


Alcyonv, ès, f. ('AXxuóvr)), Alcione, figlia cigno, Ov.: e così albus o canorus al., detto
di Eoli, si lanciò in mare, vedendo il cada- dH cigno che canta (in cui s'immagina tras-
vere dello sposo galleggiare sull'acqua (se- formato il poeta), Hor.: quindi ales senz'altro
123 A /osa alias 124

per cantore. Maeonii carminis al., ilcantore malmja) che costituiscono a N. 0. il confine
della meonia poesia (lìegli eroi omerici), ^or. dell'India, a dieci miglia dalToditrna Ca-
P) n<'l ìin juaggio Augurale, alites uc- = bul. 4) Alexandria ultima ('AX. ÈaxdxTj), ul-
celli che servivano ai presagi, col « volo », tima città fondata da Alessandro il Grande
mentre oscines, « col canto », Cic. ed a.: sullo Jassarte, nella Sogdiana; probabil-
quindi nles {come avis) poet. augurio, pre- = mente l'odierna Khodjend.
sagio (stella), bons ovv. secund3 alite, greco B) AlexnndrTllUS, a, Um, Alessandrino,
aio£(p òpviGi, Catull. ed Hor.: potiore alite, di Alessandria (d'Eyitto), rex, re d'Egitto
Hor.: mala ovv. lugubri alite, greco àuaiotq) (Tolomeo Aulete), Cic: vita et licentia, vita
òpviBt, Hor. —Negli epici si riscontra il dissoluta, come si conduceva ad Alessandria,
genit. plur. alituum Lucr., Verg. ed a. poeti. Caes.: navis, nave della flotta commerciale
ìkìvsa, V. Halesa. egiziana allestita da Augusto, Sen.: bellum,
alcseo, ere (*aleo da alo, come pendeo da guerra di Cesare nell'Egitto dopo la batta-
pendo), cominciar a crescere, crescere, Lucr. e glia di Farsaglia, Cic: plur. sost., Alexan-
drini, òrum, m., gli abitanti di Alessandria,
Varr.
Alessandrini.
.4le!!>Ta, ae, ('AXeota), Aiesia, città dei
f.

Mandubii nella Gallia lugdunese, in forte


AIfènus, m.jCompiut.F. AlfenusVarus,
i,

P. Aifeno di Cremona ; che da umile


raro,
posizione su di un colle, distrutta da Cesare,
calzolaio divenne ragguardevole giurista, di-
più tardi ricostruita ; nel m. evo St. Rein d' A-
scepolo di Servio Sulpicio Rufo, console
lise,ma di nuovo rovine fin dal nono secolo.
sotto Augusto (2 dopo Cr.), celebre per la
Ale!>us, V. Halesus.
sua lai nità classica.
Alvte<$, ae, m., Aiete, troiano, compagno Alfius^ l'i, m., Alfio, nome di famiglia
di Enea. romana; i più noti sotto questo nome sono:
AletrTiim, lì, n., Aietrio, antichissima I) C. Alfius Flavus, am co di Cicerone. II)
città degli Ernici, sui monti del Lazio, più usuraio famoso a Roma, il cuiproverbio
tardi colonia e municipio romano (munici- era: vel optima nomina non appellando fiunt
pium Aletiinas); oggi Alatri. Deriv.: — mala.
AletrTnas, nàtis, di A., municipium (V. al^a, ae, alga, greco cpùxog, usata come fo-
sopra), Cic: pJur. sost., Aletrinàtes, i^nm^ m., raggio solo in caso di estrema necessità, kViCi.
gli abitanti di A. beli. Afr., del resto inutile e priva di valore,
«lex, V. allec. &\g;\'\nMt\[\%,Yìor.: quindi proverb. di q.c. priva
Alexander, dri, m. ("AXégav5pog), Ales- affati di valore, Tilior alga, Verg. ed Hor.
'

sandro, nome proprio, che molto


si riscontra aigeo, alsi, ère, provar freddo, aver freddo,
spesso nelT antichità. I piti noti sotto questo patire, sopportare il freddo, essere agghiacciato
nome sono I) Paride, figlio di Priamo, che
:
(contr. aestuare), Cic. ed a.
ottenne più tardi il nome di Alexander alg;esro, alsi, ere (aigeo), provare S'nso
('AXé^avSpo? =protettore di uomini, da di freddo, raffreddarsi, ne ille alserit, Ter.
àvi^p ed àXsgoiiai.), come persecutore dei la- adelph. 36.
droni e protettore dei pastori. II) Alessandro 1. algTdus,a, am{a.]geo),di natura fredda,
di Fere (quinti Pheraeus) tiranno della Tes- freddo, ghiacciato, nix, Catull. 63, 70. —
Donde:
saglia, noto per la sua crudeltà (regnò dal 2. Aìgìdus, i, m. (se. mons). Algido, ca-
370 al 357 av. Cr.): fu ucciso dalla moglie tena di monti nel Lazi'ì, da Tusculo e Vel-
Tebe e dai frat Ili diessa. IIIJ Alessandro i, ici ri sino a l'reneste, scabrosa, ma magnifir
figlio di Neottolemo, principe dei Molossi, camente boscosa e ricca di pascoli; antichis-
fratello di Olimpia e quindi zio di Alessan- sima sede del culto di Diana ; oggi Monte
dro il Grande; giunse coli' aiuto di Filippo, Compatri. —
Deriv.: a) Algcdum, i, n.,
alla cui corte era stato educato, alla signoria piccola città forte degli Equi su uno dei
dei Molossi in Epiro (342 av. Cr.), e fu uc- monti della detta caletta, probab. presso l'o-
ciso a tradimento (326 av. Cr.). IV) Ales- dierna Cava, b) AI^Tdus, a, um, dell'Algido,
sandro il Grande, figlio di Filippo e di Olim- terra, la terra detta di sopra, Ov.
pia, nato nel 356, morto nel 323 av. Cr., al$;»r, gòris, m. (aigeo), /redrfo, I)soggett.
saVi al trono il 336 avanti Cristo. = i' senso del freddo, freddo intenso, acuto.

Deriv.: A) .4lexandrTa ovv. ea, ae, f. Sali, ed a. Il) oggett. freddo, che fa agghia-
('AXe£àv5peia), Alessandria, nome di varie dare (= frigus), Lucr.
città fondate da Alessandro il Grande nelle algus, US, m., preclass. =
algor (V.),
sue spedizioni; le più note tra di esse sono : Lucr. ed a.
1) Alexandria d'Egitto, soprannominata Ma- 1. alia, avv. (aUus), se. via, per altra via,
gna, fondata ad occidente della foce Cuna- Liv. ed a.
pica del Nilo (332 av. Cr.) ; sotto i Tolomci, 2. llìa, ae, f., V. Allia.
capitale del regno e residenza di re amanti Aliaciiion, V. Haliacmon.
del lusso e delle arti; centro delle scienze, fa- iilfas (se. vices), avv., I) in altro tempo
vor, te straordinariamente da quei principi; (diverso da ora), un'altra volta, tanto riferito
anche ora Alessandria, e in turco Skanderia. al futuro che al passato, sed alias jocabimur,
2) Alexandria Troas, chiamata anche scmpl, Cic: in conirapp. a nunc e sim., sed alias
Troas, situata a mezzogiorno di Troia, sulla pluribus: nunc etc, Cic: si impetro, quid
costi. 3) Alexandria ad Cdn<:asum, al punto alias iiialim quam hodie has fieri nuptias?
d'incontro dell'Ariana, India e Battriana, Ter.: unito con altre particelle, si umquam
sul declivio occii. dei Monti della neve (Hi- alias ante, tum etc, Cic: ncque tum solum.
.

125 alibi alienus 126

sed saepe alias, Nep.: semper alias, Suet.: non altrui {al passivo = giungere in mano altrui)^
alias, m nessun altro tempo, Liv.: alias... alias, me falsa suspicione alienatuni, rigettato, Sali.:
allevolte... alle volte, ora.,, ora, non potest quis- pars insulae prodita atque alienata, Liv.: cum
quani alias beatus esse, alias niiser, Cic: alias velut occisos alienas^et, avendoli allontanati
aliter, ora ad un modo, ora ad ìin altro, Cic: (nascostij, Justin. 2) partic: a) come t. t.
alii sunt alias, di pensare diverso, Cic: alias giudiz., cedere, vendere q.c. ad un altro me-
aliud, ora questo, ora quello, Cic: 6 COSÌ alias diante la juris cessio (e coord. vendere atque
in aliam rem, Cic. Il) trasl.: 1) in un altro alienare), vectigalia, Cic. b) un bambino, uno
luogo, altrove, in altro luogo, nusquam alias schiavo, allontanare dalla famiglia, dare in
tam torrens fretuin, Justin. 2)per altri rispetti, possesso ad alti-i, cacciare, alqm (contr. alqm
del resto, sermone graeco alias promptus et suuin facere, adottare come figlio). Ter. e Liv.
facilis, Suet. 3) non alins quam, per nessnn'ai- e) (come ^. t. medicoj alienari, del corpo e delle
tra ragione, circostanza, causa; in nessun altro sue parti ;= morire, atì'ofizzars,i alienatur cor-
caso,che; non altrimenti che, non alias inagis pus, Sen. d) alcjs mentem, intorpidire, intontir
sua contumelia indoluisse Caesarem ferunt, la mente adalc. =
togliere H senno adalc, pri-
quam quod etc, Tao. vare della ragione, dell'intelligenza, far uscir di
ìilTIlf, avv. (alius), I) altrove, in altro luogo, senno, far impazzire ale, render pazzo, stolido,
rarum alibi animai, Curt.: alibi... alibi (rr «c/te Junonis iram ob spoliatum templum alienasse
pili volte ripetili •), in un luogo.,, in un altro; mentem, Liv. h'iìi spesso al pass. alie- =
qua,,. Iti; anche talora hic ovv. illic . . natas discordia mentes hominnm (affatto ac-
alibi, p. es. alibi pavorem, alibi gaudium in- cecate) eo piaculo compotes sui fecisse, Liv.;
gens facit, Liv.: alibi primum, alibi postre- quindi anche delle pers. stesse, alienata
raum agnien, alibi etc, Liv.; alibi alius ovv. mente, uscito di se, impazzito, pazzQ, deli-
aliter, utio qua, l'altro là; l'uno in questo, l'altro rante, Caes.: velut alienatus sensibus, come
in quel modo, Lucr. e Liv.: con negazioni, nec un pazzo, Liv.: ed alienatus ad libidinem
alibi, Verg.: nusquam alibi, Cic: alibi quam, animo, fuor di sé per la sfrenata libidine,
paragonando, altrove die, commi, colle negaz. Liv. II) trasl. 1) iti gen., allontanare, ri-
:

non, nusquam al., in nessttn altro luogo che, traile, rendere estraneo, indifferente ; distogliere
Liv. ed a. II) trasl.: l)«n altro, in altra cosa, la mente, l'animo, i sensi, da q.c., alienatis^
Comici, Liv. ed a. 2) di pers., presso ultra a memoria periculianimis, dimenticando,lÀ\.:
persomi. Ter. e Liv. 3) per alioqui, dei resto, velut alienato ab sensu animo, indifferente,
Curt. ed a. Liv. 2) partic: &) allontanare, riguardo al
tilica (halYca), ae, f., spelta (come ptisana sentimento, da sé, oppure da alcun altro =
= orzo), e la bevanda che si prepara con respingei'e, alienare, rendere avverso, disaffezio-
essa, Sen. ed a. nato, mal disposto e sim., nel pass, {particol.
ìilTcubT, avv. (aliquis ed ubi), t>i gualche nel partic. perf.), inimicarsi, cessare di essere
luogo, hic al. parare, Cic: hic prope adesse al., amici, diventare avversari, discordare e sim.
Ter. (contr. conciliare, reconciliare, allicere e sim.J,
ììiYcunde, avv. (aliquis ed unde), da qual- omnes a se bonos, Cic: alcjs voluntatem ab
che luogo, IJpropr.: aut decedere nos al. cogit alqo, Cic: omnium suorum volontates (se. a
aut prohibet accedere, Cic. II) trasl., da se), Caes.: sibi alqm, Liv., ovv. alcjs animum.
qualche luogo, a) =
da qualcuno, al. quacrere, Veli.: insulae alienatae (ribelli), Nep. b) alie-
audire, Cic. b) da o in q,c., Ter. e Cic. nari ab alqa re, tenersi lontano da q.c, cioè
iilTd ^aliud, V. alis. sentire una naturale avversione, rifuggire da
alìénalTo, ònis, f. (alieno), alienazione, q.c, a falsa assensione ed ab interitu, Cic.
allenamento, I) comc t. t.giudiz., il Cedere alienus^ a, um (alius), appartenente ad
la proprietà di u. e. ad un altro, espropria- un proprio di un altro, altrui, d'altri
altro,
zione, alienazione, vendita, Sen.: quindi al. sa- {contr. meus, tuus, suus, propriusj, I) propr.:
crorum, allenamento e trasporto dei sacra 1) in gen.: puer, Ter.: mos, Ter.: pecuniae,
gentihcia ad un'altra gens, per mezzo di una Ter.: aes alienum (denaro altrui), debiti {V.
finta vendita, Cic. IIJ trasl.: 1) l'alienarsi aes, w" II, B, 2, a), Cic: nomina, altrui, de-
colV animo da ale, con cui prima si era d'ac- biti fatti da altri, Sali.: pavor, altrui, cioè la
cordo, il distaccarsi, l'allontanarsi alcjs ab , paura che hanno gli altri, Liv.; ma metu
alqo, Cic: consulum, Cic. exercitus, Caes.: : alieno, per paura degli altri fche noi ab-
quindi avversione, inimicizia, in alqm, Tac. biamo, ecc.), Ter.: alienis mensibus aestas,
2) come t. t. medico, al. mentis e sempl. al., nei mesi che non appartengono all'estate (cioè
delirio, alienazione mentale, Cels. e Sen. nei mesi invernali), Verg.: sost., alienum, gli
aliùni^ena, ae, m. (alienus e geno = altrui beni, gli altrui possessi, l'altrui {contr.
giglio), nato altrove, foi-estiero, straniero, sost., suum), alieni appetens, sui profusus, Sali.:
un forestiero, imo straniero (contr. indigena, largiri ex ovv. de alieno, Cic. e Justin.: ex
dome-ticus, suus), Cic. ed a. alieno praedari, Liv.: territorio, terra altrui, in
aliéiiigenus, um
(alienus e geno
a, = alieno aedificiuni extruere, Cic: plur., aliena
glgno), I) che contiene elementi stranieri l'uno = cose, interessi, faccende, affari altrui, aliena
all'altro, eterogeneo, Lucr. ed a. II) forestiero, curare. Ter. 2)partic.: a) estraneo rispetto
non del paese, Scil. ed a. alla famiglia, persona, patria di ale, a) ri-
alièno, avi, atum, are (alienus), trasferire spetto alla famiglia, parentela o persona,
la proiiriefà, alienare, IJ propr.:
in gCH., 1) estraneo, forestiero, non congiunto, non avente
dar via, cedere, allontanare, espropriare, respin- alcuna parentela, relazione, intimiti; non appar-
gere; dare, mettere in tnano altrui, in potere tenente [contr. meus, tuus, suus e propinquus,
127 Alife aliorsum 128

affinis, sanguine coujunctus, amicus, fami- Verg.: Amor, Verg.: axis, del Carro di Ce-
heres alienior,
liaris), assol., ille alienus, Ter.: dai serpenti, Ov.
rere, tirato
Cic: hoiuines alienissimi, a^aWo estranei, Cic: siliiucnlàrìu>«, a, uni (alimentum), ali-
col dat., non alienus sanguine regibus, Liv.: mentario, che si riferisce, appartiene all'ali,-
con ab e labi., alienissimus a Clodio, Cic; mentazione, lex,jwohab. sulla distribuzione
sost., alienus, m., fm-esUero, cives potiores
i, dei mezzi d'. sussistenza ai cittadini poveri,
quaui peregrini, propinqui quam alieni, Cic: Cael. in Cic. ep. 8, 6, 5.
se suaque oumia alienissimis crediderunt, ìyi alTmentuiii, i, n. (alo), comun. al plur.,
mano di persone straniere affatto, Caes. p) ri- alimento, nutrimento, I) in gen., Cic ed a.: al.
spetto alla patria, straniero, domi atque in ignis, Liv.: alimenta igni dare, Curt.: trasl.,
patria mallera, quam in externis atque ali&nis addidit alimenta rumoribus adventus Attali,
locis, Cic. b) rispetto a proprietà fisiche, ete- Liv. II)partic. (come 1. 1. giurid.), alimenta,
rogeneo, contrarlo, fit quoque, ut (nebula) cae- aii>nenti,vitto, tutto ciò chc uno dà ad un altro

lum corrumpat reddatque sui simile atque per mantenerlo, come ciò che i genitori danno
alienum (contrario a noi), Lucr. II) trasl.: ai loro figli e viceversa, Plin. pan. ed a.:
a) dipers.: a) nelle opinioni, nel modo di ve- quindi meton., spese necessarie per mantenere
dere, non indipendente, non originale, in phy- ed educare un ragazzo, Quint. 7, 1, 4; 9, 2,
sicis totus alienus est, Cic.de fin. 1, 17. P' nel 89 e, come xpocpeix e Gpsrtxi^pia, « mercede
:

sentire, nel pensare, nella disposizione delTa- di nutrici e di educatori », Cic. de rep. 1, 8.
llimo, nel modo di vivere, estraneo, alieno, inai alllll0lliuni,ìti, n. (alo), alimento, alimen-
disposto, avverso, conti-ario, ostile, indifferente tazione, Suet. ed a.
verso quale, o q. e. [contr. amicus, familiaris, allo, avv. (alius), di moto a luogo, in tm
conj unctus), voluntates populi, Cic: homo, Cic: dato luogo, aiti-ove, I) propr.: SÌ oflfendet me
ncque solum illis aliena mens erat, Sali: con loci celebritas, alio me conferam, Cic: Romam
ab e Tabi., alienus ab alqa re a-
ab alqo oi'v. aliovequo mitterent legatos, Liv.: alius alio,
nimus, Cic: coZ animus (contr.
dat., alienus alci l'unoqua ,.,, l'altro là, Cic e Liv.: aliundc alio,
animus in alqm pronior),Tac.:homo mihi alie- da questo luogo a quello, Sen.: alio atque alio,
nissimus, Cic: col genit., domus non aliena quaelà,Sen. i/)trasl.: 1) altrove ^= ad mi' al-
cousilii, non straniera alla congiura, ISall. tra persona, ad altri, a te causam regiam alio
Cat. 40, 5 joci non alienus, non nemico degli
: transferebant, Cic: quo alio nisi ad nos socios
scherzi, Ov. b) di e. inan. fogg. concr. ed COnfugerent? Liv. 2j altrove, a qualcos'altro =
aslr.), estraneo alla natura, oqii'tlità propria, ad altro oggetto, sermonem alio transferre,
alle condizioni, alle circostanze, allo scopo; Cic: hic alio res (familiaris), alio ducit huma-
non rispondente, non comune, non appropriato, nitas, qua . . . là, Cic. 3) « qualcos'altro = ad
disadatto, svantaggioso,dannoso, a.)aSS0l.: malis altro scopo, cupiditatis servet alio, Cic: nomen
ridere alienis, con riso simulato, mefistofelico. hoc longe alio spectabat, Nep.: colla n^gaz.,
Hor. alieno loco proelium comniittere, attaccar
: nusquam alio uatus,quam ad serviendum, Liv,
battaglia in un luogo svantaggioso, Caes.: aifóqui, oxìv. aUòquìn, avv. (alius e
alieno tempore, fuor di tempo [contr. suo tem- quoi ovv. qui ed alius e quoine ovv. quìue),
pore), Cic: aliena ovv. alieniore aetate, Plaut. e per altri rispetti, nel resto, del resto, altrimenti,
Ter.: suo a'ienoque Marte pugnare, in modo I) come eccettivo e concessivo ; 1) in senso
solitoed insolito, Liv.: aliena verba, improprie stretto : a.) eccettivo, nunc pudore a fuga con-
{contr. propria), Cic, e coord. trauslata et tineri, alioquiu pio victis baberi, Liv.: vitiis
aliena verba, Cic: e non alienum est coZZ'infin., mediocribus ac paucis mendosa est na- mea
non è fuor di luogo, non é fuor di propo- tura, al. recta, Hor. b) concess.: tiiuraphatum
sito, non alienum esse arbitior breviter espli- de Tiburtibus, al. mitis Victoria fuit, Liv.:
care, quae mihi sic ratio etc, Cic: neutr. gjtmrfi a«c7(e quamquam al., Suet.: cum al.,

plur. sost., aliena loqui, dire sciocchezze, stra- PUn. 1) generalizzando il concetto: a.) del
ep.
nezze (di pazzi), Cels. e(i Ov. ^)con ab e resto anche, altrimenti, al di fuori di ciò, tot.
labi.: navigationis labor alienus non ab aetate al. negotiis districtus, Quint. b) del resto, in
solum nostra, veruni etiam a dignitate, Cic. genere, in generale, Asiana gens, tumidior al.

Y) col sempl. abl.: aut sua persona aut tempore, atque jactantior, Quint.: Caesarvalidusal.sper-
Cic: dignitate imperii, Cic. 5) col dat.: alle- iieudis honoribus, Tac: quindi con et; et
nissimo sibi loco, contraopportuuissimohosti- alioqui, Plin. ep.: et alioqui. . . et, tanto in ge-
bus conflixit, Nep.: quod maxime buie causae nere , . , quanto anche, et al. opportune situm,
est alienum, Cic: si id non percipitur accomo- et transitus eà est in Labeates, Liv.: e così
datumne naturae sit an alienum, secondo na- cum alioqui . . . tum, come in genere,
. così .

tura contrario a n., Cic: e parim. col- ecc., Liv. e) sens'artro, </t ijer sé, corpus, quod
Z'infin., non putavi alienum essemeis institutis illa (Phryne) speciosissima al. diducta nuda-
haec ad te scribere, Cic. e) col genit.: omnia verat tunica,Quint. II) condizionale: altri-
quae essent aliena firmae et constantis assen- menti, in caso contrario, del resto, se no, sed
sionis a virtute sapientiaque reniovit, Cic. credo minimam olim istius rei fuisse cupidi-
^) con ad e Tace, (riguardo a): omnium au- tatem; alioquin multa extarent exempla majo-
tem rerum nec aptius est quidquani ad opes rum, Cic: ut illorum officium est docere, sic
tuendas quam dihgi, nec alienius quam ti- horum praebere se dociles; alioqui neutrum
nieri, Cic. sine altero sufficiet, Quint.
AITfae, AUfiinus, V. Allifae. alioi'ììiuui, sincop. da aliovorsum (alio-
aliger, gora, gcruin (ala e gero), che porta versum), avv., altrove, trasl. f« altro verso, =
le ali, che ha le ali, alato, agmen, UCCelU, in altro senso, altrimenti, vei'eoi ne alior-

I
129 alipes aliquis 130

sum atque ego feci, acceperit (lo abbia preso), ììlMiiiaiilo, V aliquantus.
Ter. eun. 82.^ alìquaiituluni, i, n. (dimin. di aliquan-
alìpus, pcdis (ala e pes), I) alipede, che tura), un poco, al. suspicionis, Cic. al. aeris
ha ah ai piedi, deus alipes e semp)ì. alipes, alieni, Cic: con verbi ed agg., al. progredì,

Merciino, Óv. : equi, i cavalli di Febo, Cic: al. tristis. Ter.


Ov. IIj poet. trasl., veloce, piè-veloce, equi, aliquaiilu!», a, uni (alius e quanlus), in-
Verg.: anche sost. sempl. alipede», di cavalli, dici una via di mezzo tra il trojjpo ed il
Verg. troppo poco, alquanto, in discreta quantità, di'
.4li|>liae, llT|»hsiuu<>i, V. Allifae. SL-rcto, suificicnti; alcuno, uumcius, Sali.: iter,
.4li|»lif>ra,ae,f. ('A/.'.--piìpaoi;y.'AXi:p£tpa), Liv.: spatium, Liv. nel tardi latino, plur,
:

Aliterà, città forte delV Arcadia, posta sopra =:r aliquot, alquanti, aìiquanta oppida, Eutr.:
un monte dirupato, non lungi dui confine sost., aliquantum, i, n., una discreta, buona,
dell'Elide, alsud dell' Alfeo. certa parte, quantità, grandezza, pezza, un di-
ali|Hlus, i, m. (ala e pilus), significò in screto grado {cuntr. aliquid, uiliil), iu re ali-
origine lo schiavo che levava ai bagnanti i quantum, in gubernatoris inscitia nihil est,
ptli sotto le ascelle, poi in genere a tutto il Cic: partic. col genit. partii., al. aeris alieni,
corpo, Seu. ep. 56, 2. Cic: al. itincris, Caes.: al. uoctis, Cic: al. tem-
àliptèsi, ae, m. (àXsiTt-crj;), lo schiavo che poris. Plano, in Cic: al. laudis, Cic: Tace, ali-
strofinava ed ungeva il padrone nel bagno, quantum e Tabi, aliquanto ^= alquanto, discre-
e di più gli ordinava la dieta e gli esercizi tamente, non poco, itotevolmentc, a) COn Verbi:
del corpo ; una specie di medico particolare, qui processit aliquantum ad virtutis aditura,
Cic. ep. 1, 9, 15. che s'avvicinò non poco alla v., Cic: epula-
alì«|lia, avv. (aliquis), I) in qualche parte, mur... intra legein et quidem aliquanto, non
in qualche luogo, erolare, eie: evadere, Liv. poco, Cic. coi comparativi per accrescere o
p)
Il) trasl., in qualche modo, per qualche eia, o diminuire il grado, a seconda del contesto,
mezzo, resciócere aiqd. Ter. : nocere, Verg. alquanto, piuttosto, non poco, parecchio, discreta-
ìilìquaiiidìii, avv. (aliqui e diuj, I) di mente, aliquantum ad rem est avidior. Ter.:
tempo = un certo tempo, anche pr^on. = melius aliquanto, Cic: carinae aliquanto pia-
lungo tempo, Aristuin Athenls audivit al., nioreSjCaes. g)coi concetti di tempo: Vi]i(]Via,nto
Cic: ubi al. certatuin. Sali.: aliqudeinde post ovv. post aliquanto, alquanto dopo, Cic:
ovv. postea, Caes.: aliqu... postremo ovv. tan- aliquanto ante, alquanto prima, Cic.
dem, Liv. II) trasl., di luogo =
per un certo allquiitenus, aw. (se. parte, da aliquis
tratto, Ehodanus al. Gallias diriniit. Mela. e tenUSj, fino ad un eerto punto, I) propr.,
aliquaiiiiuuItuM , ocv. iilìquani (se. nello spazio, per un certo tratto. Mela ed a.
partem) mwXius, alquanto, parecchio, vestrùin Il) trasl., fino ad un certo grado, Seu. ed a.
aliquam multi, Cic. V^err. 4, 56. alTqiii, altquae, alTquod, phir. ìilìqui, alt-
rilli|uandìa, V. alìquamdiu. quae, alTqua, pron. inief. agg. (alius-qui),
aliquaiido, avv. (aliquis), I) in contr. quasi alius nescio qui, qualche (per ùidicare
ad un tempo determinato, a) una volta, un un oggetto solamente riguardo alla sua qua-
tempo, riferito al passato, presente e futuro; lità, mentre aliquis, aliquid, pron. sost., al-
al passato, quis civis ineliorum partium al. ? cuno, indica un
oggetto riguardo alla sua
Cic: al futuro, illucescet al. iUe dies, Cic: al persoìuilità, al suo nome), a.) in contrapp. ad
presente, sero, veruni al. tumen, almeno una un oggetto determinato, inipiobis saepe aliqui
volta (in contrapp. a « mai affatto »,', Cic: scrupulus in animis haereat, Cic: sive plura
si forte al.. Ter.: ovv. si al., Cic, se mai, opp. (argumenta) sunt, sive aliquod unum, o sola-
di un tempo lontano, ma indeterminato ae = mente quale, Cic: qui alicui rei est, che serve
liuti, se mai una volta, se mai un tempot Ali- a q.c, Cic. \))in contr. a « nessuno », alcuno,
quando talora indica anche, in contrapposto qualche, aliquo pacto, Ter.: aliqua ex parte,
ad in praesentia, adhuc, nunc (realmente in qualche modo, Cic: aliquà re publicà,
espressi, o sempl. pensati), un caso reale in in circostanze tollerabili dello Stato, in uno
tempo indeterminato, passato o futuro, altre Stato tollerabil-, Cic: talora =
qualche altro,
volte, un tempo, una coltri, Cic ed a. h] nel ira aut aliquà perturbatione, Cic e) con nu-
linguaggio famigliare, per indicare che q.c. merali, come in g^eco -cig, p' r un calcolo ap'
deve accadere in qualche occasione, una volta, prossimativo, tres aliqui aut quattuor, Cic. a)
dicendum al. est, Cic. e) in esortazoni e de- aZ neutr. plur. SOS<. =
aliquid, <ji<a?cosa, alcuna
sideri, una buona volta, una volta, scribe al. ad cosa, alcunché, in narratione aliqua eicienda,
DOS, quid agas, Cic. d) di ciò che avviene Quint.: quindi anche come aliquid col genit.,
dopo lungo indugio od aspettativa, spesso trium rerum aliqua consequemur, Cic.
unito con tandem, una buona volta, una volta aliquis, aliqua, attquid, plur. altqui,
finalmente, Clc: C COSÌ al. jam, Cic. II) in pron. indef. sost. ed agg. (aliusquis),2?ro2>'''
contrapp. a ciò che non avviene mai, di rado, = alius nescio quis, questo ovv. quest'altro
spesso o sempre, taicoiui, talora {contr. num- fra i motti, alcuno, qualche, alcuna cosa, nel
quam, raro, semper, saepe), Cic. ed a.: quindi piar, anche, alcuni, qualcuno, certuni, I) in
in propos. partitive : a]i({mnào... aliquando gen.: a) solo: quisquis est ille, si modo est ali-
of y. aliquando... nonnunquam, talora... talora, quis, Cic: aut ipse occurrebat aut aliquos mit-
ora... ora, Seu., Quint. ed a. tebat, Liv.: vellem aliquid Antonio praeter ili um
siliquaiilÌ!i|ier, avv. (aliquantus e per), libellum libuisset scribere, Cic. : fem. aliqua,
per alquanto tempo, per un po' di tempo. Co- Ov.: agg., aliquis deus, un dio, un qualche
mici, Justin. ed a. dio, Cic: aliquis error, Verg. b) rinforzato

Oeorges-Calonghi, Dizionario latino-italiano.


131 aliquo alius 13.2

dn alius. alctm altro, giialcos'aUro, SÌD, ut SCn- ìilTlrr, avv. {dall'arcaico alis), altrimenti,
bis,evanuerunt, aliquid aliud vide'jimus, Cic. in altra maniera, I) propr.: A) in gen.: a)ge-
c)rinforz. da iinus, qualche, un qualche, aliquis neric: non fuit facienJum aliter, Cic: non ali-
unus pluresve divitiores, Cic: unum aiiquern ter, band aliter, non altrimenti, proprio cosi,
diem, ìiìi qualche giorno, Cic. d) partitivo Hor. Verg.: fieri
e aliter non potest. Ter.,
con ex, de ovv. col genit., aliquis ex vobis, ovv. non potest aliter, Cic: aliter... ali-
fieri

Cic: aliquis de tuis, Cic: aliquis meorum, Cic. ter, distrib., sed al. leges, al. pbilosophi tol-
e) aliquid col genit. d/ un sost. ovv. di un lunt astutias; e cosi si trova tre, quattro,
agg. neutr. della 2' declin., come Z'aggett. cinque volte in Cic, Quint. ed a.: aliter atque
aliqui, ;;. es., aliquid virium, Cic: falsi ali- aliter, ora in questa, ora in quella maniera,
quid, Cic. f) miche con agg. qualific, aliquis in diverse guise, Sen.: aliter alius, l'uno in
imbecillior, uno più debole, Cic: aliquid divi- questo, l'altro in quel modo, l'uno cos'i, l'al-
ìwim, q.c. di divino, Cic: in quo est aliquid tro cos't, quoniam al. ab aliis digerantur, Cic
extremuin, dove c'è qualcosa di estremo, Cic: b) inpropos. comparai., affermative e nega-
anche pel comune tale quid cori maggior de- tive : aliler... atque (ac), altrimenti... che, di-
terminai aliquid in somno tale, quale, ecc.,
^•^^rt, versamente... da, rem cecYdisse atque opi
al.

Cic: cfr. aliquid hujus modi, Cic. g) in prò- natus Cic: ne sim salvus, si al. scribo ac
sis,

pos. condiz. con si, nisi, etc, Cic. ed a. h) sentio, Cic: e così aliter... quam, C'ic.eda.:
colla 2" pers. sing., exoriare aliquis, Verg.: e non (haud) aliter, non altrimenti, cioè ugual-
collettivam. colla 2" pers. plur. {come -ij), mente, seguito da quam si, quam cum, ac si.
aperite aliquis actutum ostiuin, Ter. i) Tace. non altrimenti... che se... da, con quam si e
aliquid =^ in q.c, in qualche ìnodo, un po', si quam cum in Ov., Liv. ed a., con ac si anche-
in nie al. offcndistis, Cic: sublevare alqm al., in Cic: non aliter... nisi, non con altri mezzi,
Caes. perlucens jam al. lux, Liv. IIJ partici a nessunaltra condizione, non altrimenti
A) facendo spiccare un indeterminato singolo che se non, Cic. ed a. Bjjjregn.: l)uHrimentif
in mezzo a molti altri, qualcuno, qualchcduno, riguardo alla qualità (proprietà, natura),,
alcuno, dixerit hic aliquis, Catull.: est aliquis, nella locuz. aliter esse, di pers., ego isti nihilo
qui se inspici, aestiniari fastidiai, Liv. Bj sum al. ac fui. Ter.: di e. inan., quod certe
pregn., </•<• d'importante, qiialcosa di grande, si .scio longe aliter esse, Cic. 2) altrimenti, in modo

nunc aliquid as^equi se putant, Cic: quindi a) opposto, al contrario (contr. codem modo), al.
esse aliquem ovv. aliquid, come in greco -cLvà evenire, Sali.: qui al. fecerit, abbia agito in
ovv. ti elvai, esser qualcosa, cioè essere di ini modo contrario, Sali.: cum videres al. fieri^
certo valore, aver un certo diritto, valer qualcosa, Cic. IIj trasl., altrimenti, in caso contrario,
poter dire q-e., acer qìialche iinportanea, voler del resto {coìiicàXXwg), jus semper est quae-
dire, contarli q.c, est aliquid iiupsisse lovi, è situm aequabile; ncque enira al. jus esset, Cic;
qualcosa, non è poco, Of. b) dicere aliquid ncque aliter Carnutes iuterficiendi Tasgetii
come XÉystv ti, affertitare q.c. d' intportanza, non consilium fuisse capturos, ncque Eburones, etc,
sema fondamento, Cic. c) nel linguaggio fa- Caes.
migliare, aliquid, qualcosa =
qualcosa d'im- aliiìbì, avv. (alius ed ubi; stato in luogo),
portante, segnatamente q.c. di desiderato, altrove, Sen.: aliubi... aliubi, qua... là, Sen.:
accetto, fiet aliquid, succederà q.c. Ter.: e aliubi atque aliubi, qua e là, ora qua, ora là,
così Vestorio aliquid significes, digli q.c. di in diversi luoghi, Sen.
bello, di accetto, un complimento, Cic: ed sili Hill, V. album.

aliquid, in linguaggio metaforico., per go- alTiiiKli', avv. (alius Cfiunde; di molo da
dimento sensuale, si de Amelia aliquid aut luogo), d'altronde, da altro luogo, da altra
LoUia, Cic. persona o cosa, Cic. ed a.: alii aliunde coibant,
mIi«|iió , avv. (aliquis), I) (di moto a l'uno veniva di qua, V altro di là, Liv.: perpetua
luogo), in qualche luogo, alqm secuni rus ali- aliunde alio commigratio est, Sen.: aliunde stai
quo educere, Cic: inigrandum Rhodum aut semper, aliunde sentit, sta con un partito e
aliquo terrarum arbitror. Brut, in Cic. ep. tiene dall'altro, Liv.: aliunde... quam, da altra
IIJ enfatlcaiH., altrove, in qualclie altro luogo, luogo... che, ecc., Cic: contr. aut sumptum
proficisci al.. Ter. : concedere al. ab eorum (verbum) aliunde ut mutuo aut factum ab
oculis, Cic. ipso, Cic.
alM|llol, num. indecl., alcuni, alquanti, alTu<i, a, ud, genit. alius, dat. alti, acc.
più di uno, al. amici. Ter.: al. epistulae, Cic: alium, am, ud, ecc. {V.sXh; da connettersi
id aliquot de causis accTderal, Caes. con à.Woc,), un altro, altro (e precis. « altro »
alìqiioUcs (alT«|iioiTciis), avv. (ali- fra m<dli,mentre alter =
altro, fra due; V. le
quot), qualche volta, alcune volte, rispondente eccezioni al ìf II, 2), IJ propr.: A) in gen.:
alla domanda: quante volte? al. ex alqo Labeonem seu quem alium arbitrum, Cic:
audisse, Cic: al. jam a te iste locus tactus est, alius vir erat, Liv. Si osservi quanto segue :
Cic. a) alius ripetuto più volte nelle proposiz. di-
ìilìs, alid, genit. alis. dat. ali od alci (forma stributive, talora aìiche con non nulli (non-
arcaica di nlius, donde aliter, aliquis, ecc.), nulli), quidam, partim e sim., l'uno.,..
celeri,
un altro, Catull. e Lucr. Cic ed a.:
l'altro; gli uni, gli altri, alii... alii...,
All'io, ònis, m., Alisone, castello alla alii... reliqni, Cic: alii... alii... non nulli, Cic:

confluenza della Lippe e della Lise (Lupia aliae... aliae... quaedam, Cic: alii... quidam.
vtWìso), fabbricato da Druso. secondo alcuni Liv.: pars... alii. Sali.; alii... pars, Sali.: talcn-a
presso Vodierna Elsen. secondo altrialla con- manca una volta alius; virgis caedi alii , alii

/iuenzu dei due delti fiumi presso Liesborn. securi subici, Liv.: aliud... aliud, parte... parte.
133 ali... allegoria 134

aliud tua gratià, aliud nostra; all'incontro al-labor, lapsus sum, labi, con impercet-
aliud est maledicere, aliud accusare, altro è... tibile dolce movimento, arrivare a, volare a,
altro è, Cic. h) ripetuto in un altro caso e scorrere «, sdrucciolare a, strisciare a, eX oc-
co" suoi derivati a.ìio,a.\ioTS\im, alibi,aliunde, culto fdi serpi), Liv.: extrinsecus (di umi-
aliter, alias, locuzione ellittica come in greco, dità), Cic: crescenti aestu (del mare), Verg.:
alius aliuiu, l'uri l'altro, Cic: alii alio in loco, col dai. od acc. dello scopo, antiquis oris,
altri in uno, altri in altro luogo, Cic: aliud approdare, ecc., Verg.: fama allabitur aures,
aliiuiuneratur, ad uno dona questo, ad altri Verg.
quello, Cic: aliud alio dissipavit, disperse, al-lìiboro, are, /) affaticarsi intorno a q.c,
gettò qua e là, Cic: jussit alios alibi fodere, COllut ed il eong., Hor. epod. 8, 20. II) ag-
Liv.: alii aliunde coibant, convenivano chi da giungere con fatica un lavoro, Hor. Carm. 1,
<[uesto, chi da quel luogo, Liv.: aliter cuin 38, 5.
^
uliis loqui, con altri una cosa, con un'al-
altri, al-laci'inian», antis (ad e lacrimo), pian-
tra, Cic: illi alias aliud sentiunt, ora questo, gente per q.c, Juno, Verg. Aen. 10, 628.
ora quello, Cic: quindi alius (aliud, etc), aliap!»U!», iìs, m. (allabor), l'atto dello ac-
ex alio, Cic: alias super alium, Liv., alius post costarsi a, strisciar vicino, scrpentlum, Hor.
alium, Sali., uno dopo l'altro; alius atque alius, epod. 1, Max. 1, 6, 8.
19, Val.
Cic, alius, deinde alius, ovv. alius post aliura. al-latro, avi, àtum, are, latrar contro, trasl.
Sali., l'uno e l'altro, ora questo, ora quello, di persone, apostrofare gridando, insultando,
separati, e) lo seguono le particelle ac, atque, assalire con ingiurie, alqm, Quint.: magnitu-
et, più di rado quam (nei buoni
nisi ovv. dinem Africani, detrarre, sparlare del grande
scrittori solamente dopo una negazione od Scipioìie (l'Africano), Liv.
una interrogazione ipotetica, perchè sorge alliltu!«, allSturus, V. afferò.
in entrambi i casi una relazione compara- ai-lauda bìlis, e, molto lodevole, Lncr.
tiva), longe alia ac tu scribis, Cic: alius esseni, 5, 158.
atque nunc sum, Cic: lux longe alia est solis allec allex, ècis, m. e
(hallec), ècis, n. e
et lychnorum, Cic: niliil aliud nisi, Cic: nihil f., (non Salamoia), specie di
salsa di pesce
aliud quam, Nep.: segue talora anche Z'abl., consumato che si preparava colle ostriche ed
praeter in luogo di quam, nec quidquam altri testacei, nonché pesci di mare, special-
aliud libertate quaesisse, Cass. in Cic. ep.: nec mente colle triglie (niullus), Cato, Hor. ed a.
quidquam aliud philosophia est praeter stu- alleelatlO (allecto), l'allettare, alletta-
dium sapientiae, Cic: alius quam in propos. mento, Quint. 1,10, 32.
affermative, soltanto in PÙn. ep. e Suet.: e 1. Allecto (Alecto), f. ('AXXiQXTtt), oòg).
cos/i rinforzando, nihil aliud nisi oov. quam, Aletto, una delle tre furie (si trova solo nel
seguendo un verbo di modo finito, nienVaitro nom. ed acc).
se non die (dove è da Supplire il tempo del allecto, avi, atum, are, allettare, ade-
2.
oerbo ago o facio che risulta dal contesto), scare, Cic. ed a.
tribunatus Seslii nihil aliud nisi meum nomen allectus, i, m. (part. del 2" allego), scelto,
causamque sustinuit, Cic: parim. quid ahud innalzato, nuovo eletto, aggregato ad un qual-
quam? «he più '' che altro, quibus quid aliud che collegio, all'epoca imper. = chi veniva
quam admonemus, cives nos eorum esse, Liv. elevato per favore dell'imperatore ad un
(1) aliud sost., Cic. de rep. 1, 69 ed altr.; col alto grado, saltando le cariche interme-
genit., aliud commodi, Cic: aliud praecipui, die (per es. al grado pretorio, senza aver
<Jic. B) partic.: 1) coìne 1. 1. del linguaggio amministrata la pretura), allectus inter prae-
augurale, alio die « in un altro giorno, oggi torios, Plin. ep. 1, 14, 5.
no », per indicare, che i Comizi doveano essere allega tio, onis, f. (allegare), il mcmOar
riman lati adaltro giorno, per cattioi prono- via, lo spedire, l'allegare una persona (come
stici avuti., Cic. 2) pregn. =
di altra, cioè di mediatore e sim.) ad ale, omnes ad istum al-
diversa tuttura (proprietà), alium fieri, diventar legationes, Cic. IL Verr. 1, 136: e in bisticcio,
un altro, cambiarsi affatto, Cic: e 1. 1. par- quibus allegationibus illam sibi legationem
lamentare. La alia omnia ire ovv. discedere, expugnavit, Cic. II. Verr. 1, 44.
esser dell'opposizione (nel Senato romano), 1. ai-légo, avi, I) mandare,
àtum, are,
Cic: aliui oov. alias res agere, non badare, spedire, deputare ale. Come messo, media-
pensare ad altro, Cic. ii^trasl.: l)VaUro il = tore (e precis. in faccende private, mentre
fintanente, Divitiaco ex aliis Gallis maximam per pubbliche, legare), 1) in gen.: amicos,
fidem habebat, Caes.: al. acies, Liv.: al. vulgus, Cic: alqm ad alqm ovv. alci, Cic. 2) partic,
Liv. 2) {come alter) =
l'altro di due, partic. dispot-re, subornare ale. ad una frode. Co-
(come sopra al n" I, b) con alius ripetuto in mici. II) trasl., quasi far parlare «.e. per sé,
un altro caso, aUa,alii, Sali.: alius aha via, allegare, riferirsi ad alcunché, clUantare in te-
Liv.: duo Romani super alium alius corrue- stimonio q.c., far valere, addurre, patrocini!
runt, Liv. e in enumerazioni ordinat've,
: jus, Plin. ep.: hoc Senatui, presso il S., Plin.
unam... aliam... tertiam, Caes. quinti con
: pan.: inunera, preces, mandata regis sui Scyro-
un nome proprio posto coma appellativo, un themidi allegant, portano innanzi a, Tac.
I

altro =un secondo, al. Ariovistus, Tac 3) 2. ai-légo, lègi, loctum, ere, scegliere, ag-
l'altro =il vicinu {contr. ipse), Cic de or. 2, gregare, eleggere a scelta in Una aSSOCiaZ ionc ,

I
211. — Genit. fem. aliae, Lucr., Cic. e Liv. in un collegio, ecc., omnes de plebe, Liv.:
j
al-1..., in coinp'ìsizione per a,d-\ (mediante alqm in Seuatum, Suet.
I
assimilazione del d coll'ì seguente), come al- allegoi-Ta, ae, f. (àXXvjYopt*), fig. retor.,
1
labor per adlabor e così vici. allegoria, Quint. 5, 11, 21 ed altr.
135 allevanientum Allobroges 136

allevainenluiii, i, n. (allevo), aiievia- stra del Volturno, non lungi dal suo sbocco
tnento, sollievo, Cic. Sull. 66. nel Sabato: ora Alife in Terra di Lavoro.
allevalTo, IJ u tirar su, il
ònis (allevo), — - Deriv.: Alliriinus, a, um, di Alife,
levare; alzamento, humerorum allevatio et ager, Cic: sost., AUifana, òrum, n.(sc. pocula),
contractio, Quint. 11, 3,83. IIJ ti as\., alle- coppe di terra, piuttosto capaci, fabbricale
viamento, grado debole di u. c, (loloris diutur- ad Alife, boccali, Hor.
nità teiii allevatio cousoletur, Cic. de fin. 1, 40. al-IÌ^O, avi, atuni, are, legare, attaccare a
al-leVO, avi, àtum, are, levar su, alzar su, (cow^c. solvere), I) propr., 1) ^tw.; cauem, m
sollevare, tirar l'i», tener su, tener dritto, ap- Phaedr.: auulum, Quint.: alqm ad statuam, o
poggiare, sostenere, I) propr.: velum (la por- ad palum, alcuno (come condannato) prima
tiera), Sen.: se clipeo, Curt. quibus (laqueis) : dell' esecuzione, Cic: quis generum meum ad
allevati niilites facilius asceuderent, Sali.: ocu- gladium alligavit? chi ha legalo il mio genero
los, Curt.: facieni alcjs manu, Suet. II) trasl.: alla spada ? (scherzo sulla lunga spada del
\)ingen., hic deprimitur alterniset extollitur, piccolo Lmtulo), Cic 2) coU'idea accessoria
ac modo in caelum allevatur, modo defertur del movimento frenato, tener fermo, trattenere,
in terram, ora si innalza al cielo, ora striscia legare, ancora (Ehodiae uavisj unco denle ve
verso terra, Sen. ep. 72, 9. 2) partic: a) alle- lut manu ferrea injectà alligavit alterius pro-
viare le sofferenze fìsiche e morali, sollicitu- ram, Liv.: unco non alligat (naves) ancora
dines meas, Cic: ed alleviare la parte malata, morsu, Verg.: poet., undà alqm, trattenere,
la persona sofferente, sollevare, recar con- rinserrare, Verg. 3) stringere mediante un
forto, sollievo; consolare, a.) fìsicam., nel pas- legame o una fasciatura, a) cingere, avvol-
sivo = riaversi, de allevato tuo corpore, Cic: gere una parte sofferente del corpo o una fe-
nec viribus allevor uliis, Ov. P) moralm., rita con una fasciatura, bendare q.c, porre
abjectos aut subrnittentes se, Quint.: animum una benda SU q.C, fasciare, VulnUS, Liv.: OCU-
a maerore, Curt.: passivo allevar!, ricrearsi, lum, Cic: brachium, crus, Sen. b) cingere con
trovar conforto, consolarsi, allevor, cum loqUOr ceppi, incatenare, alqm, Sen. rhet.:leones, Sen.:
tecum absens, Cic: coU'acc. di relaz., allevatur alligare se ac venire patitur, Tac. II) trasl.;
animum, prende coraggio, Tac. b) mitigare, 1) m gen., legare, vincolare, ìnunteneì-e, tener
menomare Vimportanza il di q.c, e la cosa fermo, in modo che sia immobile, non si
stessa, notas (note vergognose), Tac. e) soste- muova dal suo posto, videas civitatis volun
nere, appoggiare, alqiii, aiutare, Tac: alqd tatem solutam, virtuteni (forza di operare,
summis eloqueutiae viribus, Quint. attività) alligatam, Cic: cedendum celeriter,

Alila (Aliai, ae, f., Aiiia, fiumicello del ne forte Cic: torpor gravis alligat ar-
alliger,

Lazio, che nasce nei monti a nord di Crustu- tus, Ov.: quindi a)t. t tiel ludus latruncu-

merio nei Sabini, e si getta nel Tevere, sei lorum, alligatus calculus, chiuso, Sen. ep.
miglia sopra Roma; celebre per la sconfitta 117, 30. b) di combinazione chimica, arenae,
toccata dai Romani contro i Galli nel 390 quae humore alligantur, Sen. ep. 55, 2. 2)
av. Cristo (Alliensis pugna ovv. clades) ai 18 partic: a) legare, affezionare alc (ad alc.)
di luglio, il qual giorno (dies Alliensis) in mediante amicizia, benefizi, ecc., alci filium,
seguito fu ritenuto nel calendario romano Ter.: nuptiis alligatus, Cic: non modo bene-
come infausto (nefastus). Deriv.: Al- — ficio, sed etiam benevolentiae significatione

lYensis, e, appartenente alVAllia, presso alligari, Cic. b) come t. t. retor., legare me-
all'Alila, Aiiiense, pugna, Cic: clades, Liv. :
diante certe leggi, od a certe leggi del ritmo,
dies, Liv. e così limitare mediante q.c. od a q.c, ut verba
allìt'efacìfo, feci, factum, ere (alliceo e ncque alligata sint quasi certa lege versus,
facio), allettare, invitare, Sen. e
Suet. ncque ita soluta ut vagentur, Cic: (poesis)
allioio, lexi, lectum, ere (ad e *lacio), «/- alligata ad certain pedum necessitatem, Quint.
Iettare, adescare, guadagnare, attirare, trarre e) vincolare e limitare moralmente il volere
rt«è {contr. alienare), oratione benijjnà multi- con giuramento, patto, promessa, dovere e si-
tudinis animos ad benevolentiam, Cic: homi mili, legare, impegnare, obbligare, alqm, Cic;
num studia ad nostras utilitates ali. atque alqm stipulatione, Cic: foedere alligari, Liv.:
excitare, Cic: dicendo mentes, Cic: adule- sacra gentilicia.
sacris alligari, obbligarsi ai
.scentern, Cic: trasl., di sogg. inan., magnes Cic. ad omnia verba se alligare, attenersi
:

lapis, qui ferrum ad se ahiciat et attrahat, verbalmente a cose imparate a memoria,


Cic: nihil (est), quod inagis alliciat ad diligen- Quint. d) alligare se, legarsi ad un fallo, cioè
dum ("sc. quam virtus), Cic. rendersene colpevole, colVabl., se SCClere, Clc:
alluio, lì-;i, lìsum, ere (ad e laedo), urtare col genit., se furti. Ter. quindi a\\\gAÌns, im-
:

q.c. con violC'iZa, gettar contro, percuotere, plicato inun fallo, in un delitto, complice, Cic
(a)battere contro, I) propr.: alqd pilae, al pila- al-IYiio (adi.), levi, Ktum, ere, ungere a,
stro Lucr.: allidi ad scopulos, Caes. II) trasl., tingere, segiwre, attaccare, .sclicdam , Pilli. :

recar danno a q.c, virtuteni, Sen.: quindi incoinptis (versibus) atrum traii^verso calamo
allidi = incontrare una disgrazia, in dumna- siguuin, cancellare con un tr'tto sopra, Hor.:
tionibns, Cic. trasl., ntaccltiare, intaccare con q.C, atluccarCj
AUia.
Alli<>ii<<i!«, e, V. alci vitia sua, Sen.: sordes sententiis, Cic

AtlìciiU!»! Altènus),i, m., Aiiieno, cognome AllT|»iiae, V. Allifae.


romano, sotto cui è partic. noto : Q. AUienus, allYuiii (aliuin), li, n., aglio, Scriptt. r. r.
pretore l'a. di R. 705 (49 av. Cr.) ed a.
AIITi'ao, arurn. f., nei tempi antichi già Alloba-ufi^'e.<>, um, m., AUobvogi, popolo ^,

ciltii fio ente dei Sanniti, sulla sponda sini- di montanari molto bellicoso e potente nella
.

137 allocutio Alpicus lo8

Gallia Narhon., la cui sede pritmpale era phantos, equos, mantenere, Cic: latrocinìis se
ira risarà (oralsèrej, Ehodanus (Rodano),
il suosque, Caes.: pu])lice ali, Nep.: panico ali,
il lacas Lemanus (lago di Ginevra) e le Alpi Caes.: alere flammain, Quint.: bellum se ipsuni
Graie, nelVodierno Delfinato e Savoia, colla alit, Liv. II) trasl., alimentare, promuoveie,
capitale Vienna (ora Vienna sul Rodano), e rafforzare, rinvigorire, alimentare, honos alit
di fronte agli Elvezi colla città di frontiera artes, Cic: civitatem, Caes.: spem, audaciam,
Geneva (ora GinewaJ. Il nomin. sing. — Cic
jÌlIIoIii'ox in Hor. epod. 16, 6. Deriv.: — aloe, ès, f. (àXóv;), aloè, Cels. ed a.
.4llol»r<t'!;T('ll<>, a, um, Allobrogico. .4lòvM<i (lrisillabo),ci,m. ('AXws'Jg), ^«oeo,
allocutio, ònis, f. (alloquor), aiioeuHone, gigante, figlio di Nettuno e di Canacc, ma-
discorso, Plin. ep. e Suet. — Partic, come il rito di Ifimcdia, la madre degli Aloidi —
greco napa|j.u6ia, parlare consolante, conso-
il Deric: .4lóTdae, aruni, m. ('A?,w£l5aij,
lamento, conforto, Catull. e Sen. Aloidi, cioè Oto ed Efialte, così chia-
alIfiqilTuili, li, n. (alloquor), H parlare con mati da Aloeo, ma ^gli di Nettuno e di Ifi-
j(i» altro, rtiscoi-so, esortasione, conforto, conso- ìuedia, moglie di Aloeo ; essi, come i Giganti,
lazione, Liv.ed a. vollero dar la scalata al cielo, e per punizione
al-l8<|iior, lociitus (luquiìtus) sum, luqui, vennero nel Tartaro legati dorso contro dorso
parlare a quale, partic. salutando, pregando ad una colonna e tormentati dal grido inces-
amichevolmente, confortando e consolando, sante di una civetta.
confortare qiialc, Cic. ed a. ìiloj^^Ta, ae, f. (à^vOyca), irragionevolezza,
al-liìeeO, luxi, ère, far lume, riuplendere, maiicunzu di senno, e precis. al plur. = idee
col dat., Suet. Vit. 8: assai., Sen. ep. 92, 5. stolte, pazze, Sen. apoc. 7, 1.

alluvTiiiilìo, alliicTnor, V. aluc . . .4ldTdae, àrum, m., V. Aloeus.


ai-ludo, lilsi, Ivisum, ere, giocare, scher- Alpe*», pTum, f. {celtico alb, alp « al- =
zare, perdere il tentpo, celiare con quale.
oq.C, tura, alto monte»; nei poeti anche nel sing.:
Dpropr.: a) dipers., ad id (scortum),Ter.: Tre genit. Alpis, acc. Alpem, e abl. Alpe), le Alpi,
batic, Quint.: quasi alludens, quasi scherzando, la grande catena di monti che circonda
Suet.: Galba alludeus varie et copiose, mo- spinge con molteplici rami-
l'alta Italia, e si
strando la sua arguzia in tutta la sua va- ficazioni verso Settentrione ed Oriente, in
rietà ed abbondanza, Cic: nec plura alludens, mala fama presso gli antichi, a motivo del
ìion scherzando più oltre, Yerg. h) delle onde clima rigido, delle tempeste, della neve e
= battere contro q.C, scherzare contro, allu- come luoghi inospitali, quindi infames fri-
dentibus undis, Ov.: coll'acc, quae fluctus salis goribus Alpes, Liv.: A. hibernae, Hor.: A.
alludebant, Catull. Ji) trasl.: genus eorum, ventosae, Ov. — Deriv.: a) .4l|»Tru<à, a,
qui sapientiae alludunt fche si accostano um, alpino, sost., òrum, m., gli abitanti
Alpici,
olla sapienza), Sen.: prope posita speique no- delle Alpi, Alpigiani, Nep. Hauu. 3, 4. b .41- ;

strae alludentia sequaniur, ciò che si offre pTnus, a, um, alpino, delie Alpi, amiiis, Liv.:
alla nostra speranza, Sen. nives, Verg.: hostes, i Galli, Ov.: caseus, cacio
al-IÙO, lui, ore, bagnare q.c, scorrere vicino delle Alpi o svizzero, Aut. Seriori: gentes,
a q.c, di mari, fiumi, fluvius latera haec Liv. ed a. ; quindi Alpiuus, il cantore delle
iiUuit, Cic: aninis raoenia alluit. Tao.: moenia Alpi, epiteto di scherno dato da Orazio al
alluuntur a mari, Cic: urbs mari alluitur, Liv.: p)oeta tronfio ed esagerato M. Furius Biba-
eorum ossa ita jactantur fluctibus, ut num- cuuls, a motivo di un .•iuo cattivo verso sulle
quam alluantur, esser bagnate da loro, cioè Aljn, Hor. sat. 1, 10, 36.
toccate, Cic: in doppio senso. Massilia cum... Alplieias, adis, f., V. Alpheus.
barbariae fluctibus alluatur, dal mare Africo .4lplie!>ìltoea, ae, f. ('AXcpsaipoia), Aife-
e dai flutti della barbarie e della rozzezza, sibea, figlia di Fegeo, re di Psofide in Ar-
Cic. Placc^ 63^ cadia, prima moglie di Alcmeone; abbando-
alliìvles, èi, f. (alluo), inondazione, allaga- nata da lui per Callirroe,vendic()V uccisione
mento, luogo allagato, Cic. ed a. di Alcmeone compiuta dai suoi fratelli, eolla
allùvTo, ònis f. (alluo), incremento che su- morte <U entrambi.
bisce a poco a poco un tratto di terreno, per Alpheus od .4lplieo*«, i, m. ('AXcpsióg),
deposito di terra, cagionato partic. da tm Aifeo, fiume principale del Peloponneso, il
fiume, alluvione (contr. ablnvio), alluvionum et quale, secondo gli antichi, nasceva come
circumluvionuni jura, Cic. de or. 1, 173. ruscello presso a Filace. Il suo frequente
alniU<«, a, um (da alo), che da vita, nutri- apparire e scomparire sotterra, diede origine
mento: almo, benefico, benigno, buono, che con- al mito, secondo il qucde, esso, come dio del
forta, ristora, Venus, Hor.: e (della medes.) fiume, figlio dell' Oceano e di Teti, per amore
alma parens, Verg.: sol, Hor.: ager, Verg. di Aretusa (V.), scorresse sotto il fondo del
alnus, i, f., cUno, ontano, Cic. fr. ed a.: mare fino alla fonte Aretusa in Ortigia, nel
meton. (poet.) =
nave, barca dì legno di on- porto di Siracusa, per qniricongiungersicon
tano, Verg. ed a. lei. — Der iv.: a) .4lplielas, adis, f. (*'AX-
alo, alili, altum e (dopo Aug.) alYtum, cpsi'iai od *'AX:fr,'iii), Aifeiade, sopjrannome
ere, alimentare, nutrire mantenere con= della ninfa e fonte Aretusa fV. sopra), b)
mezzi di sussistenza di ogni genere, sosten- 4lpheii!>>, a, um, appartenente alVAlfeo,
tare, far crescere, allevare (mentre nutrire, nu- Pisae (in Italia), fondata dagli abitanti di
trire =dar da mangiare). I)propr.: agellus Pisa neU'Elide (ove scorre V Alfeo), Vorg.
eum non satis alit, Cic: exercitum, Cic: ele- AIpTeus ed .4lpiiiu>«, a, um, V. Alpes.
.

13S) Alpis alterniis 140

Alpì<s, V. Alpes. Cic. P) indetermin. =


Vuno e l'altro, questo e
jHsK>n«>i$^ e, V. Alsium. quello =
alcuni, alcuni pochi, Cic ed a. c) al-
AKTiini, ti, n., Atsio, una delle più an- terum tantum, altrettanto, Cic: altero tanto
tiche città deìV Etruria, tra lago di Brac- il longior, altrettanto lungo, Nep.: e così altero
ciano e il mar Tirreno, a N. 0. di Roma ; tanto major, Cic. 2) coi nomi appellai, ed i
ora villaggio di Palo, nelle cui vicinanze propri! usati come appellat. =
un altro, un
Pompeo e altri Romani ragguardevoli pos- secondo, cioè « simile nelle sue qualità, al-
sedevano }Mderi. —
Deriv.: Alsìensìs, e, l'appellativo enunciato », me sicut alterum
aisiense, villa, Cic: populus, Liv.: sost., Al- parentem diligit, Cic: alter Verres, Cic. : e
siense, is, n. (se. praedium), il podere di Pom- così alter ego, un secondo io (di amici molto
peo ad Alsio, Cic. intimi), Cic: e tamquam alter idem, quasi un
alsius, a, um (aigeo), freddoloso, alsia cor- secondo lui, Cic. S) l'altro =^ posto di fronte,
pora, Lucr. 5, 1013. opposto, ripa, la sponda opposta, Caes.: pars,
alsus, a, um (aigeo), refrigerante, fresco, la parte opposta, contraria, Cic: parivi.
rinfrescante, che reca conforto, solo nel neutr. factio, Nep.: acies, Liv.: fortuna, Liv. Quindi
compar., nihil alsius, Cic. ad Q. fr. 3, 1, })oet., altro = diverso, mutato, rispetto alla

2, §5. cond zione antecedente, metuit secundis al-


aitarla, lum, n. (altus) (preclass, e class, teram sortem, Hor.: e quoties te speculo vi-
solt. al plur.J /quindi anche unito soltanto con deris alterum, un altro, del tutto mutato (cioè
numeri distriìtiitivi] ,
altare fornito di un « brutto »), Hor. II) trasl.: 1) ::::= alteruter,
piano, destinato agli olocausti, ab altaribu.s uno di due dei due, non uterque, sed alter,
fugatus, Cic: altaribus admotumjurej arando Cic: non in alterius favorem inclinati, verso
adegit, Liv. nessuno dei due, Liv. 2) l'altro =
n vicino,
alle , avv. (altus) , IJ in alto, alto, a) prossimo, qui nihil alterius causa facit, Cic.
propr.: extollere pugionem, Cic: cadere, dal- Quindi alter con una negazione o una prop.
Valto, Cic: se tollera a terra altius, Cic: n'gativa e il comparativo, rinforza come un
altissime evolare, dell'aquila, Suet. b) trasl.: secondo per «nessun altro» in genere ;
alte spectare, sguardo
innalzare
ten- lo = nil obstet tibi, durane te sit ditìor alter, Hor.
dere ad una meta elevata, Cic: ingenium al- — Dat. femm. più spesso alterae, Comici,
tissime assurgit, Plin. ep. IIJ profondamente, Caes. ed a.
a,)propr.: ferrum liaud alte in corpus descen- alteroatio, ònis, f. (altercor), alterco, con-
disse, Liv.: sulcus altius impressus, Cic. b) tesa di parole, disputa, J) in gen.: TiCntuli et
trasl.: verbum transferre altius, troppo ardi- Caninii, Cic: dialogorum, Sen.: altercationes
tamente, usare in metafora troppo astrusa, in senatu factas audio, Cic II) t. t.giudiz.,
Cic. alte petere, pircndere da lontano, Cic:
: le repliche e controrepliche più brevi fatte
altius prima repetere ab origine, risalir su dopo la reciproca dimostrazione dalle parti
alla prima origine, Yerg.: altius (più, ad- contendenti e dai loro avvocati, in cui si
dentro) disserere, Tac: altius perspicere, pe- potevano ancora una volta raccogliere i
netrar più addentro), Cic. punti principali, disputa, discussione, Cic. e
alter, torà, tcrum, genit. altcrìus {poet. Quint.
altertus), dat. alteri {da alis), l'tmo dei due, alterca l«r, oris, m. (altercor), altercante,
l'altro (aìVincontro alius, l'altro, infra molti), contendente (come t. t. giudiz., cfr. altercatio,
I) propr.: A) in gen.: necesse est, sit alterum n" II), Quint. 6, 4, §§ 10 e 15.
de duobus, Cic: mihi cum viris ambobus est alterco, avi, are, forma attiva per la seg.,
araicitia, cum altero vero magnus usus, Cic: cum patre. Ter. Andr. 653.
alter exercitus, Liv.: alter consulum, Liv.:alter altercor, atus sani, ari (alter), avere una
ambove (dei consoli), Cic: absente consulum contesa di parole, altercare, contendere, parlari:
altero ambobusve, Liv.: alter ex censoribus, (0 ciarlare), disputare, I) in gen.: cum alqo,
Liv.: binas a te accepi litteras, quarum alteris Caes.: inter se, Liv.: poet. trasl., altercante
mihi gratulabare, Cic: utrique alteris freti. libidinibus pavere, contende con, ecc., Hor
Sali.: tuis uuis et alteris litteris, Cic: duplices II) come t. t. giudiz., contendere, disputare.
similitudines, unae rerum, alterne verborum, replicare, coW avversario (V.a\teTca.tio n" II),
Cornif. rhet.: bos libros alteros quinque, Cic. in altercando invenit parem neminem, nella
Distribut., alter alter, l'uno . .. . . l'altro, alter discussione, nelle repliche e controrepliche.
perdidit, alter vendidit, Cic: alter . . . hic, Cic: Cic.
alter . .Cic, plur., di più o di tutte le
. iste, alternT<i, V. alternus.
parti, alteri dimicant, alteri victorem timent, alterno, avi, atuni. are (alternus), IJ tr.,
Cic. Finalmente il secondo alter in un caso fare, produì-re q.C. alternando, alternare; avvi-
diverso, alter alterius ova frangit, Cic: alteri cendare con q.C, fidein, ora far credere, ora
alteros aliquantum attriverant, Sali. B) par- no, Ov.: vices, alternare, Ov. Il) intr., ait^r
tic: 1) Valtro =
secondo (secundus), a) ge- nare, avvicendarsi, Verg.: trasl., ponderare una
neric: proximo, altero, tertio die, Cic: qua- cosa dopo l'altra, essere infra due, Verg.
driennio post alterum consulatum, Cic: eris alteriiiif», a, um (alter), l'uno dopo l'altro,
alter ab ilio, il secondo dopo lui, Verg. Colle alternato, alterno, I) in gen:: alternis trabibus
decine e centinaia, altero vicesimo die, il ac saxis, Caes.: alternis diebus, Liv.: alternis
giorno 22, Cic: anno trecentesimo altero, paone verbis, quasi ad ogni terza parola,
Vanno 302, Liv. b) unus et [od atque o aut Liv.: alternis versibus, anche sempl. alternis,
vel) alter, unus alterqiie, l'uno e l'altro, a.) in canti alternati, Liv. e Verg.: alterni ser-
determinato =
uno o due, unus et alter dies. mones, dialogo, Hor.: alterni metus, Liv.:
141 altcruter alucinatio 142

coìVabl., signa peregiinìs ubi s-nnt alterna aliim, um, part. agg. col compar. e
a,

coluiniiis Belides, dove alternate con colonne super!. (r?a alo), divemito grande, grande :

straniere vi sono le statue ecc., Ov. II) quindi secondo il punto di veduta dell'osser-
parti'-.: A) come t. t. cìeila metrica alter- = vatore, alto profondo, I) alto. A) conside-
nante, tra esametri e pentametri «'" versi rato dal basso in alto (cotitr. humilis, pro-
elegiaci, elegiaco, pedes, Cic: veisus, Cic ,
Car- fundus), 1) propr.: ripa, Caes.: mons, Caes.:
men, Ov. li)comet. t. giurid., reicere alterna altissima nix, Caes.: columella tribus cubitis
Consilia o alternos judices o alternas civitates non altior, Cic: altissimus caeli complexus,
(che erano stabilite come giudici), rifiu- Cic: altiorem fieri, farsi piìi alto, cammi-
tare, ricusare i giudici tratti a sorte, re- nando sulla punta dei piedi, camminare pet-
ciprocamente, vicendevolmente, ciò che pote- toruto, Cic: altus =
oìtmc, (eccelso), come

vano fare per unnvolta accusato e accusatore, epiteto di grandi città (a motivo della loro
Cic. C) Tabi, plur., alterni^, altemafivnutente, a posizione elevata o dell'altezza delle loro
vicenda, Liv. ed a.: alternis... alternis, ora... mitra), Cartlingo, Roma, Verg.: urbes, Hor.:
ora. Sen. colVacc. della misura, signum (statua) septem
aU?r-ìi»<'i-, altor-Hlrn (più frequente pedes altum aut majus, Liv.; con tenus e il
che altera utra), aller-iìli'Hiu {pia fre- genit., aqua ferme genu teuus (fino al ginoc-
quente che alterum utrum), genti, aller- chio) alta, Liv.: sost., altum, i, n., altezza, a)
ùtrln^{pin frequente che a.\tenus utrìnsetc), in gen.: in altum editae arces, Sen.: ordo sena-
dai. allcrfilri, "no di due O dei due, col- torius quasi editus in altum, Cic: altiera pe-
lesclusione dell'altro, ne alteruter alterum trae, la parte supcriore (contr. in a e summaì,
occuparet, Nep.: alteruter vestrùm, alteruter Curt. h)p>artic.: a) l\atezza, l'alto del cielo,
de filiis, Cic: altera utra Victoria, Liv. ab alto, Verg. p) altezza =
aito mare, in altum

alttcincliis, a, um (altus e cingo), sue- provehi (fig.), Cic: in portum ex alto invebi,
«into, Phaedr. 2, 5 (6), 11. Cic: in alto constitui, Caes. 2) trasl.: ?t.)dei
aitili»», e (alo), che può venire o viene gradi di condizione, di dignità, di carica,
ingrassato, da iityì-assare, ingrassato, grasso, altior ordo, Sen.: altior, altissimus dignitatis
boves, Varr.: plur. sost., altilia, ium, n., vo- gradus, Cic: sost., in altum (grado elevato)
latili (uccelli, polli) ingrassati, Hor., Sen. sublati homines, Sen.: excelsa et alta sperare,
ed a. mirar in alto (== alte dignità), Liv. b) della
altTs5nus, a, um (alte e sono), altiso- voce, ecc., alto, chiaro, acuto, altiere voce,
nante, che risuona dall'alto., Cic. poet. ed a. CatuU.: altissimus sonus, Quint. e) delle divi-
poeti. nità e persone altolocate, anche di personi-
altTlitnaii!», antis (alte e tono), aitito- ficazioni, angustio, sublime, Apollo, Verg.:
nnnte, che tuona dall'alto, Cic. poèt. ed a. Caesar, Hor.: Roma, Ov.: per nascita,
e alto

poeti. di stirpe illustre, Acneas, Hor. d) riguardo al


allTtiìdo, diuis, f. (altus), J) altezza, 1) tono, allo stile, elevato, sublime (contr. humi-
propr.: montium, Cic: muri, Nep.: in altitu- lis), oratio, Cic. or. 192. e) riguardo all' animo

dinem pedum XV
eflfectis operibus, Caes. : e alla mefite, elevato, magnus et altus vir, vir
plur. impendentium montium altitudines
, ,
altus et excellens, Cic: homo alta mente prac-
Cic: e meton., altezza r= altura, punto elevato, ditus, Cic: qui altiore animo sunt, Cic. B) mi-
Val. Max. 7, 6, 5: plur. altitudines moenium, surato in ampiezza, alto =
ampio, lontano,
Cic. bar. resp. 49 altitudines montium, Liv.
:
distante, solt. fig., alqd ex alto felci lontano)
21, 30, 6: altitudines, quas cepissent hostes, petere, Verg., repetere, Cic. II) profondo, A)
Liv. 27, 18, 9. 2) trasl., altezza, elevatezza, considerato dall'alto in basso, 1) propr.
fortunae, orationis, Cic: animi, grandezza {contr. summus): aqua, flumen, Caes.: radix,
d'animo, alto sentire, Cic. part. or. 77. Cic. Cic: sost., altum, i, n., la profondiM. del-
ep. 3, 10, 10. Liv. 4, 6, 12 {diverso da sotto l'acqua, ecc., puteus in altum actus, Sen.: ex
al n" II, 2). II) profonditii, 1) propr.: flu- alto emergere. Cic. 2) trasl.: a) profondo, di
rainis, maris, Caes. e Cic: plur., spelancarum r poso, qxiiete, silenzio, ecc., somnus, Liv.:
concavae altitudines, Cic. 2) trasl., altitudo silentium, Verg. b) profondo, inUrno; che è
animi, arie (facoltà) di dominare e naseondere posto, radicato, aderisce profondamente, alta
i proprii sentimenti, tranquillità diplomatica, mente, Verg.: altior sollicitudo, Quint. e) pro-
[greco paeóxTjg ), Cic de off. 1,
taciturìiiu'i fondo =
nascosto, occulto, dissimulatio,Curt.:
88. Tac. ann. 3, 44 (diverso dal n" I, 2): si altior istis sub precibus venia ulla latet,
detta pure altitudo ingenii, Sali. Jug. 95, Verg. d) che va a fondo =
asti'uso, profondo,
3: inaltitudinem conditus, raccolto, in sé altiera studia artesque, Plin. ep.: altissima
stesso, in profonda dissimulazione, Tac. hist. eruditio, Quint. e» sost., altum, i, n., profon-
4, 86. dità, interno, fondo dell'anima, ingentem mo-
alllusctilus, a, um (dimin. rfi altius), ai- lem irarum ex alto animi ciere, Liv.: ex alto
guanto (troppo) alto, Suet. Aug. 73. (profondamente) dissimulare, Ov. B) misu-
allivdlaii««, antis (altus e volo), aituo- rato in ampiezza, a) profondo, «he si estende
lante, che vola in alto, Lucr. ed a. poeti. profondamente, portus, Verg.: pectus, petto
alliir, òris, m. (alo), nutritore^ balio, ali- profondamente arcuato, Verg.: sost., altum,
mentatore, niantenHore, Cic ed a. i, n., profondità, altezza (della Casa, ecc.), l'in-
allrix, tricis, f. (altor), altrice, nutrice, altum concedere, Lucr. b) trasl., se-
terno, in
«nevati ice, terra, Cic: terra altr. Ulixi, pa- COndo ilttmpo, l'età, antico, nobile, venerando,
tria, Verg. — Partic, nutrice, balia, Cic. poét. sanguis, Verg.: Clau^us, Ov.
ed a. alficinàlTo, ònis, f. (alucinor), discwao
143 alucinor amans 144

privo di senso , scioceliezza ,


sogno, allucina- 653: partic. bacino, vasca da bagno, Cic. ed a.
zione, Sen de vit. beat. 26, 6 (al plur.). I V) alveo, letto di un fiume, alv. fluminis ,

iiliioTnoi*, atus sum, ari {da connettTsi Verg.: ex medio alveo, Liv. V) alveare, amia,
con àXufo). parlar vanamente ciarlare agire Scriptt. r. r. ed a.: vitiosae ilicis alveo, della
{trattare) vanamente, dire sema senso, sognare, cavità di un albero, in cui stanno, s'annidano
Cic. ed a.: coU'acc. pronominale, quae Epi- le api, Verg. VI) tavoliere per i dadi, prov
curus alucinatus est, Cic. veduto di un alto orlo, Suet. ed a.: meton.,
ììlfìiiicn, inTnis, n., allume, Vitr. ed a. giuoco dei dadi, Val. Max. 8, 8, 2.
Mliiinnn, ae, f., V. alumnus, n" IT. alviiài, i, f., volta, cavità; quindi I) ca-

aliiinniis, a, um (alo, almus), partic. nei vità inferiore del ventre, basso ventre, alveo,
poeti esosi. = chi è od è stato nutrito, pancia e canale intestinale. A) propr,: pur-

curato ed allev ato, alunno, allievo, I) gatio alvi, Cic. B) trasl.: \)utero, t'ic. ed a
alumnus, i, m., allievo, a) propr., Verg. ed a.: 2) stomaco e apparato digerente in genere,
contr. iiutricula. Hor.: coìitr. paedagogus, Cic. ed Ov. //) alveare, arnia, Scriptt. r. r.

Quint. Partic. col genit. o colVagg. del paese ed a. IIIJ scafo, ventre della nave, Tac. hist.

luogo, ove uno cresce o crebbe, figlio, alunno, 3, 47.


.4l>~aflè<:, is ci, m. ('AXuatxvjj), Aliotte,
Italia aluninum suiim videret, Cic: Pae-
. . .

ligni nivisal Ov.: al. legionum, allievo delie


,
re della Lidia, padre di Creso.
legioni =
educato nel campo, Tac: di ani- Alyxia, ae, f. ('AXu^ia), AUzia, piccola
inali, parvi nluinni, i piccini del gregge, ìì'tr. città dell' Acarnania, con un tempio dedicato
b) trasl., di SColarÌ^=-- allievo, discepolo, alunno, ad Ercole e un porto; ora Porto Candello.
Platoilis, Cic: quasi al. disciplinae meae, Cic: am, V. amb.
ego pacis, ut ita dicam, alumnu.s, Cic. II) ama. V. hama.
alumna, ae, f., alunna, allieva, a.) propr., Ov., simiihilici, e, agg. con compar. e superi.
Suet. ed a.: di animali, aquai dulcisalumnae, (amo), IJ amabile {contr. invisus), di pers.,
di rane, Cic. poèt. b) trasl.: bene constitutae Cic ed a.: col dat., tiirbae, Sen.: di e. astr.,
civitatis quasi al. quaedam eloquentia, Cic. mores, Cic: c?.rmcr\, grazio.io, Hor. II) atto
Ili) neutro: nuinon alumnum, Ov. a desfar l'amore, Cic de ofF. 1. 56.
^«M»-
amiihTIiler, avv. (ainabilis), I) amabn-
AliiiilTiiiii(Hnl.),Yi, n.('AXoi)vxtov),
ìuente, Hor. ep. 2, 1, 148. II) amorosa-
eio, città sulla costa sctt-ntrionale della Si-
viente, benignamente, am. in alqm cogitare,
non lungi dall' odierna Caronia, sopra
cilia,
un erto colle, nota pei suoi vigneti. De- — Anton, in Cic. ep.: spectat amabilius juve-
nem, Ov.
riv.: MHniinwii (Hai.), a, um,di Aiumio;
.4mallliea, ae, f. ("AiiàXOeia), I) Amai-
SOSt., Aluntiuus, i, m., abitante di Aiumio.
tea,ninfa, figlia del re Melisso di Creta, la
alfìln, ae, f. (alumen), I) cuoio sottile e
quale col latte di una capra allevò Giove.
morhido, pi'eparato e colorito con allume e
Secondo altri, quelli capra stessa si chia-
licci di galla, cuoio d'allume, cuoio di Samo, di
Cordova, dell'Atlante, Cacs. cd a. II) nieton.:
mava Amalthea, e un corno di essa rottosi a.
caso contro un albero, venne più tardi post't
ciò che è preparato come cuoio di allume:
da Giove come cornn Amaltheae o Copiae (V.
I) correggie delle scarpe (corrigiae), quindi
cornii, M° I) fra le costellazioni. Quel corn-,
anche scarpa, Ov. ed a. 2) »«eo, Ov. art. am.
che stillava nett ed ambrosia, fra qnind'.
<re
3,202^ ^ imaginc dell' abbondanza;
quindi kma.\ih.'?,[\,
alvarniiiijti, n.(alvus)= alveari umfF.),
ae, f. ('A!iàXO£'.a) eAmaltbèum (AmalthTum),
Cic. fr. ed a.
i, n. ('A|ixX6£ìov), probab. antico santuario
alveare, is, n. (alveus) = alvearium (V.), della ninfa. Amaìtea nelle vicinanze del
.

Quint. ed a.
podere di Attico nell'Epiro, sul fiume Thya-
alveiiriii HI, ti, n. (alveus), I)luogo ove mis. Sul modello di questo, se ne fece un •

si serbano gli alveari (alvei), Varr. e Plin. simile Cicerone nel suo Arpino. II) un>
II) alveare, Scriptt. r. r. ed a. Sibilla.
alvr*4tlii<s, i, m. (dimin. di alveus), pic- iimandiiiTo, ònis. f. (amando), allontana-
cola cavità a, foggia di ventre, quindi I) pic- ny>nto, esilio, relegazione, rusticina (in Villa),
colo vaso, secchia, tinozza, piccolo truogo, Liv. Cic. Rose. Am. 44.
ed a.: pnrtic, inaffiatoio, Phaedr. 2, 5, 15; a-man«lo, avi, atum, are, ordinare ad
gabbione, Liv. 28, 45, 17. II) tavoliere mu- aìcuno di recarsi in un luogo lontano, ban-
nito di un alto orlo, su cui venivano gettati dire quale, mandar fuori del paese, esiliare,
i dadi da una. coppa in cui si erano prima sia per motivo di sicurezza, Cicerones in Grae-
agitati, Cic. ed a.: meton., tavoliere =^ giuoco ciam, Cic: sia per allontanare qtnlc. dalla
dei dadi, Cic. Arcll. 13. IIIJ piccolo letto di nostra presenza O vicinanza, mandar via, esi-
un fiume, Curt. 6, 4 (10), 4. liare quale, in uìi luogo, alqm Liljbaeuni,
alveus, i, m., cavità a foggia di ventre, Cic: alqm extra Italiam aliquo, Liv.: alqm in
oblunga, quindi I) recipi<-nte in forma, di ultimas terras, Cic: quindi trasl., res sirailes
tinozza, tinozsa, truogo, Scriptt. r. r. ed a. procnl (porre lontano) a sensibus, Cic. de
II) albero incavato in forma di burchiello, nat. deov. 2, 141.
barca, piroga (novójuXov), Liv. ed a.: poet. .4iiiaiiieii«e.«i, V. Amanus.
per navicella, barchetta, in geu., Verg. ed a.: aiiiaiiis, antis, part. agg. {das.mo), amante,
e la cavità inferiore della nave, fondo della che ama qnalc.oq.C, ben disposto rersoqualc,
nave, scafo, carena. Sali, Ili) bacino, ed a. affezionato a lui, amico e sim., I) agg.: 1)
catiivciiu, di forma allungata, Ov. niet. 8, propr.: col genit., amans tui, Cic: patriae,
145 amanter amb 146

Cic: tul amantior, Cic: amantissimus rei pu- senectus facit, Cic. 3) delle parole in cui si
blicae, Cic. 2) mi-ton., di cose mediante le manifesta l'amarezza del sentimento, amaro,
quali si manifesta amore, amorevole, amiche- mordace, pungente, acerbo, sexmo, Hor.: salcs,
vole, affettuoso, caro, amantia, amantissima Quint.: lingua, Ov.: hostis amare! Verg.
verba, Ov. e Cic: nomen amautius, Cic. Amsìrynlliìs, ì'dis, f., Amarintide, so-
II) SOSt., amante, innaìuorato, amatore, Cic. prannome di Diana, da Amarynthos, vil-
ed a. laggio delVEubea, con un tempio sacro a
ìimniiler, avv. con compar. e superi. Diana.
(amans), amorevolmente, affettuosam,, amiclie- \mt\svnu», i, m., fiume del Lazio; ora
t'oim,, Cic. ed a. Amaseno.
AmaiilTn, ae, f. {'A\xa.•^ùc>.),Aman^^a, città Aiiiaslris,trtdis, f. {" \\xa<szp\.!i), Amastri,
delVIlliria greca, alquanto lontana dalla città della Paflagonia, situata sopra una
costa; ora Nivitza, col paese omonimo; penisola, con doppio porto ; ora Amasserah.
i suoi abitanti Ainanlìani, òrum, m., — Deriv.: Amaslriariiii, a, um, di Ama-
Amanzianii stri, orae := coste del Patito, Ov.
auiaiiiìcnsis, is, m. a inanu servus, = Amiila, ae, f. (propr. l'amata), AmaUi,
schiavo che serviva, come scrivano, ama- moglie del re Latino, madre di Lavinia, la
nuense , scrivano , segretario , Suet. Ncr. 44 prima sacerdotessa di Vesta a I.avinio.
ed (i.
AmalliM«»,thuntis,arc.tbunta('A|ia6où?),
Aiiiaiiiis, i, m. ("Aiiavos), Amano, ramo Amatunte, IJ m., figlio di Aerias, secondo la
del Tauro nell'Asia minore, il quale cor-
leggenda fondatore di Amatunte e del tem-
rendo da N. E. a S. 0. fino al golfo d'Isso, pio di Venere, che ivi si trovava. II) f., an-
divide la Cilkia dalla Siria e la Cataonia
tichissima città sulla costa meridionale dì
dalla Commagene ; ora Alma Dagh. Gli abi-
Cipro; ora « Paleo-Limisso », celebre per il
tanti del moni". Amano, Anianicnses, tempio e per il culto di Venere, chiamata
ì'mn, m.
aiiitiracTiini, i, n. (àjiapaxtvov), amara-
quindi .4malliMsTa ('AiiaGouaia). De- —
cino, profumo tli maggiorana, Llicv. 2, 847.
riv.: '%llialllU!«ìacilS, a, um, di Amatunte,

aiiiariivuj«, i, e. e sìniiiraoiim, i, n. aiiialor, òiis, m. iamo), amatore, cioè


(à|Jlàpa"/l05 e -ov), amaraco, tnaggiorana, erba
I) amico, amante di q.c. o qualc, pacis, Cic:
ed antiquitatis, Nep.: ainator tuus, Cic. II) colui
e fiore odorosi, Catull. a.
che ha relazioni amorose, amante, innamo-
aniaraiilus, i, rn. (àtxdpavtos. che nov
rato, adoi-atore, partic. in ,Sf MSO Cattivo, drudo,
appassisce), amaranto, seiamito, Tibull. ed a.
amare, avv. con compar. e superi, (ama-
adulter au aiiiator, Cic: e prcgn. amator =
mulierum, propenso all'amore, amante dell'al-
l'Us), amarantente, frasi. ^= con amarezza,
tro sesso, donnaiuolo, aliud est amatorem esse,
aspramentr, accrbam., Seti, ed a.
aliud amantem, Cic: vinosus amator, Hor.
amari tìes, èi, f. (amaius), amarezza,
Catull. 68, 18.
amiilòriè , avv. (amatorius), amorosa-
mente, teneram,, Cic. Phil. 2, 77.
amiiritutlo, dtnis, I) ama-
f. (amanis),
aiiialòrius, a, um (amator), pertinente
rezza, come proprietà naturale e inoltre gusto
all'amatoT o all'amore (sensuale), amatorio,
amaro, Varr. e Plin. II) trasl., ciò che desta
amoroso, tenero, galante, lezioso, sermo, Cic:
un sentimento amaro, acerbo, vi) lo spiacevole,
poesis (Anacreontis), di argomento erotico,
il disaggradevole, Quillt. 1, .3, 20: quindi lò
Cic: voluptas, Cic: medicamentum, Suet., lo
spiacevole, ciò che in una voce offende T orec-
stesso che il sost. amatwium, ii, n., « filtro,
chio, 7l!,Xp(«, Quint. 11, 3, 169. b) amarezza
dell' animo, sentintento amaro , cura acerba ,
pozione amorosa, ecc. », Sen. e Quint.
Val. Max. 4, 4. prooem. extr. e) amarezza di jliiaazon, zunis, acc. zona. f. ('AnaC^wv),
una mente malata, irritata, inasprimento, am. Amazzone, comiin. plur. .4niaz«(n«s, um,
odii, odio acerbo, Vai. Max.: cui sententiae acc. onas, f. ('A|aa^óv£g), le Amazzoni, I) po-
tantum bilis quantum amaritudinis inest
, ,
polo mitico di donne guerriere, le quali, go-
Plin. ep.d) amarezza, asprezza del disCOrSO, vernate da una regina, non soffrivano alcun
decretorum, Justin. uomo tra di loro; la leggenda le fa venire dui
amslror, òris, m. (amarus), amarezza = Caucaso nelVAsia occidentde, partic. nella
contrada dell'odierna Trebisonda, sul fiume
gusto amaro, Lucr. e Vei'g.
simarii<«, a, um, amaro {contr. dulcis),
Termodonte (ora Termeh), nei campi di Te-
miscira, ma anche nelle isole di Lesbo e Sa-
I) propr.: a) al gusto, salix, Verg.: calices
amariores, vino più piccante, più vecchio, motracia, e persino nella Grecia (Beozia,
Catull.: sost., amarum, plur. amara, l'amaro, Atene). /J) trasl., eroina dell'amore, la quale
l'aspro [contr. dulce, dul^ia), Cic. b) all'odo- milita, per dir cos'i, sotto le bandiere di A-

rato, acuto, pungptite, tìTiUus, Verg. JJ) trasl., more. Ov. art. am. 2, 743. Deriv.: 1) —
1) spiacevole, ripugnanfe, acerbo, sgradevole, .4mazi»ii?eii<>, a, um ('Aiia^ovwó;), deli»
amaro, casus, Ov.: rumor, Verg.: sost. amara, Antazzoni, da Amazzoni. 2) .4ma/,iilli<4, ut-
òrum, n., l'acerbo, amaro [^= cura acerba, ecc., dis, f. comun. plur. Amazonides?,
("A|iat^ovic;),

contr. dtilcia), H(ir.: e così airiara curarum, forma second. poet. di Aiiiazones, Amazzoni.
Hor. 2) {come Tcivipóg) dell'indole e dVl com- 3) jiimazoniiiM. a, um ('Anat;óvios), Ama-
portarsi dirchi sfoga volentieri contro altri zonio, pliaretra, Verg.: quindi vir, cioè Ippo-
i suoi sentimenti irritati, amaro, pungente, ir- di Teseo e di xin Amazzone, Ov.
lito, figlio
ritabile, violento, mulieres, Ter.: amariorem me I

aiiib, propr. ambi, anche am ovv. an {cfr.


e

147 ambactus ambio 148

prepos. inseparabile, intorno, anche in


à|j.cpS), quin, ecc., Liv. 2)litigare, contrastare, conten-
cerchio, cioè da due o più o tutte le pirti (i dere intorno ad un diritto o possesso (contra-
punti),coiiie mambedo, ainplector, anquiro.ccc'. stabile dubbio), anzitutto a parole, partic.
ailll»il(>ÌII<i, i, m., servo stipendiato, Caes. in tribunale, ma anche coi fatti, ii, qui ambi-
b. g. 6, 15, 2. gunt, parti contendenti, Cic: cum eo, qui
le
anilia^;eK, is, f. (nel sinrj. solo in abl., al- here.s est, Cic: de hereditate, Cic. II) essere
l'incontro nel plur. in tutti * corsi) [amb e ago], discorde con sè SteSSO =
essere in dubbio, in-
lo sp ing er V an ilare
, il correre
,
deciso, irresoluto, incerto, intomo a qualcosa,
intorno a qualche cosa, yiro, e in (Alexandrum) regnum Asiae occupaturum esse
quinto non va o non viene condotti) allo haud ambigere, Curt.: quaenam post Augu-
SC'ipO per la diritta via, tortuosità, giravolta, stum miiitiae condicio, ambigentes, coloro che
strada storta, labirinto , I) propr., partic. vivevano in apprensione dubbiosa, Tac.
di « andare errando », ambage remissa, anib?;|;He, aw. (arabigUUs), IJ ambigua-
Ov.: e degli « andirivieni » del labirinto, mente, in modo equivoco, dicere, scribere, Cic:
variaruin ambage viarum, Ov.: dolos tecti agere, Tac. II) irresolutamente, indecisamente,
ambagesque resolvit, Verg. II) trasl., del di- Liv. e Tac.
scorso che non va diritto al suo argomento, anibTg-HÌfa«>, atis, f. (ambiguus), ambi-
ma vi gira intorno, a) ambagi, giro di parole, guità, equivoro,oscurità, doppio senso, Cic, ed 0,.:

amb. alci narrare, Ter.: missisambagibus,^je*- plur. in Seu. e Quint.


dirla in breve, senza arzigogoli, Hor. b) o»cm- aiiibT^'ììus, a, um (ambigo), /) eiie si piega

ritafacilmente prodotta coli' aggirarsi in- da due lati, per ambiguum favorem, cercando
torno ad una cosa, enimma, aiiibiguitiì, eqni- dinon perdere il favore dei due, Liv.: ua-
BOeo, parole misteriose , eniiitinciticlie, velate; tum (esse) ambiguo inter marem ac feminam
discorso, espressione, sentenza enininiatica; sexu infantem, ermafrodito, Liv.: ambiguus
della Sibilla, Verg.: della Sfinge, Ov.: d'gli fuerit, modo vir, modo femina, Scython, di
oracoli, Tac: e di « fatti enimmatici, ve- aspetto variabile, mutabile, Ov.: Proteus, il
lati » come « rappresentazione simbolica» quale assume ora questa, ora quella forma,
di un pensiero,
tacitis atnbagibus, mediante mutabile, Ov.: in virum soliti vultus mutare
le significazioni enimmatiche, simboliche, ferinos ambigui prosecta lupi, che ora ha l'a-
Liv.: per ambages, come imagine simbolica, spetto d'uomo, ora di lupo, lupo mannaro,
Liv. e) detti fatti ambigui che velano la Ov.: virgo, Sirena e Sfinge, Ov.: viri. Cen-
verità e la giustizia, tergiversazioni, pretesti, tauri, Ov.: Salamis, una seconda Salamina,
sotterfugi, inganni, vix pueris digiiae anibages, Hor.: aquae, operanti ora in un modo, ora in
Liv.: falsi positis ambagibus oris, senza le cir- un altro, di doppia efficacia, Ov. II) trasl.:
conlocuzioni di un discorso ingannatore, Ov. A) vacillante, dubbio, incerto, non sicuro, a) pas-
Aniltarrì, òrum, m., Ambarri, popolo sivo: si dudum fuerat ambiguum hoc niihi,Ter.:
della Gallia, siili' Arari (Saóne), ad oriente haud ambiguum regem alterum mea morte fa-
degli Edili, e con essi affini ed alleati. ciam, Liv.: sost.^ ambiguum, i, n., cosa am-
ailli>-e(lo, èdi, èsum, ere, mangiareintomo, bigua, incerta ; dubbio, incertezza, reliuqUCre in
rosicehiare, quindi consumare iniieraynente, ambiguo, Lucr.: rumor in ambiguo est, dà
Verg. e Tac: trasl. del fuoco, Lucr. e Verg.
: luogo a doppio giudizio, Ov. b) attivo di- =
ambi, V. amb. scorde con si, vacillante, indeciso, irresoluto, in-
.4llll>ìailì, ùrum, m., Ambiani, popolo certo, CoZ genit.,imperandi, Tac: futuri, Tac.
belga sulla costa, nell'odierno dipartimento B) del discorso, ambiguo, equivoco, e generic,
della Somma, colla capitale Samarobriva (ora enintmatico, confuso, oscuro, verba, Cic: VOCeS,
Amiensì. dieta, Ov.: oracula, Cic: sost., ambiguum, i,
Anibibai'Ti, òrum, m., AmbibarH, popolo n., espìessione ambigua, ambiguità, Clc ed a.
gallico, appartenente alle civitates Armo- c) ambiguo = SU cui non SÌ può fondare,
ricae, nell'odierna Normandia (ove esiste an- di cui (tic. non si può fidare, incerto, malsi-
cora la città di Ambières). euro, dubbioso, in gen.: ictus /colpo), Liv.;
1)
ambì^^o, ere (amb ed ago), condurre una fides, Liv.: auctor (messo), Ov.: donius, Verg.
cosa da duf parti, solo trasl. =
riflettere da 2) partic: a) dubbioso, dubbio, incerto, malsi-
due parti intorno a q.C, cioè essere discorde, curo, riguardo al possesso [contr. certus),
IJ con un altro, 1) essere di parere dubbioso ager, Liv.: ambiguae domi res, strettezze do-
contrario intomo a qualcosa, addurre un mestiche Tac: sost., ambigua, an-
fi debiti),
dubbio una difficoltà, disputare, contendere, cipitia [contr. certa), Tac: non sane alias ma-
dubitare di q.C, combatterla, e partic. alpassivo gis in ambiguo Britannia fuit, Tac. b) incerto,
= essere dubbioso controverso, a) att.: haud vacillante, riguardo al seguito, fine, esito, res
ambigam, hicine fueiit Ascanius, an, ecc., vo- ambiguae, avversa fortuna fcontr. res secun-
glio lasciar indeciso, IjÌv. b)pass.: a)person.: dae, buona fortunaj, Tac. ann. 1, 64.
id jus quod ambigitur Inter peritissimos, Ciò.: Àiubilareli, orum, m., AmbUareti, po-
omnis res eandem habet naturam ambigendi, polo gallico, alleato degli Edui, probabil-
richiede sempre uguale maniera nel dispu- mente a N. di questi; forse identico agli
tare prò e contro, Cic. P) impers.: cura de Ambluareti.
vero ambigetur, Cic: ambigitur, quanam Han- Auibìlìatì, òrum, m., AmbiUati, piccola
nibal Alpes transierit, Liv.: ambigitur quoties, nazione della Gallia, sulla Samara (Somma).
uter utro sit prior, Hor.: aspici aliquando eam AnibTSrix, rlgis, m., Ambim-ige, principe
volucrem non ambigitur. Ter.: id ambigitur, degli Eburoni nella Gallia Belgica.
belline .... an, ecc., Liv.: neque ambigitur^ aiubio^ Ivi e li, Itum, Ire {da amb ed eo);
149 anibitio anibìtus 150

benché non si coniughi secondo eo, ma segua (ambitìosus), a) ambiziosamente, vanagloriosa-


regolarmente la quarta coniugazione ; solo mente, per ambizione, per vanagtoriu, petcro
nell'imperf. si ha anche ambibat), I) andare, regnum, Liv., proviiiciain, Quint.: e per desi-
girare intomo a q.c, A)propr.: ut terram derio di brillare, per o con vanità, fastosamente,
lunae cursus proxime ambirei, Cic: partic, con affettazione, eum casum ferre, Tac. h)stu-
girare intorno ad un
luogo, evitandolo, deviis diosamente, per desiderio di favore, di grazia,
plerumque itineribus patriam, Tac. B) trasl.: con istanza, con ufjìzi, per o con riguardi, per
a) girare intoì-no, correre intorno eirvondare = riguardi egoistici, in modo partigiano, con par-
q.c, insula quam aninis Euphrates ambiebat, de triumpho agore, Cic: non amb. seri-
zialità,

Veli, b) far girare, correre una cosa intorno bere, Cic:amb. corrigere oratiunem, con in-
ad un altì'a =
circondar e, cinger e con g.C.,pla- dulgenza piena di riguardi, Cic
gis silvas, Ov.: clypei oras ambiit auro, fregiò, aiiil>ìriió>$us, a, um (ambitio), letteralm.
Verg. II) andare intorno come Supplicante, disposto ad andare intorno, quindi
A) presso molti, i quali hanno qualcosa da I) Iti gen., che ta sempre intorno, circonda,
decidere, per ottenere il loro voto, la loro ap- avvince, lascivis liederis ambitlosior, che av-
provazione, ì-icoii-ere, accostarsi ad essi, vica- vince l'amante più stretto che, ecc., Hor.:
tim, Oic: singulos ex senatu. Sali.: seg. da ut amb. ornamenta, lussureggianti, ricercati,
ne e il cong., Suet.: pai-tic. dei candidati, Hor. II) pregn., che si adopera volentieri
i quali andavano da un cittadino all'altro per conseguile onori; quindi trasì.: a] che
per farsi dare il voto, brogliare, brigare, aspira molto agli onori, e precis.: a.) che ago-
assai., Cìc. Phil. 11, 19: nel passivo, am- gna onori e grado nello Stato, ambizioso, avido
biuntur, rogantur, Cic: populus facit eos (sce- di onori, imperator, e plur. sost., ambitiosi,
glie per le cariche), a quibus est maxime Cic P) che aspira molto a segnalarsi in
ambitus, Cic. B) andare attorno a ciascuno genere, ambizioso, avido di onori, superbo, va-
separatamente con preghiere, con lusinghe, naglorioso, homo minime ambitiosus, Cic: di
ricorrere a qualc, aveicinarsi a lui, rivolgersi oratori, vano, affettato, Quint. e trasl., di
:

a lui, per ottenere qualcosa, ricercare quale, e inan., ambizioso, vanaglorioso, sontuoso, fa-
di q.c, pregare, K^m&xn affata, Verg.: cunubiis stoso, mors, che agogna alla gloria futura,
Latinum, fare a Latino la richiesta, della fi- Tac: exsequiae, Sen.: del discorso, Quint. b)
glia, Verg.: ille unus ambiri, coli. Tao.: seg. che aspira ai favori nella vita pubblica, am-
dalVìnfin., donec ultro ambiretur consulatum bizioso, chemira ai favori, che vaglieggia favore,
accipere, Tac. quindi anche pieno di riguardi, partigiano,
ambltTo, Òuis, f. (ambio), l'andare intorno venale, dux iudulgens ambitiususque, Liv.: qui
come supplicante, IJpropr., come 1. 1., in-iga ita sit ambitìosus, ut etc, Cic: e trasl., di e.
per ottenere una carica onorifica, ricoì- inan.: ambizioso, prodotto dall'ambizione, fon-
rendo personalm. al popolo, istanza per una dato snll'amb,, per riguardi egoistici, rogatio-
carica, concorso, sing. e plur. in Cic. ed a.: nes, amicitiae, Cic. e) generic, cìie tende, che
ambitio annua (della dignità reale presso i tnira ardentemente ad una cosa, che briga per
Veienti), Liv. IIJ trasl. ai l'aspirare ad
: ambisce una cosa, Musa nec in plausus am-
onori, e precisam.: a) H tendere, l'aspirare bitiosa mea est, Ov prò guato mater ambi-
:

ad onori e gradi
nello Stato, l'ambire, ìnire tiosa sua fuit, Ov.: trasl., di e inan.: no-
ambiziose, sfarsi e progetti anthiziosi, ambizione, ster in has omnes (puellas) ambitìosus amor,
brama, di Onori, me ambitio quaedam ad Ov.: amb. preces, pregìùere calde, interes-
honorum studium duxit, Cic: in Scipioue am- sate, Tac.
bitio major, Cic: mi.serà ambitione ftrista am- 1. anibTtus, a, ura, V. ambio.
bizione) laborat, Hor. p) l'aspirare agli onori 2. aiubltìis, m.
(ambio), l'andare in-
US,
presso altri in gen., ambizione, vanagloria, in torno, I) in gen.: 1) astr., ambito, giro, corso,
gen., quindi anche studio di comparire, va- siderum, Cic: saeculorum, Tac. 2} concr. :
nità, pompa, fasto, ambitio et luxuria, Sen.: a) giro =
la via che descrive ciò che gira in-
ambitione relegata, senza vanagloria, Hor.: torno, circuito, orbita, incurvatura, sinuosità,
magna eum (Platonem) ambitione Syracusas secundussupra terram, Cic: propeiantisaquae,
perduxit, con molta magnificenza, con gran Hor. Trasl., a)^ambages, ambagi, myAìoa
pompa, Nep. b) il tendere, aspirare al favoì-e, circa rem unam ambitus facere, Liv. p) =;
il vagheggiare il favore della moltitudine TCSpi^paaoj, perifrasi, circonlocuzione , alqd pur
di singole pers., di cui si fa uso per uno scopo ambitum enuntiare, Suet. b) giro ;= incurva-
determinato, desiderio di ottener favore, con- tura che gira intorno a q.c, cerchio, circolo,
seguimento di favore, l'ottener considerazione, o>-io,«embo, extremitatem caeli rotundo ambii u
riguardi, procedere riguardoso, attenzione con- circumicere, Cic: partic, amb. aedium, an-
discendenza o indulgenza piena di i-iguardi, gusto spazio sentiero lasciato intorno ad
riguardi verso la persona, riguardi egoistici, •una casa, pel quale si può camminare, Cic
buoni seì-vigi, parzialità, aillbitio J)0pularis, Ju- top. 24; trasl. =
Tisp'loSo;, periodo del di-
stin.: ambitione labi, Cic: jus sibi per am- scorso (come 1. 1. retor.), V. partic Cic. Brut.
bitionem dictum non esse, Liv. e) generic, il 162 e or. 204. e) giro^ spazio che un oggetto
tendere con ardore, l'aspirare a q.C, l'ambire, occupa nella sua estensione, estensione, am-
il vagheggiare q.C, gloriae, Tac: conciliandac piezza, caeli, Suet.: castra lato ambitu, Tac:
provinciae ad spes novas, Tac: assol. sup- = e dei confini del tempo, totam pueritiam ani
plica, istanza, magna ambitione adiiiitti non bitu suo astringere, Sen.: e amb. orationi.-,
poterat, Justin. corso, delineamento (discorso), Val. Max.: e
ambTtloso, avv. con compar. e superi. così non imagine et ambitu rerum, sed rebus
151 Ambivariti amburo 152
incendit, Qulnt. IT)pregn., Vandm-e intorno aniliuLajac^ Srum, f. (dal siriaco abub,
come supplicante, l)j5ropr., sollecitazione il- anbub =
tibia), specie di baiadere, cioì;
legale, tentativo di ottenere in quaiiinqtie modo ragazze siriache, quali in Roma si gua-
le
cariche ed onori, caccia agii impieghi, broglio, dagnavano il cantando canzoni dei
vitto
partic. mediante la corruzione, lex de am- loro parsi e conducendo mala vita, Hor. e
bitu, Cic: ambitus alqm accusare, damnare, Suet.
Cic: amb. suffragioruni, compra di voti, Tac. ambììlàtìOj ònis, f. (ambulo), il cammi-
2) trasl.: a) l'aspirare, il tendere agli onori, nare, V andar su e giìi, qua e l<l, I) in qcn. .

partic. in modo eccessivo, vanaglorioso, Vam- p. es. delVoratore sulV arringo, Quint. 11, 3,
bire gli onori, ambizione, COSÌ nella vita pub- 126. II) partic., Tandare a spasso, per fare
blica che nella privata, caret ambitu, Plin. un po' di moto, H passeggiare, passeggiata.
ep.: hic erit alendus ambitu, Quiiit.: quindi Cic: metun., passeggio, passeggiata, luogo di
anche generic: bramosia di brillare, vana- passeggio, ora coperto, ora no, Cic ed a.:
gioria,ambizione,<imà.a.m. iiitellegendi ambitus, Magni, il Portico di Pompeo, Catull.
vanagloria di conoscitori, Quint. b) lo smo- amitiìlàtTlincula, ae, f., piccola passeg-
derato tendere, aspirare al favore, il vagheg- giata, due 2}assi, Cic. ep. 2, 12, 2 meton. : =
giare il favore, nella vita, pubblica, e ^rz- piccolo luogo di passeggio, tecta (coperto), Cic
«;ai«, potentium, Tac: ne hoc munus meum ad Att. 13, 29, 2.
ambitu corrumperetur, Plin.ep.: quindi anche ainliìito, avi, atum, are (dimin. di am-
Vusar rignartli, il comportarsi troppo pieno di bio), camminare con passo naturale, non af
riguardi, indulgenza o condiscendenza piena di iettato, camtninare, andare intorno, su e giìi,
riguardi, riguardi egoistici, partigianeria, sinc qua e Ut, I) in geu.: a) intr., contr. cubare,
ambitu, Cic: judicuni ambitu evaserat, Tac. Plaut.: contr. selere, Cic: contr. currere,
smoderato a q.C, l'atn-
e) il tendere, l'aspirare San.: contr. salire (di uccellij, Plin.: contr.
birc, il brigare, il vagheggiare q.C, UXOriuS, incedere (avanzarsi), Sen.: delVoratore sulla
fili una donna,
sforzi pieni di raggiri di tribuna, Quint. 11, 3, 127 e 130: e del passo
Tac: uxor magno ducta ambitu, Sen.: col trascuratamente grave del superbo e del
genit., ambitu remanendi aut eundi {suppl. ricco, Hor. epod. 4, 5 partic .delpasso natu-
:

in provinciam), Tac. rale, non affettato di chi è affaccendato e


Àiiihivai'ili, ùruin, m., Ambivariti, na- di chi viaggia, ecc., viaggiare, camminare, av-
zione gallica sulla 3Iosa, nella contrada del- viarsi, andare, si recte anibulavcrit, se ha cam-
Vodierìia Bredn. minato è andato di buon passo, Cic: am-
Ainl»TvTii<> Turpi*» (i^.), J^ucio AmUvio bula, ora muoviti, vattene. Ter.: ambulare in
Turpio, attore noto in Roma per la natura- jus, an-lar dal giudice per litigare, Ter.: e
lezza del suo porgere, contemporaneo di Te- fìnnlm. come mardai-e, di soldati, eoiem modo
renzio, di mi recitò le rommcdie. autem ambulat Caesar, ut etc, egli fa tali
AieiMiinroii, V. Ambilareti. marcie, Cic: milites bellum, ambulando, con-
nmho, ae, o (à|icpa3, àjicpóxspo'.), ambidue, fecerunt, solo con marcie e contro-marcie,
amendue, entrambi (operanti insieme nelle Cael. in Cic. P) trans, co??' acc. dello spazio
f^tesso tempo, mentre uterque= « entrambi* che viene percorso, cum (Xerxes) Hellesponto
distinti in luogo e tempo), Cic. ed a. juncto, Athone perfosso, maria ambulavisset,
Allllirìit-Til, ae. f. (',\|J.|3pa-/.{a), Ambracia, terram navigasset, avendo marciato sul mare
ritta (e contrada.) sul einfine meridionale e navigato sulla terra, Cic: o coll'acc. del
delT Epiro. .s?«/?'Aracbtus od Ai-etlio; oggi tratto che vien lasciato indietro, biduo aut
Arta. — D er iv.: 1) .•InilirsioToiisis, e, di triduo septingenta milia passuum, Cic. II)
Ambracia; phir. sost., Anibrncienscs. ium, m., pregn., per prender sollievo, ricrearsi, far
ali abitanti di Ambracia. 2) .4iiil>rsìcTa«i, del moti, i>><sseggiare, andare a spasso, in hor-
ìidis, f., di Ambracia. 3) AiiihrsicToles, ae, tis cum Galba, Cic: pedibus per urbem, Suet.:
acc. am, m. ('AfippaxKótr;?;), nativo, oriundo satis jam ambulatum est, Cic.
di Ambracia. 4) Aiiil»rsicìfiis, a, ura ('An- anil»-uro, ussi, ustum, ere, far consu-
^p!Ìv.ì.o^), Ambracio, sinus, golfo Ambracio
;
mare tutto intorno, sulV intiera superfìcie, od
ora Golfo di Arta, Liv. almeno in molti punti di essa, al fuoco, bru-
jÌLllll»rÓIIC<i, um, m., Ambroni, popolo ciare, abbruciare, incendiare, ecc. tutto intorno,
celtico, il quale aveva probabilmente la sua di fuori, o metà (in parte) fmentre aduro =
sede nella contrada di Embrun. soltanto in alcuni luoghi, comburo invece ed
nnibi'oiiTa , ae, f. (à|ippoaia), ambrosia, exuro =
incendiare intieramente), I)propr.:
I) cibo degli nei (come nectar « bevanda degli 1) del fuoco, sociorum ambusìtus incendio,
De?»), Catull. e Cic: orator ambrosia alendus, Cic: magna vis frumenti ambusta, Tac: ut
di un oratore eccellente. Cic: come cibo dei pars vesti? ainbureretur, Suet.: delVincen-
cavalli del Sole, Ov. II) unguento degli liei, diare mediante il fulmine, ambustus Pbae-
olio profumato, usato come mezzo per con- thon, Hor. 2) del gel", danneggiare, far gelare,
servare la, bellezza, del corpo: atto a rendere ainbusti multoruni artus vi frigoris, a molti
i mortali immortali, Verg. e Ov. le membra assiderate dal, ecc., Tac. II)
anil»ro<illl<>, a, um (à|xPpóaiO$), di am- trasl.: A) in gen.: tot circiim me jactis ful-
brosia =divino, di natura divina, come epiteto miiiibus quasi ambustus, Plin. ep. 3, 11, 2. B)
di tutto ciò che possiedono gli dei, e di ciò partic: a) di danni che si soffrono nelle so-
che per la sua bellezza, soarit'i, ecc., si in- stanze, qui ambustas fortunarum mearuni
nalza al disopra delle cose terrene, Verg. ed reliquias suas domos comportari juberent, <

a. poeti. manomessi avanzi delle mie sostanze, Cic. d.


153 154

domo 113. h) di colui il quale non è stato e jacio), avvolgere, mettere indosso, vestire, co-
condannato in //indizio, ma nemmeno dichia- prire, e rifl. se amicire o passivo amiciri, met-
rato innocente, damnatione coUegae et sua tersi indosso, avvolgersi, velarsi (il termine pro-

prope ambustus evaserat, salvatosi appena la prio dell'indossare, vestire la sopravveste;


pelle, uscitone pel rotto della cuffia, Liv. 22, all'incontro induere dell'indossare un abito
35, 3: e così ambiistae, coloro che sono e vestire del coprire, vestire il corpo in gen.J,
state assolte dall' « Istanza », Val. Max, 8, 1, I) propr.: simulacrum araiciebatur cotidie
p. 380, 3; ediz. Halm. veste, Suet.: se toga, Brut. fr. (e amictus toga,
aincT«M<>, a, uin, V. ancisus. laenà e pallio, Cic.) anche scnipl. se amicire
:

aiiielliis, i, tn., ameiio, sorta di pianta = vestirsi, Snet.: jjregn., aiuicitur (di un
e fiore grato alle api, Verg. e Col.
oratore che compare sull'arringa), egli dà
alla toga le convenienti pieghe (cfr. amictus
.4llléllàllUS, i,m. e Ane-^ixyoq^ Amenano,
n" IJ, Plin. ep. 2, 3, 2. IIJ trasl., velare, rive-
torrente della Sicilia, il quale scende dai
stire, coprire, nube candentes humeros, Hor.:
fianchi meridionali delVMtna e passa per
ainicta vitibus ulmus, Ov.
Catimia; ora Indicello; poet. Amenana flu-
ainìcilTa, ae, f. (amicus), amicizia {contr.
mina.
inimicitia, simultas), I) propr.: a) in rela-
«nieiis, eiitis, agg. con compar. e superi.
zioni civili, sociali, vetus, Cic: intima, Nep.:
(a e inens), privo di mens {di mente, di ra-
est mihi amicitia cum alqo, Cic: amicitia est
gione), che non opera secondo la mens, o
Inter alqos, Cic: amicitiam facere, jungere,
senza mens, amente, demente, mentecatto,
gerere, dimittere, Cic: amicitiam renuntiare,
dissennato, puzzo, fuor di sé fjìer orrore,
Cic: esse in amicitia cum alqo, Nep. b) in re-
paura, eCC.J, fuov di senno, forsennato, àcppWV
lazioni politiche, vincolo d'amicizia fra dlCC
{cfr. demens), a) dipers.: ne trepides aniens,
popoli i loro governanti, Caes. ed a. Stor.
Lucr.: aniens metu o terrore, Liv.: e di chi
agisceda insensato, insensato,delirante, amens IIJ meton., amicizia := amici, s/nrjr.,Domitius
Celer, ex intima ejus amicitia, Tac: plur.,
animi, Verg. b) metou. di e. ustr., privo di
amicitiae et dignitates, amici e magistrati,
senso, insensato, consiliuni, Cic.
anieiilàliis, a, um
(anientum), provveduto
Cic. — Il lat. arcaico ha la forma secon-
daria aniTcìlies, èi, f., Lucr. 5, 1017.
di una torreggia, hastae, Cic. Brut. 271 e
(figurai. = le armi pronte), Cic. de or. 1,
ainictìÌ!!!, iìs, m. (amicio),
sopravveste; quindi I) il modo di gettarsi
l'avvolgersi la

242.
attorno e di portare la sopravveste, partic.
s^iiienlYa, ae, f. (ainens), mancanza di
la toga, l'avvolgersi, pieghe, foggia di Vestire,
mens, cioè demenza, pazzia, frenesia, il com-
par tic. la toga, am. neglegeutior, Quiat. :
portarsi da insensato, da demente, eCC, Cic.
amictum alicujus imitari, Cic. II) meton. so-
ed a.
ainenluiii (ammentuin), i, n. (propr,
pravveste = vestito che serve come sopravveste,
k) propr.: a)generic.: amictui esse, Cic. Tusc.
agimentum, mezzo per muovere, spingere),
5,90. b)»"«»i«cHo a guisa di scialle, soprav-
correggia in forma di cappio, nei giavel-
veste, soprabito, duplex, doppio vcstito (=> Ve-
lotti, fermata alla metà dell'asta, per dare
stito di duplice stoffa), Verg.: purpureus,
al giavellotto scagliato un impeto maggiore;
Hor.: e della foggia della x^aìva nei giuochi
greco ày-nòX-q, Caes. ed a.: amenta torquent,
poet. = scagliano giavellotti colla correggia, pubblici, Graeci amictus, Tac. B) trasl.: a)
velo del capo usato nel pregare, velo di varie
Verg.
^ specie, Verg. e Ov. b) ogni velame, velo, veste,
AmerYa, ae, f. ('Aiispia), Ameria, antico
caeli, Lucr.: nebulae, Verg.
e notevole municipio dell' Umbria, non lungi
amicula, ae, f. (dimin. «[< amica), c«ra,
dal Tevere; ora Amelia, non lungi da Spo-
piecola amica, amanza, Cic. ed a,
leto. —
Deriv.: 4merTnus a, um, appar-
sillliculuiil, i, n. (amicio), mantello, so-
tenente ad Ameria, di Ameria, Amerino; plur.
pravveste (sopra l'abito), portato da persone
sost., Amerini, òrum, m., gli abitanti di Ame-
dei due sessi, partic. anche dalle cortigiane,
ria, Amerinì.
Cic. ed a.: agreste duplex am., doppio (grosso,
ànies, mttis, probab. m., staggio, stanga
spesso) mantello da contadino, Nep.
per le reti da uccellare, Hor. epod. 2, 33.
aiiiTeùlu<«, i, m. (dimin. di amicus), pic-
4ineslrsilus, i, f. ('Aiiiioxpaxos), Ame- colo amico, caro amico, CIc. ed a.
strato, città sulla
costa settentr. della Sicilia, um {radice AM, donde anche
sul fiume Alesa; ora Mistretta. Deriv.: — amo
siniì<'U<i<, a,
e amor), I) agg., amico, legato in ami-
.4mestrsitTnus, a,um, di Amestrato; plur. cizia, affezionato, benevolo, propizio, favorevole
sost. Amestratini, òrum, m., gli abitanti di {contr. inimicus), a) di pers.: tribuni amici
Amestrato.
sunt nobis, Cic: amicior libertati omnium,
siin?lliy<«tii*i, (à|i£9i)oxos, <"»«-
i, f.
n\ Nep.: successor amicissima?, Cic. h)dic.inan.:
tista, pietra preziosa di color violetto, Ov. e ventus, Ov.: nec dis amicum est nec mihi, seg.
Plin.
daWacc. e l' infin., piace, è caro, Hor.: amici
amica, V. amicus n" II, B.
ae, f.,
animi est, coU'inhn., denota amicizia, Cic.
aillTce, avv.
(amicus), amichevolmente, JJ) sost.: A) aiiiTcìis, i, m., a) amico, con
affettuosam., favm-evolm,, aiU. f;lCÌS, Cic: ami- etti si scambiano i sacri sentimenti dell'amore
cissime loqui de Caesare, Caes.: col dat., vi- e della stima, il buon amico in genere =
vere vitae hominum araice, vivere come amico colui, che è buono con noi, bonus, Nep.: in-
degli uomini, Cic. timus, Cic: vetus, Cic: magnus, Cur. in
aniivTo, mtc\u, e mixi, mictum, ire (amb. Cic: fidus, infidus, Cic: verus,Cic.: Catoarai-
155 amigro amo 156
cissimus meus, il mio carissimo am., Cìc: per di una cosa [contr. retinere),
ecc.J, esser privato
patronus, patrono, Hor.: per SOCius, compa- praedam omnem, Liv.: arma et impedimenta,
gno, camet-ata, Ov.: e COme il nostro amico = Nep.: messem, Cic: classes, Cic: oppidum.
veneratore di q.c, veritatis, Cic. b) in rela- Sali.: multossuos, 7nolti dei suoi, NeTp.-.ocnìos,
zioni politiche, amico politico [il quale non era Caes.: lumina oculorum, Nep., e sempl., lu-
sempre socius, alleato, mentre il socius era mina,, Cic: aspectum, Cic: patriam, Liv.: exer-
sempre amicus), Cic, Liv. ed a. e) nome dei citum, Liv.: vitam, Cic: aniinam, Cic: opti-
consiglieri, cortigiani, ministri dei principi, mates, il favore degli ottimati, Nep.: causam,
Nep. e Liv. d) amici =
Ixaìpoi ìnTtsìs, guar- liteni, Cic: jus iniperii, Cic: consilium cum
dia del corpo, a cavallo, presso i Macedoni, re, Ter.: fidem, credibilità, credito, Phaedr.
Curt. B) amica, ae, amica, a) amica, «om- 1, 10, 2. —Quindi pai-tic, perdere in causa
payna, Coiìlici e Ov. b) amante, concubina, della morte, uxorera, Nep.: filium consularem,
druda. Comici, Cic. ed a. Cic: liberos, Sulpic. in Cic ep.: rnagnam par-
sl-inTgi*o, are, migrare, Eomaiii, Liv. 1, tem exercitus fame aut frigore, Liv.: luget
34, 7. amissam, Ov. — Partic. sost., amissa, òrum.
jiiiiiloai*, V- Hamilcar. n., il perduto, Nep. Timoth. 3, 2. Perf. —
j4iniiiacus e JLiiiTneus ('A|xivaìo£,'A|j.i- sincop. amisti, Ter. Eun. 241; Hec 251.
vetog), &, unti, diAminea, contrada dell'Italia ammciituni, V. amentum.
nell'agro Piceno, che produceva vino eccel- /immoli (Hammòn), mònis, m. ('A|i|xo)v),

lente, Amineo,
Aminone, divinità egizia e libica, originar,
Aniìscnì, V. Amisus. venerato in Tebe nell'Alto Egitto, poscia
partic. nel deserto di Libia nell'oasi chia-
AmÌKia, ae, m. (ó ''A{).iaia.z),Amisia, fiume
mata ora Siwah, con un tempio di fama
della Germania settentr., ora Ems.
mondiale ; anche nelV Etiopia poi nella
iiini<!i<iTo, ònis (amitto), perdita, oppido- ,

Grecia [come Zeù; "Aiinwv) e piti tardi in


rum, dio-nitatis, amicorum, Cic: par tic, per-
dita mediante la morte, carissimorum, Sen.:
Roma [come Juppiter Ammon) venerato ,

sotto la figura di un ariete o ditin uomo con


tanti viri, Plin. ep.
una testa d'ariete e colle corna ricurve.
àniÌ!«<»iì<«, US, m. (amitto), perdita, Siciliae,
amiiTc5la, ae, e. (amnis e colo), che sta,
Nep. Ale. 6, 2. vive presso un fiume, Sillix, Ov. met. 10, 96.
AiiiTìsiis [od -fts), i, f. ("Aiiiao^), Amiso, amiiTcììlii**, i, m. (dimin. di amnis), /ìm-
ragguardevole città marittima del Ponto, micello, Liv. 36, 22, 8.
ora Samsun. —
Deriv.: .4inTsèni, òrum, amnis, is, m.,propr. ogni acqua corrente,
m., gli abitanti di A., Amiseni, partic corso d'acqua di una certa grandezza
amila, ae, f., soi-eiia dei padre, zia patema e forza, fiume, navigabile e che sbocca diret-
(contr. inatertera, sorella della madre), Cic. tamente nel mare (all'incontro fluvius e flu-
ed a. men =
fiume ordinario), Cic. ec? a.; amnis na-
AmTlcrniim, i, n., Amitemo, antichis- vium patieus, Liv.: amnis piscosus, Ov.: come
sima città della Sabina, ove ora sorge S. Vit- flumen (astr.) =corrente, prono amni, Verg.:
torino, patria dello storico Sallustio. — secundo amue, secondo la corrente, Verg.:
Deriv.: a) AiiiTternTnus, a, um, amiter- adverso amne, contro la corrente, Curt.: poet.
uino; plur. sost., Aiiiiterniui, òrum, m., gli delle correnti dell'Oceano, con o senza Oceani
abitanti di Ani., gli Amita-nini. h) (poet.) (come 'fìy.eavòj jioxaiiój. Omero), Verg. e
AniTleriius, a, uni, di Amitemo. Tibull.: e di torrente, Verg.: come pure di
ii-millO, misi, inÌS.SUm, ore, mandar (lungi) piccoli fiumi, affluenti, ruscelli, Hor.: final-
da aè, I) (= faire aller), -mandar via, licen- mente « corrente d'acqua » per « acqua »,
ziare, far andare, l] propr. :eru.xa lune domuiu, V^erg. Aen. 7, 465 e 12, 417. —
Abl. sing.
mandare a casa, Plaut.: pactione amisso Pu- comun. amne; nei poeti, raram. in prosa,
blio legato, Sali. hist. fr. 2) trasl., fare andar anche amni.
q.C. a bella posta, lasciar andare (impunita)) Simo, avi, àtum, are [radice AM, donde
q.C, rimellere, rinunziare a q.C., Uuaill hauc anche amor e amicus), amare, per inclina-
uoxiam, Ter.: fortitudinem, deporre il valore, zione passione, contr. odisse [all'incontro
Cic: omnes has provincias, Cic: matrimo- diligere = « amare » per alta stima, rive-
nium. Tao.: fidem, rompere la data parola, renza, ammirazione, ecc., contr. neglegere e
Nep. Euni. 10, 2 [diversam. in Phaedr., V. spernere), I) amare per inclinazione, voler
sotto al n" II, 2, b) vitam, Cornif. rhet. e Cic. bene, aver caro, amare alqm, amari ab alqo,
[cft: n" II, 2, b): aniiiiam, Lucr. e Cornif. Cic: amare alqm singulari amore, Cic: inter
rhet.: spiritum ante quam ultionem. Tao. II) se, amarsi (l'un l'altroj, Cic. Quindi a) l'e-

(= laisser aller) lasciar andar via, lasciar ca- spressione asseverativa, ita (sic) me dii (bene)
dere, lasciar andare, lasciar (s)fuygire, 1 )propr. : ament od amabunt, così mi venga Dio in
anulum. Ter.: alqm prope e manibus inter aiuto; gli è vero, come è vero Dio, Ter. b)
tumultum, Liv.: praedam de manibus, Cic: amare se, di pers. vanitose, esaere invaghito
trX oculis manÌbusque,Liv. 2) trasl.: a) trascu- di sé stesso, coiiépiacersi di sé stesso, stintarsi,
rare, lasciar passare sema profitto q.C, per Cic: quin teque et tua amares, Hor. e) amare
trascuranza, leggerezza, inettitudine, occa- alqm de o in alqa re o quod, ecc., sapersi ob-
sionem, Ter. e Cic: tempus (il momento op- bligato a quale per q.C, essere obbligato, vin-
portuno), Cic b) lasciarsi sfuggire, perdere saper grado, de raudusculo multum te
colato,
una cosa che si possiede già (con o senza amo, Cic: anche colsempl. acc. pers., merito
propria colpa, per inivvertenza, per caso, te amo, Ter.: e cos'i credo igitur hunc me non
]57 amocne amoveo 158

amare (non sia contento di me). Cic. Quindi Sali. fr.ed a.: quindi meton.: a) il frutto del-
l'espressione eìlitt. deììo stile epistolare, l'amomo, detto pure amomo, Verg. ed a. b)
amabo o amabo te fma non mai amabo balsamo di amomo, preparato col frutto di
vos, ecc.), propr., ti sarò molto obbligato (se esso, amonio, Ov. ed a.
tu midirai, faroi ciò, ecc.). con preghiere ìiinor, òiis, m. (dalla radice AM, donde
(= oro, quaeso, precor), sii così buono, ti anche amo e amicus), amore per inclinazione
prego, fammi il piacere, di grazia, iij, ailiabo, passione {contr. odium), I)propr. e meton.:
adjuta ine, Ter.: amabo advola, Cic: seg.
te, 1) propr.: amor novus, vetus, Cic: fraternus,
da ut e il cong.. amabo te, ut transeas. Ter.: Cic: noster in te amor, Cic: amor in patriam,
amabo te ne assignes, Cic. d) amare q.c, aver Nep.: tuus amor erga me singularis, Cic: amor
caro, compiacersi di q.c. (cosi momentanea- adversus eandem libertam, Tac: amor juve-
mente come durevolmente, per inclinazione, num (per i giov.), Cic: amplecti o prosequi
per un impulso, per il piacere di possedere, alqm amore, Cic: in amore esse alci, essere
per affinità elettiva), litteras, Cic: amat janua amato da quale, Cic: habere amorem erga
liraen, rimane volentieri chiusa, Hor.: amas alqm, Cic: habere alqm in amore, amare, Cic:
dici pater, ami, Hor. carm. 1 2, 50 quindi, : in senso ignobile, am. primus, prima prova
amare CoZZ'infin., amare =
far volentieri q.C, d' amore sfogo amoroso ,
, Prop.: dell' a-
essere aveezso a fare, .so(e»-e, quac ira fieri amat, more degli animali, Verg.: al plur. amores
ciò che Vira fa volentieri, Sali.: e quibus hominum in te, Cic: amores paerorum (per i
unus ainet quavi.s aspergere cuuctos, Hor. Il) fanc), Nep.: mihi est in amoribus, è amato
amare qiialc. con passione, senstialmente, es- dame, Cic: e in senso ignobile, di amorazzi,
sere innamorato de alc-, alqm. Conici, Verg. amoreggiamenti, tresche, amores et hae de-
ed come il nostro amaro
a.: e partic. assol., liciae, quae vocantur, Cic: nutrit amores Cyn-
=
« avere, mantenere un'amante, una ra- thia, il fuoco d'amore,!?^^.: personif.. Amor,
gazza » ed eufem. =
godere dei piaceri del- dio dell'amore. Amore, Cupido, Y erg., Ov. eda.:
Vamore. Ter., Sali, e Hor. al plur., dèi d'amore. Amorini, Ov., Hor. ed a.
niiiovnc, avv. con compar. e superi. 2) meton.: a) oggetto amato, amore, favorito,
lamoenus), in modo gradevole ai SCnsi, deli- amor et deliciae generis huniaui, Suet.: e
ziosamente, piacevolmente, Plin. ep. ed a. partic. al plur., amores et deliciae tuae, Cic:
ìiiiiociiTlil«>, atis, f. (amoenus), lUacevo- e in relazione coìVamore sessuale, amore =
leszaper i sensi, a) anzitutto di luoghi, ame- l'amato, l'amata, Ov. h) poet., oggetto che pro-
nitù, delizia : sito, posizione, dintorni ameni, duce, concilia amore, matri praereptus amor,
liortorum, Cic: domus, Nep.: /ihir. anche = escrescenza d'amore, strappata via alla ca-
amene contrade, Cic. b) di altre cose, piace- valla madre, Verg. Acn. 4, 516. Ilj trasl.,
volezza, delizia, diletto, voluttà, vitao, Tac amore, cir>è VÌVO, appaSSionatO desiderio di

iilllOCnil!*, a.Um, ameno, delizioso, ridente, q.c, concupiscenza, brama, voglia, desio, COn-
faro, piacevole, a) anzitutto di luoghi, ri- sulatus, Cic: cognitionis, Cic: {per cui poet.
guardo al loro aspetto, locus, Cic: rus, Hor.: amor cognoscere, in Verg.) e col genit. del
amoenissiiiius Italiae ager, Liv.: sost., amoena, gerundio, am. habendi, Hor.
orum, m., eontrade amene, belle, ridenti, Asiae, .4ni»r^os e -us, i, f. ('Afiopyó?), Amorgo,
litorum, Tao.: per plana et amoena exercitum una delle isole Sporadi nell'Arcipelago; ora
ducere, Quint. b) di altre cose, piacevole ai Morgo.
sensi, dilettevole, gradito in genfirc, consita ainÙlTo, (3nÌS, f. (amoveo), Urimuovere, al-
magis amoenis quam uecessariis fructibus, lontanamento, doloris, Cic. de fin. 1, 37 e 2, 9.
Liv.: cultus amoenior, vestito troppo elegante ii-iniiveo, movi, mòtum, ère, rimuovere a
fdi una ingenium (indole), Hìic.
Vestale), Liv.: spinger lontano da qualche luogO, portar via,
s\xm,\x'\, rimuovere con
a-itiolior, niòlìtus condur via, metter da parte, allontanare, sot
uno sforzo, mettere da parte, allontanare, IJ trarre (contr. adniovere^, I) propr.: A) ut
propr.: object? onera, Liv.: quindi rifl amo- , gen.: a) ogg. inan.: frumentum, Cic: cotidia-
liri se, rimuoversi, andarsene, levarsi d'in- uum victum ab alqo, Nep.: scripta et imagines
nanzi, Ter. II) trasl.: lì una pcrs., togliersi ex bibliothecis, Suet.: Porcia lex virgas ab
d'intorno, rimuovere, cacciare dal suo posto, via, omnium civium Rom. corpore amovit, Cic. b)
uxorem, Tao.: alqm specie honoris, Tac. 2] una pers., nebulonem istum ex liis locis, Cic: testem
cosa, a) levar via, allontanare, rimuovere, to- hanc a se, Ter.: custodem, Prop.: amoto patre,
gliere qualcosa di sgradevole, dannoso, ecc., in assenza del padre, Tac: quindirifl. se amo-
dedecus, Tac: invidiam crimenque ab alqo, vere = togliersi, levarsi, allontanarsi. Ter.,
Tac: e cos'i dell'oratore, colla sua dimostra- Liv. ed a. B) partic: a) [eufem. r= furari),
,Zl0ne, levar via, ìespingere, dissipare, rimuo- portar via, condur seco, metter da parte, invo-
,'jere, confutare qualcosa di dannoso alla prò- lare, rubare, boves per doluni, Hor.: pyxidem
Oria parte (come sospetto, mala fama, punti veneni, Suet. b) {eufem. =
relegare) allonta-
T accusa, ecc.), alqd prooemio, Quint. b) nel nare una pei s. dalla corte in un'isola, rele-
liscorso, lasciar da parte qualcosa, amoHor et gare, baiulire, esiliare, in insulam, TaC. IIJ
iimoveo nonien meum, Liv. trasl.: A) in gen.: togliere, rimuovere, allon-
j
àinolTiTo, ònis, f. (amolior), il rimuovere, tanare, distornare, levar via una cosa sgrade-
llontana mento. Fior. 4, 7, 15. vole, inquietante, dannosa, ecc., metum,Ter.:
1 amòiiiiiiii o aiiiòiiiiiii, i, n. fòc[j.(i)[iov), bellum, Liv. ab se culpam, Liv. B) partic:
:

\<ianta aromaHca dell'India, Media, Arme- a) ogg inan.: X togliere O lasciar da parte q.c.
'

ia e (nei poeti) Assiria, col frutto della quale nel discorso, la '.lar fuori, abbandonare, auiO-
I

\i preparava un hnhnvio prezioso, amomo, lior et atiioveo nomen menni, T^iv.: amoto ludo,
159 Amphiaraus amplins 160

lasciati gli scherzi, Hor. p) tener lontano q.c, Pacuvianus Ainphio, Amfione nella tragedia
come recante danno, comitas adsit, assentatio di questo titolo, composta da Pacuvio. —
procul amoveatur, Cic: sensum doloiis mei a Deriv.: jftiiipliìònTu!i, a, uni, di Amfione,
sententia dicenda amovebo, Cic. b) allonta- 4niplifpi»lis, acc. im, f. ('A(icpijioXts),
nare una persona da una carica, ecc., Satur- AmfiiìoU (originar, colonia ateniese), città
ninnni quaestorem a sua frumentaria procura- della Macedonia, situata tra due bracci dello
ti me, Cic. de bar. resp. 43. Strimone poco prima della sua foce (donde
Aiii|>liTnraii!!>, i, m. ('A|icpiapaos}, Am- j
il nomej, sotto i Romani città libera e
fiarau, eroe, vate e interprete di sogni, della \
capoluogo della Macedonia prima (orien-
stirpe dei Melampodidi in Argo, figlio di tale); ora i-ovine presso Neokhorio, turco

I

Oicle (od Apollo) e di Ipermnestra ; marito di ]


Yenikiuy. Deriv.: /iiiipliTp5lilanus,
Erifìle, padre diAlcmeone, Amfiloco ed a., di 1
a, um, di Ainfipoli.
Euridice e Demonassa ; contro sua volontà, [
AmpliÌ!«sa, ae, f. ("Ap.cptaaa), Antfissa,
prese purte alla spedizione dei Sette contro \
antica capitale dei Locresi Ozolei nella Fo-
Tebe, e fuggendo Policlimeno che lo insegui- j
cide, presso all'odierna Salona.
va, fu, per volere di Giove, inghiottito dalla aiiipliTllicslti'iim, i, n. (àiicpiOsa-cpov),
terra insieme coi cavalli e col cocchio, e reso anfiteatro, luogo per gli spettacoli presso i
immortale. —
Deriv.: a) 4iiipiiTiiri'Ta- Romani, con uno spazio vuoto nel mezzo,
des, ae, m., di Antfiarao (discendente mascol. detto arena, in cui si davano gli spettacoli
di Amfiarao) = Alcmeone. b) AiiipliTìi- delle fiere e dei gladiatori, Tac. ed a.
um
I

i-aeiiis, a, ('Ancpi.apoc:tog\ di Ainfiarao. I


4iiipliilrìlè, es, f. ('A|icpoTp£T>i\ Amfi-
aiii|>iiTltol7n, ae, f. (àiicptpoXia), anfibo- trite, Nereide o Oceanide, moglie di Nettuno,
loijiu, equivoco, hit. puro ambiguitas, Cic. ed a. dea del mare (partic. del Mediterraneo):
aiiipliìltrìicliì^'s, acc.yn, m. (àjicpiPpaxus poet. appellai, per Mare (Oceano in genere).
= breoe davanti e di dietro), come 1. 1. della Auipliilrjon arcaico Anipliilriio,
e
metrica =
il piede anfibraco u - ^ (contr, aiii- Ònis, 111. ('Ap.9lTpU0)v), Amfitrione, figlio di
phiniacrus - u -), Quint. 9, 4, 82 e 105. Alceo, re di Tirinto, nipote di Perseo, ma-
Aiii|»l)iclydn«!«, uni, <icc. as, m. ('Aiicpi- rito di Alcmena, la quale a lui partorì
y.XÙOVcj ,
Ainjìsioni o lega degli Ain/ìzioni, a Ifiele ed a Giove Ercole. —
Deriv.: Ani-
Delfi jinsio (die Termopili, con/ederazione
e pliitry'oiiTsidòs, ae, m. ('A|i:pixpu(tìvtà5ir]g\
di dodici popoli (dapprima ptr lopiii tessali) discendente di Anfitrione, cioè Ercole.
con iacopi religiosi e politici. aiiiplidra, ae, f. (àii:pops'Js), I) anfora,
A III I»
III Idi* Il i , orum, m. ('A|i.cpt>.oxoi), grande vaso di forma cilindrica, fatto per
Am/UucUi, popolo di stirpe epirotn, stanziato lo più di terra, ma anche di vetro, comun.
nell'Acarnania (ad Est del golfo d' Ambra- per conservare il vino, dopo che aveva finito
eia); il loro paese, 4iiì|»liìl4ScliTa, ae, f. di fermentare nei doliis [controssegnate coi
('Afi^oXo-/ta), J/"/Woc7ii«, come pure il loro nomi dei consoli sotto i quali erano state po-
capoluogo .ir^o;» 4iii|tliTlocliTiiiii, i, n. ste in serbo, notae), spesso in Cato, Hor. ed a.
('ApYo; tò 'Aia-.ptXo7^'.y.óv), oggi Philokia. (metun. per « vino », Hor. ed a.): per riporvi
i, m. ('A(ji'.piXox<>s), ^»"-
4iii|»liìiricliU!<, il miele, Cic. ed Hor.: metallo fuso, Nep.:

lUoco, figliodi Amfiarao, il quale con Mopso come sarcofago Prop. Il) trasl. come
, ,

fondò parecchie città greche (come Mallo misura: 1) pir i liquidi (detta anche qua-
ed a.) sulla costa della Cilicia. drantal) ^ 2 urnae o 8 congii o 48 sextarii,
ani pliTiii aci'iisi, i, m. ( à|xcpi|ia5(pog, ?M«^o cioè = litri 26, Cic. ed a. 2) jjer indicare la
davanti e di dietro), t. t. della metrica, il portata di una nave, inquantochè famphora
piede ainfltnacto - « - (detto nuche creticus; in gen. doveva pesare 80 libbre romane (qui
contr. aiiipbibiacbys u - w ), Quint. 9, 4, 81. per lo più il genit. plur. amphorùni), naves
/%ni|»liiiioiiiii!>, i, m. ('Ap.-^ivcixog\ Atn- onerariae, quaruni minor nulla erat duùra mi-
tinomo, giovane di Catania, il quale col fra- lium aniphoriìm, Lentul. in Cic. ep.: navis plus
tello Anapo salvò i suoi genitori attraverso quam tieceutarum amphorarum, Liv.
il fuoco delTEtna. i4iiipliry!iO!>, i, m. ('Aiicppuads), Amfriao,
j4iii|»liìun, óuis, m. ('AiJi^iiov), Atnfione, fiumicello costiero della Tessaglia, il quale
figliodi Giove e di Antiope, figlia del Te- sbocca nel golfo Raguseo, presso cui (se-
bano Nitteo; fratello gemello di Zete, col condo il mito) Apollo custodì per nove anni I
quale divise la signoria di Tebe, e fortificò il gregge del re Admeto (quindi pastor ab
la città con una rocca, seguendo i sassi del AiTiphryso, Apollo), Verg. —Deriv.: Ani
Citerone i suoni magici della sua lira, e plii*y!«Tu!i>, a, uni, amfrisio, poet. =
Apol-
ordinandosi da sé stessi in un muro (quindi lineo, sibillino.
Amphionis arces, le tebane rocche, Ov.). Am- ailiplc, avv. (aniplus), I) ampiamente, no-
fione sposò Niobe, figlia di Tantalo, la quale tevoimente, amplissime dare agrum, Cic. II)\
gli partorì parecchi figli e figlie ; per questa giandentente, magnificanu, splendidanu, exor
•<ua fecondità essetidosi Niobe anteposta a
Latona, i suoi figli vennero uccisi dalle
nare triclinium, Cic: amplissime efferri, Cic; eì
nel discorso, sublate ampleque dicentes (contr.
1
.saette di Apollo e Diana. Per il dolore ca- attenuate presseque die), Cic. — Partic:
gionatogli dalla perdita de' suoi figli, Am- anipITus, aw. compar. I) (partic. nel lin-
fione si tolse la vita colla propria spada. guaggio famigliare) dilla maggior compren-
Niobe venne sulla solitaria rupe del Sipilo sione di un'azione, piìi ampiamente, cioè più,
mutata in un sasso e anche come sasso sen- ancor piìt, piti fortemente, invitare, con mag-
tiva ancora il dolore inflittole dagli dei: gior insistenza^Tet.: amplius aequo lanientari,
i61 amplector ampliatio 162

Lucr. IT) trasl., di rapporti locali, rispetto saia manibus, Liv. b) partic, abbracciar»
alla comprensione ed estensione nel tempo quale, amichevolmente o amorosam., Comici,
e nel numero, più oltre, pìU (adunque di V. ed a. Bj avvincere, cingere, come con brac-
grandezza estensiva, come magis d'inten- cia inani, attorniare, circondare, arburìs
siva, plus di quatttitativa), a) assol., del stirpem (di un serpente^, Lucr.: ansas circura
tempo della durala di un'azione nel tempo, acantho, ornare, Verg.: hostiura aciem, Liv.:
a) generic: pOt a lungo, piii oltre, piti, nou e luoghi, locum munimento, Liv.: del fuoco,
luctabor tecum ampi., Cic: proelio ampi, non appiccarsi, proxima quaeque et deinceps con-
lacessit, C;ies. Quindi come t. t. giudiziario, tinua, Liv. II) trasl.: A) in gen., cingere
amplius pronuntiare, cioè colla fot mola AM- q.c. come colle braccia o tener fermo colle
PLIUS, più oltre più tardi, pronunciata mani, cioè afferrare q.C. con piacei-e, accettarSt
dal presidente, rimandare ad un termine accogliere, cogliere, prendere, alqm tamquam
convenuto la sentenza decisiva intorno ad obsidem consulatus mei, Cic: victoriam prò
una cosa non ancora sufficientemente chiara sua, Liv.: occasiones obligandi mei avidissime,
a tutti alla maggior parte dei giudici, i Plin. ep. B) partic: 1) abbracciare con amoi-e,
quali perciò avevano dichiarato Non Liquet chiudere nel cuore, prendere sotto la sua spe-
[stille tavolette N. L.], Cic: trasl., ampi, de- ciale protezione, pregiare altamente, onoraref
liberandura censeo, Ter. p) in comjjre, paga- coltivare, Octaviam, Tac: alqm amore, alqm
menti e sim., amplius non peti, la cautela amicissime, Cic: quindi hoc se amplectitur
che più tardi non si possa sollevare alcuna ul- uno, di ciò si vanta, Hor. 2) abbracciare
teriore pretesa, Cic. b) di tempo determinato q.c. con amore, prender viva parte ad una
e poi generic. di quantità numeriche, di più, cosa, incaricarsi specialmente di una COSa,
ancor più, più di, ecc.; oltre, ora posposto, Ora interessarsi, pregiare altamente, dar molto O
anteposto al numerale, a.) come apposizione grande vaiare ad Una COSO,, tenere in pregio, ri'
del caso richiesto dalla costruzione speciale, conoscere q.c., tanto amore suas possessiones,

col nom., acc, genit. (solt. non col dat.), Cic: artem, Cic: rem publicam, Tac: nobili-
ampi, sunt sex menses, Cic: triennium ampi., tatem et dignitates hominum, Cic. 3) abbraa-
Cic: ampi, centura cives Romani, Cic: septin- dare e ritenere COlVunimO, meditare, conside-
gentos jam ampi, annos, Cic: non ampi, pe- rare, ponderare, non Omnia consiUo, Cic:
dura DC, Cacs. p) con quam, p. es. reiciundi cogitationeni toto pectore, Cic. 4) comprendere
ampi, quam trium judicum potestas, Cic: non q.c, raccogliere sotto q.C, racchiudere in Una
ampi, quam terna milia aeris, Nep. y) con cosa, idem (houestum) interdum virtutis no-
abl. dipendente, triennio ampi., Cic. : non mine, Cic: ceterorura supplicioruin omues
ampi, quinis aut senis niilibus passuum inte- acerbitates (se. seutentia sua), Cic: quindi
resse, Caes. 5) assol.: binas aut ampi, domos trasl. di cose, abbracciare =
racchiudere in
(due più) continuare, Sali.: quindi anche sé,comprendere, contenere, illae (tabulae) per-
com£ più r= più spesso. Ter.: nec ampi., Suet. petuae existimationis fidem et religionem am-
e) di ogni accrescimento, il quale come con- plectuntur, Cic. 5) abbracciare nell'esporre,
tinuazione di una serie di oggetti od azioni, cioè a) compiere, trattare, ragionare, argU-
ne aumenta l'estensione, di più, ancora di mentum pluribus verbis, Cic: omnes res per
più = oltre a ciò, inoltre, ancora, più oltre, SCripturam , Cic. b) comprendere , trattata
quid est, quod jam ampi, ex^pectes? Cic: quid sommariamente, omnes oratores qui ubique
vis quid vultis ampi. ? Cic: quid quaeris sunt aut fuerunt, Cic: omnia communiter,
ampi.? Cic: et alia ampi., Sali. Quindi le Liv.
locuz.: a.) non dico amplius e nihil dico (o di- ainplexor, atus sum, Sri (intens. di am-
cam) amplius, non dico più mdla, taccio, non plector), I) avvicinare, p'irtic. cingei'e amorO-
dico altro, quando quale, non esprime la sua samente ole, abbracciare, Comici, Cic. ed a.
opinione, partic. per non offendere, Cic. II) trasl.: 1) cingere con amore, ut dixi, Ap-
P) hoc amplius, ancora, inoltre, oltre a ciò, Cic. pius totum me amplexatur, si mostra teneriS'
ed a.: e così eo ampi.. Suet.: bis ampi., Quint.: Simo con me, mi soffoca quasi colle sue ca-
quindi 1. 1. di coloro che votavano in Senato., rezze, Cic. 2) tener fermo q.c. con predilesione,
i quali volevano accompagnare il laro as- afferrare come un bene desiderato, stimara
senso ad un'opinione altrui con un'aggiunta, altamente, far gran conto di Una COSn, attri-
come Servilio assentior : et hoc ampi, censeo, buire un gran valore, riconoscere q.C, volupta-
e oltre a ciò sono di questo parere, è questa tem, Cic: otium, cercar di promuovere il
ancora la mia opinione, Cic. y) nihil o nec mantenimento della quiete, della pace (nello
amplius quam, niente di più o altrimenti, StatoJ, Cic: species mirifice, sprofondarsi
che, ecc., nient'altro, soltanto, Cic. ed a.: COSÌ intieramente nelle idee, Cic. —
Forma im-
ellitt., nihil amplius quam
o nec quidquam perai, attiva amplexato, Cic. Clu. 124.
amplius (agit), quam, ecc. Suet. 5) ellitt., ainp!exus, iìs, m. (amplector), Vavvincerep
nihil amplius, soltanto dò, nienPaltro, non altro. cingere, I) colle braccia, a) amichevole, amo-
Ter. e Cic: parim. si nihil ampUus (se. effi- roso ^abbracciamento, atnplesso, Verg., Veli.
ciam), Ov. ed n.: quindi nieton., come il nostro amplesso,
amplector, plexus sum, plecti (am e ple- (eufem.) = Ov. ed a. b) ostile, tiella
coito,
1) propr., intrecciarsi
Cto, TlXéviU)), avvitic- lotta, Ov. met. II) ogyii avvincere, cin-
9, 52.
chiarsi intomo a una cosa o pers., quindi A) gere, serpentis, spire, strette, Cic: terrarum,
colle braccia o mani, avvincere q.c. o quale, circuito, Liv.
abbracciare, cingere, stringere ; tenere abbrac- aiiiplìalio, ònis, f. (amplio), come 1. 1., di-
ciato, stretto, avvinto, a) generic: aram, Tac: iasione, proruga della sentenza giudiziaria in

Georges-Calonghi, Dizionario latino-italiano.


163 amplificatio anipuila 164

una quistùne non ancora chiara per i giu- nente, magnificenza, nominis, Cic: rerum
dici ( V. anìplio n° II, h, p), Sen. contr. 1, 3, 9. gestarum, Nep.: animi, grandezza d'animo,
ani|»ITfioalTo, onis, f. (amplifico), aiiarya- Cic 3)grandezza che s'tmpone facendosi va-
tneìtto, inyrutidiniento, accreaciruento, Ijpropi'., lere presS'i gli altri e pel suo grado elevato,
pecuniae, rei fau.iliaris, Cic. II) trasl.: a) in- elevatezza, alta dignità, posto ragguardevole
granditiiento, ascrescimento intetisivo, honoris nello Stato, majestas est ampi, ac dignitas
et gloriae, Cic. h]coniet.t.ret.,ampiificaeìone, civitatis, Cic: ad summam amplitudinem per-
spiegazione che dA rilievo ad Un Oggetto in venire, Cic. 4) cotne t. t, retar., ampiezza e
iene o in ìuale, esposizione che cerca di ecci- dignità, altezza, suUimit/i^^jHagni/ieenza del-
tare le passioni, di commuovere gli animi, l'espressione del porgi re, Cic. ed a. —
ricca di «suberama e di slancio, Cic. e Quint. Partic, amplitudo Platonis, ricca, mxignifica
ani|»iil'Tvat4>r, oris, m. (amplifico), «m- esuberanza, Cic.
jplijicfftore, ingranditore, acci escitore , trasl., amplius, V. ampie.
reram, Cic: dignitatis, Cic. ailiplu!», a, um, esteso, ampio, spazioso,
amplifico, avi, atum, are (amplus e facio), vasto, rilevante, gratulo {contr. exigUUS, parvus),
render piti grande, più antpio; ampliare, allar- I) propr.: a) riguardo al circuito esterno ed
gare, ingrandire, I) pidpr.: a) in circuito, Ur- allo spazio interìio, capra, Varr.: curia, domus,
tem, civitatem, Cic. b) in numero, forza, Cic. b) che abbraccia molto in numero, quan-
ingrandire, accretcere, rafforzare, divitias, Cic: tità, altezza, lunghezza, durata, ecc., gratuie,
fortunam, migliorar le circostanze, le condi- rilevante, abbondante, ricco, notevole, esteso,
zioni, Cic: sonum, Cic. II) trasl.: a)generic. largo, pecunia amplissima, Cic: numerus am-
ingrandire, accrescere, rafforzare, elevare, in- anche nel
plior, Sali.: copiae ampliores, Caes.:
nalzare intensivam. (coiir. minuere), volu- compar. neutr., amplius sost. (da non confon-
ptatem.Cic: auctoritatem, Cic: gloriam, Cic: dersi CoU'avv. ampliuìS, V.), di pHi, tnaggior-
pauci hoDore et gloria amplificati, Cic. Vjcome tnente,non daturus sum amplius, Cic: impo-
1. 1. retor., a) dar maggior rilievo ad un og- nebat amplius, quam forre possent, Cic: e seg.
getto in bene O in male, porre in più chiara dal genit., ancora di piti, amplius negotii,
luce, ingrandire, amplificare [coìltr. atteiiaure, Cic: amplius obsidum dare, Caes. II) trasl.:
minuere), alqd dicendo aaspl. atque ornare, a)generic, intensivam., grande, significante,
Cic: ampi, rem ornando, Cic: alqd ampi, et importante, riguardo alla compreìisione, oc-
augere {contr. infirmare atque frangere), Cic. casio, Cic: ovv. riguardo alla forza interna,

P) innalzale, ampliare VespOSlzlone stessa, forte, potente, impetuoso, amplior Morbus, Ter.:
darle forza e slancio, orationem, Cic. e Quint. ampia spes, Sali, b) grande, riguardo allo
amplio, avi, atum, are (amplus), far più splendore esterno od al valore intrinseco,
grande in COmprenSiO)t€, ingrandire, ampliare, magnifico, spleiulido, maestoso, mirabile, onore-
allargare, accrescere, aumentare, IJ propr.: a) vole, praemia, Cic: res gestae, Cic: fuuus,
in circuito, estensione: templum, Suet. b) in Nep.: e cosi ampluai est «. è onorevole », am-
grandezza numerica, in forza, ingrandire, plum Tuscis ratus, trovandolo onorevole per
aumentare, innalzare, numerum, Plin. pan.: i Tusci, Liv. e) grande, riguardo al valore
rem (le sostanze), Hor. 17^ trasl., intensiv.: presso altri e all'alta condizione, posizione
a) generic: ini^equentì praeturà ampliato bo- esterna, aito, altolocato, altamente onorato ,
llore, Auct. b. Hisp. h) partic: ex.) innalzare ragguardevole, segnalato, llOUlO vil'tute Cognita
coli' espressione, far spiccare, magnificare, Han- et spedata fide amplissimus, Cic: amplae et
nibalis bellicis laudibus ampliatur virtus Sci- bonestae familiae, Cic: amplissimo genere
pionis, Quint. P) come t. t. giudiz., del pre- natus, Caes.: amplissinù cives, Caes.: neutr.
sidente, prorogare, rinviare ad Un termine compar. sost., ego (ero) aedilis, Itoc est paulo
convenuto il giudizio definitivo, la sentenza amplius quam priratus, Cic: e amplissimus,-
in una causa, la (juale non è aìicora chara come titolo delle alte cariche dello Statò
a tutti u alla maggior parte dei giudici {in (consoli, senatori, decemviri, ecc., collegi
cui essi dichiaravano non liquet), servendosi sacerdotali), chiarissimo, illustrissimo, CoUe-
della formala AMPLIUS ( V. sotto ampie): gium decemvirale, Cic: honor, il consolatOj
(ciò poteva accadere più volte in un pro- Cic: ordo, l'ordine senatorio, Plin. ep.: ma
cesso; all'incontro com"perendinare, rinviare amplissimorum ordinum viri delecti, dall'or-
la sentenza, in una quistione già chiarita, dine grado dei senatori, cavalieri e tribuni
al « terzo giorno », come secondo termine), erarii, Cic: amplissiniuiii sacerdotium, Cic.
causam, Cic: causa septies ampliata, Val. .4uip>«anoli (selacus), rur. .l.iiip!!ian-
Max.: hominem nefarium, la sua causa, Cic ctiis (Ams.), m., piccolo lago negli Irpini,
i,

amplìlùdo, dinis, f. {nmpìvis), 2jroprietà non lungi da Aeculanum {vru Frigento), /à-
dell' anqììns, I) propr., grandezza imponente moso per le sue esalazioni mefitiche; vicino
per la sua estensi/ne, ampiezza, estensione ad esso si trovava un santuario della dea Me-
grande, rilevante, ragguardevolezza, silliulacruill phitis con una spelonca, dalli quale esala-
modica aiiii>liludine, Cic; ampi, corpor is, ^^er- vano vapori soffocanti (quindi presso i poeti ,

sona alta e Otn fatta, Plin. ep.: urbis, Cic. considerato come luogo d'accesso alTinfernoJ, \

II) trasl.: 1) grandezza che SÌ estende in com- ora lago mofetico (i'Amsanto. '

prensione, amplituiliiies quacdani honorum aiiipiilla, ae, f., I) vaso di forma allun- i

excitabantur, certi ampliamenti dei beni ve- gata con collo stretto e due manichi, di vetro, '

nivaìio sollecitati, sorgevano, Cic. 2) gran- di terra ed anche di pelle per conservare i ,

dezza imponente per ragguardevolezza este- liquidi, partic. unguenti, belletto, olio, am- k

riore. subtiniitU, elevatezza, splendore impo- polla, boccetta, Pliu. ep. ed a.: partic. [come >
165 ampullor an 166

XijJcuOog), vasetto di unguento o helletto, Cìc. Plin. IT) (àixuySaXr)), mandorlo, Scriptt. r. r.
de fin. 4, 30. II)poet. trasl. {come traduzione e Plin. — Deriv.: ìiniygdaliiius, a, um
di Xl^XuSog), parole pompose, stile ampolloso, (à|iUY2*^'-''°S)> "*» mandorle, oleum, Plin.
antpoiiositit, Hor. art. poet. 97. ainy^dalum, i, n. (txiitJYSaXov) man- ,

ampullor, ari (ampulla n" IT) , come dorla, frutto del mandorlo, Ov. e Seriori.
versione di XrjXuSi^O), parlai- gonfio, ampolloso, ìkmfmoné, ès, f. ('Ap.Utltt)Vrj), Amintone,
Hor. ep. 1, 3, 14. figlia di Danao, amata da Nettuno, il quale
ainpulalTo,ònis, f. (amputo), troncamento, in premio, le fece scaturire da una rupe
potantento, amputasione, taglio, sarmentorum (presso Argo) una triplice fonte.
[contr. ÌTninissio\ Cic: linguae, Val. Mai. Aiiiynlas, ae, m. ('Aiiuvrag), Aminta,
am-pìitO, avi, àtum, are, tagliar via, tron-
nome greco di uomini, partic. di parecchi re
di Macedonia, fra cui è noto « Aminta I »,
care, mozzare, mediante un taglio fatto alVin-
figlio di Arrideo, padre di Filippo il Mace-
torno, le parti inutili o nocive in un corpo,
IJ propr.: 1) come 1. 1. delV agricoltura: a)
done, avo di Alessandro il Grande. De- —
potare, tagliar via, troncare legno SCCCO
riv.: Amynliadèiii, ae, m., discendente di
germogli inutili, rami e sim. (contr. immit-
Aminta, cioè Filippo.
stare e crescerej, falce ramos
.iniyntSr, t'iris, m. {'A[iuvxo)p\ Amin-
tere, lasciar
inutiles,Hor.: circumcTdat (tagli [il tutto]),
tore, re dei Dolopi, padre di Fenice. De- —
amputet (tagli via, poti [parti inutili o dan- riv.:AtnyntòrìAvs, ae, m., figlio di Amin-
nose delValòeroJ), Cic. h) pregn., liberare
tore = Fenice.
ìtniySlis, tYdis, f. (àllUOX'.Jj, H vuotar la
un albero dai suoi germogli raìiii inutili,
coppa in un sol fiato, in un sorso, quando
rimondare, ripulire, potare, vitem ferro, CÌC.
senza chiudere una volta le labbra, si versa
2) recidere, troncare, mozzare una parte del
il vino nella bocca, come facevano i Traci,
corpo, a) generic, alci manus, Sen.: alci
il tracannare, Hor. carm. 1, 86, 14.
caput, Suet.: aurem alcjs, Tac: pregn., ca-
strare, evirare, exoletos suos , Seii. rhet. b)
Amj^'tliaón, onis, m. ('A|iu9à ov), Ami-
taone, Eolide, indovino di Argo, padre di
come t. t. della medicina, tagliar via parti,
membra malate, amputare, segare, mozzare, Melampo Biante ed Eolia.
, Deriv.: —
a.) propr., in corpore qaidquid est pestlfernm,
Aniytìiàiinius, a. um, Amitaonio.
a.n, cong. (non da àv e nemmeno da aù o
Cic. ffig.J. II) trasl., scemare il tutto, ta-
gliando via le parti superflue ; limitare, rac- da autne, ma primitivo), rinforz. anche con
corciare, diminuire, a) generic sententiarum ne in anne, introduce il « secondo » membro
,

circuracldere et amputare multitudinem, Cìc:


di una prop. disgiuntiva, in cai si esprime
« dubitando » o << interrogando » il proprio
lefjionum numeruni,Tac. b)' ome t.t. diretor.,
infracta et amputata loqui, parlar rotto giudizio indeciso e si asp'-tta o richiede la
e
decisione da un altro, come il nostro o, o se,
tronco fcioè senza continuità armonica), Cic
I)in proposiz. dubitative disgiuntive,
A III p> eidos, V. Ampycus.
dopo tutt'. i verbi eh" esprimono dubbio, in-
A.iiipyeus, m. ('AfiTwxog), Ampico, uno
i,
certezza e simili, come du^pito, dubium o in-
dei Lapiti, figlio di Pelia, padre del celebre
certum anche
indovino 3Iopso. —
Der iv.: .4iiipycTdès,
est, nescio etc, refert, interest,
video, scio, doceo, disco etc, e precis.: 1) in
ae, m.. Ampicide (discendente di Àmpico),
una disgiunzione completa: di) se-
cioè Mopso.
guendo coìiie antitesi al primo membro an-
Anitinnetì^ V. Ampsaucti.
teposto con utrum, utrumne od anche ne od ;

.4iiinlTus, Yi, m., Amitiio, figlio di Proca,


assai, desiuite dubitare, utrum
... an, Cic:
re di Alba Longa, il quale cacciò dal trono il
ut nescias, utrum an, Cic: honesturane
. . .

fratello maggiore Numitore, ne uccise il


factu sit an turpe, dubitant, Cic: refert etiain
figlio e fece esporre sul Tevere i nipoti Bo-
qui audiant, senatus an populus an judices,
molo e Memo, nati dalla figlia di lui (Ve-
Cic; quindi b) in una frase accorciata, senza
stale) Rea Silvia {quindi Ani. dirus, Ov.). un verbo di dubbio e sim. ,qHa.si interrogando,
ainiirea,ae, f. (àiiópyr)), impurità acquosa o piuttosto, od anche, senza particella nel primo
che si separa nello spremere le ulive, morchia, mernbro e anclie senza influsso sul verbo,
feccia dell'olio, Verg., Col. ed a.
Cn. Octavius est, an Cn. Cornelius quidam,
Ainyclae, arum, f. ('AiaùxXai), Amicle, Cic: non plus duobus an tribus mensibus, Cic:
città della Laconia, non lungi da Terapne,
e così- come sive, anzi scambiandosi con
e)
20 stadi a S.F. di Sparta, sede di Tindaro, questo,quando uno, non certo di una cosa,
patria dei Dioscuri, di Elena e di Cliten- non osa decidere, e la ritiene almeno per in-
nestra, con un santuario e un colosso di ovvero, sive fatali vecordià, an...
differente, o,
Apollo Amicleo, presso cui ogni anno si ce- ratus, Tac.
lebravano le feste in onore di Giacinto (Hya- Spesso 2)ellitticam., quando mediante
cinthia). — Ber tv.: Amfclaetis, a, uin, lo speciale rilievo dato al secondo membro,
appartenente ad Amicle, amicleo, fratres, * il primo, facile a supplirsi, viene in certo
Dioscuri, Yerg.: quindi poet. =
spartano, ca- modo omesso, se non. così in primo luogo :
nis. Verg.: aliena, porpora della Laconia, Ov,
a) nella locuzione dubito an (in tutta le
AiiifclsiT(le<< ovv. AniJ'clTdès, ae, m., persone e tempi), e nella furmoìa liaiid scio
VAmiciide (discendente da Amicla, fonda- an ovv. nescio an. come espresione ur-
tore di Amicle, cioè suo figlio) Giacinto. bana e modesta della convinzione soggettiva,
amy'i^dala, ae, f.. I) (ànuySàXTj), wian- io dubito,non so bene, se non, cioè io creda
I
dorio.ainygdalanux, Plin.:ainygdalae amarae, quasi, presumo, suppongo, che, eCC, OVV. COtl
.

167 Auaces anadema 168

riservatezza ancor maggiore, dubitem ovv. 2) ellitticam., quando è espresso solo


dubitaverim an, haud sciam an, dttbiterei, non il secondo membro con an, mentre ilprivio
saprei se, se non, quindi spesso forse, pro- = membro, fucile a supplirsi dal contesto, viene
hahiltnente, vei-osimilmente, a quanto credo, du- omesso (non mai neU'interrog. diretta sem-
bito an hunc primum oniDiuin ponam, Nep.: a) quando si interroga con
plice), e precis.:
tamenne dubitemus au ei nos etiani cum peri- ironia, presupponendo una risposta contra-
culo venditemus, Cic: vir sapieutissimus atque ria fnegativaj, ma col tono di chi aspetta
haud scio an omnium praestantissimus, Cic: risposta affermativa, o, o piuttosto, ovvero,
extremum illud est, quol nescio an tu pri- o forse'? {dove. Senza ironia, s'interroghe-
mum putes, Cic. —
S'intende che la nega- . rebbe con num o ne), au etiam id dubium
zione della propos. dipendente da dubito an est? Cic: an putas? Cic: quindi au non (non
e haud scio an o nescio nn deve venire espressa annon) con valore affermativo {duve, senza
con non e (dopo i due ultimij con ne . . ironia s' interrogherebbe con nonne), quo
quidem, nuUus, nemo, nihil, numquam, fietus sim? au non dixi esse hoc futurum? o
minus, etc, dubitet an turpe non sit, Cic: n n h i> detto ? Ter.: an haec ab co non di
I

quod haud scio an non possis, Cic: haud scio cuutur? Cic: partic. b) quando si desidera o
an ne opus quidem sit, Cic: meà sententià si lìresuppone il contrario, e farebbe meravi-
haud scio an nulla beatior esse possit, Cic: glia, quando la cosa dovesse ventre affermata,
haud scio an minus hoc vobis probaturus sim, fm-se che? foì-se? (quindi anche insieme alle
Cic: par im. b) generic, in frasi che espri- esclamazioni eho, amabo, obsecro), an ceu-
mono dubbio, non sapere e sim., moriendum ses, nihil Inter nos convenire ? Cic. e) quando
enim certe est, et id incertum an eo ipso die, per confutare un'opinione altrui, o sostenere
se in, ecc., Cic. la propria, si pone innanzi interrogando una
3) senza riguardo al senso disgiuntivo proposizione generale notoriamente vera, od
(non mai però in Cicerone, molto sjìesso anche si vuol dimostrare un caso discutibile
nella prosa dopo Au(iu9to), dubitando in ge- con un altro simile indiscutibile (argumen-
nere, come uuni, se, e con disposizione al ne- tum a minore ad majus) (non di rado rin-
gare, dubito an idem tibi quod tunc milii sua- forzando con vero) o forse, o, quae tandem id
deani, Plin. ep.:quis seit an adicianthodiernae ars non habet? earum dico artiuni, quae cou-
crastina summae tempora di siijìeri? Hor.: e ri- jectura continentur et sunt opinabiles. An me-
petuto se .. . se, lume tu in^ncrautem au scdeat dicina ars non putand.^ est? Cic. d) quando,
putas scire, au vivat, an videat. an otiosus in genere, si vuol confutare l'opinione con-
sit,Sen.: partic. nescio an, in bocca di chi traria od esporre la propria come indiscuti-
dubita significa piuttosto ciò che gli sembra bile, o fm-se, forse che^ ora, in domiuos quaeri
inverosimile, non so se, cioè non credo che, de servis iniquura est. Auue quaeritur? Cic:
ecc.; forse ììon, difficilmente, uescio an tibi au potest quis dubitare, quin etc? Cic. e)
gratius opportuniusque acctdcrit, Caecin. in spesso dopo un'altra interrogazione, alla
Cic ep.: an profecturus sim, nescio, Sen. quale contrappone qualcosa come propria
si
II) in lyropr. interrogativo - dis- congettura, o, o forse, sed quid Curio ? an Ulam

g iuntive: 1) in doppia interroga- orationera non legit? Cic; quindi anche i) in


zione compiti ta, a) nella reale indeci- senso affermativo, dove in proprio nome
sione di chi domanda Vuna cosa o V altra; e senza riguardo ad opinioni diverse o d'altri
precedendo una propos. con utrum, utrumne, si porrebbe il nonne, o... non? dunque non?
ne assai., a) nell'interrogazione diretta, o, forse non? partic. in contrapp. ad un'inter-
ovvero, utrum ea vestra an nostra culpa est ? rogazioìie 2)recedcntc, quiànam beneficio pro-
Cic: Eomamne
veniam, an hic maneam, an vocati facere debemus? an imitari fertiles
Arpiimm fugiam ? Cic. p) nelV interrogazione agros etc, Cic.
indiretta, o se, o, id utrum Romano more lo- Infine 3) (per esprimere l'incertezza in
cutus an quo modo Stoici dicunt, postea
sit, genere) anche neU'interrog az ione in-
videro, Cic. h) precedendo una decisione j^er diretta semplice = num. se, in obscuro
Tuna Valtra cosa, e precis.: (x.)per affer- est, an didiceris, Plin. ep.: tria sine dubio
mare primo membro anteposto con non o
il spectanda sunt: an sit, quid sit, quale sit,
ne, non manum abstiues, an tibi jam mavis Quint.: consuluit an etc, Curt.
cerebrum dispergam hic? Ter.: me certiorem .4naces, uni, m. ("Avav.ss, antico plur.
facias, P. Crassus vivone patre suo mortuus di àva§) =
signori, protettori, difensori, epiteto
sit, ut ego meminisse videor, an post? o se non, dei Dioscuri.
oppure sf Cic. ^) per affermare il secondo
, Jlnacliarsis, stdis, m. ('Ava^apatg), Ana-
membro, dove poi la minore probabilità del carsi, scita di famiglia principesca, il quale
primo viene significata con num o ne, num ai tempi di Solone, per desiderio d'istruirsi,
Homerum, num Hesiodum . . . coègit in suis venne in Atene e vi acquistò grande cre-
studiisobmutesceresenectus? an in omnibus dito pe' suoi semplici costumi e pel suo in-
his studioruni agitatio vitae aequalis fuit? Cic: gegno.
unum illud nescio, gratulerne tibi, an timeam? .4iincreón, ontis, acc. onta, m. ('Ava-
Cic. e)an non o annon, o non, come colla ri- xpéwv), Anacreonte, celebre poeta lirico, na-
petizione, così anche coli' omissione del verbo tiv di Teo nella Jonia (559 av. Cr.); m>r'i
>

del primo membro, dove c'è vera disgiunzione il 478 av. Cr. — Deriv.: Aiiacreon-
si è disposti ad affermare il secondo membro, iTll*», a, uni ('AvaxpSÓVXSto;), anacreontico.
nell'interrogazione diretta, pater ejus rediit, aiiadc'iiia, mìitis, n. (àvccSYj|J.a), benda
annon? Ter.: num tabulas habet, annon? Ter. per i capelli, del capo, comc Ornamento delle
169 Anagnia Anchises 170

donne, sinonimo di mitra (V.), in Lucr. crito, compagno di Alessandro il Grande


4, 1121. nelle sue spedizioni.
.4nagnìa, ae, f. ('AvaYvCa), antichissima AnaxVinander, dri, tn. ('Ava^ijxavSpog),
città del Lazio, capitale degli Ernici, in una Anassimandro, celebre filosofo ionico di Mi-
contrada fertile e amena sopra un'altura, leto, il più prossimo discepolo di Talete.

appiè della quale convergevano la via La- .4naxìnieniEs,is,m.{'Ava5t|j.£vyj$), -4 na«


vicana e Praenestina (compitum Anagni- simene, I) celebre filosofo ionico, di Mileto,
num); ora Anagni. —
Deriv.: ;4nagnT- discepolo almeno continuatore prossimo di
niis, a, um, di Anagni; sost., a) Anagninus, Anassimandro (verso il 500 av. Cr.). II) re-
tore e storico di Lampsaco, discepolo del ci-
i, m., abitante di Anagni. b) AnagninUID, ì, n.,

Anagnino, podere di Cicerone nel territorio nico Diogene (verso il 365 av. Cr.).
di Anagni. anceps, cYpKtis (an e caput; abl. sing. co-
ana^nosfus, ae, m. (àvaYvt&o-cY)?), let- mun. ancipiti), bicipite, bifronte, i) propr.:

tore, latino puro lector (schiavo o liberto), Janus, Ov.: ancipiti mirandus imagine .Janus,
Cic. ed a. Ov.: poeticam. acumen mentis, con doppia
ìtnalecta, ae, m. (da àvaXsyo)), raccogli-
vetta, Ov. II) trasl., die ha due parti, 1) a

tore di rimastigli o di briciole, titolo di unO


doppio taglio, a due tagli, securis, Ov. 2)gene-
il pranzo da
ric.'.cheva da due parti opposte, a.) nello spazio,
schiavo, il quale aveva durante
«he va od è volto da due parti, che è gettato, corre
togliere ciò che rimaneva sulla mensa, e ciò
da dite parti o da due direzioni opposte, da fronte
che cadeva dalla tavola, Sen. ep. 27, 7.
analeplris, trtdip, f. {da àvaXa|iPavw), e da tergo,munimenta, Liv.: tela, Liv.: anci-
cuscinetto per le spalle, Ov. art. am. 3, 273. pites ad ictum, presentando ambo le parti
analogia, ae, acc. an, f. (àvaXoyfa), I) (petto e spalle) ai colpi (dipersona), Liv.:
ìigtial rapporto, proporzione fra due piU cum anceps hostis et a fronte et a tergo ur-
puro comparatio pro- geret, Liv.: ancipitibus locis premi, Nep.r e
cose, analogia (lat.
portiove), Sen. ep. 120, 4. II) come 1. 1. COSI pure anc. proelium, Caes. {diverso dal

gramm.: \)conformitA di casi simili nella for- n" 3, e, a), certamen, Justin. {cfr. al n° 3, a),

mazione delle parole, analogia (contr. anoina- pariìn. anc. periculum. Sali.: anc. malum,
lia), Quint. 1, 5, 13. 2) fnella stilistica) unit(ì
interno ed esterno, Sali.: anc. metus et
e sintmetria dell'esposizione, analogia, COmc lo
ab cive et ab hoste, Liv.: e così pure terror,
scritto di Cesare de analogia, Suet. Caes. 56. Caes. b) rispetto alla natura, che è propenso
sinìipaestus^ a, nm (àvdnatoto?, riper- ad ambedue le parti, doppio, anfibio, bilaterale,

anapesto, pes, il piede « anapesto » bestiae quasi ancipites, anfibi, Cic: anc. di-
cosso),
vy w - fsimile a un dattilo battuto indietro, cendi faciendique sapientia, Cic. 3) che oscilla
cioè inverso), Cic. ed a.: sost., a) anapaestus, fra due parti, che ha due lati, che si volge da
i, m., a) =pes anap., un anapesto ( V. sopra), una
via,
dall'altra parte, a) generic. fatorum
Cic: disputationes, Cic: cum ipsa per se
Quint. 9, 4, 48 e sgg. P) verso composto di
anapesti, Cic. or. 190. b) anapaestum, i, n. res anceps esset, Liv. b) <.he ha due lati =
poesia fcanto) in anapesti, Cic. TUSC. 3, 37 ambiguo, di doppio senso, anc. sententia, ora
e altr.
culum, Liv.: anc. jus, diritto controverso,
Anafe, isola di Hor. e) che oscilla :^ sospeso, incerto, dub-
4na|tlié, ès, f. ('Avacpr;),
di Tera, una
bioso, a.) riguardo al successo, all'esito, belli
origine vulcanica, a levante
fortuna, Cic: alcjs ancipites variique casus,
delle Sporadi; ora Namfi od Anafi.
Cic: anc. proelium, Liv. {diverso da sopra al
Annpis, V. Anapus n° II.
n" 2, a) ancipiti Marte pugnare, bellum ge-
:

4napus, i, m. T) V. Aaipbi-
("AvaTto?),
rere, Liv. p) che dxtbita rispetto al parere, in-
nomus. II) {anche Anapis) fiume della Si- certo, perciò anche indeciso, senza consiglio,
cilia,che si getta nel mare a sud di Siracusa Lucanus an Apulus, anceps, tion si sa se, ecc.,
attraverso a paludi ; ora Anapo: come dio Fidenatem Komanamque
Hor.: animum inter
del fiume, amante della ninfa Ciane, il cui pure ma-
rem ancipitem gessisti, Liv.: e cos'i
poco prima della foce.
ruscello riceve
tres, Verg.: epoef., formido, Verg. y) incerto
Anartes, lum, m. ('AvapTot), Anarti, rispetto al sentimento, dubbio, volubile, fldes,
popolazione della Dacia al nord del Tibisco. Curt. d) pregn., incerto rispetto al lato dan-
1. /4iias, ae, m. ('Ava?), Ana, fiume noso, pieno di danni, pericoloso, rischioso, scti-
della Spagna; oggi Guadiana. broso, ancipites viae (maris), Ov. : bellum du-
2 ana^, natis, f., anitra, anatum ova, Cic. bià et interdum ancipiti fortuna gestuni, Veli.:
ansitTcìila, ae, f. (dimin. <?j anas), ani- vox ipsi anceps, Tac: co?/'infin., quia revocare
trino, Cic. (le fin. 5, 42. aut vi retinere eos anceps erat, Liv.: neutro
anìitAci^inus, ì, m. (àvaTOKiotió^), inte- sost. =
condizione incerta, pericolosa, in aUCCpS
resse sopra interesse, frutto dei frutti, Cic. ad trahi, Tac: in ancipiti esse, Veli, e Tac; inter
Att. 5, 21, 11 e sgg. ancipitia, Tac.
Anuxa^Hras, ae, m. ( 'AvagaYÓpai; ), jfncliTaISs (-i«s) i, f. {' A^c/mXoz), An-
Anassagora, celebre filosofo della scuola io- chiaio, piccola città degli Apolloniati in Tra-
nica antica, nato a Clazomene (verso il 500 cia sul Ponto ; ora Akiali.
av. Gr.J, amico e maestro di Pericle e di AneliT«ivs, ae, e jtnoliT<>a, ae, m. ('Ay-
Euripide. flar\i), Anchise, figlio di Capi e di Temi, ni-
j^naxareiiiis, i, m. ('Avagap^Oi}, Anas- pote di Assaraco, signore di Dardano, pa-
sareo, celebre filosofo di Abdera, discepolo dre di Enea fch'egli ebbe da Venere), il
di Metrodoro di Chio, seguace di Demo- quale lo salvò dall'incendio di Troia. —
171 ancile anethutn 172
Deriv.: Ancliisèus, a, um, anchUeo, di
1) Andri^cus, m. ('Av5p£axos). Andriseo,
i,

Anchise. 2) Anchiisiììdùs ae, m., FAn- schiavo di nascita oscura, il quale sotto il
ehiaiade (discendente di Anchise) Enea. = nome di Filippo (quindi comun. detto Pseu-
ancile, is, n. (non da à^y-òXo^. rotondato, dophilippus, QTguSocpiXtTiTcog), si spacciò per
oblungo, ma da aucilis per ancisilis, da amb, figlio di Perseo, re di Macedonia, e suscitò
e caedo, incavato da ambedue le parti, I) la terza guerra maced., la quale fini l'anno
scudo oblungo, rientrante nel
sacì'o, jìiccolo, 147 av. Ór. colla riduzione della Macedonia
mezzo come tm violino; esso cadde
la cassa di a provincia roìnana, per opera di Metello
dal cielo nell'ottavo anno del regno di Numa, (il cui trionfo Andrisco stesso adornò come
e per preservarlo dai furti, insieme con altri prigioniero).
undici copiati consimili, veniva conservato ÀndrYus, a, um, V. Andros.
come una reliqtiia. I sacerdoti Salii ogni AndrSclus, m. ('AvSpoxXog), Androclo,
i,

anno nel mese di marzo li portavano in giro schiavo, il quale nella sua fuga nel deserto
in solenne pompa per la città, cantando e africano, sanò un piede ad un leone : ripreso
danzando (ancilia ferre, movere), poi li ripo- pili tardi e condannato alle belve, venne per
nevano nel sacrario (ancilia condere), Liv. gratittidine riconosciuto e accarezzato nel
ed a. li) poet. trasL, ogni piccolo scudo Circo dal leone ch'egli avea curato.
oblungo, quando si parla di armi di stampo Andriìg^eòs ovv. -geus, i, m. ('AvSpd-
antico, targa, Verg. Aen. 7, 188. Genit. — Ysws), Androgeo, figlio di Minosse e di Pa-
plur. commi, anciliuni; poet. eteroclito, an- sifae. il quale vinse tutti i suoi rivali nelle
ciliorum. gare panatenaiche, ma venne poscia ucciso,
ancìila, ae, f. (ditnin. di ancula), ancella, per la qual cosa Minosse guerreggiò cogli
addetta ai lavori domestici, serva, schiava, A teniesi e impose loro il tributo per il Mi-
fantesca (contr. servus, puer), Cic. ed a.: ap- notauro. — Forma second.: AndrOgeAn,
posizione inulier ancilia, Sali.: e di chi è ver- onis, acc. òna, m. ('Av5pÓYStt)v), donde An-
gognosam. servile, Fufidius anelila turpis. drA'CeÒnéus. a, um, di Androgeo.
Sali.: orat._Lepidi, § 21. andrSg^nes, acc. en, m. (àvSpOYÙvrjj),
ancìll»rìÀlus, i, m. faucìlla), colui che androgine = virago, eroina, Val. Max. 8, 3, 1.
tien dietro alle serve, innaìnorato di serve, andr5g;ynus, i, m. (àvSpÓYuvog), uomo
cacciatore di grembiali, Seu. ben. 1, 9, 4. donna == androgino, ermafrodito, Lucr., Cic.
ancillaris, e (ancilia), che appartiene a, ed a.
die è proprio delle serve, artificiuUl, Cic. Tusc. Andrfimucliè, ès, f. e -cha ae, f. {'Av-
5, 58. òpoiiayYj), Andromaca, figlia di Eezione, re
ancillììla, ae, f. (dimin. di ancilia), gio- di Tebe nella Cilicia, moglie di Ettore; dopo
vine ancella, sei-va, schiava, Cic. ed a. la presa di Troia, prigioniera di Pirro, a
anvTsus, a, um (amb e caedo), tagliato in- cui partorì tre figli, ma più tardi maritata
torno, tagliato all'intorno, Lucr. 3, 658. al compagno di schiavitù Eleno, fratello
Ancòn, ònis, f. ('Ay^-wv) e Ancona, ae, di Ettore. — Andromacha è anche il titolo
f.,antica città (colonia dorico-siracusana) di una tragedia di Ennio, imitata da quella
nel Picenum sul mare Adriatico, con un di Euripide.
tempio di Venere: ancor oggi Ancona. — Andromede, ès, f. e -da, ae, f. ('Av-
Deriv.: Ancónìtanus, i, m.. nativo di 5po|j.é5r)), Andromeda, figlia di Cefeo re ,

Ancona, Anconitano, di Etiopia, e di Cassiopea ; esposta in preda


ancfira, ae, f. (àyx'jpa). ancoì-a, ancoram ad un mostro marino, fu salvata da Perseo
jacere, Caes. : ancoram tollere (levare), Caes.: che la sposò. Essa venne come il marito e i
ancoram praecidere (tagliare), Liv.: ancoram genitori, posta in cielo tra le costellazioni
moliri (salpare), Liv.: uavem in ancoris tenere, settentrionali.
Nep.: navis in ancoris constitit, Caes., in an- andrón, ònis, f. (dvSpwv), androne, andito,
coris stat, Liv.: stare ad ancoram, Liv.: consi- corridoio, tra due pareti o mura di edifizi,
stere ad ancoram, Caes.: resolulis oris in an- cortili giardini, Plin. ep. 2, 17, 22.
coras evelli, Liv. AndrAniciis, i, m
('AvSpóvtxog), Andro-
anciirale, is, n. (ancora), gomena dell'an- nico, nome (di uomo) greco, sotto cui èpartic.
cora, Liv. ed a. noto L. T. Livius Andronicus, nato a Ta-
anciirarius, a, um (ancora), apparte- ranto, prigioniero di guerra e schiavo di
nente all'ancora, dell'ancora, funis, gomena, M. Livio Salinatore (intorno al 840 ao.Cr.J,
Caes. b. e. 2, 9, 4. il primo poeta drammatico (anche epico) di

j%ncii!i>, V. Marcius. Roma.


AncjTa, ('Ay^upa), Andra, capo-
ae, f. Andi'Ss e Andrus, i, f. {r{ 'AvSpos),
luogo dei Tettosagi, piti tardi capitale della Andro, la pili Settentrionale delle Cicladi,
Galazia, soggiorno favorito degli impera- a S. E. dell' Eubea, ancora attualm. Andro,
tori bizantini (imrtic. di Arcadia) ; ora An- con una città dello stesso nome, la qualeaveva
gora. un tempio sacro a Bacco. Deriv.: An- —
andahiila, ae, m., andabata, gladiatore drius, a, um ('AvSpiog), di Andro; partic.
romano, che portava un elmo senza aperture SOSt., Andria, ae, f., fanciulla di Andros, An-

per gli occhi e cos'i come un cieco, per diletto driotta; titolo d'una commedia di Terenzio.
degli spettatori, per lo più colpiva in fallo, anellus, i, m. (dimin. di anulus), piccolo
Cic. ep. 7, 10, 2. anello, anellino, Hor. ed a.
Ande», lum, m., Andi, tribù gallica sulla anètiluin, i, n. (àvy)9ov), aneto, pianta
bassa Loira. odorifera, Verg. e Plin.
173 aniractas angustiae 174

anfract&s (amfr.), us, m. (an t frango), anf^uineus, a, um (anguis), serpentino,


rottura intorno = incttrvatura, tortuo- di serpente, comae Gorgonis, Ov. trist. 4, 7, 12.

sità, I) propr.: nihil incisum angulis, niliil anguinus, a, um (anguis), serpentino,


anfractibus, Cic: partic. del moto circolare proprio del serpente, di serpente, cervice an-
del sole (secondo V opinione degli antichi), guinà, col collo di serpente, Pacuv. fr.: ca-
solis, Cic: annuus, giro annuale del sole, pillus, CatuU.
volger di un anno, ecc., Cic: partic. spesso anguipès, pcdis, m, (anguis e pes), dai
giravolte della via e di altre località, cur- piedi di serpente, dei Giganti, Ov. met. 1 , 184.
vus vallis , Verg.: recta regione, si nullus anguis, is, e. I) serpe, serpente di Ogni
anfractus intercederei, Caes.: plur., anfr. via- specie fin quanto si avvinghia intorno e sof-
rum, moutiuni, litorura, Liv. IIJ trasl.: 1) foca), ma lìartic. grande, spaventoso, Cic.
del diritto, vie tortuose, raggiri, rigiri, per Clli ed a.; prov., come immagine di ciò che mi-
deve Vavvocato cercare di ottenerlo, judi- nacciapericolo, fiigìàns latet anguis in herba,
ciorum, Cic: juris, Quint.: e delle diverse vie Verg. ed. 3, 93; e di ciò che è contrario,
per trattare una causa, quae omnia infinitos odiato, odioso, cane pejus et angue vitare,
anfractus habent, Quint. 2) nel discorso, prò- cioè colla massima cura, Hor. ep. 1, 17, 30.
lissitA, antbagi, raggiri, Cic e Quint.: Oratio IIJ trasl., come costellazione : 1) Draco,=
circumscripta non iougo anfractu, pe- il Dragone , tra le due Orse, fra le costella-
sit
riodo, Cic. zioni settentrionali, Verg. e Ov. 2) il Serpente,
angiportum, i, n. e ang;iporlus, us, che Serpentario ('Ocptoùxog, Anguitenens)
il

m. (angO e portus), via stretta, secondaria; tiene nella mano, intorno a cui si avvince,
ed a.
chiassetto, Ter., Cic. Cic. poet. e Ov.

AngTiTa, (ango
ae, colei che stronza),
f. = anguitenens, entis, m. (anguis e teneo,
Angisia, divinità delle popolazioni intorno traduzione del greco 'Ocpioùxos), Serpentario,
al lago Fucino (ora Lago di Celano), dei Cic. denat. deor. 2, 108 e altr.
Marsi e dei Marrubi, a cui insegnò l'uso angulalus,a, uni (angaìns), provveduto di
dei contravveleni: di qui il nemus Angitiae, angoli, angoloso, corpuscula, Cic de uat. dcor.
sulla sponda occidentale del lago Fucino; 1,66.
ora Selva d'Albi. angiilòsus, a, nm (angulus), pieno di an-

an^o, anxi, ere {dalla rad. ANG. gr. ATX goli, angoloso, angolato, folium, gemma, Plin.

donde anche angulus, augustus, &Yy,w), re- angììlus, i, m. {dalla radice ANG, greco
stringere, I) propr ., stringere corporalm., Arx, da cui ango, ày/.w. angustus), angolo,
stringere insieme, comprimere, partic. la gola, IJogni spazio fra due linee che si toccano
guttur, Verg.: sues, Verg.: nel loro punto estremo, angolo, vertice, punta,
soffocare, oculos,
generic: corporalm., tai-tnentare, opprimere, anguli omnes aedium, Plaut.: hujus lateris
alter ang. ad orientem solem spectat, Caes.:
alqm aestu ac vigiliis, Liv. II) trasl., strin-
gere a quale, il cuore, rendere angoscioso, an- ertremus ang. Italiae, Liv.: extremus ang. e

gustiato; affliggere, angustiare, affannare, in- saxo, canto, lembo, Ov. II) partic: 1) nella

quietare, tormentare, alcjs aniiuum e alqm. ìnatemat., angolo, ang. obtusus, Lucr.: pares
anguli, Cic: recti anguli. Sen. 2) colVidea
Comici, Cic. ed a.: me illa cura soUicitat an-
gitque, Cic: angunt alqm Sicilia Sardiniaque
accessoria di luogo lontano, solitario, come il
amissae, Liv.: al pass., angi animo e animi, nostro angolo, nascondiglio, in augulum aliquo
angi, tormentarsi, addolorarsi, ire,Tac.: in ullo angulo Italiae, Cic: termine
COmun. Sempl.
inqiiietarsi, sentirsi oppresso, angustiato, esser dispregiat. riferito alle scuole, in opposi-
mesto, Cic: ansror intimis sensibus, Cic: angi zione alla vita pratica, quas (res) isti in an-
gulis personant, Cic: fig., me ad omnes litte-
alcjs decessu, Cic: angi de Statio manumisso
et nonnoliis aliis rebus, Cic: seg. da quod, rarum angulos revocas, ad una discussione
colVa.cc. e Z'infin., Cic.
minuziosa sulle parole e sulle sillabe, Cic.
angiir, òris, m. (antro), I) lo stringere do-
anguste, avv. (angustus), strettamente,
scarsamente {contr. late, laxe), I) propr.: a)
lorosamente la gola, lo strozzare, il soffocare,
riguardo allo spazio: sedere, scribere, Cic:
aestu et angore vexata, soffocata dal caldo,
angustius pabulari, Caes.: angustissime Pom-
Liv. .5, 48, .3. II) trasl., affanno del cuore,
angoscia, inquietudine, Cic: plur., angores =:
pejum continere, Cic. \>)riguardo al numero
affanni, melanconia, confici angovibus, Cic
ed alla quantità, scarsamente, parcamente, in
misura limitata {contr. abundanter), ang. uti
an;!;uIcomuis, a, um fanguis e coma), an-
re frumentarià, provare scarsezza di viveri,
^uicrinito, anguicliiomato, Ov. met. 4, 699.
Caes.:frumentum angustius provenerat,Caes.:
aiiguTeìilu<i>, i, m. (dimin. di anguis), angustius occurrere, Cic. IIJ trasl.: a) ge-
serpentello, Cic. de fin. -5, 42.
neric, in stretti confini, angustius se habere,
anguìfer, fera, fcrum (anguis e fero), por- trovarsi 2)ià alle strette nel dispu tare, Cic: an-
tante serpi, Prop. ed a. gustius apud Graecos valere, solo in un senso
aiif^iiigenn, ae, e (anguis e geno o gi- più stretto, limitato, Cic. b) concisamente,
gno), nato da serpente, Ov. met. 3, 531. neir esporre, Itrevemente, semplicemente, dicere,
aii;;iBÌIIa, ae, f. (anguis), anguilla, Sen. Cic neque id faciat tam presse et ang. ,
:

ed a. quam etc, colla medesima brevità e conci-


aii^uTinanus, i, m. (anguis e manus), sione, Cic.
dalle mani, dalle braccia di serpentedetto del- ; angu«itTae, àrum, ì-ar. sing. angustia,
l'elefante, a motivo della piegìievolezza della ae, (angustus), angustia, strettezza, I) propr.:
f.

sua proboscide (manus), Lucr. 2, 537 e altr. locoruni, stretti passi, Nep.: itineris, Caos.:
175 au^usticlavius anima 176'

frctorum, Cic: spesso assol. = passi stretti, ailllelllìis, US, m. (anhelo), I) respirazione
possi, Caes. ed a. Stor.: spiritus, strettezza di aggravata, grave; respiro difficile, l'ansare, re-
finto, Cic.JTjtrasl.: 1) «5i(jren.; angustia con- spiro affannoso, anhelitus moventur, il respiro
clusae orationis, stretti confini di un asserto divien concitato, Cic. II) meton., 1) anelito,
contenuto in brevi raziocina, Cic. de nat. fiato, respiro, Ov. 2j esalazione, vapore, odorCr
dcor. 2, 20. 2} partic: a) del tempo, rtstret- terrae, vini, Cic
tezza, brevità, angustia, pnrtic. in CUUSa degli ìinlielo, avi, atum, are (am e halo), I)
affari, temporis, Cic: assol., Cic. Marc. 27 b) uAr. respirare fortemente, a stento,prenderfìiatOr
,

di possesso, strettezsa, angustia, mezzi limituti, ansare, respirare affannosamente. A) propr.,


mancanza di mezzi, povertà, penuria, indigenza, Ter. ed Ov.: anhelans spiritus, Cornif. rhet.
di pecuniae, Cic: rei frumentariae, Caos.:
q.e., B)trasl., di e. inan., spirare, esalare, foma-
assol., ex meis angustiis sustento illius tenai- cibus ignis anhelat, spira fuori la vampa^
tatem, Cic. fil. in Cic. ep. e) di contingenze Verg.: anhelans inopia, stringente penuria,.
della vita, strettezza, incertezza, intbarazzo, bi- Justin. IIj tr., spirare, esalare. A) propr.:
togno, petitionis, congiunture sfavorevoli per ignes, Ov. B)trasl., spirare q.c, anelare ad
la petitio, Cic: in angustias adduci, Cic: in una cosa, scelus (infamia), Cic: crudelitatem
angustiis esse, Caes. d) dell'animo, bassezza, ex imo pectore, Cornif. rhet.
viltà, pectoris, Cic: invidiae, Cornif. rhet. aiihólus, a, um (anhelo) =
anhelans,
angiisliclavTus, a, uni (angustus e cla- Ij spirante, ansante, affannoso, eC[UÌ, Verg.
TUs), con una strttUi striscia di porpora sulla IIJ meton., che produce difficoltà di respiro
tunica, colla quale i tribuni militari di con- affanno, che fa ansimare, affannoso (faticoso^,
dizione plebea si distinguevano da quelli del- tussis, Verg.: cursus, Ov.: Mars (zuffa), Verg.
Tardine equestre (laticlavii), Suet. Oth. 10. JLiiTeìànus, a, um, appartenente ad un
angusto, atuni, are (angustus), IJ
avi, Anicio, nominato da lui, di Anido, lectica,
render stretto, stringere, serrare, Catull., Sen. Cic: nota, etichetta di un vino, la cui età ri-
ed a. /Jjtrasl., restriniere^ limitare, fre- sale fino al consolato di L. Anicius Gallus
nare, gau lia, patrinKiniuni, Sen. (594 di R. =
154 av. Cr.), Cic.
an^iitiluti, a, um Ulalla radice ANG, aiiTcìila, ae, f. (dimin. di unns), vecchietta,
greco AFX, donde andi'- ango, «yx^, an- vecchierella, Cic ed a.
guius),«n</Msro, stretto, Ijpropr.: a,)diluoghi, .4nTen, èni-, V.
Anio.
angusto, stretto, ristretto, non spazioso [• ontr. AnVcnMS, 4iiTi'nu«i, V. Anio.
latus), pons, Cic: iter, Sali.: fauces portus an- ;4iiT^rAs, i, m. (".\vtYpo?), Anigro, fiumi-
gustissimae, Caes.: sost., angustiim, i, n., stret- cello nella costa della Trifilia fElide), con
tezza, per angu^•tuln, Lucr.: plur., angusta acque puzzolenti; secondo alcuni ora Mau-
viaruin, Verg. e Tao. b) di altre cose, stretto, ropotamo.
angusto, scarso, breve (contr. latus, amplus', anTIÌ<>, e (anus), (scnUe), da vecchia, da vec-
coiius, Lucr.: spiritus angustior, respiro più chierella, proprio delle vecchie, della vecchia,
stretto, più corto, Cic: clavus, stretta striscia vultus, Verg.: rugae, Ov.: prudentia, di una
di porpora sulla tunica {contr. latus ci.), vecchia, Plin. ep.: partic. col coticetto acces-
Veli. Ji7 trasl.: 1) m
.^ew.; in angustuni con- sorio di superstizioso, stolto, loquace, super-
cludere, adducere, deducere, restringere, li- stitiones, Cic: ineptiae paene an., Cic: fa-
mitare q.c, Cic. 2) partic: a) del tempo, ri- bellae, Cic.
stretto, limitato, scarso, misurato, breve, nox, anllYlas, atis, f. (anilis), vecchiezza delle
dies, teinpus, Quint. b) di possessi, so-
Ov.: domie, Catull. 61, 162.
stanze, spese, ecc., scarso, limitato, povero, anlllter. avv. (anilis), da vecchia, come le
parco, tenue, res fruiiientaria, Cic: liberalitas vecchie, Cic de nat. deor. 3, 92.
angustior, Cic tennis et ang. ingeuii vena,
: anima, ae, f. (cfr. àco.òcrjiit, spirare, sof-
Quint. e) di altre contingenze esterne della fiare), propr. ciò che alita, soffia, spira;
vita, limitato, risttetto, scabroso, incerto, reS quindi aria, spirar dell'aria, vento, I) propr,:
angustae, Cic: angustior, credito più
fìdi.s A) in gen.: impellunt animae lintea Thraciae,
indebolito, più scarso, Caes.: sost, aiigustum, i venti settentrionali, Hor.: quantum ignes

i, n., angustia, strettezza, condizione critica, animaeque valent, del mantice di Vidcano,
scabrosa, imbarazzo, bisogno, res estin nngusto, Verg. '&) partic: 1) aria, come elemento na-
Caes.: in aiigu^tum venire, esser ridotto alle turale, contrapposto al fuoco, all'acqua, ecc.,
strette, Cic d) del sentire, limitato, sensus, Cic. e Verg. 2) Varia aspirata, respiro, soffio
(piar.), Cic. e) delTanimo e carattere, piccolo, (concr., all'incontro spiritus, originar, il re-
ineschino, animi angusti et, di-
busso, vile, spiro in astr che alternativamente assorbe
,

mostra animo basso, Cic: alii minuti et au- l'aria e la manda fu'tri), aniniairi ducere,
gusti, Cic. f) del modo di esporre, dell'ora- respirare, Cic: animam continere (tratte-
zione, ecc., a.)rignardj alla «, forma >->, ri- nere), Cic: animam recipere, riaver il fiato,
stretto in poche, in brevi proposizioni; stringato. Ter. II) trasl.: A) principio vitale (perchè
Conciso, breve, laconico, semplice, ang. et Con- concepito come determinato dal respiro),
cisa oratio [contr. collatata et ditìfus.i), Cic. soffio vitale, forza vitale, spirito vitale, anima
^) ri(/uaido al «contenuto», limitato nelle (e precisami nte anima è il principio vi-
vedute, meschino, e quindi anche penoso, tale puramente animale, all'incontro ani-
fastidioso e sim., minutae angusta- que ooncer- mus il principio spirituale, intelligente, cu-
tationes, piccole e meschine altercazioni, picnte), Ijpropr.: a) generic, Lucr. ec? a.:
discussioni, Cic: interrogatiunculae angu- neque in houiine iu' ssu animum vai animam
stae, interrogai ìoacelle no ose, Cic. nec in bestia, né un'anima spirituale né fi-
177 aulmabilis animatus 178

Sica (separabile dal corpo), Cic. : quindi bentem, Nep.: qua re animadversa, bis rebus
delle anime separate, spiriti, ombre nel mondo animadversis, Caes.: coU'acc. e Z'infin., ani-
inferiore, i Mani, nei Poeti e in Suet. Caes. 88 : madverti et didici ex tuis litteris te omnibus
anche di altre materie onjaniche, a cui viene in rebus habuiase rationem, ut etc, Cic: seg. da
attribuita un'anima come ragione del loro prop. quoa qiiidem quale sit etiam in-
relat.,
muoversi da sé, del crescere, anima aniphorae, bestiis quibusdam animadverti potest, Cic;
vapore del V ino. V\iàtà.\\ b) Ma animale, fisica, con cum e il cong., animadversum saepe est,
in quanto è determinata dall' esisteìiza dell' a- cum cor animantis alicujus evulsum ita pal-
nima nel corpo, animam relinquam putius, pitaret, ut ecc., Cic B) pregn., osservare con
vagli'- piuttosto morire, morrei piuttosto, Ter.: mal animo q.c. contro quale, cioè, ripren-
a,r'.tnam edere, Cic, od effiare, Nep., o depo- dere, biasimare, punire, castigare, a) in virtÙ
nere, Nep., spirare, lasciare V anima, lavila: dell'autorità ufficiale o paterna, ecc.,comun.
aniruani agere, rendere V anima V, ago w" I, ( con in alqm senza l'oggetto della colpa, in
2, a, P), Cic: dum anima est, finché respira judices quosdam, Cic: patrio jure in filiura,
(vive), Cic; e secondo Videa che il sangue sia Liv.: il partic. anche in relazione colla man-
sede della vita, purpuream vomit aniiuain, canza, res animadvertenda, Cic: multa ani-
Verg.: animam debere fprov.)di chiha grandi madversa severe, Suet.: eufemist. =
punire
debiti. Ter. 2) meton., creatura dotata di uno di morte, giustiziare, in alqm, TaC. 6 Suet.
anima, a»M>«a, servientiumanimae,Tac.: e come b) generic, riprendere, biasimare q.C, inju-
vezzeggiativo, vos, meae carissiinae animae, riam. Ter.: in qua (voce) nihil animadverti
Cic: egregiae animae, Verg. B) (come animus) possit, Quint.
animo (ragionevole) delVuoniO, npirito, anima iinTinstl, malis, n. (per animale da anima),
rationis consiliique particeps, Cic: animae Ij ogni creatura animata, essere vivente COn Un
morte carent, Ov. —
a) Genit. sing. arcaico, corpo, animale, nel più largo senso della pa-
animai, Luci, ed a. b) dat. e abl. plur. in Ci- rola, quindi dell'uomo (contr. inanimum),
cerone, ecc. regolarmente auimis. inanimum et animai, Cic: animalia inanima-
aniiiiabìlis, e (animo), vivificante, Cic. de que, Liv.: sive animai sive terra editum (ve-
nat. deor. 2, 91, ediz. Schoemann. getale), Cic: animalia et sata, Sen.: e delVu-
aiiìiiiadversTo, 5nis, f. (animadverto), il niverso come essere animato, Cic. Tim. 3, § 10
rivolgere lo spirito a qualcosa ; quindi Ij os- e 4, § 11 M. II) in senso più stretto, animale,
servazione, considerasione. attenzione, Cic: no- in oppos. alTuomo, malum aliquod aut noxium
tatio naturae et animadveisio, Cic. II) trasl., animai, Sen.: alia animalia gradiendo, alia
l'osservare q.c. con dispiacere, a) riprensione, serpendo ad pastum accedunt, Cic: quindi
biasimo, castigo, punizione, alla quale Uno è = belua, detto per {sprezzo di un uomo, fu-
autorizzato come pubblico magistrato, cen- nestum illud animai, mostro, Cic.
soria, censoris, Cic. Dolabellae in audaces
: animalis, e (anima), I) die consta d'aria,
sceleratos, Cic: eufemist. =
«pena di morte» aereo, natura, Cic: duae partes, una ignea,
con capitalis o capitis, Suet.: assol, Cic. ad altera animalis, Cic. II) appartenente alla
Att. 12, 21, 1. b) generic, riprensione, bia- vita, 1) attivo, che mantiene e dù la vita, ani-
simo, paterna, Cic: effugere auimadversionem mante, vivifieante(contr. ìnanimus, inanimalis),
non posse, Cic. cibus, aria che fa vivere, Cic: intellegentìa,
aiiiinadvei'sor, òris, m. (animadverto), forza vitale dello spirito, Cic. 2) passivo =
osservatore, scrutatare, vitiorum, Cic de off. animato, vivificato, vivente, COfpora, Lucr.: CXCm^
1, 146. plum (originale), Cic.
aniiiiad ver lo animadverto), 9erti(vorti),
( aiiTiiians, antis, part. agg. {da animo),
versuni ivorsum), ere (da aiiinium adverto, animato, vivente, I) agg.: animans est mundus
V. adverto, n' II, A, b), Ij rivolgere l'animo, composque rationis, Cic: an. imagines, Cic:
la utente, l'attenzione a q>c,; ossei vare, conside- IIJ sost., animans, antis, m. f. e n., ogni
rare, percepire, rem suam,non animad-
Ter.: creattira, essere animato, vivente (originar, in
verti in da prop. relat., ut
pace, Cic: sey. senso più largo che animai, poiché com-
animadvertam quae fiant, Cic: coZ/'ut o il ne prende in sé uomini, animali e piante, ma
e il cong., illud me non animadvertisse mo- comun. uguale a questo, per animale (infe-
leste ferrem, ut ascriberem, etc.,ò'e io non avessi riore, in opposizione all'uomo), Cic. ed a.:
posto mente =
se avessi tralasciato, Cic: ani- come neutro solo al plur., animantia omnia^
madvertant, ne callida assentatione capiantur, Cic
Cic. — Quindi come a) del littore, il
t. t., anìiiiiìlfo, ònis, f. (animo), il vivificare,
quale d'Veva osservare, invigilare, che SÌ fa- dar vita; animazione, mCtOn. =
animai, es-
cesse posto al console al suo apparire e gli sere animato, Cic. Tini. 10, § 35 M.
si dimostrasse il dovuto rispetto, consul licto- anìiiialiis, a, um, part. agg. (da animo),
rem animadvertere jussit, Liv. b) del pub- I) vivente, animato (contr. inanimus), Clc ed a.
blico, al quale il littore comandava di sture IIJ disposto, intenzionato, a) generic: bene,
attinto, di badare, consule theatrum introeunte, Nep.: male, Suet.: socios infirme animatos,
cura lictor animadverti ex more jussisset, i sentimenti degli alleati non essere certi,
Suet. II) tras!.: A) come conseguenza delVat- non potersi far assegnamento sugli ali., Cic.
tenzione rivolta a q.c, osservare, scorgere, ep.: Pompejus au. melius quam paratus, Cic:
percepire, notare (in senso più generale che quem ad modum in se quisque sit, sic in
sopra), vedere, ravvisare, riconoscere, congettu- amicum sit animatus, Cic: videbatur erga
rare, milites ex oppido, Caes.: discessum ho- nostros vjf/wag ita fore, ut uos vellemu.s, ani-
stium, Caes.: horum sikntium, Cic; alqm scri- matus, Cic b) dottilo di coraggio, coraggioso,.
179 animo animus 180
animoso, paiiter, Lncr.: cum sic aniraatum zione, commozione delVanimo e precis.: a)
leges exercitum viderent, Justin. aninto, disposizione, sentimento VCrSO COntrO
ìinTnio, avi, atum, are {da anima e animus), quale, bono o alienoaniiiio esse in alqm, Caes.:
I) {da anima) animaret vivificare; dar l'anima, inimico animo esse, Caes.: qui quo animo Inter
la vita, Cic. ed a.: guttasin angues, Ov. II) {da nos simus, ignorant, Cic: prò mutuo inter nos
animus), dot4ire, provvedere di Un tempera- animo, Cic: in animo principis, nel favore,
munto senso, perinde utcumque temperatus nelle grazie del Pr., Tac: quindi meton. nel
sit aèr, ita pueros orientes animar! atque for- linguaggio famigliare, come espressione amo-
mari, Cic: nisi quod (Mattiaci) ipso adhuc rosa rivolta air amato o all'amata, mi anime
terrae suae solo ac caelo acrius animantur, o anime mi « cuor mìo, animamia », Comici.
^ono dotati di un temperamento più focoso, b) cuore, animo =
ardimento, coraggio, fiducia
Tac. —Animans e animatus come agg., V. in in sé stesso, fiducia (anclie spesso al plur. par-
jpartic. lando di una pers. sola), fac animo magno
animose, avv. con compar. e superi. fortique sis, Cic: animum addere, far corag-

(aniinosus), I) animosamente, coraggiosamente gio, Ter.: animus alci accedit, Cic: crevit
{contr. timide, humiliter), an. et fortiter fa- extemplo Eomanis animus, Liv.: e parim. al
cere alqd, Cic: an. vivere, senza timore, Cic. plur., animi iis accedunt, Cic: animi cadunt
II) con zelo, ardentemente, appassionafantente, (vien meno), Cic: bono animo es, Cic, o bono
Sen. e Suet. sis (fac sis) animo. Comici: licet tu mihi bo-

iiniinojiiiis, a, um (animus), I) animoso, num animum facias, Plin. ep.: quare bono
coraygioso, in SenSO cattivO focoso, impetuoso animo sint et tui et mei familiares, Cic: ani-
{contr. timidus, formidolosus), vir. Cic: ani- mum bonum habe. Sali.: cum Poeno recens
mosior senectus, Cic: signa (statue), Prop.: Victoria animo esset, dando ardire, JjÌv.: trasl.
dictum alcjs. Sen.:poe#. trasl., direntiYerg. della « vivacità, vivezza » del « fuoco del
e Ov.: CoZZ'abl. =
baìdansoso, sìiperho per discorso », et consilii et animi satis, Quint.:
q.c, spoliis, Ov.: vobis creatis, superbo di poet. del moto della trottola, dans animos
avervi dati alla luce, Ov. II) appassionato, plagae, Verg. Quindi a) speranza, magnus
ardente, avido di Ottenere Una cosa, corru- mihi animus est fore, io ho o nutro grande
ptor, Tac fiducia, che avvenga, ecc., Tac. Agr. 30. P)
aiiTinììla, ae, f. (dimin. (7« anima), IJ pic- (partic. nel plur.) sentimento che tende in
cola vita, piccola anima, Sulpic in Cic e]), ed a. alto, frutto dell'esuberanza dell'ardire, pre-
II) un po' di vita, tuae litterae quae mihi quid- tese, desideì-i elevati, alterigia, superbia, or-

<lain quasi aniniulae instillarunt, mi ha messo goglio, tracotanza, arroganza, cui inerat COn-
in atore un po' di spirito, Cic. ad Att. 9, 71 temptor animus et superbia. Sali.: Damarata
ed. Wesenb. uxor inflata adhuc regiis animis ac muliebri
animus, i, m. (forma masch. di anima e spiritu, Liv.: cum divitiae jam animos face-
come indicante il principio vitale ed
tale rent, Liv.: comprimant animos suos, Cic. e)
operante, pii) alto ed indipenrlente: come animo eccitato, veemenza, impeto, ardore, ira
axììm^, congiunt etimolog. con àiyz\i.oc), I)
I (comun. al plur.J, animum vincere, iracun-
animo, anima, come principio della l'ita spi- diam cohibere, Cic: alcjs animos atque impe-
rituale, spirito {contr. corpus, corpo, o anima, tus retardare, Cic: e poet. di Eolo, Dio dei
forza vitale fisica o anche animica), unde venti, mollit animos (la loro fierezza) et tem
anima atque animi constet natura, Lucr.: perat iras, Verg. d) animo desideroso, desi-
credo deos imniortales sparsisse animos in derio, cupidigia, bratnosia, inclinazione, e me-
corpora umana, Cic.:^w raram. di animali, ton. voglia, piacere, animo obsequi o morem
bestiae quarum animi sunt rationis expertes, gerere, darsi bel tempo. Ter.: explere, soddis-
Cic. farsi. Ter.: exple iis animum, rendili con-
II) animo come compicndio di tutte le fa- tenti, Ter.: amico quae dederis animo, al caro
coltà dell'anima o come principio del sentire, Io. Hor.: partic. animi causa, per diletto,
desiderare e pensare, spirito, V. Cic. Tusc. 2, per piacere, per ispasso, Cic. ed a.
47 e de div. 1, 61 quindi A) animo come
: Bj animo comc facoltà del desiderare, del
facoltà sensitiva, 1) in oen.: a) generic, volere = volontà, desiderio, bramosia, disegno,
anche sentimento {greCO
anitno, cuore, niente, jìroposito, intenzione, sin aliter animus vester
6up.ós), mala mens, malus animus, cattiva est, Ter.: ad omnia et animo et Consilio para-
mente, cattivo cuore. Ter.: animo aequo, ini- tus, Cic. cuneatim con^titeiunt hoc animo,
:

quo, F. aequus e iniquus anche quasi pleo-: ut. ecc., coli' intenzione di, ecc., Caes.: bono te
nasi, coi sost. che indicano una disposizione animo (con buona int^nz) dicere existimavit
d'animo, come animi metus, angoscia, Cic: ea, quae sentiebas,Cic.:2'a'''?c. habeo inanimo
e così animi timor. Sali.: lubido animi sui, e est mihi in animo coll'infin. =
« ho in
passione, Sali.: e animo od animi coi verbi di mente, in animo, ho l'intenzione, son deciso,
sentire (come in greco Ooiiw), animo treniere, voglio, ho di mira, ho voglia, mi piace, Cic.
Cic: animi e animis pendere, Cic. h) animo = ed a.: parim. est animus (mihi) coZ^infin.,
indole, tempra, modo di pensare, di agire, di sen- Suet., Verg. ed a. Poeti: e fert animus col-
tire; sentimento, carattere, principii, magnUS et Z'infin., Ov. ed a. Poeti: ed ex animo «.di
€xcelsus, Cic: belli ingens, domi modicus, Sali.: cuore » = volentieri, liberamente, sponta-
animi est, Cìc.ipoet. trasl. della natura,
pusilli neamente, e quindi anche « seriamente, sin-
qualità degli alberi, exuerint silvestrem ani- ceramente {contr. simulate) », Cic. ed a.
mum, la natura silvestre, selvatica, Verg. 2) C) anima come facoltà pensante, principio
in par tic. una qualche disposizione, condi- ragionevole,1 ) in gen animo, spirito in senso
,
181 Anio 182

Vitretto, peìisieri (coordinato a mens, « intel- con, ecc., Tae. b) aggiungere nel discorso,
letto, ragione »), omnium
nientes animosque coll'&cc. e Tinfin., o col cong., Tac
•peitviThsir e, tutti gli animi e tutte le menti, anne.xdìi*, abl. u, m. (annecto), vincolo
Caes.: seni per in animo habui (ho sempre pen- sociale, legante, congiungimento, TaC. hlst.
nato) te in meo aere esse, Cic. 3,34.
2) parile.: a) « pensieri =
coscienza, senso, /^niiYanus, V. Ànnius.
animus alqin relinquit, Caes.: linqui animo, AniiTlisii, V. Haunibal.
Curt.: deficientibus anirais, Liv. linquentem
: ^iinicei'ii, òruni, m. ('Avvty.épstot), An-
animura revocare, Curt.: animus rediit, Ov. nicerii, setta filosofica cirenaica, così chia-
b) i pensieri =
la mentot-ia, ex animo effluere mata dal suo capo Anniceride.
(uscir di memoria), Cic.: memor in bene nie- annìcùlu<», a. um (annus), di un anno,
ritos animus, Cic: omnia fert aetas, animum taurus, Varr.; neptis vis ann., Nep.
quoque, Verg. e) pensiet-i, meton. =^ giudizio, an-nfloi*, nìsus e nixus sura, nlti, appog-
convinzione, meo quidem animo, « secondo il giarsi a q.c, I) propr.: ad aliquod adminicu-
mio pensiero » =
« a mio giudizio o parere, luiii, Cic: Latoua oleae anuisa, Tac. I[) trasl.,

secondo la mia opinione o convinzione », Cic. sforzarsi, fare sforzi, affaticarsi, adoperarsi,
JLiiìo, ònis, e comun. (dall' originaria procurare con paululum, maxime, Llv.:
isforzo,
^orma sabina Àiiien), ènis, m.,poet. Aiiìe- porro, Liv.: cum alqo, Sali.: de triumpho, Cic:
nus, i, m., Aniene, il noto affluente del Te- non temere prò ullo aeque, Liv.: adversus eam
vere, il quale scaturisce dalle montagne di actiouera summà ope, combattere, Liv.: ad ea
Trevi nel paese degli Ernici, e sbocca nel Te- patranda summo studio, Sali.: con acc. prò-
vere presso Antemne. —
Deriv.: a) Anìea- nom. neutr., hoc idem, Liv.: quod ego anni-
sis, e, appartenente alV Aniene, ivùtyii, tribù tar, Plin. ep.: con ut o ne e il cong., Liv.:
nel territorio di Tivoli, attraverso il quale oinni ope anniti, ut ecc., Liv.: o ne ecc., Plin,
scorre V Aniene. b) Aiiiónus^a, um, appar- pan.: coU'infin., vincere, Liv.
tenente air Aniene. .4iiiiìiis, a, um, Annio, nome di ima gens
àiilsuui, i, n. (àviaov), anice, Cels. ed a. romana, di cui il più noto è T. Ànnius Milo

an-ii... in composizione per ad-u... ()«e- Papianus, V. Milo. — De


riv.: Annìanu!»,
diante assimilazione del d colTu), come an- a, um, concernente un Annio o un'Annia,
nato per adnato e così via. caput Ann. de mulieruni hereditatibus, luogo
.4.lllia l*ereiina, ae, f., Anna Perenna, concernente Annia (figlia di P. Ànnius
divinità romana, probab. dea della lana e Asellus). Cic.
personificazione delle fasi di essa. Agli Idi annìiersarius, a, um (annus e verto),
di Marzo si celebrava una festa in suo onore, annuale, anniversario, che torna annualmente,
con giuochi e gozzoviglie, Vorigine della rinnovato ogni anno, sacra, Cic: festi diCS,
quale viene narrata diversamente in Ov. Cic: arma, Liv.: rfjpers., assidui et anniver-
fast. .3, 523 e segg. sarii hostes. Fior.
,%niiaeus, i, m. e Aiinnva, ae, f., An- 1. an-no, avi, àtum, are, I) nuotare a,
neo (a), gentilizio romano. verso, coU'acc, naves, Caes.: col dat., uavibus,
aiinalis. e (annus), I) agg., che riguarda Liv.: quindi trasl., nuotare con nave verso
Vanno, dell'anno, frnnuale, annuo, lex, clir' pre- = giungere jìer nave, di prodotti, ad eam
.scriveva l'età necessaria per giungere alle urbem, Cic. II) nuotare accanto a q.c., equi-
magistrature, Cic. Phil. 5, 47 ealtr. II) sost., tes annantes equis, Tac. ann. 14, 29.
.aniiàlìs, is, m. (se. liber) o comun. piar. 2. .4iino, V. Hanno.
annales, lum, m. (libri), annali, in cui ve- aniiòiuìnìilio =
agnominatio (V.).
nivano registrati più importanti del-
i fatti anuoii, V. an.
l'anno; compilati nei tempi più antichi dai annòna, ae, f. (annus), annona, provvi-
pontefici {detti quindi a.niìa.\es pontificura o gione dell'anno, attuale, in prodotti naturali,
annales maximi), jìiù tardi dai cosidetti an- in quanto ne dipende il prezzo del mercato,
nalisti (come Q. Fabius Pictor ed a.J, Cic. I) propr., prodotti naturali =
vii-eri, vettora-

ed a.: liber Ennii annalis sextus, il sesto libro glie, partic. grani, biade, mercato dei grani
.degli annali di E., Quint. (= il grano portato al mercato), a) generic,
annascor, V. agnascor. annonae pretium, Cic: annonae caritas, vili-
an-nìito (adn.), avi, àtum, are. nuotare tas, Cic: si annona carior fuerit, Cic: annonae
verso q.c, ad manum hominis, Plin.: assol., difficultas, Cic: pregn., mancanza di grano, di
adnatantis (delphini) tergo insilit, Plin. ep. frutti, carestia, annonam queri, Liv.: annona
anne, V. an. premente, Liv. b) come t. t. milit. dell'epoca
an-necto, nexui, nexum, ere, annettere, imperiale =
cibus castrensis, vettovaglie, vi-
attaccare, eonyiungere, unire, I) propr.: Sto- veri, provvigioni da bocca, Plin. pan. ed a. IIJ
machus ad linguam annectitur, Cic: cadavera meton., prezzo corrente dei prodotti naturali,
«axis aut amphoris annexa. Liv.: assai., scapha prezzo corrente del mercato, macelli, Suet.:
4innexa, Cic: resolutis,quibus('co2'2?<a?2}ratis salaria, prezzo del sale, Liv.: partic, prezzo
leviter annexa erat, vinculis, Liv. II) trasl.: attuale dei grani, delle biade, vetUS, Liv.: gra-
a) congiungere, unire con q.c, annexae saxis vis, gravior, Suet. e Veli.: annonae varietas,
arenae, attaccate a, ecc., Curt.: rebus prae- Cic: annonae gravitas, Tac: annonam excan-
sentibus futuras adj ungere atque annectere, defiìcere o incendere, Varr.. o flagellare, Plin.,
congiungere, connettere strettamente il pre- contr., annonam levare, laxare, Liv.: annona
Jiente col futuro, Cic: di vincolo di paren- laxat, Liv.; annona convalescit, Suet.: fig.,
tela, magnis domibus annexa, imparentata vilis aniicorum annona, è a buon prezzo la
183 aunosas anquiro 184
derrata degli amici, ^or.: pregn., alto prezzo Tac: ineunte anno, Suet.: exeunte anno, Cic:
del mercuto, carestia, annonae perfugia, eie. anno superiore, Cic: postero anno, Cic: extre-
annusila, a, um
(annus), annoso, vecchio, mo anno, Liv.: anno vertente, Cic: abbine
che ha anni, CO mix, Hor.: vinum, Ov.
tnoiti annos D, Cic: anno ante, Liv.: lex anno post,
ann^ltltlO, Ònis, f. (annoto), nota, anno- quam lata sit, abrogata, Cic: nondum centum
tazione, Quint.: plur. annotationes, osserva- et decem anni sunt, cura fda che) lex lata est,
eioni scritte, Plin. ep. Cic: omnibus annis, Caes.: multis annis, Cic:
annfiliilìti', òris, m. (annoto), osseTwatm-e indutiae annorum octo, Liv.: multorum anno-
maligno, critico, Plin. pan. 49, 6. rum laetitia, Cic: superioris anni (dell'anno
annìilillus, abl. ù, m. (annoto), menzione, prima) munitiones, Caes.: consul anni prioris
Val. Max. 9, 12, ext. 1, (cow^r. consul novus), Liv. —
Espressioni
annótinus, a, um
(annus), veccftto di un avverbiali: a) anno, nello spazio di un
anno, dell'anno precedente, naves, Caes.: fru- anno intiero, un anno intiero, Liv., OVV. ogni
ctus, Plin. anno, annualmente, Liv.: spesso anche in anuo,
an-n«Slo, atum, are, IJ ingen., anno-
avi, quando si indica quante volte una cosa ac-
tare, osservare per iscritto, quindi anche noti- cade in un anno, per es. ter in anno, Cic
ficare, riferire, per iscritto, de quibus in or- b) annum, durante un anno, ttn anno intiero,
thographia panca annotabo, Quint.: librum Cic e Liv. e) in annum, per un anno, Liv.:
tuuin legi et annotavi, quae, ecc., Plin. ep.: così anche in hunc annum, per quest'anno,
haec ann., coWacc. e l'inUn., Quint.: annota- Cic: in annos, per anni, Caes.: e così in mul-
tum est, coWncc. e Z'infin., Tac: annotatus tos annos, Cic. d) ad annum, di qui ad un anno,
est miles (si è riferito di un soldato) praeri- l'anno venturo, Cic. e) ante annum, m?» anno
guisse manus, Tac: pregn., ann. exemplaria, prima, Plin. ep. 2) degli anni della vita u-
provvedere di annotaz., Suet.: librum, fare mana, annos LXX natas, Cic: Hannibal an-
(per sé) osservazioni sopra un libro, Plin. norum ferme novem, fanciullo di circa nove
ep.: trasl., prender notizia di C[-C., osservare anni, Liv.: habere annos viginti, Cic: annum
q.c. colla mente, percepire, insculptum monu- agere quartum et octogesimum, Cic. centum :

mento "militem Gallura, Suet.: co/race, e l'in- complevisse annos, Cic: quindi anni gli=
fin., Plin. pan. II) partic. come t. t. giiirid., anni che uno ha, Veta, anni pueriles, Quint.:
notare per la punizione uno già Condannato, juveniles, Ov. {in questo senso, di rado al
Plin. pan. e Suet. sing., come rugis integer annus, Prop.): e
aniiiilarius, V. anularius. come aetas = gli anni =
età avanzata, con-
anniilus, I'. anulus. fectus annis, Sali. gravis annis, Liv. 3) Vetù
:

an-nuinero, avi, atum, are, I) »?<>»«- in cui per la prima volta si poteva aspirare
raj'e, contore, argentum. Ter.:
pecuniam, alci alle cariche onorifiche, annus meus, taus,
pagare, Cic: non ann. verba, sed appendere, suus, Cic. 4) Vanno in relazione alle sue qua-
Cic. II) annoverare (aumentando), mettere nel lità, ai suoi avvenimenti, sterilis aut fertilis,
numero, alqm bis duobus, Cic: alqm vi vis, Sen.: gravissimus et pestilentissimus, Cic:
Ov.: alqm patronorum in grege, Cic. nati melioribus annis, Verg. 5) annus magnus,
an-nuntlO, avi, atum, are, annunziare, far il yrande anno del mondo, periodo di circa

sapere, riferire, caedem Galbae, Suet.: annun- 25800 anni comuni, Cic. II) meton.: 1) sta-
tiatur, co?Z'acc. e Z'infin., Curt.; con prop. gione, frigidus, Verg.: hibernus, Hor. 2) rac-
relat. o interrog. indir., Aur. Vict. e Suet. colto, provent-o dell'anno, Cic. I. Verr, 40, TaC.
annuo, uni, cre(ad e *nuo, ere), /ar cenno, Germ. 14 e Agr. 81.
accennare col capo, Ij in gen.: simul atque annìlU!!, a, um (annus), IJ annuo, annuale,
ille sibi annuisset, al primo cenno, Cic: an- che dura un anno, che raggiunge un anno, limi-
nuentibus et vocantibus suis cvadit, Liv. II) tato ad un anno, d'un anno, tempUS, Cic: ma-
pregn.. A) dare U proprio consenso accennando gistratus, Caes.: aera fstipendioj, Liv.: ut si-
col capo, annuire, assentire, accotusentire, ap- mus annui, affinchè siamo per un sol anno
provare, dir di sì, confermare (contr. abnuo), (nella provincia), Cic. II) che ritortut od ac-
assol., dare II proprio assenso, concedere. cade ogni anno, anntiale, annuo, COmmutatio-
Ter. e Cic: con acc. pronotn., Cic e Nep.: o nes, il mutarsi delle stagioni, Cic: labor,
colVsicc. di un agg. neutro, falsa, Tac: col Cic, sost., annuuin, i, n., e comun. plur. an-
dat., legibus irapositis. Sali, fr.: praemiis, Liv.: nua, òrum, n., annata, provvisione annuale,
coeptis audacibus, favorire, Verg.: colFacc. e alci annuum praestare o annua praebere, Sen.
Z'infin., Liv. e Verg. B) co»»cerfere, accordare, e Suet.: annua accipeie, Plin. ep.
promettere, destinare q.C. a qualc, caeli ar- anquTro, qulsivi, qulsitum, ere (an e
cem, Verg.: annuite nutum numenque ve- quaero), cercare intomo a q.C. qualc, spiare
strum invictum Campanis, accordate il vo- intorno, ricercare, investigare, riguardare at-
stro assenso, Liv. C) alqra, indicare qualc. torno, I) propr.: alqm,quem diligamus, Cic:
con un cenno, additare, designare, Cic. IL Verr. omnia, quae sunt ad vivendum necessaria,
1, 158. D) far intendere (domandare) con un anqu. et parare, Cic: II) trasl.: A) tr., ricer-
cenno, an etc, Tac. ann. 15, 58: ut etc, Curt. care indagando, indagare, investigare, da tutte le

5, 2 (9), 22. parti per curiosità, desiderio di sapere, mens


annu<i, i, m, (radice AN, donde anus, semper aliquid aut anquirit aut agit, Cic:
anulus), propr., il giro del tempo, il ritorno nihil praeter suum negotium agere, nihil de
periodico, quindi anno, I) propr.: 1) generic, alio anquirere (darsi cura di), Cic. B) intr.,
anni tempus, Caes.: anni principium, Liv. : come t. t. dei processi criminali rom., inqui-
principio anni, initio anni, Liv.: exitu anni. sire, esaminare le circostanze di tm'accusa
185 ansa antecapio 186

e poscia fare una formale, propotta di Una cere, davanti a qwilc. come giudice, Cic. 2)
data pena [in seguito a che veniva la ro- trasl. per indicare la preferenza nel giu-
,

gatio]; proprio del magistrato presidente e dizio nel grado, innanzi, quem ante me di-
partic. dei tribuni della plebe, de perdael- ligo, più di me, Balb. in Cic. ep.: ante Jovem
lione, Liv.: de morte alcjs, Tac: colVahl. o haberi, essere al di sopra di Giove, Curt.:
genit. della pena, capite e capitis, di morte, ante alqm o alqd esse, sorpassare una pers.
Liv.: pecunia, Liv. cosa, Sali, ed a. —
Quindi spessissimo a)
ansa, ae, f., tnanico, per cui si prende q.c, nelle locuzioni ante alios, Liv. e Verg.: ante
1) propr. (di una brocca, di un vaso, ecc.), omnes, Tac: per indicare relazioni di para-
Yerg. ed a.: crepidae, occhiello sull'orlo della gone, quindi anche talv. pleon. scelere ante
suola, attraverso cui si tiravano i legacci, alios immanior omnes, Verg.: unus ante alios
Tibull. JI) appiglio, ansa, occasione, oppor- carissiinus, Nep. b) aute omnia a) prima di
tuniuk ad una cosa, plures dare alci tamquam ojni altra cosa, Liv. ed a. P) Comparativo, so-
ansas ad reprehendendum, Cic: habere repre- pratutto, Liv. ed a. -^) prima di tutto, in prin-
hensionis ansam aliquam, Cic. cipio, sino dalle prime, parlando di cose che

Ansnncti, V. Ampsancti. si devono trattare, o di argomenti che si deb-


1. anser, seris, m.,oca (sacra a Giunone), bono introdurre, Quint.
greges anserum, Varr.: pastura jecur anseris, B) di tempo [contr. post), ovanti, prima,
Hor.: clangor anserum, Liv.: anseres clamant, ante lucem, Cic: ante hunc diem. Ter.: ante
Cic. brumam, Ter.: multo ante noctem, Liv.: paulo
2. Anser, m., Ansere, poeta inso-
seris, ante lucem, Sulpic. in Cic. ep.: talv. posposto
lente ed osceno, amico del triumviro Antonio, {partic. con qui) al suo caso, diem statuo,
che gli regalò il podere di Falerno, Cic. Phil. quam ante, Cic. Spesso anche l'indicazione
13, 11 (dove in scherz. equivoco il piar. An- del tempo è compresa o in una pers., qui
seres). honos togato habitus ante me est nomini,
ansììla, ae, f. (dimin. di axisdì], piccolo oc- Cic: in un oggetto, che cade in un dato
chiello alle suole delle scarpe, Val. Max. 8, tempo, ante has meas litteras, prima d'aver
12 ext. 3. ricevuto questa mia lettera, Cic: ante aedili-
AnlandriSs (-us), i, f. ('AvxavSpo;), An- tatem raeam, Cic: ante hanc urbem conditam,
tandro, città della Misia sul golfo Adraini- Cic. e Liv. Espressioni particolari sono an-
teno, appiè deìTIda; ancora oggi Antandro. cora a) ante rem, prima delia lotta, Liv. 9,
:

— Deriv.: Antandrius, a, um, di An- 40, 5. b; aute fìueni, prima delia fine, Plin. ep.
tandro. 1, 12, 2. e) ante annum, ttnanno prima, Plin.
ante [forma arcaica antt, donde antidea, ep. 8, 2-J, 7: così pure aute quadriennium,
da connettersi con àvxa, àvxi, àvxvjv) avanti, quattro anni innanzi, Tac. Agr. 4-5: ante
innanzi, davanti [contr. post), avv. e prep., ahquot dies, alcuni giorni prima, Nep. Dat.
T) avv.: A) di luogo (contr. post, a tergo), 11,2. d) ante tempus, Cioè ql] prima dei tempo
ante aut post pugnare, Liv.: coronatus stabifc debito, Liv. 31, 36, 3. P) prima del tempo sta-
et ante calix, Tibull.: nel moto [contr. retro), bilito, fissato, Cic e Suet. e) ante diem (poet.),
ante ingredi, Cic: ante fdrre gressum, Vefg. cioè a) prima del tempo, Ov. jì) prima del
B) di tempo: 1) in relazione con un altro tempo destinato dalla Verg. e Ov. e COSÌ
sorte, :

tempo trascorso, avanti, innanzi, prima (dove ante annos suos, Ov. ante id tempus, fino
fj

poi l'esatta indicazione del tempo sta ora in a questo tempo, Caes. ed a.: e ante hoc, fin qui,
abl., ora in acc, secondo l'uso comune di Tac: ante hunc diem nuraquam, finora mai,
questi casi nei rapporti di tempo), ante ad Ter. g) ante certam diem, prima dello acadere
te falsum scripserara, Cic: multis ante saeculis, di un giorno un terntine stabilito,
stabilito, entro
Cic: paucis mensibus ante, Caes.: ante annum Cic. h) ante unito con dies [abbreviato a. d.)
Trojanae cladis, un anno prima della caduta e un numero ordinale per indicar la data,
di Troia, Justin. Con vari aw.; multo ante, e non già del giorno precedente, ma di que-
Ter., ante multo, Cic: longe ante, aliquanto sto stesso giorno, p. es. a. d. Vili Kalendas
ante, paulo ante, Cic Spesso ad ante segue Decembres, il giorno S\ non il 9", prima
quam [in espressioni meno enm-giche vengono delle colende di Dicembre, cioè il 24 No-
congiunti in una parola soZa; antequam), vembre, Cic: in ante diem (diiFerre e sim.),
prima che (coZZ'indicat. e il cong.), anno Cic. e Liv.: ex ante diem, dal giorno, ecc.,
ante, quam mortuus est, Cic: nec ante nos Cic. ed a.
bine raoverimus, quam patres acciverint, Liv. antea, avv. (da ante e Tabi, ea), per lo
Nei poeti talv. quam ante, Lucr., Tibull. ed innanzi, anteriormente, per l'uddietro, prima,
a.: parim. nei poeti talv. pleon. prius... ante... Cic. ed a.: seg. da quam, p. es. te antea, quam
quam, Verg.: e prius... quam... ante, Prop. tibi, ecc.,Cic: non antea ausi, quam, ecc., Liv.
2) in relazione col futuro o col presente, anteainbulo, ònis, m. (ante e ambulare),
per Vaddietro, prima, una volta, Ov. fast. 1, antieorriere, battistrada, servo parassita, Clw
337. S)molto rar.agg. (come tj x9à; Yjiiépa), andava innanzi ad un personaggio ragguar-
neque ignari sum US ante malorum, dei mali devole, peì'chè gli si facesse largo; comun.
di prima, Verg. dispregiativo come il nostro lacchè, Suet.
II) prep. CoZZ'acc, davanti, innanzi, A) di Vesp. '2^
^ ^
luogo. 1) propr.: post me erat Aegina, ante 4ntc-canis, is, m., traduzione di npo-
me Mejara, Sulpic in Cic. ep.: ante pedes. xùtov (Procyon), Anticane (costellazione), Cic.
Ter. e Cic: ante oppidum, Cic: alqm vinctum Arat. 22 ( = de nat. deor. 2, 114).
ante se agere, Nep. causam ante alqm di-
: anlu-capio, cèpi, ceptum e «aptum, ere,
187 anteccdens antemeridianus 188
prendere o affetfare prima, anticipatamente, avanti per cercare e preparare un luogo per
I) propr.: i»nM(lromrsi anticipatamente, prima l'accampamento dell'esercito che seguiva, per
di un nitro, di ìin oggetto, occupare prima aprir la strada ed anche per spiare la marcia
unluogo, pontem, Tac: locum castris, Sali. del nemico, Caes. b. G. 5, 47, 1 ed altrove.
II)trasl.: a) generic, tor via anticipatamente, anie-eo, andare innanzi, pre-
ivi eli, Ire,
prima =
curare, procurare prima, provvedere, cedere, I) propr.: alci, Cic: alqm, Hor.: cur-
quae bello usui forent, Sali.: o provocare, ea rum regis, Curt.: assol., destricto gladio, Cic:
omnia (fainen aut sitim, ecc.) luxu, Sali.: o pedibus, equo, vehiculo, Suet. Jjy trasl.: A) in
= utilizzare yrima, llOCteiH, Sali. b)C0»ie 1. 1. gen., riguardo al tempo, precedere, a) di e.
filos., anticipare, prevenire, antecepta animo inan. = accadere prima, si anteissent delieta.
rei quaedani informatio {come traduzione di Tac. ann. 3, 69. b) di pers., precorrere ad un
TzgòXfiiì'.c.) concetto a priori, Cic.
, tempo con q.c. semper vos aetatem meam
nnteecdens, entis, part. agg. {di ante- honoribus vestris anteistis, Liv. 38, 51, 11.
cedo), antecedente, die va innanzi, che precede, B) partic. : 1 ) precede^-e ale, andare innanzi ad
nel tempo: a,)ingen.: annus, Suet. h)partic., uno, sopravvanztire alc, togliere ad UUO la pre-
come 1. 1. filos., causa, causa antecedente (ef- cedenza, superare, sorpassare una persona O
ficiente), Cic: così anche sost., antecedens, cosa, alci aetate, sapìentià, Cic: auctoritati
l'antecedente, come causa efficiente (contr. parentis, superare l'influenza della madre
consequens), Cic. top. 88 : più spesso al plur., (essere più potente della m.), Tac: aetate et
antecedentia {contr. consequentia), Cic. top. fr.: alqm virtutibus,Nep.:
Consilio ceteros. Sali,
53. Quint. 5, 10, 45. col sempl. acc, cursus alcjs, Ov.: al passivo,
ante-cf-do, cessi, cessnn, ere, antecedere, abs te anteiri putant, Cic: assol. =
segnalarsi,
precedere, andare innanzi, I) in gen.: A) operibus fcolle azioni, nei fatti), Ca.es. 2) pre-
propr., nello spazio: agmen, Caes.: signa vo- venire, ovviare frastornando, id te oro, ut an-
ìatu, volar davanti alle band, fdi corvi), Curt.: teeamus. Ter.: damnationem, Tac: damna-
assol., praefecti, qui cum omni equitatu ante- tionem veneno, Tac: o allontanando, pericu-
cesserant, Caes.: stellae tuin antecedunt, tum lum, Tac. —Antibo, antissent, antisse an-=
subsequuntur, Cic. B) trasl., nel tempo: teibo, anteissent, anteisse, Tac.
haec (dies) ei (diel) antecessit, Ter.: ant. alci anle-fero, tuli, làtura, ferra, I) portare
aetate paulum, Cic: huic rei illa antecedit,
si innanzi, imagines, Tac: gressum, muovere in-
accade prima, Cic. Il) partic, ottenere un nanzi il passo, Y erg. II) trasl.: A) anteporre,
vantaggio su qtialc, precorrete, precedere, avan- preferire una persona cosa a qualc. o q.c,
zare, sorpassare qualc, A propr.: legiones,
) loDge omnibus unum Demosthenem, Cic: una
Cic: biduo alqm, Cic: assai., nmgnis itioeribus, in re anteferri alci {contr. inferiorem esse
Cae?.: uno caAcuh, avanzare di una pedina omnibus rebus), Cic: iniquissimam pacem ju-
(nel giuoco degli scacchi), Sen. B; trasl.: tor stissimo bello, Cic. B) prendere, darò anzi
la precedenza a quale. q.C, aver la prece- tratto, quod est dies allatura, id Consilio ante-
denza, prevalenza sopra qualc. q.C, superare, ferre debemus, dare prima col ragionamento
sorpassare ima pers. cssa, col dàt., pecudibus a noi medesimi ciò che ci recherà il tempo
reliquisque beluis, Cic: colVacc, alqm scien- dappoi, Cic. ep. 5, 16, 6.
tià atque usu nauticarum rerum, Caes.: alqm ante-ltxus, a, um (partic. di un inusit.
in doctrÌnÌS,Nep.: assol. =
distinguersi, segna- antefigere), fermato davanti, attaccato davanti,
larsi, et auctoritate etaetate et usu rerum, Cic. conficcato, truncis arborum antefiia ora, Tac.
anle-eel5o, ere, propr. avanzare; quindi ann. 1, 61 : quindi sost., antefixa, Orum, n.,
trasl., sovrastare a qualc. q.C, segnalarsi di piccoli ornamenti, immagini, statue e simili
fronte a quale. q.C, superare, sorpassai-e nei tetti e nelle grondaie delle case e dei tem-
quale. q.C, a) di pers.: qui qua re homines plij capitegoie, Liv. 26, 23,4: antefixa fictilia
bestiis praestent, ea in re horainibus ipsis an- deorum Romanorum, Dei di argilla dei Uà-
tecellat, Cic: longe ceteris, Cic: ceteris elo- mani sui loro pinacoli, Cato in Liv. 34, 4, 4.
qnentiil, Cic.fr.: omnes fortuna (iti felic),THc.: anlegredlor, gressus sum, grcdi (ante e
militari laude (in gloria mAlitarc), Cic: al pas- gradior), precedere, andare innanzi, I) propr.,
sivo, qui omnibus bis rebus antecelluntur, Coi'- nello spazio {contr. subsequi), solem, Cic. de
nif. rhet, b) di e inan., omuis sensus homi- uat. deor. 2, 53. II) trasl., nel tempo, cum
num multo antecellit sensibus bestiarum, Cic. antegressa est honestas, Cic: causae ante-
anIecessTo, ònis, f. (antecedo), IJ prece- gressae, Cic.
denza, Cic. Tim. 10. § 37 (pi). Il) trasl., ante-llsibeo , ère, anteporre, preferire,
causa antecedente, efficiente, cagione, occasione alqd alci rei, Tac. ann. 1, 58 e 4, 11.
(contr. consecutio), Cic. top. 53 e de off. 1, li. aiite-liàc, avv. {da ante e l'abl. liac; ar-
aiilecessSr, òris, m. (antecedo), anteces- caico antidhac), prima di questo, prima di ciò
sore, precorritore, coine t. t. milif., anteces- =z prima di questo tempo, prima, per lo in-
sores = antecursores ( V. antecursor), Auct. nanzi. Cic. ed a.
b. Afr. e Suet. aiittflOcànus, a, um (ante e lux), die co-
aiilecessìis, us, m. (antecedo), anticipa- mincia prima dello spuntai- del giorno, innanzi
zione, quindi in antecessuni, in anticipazione, dì, teinpiis, Cic: industria, Cic: cenae, che si

dare, accipere, solvere, Sen. ed a. prolungano fino all'alba, Cic.


aiileciirsor, oris, m. (antecurro), anticor- ant(*-nierTdTiÌIIU!!i, a, \im, antimeridiano,
ricì-e, come t. t. milit., antecursores, specie di avanti mezzodì {contr. postmcridianus), ambu-
avanguardia, consistente in Un piccolo
forieri, latio, Cic: litterae, ricevute vrima di mezzo-
drappello di soldati, che venivano mandati giorno, Cic: dies, mattina, Sen.
189 antemitto Anticyra 190

ante-mìtto, misi, missum, ere, mandare ante-venìo, veni, ventura, ire, prevenire,
iHnanei, equitatum, Caes.: equites, Caes. giunger prima, I) propr.: exercitum Metelli e
anieinna, V. antenna. Metellum, Sali. II) trasl.: A) in gen.: ubi
Anlemnae, àrum, f., Antemne, antichis- (beneficia) multum antevenere, quando vanno
sima città sabiìia al confluente delV Aniene oltre questi confini (di una possibile rimune-
nel Tevere. —
Deriv.: Ànteiiinates,tani, razione), Tac. ann. 4, 18. ìì) par tic.: \) anti-
m., abitanti di Ant., Antemnati. venire, prevenire con misure, consUia et insi-
antenna (antemna), ae, i., antenna, anten- dia? hostium. Sali. 2) sorpassare q.C. qualc.
nasad malos destinare, Caes.: antennas demit- mediante una qualità, vincere, superare qualc.
tere, Sali, fr.: antennas demere, Auct. b. Alex. q.C, per virtutem nobilitatem, Sali.: ple-
Aniendr, oris, acc. orem e ora, m. ('Av- rosque, Sali.
Tigvtop),Antenore, principe Troiano, il quale anté-vertofantevorto), verti, versum, ere,
consigliò di far pace coi Greci e di conse- precedere, avanzare, I)propr., aSSol. (stella
gnare Elena : dopo la presa di Troia, venne Mercurii) tum antevertens tum subsequens,
in Italia e fondò Pataviuin (Padova). — Cic: itaque antevertit, Cic: col dat. a chi?
Deriv.: Aniéniirìdes, ae, m. ('Avitjvo- = passar innanzi a qualc,, arrivare printa,
Antenoriae (fi(/lìo discendente di An-
p(57)5), buie, Ter. euu. 738. II) trasl.: 1) precedere,
tenorej, plur. Antènurtdae, figli di Antenore, prevenire nel fare q.C, assol., Fannius ante-
ante-occu|iàlTo, onis, f. = TipoxaxàX-/]- vertit, Cic. de amie. 16. 2) antepone nell'or-
rimuovere anticipatamente l'obbiezione,
(Jilj), il dine, qua re nuntiatà Caesar omnibus consi-
preoccupazione, come fig. Tctor., Cic. de or. 3, liis antevertendum existimavit, ut Narbonem
205. Quint. 9, 1, 31. proficisceretur. Cesare stimò, posposti tutti
ante-pèS, pcdis, m., piede anteriore, Cic. gli altri disegni, di doversi recare a Narb.,
Arat. 4V2. Caes. b. G. 7, 7,^3.
aniépiianus, i, m., 1. 1. milit., antepilani Anthedon, onis, f. ('Av9rjS(uv), Antedone,
= astati e principi, i qitali nelVordine di città e statoautonomo della lega beotica, ap-
battaglia dei Romani stavano davanti ai piè del Messapio, con un porto suU'Euripo o
triarii armati di piltun, Liv. 8, 8, 7. E
mare di ubea (quindi Enbo'ica,}; ora Lukisi.
ante-pono,posvu, positura, ere, mettere, anthTas, ae, m. (àv9Cag), pesce marino a
porre, collocare innanzi a q.C, I) propr.: equi- noi ignoto, Ov. hai. 46.
tum locos sedilibns plebis, Tac: propugnacula anth^'pophOra, ae, f. (àvQuno-^opa), /?<7.

anteposita, Tac. II) trasl., anteporre, prefe- retor., che ha luogo allorché Foratore stesso
rire, dar la preferenza (contr. Comparare, pOr riferisce e confuta le possibili obbiezioni del-
ragonare, eguagliare), se alci, Cic.: amicitiam l' avversario, Sea. contr. 1, 7, 17.
rebus omnibus, Cic: ante posposto f^er far Antianus, Antla<«, AntIatTnii<«, V.
risaltare maggiormente il concetto di ante), Antium.
mala bonis ponit ante, Cic. .4ntìcato, onis, m.. Anticatone, scritto
ante-quain e ante quani, V. ante I, (in due libri) di G. Giulio Cesare contro
B, 1. Veloc/io di Catone Uticense fatto da Cicerone
Anteros, òtis, m. ('Avxépwg, avversario [intitolato Cato), Quint. 1, 5, 68 [cfr. 3, 7,
di Eros), Antera^ genio vendicatore dell'amore 28) e Suet. Caes. 56 (plur., perchè due librij.
disprezzato (deus ultor. Ov. met. 14, 750). antìclithiSnes, um, m. (àv-cixQoveg) =
antcs, ìum, m., /Uari delle viti. Verg. gè. antipodes, antipodi. Mela, 1, 1, 2 (= 1, § 4)
2, 417. e 1, 9, 4 (=- 1, § 54).
antesignanus, i, m. (ante e signum), antìeipatio, onis, f. Canticipo), idea anti-
come t. t. milit, antesignani, corpo speciale, cipata, prenozioìte, prenotizia di una COSU,
formato dal nucleo delle legioni per la difesa prima di aver imparato a conoscerla col-
della bandiera (signum) davanti a cui mar- V esperienza, per istruzione avutane; greco
ciava, antesignani, guardie della bandiera, :ipóX7i4'-S. deorum, degli dei, Cic. de nat.
Caes. e Liv.: trasl., fueras in acie Pharsalica deor. 43 e 44.
1,
_
antesignanus, ti sei segnalato fra tutti, Cic. anticipo, avi, àtum, are (ante e capio),
Phil. 2, 71. I) prender pritna, innanzi tempo ; anticipare,
ante-sto e antisto, stTti, stare, stare in- quod ita sit inforraatum anticipatumque men-
nanzi, trasl. = aver supe-
la prevalenza, esser tibus nostris, ut etc, perchè l'immagine e
riore, prevalere, superare,multis (dat.) corpo- l'idea sono preconcette nella nostra mente,
rum viribns(abl.),Cic.: in bis autem cognitura Cic: ant. ejus rei molestiam, tormentarsi an-
est, quanto antestarot eloquentia innocentiae, ticipatamente, in prevenzione, per, ecc., Cic:
Nep.: magnitudine alias (in,sulas),jlela: asso!., viam, abbreviare, Ov.: ludos, celebrare igiuo-
sovrastare, nteriUir la preferenza, di pers., Clc. chiprima del tempo, Suet.: mortera, uccidersi
de rep. 3, 28: di e. inan., Lucr. 5, 22. prima, Suet. II) prevenire, Lucr. ed a.
anlc»i>lor, àtas sum, ari (da antetestor), .4uticlóa e -ella, ae, f. CAvxixXeia), .4»-
richiedere quale. COme testimonio (testis) pri- ticiea, figlia di Autolieo, moglie di Laerte,
ma (ante) della presentazione dell'accusa, madre di Ulisse.
chiamare in testimonio [per cui s'interrogava antlcu^, a, um (ante), anteriore (contr.
così: licet antestari? e V interpellato accon- posticus), pars, Cic. Tim. 10, § 36.
sentiva col porgere l'orecchio, che il richie- .4ntTc5'ra, ae, f. ('Av-ciy.-.ppa e 'AvxCxopa),
dente toccava pronunciando la parola me- Anticira, città sopra una penisola (fion isola)
mento), alqm, Plaut., Hor. ed a.: e come testi- della Focide, in una contrada fertile entro
monio, ma non in tribunale, Cic. Mil. 68. un' insenatura delgolfo di Cris8a,conunporto
191 antidea antiqui tas 192

sicuro e spazioso ; nota partic. per Vellehoro nota Antiochia Epidaphnes (•») sjii Aa^vYjg),
è
che cresce in gran quantità sui monti circo- capitale della Siria sulV Oronte, residenza dei
stanti, e da cui gli abitanti, aggiungendovi Seleucidi e piii tardi del governatore romano
una specie di sesamo, ricavavano un'ottima di Siria ; vi fiorirono le arti e le scienze ; ora
tnedicina; era quindi luogo in cui si an- Antakia. —Deriv.: a) .4ntìoclicnses,
davaper fare una cura ; ora Aspro Spiti. ium, m., abit. di Antiochia, h) AntideCii-
antidea, aw., arcaico per antea, Liv. nuìs, a, um. di Anti'jchia, Antiochino.
22, 10, 6. AntTiicliìus, V. Antiochus.
antldoluin, i. n. e antidotus, i, f. (àv- Antìociius, i, m. ('Avxioxoj), Antioco,
liÒOZO'^ -0?). antidoto, contravveleno, anche I) nomedi tredici re di Siria, di cui i più
-contra alqd, Phaedr., Quint. ed a.: trasl., an- noti sono : a) Ant. Ili Magnus, noto per aver
tidotum adversus Caesarem, Suet. Cai. 29. dato asilo ad Annibale prò fugo dalla patria
Anlisenìdass, ae, m. e -lde«, ae, m. e partic. per la sua guerra contro i Romani;
vinto da L. Corn. Scipione, ucciso dagli
CAyx\.fe'^i^y](;).Antigenide,nome di due famosi
suonatori di flaìito, Tuno Tehnno, figlio di
Elimei Va. 187 av.Cr. b) Ant. IV Epiphanes
('EKitpxvi^j), il quale, intimorito dai modi
Satiro, che fiorì verso il 440 av. Gr., l'altro
imperiosi e ruvidi dell'ambasciatore romano
figlio di Dionisio, verso il 338 av. Cr.; spesso
L. Popilio, rinunziò al possesso dell'Egitto:
scambiati Tnno coli' altro.
Antium.
i^ntii'ii'siA, r.
mori nel 163 av. Cr. e) Ant. X, il cui figlio
AnlTgenés, m. ('AvctYivv]?), Antigene,
is.
Antioco XIII venne a Roma (73 av. Cr.J
co' suoi fratelli per far valere le sue pretese
J) generale di Alessandro il Grande. II)
sull'Egitto, e in questa occasione visitò anche
nome di un pastore.
anlì^r-rìo, aw., arcaico = valde, V, la Sicilia. II) Ant. di Ascalona, discepolo
di Filone, ultimo filosofo della scuola acca-
Quint. 1, 6. 40.
demica; maestro di Varrone, Cicerone ed a.,
AnlT^itno, ès, f. e Antifona, ae. f. (^'Av-

in Atene e in Roma. Deriv.: a) AntiA-
tiYÓvr]), Antigone, figliadi Edipo, sorella di
clien^iis, e, appartenente ad Antioco III,
JEteocle e Polinice, molto celebrata nell'anti-
pecunia, ricevuta da Ant., Val. Max. b) An-
chità, (partic. in tragedie} per l'amore eroico
tTAciifu» {variante -cus), a, um ('Avxió-
da lei dimostrato verso ihpadre ed i fratelli.
Xsiog), appartenente ad Antioco (il filos.),del
j%nlTg;ì»nr'a, ae, f. ('AvxtYóvsia o 'Avxi-
filos. Ant., sosf., a) Autiochii, orum, m., se-
YovCxl, Antigonea, nome di parecchie città,
gìiaci di Antioco, p) ista Antiochia, òrum, n.,
di cui lapin nota in Epiro sul Celidno, in
massime di Antioco. Cic. c) .AntlOCllTnU<!i, a,
uno stretto passo degli Acrocernuni (oisvà),
appartenente alla Caonia. — Deriv.: An- um, a) appartenente ad Antioco il Grande,
bellum, Cic. ^) appartenente ad Antioco il
tT|;Anen«Ì!fi, e, pertinente ad A., di A.
filosofo, di A., pirtes, Cic.
Anii^ìUnUfi. i. m. rAvxtYOVOg), Antigono, AntTi^pa, ae, f. e Antiope, -Ss, f. ('Av-
nome di parecchi re dopo Alessandro Ma- xiójtrj), I) figlia di Nitteo, madre
Antiope,
gno, di cui il più noto è Antigonus I. nato di Anfione e Zeto. la cui sorte Pacuvio prese
nel 385 av. Cr.; padre di Demetrio Polinr-
come soggetto d'una tragedia, che porta ap-
cete, generale di Filippo e di Alessandro
punto questo titolo. II) moglie di Piero e
Magno, satrape della Grande Frigia, e,
madre delle Pieridi.
dopo la morte di Alessandro, anche della AntTpater, tri, m. ('Avxónaxpo;), Anti-
Panfilia e Licia ;
generale fortunato contro patro, nome mascolino greco, I) Antipatro,
gli altri successori di Alessandro, perdette
confidente di Filippo e di Alessandro Ma-
finahrente trono e vita nella battaglia di
gno, dopo la morte del quale fu governa-
Ipso nella Frigia (301 av. Cr.). tore, e poscia re della Macedonia ; padre di
Antilìbsìniis, i, m. ('AvxiXtpavog), Antì- Cassandro. J7) nome di parecchi filosofi
Hbano, catena di monti nella Fenicia e Ce- greci: a) Ant. Cyrenaicus, uno dei discepoli
lesiria, la quale corre quasi parallelamente immeìiati di Aristippo il vecchio. b)Ant.
<il Libano e ad Oriente di esso: ora Dsche- di Tarso, stoico, seguace di Diogene di Ba-
bel Escharki (:= monti orientali). bilonia, e maestro di Panezio. e) Ant. di
AntiiìtollllS, m. (' kvv.Xoyoc,), Antiloco,
i, Tiro, parimente .ttoico, amico di Catone Mi-
figlio di Nestore,amico di Achille, combattè nore. Ili) L. Caelius Antipater, V. Caelius.
valorosamente sotto Troia, ove cadde ucciso Antipliates, ae, m. ('Àvxicpàxyjg), Anti-
da Meninone o da Ettore. fate, signore dei Lestrigoni, giganti antro-
Anttniìicliiis, i, m. ('Avxt|jiaxo;), Anti- pofagi (sulla costa N.O. della SiciliaJ, a cui
tnaeo, poeta greco di Claro (a N.E. di Colo- Ulisse sfugg'i con una sola nave.
fone, quindi Clarius poeta), contemporaneo antìpode;», um, m. (àvxtTioSsg), antipodi,
di Platone, autore d'una Tebaide. ironicnm. di persone che fanno del giorno
antfnoniTa, ae. f. (àvx'.vo|i(a), contrarietà notte e viceversa, Sen. ep. 122, '2.
delle leggi, antinomia, Quillt. 7, 7, 1. a.niil\\\àvius,\\,m. conoscitore dellalingua
,

AnlTn«iii<ì> , i, m. ('Avxivoos), Antinoo, e letteratura romana


antica fanteaugusteaj ,
uno dei Proci. studioso dell'antico parlare (e non già « iìive-
Ikntìiichensìs, e, V. Antiochia e An- stigatore di cose antiche »), Tac. e Suet.
tiochus. antì«|iie, aw. con compar. (antiquus),
jknlioolicii^, a, uni, V. Antiochus. anticamente, all'antica, Hor. e TaC.
jtntTorliTa e -va, ae, f. ('Avxióxsia), An- antiquìtiìs, atis, f. (antiquus), I) (da an-
tiochia, nome di parecchie città, di cui la più tiquus n" I, 2) riguardo, tantum antiquitatis
193 antiqaitus Antonius lU
curaeque majoribus prò Italica gente fuit, grammatico, sofista, che sosteneva
tisofista,

Sali. :fr. II) (da antiquus, n" II) tempo an- opposti principii, Quint. e Suet.
tico, antichità,, Cìc. ed a. MetÓìl.: 1) aimemmenti aniistes, stitis, e. (antisto), soprastante,

dell'itnticliitfi, storia dell' antiihità, antichitft, ispettore, par tic: capo, pi-imo sacerdote di un
Cic. ed quindi plur. antiquitates, a) anti-
a.: tempio e dei riti sacri analoghi, a cui egli
chità,, monumenti dei tempi antichi,
cioè pjure partecipa, sommo sacerdote e generic.
Grraecorum, Tac. b) uomini dei passato, vecchi, sacerdote del tempio, sacrorum, Cic: templi,
Cic. ed a. 2) coWidea accessoria di moralità, IjÌV.: Jovis, Nep. : fem. direUrice del tempio,
^intichi buoni coatunti, antica probità,, antica sacerdotessa, Liv. ed a. trasl., sacerdote — =
lealtà, ed a.
sclUettezza dei sentimenti, CÌC. iniziato in qualche scienza o arte, maestro
3) antica data, antichità, generis, Clc, Nep. in, ecc., artis dicendi, Cic: juris, Quint.
e Tac. Aiitistliones, m. ('AvTcoOévvjg),
is e ae,
nntTquTtiis, avv. (da antiquus come hu- Antistene, discepolo di Socrate, maestro di
manitus da liumanus), j) anticamente, nei tempi Diogene e fondatore della scuola Cinica.
antichi, una volta, Caes. 6 Nep. II) da temilo antistita, ae, f. (cfr. antistes), direttrice
antico, ab antico, niorem servare, Liv. del tempio, sacerdotessa, fani, Cic. : Phoebi,
antiquo, avi, atum, are (antiquus), lasciar (cioè Cassandra, come x>rofetessa), Ov.
alVantico, quindi come t. t. pubbl. := re- aiitislo, V. antesto.
spingere, non accettare un articolo di leage, Autiiiiu, l'i, n. ("Avtiov, "Av6iov), antica
legem, Cic. e Liv.: plebiscitum primus antiT|Uo città delLazio sopra una punta di terra roc-
abrogoque, Liv. ciosa che si avanza nel mare, ora Torre o
aiitTqiius, a, um {altra ortografia per Porto d'Anzio, soggiorno prediletto di ricchi
anticus da ante), indica ciò che precede nel- Romani, quindi adornata con sontuosi pa-
l'ordine e princijMlmente nel tempo, mentre lazzi e templi (come quello delle due For-
anticus esprime ciò che pì-ecede nello spazio, tunae con un oracolo di Esciilapio, di Ercole
quindi: I) nel compar. e superi., che va in- ed a). —
Der iv. a) .'inlìiinuiS, a, um, ap-
:

nanzi a tutto resto, riguardo al grado o


il partenente ad An., di Anzio, Hercules, vene-
valore, più, inipm'tante,impoì-tantissinto, quindi rato in Anzio, Cic. fr. b) .4ntTils, atis, in o di
anche dò die pUi sta a cuore, piii premu- Anzio, Anziate, plebs, Jjìv.: pi ur. sost., Antia-
roso, instante, antiquior insenatu sententiae tes, ium, m. abit.di A., Anziati, e) Aiitia-
dicendae locus, precedenza, Cic. ncque liabui : tTnus, a, uni, di Anzio, Fortuna, Suet. (V. so-
quidquam antiquius, quam ut, ecc., Cic. ep. : pra), d) AiitTen*»is, e, di Anzio, templum
nihii ei fuit antiquius o ncque quidquam ha- (Acsculapii), Val. Max.
buit antiquius, quam, coli' infin., Cic. ep. : anllia, ae, f. (àvc^-Ca), trotnba da cavar
e Veli. : navalis apparatus ei semper antiquis- acqua, Suot. Tib. 51.
sima cura fuit, Cic: longe antiquissimum ratus AiiUlnTunus, a, um, V. Antonius.
est sacra publica facere, Liv. II) ciò che, ri- Antóiiìa!»lei', V. Antonius.
guardo al tempo, « precedette » antico, vec- iluirMiiiiii«!>, i, m. propr. forma di ado-
chio, A) relativ. antico, prisco = pristino zione del nome gentilizio (come secondo co-
{contr. novus), a) generic: munitiones, Caes.: gnome), di uno adottato dalla gens Antonia,
morem antiquum atque ingeniura obtinere. come T. Arrius Ant., avo materno dell' impe-
Ter.: antiquior dies (data), Cic: tres epistulas ratore Antonino Pio, console nel 69 dopo
tuas accepi; igitur antiquissimae cuique re- Cr., a cui sono indirizzate molte lettere di
spondebo, Cic. causa antiquior memoria tua,
: Flinio il giovane. —
Gli imperatori rom.:
Cic: sost, antiquum obtinere, mantenere gli Antoninus Plus (col suo nome intiero T. Au-
antichi costumi o usanze. Comic: nec in reli us Fulvius Bojonius Ant. Pius), che regnò
antiquius citeriusve procedere, non estendersi dal 138-161 dop. Cr., principe giusto, mite e
più oltre di quello spazio di tempo, né da benefico. —
M. Aurelius Verns Antoninus
una parte né dall'altra, Veli., poet. generic. [soprannominato poscia Philosophus), fiiilio
^ antico, passato, hiemes, vulnus, Ov. b) par- adottivo, genero e successore di Ant. Fio;
tic, colVidea accessoria di semplicità, pu- reg. dal 161-180 : educato da filosofi Stoici e
Tezza, innocenza, antico =
di antico stampo, dedito calorosamente alla loro fdosofia. —
di antica lega, di antica lealtà, di sentimenti Deriv.: Antoiiìnìàniis, a, um, di Anto-
schietti, homo antiqua virtute ac fide. Ter.: nino, antoniniano.
antiqui homines, uomini buoni, leali, di an- i%.ntònìus, a, um, nome di una gens
tico stampo, Cic. B) assol., ciò che esiste rom. divisa iti un ramo patrizio (coll'ap-
,

o è in uso sin da tempo antico o almeno pellativo di Merenda ) ed uno plebeo di , ,

da lungo tempo, antico, antichissimo, vetusto cui sono partic. noti: M. Antonius, sojpraw-
{contr. recens), e con elogio venerando, = nominato Orator, nato nel 114, morto neì-
.lacro per l'età, hospes. Ter. deus (statua del : r88 av. Cr., collocato da Cicerone accanto
dio) antiquo opere factus, Cic. antiquissima : a Crasso come il più valente oratore in
scripta, Hor. e come epiteto di città, ecc.,
: Roma del primo periodo (quindi da lui in-
urbs, terra, Verg. sost, a) antiqui, orum, m.
: trodotto come pers. principale nel libro de
vecchi, uomini del tempo passato, scrittori, di- oratore). —
M. Antonius (Triumvir), nato
plomatici, medici del tempo antico {contr, re- nelV83 av. Cr.; acerrimo nemico di Cice-
oentiores), Cic. ed a. P) antiqua, orum, n. rone; dopo la morte di Cesare, congiunto
l'antico, antichità,, tempo passato, anche esempi prima in un triumvirato con Ottaviano e
del tempo antico, Sen. e Tac. Lepido (43 av. Cr.), più tardi avversario
ntitTsu]iliÌ!«la, uc, m. (àvxiao-^iaxTJ;), an- di Ott'.iviano, che lo vin^e nella battaglia

Georges- Calonghi, Dizionario latino-italiano


195 antonomasia Aparaea 196

di Azio (31 av. Cr.J, per cui si diede egli reca, produce, cagiona ansietà, affanno, CUrae,
stesso la morte: e Antonii, il triumviro An- Cic. poet.: dolorum vertices, Cic. poet.
tonio coi fratelli. —
Julus Antonius, figlio anxìliido, dtnis, f. (anxius), affanno, an-
del triumviro Ani mio e di Fulvia, alle- sia, Cic. de rep. 2, 68.
vato da Ottavia (seniore); famigliare predi- anxius, a, um (ango), I) ansio o (perma
letto nella casa dell' imperato fé Augusto. — nentem. come momentaneam., molto spess»
Agg., Antonius, a, unì, Antonio, di Antonio, nell'ultimo senso) affannoso, inquieto, trava-
leges A., del triumv. Ant., Lentul. in Cic — gliato, sollecito per il futuro, talv. anche in-
Deriv.: Ij AnlóiiTslnus, a, um, di Antonio, quieto, sollecito, angustiato, affannato per COSe
a) del tr. Aid latiociniuin, Cic: partes, Sen.:
, già compiute o passate, senes, Cic: nientes,
sost., Antoniani, orum, m., partigiani di ,
A Hor.: anxius curis, Ov.: anxiuin habere alqm,
Lepid. in Cic. h) dell'oratore Ant., dicendi tormentare, travagliare qualcuno, Hirt. e
ratio, Cic. 2) Anloniasteis tri, m. s»vercJno Tac: anxius animo o animi. Sali. fr. col- —
imitatore dell'oratore Antonio, un Antonio l'agg. dell'oggetto, a motivo del quale si è
in sedicesimo (disprcg.), Cic. fr. ansioso o inquieto, a) in abl., gloria ejus, Liv.
aiilùii«iuiAsìa,ac, f.(àvTovo[i,aai%), ^^!(7'a P) in genit., inopiae, Liv. y) in acc, suam jam.
retor., antonomasia, scambio di un nome vicem (per la sua persona) magis anxii quam
2)roprio con un epiiteto o patronimico o ap- ejus, cui, ecc. Liv. 5) con de e l'abl., de lama;
pellativo (p. es. eversor Carthaginis, inv. di ingenii, Quint. zjcon prò e Tabi., prò ejus
ìcipio; Peliles inv. di Achilles, ecc.J, Quint. salute, Plin. ep. Q con circa e Tace, nimis
8, 6, 29 anxium esse circa verba et compositionem,Sen.
aniriim, i, n. (avtpov), antro, grotta, spe- Y)) con ne e il cong.. Sali. Jug. 6, 3; con ne
lonca, Verg., Suet. ed a.: trasl. exesae arboris non e il cong. Val. Max. 9, 3 in. Qjconprop..
;mtro, nella cavità di, ecc., Verg. interr. indir., e cioè con an... an, Tac. anu. 14,.
AiiubÌ!), bidis, acc. Liin. m. ('Avoupig), 13: coti ne (enclit.J... an, Sali. Jug. 93, 1: con
divinità principale degli Egizi, adorata sotto quonam modo, Tac. ann. 11,25: coìi unde,
forma di un cane, effigiata come tm uomo Hor. carm. 3, 5, 37. II) vn-ton., attivo che =
con una testa di cane o sempl. come una testa rende ansioso, die desta affanno, affannoso, fie-
di cane sopra un busto. noso, aegritudines, Cic: curae, Liv.
auularTll!>, a, UUl, concerìiente l'anello, Aiii^ìir, uris, m. e n., I) m. Anxur (Axur)
Aug. 72.
scalae, salita degli nnellai, Suet. — e Animus, divinità dei Volsci ritenuta iden-
sost.,aoularius, fabbricatore di anelli, orefice tica all'etrusco Vejovis (Giove malvagio, per-
die fa anelli, Cic Ac. 2, 86. nicioso, cioè Plutone). II) n., anticliissima
iinìilu!» (annulus), i, m. (1. anus), anello, città dei Voi sci, de nominata dal dio Anxur,
2)artic. per sigillare, anello col aitino, signa- sulla costa scoscesa del mare alla foce del
torius, Val. Max.: auuluui induere, Cic. de :
Chienti, 20000 piassi da Forum Appii, coi
tiigitoauuluin dutrahere, Ter., e sempl. anu- templi di Giove e di Apollo e col boschetto
luni sibi o alci detrahere, Cic. ed a.: tabulis di Feronia, più tardi chiamata Tarracina
testamenti auuium imprimere, Sen.: anulo ora Terracina. —
Deriv. Aiixìsriia^^, atis,
;

obsiguure litteras, Curi. Portare anelli — di in Anxur,


tl'oro era al tempo della repubblica un pri Ik.n'yXus, i, m. ("Avutog), Anito, uno degli
vilegio dei cavalieri; quindi an, equustris, accusatori di Socrate; quindi Anyti reus,
anello d'oro d'un cavaliere, Hor.: anulum Socjate, Hor. sat 2, 4. 3. Ov. trist. 5, 12, 12.
invenire, Cic. ovv. anulo aureo douari, Suet ,
.4ón, ónis, m. ('Acov), figlio di Posidone,
essere fatto cavaliere: jus anuloruiu, dignità antico eroe beotico Deriv.: 1 .46iie>i,
equestre, Suet. um, acc. as, m. ("Aovegì, nome degli abitanti
1. aiiui» (annus), i, m., propr. circolo; primitivi della Reozia; attribut. beozio, =
eufem. per podex, ano, Cic. ed a. moutes, Verg. e. 1 6,64. 2i .4oiiides, um, f.,
2. aiiìi!», US, f., donna vecchia, maritata o Aonidi, sorelle Aonie, cioè le Muse (come abi
zitella, vecchia signora, con rispetto; vecchia Latrici dei dintorni dell'Elicona e di Ai/a
donna, vecchia, con disprezzo riguardo alla nippe), Ov. met. 5, 333. 3 AiìiiTus a, um
sua debolezza, credulità, bruttezza [cfr. ve- ('AóvtOj), appartenente aU'Aonia (Beozia),
tula), Attica, Plin. ep.: quae est anus tam de- nonio, beotìeo, vertex. dell'Elicona, Verg.: hu-
lira, quae timeat ista? Cic: pnet. vecchia in- mus, Ov.: vis, Ercole, nato in Tebe, Ov.: ju-
dovina, vecchia fattucchiera, Hor. ed a. — veu s, Ippomene, Ov.: deus, Bacco, Ov ions :

come appOSiz. ^^ vecchia, altempata,ma,tTOnàe, e aquae, Aganippe, Ov.: e Aonie ('Aovìt])


Suet.: cerva, Ov. cliurta, Catull.
: Genit. — Agauippo, Verg. —
e così come epiteto d'Ile
arcaico anuis, Ter. heaut. "jST. Muse, ecc., sorores, Ov.: lyra. Prop.: vates,
anxie^ avv. (auxius), ansiosamente. Sali. poeta. Ov.
i, m. e f. (àopvoj, senza uccelli,
Aoi'iioii,
ed a.
aiixTela!«, àtis. f. (anxius), I) ansietà (come perchè mortale agii uccelli per le sue esala-
tendenza all'inquietudine, come disposizione zioni mefitiche), lago d'Averno V. Aveinus). (

naturale del carattere; all'incontro angor = apìi^e, interiez. (àTtaYe. imperat. di ànd-
angoscia come disposiztone momentanea, pas- jto), va via, via, via di qua, e sim.; od an' /le:

seggiera), Cic: anx. animi, Ov. tale anche — via, lungi, evvia: apagete, Ter. e Coriiif rhet.:

= angor, ansia, angoscia, timore, affanno mo- apage te cuiii nostro Sex.Servilio.Vatin. Cic. m
mentaneo, Ov. e Curt. II) trasl., cura affan- jk|»ani4^a, e -la, ae, f. l'ATtàiiaia), l)c ttà
nosa, accuratezza, Quìnt ed a. capitale dell' Apamene. contr da delUi Sina
ttuxìfer, l'era, fcruin (anxius e fero), che e ]jiù tardi della Siria ^min^ani-d »,suU'Oronte
197 apathia apeno 198

od Assia, a S. di Antiochia, nel Medio Evo turos, Ov.: secreta pectoris, Tac.,: sententiam
Afamiah o Famit. II) città ìiella grande snam, Cic: consUium suum, conjurationem,
Frigia, in una contrada molto fertile (partic. iSall.: socios sceleris, Sali.: rifl. se aperire e
ricca di vino), irrigata dal Meaniro e dai medio aperiri, di pers., manifestarsi {manife-
suoi affluenti ; al tempo della dominazione stare il suo sentimento), e tradirn (nuinife-

romana, sede (forum) di un conventus ju- s tarsiper quel che si è), coacti necessario se
ridicus. Ili) città della Bitinia, non lungi aperiunt. Ter.: studio aperimur in ipso, Ov.:
da Prusa, fondata da quei di Colofone di e. inan., expectandum (putabant), dum se
sotto il nome di Mirlea (MópXeia), piii tardi ipsares aperiret, venisse alla luce, Nep. P) con
ingrandita da Prusia e denominata dalla de e Tabi.: de clementia nostra, Cornif. rbet.
moglie di lui; ora rovine di Amapoli. — '() colVacc. e Tinfin..: se non foi-tunae, sed ho-

Deriv.: a) jà|taiiiei, òrum, m., abit. di minibus solere esse amicum, Nep.: di e. itmn.,
Apamea in Bitinia. b) ;4pàuien!<is, e, ap- cum directae in se prorae hostes appropinquare
x>artenente ad Apamea (nella grande Frigia), aperuisseut, Liv. S) seguito da prop. relat.:
iii Apamea, aperio qui sim, Nep.: cfr. memet ipse aperio,
upalh~a, ae, acc. an, f. (àT:a9-E'.a) man- quis sim, Liv. aperio, quid seutiam , Nep.
:

canza assoluta di affetti, apatia, Seil. Cp. 9, 2. II) render visibile e aperta cosa serrata,
sìpelìutcs, ae, m. (à7ir;Xi(uxT,s), vento di riposta e quindi anche rendere accessibile,
levante {lat. puro, subsolanus), Catull. 26, 3. api-ire, disserrare, schiudere (contr. Operirt,
.4|ielia, ae, f. nome di liberti rom., e poi- claudere), a) propr.: a) col rimuovere una
ché i Giudei abitanti di là del Tevere, per lo cortina, tendina, coperchio, ostium, fjres.
più affrancati, erano screditati come super- Ter.: januam, Ov.: portam, Caes.: domum,
stiziosi e creduli, così Vappellat.: credat Ju- Catull.: taberuas, Liv.: fenestram, Caes. [e fig.;
daeus Apella =
lo creda un superstiz. o cre- bauc fenestram, prendere questa via, Suet.):
dulo Giudeo d'oltre Tevere, Kor.sàt. 1, 5, 100. cas arcas {tirne), Liv.: oculos, pupulas, Cic:
J^pelles,is, m. ("ATtéXXrjs), n.in Colofone apertas aures praebe ad nomen memoriamque
od Efeso, il più gran pittore dei tempi an- tiiii tui, Sen.: quindi se aperire, aprirsi, schiu-

tichi, contemporaneo e favor ito di Alessandro dersi,di porte, valvae clausae repagulis subito
Magno. —Deriv.: Apcilèus, a, um('A7i£À- se ipsae aperuerunt, Cic. (ij col togliere un le-

Xsiog), di Apelle. game, sigillo, ecc., upiire, rompere, fasciculum


ApeiiiiTiiTcdla, ae, e. (Apenninus e colo), litterarum epistul.im
, litteras, Cic: testa-
,

tibitante deU'Apennino, Yerg. Àen. 11, 700. uientum, Suet. y) zappando, tagliando, sca-
.4pennTuì^'ena, ae, e. (Apenninus e gì- vando, forando, bruciando, ecc., aprire q.c.,
guoj, nato, scaturito daU'Apennino, Thvbris, 0.0.) fare un'apertura in q.c, murum ab imo
Overnet. 15, 432. adsummum crebris cubitalibus fere cavis, Liv.
.%pcnnìiius, i, m. (dal gallicoTen, vetta) , fi^) aprire una local. =
rendere accessibile o
catena di nunti, continuazione delle Alpi praticabile, saltum caedendo, Curt.: e sempl.
Marittime, che, attraversando tutta l'Italia, saltum, Liv.: t) pregn.: aa) aprire =^ formare
l'ormano il dorso della penisola sino al Faro un'apertura, passaggio, sbocco, ecc., così collo
di Messina, con alture nella Sabina e nel scavare, scavare, fundauienta templi, Liv.: viam
Sannio , coperte di ghiaccio sino ad estate rectam in cuniculum, Liv.: come con altri
inoltrata. mezzi, iter ferro, aprirsi il passo colla spada
aper, apri, m. (xocupoj), poi'co selvatico, attraverso le file dei nemici. Sali, (e fig.: ap.
liiu/hiaie, Cic. ed a. — prov., liquidis immit- viam potentiae, Veli.): di e. inan., ventus
lere fontibus apros, far qualcosa rovescio, a aperuit incendio viam, Liv.: aperit os aliud
inconsideratamente, Verg. ecl. 2, 59. amnis, Curt. ^'^)api-ire^= procurare un'uscita,
apei'iu, perdi, pertum, ire (come operio e sbocco, far scorrere, fontes maxiiuos, Cornif.
raperio dalla radice PAK, parie propr. ad- ;
rhet.: e fig., fontes philosophiae, eloquentiae,
pario), recare alla luce, scoprire, aprire [contr. Cic. e Quint. b) trasl.: a.) aprire una cosa
operii"e), I) render visibile q.c. di coperto, ve- chiusa, inaccessibile, dischiudere, reiuler pra-
lato, far vedere, scoprire, denudare (contr. ope- ticabile, aa) paesi, popoli, ecc. sinora inacces-
ilre,tegere,contegere), a) propr.; ramum, Verg.: sibili al commercio, alle armi nemiche, ad una
parti del corpo, scoprendole, corporis partes qualsiasi relazione, ecc., Pontum, Cic: quod
quasdain, Cic. caput (anche come segno di
: pace omnis Italia erat aperta, era aperta al
rispetto verso alti magistrati), Cic. ed a.: libero commercio, Liv.: incognitum famae or-
cap.it alci (davanti a quale), S.dl. ù.: aperto bem terrarum armis, Liv.: Asiam regi, Cort.:
pectore, Ov.: apertae pectora matres, nudato mors akjs aperit Syriam, il sicuro ritorno
ilpetto, Ov.: cose velate da nebbia, notte, ecc., in S., Tac. pP) ajn-ire, agevolare condizioni,
ilispulsa sole nebula aperuit diera, Liv.: rifl.: cose, ecc. finora impossibili a raggiungersi,
se aperire e medio aperiii : diventar vis-ibiie, la- schiudere, appianare, alci reditum ad SUOS, Cic:
sciarsi vedere, venire alta luce, di astri di occasionem, Liv.: locum suspicioni aut crimini,
locai., che ci si fanno più vicini [contr. deli- Yy) aprire un tempo sinora, per così dire,
lescere, occultari), Cic. b) trasl., portare alia chiuso, ap. annum, aprire, schiudere (cominr
luce, trarì'e cose quasi Velate, nascoste, ignote, dare) Tanno, poet. della costell. del l'oro
lirodtirre, recare in luce, manifestare, svelare (poiché coU'entrar del sole nel Toro, comin-
[quindi anche tradire), rivelare, aprire, porre ciava per l'agricoltore il nuovo anno), Verg.:
innanzi, far palese, trovare o dar la chiave (la e nell'epoca impenale di coloro, i quali per
spiegazione) di q.c. [contr. occulerc, occult.ire, dar il nome all' anno, assumevano il consolato
Legcre), a) coU'&cc.: ambages, Tac: casus fa- il iJìimo di gennaio, Firn. p.oi. ^j apiire uno
199 aperte Apion 200

fitabilimento, cioè renderlo accessibile alpub- ad dimicandura aperti, Liv.: fig., paeninsula est
blico, luduiii (scuola), Cic. : scholam, Suet.: Peloponnesus nulli apertior quam navali
. . .

locum... asylum (un luogo come as.), Liv.: bello, più aperto =^:= più esposto, Liv.: neutr.
y) ap rire ad alcuno una somma di denaro sost. apertum, i, n., l'aperto; spazio aperto,
= ìnettere a disposizione di qualcuno, quod libero ; campo aperto, libero ; aperta campagna,
DCCC (800 ODO sesterzi) aperuisti, Cic. apertura petere, cercar l'aperto, Sen.: per
aporte, av .(apertus), «^ertamente, a) aper- apertum fugere, Hor.: in aperto castra locare,
tamente = davanti ai nostri occhi, davanti agli Liv.: ex aperto atque interdiu vim per angu-
occhi di tutti, dinunzi (d inondo, ntanifestatnente, stias facere, Liv.: plur. naves disicere in aperta
visibilmente, pnlesentente [contr. tectc, OCCUlte, Oceani, Tac. h)pregn., come 1. 1. milit., di ciò
furtim, clam), desciscere, Liv.: mentiri, Cic: che accade in campo aperto, aperto, acies,
doloreni forre paulo apertius, Cic: laetitiam proelium, aperta battaglia, battaglia cam-
apertissime ferre, Cic: b) apertamente, schiet- pale, hi\.: id. (poet.), MarSjOv. 2) trasl.: a) ge-
tamente, sinceramente, francamente, sema ri- neric. aperto, accessibile, beate vivendi via, Cic:
tegno, quiniU anche con disinvoltura (contr. haec apertiora sunt ad reprehendendum,2)tV«
dissÌMiulauter),scribere, Cic: aperte palamque esposte al biasitno, Cic. h)di carattere, schietto,
(davanti a tutti), dicere, Cic: planius atque aperto, in qua nisi, ut dicitur, apertum pectus
apertius dicam, Cic. videas, possa leggere nel cuore (aperto), Cic
siperliis, a,ura, part. agg.(rZffl aperii)), reso ìipex, pYcis, m., punta estrema (di forma
nudo, aperto [COìltr opeitan) I) nudo, denudato,
. , conica), ultimo vertice, sommità, apice, I) in
scoperto,aperto, libero, l)2)ropr. (contr. OlìertWi, gen.: lauri, Verg.: montis, Ov.: della « fiam,-
tectus), caput, Plaut. e Sen. : e poet. aether, niella » di forma quasi conica che s' in-
caelum, scoperto, chiaro, sereno, Verg.: come nalza nell'aria fda sé o partendo da un
t.t. nnut., navis aperta, piccola galea provve- fuoco più grande), Verg. e Ov. Ilj partic.:
duta, soli, nella parte anteriore e posteriore di A) verghetta che si trovava sulla punta del-
una piccola coperta [contr. navis tecta, nave Z'albus galerus (berretto bianco) del flamine,
coperta), Cic, Liv. ed a.: e come 1. 1. milit. circondata di Zana (virga oleaginea); quindi
senza corazza, partic. senza scudo, scoperto, meton, =albus galerus, berretto del flamine
«pprfo, latu.s, humerus, Caes corpora Roma-
: fatto colla pelle di un agnello offerto in sa-
noruiil, Liv. 2) trasl., che giace all'aperto, che crifizio, cucito insieme in forma di cono e
si mostra in chiara, manifesta luce, palese, ornato colla verghetta ricordata; berretto sa-
aperto, chiaro, manifesto, libero, non celato, cerdotale, hnigeri apices,Verg.: apicem Dialem
a) generic: [contr. occultus, obscurus, con- alci imponere =
fare alcuno flamine Diale,
ditus et abstrusus, furti vus, dubius, suspectus). Liv.: e generic: alto copricapo di forma co-
actio rerum illarum, Cic: simultates partim nica, partic. tiara (ioapa) dei re e satrapi
obscurae, partim aperte, Cic: aperti clamores asiatici, reguni apices, Hor.: apicem imponere
(contr. occulta colloquia), Liv.: apertum latro- alci, Cic quindi fig. come il nostro « corona »
:

cinium [contr. occultae insidiae), Cic: aperta =potenza e dominazione regia, Hor. carm.:
vi, Liv.: dipers., quisapertiorin judicium ad- 1, 34, 14; e =altissimo ornamento, dignità,
ductus estV chi più manifestamente colpe apex senectutis est auctoritas, Cic. de sen. 60.
role, qual delinquente p)iìi manifesto, Cic: B) punta metallica dell'elmo, di forma conica,
apertum est, la cosa è chiara e latnpante, è quindi meton. elmo, ardet apex capiti, Verg. C )

chiaro, coU'acc. e Z'infin.,_p. es. esse aliquod come 1. 1. gramm. segno della lunga posto sopra
,

numen praestantissimae mentis, Cic: neutr. una voc. (a: nei gramm. Seriori k) per distin-
sing. sost., nella formala alqd in aperto est, guere vocaboli scritti ugualm. e di significato
a) = q.C. appare in chiara, manifesta luce, è diverso [p. es\ populus « pioppo », e populus
manifesto (contr. in occulto est). Sali, e Tac: € popolo »), casi dello stesso suono, di di-
p) = q.C. è alla mano, è vicina =: non richiede versa quantità, apice, Quint. ed a. Gramm.
alcuna 7'iflessione e alcuna grande fatica, è fa- .iplisireus, ci, m. ('Acpapsugl, I) re dei
cile a compiersi, \'oÌ2i virtusque in aperto, Tac: Messeni, padre di Linceo e di Ida, donde :
coWinfin. fessos hieme hostes aggredi, Tac. ApliareTu»!!, a, um, di Afareo. IT) un Cen-
b) del discorso e delVoratore, ecc., manifesto, tauro.
chiaro, intelli/ibile, na.rra.tio, Cic: Cicero et
aplirnvliiiii, i, n. (acppaxxov) e aplira-
jacundus incipientibus quoque et apertus est clus, i, f. (àcppa>txos)= navis aperta ( V. aper-
satis, Qnint. e) del sentimento, che uno mostra
tus, »*"_/, 1), Cic. ad Att. 5, 13, 1 e 6, 8, 4.
ìielV operar e, non celato, che si mostra alla hioe
apTarTuiU, ti, n., alveare. Col.
del giorno, schietto, leale; in senso cattivo, sema
apiratus, a, um (apex), ornato dei berretto
ritegno, indelicato, «he si manifesta grossolana-
(sacerdotale), Ov. fast. 3, 397.
mente, grossolano (contr. obscurus), animus,
ApTcius,ti, m. (M.Gabius), famoso ghiot-
Cic: homo, Cic: ut semper fuit apertissimus
tone e scialwquatore sotto Tiberio.
(ironie, di uno sfacciato). Cic: apertior in
sipfcula, ae, l.{dimin. di apis), piceo?» ape,
dicendo, disinvolto, Cic: ut apertus in cor-
Plin ed a.
ripiendis pecnniis fuit, apertamente incli-
nato (prima contr. obscurus in agendo), Cic: JLpTtlanus, i, m. ('ATitBavóg), fiume della
II) non serrato, aperto, libero, non impedito Tessaglia, che nasce dall'Otri: riceve presso
e quindi facilmente accessibile, 1) p)ropr.: Farsalo VEnipeo e sbocca nel Peneo non
a) generic. [contr. opertus, clausus), via pa-
lungi da Larissa.
tens apertaque, Liv.: vastum atque aper- Apìttlae, arum, f., città del Lazio.
tum mare, Caes.: loca apertiora, Caes.: campi ApIOu, 5nis, m. ('Aititov), I) soprannome
201 apis apparate 202

di Tolomeo, re di Cirene. IT) celebre gramma- scuole, gli Apollodorei e i Theodorèl.


tico greco, cognominato Plistonices, contem- II) grammatico di Atene (verso il 140 av.
poraneo di Tiberio e da lai nomiti, cymbalum Cr.), discepolo dello stoico Panezio e del
mundi. grumìiuitico Aristarco.
1. apÌ!$9 is, f. (£|i7iig), 'Wt piicchia, apis acu- .4pollònTa, ae, f. ('ATtoXXwvta), I) città
leus, Cic: exainen apium, Cic: apam rex, Col. non lungi dalla delVAoo neWIlliria o
foce
— Genit. plur. apium, dopo LirAo anche apum. Nuovo Epiro, ancora al tempo dei Romani
2. Apis, pis, acc. \)Via, m. CAt:-.;), toro in ragguardevole come sede di studi scientifici,
Menfi, che godeva presso gli Egizi degli onori ora Polonia o Polina. II) colonia di Mileto
divini, secondo alcHnisacro alla luna, secondo nella Tracia, sul Ponto, con due porti, fab-
altri al sole o ad Osiride. bricata in parte sopra xm' isola, OTrtSisebolu.
iipisCOr, aptUS SUm, apisci (*apo), arrivare — Deriv.: a) 4pollónTas, atis, apparte-
ad licere, I) nello spazio, ragijiungere, toccare, netae ad Apollonia, in agro Apollonia ti, Liv.
mare, Cic. ad Att. 8^ 14, 4. 7/)trasl.: raggiun- b) .4polloil7atvS, ae, m., di Apollonia, Dio-
gere, Spirituahn., coini»'endere , appropriarsi, genes A. (dell' Ap. di Creta del resto scono-
rem ratione animi, Lucr.: artem Chaldacorum, sciuta). —
Più spessoplur. Apollòniatae, àrum-
Tao. b) con sforzo, raggiungere q.c. come meta m., e ApoUònì^àtes, um o ium, m., abitanti di
dellaprOpria aspirazione, conseguire, ottenere, Apollonia (partic. del n" I). e) Apollò-
acijuistare, deorum vitam, Ter.: aliquid,Catull.: nTcosis, e, appartenente ad Apollonia, civitas
finem honorum, Cic: honorem, Liv.: col genit., A. (città sulla costa seti, della Sicilia), Cic. —
dominationis, Tac. ann. fi. 4-j. —
Infin. parag . plur. snsf., Apollonienses, ium, m., abitanti di
apiscier. Ter. Andr. 332 e Pliorm. 406. Apollonia (n" II).
apiuin, li, n. (ìipis), aiìpio, partic. appio .4pollrinis, nidis, f. ('AuoXXovJj), città
delle paludi, usato spesso per corone, Verg. della Lidia traPergamo e Sardi. —
Deriv.:
ed a. .4pollònTden«>i<*, is, m., di Apoiionide.
aplustre, is, n. (àrXa^-ov), comun. come apSIS^nlTo, ònis, f. (àzóÀOYo?), racconto
plur. aplustrìa, lum, n., e apliistfa, òrum, favoloso, allamaniera di Esopo. Quint. 5, 11,
incurvata della
n. ià:fl'XG-x), parte posteriore 20.^
nave co' suoi ornamenti (nastri e banderuole sipìilSgo, avi, are (da iTzoXéfU)}, respin
sopra un bastmie, che stava sopra assi con- gere, sdegnare, Sen. ep. 47, 9.
'liunte insieme), capitello, specchio delia nave, iìpSI&gllS, i, m. (à-óXoYOS); racconto alle-
Lucr., Cic. ed a.
fr. gorico, apologo, partic. favola esopiana, favola,
iip5clcli, òrum, m. {àriÓV.Xfj-ZO:), membri Cic ed a.
della deputazione permanente della lega etolia, .4pSiiu<!>,i, m. (àuovog, che scaccia i do-

deputazione permanente, Liv. 35, 34, 2 e dltr. lori), comun. Aponi fons o fontes, celebre
sipSd^'IèrTuni, li, n. (4-oSuxT^piov), spo- sorgente termale solforosa presso l'odierna
gliatoio nel bugno, Cic. e Plin. ep. Abano, non lungi da Padova.
.4pollTnari<«, -ìneiis, V. Apollo. apSpliftreta, òrum, n. (àTJooópTjTa), doni
.4 pollo, linis, m. ("AzóX/.wv), I) ApoUo, presentati alle tavole delTospite, doni di tavola,
Apoiiine, figlio di Giove e di Latona, fratello Suet. ed a.
di Diana ; originar, presiedeva alla selvag- sip4»prSi>^niena, òrum, n. plur. (ànc-
</ina e alle greggie; inventore dell'arte degli come 1. 1. degli stoici, posto dopo
7rpOY;Y|J.sva),
ircieri, della divinazione e medicina, della indietro, respinto, rifiutato, delle COSe, cllC in
musica e poesia e perciò capo delle Muse, sè non sono cattive, ina che però avvicinan-
pili tardi anche identificato col dio del Sole, dosi a quelle, sono da respingere; latin/) puro
come il dio dai puri raggi, sempre giovarle e rejecta, remota (contr. proegmena, lai. puro
bello, cogli epiteti di Phoebus, pulcher, for- praeposita, preferite), Cic. de fin. 3, 15.
mosus ed a., Verg.: come arderò, arcitenens, apo<»phraì;Ì!$nia, matis, n. (à-03cppa-
Verg. dalla sua patria Delo, Delius, Cic, e Yi3[ia), imagine intagliata nell'anello a sigillo,
Delius vates, Verg.: Apollinis urbs Apollo- = Plin. ep. 10, 74 (16), 3.
nia, n° II, Ov.: poet., aperitur Apollo il tem- = ap5slr5phè, ès.f. (àuoorpoq):^), apostrofe,
pio di Apollo diventa visibile, Verg. II) trasl. fig. retar., quando
l'oratore nel suo discorso
= Jiaal, dio del Sole, dei Tirii, Curt. 4, 3(15)- si volge dal giudice all' avversario e gli rivolge
22. — Deriv.: A) 4pollìnari$, e, consa- la parola, QuLnt. ed a. gramm.
crato ad Apollo, 1) agg.: laurea, Hor.: ludi, i apiilhooa, ae, f. luogo per ri-
{i-rjBr^y.ri),
quali si celebravano ogni anno il 5 Luglio in porre CUrStodire q.C, fondaco, magazzino, par-
onore di Apollo, Cic: sacrum, Liv. 2) sost., tic, e comun. luogo ove si tiene il vino nella parte
Apollinare, is, n., luogo cons'tcrato ad Apollo, superiore della casa sopra il fumarium, ove
Apollinare, Liv. B) .4pollTncus, a, um, di stavano le migliori qualità di vino in vasi
ApoUo, laurus, Ov.: vates, di Orfeo, Ov.: ars, d'argilla, esposte al fumo, per diventar chiare
arte prò fé ti' a e medica, Ov.: proles, Escula- e bevibili [diu. dalla cella vinaria, V. cella),
pio, figlio di Apollo, Ov.: frater Byblidis, ni- Cic, Hor. ed a.
pote di Apollo, Ov.: urbs, Delo, Ov. ap-p..., in composizione in luogo rft adp....
Apoll8d5rus,i,m.('A:toXXóSa)pos), 7)ee- per assimilazione del d co? p seguente, covic
lebre retore di Pergamo; già molto vecchio appareo per adpareo, ecc.
divenne maestro del giovane Ottaviano (po- apparale, avv. (apparatus, a, um), con
scia imp. Augusto) neW arte oratoria ; ebbe grandi preparativi, con tnagttificema, opiparC et
ad avversario il retore Theodorus, cosicché npp. edere et bibere, Cic: appnratius penare,
nella retorica si formarono due opposte sette Plin. ep.: trasl., del discorso, con socercìUa eit-
203 appa ratio appello 204
ganza, studio, niniium app. compositum esse, pubblici, impiegati subalterni, Cic. ad Q. fr.
Comif. rliet. 1, 1,4,_§12.
appìiralTo, onis, f. (apparo), apparato, ap- apparito!*, òris, m. (appareo n" II), ser-
parecchio, preparativi d'ogni genere, I) propr.: vitm-e pubblico, che sta coììie adiutore ai co-
popiilarium munerum.Cic. II) trasL: il lavorare mandi di un magistrato, impiegato subalterno
con intenzione, lo studiare intorno a Q.C., appa- (scrivano, littore, messo, ecc.), Cic. ed, a.
recchio, apparato visibile in q.c. da parte del- appiiritiira, ae, f. (appareo n" II), ser-
l'oratore, Comif. rhet. e Cic. vizio pubblico (di uno scrivano, littore, ecc.),
1. appìtratus, a, um, part. agg. (c^a ap- Suet. gr. 9.
paro), ben provvisto di tutto, bene, apparecchiato, ap-pìiro, avi, àtum, are, apparecchiare,
quindi magnifico, splendido, sontuoso, a) propr. : preparare, jnendere fare disposizioni per q.C,
epulae, Liv.: domus apparatior,Cic.: ludi appa- convivium, Cic: aggerem, Caes.: bellura, Cic:
ratissLmi, Cic. b) trasl., del discorso, troppo crimina in alqm, macchinare, Cic: coZZ'infin.,
elegante, ricercato, studiata), Comif. rhet. Caes.: assol., dum apparatur, Ter.: in appa-
2. apparalìì<«, ùs, m. (apparo), I) astr. — rando, Nep.
apparecchio, preparativo, disposizione, assetta) e appellalTo, ònis, f, (L appello), appeiUt-
sim., operis, Cic: sacrificii, Sen. II) concr. = zione, I) con parole, H rivolgere, indirizzare la
apparecchio, preparativo, assetto, apparato (== parola, partiC. C0m£ t. t. di atti pubblici, cita-
ordigni, congegni, utensili, macchine, ecc), ili zione, appello, tribunorum, ai tribuni, Cic: ad
gen.: tenuiculus, Cic: oppugnandarum urbiuni . populum, Plin. II) con suoni, 1) pronuncia,
Liv.: belli, Liv.: apparatum incendere, Nep.: litterarum, Cic. e Quint.: meton., sostantivo,
di uomini, auxilionim apparatus, IjÌv. W}par- Quint. 9, 3, 9. 2) denominazione, meton., nome,
tic.: propr., apparato magnifico, solenne, pom- titolo, appellativo, regum, Cic: iuanis, Cic.
poso, pompa, solennità, magnificenza, splendm-e, appellalor, òris, m. (1. appello), colui che
magniflcus, regius, Cic: epularum, Cic: ma- implora mi magistrato per aiuto, appellante,
ximus ludorum, Cic 2) trasl., magnificenza, so Cic. Verr. 4, 146.
lennità di discorso, dìxit causam illam nuUd appellito, avi, àtum, are (frequent. di
apparatu, in modo semplice, disadorno, Cic; 1 . appello), appellare ordinariamente, essere so-
minorem habere apparatum, Cic. lito ad appellare, Tac ed a.
ap-part-O, ui, itum, ère, venir fuori, di- 1. appello, avi, atura, are (intens. di 2. ap-
ventare O essere iriMhile, apparire, mostrarsi, pello), muovere, eccitare qualcuno o q e. con
I) in gen.: A) propr.: (contr. latère, latitare, un suono, dunque appellare, I)con parole, ri-
occultum esse), equus mecum demersus rursus volgere il discorso, la parola (amichevolmente
apparuit, Cic: anguis ille, qui Sullae apparuit o seriamente), rivolgersi personalmente con un
immolanti, Cic: e cosi della presenza, davanti discorso a qualcuno, parlare a qualcuno e
al tribunale, in bis (subselliis) me apparerò salutare, 1) in gen.: singulos, Cic: alqm be-
(apparire) noUem, Cic: e delle apparizioni nigne, Sali: superbius, Cic: perciò chiamare
nel cielo, stella crinita in cacio apparet, Suet.: ano col suo nome, chiamare cou senza Vag-
numquam major arcus dimidio circulo apparet. Ljiunta nomine o nominatim, Caes. ed a.: cos'i
Sen.: quindi apparens, visibile [contr. latens). anche unumquemque nomiuansappellat.Sall.
Ov. e Quint. B) trasl.: 1) esser tnanifesto =r pregn., rivolgersi a qualcuno colf intenzione
come accaduto, esistente, vero, mostrarsi a ch'fgli conceda o faccia q e, cioè a) invitare
qualcuno o qualcosa, farsi palese, fac sis pro- qualcuno a q.c. di bene o male, stimolare, pro-
missa appareant, Ter. ut videam. ubi rbetoris
: porre, offrire, rieorrere ad alcuno per qualche-
tanta merces appareat, Cic 2) res apparet e cosa, proporgli q.C, alqm, Cic: alqm de alqa re,
comun. apparet seguito dall'acc. e Tinfin. o Li V.: alqm stupri causa Val Max.: alqm, ut,etc.,
proposizione relativa, è visibile, aperto, chiaro, Nep. b) nel linguaggio giuridico, rivolgersi ad
manifesto, risplende, è evidente, Comici, Cic. ed. un magistrato per aiuto, praetorem, Cic: a
a.: anche col dat., Nep.: col nom. e rinhn.(come praetoretribunos, Cic: de aestimatione, Caes.:
SriXóz £0-«),Cic.: con aggettivo predicato, rehns nell'epoca imperiale, appellarsi ad alcuno, ab
angustis animosus atque fortis appare, Hor. alqo, Quint.: trasl., riferirsi all'autorità, di al-
II) partic, stare come servo ai comandi, agli cuno. Cic. de leg. 1, 40. Cj fare intimazione
ordini di un preposto, superiore, padrone, ser- ad ale fspec. per un, debito), alqm de pecu-
virlo; anche generic: dirigersi secondo il suo vo- nia Cic. e so/o pecunia, Quint.: creditores in
lere, a) generic: divorum iras (sacerdotes) prò vi- solidum, Tac. d) richiamare al dovere, CiC.
dento iisque apparento, condursi secondo essa. II) con suoni: \) pronunciare, litteras, Cic:
(Vira), Cic b) servire, stare ai cenni, .itare ai nomen, dire il nome, Cic. 2) notare unapers.
comandi di un magistrato romano come servo, cosa con un nome, a) citare, mentovare, alqm
partic. come scrivano pubblico, littore, con- hoc loco, Cic: alqm significatione, alludere a
sulibus, aedilibus, Liv.: quaestioni (per l'inter- i/ualcuno, Cic. b) indicare con un nome =
rogatorio), Cic: atiche trasl., septem annos dare un nome, nominare, alqni istoC nomine.
Philippo, servire come segretario privato, Nep. Ter.: suo quamque rem nomine, Cic e con ex :

ap-pariO, ere, preparare per un fine, pro- e Z'abl appellata est ex viro virtus, Cic: con
,

caccia/re, gtiadagnarr, spatium, guadagnar più dopp. acc. =


dare questo quel nome ad una
ampio spazio, Lwat. 1110.
2, pers. cosa, nominarla cos't e cos'i, denominare,
apparitìo, òiiis, f. (appare© n" II) ser- intitolare, dichiarare unO, per COÌÌie, alqm
vizio pubblico (deir apparitor, V.), il servizio liatrem, parentem.Ter. e Liv.: alqm victorem,
dell'impiegato subalterno, Cic ed a. Plur.. — Verg.: partic. alqm regeni, dare ad uno il ti-
apparitiones meton. =^ apparitores, i servitori tolo di re, dichiararlo signore, acclamarlo.
205 appello applicatus 206

riconoscere come re, Cic: con ab e Tabi., lo- avviarsi re^vo questo, Europam, Cic: di sogg.
cupletes assiduos ab asse dando, Cic: ea regio, inan.: mare terram appetens, che si spùiye
quae nunc ab ejus nomine Thessalia appella- contro, Cic: munitionibus alia atque alia loca,
tur, Veli. —appellassis =
appellaveris, Ter. prendere sempre più spazio, territorio (di
Phorm. 742. una citta), Liv. B) avventarsi nstilmeìite contro
2. ap-pello, p'uli, pulsum, pallore, avvici- qualcuno, assalire, attaccare, wrJJtacciaje, alqm
nare, accostare, muovere a, recare a, I) in gen. lapidibus, Cic: humerum gladio, Caes.: morsu
A) propr.: turres ad opera Caesaris, Caes.: caput, Tac: filli vita saepe ferro atque insidiis

postquam paulo appulit uuda (corpus), avvici- appetita, Cic: trasl. fata Vejos appetebant,
nato un poco, portato vicino, Ov. B) trans., Liv.: ignominiis omnibus appetitu.s, Cic. c)«w<-
animum ad alqd, volgere lo spiiito, la mente a cinarsi, farsi vicino, appressarsi, del tempo ecc,
q.c, ad scriteiiduni, Ter.: ad uxorem, Ter. dies appetebat srptimus, quem constituerat,
JJ)pai"tic.come 1. 1. nel liìiguaggio di marina, Caes. tempus, nox appetebat, I-iv.: cum lux ap-
far approdare, dirigere in qualche luogO, a) tr.: T^etcret, allo spuntare del giorno, Caes.: fatum
a) navem e simili, p. es. nav< m ad ripam, Cic: appetebat, Curt.
classem ad Delum, Cic, in insulam, Liv.: fig., L AppTa (ApYa), ae, f., città della Frigia,
nec tuas umqnam rationes ad eos scopulos ap- Pacaziana. Deriv.: ;4ppì»niis, a, um, lii
pulisses, ad quos etc, Cic. ^)poet., alqm: bino Appia, e sost. plur. Appiani, oruni, m.,gU
me digressum vestris Deus appulit oris, Verg. abitanti di Appia.
b) pass., appelli, a) di nave, navis appellitur 2. j4ppTa, fem. (Z« Appius (V.).
ad villam, Cic. p) di naviganti, alios ex Hispa- itppìatle^, um, V. Appius.
niafugientes SiciJiamappulsos esse, Cic. e) rifll., Appianila, a, um, V. 1. Appia e Appius.
appellerò, a) di naviganti, così appeUere nave,
Appisì<«, adis, f, V. Appius.
Suet., classe, Liv., anche sempìic. appeUere
;%ppirla»i, àtis, f., V. Appius.
bue, Hor.: bine vel illinc. Tao.: ad eum locum,
Caes. p) di nave, navis Chaucorum terram ap- ajl-pingO, pinxi, pictum, ere, dipingere,
pulit, Tac.
delphinum silvis, Hor. art. poèt. 30 trasl : :

a|>pciidTcula, ae, f. (dimin. (?i appendi^), appinge aliquid novi, aggiungi una bella no-
vità, Cic. ad Att. 2, 8, 2.
jpiccola appendice, Cic Eab. Post. 8.
appeiidìx, (appendo), appeìuiice,
dìcis, f.
AppTu<«, li, m. e .tppta, ae, f. prenome
romano, spjcc della gens CLiui1ia,F. Claudius.
aggiunta, trasl., supplemento di q.C. animi (del
«^rpo), Cic: appendices OIcslAmuì, pìccoli con-
— Deriv.: 1 ) ;%ppTii«>, a, um, "ì>ì«o, via Appia
e solt. Appia, cominciata dal censore Appio
tingenti, Liv.
ap-peiido, pendi, T^ens\im,CTe, pesare (a),
Claudio cieco, l'anno 312 av. Cr. (F. Liv. 9,
auruni alci, Cic: verba, Cic. 29, 6) la grande strada maestra d( l mezzo-
:

appeleiis, agg. (da appeto),


entis, part.
giorno, la quale cominciava alla Porta Ca-
lyramoso, desideroso, cupido diqualcOSa, Seguito pena di Roma, saliva in linea retta verso i
dal genit., I) in gen.: appetens gloriae atque colli albani, quindi attraverso alle paludi
avidus laudis, Cic: nihil est appetentius sinii- pontine, giungeva fino a Capua, di dove piìv
lium sui, nibil rapacius quam natm-a, Cic: tardi, sottoTimp. Traiano, venne continuata

bomo tui appetentissimus, Cic. II) partic, cu- fino a Brindisi, Cic. ed a.: aqua, l'acquedotto
pido di denaro, l»-amoso =
desideroso di avete, costruito dal medesimo A., Jàv.: epiindìA^pj^n
Forum, un borgo fondato dal medesimo nel
liomo non cupidus ncque appetens, Cic: gratus
animus, non appetens, Cic. Lazio, sul lato sinistro della via Appia, in
appetentcr, avv. (appetens), cupjd«n»ente, mezzo alle paludi Pontine, Cic, Hor. ed a.
alidamente, Cic. de ofF. 1, 33. 2) .4kppTslnii<«, a, um, appartenente ad un
Appio, di Appio, appiano, libido, (Icl decemviro
appeteiitTa,ae, f. (appetens), fi eie«"dc>-are,
agognare, bramare q.c. col genit., laudis et App. Claudio, Liv. 3) AppTsis, adis, f., a) la
honestatis, Cic: assol. efiì-enata appetentia statua di una ninfa, là dove usciva lo zam-
(avidità), Cic. pillo della fontana aqua Appia, Ov. b) Appia-
appelTtìO, Ònis, f. (appeto), I) l'atto di af-
des iene, parimenti statue, presso il tempio di
ferrare qualcosa, il cercar di affeii-are, Cic. de Venere, poco lungi dalla fontana della via
div. 1, 46. II) tras)., desiderio, In'anwsia, sli- Appia, Ov. e) soprannome di Minerva, datole
molo, inclinazione, voglia di q.C, et appetiti© da Cicerone per adulazione verso Appio, Cic.
(inclinazione) et declinatio (antipatia) natu- 4) Appiriai», atis, f., l'antica nobiltù. delta
ralis,Cic: col genit., alieni, Cic. stirpe appia, vocabolo foggiato da Cicerone
appetTtuS, ÙS, m. (appeto), appetito, desi- per adulare Appio, Cic.
derio, brama, cupidigia di q.C, Cic: Col genit., ap-plaiido, plausi, plausum, ere, battere
Yoluptatis, Cic. una cosa contro un'altra, corpus, Tibull.r
ap-pr'l0,ÌVÌ,e li, ìtum,cre, stendere la tnano corpus palmis, Ov.
verso qualcosa, I) in gen. cercar di afferrare applicalTo, ònis, f. (applico), l'unirsi a
q.c, l) propr.: solera manibus, Cic: mammam, q.c: quindi trasl., I) inclinazione, propensione,
Cic: appetì (senes), che si baci loro la mano, animi, Cic. de amie 27. IT) l'unirsi ad un pa-
Cic 2) tTUsl., desiderare, agognare, bramare q.C, trono come cliente: quindi jus applicationis,
ricercare q.c. (contr. declinare, aspemari, fu- diritto derivante dalla relazione di cliente,
gere.refugere), alqm praesertim, Cic: regnum, Cic de or. 1, 177.
Cic: alienos agros cupidissime,Cic.: seguito dal- applYcàlu««, a, um, part. agg. {da applico),
Z'infin.. aliquidagere semper, Cic. II) partic: I) congiunto, unito, applicato, adiacente, aures,
A) tendeì-e verso itn luogo, andarvi, ricercarlo, Varr. :Leucas colli applicata, appoggiata,
207 applicitus api)vobo 20S-

contiguo, Lìv. II) rivolto a q.c, ad rem, Cic: considerare come un favore (cortesia), Ter.
ad se diligendam, inclinato, Cic. — 2) partic. comandando, aggiungere segiàto
applicìlusi,a, utn.part. agg, (f?a applico), da ut e il cong., Tac. ann. 3, 38.
adattato, che si eongiunge, velut applicitus rei apporreclus, a, um (ad e porrigo), di-
cultus, Quint. 4, 2, 117. steso accanto, draco, Ov. met. 2, 561.
ap-plieo, avi, atnm e (non in Cic), ni, ap-porlO,àvÌ, àtum, are, apportare,recare,.
Ytum, are, I) applicare, appoggiare, congiuiìf trasportare, portare I) propr. : lapideni,
colà.,
gere, aceostare, avvicinare, stringere, serrare, signa, Cic: alqd ex Hispania, Caes. II) trasl.,
A) propr.: se ad arborem, Caes.: se ad flain- portar seco, nuntiurn, Ter.: damnum, cagio-
mam, Cic: corpus ad moleni,Curt.: se oyy. cor- nare. Ter.
pus stipiti, Curt. se applicare o fmediale)
: ap-posCO, ere, chiedere, domandare, Ter.
applicari trunco (arboris), Justin. e Curt. : e Hor.
oscula feretro, imprimere, Ov.: ensem capulo ap]tOìsTlé, avv. (appositus), acconciamente,
tenus, cacciar dentro, Verg.: boves illuc, con- convenientemente, Cic: dicere app. ad persua-
durre colà, Ov. conjuges captis, associare, sionem,Cic.,oyt;.app.adpersnadendum,Quint.
Curt.: praofectos lateri ejus, mettergli a fianco, appU!$llTo, Òllis, f. (appone) apposizione,
Curt.: com" 1. 1. milit., scalas moenibus, Curt., aggiunta, similium, Quint. 5, 11, 1.
sinistrum cornu ad oppidum, Liv.: castra fla- appSsTlum, i, n. (1. appositus), agr^ttmfa^
mini, Liv.: corpora corporibus, serrarsi l'uno I) come t. t.gramm., aggettivo, Quint. 2, 14, 3
all'altro, Liv. B) trasl.: 1) congiungere una e 9, 4, 24, II) come t. t. retor. = epiteto,.
cosa con un'altra, aggiungere a q.c. volapta- Quint. 8, 2, 10 e altr.
tem ad honestatem, Cic: verba verbis, Quint. appKsvilus, a, um. pan. agg. (da appone),
2) se ad, etc , (come supplicante,
accostarsi posto vicino a q.c, IJ propr.: castellum fla-
amico, ecc.) ad alcuno, unirsi a lui, se ad mini, Tac. II) trasl.: 1) in gen.: audacia (fi-
alqm quasi patronum, Cic: se ad alcjs fami- dentiae) non contrarium, sed appositum et
liaritatem o amicitiam o societatem, Cic: iu propiuquum, le sta vicino, Cic: judicis quo-
itinere familiariter se, Cic: anche appi, alqrn, que noscenda natura est, juri magis an aequo
unirsi strettamente qualcuno, Sen. ep. 21, 4. sitappositus, se egli segua piuttosto lo stretto
3) addossare q.c. a qualcuno, eidera talia cri- diritto l'equità, Quint.: S'ist. plur., api>o-
mina, Plin. ep. 10, 58 (66), 4. 4) far ser- sita, cose prossime, Quint 5, 10, 87. 2) par-
vire una cosa a qualche scopo, cioè impie- quindi facile a raggiun-
tic: a) posto vicino,
gare per q.c, fareitso, finitionem in alqd, gersi, a conseguirsi, Sen. ep. 4, 10; 71, 4.
Quint. Ilj volgere, rivolgere a q.C. generic, b) acconcio =
comodo, adatto, meuses app. ad
A) propr., navera ad, etc. (come 1. 1. di ma- agendum, Cic: homo bene app. ad istius au-
rina) rivolgere la nave verso, ad alqm, verso daciam Cic
, operarias multo appositior
:

qualcuno (che nuota nel marej dirigere ad etc, Cic.


la nave, Cic: navem ad terram, approdare, ap-precor, àtus sum, ari, pregare qual-
Caes quindi assol., a) applicare, approdare,
;
cuno, invocare qualcuno pregando, rite deOS,.
a) di naviganti, ad terram, Auct. b. Hisp. e Hor. carm. 4, 15, 28.
Justin. p) di navi, quocumque litore appli- ap-prelicndo, poet. np-prendo. prc-
cuisse naves bostium audissent, Liv. b) appli- hendi (prendi), prchensnm (prensum), ere, af-
cari, di naviganti, approdare, ad oras, Ov.: ferrare, I) propr.: 1) in gen.: alqm pallio,.

ignotis oris, Ov.: in terras, Ov. e) poet. trasl., Ter.: claviculis adminicula tamquam manibas,
Creteis regionibus applicat an^ues, dirige il Cic. : manum osculandi causa, Suet. : alqnu
suo carro tirato dai draghi verso, ecc., Ov. prendere alcuno per mano, Tac, 2) partic. :

B) trasì., volgere, rivolgere a q.c, aures modis, a.)afferrare violente mente, arrestare, hominem.
Hor.: se animus applicat et adjungit ad alqd, Fior, ed altri, b) impadronirsi di un paese,
Cic: se ad eloquentiam, applicarsi [impa- prendere possesso di q.C., Hispanias, Cic ad
rando) a q.c, Cic: se ad scribendam histo- Att. 10, 8, 2. IIJ trasl.: a) prendere, intra-
riain, Cic. prendere, alqd caute et cumjudicio, Quint. 10,
ap-pliiro, avi, are, = upooo>.o-.pupso9ai, 2, 3. b) profferire nel discorso, Cic. Clu. 52.
lamentarsi di, sopra; dolersi piangendo, Sen apprimé, aw. (ad e primus), prima di
nat. qu. 4, 2, 6 querebar applorans tibi, Hor.
: tutto, di gran lunga, preferibilmente, tnoltis-
epod. 11, 12. aimo, frater ejus appr. nobilis, Ter.: artifices^
ap -póllo, pusui, posttum, ere, Jj poj-j-e «, appr. boni, Nep.
8opra,verso, presso; collocare, ntettere. A) propr.: a pprTiiio, pressi pressura , ore (ad e premo)
,

1) iM (7ew.:machinam, Cic: nianus ad os. Caci. stringere, dextram alcjs, stringere contro di
in Cic. ep.: notam ad versum ovv. epistulis, sé, Tac: scutum pectori appressam, serrato al
Cic. 2) partic. : cibi, ecc., porre davanti, petto, Tac.
imbandire, servire, patellam, Cic: apruin In apjirSlititio, onis, f. (approbo) I) consenso
epulis, Plin. B) qualcuno
trasl., collocare ad alcunché, assenso, approvazione, soddisfa-
in qualche carica, in qualche grado (presso zione per q.c, ammissione di lina pers. o cosa
a qualcuno), porre vicino, dure, aggiungere, (contr. iinprobatio), Cic. : testiuin, accetta-
porre al fianco, accusatorem, Cic: custodes, zione dei testimoni, Cornif. rliet. II) pai-tic,
Nep.: alqm ale custodem, Cic: alqm custodiae come t. t. filosof. ;= dimostrazione, prova, as-
alcjs, Tac: magistrum consulibus, Liv. 11) ag- sumptionis (della minore ), Cic.
giungere, unire, porre \) in gen.: annos alci, appi'iilialiir, òris, m. (approbo), colui die
Hor.: vitiis modu ii.Cic: lucro, calcolare come approva, che giustifica, Cic. ed Att. 16, 7, 2.
un guadagno, Hor : e così alci alq 1 gratiae, ap-i»rdh'o, avi, àtum,-àre, I) dareii prvprio-
209 approtnitto aptus 210

assenso, accoìisentire, trovar degno di approva- tare alla luce (figurai.), Hor. ep. 1, 6, 24.
zione, approiure, riconoscere (contr. iniproboj, II) trasl. (poet.), che ama il calore, la luce del
consilium Cic: sententiain, Cic: clamore
alcjs, sole, flores, res, Hor : arbor, Ov.: raergi, Verg.
donum, prò veris,Cic quindi della
Liv.: falsa : JL pi'TIis, e (aperio), che schiude, Apìnle, Apr.
divinità, far accadere q.C, dar la sua benedi- mese di
raensis, e sost. soli. Aprilis, is, m., il
zione aq.c, quodactuin est diiapprobcnt.Cic: Aprile, Cic. ed a : e quindi Apr. Kalendae,
dii approbent! habemns hominem, etc., noi Apr. nonae, Apr. idus, le colende ecc. di Ap)r
abbiamo, la Dio mercè, uno, ecc., Cic. II) fare Cic. ed a.
q.C. degna dell approvazione di un altro, i^prunìus, ti, m nome romano, per es.:
,

a) fare un laVOro ptr acconti ntare qualcuno, Q. Apronius, della coorte di Verre e complice
opus, Phaedr. 4, 25, 11. b) rendere chiaro q.C. di lui. — Deriv.: Aprónlàiius, a, um, di
a qualcuno, provare, dimostrare, comprovare, Apronio.
far vedere, attestare, judici offìcium SUUm, ap>>o, V. reapse.
Cic: talis laus genus approbet, Catull.: crimina ap<>is, V. absis.
prò approbatis accipcre, considerare come di- jÌlP<>us, i, m. ("Atjjog), fiume deU'Illiria, il
mostrati, Tac quale nasce dai monti Candavi, e sbocca r.el
ap-prólllillo, ore, promettere inoltre, cioè mar Ionio, ora Beratino e nel suo corso su-
anche in nome nostro, Cic. EoSC. A 111. 26. periore Uzumi.
a|»-pi*u|»ero, avi, atum, are, I) tr. affret- aplu, avv, col compar. e superi, (aptus),
Utre, coeptumopus, Liv.: moviem,T&c.: seguito 1) esattamente, acconciamente, precisamente,
dalVinfin , affrettarsi ad, ecc., Ov. met. 1-5, Cic: ad pedeni apte convenire, di calzari,
583 e segg. II) intr. affrettarsi versounluogo Cic pileum capiti apte reponere, Liv. II) ade-
:

a far q.c, approperate! Cic appr. ad cogi- : guatamente, convenientemente, apte locare equi-
tatum facinus, Cic. teni, Liv.: apte facere, apte dicere, Cic.
a|ipro|»ini|ualio, ònis, f. (appropinquo), apio, avi, atum, are (intens. di *a,Tpo), adat-
ravvicinarsi (nel tempo), mortis, Cic. de fin. 5, tare, eongiungere, I) ingen.: vincula collo, Ov.:
32 e de sen. 66. anulum digito, Suet: mucronera sub pectus
a|»-pri»|»inquo, avi, atum, are, o««iciji«»-si, imum, porre, Ov. II) pregn.: render adatto,
appressarsi, venir vicino, I nello spazio ad : poì're in assetto, preparare, allestire, 1
)
propr :

Bummam aquam, Cic: ad insulara, Nep.: col arma capere aptarequc pugnae, Liv.: e cos)
dat., januae, Liv.:finibusBcllovacornm, Caes.: soli, capere arma et aptare, Liv., e sempl aptare
Oceano (del Beno), Caes. II) trasl.: a) del arma, Liv.: se pugnae, Verg.: armamenta, ap-
tempo e di circostanze di tempo: hiems ap- parecchiare, Liv.: reliqnias navigii ad cursum,
propinquat, Caes: cum dies comitiorum appro- Sen.: collo strumentale, ensem vagina, prov-
pinquaret, Liv.: illi poena,nobislibertas appro- vedere, Verg se armis, apparecchiarsi a com-
:

pinquat, Cic. b) dipers.: qui jam appropinquat, battere, Liv.: classem velis, rendere atta a far
ut videat, già è vicino a vedere, Cic: centu- vela, Verg. 2) trasl., adattare a, per q.C. ani-
riones qui jam primis ordinibus appropinqua- mos&rmis, preparar e a prender le armi,\ erg.:
bant, già si avvicinavano aiprimigradi, Caes. bella Numantiae modiscitharae, Hor.: hoc ver-
ap-pil|;nO, are, oppugnare, assalire, clas bura estadid aptatum (a ciò adatto), ({uoà, etc,
sem, Tac: castra, Tac. Cic
Appuli'juìi, -leìslnu*», V. Apulejus. aplus, a, um {da *apo), I) partic, k)attac-
AppììUa, -ITcu»i, V. Apulia. cnto,congiunto, \)propr : uteri terrae radicibns
appullpiìì*», iìs, m. (2. appello), I) racco- apti, Lucr.: gladius e lacunari seta equina aptus,
starsi, avvicinam<mto, 1) «n ^CW.; appulsUS SO Cic. 2) trasl., dipendente, risultante da q.C, COÌl
lis (contr. solis abscessus), Cic de nat. deor. exel'abl.jhoQestnm ex quo aptumestol^cium,
1,24. 2)partic : efficace awidnantento, influsso, Cic: qui est totus aptus ex sese, Cic: col solo
deorum appulsu, Cic: nimii et frigoris et ca- abl., vita modica et apta virtute, Cic: ruden-
loris appulsUS, Cic. II) l'approdare, lo sbarcare, tibus apta fortuna, Cic. B) connesso, congiunto,
CoZgenit.jIitoris.Tac. hist. 2, 59: litorum.Liv. unito, l) propr.: a) generic: qui tani certos
27, 3U, 7 terrae, Justin. 18, 5, 1 e assol, Tac
: : caeli motus tamque Inter se connexa et apta
ann. 3, 1; al plur., faciies appulsus, Tac ann. viderit, Cic: facilius est apta di.ssolvere, quaiii
2,6. dissipata connectere, Cic. b) pregn., conve-
Appìilus, V. Apulia. nientemente unito =
convenientetnente compo-
aprTealìo, òni-, f. (apricor), l'essere esposto sto, congiunto, che sitrova in buon ordine, alle-
ai raggi del sole, il soleggiare, Cic de Sen. 57 e stito, aptae et instructae remigio XXXII quin-
altrove. queremps erant, Liv.: socordius ire milites non
Sprìeita>«, atis, f. (apricus), il temperato aptis armis, SaU. fr aptus oxe citus, pronto «
:

calore del sole (come attributo di un luogo), combattere, Liv.: colio strum., dotato di q e,
rojjWco, regionis, Plin.:loci ejus, aeris, Justin. ornato, caelum stellis fulgentibus aptum, Verg.
siprToor, àtussum, ari (apricus), prendere 2) trasl.: provincia, Cic: oratio, bene arroton-
il sole,Cic ed a. data, Cic: Thucydides verbis aptus, conciso,
siprTousi, a,um, agg. co^compar. e superi. Cic apta inter se et coharentia, Cic; naturii,
:

(da apericus <?rt aperio). originar, aperto, nihil est aptius, nihil descriptius, non v'ha
non coperto; quindi esposto al moderato niente di più armonico, niente di più orga-
calore del sole, (come apertus, esposto alla luce nico che la natura. Cic. II) agg. col compar.
del sole), soleggiato, I) propr.: diluogJii (contr. e superi, (propr adattato ad %ina rosa :
opacus), locus, hortus,Cic sost , apricum, i, n.,
: quindi) acconcio a q.c, adatto, atto, idoneo,
luogo esposto al sole, proferrc in apricum, por- utile, conveniente ad ima pcrs, cosa, cou ad e
211 apud aqualiculns 212

Tace, atque apti ad i^edem, Cic:


calcel habìles carm.3,24,4, (Zm&ò/o. b)À}iuliis,a,Tim,ager,
id pallium esse aptuni ad omne anni tenipus, bellum, Liv gens, Hor.
:

Sost., Apulus, i, m.
Oic: locus ad insidias aptior,Cic.: con in e Tace, il Pugliese; plur. Apuli, orum, m., gli abitanti

in quod (geiius pugnae) minime apti sunt, Liv.: dell' Apulia, Liv. ed a.
formas deus aptus in omnes, Ov/. col dat., ini- apyriniitii, uni, (àrcupTjvog^, sema nocciolo,
tia apta et accomodata natiirae, Cic: liaec ge- sost.,apyrinum, i, n. {intendi Punicuin ma-
nera dicendi aptiora sunt adulescentibus, Cic: lum), specie di melagrana, che ha deigranelli
poet. seguito dall' infin., aptus amare, Ov.: e affatto teneri, piar, in Sen. ep. 85, 5.
aetas apta regi, Ov.: segnilo di prop. relativa, ììqiin, ae, f. (cfr. il celt. ach e il sanscr.
Tiulla videbatur aptior persona, quae de illa apa = acqua), l'acqua, I) propr.: A) acqua,
aetate loqueretur, Cic: assoh, nunc quid aptum nel significato più generale, elemento della
sit, hoc est, quid maxime deceat in oratione natura, acqua jnovana, di fiume, del mare,
videamus, Cic: lar, sostmizc sufficienti, Hor.: ecc., aer, aqua, terra, Lucr.: pluvia, Cic, o
tempus, il tempo opportuno, Liv. caelestis, Liv., jnoggia: marina, Cic: viva,
apììd (secondo un'i. più antica ortografia, acqua corrente, Varr. LL.: cisternina, Seu.:
aput), prep. coU'acc. (radice AP, donde *apo, pregn. aquae, acqua alta. Frasi partico- —
aptus, quindi Vattaccare a q.c, indicando la lari, per lo a) aquam prac-
più proverbiali:
vicinanza), iiresso, appresso, nella vicinanza, bere, convitare, invitare a pranzo, poiché ivi era
ricino a, appo, (sempre n'Ho stato di quiete e necessaria l'acqua per lavarsi le maMz.Hor.
per lo più solo dipers., raramente di località), b) aqua et ignis, per i bisogni più importanti
I)per indicare la vicinanza apersone, presso, non aquà, non igni, ut aiunt, locis
della vita,
a) generic: apud alqm sedere, Cic: plus apud pluribusutimur, quam amicitià, Cic y) aquas
me antiquoruni auctoritas valet, Cic: quindi in mare fuudere, ^jortoracgwa al ìnare (lavoro
a) apud me, te, se, etc, presso ine, te, sé, ecc., cioè inutile), quindi le frasi: a.) aqua et igni in-
nella mia, ecC. abitazione, casa (rìlla), Ooinic, terdicere alci, cessare le relazioni con alcuno,
Cic ed a.: apud se esse, in sé (figurai.), cioè scacciarlo dalla cittadinanza, bandirlo, Cic cd
essere nel suo buon senso, Comic. P) apud exer- n.: id., aquà et igni alqm ar.cre, Tac. p) aquam
citum esse, essere nell'esercito (nel seguito del terramque petere (ab alqo) o ])osccre, ordinare
comandante, ecc.; al contrario in exercitu esse, al nemico di sottomettersi (usanza persiana),
:= servire nelV esercito come soldato), Cic Liv. e Curt. e) sed aqua baerete ut aiunt, ivi si
b) presso la persona, nella cui presenza q.c. inciampa (= la cosa presenta difficoltà, si in-
accade (generic. quando si parla di negozia- caglia), Cic: in bac causa, mibi aqua baeret,
zioni, e il diritto di decidere appartiene alle Cic. B) acqua in islretto senso: \) per acque,
apud
altre persone), presso, datanti, in lìi'Csenza, a) = mare, ad aquam, sulle coste del mare,
apud populum, apud judices, Cic.
aliura, Ter.: Cic: paulum in aquam progredì, Caos.: laborcs
e) presso alle persone, in mezzo a cui q.c. ac- quos ego sum terrà, quos ego passus aquà, Ov.:
cade, ha luogo, presso, consequi gratiam apud trasl.: naviget bine alia jam mibi bntcr aquà,
bonos viros, Cic: o nel tempo di coloro in cui una nuova zattera (libro) deve ora solcare il
q.c. accade, nel tempo, apud patres nostros, mare, Ov. b) lago (lacus), Albanae aqune de-
apud majores nostros, Cic: apud antiquos, Cic. ductio, Cic. c)=/sMwi«', in aquam cacci ruebant,
d) per indicare l'autore di un'opera o di una Liv.: secundà aquà, secondo la corrente, Liv.
affermazione, in apud Xenophontem
, Cic: , 2) =
pioggia, cornix augur aquae, Hor.: aqua-
apud Solonem, nelle leggi di Solone, Cic: rum agn\en, rtcgwa^.c'o^ejVerg. 3)j)?Mr.,aquae,
anche di persone che jmrlano tra di loro, acqua, acque, longae, zampilli, Ov.: magnae,
apud quosdam a erbior in conviciis nariaba- grande quantità d'acqua, inowlazione, Liv.:
tur, Tac e) talvolta invece del dat. queri partic. =fonti, aquarum abundautia, Eutr.:
=
,

apud alqm, Cic: apud alqm profiteri, Curt. aquae dulccs,Verg.: e sorgente minerale salu-
II) per indicazione di luoghi, a) nel terri- tifera, terme, bagni, ad aquas venire, Cic. —
torio, nel dominio di, ecC. =
presso, a, apud Quindi come nom. propr., Aquae Calidae,Cu-
Alyziam, Cic: apud oppidum, Caes. b) {quasi maiiae. V. calidus, Cumanus (sotto Cumae).
= in) a, in (partic. spesso in Tacito), apud vil- 4)per acquedotto, aqua Claudia, Crabra, e simili,
lam, Cic: apud forum, Ter.: apud Asiam, apud V. Claudius,pcc.- aquam ducere in urbem, Liv.
urbem Nolam, apud Ehodum, Tac. 5 l'acqua nell'orologio ad acqua (clessidra) Da 1-
, .

Apulójus (App'ulèjus), i, m., nome ro- l'uso di questo orologio nelle quistioni pub-
mano, p. cs., L. Apulejus Saturninus, sedi- bliche, nacquero le espressioni figtir ale e pro-
zioso tribuno della plebe (verso la. 100 av. verbiali: a) aquam dare, concedere tempo per
Cr.). — Agg. Apuièjus, a, um, di Apuleio, parlare, Plin. ep. 6, 2, 7. P) aquam perdere,
A. lex, derivante dal tribuno Apuleio, Cic. coìisumare inutilmente il tempo; Quint. 11,
ed a. — Deriv.: \\ni\v\i\nus, à., um, apu- 3, 52. 6) aqua intercus, idropisia, Cic: decessit
leiano, di Apuleio, pecunia, di 31. Apuleio (del morbo aquae intercutis, Suet. 7) lacrime, Prop.
resto sconosciuto), Cic: seditio, del tribuno 3, 6, 10. II) trasl., Aqua, l'Acquario, una co-
delhi plebe, Apuleio, Fior. stellazione, Cic. Arat. 179 {ove genit. Aquai).
ii|»iìlìa, ae, f., regione nell'Italia meri- aqiiav-duclitg o aquae dii(>tu«>, ùs, m.,
dionale, sulle due sponde del fiume Aufidus ;
acquedotto, Cic. generic.:
^
il diritto di con-
:

si divideva in Daunia e Peucetia, nota per du}-ì'e l'acqua in qualche luogo, Cic.

l'agricoltura e l'allevamenti) del grosso be- aqualTi>uluì«, i, m. (dimin. di aqualis),


stiame, spec. cavalli, e delle pecore, ora Pu- propr.: « un piccolo vaso da acqua »; quindi
glia. — Deriv.: a) yÌ|»rilTcii!«, a, um, rfrf- lo stomaco, Scn. c]). 30, 22, dubb. {Biicheler
i'Apuiia, mare A., il mare Adriatico, Hor., acquali cjus fervore).

!
213 aquarius Arabarches 214

aquitriiis, a, una (aqua), appartenente al- trionale, aquilone, presso i Greci popÉag, preci-

Vncqtui, d'acqua, I) agg.i vas, VaiT.: provincia, samente vento di A'NO., Cic: meton., il nord,
la sùvrintendenza sulla condotta delle acque ad aquilonem conversus, Cic. II) personif,
(che aveva il questore d'allora ad Ostia), Cic. Aquilo, sposo di Orizia, padre di Calaide e
II) sost., aquarius, li, m. 1) arqiiajoio, all'epoca Zete, Cic. de legg. 1, 3. Ov. met. 7, 3.

imper. 2) fontanieì-e, uno dei servitori pub- aqilìlonalis, e (aquilo), settentrionale,


blici (apparitores), i quali come subalterni Cic. fr.

più tardi del curator aquarum,


delVedile, AquiionTa, ae, f., città negli Irpini,
avevano da curare tutto ciò die apparteneva presso l'odierna Carbonara.
alla pulizia degli acquedotti, e alV acconcia aqmlÓllTuS, a, um (aquilo), settentrionale,
distribuzione dell'acqua nelle vie e nelle case {contr. australis), regio, Cic. e Liv.
(dove essi per denaro, spesso permettevano aquilii<s, a, um, bruno cupo, oscuro, color,
ai bettolieri (tabernarii) di ottenere, a danno tinta {contr. color candidus), Suet. Aug. 79.
del pubblico, una qtiantità d'acqua troppo j4qii?niini, i, n., città dei Volsci nel Lazio,
grande). Caci, in Cic. ep. 8, 6, 4. 3) Aqua- patria del poeta Giovenale, nota per le sue
rius, Acquario, uno dei Segni dello Zodiaco,
tra il capricorno e i pesci, Cic. ed a.
tintorie di porpora, ora Aquino. Deriv.: —
.4qilTnàs, atis, di Aquino, aquìnatet sost.plur.,
siqiiaticu<i, a, um (aqua), I) die vive nei- Aquinates, ium, m., gli abitanti di Aquino,
Vacqua, (che cresce neìl' acqua), acquatico, aves,
gli Aquinati,
Piin.: lotos, Ov. II) umido, auster, che reca la
aquilani, òrum, m., gli abitanti della re-
pioggia, Ov.
gione provincia dell'Aquitania (V.), Aqui-
aqniitllìs, e (aqua), die si trova, che vive
presso l'acqua ìtelVacqua, genUS, VaiT.: be-
fani. — Deriv.:a) .4qiiTlanim, a, um, aqui-
tano. b) .%quTlanTa, ae, f., Aquitania, regione
stia, Cic.
della GalUa meridionale dalla Garonna ai
aquatTo,ùnÌS, f. (aquov),prendere acqtta,
il
Pirenei, dall'Oceano alla Gallia Narbonese :
Caes.: hic aquatio, qui acqua, Cic.
si attinge
come provincia romana (dopo Augusto) il
aqiisltSr, òris, m. (aquor), colui che prende,
paese compreso tra il Liger (Loire) e i Pi-
attinge acqua, Caes. e Llv.
renei, rOceano e le Cevenne.
aqiiatU», a, um ("aqua), mescolato con acqua,
acquoso, allungato (contr. crassus) , aquatius aquor, atus sum, ari (aqua), «fftjiflrwp acqua,
Caes. ed a.
metiicamentum, Sen. nat. qu. 1, 3, 12.
aquila, ae, f. (forse femm. di aquilus),
ììquosus, a, um, part. agg. col compar.
e superi, (aqua), pieno di acqua, acquoso, cam-
fiquiia, I) propr.: nella mitol. il portator del
pus, Liv.: ver aquosius, piovoso, Sen.: hiems,
fulmine di Giove, Cic. ed a.: aquilae senectus,
uìia robusta e gagliarda vecchiaia, « sempre
con frequenti pioggie, Verg.: nubes, cariche
di pioggia, Ov.: Orion, Verg., o Eurus, Hor.,
giovane forza dell'aquila », poiché l'aquila
anche nella vecchiaia rinuine robusta, Ter. che apporta la pioggia: crystallus, limpido,
Prop.: languor, idropisia, Hor.: mater, Teti,Ov.
heaut. 521. Il) trasl.: 1) aquila, l'insegna di
ogni legione romana, Caes. ed a. 2) aquila, siquììla (ac'ula), ae, f. (dimin. di aqua), un
una costelluzioiie, Cic. Arat. 372. 8) 1. 1. di po' d'acqua, Cic. de or. 1, 28: figurai, ibid. 2,

urcliitett., aquilae, le aquile (di Giove) scol- 162.


pite in bassorilievo sul frontone posteriore ara, ae, f. (da alpw, innalzo), ogni rialzo
(tympanum), sìdlla fronte, e sulla parte po- di terra, pietra, zolle, ecc. ; quindi I) ara so-
steriore del tempio di Giove Capitolino, che pulcri, rogo, Verg. Aen. 6, 177. II) sccgUo nel

pareva sostenessero il fastigium, Tac. hist. mare, Verg. Aen. 1, 109. Ili) moumuento di
3,71. pietra, virtutis, Cic: Limcnsis, Suet. IV) al-
AquilarTa, ae, f., luogo della Zeugitana, tare, ara, 1) per i Sacrifizi, aram conseci'aie
non lungi dal golfo di Cartagine, a jwe^'^o- deo, Cic: victima aris adniota, Liv. Sif-
filia

</«orKOfZeZpromunturiumMercurii(capoBon), fatti altari stavano non solo nei templi, ma


ora Lawhareah. anche nelle case e nel cortile, ove si sacrifi-
.4quìleja, ae, f. ('AxuXv)ta), città nell'alta cava agli dei familiari (penates); quindi
Italia, non Imigi da Trieste, ora Aquileja meton., arac focique, casa e focolare, per indi-
od Agìar. —
Deriv.: Aquilujeiisi*!., e, di care la jìroprietà, l'unione delle famiglie e
I
Aquileja; sost.plur., Aquilejeiises, iuin, m.,gli dei luoghi, per il culto degli dei, Dejotari,
abitanti di Aquileja. Cic: in aris et focis, Cic: de aris ac focis de-
stquilTfvr, feri, m. (aquila e fero), colui che cernere, Cic: prò aris focisque dimicare, Liv.^
portu l'aquila, vessillifero, CaeS. ed a. lìtr la casa e il focolare (cioè per ciò che si
IqiiTlinnus, a, uni, V. Aquilius. possiede di piìo caro) combattere, pugnare.
um, nome di urna gens ro-
Jk<|iiTIÌU!«, a, Figur., poiché l'altare era mi luogo di rifugio
ìiìana, di cui il più noto è: C. Aquilius per chi aveva bisogno di protezione, rifugio,
Lcallus, amico di Cicerone, pretore con lui protezione, riparo, tribunatus, Cic: sociorum,

\
Va. 66 av. Cr., celebre come oratore forense, Cic: leguni, Cic 2) trasl.: Ara, altare, costel-
i
e dotto giureconsulto della scuola di Q. Muzio lazione nell'emisfero australe, Cic. poet.:
Seevola, pontefice. — Agg.; aquUio, lex Aqu., pressa, a motivo del suo abbassamento, Ov.
I

\ delnomin. Aquilio Gallo, Cic. — Deriv.: Arabarclies (Alabarches), ae, m. ('Apa-


AquTlìanU«i, a, um, di AquUio (Gallo), aqui- Papxv)s, 'AXaPapxv]s), il magistrato supì-emo
\
liana, defensio, Cic. per la parte ad oriente del Nilo (verso VA-
aquilo, m. [da connettersi con aqui-
ònis, rabia), probabilmente una specie di alto uf-
lus, propr. : « nero assalitore »), vento setten- ficiale delledogane, Arabarca, sarcasticamente
215 AraLes arbitrium 21G

di Pompeo, il qtirtle si vantava di aver molto venivano affittati per il decimo, beni dema-
aumentato le (jabeìle, Cic. ad Att. 2, 17, 3. niali, Cic.

Arnltes, bum, acc. bes e (green) bas, m. iìrsitSr, òris, m. (aro), aratore, 1) ingen.,
("Apa^Ej), gli ahitanti rhlV Arabia, Arabi. — Cic. ed molto spesso poet. per contadino
a. ;

Meton.^-- Arabia, sive in Arabes molles gra- (agricola) in genere, Lucr.,Verg. ed a.: taiu'us,
diatur, ratull.: jialmiferos Arabas reliquit, Ov. toro da aratro, Ov.: bos, bue da aratro, Suet.,
Deriv.: l).trnl»s ral)is. mabo, 2) .%r»l»la, II) partic, nel linguaggio finanziario, ara-
ae, f. ('Apapia), V Arabia, quella penimla a tore» = gli appaltatori dei beni dello Stato
S. O. (ìeìl'Asia, la quale ancora oggidì porta per ildecimo del reddito (cfr. aratio n" II),
quel nome, ma pressagli antichi anche nome Cip. ed a.
di tutte le contrade e regioni, dove abitavano aratriim, i, n. (aro), aratro, vomere, sub-
tribii nomadi per lingua e costumi
affini igere terrani ara tris, Cic: alcim ab aratro ar-
agli abitanti dell'Arabia propriamente detta, cessere, Cic.
spec. merid. della Mesopotamia
la iiarte ,
Araliis, i, m. {'Apa-zog), poeta greco, an-

[ancoraatttuilmentelTak-al'ATSLbi). L'Arabia fore diun poema astronomico (intitolato <&ai-


propriamente detta si divideva presso gli an- vójisvaì che Cicerone e Cesare Germanico tra-
tichi in Arabia Deserta [y] §pr,(iog 'Apap£a), dtissero in In fino. Deriv.: Ariìtviis, a, uni,
Beata o Felix (r) £Ù8ai|i(ov "Ap.) e Petraea (yj ('Apatsioj), di Arato, nostra quaedam Aratea,
xatà TY;v IléTpav 'Ap.ì. .".) .4i>al»T<*ii!«, a, uni, / ^atvóiisva di Cicerone, Cic: II) celebre ca-

arabico. — Avv. .%l'ìiluci>, in mudo arabivu, jritnno greco nativo di Sicione foìidatore ,

4) (poeti) .%rìilMii>>, a, uin, m-abico, limeii, della lega Achea.


provveduto di cortine arabe, Proj). 5) (poet.) .Araxos, is, acc. en e era, m. ('Apx^Tjg),
.%rsibiis, a, um, arabo, sost. plur., Arabi, I) fiume dell'Armenia maggiore, ora Aras,
oruni, m gli Arabi. II) il fiume più importante della Porsia, il
jkra<*liiió, OS. f. ('Apa^vr;), fanciulla della quale scorrerà jiresso a Persepoli, ora Bend-
Lidia, figlia di Limone di Colofone, tintore Emir.
di porpora, la quale come esperta tessitrice .4rl>r>la, dram, n. ("ApprjXa), città nel-
sfidò a garegg iure seco Atena (Minerva), per VAdiabene, regione dell'Assiria, ove Dario
cui Atena adirata slravciò Yinnocente tes- fu vinto dn Alessandro, ora Arbil o Erbil.
suto, e siccome Aracne per il dolore si voleva arhita, V. arbutum (alla fine).
impiccare, la lasciò bensì in vita, ma la con- arluler, tri, m. (da ar =: ad e bitere, an-
dannò, come ragno, a stare sempre sospesa. dare), T) testimonio presente, tenHmomo auri-
j4i'aelio«>Ti, Oruiu, m. o i4rachoì«sì, colare, O oculare, upettatore, osservatore, loCUS
òruni, m. e Ai'avliùli, òruui, m. ('Apa^toTot), ah arbitris remotus, Cic. sine arbitro o arbitris,
gli Aracuxii, o Arucoti, gli abitanti dell' Ara- Liv.: remotis arbitris, Cic. II) come 1. 1. giuri-

cosia, provincia della Persia tra la Dran- dico, arbitro mediatore paciere, giudiee se-
, ,

giana e il fiume Indù. condo VeqiiitH e secondo ragione (alF incOUpTO


il judex, secondo le leggi), arb. litis, Cic: alqiu
i4raclilùs, i, m. ("Apa^Oog), fmme del-
l' Jipiro, ora Arta. arbitruni adigere, Cic. arbitrum sumere, Cic:
:

dare arbitrum, Cic: esse in alqd arbitrum, Cic:


Arat*yiitliu<>, i, m. ('ApocxuvGo^), monte
uti alqo arbitro, Cic: niliil ad id quidem ar-
sulla costa meridion. dell' Etolia, ora Zygos.
— Poeti romani parlano erroìieamente di un
bitro aut judire opus est, liiv., trasl., 1) ai —
ogni specie di cose, arbitro, mediatore, Cic:
Ar. attico e lo congiungono col beotico Am- formae (di Paride), Ov.: ])ugiiae, giudice della
fione.
lotta, Hor.: luxuriae et voluptatium, Sen.: ele-
Àradus, i, m. ("ApaSog), celebre città
insulare della Fenicia, ora Ruad. Deriv.: — gantiae (in cose di gusto), Tac. 2) (in quanta
che l'arbitro giudica secondo il silo senno)
AradlUSj a, um, che appartiene ad Arado, di A. xrasX., in genere: colìtiche domina liberamente
ìiranì^a, ae, f. Càpxy.vrj). I) ragno, invisa sopra q.r.. che-comanda, che dispone, .signore,
Minervae ( V. Arachne ) Ver». aranearuin , :
arbitro, dominatore diq.C, imperii, Ov.: ÌTie Ju-
telae, Plaut. e Val. Max. II) meton., ragnatela.
nonis, esecutore, Ov.: bibendi, colui che coìi,
Lucr. ed a.
dadi veniva eletto « re del convito », simpo-
ariineìila, ae, f. (dimin. di aranea), pic- siarca, il quale stabiliva la grandezza e il
colo ragno, Cic. de nat. deor. 2, 123.
numero delle coppe, la proporzione dell'acqua
ìiràneitlus, i, m. (dimin. <ft araneus), pic- e del vino, Hor.: Adriae {del vento australe),
colo ragno. Ps. Verg. Cul. 2. che là domina sopra il mare, Hor.: rerum,
iìranrÓSIIK, a, Uin (araneUS), pieno di ra- Tac: pacis ac belli, Justin.
gnatele, ratull. 25, 3. arltTira, (arbiter), I) colei che è con-
ae, f.
arani'iiiii, i, n. (araneus), tela di ragno, sapevole, che è testimone, Hor. epod. 5, 50,
Sen. e (plur.) Phaedr. II) arliitra, Sen. ep. 66, 35.
ttrani'iiv., i. m. il ragno, Lucf. e Sen. arliTtratiìs, ìis, m. (ar))itror), parere =
Arsir e .4rsìri<>, is, acc. im, m., fiume talento,proprio giudizio, libera volonM, arbitrio,
della Gallio, ora Saóne. vivere suo arbitrata, Cic: rnjus arbitratu (coi
Arateli*», a, uin, V. Aratus, n" I. principii del quale) sit educatus, Cic: partic. ,

ìiralTo, ònis laro), I) l'arare, coltirazìonr potere illimitato. Sali, e Liv.


del catnpo ColToratrO, aratura, Cic. Tusc. '>, arhltrìuill, Yi, n. (;irbiter), sentenza del-
86. II) meton., terreno lavorato coltivato ; , l'arbitro, 'ir, ed II .: trasl., a) ogni sentenza se-
<

partic. arationes = / terreni appartenenti condo il proprio senno, liltera decisione, arbittio,
allo Stato romano nelle prvvincie, i quali victoris, Curt.: victoriae (.sojjm la città), C\iv\.:
m arbitro Arccsilas 218

cjiis arbitrio, Nep. : libera arbitria o solt. ar- nrltulUS, i, f. corbezzolo, meloselvaUco,Ycrg.
bltria, alcjs rei, o de alqo agere, decidere libe- Col. ed a.
ramente intorno a qualcosa o qualcumo, det- arca, ae, f. [radice AIIC, donde anche
tar leggi, Liv. e Ciirt.: arbitrium regni agere, arceo),/j ripostiglio x^erriìichiudere (oggetti),
far da autocrate, Tac: arb. salis vendendo, la armadio, scrigno, cassa, 1) in gcn.: CX Illa olca
decisione arbitraria del prezzo dèi sale, Liv.: arcani esse factam coque conditas sortes, Cic:
rt's abopinionis arbitrio sejunctae, j3e?" le quali arca iiigens variorum venenorum piena, Suet.
non si decide secondo mere opinioni, Cic: ar- 2) generic: a) feretro, bara, operculum arcae,
bitria faneris, le spese convenienti per il fune- Liv.: arca lapidea, Liv. cadaveia portanda lo-
:

rale, Cic. b) lìbera dLiposizione, libero volere, care in arca, Hor. b) grande scrigno guernito
proprio parere, potette illimi-
rirbitrio, talento, di metallo, dove i ricchi custodivano il loro
parentum, Curt.: arbitrio suo
tato, libero potere, denaro, cassa, scrigno, forziere, multum difFcrt
o suo arbitrio, Cic.: arbitrio matris, Ov.: ad in arcane positum sit argentum an in tabulis
arbitrium suura imperare, Caes.: vitam alieno debeatur, Cic: mihi piando ipse domi simulac
arbitrio dimittere, Nep.: non vestri arbitrii nunieros conttniplor in arca, Hor.: meton.:
erit, si etc, Liv. <assu = denaro nello scrigno, arcae nostrae
Mrbftro, are, V. arbitror (alla fine). coufidito, Cic. II) piccola e stretta celia per i

arhitror, atus sum, ari (arbiter), I) pren- carcerati, Cic Mil. 61.
dere in coìusiderazione, ponderare, Ter. eun. 979. Arcade*», duni, acc. des e das, m. ('Ap-
IT) ritenere quasi certo, credere, stimare, es- •/.doe^), gliabitantideW Arcadia, Arcadi,sing.
sere di opinione, ritenere secondo la miglior- /flrcsis, cìidis e (grec.) cìidos, acc. cadem e

scienza e coscieiisKt [contr. scire, alci persuasum (grec.) cada, m. ('Ap-x-dj, dSo;), un Arcade,
esse), co7nc t. t. nella deposizione dei testi- poet. anche attributivo ^arcadico. e r iv.: —D
moni, arbitror, Cic. ed a.: e generic. di opi- 1/ Arcìidia, ae, f. ('ApxaSiaj, Arcadia, la

nioni soggettive, hoc cum ceterae gentes sic jHirtc centrale del Peloponneso, 2) Arcst-
arbitrantur, tum ipsis Siculis ita persuasum «iicii!», a, um ('ApxaSixóg) arcadico, 3) Ar-
est, ut etc., Cic: col doppio acc. qui se natos cadTii«>, A, um ("ApxotS'.og), arcadico, dea,

ad homines jurandos, tutandos, conservandos cioè Carmentu, la quale dall'Arcadia venne


arbitrantur, Cic: coll'acc- e Z'infin. minimum in Italia, Ov.: virgo, la ninfa Aretusa, Ov.:
in se esse arbitratur, Cic: assol. ut arbitror, deus, Fune, Prop.
Cic. forma attiva imperai, arbitrato, Cic. do arcano, aw., V. arcanus n" II, h.
nat. deor. 2, 74: passio, arbitrabantur, Caes. Arcanuiii, podere di Q. Cicerone,
i, n.
b. e 3, 6, 3: arbitrari, Cic ad Att. 1, 11,2. a mezzogiorno di Alpino, nel Lazio.
arltfir (accanto a arbòs), oris, f., albero, arcaiiUM, a, um (arca, arceo), origin.
I) propr.: fici, Cic: abietis, Liv.: Jovis, quer- chiuso; trasl., I) segreto, di uomini; poet.,
cia, Ov.: Phoebi, lauro, Ov.: Palladis, ulivo, nox, tacita nolle, Ov. II) segreto, nascosto,
Ov. arbor pomifera, Plaut. arbores majo-
:
Consilia, Liv.: quicum arcana, (juicum occulta
:

res et magis ramosae, Liv.: arbores caedere omnia, Cic: partic: anche nel linguaggio re-
(tagliare), Cic: excisa est arbor, non evulsa, ligioso, segreto, misterioso, sacra, Ov. e Tac:

Cic. II) meton.: Vaibi-ro =


ciò che si fa con
t'iiodus, Tac — Quindi: a) sost., arcaimm, i, n.,
esso, a) albero della mtue, mali, Verg.: comun.
segreto, mistero, coiiiuii. al plur., arcana ero-
solo arbor, p. es. cum curvatur (s'incurva) dere libris, Hor.: arcana ejus elicere, Liv., ar-

arbor, gubernacula geniunt, Plin, ep. b) remo, cana imperli et dominationis, i principi segreti
Verg. Aen. 10, 207, e) ìuive, Peiias, la nave del reggimento monarchico, b) avv. arcano,
segretameiiie, di iiascosto, liunc (librum) lego
Argo, Ov , ber. 12, 8.
arb5r«U!<, a, um (arbor), I) appartenente
are convivis tuis, Cic: are cum alqo colloqui,
ad un albero, arboi-eo, Caes.
fetus, frutto di alberi,
Verg.: lolla, Plin. Il) aimite ad albero, coruua,
Arcàis, cìidis, m. V. Arcades.
ramose, Verg. arceo, ciii, ère (dalla radice AKC, da cui
anche iircaì, I) serrare, rinchiudere, trattenere,
arbo<», V. arbor.
\) propr.: iluniiua, Cic: alvus arcet et coutinet
1. arlmscìiln, ac, f. (dimin.rZi'nrbor), ar-
i(Uod recipit, Cic 2) trasl., arceri otii finibus,
bìtsto, Varr. e Col.
Cic. de bar. resp. 4. li) impedire l'adUu, tenere
2. ArbuMcììla, ae, f., mima dei tempi di lontano, A) alloiUanarc. tener lontano, impedire,
Cicerone. sioriurre, costr. a.)colsolo acc, copias hostium,
arbllStlllll, i, n. (arbor), piantagione di
iiquas pluvias, Cic:, seguito dall' infìn., Ov. e
alberi, in gen., e partic.di olmi, per trarci
Tac: omnipotens, Ov. p) colf acc.
assol., arcuit
su le viti, quindi spesso uniti, vineac et ar-
busta, arbusta vineaeijne, Cic. ed a.
seguito da ab (=
da) alc^m ab injuria, Cic:
aetalom a libidinibus, Cic f) coll'à.cc. seguito
arl»ii<iilu<«, a, uni larbos jicr arbor;, pian- dal solo abl. (da), hostem Gallià, Cic: alqm
tato ad alberi, agcr, Clc de rcp. 5, 3. Italia, bamlirc dall'Italia, Tac; alijm aditu,
arltul«*uti, a. um (arbutus), di i-orbeszuiu, Cic. 8) alqd alci, tener lontano qualcuno cbt
crates, Verg.: fctus, Ov. qualcosa, hunc (oestrnm) arcebis jiecori, Verg.
arltìiluiii, i, n.(arbutus\ I) frutto del cor- gè. 3, 165. B) tener lontano in-ote^igeiuto, pro-
bezzolo, corbezzolo, TiUcr. r Verg. teggere contro qualcosa, difendere, alqm funesto
//) rami del corbezzolo innieme col fruito, veterno, Hor.: classes aqnilonibus, Hor.: alqm
ìfermoyH del corbeztolo, \'crg. gC. 3, :)01 l, pcriclis,Verg.

;

181. Plur. forma sccond. arcaica, arliita, ArcetiTliiH, ae, m. ("ApxejfÀa;), fiUvtofo
Lucr. 5, 938 e 962. greco, nativo di Pitaiu: in Kalia, discepolo
219 arcessitor arcuo 220
di Polemone AccaJeniico, fondatore dell' Ac- téxVTj), l'arte del costruire, architettura, Qulllt.
vademta media ; fiorì verso il 300 av. Cr. 2, 21,8.
nr(>Ci*s7tAr, òris, m. (arcesso), colui che urviiTleclur, atus sum, ari (architectus)^
chiunia o che prende a «è, l'iill. ep. 5, 6, 45. costruire, innalzare, edijicare artisticamente, se-
arcessTlus, abl. ù, m. (arcesso), il chia- condo le regole dell architettura, Cornif. rhet.
ituirt; preiulct-e a aè, richiestti, ipsius roglltu 3, 32; trasl., irrocaruru con ai-te, voluptates,
arcessituquc, dietro la sua preghiera ed in- ( 'ic de lin. 2, 52.

vito, Cic.de nat. deor. 1, 15. ai'fliTleotura, ae, f. (architectus), teorica


aroeikso. Ivi, ituui, ere (causai, di accedo, Uel costrurre, architettura (cOìltr. fabrlca, pra-
come incusso di incedo), far si che qualcuno tica), C.C. de oir. 1, 151.
venija a noi: quindi fai- venire qualcuno o q.c, arolilleclus, i, m. (:= àpxtxéxTwv), I) ar-
chiamare, I) in yen.: ai2Jropr.: alqni in pa- chitetto, in senso elevato, Cic. ed a. Il) trasl ,

triaui, Cic: alqm ex Graecia, Liv.: alqm lit- fondatore, inventore, autore, creature, prontotore,
tcris, Liv. b) trasl.: bellum, tirarsi addosso, ardi, paone verboruui, Cic: inveutor veritatis
yohbai carsi a, Liv.: causam sibi iiiortis, Val. et quasi ardi, beatae vitae , Cic. : princeps
Jlax.: quies molli strato arcessita, procurata, atq uè ardi, sceleris, Cic.
Liv.: gioriaui ex periculo, procacciarsi, acqui- areliTuin, i, n. (àpxetov), arcJUiHo, Mela
stare, Curt. II) JKiriic: 1) prendere, ce-rcare ed a.
ìin argomento, un pensiero da qualche luogo, ar4>liuu, outis, m. {àpfjisìy, dominatore),
a capite, Cic: are. oratijui spleudoreni, Cic: arconte, la pili alta mayistratura in Atene
fabulas longe, Phaedr. : quindi arcessitus, dopo Vaboliz. della dignità regia, Cic. e Veli.
prvao con farza, violentemente, costretto, ricer- Arvliy!:!)», ae, m. ('Apxóxag), di' Taranto,
cato, dictuni,Cic: fucus, Suot.: mors, l'iiu. ep. segnalato per il suo carattere j^ersonale, non
2) evocare qualcuno dal mondo dei morti, ma- meno che come uomo di Stato, capitano, filo-
nes conju^MS, Verg. Aen. G, 119, 3j come t. t. sofo pitagorico e matematico (dal à00-3tì5
del linguaggio giuridico, trarre, chiamare in uc. Cr.).
quindi generic accasare, incoli>ure,
(/indizio, , Arci leiieu!» ( Arquit.), entis (arcus e teneo),
alqm eodem crimine in summuiu cajjitis peri- arciere, sayittario, a) epiteto di Apollo, ^ erg.
culuni, Cic: alqni judicio capiti.s o soft, capilis, e Ov. b) iena costellazione, Cic. Arat. 182
Cic. :pecuniae captae. Sali. Infin. pres. — e 405.
pass, anche arcessiri e paruyog. arcessier arelù, V. arte.
Arclivlaus, i, m. ('Apxé?,a&s), I) filosofo aretu, are, V. arto.
greco di Mileto, discepolo di Anassugoru ; se- Ai*et4»|»li5lax, acos, m. (àpy.tocpuXag), co-
condo alcuni, maestro di Socrate. II) figlio na- stellazione ==^Bootes (V.) Cic. poet. de nat.
turale del re di Macedonia Pcrdiccu li, re di deor. 2, 109.
Macedonia dal4 13 av. Or.; amico di Euripide. Arc>to»«,i, acc. ou, nom.plur. oe, f. (àpxxo;),.
Ili) generale di Miiridute il Grand', oriundo 1) l'Orsa, (lue costellazioni delV emisfero bo-
dalla Cappadocia, segnalatosi spec. nella reale (quindi geminae), O. inaytjiore e minore,
guerra mitridatica contro Siila. IV) figlio Vitr. e spesso nei poeti: u inotico della loro
del precedente, sposo di Berenice: nella lotta situazione settentrionale, gelidae Arctoe,
contro il suo suocero cacciato, Tolomeo Au- \'erg. poiché non tramonta -nel nostro emi-
:

lete, re di Egitto, e il suo difensore A. Ga- sfero, iuimuuis expers aequoris, Ov., e me-
binio, proconsole della Siria, pirdè la vita. tueus aequore tijigi, Verg.: juncta aquilonibus
ai'clicl^'piiiii (-Oli), i, n. (apxstuTtovi.a»- AsctoA, poet. =
polo nord, Ov.: opacain exci-
chetipo, originale, l'iill. tp. 5, 10 (15), 1. pere Arcton, poet. =
stare a settentrione,
ArcliTii!*, ae, m. ('Apx'ag), I) Aulus Li- Hor. II) trasl. —
notte, Prop. 2, 22, 25.
(inius A., iioeta greco di Antiochia, celebre Ai'cliiru»», i, ni. (àpxxoùpog), T) la stella
per la difesa che di lui fece Cicerone. II) noto più fulgida della costellazione Bootes, vicino
falegname; donde: .4rcliiacu!», a, um, di alla coda delV Orsa viaggiare, secondo V opi-
Archia, lecti, Una specie di sofà da lìraiizo, nione degli antichi, di grande influsso sul
Hor. e)). 1, 5, 1. tempo, poiché al sorgere e al tramontare di
Ar<>liTlo<rliii!«, i, m. ('Apxt^ox°s). woto essa, infuriano le più violenti tempeste, Cic.
poeta greco < li Paro, contemporaneo di Ro- poet. ed a.: sub ipsuiu Arcturum, verso il
molo, o piuttosto di Tullio Ostilio, fiorito sorgere di A., Verg. II) trasl., Vintera costel-
circa Va. GSS av. Cr., pregiato dagli antichi lazione (ti Bootes (V.) Verg. gè. 1, 204.
e ime un secomlo Omero, 2Jer avere inventato 1. aretiii), a, uni, V. artus.

e scritto nei giambi la mordace poesia sati- 2. :lr«*lii«>, i, V. Arctos.


rica. —
Deriv. : /trcliìlAcliTuK, a, uni, «»•- ai'4'ììaliis e aniuillus, a, um (arcua),
chiiochio, e appiellat.-— pungente, cdicta, Cic curvato ad arco, arcuato, o -provveduto di un
ad Alt. 2, 21, 4. arco, currus, Liv.: opus, arco, volta, Plin. ep.:
ArcliiinódcM, m. ('ApxijiijSYjs) celebre
is, laqueata arquataque tecta, Lucr.
matematico e 2S7 av. Cr.,
meccanico, nato Va. areitla, ae, f. (dimin. di arca), piccolo
ucciso da un soldato, quando Siracusa fu armadio, arculae muliebres, scrignetti, Cic:
presa da Marcello (212 av. C). ex arcala prolata vestis. San.: qui velut ad
arcllTlllTlliUS , i, m. (àpx^pipcg), archi- arculas (casse di munizioni) sedent et tela
minto, Siiiit. Vcs,]). 19. agentibus submiuistraut, Quiut. trasl., di
:

ar<-liT|iTriìla, ae, m. (ctpxiteipatr/g), cupo linguaggio ornato, oiniies ejus discipuloruui


dei cur.sari [hit. puro praedonuin dux),Cic.f(/r(. arcidac (cassette di cidori), ( lic.
urckTlecluiiTcè, ès, f. (d.^yj.-.f/.-.o'i./.it se. arcuo, are (arcU;jj, l>icyure ad arco, incur-
221 arcns ardesco 222

aWattivo sólo rifl. arcuare, al passiv. in


«,-«»•6, bustibili, generic. di edifìzi, bimcìare, avvam-
scuso medio, arcuari, incurvarsi ad arco, pare, abbruciare, essere iitcendiuto, ardct do-
Araxes arcuato amne descendit, Mela, 3, 5, 5 raus, Cic. ardet paries proximus, Hor. ardet
: :

(=3,|40). Cartbago, Liv. septem taberaae arsere, Liv.


^ , : :

arciìs, are. arquus, m. I) arco, a) per


us, XL milla libroriun Alexandriae arserunt, Sen.
scoccare la freccia, arcum intendere, Cic. ,
generic, di pers., qualcuno (= la casa, le
adducere, Verg. arcus Haemouii, il sagit-
: sostanze di qualcuno) avvampa, sedulus ho-
turio come costellazione, Ov. b) ai-cuintieno, spes paeue arsit, Hor.: jam proximus ardet
Cic. ed a. : in questo setiso anche arcus cae- Ucalegou, Verg.: fulmine ictus cum domo sua
lestis, Plin., pluvius, Hor., inibrifer, Tibull. arsit (abbruciò), Eutr. —
del focolare, al-
e) volta , Ov. : anche ureo trionfale , Tac. tare, ecc. su cui arde il fuoco, ardere, ardent
II) trasl. 1) ogni incurvatura ud arco, delle aitarla , Verg. caput arsisse Servio Tullio
:


:

spire del serpente, della incurvatura dei seni dormienti, Cic dell'Etna, in cui arde il
di mure, Ov.: della incurvatura del porto, fuoco, ardere, Cic e Ov. —
di Sostanze in-
Verg.: della spalliera della sedia, Tac. 2) ge- combustibili, ardere, essere infocato, jam ra-
nsric. come t t. di matematica, arco di cir- pidus Sirius ardebat, A'erg. cum aliae terrae :

colo,Sen. ed a. : quinque arcus, i cinque pa- nimio fervore solis ardebant, Justin. cfr.
ralleli del globo terrestre, i quali limitano le ardens ii' I. II) trasl.: 1) estens., a) degli
zone, Ov. —
Genit. siug. arcaico arqui, Lucr. occhi, urdeì-e, scintillare, .splendere, Plaut. e
5, 526. Cic. de nat. deor. 3, 51. Cic; cfr. ardens (n" II, 1, a), h) di colore
ardsilTo, Onis, m. {da ardeo j, che opera con splendente, acceso, rifulgere, splende-re, aina-
zelo, sollecitamente, scioperone, affaccendato, yliare, ar.lebat murice laeua, Xaxg. : apes auro
faccendiere, Phaudr. 2, 5, 1. ardent, Verg. 2) intensivo, di tatto, ciò che è
1. ai'dea, ae, f. airone, Verg. gè. 1, 364. violentemente a{/ilato dalla passione, ardere,
2. Ardì-a, ae, {. {'Aptéx), città dei Rutuli consumarsi, per, ccc, a) del corpo e delle sue
e una volta capitale dd regno di Turno; parti: podagrae doloribus, essere tormentato,
uno dei luoghi più antichi del Lazio, sopra Cic: cum omnes artus ardere (se. dolore) vi-
una rupz circondata da paludi, in una delle derentur, Cic. b) dei nostri affetti, delle nostre
contrade più malsane del Lazio, colonizzala jjussioni, s.niove, dolore, furore, Cic: iracundià,
ila Roma. — Deriv.: a) .4rdeas, àtis, Ter.: odio vostri, Cic. : cupiditate, Cic : desi-
pertinente ud Ardca, di Ardea; Sost. plur., derio, Cic. : di pers., ardet et iram non capit
Ardeatcs, iuni, m. gli abitanti di Ardea, gli ipsa suam Progne, Pr. è accesa d'ira, ecc.,
Jrdeafi, Liv. b) .irdearilll!», a, Uin, perti- Ow: di oratori, essere fuoco e fiamma,
nente ad Ardea, foedus, cou Ardea, Liv.: sost. Cic: e ardere ad O in CoWaCC, ardere, deside-
solt. Ardeatinuin, i, n. un piodtre presso Ar- rare ardentemente, ad ulciscenduui, Caes. in :

dea, Sen. arma, in proelia, Verg. in caedem, Tac. e


: :

ardelTo, V. Ardalio. ardeo seguito dairinfìn. =


io ardo dai desi-
ai'den!«, entis, part. agg. col compar. e derio, Verg. e Ov. parimenti animo ardeo
:

superi, (da ardeo), ardente, rovente, I) propr.: coll'infin.. Sali. —


Fartic. essere preso da
carbones, Val. Max.: cibi, boleti, Sen. IL) trasl. pa-isione amorosa, amare ardentemente, arde-
1) esteìIS., a degli occhi, ardente, splendente, bant ambo, Ov.: e ardere alqao in alqa o alqara,
oculi, Verg.: ardentes crudclitate siniul ac su- essere acceso di untore, ardere per, eCC, Verg.
perbia oculi, Sen. rhet.: fiamma lumina ar- e Ov. c) degli affetti, delle j^assioni d'altri,
dentia, per l'ira, Sen. b) del colore, apien- rivolti contro di noi, essere fortemente ayyra-
dcnie, lucente, (apes) ardentes auro, dal corpo vato da, ecc., invidia, essere crudelmente
splendente di oro, Verg. e) del vino, forte, odiato, Cic: ardebat et crudelitatis et iniqui-
generoso, Faiemum, Hor. 2) inteììs., a) di tatis inf imià, l'ignominia dilla sua crudeltà
moto appassionato, ardente, focoso, acceno, e iniquità gravava su di lui, Plin. ep. d) di
veemente, violento, udium, Liv. : virtus, V^erg. : congiure, guerre e simili, quando scoppiano,
aniores sui (prr S'':), Liv. avaritia, Cic.
: ar- : ardono, cum arderet conjuratio, Cic: Galliam
dentes in alqm littcrae, spiranti fuoco e ardere, essere in fermento, Caes.: cum arderet
fiamma, Cic: enm niortcm ardentiore studio Syria bello, come la fiamma della guerra si
potere, Cic: arileiitissimusanior, Quint.: di un fu accesa nella Siria, Cic.
essere vivente, aidmli^ di zelo, di deniderio di ardvMco, arsi, ere (incoat. di ardeo), es-
combattere, d'ira. Verg. ed a.: yidter, adirato, sere in futmme, avvampare, accendersi, I) prop r. :
Hor.: juvenis ardonlis animi, Liv.: ardentes arsit arundo, Verg. e diventar roventi', ar-
:

equi, Verg.: ardfntissimus dux. Fior, b) del dire, patulam latitudinem gnviore aestu
discorso, ecc., veemenu-, focoso, oratio, actio, arde.scere, Tac II) trasl.: 1) eslcns., a) dei
Cic: orat'jr, Cic. verbum aliquod ardeus, ut
: raggi di luce, ri>.plendn-e, scintillare, fulmiiieis
ita dicam, una espressione, per così dire, en- ignibus arde.scunt undae, Ov. b) della punta
tusia.slirii, Cic lampcggiiinte della spada, pugionem in mu-
ardt'iiler, avv. (ardens), ardcntenu-nte, croucm ardescere jussit, di af'f ilare in punta,
foiosnnu-nte, cupcre, Cic: ardoutius sitire, Cic: Tac. e) di jiers., cum per liaoc atque talia
ardenti^sime diligere, Plin. ep. Jlarcellus, ut erat torvus, voce vultu oculis
ardeo, arsi, arsuill, ère, essn-e ardente, ardesceret, spirasse fiamme dalia voce, dui
iird<*re, in-uciare, I) propr. : arilentes f.ices, volto, dallo sguardo, Tac. 2) inlensiv., essera
Cic: vis ligiioruiii anlcns, Liv.: ardcns lucerna, acceso da una passione, aiede, Ov.: libidinibus,
Val. Max.: laririoi- ni-sif ig-nis. Hor.: niiin' nrsit Ti\c.: tni:iH\it (rollo si/uardo), Verg.: in iris,
co amio (come prodigio), Liv. —
di cose com- Ov. ili uupUa:> iueeaus, Xac. — usòol. t'ru-
:
223 arclor arens 224
niitus ardesclt equoruni, Verg.: questus arde- Hor.: plur., ardua molimur (abbiamo davanti
s Tac: proelium atrox arsisset, Tac.
ebant, un'opera sommamente difficile), Ov.
ardiir, oris, m. (ardeo), incendio, fuoco, àrea, ae, f. {radice AB, greco AP, da cui
fianuna, vanipa, (V avvampare) I) propr.: solìs, ,
anche arduus e apat [pertinente a alpto]);
Cic: caeli, cielo infuocato e rosseggiante, luogo libeì^posto in alio, superficie, I) propr.:
: plur.
(!ic. nimii soHs ardoies, Cic. : aeris so- A) ingen.: pianissima campi area, Ov. B) par-
nitus et ardores, il rintronare e l'avvampare tic: 1) luoghi liberi e piani nella città, sul
(tuono e lampi), Cic: trabes et globi et faces genere dello square inglese, che formavano
et ardores (T avvampare del cielo), Sen. — quasi il contcrno di templi e palazzi, ar. C&-
partic: clima caldo, ardore(i), Libanus iuter ])ìtoVà,'Lìv., ma poi vennero anche posti da soli
tantos ardores opacus, Tac: e la sona, torrida, in disparte, come luogo per t giuochi e arringo
procal ab ardoribus, Sali. II) trasl.: 1) estens., passeggio della gioventù,, nunc et campus et
a) il lantpeygiare, lo splendere degli OCChi, areae repetuntur, Hor. 2) sito, area di una
ardor oculoruni, Cic: anche del fuoco che casa, base, praeclara, Cic: domum dirui jussit,
spira dal volto, in genere; ardor vultuum ut monumento area esset oppressae nefariau
atque motuum, Cic. ardor oris, Veli, b) fiti-
: spei, Liv. 3) coì-tiie interno della casa, implu-
gore, splendore del colore , ardor stellarum, vio (F. impluvium), area domus, Plin. ep. :

Cic. 2) intensiv., a) di ogni genere di pas- palma in area enata, Liv. 4) aia, presso gli
sione, fuoco, ardore, desidei-io vivo, ardente, antichi spazio libero nel campo, Cic. ed a.
zelo, coraggio focoso, entusiasmo, ardor ilio me 5) lo spazio del circo, ove avevano luogo le
ui'get,inquietudine affannosa, Cic: ardor et gare dei cocchi, arringo, Ov. ed a.: fig. et patet
vis,vivo entusiasmo, Tac. col genit. sogg.,— in curas area lata meas, alle mie cure si
cupiditatum, Cic. animi, animorum, Liv. :
: apre un largo campo, Ov. : haec animo area
aiiimorum et armorum, Cic: militum, Liv.: facta meo est, arringo, agone, Ov. 6) are»
civium, furore, sedizione, Hor. belli, Liv. :
— del podere, Cic. parad. 6, 51. II) trasl.: 1) il
col gerund. genit., edendi, ardente bramosia cerchio intorno al sole o alla luna, alone,
di cibo, Ov. pugnandi, Liv. - con ad e
: Sen. nat. qu. 1, 2, 3. 2) ti piano, la superficie,
/'acc, mentis ad gloriam, Cic. ad bellum ar- : in geometria (=planum), Quint. 1, 10, 43.
maque, Liv.: tantus ardor animi ad dimican- Areoleus, a, um (da T^*^^?, secondo
dum utcumque erat, ut, etc, Liv. partic, —
ardore amoroso, passione ardente (della per- Genes. 10, 10, città assiro-babilonese), ba-
sona innamorata), Til;ull. e Ov. e col genit. : bilonese, campi, Tibull. 4, 1, 142.
ogg-) viiginis, 23e?' la fanciulla, Ov. e Hor.: e arefìicTo, feci, factum, ere (arco e facio),
meton., T oggetto ardentemente amato, fiamma, disseccare, Lucr., Vitr. ed — a. =
facit
Ov. met. 14, 683. b) l'essere fortemente aggra- arefacit, Lucr. 6^ 962. — Nel passivo:are
vato da una cosa, in maxime infamiae suae arcI'To, factus sum, fieri (arco e fio), dis-
ardore, per la grande ignominia che pesa ed a.
seccarsi, inaridirsi, Suct.:
così gravemente su di lui, Val. Max. 8, 1, .4i'eiàtu, n. città della Gallia Narbonese,
abs. .3. sul Rodano; colonia romana fondata da
^
ArdHenna,ae,f. {silva),seZwane?ZaG^aZZja veterani della sesta legione, ora Arles.
Jielgica, ora selva Ardenna. aréna ( barèna ) ae f. arena , sabbia, , ,

arduiis, a, um [radice AR, greco AP, da I) propr. : cumulus arenae Verg. nigra, , :

cui anche area e àpao [pertinente ad atpu)]), melma, Verg. plur. mucchi di sabbia, arenae
:

erto, ripido, I) propr. a) di luoghi {contr.


: iimltae, Verg. steriles, Curt. prov., arenae
:

planus, pronusj: Collis, Liv.: oppidum erat inandare semina, deporre il seme nella sabbia,
difficili ascensu atque arduo, Cic. : collis aditu cioè intraprendere q.c d'infruttuoso, spar-
arduus, Liv. : in ascensum ardui colles, Sen. : gere q.c. al vento, Ov. II) trasl.: A) in gen.,
SOSt. arduum, i, n. luogo O ptmto erto, altura luogo sabbioso, arenam aliquam aut paludes
ripida, scoscesa, al sing. (solo COn prepos.), emere, Cic. agr. 2, 71. B) partic: 1) plur.
per arduum ducuntur, Liv. : plur., ardua et arenae, ammassi di sabbia deserti di sabbia, =
rectae prope rupes (opp. placide acclives ad nigrae, Prop. : vix perviae, Tac. 2) spiaggia
quendam finem colles), Liv. ardua terrarura : del mare, lido, costa, Plirj'gia, Ov. : optata
et campi, Verg. b) (poet.) di altri oggetti: potiri aren.i, Verg.: expositus peregrinis arenis,
aether, di un' altezza vertiginosa, Ov.: cedrus, Ov. 3) aì-ringo dell'anfiteatro (sparsO di Sab-
:

che si erge alto neWaria, Ov. : sesc arduus bia), Suet. nel contesto, anche lotta nell'anfi-
:

infert (Turnus), portando alta la cervice, teatro lotta dei gladiatori , arenae
stesso,
Verg. II) trasl., difficile a intraprendersi, a operae, Tac: trasl., ogni lizza, ogni campo di
raggiungersi, a superarsi, a sopportarsi, un'azione, belli, teatro della giierra. Fior.: in
oltremodo difficile, altramente faticoso, somma- arena luea, nella mia sfera, Plin. ep.
taente gravoso, pesante, magnum OpUS et ar- ai'oiiai'ia, ae, f. (arena), renaio, cava di
duum et difficile, Cic. : rcs arduae ac diffi- rena, Cic. Clu. 37.
ciles, Cic: imprimis arduum videtur res gestas ai'uiiòsiis, a, um, agg. col compar. e
Bcribere, Sali.: quae parare et quaerere arduum superi, (arena), arenoso, sabbioso, ager, SaU. :

fuit, Liv. : quia id arduum


factu erat, Liv. : litus, Mela, neutr. sost., quae liumi arido
assol., come incidente, est enhn arduum (poi- atque arenoso gignuntur. Sali.
ché è un compito sommamente difficile), Cic: areni», entis, part. agg. [da arco), arente,
SOSt., arduum, i, n. ciò che è sommamente, diffi- arido, secco, 1) in gen.: rivus, Verg.: saxa, Ov.:
cile, nil mortalibus ardui est, niente è troppo cetera abrupta atque arciilia. Tac: plur. sost.,
difficile, non raggiungibile per i mortali, per arentia (deserti infocati), Sen. II) partic,
^25 arco Argilos 226

iiutridito, languente di sete, faux, Hor.: e tneton., tàl'ìfus, n, m. cambista, banchiere, Cic ed a.
sitis, sete ardente, Ov. B ar;£ciitarìa, ae, f., 1) (se. fodina), miniera
)

aroo. Ili, ère, essere arido, secco, I) in gen.: d'argento, Liv. 34,21, 7. 2)(sc tabema), banco,
aret ager, herba, Verg. siccis humus aret
: Liv. ed a. Sì (se. ars), professione dell'agente di
arenis, Ov. II) partir.., consumarsi, languire, cambio, del banchiere, banca, arg.non ignobilis.
ardere di sete, fauces siti areutes, Liv.: dipers., Ciò.: argentariam facere, Cic: argentario, dis-
arentibus siti monstrare viam, Sen. soluta, Cic.
areiila, ae, f. (dimin. di area), piccolo argenlalus, a, um (argentum ', or^entofo,
spazio libero, od area, Plin. ep. 5, 6, 20 6 Sec/g. inargentato, coperto di argento, milites, </ZlSC!(/??

Arùopa^ìlós, ae, m. ('ApeioTiaYtt'/jj), dei quali sono ricoperti di argento, Liv. 9,


membro del tribunale deW Areopago, Areo- 40, 3.
payita, Cic ed a. ar^enleus, a, um (argentum), argenteo,
o -us, i, m.
d'argento, Ijpropr.: 1) secondo la qtialità
.'4rc'0[*a;;iÌ!«
(' Apsto; Tiiyoc,), la
(Arììjpagos),
Marte iti Atene,
collina di
della materia, a) argenteo tutto d'argento, =
d'argento, aquila, Cic: vasa, Cic: poculum, Liv.:
sulla quale il tribunale supremo dell'Areo-
denarius argenteus, denario d'argento, Plin.:
pago, da essa così chiamato, tenevale sue
quindi anche solo argenteus, Tac. Germ. 5;
sedute (m una modesta casa, costrutta col
e al plur., prò argenteis decem aureus unus
fango,, Cic. ed a.
valeret, Liv. 38, 11, 8. b) inargentato, ricoperto
a remico, àrùi, cere (arco), disseccarsi, ina-
di argento, scaena, Cic: arma (scudi), Fior.:
ridirsi, herbae arescunt, Cic. fr.: partic. delle
Saninitium acies, che hanno gli scudi inar-
lacrime, cito arescit lacrima, Cic: di pers.,
arescant ipsi siccit.ite, Cornif. rhet.
gentati, Liv. 2j secondo il colore, argenteo =
del colore d'argento, argenteo, argentino, Ov.
iirelaliigUS, m. (àpSTaXóyOs), ciarla-
i,
Plin.: quindi flumen Argenteum, fiume
e
tore, ciariatitno, filosofo parassita, per lo JìiÙ, della Gallia, ora Argens, Lepid. in Cic. ep.
cinico o stoico, Suet. Aug. 74.
10, 34, 1. II) poet. trasl., appartenente all'età
.4relliri<>n,ae, f. ('Apseouax), fonte diun dell'argento, proles, Ov. met, 114.
1,
quartiere di Siracusa, formante l'isola di
Ar;;enlMratuui, i, n., e Argentii-
Ortidia. Secondo la mitol. una Nereide del
i'ììtu!>, i, f., cittu dei Vangioni nell'alta
seguito di Artemide (Diana), die il dio
fluviale Alfeo inseguì sotto il mare fino al-
Germania sul Reno, ora Strasburgo. e- —D
r iv. : ArgenlOI*alen!>̻i,e, appartenente ad
l'isola di Ortigia i^resso Siracusa, dove si
Argento! atuìn (Strasburgo),
congiunse con lei in amplesso icfr. Alpbeus).
— Deriv.: j&retliQstis, stdis, acc. plur. argeiiluiii,
come da Tàpa; Tarentum,
dorico àpyàs,
i, n. (àp^y,;,
splendente), lo
sYdas, f., di Aretusa.
.4rcliuiu, V. Arretium.
quindi =
metallo bianco, I) argento,
A) come materia, generic, argenti aurique
1. .4péHS, (Arlus), a, ara {'Apsiog), di Arcs,
fulgor, Quint.: auro argentoque constare, Suet.:
(Marte), jniicì\im,VAreopa(/o come tribunale
pustulatum, Suet.: factum, a. lavorato, Liv.:
(cfr. Areopagos), Tac. anu. 2, 55.
signatum, a. coniato, moneta d'argento, Cic.
2. .4reii.>>, i, m. ('Ape-.o;), filosofo greco,
H pjartic, lavorato : 1 argenteria, vasellame
) )

famigliare dell'imperatore Augusto. di argento, plenum artis, Cic purum, senza :

Ar^aiillióiiìus, li, m. {'ApYavSwvtog),


figure, liscio, Cic: caelatum, cesellato, Cic:
re dei Tartessi, il quale raggiunse un'età
grave /pesante, massiccio,!, Sen.: ad vescendum
molto avanzata.
ìz-cium., argento, servizio da tavola,Jjìv. 2)mo-
Argantliuià, i, m. ('ApYavGwvtov opog), iieta d'argento, e (come la moneta più in corso)
catena di monti nella Bitinia, la quale si
generic. rfenaro, argentum bigatum, creditum,
spinge sul lato settentrionale del golfo di
l.iv.: mutuum, Sali, fr.: multaticium, Liv.: ar-
Chio (ora Modauia) e termina al promon-
gentum argentum creditum sol-
solvere, Tir.:
torio Posidium, celebre per il mito di Ila;
vere, Liv.:multurn differt, iu arcane positum
ora Katirli. sit argentum, an in tabulis debeatur, Cic.
A rsèì, orum. m. T) certi luoghi in Roma II) argentum vivum, argento vivo, mercurio,
(in numero di 27) nei quali, x>er opera dei
Vitr. e Plin.
pontefici, sotto la loro direzione, si cele-
ar;;e»(tes, ae, m. (àpYsaxrjs), il vento OSO,,
bravano certi riti sacri il 17 e 16 prima lionente maestro, Sen.: frigidus, Ov.
delle calentle di Aprile. II) fantocci di
Ar^eiisi, a, um, V. argos.
giunchi, i quali ogni anno (in numero di 23)
Ai'S;!^ V. Argos.
alle Idi di Maggio venivano dalle Vestali
gittati dal pons sublicius tiel Tevere, alla 4r^ìlclanus, a, um, V. Argiletum.
presenza dei sacerdoti e dei magistrati (se- Ar^Tleluiii, quartiere di Roma, il
i, n.,

condo l'opinione degli antichi, in quale confinava colla Suburra e si estendeva


sostitu-
zione di vittime umane). fino al Foro Romano, dove gli artefici e i
1. ar;;eiilàrìa, ae, f. V. argeutarius. librai vendevano la loro merce, Cic. ed a. —
2. 4r^ciilarTa, Eauraci,
ae, f. città dei
Deriv. Ar^silvlanus, a, um, Argiieiano,
:

ora Arzeiiheitn. dell' Argileto, acditìcium, Cic

ar^eulariu<«, a, um (argentum), I) agg.: Ar^TITus, a, um, V. Argilos.


A) che appartiene all'argento, di argento, me- ar;;ìlla, ae, f. (apYi?.>,os), creta bianca,
talla, miniere di argento, VWn. H) par tic, che terra da stoviglie, argilla, Caes. ed a.
appartiene al denaro, del denaro, cura, Ter.: Ar^Tlii!*, i, f. !''ApYiÀ&;i, città della Ma-
tabernae, cambio, Liv. II) sost.: X) argeu- cedonia, sopra un'altura, sulla sponda destra,

Georges-Calonghi, Dizionario latino italiauo.


227 Arginusae Argus 228'

dello Strimone, dirimpetto ad Amfìpoli; da gomcnto elaborato come poema, come lavorO'
cui ÈlT^ìjIÌUS, a, Utn, argino, (ti Argilo. drammatico, l'intiera esposizione, poema, lavoro
4ir^Tnu!i«ae (Arg-Tnussae), arum, f. ('ApYi- drammatico, svena, explicari argumeuti (della
voùoai). tre isolette sulla costa dell' Eolia, di- commedia, della tragedia) exitum,Cic: lii^c ar-
rimpetto alla città di Mitilene nell'isola di gumento (iìt questa favola), Phaedr.: e fig.
Lesbo, ora isole di Janot. come il nostro druntma, commedia, scena =
Ar^-iii!p> od Arjj;7vus, a, um, V. Argos. caso fondalo sali' illusione, finzione, auctor-
Argo, US, f. ('ApYcó), la nave su cui molti argumenti, Liv.: nocturuum hoc tìctum et com-
eroi greci, sotto la guida di Giasone, intra- positum arg., dramma notturno, Liv. e) del
presero un viaggio nella Colchide, alla con- soggetto delle arti figurative, come della scul-
quista del vello d'oro (verso il 1350 av. Cr.). tura (iìdaglio), ex ebore diligentissime per-
— Posta da Minerva come "«ce Argo fra le fetta argumenta erant in vtilvis, bassorilievi,
costellazioni. —
Berle: Argóii<», a, uin Cic: della pittura, Suet dell'arte del tessere,
:

('ApYÒJOg), appartenente ad Argo, alla spedi- Ov. II)i)rova che serve a dimostrare tin'asser-
zione degli Argonauti, ZlOne, ragione convincente, argomento (sensibile),
Argiilìcus, Argolìs, V. Aigos. prova (la quale pioggia precisamente più sopra
Ar^'onaiilac, arum, m. ("Apyovaùxat, i fatti, mentre ratio riposa magg itrmente su
naviganti di Argo, V. Argo), Argonauti. baai logiche), multis argumentis deos esse do-
Argos, n. e [partic. nei casi obliqui), cci e, Cic: argumento esse, Cic.
Argì, òrum, m., la capitale dell' Argoìide argìio, vii, ììtum, ere (da àpYÓg), porre
(nel Peloponneso), Argo. —
Deriv.: A) Ar- i n e h i ara lue e, I) in gen., palesare cMa-
geii!^ od Argilla, a, um ('ApYsiog), di Argo, ranient^, far conoscere, sostenere irrefragabile
argiva, poct. per greco in genere. B) ArgTv(i!!i, mente, dimostrare, provaie, argUendi peritior,
a, um ('ApYsios, col dig. ''ApYSlFogj, di Argo abile a render credibile la sua calunnia, Tac:
(come contrada o eittà), argico, a)propr.: ora- seguito dall' (acc t')infin., si arguitur non li-
tor, Cic: augur, Ainfiarao, Hor.: Juiio (come cere, Cic: speculatores non legatos venisse ar-
dea protettrice di Argo), Cic: plur. sost., Ar- guit, Liv.: quindi trasl., per lo più di segni
givi, òrum, m., gli Argivi, Cic. ed a. h) poet. naturali, far conoscere ale. q.C, ritrarre, tra-
trasl. per greco in genere, Verg. e llov.:plur. dire, degeneres animos timor arguit, Verg. e :

sost., Argivi, i greci, Verg. ed a. poeti. C) Ar- al passivo, con significato nìedio fan^i co- =
gttlis, lldis, f. ('ApYoXig), l)agg., argoUcu, ar- noscere, tradiì-òi genus arguitur vultu, Ov.:
,

giva, Alciiiene,Ov.: puppis,Ov. 2) sost., ilpaese laudibus arguitur vini viuosus Homerus, Hor.
delV Argoìide, D) ArgllS, a, um, di Argo, ai- II) partic: A) rilevare come falso, cioè a) sta-
givo; plur. sost., Argi, òrum, gli Argivi, Sen. bilire ijrovare che una cosa è falsa, inammis-
trag. —Deriv.: Ars;oiìt*ii<!i, a, um ('ApYo- sibile, erronea, insostenibile; confutare, quas
Xtxóg), argolico, mare, Verg. —
Poct. anche (leges) ne usus quidem longo tempore expe-
generic. j^er greco, duces, * condottieri nella rieudo argueret, Liv.: seguito daU'acc. e Z'inf.,
guerra trojana, Ov.: classis, Ov.: uavis, la nave primus animalia inensis arguit imponi, Ov.: ut
Argo, come costellazione, Cic. poet. sua confessione argueretur unum esse rei pu-
Argoiis, a, um, V. Argo. blieae corpus, Tac b) aicusure, cuntincere ale.
ars;uiiienlalTo, ònis, f. (argumentor), di errore, PUnium arguit ratio temporum, Suet.
esposizione delle prove dietro fatti reali, argo- B) mostrare, dimostrure, cercare di provare
mentazione, raziocinio, Cic. e Quint. che alcuno è colpevole, a) accusare una pers.
argiìiiiciilor, atus sum, ari (argumen- con prova di fatto, di una cosa, incolpare ale,
tum), I) intr. addurre prove, dimostrare fon- servos ipsos ncque accuso ncque arguo, Cic:
datamente, argomentare, ragionare, quid porro qui arguuntur, gli accusati, Cic. qui arguunt,
argumenter, qua de re dubitare neino possit? coloro che accusano, gli accusatori, Liv.: cidla
Cic: nec jure an iiijurià caesi sint argurnentari di nunzia deda colpa [del crimen) o del delitto
refert, Liv.: arg. de voluptate alcjs, Cic II) tr. in genit., tanti facinoris,Cic: rei capitalis,Liv.:
addurre q.c. in prova, illa qiiae, ctc, Cic: multa oc upnndae rei puljlicae, Tac: in ahi., hoc cri-
in eam partem probabiliter, Liv. mine te non arguo, Cic: con de e labi., de cri-
argiìnienlòsim, a, um ( argumentum ), mine, Cic: in acc. ed infin corruptum a rege ,

ricco di mezzi, ingegnoso, Quint. 5, 10, 10. capere Cjmeu noluisse arguebat, Nep.: nel pas-
arguiiieiitiiiii , i, n. (arguo), dimostra- sivo, con nom. id infin., Roscius arguitur occi-
zione =; ciò che ha la forza di dimostrare q.c., disse patrem,Cic: C6i/r«r/^»(;t^a come chi'r'
I) oggetto che sta a base di una esposizione con ut ((i);) e Tace. mediante il solo acc ,

scritta artistica, argomento, soggetto, teìna, Britaunicum fratrem ut subditivum, Suet.:


contenuto (V. Qiiiut. 5, 10, 9 e segg.), a) espu- fiilsum iilium arguituri, Sali, fr.: al passivo
sizione scritta od orale di uno scritto filoso- coli aggiunta e o in e e h i ? al nom. qui ,

fico, arg. epistulae, Cic: pregn., il contenuto non rite creatus tribunus arguebatur, Quint.
proprio, preciso, vero, epistulae siiie arguuieuto b) cercar di dimostrare che una COSa è degna
et sententia, Cic: non sine argumento maledi- di punizione, denunziare come colpevole, accusare
ceva, non senza apparenza di ver ita, Cic: tabii- di un fallo, culpa, quam arguo, Liv.: venenum,
lae vero uovae quid habent argumenti,nisi, etc, Quint. — Partic. fut. att., arguiturus, Sali,
Cic: haec tota tabella veteris poetriae... quam hist. fr. 2, 48 (57).
est sine argumento Cic. h) .soggetto, argomento
! .Argiis, m. ("ApYoj), d custode, dai cento
i,

(ÒTióSsaic;), favola (iiùOoc;) di un poema epico o occhi, di Io: ucciso da Mercurio per comando
drammatico, fibulae, Ter.: tragoediae, Tac: di Giove; dopo di che, Giunone ((domò dei
argumento fabulam serere, JA\.: pregn., l'ar- SUOI cento ocelli la coda del pavone.
229 argutatio arietinus 230

ar;u;tilatio, ònis, f. (arguto), sericchioiio, Diana (ove si trovava anche la grotta e la


quasi brontolio, tremuli lecti, CatuU. 6, li- fonte Egeria, e dove abitava l'eroe Virbio)
argute, avv. col compar. e superi, (ar- col lacus nemorensis e lo speculuni Dianae e
gutus, n" IIJ, spiritosamente, argutamente, in- con. un culto anticamente barbaro (con sa-
gegnosuntenle, acutamente, sottilmente, Cic. eliti, crifizi iimnnij: cfr. nemns e nemorensis. —
ara;uline, aruin, f., raro e solo tardi ax- Deriv.: j4rTcinil!ii, a, um, appartenente ad
gutia. ae, f. (argutus), arguzia, espressione im- Arida, .iriciHo, municipinm, Cic: nemus, bo-
prontata di argutezza, energica, viva, parlante, schetto di Egeria, Gato fr. e Fior.: vallis, valle
acuta, IJ di ciò che cade sotto i senati, digi- e bosco di Egeria, Ov. plur. sost., A ricini, :

torum, movimento rapido, Cic. IIj spirit.: orum, m., gli abitanti di Arida, gli Aricini,
a) in senso buono, arguzia, acume del discorso, Liv.
espressione /ine, sottile, finezza, acutezza del ;%ri<laeii«, i, m. ('Ap^i5aìos), figlio del
dire, Demosthenes nihil cedit argutiis et acu- re Filippo di .\'^acedonia e della danzatrice
mine Hyperidi, Cic: hujus orationes tantum Filine (F ninne) di La rissa: dopo la morte
argutiaruin tantum urbanitatis habent, ut,
, di Alessandro Magno, benché scemo, fu fatto
insenso cattivo, furberia, scaltrezza
ecc., Cic. b) re di Macedonia e ammogliato con Euridice,
nel parlare, nihil est, quod illi (Graeci) non ma ucciso nel 317 av. Cr. per istigazione di
persequantur suis argutii», Cic. Olimpia,
ar|;iilo, are (a,rg\\t\\s),storiiirecolla loqua-
aridìliis, atis, f. (aridus), aridità, sìcdui,
cità, colle cinncie, ricantare, iila mihi argutat
Pliii. e Seriori.
ignes, Prop. 1,6, 7.
il rulli III!;;, a, uni (dimin. di aridus) ari-
ar^iitìilii<<>, a, um (dimin. di argutus),
detlo I assai, piuttosto arido, hlbclla, un po'
alquanto arguto, faceto, Cic. ed Att. 13, 18 in.
asciutti, Catull. 64, olG (318).
arcuili!!, a, urn, part. agg. {da arguo),
cite si fa conoscere chiaraìnente, acutamente de-
iirìdii!», a, um (areo), arido, secco, asciutto,

terminato; rimarchevole, ben delineato, sia fìUl- Ij propr.: a) generic. (contr. humidus, udus,
uvidus, liquidus) t'olia, Cic. solum, Verg.:
: :
terialm., che spiritualm., I) corporalm.: a) ri-
guardo al volto, espressivo, vivo, parlante, ma,- ligaum,Hor.:stramentum,Liv.:/)oe<. (meton.),
nus oculi Cic. sonus, fragor, scricc/tioFio (come quando si
, , soleà ben allatta {altri
: , ,

spiega «.scricchiolante »), Catull. b) all'u- rompe il legno secco), Lucr. e Verg.: sost.,

dito, e precisamente di suoni gradevoli o no,


ariduin, i, n., l'arido, il secco, partic, il suolo
acuto, sonoro, romoreggiante, sibilante, stridulo,
arido, asciutto, ex arido tela conicere, Caes.: na-

rimbombante, ecc, aves, Prop.: nemus, Verg.: ves iu aridum subduccrei Caes.: h)a.sciutto, lan-
forum, rumoroso, Ov.: di musici e poeti, armo-
guente, per calure, polvere, febbre, anhelìins,
nioso, melodioso, Neaera, poeta, Hor. II) spi- Ov. : viator, Verg. fcoris, Verg.
assetalo, :

e) secco e di carne, magro,


:= privo di sago
ritualm.: a) di Spgni= che paria chiaro, signi-
asciutto, nates, Hor.; crura, v. plur. sost. ,exsic-
ficante, espressivo, omen, Prop.: argntissiina ;

exta, Cic. b) di comunicazioni scritte =•


cati atque aridi, uomini asciutti e secchi,

acuto, fine, che penetra addentro, littera e ar- {contr. pituitosi et quasi redundantes), Cic.

gutissimae, Cic. e) delle forze intellettuali II) trasl : a,)del modo di vivere, magro, scarso,
victus, Cic: vita, Cic. bj duro, tenace, di avari,
nelle loro manifestazioni, a) in senso buono,
assennato, arguto, spiritoso, profondo, acunien pater, Tac. e) spiritualm. aaciutto, a) del modo

judicis, il suo sguardo penetrativo (che coglie


di parlare, arido, asciutto, senza grazia nel
porgere (contr, copiosus), genus orationis, Cic:
nel segnaj, Hor.: sententiae, Cic: ambitus, sa-
libri aridissimi, Tii.c.dia,\.;tTa.sl.;diunoratore,
pientemente disposti, Cic: dieta argutissiraa,
Cic: di per s., argutus orator verbisque dulcis, rhetor, Sen.:orator, Quint. p) non ancora ricco

Cic: quis (Catone) in sententiis argutior? Cic. di sapere, sicci omnino atque aridi pueri, di-
in senso cattivo, acuto, pungente, scaltro, giuni e privi d'ogni cognizione, Suet.
P)
dolor, scaltramente simulato, Prop.: dipers., arTes, etis, m. (apr^V, Òip^rjv) ariete, mon-
furbo, maligno, meretrix, calo, Hor. tone, I) propr.: Varr. auratus ar. Col-ed a.:
Ar;;yiinii<i, i, m. ('ApYuvvos), fanciullo chorum, Poct. i)i Cic: aries dux, che guida il
amato da Agamennone, il quale annegò nel gregge, Propr: montone nei tempi antichi
fiume Cefiso, sulla cui sponda quegli innalzò co me espiazione d'ima uccisione involontaria,
a lui ima tomba e a Venere (di dove le venne ex quo aries subicitur illeiu vestris actionibus,
il soprannome di Argynnis) un tempio. ariete (capro) espiatorio (del compenso), Cic.
ar;;)('ra<>|»is, ptdis, e. (àp^upaoTt'-s), dallo top. 64. II) trasl.: A) l'ariete, costella z ionc

scudo d'argento, Liv. ed a. dello Zodiaco, Cic. poet. eda. B) macchina per
y%r;;^ri|»|ia -Tpa), V. Arpi.
(e gli assedi, ariete, trave sostenuta orizzontal-
Ariadiia, ae, f., e ,lrTa«liiu, ès, f. mente per mezzo di funi, munita davanti di
f'Ap'.aSvy)), Arianna, figlia di Minosse e di una testa d'ariete in ferro, con cui si apriva
Pasifae ; aiutò con u filo Teseo ad uscire dal
i
la breccia, arietes immittere, Caes.: oso. adnio-
Labirinto; fu(j/ficolV amante e fu da lui ab- vere. Curt.: muruin aries perculit, Cic.:sublicae
bandonata nell'isola di Nasso ; venne munta prò ariete siibjectae, a guisa di ariete, Caes.:
da Bacco, e la sua corona posta /W« le stelle. aries j9oe<. talv. bisillabo, (/uindi a lungo, iir'y'-
— Deriv. :.4rìfadiiaoii!*,a,um,</i-J»t«)*««, tis, ariete, arjctcs, nei poeti antichi e in Verg.

ArTcìa, ae, una


delle più antiche città
f., arivtaliU, Òuis, f. (arieto), l'urtare, coz-
del Lazio, appiè delmunte Albano esilila eia zare come finno gli arieti, niagiiorum inter »e
Appia, orachiamata La Riccia, nelle cui vici- forporuiii, Seu. nat. qu. ò, l'2, 5 {b, 13, 1).
nanze stavano il celebre tempio e il bosco di arlelìllUl», a, um l aries), proccniente da un
231 arieto arma 232
nwnUme, ariete; di moni., testiculi, Coruif. rhet.: CJiio, discepolo di Zenone, fondatore della
ungula, Plin. scuola scettica, contemporaneo di Cesare. —
ìtrielo, avi, atum, are (aries), cozzare come Deriv.: .4rislduéus, a, um, di Aiistone.
un montone, I) jpropr.: del montone stesso, Aristodeuius, i, m. ('Aptoxó5>)|ios), I) at-
cornibus conitier in me arietare, Acc. fr. in tore tragico in Atene. II) tiranno di Cumu
(Jic. de div. 1, 44. II) trasl., generic, urtare in Campania, nel 502 av. Cr. ; presso di lui
fortemente, percuotere, A) intr.: quae casuS in- mori Tarquinia il SujJCì-bo cucciato daMomci.
citat saepe turbautur et cito arietant, Sen.:
Aristd^ilo, ònis, m. ('AptaxoYeixtov), ate-
della cavalleria, assalire, far impeto, iì-ront- niese, insietnecoll'amicoArmodio{''Ap\ióòi.oi),
pere, in portas, Verg.: ftg., longam viara in- uccisore del Pisistratide Ipparco; stimato
gressus es et labaris oportet et arietes et ca-
;
come promotore della democratica libertà ed
das, Sen. B) tr.: alqra in terram, atterrare, eguaglianza.
Curt.: acies inter se arietaut, si urtano vio- ai'isldluclua, ae, f. (àpwxoXoxia), pianta,
lentemente, Sen. rimedio contro il morso dei seìpentì, e utile
ArTniTiiuiii, i, Umbria
n. 1) città JeZf nei parti, aristoiochia, Cic. e Plin.
(oggi in Romagna), colonizzata dai Bomani,
Aristfimachè, es, f. {'kpì.<ixo\>.!Ì.yji), figlia
ora Rimini. 2) fiume omonimo; oggi Ma-
recchia. — Deriv . :di A.i'TiiiTnen*»is, e,
di Ipparino di Siracusa, sorella di Dione,
moglie di Dionisio I.
Mimmi, rintinese; plur. SOSt., Ariminenses,
ium, m. gli abit. di Ar., Himinesi. Arisldmenus , ae, m. ('Apiaxojiévyjs),
Ariobarxaiiés , is, m. ('ApioPapSavrjs), della stirpe degli Epitidi nella 3Iessenia,
nome di un satrapa persiano, come pure di du ce deiMesseni nella seconda guerra messen .

ale. re di Cappadocia. ArUlònous, a, um, V. Aristo.


arfSI , V. hariol.
JkrÌ!Slòniuu!», i, m., figlio illegittimo di
Arlón, od Ario, onem e ona,m.
onis, acc. Eumene II, re di Pergamo.
('Aptwv), I) il noto citaredo di Metimna, nel- Ariistdphaneìi), is, m. ('Apiaxocpavujs),
l'isola di Lesbo, salvato da un delfino; favo- I) il più spiritoso ed arguto poeta della Com-

rito di Periandro di Corinto. Deriv.: — media antica, probabil. di nascita Ateniesi.'.


Arìiiiiius, a, um ('Aptóvwg), di Ai ione, II) il — Deriv.: ilristOplianeus (p -nìus), a,
cavallo regalato da Nettuno ad Adrasto, do- um, aristofanio, di Aristofane, II) Celebre
tato della favello, e dell'arte divinatoria {cfr. grammatico di Bisanzio, discepolo di Era-
Adrastus). Ili) filosofo pitagorico, contempo- tostene, maestro del critico Aristarco.
raneo di Platone. .4risloleles, is, m. ('Aptoxoxé>.rjs).c(?7e6re
Ario|>aj;-ila,Ariopagusecc. F.Areop.... filosofodiStagira, discepolo di Platone, fon-
Ariovi<stiis, i, m. (secondo alcuni = dature della scuola Peripatetica; maestro di
Ehrenvest, secondo altri ^= Heervest), prin- Alessandro Magno. —
Deriv.: Arist&te-
cipe germano, probabilmente Svevo. lcil!« (o -ìus), mn, aristotelico, di Aristotele,
a,

Ài*Ì!»ba, ae, f. ('Apta^y]), città sul fiume Jlristo.veiiU!!!, i, m. ('Aptaxó^svoc), filo-


Sélleenta nella Troade, non lungi da Abido, sofo e musico, disceptolo di Aristotele.

ove sorge ora il vili tggio di Mussa. jirislu!», i, m. ("Aptaxog), filosofo accade-
arì^la, ae, f., arista, resta della spiga, Cic. mico in Atene; amico e ospite di Cicerone,
ed a.: meton. la spiga stessa, Verg. e Quint.. il quale nell'anno 51 av. Cr. si albergò

del frutto del nardo, Ov. presso di lui; maestro di Bruto.


ai'ithiiiutTcu!«, a, um (àpi&|iv)xtxó{), aHt-
i, m. ('Aptaxaloj), antico eroe
.4rÌ!«taeus,
tiietico; sost., a.) arithmeticè, ès, f. e arithme-
e divinità protettrice dei Greci, figlio di
tica, ae, f. (àptO-|irjXCX'»^), aritmetica, l'arte del
Apollo e di Cirene ; si rese benemerito col-
vaicoio, Sen. ed a. b) arithmetica, orum, n.,
Tintroduzione della pastorizia, dell'apicol-
l'aritmetica, Cic. ad Att. 14, 12, 3.
tura, della produzione dell'olio e simili.
Jkl*IU»!>IUS, a, m\\,del territorio diAriusia di
jki'islarckci!», i, m. ('Aptaxapxog), di Sa-
CJiio ("Aptùuoia xcópa, Strahone), dove si pro-
motracia, grammatico della scuola Ales^an-
duceva il miglior vino di Chio, vinum, Yerg.
drina, noto come critico severo partic. per la
ecl. 5, 71.
nuova recensione dei poemi omerici; appetì.
ai'nia, òrum, n. (radice AK-o, greco AP-to,
=^ critico severo, mearum orationum tu A. es,
io dispuìigo: cfr. xà àpjisva, vele e sartie
Cic. ad Att. 1, 14, 3.
della nave), greco svisa e aiiXa., ital. arnesi,
.4ristTdé!»,i, m. ('ApiateiSvjs), I) Ateniese; strumenti e armi, I) in gen., tutto ciò clic viene
figlio di Lisimaco, della tribù Antiochide e
usato per un armamento o apparecchio, ar-
del demo di Alopece; noto per il suo amore
alla giustizia; contempoì-aneo e rivale di Te-
nese = attrezzo, ntramento, arma ec[uestria,
tutti i finimenti di un cavallo, « sella e co-
mistocle. II) poeta di Blileto, autore delle
perta», Liv.: « le vele, gli attrezzi, iremi»
« Storie milesie » (Milesiaca) di contenuto ro-
di una nave, Verg.: quindi per « ali » (come
manzesco.
remi nell'aria), Ov.: arma cerealia, utensili per
JkrY*ìtippiiì!>, i, m. ("AptaxinTros), filosofo macinare il grano e far cuoc(re il pane,Yerg.:
di Cirene (verso il 380 av. Cr.), discepolo di arma venatoria, strumenti da caccia, Sen.:
Socrate, fondatore della setta Cirenaica. — degli « attrezzi del contadino », Verg.: arma
Deriv.: !kv\s\\\t\iKUs, a, um, di Aristippo, operis sui, Ov.: di « strumenti per costruire »,
Ài'Ì!»liu«i f
us«;u>!>, 2>oeta molto erudito, materies, cak, caementa, arma, Cic. Mil. 74.
retore e grammatico; amico intimo di Orazio. II) pregn., armi, armi per la guer>-a, 1) in
Àristo, Oiiis, m. ('Apiaxujvj, filosofo di SCnSOlarg'J, rinticlV api aieccUio per laynerra
233 armamaxa Arminius 234

materiale da guerra, pars utraque SnOS CXer- 1. armiìtu<i, a, um,


part. agg. (da armo),
citus, sua arma, suos habitora duces, Liv. : armato, mimilo, preparato, I) propr. (COntr.
armis et castris tentata ras est, Cic: partic. inermus, inermis, anche togatus), Cic. ed a.:
neUa locuzione arma armaque, e
virique, viri multi annatissimi (armati fino ai denti), contr.
simili, Liv. 2) in senso più stretto, arma- nudi aut leviter armati, Sen.: mihi dederunt
mento, armi, COSÌ quelle che proteggono il (dii) armato togatoque (= in abito militare e

corpo (come corazza, elmo, scudo), come anche civile, in pace e in guerra), ut, ecc., Liv.: ar-

quelle che si impugnano per la difesa e l'of- matae classes, Verg. coirahl. armatus ferro,
fesa (come spada, mxizza, scure), contr. tela Verg.: sost., armati, orum, m. armati, Caes.
(dardi e armi per assalire da lontano, in ge- ed a. II) trasl.: erat incredibili armatus au
nere), quindi spesso coord. tela et arma, arma dacia, Cic: parati, armati animis jam esse de-
atque tela, armi offensive e difensive [difen- bemus, Cic.
sive e offensive], a) jsropr.: arma bis imperata, armalìjs, abl. ii, m. (arma), Varmatura,
2.

scalea, clypeum, oereae, lorica, omnia ex aere, I) propr. : band dispari armatu, Liv.: Cretico
Liv.: arma capere, sumere, Cic. arma sumere : maxime armatu, Liv. II) meton., gli armati,
prò alqo adversus alqm, Liv.: arma ferre contra toto fere gravi armatu, Liv.: relieto omni gra-
alqm. Veli.: armis decertare o decernere, Cic, viore armatu, Liv.
dimicare, Nep.: in armis stare, stare sotto le Armi^nia, ae, f. ('Ap[i£via), Armenia, con-
armi (armati di tutto punto), Tac. e Curt.: e trada delVAsia, divisa dalVEufrate in due
così in armis esse, Liv.: CL milia habere in parti disuguali {quindi utraeque Armeniae),
armis, Liv.: arma deponere, Cic. arma dimit- : A. major ('Apiisvta p.e.-[iX-q, ora le provincie
tere, proicere, Sen. : arma
ad tradere, Liv.: di Erzerum, Kars, Wan e Erivan) e A. minor,
arma! «iàlV armila comandò, escrtazione di spesso soli. Armenia ('Apfievta [itxpa o ppax^^'
impugnare le armi, Caes. e Liv.: armis o vi Tspa, oltreV Eufrate ; corrisponde pressapoco
et armis erpugnare, colla forza delle armi. all'odierna Anatolia). —
Deriv .: y%rin?-
Sali, e Liv. h) meton.: a.) potenza mUìtare, ar- nTus, a, um, armeno, sost., Armenius, ii, m.,
ntata, truppe, Persarum et Spartanorum, Curt. rArmeno,
3) lotta, guerra, auctor armorum, Cic: arma ci- armentali$>, e (armentum), appartenente
vilia, Cic: Galli in ter ferrum et arma nati, Liv.: ad un grande atnnento, equae, pascenti, Verg.
arma moverfi, F. moveo: arma inferre, V. in- Aen. 11,57L
fero arma refSiTC (rinnovare), Verg.: arma vi-
: armeiilarius, ti, m. (armentum), il pa-
rumque cano, le imprese militari,Yerg.: anche store del grosso bestiame, del bestiame bovino,
per pugna, in arma feror, Verg. y) <"*- : = Lucr. Van". ed a.
tnati, soldati, truppe, levia, Liv.: auxiUaria, Ov. armenliim, i, n., grosso bestiame vivente
5) parte, fazione nella guerra, neutra arma se- in armenti, partic. buoi e cavalli, a) sing.
qui, star neutrale, Ov.: parim. nulla arma mo- Colwttiv. bestiame grosso, armento (contr. peCUS
vere, Ov. e) figur. arma =
mezzo di prote- [n.] bestiame minuto, e grex. gregge), Liv.,
zione^ di difesa, arma senectutis, prudentiae, Verg. ed a.: quindi anche alplur. di parecchi
Cic: amico arma (istruzioni) dedit, Hor. 3) in armenti, multi greges ovium, multa ibi equo-
setiso stretto (come anche òtiXoì), scudo come rum boumque armenta, Pb'n. ep. b) plur.:
principale arma difensiva degli antichi, par- greges armentorum reliqaique pecoris, Cic:
tic, dei fanti, fluitantia arma, Liv.: in anna se trasl., armenta immanis Xeptuni, Verg.
colligere. coprirsi collo scudo, Verg.: arma armifer, fera, forum (arma e fero), armi-
Aeneae describere, Plin. ep. gero, armato, guerresco, Ov. ed a.
armamaxa, f. (àpiiajiaga), carro da
ae, armTgrr, gora, gcrum(armaegero), J)c/i«
viaggio coperto, usato dai Persiani, partic. poi-ta armi, 1) le proprie =
armato, sost, ar-
per donile e fanciulli, Curt. 3, 3 (8), 23. migeri, òrum, m., armati, Curt. 2) quelle di
armàmenta, òrum, n. (armo), corredo, un altro, solt. sost., a) armiger, gcri, m., scu-
fornimento, fornitura partic. delle navi, vele, diere, armigero, Verg. ed a.: trasl., arra. Jovis,
attrezzi, arm. instructa, attrezzi fìssi e pronti, l'aquila, Verg.: arm. Catilinae, scudieri sa- =
Caes. : armamenta aptare, Liv. : aimamenta telliti, Cic. b)armigera, ae. f., armigera, por-
tollera, co» ir. demere, Liv.: jubere vela stringi, tatrice d'armi, Ov. II) che porta ormati (del
armamenta demitti, Sen. terreno nella Colchide), burnus, Prop.
armainenlariuni, ti, n. (armamenta), armilla, ae, f. {arains), nuinigiia, la quale
armeria, arsenale, CiC ed a. constava di larghi pezzi connessi insieme
armarium, ti, ti. (aiTna), armadio, cre- (ordin. di laverò d'incavo o di traforo), brac-
denza, guardaroba, per i Cibi, arm. promptua- come ornamento delle donne e degli
cialetto,
rium, Cato: per denaro, gioielli, abiti e
il uomini, Cic.fr. ed a.: più grossi, massicci,
utensili (partic. ìielT&innm della casa) ar- come ricompensa dei prodi gwrrieri, equites
marii fundum exsecare, Cic: armadio da libri, \
omnes comiculis amullisque argenteis donat,
arm. parieti in bibliothecae speciem insertum, I
Liv.
Plin. ep.: e certis armariis infinita volumina armillatus, a, um (armilla), ornato di
eduxit, Vitr. braccialetti, Suet.: canes, adornati coi braccia-
armalura, ae, f. (armo), I)armatura come letti dellapadrona, Prop.
g> nere, genere delle armi, coli ortes nostra ar- ArmTlustrum, i, n. (arma e lustro), loca-
matura, Cic: Nnmidae levis armaturae, Caes.: lità sull'Aventino, dove si celebrava ogni
II) m^ton.. lI complesso delle armi gli ar- = anno la festa della consecrazione delle armi
mati, arm. levis {contr. qui gravium armorum (armilu«ili*Tuin).
snnt), Cic. Arminìus, li, m., Arminio, celebre prin-
235 iirniipotoiis arrideo 236

cipe dei Cherusci, il quale (nel dopo Cr.) Falerni mille fiindi jagera, Hor.: e in gen..
sconfìsse Quintilio Varo nella selva di Tcu- qnao honiines arant, navigant, aedificant, ver-
fohurc/o e liberò la Germania dal giogo dei tuti omnia ])arent, tutto l'arare, il navigare,
Romani. l'edificare degli uomini dipende dalla loro
»riiiT|>olc'ns, eiitis (arnia e potens;. «»•»«- (d)tlltil. Sali.: e assol., coltivare i campi, rivere
potente, potante nell'armi, valoroso, Yovg. ed a. deii'ayricoUnra, cives Iiomimi qui arant in Si-
ai'iiiT<>onui<, a, uni (arma e sono), riso- cilia, cioè gli appaltatori dei terreni pubblici
nante per anni, Yerg. ed ((.
le (V. arator, ìi" II), Cic: pregn.. quidqiiid arat
armo, avi, atum, are (arma), armare, a^ì- iinpiger Apulus, ara, cioè guadagna coll'agri-
parecchiare, 1) in gen., come 1. 1. natii., alle- coltìira, Hor. II)p)0''t. trasL: venient rugae,
stire, render pronto a far vela, naves, Caes : quae tibi corpus arent, solcare, Ov (marisl :

classeni, Verg-. IJ)pregn., armare per la bat- aequor e simil., solcare, Verg e Ov.; e cos'i
taglia, per la guerra, pier Vuccisione, Ij in aquas, Ov.
senso largo, generic: apparecchiare, arniare, arpsi^o, V. harpago.
render pronto, atto a combattere, alqin, Cic: Ar|»i,òrum, m . fiorente città commerciale
inuros ])ropugnaculis,Liv.: urbs armata iiiuris, nella fertile piianura delVApulia, secondo la,

Cic: alqm in rem puLlicam, Cic: regem ar- leggenda fondata da Diomede di Argo e da
mare et exercere adversos Roiiianos, Nep. 2) in lìti chiamata "Apyog i;r7:iov, da cui deve ' ssere

senso più stretto, provredere dì spada e arma- provenuto l'antico nom" j%rg;yi'ì|»|ia (Apyu-
tura di (dtr arme atta a dar la morte, ar- pillila) o p)oet. /%r;;;yi*T|»a e quindi Arpi. —
mate, a)propr : niultitndinemliominum,Cic.: Deriv.: ArpTnus, a, iim, arpino, di Arpi:
armare se coepisse, pirender le armi (della plur. sost., Arpini,orum,^/* abitanti di Arpi .

guardia), Cari.: milites armari jubet, fa pren- Aritìniiiii, i, n., città sul Fibreno, ori-
der le armi, Caes.: nianus. arm il braccio, la ginar, rolsca, quindi dei Sanniti, non lungi
destra (la mano destra). Sali dextram patris
: dal Liri: patria di Cicerone e di Mario.
in tiliam, Liv servum in o centra doininum,
: D e r iv.: ArpTlIJiS, àtis, <U Arpino, arpinate,
Cic: Asiani Europainque ad funestimi bellum, fundus, Cic: mei municipes Arpiuatcs. i miei
Liv.: equum heWo (per la guerra), Verg.: alqni compaesani di Arpino, Cic; sost., Arpìnas,
telis, saxis, Liv multitudo facibus armata,
: atis, a) m., un Arpinate; al plur , Arpinatcs,
Liv. )() trasL, armare come di UH arma, prov- ium, gli abitanti di Arpino, Arpinati, b) n.,
vedere per la difesa o l'offesa, multitudinem poderi- di Cicerone presso Arpino.
auctoritate publica, Cic: se eloquentià, Cic: Ar|Hnii!«. a, uni. V. Arpi.
alqm ad omnia, Cic: alqm in fata jìarentis, Ov. ar«|iiiilii«i, V. arcuatus
.4rmoi'Toiii!!>, a, uni (dal celtico ar =a e Ar<|iiTleiiens>, V. Arcitenens.
mor = mare), che è posto, che abita vicino al ar<|iiu«ii, y. arcus.
mare, civitates Amior., le regioni della costa, arrìilto (airbìibo), ònis, m., pegno dato
cioè alcune provincie settentrionali della per ini contratto, caparra, costo, arra, arrabo-
Gallia, la Bretagna con una j}arte della nem darò, Plaut.: puellani arraboni relinquere
Normandia ; si trova in questo senso Arnio- prò argento, Ter.
ricum, i. n. ari'eelii<i, a, uni, part agg. (arrigo), e»to,
arniiis, i, m., la parte superiore dell'o- ripido, pleraque Alfiium ab Italia sicut bre
mero negli uomini, scapola: delle gambe an- viora, ita arrectiora suut. Liv. 21, ;}5, li.
teriori negli animali, spaila, come piarte del- arrcfto, reptum, ere (ad e repo),
repsi,
l'intiero corpo (per d stinguerla da scapula, strisciare verSO q.C, avvicinarsi pian piano, in-
come parte dello scheletro), al negli uomini, sinuarsi, I) propr.: ad cohimbaria, Varr.: fo-
scapola (mentre humerus =
?a sjialla) per ,
ribus, Plin. II) trasl., ad aiiiicitiam, Cic ani- :

lo più pregn. -=! l'omero stesso forte, musco- mis muliercularum, Tac.
loso, forti pectore et arniis, Verg.: ex humeris jirrvtìuni, ìi, n. ('Appi^Ttov), una delle
medios coma dependebat in armos.Ov. h)negli jnà r 'gguard'-voU fra le dodici antiche città
animali, spalla (contr. suffra'^'o, il garetta), dell' Etruria, jmtria di Mecenate: cjra Arezzo.
armi equi, Hor. e Plin.: leporis, Hor.: ex hu- — Deriv.: Arrólinus, a, nm, di Arezzo,
meris armi fiiint, Ov quindi in senso largo,
: aretino;pdwr sost.. Arrotini, orum, m., gli
fianco dell'animale, Verg. Aen. 6, 88 L abitanti di Arezzo, Aretini.
AriiTcnsis, V. Arnus. arrliìilto, V. arrabo.
Arnus, ì, m. ("Apvogì, il fiume principale Arrliìdaeus, V. Aridaeus
dell' Etruria, il quale nasce dall' Apennino arrldt'O, risi, rlsum, ère (ad e rideo), arri-
e sbocca al disotto di Pisa nel mar Tirreno :
dere, I) ridere con rt/c!<n'^', arridere ridentibus
ora Arno. — Dcriv.: Avniensi», e, 2>osto Hor. e Sen.: assol riserit, arride, Ov. IIJ ar-
,

sull'Arno^ ridere, sorridere, partic. amichevolmente (iìl


ìiro, avi, àtum, are (àpóto), arare, I)propr.: segno di, approvazione) o anche per nvdteg
a) del contadino o della bestia da lavoro, col- giare, \) propr : a.) col dat. pers., notis fami-
Z'acc.terram, Cic: agrum, Cic. :as.sf>Z, fodere aut liariter, Liv : col dat di cosa, ridere di q.c, sor
arare. Ter.: nudus ara, sere nudus.Verg. Frov.: ridere, probrosis in se dictis, Sen. P) cp/Z'acc. d?
arare litus o litora, « arare il lido », cioè spre- relaz., video quid arriseris (schernend"), deri
care le fatiche, Ov. lier. 5, 116; trist. 5, 4, 48. dest-, C'ic. fi assol, leniter arridens, « Quaeso»
b) di proprietari di terreni, jiartic. di appal- inquit, etc, Cic: cum arrisisset adulescens.
tatori di terreni inibblici, colVacc. =
cotti- approvò sorridendo, Cic. 2) trasl., a) di gg.,
vare, far coltivare, non opiuorquemquam minus ad ale ,arridere tesser favorevole,c\lììì
sorridere
esse professum, quam quantum arasset, Cic: tempestas arridet, Lucr. h)di altre relaz., ecc..
237 arriDro 238

q e. sorride = in-on'ra, è t/radita ad Cllc.(cont>'. biasimare, satireggiare, censurare, tartassare,


alci displlcerc), « iiihibere » illud tuum, quod jìrimores pojrali ])0pulumque tributim, Hor.r
v.ildemihi arriserat, velienienter disphcet, luxuriam et Nomentanum, Hor. e) arrogarsi
Cic: assai, si modo arrisevit pretium. Plin. ep. q. e. illegalmente, ttsurpare,s\hì
imperium.Caes.:
«rrlito, rexi, rectum, ere (ad e re^o), dris- sibi cognoraeu ex xVelioruni imaginibus, Cic.
propr.: arrecti litore carrus,Verg.: arr.
zitre, I) arrliSIU, Ònis, f. (arrideo), l'atto dell'arri-
coinas (f/( 7eo)i2), Verg.: e arrectae orrore co- dere, approvazione data sorridendo, Cornif.
inae, Verg.: arr. aures, rizzare, tendere (psr at- rhet. L 10.
tenzione, dichiascolta, contr.: deiiiittere.per arrlsfir, oris, m. (arrideo), arridente, che
timore). Ter., Vcrg. ed a.: in digitos arrectus, sorride, scroccone che sorride sempre, Sen. ep.
ritto sulhi punta dei piedi, Yerg. II) trasl.: 27, 7.
a) tendere l'animo, volijere l'attenzione, arrexere nrroilo, ròsi, ròsum, ere (ad e rodo), rodere
zmmoslta.\[, dirizzarono lo s^war^o, Verg.: ar- all'intorno, rosicchiare (di animali), murcs An-
rectae spes juveuum, Vcrg.: seguito da prop. tii coronam auream arrosere, Liv.: ut illa ex
rei., arreda ornai civitate, quanta fiìes amicis vepreculis extracta nitedula rem publicam co-
Gevmanici, etc, stando in attenzione, Trtc. naretur arrodere, Cic.
b) destare, eccitare, animare, infianitnare, alqm arrd^ans, antis, part. agg. con compar.
orationesua, Sali auimos eoruni (diun canto).
: e superL {da arrogo), arrogante, pretensio.iio,
Sali.: suos hortando ad virtntem, Sali. presuntuoso, bm-ioso, dipers., Cic. ed a.: arro-
arrTiMo, rTpiii, reptuin, ere (ad e rapio), gans minoribus (verso gli inferiori), inter
afferrare, prendere, con impeto. I) in gcn., pren- pares diffìcilis, Tac: trasl. di e. inan., si te
dere, strini/ere, intpiignare, afferrare, strappare, aliquod dictum arrogans aut superbum movet,
'i)propr., a) generic: anna.Liv.: telum, Nep.: Cic: arr. de se persua^io. Quint.: arrogans est,
fìliam regis parvulam, Nep.: cihum partim uii- seguito daU'infin., pare alterigia, Plin. ep. 9,
guium tenacitate. partim tenacitate rostrorum 31, 2: pirim., arrogautis est, coU'infin., Cic
(diuccelli), Cic alqm man u, Li v.: caput capillo,
: de off, 1, 99.
Saet.: scuta e strage,Tac.: queincuinque patrera arrosanlur, avv. con compar. e superi.
familias ex aliquo circulo, scegliere, Cic. l))p<'en- (arrogans), con arroganza, stiperbamente, con
«Je;'e,iHipadro)nVj*i.naves/J'ac.:equum cum scuto presunzione, Cic. ed a.
pedestri, Liv.: fimiliain, Cic. c)i>»'«»wicrci»i/i»Wa, arro^anlia, ae, f. (arrogans), presimsionc,
irascinare,diun condottiero, cohortesarreptas arroganza, insolenza, boria [contr, humìlitasj,
in urbem inducere, Liv. d) prender pronto pos- Cic. ed a.
sesso diìin luogo, O cercare di prendere, loCUlTl, arro^alTo, ònis, f. (arrogo), 7n solenne ado-
Yerg.: terram vells, prender terra, remar con zione di uìi maggiorenne come figlio, che av-
forza verso terra, ecc. Verg. 2) trasl.: a) par- veniva nei comitia centuriata, colV autorità e
ile, afferrare, cogliere con furia, prendere con consenso del popolo {cfr. adoptio), Anr. Vict.
fretta, raccogiieì-e, serinouein aliquem, Cic: Caes. 2, 1.
causam ad primam quamque occa-
caede.?,Cic.: arriigOi avi. atum, are (ad e rogo), I) da
sionein recuperandiea, quae, etc, Liv.: vocem rogo = chiedere, domandare, ,A|SÌbÌ alqd. arro-
et gestum aliunde, Cie.: verba de foro, Cic: garsi, appropriarsi, attribuirsi, ascriversi q.C,
maledictum ex trivio, Cic. b) intell., a) impa- chenonci èpiropria, che non ci spetta, ìwWi
rare, apprendere con prontezza, capire pronta- non sumo tantum, judices, ncque arrogo, Cic:
mente, celeriter res iununierabiles (dei fan- ego tantum tibi tribuo, quantum mihi fortasso
ciulli), Cic: legem ex natura ipsa, Cic. P) voi- arrogo, Cic: sibisapientiam arr., Cic. \ì)(poet.)
.gersl, applicarsi con ardore, intraprendere unO alci riconoscere q.c. come dovuta ad
alqd,
studio, studiumlitterarum.Nep.: litterasgrae- alcuno, accordare (contr. abrogo), ])retium
Cas sic avide, quasi, etc, Cic. y) accettare, acco- chartis, Hor.: nihil non arroget armis, tutto
gliere prontamente q.c. (un cnnsijìio.una deli- ascriva al diritto dell'armi, tutto attribuisca
berazione), quod ille arripuit et ita sese factu- al brando, Hor. II) da rogo interrogare, =
rum confirmavit, Cic. II) coll'iden access. A) come t. t. hurocr., adottare come figlio
di violenza, assalire, afferrare con forza, strin- un ìnaggiorenne libero, Aur. Vict. Caes. 13, 1.
gere con forza, 1) propr : ai generic: alqm B) aggiungere con nuora rogazione ìm magi-
medium (a mezza vitaj.Ter. e Liv. b) come t, t. strato nd un altro, unico consuli... dlctatorem,
hurocr., arrestare, catturare, arripi a viatoro, Liv. 7, 25. 11.
_
Liv.: arripi et in vincala abiuci, Liv. e) come arrósìir, oris, m. (arredo), roditore, trasl.,
1. 1. legale, prendere uno (specialmente un ma- Sen. ep. 27, 7.
gistrato appena uscito di carica) e per una (rad. AR, donde anche ar-mus,
ars, artis, f.

colpa trarlo dinanzi ai giudici, e quindi ar-tns, grec. APQ,


àp-uo3, àps-:y,), letleralm.
senz' altro, citare, chiamare in giudizio, accu- il connesso, il collegato, cioè l'arie
sare, A. Plotium, Cic consulos abeuntes nia-
: ordinata, I) in senso stretto : A) propr. ogni
gistratu (dei trih. della plebe) Liv. d) con le ahilitìi corporale o spirituale inqìianto si
urmiin pugno, assalire, irrompere, invadere, mostra attiva, opera manuale, professione, arte,
arriperent integri fossos, Tac: turbata arripe scienza, artes liberales o ingenuae, le arti libe-
castra, Verg.: 2) trasl.: a) di dolore, malattia, ralijdeiliberiinrt'ìiicamì, arti belle (contr. av-
sonno, cogliere, prendere, is dolor,
qui simul tes sordidae ovv. quacstus illiberales et sordidi,
arripuit, interficit. Cic: adver.sa valetudine ar- le opere, i lavori degli schiavi e dei lavoratori
reptus, Jiistin.: repente Alexaudrum soiunus in fimi[o\nficnm'}i,Cic.:Artesoiytima.c de scienze,
arripuit, Justiii. b) come autore di satire, dna- Cic: ars disserendi, dialettica, Cic: retliorica,
mar uno dinanzi al proprio iribunulv, quindi Quint.: artos urbanae, giurisprudenza ed eia-
239 Arsaces avticulus 240'

quenza, Liv.: artem aliquain factitare, Cic, nus, Plaut.: tigna hoc (tanto) artius illigata te-
exercere, Hor. B) meton.: l) le regole che go- nentur, Caes.: artius complecti alqm, Cic: e
vernano ogni arte o scienza, teoria, ad artem spesso figurai., artius astringere rationem, at-
et ad praecepta revocare alqd, richiamare q.c. tissime constringere sententiam, Cic: illud arte
alla teoria ed alle regole, alle regole teo- tenent (tengono fermo) accurateque defendunt,
riche, Cic: ras inihi videtur esse facultate Cic b) in antitesia larghezza, serratamente, fit-
(in pratica) praeclara, arte (in teoria) me- tamente (contr. late), trabes singulis saxis iu-
diocris, Cic: ex arte (dicere, scribere, etc), terjectis arte continentur, Caes.: signa artius
conforme ai precetti delYarte, Cic: si arte collocare, Sali.: pedites quam artissime ire ju
caret, di senso artistico, Hor. : per estens. bet. Sali.: spiritus arte meat, Curt. IIJ trasl..
anche come titolo del libro in cui si svolgono a) profondamente, arte ed artius dormire, Cic :

tali teorie, trattato di retorica, retorica, artes alqm arte (intimamente, svisceratamente), ar
oratoriae, Cic: rhetorum artes, Cic: artes an- tissime (con tutto il cuore, nel modo più ap-
tiquae, gli antichi libri di retar., Cic 2) l'arte passionato) diligere, Plin. ep. b) ristrettamente,
rivolta a q.c. arte, attitudine, abilità, attività, limitatamente, attius appellare alqm, chiamare
dentrezsa, artifizio, ars medìciiiae (nella medi- uno col nome abbreviato, Ov.: specialmente
cina). Tao.: opus est vel arte vel diligentià, riguardo alla scarsezza dei piaceri deìlavita,
Cic: arte laboratae vestes, Yerg.: plausustunc alqm artius habere, Sali, fr.: alci arte modunv
arte carebat, era sincero, spontaneo, Ov. 3) pi. statuere, permettere in misura limitata, SalL
artes, opere d'arte, Hor Verg". ed a. 4) Artes
, ArleniÌMa, ae, f. ('ApT£|j.toCa), regina
= le Muse, Phaedr. 3, prol. 19. II) trasl.: le della Caria, che innalzò uno splendido mo-
qualità morali di una persona in quanto si numento al marito Mausolo.
palesano nelle azioni; come vox media e /%rlemT<iiuin, i'i, n. ('ApT3|i£otov) pro-
quindi a seconda del contesto o coli" ag- montorio e spiaggia dell' Eubea, di fronte a
giunta e determinazione di un aggettivo, Magnesia, con un borgo di ugual nome.
buona O cattiva proprietà, attitudine, usanza, arteria, ae, f. (àp-cvjpia), I) trachea, per
abitudine, modo di operare, viriti vizio, mea la sua asprezza awhe arteria aspera (-cpa^sìo.
ars, assiduità, attività. Ter.: multae sunt àptirjpia), Cic: anche al plur., poiché consta
artes eximiae, Cic: bonae artes, buone qua- di due parti, Cornif. rhet. e Suet.: plur. ete-
lità, Sali. :artibus bonis malisque mixtus, rocl. arteria, n., Lucr. 4, 527. II) arteria,
virtù e vizi. Tac: malae artes, cattive abitu- {contr. vena), Cic. ed a.
dini, Sali. 2) plur. artes =
mezzo, maniera di arlhritìoiis, a, um (àpGpixtxós), malato
fare q.c, quaesitae, Verg. : nocendi, Verg. d'artritide, cocus, Cic. ep. 9, 23 extr.
3) (assol.). astuzia, furberia, scaltrezza, intrigo, arliculiìri*i, e (articulus), die appartiene
raggiro. Ter., Sali, ed a. alle giunture, delle g., morbus, gotta, Su6t.
Arssicés,is, acc. en. m.{'Apad.y.riz), primo Galb. 21.
re e fondatore della dinastia degli Arsacidi arlTciìlalim, avv. (articulus), I) propr.:
nei Parti (circa il 250 av. Cr ). — Deriv.: a membro a membro, a brano a brano, membra
ArssicTdSs, ae, m. ('ApoaxC5y)c), della dina- dividere, Poet. trag. in Cic. de nat. deor.
stia degli Arsacidi, un Arsadde. 3, 67, II) trasl., partiiantente, distintamente,-
Arsinfté, ès, f. {'Apaivóy)), I) figlia di To- chiaramente, verba piane exaudiri discernique
lomeo Lagi e di Berenice, moglie del re Li- articulatim, Lucr.: articulatim distincteque
simaco, poi del proprio fratello Tolomeo Fi- dici, Cic.
ladelfo : onorata dopo la sua morte come articìilo, avi, atum, are (articulus), ^opr.
Venus Zephyritis (dal promontorio [del- smembrare, quindi trasl.: articolare pronun- =
l'Africa] Zephyrium). II) città delVEtolia. ziare distitUamente, voces, Lucr.: 4, 549.
ArlàcT^, ès, f. ('Aptaxiv)), fonte nel paese arlicùlo>su<i, a, um (articulus), pieno di
dei Lestrigoni. nodi, nimium concisa et velut articulosa par-
Arlava<«déii, is,m., re della
acc. en. ti tic, troppo spezzata e minuziosa, Quint. 4,-

grande Armenia, figlio di Tigrane I, con- 5, 24.


temporaneo di Cleopatra ; ora alleato dei artieìilus, i, m. (dimin. di artus), pic-
Parti, ora dei Romani. colo membro che ne unisce altri, nodo, giun-
Artaxìila, ae, f., e per lo più órum, n. tura, articolazione, I) propr.: 1) di esseri vi-
('ApTocga-ca), capitale della grande Armenia, venti, articulus, quo jungitur capiti cervix,.
suU'Arame. articolazione cervicale, Liv.: crura sine arti-
Arlaxerxóii, is, acc. en, m.CAp-cagÉpgyjj), culis habere, Caes.: articulorum dolores, dolori
nome di alcuni re Persiani, I) Artaxerxes Ma- artritici, od articolari, Cic: molli aiticulo tra-
crochir ('ApTagép^iìS Maxpóxetp, cioè Longi- ctare alqm (prov.), trattar con mitezza, Quint.
mano), figlio di Serse I, regnò dall'anno 11, 1, 70 plur. meton.
: = le membra e par tic.
465-425 av. Cristo. II) Artaxerxes Mnemon le dita, Lucr., Catull. ed a. 2) di alberi e ve-
('ApTagépgyjg Mvi^jiwv, cioè con buona memo- getali, nodo, .sarmentorum, Cie. II) trasl. :
ria), figlio di Dario II, regnò dal 405 al 361 1) del discorso, »»e»HJ»>-o, articuli raembraque
av. Cr. III) Artaxerxes Ochus ('Aptagépgrìg (>tÓ[i[iaTa xaì V,S)Xa.) piccoli e più. grandi mem-
'Ox»?) figlio del precedente, regnò dal 361 brifCic.In gramm. =
articolo, Quint. 1,4, 19.
al 339 av. Cr. 2) del tempo, momento, plinto giusto, opportu-
arie, avv.(artus, a, \im\ strettamente, sen-a- nità, momento opportuno, ipso articulo teniporis,.
tamente, in modo compresso, compatto, I)propr.: Cic: in ipso articulo. Ter.: in quo articulo rerum
a) in opposiz. al rallentare, rilassare, stretta- mearum (momento critico), Curt. 3) di altre
mente, fermamente (contr, laxe), colligare ma- cose astratte, punio, sezione, suddivisione, grado^
241 artifex artus 242

per eosdom artioulos et ^radus,p«)- tutti qVm- ea genera divinan<]i, non naturalia, sed artifi-
feriori e miperinri gradi degli o-nnri. Suet. ciosa dicuntnr, Cic.
arlìfex, fYcis, e. (ars e facio), artefice, ar- artifToTuin, Ti, n. (artifex), J) proprietà,
tista, di esperi vivevti o perxnnificnti, ar-
I) attiviti dell'a.Tti{ex. arte, mestiere, professione,

tefi^o, maeKtro di un'arte, artista, perito in tenue et leve, Cic: ancillare, servile, Cic: ope-
un'arte, tecnico e nnclie il teorico di lirinrte ; rum atqneartificiorum mitia,tra.deTe, delle arti
attr b. =
coliti che mostra conoscenza tecnica e dei mestieri, Caes. b. G. 6, 17, 2 (diverse
di (j.c, che ila perizia, abilita in un'arte, H mae- da Cic Verr. 4, 1 :^2. Cfr. n" II, C). II) meton.:
stro in q.c, 1 ) in aenm stretto, a) artista, come A ) il complesso delle regole che stanno a fon-
valente in un'arte o diaciphna. (contr. inscins, damento di una scienza, teoria, .sistema, Cic:
imperitus, ignorante), Cic, Nep. <d a.: arti- memoriae, arte della memoria, mnemonica.
fices improbi, ciarlatani, imhrof/honi, Liv.: Cornif rhet. B)S0gg.: a.)abilit<ì, destrezza, ca
artifex equns, cavallo ammaestrato, che ubbi- pacittk, perizia tecnica, arte, vis artificii, LÌC
disce prontamente al freno, Ov.: natura non artificium gubernatoris, Caes. simulacruni :

artificiosa (artificiosa) sed piane artifex {ar- Dianae singulari opere artificioque perfèctum,
tista vrace, compiuta), Cic: artifices scaenici Cic: hoc ipsum est summum artificium, tma
o scaenae, attori, scenici, Cic. e Sen.: art. stupenda opera artistica, Cic. 'h) destrezza,
morbi, sonatore, m'-d'Co, Prop.: art. talium, arte;in cattivo SCUSO, astuzia, raggiro, inganno,
maestra in tali arti, Tac: artifex pingendi fin- quodam consequi, Cic: vicinitas non
artificio
gendique, Quint art dicendi, Cic: decollandi
: erudita artificio simulationis, Cic: artificio
art., iSuet.: art. in sa^ittis (m trar d'arco), quodam et scicntiaoppugnationis, Caes.: 2>ZMr.;
Anr. Vict.: Phidias disqnam hominibus effin- quorum artificiis effectum est, ut, etc, Cic
gendis melior artifex ereditar, C^uint. 12, 10. C) opera d'arte, artificii cupidum esse, Cic: e
9. b) di un artefice, come colui che dr> forma plur.: haec opera atque artificia, Cic. Verr. 4,
a un'opera, a una tnateria. maestro, esecìitore, 132 (diverso da Caes b. G. 6, 17. 2. Cfr. n" 1).
creatore, autore, attrib.^ citi forma (informa), arto, avi. atum. are (artus, a, nm), legare,
crea, produce, omnis bonae malaeque materiae stringere insieme, IJpropr.: a) in opposiz. a
fecunda artifex, rerum natura, Val. Max col : rallentare, serrare, stringere saldamente, fra-
genit., ejus (mundi) artifex, Cic talium ope- : num,Tibull.:fa?cias, Cels. 'b)ìnopposiz adal-
rum artifices, Liv.: statuarum artifices, Quint : largare, restringere. comprin>eì-e\COntr.\'dX'dTe),
artifex simulatorque fiffurae (di Morfeo), Ov. ct,)un luogo: ubi primum se artat (Oceanusi,
2) in S^nso largo : a) chi si mostra perito, pra- Hellespontus vocatur.Propontis.ubi. expandit.
tico, maestro in q.c, C'd genit. del sost.: talis Mela: et Syriae et Aegypti regna Eomanà vi-
negotii. Sali.: formae, Prop. — col genit. del cinitate artata, Justin. '^) altri oggetti, legare,
gerundio o gerundivo, tractandi animos, Liv : serrare insieme, comprimere, quorum (primor-
suadendi. Quint. :conquirendae et comparandae diorum rerum) condenso magis omnia conci-
voluptatis, Cic: serendae in alios invidiae, Lucr transversos fustes
liatu artari possunt, :

Tac. —
con ado in l'acc, ad crrumpendum
^- spisse. Col. //)trasl.: limitare, restringere, fare
judicium,Cic.: in seria et jocos, Justin C"w in : più piccolo, a) di numero : artata numero felici-
e Tabi., inambitione,Q.Cic. quindtpregn., — tas,Vell. h)di tempo: a)generic.: artati tempo-
ntaestro in ordire intrighi, furfante, mariuolo, ris spatium,Vell. P) pregn., limitare q.c. o ale,
tcaitro, Ter., Verg. e Ov : scelus artificis, rag- restringere, riguardo al tempo, adeo artatum
giratore malvagio. Verg. .Aen , 1 1 407: autore, , (quod clarum fuit) angustiis temporum, ut etc,
istigatore, art. caedis, necis, Ov. II) di e innn., Veli, e) secondo le relazioni, le circostanze:
\) attivo =
abile, destro, artifex, ut ita dicani, in praemiìs. in honoribus omnia artata, Liv.
stilus, Cic: art. marius, Ov. 2) passivo, fatto arti(lasanii<«, i, m. (àpToXocYavcv), fo-
con arte artificioso, lavorato con arte, quattuor caccia (composta di farina, vino, latte, olio,
boves, Propr.: motus, Quint. Gen. plur. — grasso e pepe), Cic. ed a.
comun. artificum , però anche artificium , 1. arliis, a, um (rad. AK o, grec. AP-w,
Quint. 7 pr §1. donde anche 'i. artus, arma ed altri), con-
nrlTrioTaliis, e (artificium). aHifldale, arti- nesso, collegato, cioè ristretto, limitato,
ficioso, con arte, artistico. C' me 1. 1. ret. (coiitr. serrato, stretto, compatto, I) propr. a) in anti-
inartificialis), ratio, Quint.: probatio, sost. arti- tesi a rallentato, rilassato, stretto, serrato,
ficialia, ium, n.. regole, norme dell'arte, Quint. motto teso contr. laxatus), catena, Ov. e (contr.
\

nrlffirìnlTler, avv. (artificialis), con arte, laxa), Sen.: fienum, Tibull.: toga, ben serrata,
artiflxììosamente [contr. inartificialitcr), in re che si adatti bene, Hor.: e sovente figur., ar-
se gerere, Quint. 2, 17, 42. tiores laquei, Cic: artissimum societatis vin-
«PlTrfoTo'iè. avv. con comp. e superi (ar- culum, Cic: b) in opposiz. a largo, stretto
tificiosnsl. artìflciosaniente, con arte, ClC ed a. fcow^r.latus), a.)di luoghi: artiores sìha.e, fitte,
ai*IIfTcìò«u«, agg. con comp. e superi, Caes.: vallis. via. s- mita, Liv.: coit deinde mu-
^artificium) I) attivo =
che sa l'arte., perito rus ex utraque parte in artioreni velut cuneum,
nell'arte, dipers. Cic: tras\., di e. inan.: ipsius Liv sost., artum, i, n., strettezza, luogo an-
:

mundi natura non artificiosa solum, sed piane gitsto, solo con preposiz in artuin agere spi-
;

artifex, Cic. II) passivo =


fatto con arte, ar- ritum, Sen., mare, M< la e (figur.), nec desilies
:

tificioso, artistico, X) propr., res, Cic: opus, imitator in artum, ti chiuderai, ti serrerai in
Cic. B) frasi.: conforme alle regole dell'arte, ar- istrettezze, Hor.: montes paulatim in artius
tificioso, artificiale (contr. naturalis, « naturale, coeunt, Curt.: qua in artissimum cogitur regio,
confo ' me a natura »), snnt duae memoriae : Curt.: partic. /•> stringtre, l'incalzare della bat-
una naturalis, aitera artificiosa, Cornif. rhet : taglia, in artum cumpulsi, serrati, Liv.: pugna
243 <irtus 244
ili arto, a corpo a corpo, Tac. p) di altre cose, secernit arundo, Ov. met. 6, 55. g) bastone,
.•-.fretto, cotnpaito, fitto, sei-rato, iurLl, Tibull.: canna )ìrr p rcV0tcre,Tfoy\. 4, 7, "25. ll)cn>i>i«r
nimis arta cmvivii, Hor. : artissiinae tenc- o bastone di CUI s' servono i fanciulli j)er ca
lirao (profonde), Suet. JI) trasl. : a) non r licore, Hor. e Val. Max. i; stecca (dei chi-
J irjO, stretto. profondo, artus
Sfililo, iiitiiuo, nirg'ii), Suet. Aug. 8iJ.
soinnus, artior somnus Suet. e Cic. avtis-
Ti, n., citt'i dei J apodi nelVIl-
/Irri|tiuni,
, :

sìmus somnus, Suet.: artà familiaritate alqm lirico; oraAuersberg o Mungava; donde
romplectì, Plin. cp. h) ristretto, sei-rato, a.) fra
.4rnpìnu<i, a, um, urupino.
le strette, ilrirjorc sponte sua cidere sub
,
iii-impvx, etc V. liarmpex, etc.
leg-os artaqufi jura (rifjore del diritto), hncr.
dalle cìire, dai dolori, animus, Hor.
Arverni, drum, m., popilo gali co dcl-
^) stretto
e) limitato, scarso, poco, commeatus, Liv.: an-
VAqu'tania, nell'odierna Auvergne (Al-
vernia).
nona arta, artior, artissima, Suet.: artior pe-
iìixo, con poca speranza, 'Lxs.: sost.: in arto ar%'fna, ae, f., grasso, lardo, Vcrg. Aen.
(esse) conimeatunij le vcttovae/lie sano scarse, 7, 627.
Tac: alci spem ponere in arto, limitare, sce- ar%'iis, a, um
(pier avuus da aro), campo
mare la speranza ad alcuno, Ov. d) incerto, arabile, atto all'aratura. I) agg.: agri, arvi ct
jiiMioso, pericoloso, res (situazione), Ov. e Tac: arbu-iti ct pascui Cic. de rep. 5, 3. II) sost.,
sosf. cum in arto res essct, essendo alle strette, lirvillll, i. n. ì) campo, .snolo arativo, prata
liv. et arvn, Cic subigere arva, Vcrg.: meton., jia-
:

2. arliis, US, m. {ì-ad. AE-o donde anche bulo pecoris magis quam arvo (terra coltivata)
1. artus, nrma.) (j ili titur a, arti':olazione, class, studerà. Sali. 2) trasl. a) pianura, territorio,
sempre phtr. ai'in<«, tilum, dat e abl. -tubus, piano, jìaese, Ov arva lacta, Verg.: quindi
:

m., (liuntiiì-e coi loro membri, urticolaziom, artic. pascolo, pastura, Prop. 4, 9, 19: arva
ìuemhra (mentre membra ^=^ le membra [capo >Jeptunia =-. "iCTJ'c, A'erg Aeu. 8, 69o: udo^
e busto non compresi] come parti del corpo, spiaggia. Verg. Aen. 2, 209. h)poet., delle
delle quali gli artus costituiscono la parte parti genitali della donna, genitale, Verg.
esterna), magni membrorum artus, Vcrg.: nervi ar\, arcis, f. (dalla rad APC in arceo\
atque artus sapientiae (figur.), Cic. dolor ar- : luogo forte o j)")' natura o p"r opera dell'ito-
tuum, Cic: omnibus artubus contremisco, Cic: 'Ito, per difenderf o dominare una città o un

jioet. =
membra, salsus per artus sudor iit, t-rrilorio, altura, rocca, citiai'ella, baluardo,
Verg.^ furtesza, 1) jjropir.: A) in
istretto s''nso: arx
iìriìla, ae, f. (dimin. fZ* arai, piccolo aitare, hostium, Liv.: nocte occupat collem imminen-
altarino, Cic cd a. tem urbi (Larissam cam arcem vocmt), Liv.:
ariiiidìi'i'r, fera, férum (arundo e fero), Iella rocca di /ionia e sopra tutto dell'altura
che canne, Ov. fast. 5, G37.
proiliici^ S. 0. del Campidoglio {oggi colle di Aracoeli),
ariiiKliiioliiiii, i, n. (arundu), canneto, e quindi tutto il coli" con la rocca ed il Cam-
Veli, ed a. pidoglio, arx et Capitolium, Cic: Komana,
ariindìncii!«, a, um (arundo), di canna, Liv.: Capitolina, ÌAx.: o Capitolii, Tao.: Tar-
fatto di canne, càìiaìes,
Vcrg. silva, canneto, : ])eja. Campidoglio, Verg.: e come luogo donde
canniccio, Vcrg.: Carmen, canzone pastorale, si toglievano gli auspici, cum in arce augu-
Inicolica, Ov. riuni augures acturi osscnt, Cic: come in gr.
ariiii<lTnósu<!>, a, um (arundo), pieno di ci-upa, ày.pÓTioX'.;, la rocca, ìa parte piìi eie-
canne, ricco di canne, Cnidus, Catull. oG, 13. rata e pili forte di una città, acropoli, citta-
arundo, (harundo), dtnis, f. canna inffcner. della, fortezza, non cst (lioc opus) ut in arce
(mentre canna == cannuccia, giunco: ulva = (Ac. di Atene) poni possit, Cic: arx (Ac. di
sala [erba p^tlmtre]) T) propr. : insulae her- Corinto) Inter omnia in immanem aUitudinem
li'.dae arundine et juneo, Plin. cp.: aper Laurens edita, Liv. potitus est urbis Syracusarum,
:

ulvis et arundine piuguis, Hor.: arundo Indica, l)raeter arcem et insulam adjunctam oppido,
hambun, Plin.: la canna usata
com': tetto o a Xep.: della cittadella di un regno cittA pih =
rivestire intorno le case o le caprtnne; e spe- forte, baluardo più sicuro, cittadella pì-incipale,
cialmente come graticcio alle bai-arche o tra- ad caput arcemque regni Pergamum ducit op-
bacche, casae ex arundine textae, Liv. crunt : ])ugnandam, Liv.: proverò.: arcem lacere e
teeta arundine texta,Liv.: come attributo, fra cloaca, di una mosca farne un cammello, Cir.
i capelli delle dicinità marin", crines ( lei Piane 95. B) inpìiìi largo senso, del soggiorno
Tiberini) umbrosa tcgebat arundo \cvg. . : celeste di Giove, summa, Ov.: siderea, Ov.:
II) meton.: per ciò che è fatto di canne, plur.: del cielo stesso, aetliereae, Ov.: igneae,
:i) c'tnna da pescare, mo lerator arundinis, })e- H.OY.: di templi, sacrae, Hor.: di città, Romanae,
scatore, Ov. captare arundine pisces, Tibull.
: rocca di Roma ^-= «liomu», Verg.: Diomedis
h) pania per prenlere gli ìtccelli, arundine arces, di Arpi nell' Apulia, Ov.: beatae, di Co-
sumptà Faunus piumoso sum deus aucupio, rinto, Hor.: della cima, della retta di un.
l^rop. e) asticciaoia della frecciai (contr. mucro, monte, Parnassi arx, Ov.: jilur., Poma septem
t'rrum), Ov. poct. anche la freccia stessa,
: una sibi muro circumdedit arces (colli), Verg.
y^vg. e Ov. d) sampogna (aòpty?), che consi- II) trasl. A) come il noslro brduardo. rocca,
steva in lina serie di canne di varia lun- cittadella =difesa, .scamj'O, rifugio; di luoghi :
ghezza, unite fra loro con cera, Vcrg. e Suet. liaec urbs lux orbis terrarum atque arx omnium
e) flauto, Ov. met. 6, 384, f) pettine formato gentium, Cic: ty ranni nuper eos (rauros) arcem
di canne attraverso al ijuale j^nssano i fili et munimentum sibi, non cìvitati paraverunt,
nel telaio (chiamato co mun.i>ecten), stamen Liv.: dipsrs.: ipsam arcem finitimorum, Cam-
245 A sera 246

panos, adorti.Liv.: diastr.: munite communem non per gradus ascendant (verbaac sententiae
ni-cem bonorum, obstruite ])erfugium improbo- idem significantes), tamen etc Cic. e) assol.:
rum, Cic. B =^ sede, propria, dimora principale, an consularis viri triumphalisque filius, cum
fortezza principale, quae visa speeies... arcem tertio consul creatur, ascendit? si innalza
(ìz.m (il Campidoglio), imperii atque caput re- forse ancor pili? Plin. ep.
rum portendebat, Liv.: di pers., ubi Hannibal a$>cc'n»>To, ònis, f. (ascenda), Vatto del sa-
sit, ibi caput atque arcem totius belli esse, Liv.: lire, salita: trasl., il salire, crescere ntan mano,
di asti:, arcem Stoicorum defendis, fonda- progresso, oratorum, Cic Brut. 137.
mento, punto capitale (base), Cic: C) (della aseensÙ>i,\ÌS,m.(&SCenào),ilsalire, l'ascen-
rocca come punto più elevato) =- apice, punto dere, salita, IJ propr. e trasl.: \) propr alqm :

culminante,, eloquentiac, Quint. e Thc. dial. ascensu prohibere, Caes alqm ab ejus templi
:

iis, assis, m. (da sì;, perchè i Tarentini aditu atque ascensu repellere, Cic: alci adi-
forse pronunciavano àg) il tutto come nniui, tum asrensnmque difficilem ])rael)ere, Liv. :
diviso in 12 unciae (12 dodicesimi), I) ingen.: ]>lur., scalis ascensus tentare, Tiiv. 2) trasl.,

ex asse heres, crede universale. Quint ed a. ascensione, il salire =


perrrnire a q.C, primus
II) partic: 1) come moneta, asse, originar, ad honoris amplioris gradum,Cic //) meton..
ima libbra (as libralis), ma, dal 275 av. Cr., il luogo, dal quale si sale, accesso, adito, jmsso,

dopo varie riduzioni, fn ridotto finalmente erta, altura, declivio, pendìo (in quanto lo si

(id '/., di libbra, e ai tempi di Cicerone va- sale) , oppiduni erat diffìcili ascensu ,itquc
leva circa 5 cent.: quindi ad assem, sino al- arduo, Cic: alio ascensu Aequos mittit, Caes.:
l' ultimo centesimo =
tutto insieme, tutto fiqur. : in virtute multi ascensus (gradini),
quanto, ad assem perdere omnia, Hor.: ad assem Cic Piane 60.
impendium reddere, Pliu. ep.: unius assis aesti- a«>cTa, ae, f., ascia, scure del carpentiere e
mare o non assis facere, non stimar nulla, legnaiuolo. Cic ed. a.
tener in nessun conto, CatulL: assem para, Ascìbiir^iiiiii, Ti, n., città della Gallia
tien pronto un asse (come mercede per una Belgica, sul basso Beno, forse oggi Asburg
storiella), Plin. ep.: quod non opus est, asse pì-csso Meurs.
l'arum est, Cato, fr. 2) come peso, una libbra, ascTo (adsc). Ivi, Ire, ricevere, accogliere
Ov. mcd. i-àc. 60. scientemente e volontariamente, socios, Verg.;
1. ^^«iCMiiTus, fi., m., figlio di Enea e asciri inter comites, Tac
Creusa o di Enea e Lavinia. aseiseo (adsc), ivi, Ttuin, ere (ascio), pren-
2. .4si'aiiius, l'i, m. J) Asc. lacus,//)-aKr7e dere ale. a, come, ricevere, accogliere, assumere,
lago della Bitinia, sul cui limite orientale I) p)ropr.: plurimos cujusqne generis liomincs
sorgeva Nicea: oggi lago di Isnik. II) fiume ascivisse sibi dicitur. Sali.: asciverunt sibi illud
della Bitinia che attraversa il lago Ascanio, oppidum piratae, primo commercio, deinde
ora Tschatirgha Su. etiam societate, Cic: con ad e race, alqm ad
s»s<*cinIo, scendi, sccnsum,ere (ad e scando, lioc sccleris foedus,Cic: con in e /'acc, alqm
.salire, asceniiere, montare ad UH luogo (contr. in numerum civium,Cic.: incivitatcm,Liv.: col
descendere), I) pn-opr.: n) colla domanda dat., superis ascitus Caesar, fra gli dei, Ov.:
verso dove? eo» in eracc: in murum,
a) con dopip. acc. (ale. a o coìne), alqm patru-
("io.: cquum, Cic: in caelum,
in tribunal, Liv.: in num, alqm civeni, Cic. II) trasl.: A) ge-
Cic: in contionem (alla, tribuna). Cic. p) con ad neric, assunwre, accoijliere, arrogare, accettare,
<'7'acc.:adGitanos,Liv. •;) col solo acc aa)acc. approvare, neglegere jiatrios ritus, peregrinos
4ei nomi di città, Delphos, Liv. fi^i con altre asciscere, Liv.. sacra a Graecis ascita et ac-
relazioni locali, coli' acc. rispondente alla cepta, Cic. qnod natura ipsa asciscat (esige)
:

domanda qnal luogo? = salire, ascendere, et probet, Cic. Ti) partic: 1) accogliere q.c. fa-
montare, .^calare, muruin, CaCS.: positis scalis vorevolmente = accettare, riconoscere, reputai-
mvn-os, Caes.: jugum niontis, equum. IjÌv.: buono, leges, Cic: ista. Cic: ne la))ar ad opi-
ripam equo, Cic: al pass., si mons erat
ascen- nionem et aliquid asciscam et comprobem
dendus, Caes.: ò)con avv. di luogo: illuc, Ov.: incognitum, Cic 2) asciscere sibi alqd. attri-
quo simul ascendit.Ov. h) colla domanda j)er buirsi,arrogarsi q.C., sibi Sapleutiam Cic: ,

ilore? con avv. di luogo: eàdem ascendens sen.za sibi, ]debem parto ausilio iinperinm
desceudensque, Sali. c)assol.: ascendens hostis, quoque ascituram, Liv. — Deriv.: a>>cìlii!»,
Liv.: ascendentes desuper protegere, Caes. a, um, ricercato,chiamato di fuori, estraneo,
II) trasl.: crescei'C, alzarsi, innalzarsi ad un .straniero, genitos esse vus milii, non ascitos
I/rado elevato (partic. di onori) a) colla do- militcs credite, Curt.: lepos ascitus, ricercato
manda verso dove? con in e /'acc: in sum- Nep.
[contr. lei)os nativus),
mum. Veli.: in tantum honorem Cic: con , [5) AscleitTììdrs, ìs, m. ('AayJ.r|7:ia8y;g), I) fa-
ad e Tace, a minoribus ad inajora (co)itr. a moso medico di Prusa in Bitinia. II) filo-
inajoribus ad minora dclabi), Cic: ad honorcs, sofo cieco eli Fliunte, discep(do di ]\[ene-
Cic. -{)con super o supra e Z'acc: in id demo (fondatoìT della .scuola eirtriese).
evecti, super quod ascondi non potest, Veli.: asco|»i>i'a, ae, f. (àoxo-y/pa), otre, tasca
supra praeturas et triljunatus et cansulatus, di cuoio, Suet. Ker. 45.
Tao. Sj col solo acc: altiorem ^raduni, Cic: Ascra, ae, f. ("Aaxpa), borgo della Beozia,
summum locum civitatis, Cic e) con avv. : presso l'Elicoìui, la seconda patria del poeta
usque ad nos contemptus Samnitiuni perveuit, Esiodo, nato a Ci>ne nell'Eoi ide.- - Deriv.:
supra non ascendit, Liv. b) colla domanda .4scracHS,a,um('Aay.palos), a)«.Tj-eo,poeta,
come? per qual via? liinc gradatim Esiodo, Pro]).: detto tinche sencx' Ascr., Verg.
ascendere vocem utile etsuave est, Cic: etiamsi t'So/^(«fy Ascraeus,Ov. h)c^iodco càrmen,cam-
247 ascribo Asis 248
pestre, bucolico, Verg.: oves, condotte al pa- A<ii>iìris, is, f. lago della Tessaglia, oggi
scolo da Esiodo, Ov.: e) eliconio, dell' !•:. fon- Livadàki.
te?, Prop. /t<>dr ubiti. V. Hasdrubal.
nsrrlbo, scripsi, ptum, ere (ad e scribo), si«iella, ae, f. (dimin. £?«' asina), asineiia,Ov.
Ij aggiungere scrivendo, aggiungere allo scritto, art. am. .3, 290.
A) generic, ascr. MA-
ascrivere, aggiungere. sisellus, i, m. (dimin. di asinus), asinelio,
GNO, Cic: illud, quod ascripsit, Cic: salutem Cic. ed a.
plurimam alci (aggiungprc i pia affettuosi A$>ia, ae. f. ('Aaia). I) Asim, regione della
saluti), Cic: nomati suum emptioni, Cic.: motis Lidia sul Caistro (ora Karasu). IIJ trasl. :
senatu notas, Liv.: alqd in eandem legem.Cic: A) in senso largo, la nota parte della terra,
diem in epistula, Cic: coli' aggiunta del predi- detta più tardi Asia major {in contr. ad Asia
cato alla domanda : in che qualità? al- minori. B) in istretto senso, la penisola, che
Z'acc, statuarum titulis se pronepotem Q. Ca- origidi comunemente chiamiamo Asia minore,
ttili, Suet. b) ascrivere, aggiungere con una di- detta soto Asia od Asia, quae cis Taurum niou-
chiarazione per iscritto, per alcuno oper q.c, tem ("Aaia i] èvxd; toù Tolù^ox») ovvero (negli
post aliquod tempns alios (legatos) ascribi srritt. Seriori) Asia minor Sovente in partic.
jubent, Phaedr.: tutor bis (m<ew<:?«mulieribus) del regno di Pergamo e della Troade. C} in
Graecorum legibus ascribendus fuit, Cic: senso stretto, e specialmente presso i Romani,
partic. in un testamento, alci o sibi legatnm, la provincia dell'Asia, quae proprie vocatur Asia
Plin. ep. e Suet.: una persona, coir aggiunta ('Aaia i\ iSicos xaXou|isvig): era chiamata sem-
diun predicato alla domanda: in che qua- plicemente Asia e constava del regno di Per-
lità? alV a.cc., alqm tutorem liberis. Cic e) ew gamo (ereditato dai Rom. nel 130 av. C),
una lista di persone, annoverare, inscrivere, delle città greche della costa, e del territorio
nomen in albo profitentiura ci-
ascrivere, alcjs di Rodi, abbracciando, oltre le coste e le
tharoedornin, Suet.: partic, a) come citta- isole della Jonia, Eolia e Doride, le regioni
dino, alqm in civitatem, Cic: al pas'i., ascri- della Frigia, Misia, Caria e Lidia.
ptum esse in id mnnicipium, Cic: ascriptam Deriv.: 1) AsTsigenes, is, m., sopran-
esse foederatis civitatibus e in foederatls civi- nome di L. Corn. Scipione (V sotto Asiati-
tatibus, Cic. : alqm ascriptum Heracliensein cus).2) AKianus, a, um (^'Aoiavóg), a) appar-
dicere (dichiarare come iscritto, ecc.), Cic. tenente alla prov. delFAsia, asiatico, miles,
P) come nuovi coloni, colonos e novos colonos, Jìistìu.: plur. sost.. Asiani, òrum,m. asiani, gli
Liv.: colonos Venusiam (a V.), Liv.: colonos, appaltatori generali della provincia, Cic. ad
eo (là) trecentos, Liv. y) a^molare come sol- att. 1, 17, 9. b) asiatico, di un oratore seguace
dati, nrbanae militiae ascribi, Tac. B) trasl.. della scuola asiatva, ampollosa, sentenziosa,
a) stabilire, assegnare, fissare, ascriptus poenae declamator, Sen. rhet.: gens (scuola or atoria)^
dies,Phaedr.: habebit quisque quantum ille Quint.: plur. sost.. Asiani, orum, vn„ oratori
dies primus ascripsit, Sen. b) ad un numero, asiatici, Sen. e Quint. e quindi avverbialm.
ad una classe, ecc., fra, sotto un numero, una asiane loqui, secondo il gusto asiatico, cioè
classe, annoverare, contare, inscrivere, hunc ad con stile ampolloso e sentenzioso, Quint. 12.
tuum nunierum (nel numero dei tuoi) libenter 10, 18. 3) /iiiialicus, a, um ('Aaiaxwó?).
aHscribo, Cic: tu vero me ascribe in talem nu- asiatico, bellum, con Mitridate (re del Ponto),
merum, Cic: alqm ordinibus deorum, Hor.: Cic: imperium, signoria dell'Asia, Veli.: ora-
alcjs sententiam suae, Cic: con dopp. acc. tores, oratori asiatici, che avevano uno stile
{uno a, in, come), alqm tertium ad amicitiam, ampolloso e sentenzioso, Cic: quindi Asia-
Cic: al pass, con dopp. nonti., utinam ego ticum orationis genus, asiatica dictio, questo
tertius vobis ascriberer ! Cic. e) ascrìvere = stile medesimo, Cic: e così more asiatico, Cic.
attribuire, apporre, imputare, hoC sibi exem- — Asiaticus, soprannome diL. Corn. Scipione,
plum, Phaedr.: partic. ad uno come autore, che vinse Antioco neir Asia, Liv. 4) (poet ).
causa, alci incommodum. Cic. II) inscrivere .^*iis, sìdis, acc. Stda, f. ('AoCg), asiatico,
su q.c. segnare, notare, porre un'iscrizione, ad 5) JLmusì, a, um,('Aatof), asio, palus, la pa-
statuam ejus adscriptum est « Pater argen-
: lude asia nei dintorni di Efeso, Verg.: prata .
tarius », etc, Suet.: marmori Praxitelem (il territorio fertile nel medesimo luogo, e \s:^.
nome di Pr.), Phaedr. nome di una ninfa, Verg.
ascriplTcìus, a, uro (ascribo, n' II), ai«Tlii$>, i, m., assillo, tafano, Verg. ed a.
iscritto come nuovo (nella lista dei cittadini) aMiiiirTiis, ti, m
asiiudo. Script, r. r. e
,

di recente iscrizione, nuovo iscritto, novi et Suet.


ascripticii cives, Cic. de nat. deor. 3, .39. .4sinius, um, nome di una gens ro-
a,
aSCriptlO, Ònis, f. (ascribo), aggiunta a mana, di cui più noto è C. Asinius Pollio.
il

uno scritto, concr. =postula, Cic. Caecin. 95. oriundo dai Marrucini, partigiano ed amico
ascrlplor,òris,m. (ascribo), cAtsoitoscrwe di Antonio e più tardi di Augusto ; si se-
in favore di qualche proposta, sottoscrittore, gnalò come oratore, poeta e storico e fu ti
fautore, legis agrariae, Cic: venalis ascriptor et fondatore della prima biblioteca in Roma.
subscriptor tuus, Cic. sii>inus,ì, m. asino, I)propr.: ferus, Varr.:
A<«ouluin,i, n. I) forte e importante capo- asinorum grex, Varr.: mulorum utilitates et
luogo del Piceno ; ora Ascoli. Deriv.:— asinoruin, Varr.: II) trasl.: «sino, sciocco, igno-
j4<!i«ulànil!«, a, um, ascolano; plur. sost. rante, come epiteto ingiurioso, quid nunc te.
Asculani, orum, m. gli abitanti di Xscnlnm, asine, litteras doceam ? non opus est verbis, sed
ascolani, II) città dell' ApuHa, ora Ascoli di fustibus, Cic : in esclam., tantum asìnum Ter, !

Satriano. .%!«!•>, sWis, V. .Asia.


•249 Asius aspergo 250

A»iius, a, um, V. Asia. '

asper, a, um, aspro, ruvido, ineguale (contr.


Asd|ius m. CAomizóz), fiume
(Asopos), i, lèvis ' lenis), I) propr.: aspro al tatto, ine-
della Beozia, che nasce cicino a l'iateu; guale, .icabroso, (contr. levisi, loca iispera et
poco prima della sua foce entra neW Attica montuosa, Caes.: loci, Cic: arteria, trachea,
e presso Delfinium sbocca nel mare delVEu- Cìc.:Qmnmus,nuovo di zecca,di coniorecente,
bea; oggi Asopo. Come Dio del fiume, — Suet.: pocula aspera signis, cesellate in rilievo,
figlio dell'Oceano e di Teli, ebbe da Metope Verg.: mare, procelloso, Liv.: anche ispido,
le figlie Egina, Euadne, Eubea avo di Eaco ; barba, TibuU.: sentes,Verg.:sosi. asperuni,
«i-to,

(figlio di Egina e di Giove). Z) eriv.: Asò- — i, n asprezza, ineguaglianza,'\l\ aspero (monete


,

pTudèsi,, ae, m. ('Aaa)ii'.à5r/5j,-i»optarf« (di- belle ebuone) accipere, Seu.: al plur., aspera
scendente di Asopot =^ Eaco, e A^ìupis, niaris,procella marittima, Tac: per aspera
tdis e pidos, f. ('AottìJiigl, Asopide, cioè la (luoghi ineguali) et devia, Suet. 2) al gusto o
figlia di Asopo, detto di Egina e di Euadne. all'odorato: aspro, pungente, acuto, sgradito,
aSOtll!», i, m. (àawxo?), Ubertino, Cic. de vinum.Ter.: sost., quid judicant sensus? dulce
nat. deor. 3, 77, e de tìn. 2, 22 ^ segg. amaruiu, lene asperuni, Cic. 3) all'udito in- :

.4s|»arsigìuiu, li, n., località nel terri- grato, aspro, disaggradevole, stridulo (contr.
torio di Darazzo nelVUliria, sul fiume Ge- lenis), (plura vocuni genera) lene, asperuin,
iiusDS (ora Uschkomobim); ^yrobab, l'attuale Cic: vox, Quint.:^;er estens. anche di un di-
Kerno. SCOrSO, disuguale, slegato, aconnessoi contr. \è\ì^),
as|iài*agU!>, i, m. (ào7:àpaYo;), anparayu, Cic II) trasB
aspera, tristis et horrida oratio, :

Script, Suet. ed a.
r. r., di esseri viv. e del loro comportarsi cogli al-
A.«|tà<«ìa, ae, f. ('Aa;taata), I) (seniore), tri, i-ìivido,aspro, duro, riottoso, fiero, intrattabile,
la più famosa delle etère greche, nativa di «ooecso, homo asper et durns.Cic: natura asperi
Mileto, celebre e per l'ingegno e 2>er la rara atque omnibus iniqui,Cic.: aspera est illi Veuus,
conoscenza dell'arte oratoria ; amica di So- Tibull :Pholoé,Hor.:as])errimiadcondicionem
crate, amante di Pericle, sul quale esercitò ))acis, Liv.: rebusque veni non asper egenis,
grande influenza IIJ (iuniore), nata a Focea Verg.: monitoribus asper. Hor.: e selvaggio,
nella Jonia, amante di Ciro minore. rozzo, aspro, rigido riguardo al modo di vivere
a!>|»eclal»ìlÌ8>, o (aspecto;, visibile, Cic. e ai costumi, (ètoìc'il horridiores evadunt,aspe-
Tim. § 13 M.
4, riores.duriores et oratione et moribuSjCic: Cato
a!>|i«elw, avi, atuin, àre(intens. di aspi- asperi animi fuit, Liv.: e della rozzezza, della
ciò), yuurdur socente con utteìisioite e quindi durezza esteriore,ruvido, feroce,indomito, (Cax-
tnirure, riguardare alcUHO O q.C. I) propr.: thagojstudiis asperrima belli,Verg.: gens labo-
a) generic: alum, Cic: alqd, Verg.: \)) partici ribus et bellis aspera, Justin.: e di animali, fe-
a) con rispetto e ammirazione =^ ammirare, roce, furioso, selvaggio, anguis asper sitijVerg.:
guardare stupito, alqm, Lucr. 3, 76. p) di lupus dulcedine sanguinis asper, fi'-ramente
luoghi, stare di fronte a q.C, guardare verSO avido, Ov.: asper tactu leo. Hor. 2) di cir-
qualche jmnto, Collis arcem aspect.it, Verg.: costanze, modi di essere d ifficili, amaro, grave,
mare, quod Hiberniani insulam aspectat, Tac. difficile, gravoso, molesto, doloroso, cntdele, scili-

II) trasl., stare attento a q.C, attendere, prin- cet res ipsa aspera est, spinosa, difficile, Sali.:
cipis jussa, Tac. anu. 1, 4. res asperae. Sali.: mala res, multo asnerior spes,
a«|>eclùs, Ss. m. (aspicio), I) attivo, il assai più duro l'avvenire, Sali.: fata, Verg.:
vedere, vista, sguardo, A)propr.: 1) generic: res asperae auditu, Val. Max.: venatus asper
uno aspectu, Cic: hominum aspectumque lu- vieta, la caccia, per vivere è gravosa, Verg.:
cemque vitare,Cic.: oculi mobiles. ut asijectum generic: di guerre, di battaglie,})e\\nm. Sali.:
quo velleut, facile converlerent, Cic: 2) partic: pugna, Verg.: e di condizioni e sim., penoso,
vista, veduta, talora anche orizzonte, orbes, qui gravoso, molesto, difficile, avverso, rCS, tempora,
aspectuni nostrum definiunt, Cic: nam (urbs Cic: e sost., aspera, orum, n.. avversità, di-
Syracusaej portus habet prope in aedifica-
. . . sgrazie, scenture. infortuni, Hor., Liv. ed a.:
tione aspcctuque urbis inclusos, Cic Bj meton., di giudizi e legqi, ecc., severo, rigido, inflessi-
vista, come facoltà visiva, senso della vista, sententia, Liv.: lex, Quint. 'Mdidiscorso,
bile,
occhiil' espress. comjìiuta è a.s\)ectnsoc\i]o[[im), amaro, p«»i/e»»te, aspro, face tiae, Cic: verba, Ov.
omniaquaesubaspe(;tQmcadunt,o(;«eroonines a!«|eerè, aw. coti comp. e superi, (asper),
res quae sub aspectuni veniunt, tutte le cose I) aspramente, dui-umente, ruvidamente {contr.
visibili, Cic: amittere oninino aspcctuin.^jer- leniter), loqui, Cic. de or. 3. 45 litterae asper-
:

dere la vista, divenir cieco, Cic. II) pass. = rime COèUntes, Quint. 1, 37. II) bruscamente,
1,
il modo di apparire, aspetto, apparenza este- in modo burbero, severantente, senza ordine, in
ri»re,coJoi'e,uwta,pomorumjucundusaspectus, modo sconnesso, Si\mà populum loqui, Cic de
Oic: horridiores sunt in pugna aspectu, Caes. «r. 1, 227: accusare, Cic: tractare alqm. Cic:
aspello, pirli, pulsura, l<re (abs e pelle;, nihil placet aspere agi, prendere nessuna
scacciar via, rimuovere, mandar lontano, alum severa misura, Liv.: e (del discorso) amara-
ab alqo, Ter. heaut. 261 : trasl.: longe a leto mente, in modo sarcastico, mordace, pungente,
aspellor, Cic. pogt. Tusc 2, 25. scribere de alqo, Cic, in alqm, Sali.: pleraque
Aspendos, i, f. ('Ao7;£v8o;i. città della aspere dicere, Quint.
Panfilia sulle due rive dell' Eurimedonlc 1. »»«p«t;;o, spersi, sjiersum, ere (ad e
(Kapsi-Su), secondo alcuni l'odierna Mi- spargo), I) spruzzare, aspergere, spargere, a)
nugat. —
Deriv.: Aspt'iidTus, a, uni, di «piM2sare,gultam bulbo (scìterzando sai nomi
.ispendo; p/wr. sos<., Aspendii, òruni, m., gli Gutta e Bulbus), agr/iungere, Cic: |)igtnenta
abUanti di Aspeudo. Aspcnua. in tabula, Cic: virus pecori, infettare, Verg.:
2^.1 aspergo aspiro 20-
trasl. Inbeculain alci, recar disonore ad al- b) alla superficie, rendere acuto, aspro, aguz-
cuno, Cic. h) apai-i/efe tlinaiizi, (/etlare s^ruz- zare, af'/Uare, sagittas OSsibus, Tac. 2) rendere
zuiulo, spartjendu ; apuryiive, ijlaudeiu bubui;, aspro, duro, all' ud ilo, coiiipositioueni, (^uint.
l'iiii.: sapores Ime. Versjf.: trasl., »i'»-«i=«r«, «(/- y, 4, 31. II) trasi.: rendere aspro, inasprire,
f/iiitujere, iiiescoture t[.c. in piccola quantità, esacerbare [conlr. lenire), iraiii Victoria, Tac:
Iloc aspersi, Cic. salesoratioiii.Cic: alcisextii- al(|iii in saevitiam, Tac.
lain,lasciare in tt^titmento, leyare, Cic: alci a«>|»ui'«>ÌU,
òllis, f. (aspergo!, unperalonc,
iQdlestiain cuf/ionure , Cip. //} spruzzare,
,
lospruzzare, spruzzo, spruzzatura, aquae, Cic.
itsiii-rgeri; siiiirtjcre, all[lll alqa re, a) njjriiz- de legg. 2, 2-1 e colorire, di.itcndere i color i,
:

zure, amili sanguine, Cic. trasl., lordure, muc- Cic-. de div. 1, 2:j.
chitire, vitiipertire, infaiiuire, splendoruni vitae ust|tìi'To, spexi, spectuin, ere (ad e spedo),
niaculis, Cic. : asperfji infamia, Cic.: b) axper- J) guardare vcrsu alcuno O I/Uulcosu, osser-
iiere, spruzzare, olivaui sale, Pilli. : trasl. : co- vare, riguardare, mirare, scorgere, adocchiare,
prire, spargere, iiioiis parvis urbibus aspcrsus, A) propr.: 1) generic a) di pers., bue. Ter.: :

coperto. Mela: caiiis ((/«' c«w«>m', capelli bian- ad ak|iii, Cic coli' acc, ipsuin, CIc. furtini
: :

chi) asperufitur aetas, Uv.: alqd meiidaciuu- nonuun(|uam ùiter se, Cic. luceui, mirar la :

culis, ornare, condire di, con piccole bugie. luce del giorno, vivere, Cic aspice, ut —
Cic. edito <;emitu regias aures, comtniiovere
: (come), etc, Catull. e Verg.: aspice, (|uo, etc.
coti lamenti, V'al. Max. Prop. b) di luoghi, mirare a qualche punto,
2. Ji«»|»eps«i ^nis, f. (aspergere)^ I) asper- quindi =
esser rivolto, esser posto verso, pro-
sione, lo spruzzare, Verg. e Ov. : aquae, l'etr. spettare, guardare, viueas, Pilli, ep.: Oceaiiuni.
IJ) meton., il liquido spruzzato, yocviu, uim- Verg. '1) pregn.: abbracciare q.c. collo sguardo,
boruni, piogyia dirotta, Lucr.: caeilis, il san- guardare verso q.c, esaminare, considerare, mi-
gue spruzzato, versato, Ov. rare, situni oiniicm rogioiiis, Liv. opus admi- :

asperitsl!», atis, f. (asper), asprezza, J) rabile, Ov.:non aspicie.^, ubi lùiuerisAuchisen?


propr.: asprezza, iiuyuiKjliauza al tatto, viaruill, Verg. b) guardare coit ammirazione, meraviglia,
vie sassose e ineguali, Cic.: locoruiu, luoghi jiduciactr-ioalc, euiii niagis, Nep. Cliabr. 4, l.
iinpraticabili, Sali.: j:*/Mr. asperità tes .sa.\orum. e) guardare uno in faccia, incontrare lo sguardo,
Cic: onines asperitates (te difficoltà, i passi di ale, sostenere lo sgtuirdo di uno, liosteill, Cic;
diffìcili, le asprezze del terreno) .supervadere, econtuberniis liostcìii, Tac: alqiii in acie, Nep.:
SU.: 2) per l'udito =
asprezza, durezza di un illum as^jico coiitra. qui vocat. Verg. li) trasl.:
.s«o>io, vocis (t'Ortir. lèvor vocis), Lucr.: soni, 1) in f/en. guardare attentamente, considi -
,

Tac. II) trasl. :,1) di uomini, della loro in- rare, esaminare, ri/lettere sopra q.C, ne(JU<.'
dole, dei costumi, asprezza, ruvidezza, svveriUt, tanta est in rebus obsciiritas. uteas non penitu<
rigore, rozzezza, fierezz<i, barbarie, naturac, Cic: vir ingenio cernat, si modo aspexerit, Cic :

avunculi, Nep.: Stoicoruui,.set;er<tó di vita, vita aspice, si quid, etc, pensa, considera, guarda,
austera, Cic: agrestis, rustichezza esteriore, Hor. 2) partic: a) guardare ale. O q.c consi-
brutalità , villania , zoticaggine, rozzezza , derare (f.C, quindi prendere q.C. in considera-
Hor. 2) di e. inan. tristezza, riyidczzu, durezza, zione, aiutare, soccorrere, aspice lluS, guarda a
asprezza, frigoruiii Sali. asperitatem belli
, : noi, soccorrici, Verg. si genus aspicitur, Ov.
:

ostendere, mostrarsi fiero, feroce in guerra, b) ricercare, esaminare, indagare, inforiitaisi di


Sali.: iu ea tanta asperitate, in tanta angustia, q.C, res socioruin, Liv. II) incoativo, a) veliere,
in così grate difficoltà, Sali.: in bis voi aspc- mirare una persona O cosa, scorgere, scoprire,
ritiitibus rerum vel angustiis temporis, in così respexit et simulac Cn. Leutuluin cos. aspexit,
difficili circostanze e afflitti tempi dello Stato. coucidit in curiae paene limine, Cic proptcr :

Cic. partic. : durezza, mordacità, asprezza nel


: quos lume suavissiinam lueem aspexerit (pei
discorso, conteiitionis , Cic : j udicialis verbo- quali gè nitori) polii vedere la soavissima luce,
t

rum, Cic. die ci circonda), Cic. Kosc. Ani. 6o. b) rive-


usperniìtio, ònis, f. (aspernor), il disprez- dere, o rus, quando ego te aspiciaiu? Hor. sat.
zure, disprezzo, avversione, ripugnanza, contro 2, 0, GO.
_
i/.c, rationis, Cic: ad ijuosdaiii tactus as])crna- SIJ«|ri'alìO, Òuis, f. (aspiro), io spirare,
tio,Seu.: naturales ad utiliaimpetus.natui'ales sol/io,I) generic. : aeris, Cic terrarum, csa- :

a contrariLs aspernationes (avversioni) sunt, lazione, Cic: II) come t. t.grainm., pronunzia
Sen. di uiut lettera con aspirazione (li), aupiruzione,
asperiiur, atus suni, ari (ab e spumo), re- Cic e Quint.
spingere, ricusare, respingere da su e quindi = a!>|»ii'o (ad-spiro), ilvi, atum, itre, J) intr.
non volere, non curare, disprezzare, rijiutare, A^.Hof'/iare, spirare, sof/iare verso una parte, aspi-
negare, non voler saperne di Unu pers. O cosa rare, i] propr.: a)generic puliiioucs
: se contra-
[contr. accipere. appetere), hoiuiiiein.Cic vir- : liunt aspirantes, aspirando, Cic: aspirant au-
tutem, Cic talem condicionein. Nep.: paceiii,
: rae (vento favorevole) iu noctein (verso sera),
Uv.: amicitiam alcjs, Cic nuptias, Liv.: alcjs : Verg.: tibia teuuis simplex<|ue loramine pauco
furorem a suis aris atque templis, seguito aspu'are et adesse choris utiliserat, sui,nure il
daWinfin., ri/inUire, negare, TaC l'assivO, — flauto e accompagnare i curi, Hor. b) come 1. 1.
Cac. l'r.. I.iv. ed a. grumm., aspirare, dare l'aspirazione, COllSOUan-
a«|»ei*o, avi, atum. are (asper), rendere tibus, Quint.: ( Jraeci aspirare soleiit (s litteraej.
aspro, ineguale, I) propr : 1 ) alla s uperficie, Quint. 2) trasl.: ftivorire, essere favorevole, so-
rendere ruvido, aspro, disuguale, a) generic: stenere, paululum in rebus diflicillimis. Corni!",
lauces (goln), C<-ls.: uiidas, render pr/cclluso, rbet. : asinravit ncmo eorum, qui, etc. non fiatò
sollevate il mare con una procella, Verg. Hts-iuno di 'lucili, die, ecc., nessuno di quelli...
253 aspis asseqnor 254

mosse un dito, ecc., Cic: aspirat primo fortuna I) generic, assenso, e, in quanto si mani-

labori, Verg. BJpregn., detto di una pers. o festa, approvazione, applauso, Cic ed rt. (anche
COSCI, cefcare di acviciiwrai, di acconlarai, far al plur). Ilj partic, come 1. 1. filos. assenso,
sentire la propria presenza quasi col proprio assentimento =
il considirnre come veri i fe-

respiro, presentunti, 1 \propr., in euriam, Cic, nomeni dei sensi, Cic. Ac. 2, 37 ed altr.
quid eniin (juisquani ad meain pecuniara me a<«!)en«oi*, oris, m. (asstntio), chi assente
invito aspirat? cioè, perchè ognuno contro il o consente, Cic. e Val. Max.
mio volere si dà briga pel mio denaro? Cic: a<«<>«ii!i>u<i, ìis, m. (assentio), IJ assemo,

equis Achiiiis, Verg. 2) trasl., aecostumi, acci- consentimento, come mani festa ZÌO Ite appio- =
cinarai ad ale. rt q.c, bellica laude ad Afri- cazione, applauso, vulgi asscusu, asseunu om-
canuiu aspirare nerno (lotest, Cic: ad eani lau- nium, Cic: e.xposuit cura ingenti assensu, Liv.:
dein aspir.'re non posse. Cic. IIJ tr., far sof- assensiLusimplere,(/««pi''""*''*-'^--'^-OP"''''C.;
lUire, apirare, nof/Uire verso q C, 1) propr.: A) (come 1. 1. flosof.) assenso =^ il ritenere
Juno veutos spirai eunti, accompagna il volo come veri i fenomeni dei sensi, Cic. Ac 2,
con prospero cento, Verg. 2) trasl., gpìrare, 57 ed a.B)poet. trasl., eco, la voce ripetuta
ispirare, infondere, diviliuni ailiorem dictjs, dall'eco, coruuum, nemoruin, Terg.
Virg.: iiobis tantum ingeiiii, Quiut. a!»*>enlàtìo, onis, f. (a.->sentor*, approva-
a!i|»i<«, tdis, acc. piar, pldas, f. (àont;', zione continua, I) in cattivo senso, le pa-
anpide, vipeta, Cic. ed a. role dette per far piacere ad altri, adu-
as|t<>rlsìlTo, ònis, f. (asporto), u pmun- lazioiie, cortigianeria, piacenteina, lusiiiyheria,
via, l'apportale, furto, ratto, signoruril, Cic. Cic. ed a.: erga priucipeiii,Tac. Ilj in senso
Verr 4, IIU. buono = l'acconsentire, consenso, assenso,
\ eli.
uti|ioi'tu (abs- porto), avi, atuiii. Are, portar 2, 128, 3.
via, asportare (in carrozze, navi), condurre via, as«<eiilalTuiK>ìila, ae, f. (dimin. di as-
hoc simulacruni Victoriae, Cic: multa de suis sentatio), aduiaziunceiia, Cic. ep. 5, 12, 6.
rebus secum. Cic: vehiculis regum res, Liv.: a»>sciilalur, òrùs, m. (asseiitor), chi parla
pers., quoquo bine asportabitur terraruui, Ter. Jjer piacere altrui, adulatore, lusingatore, cor-
a<<|irvluiii, i, n. (asper), inoi/o aspro, sas- teggiatore, Cic ed a.
soso, dià€istruso, Liv. 9, 24, G e altrove. as<>«;iilalói'Té. avv. (assentator). con adn-
AttsuviivuH, i, m. ^'Aooàpay.o;), /»'</Z/o di lazione, Cic. ad Q. fr. 2, 14 (15. litt. b) § 3.
Tros, padre di Capi, avo di Anchise e fra- assenllo, bensì, sensuni, Ire,ecomi<«. ntl-
tello di Ganimede ed Ilo; quindi, presso i Vetà classica Vkssvniiov, sensus sum, Iri (al
jooei/,Assaraci nuru.s. Venere; frater Assa- e sentio), dare il proprio consenso, esstre del
raci. Ganimede, costellazione (Aquario): medesimo contr. repUgnai 6^,
avviso, tissentire |

Assaraci tellus. Troia: donius Assaraci, t a) forma Catoni, Cic: de Vennonianis


t/*-//»/!..

llomani. rebus tibi asscntior, Cic: illud in quo te Dì-


aMx^cla e a«i>>ecula, ae, m. (assequor), caearclio as^euti^i negas,Cic.: coi dat. di cosa,
Toiui die seguiva, die SÌ Univa a qitalc/ie per- sententiae, oratioui, Cic: con ogg. gener. in
sonaggio (specialm. a un pretore, legato e acc, illu(l Theophrasto, Cic: cetera Crasso,
simili, che si recasse iti una provincia) per Cic. ass. alci, seguito dall'acc. e i'infin., Cic. o
averne un utile, cieco partlt/iano politico di con ut e il conij., Cic: assol., ass. vultu, Cic,
alcuno, corteyfiiatore, al pìur. =^ codazzo, corteo verbo (con poche parole), Cic. b) forma att.:
di parliijiani, (jic. ed a. assentire Volcatio, Cic: con ut e il cong as- ,

skfinm'.tiì lì«, ònis, f. (assector), corte(/{/io, sentio tibi, ut in Foruiiano potis.simum coni-
accompagnava un candidato ad
codazzo, che morer, Cic: part. perf. pass., sapiens multa
una puhhlica carica, Cic. Mur. 70. t^. Cic. de sequitur probabilia neque coniprehensa ncque
pet. coiis. 84. percepii ncque asscnsa, tenute per lere, Cic.
a!4s«>elilloi', òris, m. (assector^, corteagia- Ac. 2, 99 impers.. Bibulo asjcnsuni est de
:

tore, citi fa corteo,


I) in stretto SCUSO, fedele tribus legatis, Cic e) indet ndgeruiuhoenel
seguace, chi SÌ faCC'CU partigiano, suljatterno partic. pres., teinerìtas in assentiendo, Cic :
di un capoparte (di amici ecliniti), Cic a^sentiinte populo, (,'ic.
ed Il) in più ampio sign., eorleggiatone,
a. ai«»>i*iilor, atus .suin, ari (intens. di as-
1) cort. di donne, a) pretende. te, Pliii. ep. 'ò, sentior', 1 1 dar ragion» in tutto, paHaie per
11,7. b) di ragazze (detto di un vecchio) = piacere lul alcUllO e quindi adulai e ,LOntr. ad-
vecchio Ganimede, (^uiiit. 1, 5, 8. 2i di utut VL-rsari), adversando saepe ass., Cic: qui ipso
cosa: a)generic.: buiianiiii cenaruiii, .vcrwf- sibi a.'<.'<entalur, t^ic: lìajae tibi a>.-cntaiitur,
cone, parttsstta,iieu.: assuctator coiiiesiiue pa- cena di guaiagnarti colla sua ni tu salu-
trimoiiioruni pereuiitiuiii, asiedintore, Sen. tare, Cic: eolifigg gtntr. in acc. ndiil nobis,
b) di un'arte O .scienza, seguace, discepolo, cul- Cic. Il) in S' liso buono -^ eompiucire. accor-
tore, sapieutiat", Sen.: eloquentiae, l'iiu. date, assentire (contr. adver.sari), ab i. Veli :

aMKeolor, atus suin, uri (ad e sector), se- assol., oaesiiii niaiuis k-niur promitiit et as-
guire, aceoiiipagiiaro uiio ad ogni passo, es- sentai iir, eitulior iiortatur, Uuiut.
sergli sempre ai fianchi, farsi compagno, ac- a<><><>«|ii(>r (ad-sequor), s'ocutu.i tsl'quutus)
coiupagnutore di aie. (specialmcule di ehi oc- sani, .-«equi, tener diitru a qualche oggi itti,
cujia puhhliche cariche), essn-e del seguito di che è innanzi, cioè venir dirti o, raggiungile
ale, corteggiare (di amici, dienti, ice), alqiii, I) prnpr., as.tid., asst'quore et retine, rmigiun-
Cic: alqiii oiniiibu.s ot'lìciis, Su";t.: assol., Hor. <liU (due, mettiti dittro per riggiun'icrliì.
u<>i«<''«'ììlii, V. asst'cla. Ter.: ass. cum armatura, Liv.: e co/race,
levi
n<<<t('ll<>Io, rmÌ8, f. (_asàentÌo), usscntimenlo, jani me u.-sequL non potè.--, Cic. Ily trasl.:
255 asser assideo 256

a) tener dietro a un qualche oggetto, che ebbe difensore o guardiano: tabulas neglegentius,
coti noi qualche rapporto, raggiungere, ugua- Cic alqm domi suae, Cic: Vitruvium in carce-
gliare, ottenere, conseguire,alqm, Cic. merita : rem asservari iussit, Liv. b) come vigile, osser-
alcjs non specialm. q.c. che esige
ass., Cic. b) vatore, sentinella, guardia, guardare, custodire,
sollecitudine, raggiungere =: conseguire, otte- ,
non perdere d'occhio, portas murosque, Cacs.:
nere, a) colVa.cc. alqd precibus, Cic: eosdem jus neglegentius, Cic: aloni assidua opera, Liv.
honorum gradus, Cic: magistratus omnes sive aSsiCSSÀÌO, ònis, f. (assideo), lo stare seduto
repulsa, Cic: immortalitatem, Cic: istam diem presso alcuno, quae tua fuerit assessio, il tuo
(termine), Cic. p) colini o ne e il cong.: qua star seduto vicino (come consolatore), il tuo
in re nihil aliud assequeris, nisi ut, etc. Cic: conforto, Cic ep. 11, 27, 4.
assecutus virtute, ne, etc. Justin. c) giungere asSCSSiir, òris, m. (assideo), assistente, as-
coir intelletto a comprendere, capire, inten- sessore, aiutante in Una carica, ai re a Sparta,
dere, nihil eorum assequi potuisse, Cic: alqd Cic: del pretore e dei giudici a Roma, Sen.
cogitatione, Cic: alqd suspicione, conjecturà, ed a.
wspettare, congetturare, riuscire a q.C, per con- asscssùs, abl. ù, m. (assideo), il sedere
gettura, Cic presso uno, assessu meo,^eZ sedere vicino a me,
asser, cris, m. {^rad. ASS., donde anche Trup. 4, 1_1, 50.
^ÌSSis od axsisj grossa stanga asse, tavolato,
, assevvi'aiiler, avv. con compar. (asse-
pancone, a) generic, Caes. ed a. b) partic, Verans), con asseverazione, Clc e Val. Mai.
jtanga della lettiga, Suet. ed a. ass^vcratìo (ad so vera fio), ònis, f. (asse-
1. asseru, sevi, sttum, ere (ad e 1. sero), vero), *cWctà,ì/»-«mJà in azione, a) nel trattare,
piantare vicino, seminare accosto, vites, Yarr.: serietà, (solennità), fermezza, tenacità, perseve-
populus assita limitibus, Hor. ranza, asseverati ne eàdem peragere accusatio-
2. as.st^ro, s'c'riu, sertum, ere (ad e 2. sero), nem,Tac.: quindi anche enfasi, impeto, espres-
aggiuìigerc, far venire a sé, aì-rogare, far proprio, tono di voce, quae as-
sione, della Viicc e del
quindi I) come 1. 1. legale. A) uno (uno schiavo) severatio in voce, quae affirmatio in vultu,
col tocco coli' imposizione della mano, di- Plin pan.: ass. dicentis, Quint. h) nell'asscve-
chiararlo libero (c/i'. assertor),manu alqm libe- fermezza nell'af-
rui'e, serietà, gravittì, fierezza,
rali causa. Ter., o soltanto aìqm in libertatem fermare, asseveranza, a.)propr.: CUlll quorun-
in ingenuitatem, Liv. e Suet., ocvero alqm dam probatio sola sit in asscveratione et per-
in liberali causa, Cic: e sempl. alqm, p. es. severantia, Quint.: onini asscveratione (con
alqm tamquam suum tìlium, Quint.: me as- piena coscienza, solennemente) tilii adfirmo,
serui, vii ridussi in libertà, Ov. B) coll'impo- coìi /'acc. e l'int., Cic.: hàc asseveratione in-
f,ÌZÌ0ne della mano, diciùar are, proclamare uno citati Galli, Justin.: assul. colfacc. e Tini.,
conte (proprioj schiavo, alqm in servitutem, Liv. Val. Max. e Tac (3) meton., asseverazione =^
e Suet. IT) trasl.: A) liberare uno o q.c. da al- particella asseverativa, Quillt. 1, 4, 20.
cuno (o da q.c), prendere la difesa di uno, assevero, avi, àtum, are (ad e severiis).
..ostenere, difendere, proteggere, se a mortali tato, affermare con solennità, T) in gen.: quae est
Plin. ep.: in asserenda libert.ite, nella restau- ista defensio ? utrum asseveratur in hoc, an
razione della libertà, Quint. B, attribuire q.c. tentatur? Cic: bella ironia si jocaremur; sin
a uno (O a sé), 1) dichiarar come pi-oprio, ar- asseveramus, vide ne cti;., Cic. IT) partic:
rogarsi, reclamare, pretendere, sibi nomen sa- asseverare, assicurare, mantenere, conservare,
pientis,Quint. se studiis, consacrarsi, de-
: ordinem agminis, Tac: colVa.cc. e Vini., idque
dicarsi agli studi, Plin. ep.: a.qm caelo, pro- se facturum, Cic: con de e Z'abl., nomo de ulla
clamare uno di origine celeste, Ov.: con dopp. re potest contendere ncque asseverare, Cic:
acc, Jovem si' i patrem, Curt. 2)affermare q.c. die. inaìt. dimostrare, mostrare col fatto, magni
,

come vera, asserire, sostenere, COmun. CoU'acC. arLus Germanicani origìneni asscvcraut, Tac.
e l'inhn., Sen. rhet. ed a. Agr. 11.
^
asiìertTo, ònis, f. (2. assero), dichiarazione assideo, sedi, sossum, ère (ad e sedeo),
formale che uno è uomo libero o schiavo, sedere vicino ad uno od a q.C. I) generic,
Quint. ed a. I) propr.: agresti in scamuo assidens foco,
assertor, òris, m. (2. assero), il patroci- Val. Max.: is qui nobis assidei, Cic. 2) trasl.,
natore innanzi al tribunale, quando si tratta parcus assidet insano, si avvicina molto, si
della libertà di una persona (se sia libera o assomiglia ad un pazzo, Hor. ep. 1, 5, 14.
schiava), I) propr.: A) come oratore di una II) 2mrtic.: A) sedere, stare presso alcuno
persona, in favore della sua libertà, quasi come consolatore, consigliere, visitatore, aiu-
come patrocinatore, difensore della libertà, Suet. tante, ecc., star vicino ad uno, V) propr.: prcSSO
Caes. 80: e, con espressione compiuta, as- infelici, buie, Cic: in carcere uoctes diesque,
sertor libertitis, Sen. ep. 13, 14. B) co7ne Cic: ammalati {del visitatore), ibi, sedere al
oratore per la schiavitù, per chi ha preten- letto, Liv.: aegro coUcgae (del console), Liv.:
sioni, vanta diritti su qualcuno (come e di assistente, curante, Juniae, Plin. ep.: assi-
schiavo) puellae, virainis, Liv. II) trasl.: libe- dentes curantesque eàdem vi morbi rtpleti,
ratore, difensore, sostenitore, protettore, Ov., Liv.: negli uffizi e nelle cariche, di consiglieri
Quint. ed a. e amici, cum Lentulo frequens assideret, Cic:
a!*sei'*'To (ad-servto). Ire, accorrere ancora di senatori che tengon consiglio, qui assidetis,
in aiuto, concorrere, Cic. TusC 2, 56. Liv.: di giudici in consesso, ass-isterc, ussol.,
asserio (aJ-servoi, avi, àtum, are, jj»-*?"- Tac: judiciis, Tac. 2) trasl.: guberuaculis, se-
ilere in custodia, protoggere, custodire, guar- dere al timone dello Stato, Phn. pan.: tota vita
dare, difendere, ix) coìuc custode, protettore. litteris, attendere, occuparsi delle lettere, Pliu.
^57 assido assuefacio 258

ep.: assidet (illa majestas) Jovi, è in Giove, [


tutela, alla custodia di alcuno, alqni custo-
Ov. B) come t. t milit., aceampaisi dinanzi a dibus, Justin.: trasl.: alqm famae,
Plin. ep.
un luogo, stare in un luojo, o tranquilli = assillo, silui.sultumjìre (ad e saVio), saltar
«vere il proprio quartiere, essei'e accampato, po- contro, assalire, I)propr.: a.)dicsseriviv.:moe-
Tac iisdeui ca-
|julisferocissimis,j;)-esso, ecc., : nibus, Ov.: osso/., montibus (dai m.), iuter viam
stris (nel medesimo accamp.), Tac: o attivi = Mosellamque, Tac. b) di e. anim., irrompere,
stare a campo, assediare, stringere d' assedio, straripare, di Sorgenti, di fiumi, ecc., Ov.
ipfope moenia Romana, Liv.: col dat., Casilino, JZ) trasl.: nel discorso: passar d'un tratto a q.C,
Liv.: inoeuibus,Verg.: coZracc.,castellum,Tac.: neque assiliendum statim est ad genus illud
iiiuros,Verg.: quindi al pass.: urbs assidetur, orationis, non si deve d'un tratto saltare ad
Sali.:stare in un luogo come a guardia, far un genere di dire, Cic. de or. 2, 213.
la guardia, theatro, ludis, Tac. assiniTlis, e (ad e siinilisi, che si avvicina
a>«<«ido, (ad-sido), sèdi, sessum, ere, sedersi, in somiglianza a q.C, consimile, pressapoco
mettersi a sedere, sdraiarsi [contr. SUrgere), in »inM7e, assimili ratione, Lucr. : col genit., sui,
bibliotheca, Cic: super aspidera, Cic: humi, Ov.: col dat., spongiis, Cic: aeri, Suet.
Suet. : dexterà Adherbaleni, Sali.:
coZ/'acc, assimilo, V. assimulo.
assidamus, si videtur, Cic: pero-
assol., siiuul assimulatio, ònis, f. (assimulo), comet. t.
ravit aliquando, assedit; snrrexi ego, Cic: su- retor., il fingere di accedere all'opinione degli
bito assedit, tacque d'un tratto, Cic. uditori, siintdazione, Cornif. rhet. 4, 50.
assidue, avv. con superi, (assiduus), sensa assimulo, avi, àtum, are (ad e simulo),
interruzione, continuamente, assiduamente, Cic. fare, rendere q.C. simile ad ll7i altra, I) in
ed a. gen.: a) nel fatto, deos in bumani oris speciem,
assiduita^, àtis, f. (assiduus), I)esser conti- Tac: litterae lituraeque omnes assimulatae,
nuamente vicino ad uno, specialmente per assi- Cic b) in parole, in pensieri, paragonare q.C
sterlo, aiutarlo, curarlo, ecc., medici, cura ad Wl altra, dare, tenere per simile, formam
diligente, Cic: cotidiana araicorum assiduitas totius Britanniae oblongae scutulae, Tac: as-
et frequentia, Cic. II) trasl.: A) di pers. = simulanda natura, Cic. : II) pregn., prender
perseveranza, in q.C. costanza, fermezza, id assi- imagine, sembianza, fingere, simulare, coll'acc,
duitate et virtute consequi, Cic. B) di cose, du- nuptias, Ter.: annui, Ov.: se amicum, se lae-
rata continua, frequenza, ripetizione frequente tum, Ter.: coli' acc. e Z'infin., venire me assi-
di q.C, belloruru, Cic: epistularum, carteggio mulabo, Ter.: con quasi, assimulabo quasi
non interrotto, Cic. nuuc exeam. Ter.: asso/.,quid si assimulo? Ter.:
assTdìius, a, um (assideo), I) che (ri)- e spesso partic, assimulatus = finto, simulato,
siede continuamente in un luog o=^ [contr. verus), Cic. ed a.
domiciliato, residente, e come t. t., assiduUS, assis, V. 2. axis.
i,m., cittadino domiciliato e quindi benestante assisto, sttti, ere (ad e sisto), stare, porsi,
e contribuente, per lo più plur., assidui = collocarsi in Un
luogo, I)propr.: a) generic:
i cittadini delle classi superiori, abbienti, super, Verg.: hic propter bunc. Ter ad fores, :

in antitesi alla classe dei poveri, proletari!, Cic: extra regiam, Curt. propter aquam, :

•Cic. ed a. IIJ chi sta continuamente attivo in Sali.: alci supra humerum et deinde in ca-
un luogo, dilìgente, attivo, operoso, a) di perS.: pite, Suet.: in latus obliquum, obliquo, di tra-
a) che si mostra diligente, che sta continuamente verso, Ov.: centra omnes hostiuiii copias in
in qualche luogo, per un determinato fine, zelante, ponte, Cic: inter ceteros, Justin.: consulum
Romae assiduum Cic: assiduum in prae-
fuisse, tribunalibus, presentarsi, Tac. b) (come com-
diis esse, Cic. boni assiduique
domini, che atten- pimento del presentarsi) stare accanto, vicino,
dono con cura ai loro poderi, Cic: flamen Jovi fermo, essere presente a q.C, talus rectus as-
ass., hh'.: par tic di chi faceva ilsolito corteo
, sistit, si ferma, Cic: judice aut (se. in ju-
ai candidati alle cariche, Q. Cic. de pet. cons. dicio) assistentes, i circostanti, gli assistenti
'ò7;e ad un magistrato fui pretore, ecc.), Cic. (parti, ecc.), Quint.: col dat., lecto, Ov.: di-
Cael. IO. |3) chi mostra attività in qualche oc- vinis, Hor.: II) trasl., assistere uno, aiutare,
cupazione odufficio, assiduo, ostinato, costante, scribenti, Quint.: in tribunale (come difen-
Mgricola, Cic: hortator, fiagitator, Cic: Vejens sore), Vareno, Plin. ep.
hostis, assiduus magis qaam gravis, Liv. b) die. asso, avi, àtum, are (assus), cuocere, arro-
man., continuo, non in«er»'otto, inibres^Cic: deo- stire, Scritt. Ser.
rum cura, Liv.: bella, Cic assfileo, ère (ad e solco), solere presso, in
aS!SÌ<;;nàlìO, ònis, f. (assigno), assegna- q.C far(si) od avvenire, solere, solo nella 3^
mento, assegnazione, agrorum, Cic: popularis, pers.sing.eplur., cum multa assoleatpra ebere
Val. Max.: 2)l'ur., SuUanae venditiones et assi- vestigia sui, Liv.: delude quae assolent (se.
gnationes, Cic. scribi), Cic: ubi (comitia) assolent (se. fieri),
assigno (ad-signo), avi, àtum, are, asse- Liv.:comun. imperson., ut assolet, cowieor-
gnare, I) assegnare, dividere, Colouis militibus dinariamente (in tali circostame) suole av-
agros, Cic: alci ordinem, un posto di centu- venire, secondo ilsolito; secondo l'uso, il co-
rione, Liv.: juvenibus deportandam Romam stume, Cic. ed a.
regiuam Junonem, Liv.: trasl.: a) dividei-e, fis- assAnO, are (ad e sono), rispondere a un
sare, sors assignat judicera fisco, Plin. pan. suono, a una voce, dell'eco, alci, Ov. met., 3,
b) ascì-ivere, attribuire, culpae fortunam, ascri- 507.
vere a colpa di unapersona ciò che è colpa assuefai" IO, feci, factum, ere (assuetus e
della sorte, Cic: alci gloriam, Veli alqd Deo, : facio), assuefarea q.C, avvezzare, appropriare,
€ÌC. II) affidare, assegnare formalmente alla per mezzo dell' abitudine, q.c, con ad e Z'acc.,

GeorgeS'Calonghi, Dizionario latinu italiano


259 assuesco assumo 260
ad supplicia patrum plebem, Liv.: coH' abl., Z.mm\a, prestar attenzione, edanche nonperdersi
alqra genere quodam pugnae, Caes.: col dat., d'animo, rimaner tranquillo, calmo, Cic. b) di C.
alqiri operi, Liv.: eolTinfm., imperio parere, inan., partic. dicircostanze econdizionimate-
Cic. riali, morali e temporali, esser presente, stare
assuesco, suètum.cre (*assueo), I) tr.
évi, innanzi, essere alla mano, essere agli ordini.
avvezzare, abituare, assuefare a q.C pluribus ,
talora anche soprastare, essere imminente, mo-
raentem corpusque superbum, Hor.: militem strarsi, apparire, frunientum conferri, compor
navalibus certaiiiinibus, Veli.: Arraenios in tari, adesse dicere, Caes ubi vis, dona tib;
:

hoc unum servitutis genus ut etc, Fior. II) adsunt a Pliaedria, ii vengono, Ter.: tanti ade
intr., assuefarsi, avvezzarsi a C, divenire av- rant vesicae et viscerum (al. torminuni) morbi,
(J
vezzo, appropriarsi q c. coW abitudine; perf., ut etc, Cic: isto bono utare, dum adsit, curo
assuevi =
mi sono avvezzato a tj-C, sono abi- absit ne requiras, Cic: adest ingens seditio^
tuato a q.C ; part. perf. pass., assuetus av- = ingens certamen, Liv : aderat judiciodies, Liv..
vezzo a q.C solito a q.c A) m
gen., con ad e adesse Komanis ultimum diem, Liv. IIJ con
Ta.cc., male assuetus ad omnes vis controver- uno scopo determinato, esser presente, appa-
siaruni, Sali, fr con in e Tace jara inde a
:
,
rire, ntostrarsi, esser pronto, disposto, esser vi-
pneroin omnia familiariajura assuetus, Liv.: cino, comparire, presentarsi p^r un dutO SCOpO.
coU'ahl., homines labore assiduo et cotidiano a) generic : a) di pers.: prinium me ipsuni
assueti, Cic: col dat,, niilitiae, Liv.: gens hu- vigilare, adesse, Cic: ipse dux hostium suis
mori ac frigo i assueta, Liv.: e partic. al aderat, Caes.: adversus hostes. Sali.: in semi-
compar., ea (Hispanorum legio)assuetior mon- somnos barbaros, Tac Masiuissa dies noctes-
:

tibus, Liv.: con inter se, assueti Inter se ho- que infestus aderat, Liv.: nunc ades ad paren-
.stes, colVa.cc., ne tanta animis a.ssuescite
Civ : dum vel ad imperandum potius, disponiti a
bella, Verg.: colVinfin., freiiiitura voce vin- ricevere, o, meglio, ad impartire ordini, Cic
cere, Cic: assueti vinci, Liv.: assol., sic enim P) di divinità: adsis placidu.sque juves, Verg.:
assuevi (come parentesi), Cic. B) partic , av- sui sceleris ultores adesse Deos, Curt.: rebus
vrzzar.H con qualcuno, guadagnarsi la diine- Romanis, mostrarsi benigno, propizio, assi-
contrarre pratica, amicis, Cuit.: ad
siiche:.za, stere, Liv :qnerelis nostiis, accogliere le no-
homines (di animalij, Caes. stre lagnanze, Liv. b) come parte ipe, testi-
assiicludo (ads.), difnis, f. (assuesco), I) abi- monio, spettatore, essere presente, comparire,-
tudine a q.c , consuetudine, assuetudine mali assistere a q.c, partecipare a q.C prender parte, ,

aniinum etferare, Liv.: IIJ in partic , com- aver parte a q.C, ad sutfragium, Cic: in Se-
ìnercio, relazione carnale, Actes, Tac. ann. natu, Cic in magnis rebus, Nep.: comitiis,
:

1-ì, 46. Cic: pugnae, Liv.: colloquio, Liv.: assol., ut


aSSUÓtUS, a, um (assuesco), abituato, av- paene liberum sit senatori non adesse, non ve-
vezzo, quindi anche noto, a) di e. inan., por- nire (in Senato), Cic: e nella formala m/j^-
tala, Liv.: assueta oculis regio, Liv.: longius ce'afe: adesse scribendo senatus consulto o de-
assueto, più di^lV ordinario, Ov. b) di pers.: creto (alla compilazione di un decreto del
duces assueti militibus, Liv. Senato), Cic: e solt adesse scribendo, SC.
assuia (astula), ae, f. (dimin. di assis ^= w Cic. e) come consigliere, difensore di una
2 a,xìs), scheggia, Sen. ed a.: plur. assulae = persona O cosa, stare accanto, assistere, appro-
baracca, Bibac. in Suet. gr. 11. vare, favorire q c, seniper absenti Dejotaro,
assulto, avi, atum, are (intens. e^ii assillo), Cic: alcjs rebus, Cic intercessioni, Liv.: alci (a
:

balzare incontro, saltare verso, I) in gcn.: fé- un giudice o principe) adesse in Consilio, Cic.
minae assultabant ut sacrificantes ant insani- — Cosi partic. presentarsi, comparire COme
entes Bacchae, Tac. II) partic., assalire ostil- patrono, come difensore, rappresentante, di-
mente, scagliarsi coutro e siin., telis (con fendere, patrocinare, quale. q C, amicis, Clc:
dardi), Tac: col dat., castris, Tac: coll'acc, tali causile, Quint.: ad liane rem, Ter.: in judi-
assalire, investire, latera et l'rontem (agminis), cio, Cic: in foro, Liv.: in hac causa, Cic: e
Tac (figur.), in sua causa omnium libertati, Liv.:
assultìis, US, m. (assillo), l'atto dell'assa- contra Satrium, Cic adversus alqtn
: Suet. ,

lire, assalto; plur. in Verg. e Tac. d) comparirecome accusatore accusato di-


1. assììm. (ad-sùm), aif'ui (ad-fiii), adesse e nanzi ai giudici, a) come accusato, presen-^
inoltre afforem = affutiirus essem, afture = tarsi, alesse juberi, Cic: adesse Amphipoli,
atfutùrum esse, essere presente, essere vicino, Liv.: ad judicium. Cic pi come acciisatire,
(contr. abesse), talora, atiche dioenir presente adesse in judicio, Cic. Verr. 4, 1 13 [cfr. m" c)i
:= apparire, mostrarsi., I) in gcn.: a) di per s.: citatos accusator non adfuit, Cic. Verr. 2, 98.
a) in persona, assol., Sosia, ade.sdum, sii lì= — Gong pres. arcaico, assiet, assient, Ter.
sta lì, Ter.: beri, cum non adessetis, Cic: adelph. 619 ePhorm. 313.
omnes, qui iiderant, tuttii presenti, Caes.: cuui 2 asiKUiii, i. n., V. assus, a, um.
hostes adessent, avanzarsi, Liv : adest prae- assiìmo (ad-sìimo), sumpsi, suiuptum, ere,
sens, Cic: praesto adest, Ter.: corani adesse, prendere a sé, su di sé, prendere per USO,
Cic: cum illis una aderat frequeus. Ter jam : Ij propr. prendere in mano q.C, caestus, Tac;
hic adoro, Ter.: adesse domi, Ter.: mane ad prendersi, assumersi q.C. nel COrpO, ll'VaS hu-
portam, Cic: in foro, Liv.: ante oculos, Verg.: merisalas, Ov.: colorem novum, Sen.: prender,^
postis (dat), Verg.: hi ex Africa jam affuturi q.'\ nel corpo, prendersi OVV. Wcewre, pkiia sibi
videntur, Cic: Galli perdumos aderant, Verg.: assumuntquam de se corpora mittunt, Lucr.:
liuc ades vinii qua, Verg. p) collo spirito, uam cibus ntque humoi menibris assumitur
nella frase adesse animo, ovvero (di più pers.) intus passa nel corpo, Lucr. ut sulet a veutis
261 assumptio Astacns 262

alimenta assumere (favilla), rfcererewwoyo a?j- I) di ptrs. A) in gener.: a) di caduti o gia-


mento, Ov. II) trasl.-.l) per comunanza, aiuto, centi a terra, assurgentem regem umbone re-
partecipazione, e Sim., pvemleve, useyHet-e, to- supinat, Liv : pectore in adverso totum cui
gliere, prendere in aiuto, a.) pirs., legiones in comminus ensem condidit assurgenti, Verg.
Italia, Cic: novos socios, Liv. amicos, Hor.:
: b) di seduti, quae dum recitatur, vos quaeso,
coinitem, Justin.: conjugem, Tac. Colla de- — qui eam detnlistis, assurgite, Cic: in segno di
ternt.: a che? con in e l'acc, alqni in so- onore, ass. alieni, aisursi dinanzi ad ale, in
cietatem armoruin, Liv.: alqm in societatem curiam venienti, Cic: ut majoribus natu as-
alqm ad id bellum. Veli.: alqm
consilii, Liv.: surgatur, Cic: firmissima vina, Tmolius as-
in nomen, adottare, in nomen faiiiiliamque, surgit, quibns et res ipse Pbanaeus, innanzi
Plin. ep. e Tac: alqm in matrimonium, Justin. a cui debbono alzarsi (noi diciamo «.inchi-
— Golìa domanda: in che qualità? col- narsi ») in S'gno di onore =
a cui devono
2'acc., alqm doceiii, Justin.: alqm filium e cedere, devono far largo, Verg., senza dat.,
sibi filiaiu, adottare, Plin. pan.: alqm socium ncque assurgere, ncque salutare se dignans,
coeptis, Justin. — Al pass, colla dom.: in Saet.: al pass., haec ipsasunt honorabilia, salu-
che qualità? col nom., socius et admi- tari, ap^jeti, decedi, assurgi, etc, Cic. B)2^ar</c.:
nister omnium
consiliorum assurnitur Scaurus, l)propr., a) di amiruilati fobbligati al lettoj,
Sali, inan. \contr. repudiare), aliquau-
p) e. alzarsi, levarsi, ristabilirsi, rimettersi in Salute,
tum noctis spendervi intorno Cic. uxoris
, , : ex morbo, Liv.: e gravi corporis morbo, Tac.
cousilium, Tac: assumpta verba, prese in pre- \>) a un colpo, a un urto, sollevarsi, rialzarsi,
stito da altro, Cic: tanta verborum etiam in clipeum,Verg.:assurgensdextrà plagamque
quae assumpta tunt (che servono soltanto al- fereus, Verg.: e) levarsi, alzarsi, sollevarsi in
Vornamento) proprietas, Quint.: n. pi., sost., allo nelle regioni dell'aria, in auras, Verg.
assumpta et adventicia, ciò che è preso e deri- gè. 3, 108 e segg. 2) trasl.: a.) sollevarsi, muo-
vato di fuori (contr. innata atque insita), Cic. oersi, prorompere in qualche azione, attività.
top. 69. — Colla domanda: d o n d e ? a.\({d querelishaud justis,^roro»«29e»-e in, ecc., Verg.:
foris, Cic: locos ove, auxilia extrin^ecus, Cic. ass. in ultionem. Fior, b) di impeto poetico od
e Quint. — Colla domanda: a che ? con in oratorio, elevarsi, innalzarsi, assorgere, raro
oa.de Z'acc, judiciadeorum in consilium,Plin. assurgit Hesiodus, Quint. II) di e. inan ,
pan.: alqd ad ornatum, Quint.: reliqua non re- a poco, a poco, sollevarsi, sorgere, alzarsi. A) in
prebendo, sed milii ad id, quod sentio, assumo, gen. di luoghi: paulo latior patescit campus ;

inetto a profitto, Cic. 2) [con o senza sibi), «jj- inde colles assurgunt, Liv.: .iugum montis
propriami q.c. da quulclie parte, aastuuersi, asperi ac praerupti a mari assurgit, Curt.: nio-
uUriiniirsi, a) in f/ener. [contr. alteri detra- dicus Collis assurgit, Plin.ep. Bj in partic, ele-
here): conservatoris sibi nouien, Tac: vires varsi crescendo, nascendo, surgere, innalzarsi,
avitas, Ov.: regni iiisignia, Tac: mores Persa- crescere, ecc, 1) propr.: non coeptae assur-
luui, Justin.: robur, acquistar vi<jore, Tac: ed gunt turres, Verg. : nix septem assurgit in
alla domanda : donde ? con de o ex e Tabi., ulnas, vien alta sette braccia, Verg fluctu as- :

Cereris sacra de Graecia, Cic: laudem sibi ex surgeus Orlon, Verg. 2) trasl., tum vero as-
Asiae nomine, Cic. b) partic. : a) arioyaini, surgunt irae, cresce, si gonfia l'ira, Verg. Aen.
aavrivemi, pretendere, riservarsi, attribuirsi il- 12, 494.
eo (bello) sibi praccipuam lau-
leyuiiiiente, in assus, a,um ((?a arco, come cassusrfacareo),
dem, mibi assumo, vidtor id meo
Liv.: ti id secco, riarso, preparato eoi fuoco solo, à) COÌIiC
.iure quodammodo viudicare, Cic. p) come t. t. t. t. di culinaria, arrostito, abbrustolito, CSLXJ.

filosof. = aipslv, accogliere, aOltracciure (contr. Varr. L. L.: bubula, arrosto di manzo, Plaut.:
depellere),Cic de fin. 1, 33 e 3, IH. 3) pren- sost., assum, i, n., arrosto, carne, vivanda arro-
dere, aggiungere (accrescendo), a) in f/ener.: stita, vitulinum, di vitello, Cic: plur., asta
qui nihil opinione affingat assuniatque ad {contr. elixa), Hor. e Cels. b) come t. t. bai
aegrituJinem, Cic: ego apud iinprobos meaiii neario, sol, il sole, a cui uno si esponcvt,
retinuissem invldiani, alienam assumpsisseiu. prona di essi^rsi unto nei bagni, il semplice
Cic. b) in partic. come 1. 1. logico, porre come calore solare sulla pelle non unta, Cic: su-
minore in un sillogismo, Cic. de iuv. 1 G3 de , ; datio, stufa, bagno secco, sudata fatta nel su-
div. 2, 106 e lu9. datorio, bagno a vapore, Cels.:balnearia assa,
a^^uinplìo, òliis, f. ("assumo),/, l'accogliere apparecchi pel bagno secco, Cic.
favorevolmente, scelta, Cic. de fin. 3, 18. Assijrìa, ae, f. V. Assyrii.
II) nella logica, la ininore (pr<.positio miiiur), As«»yrli, orum, m. ('Aaoò(/:oi), Assira, gli
Cic de inv. 1, 64. de div. 2, L 8. Quint. 5, 14, ó. abitanti deU' Assiria (come regione o regno).
a»»uiii|tlivus, a, uni lassumo), come 1. 1. — Uer io. : A) .4!>!»yi'ì:i, ae, f. (.'Aoaupia).
ret. ^: proprio di quella parte dell'orazione, fralaMedia.
Ajssiria, cioè: 1) pa<.se dell' Asia,
in cui l'oratore deriva gli argomenti per la la Mesopolaiiiia e la Babilonia, coUacapitae
sua causa, non dalla causa stessa (argomenti jS'^inive, detta p. ù tardi Adiabene ora Kur- ;

intrinseci), ma dal di fuori farg. estrinseci}, distan. 2) in senso lato, il regno Assiro, detto
assuntivo, iiiconniiuio di per sé [LOntr. abbO- dai Romaìiipei lo più Syria. B) i%!<<«yrius,
lutus), pars, Cic: causa. Quint. a, UHI ('Aao'jp'.osi, ussiro, spesso poet. per meda,
asàsiuo (sili), sùtuni, ere ^ad e suo), cucire a, fenicio, frigio, indiano, putestino, stagilUUl, lago
insieme con, assuitur pannus, Hor.: cui (fasciae) diGenezarelh in Falestina,Z\xsiìn.:ch\iT, del-
uno Iolo pila as.uta est, Cels. l'India, Uv.
^ a!»sur;so (adsurgo), surrexi, surrectuin, ast. cong. V. at.
ere, levarsi in alto, sorgere, aliarsi, sullecati>i, .tsiìicu!», i, m. (^'Aaxxy.sj), padre di Me-
263 Astarte astrologus 264

lanippo, che quindi si chiama AstacTdes, le acclamazioni, Tac. B) assordare, t'odiare,


ae, va., Astadde, stancare COTI rumore, irritis precibus surdas
Asiarté, ès, f. ('AaTdpTYj), nome della di- principisaures, Plin.pan. 26, 2. i^Keil « obstre-
vinità lunare sirio- fenicia ; la quarta Ve- pebant »).
nere, secondo Cic. uat. deor. 3, 59. astricle, avv. con compar. (astrictus),
4slerin, ae, f., e -ìe, òs, f. ('Ao-csptY)), strettamente, stringatamente, recisamente, Cic.
I) figlia del Titano Ceo e di Fehe, madre del ed a.
quarto Ercole (Tirio); avendo cercato di sot- astrictus, a, uni, part. agg. (da astringo),
trarsi agli amplessi di Giove, cambiata in stretto, serrato, legato, I) propr rlimen, chiuStt,
quaglia, si gettò da se nel mare e fu cam- Ov.: non astrictus soccus, vacillante, slegato,
biata nell'isola chiamata prima Asteria, ptoi poet. per stile disadorno, trascurato, Hor.:
Ortygia (isola delle quaglie) e ina tardi Delos corpora astricta, robusti, Quint.: ilia astricta
(chiara, splendente). II) quasi « figlia delle equi, fianchi asciutti, Quint astrictae aquae
:

stelle », nome di una fanciulla in Hor. carni. (se. gelu), gelate, Ov. II) trasl.: a) rigido, se-
3, 7, 1. vero, avaro, pater, Prop.: mos, modo di vivere
nsterno (ad-sterno), ere, steiutere a o su; da tirato, avaro, Tac. 2) come t. t. ret., a) le-
quindi mediale, astemi, pt-ostrursi presso q.c, gato, vincolato (coìitr. liber, libero)^ est enim
sepulcro (dat.), Ov. met. 2, 343. finitinius oratori poeta, numeris astrictior
asleroplcclos,ìjn (*àazz(/ónlriV.zog), col- paulo, verborum autem licentia liberior, Cic.
pito dal lampo (slne fulmine ictus), tecta, Sen. b) conciso, serrato, breve, verboruui astricta
nat. qu. 1, 15, 3. conipreliensio, Cic.
astìeUS, a, uni (àa-Ciy.Óg), appartenente alla a<«trin;;u (ad-stringo), strinxi, strictum.
città, cittadino, urbano, ludi, che SÌ celebravano ore, legare con forza, stringere, I) propr.: ser-
nella città in onore di Bacco, Suet. Cai. 20. rare, stringere, legare, premere, unire fortemente
astipììlàtio, ònis, f. (astipulor), propr.: (contr. relaxare), a) insenso stretto, unvincolo
lo stipulare ittsieme, stipulazione, quindi tta,s\., e un oggetto (dei vincoli stessi e di pers., che
accordo compiuto, Quillt. 11,3, 175. legano mediante un vincolo), vincula motu,
a<<>lTpulalì>r,ùris, m. (astipulor), come t.t. Ov. laqueos, Sen.: quae (vinculuni) astringit,
leg.,Ijcclui che in una stipulatio, cioè innna Cic: alqm ad statuain, Cic. b) i>t senso lato, le
formale convenzione (malleveria, contratto), parti del corpo e oggetti simili, labra {contr.
veniva presentato dallo &\à^\i\BìÌoy, che si fa- diducere labra), Quint.: fronteni, corrugare,
ceva dare la promessa, perchè ripetesse la Sen.: astrictae fauces, Tac: venas iterrae),
promessa medesima, e perciò, se ne veniva hiantes, rinchiudere, far serriire,Yiirg.:\\m.eii
negata T esecuzione, poteva stare innanzi al astrictuni, chiusa, serrata, Ov.: cortes astri-
giudice come prova o difesa dello stipulator, ctus pice, Hor.: sXvasfiì ventricolo) tuin astrin-
0, dopo la morte di costui, de' suoi eredi, se gitur, tura relaxatur, Cic. e) del freddo, render
venivano in lite, Cic. Pis. 18 Quinct. 58. ;
r«3«rfo, s;e^a»•e, corpora vis frigoris ita astrinxerat,

IIJ tiasl.: chi approi'a in tutto Vepinione, il utetc , Curt.: nivibus quoque astrictae aquae,
detto altrui, seguace assoluto, Stoici et eoruni Ov.: quindi astringi, rinfrescarsi, Plin. ep.:
stipulator Antiochus, Cic: vanae opinionis, 5,6,25. /J) trasl.: a) generic, tendere, tirare,
Val. Max. a) nel schiso diraffermare, consolidare (contr.
aslìpìilor (ad-sttpulor), atus suin, ari, laxare, relaxare:, ])ater nimis indulgens quid-
I) stipulare insieme, con(cfr. astipulator, n" I), quid ego astrinxi relaxat, rallenta le reclini,
Gaj. inst. 3, 112. JJ) trasl.: accordarsi i>ie- che io ho tirato, Cic: haec magis astringunt,
namente con ttlc, secondare uno, alci, Liv. raffermano ancor più, Quint. p) nel senso di
39, 5, 3.^ serrare insieme, aa) iìi uno scritto o discorso.
asiìtìio, tui, tutum.cre (ad e statuo), porre, serrare, condensare, restringere, luxuriailtia,
reum ad lectum (aegroti),
collocare q.c. vìcino, Quint. Pp) restringere, comprendere in breve
Cornif. rhet. 3. 33. una dimostrazione, un ragionamento, bre-
asto (ad-sto), stiti, are, I) sUire vicino a viter argumento [contr. vagari), Cic: artius
q.c.od a quale, liic. Ter.: ad
mensae,
id, Liv.: rationeni, Cic. b) intelleitualm. , politic,
Suet.: supra caput, Verg. astante atque au-
: maral., legare, stringere, a.) intell., llli studio
diente Italia tota, Cic : trasl., finis vitae mor- suorum astricti, Sali.: Jugurtha majoribus
talibus astat, è imminente, Lucr. II) stare, te- astrictus (occupato), Sali. P) politic, vel ar-
nersi ritto, squamae astantes, irte, Verg. niis vel legibustotam Galliani sempitemis vin-
Astraoa, ae, f. 'Aaxpata, « vergine delle
( CUlis, y) "nioral., legare, obbligare, unire
Cic.
stelle »), figlia di Giove e di Temi, dea della strettamente, vincolare indissolubilntente, disci-
giustizia, plinam legibus, Cic: e legare, moralm. vin- =
A<«traeu<!>, i, m. ('Aaxpaìog), uno dei Ti- colare, mettere in obbligo, in dovere, alqm legi-
tani, che colVaiirora generò i venti, i quali bus, Cic: ejus iC. Marcelli judicis) religione
perciò si chiamano fratres Astraci, « fratelli devinctus atque astrictus, stretto e obbligato
Astrei ». dal giuramento, Cic: se sce\ere, rendersi col-
aslrepo,(ad-strcpo), strepui,strcpYtuin,ere, pevole, Cic: se verbis alterius in jura sacra,
Ij intr.: A) sti-cpitare a o rispondere allo stre- Ov.: astringi ad teraperantiam, Plin. ep.: se
pito, far eco, astrepebat vulgus, Tac. ann. 1, 18. jurejurando prò salute alcjs, Suet
^^appla-udire, rispondere con acclamazioni, alci, a!^lrolo;;Ta, ae, f. (à.axpoXo-^i^), astrologia,
Tac: vulgus clamore vocibus astrepebat,
et astronomia, Cic ed a.
lo acclamava, Tac. II) tr. A) accogliere con astrUìofì^HS, i, m. àaxpóXoyoc), Ij astro-
applausi q.c, applaudire q.c, eadem, ripetere nomo, Cic. ed a, II) astrologo, Cic. ed a.
265 astronomia Atalanta 266

astr)ini(niia, ae, f. (àaxpovoiite), astrano- A^f^palaea, ae, f. ("AoinndXsia.), una


mia, Sen. ed a. delle Sporadi vicino a Creta, con una città
astriim, i, n. (ào-cpov), Ofjni corpo celeste di ugual nome, oggi Stampalia, i cui abitanti
luminoso, astro, stella. I)propr.: cursus astro- veneravano Achille come Dio.- Deriv.: —
rum dispares, Cic: turris educta ad astra, Verg. 1) A<«lì^'|>silai>cnsi»i>, e, astipaleese, 2) Asl^-
II) trasl.: toUere in astra, Cic, ovv. ad astra, |ialeill*>>, a, um, astipaleo.

Verg., ow. educere in astra, Hot.: portare alle V. asymbolus.


a<i<unil»filu>!>,
stelle (lodare eccessivamente): ex astris àecì- sis^llim, i, n. (ÓCOuXgv), usilo, luogo di ri-
diere, precipitare dalle stelle perdere una = fugio, asylum aperire, Liv.: in illud asylum
grande gloria, Cic: sic itnr ad astra, così si confugere, Cic.
acquista fama, si sale cdle stelle, Verg. a<!>ynikolu>!> (asumbolus), a, um (àaófi-
aslruo (ad-struo), struxi, structum, ere, ^oXoi;), chi non portò la sua parte (aun^oXi^)
edificare, costiiiire, I)propr.: gradus, Liv.: alqd al banchetto comune, scroccone. Ter. Phonn.
laterculo, Caes.: utrique (villae) quae desunt, 339.
Plin. ep. JJ) trasl.: aggiungere, lì in gen.: for- at, arcaico ast, cong. (= à.-:dp), (origin.=r
mae animum, Ov.: ad necem atriusque parentis ad, (quindi presso gli antichi scritto ad, come,
caedem fratris, Justin. 2)partic.: a]annoverare, viceversa, anche at per ad), ma, I) per in-
alqni priorum aetati, Veli. 1, 17, 2. h) aggiun- trodurre un'idea diversa, ma non perfetta-
gere una persona a una cosa =
apprestare, su- mente contraria, ma, .nolo, anzi, bensì. A) in
<«»->i«»e, alqm falsiscriniinibus.Curt. 10, 1 (4), gen.: una (navis) cum Nasidianis profugit
27. e) osservare, notare, assicurare, sostenere, se- at ex reliquis una praemissa Massiliam, Caes.,
guito daU'aiCc. e l'ini. Aur. Vict. Caes. 20, 6. e cast pure in Cic. ed a. B) partic: 1) nelle
asili, n. indecl. (àaxu), citui, « Atene », enumerazioni, p. e. Verg. gè. 1, 401; Aen. 7,
la città per eccellenza, parlandosi dei Greci, 691. 2) nei passcufgi, p. e. Verg. Aen. 4, 1;
Cic. ed a. Caes. b. tì. 2, 23, 4; 4, 12, 1: quindi a) per
a>>tula, V. assula. passare ad avvenimenti e circostanze inaspet-
astìlpeO (ad-st.), ère, stupire grandemente tate, meravigliose, dolorose, interessanti, p. e.
per q.C, meravigliarsi per q.C, sibi, Ov.: divi- Verg. Aen. 2, 22-5. b) passando ad mi esclama-
tiis, Sen. zione piena cV affetto, come: a.] nelle esortaz.
Àstììra, ae, m. ("Aaxupa), fiume delLazio. e nelle preghiere, at tu nauta ne parce, Hor.:
die dai monti Albani va a sboccare verso at videte lioniinis intolerabilem audaciam ,

mezzodì fra Anzio e Circei nel mar Tirreno, Cic. p) ìlei desideri affettuosi, at tu candidior
ancora oggidì Astura; innanzi alla sua foce semper canilidiorque veni, Tibull.: e nella pre-
forma un' isoletta di tufo di uguc^ nome (f.) ghiera, at vos, o superi, quaeso, patrias audite
con una cittaduzza chiamata pur essa Astura preces, Verg. y) nelle imprecazioni, at tibi dii
{ora torre d' Astura) nelle cui vicinanze Cice- dignum factis exitium duint! Ter. 6) nelle in-
rone aveva una villa. timazioni, nei sentimenti di dolore, di ira, di
.4sliirco (asturco), V. Astiires. sdegno, exi foras sceleste! at etiam restitas?
Astiires, um, m. ('Aatupsg), Asturi, po- Ter.: at per deos imrnortales quid est quod dici
polo della Spagna, abitanti Z'Asturia (V.). — possit ? Cic. II) per introdurre un idea del
Deriv.: a) A <« tu ria, ae, f., regione della tutto contraria, ina, al contrario, ma bensì, ma
Spagna, V attuale « Asturia, Leon e Valla- pure, ma tuttavia, A) in gen.: non cognosce-
dolici., sino al Dttero » b) A<«turoo (asturco),
. bantur foris, at domi non ab alienis, at a suis,
;

Ònis, cavallo d' Asturia, chinea, faviOSO pei' la Cic: rinforz. at centra, Cic: at e contrario,
movenza gambe, Comif. rhet. ed a.
delle Nep.: at etiam, at vero, Cic. B) partic. l)nelle
astiis, astuzia come azione, progetto
vis, ni., obbiezioni, specialm. in (juelle che l'oratore
scaltro, finsione, [cfr. astutia), nel latino puro (e lo scrittore) espone comepensiero di un altro,
solo all'ahl. avv., più tardi anche itegli altri quid porro quaerendum est? factumne sit? at
casi. I) in gen.: astu incipit haec, Verg.: per- constat: a quo? at patet? Cic: at (ma, può
plexum Punico astu responsuin, Liv.: major dire alcuno) mores commodi. Quis contuma-
usu armorum et astu, IjÌv. II) partic. == Gxpa- cior? quis iuhumauior? Cic: sovente rinforz.
TYjyvifia, stratagemtìui, hostium, militaris, Tue: at hercule, Liv.: e at eiiim, ma certo, Cic: e at
plur. astus oppugnationum, Tac. vero, ma pure, Serv. in Cic. ep.: e at enim vero,
astiite, avv. con compar. e superi, (astu- Liv. 2) dopo proposizioni concessive, ma pure,
tus), astutamente, scaltramente, Cic. ed a. ma bensì, ma almeno, non est, inquit, in parie-
astulTa, ae, f. (astutus), astuzia, scaltrezza, tibus respublica, at in aris et focis, Cic: si pars
furberia come dote naturale, Cic. ed a. (anche aliqua circumventa cecTderit, at reliquos ser-
al plur.). vari posse confidunt, Caes.: coord. si at
asliìtus, a, um, agg. con compar. e superi. certe, Cic: at saltem, Liv. 3) dopo proposiz.
f astus), astuto, furbo, scedti-o, sia per
ingannare causali condizion., si victoriam duis, ast
altri, come per fare un guadagno, comeanche ego templum tibi voveo, Liv.
per evitare un danno, sagace, avveduto, dipers., j4tiilȓilus, i, m., presso gli Apuli il vento
Cic. ed a.: di e. inun.: ratio astuta, Cic. caldo e secco di S.E., scirocco, che in Italia
Asl>ajses,is, m. ('Ao-cudYYjg), re dei Medi, soffia regolarmente in primavera e in au-
avo di Ciro maggiore. tunno, per alcune settimane; oggi nell'Italia
Asl^faiiax, nactis, acc. nacta, m. ('AoTua- meridionale è chiamato Aitino.
vag), 1) figlio di Ettore ed Andromaca ; dopo j^lac'i'iiuis, a, uni, F. Atax.
la presa di Troia, precipitato dai Greci dalle atst;;'!'!!, V. attagen.
mura. II) attore tragico dei tempi diCicerone. Alalaiila, ae, ed -e, ès, f. ('ATxXdvtYj),
i

267 Atanagrum Athracis 268

secondo la ftwola, una Beota, figlia di Sce- /4lliainanes, um, acc. as, m. ('AOa|j,àv£g),
neo, moglie d'ippomcne, secondo allri. un'Ar- Atamani, abitanti dell' Aihamania. (V.), re-
cade {quindi ì^oiìSLCvina,, Nonacria, Maenalia), gione della Tessaglia. —
Der iv.: a) Allia-
figlia di laso, dapprima cacciatritc, compa- iniiiita, ae, f. ('A9a[i,avia), regione nella
gna della caccia calidonica; jìiìi tardi mo- parte merid. dell'Epiro, all'ovest del Pindo,
glie di Milanione, quando la vinse alla corsa tratto montagnoso, in cui nasce l'Acheloo;
gettando nella lizza tre mele d'oro, che egli città capitale Argithea. b) Alliaiiianus, a,
aveva avuto da Afrodite. uni. atamanio.
Jkiansi^rnm, i, n., capoluogo degli Iler- 4kiliaiiiantèu$>, -iTsiilus, V. Athamas.
geti nella Spagna tarragonese. ;4lliaiiiaiilì««, tidos, V. Athamas.
iìtsit aitai, avv.,2JÌà volte ripetut. ata- jLlliaiiislnu!«, V. Athamanes.
tatae, attatatat, attatae, atattate etc, inter. /ftlliamàci, mantis, acc. manta, m. (A9a-
(=:= àxTaxai), «/*.' «7«.' ih! ih! ohi! ohi!, Comici. jxac:), figlio di Eolo, generò con Nefele (dea

alavu$>, i, m. (per attae avus), ti jmdre delle nubi)Frisso ed Elle; con Ino, elicerlaM
del bisavolo e della bisavola (abavi et aba- e Learco. Ino perseguitò in ogni modo i figli

viae), trisavolo, Cic. ed a.: trasl. atavi i = di Nefele e ottenne da un oracolo, che, per far
cessare una carestia, Frisso dovesse essere uc-
ìnagyioì-i antenati, proavi, Vorg. e Hor.
ciso. Nefele salvò Frisso ed Elle sull'ariete dal
Ata\, tacis, m., fiumicello costiero della
vello d'oro { V. Phri.xus). Per l'ira di Giunone,
Gallia narbonese, che si getta nel lago Su
breso; oggi Aude. —
Deriv.: Alsicìnu», Atamantc perdette anche gli altri figli; egli
stesso in un accesso di furore uccise Learco ;
a, lim, del fiume Atace.

Àléiu!iì, i, m., nome proprio romano, ed Ino, impazzita, si gettò col figlio Melicerta
I) C. Atejus Capito, tribuno della p)lebe nel- in mare, per cai furono venerati come divi-
l'anno 55 av. Cr. II) C. Atejus Capito, figlio nità benigne del mare; Ino come Leucotea.
del precedente, e famoso giurista, noto come {dai Romani identificata co)« Matuta); Meli-
avversario del noìi meno famoso Q. Antistio certa come Palemon " (daiRomani identificato
Labeone. /JJ) Atejus Praetextatus,coZso^;ra- con Portunus, cioè dio dei piorti). — Deriv.:
noìne di pbilologus, famoso grammatico di a) .^lliaiiianleiis, a, um ('AGaixocvT£los),^^«-
Roma, dotto amico di Sallustio e di Asinio ìnantico. b) Alliaiiiantiadi^s, ae, m. ('A9a-
PoUione. |iavxia3v)s), Atanmntiade (cioè figlio di Ato,-
Atclia, ae, f. ("AxsXXa), antica città degli mante)^Palemone. e) .4tliaiiiaiilis, ttdos.
Osci nella Campania, nelle vicinanze dell'o- Atamnntide (cioè figlia di Ata-
f. {' AQa.[ì.X-^lÌC,) ,

dierna Aversa; più tardi municipio e colonia mante) =Elle; quindi presso i poeti Atha-
romana, che pagò a caro prezzola sua ribel- mantidos undae, aequora, Ellesponto.
lione ad Annibale. — Deriv.: Alcllslnus, j4.llieii«e,aruni, f. ('A9r/vai),«omc divarie
a, um, ateliano; plur. m.,
sost., Atelhiiii, oruiii, città del mondo antico, delle quali la 2>iìi

gli abitanti di Atella, — Ateiimii, ijartic. so- famosa: Atene, città principale dell' Attica, a
vente fabula fabella Atellaua od anche
solo tre miglia inglesi dal mare, un miglio circa

Atellana, ae, f., originar, scherzo sulla pro- dal l'ireo, sulla riva settentr. dell'Ilisso, in
vincialità(^» Atella, quindi 2>artic. rappresen-
una regione adatta all'agricoltura e partic.
tazione scenica gioviale coi pungenti frizzi all'ulivo, celebre come centro delle arti, delle

propri del mordace carattere italico; rappre- scienze, della filosofia e dell'eloquenza, fre-
sentata dalla gioventù romana stessa (non da quentata quindi dai giovani romani per
istrioni stranieri), Liv. ed a. —Deriv.: istruirsi. — Deriv.: a){poet.), Atlieiiaeiis,
a) Alel!aiiii«i, i, m., «««re di Ateiiane, Cic.e a, uni('A6YjValOg), ateniese, di Atene, b) Allle-
Suet. b) .•%l«;lliì_iiìcii!>i, a, uni, uteiiano, exo- nìcnsìs, e, du^di Atene, Ateniese; plur. SO.St.,
dium, Suet. e) AlellaiiTiis, a, uni, ateiiano, Athenienses, ium, m. Ateniesi.
versus, Cic. Alli^nio, ònis, m. j^astore di Sicilia che
aler, atra, atrum, come Vital. scuro, per (a. 102 av. C.) nella seconda guerra ser-

indicare le gradazioni della luce (contr. lu- vile di Sicilia, si pose alla testa degli scliiav
cidus) OVV. i color i^=p)r ivo di luce, nero, senza sollevati e si fece temere dai Romani. Epiteto
colore {contr. albus, bianco, senza splendore), sarcastico di Sesto Clodio, che fu parimenti,
I) propr.: reddaiu tani atrani quam carbo est, della Sicilia e sollevatore degli schiavi ribelli.
Ter.: alba et atra ignorare, alba et atra discer- j1lllieiio<ir>rii»,i, m. {' M-q^óhiApoz), figlio

uere non posse, Cic.: filius, negro, Ov.: lapilli di Sandone (ó ZavSwvio;), filosofo stoico di
(pietruzze jìcl voto), contr. nivei, Ov.: color, Tarso, discepolo di Posidonio a Rodi.
Ov.: sanguis, Liv.: nemus, speluucae, scuro, /4llie!ìiis (Atcsis), acc. ini, abl. i, m. ("A9e-
nero, Verg.: odor (denso vapore), Verg.: mare, cig), fiume della Rezia, oggi Adige.
procelloso, Hor.: poet. =
atratus, vestito di nero allilcla, ae, m. {àGXrjiyic,), lottatole, atleta
(come indizio di lutto), lictores, Hor. II) trasl.: {lat. puro luctator), Cic. ed a.
A) come indizio di mestizia derivante da ogni allllélTcìlS, a, um (à9>.Y]XlXÓg), atletico; da,
infelicità, sventura o turbamento, neì-o, funesto, di atleta, victus, Cels.: ars, Geli.
lugiOn-e, misero, infelice, dies, ^'^erg.: UlOrs, Hor.: Alliòs, gen.edat. o, acc. oetZon, abl.o, m.
acies, Verg. Nella vita politica romana dies (ó 'AStog) eAlilo, ònis, m., monte Ato, lap>iii
atri (giorni malaugurati), erano quelli in cui alta e più orientale delle vette della catena,
era accaduta qualche sventura allo Stato, con cui la penisola calcidica (della Macedo-
V. l'antica forinola in Liv. 22, 10,6. B) acerbo, nia), si spinge nel mare Egeo, oggi Monte
tnolesto, Innitto, maligno, velenoso, VCrsUS, Hor.: Santo.
atro dente petere alqni, Hor. Alliraoì», V. Atracis (sotto ktrux).
269 Atia atque 270

Ali», r. Atius. generoso sentimento, Cic: fama atque invidia,


AlTITii!*« a,um, 7inme di vna g'ens ro- odiosa rinomanza. Sali.: clamore atqne as-
mana, di cui i piii famosi furono I) M. Ati : sensu, grida di plauso, Liv. e) al concetto
Hus Re^ulus, V. Res;ulus: C. Atilius tìerranus del vocabolo precedente ne aggiunge un altro
<Taviana<, questore vrl consolato di Cicerone, di più pieno significato, e tanto piti, e special-
più tardi tribuno della plebe e come tale ne- mente, e sopratiitto, e. proprio, rem difticilem
mico di Cicerone, comprato dagli avverxarii di (dii iramortales) atque omnium difticilliniam,
lui: II) M. Atilius, poeta romano dei prim,i Cic: alii intra moenia atque in sinu urbis sunt
tempi, che, come Ennio. Nevio ed altri, ri hostes. Sali.: e così col pron. dim. hic,is,idem,
dusse drammi greci p"r le acene romane. — p. es. nes^otium mas'num est navicare atque id
Deriv.: AlìlTiinii*», a, uin. di ahuo. Att- mense Quintili, e specialmente, ecc.. Cic: pa-
uano, praodia, del trih. Atilio, Cic: virtus, rimenti atque adeo, ami, e meglio, Cic ed a.:
di M. Att. Regolo. Val. Max. atque etiam, e ovv. o ancora, e altrcH, ami,
Atlna, ae, f. ('Axwa), città del Lazio, Cic. 2) nelle comparazioni -rr come, a) dopo
ancora oggi Atina. — Deriv.: AiTnais, vocaboli che indicano o un'iigiiaglianza. n
M.i^, AtinatK, praeftìctura Cic^: in Atinati, weZ- una. differenza, e quindi aeque, aequus. idem,
VAtinate. Cie plur. sost., Atinates, ium, m.,
: itera, juxta, par. proxime, similis, similiter,
gli abitanti di Atina. Atinatì, Cic. talis, totidem e aliier, aliorsum. aluis, contra,
AtinTiiiB, V. AttJniuR. contrarius, dissimilis, secus, p. es. me colit
AtTuis, a, um, nome di una gens romana, aeque atque illum, Cic septem planetae ver-
:

di cui i più. noti furono Atius Balbus, M santur contrario motu atque coelum, Cic: non
tìonno di Ottaviano Augusto, e sua figlia aliter ac si. solo Cic. ad Att. K-i. 51, 1 (del
Atia. resto in Cicerone dopo aliter si ha regolar-
Allan<<, F. Atias. mente atque ut). Talora Vavverbio compa-
Allani«iis,-iT«ÌdÌ''!«,-tyciis,etc..F.Atlas. rativo (aeque, tantopere e simili) si deve de-
Aliaci, (Atlans). antis, acc. antem e anta, durre dal contesto, dig-ne ac mereor comrnen-
voc. Atia, m. ("AxXaj), Atlante, l)a,lto monte datus, Cass. in Cic. \))dopo comparativi per
della Mauritania, nella, parte N. 0. della quam.p.e. artius atque hederà prorera astrin-
Libia, sul quale, secondo il mito, si apporj- ofitur ilex, Hor. e ad indicare due momenti
)

giava il cielo. II) re della Mauritania, figlio del tempo, simul atque ovv. ac, tosto che,
di Giapeto e di Climene, cultore delVnstro- Cic. Z) per introdurre una negazione, che
nom.ia e da Perseo, perchè oli negò ospita- spiega e rettifica, quanto precede, e non, «
lità, cambiato, p'r mezzo del capo di Me- non piìitto.ito [quindi anche con pntius), si hoc
dusa, nel monte Atlante. Egli generò con dissuadere est, ac non disturbare atque per-
Pleione le sette Pleiadi e con Ètra le sette vertere, Cic: quamobrem enim scriba deducat
lad.i. — Deriv.: 1) Allanloii», a, um, ac non potius mulio, qui advexit, Cic, dubbio
fippartenp.nte ad Afìnntp,
a) del ìnonfe A., {Mailer ed a. et non potius).
cioè delVAfricri ocridontfilp, libico, \)\ del re Il) Coordinaz. di intere proposiz.:
Atlante. 2) AtlanlTadójs, ae, m., Atiantiada e, e cosi, e parim,, 1) iti gen.: Africanus indi-
(^ discendente maschio di Atlante), cioè ofens mei? Minime liercle. Ac ne e<ro quidem 11-
Mercurio, nipote di Atlante per Maia, ed lius. ma neppure io di lui, Cic: quindi talora
Ermafrodito, pronipote di Atlante per Mer- con sic e similiter, Quint. 2) per introdurre
curio. 3) Allanlieiifi. a, um 'AxXavxiy.óg), un nuovo argomento di ugual valore per una
=
(

che appartiene al monte Atlante, Atlantico qualche affermazione. Cic. de iegg. 1. 43.
libico. dell'Africa occid., mare, occano Atlan- :-))nel racconto, p. e. Liv. 5, 21, 17. Tac.
tico, Cic. 4) /ttlanlìs.ttdise tTdos.acc. ttdem hist. 3, 30. 4) per introdurre comparazioni,
e tTda, f. ('ATXavT'Ij), discendente femminino atque ut... si, Cic. ovv. acvelut ..^i,Yerg.ed a.,
di Atlante, Atlantide, epiteto di Elettra., una. e conte... cosi, e sim.. Ti') per introdurre due mo-
delle Pleiadi, e di Calipso. —
Al plur.: Atlan- mentidel tempo che si susseguono immediata-
tides. Pleiadi e Indi, collettivamente prese mente, e hic Quinctium...
tosto, e quindi, e aiioì-a,
come costellazioni celesti e dette Ver^iliae. incautum basta atque ille praeceps
transfigfit
ììlonio<i, i, f. {ri àxo|iog), ogni corpuscolo cum armis proei'dit ante proram. Liv.: summa
indivisibile, atomo, monade, Cic ed a. omnium exspectatioqnidnam sententiaeferrent
atqiie e So (l'ultimo nella ling. class, solo leves ac nnrnmarii judices: atque illi omnes .sine
dinanzi a consonantej, cong. (da adque). nlla dubitatione condemnant, Cic 6) (come
particella copulativa. «, inoltre, anche. Esso sopra, n*" /), e) per introdurre un pensiero più.
coordina strettam. e confronta singoli voca- importante, e cioè, e perfino, e specialm., quid
boli ovv. intere proposizioni (mentre et leqn me oportetTullium prò Tullio facereV Ac mihi
soltanto fra loro eternamente gli nqqeiti. mawis illum laborandum videtur, ni, ecc., Cic:
sonza speciale raffronto).
I) Coo'rdinaz. di atque hic tantus vir, tantisque bellis districtus
singoli vocaboli, e precis.: 1) generìc: non nihil temporis tribuit litteris, Nep.: quindi
parce ac diiriter.Ter.: j^enus hominnm liberum anche nelle risposte, per confermare quello
atque solutam. Sali.: spargere ac disseminare, elle stato domanlato o sostenuto, egon formi-
€ic —Quindi n) talora, ^
et... et, ut... ita, dolosus ? nemo est hominnm qui vivat. mitius.
aeque ac: hodie sem ac nequiquam voles.Ter.: TH. Atque ita opust. Ter.7) per introdurre
•copiam sententiarum atque verborum perspe- una prOpOS. avvers., sebbene, eppure, CjTsilum
xistis. Cic. nobiies atque ignobiles. Sali,
:
qnendam suadentem ut in urbe remanerentXer-
b) nella coordinazione di due sostantivi, per xenque reciperent, lapidibus conperuerunt. At-
endiadi, isto animo ac virtute, con questo que ille utilitatem sequi videbatur, Cic: spesso
271 atqui atrium 272-

coord. con tamen, Cic. 8) per introdurre la necesse est. Atqui pares esse virtutes... facil-
proposiz. minore (assumptio o propositio lime potest perspici, Cic. Talvolta atqui certe
minor nel linguaggio filosofico) nel sillogismo, significa ma almeno, ma ora cerrtamente, Cic.
ora (cfr. atqui n" II), Scaptius quaternas po- Atraculós, Atracis ed Atrsicius, F.
stulabat. Metui, si impetrasset, ne tu ipse me Atrax.
amare desineres... Atque hoc tempore, ecc., alramentum, i, n. {^&ter), ogni liquido o
Cic. 9) per introdurre un'obbiezione che uno fluido nero, liquido nero, Cìc. de nat. deor..
fa a sé stesso, atque aliquis dicat, nihil promo- 2, 127. Preparato artificialm. a seconda del
veris, ora mi si gioirebbe dire, ecc.. Ter. — vario suo uso: a) inchiostro nero da scrivere,
Quindi molto spesso in formole ìiegative, colle calamo et atramente temperato, Cic. b) solfato
<[uali si previene un'obbiezione, ac ne sine di rame, vetriolo, acqua cuprect, cuperosa, nero
<-ausa videretur edixisse, Cic. Più di rado — da calzolaio, sutorio atramente absolutus pu-
là una frase affermativa, atque ut omnes in- tatur, detto di Carbone, il quale si suicidò con
me,
telligaut, etc..., dico, Cic. U))per conti- una pozione di vetriolo, Cic.
nuare in gen. pensiero, quando si sostiene
il 1. alralut», a, um (ater), vestito di nero, per
U si racconta q.C, ora gli è ben vero che, lutto, in abito da lutto (contr. albatus), plebs,
seniplic. ora, orbene, e cosi, adunque, atque ii, Tac: cedo, quis unquam cenarit atratus ? Cic:
quos nominavi, Cic. : ac si, sublato ilio, depelli poet. atrati equi, al carro del sole che si oscura,
a vobis omne periculum judicarem, etc, or- Prop.
bene, quando io sostenessi, ecc., Cic. Cos'i •
— 2. .Iilratuiii, i, m., fiumicello nelle vici-
a) nelle prop. incidenti, vulgo credere, Poenino nanze di Roma, forse cos'i chiamato dal colore
(atque inde nomen ei jugo Alpium inditum) oscuro nero delle sue acque.
transgressum, Liv. b) alla fine del discorso, Atrax, ìicis ("Axpag), I)m., fiume delTE-
ac de primo quidem officii fonte diximus, Cic. tolia. —
Deriv.: AtracTiis, a, um,di Atrace
Ili) Lo cu zi ni e fr a s i speciali: II) cittìi delVEstiotide (Tessaglia) tra il
f.,

1) alius atque alius, <>»• questo, or quello; di- fiume Titarsio ed il Penco (super.). De- —
rersi, Liv. 2) atquc eccum ovv. eccam, quando riv.: a) AtrsicTdcs, ae, m
l'Atracide,poet. ,

si vede alcuno che non si aspettava o che si = il Tessalo, diCeneo. b) Atrìiris, ctdis, f.,

desiderava, ed ecco, eccolo, eccola, Ter. 3) atque la donna d'Atroce, poet. la Tessala. =
omnia od omnes, quando si generalizza un Atrekates, um, m., popolo della Gallia
asserto, e cosi in generale, Cic. 4) COn altre Belgica, nell'odierno Artois o Dép. du Pas
congiunz., a) dopo et, p. e. non minis et vi de Calais —
Nel sing. Atrebas, batis, m.,
ac metu, Cic. b) dopo que, come nel greco un Atrebate.
TS... xai, submoverique atque in castra redigi, Atréùs, ci, acc. eum e (presso i poeti) talv.
Liv. e) dopo nec (ncque), Tac. e Suet. 5) (nei ea, tjoc. Atreu, m. ('A-:p£ug), figlio di Pelopc
poeti) ripetuto, nelle enumerazioni, baec atque e di Ippodamia, fratello di Tieste, padre di
illa dies, atque alia, atque alia, Catull. atque : Agamennone e Menelao, re di Argo e Mi-
Ephyre atque Opis et Asia, Verg.: ma atque... cene. — Der.: AtrTdct* ed Atrlda, ae, m.
atque nella gradazione, Verg. ecl. 5, 23, Ti- ('ATp££Sy)g), discendente (mascolino) di Atreo,
buU. 2, 5, 73. l'Atride, spcsso usato per Agamemnone, più
atqui, congiunz. {da at e qui [deriv. da di rado per significai-e Menelao ; nel plur.
quoi =quo]), serve a connettere enfaticam. a Ati'idae, gli Atridi, cioè Agam. e Menelao.
quel che precede un asserto avversativo, al con- atrien^i<«, is, m. (atrium), guardiano del-
trario, ina, sebbene, piuttosto, eppure, I)in gen.: l'atrio e della casa in genere, maestro di casa,
CL. satis scite promittit tibi. S Y. Atqui tu liane Cic. ed a.
Jocari credis ? Ter.: atqui mihi quoque videor, ati'ìAliiin, i, n. (dimin. di atrium, F.),
iuquam, venisse, ut dicis, opportune, Cic. Ta- piccolo atrio, CÌC cd a.
lora serve ad aggiungere un nuovo pensiero atriiini, ti, n., atrio, la prima ed insieme
in conferma del pyrecedente, gii è ben vero che, la pili, vasta sala coperta nella parte ante-

Cic. de rep. 3, 8 (è vero purtroppo) ; de legg. riore della casa, atrio. Nell'atrio trovavasi il
1, 4 (senza dubbio, certamente): talvolta letto coniugale (lectus genialis od adversus,
coordinato ad altre particelle, come atqui sic, cioè januae); quivi erano esposti i quadri
Ter. eun. 953. Cos'i ancora atqui si, orbene se, degli antenati (imagines od expressi cera vul-
se precisatn., ebbene, se: oVV. in Senso avversa- tus), quivi ancora i clienti a.spettavano ilpa-
tivo, ina se ora, atqui SÌ quacres, ego quid trono ed il giureconsulto. Anche negli —
exspectem, Cic. atqui si noles sanus, curres
: edifizì pubblici trovavansi degli atrii, come
hydropicus, Hor.: atqui si teiupus est ullum, gli atria auctionaria di tal fatta potevano e.<i-

:

ma, ecc. Cic. Quando precede una negazione sere gli Atria Licinia. / templi in partic.
od una proposiz. negativa, cui contenutoil avevano un atrio, come Z'atrium Libertatis
non sia negato, ina indebolito o diminuito [nel Foro), e quivi era l'archivio dei Cen-
mediante un altro pensiero, sebbene precisam., sori, quivi s'iniziavano i processi criminali,
precisanti al contrario, invece di ciò, rem, in- si facevano le vendite e gl'incanti, si appen-
quis, difficilem et iuexplicabilem.Atqui expli- devano le leggi; ivi era anche situata la bi-
canda Talora trovasi coord. a certe,
est, Cic. blioteca, di Asinio Pollione. —
atrium Vestae.
p. es. : Cic. ad Att. 7, 7, 1. II) Seroe poi — soggiorno delle Vestali, nel lato S. 0. del
specialin. ad introdurre una assumptio, una foro, appiè del mons Palatinus; il med. em
propositio minor (nel linguaggio fìlos.) in detto atrium regium. Presso i poeti il plur.
un sillogismo, orbene, ma ora, quodsi virtutes atria = .spesso al sing. atrium, che a cagione
pares suiit iuter .se, paria esse vitia etiam della sua graiulezzu e splendidezza era detto-
,

272 atrocitas attentus 274

ampia, longa, alta, regalia, raarmore tecta. — at-lainen, cong., ma però, ma tuttavia,
Parimente plur. meton. per =^ «abitazioni
il Cic. ed a.
dei ricchi, palazzi », plebis aedificiis obse- attainino, avi, are {da ad e tagmino [da
ratis, patentibus atriis principum, Liv. 5, 41, tango]), toccare, pregn. ^= disonorare, molare,
7: epoet.per « ahitasione, casa», Ov. ber. 15 virginera, Justin. 21, 3, 4 trasl., Aur. Vict.
:

(16), 184; niet. 13, 968 e detto degli «.ati'ii»


: Caes. 16, 2.
_ ^
degli dei, Ov. met. 1, 172. àtlììt, ed attìite, V. atat.
atrocilas, atis, f. (atrox), I) atrocità, Vor- atteniperatv, avv. (attemperatus da at-
Hlrìle, il ributtante, Tuggioso, l'abbominevole, lo tempero), in modo che ben si addice, oppor-
spaventevole, il mostìiioso, Vatroce, rei, ipsius tunamente. Ter. Andr. 91G.
facti, Cic: facinoris, Liv.: poenae, Liv.: tem- at-tenipr-ro, avi. atum, are, adattare, già-
poris, il governo, il regime del terrore, Cic. dium sibi, dirigere su di sé, Sen. ep. 30, 8.
IT) trasl., feì'ocia, rozzezza, criideltA, barbarie, alleni pio, V. attento.
iri-emovibile (opposto a clementia )
severitti at-tcndo, di, tum, ere, tendere lo .spirito
animi, Cic: animi in exigendis poenis, Sen.: = tendere lo spirito a q.C, dirigere la sua at-
morum, Tac: fornmlarum, Qnint. tenzione su q.c,, osservare mia cosa, n) per af-

alr6-cìi?r, aw. col comp. e superi, ferrare qualcosa, a) compiutam. att. animum,
(afcros), duramente, rozzamente, inflessibilmente p. es. quo tempore igitur aures judex erigeret
(contr. leniter), Cic. ed a. animumque attenderet ? Cic. e colla domanda
.4lrApos, i, f. (àTpoTio;, fatale, inevitabili.)
a che? act.) con ad e Z'acc: att. animos ad ea
quae cmsequaiitur, Cic. Bp) seguito da prop.
una delle tre Parche.
relativa nunc quid velini, animum attendite.
:
atrox, {da ater, come ferox da ferus),
òcis
Ter. p) sempilic. attendere, pi- e-s- audire atque
« che si mostra nero, cioè minaccioso, truce »,
= wribile, abbotninevole, uggioso, terribile, S2>ii-
attendere, Cic: bene att., diligenter att., Cic,
colla domanda a che? aa) coll'acc: primum
oentevoic, funesto, fatale, che porta disgrazia.
versum legis, Cic: alqm magno opere, Cic:
I) propr.: ras, Cic: facinus, caedes, Liv.: bel-
alqm diligenter in lioc uovo genere tlicendi,
lum, Sali.: pugna, certamen, Liv.: periculuni.
Cic: erigite mentes auresque vestras et me de
Liv.: imperium, responsum, Liv.: vebemens
insidiosis rebus dicentem attendite, Cic: j9«ss.,
atque atrox orationis genus {contr. alterum
attenditur versus pars Cic. pp) coll'acc. e
,
geniis lenitatis et mansuetudini.s), Cic: atrocis-
simae litterae, Cic. —
Neutr. plur. sost.,haer
rinfin.: leon attendere superius iìlud ea re a se
esse concessum, Cic. yt) seguito da prop. relat.,
vulgus, proceres atrociora, proferirono pa-
si paulo diligentius, quid de bis rebus dicat, at-
role ancor più minacciose, Tac. hist. 5, 25.
tenderis, Cic: attende cur, etc Phaedr. SS) col
ZT) trasl., di perS. ecc., selvaggio, fiero, orribile,
dat.: sermonibus malignis, Plin. ep.: Caesari.
uggioso, arrogante, insolente, teneln-oso, spietato,
Plin. pan. b) per trovare o raggiungere qual-
irremovibile, inesoD'ubile, animus Catonis, Hor.:
cosa, a) compiut., att. animum, colla doìnanda
contio, Liv.: col genit., atrox odii (nell'odio).
a che cosa? aajcow ad e Z'acc: att. animum
Tac.
ad cavendum, Nep. p,S) seguito da prop. relat.:
Atta, ae, m. (C. Quintius Atta), poeta sce-
jubet peritos Unguae attendere animum, pa-
nico rom. che scrisse commedie popolari
,

storum sermo agresti an urbano propior esset,


(fabulae togatae) e morì il 102 av. Cr.
Liv. p) attendere, con la domanda a che cosa ?
attactus, U, m. (attingo), toceo,toceamento,
aa) con un acc. gencr.: immo id hercule, iu-
il

Aen.
palpare, contatto, volvi attactu nullo, Verg.
7, 350.
quit, ipsum attendo, Cic. pp) col dativo =
incestare la propria attenzione ad una cosa,
altri^vii, gènis, m. (àxtaYVjv), sorta di minimum eruditioni, eloquentiae plurimum.
gallina selvatica, Jonicus o Jonius, seeowrfo Suet.: juri, Suet.: con de e l'ahl., cum de ue-
alcuni la gallinella terrestre, sec. altri il fran- cessitate attendemus, Cic.
colino, Hor. e Plin.
alien le, avv. col compar. e superi, (at-
Allìilenscs, ìnm, m., gli AUaiesi, cioè tentus), in modo teso = attentamente, con at-
gli abitanti della citici di Attalia('ATxà?.£ta). tenzione, Cic ed a.
in Panfilia, nella parte inii interna del allenilo, Onis, f. (attendo), tensione, trasl.,
golfo panfil., detta ancor oggi Adalia. animi, tensione dello spirito ad uno scojjo
Alliilus, i, m. ("AxxaXog), nome di determinato, attenzione, Cic. de or. 2, 150: e
parf'cchi re di Pergamo, fra i quali è il semplic. attentio, Quint. 4, 1, 34.
più celebre, tanto per le sue ricchezze e al-lenlo (attenqrto), avi, atum, are, toc-
per la sua splendida suppellettile, quanto care, tastare, I)propr.: ruinam alcjs manu sua,
per la invenzione dell'arte d'intessere del- Val. Max. 5, 3, 5. II) trasl.: tentare, s.)i)tovar0
:
Voro negli abiti, Attalus III. Pliilometor, q.c., tentare, provarsi in q.c,, attentatum deseii,
il quale fece i Romani eredi dei suoi te-
Cic: argumentorum locos singulos, Quint.
'

sori^p del suo regno. —


Deriv.: a) Al- b) cercare di riuscire con uno colla suborna-
fììlìous, a, um, ('Ax-caXixój), attaiico, agri,
zione, colla seduzione, cercare di sedurre, di
nel Chersoneso, Cic: urbes, di l'crgamo,
far cadere alcuno nell'infedeltà, di corromperlo,
Hor.: vestes, Prop., ora. peripetasmata, Cic,
Cic: classem, Cic: Capuani, Cic 2) ostihn.,
r-ortine ed abiti intessuti d'oro, ecc., con-
diciones, le più splendide. Hor. b) Allali.s.
mettere tnano a =
attaccare, assalire, aggridire,
alqm vi, Tac: alqd liugua, Cic: jura, ilur.
lldis,acc. Ma, f. ('AxTaXis), la attaiiea
file allenlus, a, um, I) partic. di attendo ed
IH Atene, così
Aitalo, Liv.
denominata in onore del re attineo, V. Il) agg. (attendo), 1) teso at' =
tento,animus, Cic: attentissima cogitatio, Cic:
attinffo 276
'.IO attemiate

dipersotie, auditor, judex, Cic. 2) attento, saat- ad id, quod erit immortale, partem attexitote
j

poloso per riguardo a q.C, che ha gran cura


mortalem, Cic.
Atlbis (Attisì, thìdis, f. ('At^Cs), Attica.
diq.c, continentiae, Val. ìii&J..:partic.p€r l'ac-
crescimetìto del patrimonio, att^jntior ovv. ni- ]
.itiTilnus r. Attius.
asper et attentus .Attica, ae, f. ('A-.-.:vir,), ancAfi terra Attica
mium attentus ad rem. Ter.:
e Attica terra, Attira, la provincia piii ce-
quaesitis ( Hor.: assoh, paterfamilias, Cic:
lat.).
lebre della Grecia, colla capitale Atene.
attenta vita et rusticana, Cic.
AttTeé, avv. (Atticus), atticamente, diceie,
allenualé, avv. (attennatus), sempiiee- Gc.:loqui. Quint.
schiettamente, con semplicitù, attenuate
nieìite,
AltTcìis, a, um (A-:-::y.d;\ attiro, ateniese
presseque dicere {contr. sublate ampleque). anus (vecchia),
I) generic, civis, Pia ut. :

Ci:.. Brut. 201.


Quint.: virgo, cioè canephoros (V.), Hor.: fides,
nllenùalTo,
intnito, ai generic.
ònis, f. (attenco), indehoii-
= diminuzione, suspicionis, proverbialm. =
sincera e salda, Veli.: sost.
Jìlur., Attici, Orum, m., gli Attici od
Ateniesi,
Cornif. rhet. 2. 3. b) tono semplice dell'espo-
sizione, facetissima verborum attenuatio, Cor-
Oic. — Come soprann.: T. Pomponius Atticus
(perchè Pomp. aveva vissuto lungo tempo in
nif. rhet. 4. lo.
Atene). II) partic, in riguardo all'espres-
allénunlu*i, a, um, partic. agg. (da &t-
sione, aUarte. alla scienza, e ma.ssimam. al-
teTìno). indebolito, a") generic: indebolito, di-
l'eloquenza, stilus, semplice (in opposizione
sminuito, fortuuae famìliares atte-
tuintiito,
allo stile asiatico, ampolloso). Cic: aures, fini,
nuatissimae, Cornif. rhet. 4. 53. b) partic:
Cic: sost., quid sit atticum (l'espressione
a) delia voce, ecc., che passa al soprano, fine, Cic: e nel plur.: Attici, orum,
attica), discant,
tìon pieno, VOX paululum attenuata, Cornif
m., oratori attici (contr. Asiani), Cic e Quint.
rhet, ^,d-l parhre. come a dire tes'fufo sot- =
attingo, Comici.
attico
tilmente, cioè semplice, schietto; in SCUSO cat-
.4llTITàniis .4ttTlTns, T'^ Atilius.
tivo, magro, estenuato, fiacco, snerrato, oratio
alttneo, tTnìii, tentum, ere (ad e teneo),
[contr. ^ravis oratio). Cornif rhet: ipsa illa tenere, trattenere, ritardare, tenere in,
I) V. tr.
prò Koscio jnvenilìs abundantia multa habet prensam dextram vi, Tac: alqm
1) propr.:
attenuata, Cic.
carcere,Tac: 2) trasl a) tratten-^e, mantenere,
:

attenuo, avi, àtui.., are (ad e tenuo), atte- DOS in sollicitudine, (continuare a tenere) in
nuare, assottigliare, indebolire, scemare, aM>as- agitazione. Sali, fr.: simul Eomanos et Ku-
.v«re (nel passivo andar giù\ 1} propjr.: a) ge-
raidam spe pacis, intrattenere, Sali, b) con-
neric: a) riguarda alT estensione, ubi sortes servare come possesso, pretendere, sostenere.
sua sponte attenuatae erant, Liv.: corpus, Oy. magnos domina tus, Poeta in Cic: ripam I>a
riguardo alla forza numerica, legio proeliis
il
nuvii, Tac, II) v. intr. tendere, estenderai
attenuata, Caes. y) riguardo alle forze, vires verso un punto, 1) in semo locale, qui in Eu- i

.iiutino morbo attenuatae, Liv.: quod bellum ropa sunt (Scjrtbaé) a laevo Thraciao latere ad :

espertatione ejus (Cn. Pompeji) attenuatum Borvsthenem atque inde ad Tanaim . rectà . . ,

atque imminutum est, moralm. indebolito, plaga attinent, Curt. 2) trasl. estendersi a \

Cic. \)\ partic. : far passare la voce nel so- quale, concernere, rigtiardare qualc, Solt. nella V

prano. tenere acuta, xocem, parlare infahetto i' pers., a) alqd attinet ad alqm ow. ad alqd,
'.'

idi Clodio in veste da donna), Cic. in Clod. qualcosa si estende ad un oggetto, concerne una
fr. 22 (V, 1). II) tras!.: curas. Ov.:
insignem,
pers. od una e, txca, spelta a, appartiene a, ha
abbassare la dignità e la potenza,
iìuìebolire, influenza sopra essa, idquod ad te attinet, Ter.:
Hor.: virtatem (nel discorso) rimpicciolire, de- cetera. quae ad colendam vitem attinebunt.
trarre (coyitr. amplificare), Conuf. rhet. Cic: spes-vj neir espressione quod attinet ad
at-tero, trivi, trittmi, ere, 1) fregare contro alqm od alqd, per quello che concerne, ch9
q.C, strofinare, lenitcr caudam, scodinzolare, spetta a questa od a quella cosa, a questa o
Hor. II) logorare, A) cortsumare sfre- = a quella persona, p. es. quod ad me attinet
nando, colTattrito, logorarsi coU'uso. dentes, (in quanto a me), Cic: id quod ad me mbil
ovv. ferirsi, scorticarsi sfregando, ren-
i'iin.: attinet, mi è indifferente, non m'importa per
der rosso, insuetas opere manus, Tibull.: tras!., nulla, Cic. ^j asso?.; alqd attinet, ovv. attinet
indebolire, esaurire, spossare, mali rotture, opes, seguito dall'ini, o dall'acc. e l'ini., dipende,
alqm, Sali, ed a.: atteri (nellopnnione pub- importa, conviene, gioca, sempre precedili'!
blica), subire un urto, uno scacco, Tac. Agr. 9. dalla negazione (nihil, non, neque) ow. in
]lj triturare, pestare, scliiacciai-e, trasl., a) pe- proposizioni interrogat. negative, eà re noi!
b) distruggere, venit, quia nihil attìnuit, Cic: neque enim
stare, calcare, Verg. gè. 4, 12. at-

Futr. 5, 1. — Inf. perf. anche atteruisse, Ti- :


tinet, non concerne, ìion si fratta di ciò.
liull. 1, 4, 48. Quint.: sin autem eos non probabat, quid attì-
at-lerraneUS, a, um, proreniente dalia nuit cum quibus re concinebat, verbis dis-
iis,

toi-ra, uscentf dalla terra, Seu. nat. qu. 2, 49, 2. crepare? Cic: nUùl attinet me plura scribere,
at-testor, iitUS snm, ari, legtimoniare, at- Cie. ^ .

t'Mare, confermare, Phaedj. 1, 10, ò. attingo, tactom, ere (ad e tango),


tlgi,
toccare, I) propr.: A) in gen.: a) generic:
at-teXO, texui, tertum, ere, aggiungere in-
tessendo, tessere insieme, I) J^rojjr.: loricas eX mento summam aquam, Cic. pjoet.: prioribus;

i-ratibus, Caes. b. G. 5, 40, 6. IJj trasl., con-


pedibus terram, Nep.: digito, extremis digitis."
niungere tessendo =
unire strettam., adattare V. digitus. b) partic, toccare un luogo, cioi
arrivare.
gtrettam,, ita barbarorum agris quasi ^attexta a) di pers., raggiungerlo, giungerei,
esse Graeciae, Ck.: tos percenirei, Asiam, Cic: Britanniam, Caes. p) d
^uaedam videtur ora
277 Attinius altonìtas 278

luoghi, confinare, esser confinante, toacare, Cap- attollo, ere (ad e tollo), innalzare, levare in
padociae regio ea, quae Ciliciam attingit. Cic: alto, alzare, erigere, sollevare,tirar su {contr.
eorum fìnes Nervii attingebant, Caes.: assol., demittere, summittere, premere, deprimere),
cujus modi loci attingant, Cornif. rbet. Bj con l)propr.: \) in senso ristretto : pueros, Quint.:
varii significati accefssorii, a) toccare q.c. = fracto crure pianura (giocoliere, b uffone), Hor.:
prender di quale, toccando, appropriarsi, te- ]'allium,Ter.: caput, Ov. e (fig.). Liv.: pedem,
tigin tui quidquam ? C. si attigisses, ferros in- Quint.: frontem {contr. demittere), Quint.:
fjrtuniuni,Ter.:depvaedamea ..necteruncium manus (contr. summittere), Quint.: iras, col
attigit nec tacturus est quisquam, Cic. qw'ndi capo levato in alto, prendere un atteggia-
b) {come &-X£a6a'.), toccare q.c. =
nssai/yiare, mento da adirato (del serpente), Vorg.: alqm
gustare, tantum seelus, Cic: graminis berbam, liumeris, Verg.: manus ad caelum, Liv.: ocellos
Vevg. Cfr. bibrum. e) come 1. 1. medico, toe- centra solem, Prop.; cfr. (fig.) adversusdicta-
eure, tastare, puUuiii venaruiu, il polso, Tac: loriam vini attolk're oculus non audere, (?i al-
venaui, Geli, d) toccare urtando, percuotere, zare lo sguardo, Liv.: rifl. attollere e mediale
urtare, si iUum
digito attigeris uuo, Ter.: ed in attolli, levarsi, sollevarsi, levarsi in alto, sor-
genere =^= toccare ostilmente, afferrare, porre le gere, ter sese, Verg.: subito navis coepit et
»«amsoi>»-a,cubiculariosejus,Suet.: si Vestinus regere se et attollere, Sen. rliet.: miscent se
attingeretar, Liv. e) toccare una donna per maria et nigrae attolluntur arenae, Verg.: att.
oniore od impuram., avere commercio amoroso se recto truuco, lev irsi dritto in alto, Ov.: se
<-on essa, alqani, Ter. eda. 77^:rasl.: a)generic. a gravi casa, Liv.: se in femur, Verg.: se in
toccare, cogliere, prendere detto di passioni,
. auras, Verg. 2) in senso largo far alzare, =
sentimenti (pass, essere preso (frt^, voluptas a ut levare q.c. in alto, innalzare, elevare q.c, far
dolor alqm attiugit, Cic: invidia alqiii attingit, ,s(dire, sollevare in alto, erigere, drizzare, molem,
Cic. b) trovarsi a contatto od iìl rapporto, in Verg.: arcem tectis, Verg.: malos, Verg.: glo-
reiasione con qualcuno^ avere a che fare con, ap- ])0s flammarum (dell' Etna). \ erg.: rifl. attol-
partenere a, concerneie, raggiungere, C0rj)0ris lere se e mediale attolli, innalzarsi, salire,
similitudo atùngit iiaturara auinii, il corpo gonfiare, Euphratem nulla imbrium vi sponte
ha somiglianza con l'anima, Cic: labor non et in immensuni attolli, Tac: turres in LX
attingit deuiii, Cic: alqd ne suspicione qui- jiedes attollebantur, Tac. II) trasl., levare,
dem att ,»ion averne ilmenomo sosjìetto, Cic: innalzare ^
far Salire, a) estensk\, vocem
quindi alqm cognatione, essere impa-
att. {contr. vocem summittere), Quint.: vox attol-
rentato con alcuno, att alqm sanguine, es- litur {contr. descendit), Quint.: dell'oratore,
sere eoìisanguineo, Suet.: att. alqm necessitu- supra modum sermouis attolli, elevarsi al di
dine, trovarsi in {stretta rclaz. con uno, Cic. sopra del tono della conversaz. (parlare più
e) por mano a q.c, intraprendere q.c, forum, forte che nella conversazione), Quint. b) in-
rem publicam, darsi al governo dillo Stato, tensivam., a.) innalzare, levare, sollevare corpJO-
Cic: rem militarem, Caes.: i>o5ticcn, Ncp. ; ralm. e spiritualm. vires in milite (rinfrancare
sraudia, gustare i piaceri, Prop. d) toccare par- il soldato {contr. frangere), Prop.: animos ci-
lando scrivendo =
venire a parlare di, ìiten- vium (contr. deprimere), Plin. pan att. ani- :

tocwe, accennare, toccare di, illani injviriam non mos ad spem Punica se
cousulatus, Liv. : rifl.
att., quae etc, Cic. tautunmiodo summas (res), quantis attoUet gloria rebus, Verg. partic, :

Nep.: singillatùn unaniquamque rem, Cic: alqd orationem att., elevare il discorso, dargli un
breviter att., contr. oratione complecti, Cic tono piìi elevato {contr. orationem summit-
ovv., contr. exsequi, Suet.: alqd leviter in tran- tere), Quint.: e rifl. se attollere, we^Z/aZe attolli,
siti! att., Quint. detto dell'oratore e del poeta = in-endere tmo
um, nome d'una famiglia ro-
.4llTiiTiis, a, slancio, innalzarsi, modo uimis SC attollit, modn
mana, dicuiilpiù MotoèC.Att.Labco Macerie, uimis deprimit, Sen. rlict. uunc attollebatur.
:

tribuno della plebe Va. 624 di E. (130 a. C), uuucresidebat,Plin.ep. [ì) innalzare politicam.,
nemico di Q. Cccilio Metello Macedonico. — contraddistinguere, segnalare, onoì-are, rem pu-
I
agg- attinico, di Attinia. blicam bello armisque, Tac alqm iusignibus :

m. ed .4ltTii, ìnis, m.
.4ttis, tldis, acc. tin, triumphi, Tac. y) elevare, nobilitare oratoriam..
giovane piastore frigio, cui Cibelc
('Atti;), res per similitudinem, Quint.: cuncta iu majus,
amò e fece suo sacerdote, a patto che conser- Tac: ìina jjsrsuna, alqm adulationibus, Tac.
vasse perpetua castità ; ma essendo egli ve- al-londeO, tondi, tonsum, ère, tagliare, to-
nuto meno a questo patto, impazzì e si evirò. sare, radere, I) propr.: caput, Ccls. : vitem.
AttTus, a, imi, nome d'una gens rom. della Verg.: di capre, pascolare, brucare, tenera vir-
quale i più noti sono : I) Attius {più pn-eci- gulta, Verg. II) trasl. consiliis uostris laus est
sam. Accius), celebre poeta del periodo pre- attonsa Laconum, è scemata, diminuita, Cic.
classico (n. verso il 17 U a. C.,m. dopo l'87), ])oet. Tusc 5, 49. —
Are. attotouse atton- =
figlio di un liberto, rivale di Pacuvio, ma più disse, Verg. cat. 8, 9 {cdiz. Ribbeck attodisse).
giovane di lui. U
uno e V altro adattarono.
1 Uberamente, pier la scena romana i capolavori atltiiiTlii»!». a. um, part. agg. (da attono),
come tocco dal tuono, sbalordito, stordito,
della tragedia greca. II) P. Attius Varus, a) corporcdm. : aures, Curt. attonitos subitus
:

iwetore in Africa, al tempo della guerra ci- tremor occupai artus, Ov. b) spiritualm..
vile fra Cesare e Pompeo ; zelante partigiano a.) come tocco dal tuono, come col-

di quest'ultimo. Deriv.: Ikiixanus, a, pito dal fulmine =


sbigottito, stordito,
um, assiano, di Azio; eprecis., a) del poeta A., attonito, magna pars integris corporibus atto-
(«Iversus, Cic. b) del pretore A., militcs, Caes.: niti concldunt, Liv. attonitis baeserc auiinis,
\ì legioues, Cic. —
Cfr. Atius ed Attus.
:

Verg.: doiuus att., Verg.: uovitalc ac miraculo


279 attono auccps 280
attoniti, Liv.: P) enUisiasmato, ispirato, furioso, pecnnìam, pecnniae summam, Cic: sestertium
attonitaeBacche matres, Verg.: vates, Hor. centies octogies ex aerario tibi, Cic. 3) ascri-
at-lono, tonili, tonìtum, are, scuotere col vere, affidare ad alcuno la direz., la cura di
fragor del fulmine, del tuono, 1 ) propf. : ipsa q.c, pecus orane equitibus auxihariis agendum,
aliitudo attonat summa, espone le sue som- Sali.: nos trucidandos Cethego, Cic: partic:
mità al tuono, Maeceu. in Seu. ep. 19, 9. dare ad ale un comando militare, pon-rc una
II) trasl. sbtdordire, sbigottire, rendcì'e attonito, città, dei soldati, delle navi, ecc. sotto la direz.
alqm, Ov.: quis furor vestras attouuit mentes ? (ilcomando), di ale solco «' suoi oì-dini, oppi-
,

Ov.: genitor attonitus est, coll'acc. e l'inf., Ov. dum civibus Eomanis, Caes.: naves singulas
aI-IOri|UeO, ère, muovere q.e. in giro, equitibus Eomanis, (,'aes. alci IV legiones,
:

girare intorno, vibì-are vet'SO UH puntO, Verg. Caes.: parimenti una procincia, ecc., alci Apu-
Aen. 9, 52. liam, Cic: regnuni fìlio ejus, Curt. 4) come 1. 1.
attrnoto, V. attrecto. ufficiale, assoggettare mia popolaz.,odun prin-
altraetus, a, um, part. agg. nel compar. cipe ad un altro popolo o principe e render-
[da attraho), attratto, coiUrutto, aggrinzato = glielo tributario, incorporare, lasxìidLS Ehodiis,

tenebroso, corruqato, frons attractior, Sen. Cic: Suessiones Eeniis, Caes. ipsi (Commio)
:

ben. 4, .31, 4. Moriuos, Caes. 5) assegnare ad uno una pers.,


attrailo, traxi, tractum, ere, tirare « si, qjcrchè gli serva, l'aiuti o gli sia subordinata,
uttraì-re, tirar sm, I) propr.: a) 0(jg. iìian.: pueros attribue ei, quot et quos videbitur, Cic:
pinguem salivam, Sen.: crus, Cels magnes : Juventus, quae praesidio ejus loci attributa erat,
lapis, qui ferrum ad se alliciat et attrahat, Liv.: huic (Labieno) M. Sempronium Eutilum,
CiC: partic., tendere, tirare fortem., lora, Ov.: Caes. Centuriones ei classi, Caes. 6j asse-
:

contentum arcuni fortius, Ov.: vultus tuus col- gnare ad una cosa, tale e taValtra somma
Ugit rugas et attraliit J'rontem, Sen. b) trasci- come tassa, come imposta, imporre, infliggere,
nare una persona, alqni vinctum, Liv.: addu- bis rebus onmibus terni in inUia aeris attribue-
citur a Veneriis atquu adeo attrahitur, Ciò. : rentur, Liv. 39, 44, 3. II) trasl. A) in gen.
:

tribunos attraili ad se jussit, Liv. IT) trasl.: assegnare, distribuire, pre.'ìture, ne CUpido aucto-
1) ingen.: niliil essequud ad se rem ullain taiii ritas attributa esse videatur, Cic: si legi, loco,
alliciat et •Attraimi (sì pjotentem. attragga a sèi, urbi attribueretur oratio, si introducessero a
quam ad amicitiam siuiilitudo, Cic. 2) tirare parlare, Cic. non attribuere ad amissionem
:

(a se) = fare arrioare con un dato scopo, amicorum miseriam nostrara, Cic: senae horae
a) una pers.: te ipsum, Cic: alqm Komam, Cic: in orbem operi attributae sunt, furono asse-
alqm ad hoc negotium, Cic: b) una cosa : alqd gnate, Liv. B) partic: 1) coìiie t. t. retor. e
ultro arcessere et atti-ahere, cercar di attrarre gramm., alci (rei) attributum esse, toccare
a tutta possa, Brut, in Cic ep. ad Brut. 1,17,4. (come predicato od attributo), appartniere
attrevtatiis, ahi. ù, m. (attrecto), il toc- completam. ad unu persona O cosa, essere cotn-
care, tocco, palpamento, PaCUV. tr. fr. in Cic. preso in q.c, Cic. de inv. 1, 34 e sgg. 2j ascri-
Tusc. 2, òU. veì-e ad alcuno q.c. come colpa od effetto,
atti'et'to, avi, àtum, are (ad e traete), pal- bonos exitus diis immortaUbus, Cic. alqd sibi :

pare, toccare, I) propr.: 1) in gen. : blanditia soli, Cic: aUis causam calamitatis, Cic. seguito
|jopularis aspicitur, non attrectatur, non la si da quod (che, ecc.), quod Sicyoiiii te laedunt.
sente, Cic. Piane 29. 2) partic. : a) toccare, Catoni et ejus aeniulatori attribues ServUio,
palpare scoiiveneoolm.,lascivaìn.,impudicum., Cic.
libros (Sibyllinos) contaminatis manibus, Cic: attriitutio, ùnis, f. (attribuo), I) (da at-
id signum, Liv. b) prcgn., palpeggiare q.c, tribuo n" I, B, 2) come t. t. del linguaggio
itendere la mano per prendere q.c. cercare = COmmerc. ^= assegnazione d'un debito, de at-
di appropriarsi q.c. contro il dovere, contro tributione conficies, Cic. II) [da attribuo.
la convenienza, regias gazas, Liv.: insignia n° II, B, 1) come t. t. retor. =
la proprietà
summi imperii, Liv. II) trasl. occuparsi di
: che accessoriatn. tocca ad Una perS. C, circo-
q.c, feralia, Tac. stanza accessoria, incidente, Cic dc inv. 1, 38 ('
at-ti'ìl»uo, trillili, tribùtum, ere, attribuire, 2, 42 (plur.).
assegnare, distribuire, I) propr. : A) in gCH. : attritiis, a, uni, partic. agg. con com-
1.
US equos, farli salire a cavallo, Caes.: duas par. (da attero), trito, usato, logoro, I) propr.:
uaves famiharibus suis Caes. B ) partic. :
, ansa, Verg.: mentum attritius, Cic. II) trasl.;
i)assegnare ad UHO un luogo Come soggiorno, delToratore, indebolito, fiacco nelV esporre, Cai-
dimora o possesso, alteram (partem ejus vici) vus exsanguis et attritus, Tac. dial. 18.
cohortibus ad hibernandum, Caes. sibi agros, : 2. attrTtMS,vis,m. (àtiero), strofinio, attrito,
(Laes.: ed il posto nrlla battaglia, de-xtra pars sfregamento a q.C, Sen. ed «.
[(da) Massiliensibus attribuitur, sinistra Nasi- Attii!i !lavìu««, celebre augure dei tempi
dio. Caes. 2) come t t. della lingua dei tri- di Tarquinic Prisco.
Ounuli, attribuere pecuniam, as.segnurc, dar ;ttj"s (Attys), y'os, m. ('Atu{, "AxTugl,
denaro = accurdwe, a) da una cassaprivata, I) figlio di Ercole e di Onfale, padre di Tir-
lantuni, quantum debetur, Cic: quindi nasi., reno e Lido, capostipite dei re di Lidia, ì
uttribuere alqm, dare assegnamento su qual- quali perciò sono chiamati Atya.ia.0. II) ca-
cuno, attributos (gli indicati), quod appellas, postipite della gens Atia.
valde probo, Cic: quibus equos alerent, viduao au! od. Iiau! inter. uu: deu: oibò, nella

attributae, quae bina milia aeris in aunos sin- Commedia.


gulos pendì'ront, Liv. b) dalla cassa dello aucc|»s, ciipis, m. {accorc. da aviceps,
Stato, daWcrario, a spese dello Stato: alci da avis e capio), uccellatore. Ter. ed a.: trasl.,
12S1 auctifer auctor 282

auc. syllabiirum, critico d'inezie, sofistico Cadmoae occupaudae, Nep.: interfìciendi alcjs,
(detto di avvocatij, Cic. Cic belli, Liv.: injuriae {contr. vindex iujuriae),
auftiler, fora, fcrum (auctus e fero), che Cic. deditionis auctor et suasor, Cic. : auctor
accresce, che apporta abboiulama, fertile, tei'- rerum [contr. scriptor rerum), Sali.: dux auctor,
rae, Cic. pool. fr. auctor rerum illarum, Cic: profectiouis, Caes.:
aueliflcii!!», a, um (auctus e facio), che col dal., auctor bis rebus ciuis est ? Ter. : ille
porta accrescimento, niotus, cìie fa crescere, legibus Caecilii Metolli centra auspicia ferendis
Lucr. 2, 571. auctor, Cic: cu)i ad e Tace, lue tibi gravissi-
audio, ouis, f. auctionem
(aus'eo), ineanto, juus auctor ad iustituendam rem fuit, Cic: con
proscribere, Cic: auctionem facere, Cic: Eo- in e Z"abl.,in restituendo auctorem fiiisse ascri-
scii bona vendere auctione coustitutà, Cic: ptoremque, Cic. lume in omni procuratioue
:

auctiones bastae, incanti giudiziari (perchè reipublicae actoreui autoremque habebat, egli
vi era un'asta), subastazioni, Suet.: meton., l'appoggiava col consiglio e con la mano, Nep.
'beni all'incanto, auctionem vendere, Cic. b) partic, alci auctorem esse, consigliare al-
aucliònai'Tus, a, um (auctio), che appar- cuno in q.c, consigliare q.c. a qualcuno, aiu-
tiene alVincantu, spettante alla ventata pub- tare, indurr'e uno in qualche impresa col consiglio,

blica, tabulae, lista delle cose da vendersi al- proporre ad' UnO q.C, far fare ad ale. q.C,
l'incanto (dei beni dei debitori da vendersi j
consigliare, a.) assoL, ut auctores alii fuerunt,
alvine.), Cic: atria, atrio per l'incanto, cor- I
Cic p) costr. col genit., semper senatui pacis
tile ove si facevano le pubbliche vendite. !
auctor (consigliere di) fui, Cic: con ad e Z'acc,
auclìóiioi', àt'is sum, ari, (auctio), ven- I
eo tempore nou modo ipse fautor dignitatis
dere aWincanto, mettere all'incanto, in atriit; 1
tuae fui, verum etiam ceteris auctor ad te
auctionariis Cic. : difficultates auctionandi
, adjuvandum, Cic: col semplice acc. di relaz.,
proponere, Caes. (in risposta alla domanda in riguardo di
auclito, are (freq. di augeo), aumentare che ? a che ?), idne estis auctores milii ?
fortem., pecunias fenore (il proprio denaro Ter.: a me consilium petis, quid sim tibi auctor,
con interessi elevati), Tac. ann. 6, 16 in. in Siciliane subsidas, au ut proticiscare ad etc,
aUClO, are (freq. di augeo), aumentare = Cic: con ut o ne ed il cong., mibique ut absim
«ccrescerc via via, Lucr. 1, 56; quindi uì-ric- vebementer auctor est, Cic illi magnopere
:

«hire vieppiù, CatuU. 67, 2. auctor fui, ne differret tempus petitionis suae,
auctor, òris, e. (augeo; qtiindi a torto Brut, in Cic ep. : seguito dull'acc. e l'inf. o
scrivesi talv. autor od authorj, letterabn. il dal semplice inf., ego quidem tibi non sum
promotore, il fattore, colui che auctor, si Pompejus Italiani relinquit, te quo-
fa avanzare, colui che fi, produce, ef- que profugere, Attic in Cic ep.
fettua mediatamente od immediatam. q.c. che 3) Il promotore, il propugnatore d'una
non esisteva ancora, ovvero che porta alla idea, d' un' opinione, d' un' asserzione, d' un
piena sua forza una cosa già esistente, che racconto, d'una diceria, ecc., rappresentante,
le dà sussistenza, accrescimento, riconosci- garante, colui che accredita, che dii valore ad
mento durata, I) ingen.: 1) creatore e pro-
e una e, a) in gen. : a) assol., fama nuutiabat
duttore di oggetti materiali, di ordinamenti te esse in Syria ;auctor erat nomo, Cic. boni :

e stati mater., colui che è causa di q.c, crea- nuutii, non optimis tamen auctoribus, Cic :
tore, fondatore, chi istituisce, inventore, autore, auctore certo e certis auctoribus comperisse,
per/esionatore, frugum.Verg.: muneris, datore, da fonte certa, Suet. e Cic. p) col genit., cujus
datrice, Ov.: vulneris, Verg.: neci.s, Suet. — (Cethegi) eloquentiae est auctor, et idoneus
Partic: a.)autare d'uti edifizio o d'altra opera quidem, Ennius, Cic: auctor gravis rei magnae,
d'arte, fabbricatore, fondatore, restauratore, ar- Liv.: di uccelli, ecc., auctor aquae pluviae gva-
tista, amplissiniorum operum, Suet.: templi, culus, unnunziatore sicuro, Ov. :lucis au-
Liv. p) il capostipite d'una famiglia, fonda- ctores aves (dei galli), Verg. : y) coH'acc. e
tore, antenato, L Briitus, praeclarus auctor no- Z'inf., auctores concilia Etruriae populorum de
bilitatis tuae, Cic: auctor gentis, Suet.: mihi petenda pace haberi, Liv. b) partic. : a) il
Tantalus auctor, Ov. y) autore d'uno scritto, rappresentante d'una dottrina d'iin Opinione
scrittore, versus sine auctore, anonimi, Suet.: scientifica, colui che le dà credito, auloriiiì, OVV.
ista lectio multorum auctorum. Sen.: auctor ancora modello, imagine, OVV. precursore, mae-
Cìnninis, Hor. Diverso s tto il n" 2, b, p. stro, direttore, liabere auctorem (autorità) ido-
8) inventore, fondatore, p7-otettore,a,\ictot Apollo, neum, Cic: auctoribus optimis uti, Cic: malus
Verg : carminis, Tibull.: lucis, di Apollo, Ov. auctor latinitatis, Cic: detto d'un maestro,
2) Chi è autore e promotore d'una proposta, Cratippo auctore [coli' autorità di C), Cic:
d'una decisione, d'uìi impresa, d'un affare, d'un investigatore, nou sordidus auctor na-
ora promotore, ora protettore, patrono, orci con- turae voriquo, Hor. P) garante di qualche
sigliere, ora ancora chi dil il suo assenso, chi scritto, insigne, ora =: autorità, ora --^ rela-
dirige, guida, rappresenta, difende, a) in (jen.: tore, scrittore degno di fede, bonUS, valde bonUS,
a) assai.: nec auctor quainvis audaci facinoii optimus, Cic: locuples, Cic: haudquaquam
deerat Liv. pa^ tic. spess auctore alqo, ad speruendus, Liv. detto partic. degli storici,
iatigazé di uno, sotto la responsabilitd, per ordine rerum Romanarum, Cic: discrepai inter aucto-
di, auctore me, te, Cic. ed a.: auctoribus vobis res, Liv.: auctorem esse coU'acc. e Tinf., attc-
(contr. sua sponteì, liv.: auctore atque agente sunt qui male pu-
stare, garantire, che, ecc,
eo,C^s.: consiiiario et auctore Vestorio, Cic: gnatum ab liis cousulibus iu Algido auctores
auct-nbus a ibns, '"ic: ingenio sibi auctore, sint, Liv. —
Diverso da n' 1, y (I^- sopra).
Cic: auctoribus diis, Liv. ^]costr. col genit., II) particolarm. come t. t. civil,e cioè:
283 auctoramentum auctoro 284

a) come 1. 1. ufficiale, auctor legis ovv. senatus 2) proposta


d'un decreto, d'un' impresa, ecc.,
consulti, nel contesto anche sempìic. auctor, a) garanzia che fa avanzare, che promuove, eoo-
«7*« protìiulga,chi Utl,chi eseguisce una Ityae 0(1 perazione che Spinge avanti, appoggio, in-
un decreto, legum auctor {contr. suasor), Liv.: fluenza, autorità, credito, raccomandazione di
'
auctore Fabio consule, Liv. p) consiyiieie, eia una persona autorevole, consiglio, Incoì-aggia-
uppoi/gia (con SUO VOtO C credito), il manteni- mento, spinta, consolatus mei, Cic: cujus aucto-
ture, il sosteiiitoro di UHU leyye, ecc. [contr. ritas multum apud me valet, Cic: auctoritate
dissuaso!"), inullaiuiii legum aut auctor aut Orgetorigis permoti, Caes.: auctoritates rerum
dissuasor, Cic: auctor senatus cousuiti, Tac. gerendarum (degli auguri), Cic. meton., au-
coiife-fina, che verifica, nella froSC ctoritates principum conjurationis colligere .
Y) 'bollii che
auctores fiunt patres, i padri lo confermano autorità, persone di molta influenza o cre-
(cioè quello eli è stato decretato, votato dal dito, Cic. Sull. 37.
popolo), Cic. ed a. b) come 1. 1. giuridico, che 3) autorità, dichiarazione di volontà, che SÌ
procaccia valore, validità ad una cosa, o che fa valere, dichiarazione, sentenza, volontà^ ìnodo
cerca di dargliene, la rappresenta, la difende, di cederà autentico, decreto, a) generic. : VO-
fctpprese alante, di/eiisure, jtrotettore , garante, luntas scriptoris et auct., Cic: illius sententia
autorità,campione, testimone, SUaO civitatis, atque auct., Cic. hominum Consilia et aucto-
:

Cic: inaximarum societatum, Cic: quaerela- ritates, Cic. meton., sentenza dichiarata per
rum, Cic: auctor et coguitor sententiae, Cic. iscritto, cfr. Cic Cael. 55. b) di una singola
— In purtic: a) rappresentante, garante dun
• pers. nel Senato, Q. Catuli auct. et sententia,
possesso al quale si rivolge l'accusatore
, ,
Cic: e dei giudici, auctoritate vestrà viam pa-
actio est in auctorem praesenteia, Cic. Caeciu. teiaciatisiUustrem atque latam, Cic. e) volere
54: e par tic. il rappresentante d'un possesso, del popolo, della moltitudine, populi Romani,
il quale nella vendita eh' egli fa, garantisce Cic: publica. Veli, meton., volontà espressa,
al compratore il diritto di proprietà (vendi- cotnmissione, ordine, incarico per iscritto, civi-
, tore dunque soltanto in apparenza), fundi, tatum auctoritates ac litterae, Cic: publicae
Cic, a malo auctore emere, Cic. (i) tutore, cura- auctoritates testimouiaque [piibhl. patenti),
tore (tutor) di una donna, il cui pieno assenso Cic. d) dei collegi e poteri governativi, auto-
rende valevole il volere di questa persona. rità, collegii (poutificum,), Liv.: censoria, Cic
quod mulier sine tutore auctore promiserit, e) dichiaraz. del modo di vedere
Cic deberi viro dotem, quam (mulier) nullo
: del Senato romano, autorità, avente forza di
auctore dixisset, Cic: nuptiarum auctores, i legge, cum potestas in populo, auctoritas in
più prossimi parenti e congiunti (il cui con- Senatu sit, Cic Partic: a.) volontà del Senato,
corso è richiesto per la validità del matri- espressa per votazione, decreto del Senato in
monio), Cic. gen. (Senatus consultum all'incontro è il decr.
aiicturainentuin, i, n. (auctoro), I) paya, del Sen. sancito coli' intervento dei tribuni
mercede, presso per V Opera prestata,N q]1. ed a.: della plebe), sine auctoritate Senatus foedu.-
trasl., est illis ipsa merces auctoramentum ser- lacere, Cic: ex auctoritate Senatus respoudere.
vitutis, Cic. II) contratto, contratto di seroizio, Cic: compiili. Senatus consulti auctoritas, ab-
turpissimum, dei gladiatori, Sen. ep., 37, 1. brev. S. C. A., Cic. j3) il modo di vedere del Se-
aiicluritas, àtis, f. (auctor), I) in senso nato, la elevaz. del quale allo stato di decreto
ristretto: 1) legittimità, validità, a) di un pos- formale poteva essere impedita dalVoppos.
sesso , adversus liostem aeterua auctorita.s d'un trib. della plebe, si quis buie Senatu*
(esto), contro lo straniero dev'essere eterno il consulto intercessisset , auctoritas prescribe-
diritto di possesso, non esiste prescrizione. retur, Cic.
XII tabb. fr.: quindi usus et auctoritas e usu.s 4) autorizzazione, autorità, pieni poteri, \e-
auctoritas e semplicemente auctoritas, l' usu- gum dandarum, Cic: legatos cum auctoritate
capione e il diritto di proprietà che ne de- mittere, Cic: quindi potere, forza, comando,
riva, ossia il legittimo possesso in seguito a ordine, se couferre ad alcjs auctoritatem, Cic:
prescrizione, usus et auctoritas fundi, usus au- persequi (seguire) alcjs auctoritatem, Cic:
ctoritas fundi, Cic: jure auctoritatis (possedere esse ovv. manère in alcjs auctoritate (essere
q.c. per diritto di acquisto), Cic. b) vuiidiui, ai cenni, ai comandi altrui), Liv.
legittitnitù, di una pretesa, ecc., garanzia, cau- II) in senso largo, peso, credito, influenza.
zione, eredito, peso, autenticiU'i, publicarum ta- (personale), autorità, a.)diuna pers.: ot,)propr.:
bularum, Cic: testimonii tui, Cic: auctoritas auct. et gratia, Cic: summa auctoritas et doc-
est in eo testimonio, Cic: auctoritatem habere toris et urbis, Cic: quorum auctoritas apud
(p. es. di scritti, di registri dei conti, di puh- plebem plurimum valet, Caes.: auctoritate
bliche carte, ecc.), Cic: auctoritatem testi at- multuin apud alqm posse, N'ep.: auctoritatem
tiibuere (contr. auferre), Cic: auctoritas verbis habere apud alqm, Cic: facere auctoritatem.
deest, Quint. : Vieton., attestazione, legiUizza- Cic: auctoritatem alcjs imminuere, Cic: au-
zione, ccrti/lcato, garanzia, firma, auctoritate ctoritatem levare, Cic.; auctoritatem perdere,
prescriptae, firma, sottoscrizione del decreto Quint.: p) meton., tm autorità =^ una per-
del Senato (da parte dei Senatori personalm. sona rispettabile, considerata, influente, Cic.
presenti), Cic. c) la prima mozione di una Dejot. 30; Marc. 10. \))di un ordine slabi
cosa, priorità, in una
e, esempio, modello, die lito, di una proprietà, istituzione, ecc., le

serve di regola, di bcuie, majorum, Cic: aucto- gum, Cic: loci. Cic: veteris Acadeiniae, Cic.
ritatis ejus et inveutionis comprobatores, Cic: aucloro, avi, atum, are (auctor), o&i%ar(
alcjs auctoritatem sequi, Cic: in auctoritatibus alcuno, vincolarsi alcuno per q.c, Culi denaro
versari, Cic. mercede, quid refert, uri virgis ferroque ne
285 auctumnalis audio 286

cari auctoratus eas, t'impegni, Hor.: proximo e superi, {da audeo), die osa (per lo più)
munere Inter novos auctoratos (assoldati) fe- in senso buono, ardito, coraggioso, animoso,
rulis vapulare placet, Seu. : quindi trasl., Verg., Tac ed a.
a) generic.: obbligare, eo pignora
striuyere, audentcr, aw. (audens), arditamente,
velut auctoratum sibi proditoreni ratus est, animosamente, eoraggiosamente, GiureCOnSulti:
Liv. b) alci alqd preparare, Veli. 2, 30, 1. compar. audentius, Tac. ed a.
aucluiiinalis, o, V. autumnalis. audeiitia, ae f. (audens), onfutosiM, ard«-
1. au(-lumiiu>>, i, m., V. 1. autuinnus. tezzu, coraggio, Tac. e Qoint.:partic, Uberto,
aiifliimniis, a, uni, V. 2. autumnus.
2. ardimento nelViiso delle parole, Plin. ep 8, 4, 4.
auclus, a, um, partic. agg. (eia augeo),
1. audeo, ausus sum, ère, osare (di fare) q.c,
solo nel compar. auctior, più grande, più cimentarsi, arrischiarsi, COStr. : a) COlV inf.:
ricco, accresciuto, ampliato, majcstas aUCtlOr, vide quaeso, ut, qui de meo facto non du-
Liv.: socii honore auctiores, Caus. bitem dicere, de Ligarii non audeam confi-
2. ailCtìis, ns, m. (aUgeo),a«M»ento, ini/rau- teri, Cic: audeo dicere, oso dirlo (sostenerlo),
diniento, accresciiiteuto, pienezza, corporiS, ar- Cic. b) coZZ'acc, facinus, Ter.: ultima, Liv.:
boris, Lucr.: vos (dii deaeque) bonis auctibus estrema, Verg.: aciem, proelium, Tac: multa
auxitis (V. augeo alla fine), Liv.: fluminuni, dolo, pleraque per vim audebantm-, Liv.: quindi
il gonfiare, Tac. partic. pass., omnia et conanda et audenda
ailCUpTiIIII, li, n. (auceps), uccctlagione, Magnetibus esse, Liv.: ausis ad Caesarem co-
caccia degli uccelli, I)propr .e iiietoii.: \)propr.: dicillis , Tac. novos magistros
e) assol.: lios

piscatus, aucupium, venatio, Cic: vitara pro- nihil posso decere, ut auderent (.se non
nisi
pagare aucupio, Cic. 2) metOll., caccia agii uc- di essere arroganti), Cic: audere in proelia,
aucupia oiiiue genus, piscis,
celli, uccelli p-resi, gettarsi baldanzosi nella mischia, Verg.: ad-
prata, CatuU. II) trasl., cuccia a quale, lo versus Neronem ausus, del partito avverso a
spiare, hoc novum est aucupium, nuooo modo Nerone, Tac: longius audere, continuare ad
di procacciarsi il vitto. Ter.: delectationis auc, arrischiarsi, Tac: unde rursus ausi, donde
studio di dar diletto, brama di plauso, Cic: avendo osato di balzar fuori, ecc., Tac. —
aucupia verborura, sottigliezze, giuochi di pa- Antico perf. a,w.s\ perciò nella prosa elevata
,

role, cavilli, Cic. (perfino in Cic. Brut. IS) e spesso nei poeti,
aucu|>or, atus sum, ari (auceps), I) uc- congiunt. siiicop. aushn, is, it.
cellare, cacciare uccelli, Varr. 23, 5.
r. r. 1, audieiis, entis (audio), I) partic. V. audio.
II) cercare con diligenza, spiare, andare in cerca, II) sost., uditore, audientis animum movere,
in caccia di, rieercura acidamente , ecc., vei'ba, Cìc.'.comtin. nelplur., auimos audientium pur-
Cic: gratiain, Cic. movere, Cic ovv. infiammare, Cic.
aiidaeTa, ae, f. (auda.x), audacia, I) in audienlTa, ae, f. (audio), attenzione pre-
senso buono, coraggio, ardire, ardimento , au- stata ali alcuno che parli, udienza, ascolto che
dacia in bello. Sali. mirabundi uude tanta
: gli si presta, audientiam tacere (procacciare)
audacia, tanta fiducia sui victis ac fugatis, Liv.: sibi ovv. orationi, Cic
si verbis audacia detur, fosse permessa un'e- audio, Ivi eli, itiim, Ire (connesso col greco
spressione franca, Ov. II) in senso cattivo, are. aù; =
oùj e ad auris), udire (contr. sur-
audacia, arroganza , impudenza, temeritù, iin- dum esse), I) udire, sentire, a)
avere l'udito e
jirrudenza, a) generic: audacia et inipudentia, poter farne uso : auribus parum audire, Cato:
Cic: stultoruni et improboruiu temeritas et gravius audire coepisse, Cels.: apertis atque ìn-
audacia, Cic. Piar. COncr. =
azioni temerarie, tegris et oculis et auribus nec videre nec au-
imprese arroganti, Cic. fi TaC. b) in SenSO più dire, Cic: audiendi sensu carere, di pers., Cic.
mite, libertà, arditezza, licentia... vel potius 'b)ascoltare, fare attenzione, PH
Borio, audi,
audacia, Cic: vitare audaciaiu in translatio- obsecro. Do. Non audio, Ter.: loquere, audio,
nibus, Suet. Ter.: audisne ovv. audin ? odi tu ? Ter.
aiuLlvitt^r e auilaelcr, aw. (audax), II) udire, sentire quale. =
afferrare q.C. col-
arditamente, in SenSO buunO C Catt., coraggio- ludilo (in senso più largo) per averlo udito
samente, arrogantemente, temerariuuiente, im- per averlo letto, x\.) in gen.: a) colla dovi,
pudentemente [contr. timide), aaidaciter ferre che cosa? o chi? o di chi? si ode. a) col-
de, ecc., Liv.: audaciter dicere, Sen.: audacter Z'acc: sapientiae vocem, Cic: ncque enim novi
dicere, Cic respondere alci, Cic.
: audaciu.s : qoidquam audieram, Cic: quein ego hic audio V
exsultare, Cic: audacissime perruinpei'e, Caes. Ter.: audita pugna, Caes.: con doppio acc, te,
aiitlax , dacis (audeo), colui che osa, in ut spero, propediem consorein audicmus, Cic:
senso buono e (pii'l spesso) catt., audace, ani- nel pass, con doppio nomin., tantum CainilUis
moso, imperterrito, arrogante, impudente, sfav- aiiditus imperator terroris intulcrat, Liv.: cui
I
ciato, coraggioso [contr.
timidus, ignarus), a) di non sunt auditae Demosthenis vigiliae? Cic.
Vpers. e del loro caniitere, homo, mulier, Cic: part perf. sost., auditum, i, n., udita, voce, ,

audaces et protervi, Cic: animus, Sali.: poeta fama, nihil habeo praetor auditum, Cic: audito :

\(un p. che osa a'ioprare costrutti insoliti), P) coli' acc. e V inf.: saepe
foit eruditior, Veli. I

Hor. audaci-ssiinus ego ex omnibus, Cic: viri- hoc majores natu dicerc audivi, Cic: e così '

bus audax, audace, superbo, Verg.: paulo ad (negli Storici) abl. a.ssoL, audito, ricevuta la ,

|Faciuas aiidacior, Cic: alqai audaciorem facero notizia die, sentito a dire che, ecc., p. e. audito
lu omues conatus, Sen.: coZ/'inf., audax omnia Maclianidam refugisse Lacedaemonein, Liv.:
nerpeti, Hor. b) die. inan.: facinus, Ter.: cou- nel pass, col nomin. e Tinf., Bibulus nondum
lùliinii, Liv.: verba, Quint. audiebatur esse in Syria, Cic. y) co/t Z'acc. e
asitleiis, entis, partic. agg con compar. il partic : non eum quaerentem quisquam audi-
287 auditio aufero 288

vit,Nep.: idque Socratem audio dicentem, Cic. per questo e quello, avere una data fama, rex
5) con una prop. relativa, p. e, volo tameu paterque audisti, Hor.: si curas esse quod audis,
audire (sono però curioso di sentire), quid sit, Hor. P) con avverbi, bene audire, venire lodato,
propter quod etc, Liv.: e così quid igitur est? essere inbuona fama, contr. male audirc, venire
iuquit; audire eiiiin cupio, quid non probes, Cic. biasimato, avere cattiva riputas,, Cic. ed a.: COSÌ
s) con una circonìocuz. con cum o dum, ^j. e., anche se illorum culpa niiiius commode audire,
saepe solco audire Koscium, cum ita dicat etc, Cic. e) trasl., come t. t. gramm.: a) prendere
Cic: auditas est certe, dum ex eo quaerit, Suet. una cosa in questo o in quel senso, capire,
\ì)colla dom. di che?=su di che?, con de interpretare , ut Vulcanum prò igne vulgus
e l'a.h\., illos,de quibus audivi et legi, Cic: liic audimus, Quint.: sic enim auditur ut depu-
niliilduni de reditu Caesaris audiebatur, Cic. gnares, Quint. P) sentire q.c.=^ completare nel
v) colla doni, da chi? o donde? con av- peìisiero, simul enim auditur coepit, Quint.
verbi, is, unde te audisse dicis, Cic: oov. colle Forme sincop., audibat, audibant, audisti, au-
prepos. ab, ex, de e Z'abl., audivi a om. ex distis, audisse; audin (= audisnc), Comici.
majoribus naiw, se (judo dalFacc. e Z'inf.,Cìc.: audltlO, Onis, f. (audio), l'audizione, l'ascol-
quando boc quisquaui ex te (dalla tua bocca), tare, I) attic. = fabularum, Cic: assol.,
ascolto,
Caesar, audivit? Cic: non hoc nnnc primum subactio(ingenii)autem est usus, auditio, lectio,
audit privatus de amico, reus ab accusatore, litterae, Cic. II) pass. =
udita e vieton. voce, =
Cic: cum de te ex te ipso audiebam (per comu- pubblica, hoc solum auditionc expetere coepit,
nica:;. ep)istol.), Cic: noctu audita (est) ex de- cum id ipse non vidisset V Cic: si accepissent
lubro vox, abstinereiit mauus, Liv. d) colla fama et auditione osse quoddam numen et vim
dom. contro
citi? con in e Tace, quod se deorum, Cic: plur., fictae auditioues, Cic: his
in eum audisse dixisset, perchè egli aveva so- rebus atque auditionibus permoti, Caes.
stenuto di avere udita alcuna cosa contro di auililSr, Gris, m. (audio), uditore, ascolta-
lui, Cic. e) assol.: se non audivisse (che egli tore, Cic.ed a. —
Partic: uditore d'un, mae-
non ha udito), sed vidisse dicit, Cic: audjvi stro, d'una scuola, discepolo, Zenonis, Cic: au-
( Vho udito) et credo. Ter.: ut audio, ut audi- ditor et discipulus Platonis, Cic.
luus (incicL), Cic e Liv.: ades, audi paucis audTtórìiiiii, ti, n. (audio), I) sala ove si
(in poche parole), Ter.: audi (per iscritto) nunc Quint. auditorium extruere (costruire),
o(/fi, :

ad omnes (epistulas), Cic. Tac dial.: quindi scuola in opposiz. alla vita
B) partic: a) udire, dar retta , dare ascolto, pubblica (forum), Quint. 10, 1, 'ò^ e (plur.) 79.
ascoltare, a) Una per s. che recita, una comu- II) nieton.: uditori radunati, uditorio, Phn. ep.
nicazione recitata alqm , facile , Cic. : alqm ed altri.
lubenter studioseque, Cic: alqm attentissime, au(lTtu<!i, US, m. (audio), udito, I) in gen.;
Cic: audivi magno silentio {di pers.), Cic: di quindi meton. = senio
dell'udito, udito, organo
f/iudici, sentire, interrogare, far subire un inter- deii'u.,Cornif rhet.: auditus semper patet, Cic.
rogatorio, aliis audientibus judicibus, aliis sen- II) partic.: udito, ascolto, \)propr.: consultant,
'

tentiam fereutibus, Caes.: audire de ambita, quonam modo ea plurium auditu acciperentur,
Cic: servum, Suet.: ÒLo\os,\(ìrg: del discepolo Tac 2) meton.: voce pubblica, Tac. hist. 1, 76.
od' uditore, ascoltare UIIO, andare alla confe- aiilero, abstuU, ablatum, auferre (ab e fero),
renza, alla lesione di alcuno, csscre uditore, 1) portar via, togliere, allontanare portando,
discepolo di alcuno, sentir esporre qualcuno, sgombrare, \) propr.: &) di pcrs., ab janua
Zenonem, Cic: alqm Eomae, Quint.: annum stercus, Plaut.: multa domum, Cic: auferre se,
jam Cratippum, Cic: ponere jubebam, de quo togliersi via =3 allontanarsi, andar via, hinc.
quis audire vellet, Cic: ponere alqd, ad quod Ter.: domum. Ter. b) di fiumi, di onde, di
audiam, volo, Cic: di principi, dare udienza venti ecc. che trascinano via un COrpo, travol- !

ad uno, legationes, Suet. P) una preghiera e gere, sommergere, ingoiare, auferet undas rates,
sim., una pers. che prega, fa proposte, ecc., Prop.: auferor in scopulos, Ov.: quindi auferri
ascoltare, dar retta, stare a sentire, prestare at- (senza peunis), volare, in ortus, di Perseo, Ov.
tenzione, esaudire, p)arti£. della divinità, alcjs 2) trasl.: a) allontanare uno dalla meta, strap-
]>reces, Cic: alcjs vota, Hor.: orantem, Ov. '{)di pare, trascinare, adescare, seduìTe, allettare, stor-
una pers. o e, che presenta o contiene un'as- nare, ne te auferant aUorum Consilia, Cic: abs-
serzione, un'obbiez., prestare fede, approvare, tulerunt me velut de spatio Graeciae ras im-
nec Homerum audio, qui ait etc, Cic: si fabulas mixtae Eomanis, m' hanno distolto dal tema,
audire volumus, Cic: ed assol. nella formala Liv.: auferimur cultu, veniamo ingannati, Ov.
audio, concedo (questo), ainntetto (questo), Cic: \)) tralasciare q.c, cessare, aufer abhinc lacru-

non audio, non concedo, non ammetto, Cic: mas, Lucr.: aufer mihi oportet, lascia il « si
uil audio, non voglio sentire ragioni, pretesti, deve » da prirte, Ter.: e seguito dall'ini., aufer
Ter. 5) ad unajìers. che avverte, od amino- me vultu torrere, Hor. //) torre via portando,
nisce, ecc., dar retta, dar ascolto a, sottomet- prendere con sé, tanto in senso buono quanto
tersi, coll'acc, alqm amicissime monentem, (COmun.) in senso catt., prendere, portar via,
Cic sapientiam, Cic: te audi, tibi obtempera,
: sottrarre, strappare, rapire, rubare. A) in gen.:
Cic die innn.. ncque audit currus habenas,
: \)propr.: a) dipers.: pecuniam, Cic: commen-
VeL-g.: necquae(sagitta) magis audìatarcum, tarios quosdam Aristotelis, portare seco a casa,
Ov.: ndluprosa class, col dat. solt. nella for- Cic: pecuniam de aerarlo, Cic: pecuniam in
mula diete audieutem esse, ubbidire all'ordine, ventre, dissipare, Cic: vasa ab alqo, Cic: auri-
alla parola, Caes.: in tanta re, Cic: e dicto au- culam moriicMs, portar via con un morso, Cic:
dientem esse alci, b) sentirsi a chiamare, a) col alci caput, deca2ntare, Liv.: alci oculos, ingan-^
nomm. e l'ini., essere chiamato COSÌ e COSÌ, valere nare qiuilcuno davanti a' suoi occhi, Liv.: hi
-289 Aufidena augeo 290
luili dies XV
auferent, Cic: ne cum sensu do- Iato, iiufrandire q.c a) in estensione, in lar-
loris alqo aut cruciatu spiritus auferatur, Cic. ghezza in spessore, in altezza,
, a) allargare
b) di e. inan.: portar via con violenza aìlìlietl- edifizii, inalzare, fuì-tiflcare, EsquÌlÌas, Liv.:
tando, strapiìure, niors Achillera abstulit, Hor. pomerium urbis, Tac: has inunitiones, Caes.:
'2)trasl.: auferri periculo, essere sottratto dal naves turribus auctae, Tac. P) ingi-osswre corsi
pericolo, Plin. ep.: auferre curas, Hor.: fugaiu, d'acqua, far salire, ordifutr. passivo augeri =
iìrvpedire,¥\ov. 'B)partÌC.: \) riportare, otte- salire, gonfutre (contr. decrescere, minui), Ace-
nere, q.c. come frutto della pi'opria attività, sines Indura auget, sbocca nell'Indo, Curt.:
dei propri sforzi, delle preghiere delle esi- , aucto mari et vento gliscente. Sali, fr.: amnit;
genze, errori, ecc., caput ore nostro incolume, nimbis lliemalibus auctus, Ov. y) allargare
Phaedr.: id inultum numquam auferent, ovv. una ferita, secando vulnus, Curt. 5) rendere
soli, non sic auferent, non la passeranno im- le membra, ecc. piti sporgenti per grassezza,

2}unita, Ter.: tantum abstulit, quantum petiit, auxerat articulos macies, li aveva fatti parere
Cic: paucos dies ab alqo, ottenere a ricevere più, grossi, Ov.: formam cultu augebat, Ov.
da alcuno una dilazione di pochi giorni, £) allungare una parola nella pronunzia, co-
Cic: responsum ab alqo, Cic: seguito da ut e gnomentum in barbarum, Tac. bj ìiel numero,
il cong. =
colla violenza portare la cosa al
,
nella moltitudine, nel coìitenuto, ingrandire.
punto che, ecc, estorcere, quindi obbligare ale, aumentare, rafforzare (contr. minuere), numc-
ut in foro statuerent (statuas) abstulisti, Cic. rum dierum, Cic: caelestium nunierum, Liv.:
2) riconoscere, capire q.c, da qualc, quis est annos, Ov.: exercitum, copias ejus, Sali.: volu
in populo Eomano qui hoc non ex priore actione crum turbam, Ov.: Cycladas, Ov.: alcjs censuni
abstiùerit, ìion abbia ricavato ciò dal proce- (contr. extenuare), Cic: summam pecuniae.
dimento anteriore? Cic. Liv.: vectigalia, Caes.: patrimonium, Cic: pos-
^nfÌAcnafa.e,i., città del Sannio sul fiume sessiones suas, Nep. rem (sostanze, averi).
:

Sagro al confine dei Peligni, oggi Alfidena Cic e Nep.: rem


bene. Ter.: linguam, arric-
(Abruzzo citer.). chire la lingua, Cic: dona suis venatibus, ag-
Auf idius, a, um, nome d'una gens rotn., giungere nuovi doni, Verg.: eae urbes brevi
di cui i^più noti furono a) Cn. Aufidius tri- , multum auctae. Sali.: copiis auctus, rafforzato,
buno Ofelia plebe il 640 diR. (114 a. C), pre- Curt. e) ingrandire, fortificare nel grado (coutr.
tore nel 646 di R. (108 a. C); sebbene fosse minuere), a) fisicam.: fiammam, Ov. vires, :

cieco, nella vecchiaia, tuttavia attivo nella po- Lucr. e Ov.: vocem, Suet.: clamorem, Sali.: ora-
litica e nella scienza, b) T. Aufidius, oratore tionem, alzare il tono del discorso (contr. sum-
rotn. e) Sex. Aufidius, cavai, roni. d) Aufidius mittere, abbassare), Quiut.: vitium ventris et
Luscus, celebre crapulone, Aufidius Bassus,
e) gutturis, Cic: vim morbi, Liv. ^) politic: rin-
storico rom. sotto Augusto autore
e Tiberio, forzare, innalzare, promuovere, pasS. augèri ^
d'una stor. delle guerre civ. rom., come pure crescere, rinforzarsi, opes, Cic, Sali, ed a.: po-
d'una stor. delle guerre rom. in Germania. puli Romani imperium, Cic: res (Stato) eorum
— Deriv.: Aiifìdianus, a, um, Aufidiano, civibus, moribus (in ordinamenti), agris aucta.
di (Sesto) Aujìdio. Sali.: novis ex rebus aneti, cresciuti per le nuove
Auf idus, i, m. (Aucfit5og), fiume priìicip. condizioni di cose, Tac: defectionem Aeduo-
dell' Apulia, che scaturisce presso gì' Irpini rum cognita beUum augetur, cresce in esten-
nel Sannio, sulV Apennino ; dapprima impe- sione, Caes. d) moralm. e spiritiialm.: ingran-
tuoso torrente [quindi longe sonaus, violens, dire, aumentare , innalzare , pronmovere, pro-
acer, in Kor.), poi fiume dalcorso lento (stagna duì-re, accrescere (contr. minuere), a) in senso
Aufida); diviso, verso la fine del suo corso, in buono, auctoritatem alcjs, Cic: eloquentiam,
due rami (quindi tauriformis in Hor.), sbocca Quint.: benevolentiam, Cic: gloriam, Cic: glo-
nell'Adriatico; oggi Ofanto. riam a patre acceptam virtutibus, Nep.: indu-
au(ù^ìo,f\ip,<lre(inv.diàh-fìigìo),fui/yire striam poetae ad scribendum, Ter.: spem, Cic.
tlu, fuggire via, scamiìare, sfuggire, Cic: jam e Caes.: animum alcjs (i7 coraggio diale), Cic:
aliquautum Sj)atii ex eo loco ubi pugnatum est, e così suis animum, Sali.: aucto animo, rin-
aufugerat, Liv.: auf aspectum parentis, Cic. francato, Tac: auctus (rincorato) emine, Tac
poét. fi) in senso catt. (contr. minuere, levare), ejus

Au^uàs (Augìas), ae, m. (Adystas), amentiam. Sali.: Crimen, Cic: alcjs dolorem
li'jìio di Elio e di Naupidame, re degli Epei {contr. consolando levare), Cic: luctum (contr.
nelV Elide, uno dee/li Argonauti, la cui stalla levare), Cic: periculum, Caes.: terrorem alcjs,
t (contenente 3000 buoi), che nonerapiù stata Caes.: timorem alcjs, Cic: e alci timorem (contr.
'In 30 anni ripulita dal letame,
'

fu pulita da minuere), Liv.: suspicionem, Cic: e) ingran-


fecole in un sol giorno, per comando di dire, esagerare q.c. COlle p irole, am2,lificure con
l^'tristeo. Proverb., cloacas Augeae purgare, parole (rettor.), a.) generic: esporre, rappre-
irgare una stalla di Augia, compiere un sentta-e ingrandito, exagerure, falsa per metum,
oro faticoso e disaggradevole, Sen. apoc. Curt.: aucta est apud hostes ejus reifama, Tac
^) dell' orato re, ingrandire colle parole, mettere
nugeo, auxi, auctum, ère (tema AUG, gr. ili risalto, caricare di colori, esagei-are, eccedere
\ IT, onde aùgav to), far crescere, I) far o lasciar i confini del vero, (contr. exteuuare, minuere),
crescere, fare lasciar iirosperare, promuovere augere amplificareque res, Cic: aug. alterum
l'I crescenza, fertilizzare, quodcumque alias ex aut minuere se, Cic: aug. hostium vim et co-
- res auget alitque, Lucr.: aer humorem col- pias et felicitatem, Cic: aug. verbis munus
lii,'ens terram auget imbiibus, Cic: aucta (cre- suum (contr. extenuare), Cic. f ) aumentm-e con-
sciuta) silex in altitudinem, ball. II) in senso q.c. = a) provvedi re rlccuèn,, ifbbondanUlm>f

Gfi-orgcs- C along hi, DLsionario latino-italiano. IO


291 augesco aucfustus 292
sopraccaricare, rendere felice, colmare di beni, toria, augurium citharamque dare, Verg.: non
di ricchezze, glorificca-e, celebrare, enaUare, arric- augurio posse depellere pestem, Verg. B) og-
chire, cives suos copia rerum , Cic. : alqm divi- gettivam. segno, presagio, che si mostra all'au-
Cic: alqm scientia, Cic: augeri filiolo.Cic,
tiis, gure, spec. un uccello, \) propr.: auguria au-
ovv. filiolà, Tac: augeri honore, gratulatioue, spiciaque, Liv.: augurium accipere, prendere
Cic: urbs antiqua et omnibus rebus aucta et il presagio come favorevole, Liv. augurium :

ornata, Cic: anche senza abl., accrescere ad alci fit (si mjstra) Suet.: augurius latus, Suet.
uno gli aoeri, il credito, l'onoi-e, i>rocacciare ad 2) trasl., segno, segnale, p>-esagio in Oen., Ov. e
alcuno potere, considerazione, eCC, l>roniuoiiere Plin.
ale, mettefrlo in vista, renderlo illustre, speSSO ajlgurlu», a, um (augur), augurale, del-
cooìd. ad altri verbi, alqm augere atque Vauguie, jus, Cic. de sen 12 e ep. 3, 9, 3.
ornare, Cic, ovv. augere adjuvareque, Cic auguro, avi, àtuai, are (augur), I) eserci-
p) augeri alqa re, esse>- afflitto da quale, tare, compiere l'uffizio di augure; osservare i se-
augeri damno. Ter. heaut. 628. Lat. are.— gni e spiegarli, indovinare, vaticinare, colV acc.
auxitis =
auxeritis, in Liv. 29, 27, 3. della cosa per cui si prendono gli auguri, vi-
aiij^esco, auxi, ere (incoat. di augeo), iieta virgetaque etsalutem populi, Cic de legg.
cotninciure u crescere, ingrandirsi, ampliarsi, 2, 2\:pass., res o locus auguratur,«tencon»a-
{contr. minui, imminui), I)propr.: semina cruto cogli auguri, Cic e Liv. ed augurato :

temperatione caloris et orlri et augescere,Cic.: (abl. a ss.), con buoni auguri, coi debiti auguri,
augescente flumine, ingrossando il fiume, Tac. Liv. e Suet. II) trasl.: \) profetizzare, predire,
Il) trasl.: augescunt vitia, Pliu. ep.: ignoscendo cui quidam utinam vere, fi Ifliter, abunde ante
populi Romani magnitudinem auxisse. Sali. auguraverim, Cic fr. 2) presentire q.C, aver
Aiijl^Tas, V. Augeas. tm presentimento di alcunché, SÌ quid lUCUS
augni ?n,mmis, n. (augeo), aumento, accre- veri augurat, Verg.: praesentit animus et au-
:cimento, o-escenza, Lucr. (anche nel plur. e gurai qaodam modo, quae futura sit suavitas,
presso gli sci itt.jri seriori). Cic fr.
ailgììr, gliris, I) m., augure, interprete del augìiror, atus sum, ari (augur), esercitar»
colo degli uccelli, nel plur. augures, laguri, la carica di augure, osseì-care i presagi, interpre--
collegio di sacerdoti rispettato ed influente profetizzare, vaticinare, CoU'acc. della
tar(li),

in Roma, i quuli, dal volo, dal modo di ci- cosa presagita, ex passerum numero belli
barsi e dal grido degli uccelli ecc., predice- Trojani anuos, Cic: alci ex alitis involatu, Cic.
vano il futuro, Cic. ed a. II) e, nei poeti II) trasl.: 1) generic predire q.c. di futuro,
:

{cfr. però Cic. de legg. 2, 32) generic. ^= vate, pj'o/ettsaare, alci mortem, Cic ''!) presentire q.c,
indooino(aj, veggente, aug. ApoUo, come dio del- avere un presentiiitento dt q.C, congetturare q.C, I

l'arte divinatoria, Hor.: aug. Argivus, Amfia- inferire da q.C una conseguenza, certam spem ,

rao, Ov.: aug. Thestorides, Calcante, Ov.: aug. victoriae, Curt.: quantum auguror conjecturà
]

nocturnae imaginis, interprete di apparizioni, ovv. opinione, Cic: seguito dalV&Q.c. e l'ini.,
di fenomeni notturni, Ov.: aquae augur annosa Caes. in Cic. ep.: seguito da una proposizione [

cornix, Hor. relativa (con quid, quantum e simili), Cic. ed «_ i|

aug'ùi*slli<«, e (augur), appartenente all'au- j^ugusta, ae, f., I) nel periodo imperiale, ,|

gure, che concerne V augure, I) agg. cena, : titolo della moglie, anche della figlia, della
pranzo dato dalVaugure al suo entrare in madre e della sorella dell'imperatore, Tac. e
carica, Cic: libri, Cic: insignia, Liv. II) sost.: Suet. II) nom£ di varie città fabbricate da
augurale, is, n., 1) luogo a destra del padi- Augusto da altro imperatore, ovv. nuovam.
glione del generale nell'esercito rom. accam- popolate, p. e. Aug. Taurinorum, oggi Torino,
pato, ove si osservavano gli uccelli, o si Aug. Treverorum, oggi Treviri.
tenevano gli auspicia, Tac. aun. 2, 13 ed al- Augu*i>talì<<», e (Augustus), concernente
trove: quindi generic. la tenda od il padi- l'imperat. Augusto, augustale, spettante ad Au-
glione del generale, secondo Quint. 8,2,8. che si facevano in onore di Aug.,.
gusto, ludi,
2) bastone delf augure (^Ordinar. lituUS), Sen. Tac: sodales ovv. sacerdotes, anche semplicem.
tranqu. 11, 9. Augustales, collegio di 25 sacerdoti, istituito
augìiratTo, Ònis, f. (auguro), auspicio, di- da Tiberio in onore d'Augusto, Tac.
vinazione, Cic. de div. 2, 65. augU!!>te avv. col compar. (augustus), ri-
aiigui'sltó, V. auguro. spettosamente, religiosamente, piamente, anche
auguratìi**, ùs, m. (auguro), augurato, coord. con sancte; auguste et sancte ovv.
carica dell'augure, Cic e Plin. ep. sancteque, Cic.
augUI'Tuill, ti, n. (augur), osservazione e AugustTani, orum, m. (Augustus), cava-
spiegazione dei segni (spec. del volo degli uc- lieri rom. da Nerone, Tac. e Suet.
istituiti
celli, cfr. auspicium ), augurio, I) propr. e Augustotluiiuni, i, n., città degli Edui
trasl.: 1) propr.: aug. capere, Liv. e Suet.: nella Galìia, oggi Autun.
aug. salutis, augurio che si prendeva -in tempo 1. augustus, a, um (augeo), I) santificato,
di pace per sapere se si poteva pregare la di- sacro, detto partic. di località, locus, Cic:
vinità pel benessere dello Stato (de salute), Cic. templum, Liv.: Eleusis sancta illa et augusta,
2 trasl
:
a) ogni indicazione profetica, jìredi-
: Cic: aug. sedes (degli alveari),Yerg. II) trasl.:
zione, presagio, verissima auguria rerum futu- venerabile, maestoso , augusto, subliìne, habitus
rarum, Cic: conjugis augurio, Ov. b) presen- formaque viri aliquantum amplior augustior-
Umento, quasi saeculorum quoddam augurium que humanà, Liv.: vestis augustissima, Liv.:
luturorum, Cic: augurium animorum suorum, dipers., species viri majoris, quam prò humano
Liv. II) meton.: Aj soggettivam. aite divina- habitu, augustioiisque, Liv.
. .

293 Auffustus Aurelius 294


AugU!i<tus,i, m., soprannome di Ottavio
2. aura, ae, f. I) in senso
(aDpa), soffio,
(Ottaviano) Cesare, dopoché ebbe ottenuto il ristretto, soffio d>aria corrente, 1) in gen.:
potere supremo: dopo di lui divenne il titolo a) propr.: lo spirare, corrente d'aria, aria spi-
di tutti gV imperatori rom., come noi diciamo rante, sussurro, mm-tnorio, fluminis, Liv.: ma-
Maestà, Hor. e Ov. Più tardi anche Perpetuus tutina, Vitr.: nocturnà aura uti (di navi che le-
Augustus, Eutr. praef. —
Di qui il nuovo vano che salpano), Caes.: venti et aurae
le vele,

agg.: cient mare, Liv.: nei poeti, ogni sorta di vento


3. AugiistUS, a, um, a) augasteo, che ri- (anche impetuoso), rapida, Ov.: aurae vela vo-
guarda Augusto, di JLugustu, pax, Ov.: mensis, cantjVerg.: ed aria coirente, in gen., aui'ae aeris,
il mese di Agosto, così chiamato in onore ad Lucr., ovv. aurae aériae, Lucr. e Verg. b) meton.:
Augusto {detto prima mensis Sextilis), Juven.: piar. a.m:ae, a) per alto (sost.), cielo, cursum per
domus, Ov. b) imperiale, del o degli impera- auras diligere, Verg.: stat ferrea turris ad au-
degli imperai., Scritt. seriori.
torefi), historia, ras, s'innalza iielVaria, Verg. ^)per il mondo
1 aula, ae, f. (aÙXr;), I) cortile anteriore, superno, venire superas ad auras, Verg.: seque
atrio degli edifizi greci, janitor aulae, Hor.: ipsiun pondus in auras expulit (di neonati),
e siccome quivi si teneva il bestiame, fu detto alla luce del giorno, Ov. yjper la luce dei
anche cortile pel bestiame o stalla, ovile, Prop.: giorno, pubblicità, ferre sub auras, pubblicare,
poet. =
atrium (V.), Verg.: lectus genialis in Verg.: fugere auras, evitare la Incedei giorno,
aula est, Hor. II) palazzo, castello dei principi Verg. e) trasl.: soffio leggiero, favorevole in
e famiglie altolocate. Corte, 1) propr.: illa se realtà od in apparenza, soffio seducente, allet-
jactat in aula Aeolus, nella sua residenza, tante, segno leggiero, aura honoris, il dolce, il
Verg.: in aula, Sen.: poet. irasl. della cella soave soffio delV onore {contr. periculi tem-
della regina delle ajn, Verg. 2) meton.: a) la pestas), Cic: rumoris, Cic: favoris popularis,
Corte, i cortigiani, Tac. e Suet. b) soggiorno Liv.: levis aura spei obicitur, Liv.: quindi
alla Corte, vita di Corte, Val. Max. e Curt. c) po- partic. spesso aura popularis, il favore inco-
tere principesco, dignità p'rlncipesca, auctoritate stante della moltitudine, favore, sulla durata
aulae communita , Cic. ep. 15, 4, 6. — Ant. del quale non si può fare assegnamento, Cic.
genit. sing. aulai, Verg. Aen. 3, 354. ed a. (vulgi aura, Ov.): anche nel piar, aurae
2.aula, ae, f. (aùXóg) =
tibia, Quint. 7, 9, 4. populares, Verg. e semplicem. aura, Liv. 6,
:

aulaeuin, ì, n. (aÙXaia yj), coperta di por- 11, 7. 2)purtic., aria atmosferica che noi re-
pora ricamata, tappeto di a) coperta
poi-poi-a, spiriamo, auris vitalibus vesci, Verg.; haurire
da V)sorta di « bal-
letto e divano,\tiTg. e Curt. auraiu communem, Quint.: captare naribus
dacchino », perchè gli antichi nelle sale che auras, respirare a nari aperte, Verg.: trasl.:
non avevano palchi 'preziosi (lacunaria), per libertatis auram captare, aspirare anche il
pulizia (cioè per impedire che vi cadesse della menomo soffio di libertà, Liv. II) in senso
polvere) e per magnificenza, stendevano tap- lato ; 1 ) odore, profumo, esalazione, Verg. ed a.
peti di porpora sul pavimento, Hor. e Prop. 2) splendor della luce, abbaglio, auri, Verg. Aeil.
o) cortina del teatro, sipario, che in antico 6, 204. 3) eco, Prop. 1, 20, 50 ed altrove. —
era fissato nella parte inferiore, onde al prin- Antico genit. sing. aurei, Verg. Aen. 6, 747.
cipio della rappresentazione, o degli atti, ca- aurariUS, a, um(aurum), attinente all'oro,
laoasi, lasciavasi cadere, aulaeum premitur, d'oro, aureo, /jagg.: staterà, Varr. fr.: metaUa,
Hor. ovv. mittitur, Phaedr.; alVincontro alla miniera d'oro, PKn. II) sost.: auraria, ae, f.
fine della rappresentazione si tirava su il si- (se. fedina), miniera d'oro, Tac. ann. 6, 19.
pario, aulaeum tollitur, Cic. e v. Ordinariam. auralura, ae, f. (*auro), doiatura, Quint.
tali cortine erano ornate di figure di dei, di 8, 6, 28_.
persone, di eroi specialm., che parevano tirare auratUS, a, um
(aurum), fornito d'oro, ri-
su da essi stessi il sipario; quindi utque pur- coperto, ornato d'oro, dorato, tecta,
Cic; COrnua
pui'ea intexti tollant aulaea Britanni, come sol- bovis, Liv.: tempora, coperte d'un elmo do-
levino il purpureo sipario i Britanni che vi rato, Verg.: sinus, ornato d'un aureo spillo
sono figurati, Verg. gioiello, Ov. milites, cogli scudi dorati,
:

Aulercì, òrum, m., popolaz. della Gallia Liv.


Celtica, divisa in tre rami, a) Aul. Eburovlces .4urélTus, a, um, nome di una gens plebea
&0V. Eburones, co3/acapitaZe Mediolanum,Of/,(/i rom. {coi cognomi Cotta., Orestes, Scaurus), di
Dép. de r Eure nella Normandia, b) Aul. Ce- cui voglionsi specialm. mentovare: C. Aurelius
nomani, oggi Dép. de la Sarthe. e) Aul. Bran- Cotta, che Cicerone introduce a parlare ìiei
novices, oggi le Briennais. libri « de oratore » ed al quale dà la jmrte
aullCU!*, a., um (aula), concernente la Corte, di filosofo accademico nei liùri« de uat. deor. »
aulico, principesco, apparatus, Suet.: quindi L. Aurelius Cotta, fratello del preced., pretore
.
sost, aulici, orum, m., seroidorame di Corte, nel 684 di R. (70 av. Cr.). —
Agg.: aurelio,
cortigiani. a) Aurelia via, dalla Porta Janiculensis {oggi
1
AuIÌ!», Kdis, f. (AùXtg), città maritt. della Porta di S. Pancrazio) lungo il litorale fino a
j
Beozia, oggi Vathi o Karababa. Pisa ; più tardi fino ad Arelate. b) Aurelia lex,
auioedu»», i, m. (aÙXwSÓg), cantore con ac- a) judiciaria, del pretore L. Aurelius Cotta,
compagnamento del flauto, Cic. MuT. 29. secondo la quale, senatori, cavalieri e tribuni
I
Aulón, 5nis, m., terra eccellente pel vino aerarii, dovevano avere egual parte nell'am-
i non lungi da Taranto, Hor. carm. 2, 6, 18. ministrazione della giustizia, Cic. Phil. 1, 20.
(
Aulus, i, m. {da aula, cortile, cioè nato j3) do ambitu, d'origine ignota, Cic. ad Q. fr.
alCaperto), prenome rom., ordinariam. ab- l,3,i)8. c)Aurelium forum, città dell' Etruria
breviato A. à^jf/Z'Aurelia via, nelle vicinanze dell'odierno
295 aureolus 296

villaggio di Castellacelo, d) Aurelium tribu- dator di cocchio, coii-ere a gara, far le corse,

nal, detto anche gradus Aureli!, sul foro. nell'arena, Suet. ed a.


aiireiiluM, a, um (dimin. di aureus), fatto auris,ìs,{.(comea,ndàodallarad.AF, greco
bellamente d'm-o, malum, CatuU.: trasl. d'<yro =: AY, onde anche aùj, lacon. = oug), orecchio,
bello, magnifico, stupendo, libellus, oratiun- I)propr. e meton.: 1) propr.: aures erigere,
cula, Cic: pedes, Catull. (piedi leggiadri). Cic. ow. arrigere, stare a orecchie tese, Ter. :

aui'eus,a,um (aurum), aureo, d'oro, I)pel alciaurem praebere, Liv., ow. aures dare ovv.
contenuto, l)^ d'oro, a) propr.: ìmher. Ter.: dedere, Cic: dar retta ad alcuno, porgere orec-
ricompensa dei guerrieri
fibula, Verg.: coroua, chio ad uno (ascoltare uno, dargli ascolto):
valorosi, Liv.: uuinmus aureus, Cic. e scmplic. claudere aures alci rei, contr. reserare aures,
aureus, Liv., moneta d' oro (= lire it. 26,75, Liv.: dare aliquid auribus alcjs, Trebon. in

contr. argenteus, moneta d'arg. = 85 cent.). Cic. ep., ovv. servire amibus, Caes., parlare
Poet., vis aurea, capacità, forza di cambiar come piace ad uno, adulare ale, secundis au-
tutto in oro, Ov. b fig., aureoi oltremodo = ribus audiri, jjrojjewso, ben disposto verso, Liv.:
cos'i anche auribus secuudis accipere, contr.
bello, incantevole, leggiadro, vaghissitno, pre-
zioso, copia, Hor.: saeculum, Sen. rhet., saecula, auribus adversis accipere, Liv.: alcjs aequis-
Verg.: cfr. gens,Verg.: raediocritas, Hor. 2) m- simis auribus uti, Cic: am-em veliere, Verg.,
nato d'oì'o,lrirorato d'oro, intessuto d'oro, coperto tirare le orecchie ad uno, ovv. pervellere =
d'oro, indorato, Pactolus,die porta pagliuzze ricordare: in aurem dicere ovv. ad aurem ad-
cV oro assieme alV arena, Ov. vestis, Verg. : :
monere, Cic, dire all'orecchio {= silenziosa-
sella, Cic: currus (di carri trionfali), Cic. mente, in segreto): in aurem utramvis otiose
II) per T aspetto ed il colore, aureo =di color dormire, dormire col capo, o tenere il capo tra
come oro, sidus, Verg.: caesaries
oro, die brilla due guanciali, cioè vivere tranquillo e quieto,
(chiome bionde, dorate), Verg.: mala, mele co- Ter.: cos'i ancora in dextram aurem dormire,

togne, Verg. Plin. ep. 2) meton.: a) udito, in quanto giu-

aiii'icìlla (òrtcìlla), ae, f. ^ auricula (V.), dica dell'armonia di un discorso, aures te-
retes (fine, squisite, esperte), elegantes, agre-
iraula, estremità dell' orecchio , lobulo del-
stes, inhumauae, Cic: offendere aures, Cic:
l' orecchio, Catull. 25, 2.

aiii*icoiiiU!«, a, um
(aurum e coma), dai descendere in aures alcjs, venire agli orecchi
capelli color d'oro, dai capelli biondi, dal di un critico, Hor. b) poet. = uditore, Hor.

crine d'oro, dalie chiome bionde, trasl., fron- ep. 1, 20, 19. II) trasl.. orecchio, l'oreccliio

doso, fronzuto, con foglie d'oro, Verg. Aen. 6, dell'aratro, Verg. gC. 1, 172.
141. aurllulus, i, m. (dimin. di auritus), orec-
aiirìcuia, ae, (dimin. dia,wris), I) parte
f.
chiuteiio = l'asino, PÌiaedr. 1, 11, 6.

esteriore cartilaginosa dell'orecchio, cartila- aurlliis, a, um(auris), fm-nito di orecchie

gine dell'orecchio, infima, Cic: alci auriculain [lunghe inpartic), I) propr. orecchiuto, ascUus,
mordicus auferre , Cic. //) trasl. oi-ecchio ,
Ov.: lepus, Verg. lì) meton., attento, quercus,
esterno ed interno, ut omnes genus humanuin Hor. carm. 1, 12, 11.

est avidum auricularum, l'orecchio è avido di aurora, ae, f. (aùwg, àcóg, •»ìa)g\ aurora,
favole e di storielle, Lucr.: alci ad auriculas ver- alba, I) propr.: A)m(7e«.: jamquerubescebat
sari, essere sempre negli orecchi, Cornif. rhet. stellis aurora fugatis, Verg.: Hercules ad pri-

aiirifer, fora, forum (aurum e fero), mam auroram somno excitus, Liv. B) person.,
Aurora, dea dell'alba, gr. 'Hcój, figlia di Ipe-
I) che produce oro, arbor (del giardino delle
rione, moglie di l'itone, madre di Mevmone,
Esperidi), che produce auree mele, Cic. poet.:
lutea, purpurea, Ov. II) meton., variente, ten-a
natura regionis circa se omnis aur. , Fior.
d'Oriente, Ov. met. 1, 61.
II) cJie trascina seco dell'oro, amnis, Tibull.
aurum, i. n. {sabino ausum, nella lingua
aiii'ìCex, 'ids, m. (aurum e facio), orefice,
popolare òruin), oro, I) propr. e meton. :
orafo, laroratore dell'oro, Cic. ed a.
A) propr.: auri argentique reconditae venae,
auriga, ae, m. [dalVant. aurea, briglia e
Cic: fert Britannia aurum et argentuiu et alia
Ugo), miriffa, cocchiere, palafreniere, I) propr.,
metalla, Tac Proverb., montes auri polliceri,
non auriga piger, Hor.: nel fem., auriga soror, promettere montagne d'oro, mari e monti,'VeT.
A'^erg.: partic. condtittm'c di curri nei giuochi
Phorm 68. B) meton., tutto ciò ch'è fatto
circensi, Cic. fr. e Suet. II) trasl.: 1) pilota,
d'oro, ornamento d'oro, utensili d'oro, eCC. 1) in
Ov. trist. 1, 4, 16. 2) come costellaz., l'auriga, gen.: auro et argento abundare, Cic. 2) partic:
Cic. (Arat.) ed a.
a vaso d'oro, coppa d'oro, Verg. ed a. b) freno
)

aurigai'ius, ì(i, m. (auriga), conduttm-e d'oro dei cavalli, Verg. Aen., 7, 279 e giogo :

di carri,nei giuochi circensi, Suet. Ner. 5. d'oro, Verg. Aen. 5, 8l7. e) catena d'oro, spillo
aurigsitlO, Ònis, f. (aurigo), il correre a d'oro, fermagli, gioielli d'oro, oneratae vestes
gara, il correre col cocchio nella lizza, corse, auro. Ter.: fatale aurum, Ov. d) n vello d'oro,
Suet. Ner. 35. Ov met. 7, 155. e) reticella d'oro pei capelli,
aurlfg'eiia, ae, m. (aurum e gigno), nato Verg. Aen. 4, 138. f) diadema d'oro, Verg.
dall'oro,soprannome jioet. di Perseo, come Aen 4, 148. g) fili d'oro, Verg. Aen. 3, 483,
figlio di Danae e di Giove, che le si accostò ed anche in Verg. Aen. 3, 467, ovv. lamina
in forma di aurea pioggia, Ov. met. 5, 250. d'oro, piastra d'oro, Verg. Aen. 5, 366.
aiifigcr, gora, g'erum (aurum e gero), che Il) Specialm. spesso ntoneta d'm-o, oro coniato,

porta dell'oro, taurus, dalle corna dorate, Cic. danaro, vide quaeso, ne qua lacuna sit in auro,
poet. de div. 2, 63. Cic: auri sacra fames, l'esecranda sete del-
aurino, avi, àtuui, are (auriga), c*sf-re gui- l'oro, Vei'g. II) poet. trasl.: A) coloì-e d'oro.
297 Aurunci austeritas 298

splendor dell'oro, lucentezza dell'oro, spicae ni- condere Cic. nec auspicato nec litato in-
, :

tido flaventes auro, Ov. B) età deWoro, redeant struunt aciem, Liv. /7) trasl., con buoni
in aurum tempora priscum, Hor. ^= aurea aetas: auspica, con buoni presagi, sotto una buona
subiit argentea proles, auro deterior, Ov. stella, con circostanze favorevoli, haud aUSp,

Aurunci , (= Ausones, V.)


òrum, m. liuc me attuli, Ter.
Aurunci. — De v Iv.: Aufuucus, a, um, atti-
,

auspii'sltU!*, a, um (auspicor), I) consa-


nente agli Aurunci. crato dopo presi gli auspicii, inaugurato so-
Au>$a, ae, f. V. Ausetani. lennemente, locus, Cic: comitia, Liv. //) (col
aUSCullatlO, ònis, f. (ausculto), Z'oscoitaa-e, compar. e superi.), felicemente iniziato, inco-
il dare ascolto, delazione, sicofantismo , Sen. intrapreso sotto auspicii favorevoli,
miiuiiato,

tranq. 12, 7. ed a.: bellum male auspicatum,


Catull., Veli,
auscultatiir, òris, m. (ausculto), uditore, cominciato male, Justiii.
Cic. part. or. 10. ausiMcTuni, li, n. (inv. di avispicium),
au!^culto, avi, atum, are {inv. di ausicu- osservazione degli ticcelli di augurio, auspicio,
lito, da
ausicula =
auricula), ascoltare at- augurio, I) propr. c fuj.: A) propr.: in au-
tentamente, udire, (gr. à-iCpoàoS-ai), jam scies; spicio esse, Cic: puUarium in auspici um mit-
ausculta , Ter. col dat. , ausculta paucis ,
: tere, Liv.: auspicio uti, Cic: partic: il diritto
nisi molestum est. Ter.: con T acc, nimis di prendere gli auspicii, propraetores auspicia
eum ausculto lubens, Ter. : populum, Catull. non habent, Cic: auspicia ponere, deporre gli
Il) par tic: A) stare ascoltando, spiare, jam auspicii, dare le dimissioni da magistrato,
dudum ausculto, Hor. sat. 2, 7, 1. B) dm- uscire dalla carica di magistrati , i quali
retta ad uno, porgere oreccido ad uno, magis avevano il diritto degli auspicii, Cic. Siccome
audiendum quam auscultandum censeo, Pacuv. poi sul campo di battaglia solo il generale in
fi-.: col dat., mihi ausculta vide ne tiM desis,
;
capo aveva il diritto di prendere gli auspici,
Cic. così trovasi spesso la locuzione alcjs imperio
Ausetani, urum, m., Ausetani, popolas. auspicioque ovv. ductu auspicioque suo, Liv.
della Spanna nell'odierna Catalogna, la cui ed a.: ductu Germanici, auspiciis Tiberii, Tac
cap. era Ausa, oggi Vique. iv.: .4h- — Der B) trasl.; 1) comando supremo, direzione, tuis
«etanUS, a, um, ausetanico, degli ^asetani. auspiciis, Hor.: paribus auspiciis regere popu-
aurini, is, it, V. audeo alla fine. lum, Yerg., governare il popolo con pari au-
Ikusnnes, um, m. (Auaovsj), AusonH, gli torità. 2) siccome si prendevano gli auspicii

nbit. primitivi dell'Italia centrale e meridion. solo quando si voleva incominciare q.c d'im-
(nellemontagne ad occidente di Benevento e portanza, auspicium =
anche il principio, co-
Calvi, nella Campania sino al Tevere, forse miiu^iamento, auspicia belli OVV. regni incipere,
anche nelVApulia). —D e r iv.: A) AusSna, ovv. coepisse a parricidio, dar principio al
ae, f., antichiss. città degli Ausonii, nei din- regno, al gove7-no, alla guerra con, ecc. ,Justhì.
torni di Minturne. B) AuiàSnia, ae, f. (Aù- II) meton., auspicio, segno, cenno divino, pre-
aovta), il paese degli Ausonii, V Ausonia, sagio, bonum, optimum, Cic. auspicium fa-
:

T Italia Meridionale: e poet. in gen. per cere, dare un augurio, auspiicio (degli uc-
T Italia. C) Ausonidae, àrum, m., Ausonidi, celli, ecc.), p. es. circum summum culmen ho-
gli abitanti dell'Ausonia e (poet.) delVItalia minis, JjÌw. ipiarimenti ratum auspicium facere,
in gen. D) A-Usuniì^i, ìdis, f. ausonico, poet. Cic: e fig., alci ausp. fac, dare a qualcuno it
in gen. per italico, romano. E) Aui^Snius, a, segno (del cambiamento) =
spingere uno ad
'

um, l)ausonio,poet. in gen. per italico, latino, un nuovo partito, Hor.: idem (dii immortales)
romano, plur. sost. , Ausonii, orum, m., gli augm'iis auspiciisque omnia laeta ac prospera
=
I

Ausonii gH abitanti d'Italia, {V. Amsoiììs). portendunt. Liv.


>
2)Ausonius, i, m. (Decimus Magnus),^oeto auspicor, atus sum, ari (auspe.x), prendere
'
romano del 4" secolo dopo Cr. gli aus2)icii, osservare gli uccelli, I) pTOpr.: au-
! auspex, m., anche f. (inv. di avi-
sptcis, spicari oblitus est, Cic. : tripudio ausp., Cic :

; che dal volo, dal


spex), indorino, auspice, colui Fabio auspicanti aves non addixere, Fabio, A
j
,'irido, dal modo di cibarsi degli uccelli che prendeva gli auspicii, gli uccelli non fu-
1 traeva presagi, osservatore degli uccelli, deno- rono propizii,\Ivi /J) trasl.: A) comituiiare,
.

minaz. più antica e speciale dell'augure, iniziare q.C. SOttO buoni presagi, auspicandi
I

I) pi'opr.: -^ToViàns, Hor.: latores et auspices gratià tribunal ingressus, Tac: coZZ'acc, juris-
legis curiatae, gli auspici della legge curiata, dictionem, Suet.: coli' inL, anno novo dicere
detto di Cesare, che console l'aveva proposta, aliquid ausp., consccrare (cominciare) Y anno
e di Pompeo, che nella sua qualità di augure nuovo con un savio detto, Sen. B) in gen. :
aveva fatto appello agliauspicii, Cic. II) trasl., dare principio a, et ingeiiium et adulescentiam
guida, patrono, protettore, favoreggiatore, di praoclaro opere, Val. Max. caedes civium ab
:

un'impresa, 1) in gen.: auspicibus diis, au- Alcibiade, Justin.: col sempl. acc, militiam,
pici gli dei, col favore degli dei, Verg. : Suet.: coU'inf., cantare, Suet.: auspicatoci —
Teucro duce et auspice (nil desperandum), auspicatus, a, um, V.
iiiuna impresa è disperata, auspice Teucro, aUStur, stri, m. il vento di mezzodì, atiatro,
Hor. 2) partic, colui che si adopera nel fer- ostro, Cic ed a.
mare il contratto di matrimonio, nel ricevere austere, avv. (austerus, n" II, 1), seria-
dote, neW organizzare la cerimonia nu- tnente, severamente, austeramente, austere et
de, ecc., autore d'un matrimonio, Cìc. ed a. Stoico agore cum alqo, Cic. Mur. 74.
au«»pTcalo, avv. (propr. abl. assol. di austerìliis, atis, f. (austerus), J) asprezza,
aUipicor), dopo aver preso gli auspica, urliem sapore brusco, vini, l'iiu. II) trasl., austerità^
299 austerus autem 300
severità, condotta severa, seria, rigida dì UUO ]
dine dolendi aut metu supplicii ac mortis vim
conti: dissoluta comitas, Quint., ovv. contr. tormentorum pertulerimt Cic. b ) con un,

frontis remissio, Plin. ep. neque (nec)... neque (nec) anteced., nei poeti,
aufiiterus, a, um (aùa-cvjpós), aspro, severo, per iscambio, cfr. Verg. Aen. 4, 337-339, Hor.
{contr. mitis), I) propr.: aspro, brusco (al gu- carm. 3, 12, 1 e segg. e sat. 1, 9, 31 e segg.
sto), vinum, Cels. : musta, Quint. II) trasl. : Nella prosa siha bensì spesso aut davanti a
1^ serio, severo, che si presenta con vigore, ilio neque... neque, ma non corrisponde a questi,
austero more ac modo, Cic. austerior et gra- : cfr. Cic. ep. 2, 19, 1. Sali. Jug. 18, 2. II) di-
vior esse potuisset, Cic: del parlare, vigoroso, chiarato piti precisam. da un'altra parti-
austeram et soli-
energico, suavitatem habere cella aut certe, od almeno, Cic. così ancora
: :

dam, non dulcem atque decoctam (dell'ora- aut... aut certe, Cic: aut saltem, od almeno, o
tore), Cic. 2) tenebroso, cupo, senes, Quint. : 2>er lo meno, Cic: aut potius, o piuttosto, o me-
labor, Hor.: homo austerior et gravior, Cic. glio, Cic aut etiam, od anche, o persino, Cic:
:

australi^, e (auster), meridionale, australe così eziandio aut... aut etiam, Cic: aut vero,
{opposto ad aqmlonius), cingulus ovv. ora, o forse, o probabiim., per lo più in domanda
zona parimenti
torrida, Cic: regio, Cic. ironica, Cic: aut denique, o aut... denique, od
aiislriim, V. haustrum. infine, od in una parola, o per farla breve. Ter.
ausutn, i, n. (ausus da audeo), attentato, e Cic: aut quidem, o sicura>nente, o certo, Suet.
impresa, Verg., Tac ed a. .4iilarTi, orum, m., popolazione illirica,
aiISU<i, iìs, m. (audeo), impresa arrischiata, donde AutarTus (altri AiitarTous), a, um,
ardimento, Val. Max. ed a. autarico, poet. = illirico.
aut, cong. disgiunt., ovvero, o (divide pen autem, cong. avversai, (auxs), tna, al-
sieri essenzialm. diversi), e aut... aut, ovvero... l'incontro, d'altra parte, esprime nel modo meno
ovvero (escludendo l'un caso o ValtroJ, I) solo. sentito il contrasto tra un pensiero ed un
\) dopounprimopensiero espresso semplicein altro. I) appoggiandosi primieram. al pen-
a) generic: ovvero, a) una volta: quod esi siero cui viene a contrapporsi, aW incontro,
verum aut falsum, Cic: hic vincendum ani dall'altro lato, a)in Una Semplice narraz. od
moriendum est, Liv.: colVenunc. della nega.: esposizione, vehit hic clitellas, vehit hic autem
che precede, neque vero qui non iisdem rebus alter senex, Plaut. b) nelle domande, cur non
movetur naturaque consentit fidus aut stabilis de integro autem datum ? Cic. sed quid ego :

potest esse, Cic. nemo tribunos aut plebejos


: haec autem nequiquam ingrata revolvo ? Verg.
timebat, Liv. : nella domanda, erit, inquit II) dopo una o più parole riunite per for-
Brutus, aut jam est iste, quem erpectas ? Cic mare un solo pensiero, al principio di una
^) due e più volte, ovvero... ovvero, e così via, proposizione o di una frase, a) in una espo-
si (animus) deus aut anima aut ignis est, Cic. sizione semplice, invece, ora, al contrario, e .

b) scendendo dal più forte al meno forte, od principio oriuntur omnia ipsum autem nuUa
;

anche, od anche soltanto, oppure, od almeno, ex re nasci potest, Cic: ripetuto più volte, V.
cuncti aut magna pars, Sali. quaero num in- : Cic. Tusc. 4, 13 e sgg. Partic: a) volendo
juste aut improbe fecerit, Cic: si (alces) erigere maggiorm. precisare una cosa, ma, nel rac-
sese aut sublevare non possunt, Caes. e) assor- conto, oppidum oppugnare instituit. Est antera
gendo al generale, ed in generale, quid? buie oppidnm et loci natura et colle munitum,
calix mulsi impingendus est, ut plorare desinat? Caes.: per introdurre un concetto incidentale
aut aliquid ejusmodi? Cic. d) rettificando, (una xìarentesi), si qua praeterea sunt (credo
dichiarando meglio, spiegando, o in altri ter- autem esse multa), ab iis, si videbitur, quij
mini, piuttosto, o più esattamente, de hominum ista disputant, quaeritote, Cic. nel ripetere,
:

genere aut omnino de animalium loquar, Cic: una espressione già adoprata e nel particoi
quid enim ultra difFerri aut teri tempus ? Liv.: larcggiarla meglio, admoneri me satis estj
al principio d'una proposiz., p. es. Cic. Ac. Admonebit autem nemo aUus nisi rei publica/
2, 21 de nat. deor. 1,1. e) esprimendo una
; tempus, Cic. ^)per introdurre la minore in un
condizione, ovv. =
altrimenti, in caso contrario, sillogismo, ma, aut hoc aut illud non auter ;

reduce uxorem, aut quam ob rem non opus sit hoc, Ulud igitur, Cic. y) per porre in antites
cedo, Ter.: nunc manet insontem gravis exitus, i pronomi, ma, ego autem, nos autem e similiì
aut ego veri vana feror, Verg. e così Cic. de : Cic. ed a. b) per introdurre una domandai
or. 2, 5; Ov. met. 10, 52. Quint. 2, 17, 9. che trovasi in contrappiosto a quale., ina, qmi
2) in corrispondenza: a) con un aut anteced., tu ais, Gnatho?... quid tu autem, Thraso?'
e precis.: a) aut... aut, ovvero.., o, sine ullo aut Ter.: cedo tandem, qui sit ordo, aut quae con-
labore aut contentione, Cic. cum aut suis fi- : cursatio somniorum? quo modo autem distingui
nibus eos probibent aut ipsi in eorum finibus possunt veras omnia a falsis, cum etc ? Cic
bellum gerunt, Caes.: due volte, aut... aut in Partic. : a) nel precisare meglio una cosa,
rapporti diversi l'uno accanto all' altro, ne Arsinoen, Stratum... fateiis ab hostibus esse
aut de C. LaeUi soceri mei aut de bujus generi captas. Quibus autem hostibus ? Cic. p) nel
aut arte aut gloria detrabam, Cic, coll'enun- ripetere una locuzione già innanzi adoprata,
ciato d'una negaz. che precede, neque enim per significare che essa non è appropriata,
sunt aut obscura aut non multa commissa po- ma, num quis testis Postumum appella vit? Te-
stea, Cic: nella domanda, num aut ille lanista stis autem? Num accusator? Cic: insultando,
omnino, jam a gladio recessìsse videtur aut is riprendendo, nel dialogo : Thr. Quid tu tibi
discipulus magistro tantulum de arte conce- vis? ego non tangam meam? Ch. Tuam au-
dere? Cic. P) aut... aut... aut, ovvero... o... o, tem, furcifer? Ter. e) nelle esclamazioni per
alii autem aut natura corporis aut consuetu- indicare il contrasto, quam brevi tempore
:301 authep ;a avello 302

<luot et quanti poetae, qui autem oratores ex- auxìliàtus, US, m. (auxilior), soccorso,
stiterunt! Cic. partic. con le ìnteriez., ecce Lue. 5, 1038.
autem subitum divortium! Cic. autem si — aaxilTor, atus suni, ari (auxilium), recar
trova anch'' nnito con altre particelle, come soccorso, aiutare, proteggere, soccorrere, OSSOl,
ast autem, »»« invece, Cic fr sed autem ov- Caes.: alci. Ter., Cic. ed a.: del soccorso dei
wero sed...
:

autem, »»« invece, Comici e Verg.: medici, fomiidatis aquis (con, ecc.), Ov. —
et... autem, e daccapo, Sen. et autem... et,
: Inf. parag., auxiliarier. Ter. heaut. 923.
Hirt altrettanto.,, quanto eziandio, Quint. ed a.: auxìiTuni, "tì, n. (augeo), soccwso, I) in
Tiec (neque)... ncque autem, nè.„ né all'opposto, gen.: aiuto, soccorso, appoggio, i-iparo, prote-
Cic. ed a : neque autem... ncque, »»« nè„, né, zione, salvamento, alci auxilio esse, Nep.: alci
Sen. ed a.: autem etiam, ma ancJie, al contrarlo auxilio in paterna injuria esse. Ter.: consuli
/tziandio, Cic. adversus intercessionem collegae auxilio esse,
autliep«ia, ae, f. (aiJTÓg e li^o)), cuoco di Liv.: parimenti in auxilium esse, Eutr.: auxi-
sé stesxo, macchina a cuocere a due fondi, di lium ferro alci e alci contra alqm, Cic: alci ve-
cui l'inferiore contiene il fuoco, il supcriore nire auxilio, Nep.: mittere alqm auxilio, Caes.:
il cibo che cuoce (a un dipresso come le nostre juvare alqm auxilio, Cic: auxilium expectare,
macchine pel caffè o thè), Cic. Eosc. Ani. 133. Cic: auxilium Vejentibus negare, Liv.: trasl.,
aiitliiigrsiplius, a, um (aùxÓYpacpog), auxilio noctis, col soccorso, col favore della
scritto di proprio pugno, di propria mano, auto- notte, Sali.: nel pi., auxilia portare sociis, Sali.:
grafo, originale, epistula, litterae, Suet. Aug. auxilia liberorum, Quint.: spesso =
« mezzo di
71 e 87. soccorso, fonte di soccorso, mezzo di salva-
AutSI^cus, i, m. (AììtóXuxos), fì/jlio di mento », duo magna auxilia, ultima auxilia,
Mercurio, padre di Anticlea, avo di Ulisse, Liv. II) partic: come t. t. militare, ausilio,
ladrone celebre per le sue frodi ed insidie. truppe ausiliari, dirado nelsing., Ov.,Tac. ed
Autitniatia, Yas, f. (Aì)xojj.«x£a, £as}, dea a.: ordinariam. nelplur., magna equitum ac
della Fortuna, [lai. Fortuna), Nep. peditum auxilia, Cic: auxilia in mediam acieni
auDiniatiini (-on), i, n. (aùtó|iatov), mac- conicere, Caes., porre gli ausiliari nel centro.
china che si muove da ss stessa, automa, Suet. AuxTiiium, i, n. (A55t[iov), città impor-
vClaud. 39. tante dei Picentini, più tardi colonia rom.,
Aiitidiir^doii, dontis, m. (AùioiiéSuv), oggi Osimo. — Deriv.: Aux?matc«), um',
figlio di Diorete, guidatore del cocchio di m., gli abitatiti di Auximum, gli Osiìnati.
Achille ; quindi appell., un Automedonte, un avare, avv. con compar. e superi, (ava
xiòile cocchiere, Cic. Rose. Am. 98. rus), ararantente, avidamente, ingordamenite, per
AiitSnSv, ès, f. (AiJTovóv)), figlia di Cadmo, lucro, per avarizia, Cic. ed a.
madre di Atteone. —
Deriv.: AiilìinSéius, ;4varTcuiii, i, n., capitale dei Bituri-
ra, um, di Aìitonoe, heros, Atteone, Ov. met. 3, ges Cubi nell Aquitania, oggi Bourges. —
•198. Deriv.: .4varTcensis, e, avaricense, di A.
autSr, aiilorTlas, V. auctor, ecc. avarilTa, ae, f. (avaius\ I) avarizia,
Auli'igones, um, acc. as, va., popolo della aridità, ingordigia, brama di denaro, di lucro,
Spagna. {contr. innocentia, Uberalitas), Cic. ed a.:
aiiliiinnalisi, e (autuninus), d'autunno, plur., omnes avaritiae, ogyii sorta di pitoc-
mititnnaie, anni tcmpus, Cels.: lumen [contr. cherie, Cic. /7j trasl., ogni desiderio smodato.
lumen vevum), aequinoctium, Liv.
Cic. poet.: Irrama, gloriae, ambizione, Curt.: tempori?,
1. aiitiininii<>, i, m., autunno, I) propr.: avarizia del tempo (buon uso), Sen.
mttunno (i tre mesi dall'equinozio d'autunno avarìtics, èi, f., forma secondaria t?i ava-
al solstizio d'inverno, perciò dal 22 Seti, al ritia, Lucr. 3, .59.
J22 Die.; ma secondo il calendario rurale è il aviiru!», a, um {rad. AV, donde anche ave >

tempodall'8 o 13 Agosto .sino al 9 o 14 Xov.), ed avidus), arido, I) avido di denaro e del bene
Cic. ed a. II) m' ton.: unautunno^^ « un a>i>io » altrui, ingordo, homo avarus, avarissimus, Cic:
septem autumni, Ov. met. 3, 326 e segg. col genit., pecuniae suae parcuss, publicae ava-
2. autiiiiiniitìi, a, um (1. auturanus), d'aie- ru.-s, Tac: poet. di e. inan., litu.^, ove abitano
iimno, autumutie, Plin. ed a. —
Ov. met. 3, 729, uomini avidi di denaro, Verg.: spes, Hor.
vra autumni frigore. II) poet. trasl., cupido di q.C, insaziabile (nei
aiitìinio, avi, àtum, are {da aio, come ne- desidera), mare, Hor.: venter, affamato, Hor.:
-gumo da nego), opinare, essere di avriifo, cioè coZ genit nuUiuspraeterlaudem avarus, Hor.:
,

I) pensare, giudicare, credere, stimare, ecc, con ab e Tabi, (in riguardo a), ipse enim ava-
Toèta trag. fr. in Cic. or. 166 e top. .55: cott rissimus ab istis prodigiis non sum, Sen.
-•doppioacc. , Kor. sa.t.2,S,4:ie segg. II) {contr. a-VellO, vexi, vectum, ere, condur via, por-
nego), dire, sostenere, nominare, speSSO nei tar via {contr. advehere), alqm lectica sua,
jaoeti preclass., di rado nei classici, e in Veli., Suet alqm secum ex Samo, Piaut cquites
: :

1, 6, 4. .\egyptuin, Liv.: dona domos. Liv sacra in fi- :

au\Tlìaris, e (auxilium), che serve a por- nitimas urbes, Liv.: poet.: alias oias, in, ecc.,
tare soccorso od aiuto, ausiliare, ausiliario, Vcrg. Pass, avehi mediale =
condursi via, an-
come t. t. militare , auxiliaiii milites truppe , dar via(a cavallo) (contr. advehl), avccti (se. na
•ausiliarie {contr. legiones), Liv.: e cosi aux. vibus) hostes, Verg.: dumum e castris est
cohors, Cic.: aux. miles, As. Poli, in Cic. ep. avectus [contr. plaustro in castra advectus),
aiixTlìator, òris, m. (auxilior), soccorritore, Liv.: avectus (se. equo) ab suis, Liv.
•aiutatore, ausiliatoi'e , soccorso, alcjs, Quint. : 4vvlla, Cvellanus, V. Abella.
Alti, Tac. a-veilo, velile vulsi, vulsum,ere,»«rnppar*<-
303 avena aversus 304
svellere, I) in gcìi.: poma ex arboribus cruda si Avci'iiiis, a, um (aopvoj i= sema uc-
1.
siiit, vi avelluntur (C. F.
Miiller in Cic. W. cfr. Aornos), designazione gener. di
celli;
de senect § 71 ìerjge evelluntur si matura et ; quelle località ove le esalazioni mefitiche
cocta, decidunt, Cic: avulsum humeris caput, rendono pericoloso e perfino fatale il sog-
Verg.: sibi avelli jubet spiculum, levare, Cic: giorno, e ove un uccello non oserebbe di vo-
trasl., inhaeret in visceribus illud malum exsis- lare, dell'averno,A verna loca, Lucr.: trasl.:
titque morbus et aegrotatio, quae avelli inve- aestus Averni, esalazioni delVAverno, Lucr.
terata non possunt fasere strappatej, Cic. — l'artici
IT) strappar via, separare violente-
2^>'^f/'H- 2. Avernus, i,m ('Aopvoj),co»!j)«M<.lacus
mente, alìoìitanare violenttviente. A) prop.: Avernus ovv. lacus Averni, lago profondo, che
alqm de matris complexu avellere atque ab- riempie un cratere vulcanico di esalazioni
strabere, Cic avulsus a meis, strappato dalla
: mefitiche, jìrcsso Cuma nella Campania, non
cerchia delle mie occupazioni (contr. in se- lungi da Acherusia, nelle cui vicinanze la
des nieas restitutus), Cic: tempio Palladium, leggenda poneva il bosco di Ecate, la caverna
sottrarre, Verg. B) trasl., a) una pers.: a) al- della Sibilla Cumana e l'entrata all'In-
lontanare uno da una fanciulla, cioè dalle ferno, detto ancor ogni Lago d'Averne,
relazioni con ima ragazza, separare, strap- Cic. ed a.: portus Averni, il porto di Cuma,
pare, alqm a jiuella, Ter ab ea (puella) : Verg. Aen. 5, 813: quindi Ayeruxis, poet. per
sese derepcnte, Ter. P) «»«»• fuori uno da mio Ov. ed a. — Deriv. : A) .Avernus,
il tartaro,
Ktato, convicio alqm ab errore, Cic. b) unpos- a, um, agg., a) (r«ycj»io, iM/e>'»iaie, lacus, freta,
flesso = togliere q.c. ad ale,
rus ab alqo. Ter.: iìlagod'Averno,Yevg. b) sost., Averna,orum,
avulsum est enim praeter spem, quod erat spe n., l'AvCì'nO, Verg. e) appartenente, attinente
devoratum lucrum, Cic. al inondo sotterraneo, stagna, Verg. Juuo, :

avéna, ae, f., I) avena, biada, a) come Proserpina, Ov.: Averna loca, Ov., e semplic.
sorta di biada, avena comune, Hor., Plin. ed a. Averna, Verg., l'Averno (l'inferno dei Gen-
Il) come erba cattiva, avena selvatica, Cic. tili). B) Avernalis, e, appartenente allago
ed a.: avenae steriles, vanae, Verg. IIJ trasl., d' Averne, aquae, delVAverno, Hor.: nymphae,
il gambo anche dell'orzo e della
dell'avena, Ov.: Sibylla (V. sopraj, Prop.
canna, che poteva servire come zufolo al pa- a-verro, ri, ere, scopar via, trasl., mensa
store, \)pro'pr.:s\c rustica quondam fistuladis- l)isces cara, della cara tavola del mercato (del'
])aribus paulatim surgit avenis, Ov. 2) meton., pescatorej = portar via, levar via acqui- =
a) nel sing. =
tibia, il flauto dei pastori; stare a qualunque prezzo, Hor. sat. 2,4, 37.
serve anche e specialm. a designare la a-verruneo, are, t. t. del linguaggio
forma pik semplice del canto idillico, Verg. e relig.. allontanare, rimuovere una COSa Cattiva,
Tibull. h) al phir., junctae pica avenae, ovv. deùm iram, Liv.: assol., dii averruncent, Cic,
sempli:em. structae avenae fìstula (V.), = tolgano gli dei.
zampogna (oùpiy^), Ov. aversàbilis, e (aversor), orribile, abbomi-
JlvoiilTiiU!i, i, m., e -uni, i, n., ÌAven- nevoie, detestabile, esecrando, Lucr. G, 390.
thio, uno dei sette colli di Roma, tra il Pa- aversiìtìu, Snis, f. (aversor), avversione,
latino ed il Celio, che deve essere stato p)0- ripugnanza, antipatia, ribrezzo, tacita, Quiut :

palato in origine sotto Anco Blarzio. — col genit. oggett., alienorum processuum, Seu.
Deriv.: A) AvClltÌllen<«ÌS, e, aventlnese, a ver sto, ònis, f. (averto), IJ io stornare,
Diana fV. sotto), Val Max. B) AveiilTiiii>>, rimozione, solo in locuz. avverb.: ex aversione,
a, um, deU'aventino, llUlllUS, Ov.: juguni, il al rovescio, dal di dietro, alqm jugulare, Auct.
monte avcntino, Ov.: Diana, perchè essa sin b. Hisp. 22, 3, strozzare alcuno prendendolo
dai tempi piii antichi ebbe ivi un tempio alle spalle. II) trasl.: fig. ret il distrarre ,

asmi celebre, Propr. gli animi degli uditori dalla questione pro-
1. sivco(li»voo), ère {da a.oy od (xùdì &iw, . posta, secondo Quint. 9, 2, 39 specie di apo- ;

spiro, soffio), 2)ropr., aspirare avidamente a strofe (apostropbe'.


q.c; quindi bramare q.c. con impazienza od 1. aversor (avorsor),àtussum,àri (averto),
ansietà =
essere molto desideroso, aveo genus voltarsi altrove, volgcrelo sguardo altrove (per
legationis, Cic: coll'inf., valde aveo scire, quid dispetto, sprezzo, disgusto, nausea, schifo, ver-
agas, Cic seg. da prop. relativa, avere te
: gogna, ecc), IJ propr. coli' acc, Uliìim, stor-
certo scio, quid hic agatur, Cic nare lo sguardo dal figlio (che gli stava da-
2. aveo ovv. Iiìiveu, ère (àFéto, « sii vanti), Liv aspectum alcjs, fuggire lo sguardo
:

prosperoso », donde àFéxco, àFy.co od auYw, di quale, Tac. II) trasl., distogliersi, allonta-
augeo, cioè « far pjrosperare »), prosperare, narsi da alcuno O da q
e. =
respingere alcuno
essere sano, sentirsi bene, nella lingua classica q.c, evitare, aborrire, afflictum aiuicUUl, Ov.:
solt. aZZ'imperat. ed all'ini., nella formala di preces, Liv.: coll'ini., Auct b. Hisp.
saluto fqaan kt tino arriva 02)arleja.ve{\ìa,ye), 2. a versSr, òris, m. (averto), dissipatore, di-
buona salute! salute a te! addio; (all'arrivo) lapidatore, pecuniae publicae, Cic. Verr. 5, 152
= ti saluto, nella partenza addio, Caesar = aversus, a, uni, partic. agg. {da averto),
simul atque Have milii dixit, statim expo- voltato altrove, I) propr., col lato anteriore,
suit, etc, Cael in Cic. ep cum proclaman- : col volto, volto altrove, indietro (coutr. advcr-
tibusnauniacbiariis; Ave imperatori... respon- sus) adversus et aversus im))udicus es, davanti
lisset: Avete vos, etc, Suct anche haveto, : e di dietro, Cic: caodebantur aversi, Liv.:
Sali come saluto ai defunti, in perpetuuiii,
: aversos boves in speluncaui traxit per la coda,
frater, bave atque vale CatuU. ! Liv.: sost., aversuin. i, n , commi. plur., aversa,
.4v'e/ nal is, e, V. 2. Avernus, alla fine. Oruni, n., lato posteriore, parte opposta, 1U>
30S averto 305

averso esse {confr. ante nos esse), Sen.: aversa in omne fas nefasque avidi, Tac: aliquantum
urbis insulae, Liv. II) {con compar. e superi.) avidior ad rem est, tutto dedito ad aumentare
trasK, ì-ipugnante, avverso, sfavorevole, a Musis, i suoi averi, Ter.: gens ferox et ingenii avidi
Cic: a vero, Cic: aversissimo animo esse ab ad pugnam, Liv.: trasl., di e. inan., in di-
alqo, Cic: col dat., raercaturis, Hor.: aversior reptiones raanus, rapaci, Liv.: in novas res iu-
defensioni, Quint.: assol., amici, Hor.: animus, genia, bramosi di novità, Liv. II) assol.,
Tac: aversi animis, di cuore, di animo av- A) propr., bramoso, avido, 1) riguardo al
verso, nemico, Tac. possesso, avido, avaro, divitias conduplicant
a-vcp|o (avorto), verti (vorti), versum (vor- avidi, Lucr.: grati animi, non appetentis, non
SUm), ere, volgere da, altrove, ria, voltare da. avidi signa, Cic: trasl., di e. inan., avida
altra parte, piegare, dirigere, allontanare vol- manus heredLs, Hor. 2) riguardo al godi-
gendo, I) propr.: A) ^'n^rp».. proram, Verg.: mento, cupido, insaziabile, smoderato, aegri,
se, Cic: flumina, distornare dal loro corso at- convivae, Hor.:2'fi!»"<ic. trasl. di sensi, desideri
tuale (retto), Cic. e Caes.: alqd ab oculis, Cic: e passioni, ita sunt avidae (aures meae), Cic:
iter ab Arari, Caes., naves in altiim, Liv.: sese libidines, Cic: e di altri sogg. inan., mare,
eo itinere, prendere ìtn'altra via, Caes.: ab Lucr. e Hor.: ignis, flammae. divoratrici, Ov.:
alqo omnium in se oculos, Liv.: ab homi- morsus, avidi m., Ov. 'ò) riguardo a lotta
nibus ad deos preces, Liv.: poet. coll'acc, quo guerra, avido di combattere, Vulcanus, Hor.:
regnum Italiae Libycas averterat oras, Verg.: legiones, Tac. 4) riguardo alla dominazione.
jìarim. (medio piss.): equus fantes avertitur, avido di comando, ingenium, Sali.: B) meton.,
Verg.: ìì) partici [) allontanare colla forza, che prende intorno a sé da, ogni parte che =
distogliere, cacciare, respingere, barbaros a por- abbraccia ampiamente molto, che si estende
tis castrorum, Caes.: classem in fugam, Liv.: molto in lik nello spazio, pars complexus, Lucr.
e col setnpl. acc. = far piegare, volgere in lì vis, is, f., uccello COllett. volatilifUCcellì,
fuga, primo impetu hostem, Liv.: homincs I) ingen.:examina avium, Liv.: cantus avium,
inermes armis, viris, Cic. 2) allontanare Cic: concentus avium, Cic: aves rapto vi-
segretiimente =
rubare, sottrarre, trarre a sP., ventes, Sen. II) partic, dlvinasione mediante
pecuniam publicam, bereditatem, Cic: prae- gli uccelli, arte aiigiirale,
e metOll. per omeil,
dam domum suam, Cic: quatuor tauros a sta- segno, augurio, avibus bonis, Ov., secundis,
bulis, Verg. II) trasl. A) in gen.: a) to-
: Liv., con buon augurio, allora propizia: al-
gliere, storn€ire , allontanare q.C. (pericoloso, l'incontì'o avi mala, Hor., o adversà, Poeta in
dannoso, ecc.), pestem ab Aegyptiis, Cic: Cic. sinistris avibus, Ov. con cattivo augurio,
quod omen dii avertant, Cic: causam in alqm, sotto sfavorevoli auspizi.
gettare addos'ìo, addossare, Cic. b) tener qiial- avTtiis, a, um (avus), pervenuto, ereditato
ctmo lontano da q.C. (dannosa, ecc.), austro dal nonno o dalla nonna o generic. dagli an-
gratias niiras, qui me a tanta infamia avor- tenati, da pai-te dell'avo, della nonna, ereditato,
terit, Cic.B)partic.: 1) distoglìei-e, involgere, legittimo, avito, anche
talv. antichissimo,=
allontanare Vinci inazione, il pensiero di qual- bona patema regnum, Cic: ager
et avita, Cic:
cuno da q.C, populi opinionem a spe adipi- Suet.: Troja, Hor.: malum, male ereditario,
scendi, Cic: alcjs mentem o animum ab alqa Liv.
re, Cic. e Liv.: alqm ab incepto, Liv. 2) ri- av'TiIS, a, um
(a e via). I) dittante dalla via,
guardo alla disposizione d'animo, distogliere dalla strada, fuor di via, lontano, ì-emoto, poco
da qualcuno, cioè rendere avver.io, ripttgnante, frequentato, saltus montesque, Sali. : nocturna
allontanare, alienare, alqm Se ab alcjS ami- et aviaitinera, marcie di notte iti luoghi fuor
citia, Caes.: alcjs animum a .se, Cic. di mano, Sali.: sost, avium, ii, n., c«»«»»i/io
av?a, ae, f. (avus), 7ionna, Cic. ed a. indiretto, remoto; luogo poco frcqtientato, soli-
avìarìiini, li, n. (avis), luogo ove si ten- tario, deserto, liunc avuun dulcedo ducit in
gono gli uccelli, a) cajia degli uccelli, uccei- àvtum, Cornif. rhet.: alplur., avia dum sequor,
iiera,Q,\c.ed a. h) luoghi ove si radunatw gli Verg.: avia itinerum. Veli. II) (poet.) che si
uccelli .selvatici nei boschi, Verg. gè. 2, 430. allontana dalla via, sviato, trainato, smai-rito,
tivTde, avv. con compar. e saperi, (avi- in montes sese avius abdiditaltos, Verg.: trasl.,
dusl, avidamente, ardentemente, Cic ed a. avius errat animus, senza via, Lucr.
avidità^, atis, f. (avidus), cupidigia istin- avScameiiliiiii, i, n. (avoco), mezzo di
tiva, impetuosa, impaziente, desideino impa- ricreazione, svago, distrazione, plur., in Pliu.
ziente, impetuoso, in senso cattivo avidità, ep. 8, 5, 3 e altr.
voglia, ingordigia, I) col genit., cioò Col genit. avScalTo, Ònis, f. (avoco), «7 distogliersi,
ogg. (per. di), cibi, gloriae, pecuniae, Cic: le- I) in gen.: a cogitanda molestia, dal pen-
gendi, Cic: col genit. sogg., animi tui (delle siero, ecc., Cic. Tusc. 3, 33. II)2'artic. a) di-
tu? brame), Curt. II) assol., avidità, ava- strazione che turba, Sen. cp. 56, 4. b) distra-
rizia,hujus mendicìtas aviditati conjuncta in zione che ricrea, plur., avocationes (contr.
fortunas nostras imminebat, Cic. exercitationes), Justin. 37, 4, ì.
avTdilS, a. um (1. aveo), avido, cupido, bra- a-vScO, avi, atum, are, richiamare, cliiu-
ìno.10 di q.C, voglioso di q.C. I) colVaggiuìita mareaitrove, 7)|);-oj;j".;militesasignis, Trajan.
di che cosa? o per die cosa? nel in Plin. ep.: pubem Albanam in arceni, Liv.:
genit. con in o ad e Tace.: a) col genit., partem exercitus ad bellum, Liv. II) trasl.:
cibi. Ter.: laudis, Cic: avidissimus gloriae, 1) rimuovere, di.vtornare, arma, fare una fìnta,
Cic: novarum reram, òramo.so di novità. Sali.: Quint. 9, 1, 20. 2) richiamare da q.C (cioè
belligerundi. Sali.: x>oet. colVinfm., conjun- da una occupazione, sentimento o inclina-
gere dextras, Verg. p) con in o ad e Tace,: zione per q.C.) =^ rìti'urre, distogliere, allonla-
307 avolo baccar 808
nave, a),generic.: quos aetas a proeliis avocat, II) trasl., A)= proavus, bisnonno, bisavolo,
tiene lontano, Cic: av. ad Antiochum multi- Cic. Scaur. 3^ (Tac. ann. 14, 55 oì'a abavus).
tudinis animos, rivolgere, Liv. b) stornare B) generic. = avo, maggiore, antenato, Hor.
dalV attenzione, distrarre, a.) distogliere tur- sat. 1, 6, 3: spesso alplw., avi veteres, Verg.:
bando, distornare, distrarre, disturbare, nulla intonsi, Ov.: triumphales, Tac: trasl. di api,
res nos avocabit, Sen.: quia ipse multum dis- Vcrg. gè. 4, 209.
tringebar frigidis nego ti Is, quae simul et avo- .•lixenus (agevoj) (inospitale), Fontns Axe-
cant animum et comminuunt, Plin. ep. p) dis- nus, nome che aveva prima il Pontus Euxinus,
ricreando
togliere =
distraì-re, ricreare, di- Ov. trist. 4, 4, 55 e sj;grj_. Mela 1, 19, 6 (= 1,
ab iis, quae avocant, abductus et liber
vertire, § 102): altra forma AxTnus (òcgecvo?), Tauri
et mihi relictus Plin. ep. luctum lusibus,
, : in Axino [intendi Ponto), Cic. de rep. 3, 15.
Sen. axilla, ae, f. (dimin. di ala), ascella, Cic.
a-v«ilo, avi, atum, are, volar via, I)propr.; or. 153.
^
auspicanti puUos av classe, Suet.: isque (ales m., asse, perno, I) propr. C
1. a\ì<!i, is,
equus) per aethereas me tollens avolat umbras, meton.: propr., asse del carro, faginus,
l)
Catull. II) trasl. volar via
, =
affrettarsi, fuggir Verg.: axes rotarum, Liv.: paene curru excus-
via, bine, Cic: citatis equis Eomam, Liv.: bine sus est axe difiracto, Suet. 2) (poet.) meton.,
av., affrettarsi a partire di qui, separarsi, vo- carro, siìig. e plur., Verg. e Ov. II) trasl.,
lare al cielo (dei morenti), Cic: voluptas asse del mondo, di un corpo celeste, mundi,
avolat, sparisce presto, Cic. Lucr.: terra circum axem se convertit, Cic.
avunculu» (avonculus), i, m. (dimin. di meton. a) polo, inocciduus, Lucr.: nei poeti
avus), aio, e cioè:I) zio come fratello delia par tic. polo boreale, Verg. ed a. b) (poet.) l'in-
madre (aZZ'mcowiro patruus, zio come fratello tiero cielo, Verg. e Ov.: sub (nudo) axe, a cielo
del padre), Cic. ed a. — Quindi a) magnus aperto, Verg. e) regione del cielo, zona, borèUS,
av. = aviae frater, fratello della nonna, Cic. settentrione, Ov.: hesperius, occidente, Ov.
ed a. b) major av. =
aviae frater, zio del 2. axis (assis), is, m. (radice AC, donde
padre o della madre, prozio. Veli, e Suet. in greco àYVUfll, àyiia), asse, tavola, pancone
II) trasl.. A) 310, quale marito della sorella (cioè ancor greggio), mentre tabula asse =
della madre, Sen. cons. ad Helv. 19, 4 (17, 3). lavorato colla pialla, Caes. ed a.
H) prozio come fratello della bisavola, Tac .4xSna, ae, m., fiume della Gallia Bel-^
ann. 2, 43 e altr. gicn, ora Aisne.
aVUi»,Ì^ m., avo, I) propr., nonno, Cic. ed a. Axiir, V. Anxur.

B, I», seconda lettera dell'alfabeto latino, dei e astpolor/ici =


pr^'dizione cogli astri,
corrispondente al greco beta (B, jS), ma chia- Hor.: quindi Horos, versato nell'astronomia,
mata brevemente be. Prop.: sost, Babylonii, òrum, m. abitantiì =
Bsìlk^lo, ònis, m., JSabUonese, appetì. = della Babilonia, Babilonesi e Babylonia, ae, 1
uomo di ricchezze e lusso orientali, Ter. f. = donna babilonese,
adelpb. 915. baca (bacca) ae, f., bacca, coccola, I) propr.
Ifial>yion,onis, acc. comun. òna, f. (BajJu- A) in gen.: lauri bacae, Verg.: piperis bacae.J
Xtt)v), capitale della Babilonia, sulle due rive bacche, granelli di pepe, Vitr. ^)partic.:\
dell'Eufrate in un quadrato, nella cui parte bacca dell'olivo, oliva, agricola cum florem oleae
orientale si trovava il palazzo dei re Caldei videt, bacam quoque se visurum putat, Cic:
(Nebucadnezar, ecc.) coi famosigiardini pen- cos'i Venafranae baca oUvae, Hor.: bicolor baca |

sili (ora el Kasr, cioè il palazzo); rovine se- Minervae (jjerc/is l'olivo era sacro a Minerva),
parate della città si trovano ancora attual- Ov. II) trasl.: A) ogìii frutto rotondo degli

mente in Ard Babel presso St. Hille neU'Irak alberi, arborum bacae (contr. fruges terrae),
Arabi. — Deriv.: A) Kabyiónia, ac, f. Cic. B) perla, insignis, Hor.: aure leves bacae
(Baj3o?>(i)via), \)il paese della iiabiionia,vasta pendent, Ov.
pianura, non interrotta da monti, a S. della bacalila, a, um (baca n" II, B), oimato di
Mesopotamia, dove si avvicinano l'uno all'al- perle, di perle, moulle, Verg. ed a.
tro l'Eufrate e Tigri, fino alla loro comune
il Uacaudae, iirum, m. (= rebelles), conta-
foce nel golfo Persico : sede primitiva del- dini nella Gallia, che si sollevarono sotto
l'astronomia ed astrologia e dell'arte di tes- Diocleziano e Massimiano e cagionarono
sere stoffe preziose: l'odierno Irak Arabi, ed molti tumulti, Aur. Vict. Caes. 39, 17. Eutr.
in senso piìi ampio anche =
tutto l'impero 9,20.
Assiro-Babilonese. 1) la città di itabUonia. bacca, V. baca.
B) Ksibì^InnTcìlllt, a, uni, babilonese; comuH. aris, n. o baccsiris,
baccsii' (bacchar),
ni plur. Babylonica, orum, n., coperte, tappeti (bacchàris), pianta con radice odorifera,
is, i.

babilonesi, Lue ed a. C) l(al»ì^lniiìu»>, a, da cui si ricavava un olio; secondo Spiengcl


lum, Babilonese, arx, Curt.: numeri, calcoli cal- valeriana celtica, Vei'g., Curt. ed a.
309 baccatus Baebiua 310

bacciiliis, V. bacatus. Giove, poiché egli le aveva promesso l'adem


Kaceha, ae, f. (Bd.y.yri), baccante,
sacerdo- pimento di ogni desiderio, di apparirle nel
tessa (compagna) di Bacco eccitata fino al medesimo splendore, con cui si avvicinava
furore, Cic. ed a.: Bacchis initiare alqm, ini- ad Era. Giove apparve con lampi e tuoni, e
ziare al culto bacchico, Liv. Semele, atterrita, sorpresa dalla fiamma, par-
Itacchabundus, a, um (bacchor), che si torì abortendo {quindi B. ignigena}: 7na Giove
fUì all' entusiasmo bacchico , all'orgia bacchica, salvò il neonato dall'incendio e lo cucì nella
Rgmen, Curt. 9, 10 (42), 27. sua coscia. Dopoché il dio a tempo debito
Bacchanal, àlis, n. (Bacchus), I) luogo ebbe disgiunta la cucitura e fu fiato il bam-
nnsacrato a Bacco, luogo ove si celebrano le bino {quindi bis genitus, satus iterum e bi-
feste di Bacco, luogo del culto di Bacco, Liv. mater), lo affidò ad Ermete. Questi portò il
89, 18, 7. II) piar. Bacchaualia, ium {talv. -io- fanciullo ad Ino (sorella di Semele) e al ma-
rnm), n festa, solennità di liacco, baccanali, Ogni
. ,
rito Atamxinte e raccomandò loro di educarlo
tre anni, avevano luogo di notte, molto tu- come una ragazza. Ma
avendo Eri adirata
multuosam. e sfrenatam., quindi proibiti in resi pazzi furiosi inorilo e moglie. Giove
Roma Va. di Roma 568 (186 av. Òr.) con un mutò il ragazzo in un capro ed Ermete lo
decreto del Senato, Cic. de legg. 2, 37. Sali, recò alle ninfe, che abitavano sul monte Nisa
hist. fr. 3, 79 (97). Liv. 39, 9 e segg. (quindi Bacchus Nyseus e Nysius). Cresciuto,
Kacclianalis, e (Bacchus), baccanale, di viene Bacco stesso reso furente da Era e
Hocco, sacra, festa di Bacco (V. Bacchanal va errando frenetico. II) meton.: A) grido di
n" II), Val. Max.: chorus, Aur. Vict. Bacco (Io Bacche!), Bacche audito, Verg.
kacohàr e baccliaris, V. baccar. Aen. 4, 302. B) mte, Verg. gè. 2. 113 ed a.
ItacoliatTo, ònis, f. (bacchor), gozzoviglia, C) = vino, Verg. ecl. 5, 69 ed a.
orgia, straviszi, noctumae ejus bacchationes ac baccìler, V. bacifer.
vigiliae, Cic. IL Verr. 1, 33. baccììia, V. bacula.
Bacche, ès, f. (Baxx"»)}, Baccante,Os.km. Baccnì<«, is, f. vasta foresta della Ger
1, 14,21 etrist. 4, 1, 41. mania, la quale formava un muro naturale
Bacchciiis, a, um (Bacchus), di Bacco, di confine tra i Cherusei e gli Svevi, senza
dona, vino, Verg. : sacra, Ov. dubbio la parte occidentale della Selva di Xu-
Baccheus, a, um (Baxxsìog), bacchico, ringiu, nel Medio Evo Buconia, Buchenau,
delle baccanti, ululatus, Ov.: vineta, Ov. baceolus, i, m. baggeo, stolido, diceva
Bacchiadae, àmm, m. (Ba-xxta6ai), di- Augusto invece di stultus, secondo Suet.
scendenti delTEraclide Bacchide (signore di Aug^87.
Corinto dal 934 av. Or.), sacchiadi, antichis- biicìfer, fera, fcrum (baca e fero), che
sima famiglia dominante in Corinto, rove- porta bacche (olive), am.
Pallas, Ov. 2, 16, 8.
sciata nel 657 av. Cr. da Cipselo bacilluni, i, n. (dimin. di baculum), pic-
Bacchìcus, a, um (Baxxwóg), bacchico, colo bastone, bastoncello, bastoncino, Cic. ed a.:
serta, Ov. trist. 1, 7, 2. partic, bacchetta del verga del littore.
littore,
1. Bacchius, a, um (Bacchus), bacchico, Bactra, òrum, n. (Bdxtpa,), capitale della
.sscra, Ov. met. 3, 518. Battriana sul fiume Batiro, l'odierna Balk
2. BacchTus, a, um (Baxxsìos), bacchio, (poet. meton. =
abitanti di Battra o =
im-
pes, di due lunghe e una breve, - - w per pero della Battriana). —
Deriv,: a) Ba-
es. Kòmànus), opp. <> {p. — es. saliitì), Quint. cIpI, òrum, m. abitanti della città di Battra
9, 4. 82. o della Battriana. h) Baclriiinus, a, um
bacclior, àtus sum, ari (Bacchus), I) intr.: (BaxTpiavóg), BaUriano, regio terra (==; Ba-
A) propr., celebrare la festa di Bacco, CUm xTpiavi^), paese della Battriana (una delle
alqo, Plin. quindi bacchantes, le Baccanti,
: Provincie orientali dell'impero persiano, l'o-
Ov. e Curt. B) trasl. a) generic. di uomini,
: dierna Balk) e sost. Bactrianus, i, m., Bat-
:

a guisa di Baccanti, vagare, schiamazzare, triana e partic. Bactriani, orum, m. abitanti


infuriare, smaniare, Cic. ed a. : anche andar di Battra o della Battriana, Battriani.
errando intorno schiamazzando, smaniando, in- bacula, ae, f. (dimin. di baca), piccola
furiando, per urbem, Verg. in antro, Verg. : bacca, coccolina, Plin. ed a.
b) di un oratore focoso o del suo discorso, baculum, i, (probab. forma poste-
n. e
forere et bacchari, Cic: inanibus locis bac- riore), baculus, i, m. (da connettersi con
chari, comportarsi da baccante, Quint. e) di Paxxpov, da paco, Pa^o), andare), bastone
SOgg. inan. =
infuriare, imperversare, del (propr. come appoggio nel camminare, quindi
vento, Hor. e Ov. di voci, per urbem, Verg. anche = Scipio, bastone per ornamento, e =
IT) tr. far risuonare il grido di Bacco, bac- fustis, bastone per percuotere, verga), sunuua
rhari euhog, Catull. 64, 61 e 255 di luoghi, : papaverum capita baculo decutere, Liv.: come
VaSSivO = echeggiare del grido, delle danze o bastone da pastore, pastor baculo innixus,
dpiia festa di Tìacco, bacchata jugis Naxos, Ov.: come bastone dell'augure (lituus), bacu-
Verg. lum sine modo aduncum, Liv.: come scettro,
Bacchus,!, m. (Baxxoj), I) Bacco,presso argenteum, Fior.: elapsum baculum, Suet.
i greci il giovine bello, molle dio del vino: Badia, ae, f. città cleirRìspama, Baetica,
come tale identificato dai Romani col loro ancora attualm. M. S. de Botua.
dio della natura, Liber. Giove lo generò colla BaebTus, a, um, denominazione di una
Tebana Semele. Semele ingannata dall'a- gens rotnana plebea, coi cognomi Dives, Sulca,
stuzia di Era, che venne a lei col volto Tamphilus. —
agg. Bebio, lei Baebia (de
Iella sua nutrice o di un'amica, domandò a praetoribus creandis).
311 Baetis barathruiii 312
Oaetis, ìs, acc. in, m. (P.aìxic;), fiume Tìaieari, Ora Majorca (major) e Minorca
principale (ZeZ?" Hisjiania Baetica, ora Gua- (minor), i cui abit. erano assai riìiomati
dalquivir. —
Deriv.: KaelTcìis, a, um come frombolieri. — Deriv.: A) Bìilearis
lietico, che si trova sìil fumé Beli, provincia (Baliaris), e, Haieare; plur. sost., Baleares,
baetica (Bai-cw/^), provincia (Spagn.) Betica, ium, m. (BaXiape'ts), abit. delle isole Bai,
una parte della Spagna S.O., ora Andahisia Tìaieari, B) BatT'iiiMcus (Baliar.), a, um,
e parte di Ch'anata, celebre per la sua lana. jìaieare ; e Balearicus, soprannome di Q. Cae-
— plur. sost., Baetici, orum, m., abitanti cil. Metellus, come vincitore delle Baleari.

della Betica, lietìei. balinciim, contr. I»alnruin, i, n., bsi-


Bn;^'nii4lae,jj/f> psf/i<ft»is«feBacaudae. V. ITiica baliii^a, òrum, n., ma comun. ete-
Bsijl^óus, i, m. e Ksì^o:l>«, ao, m. (Ba- roclit. bsìITiieac, contr. Italneae, arum, f.
Ytóa;, vocabolo persiano), nome persiano = (PaXavsìov), bagno, bagni (di bagni pubblici,
« eunuco », sotto cui è partic. noto Tuccisore come consistenti di più camere, soli, il plur.,
di Artaserse III (Oco) e di Ai-se, Quint. 5, 2xirimenti anche di grandi bagni privati),
12, 21: quindi appell. =
ogni custode di I) propr.: balineum calefieri jubebo, Cic: cum
donne, eunuco, Ov. aiTI. 2, 2, 1. a balneo exissem, accepi litteras tuas, Cic:
Bagfìida, ae, m. (BaYpaSag), il fiume balneae publicae, Cic. in balneas venire, Cor-
:

pili, notevole nel territorio di Cartagine, che nif. rhet. : iu balneis fuisse cum filio, Cic.
sbocca nel mare tra litica e Cartagine, ora II) meton. A) bagno : tinozza coll'acqna =
Medsjerda. per il bagno, praefervidum, Tac: balneo in-
Kàjae, arum, f. I) citte), e bagni caldi ferri, Tac. B) bagno =
il bagnarsi, balneum
sulla costa della Campania (tra Cuma e prode.st, Cels.: balneo raro utendum, Cels.
Pozzuoli) ugualmente rinomata per le bel- balista, V. ballista.
lezze della natura, la virtù medica delle sue BallTn, m. nome di un mezzano
ònis,
fonti, e la piacevolezza della vita ch'ivi si spregevole nel Pseudolo di Plauto; quindi
conduceva, naia, Cic. ep. 9, 2, 5; in Clod. fr. appellat., un Ballio =
uomo spregevole, Cic.
20 (4, 1). Hor. carm. 2, 18, 20. Sen. ep. 51, Phil. 2, 15.
1 e segg.: come stazione di bagni anche Bajac ballisla, ae, f. (^iXlta), grande macchina
aquae, in Prop. 1, 11, 30. II) meton., ogni di(guerra, foggiata ad arco, tesa con funi e
stazione balneare, Cic. Cael. 35 e 38. De- — nervi, con cui si scagliavano pietre ed altri
riv.: Bajanus, a, um, di o a naja, negotia, inoiettill, ìnacchina da scagliare, balestra, bal-
Cic: lacus, lago Lucrino, Tac. n.ita, Caes. ed a.

bajììlo, (bajulo), are (bajulus), /"«»« n fac- Iialliix, V. balux.


chino; poì-tar md dorso un peso, q.c. di pe- italncao, V. balineum.
sante, asinus bajnlans sarcinas, Phaedr.: alqm, Italiioai'Tiis, a, um (bahieum), appai-te-
portar sul dorso, Quint. nenfe al bagno, da bagno, fur, chc dimora n€Ì
baiuliis, (bajolns), i, m. dsxSocpópog, = bagni, Catull. 33, 1: sost., balnoaria, orum,
portatore di pesi (per guadagno), facchino, n. bagni, camere pei- i bagni,Cic ed a.
Cic. ed a. balneatSr, oris, m. (balneum), bagnino,
balaena, ae, f. (cpotXatva), balena, Ov. bugnaiuoio, custode dei bagni, Cic. ed a.
Plin. ed a. halnrolat', V. balneolum.
balaniis, i, f. (pdXavog) myrobalanus, = baliiooliini, i, n. (dimin. di balneum^
mirobaiano, dal CUI uocciolo SÌ estrae ìin olio piccolo bagno, Seu. ed a.:plur. eterocUt. bal-
che non ha odore e che riceve facilmente e nc'ftlac, firum, (dimin. di balneae), Cic. fr.
f.

conserva altri odori graditi, Hor. e PUn. i»aliieiiiii, V. balineum.


bsilatrO, Ònis, m., buffone, giullare, Hor. baio, avi, atum, are, belare, di pecore.
sat. 1, 2, 2. Quint. ed a.: poet., assai, balantes oves, =
balatus, iìs, m. (T)alo), belato delle pecore, Yorg. ed a.
delle capre, Versr. ed a. balsaiiiiiiii, i, n. (^xXaafiov), I) gomma
balbi", avv. (balbus), b(dbett<mdo, Lucr. 5, odorosa dell' albero del balsamo , balsamo,
1020. Verg. ed a. Il) albero, arbusto del balsamo,
balbus, a, um {da connettersi con baiare), balsami silvae, Fior.
balbo, balbuziente (contr. planus, che parla balteu«, i, m. e balleuni, ì, n., baiteo,

senza impedimenti, scioltamente), di pers., cinturino della spada, cintola, Caes. ed a.


Cic: verba, Hor. balux, liìcis, f. fvocab. spagn.) = xp'J-

balbutio, Ivi, ituni. Ire (balbus), I) intr. aa|l|l05, s€d>biad'oro,graìieUid'oro,3\i%t\\\. eda.


balbettare, balbutire, Cels.ed a.: trasl., balbet- Banibìilin, ònis, m [da PajiPaXsiv) (balbu- .

=
,

tare, balbutire intorno a q.c. non essere come soprannome: M. FulviusBam)).,


ziente),

chiaro nelle proprie vedute, idee, inten- padre di Fulvia, moglie di Antonio.
zioni, ecc., non esprimersi chiaramente, de Bandììsia, ae, f. fonte deliziosa nei x>^'
natura deoruin, Cic. desinant balbutire, Cic.
: dcre di Orazio nella Sabina.
II) tr. balbettare, illum balbutit scaurum, lo Balilla, ae, f. città dell' Apulia non lungi
chiama balbettando, vezzeggiando (poiché da Venosa, in ima' regione selvosa pi'esso al
egli pnr'.a a modo di fanciullo) piccolo monte Vulture, ora S. Maria di Vanze. —
zoppo, Hor. sat. 1, 3, 48: trasl., Stoicus per- Deriv.: ISailtTllllS, a, um, ajrpartenente a
pauca balbutiens, a cui fa solo talvolta di- lianzia, bantino,
fetto la necessaria chiarezza, Cic. Ac. 2, 137. baptìsir'iMuin, iti, n. (pajtxtotiQptov), fcc-

Bal?arcs(BaMres) insulae o sempl.n»- cino per bagnarsi e nuotare, Plin. ep. ed a.

ieiire!!), Yum, f. (BaXtapsì^), isole Baleari, bai'sillll'lim, i, n. (^oépatìpov), I) baratro.


313 baratbrus barrus 314

<ibi8»o,voragine, inferito, Lucr. ed a.: barathro un po' barbuto, di primo pelo, con piccole fra-
donare, gittar nel baratro, cioè scialacquare, sette, juvenis, Cic: mulli, Cic.
Hor. sat. 2, 3, 166. II) trasl., scherz. o sar- barbatus, a, um (barba), barbato, barbuto,
cast., di pers. imaziabile,h-AT. macelli, abisso, I) di divinità e uomini, 1) in gen.: {cantr.
voragine, Hor. ep. 1, 15, 31. imberbis), Juppiter, Cic: aut imberbes aut
bàratlirus, i, m. (PdpaGpog), umno degno bene barbati, Cic: equitare in arundine, si
di morte, uomo abbietto, Lucr. 3, 964. quem delectat barbatum (adulto), Hor. 2) par-
barba, ae, {., barba, a) d^gli uomini, barba tic: di Jiomani del tempo antico (in CUi nOÌI
promissa, Nep,: promittere barbam, Liv.: bir- si radevano ancora la barba), p. es.: unus ali-
bam tondere, Cic. b) degli animali, birci, ca- quis ex barbatis illis, Cic. Sest. 19. II) di ani-
prae, Plin.: lupi, Hor. ìTuili, birculus, Catull.: sost. semplic. barbatus,
barbìire, aw. (barbarus), w» modo stra- dalla lunga barba = capro, becco, Phaedr.
niero, come uno straniero =^ incoltaiitente, roz- barbTger, gora, gcrum (barba e gero), che
zamente, nelle cogìiizioni, lingua e mudi, 2>orta la barba, barbato, barbuto, capellae, pc-
quindi anche sgarbatamente, scortesemente, cudes, Lucr.
loqui, Cic: exclamare, Quint. laedere oscula,
: barbitos, i, e. (papPiTOj, -ov), cetra (ori-
Hor. ginar, distinta dalla lira per i toni più, gravi
barbarla, ae {forma sccond. barbàric><>, e il maggior numero di corde, ma spesso scam-
ace. -em, abl. -e), f. (barbanis), I) paese fore- biata con essa), age die Latinum, barbite,
stiero, straniero, inoppos. alla Grecia e Roma, Carmen, Hor.; meton. =
canto (suonato sulla
Cic. ed a. II) meton.: A) barbarie, ignoranza, cetra), Ov. ber. 15, 8.
rozzezza spirituale, baec turba et barbarla fo- barbala, ae, f. (dimin. <?«' barba), barbetta,
rensis, Cic: nunc barbaries grandis, Ov.: di piccole basette, lanuggine, Cic Cael. 33.
« espressioni barbare (erronee), barbarismi » Itarva, ae, m. (Bxpxag, da n"73, lampo.
nel discorso, aliqua barbaries domestica, Cic.
Brut. 258. B) barbarie morale, crudeltà, fie- o spada lampeggiante), capo stipite della fa-
rezza, inveterata quaedam barbarla, Cic. miglia dei Barca, tanto celebre posteriorm.
barbariCUS, a, um, barbarico, barbaro, da in Cartagine, a cui appartenevano Amilcare
parte dei Itomaìli ^ non romano, non greco, ed Annibale: quindi soprannome di Amil-
straniero, forestiero, Verg., Liv. ed a.: frigio, care, Nep. Ham. 1, in. — Deriv.: ISar-
Verg. ed a.: germanico, Suet. sost., barba- : cIllU!», a, um, di Barca Barca, famUla,
dei
ricum, i, n., paese straniero, Eutr. factio, Liv.:soa-<., Barcini, orum, m. = Barca, i

barltaries, V. barbarla. la casa dei liarcu, la famiglia dei Barca, Llv.


barbarismus, 1, m. (papPapiop,óg'), ilpar- Barcaei, V. Barce.
lare in modo straniero, cioè erroneo, il par- IBarce, f. (Bap-z-r]), città della Cire-
ès,
.Hj-f, eì-roneo, errore di lingua, barbarismo, naica, col porto di Ptolemais [dopo la rovina
Cornif. rhet. e Quint. della città, chiamata Barca), dal nome della
barbarus, a, um (Papp«posJ, I) straniero, quale la provincia si chiama ancora adesso
forestiero, e SOSt., linO straniero, forestiera, bar-
baro, estraneo
Barca: ora rovine di Merdsjeh. Deriv.: —
ai costumi greci e romani. ISareaei, orum, m. (Bapxatoi), abitanti del
a) ingen.: servi agrestes et barbari. Cic: reges, paese di Barca, tribii nomade, nell'epoca ro-
Hor.: barbara (puella) sermone est 'Sparla essa mana terribile ptr estese piraterie.
in gergo ? Ov.: sost., barbari quidam et Imma- BareTnu», a, um, V. Barca.
oes {contr. Graeci bomiaes), Cic: quindi in barilTlusi, V. barritus.
barbaruin =
secondo ilcostume, il modo degli bardu>i, a, um [da PpaSój), stupido, tardo
stranieri, forestieri, barbari, Tac h) partic. d'ingegno, sciocco, Cic de fato, 10.
di un popolo determinato: a) in bocca di un Uar^usìi, orum, m. (BapYouctoi), tribù
Greco o in opposiz a c-ò che è greco, barbaro della Spagna Tarrac, nell'odierna Cata-
^= italico, romano, latino, tanturn barbaris ca- logna.
sibus Graecam littenim (<ì>) adhibere, Cic: e Iftargyl''*^'' arum, f. e Kar;;y'ITa, òrum,
così in bocca d'un Macedone, cum barbarie n. (BapYÙÀta, xi), città della Caria nell'an-
aeternum omnibus Graecis bellura est eritque, golo pili interno del siuus Bargylieticus limi-
Liv.: e in contrapp. al Ponto, barbarus liic tato dal Prom. Posidium e dalla città di
tìgo sum, quia non intellegor ulli, Ov. P) per
frigio, Carmen, Hor. y) per persiano, Nep. '
3Iindo. —
Der.: A) ISar^yliòlae, àrum,
m., abit. di B. B) Ifiargyli^''**^"^' ^> um,
Curt. eper eccellenza barbarus del re diPersia
:
, di Bargilia,
Nep.Them. 4, .5, e altr.: di un alto personaggio baris, Tdos, f. (pàpis), navicella egizia,
pers., Nep. Ag. 3, 1. h) infine generic. ^x/
specie di zattera, Prop. 3, 11, 44.
ogni popolo nemico non greco e non romaìw .
biirTlùsi, V. barritus.
utia volta persino di un popolo greco (i Das-
BnrTuiii, Yi, n. (Bxptovì, porto non senza
sar€ti),Lìv. 31, 33, 5. II) meton., barbaro,
importanza nelV Apulia, sul mare Adriatico,
A) spintuahn., rozzo, incolto, iiilmmauus ac ora Bari.
barbarus, Cic: homiiics barbari atq.ie imperiti,
baro, ònis, m. (varo, varrò, stupido), sen^-
Caes.: non sunt illa (scripta) suo barbariora loco, plicione, zoticone, goffo, balordo, Cic ed a.
Ov. B) =
moralmente, rozzo, selvaggio, duro, barrltìì»» (liaritus o barditus) ùs, in., grido ,
crudele,homines feri ac barbari, Caes.: immauis di guerra, canto di guei~ra dei Germani, TaC.
ac barbara consuetudo bominum immolando- ed a.
rum, Ci .: barbariora sacra, Ov.
barrus, i. m. (parola indiana), eleftuue,
barbalììlu;», a, um (dimin. cZ/barbatus,, Hor. epod. 12, 1.
315 òasiatio Bebryces 316

basisllto, ònis, f. (basio), il huciare e nieton. Baucis, ctdis, f. (Baùxig), vecchia moglie
bacio, comun. al plur., Catull. ed a. del vecchioFilemone nella Frigia.
bsisìITca, ae, f. (PaatXixi^, se. oixia o oxocc), Bauli, òrum, m. (BaùXoi), luogo ira Mi-
basilica, nomedi grandi edifizii sontuosi seno e Baia nella Campania, ove sorge-
ornati con doppio porticato nel Foro (i)t vano parecchie ville (fra cui è comun. no-
Eoma ed altre città), che erano destinati alle minata quella di Ortensio); ora villaggio di
sedute dei tribunali e agli affari dei mercanti Bacolo.
(lat. puro regia, V.), Cic. ed a.: bas. Porcia, Bìivius, W, m., cattivo poeta del tempo di
Liv.: bas. Julia, Quint. ed a. Virgilio.
liasTo, avi,àtum, ilre, baciare, baciucchiare, beate, avv. (beatus), felicemente, beatam,,
alqin, Catull. ed a.: multa basia, Catull. I) propr.: bene et beate vivere, Cic: beatius.
ba<»Ì!«, is e cos, acc. ira, abl. i, f. (Paots), beatissime vivere, Cic. II) trasl., felicemente
tutto ciò su cui riposa q.c. I) come 1. 1. di
architettura: a) base, sostegno, piedestallo, zoc-
= completamente, locuni beate implebat, Sen.
cent. 7 (3), proem. § 3.
colo, statua?, Cic: sepulcri, Cic: prov. alqui
bealflas, atis, f. e bealitudo, dtnis, f.
cum basi sua metiri, ìnisurave uno insieme (beatus), beatitudine, felicità, Cic de nat. deor.
colla sua base =
misurarlo con una misura
1,95.
tropico alta, stimarlo troppo, Sen. ep. 76, 31.
beatus, a, um, part. agg. {da beo), becao.
b) fondamenta, vlllae, Cic ad Q. fr. 3, 1, 2, § 5.
felice, fortunato, I) in gen., di colui, al quale
II) come 1. 1. matem.: trianguli, base, Cic de
pier la sita esistenza non manca alcun bene
nat. deor. 2, 125.
fisico e morale, a) di pers.: qui beatus est,
IiasìlilU, li, n., bacio d^amore, baciamano,
non intellego,quid requirat,ut sit beatior, Cic:
alci basium dare, Petr.: basium surripere alci,
nemo non potest non beatissimus esse, qui etc,
Phaedr.
Catull.: basia jactare,
Cic: uihil est tam miserabile quam ex beato
Bassaréus, ci, m. (Baaaapsug da pao- miser, Cic: agricolae parvo beati, che si sti-
adcpa, cioè volpe, pelle di volpe, come orna-
mano beati, che si accontentano del poco,
mento delle Baccanti), soprannome di Bacco,
Hor. carm. 1, 18, 11. —
Deriv.: l&ixastx-
Hor.: plur. sost., beati, Cic. ed a. b) di condi-
zioni, ecc.: vita, Cic: beatior spiritus (felice
rieus, a, um (Bocaaaptxóg), bacchico, cornac,
ispirazione), Quint.: beatissimus animi status,
Prop. 3. 17, 30.
Sen.: neutr. sost.. in qua (virtute) sit ipsum
Batàlariiac (Basternae), arum, m., popo-
etiam beatum (tò lirtxdpioy), felicità, Cic
lazione germanica, le cui sedi si estendevano
II) pnrtic: A) di ciò, a cui niente mancn
dalle sorgenti della Vistola sino alle con-
per la felicità materiale, generic, fortunutu,
trade poste a S. delle foci del Danubio (Po-
colmato di beni, di beni di fortuna f agiato, hf-
(lolia, Galizia, Ucrania).
tiestante, ricco, a) di pers.: mulier beata ac uo-
ISììtavi, orura, m., itutavi, tribù d'origine
bilis, Cic: homo non beatissimus, Nep.: sati.s
celtica, la quale in seguito a divisioni interne
beatus unicis Sabinis, Hor.: Thyna merce bea-
abbandonò le sue sedi e occiqjò un isola alla
tus, arricchito, ìior.: plur. sost., beati, ricchi,
foce del Reno e della Mosa, chiatnata quindi
Prop. ed a. b) di Stati e delle loro condizimii:
Batavorum insula (in senso stretto V isola di
beata, beatissima civitas, Cic: fiorente ac beata
Olanda, la quale viene formata dal Reno
re publicà, Liv.: nullius ci\itatis fortunatiorem
propr. detto, dal Walial in unione colla
Mosa e dall'Oceano). Deriv.: Bìilà-— ac beatiorem statum fore, Liv. e) di possedi-
menti e simili, benedetto, ricco, dotato, fertile,
\'U^, a, uni. Tìatavo.
gazae Arabum, Hor.: ras, Hor.: auriferi ripa
UalliyHu!«,i, m.(Ba6uX>.og), I) fanciullo
beata Tagi, Ov.: vox beata, voce riccamente
diSatno amato da Anacreonte. II) Alessan-
Sciato, Quint. d) di condizioni d'ogni genere,
drino, liberto di Mecenate in Roma, famoso
benedetto, poet.^= magnifico, splendido, com-
insieme con Pilade di Cilicia, suo rivale,
moda, Catull. e) di beni intellettuali, bene-
coinè fondatore della pantomima propr. ro-
detto, esuberante, ingeniibeatissima ubertas,
mana, e ancora pregiato nella tarda età im- Quint.: beatissima rerum verborumque copia,
\)eriale.
Quint. B) poiché gli dei non concedevano ai
bìililluill, i, n., Inacieie, Hor. sat. 1, 5, 36.
mortali alcuna felicità compiuta, si chiama-
ISallìadós, ae, m., V. Battus, m° I.
vano a preferenza i morti presso i Greci
IBallU, ttdis, f., V. Bittis.
lidy.apsg e dietro a loro presso i Romani beati,
batlììo, V. batuo.
i beati, quindi beatorum insulae ([jLaxdpwv
Uallii<», i, m. (BatTos), soprannome di
v^aoi), « isole dei beati », lequali l'antica
Aristotele figlio diPolimnestore (o Grino) e
credenza dei Greci poneva sul limite occi-
di Fronima, di Tera, uno dei Minii, fon-
datore di Cirene nella Libia, natta. — dentale della terra nell'Oceano, dove sotto la
mite dominazione di Kronos gli eroi caduti
Deriv.: IBallTsides, ae, m. (BanidSrjg),
in battaglia, i semidei della quarta genera-
liatHade (cioè discendente di Batto) =^ Cire-
zione, godevano di una vita senza cure e
neo, del poeta Callimaco.
senza morte, Cic. fr.
IBatuìiiiii, i, n., città della Campania;
Bebi-iacuni, V. Bedriacum.
secondo il Reich ora Eaja.
batììo (battilo), ui, ere, frane, battre, di Bebryces, cum, m. (BéppQxeg), popolar
esercizi di scherma, battere, battei-si, Cic: pu- zione nella contrada chiamata piìi tardi Bi-
gnatoriis arniis, Suet: rudibus cum alqo, Suet.
tinia nell'Asia Minore- —
Derio.: A) Be-
baubor, ari, di cani, abbaiare, latrare {cfr. brycTa, ae, f. (Bsppuy.ia), Bebrìcia, puese
latro, Lucr. 5, 1069. abitato dai Bebrici, più, tardi liititUu. Jì) Be-
317 beccus Dellum 318

lirycìfus, a, um (BsPpUXlog), appartenente alla bellicus, a, um (bellum), I) appartenente


Hebricia, JtebriciOt alla guerra, bellico, guerresco, niilitare, tor-
beecus, i, m., becco, partic. del gallo, Suet. menta operaquo, Liv.: res bellicas majores esse
Vit. 18. quam urbanas, Cic: res bellica, milizia, Cic. :

IBedriaciim (Bèbriacum e Betriacum), i, disciplina, disciplina militare, tattica, Cic:


n. borgo nell'Italia tra Cremona e Verona mors, Cic: virtus, Cic laus, Cic. sost., bel-
: :

(secondo Mannurt ora villaggio di S. Lo- licum, i, n., auon di tromba per chiatnare al-
renzo Guazzona, secondo Ueich Beverara). l'anni, per combattere, beUicum canere, dar
— Deriv.: Itédrisìcensis, e, di Bedìùtco. flato alle trombe, Cic. e trasl. eccitare,
; =
Bclgae, arum, m. Belgi, mescolanza di aizzare, Cic: e di un oratore focoso, de bel-
tribù germaniche e celtiche, che formavano hcis rebus canit quodam modo bellicum, suona
la terza parte della Gallia. Deriv.: — l'allarme, Cic. II) trasl., guerriero, bellicoso,
A) Ifiel^Tcìis, a, um, belga, esseda, Verg.: deus, liomolo, Ov. dea, Pallade, Ov.
Gallia Belgica e sempl. Belgica, parte setten- belllg-"r, gora, gcrum (bellum e gero),
trionale della Gallia abitata dai Belgi, tra belligero, bellicoso, gens, Ov. trasl., mauus

la Marna, la Senna, il Reno e il Mar del (mano), Ov.


Nord, Plin. e Tac. B) Belgìuiu, ti, n. parte bellìgero, avi, atum, are (bellum e gero),
della Gallia Belgica, ora Beauvais, Artois, far guerra, guerreggiare, combattere, CUm alqo,
Amiens Cic. ed a. : adversus alqm, Tac. assol., alci :

Bólnles ejttelis, V. Belus. parem in belligerando esse, Cic.


bellsirTa, òrum, n. (bellus), ultima parte bellTpMleii!», entis (bellum e potens), po-
(teipranzo (come noci, frutta dolci, vino dolce, tente in guerra, Acacidae, Enu. fr. e sost., :

pospasto, ecc.), Plaut. Suet. ed a. Bellipotens =


Marte, Verg.
bcllatiir, oris, m. ^beUo), guerriero, uomo bello, avi, àtum, are (bellum), far guerra,
di guerra (colV idea accessoria di forza ,
guerreggiare, I) propr. : cum alqo, Cic: ad-
capacità a combattere, mentre imles, sol- versus alqm, Nep. prò alqo adversus alqm,
:

dato della classe. Stato, ufficio), Cic. ed a.: Liv.: Inter se, Curt.: beUare beUum hoc, Liv.
agg. (poet.) ^
guerriero, bellicoso, battagliero, II) poet. trasl. ^= combattere in genere, Ov.
deus, dio della guerra, Marte, Verg.: di ani- ed a. —
Forma secondaria bellor, ari,
mali, equus, cavallo di battaglia, destriero, Verg. Aen. 11, 660.
Verg. Bellona, ae, f. (bellum), Bellona, cioè
bellsltoriU«>, a, um (bello), bellicoso, guer- « dea della guerra », compagna di Marte,
riero, trasl., stilas, polemico, riin. ep. 7, 9, 7. armata di una frusta sanguinosa.
belliìlrix, trìcis, f. (fem. di bellator), bellor, V. beUo.
guerriera, bellicosa, atta a far guen-u, Koma, Belloiaei, òrum, m. popolo della Gallia
Ov.: diva, Pallade, Ov.: trasl iracundia, Cic.
, Belgica, nella regione dell'odierno Beauvais.
beile, avv. (bellusj, bellamente, graziosa- bellììa, V. belua.
mente, con eleganza, gentilmente, vagamente, bellum, i, n. (da duellum, prqpr. lotta
con leggiadria, gradevol mente, piacevolmente, tra due, duello, quindi): I) guerra. A) propr.
squisitamente, e simili, I) in gen. : scribere, domesticum, Cic: intestinum, Liv.: sociale,
Cic: negare, Cic. belle adhuc, ciò va sinora
: Liv.: civile, Cic: navale, Nep.: terrestre, Liv.:
gradevolmente (molto bene), Cic: bellissime bellum facere , Caes. b. concitare, excitare,
:

navigare, Cic: alqd ferre fronte et vultu bel- suscitare, Cic. movere, commovere, Cic.
: b. :

lissime, colla massima serenità, Cic. : con b. conflare, Cic: b. parare o comparare, Cic:
partic. ed agg.: praediola belle aediflcata, b. instruere, Cic b. nuutiare, b. denuntiare,
:

Cic. : sumus ambo belle (graziosa-


curiosi b. indicere, Cic: b. suscijjere, Cic: b. incipere,
mente curiosi), Cic: come risposta, dices: Liv. e Sali.: beUi initium facere, Sali, o capere,
Tu ergo baec quomodo fers? Belle mehercule Caes. : b. inire cum alqo, Liv. : b. alci inierre,
et in eo me valde amo, Cic. II) partic: Cic: b. inferro centra patriam, Cic: b. infeiTe
A) come segno di approvazione bravo, = in provinciam, Cic: bello persequi alqm, Cic:
bene, ottimamente, V. Cic. de or. 3, 101. Ji) di b. administrare, b. agere, b. gerere, V. ad-
disposizioni, modo di essere, belle se babere ministro,:igo,gero:b. ducere (irajre lungo), m
e sempl. belle habere o esse, star bene, star Caes.: b. trahere, Cic: b. depouere, b. compo-
bene di salute, se belle, piane belle se habere, nere, Cic: b. conficere, Sali.: b. perficere, Liv.:
Cic: se non belle habere, Cic: non belle fuisse b. extinguere, b. restinguere, b. delere, Cic:
(essere stato indisposto), Cic. b. renovare, b. redintegrare, Cic b. dilferre, :

Bellero|)lir»ii, ontis, acc. onta, m. (BsX- Liv. : continuare, Liv.


b. bella impendenl,
:

Xspocpwv),© Belluro|ilioiilé>9, ae, m. (BeX- Cic, bellum Laminet, Liv. b. ante purtas, :

Glauco, nipote di Sisifo,


XepocpcivxYjg), figlio di est, Liv. b. exsistit, Cic. b. oritm-, b. exori-
uccise la Chimera coU'aiulo di Pegaso. — : :

tur, b. nascitur, Cic: b. renascitur, Cic, o re-


Deriv.: Bellei*o|>lionteu<4, a, um, di diit, Liv.: bella erunt (vi sarà), Verg.: iu
lìellerofonte, equus. Pegaso, Prop. bello, Cic: in bello... in pace. Sali, e Liv.: raro
bellTeòisu!*, a, mn
(bellicus), bellicoso, (con un genit. o agg.) sempl. bello, come bello
guerriei-o (contr. iiiibeUis), gentes, Cic: belli- Eomauorum, Cic: Vejenti bello, Cic: e loca-
cosiores eà tempestate eraiit ( GaUograeciJ, tivo belli, in guerra. Ter. e Cic; comun. cong.
Liv. :provinciae bellicosissiraae, Cic: trasl., vel domi vel belli, Cic belli doniique, domi
:

bellicosior aiiiius, anno ricco di guerre (contr. beUique, bello domique, domi beUoque, Liv.
iinbellis annus), Liv. quod multo belÙcosius
: B) trasl.: b. tribuiiicium, lotta, contesa coi
(valoroso) erat, Liv. ir., Liv.: b. indicere philosopliis, Cic; cum
319 buUuusus bcueliciuin 320
òmnibus improbis aeternum bellum esse su- facit,fa bene, Ter.: b. facit A. Silius, qui, ecc.,
sceptum, Cic. niiluo est quoddam
: b. quasi Cic: factum te advenisse, hai fatto bene a
b.
naturale cum corvo, Cic. II) mcton., a) lotta, venire, Ter.: quindi bene facta, buone, nobili,
combattimento, liattaylia, al sing. in Sali, ed a. gloriose imprese, azioni, servigi, gesta, Cic.
stor. ; al piar in Vcrg. ed a. poeti, b) plur. fi) bene facis, bene fecisti, bene factum, for-
bella, ti-uppe =
gran numero di milizie, in- mola di ringraziamento e di dimostrazione di
gentia, Plin. pan. 12, 3. allegrezza motto bene, egregiamente, tant-e
,

belliio^iis, V. beluosus. grazie. Ter. y) bene facere alci, far del bene a
belliis, a, um {contr. da benulus, dimin. qualcuno, beneficare o usar gentilezze, amicis,
di benUS per bonus), vezzoso, yraziosissinw, Cic : sibi, farsi q.c. di bene, darsi bel tempo,

ijentile, legyiiulro, garbato, piacevole, aqiiisiio, Cic: passivo, quod bonis b. iit beneficium,
a) in gen.: houiines, Cic: epistula, Cic: fama, riaut.: (j't«Vw/« bene facta, bene fizi{contr. male
}Ìor. locus bellissimus, Cic. bellum est col-
: : facta), Enn. fr. ed a. e) bene est, a) alci, ciò
Z'infin., aliquo exire, Cic. b) partic, riguardo ò o va bene, ad ale. sta bene per ale. Comici e
(dia salute, nano, fac beUus revertare, Cic. Cic: così anche melius est milii, tibi, ecc., mi
bùliìa (belllia), ae, f. bestia, animale, par- va meglio, vii trovo tneglio. Ter.: Pompejo
tic.grande, robusto (come elefante, tigre, melius est factum, Pompeo sta meglio (di sa-
leone, cinghiale, balena, grandi animali lute), Cic: e coll'abl. della cosa, alqa re bene
ticquatici), belva, I) propr.: silvestris, fera est (alci), ciò sta bene per alcuno, ecc., egli
et immanis , Cic. : pecudes reliquaeque be- trova il suo conto in ecc., b. erat, non piscibus
hiae, Cic: ea genera beluarum quae in ru- urbe petitis, sed puUoatqucliaedo,Hor. p)bene
bro mari Indiave gignautur, Cic: per eccell. est O bene iiabet, sta bene, va bene, sono con-
di elefanti, h) Inda, Ov. beluarum manus
: tento, non desidero niente di piti, Cic: bene ha-
(proboscide), Curt. immani et vastae insi-
: bent tibi principia, prosperano, Ter.: pari-
dens beluae, Cic. II) trasl.: a) generic: ava- menti bene agitur, sta bene, va bene. Comici.
ritia, b. fera. Sali. fr. auiicos increpans, ut
: d) bene vendere, vender caro, Plaut.: emere,
ignaros, quanta bclua esset imperium, Suet. comprar a buon mercato, Plaut. e Cic. fr. 2) clr
b) come epiteto ingiurioso, bestia, belva, mo- littic: optiuieque in Verrem Cicero (se. dicit),
stro, furor impurae beluae, Cic: volo ego illi si pater ipse ecc., Quint.: così anche come
beluae estendere, ecc., Liv. segno di approvazione, V. Cic de or. 3, 101 :

beluo<!>iis, a, um (belua), ricco di ani- colTa.cc. e dat., comc il nostro alla tua salute!
mali, di mostri, Oceanus, Hor. carm. 4, 14, 47. nei brindisi, bene Messalam, Tibull. bene :

Beili!», i, m. (ByjXog), I) antichissimo re vobis, Plaut. B) pregn.: 1) bene riguardo


asiatico, fondatore di Babilonia e deìl'im- al successo, bene, felicemente, b. ambula, buon
jjero Babilonese. Il) divinità indiana fatta viaggio, Plaut., b. pugnare, Liv. 2) riguardo
uguale all'Ercole dei Greci. Ili) re delVE- al tempo =
a proposito, in tempo oppor-
ffitto, padre di Dunao ed Egitto. Deriv.: — - tuno, proprio a tempo debito, optiuie te offers.
a) BèlTdes, ae, m. (By)X£5y)g), discendente Ter. e ellitt., Syruni optime eccum^ Ter.
mascolino di Belo, Jieitde, surge, Bolide, di II) trasl., di quuìitità e grado, con agg. e
Linceo, figlio di Egitto. Ov.: Beiidae nomen avv., come il frane, bien, per rafforzare il
Palamedis, Verg. b) Belis, lìtdis, f. (B-zj^tj) concetto in essi contenuto, multo, bene, mol-
« comun. al plur. Bèlides, um, f.^ le nipoti tissimo, a) con agg.: b. robustus, Cic: b. putus,
di Belo, figlie di Danao, nciidi Danaides ^ c/te ha ben bevuto, Cic: b. multi, Pollio in Cic.
(V. Danaus). ep. h) con avv. e tnodi avverbiali ih.peaìtns,
Bvnaciis, i, m. [con o senza lacus), lago Cic: b. mane, Cic: b. ante lucem, Cic: non
nel territorio di Veronu, ora Lago di Garàa. bene ^^ vix, Ov.: vis bene, Ov.
bene, aw. {dalVuntico bonus per bonus), benr-iITco, dixi, dictum, ere, V. bene w" /
comp. nielìllì», superi. OptTllle, bene, retta- (locuz. partic), 1, a, p.
mente, opportunamente, acconciamente, piace- benedietuin, i, n. (benedico), V. bene
volmente, bellamente, ecc., COSÌ fisicamente comc n" I (locuz. partic), 1, a, p.
moralmente {contr. male), l) propr.: A) iìi br-ne-lacTo, feci, factum, ere, V. bene
t/en.: ager b. cultus, Cic: b. cenare, Hor.: habi- n" I (locuz. partic), 1, b, y-
tare, Nep.: promitterc, Cic, o pollicuri, Sall.,/ar bene-iaetiini, i, n. (bene-facio), V. bene
f/randi jìromesse: dissinmiare, accortamente, n" I (locuz. partic), 1, b, a e y-
s altramente. Ter.: nosse alqm, multo bene, beiBel'ìeentia, ae, f. (beneficus), benefi-
a fondo, Hor. Frasi e locuzioni parti- cenza, Cic. ed a.
colari: 1) con verbi: a) bene dicere a) parlar beiieficTariii!^, a, um (beneficium), ap-
bene, giustamente, rettamente, Cic: 2>lanius ac partenente a benejicio, die appare comc un be-
melius dicere alqd, Hor.: qui optiine dicunt, i neficio, res, Scn. ep. 90, 2. Più sjjcsso sost., be-
più eloquenti, Cic e bene =
parlare ragione- m. (se. milites), soldati cheper
néficiarii, orum,
volmente, b. et sapienter dicere. Ter. p) bene una concessione speciale del loro comandante,
dicere alci, dir bene di qualcuno, lodare qual- erano liberati dai lavori gravosi del servizio
cuno, Cic. assai., omnes b. dicunt (se. ei),
: (far trincee, portar acqua, foraggiare, ecc.),
amant, Ter.: jt^'/itZipMlosopliia mater omnium Gaes. ed a.
b. factorum beneque dictorum Cic. bene , : beneficium, ìi, n. (bene e facio), I) be-

dictis si certasset, audisset bene, Ter. b) bene nefizio, servigio


[contr. malcficium, injuria),
facere a) far q.c. bene, 7-ettantente, far bene in V. Sali. Jug. 31, 28 e 104, 5. II) partic, be-
//.e, vel non facere, quod non optime possis, nefìzio, servigio, benigna intercessione, favore,

vt'l facere, quod non pessime fadas, Cic: b. concessione, dimostrazione d'affetto, A) in gen.:
:ì21 beneficus bes 322

1)) alci dare, b. alci tribuere, tribuere et dare, b. quanto meglio, Hor.: b) facere alci, beneficare
in alqm conferre, b. deferre, Cic: b. bene collo- qualcuno, recar benefizio, Cic.
care apud alqm, Cic: alqm beneficio affi cere, beni^^nitas, atis, f. (benignus), /) beni-
Cic: alqm beneficiis obstringere, Cic: b. acci- gnitìi, bontrl, affabilità,, cortesia, dolcezza, Cic
pere, b. accipere ab alqo, Cic: beneficio se obli- ed a.: b. animi, Tac: vestra in me audiendo
<;-atum putare, Cic: alcjs beneficia in alqm, ser- benignitas, Cic. II) beneficenza, bontà., com-
vigi verso qualcuno, Caes.: in beneficiiloco (pe- piacenza, ne major benignitas sit quara facul-
tere), Cic, o in beneficio (relinquere), Liv., come tates, Cic: amicorum benignitas exhausta est
un favore; in summo beneficio impetrare, come in ea re, Cic.
un grande b., Cic: siniil. leneftcii causa o per benignus, a. um (forma accorciata da
beneficium, Cic: quindi beneficio, per media- benigenus, da bonus e dalla rad. gen.) di
zione, premura, intercessione, aiuto, assi- specie, natura buona {contr. malignus), I) be-
stenza, mediante, tuo beneficio, Cic: deorum nigno, amichevole, amorevole, affabile, benevolo,
beneficio, Caes.: sortium bineficio, Caes.: hoc inclinato, mite, dolce. A) propr. : homines be-
beneficio, con questo mezzo. Ter. Wjnella vita nefici et benigni, Cic: divi b., numen b., Hor.
politica, 1) distinzione (derivante dallo Stato B) trasl., di
inan., amichevole, benevolo,
e.

o popolo da ii/na singola persona), favore, piacevole, mite, vultus (plur.), Liv.: oratio, Cic:
concessione, gratificazione, conferimento, agevo- sermo, Hor. //) benefico, piacevole, largo, libe-
lamento, tabula alicujus beneficii, Cic. populi : ruie. A) propr.: Fortuna, Hor.: is, qui beni-
beneficium, Cic: cum suo magno beneficio gnus liberalisque dicitur, officium, non fructum
esset, poiché egli doveva molto alla sua rac- sequitur, Cic: poet. col genit., vini somnique
comandazione, Cic: centuriones sui beneficii, b., che si dà buon tempo col vino e col sonno,
sue creature, Suet.: in beneficiis (fra le grati- Hor. B) trasl., di e. inan., die dispensa larga-
ficazioni dà conferirsi) ad aerarium delatus inente, largo, ricco (coutr. malignus), ager,
est (c/ir. defero), Cic: tribuni militum quae . . . ()v.: ingenii vena, Hor. (carm. 2, 18, 10), ma-
antea dictatorum fuerant beneficia, Liv.
. . . teria, fruttifera, Mela.
2) privilegio, b. liberorum, esenzione dalla ca- beo, avi, àtum, are [vocabolo da cui deri-
rica di giudice ottenuta da chi ha un numero vano benus, bonus), render felice, beare; quindi
determinato di bambini, Suet. CI. 15. I) rallegrare, ricreare, ecquid beo te ? ti ral-
beneficila, a, um, compar. beni^fieen- legra ciò? Ter.: quindi beas o beasti, ciò mi
lìor, superi. beiienceiilÌ!«!tìnius (bene- ricrea, mi è caro. Comici. II) render felice,
facio), benefico, compiacente, cortese, Cic. ed a. beato con^donare, ariiccìtire, alqm mu-
q.C.
Beneveiituin, i, n., antichissima città uere, Hor. Latium lingua divite, Hor.
:

degli Irpini nel Sannio, prima Maleventum Berecyntes, um, m. (Bspéxuvtss) e I8e-
più tardi coloìiizzata dai Romani, e
(cfr.), recynlae, arum, m. (Bspsxóvxa!,), popolo
innalzata a città fiorente, ora Benevento. della Frigia. —
Deriv.: A) KerecyntTus,
— Deriv.: Oenevenlanu.s, a, um, 7?ene- a, um(Bspsxuvxtog), a) iserecinzio, poet. =
ventano, di Jienevento» Frigio, B.mater e sempl. Bcrecyntia, Cibcle,
benevole, avv. (benevolus), benevolmente, V'erg. b) appartenente a Cibele, heros. Alida,
con benevolenza, antoì-evol mente, Cic ed a. figlio di Cibeìe, Ov.: tibia, flauto frigio ri-
benev)ìlen<<>, entis (bene e volo), benevolo, curvo (originar adoperato solo nelle feste di
ben disposto, favorevole, SOSt. =^ fautore, amico. Cibele), Hor. B) IfierecyntTatlé!!;, ae, m.
Comici. /tereeinzìo, venator, forse Attis, (V.J, Ov.
benevSlenlTa, ae, f. (benevolens), bene- Berenice (Beronìcè), ès, f. (Bspsviy.T),
volenza, inclinazione, propensione, affetto, aniore- BspovóxY)) moglie del re Tolomeo Euergete,
volezza, sentimento benevolo, amichevole, benevo- la cui bella chioma (Berenices crinis) venne
lentiam habere erga alqm, Cic, benevolentiam posta fra gli astri (dell' emisfero boreale). —
praestare alci o conferre erga alqm, Cic. Deriv.: B^PenTcéUS, a, um, di Berenice.
benev4Ìlu«>,a, um, compar. beno^'iSIcn- Bero, V. Berones.
tìor, superi. benev5lenti><><ìiiius (bene e Béroea (Berrhoea), ae, f. (Bépota, Bsp-
volo), benevolo, affettuoso, propenso, favorevole, poia) una delle più antiche città della Ma-
auditor, Coniif. rhet.: animus, Cic: col dat., cedonia (nella contrada dell' Kmnzia), ora
nobis, Cic: domino, fedele, pronto a render Veria (Vorie) o (turco) Karaferga. —
servigio, Cic. Deriv.: IBSroeacus, i, m., di Herra.
beilÌ;;Me, avv. (benignus), benif/nament^e, Bvròncs, um, m., potente tribù d'origine
I) riguardo alV intenzione, benignamente = celtica tra Cantabri e i Celtibiri nella
i
amiclievolmenle, benevolmente (contr. maligne), Hlspania Tarrac Di questa tribii sono anche
A) in gen.: poUiceri, Cic: appellare milites. certamente i Berones (specie di guardia del
Sali.:respondere, Liv.: arma capere, volonta- corpo composta di Beront) in AMd:. h. Ale.x.
riamente, Liv.: benignius alloqui, Curt.: be- 53, L
nignlssime promittere, Cic. 'E)partic. nel lin- BerftnTcé, V. Berenice.
guaggio della conversaz.: benigne dicis o berylIAs o -us (bèrullus), i, e. (gig-
sempl. benigne, formala di ringraziamento, puXXog), berillo, pietra preziosa di color verde
vi sono molto grato, molto obbligato, prego, ìruirino, Prop. Plìn. ed a.
così accettando, Ter., come rifiutando, Cic bés, bessis, m. (invece di be-is binae =
ed Hor. If) riguardo all'azione ^^ in modo partes assis; cfr. a.-<), due tetti (= 8 unciac;,
benefico , liberalmente, laiyumente, riccamente, di ogni intiero diviso in dodici parti, a) drl-
liraebere, Ter.: comineatus in castra .ndvehore, Z'as come moìieta. fonus ex triontc 1 dib. Quinci .

Liv. : paulo beuignius se tracture, vivere al- lactuni crai bes.sibu>. mrrtre prima si pai-

Georges-C along hi, Dizionario latino-italiano . li


323 Bessi biforis 82#
{fava '/3 "/„ di fratto mensile, ora si pagava aurìbus alqd, ascoltare avidamente, quasi
'li "lo ^*"^ secondo i nostri calcoli, all'anno assorbire colle orecchie, Hor. ed a.
=
>

gTinteressi salivano dal 4 "/„ (12 Vs) X IBibract?, is, n., capitale degli Editi,
«O V„(12X73),Cic.adAtt.4, 15,7. \))del- molto frequentata degli studi Gallici;
S';de
l'eredità, heres ex besse, Plin. ep. 7, 24, 2. ancora attualm. Beuvray.
Bessi, òrum, m. (Bsaaoi), nazione molto Bìbrav, actis, f. città fortificata dei
,

suddivisa nella Tracia, che occupavaV intiero Remi nella Gallia Belgica, ora Bièvre.
Emosinoal Ponto Etisino. — Deriv.: Bcs- Bìbriicì, òrum, m., nazione della Bri-
sìcus, a, Uin, dei nessi. fannia; secondo Campden ora the hundred
ItcslTn, ae, f. bestia, belva, coìTie essere of Bray.
privo di ragione, I) generic: mutae bestiae, blbulll!^, a, um (bibo), I) che beve volen-
Cic. aquatiles, Cic: ferae, Liv.: scherzos., tieri, sempre assetato (di q.c), potor, Hor.: Col
mala bestia, di lezzo caprino sotto l'ascella geni:., Falerni, Hor. II) trasl.: die. inan. =
(caper), CatuU. II) partic, belva destinata che assorbe un liquido, bibulo, che sHmbeve,
a combattere coi gladiatori malfattori, lapis, pietra pomice, Verg.: lana, Ov.: nubes,
alqm ad bestias mittere o dare, a combattere che assorbono acqua, Ov.
colle fiere, Cic. e Phaedr.: condemnare alqm biceps, clpttis (bis e caput), bicipite, di due
ad bestias (a combattere colle fiere), Saet. capi, I) propr.: puer, Cic: puella, Liv.: poet.
bestìsll'IllS, a, um (bestia), che concerne le fii due cime, Parnassus, Ov. II) trasl., diviso
bestie, dell,; I) agg.; ludus, combatti-
bestie, ili due, divisa in fazioni, clvitas, Fior.
mento di fiere {tra fiere e uomini, come spet- biciilor, òris (bis e color), bicolore, di due co
tacolo), Seii. ep. 70, 22 (al § 20 detto ladus populus, Vurg.: myrtas, veì'de cangijnl<-
lori,
,

bestia riorum). II) sost., bestiarius, ii, m., Ov.


ijladiatore cjmbattente colle fiere nel cirCO TO- b?cornìt^cr, gerì, m. (bis e corniger), bi-
inailo, Cic. ed a. cornuto, dalle due corna, soprannome di Bacco.
be!!>lifiln, ae, f. (dimin. di bestia), bestiola, Ov. ber. 13, 33.
ittiinialettu, Clc. ed a. bicorni^, e (bis e COrnUl, bicorne, bicor-
bi'ta, ae, f., bieta, bietola, pianta, Cic. ed a. nuto, didue corna, caper, Ov.: Fauni, Ov.:
hvt'.zare diceva Angusto per languère (a poet. trasl., della luna nuova, Hor.: della for-
motivo della mollezza del beta) secondo Suet. chetta, dai due denti, Verg.: di fiumi, dai due
Aug._87. rami, Verg e Ov.
Uetrisicum, V. Bedriacum. bìror|>or, oris (bis e corpus), di due corpi.
Bi:1s, antis, m. (Btaj), di Priene nella manus, dei Centauri, Cic. poet.
Ionia, contemporaneo di Aliatte re di Lidia biileiiiii, eutis (bis e dens), dai due denti,
e di suo figlio Creso, riverito e stimato dal- biforcato, I) agg.: forcex, Veig. II) sost.:
l'età posteriore come uno dei così detti sette A) m., ìnarra biforcata, bidente, COme Stru-
Savi: mante. mento dei contiidin per zappare il suolo,
bibliopùla, ae, m. (pcpXi07itóXr]g), libraio, Plin e Verg. B) f., come t. t. dei sacrifizi.
Plin. ep. ed a. animale per i sacrifizi dalla doppia fila di
biblTotheca, ae, f., rar. bTbl)}»lhecè, denti, cioè che ha già le due fila di denti com -
ès, f. (plpXloGl^XV)), i>tW(Oteca= luogo da riporre piute, partic. pecora, Verg. ed a.: trasl. ge-
i libri, librei-ia, armadio da libri, sala da libri, neric 2jeco»-«, Phaedr. 1, 19, 8.
raccolta di abdere se iu bibliothecam,
libri, bT(leiilal,àlìs, n.(bidens), luoi/o colpito dai
Cic: in bibliotheca assidere, Cic: bibliothecam fulmine, ilquale veniva quindi purificato coì-
.suam Graecani supplere, Cic: bibliotbecae Pa- l'offerta di una vittima, (bidens) e così ritc
latinae praeesse, Suet. —
bybliotheca coll'j ìtutoper sacro, quindi non doveva venir con-
in Tac. dial. 21 e 87, ediz. Halm taminati col contatto, b) movere, toccare (e
biblìSthccarìus, Ti, m. (bibliotheca), bi- quindi profanare), Hor art. poet. 471 esegg.
bliotecario, ad M. Caes. 4, 5.
Pronto ep. Bùlis, is, i., piccola città della Sicilia a
bibliìttliècìila, ae, f. (dimin di biblio- N. 0. (li Siracusa, nelle vicinanze dell'odierna
theca), piccola biblioteca, Scritt. seriori. chiesa di S. Giovanni di Bidini. Deriv.: —
b^bo, bìbi, ere, bere, bevere (contr. edere, SSÌiITllim, a. Uin, appartenente a Tildi, Jìidino,
mangiare), I) propr.: dare bibere, dare da jilur. sost., Bidini, orum, m., abit. di Bidi,
bere, Liv., e dare bibere alqd, Liv.: alqd biben- Itidini.
dum alci dare, Sen.: alci ministrare bibere, Cic: buirilllll, i, n. (bis e dies), spazio di due
b.aqaam, Cic: b. ex fonte, Prop.: pocula, Hor.: </i'o»'/i),</i«'j;«or«i,Ventiiliusbidui spatio abest ab
uvam, vino spremuto da essa, sugo della eo, Cic :.su)>plicationesinbiduum decretae, Liv.
vite, Hor. Altre frasi particolari: ImMiiiTiiiii, ti, n. (bis e annus), biennio,
a) aut bibat aut abeat, beva o se ne vada, Cic. spazio di due unni, Cic. ed a.
Tusc. 5, 118. b) bib. Graeco more, fare un bTi'iil'ìaill, avv. (bifarius), in due modi, in
brindisi ad uno, Cic. IL Verr. 1, 66. e) (poet.), dtie luoghi, doppiamente, distribuere, Cic: Ca-
bib. fluHien, abitare o trattenersi presso ad un stra b. facta sunt, Liv.
fiume, Hor. e Verg. II) trasl., generic: acco- bifer, fora, ferum {h\%eÌQXo),cheporta,chc
(lliere in sé. A) di C. inan., assorbire, succhiare, produce due volte, arbor, Varr.: biferi rosaria
sat prata biberunt, Verg.: bortus aquas bibit, Paesti. Verg.
Ov.: arcus bibit, rarco baleno assorbe acqua, bifuliis, a, uni (bis e findo), fesso, divisa
Verg.: basta bibit cruorem, beve il sangue in due parti, pedes, Ov.: lingua, Plin.
mentre penetra nel corpo, Verg. B) dipers.: biforìs, e (bis e foris), I) didue porte, di
1) respirare, Quint. 11,3, 23. 2) assorbire, aure due: imj'oste, fencstrac, valvac, Ov. II) con due
325 bìfonnatus bipeitio 326

biforem dat tibia canturn,


tiperiiife, nietoìì., libi bimàter, tris, m. (biscniater= ÈifiVjTwp),
ilove il (doppio) flauto (frigio) risuona in cìie ha ilue tnadri, puì-tcrrito da due madri, so-
(loppio accorilo, Verg. prannome di Bacco, dato alla luce prima da
biformatus, a, um (bis e formo), bifoi-me, Semele, quindi dalla coscia di Giove, Ov.
ili due sembianze, Cic. poèt. Tusc. 2, 20. met. 4, 12.
bìrormìs, e (bis e formo), di doppia forma, btiiieiiiltris, e (bis e menibrum), bimem-
di due sembiatize, biforme, monstrum, del 3Ii bre, di doppie membra, dei Centauri (mezzo
dotauro, Ov.: vates, come uomo e come cic/no, uomini e mezzo cavalli), forma, i Centauri,
Hor.:bominum partus, di doppio sesso, Tac. Ov.: e sost. bimembres == Centauri, Verg. ed a.
bTfron)«, frontis (bis e (rons), bifronte = binioslriìi, e (bis e mensis), di due mesi,
con due volti, Janus, Verg. Aen. 7, 180 e 12, porcus, Hor. consulatus, Piane, in Cic. ep.:
:

198. stipendium, Liv.


blfurous, a, um (bis e fdrca), biforcato, bTiiiìilii!!!, a, um (dimin. di bimus), di auc
biforctoo, con due punte, ramus, Ov.: Valli, pa anni, Catull. e Suet.
lizzate biforcute, Liv. bliuujà, a, um
(bis), di due anni, taurus,

bTs;ae, àrum, f., e (dopo Augusto) biga, Varr.: merum,


Hor.: legio, Plano, in Cic. ep.:
ae.f. [contr. da bijugae e bijuga), bit/a, carro pregn., sententia, a motivo della permanenza
n due cavalli, albae, Verg.: ad id sacrum bigis di due anni nella provincia, Cic. ep. 3, 8, 9.
curru arcuato vehi, Liv.: la forma biga in bini, ae, a, genit. binùm [sing. binus, a, um,
Tac. e seriori. solo due volte inIjnCT,),a due a due, I)propr.:
bTgattis, a. um (bigae), coniato coivim- a) in distribuzioni, venatioucs binae per dies
pronta della biga, coniato come denaiio d'argento, quinque, Cic: unicuique binos pedes assignare,
argeutum, Liv. 33, 23, 7: sost., bigatus, i, m. Cic: binos (scypbos)babebam (due paia); jnheo
(se. nunimus), detutrio d'argento romano col- promi utrosque, Cic: nec quae sint singula
l'impronta della biga, Liv. ed a. bina vide, non veder tutto doppio, Ov. b) co»
IfiTgerra, ae, f., città degli Oretani nella sost., che si usano soltanto al plurale, o con
parte S.E. della Spagna Tarragon., secondo quelli, che nel plur. hanno un altro signifi-
riert ora Becerra, secondo Éeichard ora cato che nel sing., castra, Cic: ]itteTa.e (lettere),
Bogara. Cic: copiae (truppe), Cic e) con numeri, bina
KTgerriones, um (e forma secondaria milia, Quint. II) trasl.: A) di cose che stanno
Begerri o BTgerrì, òrum), m., nazione insieme o che vengono numerate insieme, un
Gallica neirAquitania, ora Bigorre [nel paio, due alla colta, doppio, rfue, binoS tabellailoS
Dép. des hautes Pyrénées. misi, Cic: frena b., Verg.: neutr. plur. sost.,
bìjugis, e (bis e jugum), a due cavalli, fieri bina, Lucr.: si bis bina quot essent didi-
curriculum, Suet.: equi, Verg. cisset, Cic. B) in equivoco osceno con pivsi (da
bijugus, a, um (bis e jugum), a due cavalli, Pivéo), «sar concubito illecito),Cìc.e]^. 9, 22, 3.
equi bijugi o sost. sempl. bijugi, orum, m., bTniO, Ònis, f. (bini), mtmero di due a due,
pariglia, Verg.: currus, Lucr. ed Am-. Vict.: Scritt. seriori.
certamen, gara con carri a due cavalli, Verg. binoetTum, li, n. (bis e nox), dite iu>tti,

bilTbra, ae, f. (bis e libra), due libbre, far- spazio di due notti, Tac. e Seriori.
ris, Liv. 4, 15, 6. binoiiiiniSj e (bis e nomen), di due nomi,
bTiTbrìS, e (bis e libra), di due libbre, I) pe- Ascanius, perchè nomin. anche Julus, Ov.:
sante due libbre, Plin. ed a. II) contenente due Irus, perchè chiamato anche Arnaeus, Ov.:
libbre, di casi, Plaut. e Hor. Ister, perchè detto anche Danuvius, Ov,
bllinguis, e (bis e liugua), bilingue, di bTiius, a, um, V. bini.
doppia lingua; quindi I) meton.: con in due Bioii, ònis, m. (Btwv), Biotte, nato sul
lingue =
che parla due lingue, Hor. e Curt. Boristene (ó BopuoSsvCxrjg), discepolo di Teo-
II) trasl.: bilingue =
ipocrita, Plaut. e Verg. frasto, seguace della scuola Cirenaica e più,
bTiis, is, f., bUe (come liquido, mentre fel, tardi dellaCinica (fiorì verso Va. 330 av.Cr.),
il fielecolla bile), I) propr. : ab eo cibo cura satirico mordace, quindi modello di Luciano.
est secreta bilis, Cic: suffusio luridae bilis, it- — Deriv.: Biónuu«», a, um, di mone =
terizia, Sen. Zi) trasl.: X) bile ira, sdegno,^ mordace, satiricot
collera, stizza, si bilem id commovet, Cic: bUem bTpallllis, e (bis e pabuos), lungo O largo
babere, essere adirato, Sen. B) atra (o nigra) due palmi, Varr. e Liv.
bilis, 1) umor nero per malinconia, tristezza, biparlTo, bipartTtó, V. bipertio.
mestizia, Cic. ed a. 2) furore, rabbia, frenesia, bipsitens, entis (bis e patens), spalancato,
bilis nigra curanda est, et ipsa furoris causa aperto dalle due parti, tecta, Verg.: portae, con
removenda, Sen. doppie imposte, Verg.
blliv, licis (bis e licium), tesatilo a doppio, bi|»^dalis, e (bis e pedalis), di dtte piedi —
a due licci, a due fila, lorica, Verg. Aen. 12, 375. lungo, largo, spesso, ecc., due piedi, trabes,
bTIustris, e (bis e lustrum), bilustre, che Caes. modulus (T^), Hor.
:

dura due lui>tri (dieci anni), beUum, Ov. am. 3, bipeiinìfer, fura, forum, che porta una
12, 9. bipenne (bipennis), scure, Lycurgus, Ov.: Arcas,
bimuris, e (bis e mare), posto tra due mari, Ov.
bagnato da due mari, di local., CorintllOS, Hot.: bipeniiis, e (bis e pinna), a doppio taglio,
Ephyre, Ov. secui'is, Varr. fi: ferrum, Verg.
: Comun. —
bTniai'Tlus, i, m. (bis e maritus), nutrito sost., bipennis, is, f. (se. securis), scure a due
di due donne, bigamo, VOCabolo nuOVO foggiato tagli, bipenne, Verg. ed a.
da Laterensis in Cic. Piane 30. bipL'rtio (blfpartto), ivi, ìtum, Ire (bis e
;327 bipes blanditia 328
partio), bipartire, diridere in due- parti, COÌtlUn. societas (socii Bithyniae, V. sopra), Cic. : Bì-
partic. bipertitus, a, \xm,bipartit^>, diviso in due thynicus, come soprannome di Pompeo (qual
parti, doppio, ex altero genere, quod erat biper- vincitore della Bitinia) e di suo figlio, Cic
titum, Cic: quindi &h\. iMpcrtTló (bipartito), C) ISTthf niSj nìdis, f. (BiGuvig), dontm Bitina.
avv., in due parti, doppiamente, distribuere, D) BTtlitpnus (Bittiìnus), a, um, Bitino.
Cic: inferre sigua, da due lati, Caes. b. esse e Bìto (Bltón), ònis, m. (BCxcov), figlio di
b. fieri, Cic. Cidippe sacerdotessa di Argo, fratello di
bìpés, pcdis (bis e pes), bipede, che ha due Cleobi, ricompensato dagli dei con una dolce
piedi {conti: quadrupes), deus, Cic: animai, morte per l'amore dimostrato verso la madre.
Quint.: equus, cavallo marino, Verg.: snst., Bittis, tìfdis, f. (BixxJg), amante del poeta
bipedes, « bipedi-», dispregiai. gli uomini, = File fa di Cos.
omnium non bipedum solum, sed etiam qpa- BìtuTtuSj i, m., re degli Arverni nella
drupedum impurissimus, Cic. lotta degli Atlobrogi contro i Romani.
iMrciiii!», e (bis e remus), I) di due remi, bitunien, mtnis, n., bitume, Verg., Curt.
provveduto di due remi, scapha, Hor.: lembus, ed a.
Liv. II) in senso largo, provveduto di due w- bituinineu», a, um (bitumen), fatto di
dini di banchi per i rematm'i, solt. SOSt., biie- bitume, bituminoso, Ov. met. 15, 850.
mis, is, f. (se. navis), nave « due ordini di remi, BitììrTges, um, m., Biturigi, popolo del-
btreme, Cic. ed a. l' Aquitania nella Gallia, V odierno, Berry
bìs^ avv {inv. di duis), due volte; in duplice, [nel Dép. du Cher et de l'Indre), colla città
in doppio modo, in Una civitate bis iinprobus di Bourges.
fuisti,Cic: in quo bis laberis: primum quod etc; I»jv¥uin^ lì, n. (bis e via), bivio, incontro di
deinde quod etc, Cic: bis dimicavit: semel ad due vie, qui (locus) patet in bivio portae, Verg.:
Dyrrhachium, iterum in Hispania, Suet.: bis rum ad bivia consisteres, Liv.: tcasl., un bivio,
terque, da due a tre volte, Cic: bis consul, dell'amore, in bivio detineri, Ov. rem. 486.
stato console due volte, Cic: cotidie bis, Liv.: blVIUSi, a, um (bis e via), daUa doppia via,
bis in die, due volte al giorno, Cic Con — fauces, fauci o entrate di una via, affossata
altri numeri, coi distributivi anche nella dalle due parti, Verg. Aen. 11, 516.
prosa class., bis bina, due volte due, Cic: con blaesuSj a, um (pXaiaó j), smowo alfabetico
numeri cardinali per indicare il numero due smozzicato, scilinguato, del fanciullo, balbet
volte così grande solt. nei poeti e seriori, bis tante, dell'ubbriaco (cfr. balbus), lingua, Ov.:
mille equos, Hor. sonus, del parlare del pappagallo, Ov.
BTsallae, arum, m. (BwàXxat), nazione Blandac, àrum, f., città della Lucania
tracio- macedonica dallo Strimone ad occid. nelle vicin. dell'odierno borgo di S. Biagio.
sino a 'restonica.
< —
Deriv.: Klsaltìcn e blande^ avv. (blandus), dolcemente, soave-
BTsaltìa, ae, f. (BoaaXxia), paese dei Bisalti, mente, carezzevolmente, rogare, Cic: blandius
Bìsaltis, tfdis, acc. -tida, f. (Bwa>,T£j), petere. Ci'.: blandissime alqm appellare, Cic
Bisaitide (figlia di Bisolte, figlio del Sole e blaudiISquentia, ae, f. (blande eloquor),
della Terra) =
Theophane (V.). parlar soave, carezzevole, Elin. trag. fr. in Cic
Uìsanlhe, ès, f. (BiokvGyj), città tracia (le nat. deor. 3, 65.
sulla Propontide (Mar di Marmara), colonia blandTmcnluin^ i, n. (blandior), blandi-
di Samo, forte baluardo lyer Bisanzio, ora mento, lusinga, carezza, come mczzo di guada-
Rodosto, turco Rodostschig. gnare qualcuno, comun. al plur.: I)propr.,
bisseni, ae, a, V. seni. contr. minae, Cic: muliebria, Tac: captus
Kìstìines, um, m. (Btoxovsg), Bistoni, na- blaudimeutis, Plin. ep.: al sing. ,Ta.c. II) tutto
zione tracia intorno ad Abdera e Dicea sul ciò che guadagna i sensi attrattiva alletta-
, ,

lago Bistonio (stagnum Bistonum); nei 2>oeti mento, blandimenta voluptatis, Cic: vitae, va-
in gen. Traci. = —
Deriv.: A) Bisliinis, ghezza, Tac: sine blandimentis (ingordigia,
ntcfis, f. (Biaxovfg), Bistonia per Tracia, Ov.: leccornia), expellunt famem, Tac.
sost., donna tracia (Baccante tracia), Hor. blaiidior j ìtus sum, ìri (blandus),
blandire,
i !; BistSnius, a, um (Bcaxóvtog), bistonio = accarezzare, lusingare quale. I) pvopr., assol.,
tracio, viri. Traci, Ov.: Minerya (com^ dea Cic de Commageno mirifice alci, accarezzare,
della bellicosa Tracia), Ov. lisciare, Cic : pueriliter blandir! (pregare,
bTsulcu»!), a, um (bis e sulcus), fesso, diviso accarezzando come fanciulli) patri, ut etc,
i

io. due prtj'tt,, lingua, Ov.: pes. Or. Liv.: bl. auribus, solleticare le orecchie, Plin.
bìsyllabus, a, um (bis e syllaba), bisillabo, ep.: bl. votis suis, credere ciò che si desidera,

WivT. LL. 9, 91. Ov. IIJ trasl., di e. inan., lusingare, piacere,


Bllhyiii, òrum, m. [BiQmoi], popolo della infondere un grato sentimento, allettare, invitare
Tracia migrato nel paese che da Imprese il a godere, voiuptas sensibus blanditur, Cic:
nome di Bitinta, Bitinii. Deriv.: A) BT- — blandiebatur coeptis Fortuna, favorire, Tac:
lli^nia, ae, f. molto fertile
(BtSuvEa), paese blandiente inertia, Tac: partic. blanditus, a,
delVAsia Minore, tra la Propontide e il Mar um, anche agg. (= blandus), gradevole, at-
Nero, in cui i Romani avevano un commercio traente, rosae, Prop.
notevole, dominata prima dal alcuni re (no blandìiTa, ae, f. (blandus), blandizia,
minati ora Niconiedes, ora Frusias [V.]), blandimento, carezza, lusinga (come àpsaxSOOC
pivi tardi prov. romana, ora Ejalet Anadoli in senso buono o cattivo, mentre assentatio
(quindi socii Bithyniae, appaltatori pubblici = adtilazione , e generic. ogni sorta di
delle rendite della. Bitinia, Cic. ep. 13,9,3). Itisingheria , e adulatio = lusinga stri-
Bj BìlhyiiicuS) a, um (BtSuvwóg), Bitino^ sciante), Ijpropr.: a.) sing., sinonimo di d.à\i>
329 blandus bonus 830

latio,assentatio e simili, Cic. b) pltir. tu- = II) uno dei più celebri intagliatori, probab.
singhe, parole lusinghiere carezze, manne, blan- di Calcedonia (380-324 av. Cr.).
ditiae et assentationes, Cic. : pueriles, Ov. : Boihaemuni, V. Boji, alla fine.
adhibere blanditias, Ov. II) trasl., piacevo- ISója, ae, f. (Boji), paese dei Boi, Caes.
lezza, gì-azia, allettamento, godiiuento gradito, b. G. 7, 14, 5 (dubbio).

blaiiditiaepraesentium volujitatum, Cic: bian- Boji, òrum, ra. (Boioi), Boi, una delle piìt,
ditiae voluptatis illecebraeque , Cic: rerum ta- ragguardevoli popolazioni celtiche, la quale
liuni blanditià, Qutnt. secondo la nota tradizione (Liv. 5, 34 e segg.)
blandii!!), a, uni, blando, carezzevole, Iniiin- aveva lasciata la sede primitiva nella Gallia
ghieì'o, che rende bello con lusinghe, I) propr.: propr. detta e si era nìinta in parte di fronte
amicus {contr. verus), Cic: ut unus omnium alla selva Ercinia (fino /lell'odieriia Boe-
bomo te vivat nusquam quisquam blandior, mia), e in parte, valicate le Alpi avea occu-
Ter.: quindiche inducecon belleparole, che per- pata la valle del Po, tra le Alpi e gli Apen-
suade, coWini., Hor. carm. 1, 12, 11. J/)trasl.: nini. —
Deriv.: Boiliaenium o Bojo-
carezzevole lusinghiero, die Ineita (a godere),
,
haeinuin, i, n. =
patria dei Boi, paese
insinuante, attraente, grazioso, piacevole, a) al dei Boi.
c. irutn.: oratio, Cic: verba, Ov.: voluptas, Cic: Bòia, ae, f. e Bòlae, arum, f. antichis-
otium consuetudine in dies blandius, Liv. b) di sima città degli Equi nel Lazio, ora Lu-
pers.: voluptates, blandissimae dominae, pa- gnano. —Deriv. Bòlantis, a, um, ap-
:

drone molto attraenti, Cic. partenente a Boia, Bolano; plur. SOSt., Bolani,
blatero, are, cicalare, ciarlare, chioCcMe- orum, m. abitanti di liola.
rare imUilmente, Hor. sat. 2, 7, 85. bolctus, i, m. (ptoXixrjg), la miglior specie
blatta, ae, f., tarma, tignuola, Yerg., Hor. di funghi che si mangiano, boleto, Suet. ed a.
<^ Plin. boliis, i, m. (póXos), getto delle reti per pe-
blattarius, a, um (blatta), che si riferisce scare ; quindi I) meton., pesce preso col getto
balnea, oscure camere da bagno
<die taìine, di una rete, presa (lat. puro jactus), emere
(COSÌ chiamate dalla paura che le tarme bolum, Suet. rhet. 1. II) trasl., getto = vàu-
hanno dilla luce), Sen. ep. 86, 8. taggio, bolum mihl tantum ereptum tam de
blattTnUS, a, um, *
color porpora, ptirpu- subito e faucibus. Ter. heaut. 673.
i-eo, fuues, Eutr. 7, 14. boinbus, i, m. (PófXpo;), ronzio, mormot-io,
UlBudonilS, um, oriundo delia
a, città di riinbomOu, Lucr. e Suct.
Blaudus (nella grande Frigia). boiilbyx, bycis (póiiPug), I) m. filugello,
iliSarìllS, a, um (bos), appartenente al toro, baco da seta, Plin. ed a. II) m. e {., seta, Prop.
ilei giovenco dei buoi, boario, forum, in Roma e Plin.
(K. forum), Liv.: arva, ove piti tardi sorse il Ifiiina lìea (Diva), ae, f. la Dea Bona,
bruni boarium, Prop. dea della fecondità e della castità, venerata
Iftocchìir, chìiris, m., re della Mauritania, dalle donne romane, nel cui tempio nessun
ti tempi della seconda guerra punica. uomo poteva entrare, ma che più tardi di-
Bocchus, i, m. (probab. forma second. venne un luogo di riunione di donne impu-
li Bocchar). Hocco, I) re della Mauritania, diche e il teatro delle più. grandi dissolutezze.
timico ora dei Romani, ora di Giugurta, fi- bSnTta$4, àtis, f. (bonus), buona qualittt di
/talmente traditore di quest'ultimo. II) pianta una cosa, bonuì, I) in senso materiale, agro-
nominata da lui in suo onore, Ps. Verg. cui. rum, praediorum, vocis, Cic. II) in senso spi-
406. rituale e morale, A) in gen.: naturae, indole
Hoebu, ès, f. (Bot^yj), borgo della Pela- buona, Cic. : ingenii, Cic. : summa bonitas et
•iffiotide nella Tessaglia, stilla sponda occi- equitas causae, la giustizia d'una causa, Cic:
dentale del lago chiamato anche Boebe o b) verborum, Cic B) par tic. di carattere,
Boebeìs, (V.). —
Deriv.: Itoebè'is, bètdis bontù, bontà d'animo, bontà di cuore, cordialità,
e bètdos, f. (BotPrjtg X{(1VYì), lago Itebeide, ora tenera benevolenza, tenerezza, rettitudine, inten-
Bio, vicino all'Ossa, sanctae Boebeidos undae, zione onesta (contr. frau.s, malitia), naturalis,
perchè Minerva vi aveva bagnati i suoi piedi, Nep.: in suos, Cic: erga homines, Cic.
Prop. 2, 2, 11. Bolina, ae, f. luogo fortificato sulla
Boeùtarchvs, en (Botwtdp-
ae, m., acc. sponda sinistra del Reno nella Bassa Ger-
yjlì), magistrato supremo nella Beozia, Beo- mania, ove Druso gettò un ponte sopra il
turca, Liv. 33, 27, 8 e 42, 43, 7. Reno; ora Bonn. —
Deriv.: Bonnensis,
Boefiti, òrum, m. (Boiwxot) e Boeotii, e, di Bonn,
fòrum, m.. abitanti della Beozia (V. sotto BSiionTa, ae, f. città della Gallia Cisal-
Boeotia), iseou, accusati di mente ottusa e di pina; prima col nome di Felsina, capitale
rozzezza, che si attribuiva all'aria umida e delle dodici città etrusche, colonizzata dai
crassa del paese e alla voracità degli abi- Romani Va. 190 ; ora Bologna. Der iv.: —
tanti. — Deriv.:
A) Bocòtìa, ae, f. BAllÒniensìS, e, di o in Bologna, bolo-
(BoiwTta), Beozia, contrada della Grecia, gnese; sost. =
il Bolognese.

nell'Eliade propriamente detta (capitale bìSniiiu, V. bonus, n" II.


Tebe), patria di Bacco e di Ercole. B) Boeò- bSiius {antico duonus), a, um, compar.
tis, (Boicuttg), Beozia. OBocotTus,
tìfdis, f. uielTor, -Tus, genit. -òris, superi. o|»tTinus,
a, um
(Botwxtos), Beozio, della Beozia, Bacis a, um {da opto), buono riguardo alla sua na-
(celebre indovino), Cic. moenia, Tebe, Ov.
: tura ed al suo essere {contr. malus, I) agg. :

i >) (poet.) Boeòtus, a, um (Bonoxóg), beouu A) bìiono così fisicamente che spiritualmente,
B5vtlius,i,ni. (B&y^e&s), I) filosofo stoico. eccellente, valente, bravo, 1) buono in sè, nummi
331 bonus bouus , 332

[contr. nummi adulterini), Cìc. : vox, Quint. : gurii, e di tutto ciò che vi si riferisce, buono
memoria (memoria), Cic. carmina {contr. : = die reca fortutìM, favm-evole, di buon augurio,
mala e), Hor. verba sua natura bona aut
: auspicium, Cic: ornine cum bono, Catull. ite :

mala div. da bona verba sotto n" I, A, 2, X),


( bonis avibus, Ov.: del discorso, dicamus bon:»
Cic. verba valde bona, Cic. bona dieta, ar-
: : verba, Tibull.r bona verba quaeso, adagio. Ter.:
guzie, Enn. fr.: scripta optima Graecorum, e la formala di esordio, quod bonum faustuiii
Hor.: ars b., Quint.: artes b., V, ars, n" II, 1: felix fortunatumque sit, Cic: in capo agli
b. indoles, Cic. editti, bonum factum, salute e prosperiti!,
Partic. : a) = xaXó;, huono riguardo al- Suet.
l' apparenza esterna, vezzoso, beilo, cervis, 3) riguardo allo scopo e all'uso, buono,
Suet.: forma, Ter.: forma melior, Hor. B) buono cioè acconcio, cotweniente, adatto, comodo, COI/
per nascita, di buotui stirpe, nobile, ragguarde- ad eTace, campi militi Romano ad proeUuin
vole, anche col concetto accessorio etico di boni, Tac: col dat., ager frugum fertilis, bo
« retto, degno di stima », come onesto, bono nus pecori. Sali.: quia mons pecori bonus alend<.i
esse genere natum, Cic: iUam civem esse bonis erat, Liv.: quod mibi erat bonum atque com-
prognatam, fylia di onesti genitori. Ter. modum, comodo e facile per me. Ter.: bonum,
e) buono per gli affari, vaiente, bravo, j>rotl<', optimum est coli' infin., Cic. e
meLius, Caes.:
gubernator, poeta, Cic: trasl., stilus optiinus optimum tactu videtur coU'infin., Sali. : opti-
et praestantìssimus dicendi magister, Cic. : mum factu ratus coZZ'infin., Sali.
coll'abl., et proelio strenuus erat et Consilio 4} trasl. rispetto al grado di una quantità,
bonus, Sali. {cfr. in seg. pace belloque b.l. buono =sufflciente, considerevole, ragguarde-
d) per la battaglia, in guerra, vaiente, prode, vole, bona pars hominum, Hor.: bonam ])artem

valoroso, per lo più sos^., juxta boni maUque, sermonis in hunc diem ditferre, Cic. sit bona :

strenui et imbeUes inulti obtruncari SaU. , : librorum copia, Hor.


optimus quisque cadere aut sauciari, SaU. : B) sotto il rispetto morale, buono, 1) in gen.,
colVabì., vir pace belloque b., Liv. bello me- : di btiona indole, bravo, leale, dabbene, probo,
Uores, Sali.: Pisidae optimi bello, Liv. modo di sentire e
fedele, integro, onesto, a) dì,

2) in relazione al sentire, alla disposizioni-. di operare, ingeaio bono esse, Ter.: bono animo
allo stato di qualcuno, buono, eccellente, flo- in populum Kom. esse, Caes.: Consilio bono,
rido, sano, gradevole, pi'ospero, felice, a) di dl- C071 buona intenzione, Cic cim.-^cientia b., :

aposizioni fisiche e morali, buono, eccellenti-' Quint.: conscientia optima, Plin. ep.: bona
sano, valetudo bona, ojìtima, Caes.: inen.s li. atque honesta amicitia, Sali. bona fortique :

mente sana, intelletto s., Liv. ed a.: nuinquiii opera eorum se ad eam dieiu usum, lo ave-
vis? D. nientein vobis inelioiem dari. Ter. borni :
vano servito fedelmente e valorosamente, Liv.:
animo di buon animo, Cic
esse, star e cosi :
causa b., Cic. b) di pers. :hom tidelesquesocii.
bonum aninium habere, Liv., de Numidi;!. Liv.: natura optimus, Sen.: partic. spesso vir
Sali, p) di proprietà e condizioni fisiche. bonus e soni, sem-ijl. bonu.«, uomo onesto, leale,
buono, florido, sano, color (colorito), I.UCr. '- galantuomo, bonus vìt, Cìc ed a.: pessimus
(contr. color malus), Ov.: dum melior vires atque optimus vir, Quint.: sost., proprium est
sanguis (sangue giovanile) dabat. Verg.: aetas boni recto tacere, Quint.: plur., minor vis bonis
b., età fiorente =
gioventù (contr. aetas inala )
quam malis inest, Plin. ep. boni, (contr. ne- :

Cic: di aria e temperatura, caelum b., Ca*o ;


fandi, scellerati), Ov. e nel voc. nelle apo-
:

bona et certa tempestas, Cic: tempestas melior. strofi, mio buono, bravo, prode, nel parlare
via pejor, Hor. y) di luoghi: iter meliiis, Hor. amichevole, dux bone, Hor. optimi viri, Cic: :

8) di cose che non recano danno, sano, salu- bone, Hor. boni, Hor.
: o con ironia, bone
:

tare, salubre, vinum, Cels :aquae, Pmp.: e.) di vii-, galantuomo. Ter. quid ais. bone custo.s
:

cose gradevoli ai sensi, buono, delicato, pre- defènsorque provinciae? Cic: e Bonus Xpvjatóc;,
zioso, nobile, regio rebus opima bnnis. ricca di il « probo », come soprannome di Fedone,

beni d' ogni genere. Lucr.:cena, CatuU. e 8en ;


Nep. Phoc. 1, 1.
bonae res, cibi delicati, Nep.: optitnis rebus 2) partic: a) politic. buono, bene intenzionato,
uti, viceré signorilmente sotto ogni riguardo. patriottico, leale, di sentimenti patriottici ; in
Nep. Z,) di notizie, voci, fama, buono, gradito, Roma, = di sentimenti aristocratici; in A-
favorevole, bona de Domitio, praeclara de A- tene, ecc. •== di sentimenti democratici, boUUS
franio fama di modo di sentire e
est, Cic. t]) et fortis ci vis (contr. aut timidus aut sibi pn-
dipensare, et quorum melior sententia Tiienti. tius consulens), Cic: boni cives, boni viri (contr.
Verg. Q)di condizioni della vita e delVaninvi. seditiosus civis), Cic. : optimus civis, Cic: par.-;

fama, buona fiima, Cic : spes, Cic i) di azioni, (fazione) melior (contr. pars deterior), Liv.:
relazioni e condizioni umane, buono utne, = sost., patriota, cittadino leale, sing. C plur. in
giovevole, facta, Tac exemplum. Tac. o buono
:
Cic ed a. b) moralm. buono ^= costumato, casto,
= prospero, favorevole, felice, exitlK. Hor :
virtuoso, fendua, Cic. pueri boni malique,
:

haec omnia meliores habebuiit e.xitus, Cic :


Catull.: amor, Catull. e) di buon cuore, disin-
fortuna, Liv.: ratio (amministrazione delle fi- t,eres.sato, di etère, expedit vobis bonas esse.

nanze, contr. perdita), Cic:mors, morte felice, Ter.: at bona, quae nec avara fuit, Tibull.
dolce, Pliu. ep.: bonae res, condizione favore- dj buono = benigno, propizio, favorevole, dcs
vole, felice ; felicità, Cic: in bonam partem. in bonus veniam, Hor. vos Manes este boni,
:

optimam partem accipere (cfr. accipio). Cic Verg.: hic si vellet bonus atque benignus esse,
x) del tempo, buono =
favorevole, felice, dies, Hor.: col dat., sis bonus o fèUxque tuis, Verg.:
Ov.: optima quaeque dies miseri.s niortaiiims con in e Face, eo velini uti possem bono in
aevi prima fugit, gioventù, Veig. X) di un- '
me, Cic: quindi come soprannome di Giove,
333 boo bracliium 334

Juppiter Optimus Maxiraus, abbreviato OM. partic: 1} B. Thracius [secondo la Icg^jenda


{non Maximus Optimus), Cic. ed a.: e Bona guado di Io sotto forma di vacca), tra la

Dea (V. part.). Tracia e l'Asia Minore ; temuto dai marinai


II) sost., 1) bonum, i, n., il bene buona = a motivo delle rapide correnti e delle tem-
p)rste che vi dominano, ora stretto di Costan-
disposizione, buono stato, ecc., in bonum
tinopoli, II) B. Cimmerius, nella Crimea, ora
vertere, tornare in bene, Caes.: mutare in de-
reficere in melius,
russo Wosporskoi. Detto
stretto di Jenikale,
terius aut in melius, Sen. :

Plin. ep.: ire in melius valetudinem principis,


anche sempl. Bosporus, Curt. 6, 2, 13 e (come
fem. la striscia di terra sul B.), Prop. 3, 11.
?tia meglio di salute il princ. Tac. 2) bonum,
i, n. e plur. bona, orum, n. il
,

bene, a) generic. 68. — Deriv.: A) Bospftraniis. a, uni

ogni bene fisico, spirituale e morale, beni di (BoOTIOpaVÓs), del Bosforo, SOSt. un abitante =
del Bosforo. B) (poct.) lto«>poi'Tii«>, a, um
fortuna, feiiciUt, pregio, corporale, spirituale
(BoaTlÓplOg), del Jiosforo,
e morale; ingegno, virtii, generic. tutto «ò
che è buono, retto e lodevole (contr. malum),
biitììlariiiii, li, m. (botulus), salsicciaio,

Sen. ep. -^6, 2.


a) sing. fortuitum, Cic: fragile, Ov. niliil :

melius immortalibus homini a diis datum,


biiluliis, i, m. salsiccia, Petr. ed a.

nessun bene maggiore , Cic: b. naturale, bÌSvarTu«i, a, um (bos), appartenente ai

ingegno innato, Nep. summum b., il sommo


:
forum {V. forum), Cic. e Liv.
buoi, boario,

bene (in senso fìlos.), Cic. p) plur.: bona ISovTanuiii, i, n. capoluogo dei Pentrr
nel Sannio, conquistato dai Romani, ora
-extema, Cic: bona malaque corporis, Suet.:
bona aut mala, pregi o difetti. Sali.: bona Bajano.
vitiaque, Cic bona pacis, Tac.
: mala fu- :
Ifiuvillae, arum, f., I) antichissima di-
gere, sequi bona, Cic. b) bene, beni, so.-ttanze,
:
taduzza nel Lazio, sulla via Appio e appiè
ricchezze, solo al plur., bona fortunae posses- del monte Albano, circa due miglia da Roma
siones omnium, Cic: b. patema et avita, Cic: {quindi B. suburbauae), col sacrarium della
bonorum omnium heres, erede universale, gens Julia, noviiie. In un'osteria ricino a
Liv.: quindi esse in bonis. essere in possesso questa città morì Clodia già ferito sulla via
dei beni (di una eredità), Cic. ep. 13, 30, 1, dai sicari di Milane; quindi scherzos., pugna
all' incontro Cic. Tusc. 5, 28: qui sint in Bovillana (la lotta presso Bnville). Cic. ad
'
bonis nullo adjuncto malo, cioè coloro che Att. 5, 13, 1. —
Deriv.: Kovillstniis, a.
sono in possesso e godimento di beni d'ogni um, pugna (V. sopra),
di Boji7/e, vicinitas,Cic.:

genere (fisici e morali), e) bonum, il bene = Cic. II) luogo nell'agro Arpinate: deriv.:
TutUe, vantaggio, ricompensa, alci bono est, Ifi&vìllaiius, a, um, di noniie, fundus, Cic.
torna in vantaggio ad alcuno, anche colVacc. ad Q. fr. 3, 1, 2, § 3.
e Tinfin., Cic. nulla boni spe, senza sperare
:
biSvilliis a, um (bos). forma second. ar-
niente di buono, Tac: quis enim uUam ullius caica per bubulus, bovino, di bue, grex b.,
boni spem haberet in eo ? dovrebbe aspettare Carm. vet. in Liv. 22, 10, 3.
quaTche bene da lui? Cic: quibus occidi pa- brsibeiila, ae, m. (Ppapsoxììg), ordinatori'
trera bono fuit, Cic: b. publicum, il vantcuyjio di lotte pubbliche, presidente dii. giuochi di
dello Stato, il bene dello Stato, il bene co- lotta, giudice della lotta, distributore dei premi,
mune. Sali, ed a.: così nìiche b. commune, Sen. Suet. Ner. .53.

ItSo, are (^oiuì), gridare ad alta voce, ri»«- braca (bracca), ae,
f., comun. al plur.
bombare, Plaut. ed Ov. brjicae, àrum, specie di calzoni larghi e
f.,

lunqhi, bì-ache, Prop. ed a.


Rooles, ae e is, m. (pocàxr;?, boaro), co-
bracatili* (braccàtus), a, um (braca), I)ve-
stellazione dell'emisfero boreale detta anche
stilo di ampi calzoni, bracato, Mela, 2, 1, 10
Arctophylax e lat. puro Custos o Custos Ar-
cti, Cic ed a.
(^ 2, § 10), //) trasl : A) forestiero, barbaro,
effeminalo, sagati bracatique, Cic: natio, Cic:
I»5reiis ae, m. (popéag), lat. puro aquile,
I) propr., vento di A'.Vfi,- quindi anche vento
miles, Vro^. B) come denomina z ione geogr. =
transalpinus, come in (ìallia bracata, antica
settentrionale, borea, Xep. Yerg. ed a.: meton.,
denominazione della provincia della Gallio
.settentrione,^ox. C3.rm. 3, 24, 38. II)personif.,
di là dall' Alpi, più tardi Gallia Narbonensis,
Boreas == Aquilo n" II (V.). Ov. raet. 6, 682
Plin.: cognatio br. (sarcasticam.), parentela
e 702.
con uomini della Gallia Narbonese, Cic.
biirèus, a, mn (Póps'.og), settentrionale,
brachTdiuiii, i, n. (dimin. (^« brachium).
boreale, axis, Ov. trist. 4, 8, 41.
bracciotto, piccolo, vezzoso braccio, Catull. 61,
BSrystllenc'S, is, m. (Bopuo9évyjg), Bo- 181.
riitene, gran fiume della Sarmazia europea,
brachìuni, W, r. (pp«x'wv), avambraccio
ora Dnjepr o Dnepr. —
Deriv.: A) KS- dalla mano sino al gomito (mentre lacertus,
l'ysilhenTdae, àrum, m., abitanti ncino ai
il braccio di là fino alla spalla), Tac. Gemi.
itoristene. B) U8rystlienTu<i,
a, uni, dei 17. Ov, met. 1, .501. JI) braccio intiero, dalla
lìorixtene,
spalla fino alle dita. A) propr.: diu jactato
bos, bovis, e. = poùs, I) bove, come m. — brachio scutum manu emittere, Caes.: bra-
Alte, to>-o,
opimus, Cic: come f. =
vacca, esimia, chium fregisse, Cic. —
La danza degli antichi
làv. //; (secondo il greco) trasl., specie
di consisteva principalmente nel muovere ac-
pesce marino della famiglia delle linguattole,
conciamente le braccia, brachia saltantis, Ov.:
Ov. e Plin.
IBOfipiirus, i, m. (Bóauopog, cioè quado
brachia numeris movere, Ov. j)rov., brachia —
sua praebere sceleri, esser complice di, ecc.,
-di bove), nome di angusti <i ìtrHtidi mare Ov, ber. 7, 126: illud levi brachio agere, far
»,
335 Brachnianae Biiareus

la cosa superficialmente, operar lentamente, sieme, ridurre a poco, Hor.: quo bre^ius wa-
Cic. ad Att. 4, 17, 3 (4, 16, 6): molli brachio lent, qua/nto più da vicino sono forti me3>l<J-
objurgare alqm de alqa re, dare ad uno una lotta, Tac. b) nell'altezza o lunghezza, breve,
leggiera fiancata o una lieve spinta (per am- corto, piccolo, basso (contr. longus, altus, pro-
monirlo ) , Cic. ad Att. 2, 1,6. B) trasl. : cerus), forma, Ov.: longus an brevis sit, Cic:
1) bianche del granchio, Plin. e così delle : homo oorpore brevis, Suet judex brevior, Cic.:

branche della Costellazione del Cancro, Ov. e) in profondità, basso, piano (contr. profun-
e dello Scorpione, Verg. 2) generic. per gli dus), brevia vada, Verg. o sempl. brevia,
oggetti fatti a foggia di braccia, come nel Verg. e Tac. e sing. breve, is, n., luoghi bassi,
mare, braccio di mare, Ov. ìielle catene di non profondi, banchi di sabbia, Tac: trasl.,
monti, diiamaziom, Curt.: in opere di assedio brevia in (juibus volutatur, Sen. 2) qualitativ.:
O fortificazioni, argine laterale, terrapieno (na- a) sottile, piccolo, esiguo, mUS, Ov. b) da poco,
turale artificiale) per congiungere due insignificante, iiupensa, Ov.: cena, scarsa, Hor.
punti {commi, detto lingua), Liv. parimenti : Il) secondo la durata nel tempo: l)2iropr.,
della diga di un
porto, Liv. ed a.: poet. per breve, corto, ad breve tempus [contr. diu), Cic.:.
antenne della nave, Verg. ed a. brevissimi temporis im])etus, Liv.: brevi tem-
Braelimanae, àrum, m. e Brncliina- pore, anche sempl. brevi, in breve tempo, in
nì, òrum e ùin, m. (Bpa/p-SvEg), casta dei »«- breve, fra poco, Cic. ed a.: brevi postea, jjoco
cenloti e dei dotti nell'India, odierni Bramini, dopo, Cic: ma anche brevi, uìi poco, un po'
braelea (brattea), ae, f. sottile foglia me- di tempo, cunctatus, Ov. met. 5, 32(c/'r. 7, 307 :

iilabre vi spatio s'ùet): aàhiewe. ])er breve tempo,


tallica,par tic. foglia d'oro, pagliuzza d'm-o
(mentre lamina = lastra di metallo più Suet. 2) trasl.: a) generic. di cose nel tempo,
di breve durata, breve^ dolor, Cic. rosa, chc
spessa), auri, Lucr.: tenuis bractea tegat ligna, :

Ov.: crepitabat bractea vento, Verg. fiorisce solo per breve tempo, Hor.: dominus,
I»raclvatu«!> (bratteatus), a. um (bractea),
che vive un tenqìo breve, Hor. b) partic:
a) della misura delle sillabe, breve, acztto
coperto di lamine, di foglie d'oì-o, leo, Sen. ep.:
(contr. longus, productus), sillaba, Cic: e
41, 6: trasl., felicitas, che splende solo ester-
namente (= non schietta), Sen. ep. 115, 9. sost., brevis, is, f. (intendi syllaba), una
Braneliusj i, m. (Bpay/oj), figlio o fa-
breve =
sillaba breve (contr. longa), Cic:
di pronuncia breve, indoctus dicimus
vorito di Apollo, dei Urau-
capostipite
brevi prima littera, Cic: ut aut contractione
chìdae, arum, m. (Bpayx^Sai), itram-Mdi,
brevius fieret aut jiroductione longius, Cic.
servi e amministratori ereditari del tempio
p) di esjiressione, breve (contr. longus), ne
e dell'oracolo di Apollo a Didima nel terri-
torio milesio. —
Sing. BrancMdès, ae, m.,
(ille ambitus) brevior sit qnam satis sit, ncque
longior, Cic: narratio br., Cic: brevi, in breve,
Jìranchide, soprannome di Ajiollo.
con poche parole, Cic: breve faciam, Cic:
brassica, ae, f., cavolo, Scriptt. r. r. ed a.
hoc breve dicam^ Cic: sost., in breve cogere,
liraltt'a, -raliis, V. bractea, bracteatus. condur per le corte, in breve, Liv.: ut in
Brcnni, V. Breuni. brevi, sommariamente brevemente, Quint.
,

Brenniis, i, m. (Bpévvo;), I) duce dei


Y) dell'oratore, breve, conciso (contr. longus,
Galli Senoni, che vinsero i Romani alTAllia copiosus), ut, cum se breves putent esse, lou-
e s'impadronirono di Roma. II) duce di gissimi sLut, Cic: ut ego brevior sim, Cic.
ima grande orda gallica, che devastò la Ma- brévllas, àtis, f. (brevis), bì-eviui, I) nello-
cedonia, entrò quindi nella Grecia e si spazio, corporis, statura piccola, Caes.: cru-
spinse fino a Delfo. rum, Plin. II) nel tempo (contr. longitudo),
Breuni {erron. Brenni), òrum, m., tribit A) propr. : dici brevitas (contr. longitudo
della Rezia nel Tirolo settentr. (presso il noctis), Cic. brevitate temporis cogor tam
:

Brenncr) e nella parte S. 0. delValta Baviera. panca scribere, Cic. B) trasl.: a) della misura
lire vTai'Tu Ili, ìi, n. [da brevio), tneie cata- delle sillabe, i»>-ei>iM, syllabarum, Cic: pedinai,
logo, breve lista, breve relazione (rapporto), Cic: al plur., omnium longitudinum et bre-
compendio, sommario di miO SCrittO, Sen. ed vitatum in sonis judicium, Cic. h) di espres-
a.: imperii, inventario di Stato, ragguaglio sione, brevità, concisione, imitatio brevitatis,
statistico, Suet. Cic. : brevitatis causa, Cic.
brevìi&qucns, entis (brevis e loquor), di brevTler, aw. (hre\'is),brevemente, I)dell()
poche parole nel diòcorso, conciso, Cic. ad Att. spazio: brevius compellere, in più breve giro,
7, 20,^1. circolo, Tibull. II) trasl., della brevità nella
brevTluqucntia, breviloquens ),
ae, f. ( misura dellesillabe e nell'espi-essione, a) della
brevità. nelV esprimersi, brevUoquenza, concisione, misura delle sillabe, brevemente, acuiametttv
Cic. fr. (contr. producte), dici, Cic. or. 159. b) del-
brevio, il vi, àtum, are (brevis), abbre- l'espressione, brevemente, in modo conciso, in
viare, accorciare, I) propr.: cervìcem, Quint. jwche parole, qualis .sit sumniatiui breviterque
II) trasl.; A) abbreviare, accorciare, quaedaui, describere, (.'ic: simpliciter breviterque dicere,
Quint. B) pì-ominciar breve, syllabam, Quiut. Cic: br. tangere rejn, Cic: quod ego pluribus
12, 10, 57. verbis,illi brevius (di-verunt), Cic: agam quant

brevis, e =; ppay^uc;, breve, corto, piccolo, brevissime poterò, Cic.


I) riguardo all'estensione : 1) quantitativ.: ISrìareos, ci, m. (Bpiapsùi; il formi- =
a) nell'ampiezza, breve, corto, angusto [contr. dabile), chiamato dagli uomini Aega£OD (Ai-
longus, latus), via, Verg. e Nep.: aqua, Ov.: Yaiwv), MW Uranide. secondo altriun gigante ,

in breve cogere, avvolgere strettamente in- con cento braccia e cinquanta teste (quindi
837 Brimo bacca 33?
Br. centumgeminus): come genero di Net- dus.), a, um, di Brindisi, plm: sost., Brundisini,
tomo, dio marino, Jlriareo. oruni, m., gli ahit. di Brindisi.
Brlino, US, f. (BptfiO)), l'adirata, spaven- Ifirutiiiiiii^, y. Brutus.
tevole^sojyrminome di Ecate, confusa con BriitTfliu!*, ti, m., so]}rannom. Niger;
Proserpina. storioijr.ifo e retore rom., contemporaneo ih'
ttrlsKÌs, tdoR, acc. Meni e Tda, f. (Bptar]'ìs), Tiberio autore di uno .scritto perduto sulla
:

tiriseide ( := figlia di Brise), Ippodamia, morte di Cicerone.


schiava di Achille, rapitagli da Aga- Brulli, V. Bruttii.
mennone. ICrniTnu<«, V. Brutus.
BritannTa, ae, f., cosi in senso ampio, ICrHtlìanu!^ (Briltianus), V. Bruttii.
Gran Tiretaffna (Inghilterra, Scozia e Irlaìida, Ifiriitlii (Bnitii, BrittTi), òrum, m., BruzH,
quindi ni phi/r. Britanniae), come (comun.) in abitanti della punta meridionale d' Italia
senso ristretto la imi grande isola, Inghil- [ora Calabria Ulteriore), anche sing. Brut-
terra e Scozia, lìHUmnia; quindi meton., tius (Brittius), ii, m., Bmzio, collettiv. t =
modo mihi date Britanniam (== res a Cae- Bruzii. —
Molto spesso Bruttii (Brittii),
sare gestas in Britannia), quam pingam co- meton. =
il paese dei Brusii, Bruzio, territorio
loribus tuis, peniciUo meo. Cic, ad Q. fr. 2, dei Brìizii. — Dcriv.: BmllTus, a, um,
13, 2 (2, 15, litt. a, § 2). -.Deriv.: A) Bi'?- bntzio.
lannTcU<i^ a, um, lìntanno, HHtannieo, di 1. l»rutU)«, a, um, I) grave, ine/rte, mas-
in Bretagna, e Britanaicus coìne soprannome siccio, pondns, TiUcr.: tellus, Hor. II) trasl.,
dei vincitore delle popolazioni britanniche, br»to, tardo, insensato, sciocco, homO, PaCUV.
figlio dclV imperai. Claudio. B) BrVtan- fr.:adulescentia bruta et hebes, Sen.: seherzos.,
nUS, a, um, In-itanne, SOSt., Un Britanno. ista culpa Brutorum {dih. Junius e D. Juniu.s)?
Britidnarlis, voc. ti, f. (Bpt-:ó|iap-cis, dal Minime illorum quidem, sed aliorum brut n-um.
crei. pptTÓj ;= dolce, ricco di henedizioni, e qui se oautos ac sapientes putant, Cic. ad
^= *|iapvd, vergine), originar, una
*|idcpTt.g Att. 14, 14, 2.
divinità propizia di Creta, come ninfa di 2. ISrutn<«, i, m. (1. brutus), cognome ro-
Diana, col soprannome f^« Alpliaea e Dictynna. mano delia gens Junia, di cui i più noti
Britliu^^ BrittTi, V. Brattii. sono : I) L. Junius Brutus, parente di Tar-
BrixTa, ae, f., città della Gallia cisalp.,
quinio il Superbo, salvato mediante una stii-
per lo piìi in possesso dei Genovmni, ora jndità .simulata (donde il suo nome); liberò
Brescia. — Deriv.: BrixTànus, a, um, Roma dalla dominazione dei re. II) M.
.Tunius Brutus, figlio della sorella di Catone
Ifresciuno.
Uticense, Sn-vilia, e di M. Bruto; uccisore
Brogitarusi» i, m., genero del re Deio-
taro, a cui P. Clodia come tribuno vendè il di Giulio Cesare, amico intimo di Cicerone
(pili vecchio di circa 21 a.); stimato erf ope-
sacerdozio di Pessinunte e il titolo di re.
roso come filosofo edoratore; lo stesso a cui
BrSinTllS, li, m. (BpÓJJllOg), il rumoroso,
Cicerone dedicò parecchi dei suoi scritti
soprannome di Bacco.
(Orator, Brutus ed a.). III) T. .Iuniu^J
Bructeri, òrum, m., antica popolazione ìlrutus, congiurato col precedente. Quindi —
germanica, abitante sulla parte occidentale
delTEms e del Lippe sino alla Selva Er-
plur. Bruti. —
Deriv.: a) Briiliaiiu»,
um, rft (M. Giunio) Bruto, p) Briìtinus,
cinia, Brutteri. —
l)eriv.: Briictcrus ^>
a,
a,um, di (M. Giunio) Bruto.
um, Bìiitterot
Biìhastis, is, f. (BouPaa-:ig), divinità egi-
Briiscs, are. = Phrygcs, V. ziana, uguagliata coli' Artemide dei Greci e
bruma, ao, f. (BREVMA), contr. da bre- la Diana dei Romani (come dea della luna),
vissima (se. dies), tempo d^elT apparente fer- rappresentata sotto fonna di un gatto o con
marsi del sole nel Cnpricoì'no, solstizio d'in- lina testa di gatto, perchè il gatto era Vani-
verno, principio dell'inverno, tempo dei giorni male a lei cansarrato.
piìt brevi, bruma (contr. solstitiuiii), I) propr.: IKubasu*i e Biibassus, i, f. [Boù'^xaoc,,
Cic. ed a.: ante brumam, Cic: sub bruma, Boup«oaog), antica cittcì della Caria, ad
Caes.: bruma, nella stag. invern., Cic: erat oriente diGnido. —
Deriv.: A)Bubasìs,
forte brumae tempus. Liv. IDpoet., trasl., ìdis, f., di Bubaso, B) BiìItassTus, a, um,
prop., tempo, stagione ini'ernalc, freddo, gelo in- (Boupaoatoj), Bubussio.
vtrnaie, iners, Hor.: horrida cano gelu, Verg.: bubllì', is, n. (bosj, stalla di buoi, bovile,
per brumam, Hor. Scriptt. r. r. ed a.
briiinalis, e (bruma), brumale, apparte- biiltO, iJnis, m. (Ptiag), gufo, barbagianni,
nente al solstizio imternale o generis, dell'in- Ov., Plin. ed a.: come fem. in Verg. Aen. 4,
Kerno, invtyrnale {contr. solstitialis), signum, il 462.
Capricorno, Cic: dies, il giorno più breve, biìbulcUSi, i, m. (bos), bifolco, colui che
Cic: e così sidus, poet. giorno d'inverno,= guida i buoi, Cic cd a.
Ov. tempus, Cic. poet. ed a.: horae, le brevi
:
bubulu<!<, a, um (bos), appartenente al
ore invernali, Ov. bue, bovino, di Iute, di vacca, peciis, \^arr.: lac
BrundÌMiim (BrundusYum), Ti, n., città Plin. caro bubula, Plin., e scmpl. bubula,
:

della Calabria, posta a semicerchio sul mare, Piant. (ed, a.), carne di bue.
con un porto spazioso e comodo, da cui si bìicra, ae, f., la guancia gonfiata, riem
partiva comunemente per la Grecia e per pita nel parlare, mangiare e simili {div. da
l'Oriente, a cui è situata dirimpetto; ora genae, la sempl. superficie del viso, le « guan
Brindisi.— Deriv.: Briin4ÌTsìniis(Brun- eie »), per rabbia, fluentes buccae, Cic: buccas
buccea DUbium 340
339

inflare,Plaut e Hor.: garrire o scribere, quod di adunanza del iSVnato greco (lat. curia).
quidquid in buccam venit (quel che viene Plin. 36, 100 (Cic. Verr. 2, 50 alla greca).
bulla, ae, f., bolla, I)propr. bolla d'acquu,
sulle labbra), Cic. ed a.
ut pluvio perlucida caelo surgere bulla solet,
Iiiiccen, ae, f. (bucca), boccone, Aug. in
Ov. II) trasl. A) borchia, bottone, a) delle
:
Suet. Aug. 76.
cinture, aurea bullis cingula, Verg. b) delle
ItiiccTii...,V. buckn...
porte, bullas aureas omnes ex bis valvis au-
hiiccììla, ac, f. (dimin. di bucca), g%utncia,
ferre, Cic. B) bulla aurea, bolla d'oro, che i
gota, Suet. Galb. 4.
trionfatori e i ragazzi di buona famiglia
Bric«'|>lialas,ae, acc. an, m. e -us, i, m. (prig. dei patricii, piti tardi in gen. degl'in-
(macedon. Pou^s-^iàXag, greco pouitécpaXog), il genui) portavano sul petto, appesa al collo,
cavallo di Alessandro Magno (così chiamato quale amuleto. Fu portata iti orig. dai re e
per la larghezza della fronte, ovvero perchè lucumoni etruschi e dai loro figli, e intro-
contrassegnato colla figura d\ina testa di dotta a Roma colla toga praetexta, Cic. ed a.:
toro), in owre del quale una nuova città, edi- b. argentea, appesa per trastullo ad un cerco
ficata sulle rive delVIdaspe, venne chiamata favorito, Ov. met. 10, 114.
JBacc|»Ìisila, ae, f., o ICficoplialr', ùs, f.,
bullatiis, a, um (bulla), che porta una
(BooKScpàXT)), oggi Dsjilum o Djelim. bolla al collo, puer, Scip. Afr. fr.: statua,
bucoros , òn (pouxépwg, wv), che ha Val. Max.
corna di bue, arnienta, armenti di buoi, Ov.: Bullis (Byllis)tdis, f. iBouXXi?, o BóXXi?),
seda, la razza bovina, Lucr. Forma — città e regione dell'IlUria tra Durazzo ed
second. Ijficerius, a, um, Lucr. 2, 663. Apollonia. —
Gli abitanti ICiiliÌ4Ìeii«ii'«>,
biiiMiia, (bucctna), ae, f. {sec. alcuni con- tum, m. BullTenses, Yum, m.; Buliìó-
;

tratto da bovicina [V. bos e cano] ), I) corno nes, um, m. e ISiilIrnì, orum, m.
piegato a spirale, di ferro battuto o di ot- buuia*>lu>i, i, f., (^oùp-txoxoc,, dalle grosse
tone, simile al nostro cmno da eaccia, a) dei poppe, SOttint. à|i7tsXos) vite dai grossi grap-
pastori, coì'no da -pasun-e, Scriptt. r. r. ed a. poli, Verg. e Plin.
b) nell'esercito, per dare, presso il generale, Bupsilu«, i, m. (BoÓTiaXos^ scultore di
il segnale (classicuin) della partenza e del- Ohio, contemp. del giambugrafo Ipponace,
r attacco,il quale veniva poi comunicato più con cui visse in inimicizia, e perciò se in m
lungi dalla tuba per la fanteria e dal lituuh ridicolo in una statua la brutta figura di
per la cavalleria, Verg. Aen. 11,47-5: per lui, e il poeta allo sua volta si beffò di lui
dare il segnale quando si dooevan cambiar le ne' suoi versi.
sentinelle nella notte (la quale era divisa in Burdì^ìila, ae, f., antichissima città dei
quattro vigilie), secundae vigiliae bucina si- Bituriges Vivisci nell'Aquitania, a Sud della
gnum datuin, Liv.: jain quarta canit veuturam Garonna, oggi Bordeaux.
bucina lucem, Prop.: quindi melon., ut ad Bur||;un(lìrMie««, um, m.,elSur^u»<lii,
tertiara bucinam (= vigiliam) praesto es.seut, orum, m., Burgundi, popolo gotico, distinto
Liv.: per annunziare la fine del pasto prin- in Burgundi orientali, che avevano le loro
cipale (verso sera), Tac. ann. 15, 80. e) nella stanze fra l'Oder e la Vistola, e Burgundi
vita pubblica e cittadina, per convocare l'as- occidentali, che occupavano la regione del
semblea del popolo (nei tempi più antichi), Meno superiore.
Prop. 4, 1, lo. Il) la conchiglia di Ti-itone biiris, is, acc. im f., bure, parte po-
,

(che serviva come tromba), Ov. met. 1, 335 e steriore e curva dell'aratro, Verg. gè. 1,
337. 170.
Itiicìnalor (bucc), oris, m. (bucino), Bu!!iTrÌ!*, rYdis e rtdos, acc. tf&em e rin o
/) suonatur di corno, trombetta, Caes. ed a. rim , m. iBoóoipig), antico re d'Egitto, il

11) trasl.: banditore, divalgatore, exi.stiuia- quah mala fama per la sua crudeltà,
era iti

tionis meae, Cic. til. in Cic. ep. 16, 21, 2. perchè immolava gli stranieri che venivano
lulctno (bucc), avi, are (bucina), suonar tiel suo paese.
la bucina, dare il segnale colla bucina, saepe bu<>tuarìu<i, a, um (bu.stum), appartenente
declamante ilio ter bucinavit (fu dato tre volte ai luoghi dove si abbruciavano i cadaveri, illc

il segnale =
.s* giun^te alla terza vigilia), b. gladiator, gladiali.re che combatteva nelle
Sen. contr. 7 (3), prooeni. § 1. ponxpe funebri, Cic. Pis. 19.
I»ucr>lìcfi<«, a, um (pow.oXty.ós\ apparte- uu!>«tuni, i, n. {da *buro, atit. lat. = uro)

nente ai pastori, pastorale, campestre, bucolico,


— XÓIxpOJ, luogo dove si brìiciavano i cadaveri,

modi, Ov.: ])oema,, poesia jìoMor ale, Col.: plur. crenurtoio,I) in SCUSO Stretto, il luogo dove il
sost. soli, bucolica, orum, n. ^= poesie pasto- cadavere è stato bruciato, Lucr. 3, 904. II) in
rali, Hcritt. ser. senso più lato, tumulo, monticello innalzato
bucììla, ae, f. (dimin. di bos), giovine sulle ceneri del defunto, tomba, sepolcro, Gi«-
varca, giovenca, Cic. ed a. ed a.: poet., del campo di battaglia, quoties
Ixlfo, òni.s, m., rospo, Verg. gè. 1, 184. civilia busta Philippos canerem, Prop.: ad

iHilhiis, i, m. (Po).póe), cipolla, bulbo, busta Gallica, contrada di Roma, dove Ca-
-Cic. ed a. millo uvea fatto ardere e sepellire i Galli
•iilc, es, f. fp'5'j),rj\ setwio (greco), Plin. caduti, Liv. 5, 48, 3, e 22, 14, 11 trasl., ««- ;

poicì-o, cioè il luogo dove, o le itersone per cui


ep. 10, 81 (85), 1 e altr.
hiìlcuta, ae, m. pouXeu-cvig) senatore
( ,
una cosa è atmientata, cui templum illud (Ca-
(greco), consigliere, Plin. ep. 10, 39 (48), 5. storis) fuit bustum legum oianium ac reli-

gionum. Cic: tu, bustum rei publicae, Cic:


huleiiterTiim, ti, n. (BomXsdxyjp-.ov), luogo
Ul Butlirolum cadarer 342

b. nati, detto di Tereo, il quale uvea man- e Verg. II) meton. =


oggetti di bosso, comr
giato suo figlio, Ov. il flauto, Verg. paleo, trottola, Verg.: pettine,
:

Bullirotuiu, o -los, i, f. (BouO'pw-


i, n., Ov.: tavoletta (da scrivere), Prop.
xóv e -tóg), città marittima sulla costa della bybliStheca, V. bibliotheca.
Tespro2Ìa(Epiro) dirimpetto a Corcira, oggi Byblis, Mos, acc. Ma, f. (BopX(s), fyHa
Butrinto (in Albania sullo stretto di Corfù). di Mileto, s'innamora del fratello, il quale
— Deriv.: BiithrótTus, a, um (BouS-pw- fugcie il colpevole amore di lei; lo segue in
-cio{), ìmt/foUco; piar. sost. Buthrotii, òrum, Lidia, Caria, ecc., finché cade spossata e
m., abitanti di Butroto, rsutrozli. spandendo lagrime è mutata in fonte.
hutli>>>ia, ae, f. (Boufl-uota), grande e so- Byllis, F. Bullis.
lenne sacrifizio (li buoi, Suet. Nei". 12. Byrsa, ae, f. (Bupaa), cittadella di Car-
tagine.
Buxenlum, i, n. (Il'jgoùg), città della
Byzaciuin, Ti, n. (Bo^avciov anche Buo--
Lucania, fondata dai Mes'ieni, più tardi
oàxig), la regione occ. dell'Africa, propria tra
colonia romana, oggi Policastro.
il fiume Tritone e la piccola Sirte.
buxifer, fera, forum (buxus e fero), che ByzantlUin, iti, n. (Bu^avxiov), Bisanzio,
porta produce bossolo, Catull. 4, 13. oggi Costantinopoli. Deriv.: Byzan- -

buxuS) e (più di rado) liuxuin, i,


i, f., tìus, a, um (Bu^avxios), bizantiìw, plur. sost.
n. (iCU^Og), I) boaso, bossolo, busso, a) il bosso Byzantli, orura, m., abitanti di Bizanzio, Bi-
/albero), Ov. e Plin. b) leyno <h Ousso, Plin. zantini.

1. C,
e, terza lettera dell'alfabeto latino, (cacllinnus), ridere ad alia voce, sghignazzare,
che in aveva il suono del k e quello del
orig. ridere in modo rutnoroso e sguaiato, Cic. ed a.

g [gutturale, come in gara), e rispondeva così CSÌchinnuS, i, m., H ridere ad alta voce,
ni T greco (poiché la lettera'G fu introdotta scroscio di risa, risatu sguaiata e strepitosa, ca-
la prima volta nell'alfabeto romano solo nel- chinnum tollere (alzar le risa), Cic: etfundi
l'anno 234 av. C); quindi le antiche lezioni in cachinnos, Suet. — poet. trasl., cacliinni
LECIONES (legiones) MACISTEATOS (ma- (undarum), il rumore delle ond'\ Catull. 64,
gistratus). —
Còme abbreviazione : a) (pre- = 273.
nome) Gajns, e rovesciato Gaja, b) sulle ta- caco, avi, àtum, are, I) cacare, a) v. intr.:
volette con cui votavano i giudici = condemno toto decies in anno, CatuU. in alqm, Hbr. :

{condanno); quindi littera tristis, opposta al- b) V. tr.: odorem Phaedr. II) imbrattare di
rX =
,

absolvo, detta littera salutaris, Cic. sterco, cacata carta, scarabocchio, col quale
Mil. 15. la carta è solo insudiciata, Catull. 36, 1 e 20.

2. C, segno numerico (originato da -j- due caciizuKa, ae, f. (xaxoClyjXta), viziosa e


inetta imitazione di buoni modelli nello stile,
volte 50) =^ cento.
i Sen. e Quint.
cabalili^, i, m. (xa^àXXrjs), cavallo ado-
perato in lavori ordinari, quindi nel lin-
CacSzcluS, i, m., imitatore affettati) nello
\

guaggio popolare per cavallo in genere ,


stile, scimiotto, Suet. Aug. 86.
j

JTor., Sen. ed a. —
3Iodo proverbiale, optai Cacìiinen, mlnis,
periore di una cosa,
n., punta, estremità, su-
terminante in punta.
phippia bos piger, optat arare caballus, nes-
spec. la vetta .lommitfi d'un monte, la cima
^iino è contento del proprio stato, Hor. ep. 1,
11.43. d'un albero {contr. radix), I)propr.: mentis,

Cabillónuni, i, n., città degli Edui sul- Catull. e Sen.: Collis in modura metae in acu-
Arari nella Gallia htgdum,., oggi Chàlons
l'
tum cacumen fastigatus, Liv.: arboris, Verg. r
j

sur Saóne. Quint.: praeacuta (ramorum) cacumina, Caes.:


I

C-ab"rl, oruni, m. (KaPeipot), Cabiri, divi- cacumina clavorum (punta dei chiodi), Val.
iiità adorate dai Pelasgi a Lemno e Samo- Max. II) trasl.: n colmo la più alta meta, =
tracia, il cui misterioso culto si estese per Lucr. 1130 c^ altr.
\ tutta la Grecia, e fu scoperto perfino in Fe- cacfìnifiio, avi, àtum, are (cacumen), ap-
j
nicia e in Egitto ; m
orig. ministri dei cosi- puntare, aguzzare, Ov. e Plin.

j
dettigrandi dei (Dei magni e potes), quindi Cacus, i, m. (Kàxoji, figlio di Vulcano
identificati con essi e sotto il loro nome uniti e ladrone in Italia, ucciso da Ercole per
vai Bioscuri, onorati come spiriti protettori, avergli rubato i buoi.
Cic. de nat. deor. 3, 58 {dov'è il sing. Cabiro cadiivcr, vcris. n. (cado), corpo caduto,
patre). cadavere , coi-po morto , carogna delle bestie
!
cachiniiatio, ònis, f. (cachinno), riso strc- (per contro corpus mortuuiii o sempl. corpu.-^,
sghignazzata, scroscio di risa sguaiato e
ìpitoso, corpo esanime), detto di uomini, Cic. ed a.:
rumoroso, Cornif. rhot. e Cic. di bestie, Verg. e Suet. come parola ingiu-—
cachinno (non cachinnor), Tivi, atum, aro riosa, carogna, ejectum e abjcctum hoc e, Cic.

l
343 ca'l.iverosus cado 844
Pis. 19 e 82. — trasl., tot oppiJùm cadavera, simum tempus, Cic: partìc. di pagamenti, sca-
rovine, Sulpic. in ( ,'ic. ep. 4, 5, 4. dcì-e, in eam diem cadere nummos qui a Quinto

csi<lavt''rósu»>, a, um (cadaver), shniie « debentur, Cic. y) catier sotto i sens-i, o sotto l'os-
cadavere, vodareìnco, facies, Tei". HeC. 441. servazione intellettuale essere sottomesso ad
,

Cftdniva, r. Cadmus, n" I. essa, sub .sensum cornendi, sub oculos, sub
Cadinéi<>, -nióits, V. Cadmus, ìf I. aspectum, in conspectum, Cic: sub intellegen-
Cftdniuiii, i, m. (Ka5|ioj), 7) figlio del re tiam, in nostram intellegentiam, Cic. 5) cadere
fenicio Agenore, marito di Armonia, jmd re in una certa classe, ecc.. appartenervi, in idem
di Polidoro, di Semele, di Agace, di Ino e genus orationis, Cic: sub aandem rationem,
di Autonoe, venne in Beozia a cercare la uno stato, in
Cic. s) cadere, riH.icire, venire in
sorella Europa rapita da Giove e vi fondò una relazione, morbum, Cic:
detto di pers., in
Cadmea, che fu pia tardi la cittadella di in unius potestatem, Cic: sub populi Romani
Tebe (di Beozia); portò seco in Grecia un imperium dicionemque, Cic: in suspicionem
alfabeto di 16 lettere, e in ultimo fu, insieme alcjs,Nep. t ) eadeì-e, toccare ad ale. =
venire in-
colla consorte Armonia, mutato in dragone. sorte, regnum praeceps ad servitia (gli schifivi)
— Cadmi soror, l'Europa (continente), Ov. ex cadit: quibus ad piirtas cecidit custodia sorti
Pont. 4, 10, 55. —
Deriv.: A) Cadnieìs ipter, a sorte), Verg. vj) cader sopra uno, cioè
mèidis, acc. mèida, roe. mèi, f. (KaSiiTj'fg), colpire quale. O q.C, applicarsi, adaftar.ii, conve-
appatienetìte a Cadn%o, cadmea, poet. = tebana, nire ad (tic. a q.c, con q.c, non cadit
confar.ii
sost. cadnteide (^= figlia di Cadmo), come Se- in bunc hominem con un ihf.,
ista suspicio,Cic.:
mele o Ino. B) Cadniviis, a, um (Ka5|i£ìog), cadit ergo in bonum virum mentiri emolumenti
appartenente a Cadmo, Cadineo, poet. tt-buno; = sui causa ? Cic: cadit igitur in eundem et mi-
Cadmèa, ae, f. (se. arx), cittadella di Tebe
sost. sereri et invidere, Cic b) cadere, accadere, sue- '

(fondata da Cadmo). II) nome di un crudele cedere, avere tale o tal altro esito, si quid adversl ì

carnefice ai tempi di Orazio. casurum foret, Liv.: e. fortuito, Cic: e. male,


CÌidu, Cectdi, casum, cadere, radere, cascare, Caes.: hoc adhuc per commoda cadit, quod
talv. anche = abbassanti, avvallarsi, andar giù, (che, ecc.), Cic: res cecidit praeter opinionem,
I)in gen.: A)2Jropr.: a) disogg. inan.,assol., Nep. o aliter ac putarara, Cic. etsi verebar
, :

San.: ad munerum (abbassarsi a misura di quorsum id casurum esset, Cic: ni misericoi-dia


tempo, detto delle dita), Cic: a ment) (detto in perniciem casura esset, Cic: ut irrita prò-
della matto), Ov.:alci de manibus (detto p. es. niissa ejus (aderant, Liv.: cadere ad o iu irri-
di armi), Cic: caelo (di pietre), Liv.: in ter- tum, fallire, essere frustrato, non aver esito
raiii, Cic, ad terram, Quint. — Cosipartic: (della speranza, ecc.), Liv. e Tac: cosi pure
a) di dardi, cadeì-e, assol., levius, cader sopra, incassum,Lucr. e frustra, Tao.: coMat.(rt clii?),
Caes.: in hostem, iu hunium, Curt.: p) di dadi, insperanti niihi cecidit, ut etc: Cic: hoc cecidit
di un colpo, della sorte (fig.), cadere, Cic.cLiv., mìhi peroppjrtune, quod etc, Cic: nimia illa
y) di vele, cadere, essere calate, ammainate, libertas et populis et privatis in nindam servi-
Verg. e Ov.: (fig. =
Tira si placa), Ov. S) di li- tutem cadit, Cic e) quasi cadere ni suolo,
quidi, cadeì-e, spaiuiersi, guttae cadentes, Cic: a) di pers., oia.) per perdita di potere, d'auto-
.iltius (da più alto) cadunt imbres, Verg.: e ca- rità, di credito, turpius est enim privatim ca-
pillis ros cadit, Ov.cadunt toto de corpore
: dere quam publice, Cic: tam graviter e, Cic.
guttae, Ov.: in ora, per geims {delle lagrime), PP) per perdita di causa, cadere perdei-e =
Ov.: in petram (d'una foìite), Curt: iu Maean- la causa, essere Condannato, a-iSOÌ., TaC. llist.
tlrum (d'un fiume), Liv.: ex India in Hyrca- 4, 6: in judicio, Cic: causa, Cic: o formula.
liiam (del mare), Curt. s) delle ombre, cadere, Sen., per un difetto di forma : conini-dViom^^
altis de montibus, Verg.: in corpora (sopra un crimine, Tac xy)per perdita della forza d'a-
quadro), Quint. Q
di ciò che o per natura, nimo, del coraggio, frangi repente et ita ca-
da se stesso, o per arte, si stacca, si scioglie, dere, ut etc, Cic: non debenms ita caderi'
iMdere, staccarsi, motlspuma cadunt raniis, Ov.: animis (perderci d'animo), quasi etc, Cic.
alci barba cadit, Verg.: cadunt alci dentcs, San. P) di e. inan., aa) radere, venir ìueno, per sca-
Ty) del sole e di altri astri, del giorno, cadere, dimento di forze estensive o intensive, cadit
tratÈionifire [contr. oriri), in densam umbram, vis venti, Liv.: cadit alci ira, Liv. pp) per sca-
Curt.: qua (dove) tristis Orlon cadit, Hor.: dimento di forza morale, cadere, lasciarsi ca-
quindi sol cadens, i>oc^- = sera, occidente, dere, nec debilitari animos aut cadere patitur
Verg. ^) del vento, della tempesta, calmarsi ( amieitia ) Cic.
, castris amissis ceciderant
:

[contr. .surgere), Liv. e Verg. i) di parole, ecc., animi, Liv. Yy) radere per decremento o p)er-
cadere, uscir di bocca, verba cadentii, Hor.: dita di valore, di autorità, di potenza, pei-dere
haud irritae cecidere minae, Liv. v.) della ca- importama, autorità, valore, credito, pretia mi-
denza nelle parole e nella musica, cadeì-e, ter- litiae casura pace, Liv.: tanta civitas si cadet,
minare, finire, in syllabas longiores, Cic: cadere Cic: auctoritas principum cecidit, Cic: hue,
similiter, numerose, aptissime, Cic. h)di esseri (così basso) cecidisse Germani exercitus glo-
nnim., si prolapsus cecidissat, Liv.: praecejjs o riam, ut etc, Tac. II) pregn., cadere per- =
pronus cadit, Verg. ed a. de equo, Cic. alci
: : dersi, precipitare, rovinare, a) di SOgg. inan..
ad pede.s, Eutr.: in terram, Cic: in vulnus, Liv. a) cadere ^
decadei-e, andar in rovina, crollare,
B) trasl.: a; cadere -= venire, riuscire, a,)tngen.: at mundus aliquando est casurus ? Quint.: ca-
abrnpte in narrationem, cadere, entrare nella dunt alci oculi, Cic
venae cadentes Sen.
: ,

narrazione exabrupto, subito, senza alcun ^) cadere := essere conquistato e distrutto,.


preambolo, Quint. P) cadere in un tempo, non tota cadet Troja, Ov. b) di css. anim., ca-
entrarci, in Id saeculum, Cic: in alienis- dere = morire, rader morto, x) di HOm., tuntO
:345 cadaceator caedes 846

p.er mano
altrui, pauci de nostris cadunt, Ceicna), il personaggio più conosciuto della
Caes.: cadere in acie, Cic: ìb proelio, iu eo bello, quale è A. Licinius Caecina di Volterra, per
Nep.: in pugna honeste, Cic. a centurione in : ilcui diritto di cittad. rom., Cicerone pro-
pugna, pugna canncnsi, Tac, Liv.: in Hispania, nunziò l'orazione prò Caecina.
Liv.: jaculo eminus, Ov.: prò patria, Quint., caecltas, àtis, f. (caecus), cecitó, fisica e
quanto di propria mano, sua manu, Tac: morale, Cic. ed a.
cxitu voluntario, Tac, quanto j} e r mano del caeco, ilvi, àtum, are (caecuis), privar
destino, si cadet illa, cadam, Prop.: cadere della luce, I) accecare, rendei' cieco, Sol
ferrove fatove, Ov. p) di vittime, cadere es- = caecat, Lucr.: alqin, Aur. Vict.: trasl. accecare,
Mere immolato, ancrificato, si tener pieno cadit offuscare, turbare, largitione mentes imperito
haedus anno, Hor. liostia cadit ante aras,
: rum, Cic: caecati libidinibus, Cic. II) rendere
Verg.: col dat. (a chi?) agna cadet vobis, oscuro, oscurare, trasl. celeritate caecata oratio,
TibuU.: ovis cadit deo, Ov. inintelligibile per eccessiva rapndità, Cic.
càducesltSr, òris, m. (caduceus), araldo, Brut. 264.
caduceatoì'e, parlamentario, negoziatore, man- ('aecùbuiii, i, n. e Caecubu!» ager,
dato dai nemici alla parte avversaria, Liv. pianura del Lazio, paludosa, ma rinomata
ed a. j)er lamiglior qualità di vini italiani, sulle
caduceus, i, m., e caduci^uni, i, n., rive del lago di Fondi e del golfo di Gaeta,
verga portata dal caduceator, verga deWa- presso l'odierno Castelvetere. Deriv.: —
rcddo, Cic ed a. : detto della verga con due Caecubu!^, a, um, di CecuOo, vinum Caecu-
serpenti attortigliati, che Mercurio portava bmii, Hor., e sempl. Caecubum, Hor. ed a.
come messaggero d^gli dei, caduceo, Suet. ed a. caeCU»», a, um, privo di luce, I) attivo :

caductfer, feri, m. (caduceus e fero), che A) propr. : che non ci vede, cieco, catuli, Cic. :

porta il caduceo, soprannome di Mercurio, nemo, ne ille quidem qui caecus factu.s est,
Atlantiades, e, Ov.: e assai., Ov. Cic: Hypsaea caecior illà... spectes, Hor.: sost.
CadueUS, a, um (cado ), I) cadente, caduto, caecus, i, m., cicco, Quint., e nel proverò.
h)propr.: aqua, Ov.: folia, Ov.: fuliuen, sca- apparet id etiam caeco, Liv. caecis hoc, ut :

gliato in Hor.: bello caduci, caduti in


giù., aiunt, satis claruui est, Quint. B) trasl., intel-
guerra, Verg. B) trasl., comex. t. giurìd., che lettualmente e morahntntu cieco, accecato, ,

cade, è devoluto non alVcrede designato nel a) di pers : ille caecus atque amens tribunus,
testamento (perchè privo di figli), ma ad altri Cic. : ipsos caecos reddit cupiditas atque ava-
che abbiano in difetto di questi., all'e-
figli e, ritia, Cic: cacci fuimus in re, Cic: animus cu-
rario, e pili tardi al fisco, senza padrone, be- pidine caecus, Sali. caecus ad has belli artes,
:

reditas, Cic: trasl., doctrinae possessio, Cic. Liv.: caecus animi, Quint b) meton., detto di
II) propenso a cadere, pronto a cadere, che affetti, passioni, cacca ac temeraria dominatrix
aade facilmente, maturo per cadere. A) propr.: animi cupiditas, Cic: impetus, Cic: timor.
1) ingen.: vitis.Cic: lignum caducum in domini timor panico, Cic. II) passivo: A) propr.:
caput, che stava per cadere, Hor. 2j partic: a) di luoghi, stati fisici, oscuro, tenebroso,
= consacrato alla morte, juvenis, Verg. Aen. opaco, domus, Cic. loca, Prop.
: acervus (del:

10, 622. B) trasl., caduco fragile, passeg- = caos), Ov.: nox, Cic. b) di altri ogg., fenomeni,
gibro, vano, res humanae fragiles caducaeque, oscuro, occulto, invisibile, inosservabile, rCS caccae
Cic: corpus caducum et infirmum, Cic: spes, et ab aspectus judicio remotae, Cic. quindi :

preces, Ov. copei-to, nascosto, foies,Yerg.: arma, Ov.; corpus,


Cadupci, orum, m., nazione gallica del- Za parte posteriore del corpo. Sali.: vulnus.
l' Aquitania, nell'odierno Quency; piìi, a Sud nascosto, segreto, Lucr., ovv. sul dorso, Verg.:
i Cadurci Eleutheri, colla capitale Albiga e così pure ictus, colpo, fendente sul dorso,
{oggi^ Alby). Liv. : freta, con iscogli e bandii di sabbia
Cadus, i, m. (-/dSoc;), orcio, a) orcio da vino, nascosti, Verg.: periculn, Cic: poet. murmur,
Verg. e Ov.; quindi meton. (poet.) = vino, sordo, Verg. Bj trasl., a) di ciò die ì: nell'oscu-
Tibull. e Hor. b) urna cineraria, Verg. rità, nascosto, oscuro, occulto, intpenetrabilc,
Cadwiii, òrum, m. (KaSoóawt), grande e non dimostrabile, cur cst hoc tam obscuruni
bellicoso popolo sulle rive del mar Caspio, atque caecum V Cic: fata, Hor.: eventus, Verg.:
specialm. sulle catene della riva SO. crimen, Liv. b) di ciò di cui non si scorge la
caecfas, ac, m. (xoctxiaj), vento di NM, (o ragione, cieco, incerto, senza scopo, che non
più precisamente di greco levante)., Sen. ed a. approda a nulla, obscura spo et cacca exspe-
caccYgenu«i, a, um (caecus e gigno), cieco- ctatione pendere, Cic: cacci ictus (senza utuj
nato, Lucr. 2, 741. scopo determinato), Liv.: ne smt caecae obse-
CaecilTus, a, nome di una celebre gens crationes tuae, Liv. : cacci in nubibus ignes,
plebea, di cui la famiglia piii importante Verg.
erano i Metelli V. Metéllus). Conviene spe-
( caedes, is, f. (caedo n" II), l'atto del ta-
cialm, qui mentovare: C. Caecilius Statius, gliare, abbattere, specialmente di uccidere,
insigne comico romano contemp. di Ennio, propr. a) degli uom., l'uccidere, uccisione, omi-
morto 168 circa a.C.
il Deriv. : A) Cac- — cidio, strage, C.
Gracchi, Sali.: legatorum, Liv.:
cYHus, a, um, ceciUo, familia, Veli.: lex (de oumibus locis caedes est, Liv.: caedem facere,
ambitu), Cic. B) CaccTIìsinus, a, um, ccd- Cic: perpetrare o edere, Liv.: plur. cum interca
Mano, fabula (di Cecilio Stazio), Cic. : senex caedes indignissimae maximaeque factae sint,
(in una commedia di Cecilio), Cic. Cic: b) l'ammazzare le bestie. Specialmente
CaecTna, m., soprannome della gens
ae, per i sacrifizi, immolazione, ferina, Ov.: bideii-
Licinia, originaria dell' Etruria {etrusco puro tium, Hor. II) meton.: a) disegno, intenzione
347 caedo caelum 348
di uccidere, Verg. Aeii. 256. b) stvaye 3, = Quint. ; om. le potenze superiori {contr. in-
a) (sing. e plur.) gli uccisi, Eutula, Ver^. : ferna, il mondo
sotterraneo), Tac. p) trasl.,
plenae caedibus viae, Tac. fi) il sangue spurxo = che è magnifico, eccellente, ce-
t^ltto ciò
caede luadentes, Ov.
nell'uccisione, leste, divino =
simile agli dei, sovrumaìw, in-
caedo, caesum, ore, colpire q.c.
cecìdi, compai abile, k'gio, Cic: praeceptor, Veli.: na-
]) percuotere, battere q.c. o .SII, C[.C., battere, tura. Veli.: cadestis hic in dicendo vir, Quint.:
percuotere ale., urtarlo, ecc. a) in geu.: pectus, caelestissLma opera, Veli. Abl. sing. caeleste—
l'rontem, Quint. discentes, Quint. jaiiuaui
: : {inv. di caelesti), Ov. ber. 15 (16) 277 e met.
saxis, Cic. : alqm virgis o loris, Ciò. : trasl. 15, 743.
_
testibus caedi, essere stretto dai test., Cic. CaelTanus, V. Caelius, alla fine.
b) in senso osceno, giacere con, disonurare, vio- caclìiiatus, iìs, m. (caelebs), celibato, stato
lare, Catull. ed a. II) pregn. A) abbatu-re, tu- di chi non è congiunto in matrimonio.
giiiire, l)c. inali., tagliare, siì\'a,m,Cae».: viuea.s, vaelìrola, ae, m. (caelum e colo), abitante
Liv. ruta (et) caesa, V. ruo. 2) ess. anim. del cielo, poet. =
una diviniti, Verg. e Or.
=
:

a) psrs., percuotere Uìl Solo uccidere, assa.i- Caelìculus, i, m. (dimin. di Caelius),


sinare, OOV. un intero esercito battere intc- = una parte del colle Celio (cfr. Caelius, n" II).
ramente, disfare, fare a j>ezzi. Ti. Gracchuiu, caclìfer, fera, forum (caelum e fero), cìte
Cic: consulem exercituinque, 1A\.: poet., caesi porta, sostiene il melo, Atlas (seCOndo il Bib-
acervi, mucchi di uccisi, Catull. caesus .san- ùeclc), Atlaus, Verg. Aen. 6, 796.
guis, il sangue dc.gli uccisi, Verg. b) hcsiir, Oaeliniontaiius, a, um (Caelimontìum),
specialm. quelle destinate ai sacrifizi, am- appartenente al Cèlimonzio, Ceiimontano,
iiiaszare, uccidere, immolare, liostias, victima.s, CaelTinontìuni, ti, n. (Caelius e mous).
Cic: greges, Cic.: inter caesa et porrecta, V. la seconda regione della città di Roma, che
porricio. B) tagliare, roìnpere. scavare, cavare comprendeva il colle Celio.
tagliando, securibus humida vina, Verg.: latius, CaclTus, a, um, I) nome di una gens ple-
(murus) quam qua
caederetur (fosse rotto) bea di Roma, colle famiglie dei Caldi e dei
ruebat, Liv.: lapidem, cavare, trarre (dalla Eufl. Sono specialmente noti A) C. Caelius :

cava), Cic: toga rotunda et apte caesa, Quint. Caldus contemp. di L. Crasso l'oratole.
,

trasl. caedere sermones, ciarlare, cicalare, B) L. Caelius Antipater, celebre annalista e


Ter. heaut. 242. giureconsulto roìnano, contemp. dei Gracchi,
caclanien, ralnis, n. (caelo), bassorilievo, scrisse in 7 libri di Amiales la storia della
intaglio, cesellatura, Ov. met. 13, 291. seconda guerra punica. C) M. Caelius Eufus.
Caelatur, m. (caelo), artista che la-
Òris, amico intimo di Cicerone e difeso da lui
vora in bassorilievi, cesellatore, intagliatoì-e, Cic. nell'orazione tuttora esistente, prò Caelio.
ed a. II) Caelius Mons, il eolie Celio in Noma .

caelàliira, ae, f. (caelo), I) l'arte d'inta- situato a Sud del Palatino e ad Est del-
gliare nell'oro, argento o bronzo, figure in l'Aventino, cos'i chiam. dal nome del Tuscu
rilievo in bassorilievo, l'arte dell' intagliatore, Caeles Vibenna (secondo la tradizione cajm
cesellatura, Quint. e Plin. II) meton. lavoro stipite della gens Caelia), ora Colle Latem
d'intaglio in metallo, Suet. ed a. nense. —
Deriv.: CaelTanus, a, um, c>
caelel>«> (COelebs), lìbis, celibe, scapolo, non liaiw, di Celio, orationes [di Celio, n" I, C >

ammogliato (dell'uomo tanto celibe quanto Tac. —


sost.: Caeliana, orum, n., gli scritti n
vedovo, contrapp. a maritus, uomo ammo- Cel. Antip. {V. sop. n" I, B), Cic.
gliato, murilo, e a vidua, donna che non ha caelo, avi, àtum, àre(«ia 1. caelum), I)i«-
marito). I) propr. e meton. a) propr.: (cen- tagiiare (più tardi anche fondere) in metallo
soresi caelibes esse prohibento, Cic b) meton., (specialm. oro e argento) opere in rilievo, ce-
vita, Hor.: lectus, Ov. II) trasl., di alberi ai sellare, scolpire in bassorilievo, specievù argento,
quali non è unita, maritata una vite, pla- Cic. scuta auro, argento, Liv. : calvam auro.
:

tanus, Hor. incrostar d'oro, Liv. vasa caelata, Cic. cat-


: :

caelcs, ìtis (caelum), ceJeste /^agg.: regna, latum aurum et argentum, Cic: in avori'-.
Ov. II) sost., un dio, Ov.: più spesso plur., navis, cujus tutela (patrono) ebore caelata est
caelites, i celesti, gli dei, Cic. p lét. ed a. poeti. Sen.: in legno, pocula ponam fagina, caelatun
caele<«fi<i, e (caelum), appartenente al divini opus Alcimedontis, Verg. II) trasl. delii
cielo, celeste, a) appartenente al cielo come poesiii. cadatum novera iVIusis (dalle nove .1/
spazio, alla volta celeste, dei cielo, che è nei opus, fregiato, adorno, Hor. ep. 2, 2, 92.
cielo viene dal cielo, orbis, Cic: aqua,, pioggia, 1. caelum, i, n. (caedo), scalpello, buUn .

Liv.: astra, Ov.: prodigia, Liv.: sost. caelestia, cesello deirintagliatore, Quint. ed a.
ium, n., le cose del corpi celesti (conti:
cielo, i 2. caelum (coelum), i, n. (da connette-
haec nostra), Cic. appartenente al cielo
b) con concavo), volta celeste, cielo, a.) Coni-
V.QlXoc,,
come seggio degli dei, celeste, divino, a) propr. lo spazio superiore, contrapposto alla teri'
(contr. huiiiauus), nuiiien, TibuU. dii {contr. : (che comprende l'acqua e la terraferma). A-
dii inferni o inferi), Liv.: irae, Liv.: animi, sede degli astri, l'alto etere, ecc., contemplatii
Verg. cadesti aliquo mentis instinctu, Cic.
: : cadi, Cic. : caelum totum astris distinctum et
sost, aa) caelestis, e, f., la celeste la dea, = ornatura, Cic. caelum suspicere, Cic.:proverb-
avara, Tibull. 2, 4, 35 plur. caelestes, ium, : caelum ac terras miscere, mettere sossopra,
m., i celesti =
gli dei, Cic: ed a. p^) cadeste, sconvolgere ogni cosa, Liv. 4, 3, 6 (cosi pure
est celesti caelestius, Sen.
is, n., il celeste, niliil maria omnia caelo luiscere, Verg. Aen. 5, 790):
ep. 66, 11 plur. caelestia, ium, n., le tose
: quid si nunc caelum ruat? (di uno che è col-
celesti, divine (contr. humana, mortalia), Cic. e pito da vana paura e aspettazione), Ter.
349 caelus Caesar 350
heaut. 719: caelum findere aratro, di cose im- caeno emersus, Cic. : come epiteto ingiurioso,
possibili, Ov. trist. 1, 8, 3. Quindi a) come — caenum ! Cic.
notevole altezza, caelum contingere (di luo- cacfta, caepì*, V. cepa.
ghi), Liv.: exiit ad caelum arbos, Verg. p) come Caere, n. indecl., anche Caerès, tìitis e
il mondo superiore, la t;rra dei viventi rètis, f. (KaCpv], Katpéa), chiam. più, anticam.
{contr. Erebus, manes, Tartara), Recate caelo dai Greci Agjlla, antica città dell' Etruria
Ereboque potens, Verg.: caelum in Tartara sol- con solide mura di grosse pietre, antica-
vere, Verg. y) fi-g- come il colmo della gioia, mente ricca e fiorente, oggi villaggio di
della fortuna, della gloria, ecc., digito coelum Cerveteri. —
Deriv.: A) Caeres, rttis e
attingere (V. digitus),Cic.: caelum accipere,Ov.: rètis, appartenente a Cere, Ctretico, sost. —
alqm o alqd in caelum ferre, in o ad caelum Caerìftes, o Caerètcs, um, m., gli abitanti di
(laudibus) efferre, ad caelum toUere, Cic: esse Cere, i Ceriti, ì quali ebbero per tempo il di-
in caelo, essere innalzato fitto al cielo, Cic: ritto di cittad. rom., ma senza suffiragium.
alqm detrahere de caelo, Cic. b) come sede Quindi tabulae Caerites o Caeritum, registro
degli dei immortali, de caelo delabi, descen- di tali Ceriti, e quindi in gen. di tutti quelli
dere, Cic. e Liv.: caelum ac deos obtestari,Liv.: che erano cittad. rom., ma senza diritto di
assererealqm caelo (F. assero), Ov.: alqm caelo voto ne di occupar cariche, Caerite cera [cioè
(immortalità) beare, Hor. e così alci caelum : tabula) digni, degni di essere posti tra i Ce-
aperire, dare, Curt. e) come atmosfera, cielo riti = di perdere il pieno diritto di citta-
delie nuhi a) come sede e punto di partenza dino, Hor. ep. 1, 6, 62. B) Caeretanus^ a,
dei fenomeni atmosferici, pioggia, lampo, de um, ceretano, sost., Caeretani, orum, m., gli
caelo servare, osservare i segni del cielo, Cic: abitanti di Cere, i Ceretuni.
fulmina jaciuntur de caelo, Liv.: tangi de caelo, eaeriiuònia, ae, f., venerazione delle
Liv.: ovi\ ici a caelo, Cic, essere colpito dal cose sacre I) .sacra venerazione, A) onore,
,

fulmine, p) l'aria, l'atmosfera, hujus Caeli spi- timore, venerazione, verso la divinità, manife-
ritus, Cic: animam ducere de caelo, Cic: ferri stati con pratiche esterne (mentre religio con-
per C:\elum, Verg. —
quindi aria tempo, = tiene un'idea più elevata ed esprime l'adora-
clima, status caeli, le condizioni del tempo, zione tanto interna quanto esterna della di-
atmosferiche, Curt.: gravitashuius caeli, l'aria vinità) sacra Cereris summà majoris nostri
malsana di qui, Cic: intemperies caeli, le in- religione confici caerimoniaque voluerunt, Cic:
temperie, Liv. caelum palustre, aria di pa-
: summii caerLinonia coli, Nep. B) rispetto
lude, Liv. : caelum crassum (contr. tenue), dovuto ad un oggetto, santità inerente ad
Cic: y) come apportatore del giorno, albente esso, legationis caerinioniam poUuere, Cic:
caelo, Caes.: vesporascente caelo, Nep. d) cielo augère caerimoniim loco, Tac. II) meton.
aperto, COme limite dello .s</uardo, orizzonte, par- cerimonia =usanza, uso, pratica religiosa,
ticiila caeli, Cic. : libertas caeli, Quint. nox
: culto (mentre ritus ;= usanza clic proviene
humida caelum abstulit Verg. ,
— quindi dai costumi e dall'abitudine), barbara, Suet.:
tratto di cielo,
hoc caelum sub quo natus edu- comun. plur., caerimoniae sepulchrorum, Cic:
catusque es.sem, Liv.: caelum non animum fetiales, Liv. libri caerimoniaruni (i rituali),
:

mutant, qui trans mare currunt, Hor. Tac.


cadila (coelus), i, m., /) cielo, e pjoet. jflur, Caerìles, V. Caere.
caeli,Lucr. ed a. jìoeti. II) personif. coirle caerùleàliis, a, um (da caeruleus), di-
divinità, figlio dell'Etere e del Giorno, padre pinto di certdeo. Veli. 2, 83, 2.
di Saturno, Vulcano, Mercurio e Venere. eaerììleiiis, e (poet.) caerìiliis, a, um
Caemenlum, i, n. (caedo), pietra tagliata {da connettersi con caesius;, I) ceruleo, az-
per far muri, pietra da muro, da costruzione, zurro, turchino, seuro, aggiunto poctico del
cielo, del mare e simili: a) del cielo, cae-
caena e derivati, V. cena etc.
rula caeli, o srmpl. caerula, Lucr. e Ov., l'az-
CaeiitHìs, m. (Kaivsug), nato fanciulla
ci,
zurro, l'azzurra volta del cielo: caerula mundi
col nome di Caenis, figlia di Elato, quindi
(dell'universo), Lucr. b) del mare e delle
da Nettuno mutato in ragazzo invulnerabile
piers. e cose ad esso relative, mare, Cic. fr.:
e da ultimo in uccello ; secondo altri di nuovo
aquae, Ov. deus (Nettuno), Ov.: mater (se.
:
in ragazza.
Acliillis), Hor. e Prop. Psamatlie (ninfa ma-
:
CaenTna, ae, antichissima e
f. (Kaivtvr)),
piccola città del Lazio, jìresso Roma. — rina), Ov.: currus (Neptuni), Verg.: equi (Tri-
tonis), Ov.: puppis, Ov.: via, Ov. e) di fiumi e
Deriv.: a) 43aenTiieii<«cs, ium, m., gli abi-
cose attinenti ad essi, Thybris, Verg.: lympha,
tanti di Cenina, i Ceninesi, b) Caeniiius,
guttae, Ov. d) di altri oggetti, angues, Verg.:
a, Um, di Cenino.
oculi, Cic. : Germanoruiii pubes, dagli occhi
Cacnì<«, V. Caeneus.
azzurri, Hor.: neutr. sost., aliquid caerulei
_
CacnopliriirTum (CacnofrùrTum), i, n., (nell'arco baleno), Sen. nat. qu. 1, 3, 4
città della Tracia, sulla strada da Apollonia II) poet. trasl. A) verdescuro, cucumis, Prop.:
d Selymbria, oggi Bivados. arbor Palladis, Ov. B) oscuro, bigio scuro, ne-
caeniim (coenum , cènum), i, n. (della riccio, vitta, Verg.: equi Plutonis, Ov. nubes,
:

stessa orig. di cunio, inquino), fango, loto, Verg.


lordura (sempre colVidi'a accessoria di disgu- t'aessir, ìiris, m.,nome di famiglia rom.
stoso ; cfr. liinus, lutum) male olère omne e: della gente Giulia. È
sopratiitto celebre C.
Cic : volvi in coeno, propr. in Lucr. 6, 978 ;
Julius Caesar, il quale vinse Pompeo, rovesciò
tfasl.(= vivere nella bassezza), Lucr. 3, 77: la n pubblica, ed esercitò come dittatore un
ex caeno plebejo consnlatum extraliere, Liv.: e potere regio, ma fu ucciso da Bruto e da
351 Caesarea calamitas 352

Cassio nel 44 a. C. Il suo cugino ed erede frania, scorre verso mezzogiorno e si unisce
Ottavio, il quale dopo di lui prese anche il presso Pergamo al Mysus o Mysius (il quale
nome di C. Julius Caesav (Octavianus), con- sorge pure dal Temno), onde Ovidio (met. 15,
tinuò la monarchia. Dopo di lai tutti gVim- 277) prende il Caico per il Wliso (nel suo
teratori ebbero il soprannome di Caesar, ac- corso superiore) ; scorre quindi ad occid. e
canto al titolo di Augustus finché sotto ,
sbocca nel Sinus Eleaticus; oggi Ak-sou o
Adriano sorse la distinzione tra il Caesar Bokhair (Bakir, Bacher, secondo il Richter
Augiistus, che regnava realmente e il Caesar, Bakirtschai =3 fiume di rame).
suo successore designato, l'erede del trono C»ja, Cajaniis, V. Cajus.
(che in tempi più moderni si chiamò « re di Cà|uta, ae, e Csijule, ès, f. (Kaii^tT)),
Roma»). — Deriv.: A) CacsapPus, a, nutrice di Enea, II) città e golfo
I) CcQeUn,
nm, Cesareo, di G. Cesare. B) CaciitUrìtinuS, sui contini del Lazio e della Campania nelle
a,um, Cesariano, di G. Cesare; sost. Caesariani, vicinanze di Formiae, dove era il podere di
orum, m. i partigiani di Cesare nella guerra Cicerone. Quivi, secondo la tradizione, fu
i:ivile, i Cesariani, sepolta la nutrice Cajeta (V. ri' I); oggi
Caesarea, ae, f. (Kaiaàpsta), I) chiam. Gaeta. —
Deriv.: Cajctànus, a um, di
più anticam. Stratonis turris, piccola città Gaeta.
inarittima e porto della Palestina sui con- Cajus {nei poeti anche trisillabo Caius), i,
fini della Galilea e della Samaria, ancora m., e Caja, ae, f. (ma leggi Gajus, Gaja,
o igi Kaisarieh. IT) città della Mauritania, V. lettera C), prenome rom. Alle nozze si
<hiamata prima Jol, piìv tardi capitale della soleva chiamar lo sposo Cajus e la sposa
^>lauxitania Caesariensis ; oggi Tenez (tra Caja, e questa diceva : Ubi tu Cajus, ego Caja.
Mostagan e Scherchel). Ili) capitale della — Negli storici postaugustei indica prin-
(Jappadoeia; oggi rovine presso Kaisarieh. cipalm. l'imper. C. Caligula; quindi Cà\sif
IV) l'antica Arca (Arcana urbs), colonizzata UUS, a, um, Calano, di Caio (Caligola),
flai Romani e quindi chiamata Caesarea, Calabi*!, òrum, m., gli abitanti della Ca-
iittà della Fenicia, patria dell'imperatore labria, Calabresi. —
Dcriv.: A) Calììber,
Alessandro Severo. bra, brum, caiabro, di Calabria, bospes, Hor.;
Caesiireus, rianu-s, V. Caesar. oves, Col.: poet.,F[erides, la poesia di Ennio,
CacsSrieS, èi, f. la capigliatura folta Hor. B) Calabria, ae, penisola che da Ta-
(detta perciò horrida) degli uomini, spec. ranto si estende nella direzione di SE fino
dei guerrieri (e lo stesso della donna), chioma, al promontorium Japygiuni, patria del poeta
capigliatura, zazzera, promissa, Liv.: caesaries Ennio, rinomata per l'olio, il vino, il miele,
lungae barbae, i lunghi peli della, barba. e per ilbestiame, specialmente ovino.
Caesvna, ae, f., città dipoca importanza Calactu ès, f. (KaXYj àx-cvj^, città sulla
nella Gallia Cispadana, oggi Cesena. costa settentr. della Sicilia ; oggi rovine
cac<«iiu, avv. (caelo), I) di taglio [contr. presso Colonia. — Deriv.: Cìilaetinus,
imnctim, di punta) II) trasL: d'un sol colpo, a,um, caiattino, di Caiatte; plur. sost. Calactini,
inembratim adhuc, deinde caesim diximus, Cic. orum, gli abitanti di Caiatte, i Calattini.
raeiiiìlIS, a, um, I) azzurriccio, grigio-az- Calagurris, is, acc, im, f., città della
zurro, detto degli occhi, Cic. ed, a. II) trasl.: Spagna citeriore, nel territorio de^TIlergeti,
dagli occhi azzurri, dagli occhi felini, detto oggi Loharre. —
Deriv.: Cìilàgurrl-
di uomini, Cornif. rhet. ed a.: di bestie, leo, tiini, òrum, m., gli abitanti di C, i Caia-
( 'atull. gurfitani.
Cacsìus IBasisus, i, m., amico del poeta Csklais, is, acc. in, abl. i, m. (KaXaVg),

Persio, che indirizza a lui la sua sesta satira. figlio alato di Borea (Aquilone) e di Orizia;
Cacstt (Kaeso), 5nis, m., cognome rom. dei fratello di Zete, col quale egli accompagnò
Diiilii, Fabii, Quinctii. gli Argonauti e scacciò le Arpie.
caespes(cespcs) , pltis, m. [da caesus, ciiJainarìu>ii, a, um (calamus), apparte-
(aedo), cespite, zolla, piota, I)propr. e meton.: nante al calamo da scrivere, the; a, scatola da
A) propr.: adoperato per costruire accampa- penne, Suet. CI. 85.
menti e trincee, coprir capanne, innalzare Csilaiiil!», mtdis, m. (KocXa|itg), uno dei
altari, tumuli, Sen. ed a.: vivus, Hor.: al piii grandi scultori dell'epoca di Fidia (verso
plur., recentes caespites, Caes.: non esse arma il 476 av. Cr.).

caespites ncque ^lebas, Cic. B) meton., 1) ca- caldinisler, tri, m., e calainislruin,
panna di zolle, Hor. Carm. 2, 15, 17. 2) al tri, n. (calamus), calamistro, ferro (vuoto in 1

ture di zolle, Hor. Tac. ed a. 3) cespite, forma di canna) da arricciare i capelli,


radice da cui sorgono molti steli. II) trasl.: lìpropr.: frons calamistri notata vestigiis, Cic:
terra erbosa, zolla, Vcrg., Plin. ed a. crines calamistro convertere, Petr. II) trasl.:
caestùs (cèstus), ùs, m. (da caedo), cesto, soverchio ornamento, artifizio nell'espressione, |
fatto distriscic di cuoio, guernito di piombo calamistros adhibere, Cic: illa calamistris [

o di ferro, di cui i combattenti al pugilato inurere, Cic.


(pugiles) si avvolgevano le mani e le braccia, calaiiii<>tratus, a, um (calamister), ar-
C/ic, Verg. ed a. ricciato col calamistro, coma, Cic: pregn. = j

caeteriis e derivati, V. cetorus etc. dai capelli arricciati, saltator, Cic.


caetra, caelratus, V. cetra, cetratus. calamita»,, àtis, f. calamitù, disgraziati
Cacus, V. Coeus. —
Caeyx, V. Ceyx. dannai, cagionato da grandine, cattiva ruc-i
CitlcilS, i, m.{Kdiy.oc.) fiume drjla Grande colta, mortalità del bestiame, ecc. I) propr. \
Misia, che sorge ajipiòdel Temno nella Tea- omnis teuipestatis cai., Cic: calainitas tru-i
353 calamitose calco 354

ctnnm, cattioaraccoUa,Cic. //jtrasl.: A.)ca- del capo delle donne, fermato da un nastro
lantiUl, danno, perdita, disgrazia, sciagura, ro- intorno al capo, con gheroni che scendevano
vina, caduta, disPrusione, tanti iinperii, Cic: dai due lati sulle guuncie a guisa di velo, e
magna rei publicae, Cic: calamitatem tole- si potevano distendere e coprire tutto il
rare, Cic: ferre, Nep.: perferre, Caes. in cala- viso, Cic in P. Clod. et Cur. fr. 24 (5, 3).
mitate esse, Sali.: B) in pai-tic: disgrazia in calcàneiini, i, n. (raro per calx), cai-
gueìva, sinistro, eufemismo per disfatta, scon- cagno, Ps. Verg. moret. 36.
/»««,Cannensis illa calamitas, Cic: calamitatem calosir, càris, n. (calx). sprone, I) propr.:
accipere, Cic: calamitatem alci interré, Caes.: equo calcarla subdere, Liv.: equum calcaribus
adversus vires hostium, non ad versus calami- concitare, Liv. Prov. addere calcarla sponte
tates contendere, contro la sfortuna dei ne- currenti, stimolar qualcuno a fare ciò che
mici, Justin. egli fa da se stesso, Plin. ep. 1 8, 1 . II) trasl.:
,

CsilitinftOSé, avv. (calamitosus), disgra- sprone =stimolo, incitamento, ascfibit etiam


ziatamente, Cic. de Off. 3, 105. et quasi calcar admovet, intercessisse se etc,
csilaiiiitó^us, a, um (calamitas), calami- Cic: vatibus addere calcar, Hor.: comun. plur.,
toso, I) attivo =apportator di gran danno, alter frenis eget, alter calcaribus, Cic: alteri
dannoso, pernicioso, A) j)ro/»r.: tempestas, Cic. calcarla adhibere, alteri frenos, Cic.
B) trasl. incendium, Sali. acerbissimum et
: : caiceanienluiii (calclamcntum) , i, n.
calamitosissimum bellum, Cic. Il) passivo = (calceo), calzare, calzamento, calzatura, COmC
che soffre gran danno, esposto a gran danno. idea collettiva, Cic ed a.
A) propr. : agri vectigal cado ac loco e, Cic. calcearium (calciarìum), li, n. (calceus),
B) trasl.: colpito da gran danno, rovinato, sven- denaro per il calzamento, Suet. ed a.
turatissimo, miserabile, afflitto, homines miseri calcuatìis (calcia tiis), ùs, m. (calceo), cal-
et fortuna magis quam culpa calamitosi, Cic.: zare, calzamento, calzatura, copertura dei piedi
calamitosissimus omnium Regulus, Sen.: di (come collettivo) tanto di uomini che di ani-
stati, condizioni, otium, Cic; res misera et mali, Suet. ed a.
calamitosa, Cic calceo (calcYo), avi, àtum, are (calceus),
calainiis, i, m. (y.dXa|jiog) I) canna, in calzare, mettere calze, scarpe e simili, pedcs,
</en. (lat. puro arundo), partic. il gambo più Phaedr.: se, Suet.: mulas, Suet.: homines non
sottile della canna (mentre arundo si dice satis commode calceati et vestiti, Cic.
irincipulm. del fusto di canna piti grosso, caCceulus (calcìolus), i, m. (dimin. di
e canna, della piccola canna o giunco), calceus), culzia-ino, culzaretto, piccola scarpa,
A) propr.: cava e ilamorum, Lucr.: tibialis, stivaletto,
Plin. B) meton., per tatto ciò che è fatto di calceus (calcius), i, m.
calcagno)^ (calx,
canna O di giunco, a) zampogna, zufolo, scarpa, stivaletto (che copre tutto piede, e il
Verg. ed a. b) calamo, dardo, Hor. ed a. spesso anche il malleolo fino al polpaccio,
e) calamo, penna da scrivere, Cic. COmpiut. : mentre solca, sandalo, cinge solo la pianta
calamus scriptorius, Cels. (ì)panione, paniuzza del piede), calcei habiles ut apti ad pedem,
(verga impaniata da prendere uccelli), Prop. Cic: alci calceus perperam ac siiiister prò
ed a. e) canna dell'amo, Ov. met. 3, 587. deitro inducitur, Suet. —
I Romani per met-
H) stelo, gambo, fusto, Verg. gè. 1, 76. tersi a tavola si toglievano le scarjje, quindi
cìilaiiiTca, V. calautica. calceos poscere, chieder le scarpe alzarsi da =
Calànu><>, i, m. (KocXavoj), ginnosofìsta tavola, Plin. ep. I senatori portavano una
indiano, che, dietro invito di Alessandro foggia particolare di calzari, quindi calceos
Magno, seguì da Taxila l'esercito macedone. mutare =diventar senatore, Cic.
Csllaris, CsilarTlaniis, F. Caralis etc Calcka<«, chantis, acc. chautem e chanta,
calatliìscus, i, m. (dimin. di calathus), m. (KdXxocg), figlio di Testore, indovino greco
«estellino, cestello, panierino, Catull. ed a. a Troia.
Calallllis, i, m.
(%dX«0-Og), cestello, pa- Caicliedon, V. Cbalcedon.
niere intrecciato in forma di giglio [lat. calelaiiieiiiuin^ V. calceameutum.
puro quasillum), da mettervi fiori, frutta, og- caleìili'ìum, V. calcearium.
getti da lavoro, ecc., Verg. e Ov. II) trasl.: caleisllus, V. calceatus.
a) vaso da latte, Verg. ed a., b) calice, tazza ealcìdtus V- calceolus.
<la bere, Verg. ed a. calcio, V. calceo.
CalAtfa, ae, f. città della Campania, sulla
, calcitro, avi, àtum, are (1. calx), calci-
via Appia, colonizzata da Cesare, oggi vil- trare, ti-ar calci, detto delle bestie, Plin.: di
laggio di Gua}a.zzo. —
Deriv.: Ciilàtlnus, un morente, Ov. — trasl. : calcitrat (resiste,
a, um, apparten. a Calazio, Calatino plur. SOSt., , ricalcitra), respuit, non putat tua dona essa
palatini, orum, m., gli abitanti di Calazia, tanti, Cic. Cael. 36.
i Calatinù calcius», V. calceus.
càliìlSr, òris, m. (da propr. gri-
calare, calco, avi, àtum, are (1. calx), calcare,
datore, banditore), servo, fante, dei ponti- premere col piede,I) in gen. A) propr.: vi-
fices, Suet. gr. 12. scera, Cic: pede ac vestigio aJcjs calcari, Tac.
Cìilaiirva (commi.) Cìilaiii'ia, ae, f.
e B) trasl.: calpestare, conculcare, opprimere, do-
(Ka.\a.ùpeM, isola del golfo Saronico,
-(a), mitum amorcm pedibus, Ov.: nunc domi vieta
dirimpetto alla città di Trezcne, che era libertiis nostra hic quoque iu foro obtentur eC
unita all'antica isola di Sphaeria (oggi Da- Calcatur, Liv. 2) scìiemire, dileggiare, ingiu-
mala), da un banco di sabbia ; oggi Porro. riare, oltraggiare, OSSa, Prop.: alqd qUasi fa-
calautica (cìilanttca), ae, f., ornamento stidiendo, Quint. Jl) partic: A) pigiare, uva.s.

Georges-Calonghi, Dizionario latino-italiii no. 12


.3£5 calculua calidus 356
Cato e Ov. B) mettere il piede, in un luogo, dare, riscaldare fortemente, aquam Flaut.: ,

camminare, militarlo, viam, Hor.: cruorem, aeuuni lignis, Hor.


Verg. pregn. (come effetto del calcare), en- csìlelTo, passivo di calefacio (V.).
trare, metter piede, huc (colà), agrum, Verg. csìleiidae (kalendae), àrum, f. (da calare,
calcìilus, i, m. (dimin. di 2. calx), sasso- perchè si pubblicavano le dute del calen-
lino, pietruzza, piccola pietra,
I) in gen.: Oftl- dd no), I) il pritno giorno del mese, le colende,
culos conicere in os, Cic: tenui venula per usque ad pridie e ilendas sept., fino all'ultimo
«alculos fluere (fig. del discorso), Quint. (li Agosto, Cic: V. calendas expectabam ìlomà

II) partici A) calcolo orinario, mal della pietra, aliquid, Cic. Al primo del mese si dovevano
vesicae dolore calculis per urinaiii ejectislevari, pagar gli interessi, quindi pei debitori tristes
Suet. B) pietruzza adoperata nei giuochi detti calendae, Hor.: celeres calendae, Ov. poiché E
Jatrnnculorum e duodecim scriptorum ludus la cronologia greca non aveva nulla di co-
(lusus); una parte aveva pictruzze bianche mune colla roìn una, proverbiai, ad calendas
(e. albi), l'altra nere (nigri), lusus calculorum, Graecas solvere, pagare alle calende gre.cac
Plin. ep.: in lusu duodecim scriptorum cum = giammai, Aug. in Suet. Aug. 87. Alle ca-
prior calculum promovisset (avenìo tratto il lende di Marzo gli sposi e gli amanti cele-
jn-imo) etc, Quint.: quomodo alligatus (fatto bravano le matronalia, quindi Martiis caelebs
matto) exeat calculus, Sen.: cum medius ge- quid agam calendis, Hor. II) meton. mese, ~
mino calculus hoste perit, Ov.: fig., calculum Ov. ed a.
dare (trarre), reducere (ritrarre) ritirarsi= caleiidiirìuin (kalendàrtum), ìd, n. (ca-
da un'impresa, C) pietruzza da cal-
Cic. fr. lendae), lioro di credito di quelli che presta-
colare, quindi calcolo, computo, conto, calculi vano denaro, Sen. ed, a.: anche calendari!
atque rationes, Quint.: causae paucorura cal- liber, Sen.
culorum, affari di poco momento, Quint.: cal- Calirnus, V. Cales.
culum ponere, V. pono: vocare alqm ad cai- eìileo, ni. ^r« (della stessa orig. di EAQ,
culos, fare i conti con ale, Liv.: vocare ami- xdFtt), xai"J, /.ateo), esser caldo, ardente [contr.
ritiaiii ad calculos, sottomettere ad un conto frigère), I) propr.: ignis calet, Cic: ture calent
formale o meschino =
non far più fa- arae, Verg. JJj trasl.: A) di pers.: 1) esseì-e
ttori di quello che se ne ricevano, Cic: vo- inquietato, allarmato, tnesso in apprensione, haec
luptatum calculis subductis proelium inire ,
velini explices et me juves Consilio, etsi te istic
flopo aver tratto le somme dei piaceri (dopo jam calere puto, n'hai la testa già abbastanza
aver esattamente calcolato il probabile gua- riscaldata, Cic: jam calet (si riscalda), Cael,
dagno in piaceri), Cic: parem calculum ponere in Cic. ep. 2) essere riscaldato, eccitato, acceso-
cum re, fig., rendere il contraccambio, Plin. ardere. Romani calentes adhuc ab recenti
ep.: ad illos calculos revertamur, n quei com- pugna, Liv. : in re frigidissima calere, in fer-
puti, a quelle massime, Cic. D) nei tempi più, ventissima frigère, Cornif. rhet.: cai. in agendo,
antichi, il sassolino con cui si votava (COme piìo esser tutto fuoco nel recitare, Cic: animi ca-
tardi la tavoletta), cioè bianco ^J^»' appro- lent, Curt. e amore, mero, Hor.: feminà, ar-
:

vare o assolvere, nero per respingere o con dere d'amore per lei, B) di e. inan., essere in
dannare, Ov. met. 15, 41 e segg.: trasl., al- vigore, in piena forza, essere spinto con islancio,
bum calculum adicere errori nostro, dare il nundinae calebant, Cic: indicia (le denunzie)
suo assenso, approvare, Plin. ep. 1, 2, 5. calent, Cic: posteaquam satis calere res Eubrio
E) i Traci solevano conservare il ricordo di visa est, parve matura per l'esecuzione, Cic:
fortunati avvenimenti con pietruzze bian- rumores... Cumarura tenus caluerunt, Cael. in
che, di sfortunati con pietruzze nere; quindi Cic. ep. — Part. fut. att. caliturus, Ov. met.
fiq., diem laetum notandumque mihi candi- 13, 590.
dissimo calculo, Plin. ep. 6, 11, 3. C'iilcii, Yum, m. (secondo i gramm. ani.),
calda, F. calidus. città dei Caleni, piccolo popolo della Campa-
caldiirìiis (calid.), a, um
(caldus), appai- nia, colonizzata dai Eomani, rinomata per
tenente al calore, die scalda o si riscalda, cella, il suo viìw eccellente; oggi Calvi. Deriv.: —
xttifa, sudatorio, Plin. ep.: lo stesso sost., cal- Caleiius^ a, um, Galeno, municipium, cioè
darium, ii, n., Sen. ed a. Cale, Ci:.
Caldiiis, ìi, m. (calda), nome dato per CalCitCO, calili, ere (caleo), diventar caldo,
beffa all'imperatore Tiberio, invece di Clau- scaldarsi, tiscaidarsi {coìitr. refrlgescere, refri-
dius (=^ riscaldato dal vino), Suet. Tib. 42. gerar!), Cic. ed a.: trasl. aiceudersi, specialm.
caldu!4 e Caldùs, V. calidus. d'amore, Ter. e Ov.
C^iilodiinia, ae, regione dell'antica Bre- calfacTo^ V. calefacio.
tagna, oggi Scozia settentrionale, Highlands. caBTculus il "1- (dimin. di calLx), concetto,
csilefsicTo sincop. calfìicìo, feci, piccolo calice, Cato e Ccls.
factum, ere (da calidus o caldus e facio), render oalTdài'Tus, V. caldarius.
vnldo, scaldare, riscaldare, I) propr. : COrpUS, csilìdus (sincop. caldu!<), a, um (calao),
("ic: focum igne, Ov.: balineura calefìeri jubebo, caldo (contr. frigidus, tepidus), I) projìr..
Cic: forum aleatorium (il tavoliere), riscal- omne quod igneum, Cic: cali-
est caliduui et
darsi al giuoco, Suet. trasl.; 1) scaldare, H- dior est vel potius ardeutior animus quara hic
scaldare alc. = stringerlo, incalzarlo fortem., aer, Cic: dies e, Quint.: sost., calida ovv. calda,
hominem, Cic: Gabinium luculente, Cic. 2)»»- ae, f., acqua calda, Sen. ed orum, n.,
a.: calida,
fiammare, eccitare vivamente, calefacta corda ilcaldo [contr. frigida), Ov. Deriv.: cgme —
lumultu, Verg. nome proprio, Calidae aquae ("l'Saxa Oepiitx
culei'acto, are (intens. di calefacio), scal- = Sorgenti, calde), stazione di bagni nella
357 caliendrum Callimachus 358

Zeugitana sul golfo di Curtagine, non lungi calicò, ère (callum), I) fare il callo,
vti,

da Tunisi; oggi Hammam


Gurbos, Liv. 30, incallire (pei Colpi, pcl luvoro, CCC). essere cal-

24, 9. II) trasl. =


focoso, ardente, bizzoso, vio- loso, Plaut. e Plin. II) trasl.: essere pratico,
lento, appassionato, inconsiderato, sconsigliato, versato in q.c, a) intr.: qui non in illis rebus

/avventato, equas, Verg.: calidus juventà, Hor.: exercitatus animus caliere jaiii debet atque
redemptor, Hor.: consilium, Cic. Deriv.: — omnia minoris aestimare? Sulpic. in Cic. ep.:
come nome proprio, Caldus (testa calda), Cic. si in re navali, cujus esset ignarus, offenilisset,
de inv. 2. 28. eo plus in ea, quorum usu calleret, spei
vulicndi'uin, i, n. (xàXXuvTpov, fregio, uactus etc, Liv. b) tr., cono-^cere, intendere,
abbellimeilto), chioma posticcia, parrucca delle sapere q.c. per esperienza, per esercizio, Poe-
donne romane che constava di parecchie norum jura, Cic: urbanas rusticasque res pa-
trecce sovrapposte le une alle altre, Hor. sat. riter, Liv.: coll'infin., Lucr. e Hor.: seguito da
1, 8, 48. propos. relat., quo pacto id fieri soleat, calleo,
càliga, ae, f. {da connettersi con calceus, Ter.
da I) scarpa, dei soldati, Cic. ed a.
1. calx), CallicràtTdà<«i, ae, m. (KaXXi-xpaxi5ag),
II) nieton., servizio militare, Sen. ed a. generale degli Spartani (dal 40G
Caiiicratida,
calìji^iilus, a, uin (caliga), calzato come un a. Cr.) nella guerra dèi Peloponneso.
semplice soldato : quindi caligati milites, ovv. Calliciila, ae, f., colle della Campania
sost. caligati, orum, m., soldati semplici, Suet. non lungi da Casilinum, secondo Reibhard
calTgin5su<!>, a, um (1. caligo), caliginoso, oggi Caianello.
oscuro, fosco, buio, nuvoloso, nebbioso, caelum, callide, avv. (callidus), accortamente ,
Cic: tenebrae, Val. Max.: trasl., nox, fig. = I) in senso buono, prudentemente, giudizio-
avvenire oscuro (incerto), Hor. .lamente, saviamente, abiUnente, dottamente, ])e*

1. CalTgO, gtoi.S, f., caligine, I) ogni vapore ritamente, bene, callide arguteque dicere, Cic:
che copre, offusca, densa nebbia, fumo e sim., callide et perite versari, Cic: callidius id fa-
Mvae nubis caligo crassa, Verg.: meridie ne- cere. Cic. B) bene, molto bene, Si. HoC intel-
bula occepit... noctem insequentem eadem ca- lextin? an nondum etiam ne hoc quidemV
ligo obtinuit, Liv. II) meton., oscurità cJie Dav. Iniiiio callide, Ter. II) in cattivo senso,
tutto copre, tenebre, A) propr.: 1) in gen., astutamente, scaltramente, cogitare. Nep.: Cal-
tetrae tenebrae et caligo, Cic: caeca, Verg. lidissime dicere, Cic.
2) partic., caligine dinanzi agli occhi, cum callìdilii<!>, àtis, f. (callidus), l'essere cal-
altitudo oculi^ caliginem oiRidisset, aveva lidus, avvedimento, accoì'tezza, astuzia, in buono
dato la vertigine. Liv.: videre o cernere quasi e in cattivo senso, I) in senso buono, accor-
per caliginem come attraverso un velo, Cic.
,
gimento, acutezza d'ingegno, finezza di mente,
B) trasl.: 1) in gen., alci magnitudine sua in- vincere omnes calliditate et celeritate iugenii,
ducere caliginem, offuscare colla sua gran- Nep.: vir calliditatis acerrimae, Fior. II) in
dezza la gloria di qualcuno, Veli. 2, 36. L cattivo senso, sagacUA, scaltrezza, astuzia, Cic.
2)partic.,oscuritàintellettual£, nebbia, a,)veio, ed a.: Graeca, Liv.: dbtto di stratagemma di
discussa est illa caligo, quam dixi, Cic: haec guerra, calliditas ad robur accesserat, Fior.,
indoctorum animis offusa caligo est Cic. , e trasl., di artifizio oratorio, genus ejusmodi
b) triste stato, tinsti circostanze, calamitA, tem- calUditatis atque calumniae, Cic: plur., Syri
porum illorura, Cic: superioris anni caligo et calUditates, furberie, Ter.
tehebrae, Cic: ecce illa tempestas, caligo bo- callidus, a, um (calleo), accorto, avveduto,
norum, tenebrae rei publicae, Cic pratico, perito, sperimentato (contr. imperitus),
2. caligo, avi, atum, are (1. caligo), I) l'of- I) in SeìlSO buono, prudente, avveduto, dest>-o,
fuscarsi, oscurarsi, annebbiarsi, coprirsi di denso esperto. A) di pers.: in gen. : artifex, Cic:
1)
fumo, spandere denso vapore, omnis, quae hu- natura niliil est callidius, Cic: callidissimus
inida circum caligat, nubes, Verg.: aram tenui imperator, Nep.: con ad e Tace, e. ad quae-
caligans vestiet umbra (Centaurus), Cic. poet. sturh, Plaut.: col genit., e rei militaris, Tac:
IIj essere coperto d'oscuritfi, oscuro, avvolto nelle con in e Tabi., in disputando, Quint.: col-
tenebre, V)propr.: a) in gen., caligans lucus, Z'infin., Hor. ed a. 2) partic: rispetto alle arti,
Verg. \}) partic: detto degli occhi, caligare fino conoscitore, Hor. sat. 2, 3, 23 ed altrove.
oculos, l'oscurità copre gli occhi, Lucr. B) trasl., di e. inan., ingegnoso, ben trovato,
2) trasl., di perS., andar tastoni, confondersi, versutum et callidum factum Solonis, Cic:
vivere omnes beate volunt, sed ad pervidendum callidum fuit ejus inventum , Nep. : callidis-
quid sit quod beatam vitam efficiat caligant, simum artificium (naturae), Cic. II) in cat-
yen.: proverò., caligare in sole, confondersi tivo senso, sagace, scaltro, astuto, furbo, abile
in pien meriggio, cioè nella massima chia- a fare i suoi interessi, volpone, A) di per S.,
rezza non intenderci nulla, Quint. 1, 2, 19. spesso congiunto con altri aggett.: versutus
càl%ula, ae, f. (dimin, di caliga), stiva- et callidus, callidus ac veterator, veterator et
léttoda soldato; quindi CaMo;ìi\a., soprannome callidus, Cic:con ad cZ'acc, ii qui ad fraudera
dato per isclierzo all'imp. Caio Cesare, perchè callidi sunt,Cic: col dat., amici e. offensioni-
da ragazzo stava nel campo vestito da seni- bus accendendis, Tac. B) trasl., di e. inan.:
plice soldato, Suet. Cai. 9. audacia, Cic: nimis callida juris ìnterpretatio,
calix, Itcis, m. (xuXig), calice, I) come vaso Cic: liberalitas, astutamente calcolatrice,
da bere, bicchiere, tazza, coppa, Cic. ed a.: egoistica.
liieton. = vino, Catull. e Hor. II) come vaso Callìfac, arum, f., città del Sannio, pro-
da cucina, piatto, pentola, stant calices : minor babilmente l'odierna Calvisi.
inde &bas, olus alter habebat, Ov. CallTiiisìchus, i, m. (KaXXCfiaxoc), ce-
359 Calliope calvinoiatio 360
ìebre poeta e grammatico greco, della celebre menta calore, viteis autumno fundi suadente
famiglia dei Battiadi di Cirene: dal 256-236 videmus, Lucr.: piar., mediis caloribus, Liv.
a. Cr., fino alla sua morte, prefetto della bir 3) ardore del vento caldo, calori. Hot.: calorCS
blioteca di Alessandria. austrini, Verg. 4) calm-e, ardor della febbre, si
Calliope', ès, f. (KaXXtÓTtrj, dalla bella sine calore corpus est, Cels.: mea nunc vexat
voce), la pia importante delle nove muse, dea corpora fessa calor, TibuU. II) trasl. A) calore
della poesia epica, ma presso i poeti talora spirituale, passione, eccitamento, fuoco, zelo,
anche di ogni altro genere dipoesia, I)propr.: dicendi, Quint.: dicentis, Plin. ep.: si calor et
Lucr. 6, 94. Hor. carm. 3, 4, 2. II) meton., Spiritus tulit, Quint. ^) partic, amore ardente,
A) per tutte le muse, Verg. Aen. 9, 525. fiamma d'amore, Verg. e Ov.: plur., Hor. e Ov.
B) ^poesia, Ov. trist. 2, 568. Forma se-— Calpe,ès, f. (KaXi:?]), alto monte sullo
condaria Callidpca, ae, f. (KaXXióusta), Gaditano,che chiude, col promontorio
stretto
Verg. ecl. 4, 37 ed a. poeti. Abyla sulla costa Africana, le cosidette co
CallT|»lion,phontis,m.(KaXXicpù)v,ùJvxog) lonne di Ercole, oggi Gibraltar (Gibilterra).
e Caili|tlio, phònis, m., filosofo greco che Calpurniiis, a, um, nome di una gens
cercava di unire il piacere (voluptas) colla plebea rom. (le cui famiglie aveano i cognomi
virtù (honestas) e poneva il fhie dell'uomo di "Fiamma, Asprenas, Fiso (Frugi), Bestia,
nel raggiungere questo scopo. Bibulus). Ipiù conosciuti sono: C. Calp. Fiso,
Callirfiu (Cailtrhljè), es, f. (KaXXipóv)), pretore il 186 av. Cr., e poscia propretore in
figlia delfiume Acheloo, seconda moglie di Ispagna. — L. Calp. Fiso Frugi, rinomato
Alcmeone. per la severa probità ed i costumi irrepren-
calli»!!, is, m. e (ruriss.) f., calle, sentiero sibili, tribuno della plebe il 149 av. Cr., con-
stretto ed aspro sopra alture e monti, sentie>-o sole nel 133. — L. Calp. Bestia, tribuno della

di montagna, di boschi, di pascoli, solo accessi- plebe il 121 av. Cr., console (111) e generale
bile al bestiame, Cic.ed a.: deviae calles, Liv. nella guerra giugurtina. —
C. Calp. Yiso, ge-
Callislliunéiii, is, m. (KaXXia9£v/jg),/;Zo- nero di Cicerone. —
L. Calp. Fiso Caesonius,
sofo e naturalista di Olinto (nato circa il console nel 58 av. Cr., suocero di Cesare, av-
360 a. Cr.), nipote di Aristotile, amico di versario di Cicerone. —
Calpurnia, moglie di.
Alessandro Magno, eh' egli accompagnò nella Cesare (figlia del precedente). Agg. Cai-—
sua spedizione in Asia. purnio, iamilia, Cic, partic, Calpurnia lex,
C-allÌ!>t5, US, f. (KaXXiaxo)), figlia del re a) de repetundis, del tribuno L. Calp. Fiso
arcade Licaone, ìnadre di Arcade che essa Frugi, Cic. de off. 2, 75. P) de ambitu, del
ebbe da Giove ; da Giunone per gelosia mu- console C. Calp. Fiso, Cic. Mur. 46. Der.: —
tata in orsa, poi da Giove portata in cielo CalpurnTanuiii, a, um, Caipumiano, equites,
come costellazione Helice o Ursa major. che servivano sotto il pretore Calpurnio (il

callo>>M!<, a, um (callum), calloso, dalla primo qui sopra nominato), Liv.


scorsa dura, dal tjuseio duro, ova, Hor.: ITianUS, ealta, ae, f., calta, specie di viola, fior-
Sen. rancio, calendula, Verg., Flin. ed a.
Calllini, i, n., pelle indìtrita, callo, I)propr.: callaia, specie di veste, cos'i chiamata
nei corpi ammali, solorum, Cic: pedum, Suet. dal colore della viola detta caltha, Flaut.
II) tr^sl. insensibilità, ottusità di senso, con-
: Epid. 2, 2, 47 (224j.
suetudo callum obduxit stomacho meo, ha reso calumnfa, ae, f. (dall'arcaico calvere,
insensibile, Cic: e con diuturna cogitatio cal- affine a carpere), cavillo, raggiro, intrigo, frode,
lum obduxerat aaimis, Cic. macchinazione, storta e maligna interpretazione,
1. calo, avi, àtum, are (xaXù)), chianwre, falsità (contr. veritas, veracità, e fidcs, since-
convocare, solo come t. t. in affari d'ordine rità, rettitudine di coscienza), a) in gen., in
religioso, calata comitia, comizi che si tene- quistioni di diritto, inimicorum, Cic: reli-
vano per le cose di religione, nei quali il col- gionis, falso pretesto, Cic: nelle controversie
legio dei pontefici aveva la presidenza, e si filosofiche, Aroesilae calumnia, Cic nuUam :

limitavano alV inaugurazione del re conie rex calumniam adhibere, Cic: e contro se stesso,
sacrorum e dei Flamini superiori e alle dis- in hac calumnia timoris, il tormentar se stesso
posizioni concernenti il calendario ; quindi per paura immaginaria, Caecin. in Cic. ep.:
sarcast. a calatis Gaviis in Calatinos Atilios nimia contra se calumnia, critica troppo acerba
insitus, Cic Sest. 72. contro se stesso, Quint. b) partic: raggiro, in-
calo, ouis, m., I) bagaglione, saccardo nel- trigo consistente in accusar falsamente tm
Tesercito, Caes. ed a. II) trasl.: ogni garzone innocente, calunnia, falsa accusa, in proccssi
set-vo di basso grado (mozzo di stalla, fac- tanto civili quanto criminali, litium,Cic.:
chino, ecc.), Cic. ed a.: lectica foriuosis impo- calumniam jurare (di accipsatori), giurare che
sita calonibus (aiducchi), Sen. non si accusa per calunnia, assol., Cael. in
caldr, òris, m. (caleo), calore, caldo, spec, Cic. ep., ovv. in alqm (per incaricarsi dell'ac-
il culor del sole, I) propr.: A) in gen.: vis fri- cusa contro di lui), Liv.: quindi meton., coiy-
goris et calorLs, Cic: solis, Cic: calor, qui aqua daniìa e punizione contro la calunnia (contro le
continetur, Cic. B) partic: 1 ) del calore del false accuse), calumniam privato judicio non
corpo, vitalis, Cic: e cos'i omuis est unii dila- effugere, Cic: ferre calumniam, essere condan-
]JSU8 calor, Verg. 2) H calore, l'ardore del sole nato ad una multa per falsa accusa, Cael. in
(d'estate), vitandi caloris causa, Cic: paulum Cic. ep.
ri;quiescet, dum se calor frangat, Cic: 2ilur., CaluninTalìO, Onis, f., calunnia, falsa de-
iiimii, maximi calores, Cic: quindi calore = nunzia, falsa accusa, Coruif. ad Her. 4, § 22,
caji4e giornate estive, etitat?, cur vere rosam fru- Kayser.
361 calnmniator Caraii-uS 362

caluinnialttr, m.
(calumnior), ealun-
oris, Diomede, Ov.: regna, regno di Diomede nel-
niatore, intrigante, cavillatore, falsatordel diritto, l'Italia inferiore (Daunia), Ov.
falso accusatore, Cic. ed CI. Cìilymnc, ès, f. (KaXóiiva), isola del
calumnior, atus sum, ari (calumnia), ca- mare Egeo, non lungi da Rodi, rinomata
villare, tessere intrighi, falsare la verìtù, inter- per miele eccellente.
pretare maliziosamente e stortatnente, criticare CìililF'psó, iis, f. (KKXutJJo)), ninfa, figlia
con esagerazione o malvolenza, a) ingen.: a) as- di Atlante, che accolse ospitalmente Ulisse,
sol., in quistioni giuridiche, in controversiis reduce da Troia nell'isola Ortigia, sua resi-
biennium, Cic: contro se stesso, calumniabar denza; gli promise perpetua gioventù e itti-
ipse, mi tormentava senza necessità, Cic. mortalità e lo ritenne sette anni vincolato
p) coll'acc: alqm, Cic: se, Quint.: festinatìo- dall'amore, finché, per voler degli dei, fu
nem alcjs, Quint. y) seguito dapropos. relat., costretta a lasciarlo libero. —
Acc. Calypsò-
calumniari si quis voluerit, quod arbores lo- nem, Caes. in Quint. 1,5, 63 (biasimato da
quantur, Phaedr. h) 2Mrtic. cavillare con , Quintiliano).
false accuse, accusar falsamente, calunniare, caniììra, V. camera.
accusator calumniatur, Cornif. rhet.: calum- Caiiiarìna (Camonna) ae, f. (KafiapivOc),
niandi quaestus, Cic. città alla foce rfeZZ'Hipparis, sulla costa meri-
calva, ae, f. (calvus, a, um), cranio, Liv. dionale della Sicilia, colonia Siracusana,
23, 24, 12. oggi Camarana. —
Nelle vicinanze, una pa-
Calvena, ae, m. (calvus), nome dato a lude dello stesso nome, che i Camarinesi dis-
Mazio (perchè calvo) amico di Cesare. seccarono contro l'avvertimento dell'oracolo,
Calvisìus, ti, m., nome rom. Sono — ed aprirono così ai nemici la via per entrare
pnrtic. noti: C. Calv. Sabinu.s, luogotenente nella città, oggi Lago di Camarana.
di Cesare (48 av. Cr.), più tardi (39) pretore Cambfscs, is, acc. en, m. (KajxpuaTjs),

dell'Africa (antica). —
Calvisius, accusatore I) marito di Mandane, padre di Ciro mag-
giore. II) figlio e successore di Ciro maggiore.
di Agrippina, madre di Nerone; forse iden-
tico col Calv. Sabinus, mentovata da Seneca camelia, ae, f. (dimin. di camera), coppa
e qualificato come homo dives. da liquidi, Ov. ed a.
cal\'ìtTc«>, èi, f. (calvus), calvezza, calvizie
cìtmélas, i, m. (xdcii-rjXos), carpello ad una
del capo, Suet. Galb. 20.
a due gobbe, Cic. ed a.
Caniéna (Camoena), ae, f. (cannena, ca-
calvitìniu,
capo, cairìzie. Clic,
ìi, n. (calvus), luogo calvo del
ed a.
smena, dn cano), cantrrtrice, pretto lat. gé- =
neric: MoOoa, Musa, Gomena, Hor. Liv. ed a.:
CMlvOr, calvi,dep. ingannare, raggirare,
meton. =^ poesia, canto poetico, Hor. e Tibull.
Lucil. sat. 17, 10, e V. pass.: essere ingannato
cSmi^ra (camara). ae, f. (xajiàpa), I) volta,
ita intrighi, raggiri. Sali. hist. fr. 3, 78 (96). copertura di mia Stanza, Cic: di un
soffitto,
calvus, a. um, Cfdvo, senza capelli, SOSt.,
veicolo, Ov. e Suet. ID barca leggiera e porta-
testa calva, calvo (contr. comatus), Phaedr., tile degli abitanti del Ponto, Sulla quelle
Sen. ed n. quando il mare era agitato si adattava un
1. calx, calcagno, certarc pugnis,
cis, f.,
tetto di assi in forma di volta, Tac hist. 3, 47.
cakibus, Cic. : di bestie , calce patere alqm ,
CamerTa, ae, f. e Cìimeriuni, tì, n.,
tirar calci ad alcuno, Hor.: calces remittere,
calcitrare, Nep.: calcem terere calce, premer
antichissima città sabina nel Lazio. De- —
riv.: CSmermns, di Cameria, plur. sost.
calcagno a calcagno (= stringere da vicino Camerini, orum, gli abitanti di Cameria, i
correndo, incalzare), Verg. Proverò., ad- — Cameì'ini,
vorsum stimulum calces (se. jactare), ricalci-
Camct*Tna, V. Camarina.
trar contro gli stimoli, cioè opporre vana, Cìimerinum, i, n. città dell'Umbria,
pazza resistenza, Ter. Phorm. 78. posta sui monti, ai confini del Piceno; oggi
2. calx, cis, f., di rado m. (da xdXu^), Camerino. — Deriv.: A)Camers, mei^s,
calce, calcina, Cic. ed nei tempi
a. E poiché camerinese; plur. sost. Camertes, ium e um,
più antichi la meta nella lizza era segnata i camerinesi. B) Ctimcrtinus, a, um, ca-
con calce (pia tardi con creta, V. creta), mertino.
m£ton., scopo, meta, termine della coì-sa (contr. 1. camillns, i, m. (da ys^P-os, come yoi\i.-i\-

carceres, le sbarre come principio della lizza), Xiog), fanciullo Ubero, nato da matrimonio le-
trasl., ad carcei-es a calce revocari, tornar gittimo, trasl. per giovane, mures. Poeta in
dalla fine al principio, Cic: video calcem ad Quint. 8, 3, 19.
quam cum sit decursum etc, Cic. 2. CamìllU!», i. m. cognome di parecchie
Cfil^'ildii, ùnis, f. (KaX'jStóv), antichissima persone della gens Furia-, il piti celebre è
capitale dclVEtolia, si«/Z'Ephenus, fondata M. Furius Camillus, vincitore di Veto e libe-
da mi eroe dello stesso nome nel paese ratore di Roma dai Galli.
dei Cureti ; .sede della celebre leggenda cainTnus, i, m. (xa|j.ivo;), focolare, I) dei
della caccia calidnnica, residenza di Eneo, fonditori. A) =
fornace, Ov. ed a. B) fucina,
padre di Meleagm e di Deianira, avo di di Vulcano, Verg. e Ov. II) camino per ri-
Diomede: oggi Afton (o Ai'don). — Deriv.: scaldar la stanza, Hor. e Suet.: meton. fuoco.
A) Cal^'dònis, nMis, f., caiidonico,
Ov. : luculentus, Cic. —
Proverb., oleum adderà
sost. , In caiidonia, pavida, Deianira, Ov. camino, versar olio nel fuoco, cioè accrescere
B) Csil^'drmTuti, a, um (KaXu5a)vtog), ca- il male. Hor. sat. 2, 3, 321.
udonio, terra, VEtolia, heros, Meleagro, Cam'^rus, i, f. (Kctiistpos, K«t[npos), città
Ov.: amnis, VAcheloo, Ov.: basta Tydidae, di non fortificata nella parte occid. dell'isola
.

363 cammarus caudidatua 364


di Rodi, colonia dorica (fondata, secondo gloriae campus, Plln. pan.: bine rhetorum
la tradizione, da un eroe omonimo). campus (luogo comune), de Marathone etc,
eaiiiiiiìirus {gammàrus),i, m. (xup.|jLapos), Cic.
ganihero marino, Vari, e Plin. caniììrus, a, um (da xa|iu), y.àtiuxw, ri-
Cainoena, F. Camena. piegare), curvo, ricm-vo, arcuato, COrnua, Vere
CanipnnTn, ae, f. (campagna, pianura), gè. 3, 5.5.
Campania, la regione pili bella, più fertile e Canacuj ès, f. (KavaxTj), figlia di Eolo
di clima più mite dell' Italia, e perciò varia- (F. Aeolus).
mente celebrata dagli antichi; capitale Ca- eaualiiti, is, m. di rado f. (in orig. agg.
pua; fiumi principiali il Volturno e (come da cauiu, quindi =
in forma di canna).
confine tra la Campania e il Lazio) il Livi ; canale, condotto, acquedotto, Liv.: ed a.: trasl.
oqgi Terra di Lavoro. —
Deriv.: Caiii- del discorso, pleniure canali fluere, scorrere in
panus, a, um, campano, colonia Capua, , più largo corso, Quiut.
Cic: morbus, specie di verruche sulla faccia, c.tiicelli, òram, m. (dimin. di cancer),
che erano molto frequenti in Campania. ciincetlo, barriera, steccato,
chiudenda, A)propr.:
Hor.: plur. sost. Campani, orum, m., * Cam- c scenici, Varr. {anche Ov. am. 3, 2, 64, con-
pani, Cic. gett.), e fori,' dei tribunali, Cic. B) trasl.,
campester {raro campestris), stris, stro burriere, limiti, extra canceUos egredi, quos
(campus), campestre, I) che SÌ trova, abito, milii ipsi circumdedi, Cic: intra canceUos con-
combatte, ecc. in aperta campagna, in pianura, jecti, in uno spazio limitato, Auct. b. Afr.
piano (contr. montanus o collinus), loca, Liv.: cancer, cri, m. (della stessa rad. di xap-
iter, in pianura, Caes. :oppidum, Liv. bar-: y.i-^og), granchio, gambero, I) piropr., gambero.
bari, hpstis, Liv.: sost. campestria, ium, n., di fiume di niare,\ evg.,'P]ixi.ed a. II) trasl.
regioni piane, pianure, aperte campagne, Scn f . 1) Cancer, come nom. propr., il Cancro, nota
Tao. II) partic, del campo di Marte (campu^ costellazione ddlo Zodiaco tra il Leone e i
Martius), A) concernente gli esercizi ginnastii i Gemelli, da cui l'abside e il tropico del sole
nel campo di M., ludus, Cic: arma, Hor.: sost dell'estate prendono il nome di « abside e
campestre, is, n., cintura, velo con cui i lotta tropico del Cancro », Lucr., Ov. ed a. Quindi
toricoprivano l'addome e le parti vergognosi ,
meton. a) poet. ^
contrada meridionale, Ov.
e si portava anche d'estate sotto la toga in- met. 4, 625. b) per indicare un gran calore,
vece della tunica, Hor. ep. 1, 11, 18. B) con- canicola, Ov. met. 10, 127. 2) cancro, can-
cernente i comizi (che si tenevano nel campo chero, come malattia, Cels. Ov. ed a.
di M.j, certamen, lotte nel C. di M. per ot- CandavTa, ae, f. (KavSaouca), regione
tener le cariche onorifiche, Liv.: gratia, Liv.: montuosa, aspra e inospitale deWIlliria, at-
({uaestus, il guadagno che si può fare all'oc- traversata dalla Via Egìiazia.
casione dei Comizi, Cic. candela, ae, f. (candeo), I) candela, Vitr.
campus, i, m. {radice CAP, da cui anche ed a. II) cordicella coperta di cera, fasce.s
if^TtOg), piano, pianura, I) in QCn., pianura, candelis involuti, Liv. 40, 29, 6.
:fupei'lìcie piana, aperta campagna (contr. mons, candeliìbruni, bri, n. (candela), cande-
Collis, silva), campi et montes, coUes et campi, labro, candeliere, Cic ed a.
Lucr.: come «pascolo» o « campi coltivati » candeo, ùi, ère (caneo, come ardeo da arco).
herbidus aquosusque, Liv.: campi frumenti et esser bianco, biancheggiare, splendcì-e, rilucere,
pecoris... copia opulenti, Liv. come «campu
;
scintillare (per lo più
generalm. al
poet. ,

da seminare », Cic: come «.aperta campa- partic. candens), 1) in gen.


rubro ubi cocco :

gna » per le operazioni di guerra (contr. tincta vestis canderet, Hor.: al partic, taurus
mons, Nep. ed a. : campis exuti, Tac
Collis), : candens, Verg. circus candens, la via lattea,
:

pioet. (come aequor)


trasl. =
ogni superficie Cic. poet. : ortus candens, l'aurora, Tibull.
piana, del mare, Verg. ed a. : d'una roccia. II) in partic. esser candente, per Calore, info-
Verg. fig. feratur eloquentia non semitis, sed
: cato, acceso, cauduit aSr, Ov.: candente car-
campis, Quint. II) partic.: luogo aperto nella bone, Cic: candente favilla, Verg.
citUÌ (di Roma)
destinato a pubbliche adu- cande!>co, ere (incoat. tZj candeo), I) co-
nanze e ad altri 2mbblici scopi ; eranvi in minciare a biancheggiare, a rilucere, imbian-
Roma 8 di tali luoghi, secondo a Uri 17 (come: chirsi, diventar bianco, solis ab ortu, Ov.: caput
EsqnUinus, Agrippae etc). Il 2}iù celebre era candescere canis, Tibull. II) iti partic, di-
il campus Martius, chiam. anche sempl. cam- ventar bianco per caldo, infocarsi, accenderai,
pus, pianura erbosa lungo il Tevere, nella Lucr. e Ov.
9' regione, appartenente in origine ai Tar- candTdatoriU!!>, a, um (candidatus), ap-
quinii, poi, dopo la loro cacciata, consecrato partenente a candidato, di un candidato, mUQUS,
u Marte, donde il nome di Martius, luogo di Cicad Att^l. 1,2.
riunione del popolo romano pt^'>' * comitia candidatU!», a, um (candidus), vestito di
centuriata, Cic: quindi meton. per i « comizi » bianco, I) in gcn.: vectores nautaeque candi-
stessi, Cic. dies campi
: = dies comitiorum, dati coronatique, Suet. II) partic, sost., can-
giorno delle elezioni, Cic: fors domina campi, didatus, i, m. aspirante alle pubbliche cariche
Cic: anchehiogo frequentatissimo di giuochi, (che vestiva la toga candida), candidato,
esercizi, ricreazione, dei Romani, luogo di 1) propr. : consularis, praetorius, tribunicius,
esercitazione dei soldati, Cic Quint. ed a.: Cic: consulatus, quaesturae, Suet.: sacerdotii.
trasl.uoero campo jjcr qualunque attività, San.: Caesaris, candidato raccomandato in
campo, teatro, lizza, arena, CUin sit CampuS ili particolar modo da Cesare, Veli.: quindi
quo exsultare possit oratio, Cic: honoris et jnoverb. petis tamquam Caesaris candidatus.
365 candide canis 366

aioè sicuro dell'esito, Quint. 6, 3, 62. 2) trasl., lattea, Ov. 2) trasl.: a) lucida chiarezza, pu-
chiunque aspira fortemente a q.C, la pretende, rezza, eleganza delV esposizione, Quint. 10, 1,
si affatica per ottenerla, caiidiJatus (aspi- 101. b) purezza, rettitudine d'intenzione,
rante a), non consulatus tantum, sed immor- sinceì-ità, francìiezza, lealtà, candore, animi, Ov.:

talitatis et gloriae, Plin. pan. : eloquentiae, tuus candor, Plin. pan.


Quint. can r o, ère {da canus, come albeo da albus),
candide, aw. (candidus), candidamente, biancheggiare, esser biancheggiante, di color
sinceramente, Cael. in Cic. ep. ed a. chiaro, Verg. ed a. — Partic: canens, entis,
candì<lulii<», a, um (dimin. di candidus), bigio, bianchiccio, grigio, Verg. e Ov.
candido, graziosamente bianco, dentes, Cic. cìincpIiorSs, i, f. (xavrjcpópog), poruttrice
Tusc. 5, 46. di canestri, che porta canestri, plur. Canephoroe
candidus, a, um
(candeo), candido, splen- (= xavYjcpópoi), quadri o statue di artisti
dente per bianchezza, bianco; anche senza greci, rappresentanti vergini ateniesi, che
macchia, immacolato in (jen. {contr. nìger, nelle Panatenee, nelle feste di Cerere e di
sordidus), I)propr.: a) -m^ew.:ferrum, Curt. Bacco, e probabilmente in altre ancora, por-
lilia), Verg.: populus (pioppo bianco, gattice), tavano in processione Canestrini sul capo con
Verg.: vestis, Liv.: tentoria, Ov.: candidum cose appartenenti ai sacrifizi, Cic. Verr. 4,
alta nive Soracte, Hor.: sost. candidum, i, n., 5, 18.
il bianco, candido candidius non est adversum, ciìne»ico, n vii, ere fincoat. rf« caueo), di-
Quint.: candida de nigris et de candentibus ventar bianchiccio , bigio , grU/lo , incanutire,
atra facere (proverb.), Ov. met. 11, 314 e segg. I) propr.: canescunt capilli, PLin.: canescunt
b) della barba e dei capelli, argenteo, barba, aequora, Ov. II) trasl. invecchiare, Ov. met.
:

Verg.: caput, Plaut. del corpo e delle sue


e) 9, 422: fig. cum oratio jam nostra canesceret,

parti, candido, bianco comc neve, come il latte, era come incanutita, Cic. Brut. 8.
splendido, a) di uoìn., partic. in riguardo alla ciinìcula {scritto anche canicola), ae, f.

carnagione, color (colorito), Ov.: liumeri, Hor.: (limin. di canis), 1} cagnolino, piccolo cane,
brachia candidiora nive, Ov.: della persona Plin. 32, 79. II) trasl.: Sirius, la stella =
Maja, Verg. puer,
stessa, sfolgorante di bellezza, più brillante della costellazione del Cane,
Hor. p) di bestie, corpora equorum, Liv.: equi, canicola (il cui levarsi apporta un caldo ar-
Tac: avis (della cicogna), Verg. d) di divi- dente), flagrans, Hor.: canicula exoritur, Cic.
nità, ecc., raggiante di celeste splendore, Bas- Cilnidia, ae, f. etèra colla quale Orazio
sareus, Hor.: sol, Ov. e) di astri e del giorno, era vissuto in stretta relazione, poi se n'era,
splendido, raygiante, chiaro, sereno, stella, Hor.: s parato, e ne aveva preso vendetta con poesie

luna, Verg.: die.s, Ov., e meton. favonii, appor- i igiuriose.


tatori del sereno, Hor. f) della bianca toga Caninctas, -fiìlc!^, V. Canninefates.
degli aspiranti ai pubblici uffici (candidati), CsiiiTnTus, Ti, m., nome d'una gens rom.
Cic, e degli aspiranti stessi, iwstito di bianco, plebea, che si divideva in varie famiglie, se-
turba, TibuU.: pompa, Ov. g) del sassolino ti natamente quelle c?eillebili e dei Galli. Il

bianco (calculus, lapi.s), a) come voto assolu- più, noto è L. Can. Gallus, prima accusatore,
torio, quindi meton.: candida sententia, favo- poi genero di Antonio, tribuno della jìlebe
revole, Ov. met. 15, 47. P)pcr notare giorni iiH 56 av. Cr. e come tale dalla jxirte di
felici,lapide candidiore, o candidissimo cal- Pompeo; egli cercò d'impedire al proconsole
colo notare diem, Catull. e Plin. ep. IT) trasl.: (li Sicilia P. Lentulus Spinther di reinte-
a) del tempo e di circostanze relative al tempo, grare sul trono dell'Egitto Tolomeo Aulete,
sereno, lieto, fortunato, hora, Ov.; couvivium, e propose di mandare Pompeo senza esercito
Prop.: fatum, Tibull. b) della voce, i>uro e con due littori per riconciliare il re cogli
fhiaro, nwXalllco [contr. fuSCUs), VOX, Quiut. Alessandrini, Cic. ep. 1, 2, 1 e 1, 4, 1 quindi :

c) dello stile edegli scrittori, chiaro, schietto, l'anTnTaniiin tempus, quell'epoca, Cic ep.
lucido, genus dicendi, Cic: Herodotus, d) del- 1, 7^3.

Vintenzione, sentimento, puro, sincero, diritto, CanTnil!!, a, um (canis), appartenente a


leale, pauperis ingenium, Hor.: animae, Hor.: rune, canhw, I)propr.: latratus, Val. Max.:
judex, Hor. l.ic, Ov.: sost. canina, ae, f. (se. caro, carne
cand5r,òris, m. {da candeo, come algor da (««ma, Auct. ine mVarr.LIi. 7,31. /i)trasl.:
ulffeo), bianchezza abbagliante, candore, candi- (lentes, denti canini, Cels.: eloqueniia, ingiu-
dezza, come materia colorante
I) =
belletto ri)sa, abbaiante.
bianco, fucati medicamenta (cosmetico, im- cìtnis, is, e, cane, I)propr.: canis fe-
piastro), candoris et ruboris, Cic. or. 79. mina, cagna, Justin.: cateuarius, Sen.: acer,
II) come proprietà, bianco, abbagliante, bian- Cic: venaticus, Cic: Echidnaea o tergemiims
.chezza, fulgore, scintillamento, 1) propr.: a) in vipereus. Cerbero, Ov.. alere canes ad ve-
gen.: tunicarum, Liv.: lanarum, Quint.: arma nandum. Ter. —Proverb., a) cane pejus et
candore paria, Liv. b) ddla bianchezza della angue vitare, fuggire i)eggio di, ecc., Hor.
pelle, candidezza, nivea bianchezza, carnagione ep. 1, 17, 30. P) canis a corio nunuiuam ab-
candida, a.) degli uom., corporum, Iiiv.: mixtus sterrebitur uncto, da piccole coreggie il cane
lubore candor, Ov.: candorhujus et proceritas, impara a mangiar cuoi, Hor. .sat. 2, 5, 83.
Cic. p) delle bestie, equi candore nivali, Verg.: y) a cane non magno saejyo tenetur aper {=
equi candore eximio, Suet e) chiaror lucente, anche il pia debole spesso domina sapra
splendore, lucidezza del ctelo e degli astri, il più forte), Os. rem. 422. 5) canis timidus
species candorque caeli, Cic: solis candor illu- vehementius latrat quam mordet (= il timido
-strior, Cic: via candore notabilis ipso, la via insulta, ma non tocca), Curt. 7, 4 (16), 13.
:%7 caiiistruui Cantabri 386
II) trasl.: A)
di uomini, a) come termine in- tóissicum signum canit, si ode il segnale
giurioso, cane, per esprimere la sfacciatag- dell'attacco, della partenza, ecc., spesso in
gine, la brutalità, ecc., o la rabbia, Comici Liv.: symphonia canit, Cic: 3) di luoghi, ri-
ed a. b) di uomini mordaci, specialm. accu- suonare, silvae canunt undiquo avibus, Lucr.
satori, Cic. e Sen. e) di servili partigiani di Il) tr.: A) cantare, colla voce, 1) con oggetti
ale, adtilatore, parassito, cagnotto, creatura, omogenei, cantare far cosa che si possa can-
P. Clodii canis, Cic. B) il cane come costella- tare =
comporre, Carmen, Cic. versus, Cic: :

zione, e cioè: a) canis major, grec. xùwv, cane 2) con ogg. partic. e determ., a) di uomini,
maggiore, costeUasionc dell'emisfero mcrid. cantare, celebrare, lodar col canto, ad tibiam
vicino alla via lattea, Verg. ed a. b) canis clarorum virorum laudes atque virtutes, Cic.r
minor, anche antecanis ('F.},.grec. Ttpov.uwv, quindi anche lodare, celebrare, in gen. amici-
rane rnino^-e, costcllaz ione suW Equatore e al tiam suam et Metrodori grata commemora-
sud di esso, Ov.: secondo la mitologia il cane tione, Sen. ep. 79, 15. b) di bestie, far «di>e,.
di Erigonc, figlia di Icaro, quindi canis Eri- annunziare, anser Gallos adesse canebat, Verg.:
goneìus e Icarius, Ov. C) canis marinus, vitello et veterem in limo ranae cecinere querelam
marino, foca, Sen.: e sec. il mito, dei cani di Qìronunziato al modo antico kekinere kue-
Scilla, Cic, Verg. ed a. V))nd giuoco di relam, imiiaz. del Ppsxsv.sy.é? di Aristofane),
dadi, cattioo colpo, quando tutti i dadi mo- Verg. B) sopra uno strumento musicale: a) di
strano un egual numero di punti, cane, canes uomini, suonare, classicum, Caes., o signum,
damnosi, Prop.: damnosae, Ov.: canem mittere, Liv. dare il segnale ai soldati eolla tromba
Suet., quindi proverh.: tam facile liomines (per la raccolta, la marcia, ecc.) ; così pure
occìdeb it, quani canis excYdit, Sen. aj^oc. 10, 2. bellicum e, V. bellicus: intus canere omnia,.
caini<itriim, i, n. (y.avaaxpov), canestro in- suonar tutto sul lato interno della cetra
trecciato di giunchi, per frutta, pane, fiori, (tutto 2'>er sé), (del citarista d' Aspendo), Cic.
commi, plur. canistra, Cic, Verg. ed a. II. Verr. 1, 53, quindi iwoverb., detto di co-
catlTtTcS, èi, f. canutesza, cnnizie, 1) co- loro che fanno tutto pel proprio utile, hoc
lore biancheggiante, grigio, bianco, d'una Carmen hic tribuiius plebis non vobis, sed sibi
cosa, specialm. dei capelli, Ov. e Plin. intus canit, pensa, con questa dimosti-azione,
II) meton., capelli canuti, Verg. e Tac. solo al suo vantaggio, Cic agr. 2, 68. b) duella
1. canna, ae, f. (xdwa), (piccola) canna, musica, suonare, far risuonare, Quint. 1, 10,
giunco [cfr. arando e calamus), I) parva, pa- 24. C) trasl.: generic, annunziare (origin. in
lustris, Ov. Plur. meton., sampogna,Ov. met. versi, poi anche in prosa), a) annunziare come
2, 682 ed a. vaticinio, oracolo, vaticinare, predire, haec
2. Canna, V. Cannae. quae nunc fìunt, Cic. quod puero canit anus,
:

Cannae, arum, f., borgo delT Apulia sulla Hor.: seg. dall'acc. coU'infin., nec ei comix
riva oricnt. dell' Ofanto (Aufidus) [cheperciò canere (insegnare) potuit recto eum facere,
vien chiamato amnis Canna nella jn'ofezia quod etc, Cic. b) /«»• conoscere, spiegare, in-
di Marcio in Liv. 25, 12, 5), noto per la ter- segnare, praecepta, Hor.: quae diu latuere, ca-
ribile disfatta dell'esercito romano contro nam, Ov.
Annibale, oggi Canne: appellai. Capuani Candiiu<!i, m. (Kàvwpog, di rado Eà-
i,

Hannibali Cannas fuisse, una seconda Canne, Basso Egitto, allo sbocco
vwTiog), I) città del
non meno funesta a lui, che Canne ai Ro- del ramo Canopico (od Occid.), del Nilo, fov
mani, Liv. 23, 45, 4. —
Deriv. : Can- data, secondo la leggenda, dagli Spartani in
ncnsis, e, cannense, di Canne, calamitas, Cic: onore di Canopo, nocchiero di Menelao, che
clades, Liv.: exercitus, sconfitto a C, Liv.: morì in quel luogo famosa per la lussuria
;

proverb., Cannensis pugna, strage, macello, che vi regnava (Kava)Pio|ióg): meton. per
detto delle proscrizioni di Siila, Cic. Pose. Jìasso Egitto, Verg. gè. 4, 287. — Deriv. :

Am. 89 d'un; convito, Cic. Verr. 5, 28. A) Canopéns, a, um, conopeo. B) Cano-
Cannint-fatcs, um, m., popolo parente pTcns, a, um (Kavwptitóg), canopico. C) Ca-
dei Baiavi, che con questi abitava l'isola ba- nòiiTtc!!;, ae, m., nativo di Canopo, ilCcmo-
tavica ai tempi di Tacito. —
Sing.: Can- arum, m. (Kavti)[5ìTa!.),
pita, plur., Canopitae,
nincfiis, fàtis, m., canninefalico, un Canni- gli abitanti di Canopo, i Canopiti. lI)piccola
nefate. isola inabitata rimpetto alla foce canopiea.
cano, cecYni, cantum, ere, dar suotu), so- Canìir, òris, m. (cano), sìwtw, meioMa,
nare, I) intr.: A) colla voce: 1) di uomini, canto, Verg. ed a. poeti.
cantare, ad tlbicinem, Cic, e nella reior., di cìinorns, a, um (canor), canoro, sonoro,.
pronunzia difettosa, cantilena dell'oratore, melodico, m-monioso, I) neutr.: profluensquid-
inclinata ululantique voce moi'e Asiatico ca- dam habuit Garbo et canorum, pronunzia
nere, Cic. 2) di uccelli, cantore, gorgheggiare, scorrevole e voce sonora, Cic: vox, Cic ed n.
volucres nulla dulcius arte canunt, Prop.: (ma contrapposto a vox languens, come vizio
anche del canto del gallo e del gracchiar del = canticchiante, che fa cantilena, Cic. de
corvo, Cic. ed a.: e così gallina cecinit, cantò off. 1, 133): nugae, vano rumore, chiacchere
come ti gallo (come portento), Ter. 'B)produr inutili. Hor.: so.'^i., canorum illud, l'armonid
suoni musicali, sonare, 1) di uomini, suonare (nel discorso), Cic. e Tac. II) att., a) di uom.,
uno strumento, a) in gen., iìdibus, Cic. tibia, orator, Cic: turba, i .suonatori di tuba. Ov.
Quint.: absurde,Cic. h)partic.,comet.x. milit., 'b)di bestie, animai, del gallo, Cic: ales, del
canere receptui, swowar la ritirata, a raccolta, cigno, Hor. e) d'istrmnenii sonoro, fides, ,

V. receptus. 2) di strumenti da fiato, risuonan-, Verg.: aes (la tuba), Verg.


«ona»-«",tubae cornuaquececinel'unt,Liv.: anche (^anlìihri, òrum. m., popolo rozzo e sei-
369 cantamen Cimusium 370

vaggio delia Spagna setfentr., hingo tempo cantare cantare accompagnato dai
liistrioni,

in guerra coi Èomani; soggiogati prima in gesti dell'istrione, Liv. Proverb., V. surdus.
parte da Augusto, infine interamente da JYella retor., dell'esposizione difettosa, can-
Agrippa (35-19 ac. Cr.). Spesso sitig. — ticchiante delToratore, Caes. in Quint. 1, 8,
Canlsiliel*, m., Cantabto.
bri, Deriv.: — 2. Quint. 11, 3, 57. 2) di uccelli, cantare,
A) Cnnlsibrìa, ae, f. (Kavxa^pta), Canfabrìa, gm-gheggiare, cantantes aves, Prop.: Ofr. ((Tel
nóme dato prima a tutta la costa setteMr. COrvoj gracchiare, Cic. li) render suoni musi-
della Spagna, e dopo Augusto al paese ad cali, farsi sentire, 1) di iiom., suonare, tibii.S,
oriente degli Asturi fino agli Atistrigoni e Nep. 2) trasl.: dello strumento stesso, suo
ai Vasconi, cioè la metà settentr. dell'odierno Mare, tibia Cantat, Ov. C) pronunziare l'tncan-
Palencia e Toro, e le regioni occid. di la tesimo, recitare la formola magica, YeTg. ecl.
Montanna. B) Cantabricus, a, um, ean- 8, 71. II) A) cantare, suotutre, comporre
tT.:

fabrico. (versi), con oggetti omogenei: carmina,


1)
cantiìini^n, mìnis, n. (canto), formiUu d'in- Hor.: hymen CailtatUS, Ov. cantare, celebrare,
cantexiiiio, forinola magica, Prop. e pOSt. lodare col canto, come poeta, absentem ami-
eantorTiis, V. cantherius. cara, convivia, Hor.: alqm per totuni
Hor.:
cantliai*ì«>, tdis, acc. plur. tdas, f. (-/.xv- orbera, Ov. —
Quindi a) in gen.: vantare
6-apÌg), cantaride, canterella, Cic. ed a. quale, parlare di lui spesso e con predilezione,
cantliaru<>, i, m. (-/.àvOapoj), 1) vaso da jam pridem istum canto Caesarem, già da
here a larga pancia, con larghe anse, cantava, lungo tempo cotesto C. è il mio eroe, Cic. ;

boccale, Hor., Plin. ed a. IT) sorta di pesce tota cantabitur urbe, sarà sulla bocca di
marino, Ov. hai. 103. tutti, Hor. b) di poeta, declamatore o attoìe

canthvrìuis (cantèrtus),Tfi, m. (forse y.av- = esporre, recitare, dire q.c. CantUìldO, IH


S^XlOg, bestia dn soma), cavallo castrato, detto cattivo senso, fare una cantilena, salmeggiare,
anche per ischerzo o per dispjrezzo, come epinicia, Suet.: fabulam, Suet. B) ricordale,
rozza, invece di «.cavallo», in gen., Cic. ed raccomandare ripetutamente q.C, avvertire di
a.: minime sis cantherium in fossam (se. de- q.c, harum mores cantabat mihi. Ter. C) pro-
mitte), di grazia, rozza in una
non colla nunziare una fornwla magica, carme, Ov.:
fossa, in un buco, Liv. 23, 47, 6 (il che di- quindi pregn.: incantare, cantatae herbae, Ov.
ventato proverb.^^ non fare spropositi. ^
teantSf, Oris, m. (cano), I) cantore, mu-
canthus, i, m. (y.avS-ój), cerchio della sico, Hor. ed a., trasl.: spregiai., cantor tbv-
ruota, citato come barbar, (afric. o spagn.) mularum, che legge con monotonìa (facendo
da Quint. 1, ó, 8. una cantilena), cantores Euphorionis, adula-
eahtlCuni, i, n. (cano), I) canto, cantico tori, Cic. II) partic, corista, Cic. ed a.
(come che è cantato o imo essere can-
testo Canlrix,trìcis, f.(cantor),<-«M«<rtrt>«>,Plaut.
tato), caimim et cantica, Quint. 1, 10, 23; e pjoster.: aftribut., aves cantrices, uccelli
anche del canto del coro sulla scena. Phaedr. cantori.
5, 7, 25: ouindi cantilena, esponizione difettosa, 1. Cantit)«, US, m. (cano), suono, canto, me-

canticchiante dell' or atOì'C, Cic. e Quiiit. II) in lodìa, canzone, di qualunque specie, come pro-
partic, A) (in uno spettacolo) specie di nw- dotto di disposizioìie naturale ovv. dell'arte,
ìtologo, il quale veniva cantato da un ragazzo I) in gen.: a) degli uom., Cic: cantu tremulo,
accompagnato dal suono dei flauti e dalla Hor. b) delle bestie, avium, Cic: dare cantus,
pantomima dell'istrione, monodia [grec. [lo- Verg.: galli, Cic. e) di uno strumento, suonj,
vu)5ta), canto a solo, Cic. ed a.: e. agere, Liv. mwafca, bucinarum, Cic: vocis et tibiarum ner-
B ) canzone oscena, canzone ingiuriosa, canzo- vonimque cantus (plur.). musica, vocale e stru-
naceia, cantica oLscena, Quint. mentale, Cic: tibiae aut fidiuni cantus, Cic:
cantilena, ae, f. (cano), cantilena, canto citharae, Hor.: symphoniae, Cic. II) partic.
noto e banale, nel proverb.: cantilenam ean- A) vaticinio, oracolo, Catull. e Tibull. B) itiean-
dem caiiis. Ter. Phorm. 49-5 e trasl.: litania, te.fimo, Tibull., Ov. ed a.
= cMacchera banale, nota a
;

vecchia canzone 2. canlliiiti, i, m., V. canthus.


neqne ex .seiiolis cantilenam requirunt,
tutti, Canuli'ju'i, i, m., nome d'una gensrom.
Cic: ut crebro niilii insusurret cantilenam plebea, della quale è specialm. noto: C. Cu-
suam, il suo noto versetto, Cic. nulejus, tribuno della plebe (44') ar. Cr.).
CanlTo, Ònis, f. (cano), I) canto, cantata, colui che presentò la legge, secondo la quale
canzone, Suet. ed a. II) incantesimo, formula venivano peì~messi i matrimoni tra patrizi i-
magica, Cic. ed a. plebei.
cantilo, avi, atum, iìre (frequent. di CanUS, a, um, bigio, cenerino, bianchiccio,
canto), cantare suotwre ripetutamente e I) propr.: aqua, Ov.
e mare, Plin. ep., .syzi
spesso, «<mticchiare cum alqo, Ter.: coZZ'acc, meggiante, nix, pruina, Hor.: lupus, Ov.;
carmina in epulis, Cic. partic, dei capelli e della barba dei vecchi,
Cantluni, ti, n. (Kàvxtov), regione della capilli, Hor.: caput, Catull.: barba, Mart.: snst..
Britannia orient., oggi Kent, col promon- cani, orum, m., capelli canuti, Cic: neipoeti
torio omonimo, qggi Cap Paperness. anche con altri epiteti, coinè cani falsi, rari,
cantTucìila, ae, f. (dimin. rfjcantio), can- Ov. II) meton. ^= vecchio, senectu.s, Catull.:
zoncina, Cic. de fin. 5, 49. amator, Tibull.
canto, avi, atum, are (intens. di cano), CanQtiìiim, ti, n., antichissima cittit del-
rendere chiari suoni , risuonare ckiarantetète, FApulia. di origine greca (quindi Canusìnu^
I) intr. A) colla voce, l) di uomini, cantare, bilinguis, Hor.), rinomata per fina lana ro::
Cic: ad chordarum sonum, Nep.:ad manum sieda, oggi Canosa. —
iJeriv.: A) €^an6-
371 capacitas capio 372
•«ìnatus, um, vestito di lana di Canusio,
a, luogo ad uno
scopo, accorrere. A) propr.:
B)CìÌnìIs7nuS, a, um, Canusino di Canitsio, medium locum, Cic: superiora (alle regioni
pìur. sost., Canusini, òrum, m., gli abitanti superiori), Cic: Melitam, Cic: Italiam, Verg.
di Canusio, i Canusini. B) trasl.: raggiungere con sforzo, ueque (te)
capacitai, f. (capax), capnciui, nel senso posse cordo capessere,^;»- non potei mai ritro-
di misura, come luogo che può contenere q.c, varti, Enn. in Cic. de div. 1, 40.
Cic. Tusc. 1^61.^ Caphareus, ci, e eos, acc. ca, m, (ó Ka-
Capaneu«i, oi, acc. voc.en (KaTtaveug),
ea, cprjpsus.g-MmdjVerg. Aen. 11, 260 Caphereus),
uno dei sette principi sotto Tebe, padre di scogliosa e pericolosa punta dell' Euhea me-
Euadìie (V.), fulminato da Giove per averne ridionale ; quivi il re Nauplio, per vendicare
sprezzato la potenza. il figlio Palamede, ucciso dai Greci,
fece
capax, àcis, agg. col compar. e superi. cenire la flotta dei Greci reduce da Troia
(capio), capace, atto a contenere, I) propr., che iottoAgamennone, la quale vi fece nau-
contiene molto, spazioso, urna, Hor.: capaciores fragio^ oggiCapo d'Oro. Beriv.: Ca- —
scyphi, Hor.: col genit., circus capax populi, pharéiis, a, um (Ka^r^psoog), cufareo.
Ov.: cibi vinique capacissimus, Liv. col dativo cìipìllainenluiii, i, n. (capillus), I) i ca-
di vantaggio, e. usibus, Plin. ep. II) trasl., pelli,specialm. capelli posticci, pa)-rucca, Suet.,
atto a ricevere q.c, capace, Ov.: col genit., Cai. 11. II) trasl., i fmi filamenti delle ra-
amicitiae, Plin. ep. con ad e Tace, animus ad dici e delle foglie, vitis, Sen.: radicum, Plin.
praecepta e, Ov. capillaliis, a, um (capillus), capelluto,
capi'do (capudo), tois, f. (capis), semplice chiomato, fornito di capelli, (cOìltr. Calvus) adu-
coppa da sacrifizio, Cic. parad. 1, 11 de rep. ; lescens bene capillatus, Cic: capillatior quam
6, 2. _ ante, Cic
oapcduncììla, ae, f. (dimin. di capedo), capillus, i, m. I) i capelli e la barba dclr
semplice vetsetto da sacrifizio, Cic. de nat. deor. l'uomo, collettivamente (per contro crinis i
2, 43. peli delle pers. in gen.), horridus, Cic: prò-
ciipella, ae, f. (dimin. di capra), I) (pic- missus. Caos.: però anche plur., erant illi
cola) capra, capì-etta, Cic. ed a. II) trasl.: la compti capilli, Cic: ex barba detonsi capilli,
capra, stella di prima grandezza neW Auriga, Sen. II) trasl., peli degli animali, Catull.
che col suo levare (1" maggio) apporta piog- ed a.
gia, Plin. e Ov. capTo, captum, ere, I) dar di piglio,
cèpi,
Capella, ae, m., poeta elegiaco, Ov. ex prendere, affeirare. A) in gcn., 1) pvopr.:
Pont. 4, 16, 36. a) con la mano, ecc., flabellum. Ter.: baculum,
Cstpena, ae, f., città dell' Etruria, appiè Ov.: arma, Cic: saxa manu, Verg. h)prendere
del Soì-atte, probab. colonia di Veio, e certa- impossessandosi, generic. terras prender
:
,

mente dipendente da questa; sul cui territorio terra, posarsi a terra (di uccelli), Verg. 1,
si trovava il temjìio e il bosco sacro di Fe- 396. —
Così partic: a) (come t. t. milit.),
ronia (V.), oggi Civitucola. Der.: A) Ca- — prender posizione, occupare un posto, unft posi-
penas, atis, capenate, fundus, e sempl. in zione, locum, collocarsi, piantarsi, postarsi,
Capenate, nel Capenate, su quel di Capena, Cic, Caos, ed a.: locum editum, Nep.: mon-
Liv. plur. sost., Capenates, ium, m., gii abi-
: tem, collem, arcem, Caes. p) raggiungere un
tanti di Capena, i Capenati, Liv. B) Csi- luogo, giungere, i>enetrare in un luogO, Spéc.
pìiniis, a, um, capeno, luci, Verg.: e porta in barca, insulam, Caes.: portum, Caes.: e
Capena, una delle porte priìtcipali delle ifìg.), portum otii, Cic: e cercare di raggiungere
mura Serviane dell'antica Moma, a pie del un luogo, montes proximos fuga, Liv. y) «^e-
Celio, per la quale passava la via Appia tjliere, osservare, esaminare, occupare un luogo

che conduceva a Capua; piìi tardi si trovò 2ìer un determinato fine, locum oculis, Verg.:
naturalmente nell'interno della città; extra e come 1. 1. milit., locum castris, Liv.: e cos'i
portam, Cic, nel sobborgo di P. Capena, come 1. 1. augurale, taber-
solo loca, Caes.: e
ove in seguito sorse la porta Appia (V.), ad naculum recte, parum recto, vitio, Cic: tempia
portam C., più verso la porta, Liv. ed a. ad inaugurandum, Liv. S) come 1. 1. diattipub-
caper, pri, m., capro, becco, I) propr.. blici, pignera capere, V. pignus.
Col., Verg. ed a. II) meton., puzzo dei sudore 2) trasl : z) cominciare, promuovere
sotto le ascelle, lezzo capitino, Catull. e Ov. un'azione, il primo tentativo di qc. e sim..
capesso, ivi o ìi, Itum, ere (desider. di a) generic: cominciare, incendere, dar principio
capio), prendere q.c. con desiderio, con ardore, = preparare, itnprendere, disporre, apparec-
afferrare, impugnare in fretta, I) in SCUSO chiare, impetum, V. impetus: fugam, Caes.:
ristretto, A) propr., arma, Verg.: cibum oris conatus ad erumpendum, Liv.: initium ex alqa
hiatu et dentibus (di bestie), Cic. B) trasl., re, Quint.: primordia agendi ab alqo, Cic: fi-
pigliare, prendere q.c. =
cominciare a fare, o nem, Verg.: augurium, Liv.: orgia cum alqo,
appropriarsi, a) generic. eam potissiraum : Verg. P) cominciare un' azione riguardante
vi3,m, prendere, Lir.: fugam, Liv.:spectaculum la vita pubblica, prendere, assumere, ottenere,
oculis, procacciarsi, libertatem, Cic.
Liv. :
pervenire, provinciam durali), Ter.: modera-
b) partic, imprendere COn ZClo Un affare, as- mina (navis), Ov.: magistratum , consulatum ,
sumersi un impiego,ecc. incaricarsi d' una cosa,
,
Cic. b) prendere, cogliere, afferrare, spiare, os-
intraprenderla, promuoverla seriamente e COn servare un' occasione e sim., causam. Ter.:
rem publicam, entrare
zelo, ecc., jussa, Verg., tempus (il momento opportuno), Liv.: tempus
nella carriera politica, Cic: bellum, pugnam, ad alqm adeundi, Cic. e) prendere, togliere un
Liv. II) in senso più lato, tendere ad mi esempio, unaprova, docunientum ex alqo, Ci(y:
373 cap.o capio 874

exemplun. de alqo ed ex alqa re , Ter. e Cic. ale, guadagnare, sedurre, abbagliare, attrarre,
d) prendere, acquistare, appropriarsi una qUCIr truffare, etiam adversanteni ac repugnantem,
lità, un modo di pensare, di sentire, un' u- Cic: ignaros, Cic: hunc capit argenti splendor,
sanza e sim., avi prudentiam, Cic: patrium Hor.: capìor et scire cupio, quo modo etc, sono
animum virtutemque, Cic. e) prendere una allettato, sono adescato, Cic: captus est, si è
a) scegliere, eleggere per linO SCOpO,
perS., cioè : lasciato cogliere, è preso (di un innamorato) .

magistrum ad eam rem improbum, Ter.: con Ter.: capere alqm sua humanitate, Nep.: capi
doppio acc. (ale: come, ecc.), alqni fatorum voluptate, Cic: amore captivae captus, Liv. :

coìnitem, Verg. p) da un numero, scegliere, captus adulescentis et humanitate et doctrinà,


prendere, eleggere, virginem Vestalem, Suet.: Nep.: dulcedine potestatis ejus capti, Liv.
in singulos annos sacerdotem Jovis sortito (a II) prendere, afferrare, ricevere. A) in gcn.:
sorte), Cic: con dopp. acc. (uno come, ecc.), 1) propr.: prendere, stringere, cogliere con la
alqm judicem, Liv.: alqm arbitrura, Ter.: al- mano e sim. (contr. dare), cape, cedo, prendi,
qam sibipatronam, Ter. di grazia. Ter. e praemia, Verg. nitidara
: :

B) come nemico, prendere, poì-tar via, impa- praemia (come premio) vaccam, Ov.: per alqm
dronirai di q.C, ridurre q.C. in suo pote7-e, aut honores, aut divitias, Cic: ex calamitate
l)propr.: a) generic: eas ras (di ladri), Cic: alcjs nomen, Caes.: poenam de alqo, Liv.: re-
rem publicam, Oic. e Sali. h)prendere in guerra, gnum ab alqo, Ov. —E
così partic: a) come
in battaglia, a) di beni mobili e immobili = 1. 1. diattipubb., pecuniam (pecunias) capere,

saccheggiare, far preda, predare, magnas prae- prendere danaro, appropriarsi, riscuotere, sia,
das, Nep.: juncta vehicula mille, Liv.: pecu- per estorsione, come per subornazione{dei ma-
niam ex hostibus, Liv.: agros de hostibus, Cic: gistrati nelle Provincie, che allora erano ac-
signum ex Macedonia, Cic. P) prendere, sac- cusati de pecuniis repetundis), Cic. ed a.: e. p.
cheggiare, conquistare un luogo (città 6 sim.), centra leges, Cic: e. p. per vim atque injuriam,
oppidum, Sali.: urbem, castra hostium, Cic: Cic. p) come t. t. giurid., ricevei'e, avere in ere-
moenia scalis, Liv.: agrum (territorio) de alqo, ex hereditate nlhil, Cic: morte
dità, ereditare,
Liv.: e come determinazione temporale, post testamentoque quantum omnes heredes, Cic.
Trojam captam, Veli. post urbem captam,
:
Y) come 1. 1. COmmerC, prendere, ricavare, ri-
Eutr.: ab condita urbe ad captam eandem ur- scitotere, stipendium jm-e belli, Caes.: vectigal
bem, Liv. y) uomini, in-endere, far prigioniero, ex agro, Liv. ex praediis sexcenta sextertia,
:

belli nefarios duces, Cic: quattuor millia ho- Cic: e partic. (fig.), fructum e fructum dupli-
stium, Liv.: vivum Thuyn, Nep.: e (fig.), num- cem ex alqa re, Phaedr. e Cic: e (fig.), utilitates
quam erit... tam captus equester ordo, così ex amicitia maximas, ricavare, Cic. b)prendere,
servo, così schiavo, Cic: capta ex Caria, Ter.: assumere, ottenere un'altra proprietà, qualità,
Partic. sost.. captus, i, m. =
captivus, i, m., forma e sim., duritiam tacto ab aere, Ov.: fa-
prigioniero, in prosa per lo più soltanto al ciem aliquam morando.Ov.: vultus priores, Ov.
piar., p. es., in captos clementià uti, Nep.: e b) ricevere, accogliere nel proprio COrpo, a) ogg.
capta, ae, f., prigioniera, Sen. rhet. e) animali inan., accogliere in sé, ì-icevere, contenere, ple-
fpartic. alla caccia, nell'uccellare, nel pe- nos capit alveus amnes, Ov.: e di pers., cibum,
scare), pì-endere, cacciare, prolapsorum equitum Comici, Sali, ed a. p) (poet.), ogg. anim.: alter
vacuos equos, Liv.: cervum, Phaedr.: murera, ab undecime tura me jam ceperat annus, io era
Val. Max.: pisces, Cic. già entrato nel dodicesimo anno, Verg. e — •

2) trasl.: a) generic: prendere, cogliere ale, partic. di luogo, accogliere, ricevere ale. OSpi
impadronirsi di alc, di circostanze esteriori, talmente, donec fessos Aegyptia tellus ceperit,
ubi periculum quemque ceperat, ibi resistere, Ov.
Sali. — di sentimenti interni =
sopravvenire, 2) trasl.: a) conseguire uno stato, una sen-
prendere, cogliere, alqm capit odium tui, Ter. : sazione intrins. od estriìlS.jacrpiistaretOttenere,
admiratio, metus capit alqm, Liv.: nos post sopportare, soffrire, provare, sentire, ricavare,
reges exactos servitutis oblivio ceperat, Cic. prendere, patire, somnum capere non posse,
b) prende)-e, cogliere,per modo di dire, uno, Cic: non partem uUam quietis, Cic: aliquid
a.) generic: fisicamente o intellettualmente, commodi ex ea re. Ter.: aliquid detrimenti
passivo, capi, fisic. O intell., essere privato, es- (partic. nella formola ufficiale dent operam,
sere offeso, alla domanda in che? coli' ahi., ovv. curent, ovv. videant con.sules, ne quid res
un occhio, Liv.:
altero ocuLi capi, esser cieco di publica detrimenti capiat), Cic: maximam ca-
luminibus capi, esser cieco, Liv.: oculis et au- lamitatem, Cic: labore ex alqo e ob alqm. Ter.:
ribus captus, cieco e sordo, Cic: captus pedi- desiderium ex filio, Cic: magnum dolorem
bus. Sali. fr. e Liv.: membris omnibus captus animo, Cic: dolorem ovv. dolorem magnum ex
ac debilis, essere rattratto in tutte le membra, alqa re, Cic: gaudium ex civibus victis, Liv.:
<.'ic.: caput captum lato, capo colpito dalla summam laetitiam ex reditu alcjs, Cic: veram
morte, tronco, Verg.: captus mente, insensato, laudem, Ter.: e maximam laudem ex alqa re,
fuor dicervello, Cic: velut captus animi, Tac, Cic: maximam gloriam ob alqd, Cic: volupta-
ovv. velut mente capta, Liv.: come avesse per- tem non mediocrem animo, quod etc, Cic: vo-
duto il senno, come insensato (mentecatto) : luptatem malis alienis, Cic. b) avere, trovare,
capti et stupentes animi, istupiditi, impac- incontrare alc. per, eCC, COn dopp. acc, ini-
ciati, Liv. P) «incere, ingannare, in forza di micos omnes homines. Ter.
volontà di ale, abbindolare uno, cir- B) pregn., comprendere, contenere q.C. fra
cuire uno, adversariuni, Cic: adulescentium lo spazio, cioè offrire, avere spazio per q.C.
animos dolis, Sali.: capi dolo alcjs, Nep. y) del- contenere in aè, abbracciare, (capire), 1) propr.,
l'inclinazione, dei sentimenti di ale. prendere di relazioni di spazio, tot domus locupletissl
.

<)7^
capis caprea 376

mas domus una capiet ? Cic: armarium,


istius morte, mortalmente =
fino aWultimO puntO,
([uod non legendos, sed lectitandos liljros capit, lacessere, a sangue, Plin. ep. 1, .'3, 4.
Pliu. up.: portus ingentem viin naviuni capit, C3apitium, Ti, n., città sui monti Nebrodi
Liv.: populi quos dives Achaia cepit, Ov. — nella parte merid. della Sicilia, ora Capizzi,
non (vix, e nim.) capere, non (upiìena, e sini.) donde CapitTnus, a, um, capitino, di'Capiszi.
poter coniprentlere, conlonere, nmi aver bastante CapTtO, onis, m. (caput), testone, che Ila
spazio per, ecC. =
esuer angusto, piccolo per, eCC, una grossa testa, Cic de uat. dcor. 1, 80.
aedes nostrae vix capient, Ter.: pons fugientes
Capitolium, ìfi, n. (caput), lo splendido
non capiebat, Ciirt.: unii domo capi non possunt, tempio in onore di Giove, costruito dai Tar-
Cic: uec jam se capit unda, non si tiene pia quinii in lioma sul colle Tarpeo, ed abbellito
in sé, Verg. e fig., capere ejus amentiara
: cl-
successivamente sempre ^jm>, partic. da Au-
non poterai, non aveva sufficiente, spazio
vitas
gusto : allato ad esso stavano la cittadella
per la sua pazzia, cioè non la poterà saziare, (arx Tarpeja) e la rupe tarpea (rupes Tarpeja),
Cic: uec te Troja capit, è piccola per la tua dalla quale venivano precipitati i malfat-
grandezza, Verg.: 2Mrim. orbis te non caperet, tori; in più largo senso tutta, V altura colla
Curt.
rocca, ecc., oggi Campidoglio, V. spec. Liv.
2)trasl.: a)generic., non trovareq.c. troppo
1, 55 e segg.; e siccome il Campidoglio dai
grave da SOpjpOrtare, cioè essere capace, atto, Romani era tenuto per indistruttibile, era
idoneo a q.c. (corporale o morale), sopportar)-,
sinonimo di eterna durata, Verg. Aen. 9, 448.
tollerare, reggere, quidquid mortalitas Capere
poterat (ciò die a ini. uomo era possibile)
Hor. carni. 3 80, 8 f segg.
, Capitolia, cioè —
grandi e splendidi templi e rocche, si incon-
explevimus, Curt.: contio capit omuem vini
trano anche in altre città, come in Capua,
orationis, Cic: e con la negazione, concupiscis
quae non capis, ciò che per te è troppo grande,
Suet. Cai. 57 ; <( Benevento. Suet. gr. 9. —
Deriv.: CapTtólìnus a, um, capitolino,
Curt.: iram non capit ipsa suam Procne, non sa
clivus, Cic: Juppiter, Cic. : ludi, in onore di
contenere la sua ira, Ov.: aetates noudum rbc- Giove capitolino, Liv.: così a^ncora certamen,
torem capientes, non ancora mature j)er, ecc.,
Suet.: sost., Capitolini, òrum, m., coloro che
Quint. b) accogliere in sé spiritualm., a) col
curavano giuochi capitolini, Cic
sentimento =
sentire la grundessa OVV. l'impor-
i

capìtùlatim, aw. (capitulum),i>e7- sommi


tanza di q.c, per lo più con -una negazione,
copi, sommariamente, alqd dicere, Nep. Cato,
non capiunt angustiae pectoris tui tantam per-
3, 3^
sonam, Cic: di per s.: vix spes ipse suas animo
csipilììluni, i, n. (dimin. di caput), piccolo
c-apit, a stento contiene nel suo cuore la gran-
capo, testolina, piccolo nttiso (vezzegg), hacdi,
dezza delle sue speranze, Ov. p) colla ragiotie
^ abbracciare q.c. nella sìia pienezza, compren-
Cels.: meton., scherz. o rezzegg. (di jjers.), =
testolina, testa bizzarra, o capitulum lepidissi-
dere q.c. totalmente, farsi un esatto concetto di
q.c, concepire q.c. (mentre intellegere j*f- = muni, Ter.
Cappadftces, um, acc. as, m. (KaTirost-
netrare colla mente in q.c), mens nostra in-
Soy.Ej OVV. -xai), gli abitanti della Cajìjia-
tellegentiaque capit, quae sit et beata natui'a
docia (V. sotto), Cappadoci, Mela 1, 2, 5 (= 1,
et aeterna, Cic: quod nientes eorum capere
possent, Liv.: —
di pers., ne judex eam ora- § 13): Cappadocuni rex, Archelao, l'ultimo re;
regnò dal 36 av. Cr. al 18 d. Or.; la sua ìic-
tionem vel intellegere vel capere possit, Quint.:
unus veram speciem senatus Éomani cepit, chezza consisteva nei suoi sudditi, che egli
Liv. — Are: capsis = ceperis, Cic or. 1-54
vendeva come schiavi, ma che r>er la loro ac-
cidia e pjerfidia potevano solo essere impie-
(che falsamente fu spiegato come composto di
gati nei p)iù bassi servigi (spec. a portar la
tre vocaboli [cape si vis], cfr. Quint. 1, 6, 66).
CÌipis, idis, acc. plur. pidas, f., anfora,
lettiga), Hor. ep. 1, 6, 39. Sing. Cappadox, —
vaso con un solo manico, usato partic. nei ocis, m. (KaTtJcocSog), cappadocio, Cic. post. red.

sacrifizi, Liv. ed a.
in sen. 14. —
Deriv.: A) Capp^ddcia,
ae, f. (KaTiTcaSoxCa), regione dell'Asia mi-
eàpistro, (avi), atum, are (capistrum),
mettere la cavezza, il guinzaglio, tigres Capis- nore, la più orientale delle provincie ro-
tratae, -muta di tigri, Ov. ber. 2, 80.
mane; 0(7(7« Caramania. B) CappadScìus,
a, uni, cappadocio,
capistruin, i. n., cavezza, gìtimat/lio, Ov.
met^lO, 125. eapra, ae, f. (caper), capra, I) propr. e me-
capitili, àlis, n. (capitalis), delitto capitale, ton.: \)propr., Cic ed
caprae feva,e, proba//.
a.:

che si sconta con la morte, comun. Capital est, camosci,YeTg. 2) metoH., lezzo caprino sotto le
è degno di morte, seguito dall'ini., Cic. ed a. ascelle dell'uomo [détto anche caper), Hor. ep.

Cap?lali<i>, e (caput), I) riguardante H capo, 1, 5, 29. Il) trasl.: A) stella -nell'Auriga,


la irUa, \) propr.: res, facinus, per cui é pena detta per lo più. capella, Cic poet. ed Hor.
la morte, Cic: triumviri, Cic: poena, la morte, B) Caprae palus, la palude ^yresso il campo
Liv. 2) trasl., generic. mortale, fatale, fiero,
:
Marzio in Roma, dove morì Romolo, Liv. 1
accanito, inimicus, bostis, Cic: odium, Cic: 16, 1 detta pure Capreae palus, Ov. fast. 2,
:

ijratio, Cic: capitalior pestis, Cic: capitale est, 491. Fior. 1, 1, 16.
è pena la morte, « merita la morte », seguito capi'ariu<«, li. m. (cajìra), cainaro, Script,
dalVini., Tac e Quint. II) importante, eccel- r. r.

lente nella sua natura sommo, Philistus


, ,
caprea, ae, f. (capra), I) specie di capra
.scrittore eccellente, Cic: ingeniuni, sommo selvatica, probab. capriolo, Verg., Plin. ed a.
ingegno, Ov. — Proverò., prius jungentur capreae lupi^,
capilàlTler, avv. (capitalis), fino alia quam etc. = prima l'impossibile diveiiterà
377 Caprese Capua 378

che ecc., Hor. carm. 1, 33,


lìossihlle, 8. a) iitganno, illusione, frode, Cic. ed a. b) cavillo,
II) Capreae palus, V. Capra w" II, B. sofisma, Cic.eda. c)meton., danì>,o, pregiudizio,
Capreae, arma, f. (KaTipéat, Kanpéoi. e Cic.
KaTcpioc), isola deliziosa sulle coste della Cam- caplTosc, avv. (captiosus), con frode, con
lìcinia, di fronte al golfo di Fazzuoli, ora inganno, interrogare, Cic. Ac. 2, 94.
Capri, secondo la leggenda dapprima abitata captiosus, a, um (captio), I) doloso, frau-
dai Telehoi; in essa Tiberio jjossù fra la dolento, societas,Cic.: quo nihil captiosius ncque
mollezza e le gozzoviglie gli ultimi sette indignius dici potest, Cic. II) cavilioso, sofi-
unni del suo impero quindi per spregio .
stico, interrogationes, Cic; captiosissiiiium ge-

l'isola fu chiamata Ca|trìiieuiu, Suet. Tib. nus interrogationis, Cic: sost., captiosa, orum,
43 extr. — Deriv.: Capreeiisis^ e, di Capri, n. = sofismi, cavilli, Cic.
capreSius, m.
I) specie di
i, (caper), captiuiicìila, ae, f. (dimin. di captio),
capra selvatica, forse capriolo, secondo altri caviltasioncella, caciUuccio, piccolo cavillo : plur .
camoscio , Verg. e Col. II) meton., capreoli, in Cic. ad Att. 15, 7.
travicelli, puntelli, Caes. e Vitr. captTvitas, atis, f. (captivus), condizione
capricornus, i, m. (caper e cornu), ca- del captivus, a) di esseri anim., prigionia, ser-
pricoi-no, costellazione, grec. aÌYÓxepcog, Hor. vitii, schiavitù, Sen. ed a. b) di e. inan. presa,
ed a. saccheggio, urbis, Tac: Africae, Fior.: al piar,
caprif iciis, i, f. (caper e ficus), caprifico, in Tac.
fico selvatico (che porta solo fiori maschi) e captivus, a, uni (captus, capio), preso,
il frutto di esso, fico seiimUco, Ter., Prop. ed n. catturato, I) in guerra, a) di esseri viv.,
caprigenus, a, uni (caper e gigno), di preso, prigioniero, achiavo, corpora, preda di
ruaza caprina, pecus, capre, Cic. fr. ed a. uomini e animali, (contr. capta urbs), Liv.:
caprile, is. n. (caper), caprile, stalla di in prosa per lo piìl sost., prigioniero, prigio-
capre, ovile, Varr. ed a. niera, Cic. ed a.: captivae feniinarum, Curt.:
capri III ulgus, i, m. (capra e mulgeo), poet. metaf., che appartiene ai prigionieri,
nnittgUoi-e di capre, poet. per « pastore », Ca- ai presi, sanguis, Verg. niens, Ov. b) di e.
:

tull. 22, 10. inan., devastato, saccheggiato, derubato, preso,


CaprTnuti, a, uni (cipra), di capra, die ap- pecunia, Liv.: naves, Caes.: ager, SaU. fr.
partiene alle capre, caprino, pelUs, Cic: grex, II) della prigionia in gen., preso, pi-igioniero,
Varr. —
Proverb., de lana caprina rixari, far corpora, Ov.: di animali, ferae, Ov.
quistioni di lana caprina, cioè per cose da capto, avi, iituni, are (intens. di capio),
nulla, Hor. ep. 1, 18, 15. movere verso q.c, con ardore, tendere a
caprTpes, pcdis (caper e pes), che lui piedi prendere, affei-rare, impadronirsi di q.C, dar la
di capra, dai piedi caprini, Satyrl, Hor.: Panes, caccia a q.c. I) propr.: leporem, Hor.: colla
Prop. lacertis,Ov.:auras,Verg. ITjmetaf., X)ingen.,
1. capsa, ae, f. [come capsus da capio), tendere con ai-dore a q.C, tentare di avere q.C,
cassetta per libri, Cic. ed a. cercare, spiare, stare in osservazione, SOnituni
2. Capsa, ae, f. (Kd4ia), città dell'Africa aure admotà, tendere l'orecchio a, ecc., Liv. :
in un' oasi al sud di Tunisi, nell'interno del benevolentiam, Cic. : occasionem, Cic: seg.
paese; oggi Kafsa. — Deriv.: Capscn!>es, dall'ini., Ov. ed a. A) partic: 1) cercare,
Yuni, m., abitanti di Capsa. tentare di prendere, cogliere, guadagnare alc.
capsiìriu<i. Ti, m. (1. capsa), lo schiavo q.C, alqni, Cic. ed a. : insidiis hostem, Liv.
che accompagnava il padroncino a scuola e 2) captare testamenta, uccellare testamenti,
gli portava i libri e l occorrente per scrivere, Hor. e Sen.: e captare alqm, cercare di avere,
nella capsa, Suet. Ner. 36. cacciare V eredità di ale, PUn. ep.
Capscnsc!!», V. 2. Capsa. capliira, ae, f. (capio), I) a prendere, n
capsula, ae, (dimin. di capsa), piccola lìigiiare, piscium, alitum, Plin. II) meton.
cassetta, cassettina, per tenervi libri, restiti e A) preda, la cosa presa (cmcia, pesca, ecc.),
sim., Catull. e Plin.: quindi totus de capsula, piscium, Suet. e Val. Max. B) metaf., gua-
come dalla cassetta, cioè tutto attillato nel- dagno, provento, mercede (da cosa bassa c ille-
V abbigliamento, elegante (di zerbinotti, bel- cita), presti tutarum, Suet. : inhonesti lucri,
limbusti), Sen. ep. 115, 2. Val. Max.
capsus, i, m. (da capio), I) cassa della caplUS, US, m. il prendere, l'affer-
(capio),
carrozza, in antitesi a quanto noi chiamiamo rare, presa, trasl., in gen., in captu bono-
1)
scheletro, carpenteria, Vitr. 10, 9, 2. II) serra- riini suoruni tibi ipsi pondus exaniiuanduni re-
glio per tenervi animali selvatici,Yt\\. 1, 16,3. linquit, lascia giudicare ad ognuno in quale
Capta, ae, f., soprannome di Minerva ve- misura egli voglia aver parte de' suoi beni,
nerata Kul inon.s Caelius. Val. Max. 3,3, e.'itr.?. II) partic. capagiu^, forza
capliitlO, unis, f. (capto), T) presa impe- comprensiva z= ingegno, utente, intelletto, ut est
tuosa, il pretulere, V afferrare, cercare di affer- captus hominurn, Cic: Gcrraanoruni, Caes.:
rare q.c, verborum, pedanteria, logomachia, prò captu mediocri tatis meae, Veli.
Cic. II) come 1. 1. della scherma, finta, Quint. Capila, ae, f. (KauÙYj), la città più impor-
'

5, 13, 54. tante della Campania, dopo la disvruzione


^
captatiir, ùris, m. (capto), chi cerca di co- di Clima ; famosa nel mondo antico per le
yliere, afferrare con impeto q.c, aspirante, insi- sue ricchezze e quindi per la sua superbia
diatore, aurae popularis, Liv.: partic. : caccia- verso le altre città, come pier la mollezza e
tore di eredità, Hor. ed a. corruzione dei suoi costutni; oggi borgo di
capilo, ònis, f. (capio), H prendere, trasl.: S. Maria di Capua,
379 capudo career 380
capfìdo, V. capedo. si diceva deminutio capitis maxima : perdere
Capulu<>, i, m. (capio), I) intra, cataletto, ildiritto di cittadinanza {come nella inter-
Varr. fr. ed a.: quindi ire ad capuluiii, andar dictio aquae et ignis), si diceva deminutio
nel cataletto, morire, Lucr. II) =
Xa^T^, ma- capitismedia perdere il diritto di famiglia
;

nico, impugnatura. A) generic. sceptri, Ov.: (come nell'adozione e, nella donna, col ma-
aratri, stiva, Ov. B) partic. elsa, impugnatura trimonio) si chiamava dem. capitis minima
della spada, Cic. ed a. {come Cic. top. 18) capite se deminuere e
:

es1|»ut,ttis, n. {rad. GAP, gr. KE*, donde capite deminui, perdere i detti diritti e
xecpa^T^), capo, tenta, A) di esseri
I) propv. privilegi del cittadino, Cic. B) capo come
anim.: caput aperire,
ìj dell'atomo, a,)propr.: sede dell'intelletto, della ragione, del senno,
scoprire (contr. operire, coprire), Cic: per caput insanabile, Hor.: Lacolumi capite es?
caput pedesque, a precipizio, a rompicollo, Hor.: aliena negotia centum per caput sa-
Catull.: aut caput aut navim, o testa o nave, liunt, si aggirano pel capo, Hor. C) ciò
giuoco che consisteva (come da noi a testa e che in q.c. è primo, più, importante, 1) di
croce), nel gettar in aria una moneta e indo- pers., capo, caporione, guida, duce, illic est
vinare se, cadendo, rimaneva al di sojn-a la buie rei caput. Ter.: e. omnium Graecorum
testa (di Giano) o la nave, Aur. Vict.: nec concitandorum Cic. capita conjurationis ,
, :

caput nec pedes, prov. =


né capo né coda, IjÌv.: caput rerum, Liv. 2) di e. inan. a) in
Cic. ep. 7, ài, 2: supra caput esse (come pe- gen., capo, punto, cosa capitale, principale,
ricoloso, minaccioso), instare, pendere sul cenae, piatto principale, Cic: Thebae e. totius
capo, di nemici. Sali, e Liv., come anche di Graeciae, città principale, la più ragguarde-
una persona che ci molesta, ci sta addosso, vole, Nep.: patrimonii, porzione principale,
ci assedia ed importuna, Cic: della vecchiaia, Liv.: litterarum,^jM«to2>rme«pfflZe, Cic: rerum,
Sen.: parimenti (come cosa pericolosa), super essenza, punto capitale, Cic: Epicuri, prin-
caput esse, di nemici, Tac. e in capite atque
: cipio fondamentale, Cic: caput est, è l'impor-
in cervicibus nostris restitisse, star minaccioso tante, il punto principale, Cic b) nelle leggi,
sopra la nostra testa e sul collo (di pers.), negli scritti, fondatnento, paragrafo, capitolo,
Cic. b) meton. =
capo, persona, uomo, a) con passo principale, legis, Cic: epistulae, Cic: in
certi agg., liberum, Cic: libera servaque ca- capita conferre, Quint. e) didena.ro e interesse,
pita, Liv. partic. nelVesclam. carum caput,
: capitale,somma totale {contr. usurae), de ca-
rior.: p) nelle enumerazioni ovv. nelle parti- pite detrabere, deducere, Cic: e Liv.: de capite
zioni; capo, uomo, persona, testa, capitum Hel- ipso demere, Cic: quinas capiti mercedes exse-
vetioium mUia CCLXUI, Caes.: cuin hostiuin care, Hor.
de Ulo Tulliano capite (debito)
:

numerus capitum CCCCXXX niilium fuisset, libere cum


CasceUio loquare, Cic.
Caes.: in capita describere, Cic: capite censi, rrip, V. Cares.
V. censeo. 2) di animali, a)propr.: jumenti, Cìiralis is, acc. im, f. (KàpaXig) e plur.
Nep.: breve (equi), Hor.: quindi ad Capita bu- Carìiles, Tum, f., città e promont. di ugna»
bula, luogo di Roma, dove erano scolpite teste nome in Sardegna sul sinus Caralitanus, ogg%
di buoi, Suet. Aug. 5. ì>) meton. =
tutto Vani- Cagliari. — Deriv.: Cìiraliliinus, a, uni,
male, capo, testa, bina boum capita, Verg.: grex cagliaritano; pluf, sost , Caralitaiii, oruni, m.,
XXV capitum, Col. 13) die. inanim., testa, capo, gli abitanti di Cagliari, cagliaritani,
punta, cima, estremità (principio fine), pa- cai'l»a<«eu<!i, a, uui (carbasus), fatto di car-
paveri?, cinm, testa di papavero, Liv. tigno- : baso, carbaseo, Cic. ed a.
rum, Caes.: pontis, testa del ponte, Piane, in carlia»>us, i, f. (xocpjiaoog, i)), plur. car-
Cic.ep jecoris, Cic cs.\Ai2i.\\tK,viticci, tralci.
: : basa,orum, n. tessuto finissimo orientale dico-
Cic: mentis, vetta del monte, Verg.: arcus, tone, mussolina, mitssoia, prcsso i poeti anche
estremità dell'arco, Verg.: di acque, sorgente, di lino, batista, cambrì; come abito, Proj».,
origine, Rheni, Mela: amnis, Verg.: come foce, Curt. ed a.: come vela, Catull., Verg. ed a.,
sbocco, e. Rheni, Hor.: capita Rheni, Caes.: fii/. come il padiglione steso al disopra del teatro,
principio, punto principale, fondamentale, capi- Lucr. —Agg.: carbasa lina, Prop. 4, 3, 64.
tale; capo, qno invento a,h eo quasi capite dispu- carbìilìnus, a, um, V. carpatinus.
tatio ducitur, Caes nonne bis vestigiis ad ca
: carilo , ònis m. carbone in gen., sia
, ,

put malefìci] perveniri solct? Cic: si quid (una spento o acceso (al contr. pruna carbone =
voce, fama) sine capite manebit, senza fonte acceso), candens, Cic. carbonibus urere, Ov.:
:

certa, Cic: e così spesso unito con fons, p. e. per indicare q.c. di spiacevole, sani ut creta
ille fons et caput (maestro e capo) Socrates, an carbone notati, Hor.: di q.c. d'insignifi-
Cic. fons miseriaruni et caput, prima origine, cante, caibonem prò thesauro invenire, Phaedr.
Cic. J/^trasl.: k) perchè dal capo dipende Cai*l)OliarìlI!!>, a, um (carbo), c/te riguarda
la vita, vita, il vivere, \)v. fìsica, causa vitalis. il carbone, di «-««'bone, negotium, Aur. Vict. vir.

Cic: poena capitis, Caes.: capitis accusare, iU. 72, 1.


Nep.: damnare capite o capitis, condemnare carbunciìlus^ i, m. (dimin. di carbo),
capitis, condannare a morte. Cic: absolvere carbotuìino, %ìiccolo carbone, Carbunculos COrro-
capitis, assolvere <ìa condanna capitale, Nep.: gare, Coruif. rhet. 4, 9.
capitis periculuin, Nep., ovv. diniicatio, Cic ,
career, eris, m. recinto, chiuso, quindi
pericolo di vita: in caput virtit, minaccia la. I) prigione, carcere, A) propr.: vadere in car-
vita, Liv. 2) vita cii'ìie, secondo il concetto cerem, Cic. in carcerem duci, condì, conici,
:

romano l'insieme dei diritti di libertà, citta- contrudi, Cic. in carcere jacère, Sen. rhet.
: :

dinanza, e fami'ilia. Privare uno di questi emitti e carcere, Cic: del corpo (come prigione
tre diritti(per schiavitù a condanna a morte) dell'anima), qui e corporum vinculis tamquaiu
381 carchesium caritas 382
e carcere evolaverunt, Cic: illa vincula carceris tionibns alcjs, Cic. ep. 7, 33, 1. B) esser privo
rumpere. Cic. B)ìneton., l) =
i malfattori di q e. desiderabile, mancare, e col concetto
chiusi incarcere,i facinorosi in me carcerem accessorio del sentim. soggett. =^ sopportar
effudistis,Cic.Pis.l6. 2)come epiteto ingiurioso con dolore la mancanza di q.C, sentir la inan-
=^briscone, furfante,!! er. Phorm. 373. II) can- cama di q.C, patria, Ter.: consuetudine ami
celli, sbarre delF arringo, per lo più (in prosa coniiii, Cic: col genit., tui. Ter.
sempre) alpliir.,caTceTe ovv. carceribus effundi Càrcs, uin, acc es e as, m. (Kàpeg), gli
se efi'uiidere, Verg.,: e carceribus exire, Cic: abitanti della Caria (V. Cariai, Curii, fa-
e carceribus emitti cura alqo, Cic: carceribus mosi pel loro carattere servile e perfido
missi currus, Hor.: figur., ad carceres a calce (quindi per prov. in Cic Flacc (35, dal greco
revocari, rie ininciar la vita da capa, Cic. £v Kapì xtvSuvov). —
Sing. Car, Caris, m.
carcliéiitiuni, ti, n. (vtapj^i^atov), «ossa, (Kàpj, Cario. —
Deriv.: A) Caria, ae, f.
coppa molto profonda, con due manichi che (Kapia), Caria, la regione piti merid. del-
dalVorlo scendevano sino al piede Verg. ed a. l' Asia 3Iinore, denominata dai turchi Ali-
carcinòma, matis, n. (x«pxtvu)jj.«), c«»i- dinella e Mendech-Seli. B) CarTcus, a,
cro, cancrena (lat. pxiro cancer), Cels. ed a.: uni (Kapixóg), Cario; sost, carTca, ae, .f.
come titolo ingiurioso dato a persona cor- (se. ficus), specie di fichi secchi, Cic. ed a.:
rotta, in Suet. Aug. 65. quindi =
fichi secchi in genere, Ov. e Plin.
cardsices, uni, acc. as, m., schiera stabile carcx, tcis, f., caWce, Verg. Col. ed a.
ed ereditaria di soldati persiani (a piedi)
CSÌl*lc<S, em, e, f., intarlamento, carie, cor-
come i giannizzeri turchi, Nep. Dat. 8, 2. rosione; del legno per vecchiaia, Ov. e Vitr.:
Cardia, ae, f. (Kap5ta), città sul golfo delle ossa, Cels.
di Melas, ossia sulla costa occidentale del
CÌirTna, ae, f., carena, chiglia, I) propr. e
Chersoueso tracio, là ove la penisola si re-
stringe ; patria del re Eumene. Deriv.: — meton.: A)propr.: carinae aliquanto planiores,
quam no.<trarum navium, Caes.: centum na-
Cardia llll!»^ nativo di Cardia, Cardiano,
vium longarum carinas ponere, porre le chi-
Cardiaoil», a, uni r/.apSiay.Óg), che ri-
glie n 100 navi =: cominciare la costruzione
guarda lu stuìuaco, del cardia, morbus, malattia
di 100 navi, Liv. B) meton. come carena =^
di stomaco, Cels. ed a.: di pers., malato di
stomaco, Cic. ed. a.
ììMve, naviglio, Catull. Frop ed a. II) trasl,
cardo, dTnis,tn., perno, al plur. come nom. propr., Carfnac, àrum,
I) propr.: A) come
f.,chiglie, carene, lu0(/0 in Uoma, preSSO
t. ti dell'I meccanica, cardine, arpione, car-
Esquilino, ora C"lledi S. Pietro in Vincoli,
l'
diiies eftringeie, Plaut cardinem vertere o
:

insieme alla valle che se ne stacca, Liv. 26,


versare, aprir ìa porta, Ov. B) come t. t.
10, 1 coperto di splendidi edifizi e quindi
:
astron., il punto attorno a cui gira q.e.
a) polo, e caeli o mundi, polo Nord, Varr.
C. kutae,Verg Aen. 8, 36 Ivi era la casa
1
. —
di Pompeo. Suet. Tib 15; cfr. Cic. de bar.
e Flin duplex, polo Xord e Sui, Cic. poSt.:
:

quindi per anal già la linea tirata nei resp. 49 quindi il suo giuoco di parole con
:

carinae, carene, in Veli. 2, 77, 1. Aur. Vict.


campi da Sud a Nord (contr. limes decuma-
vir. ili 84, 3.
uus, la linea tirata da Est ad Ovest); e perciò
il monte Tauro si chiamava carilo (linea di CÌirìÓ<>U<«, a, ura (caries), cariato, fracido,
divisione), Liv. 37, 54, 23 ; da ciò il nome corroso, OS, Ccls.: dentes, Pbaedr.: trasl., se-
alla città di Ancona, Liv. 41. 1, 3. b) ge- iiectus, distrutta, accasciata, Ov.
neric, parti del cielo, parti della terra, quat- cari<«, Idis, f. (xaptg), specie di granchio,
tuor mundi cardiiies, Quint.: omnes illius car- Ov. bai. 1.32.
diuis populi, Fior. II) trasl., punto capitale, cìirislTa (charistta), òrum, n. (xaptoTta),
esseìislale, perno, eardine di q.C, tantus rerum, festa annuale di famiglia, che si celebrava
Verg.: ubi litium cardo versatur, Quint. subito dopo le parentali, ai 22 di febbraio ;
cardììu!», i. , cardo, m
Verg. e Plin. in questa parenti e congiunti si univano a
care, avv. con compar. e superi, -carus), festoso ritrovo, e dinanzi agli dei (Lari,
caro, I) propr.: venire, Varr.: carius vendere, Geni), ai quali era sacro il giorno, depone-
!Sen. rhet.: carissime constare, Sen. JJ) trasl.: vano ogni rane re e discordi e a e mune i

far gran cmto, Cic.


aestiiiiare, banchetto si abbandonavano a schietta e
csire< tulli, i, n. per caricetum, I'. carex), cordiale allegria ; festa dell'amore e della con-
tuuyu pieno di carici, Verg. e Col. ccndia Ov. fast. 2, 617 e segg. Val. Max. 2, 1, 8.
carco, ui, itùrus, ère, esaere privo, essere Cai'llas, àtis, f. (carus), carezsa caro, caro
sema, mancare, non avere (esSCr pnvo SÌ di prezzo di q.C Ijpropr. {contr. vilitas): anno-
maliche <li beni), seg. dalVabl., I)in gen.: nae, Cic rei frumentariae, Cic: nummorum,
:

a) di ess. anim., culpa, Ter


dolore, febri, Cic :
: scarsità di denaro, Cic: pregn. carestia =
suspicione, Cic: morte essere immortale. Hor. di viveri, culli alter annus in vilitate, alter in
II) pa>-Hc.: A) "^ncar di q.c. volontariam.,
. summa caritate fuerit, Cic. J/y trasl., pregio,
privarsi, non vah,<,i, astenersi, non giovarsi di stima (che nasce dalla considerazione), atfetto,
q.C. temeto, ('ic f iciilt ^tibus amicorura Nep.:
: benevolenza, amore (cfr. aill'irì, tanta caritate
quindi, a) tenersi toiitano da un luogO, non esse apud niilites, in cosi grande stima, Liv.:
andare in UU luogo, e anche solo essere lon- col genit. ogg., patriae et suorum, amore
tano,f .re, senatii, public'>, non venir-' nel foro, per ecc., Cic: rei publicae, Liv.: tui, Cic, col
in senati, no'n uscire in pubblico Cic: caret genit. so^g hominum. civium, Cic: benevo-
,

libens ai ria, Tac. b esser lontano da un fatto,


i
lentiae amore pieno di stima, Cic: al plur.,
non assistere, non iitteivcnire a q.C, dtiClaiUa- omnes omnium caritates patria una compkxa
383 Carinelus carpo 384

est, tutti gli affliti per tatti coloro, che ci Carui« òrum, m. (Kapvo^), popolazione
sono curi, Cic. celtca sulle Alpi, che da essa ebbero il
CarnicluKf i, m. (KapiivjXog), catna nome (Carniche).
di montagne nella bassa Galilea, con un carnìfex (carniifex), fi'cis, m. (2. caro
tempio un oracolo di Giove, chiamato
e. e facio), I) carnefice, schiavo pubblico, che
quindi Carrnelus deus: oggi ancora Karmel, in Roma infliggeva quelle pene, che solo si
Kartnul. applicavano agli schiavi e agli stranieri,
carnivn, Ynis, n. meo,
(da cano e suff. spec la crudelissima della flagellazione t
origin. caninen, quindi casinen e poscia cuti- della tortura, che precedevano V esecuzione,
men), s«oi»o, cnii*o, i-anite. I) in gen.: carmina e poi, come carnefice, boia, eseguiva la con-
in epulis canere, Cic: canere misirabile Car- danna, spec. la crocifissione, Cic. ed a.
men, Ov.: del canto dei cigni, Ov.: dello stri- II) trasl., manigoldo, scellerato, boia, e. civium
dere della civetta,Verg.: II)partic.: A) canto, sociorumque, Ov.: eum sibi carnificem novum
poesia, a) in $ nso largo (contr. a prosa), exortum, Liv. Come epiteto ingiurioso,
-

carniinum auctores, Quint.: carniinum actor, manigoldo, boia, Comici, Cic. ed a.


Liv lyricorum carmina, Quinl.: e. epicutn,
: cariiiltcTna (carniiflcìna), ae, f. (carni-
Quint.: tragicum, Hor.: funebre, Quint.: car fex), ufficio del carnefice, martirio, tortura, siip
mina fundere, condere, contexere,Cic.: carmina quamvis carnificinaiii subire, Cic: ìe
piizio,
componere, Hor., ooo. facere, Verg.: carmina ergastulum et carnificinam duci, Liv.: trasl.:
scribere, Hor. b) carme lirico, ode, Hor.: e. ama- torntento, supplizio, pena, Cic.
bile, erotico, Hor.: e (in antitesi al dramma) eai*iiii'ic«>, are (carnifex), far su quale, la
per epica e lirica, fabula, quae versatur in tra- parte di boia = decapitare (hostos) jacentcs,
goediis et carminibus, Quint. e) canto parte = decapitare i nemici caduti, Liv. 24, L5, 5.
d'un carme più lungo, rapsodia, primum, carni*», is, f. V. caro alla fine.
Lucr. 6,987. a iscrizione poetica,Wiìvg.,¥xc>^. carnìifex, -ficina, V. carnifex, -fìcina.
ed a.: ovv. iscrizione, come all'entrata di un Carnunlum, antica città celtica
i, n.,
tempio, Cic. Arch. 27. B) responso di un ora- sul Danubio, nell'alta Pannonia, presso la
colo, predizione, vaticinio, Verg., Liv. cd a odierna « Haimhurg ».
C) forinola magica, incantesimo, Verg. ed a. Carniites, um. m. e Carniili, òrum,
D) per essere le antiche formale religiose e m., popolo indigeno della Gallia centrale
ledisposizioni delle leggi redatte in verso sa- colla capitale Genabum, ora Orléans.
turnio, fornwla religiosa, formolo legale, testo oar<», carnis, f., carne, I) propr.: sub-
della religione, della legge, diro quodam Car- rancida, Cic : cruda, Suet.: carnes vipereae,
mine jurare, Liv.: lex horrcndi carminis, testo Ov. : carnis plus habere quam lacertorum
di legge di orrendo tenore, Liv , Carmen ro- (fig. di un oratore ampolloso), Quint. II)
gationis, Liv.: carmina cruciatus, Cic meton., per dispregio : a) di una persona, '

Carnionlìs, is, f. e rarmeiila, ae, f. ista pecus et caro putida, carogna, Cic. l'is 19.
(Carmen = vaticinio), profetessa, onorata come b) in opposizione allo spirito, caro ista,
divina veggente e madre di Evandro, venuta questa carne =
questo corpo materiale, Sen.
con lui dalV Arcadia nel Lazio. Le sue — ep. 65, 22. —
Forma second. arcaica earnis,
fi-ste (Carmentalia, V. sotto), celebrate spe- I^iv^ 37, :ì, 4.
is, f.,

cialm. dalle donne, cadevano all' 11 e 15 gen- Car|»silliu<«, (.-os), i, f (KàpuaS-og),


naio e in esse si invocava la dea quale perso- isola dell'Egeo fra Creta e Rodi, ora Scar-
nificazione della conoscenza del passato e panto. — Deriv.: Carj silliìus, a, um,
dell' avrenire. — Deriv.: Cnrineiilalìs e. carpatico, mare. m. carputico la parte =
carmentaie, flamen, Cic: porta, porta ai piedi meridionale dell'Egeo, Mela; e poet. il =
del colle capitolino, vicino all'antico altare more E'jeo in genere, Hor cosi gurge"?, :

della dea Carmenta, con due entrate (for- Verg.: vates, senex. Proteo, che vi aveva la
nices jani), delle quali, quella che era a sua dimora, Ov.
destra (dulia parte della città) fu poi chia- car|*atTnus (carbatYnus), a, um (xapPoc-
nuxta porta scelerata. perc/ȏ i Fabi,per essa, Tivog ', di cuoio greggio, crepidae, calzatura
erano andati incontro alla loro morte, Liv. contadinesca di cooio greggio, Catull. 99, 4.
cd a.: plur. Carincntàlia, tum, n., feste carpentuni, i, n vettura a due ruote, ,

earmentaii ( V sopraj, Varr. L. L. usata specinlmcnte nelle solennità dalle


Canno, (3ni«, f., città della Spagna be- donne e dai sacerdoti, carrozza, cocchio, Liv.
tica, ora Carmona ne II' Andalusia. De- — ed a.
_
riv.:CarinSiicnses, tum, m., abitanti di Carpvlani, òiuin, m., Carpetani, nazione
Carmuna, Curmonesi, spagiìuola xulla Guodiana e sul Togo, nella
Carna, ae, f. caro), divinità tutelare odierna Castigliu ed Eslrcmadura, colla ca-
delle parti più nobili del corpo, special- pitale 'Yoliìinm [ora Toledo). Deriv.: —
7ìi.e:nte degli orgaìii più necessari alitai, vita Caritéliinia, ae, f., territorio dei Carpe-
(vitalia), cuore, polmoni, fegato. tani, Corpctania.
Carnradcs, m. KapvsocSY);), filosofo
is, Carpi, òrum, m. (Kapuoc), popolo fra il
di Cirene (nato nel 214 av. G. e morto nel Danubio e i Carpazi nella Dacia, col vicus
139 av. C.J. seguace di Egcsippo nell'Acca- Carporum (ora Carpfen o Carpona, secondo
demia ateniese, fondatore e capo della terza Ueichurd).
Accademia, fiero avversario di Zenone — carpo, carpsi, carptum , ere {affine a
Deriv.: Cariieadóus e per lo più Car- xapTlO), àpr.à^U), rapio). spiccare, stuccare, I)
nvadlus, a, Um, di Cameade, toglier via quasi npiUnz^ic ndo, stuccar e, co~
385 carptkn casia 386

giiere, spiccare, A) propr.: colla mano, cioè Car«iììlae, àrum, f. (KapaouXot), impor-
a; una parte dal tutto = spiccare, strappare, tante città deV Umbria, a nord di Narni,
cogliere, hinc, V. flores ex arbore, Ov.: uvam de oggi ruderi presso Monte Castrini. De- —
palmite, Verg.: Inter cornua setas, strappare, riv.: Carstulaiium, i, n., teì'ritoi-io presso
Verg. b) un tutto in parti spezzare, di- = Carsule.
videre, strappare, filare, veliera, Verg.: cibos Carlcja, ae, f. (Kapxrjta. KapGata) I) an-
peusum, trarre la
digitis, spilluzzicare, Ov.: tichissima città della Hispania Baetica non
lana dalla conocchia, filare, Hor.: quindi lungi dal fretum Herculis, presse* alla quale
Hcherz. stolidum pieno veliere carpe pecus, Cesare combattè con Gneoe Sesto Pompeo, vi-
sperniaceli iar e un amante ricco, Prop.: così cina all' odierna Rocadillo. Deriv. : Car- —
pure e. amentem, Ov. 2) colla bocca: a) una tejeiiiiiis, e, di Carteia. II) capitale degli
parte dal tutto, spiccare ^= brucare, pascolare, Olcadi nella Spagna tarragonese, ora Orgaz.
di animali, aìia aniinalia carpunt, CIc: gra- Carihaea, ae, f. (KapOaia), città nella
iiien (di cavalli), Verg.: e poet. di uomini, parte merid. dell'isola di Ceos, ora Poles. —
•oscula, rubar baci, Prop. b) un tutto in Deriv.: A) Carlliaeus», a, um, earteo,
parti, rodeì-e, sminuzzare, di UCCClli, jecur, B) CartllClllS, a, Uin, earteo, carteese.
Ov. di api = succhiare, thyma Hor.: e ,
Carthilgo (Kartbago), Inis, f. (gr. Kap-
pregn dell'uomo, assaggiare, gustare, ununi
'luodquequoderitbelllssimum, Ter. B) trasl.:
/yjSwv, fen. Karthad-hadtha città nuova) =
I) città dell'Africa, colonia di Tiro, di-
1 ) spiccare, staccare, a) una parte dal tutto
strutta da P. Gornelio Scipione (146 av. G.J
:= scegliere, cogliere, flosculos, Cic.
ad ignominlani.
pauCOS
Cic. \ì).poet. a) cogliere
:

= — Locat. Carthagini, in Cartagine, Cic. ed a.


II) (Carthago) (Nova), la città fondata dai
qua a bell'agio, gustare, godere, moUes
e là,
Cartaginesi nella Hispania Tarracon., ora
sub divo somnos, Verg.: diem, Hor. p) »«"-
surare uno spazio apasSO a passo, percorrere,
cartagena. — Deriv.: Carllia^sTnTen-
sls, e, cartaginese; plur. sosf., Carthaginienses,
attraversare e sim., prata fuga, attraversar
ium, m. Cartaginesi, ì

fuggendo, Verg aera alis, passare a volo,


:
Cartliè?U!«, V. Carthaea. I
Ov.: mare, solcare, Ov ovvero intraprendere
:
carunciìla, ae, f. (dimin. di caro), pez
un cammino, una strada a tratto per tratto, zetto di carne, vitullna, (jic. c Val. Max.
iter ovv. viam, andare, camminare, Verg. e
Hor.: supremum iter, morire, Hor. 2) cogliere L CarUS) a, um, che costa molto caro
a) con parole, tormentare, vessare, martoriare, {contr. vilis),IJ propr.: pisces, Plaut.: an-
iiu>rdere, criticare, ingiuriare, alqm maledico nona carior, carissima, Cic: II) trasl.: caro,
prezioso, diletto, amato, cari sunt parente», cari
dente, Cic. :militum vocibus carpi, Caes.
liberi, propinqui, fanilllares, Cic: alqm diligere
b) come t. t. militare, assalire con piccoli com-
battimenti il nemico, fare scaramuccie, assalire caruinque habere, Cic: patria, quae est mibi
da varie parti, equitatu agmen adversariorum, vita mea multo carior, Cic: frater carissimus

Caes.: novisslinuui agmen o novissimos, Caes. atque amantissimus, Cic: diis carus, caro agli
e LlV. e) generic. indebolire, consumare, affievo- dei (fortunato), Hor.: sost., cari, i cari, i pa-
lire a poco a poco, vires paulatlm, Verg.: carpi pure carissimi, Sen.
renti, Plaut.: detti

parvis quotidle damnis vires suas, perdere 2. Caru<<, m. IJ poeta dell'epoca ait-
i,

in numero, Liv. II) pregn. — discerpere gustea, autore di un poema su Ercole, forse
A) propr. sbranare, si/ttarciare, vlscera dente, derivato dal greco, llj M. Aurelius Carus,
Ov. alqm, Sen. de ira, 3, 18, 2. B) trasl., imper. romano nel 282 e 283 dopo C.
sminuzzare, spezzare, smetnbrare, multifariam Carvenlana arx, rocca della città di
vires Eomanas, Liv.: nieiiibris mlnutioribus Carventum nel Lazio.
oratiouem, Cic. Càryslfit», i, f. (KàpuoToj). cittii sulla
carplini, aw. (carptus, carpo) a pelo a costa meridionale dell' Eubea, famosa per la
pelo, a filo a filo, trasl. a) a parte a parte, vicina cava di marmo verdot/nolo, ora Ka-
punto per punto, partitamente, res gestas C. per- rysto Castel Rosso. — Deriv.: <^ary-
scrlbere, a scelta, per monografie, Sali.: e. SlèUM, a, um, di Carisio. B) Cìil'y >>lTll!it, a,
divisi agri, in piccole parti, Suet. b) partita- uni (Kapuaxtos), di Cariato; plìir. sost. Ca-
mente = pochi alla voltu, (da una man mano rystii, orum, m. (KapóoTioi), abitanti di Cu-
moltitudine), convenirent seu carptim partes, risto.
seu universi mallent, Liv. e) con ripetuti as- casa, ae, f., casetta, capantut, CIc. ed «.;
salti, hostem lacessere, Liv. anche casa di campagna, Cic: nei campi, ba-
Carrae, (Carrhae), aruin, f., città della racca, capanna, C&es. —
Prov.: ita fugias,
Mesopotamia, ancor oggi (come nella Bibbia) ne praeter casam, non correre in bocca al
chiamata Charan o Haran dove Grasso , lupo. Ter. Phorm. 768.
toccò la grave sconfitta dai Parti. cacamo, V. casnar.
carriìca, ae, f. fparola celtica), carro da casCUS. um, antico, antichissimo, veo
a,
viaggio a quattro ruote, Suet. ed a. c7*to,populijEnn.ann. 24 (c/r. Cic. Tusc. 1,27).
carrii<«, i, m. carro da trasporto a quat- eaiji'ftlus, i, m. (dimin. di caseu.s), pic-
tro ruote. Caes ed a. colo formaggio, Ts. Verg. cop. 17.
Carsciili, òrum, m. (KapoéoXot), città del CascUS, i, m., cacio, formaggio, bubulus,
Lazio presso alVAniene nella parte merid. ovlllus, caprlnus; Varr Alpinus, /'. svizzero,
:

del paese degli Aequicull, colonizzatadai Ro-


Seriori: caseos facere,Varr., o premere, Verg.:
mani; presso l'odierna Caisoli. Deriv.: — collettiv., villa abundat casco. Cic.
C^arsodliinu!», a, uni, di VuiseoU.
Cii^ln, ae, f. (xas'' i I' tannella ovv. cas-

G eorg es-Calong hi, Dizi^n.ir:o latinoitaliano 13


387 casiliuum caste 388;

sia, Verg. Plin. ed a II) camelea timelea, ponere, Prop.: trasl.., come il nostro rete, trap-
Verg e Plin. pota =
inganno, agguato, casses tendere alci,
Cn!>flTnuni, i, n. città della Campania Tib.: viso casse, Ov. II) ragnatela, ragna,
sul Volturno, vicino all'antica Capua, dove Verg. ed a.
sorge l'odierna Capua. —
I suoi abitanti, Cassi I1.S, a, uni, nome di una gens origina-
Casilinales, um, m., CusUinati e CsìmIì- riamente pati'izia, ma di poi plebea, femilia.
lieiIJies, inni, m., CasUinesi. Cassia, Tac. ann. 12, 12; via Cassia, dirama-
Cajiìniiiii, i, n.. città del Lazio, sul fiume zione della via Flaminia, CicFìiìl. 12, 22; lex
Casinus, con un castello, dove ora è il famoso Cassia. V. inseg. —
Noti inpartic. modo sono :

monastero di Montecassino; le rovine della L.CassiusLonginusRavilla,iZseyeTO,ma^msto


città si trovano presso S. Germano. De- — e sapiente giudice, Cic. Kosc. Am. 84, Val. Max.
riv.: C^iisTnSs, atis. di Cassino, casainese, 8, 7, 9 (cujus tribunal scopulus reorum dice-
plur. soxt. Casinates, iuni, m,, abitanti di Ca- batur) ; autore della lex tabellaria Cassia, se-
sinuill, Cnssiiiesi. condo cui i giudici dovevano votare con tavo-
caMiiìir fyoc. etrusco od osco), sost., vec. lette, Cic, de legg. 3, 35 e segg. Deriv.: —
1, 5,S{dove loHalm legge ca.sa,mo).
c/«io,Quint. Cassianus, a, um, cassiano, judex, severo
Caspui'Ta, ae, f., antica città dei Sabini come un Cassio, Cic: Cassianum illud (se.
sul fiume Imella, forse l'odierna. Aspra. dictum), il detto di Cassio, Cic.
II) il con-
CaspTuiii liiìire orv. pela^us e Ca- sole L. C issius,
che nel 107 av. Cr. fu vinto
RpiUi^ deoaiius (tó KocoTtiov TiéXayog), mar ed ucciso dagli Elvezi, Caes. b. G. 1, 7, § 4
Ciispio, ogfji Mar di Sala, di Bachu. — De- e 12 § 5. —
Deriv.: CassTanuni bellum,
riv. : A) Ca««piu!i>, a, um (Kiomoc,), del tmir guerra Cassiana, Caes, b. G. 1, 13, 2. HI) C.
Caspio, Caspio, sinus, Mela e Plin.: mons, il Cassius LongLnus, l'uccisore di G. Cesare, Cic.
'monte di confine fra l'Armenia e la Media ad Att._5, 21, 2. Suet Ner. 37. Deriv.: —
e più oltre dei Parti, oggi Siah-Koh (monte Cassiaiiae partes, il partito di Cassio, i
nero), Mela; in cui era la famosa gola {oggi partigiani di C-, Veli. 2, 74, 1. lY) Cassius
2KISSU di Chawar oov. Firuz-Koh) detta C. py- Parmensis, uno degli uccisori di Cesare, se-
lae portae, Plin., o solt. Caspiae, Tac, ovv. gnalato come poeta. Veli. 2, 87, 3. Hor. ep. I,
C. via, Tac: regna, il paese sul mar Caspio, 4, 3, da non confondersi con Cassius Etru-
Verg.: e piar, sost., Caspii, orum, m. (KaoTiioi), scus, antico poeta, di cui Hor. sat. 1, 10, 61
abitanti sulle rive del Caspio, Fior, e Mela. e segg. non dà un giudizio favorevole Y) C.
1)) (degli abitanti attorno al mar Caspio), Cassius Longinus, famoso giurista sotto Ti-
CaspTilni, orum, m., Caspiani, dei Caspio, berio; discepolo di Sabino, Tac. ann. 12, 12.
Cassiìiuìviì, ae, f. (KaaadvSpa), figlia di Plin. epist. 7. 24, 8: i suoi continuatori co-
Priamo, che ebbe da Apollo il dono della stituirono la Cassiiiiia schola, Plin. ep. 7,
profezia; ella predisse sempre l'imminente 24, 8. VI) T. Cassius Severus, oratore e poeta
snagura di Troia e nessuno le prestava fede. latino sotto Augusto e Tiberio, Sen. suas.
Caiiisandrva e -Ta, ae, f. (£!aaadv5peia), 6, 11. Quint. 10, 1, 116.

la città di Potidea sulla punta di Pallene


cassus, a, um, 2"'»«o> I) propr.: A)vuotOr
privo, vano, anulus, anello senza gemina, Fab.
della penisola Càlcidica (in Macedonia): ab-
Pict. fr.: nux, Plaut.: canna, infruttifera, Ov.
battuta da Filippo, fu riedificata di poi da
Cassandra, e da lui ebbe il nome. De- — B) poet. CoU'abl. O il gen., mancante, privo,
difettoso, sema q.c, cochlea c sanguine, senza
riv.: A) C!as!$andrcn<i>es, tura, m. abi-
tanti di Cassandrea, Cassandresi, Bj Cas- sangue. Poèta in Cic: lumine cassus ovv.
sandréììs, ci, m. (KaaaavSpsug), n Cassan- aetbere cassus, senza vita, morto, Verg.: col
drese =
(per antonom.) il tiranno di Cassan- gen.,nonc.luminisensis, Cic. poet. JJ) trasl.,
inutile, vano, frivolo, vuoto, cassum quiddam,
drea Apollodoro
«
ca<«<«Ta, V. casia.
».
Cic: vota, Verg. labores, Plin. ep.
: Sost., —
Ca«><>ianus, a, um, V. Cassius n° I- Y. incassum, invano, inutilmeìite, TprecesmitteTti,
Liv.: longos ciere in cassum (con vani la-
CaSSIila, ae, f. (1. cassis), elmo di metallo
menti), flctus, Verg.
{cfr. 1. cassis), Verg. e Prop.
Castìilia, ae f. (KaaxaXta), sorgente sacra
Cassie pea, -p"a, -pcia, V. 1. Cassiope. ad Apollo ed alle Muse nel Parnaso, le cui
1. CassìopC, ès, f. (KaaatÓTty)), moglie di
acque servivano alle libazioni in Delfo. —
Cefeo e madre di Andromeda, e per la sua Deriv.: Casliilìus, a, um, castaiio, fons,
.superbia causa del grande pericolo corso Plin.: aqua, Ov.: arbor, alloro, Prup.: umbra,
f falla figlia; essa stessa fu posta in cielo ombra antrum, l'antro del-
come costellazione. —
Forme parali, (come
dell'alloro, TibuU.:
l'oracolo (in Delfo), Ov.
costellazione), Cassicpva, CassiepTa e casliiiiua, (^= xdaxavov), I) ca-
ae, f.

Cassi impela, ae, f. (KaaatÓTreia). stagno, Verg. e Col. II) castagna, Verg. e Col.;
2. C-assìftpé, ès, f. (Kaaaiójivj), città del- anche imito con altri sost.: castaneae nuces,
l'isola diCorcira presso il promontorio omo- Verg.
nimo, con bel porto e un tempio di Juppiter caste, avv. ((la castus), in modo piiro,im-
Cassius, ora Cassopo. macoluto, castamente, senza ìnacclUa, I) ge-
1. cassis, itlis, f. elmo di metallo, caschetto, neric: caste et integre vivere, Cic. II) partic:
barbuta (al contr. galea =
elmo di cuoio, mo- A) puramente, in modo illibato, incontannnato,
rione), Caes. ed a. tueri eloquentiam ut adultam virgine p, Cic.
2. cassis, is, m., laccio da caccia, retCf B) pietosamente, santamente, divotamente, ad
I) del cacciatore, casscs ponere, Ov. ovv. im- deos adire, Cic: castius sacra privata facere,
889 castellani Castulo 890

Liv. castissime colere deos, senqìolosamente, mini e animali = (sia maschi che femmine)
Cic. privare della potenza geite^ratiea, evirare, ca-
castellani, orum, m. loastellunii, castel- strare, alqm, Plaut., Curt. ed a.: mares, Suet.:
Ittni, abitatiti di un castello, Sfili, ed fi. gallo^, capponare. Plin. II) trasl., snervare,
ca<«tellalini, avv. (ca.stelluin),per castelli, amntoUire, vircs, Plin.: rcs publica castrata est
dissipati, jjer vari castelli, Liv. 7, 36, 10. morte Africani, Cic. de or. 3, 164.
vastelluiu, i, n. (dimin. di castrum), ca- castrum, i, n. [rad. CAS, CAT, donde
stello, baluardo, fortezza, cittadella, bastione, anche casa e catena), spazio chiuso e fortifi-
piazza forte, Caei?., Cic. ed a.: quindi castella cato ; quindi II Siug., castello, forte, fortezza,
^= fattoria, nuisseria, villoggio, borgata, YoTg. Nep. Ale. 9, 3. —
Più spesso coinè nome pro-
gè. 8, 470. Liv. 22, 11, 4: figur., nagcondigiio, prio, Castrum, di località, spec: a) Castrum
riftmio,riparo,tenì]Amn.... castellum latrocinii, Album, luogo della Spagna Tarragonese,
(^ic: c. ommum selerum, Liv. forse identico con "Axpoc AsuxV), Liv. 24, 41,
CaslT^iité, avv. (castigatus), mortgerata- 3. 2) C. Inni, luogo sterile dei Butuli ìiel
inettte, con buoni eoMnini, vivere, Sen. eXC. Lazio fra Ardea e Anzio, sul mare, dove
contr. 6. S. § 5. abitarono Inuus o Pan, Verg. Aen. 6, 775 :

CaStì^atìO, ònis, f. [castigo), castigo, puni- od anche solo Castrum, Ov. met. 15, 727.
::ione, pena, rabbuffo, aiiche materiale, verbo- 3) C. novum, a) colonia romana sulla costa
nim, Liv.: afficere alqm castigationibus, Cic. delVEtruria, oggi Marinello, Liv. 36, 3, 6.
oaslT^atOr, òris, m. (castigo), riprensore, Mela 2, 4, 9 (=2, § 72). b) città del Piceno,
collettore, censore (contr. laudator), Hor., Liv. sulla costa, ora Giulianova, Plin. 3, 110; e
fd n. solt. Castrum, Veli. 1, 14, 8. 4) C. Truen-
«>astì§;aldrìiis a, um (castigator), proprio tinum, luogo del Piceno, ora Torre Segura,
del castigatore, di cìU castiga, solatium, PHn. Pompei, in Cic. ad Att. 8, 12, litt B, § 1.
ep. 5, 16, 10. 5) C. Vergium (Bergium), luogo forte dei
castigo, avi, àtuni, are (castum-ago, come Vergestani, oggi Verga, Liv. 34, 21, 1.
purgo = purum
ago), I) a parole ovv. a II)plur., castra, orum, n., A) propr.: 1) in
fatti, ripretulere. riniprorerare, sgridare, casti- gen. : accampamento , campo milititre , allog-
gare, punire, coii-egyere, improbos, Cic. Se- : giamento, stativa, campo permanente, Cic:
gniores, Caes.: pueros verbis, verberibus, Cic: aestiva, diesiate, Suet.: hibema, d'inverno.
alqm litteris, Caes., ovv. per litteras, Tac: Liv.: navalia, luogo a spiaggia coperto e si-
equura tenacem frenis asperioribus, frenare, curo per le navi e per le truppe che sbarca-
Liv.: dolorera animi, Cic: nimiam lenitatem, vano e che talora serviva anche per le navi
Liv.: colV Acc e Z'infin., Liv. 4, 63, 9: alqm tirate a secco, Caes. e Liv.; detto anche nau-
seguito da ut etc, ammonire severa-
litteris, tica, Nep.: bina, Liv.: castra ponere, Liv. ovv.
mente, Caes. b. e. 3, 25. 2 alqm. seg.da quod : locare, Caes., ovv. facere, Cic: e. munire,
(perchè), Caes. b. 1. Plin. ep.9, 12,
e. 3, 60, Caes., ovv. communire, Liv.: e. proferre, Caes.:
I. II) trasl., a) ^snsric: migliorare, correg- e movere (loco), campo, marciare,
levare il
gere, perfezionare q.c. difettosa, Carmen, Hor.: mettersi in marcia, Caes., Liv. ed a.: e. pro-
vitia sua, Plin. pan. b) contenere nei limiti, movere, marciare innanzi, avanzarsi, Caes.:
raffrenare; quindi castigatum pectus, Ov. e movere retro ovv. removere, indietreggiare,
ara. 1, 5, 21. ritirarsi, Liv.: hostem castris exuere, pren-
Ca«lYlll(>llìa,ae,f. fcastus), I) continenza, dere, espugnare il campo, Liv.: figur. in Epi-
moralitii, castitù, purezza di costumi, Cic. Caci. curi nos adversarii nostri castra conjecimus,
II. IT) purezza, prescritta dalla re-
santità, Cic: nil cupientium castra peto, Hor.: in ti-
ligione (per la moderazione dei piaceri ma- toli,Castrorum filius, titolo dell'imperatore
teriali), Cic. e Liv. Caligola, perchè era tutto e cresciuto nel
casti tàs, àtis, f. (castus), castità, conti- campo: poscia anche di altri imperatori,
nenza, Cic. ed a. Suet. 2)partic.: quartiere, caserma dei pre-
1. castor, oris, m. (xàoTcap), castoro; lat. toriani nel suburbio di Roma, Suet. e Tac:
puro fìber, Cic. fr. ed a. compiut. e. praetoriana, Suet., o e praetoria,
2.Castttr, oris, acc. orem e ora, m. (Kd- Aur. Vict.: come nome proprio, Castra, di
cxctìp), eroe domatore di cavalli, figlio del re località, specialm.: C. Comeliana, altura spor-
.'partano Tindaro, e di Leda; fratello di gente in mare fra Utica e il fiume Bagrada,
Elena e di Polluce, col quale egli come co- dove Scipione Africano si accampò nella se-
stellazione (gemini) serve di guida ai navi- conda guerra punica, Caes. b. e. 2, 24. 2.
ganti. —
1 Romani giuravano sovente «per 3) trasl., di alveari, cerea, Verg. B) meton.:
Castore », e col prefisso dimostr. e o me for- 1) marcia di una giornata, tertiis Castris....
iiiavano ecastor e m ecasto r. venit, Tac: quintis castris, Caes. 2) servizio
castSrcuin, i, n. (1. castor), muschio, militare, castris est vobis utendum, non palae-
Lucr., Cels. ed a.: plur., Verg. e Plin. stra, Nep.: magnum in castris usum habere,
castra, ònim, V. castrum «" II. Caes.
castrensis, e (castra), die riguarda l'ac- Castulo, ònis, m. (KaoxaXtóv), città degli
campamento, ratio, Cic: verbum, Plin.: exsi- Oretani nella Spagna Tarragonese, sulValto
lium, sarcastico = continuo servizio militare, Guadalquivir ed al confine della Betica; ora
.lustin. Cazlona. —Deriv.: Castuloncnsis, e,
castro, avi, iitum, are (rad. CAST, gr. castulonese, saltus. la catena di i monli iil nord
KA6, donde castus, xaGapÓg), castrare, ta- del Bctis, con importanti miniere di argento,
gliare con isirumento affilato, I)propr.: uo- Caes.
:{91 castus catenatus 392
ca«ilu!», a, uni (rad. CAST. gr. KA8, donde Csilaegis, gtìis, f. (xa-caiY^S), uragano,
xaO'apÓS), canto, puro, immacolato, J) COÌl ab colpo di vento che irrompe dall'alto, Sen. nat.
e Z'abl., res familiaris casta a cruore civili, qu. .5, 17, 5.
Cic. II) assol.: a) generic, integro, puro, oata^-ràplius, a, (xaxocYpaqjog), di- um
immacolato, leale, houio integer et castus et pinto, fregiato, Catull. 25, 7.
s^ravis, Cic: quis hoc adolescente castior? Cic: fatalaiini (Catclauni), òrum, m., popolo
homo castissinius, Cic. Vjparfic: a) riguardo della Gallia nomin. negli scrittori seriori :
ad altre qualità, puro, moderato, sobì'io, in- abitavano l'attuale Champagne, colla capi-
tegro, homo castus ac non cupidus, Cic: castis- tale Catalauni, ora Chàlons sur Marne.
simus homo atque integerrimus, Cic. P) ri- CìilaniTtufpi , i , m. (corruz. di Gany-
guardo alla moralità, casto, puro, illibato, medes), nome lat. di Ganimede, coppiere e
matres castae, Verg.: femina, quae uiatronarum amante di Giove; appell. un Ganimede == un
castissima putabatur, Cic: di e. ina»., cubile, amasio, Cic. Phil. 2, 77.
Catull.: domus, Verg.: M. Crassi castissima Calaonia, ae, f. (Kaxaovta), regione set-
domus, Cic: signa, segni di castità, Ov. tentrionale del Tauro nell'Asia Minore, con-
Y) di fronte alla divinità, pio, religioso, puro, finante colla Cappadocia.
Aeneas, Hor.: contio, Cic: casti maueant in catapliracles, ae, m. (xaxacppocxtrjg), ctr-
religione nepotes, Verg.: di e. inan., casta mutura di ferro per difesa del cavaliere e del
praemia virtutis et officii, Cic: e. nemus, Tao.: cavallo, Tac. e post. —
Der iv.: oìilaplira-
haud satis e. donum deo, Cic. clu!«, a, um (xaxàcppaxxog), coperto, difeso (di
Cii^iÌ!» , US, m. (cado), caduta, il cadere, soldati e dei loro cavalli), Sali, fr., Liv. ed a.
I) generic: A) propr.: a) nello spazio, sia osi tapi US, i, m. (xaxotuXoug), ìmvc, flotta
il cader giti dall'alto, nivis, Liv.: celsae gra- che «piM-oda, entra in porto, Cic. Rab. post. 40.
viore casu decTdunt turres, Hor.: come il ca- calapulla, ae, f. (KaxaTtsXxYjg), macchina
dere a terra, rovina, gravi casu coucYdere, da guerra per lanciare proiettili, catapulta,
Phaedr.: casus quo (infantes) totiens in terram macchitui da getto, Caes. ed a.
deferuntur, Quint.: fig. caduta, rovina politica, oalìiraela, ae, f. (catarr.) ed anche oa-
Cic. Sest. 140 e di caduta, decadimento morale,
: Isiraolcs, ae, m. (xaxapaxxvjg e y.axapp.),
Cic. Cael. 41. b) fine, termine, tramonto di l) la regione ai confini dell'Egitto, in cui
una stagione, extremae sub casum hiemis, vi sono le famose cascate del Nilo, cateratte,
Verg. gè. 1. 340. e) come 1. 1. gramm., caso, Sen. ed a. Il) saracinesca, a) nelle torri, ca-
Cic, Sen. ed a. B) trasl. a) caso, rovina, ca-: teratta, saracinesca, Liv. 27, 28, 10. b) nei
duta, caiamiui, quam gravis casus in servitium fiumi, per arrestare il corso dell'acqua, chia-
ex regno foret. Sali. Jug. 62, 9 cfr. (figiir.) ;
vica, cateratta, Plin. ep. 10, 61 (69), 4.
n" A, a. b) caso, accidente, sccondo il proprio csita<«c8piiì!>, i, m. (xaxàaxoreog), nave
corso riuscita, a) generic, durae mortis espioratrice, avviso, {lat. puro navigium spe-
casus, Verg.: aetas illa multo plures, quam culaturium), Auct. b. Afi\ 26, 3.
nostra, mortis casus habet, casi mortali, Cic calamita, ae, f. (xaxocaxaai;), palco
per
[5) occasione (che SÌ presenta) a q.c, navigandi, esporre gli schiavi in vendita sul mercato,
Cic. : victoriae, Sali. : invadendae Armeniae, THhuU.^Vlin. ed a.
TaC: y) meton., evento, caso, occasione, acci- cale, avv. (catus), prztdentemente, con sag-
dente, aa) generic: mirabilis Nep. casus , : gezza, Cic Arat. 304.
quidam Cic:
fatalis [contr. casus voluntarius), caluja, ae, f., specie di proiettile usato dai
casus secundi {contr. casus adversi), Nep.: Galli e dai Gei-mani, lungo un braccio e
plures rem posse casus recipere, di dubbio saldamente bullettaio, Verg. ed a.
esito, Caes.: spesso abl. casu, a caso, per caso, Cstti'lauiii, F. Catalauni.
casu fieri aut forte fortuna, Cic: sive casu si ve cìitella, ae, f. (dimin. di catena), cate-
Consilio deorum, Caes.: casu acctdit, ut etc nella, per lo più, di metallo prezioso e ben
Nep. Pp) caso infelice, sventura, disgrazia, filli, lavorata, Hor. ed a.: come premio a soldati
Liv.: varii nostri casus, Cic: casus navigandi, valorosi, Liv.
Cic: forte tulit casus, ut etc, Liv.: e) ro^uina, valellus, i, m. (dimin. di catulus), cagno-
<'ivitatis, rei pubUcae, Sali.: II)pregn., il ca- lino,Cic. ed a. — Come vezzeggiativo amo-
dere = tramonto, rovina, a) di ogg inan., urbis roso, Hor.
'l'rojanae, Verg. b) di ess. viv., morru, fine, cìitona, ae, f., catena, e. ferrea, Caes.;
Kpecialm. di persone segnalate, Saturnini at- aurea, Veli.: alqm catenis vincire, Liv.: alqm
que Gracchorum casus (plur.), Cic. in catenas conicere, Liv.: alci catenas inicere,
CStabntlimos, i, m.(KaTaPaG|xóc;), lai-ga Cic: in catenis tenere, Caes., o habere. Sali.:
ralle che attraversa il monte Aspis (nella alqm in catenis Eomam mittere, Liv.: fig., ca-
Marmarica), che si abbassa verso la costa: tena =
freno, vincolo, legum catenae, Cic.
casa forma il confine fra l'Egitto e la Libia (praecepta oratoris) in catenas ligare, Quint.:
2>ropr. detta (cominciando dalla Cirenaica), partici cautela, clausola, precauzione, mille
e quindi in più largo senso anche fra l'Asia adde catenas, Hor.
e l'Africa; V attuale valle di Akabah, della cìilenarìus, a, um (catena), appartenente
lunghezza di un'ora di cammino. alla catena, da catena, canis, Sen. rliet. e Sen.
catadr)(mus, i, m. (xaxaSpofxog), corda phil.^
tesa pei giuochi dei funamboli, Suot. Ner. 11. calènàliis, a, um (catena), incatenato, le-
Catailfìpa, òrum, m. (KaxocSouTta, toc), gato con catena, Hot., Quìnt., ed a Trasl., —
cataciupi, cateratte del Nilo ai confini del- versus ex pluribus sjllabis catenati, legati fra.
l' Etiopia, ora Wady Halfa. loro, Quint.
393 caterva Caudiam 394

caterva, ae, f., grande quantità, turba, B) M. Porcius Cato (minore), che si uccise in
truppa, caterva, schiera, IJ di persone : 1 ) gè. Utica, qttando vide perdute le sorti della re-
neric: magna togatorum, Cic: plur., catervae pubblica (46 av. C.) e quindi soprannomi-
testium, Cic: catervae patriciorum juvenum, nato Uticensis. —
Deriv.: Catón7nì, orum,
Liv. 2)partic.: a) schiera di soldati, partic. m., i seguaci e partigiani di Catone minore,
di barbari, mercenari, in antitesi alle rom. Cic, cfr. catonium. — Fer Vausterit(i dei co-
legiones, Hor., Tac. ed a.: e. conducticiae, stumi dei Catoni, Cato sta come appellativo
Nep.: b) T intera compagnia comica, per lo per « uomo di severi costumi, modeltb di ogni
più chiamata gvex, Cic. II)di animali,Lucr. virtù », Sen. ep. 120, 19. Suet. Aug. 87 (con-
e Verg. tenti simus hoc Catone, cioè non desideriamo
calervarius, a, um (caterva), apparte- di meglio) —
e i due Catoni come modelli di
nente alla turba, pugiles, atleti che combat- severi sensi repubblicani; quindi imagines
tono a schiera, Suet. Aug. 45. Brutorum, Cassiorum, Catonum. Plin. ep. 1,
calepvalini, avv. (caterva), a schiere, a 17, 3. II) Valarius Cato, liberto Gallo, ce-
branchi, Cic. ed a. lebre poeta e grammatico ai tempi di Stila.
cathedra, ae, f. (xa3-s5pa), i) sedia, spe- càtòblepa<«j ae, m. (>caxu)|3Is7iiov, guar-
cialmente sedia munita di bracciuoli, e di dante in basso), ignota fiera dell' Etiopia che
uno sgabello imbottito per le matrone ro- porta il capo basso. Mela 3, 9, 9 (= 3, § 98).
mane ; poltrona, Hor., Sen. ed a, II) sedia del CsitonTanHi4, a, um, V. Catc, n" I, A.
maestn-o, cattedra, Mart. ed a. Catónini, V. Cato n" I, B.
cathedrai'Tus, a, um (cathedra), che ap- CÌitÒllTuiII, ti n. {/.Azia, sotto], mondo
,

partiene alla cattedra, cattedratico, philosophi, sotterraneo; quindi come giuoco di parole:
Sen. de brev. vit. 10, 1. vereor, ne in catonium Catoninos, Cic. ep. 7,
Csitianu<!i, a, um, F. Catius. 25, 1.
Catia^ ae, f., donna famosa per impudi- Calli, V. Chatti.
cizia, Hor. sat. 1, 2, 95. catìila, ae, f. (catulus), cagnolino, Prop. e
CatTlina, ae, m., L. Sergius, il famoso Aur. Vict.
romano, che, con altri compagni, congiurò Csilullus, i, m., Q. (non C). Valerius
contro la patria, Cic. Cat. 1, 1 e segg.. Sali. Catullus, celebre poeta elegiaco ed epigram-
Oat. 1 e segg. —
Plur., ille omnium vocibus matico, nato a Verona, o nel Veronese, Fanno
cura se non ad judiciam, sed ad supplicium 87 av. C.
praesens trudi videretur, omnes Catilinas Aci- 1.Caluliis, V. Lutatius.
dinos postea reddidit, lasciò dietro disc Cat. e 2. calìilu!»,i, m. (dimin. di catus, gatto),

la sua turba di Acidini, cioè di fronte a lui il feto, il nato di Ogni atiimale quadrupede,
Catilina e la sua turba apparvero modelli specialm. del gatto e del cane, a)generic.,^. e.
di virtù, Cic. ed Att. 4, 3, 3 ; seminarla Ca- il piccolo del leone, Hor.: del riatto, Phaedr.:

tilinarum, razza, semenzaio di Catilina, Cic. del lupo, Verg.: dall'orso, villosae catuli ursae,
Cat. 2, 32. Ov. ad cubilia et catulos ferarum bestiarum
:

1. càitilluSj i, m. (dimin. di catinus), c«- ire, Liv. b) partic, cagnolino, Cic. ed a.


tineiio, piattello, per lo più di argilla, Hor. Csilur7ges, um, m., popolo della Gallia
ed a.: ligneo catillo cenare, Val. Max. nell'antico Delfinalo, ora Dép. des Hautes-
2. Càtillus (Cattlus), i, »».. figlio di Ani- Alpes.
fiarao, che, coi suoi fratelli Cora e Tiburto, calus, a, um, sagace, accoì-to (contr. stul-
venne in Italia e fondò Tivoli. tus), in cattivo senso =
scaltro, furbo, astuto,
Ciitina, ae, f. (KaxocvYj, come Massilià da Cic. ed a. —
seguito daWinfin., perito, pra-
MaaaaXia), città della Sicilia sulV Amemano, tico, Hor.

ad oriente, sotto l'Etna (quindi il pomice, pn- Cauca!iius i, m. (Kaóxaoog), alfa catena
mex, lava delT Etna,principale commercio dei di monti nell'Asia, fra V Eusino e il Caspio,
Catanesi), ora Catania. —
Deriv.: Csilt- ancor oggi Caucaso. —
Deriv.: CaiicìisTus,
nensi<«, e, catanese, di Catania f plur. SOSt., a, um, caucasico; plur. sost.. Caucasii, òrum,
Catìnenses, ium, m., abit. di Catania, Catanesi. m., abitanti del Caucaso, Caucasii.
catlnujii^ i, m., largo e piatto i/acino, ca- Calici, V. Chanci.
tino,ora semplice e senza fregi, e quindi an- cauda (còda), ae, f., coda degli animali,
gustus (come segno difrugalitcì), ora lavorato I)propì:: leonis, Cic: pavonis, Cic: caudam
con arte e quindi prezioso, Varr., Hor. ed a.: trahere, tirarsi dietro la coda. Veli. 2, 83,
vitreus (per incenso), Suet. [dove cauda =
coda di pesce); come un pagliac-
Catìu<4, ti, m. degli Insubri, filosofo epi- cio, un pazzo, Hor. sat. 2, 3, 53: cauda leonem
cureo morto nel 4.5 dopo C. Deriv.: Ca- — facit, Quint. 10, 7, 26. II) tras!.: A) scherzo
tTanu<«, a, um, caziano. ambiguo, coda Verrina, coda del cinghiale e
Calo, ònis, m., I) nome della gens Porcia, strascico, cioè formato dal nome Verres, già
della quale i pili famosi sono : A) M. Porcius cambialo in Verrucinus, Cic. Verr. 2, 191.
Cato, (maggiore), noto come severo censore, e B) membìo virUe, Hor. sat. 1, 2, 45 2, 7, 49. ;

quindi soprannominato Censorius. Le sue caudex, m. (identico a codex, V.).


Icis,
opere principali sono le origines e de re ru- ceppo, pedale d'albero, Verg. e Plin.: COmC ti-
stica e da lui Cic. intitolò il suo scritto Cato tolo ingiurioso = sciocco, ceppo, ciocco, Ter.
major s. de senectute. —
Per la sua seve- ed a.
rità, come appellativo =
^giudice severo •», caudTcai'Tu!», V. codicarius.
lector Cato, Phaedr. 4, 7, 21. Deriv.: — Caudlum, ti, n., città del Sannio stdla
Cal5nTanu<»^ a, um, catoniano, Cic. ed a. via Appia, ora S. Maria dei Goti (non lungi
395 caulae cautio 396

da Forchia), famosa per la sconfitta che i Ro- fuissent, Cic. 2) causa finta, a) pì-etesto, scusa,
mani toccarono dai Sanniti nelle vicine gole Nep fingit causas, ne det. Ter.: per
bellandi, :

del Taburno. —
Deriv.: Caii4lTnus^> um, causam, sotto pretesto, Cic. ed a. b) settsa,
caudino, furculae, Liv. ovv. saltus, Liv., le discolpa, giustificazione, causam accìpere (acco-
forche caudine (V. sopra): proelium, alle for- gliere), Cic: causa est de hac re, Ter.
tibi
che caudine, Cic: legiones, le l. vinte alle for- e) opposizione, obbiezione, cGme nella frase nul-

che e, Liv.: plur. sost., Caudini, òrum, m., lam ovv. non causam dicere, quin, etc non far ,

gli abitanti di Gaudio, Caudini, Liv. alcuna opposizione, non impedire che, ecc ,

caulae ofv. caiillac, arum, f. [accorc. da Comici. 3) come t. t. ìnedico, indisposizione, in-
Cavillae, da cavus), caeiUl, apertura, chiostì-a, comodo, levis, Liv. II) ciò che ha luogo,
I) in gen.: corporis , Lucr. aetheris, Lucr. : 1) affare, negozio, impegno, oggetto, questione,
II) partic: recinto, orile, dove staii chiuse le causa, in causa haec sunt, questo appartiene
pecore, cum (lupus) fremit ad caulas, Verg. all'affare, Cic. : et causam et hominem pro-
Aen. 9, 60. bare, Caes.: qui super tali causa eodem missi
caulìculu<i, i, m. (dimin. di caulis), te- erant, in simile negozio, coti questo incarico,
nero guDtbo, Suet. ed a.
stelo dell'erba, Nep. 2) slato, condizione, num alia in causi
caulis, is, m., gambo, stelo di piante er- M. Cato fuit, alia ceteri, qui etc? Cic: (Regu-
bacee, Spec. di cavolo, stocco di cavolo, cavolo, lus) erat in meliore causa, Cic. 3) relazioni-
Cic. ed a. amichevole, legame, relazione, est alci cans l
caullae, V. caulae. cum alqo, Cic 4) interesse che si segue, par-
Caulon, ònis, m.(KauX(óv) e Caulonia, tito, parte politica, catisa, rei publicae, Cic:

ae, f., città del il cui nome è a>i-


Bruzio, populi Romani vera, Cic: causa C. Caesaris
cova oggidì conservato dall'altura di Monte mehor, Quint.: causa, quam Pompejus suscd-
Caulone, a nord di Castelvetere perat, Cic: causam populi agere, Nep. 5) og-
Caunus, i, m. (K»Ovog), antica città ma- getto della quistione, punto di discussione,
rittima della Caria, ora Kingi ovv. (secondo causa, a) =^ UTIóOsotg, tema, argmnento, ca.io,
altri) Kopi. — Deriv.: Cauneusow. -Tu»*, oggetto della discussione, Cic ed a. b) partir.:
eaunio, caunico, sost. Cauneae (ovv. Cauniae), come t. t legale, questione giudiziale , causa,
arum, f. (se. ficus), fiehicaunici, Cic. ed a.: pi'ocesso, causae publicae, privatae, Cic: e ca-
Caunei ovv. Caunii, Òrum, m., abitanti di pitis aut famae, Cic: e parvula, inezia, Cic:
Canno, Canni, Clc. causam defendere, Cic: causam dicere, par-
caupo (cupo), ònis, m., oste, taverniere, Cic. lare a difesa di un altro o propria, difen
ed II. derc, assql, e come avvocato e come accusato
caupùna, ae, f. (caupoì, osteria, taverna, (contr. accusare), ovv. de alqa re (dèlVaccu
Cic. ed a.: cauponam (caupouas) exercere, far sfito), Cic: causam perdere, Cic: causam te

l'oste, Justin. nere, ovv. obtinere (guadagnare), Cic.


cauponor, ari (caupo), tenere osteria, causàrius, a, um (causa, n" J, B, 3), »»«-
trafficare, mercanteggiare [gr. xaitTjXsusiv), bel- laticcio, Scn. ed a.: come t. t. milit., invalido,

lum, Enn. in Cic. de off. 1, 38. riformato per malania, plur. SOSt., CaUSarii,
cauponula, ae, f. (dimin. di caupona), Òrum, m.. invalidi, Liv. 6, 6, 14.
piccola oste?-ia, bettoluccia, Cic. Pilli. 2, 77. cauHca (causta), ae, f. (y.auaca), cappello
cauru«i córus, i, m., vento di NO., contro usato dai Macedoni, cmi capo
il sole
grec. dcpYsaxirjg, Caes. ed a. alto e rigido e larga tesa, Val. Max.
cauiiia {da Cic. e da Virg., scritto caussa), caiiiiTdicus, i, m. (causa e dico), difensore
ae, f. [da cado), caso, caduta, J) chi cagiona. di cause, avvocato, causidico, Cìc ed a.
causa, cagione, motivo, ragione, caso, circo- causor, àtus sum, ari (causa), presentnm
starna (contr. elfecta e facta), A) in gen.: nihil una ragione OVV. come una ragione (vera pih
potest evenire nisi causa antecedente, Cic: e, spesso fìnta), scusare; addurre per ragitìtte,
quam ob rem etc, Ter.: causa, quare etc, Cic: scusa, pretesto, assol., Verg. ecl. 9, 56 eol- :

e, cur etc, ovv. quod etc, ovv. ut etc, Cic: l'acc, consensum patrum, Liv. coli' acc. e :

quid causae est, quin etc. Ter.: nihil causae Tinf.,corrumpi equos in ìnsula inclusos, Liv.:
est, cur non etc, Quint. causae, propter : seguito da quod, Suet.
quas etc, Quint.: ob eam causam, Cic: non caustila, ae, f. (dimin. di causa), I) pic-
sine causa, Cic: cum causa alqd dicere, Cic: cola causa, leggera, insignificante, parvula, OC-
causam alcjs rei sustinere, esser la causa, la casioncella, Auct. b. Afr. 54, L II) pìccolo
ragione di q.c, averne la colpa, Cic: così processo, parvarum rerum causulae, processo
ancora causae (dat.) esse, Liv.: mihi causam da nulla, Cic de opt. gen. 9.
explicandae philosophiae attulit gravis casus caule, avv. coM compar. e superi, (cautus),
civitatis, mi diede motivo, occasione, Cic: e I) cautamente, coìì prtidenza, Cic ed a. II) con
Così hanc nactus appellationis causam, Caes.: precauzione, con cautela, Cic de Icgg. 2, 53.
abl. cunHA con valore di prepos. a cagione, = cantù!«, is, f., roccia, scoglio, Caes. ed a.
per, in causa di, comun. dopo il SUO genit., cautìm, avv. (cautUS, caveo), con ca:utela,

temporis causa, Cic. honoris causa, Cic. ea


: :
cautamente. Ter. hcaut. 870.
causa, per tal motivo, Ter.: mea causa, p)'"'' canllO, ònis, f. (caveo), I) cautela, circospe-
cagion mia, Cic tua causa volo, lo voglio
:
zione,prudenza, precauzione, incommodorum,
pel tuo bene, per amor tuo, Cic. B) partic: precauzione contro, ecc., Cic: defendendi, Cic:
1) causa ^
j usta causa, giusto motivo, pieno cautionem adhibere, Cic. —
Quindi a) (mihi)
diritto, giusta causa, cum causa accedere ad cautio est, conrien guardare, stare in gtutrdia,
accusandum, Cic: armis inferiores, non causa con ne e il cong.. Comici, b) res cautionem
397 cautor cavillator 398

ihabet, cioè a) la cosa esige eaitteia, sed habet ut ne accYdat cavendum est, Cic. pp) coll'ìm-
'inaltas cantiones, ma esige molti riguardi, perat., cave, cavete (con ispeciale forza dis-
molte considerazioni, Cic. de off. 1,42. p) «« suasiva =
guardati bene dal, non... già, per..,),
tfosa ankìnette, permette di usar cautele, Cic. Cp. col solo cong., cave ignoscas.Cic: cavete inulti
11,21,3. IIJ partic. come t. t. legale, sicurtà, animum amittatis, Sali.: cavete fratrum mi-
,i;aranzia, cciitzioiie, chirogTaphi, Scritta, Cic: sereat, Cic: cavete concurrant arma, Verg.
colVa.cc. e Tinf., Suet. Auif. 98 trasl. alqni — Yy) con ut e il cong. =
adoprarsi, aver cura,
omni cautione devincire, seg. daW&cc. e Z'inf., procurare e sim. chc, tertium est ut caveamus,
'Cic. Sest. 15. ut ea, quae pertinent ad liberalem speciem et
caUtSr, Òris, m. (caveo), garante, malleva- dignitatem, moderata sint, Cic. 2) partic:
dore, alieni periculi, Cic. Sest. 15. come 1. 1. della scherma, parare, ictum {contr.
caiilus, a, um,part.agg. (caveo), /) neutro, inferre ictum), Quint.: bis cavere, bis repetere,
«he si guarda, a) m
SCnSO bllOHO, cauto, guar- Quint. II) adoprarsi per allontanare da ale.
dingo [contr. audens, temerarius, acer), a) di da q.c. qualche danno o pericolo, provve-
pers.: parum putantur cauti, providique fuis.se, dere, darsi cura, adopì'arsi per procacciare Si-

Cic: in periculis, in scribendo, Cic: ad p ae- curezza a q.c. ad ale, 1) in gen.: alci, Cic:
sens malnm, Liv.: parum
e. adversus colloquii concordiae publicae, Veli.: semper existimasti,
iraudem, Liv.: erga bona sua, Curt.:
satis e. satis tibi cautum ad defensionem fore, si etc,
seg. dall' inùn., Hor. ^) di e. irtrt>i.; Consilia Cic: caverat enim sibi ille sororius adulter,
•cauta (contr. Consilia acria), Tac: Consilia cau- omnium ut suorum scelerum socium te adju-
tiora, Cic: cautissima senectus, T.ic b) in cat- toremque praeleres, Cic. 2) partic: come 1. 1.
tivo SetlSO, astuto, scaltro, furbo, vulpes, Hor. del linguaggio commerc. e pubbl.: a) assi-
II) pass., sicuro, assicurato, nummi, Hor.: quo curarsi, a) /«'.« dare cauzione, malleveria,
mnUeri esset res cautior (perchè il denaro assicurarsi, assol., cum ita cavercnt, SI etc,
fossepiù sicuro), curavit, ut etc, Cic, trasl., Cic: tibi non solvam, nisi prius a te caverò
in eam partem peccare, quae est cautior, Cic. amplius eo nomine neminem cujus petitio sit,
cavacdiiini, ìii, n. =
cavum aedium, spa- esse peti tur um, Cic. jS) dar sicurtà, assicurare
zio chiuso all'intorno da muri, nel mezzo uno con prestazione o verifica della cauzione
della casa romana, spazio interno delia casa, legale ,
prestare in ima cauzione, patrocinio ,

cortile, Plin. ep. 2, 17, 5. (come ufficio dei romani), assol., ca-
legisti
cavea, ae, f. (cavus), I) cancellata, infer- vere in jure, Cic: haec urbana militia respon-
riata, chiuso, recinto, steccato, gabbia, per anim. dendi, scribendi, ca vendi, Cic: cum tu niihi
per fiere, Lucr., Curt. ed
selvatici, a.: partic: meisque saepe cavisses, Cic. y) tiare, prestare
a) gabbia per uccelli, Cic. ed a. b) alveare, cauzione, assicurare, garantire o in fatto, O per
Verg. e Col. II) la parte del teatro romano, iscritto, a parole, praedibus et praediis po-
che conteneva i j^osti per gli spettatori (il pulo, Cic: obsidibus de pecunia, obsidibus In-
theatrum in senso proprio), che consisteva in ter se, Caes.: populo in duplum praediis, Tac.
gradini, sedili disposti in Ordine Concentrico b) con un ordine O un decreto, assicurare, ga-
{sedilis, gradus); l)pro|jr.,Plaut., Cic. ed a.: rantire, decretare, ordinare, deliberare, a) nei
nei grandi teatri si avevano vari orditii, testamenti, si hoc, qui testamentum facie-
quindi prima cavea, « la prima fila » (posto bat cavere voluisset Cic. ; testamento ut
, , ,

dei cittadini cospicui), cavea ultima o surama, ageretur (dies natalis), Cic: heredi velie ca-
« Tultima fila » (come da noi il loggione pel vere, Cic. j3) in accordi o patti, in quo (foe-
popolino), Cic. e Suet. 2) meton., a) spettatori dere) caveretur utrorumque sociis, nihil de
della cavea, verba ad summam caveara spe- Saguntinis cautum est, Liv.: de quibus (agris)
ctantia, « dirette all' ultima galleria », Sen. cautum sit foedere, Cic: sibi se privatim nihil
tranq. 11, 8. b) tutto il teatro, Lucr. e Cic cavere (non prendeva alcuna cura per gua-
Ca*i?0, cavi, cautum, óre, usar cura, usar rentirsi, assicurarsi [contro la pena], no'K
cautela, 1) per sè ;= stare in guardia, guar- cercava alcuna impunità) ; militibus caven-
andar cauto, V)ingen.: a.)assol.:
darsi, bad^tre, dum (si doveva garantire ai soldati), quod
erunt enim (molesti soritae). nisi cavetis, Cic: apud patres semel plebi, iterum legioni bu.s
cum animum attendisset ad cavendum, Nep.: cautum sit, ne fraudi secessio esset, Liv.
partic: alVimperat., cave, Comici, Hor. ed a. Y) cauzione, provvedimento della legge per
3) alla domanda: da qual parte? da che decreto del senato o del principe, quarum
cosa? con ab e Z'abl. ovv. (ma non class.) Hegum) altera privatorum aedificiis, altera
col solo abl. =
da, ovv. contro alcuno o q.c, ipsis sepulcris cavet, Cic quoniani veteranis
:

ab alqo, Cic: a veneno, Cic: ab insidiìs, Sali.: cautum esse volumus, Cic: ut de eo alia in
parimenti alla domanda: per chi? col dat . lege cautum esse videatur, Cic: princeps cavit,
cave tibi Eomà! Val. Max. f) colla domanda: ut etc, Plin. pan.: cautum est in legibus Sci-
in riguardo a che cosa? aa) ro/Z'acc. pionis, ne etc, Cic.
= dinanzi ad alcuno o a q.c, alqm, Cic: esii'erna, ae, f. (cavus), cavità, eaveitia,
malum, Cic: valium caecum fossasque, Caes.: grotut, gola, cavernae terrae, Cic: cavernae
al passivo, cavenda etiam gloriae cupiditas, navigii ovv. puppis, la cavità della nave coi
Cic.: qnod multis rationibus caveri potest, Cic. camerini, Cic. e Lucr.
PP) coW infin., id potere a populo Romano, «'ìivilliitTu, Ònis, f. (cavillor), I) umorismo,
quod etc. Sali.: in quibus cave vercri, ne etc, festività, frizzo, tnordtteità, ironia, sia scfier-
non temere, ecc., Cic 5) colla domanda: a zando che in tono serio, frizzo, Cic, Liv. ed a.
qual fin e ? aa) con ne, ut ne e il cong., II) cavillo, sofisticlteria, ScU. e Quint.
<'avit ne qna in re jnre plecteretur, Nep.: quod CÌiVilliilttr, òris, m. (cavillov^, I) umorista,
399 cavillai rix cedo 4oa
motteijgioiorr , burlone , II) sofista,
Cic. ed (Z. A) Cforopiilcs, ae, m. Ce-
(KsxpoTifSTjc;),
cavillatore, cavilloso, Sen. ep. 102, 20. cropida [= discendente di Cecrope), di TeseOr
csÌTÌllali'ix, trìcis, f. (cavillor), J) eavìi- Ov. — Plur. Cecropidae, arum, m. (cowie
latriee, Quint. 7, 3, 14. II) sofistica, Quiut. 2, KsxpoutSai), Ateniesi, Verg. B) CccrSpis,
15, 25._ pidis, f. (Ksy.poTiig), unaCecropìde - &) donna
cavillor, atus surn, ari (cavillus), T) moi- discend. di Cecrope coìne : la figlia Aglauro,
.

teggiare, dir faeesie, e tr. schernire, deridere, e Procne e Filomela figlie di Pandione, Ov.
pungere, sia p'r isclierZO che sul serio, mor- b) un'Ateniese, agg. attica, teiTa C., l' ittica, 0\.
dere ale, cuin alqo, dar la baia, jnmfifre uno, C) Cccropius, a, um (Kexpómoi,j, a,) cecro-
Cic. e Liv.: in eo cavillatus est, Cic: alcjs prae- pio, Cecr. arx. e sost. solo Cecropia, ae. f.
textam, Cic. II) cavillare, sofisticare, intei-pre- (Ks-xpoTtta), rocca di Atene edificata da
la
tar con cavilli, Liv. ed a. Cecrope, Ov. e Plin.: quindi meton. Atene, =
CÌivìllll!», i, m., friszo, scherso, motto, Aur. CatuU. b) più spesso ateniese, attico, Eumol-
Victepit. 9, 14. pas (nato in Atene), Ov.: cotburnus, lo stile
CÌÌVO, avi, atum, are (cavus), scavare, inca- della tragedia ateniese, Hor.: Cecropiae domus
vare, rendei- cavo, I) in gen.: gutta cavat la- opprobrium (di Procne, figlia del re ateniese
pìdem, Ov.: comeum cavatum ad id (a tal Pandione), Hor.
fine) baculum, Liv.: parmam gladio, passar 1. cedo, cessi, COSSUm, ere, andare, cammi-
da parte a parte, Verg. Partic: cavatus, — nare a passi misurati, I) in gen.: andta-e, in-
a, Um, scavato, incavato, caro, rupeS,Verg.: cedere, camminare, passare, n) 2^ropr.: ibi Cedit
dentes, Col. II) prcfin. , incavare = lavorare miles, Plaut.: ced. ex transverso, Plaut.: per
scavando, tegmina capitum, Verg.: naves ex ora, Hor.: de caelo, Lucr.: ab humana in astra
arboribns, Liv. via, Prop.: nec cedere quoquam, Lucr. b)trasl.:
rsìviini, i, n., V. cavus. a) riuscire, aver esito, succedere, aver effetto, si

OsivilS, a, um, cavo, scavato, incavato, con- res, ovv.fortuna cessisset, Fior.: qua (fin dove)
cavo (contr. plenus,^«eMO, rotondo: ovv. soli- Parcae sinebant res cedere Latio, Verg.: con
àxLS, massiccio) , I) propr.: ilex, Verg.: vena, avv., male, Veli, ed a.: alci male, Ov.: bene,
vena cava, Cic: nubes, umbra, cava ^= che av- Hor.: bene aut secus, Plin. pan.: optime,Quint.:
viluppa, che vela, che oscura. Verg.: palus, la prospere, Nep.: feliciter,Ov.: felicissime,Quint.:
cavità del lago, Ca.t. eOv.: lumina, jyrofondi, parum, Suet.: opinione tardius, Suet.: citra
Verg. —
sost, cavum, i, n., cavità, buco, Liv. spem omnium, Fior.: utcumque cessura res est,
ed a. II) meton.: vano, vuoto, imago formae, Curt.: impers., si male cesserat (contr. si bene
Verg^Aen. 6, 293. cesserat), Hor.: utcumque cesserit, Curt. P) ce-
Csiystrìis e -us, i, m. (KccUatpog), fiume dere prò alqa re, passare per, valere per g.c,
della Ionia, che nasce dal Tmolo e shocca contare q.c. (t. t. del linguaggio commerciale),
nel mare presso Efeso : ora Kara-Su (acqua binae (aves) prò singulis in fructu cedent, Cato:
nera), ovv. Kutschuk - Meinder (piccolo epulae prò stipendio cedunt, Tac. y) co^ dat.,
oleandro), celebre .specialmente per i cigni ovv. con in e l'acc. =
venire a uno o a q.c,
(V. Asia alla fine), che ancora oggidì, come passare ad alc. a q.C, toccare ad alc. a q.c.r
ni tempi dei poemi Omerici, si tuffano nelle divenir preda, divenir parte, ut ctiam is quae-
sue acque. —Deriv.: Csiystrìiis, a, um stushuic cederet, Cic: cedit alqd praedae alcjs,
(KaOoxptoj), del Caistro, ales, cigno, Ov. ovv. in praedam alcjs, Liv.: cedet (ager) in
ce, enclitico -^ qui, per lo più al dimo- usura milii, Hor.: res omnis Albana in Roma-
strativo, hic, hice, Ter.: bisce, Cic. — Nelle num cedit imperium, Liv.: Ptolemaeus, cui
interrogazioni gli si aggiunge ne e il ce di- Aegyptus cesserat, Curt. S) cedere col dat.,
venta ci, sicine. Ter.: haecine. Ter. entrare per, in luogo di uno, per q.c. =
Céa, ae, f. (Kéw;, quindi anche in lat. colpire, cogliere, toccare ad ale. q.C, poena
Ceos, acc. Ceo: ovv. Kia in PtoL, quindi in vicem {per onorata ricompensa) cesserat,
anche in lat. Cla), una delle principali fra Liv.: nolle orainari quae captae urbi cessura
le Cicladi, fra il promontorio Sunio del- forent, Liv. e) cedere con avv. od in e l'acc.
l'Attica e risola di Citno, patria di Simo- = passare, riuscire in q.C, cambiarsi, ntutarsi,
nidi; e Bacchilide, ora Zia [turco Morted). convertirsi in q.C, buc omuis aratri cessithonos.
— Deriv.: Ccus, a, um, dì Ceo, Simonides, Verg.: temeritas in gloriara cesserat, Curt.:
Cic: neniae (6pr/Vot), di Simon ide (da lui p)el Cattis victoribus fortuna in sapientiam cessit,
primo cantate), Hor.: Cannenae, i carmi di la riuscita fu considerata come sapienza, fu
Sim,onide, Hor.: plur. sost., Cei, orum, m. ascritta a s., Tac.
(Ksìoi), abitanti di Ceo, Cic. II) partic: andare =^ partire, ritirarsi, andar
Cchenna (Gebenna) inon», m., ca- via, uscire, cedere, dare il passo ad ale, di e.
tena di montagne nella Gallia. Cevenne, inan. anche sparire, sconn>arire, svanire, a) iìl
frane, les Cevénnes. —
Parim. Cebennìci gen.: assol., ego cedam atque abibo, Cic: ce-
(Grcbcnniel) iiionle$<>. dere paulatim, Caes.: cedentes violar! vetuit.
Cubrcn, ènis, m. (K^^^-q-^), divinità flu- Nep.: j3;rr/H,., cesserit parum gratus,^MÒ esser
viale nella Troade, padre di Enone e di partito (morto), Plin. pan. 43, 4 cosi anche

;

Esperia, che perciò si chiama: <^cbr«?iiis, Tac. hist. 2, 55. di e inan., videtur (acr)
genit. tódos, acc. nYda, f., la Cébrenide. quasi locum dare et cedere, Cic: rari ac ceden-
Cecrops, opis, m. il più an-
(Kév.potJ'), tes capilli, Plin. ep.: cos'i di luogo, ut ripae
tico re dell' Attica, fondatore della cittadella fluminis cedunt, Tac: di tempo e circostanze
di Atene, secondo il mito, metà uomo e metà liorae cedunt et dies, Cic: ut pi-imum cessit
serpente [quindi geminus). — Deriv.: furor, Verg.: colla domanda: di dove? se-
401 cedo celeLritas 402
mita, /jer lasciare il passo, Sen.: cedere e po', pensitci SI), considera, e SUtt., Cedo milll
patria e soli. e. patria, Cic: ex civitate, Cic, leges Attinias, Cic: cedo, quaeso, orationes,
e solt. civitate, Liv.: ex acie, Liv.: ab ovv. et die etc, Cic; coWut =
lascia, cedo ut in-
de oppido, Cic: Cic: e vita e solt. vita,
Italia, spiciam (PI.).
uscir di vita, Cic: memoria, uscir di me- ce«lrH<«, i, f. (xsSpos), I) cedro, speciahn.
moria, Liv.: loc ed ex loco, abbandonare il
I il cedro che stilla una resina finissima, ha

posto (t. t. miìit.), Caes. e Liv. cedere foro,


: un legno che conserva a lungo una grata
uscir dal mei-caio =
fallire, Sen. : colla do- fragranza e dà un olio utile contro la corro-
manda verso dove? retro, Liv.: iu tutuni, sione, Ov. e Plin. //) meton.: A) legno di ce-
Liv.: colla domanda a che? dinanzi a dro, Verg., Curt. ed a. B) olio di cedro, liber
che? aèr disco ceden.s, Hor. cutis prementi
: flavus cedro, Ov.: carmina lineuda cedro, cioè
digito cedit, Cels. b) trasl.: a) cedere arren- degni dell' immortalità, Hor.
dendosi, aa) cedere, piegare alla forza alla Celnenac, àrum, f. (KsÀaivxc), grande
potenza, sorcombere, soygiaceì-e, esser vinto, ri- grande Frigia, vicino al
e florida città della
manere al di sotto, assai., ubi vinci necesse est, Meandro, che scorre poco lungi dalla parte
expedjt cedere, Quint.: colla domanda a chi? di mezzodì; in mezzo alla città s'alza tm ri-
alci, Cic: hosti numquara, Xep. minis aìcjs,
: pido colle, da cui nasce il fiume Marsia,
Cic: fato, morir con animo tranquillo, Liv.: luogo, secondo il mito, della gara mus'icale
tempori, Cic: rei publicae, Cic. tempestati: fra Marsia ed Apollo: ora rovine presso
publìcac, Liv. g^) eedere al volere di alcuno, Dineir.
piegare, arrendersi, ubbidire, sottometh'ì'si. cedo Cr-lnenó, iìs, f. (KsXaivcò), I) figlia di
equidem, nec tibi comes ire recuso. Verg.: ce- Atlante, posta in cielo come tma delle
dentes per reverentiam, Tac: colla domanda Pleiadi. II) una delle Arpie.
a chi? alci, Cic: instanti, Sali.: praecipienti- celeber, bris, bre {in Cornif. rhet. e in
bus facillime, Quint.: multonim justis et officio Tac anclie Celebris come masch.), numeroso,
incensis voluntatibus, Cic: auctoritati alcjs, I) di luoghi, adunanze e sim.. A) propr.:
Cic. precibus alcjs, Cic. yy) ce'*<^<' in grado
: ai molto o da molti visitato, frequentato (contr.
ad alcuno, essere inferiore, essere al di sotto, desertus, derelictus, secretus), locus, portus,
colla domanda a chi? a che cosa.^alci, oraculum, Cic: celeberrimus virorum mulie-
Cic: glortae alterius. Veli.: naturae celesti rumque conventus, Cic: celeberrimus fontibus:
atque immortali, Quint.: alci virtute, Caes.: (ricco, abbondante di sorgenti) Ide, Ov. b) =:
alci in nulla re, Nep.: ut aut non multum popoloso popolato
, urbes
, oppidum Tac.
, ,

aut nihil omnino Graecis cederetur (impers.), B) trasl.: l) per numerose adunanze, depu-
Cic: Graeciae nihil in hoc genere, Cic p) ce- tazioni, cortei e sim., solenne, imponente, ma-
dere abbandonando, aa) di un possesso, di- gnifico, festeggiato, funus fit regium, magis
ritto, colla domanda donde? coli' albi., riti- amore civium et cantate quam cura suorum
rarsi da q.C. =
rinunziare a q.C, desistere da celebre, Liv.: celeberrima populi Romani gra-
q.c, possessione agri publici, Liv.: possessio- tulatio, Cic. 2) celebrato, decanta/o. esaltato, fa-
nibus, Cic: bonis, Quint.: colla domanda a moso, a) die. inan., res tota Sicilia celeberrima
favore di chi? col dat., alci possessione atque notissima, Cic: famam inter barbaros
hortorum, Cic: Sicilia sibi omni cedit (impers. ), celebrem esse (corre fra tutti i barbari la
Liv.: alci honore, Liv.: colla domanda in r i- voce) Philippum occisum, Liv.: magis celebre
guardo a che cosa? coW acc, cedere nomen, il nome più decantato, Liv.: duo cele-
alqd, abbandonare, lasciare, aegrc victoriam. berrimi nominis duces, Liv. b) di pers., cele-
Veli.: in dando et cedendo loco, Cic. : per lo brato ^ celebre, fainoHO, glorioso, clarissimarUlU
più colla domanda a chi? col dat., alci he- urbium excidio celeberrimi viri, Liv. per om- :

reditatem, Varr.: alci curnim (carro trio'u- nium annalium monumenta celebres nomi-
faU), Liv.: multa multis de jure suo, Cic: se- nibus, famosi, gloriosi di nome, di nome glo-
guito da ut e il cong. =
cedere, concedere, rioso, Liv.: assol.. Diana, Hor.: duce.s. Veli.
permettere, accoì-dare, Liv. 6, 42, o ; Tac. ann. II) ripetuto, adopei-ato, tisato sovente, contune,
12, 41 : e così anche non cedere, seguito da vox celeberrima, Ov.
quo minus e il ccng., Quint. 5, 7, 2. pp)«sciV<; cvlehriilio, ònis, f. (celebro), I) concm-so
da tma corporazione, sponte seiiatu, Tac. ann. nunwroso, a/]iuenza, quae domus? quae e. quo-
2,48^ 11.25. tidiana? Cic: hominum coetus et celebrationes
2. codi» e plur. celtS (sincop. da cedito e obire, Cic. II) trasl.: celeUrazione, solennità,
cedite, e, perchè usati avverbialm., abbreviati ludorum, Cic: epuli. Veli.
come modo per modo, nt'ì per ntsì, qutdem celM»rtitii«i,a. uni, part. agg. («fa celebro),
per qnvlcm) equivalente in tutto al greco fépi, I) frequentalv, imitato, comune, quid in Gracco
a) per richiedere una cosa, dammi, date qua. sermone tain trituni atque celebratum est,
portafte) qua. cedo dextram. Ter.: cotte de.xte- quam etc, Cic: res celebratissimae omnium
ras, Plaut.: cedo senem, porta qua il vecchio. sermone, decantate, Cic. II) spiemiido, so-
Ter. b) per richiedere mia parola, un detto e lenne, supplicatio celebratior, Liv. Ili) lodato,
Sim., dimmi, fammi sentire, che io senta, cedo celebrato, famoso, celebre, Sen. e Suct.
istud tuuui coiisiliuiri. Ter.: unum cimIo aucto- ceISbrila-i. atis, f. (celeber l) afjUtenxa
,

rem tui facti, Cic: cedo itritur. quid faciam, di persoìie, concorso, a) frequenza, folla accal-
Ter.: cedo (orsù, fuori). cuius])ut'ium hic up- cata in un luogo, loci, viae, Cic: domestica,
posuisti, die inilii. Ter.: cedo dnm Ccwh>' age Cic: e foUa, ntoltitudine, /tolennitù di Un'adìl-
dum), orsìt, o7-ria. Tur. c)come esortazione a nanzu, di una festa e sim., mercatus, Cic: In-
trattare o a considerare q.c, vedi, gnurdu un doruin, Cic: supremi dici, funerali .solenni.
403 celebro celox 404

Cic. : celebritatem addere , dar ìnarj-


ludis crlero, avi, àtum, are (celer), T) tr., affret^

ffior solennità ai giuochi, IjÌv. b) numeroso tare, accelerare, viam, gradum, fugam, Verg.:
concorso, a) dipers., folla, moltitudine, mondo, victoriam , Tac II) intr., affrettarsi, Lucr.,
turba (contr. solitudo), totius Graeciae, Cic: Catull. ed a.
virorum ac mulierum, Cic: assai., theatrum Celèus, i, m. (KsXsós, où), re e sacerdote
celebritate refertissimum, Cic: in celebritate di Cerere in Eleusi, al quale, o al figlio del
versari, Nep. P) di e. inan., frequente ripeti- quale, Cerere, ospitalmente accolta, insegnò
zione, il rinnoeursi spesso di C[.C., il ripetersi, Vagricoltura e le orgie (riti del suo culto).
judiciorum, Cic: periculorum, Tac. II) trasl., celia, ae, f., sjjecie di birra spagnuola,
essere frequentemente ricordato, celebriti, Hor. ed a.
fama, rinomanza, tjloria, failiae, Cic: Causam
celebritatis et noininis habere, un nome fa-
cella, ae, {.,ceiia ricettacolo, I)nella =
casa romana : A) nelT abitazione in città (do-
moso, Cic. mus): a) per uomini camera, gabinetto, cella.
celebro, àtum, are (celeber), I) fre-
avi, Ter. Adelph. 552 specialm. le camere attorno
:

quentare, visitare, andare sovente in qualche al cavaedjum per i servi, Cic. ed a. b) come
lllOyO, rendere fretjuentato, concorrere in molti stanza per le provvigioni d' ogni genere ,
a q. lnof/o, dare vita a q. luogo, donium, viam, dispensa, con senza penarla, Cic. ed a.:
Cic: senectutem (i vecchi), Cic: trasl.: Aj fare quindi in cellam dare, imperare, emere « dare,
q,c, sovente, dire, usare, ripetere sovente, artes, ordinare, comprare per i bisogni della casa,
Cic: legem omnibus coutionibus, Liv.: cum bis per la cucina », Cic. B) nella villa rustica,
seria ac jocos, Liv. B) aliquid alqà re, riempire a) come dimora degli schiavi, camera, Scriptt.
q.c.con qualche altra cosa, contiones convicio, r. r.b) coìne camera per le provviste, penarla,
Cic: cujus litteris celebrantur aures cotidie dispensa, specialm. granaio olearia, orciaia :

nieae novis nominibus f^entiuiii, Cic. C) cele- (dove Folio era posto a chiarificarsi e si con-
brare, solennizzare, festegyiare, festos dies, Cic: servava): e. vinaria, tinaia pel vino (dalla
nuptias, Liv. D) divulgare, far noto a tutti, quale poi veniva trasportato MeZZ'apotheca
a) generic: quibus in locis factum e.sse con- (V.), cfr. Cic. de sen. 56. C) nella casa presa
sulem Murenam nuntii litteraeque celebras- a pigione (insula), cameretta, stanzuccia diun
sent, Cic: qua re celebrata, Cic. b) celebrare, povero, per lo piii al terzo piano, sojjìttaf
onorare, lodare, render glorioso, rendere famoso quindi cella pauperis «cameretta da povero»,
(contr. obscurare), nomen alcjs scriptis, Cic: cioè una stanza che i ricchi romani fabbri-
aliquanim navium concursum in majus, far cavano nelle loro case, per vivervi in determi-'
apparir maggiore, gonfiare, ecc., Liv.: avus nati giorni, secondo il modo dei poveri (poi-
nulla illustri laude celebratur, Cic. ché così la crapula e il lusso riacquistavano
Celemna , ae, f., città della Campania, in loro il bello della novità), Sen. ep. 18, 5 é
non lungi da, Teano. 100, 5. II) nei templi, la parte in cui stava
Celei* , eris, ere, celere, veloce, rfipido,
V imìnagine della divinità in una nicchia
I) propr. {contr. tardus), Mercurius, Hor. : (aedicula), cappella, ìuivata, Concordiae, Cic:
equus, classis, TibulL: navis, Ov. II) trasl.: Jovis, Liv. Ili) nell'alveare, cella, celietta,
A) in senso buono : oderunt sedatum ceJ^res, Verg. e Plin.
Hor.: mens qua nihil est celerius, Cic: Victoria,
cellarYHS, li, m. dispensiere, cantiniere,
Caes. fata celerimma, Verg.: seg. dalVinfin.,
:
canovaio, Scn. ed a.
celer excipere awrum, Hor. B) in senso cattivo
^ precipitftto, troppo pronto, focoso, impetuoso,
*Cello, Celsum, ere {Y.é7Jk<o), muovere, dai
moto, spingere, portare q.c più innanzi ; pa- .
ir€tscHrHe, Consilia celeriora {contr. tutiora),
rola da cui derivano celsus, antecello etc
Liv.: iambi e, Hor.: seguito dall' intìn., celer
i rasoi, Hor. cellula, ae, f.(dimin. di cella), celietta,
Ccleres, um, m. {da connettersi con cameretta di uno schiavo, Ter. e Sen. rliet.
%éX-qz\ antica denominazione dei cavalieri celo, avi, àtum, are, celare, nascondere, oc-
Bomani, Liv. ed a. cultare, tener nascosto q.c. ad ale. Sua COStì'U
celerìpes, pb'dis (celer e pes), dal piede zione: A) alqm alqd ovv. (più di rado) alqn:
veloce, piè-veloce, veloce alla corsa, Cic. ad Att. de alqa re, jt. e. iter omnes celat, Nep. te ce- :

lavi sernionem, Cic: me de boc libro celavit


^' '^'
h ^
celérYlas, atis, f. (celer), celerità., rapidiUi, Cic: 2}<^'Ss., celor rem ovv. (commi.) de re, m-,
prontezza, reiocitri, I) propr. {contr. tarditas), si tiene g.c. tuiseosta, là Alciblades diutius CC
uquoruni, Cic: vcaeni, azimie pronta, Cic: lari non potuit, Nuji.: nos boc celatos, Ter.: t(

doloris, che passa presto, Cic: uti celeritate, de rebus a fratre esse celatuin, Cic. B) cof
Cic: adhibere celeritatem, Nep.: ^jZitr., celeri- un acc: a) dell'oggetto diretto: a) alqd, p. e
tates nimiae, Cic II) trasl.: animorum, viva- sententiam, Cic. uterum manibus, nascon
:

cità, prontezza, attività, Cic: consilii, risolu- dere, coprire (colle mani), Qy.: passivo, celati
tezza, fermezza, Nep. virtus, Hor. ij)alqm, nascondere, occtUtare, co
Celerìlei", aw
(celer), celermente, pronta- l>rire ale., Caes. ed a.: se tenebris, Yerg.ipass.
mente {contr. tarde), librum tibi celeriter mit- diu celari (virgo) non potest. Ter.: celabitu
tam, Cic: cum celerius omnium opinione ve- auctor, Hor. b) delTogg. indir., alqm, nascon
nisset, Caes.: niuns celerrime multa simul co- dere, celare, occultare ad ale. dinanzi ad alc.
ptans, Cic. Cic. ed a.: passivo, celabar, mi si teneva na
celerTuscììle, aw. (*celeriusculus, di- scosto, Cic: non ego celari possum, quid etc
min, di celer), «/» po' presto, dieere, Coruif. TibuU.
rhec. 3, 24, celox, òcis, f. {rad. CEL, V. celer ed a
405 celsitudo censeo 406

origin. agg., se. navis), nave veloce, nave da I II) V. tr. mangiar qualche cosa a pranzo, man-
corsa, ttave leggera, brigantino, Liv. ed a. giar qualcìie cosa, cibarsi di, aprum, Hov.'.prcgn.
Celsi tutto, dluis, f. (celsus), altezza, alta divorum adulteria, mettere a tavola, Poet. in
stMura, corporis, Veli. 2, 94, 2. Suet. Aug. 70.
celsus, a, um, part. agg. con compar. e Cenomstni, orum, m.,popolo celtico Bella
superi, {da *cello, V.; propr. spinto in alto, Gallia, appartenente allo stipite degli Au-
quindi), elevato, dritto, ulto, eccelso, eretto, su- lerci, abitante nel le Maine d'una volta, ora
biitne, I) propr. : natura homines humo exci- Dép. de la Sarthe ; immigrò poi nelle con-
tatos celsos et erectos constituit, Cic: celsus trade di Brescia, Verona e Wlantova.
status, Cic: celsus in cornua cervus, Ov. cenStapliTuni, li, n. (xsvoxacptov), monu-
II) trasl., moralni., alto, elevato, 1) in senso mento sepolcrale vuoto, eretto in onore di un
buono, grande, alto, nobile, che SÌ eleva dal morto, cenofafio. Seriori.
comune, grande, celsus et erectus, Cic. : res censeo, censui, censum, ère, stimare,
maj^nae et celsae, Cornif. rhet.: quo generosior I) ingen., saggiare il valore di q.C, appres-
celsiorque est, Quìiit. 2) in senso cattivo, su- sare, valutare : k.) propr.: 1) generic: si cen-
perbo, fiero, tronfio, pettoruto, erectuS et celsus, senda nobis atque aestimanda res sit, Cic: in
Cic: celsis et spe haud dubià feroces, Liv.: quo (anulo) censendum nil nisi dantls amor,
celsiRamnes, Hor. Ov. 2) part. come t.t. di pubblica ammini
Cellae,aruin, m., CeUi,ramo esteso di una strazione, a) valutare, registrare il nome e gli
razza, che origin. abitava la parte tiord-ouest averi dei cittadini romani {Yufficio del Cen-
delTEwropa, ma che più tardi si estese in sore, V. censor), familias pecuniasque, Cic:
tutta la Gallia, in una parte della Spagna ducena quinquagena milia capitum, Liv.: ne
e dell'Italia superiore ; dai romani in stretto absens censeare, Cic. aliena censendo sua là-
:

senso erano chiamati così gli abitanti della cere, Cic: censendo (per censui) finem facere.
Gallia merid. —Der iv.: Cellicus, a, lun, Liv. capite censi, V infima e più povera classe
:

celtieo; sost., Celticum, i, n., l'unione dei po- dei cittadini, quella che non veniva censuata
poli celti nella Qallia, regno Celtico o dei Celti. secondo gli averi, ma solo numerata testo
(Deltìbcri, òrum, m., Ceitìberi, razza de- per testa, Sali.: sintae ista praedia censui cen-
rivata dalla fusione dei Celti cogli Iberi in- sendo, se possano (come reale proprietà del
digeni nel centro della Spagna. Sing. Cel- — possessore) essere ammessi nella lista del Cen-
ttbèr, èri, m., celtibero. —
Deriv.: A) Cel- sore, Cic. legem censui censendo dicere, fis-
:

tìber, bèra, bèrum, celtibero. B) Cellìlieria, sare, determinare, stabilire una formola, una
ae, f. (KsXxtPrjpJa), paese dei Celtiberi, Ceiti- tassa per il censo da farsi, Liv.: censendi
beria. C) CcllTherTcUS, a, um, ccltìberico. formula, questa formola stessa, la tassa, Liv.
CellTcus, V. Celtae. b) detto della persona stessa che deve essere
cena (caena e coena), ae, f. (propr. coesna, registrata nella lista, d.el Censore, valutare,
da com ed edo), il pranzo fatto in^iieme, il pa- nel sign. di dichiarare i proprii aveì-i (in tal
sto giornaliero principale presso i Romani, senso anche depon. censeor, census sum, cen-
per lo più verso le tre pom., pranzo, desinare, seri), in qua tribù denique ista praedia cen-
e. recta, pranzo formale, Suet.: inter cenam, a suisti? Cic: magnum agri modum, Cic: servos
tavola, durante il pranzo, Cic: invitare ad censeri, Cic. censum, i, n., gli averi
e) sost.
cenam, Cic: ad cenam ire, Ter.: obire cenas, registrati, censo, Cic.^. B) trasl.: 1) gener.:
itare ad cenas, Cic: cenam alci dare, Cic: alqiu censeor alqo cognomine, mi vien apposto un
adhibere cenae, Plin. ep.: condicere e promit- nome: Val. Max.: censeri de alqo, essere con-
tere ad cenam, V. conduco e promitto. siderato come apprirtenente ad uno, Ov.: cen-
ccnaeììluili, i, n. (cena), origin. la stanza seri alqam dilectam inter comites suas, far
da pranzo nella parte più alta della casa, passare per favorita una delle proprie ac-
quindi piano superiore, soffitta (pia tardi Va- compagnatrici, Ov. 2) part., censeri alqo opp.
hitazione dei poi-eri), Cic. ed a. alqà re; esser valutato secondo alcuno o se-
'Cenaeum, i, n. (Ky)vaiov ay.pov), promon- condo q.C, per mezzo di ale. o di q.c. acqui-
torio nella parte nord-ovest delV Eubea, con stare iipropHo valore, te commilitone, Plin. pan.:
%Cntempio di Giove, ora Capo Litar ovv. Capo multiplici variàque doctrinà, Suet. II)pregn.
Lithoda. —Deriv.: CeUaeus , a, um, (dopo Tesarne di tutte le circostanze), espri-
ceneo. mere il parere, l'opinione p/ropria, spiegarsi, ri-
CeilàlTo, ònis, f. (ceno), stanza du pranzo, putai'e, essere di parere, d'opinione, d'avviso,
Sen. ed a. tenere per conforme allo scopo, giudicar ragia
eenàtTuneììla, ae, f. (dimin. di ceuatio), nevoie, vero, 1) in gen.: quid te futurum
stanzetta da pranzo, Plin. ep. 4, 30, 2. censcs? Ter.: quid censetis... nullasne insidias
um, cìie lui pranzato, Cic ed a.
<*eniìtiis<, a, pertimescendas? Cic: solam (mentem) cen-
Ccnclireae, arum, f. (Kz-f-Apéa.i Ksy- sebant idoneam, cui crederetur, Cic: veremini.
/ociai), V emporio orientale dei Corinzi sul censeo, ne etc, Cic. sed nunc surgendum
:

ii'ilfodi Saronicn, oggi Kenkri. censeo, Cic: censeo desistas, Cic tibi igitur :

CènTna, CehTneiiiiis etc, V. Cac- hoc censeo, Cic: quindi assol., censeo (come
liina etc espressione di assenso o ironie, di negazione)
cenilo, are (freq. di ceno), mangiare ordi- ;:= penso , gli d quel che penso ci pensavo.
,

>i"i-ianiente, esser solito a mangiare, Cic. ed a. Comici, 2) come 1. 1. di atti pubbl., a) nel
ceno (caeno e coeno), avi, àtum, are (cena), COìlsiglio, dar voto favorevole per q.C, dctri:
/) V. intr., fare un 2>ranzo, desinare, numgiare, il suo voto, mettere sul tappeto, fare una pro-
tpnd alqni, Cic: cum alqo, Hor.: foris, Cic. posta, consigliare, bona censuerunl; reddi, Tàv.:
407 censor centumvir 408
captivos reddendos in senatu non censuit ,
nera (in guerra, militando), Ov.: dat census
Cic: plerique censebant, ut noctu iter face- honores, Ov.
rent, Ga.es.: col solo acc, deditionem, eruptio- centaureuin e -lum, i, n. (y.svxaupetov
nem, Caes. b) pari. 1. 1. per le decisioni del e Toi.ùpio^),erbacentaurea, Lucr., Verg. e Plin.
Senato (coììie jnhere per quelle del popolo), Centaureiis, a, uni, V. Centaurus n" I.
decreture, wdiiuxre, quae patres censueiTint, CentauriiK, i, m. (Ksvxaupoc;), I) Ce«-
vos jubete, Liv.: senatus censuit, uti etc, Caes.: tauro, pìur.: CeataAiri, -òrum, Ccntam-i, popolo
S. P. Q. R. verbis nuntient velie et censere, rozzo che viveva nella Tessaglia, nei boschi
eos ab armis discedere, Sali.: bellum Saniiii- e sui monti, dando a cavallo la caccia ai
tibus patres censuerunt, Liv.: e eos* censori^ tori ; avevano costumi feroci e appetiti ani-
alci alqd (aram, trium])lii iusignia etc), accor- maleschi: secondo il mito, mosti'i biformi
dare, aggiudicare, Tac. (uomini di sopra e di sotto cavalli), figli di
censor, òris, m. (censeo), censore, T)propr., Issione e di una nuvola posta da Giove in
plur. censores, i Censori, la più alta magi-
luogo di Giunone [perciò nubigenae), famosi
stratura romana, composta di dite persone, sopratutto per il combattimento coi Lapiti,
che originariamente si eleggevano per 5 anni, occasionato nelle nozze di Piritoo da un'of-
più tardi per solo un anno e mezzo (in orig. fesa che essi fecero alla sposa, essendo ub-
patrizii ambidue, poscia uno plebeo, talora, briachi, e finito colla loro totale sconfitta.
anche tutti e due) : erano incaricati del — C. nobilis =
Chiron (V.). Hor. epod. 13,
census (V.) e anche di sorvegliare sul con- 11. — Deriv.: um (Ksv-
Cvntauréus, a,
taupSlOC;), centaurico, dei Centauri.
II) trasl.:
tegno dei cittadini nella vita pubblica e pri-
vata, sugli affitti e usufrutti e sulle rendite A) costellazione del Sud Cic. Arat. 203.
,

dello Stato, sulle costruzioni e imposizioni B) nome di una nave (epperò, a cagione di
pubbliche e sul darle a cottimo, come pure navis, fem.), magna, ingens, Verg. Aen. 5,

sul pubblico erario, Cic. ed a. II) severo 122 e 10, 195.

giudice dei costumi, biasiìnntore. critico, cen- cenlenu«<, a, ura (centuni), I) sing., «Jie
è in numero di cento, arbor ("cento remij, Verg.
sore, Cic. e Hor.
II) plur., coinè num. distrib centcni, ae,
cen<!iorTu<« , a, um (censor), I) riguar-
,

a, gen., centenùm, a cento « cento, Cic. ed a.


dante, pertinenti; td censore, cettsorio, talora
centóMiniis, a, um, num. ord. (centum),
anche = riguardante la censura dei costiinii,
centesimo, pars, Plaut.: lux ab interitu, Cic:
tabulae, i registri dei censori, Cic: lex, il
sost., centesima, ae, f., la centesima parte di
pubblico contratto d'appalto delle costruzioni
q.c, Vun per cento, come imposta, tributo,
o delle rendite dello Stato, Cic. {altrimenti
rerum venaJium, Tac: parlando d'interessi,
anche locatio e, Cic), talora anclie l'ordi-
Vun per cento mensile, e però, secondo il
nanza dei Censori (sulla partizione del po- nostro sistemu di computare gV interessi,
polo, la dichiarazione degli averi, le ptib-
il 12 per cento annuale (considerato come
blichecostruzioìiiece.),Gìc.:a,mma,(h'ers[o,Cic..:
usura), Cic: cosi anche biaae centesimae,
nota, Liv.: opus, azione, fallo che incorre
il 24 per cento all'anno, Cic.
nella punizione del Censore, Cic. e Suet.:
centTceps, -cipitis (centum e caput), che
homo, che è stato censore, Cic II) trasl.,
ha cento teste, belua. Cerbero, Hor. carni. 2,
che esamina, rigorosamente, cìie critica, versus
13, 34. ^ -

censoria quadam virgulà notare, Quint. 1, 4, 'i.


«eiitteiis (centiès), avv. (centum), ce».'»
censura, ae, f. (censor), I) ufficio, carica idem dictum est centiens, Ter.: HS
volte, nisi
del censore, censura, e tristìs, Liv.: post censu- centiens (intendi centena millia), 10 milioni
rara, Liv.: censuram agere, Ov.: gerere, Suet. di sesterzi, Cic
II) trasl. : a) esame rigoroso, gittdizio, vivo- centimanus, a, um (centum e manus),
ruHi, Veli. 2, 36, 3. \i)pregn., diritto diUa- che ha cento inani, centimane, Hor. e Ov.
timar severamente, censuram longa senecta cento, onis, m. (y.évxpcov), lavoro malfatto,
dabat, Ov fast. 5, 70. coperta rattoppata, 7natcrasso, CaeS. ed a.
eensìis, ùs, m. (censeo), I) valutazione e Centrones (meglio Ceutrones), um, ir...
registrazione degli averi e della condizione popolo della Gallia Narbonese, ìielVodierìxi
civile di ciascun cittadino rotnano, censo, Savoia, ora Centron nella valle di Taran-
censuni habere, Cic, o agere, Suet., fare il taise.
censo: esse censui censendo etc, V. censeo centììni, num. indecl., cento, Cic. ed a.
{n" I, A, 2, a) censu prohibere, Cic.
: o exclu- :
— Iperbol. := moltissimi, centum puer ar-
dere, Liv. impedire ad uno di essere regi-
: tium, istruito in tutte le arti e scienze im-
strato nella lista dei cittadini, escluderlo: maginabili, Hor.: centum clavibus servata.con
habere censum hominum, imprendere il cen- cento chiavi =
con molta cura, Hor.: qnin
simento, la numerazione dei cittadini, Caes. immo centum ac mille, Quint.
U) meton.: A) registro, ruolo dei cittadini Centum Ceilae, àrum, {., porto dell'E-

e del censo, Cic. ed a. B) averi da dichia- truria con una villa di Traiano, ora Civi-
rarsi dichiarati nel censo, censo, \)propr.: tavecchia {vicino a Cincelle).
census senatorius, di un senatore (non meno centuni§;eniinu«i, a, um (centum e gc-
di 800,000 sesterzi), Suet.: e equestcr, di un miaus), centuplo, Briareus, dalle cento brac-
cavaliere (non meno di 400,000 sesterzi), cia, Verg. Aen. 6, 287.
Suet. 2) trasl., generic, sostanze, ricchezza, centum-vir, i, m., plur., centumviri,
averi, possessi, censo, homo sine censu, Cic: òrum, m., centumviri, collegio di giudici, com-
homo tenui censu, Hor.: census partus per vul- posto di lO.'t membri (all'epoca Imperiale, di
409 ccntumviralis corastes 410

/.SO), detto annualmente per gli affari pri- Ccpiléis, -vìusii, y. Cepbeus.
vati, spec. per le quistioni di eredità e di Cèplienes,um, m. (Ky]cpf(V£;),23opoZo/a-
t'itela, ecc., Cic. ed a. voloso dell'Etiopia.
centiiinvTraiis, e (centumvir), centum- CepliéÙ!», ci, e oos, acc. ea, m. (Kvjcpeós),
i-:r<dc, fatto, giudicato dai cent««»OT»n, judicìum, re dell'Etiopia, marito di Cassiope o Cas-
Cic: causa, Cic: ceiitumviralis basta, tribvr siopea, padre di Andromeda, suocero di
ìtnlecentumvirale, Siiet. Perseo, da ultimo posto con questi tre fra
ccntiincìilii»*, i, m. (dimin. di cento), le costellazioni del polo boreale (cfr. Andro-
piccolo lavoro tuoi fatto, piccola coperta rattop- meda). — Deriv.: A) Cvpliei»*, Ydos, f.

pata, piccolo materasso Ktrantazzo, Liv. ed a. (Krjcpyjts), Cefeidc (cioè, figlia di C.) = Andro-
centuria, ae, f. (centum), orig. sezione meda, Ov. B) CephcTuiii, a, um, cefeo, virgo.
di cento ; cioè : I) suddivisione della legion", Andromeda, Ov.: arva, etiopici, Ov. C) Ce-
in orig. di 100, piii tardi di 60 uomini, cen- plicus, a, uni, cefeico = etiopico, Meroe,
turia, Liv. ed a. II) uno dei 193 ordini, nei Prop.
quali Servio Tullio divise i cittadini romani, Cr-pliTsTas, Cr-p]iT«Tii«;, V. Cephissos.
secondo gli averi, centuria, Cic. ed a. CèpliÌ!»sos e -US
(Cèplùsus), i, m. (Kr^-
cenlìipTalini , aw. (centuria), centuria I) fiume della Focide e
cpiaoóg e Kvjcpiaóg),
per centuria, a centurie, Caes. e Cic. della Beozia, che nasce presso Lilea nella .

1. 4>unliirTatu<ii, us, centario), m. [V. 1. Focide e sbocca nel lago Copaide, ora Ce-
divUiotie (dei legionari) in centurie, Liv. 22, phisso, Gaurio o Gerios : come dio fluviale,
padre di Nurcisso. —
Deriv. A) IDeplii- :

2. oenlurialu», us, m. (V. 2. centuno), sìus (Cèpbisstus), li, m. (Kr^cpiaatog), il Ce-


condizione, grado di centurioìus, grado di capi- fisio =^ Narcisso, Ov. E) CephT<i<Ì!» (Cè-
tano, Cic. ed a. pbissis), tdis, acc. plur. -lìias, f. (KvjtptaCj o
\. ccntùrTo, avi, atum, are (centuria), di- KTjcpiaat's), ccfisio, del C, undae, Ov.
II) l'u-
videre, ordinare in, per centurie, II) truppe le- nico fiume della pianura ad occid. di Atene,
gionarie: juventuteni, Liv.: inter sese decu- anzi meglio ruscello, che nato nella parte
riati equites, centuriati pedites conjurabant, alta del paese, sbocca nel porto di Faterò.
la cavalleria per deciirie, la fanteria per cera, ae, f. {affine a y.yjpóg), cei-a,

renturiejJjiv.: assol., centuriat Capuae, ^Jossa I)propr.: flava, Ov.: moUissima, Cic: plur.
in rassegna l'esercito a C, Cic. II) cittadini ceras excudere (delle api), formar con la cera,
romani: quindi comitia centuriata, comizi le celle, Verg., specialm. usata per spalmarne
i-enturinH =
adunanza del pop. rom., nella i cadaveri, a che si conservassero a lungo,

quale si votava per centurie, Cic. ed a.: cen- alqni cera circumlinere, Cic: alqm cera cir-
turiata lex, deliberata nei com. centuriati, cumfundere, Nep.: per stenderla sulle tessere
Cic. da votare e le tavolette da scrivere, cerata
2. ocntiirTo, onis, m. (centuria), centu- tabella cera legitima, Cic: ut illa prima po-
rione, capitono, Cic. strema ex illis tabulis cerave recitata sunt,
contììriònaius, us, m. (2. centuno), Liv.; per plasmare figure, fingere e cera so-
I) grado di centurione, di capitano, Val. JIsx. litum esse, essere stato tm lavoratore in cera
'•ì,
2, 23. II) elezione, scelta di centurioni, (lavoratore in cera di figure in rilievo), Cic:
Tac. ann. 1, 44. spec. delle figure degli antenati, cera illa
CeiitfirTpae, aruni, f. (KsvToup-.Tia'., ai, (imaginum). Sali.: per sigillare, expressa in
Ptol.l, e CciitìirTpa, òruni, n. r^Ksvxóp'.Tia, cera ex auulo imago alcjs, Plaut.: in ilio testi-
zi, Thuc), e CcnturT|iTnuni, i, n., anti- monio ceram esse, Cic. II) meton., a) la ta-
chissima città della Sicilia nelV interno , voletta ricestita di cera, sulla quale, per
presso l'Etna, ora Centorbi. —
dell'isola, mezzo dello stUus, venivano incavate le let-
Der t v.:CenturTpTnus, a, um, Centuripino; tere, tavola cerata,da scrivere, codicis Cxtrcma
plur., sost., Centuripini, òrum, m., abitanti cera, pagina, Cic: primae duae cerae (testa-
di Centtiripe, Centuripini. menti), pagiìie, Suct.: alqd ceris mand ire.
ccnìlla, ae, f. (dimin. di cena), piccolo Quint.: b) (poet.), plur. cerae, figure di cera
2>ranzo, Cic. ed a. := figure di cera, degli antenati, Ov. ed a.
ocnum, V. caenum. €''.craiiil>us, i, m. {Ki^'x\ì.'^oz), essere mi-
f^r-ós, V. Cea. tico, che nel diluvio di Dcucalione fu mu-
cepa (caepa), ae, f., cipolla, Cels. ed a. — tata in uno scarafaggio.
Form, sec: cepe (caepe), is, n., Hor. e Scritt. CcraniTcSs, e -us», i, m., Ceramico (Ke-
ser. patis'.y.óf mercato delle stoviglie), nome di due
,

CeplialleiiTa, ae, f. (Ks.^a.XXrinx\la più piazze, l'ima fuori, l'altra dentro, in Atene.
grande isola del mar .Ionio, ora Cefa'onia. nelVullima delle quali erano innalzate le
— Deriv.: Ccphallcnes, um, m. (KscpaX- statue e i monumenti sepolcrali degli eroi
Xyjvs;), ab>t. di Cefalnnia. Cefullcni. caduti in guerra.
fV'phalocai-i, Ydis, f. (K£:paXoi5£:, Ptol.), cèriirTuni, ti, n. (cera), imposta sulla
e GcphalotMlTum, i, n. (KecpaXotSiov, cera usata per sigillare e bollare, diritto di
Strab.), città sulla costi sett. della Sicilia, bollo, Cic, Verr. 3, 181.
nel terr. di Imera, con porto e un'acropoli ceraslcs, ae, m. (xepàatir);, cornuto),
che lo prot'rjgeva, ora Cefalù. Deriv.: — I) ceraste (Coluber Cerastes, L.), Prop. e
Ci^phaloctlTlanilS , a, um , cefidedltano; Min. II) come nome proprio, CcraKlac,
plur. sost., Cephaloeditani, m., abit. di Cefa- àrum, m. popolo corntUo, che, secondo il mito,
,

ledi, CefalediUtnit abitava in Cipro, Ov. niet. IO, 222 e segg.


411 cerasum cernulo 412

cerìì<«iiin, i, n., ciliegia, Cels. ed n. nente a Cerere, saero, dedicato aCerere, emeton.,
ceriisius, i, f. (xépaaog), J)c«teff»o, Scriptt. riguardante la coltura dei campi, del grano, ecc,
r. r.,Ov. e Verg. II) cUiegia, Prop. e Plin. cereale, munera, pane, Ov.: herba, seminati,
cursitiniis, a, um (xspàxivog), di eorno, sulci, campi
salivi, Ov.: arma (V.), Verg.:
corneo, ambiguitas, il falso sillogismo delle soluiii,strato di pane, Verg., sostant., Ce-
corna, greco xepàxtvo? J^óyog, -/spaTtvrjg (c/fj realia, ium, n. (cioè sacra), festa di Cerere,
c/jc non hai perduto, lo hai ancora: le corna che si celebrava il 12 o i:ì aprile, Ov.: insieme
non le hai perdute, dtiuque le hai), Quiut. 1. a giuochi circensi, on'le Cerealia ludi, Liv.
10, 5. cereiis, a, um (cera), I) di cera, cerco, Cic.
CerniiiiTì nioiites, m., e coni.(.specialm. castra, celle di cera, Verg.: sost., cereus, i, m,,
nei poeti) solo Ceraunfa, Grum, n. (Ks- candela di cera, fiaccola di cera, Cic. ed a.
pKÓvia oprfj, monti Ceraiini, catena di mon- IT) meton.: \)ce>-eo, del color della cera, giallo
tagne assai alta che si stende lungo le coste come ceì-a, pruua, Verg.: bracbia, bianco come
dell' Epiro, ora Kimara o Monti della Chi- cera, Hor. 2) arrendevole come cera, pieghevole,
mera, famosa per le frequenti tempeste; e cereus in vitium flectì, Hor. art. poét. 168.
spec. il suo promontorio sporgente nel mare cerimòiiTa, ae, f., V. caerimonia.
Adriatico, Acroceraunium promonturium o cerintha, ae, e -e, ès, f. (xvjpEvBtj), fiore
solt. Acroceraunia e Cerannia, greco tk àotpa della cera,erba delle api, Verg. e Plin.
Kspauvia, ora Capo della Linguetta, assai cerno, crèvi, crètum,cre (rad. CEE, CEE.
pericoloso ai naviganti: onde infames sco- greco KPI, donde anche y.pfvo)), dlscei-nere, se-
pali Acroceraunia, Hor.carm. 1, 3, 20, e sempl. parare, sceverare, I) propr.: c. per cribrum,
Acroceraunia (appellativo luogopericoloso), = C'aX,o,ow.poet., perforamina densa, Ov.: stac-
Ov. rem. 739. ciare. II) trasl.: A) distinguere, 1) cOÌ SCnsi.
Cerbèrfts, e -us, i, m. (KépPepog), Cer- spec. cogli occhi, veder chiaro, ossei-vare, rico-
bero, cane dell'inferno, con tre (secondo altri noscere, a) generic: ut(vis et natura deorum)
con cento) teste, guardiano dell'entrata del- non sensu, sed mente cernitur, Cic: pupilla,
l' Averne. — Deriv.: CerLercus, a, nm, qua cernit (oculus), Cels. nos ne nunc quidem
:

fi/je riguarda Cerbero, di Cerbero, ocuMs cernimus ea, quae videmus, Cic. quae :

CercTna, ae, f. (Kspy.Cva), isola abhast. cernere et videre non possumus, Cic: coll'acc.
grande della costa africana, all'imboccatura e Z'infin., Caes. col part. attrib., Cic: con
:

della piccola Sirte, con città omonima e co- 2yroposizione relativa, Cic. b) tener quaiciie
modo porto, ora Kerkine o Cherkara o Zerbi. cosa davanti agli occhi =
prendere in consi-
Cercòpes, um, m. (KépxwTtsg), popolo derazione, riguardare, tenere pier, ubi gratus,
si non eum ipsi cernunt grati, cui refórunt
misto, frodolento e rapace nell'isola Pite-
'

cusa, mutato da Giove in scimmie, Ov. met. gratiam? Cic: exempla adiungerem, nisi apud
14, 92.
quos oratio baberetur cemerem, Cic. 2) col-
l'intelletto: discernere, veder chiaro, osservare,
cerciii'us, i, m. (xspxoupog), I) specie di
nave (usata pnrtic. dai Cipriotti) leggera a) generic, intendere, riconoscere, vedere, ani-
e veloce, brigantino, Plaut. e Liv. II) {scritto mus plus cemit et Ipngius, Cic. mentis acies. :

quii verum cernitur, Cic haec, quae non vi-


anche cercyrus), sorta di pesce di mare, Ov. :

distis oculis, animis cernere potestis, Cic:


e Plin.
Cei'cyon, -onis, m. (Kspxótov), famige- ncque tanta in rebus obscuritas, ut eas non
rato ladrone dell' Attica,vinto ad Eleusi e uc- penitus acri vir ingenio cernat, si modo aspe-
ciso da Teseo. —
Deriv.: CercJ'ftnciis, a, Cic: coll'acc. e Z'infin., Nep.: con prop.
-xerit,

relat.,lji\. b) animo cernere, antivedere, pi-n-


um, cercioneo.
vedere coWanimo, coll'acc. e l'infìn., Cic, COn
cercyrus, V. cercurus, n" II.
prop. relat., Cic. e) cerni in aliqua re o alqà
Cere:lli<4, V. Ceres.
re, esser riconosciuto, ìnostrarsi in, o per mezzo
cerebelliiin, i, n. (dimin. di cerebrum),
di q.c,, bae virtutes cernuntur in agendo, Cic:
XHCColo cervello, cervellino, Suct. ed a.
lortis magnus duabus rebus maxime
animus et
eereltrusus, i, m. (cerebrum), ghiribis-
W) decidere, 1) generic: (j'Ma?
cernitur, Cic.
zoso, bizzarro, Hor. Sat. 1, 5, 21.
che contesa O dubbio, decidere, definire in
cerebrum, i, n., cervello, Cic. ed a. — modo decisivo, a) detto della sorte, priusquani
meton. : a > intelletto, Hor. ed a. b) = bis- id sors cerneret, Liv. b) di pers., combat-
saì-ria, ira, stizza, Hor. sat. 1, 9, 11. tendo, decidere {arcaico per decernere, cer-
cerenióiiia, V. caerimonia. tare), inter se ferro, Verg. e Sen.: aequo cer-
Ceres, -cris, f., I) figlia di Saturno e di tamine bellum, Lucr. 2)pregn., decidersi 2'er
Ops, sorella di Giove e Fiutone, madre di q,c,,deliberare q,c,, a) generic: quotcumque
Proserpina, dea della terra in quanto è da- Senatus creverit, tot sunto, Cic: quid de Ar-
trice di frutti, della agricoltura in generale, menia cernerent, Tac: co/Z'infin., germanum
ma specialm. della coltura del grano e so- emittere crevi, Catull. b) come t. t. giudi-
prattutto della fecondità, quindi anche dea ziario: detto dell'ereditare, cernere heredi-
del matrimonio: come dea dell'agricoltura, tateni, cioè: a) dichiarare di voler accettare
sorella della pace e legislatrice. II) meton., rej'crfiM, Cic ad Att. 11,2, 1. '^) accettar e Vere-
invece dei suoi doni ^.seminagione, grano. ditiì, Cic ed a.: coord. con altri verbi, liere-
Inaile, pane (in contrapp. a Liber, cioè vino), ditatem adire cernereque, Plin. ep.: fìgur.,
Verg. ed a. poeti: di qui il prov.: sine Ce- debet etiam fratris Api! amorem erga me eum
rere et Libero friget Venus, Ter. eun. 732. — reliqua liereditate crevisse, Cic.
Deriv.: Cereiills (CorTalis), e, apparte- cernulo, are (cernuus_), cadere a precipizio.
413 cernuus certtts 414
traboccare, non vertet fortuna, sed cemtJat et non mihi cum Torquato, sed virtuti cum vo-
allidit, Sen. ep. 8, 4. luptate certatio, Cic: e come 1. 1. di attipubbl.,
CCrilUliSf a, un, die. trabocca, precipita ed- certatio multae, poenae, trattazione, specie
Viiinami, a capofitto ((jreco vtupiaTwv), detto di revisione di una pena in danaro o altro,
del cavallo, Verg. Aen. 10, 894. fatta dal popolo nei comizi tributi (esscn-
céro, avi, àtum, are (cera), spalmare di ! dosi ad esso appellato colui che da, qualche
cera, delia, Col.: cerata tabella, Cic. [
magistrato fosse stato condannato a qualche
Cél'ÓlUa, raatis, n. (xYjpWlia), ungttento di I
pena), Cic. e Liv.
cera, col quale i lottatori si ungevano, per
I
cerlè, avv. (certus), I) affermando asso-
rendersi sdrucciolevole il corpo, Sen. ed a. lutamente =: certamente, sicuramente, senza
— nicton. =^ luogo dove avvietui la lotta, lissa, dubbio, positivamente, a) oggett: addit, ea quae
Sen. e Plin. certe vera sunt, Cic. compar.: si reperire
:

cerrTtiis, a, um {sincopato da ccrcbritus vocas amittere certius, Ov.: nelle risposte,


da cerebrum), delirante, insensato, pazzo, Plaut. j
estne ipsus an non est? Is est, certe is est
e Hor. I
profccto, Ter.: veuerat, ut opiuor, haec res in
ccrliiiiivn, mtnis, n. (2. certo), n misu- judicium. Certe; perfettamente, Cic. h) sogg.:
rarsi, lotta, per misurarsi reciprocamente le certe scio. Ter. e Cic: nelle risposte, Ch. Ain
forze, a) il misurarsi di due rivali per tof/lier tu? So. Certe sic erit. Ter.: quando si sup-
l'uno all'altro la palimi, lotta, eotnbattimcnto pone che q.C. stia così pvr l'appunto, certa-
di gara, a)gara ginnastica, circense, mttsicale mente, per certo, si me tanti facis ,
quanti
[gr. àycóv), musicam gymnicum, equestre, ,
certe facis, Cic: nelle domande, certe patrem
Suet.: gladiatovium vitae (lotta per la vita), tuuin non occidisti ? Suet. II) confermando
Cic: luctandi, Quint.: quadrigarum, Suet.: pe- con riserva, certo, certamente, almeno, mihi C,
dum, cursus, disci, Ov.: in id certameu descen- Cic: ego e, Quint.: e. ego, Sali.: ipso e, Quint.:
dere, Cic: antequam legitimum certamen in- e. tamen, Cic: e. quidem, Cic

choent (citharocdi), Quint.: j)oe^., certamen po- 1. cerio, avv. (certus), certamente, di certo,

llare =
àyiòva TrpoxtSsvat, ordinare una gara, di sicuro, a) oggett., e comperi, Ter.: nihil ita
un certaine,YeTg. p) qualunque altra specie di oxspectare quasi e. futurum, Cic. b) sogg.,
lotta, contesa, gaia, lionestuiii, Cic: laboris ac certo SCIO, so di certa scienza, son profonda-
periculi, Liv. honoris et gloriae, Cic: confe-
: mente convinto, senza alcun dubbio, Cic. ed a.
rendi (nel contribuire), Liv.: venire in cer- 2. certo, avi, àtum, are {;r<(d.G^ìi,dond£
tauien, pigliar parte a una gara (per la bel- cerno e certus), combattere, contendere (con
lezza), Ov.: mn in certameu virtutis venire, accenno allo sforzarsi, in gara, coll'avver-
misurarsi in lotta colla virtù, Cic: est miM sario per superarlo), I) propr.: praelio. Sali.:
('ertameli cuni aliquo de principatu, opp. de armis cum hoste, Cic: de imperio cum po-
fortitudine, Nep. e Curt.: proponere certamen pulo Romano, Cic. prò gloria atque imperio,
:

<>loquentiae inter juvenes, Quint. b) il misu- Sali.: cum Gallis prò salute, Tac II) trasl.:
rarsi di due nemici, per vincersi Vun l'altro, A) a parole, conteitdere, litigare, 1 ) in gcH.,
e.) pugna, combattimento,c. armorum, Quint.: verbis, eratione, Liv.: ob liircum, Hor.: cum
praelii, Cic: pugnae, Liv., quindi a.a.) =cont- usuris fruetibus praediorum, coi prodotti delle
battiinoHto, battaglia, c. navale, Liv.: classicum. campagne voler (invano) combattere le alte
Veli.: certamen inire ovv. conserere, Liv.: ubi usure, Cic. 2) Purtic, contendere in giudizio,
res ad certamen venit, Sali.: vario certamine trattare q.C, Inter Se, Cic: foro si res certa-
pugnatum est, Caes. ^^) guerra, in genere, bitur olim, Hor. certanda multa, pubblica di-
Fior, ed a. 8) ogni altra ostile contesa, di- scussione per una pena da decretarsi, Liv.
iputa, contestazione, ostilità,, litigio, brit/a (speSSO B) generic, rivaleggiare, garegyiare,contendcre,
"on allusione al combattimento), iUa certa- officiis inter se, Cic: cum alqo dicacitate, Cic:
mina animorum (ardore delle lotte dipartito), cuni civibus de virtute, Sall.:poef., certare alci,
Liv. verborum linguaeque certamina, Liv.:
: con aZc.jVerg.: COirinf\n.,adoperarsi, sforzarsi,
iraruni, animi (inasprimento), Liv.: juris (per fare a gara, fare a chi piìi.,., vincere, Verg.:
'l diritto), Liv.: pravura certamen notarum evadere, Curt.: con propos. interr. indir., si
«ter censores, Cic: imbuere animis certamen, nautae certarent quis eorum potissimum gu-
mccliiar lo spirito di opposizione, Liv.: in bernaret, Cic.
ertamen venire cum alqo, Cic: instituere sibi ccrlim , a um part. agg. [da cerno),
, ,

;ertamen cum alqo, Cic: diff'erri adversus nos fermamente, I) Secondo la decisione
delibeì-ato
;ertainen, Liv.: est mihi tecum prò aris et presa, certum est mihi consilium, e corta
bcis certamen, Cic. (mihi) res est, colVinhn Comici: cos'i anche
,

cerliilini, avv. (certatns, part. di 2. certo), certum est (mihi), è deciso, è mia (tua, Sita) vo-
» gara. Ci e. ed a. lontà, decisione, Cic ed u., coordin., certuni
ceriiilTo, onis, f. (2. certo), il misurarsi, est deliberatumciue, Cic, ovv. certum atque
\) in senso buono, lotta, gara, a.) gara ginna- decretum est, Liv., sempre coll'inf., milii an-
'tica e sùn., e. cor\ìOTUtn, Cic: certationes xysti- tera abiurare certius est quàm dependere. Cic:
•orum, Suet. p) ogni altra, liaec inter eos fit ho- trasl., dipers., risoluto, decisoa q.C, coll'inf.,
lesta certatio, Cic b) in senso ostile, contesa, certus (certa) mori, Veig.: col gen. certus ,

otta, litigio, ordin. con allusione al combattere eundi, Verg.: fugae, Plin. ep. II) /issato, de-
lei soldati e dei gladiatori, haec est iniqua tcrminato, certo (detto della cosa in sé), (contr.
•ertatio, non illa, qua tu centra Alfenum veli- incertus, dubius), A) oggett,, l) fissato, deter-
abari.s, Cic. ablierrere a certatione animi
: minato, rispetto alla qualità, al numero, dies,
contesa accalorata, furiosa), Liv.: relinquitur Cic.:tempus, Cic: pecunia (con^/•. pecunia in-
I
415 cerula cesso 416
certa), Cic: certa quaedaiii et definita lex, Ciò.: sempiternum dominum, Cic. : snstinere ccrvi-
limites, Hor.: conviva, solito, quotidiano, ìioi. cibus suis tanta munia atque rem publicam,
Ma talvolta anche = quidam, un certo (che portar sulle spalle, sostenere, Cic. : in ccrvi-
non si può meglio determinare), habetcertos cibus esse (detto di nemici, della guerra, ecc.),
sui studiosos, Cic. insolentia certorum homi-
: « star sul collo, stare addosso » (= essere im-
iium, Cic: e quindi collegato con quidam e minente), ovv. « pesar sul collo, pesare ad-
aliquis, Quint.: e sostant., in his certos ali- dosso » Liv. ed a. velut in cervicibus habere
(juos docebit, Quint. 2) moralmente: ccHo, hostem, aver il nemico addosso, Liv.: legione.s
sicuro, provato, fedele, a) di pers.:a,V[iìc\lS^ Enn. in cervicibus nostris collocare, Cic: parimenti
fr.: homo certus, certissimus, Cic: accusator, cervicibus alcjs repellere, ovv. depellere alqm
meritevole di fede, Cic: paterfamilias, auctor ovv. alqd, levarsi d'attorno, liberarsi, Cie
(mortis), Quiut.: adversus hostem nec spe nec b) figura ricavata dalla docilità, o no, dei
animo certioreni, Liv.: sost., certi, òruin, m., tori al giogo, dare cervices crudelitati nefa-
gente sicura, provata, Nep. b) di cose: satis rìae, piegarsi, rassegnarsi, acconciarsi ac- (=
animo certo et confìrmato, Cic: indoles cer- condiscendere pazientemente), Cic: e fig
fior Suet.
, bona et certa tempestate in
: , (dalla forza del collo dei tori a portare il
tempo buono e sicuro, Cic: sagitta, infal- giogo), qui erunt tantis cervicibus recupera-
libile^ Hor.: e al plur. sost. col gen., certa tores, qui audeant etc, avranno un collo così
marÌS,TaC. B) SOggett., 1) certo, twnduhhio, vero, forte =^ tal forza e tanto ardire, Cic
rispetto allanostra conoscenza o convinzione, cervus, i, m. (xspaós), cervo, I) propr.,
a) di peì's.: lìberi, di padre certo, di nascita Caes., Cic. ed a. II) trasl. (dalle corna dei
legittima, legittimi (contr. incerto patre natu cervi), cervi, pedi a forchetta per tener lon-
o spurii), Cic: pater, Cic. b) di cose, postremo tani i nemici, Caes. ed a.
oertiorres, Liv.: certioraessedicuntquam etc, cery\, ycis, m. ("/.vipug), tmUdo, lat. puro
Cic: id parum
certuni est, Liv.: certum aliquid praeco, Sen. tranqu. 3, 10.
esplorare non potest, Caes.: certum scire, Cic: cespes, V. caespes.
certum habere, prò certo liabere, Cic: prò CeSSalTo, Ònis, f. (cesso), neyligema, ina-
certo scire, Liv.: prò certo negare, polliceri, zione, oziosità, scioperatezza, riposo da tm ope-
dicere, Cic: prò certo affirmare, Liv. 2) trasl., razione, vita ritirata, il 7-itriir.si (dagli affari),
di persona, a cui è data certezza^ di q.c, si- licenza, congedo, Cic: furtum cessationis, inat-
curo, ccì-to, de sua suorumque genitura, Suet.: tività nello scriver lettere, Q. Cic. in Cic. ep.
damnationis, spei, Tac: onde certiorem facere cesMatSr, òris, m. (cessio), neghittoso, Cic.
alqm alcjs rei ovv. de alqa re, o coll'acc. e ed a.
7"infin., o con propos. relativa, ovv. assol., cessini, avv. (cedo), cedendo, ite e, riti-
informare, far consapevole uno (li q.c., Cic, ratevi non osservati, Justin., 2, 12, 7.
Caes. ed a.: solo dirado anche nel ptositioo, cessio, òniS, f. (cedo), H ritrarsi, cessione,
Anchisen facio certum, Verg. in jure cessio, specie di acquisizione in uso
cerftla, ae, f. (dimin. di cara), inccoio pez- 2iresso i Romani, che avveniva per mezzo di
zetto di cera, cernia miniata, specie di matita lina dichiarazione davanti al magistrato,
rossa con la quale gli antichi solevan notare Cic. top. 28.
i passi errati di un componimento (notare), cesso, avi, àtum, are (freq. di cedo), re-
cerulas tuas miniatas illas extimescebam, le stare addietro I) Jjropr., rimanere ad-
,

tue censure, critiche, Cic: quae (auvxocgstc;) dietro =: indugiare, inontrursi tardo, tardare,
vereor ne miniata cerula tua pluribus locis ritardare, a) generic. sed cur cessas ? su :

iiotandae sint, alle quali certo avrai in più, dunque! Ter.: h&xid quaquam etiam cessant,
luoghi delle correzioni da fare, Cic ììon possono ancor esserci. Ter.: pauluni si
cerussa, ae, f., biacca, Ov., Vitr. ed a. cessassem, domi non ofFeudissem, Ter.: si tabel-
CeP*'a, ae, f. (cervus), la femmina del cereo, larii non cessarint, Cic: rectene omnia, quod
cerva, Liv. ed a. — poet. = cei'vo in genere, iam pridem cpistulac tuae cessant? '"lui. ep.:
Verg. ed a. cessans Nilus, Plin. pan.: cessans morbus, tardo.
ccrvTcal, alis, n. (cervix), cuscino da testa, i'cwto, Hor.: h) par tic: a.) come t. i. giurid.,
(jiianciale, Suet. ed a. titrdare, non venire =
non Comparire in giu-
ccrvTcìila, ae, f. (dimin. di cervix), pic- dizio al giorno stabilito {contr. adesse), cul-
cola cervice, Cic ed a. pàne quis an aliquà necessitate cessasset, Suet.
ccrvTnus, a, um (cervus), di cervo, cornu, CI. 15. P) venire a mancare, dcttO di rendite,
A'arr.: pellis, Hor. di stipendio, di salario, quod cessai ex reditu,
cervTsTa, ac, f., bevanda d'orxo, biri-a, cer- frugaUtate suppletur, Plin. ep. 2, 4, 3. y) »<»»
vogia, Plin. ed a. esserci, nuincare, detto di qualità Spirituali,
cervix, Icis, f., nuca con inclusione della augendum addendumque quod cessai, Quint,
parte di dietro del collo, mica, collo (in Cic e 2, 8, 10.
Sali, sempre al piar, cervices; in Liv. il sing. II) trasl., cessare da una azione, o rima-
in senso proprio, il cervicem
plur. in s. fig.), nere addietro in essa, 1) in contrapp. allo
caedere, Liv.: cervici alcjs imponi, porsi in agire prontamente =
indugiare, mostrarsi,
inllo, sul collo ad ale, Verg. frangere cer- : fio-si trovar tardo, negligente ; non darsi pre-

vices alcjs od alci, Cic: dare cervices alci, por- mura, a) generic: et properarc loco et cessare,
gere il collo, farsi uccidere, Cic: dare brachia Hor.: si possessores cessarint, Suet.: strenuus
cervici, cingere le braccia intorno al collo, Hor. homo et nunquam cessans, Curt.: cur hic cessai
fìg., a) del (far) portare un giogo o esser gra-
cantharus ? lasciateci bere ! Ter. quid tua :

vato di un peso, impoucre in ccrvicibus alcjs fulmina cessant? Ov. ce'^sat vuluntas ? vicn :
417 cestrosphendone Chaeronea 418

meno il tuo volere? (= non vuoi tu ?), Hor.: Liv.: plur., omnes ceterae res, Liv.: ceieraque
quid cessarent, Liv. nou e. apud rhetorem, : similia, ow. ceteraque hìssìmìlia,, e le altre cose
«9w cessare di frequentare le lezioni del re- simili, Quint.: et cetera, ovv. solo cetera, e cosi
tore, Cic. nuraquam e. in suo studio atque
:
via, con quel clic .segue, Cic : —
Deriv.; gli
•opere, Cic. e. in officio, Liv.
: e. muliebri au- : avverbi: A)cetcruin (propr. acc. di rela-
dacia, lasciarsi mancare il femminile coraggio, zione), 1) del resto, d'altronde, per altro, pre-
Liv. nullo usquam e. officio, Liv. e. in vota
: : scindendo da ogni altra cosa, sia poi come si
precesque, Verg. colV ini., cessas alloqui?
:
vuole, Ter., Cic. ed a.: nn trapassi da un pen-
dillo dunque. Ter. quid cessas mori? muori
: siero ad un altro, Ter., Sali, ed a.: con valore
pure, Hor. quid cessatis regis inimicum occi-
: restrittivo, ordin. in correlazione con quidem,
dere? Curt.: nel pass., cessatur alqd, vien tra- con mia negazione, ma, al contrario, nulla-
scitrato, posto in non cale, posposto, detto della meno, Liv. ed a. 2) in caso contrario, altrimenti,
cosa stessa in cui si è negligenti, quicquid Ter. eun. 452. Liv. 3, 40, 11. B) celerà, c^ei
(Tper quanto tempo) apud durae cessatum est resto, per altro, unito con agg., avv. e (nei
inoenia Trojae, per tutto il tempo che durò la poeti) con verbi, Liv., Hor,, Verg. ed a.
f/uerra dei greci intorno alle mura di Troia, C) de celerò, 1) per quei che si riferisce alle
Verg.: neutra in i)arte cessato officio, Val. (dtre cose, del resto, nei passaggi ad un nuovo
Max.: moram cessataque tempora celeri cursu pensiero, Cic. ed a. 2) riguardo all'avvenire,
torrigere, Ov.: cessata arva, Ov. b) partic., per l'avvenire, d'ora innami, Curt. ed a. D) in
mancare al propi-io ufficio, alVadenipimento del celeriiiii, per Vamenirc, Sen. ep. 78, 16.
proprio dovere, sic mihi c. iiiultuin, Hor. ex : Celliejjjus, i, m., nome romano della gens
nulla parte, Quint. 2) in contrapp. all'agire, Cornelia, sotto il quale son conosciuti spec:
operare non interrotto =
tralasciare, ti-ascu- M. Cornelius C, menzionato da Ennio come
rarc, intermettere, cessare, riposare psr Un certo oratore (e pero con allusione a lui, quae pri-
tempo, a) generic: e. pei'hibernorum tempus, scis memorata Catonibu.s atque Cethegis, Hor.
Liv. : et quia oculorum cessabat usus, Curt. : ep. 2, 2, 117; cfr. Hor. art. poSt. 50) e C. —
non uraquam e. am iri, Prop.: repentina morte Cornelius C, compagno di Catilina (nella con-
consulis cessans lumor, divenuto vacante, Suet.: giura), a cui era stata assegnata l'uccisione
non nocte, non die umquam cessaverunt ab dei senatori e partic. di Cicerone.
opere, Liv. non cessari a sacrilegiis, Liv. e
: : ceiSs, V. cetus.
detto del tempo : nullum tempus, nullus dies Celra (caetra), ae, f., piccolo e leggero scudo
cessat ab alqa re, nessun istante, nessun giorno di cuoio, Ijiv. ed a.
è libero da, ecc., passa senza, ecc., Liv. e Suet.: celrslliis (caetratus), a, uni (cetra), armato
non cessare, COlVìni., non ar>-estarsi, tion ripo- di uno scudo leggero, cetratae cohortes, e sost.,
sarsi da, ecc., Cic. ed a.: e non cessare seg. da cetrati, òrum, armati di cetra, che tenevano il
quoad, non riposarsi fino a, ecc, Justin., 16, mezzo tra le truppe di leggera e quelle di
1, 15: e così non cessatum con quin e »7 cong., grave armatura, Caes.: partic. cetrata cohors,
Justin. 3, 7, 12. b) pregn., a) far festa = e sost. cetrati =
usXtaoTat i peitasti dei ,

tralasciare il lavoro, far sciopero, darsi all'ina- Greci, Liv.


zione, non far nulla, nihil agore et cessare,
Cic: celle, V. 2. cedo.
at ipsi tamen etiam cuni cessant, exer-
pueri, celiis e ccV&s, i, m. (x^xog, tó), nome
citatione alqa ludicrà delectantur, Cic: ces- generico di tutti i cetacei (beluae marinae),
satum ducere curam, addormentare gli af- come balena, pesce cane, delfino, e partic. tonno,
fanni, Hor. p) non essere usato, esercitato, Plaut., Caes. ed a. — Plur. cete (xi^-cea, con-
non lavoì-are, riposare, quid ita cessarunt pedes ? tratto xiìTY)\ Verg. e Plin.
Phaedr.: cessasse Latoidos aras, Ov.: detto dei c«nì, avv. (contratto da ce-ve, come néu da
campi, giacere incoltivato, incolto, alternis Ces- ne-ve), particella campar., come, siccome, I) in
sare novales, Verg. gener., in Verg., Suet. ed a.: nelle similitudini
cestros|»licnilfine, ès, f. (xeoxpoo9ev- e imagini poetiche, ngu<d mente die, col dat.,
6ÓVTj), macchina da lanciare pietre, Liv. 42, ìlei modo che, Verg., Hor. ed a.: ceu cum, come

65, 9. quando, Verg. e Sen.: ceu si, nel modo che,


Cèlarilis, a, um (cetus), di pesce marino come quando, Verg. II) partic. a introdurre
e spec. di tonno, solo sost., I) cetarius, ii, m., un paragone condizionato =
come se, conte
pescatore di tnare, pescatore di tonni, venditore se fosse, proprio come se, per aperta volans,
di pesci di mare, di tonni. Ter. ed a. Il) ce- ceu liber habenis, aequora, Verg. col cong., :

tarium, ii, n. (xyjxste), recipiente, rete per hic vero ingentem pugnam, ceu cetera nusquam
tonni (posto presso la spiaggia per pigliarvi bella forent,... cernimus, Verg.
i tonni), Hor. sat. 2, 5, 44. Céus, a, um, V. Cea.
cele, V. cetus. Ceulrone<«,um, m., nazione della Gallia
celerà, V. ceterus. belgica, nelle viciname dell'odierna Courtray
cetei-5-qiiT (talora cètcrò-quin), avv., del o Briigge nella Fiandra occid. Cfr. Cen-
resto, d'altronde, per altro, Cic e Seriori. trones.
celerum, V. ceterus. Ceyx, ycis, acc. Jca, m. (Krfi^, figlio di
Celeru««, a, um (§TepOg), rimanente, die Lucifero, re di Trachi, marito di Alcione,
^•esta, l'altro, ordin. al plur. (il sing. solo coi ebbe a naufragare presso Delfi, e con la Sìia
nomi collett., il nom. sing. masch. non si sposa fu mutato egli nell'alcione maschio, essa
trova), ceteri, ae, a, gli altri, tutti <jii <dtri, nell'alcione femmina.
ceterum ornatum muliebrem, Cic. omnis : ce- Cliaerunea,-Ta, ae, f. (Xaipcóvsia), città
lerà praeda, Liv.: ceterum orane incensum est, della Beozia, jpatria di Plutarco, famosa per

Georges-C al onghi, Dizionario latino-italiano. 14


419 clialraspis cheraffra 42a-

la viltoria di Filippo di Macedonia sugli Hiìiìis, acc. chaos, abl. chao, n. (xao?, xó',
A teniesi, oraviìlaggio di Kaprena o Kapurna. J) il vuoto, spazio in/inito, caos
, ScH. COmc :

clialcaspiiii, pìdis, m. (^àX^aontg), che lux regno delle tenebre, Averno, Ov.: personif.
lo scudo di brotiso, plur., nost., clialcaspidos, = padre della Notte e dell' Èrebo, Verg.
detto di una parte dell" esercito macedonico ZJQtrasl., caos, ìnassa primitiva della materia
arìYUito di scudi di bronzo, Liv. 44, 41, 2. confusa e senza forma, dalla quale SÌ formò
Ciialcedoii (Calchèdòn), onis, f. (XaXy.yj- il mondo, Ov.
5(tìv), città della Bitinia, situata sulla Pro- oliara, ae, f., erba detta carvi, camino, cu-
pmtide, all'entrata del Bosforo, dirimpetto a mino, Caes. b. e. 3, 48, 1.

Bisanzio, ora villaggio di Kadikjo (pei Tur- C'harìs, rftos, acc. rtta, f. {Xà.p\.c), Caritè,
Chalkedon (pei Greci).
i-hi), oi'v. Deriv.: — Grazia, dea della grazia (lat. purO, Gratia) ;

dinlcediinìus, a, uni (XaXy.vjSóvio?), calce- plur. Chàrttes, um, f.. Grazie, Cariti (comun.
donio, di Cidceduiie; plur. sost., Clialcedoiiii, tre: Aglaia, Eufrosina e Talid).
òruni, m., gli abitanti di Calcedone, i Cal- oliììristTa, V. caristia.
cedonii. Cliarniadiìs ae, m. (XapiidSag), disce-
€Mial«M4leii$i«>, F. Ohalcis. polo di Cameade e seguace dell Accademia
CliaU'Tdu'iixt, V. Clialds. (insegnò in Atene verso il 109 a. Cr.).
ClialoioecSiS, i, f. {yjxkv.lo'.xoz), tempio Ciiai'oii, ontis, m. (Xapwv), Caronte, noc-
di Minerva, Liv. 35, 36, 9. chiero dell' Averno.
dialoio|»t>, ès, f. (XocXx'.ó::?)), figlia di Cliarondas, ae, m. (XapóvSaj), celebre
Kete, s irclla di Medea, moglie di Frisso. legislatore della sua città natale, Catania, er

Cli»lci<«, cidis, f. (XaXxig), una delle pia delle altre colonie calcidiche in Italia e in
antiche città e più tardi capitale delVEubea, Sicilia; contemporaneo di Zaleuco (verso la
ìhIV Euripo, dirimpetto ad Aulide, unita al metà del VII secolo a. Cr.).
continente pier mezzo di un ponte; patria <'liai>la, ae, f. (xapxyj;), foglio dell'arbusto-
delT oratore greco Iseo e dei poeti greci Lico- egizio detto papiro, carta, I) propr. e meton.:
frone ed Euforione, ora Egripo ovv. Negro- A) propr. : charta dentata, Cic: calamum et
ponte. —
Deriv.: A) Clialciden^is, e, chartas et scrinia posco, Hor. B) ìueto?/.,
Caicidene, di Cctlcide (XaJ.xiSs'Jj), jj^Mr. sost., carta, -= scritto, lettera, poesia, ecc., ne charta
Chalcidenscs, ium, m. (XaXy.iSstg), gli abitanti vos prodat, Cic. : cliartae obsoleverunt, Ci''. :

di Chalcis, i Calcidesi, ovv. generic. Joiii = triLus cliartis, libri, Catull. II) trasl., la-
della Calcide (in Eubea), fondatori di molte stra, tavola sottile, plumbea, Suet. Ner. 20.
colonie (delle quali, la più antica, Cuma). oEearlsiiMus, a, um (charta), di carta, cUs
ìì) Cli al culi e US, a, un, a) caicidico. Cic: concerne la eartu, Plin. ed a.
\orsus, del poeta Euforione (V. sopra), Yerg. oliarlìila, ae, f. (dimin. di charta), pir-
]>} (poet.) carneo, arx i^ Cumae, Yerg. colo scritto, breve letterina, CiC. ep. 7, 18, 2.
Ciialdaea, ae, f. (XaXSata), la parte sud- Cltary lidis, bdis, acc. bdìm, f. (Xocpu^Sis),
(west della Babilonia, dall'Eufrate fino ai de- vortice che tutto ingoiava nello stretto di
sei-ti arabici, i cui abitanti erano celebrati 3Iessina, dirimpetto alla rupe Scylla ( V.), ora
per l'astronomia e la profezia. — Der tv.: Calofaro, e la Rema. — A indicare l'aci-
A) Clialdacus, a, uni, Caldeo — sost., Chal- dità, l'avarizia, Hor. cann., 1, 27, 19. Cic. de
daei, oruiii, m. (XaXSatoi), ì/H abitanti delta or. 3, 163.
Caldea, i Caldei: poscia nel sign. di astrologi, vlia>«iiia, ati.s, n. (/aaiia), apertura, I) della
indovini, Cic. cd a. B) ClialdììTeus, a, um, terra, scoscendimento del suolo, frana, Seil. ed
caldaico, caldeo, rationes, arte di pi-edire iter a. II) del cielo, specie di meteora, Sen. e Pliu.
mezzo delle stelle, astrologia, Cic. Cliatli (Catti), òrum, m. (XocxTCJt), pop)ùlo
clialyl>vTu<i>,a, um(*x°''-ó?£tos<^«X'^^'*'i')f germanico delle odierne provine ie di Ilessen
d'acciaio, massa, Ov. fast. 4, 405. e di Thilringen. — Deriv., Ciiatlus, a,,

Clial>l>e<«, uni, m. (XàX'jpsg), popoZo del um. catto.

Ponto, celebrato per la coltivazione delle mi- Cliauci (Cauchi ovv. Cauci, Cayci), òrum,.
niere e la preparazione dell'acciaio. m.. popjolo della bassa Germania, sull'Oceano,
clialypK, j'bis, m. (y^dX»-])), acciaio, valni- dille foci dell' Ems fino a quelle dell' Elba, -

ficus,perchè di esso si fanno le armi, Verg.: al Sud fino a Oldnburgo e Brema, diviso in
per la sua durezza, ferro durior et clialybe, majores e mhjores. —D
e r iv. : Cliaiicius,
Frop. soprannome di Gabinius secundus come vinci-
vliainaeleoii , oiiis e ontis, acc. ònem, tore ilei Chauci.
ontem, onta, m. (/aixatXéwv), fpecie di lucer- dirle, ès, f. [fT^X-ì]), t. t. dell'astrologia ;
tola che muta cidore, eanudeon e, Plin. ed a. plur. Cbelae, àrum, f., bilancia, come costella-
dtiiiines, um, m. (Xdovsg', popolo del zione, Cic. poet., Verg. ed a.
nord-ovest dell'Epiro, così chiamato dall'eroe Clir'lìdrtii, dònis, f., druda di C. VerrCy
Caone, fratello di Eleno, Caoni. Deriv.: — sua cliente plebea.
A) (il loro imese), ClisloiiTa, ae, f. (Xaovia'', cliT-lydi'iis, i, m. (^éXaSpog) , serpente
Caonia, ora Can.na nelV Albania B) Cliltt- . slmile a tartaruga, specie eli Serpente Velenoso
liis, Tdis, f. caonica, poet. = epirotico, OVV. e puzzolente, Verg. gè. 3, 415.
generic, dodonaica, ales, colomba, Ov.: avbos, ci>eSy'!>, acc. chelyn, voc. chcly, f. lxsXu5\

quercia, Ov. C) Cliaoiiiii»>, a, um (Xaóvwg), testuggine, tartaruga; metOìl.: lira, perchè fab-
caonio, poetic. epirotain gen. pater (-Tup-,
bricata col dosso di tartaruga; lat. puro te-
columbae, quelle che predicevano
piter), Verg.: studo, Ov. ed a.
l'avvenire a Dodona, Veig. cburagra, V. chiragra.
421 Clierronesus chorus 422

Clierrunesus t dicr^iiSiivisus, e -4Ì«>, produceva ferite insanabili; trasferito da


i. f. ()(sp^óvYjaog I)
/_£paóvr/aog), peÈiisola. Giove in cielo a formarvi una costellazione.
'
'li. Taurica, Orimva, II) Ch. Tracia, ord. solo cliTrdnSiiiìa, ae, f. (x.£tpovo|ita), panto-
' 'h.jpenisola della Truiia siiW Ellesponto, Cliet-- mimica, arte del gesto, Quint. 1, 11, 17.
soiteso» cliTi'ur^Ta, ae, f. (xsipoupyta), arte di
CJi«rusei, ùruni, m., in senso stretto, le sanar le ferite, chirurgia, fig., sed ego diaeta
popolazioni yermuniche del Sud delle mon- curare incipio, chiruigiae taedet, io voglio ora
tagne dello Harz (monte Ercinio), ma molto a poco a poco curarmi con mezzi dietetici(mi-
più spesso, in senso pia largo, la Confedera- sure miti); di operazioni chirurgiche (misure
zione germanica celebrata per le guerre coi violenti) ne ho abùastanza,Cic. ad Att. 4, 3,3.
Romani, che si stendeva su ambedue le rive CliTii!!! e f'iriis, V. Chios.
del Weser, dal Lippe fino al Leine. clllailiydiilllsi, a, um, vestito di clamide,
vliTliarclies, ae, m. (yj.XidpxfìZ), e cliT- Cic. cil a.

llarciiii»), i, m. {/j.Xia.pyoc,), I) capitano co- clilaiiiìf'!!!, ydis, f. (x,Xap,u5), s ipravveste


mandante a 1000 soldati, Curt. 5, 2 (7), 3. usata dui Greci (dagli uomini), larga, di
II) presso i Persiani, la più, alta carica dello lana, talora tinta di porpora (onde Punicea)
Stato dopo il re, cancelliere di Stato, Nep. e trapunta d'oro {ondi- Phrygia), portata dai
Con. 3, 2. guerrieri più illustri, mimlello greco per uso
CliTniaera, ae, f. (yjiiaopa, propr. capi'a), di guerra, mantello di parata, clamide, Cic. ed
I) mostro favoloso della l Ada, che vomitava a., ma anche mantello da viaggio di persone
fuoco; leone davanti, capra a mezzo, e dra- ragguardevoli e mantello di parata, per donne
qone di dietro, ucciso da Bellerofonte, Hor. e ragazzi, Plaut., Verg. ed a.: veste dei cita-
carni., 1, 21, 24. Sen. ep. 113, 9: trasferita redi, Cornif rhet.: e del coro nella tragedia,
iielVAverno, Verg. Aen. 6, 288 cfr. Ciò. de ; Hor.
uat. deor. 2, 5. II) monte che vomitava fuoco ClilTiri!^, rtdis, voc. ri, f. (XXwpis, verdeg-
presso Phaselis nellaLicia, ovv. secondo Stra- ,
giantcj, lat. puro Flora, dea dei fiori.
bone, voragine vulcanica sul pendio del Cvz,- Cliiiaspe!*, is, m. (X&ocajirjs), I) fiume
gus, ora valle e villaggio di Kullechimari; della Susihna, celebrato per l'acqua limpida
motivo questo della favola della Chimera. e pura, per la qual cosa i re persiani ne porta-
— Deriv.: CllÌHiaereil!!», a, um, apparte- vano sempre seco entro vasi d'angento una
nente alla inonttxjnu (Iella Clamerà, chintereo, provvista nelle loro spedizioni, ora Karun.
Clituiaei'TIer, fera, forum (Cliimaera e II) fiume dell'India, al S. del l'arapamiso,
icio), che alleva, proilnce la chimera, Ov. met. ora Attok.
(J, 339. Ciioerìliis, i, m. [XoiplXog), nativo di
ChTSnè, es, f. (Xióvrj), I) figlia di De- lasso, poeta di cattiva fama (forse a torto),
(lalione, madre di Autolieo da parte di Mei-- che accompagnò Alessandro il grande nelle
curio, e del musico Filammone, da parte di sue spedizioni.
Apollo ; uccisa da Diana. II) madre di Eu- chÒrag'ìiini, ti, n. {greco : za. y^opayia =
iiìolpo da parte di Nettuno; onde Cliidni- il 5(0paYÌa), il corredo di vestiario, costumi,
dès, ae, m. =
Eumolpo. scenario e mobilia necessaria ad un COrO
CiiiAs, e ChYus, i, f. (X.i.o<;), isola del alla rappresentazione di un infero dramma,
mare Egeo, dirimpetto alla penisola ionica Plaut., Plin. ed a., e plur. in Val. Max. —
clazomenica ; ricca dei-più importanti pro- trasL, m-namento, spettacolo, Gornif. rhet. 4. 63.
dotti naturali, vino, marmo, fichi, e fine ehSriigus, i, m. (xopvjyós), I) colui che a
terra da stoviglie; tira Chio o Scio, turco sue spese provvede, per la rappresentazione
Saki Andassi (cioè isola del mastice). — ili un coro o di un intero dramma, tutto il

Deriv.: CliTus, a, um (Xiog), di ciao, vi- necessario in scenario, ornamenti, vestiti, ecc.,
num chium,Plaut., o sempl. Chium, Hor.: sost., cwagor chi allestisce i cori, Comici. II) trasl ,

òrum, m., gli abitanti di Chio, Cic.


a) Cliii, chi per Tallestimento di una festa fornisce
ed a. p) Ghia, òrum, n.^ fine tessuto di c/«o,Lucr. a sue spese il necessario , cm-ugo, Poeta in
ekTrajs;i'a, ae, f. (xeipocypa), dolori alle Suet. Aug. 70.
mani, ciuragra, Sen. ed a. Poet. forma,— elioraiilc!», ae, acc. en e ain, m. (xopaó-
seeond. cheiagra, Hor. ed a. Xyjs), flautista del coro, Suet. ed a.
cliTrftgriì|iliiiiii , i, n. ( xs'-póypacpov), cllOrda, ae, f. {yopÒYj), corda di minugia,
forma seeond. cliiro^raplius, i, m. (Fulv. Cic.ed a^: non didicit tangere chordas, Ov.
in Quint. 6, 3, 100), I) sci-itt-o a mano, sciit- cli5rea, ae, f. (/.opste), comun. al plur.,
tura a mano, chirografo, hit. piiro manus, Cic. dama coì-aie, accompagnata dal canto, Catull.
ed a. II) meton., tnanoscritto, Cic. ed a. — Verg. ed a.
generic. come 1. 1. del linguaggio commer- clidi'oiis, i, m. (xopsiog, se. Ttouj, pes),
ciale =
scrittura di propria matto, obbliijasione, piede metrico, detto più tardi trocheo =^- w ,

Ifttera di cambio, Suet. ed a. Cic. ed a.


CliTrtln (Ghiro), ònis, m. (XeSpwv), Cen- cli5i'4ÌcitliarÌ!»tó«>, ao, m. (/opov.iGap:-
tauro segnalato per le sue cogrdzioni in fatto CXYj j), suonatore che accompagnava con la ceti-a
di musica, dvlVarte di guarire per mezzo di la danza, Suet. Dom. 4.
erbe, e di predire l'avvenire, figlio di Saturno clior>«, V. coliors.
e di Fillira {onde Phillj rides), educatore di clioriiK, i, m. (xopós =
xuTcXog), I) dansa
parecchi eroi (spec. di Esculapio, Giasoìie ed circolare,danza, Tibull., Hor. ed a.: trasl.,
Ichille) ; nella pugna dei Centauri ferito l'armonico movimento delle stelle, Tibull.
da Ercole con una freccia avvelenata, che 2, 1, 88. II) meton., schiera che canta
423 chria cidarii 424

A) propr., Cic. ed u.: PhoeM,


e danza, rovo, sua, Suet.: cibari nelle,non voler mangiare,
Muse, Verg.: del coro nelle tragedie, Hor. Liv. epit.
B) trasl.: 1) la schiera delle stelle moventesi CÌI>OrTlini,YÌ, n. (xtpcupiov), coppa da bere
armonicamente, Hor. ed in gen., ogni
a. 2) di metallo della forma stessa del pericarpo
stuolo, schiera, folla, juventutis, Cic: philoSO- della fava egizia (colocasia), Hor. carni. 2,
phorum, Cic: virtutum, Cic. 7, 22.

ciirTa, ae, f. (xpsia), in retorica, sentenza cTbus, i, m., cibo, e per uomini e per be

luogo comune svolto logicamente con mia stie, nutrimento, vitto, foraggio, I) propr.:
certa larghezza, Sen. e Quint. 1) ingen. Icvis, Cels.: gravis, Cic: cibum su-
:

C/lii'i«slisìnu<«, a, um (Xpiaxiavóg), cri- mere, Nep.: cibum capere cum alqo, Ter.: ho-
stiano, religio, EntT.eda. —
sos^., Christianus, spes non multi cibi, Cic. 2)partic.: a) materia
alimentare, commestibile, animalis, queUo chc
i,m., cristiano, partic. plur., C\iTÌstiSi,ni,òr\im,
m., i cristiani, Tac. ed a. i polmoni assorbono dall'aria, Cic de nat.
deor. 2, 136: nei corpi, succo mttritivo che si
Clirisliis, i, m. (Xpiaxóg, l'unto), Cristo,
Tac, separa dai cibi, chilo, Cic. ibid. § 137: e ali-
Plin. ep. ed a.:
mento delle piante, Lucr. 1, 352. b) esca, esc»
cliry!ttiintlie>», is, n. (xpuoavSéj), crisan-
posta sull'amo, TibuU. e Ov. IT) trasl., nutri-
temo, speci" di fiore, Ps. Verg. cui. 405.
mento, quasi quidam humanitatis cibus, Cic:
diry>>a>« , ae, m., fiume della Sicilia
causa cibusque mali, Ov.
presso la città di Asoros {ora Asaro); ora
Dittaino.
Cìbyra, ae, f. (Kt^upa), major, grande e
antica città nelVangolo nord-ovest della Pi-
Cliripseis, V. Chryses.
sidia frigia, sui confini della Caria e della
ClirjFses, ae, m. (Xpùavjg), sacerdote di
Apollo, da Crise nella Troade; padre di Asti-
Frigia propr. detta. —
Deriv.: A) OI»y-
nome, che fu da Achille rapita in una scor-
pales, ae, e (Kipupaxrjg), di cunra. B) Ci-
reria, e assegnata come preda ad Agamen-
berà tieii«>, a, um, cibiratico.

none, ma dovette essere nuovamente resa al cieiida, ae, f., c/caJa, Verg. e Plin.: come og-
getto d'ornamento delle donne greche, Verg.
pad/re per la peste, che Apollo mandò all'e-
sercito greco. —
Deriv.: diryséis,tdis, f. cTciitrTcòsus, a, um (cicatrix), coperto di

(Xpuavjtg), Criseide (figlia di Crise) Asti- = cicatrici,


Sen. e Quint.: n. plur., sost., cìcatri-
COSa, lavoro acciabattato, imperfetto, lavoro n
nome.
Ciiry<ii|tpiis, m. pezzi (trasl.,detto di scritti che son stati
i, (XpóatTcìtog), I) di
Tarso o Soli in Cilicia {onde ó SoXsug), nato troppo limati), Quint. 10, 4, 3.
verso il 282 a. Cr., celebre filosofo stoico, di- cìcalrix, trlcis, f., cicatrice, cicatrices ac-
scepolo di Zenone e Cleante; inventore del ceptae bello, Liv.: e. adversae, ovv. exceptae
sorite. II) dotto liberto di Cicerone, che si corpore adverso, Cic: nel fusto delle piante,
rese colpevole di molti falli, epperò Cicerone segno dell' incisione, tacca, Verg. e Quint. :

ne dichiarò nulla la liberazione. Ili) liberto figur., refricare obductam jam rei publicae
dell'architetto Ciro, e architetto egli stesso. cicatricem, Cic.
— Deriv.: dirysippeu<>i, a, uni, crisippeo, cicer, eris, n., ecce, Hor. ed a.
(li Crisippo- Cicero, ònis, M. TuUius, il più grande
m.,
clirySUColla, ae, f. (xpuaÓXoXXa), verde- oratore e stilista romano, nato il 3 gennaio
rame, borace, Suet. ed a. 106 av Cr. in Arpino {cfr. Arpinum), ucciso
clll*|p<«Ì>ITtllUS, i, e. (xpUCTÓXl9og), crtsoitto, per comando di Antonio nell'anno 43 a. Cr.
pietra preziosa, il topazio dei Greci e dei mo- — Q. Tullius Cicero, fratello del precedente ;
ilerni, Prop., Plin. ed a. — onde Cicerones, i figliuoli dei due prpced.,
chrysophry!», acc. yn, m. (xpuaótppus), aventiil medesimo nome dei loro padri. —
pesce marino, che ha una macchia d'oro al Deriv.: Cicvrónianiis, a, um, ciceroniano,
disopra degli occhi (Sparus aurata, L.), Ov. di Cicerone,
hai. 111. Cicliorullin, èi, n. (xixópsiov), cicoria, ra-

eia, r. Cea. dicchio,Hor. carm. 1, 31, 16.


Ciani, r. Cios. Cicones, um, m. (Kixovsg, il paese Kiico-
Cibiìlae, àrum, f., città della bassa Pan- v(a), popolo trace sull'Ebro e sulla costa fino
nonia, sulla palude Hiulcas,j)resso all'odierna al Lisso.
Vinkoucze. cTconia, ae, f., cicogna, Hor., Plin. ed a.
ClbiirTuS, a, um (cibus), l) che concerne clciir, uris, domestico {contt. ferus), bestia,
il cibo, uva, da mangiare, non per farne vino, Cic: apis, Varr.
Plin. — sost., cibaria, òrum, n., vitto, aii- 1. Cicilia, ae, f., I) cicuta, il cui seme, le
tìiento (sia per uomini che per animali), ci- foglie e il succo venivano dagli antichi usati
liaria alci praebere, Cic: ragione per soldati, come mezzo refrigerante e calmante, Plin. e
(Jaes. e Nep., e per schiavi, Sen.: porzione di Hor.: il succo, mortale a forte dose, usato
ijrano che spettava ai magistrati nelle pro- come veleno, Lucr. e Hot.: plur., cicutis alliuni
vincie,(yLC.: pascolo, foictggi pei- il bestiame, Cic. nocentius, Hor.: la canna usata per le zam-
ed a. Il) meton. (dal vitto che si dà ai servi) = pogne,'LvLQ,T. IIJ meton. =
zampogna costruita
grossolano, scarso, panis, pan ncro, Cic. ed a. con una canna di cicuta, Verg. ecl. 5, 85.
cibàlìì<«, iis, m. (cibo), u mangiare z=: nu- 2. CTciita, ae, m., nome di un usuraio,
trimento, Plaut. e Lucr. mHor. sat. 2,3, 69 e 175.
cTllO, avi, àtum, are (cibus), dar da man- cìdarìs, is, acc. im, f. (y.i5apig, parola
giare alle bestie, pascere, draconem nianu persiana) =^ tiara recta, berretto di forma
425 cieo ciucinnus 426

alta, rigida e diritta, usata dai re persiani est, ora Adene) e Cilicia aspra {fj xpa.y_sl7.

come ornamento del capo, Curt. 3, 3 (8), 19. KiX., la metà occidentede più, piccolei, orei
eleo, clvi, cYtum, cìére {affine a y.iu), xivéo)), Itschil), ricca di prodotti naturali d'ogni
mettere in moto, destare, agitare, eccitare, I) met- specie (spec. di eccellente zafferatio) e di ma-
tere mantenere in movimento, muovere, ec- nifatture di peli di capra. B) CilicTvn«i>i«i,
citare, tener desto, in moto, a) dic. inan.: a) tn i, cilicio. C) ClIlfÌHS, a, (KcXtXlOg), Ci- um
(jen.:natura omnia ciens et agitans motibus et ucio; sosti cTlH'flillI, 1, n. (xiXixiov), uippeto,
mutationibus suis, Cic: ingentem molem ira- coperta fatta di peli di ceipre cilicie, Cic. ed a.
rum ex alto animo, fi/j. =
evocare, far compa- Ciila, ae, acc. an, f. (Kt'XXa), piccolei città
rire sul volto, Liv.: puppes sinistrorsum citae, dell' Eolide, con un famoso tempio di Apollo,
Hor. Quindi partici aa) herctum ciere, rew- ora Zeileiti.
dere mobile il reta;jfjio, cioè spartir Veredità, Cilniiis, a, um [etrusco Cfelne) nome di
Cic. de or. 1, 237. pp) come 1. 1. milit., pugnain una potente gens elella eittà di Arezzo, cae:-
opp. proeliam ciere, tener desta la piujna col ciata colVarmi nell'anno 301 av. Cr., ina ri-
proprio esempio, non lasciarla rallentare, condottavi colV aiuto dei Romani. Per —
riaccenderla (detto dei soldati che sono in parte eli paelre discendeva dei, questa fami-
prima fila, ma specialm. dei generali), Liv. glia Mecenate, onde Cilnius Maecena."?.
gj porre in
movimento incessante, mettere in Ciiiihi'i, òrum, m. (Kt'iiPpoi), Cimbri, popolo
moto, sommìiovere, suscitare, scuotere, mare dellei Germania del norel (nello Jutland,
(detto del vento), Liv.: caolum tonitru, Verg. Holstein e Schlesivig), sconfitto notoriamente
b) trarre a sé esseri viventi, spec. colla voce da Mario eiueinelo invasero l'Itedia. — Sing.
<) con per mezzo di un suono:
seiynali dati fjilllbi-r, bri, m., Cimln-o, e agg. = cimbrico.
a) partici chiamare a sé, Narcissum, Tac: lu- — • Deriv.: dinbricus a? um, cimirrico; e
gubri voce Acerbaui, Justiii. ^)chiamare a bat- avv. Oillllirìcv, da Cimbro, (dia maniera dei
taglia, far prender te armi, non llomillOS tan- i 'imb-rit

tum, sed fòedera et deos, Liv.: viros aero, Verg.: eTincx, Ycis, m., cimice, Script, r. r. eel «.:

alqm ad arma, Liv.: Germanos in nos ciet, Tac. come parola ingiuriosa, Hor.
y) chiamare in uiuto, invocare VaiutO, SpeC. di m., e CTiiiTiiui!« lìiciis
CiiiiTiiii>i, i,

una dioinità, nocturnns manes carminibus, ( KijjL'.vtocpoet. Cin\iiii lacus, lago del-
Xi'i-iv/j),

V(jrg. vipereas Stygla de valle sorores (le Fu-


: l' Etruria, vicino ei Sutrium, e.rei lago di Ron-

rie), Ov. II) =


far che q.C. si mostri, destare, ciglione, verso il quelle trae hi mon ragna di
risceytiaie, suscitare, a.) per mezzo di impulso Vìietho, rioeslita eli folti hejschi; presso gli
'Sterno o interni), a) pnrtic, fenomeni e ììui- antichi ora CTiiiiiiiiis iiioiis, orei Ciiiii-
étiere di essere, destare, far sollevare, cagionare, (iiiis ••allii'ii, ora Ciiimìiii sailiis, ordin.
•luctus [detto del mure), Curt.: ì&cnm&s, pian- d'ìTiiiTnia «>ilva.
'jire, Verg.: varios motus (vibrazioni), Cic: (Villini erti, òrum, m. (Kt|i|iépto'.), I) po-
sensuni (eccitare il senso esteriore), Cic: tan- polo trace che eibitava l'oelierna Crimea e la
tas procellas (fig. =
suscitare sì gran tempe- picc. Tarlar iei su ambedue le rive del Dnieper.
sta), Liv. p) avvenimenti di guerra op)olitici, — Deriv.: C'iiiiiiici'iii*«, a, um, cimmerio,
suscitare, desiare, cat/ionure, incomiiwiare, bcl- litus, Ov. //) popolo mitico ai confini occi-
lum, Liv.: Martem, Verg.: seditiunos, Liv. dentali dell'Oceano, in un paese oscuro e neb-
h) per mezzo della voce o di strumenti musi- hioso, che più tardi trasferì lei sua elimora
cali, a) suoni articolati, ingen.: intonare, le- nelle grotte che vi sono tra Baia e Cuma, in
vare, far risuoiutre, emettere, fletus, Verg.: ge- una delle quali avevei la sua stanzei anche il
niitus, inurniur, Verg.: uocturnum aeris so- « Sonno ». — Deriv.: €3iiiiiiiei'Tii<>, a, um.
num, Veli.: tinuitus aere, Catull.
^) imrùle, cimmerio = oscuro, tenebroso , lacUS (plur.),
nomi, far udire, sentire, chiamare, chiamar per ovv. luci, Averno, TiLull. e Verg.
nome, alqni magna voce, Verg.: triumphum
(KifiwXoj), una delle Ci-
CTiiiòliiiii, i, f.
nomine, cioè gridare io triumphe, intonare,
cladi, celebrata per la .ma ottima creta,
Liv. —
onde ciere patroni, citare il padre,
che si usava per gualcare i panni, pulire
mostrare, presentare (per provare d'esser nato
libero), Liv.: e così consuleni patroni, Liv. — gli abiti, e
Argentiere.
come cosmetico, ora Cimoli o

Deriv.: ('ìiiiólìii)*, a, um
Form, secoìid., cto, ire, raro, come cimus, (Kt|i(i)XtOg), cimolio.
Lucr. I,212e5, 211.
Oiiión, ònis, o'. (K£|j,a)v), celebre capitano
Cìerìuin, Ti, n. (Kiépiov) e Oeros, i, f.

(Kitpcjq,), città della Tessaglia presso Vodiernei


A teniese (morto il449 av. Cr.).
Mataranga. La forma -ium, Liv. 36, 10, 2 e
cTnacdii!i>, i, m. (xivai5o£),»omo libidinoso
contro natura, bagascione, cinedo, Catull. ed a.:
36, 14, G; la formei -os,Catull. 64, 35.
CTIfces, urn, m. (KtXixss), Cilici, abitanti onde agg. =
svergognato, impudente, sfacciato,

della Cilicia, famigerati come pirati i petrtic, cinaedior, Catull. 10, 24.
Oilices Clitae, papolo selvaggio dell' al t<i Ci- 1. cinciiinaliiis, a, um (cincinnu.s), che ha
ucia. —
Sing. C'TIìv, tós (KtXt?), di do; e i capelli ricciuti, ricciuto, inanellato, CiC. ed a.
f., C'TIissa, ae (KtXwaa), ciiu-ia. Deriv.: — 2. Cincinnaliis,
m., L. Quintus, rap- i,

A) CTITfta, ae, f. (KtXiv.Ea), ancia, paese co- presentante dell'antica semplicità e probità
stiero nella parte meridionale delVAsia mi- romana, eletto console Tanno 460 av. Cristo,
nore fra la Pamfilia e lei t'iria, del quale il chiamato l'anno 458 eiv. Cr. dall'aratro alla
Tawro era la principal catenei di monti, e ditte/tura.
che si divideva nella Cilicia jn'opria o piana oincinilll!*, i, m. (xtXlVVOg), riccio di ca-
(^ i6£cpg KiX., ^ neStàg KiX., la parie ^nù ad pelli, artificiale an'ireiutura dei capelli ( cfr
421 Cincras Cipus 428

cilTUs), CÌC. ed a.: trasl., ornamento ricercato oingììlim. i, m. (cingo), fascia della ferra,
dello stile, dell' esprasione, i-icercatezza, Cic. e zona (^cóvyj), Cic. de rep. 6, 2L
Suet. ciiiTUo, ònis, m. (da cinis e fio) cinera- =
CincTu<>, um, nome di una gens ro-
a, rius, Hor. sat. 1, 2, 98.
mana, della qunìe i più cnnosciuti sono: cini*ii, éris, m., di rado f. (affine a v.óvt;),
I) L. Cincius Alimentus , celebre annalista cenere in genere (cfr. f.ivilla), I) in gen.: in
romano, vissuto ai tempi della 2^ guerra pu- lignis si fiamma latet fumusque cinisque, Lucr.:
nica. II) M. Cincius Aliineutus, tribuno nel dunovere cinerem foco, Ov.; onde fig., in cine-
305 ao. Cr., autore della lex Cincia 'de donis rem vertere, incenerire =^ annientare, Tibull.
et muneribus), per la quale nessun avvocato e Ov.: in fumum et cinerem vertere alqd, man-
doveva ricevere doni per condurre innanzi un dare in fumo che si è acquistato
e cenere ciò
processo. 111)11.01110^5, segretario di Attico. = scialacquaì-e, Hor.: Troja virùm atque vir-
ciiicliìi'a, ae, f. (cingo), rintura (maniera tutum omnium acerba cinis, tomba, Catull.
di cingere la togaj, Suet. e Quint. II) partic: l) cenere del corpo dei defunti
cinctu!it, US, m. (cingo), I) U cingere, lo arso sul rogo, sing., e. mortui e. atque ossa :

stiringere con ciniura, Gabinus, maniera di alcjs, Cic: plur., patroni cineres, (^mvfi.: poet.
stringere con cintura la toga, si che questa cedo invidiae, dumiiiodo absolvar cinis, dopo
veniva sollevata, i suoi lembi gettati sulla la mia morte, Pliaedr.: post cinerem, dopo la
spalla sinistra e poi tirati fino al petto per cremazione del cadavere, 0\. 2) cenere, ruderi
di sotto al braccio de'itro (usata spec. nelle di u/na città incenerita e disertata, ecc., pa-
solennità, religiose), Verg. e Liv. II) coticr. triae cinis, Cornif. rhet., o cineres, Verg. in :

= cintura, cingolo, Plin. e Suet. cinere deflagrati imperii, Cic: ad cineres re-
cinoliìliifi, a, um (cinctus da cingo), vestito dire, andare in cenere, Liv.: e cosi iu cinerem
della sola gonna, grembiale, Lupercì, Ov.: Ce- collabi, Val. Max.
thegi, gli antichi (perchè non portavano an- Cinna, ae, m., cognome rom. <?e«Cornelii
cora la toga, come gli effeminati nipoti), Hor. e degli Helvii, sotto quale son noti spec:
il

CTneiis, ae. m. (Kivsac;), tessalo, amico e I) il. Cornelius Cinna, contemptoraneo di


ministro di Pirro, re dell Epiro. C.Mario, suo socio nella guerì-a civile contro
vTnet'acliiK, a. um (cinis e facio), itìcenerito, Siila, famoso per la sua crudeltà contro il

fatto, ridotto in cenere, Lucr. 3, 904. partito avversario (onde appetì. « un Cinna »
m. ^= avversario crudele, tyrannum et Cinnam
cìnerarTus, schiavo incari-
ti, (cinis),
cato di scaldare nella cenere calda i ferri da
appellans. Sali. hist. fr.). — Deriv.: Cin-
arricciare i capelli, CatuU., Sen. ed a. naniis, um, cumano, II) suo figlio L. Cor-
a,
nelius Cmna,, partigiano di Lepido epiù tardi
Cin^a, ae, m., affluente delVVoe,ra.s, nel
uccisore di Cesare: e III) figlio di quesf ul-
territorio degli Ilergeti (nella Spagna Tar-
timo (per parte di Pompea, figlia di Pompeo)
ragonese), ora Cinca.
L. Cn. Cinna Magnus, graziato da Augusto
Cin^elorìx, rigis, m., I) principe dei due volte. IV) C. Helvius Cinna, i7oeta rom.,
Treviri nella Gallia. II)principe britanno.
amico di Catullo.
cingo, cinxi, cinctum, ere, cfrtgwc, ricingere,
e -on, i, n. (xivvap.ov), can-
cinnsiinuiii
I) in senso stretto: A) cingere, latus ense, Ov.: nella,cinnamomo (anchc al ijlur.), Plin. Ov.
partic. freq. nel pass. colV abl., cingersi con
ed a.: cinnama quassa, carni, triturata, pez-
q.c, armarsi, cingi feiTo, Hispano gladio, Liv.:
zetti di. cnnn., Ov.
cinctae ad pectora vestes, succinte fino al, ecc.,
Cinnanu**, a, um, V. Cinna, n" \.
Ov.: alte cinctus, alticinto, succinto (detto dei
servi in faccende), Hor. B) cingen-e , ricingere CTnY|)>«, yphis, m. (Klvu4'), fiume delVA
con una ghirlatula, con un serto, inghirlan- frica sulla costa delle Sirti, celebrato per la
dare, ornare all'intorno, tempora floribus, ra- bellezza del pelo delle capre nei luoghi ad
esso vicini, dimora dei Maci, ora Cinifo a
mis, Hor., Verg. ed a.: trasl.: c. aliqnem in-
signibus fortunae, Tac. II) in senso largo:
Wady Quaham. — Deriv.: Cinypiiius,
A) circondare, attorniare, cingere all'intorno,
a, um (Ktvucptog), cinifio, sul Cinìfe; poet. =
libico, africano in genere.
urbem moenibus, Cic: castra vallo, Liv.: flumen
cingit oppidum, Caes. aethera avviluppare
: ,
Cin3^'ra!«, ae, m. (Kivupag), re dell'As-
diligentius siria,pia tardi di Cipro, padre di Mirra e di
(detto delle nubi), Verg.:
urbem religione, quam
trasl
ipsis
:

moenibus, Cic. Adone, che egli ebbe da 3Iirra. Deriv.: —


B) guarnire all'intorno, cingere, murum (sc. mi- Cinjréìus, a, um, cinheo, virgo, Myrrha,
litibus), Caes.: urbem corona, Liv.: urbem om- Ov.: juvenis, heros. Adone, Ov.
nibus copiis, Liv.: ab armis hostium cingi, Or. CIO, ciré. V. cieo alla fine.
C) stringersi ccttoì-no ad ale,, aecompoffnare, alci Oos e C-Tiis, fi, f.(yj Kio^), città della Bi-
latus, Ov. e Liv.: alqni, Tac. ed, a. tinia sul golfo cianeo, emporio del commercio
cingula, ae, f. (cingo), cintura, sottopancia colla Frigia, ora Ohio, anche Ghemlio,
per gli animali, Ov. rem. 236. Kemlik. — Ciani, òrum, m. (Ktavoi'), aj)it.
L CÌn;S;ulllin, i, n. (cingo), cinto, cingolo, di f^'io: Ciani.
rintura legata alle anche, spec. per donne, cipnilS, i, m., cippo, colonne ta a punta, eli
greco t^cuvv), come cinto muliebre e partic. da pietra o legno, come monum. sepolcrale, Hor.
sposa, Petr. ed a.: come cinturino della spada, ed a. poeti: detto anche dei pali di una pa-
plur. in Verg. lizzata, Caes. b. G. 7, 73, 4.
2. Cingiìliiin, i, n., città e fortezza sopra CTpus, i, m., nome di un romano, a cut,
un monte nel paese dei l'iceni, ora Cingolo. secondo la tradizione, mentre come pretore
429 cu-ca cir-.um 430

usciva dalla porta della città, spuntarono circolare; auras easdem, percorrere roteando,
d'tm trattole corna dal capo. Ov. met. 2, 72 L
circiiiii!», m. {yi.igy.vioc,), compasso, C&è&.
circa (contratto da circum ea: cfr. autea, i,

postea e sim.), I) aw. all'intorno, all' ingiro, ed a.

nei dintorni, anche = da ambedue le parti, circiler, aw. [da circus, donde anche
gramen erat circa, Ov.: fluvius ab tergo ante ;
circum), I) di tempo, indicando la vicinanza
iircaque velut ripa praeceps orair, ejus oinneni ad un d'derminato punto di esso, circa, aii'in-

cingebat, Liv.: qui e. sunt, il suo corteggio, circa, verso, meridiem, Caos. e. Calendas,
c. :

Liv. : quod e. muri erat, Liv.: multne e. civi- Cic. II) di numeri, approssimazione, ail'in-
molte città che erano all'interno, Liv.:
'tiites,
circa, C. CCXX uaves, Caes.: e. parte tertia
circa undique ovv. undique circa e circa omnia celata, Caes.

e omnia circa, intorno intorno, tutto in giro, circìieo, V. circumeo.


tutto all'intorno, COÌTaCC:
Liv. II) prepos. circiìììlo (circuiiùtio), ònis, f. (circueo),
k)neUospazio,\)(nQnrifer.all'interogiro,ma Vandare attorno, I) propi'., COnie t. t. mìlit..
solo a quellaprirte che il nostro sgtiardo ne ab-
l'andar di pattuglia, di ronda, ronda, Liv. 3,
braccia, che cista presso), intorno, ai lati di, 6, 9. II) trasl., giro di parole, il girare uttm-no
all'argomento, il procedere indiri tto, quid opus est
e. casam, Nep.: quem circa tigres jacent, Ov.
2) =
attoino, all'intorno, c. omnes urbes in circuitione et anifractu? Cic: circuitione quà-
sulas, Liv.: e. Lesbum insulaiii, Veli.: legatos dam (in maniera indiretta) deos tollens, Cic.
circa vicinas gcntes misit,Liv. 3)«^;« contrada circiììlìiì» (circumttùs), iis, m. (circueo),
di, tielle vicinanze di, vicino a, circa Litemum, /) l'andare in giro, il girare, giro, 1) propr.:
Liv. 4) di persone che circondano, avvicinano, solis. intorno alla terra, Cic. 2) trasl., via.
ale. (come comp^igni, amici, partigiani, ecc.), indiretìa, sia parlando che operando, giro dì

intorno, quos circa se haberet, Cic: omnes circa parole, il procedeì-e indirett-o, circuitu alqd

eum, Suet. B) trasl.:a tempo ^^ verno,


\) rif. enunliare, esprimersi riguardo a q.c. con una.
«irta, pressapoco, c. eandeni horam, Liv.: e. lu- circonlocuzione, (^uint, II) meton. :A) cer-
cem, Suet.: e. tempora illa, Quin t.: e. Demetrium chia, circuito, giro, contorno, circolo, magnitudo
Phalerea, pressapoco ai tempi di D. di Fai., circuitus, Caes. : luiig-.i circuitu, Caes.: brevi

Quint. 2) nelle indicazioni di numero, circa, ai- per montes circuitu, Liv. B) come t. t. di
vincirea,ea, fuere oppìda circa soptuaginta,Liv.: retor., periodo, circuitus verborum ovu. ora-

•e. quingentos Eomanorum, Liv. 3) ad indicare tionis. Cic.

l'oggetto, intorno al quale, come centro, av- eirculatini., aw. (ciroulor), nei circoli
viene l'azione =
intorno a, in riguardo a, di- (delle pc rsoHi), in società, Suet. Caos. 84.
pendente da sost. come e. bonas artes publica circuialdr, òris, m. (circulor), chi grilla
socordia, Tac: studia nostra circa tuendos so- sul mercato, a) COme ciarlatauo «yùp-y];), Sen.
cios, Plin. pan. da agg., come e. jus nostrum
: ed a.: detto dei filosofi da burla, Sun. b) come,
da verbi, come choc dispu-
attentior, Quint.: e cotnmcrciantc, circuì, ductiomxm, chicom2yì-ava
tatum est, Quint. all'asta pubblica oggetti vecchi o us(iti per
cii'cainoerTiim, li, n. (circa e moerius, rivenderli, rigattiere, Asin. Poli, in Cic. ep.
Int. are. =
murus) =
pomoerium (F. pom.), 10, 32, 3._
Liv.^l, 44, 4. CÌrcììlntorilI<s, a, um, ciarlatanesco, buf-
Circe, es (e lat. puro [da *Circa], ae, acc. fonesco, jactatio, Quint.: volabilitas, scioltezza
am, abl. a), f. (Ki'pxYj), figlia di Elio (Sole) e di lingua, Quint.
Perse, sorella di Eeta ; ninfm marina famosa circulor, ari (circulas), I) riunirsi in cer-
per le sue magie, la quale fuggita dalla Col- chio, far capannelli, per chiucclarare insieme,
chide, pose sua stanza nel Lazio presso al Cic. e Caes. Il) raccogliere il popolo intorno a
promontorio Circeo. —
Deriv.: Cìrcaeiis, sé, in privato circulari, parlare in privato
a, um (Ktpxaiog), che concerne Circe, Circeo, come un ciarlatano, Sen.: onde circulans,
jugum, Verg., litus, Ov.: «7 promontorio Cir- retore ciarlatano, cerretatw, Sen.
ceo (V. Circeji): moenia, Tusculo, così detto circuius, i, m. (dimin. di circus), circon-
dal suo fomlatore Telcgono figlio di Circe, ferenza, circolo, cerchio, I) propr.: A) in gen.:
Hor.: poet. ^
magico, che avvelena, poculum, circulus aut orbis, qui vcóxXo; graece dicitur,
Cic. Cic: exterior circulus muri, (//»-o, circuito ester-
Circeji, òrum, m., città di Circe!, sul no delle mura, Liv. Bjjjar^ic, come 1. 1. d'aslr.,
promontorio omonimo, nel Lazio, così detta, orbita dei pianeti, stellac circulos suos orbes-
secondo il mito, da Circe, che qxiivi si rifugiò que conficiunt celeritate mirabili, Cic. II) me-
fuggendo dalla Colchide; rinomata per le ton.: A) corpo circolare, come : « cerchio »,
ostriche eccellenti; ora villaggio di Circello e Verg. e Suet.: auri, catena, Verg. B) numero
le ruine di Città vecchia il promontorio. ; di persone disposte in cerchio per parlare,
Monte Circello, e V attiguo porto Porto di circolo, adunanza, società, sennones Inter se
Paola. — Deriv. : Circojensis,
,

e, circeo: serentium circuii, gruppi di [ursone che con-


)dur. sost., Circcjeiises, ium, m., abitanti versano, Liv.: de circulo se subducere, Cic. :

di Circei, Cireoi. in coiiviviis radunt, in oirculis vellicant, Cic


circensi^, e (circus, se. maximus), che — Forma sincop. circlus. V-:rg. gè. 3, 166.
concerne il circo, del circo, hldi circenses, Cic, cirt^iìiii (propr. acc. </«' circus, incerchio).
4' solo circenses, Suet., ovv. ludicrum circense, aw. e prepos. -- intorno, in giro, I) aw.:
liiv., spettacoli nel circo massimo, che consi- A) all'intoì'no, in giro, ecc., e sub liloenibus, a
stevano sopratutto in 'orse dì gara. pie. delle mura, tutto in giro, A'erg. circum :

CirCIIIO, are (circinus), render rotondo, undique, da iuite le p.nti, tatto intorno,
431 circumactus circumduco 432
Luci'., Verg. ed n. B) alVintomo, da anìbedue eomprendei'e con un solco fatto attorno, agri
le parti, hostilibus c. lictoribus, Tac: gentibus quantum uno die circumaravit datum, Liv.
innumeris e. infraque relictis, Ov. : ara amici- 2, 10, 12.
tiae circum effigiesque Caesaris, Tac. II) prep. cii'cuiii-caesfira, ae, f., contorno (di un
coZZ'acc: A) inu/rno, attorno, terra e. .axein se corpo), Lucr. 3, 219 e 4, 645.
convertit, Cic. Ugato e. collum sudario, Suet.
: cii'ciinicTdo, cidi, cisum, ere (circum e
B) =inforno, in giro a, da atnbe le parti di, Caedo) tagliare intorno (circoticldcre), I) propr. :
,

capillus caput reiectus, Ter. oras et litora


e. : ars agricolarum quae circumcidat, ampu-
=
,

e. errantem. Verg. C) «»» giro per, attorno, tet, etc, Cic: caespitem gladiis, Caes.: gcnitalia
e. villulas nostras errare, Cic: legatio circa alcjs, Tac JJ) trasl.: A)rldurre, limitare, rexe-
insulas missa, Liv. D) nei dintorni di, nelle vi- multitudinem, Cic: sumptus, Liv. B)par-
caie,
ciname di, 1) in gen.: circa haec loca conimo- lando : abbreviare, tagliare, Quint.
rabor, Cic. : omnia tempia quae circum forum cirCUin-eirca, avv., in giro, tutlo all'in-
sunt, Cic. persone che circon-
2) partic. di torno, intoì-no Inforno, Sulpic in Cic. Cp. ed a.
dano ale, come compagni, amici, parti- circumcTso, aw. (circumcisus), brere-
giani, ecc.), greco Tiepi od à|xcp(,' tiva, qui e. ali- tnente, concisamente, Quint. ed a.
quem sunt, suo seguito, Cic: e. Hectora pu- circiiiiicisiis, a, um, partic. agg. (da cir-
gnas obibat, Verg. e. pedes (habere) homines
: CUmcido), tagliato attoì-no, I) di luoghi, tagliato
formosos, come servi che accompagnano, Cic. a picco, scosceso, Collis, Caes. : (Henna urbs)
— circum posposto al suo sost. in Lucr., tota ab omni aditu circumcisa atque directa
Cic. ed a. est, tutta alVintorno tagliata a picco, Cic
1. cìrcuiiiactii{ì<, a, um (partic. di cir- II) trasl., conciso, ponderato, oratio, PUn. ep.:
CUmago), curvato, piegato ad arco, C. in Orbem, explicatio, Quint.
circolare, Plin.: circuraacta curvataque litora, circum-olildo, citisi, clù-sum, ere. chiu-
Plin. ep. alqm, Cic: cornua argento, rico-
dcì-e intorno,
2. circììinnclììs, ùs, m. (circumago), ro- prire d'argento, Caes.: trasl., Catilina consiliis
tazione, rivoluzione (intorno ad un asse), caeli, meis circumclusus (stretto al muro), Cic.
Sen.: rotarum, Plin. Circuni-ciilo, ere, cdntare intcn-no a un
circiiiii-ns;o, ègi, actum, ere, I) condurì-e luogo, sinum maris, Liv.: paludem, Liv.
intorno, volgere atlonw. A) in gen. : C totum circuni-ciirro, ere, eorrerc iu«(wno, linea
corpus, piegare tutto quanto il corpo come circumcurrens, periferia, clrconferetisa, Quint.
una ruota = piegarsi fino a ferra per fare 1, 10, 41 trasl., andar vagando, Quiilt. 2, 21, 7.
:

un ìììchino, Plin.: e al pass, circumagi, esser circiiniciiriìio , are (intens. di circum-


condotto in giro, cioè esser dichiarato libero CUrro), I) correre in giro, volgersi in giro, Lucr.
(propr. di uno schiavo, che per la mano de- 4, 398. — ID corrcì'e attorno, in o presso q.c,
stra era condotto in giro nel foro per signi- hàc illac. Ter.: alqm bine illinc, Catull.
ficare che egli era libero), fig. in Sen. ep. 8, 7. circuin-do, dodi, datum, dare, I) alqd
— Mediale, circumagi, 1) volgersi in giro, (alci rei )
, mettere , porre , collocare attorno,
girare, praccipua ceuationum rotunda, quae k)pì'opr.: ligna, Cic: custodias, Cic: exercitum
perpetuo diebus ac noctibus vice mundi cir- castris, Liv.: brachia collo, Ov.: pass.: circum-
cumageretur, Suet. Ner. 31. 2) trasl.: a) del dari, porsi attoì'no, circondare, hinc patre, bine
tempo, circumagi ovv. se circumagere, com- Catulo lateri circumdntis, Liv. B) trasl.: sibi
piere il giro =
scorrere, nobis in ipso appa- cancellos, Cic. paci famam, conferire, dare,
:

ratu aunus circumagitur, Liv. annus ovv. : Tac II) alqd alqa re, circondare, cingere, in-
aestas se circumegit, Liv.: circumacto anno, chittdere, attorniare, A) propr.: oppidum vallo,.
ovv. anni tempore, passato Vanno, Liv. b) di Cic: regio circumdata insulis, Cic: aniiculo
altri concetti astratti, volubili orbe circumagi, circumdatus Nep. colV acc. alla greca
, : :

seguirsi Vun con rapida vicenda, Plin.


l'altro chlamydem circumdatus Verg. B) trasl. , :

ep. 4, 24, 6. B) pregn. : circumagere aliquid, exiguis finibus munus oratoris, Cic: alcjs pue-
trarre q.c. in giro =
girare attorno a q.c. ritiam robore, proteggi re colla forza, Tac
Mela, 2, 2, 8 (= 2, § 27). II) voltare, volgere. circuiii-«luco,du.vi,ductuni, ere, i)f»'a»i'c,
1) propr.: equum, far voltare, Liv. e così : condurre intorno. A) trarre, conduifc in giror
equos frenis, Liv. se, della falange, Liv. se
: : aratrum,Cic.: flumenut circino circumductum,
ad dissonos clamores, Liv.: signa (le insegne), Caes. B) condurre per una linea ad arco,
ovv. agmen, far fare un cambiaìnento di 1 ) propr.: a) esseri viv.: condurre in giro, in
fronte, Liv.: hastam, voltarsi con Vasta, Liv. arco (t. t. milit.), cohortes quatuor longiore
2) trasl., di ogni specie di mutazione, hic itinere, Caes.: alas ad latus Samnitium, Liv.;
paulum circumacta est fortuna, si mutò, Fior.: assol. praeter castra hostium circumducit
,

e con riferimento a maniera di pensare o di (intendi copias e sim.), girò attorno al campo
agire, una voce circumagere et flectere alqni, nem., Liv. 34, 14, 1. b) e. inan.: a) comet. t.
piegare, persuadere, far mutar pensiero, d'architt., eostruire un edifizio in forma d'arco,
Suet. UT) trarì-e, condurre in giro da un luogO bracbium, Auct.b.Hisp. e Suet. <^) chiudere q.c.
ad un altro, 1) 2>ropr. : bue illuc clamoribus (fra le liìice) di scritto con una linea curva,
bostium circumagi, Tac: nihil opus est te cir- Suet. Aug. 87. 2) trasl., coiri^ t. t. gramm. e
cumagi, cioè che tu venga a girare con me, ret. a) allungare, pì-ominciar una sillaba COìl
Hor. 2) trasl., pass, circumagi =
volgersi ara acc. circonflesso, syllabam flexam, Quint. h) al-
a questo, ora a quello, lasciarsi indtirre, alieni largare, esprimere con una circonlocuzione,
momentis animi, Liv.: rumoribus valgi, Liv. eircoscriverc, sensum longiore ambitu, Quint.:
cireuiu-ai'o, avi, àtum, are, arare in giro, alqd modo longius,trattare troppo ampia-
433 circuniauctio circumfluo 434

mente, Quint.: quindi circumcluctum, ì, n. =: ncque turba (liberorum) la ieri circumerrat, ^?»
nspioboq, periodo, Quint. 9, 4, 22. II) con- si volge intorno, Sen. contr. 2, 9, § 7.
durre in giro =
trarre in giro (la unO ad Un circum-rrro, tuli, latum, feiTe, portare
altro, alqm vi catini, Suet.: asinum in quae- intorno, I) in giro : a) generic, mediale, sol

stus, Phaedr.: con doppio acc, alqm omnia ut circumferatur, si volge, percorre la sua
sua praesidia (dalVuno all'altro presidio) e. 01-bita, Cic: trasl., oratio deducta atque cir-

atque ostentare, Caes. cumlata, svolta ed elaborata nei suoi periodi,


(circumduco), p<^- [contr. oratio simplex atque illaborata), Quint.
circuin«iiiclTo, ònis, f.
d) pregn. (come 1. 1. dei riti), portare q.c. in-
rìodo (del discorso), Quint. 11, 3, 39: plur.,
torno per purificazione, purificare con q.c,
Quint. 9, 4, 118.
alqm ter pura undà, Verg. Aen. 6, 229. II) por-
cìrciiiii<liielu«i, ùs, m. ("circumduco), con-
tare, muoveì-e qua e là, in giro, a) partic:
torno, Quint. 1, 10, 43.
a) propr.: caput alcjs praefixum hastae, Suet.:
clrciiiii-eo e cìrcììeo, ivi e fi, circumt- arnia, volgere in giro or qua or là [cfr.
tum e cirCUttum, Ire, I) andare intorno a q.c, n" p, aa), Curt. 6, 1, 4: clamor circumlatus,
assol. ovv. col compi, intorno a che? che risuona all'intorno, Liv.: filium suis ma-
alVacc. A) in gener.: 1) in fjiro : a.) di per- nibus, Quint.: laeva clipeum ad ictus, far gi-
sone: hostium castra, fare un giro a cavallo rare, Curt.: alqm per celeberrimos vicos, Suet.:
intorno al campo, Caes.: tantum agri quantum circa ea omnia tempia infestos ignes, Liv.
arando uno die circumireposset.e/imr/ere entro aa) operando, pmtare in giro, ovv.
p) trasl.:
il circuito di un solco, Sen.: P) di e. inan.: an- qua e Ut, estendere, allargare, incendia et caedcs
dare, correre attorno, girare, ut circult sol, Plin. et terrorem, Tac: terrarum orbi praesentià sua
ep. 2) facendo un arco: a) generic, assol., pacis suae bona, portare in tutte le partì del
voltarsi, Curt. 3, 2 (5), 14: coiracc, metani inondo. Veli.: generic, bellum, arma, Liv.:
ferventi rota, fare il giro intorno a, Ov. art. bellum passim, Liv.: bellum ovv. arma ad sin-
am. 3, 396. b) parlic, girare intorno a q.c, gulas urbes, Liv.: arma toto orbe. Fior.
descrivendo un arco =
girare intorno a q.c.
PP) sulla bocca, portare in giro, fra le genti,
pigliando la strada più lunga, evitare, ass., divulgare, pubblicare, meritum alcjs Vera prae-
Quint. 2, 13, 16: coll'acc, locum insidiarum, dicatione, Plin. ep.: coll'acc e Z'infin., quae se
Curt.: trasl., a) esprimore un concetto per cii'cumferat esse Corinnam, Ov. b) una parte
mezzo di una circonlocuzione, svolgere, res del corpo, spec gli occhi, volgere attorno, muo-
transferre aut circumire, Quint. 12, 10, 34. vere in giro, far girare, far vagare intorno, tacitos
fi) nel discorso, evitare q.c. ; per nomin. q.c, tamquam sua brachia vultus, Ov.: oculos. guar-
servirsi di un giro di parole, Tac. hist. 3, 37. guardare attorno, Plin. ep. huc atque
Y) andm- attorno ad ale =
ingannare, facinUS
darsi,
huc
:

ad tempia deiim, Liv.:


acies, Verg.: oculos
indignum, circumiri! Ter. B) x>regn., cir-
sic
oculos per totam civitatem, guardarsi attorno
condare q.c, gir andò attorno, oinarco,i\)part.
in tutta la città, Plin. pan. e) portare intorno,
circondare =
ehiudm'e , circuire, abln-aemare dare, porgere all'intorno, far girare q.c. per
e sim., ai della cosa stessa che
ciò che circonda, ass., quae circumibit linea,
costituisce
esser veduto, usato, nel pass. =
girare, amlnn:
intoì-no,passar da... a, per esser veduto o con-
Quint. 1, 10, 44: con racc.,cujus nonhederae siderato da altri, cedo codicem, circumfer,
circuiere caput, Prop. : hyppodromus platanis estende, Cic. circumferuntur tabulae inspi-
:

circumrtur, Plin. ep. p) di persone : extremas ciendi nominis causa, Cic: SCtuni per omue-:
oleis pacalibus oras (di Fallade che tesse), Ov.
Peloponnesi urbes, Liv.: per essere usato, lyrn
met. 6, 101. b) partic. come 1. 1. milit., cir- circumfertur in conviviis, Quint.: per esser go-
condare, chiudere in tneszo, giraì'e, sìnistrum
duto, merum largius, Curt.: poculum, Liv.: hu-
cornu, Caes.: aciem a latere aperto, Caes.: nel
manicorporis sanguinem in pateris, Sall.i trasl.,
pass., circuiri ab hostibus, Nep. : circumiri
terrarum orbi praesentià sua pacis suae bona,
multitudine, Nep.: e fig., circumiri totius belli
distribuire, dispensare. Veli.: pregn., circum-
fluctibus, Cic. II) girare di luogo in luogo, da
ferri, andar per le mani del pubblico, di scritti,
persotìa a persona, far la ronda, andare in giro:
Quint. 2, 13, 15: 2, 1.5, 4. à) per l'uso pro-
il compi, nell'acc. alla domanda: a che?
prio, portare attorno con sé, condune seco,
presso a che? a) generic, assol., quare signa Corinthia secum, Plin.: depictum orbem
circuniirent, Nep. Eum. 9, 2: coli' acc, omnes
terrarum in membrana, Suet.: spolia devicta-
tbres aedificii, Nep.: urbem, Liv.: plebem, Liv.:
nim gentium profundo (di chi ha dilapidato
orbem terrarum mea causa, Plin. ep. rex :
il prodotto della preda), Curt.
agmen circuibat pedes (a piedi), Curt. b) come cìrciini-flccto, flexi, flexum, ore, piegare
visitatore, ispettore, visitare, viaggiare, per-
ad arco, longos cursus, far lunghi giri, Verg.
correre, osservare, saucios, Tac: praedia, Cic:
Aen. 3, 430 e 5, 131.
oram maris, Cic. vigillas (t. t. milit.), far la
:
circuiii-llo, are, soffiare intorno, fìgur.,
ronda. Sali, e Liv. e) sollecitatore, esortatore,
ab omnibus ventis invidiae circumflari, essere
ass., circumire ibi [nel forum) et prensare ho-
abitato, Cic. Verr. 3, 98.
mines coepit, Liv.: coll'acc, .senatum cum veste clrcum-rtHO,fluxi,fluxum,cre, Jjscoj-j-ere,
sordida, Liv.: ordines, Caes.: veteranos, ut acta
fluire intorno, \)propr. di acquc: utrumque la-
Caesaris sancirent, Cic.
tus circumfluit aequoris unda, Ov.: Cariani cir-
cirCÌini-oqilTIO, are, fare U giro a cavallo, cumfluuntMaeanderetOrsinus, Plin. 2) trasl.,
cavalcare intornoa q.c, moenia, Liv. 10, 34, a) di cose concr.: circumfluentibus quietae
7 circumequito urbem, Liv. 29, 7, 5.
: fèlicitatis insignibus, portando attorno le
circiiiii-erro, are, errare intorno a q.c. vesti, ecc. (di vesti ampie e trapuntate d'oro),
435 circumfiuus cirouinlino 436

.lustin. IS, 7, 10. b) di cose astratte, dr- ei ITU in-gr Ilio, ere, gemere attorno, ovile,
cotuiare .ismdo in gran quantità
e , secun •
di orsi (fremere), Hor. epod. 16, 51.
dis rebus qime circumfluunt vos, insanire cireuin-geslO, are, poi-tare attmno dap-
coepistis, Curt. 10, 2 (10), 22. II) river- pertutto, epistulam, Cic. ad Q. fr. 1, 2, 2.
§ 6.
sarsi fuori in giro htngo Torlo, e quindi eìrcuiii-^rt^dlor , gressus sum , grcdi
linboccare, xtraripare, A) detto di liquidi: (circum e gradior), in S. ostile, assalire da ogni
l) propr.: in poculis repletis addito humore parte, cingere, circondare, ^all. fr. e T:1C.
minimo oircunifluere quod supersit, Plin. : e ci r CU mìcio, jèci, jectum, ere (circum e
con metafora presa dal fiume, incitata et vo- jacio), I^gitiare intorno, porre intoi-no, valium,
hibilis,nec ea redundans tameu noe circum- ahare un argine tutto all'intorno, liiv. :

fiuens oratio. Usuo discorso era mosso e scor- fossam verticibus, Liv.: nel ijass. colF acc
revole, ma tuttavia non gonfio né ridowìante, (a cagione di ci CUlll) =
avvincere, abbrac-
Cic. 2) trasl., essere in abbonilanza, essere, ciare q.C, vectem (di un serpente), Cic —
trovarsi in quantità, circumfluentibus undiqui.' Quindi circumjectus, a, um, che sta, si trova
eloquentiae copiis iinperat, Quint. 12, 10, 78. intorno (di luoghi, come città, Stati, ecc.),
B) di recipienti, 1) jjrojw., figur., insatiabìlis col dat., Liv.: assoL, Tac e Cuvt.: n. plur.,
avaritiae est adhuc iniplere velie, quod iam cir- circumjecta, sost. = i dinforui, Tac: trasl.,
cumfluit, Curt. 8, 8 (27), 12. 2) trasl., dÌ2ìer- del discorso, clic è che sta attorno, od
attoriio,

SOne, avere alibonilanza, essere jitiariceo di q.C, intorno, circumjectac orationis copia, Quint.
coZZ' abl., omnibus copiis, Cic: gloria, Cic: cir- IIJ alqd alqa re, chiudere, cingere con q.c,
cumfluere atque abundare rebus omnibus, Cic. extremitatem caeli rotundo ambitu, Cic: pla-
circiiiiinuu>>, a, utn (circumfluo), I) tr., lìities saltibus circumjecta, Tac.
flie scorre intorno, Ov. C Plin. II) pass., »»i- CÌl'CUIll-inìcTo, ore, pon-e intorno, con-
iurno a cui scorre un fiume, bagnato, circondato, durre attorno, valium, Liv. 25, 36, 5 dubbio
Ov. e Tao. {altri c'iTCumiccre).
clrcuiw-I'ttilTo, fòdi, fossum, ere, scavare cii'ciiiii-ilTo, -ìliis, V. circuitio, etc.
intorno, truncuiii, Col.: platmos, Scn. cireilllì-JaCrO, ère, giacere intm-no, I)
clrcuiii-foraueus, a, um (circum e fo- pri>pr.: passim, Cael. in Quint. 4, 2, 123. —
rum), I) che si trova nel foro, aes, denaro II) trasl.: a) di p)aesi, ecc., quaeque circum-
jircso in prestito (dai banchieri nel foro) = jacent Europae (dat.), Liv. circumjacontes
:

debiti, Cic. ad Att. 2, 1, 11. Il) che gira, va ])opuli, circonvicini, Tac b) come x. t. retar.,
attorno sui mercati, pharmacopola, Cic: lanista, rircumjacentia, ium, n., le parole circostanti,
Suet. Quint. 9, 4, 29.
eircuiBi-'reiiio, frcmui, ere, di uccelli, cireuiiiieelu!!, iis, m. (circumicio), n git-
fremere, gemere attorno, CUm stridore magno tiire attm-no, il porre attorno (a q.c), I) il get-

inanes nidos, Sen. ad Marc 7, 2. tare le braccia intorno ad ale, l'abbracciare


circum-liindo, fudi, fùsum, ere, versare qui (aether) tenero terraui circumjectu am- •

intm-no, I) colVacc. di ciò, che viene versato plectitur, che cinge la terra con tenero am-
intorno a q.c, alqd alci rei, 1) propr., versar plesso, Cic.poet. de nat. deor. 2, 65. II) ìneton.,
liquidi intorno a q.C, alqd ad oleam, Cato. dintmni (di luoghi), ut ita munita arx circum-
Comun. j)ass. (di fiumi, nuvole, ecc.), cìvcma- jectu arduo et quasi circumciso saxo niteretur,
fundi, scoi-rere intorno a, ciì'condare, circum- Cic. de rep. 2, 11.
l'undi insulae, Liv.: e circumfusa repente nubes, eii'ciiiiiiicio, V. circumicio.
Verg.: divino quondam circumfuso igni, Liv.: cil'CIIIII-IsltrO, are, latrare intm-no ad
2) trasl., oggetti non liquidi, a) concreti, ale, trasl. di bracchi (spie), hominem , Sen.
a.) rifiess., se circumfundere, mediale circum- ad Marc 22, 5.
f Lindi, spargersi attorno in gran numero, venire cirCIIIll-laVO, ere, bagnare attoì-no , di
in folla, ass. in Caes. ed a., se e. a tergo, Liv.: acque, dubium, an insula sit, quod Euri atque
col dat., se e Hannoni, Liv.: ciixumfundi Africi superjactis fluctibus circumlavitur. Sali,
obviis, Liv.: poet., di una persona sola, cir- hist. fr. 2, 83 (81).
cumfunditur juveni, gli serra addosso,
si cireiiiii-lT^o, avi, atum, I) alqd
are,
Ov. p) intrans., circumfundit eques, viene alci rei, legare q.C. intomo a Verg. e
.q.c,
addosso, incalza da ogni parte, Tac ann. Plin. II) al(]d alqa re, legare intorno intorno
3, 46. b) astratti: undique circumfusae mo- q.c con q.c, avvincere, fasciare, Cic ed a.
lestiae, Cic. : circunifasae undique voluptates, cii'ciini-iTno, litum, ore [forma second.
Liv. II) coU'acc. di ciò intorno acuivien circumll'nto, ire, in Col. e Quint. I) alqd alci
versato q.c, versare intorno, involgeì'e, invi- rei, spalmare q.c intm-no a q.C, appiccicare,
luppare, con un liquido o con una massa Ov. e Plin. II) alqd alqa re, spalmare, uiìgere
liquida, alqm alqa re, l)propi-.: e. rnortuum q.c. con q.c tutto all'intorno, 1) generic: OCU-
cera, Nep. terra quam crassissimus circum-
: Ium pice liquida, Col.: circumlita saxa musco,
fundit aer, avviluppa, Cic: circumfusum rivestiti, Hor. 2) partic: far spiccare, risal-
esse caligine , crassis tenebris , luce , Cic. tare per mezzo di un colore, oculum modo
2) trasl., di oggetti non fluidi, circondare, cin- dextrum modo sinistrum,Plin.ep,:/?rj'Mr.,(Ze(7Zj
gere, chiudere intm-no ale. OVV. q.C. (con q.c), oratori, extrinsecus adductis ea rebus circum-
multis circumfusus stoicoram libris, Cic: come linunt, fatino risaltare, per così dire, con
t. t. milit., illis publicorum praeeidiorum co- forti colori, Quint.: e dei musici, simplicem
piis circumfusus sedet, Cic. in senso ostile,
: vocis naturam pleniore quodam sono circum-
ne magna quidem multitudine (se. hostium) linere, quod Graeci y.axazsuXaajiévov dicunt,
circumfundi posse, Caes. Quint.
.437 circuiiilitio circuinseaeo 438

circunilitio, oiiis, f. (circumlino), Unta, cirClini-Scinilo, ere, stracciar di dosso


colore, che si sapeva dare al marmo, spal- ad ale. gli abiti, lacerare intorno, del littore,
mandolo con cera ed olio, Seu. cp. 86, 6. Liv. 2, 55, 5. _
circuinluciìlTo, ònis, f. (circum e loquor), cii'cuui-sci'ilio, scripsi, scriptum, ere.
circonlocuzimic, Quillt. ed a. circoscì-ivere, segrujre, tracciare, intorno, defi-
circiiniliicens, entis (circum e luceo), nire, delinUtare per mezzo di una linea, I) in
rhe spUinde intorno, trasl.: fortuna, Sen. ad gen.: 1) propr.: lineas extremas umbrac,
.Uarc. 2, 5. Quint.: alqm virgà ovv. virgula, Liv. e Cic.
circiini-liìo, ere, bagnare intorno, terguni 2) trasl.: a) limitare, segnare, fissare, determi-
ac latera insulae (del Beno), Tac: quo (mari) nare, orbem, Cic: exigauui alci vitae curricu
pars (arcis) circumluitur, Liv. culum, Cic: alci quasi e. habitandilocum,Cic.;
cìrcuiiilu!>traii«>, antis (circum e lustro), ante circumscribitur mente sententia, la mente
che iUuinina intorno, Lucr. 5, 1435. concepisce il pensiero in maniera precisa,
circuniliìvio, ònis, f. (circumluo), di- Cic: nullis terroiuis jus suum circumscr. aut
slacco di un tratto di suolo in forma d'isola, definire, Cic. b) limitare,
restringere, a) Offff.
avvenuto per il continuo penetrare e rodere mater.: corpus suum et animo locum laxare,
delle acque di un fiume, drcwntnvione, plur., Sen.: dolorem, paralizzare, Sen. P) di pers.:
in Cic. de or. 1, 173. alqm, Sen. nat. qu. 5, 1, 3: alqm alqa re,
circiiin-iuilto, misi, missum, ere, nmn- Cic, Phil. 6, 3, 5 purtic, segnare ad un ma-
:

(Uire intorno, Caes. e IjÌV. gistrato i limiti da non oltrepassarsi nell'e-


cil'CUIll-inu^lO, ire, muggire intorno, sercizio delle sue funzioni, tribuuum plebis,
alqm, delle vacche. Hor. cann. 2, 16, 33 e sf/f/. Cic: praetorem, Cic. e) con parole, definire,
circuin-inuiiTo, ivi, ìtum. Ire, cingere determinare, rem simpHcem assumptà elocu-
all'intorno, fm- ificare, spec. con muri ed opere tioue, Cornif. prendere nelle
rhet. 4, 43. d)
di fortificazione, Caes. ed a. reti, irretire, a) =
ingannar con parole, falla
circiiinmuiiTtTo, ònis, f. (circummunio), cibus et captiosis interrogationibus circum
circonvallcuiione, il chiude-re attorno una città, scripti atque decepti, Cic. p) imbrogliare, =
opere d'assetlio, opere di circ., Caes. e Auct. adulescentulos, Cic: ab alqo HSIOOO circum
\). Hisp. scribi, Cic e) eludere, frodare,, testamentum,
cirCUIll-lliìVI^O, avi, are, navigare at- Plin. ep. f) palliare, sacrilegiuni facetis iocis,
torno, cireumnavigare, sinus Oceani, Veli. 2, Justin. 39, 2, 5. II) partic, chiudere tra pa-
106,^3. rentesi e quindi trasl., escludere, scartare,
circunipadanus, a, Uin, che si trova at- allontanare, separare, eas sententias, quas etc.
torno al Po
(Padus). Liv. e Plin. Cic: genusboc aratorum (cioè dagli altri prò
CÌrCUni-|teildeO, ère, pendere intomu, cessi), Cic: omne tempus «Sullanum ex accu-
Curt. 8, 9 (32), 24. satione, Cic.
circiini-plaildo, ere, accogliere con ap- circuinscriptv, avv. (circumscriptus).
plausi da ogni parti-, alqm, Ov. trist. 4, 2,4!). in modo preciso, a) generic: c coniplecti sin-
circumplector, plexus sum, plecti (cir- gulas res, Cic. b) come t. t. di retor., con stile
cum eplecto), abln-acciare f»i<<wno, trasl. = cin- bellamente arrotondato, c numeroseque dicere.
gere, circondare, domini patrimouium cLrcum- Cic_
plexus quasi thesaurura draco,Cic.: eas(conjun- circuinscriptio, ònis, f. (circumscribo).

ctioues) undiquc, ra- cogliere, tenere insieme, circoscrizione , definizione , delimitazione, 1 i

Cic. : collem opere, trincerare alV intorno, propr., concreto : a) cerchio, tracciato, ex illa
Caes. circumscriptione excedcre, Cic. h] circuito, tev-
cìrcuiii-|tlT€0, avi, atuni, are, acooigerv, rae, Cic. 2) trasl.: a) definizione, temporum,
auviììcere, avviluppare, alqm, ovv. alqd, di Cic: verborum, Cic: onde concreto (come
serpi, ecc., Cic. ed a. 1. 1.di retor.J, periodo, Cic. or. 204. bj in-eti-
circuin-puiio, posìtum, ore, met-
pijsiii, mento, «) inganno per via di parole (anchc
tere, porre attorno, col dat., Hor., Tac. ed a. al plur.), Sen. p) sopruso, frode (anche al
circiiinpótalTo, ònis, f. (circum e poto), plur.J, adulescentium, Cic.
il bere in giro, il bere al batirlietto funebre, Cic. circuniscripl8r,òris, m. (circumscribo),
<le legg. 2, 60. Cic e Sen. rhet.
ittgannatore, frodatore,
_
cìrcum-quaque, avv., tutto aWintm-no, circumscriplu!», a, um, partic. agg. (cir-
Am-. Vict. de or. geni. Rom. 17, 6. cumscribo), circoscritto, trasl., a) arrotondato,
circunii'elió, Ivi, Itum, Ii-e (circum e conciso, ambitus verborum, Cic: brevis et
rete), irretire intorno, trasl., alqm, Lucr.: te circnmscripta quaedam explicatio, Cic. b) con-
circumretitum frequeutia pupuli Romani esse ciso, di oratori, circumscriptior, Plin. ep. 1,
video, Cic. 16, 4.
circuin-rudo, ròsi, ere, corrodere intorno, cìroiiin-<!ivco, scctuni, are, I) tagliare
escam, Plin.: trasl., dudum eniin circumrodo, intorno, alqd serra, fare con una sega un buco
quod devorandum est, mastico n lungo, ci(> rotondo in q.c, Cic. II) partic., e. alqm,
che debbo pur in fine sforzarmi a dir aper- circoncidere ale. (comc ì Giudei), Suet. Doni.
tamente, Cic: qui dente Theoniuo cum cii-- 12.
^
cumroditur, tnorso dal dente di Teone (ol- cii'ciiin-»>«^«leo, sèdi, sessuiu, ère, sedere
traggiato), Hor. attorno ad ale. o q.c, I) generic: alqm.
circiiiii-saepTo, saepsi, saeptuni, Ire, cir- Sen. ep. 9, 9. II) partic., in senso ostile,
condare, cingere, corpus armatis, Liv.: stagnum mettere il campo intorno, cingere, CAc. Lll '.

aedificiis, Suet. ccriam omnibus copiis, Liv.: alqm (In casa di


4;}9 circuiiisepio circuinspicio 440
ale), Cic: trasl., a lacrimis omnium circum- cìum e, Quint.: circumspectissima sanctio de-
sessrus, assediato, Cic. creti, Val. Max. b) attivo, di pers.: prudente,
circiim-sepTo, V. circumsaepio. cauto, ponderato (contr. incoiisultus, temera-
cìrcumscssTo, (circumsedeo), as-
onis, f. rius), homo, Cels.: sive aliquis circumspectior
sediarnento, assedio, Cic. II. Verr. 1, 83. est, Sen. II) cospicuo, impoi-tunte, ragguarde-
circuni-sTdo, ere (in senso ostile), asse- vole, segnalato, lionor, Val. Max.
diare, eireondare un luogo, Plistiani, socios 2. circum$>peclus^ us, m. (circumspicio),
Komanorum, Liv.: legem urbcuique, Tac. I) guardare, osservare attorno, natura cirCUm-
il
cìrciini-i$ilio, Ire (circum e salio), saltare spectum omnium nobis dedit, il guardare da
in giro, attorno, dei passeri, Catull. 3, 9. ogni parte, Sen.: e figur., detinere alqm ab cir-
eircuin-sisto, stcti, ere, pm-si intorno cumspectu rerum aliarum, Liv. II) vista, pro-
ad ale. O C[.C., tìngere, attoì-niare q.c. od ale. spetto, veduta, facilis est cii'cumspectus, uiide
IJ in gen., alqm, signa sua, Tao.:
Caes.: exeam, quo progrediar, Cic: co se progressos,
assol. cum paucis inilitibus circumsistens
,
,
unde in omnes partes circumspectus esset, Liv.
Caes. Il) partic, in senso ostile, auomiare, eìi'cumspTcTo, spexi, spectum, ere (cir-
assediare, stringere alVintomo, alqm, Caes.: cuii! e S^ecio) ,
guardare, ntirure attorno, I) intr.
naves, Caes.: circumsisti a civitatibus, Caes.: e (lat. are) rifl., guardarsi intorno, guardare
assol., sex lictores circumsistent, Cic., trasl., in giro, riguardare, mirare intorno, riìnirare,
circumsteterat Civilem et alius metus, Tac. \) propr.: circumspicio: nemo (est), Ter.: cir-
cii'ciiiii-sSiio. souui, are, I) v. intr.: cumspicit ille atque, ubi sit, quaerit, Ov.: qui
a) sonar d'oyni intorno a q.C, cirCUlUSOnans in auspicium adhibetur nec suspicit nec cir-
undique clamor, Liv.: locus, qui circumsonat cumspicit, Cic: circmuspicit (si guarda [an-
ululatibus cantuque sympboniae, Liv. b) esser gosciosamente] inturno), aestuat, Cic usque :

rintronato, talibus aures tuae vocibus circum- eo te diligis et maguitice circumspicis (ti
sonant uudique, Cic. IIJ v. tr., rintronare, ri- guardi intorno, ti pavoneggi), ut etc, Cic:
suonare intorno a q.C, clamor liostes circum- late circumspiciendi libertas, libera veduta,
sonat, Liv.: e. murum, Verg. Quint.: seguito da proposiz. interr., atque
eircuiii-.soniis, a, um (cii-cumsono), «he suus coniux, ubi sit, circumspicit, Ov. 2) trasl.,
strepita attorno, turba canum, Ov. met. 4, 723. guardarsi attorno (cogli occhi della mente),
circunifiipectè, avv. col comp. (cii-cum- osservare, considerare, seguito da prOpOSiz.
spectus), eon riguardo, vonsidei'utainente, con relat., vide, quaere, circumspice, fi quis est
circospezione, Sen. ed a. forte ex ea provincia qui te nolit perisse,
,

circuuispectio, onis, f. (circumspicio), Cic cum circumspicerent patres, quosnam


:

circospezione, circumspectio aliqua et accurata COnSUles facerent, Liv. II) tr., guardare at-
consideratio, Cic. Ac. 2, 35. torno, girar l'ocvliio intorno, osservare atteiita-
cii'cuinspevlo, avi, atum, are (freq. di tnente all'intorno, ntirure intorno, V) propr.:
circumspicio), guardare attorno ripetutamente, urbis situm, Liv. lucos, Ov. oculis Phrygia
: :

I) V. intr. guardarsi intorno, circumspectant agmina, Verg.: ne ex medio quidam cornua


(bestiae) in pastu, Cic: primum circumspe- sua, Liv. amictus, Ov.: di e. inan., in latus
:

ctans tergiversari, Liv.: (jìgur.) itaque du- omne patens turris circumspicit undas, Ov.
bitans, ciixumspectans, liaesitans, multa ad- 2) trasl., rivolgere colla mente lo sguardo a q.C,
versa reverens tamquam in rate in mari im- considerare attentamente q.C, riflettere, ponde-
menso nostra vehitur ratio, Cic. Tusc. 1, 73: rare q.C da ogni pai-te, meditare su q.C, pen-
seguito da propos. relat., circumspectans huc sare attentamente a q.C, cirouiuspicite paulìsper
et illuc, si quem reperiat, cui etc, Cornif. mentibus vestris bosce ipsos homiiies, Cic:
rhet.: quauam ipse evaderet, circumspectabat, omnes imperii vii'es, Liv.: dieta factaquo. Liv.:
Liv. II) V. tr.: A) volgere intorno a sé gli omnia pericula, Cic: e e. se, gettare uno
occhi sugli oggetti circostanti, guardar intomo sguardo sopra sé stesso, considerare chi si
SU q.C, osservare all'intorno fspec. con aspet- sia, Cic parad. 4, 30 oov. == considerare s')
;

tazione, ansietà, sospetto) ; aquam, guardare stesso, per aver cura di sé, Auct. b. Afr. 47,
intorno sull'acqua, Liv. Ora principimi rum 2 e così, Eomanus senno magis se circum-
:

alios intuentium, Liv.: patriciorum vultus, spicit (guarda più sé stesso, si stima di pili),
Liv.: tectum et parietes, Tac: omnia (a tutto), Sen. ep.: 40, 11 : seguito da unaprop. relat.,
Cic. e Sali.: inter se attoniti, Tac: seguito da Cic. Mur. 13; 41 (50), § 10.
Sali. bist. fr. 2,
propos. finale e interrog., alius alium, ut Sen. ep. 70, 5 colVut o ne e il cong.
: guar- =
proelium incipiant, circumspectant, Liv.: si- dare, considefare che o che non, c. diligenter,
mul alia circumspecto, satisne erplorata sint, ut etc, Cic: e timida mente, ut etc, Ov. cu-
Ter. B) cercando ale. o q.c, o desiderando, riose, ne etc, Cels. B) WW oggetto, guardare, mi-
guardare attoi-no, spiare, 1) propr.: UCSCio rare attorno, mirarsi attorno, l)propr.: visUHI
quid circumspectat. Ter.: quousque me cir- ab se Ambiorigem in fuga, Caes.: Athin, Verg.:
cumspectabitis? Liv.: vacuam Eomanis vatibus Saxum ingeUS, Verg. 2) trasl., volgersi a guar-
aedem, Hor. 2) trasl., guardarsi attorno per dare q.C. := scoprire, trovare q.c, essere in
q.C. = cercar di trovare, rintracciare q.v,, spiare, cerca di q.C, alium arietem, Verg.: rhethoreiii
ftigam et fallendi artes, Tac: defectionis tem- Latinum, praeceptores, Plin, ep.: autumno
pus, Liv.: omnes argumentorum locos in a- tecta et recessum, Liv.: fugam, Tac. e Justin.:
gendo, Quint. reliqua ejus Consilia animo, Caes.: col dat. («
1. circuiuspcctus, a, um, pan. agg. {da chi? per chi?), locum fugae, Curt.: pere-
cixcumspicio), I) circospetto, cauto, prudente, grinos sibi reges, Justin. Perf. sincop., —
h) passiverai c.inan.: verba nou e, Ov.: judi- circumspexti. Ter. adelph. 689.
441 circuriistaiitia circumvolo 442

clrcumslanlTa, ae, f. (circumsto), T) il 11 (42), 14. b) in curva, portarsi, andare,


circondare, lo stare attorno, aquae, aSris, Sen. condursi, facendo un giro, a, verso q.c. con o
nat. qu. 2, 7, 2. II) trasl., complesso delle cir- senza navi (navibus), Caes., orv. classe, Liv.
costanze, Quint. 5, 10, 104. promunturium, Liv.: ad ovv. in locum, Lìt.
«ircuni-StO, stcti, stare, s-tare, essere at- ovv. cavalcare attorno, con senza equo, LÌT.:
torno, e coli' acc, stare attoi-no ad alc. d muliones coilibus (attraverso i colli) circum-
([.C, circondare, attorniare, I) generic. se- : vehi iubet, Caes. trasl., frustra circumvehor
:

iiatum, Cic: sellam, Liv.: part. sost.^ cìrcuin- omnia verbis, fo giri, cerco,mi fermo a de-
stantes, i circostanti, Liv. ed a. II) partic, scrivere, P. Verg. Cir. 271. II) cavalcare,
circondare, stringere ostilmente, assediare, in- intoì-no da ogni parte, navigare tutto all'intoi-no,
calzare, premere, tribunal praetoris urbani, far la ronda (a cavallo in barca, in nave),
Cic: trasl., cum tanti undique terrores cir- circumvectus equo, Liv.: coli' acc. (presso),
cumstarent, Liv. nos fata circumstant, Cic.
: suos, Justin.: classem (in una barca), Liv.
circuni-stre|io, strcpuì, strcpYtum, ere, CÌreUlll-Velo, are, coprire intorno, Ov.
I) strepitare, gridare, fare strepito attorno a met. 14, 263.
q.c, legatus clamore seditiosorum circurastre- circumveiiio^ veni, ventura, ire, venire
pitur, viene fischiato, Tac: trasl., tot huma- intorno a q.c. =
eircondare q.c. I) in gen. :
nani vitam circumstrepentibus niinis Sen. , a) una pers., circondare, serrare intoi-no ale,
II) far sentire all'intorno con grandi voci q.C., hominescircum venti fiamma, Caes. b)c. inan.,
tìiinaeeiare eon grandi grida g.C, denunziare Specialm. luoghi, andare attorno, circondare,
gridando q.c, atrociora, Tac. circnmstrepunt : serrare, attorniare q.C, CocytOS sinu labens
iret in castra etc, gli vanno (/ridando at- circumvenit atro, Verg.: Ehenus modicas in-
torno « che se ne vada, ecc. », Tac. sulas circumveniens, Tac: planities locis paulo
eìrClim-Slriio, struxi, structura, ere, fab- superioribus circumventa, Sali. II) ostilm.
bricare, forti/ìcaì'c interno, lacum, Suet. Dom.4. circondare, stringere, l) propr.: a.) una perS.,
clpCUIll-lei'O, ere. fregare intorno, poet. sei-rare, stringere, serrare in mezzo, sopraffare,
= premere, stringere attorno, Tibull. 1, 2, 95. attorniare da ogni parte, uostros. Caes. hostes
:

cil'Clini-textlI!», a, uni, tessuto intoi-no, a tergo, Caes.: in medio circumventi hostes,


intessxito, circumtextuiu croceo velamen acan- presi serrati in mezzo, b) luoghi, cin-
gere, investire, assalire, singulas urbes. Sali.:
tho, della cyclas (V.), Vcrg. Aea. 1, 649.
cuncta nioeuia exercitu. Sali.: armis regiam.
cirCUIU-tiillO, tìjUÙi, are, tuonare intoitui,
"poet. di Bellona =
intronare sino a rendere
Sali.:
circuire
moenia vallo fossaque. Sali.
una persona, avvicinare pian piano,
2) trasl.,

pazzo, alqni, Hor. sat 2, 3, 223


porre ^m'insidia a, soverchiare, sopraffare alc,
circuiii-loii!!>u<>, a, uni (tondeo), tosato,
mettere in pericolo, cspoi-ì-e a rischio, poi-re a
raso intorno (nei Capelli), tagliato intorno, ben
cimento, ingannare ale; paSSivO, cirCUmveniri
aggiustato, Suct. ed a.: trasl., elaborato, oratio,
Sen. ep. 115, 2.
= cadere in pei-icolo, essere al rischio, divenir
vittima di q.c. (specialm. in tribunale, o ge-
circum-iindTquc, V. ciicum n° I, A.
neric nella vita pubblica), innocentes, Sali,:
cirCUIU-viìdo, vasi, ere, circondare, strin-
alqm per arbitrum, Cic: alqni judicio capitis,
gere, assalire da ogni I) propr. : im-
pai-te,
Cic: innoceutem pecunia, Cic: plebem fae-
mobiles naves, Liv.: alqiu clanioribus turbidis,
nore, Liv.: circumveniri ab aliquo per insidias
Tac. II) trasl., soi-pi-endere, cogliere all'im-
solt. insidiis, Caes. e Sali.: potentis alicujus
provviso,novus terror cuni ex utraque parte
opibus, Cic: circumventus falsis criminibus,
circumvasisset aciem, Liv.
Sail.
CÌrCUin-VSÌgU>4, a, um, errante, die erra
CÌrCUIIIvei'sTo, Onis, f., il volgere attorno,
intorno, Oceanus, che circonda la terra, Hor. nianus, Quint. 11,3, 105.
epod. 16, 41.
CÌrCUIIIVCI*SOI*, ari, volgersi da ogni parte,
circiim-vallo, avi, àtum. Tire, chiudere Lucr. 5, 520 e altrove.
con un vallo, con una circonvallazione, circon-
cii*cuiii-vci-to (vorto), verti (vorti), ver-
rullare, bloecare, seriarc da ogni parte, oppi- sum (vorsuiii), ere, voigei-c attorno, circumver-
<lum, Caes.r
tot
Pompejum, Cic:
res repente
hostes, liv.: tens se, volgendosi a destra, Suet Vit. 2. —
fìgur., cii-cumvallant. Ter. Mediale, circumvcrti, volgersi, rota circumver-
adelph. 302.
titur a.xem,gira attorno all'asse, Ov. met. 15,
circuni-veclio, ònis, f. (circumveho),
522 (dove Merkel dà circumvolvitur).
T) poì-tare attorno
merci, trasporto, com-
le
CÌl*CUIll-»'CSlTo 1 ire, vestire all'intorno,
mercio interno, portoriuui circuinvectionis
, trasl., se dictis, armarsi, trincerarsi da ogni
dazio di transito nelle spidizioni di merci
alTinterno, Cic. ad Att. 2. 16, 4. II) giro,
parte con pai-ole =
difendersi, Poèt. in Cic.
de or. 3, 158.
solis, Cic. Tini. 9, § 29, M. cil'CUm-viilltO, avi, atum, Are, volare at-
circumveclor, (intens. di circum-
ari torno, I) propr., di uccelli., lacus, Verg.:
Vehor), andare attoi-no a q.c, percorreì-e, co-
steggiare, oppida, Plaut.: Liguruni oram, Liv.:
assol., Tac II) trasl., di uomini andar =
vagando, aggirarsi, qua e là, Lucr., Sen. eda.
41, 17, 7; trasl., per «ori-ere descrivendo^ espo- CÌrCUni-\'8lo, avi, atum, are, volare at-
nendo, singula, Verg. gè. 3, 285. torno, aggirarsiintorno, IJ propr., di esseri
circum-veiior, vectus sum, veld, farsi alati: spem suam fpredaj, Ov.: sedem illam,
portare attoì-no, 1) in giro in curva: a) in Quint.: alqm atris alis, della morte, Hor.: e
giro, andare in giro attoi-iM a q.C, cavateare della notte, cava umbra, Verg.: caput tristi
ttitto uttoi-no, girare intorno, petram, Curt.
7, umbra, Vcrg. IIJ trasl., voiuì-c atto^mo =
443 circumvolvo Citium 444
trascorrere di COSCI in COSa, volare di C. in C, cisterna, ae, f., cisterna, Sen. ed a.
ordines exercitus, di fila in fila, Veli. 2, 27, 2. cislernìniiSj a, um (cisterna), di cisterna,
circuiii-volvo, volvi, volùtuni, ore, voi- aqua, Sen. ed a.
yere, girare attorno, nied., circumvolvi, volgersi cist5pli8r8s, i, m.(xtaTocpópog),/5jortotor
attorno e sim., axem {cfr. circumverto), ma- di cesta), moneta asiatica del valore di circa
gnum aunum, in un giro compiuto (di anno 4 dramme, che portata sul diritto T im-
solare), Verg. 3, 284. pronta della cesta bacchica semiaperta, e.
circilS, i, m. (xtpxog), IJ eireonferema, or- Pompe] anus (dalla cassa delle miniere asia-
bita in astronomia, caiidens, via lattea, Cic. tiche di Pompeo), Cic: in cistophoro in Asia
Arat. 248. II)eampo di eorsa, per cavalli e liabeo ad HS bis et vicies, in moneta asiatica
carri, A) in lìoma o vicino a Roma: 1) cir- ho, ecc. Cic: gen. phir.: cistophorùm, Liv.
ejis maximum» e comun.per antonomasia cistììla, ae, f. (dimin. di cista), cestella,
solt. cìrcus, il circo di forma ellittica, costruito casseuimi, Plaut. ed a.:
da Tarquinio il Superbo nelVlt^ regione fra cTtalilll, avv. (citatus), in fretta, frettolo-
il Palatino e l'Aventino nella valle Mureia ; .s«*«ento, Auct. b. Afr. 80, 4: compar., citatius,
ampliato da. Cesare ai due lati, in modo da t^uint. 11, 3, 112: superi., citatissime, Quint.
contenere 150 mila spettatori, e da Traiano 1, 1, 3_7.
allungato, in modo da contenerne dai 300 ai cTtaliis, a, um, part. agg. (da, 2. cito),
400 mila, Cic. ed a.: circus fallax, perchè ìiel presto, rapido, frettoloso. Impetuoso,
aìgeneric;
circo giocolieri e cerretani esercitavano le citatus fertur Rlieuus, Caes.: citato equo, a
loro arti, Hor. 2) cirous Flaiiiiiiius, nella galoppo, Caes.: citato gradu, Liv.: citatiore,
9* regione, fuori della città, nel luogo deno- ovv. citatissimo agmine, Liv. b) di modo di
minato prata flaminia, Cic. ed a.: detto solo esporre o di persoìia che espone, affrettato,
circus, Ov. fast. 6, 205 e 209. B) in altri luoghi: precipitoso, vivace, brillante, pronuntiatio citata
1) circus maritiinus, presso Anagni, Liv. {contr. pressa), Quint.: Koscius citatior, Ae-
9, 42, 11. 2) di altri arringhi o stadi per ce- sopus gravior fuit, Quint.: in argumentis ci-
lebrarvi feste, come quello di Enea in Si- tati sumus, Quint.
cilia, Verg. Aen. 5, 109 e 551. CÌler, a, um (cis), che rimane al di qua,
cTpìs, is, f. (xeipig), uccello marittimo in comun. I) compar., cTlerìor, neutr., -Yus,
cui fu cambiata Scilla, figlia di Niso, Ov. gen., -lòris, A) propr.: citeriore (contr. uite-
met. 8, 151. Ps. Verg. Gir. 488. rior), B) trasl.,
Gallia, Cic: provincia, Caes.
Cirrlia, ae, f. (Ki^pa), città alla foce del piit più prossimo, 1) di Spazio, Val.
vicino,
Plìsto, porto di Delfo, quindi sacra ad Max.: fig., ut ad haec citeriora veniam et no-
Apollo. tiora nobis, che più ci riguardano, le cose
cirriis, i, m. IJ ciocca di capelli ricciuta terrene, Cic. 2) tempor., piit vicino, printa,
per natura,riceioio, riceio (cotnun.plur.),\civr. Val. Max. C) di quantità, ym pieeolo, mi-
fv. ed a. II) trasl.j frangia agli abiti, Phaedr. nore, inferiore, aetas, Val. Max. IIJ superi.,
2, 5, 13. ClllinilS ovv. cTtilUlUS, a, um, vicinissimo,
Cirta, Kfpxa), città e rocca dei Mas-
ae, f. molto vicino, il piti vicino [contr. ultimus),
silii nell'interno della Numidia, residenza stella ultima a caelo, citima terris, Cìc.:^7m/-.
di Siface, Massinissa e suoi successori; dopo sost. fig., deduc orationem tuani ad haec ci-
Costantino chiamata Costantina, come tut- tima, Cic.
tora Constantine {in Algeria): i suoi abi- citerTus, avv. V. citra.
tanti Cirtenscs, ima, m., Ch-tesì. dtliacriin, m. (KiO-aipwv), alto e
ònis,
cTs, prep. coU'acc, al di qua. [contr. ultra, boscoso monte, che formava il confine setten-
trans), I) propr., di spazio : cis Taurum, Cic: trionale dell' Attica e della Megaride verso
cis Padum ultraque, Liv. II) trasl., di tempo, la Beozia: teatro celebrato delle orgie bac-
entro, fra, cis decimum mensem, Aur. Vict. chiche di Tebe, ora in parte Kithairon, iìi
CIS-al|»TnuS, a, Utn, ehe è ai di qua delle jìarteLivadostro ed Elatias.
Alpi, cisalpino, Gallia, Cic: provincia, Suct.:
cìtiiiira, ae, f. (y.iS-ocpa), eetra a sette
Galli, Liv.
corde, Cornif. rhet. ed a. : meton., sonar la
cTsiiiiii, ti, n., specie di carro leggiero a cetra, cantar sulla eetra, citharae studiuin,
due ruote, cari-etto, carrozzella, Cic. ed a Hor.: citharam docere alqm, Prop.
Cis>|»Tu»> {antic. CespTus), mons, u/na
cTtliarìsta, ae, m. (y.iS^aptaxi^s), citarista,
delle due alture che formano il mons Esqui- soniitor di eetra, Cic. ed a.
linus, oggi colle di Santa Maria Maggiore.
cTtliaristria, ae, f. (y.'.9ap:axpi,a), suona-
cis-l'hónanus, a, um, c/te abita ai di qua
triee di eetra. Ter. Pliorm. 82 e 144.
del Reno, cisrenano, Germani, Caes. b. G. G,
2, 3. _ Cidiarizo, are
Nep. Epaiii. 2, 1.
(xiS-api^dj), sonar la cetra,
Cisseus, ci, m. (Kiaaeug), re di Tracia,
secondo un mito posteriore, padre di Ecuba. cìtlisìrocdicus, a, uin (y.'.9-apqj5ixóg), di
— Deriv.: CisséTs, tdis, f. (Kiaarits), la citaredo, che appartiene al citaredo, Suet.ed a.
Cisseide =: Ecuba. CÌtIiaroedU!», i, m. (y.:8apqjSóg), citaredo,
cìsia, ae, f. (xiatr)), cesta, cassa per abiti, citarista, che si accompagna sulla cetra, Cic.
libri,denaro, frutta, ecc., Cic, Hor. e Col.: ed a.
per custodire arredi sacri, Tibull. e Ov.: come eitìinus, V. citer.
urna pei voti nei comizi, Cornif. rhet. Cittiini^li, n. (Kixtov), una delle nove an-
ci<«tella, ae, f. (dimin. di cista), eesteiia, tiche città principali di Cipro, con un porto
cassettina, Comici e Cornif. rhet. ben riparato, patria dello stoico Zenone; là
415 citius cìvilis 446

morì Cimone. —
Dcriv.: A) Cìticus, a, 24. — Infin. pres. pass., parag., citarier,
um, di Cizio, Ciziese, jjlur. sost., Cititi, òrum, Catull. 61, 42.
m., abitanti di Cizio, Ciziesi, B) Cìlìf«HÌs, citrii, avv. e prep. co??' acc. {da citer, da
ei, m. (KlTlsóg), di Cizio. connettersi alla forma antica cis), I) ai di qua,
CÌftiiiS, avv. V. 1. cito.
di qua {conir. ultra), e Velium^ Cic: nec citta
l.cìlo, compar., cTtius, superi., Cilis-
mota nec ultra, né da questa né da quella
parte, ne di qua né di là, Ov. II) trasl.:
«Tiiie, avv. {da citus, a, un\), I) presto, pton-
tainente, prestameute, celermente (cofltr. tarde),
A) di ciò che è ancora al di qua di un dato
limite, che non ha ancor raggiunto un dato
iliscere alqd, Cic: aut citius insistere aut lon-
limite, innanzi, al dì qua, di sotto, 1) nello
ijiusprocedere, Cic: dicto citius, Hor. e Liv.:
spazio: paucis e. (se castra) milibus, Liv.: tela
serius aut citius, presto o tardi, Ov.: se in
JJ) tiasl.: hostium e cadebant, non giungevano ai Ro-
currus citissime recipere, Cats. :

a) con una negazione =


non facile, non fani- mani, Tac. cifra tertiam (syllakam), innanzi
:

alla ter.va sillaba, Cic: saepe etiam e. licet,


inente, haud non tam cito quam etc.
cito, Ter. :

anche se non sì sale di più, Cic: compar., ci-


< 'ic. b) compar., citius quam, più presto, piut-
terius debito, più. di quanto dovrebbe,?>&n.àe
tosto che, Cic: x>artic. citius diceres (dixerira)
|uam opv. quam ut, Cic. ira, 1, 17, 7: melius ultra quam citra stat ora-

2. dio, àvi,àtum,àre (freq. di ciò = cieo),


tio, dice megliopiù che meno, Quint.: nec
\irtUs e genus est, nan è da meno della, na-
<'ccitare, stimolare, muovere, agitare, cominuo-
scita, Ov.: e. scelus, noa sino al delitto, Ov.:
lere, I) chiamare, provocare colla VOCe UH CS-
'itra quam, non al punto che, meno che, ecc.,
Hcre animato, a)generic.: uautas, Pr^p.: noto
Ov. 2) nel tempo e. Trojana tempora, Ov.
:
luater ore citari, Ov.: reliquique Graeci, qui
iioc anaijaesto citantur, Cic. b) come 1. 1. a) del
B) sema, oltre, eccetto, tranne, plus USUS Stne
doctrina, quam citra usum doctrina valet,
hnnditore e del magistrato, per mezzo del
Quint.: e aeraulum, Quint.: citr.i spectaculo-
(tanditore, chiamare in un luogo, invitare, ci-
tare, chiamare in (jiudis'o, a Comparire, a pre-
rum dies, eccetto il giorno degli spettacoli,
Suet.
sentarsi, far venire, aa) lì Scìiato ad adu-
iianza: patres in cuviani, Liv.: Scnatum in cTlrcUS, a, um (citrum), T) di cedro, ce-

forum, Liv.: e dei capitani 'per la raccolta,


drino,malus citrea, Òppius rnMacr., e solt. ci-

aominatim citari, Curt. fi^) il popolo a vo- trea, Plin., cedro (albero) : malum citreum ,

Cloat. in Macr., e semplicem. citreum, Plin.,


tare, in campo Martio centuriatira populum,
cedro. II) che appartiene all'albero del ce-
Liv. yy) '^*^^» (^'"^ dopo il censo : e i cava-
dro, di legno di cedro, mensa, Cic: oleum, olio
lieri a rassegna, ipsum censorem, Liv.: i nuovi
di cedro, Plin.
e i vecchi senatori, e senatum eo ordine,
qui etc, Liv. £5) i cittadini atti alle armi d cilro, avv. (citer), ai di qua, solo in unione
arruolarsi e II prestar giuramento [contr. re- con ultro, V. nitro, n" I.
.>pondere, non respondere),junioresnonnnatim,
citrulli, i, n. (citrus, n" II), legno di cedro,
Veli, ed a.
Liv.: tribus urbanas ad sacramentum, Suet.:
iieccitatus in tribù civis respondisset, Liv.: cTtru<«, i, f. I) cedro (albero), Plin. ed a:
Bz)in tribunale (contr. respondere, adesse, II) albero africano, chiamato dai Greci 9uov
excUsari), così i giudici, judices, Cic: come o 9'jta, del cui legno fragrante i Rom. amanti
l'accusatore, chi intenta processo e l'accu-il
del lusso si facevano fare i mobili più costosi,
sato, Stheniura, Cic. reum, accusatorem, Cic:
:
Sen. ed a.
e partic. l'accusato, tota denique rea citaretur Ciltiuiii e Cillìciiiii, V. Citium, ecc.
Etruria, Cic: canes citati non respondent, cilus, a, um, pan agg. {da cieo) veloce, =
Phaedr.: citari de tribunali, Cic. ovv. prò tri- rapido, presto (contr. tardus), incessus. Sali.:
bunali, Suet.: citari ad causam dicendam, Suet.: via, Liv.: eques, staffetta, corriere a cavallo,

e alqm audaciae (per aud.), Ps. Cic: alqm Liv.: macitìei:[mtps, cavalleriale :giera,Cnrt.:
capitis (di vita o di morte), Cic: come testi- legiones, che camminano a marcie forzate,.
moni, alqm testem, Cic: scorta adversus alqm, Tac: vox e. {contr. vox tarda), Cic: citior cura,
Suet.: e trasl., citare alqm testem rerum a se Val, Mnx
gostarum, Liv.: falso nomina magna Jovis, Ov.: CTiis, V. Cios.
luagistratuum libros linteos auctores, Liv.: Sa- cT\ious, a, um Ccivis), che appartiene ai
lainina clarissimae testem victoriae, Cic: e cittadini , civico, civile, dei cittadini, jura,
finalm. i condannati, nomina damnatorum, diritto civile, Hor.: bella, Ov corona, corona :

chiamareper nome {condanna ti, Liv ^Q t7u«- . :


di gramigna, che olten/'va colui che in. bat-
mare, invitare un vincitore a ricevere il taglia avesse salvato da morte un oncitta-
jìremio, victorem Olympiae citari, Nep. praef. dino, Cic. ed a.: in questo senso, sost. sempl.
civica, ae,f,, Sen. rhet. ed a.
5} 5. P) di consoli, chiamare, invitare i sena-
tori " manifestnre la loro opinione, haec iUi, 1.cTvTITs, e (civis), che riguarda i citta-
quoquisqne ordine citabantur. Plin. ep.: 9, Vó, dini (e partic. i concittadini), civile, del citta-
18. y) chiamare, invocare la divinità inaluto, ditto, dei cittadini, del concittadino, dei concitta-
alqm falso, Ov.: alqm ad suum muuus, Catull. dini, 1) propr.: mos, Cic: cl:im'ir, I-iv.: cruor,
II) =^ far comparire q.c, d'un tratto, l] colla Cic: bellum, Cic: vieto ia, mi concittadini,
voce, intonare, far sempre sentire, cantar sempre, Nep., in guerra civile, Sali.: qucrcus, poct.
invocare, paeauem, Cic: ab ovo usque ad m^ila corona civica {V. civicus), Vcrg. jus, o (in :

<.< io Bacche!» Hiir. com-


2) destare, eccitare, senso largo) il diritto di cittadinanza {contr.
muovere, determinare, isque (animi) motus aut jus naturale), Cic, Hor. ed a., ovv. (in senso
boni aut mali opinione citatur, Cic. Tusc 3, stretto) diritto civile, diritto privato [contr.
447 Givilis clamo 448

jus publicum), Cic: actio, accusa di un citta- cTvIlàtula, ae, f. (dimin. di civitas), diritto
dino contro un suo concittadino, Cic. 2) trasl.: di cittadinanza in una piccola città, Sen. apoc.
a) civile =
ineno di sentimento patrio, degno di 9, 4._
>(it cittadino; popolaì-o =
d'utile jìtibblico, che cladcs
_
e cladis, is, f. [etimolog. affine
mira al (tette pubblico, nulli civilis animus, Liv.: a gladius), danno, offesa, lesione, 1) in SCnSO
athercule senno est minime civilis, Liv.: neutro stretto, danno, offesa di un membro, dextra<'
siquidquam in vobis non dico rivilis, sed
fiost., manus, Liv. 2, 13, 1. II) in senso lato, ge-
Immani esset, se in voi fosse ancora qualche neric. : perdita, rovina, disastro , ii'foìtunio,
senso, non dico di patriottismo, ma almeno di 1) in gen.: ci. civitatis, Cic: gens integra a
umanità,hìv. b) (coi compar. e superi ), popo- cladibus (piaghe) belli, Liv.: eà clade, rovina,
lare =^ umano, socievole, affabile, benigno, coi-tese, eccidio, devastazione, Ijbi.: instantes clades,
semplice, moderato, animus, Suet.: ingenium, epidemie, Liv.: meton., di una per.wna che
Tac: geuus vitae, Suet.: quid civilius illo(patre arrechi ad ale. gravissimi danni, Scipiadae,
patriae), Ov.: civilis ingressu, Plin. pan.: civilis clades Lybiae, Verg. 2 partic, sfortuna in1

in semet augendo, Suet.: civilis circa quosdam battaglia, sconfitta, cladem (pugnae) accipere,
araicos, Eutr.: civilis in cunctos, Eutr.: civile Cic. e Liv. cladem hosti afi'erre, Cic: cladem
:

rebatur, coirinhn. pres. pass., Tac. ann. 1, 54: iiiferre, Liv.


n. pi. sost., plus quani civilia agitare, Tac: ci- ciani {are. calam o calim, dalla radice
vilialoqui de se, Tac. II) riguardante lo Stato CAL, CEL, donde cel-o), di nascosto, nascosta
e gli uffici dello Stato, politico, pubblico, dello mente, celatamente [cOntr. palam), I) avv.,
stato, a) generic: oratio, Cic: res, Cic: officia, plura e removebat, Cic: haud ciani tuKtiram,
Quint.: scientia, ratio, scienza politica, sociale, teìine nascosto, dissimulò, e. esse, non essere
di Stato, Cic. rerum civilium cognitio, poli-
: conosciuto, Ter. Il) prep.: a) colV&h\.: e. vo-
tica, diplomazia, Cic: vir, uomo di Stato bis, Caes.: e istis,Cic. b) coll'acc: ciani patrem
(àvY)p JioXuixóg), Quint.: parim. civilium re- atque omnes, Ter.: e me mi è ignoto, Ter.:
est,
rum Tac: fluctus, procellae, vita poli-
peritus, e. alqm habere, tenere nascosto ad uno, Ter.
tica, Kep. b) riguardante i doveri del citta- cliiiiialdr, òris, m. (clamo), gridatore, per
dino, civile, dei cittadino {contr. mOitaris, bélli- dispregio, di cattivo oratore, Cic. Brut. 182 e
Cic: munera, Liv.: civiles res, Liv.
cus), officia, altrove.
Civilis, is, m. (Claudius), capitano dei
2. elainìlo, avi, àtum, are (intens. di clamo),
Baiavi nella sollevazione contro i Momani gridar spesso a gran voce, andar gridando, schia-
(69 e 70 Cr.). d mazzare, esclamare, a) assol. Colla domanda:
cIvIlilMs, atis, f. (civilis), I) da civiliSjn"! che cosa? a) assol. o coW acc: quid clami
= a) condizione, stato di cittadino, Eutr. 9, 2rf. tas? Ter.: Canneas (fichi di Caunia), Cic:
lij popolarità =
trasl.: aemplicitù di
affabilità, saeva ac detestauda Quirino, mandare alte
maniere, cortesia, semplicità^ moderazione ; an- imprecazioni a Q., Tac: di animali, passer
che dolcezza, mitezza di un superiore verso un questu vano clamitans, Phaedr.: di e. inan.,
inferiore, Suet. e Eutr.: civ. morum. Eutr. clamitare caldditatem, tradire (far conoscere)
II) da civilis, n" II =
KoXixiv.-f], l'arte di
'r] manifestamente, Cic. Rose com. 20. p) seguito
yoverno, politica, Quint. 2, 15, 25. dalV esclamaz . in discorso diretto: ad arma!
Clvilìter, avv. (L civilis), /) da cittadino, clamitans, Liv.: Claudius, quid ergo praeci-
come si addice, si usa fra cittadini, civilmente, piti cursu tam largum iter emensi sumus,
\ivere, Cic. ir.: vim ftcere, Liv. 11) con affa- clamitans miUtibus, gridando ai soldati, Liv.
bilitù, affabilmente, con dolcezza, cortesemente,
Y) seguito dalV esclamaz. in discorso indiretto
plus quam civiliter, ^Jitt cortescm. di quanto colVacc. e Z'inf., saepe clamitans liberum se
potesse aspettarsi, Ov.: compar., civilius, Plin. liberaeque civitatis esse Caes. b) colla do- ,

cp.: superi., civilissime, Eutr. manda : chi? e che cosa? con dopp. acc,
clvls, is, e. (dado o cieo, chiamare), I) cit- chiamare ad alta voce, proclamare, alqm SVCO-
tadino, cittadina di uno Stato [contr. peregri- phantam, Ter.: se tanti exitii reum, procla-
ims, hostis), Cic. eda.: f., civis Carthaginiensis, marsi colpevole di tanta rovina, Tac.
filia Hasdrubalis, Liv. II) par tic.: A) concit- clamo, avi, àtum, are (xaXéw), I) intr.:
tadino, concittadinu, civcs mei,Cic.: cives eorum, I) gridare, dolersi, lamentarsi gridando e sim.,
Liv.: f., cives tuae, Plaut. B) cittadino =; sud- in clamando esse robustum (contr. iu dicendo
dito, imperare corpori, ut rex civibus suis, Cic. alqd posse), Cic: e. de uxoris interitu, Cic:
de rep. 3, 37. —
abl., cive e civi. cuin tacent clamant , il loro silenzio vai
cIvTlàs, atis, f. (civis), I) astr.: condizione, quanto gridassero, Cic: di animali, anseres
diritto di un cittadino, diHtto di cittadinanza, clamant, squittiscono, Cic: (cicada) multo va-
jus civitatis, Cic: alqm ci vitate donare, Cic: lidius clamare occoepit, Phaedr trasl., di e. :

alci civitatem dare, Liv.: civitatem amittere, inan., et non ulla meo clamat in ore fides, la
Cic: civitatem adimere, Cic: trasl., oratio ci- mia fede non l'ho sempre in bocca, Prop.
vitate donata, Quint.: verbo civitatem dare, II) tr.: gridare ad alta voce, 1) chiamare, pro-
Suet. II) concr.: A) la cittadinanza unita in clamare, annunziare ad ulta voce, affermare at-
un tutto, e, in quanto questa forma lo Stato, tamente e sim., triumplium, Liv.: palma cla-
stato, civitates aut nationes, Cic: administrare mata, acclamata, Ov.: seguito dall' acc. e
civitatem, Cic: trasl., una e communis deorum Tinfin., clamant omnes indignissime factum
atque hominum, Cic: e. stoicorum, Tac. B) me- esse, Cic: veritas ipsa clamabat quodam modo
ton. =ui'bs, città, civitatem expugnare, Quint.: non posse adduci ut etc, Cic: con ut e il cong.,
partic, come urbs, la città Roma e i suoi = clamare coeperunt, sibi ut haberet hereditatem,
abitanti, Tac. Cic: seguito dapropj. relativa, illis (dat.) quid
-149 clamor /V,.
clarus 450

fiicto opus esset clamat de via, grida dalla ( 7, 3, 13. b) in uno, che
Feciale, Quint.
strada, ecc., Ter.: seguito da discorso diretto, al lascia coglierefuori del luogo di stanza
clamo inihi ipse: « Numera annos tuos », Sen.; assegnatogli, pressapoco il nostro rappresa-
con dopp, acc. =
proclamare, thianiare, diehia- glia, taglia, Liv. 8, 14, 6.

rare, nominare ad ulta vose, Dareum adhuc re- clarigTio, are (freq. di clarigo), andar do
qem, Curt.: alqm farem, Hor. mandando q.C. continuamente, trasl., Lucr. 5,
clanifir {are. clsiinós), òris, m. (clamo), 944.
'jrido, slamare, I)propr.: A) di uom., 1) in clarino (avi), atum, are (= dare s, darà
len.: clamorem edere, tollere, profundere, voce ago)j esigere, ricliiedere ad alta voce la
Ciò. :clamorem compescere Hor. 2) partic: ,
cotuegna o la punizione di un malfattore,
a) grido di applauso, applauso, Clc. ed a.: C. SU- domandare, esigere una soddisfazione o ripara-
premus, ai morti {efr. conclamo), Ov. b) grido zione, per parte del Feciale ai confini del
ostile, itrio, schiamazzo, Cic. B) di anim.,Yerg. paese nemico, ad hostes clarigatum mitti,
II) poet. trasl., di e. inan., rumore, strepito, Plin._22, 5.
Verg. e Hor. clarIsQnus, a, um
(clarus e sono), di suono
cTamosé, aw. (clamOSUs), con grida, gri- chiaro, chiaro, squUlantc, Catull. e Cic. poiit.
dando, sehiamaszando, omnia dicere, Quint. 11, clarilas, àtis, f. (clarus), chiarezza, splen-

3, 45. dore, I) propr.: sl) jjer la vista, Seii. h) per


claillUS(|i<, a, um (clamo), pieno di giida, l'udito, vocis, Cic: vocalium, suono chiaro,
cioè, I) attivo = gì idatoì-e, che grida, Quint. Quint. II) trasl.: A) chiarezza, evidenza intel-
0, 4, 15. II) passivo = pieno di grida, clamo- lettiva, Quint. B) splendore, grandezza, dignità,
roso, Cornif. rhet. ed a. gloria, nubiitit, homlnis, Cic. : generis, Quint.!
clanciìlllin, aw. (clam), nascostamente, viri claritate praestantes, Nep.
di nascosto. Comici. —
Come prep. coll'acc, elarittido, dYnis, f. (clarus), lucidezza,
di nascosto di, ci. patres, Ter. adelph. 52. chiarezza, chiarore, I)propr.: per la v.sta, deae
clandestinu^i, a, um (clam), segreto, eian- (se. lunae), Tac. anu. l, 28. II) trasl : splen-
<iestino, oeeuito, foedu?, Liv.: scelus, Cic. dore = rinomanza, fama, splendore (storico-
clan^Si*, òris, m. (clango), suono inarti- pulitico), Sali, ed a.
colato, che si innalza improvvisamente, I) di Ctariuià, a, uni, V. Ciaros.
animali : a) grido di uccelli, specialm. squittìo darò, avi, atum, are
(clarus), I) render
di oche, Liv., Ov. ed a. b) io sturntizzare delle chiaro, illuntinare, Cic. potìt. de div. 1, 21.
ali di uccelli grossi, Liv. e (plur.) Verg. //) trasl.: A) dichiarale, spiegate, commentare,
II) squillo di tromba e sim., Verg. ed a. dimostrare, Lucr. o, 36 C a trOCC. B) reiulcr fa-
CliinTus, ti, m., fiume della Campania, moso, glorioso, magnijìcure, Hor. carni. 4, ò, 4.
ora Clanio Vecchio, che da Nola attraversa Clìirus, i, f. (KXa.oos), piccola atta della
i cosidetti campi Flegrei e sovente allaga i Ionia sopra un promontorio presso Colofone,
luoghi circostanti, specialm. la piccola città famosa per un tempio ed un oracolo d'Apollo:
di Acerra: pi'esso alla foce prende il nome di ora ruine presso il villaggio di Zille. —
Liternus (Patria). Deriv.: Clsirfus, a, um (KXdpioj), di Ciaro,
clarv^ aw. (clarus), chiaramente, evidente- appetì, di Apollo, Apollo, Mela: deus, Ov.: e
mente, distintamente, I) propr.: A) alla visttt: anche soli. Clarius, Verg.: poet ', il poeta An-
c. fulgens caesaries, Catull.: clarius micare, timaco che nacque a Cluro e visse a lungo
Plin.: clarissime lucere, Vitr. B) all'udito: in Colofone, Cic. e Ov.
citiaramente =forte,a voce alta, e. gemere, Cic: ciiii'us, a, um
{affine a xXea'.vóg), splen-
clarius Tabulari, Suet. II) trasl.: A) chiara- dente, lucido, chiaro {coutr. obscurus, caecusj,
mente, in ìnodo chiaro, evidente, dare atque 1) propr. : A) alla vista , chiaro, splendente,
evidenter estendere, Quint.: clarius apparet lucido, luminoso, locus, Cic. : gemma, Cic: sol,
alqd, Cael. in Cic. ep. B) colV ingegno, splen- Quint.: sidere clarior, Hor.: stella clarissima,
didamente, chiarantente, egregiamente, clarius Cic: poet., aquilo e, che conduce il sireno,
esplendescebat risplendeva piii, luminosa-
, che rischiara il cielo, Verg. Bj per l'udito,
mente, Nep Att. 1, 3. chiaro, sonoro, squillante, alto, cìàl'ili Vo.X (contr.
clareo, ère (clarus), I) risplendere, esser obtusa vox), Quint.: darà voce, Cic. JJ) trasl.:
chiaro, delle stélle, Cic. Arat. 6e 107. II) trasl.: A) per r intelletto, chiaro, evidente, manifesto,
A) esser chiaro, manifesto, evidente alla mente, vide ut mi haec certa et dura attuleris. Ter.:
Lucr. 6, 937. B) per imprese, fatti, esser niu- luce clariora, Cic B) famoso o per virtii, o per
xtre, famoso, chiaro, primeggiare, risplendere, colpe, 1) in senso buono =^ illusile, segnalati/,
Enn. in Cic. de sen. 10. grande, splendido, insigne, e in questo senso,
clàresco, clàrui, ore (incoat. di clareo), dì pers.: vir fortissimus et clarissi-
ciiiebre, a)
I) divenir chiai'O, A) per la vista, risplendere, nms, Cic: clarus gloria, Cic: e in pliilo.sopliia
Tac. ed a. B) per l'udito, risonare, divenire, et nobilis, Cic: ex doctriua nubilis et clarius,
riuscire chiaro, Vevg. e Quint. II) trasl.: Cic: clarus ob id factum, Hoc: e. Trojauo ab
A) divenir chiaro, riuscir manifesto, apparire, sanguine, Verg.: quindi clarissimus, come il
esser manifesto, Lucr. 6 Quint. B)per imprese, nostro illustrissimo, titolo dei personaggi pia
/atti, divenir famoso, chiaro, acquistar fanui, elevati dello Stato, come condoli, proconsoli,
Tac. ed a.: facinore, Tac. pontefici, senatori, ecc., Plin. ep. ed a. b) di
clàrY;;afTo, ònis, f. (clarigo), esigere ad e. inan., oppidum, Cic. mortes, Cic: clarior
:

<dta voce la consegna del malfatt. ovv. lapena, pax, Liv. Victoria clarissima, Cic. urbs da r.i
: :

l'esigere una soddisfazione, a) ad nemico


ìin ob insignem munimento naturali lucum, Li\.
ili confini del territorio straniero, per parte 2) in senso cattivo =
notu, fumoso, fumigerutOf

Georges-C al onghi, Dizionario latino-italiano.


r^

451 classiarius claudo 45^


non eniin parum res erat clara, Cic: illa oppu- nec in ullo officio claudicare, Cic. : partic. del
gnatio fani antiquissLiui quain clara apud discorso, si quid in nostra oratione claudicata
omnes, Cic: populus luxurià superbiàque cla- Cic
rus, Liv. 1. Claudius, e (sec. altra ortogr.) Ciò-
clai>>!«1'MI>'Ì'u<«, a, um (classis), appartenente diu!», a, um, nome di due gentes romane:
alla flotta, della flotta, I) agg. : Ceilturio , ca- (una patrizia e l'altra plebea: di quest'ul-
intano di marina (come soldato [Davanz.: tima i Marcelli [ V. MarcellusJ furono la fa-
centurione dclV armata]), Tac. ann. 14, 8. miglia pili celebre) : I) sost : A) ortogr.
II) sost.: classiarii, òruiii, m., s.) soldati di Ciaudlu!»: I patrizi: 1) Appius Claudius-
marina, truppa di mai e, Nep. ed U. b) titariitai Kegilleusis Crassus, il decemviro famoso per
della flotta, Cat'S. ed a. la sua sfrenata passione per Virginia. 2) Ap-
ela<«!»TcììIu, ae, f. (dimin. di classis), pic- pius Claudius (Crassus) Caecus, come censore,
cola flotti/, flottiglia, Cic. ad Att. 16, 2, 4. esecutore di splendidi cdifizi ( V. Appius), e
cla<>!ki«*uiii, V. classicus. piìi tardi illustre per il discorso, con cui nel
cla!»»>ieia>«, a, um [cìas&ìs) ,
riguardante l'e- ^ò'i av. C. sconsigliò in Senato la p)ace con
sercito, I) sia l'esercito di terra che di mare, Firro. 3) Tib. Claudius Drusus Nero Germa-
solo sost, classicuni, i, n., svynaie colle trombe, nicus, il quarto imperatore romano (41-5é
squiUo di tromba pel Segnale, c. canere, dare dopo Cr.). —
Deriv.: aj daudlslaunt, a,.
il s gna e, Caes. : e. canit, suona il segnale, uni, di un Claudio (specialm. dell' iìiq^erat. di
Liv.: meton. =
tromba di guelfa, classica questo ìiome), Claudiana, castra (di Appio Cla u-
Martia, TibuU.: classica inflantur, squillano le dio Fulcro), Liv.: tempora (dell'imperatore
trombe di guerra, Verg. Il) partic. : riguar- Claudio), Tac: cometes (t;«>«ò. ai tempidi lui),
dante la flottai, la murina; di, pei- mare, lililitbS, Sen. b)ClaudiillÌ!!i, e, di Claudio, Bj ortogr.
Liv.: bellum, l'rop.: certanieii, Veli.: sost, Clodìu!»: r. Clodius Pulcber, il turbolenta
«bissici, Òrum, m., a) soldati di marina, TaC. tribuno, nemico di Cicerone, ucciso da Mi-
b) marinai, Curt. 4, 3(14), 18. lane a Bovillc liei 52 av. Cr. Deriv.: —
claj»!»i<«, is, f. (xXàatg =: xXyjois [da xaXéo), dodTàllU!», a, um, di CloUio, Clodiano, cri-
arcaico '.aX»], il chiamare, chiamata: concr. men, la sua uccisione, Cic. incendia, da lui
:

= la moltitudine chiam. « raccolta, quindi), suscitati, Cic: operae, i tumulti suscitati da-
I) secondo la divisione dd popolo rom. fatta lai, Cic II) agg.: e, diramazione
Claudia, Via
da Servio Tullio in sei (oov., computando della via Cassia, Ov.:aaua C. acquedotto co-
solo i cittadini contribuenti, in cinque) classi, minciato da Caligola e comniuto da Claudio,
una classe, che constava e di seniores e di ]\i Suet.: tribus C, al di là dell' Anieve, denomi-
iiiores, 1 propr., Liv. 1, 42, 5 e 1. 43, 1 e sgg.;
1 nato dai jnvgenitori della gens Cìàud'ia., Liv.:
Cic. de rep. 2, 39 e sgg. ; Phil. 2, 82: figur., leges Clodiae, presentate dal tribuno Clodia,
quintae classis esse, dell'ultimo, dell'infimo Ci.-.

grado, Cic. Ac. 2, 73. 2) trasl., classe divi- = 2. i^. C3laudiu>» 4[juadrT^ai*Tus,
anna-
stone, classe in genere, piieros in classes distri- lista romano
contemporaneo di Siila e Si-
,

buere, Qulnt. classem ducere, esseì-e il primo


: Senna, chiamato da Licia scmpl. Claudius.
della scuola, Quint. II) nel linguaggio milit., 1. claudo, clausi, clausuui, ere, nella lin-
esercito, A) esercito di terì'a, Hortiliae classis, gua parlata e, dopo Augusto, nella lingua
Verg. B) flotta, urmuta, con le truppe che tar- scritta, oludo, elusi, clusum, ere [rad. CLA,
mano, coll'f quipaggio, classem ornare, armare donde anche davis, greco dor. xXaig, ion.
la flotta. C'ic: classem comparare, Cic: classem =^ y.Xetg', chiudere, seri are, I) in gcn^
XÀy)Ìg
facere, Caes.: classem aedificare, Cic: quindi ==: chiudere, sei rare, turare, otturale,
\)propr.t
classe ovv. classi, per mare, p. e., classe prò- a) un^ apertura, un
luogo aperto [contr. apc-
ticisci, Nep.: classi pugnare, L'iv.-.poet., di una rire, patefacere, reserare), januam, Cic: forem
nave, Hor. e Verg.: quindi plur., classes = cubiculi, Cic. fenestram. Ov.: nortas, Caes. t
:

naves, Verg. portas obice firmo, Ov.: portas alci {contr. alqm
Clasjnliiini, i, n., luogo forte degli A- sua urbe recipere, Cic): Janum (Quiriuum ovv.
nant, non lungi dal Fa (nella Gaìlia Cispa- Quirini), il tempio di Ciano (il che avveniva
dana), ora Casteggio. quandoper tutto l impero romano c'era pace),
Cialci'ua, ae, f., luogo forte della Gallia ÌSuet., Liv. e Hor.: duiiiuin alci, l'iin., e (fig.),
Cispadana, nelle vicinanze dell'od. Maggio, alci rei, ovv. centra alqd, Cic: curiaui, Liv.:
sul fiume Quaderna. tabernas, Cic. nostros oeellos (della morte),
:

«latri (clàthri),òrum, m,, e (raro) clatra, Pro]j.: lumina (della notte), Ov.: aures alci rei
òrum, n. (xXf/9pa, xà), sharie, cancello, infer- e ad alqd (fig., contr. aures aperire, reserare),
riata (specialm. alle gabbie degli animali), Cic: adversus alqil, Sen.: os, turare la bocca,
Hor. ed a. Tac: e di oggetti che chiudono, palpebrae
€'laii<lì:lliseC3iaudiànus, F. Claudius. aptissime lactae et ad claudendas pupulas et
cSaiid't'iilTo, ònis, f. (claudico), io uoppi- ad aperiendas Cic: /?//., in ip4us cousuetudi-
care, Cic. ed a. nem, qnam adhuc mens pudor milii dausit,
<>laii«li(*o, avi, àtum, are (claudus), zoppi- me insinuabo, Cic —
Partic. perf. «7 jilur.
care (essere o anilare zoppo), assol., Suet.: gra- sost., clausa, òrum, n luogo cìUuso, serratura,
,

vitar ex vulnero, Cic: poet., claudicai axis catenaccio, domorum, viaruui, Lucr chiusa ef- :

mundi, vacilla, ondeggia, IjUct.: sovetite figur. friugere, Sali, b) sbarrare, chiudere, cingere,
(
=r non star bene in piedi, vacillare, non reg- circondare una strada, un passo, un luogo, ecc.
gersi bene), tota res vacillat et claudicat, Cic: := renderlo inaccessibile, iter, Ov.: terrestres
uè tota amici tia quasi claudicare videatur, Cic: I aditus opportune positis praesidiis, Liv.: omnes .
4ÓC dando clavariim 454

aditus Cic: degli oggetti stessi che ser-


(fori), (= coi remi spezzati da un fianco) e scon-
rano un luogo, viam, Liv. Tatio iter, Ov.: : quassate, Liv. : poet., clauda carmina alterno
clausain Alpibus Italiani, Tac. 2) chiudere q.c. versu, in metro elegiaco (unione di un esa-
= sei-rarsi, unirai immediatamente a q.c, e metro e un pentametro, distico), 0\. B) di
quindi come t. geogr., determinare, qtmsi
t. astr.: zoppicante, vacillante, barcollante, che
aeynar il confine, chittdei-e, inSUla ea sinum ab tnal si regge, pars officii, Ov. ex Pont. 3, 1, 86.
alto claudit, in quo Carthago sita est, Liv.: clausiruiii {volgare clostrum), i, n.
dextra laevaque («ce. plur.j duo maria clau- (claudo), serrarne, I)com£ cosa che chiude,
duut (nobis), Liv.: e come 1. 1. niilit., di scorta, che serra , a) serrante
, serratura per porte,
retroguardia, ecc., agmen claudere, chiudere usci, casse, ecc., catenaccio, sbarra, chiavistello,
la marcia, Caes. ed a. (cfr. agmen, n' II, stanga, claustra januae, Catull.: claustra por-
a, a): dextrum sinistrum latus, coprire, Tac.
, tarum, Yerg., Ov. e Liv.: claustra carceris,
2) trasl.: a) chiudere un paese al commercio, Val. Max.: claustra laxare, Verg., relaxare.Ov.,
patefectum nostris legiouibus Pontum, qui an- revellere, Cic: rumpere claustra manu, Verg.:
tea populo Romano ex omni aditu clausus sub signo daubtrijique rei publicae posituiu
fuisset, Cic: quod clausae hieme Alpes essent, vectigal. sotto eh iu ve, Cic: figur., ^it.ii claustra
Liv.: e semplic, ci. mare, chiudere alla navi- solvere, Lucr.: obstantia claustra rumpere, Hur.
gazione (di procelle dell' inverno, ecc.), co-
, b) difesa, diga, molo di un portu, aj siìig., Cit-
munem. al passivo, sociis nostris mare per hos tena per isbarrare T ingresso, claustrum obiccre,
annos clausura fuisse , Cic. b) chiudere ter- = Curt. 4, 5 (24), 21. ^)plar., difesa ingresso =
minare, compiere (coutr. inchoare, iacipere), sbadato, Liv. 37, 14, 7; Curt. 4, 5 (24), 19.
epistulam, Ov.: lustrum octavum, Hor.: cwne II) come cosa che chiude, serra, rinchiude
1. 1. retar., claudit (assol.) optime prima pars dentro, a) serrarne, porta, tnuro, parete, assito,
versus (delv.), Quint.: cludendi inchoandique baii-iera, argine, diga e sim., a) sing., intra
sententìas ratio, Quint. e) Partic, clausus, unum claustrum resen-ari, Eutr. 10, 1. ^)plur..
chiuso, riferito al carattere, Tiberius, Tac. Lucrino addita claustra, Verg.: venti cLrcum
ann. 3, 15. IT) pregn.: A) ^^ intercludere, claustra (cavità del monte) fremunt, Verg.:
impedire, intercettxtre sbarrare, aii'estare q.c.
, suis claustris impeditos turbant (nelle loro
nella sua corsa, rivos, Verg.: fontes fcontr. trincee), Tac: ftg., limite, angustia, strettezza,
uovos fontes emittere, derivare], Ov.: sangui- freno, artissiiiia temporum
claustra. Veli.: ne-
nem, stagìiare, Justin.: e transitum {passo), quitiae claustra, Val. Max.: refringere claustia
Liv. maritimos exitus
: Cic. commeatus ,, : pudoris et reverentiae Plin. ep. b) serrami-,
,

Liv.: di e. inan., horum ferocia vocem Euan- come chiuso per gli animali, serraglio, gabbia,
dri clausit, Liv. B) =
concludere, inclu- diu claustris retentae ferae, Liv.: domitae
dere, finchiudere, serrar dentro, 1) propr.: fractaeque claustris ferae, Sen. : claustris aut
a) chiudere, serrare una cosa, tliesauros, Quint.: vinculis teneri, Liv.: fig., servitutibus humana
;dqd anulo, Tac: ovv. esseri anim., chiudere, claustra perrumpere, Sen.: enotuerunt quidam
imprigioiuire, filium, Xep. alqm in curiam
: tui versus et invito te claustra sua ref.-egerunt,
ovv. in curia, Liv.: alqm cura cane in cavea, sono sfuggiti alla loro prigionia Plin. ep. ,

.fustin.:pecus textis cratibus, serrare nello e) serrante, com£ luogo che impedisce la libera
stabbio, Hor.: se Daphnae, Justin.: pictor entrata od uscita, chiusa, gola, passo, claustra
intra officinam suam clausus, Sen. b) circoli^ montium, strette gole dei monti, Tac: maris,
dare, attoi-niare, cingere, serrare da ogni parte, passo, stretto di mare, Liv.: e così angusti
assediare, a.) coiuc 1. 1. milit.: adversarios loco- claustra Pelori, dello stretto di Sicilia, Verg.
rum angustiis, Xep.: urlem operibus, obsi- d) (partic. come 1. 1. milit.), luogo che difende
dione, Xep.: claudi locorum angustiis, Xep. l'ingresso ad un altro, e partic. che lo domin i.

P) come della caccia: nemoruin saltus,


t. t. bastione, baluardo, t iparo, fortezza di confine,
Verg.: colles indagine, TibulL: capreas rete, a) sing., ripa Tanais, claustrum jam perdomi-
Ov. e) generic, circondare, forum porticibus torum, Curt. 7, 6 (2C), 13. g) plur., claustra
tabemisque, Liv.: non portu illud oppidura loci, locorum, Cic: claustra Aegypti, Liv.:
clauditu , Cic: ovv. chiudere, cingere di siepe, claustra Mili lluminis, Curt Ae;;yptus, clau-
:

ncque congesta aut clausa humus Tac. , stra annonae, chiave dei viveri, Tac: fig ,

2) trasl.: a) generic: aliud clausum in pe- claustra (barriera) ista nobilitatis, Cic. Mur.
ctore, aliud in lingua promptum habere, Sali.: 17. corpo di truppe serrate, linea di circon-
e)
quol habere clausa non poluerit sua Consilia vallazione, claustra cntrahere, Tac. ann. 4, 49.
de Verre, Cic: come 1. 1. retar., sententias nu- elausula,ae,f. (claudo), c<»ic2if8(c;He,c/(()M((,
meris, Cic: universa comprehensio et species fine, a) in gcn.: epistulae, Cic: clausulam im-
clausa et terminata est, ha pienezza e roton- ponere alci rei, por fine, Sen. b) partic,
dità, Cic. chiusa, conclusione di UH periodo, speciuliU.
claudo, ere(claudus), zoppicare, solo trasl. di soverchia lungliezza, Cic. ed a.
== non reggersi, oscillare, vacillare, esser debole eiiiva, ae, f. ;= oxoxaXr;, bastone nodos:),
e sim., si beata vita una ex parte clauderet, clava, mazza per Colpire, battere e sim., Cic.
Cic: si aiterà parte claudet res publica, Liv.: ed a.: partic, per esercizio dei coscritti in-
vpecialm. di oratore e di orazioni, Cic. vece della spada, Cic: come arma di Ercole,
claudus, a, um {arcaico clùdus), zoppo, « clava », Prop. ed a. : bastone rozzo in gen.,
I) propr.: altero pede claudus, Nep. : deus, Plaut rud. 87.
Cic, jjroyerò., F. 2. pila. J/; trasl.: A) di clilvarTuill, i, n. (clavns), largizione pei
concr.: navigLi clauda aplustris, Lucr.: claudae chiodi delle scarpe, doìio fatto ai Soldati, Tac.
mutilaeque naves, barcollanti, zoppicanti hist. 3, 50.
455 clavicula cKens 456

clsìvTcula, ae, f. (dimin. di claxìs), viticcio, a) di pers. del loro carattere, e. judices, Cic:
e
con cui la vite si attacca ai pali, Cic. ed a. e. legis interpres, Liv. : e. accolarum ingenia,

1. da viger, gora, gerum (clava e gero), Liv.: clemens in disputando, Cic: animo be-
nrnutto, poì-tiitm- di dava, epiteto di Ercole, nigno in Ulam et clementi fui, Ter. h) di con-
Ov.: delbrigante Peri/ète, e. proles Vulcani, Ov. dizioni e srw., vita rustica, Ter.: castigatio,
2. clavTger, gerì, m. (clavis e gero), che Cic. sententia, Liv. II) trasl.: a) mite, cle-
:

porta le chiavi, epiteto di Gitilo, come divi- mente, flamen, CatuU.: clementiorhiems (contr.
nità delle porte, Ov. fast. 1, 228. atrocior), Col. b) t/ranquUlo, pacato, quieto, al-
clavis, is, f. (xXatg, TiXaFig, xXsig), I)come veus, Curt.: clementissimus aninis, Ov.
ehiave, claves adulteriuae portarum, Sali.: ser- olcnienler,avv. (t7a clemens), I) in modo
vata centum clavibus, Hor.: claves uxori adi- «letnente, con mitezza, benignamente, con bontà
mere =
far divorzio, separarsi da lei, Cic. [contr. severe, atrociter, saeve, crudeUter), e.

II) come chiavistello alle porte, frustra clavis ferre alqd, Cic. : e a consule accepti, Liv. : e.
inest foribus, Tibull.: alias claves imponere por- ductis ilitibus, tranquillamente, senza guasti
II

tis,Liv. Ili) strumento per far girare la trot- e saccheggi, Liv.: e. tractare alqm, Plin. ep. :

tola ( V. trochus), adunca troclii, Prop. 3, 14, 6. alqd clementius aequo accipere, Lucr.: Victoria
claviis, i, m., chiodo, I) propr., ferreus, civili clementissime uti, Sen. Il) trasl. a) con :

Caes. trabalis, chiodo per travi, caviglia,


: mitezza, con bontà, con clemenza senza vio- =
Hor.: quindi proverh. clavum davo eicere, lenza, senza furore, Sen. ed a. b) dolcemente,-'
chiodo caccia chiodo, trabali davo fjgere be- mollemente, a mano a mano, a poco a poco, e.
neficium, render stabile e duraturo, Cic. in V. editum jugum, con facile pendìo, Tac.
5, 58 come imagine delln fermezza, attributo
: cl(>nien(Ta, ae, f. (clemens), I) clemenza,
della Necessitas, Hor. carm 1. 35, 18. Se- — mitezza di carattere e di modi, bontà d'animo,
condo un'usanza etnisca, gli antichi romani delicatezza, benignità, grazia {contr. Severita.S,
con un chiodo, che il più elevato dei magi- atrocitas, saevitia, crudelitas), sovente coord.,
strati ogni anno alle idi di settembre pian- facilitas et e, Ter. : e mansuetudoque, lenitas
tava nel muro nel tempio di Giove, indica- et e, Cic: e. leonis in supplices, Plin.: e. juris
vano il numero degli anni, Liv. 7, 3, § 5 e (contr. jus asperius), Quint. II) trasl., mitezza,
segg.: quindi figur., ex hoc die clavum anni dolcezza di clima, stagione, ecc. [contr. atro-
movebis, conterai il principiar dell'anno, Cic. citas), aestatis, Plin. ep.: caeli, Fior.
ad Att. 5, 15, 1. II) trasl.: A) il manubrio CleShis, is, m. (KXéopis), V. Biton.
del timone della nave colla forma di un Cleon, ònis, m. (KXétuv), ateniese, di pro-
chiodo, quindi meton., timone, Verg.: clavum fessione cuoiaio, famoso come sfrenato dema-
rectum tenere, tener il timone diritto, Quint.: gogo ; successore di Pericle.
figur., clavum imperii tenere, Cic. B) striscia Cleónae, arum,f. (KXs(}>ycà},piccola cittèi.
di porpora Sulla tunica dei cittadini romani; sulla strada da Corinto ad Argo, sul monte
nei senatori e nei tribuni militari delle prime Apesa, a sud-est di Nemea ; nelle sue vici-
quattro Trioni, larga (latus); nei cavalieri nanze Ercole uccise il leone nemeo ; ora ru-
stretta (angustus); latum clavum induere, ve- deripresso Klenia. —
Deriv.: Cleonaeu!*,
•ttire l'abito da senatore, Plin. ep.: alci latum a, um (KXswvatog), di Cleomi, Cleone.se.
clavum impetrare, ottener per ale. la dignità Cleiipsitra, ae, f. (KXeouaxpa), I) figlia
senatoria, Suet., ab alqo, Plin. ep. angusto :

davo contentus, del gradò di cavaliere. Véli.


— Però nell'epoca imperiale portavano il
laticlavo anche i figli delle antiche famiglie suo amore con Cesare e poi con Antonio.
patrizie, specialm. quelli che aspiravano ad clepn, clepsi, cleptum, ere (tcXstc-co)), «<-
occupare qualche magistratura, Ov. e Suet.: bare, involare di nascosto, arc. (alci) alqd, fo)'-
meton. : latus clavus =
tanica a larghe liste, mola legale in Cic. de legg. 2, 22. Carni, vet.
laticlavo, Suet., Caes. 45 e sempl., clavus: = in Liv. 22, 10, 5.
tunica a strisele larghe streMe, Hor. sat. 1, 6, cle|>s^<lra, ae, f. (xXe^JuSpa), recipiente
25 2, 7, 10.
; consimile ad un orologio a polvere, con un
dazi(inenae,arum, f. (KXa^ofisvai), una piano traforato come uno staccio, dal quale
Ermaico,
delle dodici città ioniche sul golfo cadeva l'acqua a gOCCie, clessidra, orologio ad
più tardi colla parte principale posta in acqua per misurare nei processi il tempo con-
'un'isola, da Alessandro unita al continente cesso ad ogni oratore per parlare (2 cleps. =
con una diga, ora borgo di Kelisman e isola circa 24 minuti), Cic. e Plin. ep. binas (se- :

diS. Giovanni. —
Deriv.: Claz5iiienTii<<<, ptem etc.) clepsydraspetere, domandar di par-
a. Um (KXa^OfléviOg) di Ctazomene, Clazo-
, lare per la durata di due clessidre, e binas
iitenio; plur. sost., Clazomenii, òrum, m. (ot (septem etc), clepsydras dare, concedere la
KXa^o|jiÉvto'. ) , gli abitanti di Clazomene, facoltà di parlare per un tal tempo, Plm. ep.:
Clazomeni, Tjiv. anche negli esercizi retorici, cras ergo ad
Cleanlliu^, is, m. (KXsav9r)g), di Asso depsydram, Cic.
nell'Asia minore, secondo la leggenda, dap- clibanarTiis, ti, m. corazziere, Eutr. ed n.
jirima manovale, poscia discepolo e seguace cliens, entis, m. (per cluens da duo, xXów,
dello stoico Zenone ; maestro di Crisippo. udire, ascoltare), cliente, I) in Roma il «.pi-o-
clcmt'ns. entis, mite, demente, di indole tetto » di una gens, un membro della quale
e di modi, I) di pers. e del loro modo di es- (per lo più il g e n t i 1 i s piiì vecchio) era ob -

sere, mite, clemente, buono, benigno, dolce, amo- bligato come patronus a prenderne le difese
revole {contr. severus, atrox, saevus, crudelis), (soccorrerlo nei bisogni, assisterlo nel tribù-
457 clienta cluilug 458

naie, ecc.), mentre il cliente aveva determinati po' dìvers. ed ellitt, bos clitellas (se. portabat),
obblighi verso il patrono (come quello di Quint. 5, 11, 21.
concorrere a dotarne le figlie, a liberarlo clTtellai>ìii!«« a, um (clitellae), da basto, da
dalla prigionia in guerra, pagarne le multe soma, mulus, Cic: asinus, Cato.
penali e sim.) ; avevano altresì doveri comuni diterniini, i, n. KXsitepvov), città degli
(nessuno dei dtie poteva intentare un'accusa Edui. —
Deriv.: ClTlernlnus, a, nm, di
all'altro, votargli contro o in favore dell'av- Cliternot
versario, ovv. deporre testimonianze a lui C3ITl6r, oris, m. (KXsixwp, KXitwp) e lat.,
svantaggiose), Cic. ed a. II) in Gallia e in ClTtoriiiiii,ti, n. città dell'Arcadia settentr.,
Germania, vassallo, feudatario, soggetto, ìiorno nel cui territorio eravi una sorgente che for-
d'arme di un potente, Caes., Sali, ed a.: intere mava un lago, l'acqua del quale, bevuta, ren-
popolazioni come dienti di un popolo più deva fastidioso il sapore del vino ; ora ruine
potente, compagni di difesa, alleati, CaeS. B) In di Paleopoli presso Mazi. —
Deriv.: CIT-
Nnmidia, cliente =
suddito ingen., Sali. Jug. t<»riu<«, a, um, di ciitorio.
71, 5. C) protetto, difeso di una divinità. CITluniiiii!*, i, m., antico e rinomato
Bacchi, Hor. ep. 2, 2, 78. Genit. plur., = fiume dell' Umbria {le cui sorgenti erano ve-
clientium e clientum. nerate come divinità col nome di Juppiter
clìenla, ae, f. (cliens), la diente, Hor. ed a. Clitumnus), con copiosi pascoli per armenti
clientela, ae, f. (cliens, I) la relazione sulle rive, ora Clitunno.
fra cliente e patrono in Roma clientela, , ClTtii$i, i, m. (KX£txos),Mno dei generali di
relazione del cliente, cUentelae amplissimae, Alessandro il Grande, ucciso da Alessandro
(."ic: esse in alejs clientela, Cic: in alcjs clien- stesso, in un accesso d'ira, durante un ban-
telani se conferre, Cic. poetae sub clientela
: chetto.
Miisarum, sotto la protezione, Suet. meton. : cITvòsus^a, um (clivus), e»-*>, ripido (contr.
= t clienti, Cic. Veli, ed a. II) trasl., rela- planus), Verg., Col. ed a.: Olympus, Ov.
zione di un popolo meno potente con un altro clivus, i, m. {dalla rad. OLI, donde anche
più potente nella Gallia, ecc. ; clientela, pa- acclivis e declivis), altura che sale dolcemente,
tronato, niagnae eorum erant clicntelae, Caes.: declivio, colle, Caes. ed a. : Capitolinus, Cic:
(.licere se alci in clientelam, Caes.: meton. sacer, il Capitolino, Hor. — Prov., clivo su-
dienti in Grecia, Just. 8, 4, 8 in Britnmiia, ; damus in imo, non siamo ancora sul monte
clientelae regiae, i re clienti, vassalli (di Ca- (= non abbiamo ancora superate tutte le
turuco), Tac. ann. 12, 36. difficoltà),Ov. ber. 18 (19), 41: clivum istum
clìentulii>à, i. m. (dimin. di cliens), pic- uno, si potes, spiritu exsupera, Sen. ep. 31, 4:
<oto, misero diente, dientii^so, TaC. dial. 37. meton., e meusae, pendenza della tavola (in
elinaillrll, ìnìs. n. (clino). inclinazione, causa d'una gamba più carta), v. inet. 8, 662.
292.
!>ucr. 2, cliiaea, ae, f. (da *cluo ^ netto), fogna,
clinsilu!»!, a, uin (*c]iuo = xXtvw), indi- cloaca, Cic. ed a.
tuito, piegato, Lucr. e Cic. ]iOi;t. CIftàeTna, V. CluacLna.
*clTno, are (dalla rad. CLI, V. clivus ed ClrMlìaiiiiis, V. Claudius.
a), chinare, curvare, piegare, solo nei COmpOSti 1. CIódTiis, V. Claudius.
;icclii!o, declino, inclino, reclino. 2. OIódTiis, i, m. (Pulcher), sedizioso tri-
elTnr>|lìÌlé, ès. f. (-/.X-.votóXirj), lotta in, del buno della plebe, noto per la sua inimicizia
tetto, Domiz. in Suet. Dom. 22. con Cicerone; ucciso dui servi dì Milane {se-
CIT5, US, f. (KàsEo)), Clio, la musa della condo Cic.) a da Milane (V.) stesso, presso
Storia. Boville il 53 av. Cr.
elìpealu>s, a, uni f clipeus ì, armato di Cloelius {altra /orma CJìillìus), a, um,
scudo, agmina, Verg.: seges viroruni, Ov.: sost., nome di una gens albana, più tardi romana,
clipeati, orum , m., soldati armati di scudo discendente del famoso Cluilius o Cloelius,
(àoTtioTa!), Liv. e Curt. ultimo re di .Uh", che condusse un esercito
elìpeuì!» {are. cllipcus), i, m. e elì|ieuiii nel territorio romano, e circondi) quest'ultimo
(clupeuni), ), n., scudo rotondo di metallo dei con una fossa {detta rincora più tardi Cluilia
soldati romani (cfr. scutuiu), I) jJropr. : cli- iossa, fossae Cluiliae a Clocliae); e CloeiTa,
l'cus Phidiae, scudo di Minerva, opera di donzella romana, che consegnata con altre
Fidia, Cic: arma liis imperata galea, clipeum, fanciulle in ostaggio al re Forsena, passò a
• creae, lorica, lAv.-.prov., clipeum post vulnera nuoto il Tevere e si ricondusse coi suoi a
sumere, far q.c. troppo tardi, Ov. trist. 1, 8, Roma.
•'•ì. II) trasl., di oggetti colla foìina di uno closlriim, V. claustrum.
^udi): A) disco solare, Ov. uict. 15, 192. dotilo, US, f. (KXcotìw) (la filatrice), doto,
li) meteora rotonda, Scn. nat. qU. quella delle tre parche, che fila lo stame della
1, 1, 15; 7,
1^. 2. C) (comun. clipeum), imagine, scolpita vita.
>(( una superficie a foggia di disco, di un CluacTna f. (da *cluo
(CloacTna), ae, =
nume O di un eroe, rilieeo su un medaglione, netto), appellativo di Venere,
purificatrice,
Ousto, Liv. ed a. perchè immagini di lei si trovavano nel
ciTteilae, àrnm f. (*clino), basto, soma
, luogo, dove Romani e Sabini in guerra pel
(per bestie da soma, partic. per asini, Cic. fr. rapimento delle Sabine, si purificarono con
id a. —
Prov., clitellas bovi imponere, porre rami di mirto dopo che ebbero deposte le
il basto al bue, cioè affidare ad ale. un uf- ai-mi.
ficio che non gli si conviene, a cui non è cliìdo, ere, V. ckudo.
adatto poet. ant. in Cic. ad Att. 5, 15, 3 un
; ; cliitliis, a. um, V. clandus.
459 clueo coalesco 460
cliìi^o, ère (da y.Xùw, forma are. = au- e modesta col marito (noia da noUe); di
dio), chiamo, con doppio nom., Acc. tr.
tiri Clodia, moglie di Metello, Cael. in Quint
fr. in Cic, Tusc. 2, 23. Lucr. 1, 119: se- 8, 6, .53.
fliùto dal nom. e Z'infin. =
si dice di me, che coacerviilìo, ouis, f. (coacervo), come t.t.
ih ecc., ovv. io devo, Lucr. 4. 46: poet., quae- rett.: accumniantento (di prove, dimostra-
cumque cluent, tutto ciò che ha nome = zioni, ecc.), Cic. e Quint.
esiste, Lucr. 1, 449. co-acervo, avi, àtum, are, accumulare,
CliiTiius, V. Cloelius. ammucchiare, cadavera, Caes.: pecunias, Cic:
clunis^ is, f., natica (degli uomini e ani- trasl.. argumenta, Cic: luctus, Ov.
mali), Hor., Liv. ed a. eo-ace<«CO, ìlClli, ere, inacetire, divenir a
Clìipea(Clypea), ae, {. o plw., Clupeac poco a poco acido, nel paragone, ut enim non
(Clypeae),àrum, f., 'promontorio e città nel omne vinum, sic non omnis natura vetustate
Byzacium, ora Clybea (presso il Capo Bon, coacescit, Cic: figur., quam valde eam (gen-
in Africa). tem Sardorum) putamus tot trans fusioni bus
CiiiMiiin, tì, n. {orig. Camars ovv. Ca- coacuisse ? per tante trasfusioni (=z per tanti
mers), antica città e una delle dodici repuh- mutamenti) sia divenuta fiera, Cic.
bliche etnische, residenza del re Porsena, e ciiacla, òrum, n., V. cogo, n" I, 1, d, ^.
anche famosa per sorgenti sulfuree dei suoi
le CoacllO, Ònis, f. (cogo), raccolta, incasso,
dintorni; ora Chiusi. —
Deriv.: CliisT- coacti ines argentarias factitare, fare esazioni,
nus, a, um, Chiusino, di Chiusi, pluv. SOSt., incassare danaro dai pubblici incanti, Suet.
Clusini, orum, m., abitantidi Chiusi, Cliiusini, Vesp. 1.
Ciu<4Ìfii<«, Yi, m. (eludo). Ciusio, nome di cìiaclo, are (intens. di cogo), costritigere
Giano in tempo di pace, perchè le porte del con ogni possa, seg. dalVinfin., Lucr. 6, 1120
suo tempio erano chiuse (contr.Fa.t\i\ci\is,V.). e 11.59.
ciiisiis, a, um, V. claudo (eludo). coaelor, òris, m. (cogo), I)propr.: a)ri-
CluvTa, ae, f., città degli Irpini nel cevitore, esattore, cassiere del denaro ricavato
Sannio, ora Campo di Giove. Deriv.: — dagli iìwanti, dai beni confiscati, dalle esa-
duvTiinil!^, a, um, Clnviano, di Cluvia. zioni, ecc. Cic. ed a. b) agniinis coactores, n-
Clymenv, ès, f. (KXi)|j.évy)), figlia del- troguardia (Davanz.: sergenti che accon-
l' Oceanomoglie del re etiope Merope ciano le ordinanze), T&c.ìàs. 2, 68. /"7) trasl.,

,
,

madre di Fetonte, figlio del Sole. Der.: eccitatore, istigata/re, a q.C. Seu. ClJ. -52, 4.
Clyinenuius, a, um, di eumene, proles, Fe- coactiìiit, abl., U, m. (cogo), impulso, co-
tonte, Ov. stringimento, necessità, neque id voluntate sun
f'Iynienus, i, m. (KXu|isvos), sopran- fecisse, sed coactu civitatis, Caes. coactu :

nome di Fiuto, Ov. fast. 6, 7-57. atque efflagitatu meo, Cic.


cl^pealus, clypeus, clypeum^ V. eli- eo-aeilTfico, avi, àtum, are, munire, for-
peatus ete. nire, guernire di edifici, cuseggiare, ftittbricai'c.
clyslcp, èris, m. CxXooxi^p), I) clistere, campuni Martium, Cic. ; loci coaedificati an
serrisiale {lat. puro lotio), Suet. ed a. II) si- vasti, Cic.
ringa, Suet. ed a. co-aeqiialis, e. coetaneo, sost., coaequales,
Clylacmnestra (Clytaemestra), ae, f. ium, m., coetanei, amici, compKgni, .Justin. 23,
(KXuTatjivYjoxpa), figlia di Leda e sorella di 4, 9 e 37, 4, 1.
Elenn, di Castore e Polluce, moglie di Aga- eS-aequo, avi, atum, are, render uguale,
mennone, madre di Oreste, di Elettra ed Ifi- 1) propr., uguagliare, spianare, areani, Cato:
genia; con l'aiuto del drudo Egisto uccise raontes. Sali. II) trasl., ridurre allo stesso
il marito di ritorno da Troia, e quindi uc- livello, allo stesso grado, omnia ad libidines

cisa da Oreste in un accesso di furore ; quindi injuriasque suas, non far differenza, Cic.
appell. « una Clitennestra » una donna = coa^SiiieiitalTo, ònis, f. (coagmento), m-
impudica, Cael. in Quint. 8, 6, 53. nione, fusione di più cose insieme, Cic. ed a.
Clylie, ès, f. (K?,utCy)), un'oceanina cam- c«agmenlo,avì. atum, aie (coagmentum),
biata nel /ìoreheliotropium, amata da Apollo. unire, fondere, stringere insieme, opUS ipsa
diaeii*i o dir*ii!ì>, i, m., abbrev. Cn., suum eadem, quae coagmentavit, natura dis-
prenome romano, pronunziato Gnaeus. solvit, Cic: trasl. = legare, stringere inti-
Cni<lii<« (Cntdus), ovv. OnTdus (Gntdos), mamente insieme, verba verbis quasi e, Cic:
i, f. (KviSog), città marittima sul promon- pacem, Cic.
torio Triopion (tirila Caria) in una penisola, eSaj^-iiientuin, i, n. (cogo), giuntura!
famosa pel commercio e pel culto di Venere, stretta, intima unione, CaCS. ed a.
e per la stupenda statua in marmo della dea, Coa^iìlllin, i, n. (cogo), coagulo, tnezso
capolavoro di Prassitele; ora Cnido. — di unire, foiulere insieme, presura del latte,
Deriv.: Cnìititin (Grìidìiìis), aum(Kv{5to5>, Varr., Ov., edmeton., latte coagulato, Plin.
a.:
di Cnido; plur. sost., C3iiidii, òrum, m. e8-alesco, allii, alttum, ere, serrarsi,
(Kv£5coi), abitanti di Cnido, Cnidn. stringersi, unirsi insieme strettamente, congiun-
Cnosas (Cnossus), V. Gnosus. gefrsi strettamente insieme, I) in gen.: Saxa

ci»..., nei composti =:: com (V.). sola coalescere calce, Lucr.: trasl., ut cum pa-
eoa, ae, f., nel passo: quadrantaria Cly- tribus coalescant plebis animi, Liv.: raultitudo
taemnestra, et in triclinio eoa, in cubiculo noia, coalescit (si stringe) in populi unius corpus,
che, come la infima delle cortigiane si prosti- Liv.: coalescentes coudicioues pacis discussit
tuisce{con da coire, fórma to per scherzo) sul suo ac rupit, le condizioni che già cominciavano
divano a qualsiasi drudo e fa la pudibonda a venire ad un accordo, Veli. Il)partic..
461 coangusto Coeliraontiam 462

A) di piante, crescere col tronco, dum novns sul ponte Sublicio resistette da solo al-
rJì e

in viridi coalescit cortice ramus, Ov., ovv. nel l'esercitodi Porsena.


terreno, metter radice, attecchire, attaccarsi, al- coclTli^i, e (c: quo), cotto, laterculus, Curt.:
lignare, in eo loco grandis ilex coaluerat inter murus, di mattoni cotti, Ov.
saia, Sali.: palma (translata) coalescit, Suet.: COetiira, ae, f. (coquo), cottura, bollitura,
trasl., metter radice = assodarsi, fortificarsi, Sen. ed a.
dum Galbae auctoritas fluxa, Pisonis nondum eucHs, V. coquus.
«oaluisset, Tac coalita libertate, Tac. B) di
: Còcy liis (ovv, -Ss), i, m.(K(i)xuTos,« fìum'
membra O ferite, finirsi, crescere insiente, rimar- del pianto e dei lamenti », da xwy.uo), ge-
</inarsi,trasl.,coalescentibusrei publicae mem mere, piangere), fiume mitolog >co de ll'A verno .

bris. Veli.: vixdum coalescens regnum, le cui ramo dt Ilo Stige, che sbocca nell'Acheronte :
ferite appena cominciavano a chiudersi, Liv. anche poet.: per « le ncque dell' Averno » iìi
C4Ì-an;:ii«ln, avi, àtum, are, ridurre in genere. —Deriv.: Cocylìns, a, um, di Cu-
restringere, trasl., a) nello Spazio,
istì-ettezze, cito, virgo, Aletto, Verg.

•coangnstari, essere ristretto (di pers.), Auct. Codola, ae, f., a) Codeta (major), cam-
b. Hisp. e Aur. Vict. b) quantitativ., limitare, pagna al di là del Tevere, coltivata a ra-
restringere (contr. dilatare), legem. Ciò. de sperella, b) Codeta (minor), campagna con-
Jegg. -ò, 31. simile nel Campo Marzio.
^
ciiarotsltTo e ottarcto, V. coart... crnlcx, Ycis, m. =3 caudex (Y.), I) tronco
cii-nr^ììo, arguì, argutum, ere, I) render d'albero, Ov. e Col. II) meton., libro, per eh'-
chiaro, rendere manifesto, dimostrare all'evl- gli antichi dapprima scrivevano su tavolette
dema, esporre in modo dominiqUCirrefutabile, di legno incerate. A) in gen.: mult^s codices

-coarguit aures, Ov.: errorem alcjs, dimo-
e. implere earum rerum, in quibus etc, Cic: te-
strare l'errore di ale, confutare ale, Cic. : stamentum duobus codicibus scriptum, in due
seg. dalVacc. e Tinfin., Auct. b. Afr.: passivo, volumi, Suet. 'B)partic.: codex accepti et ex-
coargui seguito dal nom. e Z'infin. e/t»io- = pensi nel contesto solt. codex), registro in
t trarsi, lasciarsi pluvibus, Quint.
pi-ovare, cui si segna l'entrata e Tuscita (dare e avere),
Il)partic.: A) alqm, con prove evidenti ed e che ogni romano regolarmente teneva e do-
irrefutabili, dimostrare la colpa di alc, accu- veva tenere per regolare le sue entrate, perchi-
sare ale; quindi acaisare convincendo, con- esso soltanto aveva valore legale, giornale di
ì<incere in modo
assoluto ale, alqm, Cic. ed a.: casa, libro dei conti, habcTe hoc nomen (somma i

alqm B) alqd, cioè: 1) dimo-


avaritiae, Cic. in codice acc. et exp. relatum, Cic: in codiceni
strare all'evidenza una colpa, incolpare aper- referre, Cic.
tamente, accusare di un dato fallo, perfìdiam, eo<lioarìu<s, a, um (codex). fatto di tronchi
mendacium Cic. 2) dimostrare come falso ,
, d'albero, naves. Zattere, Sali. fr. e Sen.
come inutile (quam legem), nsus coarguit, Liv. oodTcillus, i, m (dimin. di codex), piccolo
cSartiilTo, onis, f. (coarto), lo stringere tronco,quindi meton., plur., codicilli, òrum,
insieme, restringimento {contr. laxatio), Liv. m., I) tavoletta per scrivere, in legno e ince-
ed a. rata, in ct'dicillis exarare, Cic referre in co- :

cii-arto, avi, atum, are, rettringere, strin- dìcillns, Cic. J7) trasl., l) manoscritto, biglietto,
gere, comprimere (contr. laxare, dilatare), lettera, Clc ed a.: e generfc. ogni so-ithira,
1) propr., fauces, strangolarsi, Val. Max.: scritto, Sen. ed a. 2)partic.: a) supplica, do-
Pompejus adhuc in oppidis coartatus, Cic. martda, petizione, Tac e Suet. b) le aggiunte
II) trasl.: nel parlare e nello scrivere,
1) fatte a untestamento, codicillo, Plin. ep. e Tac.
restringere, abbreviare, ut quae COartavit... dt- e) rescritto dell' imperatore, ordine di gabinetti),
latet nobis, Cic. in unum librum, Plin. ep.
: con cui ordinava la morte (detto letalis) od
2) riguardo al tempo, abbreviare, accorciare, impartiva altri comandi, concedeva una ca-
consulatum aliorum,Tac.: nox coartat iter,Ov. rica e sim., patente, Tac, Suet. ed a.
ciiaxo, are (grido delle rane), gracidare, Codruti, i, m. (Kó5pog), l'ultimo re di
Suet. ed a. Atene, che nella guerra contro gli Spartani,
Còcìilus, i, m. (KwxaXoj), re di Sicilia, conoscendo che la sua morte sarebbe stato
che accolse Dedalo sfuggito a Minosse, ma fatale ai nemici, si sacrificò generosamente
lo uccise per le minaccie di Minosse, che lo per la patria. IIJ poeta caro a Virgilio.
inseguiva con un esercito. Coel» Kuhoeae (KolXa
(òi-um, n.), Tfjc
coecTniitiis, a, um (coccinum), vestito di profondamente sinuosa
Eùpo(ac;\ costa nel-
scarlatto, Suet. Dom. 4. VEubra, quasi di fronte a Maratona.
coccTneim, um
(coccum), di scaiiafo,
a, Code Sji'Ta, ae, f. (KofXvj Supia), la
di color scarlatto, Justln. ed a. «Siria cava » regione fra il Libano e VAn-
coccum, i, n. (xóxxo;\ twceioio delVal- tilibano.
• hero fruttifero, quindi bacca, coccola, special- eocleits, V. cnelebs.
mente la bacca del leccio, cremisi, gratin (prop)'. coelPs, Ttis, V. caeles.
: Specie di insetto, cocciniglia, cocco), con cui coelci«lÌ!>, e, V. caelestis.
si tinge in scarlatto; meton., a) n coio>-e scar- CoelTiiniis, V, Caelius, alla fine.
. Hor. e Plin. b) panno, stoffa scarlatta
latto, coelTbatiis, V. caelibatus.
per farne una rete da pescare, Suet. Ner. 30. coclìfefila, V. caelicola.
cochli^a (coclea), ae, f. (xox^'«S 6), cMoc- CocUeììliis, V. Caeliculus.
• ciola, lumaca, Cic. cd a. coclìfi'T, fc'ra, fcrum, V. caelifer.
Cocl«?s, Ytis, m. [cieco d'un occhio (dalla CoelTiiiontiiiiii<i, V. Caelimontanui.
nascita)], partic il romano Horatius Cocles, CocITnionliuiii, V. Caelimontium.
463 Coclius coerceo 464
f^oclins, V. Caelius. coi'unt, strìngono insieme, Curt.: di astr.,.
si
cooliiiii, V. 2. caelum.
i, n., cum omnia coierint, Quint.: ut pi acidis coeant
coeliis i, m-. V. caelus. immitia, Hor. b) dij)arti del corpo rotte, di
cft-eiiio, èmi, emptum, ere, rompì-nre in- ferite, ecc., chiudersi, andare a posto, rimargi-
tienie, far incetta, multa, Ter.: multos equos, narsi, cieatrizzarsi, coxa male coiit, Plin. ep.:
Caes.: te quae delectarint coemisse, Cic. nondum coeuntia vulnera ffig.J, Ov.: male sart i

COeinplTo, Ònis, f. (coSmo) (compra fatta gratia nequiquam coit /fìg'.J, Hor.: e) di li-
insieme), matrimonio civile che consisteva in quidi, rappì-endersi, coagularsi, congelarsi, COit
un compra, solvente anche
reciproco atto di lac, Varr.: coit formidine sanguis, Verg.: coit
in una semplice finzione, quando il padre duratus frigore pontus, Ov.
voleva liberare una fir/lia dalla tutela legi- «•oepTo, coepi, coeptum, coepore fi tempi
tima e dai sacra della famiglia, Cic. de or. 1, deriv. dal presente solo nel periodo preci .s.s.,
237: mulieres, quae coemptionem facerent, che i tetnpi deriv. dal perfetto molto frequenti
contraessero un matrimonio simulato me- in tutti i periodi), v. tr. e intr. (da com e
diante la cocmptio, Cic. Mur. 27. apio =
*aY)o),propr., prendere, afferrare q.c.
cói>iiiplionnli««, e (coemptio), apparie- in più, parti, quindi comitwiare, intrapren--
tientealla compei-a, relativo alla coeiTiptio, Senes, dere, dar comineianiento, J) tr.: A) att.: 1 ) tempi'
vecchio scarto, rifiuto di schiavi, Cnr. in Cic. deriv. dal pres.: coepinn, coepiat. Comici:-
ep. 7, 29, 1. coepturus, Quint. e Suet.: coll'acc, Rouiauos.
roeiin, ae, f., V. cena. coepturos bellum, Liv. 2) tempi deriv. dui
ooenìioilliiiii, i, n., V. ccnaculum. perf.: coepi, coeperam etc, coll'acc. talia,
roeniilìo^ ònis. f., V. cenatio. Verg.: si quidquam liodie liic turbae coeperis,.
coeiialTiinorila, ne, f. V. cenatiuncula, Ter.: e coZrinfin. att., e. orare, Nep.: dicere
coeiialim, a, nm, V. cenatu.s. coepi, Cic, e sempl. ed e,
coepi, Verg., Liv.
ooviiTlo, are, V. cenito. io cominciai a parlare: ma ut coepi dicere
voeno, avi, atum, are, V. ceno, ovv. ut coepi, come dissi fformola comunepcr
eocnòmis, a, uni, V. cacnosus. ripigliare un disborso interrotto), (Me. , col-
coeniìln, ae, f., V. cenula. Z'infin. pass., che ha di solito valore rifles-
ooeniini, V. caenum. sivo, fieri fad accadere) coepit, Cic: paupertas
cft-eo, coli e fraroj coivi, cultura, ire, probro haberi fa tenersi in dispregio) cog\)\{,
unirai, radunarsi, raccogliersi, trovarsi insieme, Sali.; più tardi anche col solo infin, pass.,

JJ in gen.: 1} di esf.viv.: f{) nmicam.: cuni p. es: amphora coepit iustitui, Hor. B) pass.,
frequente,? colssent, Curt. : e. in, ovv. ad solo nei tempi deriv. dal 2urf.: coeptus sum,
regiam, Curt.: Pharsaliam, Catull.: in por- come ita cum Sypliace Komanis amicitia co?pta
ticu Liviae, Plin. ep. : Capuae, Liv.: ad est, Lìv.:^?t//c. co//'infìn. pass., lajùdes jaci
f'pressoj aìqm, Curt.: cum alqo, Veli.: ad au- coepti sunt, Caes.: partic, coeptum cum Ati-
dienduin pigre coitur, Plin. ep. ])) radunarsi tiocho bellum, Liv.; horti a Lucullo coapti,
ostilm., assol., Ov. e Curt.: inter se, Verg. Tac. II) intr., eominciure, irrinciinare, aver
2) di e. inan.: a) di liquidi, ex superiore fa- 2n-incipio,-ù\n dies coepit. Sali.: obùdium coepit
stigio in vaUem f^di acquej, Curt.: in prae- per praesidia, Tac, e con ab od ex e 1 ab\ ,

cordia, affluire al cuore (del sangue), Verg. trarì-e, avere origine, derivare, a quo jurgiuiU

b) di astratti: vix iiiemini nobis verba coisse coei>it, Quint.: quibus ex virtute nobilitas coe-
decem, di esserci scambiate dieci parole, pit. Sali.
Frop.: coit mos in urbem ut tibes, Sali. fr. coc|»lo, avi, atum, are (intens. di coepi),
IIJ pregn., raccogliersi insieme, unirsi, racco- I) tr., cominciare, intraprendere, principiare con
gliersi, 1) di c. inan.: a) generic: coire una, ardore, colVinfin., appetere ea, Cic: coU'acc,
Caes.: ut coeat par, Hor.: in populos, Quint.: quid hic coeptas ? Ter.: insidias, Tac. II) int-.
ad justa praestanda, Curt.: b) come 1. 1. milit., aver comincktmento , cominciare , principiare,
riuìiii'si, «oneentrarsi , raccogliersi, inter SC ,
perge qua coeptas, Sali, fr.: coepta;item jam
Caes.: ad falj sonum vocis notae, Curt.: in conjurationem disjecit, Tac.
unum, Liv. e) accoppiarsi, eongiungersi, CUlll COOptlini, i, n. (coeptus, a, um), opera in-
alqo (alqa), Quint.: privigno fdat.J, Hor.: di trapresa, cominclamenfo, disegno, impresa, pro- 1
anim., cum pare, Ov.: pecus coit, Ov. d) u- getto, l,ìy. ed a.: piar., temere coepta, Liv.:
nirsi, collegarsi, far lega, a) generic aSSoh, , audacia coepta, Verg.
Ter., Nep. ed a.:cum alqo, Justin.: cum alqo, coeptus, US, m. (Coej)!), principio, incomin-
ut etc, Cic: cum alqo de
alqa re, Nep.: ad- ciamento, coeptus nefarii, Cic. Cat. 1, 6 primi, :

versusrem publicam, Liv.: in amieitiam, Verg.: Cic. de fi_n. 4, 41.


in ovv. ad societatem, Tac. e Suet.: coeant in coeratSr, are. =
curator (V.).
tbedere dextrae, si stringano le destre in eSerceo, cui, cYtum, ère (com e arceo), <•«»-
pegno di alleanza, Verg.: quindi tr. far = gore, circondare stahihnente q.c. =
contenere,
alleanza, stringere, unirsi in alleanza, SOCie- stringere insieme , rinchiudere , comprendere .

tatem. Cic: societatem cum alqo, Cic: cum I) in gener.: coercet vitta capillos, Ov.: mun
alqo ae alqa re, Cic. P) di connubio, assol., dus omnia complexu suo coercet et coiitinet.
Verg., Curt. ed a.: nu])tiis, Curt.: cum alqa, Cic. II) colVidea aceessona di impedimento
Curt.: conubio cum alqo, Curt. 2) di e. inan., ad un moto libero =
reprimei-e, raffrenare,
riunirai, raccogliersi, congiungersi, fondersi in- contenere, limitare, confinare, tnodei'are, restrin-
siente, serrarsi insieme, a) generic: aquae OVV. gere, A) propr. : 1) in gener. : quibus (operi-
flammae coSunt, Quiut. e Sen.: cornua coguiit, bus) intra muros coercetur hostis, Liv.: aniiii-!
Ov. : ripae in artum, ovv. amnes in artius nullis coercitus ripis, Liv.: (aqua) jubetur coer-
465 coercitio cogito 406

ceri, di arrestarne ilcorso,Cic.: frenis ora(eqtio- esame (in Cic anche come facoltà di pensare,
rum) e, Ov.: poet. (di poeti), e. numeris verba, ragione, allato a ratio, mens, consiUum), ossol.,
ordinare, parole in ordine ritmico poetare, = homo solus... particeps rationis et cogitationis,
Ov. 2) partic.: a) come capitano di un eser- Cic: e tacita, Cic: in cogitatione defixum esse,
cito, regger e, guidare, tenereinordine,,postYeTnS., Cic: ad patriam liberandam ferebatur omni
Verg.: virgà levem aurea turbam, Hor. b) iin cogitatione, Nep.: cogitationem avertere a mi-
albero troppo rijo-jlioso (partic. una vite), seriis, Cic: cogitationem de alqa re suscipere,
contenere, amputare,, potare, vitem ferro ampu- ptrendere in esame q.c, riflettere su q.c, Caes.
tane coercet, Ciò.: quindi poet., Carmen, quod in Cic. ep.: plur., haec contentio occupaverat
non multa dies et multa litura coercuit, ha cogitationes hominum, il pensiero, Liv.: ad id
corretto, limato, Hor. B) trasl., 1) tenere nei unum omnes cogitationes intendere, Liv.: col
pi-opri confini, limitare, contenere, faenus, Liv.: genit. ogg.,a.d reliquam cogitationem belli sese
partic. in riguardo ad oratori o ad orazioni, cum eo cogitationes ejus rei dies
reeepit, Caes.:
quasi extra ripa diffluentes, Cic. 2) frenare, ac noctes agitabat, Liv.: seg. da prop. relat.,
domare, reprimere, rintuzzare, a) pirtic: se- quaeris ut suscipiam cogitationem (esame, ri-
ditionem, Liv.: cupiditates, Cic: juventutem, flessione), quidnam istis agendum putem, Cic.
Cic: milites, Cae.=i. b) con una pena, cantigare, ad Att. 14, 20, 4. 2) passivo = pensiero, idea,
punire a^c, specialm. di magistrati o autorità, num ullam cogita-
intenzione, quaero a vobis,
noxium civem multa, vinclis verberibusve, Cic. tionem habuisse videantur ii, qui etc, Cic: si
Cfti'I'CÌlTo, ònis, f. (coerceo), repre.tsione, hanc cogitationem homines habuissent, ut etc.
freno, 1) in gener.: ambitus, Veli.: profusarum Quint.: partic. al plur., intimae cogitationes, i
CUpiditatum, Tac 2) partic, mezzi coercitivi, più, riposti pensieri, Cic: alcjs malae cogitatio-
pena, castigo, coercitionem inbibere (adope- nes, Cic: reticere cogitationes suas, Cic: man-
rare), Liv.: come diritto ^= diritto di punire, dare litteris cogitationes suas, Cic. II) partic,
in histriones, Suet. pensiei'o, progetto, intenzione, ì) attivo: accusa-
cSorcTittr, òris^ m. (coèrceo), cìii tiene in tionis, Cic: rerum novarum, Cic. e Tac. 2)pass.,
freno, diligens tamen coercitor disciplinae mi- pensiero = deliheì-azione, risoluzione, piano, di-
litaris, si contenne come severo custode della segno, magnae
cogitationis manifèstus, Tac:
disciplina militare, Eutr. 7, 20. minor cogitatio (piano, progetto secondarioj
coero, are, are. curo (V.). = intervenit majori (piano principale), Liv.
coctìis, US, m. [per coitus da coeo), J)il cogito, avi, atum. are (propr. coigito da co
radunarsi insieme, unione, mescolanza, fusione, = com ed agito), rivolgere nell'animo {quindi
Lu r. rerum, Lucr. II) concr., aiunanza,
: anche con cum animo, in animo, secum), pen-
circoJo, coetus nocturni, Liv.: hominuni, ma- sare, IJ in yen., pensare q.c, ora imagi- =
bronarum, Cic: ludorum, Cic: partic, tumulto tiare, ideare, ora =
pensate a q.C, Ora pen- =
di una turba sollevata, Sen. e Suet. riguardo a q.c, mirare a q.c,
sare, .sentire
Coi'us, i, m. (Koios), uno dei Titani, ora =
considerare, fermar la mente SU q.C,
padre di La tona. ponderare, ora =
avere in aniìtto q.C, medi-
c8-exercilntii)», a, um (exercito), eseì-d- tare, a) assol. (contr. facere, dicere): vis cogi-
tato, usato insieme, messo in j>ratiea insieme, tandi, Quint.: cui vivere est cogitare, Cic: ita
perceptiones consentientes et coexorcitatae ad sum irritatus, animum ut nequeam ad cogi-
finem utilem vitae, Quint. 2, 17, 41. tandum instituere Ter. colla domanda :
, :

co;i;ìtal»ilis, e (cogito), pensabile, Sen. ep. come? con avv., acutissimo, Cic: callide,
e.

58, 16. Nep.: si vere cogitare volumus/'come/wj-eji^f 5*7,


confiate, avv. (cogitatus, a, um), con pon- ben ponderata , ben considerata la cosa, Cic:
deratezza, con riflessione, Cic. Arch. 18. e sic cogitabam, seguito dal jyensiero espìresso
coglia IlO^ ònis, f. (cogito), pensiero, I) in in discorso diretto, cfr. Ter. Andr. 110:
gener.: 1) attivo: pensiero l'immaginarsi, = parim., coepi egomet mecum sic cogitare,
ilpensare,immaginazione,idea COmeattO (anche Sulp. in Cic. ep. 4, 5, 4: e sic cogitabam, seg.
al plur.), vis cogitationis, Cic. cogitatione : da discoì-so indir., Cic Qninct. 77. P)co?/'acc.
caler. alqd cogitatione complecti, alqd
Veli. : e precis.: uot.) coll'acc. di cosa : e nihil abie-
intellegere et cogitati me compreliendere, Cic: ctum, Cic: nihil nisi triste, Cael. in Cic. cp.j
mi cogitatione complecti nlqiii ab^entem, ab- duo omnia, Curt.: pacem, beneficia alcjs, Cicr
bracciare uno nel nostro pensiero, Cic. fin- : id potestis cum aniniis vestris cogitare, Cic:
gere alqd cogitatione, Cic: ne in cogitationem quae in animo cogitat irata, Ter.: id, quod
quidem cadit, non si •può neppur pensare, muliebri cogitabat animo, Liv.: sive quid me-
Cic : si tantummodo ad cogitationem valent, cum ipse cogito sive alqd aut scribo aut lego,
solo possibili per l'imaginazione, Cic. col — Cic: partic, cogitatus, pregn. pensato a =
genit. ogg. =
pensie^-o di q.c, rivolto a q.c, fondo, ben ponderalo, res multum et diu COgi-
mire quam illius loci non modo usus, sed etiam tatae, Cic: sapientis hominis cogitata ratio,
cogitatio delectat, Cic: ipsa cogitatione susce- Cic: partic n. .SOSt., pensiero, pì-ogetto, cosa
pti muneris fatigor, Quint. seg. da prop.
: — pensata, stralagentma, accorgimento, Nep. I)at.
relat., occurrit cogitatio, qualis etc, Cic. subit 6, 8: partic ai plur., cogitata praeclare eloqui,
l'Ogitatio animum, qui belli casus... sit, Liv.: Cic: cogitata proloqui non posse, Ter. coìi.
pp)
seg. dall' acc el'infm., sedet illa cogitatio, quos- acc. pers., ora = immaginarsi alc,
figurarsi,
dam fore,cpi etc, Quint.: così p)urc coU'acc. e Catonem tantum fsoltantoj e, Tac: Eegulum
l'inf., subit cogitatio animum ovv. alqm o solt. e, Plin. ep.: con dopp. acc, Cic. Balb. 9: ora
subit cogitatio, Liv. e Sen. ))) H pensare, pen- = pensare ad ale, Scipionem, Laelium, Cic:
siero =^ pensiero e riflessione, riflessione, calcolo. et majrrre? et po.steros. Tac. y) coli' acc, e
467 cognatio coguoinino 468

/'infin.: cogitat assidue beatum esse se. Cic: gliante, conforme, proprio e sim.,
deUS mundo
liomines ea sibi accadere posse non cogitant, Ibrniam sibi cognatam dedit, Cic: cognata
Cic: S) con de e Tabi, e precis. ora insieme vocabula rebus, Hor.
nir acc. gen., nihil posse de diis immortalibus cognitTo, ònis, f. (cognosco), IJ V impa-
cogitare, Cic. ora assol.
: pensare a, ecc., = rare, il venir a conoscere, k)permezzo
riflettere sopra, ecc., de eo, Cic: de te, Cic: dei sensi =
esatta eonoscema di q.C fcittàj, Cic.
de rationibus tuis, Cic: e darsi pensiero per = de imp. Pomp. 40 ocv. fpiii sovcntej di una
:

o di q.c, badare a q.c, spe atque animo de se persona, alqm cognitione atque hospitio di-
et gloria sua, Cic. de salute non de Victoria,
: giium habere, Cic. B) conosc. intell. cono- =
Cic. e) seguito da prnp. relat. quid agam : .srensa, cognizione, \)ingcner.: a) rerum, Cic:
cogito. Ter. cogita, qui sis, quo loco sis, Cic:
: ros cognitione dignae, Cic: b) meton., a.) no-
fac cogites in quanta calamitate sis, Sali. con Q zione, notizia,concetto,idea di ^.C, Usitatas per-
ad e Tace. ad haec igituv cogita, vel potius
: ceptasque cognitiones deoruni tollero, Cic. ^) co-
eicogita, Cic. ut ne esset spatium cogitandi
: noscenza ogrjettiva, alcjs e atque ars fscienzaj,
ad disturbandas nuptias, Ter.: quod ad perni- Cic. de or. 1, 219. 2) come 1. 1. legale inchie- =
ciem suam fuerat cogitatum, id ad salutem sta, esame, istruttoria di un proccsso, de alqa re,
convertit, Nep. -q) con ut o ne e il cong.: Cic. ed a.: rerum capitalium, di, ecc., Liv.
pensare sopra =
mirare a, desvlerare, aver IIJ = agnitio, conoscenza =:= riconoscimento,
l'occhio attento a che., ecc., Cic, Caes. ed. a. indest cogiiitio facta, così si è venuto a sapere,
6) con prò e Tabi., Quint. 7, 1, 4. 1) elUtt.: Ter. Hoc 831: parim. Ter. eun. 921.
ut fcome) sacpe cogitavissent {sottint. fieri, co;£;nTtor, òris, m. (qngnosco), come t. t.
Caes. b. e. 3, 86, 5. legale, IJ conoscitore, cidh un cittadiìio ro-
IIJ partic: pensare q.c, quantum ille
a) mano in paese straniero, che conosce un altro
potuit cogitare commode fdestramentej. Ter.: e gli testifica la sua legale identità; che cioi
aliud agendum ac cogitandum, quo modo re- è cittadino romano e ne porta con diritto il
sistatur patribus, Liv. b) pensare a OVV. sopra nome, garante, mallevadore dell' identitil di ima
q.c, riflettere sop)-a q.C, pensare di fare q.C. persona, Cic II. Verr. 1, 13; 5, 167 e 168.
=^ avere intenzione, proporsi, avere in animo, II) avvocato, patrono, procuratore di una CaUSa,
voieì-e, oc) coU'acc, nihil nisi caedes, Cic: ac- A) come patrono, sostenitore o delVacCUSa
cusationem, Cic: tantum nefiis in alqm, Curt.: della difesa dinanzi ai giudici, Cic. ed a.:
si qua cogitarentur gravius adversus se, Suet.: juris sui, Cic: trasl., sostenitore in altre circo-
di sogg. inan. personif., quid cogitet humidus stanze, hujus sententiae, Cic: alienarum simu-
auster, che cosa minacci, Verg.: quindi par- lationumtribunum plebis coguitorem fieri, Liv.
tic, COgitatus =
meditato, premeditato, voluto, B) come pubblico accusatore, specialm. in cose
facinus {contr. focinus perfectum), Cic: furores, fiscali,^procuratore dello Stato, Ov. am. 1,12, 24.
Cic. e n. pi. sost., la cosa pensata disegno, = cogiiìliira, ae, f, uffizio del cognitor
intensione, progetto, mira, intento, cogitata pa- («^ II, B), Suet. Vit. 2.
tefacere, Nep.: cogitata perficere, Cic. P) col- cognTlim, a, um, partic. agg. (cognosco),
Tinfin. :quid nunc facere cogitas? Ter.: qui noto, conosciuto, quindi anche provato, speri-
nocere alteri cogitat, Cic. y) con de e Z'abl.: ntentato, res cognitae, Cic. : homo virtute co-
de parricidio, de alcjs interitu, Cic: de laqueo gnita, Cic: sed magis hoc, quo snnt cognitiora
et suspendio, Val. Max. di sogg. inan. per-
: (mala nostra) gravant, Ov.: tibi haec esse co-
sonif. : cum spiritus coepit de exitu cogitare, gnitissima, Catull.
Sen. 5) ellitt. fanello stile epistolareJ con cognómi^ n, niYnis, n. (com e nomen), IJ
avv. con in ovv. ad e Tace, o col solo acc. cognome, nome di famiglia, elle Veniva aggiwnto
dei nomi di città =
pensare di viaggiare, di a quello della gens (nomen), come ^. e. Cicero
andare (sottint. iter facere, ire, proficisci), cognome della gens TuUia, e perciò anche il
etiam Lepidus cras cogitab.it, Cic: inde cogito soprannome che uno Otteneva per qualche
in Tuscolanum, deinde Arpiuum, Eomam ad grande impresa o meriti segnalati (p. e. Afri-
Kal. Jun., Cic. inde ad Taurum cogitabam,
: canus, Asiaticus, come vincitore in A., ovv. sa-
Cic: con in e Z'abl. ^^ dove si pensa di essere piens), alci cognomen Coriolano est, Cic co- :

{sottint. esse), eo die cogitabam in Anagnino, gnomen habere sapientis, Cic. dare alci co- :

Cic. e) pensare in questo od in quel modo = gnomen pingui, Hor.: Tarquinius cui Superbo
essere disposto così o così, e. male, Cic. ed a.: cognomen facta indiderunt, Liv. IIJ trasl.,
humaniter et sapienter in alqm, Cic: male de generic: =
nomen, nome, Verg. ed a.
alqo, Cael. in Cic ep.: si quid amico de Ko- cognomentum, i, n., forma are. paral-
manis cogitabis, Nep. lela a COgnOXaQn, IJ 6ognome,soprannome,'PoèÌ&
cognatio, Ònis, f. (cognatus), IJ paren- in Cic, Sali. fx. ed a. IIJ trasl., generic. =;
tela per nascita, consmiguineità., Cic. ed a. — notnc, denonUnazione, contrassegno, Tac.
meton., parentela=^parenU, Cic ed a. Ji)trasl., 1. cognwmìnaius, a, um (com e nomi-
parentela, vineolo, relazione, conforniitù, accordo, natus) =
ouvtt)vu|j.os, di ugual significato, verba,
somiglianza, studiorum, Cic: numerus nonha- sinonimi, Cic. p.irt. or. 53.
bet cognationem cum oratione, Cic. 2. cognòininatus, a, um, partic. di co-
co-gnatus, (gnatus
a, um
natus, da = gnomino fV.J.
nascer), IJ consanguineo, e SOSt., congiunto, cognóininis, e (cognomen), delio stesso
parente, Cic: ed a.: is mihi cognatus fuit, Ter.: nome, che ha lo stesso nome, gaudet cognomino
quaedam regis cognata, Justin.: poetic anche terra, Verg.: e alci, Liv. e Veli.
di oggetti riferentisi a parentela, rogi, Prop.: cogiioniTno, avi, àtum, are (cognomen),
COrpora, Ov, IIJ trasl., affine, simile, somi' IJ denoìninare con un cognome soprannom*)
469 cognoscons cogo 470

soprannominare, Suet. C(l a. IIJ trasl., ge- inter ceteras Veturiam, Liv. : alqm facie (al-
neric. :=; nominare, denominare, Justìn. 7, 1, TaspettoJ, Liv. b) riconoscere davanti al tri-
% 1 e altrove. bumale che uno è una datn persona, e quindi
co^nosceiis, agg. [óki co-
entis, partic. attestare, testificare l'identit<i (che cioè è citta-
gXiO?:(i6),che arriva alla eonoseema di q.C, SUI, dino romano e ne porta legalmente il nomej.
che si conosce da se stesso, Cornif. rhet. 4, 25. Cicli. Verr. 1, 14 e 5, 72. e) come àvavoy^u)-
cognosco, gnovi, gnltum, ere (com e oiceiv, prender conoscenza di uno scritto, leg-

^nosco = nosco) imparare a conoscere, ricono- gere uno scritto, uno scrittore, stiuHare, a.) ge-
scere foLnclie =
approvarej^ procacciarsi la cono- neric: litteras, Cic. e Nep.: librum, Nep.: Servii
scenza, conoscere per via dell' esperienna o dei orationem, Cic. Demosthenem totum, Cic.
: :

^lensi, cominciare a conoscere, osservare, venire assol., quid tam jucundum cognitu atque au-
a sapere, comprendere, iniparare, giungere alla ditu, quam etc ? Cic. d) come yifvtbcxei^i e
tonoseema, istruirsi, venir istruito SU Cji.C.j al nell'ani, testam., conoscere per eufemismo, cioè
perf. miche = sapere, conoscere coi sensi con aver commercio carnale, virum, Ov. uxorem :

la mente per mezzo di veduta, lettura, espe- alcjs adulterio, Justin. Postumia stupro co-
:

rienza, studio, conversazione, IJ in gener.: gnita, Tac. e) giudic indo, acquistare O cercar
a; coli' acc, sensus ignem cognoscere vere, di acquistare cognizione in q.C, esaminare, in-
Lucr.: e. regiones, Caes.: infantem, Suet.: stre- vestigare, a.) generic: nam et cognoscendi et

pitus pedum, Verg. responsum, Nep.: morem


: ignoscendi dabitur peccati locus, Ter. e così :

hostium, SaU. : animos omnium facile, Nep. : esaminare e quindi distinguere, discernere,
alqm bene, Cic. : fidem alcjs, Caes. : summam ova, Cic: numerum tuorum militum, passare
in se voluntatem alcjs, Caes. : jus civile domi, in rassegna, Cic p) del pubblico di un teatro,
Cic: coZ^abl. da che cosa? corpora tactu, rem, Ter.: aequum est vos cognoscere atque
Lucr.: matreni visu, Verg. alqd experìendo: ignoscere, si etc. Ter. y) f'* ww avvocato, una
magis quam discendo, Cic: con per e Z'acc, causa da sostenere, rem tantam, Cic. causas :

deditio per nuntios cognita. Sali, fr.: homo per diligenterpenitusque, Cic ò) di giudici o altro
se cognitus (= homo navus), Cic. con ab o ex magistrato, istruire un processo, esaminare,
colVahl. =da uno o da q.c, ab alqo Iiaec tener giudizio, giudicare, pronunziar sentenza,
dieta, Caes. : iter hostium ex perfugis, Sali. : causam o causas, Cic: de agro Campano, Cic:
alqm ex litteris alcjs, Cic. con ab ed ex e
: de hereditate, Cic: de corum postulatis, Caes.:
Z'abl. =d't q.c, id a Gallicis armis et insi- assol., Verres cognoscebat, Cic: Caesar ut co-
gnibus, Caes.: alqm sennone ab ipso, Phaedr.: gnosceret, postularunt, Caes. —
Forme sinrop.
abejusdem motu numerorum naturam vimque, dal tema del perf., cognosti, oognostis, cogtio-
Cic: alcjs adventum ex colore vestitus, Caos.: rim, -is, -it, cugnoram, cognossem, cognossent,
con in e Z'abl. =
in q.c, puernm in ludo: con cognoro, cognosse, spesso in Cic ed a.
un secondo acc, come che cosa? c.alqmbo- co jOjCuègi, cóactum, c'rc (sincop. da coigo,
nnm, Cic: domos atque villas in urbiuin moduin da com e ago), spingerò insieme, raccogliere,
•cxaedificatas,Sall.: col genit. o abl. di qualità, riunire insieme, I) =
con lino sforzo qua-
imparare a conoscere =
sperimentare. Cono- lunque, mettere, cacciare insieme, riunire in
scere coir esperienza, alqm magni animi. Caos.: un punto, 1) propr.: a) spingendo innanzi,
alqm paratissimo animo, Cic. ^)colVacce l'ini, dì pastori, pccus, oves, Verg. pecudes sta- :

e al pass, col nom. e l'ini.. Attici nostri te valdc bulis (nella stalla), Verg. b) radunando, rac-
studlosum esse cognovi, Cic: Metello jam cogliere, adunare, riunire da Ogni parte, publice
antea experimentis cognitum erat genus Nu- operas, Cic: ad judicium omnem suam fami-
midamm infidum esse, Sali. cognitus (cono-: liam undique, Caes. eorum multitudinem in
:

sciuto, colto sul fatto) Iphicii surripuisse unum. Sali.: turbani ad merces emendas, Hor.
boves, Prop.: per exploratores Caesar cognoscit Così partic: a) come t. t. militare, soldati e
montem a suis teneri, Caes. ex litteris impe-
: forze, magnuni equitum numerum, Caes.:
ratoris ita esse cognovit, Sali.: ut ab te gratis- auxilia undique, Verg.: equites ex Latio et a
simus esse cognoscerer, Cic: e alVahX. assol. sociis, Sali.: exercitum in unum locum, radu-
(c/l". w" y)> cognito, dopo che si venne a sapere, tiare, Cic: omnes copias Brundisium, Pompej.
saputo, cognito vivere Ptolemaeum, Li v.: donde in Cic. ep.: totam Hesperiam sub armn, Verg.:
negli Scritt. Seriori, cognito, seguito da quod eMa«i,ingeutem vim navium: classem ex Asia,
(che, ecc.J, Just. 1, 7, 9 e pivi, spesso y) seg. da Caes. naves in Venetiam Caes. P) come 1. 1.
: ,

prop. relat.: tandem cognosti, qui siem. Ter.: burocr., radunare, raccogliere, convocare, riu-
qualis esset natura mentis, qui cognoscerent mi- nire il Senato, senatum, Cic: senatum in
sit, Caes.: e in abl. assol. (cfr. n"
P), dopo die si curiam,Liv.; e un singolo senatore, senatorem,
venne a sapere, avuta cognizione, Romae nondum Cic: al pass., senatus cogitur, Cic. ed a.; e dei
«ognitoqui fuissetexitus in Illyrico, Tac. 6) seg. senatori, cogi ad senatum o in curiam, Caes.
<ia de e l abl. =
venir « sapere, avere, ricevere e Liv.: e nel contesto soltanto cogi, p. es., co-
notizia di q.c, informarsi, aver informazione, guntur senat ires non pignoribus, sed etc, Cic:
de Bruto, Cic: de Clodii caede, Caes.: de meo e di un senatore, in senatum acerbe cogi, Cic:
studio... credo te cognoscere ex litteris tuorum, i giudici e sm., judices, Cic: ccntumvi-
Cic. s) assol.: nobis pieraque digna cognitu ralem hastam, Suet.: tm' adunanza del po-
obvenere, Tac. quo res facilior cognitu esset,
: polo e sim., concilium, Ciies.: concilium Hypa-
Cornif. rhet.: facile erit cognitu, Cic. ITJ par- tam (ad I), Liv.: bucina cogebat priscos ad
tic.: a) discernere, quale espress. gener. anche verba Quirites, Prop. e) portando insieme,
= riconoscere,et signum et manuni suam, Cic: ammassare, raccogliere, mettere insieme, au-
pecus.Liv.: suas res, sua, Liv.: Cratippum, Cic: rum, Hor.: plura quam satis est, Hor. Così
171 coiiaerenter conaereo 472
jjartic, a) di una rendita in denaro o in nem, Liv., ad moilem, Eutr.: alqm in pacem,
frutti, uiiiina.s.sare, ricavare, ruiliinure, ripoiiCf J ustin.: ingratis cogi ad depugnandum, Nep.
ruceogliere, e siiH., talenta a l quiiuleeim, Ter.: P) coli' int, j orare, Caes.: puteos fouere, Caes.:
niella pressis favis, Yerg/. bis giavidos fetus, cogor, queni laudavi scraper, reprehendere,Cic.
Verg. p) un dono, un'imposta, ecc. raccogiiei-e, , l'hil. 7, § 14: e coli' acc. e Z'infin. pass., quis
radunare, itivassare, rhciiotere, pOCUniaiU, Cic: pactioueul fieri, quis adi sse istos coègit? Cic:
stipeiu Clic.
, pccuniaiu l'ostiuuo (pei- P.),
: quod arma ouiitti cogebat, Liv. f) con ut e il
Cic: pecuniam ex decumis, Cic.; pejuuiaiu a cong., cogere incipit eos, ut absentem Hera-
civitatibusstatuaruin nomine, Cic. à)riunendo cliuni condemuarent Cic. S) col solo acc.
,

in un tutto, a) generic, riunire, raccogliere, (nella prosa clussica solo l'acc. di relaz. di un
al pass., riunirsi, ruccoi)liersi, coactis COrnÌ])US pron. n. esim.J, eprecis. alqm alqd, e al pass.
in plenum novies lunaiibus urbeni,Ov.: enubi, cogi alqd, e cives id omues imperio legumque
procella, ecc., udiìensare , condensare, atmniic- poena, Cic: cogi alqd ab tribuno, Liv.: sempl.
chiare, coeluni hoc, in quo nubes, inibres veuti- alqd, costringere a ([.C, ottenere per forza q.C,
que coguntur, Cic. p) tm liquido, o uni so- persuadere aliquid, non omnia vi et minis co-
stanza fluida in Ijetl., conden.iure, coagulare, gere, Cic: cogis adulterium dando tempusque
lactis massa coacti, rippreso, Ov.: frigore locumque, Ov.: quindi partic, coactus for- =
mella cogit liienis, A'erg.: e sost., coacta, òrum, zato, violento, non naturale, non spontaneo, au-
n., lana o crine fhrtem nte compresso, feltro, spicium, Cic: numeri, ricercato, C^uint.: lacri-
Caes. b. e. !3, 44, 7. y) *<"""' insieme, tener ser- niae, finte, Verg.: deditio, mors, Tac. s) alqm,
rato, serrare, chiudere, cogere agmen (come t.t. .senza la domanda ; a che cosa? quid enim
milit.), chiudere, .serrare la marcia (sia che refèrt, qua me ratione cogatis? cogitis certe,
i sold iti camminino belìainente ordinati, sia Cic: partic. partic, coactus, costretto, forzato,
che si serrino le fde per coprire e difendere coord., invitus et coactus {contr. volens, volim-
tu retroguardia), Liv.: e fa/. =
esserTidtimo, tate, sufi sponte), Cic, Caes. ed a.: coli' ab\.
assentior tibi, ut nec duees simus, nec agmen fdaj, coactus fame, Cic: re necessaria, ovv. ne-
coganius, Cic. co.ù pure cuneis coactis se ag
: cessitate, Cic. e Nep.: metu ovv. terrore, Cic.
glomerare, serrarsi in cuneo, Verg. 2) trasl.: Q affatto iissol.: invitus feci; lex coegit, Ter.:
a) unire, collegare, congiuiuferc, disporre, ordi- si res coget, Cic.
nare in UH determin ito modo, jus civile in cfiliacreiiter, avv. (cohaerens da co-
certa genera, Cic: e verba in alteros pedes, haereo), senz<i interruzione, ai .seguito, Fior. 2,
Ov. b) come t. t. fdosof., dedurre, inferire, con- 17, 5.
ciiiudere,hoc cogeie volebat falsas litteras esse, c5liaci*entTa, ae, f. (cohaereo), connes-
Cic: ex quibus id quod volumus, efficitur et
,
sione, concatenazione, coerenza, l'myanico, Cìc,
COgitur, Cic. e) restringere, riussuènere, alqd in de nat. deor. 2, 155.
breve, Liv. alqd in breve dictum, Quiut.
: eoliaci'vo, haesi, liaesum, ère (com ed
II) serrando da ogni parte, serrare da un haereo), essere unito, aver connessione, IJ con
pili ampio giro ad uno più stretto, ammas- altro oggetto, essere unito =
essere collegato,
sare, restringere, sforzare, costringere, l)prOpr.: cresciuto insieme ; essere intimamente, stret-
a) restringendo, dipers., per lo più figur., ita tamente unito, legato, congiunto, a) propr.:
liac re in angustum uuuc meae coguntui' copiae. estrins. con q.c, cohaerens cura corpore meni-
Ter.: quoniam me ex comparato et constituto bruni, Cic: nec equo membra mea cohaerent
-spatio defensiouis insemihorae curriculum coe- fcirconl. = non sono un ippocentauroj, Ov.:
gisti, Cic: qui quinquennalem ante censurani e (con o senza inter se;, /ra di loro, inter se-
intra sex mensum et anuicoegissetspatium,co- jugavel ut serie cohaereutia,Curt.: rami coluu-
stretto (= limitato) a, ecc., Liv.: di venti, \is reutes, Curt. b) trasl.: intrins., a) generic,
ventorum invitis nautis Khodiorum in ])ortum con q.c, congruere et cohaerere cum causa,
na veru c()ègit,Cic b) introduceiulo a forza, pre- Cic: quod causae (dat.) uon cohaeret, (^uint.:
meìido, ecc., cacciare, conficcare, cuueos,Verg.: fra loro, res fi fattij ìniav se cohaerent, Curt.:
e ficcare, piantare, cacciar entro, vites iu sulcum, cohaerentia inter se [contr. disjuncta et con-
Verg. e) di luoghi e fiumi, restriiujere, serrare, traria), Cic. ^) partic, mediante un vincolo
eum (aninem)in tenuem alvuni, Curt.: saltum qualunque o sociale o di patria, o di ospita-
in artas fauces, Liv. Italia coacta iu angustias. lità, ecc., essere unito, congiunto, essere stretta-
ridurre con intrinseche ed
Sali. fr. 2) trasl.: mente legato, di pers., tot gentes non sacris.
estrinseche necessità uno contro il proprio non moribus nobiscura cohaerentes, Curt.: di
Dolere, ad urui condizione, ad uno stato, ad, astr., haec ratio pecuniaruni, quae Rouiae ver-
un azione, ad un tenore di vita, a) ad una satur, irapUcita est cum illis pecuniis Asiatici s
condizione, ad 'uno stato, ridurre, costirimjere, et cohaeret, Cic. II) essere organicamente imito,
totam genteni sub jus judiciumque suum ,
congiunto, connesso, aver -unione, connessione
Liv. hostes in obsidionem justam, Liv.: op- (nesso), a) 'propr.: mundus ita apte cohaerci,
pida vi atque armis in dedidionem, Liv.: ut dissolvi nullo modo queat, Cic. : aliquid
partic, e alqm iu provinciam, ridurre uno al ejusniodi nulla cohaerendi natura, senza una
suo posto fdel censore], Liv.: e. alqm in ordi- forza potente di un'organica unione, Cic :
'

nem, V. orde, b) ad un modo di vivere, di così di pers., omnibus modis fulcieudi suiii,
agire, spingere, indurre, ridurre, costringere qui ruunt nec cohaerere possunt propter ma-
(contr. persuadere, voluntate impetrare), pass., gnitudinem aegritudinis, tion si possono so-
cogi, significa anche -vedersi costretto, a.) alqm, stenere, Cic: alia quibus (di cui) cohaerent
colla domanda: a checosa':' con ad o in (hominesj, san composti, sono costituiti, Cic.
e Tace, alqm ad militiam, Sali., ad defectio- b) trasl.: di discorsi e pensieri, esser legato.
473 cohaeresco collaceratus 474

<fvet nesso, \ìx diserti adulescentis cohaerobat c^liortàlTo, onis, f. (cohortor), esortazione
oratìo, Cic: male cohaerens cogitatio, Quint. (eccitante), lo stimolare, arringare, judicum,
cShaeresoo, haesi, ere (incoat. di cohae- Ciccohortatiouem milituni facere, eccitare
:

reo), rintaiiei-c coiif/iunto, unito, unirsi crescetuìo, i soldati (con un discorso), arringare, rin-
«ssere ciderente, a,)propr.,con q.c, desterà Ugno francare, Nep.
cohaesit, Ov.: fra loro, atomi inter se cohaere- ciihoi'licùla, ae, f. (dimin. di cohors),
scentes, Cic. b) trasl., dipers.: quod viri optimi piecola coorte, Cael. in Cic cp. 8, 6, 4.
adeo cohaesistis fvi siete cos\ congiunti, ami- C0-ll0l'l0l% atus sum, ari, esortare, eccitare
cati], ut invicem vos obligari putetis, Plin. 7, con discorso stringente inanintiie, esortare se-
,

7,1. riantente, stimolare coli esortazioni, animare,


cShéres, èdis, e, coereiie, coheres meus, at-ringare, alqiu, Cic: alqui ad alqd, Cic: coì-
Cic: cohere.lem esse alci, Cic. coheredes ha-
: Tinfin., Cornif. rhet.: con ut o ne e il cong.,
Ijere, Quint. Caes.
cShIbeo, bui, bltum, ère (com e habeo), cd-ìnqiiìiiu, avi, atuni, aro, inquinare.
contenere, teneì-e insieme, I) serrando in sè, imbrattare, macchiare, trasl., dì VÌ2Ì, matres,
tener stretto, serrato, eliiiiso in sè, contenere, Poeta in Cic: se scelere, Val. Mas.
chiudere, brachiura toga, Cic: fbrtes auro fcon coìrò, avi, aì'c. = curo, V.
un bracci'iletto d'oroj lacertos, Ov.: terra id COTIÌO, onis, f. (coiio), I) incontro OStìlc,
<.semen) occoecatum cohibet, Cic: mavem cohi- urto,prima coitio est acerrima. Ter. Phorm.
bent callosa (ova) vitellum, Hor.: causae cohi- 346. II) Tunirsi per operare contro un terzo-
bentes in se efficientiam naturalem, Cic. unione polii., coalizione , congiura , complotto ,

II) arrestando il libero movimentc, conte- candidatorum, Cic: coitimem facere, Cic.
nere, arrestare, frenare, ritenere, impedire, re- CoTlU!», iis, m. (coeo), lUnirsi, unione, con-
prìmere, a) propr.: tela. Curt.: alqm in vin- giungimento, I) in gen.: e S}llabaruiii, Quint.
culis, Curt.: mUites intra castra, Curt.: crinem II) partic. =
coito, accoiypitimento dèlie per-

nodo, annodnre, Hor.: deos parietibus, Tac: sone e degli animali, Ov., Suet. ed a.
cervos arcu, arrestare =
uccidere, poet., Hor.: ctilapliu«>, i, m. (xóXacpog), colpo colle
ventos carcere. Ov.: di sogcj. inan., Pirithoum giunture del pugno chiuso, pugno, colaphuni
cobibent catenae, Hor.: claustra cohibentia alci ducere, Quint.: alci colaphos infringere,
Janum, Hor.: tempestatibus cobiberi in porti- Ter.^
bus fdipers.J, Auct. b. Afr.: aquilones cohibiti Colax, lacis, m. (xÓXag), adulatore, paras-
jugis montiuni, Curt. b) trasl.: contenere, fre- sita, titolo di commedie peì'dute di Ennio e
nare, raffrenare, reprimere, temperare, calmare, Plauto.
arrestare, intpe^ire, ol) alqd e alqm: diu la- Colchi, òram, m.(KóXxot), tribù che abita-
crimas, Plin. cp.: assensus omnes, Cic. cona- : vano la contrada della Colchide fV.J, Coichi,
tus alcjs, Cic: iracundiam, Cic: motus animi e meton. =
Coiehiue. —
Sing. Colchus, i, m.,
turbatos, Cic: bellum, Liv.: se, Ter. ed a. , =
un « Coleo » appell. un barbaro selvaggio e
p) alqm ab alqa re manum, oculos, animum
: feroce, Hor. art. poét. 118. Der iv.: A) Col-
ab auro gazaque regia Cic. a conjugibus
, : rllìt'll!4, a,Uin (KoXxtXÓg), delia CoMUde,
vestrisnumquam effrenatas suas libidines,Cic: li)Coleliiss, chìdis, f. (KoXxig), a) colchide,
assensum etiani a certis rebus, Cic. y) alqm contrada dell'Asia ad oriente del mar Nero,
non ovv. vix coh. seguito da quo minus, Tac. celebre per il Vello d'oro e Medea, ora Min-
ann. 2, 10 e 2, 24. —
Infin. pres. pass, parag. grelia, Guriel, e fmirette. b) della Colchide. sost.
cobiberier, Lucr. 3, 443. = Medea, Catull., Hor. ed
a. poeti. C) C'ol-
C&-llftllO<i>lO, avi, àtum, are, decorare, or- eliu!«, a, um, della Coichide, Ov.: venena, di
nine, onorare, alqm, Cic: exsequias, Cic: victo- Medea, Ov.
riam, Liv. Coien!*, entis, part. agg (colo), che onora,
c5-horresco, borrui, ere, ì-abbrivìdire, veneratore, qui suut religionum colentes (cives i,
acer i brividi, Cic ed a. Cic_Planc. 80.
cSliors (e cors, cbors), tis, f. (da connet' còleus, m. (=culeus, sacco )
i, , scroto,
tersi con xàpTOQ), I) luogo spazioso circolare, testicolo, Cic. ed a.
eortiie, recinto, chiuso, specialm. per animali, vollaliefaeto, (ìlvi), atum, are (coni e labe-
quindi pollaio e simili Script, r. r. ed a.
, facto ). scrollare, rendere vacillante, recar presso
II) meton. {solo nella forma cobors), propr. alla caduta, ()v. fast. 1, 566.
la turba chiusa, serrata, quindi A) turba, collìilkofTo, factus sum, fi'criicom elabo-
folta, stuolo, schiera, equipag-
colico, cuncta. facio), Ij esser reso Badilante, vicino a cadere,
gio, Verg.: amicorum, Curt.: fewrium, Hor. sfasciarsi, Lucr. 3, 599. Caes. b. e 2, 6, 5:
B) partic, come t. t. viilit., 1) =
una cooì-te, poet. del diventar liquidi di corpi solidi,
la 10" p'irte di una ler/ioiic, contenente 3 irm- Lucr. 4, G9-"). II) trasl., di uomini di Stato,
nipuli 6 centuriae, Caes. ed a.: talv. cohortes venir rovescialo, colpito, testulà illa fcolVuStra-
t'opposto a l^gionij =« truppe ausiliari degli cismOy, Nep. Arist. 1,2.
nUeati », Sali, ed a.: più tardi anche della colliibor, la])sus sum, labi (coin e labor),
cavalleria, centurio cohortis sextae equestris, cadere in rovina, crollare, I) propr., ^)di cdi-
Plin. ep. 2) cohors praetoria , a) guardia del fìzi, città, ecc. =
rovinare, per l'antichità
tarpo del generale, Caes.: così a>iche cohors = crollare, Liv. ed a. b) di pera, partic. sve-
regia, g. del re, Liv.: e per ischerno, e. scor- nuto, morente), cadere, Verg., Curt. ed a.
tonun, eie b) seguito che circondava il pre- II) trasl.: ira in se ipsa collai)sa est, Val.
tore nella provincia (F. comes, n" II, B), Max.
Cic, Hor. ed a coliucuralUis, a, um (com e lacero), luce-
475 collacrima tio coiligo 476
rato, squarciato, dilaniato, COrpus, Tac. hist. zione, ricapitolazione, riepilogo, Cic. Brut. 302.
3, 74. Quiut. 4, 4, 2 b) come 1. 1. filos. ^sillogismo,
collacrìiuatTo,òiiis, f. (collacrimo), « i)>-o- raziocinio, argomentazione, Sen Quint. ed a. ,

rotnpere in pianto, pianto dirotto^ Cic. de Or. 2, II) COncr., come t. t. medico .== accumula-
190. mento di umori corrotti, apostema, postema^
coJlacriiuo, avi, are (com e lacrimo), ascesso, Sen. ep. 68, 8 ed a.
prorompere in lacrime, piatujeì'e dirottamente, colleclìvus, a, um (2. coiligo), I) acca-
assol.,Comic, e Cic. de rep. 6, 9: coZZ'acc. — mtUato, raccolto, humor, di cisterna, Sen. uat.
intorno a q.c, casum alcjs totieus fin tanti qu. 3,7,3. II)tra.s\., siUogisHco, status, Quint.:
passi [della medesima tragedia]), Cic. Sest. quaestio, Quint.
123. collectus, US, m. (2. coiligo), raccolta, cu-
coilnevo, V. collevo. mulo, aquae, Lucr.: lapidum, Lucr.
c'oilaliilus, u, um (com e latus), esteso, collega, ae, m. (com e lego , delegato in-
ampio, oratio collatata et diffusa (contr. oratio sieme: quindi) compagno d'ufficio, sostituto,
angusta atque concisa), Cic. or. 187. collega, in praetura, Cic: imperii, co-reggente.
C4»llatTa, ae, f., CoUazia, antichiss. città Tac: di soci d'una corporazione, Cic. SuU. 7:
dei Sabini, vicino a Boma. Deriv.: Col- — trasl., qui (Metrodorus) est Epicuri collega sa-
lntTnu.«>, a, uju, CoUutino; plur. sost., Colla- pientiae, ('ic de nat. deor. 1, 113.
tini, òrum, m., abit. di Collazia, CoiiutìiU; e eollègìuui, li, n. (collega), IJ astr., col-
Collatinus, soprannome dilt. Tarquiuius, ma- legio, unione di colleghi, di compagni d' ufficio,
rito di Lucrezia, perchè ivi domiciliato; Liv. ed a.: coucors, Liv. II) concr. =é-a:j;ia.
quindi penetralia Collatina, di Coìlatino, Ov. -V) generic, collegio, adunanza, unione per Unu

COllnlTcTuS, a, um (confero), eolleUisio, rac- scopo comune, anche demagogico, Cic post
coglitìccio, imprestato, làiesculato, tnisto, e si>n,, red. in sen. 33. Suet. Aug. 32. B) partic:
Sen. ed a. 1) di un ufficio identico, collegio, praetorum,
COllatlO, Ònis, f. (conferò), I) il portare in- Cic: e. coit fsi rudunaj, Cic: prò collegio pro-
sieme, a) del denaro, contributo, sussidio, stipis, nuntiare, in nome del e, Liv.: e corporazìons.
Liv.: partic. dono in denaro raccolto per l'im- collegio dei sacerdoti, pontificum, augurui».
peratore, Plin. pan. e Suet. b) delle insegne Cic. 2) di arte identica, corporazione, carpa
nel combattimento, siguorum collationes, il d'artefici^corpo, mercatoruui, Liv.: mercuria U^-i
dar battaglia, battaglie, Cic. de or. 1, 210. de collegio ejecerunt, Cic.
IIJ paragone, confronto. A) in gen.: Collatione collevo, are (com elevo), lisciare, levigare,
reliquarum (legiouum), Hirt. b. Gali.; incultae Sen. ed a.
barbariae, Justin. Ji) partic: \) come 1. 1. eollilterlus, i, m. (com e libertus), ehi »
retor., paragone, similitudine, Cic. de iriV. 1, stato liberato (è liberto) insietne, Cic (:d U.
49. Quint. 5, 11, 23. 2) come t. t. filos., coli. colliltel colliibet, buit e bttum est, ere
rationis e sempl. Collatio, determltiazione di re- (com e libet O lubet), q.c. va « grado, piace, si
lazione, analogia, Cic. de fiu. 3, 33; Tusc. 4, quid collibuit, Ter.: quae patribus collibuissent.
27. Sen. ep. 120, 4. Sali.: impers., mihi collibitum est, Cic.
COlliitrO, are (com e latro), latrare, abbuiare collido, lisi, lìsum, ere (com e laedo),
contro, trasl. (=
vituperare), philosopbiam, IJ urtare, battere, percuotere insienie, collidere,
Sen. de vit. beat. 17, 1. a) ivropr.: Cic. ed a.: manus, battere, Quint.:
co'.latìÌ!»^ abl. n, m. (conferò), i7 i^oj'taj'e navigia Inter se, Curt. b) trasl., passivo, col-
insieme, in coUatu (armorum), nelV incontro lidi ;= urtare ostilmente l'un coU'ultro, Hor.,
ostile, nell'urto, nello scontro, azzuffamento, Veli, ed a.: di leggi, ecc., collidere, Quint.
Auct. b. Hisp. 31, 2. IIJ rompere, infrangeie, quaedam vasa argen-
CoSlaiKlalìO, ònis, f. (collaudo), «ot/e, elogio, tea collisa, Cic
l'esprimersi con lode intorno ad ale, scriptoris, collida tio, ònis, f. (colligare), coiiega-
Coruif. rhet. 2, 13. Cic. de inv. 2, 125. iiiento, nesso, connessione, congiunzione, nucleo,
collaudo, avi, àtum, are (com e laudo), lo- IJ propr.: tota operis, Val. Max. 8, 14, 6: plwr.
dare, alqm, Ciò. ed a.: clenientiam ejus per lit- in Cic. Tim. 7, § 23. IIJ trasl.: causaruni
teras, Cic: militum virtutem, Liv. omnium, Cic: artior societatis, Cic
CollaXO, are (com e laxo), allargare, dila- 1. collìdo, avi, atum, are (com eligo, are),
uire, Lucr. 6, 233. legare insieme, annodare insieme mediante Utl
collecla, ae, f. da 2. coiligo)
(collectus = legame {contr. solvere), I) l' un coli' altro :

ouiiPoXvj, contribuzione indcnaroper unpranzo 1) propr.: manus, Cic: scuta, attaccare Vuìw
in comune, scotto, coUectam a conviva ejdgere, all'altro, Caes. 2) trasl.: a) generic, annodare,
scherz. trasl. in Cic. de or. 2, 233. contjiungere Con qualche legame, collegarc, bo-
colleetaneu<>, a, um (2. coiligo), raccolto, mines inter se sennonis vinculo, Cic: cornuti,
dieta fsentenzej, Suet. Caes. 56. al pass., re.s omnes inter se aptae colligataeque,
colleclTcìus, a, um (2. coiligo), collettizio, Cic. b) annodare in Utl periodo, verbis coUi-
) accogliticcio, exercit\is,raccolto in fretta, Cic: gantur sententiae, Cic. or. 168. e) eoiiegare
ignis, Sen. qufdcuno politicamente, se cum raultis, Cic.
collectTo, ònis, f. (2. coiligo), I) astr., col- ep. 9, 17, 2. d) legare qualcuiw in qualche
lezione, raccolta,A) propr.: membrorum, Cic. luogo, cioè obbligare a rimanere, alqm in
de inip. Pouip. 22. B) trasl.: 1) in gen.: ami- Graecia, Cic. Phil. 11, 26. IIJ congiungere in
corum (contr. detractio amicorum), Sen. ep. 8è, nelle sue parti, organicamente, 1) propr.:
74, 25 dubbio {Hnase legge allectio amici). a) generic. [contr. solvere, dissolvere), Cic. eda.
2) partic: a) come 1. 1. reìor. breve ripeti- = b) unire, legare, fasciare COH Utìa benda, eCC,
477 colb'go colloco 478

vulnera, Suet. e) legare un essere anim. con tionìs causas, Hirt. b. G.: omnia bella civUia,
vincoli, incatenare, alqm, Ter. eNep. 2}trasl.: Cic. res Komanas per ordinem temporum
:

a) raccogiieì-e nell'esposizione, septingentorum strictim, Eutr.: quos tu paulo ante memoriter


annoi'um meinoriam uno libro, Cic. or. 120. collegisti, Cic: e ricapitolando, raccogliere,
b) legare, Unpedire nel SUO mooimcnto impe- ,
ricapitolare, riepilogare, sparsa argumenta,
tum alcjs, Cic. Pbil. 11, 4. Quint.: coiligit fortiter, Plin. ep. ^)pensando.
'2. collìdo, lègi, lectuni, ere (com e legere), aoi.) genenc, nel pensiero, nella memoria,
raccogliere, raduiutre, adunare, aniinauxare , raccogliere, quae SÌ CoUigeS, Clc:
ìnediiare,
IJpropr.: a) colla mano, ecc., sarmenta vir- cum maximarum civitatum veteres animo ca-
guitaque, Caes.: radices palmarum agrestium, lamitates colligo, Cic. pp) calcolando, riunire,
Ole: Iructus, Hor.: fiores, Ov.: venenatas ser- al passivo =
risultare, COSÌ Una somma, cum
pentes, Nep.: ossa, fossaj, Tibull.: sarcinas, rac- praesertim centum et viginti annos ab interitu
cogliere in un mucchio, Sali.: xasa,, riunire gli Ciceronis in hunc diem effici ratio temporum
nttrezzi militari, prepnrursi alla partenza, collegerit, Tac. centum et viginti anni ab in-
:

Liv.: vasa ex tuguriis, Sali.: faces undique ex teritu Ciceronis in hunc diem colliguntur, Tac:
agris, Liv.: uvas de vitibus, Ov.: apes in vas, come pure calcolare, misurare una misura
Varr.: stipem a tyraniiis, Liv. bj generic, re- nello spazio, intervalla siderum et mensuras
care itmieine in un punto, (x) l'accogliere, accu- solis ac terrae, Quint. yy) deducendo, trar la
imUare, pecuiiiam, llor.: aquam uberiarfcm,Cic.: conclusione, dcdur^'e, concludere, foi'marsi un
pluvias aquaSjQ int.: curriculo pulverem Olym- giudizio, si collige niecuui, Hor.: nonne ista

picum, Hor. spirituin prender fiato, Quint.:


:
,
coUigunt, Cic: inde paucitatem hostium, Liv.:
di sogg. inan., aor huniorem colligeus, Cic: bene coiligit coll'acc. e ^infin.: ex quo colligi
pluviaiii (della nottej, Verg.: revertentes ignes potest coll'acc. e V infin., Tac: ex eo coOigere
(della lunuj, Verg. rugas (del voltoj, ISen.
: poteris, quanta occupatione distinear, Cic:
^) radunando raccogliere , riunire, radunare,
. experimento facile colllgitur, utrum... an etc,
concentruÈ-e, inilices, Cic: copias ocv. uaves in Cels.
unum, Liv. omnes copias undique , Cic. : de
: eollTiico (colliiiTo), avi, atum, are (com e
pagis omnibus bonos viros, Cic: ex agris in- linea^, dirigere q.C. in linea retta, mutulare in
gentem numeruin perditorum hoininum, Cic: linea retta, prender di tnira, hastam alÌC[UO aut
reliquos ex fuga, Nep. : quindi se coli., racco- sagittam, Cic detin. o, 22: x<i'egn.=-- colpire
gliersi, radunarsi, assol., CaeS.: 86 in uuum, nel segno, imlnoccare, quis est enlui, qui totum
I.iv.: se ex regno alcjs, Cic. cj raccogliere, tm- diem jaculaus non aliquando coUineetV Cic.
su, alzare, sollevare, tirar a aè, su di sé, a.) ge- de div. 2, 12h
neric. corpus, J ustin.: librum elapsum, Plin.
: collìiio, levi, Munì, ere (com e lino), un-
cp.: palliuiii.Plaut.: sinus fulvo in nodum auro, gere, ingrassare , alqd alqà re, Hor. ed a.
Verg.: capiUos sparsos per colla in nodum, an- CollTllll>i<, a, um (coUisj, che si trova sul
nodare, Ov.: anua, ammainare le vele, Verg. culle Quirinale o Viminale, tribus, Cic: porta

P) restringere, aei-rare, Vertex in Unum apicem C, vicino al quale stava il tempio di Venus
coUectus, Ov.: partic. esseri anim., orbeni bre- Erycina, Liv. 26, 10, 3 e altr.: quindi poet. =
viore spatio, Liv.: se in spiram (di un serpente), cìu) si trova, che cresce alla porta Collina, her-
Verg.: se in a,rma,, l'unnicchiarsi dietro la lan- bae, Prop. 4, 5, 11.
cia (tenuta innanzi), Verg. d} trattenere, ti- i'ollÌ4|uel'Io, lactus sum, f l'eri (com e 11-

rare indietro, equos, Ov.: hastas [contr. proten- quetio;, liquefarsi intiei-antente, Clc CiU. 173.
dere^ Tac. IIJ trasl.: a) raccogliere, varcare, collisi, is, m., colle, collina, altura (cOntr.
radunare, facete dieta, Cic: res undique, Cic: campus), Cic, ed a.: Capitolinus, Palatinus,
quaeJani coUecta edere, Quint. b) tirare ad- Liv.
dosso a qualcuno un bene o male, suscitare o CollTsTo, Ònis, f. (collido), collisione, urto,
COmun. tirarsi addosso, acquistarsi, itrocacciarsi, conqu<tsi)ainento, Justiu. 11, 12, 6.
ricevere, yuadugnure, raccogliere, COSI Una C: fi- voilwealTo, Ònis, f. (colloco), I) attivo ^^
sica, robur, Verg.: frigus, Hor.: sitim, Verg. ed collocazione in matrimonio, tnatrimonio, Cic
Ov.: sitim ab aestu, Ov.: vires, Liv. agendo ac Clu. 190. II) ìjossivo = Tessere collocato, col-
moliendo vires ad agenduni aiiquid, Liv.: che locazione, posizione, a) t^enenc, siderum, Cic.
una morale, alci bcnevoientiam ovv. odium b) collocazione, m-dinantento, disposizione delle
exercitus (di fortuna u sventunij, Caes.: bene- parole e pensieri, verborum, aigumeiitorum,
voleutiain, Cic: odiuni, Ov. iram {contr. po-: Cic: rerum, Quint.
nere), Hor.: bcnevoientiam ab auditorum per- colloco (cou-loco), avi, àtum, are, dare,as-
sona, Cornif. rhet.: benevolentiani civium blan- segnare il suo posto in qualche luojo ad un
ditiis et assentationibus, Cic: ex hoc labore aggetto, I) in gen., collocare, 2'orre, deporre,
magnani gratiaiu niagnamquedignitatem,Cic.: posare, rimettere, riporre, nel COntestO SCmpì,
invi'iiam crudelitatis ex eo, Cic e) coli, se od < I)propr.: ti) genaiic: a.) ogg.
oilocare, porre,
animum (anini.s) u mentem, riaversi, rimet- ijMn.:\ectìca.s, Cic: tabulas et signa propalam.
tersi, Un-naro in sé, prender animo (contr. aui- Cic: cani materiam couversam ad hostem,
muni contundere o sempl. coni'undij, coli, se, C:ies.: suo quidque in loco, Cic: magni pon-
Cic.ed a.: se ex timore, Caes.: aninmm (aui- deris s ixa in muro, ae.s tabulas bene pietas
:

mos}, Liv.: mentem, Curt.: mentem ab aestu in bono lumino, Cic: e (fig ) bene facta in lu-
(amoris;, Ov. d) nel discorso e nei pensieri, niine, pnrrp in luce, far vedere, Cic: simu-
mettere insieme, a.) oralmente per iscritto, lacruiii Victoriae ante i|isain Minervam, Caes.:
addurre, produrre, annoverare, singula. i'iin. li'cticain iiro tribunali, Suet.: oculos pennis
pan.; peccata cousulum, Cic: omnes excusa- (sulle piume), Ov. p) essert anim., tanto riz-
479 collocupleto collusio 480
ztn-e, eos (le loro statue) in ilio loco at(j[ue in certa collocazione, collocare, trasporle SOttO
rostris, Cic: quanto collocare, lìorre, far collo- timi certa classe, alqm hoc in gradu (digni-
care, mettere (porre, depoi-re), far prender posto, tatis), Cic: virtutes alcjs in deorum numero,
puelluIara.Catull.: alqui in lecto suo, Cic: alqin Cic. h) collocareuna donna in matrimonio,
in cubili, Cic: e (sul triclinio) alqni super se, maritare, alqaui in uiatrimouium o in matri-
infra se, juxta se, Suet. b) come 1. 1. milit.,, monio, Cic. filiam suam alci, Cic. propter
: :

collocare, diaporre, appostare, a) ogf). inafl,: paupertatem collocari non posse, Nep. e) col-
ourrus ut etc, Caes. impedimcnta in tu-
ita, : locare, porre denaro in q.c. fpartic. in ter-
mulo quodam, Caes.; Riiodias uaves in dextro reni), impiegare in q.c, doteni iu eo fundo,
cornu, Auct. b. AL: ballistas scorpionesque Cic: pecuniam in praediis, Cic: e seinpl. coli,
antefrontem castrorum centra oppiduni, Auct. pecuniam, pecunias, Cic. trasl impiegare in
: ,

b. Afr. p) esseri anim.: certa subsidia, Caes.: q.c spendere in q.C, consumare, patriniouiuui
inilitesiu muro praesidii causa, Caes.: iusidias in rei publicae salute, Cic: bene apud alqm
bipertito in silvis, Caes.: in cella Concordiae tam multa pretia ac munera, Cic: aedilitas
armatos, Cic: eosdem eodem loco in acie, recte collocata, data alla persona idonea, (Jic.
Caes.: certis locis cum ferro homines, Cic: alci collV>cri|>lélo, iivi, are (com e locupleto),
insidiasante funduin suum, Cic: legiones prò- arì-icchire oltremodo, se, Ter. beaut. 258: trasl.,
plus Ai'meniam Tao. cobortes legionarias
, : col discorso, colle parole, rem, Coraif. rhet. 2,
quatuor advorsum pedites hostiuiii, Sali.: alqm 28: argumentationem, ibid. 2, 46.
ad hanc rem, Cic: alqiu ad Cn. Poiiipejum collooiitio, ònis. f. (coUoquor), collocuzione
iaterimendum, Cic. 2) trasl.; a) generic, col- ;= colloquio, ubUoccuinento, Cic. ed a, (anche
locare, poìi'e, SUO loCO, Cic: in
tneitere, reS al piar.J.
auimis vestfis oninestriumphos meos condiet CUllrMIUllllll, ti, n. (colloquor), colloquio,
coUocari volo, mi auguro di saper fedelmente conversazione, in c ad c. venire, Caes.: collo-
custoditi, Cic. b) recare, trasportare in Una quia amicoruni absentiuni , relazioni per
condizione, relazione, situazione, alqd o alqm mezzo di lettere, Cic.
in tuto, Tac e Cic c)iJO"'e qc. in q.c, o colloquor, lociitus o loquutus sum, loqui
qualcuno, fondare sopra q.c, o qualcuno, far (com e loquor), abboccarsi con alcuno, intrat-
riposare, spem aliquam in alqa re, Cic: speni tenersi, discorrere, trattare, cum alqo, CIc: CUm
salutis in fuga, Auct. b. Al.: omnes bene vi alqo per alqm, Caes.: per littcras, Cic: iutet
vendi rationes in virtute, Cornif. rbet. d) im- se, Cic: inter se multum de alqa re, Cic: de
piegare un tempo o un attività in q.c, riool- bis rebus, quas (intorno a cui) tecum collo-
ijere, adulescentiam suani in amore atque in qui volo, Nep.: assol., Cic: ex equis, Caes.
voluptatibus, Cic: oiime suum studium in do- collìiiiii!», V. coUybus.
ttrina et sapientia, Cic: rifl., se coli, in alqa pollfiet^o, ère (com e luceo), rilucere, ri-
xe, porsi in q.c, darsi ad ima cosa, Cic: e totum splendere da tutti i lati, essere intieramente il-

se coli, in alqa re, sprofondarsi, inunergersi in luminato, chiaro, \)propr.: longe lateque, dte/
q.c, Cic. e) recare per iscritto, addurre (par- sole, Cic. fulgore, Cic.
: flammis, Liv.: qua
:

lare), de cujus moderatione atque sapientia in (mare) a sole collucet, Cic ITJ trasl., risplen-
prioribus libris satis collocavi, Tac. ann. 6, 27. dere, apparire luminosamente, vidi CollucerO
IIJ partici k) dare il posto conveniente, omnia furtis tuis, Cic.
\)propr.: a.)p(»-re per bene un abito, porre colliicIsllTo, ònis, f. (colluctor), coUut-
in assetto, clamydem ut pendeat apte, Ov.
,
tuzione, il lottare, combattere, Scn. trasl., :

luet. 2, 734. b) agi/Uistare un membro, co- dell'agonia, Sen.: il biascicare le parole,


xam parum apte, Plin. ep. 2, 1, 5. 2) trasl.: Quint.
a) (come 1. 1. retor.), collocare così e cosi parole colliielor, atus sum, ari (com e luctor),
e pensieri, dispm-re, ordinare, unire, verba apte, lottare, combattere COn alc, assol., Justin. 13,
Quint.: verba diligenter collocata , Cic : ut 8, 8: trasl., cum calamitate, Sen.; cum corpa-
sint ordine collocati (sensus), Quint.: ratio col- sculo suo, Sen.
locandi, Cic: verba collocata, i vocaboli nella colludo, lùsi, liisum, ere (com e ludo),
loro unione in proposizioni verba ( contr. giuocare ale, I) propr.: paribus, Hor.:
COTI,

singula), Cic. b) disporre, ordinare condizioni poet., summa in aqua, muoversi scherzando
civili e politiche, far disposizioni per q.c, (di penncj, Verg. Jiy trasl., mantener pra-
uuptias. Poeta com. in Cic: res, Caes.: rem tiche segrete con ale, intendersela con alcuno
inilitarem, Cic: civitatis statum, Cic B) col- fa danno di un terzoj, cum alqo, Cic. e Sen.
locare in modo durevole, l)propr., aiioifyiare rhet.
qualcuno in qualche luogo, collocare, porre, colluiii, i, n. I) collo negli uovi, e ani-
fur pretulere O assegnare In sua sede (stanza), mali, columbae, Cic: invadere in coUura, sal-
stabilire, trasferire, t)-asportare, stanziare, CO- tare al cjllo con impeto, Cic: collum dare,
mites apud ceteros hospites, Cic: se Atbenis, sottomettersi, Prop. come immagine della
:

<3ic.: multitu linem in agris, Nep.: Boios ibi o vita, actumst de collo meo, Plaut.: posuit col-
\\\ finibus suis, Caes.: colonias idoneis iii locis, lum in pulvere, Hor. II) colio d'una bot-
Cic: come 1. 1. milit., ibi praesidium, Caes.: tiglia, Phaedr.: del papavero, Verg.
fxercitum in provinciam, quae proxima est colino, rùi, lùtum, ere (com e luo), «cj«-
Numidiae, hiemandi causa. Sali.: exercitum in cquare, lavare, ora, poct. =
estinguere la sete,
liibemis, Caes.: classem Miseni, Suet. b) sta- Ov. met. 5, 447.
bilire alcuno in un possesso, alqm in aeaibus collutto, ònis, f. (colludo), segreta intelli-
suis, in patrimonio suo, Cic: alqm in majorum genza per ingannare, cum alqo, Cic. : intcìf

Buorum regno, Cic. 2) trasl.: a) pome in una patrem et raptorem, Scn. rhet.
481 coUusor Colophon 482

COlliiaior, Òris, m. (colludo), compagno di tendere ad una cosa, tenere a q.C, tnantenere,
f/iuoco, a) generic , puerorum, Plin. ep. 9, 33, aver sottocchio, cercar di mantenere, nec victum
8. b) coìnpagno nel giiioco della palla,
Sen. nec vitam illam, Cic: munus, officium, Cic:
ben. 2, 17,3. c1coHip«j/no in ungiiMCO d'az- studia vehementer, Cic: araicitias utilitati-
zardo (alea), Cic. Phil. 2, 56 e 101 e Suet. bus, Cic: pacera, Liv.: fideni, Cic: virtutem,
Cai. 41. Cic: alcjs raemoriara, Cic: bonos mores, Sali,
oollustro, avi, àtum, are (com e lustro), b) mediante espressioni di stima, manifesta-
I) rischiarare , illunUnare, omnia clai'issima zioni d'onore, di venerazione, ecc., a) ono-
luce (delsolej, Cic: collustrata in picturis, co- rare una divinità, ecc. con preghiere, sacrifizi
lorito chiaro, splendente, Cic. IIJ trasl., ed a. cerimonie, riveìire alcuno, venerare, ado-
prendei'e in considerazione, considerare, esami- rare alcuno, sacri/ìca7-e, sei-vite ad ale. aa) COl-
nare, osservare, omnia OCulis, Cic. Z'acc. della divinità, ecc. che si venera, deos,
eollììvius, Si, f., e t-ollùvTo, ònis, f. (col- Cic: deum maxime Mercurium, Caes.: regem
luo), concorso di cosc diverse o d'uomini, divinis honoribus, Curt.: alqra ut deura, Cic:
miscuglio , guazzabuglio , colluvie, colluvione, alqm o noraeu alcjs Inter deos, Curt.: id quod
a) forma -ies, p. es. in ea colluvie regnare, prò deo colitur, l'idolo, Curt. pp) coU'acc. del
AtticustH Cic: e nationum, Tac. ^) forma -io, luogo fallare, tempioj, tener come sacro, vene-
p. es. gentiuin, mescolanza di stirpi, Liv.: rare come sacro, sanctas aras, Ov.: Musarum
omnium gentium, Liv. omnium scelerum, : delubra Cic.
, sacelluni sanctissirae
: Nep. ,

Cic: rerum, Liv.: Brusi, feccia della plebe YY) coira.cc. dell'offerta (sacrifizio), cerimo-
del p''rtito di Dr., Cic. nia, festa che si celebra venerando, servendo,
coli j( bus (collìibus), i, m. (xóXXuPog), curare, osservare, celebrare, solennizzare, sacra
1) aggio, profitto nel cambiar la moneta, Cic. Musarum, Ov.: religiones pie magis quam ma-
Verr. 3, 181. Cass. Parm. in Suet. Aug. 4. guifice, Liv.: festa caesà sue, Ov. ^)uomini,
Il) trasl., cambio, Cic ad Att. 12, 6 in. servire qualcuno, consacrare al suo servizio,
coll^rìiiiii, ti, n. (xoXXupiov), collirio, un- onorare COìl appur. esteriori, riverire, trattare
guento pastoso preparato in forma di uno zi- cuti soitittio rispetto, retulerc oiiiaggio ad alc,

polo, partic. lenimento pei' gli occhi, Hor. Cels. in senso cattivo, prestar servitù, ad alc, alqm,
ed a. Cic. ed a.: Inter se colere ac diligere, Cic:
1. còlo, avi, àtum, are (colum), colare, pu- alqm patris loco, in parentis loco, Cic: socios
•riiìeare, depurare, ceram, mei, Col.: faeceiu, cum fide, Liv.: colVahX. =
onoi-are con q.c,
Plin. alqm donis, Liv. honoribus muneribusque,
:

cultum, ere, coltivare, aver


2. cJilo, CtUlii, Liv.: ab alqo coUlitteris, ricevere prove scritte
cura, JJ in senso più stretto, a) fcome 1. 1. dell'alta stima di alcuno, Nep.
deWagr.j coltivare, curare =
lavuì-arc, agrum, ColociìJtTuili, li, n. (y.oXov.i.-^:ov),colocasia,
agros, Cic: agrum manibus suis, Eutr.: hor- ninfea itidiuna, Verg. ecl. 4, 20.
tum exiguii stipe, Curt.: vineta et oleas et ar- coliin, i, n. (xwXovj, itietttbro fcolonj di un
bustum, Quint.: vltem, Cic: fructus, Verg.: verso, Quint. 9, 4, 78.
fruges, poma, Ov.: aSSOl. =^ esercitar l'agri- cftidna, ae, f. (coloUUS), cotOadina, villana,
coltura, colendi haud facilem esse viam, Verg. Ov. 646 ed a.
fast. 2,
bj = abitare un luOgO, dimorare, star di casa, Colónne, arum, f. (KoXwvaJ città della ,

-trattenersi in, frequentare un luogo, a.) col- Troade, secondo Chandler ora villaggio di
Tace, del luogo, di uomini, urbem, Cic: Khemali.
Eheni ripam, Tac: insulas, Liv.: in prima co- Culóneus, a, um, appartenente al demo
luisse Helicona juventa,^oef. aver già poe- = attico di Colono (KoXwvóc;), di Coiotio, Coioneo,
tato nella prima gioventù, Vm^.: di divinità, Oedipus ('OiStTious sui KoXwvòjj, tragedia di
Vejos, Liv.: hanc urbem hos sacratos lacus lu- Sofocle, Cic: locus, Cic.
«osque, Liv. p) ussol.: circa utramque ripara colóuTa, ae, f. (coloiius), colonia, IJ propr.:
Ehodani, Liv.: super Bosphorum, Curt.: usque constituere coloniam, Cic: colonos deducere in
ad Albini, Tac: affatto ussol., colunt discreti co\omiiii,C'ic.: quindi parecchie città porta t:i( no
ac diversi, Tac: Antrona voluntate colentium il nome di Coìon'vd, co)«e Colonia Agrijipinensis,
recepit, degli abitanti, Liv. IIJ in senso più V. Agrippina, alla fine. 11j meton.. coionia =
ampio, contr. neglegere, I) curare fisicamente coloni, coloniam mittere in locuui, Cic: colo-
spiritualmente, a) fisicam., a) con nutri- niali! deducere, Cic.
mento fisico, alimentare, milites arte fscarsa- colónTcu!*, a, um (colonus), coionico, ap-
mente), se opulenter. Sali. Jug. 8.5, 34. p) me- partenctUe alle colonie, cohortes, levati' in Col.
diante cura fhiica e ornamenti esterni, aver rom.. Caes.: decurio, nella colonia. Suet.
cura, ornare, adornare, abbellire, Stì plus justo, citlòiius, i, m. (colo), Il colui che coltiva il
Sen.: corpora, Ov.: brachia et lacerto» auro, cnmpo proprio o l'altrui, cotiiadiiw, jiitujnoiu,
Curt.: equis et armis decoribus cultus. Sali. Ir. Cic. ed a. IIJ colono, abitatile di una colotiia,

Y) generic. , con progresso niater. curare , Cic ed a.: poct. trasl., - abitatile, ubilalorc,
render felice, pari, della divinità, terras.Verg.: Verg.
ferras hominumque genus, dirozzare, incivi CSIopllÓn, ònis, f. (KoXocptóvì, Colofone,
lire, Ilor. b) curare Spiritualmente, coltivare, una delle più notevoli fra le dadicì città
nobilitare, genus orationis aequabile et tempe- ioniche sulla costa della Lidia, col porto di
ratura, Cic: pectus ingenuas per artes, Ov. Notium fpiìi turili nomin. parim. ColnfoneJ
2) generic, curare, coltivare materialmente, e il famoso tempio ed oracolo di Apollo Cla-
a) con esercizio, fatica contimia, eserciUire rius nelle vicinanze; ora rovine presso il borgo
U.c., maneggiare, curarsi, occultarsi di i^.c., at- di Chilli Zille. —D er i e: A) l-cSIi-

Georges- Calonghi, Dizionario latinn-italiano. 16


483 color com 481
pIlÓnTìlOIIS, a, Um, <U Colofone, B) CftlS- ciare a modo dei colombi, baciucchiarsi, labris,
|»lir>nTii<^, a, um
(KoXocpwviog), Voiofonio, di Maeccn. in Sen. ep. 114, 5.
Colofone; pilli', sost., Colophonii, òrum, m. (Ko- cKlunibììlus, ì, m. (di min. dt Columbus),
Xocpwvtot), abit. di Colofone, Coiofonii. colombella, colombina, colombino, passcrculi et
c8l«r (colòs), òris, m., colore, IJ propr.: columbuli nostri, tvais\.,come espressione scher-
Al ingen.: Tyrius, Hor.: argenti, Hor.: colorem zosa di tentatici poetici, Plin. ep. 9, 25, 3.
ducere, colorarsi {"del grappoloj, Yerg. 'B)par- Columbus, i, va., propr., maschio della co-
tlc., colore del volto, colorito, 1) in gen.: verus, lomba, colombo, Catull. ed a. spesso «olontbu—
Ter., (contr. fucatus), Hor.: colorem mutare, in genere, Hor. ed a.
Hor., perdere, Ov.; cfr. crebra coloris mu- volìiiuelln, ae, f. (dimin. di columna),
tatio, Cic. tales virgo dabat ore colores, così
: piccola colonna, colonnella, colonnetta, Cic.,.
miUav colore il suo viso, Verg. 2) pregn.
I Caes. ed a.
= CQlor del volto fresco, colorito fresco, hello, cìilunien, mYnis, n. (*cello; propr., ciò
r jbur et colos imperatoris, Liv. nimium ne : che è spinto in alto, sporgente, cioè IJ colmo,
crede colori, Verg. abiit corpusque colorque,
: cima, sommitfi, A) propr.: 1) fpoet.J, monti,.
Ov. IIJ trajl.: A) in gen., coloì-e, upparenza Catull. 63, 71. 2) comignolo d'un edifizio, co-
esterna, esterno, civitatis, Cic. vitae, Hor. : lumina villae, Varr.: cosi del Campidoglio, Cic.
B) partic: 1) del discorso, stile, tono e colore, poèt. B) trasl., cima, som>/iiM il più note- =
colorito, urbanitatis, Cic: tragicus, Hor. 2) vole, il più alto, ecc., e. amicorum Antonii
pregn., a) colorito vicare, ornatnento, Cic: flos Cotyla Varius, Cic. Il) colonna, trave come-
et color pigment^rum, Cic. \!Ì)apparenza esterna pilastro, A) propr., Cic. poet. de div. 1, 18.
ingannatrice =
paiiiamento, dare colorem B) trasl., colonna, appoggio =
sostegno, punto
retus turpibus, Quint. di sostegno, partic. di pcrs., faniiliae, Ter.: rei
cSloraluiiì, a, um, partic. agg. ( da co- publicae, Cic.
loro), colorato, colorito, IJ in gen.: A) propr.: ciilunina, ae,f. {forma parallela a co-

arous, Cic: uvae, Col. Bj trasl., dipinto cal- = lumen, da *eello), IJ colonna, pilastro rotondo,
colato solo siiiy apparenza, Sen. ep. 16, 2. per sostenere o abbellire un edifizio o stante
IIJ partic. della carnagione, colorato in rosso, liberamente ('partic. come colonna onoraria o
bruno, corpora, avente un colorito sano, Quint. infamej. A) propr., Cic. ed a.: prof., incur-
CtilÒrO, avi, atum, are (color), colorare, co- rere amentem in columnas, « dar del ca2)o nei
lorire, IJ propr.: A) in gen. : corpora, Cic. muro », Cic. or. 224. —
partic, a) columna
B) partic, tingere in bruno, abbrunire, cum in Maenia (Meuia) e sempl. columua, « colonna
sole ambulem , natura, fit ut colorer , Cic. infamante » sul forum Eom., a cui venivano
II) trasl : A) in gen. : haec si animum non giudicati e puniti schiavi, ladri e cattivi de-
coloravit, sed infecit, non ha passato intie- bitori, Cic: adhaerescere ad columnam, rima-
ramente, ma ha solo dato una tintura esterna. nere attaccato alla col. inf, non uscirne senza
Sen. ep. 71, 31. W} partir.: \) dar colorito al ignominia, Cic: ad columnam pervenire, Cic.
decorso, e al passivo fdel discorsoj, ricevere b) columna rostrata, colonna adorna, coi rostri
colorito, Cic. 2) palliare, tnuseherare, alqd al |a delle n ivi, innalzata in onore di Duilio, vin-
re, Val.Max. 8, 2, 2. citore dei Cartaginesi, Quint. 1, 7, 12. e) co-
eSlòs, oris, m., V. color. lumnae =
pilastri fcolonnej pjrcsso cui ven-
C&losseròs, ròtis, m. (KoXoaaiptog, il devano i librai, Hor. art. puet. 373. d) come
grande e graziosoj, soprannome di un uomo indicazione di luogo: Columnae Herculis =
grande e bello, Suet. Cai. 35. « Colonne d'Ercole » nella parte SO. del-
c8lo<«<>UIIS, a, um, colossale, gigantesco, l'Europa, Mela; a Settentr., tra la Dani-
statua, Plin. e Suet. marca e la Svezia, il Sund, Tac; poet., Co-
cSlo.StiUS, i, m. (xoXoaoÓg), statua gigan- lumnae Protei, « colonne di Proteo » == con-
famosocolosso di Rodi,
tesca, colosso, partic. il fini dell'Egitto, Verg. B) fig., colonna so- =
alto 70 braccia, dedicato al dio del Sole, stegno, di Augusto, Hor. carm. 1, 35, 14.
Suet. ed a. Il) trasl., a) spranga, stanga di minerale,,
ciiliiber, bri, m. fpiccoloj serpente, par tic. greggio, Tac. aun. 16, 1. h) tromba, colonna
Verg. ed Ov.
iriscia, come attributo nella
: d'acqua, Lucr. ed CI.
chioma delle Furie, ecc., Ov. ed a. coluuinarTu«<, a, um (columna), coion-
coinhra, ae, f. (coluber), piccola femmina nario, appartenente a colonna, solo sost.,
del serpente e serpente fpiccoloj in genere, Hor. IJ coluninàrìi, òrum, m., canaglia, che si
ed a.: come attributo nella chioma delle Furie, aggirava sul Foro presso la columna Maenia,
Ov. ed a. Cael. mCic. ep. 8, 9, 5. II) cSlumnsirìum,
cSliihrTfer, iera, ferum (coluber e fero), li, n., colonnai-io, tributo per le colonne, Cic. e

serpentifaro, poet., epiteto di Medusa, mon- Caes.


strum, Ov. met. 5, 241. cSlurnu<«, a, um {per corulnus da corulus),
1. cóliiiii, i, n., colatoio, Scriptt. r. r. ed a. di legno di nocciuoio, veru, Verg. gè. 2, 396.
2. vuliiiii, V. colon. cSlìÌ!!), iis, f. (a^Z'abl. sing. anche etero-
culuiiiba, ae, f. (Columbus), colomba, pie- clito, colo, e all' a.cc. plur. colos), rocca, conoc-
done da colombaia, Cic. ed a.: c. Cjthereiades, chia, Cic. ed a.: come attributo delle Parche,
come sacre a Venere, Ov. Ov. ed — masch., Catull. Prop.
a. e
coliis)ibjiiu<!>, a, um (columba) colombino, com, arcaico = cum. — Nel latino class,
appartenmite a colombo, di colombo, pulii, Cic: soltanto in composizione (e quindi j^sr eu-
cvuin, Hor. fonia spesso mutato ora in con, ora in co) ^=
cSliiiubor, atus sum, ari (columba), ba- con, insieme, con si, i>i-esso di sé, ^= da tutte
485 coma comitium 486

le purti; tàl'V. anche soHeeitumeitle, fortemente, cnininu!^, avv. V. comminus.


oltre/nodo, CUUli^, e (da comò), gioviale, lepido, faceto,
cAina,ae, f.(-/.Ó[lYj), I) chioma, tajnylìatura, ilare, e verSO altri =^ affabile, benigno, grazioso,

Cic. regia, di Berenice, Catull. IIJ trasl.:


:
cortese, e in questo senso =^ unutno (contr.
a) fronde, spù/he, erba, stelo, eCC. Catull., ,
severus, asper), a) di pers. e del loro sen-
Verg. ed a. b) lana delle pecore, Acc. tr. fr.: tire, ecc., dominus, Cic. animus, Ter. inge- : :

e il lanoso, peloso nelle pergamene, Tibull. nium, Nep. e. in uxorem, Hor. : in amicis
:

(•) raggi di luce, Catull. 61, 78 e 99. tuendis, Cic: erga alqm in ceteris rebus, Cic:
Comagène,-eiius, V. Commagene. alci, Tac: quis LaeUo fdili.) comior? b) trasl.,

VoniailS, antis (coma), eJdomato, eapelluto, di e. inan.: comi hospitio accipi, Liv.
colla equorum, Verg. galea, provveduto di :
cóinì«i<!»al»undiis, a, um (comissor), cht-

una criniera, Verg.: stella, cometa, Ov.: nar- tiene un'allegra processione, banchettando, goz-

cissus sera, dalle foglie tarde, Verg. zovigliando, andando come a processione, Liv.
CWniatU!», a, um
(coma), «Montato, eapel- ed a.
luto (contr. calvus), Sen. ed a. : Gallia (contr. COniìSSàllO, Ònis, f. (COmisSOr), allegra
Gallia togata), Anton, in Cic. ed a. {V. Gallia) : processione e gozzoviglia ad essa congiunta,
silva, fronzuta, Catull. Cic ed a.
1 coin-bTIto, btbi, ere, I) intr., bere in- cdmissatìir, oris, m. (comissor), colui che
sieme, in compagnia d'altri, Sen. Cp. 123, 15. tiene un'allegra processione vi prende parte,

IIJ tr., ussoì-bire, sueeìdare, inghiottire, la- beone. Ter., Cic. ed a. : trasl., conjurationis,
crimas Ov. venenum corpore Hor. com-
, : , : complice, Cic.
bibit OS maculas, riceve m., Ov.: trasl., ar- cómisisor, àtus sum, ari (xwfjKx^w), fare
tes, Cic. un'allegra processione, per lo più di giovani,
2. COlU-llìItO, onis, m., compugno per bere, i quali alla fine di un banchetto andavano
Cic. ep. 9, 25, 2. attorno con musica e danze e finalmente si
couiltiìro, bussi, bustum, ere (com e uro), recavano da uno dei loro compagni, per goz-
«bbrueiare, ardere, IJ propr. : naves, Caes. : zovigliare nuovamente, gozzovigliare, commis-
libros, Cic. alqm vivum, Cic. IIJ trasl. e.
: : satum ire ad fratrem, Liv.: e in domum Bauli,
ftlqm judicio, mandare in rovina,, Cic. com- : Hor^
bustus Semelà, acceso, ardente d'amore, in- COinTlàìi, atis, f. (comis), l'essere gioviale,
namorato dì, ecc., Prop. unwr lieto, serenità, umor gaio, sereno, giocon-
ciSni-edo, edi, èsum e estum, ere, man- dità, e verso gli altri =
affabilità, grazia, cor-
giare, divorare, consumare, I) in gen. : panis tesia, e in questo senso =^ umanità (contr. se-
unciam, Suet.: alcjs lacertum, Cic: alqm (di veritas, gravitasi, Cic. ed a.: in socios, Tac.
zanzarej, Cic: trasl., se, consumarsi, strug- CUniÌlalU<!i, ils, m. (comitor), IJ accompa-
gersi (per dolore, cordoglio, ecc.J, Cic. fr. gnamento, compagnia , comitatu equitum, con
II)pregn., in gozzoviglie, consumare, dissipare, o sotto a., Caes.: trasl., tanto virtutum comi-
scialacquare, patrimonium, Cic: cantberium, tatu (opus est^, Cic. IIJ concreto, accompa-
il suo valore in denaro, prezzo, Cic: e alqm, gnamento, seguito, corteggio, comitiva, mulicbris
le sostanze di alcuno, Comici. ac delicatus anciUarum puerorumque comita-
Cwniensi<>, V. Comum. tus, Cic. —
Partic: a.) corteggio, seguito d'uìlO
cdiiies, mitis, e. (com ed eo), colui che che viaggia, compagnia di viaggio, e (negli sto-
va insieme, I) in gen.: compagno (a), com- rici) in senso più ampio viaggiatori riu- =
pagno di viaggio, socio, camerata, anche COme niti, carovana, maguus, Cic. e Liv.: omnis,
cotnpagno di fortuna in (/.C, compartecipe di Suet.: plur., Allobrogum comitatu.s, Sali,
q.c, alcjs, Cic. fugae, Cic praebere se alci
: : b) seguito dell'imj)Cratorc, corteggio, cotte, Tac.
comitem in ulciscendis inimicis, Cic. di sogg. : ed a.
inan., mortis eomes gloria, Cic. IIJ partic, coiniter, avv. (comis), giovialmente, lieta-
A) computino d'un ragaZZO -= educatore, pre- mente, di buon umore, piacevolmente, e verso
vettore, pedagogo, Verg. e Suet. B) contpagno, altri =- affabilmente, cortesemente, e in qucsto
uno del seguito, e plur. comites (= cohors), senso = umanamente [contr. graviter, severe),
seguito dei magistrati che vanno nella prò- Cic ed a.
vincia,partic. dei governatori (giovani, amici, ciimitia, V. comitium n" II.
parenti, ecc.), Cic. ed a. C) accompagnatore, e (comitia), appartenente ai
cSllll(làlÌ<!i,
e al plur., seguito, codazzo d'un person. rag- comizi, in cui si tenevano i comizi,
dies,
guardevole in viaggio, ecc., Hor. e Suet. giorno d'elezione, Cic: così pure mensis, Cic:
D) plur., comites, seguito dell'imperatore, cor- morbus o vitium, rruil caduco, epilessia (così
teggio, corte, Suet. chiamata, poiché un caso di tale malattia nei
cSmeles, ae, m. (ocoiìiqxiqc;), stella crinita, giorni dei coìuizi, come di malo augurio, an-
cometa, puro, stella crinita, Verg., Sen. ed a.
lat. nullava la dcliher azione), Cels. e Sen.
COmTcè, avv. (comicus), « modo delia com- cwiiiitTalìis, US, m. (comitia), solenne
media, comicamente, (contr. tragico), Cic e Sen. adunanza del popolo. Ci 3. ed a. : e comitiatus
«ÒmVvuS, a, um (xw[XI.XÓg), appartenente maximus, comizi cenluriati, Cic ed a.
allacommedia, comico (contr. tragicus), IJ agg.: coniilTuiii, Ti, n. (comeo =: coeo), IJ sing.
poèta, Cic. res, argomento della a di com-
: comitium, parte del Foro in Roma destinaùt
media,'RoT.: artificium,Cic.: adulescens, come è alle adunanze del popolo, tra la quale e la
rappresentato nella commedia, Cic. IIJ sost., rimanente parte del Foro rom., chiamuta
comicus, i, m., A) attore di commedia, comico, semplicem. forum, stava la Curia Ostilia, cu
Plaut. B) poeta comico, Cic. e Quint. mizio, Cic. e Liv. : trasl., e. Spartae , e forco ,
487 comito commentarins 488

Nep. IIJ plur., comitia, solenne adunanza memorabile, memoraììdo, pietas, Cic. : multa
di tutto il popolo rom., «per fare, respingere comnieniorabilia proferre, Cic.
o annullare leggi e ordinamenti, o per confe- comnieiiiuratio, ònis, f. (commemoro;.
rire cariche onorifiche per decidere intorno
,
il ricondurre (richiantare) alla memoria, com-
a delitti capitali e simili », comìzi (eprecisam. memoraz., IJricoì-danza, di quale, per q.C,Tex.:
comitia centuriata, tributa, curiata, secondo con genit. ogg.. hominum, Cic: patemi hospi-
che il popolo votava per centuriae, tribus o tii, Liv. II) menzione, ricordo, citazione, COìi

curiae), consuluin, per reiezione del console, genit. ogg., antiquitatis, Cic: con genit. sogg.,
Liv.: così pure tribunicia, Cic: mea, Cic: regi posteritatis (presso ip.J, Cic: sua commemo-
creando, Liv.: comitia habere o facere o gerere, ratione celebrare alqd, Cic
tenere, fare, Cic. eoin-mviutiro, avi, atum, are, ricondurr/
oomTlo , are = comitor
Prop. ed a. ,
— richiamare alla memoria q.c a sè ad altri.
Partic. comitatus, a, um, necompagnato, bene, I) a sè =
ricoì-darsi, richiamare q.c alla memo
Cic: parum, Cic: puero ut uno esset comita- ria, essermemore d'una COSa, CoW acce Z'inf.,
tior. Cic. Cic: seguito dajn-op. relat. (con quid), Cii
ciiinTtor , atus sum, ari (comes), IJ servir IIJ altrui : a) ricìUamare q.c. in memoria a/l
dicompagno ad alcunO, unirsi conte eotnpagno, alcuno, ricordare, ramnìentare, beneficia, ""ra
accompagìiare qualc. q.c, a) di esseri anim.: tiam, Cic. b) ricordare q.c, mentovare, citare.
alqm, Caes.: alqm in exsilium, Suet. currum : humanam societatem, Cic: colTacc. e Tinfin..
alcjs triumpho, Suet.: iter alcjs, Verg. b) trasl., Cic. ed a.: con prop. relat. (con qui, quid,
di sogg.inan.: comitatur artem decor, Qiiint.: quantus). Ter., Caes. e Nep. con de e Z'abl.
:

col dat. =
stare al fianco di qualcuno fcome = far menzione di un oggetto, illi, de quibus
compagno], esser congiunto con alcuno, tar- ante commemoravi, Cic: partic. lodando, van-
dis ingeniis virtus non facile comitatur, Cic. tando, saepe de alqo,Cic: de alcjs virtute.Cic-
IIJ partic, seguire un corteo funebre, accom- plura de alcjs piotate, Cic: in regibus, Cic.
pagnare alcuno alla fossa, alqm, Nep. e Verg. cominciidJilMlis, e (commendo), eommoè-
comma, matis, n. (vtó|i|ia), comma, inciso, dabile, commendevole,degno di lode, commenda -

parte d'un periodo, Quint. ed a. bilia apud Africanum esse, tornare a meco
com-mìiculo, avi, àtura, are, macchiare mandazione presso VAfr., Liv,: nullo com
fortemente, imbrattare, Verg. e Tac: trasl., se mendabilis merito, Liv.
ambitu. Cic. coiiinicinljil7cius,a,um(commendatus).
Comma^vne (non Comagènè), ès, f. commendatizio, di rageomandazione, litterae.
(KojifiayvivTi), Commagene, provincia al NE. tabellae, Cic.
della Siria (capit. SamosataJ, ora Camash. commendàtTo, ònis, f. (commendo;,
— Deriv.: Coinma;;L>nus, a, um, di com- IJ raccomandazione, mediazione per mccoman-
magene; plur. sost., Commàgènì, orum, m., dare, magna, Cic: e in vulgus, Cic: egère
gli abitanti della Commagene. commendatione, Cic: colgen. sogg. o del pron.
oom-mandfìoo, avi, atum, are, masticare, poss., e nostra ceterorumque amicorura, Cic:
triturare coi denti, Val. Max. ed a. commendationesmeae,Cic.:dtso(7(7.maw.,ocu-
COm-lllSilltpriliirit», is, m., compagno di lorum (mediante gli occhi), Cic; naturae, Cic:
manìpolo, commilitone dello StCSSO manipolo, col genit. ogg., e contempti hominis ad cete-
Tac hist. 4, 46. ros, Cic: e sui (contr. offensio adversarii), Cic
ooniineatii«i, us, m. (commeo), I) l'an- II) come p)ì'oprietà. ciò che raccomanda una
dare e venire, commercio, Satis liberi COmmea- cosa, oris atque orationis, Nep.: ingenii, Cic.
tus erant, potevano ahhast. liberam. andare coniinendsllor, Gris, m. (commendo),
e venire dalla città, Liv. 1. 57, 4. II) meton.: raccomandatoi-e, protcttm-e, Plin. ep. 6, 23, 4.
A) cotnmiato, licenza congedo, partic. dei JMl-
. coiiiiiiendalrix, tricis, f. (commendator),
Zjten.commeatum alci dare. Liv.: commeatum raccomandatrìce, Cic e Plin. ep.
sumere, Liv.: commeatum petere.VelL: in com- coiniiiendatii<>, a, um, part. agg. (da
meatu esse, Liv. B) ciò che entra o viene: commendo), /) raccomandato, commendatum
1) convoglio, carovana, trasporto, carico, spedi- sibi alqm habere, Treb. in Cic. ep.: alci coni-
zione per terra e per acqua, Caes. ed a, mendatior, commendatissimus, di pers. e dì
2) trasporto d'ofjni genere, partic. vettovaglie, e inan., Cic. II) piacevole, gradevole, eccellente,
viveri,commeatus maritimi (per mare), Liv.: Val, Max. ed a.
supportare frumentum et commeatum, Caes.: commendo, avi, atum, are (com e mando),
intercludere hostes commeatu, Caes. y) bagagli affidare, dare in custodia, consegnare, IJ prOIJr.:
dell'esercito , Suet. Tib. 18. 6) equipaggio per alci rem, Cic: filios apud hospites, Justin.
viaggiare, commeatus per municipia et colonias JJ) trasl.: A) ingen.: alqd immortalitati, Cic:
disponere, porre cavalli freschi, Suet. Tib. 38. nomina memoriae, ricordarsi, Cic. Wj partic,
COm-nicllTlor, ari, I) imprimersi bene raccomandare, alqm alci, Cic: se alci in clien-
nella mente q.c, Cornif. rhet. 3, 31. dubbio. telam. Ter.: haliere alqm sibi commendatum,
/7) trasl., di e. inan.,ritfafre fedeltnente, Lucr. tenerlo per raccomandato, Treb. in Cic. ep.:
G, 112. trasl., nulla re magis commendari, Cic: se nu-
COIIl-mì-niTlli, isse, ricordarsi completa- meris et arte, Hor.
mente d'una pers. O cosa, attere ancora q.c. in- coiiieiieiilarToliiiii, i, n., e comiiion-
tieramentp nella mentoria, sapere ancora molto tsii'ioliis, i, m. (dimin. di commentarius),
bene, hominem probe e, Cic: sic commemi- piccolo scritto, piccolo abbozzo scritto, schizzo,
neram. Ter. commeniurio, Clc C Quiut.
COIIIIBIl'lllOI*ni>llÌ«>, e (commemoro), com- €oinmciilarTus,ti, m. (se. liber), e com-
489 comnientatìo commirmo 490

mentai'Tuin^ ìtì, n. (se. volumen) (commen- dono Vuna sermonis, colloquio,


l'altra, Liv.:
tUS da Comilliniscor), I) commentario, abbozzo, Liv.: epistularum, carteggio. Sen. e Veli.:
schizzo, fascicolo,memorie, cose memorabili (cro- belli, negoziati col nenur'o intorno alla pace,
naca), notizie, diario, libro di ricoìdi (per lo più al riscatto dei prigionieri, ecc.,, Verg. e Tac.
alplur.), Cic. ed a.: rerum urbanarum, Sulpic. B) partic, commercio amoroso, Suet. ed a.
in Cic. ep.: in commentarium referre, Cic: al coiii-iiier<'or, atus sum, ari, comjtrare,
sing. anche dei singoli libri d'un compen- fare incetta, arma tela aliaque, Sali. .Jug. 66, 1.
dio, ecc., s\i\)enoie commentario fcioè nel libro coiii-iii?r("o, merui, mMtum, ère, I) me-
7°J, Hirt. b. 6. Iljpartic: k) protocollo giu- aestimationem (poenae), Cic: immquam
ritale,
ridico, Cic. Verr. 5, 54. Tao. ann. 6, 47: com- COmmerui, ut etc. Ter. II) trasl., commettere.
mentarii Senatus, Tac. ann. 15, 74. B) raccolta rendersi colpevole, c\x\^-àvi\,'l6x.: quid commeru!
di esempi, estratti di cose lette per poterli ri- aut peccavi '?
Ter.
chiamare e ricordare, Quint. 1 , 8, 19. — o note COIII-lll«>r«*Or, rttus sum, èri, aver colpa,
scritte dallo scolaro, dettato, Quint. 3, 6, 59. quae nuniquam quidquam erga me commenta
coiiiiiicntatTo , ònis ,
f. (commentor), est, Ter.Hec 486.
IJ accurata coìisiderazione , studio d'una COSa, COin-III4*lToi% menSUS sum, mètìri, I) com-
preparazione, Cic. mortis (sulla m.), Cic.
: : mensurare, misurare, siderum ambitus inter se
come figura retor. =
£v0óiJ,Y)|J.a (F. enthy- numero, misurare tutto insieme riguardo al
mema), Quint. 5, 10, 1. IIJ meton., trattato, numero, Cic. IIJ trasl., nUsuraie con, dietro
dissertuzione, abbozzo, Plin. ed a. q.c, paragonare, commisurare, ncgotium CUm
c»ninieiilTt*Tu<!ij a, um (commentus, a, tempore, Cic. de inv. 1, 39.
um), inven'ato, nuovo (in opposiz. al già esi- coiiinieto, are (intens. cZi commeo), an-
stente), imynaginato, finto, ideale, in SCUSO dare, recarsi da alcuno, iiì-utivare, ad mulier-
cattivo, falso fin oppos. al reale fisico o mo- culam, Ter. heaut. 444.
rale), Cic. ed a. eoiniiiTgi'alTo, ènis. f. (conimigro), migra-
1. coniiiieiilor, atus sum, ari (commini- zione, emigrazione, aliunde alio, Sen. ad Heh'.
SCOr),I) considerare accuratatnente q^.C, ponde- 6,7.
rare, ineditare, parlare uniiviputamente o abboc- COIII-inT^rn, avi, atum, are, migrare, pas-
carsi intorno a q.c, alqcl, Cic: de alqa re, Cic: sare. Ime habitatum, Ter.: e.v .\ndro huc vici-
partic. perf. passivo commentata oratio Q.
, ,
niae. Ter.: e Germania
in Gallias, Tac: Bo-
Cic: sua commentata et scripta, Cic. II)pregn.: mam, Liv.: in domum
suam, Cic
\) abbozzare per iscritto q.C. di meditato, trat- COIIIIIIllllTuill,ÌÌ, n. (com emiles), I co-
tare, mimos, Cic: alqd in reum, Cic. B) illu- munanza del servizio militare , compagnia tra
strare, tommnntare carmina, Suet. gr. 2.
, soldati, l'essere camerati ( lU'WcsercitoJ, Veli.
2. coiiiiiienlor, Oris, m. (comminiscor), ed a. II) trasl., comunanza degli stùdi, Ov. CX
inventore, autore, uvae, cU BaCCO, Ov. fast. 3, Pont. 2, 5, 72.
785. 1. COlll-UlTIlflO, are, esscìe commilitone,
coiiiiiiciiliiiii, i, n. ('commentus da com- compagno di guerra, tnilitare insieme, luna
miniscor), q.c. di ritrovato, a) in oppos. al- quasi commilitans cum dea (Fortuna), unen-
I esistente, invenzione, trova o, c miraculi, Liv.: dosi colla fortuna quasi come commilitone
opinionum commenta fchimerej, Cic: com- (fratello d'anni), Fior. 3, 5, 23.
menta mortaUum, Liv.: iiscommentum placet, 2. «•oiiiiìmIiIo, ònis, m. (com e milito).
Ter.: quindi a) progetto, astuzia, novum et in- commilitone, compagno d'ttrmi, compagno di
signe e. Fior. : commenta nefanda, Justin. guerra, camerata, Cic cd a.: e trasl., C. dil,
?) fig. retor. (chiamata anche coinmentatio) Fior.
= svGuiiTjiJia (V. enthymema), entimema, Vi- co III min il iTo, ònis, f. (comminor), co?«-
sell. in Quint. b in oppos. al vero,
9, 2, 107. i
minuzione, minaccitt, assol., Sen.: col genit.
invenzione, finzione, menzogna, milia rumorum sogg., orationis ipsius tamquam armorum est
commenta, Ov.: commenta retexit, Ov. ad usum comminatio, ci serve del discorso
COIil-llleO, avi, atum, are, tirare O trarre, stesso, per minacciare, come coll'arini, Cic:
camminare, passare, andare, condurre, viag- piar., comminationes Hannibalis, Liv.
giare, andare e venire, partire e avviarsi, en- eoiii-iiiìii^'O, minxi, mictum o minctum.
trare e uscire, intrapì'endere una spedizione o ere, I) scomjnsdate, bagnar di oritut, ìectum.
viaggio, di esscri anim., naviqli, costellazioni Hor. sat. 1, 3, 90. 77/ trasl., imbrattare, in
ea a. sogg. man., partic. spesso cong. con genere, con qualclie umore iuiascatdc, Catull.
ultro citroque (diqua e di là, qua e la), Cic. 77, 8 e 99, 10.
ed eàdem, Caes.: eo undique cum mercibus,
a.: ooiii-iiiinisoor, mentus sum, mTnisci,
Cic: ad furta, far viaggi (per raggiungerli), imnuajinare, ideare, IJ cosi: non vere in- =
di una nave, Cic: crebro illius litterae ab aliis ventare, fingere, deos, Cic: crimen ex n; for-
ad nos commcant, trovano la loro via fino a, tuita, Liv.: partic. perf. pass., commenta iii-
noi, Cic: trasl., diastr., cujus in liortos libidi- nera, Ov.: IIJ non ancora esistente = inven-
nes omnium commearcnt, Cic. tare, trovare, vectigal, Liv.: llttcras novas, Suet.
comincrcTiiiii, li, n. (com emerx), I) com- COIII-IllTllOr, atus sum, ari, miimceiare.
mercio dei mercanti, traffico. Sali, e Tac. — pugnani, Liv.: alci necem, Suet.: assol., pro-
meton., diritto di compra e veiulita, diritto di nunciar minueeie, Suct.: intcr se, Liv.: col dat.
commercio, di mercato, salis, Liv.: istarum re- pers. : alci cuspide, ìninacciare, Suct.
rum, Cic. II) trasl.. A) commercio in genere, c'oiii-iiiTiiìì»^ min ni, mtnutum, ero, /«»•<
pratica, unione, relazione, ])lebis, Liv.: CUm j\lu- a jiezzi, rompere, spezzare, triturare, sminuz-
sis, Cic: linguae, tra due nazioni che s'inten- zare, sfracellare, IJ propr.: a) generic: sta-
491 commintis comraitto 492
tnam , anulum . Cic. b) spezzare una som,' coiii-miUo, misi. mi<:i5um. ere, commet-
ma, ecc. colio spendere, argenti pondus, Hor. tere, unire,I) pì'opr : a) commettere ogg.
sat. 1, 1, 43. II) trasl.. spezzare, intlebolire, mater. innn. =
commetteì-e, annettere, con-
rovinare, affievolire, a) le Sostanze, la potenza yiungere, unire (contr. dirimere), e rifl. Sfi
di ale, opes civitatis, Cic: alqm, Cic: re fa- cominittere. o passivo, committi, mediale =
miliari comminutum esse, riguardo alle so- andare insieme, unirsi, restringersi, collegarsi,
stanze, essere in cattivo stato {contr. animo malos (travi, palchi), Caes.: opera (fortifica-
vigere), Cic. b) forze intcllett., vires ingenii, zioni), Liv.: dextram dextrae, Ov.: manum
Ov.: ingenia, Quint. e) forze morali, animum Teucris, poet. =
venire alle mani, Verg.:
fanimoj, Plin. ep.: officium (dovere), Cic: viam viae, Liv.: nondum commissa inter .so
comminui alcjs lacrimis, essere intenerito, Ov. munimenta, Liv.: commissa in unum crura.
coniniTniìs, aw. (da con e manus), alle Ov. h) spingere, > zare l'iin contro l'altro, es-
mani, «orpo a em-po (con vcrhi di Stato e di sere animati, alla lotta, gara, contesa, Prop.:
moto), I) in lotta: a) come 1. 1. milit. alte = pugiles Latinos cum Graecis, Suet.: aequa-
mani, nella mischia, a corpo a coì'po, da vicino, les omnes inter se, Suet. e) porre a cov-
colla spada in puytto fconlr. eminus, missi- fronto, sua scripta antiquae Corinna e, Prop.
libus, sagittis e simili), e. gladiis uti, Cic: e II) trasl.: 1) recare q^.c. in opera, in e.ie-
pugnare, Caes. b) a cacci", e ire in apros, cuzione, in uso, a) in gcn. : cominciare, dar
Ov. e) trasl.: c agere. Cic: e. ad alqm acce- principio, dispoì-re, commett^ere, oi-dina:e (contv.
dere, gettarglisi addosso, Cic. II) con inten- finirò), pugnam, Cic: proelium, Caes.: pu-
zione J)acifica, uomo di fronte ad uomo a = gnam cum alqo, Cic: proelium cum hostiuiii
faccia a faccia, da vicino, personalmente, e. cquitatu, Caes.: bellum prtspere, Liv.: risani.
aspicere alqm, Ov.: e. tendens, fattosi vicino Liv.:spectaculum, dare, Liv.: e così ludos.
(a lui), Suet. Cic: judicium inter sicarios, Cic: assai., com-
com-misceo, miscui, mixtum, ère, mi- battere, pugnare, cum alqo , contra Sullam.
schiare insieme, mescolare, mescere, I) tngen.: Eutr.: priusquam committeretur, iweHia di co-
a)propr.: mulsum, Plaut.: in patina scarorum minciar la battaglia, Suet. b) poì-rr in opera
jocinora et pavonum cerebella, Suet: corposa, q.C. di colpevole, commettere, fare, compiere,
unire carnalmente, Cic: ignem Yestae cum esser colpevole, a) coU'agg. della cosa che si
communi urbis incendio, Cic: servos cum in- commette, aa) coll'acc, tantum scelus, Cic:
genuis, Suet.: plura inter se, Lucr.: commixta multa maleficia, Cic: delictum majus, Caes.:
frusta mero cruento, Verg., fumus commixtus caedem, Ov. eCurt.: nihil commisisse. Cic: si
in auras, Verg. b) trasl., mescolare far an- = quae culpa commissa est, Ci .: multa et in deos
dare passare l'uno nell'altro, confondere, et in homines impie nefarieque, Cic: quod secu.s
temeritatem cum sapientia, Cic: commixtus a me erga te commissum videretur, Cic: quae
clamor, confuso, Verg. II) pregn., 1) fram- Philipp! bello adversus populum Romaiiuni
mischiare, alqd alci rei, Suet. 2) commixtus commisissent, Liv.: gg) coU'infin., far venire
ex alba re O sempl. alqà re, risultante da o me- sino a, giungere a, committit saepe repelli, Ov.
diante mescolanza, Quint. e Verg. YY) con ut e il COìig., far venire sino a, esser
coinmTseratio, ònis, f. (commiseror), il colpa di, commeltci-e, far
si die, COmmitterc ut
commiserare l'accusato per destare anche nei accusator nominere, Cic. òb)con quare o cur,
giudici, ecc. compassione (parte dell'ora- p. es., neque commissum a se, quare timcret.
zione, della difesa), alcjs, Cic: assol. (come Caes.: negat se commissurum.cur sibi quisquam
modo di esprimersi), tono commovente, commo- . imperium finiret, Liv. 'p)assol., commettere c[.c..
zione, Cic. e Quint. errare, fallire, peccare, cum verisimile erit
com-iiiìsei"escil,cre, ùnpers.,a,\qm alcjs, aliquem commisisse, Cic: e contra legom, Cic:
si desta in alcuno compassione per alcuno, e. lege de sicariis, secondo la l. sui, ecc. e) far

Ter. Hec 129^ si che una determinazione di contratto o d/


ooni-inÌ!ieror, atus sum, ari, I) compas- diritto o una punizione venga in uso, cioè
sionare, commiserare, compiangere, fortunam, a) adempiere la conclusione di contratto, com-
Nep. II) partic, di oratore, passare ad un piere, sponsio commissa, Liv.: hanc devotionem
tono commovente, Cic e Quint. capitis mei... convictam esse et commissam,
coinniì<isTo , ijnis, f. (committo), lotta, Cic. p) meritare una pena multam, Cic.
— , :

gara, Cic ed a. meton., discorso pomposo poenam octupli, Cic quindi: y) partic: com-
composto per simili gare (erudite), Suet. missus, dell'oggetto della pena = incorrere,
Aug. 89 e altr. hypothecae, Cic: hereditas Veneri Erycinae
COmmiSSUm, i, n. (committo), I) cosa in- (a V.), Cic. 2) lasciare qualcuno o q.c. nel
trapresa, temere commissum, Liv. 44, 6, 14. dominio, protezione, arbitrio, ecc. di quale.
— Partic, mancamento contro doverc e legge, O di q.c, cioè arrischiare, avventurare (quindi
errore, fallo, Cic ed a. II) cosa aflìdala, se- se COmm. spesso ::= arrischiarsi, coii>mettersi,
greto, Hor.: co7nun. al plur., commissa, celare, avventurarsi), commettere a quale ad un
Nep.: enuntiare, Cic. ogg., affidare, consegnare, dar in balia, a) Ogg.
coinmÌ!i«>ura, (committo), commes-
ae, f. pers.: se longius a portibus, Caes.: se in
sura, eonnettitm-a, nongitimione, conCT, le- = conclave , Cic. se in senatum
: Cic. urbi , :
,

game, giuntura, I) projìr.: ossium, digitorum, se theatro populcque Romano, arri-


Cic:
Cic: lapidum, Sen. II) trasl., connessione, nesso schiarsi in t. e al cospetto del popolo rom.,
nel discorso, Quint.: verborum, Quint. Cic: se itineri tam periculoso, Cic: se nusquam
com-niTti^o , are , intenerire (sclierz.), proelio, Liv.: alci filiam, Ter.: ovem lupo
alci caput sandalio, Ter. eun. 1028.
'
(prov. greco: xaxaXetustv otv èv Xuv.ot.ai), Ter.
493 commode cpmmodus 494

oun. 832 alqm fidei potestatiqne alcjs, Cic:


: 0)m senso più
singulis (di maestro), Quint.
con dopp. acc. alci alqm alendum, Ov.
, : stretto ^ per un dato tempo, abban-
prestare
gnatam suam alci uxorem, Ter. p) ogg. inan.: donare, consegnare per un uso temporaneo
colluni tensori, Cic: alci epistulam, Cic: alci {cioè q.C, che vien restituito com'era; cfr.
portam, affidare fin custodia], 'Vero;.: alci bel- mutuum dare sotto mutuus), alci aurum, Cic:
liim, la guerra (= la direzione della, g.J, Cic: aedes alci ad nuptias, Cornif. rhet.
quaedam domestica litteris /ad una letteraj 1. co ni in il d II ni, avv. (commodus), preci-
non e, Cic: (alci) Consilia, Cic: alci vitam, samente, appunto, assol. segiùto da cum, ap-
Cic: rem proelio, far dipendere l'esito da un punto, precisamente come, Cic.
comò., Ca.es. pai'im., rem in aciem,Liv. :rem
: 2. coiniiiìSduiii, i, n. (commodus), a) co-
publicam in discrimen, porj-e a rischio (a re- modo, utilità, sito comodo, favorevole, tempo co-
pentaglio) lafortunadello Stato, Liv. •()assol., modo, opportuno, agio [contr. incommodiim)^
alci comm., commettere ad alcuno, affidare, contra valetudinis commodum, a danno della
porre la cosa in mano, dare in custodia, anche salute, Cic: commodo o per commodum rei
affidarsi ad alcuno, eis commisi et credidi, publicae, senza danno per lo Stato, C.'c.
Ter.: comm'si Hejo, Cic: alci de existimatione eLiv.: cum erit tuum commodum, quando
sua, Cic: alci, ut videat, ne quid res publica ciò sarà comodo
ti Cic. partic. spesso , :

•detrimenti capiat, Cic. commodo meo, tuo, suo, nostro, vestro, con
cominudu, avv. (commodus"), eonveneì-oi- mio, tuo, suo, nostro, vostro comodo, Cic: per
ìiiente, acconciamente, adeguatamente, debita- commodum , Liv. , e ex commodo. Sali., e
mente, prontatnente, speditamente, molto bene, sempl. commodo, Sen., secondo il comodo,
bene, egregiamente, saltare, Nep. orationem
: a tempo opportuno, in occasione favore-
Lysiae e. scriptam esse, Cic: facis e, quod vole, b) oggett., gradimento accordato, a) co-
{poiché, ecc.), Cic: commodius fecissent, modo, vantaggio, utile, interesse, bene, anchc
si etc, Cic: e. loqui cum alqo, Cic: esse com- (partic. al pllir.) = vantaggio, bene, utile,

modissime istic, Cic: con a. avv., res niinus fortuna (^coìitr. incomniodum, malum), sui
e gerere, Cic: minus e audire, non essere in commodi causa nocere alteri, Cic. plur. e. :

molto buona fama, Cic: satis e. laudare alqm, mca, Cic e. populi, Nep.: servire o consulere
:

Cic. — Partic: a) comodamente =^ scnza diffi- alcjs commoiJis [contr. officere et obstare alcjs
coltà, senza contrasto, navigare, Cic. com- : commodis, adversari alcjs commodis), Cic.
modius quam tu vivo, Hor. b) opportunamente '^) concessione accordata dallo Stato, diritto,
=s a tempo opportuno, exire. Comici. privilegio, prerogotiia , tribunatus (militum)
coinniiiiITtsis, atis, f. (commodusì, 7) coii- commoda, Cic: niilitibus commoda dare, Ov.
venevolezea, confoit>nt<'i allo scopo, conveniema, y) oggetti presUiti , rilasciati temporanea-
comodità, vantaggio, bontà, che una COSa ha in mente, commoda hospitum, Cic Verr. 4, 6.
.SÌ garantisce, e. et aequitas membrorum, eoiniiiudiis, a, um, agg. con compar. e
proporzione, Suet.: corporis, acconcia spedi- superi, (come moàn^), co nv e ne vote, I) ade-
tezza corporale, Cic: domus vitae, Cic: del guato alla misura, alle relazioni, allo scopo,
discorso, oraticnis, scioltezza, Comif. rhet. 1, corrispondente, degno, confoì-me, adatto, conve-
1: e così assol., Cic. de inv. 1,3; Eosc. niente, acconcio,comodo, novem cjatlii c, Hor.:
Ara. 9. —e al plur., tantae commodi ta te s hiberna, Liv. valetudine minus commoda,
:

corporis, Cic: plurimas et maximas commodi- uti, Caos.: Caesar hanc sibi commodissiniam
tates araicitia continet, Cic. — Partic: a) co- Ijelli rationem judicavit, uti etc, Caes.: e.xor-
modità, agevolamento, itineris, Liv. 1, 33, 6. nationis genus e. auditu, Cornif. rhet.: sperans
b) momento opportuno, adatto, circostanze favo- l'ore in navigatione quam in via curationi
revoli, ad faciendum idonea, Cic de inv. 2, 40. omnia commodiora, Liv.: vestis e ad cursum,
e) piacevolezza = vantaggio, utile, profitto,
qui Ov.: quindi commodum (commodius, com-
ex bestiis fructus, quae commoditas percipi modissimum) est, è conMdo, conveniente, ac-
potest? Cic: al plur., extemae commoditates, concio, pare conforme {contr. molestum èst),
Cic IT) pieghevolezza, arrendevolezza, compia- assol. con sogg. gen. (pron. neutro), we??e
cenza, condisceìidenza, indulgenza d'una pers., prop. incid. (parentesi), cum est commodum,
sua, Ter.: patris, Caecil. com. fr.: ipsius, Ov. Cic:dum erit commodum, Ter.: si tibi erit com-
1. commtido, avv. (propr. ahi. di com- modum, Cic: commodum (commodissimum)
modum), comodamente, oppm-tunamente , mori, esse,ducere o statuere coU'infin., od acc. col-
Sen. ep. 70, 19 fdubhio). rinfin., Cic. e Caes.: o per attrazione, eum
2. coniniSdo, avi, atum, are (commodus), judicem, quem commodum erat [sottint. dare),
«/esporre opportunamente o convenientemente, dabat, Cic. —
Partic: a) rispondente al
T) poì-re in ai-monia con qc, orationi oculos, benessere corporale bene, meglio (di sa- =
vocem, manum, Plin. pan. 71, 6. II) rendere lute), Plin. ep. comodo per l'ese-
3, 16, 4. b)
accetto, piacevole, a) aSSOl. =
mostrarsi pia- cuzione, commodius commodissimus iter, Liv.:
cevole, operar per piacere, at publice (allo in Britanniam trajectus, Caes.: facilius et com-
.S'^atojcommodasti, Ce: alci, Cic: alci omnibus modius judicium, Cic. e) riguardo al tempo,
in rebus, Cic: b) coli' acc. = per compiacenza, comodo, oppoì-tuno , favorevole, si Commodius
a tempo, dare q.C, prestare, accoì'dare, far per- anni tempus esset, Cic: commodior adventus.
venire concedere, consacrare, imprestare, dare Ter. II) che si accomoda ad altri, pieghevole,
in prestito, a) in senso più largo, alqd, Cic: arrendevole, compiacente, condiscendente, in-
suas vires aliis, Liv.: rei publicae tempus dulgente [contr. incounuodus, inhumanus), di
(tempo del pagamento), Liv.: ex illis (juve- pers., Com. e Coni, rhet.: mores, carattere
nibus) testes signatoresque falsos, Sali.: se e. trattabile, Cic. : multo te jam esse com-
495 cominoenio coiiinioveo 496
raodiorem mitioremquc nuntlant, Cic: mihi lumnas, Cic: saxa, Curt.: glebam non e. in
(verso di vir) commodus uni, Hor. a jro (fig. = non imprendere neppure la più
coiiiiiioonìo, ivi,itum,ìre, V. communio. piccola cosa nell'agricoltura), Cic: nummus
COIII-inwlìor, Ttus suro, ìri, pone in mo- iu Gallia nuUus sine civium Romanorum ta-
vhnento, in azione, Lucr. 6, 255: fig., dolum bulis commovetHr, non si tocca un quattrino,
ad alqm aut machinam, tramare, Caecil. com. Cic e languentem, mettere in pieìi {contr.
:

fr. in Cic. de nat. deor. 3, 73. incitare currentem), Cic. alqm ab Amalthea, :

ooiiiiiionr-I'tieio, feci, factum, ere, pass. Cic: rifless., se e. (fare un movimento, muo-
coiiiiiioiirl'To, fferi (commoneo e facio), av- versi, di pers. e e. inan.), Cic. ed a.: se istim,
visare energicatnentp alcuilO (di q.C), ammo- Cic. se ex eo loco, Cic.
: Thessalonica se non
:

alqm, Cic. alqm be-


nire, arve-rtire, ricordare, : e, non allontanarsi, Cic: e cos'i domo se non
neficii, del h., SaU. praeturam, d.i'lìa, ecc.,
: e, Cic. P) come t. t. milit. : aciem, accostare
Cic: con ut e ilcong., Cic: seg. daprup. relat., in linea di battaglia, Liv. castra ex eo loco, :

Caes. muovere, levare, Cic: nondum ip.sum Volo-


COIll-lllttllt-O, Ili, Ytum, ère, avvisare ener- gae.sen commotum, non si sia ancor messo
gicamente alcuno (di q.c), ammonire, avrertire, in campagna, Tac. y) come t. t. del lin-
ricm-dare, alqm, Cic. alqm alcjs rei, Cornif.
: guaggio religioso; sacra, pon-e in moto (in
rliet.: de periculo, Cic: con ut e il cong., Ter.; feste, ecc.) i sacri arredi, Verg. Aen. 4, 301.
con ne e il cong., Cels. b) partic. : a) cacciare, inseguire selvaggina,
ooiniiiunTlTo, ònis, f. (commonco), ricordo, cervum (di cani), Verg. Aen. 7, 494. P) far
avvertimento, Quint. 4, 2, 51. piegare Un avversario, hostem, Liv.: hostium
eoiii-inonslro, avi, atum, are, mostrare, aciem, Liv. {cfr. n" a): e (fig.) cornua dispu-
indicare (esattamente, cìùaramente), hominem tationis tuae, Cic. II) trasl.: 1) porre q.c. in
alci, Ter.: aurum Cic: viam, Cic.
alci, ìnovim"nto corporale o attività spirituale,
coiniii ora iTo, ònis, f. (commoror), ritordo, a) generic: a.) pers in. o astr. personif., far
indugio, Cic, tabcllariorum, Cic. come t. t. — muovere, far agitare, jam tc C )mmotum red-
Tetor., l'indugiare in una materia importante, dam, voglio darti mani e piedi, Ter.: partic.
Cic. e Quint. rifl., se comm., ora =^ muoversi, agitarsi, cioè

COm-\UOrAvO,èxe,morincare, mordere q.c., mostrarsi attivo, intraprendere q.c, partic.


tela, Sen. contr. 9, 6 (29), 2. — fìg., di maldi- in guerra, Cic. e Nep., ora destarsi spiri- =
centi, Sen. de vit. beat. 21, 1. tualmente, Cic. Ac 2, 51. P) e. inan.: com-
coiii-niiirTor, mortiius sum, mori, morire moto simul omnium aere alieno, essendo stati
insieme con qualcuno, cura alqo, Liv. e alci. : contemporaneamente ritirati i capitali dai
Commorientes, titolo d'una com-
Sali, e Sen.: creditori, Tac. ann. (5, 17. b) eccitare ope-
media perduta di Plauto (I Commorienti), rando sul corpo lo spirito, a) eccitare fisi-
Ter. adelph. prol. 7. camente sul corpo sullo spirito infermo,
eoin-lllornr, àtussum, ari, trattenersi, in- perleviter commotum esse, essere stato colto
dugiare, appettare, a) generic: paulisper, dum da leggiera indisposizione, Cic. commotus :

se uxor comparat, Cic: ibi diem posterum, habebitur, per turbato, Hor.: mens commota.
Cic: biduum Cordubae, Caes.: apud Alyziam pazzia, Hor. p) commuovere nei sensi, fro-c
unum diem, Cic: apud alqm diutissime, Cic: impressione sopra alcuno, eccitare, toccare,
dies circiter XXV in eo loco, Caes.: diutius in animum aut oculos, Cic. comraoveri ni,-
alcjs :

vita misera, Cic b) come 1. 1. retor., nel di- cesse est, die venga fatta ìtn' impressioni'
scorso, andar attorno ad un argo- (sopra alcuno), C'ìc. y) commuovere nel/ animo.
mento, hic, Quint.: in eadem sententia, Cic: nelle passioni, fare impressione, toccare, judi-
pluribus verbis in eo, Cic. ces, Cic: parricidae supplicio misericordia com-
coniinòtTo, ònis, f. (commoveo), commo- moveri, Cic: aut libidine aliqua aut metu com-
zione, commovimento, c jucunditatis suavis in motum esse, Cic. non commoveri in alqa re.
:

corpore, e. prodotta da un sentimento piace- non darsi pensiero di, ecc., Cic. Partic: —
vole, Cic. e. animi, Cic: ^j?*»-., commotiones
: aa) commuovere, tiirbfire, inquietare, allarmare,
animorum e sempl. commotiones, Cic. render sm'preso, attonito, turbato, spaventare,
coiiiiiióiTiineula, ae, f. (dimin. di com- scuotere, nihil me clamor iste commovet, sed
inotio ), piccola indisposizione, Cic ad Att. consolatur, Cic: e passivo commoveri essere =
12, 11. inquieto, turbato, attonito, ansioso, tremare, ass.,
coniniottis, a, um, partic. agg. (com- Cic: repentino alcjs adventu, Caos.: litteris alcjs
inoveo), 1) vacillante, mal sicuro, instabile, aes veliementer, Cic: nova atque inusitata specie.
alienum, Tac: genus (dicendi) in agendo, Cic. Caes. ex tali incommodo, Auct. b. Afr.: in
:

II) d'animo commosso, ayitato, appassionato, hoc nomine, a queln. rimanere attonito, Cic:
eccitato, animus commotior, Cic: Drusus com- barbari commoti, quod (perchè) oppidum... ex-
motior animo, Tac. pugnatum cognoverant, Caes, pp) rommuoren-
eoin-iiiu%'eo, movi, mòtum, ère, com- alcuno, toccare, mtiovere -^= muovere « compa.t-
muover e, ìlei senso di far muovere, far agi- sione, destare la simpatia di (dcUHO, fare sopra,
tare, mettere o porre in moto, in movimento, alcuno un'impressione commovente, profonda :
I) propr. : a) generic. così sul piosto
: far = scuotere alcuno, commorat (adulescens) omncs
muovere, muovere, smuovere, scuotere, muovere DOS, Ter. commoti patres vice fortunarum hu-
:

qua e lìi, agitare, cOme dal p)0St0 rimuovei-e, = manarum, Liv.: commotus bis Avitus, Tac.
tnuovere dal posto, spingere via, smuovere, a) in adi-
Yy) eccitare alcuno, provocare, iìi-iture, far
gen.: membra stupeutia (del caldo), Curt.: j'ore, alqm, Hor.: contionem aspcrà in l'bilotani
iilas (di uccello), Verg. alci bilem, Cic.
: co- : oratione, Curt.; sensit Neptunus gravitcr coni-
communicatio commuto 498
motUS, Verg. SS) polìticamente, pon-e in agi- muni nella fdosofui, Cic. : eiordium, anche
tazione, nam cum esset ex aere alieno com- adattato alla parte opposta, Cic mors omni :

mota civitas, Cic. de rep. 2, 58: o fcolla di- aetati est e, Cic. omnia ei cum amicis fuisse
:

scordia, ecc.j sctiotere, commotà principis do- communia, Nep. multa sunt civibus inter se
:

mo, Tac. ann. 4, 52 in. S) operando sulla communia, Cic. B) sost., commune, is. n.,
volontà e decisione di alcuno, muovere alcuno, possesso utile comune, bene comune, sost<i)izc
commuovere, spingere, determinare, spingere ad connini d'una corporazione, al sing. e plur..
una decisione, inditn'e, operare, influire sopra Cic. ed a.: commune magnum (bene comune,
alcuno, alqm, Cic: commoveri amore fraterno, tesoro dello Stato), Hor. liberta tem in com- :

Caes.: his litteris nuntiisque commotus, Caes.: muni ponere, render comune, Tac. Pnrtic, —
con ad e racc.,liomincsad turpe compendium, a) repubblica, comune, Stato, Sìcilìne, Cic: gentis
Cornif. rhet con ut e il coiij., primisque ab
: Pelasgae^ Ov. b) in commune, avv. = a) per
his historia commota est, ut auderet uljerius tutti, per l'uso comune, Cic: in c vocare lio-

quam superiores et ornatius dicere, da essi fu nores, ripartire ugualmente fra patrizi e ple-
data la jjrima scossa, affinchè la, ecc., Cic. bei, Liv.: e innanzi a tutti, pubblicamente, haec

2) far sì che q.c. avvenga, accada, a) gs- m e, Tac. P) m


genende, genericamente, Quint.
neric, destare condizioni d'offni (jenere, muo- ed a.: quindi in massa (contr. nominatim),
vere, chiamure in vita, prodim-e, cagionare, jiro- Tac. y) spartiamo a metà! .Sen. e Phaedr..'

vocare, plures lacrimas, Curt.: risum, Cic: mul- II) trasl., soggett., di j^ers.. a) che eguaglia
torum non modo discendi, sed etiam scribendi tutti nello Stato, che non procede esclusiva-

studia, Cic: lina condizione morale, magnum mente , democratico, Cic. ep. 4, 9, 2. b) Ugua-
et acerbum dolorem, Cic: alci misericordiani, gliandosi agli altri, affabile, socievole, Cic
Cic: invidiam in alqm, Cic. condizioni poli- : ed a.: communis infiuiis (verso gli i.),
Nep.
tiche, bellum aut tumultum, Cic. b) poì-re in communita*», (communis), IJ co- atis, f.

moto, in movimento, recare in discorso un Og- munanza, relazione, nulla cum deo homini e,
getto della trattazione, nova quaedam, Cic. Cic: e. vitae e vitae atque victus, Cic. Jljtrasl.,
Ac 2, 18. soggett.: a) senso per la comunanza, sociabi-
COIIIinuniCalTo, ònis, f. (communico), co- lità, Cic. de off. 1, 152 e segg. e 3, 118. h)af-

municazione, partecipazione, I) in f/en. : COn- fabiiiuì, Nep. Milt. 8, 4.

silii, Cic: sennonis, colloquio, Cic. II) part. commiiniler, avv. (communis), comune-
come 1. 1. retor., partecipazione, mediante la mente, in comime, in generale, tutti insieme,
quale uno si rivolge agli uditori e qtiasi con {contr. separatim, proprie), Cic. ed a.
essi delibera, Cic e Quint. conimunTlTo, onis, f. (communire), «pet--
coni III unico, avi, àtum, are (communis), tnra di via, Cic. de or. 2, .320 (fig.).
render connine, comunicare, dividere q.c. con coni-niurmuror,atu.s, sum, ari, mormo-
alcuno =
I) tr.: 1) dando far i>render parte = rare, brontolare, secum (tra sè), Cic. Pis. 61.
a 2'. e, rendere partecipe, pai-tecipare q.c. O coiii-iiiulabili<ii, e
(commuto), mutabile,
qualcuno, laudem, Cic. : flirta cum alqo, Cic: a mutamento, Cic e Quint.
variabile, soggetto
consilium cum alqo, Caes.: Consilia cum alqo, commùlaté, avv. (comniutatus da com-
deliberare in commie, e generic, ptrendere muto), diversamente, in modo mutato (contr.
accordi, far cose in comune, Cic, Caes. eodem modo), Cornif. rhet. 4, 54.
ed a. : inter multa, Cic. 2) ricevendo = COmniutiitlO, ònis, f. (commuto), I) com-
aver q.c. comune con alcuno, dividere, con- mutazione, mutazione, mutamento, cambiamento,
divideì-e, aver pai-te, pi-ender parte a q.C, A) in gen.: loci, Cic: commutationes crebrae
aiutare a sopportare (q.c. di pesante), CUm aestuum, Caes. : e. rerum, Cic. voluntatis :

ilio rationem, Cic. inimicitias cum alqo, Cic.


: (d'intenzione), Cic: morum aut studiorum e.
IIJ intr., deliherure con olcuno, consigliarsi, quaedam, Cic. : commutationes civiles, Cic.
concertare, abboccars-i, CUm alqo, Cic e Liv.: Wjpart.: 1) trasposizione, mutazione di parole,
(cum alqo) de alqa re, Cic. e Caes. di esposizione, di trattazione della materia,
1. coni-iniinio (commoenio), ivi, Itum, Cornif. rhet. 4, 54 e segg. 2) inversione, con-
ire, munire, foì-tificare, castra, Caes. locum, trapposizione invertita (cMastica) di due pro-

:

Liv. trasl., serbare, custodire, rafforzare, as- posizioni, Cornif rhet. 4, 39. II) scambio,
aUnirare, auctoritatcm aulae, Cic: jus, Cic: permuta, captivoruni, Liv. epit.
causam testimoniis, Cic. comiiiutatìis, US, m. (commuto), eommu
2. coniniiinTo, ònis, (communis), comu- f. fazione, cambiamento, in commutatum venire,
nanza, comunione, inter quos est e legis, Cic: Lucr. 1, 795.
sanguinis, Cic:litterarum etvocum, Cic: bona, com-niìilo, avi, àtum, are, IJ commutare,
fortunas... in communionem tuormu temporum mutare, cambiare. A) in gen., COSÌ generic.
contuli, ho messo a tua disposizione nelle tue come nel senso di migliorare o peggiorare,
angustie, Cic. signa rerum fdi ladrij, Cic. nihil in tecto, :

coniniQnis, e (are. commoinis da com e Nep.: tabulas publicas (falsiftcarej, Cic: co.'iì
dalla radice MOIN, MUN, da cui anche 2}ure, indicium (la testimonianza), Cic: ani-
moenia, munus), I) comune a molti o a tutti, mos, Cic: commutari animo, Cic. si commu- :

pubblico, generale, universale (contr. proprius, tatus est totus scriptis meis, Cic: e consilium
proprio ad uno), A) agg.: .salutatio, Cic: iterque, Caes. commutari ex veris in falsa,
:

mimi, Cic: homo vitae communis ignarus. Cic. li)partic., tnutare l'espressione, commu-
senza pratica di mondo, Cic: sensus e, V. tabimus ctc Cornif. rhet. 4, 54.
tripliciter
•sensns: mors, naturale, Eutr.: loca e, luoghi II) scambiare, permutare, barattare, A) in
pubblici, Cic. all'incontro loci e, luoghi co-
: gen.: locum, Ter. captivos, scambiare, Cic. :
:

499 comò comparo 500


fidem suam pecunia, vendere, Cic. gloriam : Clu. 191 [cfr. 2. comparati©, n" II, A, 2, a):
coDstantiae cum cantate vitae, Cic. B) partic, do mea comparatione guarentigia, Cic
,

nel discorso, scantblare, bm-attnv -parole, non /7) trasl., prorrifta apparecchio, acquisto,
,

unum verbum cum alqo, Ter.: tria non verba 1) generic: te.stiuni, Cic: voluptatis, Cic;
iiiter se, Ter. veneni, Liv. 2) partic, incetta, compra, fru-
conio, compsi.comptnm, ore (contr. da coe- mentorum, Trajiin. in Plin. ep.
mo, come demo da de-emo, pvomo dn, proemo), 2. conipsìralìo, onis, comparo).
f. (2.
commettere, unire, 1) in r/en.: ea quibus compia I) propr., uguale giusta di disposizione
modis vigeant, Lucr. 3, 258 e se/jfj .; cfr. 1, 950; una cosa rispetto ad un' altra , rapporto
A, 21 esegg. II) pregn., raccogliendo, ordinare, uguale giusto, Cic de nat. deor. 2, 51:
disporre, acconciare, A) propr. : a) Oì-dinare i come traduzione di àvaXoyia, Cic. Tim. 4,
capelli disciolti, dividere in treccie e riccioli, § 13 e 5, § 15. JI) trasl.. A) compara-
pettinare, capillos, Cic. comas acu, Quint.
: : zione, paragone, confronto, 1) in
ffCn.: uti-
pregn., caput in gradus atque anulos, Quint. : litatum, Cic: e orationis suac cum scripti.s
praecincti recte pueri coinptìque, Hor. b) or- alienis,Cic: aliquam comparationem liabere,
nare, abbellire, il corpo in genere, corpora istituire in qualche modo un paragone (di
vulsa atque fucata muliebriter, Quint. B) trasl., cose), Cic. con prop. relat. fcon qui, uter e
:

adomare il discorso, lisciare, comi expolirique simili), Cic. 2) partic: a) co7ne 1. 1. retor., cri-
non debet (oratio), Quint. 8, 3, 42. part. minis, il porre insienv, paragonandoli, un
agg. comptus, a, um f^V. partic). delitto ed una nobile azione, a motivo della
conioe«ITsi, ae, f. (yw|im8ia), commedia, quale il primo venne commesso, Cornif. rhet.
e. vetus, Cic: comoediae scriptorcs, Quint.: 1, 24 e 25. Cic de inv. 1, 15 e 2, 72. (cfr.
actores comoediarum, Quint.: comoediam de- 1. comparatio. n" I). b) come t. t. gramm.,
cere, Suet.r comoediam agere, Comici. comparativo, Quint. 1, 5, 45. B) accordo ri-
COniOCdll!«, i, m. iv.tó\imòóz), commediante, guardo alle cariche, Liv. 6, 30, 3.
attore comico (contr. tragoedus), Cic. ed a. comparaiivii»i, a, um (2. comparo),
ComosilS, a, um (coma), chiomato, capel- i) appai tenente al paragone, che paragona,
luto [contr. raripilus), frons,Phaedr. 5, 8, 2. comparativo, Cic: genus causac (contr. sim-
com-psiciscor ( compcciscor ) pactus ,
plex), Quint. II) come 1. 1. gramm., e gradus.
fpectus) .SUm, pacisci, convenire con patto re- assol., comparativus, comparativo, Gramm.:
ciproco, comun. all'abì. assol., compacto (coni- e così comparativa, vocaboli che sono al
]!ecto), dietro accordo reciproco, secondo i patti, comparativo, comparativi {contr. absolutat,
Cic. ed n. (cfr. compactum). Quint.
ooiiipnelTo, ònis, f. (compingo), commes- coni-parco (compcrco), parsi (persi), ere,
xiira, connessione, compagine, quaedam C. meni- risparmiare. Ter. Phorm. 44.
brorum, Cic. de fin. 5, 33. COni-pai'cO, pàrui, ère, comparire, venire
conipncliiin (conpactum, Roth. in Suet. in luce, diventar visibile, lasciarsi vedale, appa-
Caes. 20 extr.), i, n. (compaciscor), patto, ac- rire, trovarsi, a.) ^eneTic, partic con non o nus-
cordo, com-enzione, ex compacto, dietro ac- quam = diventare invisibile, sparire, CUm Subito
cordo reciproco, secondo i patti, Suet. Caes. sole obscurato non coiuparuisfet (Eomulus),
20: sempl. compacto, Cic. ad Att. 10, 12, 2. Cic: (Romulus) cum ad Caprae paludem exer-
— La forma compecto in Suet. Aug. 15 litum lustraret, nusquam comparuit, Aur.
[sec. Roth.). Vict.: nec tamen ulla comparebat avis, Lucr.
eonipacliis, a, um, part. agg. (da com- il) partici ce) trovarsi ancora, esistere ancora,

]iÌngo), tarchiato, atticciato, COrpUS, Plin. ep.: signa et dona comparere omnia, Cic: si quid
membra, Suet. non compareret, vindicaret, Liv.: non compa-
COnipagC<^, is, f. (compingo), compagine, rens pars, che non esiste piit, che manca, Ov.
connessione, commessura, giuntura, partic. }) apparire chiaramente all' OSServaZ ione dei
come 1. 1. d'archit., Verg., Sen. ed a. trasl., — sensi e dello spirito, dimostrarsi mostrarsi
urgeenismo, compagine, corporis, Cic: C. haeo chiaramente, diventare essere pienamente visi-
(dello Stato), Tac. quae ita a natura deformata sunt, ut ta-
hiie,

coiiipa;jo,ì'nis,f. (compingo) :^=compages, inen a natura inchoata compareant, Cic: in


Ov., Sen. ed, a. Thucydide ornamenta comparent, Cic: in qui-
coni-par, p'aris, I) agg.. A) eguale, ri- bus (libris) multa industria et diligentia com-
spetto ad altro, pari, regnale, conubium, Liv.: paret, Nep.
consilium tuum parentis tui conf5Ìlio e, Liv. 1. coni-paro, avi, atum, are, procurare,

II) SOSt., A) compagno, socio, camerata, col- I) con preparativi esterni per lo più mater.,
lega, Hor.: partic, moglie, cotisorte, CatuU. a) procurare ogg. inan. ed esseri anim. (anche
ed a. B) uguaglianza delle sillabe dei membri mediante compra == comprare), procacciare,
delta proposizione, Coruif. rbct. 4, 27. apparecchiare, preparare, allestire, mettere in
conipìiraltilis, e comparo), compara-
(2. pronto, fornire, provvedere, persone = radu-
bile, paragonabile, confrontabile, specìcs, Cic: nare, raccogliere, a.) att.: praedia, comprare,
inors trium virorum, Liv.: ctim id, quod com- Plin. ep.: aurum ac vestem, Ter.: inibres nives-
parabile pntant, dissimile ostenditur, Cic. que (dell'inverno personif.J, Hor.: ibi domici-
COniparsitc, aw. (2. comparo), compara- lium, Liv.: discipulum, Cic: accusatorem filio
tivamente (rnntr. simpliciter), Cic. top. P4. suo, produrre contro, ecc., Cic. e (come 1. 1. :

1. coniparsilTo, ònis, f. (1. comparo), milit.) anna, Liv.: classem, Cic: copias, Nep.:
I) apparato, apparecchio, belli, Cic: Criminis, exercitum, Cic: rem frumentariam, Caes.: de
raccolta di tutti i fatti per l'accusa, Cic. perfugis nostris copias coiitra nos, Cic: colla
501 comparo Gompello 502

dom.: a che? supellectilem ad usum, Curt.: Liv.: Inter se, utri etc, Inter se,ut etc, Liv.
ad hanc rem conficiendam quam plurimos b) fare uguale nel giudizio, a) quasi come di
utres, Nep.: e (fiq.), animum auditoris idonee nascita uguale, uguagliare, porre sullo stes.so
ad reliquam dictionem, disporre, Cic: sex tri- piede, alqm alci o cum alqo, Cic. ^) quasi come
bunos ad intercessionem, guadagnare per ecc., ,
avversario, contrapporre, -paragonare, parago-
Liv.: milites ad resistendum, Nep.: colla do- nando poìre insieme, mettere a raffronto, con-
manda: con che? victum labore et industria, frontare, stabilire un confronto, majora et mi-
Cic. fr.: res natura comparatae (contr. res ar- nora, Cic: non comparandus ad illum est. Ter.:
tificiosae), Cornif. rliet.: colla dom.: quanto e hominem cum homine, rem cum re, Cic. :

caro? careeibum, Val. Max.: quanti quasque res Inter se, Cic: exercitum excrcitui, Liv.: ex
(pecunias) ante civile bellum comparassent, nostronim et ex Graecorum copia, stabilir un
Suet. P) rifl.^ se comparare, "/>pa>-erc;itar*i, pre- confronto tra, ecc., Cic: scg. daprop.relat.
pararai, disporaif accingersi, tenersi pronto, as- = paragonando, porre insieme, pesare para-
sol.,Cic: se ad iter in diem posterum, Liv.: se gonando, ponderare, misurare, paragonare, met-
ad respondendum, Cic: e (come t. t. milit.) se tere a confronto, Cic. de off. 2, 16. Liv. 2, 32,
ad eruptionem, Cic. y) pass., comparatum esse 12. Tac ann. .3, 5. — Infin. pres. pass., parag.
ad in, ColVa.cc., esser pronto a q.C, tenersi compararier, Catull. 61, v. 6-5, 70, 75.
pronto, (preparato), ad suadendum et ad dis- COIII-pnSCOf ere, pascere, pascolare in-
suadendura, Cornif. rhet.: inBoeotiam fa par- sieme, si compascuus ager est, jus est compa-

tire per la B.), Liv. S) COlT infm., accingersi, scere, Cic. top. 12.
disporsi, Ov. trist. 2, 268. s) assol. (partic. COin-pascuil^i, a, uni, proprio, apparte-
come 1. 1. milit.J, datur spatium comparandi, nente acomune pctstura, Ugni' pOSCOlO COmunC, ,

Cic: datur tempus ad comparandum, jSTep. : Cic ed a.


impers., ex hac quoque parte diligentissìme compectuiii, V. compactum.
comparatur, Cic. h)apparecchiare preparativi e coiiipeclu>>, a, um, V. compaciscor.
condizioni d'ogni genere, allestire, apprestare, coni peli ilus, um (compes), avvinto con
a,
disporre, ordinare, preparare, stabilire, caffio- ceppi compediti, che portano i
ferri, sost.,
»Mwe, iter ad alqm, Nep.: bellum, Liv.: fugam, ceppi, di schiavi, Sen. de tranqu. 10, 1.
Caes.: amicitias, Cic: convivium magnifìce et coiiipellittTo, ùnis,f. (compellare;, a,) l'ap-
ornate, Cic: ludos,HS CCC,Cic.: sibi aditus ad pellare, Cornif. rhet. 4, 22. b) l'accostare brtt-
alias res, Cic: alci insidias per alqm, Cic: bel- scamcnte, rampognare, rimproveri aspri ad alta
lum centra aras et focos, Cic: bellum adver- voce, rabbuffo, Cic ed a.
sus alqm, Caes.: incendium ad interimendum 1. COIII-pello, pilli, pu'.SUm, l're, I) radu-
(tìum) vivum, Nep.: subsidia ad omnes casus, nare, spingere insieme, omue totius proviliciac
Caes. II) con interna disposizione, ordina- pecus, Cic. : greges in unum, Verg. : dispersos
mento, Oì-dinare, stabilire COSÌ e COSI, dispoi-re, homines in agris unum in
locum, Cic. Il) rac-
determinare, a) pers. e il loro carattere : an cogliere, fare entrare, spingere verso UH puntO,
potius ita me comparem (mi dispongo o deter- cacciare in un punto (conir. expellere, propel-
mino così), non perpeti meretricum contu- lere, anche intercludere). 1) propr.: a) esseri
inelias? Ter. eun. 47: al pass., sic fuimus anim. e ogg. mobili: a.) spingendo, annen-
semper comparati, ut etc, Cic: ita comparata tum in speluncam, Liv.: pecora atque homines
ost hominum natura, ut etc, Ter. p) condi- ex agris in silvas, Caes.: poet. col dat., haedo-
zioni, istituzioni umane e simili (partic. con rum gregem hibisco Verg. virgà horridà , :

ordinamsnti, leggi degli antenati, ecc.), imaginem nigro gfegi, Hor. P) inseguendo,
numquam vidi iniquius certationem compa- incalzando, spingere, cacciare, serrare (ad
i-atam (affari stabiliti così male), quam hodie andare in un luogo, a saltare, correr den-
ìnter nos fuit, Ter.: o jura praeclara atque di- tro, ecc.), costringere (partic. comc 1. 1. milit.J,
vinitus a nostris majoribus inde a principio consules e foro in curiam, Liv.: naves reliquas
Romani nominis comparata! Cic: comun. con in portum, Caes.: Komauos in castra, Liv.: ty-
ut quod, p. es. praetores ut (id) considerate ranni militem ad castra, Liv.: adversarios in-
fieret compara verunt, Cic: quam inique com- tra moenia, Cic: alqm Dyrrhachium, Caos.:
paratum est, ut etc, come è ingiustamente alqm domum vi et armis, Cic: noto compulsus
disposto nel mondo, Ter.: jam hoc prope ini- eodem, sbattuto, Verg. b) ogg. inan., a.) ogg..
quissime comparatum est, quod etc, Cic concr.: spiritum (V ariaj, Sen.: utroque mari
2, conipsiro, avi, atum, are (compar), ren- terram in artas fauces compellente, Curt.
dere ugtiale, porre uguale, I) propr., porre in
P) spingere un' attività cstema in qualcìic
eguale o giusta disposizione, in eguale o gitisto luogo, cacciare, omne Auruncum bellum Po-
rapporto, a) c. tnan.: ea Inter se e et propor- metiam, Liv.: eodemque (Arbelam) mUitum
tione conjungere, Cic. Tim. 5, § 15: comparari fugani, Curt. 2) trasL, costringei'c, forzare qual-
postremo, stare in relazione coll'tiltimo, ibid. cuno in un sito, in una condizione o ad un
5? 4. h)pers.: a.) come colleghi, poi-re in eguai disegno, sentimento, ad tma risoluz., ecc.,
posto, unire, non possumus vereri, ne male a) in un sito, in una condizione, alqm (hostes)
comparati sitis,Liv. p) contrapporre ad ale, eo, ut etc, Caes. e Nep.: quindi pregn., angu-
come avversario, mettere insieme con alcuno, stiare, porre alle strette alcuno, ccteras natio-
far misurare, alqm cum alqo, Cic, alci, Suet.: de prOV. Cons. 33. b) spingere, costrin-
nes. Cic.
velut ad supremum certamen, Liv. J/jtrasl.: gere, obbligare, decideread una determinaz.
a) come t. t. burocr. (di colleghi d'ufficioj, disegno, sentimetito, a.h[\n, Caes. ed a.: alqm
uguagliare tì-a di loro le funzioni riguardo ad pacem, Liv.: alqm ad bellum, Ov.: alqm in
(die funzioni, accordarsi, proviucias iater se, eundem metum, Liv.: in hunc sensum homi.
503 compello competo 504
nnm con ut e il cong.,
conipclli injuriis, Cic: scorgere q.c. col vedere, udire, informarsi, ecc.,
Veli, ed «.: colVinfin., Curt. ed a. scoprire, trovare, sapere esattatnente (sìcura-
2. compello, avi, àtum, are (intens. di tnente), una notizia esatta (sicura) di q.C, id,
1. compello), quasi urtare, muovere alcuno Nep.: omnia, Sali.: rem gestam ab alqo, Nep..-
colla voce ^= (amichevolmente o seriamente) alqd ex alqo od ex litteris, Cic: de scelere
rivolgere la parola, chiamare, Tj ingen.: alqni filii, Nep.: a quo cum quaereret, qualem Ro-
voce, Vorg.: alqm blande, Ov.: alqm nomine, inam comperisset (come avesse trovato H.ì,
Liv. Il) prec/n.: A) rivolger.si, indir issarsi ad Eutr.r ex oculis (vedute coi proprii occhi).
alcuno, coir intenzione eh' egli faccia o con- coraperta referre Romam, Liv.: alqd comper-
ceda q.c, alqm talibus dictis, Ov. met. 8, 787: tum mihi est o conipertum liabeo, ho certa
partìc., far jtroposte disoneste ad una donna, notizia di q.c, so q.c. di certa scienza, Cic
alqam de stupro, Val. Max. G, 1, 12. B) par- ed a.: alqd auditu od oculis compertum ha-
lare ad alcuno, 1) generic: rivolgersi dura- bere, Curt.: alqd prò comperta re habere, ri-
mente ad uno, sgridare, rimprot^erare ad alta tenei-e per certo, Ca.es.: comperi oi'w.
comper-
voce, rampognare, mulieres, Llv.: alqm edicto, tum habeo dalVacc, e Tinfin., Cic, Caes.
seg.
Cic: quindi {partic. con dopp. acc), nomi- ed a.: parum comperimus con prop. interr.
nare alcuno così e cosi, si-Hlaneggiare, ingiu- indir.. Sali.: ahi. assol., comperto (dopo che
riare, alqm fratricidam impiumque, Nep.: si sepjje per certo, che si ebbe certa notizia,
alqm prò cunctatore segnem, Liv.: gladiatores esperimentato), colFacc. e Tinfin., Sali. fr. e
Samnitium nomine, imporre per ischerno il Liv., seg. da prop. relat., Liv. Partie. sost..
nome di « Sanniti », Liv. 2) partic, come nihil comperti liabere, non saper niente di si-
1. 1. giurid., rivolgerai ad alcuno in tribunale, curo, Cic: prò comperto est fciò vale come
accusarlo, judicem, Cic: alqm nominatim, Cor- certo), coli' acc. e Tinfin Curt.: comperta (cose
.

nif. rliet.: alqm eà lege, Cael. in Cic. ep.: alqm sperimentate) narrare. Sali, nuntiare, Curt. e
hoc crimine in contiene, Nep. Tac II) convincere alcuno d'un fallo, perìf
coni|»endìarTii<«, a, iim (compendium), solo partie. compertus, convinto, stupri, Liv.:
vantaggiosamente breve, di vie, via quasi e., flagitii, Tac: in stupro generi, Suet: seg. dal-
quasi scorciatoia, Cic. de oft'. 2, 43. Piìt spesso Vacc. e ^'infin Suet. Aug. 67.
,

sost., compendiaria, ae, f. (se. via), i'i« corta^ eompcrior, Tri, forma second. (raraj dì
scorciatoia, Sen. ed a.: id. compendiarium, ii, comperlo^r.), commi, seg. dall'acc. eTinfin.,
n. (se. iter), Sen. ep. 73, 12. Ter., Sali, ed a.
voin|ieii<lTuiii, li, n. (compendo), rispar- com-pes, pedis, f., ceppo (di legnoj pei
ìnio, I) risparmio come guadagno, utile, pro- piedi, per legare gli schiavi, ecc., comun.
fitto (contr. dispendìum), Cornif. rhet., Cic. al plur.. Comici, Cic ed a. —
trasl., ri'»ico/i,
ed a.: privato compendio servire, Caes. II) ri- legami, qui in compedibus corpoiùs semper fue-
sparmio come abbreviamento del laVOrO, tempo, runt, Cic: Hebrus nivali compode viuctus.
compendio raorari, breve tempo,(^\imt. Partic: quasi avvinto da ghiaccio e neve (= impe-
a) riguardo al discorso, brevia compendia do- dito nel suo corsoj, Hor.
cendi, Quint. b) riguardo alla via, via corta, compeseo, pesc\u, ere (da connettersi
scorciatoia, Jnstin. ed a. con compes, compedio), stringere, prop. e fig.
compensano, unis, f. (compenso), I) com- =: tenere in vincoli, in limiti, in freno, frenare^
pensazione, contraccambio dell'equivalente, mcr- raffrenare, reprimere, contenere, eqUUUl cclereni
cium, traffico di baratto, jìcnnufa [contr. pe- artato freno, Tibull.: incendia, Plin. ep.: ramos.
cunia), Justin. 3, 2, 11. II) trasl., compen- rimondare, Verg.: clamorem. Hor.: (animum)
sazione, compenso, hac utì compensationc, ut hunc frenis, hunc catena, Hor.
etc, Cic: incommoda commodorum compen- coni-petìlor, òris, m., competitm-e, emulo,
sationc lenire, Cic. Cic ed a.
com-penso, avi, àtum, are, quasi pesare comprlTlrix, trlcis, f. (compctitor), com-
con ttii altra cosa = compensare,
pareggiare petitricc, emula, Cic Mur. 4lt.
vicendevolmente, «t.varci»r ,injuriarum omnium com-pelo, pctivi e pctì^i. potìtum, ere.
curam et molestiam, Cic: laetitiam cum dolo- andare insieme, IJ intT., incontrarsi, l)2)r02)r.:
ribus, Cic: damna fructu aetatis, Cic. ubi viae compctiint, Varr. 2) trasl.: a) ?•/-
compereo, V. coinparco. spetto al tempo, incontrarsi, coiìicidere, mes-
coiiipt^TeiidinalTo, ùnis, f. e compv- sium feriae aestate non competuut. Suet.: tem-
rcndinsllìÌ!», US, m., dilaziona, proì-oga della pora cum Othonis exitu compellsse, Tac. b) ri-
sentenza giudiziaria (in cosa già chiarita), spetto alla qu'dità, cadere, accordarsi, tor-
fino al terzo giorno (del giudizio) (come Se- nare, corrispondere, neptis aetas Competit.
condo ed ultimo termine): la forma -io in Sen. Suet.: ut in unitatem iUa competant, Sen.:
ed a.: la forma us in Cic. tanto Othonis animo nequaquam corpus aut
compercndino, avi, atum, are (com- habitus competiit, Suet.: impers.: si ita com-
pereudiuus), citare, prorogare le parti, in petit, ut etc, se si dà che, ecc., Sen. e) ri-
una causa già chiarita al terzo giorno , spetto alla possibilità, convenire, spettare, toc-
(come secondo ed ultimo termine, in cui do- care, actio competit in alqm, (iuint. : scientia
veva seguire la sentenza) (cfr. amplio), alqm honorum et malorum, quac sola philosophiae
(reum e simili), Cic. IL Verr. 1, 20 ed altr. — competit, Sen.: d) rispetto alla forza fisica,
Assol., proporre ima proroga al terzo giorno, bastare, esser padrone disc stesso, neque animo
del V avvocato , Cic. I. Verr. 34. ncque auribus aut lingua competere, Sali.: Ir.:
compierlo, peri, pertum, Ire (perio dalla neque ocuhs ncque auribus saiis competebant.
radice PER, donde anche peritus, periculum), Tac: ut vix ad arma ciipienda aptandaque
.•)05 compilatio compleo 506

pugnae competerei animus , si poteva ap- come 1. 1. miìit., tantum spatium, Caes.: loco,
pena pensare, Liv. II) tr., cercar irmieme Caes.: alqm obsidione. Veli. P) di sogg. inan.:
(nello stessotempo) di acquistare, di ottenere extimus (orbis caelestis), qui reliquos omne.s
q.c., unum locum, Justin.: unam specìosam complectitur, Cic: mare terraia complexum,
(puellam), ricercare ad un tempo, ecc., Auc. Ov.: XXXV stadiùm murus urbem comple-
Vict. ctitur, Curt. //) trasl.: \) quasi circomlare e
compilatio, onis, f. (compilo), sacclieggio, tener stretto, a) generic, stringere q.C, perve-
compitazione, detto per ischerno d'una rac- nire ad essere in possesso di una COSa, impadro-
colta di scritti antichi, Cic. ep. 2, 8, 1. nirsi, plures proviucias complexus sum quaui
compilo, avi, atum, are (com e pilo = alii urbes ceperunt,Curt.: cura est (vis, azione)
•]jlXÓw) saccheggiare, dertibare, alqm, Cic: idoneam complexa naturam, quando incontra
,

tempia omnibus ornaiuentis, Liv. — trasl., una n. capace di ricevere, Cic b) abbracciare,
sacclieggiarc, far bottino, sapientiam alcjs, Cic: qualcuno o q.c. con amore, predilezione, tenere
scrinia alcjs, Hor. strettamente a q.C, prendere q.c. con predile-
1. com pillilo, pégi, pactum, ere (com e sione speciale, attaccarsi ad un ogg., dilettarsi
pango), IJ commettere, collegare, unire, aedi- di q.c, dare un gran vtdore a q.C, curarsi di
ticia, San.: partic: compactus, Cic. IIJ spin- qualcuno o q.c, quos fortuna complexa est
gere, cacciare verso qualche luogo, se in A- (i favoriti della fortuna), Cic: oratorem fTo-

puliam , spiìigersi nelVA., Cic: trasl., in ratore =


l'arte oratoria) celeriter, Cic: phi-
judicia et contiunculas, tamquam in aliquod losophiam, Cic: virtutem, Cic: omnes cives
pistrinura, detrudi et compingi, Cic. caritate, Liv.: alqm summa benevolentia, Cic
2. com-pin^'o, pinxi, '6\e, dipingere; iro- e) wlla mente, col concetto, con parole, ab-
nico = criticare, Scn. Cp. 88, 39. bracciare,comprendere, a) abbracciare colla
compìtalicTu^j» a, um (compitalis), com- mente, comprendere, abbraiciare in tutta la sua
pitalisio, appartenente ai compitali, ludi, Cic: ainpiensa, tenere, concepire, capire, COmUìì.SLÌC^d
tlies, Cic. animo, cogitatione, mente, cogitatione et
COmpTtàlìS, e (compitum), appai-tenente mente, Cic: alqd scientia, Quint.: alqd me-
ni bivio, lares, che stanno sui crocicchi delle moria, Quint.: di rado senza l'abì., ista innu-
vie, Suet. Aug. 31. —
sost., Compitalia, Kum, merabilia, Cic. p) con un concetto, con una
o òrum, n., festa celebrata nei crocicchi delle denominazione, comprendere, sotto un con-
vie in onore di Lari (nini anno poco tempo cetto (pensieroj o una denominazione, riu-
dopo i Saturnali fil pretore ne fissava il nire, omnia una comprehensione, Cic: utrum-
(jiornoj i Compitali, Ci", ed a.
; que una appellatione, Quint. y) con parole,
compTlum, i, n. (com e peto), luogo ove ablrracciare, comprendere, riunire, stringere e
s'incontrano piìi, vie, bivio, cosipure trivio rendere intieramente, comiin., alqd oratione,
come crocicchio (ove talvolta avevano luogo verbis, litteris (mediante una lettera), plu-
pubblici incanti di robe vecchie), sing., Liv. ribus libris e simili, Cic. e Quint.: senza abl.,
ed a.: plur., Cic. ed a. viros amplissimos ad suum scelus. condurre in-
com-plìiceo, cui, e cYtus sum, ère, piacere sieme come complici del suo delitto, Cic: sed
inaieme,anclie piacere, essere ancìie gradito, alci, nolopluribus, summam remcomplectar, Liv. —
Comici e Col. epartie. sententià e. causas e sempl. sententia
COm-plànO, avi, àtum. Ere, appianare, e. (nel dare la sua opinione in Senato), riu-
spianare , radere , uguagliare al suolo, atter- nire, esporre concisamente le ragioni prò
>are, lacum, Suet.: domum. Cic: tossuris juga e contro, Cic. —
e come 1. 1. retorico o filo-
montium, Suet.: opera, demolire, Auct. b. sofico, raccogliere la conclusione, concludere,
Al. —
trasl., rendere sopportabile, Sen. de dedurre, Cornif. rhet. 2, 47. Cic de inv. 1,
l)rov. 5, 9. 73. 2) quasi abbracciare nello spazio, a) in-
coinpiector, plexus sum, plecti (com e chiudere in q.c, sententiara numero quodam
\)\ecto), aveincere, ciìigere, I) propr.: 1) colle e et astricto et soluto, Cic. de or. 3, 175.
mani, braccia, corpo, ecc., avvincere, cingere, b) abbraeciare —= unire in sé, comprendere in
stringere, tener avvinto, stretto, a) di esseri sÈ, chiudere in sé, populus Romanus orbem
anim.: eminentia saxa. Curt.: hastam manu, terrarum coraplectens, Liv.: omnium partes
Curt.: aram passis capillis, Ov. o pregando, — corripere atque e, Nep.: omnes omnium ca-
implorando protezione, dextram alcjs, Curt.: ritates patria una complexa est, Cic. quo :

genua, Quint.: Caesarem, Caes. e amando — uno maleticio scelera omnia complexa esse vi-
teneramente, stringere, tenere avvinto, ablrrac- deautur, Cic.
1-iare, dextram alcjs, Verg.: alqm e alqm ar- complr'inentiim, i, n. (compleo), com-
tius, Cic: alqm medium, Liv. e tenendo — plemento, con»pimento, inania quaedam verba
stretto ostilm., nel lottare, ecc., alqm. Curt.: quasi complementa numerorum, Cic. or. 230:
inter se, Nep.: alqm medium, Curt.: ed assoL, quod (majestatis crimen) tum omnium accu-
«luoad stans complecti posset, Nep. p) di e. sationum e erat, ciò che allora ad ogni ac-
t/ian.: claviculis suis quasi manibus quidquid cusa dava il suo primo vigore, Tac. ann. 3,
ost nacta complectitur Cic: ubi mollis,
(vitis), 38.
nmaracus illum floribus complectitur, Verg.: com-plco, pièvi, plètum, ère, far pieno,
me artior somnus coniplexus est, Cic. 2) nello riempiere, colmare, I) propr.: generic. a) alqd,
apaztO, cingere, comprendere, raccliiudm-e, cir- p es., fossas. Caos.: paginam, riempiere, Cic:
rondarc, a.) di pers.: animum mundi caelo, naves longas (della marèa), Caes.: navigia,
<"ic.: ruris aliquaiitum depresso aratro, Ov.: riempire, colmare, Liv.: cum bene domus
nlcjs effigicm fulvo \n;\\ixo, munta re, ()\.— completa est matutino tempore, si è bene
507 corap:exio compluvium 508

riempita (di P) alqd alqa re,


clienti), Cic. cozzamento, congiunzione, atomoruiii comple-
jp. es. amphoras plunibo, Nep.: fossas sar- xiones, avviluppamenti di atomi, Cic. de fin. 1,
mentis et virgultis, Caes.: se conchis, saziarsi, 19. II) txa.s\.: \) esposizione riassuntiva fatta
Cic: Dianain (come statua) coronis et floribus, a parole, brevis totius negotii, Cic: una, Cic.
ricoprire, Cic. : omnium rerum copia exer- — Partic., a) conclusione, Cornif. rhet., Cic.
cìtnm, provvisto in abbondanza d'ogni cosa, e Quint. b) dilemma, Cic de inv. 1, 44 e segg.
Caes.: multo cibo et potione completi, Cic: e) figura retorica, ritorno frequente alla espres-
cunctafuga complentur, Liv. Y)alq<l alcjs rei, sione di prima, Cornif. rhet. 4, 20. d) fusione
p. es. cum completus jure mercatorum career di due sillabe in una, sineresi, Quint. 1, 5, 17.
esset, Cic: convivium vicinorum cotidie com- B) totale, complesso, bonorum {dei beni), Cic.
pleo, Cic. b) "H^'oyidwe, alqam, Lucr. 4, 1241 Tusc. 5, 28. C) e verborum, a) espressione,
e 1267. cj come t. t. milit.: oc) riempiendo, quando consta di più. parole, Cic. Phil. 2, 97.
yuarnire un luogO, unO SpaziO, presidiare; Cic de or. 3, 182;
\))periodo, or. 85.
equipaggiare una nave, naves bis deuas, Verg.: cotnplexù^i, iis, m
(complector), i'aftjwac-
turriin militibus, Caes.: naves colonis pasto- ciare, stringere,I) propr.: a) l'abbracciare, lo
ribusque, Caes.: classem sociis navalibus, stringere coUe braccia, col corpo, ecc., e corpo-
Liv.: di coloro stessi che presidiano, milites rum, Cic: e. venereus, Cic: quercum complexi-
murum celeriter compleverunt, Caes.: p) com- bus ambire, poet. =
tener stretta con ambo le
piere il multerò dei soldati, d'un esercito, le- braccia, Ov. Partic, a.) abbraccio, amplesso,
giones duas, Caos. horum adventu decem
: di tenerezza, d'affetto, d'amore, complexus,
milia armatorum completa sunt, venne com- osculatio, Cic: e ultimus, Liv.: complexus alci
piuto il numero di 10000 armati, Nep. Milt. dare, Ov.: ferre matri obviae complexum, Liv.:
5, 1. d) riempiere uno spazio, ecc, di lu:e, accipere complexum, lasciarsi abbracciare,
odore, vapore, suoni, ecc., cioè diffondere de complexu ejus ac sinu, de' suoi
Liv.: e ftg.,
ovunque luce, ecc., sol cuncta sua luce lustrat più intimi Cic: cos'i in sinu semper
e cari,
et complet, Cic: omnia vini, unguenti, cor- et complexu alcjs esse, esser ogge'to di tene-
poris odore ('di una pers.J, Cic: nondum spissa rezza, di cure affettuose da parte di ale, Cic:
nimis sedilia flatu fdella tibia), Hor.: tioni- tenere alqm suo complexu (della patria), Cic:
tibus aera pulsi aeris [di jìers.), Ov.: piangere alqm e ovv. ab complexu alcjs abripere, Cic.
et lamentatione forum (di pers.),Q,ìc.: ululatu e Liv.: alqm de matris complexu evellere
atria (di pers.), Ov.: totani urbem luctu ac atque abstrahere, strappare dal seno, Cic:
raaerore (di pers.), Curt.: clamore et fletu emori in complexu alcjs, Cic alqm inter-:

omnia complentur, Caes. II) trasl.: d) quasi ficere in complexu matris, Just, p) accozza-
riempiere alcuno di un affetto, un senti- mento ostile, complexum armorum vitare,
mento, ecc., cioè colmare, penetrare, alqill in mischia, Zuffa,Ta,C. b) di spazio, comprensione,
posterum bona spe [di pers.), Caes.: quonam comprendimento, ambito, qui (mUlldus) omnia
L,^audio compleretur, oum eie, Cic: huma- complexu suo coercet et con tinet, Cic Ji) trasl.:
uissimà completar animus voluptate, Cic. a) l'abbracciare con sentimento di affetto, e. to-
b) far q.c. pieno, cioè compiuto, ititicro, a) un tius gentis liumanae, Cic b) legame, nesso.
tempo, 0.0.) di esseri anim. (riempiere), com- unione, il tnetter insieme, complesso, connessione
piere un tempo, vivere, durare, quinque saecula nel discorsi', e brevis verborum, Quint.: e
vitae, Ov.: tempora Parcae debita, Verg.: tiella rerum, personarum, temporum, Quint.
prosa class, solo coll'a.cc. aunos e un numero coiii-|»lico, avi, àtum, e lii, Itum, are, pìe-
cardinale =
compiere, centum et decem annos yare insietne, avvolgeì'C, avviluppare, piegare,
complesse, Cic. centesimum annum comple-
: Cic: se in dolio, rannicchiarsi, Sen.: trasl.,
visse.Val.Max. ^^) di avvenimenti nel tempo, animi sui complicatam notioneui evolvere,
compiere un tempo =
oeeupure totalmente, idea involuta, confusa, oscura, Cic. de ofl'.
vix unius liorae tempus, Liv. 44, 9, 4. p) una 3, 76.
somma, un totale, compiere, completare, sia in COIU-|»l«»dw, plòsi, plòsum, ere, battere in-
un calcolo, ut hàc ratione suniiiiani mei pro- sieme, liianus, Quint. ed a.
iiiissicompleam, soddisfi inenamente al mio v<iiii|»ir>rsilìo, ònis, f. (comploroì, pianto,
impegno, Liv.: come in realtà, finire, compiei'e, lamento di pili persone insieme, Liv. ed a.: con
provvedere interamente, neque est adhuc tamen gen. ogg., ulto lamento, pianto, sui patriaeque,
ea summa (imperati sumptus) completa, Cic: Liv. —Panni. vuiiipluriilU!», ùs, va., fre-
bina in Latino jugera, ita ut dodranteiii exPri- quente in Liv.
vernati complerent, data, aggiungere ancora COIII-plurO, avi, àtum, are, piangere, la-
^If dal Pr., Liv. y) un corso,
compiere, compire, gemere ultamente, mortuill, Cic: VÌVOS
ìiientuìe,

hujus hanc lustrationem menstruo spatio mortuosque, Liv.: fortunam gentis, Liv.: de-
{d-lla luna), Cic: annuus exactis completur sperata coiiiplorataque res est publica, è per-
raensibus orbis, Verg.: completus et perfectus duta ogni speranza di salvezza per la re-
verborum ambitus, periodo compiuto e per- pubblica, Liv.
fetto, Cic: S) una condizione, uno stato, com- cuiii-itlurf!», pliira e (raro) plitrla, gen.
piere, costituire, beatissiniaiii vitati), Cic: re- luiu, piii, molti icontr. perpauci), Cic. ed a

rum liumanarum sorte compietà, Curt. e) una com|»lii<>i«'Mli,ae, a(coiiiplures),»o"i)oc/i«,


impresa, compiere, condurre a termine, lloctur- parecchi, Coììlici.
uum erat sacrum,ita ut aiite mediani noctem eoiii|»lMtTuiii, li, n. (conipluo), lo spazio
compleretur, Liv. '23, 35, 15 bis rebus com-
: quadrangolare libero nel cavaedium [V.J,
pletis, Caes. b. e. 3, 46, 3, dubbio. l'apertura limitata in alto dal tetto, per cui
COUI[»lexTo, ùnis, f. (COinplector), IJ ac- dalle grondait l'uccpia piovana cadeva nello
509 compono compono 510

spazio vuoto sottostante (impluviuiii); di rado defessa membra, Verg.: quiete compositi [contr.
I

pel cortile stesso, che spesso aveva un ba- vigilantes), Quint.: quindi flgur., se e. in villa,
cino ed era piantato ad alberi ; compluvio, ritirarsi a vita tranquilla nella campagna,
Suet. Aug._92. Plin. ep.: diem clauso Olympo, Verg.: PP) sten-
coin-pono, posili, positum, ere, porre, dere un cadavere (adorno di corone, bende,
mettere insieme, I) in gen. : 1) riunendo, abiti), depoìre sul letto funebre, componi in
a) oggetti separati in un luogo, a) e. inan.: lecto, Sen.: toro, Ov. S) calmare, rabbonacciare,
in quo (loco) erant ea composita, quibus rex motos lìuctus, Verg.: cum mare compositum est,
te munerare constituerat, Cic: corpus in mem- Ov. h)tTSis\.,ridurre iti calmaciò che è agitato,
bra divisurn et in cista compositum, Justin. a.)condÌZÌOnÌ,StatÌ, riconciliare, pacificaì-e, met-
P) ogg. anini., unire, riunire, radunare, is (Sa- tere in pace, tranquillizzare, accomodare, com-
turnus) genus indocile ac dispersum montibus pm-re, ucciietare, controversias regum, Caes. :

altis composuit, Verg. b) di oggetti sepurati, beUum, Sali.: seditionem, Liv.: assol., cohere-
avvicinarli, serrarli insieme, virgineum latus des mei componere et transigere cupiebant.
Mercurio, adagiare sul letto, Prop. : manibus Plin. ep.: impers., ut componeretur, che si ve-
manus atque oribus ora, Vcrg. : 2j ponendo nisse ad un accordo, Cic. e Caes. P) un paese,
di fronte; a) propr., come avatrsari, inettere uno un'adunanza, mettere in concordia,
Stato,
'insieme (di fronte), jnettere alle %>rese, ìnettere tranquillizzare, paci/ieare (contr. Commovere),
dinansi, appaiare, a) per la lotta, partic^ di Armeniam, Tac: rebelles barbarorum animos,
gladiatori, Threcem cum Tlirece, Seu.: gladia- Tac: comitia praetorum, Tac: e sovente com-
tores Inter se, Quint. e (fig.) duos Inter se
: positi, pac//icató(^dij30^o?2), Tac. f) una per-
bonos vii'os, Quint.: pugnantia secum frontibus sona iti grande eccitazione, calmare, tran-
adversis, Hor. in tribunale, alVudienza,
P) amicos aversos, ì"iconciliare, Hor.
quillizzare,
ìnettere al paragone, confrontare, paragonare, Cfr. compositus n° 1.
alqm cum indice, Tac. pari sorte componi,
: 3) ridurre g.c. in un certo stato, in una con-
Tac. \i)tTZ.s\., paragonando, confrontare, pa- dizione, posizione, ordine, a,)2)ropr. a.) ridurre
ragonare, dignitati alcjs suam, Cic: parva a posto, diductis
al j>osto conveniente, mettere
magnis, Verg. e Ov.: Metelli dieta cum l'actis, aedificia angulis vidimus moveri iterumque
Sali. componi, e ritornare al loro posto, Sen. ad :

Il) partic: 1) comporre un tutto colle sin- ictum militaris gladii composita cervice, di-
gole parti, mettere insieme, exercitus ujus COni- sposta, Sen. P) nella serie e nell'ordine do-
positus 65 variis gentibus, Sali. genus liunia- : vuto, disporre, ordinare, porre, sidera, Cic :

num ex corpore et anima compositum est, Sali. signa (statue), Cic: aridum lignum, accata-
— Così ora a.) come 1. 1. medico : veneua, Ov.: stare, Hor.: quid in operibus manu factis tani
autidoton ex variis et Inter se contrariis effe- compositum (così regolare) invenlri potest?
otibus, Quint. p) di costruttori, artefici, ecc., Cic. : e come t. t. milit., oi-dinare, schierare,
qui cuncta composuit [del creatore del mondo), disporre secondo tattica le truppe in fde, sub-
Cic: domum alcjs. Veli. urbem, Verg.: agge-
: sidia. Sali. fr. : insidias, tendere un agguato
rem tumuli, Verg. : tempia deis, Ov. y) del {diverso dal n^ 4, b, yi, Tac. ed Eutr. exer- :

formare le parole, verba composita (contr. citum in hibernaculis, concentrare. Sali. : nu-
verba simplicia), voces compositae, Quint. ò) di mero compositi (equites) in turmas, Verg.: jam
scrittori, disporre oralm. ovv. {per lo più) per acie compositi, Tac. [cfr. rC 2, a) : agmen ad
iscritto, ordinare, acconciare, comporre, scrivere, omnes casus, Liv. exercitum viae pariter et
:

librum, Cic. artes rhetoricas, Cic. senatus


: : pugnae, Tac. b) trasl.; a) come t. t. retar.,
consultum,Cic.: poèma, Cic: versus, orationem, disporre, m-dinare le parole, verba c et quasi
Quint.: testimonium, Cic: aliquid latine, Suet.: coagmentare, Cic: e et struere verba sic, ut etc,
Itber ex alienis orationibus compositus, Cic: Cic: {cfr. compositus, n" 2, b, a), p) come t t.
oratioad conciliandos plebis animos composita, burocr., ciò che politicamente è disordinato,
Liv.: Carmen, quale componi victoribus solet, ordinare, ridurre all'ordine, regolare, rCS, Liv.:
canto di vittoria, Quint.: scenae (per la scena) Ardeae res seditione turbatas, Liv.
fabulas, Tac. libri quos prò te et in illum
:
4) in una certa forma, disporre, acconciare,
coniposuisti, Plin. ep. formare, dar forma, abbellire, ornare, ntettere in
2) ìnettere insieme = deporre, a) propr., ordine, ordinare, a) propr. : C. capillos, Cic:
«) abbassando, ponendo da parte, adagiai-e, c comas, Ov. e Quint. crines, Verg. togam,: :

abbassare, deporre, mandare, calare a fondo, dar alla toga la giusta piega, Hor. e Quint.:
armamenta (attrezzi, sartiame, t. t. naut, parim., se, Ov. e Plin.: pulvinum facili manu,
contr. tollere arni.), Liv.: arma, Hor.: su- Ov. torum bene, Ov.: vultum, dar al volto
:

pcrcilium , Quint. : gradibus coinpositis a , una data espressione, ora atteggiare il volto
/l'issimisurati, Vcvg. ^) riunendo, mettendo a serenità, ora a gravità, Quint., Plin. ep. e
ila parte, aa) tesori, provvigioni, ecc., H- Tac. utramque mauuiii ad nioduni aliquid
:

norre, custodire, opes, Verg.: condo et com- portantium, Quint.: veste servili in dissimula-
l'ouo, quae uiox depromere possim tionem sui compositus, reso irriconoscibile per
(fig.),
Ibir. pp) raccogliere le ceneri e le ossa di l'abito da schiavo, Tac. b) trasl., ridurre in
un estinto in un'urna e seppellire, dar «e- un certo stato, in una certa disposizione,
poitura, cinerem, Ov.: ossa alcjs, Prop.: e una a) in gen., disporre, ordinare, stabilire, regolare,
pers. (= le sue ceneri ed ossa), alqm, Hor. e pì-ogettai-e, formare, apparecchiare, dar ordine,
lac y) adagiare, deporre SU un letto, Se aurea mettere in ordine, dar le disposizioni per (I-C. e
sponda, Verg.: partic. aa) porre uno stanco, sim., itinera sic, ut etc, Cic: quod adest, Hor.:
posare, iitettere in ripo.so, se thalaniis, Verg.: causam, Cic composita et conslituta re pu-
:
511 comporto conipositus 512

blicà, in uno Stato fermo e ben or/binato, COIIiposTtv, avv. (compositus), I) compo-
Cic: ex sententià omnibus rebus paratia coin- stamente, a) in modo composto, contegnosamente,
positisque, Sali. con ad o in e l'a.cc.
: di- = sedere, Sen. h) con arte, acconciamente, C. et
sporre, accomodare a (J.C, adattare, comporre apte dicere, Cic. II) trunqitHlameiUe, cauta-
n rendere idoneo , adatto a q.C. au-
C[.C. , ,
tnente, pacatamente, TaC
spicia ad utilitatem rei publicae, Cic: ani- COnipUiiìlìO, unis, f. (compone), aovidna-
mum vultumque ad abstiuentiain, Plin. ep.: mento, il mettere di fronte, I) in gen., metter
composita in maj^niiicentiam oratio, orazione di fronte i gladiatori, gladiatorum composi-
scritta in stile declamatorio, Tac. e una : tiones, Cic. ep. 2, 8, 1. II) par tic, 1) compo-
pers., oratorem ad haec omnia, Quint.: se sizione, mistura delle singole parli, a) di so-
ad imitationem alcjs ovv. veritatis, Quint.: stanze particolari, compositioaes unguento-
componi ad reverentiara atteggiarsi a ri- , rum, Cic, utilium medicamentorum , Sen.
verenza, Tac. [cfr. compositus, n" 8, b, P). b) redazione, compilazione, composizione di uno
?) (l-C. con un' altra , p^-ogettare , combinare, scritto, juris pontificaiis , Cic. de legg. 2, 55.
concertare, conchiitdere , divisare, fissare, di- 2) composizione, accordo, riconciliazione, Com-
segnare , propoì-si q.C. ; in senso cattivo = positionis auctor, Cic: de compositione agere,
tramare, ordire, maccliinare, res, res iuter Se, Caes. 3) unione, disposizione, ordine, ordina-
Sali.: e. fabulam Volsci belli [diverso da sopra mento, disegno, a.) propr.: e. rerum aptis et
al n" 1, 5), Liv.: seguito da una prop. relat., accomodatis locis, opportuna, conveniente
Liv. 40, 40, 14: seguito dalVinfin., Tao. ann. collocazione, Cic: merabrorura, Cic: sono-
3, 40 con ut e il cong., Tac. ann. 4, 68: com-
: rum varia, Cic. b) trasl.: a) ordine, conforma-
posito, Ter., Nep. ed a., ed ex composito, Sali, zione, figura, anni, ordine dell'anno secondo i
fr., Liv. ed a., secondo l'accordo, di concerto giorni festivi e feriali del calendario, Cic:
;
quindi pregn., e. alqm, subornare, incitare ale. magistratuum, Cic: disciplinae (sistema), Cic
(ad un misfatto), alqm pretio, Sali. bis. 1, 43 ^) come t. t. retor. = ordine, disposizione, po-
(46). y) simulare q.C. immaginare, ideare,= sizione, delle parole, delle proposiz., dei pe-
ordire, macchinare, tramare, fimjere, crimen et riodi, ordinamento, collocuzione.
dolum, Tac. : insidias alci o m alqm [diverso coiii|»osTlfir,òris, m.(compono),c/je mette,
da sopra al n" 3, a, y), Tibull. e Prop.: ru- unisce insieme, a) autore, compilatore, estens-jre
inorem, Tac. 5) una relazione amichevole, di uno scritto, Ov. trist. 2, 356. b; ordinatore,
effettuare, realiszare, fare, far nascere, produrre, regolatore del discono, Cic or. 61.
pacem, Liv.: pacem cum Pbilippo, Liv.: gratiam coni posTl lira, ae, f. (compono), composi-
Inter eas. Ter. zione, in una data forma, concr. fine tes- =
eoin-porlo, avi, atum, are, portare in- suto,Lucr. 4, 326.
sieme, da ogni parte; apportare, arrecare, re- coiiipwsiìliis, a, um, part. agg. (compono),
care, eo frumentum, commeaturaque ab Asia, posto, messo insieme, 1) composto, trasl, := at-
Caes.: frumentum ex agris in tuta loca, Cic: teggiato, calmo, sereno, tramiuillo, vultus, se-
arma in templum, Cic. reno atteggiamento del volto, Sen.: mens, '

COmpiis, putis (com e potis), pienamente Sen.: affectus, Quint.: actio, Quint.: aetas, Tac.
padrone di q.C, in pieno possesso, uso, godi- 2) ben ordinato, ben regolato, a.) propr.: nihil
mento di q.C, partecipe di q-C, padrone, signore, videtur mundius nec raagis compositum quic-
a) del possesso della coscienza, intelligenza, quam. Ter.: come t. t. milit., magis composi-
ragione, del corpo e delle sue membra, e tae atque ordinatae stationes, Liv.: composito
mentis o mentis suae, padrone di sé, che è agmine ire ovv. incedere, Curt. e Tac. b)trasl.:
sano di mente (contr. mente captus e sim.), a) del discorso, ben ordinato, ornato, accurato,
Cic. ed a.: e così compotes sui, in sé, padroni elegante, oratio, Cic: dicendi genus, Cic: non
di sé, Cels. [contr. mente lapsi) e Curt. [contr. sunt composita (ben disposte) verba mea. Sali.
Ij'mphatìci) e alienatas discordia mentes ho-
:
P) di oratore, elegante, ornato, orator e. {contr.
minum compotes sui facere, ridurre, richia- or. inconditusj, Cic: fiunt prò compositis ex-
mare alla ragione, Liv.: preced. da una neg., sultantes, Quint. 3) disposto convenientem.,
vix sum e animi (son quasi fuori di me) ; ita a) fwmato, fatto, equus bene natura composi-
ardeo iracundià, Ter.: e più sovente, vix ovv. tus, Cornif. rhet.: quae (litterulae tuae, i tuoi
non satis mentis suae e e ne mentis quidem e, caratteri) solent compositissimae (scritti colla
quasi insensato, quasi del tutto stordito, Curt. massima regolarità) et clarissimae esse, Cic.
ed a.: così coll'abX., corpore atque animo (ra- b) trasl.: ben ordinato, disposto, regolato, eco.) di
gione) vix prae gaudio compotes, Liv. neque : Stato (contr. turbatus, seditione turbatus);
animo neque lingua satis conipos. Sali, b) del res publica, Cic. e Tac: civitas. Fior, e Tnc:
possesso di un bene o (rar.) di un male spi- SOSt., composita, Òrum, n., calma, tranquillità
rituale morale, scientiae compotem esse, di u>io Stato {contr. turbanienta). Sali, e Tac.
poter sapere q.c, Cic rationis et consiUi : fip) di pers., regolato, Sen. de vit. beata, 8, 3.

compos, capace di ragione e riflessione, Cic: {i) opportunamente accomodato, disposto,


voti, che ha conseguito quanto desiderava, a.a} adatto, conveniente, opportuno, proprio, ap-
pago ne' suoi voti, Liv. ed a.: assol., multitudo propriato, ex accusatione perficiam ut nemo
compotum (dei partecipi), Liv. e) del ptossesso umquam paratior, vigilantior, compositior
di heniesterni, padrone diq.C, che gode, fruisce (più agguerrito) •Adi]\jid.\c'mm venisse videatur,
di q.C, che è al possesso di q.C, tum patriae Cic: quia (Attici) sunt maxime ad visuni com-
compotem me numquam siris esse, Liv.: qui me positi, Quint.: arte quadam in ostentationem
liujus urbis compotem fecerunt, Cic: co^^abl., virtutum compositus, Liv. ^p; che si dft l'ap-
jiraeda ingenti compos exercitus, Liv. parenza di q.C, atteggiato ri q.c, in securitateui
?;i3 compotatio compilino 5U
compositus, che si atteggia a uomo sicuro, che Cic. y) WW
luogo, prendere, occupare, aliis
Htinula sicurezza Tac. in adulationein com-
, : comprehensis collibus, Caes. b. e. 3, 46, 6.
positus, con faccia adulatrice, Curt. y) /i^to, 6) un azione turpe, scoprire, cogliere sul fatto,
falso, simulato, fittizio (cofitr. verus), quac ficta alcjs nefandum adulterium, cogliere uno
utque composita videri volunt, Quint. ex — in, ecc.,Cic: res indicio alcjs coinprehendi-
composito ovv. soli, composito, V. compono, tur, Cic. B^ trasl. 1) comprendere , abbrac-
:

u° II, 4, b, Y- ciare, contenere, a) coìi anv.re, amicizia, ecc.,


coiiipotatYo, ònis, f. (com e poto), u bere abbracciare, unirsi, legare a sé, adulcscentem
in compagnia, simposio, parola ciceroniana humanitatè sua, Cic: multos amicitià, Cic.
per tradurre il greco aujxTióaiov, Cic. de sen. b) in una forinola, concetto, ecc., compren-
15 ed ep. 9, 24, 3. dere, restringere, contenere, rinchiudere, in
COni-polSr, Òris, m., compagno nel bere, hanc formulam omnia judicia legitima, Cic:
Cic. Phil._2, 42 e 5, 22. ea omnia unacuni deorum notione, co w/>rewrfer
coinputi'ì\, trìcis, f. (compotor), compa- tutto sotto Videa di Dio, Cic. e) con parole
ijna nel bere. Ter. Andr. 232. numeri, comprendere, a) con parole e sim ,

COni-prailsiir, òris, m., commensale, com- esprimere, dire, esporre, definire, circumscri-
jjagno di crapula, Cic. PMl. 2, 101. ptione quàdam verborum coniprchendere con-
coinprecatTo, ònis, f. (comprecor), sup- cludereque sententiam, Cic: alqd brevi, Cic:
plicazione, preghiera ad una
divinità, haec alqd dictis, Ov.: hanc partem medicinae plu-
soUemnis deorum comprecatio, Liv. 39, 15, 2. ribus voluminibus diligentissime, Cic. vete- :

coin-precor, atus sum, ari, I) pregare rum rerum memoriam, con numeri,
Cic. P)
mia divinità, ricorrere ad una div., invocare, comprendere, noverare, numerare, alqd numero,
.supplicare una
divinità, deos, Ter.: ass., Ov. numerare, Verg.: così anche numerum viru-
II) imprecare q.c. ad alc, mortem sibi, Sen.: ruin, Ov. 2) coi senfi, la mente e sim., com-
alci iratum principem, Vira del principe, preiutere, afferrare, capire, intendere, alqd
Piin. ep. sensu ovv. sensibus, col senso o coi sensi, Cic:
coni-preliendo (comprendo), prchendi alqd memoria, recurdatione = conservare, ri-
(prendi), prchensum (prensum), ere, 1) pren- tenere nella memoria, Cic. e Sen.: alqd animo,
dere, afferrare, stringere insieme legare, = cogita tione, inente, scientià =
(.'oZZaw(»iie,eci--".,
unire, easque ipsas (naves) malis antemnisque comprendere, afferrare =
intendere, capire, Clc:
de nave in navem trajectis ac validis funi- tiel contesto, senza animo o mente com- =
bus velut uno inter se vinculo iUigatis com- lirendere, intendere, esse alqd, quod COmpre-
prendit, Liv. 30, 10, 5. //) afferrare, pren- hendi et percipi posset, Cic.
dere, A) propr.: 1) di spazio, comprendere, coinpi'eliensTInlis, e ( comprehendo ),
abbracciare, a) UnO Spcizio, chiudere, circuire, 1) percettibile COi SCnsi, comprensibile, sensibile,
loca vallo, Frontin. 2, 11, 7. h)cotnprctuiere un visibile e sim., teiluia foramina noe oculis e,
dato spazio, circuitus rupis XXXLI stadia com- Sen. nat. qu. 6, 24, 1. II) colla mente, com-
prehendit, Curt. 6, 6 (22), 23. 2) prendere = prensibile, intelligibile, Cic, Ac. 1, 41.
Xrrendere con la mano, affeìfure, stringere, attac- coinprcliensTo, ònis,(comprehendo),
f.

care, a) generic: a) di pers.: quid nianibus /) ti prendere, tras:., 1) in gen., consequeu-


(opus est), si nihii comprehendeiidum est? Cic: tium rerum cum primis conjunctio et compre-
e. ranios, Curt.: alcjs dextram, Val. Max.: lan- hensio, altitudine (potenza) di unire e legare
ceam laevà, Curt.: alqm faucibus (alla gola), insieme quanto precede con quello che segue,
Val. Max. p) di fuoco, i<^nis robara comprehen- Cic. de nat. deor. 2, 147. II) l'afferrare, il 2>i-
dit, Verg.: incendium turres et cetera opera gliare, A.) pì'Opr.: 1) in gen. =
l'afferrare, lo
comprehcndit, Curt.: al piss., opera fiamma stringere colle mani, Cic de nat. deor. 1, 94.
comprehensa, Hirt. b. G.: avidis compreheudi- 2) parile: U prendere, arrestare un Colpevole,
tur ignibus agger, Ov.: comprebensa (se. igni) cattura, sontium, Cic Phil. 2, 18. Bj trasl.:.
aedificia, Liv. y) di ogg. che prendono fuoco, 1) il giro delle parole in un periodo, quindi,
hae (casae) celeriter igiicm comprehendLTunt, Iteriolo, p7'oposiMone, Cic. e Quiut. 2) com-
Caes.: e. longis crinibus ignem (dipers.J,Yexg.: prensione intellettuale , concetta), Cic. e Sen.:
alpass., fiamma ab utroque coruu comprehensa, plur., cogitationes comprebensionesque rerum,
naves sunt combustae quinque, Caes. 5) di ma- nozione e conoscenza delle cose, Cic de fin.
Zf(<<ja,comprehendi morbo totocorpore,Justin.: 3, 49 (diverso da sopra al n" 1, 1, compr.
comprebendi pestifera lue, Justin. h) pregando, rerum).
prendere, prendere per mano, cliiamare in di- coiii-prcndo, V. comprehendo.
sparte ale, comprehendunt utrumque et orant, coiiiprcstìic, avv. (compressus), in modo
ne etc, Caes. b. G. c)afferrarm ostil-
5, 31, 1. serrato, conciso, compressius loqui, Cic. de lill.

m",nte, tx.)pers., afferrare, arrestare, prender con 2, 17.


impeto, far prigiotìe,cogliere, sorprendere (contr. eoinprcs»»Yo, ònis, f. (comprimo), esposi-
dimittere, emittere), alqm, Cic, Caes. ed a.: zione concisa, rerum, Cic. Brut. 29.
praesidium Puuicum, Liv.: regem per milites, coiiipreM!tU!*,iIs, m. (comprimo), I) n cotn-
Curt, alqm vivum in fuga, Caes.: alqm prò pritnere, pressione, Cic. do seil. 51 (co)l allu-
m )echo. Ter.: alqm in furto aut in latrocinio, sione al n" II). II) partic, amplesso, coito.
Cic. p) animali ed oggetti mutcr., prendere, Ter. Adelph. 475.
afferrare, arrestare, portar via, fermare, redas CAiiiprtiiio, pressi, ))ressum, ere (com e
<5quosque, Caes.: naves duas, Nep.: epistulas, premo), comprimere, seirare insieme, premere,
Justin.: venenum manifesto, Cic: Apameac I) due cose, due ogg., serrare insieme, strin-
inanifesto auri pondo centum paulo minus, gere, labra, Hor. e Sen.: dentes, Sen.: corpor*

Georges- Caìonghi, Dizionario latino-italiano. 17


515 comproDatio conatus 516

Inter se, Lucr. II) un


oggetto da due parti o t. t. legale nelle contese obbligarsi acam- =
di sopra o di sotto, 1 propr.: a) ser-
aci-iare, )
bievoiment« a ricorrere al giudizio di un af-
rando stringere, seri-are, conghinyere, chiìtdere, biter e ad accettarne la decisione, Cic. ad Q.
digitos e. pugnumque fecero, Oic: iiianuin, fr. 2, ISlitt. b. §4.

Qnint. (e compressis, quod aiuiit manibus Coinp!«a, ae, f, città degli Irpini sui
sedere, seder tranquillo colle mani chiuse = monti del Sannio, non lungi dalle sorgenti
prov., star colle mani in mano, colle mani dell' Aufido, ora Gonza. Deriv.: Coin- —
alla cintola, Liv. 7,13, 7j: nianuminpiignum, psAllllii, a, Um, di Coma, di Compsa.
Quint.cpngnum arte vehementerque, Cic.:ocn- colli |>te, avv. (coinptus), elegantemente,
los, chiudere, Quint.: oculosalcjsf'/i un morto), nitidamente, forbitamente, COITipte disserere dd
Ov. b) premendo serrare, stringere, schiac- alqa re, Sen. ep. 75, 6
ciare, a.) generic: alcjs manus (di un al- 1. comptus, a, um, part. agg. {da como^,^
bero), Val. Max.: serpentem, Ciò.: linguam for- elegante, forbito, ornato, oratio, Cic: COmptior
cipe. Ov.: mor>xi conch^iS (di un'animale). Ciò. sermo, Tac: dell'oratore, Quint. 10, 1, 79.
P) oscen. := violare, stuprare,, alqaiii, alqiii, Co- 2. coinpiììs, US (coraere), I) unione, riti-
mici: alqani vi, Liv. e) stringendo, serrare, re- mone, Lucr. 3, 843. II) acconciattira dei ca-
stringere, chiudere, nares, Lucr. ordines [contr. pelli,chioma (pettinata), Lucr. 1, 87.
explicare ordines\ Liv.: ordinibus versus, Ov. Coiiipiiltvria, ae, f., piccola città dei
d) serrare insieme, frenando, reprimere, trat- Sanniti al con fine sud-ovest della Campania :
tenere, frenare, sedare, contenere, animarli (ti secondo Holsten l'odierno monastero di S.ta
respiro), Ter.: sibi nianus, non usar le mani, Maria di Cuvultere {non lungi da Calazza).
frenar le mani, diverso da e. manum, manus, com-piin^o, punxi, punctum, ere, pun-
sopra al n" a). Ter. 2) trasl.: a) trattenere, con- gere q.C, punzecchiare, piccheggiare, segnare a
tenere, a.) per cagionar carestia, incettare vi- ptinture, collum dolone, Phaedr.: compunctus
non vendere, ma nascondere, ritirare,
reri, cioè notis Threiciis, tatuato, Cic: fìg. (dialectici),
frumentiim, ann nam fdi incettatori di fru- ipsi secompungunt suis acuminibus, si pun-
mento), Cic e Liv. P) ima notizia, tener in sé, zecchiano a sangue colle loro sottigliezze,
tener segreto, non divulgare, contenere, nascon- Cic de or. 2, 158.
dere, tener nascosto in sè in altri, quod scrip- coinpulalTo, ònis, f. (computo), I) il com-
serat ille, Cic : femam ca])tae Cartliaginis, Liv.: pittare insieme, contputo, calcolo. Sen. ed a.
delieta magna, Cic: odium, Cic. b) dal suo II) parttc. grettezza, taccagneria, spilorceria
, ,-

corso, arrestare, fermare, a.) dalV accadere, dal Sen. ed a.


m a n ifes ta rsi, impedire, arrestare, frenare, repri- <'Onipììlàl)(r, Òris, m. (computo), calco-
mere, gressuin Verg.: murmtira voce manuque, latore, computista, Sen. ep. 87, 5.
Ov.: plausus ipse admiratione compressus est, COIII-pììlO, avi, atum, are calcolare in-
Cic: come t.t. milit., cujus adventus Ponipeja- sieme, computare, far conto, calcolare, valutare,
nos com pressi t, ritardò, rallentò V impeto dei IJ propr.: rationem digitis, Plàut.: annos,
1\, Caes. b e. 3, 65, 2. ^] trattenere, frenare dalla quibus viximus, Quint.: seg. da prop. relat.,
sua attività, dal procedere j^iù oltre do- = quantum etc Plin.,quid etc, Quint. II) trasl.:
,

mare, contenere, frettare, tenere nei limiti, sof- 1) in gen.: litteras, contar le lettere nella
focare nel suo nascere, trattenere, ridurre al pronunzia =
compitare, pronunziare adagio
silenzio, un tentativo, tino stato, una condi- adagio, Quint.: 2) partic n proprio,
calcolare
zione, ecc., alcjs conatus n^ farios, alcjs conatus utile, considerare, tener pensare al proprio
cotito,
f'uroresque, Cic: seditionem, Liv.: niotus, Liv.: utile, pensare al guadagno, Sen. ed a.
tuniultuni, Liv.: animi conscientiam, Cic : vo- eoiil-pììlrOìSOO, trui, ere, putrefarsi to-
luptates prima aetate e et constringere, Cic: talmente, imputridirsi, corrotnpersi. Coi. ed a."
oratio exsultantera laetitiam comprimens,Cic.: con tmesi, conque putrescunt, Lucr.: 8, 843.
così pure reprimere, impedire, eCC, pers. nei coniti, ooinlus, V. compte, comptus.
loro tentutivi, nelle passioni, ecc., improbum Cóiiiuin, i, n., importante città sul Lacus
negotiatorem, Cic: e ac sedare exasperatos Larius (lago di Como), nella Gallia Cisal-
Ligiires, Liv : compressus perseveranti inter- pina (alta Italia), famosa per le fonderie in
rogatione Laelii, Val. Max. ferro e patria dei due Plinii, ora Como: co-
OOlliprnilàlTo, onis, f. (comprobo), appro- lonizzata da Cesare e quindi denominata
vazione, l'approrare, honestatis, Cic. de fin. Novuni Comum. —
Deriv.: Còinen!i>i$i, e,
5, 62. di Como, appartenente a Como; plur. SOxt., Co-
«•ont|»r)il»alor, òris, m. (comprolio), »'ico- nienses, ium,m., abitanti di Como, Comaschi;
uoscitore, approvatole, Cic. de inv. 1, 43. secondala denom. posteriore, N evoco nienses.
<>OIII-|»r«»llO, avi. àtuni, are, I) approvare con, V. com.
pienatnente q e, dare il proprio e pieno consenso, cónnincn, minis, n. (conor), I) sforzo,
aiipluiidire, riconoscere, 2à([à,Q\c ed a.: II)ren conato, Lucr,, Ov ed a II) cnncr., istm-
dorè degno di jyiena approvazione q.C. ad altri, inettto per appoggiarsi, appoggio, Ov. met. 15,
dimostrare, tneltere in evidenza q C. come veta, 224.
buona, virltwsa, col proprio assensi» o col CÒnalTo, ònis, f. (conor), ititrapresa, sforzo,
roto o con la test imi rni ama
ecc., assicurare, tentativo, Sen. nat. qu. 2, 12, 1; dubbio.
approvare, confermare, Iqd, Cic.
: còllii In III, i, n. (conor), ardire, impresa,
«•oiii|M*òiiii«><>iii>i, i, n. (comprornissus), Cic: plur. {coìitr. con-
rischio, tentativo, alcjs,
promessa reiiproca, compromesso, Cic. Rosc. silium (wv. Consilia cenata perlicere, Caes.
,

Coni. 12 ed altrure. CÓllitlììjii, US, m. (COnnr), .slancio, mossa,


c*oiii|»r»iiiitlu, misi, missuni, ere, come a) come sfurzo del corpo e delle sue membra.
hVi concaco concedo 518

conatum longius petere (prendere), Quint.: e (per abitarvi), Xep.: P) di e. inan.: docet,
così (fig.) multos saepe conatus frustra capere, unde fulmen venerit, quo concesserit, Cic:
Liv.: e fig., crebris parvisque conatibus se at- ipsae rursus concedite silvae, lungi lungi, o
tollere, Quint. b) come tensione dei sensi, voi selve ! Verg.: jam dies cacio concesserat,
iitinto, impulso, inclinazione, propensione, incen- Verg. vita per auras maestà concossit ad
:

th-o,conatum habere ad etc, Cic. de nat. deor. manes, Verg. h) par tic: a.) passare da un
2, 1215. e) come sforzo della mente, tentativo, luogo ad un altro, sloggiare, sgomberare, ex
impresa, conatus atque adumbratio (contr. per- aedibus, Ter. Hec 679. p) cedendo, abbando-
fectio), Cic. melior est indoles laeta genero-
: nare UH luogo, ritirarsi da un luogo, cedere,
sique conatus, Quint. d) come sforzo milit. o metu coucessum (esse) barbarus ratus, Liv. :

polit. e precis.: a) come uso della forza, fatica, cedendo in angulum Bruttium ceterà Italia
disagio. Cifra, premura, profectus niagnO 00- concessum, Liv.: e. vita, ^lscir di vita, Tac. ed
natu ad hostcs, Liv. quo majore conatu stu-
: assol. quandoque concessero, Tac. II) trasl.:
dioque aguntnr, eo leviora infirmioraque ex- A) svanire, scomparire, tnmor omnis et irao
istìmo, Cic. P) come conato, tentativo, scopo, concessere deùm, Verg. Aen. 8, 41. B) con
disegno, impresa meditata e tentata, (contr. avv. ovv. in e Tace. =
passare a, a) in uno
consilium, piano, e factum, fatto, efFectus, ese- stato, in una condizione, abbandonarsi, ar-
cuzione), e. furiosus, Val. Max.: conatus tam rendeì-si, piegarsi, ridursi, in deditionem, Liv.:
audax traiciendarum Alpium et effectus, Liv.: in matrimonium fratris, Justin.: in privatam
in ipso conatu gerendi revocari (del
belli vitam, Eutr. b) ad un'opinione, ad un par-
console), Liv.: a conatu resistendi deterreri, tito e sim., accordarsi, passare a, aderire, as-
Nep.: hoc conatu desistere, Caes.: al pliir., sentire, approvare, in Attali sententiam, Liv.:
conatus vani, Liv.: nefàriì, Cic: conatus alcjs in partes, Tac: in iUos, acconsentire, Cic. fr.:
comprimere, Cic. e Liv., ovv. reprimere, Cic. concessum in condiciones, utetc, Liv.: e) pas-
COn-CJlCO f are scacazzare, sporcare ca-
, sare, venirea C[.C., ad alc., toccare, cadere
cando, •Af\^, Phaedr.: se, Sen. ad alc. a q.c, divenir partecipe, ne omne
COII-Cndo, ere, cadere, inabissarsi insieme, belli decus illuc concederet, Tac: e cosi di
Sen. nat. qu. 6, 1, 9. Stati, paesi, popoli e di partiti, e in alcjs
COn-caedl*S, is, f., barricata, riparo ; pluf . dicionem in alcjs jus atque dicionem. Sali.: in
in Tac. ann. 1, 50. alcjsdicionem imi)eriuiiique, Liv.: in pauco-
coii-cìilelaeio (con-calfaclo), feci, factum, rum potentium gratiara, Sali, fr.: Edessa et
l'I'e, scaldare, riscaldare del tutto, da parte a Beroea eodem concesserunt (vennero al mede-
parte, Cic. ed a. simo luogo =
furono assegnate alla mede-
con-cìilcsco, caini, ere (incoat. da con e sima regione), Liv. d) passare in q.c. per- =
Caleo), riscaldarsi del tutto, scaldarsi, aver dersi fra ecc., riuscire in, ecc., vieti omnesin
caldo, Cic. Tusc. 1, 42; fig., ardere d'amore. gentem nomenque imperantium concessere ,

Ter. heant. 349. Sali. lug. 18, C) ritirarsi, allontanarsi,


23.
COn-callesCO, callui, ere, indurare, fare l)v. intr. a) piegarsi, sottomettersi, comun.
il callo, incallire, quindi
trasl. I) riguardo = col dat. (a chi?), a.) cedere alla forza o
alla mente, divenire, riuscire esperto, scaltro, alla necessità delle circostanze, ritirarsi, la-
accorto, Cic. de nat. deor. 3, 25. II) riguardo sciar libero il campo, an-endersi, voluptas COn-
al senso, divenir insensibile, ottuso, Cic. ad Att. cedit dignitati, Cic: e naturae, eufem. =
4, 16, 10._^ morir di morte naturale e sempl. «morire».
Coiicìinus, i, m., Concano, plur. Con- Sali.: parim. fato, Tac. e Plin. pan.: impers.,
cilili, òrum, m., Concani, popolo feroce della concessum propemodum de Victoria, Liv. P) al
Cantahria, derivato, secondo la leggenda, volere, alle istanze, al parere, all'asserzione
dai Mussageti, che si nutriva di sangue di di qualcuno, cedere, assentire, aderire, accor-
cavallo estratto dalla vena crurale, misto con dare, concedere q.c. (contr. repugnare), juris-
formaggio pure di cavallo. consultis, Cic: alcjs postulationi, Cic: veris,
concsivo, avi, atum, are (concavus), inca- cedere il vanto alla verità, Hor.: e. Inter se,
vare, incurvare, brachia geminos in arcus, pie- accordarsi, Tac: de alqa re libenter et facile,
gare, Ov. met. 2, 195. Cic: assol., consules ncque concedebant ncque
COII-Cn\U!4, um, cavo, concavo, curvato,
a, valde repugnabant, Cic: y) piegare dinanzi
piegato, altitudines speluncarum, Cic: manus al grado, alla dignità =
ritirarsi dinanzi ad
(contr. manus pinna), Sen.: aqua, gonfiata, Ov. alc. a q.c, cede^-e, far largo, far posto, al
con-cedo, cessi, cessuni, ere, ritirarsi, grado, alla dignità, dinanzi ad uno o q.c,
far posto ritirandosi =
allontanarsi, tirarsi retrocedere, cedere il passo, unis Suebis, CaeS.:
in disparte, cedere il campo, far luogo, scap- aetati, Sali.: vix alci de familiaritate, Cic: ne-
pare, svignarsela, battersela, fuggire e COn ri- mini in illa causa studio et ciipiditate, Cic:
guardo al fine, recarsi, portarsi, trasferirsi, ass., nec, si muueribus certes, concedat lollas,
passare a, I)propr.: a) generic: a) cZ» ^crs.: Verg. b) cedendo, a.) in riguardo ad un prò-
tempus est concedere, Ter.: superis ab oris, prio diritto, ritirarsi, rinunziare, desistere, de
dal mondo superno, Verg.: huc tandem con- suo jure paululum. Ter adelph. 217. P) inri-
cede, Verg. e. retro, Curt. e Tac: ad dexte-
: guardo a un rimprovero, a una pena e sim.,
ram, Ter.: ad victorem per Flavium Sabinnm, a un colpevole, lasciare andare =
essere indul-
Tac: in hiberna, in a cem, Liv.: trans Rhenum, gente verso quale. O q.c, pvì'donare, condonare,
Tac: ab alcjs oculis aliquo (altrove), Cic. ex : nobis, Cic: alienis peccatìs, Cic: temere dicto,
praetorio in tabernaculum suum, Liv.: bine Cic: vitio, Hor. 2) v. tr.: cedendo, accordando,
intro, bine domum, Ter.: Argos habitatum abbandonare, lasciare, a) generic,: di motu
il9 concelebro conchyliuoi 520

proprio, per bontà, indnìf/ema, favore, Plin. pan. 6, 6 e 46, 2. IIJ armonia, accordo
ijrazicc, lasciare, perntettere, concedere, accor- concordia, actìonum, Cic: noster, Hor.
dare, abbandonare (contr. negare, denegare), Oonceplìo, ònis, f. (concipio), lo stringere,
alci sedes suas, eie: praedam militibus, Caes.: ilserrare insieme, quindi I) concezione, concc-
alci libertatem, Caes.: alci impunitatein, Caes : pimetito della donna, Cic. de div. 2, 50.
bona quaedam proscriptorum diripienda, Cic: II) trasl., stensione delle formule giurid., Cic.
oppidum militibus ad diripiendum, Caes.: Ca- de inv., 2, 58.
lydona Dianae in iras, j)cr acquetare la sua Conoeplììs, iìs, m. (concipio), a) compren-
ira, Verg.: concedo seguito dalVinfin., Hor. dimento, il contenere, concrt-to serbatolo, =
Curt. ed a.: e conceditur seg. dairinftn., Cic. d'acqua, Sen. nat. qu. 5, 15, 1. b) il prender
ed a.:' personal m., fatis numquam conce.ssa fuoco, raccendersi, camini, Suet. Vit. 8. e) con-
moveri Camerina, dal destino non le fu con- cepimento del feto, Cic: meton. feto, Suet. =
cesso di cambiarsi (asciugarsi), Verg. Aen. ooncerpo, cerpsi, cerptum, ere (com e
3, 700 seg. da ut e il cong., Cic. e Caes.: con
; Cerpo, fare a pezzi, lacerare, IJ propr.: epistu-
qui e il cong., Cic: con ne e il cong., Hirt. las, Cic: librum, Liv. II) trasl., a parole, in-
b. G.: partic. perf., sost., concessa, òrum, n., giuriare, svillaneggiare, Cael. in Cic ep. 8, 6, 5.
concessione, Cic. cd a. p) cedendo alla forza concerlalTo, ònis, f. (concerto), contesa,
alla necessità delle circostanze, accordare, contrasto, disputa, Cic ed a.: jejuna verborum,
concedere, victoriam, Curt.: hosti victoriam, vano profluvio di parole, Cic.
.Tustin. y) al grado o alla potenza, cedere, COncerlàtTvu<«, a, um (concerto), appar-
concedere, Atheniensibus imperii maritimi tenente alla disputa, accusatio, Scambievole
principatum, Nep.: alci primas in dicendo accusa, greco àvtixav/jyopta, Auct. in Quint.
partes, Cic: quindi pregn. seg. dall'ut e il 7, 2, 9.
cong. =
concedere come -privilegio, preroga- cnncerlsllor, òris, m. (concerto) emulo,
tiva, Cic. de oif. 1, 129 5) cedere, concedere competitore, Corbulonis, Tac ann. 14, 29.
un'opinione, un pensiero. ]2im istuc (=istoc), concerlalòrius, (concerto), che
a, um
coacti a te paulo ante concessimus, Cic: seg. appartiene alla disputa, contenzioso, genus di-
daU'acc. e Z'infin. {contr. negare) age, jam cendi, il linguaggio dei contendenti (dinanzi
concedo, non esse miseros, qui mortui sint, ai giudici), Cic Brut. 287.
Cic: come incid. seg. dal cong. concess., con- concerto, avi, àtum, are, misurarsi con
cedo, forsitan aliquis aliquando ejusmodi quid- uno con ogni sforzo, impegnare una lotta, ga-^
pìam fecerit, Cic: quare concedo sit dives, reggiare, competere, e COSÌ^lottare, combattere,
Gatull. b) abbandonando : a) cedere, rimet- I) in gen.: proelio, Caes.: de regno, Suet.
tere, condonare, ì-inumiare, sac»"i/«carfi,SÌCÌlÌam, IIJ partic, aver con uno una gara, una lotta,
Liv. partem octavam pretii, Plin. ep. col
: :
un litigio a parole, disputare, cum alqo uno
dat. (a favore di chi? per amore di verbo, Cic: cum alqo de re, Cic: quae (sulle
chi?) alci augnratus petitionem, Cic: quindi quali cose) aut concertata aut dijudicata sunt,
alqm alci, liberare, far grazia, perdonare a UnO Cic.
per amore di ale, illum senatui, Cic: buie conce.«sìo, f. (concedo), I) conces—
ònis,
sororis filium, Nep. Pj recedere per favore, sione, permissione, Cic: col genit. ogg., agro-
grazia =
perdonare, condonare, haec omnia rum, Cic. e Tac: concessiones praeiniorum,
temitto atque concedo, Cic: col dat. (a chi'ì Piane in Cic. ep. II) partic come figura ,

ovv. in grazia dichi'ì), omnibus omnia retorica, concessione, ai generic, diunpunto,


peccata et maleficia, Cic: in judicando pec- Quint. 9, 2, 51. b) di una colpa, condono di
cata liberùm misericordiae parentum, Cic. i>ena, Cornif. rhet e Cic.
COn-célèl»rO, avi, àtum, are, render ani-
COncCSSÌÌS, abl. Ù, va. (concedo), permis-
tnato, dar vita, popolare q.C. I) propr., UH
sione, concessione, licenza, favore, Cic. e TaC
luogo, loca aquarum, Lue: terras (con crea-
concila, ae, f. (xóyx'') )> I) conchiglia. A) in
ture), IjUCr. II) trasl.: A) coltivare con ar-
gen., Cic. ed a. Bi partic: 1) conchiglia delia
dore q.C, attendere con zelo a q.C, studia per
perla; quindi, per metonimia, peiia, Prop.
otiura, Cic. de inv. 1, 4. B) con numeroso con-
cd a poeti. 2) murice, Lucr. e Ov. II) trasl.,
corso, solennità, animare, celebrare, solenni^-
a) guscio della conchiglia, Cic e Ov., C Vislru-
zare, festeggiare,convì\'ìa. et passim et tributim,
mento a fiato a foggia di conchiglia, conca,
Q. Cic: spectaculum, funus, Liv. C) con pa-
conchae sonanti inspirare, Ov. b) saliera a
role O per iscritto, divulgare, far noto, spar-
gere, a) generic: rumorem, Q. Cic. de pet.
foggia di conchiglia, Hor.: vasetto, bossolo per
unguento, Hor.
cons. 50. b) lodare, encomiare, celebrare, vir-
tutem, Cic. fama et litteris victoriam ejus
:
conclieus, a, um (concba), di conchiglia,
diei, Caes.
baca, perla, Ps. Verg. cui. 68.
conceniìlTo, ònis, f. (*conceno), banchetto, conchììla, ae, f. (dimin. di concha),pfc-
convito comune, Cic de sen. 45; ep. 9, 24, 3 cola conchiglia, Val. Mai. ed a.
eoncenlTo, ònis, (concino) ;= conceutus
f. condì |plTatu»«, a, um (conchylium),
n" I (V.), Cic Tim. 8. § 27: clarissima, Cic 1) tinto di porpora, jmrpureo, Cic ed a. II) ve-
Sest. 118. stito di porpora, sost., conchyliati, iporporati,

concenlìis», iìs, m. (concino), I) concento, Sen. ep. 62, 3.


a) armonia, consonanza, canto, aviuill, Cic: concliyliiini, li, n. (y.oyxó^tov ), I) (ani-
tubarum ac cornuum, Liv.: catervae et con- male) crostaceo in genere, Cic. e Plin II) part.,
c^mtus, coro che cinta, tutto il coro (contr. A) ostrica, Cic, Hor. ed a. B) specie di mu-
singuli), Cic. b) applauso unanimt in teatro, rice, Vitr. ed a. —
meton., a) color di porpora
52l concÌQo concilio ^22

Cic. ed a. b) abito di porpm-a, porpora, Quint. matronas ex domo (per lo spavento), Liv.;
ed a. come t. t. milit., exercitum ex tota insula.
1. concido, cidi, cisum, ure(com ecaedo), Liv. i) porre in agitazione, a) e. inan., agi-
/) tagliare a pezzi, spezzare, dissipare, stermi- tare, muovere, smuovere, crebris freta concita

nare, distruggere, A) propr.: !) ingen.: naves, terris, Verg.: murali concita tormento saxa,

Liv.: 2) partìc: a) tagliare a pezzi battere, = Verg. b) uomini, a.) politicam., muovere, ec-
percuotere spietatamente, alqm virgis, Cic: citare, conèmuovere, allarmare, sollevare, ecci-

'b)insign.osceno,quindirespr.caedecoììcìàe, tare atumulto, a sommossa, plebem contionibus

in doppio senso, anche come grido dei gladia- (contr. detinere contionibus), Liv.: Etruriam
tori, Cic Varr. 3, 155. B) trasl.: a) generic: in arma, Liv per legatos homines ad arma,
:

itinera pedestria aestuariis concisa, interrotti Liv p) eccitare, destare, muovere a sentimento
da, ecc Caes.: b) le parti del discorso, ec-.,
,
di sdegno, accusatorem (come acc. contro di
spezzare, smembrare, seiltentias, CiC. II) smi- sé) Fabium Eomanum, Tac: immani concitus
nuzzare = tagliare a pezzi, distruggei-e, far ira, Verg.: II) condiz. intrinseche od estrins.,
strage. A) propr : mao^nam partem eoruni, eccitare, destare, turbas. Ter.: varios motus

Caes.: equites nostros, Cic B) trasl., con pa- animorum, Tac: inter eas iram hanc. Ter.;
role e fatti, gettarsi dietro le spalle, abbattere, condiz. politiche o di guerra, seditionem lar-
avvilire,deprimere, calpestare, aUCtoritateiD, gitione pessimi exempli, Liv.: bellum in bis
Cic: Timocratem, confutare, Cic: ceteri con- provinciis, Liv.
ciduntur, son condannati, Cic. concilia bulum, i, n. (concilio), luogo dì
2. concTdo, cidi, ere (com e cado), preci- adunanza, piazza del mercato, luogo di giustizia,
pitare insieme, rovinare, cadere a terra, cadere adunanza, Liv. ed a.
a fascio, cader dalle fondamenta, I) propr.: COncilTàllO, Ònis, f. (concilio), unione, riu-
A) di oggetti mater., a) generic: concidit ntone, associazione, I) propr.: cominunis to-
conclave, Cic: repentina ruinà pars ejus turris tius generis hominum e et consociatio, Cic
concidit, Caes. b) della fiamma, estinguersi, II) trasl.: A) il conciliare COn il guada-
spegnersi, Quint. 5, 13, 13; fig , falsum cri- gnare gli animi a q. c, Cic
(J'.C,

e Quint.. —
me»... statim concidit et re-tinguitur, si ri- Partici a) come fìg. retar., H cattivarsi Vat-
duce a nulla, Cic. Rose. com. 17. e) di vento, tenzione delVuditorio, dei giudici, ecc Cic e ,

cessare, calmarsi {contr. surgcre, consurgere), Quint. b) come 1. 1. filosof., il muovere, guidare
Hor. carm. 1 , 12, 30. B) di esseri anim : a) ge- il sentimento, l'animo a ([.C, conciliazione con

neric: equus ejus ante signuin Jovis Statoris C[.C., Cic. B) acquisto, il conciliarsi, procurarsi,

sine causa concidit, Cic: distanchi, sub onere, gratia, Cic. Clu. 34.
Liv.: di combattenti, ita pugnans concidit, concìlìatiir, òris, m. (concilio), eon«iiia-
Cic: in proelio concidit, Cic: di selvaggina tore, mediatore, autore, e sim., nuptiarum,
colpita a morte, per herbas, Ov.: di vittime, Nep.: proditionis, Liv.
ante aras, Ov.: di uomini, come vittime, Lucr.
concTIìalrTcìiia, ae, (dimin. di con-
'' Val. Max. b) per magrezza, cadere rag- = ciliatrix), conciliatrice, mediatrice,
f.

blanda, Cic.
grinzarsi, intristire, Ps. Ov. her. 21, 215.
Sest. 21.
flj trasl. A) di sogg. inan.: a) generic.: di
concilìatrìx, trici.s, f. (conciliator), I) con-
oggetti d'ogni specie, perdere pregio, valore,
coìrente, mezzana, interceditrice, Cic II) con-
stima ; rovinare, perire, cadere, venir meno, man-
ciiiutrice, opinio virtutis c. amicitiae, Cic.
care, finire, rem ]iublicam concidere unius
Jiscessu, qnam omnium interitu occ'i dere ma- COIICÌlìatura,ae, f. (concilio), ruffianeria,
lenocinio, conciliaturas exercere, Sen. 97, 9.
lui, Cic: scimus Romae solutione impedita
fidem (credito) concidisse, Cic b) distato d'a-
:
1 . concìITalus,
a, um, part. agg. [da con-

nimo, venir meno, si Cui simul animus (cO- cilio), preSSO ale., caro, amato,
conciliato, I)

raggioj cum re concidit, Cic: mens (ragionej accetto, alci, Liv. ed a. II) propenso, inclinai»

debilitata metu concidit, Cic. B) di esseri a q.c, ben disposto, judex ad rem accipiendam
anim.: a) violentemente, specialm. nella vita fiat conciliatior, Cic
politica, cadere, rovinare, perire, soccombere, 2 concìllàtìi)», abl. il, m.(concÌIÌo),Mnion(;,
per se, Cic: non tribunicio, sed consulari ictu, congiunzione, coticiliazione, Lucr. 1, 575 e altT,
Cic: in optiraa causa, Cic: pariic. dinanzi concìlio, avi, atum, are (concilium), met-
al tribunale, concidit autem maxime uno cri tere, riunire, raccogliere insieme,
mine, quod etc , Nep.: patroni omnes concide- I) unendo = unire, riunire, legare insieme,
runt, Cic: b) moralmente, perdere ogni fer- A) materialm.: corpora, Lucr.: dispersa, Lucr.
mezza,cadere, e UnS plag3 aCCepta, Cic: C 2,n\- B) riguardo alV inclinazione, al sentimento,
\n\s, perdere ogni coraggio, Cic: e mente, legare = conciliare, guadagnarsi, rendere bene-
perdere la ragione, Cic. volo, cattivarsi il favore, la benevolenza, 1 ) ZH
con-cleu, cìvi, cìftum, ère, e con-cìfo, gen.: nos inter nos, Cic: legiones sibi pecunia,
ivi, itum, ire, eccitare, incitare, provocare, Cic: civitatem, gentem alci, Caes. e Liv.: re-
I) porre in moto, concitatamente, 1) generic: ges, Nep.: animos hominum, Cic: alqm ad con-
a) e. inan e animali, spingere a corsa, cac- sulatus petitionem, Hirt. b. (}.: as'«d., conci-
ciar innanzi con lena, concita navis, Ov.: con- liare, narrare, Quint. 2) partic: a)voigereuna
cita fluraina, gonfi, impetuosi,
che straripano, cosa alla benevolenza dt ale , cioè guadagnare,
Ov. equus calcaribus concitus, Curt.: procursu uno ad una cosa, dictis artes conciliasse suas
concitus axis, avanzandosi rapidamente, (tyranno',Ov. trist. 3, 11, 42. b) della tintura,
Verg. b) persone, chiamar fuori, eccitare, muo- a) condurre, guidare, itulirizzare istintivamente
vere, radunare, raccogliere, totam urbem, Liv.: uno q.c. a qualcìte oggetto, a\(\\\\ alci Off. alqd
523 concili um concipio 524

alci rei, Quint. 5, 10, 17. Sen. ep. 121, ìiesgj elegante, gentile, avvenente, vago, leggiadro,
P) volgere, rivolgere q.C. all'istintiva incliìiaz. a) in gen. ; tectorium Cic. belino, un ele-
, :

di ale. = indirizzare
volgere V istinto di ale.
, gante, un zerbinotto, Cic h)partic., del di-
a q.C, frui iisquns primas homini na-
rebus ,
scorso, e trasl., di un oratore, elegante, adomo,
tura conciliet, Cic. Ac. 2, 131. II) procu- armonioso, leggiadro (nella forma), OIùtìo,CiC.:
rando, producendo, apprestando, A) procu- sententiae, Cic: Aristo, Cic e. in brevitate
:

rare, fornire, procacciare, provvedere, sutnmini- respondendi, Nep. alii in eadem jejunitate
:

strare, 1) in gen.: HS tricies pecunias, saper concinniores, Cic. IIj col dat. di pers., piace-
procacciarsi, Cic: con dopp. acc, cum ei di- vole, gentile, compiacente, amicis, Hor.

gnatio Julia genitam Atiam conciliasset uso- concino, ciniii, centum, ere (com e cano),
rem , Veli. 2) procurare ad uno
partici a) IJ intr.: cantare, sonare insieme, armonicamente,
una fanciulla (in senso buono) come moglie, d'accordo, all'unisono, A)propr.: a) Colla VOCC,
dietro richiesta di matrimonio ; ovv. (in senso sic ad vada Meandri concinit albus olor, Ov.
cattivo) mediante mezzaneria, come concu- ber. 7, 2. b) musicalm., a) di uom., tragoedo
bina, chiedere in ìnatirhnonio, far da mezzano, pronuntianti, accompagnare col flauto, Suet.
alqam, Comici ed a.: filiain suam alci, prosti- Cai. 54. p) di pili strumenti da ftato, suonare
tuirla, Suet. b) comprando, procacciare, pro- insiente, in una volta, squillare, suonare, fare
curare, comperare, Comici. B) acquistare, gua- un concento, concinuut tubae, Li^.: concinunt
dagnare, procurare, procacciare, ottenere, ai-re- signa, si dà segnale dell'assalto, Caes. e
il
care, produì-re, cagionare, nuptias, Nep. : sibi Liv. B) a) in un'asserzione, accor-
trasl.,
voluntatem alcjs, Cic: alci amicitìam cum darsi, esser d'accordo,\Av 6, 35, 9. b)generic.,
.

alqo, Cic: pacem inter cives, Cic: sibi amorem accordarsi, andar d'accordo, convenire, arnto-
ab omnibus, Cic: otium totiinsulae, Nep.: alci nizzare, cum
Peripateticis re concinere, verbi.s
invidiam Veli. sui cuique mores plerumque
, : discrepare, Cic: e. inter se videsne ut haec
, ,

conciliant fortunam, ognuno è fabbro della COnciuant? Cic. II) tr.: far risonare insietne,
sua fortuna, Nep. armonicamente, all'unisono, q.C, \) Con oggetti
conciliiiiii, Yi, n. (concio concieo), = omog., cantare, intonare, haec cum concinun-
I) unione, vincolo, rerum, Lucr.: genitali con- tur, Cic. 2) (poet.) con altri oggetti determ.,
cilio arcere, Lucr. hoc mihi concilium tecum
: a) di poeti, cantare, celeln-are , laudes alci,
manebit, così voglio rimaner congiunto con Tibull.: Caesarem, Hor. b) di iiulovini, profe-
te, Ov. II) il venire insieme COme fatto, con- tizzare, predire, funestum omen, Prop.
vegno, ritrovo di due o più persone, l)propr.: 1. concio, ire, V. concieo.

quod earum (Camenarmn) ibi concilia cum 2. concio, ònis, f., T^ contio.
conjuge sua Egeria essent, Liv. 2)meton., adu- conción...^ V. contion...
nanza, crocchio, circolo, brigata, pastorum, Cic: concTpìo, cèpi, ccptum, ere (com e capio),
deorum, Cic. —
Fartic: a) adunanza, concilio prendere insieme, pigliare, afferraì-e, cogliere,
di un « comitato » di nobili e cittadini rag- I) in gen.: \) propr.: multum igncm trullis
guardevoli (come rappresentanti di tutto il ferreis, Liv.: ingrediendo ventuiu veste, Quint.:
popolo) tenuta sotto la direzione di un pre- auras {sott. ex tibiis), Ov.: quindi passiv. con-
sidente, Caes., Liv. ed a.: delV « assemblea » cipi, a) aver origine, scaturire, di fiumi, eX alio
dei confederati latini, Liv. della « lega » : fonte, Curt. P) ammassandosi, formani, deri-
degli Achei, Liv.: del « concilio » degli Dei vare, farsi, in ea parte nivem concij)i. 2) trasl..
(sotto la presidenza di Giove), Cic. b) come in una formala (determinata, legale, solenne),
t. t. pubbl. dei Romani, a) adttnanza di tutto disporre parole, concepire, stendere (la formala
il popolo, adunanza popolare per sentire la di) q.C, a) generic: vadimoiiiuni, Cic: verba
relazione di un magistrato (non per votare, (jurisjurandi),jusjurandum,Liv.:conceptisver-
che sarebbe allora comitia), Cic ed a.: vocare bis jurare o pejerare, jjronunziare un giura
ad concilium populum, Liv. p) adunanza di una mento o spergiuro formale, Liv. e Cic: quindi
parte del popolo, concilium populi (dell'antico pregn., a.) pronunziare, ripetere COH formola
populus dei patrizi) =
comitia centuriata, solenne, preces, Ov.: Q. Marcio Philippe prae-
Liv.: concilium plebis =
comitia tributa, Liv. unte in foro votum (del jjopolo), Liv. cetera :

concilini', avv. (concinuus), elegantemente, jurisjurandi verba, Tac. p) coyt furmola solen-
accotwiamente, bellamente, rogare, Cic. ne, conchiudere, stringere, dichiarare, bandire,
concìnnTlas, atis, f. (coucinnus), cotne 1. 1. annunziare, foedus, Verg. Latiuas (ferias) sa-
:

retor., concinnità, eleganza, aggiustatezza, COn crumque in monte Albano rite, Liv.: auspicia,
senza verbonim ovv. sententiarum, sovente in Liv. h) comprendere una somma in cifre, calco-
Cic: ricercatezza, Sen. ep. 1 15, 2. Suet. Aug. 86. lare, valutare, contare, determinare, C SUmmas
conciniiTiudo , dìnis, f. (coucinnus) == (dei caduti), Liv. 3, 5, 12. Il)partic.: pren-
concinnitas, Cic. de inv. 1, 25. dere, accogliei-e, ricevere in sé, 1) propr.: a) un
concinno, avi, àtum, are (coucinnus), liquido, assorbire, succhiare, Unheversi, multum
J) acconciare, assettare, aggiustare, adattare, marinum humorem,Lucr.: concipit Iris aquas,
vinum, Caio, munu'jculum alci, Trebon. in Ov.: lacrimas, Ov.: patere (lascia) medicamen-
Cic. ep. 12, 16, 3. II) trasl.: A) dare la giusta tum concipi venis, Curt. b) fuoco a) di edi- ,

forma a q.C, ingenium (al carattere), Sen. ep. fizi ed altre cose infiammabili, e. ignem ork).
7,6. B) apprestare, preparare, fare, 7-endere, flammam, prender fuoco, ardere, divampare,
apparecchiare, alci multum negotii, Sen.: quan- a.: e fig., di amanti, quem mens
Cic, Caes. ed J'
tum homo bilinguis concinnet mali, Phaedr. mea ignem ? qual fiamma (amorosa)
concipit
concinnus, a, um, aggiustato, disimsto, divampò nel mio petto, Ov. p) di pietre cal-
I) assol., sirnntetrico, proporzionato, artificioso, cari, e. ignem. scaldarsi, Ov. met. 7, 108.
,
525 concise concito 526

e) aria, flato, prendere, ricevere, aspirare, par- eOIlcTse, avv. (concisus), concisamente, eà
tem animae, Cic. magnani vim venti (delle
: (parte philosophiae ) minute atque concise
vele), Curt.: aera (del corno), Ov. d) ì-icevere, (tanto minutamente e in modo così risoluto
accogliere in corpo, a) generic: praecordiis come, ecc..) uti, Quint. 12, 2, 11.
concepta mors, Cic. Tusc. 1, 96. p) accogliere, COncTsiO, Ònis, f. (concldo), taglio, divi-

ricevM-e in sé il seme sparso, della terraesim., sione della prop. in piccoli membri, Cic. part.

semen, Cic: pabula terrae pinguia, Verg. or. 19.

•^)della femmina, concepire, ingravidare, assol-, concTsiira, ae, f. (concìdo), distribuzione,


èie. ed a.: coìV acc, ut id quod conceperat aquarum, Sen. ep. 100, 6.
ripartimento,
servaret, Cic: concepta criniina (figlio delia coneTsus, a, uni, part. agg. («Za 1 . concìdo),
tagliato, spezzato, diviso, rotto, conciso, a) del
colpa), Ov.: e (fi(j.) conceptum periculura, Cic:
alqm ex ab alqo, Ov., gene-
alqo, Cic: de ovv. discorso, sententiae, Cic: sost., brevia illa at-
rare con ale: alqm pluvio auro, Ov.: auguis que concisa, proposiz. brevi e concise, Quint.
immanis concubitu conceptus, Cic: pregn., b) pregn., di oratore, Cic. or. 40.
concipe ::=prendi marito, concepisci, Ov. met. concilaiiientiiiii, i, n. (concito), concita-
11, 222. Partic. perf., sosf., conceptum, i, n., mento, eccitamento, fomite, Sen. de ira, 3, 9, 2.
concepimento, feto, Suet. Dom. 22. e) ricevere, roncTtsite, avv. (concitatus), con impeto,
accogliere, assumere una proprietà una qua- con veemenza, con calore (cOntr. frigide), con
lità fisica, di e. inan., aHas aliasque vires (di citatius dicere, Quint.
fiumi e laghi), Ov. met. 15, 336. 2)trasl.: COncTtiilTo, ònis, f. (concito), I) movi-
») generic, accogliere, ricevete in sé, un male
mento impetuoso, rapido; concitazione, impeto,
morale procacciarsi , acquistarsi , tirarsi ad-
,
remorum, il remare di lena, Liv. 44, 28, 10.
dosso, incorrere, ntaccliiarsi, dedeCUS (disonore), II) trasl.: A) commovimento , sollevazione di
Cic: vitia, Cic: maculam ex paterno sanguine, una moltitudine, tumulto, plebei contra patres,
•Cic: dolor a se ipso conceptus [contr. a deo Cic: crebrae ex concursu multitudinis concita-
immissus), Cic. aliquot jam per annos con-
: tiones fiebant, Caes. B) concitazione, commo-
cepta buie ordini turpitudo atque infamia, che zione dell'animo, e animi o mentis, Cic:
ha colpito, Cic b) commettere, perpetrare, com- quindi {con animi), /)a»sione, 8»-«, Liv.: e assol.,
piere q.c. degno di pena, tantum scelus, Cic: impeto, fuoco oratorio, Quint.
malum aut scelus, Cic: scelus in alqm, Cic. : coiieTlator,òris, m. (concito), I) eccitatore,
Violanda re publica fraudes inexpiabiles, Cic. sollevatore,tabernariorum, Cic. de domo 13 :

e) Ccon senza mente, animo, e sim.J, acco- assol., Sen. de ira 3, 2, 3. II) promotore =
gliere q.c. nell'animo, nel pensiero, nel sen- autore, seditionis, Cic: turbae ac tumultus,
timento =
concepire, covare in petto, chiu- Liv.
dere, volgere nell'animo,- nutrire in sé, o sentire coneiltilus, a, uni, part. agg. (concito),
in sé, tanta flagitia (scellerati pensieri) animo, I)spinto a tutta corsa, concitato, incitato, mosso,
Cic: animo ingentes iras, Ov.: mente vaticinos impetuoso,rapido [contr. tardus),conversio caeli
furores (ispirazione), Ov.: auribus tantam cu- concitatior, Cic: equo concitato velli in alqm,
piditatem, Cic: senza animo e sim., spem re- lanciarsi a cavallo contro ale, Nep.: con-
gni, Liv.: odium in alqm, Cic: inimicitiae pri- citatissimos equos inmiittere, spingere, cac-
vatae ex praetura conceptae, C les. b. e. 3, 16, 3: ciare i cavalli a tutta corsa; Liv. II) inter-
T)ene coucepti aiFectus sentimenti profondi,
, namente concitato, violento, impetuoso, veemente,
Quint.: (con fé poet. senza] spe, mente), dar appassionato, ardente (covtr. remissUS, lenis,
campo alla speranza, al pensiero SU q.C, spe- mitis), pater, Quint.: affectus, Quint.
rare SU q.c, tendere, tispirare a q.C, adoprarsi con-cilo, atum, are (freq. di concieo,
avi,
per q.c, tneditare, ordire, tramare, macchinare concio), incitare, spingere, andare spingendo,
q.c, scelus, Cic: hoc spe, Liv.: aethera mente, eccitando e sim. I) porre conservare in moto
Ov.: thalamos alieni orbis, Ov.: non servili continuo, 1) cacciare, spingere a corsa furiosa,
animo e, seg. dall'indn. =
non con servile imprintere un movimento impetuoso; cacciare
risoluzione pensò di, ecc., Tac ann. 2, 39. spingere con foì-za, a) fisic: a) c. inan.: naves,
d) accogliere q.c nella fantasia immagi- = Liv.: navem remis, Liv.: telum ex insidiis, sca-
narsi, figurarsi, ideare,per lo piti COlVahl., gliare, Verg.: ina quo (procursu) plurimum
animo o mente, a) generic: alqd animo o concitantur tela, ricevono spinta, forza, Liv.:
mente, Liv.: alqd animo ac mente, Cic: e (dello spiritus acrius concitatur, si agita troppo vi-
spirito stesso) superstitiosa ista, Cic: coH' acc. e vamente, Curt. anim.: equum (calca-
p) esseri
rinfin.,Vell. e Ov.: seg. daprop. relat., Plin. ep. ribus), Liv.: equum contra o in alqm, Liv. e
3, 9,24: partic. perf., sos<., mente concepta, Nep.: equos adversos, spingere con impeto gli
orum, n., concetti, pensieri, idee, fantasie, Quint. uni contro gli altri, Liv.: armenta in adversos
P) =
presentire, sospettare, non uUum mente montes, Liv. se alis in Teucros, lanciarsi
:
,

nefas, Ov.: non tantos mente furores, Verg. Verg.: se in hostein, sragliarsi sul n., Liv.: se
•e) accogliere nella ragliane, nella coscienza, oyy.beluam in fugiim, Liv. f? Curt.: magno cursu
comprendere, capire, riconoscere, apprendere, concitati, di corsa, a precipizio, Caes.: partic.
concepire, principia rerum omnium animo ac coll'l voce, colle esortazioni, eccitaì-e, animare,
imente, Cic: si qua divinae opis anguria mente stimolare, spronare a battaglia, inajorem mul-
concipi possent, Curt.: seg. dall'acc. e Tinfin., titudineni armatoruin, Caes.; servos ex omnibus
quod enim juratum est, ut mens conciperet
ita vicis, Cic. b) influendo sull'inclinazione o sulla
fieri servandum est, il giuramento
oportere, id volontà di tdcuW), eccitare, anintare, incit^tre,
dato colla coscienza che debba essere com- spingere, concitari alcjs cohortatione ad alqd,
jpiuto, deve essere osservato, Cic. de off. 3, 107. Cic: seg. dall'infin., Ov. met. 13, 226. 2) porre
r)27 couritor conc.iqno 528
in morhnfinto violento contìnuo, mfHfre in
e ronoliive, is, n. (com e
ogni ca- ola vis),
tnoto, agitare, sconvolgere, scuotere, sconquas- mera, stanza che SÌ può chiudere, pirtic. ora
sare, agitare violcntemetite, a) fìsic, ventoS ac sala da pranzo, ora camera da letto (mentre
maria carminibus, Mela: cversas aquas (del cubiculum, stanza per riposare), Cic. ed a.
vento), Ov. h) politicam., eccitare, sommovere., conrludo, cinsi, cliisum, ere (com e eludo
sollevare, opificcs, Cic: exercitum adversus re- = claudo), chiudere, seri-are rinchiudere, —
gem, Liv.: omnem Galliam ad suum auxilium, rinserrare, sbarrare, /) propr.: a) eSSeri viv.
Caes. e) concitare, eccitare, comniìionere, agitare, e e. inan. in uno spazio : eos, Cic: bestias de-
con passione [contr. mitigare), animos, Cic: lectationis causa, Cic: se in cellam cnm illa,
cum a corpore animus abstractus divino in- Ter.: conclusa aqua facile corrumpitur, Cic.
stinctu concitatur, Cic: al coraggio, alla batta- b) 7m luogo, chiudere, rinchiudere, serrare, cin-
glia, his inter se vocibus concitati (di soldati), gcre,\Qmn\ sulco,Verg.: conclusura mare, Caes.
Liv.: per lo piii ad ira, collera, sdegno, eccitare, JJ) trasl.: rinchiudere, serrare, stringere, com-
irritare, attizzare, suscitare, movere a sdegno, ad prendere, raccogliere in uno Spazio più ri-
esacrbare, infiammare [contr.
ira, eccitare l'ira, stretto, conclusa oratio, Cic: jus civile in par-
flectere [piegare], lenire, placare, mitigare), vum quemdam et angustum'locum, Cic: ano
judices, Quint.: injuriis contumeliisque conci- volumine vitam excellentium virorum com-
tatns, Sali.: concitatus ira Poenus, Liv.: e. ani- plurium, abbracciare, comprendere, Nep.: e
mum se in iram. Curt. e Quint. II) portare, così quartus dies hoc libro concluditur, Cic.
eccitrtndo, in vist'l, muovere, commuovere, ecci- 2) ridurre in un tutto comphifo, a) gè-
tare, provocare, destare, e siw., a)
cowìiz. e fe- neric. conchiudere, condurre a termine, ter-
:

nomeni fi sici,popnli Romani lacrimas, Quint.: minare, finire, epistu'am, Cic: crimen def-u-
risum, Cic. b) condiz. politiche, di guerra e marum (nell'orazione), Cic. b) come t. t.
sim., tumultum {cnntr. sedare tumultum), retar., a) della conclusione, dell'epil >go, con-
Caes.: seditionem ac discordiam, Cic: magnum chiudere con q.c, ut ea ipsa concludamus ali-
bellum in Cappadocia, Cic: pugna atrox comM- quando, Cic: assol, ut concludamus atquc
tatur (si impegna), Liv. e) e sentinfnti, ma- ita peroremus, Cic. p) conchiudere, finire ritmi-
gnam expectationem sui, Cic: populi misericor- camente, cnn rotondità, sonorità di periodo,
«liam, Cic: invidiam in alqm, magnum odium sententias, Cic: oratio non conclusa {contr.
in alqm, Cic. d) con/liz. intellettuali, error terminata), .Sfw^a armonia, Cic. e) (come t. t.

vanis concitatus 'maginibus, Val. Max. 9, 9 in. filosof.) conchiudere, tirare una conclusione, in-
coneiior, òris, m. (concieo), I) incitatore, ferire, dedurre,argumentum ratione, Cic: ri-
xommovitore, sollevatore, VUlgi, Liv. 45, 10 § 10. tionem hoc modo, Cic: ex rebus concessis quod
IT) eccitatore =
istigatore, autore, belli, Liv. velis, Cic: coU'acc. e V nfin., summum malum
ed a. esse dolorem, Cic: assol., alqd sumere ad con-
conotiinrììla, F. contiuncnla.
ae, f., cludendiim, Cic.
concliiiiisilTo, ònis, f. (conclamo), aito conci iifiv, avv. (conclusus), con ritmo, con
grido (partic. di più), eprecis. tanto applauso. armonia, artnonieamente, Cic or 117
Caes., quinto grida di dolore, grida affannose, c»ncliì<iio, ònis, f. (concludo), atto del
Sen. e (an^he al plur.) Tac rinchiulere serramento, rinchiudimento ,
,

oon-cliiiiió, avi, atum, are, I) gridare, I) propr.: come t. t. milit.. assedio, blocco,
alzare ìoi grido, chiamare ad alta voce, annun- Caes. ed a. Ili frasi., 1) chiusa fiite,mn- =
ziare a gran voce, proclamare, COVlun. di più neris ac negotii tui, Cic e co ne 1. 1. retor.,
:

pers., e. ad arma, chiamare all'armi dar: = chiusa, conclusione, epilogo, come ultima parte
il comando di prepararsi alla battaglia (come del disco7-so (greco èiziXofoi;), orationis, Cic. e
1. 1.milit), 1A'<i.:colT3iCc.,li&\\xm,pscl!im'ire: assol.. Cornif. rhet. e Quint. 2) compiutezza,
Italia! Verg.: incendium, gridare al fuoco! ari-otonda mento delle parole c proposizioni,
al fuoco! Sen.: vasa, dare il comando di fare periodo compiuto, con scnza il gcnit ver-
i bagagli, di levare il campo, prepararsi p^r borum o sententiarum, Cic e Quint 3) con
marciare (t. t. milit.), Caes.: così anche assol.: ciusìone , del sillogismo, Cic e Quint.:
conclamari jussit, Caes.: colTacc. e ?'infin., C'irne fig. retor. ,
conclusione, Cornif. rhet.,
chiamare, gridare, proclamare ad alta voce, 4, 41.
annunziare, Caes., Cic. ed a.: con ute«7cong. concluisTuncui», ae, f. (dimin. di con-
cól solo cong., Caes.: seg. da prop. interr. ci usio), piccola conclusione; tnagra, povera con-
indir., conclamavit, quid ad S3 venirent, Caos. clusione, al plur., Cic. Tusc. 2, 42; fallaccs
— In partic: a) di grida, esclamaz. di gioia, conclusiunculae, miseri cavilli, sofismi, Cic.
ad eorura casum gaudio, Liv.: conclamat omnis -Ac 2, 75.
multitudo,Caes.: ra?Z'acc. ^^iV/acc, victoriam, concneniitTo, ònis, f. V. concenatio.
gridar vittoria! Caes.: laetum paoana, innal- COn-c8lor, òris, di ugual colore, Verg-,
zare grida di vittoria, Verg. od =
accogliere Plin. ed a.: seg. dal dal. Ov. Col. ed a.
fra grida, id, Cic b) di grida di guerra, dato si- con-co«|uo, coxi, coctum, ere, I) cuocere
gnoutuniversi conclamarent,Curt. e) di grida con q.c, far Cìiocei-e insieme più, CO'ie, C. ni-
di lamento, conclamat vir paterque, Liv.: srg. trum sulfuri, Plin.: odores concocti, Luci-.
dal discorso diretto, hei mihi! conclamat, Ov.: II)cuocere canveniententente, stracuocere, quin-
coli' acc, e. s\(]T{\, piangere, (gemere per) la moì-te di: adoperare, impiegare convenientemen*c, spe-
di ale, Liv. 4, 40, 3: e proverb., concla-
suo.s, cialm. nello stomaco ^= digerire. A) propr.,
matum perduto, la è finita, Ter.
est, tutto è cibum, Cic: cibus facillimusad concoquenduni,
eun. 348. II) chiamare insieme, adunare, con- Cic. B) trasl.: 1) digerire, a) sopportare =
vocare, socios, Ov.: agrestes, Verg. con equanimità, tollerare, soffrire, ejus ist*.
529 concordia 530

odia, Cic: alqm seiiatorem, non e, Liv.: h) di- putres concrescere fungos, Verg.: aut simplex
gerire =(ciò che si è udito o visto) far pro- est natura animantis aut concreta ex plurùuis
prio, assimilarsi, comprendere esattamente, naturis, Cic: trasl., concreta labes, corruzione
Sen. ep. 2, 4 e 84, 7. 2) meditare, maturare, contratta, Verg. Aen. 6, 746: partic. sost..
ponderare, clandestina Consilia, macchinare, multa concreta, molti vizi, Verg. Aen. 6, 738.
Liv.: diu deliberare et concoquere, utrura coiicrclio, onis, f. (concresco), I) astr..
an etc, Cic. condensamento , concrezione , rapprendimento,
1. concordia, ae, f. (coucors), conccn-dia, Cic ed a. IIJ COncr., il materiale, matorialitii,
unione, armonia, accordo (contr. discordia, re- Cic. Tusc._l, 66.
pugnantia), I)propr.: Cic. ed a.: equestris, concretus, a, uni, part. agg. [da cou-
dell'ordine equestre, Cic: concordiam cum Cresco), denso, condensato, rappreso, concreto,
alqo confinnare, Cic: concordiam ordinum duro, coagulato, glacles, Liv.: aér, caelum, aria
(gradi) disj ungere ovv. turbare, Cic. e Liv.: greve, Cic: dolor, chiuso (:= senza lacrime), Ov.
ineton., et cum Pirithoo, felix concordia, The- COn-CruCIO, are, tormentare, torturare,
seus, un corpo e un'anima
sola, Ov. met. 8, Lacr. 8, 148.
303. II) trasl., di inan. e astr., concordia,
e. concubina, ae, f. (concubinus), concubina,
accordo, rerum discors, Hor.: rupta rerum, Sen.: colei che, senza essere sua sposa, convive con
sodata nervoruni, Quint. Deriv. : — un uomo, non potendo contrarre con lui un
2. Concordia, ae, f., dea della Concordia, matrimonio legale, Cic. ed a.: posteriorm. =
che in Roma aveva più templi (innalzati di concubina, druda, cortigiana, Tac. e Suet.
solito dopo tumulti), in uno dei quali il Se- concììbTnalus^ ùs, m. (concubinus), con-
nato teneva spesso adunanze solenni. cubinato, Plaut. ed a. : trasl., e. nuptaruni,
concordile!', avv. (concors), d'acccn-do, concubinato mogli altrui, Suet. Ner. 28.
colle
cotìcor de mente, in buona armonia, 0. et amore conctibTnus, i, m. (concubo), concubino,
mutuo vivere cum alqo, Suet.: concordius bel- drudo (cfr. concubina), Cat., Quint. ed a.
lam gerere, Liv.: concordissime vivere cum concubiliìs, 5s, m. (concumbo), il cori-
alqo, Cic. a giacere, quaeris concubitus? do-
carsi, poì-si

concordo, avi, àtum, are (concors), esser mandi come ci ponemmo a dormire ? Prop. ">,
d'accordo, concordare, Justiu.: cum alqo, Ter.: 8,36. II) partic., concubito, aecoppianiento ,

tiasl.: di e. inan., concordare, consotuire, esser coito, dell'uomo, Cic. ed a. : degli animali,

d'accordo, armonizzare insieme, concordant Car- Verg. e Col.


mina nervis, Ov.: di astr., assol.: cum alqa re, concììbius, a, um ( concumbo ) die è ,

Sen. ed a. proprio del dormire, concubià nocte, nel tempo


concors, cordis(com e cor), coìicoi-de, d'ac- del primo sonno profondo, a notte inoltrata,
cordo, armonico (contr. discors), Cic. ed a.: nel cuor della notte, Cic. ed a.
fratresconcordissimi.Cic: trasl., regnum, Liv.: conculco, avi, àtum, are (com e calco),
civitatis status, Cic: concordi sono, di con- calpestare insieme, trasl.: I) ostilmente, calpe-
certo, a una sola voce, Ov. stare, conculcare, tnaltrattare, alqm, Cic. : mi-
con-crchresco , bili, ere, crescere in- seram Italiam, Cic, II) calpestar coi piedi =
sieme, cum euro, Ps. Verg. Cir. 25. dispì-ezzare, vilipendere, Cic. ed a.
con-crcdo, cred^di, crèdttum, ere, affidare, concumbo, cubai, cubitum, ere (com e
consegnare, confidare, alci alqd, Cic. ed a. *CUinbo), mettersi a giacere, giacere, I) in gen.,
con-cr«nio, avi, atum, are, distruggere, di animali, Prop. 4, 1, 4. II) partic, porsi a
anment<tre col fuoco, ardere totalmente [in Cic giacere per coito, giacere con ale., cum alqo o
comburere), omnia tecta, Liv.: domus super cum alqa, Cic. alci, Prop. e Ov.
:

se ipsos, Liv.: eos viros igni, Liv.: Puteolis COncU|ȓens, entis, (cupio), cupido, bra-
duas naves fulminis ictu concrematas esse, Liv. moso, regni, Enn. in Cic. de div. 1, 107;
con-erèpo, crepui. crcpìtum, are, I) intr., dubbio.
strepitare, risonare, fare strepito, digitis,
far concupisco, pivi ovv. pti, pitum, ere (coni
scoppiettare Cic: gladiis ad scuta, far
le dita, e cupio), desiderare, brantare q.C, esser deside-
strepito, battendo gli scudi colle spade, ur- roso, bramoso di q.C, mirare col desiderio, aspi-
tando fra di loro gli scudi e le spade, Liv.: rare a q.C, porre come meta dei propri desideri,
ostium concrepuit, laporta cigolò. Ter. JJ)tr., delle proprie aspirazioni [contr. spemere, re-
far risonare, Temesaea aera, Ov. fast., 5, 44L spucre, abnuere, contemnere, pertimescere, de-
con-crcsco, crèvi, crètum, ere, I) con- dignari, a) coU'acc ., non pecuniam, non opes,
densarsi, a) indtirire, coagidarsi, rapprendersi, Cic: raortem gloriosam, Cic: tribunos plebi.s,
congelarsi, agghiacciarsi, concrescunt Crustae, Liv.: nihil sibi. Piane. mCic. ep. <^) coir in fin.:
Lucr.: concretum lac, Verg. nix concreta : ducere alqam in matrimonium, Cic: y) col-
pruina, Verg. concreta giaci es, Curt.: nive
: l'acc. e Tinfin. pass.: discerpi senatorem, Suet.
pruinàque concrescit aqua, Cic: coucretus gelu 6) assol.: fìngebat et metum, quo magia con-
Danuvius, il D. gelato, Fior.: rigido concre- Tac
cupisceret,
scere rostro ora videt, Ov.: concreti sanguine con-curro, curri (ì-aro cùcurri), cursum,
crines, rappresi, Verg.: partic. sost.:nihil con- ere, correre insieme, concorrere, I) da tutte le
creti habere, Cic trasl: concretus dolor, do-
: parti coì'rere , accorrere, giungere, an-ivarr,
lore chiuso (sema lagrimej, Ov. b) conden- venire frettolosamente, in fretta a questa VOltd,
tarsi = ottenebrarsi, oscurarsi, Cic. po6t anche rifugiarsi, ricoverarsi, cercar rifugio a
de div. 1, 18. e) del crescere, ritirarsi in sé, (al pass, impers., concurritut,concursum est
rattrarsi, Prop. 5, 8, 41. II) intens., con- e sim.), populus concurrit, Cic. undique u.v :

densandosi, crescere, formarsi, sorgere, nascere. agris, Nep. ex proximis castellis eo (colà).
:
531 concursatio concutio 532

Caes.: ad curiam, Cic: ad arma, Caes.: ad hos là, I) intr.: a) di pers.: a.) generic: tum tre-
(druides) disciplinae causa, Caes.: de cont'one pidare et concursare, Caes.: tote foro, Liv.:
domum tuam, Cic: ad spectaculum in portum, dies noctesque, Cic: circum tabernas, Cic: per
Liv.: ad me restituendum Komam, Cic: nuUae viam, Liv. p) come t. t. milit., assalire il ne-
vires, nulla sedes, quo concurrant, qui etc, mico di qua e di là, scoì-azzare, scaramucciare,
Cic. II) da due O più p irti, inrontrami, iu praelio, Liv. inter saxa rupesque, Liv.
: :

1) trovarsi nello tempo, un'"ndosi


stesso ,
modo in primum, modo in novissimum agmen,
a) di pers.: uW legati concurrerent, ibi termini Liv.: assol. Liv. 5, 8, 8. y) «"»«'«' attorno
statuerentur, Mela, 1, 7, 6 (= 1, § 38). b) di ovunque, cuTn co simul e, Cic: par-
lecticubi,
e. incoi, concr., concurrunt labra, si serrano tic, di M'igintrati nella provincia, cfr. Cic.
(involontariamente), Sen.: e cosi concurrit os, Verr. 5, 29 e 80. b) di e inan.: concursantes
Quint.: ut neve aspere (verba) concurrerent undae, cozzanti, urtantisi, Acc. tr. fr. II) tr.,
neve vastius diducaiitur, Cic. e) di astr., in- andare qua e là, girare attorno, omnes fere de-
contrarsi, iiìthaltcrsi, coincidere, avvenire, acca- mos, di casa in casa, Cic.
dere contemporaneamente, quae ut COnCUrraut concurxiìii, us, m. (concurro), /) il cor-
omnia, optabile est, Cic. uisi vita casu non- : rpre insieme, anche tumultuario,
concorso,
numquam forte temere e incurrerent, Cic come : hominum in forum, Cic: magni domum con-
1. 1. del Unjuaggio commerc, ut non concur- carsus ad Afranium fiebant, era un accorrere
rerent \wm\n\ {debiti e crediti non s''adano alla casa di Afranio, Cic: concursum (homi-
nello stesso tempo), Cic. 2) pregn., correre num) facere, cagionare, pìrodurre un concorso
insieme, urtarsi, cozzare, incontrarsi con impeto, di gente, un tumulto, Cic e Liv., ovv. concur-
a) generic. a) di concr., ne prorae concurre-
: sum ìac^vq, accorrere in massa, Liv.: concursus
rent, concurrentcs rami, Curt. P) di
Liv. : fiunt ex agris, Cic: quindi a) correre insieme,
astr.. inter se e, urtarsi, collidere, Quint. 12, il confluire, confluenza di più COrsi d'acqua,
2, 15. b) ostilmente, corrersi incontro in bal- torrentium, Curt. b) l'avvicinarsi di astratti
tagli'l, urtarsi, azzuffarsi, venire alle mani, concorrenti, coope^-azione, concorso, honestissi-
correì-e all'attacco [alpass. impera., c mcurritur, morum studiorum, Cic. de fin. 2, 111. II) l'in-
concursum est), cum pedes concurrit, Liv.: contrarsi, incontro, concorso. A) unendosi, C.
utrimque magno clamore coucurritur, Sali.: quidam fortuitus(corpusculorum, degli afoìJii),
Caes. b. e. B, 93, 1: e. infestis
e. infestis pilis, Cic: verborum asper et hiulcus, Cic. B)pregn.,
cuspidibus, Liv.: rostris (di navi), Liv.: ex in- l'urtarsi insieme, urto, cozzo, 1) fortuito, cacll
sidiis, Liv. concurrunt bastati cum hastatis,
: (del tuono), Ov. : e pnrtic. spesso navium e.
Liv.: e. inter se, di cavalieri, Caes., di navi, (durante la tempesta, in battaglia, fra la
Liv.: rostris inter se (di uccelli), Curt.: col nebbia,ecc.), Caes. ed a. 2) l'incontrarsi ostile,
dat.. comminus bosti, Ov.: credas montes con- scontro, zuffa, attacco, combattimento, tufo,
<;urrere montibus, Verg.: adver.sus alqm, Liv.; utriusque exercitus, Caes.: in concursu proelii,
centra alqm, Auct. beli. Afr.: in alqm, Sali, e Nep. fig., omnium pliilosopborum, Cic.
: di :

(dei marosi), Justin.: quindi trasl., concur- astratti, ex rationis et firmamenti conflictione
rentis belli minae, della guerra imminente, et quasi concursu, conflitto fra, ecc., Cic. e :

Tac. furto, cozzo, concorso, di circostanze sopra di


concursatio, onis, f. (concurso), il con-ere ale, calamitatum, Cic. occupationum, nu-
:

qua e là, lo scorazzare, viaggiar qua e là per golo, Cic.


occupazioni, per inquietudine, a) di esseri COnCHSsTo, Ònis, f. (concutio), scossa, sco-
viventi, a) generic. e. multa (dell'oratore
: timento, crebra facium, Plin. ep. ; vasta, or-
siilT arringo),Cic: puororum illa e nocturna, rendo, rovinoso terremoto, Sen.
Cic. plur., bujus lacrimae et concursationes,
: conciissiìs, u, rn. (concutio), lo scuotere
Cic: p) viaggio intorno, qua e là, e. regis a De- iìisieme, scossa violenta, scotimento, Lucr. e
metriade nunc Lamiam in concilium Aetolo- Plin.
rum, nunc Chalcidem, Liv.: e decemviralis, concutio, cussi, cussum,cre (coni e quatio),
dei decemviri nelle provincie, Cic. y) come scuotere insieme, I) in sè, cioè scuotere violen-
t. t. milit., l'avanzare e retrocedere, lo scoraz- temente, A) in gen.: a) propr.: caput, Ov.:
zare, searamucciare di Soldati armati alla quercum, Verg. arma manu, scagliare, Ov.
:

leggiera, Liv. e Curt b) di ogg. inan.: som- b) trasl.: e. se, scuotendosi, quasi ricercare
nioruin, il vagar dei sogni, Cic. su di sè =
esaminarsi, Hor. sat. 1, 3, 35.
concur>iiat)»r, òris, m. (concurso), come B) scuotere da ogni parte, a) propr. : terra
t. t. milit., scorazzatore {contr. statarius), ho- inerenti concussa motu est, Liv. bi trasl.:
uso solo a scaramuccie, Liv.: pedes, ado-
stis, a) scuotere, indebolire, disordinare, riguardo
perata ascaramucciare, fanteria leggera, Liv. alla forza, potenza, ecc., rem publicam, Cic:
COncursYo, Ònis, f. (conCXlXXO),! incontrar si opes Lacedaemoniorum, Nep. p) scuotere nel-
insieme, concorso, I) in gen.:atomo um, Cic: l'animo =
spaventare, atterrire, turbare, agitare,
crebra vocum, Cic. II) in par tic, come figura, angosciare, terrorem metum coucutientem defi-
retor., in eadem verba impetus et concur- niunt, Cic: popularcs conjurationis, Sali.: e
sio, V aspro incontro delle medesime parole coll'acc. greco (di relaz.), casu concussus ani-
(quando una parola comincia più proposi- mum amici, Verg. y) turbare con veemenza, non
zioni, e un'altra si ripete chiudendo ogni leviter se conc, turbarsi, scuotersi grande-
proposizione), greco auiinXov.-q, Cic. de or. 3, mente. Fior. 3, 1, 2: non concuti, wom turbarsi,
206. Quint. 9, 1, 33. Cornif. rhet. 4, 20. Sen. de tranqu.,2, 3. S) scuotere metteì-e in =
concupito, avi, àtum, are, correre qua e là, moto, in azione, fecundum pectus, mettere in
andar viaggiando qiia e là, girare di qua e di moto, raccogliere la pro^pria facoltà inven-
533 cuiidecet condimentum Ìj24

Uva, Vcrg. Aen. 7, 338. II) battere, urtare in- IIJ in istretto senso, condizione t= condi-
sieme due cose così che mandino un suono, zione posta innanzi, obbligo, clausola, proposta,
inanus, Seu. frameas, Tac. proposizione, richiesta, esigenza, domanda, pre-
coii-ilecel, convieìie, alqd, alqiii, Comici: tesa, e pregn (partic. al piur.), trattato, con-

co/rinfin., Comici. venzione stretta secondo le condizioni presen-


COn-decttPO, are, ornare, adornare, deco- tate, patto, accordo derivante dalla conven-
rare. Ter. Hoc. prol. (2») 37. zione fatta, I) genenc: aequa, iniqua, Cic:
coiideninatftr, òris, m. (condemno), con- tolerabilis, Cic: deditionis, Liv.: pacis, Liv.:
dannatore ^= autore della condanna, detto del- duas condiciones ponere (porre), Liv.: ferre
l' accusatore Tac. ann. 4, 66.
,
condiciones, Cic: pacis condiciones, Liv.: con-
con«lcniiiio,avi,atum, are (come dainno), dicionem accipere, Cic: ad alcjs venire condi-
inflifigere una pena (damnum) ad ale. I) del cienem, piegarsi a, ecc., Cic: alcjs condicione
giudice, condannare, (/indicar colpevole ale,, uti, Cic. eondicionem aeqmssimarn repudiare,

1) propr. (contr. absolvere, liberare): tarde Cic: nullas recusare condiciones pacis, Liv.:
condemnare [contr. cito absolvere), Cic: alqm suis condicionibus stare nolle. Cic nianere in:

a\cì, obbligare quale. per condanna a dare q.c. condicione (diunapers.), Cic: manere incondi-
a quale, Cic: con doppio acc, alqm innocen- cione atque pacto, rfttrare in forza deipatti sta-
tem, Cic: col genit. della colpa, injuriarium, biliti (di una redemptio), Cic: duriorem alci
Cic: pnblicae pecniiiae (per denari dovuti allo eondicionem statuere quam ferre possit, Cic:
Stato), Cic: co/ genit. della pena, ca-pìtis, Cic: condiciones pacis postulare, Veli.: condiciones
coZ genit. della garanzia, promessa, a cui si e pacis alci dicere, Liv.: pacem nolle nisi duris
condannati, coudemnari sponsionis, Cic: con simis condicionibus dare, Eutr. condicione :

de e Z'abl. della colpa, alqm de alea, Cic: col- pacis conveniunt, non conveniunt, Liv. e Nep.:
V3.)a\. della pena, capitali poenà, Suet., o col- sub coudidone, condizionatamente, Liv. 6, 40,
Vahl. della multa, àexììs milibusaeris.Liv.: coh 8: hàc (istà) condicione, bis condicionibus, con
ado in e Z'acc. del luogo dellapena, admetalla, questa e, a queste e, anche seg. da ut o ne e il
in antliam, Suet.: coudemnari arbitrium prò cong.,p. es., hac conditione acceperas, Cic: bis
socio, da un giudizio di arbitri esser condan condicionibus composita pace, Liv. (ma solo
tìnto come socio in un commercio, Cic.'2) trasl., Liv. 21, 12, 4, sub condicionibus iis de pace
generic, dichiarar colpevole, a)una pers., agere e Ov. fast. 4, 320 accipe sub certa condi-
tacciare, accusare, alqm iinpudentiae, Cic. cione preces): solt. dopo Augusto, sub hac
b) condannare una cosa — biasimare, disap- condicione, ut etc, Eutr sub ea condicione,
:

provare, silentio suo temeritatem atque auda- ne etc, Plin. ep.: sub condicione, ut etc,
ciam alcjs, Cic. II) delf accusatore, far con- Phaedr.: ancora èa condicione si etc, Caecin.
€ìannare, Cn. Pisouem accusavit condemnavit- in Cic. ep. e così dopo Augusto, sub condi-
:

que, Suet.: e alqm uno hoc crimine, Cic: col cione, si etc, Suet.: nulla ovv. non (nec)
genit. della colpa, alqm furti, Cic. ulla condicione, a nessun patto, Cic: in quas
=
oon-denseo, èie coiidenso, Lucr. 1, 392. condiciones pax fieret, Liv.: condicione, Cic,
con-dcnso, avi, àtum, are, condensare, ovv. condicionibus. Sali., per eondicionem, Tac,
render denso, serrare, stringere, aciem ita C, per condiciones. Sali: mediante condizioni,
ut etc, Auct. b. Afr. 18, 1. patti. 2) partic. in cose d'amore : a) in senso
von-densus, a, um, tnoiio denso, fitto, buono, partito di matrìnonio (meton. anche
spesso, serrato, stipato, coluiiibae, Verg.: acies, della pers.), compiut condicio uxoria (Cic. de
Liv.: vallis e. arboribus, piantata fittamente am. ZA), perlopiù sem^;?., condicio, p. es., eon-
di alberi, Liv. dicionem filiae (per la f.) quaerere, Liv.: aliam
condTcYo, ònis, f. (condico), condizione po- eondicionem (juaerere, Cic: alci eondicionem
sta, I) in senso lato =
la condizione di una ferre ovv. deferre, offrire ad uno una fan-
pers. cosa =
condizione , natura , stato, ciulla come partito. Ter. e Suet.: nullius con-
sorte, disposizione, <iualitiì, circostanza pro- dicionis non habere potestatem, poter preten-
veniente dalla natura, dalla ìiascita, dallo dere ad ogni partito, Nep b) in senso cattivo,
stato, dalle circostanze, ecc., humana, Cic: occasione di amoreggiare, relazione (meton.
omnium civium, Cic: condiciones vitae, Cic: anche degli amanti stessij, bine condiciones
liaec condicio vivendi Hor. temporum
, :
,
legere cotidie, Cic: quaerere eondicionem per
Cic agri, Cic.
: praedia optimà condicione,
: amicos, Suet.
Cic. longe alia condicione ego sum ac ceteri
: con-dìco, disi, dictum, ere, intr. e tr.
imperatores, Vatin. in Cic. ep ut optuma con- : I) concertare, stabilire di comune accordo q.C,
dicione sit is (che abbia un vantaggio colui), accordarsi in q C, convenire, alci, COn ale,
cuja res (sit), cujum periculum, Cic nascendi : come formola in T^iv. 1. 32, 11; tcmi)us et
condicio iucerta est, la sorte della nascita, loCUlll Jlistin. II) avvisare, significare, annun-
Ole: eà condicione nati sumus, ut etc Cic: , ziare, dire, e. aliquo ad cenain foias, invitare
cum esset haec illi proposita condicio, ut aut .. a cena altrove, fuori, Piaut.: e così alci ce-
Antetc, essendogli posta Yalternativa di o... nain, Suet. sempl. condicere alci, Cic, invi-
o, ecc., Cic: eà o tali condicione propo-ita, tarsi presso alcuno a cena.
sotto queste condizioni, Cic. e Caes.: sed ta- coiidimcnliini, i, n. (condio), condi-
men ea vicisti, quae et naturam et condicio- tnento (in quanto rende il cibo più saporito,
nem, ut vinci possent, liabebant, che aveano mentre aroma come materia, droghe, spe-
in sé ogni lato debole per esser vinte, Cic. : zieriej, (jic. ed a.: tr a.s\., condimento, in quanto
qui suo judicio esscnt illam condicioiiem vitae rende e/, e. più piacevole, amicitiae, Cic: ser-
secuti, Cic monum, Cic ovv. ì^er mitigare l'asprezza di
:
r)3S condio condo 536-

q.c, severitas alcjs multis condlmentis huma- ditae CCCCLXI, Eutr.); colonias. Veli.: in-
uitatis mitig'atur, Cic. sul^am, colonizzare, Veli.: conditi sunt ab alqo,
condTo, Ivi e ìi, ìtum, ire {forse fìTrma alt. è il fondatore dèlia loro città, Curt. b) con
Sec. di condo), porre dentro, rendere saporito, mezzi non soltanto materiali, a) generic. =
condire, dar gusto, I) propr. : A) mettere in fondare, istituire, creare, dar origine, principio,
salsa, condire, in aceto, vino, ccc, lactucani, produrre, regolare, ordinare, disporre, collocare,
Col.: corna, Col.: quindi, imbalsamare, mortuos, e sim., civitates novas, Cic: imperium. Fior.
Cic: corpus diftertum odoribus, Tac. B) con (e in determinazioni temporali), ex quo Eom.
aromi, ecc., condire, render saporito, gustoso, imperium, conditunierat,Eutr.: post conditum
fungos, herb :s, Cic. unguenta, profumare,
: Rom. imperium, Eutr.: regna, Justiu.: Parthos,
render odoroso, olezzante, Cic. II) trasl , il regno dei Parti, Curt.: Romauam gentem,
condire =
render gradito, dar grazia, render Verg. genus horainum, Justin.: coUegium ad
:

piacevole, orationem, Cic, e mitigare, cal- = id novum, Liv.: aurea saecula, Verg.: potesta-
mare, tristitiam temporum, Cic: comitate con- tem per arma, Sali.: fr. mores gentis, Curt.
: :

dita gravitas, Cic. lustrum, V. lustrum. p) partic. per iscritto,


coiiilìscTpuliilus, US, m. (condiscipulus), comporre, scìivcre, poiiina Graecum, Cic: car-
l'esser condiscepoli, il frequentare la medesima mina chalcidico versu, iìi verso calcid., Verg.
scttoia, condiscepolato, Nep. Att. 5, 3: apud Ari- ecl. 10, 50 {cfr. Chalcis): leges, Liv.: e pregn.
stotelem, Justin. 12, 6, 17. = cantare, celebrare, descrìvcì-c, narrare, bella,
COn-diseTpiìllIS, i, m., condiscepolo, com- Verg.: aliqua in liane materiam, Quint. II) ri-
pagno di scuola, Cic. ed a. porre, ntetttiì' dentro. A) in gen., cacciare, fic-
COn-dìSCO, dldlci, ere, imparare, appren- care dentro, ensem in pectus, Ov.: digitos in
dere, ai'vezzarsi, accostumarsi a,modos, Hor : lumina, Ov.: alci ensem in pectore (adverso),
genera plausuum, Suet.: seg. dall'infin., Cic: Verg.: feirum ad verso sub pectore, Verg.: teluni
seg. da prop relat., [con qui), Cic. jugulo meo, Ov. B) partic. : portar dentro,
1. COndìlìO, ònis, f. (condio), I) U conser- introdm-re, cacciar dentro =
mettere al SlCUrO,
vare frutti, bacarum conditiones, Cic de div. assicurare, porre sotto custodia, serbare, con-
1, 116. II) condimento, il rendei- gustoso, sa- servare, guardare, custodire, nascondere, ce-
porito; confezione, vini, Col.: ciboruin condì lare, assicurare, difendere (contr. promere),,
tiones, Cic. de nat deor. 2, 146. a) propr. a) generic: pocula, Verg.: eo sortcs,
2.condTlTo, V. condicio. Cic: legera in aerarium, Suet.: sacra in doliolis,
COndTtìVIim, i, n. (condo), sepolcro, tomhu, metter dentro, Liv.: alqd domi suae conditum
Sen. ep 60, 4 e 82, 2. putare, Cic: e. spes, Verg. pecuniam, Cic:
:

OOndllAr, Òris, m. (condo), stabiUtore, fon- omnem pecuniam mercandis agris, collocare,
datore, ordinatore, restauratore, riforniatore impiegare, ecc., Tac. P) frutta, vino, e sim.,
creatore, autore, promotore, a) COn SOli mezZl riporre, raccogliere, serbare, mettere in serbo,
maler.: conditor et instructor convivii, Cic: e. chiudere, riporì-e, nel granaio, nella cantina
arcis, Verg.: pai-tic. come XTtatyjg, fondatore di e sim., fructus, Cic: messeni, Tibull. : proprio
una città, coZowia, urbis Romanae, Liv.: insu- horreo quidquid de Libycis verritur areis,
lae, colono, Suet.: conditor uoster (di Romolo), Hor.:e (figur.) bonum in visceribus medul-
Liv. b) con mezzi non soltanto mater.. a.) ge- lisque, Cic. mella amplioris, Hor.: oleum
:

neric, ejus sacri, Liv.: libertatis Ronianae, conditum, vecchio, stagionato {contr. oleum
Liv totiusnegotii, intraprenditore,Q\c. P) «»-
: viride, fresco), Suet. e frutti, mene-n-,
:

tore,narratoì'e, espositore, historiae, Quint.: Ro- porre in conserva, in aceto e sim., corna con-
mani anni, del poeta dei fasti romani, Ov. :
dita in liquida faece, Ov. y) ">*« spada nel
assai; humilis tantis sim conditor actis,TibuIl. fodero, ecc. ,riporre,g\a.dìnm, Sen.: ensem, Hor.
condflorìiim, l'i, n. (condo), luogo in cui 8) esseri viventi in qualche luogo, porre entro,
si conserva un calavere, cassa da morto, Suet., chiudere, aerrare, alqm vivum in arcani, Liv.:
ovv. totnba, sepolero, in genere, Plin. ep. partic, mettere al sicuro, custodire, difendere
COndTliira, ae, f. (condio), conditura, con- contro un pericolo, riparare, se per omues"
dimento, Sen. de ira, 3, 15, 1 ; ep. 84, 4: plur., poiias, Verg. se in Idliis (di uccelli), Verg.:
:

mille conditurae, Sen. ep. 95, 15. se in cunabula (di giovani api), Verg.: se portu
1. coiidTtu<i, a, uni, V. condo. alto (di navi), Verg.: examina corticibus cavis
2. condTiiis, a, um, pan. agg. (condio), (di api), Verg.: Teucri optato conduntur al-
condito, aromatico,I) sapor vini, Col. figur., : veo, Verg. —
tener chiuso, preso in qualche
eonditiora haec facit venatio, Cic. II) trasl., luogo, chiudere, serrare, custodire, alqm in cai-
ornato, adorno, aggraziato, amabile, abbellito, cerem, Cic: alqm in viucula, in custodiaiii,
condito, oratio lepore et festivitate conditior, Liv.: eodem (nella medesima prigione) condì,
Cic: di oratore, nemo urbanitate conditior, Cic. : e fig., ni teneant rigidae condita bella
Cic. serae, Ov. le ceneri di un morto,
e) le ossa,
condo, dldi, dttum, ere, I) mettere in- un cadavere, seppellire, cliiudere nel sepolcru,
aiente = ìinire inaiente, coìigitmgere, fondare, porre sotterra, in unuma
c sim., cineres in
edificare, fabbricare, a) con mezzì materiali, urnas, Suet.: reliquias ossaque alcjs tern.
un edifizio, una città, una colonia, ecc., Verg. alqm in sepulcro, Cic: condi Ausonia
:

aram,Liv. opus, Liv.: arcem.Verg.


: urbem : humo, Ov.: e solt. e patrem, Phaedr.: mortui>s
Romam, Cic. (e nelle determinazioni tempo- cera circumlitos, Cic: e figur., Alexandrunt
rali, ante Romam conditam, post Romam con- intemperantia bibendi condidit, condusse id
ditam, Cic: ab urbe condita, Eutr.: ab condita sepolcro, Sen. ep. 83, 23. b) trasl. a) gt :

urbe Roma ad captam, Liv. :-anno urbis cou- neric: ut in seminibus inest vis earum rerum.
537 condocefacio condupHco 538

quac ex iis progignuntur, sic in causis conditae 2) per compiacere ale., lasciare intpunito un
sunt res futurae, stanno chiìise (le cause con- fallo (pili spesso) l'autore del medesimo,
tengono gli effetti in embrione), Cic. de div. perdonare, lasciare impunito il fallo il colpe-

1, 128. p) chiudere q.c. nelVanimo, nel pen- vole, far grazia, concedere pei-dono al colpevole,
siero per considerarla, riflettervi sopra, cu- dolorem suum alcjs praecibus, Caes.: filium
utodire condita mente signa tenete, Verg.
,
: alci, Cic.

vocem alcjs memori aure, Ov. y) calmare, condormìo, ire, dormire, Suet. ed a,
far cessare, ì'idnrre in pace, acquetare, disto-
gliere q.c. dalla sua attività, vocem a cjuteii- COndiìCibìlis, e (conduco), utile, vantag-
tione, Quint.: fera murmura, Prop. 2) aiion- gioso; compar. in Coriiif. rbet. 2, 21.
tiinare, toglier via, poì-re da parte = togliere con-dfico, duxi, ductum, ere, I) tr. A)
oUo sguardo, alla vista, a) ìtascotuìere, celare eondìtrre, poì'tMre insieuie, raccogliere, riunire,
allontanando, aliqaot Numidarum turmas 1) in gen. : copias sua», Caes. exercitum ovv. :

medio in saltu, Liv.: in silvis armatura militem, virgines in upur.i locum, Caes. e Cic: e. inan.:
(Snrt. caput inter nubila, sollevare, alzare,
:
vineas, Caes.: nubila, Ov.: ramos corticc, Ov.
Verg. se sub lectum, nascondersi fdi pers.J,
: ;
e astr., propositionem et assumptionem in

Suet.: se locu alto (di un fiume), Verg. oculi : unum, Cic. 2)2^ari?c., restringere [contr. laxare) .

introrsus conditi, profondi, incavati, Sen. coria et cameni in unum, contrarre, restrin-
rhet.: specialm. del sole che tramonta, se e. in gere, Lucr. B) per una data mercede, prez-
undas, Verg.: cubiculura, in quo sol nascitur zolale, assoldare, prendere ia affitto, a nolo,
conditurque, Plin. ep.: e quindi poet., sol refert, I
noleggiare; Una persona, stipendiare, pren-
conditquc diem. Verg. e deriv. trasl. del- : ]
dere a sei-vizio; di soldati, assoldare (cOntr.
l'uomo, e. diem e simil. passare, finire, ,
locare), 1) in gen., hortum Cic: nummos, ,

eonsmnnre, perdere il tempo, saecula vivendo, prendere a prestito, Hor.: alqm ad caedem
Lucr. diem cito, Plin. ep.: diem coUibus in
:
faciendam, Cic: homines (come soldati), Caes.:
.suis, Hor. longos soles cantando, Verg. b) co-
: equites ex Aquitania, Caes. e militem, Curt.:
prendo, naseoìulere, ricoprire, occulta/re, tener homines mercede conducti, Cic. Quindi partic.
nascosto, a) di Ogg. OS curanti coprire, ve- ,
SOSt., a) COnductum, i, n., soldo, nolo, affìtto,
lare, oscurare, lunam ovv. solem (delle nubi), Cic, e dopo Augusto anche casa in affìtto,

Hor. e Curt.: natanti i lumina (del sonno), luogo a pigione, Conducti, Òruill, m., niercc-
P)
Verg. P) di quanto copre : senta latentia {cioè nari, di soldati, milizie mercenarie, Hor. e Nep.
ita ut lateant), Verg.: labentes oculos o alcjs 2) partic. come t. t. pubblic: a) le entrate
lamina, serrare, chiudere (nella morte), Ov. e pubbliche, gabelle, ecc., appaltare, prendere in
Prop.: caelum umbra (di Giove), Verg.: volni appallo, vectigalia portorium, Cic. b) per un
eodem corticc condì, Ov.: sol conditus in
.-;ub dato prezzo assumersi la costruzione di un
nubem, Verg. amnis labitur conditus, sotto
: cdifizio, U7ia provvista, ecc., prendere a eot-
terra, Cnrt.: e trasl.: e. iram, Tac: praecordia timo , in appalto , prendere a fare q.c. , 00-
condita aperire, svelare quanto è nascosto in lumnam faciendam, Cic. praebenda, quae ad :

cuore, i segreti (di Bacco), Hor. exercitum Hispaniensem opus essent, Liv.:
contlueelaoTo, feci, factum, ere (condoceo certo et levi pretio fulturam, Sen. certo con- :

e facio), aimnacsivare, istitiire, avvezzare, bc- duxit praetio, ut etc, Phaedr. II) intr. (solo
luas, Cic: tirones gladiatores, Auct. b. Afr.: e. alla 3' pers. sing. e plur. e all' infin.) =
;inimum, ut ecc., indirizzare, avvezzare au|lcpspSlV, invportare, giovare, essere vantag-
a..., ecc., Cic. gioso, utile, giovevole, conferire, ea maxime COD-
coimIoIc'sco, ere (com e dolco), pio-
d'olili, ducunt, quae sunt rectissima, Cic. ut ea seri- :

vare un dolore actito, dolere vivamente, fìsic, bereni ad te, quae saluti tuae conducere arbi-
delle membra, Cic. ed a. moralin., del- — trarer, Cic.ad vitae commoditatem conduca!
:

l'Homo, sentir doloi-e, tristezza ìielVintcrno, pì'O- hoc maxime rei pu-
id necne, Cic: coU'infin.,
vare sentimento di dolore, Cic. blicae conducit Syriam Macedoniamque de-
«ondònsilTo, ònis, f. (condono), donazione, cerni, Cic.
honorum possessionumque addictio et condo- conduclìcius, a, uni (conduco), pieso a
natio, Cic. I. Verr. 12. nolo, x»'eso al soldo, preso in affitto, m«rce-
condono, avi, atum, are, condonare, dare nario, doiuus , Poicìus poét. in Suct.: excr-
in dono, concedere in dono, donare, I) in gcn.: citus, Nep.
A)jproj9r.:alcipecunias, Cic: alci hereditatem conducilo , ònis, f. (conduco), riunione
('come giudice), aggiudicare, Cic: facultas (della propositio e deirassnm\)tìo), ricapitola-
agrorum (inv. di agros) suis latronibus condo- zione, Cic. de inv. 1 74 fplur.J. Il) fitto, pi-
,

nandi, Cic Phil. 5, 6 (cfr. Zumpt, § 661). gione, soldo, appalto, e tota rcnuntiata est, Cic
1>) trasl., condonare, abbandonare, .sacrijirtive, coiidiK'for, òris, m. (conduco), I) pigio-
consacrare, cedere, alqd ])>tentiae alcjS, Cic: nale, locatario, affittaiuolo, CaCS. ed a. II) ap-
se vitamque suam rei publicae, Sali. II) par- paltatore, coiviuttore (cowir.locator), operis, Cic.
tic., condonare, peì-dot%ure un debito ad alc. condìiplicJilTo, ònis, m. (conduplico), rarf-
.\)propr.: adimere, alils condonare pecu-
aliis doppiamenio comc figura retorica ènava- =
nias, Cic. pecunias creditas debitoribus, Cic:
: SfTiXttìoig, ripetizione della medesima parola al
colVacc. della pers. e della cosa, alqm argen- principio della proposizione che segue,Cov[\\t
tum, Ter. Bj trasl.: 1) un trascorso : perdo- rhet. 4, .38.
nare, eondoìtare, alci crimen, Cic: neutro, coir coii-diìplTco, avi, atum, are, raddoppiare,
Z'acc, habeo alia multa, quae nunc condona- cibum, Varr.: idem liic tibi, quod boni preme-
bitur, che peroragliele do per giunta, Ter. ritus fueris, conduplicaverit, Ter.
539 conùaio conlero 540
con-diiro, are, indurare, ferrum, TiUcr. Cic II) tritamento, t>-itur azione, tnaaticaniento,
6, 968. Cic: trasl., indebolimento, valetudinis, Cic fr.
conedo, nexui, nexuin, ere, connettere, confeolAr, m.
(confido), IJ autore,
òri-:,
annodare, intreceiare, congiungere coll'anno- fautore, preparatore, esecutore, chi finisce,compie
dare,intrecciare e simili, I)ingen.: l)propr.: q.c , negotioruiM, Cic:totius belli, Cic II) di-
tibi conexos carperà crines, Prop. illae (apes) : struttore, consti malore, annicntatore, e et COn-
pedibus conexae ad limina pendent, Verg.: sumptor omnium ignis, Cic: ferarum, uccisore,
quadriremes conexae vinculis, Curt. ferreae : Suet. I

laminae serie inter se conexae, Curt. 2) trasl.: ounr«rcìo, fersi, fertum. Ire (com e farcio\
j

a) nello spazio connettere =z congiungere im- riempire, stivare, infarcire, naves, Liv.: UrbanOS I

mediatamente, Mosellam atque Ararim factà in- et agrestes in arta tecta, Liv.
ter utrumque fossa, Tac: qui tam inter se om- con-foro, cont'iili, collatum (coniatum),
nia conexa, et apta viderit. Cic. b) nel tempo, COnferre, IJ portare, recure insieme, 1) gene
connettere, unire, conexi liis funeribus dies, rie, da ogni parte portare insietne, apportare,
immediatamente segtienti, Cic. e) annodare recare, accumulare, accozzare, raccogliere, riu-
mediante qualche intimo legame, a) ogg. nire in un punto, in un mucchio, z.)propr.:
inan.: cum virtutes ita copulatae conexaeque frumentum, Caes.: arma, consegnare, Cac.s.:
sint,ut etc, Cic. : idcirco amicitia cum volu- cibos ore suo (diuccelli), Quint.: membra un
ptate couectitur, Cic. —
Così partic: aa) eon- dique, Hor.: omnia arma ex oppido, Caes.: sar-
iw.ture nel discorso, facilius est enim apta dis- cinas in medium, Curt: o in unum locum,
solvere, quam dissipata conectere, Cic. con- : Caes.: ligna circa casam, Nep. b) trasl., met
jungere verba et e, Cic: inter se pleraque co- tere insieme, t'accogliere; dipingendo, plura in
nexa et apta, Cic. pp) deducendo, eonnettere, unam tabulam opera, Quint.: per iscritto, ex
annodare, unire colla proposizione antece- immensa diffusaque legum copia optiraa quae-
dente, si enim est verum quod ita conectitur: que et necessaria in paucissimos libros, Sut-t.r
« Si quis etc. », Cic: e partic. perf. sost., co- nell'espressione, in versus sic verba sua duos,
Uexum, i, n., deduzione, conseguenza logica, Ov.: ut in pauca conferam, Cic.
Cic. p)2Jers.: aa) in un pericolo, ecc., avoi- 2) contribuendo, portare insieme, riunire
discrimini patrisfiliam, Tac:
<Mi)/)«»-e,t/nijftca»'c, raccogliere, pagare, contribuire, concorrere, aes
criminibus mariti conexa, Tac. pp) eongiun- Ov. aes certatim, Val. Max.: pecuniam, pecu-
:

gere in parentela, alci conexus per affìnitatem nias, Cic: ex censu quotannis tributa, Cic:
sempl., alci conexus =
congiunto di qual- sextantes in capita (a testaj, Liv.: quadragenì
cuno, Tac. II) formando colle singole parti, talenta quotannis Delum, Nep.: pecuniam ii:
connettere, commettere, alvus (corpo di una (per) statuas, Cic auriim argentumque in pu-
:

nave) sine vinculo acris aut ferri conexa, Tac. blicum (per lo Staio), Liv.: ex nostro nonniliil
iiist. 3, 47: veliera interse vincireconexisno- incommune, Cic: stipem Apollini, Liv.: assoL,
dis, Ov. :trasl., uam illud non est in uno e. ad victum, Quint
alci
verbo trauslato, sed ex pluribus continuatis co- 3) riunendo in un tutto, unire, raccogliere,
nectitur, Cic. radunare, tnettere insieme, stringere, serrare
conexTo, ònis, f. (conecto) ,
conclusione, insieme, riunire, a) propr.: vires in Unum,
Quint. 5, 14, 6 ed altr. Liv. e (fig.J collafis viiibus, Plin. ep. b) trasl.
COnexiì^, US, m. (conecto), connessione, a) generic: collatum omne bellum est circa
congiunzione, relazione, nesso, anche al plur., Corinthum, si concentrò a C, Nep. ^)pregn.,
Lucr. e Vitr. compoi-re mettendo insieme, e sinsrulis non
COH-1'sÌhlÌlor, àtussum, hv'l, favellare, ciar- menibris, sed frnstis collata oratio, Quint.
lare, ciiiaechierare con ale. Ter. cum alqo. : 4) avvicinando, accostando, unire, attaccare,
Plaut.: de alqa re, Varr. fr. far combaciare, accostare, avvicinare, a) propr. :
confarresltio, ònis, f. (confarreo), confar- a.) con intenz. pacifiche: campita, (jjer parlare

reazione, una forme legali del ma-


delle tre sottovoce), Cic. gradum, avvicinarsi, Verg.:
:

trimonio romano, celebrato con Vofferta si- palma cum palma collata plausum facit, Sen.
gnificativa di una focaccia di far {farro), p) (partic. come t. t. milit.), con intenz. ostili,
mescolato con mola salsa (di cui mangiavano luctantia pectora pectoribus, petto a petto (di-
anche gli sposi), a cui il pontefice massimo, lottatori), Ov.: castra propius, Liv.: castra cum
il flamine diale e dieci cittadini (evidente- lioste, Liv.: e castra castris (hostis), Cic, Caes
mente in origine coinè rappresentanti delle eda.-.piartic., e. arma, manum, gradum, pedem,
dieci curie di una tribù) assistevano come signa, di mischia, zuffa, di battaglia rego-
testimoni (contr. difFarreatio), Plin. 18, 10. lare, p. e., conferre arma cum alqo ovv. inter
Gaj. inst. 1, 112. se, venire alle mani, Caes. e Liv. e così fer- :

eoiifarrvo, avi, àtum, are (com e far), rum et manus cura alqo, Cic: e manum cum
(sull'offerta del far, V. il vocabolo prec), hoste, Liv.: e soli., manum, Liv.: e gradum
sposare, unire in matrimonio, TaC. ann. 4, 16. cum alqo, Liv. :gradu (piede contro
collato
conlatilliis, e (com e fatum) ouvEijiap- = piede, petto a petto), Tac: e pedem cum pede,
I
fisvog, soggetto al medesimo destino, Cic. de e sempl., e. pedem, corrersi addosso, serrarsi
! fxto, 30. addosso, Liv. (pedem e detto proverb. anche
f confeetTo, ònis, f. (confido), I) composi- delle due parti contendenti dinanzi al giu-
zione, confezione, compilazione, apparecchio, al- dice, Cic.) e collato pede, piede contro piede,
:

lestimento, esecuzione, ternUne, fine, compimento, faccia a faccia, Jay. ed a.: e signa, venire alle
libri, Cic: materiae, Cic: memoriae, Cic: mani, Cic. (anche ftg. in una contesa): signa
belli, Cic: partic, esazioìie, riseossione, tributi, cum Alexandrinis, Cic: signis collatis (in bat-
541 coiifertim coiilessio 542

taglia regolare J, Cic. e Liv. : collato Marte, dono, spese e Sim., presentare, otfrire,iinpiegare,
venuti alla mischia, Ov.: se viro vir contulit, adoperare, destinare, muuera alcì, Nep.: peCU-
uomo contro uomo, ciascuno di fronte all'av- niara ad beneficentiam liberalitatemque, Cic:
versario, Verg.: e assol., mecum confer, ait, impendia in educationem, Cic. b) trasl a) vol- :

misurati con me, Ov.: pregn., certamiiia belli gere, dirigere, rivolgere, accordare, dimostrare,
Inter se, venir fra di loro a contesa, Verg.: adoperare, impiegare pensieri, inclinazione,
lites, litigare, attaccar brighe, Hor. b) trasl., sentimento, attività, tempo e sim., verso q.c,
con parole, comunicare ad ale, conferire, di- alio animuin suum (le sue voglie). Ter.: omnes
.\coìferttcon ale, coi-rispondere,seTmonem cura suas curas cogitationesque in rem publicani,
alqo, Cic.: quadam de re sennonem Inter se, Cic: curam ad philosophiam, Cic: benignitatis
Val. Max.: Consilia de Romano bello, LLv.: sol- plurimum in alqm, Cic: laudem in medium,
licitudines inter se, Cic: hoc coram e, Cic. acquistare ognuno gloria per tutti (contr. ex
5) mettendo di fronte , menerò insieme, communi ad se trahere), Liv.: plurimum ope-
riunire, a) misurare in battaglia, vires, Liv.: rae, studii, diligentiae, laboris ad couficiendum
ex propin |U0 vires, Liv. b) per un giudizio, reditum Cic: raram. cose cattive, male-
alcjs,

mettere insieme, paragonare, confrontare, rixcon- dieta in alqm, Cic. legem ad perniciem civi-
:

«mre,i)o»-j-e«cort/ro)t/o,utrorumquefacta, Nep.: tatis, far cattivo uso, Nep. p) porre in mano a


rationes, confrontare, tener conto, Cic. e ffì.g.) qualcuno q.c. perchè la compia, trasmetteì'e, af-
Sen.: haec omnia summà cura et dillgentia rem ad alqm, Cic: omnem spem salutis
fidare,
recognita et collata sunt, colla zionatc fdi co- ad clementiani victoris, Cic. y) trasferire q.c.
pie), Cic: Gallicum cum Germanorum agro, a qualcuno o q.c =
attribuire ad aie, come
Caes.: alqm cum alqo non modo ingenii ma- possessore, species istas hominum in deos, Cic.
gnitudine, sed eti;im animi, Cic: parva ma- de nat. deor. 1, 77: o attribuire ad ale, come
gnis, Cic: vitam inter so utriusque, Cic. cagione, come origine d'una cosa, asciolvere,
Il) traspoìtare verso uupunto, 1) generic: imputare, addossare, yexhmo. falso in alqm,Cic.:
portare, trasportare, conilurì'e, volgere verso un permulta in Plancium, Cic: culpam o causam
luogo, jìorre, ripoiTe, depositare, mettere in salvo, inalqm, Cic: vitia in senectutem, Cic. 8) con-
salvare, ti)propr.: conjugos illuc, Tao.: nihil do- fert {e parlando di più conferunt), come ou[i-
mum suam, Nep.: p^-'cunlas nionimentaque ex cpépsi, importa, giova, eontì'ibuisce, concorre,
fano Hcrculis in privatala domum, Caes.: suas comun. colla domanda : quanto ? con ali-
rationes et copias in illani provinciam ('traspor- quid, nihil, multum, plus, plurimum e simili,
tare le proprie speculazioni ed i fondi in p. es. multum veteres Latini (auctores) confe-
quella provincia), Cic: e. signa ad alqm flir- runt, Quint.: non plus contulerunt lecti Cicero
tare in alc.J, Liv.: ma fostilm.J signa in laevum aut Demosthenes ? Quint.: quod contulisse plu-
cornu, volgere l'assalto all'ala sinistra, Liv.: rimum videtur, Cels.: parim. colla dom.: a
iter eo, prendere il cammino a quella volta, che? con avv. eo (a ciò), o mediante ad o in
Brut, in Cic: iter Brundisium versus, Cic: e e Tace, o col sempl. dat., multum autem eo
partic, e. se, salvarsi, rifugiarsi, volgersi a, se confert et corporis et nervorum habitus, Cels.:
alio, Cic: se suaque omnia in o])pidum, Caes.: confert etiam aliquid ad somnum silnnus juxta
se ad hostes, se Éhodum, Cic: di e. inan., spi- cadens, Cels.: rursus in alia plus prior confert
ritus eodem se contulit, Sen.: ma eodem con- (exercitatio), Quint.
ferri,arrivare, apjprodare allo stesso luogo fdi eont'ei'liiii, aw. (confertus), in un muc-
navij, Auct. b. Air. b) trasl.: a) se conf. colla chio, insieme, ristrettamente. Sali, e lAv.
domanda: dove? in qual luogo? con confcriiici, a, um, part. agg. (7« confer-
al in e Tace. = volgersi ad ale.a q.C, le- cio), I) serrato (insieme), affollato, stretto, denso
garsi, unirsi con alc. q.C, abbandonarsi, (contr. raiTis), Cic ed a.: partic. come 1. 1. mi-
darsi, dedicarsi, consacrarsi ad ale. a q.C, Ut., agmen, Liv.: confertiores, Liv.: confertis-
se ad ad studia litte-
pIiilDsophiae studium, se sima acies, Caes. II) coli' a.h\. = infarcito di
rarum, Cic. o per iscritto o a voce, ripu-
P) q.c. = pieno di, ecc., ricco in, ecc., ingenti
tare, notare, registrare, porre fra, annoverare, turba virorura conferta tempia, Liv,: vita piena
in suas artes, Cic. alqd in commentarium,
: et e. voluptatibus, Cic.
Quint.: cur non confertis (perchè non propo- con-l'ervolsleto, ere, riscaldare in-
nete ancora, non presentate la mozione), ne sieme = liquefare, fondere, Lucr. 6, 'ò'ì'ò.

sit conubium divitibus ac pnuperibus? Liv. 4, conlerveseo, ferbui, ere (incoat. di con-
4, 9. y) ^''mandare, pi'orogare, differire, una fowQo), riscaldar si, trasl., mea cum conlerbuit
impresa, un ufficio e sùn. ad un certo tempo, ira, quando Vira mia si accende, Hor. sat. 1,
omnia in mensom Martium, Cic: alqd in lon- 2,71.
giorem diem (contr. alqd repraesentare), Caes.: conlcs!4To, ònis, f. (confiteor), riconosci-
e porre, collocare un fatto storico in Un dato mento, confessione, I)propr.: a) generic Cic. :

tempo, Carthaginis expugnationem in hunc ed a.: alqm ad coiifessionom compellere alqa


annum, Liv. 27, 7, 5. 5) recare in una certa re, Suet.: confe.ssio ci'uciatu exprimitur, Suct.:
divisione, in una dai forma scientif., totam col genit. sogg. o dil pron. poss., illorum,
Academiam ex duobus libris in quattuor, Cic: Cic: Lentulus patefactus indiciis et conléssio-
resRomanas Gracco sermone in historiam, nibus suis, Cic: col genit. ogg., errati sui, Cic:
Justin. e) recare in loìfi Condizione, far pas- pccuniao captac, Cic: exprimcre ab al(io coii-
sedltioncm in tranquillum, Plaut.: verba
•<are,
i'essionem culpae, Liv.: con de e Tabi., immo
id rem. Ter.: quindi poet. =
mutare, trasfor- si stultissimas de se confessioncsaudissos,Cael.
mare, corpus in volucrem, Ov. in Cic. ep. b) come fg. retor., Quint. 9, 2, 17;
2)volgendo verso q.C, &)propr.: rivolgere un 12, 1, 33. II) trasl., riconoscimento, confessione
543 confestim confido 544

ipartic. di paura, debolezza) che si fa med. bando, armata milia centum Caes.
ecc., , :

un'azione, tacita confessione victus, Liv.: ti- exercitus maximos, Cic: circiter CCC equites,
raoris confessionem (hosti) exprimere, Liv.: Caes.: come t. t.pubblic, procurare ad ale. o
^eg. dall' a.cc. e Tinfin.: ea erat confessio (in a sé qualcuno {= il voto di ale), centurias,
ciò stava la e), caput rerum Romam esse, Cic: tribum suam necessariis suis, Cic b) effet-
Liv. tuare, a) effettuare condizioni, CCC. d'ogni ge-
eonfeslilll; aw., subito, ineontanente, tosto, nere, procurare, ottenere, alci redituni, Cic: alci
Cic. ed a. aliquid mali. Ter.: raotus animorum, Cic: bene
con!Ttriens,entis, part.agg. (ria conficio), loquendi famam (di qualità), Cic: assol., sunt
fffieiente, operante, causae, Cic. part. or. 93. — aliae (causae), quae ipsae conficiunt (operano
col genit., eoruin conficientia, ciò che possono immediatamente), aliae quae etc, Cic. P) con
effettuare quei (beni corporei), Cic: civitas dopp. acc. =
disporre in questo od in quel
conficieutissiina litterarum, Stato che ha la modo, auditorem benevolum, attentum, doci-
passione dello scrivere, Cic. lem, Cic: animuin auditoris miteni et misericor-
conl'Vcìo, feci, fectum, ere (com e facio), dem, Cic. x)come i.t. fdos., operare con argo-
l) preparare, appare^ehiare, 1) con operosità mentazione, ecc. =
dimostrare, ex CO aliquid,
corporale O spirituale, a) fare, fabbricare, lavo- Cic: al passivo, confici tu ralqd, q.C. vien dimo-
tare, conipon-e, accontodare, aggiustare, prepa- strato,ne segue, ne risulta, ita ei Contrario con-
rare, apparecchiare, compiere, ultimare, termi- ficiatur sententia hoc modo, Cic: quibus rebus
ìlare, eseguire,adempiere, a) generic: anulum, ovv. ex quo conficitur, ut etc, Cic. II) quasi
pallium, soccos sua manu, Cic: dialogos, Cic: lavorare insieme, 1) collo sminuzzare c col Con-
iitteras, Cic: orationes, Nep.: librum Graece o sumare in genere, a) collo sminuzzare, smi-
Graeco sermone, Nep.: tabulas litteris Graecis, nuzzare, triturare (dei denti), escas, Cic: cibuni,
(Jaes.: tabulas, disporre, tenere (il libro delle Liv.: quindi a) (di pers.), consumare inasti-
spese domestiche), Cic: rationes, preparare o cando =
mangiare, pavoues, pullos columbinos,
addurre le r., Cic. e. aegre delectuui, Liv.
: : Cic. p) scomporre, digerire, degli organi della
ludos, Cic: rem divinam, Nep.: sacra, Cic: digestione, cibum, Cic quindi fìg., lectio non
:

justa funera, Caes. legitima quaedam, Nep.:


: cruda, sed multa iteratiune mollita et velut
oaedem, compiere, commettere, Nep.: e così consumare, ecc., far pic-
coufccta, Quint. b) col
tantum facinus per alqm, Cic. bellum, Cic: : colo, a) di pers., consumare =
divorare, dis-
proelium. Sali.: quibus o bis rebus confectis, sipare, partic. sostanze, aceri, patriinoniuiu
Sali. P) accomodare, aggiustare, concludere, eon- suum,Cic.: suam rem non ininus strenue quani
diirre a termine, eseguire, effettuare, compiere publicam,Cic. P) di sog /. inun., cui viene attri-
un affare, un incarico, un ufficio, ecc., nego- buita forza distruggitricc, estirpare, distrug-
tium, Caes.: totum iiegatium per alqin, Cic: gere, consumare, conficiunt ignes silvas, Lucr.:
mandata, Cic: legationem et mandata, Cic: quae vetu-
confici igni, frigore, Lucr.: diastr.,
legationis officium.Cacs.: nmnus annuum.Cic : quae rem divinam couficere possit.Cic
stas est,
jurisdicionem, Cic: rem siue pugna et sine 2 colVuccidere o domare, abbattere, a) coll'uc-
)

vulnere, Caes.: nuptias, Ter.: pactiones, Cic; cisionc, atterrare Singoli esseri anim., uccidere,
pretium, stabilire il prezzo, Cic: e assol., e, trucidare, ammazzare anim., persone, alteruttl
cnm alqo, concludere <'on alcuno, afigiustar Curiatiuni,Liv.: saucium,Liv.: feras, Suet.: ma-
Vaffure, cum cohsredibus, comparsi, JLCCOìno- ximam vini serpentium (dell'ibis), Cic: alqm
'(i?-st, Cic: e cosi pure e. cum alqo de columnis, tiiginta vulneribus,Suet.: alqm incendio, Nep.:
(Jic b) compiere, fare una gita, Una corsa, una fig., e alqm omnibus notis ignominiisque,LÌT.:
via, un tratto, ecc., a) nello spazio, ambula- superiore ex loco confici et concldi ab alqo (con
tionem in Academia, Cic: cursum (e fig., cur- allusione all'uccisione delle fiere), Cic. b) col
sum vitae), Cic: cursus annuos (del sole), Cic: domare = rovinare, abbattere, sottomettere, sog-
iter ex sententia, Cic: iter anno vertente, Nep.: giogare, Athenienses, Nep.: provinciam, Cic:
tertiam partem itineris, Nep.: longam aliquam duos hostium exercitus pernicioso certamine
viam, Cic: dimidium fere spatium [cioè itine- (della fortumn), Liv.: Samnitas ingentibus
ris), Nep.: immensum spatiis aequor, Verg. P) proeliis, Eutr.: Numantiam fame, Eutr. 3) co»
nel tempo, annos LX confecisse, Cic: reliquam indebolimento continuo, esaurire, logorare,
noctis partem ibi, passare, Caes.: e al passivo, consumare, a) corporalm. spiritualm., cani
confici = passare, fuggire, essere passato, tras- meus me maeror cotidianus lacerat et conficit,
correre, delpassare del tempo,sìc annuum tem- Cic: niaerore se conficiens, Gìc: passivo, confici
pus confici, Ci . jam prope hieme confectà,
: alqa re, venire eiausto, logorato, consumato da
Caes.: prima confectà vigilia, Caes.: vergiliarum q.C, venir meno per, CCC, fame, frigore, Cic:
signo confecto, dopo il tramonto delle Plejadi, siti. Sali.: lacrimis, Cic: angoribus, curis, Cic:

Auct. b. Afr. 2) con provvedimenti d'ogni ge- dolore, Cic: maerore, struggersi, Cic: epregn.
nere, raccogliere, mettere insieme, a) radunare, conficior, seg. dall'acc. e l'inf. =
vengo quasi
procurare, pi-ocacciare, pecuniim, Cic: Cam meno dal dolore, venisse tempu,s, cum etc,
summam, Nep.: permagnam ex illa re pecu- Cic: e partic. confectus, spossato, sfinito, filius,
niam, Cic. : ex bis urbibus quinque et viginti Cic: e. et saucius gladiator, Cic: coll'a-hh,
talenta, Liv.: frumentum, Liv.: hortos, alci mulier aegra et corpore et animo e (per di =
hortos (mediante coì^prà), Cic: alci biblio- corpo e di animo), Cic: macie et squalore,Cic.:
thecam, Cic. alci virginem, Ter. : obsides,
: fame, frigore, Cic: multis gravibusque vulne-
Hirt. b. G.: serpentium magaam multitudi- ribus, Caes.: aetate, Caes.: senectute, Cic. (e fig.
nem, Nep. — come 1. 1. milit., riunire, racco- civitas senio confetta, che muor di languore,
1/Here, radunare armati mediante leva. i.'ic: m;icrore, Cic: curis, Justiu.: luctu, Cic.
545 confictio confiteor 546

b) esaurire poìiticam., mettere a rischio nella coniirniatv, aw.


(confirmatus), ferma.
sua esistema, rovinare, distìiigyere, civitatem, mente, con sicurezza, con energia, Comif. rhet.
Cic: praevalentis populi vires se ipsae confi- 4, 16.
ciunt, Liv. eonfirmalVo, ònis, f. (confirmo), rafferma-
COnlictTo, ònis, f. (confingo), invenzione, inento, consolidazione, consolidamento, trasl.,
nmione, criminis, Cic. Rose. Am. 35. I) in gen.: perpetuae libertatis, Cic. ep. 12,
^seridens, entis, part. agg. con compar 8, 1. II) partic: 1) raffemiamento, acquieta-
e superi. ((Ja confido), franco, ardito, a) in mento , anche consolazione , conforio, animi ,
senso buono ^scoraggiano, Comici, b) in senso Caes.: confirmatione nostra egebat, Cic. 2) af-
cattivo =
aicdace, sfacciato, impudente, Ter., fermazione, assicurazione di q.c, gravior, Cic:
€ic. ed a. col genit. sogg., perfùgae, Caes.: col genit.
coiifld'Cnilcr, aw. con compar. e superi. ogg., ejus (cujus) rei, Quint. come 1. 1. 7-et. —
{da confidcn;;), con/ldontemente, francamente, ^=: confermazione, Cic. e Quiut.

a) in senso buono — coraggiosamente, Comici conlirmsKSr, òris, m. (confirmo;), con/cr-


e Cic. \>)in senso cattivo audacemente = matore = mallevadore, peCUniae, Cic Clu. 72.
jifaeciatauunif, impudentemente. Ter. e Cocnif, confirmatus, a, um, partic. agg. [da
rhet. confirmo), I) hicm-aggiato, rincoì'ato, animus,
confideiiilia, ae, f. (confidens),c<m^e»iz.«, Cic: confirmatiorem alqm efficere, Caes. II)
fiducia in uè itesso, franchezza, in SenSO Cattiva confermato, in quibus (litteris allatis) erat con-
= temerltu, impudenza (contr. fiducia metus /^
firmatius idem illud, Cic.

Cic. ed a. con-firmo, avi, atum, are, raffermare,

con-fTdo, fìsns sum, ere, confidare in q.c, 1) propr., fisicamente, raffermare, rafforzare,
fidare, affidarvi, col dat. C Tabi., Cic. : C. sibi, l'assodare, fare (O lasciai') ristabilire raf-
in sé stesso, Cic. : con de e l'abl., Caes.: coì- forzare, corpus, Cic: vires nervosque, Caes.:
l'&cc. e /'infin. = credere o sperare con fi valetudinem, Cic. se, di pers. (dopo malat-
:

ducia, Cic: iisiiol. = esser sicuro del fatto suo, Cic: aetates, quae jam confirmatae sunt
tia),

Sali. (sono rinforzate), Cic. trasl.: A) in gen., ri-


COn->lì|SO, nxi, fixum, ere, I) congiunyere, guardo al numero, alla forza intensiva, al
confìggere, mettere insieme (cOn chiodi), unire, valore, -rafforzare, raffcrn^are, assicurare, con-
turres ambolatorias, Auct. b. AL: transtra eia fermare , suam mauum (schiera), Cic: se
vis ferreis, Caes. II) trafiggere, alqm, Nep.: transmarinis auxiliis, Caes.: regnum Persa-
alqm XII propugnatores XII sa-
sagittà, Cic: rum, Nep. pacem cum alqo, Caes.: decreta,
:

gittarum Eutr. 2)rov., e. cornicum


ictibus, : Nep. bis confirinatis rebus, ordinate con si-
:

oeulos, V. cornix: trasl.,Ineminerautejussen- curezza, Caes. W) partic: \) rafforzare l'a-


tentiis confixnm Antonium, impedito nei suoi nimo, ispirare ad alc coraggio o fiducia in so
sforzi, Cic. stesso, incai'aggiare, inanimire, rincorare, con-
COn-lindo, ere, fendere, solcare, TibuU. fortare, animum, Cic: milites, Caes.: exer-
se,

4, 1, 173. citum, Cic: eos ad dimicaudum animo, Cic:


con-lìn;s;o, finxi, fictam, ere, I) compon-e, gladiatores libertati (alla libertà), inanimire
disparire ,
atteggiare , frontem, Corrugar la i gì. a mostrarsi degni della libertà, Caes.
fronte {= prendere un volto serio), Quint.: 2) raffermare , rafforzare qualcuno nel senti-
in omneni coiporis motum confingi (di una mento, nella fedeltà, insulas, Nep. homines, ;

cortigiana), Seil. rhet. II) trasl., fingere, in- Caes.: jurejurando inter se, Caes. 3) raffor-
ventare, causas falsas, Ter.: criinina in alqm, zare q.c. mediante prove, argomenti, ecc., pro-
Cic: colìacc. e Z'infin., Cic vare, dimostrare la verità {contr. refiitarc, re-
COn-iinis, e, confinante, vicino, T) propr.: fellere, diluere), Cic. ed, a. — quindi generic.
ager, Liv.: col dat., confines erant hi Senoni- col giuramento, ecc., assicurare, confi-rmare,
bus, Caes.: caput e collo, Ov. II) trasl., che ttsseverare, accertare, alci alqd, Cic: Colf acc. 6
tocca q.c, confinante con, col dat., virtutibus Tinfin., Cic. e Caes.: de alqa re, Cic
vitia confinia, Sen. COIlliscallO, ònis, f. (confisco), con/isca-
COIll1muin,TÌ, n. (confinis), confine, limite zione, confisca dei beni, rcgìs, Flor. 3, 9, 3.
di due territori, di due campi (mentre vici- confisco, atum, are (com e fisco),
il vi,

nitas, vicinanza riguardo alla casa e al cor- I) serbare luiiia pecuniam confiscatàni
cassa,
tile), I) propr.: Treverorum, Caes.: Lyciae et liabere, aver denaro in cassa, Suet. Aug. 101.
Pamphyliae, Liv.: viclnitates et confinia, rela- II) incassare «ci tesoro imperiate (fiscus), con-
zioni di vicinanza e di confine, Cic de off. 2, fiscare, ineamerare, Suet.: prcgn., alqm, conf.
€4. II) trasl., limite di confine, linea di confine, le sostanze di ale, Suet.
a) del tempo, confinia lucis, noctis, alba, cre- COnI'Tsfo, ònis, f. (confido), confidenza, fi-

puscolo, Ov. b) di altre relaz.: ejus generis, dentia (fiducia), id est firma animi confisio,
quod etc, Comif. rhet.: in utriu.sque (juvenis Cic. Tusc. 4, 80.
et seni.s) confinio posituni, Sen.: breve (stretto) confiteor, fessus sum, èri (com e fateor),
e. artis et falsi, Tac confessare, non celare ; confessando, riconoscere
conl'To, fluori, come forma second. passiva [contr. infitiari, infitias ire, negare, celare),
di conficio, I) venir fatto, condotto a termine, I) propr. assol., Ter., Cic. ed a.: verum, Curt.:
avvenire, postquam id difScilius confieri ani- peccatum suum, Cic: e amorem nutrici, Ov.:
lliadvertit, Caes. II) venire riunito, procaeciato, con dopp. acc, se victos, Caes.: alqm deuiii,
risultare, cum in publico deesset aurum, ex riconoscere come d., Curt.: con de e Z'abl.,
quo summa pactae mercedis Gallis confieret, summam infirmitatem de se, Quint.: e sempl.
Liv. 5, 50, 7. de maleficio, Cic. de so, Cic. seg. dalVAcc.
: :

Georaes- Calonahi. Dizionario latino italiauo. 18


547 conflagratio confluo 548

e Z'infin., multa se ignorare, Cic. seg. da : a conflitto, contemieì-e, contrastare, combattere,


prop. relat., quae agita verant, Curt. Partic. — Nep. ed a.: armis, Cic: classe, Nep.: acie cum
perf. conlcssus, a, nm, a) attivo che ha = alqo, Liv.: cum hoste, Cic: centra o adversns
confessato il suo delitto, la sua colpa, confesso, alqm, Brut, in Cic. ep. e Nep.: di sogg. inan.,
Cic. ed a. h) passivo =
confessato, res, Cic. venti confligunt, Verg.: trasl., del contendere
Verr. 3, 130: piìi tardi generic, comunemente in tribunale, leviore actione, Cic: spesso del
confessato, riconosciuto, indithitato {contr. COn- conflitto, contrasto, opposizione esistenti fra
troversus),hostiuin obsequia,Plin.pan.: e sost., le cose, copia confligit cum egestate, Cic: cau-
in confessum venire, venir confessato, am- sae confligunt inter se, Cic.
messo generalmente, Plin. ep.: ad liquidum COn-flo, àtum,
avi, are, soffiare insieme,
confessumque perducere omnia, Quint.: in con- 1) destare una fiamma, un incendio col sof-
fesso esse, esstre indubitato, Sen.: ex confesso, fiare, Vjpropr.: quorum opera id conflatum
in modo riconosciuto indubbiamente, Sen.: e (esse) incendium, Liv.: e (fig.) e. tantum in-
al plur., adliuc versamur in confessis, Quint. cendium (incendio di guerra), ut etc, Fior.
II) trasl., col fatto, render ntanifesto, manife- 2) trasl., destare condizioni polii, come un
stare,dar<'. a oo»«oscf re, vultibus iram, Ov.: suam incendio, fare axwampare, attizzare =
susci-
inscientiam, Quint.: se, Ov.: deam (se stessa tare, eccitare, bellum, Cic: bellum inter Aegy-
come dea), Verg.: seg. dalVacc. e Z'infin, Plin. ptiosetPersas, Nep.: seditionem, Cic: II) fon-
ep. ed a. dere, liquefar metalli, 1 propr., fonder e in Una
)

coiii1n;;rsilTo, onis, f. (conflagro), in- massa, argentum loculis integris contìatur (de-
cendio, conflagrai iotie, Sen. ed a. gli effetti del fulmine), Sen.: partic. fondere,
rnil na;:rO, avi, àtum, are, bruciare in- liquefar metalli già dirozzati, per uso ulte-
tieramente, ardere, I) propr. di c. inan., con riore, vasa aurea, Suet.: falces in enses, Verg.:
e senza incendio, flaminis, di una città, di un Victorias aureas in usumbeUi, Quint.: ^re^w.,
accampamento, d'una flotta, ecc., Cic. ed a.: battere moneta, coniare, pecuniam, Cic. Sest. 66.
partic. mediale, urbs acerbissimo incendio con- 2) trasl.: fondere insieme due sostanze, strug-
flagrata, Cornif. rhet.: fig., e. incendio invidiae gere, recare in un sol getto, horum COnsensUS
Cdipers.), Cic.:c.flammàamoris, Cic. JZ) trasl., conspirans et paene conflatus, unità compiuta,
di pers., e. invidia, essere vittima dell'odio, quasi indissolubile, Cic. Lig. 34. b) quasi
Cic: e. invidia alcjs, esser vittima dell'odio fondere insieme due più, cose e costituirne
che vien nutrito fche il popolo nutre) contro un tutto, a.) congiungcndo intimamente, co-
alcuno, Liv.: e. invidia istius fuitorum, essere mun. al passivo colla domanda con che':'
assai mal visto per l'odiosità delle costui con ex e Z'abl., svil}ippa7'si O formarsi conte da
rapine, Cic. un getto, ut uua ex duabus naturis conflata vi-
conflìcliilTo, ònis, f. (contiicto), lotta, «om- deatur, Cic: monstrum tam ex contrariis ua-
battimento, contesa nel teatro per il posto, turae studiis conflatum, uno strano essere, in
Quint. 3, 8, 29. cui si trovane strettam nte unite così opposte
conflielTo, ònis, f. (confligo), I) nrto,co£zo, tendenze, Cic p) raccogliendo in un punto,
percossa, duorum intei se corporum, Quint. mettere insieme, por lo più col concetto aCCeSS.
3, 6, 6. II) trasl., conflitto, contesa, causarum, di disprezzo, come il nostro raccogliere « suon
Cic. e Quint. di tromba, l'adunare, ammassare, magnum exer-
conilielo, avi, àtum, are (intens. di con- citum, Cic: pecuniam, Cic: aes alienum grande,
fligo), propr.: «battere insieme continua- accumulare. Sali. P) q.c. di dannoso, ordire,
mente >>, quindi: I) mediale e rifl., cozzare tnacchinare, cagionare, aa) genenc: accusa-
con qualcuno O qualcosa, azzuffarsi, lottare, tionem et judicium, Cic: crimen, Cic: injuria
combatt.eie, mediale, conflactari cum alqo, Ter.: novo sct'lere conflata, Cic: unde hoc totum
e Cic: cum adversa fortuna, Nep.: rifl., conflic- conflatum raendacium est? Cic: alci pericu-
tare malo, contrastare. Ter. Phonn. 505. lum, alci invidiam, Cic: crimen invidiamque
II) attivo =
travagliare, tm-mentare, turbare, in alqm, Cic. pp) inventando, fabbricare, co-
per scelera rem puMicam, Tac ann. 6, 48. vare, ordinare, judicia (sentenze giuridiche)
Spesso al passivo, conflictari alqà re, venir tor- don;:, Liv.
ìnentato, travagliato da q.C. qualcuno, essere conilueii!* e coiifluentes, V. confluo.
afflitto, vessato da q.C, qiiasi aver da lottare con-iluo, fluxi, ere, confluire, I) propr., di
con q.C, esser ridotto alle strette q.C. O da fiumi, ecc.: in exitu conjungi et contìuere,Cic.:
qualcuno, gravi pestilentià, Caes.: duriore for- e. in unum, Cic: a confluente Ehodano (alla

tuna, Cic: ab alqo diuturnis molestiis, Cic. : confluenza del Rodano e dell' Arari) castra
assol., esser ntolto alle strette, versare in difficili movi, Lepid. in Cic. ep.: jiariM-. sost., confluens,
(dure) condizioni, Tac. entis, o confluentes, tium, m. luogo ove due
eonflictus, abl. n, m. (confligo), urto, fiumi si riuniscono, confluente, confluenza, cou-
rozzo, percossa, lapidum, Cic: corporum (nella tìuens Mosae et Rheui, Caes.: ad confluentes
lotta), Cic. : nubium, Cic. coUocat castra, Liv.: quindi per eccell. Con-
coii-i17;:;o, flixi, flictum, ere, I) tr., ?«•- lluenles, tTum, f., Cobienz, città posta allo
tnr.tì, cozzare, riunire, .semina, Lucr. 4, 1208 sbocco della Mosella nel Beno, Suet. Cai. 8.
( 1216) : trasl., pe?" dare importanza al con- II) trasl., concorrere, accorrere, affltiire, affol-
trasto, confront«ire,C\C. deinv. 2, 126. II) intr., larsi, a) di pers.: sponte et nitro, Suet.: ad

come avversario, urtare ostilm., a) col con- alqm, Curt.:Athenas et in hanc urbem ex di-
cetto dominante dell'urtarsi, graviter inter versis locis, Cic: ad haec studia, darsi a questi
.se, (di navi), Caes. b. e. 2, 6, 5. b) col con- studi (di molti), Cic. b) di astr., conti uit ad
cetto dominante del combattere, urtare, venir ipsos laus, honos, dignitas, Cic.
549 confo dio confasus 550

COn-fSdTo, fodi, foSSUm, ere, trafiggere, tra con-fiindo, fudi, fusum, ere, confondere,
passare, &) propr.: alqm, Cic: alqm pugione, mescolare insieme, I) due più Ogg., confon-
lancea. Val. Max. e Curt.: tribus et triginta dere tra di loro, nteseolare, frammischiare
vulneribus ovv. plagis confodi, Eutr. e Suet.: (contr. diseemere, secernere), A) propr.: arenti
/ìg tot judiciis confossi praedamnatique, già
,
ramo omnia, rimescolare, Ov .: dispares undas
colpiti, Liv. b) trasl., segnare con una linea fdella marea), Curt.: cum alcjs lacrimis lacri-
trasversale a guisa di saetta ( ) un verso, —— ;
mas nostras,Ov.: se cum eo igni,Cic.:^ass.,con-
un passo dalle due parti come soverchio, su- fundi, col dat., confondersi, mescolarsi con, eCC,
perfluo, ecc., voler cancellato, Plin. ep. 9, 26, 13. sectis herbis, Hor.: e di un fiume, Hydaspi,
confSre. V. confuit. Curt.: Siculis undis, Verg. B) trasl.: 1) unire,
conformatTo, onis, f. (conformo) confor- mescolare, confondere, strttggere, recar l'un cot-
tnazione (forma, figura) configurazione (paSS.), l'altro, al passivo, correre, cadere l'un nell'altro,

IJpropr.: lineamentorum, Cic: e. quaedam et concentrarsi, xtrttggersi in un tutto, a) generic.


figura totius oris et corporis, Cic. II) trasl.: (contr. discernere, distinguere, separare): vitia
1) in gen., col genit. ogg., vocis, giusta mo- utriusque gentis, Curt.: imperia, proraissa, pre-
dulazione della voce, Cic: verboruin, giusta ces in unum, Ov.: sermones confundi in unum,
disposizione delle parole, Cic: omnium offi- Liv.: universorum voces confusae in unum,
ciorum, Cic. col genit. sogg., ratio quae-
: Liv. (e così sempl. voces confusae, voci, suoni
dam conformatioque doctrinae, scienza meto- confusi), Curt.: tanta multitudine confusa,
dica e ordinata, Cic. 2)partic.: a) come 1. 1. Caes.: summa imis (dat.), Curt.: e così confusa
fllos., conf. animi, anche semplic. conf., un'im- pantera canielo, Hor.: vera cum falsis, Cic.
magine dell' intelletto, della mente, idea, con- b) pregn., formando, mescolare insieme, bol-
cetto, Cic. b) com£ t. t. retor.: coU'aggiunta lire, saldare insieme, rem publicam ex tribus

di sententiarum e sim., figura retorica di generibus illis, Cic: haec confusa (^così com-
parole e dei pensieri, figura retorica, senten- plicata) defensio, Cic: e proelia cum Marte,
tiarum, Cic: orationis, Quint.: ^) prosopopea, affrontare, sostenere, Hor. 2) recare insieme
Cornif. rhet. 4, 66. senz'ordine O alla rinfusa, confondere, scom-
conformo, avi, àtum, are, I) formare in pigliare, disordinare, sconvolgere, a) generic:
modo corrispondente (armonico), conformare, agmen, Hirt. b. G.: signa et ordines peditum,
figurare, ordinare, creare, mundum, Cic: ima- Liv.: beluas (elefanti), Curt.: fas nefasque,
ginem rei abbozzare (nello spirito)
totius, Ov.: jura gentium, Liv.: foedus, rompere,
concepire, Cornif. rhet.: ad majora quae- Verg. h) partic: a.) mescolare =
rendere irri-
dam nos natura genuit et conformavit, Cic. conoscibile, sfigurare, ora,, Ov.: oris notas.Curt.:
IIJ trasl., con aiuto, ecc., recare nella retta corporum lineamenta, Justin.: vultum Lunae,
forma , regolare , formare , figurare , amma- intorbidare, Ov.: os confusum, turbato, Curt.:
estrare, accomodare, nonnulla c. et leviter e= fare arrossire, confusa pudore, che arros-
emendare, Cic: orationem alqà re, Cic: ani- sisce per il pudore, Ov.: non irà solum, sed
mnm et mentem suam alqa re, Cic: mores etiam pudore confu.sus /^divenuto rosso), Curt.
conformantur alqà re, Cic: e se ad volun- p) sconvolgere, turbare la mente nel pensare,
tatem alcjs, accomodarsi, conformarsi, Cic: animuill, Quint. y) sconvolgere l'animo, render
liberos sibi et posteris, formare degni di sé e turbato sorpreso sbigottito, sbigottire, coster-
dei posteri, Tac. nare, audientium animos, Liv.: ipsum quoque
COn-frìi^ÒSUS, a, um, scabroso, dirupato, dicentem, Liv.: maerore recenti confusus, Liv.
T) propr.: locus, via, Liv.: neutr. sost., luogo, II) versare in un luogO, infondere, al paSSivO
contrada dirupata, Sen. e (pl'tr.) Liv. II) trasl.: anche =
affluire, sgorgare, versarsi, vinum In
versus velut e, Quint. vas, Cato cibus in eam venam confunditur,
:

eon-fremo, frcmui, ere, mormorare, ru- quae cava appellatur, Cic: cruor in fossam
moreggiare, conivemnere omnes, tutti prorup- confusus, Hor.: trasl., e. hoc in totam oratio-
pero in un fremito (di sdegno), Ov. met nem, farlo per tutto il corso dell' orazione,Cic.:
1, 199. toto confusum esse mundo, esser distribuito
con-frTco, frTcui, frìtcStum, are, fregare, sul mondo intiero, Cic.
strofinare, stropicciare, Caput atque OS SUUm confuse, aw. coti compar. (confusus),
unguento. Cic: faciem sibi, Suet. confusamente, alla rinfusa, disordinatamente,
ceiirrin^o, fregi, fractnm, ere (com e (coord. e. et permixte), loqui, agere, Cic.
frango), rompere, frangere, spezzare, I) propr.: confu<«ìo,ònis,f. (confundo), I) confusione,
digitos, Cic: claustra natura e (fig.), Lucr. mescotansa, indecora confnsio (hominum), Plin.
II) trasl., annientare, distruggere, Consilia se- ep. 3, 20, 4 plur., arcum esse multarum ima-
:

natoria, Cic. ginum solis confusiones, Sen. nat. qu. 1,3, 5.


con-fìì^To, fugi, ore, rifugiarsi in qzial- J7) trasl., 1) /u«ione, conjunctio confusioque
' che luogo, presso qualcuno, ricoverarsi, ad virtutum, Cic. de fin. 5, 67. 2) il gittare alia
alqm, ad aram, Cic: in naves, Caes.r trasl.: ad rinfusa, turbamento irregolare, irregolaritù,
[
opem judicum, Cic: in misericordiam alcjs, a) generic: temporum,Cic.: snfiFragiorum (non
I Cic: ad clenientiam, Cic. secondo centurie, ma un uomo dopo l'altro),
! con-fu«;Yum, ti, n. ("confugio), luogo di Cic. b) conf. oris, l'arrossire, Tac hist. 4, 40.
rifugio, rifugio, asilo, ricovero, Ov trist. 4, 5, e) confttsione, turbantento, imbarazzo, sbigotti-
6 e 5. 6. 2. mento, vultus, Val. Max.: mea, tua, Plin. ep.:
COn-fuil, fore (com e fuo), che fu, che av- populi, Veli.
venne insieme, et spero COnfore (che sarà), Ter. confu>iiu<i, a,um, part.agg.(rfa confundo),
Andr. 167. I) confuso, disordinato, strages, morti giacenti
•)ól conftitatlo conglomero 552

disordinatamente V un sopra Tàltro, Vorg.: sare, sibi divitias fulvo auro , Tibull. : auri
e. erat coutio, era un miscuglio disordinato, pondus, Ov.: opes, Ov. e Plin. p) innalzare un
Liv.: oratio e, Cic: clamor, Liv. spectandi : edifizio col raccogliere materiale, costruire,
morem confusissimum ordina vit, Tac. II) scon- edi/ìcare, di uomini, aram sepulcri arboribus,
certato , confuso , turbato , abiyuttito , aiiturt-ito , Verg.: oppida congesta nianu, Verg.: di insetti
confusus animo, o scmp't. couiusus, Liv.: con- e uccelli, poì-tar dentro un nido o per un nido.
fusus somnio, 8uot.: ex recenti morsa animi, costruire, nidificare, CO?/' acc, lucifugis congesta
vultus e, Liv.: toufusiir facies, Tao cubilia blattis, Verg. gè. 4, 243: assol., locus,
COnfÙlatiO, òois, f. {COnivAo), confutazione, quo (dove) congessere palumbes, V'erg. ecl. 3,
Cornif. rliet. 1, 4. (59. II) trasl.: a) ingen., accumulare, si omnia

COn-futO, avi, àtam, are, {ibbattei-e, repri- simul congesserit. Brut, in Cic. ep. ad Brut. 1,
mere, tnitiyare, calmare, I) in yen.: dolores, 16, 7. Partic. nel discorso o nello scritto, rac-
audadaiii, Cic. II) partic. : l) tenere uno a cogliere, mettere insieme, operarios omnes, Cic:
segno, chiudergli la bocca, alqm verbis dictis. argumenta [contr. dissolvere], Quint.: ex di-
Ter. 2) dimostrare la nuiiitii di un' asserzione, versis orationem, Quint.: turbam patronoruni
farla cadere, e solo in (questo SenSO = confu- in liunc sermonem, Cic: res temere congestae,
tare, abi>att4ire, argunienta Stoicorum, Cic. Quint. h) pregn., accumulare sopra qual-
COn-lulÙO, ore, unirsi cariudment-e, quid- cuno, ecc. un bene o (rarain.) un male, pro-
quid est pueUarum, confutiiere, CatuU. 37, 5. cacciargli in gran quantità, ingentia beneficia
COngelàtiO, òuis, f. (congelo), congela- in alqm, Liv.: plus aequo in amicitiam, Cic:
mento, mcton. == »««i.v»a congelata, Sen. nat. qu. omnia ornauieuta ad alqm, Cic: congerantur
4, 8, 6. in unum omnia, tutto ciò può sopraggiungere
COn-gMo, avi, atum, are, I) tr., far con- ad un solo, Cic, Tusc. V, 117. Partic. nel di-
gelare, agghiacciare q.C, al possivo congelarsi scorso scritto, accumulare q.C. sopra quul-
completamente, X) pro2)r.: cougelatur oleum, CU1W, praetervehenti liiusta omnia et eximia*
Cic. B) trasl., coiulensare, iinliirire, rictus in laudes, applaudire ripetutamente, Suet.: ma-
lapidem Ov. II) intr.. congelarsi compieta-
,
ledicta in alqm, Cic: quae (quali accuse) po-
utente, ister congelat, 0\. trist. 3, 10, 30: trasl., stea sunt in eum congesta? Cic: omnes va-
condensarsi, itulurirsl, Uv. met. 6, 307 e 15, stati agri periculorumque imminentium causas
415: fig., cong. otio, congelarsi, cioè divenire in alqm, Cic: gratias laudesque alci, iSuet.
inoperoso, Cic. ep. 2, 13, 3. cougcsitìeius, a, um (congero), traspor-
eon-geinìiio, avi, àtuiu, are, raddoppiare, tato,aceumtdato, fatto su con, illc COngesticius
crebros ensibus ictus, Verg.: securim (i colpi ex materia fuerat agger, Caes. b. e 2, 15, 1.
della scure) viro, V^erg. COIlg;eStÙS, ÙS, m. (congero;, adunamento,
eon-gòniO, gomiii, ere, IJ intr., gemere, auunassamento, I)propr.: A) ingen.: congesta
Cic. e Suet.: poet. d'un albero caduto, supre- copiarum, per amnuissar provvisioni, Tac:
inum COngemuit, Verg. II) tr., compiangere, congestu magnarum opum, Tac. h} partic.
lamentare vivamente, mortem, Lucr. 3, 932. {cfr. congero n' I, b, p), il » portare insieme »
conger, gri, m. (yóyTP°s)) ffrongo (pesce d.e^li uccelli, il costruire, nidificare, avium, Cic
di mare). Ter. ed a. (re div. 2, 68. Il) meton., massa, mucchio,

congerìus, èi, f. (congero), quantità di aveuae, Lucr.: lapidum, Tac: trasl., tautus
cose gettate senz'ordine l'una sull ultra, con- rerum ex orbe tote coeuntium e, Sen.
gerie, atnmasso, mucchio, Dpropr.: A) ingen.: congiarìuiii , li, n. ( congius ;, misura
armorum, Tac: sUvae (alberi della foresta), (congius) d'olio, vino, grano, sale in natura
Ov. H) partic, 1 ) =
mucchio di legno, catasta, più tardi comun. l'equivalente in denaro,
inra, Ov. e Quint. 2) del caos, Ov.met. 1, 33. distribuita come regalo ai poveri, anche talv.
IIJ trasl., figura retorica, accumulazione, ai soldati o a singoli favoriti o clienti, largi-
greco a'jva9poia|ióg, Quint. 8, 4. § 3 e 26 e sgg. zione, distribtizionc, Cic, Liv. ed a.
con-géro, gessi, gestum, ere, portare coiij^ius, ìi, va., cagno, misura romanaper
insieme, I) propr., portare, trasportare, get- i liquidi =sei sextarii, Liv. ed a.
tare, aceumuUirc insieme, raccogliere in UH COII-giaCÌO, are, agghiacciarsi, eotigelarsi,
punto, accumuUtre, a) in gen.: ligna, Auct. b. frigoribus conglaciat aqua, Cic. de nat. deor.
Afr.: humiim, Tac: undique saccos, Hor.: un- 2, 26. — trasl., Curioni nostro tribunatus con-
dique quod idoneum ad muniendum putarent, glaciat , si agghiaccia =
passa inoperoso ,

Nep.: saiis magnam vini ex proximis salinis, Cael. in Cic. ep. 8, 6, 3.


Caes.:raasimam vim auri atque argenti in conglobatìOj (conglobo), ammuc-
ònis, f.

regnum suum. Cic: tritici grana in os alcjs, chiamettto, aggio mera mento, Sen. e TaC.
Cic: scuta (sopra alcuno) prò aureis donis,
alci COII-gIdbo, avi, àtum, are, I) aggomito-
Liv.: vim ningnam sparti ad rem nauticam, lare, arrototutare, serrare in forma sferica, per
Liv. Partic. accumiUare sul corpo di alcuno o lo più al passivo, II) trasl.: A) rac-
Cic. ed a.
sitile sue parti, premendo, battendo, gettando, cogliere insienu; in nuissa esseri anim., riunire,
oscula, imprimere l'un sulV<dtro, Ov.: alias comun. rifi. se conglobare e passivo con forza
plagas mortuo, contare, dare, Phaedr.: tela, mediale Conglobari, raccogliersi in masAU, riu-
undique tela, scagliar dardi da ogni parte, nirsi, uti quosque fors conglobaverat. Sali.: e.
Tac: e tela in alqm, coprire di dardi, Curt. se conglobari in unum, Liv.: eos Agathyr-
b) pregn., raduwtndo, apparecchiare, prepa- nam Liv. in ultimam castrorum partem
, :

rare, a.) una somma di denaro e simili, per conglobari, Liv. B) e. inan., ammucchiare, ag-
alcuno = tnettere insieme, preparare, alci via- glomerare, definitiones, Cic part. or. 55.
ticum, Cic. — pei' sé =
accutnulare, ammas- con-giduiero, avi, àtum, are, awoigeìe
553 confflutinatio coDgruentia 554

insieme, aggomitolare, torcere insieme, Lucr. e quasi raccogliere pers. in ungregge, radunare,
Cels. raccogliere, riunire, in Cic par tic. =
riunirein
conglulinatlo, onis, (conglutino), IJ
f. vita comune (in societt/) in genere (contr. dissi-
<ongiutinamento, corpo formato, forntazione, pare, dispergere), dissipatos homines, Cic: dis-
omnis e. recens, ogni corpo formato da poco persos homines in unum locum, Cic: quTcum
(giovane), Cic. de sen. 72. II) trasl., connes- te aut voluntas congregavit aut fortuna conjun-
sione, collocazione, Cic. or, 78. xit, Cic. Spesso rifl. se congregare e passivo

COn-glullllO, avi, atum, kre, conglutinare, con signif. medio congregari, congregarsi, riu-
incollare, attaccare, connettere, mettere insieme, nirsi, associarsi, pluribus congregantibus se,

I)propr.: JCt. II) trasl.: 1) in gen.:


libros, Liv.: familiae congregantur, Cic: e unum se
ex his totus conglutinatus est, è impastato in locum ad curiam, Cic: unum
locum con-
in
intieramente di questi fvizij, Cic: hominem gregar!, Cic: congregari undique ad Tatium,
eadem optime, quae conglutiuavit, natura dis- Liv.: e se cum aequalibus, Cic. in Academia
solvit, Cic. 2) partic. congiungere strettamente,
,
congregati, Cic: congregavi inter se, Tac:
annodare legare strettamentej\olnnta,tes,a.mì- multitudo hominum ex servis congregata, Cic.
citias, Cic. b) trasl., accumulare ogg. inan., a) generic:
con$;ralulatTo, Dnis, f.(congratulor),con- signa in unum locum, Tac: mediale, corpora
Max. 9, 3, 5.
yratuiazione, victoriae, Val. inter se congregantur, Lucr.: vis illa oriens
COn-gralìilor, atus SUm, ari, congratu- et congregata (nel sUo sorgere e nel suo pieno
larsi, sue congi-atulazioni, libertatem COn-
far le sviluppo), Cic. de domo, 67. p) nell'esposi-
cordiamqne
civitati restitutara, Liv. 3, 54, 7. zione, argumenta infirmiora, Quint.
congredior, gressus suin, gredi, cam- congressìo, ònis,f. (congredior), » Z cam-
minare insieme, cioè camminando, in- minare insieme, cioè Vincontrarsi, I) in
contrarsi, andare itisieme, amncinarsi, I) in gen. {contr. digressio), incontro con alcuno,
gen. (contr. digredì), congredere actutum, congresso, convegno, Cic ad Q. fr. 1, 3, 4.
iiieni subito qua, Ter.: e. coram, Cic.: e. eo II) partic: a) convegno socievole, commercio
loco, Liv.: in Macedonia, Brut, in Cic. ep.: socievole, società, Cic: plur., congressiones fa-
Apameae, Liv.: com eo saepe, Cic cum servis : miliarium, convegni famigliari, Cic. b) avvici-
Lucceji,Cic.: Inter se, incontrarsi nella strada, namento, contatto carnale, reiasioni carnali, con-
Liv.: e di e. inan. personif., luna tum congre- cubito, prima e. maris et feminae, Cic. de rep.
diens cum sole tum digrediens, Cic: e. cum 1, 38. e) {con senza proelii, certaniinis, belli),
altercalione, Liv.: e. in commune, Tac. II) in- incontro ostile, assalto, zuffa, Justin. ed a.
contrarsi OStilm., azsuffarsi, affrontarsi, venire congressus, iis, m. (congredior), «7 cani-
allemani, a) in vero e proprio combattimento : m ina re insie m e^'iticontrarsi, 1) in gen. :

locus, ubi congressi sunt, Cic: statuit congredi, incontro, abboccamento,per discorrere, CCC,
Nep.: e. coraminus, Liv.: tertio proelio, Justin. optare congressum, Cic: in alcjs congressum

perciò poet. tertia in proelia, Verg.): pede colloquiumque venire, Cic: si quis congressus
aequo, combattere a piedi da vicino, cosicché fuerit mihi cum Caesare, Cic: al plur., congres-
la lotta sia pari, Verg.: inter Callinicum Car- sus quaerere ad colloquia, Liv.: congressus pete
rasque, Aur. Vict.: in Italia, Nep.: e. sua sponte meos, cercami.Verg.: trasl., esse alios alibi con-
cum finitumis proelio, Caes.: singulari certa- gressus material, gruppi, aggruppamenti,
mine (duello) cum Arunte, Aur. Vict : impar Lucr vitatur duriorum consonantium inter se
:

congressus Achilli (con A.). Verg.: armato congressus, incontro,Q,n\nt. II) partic: a.) con-
(con un armato) e. nudum dementia videba- vegno famigliare, adunanza, unione, commercio
tur, Curt.: contra ipsum Caesarem, Cic: ad- socievole, società, e. cotidianus, Cic: alcjs adi-
versusConstantiuum,Anr. Vict. b) tTa.s\.,a.)di tum, congressum, sermonem fugere, Cic: alqm
pers., in una disputa, in una discussione fi- congressuaequalium pruhibere,Liv.: congressu
losof., e. cum Academico, Cic: in giudizio, aliquo inter se aut natura ipsà congregari fdi
cum alqo luctari et congredi, Cic. P) di astr. animali), Cic: aZpZi*?-., primi congressus co-
personif., quasi ad repugnandum congressa pulationesque, Cic: congressus hominum fu-
defensio, Cic. gere atque odisse, Cic. b) incontro ostile, scon-
congregabili<«, e (congrego), sociabile, tro, assalto, ante congressum, Cic: primo con-

socievole, untante di stare insiente, Cic. de off. gressu terga vertere, Caes.; primo congressu
1, 157. pellifugarique, Sali.: trasl., dell'entrare nel-
congregano, Ònis, f. (congrego), I) con- l'arringa giudiziario, primns causae congres-
gregazione, conyregamento, comunanza, societti sus, Quint.
degli anim. e degli uom., Cic: coord. conjan- congruens,entis,part.agg.(<?« congruo),
ctio congregatioque, Cic. II) trasl., il racco- I) consono con altro, congruente, consentaneo,
gliere, rerum, ricapitolazione, Quint.: crimi- adatto, conveniente, corrispondente, alci rei CUm
num (contr. separatio), Quint. alqa re, Cic. ed a.: e est coU'infirì. o coll'acc.
congrego, avi, atum, are (com e grex), e Z'infin., Tac. e Plin pan. II) consono con sé
congregare, a,)propr.: a) riunire animali stesso in ogni parte, conforme, proporzionato,
in ungregge (contr. separare, dispergere), oves, di struttura del corpo, Suet. Tib. 68 ; o conso-
Plin. Spesso ri/l. se congr. e passivo con signi- nante, intonato {contr. dissonus), di suoni, con-
ficato medio congregari
(contr. separari, dis- centus, Cic: clamor, Liv.
pergi', congregarsi, raccogliersi in gregge, riu- congrììenlcr, avv. (congruens), in modo
nirsi, e. sead paucos amnes (di fiere), Plin.: consentaneo, coni-enientemente , conformemente,
apium e.\amina non fingendoram favorum naturae, Cic: dicere, conforme alla cosa, Cic.
causa consregantur, Cic P) senso più ampio. m congrìienlTn, ae, f. (congruen-), con-
555 congruo eonjectio 556

gruenza, convenienza, artnonia, Suet. ed a : maleque interpretata, false congetture ed


quindi simtnetria, proporzione, Plin. ep. ed a. infelici interpretazioni Cic. p) esporre con-
congruo, griii, ere (coni e "gruo, da an- getturando, interpretare, in illam provinciam
nettersi con ruol, concorrere, ittcontrarsi, coin- omen comniunis famae atque sermonis, Cic.
cidere, Zeuon congruere judicat
I) propr.: IIJ in senso più largo 1 ) propr.: a): far =
stellas,s'uniscano, si mescolino insieme, Sen.: portare ovv. andar in qualche luogo, gettare,
ut vicesimo anno ad metam eandem solis, unde spingere, trarre, cacciare, prendere, recare, rico-
orsi essent, dies congruerent, Liv. IIJ trasl., verare, navem in portuni fdella tempesta), Cic:
incontrarsi, a) riguardo al tempo, accordarsi, e ffig.J idsub legis superbis.siiuae vincula coni-
convenire, concordare, corrispondei-e {contr. di- citis, \À\ .: partic. ess. anim., alqm in medium,
screpare), assol., Quint. e Suet : cum solis lu- pi'cnderein mezzoalcuìio (nell'andare: di due
naeque ratione (dei giorni e mesi), Cic: ad id pers.), Cic: mulieres in eum locum, quo etc,
ipsum (di un'epoca), Liv.: impers., forte con- Caes.: auxilia in mediam aciem, Caes.: exerci-
gruerat fsi era dato per casoj, ut etc, Tac. tuminangustias, Curt.:hostesinfugam,Caes :

b) riguardo alla natura, all'essere, alla di- e per punire, alqm in eculeum, Cic: alqm in
Sposiz., ecc., concordare, corrispondere, conve- carcerem, alqm in vincula, Cic: alqm in custo-
nire ad un Ogg., confarsi, essere in armonia, dlani, Nep.: alqm in lautuiiiias, Cic: e se conic
a) di e. inan. (contr. discrepare, repugnare), = gettarsi in qualche luogo, precipitarsi, tras-
assol., Cic: inter se,Cic; inter onines, IJv.: portarsi (spingersi), riftigiarsi, se iutro. Ter.: se
cum alqa re, Cic: alci rei, Cic: in alqa re, Cic: inportum (di delfini), Cic: se ex fuga in tem-
in unum, Liv.: impers., quemadmodum con- plum Minervae, Nep.: se in scalas tabernae li-
gimt f'si accorda), ut etc, Plin. ep.: Canidius brariae, Cic: e (fìg.J se in mirificam late-
timidius decessit quam professioni ejus con- bram (nel disputarej, Cic: se in fugam, Cic
gruebat. Veli. P) dipers., del loro animo, ecc., b) colle mani, ecc., porre, introdurre, eo
assol.. Ter.: lingua, moribus, armorum genere. (= in fasciculum) epistulam, accludere, in-
Liv.: de re una solum dissidere, de ceteris mi- cludere nella lettera, Cic: alqm in cuUeum,
rifice congruere, trovarsi perfettamente d'ac- Cic: partic. conficcare, infiggere un'arma, cul-
cordo, Cic: e. alcjs cum moribus et natura, tros, Ov.: gladium in adversum os, Caes.: cul-
Cic: corporis doloribus (dat.), sentir con altri tros in guttura velleris atri, Ov.: conjectum in
i dolori del corpo (simpatizzare),Gic.: re int -r gutture ferrnm, Ov. 2) trasl., a) gettare, porre,
se, Ter.: in eum morem, concordare in questo recare := trasportare, in un tempo, conici in UO-
costume, Liv. ctem, esser sorpreso dalla notte, Caes.: se in no-
conicìo, jèci, jectum, ere (com e jacio), ctera, partire in fretta col favor della notte.
I) in senso piii ristretto, gettare, gettar dentro, Cic: proelium in noctem, protrarre, Auct.
gettar sopra, od anche sempl. gettare, l)propr.: b. Afr.: crimen in ea tempora, id., Liv :

a) generic: fasces virgultorum, Liv.: celeriter in una certa divisone, forensem turbam in
stramenta, Hirt. b. G.: arma lecta in acervum, quattuor tribus, Liv.: nulli conicientur in ul-
Liv.: sarcinas utrimque in acervum, Liv.: sar- lum ordinem (judicum), nulli eximentur, Cic:
cinas in unum, in medium, Liv., e in medio, (mediante trasformazionej in una figura.
Liv.: vasa fictilia in naves, Nep.: ignem in ob- aniiiiuni ad alias animalium formas, ?n?^tore
jectam saepem, Liv.: serpentes vivas in vasa sempre in nuove figure di animali, Sen.: in
fictilia,Nep.: interfectum in plaustrum, Cic: una condizione esterna, o interna, alqm ex
sortes in hydriam, nel contesto sempl. conicere tranquillissima re in nuptias, porre sotto il
sortes (coMfo'. educere), Cic: parim. e alcjs no- giogo matrimoniale, Ter.: alqm ex occultis in-
men in urnam, Sen.: nomina in urnam, Liv. e sidiisadapertumlatrocinium,cos<rm(;erc,Cic.:
quindi nlqm in sortem o alcjs sorteni,
Plin. ep.: rem publicam in perturbationes, Cic.:hostes in
trarre uno a sorte, Cic: purpureas vestes su- terrorem ac tumultum, Liv.: se in turbam,
per, Verg.: efpoet.) col dat., igni galeas, Verg.: Cic: e se mente ac voluntate in versum,
\'vac\Ù2t,co]ìo,0\.h)iaticiare giavellotti ed altre volgersi alla poesia, Cic. b) poi~re denaro in
armi verso un punto, scagliare sopra un ogg.. q.c, tantam pecuniam in propjlaea, Cic: HS
spesso Semplic, gettare, tirare, scagliare, tela, millies in culinam, Sen. ci introducendo per
pila, Caes.: jaculum, sagittam, Verg.: lapides iscritto, porre in qualche luogo, accogliere, le-
telaque in nostros, Caes.: tela intra valium, gem in decimam tabulam, Cic: plura in ean-
Caes jaculum inter ilia, Ov.: e fig., petitiones
:
dem epistulam, Cic. d) oralmente, produrre,
ita, ut vitari non posslnt, Cic. 2) trasl.: u) in addurre, trattare, causam in Cdmitio aut iu
gen., gettar verso, lanciare; anche volgere, rivol- foro ante meridiem, Lex. vet. in Cornif. rhet.
gere, porre addosso; dirigere verso qualcuno 2,20.
q.c, addossare ad un ogg.,ocn\os in alqm, Cic: conìfer, fera, forum (conus e fero) co-
in disputando vocem, Cael. in Cic. ep.: oratio- nifero, che produce pinocchi, Verg. Aen. 3, 680.
nem tam improbam in alqm, Cic: in unum vi- còiiìger, gcra,gerum (conus egero), (come
gilem culpam, Liv.: e (poet.) coZ dat., querelas il prec.J, conifero, che produce pinocchi, Catull.

absenti, Tibull. b) pregn., mettendo insieme, 64, 106.


quasi cogliere q.c.; tKdurre, presuniere, con- conTlor, V. connitor.
getturare, indomnare, a.) generic: cetera. Ter., conTvSo, V. conniveo.
callidissime de futuris, Nep.: de matresavianda conieelio, onis, f. (conicio). I) tiro, tratto,
ex oraculo acute arguteque, Cic.: coU'acc. e getto, telorum, lo scagliare, Cic. Caecin. 48.
Z'infin., Cic: seg. da prop. relat., Cic: assol., IIJ il piyrre insieme, trasl., a) avvicinamento
ut conicio, Ter.: Partic. perf. sost., belle con- di piii cose per paragonarle, annonae atque
jecta, graziose congetture, Gic: male conjecta aestimationis, Cic. Verr. 3, 189. h) esposizione
557 coDJecto con jn rictus 558

congetturale, interpretazione, somniorum, Cìc. animali, Ov. e Plin. l congiungimento carnale,


)

de div. 2, 130. accoppiamento, Ov.i di anim., Verg. B)meton.


eonjecto, avi, atum, are (intens. di coni- = marito, Prop.: 3, 13, 20. — e (comun.) =
cio), gettare, revare, portare insieme, trasl.,co»«- moglie, Verg. e Tac.
getturare, supporre, conchiudere congetturando, con-jugo, avi, àtura, are, aggiogare in-
I) in gen.: alqd eventu, Liv.: alqd ex alqa re, sieme = congiungere, unire, antiodare, strin-
Tao.: de alqa re, Tac: iter, marciare dietro gere, amicitiam, Cic : argumenta conjugata,
congetture, Liv II) partic. spiegare conget- argomenti congiunti (cioè che constano di
turando, interpretare, e COSÌ presagire, vatici- un'unione di espressioni etimologicamente
nare, Suet.; multa de alqa re, Suet. affini), Cic: partic. sost, conjugatuni,i, n. =
COnjectSr, oris, m. (conicio), interprete di conjugatio (V.), Quint.
segni, di sogni ; vate, indovino, Cic. ed O,. OODJunelÙ, avv. (conjunctas), congiunta-
COIlì«ClUra, ae, f. (conicio), congettura, mente, unitamente, a) generic: c cuni reMquis
supposizione, ipotesi; conclusione, giudizio con- rebus nostra contexere, Cic: si quando risus e.
getutraie, a) in gcn.: conjecturam facere ex o re verboque moveatur, Cic: e elatum aliquid
de alqa re, .supporre, congetturare, Cic. ed a.: condizionatamente, ipoteticamente (contr.
conjecturam facere {con o senza ex alqa re) simpliciter, incondizionatamente, categorica-
seg. da prop. relat., Cic. ed a.: facere de se mente), Cic. b) per inclinazione, strettamente
corìiectura.nì, congetturare partendo da sè,Cic.: congiitnto, in stretta relazione, famigliartnente,
conjecturam capere ex o de alqa re, Cic: con- cum alqo e. vivere, Nep.: conjunctius o con-
jecturam alcjs rei capere de alqa re, Cic: con- junctissime cum alqo vivere, Cic.
jectura assequi ovv. consequi, Cic: afferre con- COnjunctim, avv. (COnjunctns), congiun-
jecturam, mSica^. congetturali. Cic.h)partic., tamente, in comune (contr. separatim), Caes.
vaticinio dietro congetture, interpretazione dei ed a.
sogni, Cic. ed a COnjunctlO, ònis, f. (conjungo), congiun-
conjeclurali<i, e (conjectura), che riposa zione, unione, I) nello Spazio:
portuura Cic. II) ,

sopra coiìgettiire, deiivante da congetture, con- esterna o interna generic: a) di sogg. inan :
getturale, causa, Cic: status, Quint. a) generic: ignis et umoris, Varr. LL.: men-
conjectiìs, iìs, m
(conicio), il gettare tis cum externis rebus, Cic: litterarum inter
insieme, I) propr., il gettare sopra un ogg., se, Quint. P) come t. t. retor., congiunzione,
a) insensopiùristretto,ilgettare oggetti, a.) ge- Cornif. rhet. 4, 38 y) come t. t. della logica,
neric, il gettare, gettata, getto, concorso, mate- congiunzione di concetti, relazione delle idee
riai, Lucr.: terrae, Liv.: e neutro l'essere = (anche al plur.), Cic. e Quint. 5) come t. t.
spinto in dentro, animai, Lucr.: eorum (elemen- gramm., congiunzione, Cic ed a. b) di ess.
torum), Lucr. p) il gettare, scagliare, getto, tiro anim., congiuìisione, relazione socievole, so-
dei giavellotti e d' altri proiettili verso una ciale, amichevole nello Stato e nella fami-
meta determinata, ad teli conjectum venire, glia, assol.. o curii alqo o inter se, a) in gen.,
sia venire alla portata, vicino alla portata unione, reiasione, buona intelligenza, buon ac-
dei dardi, sia mettersi a scagliar dardi, Liv.: cordo (politico, di vicinanza, di societn, di
intra teli conjectum (alla portata dei dardi) amicizia), buone relazioni, rapporti amichevoli,
esse, Liv.: telorum conjectu confossns, Nep.: Cic ed a.: conjunctionis appetitus, impulso
cura undique ex altioribus locis in cavam vai- ad esser socievole, Cic. P) comjiunzione me-
lem conjectus esset, si poteva scagliare, tirare, diiinte nascita, matrimonio, cognazione, re-
Liv. b) in senso più ampio, lo spingere, lo spin- lazione di famiglia, parentela, Cic ed a.
gere verso, brachii conjectu, Lucr. II) trasl., conjunclii.«4 a, um, partic. agg. (con-
a) genexic: ilrivoìgere lo Sguardo, ecc., e ocu- jungo), congiunto, assol con cuni e labi., o
,

lorum, Cic: vester in me animoruni oculorum- col sempl. abl., o col sempl. dat., I) congiunto
qne, Cic: oculorum minaramque, sguardi mi- nello spazio, cottnesso, a) generic: supercilia,
nacciosi, Plin. pan. hjcombiììazione, V. Quint. che si uniscono insieme, Suet.: sublicae cum
3, 6, 30. —
epregn., congeuura fondata sopra omni opere conjunctae, Caes.: ratis conjuncta
combinazione, progredi conjectu longius, Aur. crepidine saxi, Verg. b) riguardo alla posi-
Vict. Caes. 26, 4. zione, contiguo, confinante, theatrum e. domui,
conjTclo, V. conicio. Caes. e.
: Cappadociae Paphlagonia, Nep.
Conjìipcalis, e (conjux), coniugale, mari- II) congiunto temporalmente, ai di avveni-
tale. Tao.: dii, dèi tutori del vincolo matrimo- menti, connesso, che segue immedialantrnte,qìi&e
niale, Tac. ed a. proelio apud Arbela conjuncta sunt, ordiar
c5nju^atlo, ònis, f. (conjan^o) =au^UY'°'' elicere, Curt. .5, 1, 2 b) di pers ,
contempo-
reHazione etimologica dei vocaboli, adoperata raneo, coetaneo, horum aetati prope e L. Gel-
come argomento confermante, provante, Cic lius, Cic: cui aetate conjnnctior, alla cui età
top. 12 e 38. appartenevo piuttosto, Cic. IH) generic.
conjìi^alSr, òris, m. (conjugo), colui che esternamente o internamente unito, congiunto,
congiunge, che unisce, Catull. 61, 45. 1) esternamente: conjnnctis passil)us spa-
coDJù;!;ìalis, e (conjugiura), coniugale, tiari, Ov.: e. tela ferainus, diamo Vassallo
tnatrimoniale, festa, Ov.: jura, Ov. uniti, Ov. 2) internamente, a) di sogg. inan.,
conjùfsYum, li, n. (conjugo), co»H/<«n*i<me, congiunto, unito, collegato, connesso, atti7iente,
unione, I) ingen.: corporis atque aniniae, Lucr. che è in congiunzione (connessione, parentela),
3, 843 cfr. Val. Max. 6, 2. ext. 3. II) partic,
; parente, d'accordo, vicino ad una COSa, appar-
rongiuìizione maritale, \) propr.: l) relazioni tinente fi q.c, (contr. disjunctus, separatus,
coniugali, connubio, matrimonio, CÌC ed ((.; di solusj, verba (contr. verba sinipiicia, singula,
559 conjnngo couj'jro 560
separata), Cic. e Quint.: causae {contr. simpli- con un noctem diei, aggiungere la
alJro,
ces), Quint.: quae vita (rustica) disjuncta a notte al giorno, Caes. b) far seguire imme-
cupiditate est et conjuncta cum officio, Cic. : diatamente q.c. a q.c, consultis facta, Veli.:
coZrabl., mendicitas aviditate conjuncta, Cic: tristibus dictis atrocia facta, Tac: o continuare,
col dat., officii praecepta conjuucta naturae, proseguire q.C. sema interruzione, abstinentiam
conformi a natura, Cic. sost., conjunctum, i, cibi, Tac: consulatus, Suet. 3) generic. ester-
,

n., a) come 1. 1. retor., circostanza, Cic. de namente o internamente, porre in relazione o


or. 2, 166 e 167. p) come 1. 1. di fisica, pro- connessione, eongiungere, unire, a) nella pro-
prietà coesiva, eoes-ione, Lucr. 1, 451 e Segcj. nunzia unire, congiungere, pronunziare in-
,

b) di e. anim., congiunto, medidnte qualche sieme, vocales, Cic. p) nelVesporre, congiun-


vincolo, alla vita pubblica o famigliare, geie, connettere, aggiungere, pauca huic com-
a) generic, eotigiunto, famigliare, amico, pa- mentario, Hirt. b. G. : opere ipso conjangi,
rente (contr. alienus), Pompejus e, Nep.: cura Curt. y) niettere in relazione qualche cir-
iis et inter se conjunctissimi, Cic: e cum alqo costanza, condizione, ecc., con qualcuno
vinculis et propinquitatis et affinitatis, Cic: q.c, eongiungere , unire, connettere, intrec-
conjunctus propinqua cognatione, Nep.: C. ciare , annodare q.c. a q.C. , far dipendere
Mario sanguine conjunctissimus, Veli. : tara da q.c, causain o salutem alcjs cum com-
conjuncta populo Romano civitas, Caes.: urbs muni .salute, Cic: cum probro privato im-
mihi conjunctissima, Cic. quoniam in re pu-
: perii dedecus, Cic: disserendi ratio conjuu-
blica conjunctisumus,jperc/tè noi siamo amici gitur cum suavitate dicendi et copia, va di
politici, Cic: sost., cognatione propinqua con- pari passo con, ecc., Cic: raro unire, costi- =
junctus, Nep.: sanguine conjunti {contr. alieni), tuire colle sue parti, e pass, risultare, e du-
Sali.: conjunctus an alienus, Quint.: trasl., plici genere voluptatis conjunctum esse, Cic.
delVamicizia ecc. stessa, quae fuit umquam 5) pregn., aa) intraprendere in eoniitne q.C,
amici tia consularium in nostra ci vitate con- bellura, Cic. : cum alqo injuriam, unirsi per
i"unctior? (pili stretta, fedele), Cic: civiura una ingiuria, Cic. PP) coiwhiudere, stabilire
lomanorum omnium saiiguis conjunctus exi- una relazione, conubia, Cic societatem ami :

stimandus est, tutti i cittadini romani de- citiamque, Sali.: necessitudinem, Cic: bene-
vono esser considerati come congiunti di volentiam, Cic. b) pers.: a) generic, congiun-
stirpe, Cic. p) congiunto in matrimonio, digno gere, legare, alqm, Cic: alqin cura deorum im-
conjuncta viro! Verg. ecl. 8, 32: trasl., si mortalium laude, unire strettamente, Cic.
(eadem) vitis est ulmo conjuncta marito, Ca- p) congiungere con qualche vincolo nella vita
tuli. 62,^54. pubblica privata, unire, affratellare, polit.,
COn-jungO,junxÌ, junctum, ere, congiun- alqm sibi, Caes. : (sibi) Lepidum ad rem pu-
gere, unire, legare, annodare, eollegare, col dat. blicara defendendam, Piane in Cic. ep.: ncgh
{a che? con che ?J, con cum e Tabi., con inter affari, se in negotio, Cic. in società, in ami-
:

se e col sempl. abl., I) propr., (contr. sol- cizia, alqm hospitio atque amicitià, Cic. :

vere), a) legare insieme, aeeoppiare animali multos sibi amicitià, Sali. : tibi me communia
{contr. disj ungere), boves, Cato bis binos : studia conjungunt, Cic: in panntela, cum
(equos), Lucr. b) e. inan.: naves, Caes.: navi tota domus conjugio et stirpe conjungitur,
onerariae alteram, Caes. : calamos plures cera, Cic: se tecum affinitate conjungi cupit, Nep.:
Verg. IIJ trSLsl.: 1) congiungere nello spazio, in matrimonio, Alias suas alcjs filiis matrimo-
unire, connettere Viina cosa all'altra porre nio, Liv. alqm secum matrimonio, Curt. e
: :

Vana nell'altra, a) generic. : a) c. inan.: de- sempl., sibi alqm, Suet.: o se cum alqo, Ov.: e
xtras, Verg. : dextram dextrae, Óv. : eam epi- conjungi Poppeae, Tac. y) unire in amore,
stulam cum hac epistula, Cic: columellas inter riconciliare, diversos iterum amantes, Prop. 1,
se capreoUs, Caes.: quindi conginngere un edi- 10,15.^
fizio, ecc., un luogo con un cdtro, seguitare, coiijiinx, V. conjux.
connettere, aggiungere, al paSsivO = congiun- COnjiìratTo, ònis, f. (conjuro), congiura-
gersi, aggiungersi, connettersi, confinare, aedificia zione = unione col giuramento, lega, a) generic:
(se.moenibus), Liv.: pontem oppido castrisque, Acamanica, Liv.: conjurationeiii nobilitatis fa-
Caes. omnes naves cum castris una muni-
: cere, Caes.: Etruriae principum conjuratio de
tione, Caes. montem cum oppido ( di un
: bello facta, Liv.: trasl., quae haec est conju-
muro), Caes castra castris, unire un accam-
: ratio (se. raulierum), Ter.: urbana, partito
pamento alValtro, Caes. e lÀv. P) spìngere, dei cittadini, Plin. pan. b) in s^nso cattivo
cacciare addosso un animale ad un altro, = congiura, cospirazione, complotto, Catilinae,
equura equo Quadrati, Hirt. b. G. 48, 5. b) •"<, Sali.: e in fcontroj alqd, Liv.: couj. adversus
congiungere in un vincolo, unire, eollegare, e alqm, Eutr. conjurationem facere, Caes.:
:

se COnj. O passivo COnjungi, congiungersi, centra alqra, Hirt. b. G., contra rem publicam,
unirsi, connettersi, collegarsi, Se CUIll iis, unirsi Cic: adversus alqm, Liv. epit.: in tyranni ca-
con loro (nella fuga), Caes.: primis conjugun put, Liv.: deserendae Italiae, Liv.: meton.,
tur ultimis (nella marcia), Curi -.partic Tac- «ongiura =
{congiurati, Cic. Cat. 1, 13.
campamento, le truppe in un sol corpo, castra,
,

con-jiii'O, avi, àtum, are, IJ in gen. =


Liv.: exercitum, Caes.: copias suas, Auct. b giurare con, giurare insieme, a) generic. :

Afr.: castra cum Lepido, Auct. b. Al.: arma quae jurat mens est, nil coujuravimus illà, Ps.
Sidicinis, Liv.: oppidanos sibi. Hirt. b. G.: se Ov. her. 21, 13.5. b) prestare insieme (in massa)
cum Belgis, Caes.: se Hannibali. Liv,: se Rho- il giuramento militare, ut Omnos Italiae junio-

diae classi, Liv.: cura Aeduis coujungi, Caes. res conjurarent, Caos.: ut cousui quos conju-
2) nel tempo : a) quasi congiungere un tempo ratos haberet dimitteret, i chiamati sotto le
361 conjm conqmro 562

a/rmi (quelli che avean prestato ginram. in con II III»..., V. conub...


maSSaJ, Liv. II) legarsi col giuramento le- Coiiòn, (Kóvwv), emione, I) celebre
ònis,
garsi reciprocamente, unirsi col giurcunento O generale ateniese noto partic. come ammira-
eollegarsi, aasociarsi, a) generic, aSSOl., Caes. glio. II) di Samo, celebre astronomo e ma-
e Yerg. cum tota Italia prò partibus alcjs,
: teìnatico dei tempi di Tolo>neo Filadelfo.
Suet.: Inter se co/Z'acc. e Tinfin., Caes. con : conopeuin, i. n. (xojvo-stov), o cònó-
ut e il cong., Auct. b. Hisp.: poet., alterius sic piuni. Ti, n., zanzariere di maglia fina/coìne
altera poscit opem res et conjurat amice, si tornaletto), Hor. ed a,
affratella amich. (cospirano amich. insieme), COIIOr, atus sum, ari, intrapreiuiere q.c.
Hot. art. poet. 41 1 quindi, conjuratus
:
= tentare, aecingei-si a q.C, COlTa.CC., magnum
legato, congiunto, unito col giuranietito, agnina, opus, Cic: multa stulte, Cic: co/Z'infin., ten-
Ov.: Hister, Verg. : colCinftn., Graecia conju- tare, decidei-si a, ecc., Cic, Caes. ed a.

rafcv tuas rumpere nuptias, Hor. b) per mia conp..., V. comp ..


azione colpevole ^= congiurare, fare un com- eoiiqiia«>$alTo, ònis, f. (conquasso), con-
plotto, Cic. ed a.: cum alqo, Cic: inter se, Sali.: quassamento, scotimento = di.ifacimento fisicO,
centra o adversus rem publicam, Cic. e Liv.: prostrazione, totius valetudinls, corporis, Cic.
in alcjs caedem, Curt. de interficiendo Pom-
: Tusc. 4, 29.
pejo, Cic: co?Z'infin., patriam incendere, Sali.: con-qua<><!io, avi, iltum, are, conquassare,
coll'at e il coìig., ut urbem incenderent, Liv.: fondamenta, I) propr.: cum
scuotere dalle
seg. da prop. relat., quo stuprum inferretur, Apulia maximis terrae motibus conquassata
Liv. partic, conjuratus, congiurato, testes,
: esset, Cic. de div. 1, 97. II) trasl.: 1) con-
Cic: e (poet.) arma (dei congiurati), Ov.: e. quassare, scuotere, rovinare fisic. moralm.,
in alqd. Liv.:^/Mr. sost., conjurati, òrum, m., Lucr. 2) riguardo alla potenza, alla flori-
congiurati, Cic. ed a. dezza, conquassare, scuotere, abbattei-e, exteras
coiijiix e con{uiix, jùgis, e. {da con- nationes, Cic: omnes provincias, Sulpic. in
jung'o). coniuge, consorte, marito, moglie, Cic. Cic ep.
ed quindi anche al plur.
a.: =
coppia, Catull. con-queror, questus sum, queri, dolersi,
^ nei poeti, a) per fidamata, sposa, Verg. rammaricarsi di q.C, a.)per il dolor^ eCC, la-
b) per coììcìibina, Verg. e Ov. mentarsi di q.C, lamentare, SUUm fstum aut
coni... e coniti..., V. coli... e comm... fortunam, Comif. rhet.: ignaris nequiquam au-
eon-neelo, connexio, connexìis, V. ris, CatuU. h)per malumore, malcontento, la-

con un n solo. gnarsi di un torto, dolersi, rammaricarsi, con-


con-nTior (cùnitor), nlsus e nixus sum, querar an sileam? Ov.: nihil tecum de tui
nlti, appoggiarsi appuntellarsi con tutte le fratris injuria, Cic: inopiam inter se, Liv.:
forse, I) propr. : A) in gen.: valido corpore haec ad homines, Cic: apud patres vira atque
(con corpo robusto), Cic. poet. connixi hu- : injuriam dictatoris, Liv.: alqd prò re publica,
meriS; le spalle appuntellate (contro il peso), in nome dello Stato, Cic: seg. dalVa.cc. e
Verg. h) pregn., 1) appuntellando le mani Z'infin., se deseri, Suet.: con cur o quod (per-
i piedi, alzarsi dal suolo, infantes connitun- chè) Tac
,

tui, ut se erigant, Cic. partic. di caduti, ad


: conqueslio, ònis, f. (conqueror), u la-
.surgendum, Curt.: ed assol., in connitendo, gnarsi, a) doglianza, lagnanza, querimonia, la-
Liv. 2) appoggiandosi, arrampicarsi verso un mento, debellis civilibus, Quint.: pr,ietcritoruni
punto elevato, salire arrampiamilosi, in SUm- dolorum (per, ecc.) conquestiones. Sen,: come
mxsm juguni, Caes. i) puntellandosi, parto- 1. 1. retor., parte del discorso, che deve muo-

rire, gemellos, Verg. ecl. 1, 15. Il) trasl., vere Vuditore a compassione, lamento, Cic.
sforzarsi, aifaticarsi, COlVìnfm. Liv. ed a.: , b) lamento, querela, richiamo, Cic: adverSUS
n^soZ., quantum animo conniti potes, ... tantum omnes, Quint.
fac, ut adopera, per quanto puoi,
efficias. conque<!>tus, u, m. (conqueror), Unnento,
tutte le forse della tua inente, Cic: omnibus querela, lAw. 8, 7, 21.
copiisconnisus,j»ip?e(7a«(Zo tutte le sue truppe, con-quTe<«co , qutèvi, quìètum, ere, ot-
Liv. —Infin. pres. parag. connitier, Acc. tr. tener riposo, trovar riposo, riposare, I) fìsic,
in Cic. de div. 1, 44. riposare, di pers.. assol, Cic, Caos, ed a.:
connTveo (còniveo), nìvi o nisi, ère, chi- e ex ab alqa re, Cic. pr^n.: 2l) avere un
narsi insieme, d(;gìi occhi, chiudersi, e giorno di riposo, Caes. b. C -i. 75, 1. b) ripo-
pregn. degli uomini, chiudere, serrare gli sare =
dormire, Caes. e Suet. II) trasl.: A) d/.
occhi (nel sonno, per la luce, per la paura), e. man., riposare =
essere inoperoso, non venir
T) propr.: a) degli occhi, oculis sonino conni- tnosso ; rimaner fermo; giacere, star
essere,
ventibus, Cic: conniventes (acciecati, ciechi) fran^<i'Ho,conquiescitvectigal,Cic. B) dipers..
iUi oculi abavi tui (Appli Claudii), Cic. b) di del riposo d'animo, dello spirito ottoier ri- =
uomini: somno, Cic: ad minima tonitrua et poso, acquietarsi, \) in gcn.: Cic: ncc noeti"
fulgura, Snet. : poet., del sole e della hinfi, nec interdiu vimm conquiescere pati, lasciarlo
quando Lucr. 5, 775. II) trasl.,
si eclissano, in pace, Liv. 2) partic, trattenersi a bell'agio
1) in gen.: certa sunt pleraque et nisi conni- in q.C, sentirsi soddisfatto rallegrato per q.C,
veamus (se non ci chiudiaìno gli occhi), in in studiis libentissime, Cic.
oculos incurrunt, Quint: quibus (blandimentis) conquTro, qulslvi, qui.situm, ere (con»
sopita virtus conniveret (si addormenta si = e quacro), ricercare =
cercare da diverse
rilassa), Cic. 2) partic., come il nostro chiu- parti, raccogliere raduìuire, cercare di
dere un occhio, aver indulgenza, far mostra di procttrarsi, partic ricercare cOSe perdute, HO-
ìvm vedere, in alqa re, Cic. e Suet. scoste, rintracciare, a) con mezzi materiali.
563 conquisite conscientìa 564

pecuniam, Cic. : dona ac pecunias per om- Ov.: come naut, navem, in navem, o
t. t.

nia municipia, Tac. : litteras (j)rove scritte), Sempl. COnsC, salire in una nave, sopra itna
Cic: perfiigas, Liv.: consulem (ucciso nella nave, andare in nare, imbarcarsi, Cic ed a.:
hattar/lia) Liv. pecus ex agris
, Sali.
: so- , : così ab Herculis portu navem, Val. Max.: e
cios ad alqm interficiendum, Nep.: alqm ad sempl. e. Epheso o Labrone aut Pisis, Cic: e.
mortem, ad necem, Veli. Partic, coloni o a Brundisio, Cic: fig., conscende nobiscum, et
soldati, levare, arruolare, COlonOS, Cic: Siculos, quidem ad puppim, sali con noi sulla nave
Nep.: omnes, Caes.: magnum nu-
sag-ittarios dello Stato, Cic II) trasl.: laudis Carmen,
merum eorum, qui equo merere possent, Liv. elevarsi alValtezza del canto di lode, Prop. 2,
b) con mezzi immater., piacula irae deùm, 10, 23.
Liv.: suffragia, Tac: voluptatem, Cic: volup- conscensio, onis, f. (conscendo), imbareo,
tates, Caes. : aliquid sceleris et flagitii, ricer- in naves, Cic. de div. 1, 68.
care C= cercar di commettere), Cic: undique conscientìa, ae, f. (conscio), cosdema,
suavitates, Cic: omnes artes ad alqm oppri- I) con un altro = consapevolezza di q.C, no-
mendum, Tac: figurae conquisitae, ricercate, tizia, cognizione, intelligenza, a)coZgenit. SOg() . ,

prese da cose lontane {contr. obviae dicenti), omnium horum, Cic: liberti unius, Tao. p) col
Cic. genit. ogg., conjurationis, Tac: al plur., Con-
conquiste, avv. (conquisitus), diligente- silia conscientiaeque ejusmodi fscinorura, Cic.
mente, con scelta rigorosa, Cornif. fhet. 2, 50. Clu. 56. y) w^^ contesto, assol.: conscientiae
ConciiiTsTtìo, 5nis, f. (conquiro), rieerca, contagio, Cic:alqm in conscientiam assumere,
riscossione di q^.C, rintracciamento, investiga- Tac: purgare publicam conscientiam, Justin.:
zione di q.c, I) in gen : pecuniaruiii, Tac: simulata conscientià, Tac. II) con sé stesso,
piaculorum, Liv.: diligentissima conquisitione, coscienza, piena conoscenza o ricordo, convin-
Tac. II) partic, come t. t. milit., arruola- zione, persuasione, sentimento. A) in gen.: a) col
mento, leva, Cic. e Liv. genit. ogg., virium nostrarum et suarum, Liv.:
coiiquisKur, òris, m. come 1. 1.
(conquiro), contracti culpa periculi, Liv. |3) seg. da prop.
milit., colui che arruola, amtolatm-e, Cic ed a. relat., conscientià, quid abesset virium, Liv.
conquT^Ttiis, a, um, part.agg. con superi. y) nel contesto, assol.: nostra stabilis con-
(da conquiro), ricercato, scelto, di pers. e e. scientià (coscienza di sé stesso), Cic: in veris
innn. Cic. ed
, a. quoque sufficit conscientià (sentimento di sé
con-saepTu, saepsi, saeptum, ìi-e, assie- stesso), Quint.: iUud se tacere conscientiam
pare, attorniare, bustum, Suet. Ner. 33. Più — suam (la sua convinzione) non pati, quod etc,-
spesso partic. COnsaeptuS, a, um, assiepato, at- Liv.: salva conscientià. salva la mia convinz.,
torniato, Cic. ed a.: sost., consaeptum, i, n., Sen. ep. 117, 1 {cfr. sotto n" B, 2, P). B) eo-
chittdenda, siepe, recinto, Liv. ed a.: fori, Stec- seienza delle qualità morali, della volontà o
cati, Quint. delle azioni, 1) generic: a) col genit. ogg.,
consaliìtalio, ònis, f. (consaluto), sahito spesso =« buona, mala coscienza », virtutis
di molti, Cic. ed a. et vitiorum, Cic: e bene actae vitae, Cic: of-
cnn-ssiliìto, avi, àtum, are, saiutare ale. fìcii mei benevolentiaeque, Cic: rectae voìun-
ad alta voce, cotl dopp. acc. =
salutando, chia- tatis, Cic: pulcherrimi facti, Cic: della mala
mare alcuno (col nome, col titolo, ecc.), inter coscienza (rimorso), e facti, Hirt. b. G., f^to-
se, Cic: alqm regera; Liv.: cara Volumniam, rum, Cic. e peccatorum, Cic: delictorura,
Cic Cic: scelerum et fraudum suarum, Cic: vio-
con-sanesco, sànui, ere, diventar sano, latae per sociorum injurias Romanae amici-
risanare, guarire dì ferite, CCC, Cic ed a.: di tiae. Veli.: e al plur., te conscientiae stimu-
pers., Cels. ed a. lant maleficiorum tuorum, Cic. parad. 2, 18.
COn-<<>ail|;UineUS, a, um, consanguineo, P) con de e Z'abl.: ex nulla conscientià de
di fratelli e sorelle = fraterno, turba, Ov.: culpa, colla coscienza della mia innocenza,
sost.,COnsanguineUS, m. consanguineo, con- i, Salì. Cat. 35, 2. y) seg. dall'Ice, e Z'infin.,
giunto, partic. =
fratello, Cic. ad Att. 2, 23, Tac. Agr. 39. d) con ne e il cong. := timore
3. Aur. Vict. epit. 41, 20 ed a.; consanguinea, conscio di colpa, che, ecc., Tac. Agr. 42.
ae, f., congiunta di sangue, partiC. = Sorella, 2) partic. consapevolezza del diritto
, del
Catull. 64, 118: spesso plur., consanguinei, torto voluto fatto, coscienza, a) col genit.
òrum, m., consanguinei, congiunti, Cic ed a. sogg., optimae mentis, Cic: animi (commi, di
con<«an^uìnTtas, atis, f. (consanguineus), rimorsoj, p. es., animi conscientiam non cu-
consaìiguineiUì, parentela, YeTg., Liv. ed a. rare, Cic: animi conscientià excruciah, Cic: e
Consanuti, a, uni, V. Compsa. plur., conscientiae animi, stimoli del rimorso,
COIi-SaucTo, avi, àtum, are, ferire grave- Cic. Kosc. Am. 67. p) con agg.: praeclara, Cic:
mente, Coraif. rhet. ed a. recta, Cic: bona, optima, Sen. e Quint.: mala.
consccleratu», a, um, part. agg. con Sali, e Quint.: ex conscientià sua, conforme alla
superi, {da conscelero), macchiato da scelle- sua e, cioè secondo ch'egli aveva una buona
ragg ini, scellerato, infame, dipers., Cic: mens, mala coscienza, Liv.: quod non salva bona
Cic: vultus, Cic. conscientià procederei, Sen. nat. qu. 4. praef.
con-sceluro, avi, iltum, are, macchiare § 15. f) assol., ora buona coscienza, magna
diacelleragglni, contaminare, Catull., Liv. ed a. vis est conscientiae, Cic: conscientià fretus,
conscendo, scendi, scensum, ere (com e Curt.: mea mibi conscientià pluris est quam
scando), ascendere q.c, salire in qualche luogo, omnium sermo, Cic: e (prov.) conscientià
Ijpropr.: montes, Catull.: currum, Prop. e mille testes, Quint. 5, 11, 41: ora mala co-
Curt.: valium, Caes.: equum, Liv.: e. in equum, scienza, rimorso, angor conscientiae, Cic: ali-
565 COilSCUUlO cousecro 566

quas conscientiae notas in ipso ore posse de- ìiella lista dei senatori, quindi V espressione:
prehendere, Curt.: conscientià morderi, Cic: patres Senatori, Cic. ed a.: al
conscripti,
conscientià ictus aperit litteras, Liv.: ad fa- sing., pater conscriptus repente factus est,
tendum conscientià impelli, Quint.: modestiara Senatore, Cic. Phil. 13, 28; e poet. assol,
in conscientiam ducere, interpretare come quod sit conscripti (di un Senatore) officium
mala coscienza, Sali., Jug. 85, 26. Hor. art. poet. 314. ^)iscrivere come coloni,
cou-$icindo, scTdi, scissum, ere, lacerare, sex milia familiarum, Liv. 37, 46, 10. B) com-
stracciare, fare a pezzi, a brani, I) propr.: epi- porre, mettere per iscritto, stendere, metter giù,
stulam, Cic: alqm capillo, strappare ad ale. epistulam, Cic: testamenta, Cic: prò saluta-
i capelli, Ter. II) trasl., conscindi sibilis, ribus mortifera, prescrivere (del medico), Cic:
esser fischiato solennemente, Cic: ab optima- assol.: de quibus audivi et legi et ipse con-
tìbus conscindi, esser coperto d'ingiurie, Cic scripsi, Cic Balbus ad me cuui Oppio conscri
:

con-scio, ire, esser conscio di (ima colpa), psit, Cic. II) riempire scrivendo, scriv, con q.C,

nil sibi, Hor. ep. 1, 1, 61. mensam vino, Ov.: epistolium lacrimis, Catull.
COn-ScisCO, scivi O seti, SCitum, ere, in- COIISCriptiO, Ònis, f. (conscribo), compo-
nalzare a conclusione formale, coneliiudere for- sizione, redazione, falsae conscriptiones quae-
tnalmente, decidersi per q.C, I) in gen., come stionum, false annotazioni, falsificazione del
1. 1. pubbl., Cic. de legg. 3, 10: bellum, Liv. registro delle ricerche, Cic. Clu. 191.
10, 18, 2 con ut e il cong.. Formula vetus
: COn-SeCO, secùi, sectnra, are, tagliare, re-
in Liv. 1, 32, 13. II)partic., decidersi per un cidere, sminuzzare, brassicam, Cato : membra
male, risolversi a q.C, cioè scegliere, impren- fratris, Ov.
dere, procacciarsi, darsi liberamente un male, consecratTo, ònis, f. (consecro), conseera-
commettere, sibi mortem sempl. mortem, zione religiosa, consecrazione, santificazione, per
necem, Cic: sibi exsilium e sibi exsilium ac cui diventa sacer fconsacrato agli dei,
q.C.
fdgam, Liv.: facinus in se ac suos foedum, Liv. quindi inviolabile, sacro), Cic: capitis, con-
conscVus, a, um (com e scioj, I) conscio secrazi'ine del capo, maledizione (quando si
di q.C con un altro, consapevole, e SOSt., com- dichiarava maledetto il capo di chi avea
plice, testimonio, famigliare, confidente, parte- agito contro la legge), Cic legis aut poenae, :

cipe, ecc. a.) col genit., homo meorum in te dichiarazione d'inviolabilità, Cic: partic.
studiorum et officiorum maxime conscius,Cic.: deificazione dell'imperatore, apoteosi, Tac e
alci conscium esse tanti facinoris, tanti sce- Suet.
leris, conoscere le cattive azioni di ale Ter., , consecro, avi, àtum, are (com e sacro),
Sali, ed a.: e. conjurationis, congiurati, Sali.: consecrare, consacrare, I) attribiiire ad un uso
poet., di e inan.: e. fati sidera, Verg. P) col sacro (religioso), dichiarare proprietà di Un dÌ0
dat. = conscio di, ecc., e. facinori, Cic. y) con degli dei, dedicare ad una divinità od
in e Vabl.: in privatis rebus, Cic. 5) con de e agli dei, \) in gen.: a.) propr.: aedem, Cic:
Vabl.: bis de rebus conscium esse, Cic. e) con lucos et nemora, Tac: domum, aedes alcjs,
prop. relat.: res, multis consciis quae gerere- bona alcjs, Cic: veterem Carthaginem (che
tur, elata, Nep. Q
assol.,partic di congiurati, non fosse più riedificata), Cic diem ad- :

sine uUo conscio, Cic: conscios celare, Liv.: ventus alcjs, Liv.: candelabrum Jovi, Cic:
di confidenti in cose d'amore, Hor. ed Ov.: totam SicUiam Cereri et Liberae, Cic ara :

poet. di e inan., nox, Ov. II) conscio a sé Octavio (da 0.) consecrata, Suet.: partic, con-
stesso, consapevole. A) in gen.: a.) col genit.: Secratus = consacrato, dedicato, sacro (contr.
si alicujus injuriae sibi e fuisset, Caes.: e. sibi profanus), Cic: termini, Liv. b) trasl.,
loci,
recti (mcns),Verg. P) col dat.: e. factis mens, consacrare =^ dare covie offerta, dare in pro-
Lucr. y) con in e Vabl.: nulla e sibi turpi in prietà, nostra omnia, Cic: qui certis quibus-
re, Lucr. 6) colVa.cc. e Z'infin.: etsi miM sum dam destinatisque sententiis quasi addicti et
€. numquam ine nimis cupidum fuisse vitae, consacrati sunt, sono quasi resi schiavi e dati
Cic. s) con prop relat.: cum tibi e esset, in proprietà, Cic. 2) consacrare agli dei infer-
quam inimicum deberet Caesarem liabere, nali, dare abbandonare alla punizione (ven-
Hirt. b. G. Q assol.: conscii sibi, Sali.: poet., detta) dei, a) propr.: caput ejus, qui
degli
virtus e, Verg. B) partic, conscio a sé di un contra fecerit, Cic; caput alcjs sanguine hoc,
d'una colpa, animus, Sali, ed a.
torto, cotiscio Liv.: caput suum deorum irae, Plin. pan.
conscribìllo, avi, are (dimin. di con- b) trasl., consacrare come vittima alla vendetta
SCribo), scribacchiare, scarabocchiare, scJierz., di alcuno, alqm Miloni, Cic: de bar. resp. 7.
trasl., manus moUicellas, coprir di lividure, II) proclantar sacro =. dichiarar divini o saeri
Catull. 25, 11. esseri anim. e ogg. inan.,in)iaUare alla divinità,
coii-scriLo,scripsi, scriptum, ere, I) scri- deificare, divinizzare, dare la consecrazione di-
vere insieme, cìoè, A) ponendo sopra una vina, 1) in gen.: a)proj3r.: Liberum.Cic: Ko-
lista, convocare, chiamare, a) COme t. t. miUt., mulum, Liv. epit.: Claudium, Suet.: alcjs virtù-
arruolare, far leva, coscrivere, legiones, Caes.: tes, Cic: origines suas, Liv. b) trasl.: a) consa-
servorum exercitus, Cic. b) come t. t. tiffic, crare = render sacro, inviolabile, hanc opi-
a) inscrivere in una detcrminata classe di nionem insanctissimo Hercule consecratam
ilio
cittadini = scegliere, centurias tres equitum, videmus, Cic: vetera jam ista et religione om-
istituire, Liv. 1, 13, 8: così per maneggi di nium consecrata, Cic. p) riguardo alla fama,
ogni genere (partic. per maneggi elettorali), consacrare =
immortalare, eternare, amplissi-
ascrivere, eleggere, ripartire cittadini e non niis monumentis meraoriam nominis sui, Cic:
cittadini in certe classi (centurie), Cic. (Socratis) ratio disputandi Platonis memoria et
Piane. 45 ed altr. p) imr'>-ìr'"'f, introdurre littoris consecrata, Cic. '2)preijit.: a.) indicare
se? coiisfctarius consentaneus 56S

come dimnità. un essere anim.y cujusque ge- mis, Liv. P) delle forze del corpo e dell'a-
neris belnas numero deoruni, Cic: alqam ini- nimo, diventa)- vecchio e ottuso, oonseneSCUUt
inortalitati, b) <cttrihuire, aserlvere a
Curt. vires atque deficiunt, Cii\: aninium quoque pa-
qualcuno come dimno, alqd deorum im-
q.c. consenuisse in affecto corpore, Liv. b) trasl.:
tris
iiiortalinm inventioni, Cic: consecratae immor- a) generic. , in forza intì-inseca, vigoria,
talitatis exempla, ex. delTinnalzare alVim- quasi diventar vecchio ed ottuso, indebolirsi, ve-
mortnlità, Curt. trasl., beneficium elegantis- nir meno, svanire, 'm\'\à\^ Cognita causs conse-
simo Carmine aetemitati, votare alVet., eter- nescÌt,CÌC.: '^)perdereinralorepolit.,inlnfluensa
nare. Val. Max. polii., in considerazione polii., non potersi più
4>oii<i<'<>liirTiis, a, uni (ponsector), eoime- rialzare, scapitare, perder terreno vie maggior-
f/ueiile, di giiistu euìixetjiienzo, Cic.
dc fin. 4, 50. mente, di pers., nullo adversario, Cic otio et :

HOSt, consectaria. òruin, n. conseguenze, eorot- tranquillitate rei publicae. Cic: di astr., ve-
lari, Cic. de fin. 3, 26 e 4, 48. teres leges, ipsa vetustate consenuisse, Cic.
eon<«eclalìfo. ònis, f. (onsector), il ten- «•onsensTo, ònis, f. (ronsentio), consenso,
devi* e Vftdopeì'ttfsi per, il ricercare utùdanientef IJ ili, gerì.: a) di pers., consetiso, consentimento,
il tendere conscio vfrso q.c, concinnitatis, Cic. accordo (contr. dissensio), talv. anche testi-
or. Uh. tnonianza concorde (unattitne): decisione con-
oonserliìli'ix, trlcis, f. ('*consectator),sfl- corde, con.senso universale (unanime), omnium
giiace zelante, umica (coìltr. inimica), VOlupta- gentium. Cic: Italiae, Cic: libertatis vindi-
tis, Cic. de off. 8, 117. candae, Cic: in eo discrimine, Cic: nulla de
OOns<'<"lTo, ònis, f. (conSCCo), il tagliare, illis magistratuum consensio, Cic. b) di sogg.

taglio, .lezione, arborum, Cic. de nat. deor. '2, man., accordo, simpatia, armonia, voluntatum,
1-51 : e insectionis ejus (materiae) fabrica, arte Cic: naturae quasi concentus atque e, Cic.
di (l/grof.snrln, Cic. de div. 1, 116. IIJ in senso catiiro, accordo, segreta intelli-
eon-serlftr, atus sum, ari, 1) seguire, se- genza, complotto, cont/iura, partic. COntro lo
con zelo, T) ìli (JCn.: Y) pVOpr., accom-
gtiit<ire Stato : adunanza setlizio.ia, circolo (anche al
pagnare zelantemente o continuamente, seyuire pliir.), globus consensionis, Nep.: e scelerata,
una pera, od una cosa, alqm, Ter.: rivulos, Cic.
Cic. 2) trasl. . seguitare con zelo q.C, tener eonsensfiti, iis, m. (consentio), consenso,
dietro ad una CO.'^a, inseguire, cercar di rag- I) in gen., a) di pers., consenso, consentimento,
giungere q.c, In-amar di raggiungere, tendere accordo, talv, anche giudìzio concoì-de (una-
a q.c. aspirare, tener dietro, omnes um-
, nime), testimonianza, decisione, accordo, de.-n-
bras falsae gloriae, Cic: opes aut potentiam, derio concorde (uiuinime), (contr. dissensusl,
Cic: verba , tenerci solo alle parole, Cic : populi, Cic: bonorum Cic: e. ille theatri,
,

largitione benevolentiam Macedonum , Cic. quel plauso unanime, Cic: consensn civitatis,
Co.'iì partic. : a) seguitare discutendo ne , Liv.: consensu omnium, concordemente, per
plura consecter, Cic: .sed quid singula con- : consenso unanime, Caes. e Liv.: e. ad bellum,
sector et colligo. Plin. pan. b) esponendo, imi- Tac: ad rem publicani reciperandam, Cic: op-
tfindo, acguistttre, correr dietro ad Una COSO. timus in rem publicam consensus, per lo Stato,
cogliere q.c. ubertatem orationis, Cic: alqd Cic: e teraptatae defectionis, accordo fcd
imitando, Cic: vitium de industria, Cic. popolo), Liv. 23, 15, 7 {Weissenb. f1886] dà
II) OStilìnente, inseguire, perseguitare, hostes, però conscientia): assol., alqd apud Chattos in
Cic: Inpum, Liv.: singulas naves, Caes.: alqm consensum vertit, è divenuto costume gene-
stricto gladio, Justin.: alqm clamoribus et con- rale, Tac: e ahi. consensu =
concordemente,
viciis et sibilis, Cic: trasl., alqm per speciem resistere, Liv. b) di e. inan., accordo, simpatia,
simultatis, Cael. in Cic ep. armonia, naturae quasi concentus atque con-
conseciitTo (conscquùtto), ònis, f. (conse- sensus, Cic: conspiratio consensusque virtu-
quor), seguito, successione, I) come 1. 1. retor., tum, Cic. II) in senso cattivo, accordo, segreta
esatta successione grammaticide, verborum, Cic iìUelligenza, complotto, congiura, par tic. COntvO
part. or. II) t. t. filo.S., a) conseguenza
18. lo Sfato, audacium (dei malvagi), Cic: conju-
effettiva, Cic: consecutionem alcjs rei afferre, rationis (per la congiura), Ps. Cic.
aver q.c. per conseguenza, Cic. \>) conclusione, consentaneus, a, um (consentio), con-
deduzione, Cic. sentaneo a q.c, corrispondente, conforme, quindi
con-senesco, senni, ere, invecchiare, anche coneitiabUe con q c {contr. dissenta -
IJ invecchiare =
pervenire all'età, senile, a tarda neus, repugnans), a) alla domanda con che ?
età, raggiungere una tarda età, dipers., ibi per a che ? quod quidem consentaneum cum iis
qnattuordecim annos, Eutr.: e in agris amoe- litteris, quas ego Romae acceperam, Cic. :
nissimis, Eutr.: hac casa, Ov.: Smyrnae. Suet.: comun. col dat., actiones virtuti e, Cic: de-
apud Partbos ignobili servitute,Eutr.: disogg. scribere, quid consentaneum sit cujusque na-
inan., haud ulla carina consenuit, Prop. 3, 7, turae, Cornif. rhet.: e la fcn-mola consenta-
36. II) in senso cattivo, invecchiare, a)propr.: neum est alci rei o alci coU'acc. o Tinfin. o
diventar vecchio, partic. prima del tempo, di- col sempl. infin. o con ut e
cong., Cic.il
ventar vecchio e canuto, vecchio e ottuso, vecchio P) senza la domanda a vitae
che'i hunc
e debole, perdere la freschezza, il vigor giova- actum ejus e finis excepit, Val. Max.: vir vita
nile, logorarsi,a) di esseri anim.: Alexandro ac morte e, in vita e in morte eguale a sé
alieno in agro bellanti exercitus consenuisset, stesso. Veli.: sost., consentanea, òrum, n., «v-
Liv. : in exsilio , Liv. manibus alcjs et
: in costanze consentanee, coerenze (contr. rcpu-
gremio maerore et lacriniis, Cic: ad Vejos, gnantia), Cic. de or. 2, 170: e la formala
Liv.: circa Casilinura, Liv.: in Sicilia sub ar- consentaneum est, é coneHiabUe, ai accorda, 6
5f9 Consentia consequor 570

natta-ale, è conforme a ragione, è nell'argine, é conséquentia, ae f. (consequor)^ conse-


la eotisegìtema naturale (rtigioncvole) , i; noil guenza, Cic. ed a»
consentaneum est, anche = è a^sttrdo, contro eon-sequer, scciìtus (scquiitus) sum, se-
naittra, non nattutUe, comun. COlVz.cc. e l'in- qui, seguire =
seguitare, tener dietro, andare
fin., Cìc. appresso, venir dopo, I) in gen.: V) propr.:
Consentia, ae, f., città dei Bruzzii nei- a) in senso buono, e comitibus non
rectà. Ter.:
V Italiameridionale, ora Cosenza. — Der iv. - consecutis, Cic: alqm orme),
vestigiis (sulle
Consenlinus, a, um.dt Conema; plur. sost., Cic: e (fig.) die. inan., hominem consequitur
Consentini, òrum, m., abitanti di Cosenza. aliquando, numquam comitatur divinitas, tien
con-sentìo, sensi, sensiim, ire, consentire, dietro (ma non diventa mai sua), Curt. 8, 5,
eoneordare, Ij propr. di psrs..
a) in gen., (19), 16. b) come inseguitore, inseginre, incal-
consentire, acconsentire, accordarsi, sitnpatiz- zare, consequuntur equites nostri invaduntque,
znre(contr. dissentire, dififerre, discordem esse), Hii't. b. 6.: statini alqm, Liv. 2) trasl.: a) ri-
al passivo anche impers., consentitur, si va guardo al tempo, seguire immediatamente,
d'aeeorcU), si accorda, eCC, assol., Cic magna a- : tener dietro, sottentrare, di epoche e avveni-
moris conspiratione, Cic re (nel fattoj, Cic:
: menti, annus, qui consequitur, Cic: haec
is
sibi ipsum, essere coerente, Cic: superioribus cum consecutum, Cic:
dixisset silentium est
judiciis, Cic: suis studiis, trovar gusto, sod- lias tam prosperas res consecuta est subita
disfazione in, ecc., Hor.: cum alqo, Quint.: commutatio, Nep.: di pers., e. Sallustium,
cum alcjs voluntate, Cic: de rei publicae sa- Veli.: Cethegumaetate (riguardo all'età), Cic:
lute una et niente et voce, Cic: de prioribus illum in praetura, Plin. ep. b) seguire imme-
consentitur, Tac: in ea causa, Cic: cura omni diatamente q.c. come effetto, esse>-e la conse-
provincia in odio Cassii, Auct. b. Al.; ad be- guenza immediata di q.c., scaturire immedia-
nevolen tiara erga alqm, Cic: ad rera publicam tamente da q.c, essere cagione (fonte) di q.C,
conservandam, Cic: in alcjs ultionera, Tac: a) generic; necesse est Consilia consequi con-
in Aridaeura regem, votare unanimemente similia, Ter.: pudorem rubor consequitur, Cic:
per, ecc., Justin.: coosensum in oranem for- VX quo illud natura consequitur, ut etc. Cic:
mam Inctus est, Liv.: adversus maleficium (^uod dictum magna invidia consecuta est,
Sen coli' acc.^^ concordare in q.c, unirsinel
: Nep. P) seguire logicamente, esser la conse-
deliberare o stabilire, idera (in ciò appunto), guenza logica, si igitur, quod primum in ca-
Liv.: bellura, Liv.: e cosi id (in ciò) cons. e uexo est, necessarium est, fit etiam, quod con-
sempl. cons. coZZ'infin. ocolTacc. e Z'infin.:pa- sequitui', necessarium, Cic: non videt, quac
rim. con ut e il cong., Liv. 6, 32, 13. h)partic. quamcumque rem res consequatur, che cosa
far causa comune, prò Romanis, Eutr. 3, 5 ;
sia la conseguenza delle singole cose, Cic.
comun. per Un atto di vio-
esser d'accordo, e) seguire od osservare strettamente un' Qpi-
lenza, accordarsi, fare una congiura, congiu- llione un precetto, mantenere strettamente,
rare, cospirare, assol., CÌC cum alqo, Caes.:
: tenersi stretto o fedele a q.C. o qualcuno, me-
cum alqo de urbe tradenda Antipatro, Nep.: diani consilii viam,Liv.: suum quoddam insti-
belli faciendi causa. Cic: ad prodendam Han- tutum, Cic: eum morem, Cic: alcjs senten-
nibali urbem Roraam, Liv.: adversus alqm tiam, Cic.:Chrysippum, Cic. II)pregn., tener
cum alqo, Val. Max.: seg. dalV infìn., Cic: dietro = raggiungere, conseguire quaìcuno O
coR'ut e cong., Cic. IIJ trasl., di sogg.
il q.C, l)piropr.: a) in senso buono: ad vespe-
inan., convenire, consentire, concordare, sim- ram, Cic: interim reliqui legati sunt conse-
patizzare, armonizzare, corrispondere (contr, cuti, Nep.: alqm in itinere, Cic: alqm Epliesi,
pugnare, repugnare) e partic. consentiens t= Liv.: alqm Leuoade, Cic: Scipioncm litterae
n'nche concordante, corrispondente, consentaneo, consecutae sunt, Caes. b) come persecutore,
assol., Cic: ut principiis (col principioj con- assol., Liv.: fugientem, Liv.: reliquas copias
sentiret exitus, Cic: cura vultus Doraitii cum Helvetiorum, Caes.: columbam pennis, Verg.:
oratione non consentiret, Caes quod inter se
:
alqm pedibus, Ov.: e (fìg.), eorum conatus in-
oranes partes (corporis) quodam lepore consen- vestigare et consequi, spiare e sorprendere,
tiunt, Cic: cujus de laudibus omnium esset Cic. I. Verr. 48, 2^ trasl.: a) generic, roj/j^tMn-
fama consentiens, Cic. gere q.c, ot.) di pers., come possesso, successo,
eonscpYe, conseptum, V. consaepio. desiderio, ecc., con o senza propiia coopera-
cons^quC, avv. (cousequus), in seguito, zione, sforzo, raggiungere q.C, conseguire, ot-
Lucr. 5, 677. guwlagnare, ac<iuistare, ap-
tenere, impeti-are,
consequens, entis, part.agg.(consequor), propriarsi,quaestum, Cic: potoiitiam, Cic:
che segue giustamente, conseguente, a) (COMC laudeiu cgregiam, Cic: honores ampli.ssimos,
t. t. f/ramm.J =
costruito regolarmente, quod Cic: eum magistratura, Cic: eloquentiam,Cic.:
non est consequens, Cic part. or. 18. b) (come a ])opulo Ii'oniiino dignitatcm, Cic: omnia per
t. X. filos.J .^^ à.v.ó\<j'}'ò-oc„ che. segue giusta- Senatum, Cic: Iructura amplissimum ex ve-
mente, quindi anche conseguente, a) ragione- stro judicio, Cic tantam gloriam duabus
:

vole, adeguato {contr. pugiians, repugnans), victoriis, Nep.: multimi in oo (in ciò), Nep.:
Cic e Quint.: e. est, ut etc, Cic. p) =^ che segue cons. .seg. da
ut e il cong.. Veli, e Suet., da ut
necessariamente per logica, consequens est, ne e il cong.,Cic: da ne e il cong., Quint.: dal-
"ne consegue, e la conseguenza necessaria ne , Tinfin., perverse dicere perverse dicendo, Cic
segue necessariamente, alci rei, Cic, o col- de or. 1, l.")0: assol., quibus ex rebus largiter
/"acc. e Z'infin., Cic: sost., consequens, entis,
erat consecutus, ne aveva ricavato gran van-
n., seguito, conseguenza, conseguente (contr. an- taggio, Auct. b. Afr.: consequi (prenderlo),
t«cedens), Cic. e Quint. (anche al plur.). difficile factu putare, Auct. b. Al. p) di con-
.

571 consero consideratns 572


dizioni felici O infelici ,
conseguire, raggiun- prietà col porre la mono dalle due parti sulla
yere, trovare, incontrare, tanta prosperitas cosa disputata, Enn. in Cic: alqm ex jure
Caesarem est consecuta, nt etc, Cic; ex bel- manum consertum vocare, citare a comin-
lica Victoria non fere quemquam est invidia ciare un processo sulla proprietà mediante
eivinm consecuta, Cic. b) raggiungere un ogg. l'imposizione della mano, ecc., Formula vetus
che in qualche modo ci stava innanzi, a) e- in Cic.
mulando un ogg., prendere, raggiungere, con- conserte, avv. (consertus da 2. consero),
seguire, = uguagliare, majorem, Cic: quos unitamente, Conserte contexteque, unitamente
prioresducimus, Vell.:vitiamagnorum, Quint.: e intrecciatamente (^ in intima connessione),
coll'abl. (mediante, con) pesare, verborum ^ Cic de fat. 32.
prope numerum sententiarum numero, Cic: e eonserva, ae, f., schiava, compagna di
partic. con parole, pesare esprimere corri- = schiavini, di servizio, Comici, trasl., fores. che
pletaìnenfe, alcjs laudes verbis, Cic. omnia : è in uguali condizioni di servizio del ja-
verbis, Ov. p) raggiungere colTintelletto o la nitor.
memoria =
comprendere completamente, con- conservano, ònis, f. (conservo), conser-
cepire, intendere, simili tudinem veri, Cic: alqd vazione, mantenimento, fruguin, Cic: naturae,
conjecturà, congetturare q.c, Caes. in Cic ep.: osservanza, Cic: decoris, l'osservare, Cic.
omnia alcjs facta memoria, ricordarsi di, ecc., conservalSr, òris, m. (conservo), conser-
Cic. vatore e protettore, mantenitore, salvatore, Cic.
1. con-sPro, sevi, situm, ere, I) seminare, ed a.
piantare. A) propr.: agros, Cic: ager arbustis con-servo, avi, àtum, are, conservare.
consitus, Sali.: locus consitus an incultus, mantenere, ogg. COncr. dalla
a) preservare,
Quint. B) trasl., aggravare, caricare, caecà rovina =
mantenere intatto (contr. perdere),
mentem caligine consitus, Catull. II) semi- pas.sivo conservari {contr. perire), a) esseri
nare, piantare, arborem, Liv. stili cacci, mi- : anim. =
conservare lasciare in vita, salvare,
rabUem in modum consiti, disposti, Auct. partic. spesso graziare (del vincitore), cons.
b. Afr. ^ alqm ab alqo, salvare uno da un altro, Catull.
^ ^
2. con-<«ero, scrui, sertum, ere, schierare 15, 5 a. 6, se atque illam, Ter.: se, Cic: cives
insieme l'un dopo l'altro, legare, anno/lare, suos, Cic. : con dopp. acc, omnes salvos, Cic
fermare insieme o l'un dietro l'rdtro,
attaccare, P) ogg. inan., preservare dulia rovina, conse!f-
ordinare l' un preSSO alV altro, congiungere ,
vare, mantenere, custodire, salvare, res SUas,
assol. , col dat. , con
o con cum e Z'abl. , Nep.: omnia simulacra arasque, Nep.: rem pu-
Inter se, I) in gen., a) due o pia cose tra blicam, patriam, Cic: rem familiarem dìli-
di loro ; a.) propr.: manus, intrecciare, San.: gentia et parsimonia, Cic. assol., conserva, :

navigia, Curt. : scuta super capita, Curt.: quaere, parce. Ter. b) mantenere ogg. astr. in
vehicula vinculis (con, ecc.), Curt.: conserta esistenza, in valore =
conservare, tenere in
auro pellis, fermata con fibbie d'oro, Verg.: piedi, osservare, preservare, mantenere, a) ge-
alium (truncum) alii quasi nexu, Curt.: vir neric, condizioni esterne o interne {contr.
viro, armis arma conserta sunt (della falange), violare, conturbare, minuere), ordines (l'or-
Curt. : transverberatis scutis Inter se conserti, dine), Caes. ordinem (ordine successivo, di-
:

Liv. P) trasl.; sermonem, intavolare un ra- sposizione), Cic: leges, indutias, Nep.: jusju-
gionamento, Curt.: exodia fabellis potissimum randum, Cic: fidem, Nep. privilegia athletis,
:

Atellanis, Liv.: noctem diei, Ov. b) un og- Suet. con doppio acc, incorrupta mei con-
:

getto nelle sue parti, comun. nel partic. perf. serva foedera lecti, Prop. p) un sentimento, ecc.:
collabi, (con, da), e precis. ora generic. ;= benevolentiam, Cic: pristinam suam erga alqm
cucire insieme, unire, sagum spina, TaC te- : voluntatem, Cic.
gumen o tegmen spinis, Verg. ed Ov.: ora COn-SerVUS, i, m., conservo, compagno di
pregn., congiungere, incatenare di nuOVO le schiavitù, di servizio (contr. exterus, non ap-
singole parti o membra, tegumen ferreis la- partenente alla casa). Comici, Cic. ed a.:
minis consertum, Tac: lorica conserta hamis trasl., servi sunt, immo conservi, conservi =
auroque trilix, lorica di tripEce filo d'oro, dipendenti ugualmente da noi, Sen. ep. 47, 1
Verg. IIJ partic. : 1) stringere, avvincere consessSr, òris, m. (consido), che siede
membra per amore, sinus teneros, TibulL: insieme =
vicino (ad un banchetto, spetta-
latus lateri, Ov. 2) OStilm., mettere insieme, colo), Cic. ed a.; e =
assa.<>sore (in tribunale),
riunire, a) come 1. 1. miUt., e manum o manus, Cic.
venire alle mani, impegnarsi in una lotta o COnSCSSÌÌS, US, m. (consido), consesso, ra-
in un combattimento, Cic, Caes. e Liv.: ma- dunanza, pubblico, in tribunale, allo spettacolo,
nus comminns, Liv. manum o manus cum : Cic: consessus (plur.) in ludo talario, Cic.
alqo, Cic. e Liv.manus Inter se. Sali. ir. e
: consTderanter, avv. (considerans da,
Liv. parim., pugnam, certamen, proelium,
: considero), consideratamente, pensatamente, Val.
Liv.: pugnam o proelium comininus, Curt. e Max. ed a.
Liv. pugnam cu in alqo o inter se, Liv.: acies
: considerate, avv. con compar. e superi.
conserta, combattimento da vicino, zuffa, (consideratus), consideratamente, pensatamente,
Tac: navis conseritur, si azzuffa, Liv.: assol., ponderatatnente, Cic. ed a.
e. cum levi armatura, impegnarsi in una consTderatìo, ònis, f. (considero), consi-
zuffa, Liv. : trasl., haud ignotas belli artes derazione, osservazione, esame, ponderazione,
iuter se e, andar Vun contro Valtro, ecc., cons. contemplatioque naturae, Cic. : conside-
Liv. b) come <. t. giuridico, ex jure manum rationem intendere in alqd, Cic.
vonserere, cominciare wn processo sulla pro- consideratus, a, um, partic. agg. con
573 considero consilium 574

compar. e superi, (da considero). I)passwo sogg. astr.: a) quasi posarsi, prendere od occu-
::=^ II) at-
considet-ato, maturato, ]nà\c\S.. Cic. pare un posto, trovare una se-de fissa, fermarsi,
tivo = riflessivo, atiaenniito, pru-
citvospetto, improbitas. si cujiis in niente consedit, Cic
dente, di pers., judex, Cic: una in re paulo p) quasi cadere, abbassarsi, sia per la diminu-
minus consideratum fuisse, Cic. zione della forza intensiva, posarsi, acque-
conisidero, avi, àtuin, are, prendere in tarsi,niotus (sollevi zione) consedit, Liv. epit.:
considerazione, considerare, esaminare, guardare ardor animi consedit. Cic: alcjs furor consedit,
q.c. con occhio critico, scrutatore, I)propr.: Cic: sia per la perdita del valore, cadere in
alqd, Cic; alqm. Sali.: seg. da prop. relat., Or. dimenUcanza, consedit utriusque nomen in
II) trasl., considerare q.c. con spirito scruta- quaestura, Cic. y) ^^^ discorso, cadere, dile-
tore = esaminare, scrutare, tnaturare, ponde- guarsi, ut eorum verborum junctio... varie di-
rare, pesare, alqd, Cic: alqd ex alqa re, Cic, stincteque considat (finisca), Cic.
ex se, Cic: de alqa re cum alqo, Cic: secum COnsignntìO, 5nÌS, f. (consigno), auten-
inanimo alqd, Ter.: cum animo suo (cum ani- ticazione,
concr. =
lettera, cioè documento

mis snis Cic con prop. relat., Cic. e Sali.:


, : (provveduto del sigillo e della firmaj, plur.
con ut ne e il COng.. badare, aver ri- in Quint. l'2. 8, 11.
guardo, Cic eon-<iìgno,àvi, atum, are. provvedere del
con-sTdo,sèdi,se.ssum,cre,a»««ier«t,se<fer»t, contrassegno (signum), Ij sigillare, apporre il
posarsi, assol., ovv. alla domanda dove? con sigillo, autenticare, tabulas signis, Cic: decre-
avv. prep. col genit. od abl. loc, I) propr. tutn, Liv : tibellas dotis o sempl. dotem. Suet.

a) di eftseri anim. (contr. snrgere, consurgere, II) fissare mediante un contrassegno, deporre
excitari, cioè alzarsi, destarsi, o ambulare, per iscritto, autenticamente: registrare, confer-
passeggiare ; e perf. consedisse, contr. stare, mare, garantire, autenticare, alqd Htteris, Cic:
stare in piedi), legati considera jus.si, Curt.: auctoritates nostras, Cic: trasl., antiquitas
e.in ara, Nep.: in sede alcjs, Liv.: in turre {di clarississimis monumentis testata consignata-
un uccello), Curt.: alci in capite ovv. galea (di que, Cic: insitae et quasi consignatae in ani-
wn uccelloJ,ya,\. Max. e Liv.: sub arguta ilice, mis notiones. Cic.
Verg.: super eum cumulum, Cic: tergo tauri, COnsTliarfuS, a, Um (consilium), apparte-
Ov. —
Così pure par tic: a) adagiarsi in nente al consiglio, consigliere, fulmen, che dis-
qualche luogo per un dotto trattenimento, suade coìisìglia in un'impresa, Sen.: sost.,
hic in humbra,Cic.: eodem in spatio, Cic: pas- consiliarius, m., consigliere, Cic: partic,
ii,

sivo impers., ibi considitur, Cic. pi sedere in assessore in tribunale, Suet.


teatro, ecc. come spettatore, in orchestra, Suet.: oonjiTiTalAr, òris, m. (consilior), consiglia-
Inter patres, Tac. y) nel Consiglio, in tribu- tore, consigliere, Plin. ep. ed a.
nale, assidersi, star seduto, ut prinium judiccs ron<>ìllor, atus sum, ari (consilium), tener
consederunt, Cic: in tlieatro, Cic: in finibus consiglio, consultare, consigliarsi, deliberare,
Carnutum in loco consacrato (dei druidi), Cnes.: assol., Cic. ed a
haec fintorno a ciòj, Caes.:
:

ad jus dicendum, Liv.: ad causam cognoscen- alci amice. dare un consiglio amichevole, Hor.
dam, Liv.: in hunc reum, Cic: adversus ad- consilium, fi, n., consiffito, IJ attivo: A)
vocatos in consilium, prender posto di fronte consiglio =
deliberazione, decisione, 1) prOpr,:
a quelli chiomati per il Consiglio di guerra, Consilia arcana, Sali: adhibere alqm Consilio e
Liv. 5) come 1. 1. milit., ora = nella linea alqm o (fig.) alqd in consilium, ammettere per
di batta(/lia porsi in ordine, sehierarsi, sub ve- consiglio, ovv. deliberazione, Caes. e Cic: ire
xillis, Liv.: ora =
porsi in agguato, in imbo- in consilium, consigliarsi, Cic mittere in con- :

scata, assol-, Liv.: in insidiis, Liv.: inter vir- silium, Cic: habere Consilia principum domi,
gulta, Sali.: e in silva, Cnrt.r ora generic. = Liv.: alqm o alqd habere in Consilio, chiamare
dopo una marcia, in accamparsi in
fiiga, ecc., qualcuno q.c. in e, far dipendere la sua
qualche lu qo, attendarsi, fortificarsi, prender decisione da qualcuno o q.c, Liv. ed a.: vestris
posto, appostarsi, collocarsi, hic, Caes.: haud consiliis interesse, Cic: consilium est de alqa
procul oppido stativisque hostium, Liv : ad re Carthagini, si tien e. intorno a qc. in C,
ripas Rheni, Caes.: apud Philoinelium, Cic: in Liv.: est res sane magni consilii. Cic: quasi
eo colle. Sali.: prò castris, Liv.: sub monte, vero consilii sit res, come se la cosa permet-
Caes.: trans id flumen, Caes. e) per un tempo t''sse itn consiglio, Caes.: ergo haec consilii
breve O lungo, fermarsi in un luogo, arrestarsi, fuerunt, furono oggetto della deliberazione
tostare, di niivi'/nnti anche =
approdare, C= si sarebbero dovute deliberare, ben con-
sbarcare, hic an .Antii, Cic: Tarquiniis, Liv.: in siderare), Cic: e così qu')d in eo genere effi-
finibus Ubiorum, Caes Ausonio portu, Verg.:
: cere possis tni consilii tst, Cic: vestrum jam
in novamurbeni, Curt h\ di sogg. inan.,
: consilium est, non solum meum, quid sit vobis
cadere a fondo, andar giù, a fondo, avallarsi, facieu'ium, Cic. — Partic, consiglio, seduta,
sprofondarsi, anche sempl. scendere, cadere, di un'autorità, a.) del Senato, detto comun.
iOfbassarsi, q\iae (.Alpes) jam licet considant, consilium publicum (consiglio di Stato), p. e.
Cic: Ilion ardebat iieque idhuc considerai e publicum habere. Cic. ^) di un e llegio di
ignis, Ov.: terra insentibus cavernis con<edit, giudici, alqo>; in consilium advocare, r/(7V>mare
Liv.: terra in ingenteni sinum consedit, Liv. ad un consiglio. Cic: adesse in Consilio, Cic:
H) trasl.: a) di esseri anim.: a.) quasi po- mittere jndices in consilium, mandare i giu-
tarsi, in otio, d'irsi oU'dzìo, Cic. p per la per- dici nel Consiglio, Cael in Cic. ep.: ire in con-
w
)

dita d' forza morale, quasi cadere al suolo, silium, andare al e, Cic y' ^' magistrato
totani viileuius cnn-edi.sse urbern luctu, pro- e dei suoi assistenti, di un generale e dei suoi
strata dal dolore, Verg. b) di e. inan., paftic. legati (« consiglio di guerra »), consilium
575 consimìlis consisto 576

habere, Cic. ed a.; de Histrico bello, Liv.: consilium, Cic, e consilium ex tempore o ex
oninibusne... an, etc, Liv.: adesse alci in Con- re et ex tempore, Cic: capere sibi consilium,
silio, Cic: dare alqm alci in consilium, come Caes.: e partic, capere consilium, col genit.
consigliere, Nep. del gerundio o gerundivo, p. es., migrandi,
2) meton., eonsigiio ^^ adtinanza delle per- Liv.: belli renovandi regionisque opprimendae,
sone delibermiti, consilium aniicorum liabere, Caes.: o coZfinfin., p. es., non adesse, Cic. o :

Xep. consilium propinquorum (consiglio di


: con ut e il cong., p. es., subito consilium cepi,
famiglia) adhiberu, Liv.: nei lìocti anche di ut antequam luceret exirem, Cic: credere alci
una pers., consigliere, consigliutore, Ov. trist. Consilia omnia, Ter. denudare alci consilium
:

4, 2, 32: di donne, Ov. ber. 16 (17), 268: suum, Liv.: detegere consilium, Liv.: desistere
fast. 3, 276. —
Fartic., a) un consesso delibe- Consilio, Caes.: est consilium, non est consiUuni
rante indipendentemente, eoUegio deliberante, coZZ'infin., Cic; e con ut e il cong.. Sali.: quid
deputazione delibeì-ante. Così del Senato sui consilii (il suo disegno) sit ostendit o pro-
= collegio dei senatori, adunanza dei sena- ponit, Caes. inii-e Consilia occulta, Liv. iuirc
: :

tori, comun. e. publicum, consiglio di Stato, consilium de morte ac de bonis alcjs, Cic:
Cic. : summum e. orbis terrac, Cic. : e. san- inii'e consilium centra alqm o centra alcjs

ctius, consiglio pia ristretto del Senato in vitam, Cic: inire consilium col genit. del
Cartagine, Liv., e (à7:óx}.yjxoi.i consiglio più gerundio o gerundivo, p. es., occidendi te .

ristretto degli Etoli, Liv.: del collegio Cui"t.: senatus iuterficiendi, Cic; raro col-
dei giudici, e. publicum, consiglio di Z'infin., Nep. Lys. 3, 1 o seg. da prop. re-
;

Stato, quaesitore consilioque delecto, Cic: al- lai., quemadmodum Caes. b. G. 7, 43,
et.c,
terna Consilia rei cere, Cic. consilium dimittere, 5: mutare consUium, Cic: patefaccre Consilia,
Cic: di un consigliò più ristretto, del Senato Caes.: patere Consilia tua seutisV Cic: si ve
dei Centumviri (dacché il collegio giuridico casu sive Consilio (sia per volerej deorum
dei centumviri si divideva in quattro senati, immortalium, Caes. : e così spesso abl. Con-
i quali decidevano ciascuno processi diversi, silio = con intenzione, a bella posta, si Consilio
o riuniti giudicavano una causa importante), id fecisset, Cic. : partic. col contr. casu (per
Val. Max. 7, 7, 1. Plin. cp. 6, 33, o. |3) adiu- caso), Cic e Pliaedr.: o col contr. forte (per
tori del deliberare, consiglio del re rom. (come avventura), Lì\.; o col contr. sua sponte (spon-
giudice), del pretore (come solo giudice), del taneamente, da sé stesso), Liv.: pnrim. spesso
generale rom., di generali e principi stra- privato Consilio, priva tis COnsOus= nell'interesse
nieri, partic. spesso consiglio di guerra, tribu- privido, per interesse particolare, mediante dispo-
nale militare, militare, Liv.: castrense (contr. sizioni d'ordine private, di propria mano (cOntr.
patres, il Senato), Liv.: bellicum, Cic: consi- publico cousili. ;, publicis consiliis). Caes., Cic. ed
lium convocare, Caes.: eorum consilium habere, a.: nullo publico couiiì\io,mediante nessuna de-
Sali.: consQium dimittere, Cic: rem ad consi- cisione di una legale autorità politica, Cic
lium deferre, Caes.: cum crnsilio causam Ma- p)C0«ie t.t. miltt., astuto jiiano di guerì-a,' strata-
raertinorum cognoscere (dil pretore), Cic. gemma [compiut. consilium imperatorium
=
,

B) consiglio facoltà di considerare una Cic, o consilium imperatoriae Max.,


artis, Val.
cosa, coìisiderasione, prudenza assennata, per- gr. cxpaxv^YYjiia), e tàìlnx, Liv.: Consilia Gallo-
npicacia (partic. Spesso dell'uomo di Stato), rum, Caes.: proditores perculit, Nep.
tali Consilio
e in azione ;= senno, prudenza , mente as- che vengon parteci-
b) consiglio, intenzione,
sennata, vir magni, maximi consilii, Caes. e pati, disposizione, che viene concertata, delibe-
Nep. mulier imbecilli cousilii, Cic. cousilii
: : razione, suggerimento, consiglio, inops COnsilii,
])lenus, Cic. consilii compos, Cic.
: barbaris : Liv.: orba Consilio auxilioque (priva di con-
consilium non defuit, Caes. Consilio valere,
: siglio e di aiuto) res Gabina, Liv. e bouum, :

(^ic : bono Consilio, con viatura considera- utile, Sen.: vetus ac familiare consilium, Liv.:
zione, con buone ragioni, Cic: in rajjporto a alci consilium dare, Cic: dare alci Consilia recta
sogg. inan., vis consilii cxpers, Hor. o (contr.) prava. Ter. e Phaedr. non deesse :

II) passivo =
consiglio, che viene concepito alci Consilio Cic.
, egere consilii o Consilio
:

e dato ad alcuno, a) consiglio che viene coti- [contr. abundare Consilio), Cic: juvare alqm
cepito, deteì'mintisione, deliberazione, decisione, Consilio, Cic: juvare alqm aut Consilio aut re,
tnisìtra, disposizione, cura, intenzione anteriore, Ter.: petere ab alqo consilium, Cic: alcjs Con-
pensiero Concepito, progetto, principio dirigente silia seqiii, Liv.: spernere alcjs consUium, Curt.:
ti principii dirigenti, spìrito dirigente, maa- alcjs Consilio uti, Cic: suo Consilio uti, seguire
^iuia dirigente, inteì-esse dirigente, anche misura il suo senno, fare a modo suo, Caes.

jtresa, impresa fatta con uno scopo {contr. co- COn-!«7nillÌS, e, int<-ì-amente simile ad Un
natus, factum, ealplwr. contr. conatu.s, conata, altro, consimile [contr. dissimilis), col genit.
eventa, acta, facta), a) generic, consilii auctor, e dat., Ter., Cic. e Caes.: con atque (ac), Plaut.
socius, Liv.: administer consiliorum tuorum, e Lucr.
Cic. : e audax, Liv. clandestinum, fraggiro, COn-SipìO, ere (com e sapio), essere, rima-
intrigoj, Caes. :
:

crudele, Cic. : Consilia dome- nere, divenir conscio (consapevole), Liv. e Sen. —
stica (ordini di gabinetto), Liv.: infelix (pen- Weissenborn per altro in Liv. .5, 42, 3, legge
siero infelice), Liv. : urbanum, decisione di concipere.
politica interna, Cic : belli pacisque Consilia, con-sisto, stiti, ere, collocarsi, I)ingen.,
politica estera ed interna, Liv.: Consilia caedis collocarsi, posarsi, porsi, mettersi, fermarsi,
(progetto di uccisione) adversum (contro) 1)propr.: a) di esseri anim., proxime, Val.
imperatorem, Tac ann. 6, 8 : abicere consilium Max.: intus, Ov.: ad mensam, Cic: ante vestf-
profectionis, Cic, o aedificandi, Cic. capere : bulum regiae, Curt. ante oculos (anche figj.
:
577 consisto consisto 578

Ov.: apud ripam, Suet.: circa alqm fdi moìtij, femnarsi in qualche luogO, stabilirsi, domici-
Curt. juxta alqm, Eatr.: post (dietro) alqm,
: liarsi, hic, Sen. ibi negotiandi causa, Caes.:
:

Quint. supra ripam stagni (di uccelli), Ov.:


• in agris Cadurcorum, Hirt. b. G.: in ea sede,
Inter aves albas (di corvi), Ov. in vinca me-
: Curt.: hàc terrà, Ov. b) di sogg. inan., star
dia, Cic, pontibus crcbris (di api), Verg. : in fermo, omnis natura (creazione) consistat ne-
pedes, stare in piedi, Sen.: hi prosimi (come i cesse est, Cic: Ixionii vento (per la cessazione
pia vicini), constitere, Liv. Così pure partic: del V.) rota constitit orbis, Verg. illic consi- :

a) come osservatore, porsi, collocarsi, fert ani- stere (posarsi) nubes jussit , Ov. Così pure
mus propius consistere (fig. ^= considerare la partic. di liquidi, star tranquillo, non scorrer
cosa 2}ià da vicino). Òv. art. am. 3, 467. pili, stare, fermarsi, esser fermo {contr. flucrc,
P) come uditore, trovarsi in qualche luogo, esser profluere, manare), ter frigo re constitit Hister,
prediente, in illa contione, Cic. Sest. 107. y) per Ov.: tandem constitit sanguis, Curt.: tanta me
un'azione (di suonatori di cetra, oratori, ecc.), biAppoiot. arripuit, ut hodie primum videatur
per la lotta (di atleti, ecc.), collocarsi, pi'esen- posse consistere, Cic. 2) trasl.: a) di pers. e
tarsi, comparire, assol., Suet.: iu scaena, e. inan. pcrsonif.: a) nel discorso, fermarsi,

Phaedr. : in suggestu, Cic: adducto arca (di trattenersi in un punto, hic paulispcr, Cic: in
arcieri), Verg.: inter duas acies (di duellanti), uno nomine, Cic: in singulis, Cic. p) rimanere
Liv.: partic,come guardia, presidio, difen- in una condizione, in equestri ordine usque
sore di un luogo o per la battaglia, collocarsi, ad Augusti patreiii, Suet. Aug. 2. b) di con-
disporsi, preixder posto, pari intervallo, Caes.: dizioni, a) star tranquillo, cessare, rallentarsi,
juxtii, coritra, Caes.: in porta, Caes.: ad Alliam, qua nova re oblatà omnis administratio belli
Liv.: circa alqm, Liv.: sub muro, Caes.: prò ca- consistit, Caes.: cum ad Trebiam terrestre con-
stris, Sali.: in sinistra parte acie (in ordine stitisset bellum. Liv.: consistere usura debuit,
di battaglia), Caes.: in orbem (in un circ, in V usura dovette cessare, Cic: infracta constitit
ciré.), Caes.: copiae sic ordinatae consistuut, ira, Ov. P) prendere la sua sede in qualche
ut etc, Nep.: naves profectae ex porta nostris luogo, prendeì- posto, aa) di m
li fisici, pren-
adversae coustiterunt, Caes. 8) venire, compa- dere aver sede in qualche luogo, maximi do-
rire in ifiudizio, loco testis, Val. Max.: partic. lores in macerrimis consistunt corporis par-
come accusatore, ad horam, Quint.: cum ma- tibus, Sen. PP) di a. condizioni, premier posto,
tre, aver un processo colla m., Sen. b) di trovarsi, ora =^ staltilirsi, pretulcr piede, usarsi,
sogg. inan., cioè del tratto dei dadi, cadere, cadere in qualche luogo, nt unde culpa orta es-
rimtitare, quadringentis talis centuin Venerìos set, ibi poena consisteret, Liv.: in quo (viro) non
non posse casu consistere, Cic. de div. 2, 48. modo culpa nulla, sed ne suspicio quidem po-
2) trasl., porsi, mettersi d'accordo con alcuno, tuit consistere, Cic: non in te quoque constitit
amaentire, eoncordm-e con alcuno [contr. dissi- idem exitus, Ov.: omni tempore summa studia
dere), cuin alqo, Cic: de fin. 4, 72 dubbio ofBcii inter nos constiterunt, Cic: sant certi
(Mailer ha concinere). denique fines, quos ultra citraque nequit con-
II) partic. del movimento, collocarsi, star = sistere rectum, Hor. ora =
riposare in q.c,
:

tranquillo, star fei-mo. A) generic, st<tr trait- consistere in Q.C, avere il suo fondamento in
quillo, rimaner fermo, fermarsi, posare (COntr, q.c, foìxdarsi sopva q.c, major pars victus
ire, progredi, iuambidare, uioveri), \)propr.: eorum in lacte, casco, carne consistit, Caes.:
a) di esseri anim., assol, Ter., Cic. ed a.: hic, omnium superiorum dimicationum fructum in
Verg.: procul, Ov.: ante domum, Ov.: citra eo die atque hora consistere, Caes.: causa per-
limen foresque, Ov. in loco (sul luogo),
: niciosissimi belli in persona tua consistit, Cic:
Cic: limine, Ov. Cosi pure partic, a) pzr ea, in quibus vita beata consistit, Cic: ita
intrattenersi, star fermo, fermarsi, COnsisti- exiguo tempore magnoque casu totius exer-
mus, Hor. : viatores etiam invitos consistere citus salus constitit, Caes.
cogunt, Caes.: e. cum alqo, Cic. P) curiosa- B) pregn., giungei'e ad %ma condizione salda,
mente, considerando, ammirando, maravi- prender piede, stabilirsi, mantenersi in piedi
gliandosi, per dolore, per stupore, fermarsi, {contr. cadere), 1) propr.: a) di pers., si prohi-
Cic. ed a. : vacuo in thalamo, Prop. impers., : bent consistere vires, Ov. met. 7, 573. Nella
quae spectantur, ad qaae consistitur, Sen. lotta, a.) di pugilatori, lottatori (contr. de
Y) in mezzo alla danza, fermarsi, si ludius gradu deici, cadere), minimeque in lubric i ver-
constitit, Cic. de bar. resp. 23. 5) come t. t. sabitur et, si semel constiterit, numquain ca-
milit., fernutrsi, fare alto, far sosta, riposarsi det ffig. delVoratoreJ, Cic: attoUe animuni,
per breve tempo {contr. progredi), assol., Caes., adversus formidata consiste, Sen. p) come 1. 1.
Liv. e Curt.: ad medium fere spatium, Caes.: milit. di soldati, in muro. Caos.: prò opere.
ante oppidum, Auct. b. Afr.: prope hostem, Sali.: e fig. (ddV oratore) , confiteor. me con- . .

Cic: sub castris Afranii, Caes.: (in) locis supe- sistere iu meo praesidio sic, uietc, Cic. de or.
liriobus, Caci.: a fuga, Liv.: o colla durata — 2, 294. b) di sogg. inan., gumkKjnar fermezza,
occupare una forte postura, posizione; fortificarsi, qualescum vertice Celso aeriae quercus... con-
cum (Pompe.jus) constiterit, Balb. in Cic. ep.: stiterunt, stanno solidamente, pianiate, Verg,
e. in Italia, Brut, in, Cic. ep. s) come viuggia- Aeu. 3, 681: e ffìgj, nullo in loco, nulla in per-
^«t fuggiasco, fermarsi in qualche luogo, sona stabilibus nixa radicibus consistunt, non
fare alto, sostare, di naviganti anche
Vuncora in qualcheluogo,approUare in qualche
gettar ^ si attaccnìio dwrevolmente ad alcun luogo,
ad alcuna persona, Val. I\Iax. 6, 9. ext. 7.
luogo, per breve tempo, assol, Cic: Eomae 2) trasl., quasi prender piede fermo. Certa ali-
yix triduum, Cic: ad ancorara una uocte, Cic: qua iu scntcatìa., 2)rendcre una detcrminata e
in porta (di navi), Liv.: oper lungo tempo = ferma risoluzione, Cic. : consistit consiliuni,

Georges- Calonghi, Dizionario latino-italiano. 19


579 consitio consortium 580

la determinazione è ferma, si prende una Cìc: sanare consolatione timentes animos, Hirt.
ferma d., Cic. Cosi pure partic: a) in lotta b. G. II) nieton. : a) scritto consolante, come
giurid., guadfu/nrire un posto ferino sicuro, titolo di libro, Crantoris, Cic. b) discorso con-
titantencre il suo posto »<^ stesso, mantenersi, solante, tanto come componimento scritto, che
durare [contr. Cadere, concedere, de gradu orale, Cic. e Quint.
deici), dell'oratore, in hac causa, Cic: centra coii<>dlaloi', òris, m. (consolor), consola-
vos in contiene, Cic: in dicendo, condurre a toì-e,Cic e Sen.
termine Usuo discorso, Cic: ita consistendum consuiiilorTuiì, a, um (consolator), conso-
est, ut etc, uno si deve così determinare latorio, consolante, littcrae, scritto Consolante,
da, ecc., Cic: di accusati, aliquando tandem Cic: e cos'i codicilli, Suet.
posse consistere, Cic: nulla in re e, Cic: di ooii-*«olor, atus sum, ari, consolare ale,
processi stessi, apud alqm (niagistratum) alcjs confortfire, fare animo, alqm, Caes., Cic ed a.,
causa consistit, Cic. Quinci. 71. p) nella voce, alqm de alqà re, Cic alqm in alqa re, Cic.
: :

volto animo, acquistare tnuntenere la aita pregn., mediante conforto,mitigare,ienire q.c,


presenza di spirito, contenersi, raccogliersi, di dolorem alcjs, Cic. —
Partic. pass, consolatus
pers., ncque mente nec lingua neque ore, Cic: = incoraggiato, Justin. 22, 6, 4.
tranquillo animo, quieta mente, acquistare consonane, antis (consono), come t. t.
presenza e quiete d'animo, di spirito, Cic: gramm., consonante, sost. {intendi littera,
della voce, ecc. stessa, neque mens neque vox quindi f.), consonante, Quint. ed a.
neque lingua consistit, Cic: neque enim patrius COn-<iiftnO, sUnui, are, suonare, risuonare,
consistere raentem passus amor, l'amor pa- rimbombare insieme , eclirggiare in artnonìa^ i
terno non gli lascia tranquillo il cuore, Verg. I)propr.: s) di strum .musicali e suoni ìimani,
Y) neW opinione pubblica prender piede, man- ,
Sen.: inter se, Quint.: consonans clamor, (/nWo
tenersi, aver valore di, vix singulis aetatibus concorde, Liv.: come t. t. reior., del discorsa
binos oratores laudabiles consistisse,. Cic. Brut. = stare, essere in armonia, Quint.: e di parole
333 {Kayser extitisse). ^=suonare ugualmente, aver la medesima uscita,
COnMtTo, Ònis, f. (consero), seminagione, Quint. b) di luoghi, rimbombare, echeggiare,
pìur. consitiones = i vari modi di seminnre, consonuit ululati bus theatrum, Tac: plausu
Cic. de sen. 54. fremituque virùm consonat omne nemus, Verg.
con<«Tlor, òris, m. (consero), piantatore, II) trasl.: essere all'unisono, in armonia, accor-
uvae, di Bacco, Tibull. ed Ov. darsi, dell'anima e disogg. astr., sibi o secum,
onnjsTtiirn, ae, f. (consero), seminagione, Sen.: sibi in faciendis ac non faciendis, Quint*
agri, Cic de rep. 1, 29. COII-«i<Ìllll$>, a, um, consono, risonante ar-
con<iiol»rTniis, i, m., e eonsobrina, ae, monicamente, armonico, IJpropir.: clangor.Ov.:
{., consobrino, consobì-ina, figlio figlia della fila Ivrae, Ov. IIJ trasl., adatto, com'eniente,
sorella della madre, cugino, cugina in genere, Cic.ad Att. 4. 16, 3.
Cic. ed a.: e =
cugino in terzo, ecc. grado, eon-<i4Ì|»To, (ivi), Itum, Ire, assopire com-
Suet. pletamente, addoriitentare, somuo cousopiri Sem-
COn-sftcrr, ceri, m., padre del genero o piterno, Cic: inter initia veneni consopitus, ad-
della nuora, Suet. ed a. dormentato, Suet.
COn<SÌiCÌaiTo, ònis, f. (consocio), consocia- con-sors, consorte, partecipe di
sortis,
zione, unione sociulc stretta relazione, Cic
, ugual sorte (partej, IJ in senso lato, avente
ed a. ugual parte in q.C, compartecipe, compagno
con<«8eìfatiis, a, um, part. agg {da con- in ugual jJarte {contr. exsors, expers), a) di
socio), consociato, intimamente congiunto, con- pers., socius et consors gloriosi laboris, Cic.r
sociatissima voluntas, Cic. ep. 3, 3, 1. periculorum, Plin. pan.: mendicitatis, Cic:
con-sftpTo, avi, atum, are, assoc iare, imperii, co-reggente, Veli, e Suet.: mecum tem-
unire socialmente, politicamente, congiungere porum illorum, Cic: in lucris atque furtis, Cic.
(accordare) strettamente o intimamente, COUtr. P) fpoet.J disogg. inan., comune, tecta, Verg.:
dissociare quindi anche accomunare O concer-
;
casus, Prop. II) in senso pia. stretto, che ha
con aldino, tirare alcuno dentro
tare, dividere j>arte ugitale in sostanze (capitale), a) che pos-
a q.c, con cum e Z'abl., con inter se, a) ogg. siede in comune un'erediti't non divisa, che vive
anim.: audaces, Tac: animos eorum, Liv.: con- in eomuìianza di beni, tres fratres consortes,
sociati flii, le divinità comuni dell'alleanza, Cic: fra ter consors censoris [col censore), Liv.;
Liv: e. se in omnia belli pacisque Consilia, as- quindi (poet.J^= fratello Remus,
sorella, e.
sociarsi intieramente nella politica, Liv. Tibull.: e magni Jovis, di Giunone, Ov.: e
b) ogg. innn.: regnum, Liv.: arma cum Gallis, aggeli. == fraterno, di sorella, pectora, Ov. :

Liv.: Consilia cum alqo, Cic: cum alqo tantum sanguis, Ov.: consors Ledaia gemellis, Ov. ber.
facinus, commettere in comune, Tac: cum alqo 13, 61, M. b) parente, congiunto, e aggett. =
e. aut conjungere injuriam, stringere una so- congiunto, Lucr. C) avente parte uguale nel ca-
cietà, una lega per fare una ing., Cic: rem pitale commercifde, c socius, Compagno per
inter so, Liv.: poet., umbram (del pino e ugual pari''. Hor. carm. 3, 24, 60.
pioppo), Hor. consortTo, ònis, f. (consors), consorzio, ixir-
<*oii<«r>inltTli<ii, e (consolor), che può essere tecipazione a sorte uguale, società, liuniana,
consolato, consolabile, dolor \ÌX C, Cic ep. 4, Cic: tribuniciae potestatis, Liv.: sociabilis con-
3,2. sortio inter binos Lacedaemonioruni roges, Liv.
consolalfo, ùnis, f. (consolor), I) consola- roii!»ortTiiin, li, n. (consors), consorzio,
zione, conforto, incurfiggiamento, Cìc: malorum partecipazione a SOrte uguale, società, I) in
(neim.J, Cic: timoris Cnclle cure e affanni), senso più ampio: rei publicae, Liv.: regni,
581 conspectus conspiratio 582

co-reggenza, Tac: consortia rerum secunda- conspectu (al suo primo app. = non ap-
ruiii adversarumque, compagne nel dolore e pena si mostrò pubblicamente per laprima
nella gioia, Tac. II) in senso più stretto: «o- volta), Liv.: conspectu suo ])roelium restituit,
imttutma di beni, Suet. Claud. 28. Liv. 2) meton., a) il modo con cui una cosa
1. coii!«|ie(>lii<», a, um, part. agg. {da con- vien guardata, si mostra, vista, aspetto, tuus
s]^ìcio},I) visibile, tumulus, Liv.: agmiiia inter jucundissimus conspectus, Cic: animi partes,
se satis e, Liv.: tumulus hosti e, Liv. IIJ [con quarum est conspectus illustrior, Cic. bj«sp«»«,
compar.) sorprendente, degno d'esser veduto, vista =1 adunanzache sioffrealnostro sguardo.
mirabile, Verg., Liv. ed a. frequens conspectus vester, Cic.
2. conspeclìis, us, m. (conspicio), lo scor- eonspcr^-o, spersi, spersum, ere (com e
gere, o V accorgersi, I) attivo = lo scorgere, il spargo), cospargere, aspergere, spruzzare, ba-
mirare faccia a faccia; speSSO = sguardo, vista, gntire, j[) propr.: fores vino, Flaut.: alqm la-
orizzonte, l) propr.: a) in gen.: a.) di pers.: crimis, Cic II) trasl., quasi cospargere, guer-
conspectus oculorum, Curt.: col genit. oggett., nire foltamente, ricoprire, caput Tauri stellis
patriae, Caes.: e conspectu abire, Caes., disce- conspersum est, Cic: fig ut oratio conspersa
,

dere, Cic: adimere conspectum oculorum fdel- sit quasi verborum sententiarumque floribus,
Cosctirità) conspectuiu terree (della nebbia), Cic.
Liv.: adimere in omnes partes conspectum t*on««|ncTendu<>, a, um, part. agg. {da
(dell'oscurità), Liv.: amittere alqm e conspectu C0ns])ÌCÌ0), cospicuo, notevole, ragguardevole,
suo, Ter. cadere in conspectum, Cic. dare se
: : opus, Liv.: di pers., TibuU. ed a.
à\àmcoi\s^eci\im,apparireal cospetto diale, <*oiiì^|MCio, spexi, spectum, ere (com e spe-
Cic. (e così dare se in consp. oppiai, apparire do), aeeogtiere nella vista, I) scorgere, tni- ^
daofintialla città, Auct. b. Hisp.): dari alci in rare, guardare, mirare faccia a faccia poter
conspectum, venire in presenza di ale, Ter. mirare, ravinsare poter rantisare, a) COn Un
e Liv.: dare alqd in conspectum, porre in vi- acc : lumina crebra, Liv.: nostrosequites,Caes.:
sta, Curt.: conspectus est in Capitolium, si ha conspici inter se, potersi scorgere (riconoscere)
la vista sopra il Canipiidoglio, Liv. ut in
: Vun l'altro, Liv.: infestis oculis onmium con-
conspectu terra fuit, Liv.: est alqs in conspectu spici, Cic: ex insula couspici,Cic.: e militesin
civium, Cic: sex pulviuaria in conspectu fiie- summo rugas in speculo, Ov.: alqm
colle, Caes.:
runt (erano in vista = erano esposti in pub- apud quae mihi fda me)
se in castris, Caes.:
blico), Liv.: e ffig.J quia bellum et majus in tuuc est conspecta, Ov. ^) con dopp. acc:
conspectu evaifera in vista), Liv.: quo longis- iinaginem clarissimi viri laureatali!, Cic: alqm
sirae oculi conspectum ferebant, Liv.: conspe- humi jacentem, Liv.: al passivo con doppio
ctum alcjs fugere. Caes. ponere in conspectu
: nom., non alius flectere equum sciens conspi-
poculum, porre davanti agii occhi (aperta- citur aeque, Hor. y) colVa.cc. e Tinfin.: nostros
mente), Liv.: profeiTe liberos in conspectum, victores liumen transisse, Caes. II) adocchiare,
Caes.: removere omnium equos ex conspectu, esaminare , rimirare, guardare, vedere, a) ge-
Caes.: stare in conspectu alcjs (di pers.J, Cic: neric: a) con un acc: alqm, Nep.: locura in-
venire in conspectum, mostrarsi apertamente (per un agguato), Verg.: e di soggetti
sidiis
(chiarameìite), farsi vedere apertamente (chia- inan.,si illud signum solis ortuin et forum cu-

ram.J, apparire, avvicinarsi, approssimarsi e riamque conspiceret, Cic. P) con doppio acc:
simili (di pers. e sogg. inan.J, Cic. ed a.: così ali^m ut pacis auctorem, Liv. di sogg. inan.,
:

anche in conspectum alcjs venire, mostrarsi cum bene notum porticus Agrippae te con-
n-l cospetto di alcuno, apparire davanti ad spexerit, Hor. b) jxissivo pregn., conspici =
alcuno, Cic. vitare alcjs conspectum, Quint.:
: c<aler sotto gli occhi o dar nell'occhio, trarre su
spesso in conspectu alcjs e sempl. in conspectu, di se gli ocelli o sguardi (della gente), far par-
in presenza di alcuno, Caes. e Liv.: primo lare di sé, farst poter farsi vedere, di perS. e
conspectu tam foeda res, Liv. (cfr. n" II, 1). di e. inan., Cic, Sali, ed a.: in neutram par-
P) di sogg. inan., i quali quasi guardano tem, Nep.: in neutrum, Ov.
verso di noi, celeriter e conspectu terrae ablati contipieor, atus sum, ari (conspicio), scor-
sunt (di naviganti), Liy. -.partic. spesso in con- gere, osservare, ntirare, guardare, vedere, a) COn
spectu alcjs loci rei, in vista di, davanti ad un acc: ignes, Nep.: agmeii Aeduorum,Caes.:
un luogo o ad una cosa, p. es. fundi villaeque, alqm in bis regionibus, Ter.: trans vallem et
Cic: e fig., in conspectu legum libertatisque rivum multitudinem hostiuni, Caos.: ex oppido
mori, Cic. h)pregn., il riguardare, che nasce da caedeiii et fugam sunrum, Caes. P) con dopp.
un particolare avvenimento, subito consilium acc: vacua castra hostium, Caes.: hoc agiuine
cepi, ut antequam luceret exirem, ne qui con- venientes, Liv.: (Ajacem) occisum,Cornif. rliet.
spectus fieret aut sermo, Cic. ad Att. 7, 10 in. Y) coiVa.cc. e /'infin.: Ter. heaut. 68. 8) seg.
2) trasl., riguardo mentale, considerazione, in da prop. relat., Caes. b. G. 2, 26, 4.
hoc conspectu et cogiiitione naturae Cic. , : c'»iis|»urììim, a, um (conspicio), che cade
alqd ponere paene in conspectu animi (re- sotto gli occhi, visibile, I) in gcn., assol., Hor.
care chiaramente in considerazione), Cic. : ed Ov.: alci, Curt.: undique, Curt.: sost., liabere
ne in conspectu quidem relinqui, non venir mortem in conspicuo fdavanti agli occhi),Scn.
punto in considerazione, Cic: explicatis or- II) pregn., cite cade sotto gli ecciti, che desta
dinibus tcmporum uno in conspectu omnia l'attenzione, cospicuo, ragguardevole, segnalato,
videre, abbracciare, in uno scritto, tutto di pers. e di e. inan., Liv., Tac. ed «.; conspi-
con uno sguardo, Cic. II) passivo = il di- cuus t'orma, Tac: illustri laude, Plin. ep.
ventar visibile, l'apparire, il ntostrarsi , co- coiispTralTo, ònis, f. (conspiro), accordo,
rpetto, apparizione, animi nel
1) pjropr.: primo statini I) in senso buono, accordo degli
583 conspiratins constantia 584

sentire e ìkI "petlSUre =


ntutnimitit, concordia, movimento O direzione ,
costante , invaria-
piena armonia, intelligenza, unione intinta, om- bile, sintmetrieo (regolare), immutabile, cur-
nium gentìum, boiiorum omnium, Cic;
Cic. : sus certi et constantes, Cic: constantissimus
in re publica bene gerenda, Cic: ad defen- motus lunae, Cic: nihil (mundo) ornatius
dendain libertatem, Lentul. in Cic. ep. IIJ in aspectu motuque constantius Cic. e) rima- ,

senso e ittivo, mala intelligenza, cospirazione, nente in ugual stabilità, stabile, non inter-
congiura, sollevazione, sedizione, a) prO]ì>'.: ho- rotto, e. pax, Liv. 6, 25, §§ 6 e 11. d) rima-
stium, Brut, in Cic. ep.: militaris, Tac: certo- nente in egual direzione della volontà, a) nel
rum hominum contra dignitatem tuam, Cic: modo di pensare e di operare, costante, inva-
e. Lacedaemoniorum adversus rem publicam, riabile, stabile, durevole, immoto, immutabile,
Val. Max. b) meton., congiurati, fazione, ejus, testis, Quint.: inimicus, Nep.:fides, Hor. e Val.
Val. Max. 4. 7. 2. Max.: pietas, Ov.: animus, mens, Cic: ratio (di-
cnii!spTràlTu<*, avv. compar. (conspiratus visnmento, piano), Cic: col gsnit. frir/unrdo a),
da conspiro), più concordemente, e quindi an- neque fidai e neque strenuus in perfidia, Tac:
che pili animosamente, Justin. 3, 5, 3. con adversus e contra e Vacc, e adversus
1. coii«>|>Tro, avi, atum, are [da com e metus, Tac: utinam (ventus) constans contra
spiro), esseì-e in accordo, trasL: I) in SCUSO mea vela fuisset! Ov.: con ad e Face, ut eorum
buono, nel sentire e nel pensare vsser con- = (sociorum) animi ad imperium Romanum tuen-
corde, cospirare, corrispondere, e nellfl volontà dum constantiores essent, Val. Max. §) nei suoi
O desiderio =
operare d'accorilo, in buona ar- principi, invariabile, costante (di carattere fer-
monia, andare agire dandosi la ntano, cospi- mo), grave, deciso [coutr. mobilis, varius, ameus),
rare, operare insieme, a) dipers., assol. ,Ca,es. homo, Cic: amici, Cic: cow in e l'abl., in rebus
ed a.: cum alqo, Cic: ad alqd, Cic. b) di sogg. optimis, Cic: in vitiis, Hor. e) invariabile, ri-
inan.personif.: a) di ogg. con':r.: aereaque as- guardo al contenuto, al valore intrinseco,
sensu conspirant comua rauco, risuonano ad a) del discorso, uniforme, proporzionato (conse-
un tempo con cupo concento, Verg. Aen. 7, guente), compiuto, oratio, Cic de off. 1, 144.
615. P) di astr.: naturam quasi cognatione con- P) di voci, rumori, opinione pronunziata e
tinuata conspirare, Cic: spesso panie, pres. unanime,
simili, invariabile, costante, concorde,
COnS[ lans.
=
concoide, consono, corrispondente, haruspicum vox, Cic: fama, Cic: hujus anni
operante inirìeme, Cic. e partic. perf. mediale
: parum constans me . orla est, Liv.: neutr. plur.
conspiratus =
che si mescola, fonde, unisce ar- sost., incredibilia dixerit (tortus), an Inter se
monicamente, in unum, Sen. ep. 84, 10. II) in constantia, Quint. 5, 4, 2.
senso cattivo, macchinare una sollevazione, un con!«lanter, avv. con compar. e superi.
complotto, cospirare, congiurare, aSSOl., Caes.: (constans), in, con ugual postura, in
cum alqo in alqm, Suet., in alqd, Liv.: ad alqd, ugual contegno, direzione, situazione, ecc.,
Suet.: con ut e il cong-, Suet.: colVini., Suet.: costantemente, invariabilmente, a) in, COn Ugual
abl. assol., conspiratis factionum partibus, contegno, procedimento, fermamente, senza
avendo le dei partiti congiurato
fr izioni constanterque ingre-
vacillare, fig., aequaliter
luna contro l'alb-a, Phaedr. 1, 2, 4. Part. — diens oratio {contr. claudicans et quasi fiuc-
perf. sost, conspirati, órum, m., i congiurati, tuans), Cic. or. 198. b) in, con ugual dire-
Suet. ed Eutr. zione, situazione, ugualmente (regolarmente),
2. oonspTro, avi, are (com e spira), avvol- immìttabUmcnte, costanteniente, sempre a quel
gere in spira, se, di UH Serpente, Aur. Vict. vir. modo, eosdem cursus constantissime servare,
ili. 22. 2. Cic: e in suo manere statu, Cic. e) in, con
COn-<iponsSr, oris, m., compagno di mal- ugual stabilità, con ugual solidità, aequa-
leveria, Cic 3 ed altr.
ep. 6, 18, bilius et constantius sese res humanae ha-
COn-<i|>UO, spui, spùtum, ere, sputare, spu- berent, avrebbero un corso piii costante e
tacchiare addosso; quindi poet. con metnf. maggior stabilità. Sali. Cat. 2, 3. A) in
volgare =
conspergere, cospargere, coprire, hi- uguale direzione della volontà, a) riguardo
bernas canà nive Alpes, Furius Bibac. JwQuint. al modo di pensare ed operare, senza va-
8, 6, 17. Hor. sat. 2, 5, 41. cillare, senza titubare, costantemente, con per-
COn-SpurCO, avi, atum, are, sporcare, im- severanza,e. et non trepide pugnare, Caes.:
brattare, insudiciare, Lucr., Col. ed a. alqam ardentius et constantius amare, Suet.
conspiilo, (avi), atum, are (incoat. di con- P) riguardo al carattere morale, con fer-
spuo), sputare addosso ad alcuno come segno mezza, costantemente, fortemente, e acta, rela-
del massimo disprezzo, alqm, Cic. ad Q. fr. 2, zioni mantenute con fermezza (^virilmente,
3,2. fortemente), Cic: e et sedate forre dolorem,
C0n-«itabllÌ0, Ivi, Itura, Ire, stabilire, fon- Cic. e) con egual contenuto, valore intrinseco,
dare fermamente, dar fondantento, Comici. invariabilmente, die sta in accordo, concorde-
con>*tans, antis, agg con compar. e su- mente, conseguentemente, C Omnes nuutiave-
peri, (consto), rimanente in ferma po- rrint manus cogi, Caes.: partic. riguardo ad
stura, invariabile riguardo al contegno, mo- intenzioni, asserzioni, e. sibi dicere, Cic: dici
vimento, direzione a) rimanente in egual
, posse constantius, Cic: satisne e. facere videa-
portamento, condizione corporale, fisica, mur, qui etc, Cic. e. quidem certe {intendi
:

fermo, solido, stabile, tranquillo, mellis Con- fecit), almeno rimase fedele al suo sistema,
stantior est natura, Lucr.: constanti vultu Cic.
graduque, Liv.: constans (^stabile) jam aetas coii«ilaiitTa, ae, f. (constans), il rima-
quae media dicitur, Cic: e così aetate non- nere in ferma postura, costanza, con-
dum constanti, Suet. b) rimanente in ugual tegno , direzione , situazione ferma , costante >
ì
585 Constantina constjtuo 586

a) contegno ferino, fet-niesza, sicurezza, C. VO- tibus, gettare un jwnte sopra, Hirt. b. G.:
cis atque vultus, Nep. Att. 2'2, 1. b) dire- quindi constratus, a, um, coperto, provveduto
zione O situazione uguale costanza , fer-
,
di copei-ta, navis c. [contr. navis aperta), Cic.
mezza, iiguagliunza (regolarità), irntnntahiKtà,, ed a.: vehiculum e, Curt.: e partic. sost., con-
corso vicende uguoli (regolari), ordiìianiento strata pontium, i tavolati dei ponti, Liv. 30,
inalterabile, astrorum ordo atque constantia, 10, 14. g) iperbolic, coprire un piano conq.c,
Cic. e = sÙTtdBsia (nel linguaggio degli o (con un'altra figura) seminare, coprire, ma-
Stoici), stato dell'anima tratujìiUlo, conveniente ria classibus, Liv.: totus amnis navigiis con-
(contr. perturbatio), phir. in Cic. Tusc. 4, 14. stratus, Curt. b) un
ogaetto, coprire, vias
e) stabilità invariabile, costanza, immutabi- omnes angiportusque (del frumento), Cic:
lità,dictorum conventoruinque e, Cic: e. pro- alte terram concusso stipite (del fogliame),
missi et fides mira, Cic. d) fermo ?nantenimento Verg.: e fpoet.) dei caduti in battr^lict, late
della volontà, a.) del modo di pensare e di terram tergo, Verg.: terram gravi corpore,
operare, costanza, fermezza, perseveranza, per- Cic. poet. IIJ stetulere a terra, gettate a terra
nuinenza, tenacità, coerenza, pertinacia aut C. nel sema della lunghezza, Aur. Vict. Caes.
intercessoris, Cic: stabilitas et e
benevolen- 16, 12.
tiae, Cic: perseverautia constantiaque oppu- con<>lerno, avi, àtum, are (intens. di
2.

g^andi, Auct. b. Alex. P) costanza, fermezza, 1. consterno), confondere, sbigottire, I) ^ren-


stabilità del carattere, princIpH saldi, intrepi- dere sgomento, a) animali, spaventare, rendere
dezza, anitno intrepido, forza d'animo, corag- attonito, equos, Liv.: comun. al pass, conster-
gio, c soceri Scauri, Cic: e mea, i miei saldi nari = spaventarsi. Sali. fr. e Liv., alqa re,
principii, la mia costanza, Cic. e Tac: e Ov. ed- a. b) uomini, confotulere, rendere atto-
morum, Tac: e sumendae mortis (di darsi nito, sbigottire, sgomentare, turbare, spaventare,
la m.), Tac. e) accordo rtelle intenzioni, as- flammis in castra tendentibus ita liostes, ut etc,
serzioni, progetti, conseguenza, coerenza, testi- Liv.: spesso al pass- = esser confuso, attonito,
moniorum e, Cic: quae est inter augures con- sbigottito, essere costernato, atterrito, essere fuori

veniens et conjuncta constantia? Cic: constan- di sé, partic. nel partic, pavida et constemata
tiae causa fper rimanere conseguente a sé multitudo, Liv.: consternati fugiunt, Hirt. b.
stesso) defendere alqd, Cic. G :pregn.,come spaventare, atterrire =^ cacciar
Concitali iTna, ae, f., nome che ebbe in via facendo paura, pecorum in modum con-
seguito l'antica città di Cirta nella Numidia, sternati, Liv.: foeda fuga consternari, Tac: in
ora Constantine. fugam consternari, Liv.: consternatus ab sede
Con!*laiitTnopolÌ!«, eos, acc. im, f. (Kov- sua, spaventato balzando da, ecc., Liv. II)
otavtEvou TióXig, città di Costantino), nome sconcertare, privar dei sensi =
comttiuovere, ec-
ch'ebbe in seguito Byzantlurn, come residenza citare, irritare, inaspì-ire, amareggiare, sollevare,
di Costantino il grande, l'odierna Costantino- etiam sanos, Liv.: sic sunt animo consternati
poli (turco) Tstamboi. — Dcr iv.: Coslaii- homines, ut etc, Caes.: delectus acerbitate
tTnitpftlTlsillll!^, a, uni, Costantinopolitano; consternati, Liv.: ad arma consternari, nell'ec-
da, di, in Costantinopoli, ciùnnento (ira) afferrare le armi, Liv.
Con<ilanlTnu<«, i, m., compiut. C.Flavius COn-SlTpO, avi, atum, ilre, stringere in-
Valerius Claudius Constantinus Costantino,
,
sieme, antmassure, radunare, tantum numerum
imperatore rom., soprannominato iV^rande, hominum in agrum Campanum, Cic: se, Caes.
n. il 274 dopo Cr., morto il 323 dopo Cr. coiistTluo, stttfitum, ere (coni e sta-
stttu-i,

ConstantTiis, Yi, m. (Flavius Valerius tuo), collocare, poii-e, ergere, IJ in senso stretto:
Constantius Chlorus), Costanzo Cloro, Ccsare ferales cupressos ante (sul davanti), Verg.: ho-
e imperatore rom. dal 292 al 306 dopo Cr. minem ante pedes Q. Manilii Cic ; in litore ,

consternatio, 5nis, f. (2. consterno), per- taurum ante aras, Verg.: ante oculos hujus mi-
dita del contegno, a) costernazioiw, sbi- seri senectìitem, porsi (mentalmente) innanzi
gottimento, a) degli animali, lo spaventarsi,spa- agli occhi, Cic. —
Così pure come t. t. milit.,
ee»<o, pavor et cquadrigarum, Liv. 37, 42, 1. a.) ergere, rizzare, piantare, partic. in ordine =
<^ degli uomini, costernazione, sbigottimento, disporre, ordinare far ordinare, impedimenta,
smarrimento, subita, Liv.: mentis, Tac. h)com- Liv.: aciem, legionem, Caes.: signa ante tribu-
mosione selvaggia, spec. d'una moltitudine, nal, Liv.: classem apud Salamina exadversum
tunuitto, scompiglio, portamento, modo di pro- .\tlienas, Nep.: naves aperto ac plano litore,
eedere, imirresa xiassionata, cieKa, furiosa ; sol- Caes.: reliquas legiones in armis expeditas cen-
levazione, antntiitinamento, populi, Val. Max.: tra hostem, Caes.: reliquas (naves) subsidiarias
vulgi, Tac: nmliebris, Liv. (come riserva) in secundo ordine, Auct. b. Al.
1.con-slcriio, stravi, stratum, ere, I) di- p dal movimento, fermare, far fare alto, agmen
)

stendere, a) =: un ogg. con q.r., che si stende o signa paulisper. Sali, e Liv.: signa legionis,
sparge sopra, coprire, spargere, Ossaeis ae- Caes.: quindi trasl., si (narratio) constituitur
thera saxis, Verg.: ibruni corporibus civium aliquando, si ferma, Cic de or. 2, 328.
constratum caede nocturnil, Cic. —
Inpartic: Il) in senso più ampio: 1) assegnando, sta-
a) stender sopra, ricoprire, cospargere di (J.C., bilire, jìorre in UH postO detcrminato, a) asse-
per ornamento o difesa, totum iter floribus gnare ad alcuno la sua dimora, a) generic:
coronisque, Curt.: viaiii rosis, Tac: contabu- eos (Helvetiosì ibi, Caes.: reliquias praedunum
lationem sumniam lateribus lutoque, Caes.: in certa sede, dar stabile dimora, comeVeli. P)
tabernacula caespitibus, Caes.: ratem pontis t. t. milit., assegnare il suo posto ad alcuno in
in moduni hunio injectà. Liv.: pontes, coprire, qualche luogo, collocare, postare, porte in qual-
ricoprire con assi, Hirt. b. G.: paludem pon- che luogo, alqm ibi, Caes. praesidia in Tolo-:
587 cmstitutio constitutio 588

satibus circunique Narbonem, Caos, b) pmi-e, in buono stato, buoni capi di casa, Cic
sUibiiire alcuno in q.c. come jìosscdiinento P) (7 governo, ecc., rem publicam, Cic: ro^
(coiìtr. e.vturbare, expellere), pli boin in agris summà aequitate, Nep.: Chersonesum, Nep.:
])ublÌC'Ìs, Cic. e] poìTe, collocare, stahilire nlc. alci regnum, Nep.
in un posto, in un impiego, vegem, Cic: jirae- 4) destinando, fissare, stabilire, destinare,
fectos, Caes.: roges iu civitate, Cic: alqni in hoc fi)geneTÌc.,Sfgnando i limiti, i confini, a.) ogg.
munere, Q. Cic: ahini vegem (come re), Cic: man., fissare, stabilire, determinare, de.'rtinare,
rex (come re) constituitur Arliactus, Justin. ordinare, assegnare, e ili accordo COn UH altro
d) poifn presso qualcuno in una data rela- = concertare, concordare, promettere, in SCnso
zione, Athenaeum in maxima apud regom cattivo^ macchinare, iter, Cic: iteradCirtam
auctoritate gratiaque, far sì, che il re dia di oppidum, Sali.: locum, Ter. e Liv.: tempus,
nuovo ad At. tutta la sua fiducia e gli con- diem, Cic: vadimouium, Cic: mercedem fu-
ceda un' influenza, assoluta, Cic. ep. 15, 4, 6. neris, Cic: certa pretia, Cic: diem concilio,
2) ergendo, fondando, disponendo, collocare, Caes.: pretium frumento, Cic: aera (so?r/o)
a) ogg. inan.: a.) ergere, rizzare, fondare, edifi- militibus, Liv.: nuptias in hunc diem, Ter.:
care un edifizio e simili, turres, Caes.: vineas diem cum alqo, Caes.: colloquium cum rege,
ac tfstudines, Nep.: triplicem Piraei portum, Liv.: in (contro) impios poenas, Cic: anche
Nep.: aedem Jovis Feretrii, Nep.: nidos, Cic: con prop. relat. (con qui, quid, quantus),
alci publice in foro statuam, Nep.: liorrea certis Caes., Cic. e Nep.: roU'acc. e Z'intin., Cic:
locis, Caes.: domi .suae sacellum Automatias, con ut e il cong., Cic: ossol., in diem tertium
Nep.:domicilium sibi Magne.siae,Nep.: hiberna ronstituunt.Sali.: sic constituunt (fissano il
in Belo'is, Caes.: come 1. 1. matem,., in data linea tempo), sic condicunt, Tac: ut erat constitu-
triangula aequis lateribus, innalzare (co- tum, Cic. esseri anim., destinare, stabilire
'i>)

Slruirc), Quint. 1, 10, 3 p) ergere, oirdinare, «er uno s 'opo, accusatorem, Cic: testes, Cic:
dispoì-re un apparecchio nova porteria,
e sim., judices de alqa re, Cic. h) spiegando, giudi-
Veli.: vectigal iu monte Antilibauo, Cic: aera- cando, decidendo, fissare, ajgeneric, colVacc.
rlum interfectoribus ('aesaris (per gli uccisori e Z'infin. = dar la spiegazione, esporì-e la tesi
di Cesnrej, Nep.: e stahiUre, fondare, paride una che, ecc., Cic: seg. da prop. interrogai, indir.
sovranità, decemviralem potestatem in omni- [con ne. . . an) = formarsi un fermo giudizio,
bus urbibus, Nep.: novi generis imperia in deciderai , ecc, Cic. P) Come 1. 1. legale,
se... o,

(contro) alqin, Caes. f) in-eparare un impresa. determinare, legalmente, discepta-


a.%) fissaì-e,
auctionem, Cic. actionem (un' accusa), Cic:
: i'ionem (HI punto controverso), (Jic contro- :

crimen in alqo, intentare un' accusa a qual- versiam (il punto controverso, il punto della
cuno, Cic: quaestionem funa ricerca), Cic. e quistione), Cic: partic, judicium istituire, ,

Quint. 5) far sussistere condizioni, stabilire, mettere in piedi, Cic: judicium de rebus re-
fondare, fissare, aiiiicitiam.concordiam, pacem, petundis, Cic: judicium capitis in alqm, Cic:
Cic: victorinm, Cic: magnani sibi auctori- e della legge, jus melius Sullanis praediis
tatem ]iugna illa navali, Nep. s) st<ti>uire, dare, quam paternis, accordare, Cic. pp)rfecider<^
acciocché sia osservato, documentum more legalmente, prendere una decisione, itrescnvere,
militari, Auct. b. Afr.: maximum exemplum ordinare, de Certo jiire, Cic: alio modo aut de
justitiae in hostem, Cic. h) ogg. anim.: a) ge- religione aut de re publica, Cic: de hoc (Eu-
neric, creare, fare, homines liumo excitatos mene), Nep.: con, ut e il cong., ut debeatur,
celsos et erectos, Cic. de deor. nat. 2, 140. Plin. pan. e) decidendo, stabilire, decidere, de-
P) come t. t. milit., istituire, formare una le- cidersi, prendere una decisione, liaec CX re et
gione, ecc., tres legiones, Caes.: legio septiraa ex tempore constitues, Cic, nihii ante de pro-
constituta ex veteranis, Cic. fectione constituam,quam etc, Cic: con 7' acc.
3) dando una salda disposizione (comples- e Tinfii)., Ci'-, e Nep.: con ut e il cong., Cic.
sione, composizione, ecc.), costituire, dare una coiiàttTliilTo, ònis, f. (constituo), costi-
salda complessione, porre in una buona composi- tuzione, 2)flSSÌV0, I) salda complessione,
zione (costituzione), dare una salda disposizione, contposizione, a) complessione fisica costitu- ,

disporre (costituire), regolare (oo'dinay^e), fissare, zione, temperamento, disposizione, stato, prima
raffe^'mnre (temprare), fondare sicuramente, con- c. naturae, Cic: firma e corporis, Cic. b) co-
solidare, a) il corpo, ecc., is, cui corpus bene stituzione, disposizione legale, politica, ista
constitutum Cic: jam perfectis constitu-
est, c religionum ( d-i riti), Cic: p^rtìc. della
tisque viribus, Quint. h) niente ed animo (ca- costituzione dello Stato, onmis civitas, quae
rattere), animus bene constitutus, Cic: trasl. est e populi, Cic: illa praeclara constitutio
delle jìers., viri sapientes et bene natura Romuli, Cic. II) determinazione, a,) che Spiega
constituti Cic.
, qui ( pbilosophus ) sit ita
: (definisce), determinazione di concetto, defini-
animo ac vita constitutus, ut ratio p isstulat, zione, delimitazione, summi boni, Cic. de fin. 5,
«7 cui modo di pensare e di operare sia tale 45. b) che fonda, come t. t. retor., determina-
quale, ecc.. Cic e) condizioni, senectus, quae zione, fissazione dell'oggetto controverso (f/reco
fundamentis adule.«centiae constituta est, si atccoig), Cic de inv. 1, 10: quindi forma fon-
basa, ecc., Cic d) relazioni, affari, disposi- damentale della cau.sa, cioè la quistione donde
zioniumane, ci.)singole, rem familiarem, Cic; nasce la causa, e. causae. e plur., constitu-
rem nummariam de communi sententia, Cic: tiones causarum, Cornif. rhet. 1, 18: e così
non tam sinistre constitutum est, ut non etc, legitima e, Cornif rhet. 2, 18. e) determina-
non stiamo così male d'i non, ecc., Plin. ])an.: zione che prescrive, disposizione i>rovvedi- ,

trasl. delle pers., qui sunt bene constituti de mento, ordine di un'autorità, nova Senatus,
rebus domesticis, le cui sostanze si trovano '
Liv.: an auctor constitutionis fieret, Tac
689 constitutor constringo 590
conslTliilor, òris, m. (constituo), costìtu- stanza senno) nec etc. Liv. : delle pers.
,

tove, ovdinatore, legis, Quillt. 3, 6, 43. stesse mantenere un aspetto sicuro, mante-
,

. coii>>ti(utiiin, i, n. (constitutus), partic. nere contegno, forza d'animo, CoW uhi. ne ,

d'i constituo), il costituita, fissato, detcrminato, auribus quidem atque oculis satis constare
a) = accordo rigunrdo a laof/o o tempo, poterant non si fidavano più nemmeno
,

IhOJO e tempo, luoi/o coimeimto, detvrmiìiiito, dei loro propri occhi e orecchie, Liv.: quo
tempo convenuto, dotcrininnto convegno fis- , (malo) ne opprimare, mente vix constes, con-
sato, adunanstt, a) generic. colloquia, lo-
: servi appena abbastanza senno o confe-
cus, constitutum, Cic. coustitutum factum
: qno, eie. bl rimanei-c in un corso regolare,
esse cum servis ut venirent ad balneas
,
trovarsi in buon ordine, postquam Cuncta videt
Senias,Cic. trasl. di venti, per coinplures
: caelo constare sereno, V^erg.: dum constabit
dies ad constitutum redire, Sen. p) accordo sanitas, Phaedr.: e partic. Yàiìo constat, iì cal-
delle parli contend';nti di componi, ad con- colo è in ordine, concorda, auri r.itio constat,
stitutum experiundi gratia venire. Ciò.: quindi Cic: e fig. scietis e instare nobis sileitii nostri
scherzos., trasl., constitutum liabere cum po- rationem, che io ho tutte le ragioni di tacere,
dagra, avere un termine colla p., Cic. b) ciò Plin. ep. e) rimanere in uno stato invariabile,
che è fissato medinnte un dato ordine; solo al (immutato, illeso), persistere, perdurare, si ipsa
plur., a.) in gen.: per constituta procedere, mens constare potest corpore vacans, Cic: sic
seguire il suo corso delenninnto. Sen. nat. ut usque ad alterum E litterae constarent in-
qu. 8, 16, 3. ^) deterininasione che prescrive, tegrae (immutate, intatte), Cic: uti nunierus
prescrizione, disposizione, oritinuincnto, L. Sci- legionum constare videretur, Caes. dj rima-
pion's et L. Sullae constituta, Tac. e) accordo, nere in ugual rolontào opinione, a) del modo
app'tntamento, Cic. ad .'\tt. 11, 16, 2. di pensare e di operare, mantenersi uguale
COn-!BtO, Sttti, stàtiirUS, are, star tranquiUo, (fedele), essere saldo, invariabile, costante, neC
I) propr.: Constant, conserunt serniones Inter aninium (sentimento) ejus satis constare visum,
sese, Plaut. Cure. 290. II) trasl.-. A) in gen.: Liv.: utrimque constitit fìdes, Liv.: e constare
1) aver preso posto, cioè esistere, ora sussi- = si'ii alci rei. nelle sue manifestazioni, in-
stere, aver luoj/o, trovarsi, unrle omnis
rerum tenzioni, giudizi, principii, rimaner fermo,
nunc constet summa creata, Lucr.: ora con- mantenersi uguale, fedele a sii stesso, rimaner
stare di q.c, con ex e Tobi., raro con de e coerente (coìitr. titubare, claudicare), reliqui
Vabl. col sempl. abl., ex animo constamus sibi constiterunt, Cic: e. sibi et rei judicatae,
et corpore, Cic: muri ex saceliis sepulcrisque Cic: humanitati suae, Cic: qui in rebus con-
Constant, Nep.: eloquentia constat ex verbis et trariis parum sibi constent, Cic: in Oppianico
ex sententiis, Cic: sempcr partus duplici de sibi (judices) constare debnerunt, Cic: e (senza
semine constat, Lucr.: quidquid auro argen- sibi; qua in sententia si constare voluissem,
toque constaret, Suet.: ora =
avere in q.c. la Cic. p) di decisioni, star saldo, animo constat
sua base, il fondamento, cioè consistere di sententia, Verg.: cum constitit consilium, Cic:
q.c, fondarsi sopra q.r., consistere, poggiare, alci constat, alcuno è fermo= alcuno è fer-
riposare, con i i e t' d)l., col srmpl. abl., mamente deciso, scg. dall'infin., Anton, in Cic.
omnis ejus pecuniae reditus constabat in Epi- ep., o con prop. relat., Caes. y) delV inten-
roticis et urbanis possessiouibus, Nep.: domus zione, convinzione, star saldo, esser certo,
amoenitas non aedificio, sed silvà constabat, xa) presso singole persone, presso una classe
Nep.: con penes e l'acc, penes eos summam determinata, qna,e cum constent, Cic: quod
imperii constare, Caes. b. G. 7, 21, o (ediz. niliil nobis constat, Caes.: collinfin. o Z'acc.
Dinterì. 2) venire ad essere r= costare, col- e Z'infin., Caes., Sali, ed a., seg. da prop. relat.,
l'agg. per qual prezzo? a.) coU'sihl.: C\c. ed a. pp) t" tutti, nella mente di tutti.
parvo, Sen.: magno, Plin. ep.: centenis milibus nell'opinione pubbl.. star saldo, esser certo,
sibi constare singulos servos, Sen. e fig., odia : essere generalmente noto, esser.ti ficquistuto ri-
constantia magno, Ov.: edocet quanto detri- conoscimento o valore (generale), quorum script.l
mento et quot virorum fortium morte necesse constent, Cic. constare res incipit ex ilio tem-
:

sit constare victoriam, Caes. p) col genit.: am- pore, quo etc, cominciò ad esservi piewi cer-
bulatinncula prope diniidio minoris constabit tezza, Liv. e colVacc. e Tinfin.., sane moleste
:

isto loco, Cic: efìg.,ta.ntì constat, ut sis diser- Pompejum id terre constabat, Cic: constat
tissimus, Plin. ep. y) con avv.:c. carius, caris- inter omnes eos esse deos, quos etc, Cic: con
sime, Sen.: e fig., cave, ne gratis hic tibi constet de e Tabi., cum de Magio constet, Cic: assol.:
amor, Ov. B)pregn., rimanere in collo- Nympho, anteijuam piane constitit, condem-
camento stabile, n,) rimanere in eguale natur, Cic. e) riguardo al cojitenuto, star
attitudine, fìsica, mantenere acquistare nn fermo, rimanere invariabile, concordare, Constat
contegno fermo, invariabile, non vacillare né idem omnibus sermo, tutti tengono lo stesso
piegare, star saldo, durare, a) COmc t. t. ìntUt., discorso, Liv.: considerabit, constetne oratio
della linea di battaglia, e del combattimento, aut cum re aut ipsa secum, Cic.
postquam nullo loco constabat acies, Liv.: €on-!>lrin;EO, .strinxi, strictum, ere, strin-
pugna illis constare non potuit, Liv. ^)di gere, legare insirnte, Il piropr.: a) legare salda-
lingua, aspetto, colore del volto, sentimento, mente, assicurare, corvicalia liuteis, Plin. ep.
contegno (animoj, non color, non vultus ei b) allacciare insieme, allacciare fortemente, le-
constat, muta colore ed aspetto, Liv.: non gare, avvincere, mcinhra. (infantium) in rectum
animus nobis, non color constat, perdiamo il exitura, Sen.:alqm, Ter. e Cic: beluani, Cic:
coraggio e impallidiamo, Liv.: Vitruvio nec alqm o corpus vinculis. Cic: alqm quadru-
sana constare mens (uè V. mantenne abba- pedem, Ter. e) ttringerc una parte del corpo,
591 constractio consul 592

supercilia constrlcta, aggrottate, Quint. ì[)pns- ttume, usanza ahitufde, solita (cura abituale) ;

sivo, constringi, congHanfi, nivcs f^elu et per- riso, osservanza, tanto nella vita privata quanto
petuo paene rigore constrirtae, Curt. II) trasl.: pubblica, a)generic: e. majorum, Cic: vitae,

a) aasicìirare, foiulare solidamente, render fermo, ora = usanza della vita in genere, ora =
fijem religione potius quarti ve-
indissolubile, modo di vivere, Cic. victus, modo di vivere,
:

ntate, Cic: psephisinata jure jurando con- Cic. sermonis nostri, Vuso della nostra lingua,
Stricta, Cic. b) legare = vincolare, a)= limH<ire, Cic: oculorum, sguardo solito, ripetuto, Cic:
costringere, circoscrivere, impedire nella Stia at- dicendi, Cic: e quaedam barbara, Caes.: bona
tività, orbem terraram novis legibus, Cic: con- {contr. mala), Cic: melior, Varr. LL.: mos con-
jurationem alqa re constrictaiii teneri, Cic: suetudoque civilis, costumi e usanze cittadine,
posse constringi (non es-
iiec ulla religione se Cic: communis vitae, vita solita, comune, Cic:
ser legato da, alcun giuramento), scg. da ut e communis sermonis, lingua usuale, comune,
il COng., Curt. P) =
stringere, raccogliere, rias- Cic: e regia, uso (governo) sotto i re, Eutr.:
sumere, nel parlare e nello scrivere, senten- abhorrere a consuetudine communis sensus
tiam nptis verbis, Cic. (dal comun modo di pensare), Cic: adducere
eun<i|l*IICllO, ònis. f. (construo), costru- alqm o se in eam coiisuetudiuem, ut etc, av-
zione, rianione a Strati (contr. destructio), vezzare alcuno o sé stesso, a, ecc., Nep. e
IJ in gen.: ajprapr.: lapidimi, Sen. b) trasl. Caes.: doctorum est i^ta consuetudo, ut etc: e
(con e senza verborum comjiimsione e co- , est hoc Gallicae consuetudinis, ut etc, Caes.:
struzione dei singoli vocaboli in una pro- Germanorum e. est colVinfin.. Caes.: ut est e,
posizione, strit/turadelpei-iodo, Oic. II) pregn., come è usanza (usanza legale, osservanza),
fabbricazione, fabbrica eseguita, hominis, Cic; Cic: ut fert Gallica e, Caes.: in consuetudinem
theatri. Trojan, in Plin. ep. venire, di cose =
venire in uso, Cic. in con- :

con-slruo, struxi, stractum, ere, 1) in suetudinem alcjs rei venire, di pers. pren- =
pen., ammncchiare uccatast^ire, a) generic : dere Vabit. ad una cosa, Caes.: con preposi-
Ugna concisa arte (con artej, Ov.: dentes in zioni col sempl. abl. come espress, avver-
ore constructi, ordinati in fila, Cic. b) rac- biale, ad (secondo) consuetudinem Graecorum,
cogliendo, divitias, Hor.: pecuniam, Cic. Cic: ad nostram consuetudinem, Nep.: ex con-
II)pregn.: 1) congiungendo sito a sito, com- suetudine (suaì, Caes. e sempl. consuetudine:

porre, connettere, a) edificando costruire, edi- = (sua). Sali, e C;ies. prò mea consuetudine,
:

ficare, fablrricare, innalzare (cnntr. destrUCre), Cic: praeter consuetudinem, Cic: centra e n-
navein, aedifìcium, Cic: cubilia sibi nidosque suetudinem, Hirt, b. G.: extra consuetudinem,
(di animali), Cic: nlci sepulcrum saxo qua- Caes.: h) partic: a.) consuetudine modo =
drato, Liv. b) ammassando, ammucchiare, ac- di vivere (consueto), c atque vita (vita pub-
cumulare, ncervuni, Hor.: acervos nummorum, blica) alcjs, Nep.: deflectere a pristina consue-
Cic. 2) =
imbandire, large multiplici coustru- tudine, Phaedr.: ad superiorem consuetudinem
ctae sunt dape mcnsae, Catull. reverti, Cic: imitari Persa^um consuetudinem,
ron<>lìì|»ralor, òris. m. (constupro), stu- Nep. P) consueto nwdo di esprimersi, i«so della
pratore, violatoì-e, Liv. 39, 15, 9. Uttgua [dominante), indocta, uso della lingua
COII-Silipro, avi, atuni, are, stuprare, vio- senza ragione scientifica, Cic: vitiosa et cor-
lare, alqiu, Cic. ed a.: trasl., judicium em- rupta {contr. pura et incorrupta), Cic: consue-
ptum constu])i'atumque, corrotto dalla libi- tudinem imitari, Cic. y) consiietudine, ciò ehc
dine, Cic. ad Att. 1, 18, 3. è ammesso di solito, omnia quae in consuetu-
CoiisfialTa, Yum, n. F. Consus. dine probantur, ciò che, secondo il comun
con<«ua<iÌ»r, òris, m. (consuadeo), persua- modo di vedere, vale com.e certo, Cic. Ac.
sore, consigliatore, auctore et coHsuasore Nae- 2, 75. II) consuetudine con una persona o
vio, Cic. Quinci. 18. relazione person. relazione rapporto , com-
, ,

coiisiiefa<>io, factum, ere (*consueo


feci, mercio, a) generic. (anche al plur.): longin-
e facio), assuefare, avvezzare qualcuno a q^.C, qua, Caes.: paucorum dierum, Cic: legatio-
c. alqm scg. dalVinfin., con ut o ne e il cong., nis (del luogotenente col generale), Hirt. b.
Varr. e Ter.: assol.. Ter. G. 8, 50, 4: dare se in consuetudinem sic
consiicsco, suèvi, suètum,cre(*consueo), prorsus ut etc.
, Cic. , est alci domesticus :

T) assuefarsi, avvezzarsi, abituarsi, aSSol., ut usus et consuetudo cum alqo, Cic: insi-
consuevi,Caes.: in teiieris consuescere multuni, nuare mconsuetudinem alcjs, Cic. b) par-
Verg.: col dat., gravissimo dolori tempore (col tic, commeì'cio tenero, famigliare dei coniugi,
tempo), Plin. ep.: co//'infin., verbis minus ido- éreiazioni tenere degli amanti, comun. in senso
neis uti, Cic. — Perf. consuevi, infin. con- cattivo =^ relazioni amorose, tresca, commercio,
SUevisse, esse^'C avvezzo, esser solito, aver l'abi- e. parva. Ter. est alci e (stupri) cum alqo o
:

tudine, pejerare, Cic. timor, qui bella sequi


: cum alqa, Liv. e Sali.: consuetudinem (stupri)
consuevit, Caes.: impcrs., sicuti in solemnibus habere cum alqa, Liv. ed Eutr.
sacris fieri consuevit, Sali. —
Partic. perf. consiielus, a, um, partic. agg. {da con
pass., avvezzo a (J.C., abituato, solito, uso, agrc- suesco), consueto, solito, Ter. e Sali.: verba con-
stibus ferramcntis, Liv. domu, Lucr. seg.
: : suetissima, Ov.
dalVinfin., Lucr. II) consuescere cum alqo consul {abbreviato cos., plur. coss.),
alqa, vivere, praticare fatnigliar utente COn sidis,m., console, I) propr., al plur. consules,
alcuno, essere in relazioni famigliari, intinte i consoli, cioè, dopo la cacciata dei re da
(in senso nobile e ignobile), Ter. e Cic. Soma, due magistrati supremi eletti al loro
consiietiido, dTnis, f. (cousuesco), con- posto (perciò detti dai Greci iJTcaxot), in ori-
suetudine, IJ ad una cosa, abitudine, co- gine colla potestà r^gia, come capi dèlio Stato
593 consularis consulo 594

. fquindi in guerra anche comandan tìauprem i), Liv. ed a. b) fpregn.J, prendere una delibera-
'

insigniti durante la loro carica deU'im^ermm: zione, decidere, prender misure, procedere, libere
'

convocavano il popolo e il s''nato, ne presie- c. ad sumniam rerum, Caes.: sapienter in rem,


'

devano le adunanze e curavano l'adempi- Justin. ea male. Sali. de perfugis gravius


: :

mento puntuale dei decreti del popolo e del quam de fugitivis, Liv.: crudeliter in plebem,
senato. L'elezione dei consoli (originaria- Justin. nihil in quemquam superbe ac vio-
:

mente solo patrizi, dal 365 av. Cr. anche lenter, Liv. e) (pregn.) provvedere a qualcuno

plebei) si faceva nei Comizi centuriati sotto q.C, curare, aver cura, darsi pensieì'o di q.C,
la direzione dei consoliche scadevano o cU un venire in aiuto ad alcunO, rimediare ad Una
interré. I consoli nuovamente eletti si chia- cosa, lavorare per q.C, talv. anche aver ri- =
mavano, sino alla loro entrata in carica, con- guardo a qualcuno o q.c, risparmiare qual-
sules designati. Dapprima entravano legal- cuno q.C. col dat., alci, Cic: alci optime, Cic:
mente in carica (però non senza eccezioni) sibi, Cic: civibus, Cic: dignitatialcjs, Cic: con-
alle calende di Sestile (Agosto), ma dall' a. 153 cordiae, Liv.: rebus suis, Nep.: suae ac militum
av. Cr., regolarmente alle calende di Gennaio. saluti, Caes alcjs vitae, Caes.: suae vitae du-
:

Talv. vi erano parecchi consoli nelVanno ; v'ius fi ermine eufemistico per « torsi la vita»J,

quindi consules ordinarii, i pi-imi eletti (V. patriae mile in eo (m c«o), Nep.: manu (me-
ordinarius), e consules sufFecti. quelli eletti diante lotta) militibus. Sali.: seg. da ut o ne
dopo, nelV epoca imperiale, coloro che veni-
0, e il cong., Cic. e Verg. d) nella formala, alqd
vano nominati solo per onore, contempora- boni COnsulere, ritenere q.c. per buono, pren-
neamente agli 0Tàuia,rn (F. sufficio). I nomi dere in buona parte, esser contento di, Ov. e
dei due consules ordinarii e anche di un solo, Quint. II) domandare ad alcunO ttn consiglio O
valevano per l'indicazione dell'anno, come : la sua opinione, constiltare alcuno, interrogare
L. Pisone et A. Gabinio coss. (cioè nell'anno alcuno, informarsi COn aldino, ottenere una ri-
669 di R.), Caes.: consule Tulio. Hor.: quibus sposta un consiglio da alcunO, domandare,
consulibus, in quale anno, Nep.: proximis a) generic alqm, Cic: speculum suuni, Ov.:
:

consulibus, nell'anno seguente, Cic: in con- alqm de alqo, Cic: diem de gemmis, Ov.: rem
sules designatos, per l'anno prossimo. Cic. : nulli obscuram (intorno a, ecc.), Verg.: alqm
multos consules fannij inter inagna bona nu- con prop. interr. indir, (con quid, utrum... an
merare, Sen.: quindi anche per indicare l'età e simili), Cic. ed a. b) far dare una sentenza
del vino. Bibuli consulis ampbora, Hor.: vina ad un alto person., ad un'autorità, ecc., pren-
tot consuluin, vino così vecchio, Sen. IIJ trasl. dere una risposta dXl alcuno, interrogare, consìd-
= prorotisoie fpreck. pro consule), Nep. Cat. tare, a.) il re, rcgem de aliis (= aliis rebus),
1, 3. Liv. 26, 33, 4; 31, 49, 4. Fior. 2, 14, 5; Liv.: alqm de eo, quod etc, Plin. ep. p) consul-
Eutr. 3, 14. tare, interrogare il senato =
far discutere il se-
^
COIISÌÌtiiris, e (consul), apparteneìite al nato sopra q.c, e =
inteit-ogare i singoli sena-
console, consolare, di itn console, del eoitsole, tori intorno al loro parere, far loro esprimere il
IJ agg.: aetas, età legale per la carira con- proprio parere, aiutare in giro intin-rogando i se-
solare, Cic. : comitia, per l'elezione dei con- natori consìdtare senatum Sali.: senatum
, ,

soli, Cic: officium, Cic: im^ev'i\im, potestà de foedere. Sali.: o senatum, seg. du prop.
cons., Cic. e Sali., consolato, Tac : exercitus, interr. indir.. Sali, ed a. : assoì., consulente
comandato da un console, Liv.: femina, Suet. Cicerone senatus frequens ceusuit etc. Sali.
II) sost., consularis, is, m., A) tino che è stato Y) consìdtare, intm-rogare il popolo, porre q.C.
console, consolare, Cic. ed a. B) nell'epoca in deliberazione davanti al popolo, consìdtare il
imperiale, titolo di alti dignitari dello Stato, popolo, plebem in omnia simul, Liv.: nihil de
i quali, senza essere stati consoli, ottenevano ejus morte populus consultus, Cic: e Quirites
il permesso di portar le insegne consolari, utrum... an etc, Liv. e) consultare un giurispe-
partic. i « governatori provinciali », legati rito, prendere da alcuno una risposta un consi-
consolari, Tac. e Suet. —
Deriv.: agg., glio, consultare, consiijiiarsi {contr. respondere),
adoptio e, adozione mediante un cottsolare, cuni consuleretur plurimum, Cic: ii, qui consu-
Quint. 6 proem. 13. luntur, i giurisperiti, Cic. qui de jure civili :

coiisììIsirTler, aw. ("consularis), conxolar- consuli solent, Cic si jus fintorno al diritto)
:

tnente, da console, in modo degno d'un console, consuleres, peritissimus, Liv.: pro te nuuc hos
vita e. acta, Liv. 4, 10, 9. consulo, Cic: asso/., licet consulere?Cic: eodem
COn!«ÌÌl:ltUS, US, m. (consul), carica del tempore et discentibus satisfacere et consu-
console, consolato, toto consulato tuo, Cic: con- lentibus, Cic. d) una divinità o gl'interpreti
sulatum potere, adipisci, Cic: inire consula- del suo volere, a) consultare un oracolo, in-
tum, Caes. e Liv.: consulatuin gerere, Cic. : dovino, ecc., Jovem, Curt. ipsos deos, Ov.: :

consulatu abire, se abdicare, Cic. haruspicem, Cic: anum Cumaeam, Ov.: vi.sam
Consilio, siiliii, sultum, ere, I) coimni- primum avem (d'un augure), Ov.: Phoebh Gra-
tare, deliberare, consigliarsi, considerare, esa- cula, Ov.: sacras sortes, Ov. e.xta, Verg.: nu- :

miìutrc, a) in gen.: trepidare magis quani con- men nunc extis, nunc per avos, Liv. de alqo :

sulere, Liv.: consulens curia, Hor.: e rem fin- ter sortibus consultum, Caes. seg. da prop. :

torno alla cosa), Cic. : e. bene, malo. Sali.: interr. indir., Apollinem Pythium, quas potis-
vestram omnium vicem (in luogo di voi tutti), simum rogiones tenerent, Cic: id i)0ssetnc
Liv.: in medium, in commune (pel bene co- fieri, consuluit, Cic. : e assol., si publice cou-
mune), Verg., Liv. ed a. : de communibus re- SUletur, Tac. P) consultcìre, interrogare un Coh
bus, Sali.: de Rhodiis, Sali.; seg. da prop. interr. legio di sacerdoti, con prop. interr. indir,
indir, (con quid, utrum... an e simili), Caes., (con num o an), Liv. e Tac.
595 coTisultatio consumo 596
eoii«iillii|io, ònis, f. (2. consulto), <•oll'^l«^ = considerato, meditato, ponderato,
omnia Con-
uizioiie, a) generic, Cic. ed de a!qa re, fi. : sulta ad nos et exqui.sita deferunt, Cic. de or.
Liv.: con prop. interr. indir., Liv.: con prop. 1, 250. IIJ di pers., esperto in q.c, pratico di
finale, pi.T aliquot dies ea e. tenuit fduri>J, una cosa, partic. del diritto, sapientiae, Hor.:
ne etc, (affinchè, non. ecc.. Liv. 2, ;3, 5. b) come e. juris magis quam justitiae, Cic: juris o jure
t. t, retoy. e filos., eonjinUasioun proposizione = e, sost., Cic. e Nep. assai., di giureconsulti,
:

in astratto, hto.ju eoiniine, come tema da discu- consultus natura, non disciplina, Cic: consul-
tere {greco Gsaig, contr. causa o quaestio finita, tus, modo rusticus, un causidico, Hor.
proposizione in con';reto, caso detcrminato), 4'on<iiiiiiiniibiiis, e (consummo), capace
al sin I. e piar., V. Cic. de or. 3, 109 de off. ;
di compimento (perfezione), perfettibile, ratio,
:5,33: ad Att. 9, 4. 3. Quint. 3, 8. § 55 e 59. Sen. ep. 92, 27.
II) V in formai si presso aldino, richifsta, a) ge- con«>uiiiiiiMlio, ònis, f. (consummo), 1)
neric, Cic. ad Att. 8, 4, 3. Tac. ann. 16, 14. r aggiungere ad una sommi, il sommare,
b) richiesta, cons>iii<i, presso Un'ulta aurorità, somma, argumcntoruin, la somma delle prove
p. es. del pretore presso Vimperatore, Plin. (t. t. retor.), Quint.: totius vitae, Sen. rhet.
ep. 10, 96 (97), 9. e) dontroula, consulta fatta IIJ il recare una cosa al punto culminante,
nd un giurisperito, Cic. ep. e Plin. ep. d) con- a) della quantità, il salire sino alla pili alta
siutazione fatta ad UH oracolo, Suet. Tib. 14 'luanti/à, hujus Tcgis c. aunorum, età molto
('plur.J. avanzata, Val. Max. 8, 13. ext. 5. b) dell'esten-
«oii<>iilliil«>r, Cris, m. (2. consulto), eoiui sione, il condurre fino alla meta, compimento,
che consulta UH glìirìsperito, che chiede consi- peì-fezione, esecuzione, e maximarum rerum,
f/iio, Quint. 6, 3, 87. Sen.: operis, Quint.: pacti mei, Sen. rhet.
coiisnite, avv. coKcompar. esuperl.(con- consiiiiiiiiiìliis ^, um, part. agg. con
sultus), consigliatamente, ptitdent emente {contr. superi, (consummo), recato alpunto cul-
inconsHlte\ Liv. ed a. m. mante = recato all' ultimo compimento ,
1. consulto, avv. (consultus), dietro rifles- compiuto, perfetto, completamente elaborato,
sione =
con intenzione, a bella posta (contv. a) di e. inan.: vita, Sen. sapientia, Sen.: alo-
:

casu, temere, fortuito), Cic. ed a. quentia, Quint. \))di 2ìers.: orator, Quint.:
2. eoiisiillo, avi, atum, are (freq. di con- patroni, Quint.: consummatissimus juvenis,
sulo), I) consultare coH matura riflessione, Plin. ep.
deliberare, esaminale, eonsi(/liarst, riflettere t>oii«iiiiiiiiao, avi, àtum,are (comesumma),
ponderare maiiiratrimente, a) in gen. CUm : I) ridurre ad nna somma, sommare, aggiungere,
quibus consuitnre erat solitus, Curt.: triduum a) propr., Vitr. e Col. b) trasl., riunire in un
ad consultandum dare, Liv.: e. in longius, Tac; tutto, quae consummatur partibus, una dies,
e. in medium (pel bene comune). Sali. fr. : de di giorno intercalare, Ov.: in suum decus no-
bello, Caes.: {anche cum a'qo, Curt.): super re menque velut consummata ejus belli gloria, la
maj3rna et atroci Tac. con prop. interr.
, : gloria raccolta (sul suo capojper magnificare
indir, {con utrum... an, quid, quonam modo), Usuo nome, Liv. IIJ recare una cosa ni punto
Cic, Liv. ed a. b) fpregn.J provvedere a qual- culminante, a) generic: a) estensiv., compiere
cuno, q.c, aver cura, col dat. (per), rei pu- un tempo, vitam e atque explere, Sen. ep. 12,
blicae. Sali.: fìliae viro (mediante il genero) 8 perciò assol.
: =
compiere il suo .servizio
rei publicae, Aur. Vict. II) consultare alcuno, (come soldatoj, Suet. Cai. 44. P) poi-twe una
interrogare, chiedei- consiglio, informarsi con attività all'estremo limite, compieì'e, condui-re
alcuno, otteiieì'C mia risposta un consiglio, a termine, finire, terminare interamente {contr.
interrogare, a) generic, alqm, TibuU.: assol., cogitare e inchoare, instituere), eam rem, Liv.:
senes ab domo ad consultandum arcessunt, parricidium, Curt. b) recare air ultima perfe-
Liv. b) itn giurisperito {contr. respondere), zione, compiere, rendcì-e peì'fetto, elaborare com-
partic consultantes ::= coloro che do-
sost., pletamente, rifl. cons. se e passivo consuramari
mandano una risposta o un consiglio, che = pervenire compimento, perfezio
all'ultimo
si consultan >, Liv. epit. e) annunziatori della completamente, vitam ante mortem, Sen.:
lutrsi
volontà divina, con acc. gen. (intorno), ad artem, Quint.: nihil felicitate consummari po-
haec consultanda procurandaque, Liv.: vates test, quod non Augustus. .. repraeseutaverit,
ad eam rem consultandam ex Etruria accire, Veli. —
pass, consummari, di oratore, Quint.
Liv. 10, 1, 89 e 10, 2, 28.
consiilliir, òris, m. (consulo), I) consui- con-suiiio, sumpsi, sumptum, ore, I) tra-
ixrre, consigliere. Sali, ed a.: di c. inan., cupido endone un giovamento =
consìimare, spen-
atque ira, pessimi consultores. Sali. II) colui dere, impiegare, a.) generic: onme id au-
che si consiglia, che consulta (partic. Un giure- rum in ludos, Liv.: in id opus ingentem
consnlto intorno ad, una causa), Cic ed a. pecuniam Val. Max. pbaretrao pondus in
, :

cAnsiillrix, trlcis, f. (consultor), pjwfcde- arcus, spec. il peso della faretra per l'arco,
trice, consigiiatrice, Cic. de nat. deor. 2, 58. poet. =consumare le saette, Prop.: tota
COIISIlllUIII, i, n. (consulo), determinazione, ubera in dulces natos, Verg.: inventionem in
a) generic, decisione, delibei'asione , jyroponi- sex partes, impiegare in sei p)arti divi- =
mento, misura, consulta fortium, Cic senatus : dere in sei parti, Cornif. rliet.: aurum in mo-
consultum, Cic. consulta tua magna, Verg.:
: numento, Cic: in Samo oppugnanda mille et
molila consulta, Tac h) responso, duni consulta ducenta talenta, Nep. P) un tempo, un atticità
petis, Verg. e simiìi, omne tempus in litteris, Cic: id tera-
coiisiilliis, a, uni, part. agg. {da consulo), pus omne in reliquiis Amani delendis agrisque
coiundtato {contr. inconsultus), IJ di e. inan. vastandis, Cic: diem in apparando. Ter.: noctem
597 consuniptio consurgo 598

iotam in exinani unda nave, Cic: otiuni suum consumitur, finisce in un


nulla, non viene
in historia scribenda, Cic: dies in ea re novem, punto considerato, Sen. qu. 4, 11, 3.
nat.
Caes.: aetatem in eo studio, Cic: ingenium in Forme di perf. sinc, consumpsti, Prop. 1,
iiiusicis, Cic.: oinne studium suum in Plancii .3, 37: consumpse finfin.), Lucr. 1, 233.

honore, Cic: omnes curas in alqo, Cic COn<«llin|llìO, ònis, f. (consumo), I) l'ado-
IIJ consumando, clistnir/gendo, a) per via perare a q.c, spesa, Cornif. rbet. 4, 32. II) con-
di consumo =
coiiMiinture , usare, spendere, sumazione, sui, Cic. Tim. 6, § 18 M.
a) generic: omnia tela, consumare, adope- coiisiiiiiplor, 6ris, m. (consumo), eonsu-
rare, Caes.: lacrimas, versare, Cic: omnem matore, divoratore, (ignis) confcct jr et c Om-
materiam fleti languoris, Ov. fi) mangiando, nium, Cic. de nat. deor. 2, 41: assol., consum-
consumare, mangiare, divorare, 0111116 frUlTien- ptores veterani, scialacquatori delle loro so-
tum, Caes.: pabulum, Caes.: aprum vitiatum, stanze, Sen. exc. contr. 3, 1, § 3.
Hor.: cibum, Cic: angu^s (deìVihisJ, Cic: COn-<*UO, s\u, Siitum, ere, cucire insieme,
murem captum leniendae famis gratia, Val. rattoppare, fig., alcjs OS, .suggellare, chiuder
Max. y) sprecando beni ed averi, consumare, la bocca, cioè vietar di parlare, Sen. ep. 47, 4.
dissipare, scialacquare, Oinnes fòrtunas SOcio- «'Oii-»!>ur^o, surrexi, surrectum, ere, rac-
rum, Caes.: patrimonia, Cic: alqd per scelus, cogliendo tutto corpo, sollevarsi, soì-gere, al-
il

Cic: e fi-i ferito a Qog. che risulta dal contesto) zarsi, levarsi, a, di esseri anim. :
I)propr.: t

sumat, consumat, {)exA-ài{sottint. di vitias), Sali. a.) di giacenti al suolo, consolatus (ad terram

5) consiunarc, dissipare, sirrecare, lasciar pas- projectos) consurgere jussit, Caes. dal letto:

sare un tempo ^ passivo consumi passare, = deirinfenno, inde graves multi nequeunt con-
otium, Cic: annos suos, Ov.: magna diei parte surgere, Ov.: dal triclinio, senatum eo die
Cjnsumptà.Caes.: diem ibi, ut etc.,Cic.: aesta- forte in Cajiitolio cenantem consurrexisse et
tem in Treveris, Caes.: omne tempus circa Me- petisse, ut ctc, Liv. p) di seduti {contr. sedere,
deam nella composizione delli (trar/ediaj
, residcre), consurgite, juvenesICatuU.: senatus
Medea, Tac haud segne id tempus, Liv.
:
: cunctus consurgit, Cic. di uno, consurrexit
:

multos dies per dubitationem. Sali: diem inter consul, Liv. con ex e Tabi., passivo impers.,
:

metum laboremque, Curt. : matutina tempora consurgitur ex Consilio, Caes. —


Partic, y.ot,)di
lectiunculis, Cic: reliquurn diei expediendis o oratore, di chi riferisce in Senato, consurgit
apparandis arniis, Liv.: biduum et tres iioctes P. Scaptius de plebe, et.. inquit, Liv.: e ad
.

navigatione, Caes. s) impiegare, usare, spemtere, ccnsendum (in Senato), PI. epp. pp) di chi si
ronsiinuire, esaurire, un mezzo. Una attività, alza in segno di onore, consurrexisse omnes et
anche invano, senza risultato, ecc., omnia re- senem sessum recepisse, Cic: passivo impers.,
media, Sen.: multam orationem, Sali.: preces, honorifice consurgitur, Cic: con in e l'acc,
Ov.: risus omnis paene consumitur, si è quasi e. in venerationem alcjs, Plin. pan.: passivo

sazi di ridere, Cic:e. misericordiam, esa.urire impers., in plausus consurrectum est, Phaedr.
la misura della m., Curt.: ìgnom'inìam, e/od"re Y) di chi è in ginocchio, partic. dei triarii,
sino alla feccia, Tac: consilium, lasciar sfufj- «.s.so?., Liv. subito ex insidiis, Caes. : consur-
:

(jire il progetto. Ter.: multam operam frustra, gite nunc integri adversus fessosi Liv. h) di
Cic: frustra verba, Curt.: quantum dicendo combattenti, nel ferir di punta e di taglio,
(nelT esporre) consumitur, tantum ex ultimo per darsi maggior forza, ergersi, sollevarsi col
prorogetur, Quint. h) per via. dell' annienta- corpo, sublatum alte e. in ensem, Verg.: e. ad
mento, per lo pili di sogr/. inan. personif: iterandum ictum, làv. b) di sogg. inan., solle-
a) ogg. inan., di sqgg. quasi rodenti, ecc., varsi, ergersi, innali,€irzi , elevarsi, a) di aria,
consumare, corroilere, rodere interamente, di- vento, flutti, ecc., unde consurgeret aer, Lucr.:
struggere, divorare, consumit rubigo ferrum, vespere ab atro consurgent venti, Verg.: mare
Curt: consumitur anukis usu, Ov. nihii est : imo consurgit ad aethera fundo, Verg. p) di
opera factum, quod aliquando non conficiat luoghi, villa leniter et sen.sim clivo fallente
aut consumat vetustas, Cic. consumit vocem : consurgit, Plin. ep.: cautes ut gradus subinde
metus instans, soffoc la voce, Tac: spesso al
< consurgunt. Mela, y) ^' costruzioni, moenia
passivo consumi flaminà, incendio venir di- = pulchrioribus operibus consurgunt, Val. Max.:
vorato, consumato, distrutto dal fuoco, Caes., scandentis Asisi consurgit vertice murus,Prop,
Liv. e Suet. (ì) eSìeri anim., distruggere, tot- di S) di ogg. crescenti per natur », consurgunt
mezzo, ammazzare, uccidere, sterminare, man- geminae quercus, sorgono in alto, Verg.: non
dare in malora, si me vis aliqua morbi aut presso tellus consurgit aratro, s'innalza in
natura ipsa consumpsisset, Cic: multos au- solchi, TibuU. II) trasl.: a) quasi levarsi dal
tumni pestilentia consumpsit, Caes.: alqm mi- riposo aduna azione, a) di pers., in nostri
serabili morte, Curt.: se suspendio, Val. Max.: curaiii tuendi, Ov.: in aemulationem, Justin.:
totidem plagis bostem Hor. scherz., gar- , : partic. ostilm. per una sedizione, lotta, solle-
rulus hunc consumer,, lo ucciderà, Hor.: spesso varsi, insorgn-e, a tergo, Tac: ad novas res,
passivo ronsumi Co/Z'abl., venir distrutto o Suet. : in arma Verg. , magno tumultu ad
:

(/nasi distrutto, essere rifinito , consunto, con- bellum, Liv. P) di condizioni, sollevarsi, de-
sumato, venir logorato, perire , fame CaeS. , : starsi, rompere, bellum in media pace consur-
siti, Hiit. b. G.: inedia, Cic: morbo, Nep.: git, Sen.: subito novum e. bellum Komulidis,
senio et maerore, Liv. acie Veli. lacrimis,
: , : Verg.: di affetti, debet docerc comoedus, qua
struggersi in lacr., Ov. e) per via del sem- concitatione consurgat ira, Quint. b) sollevarsi
plice allontanamento , far, lasciar sparire , ad un onore, ecc., elevarsi, innalzarsi, ad alcjs
('Aiti montos, quorum altitudo totius mundi gloriain, Liv. ad summain dignitatem, Val.
:

collatione (in paragone col mondo intiero) Max. e) elevarsi .spiritualmente, intellettuaìr
599 cousurrectio conteinno 600
mente, inìutizarsi nei carmi, Maeonio cannine, tìira),conlaminato dalla libidine , bagascione,
Ov. Pont. 3. B,31. grex, Hor.: grex contaminatorurn, Tac.
con<4iiri*eclTo, Gnis, f. (consurgo), «7 sor- contalin, eonlatiis, V. cunctatio, cun-
gere, il levarsi in piedi, judicum, Cic: omnium ctatus.
vestrum, Cv. coii-trgo, texi, tectum, ere 1) vestendo,
Consiis, i, m., antico dio Latino della proteggendo, difendendo, coprire, ricoprire,
terra e delV agricoltura, donde Consiiiìlfa, rivestire, itroteggere con una coperta, A) pt'Opr.:
tniìì, n., fesla celebrata annualm. il 21 Ago- a) generic. : a) di pers. : alqm veste sua ,

sto in onore di Cotiso, in cui si facevano Nep. locuni linteis, Liv.


: cum arma con-
:

corse di cavalli e muli, in quel giorno curati tectaessent, Caes.: ferae pelle contectus, Suet.:
e incoronati in particolar modo, Liv. 1, 9, 6. contecta stramine casa, Ov. p) di ciò che
Ov. fast. 3, 199. copre : platani et populi contegunt ripas, Curt.
COII-tiUSIirrO, are, susurrare, bisbigliare h)2}artic.: sotterrando, a.) di pers.: eos uno
con alcuno, cum alqo. Ter. heaut. 473. tumulo, Liv. p) di ciò die copre il cadavere :
C0n-litl»e«00, tabìii, ere, disfarsi, strug- tumulus, qui corpus ejus contexerat, Cic.
gersi, cotisumarsi
(per Cordoglio, ecc.J diuom., B) trasl., coprire =
jwoteggere, quidam ser-
Cic. TUSC. 3, 75: di una città, cadere, andare vili habitu, alii fide clientium contecti, Tac.
in rovina, Ciirnif. riiet. 4, 22. hist. 3, 73. II) celando, ricoprire, coprire, ve-
«oii-lsiliiìIsllTo, ònis, f. (contabulo), tavo- lare, A)proi/r.: a) di jjers.: caput glauco
lato, assito, e piano formato con esso, Caes. amictu, Verg.: messoria se corbe, Cic. ^)di
ed a. ciò che ricopre (vela) : omnia contecta ne-
€on-laliiìlo, avi, atuni, are, coprire con bulà, lùv. B) trasl., ricoprire, velare =
ce-
assi, I) coprire con tarolati provvedere di = lare, nascondere, occult <re, factam injuriam
piani, turrem, Caes.: murum turribus, con illi niiserae. Ter.: libidines fronte et supercilio,
torri munite di piani, Caes. II) fornire d'un Cic.
ponte, gettare un ponte sopra, mare niolibus, COII-leillCI*», avi, are, macchiare, violare,
Curt.: Hellespontum, Suet. profanare, Ov. am. 2, 7, 18.
conlàlMiniius, a, ura, V. cunctabundus. eoiitcìiino, tempsi, temptum, ere, trattare
oonlaeliì>i, ùs, m. (contingo), I) contatto, indifferentementi- o con poca stinta un Ogg.,
tatto, \erg. e Plin. II) contagio, infezione, Liv. come senza valore o insignificante per noi
e Tac:
trasl. —
cattivo esempio, inalo influsso. = non stimare, non far conto, avere a vile,
Sali, eTac. poì're in non cale, lasciar da parte, prendere
eonlìis;e<«, is, f. (contingo), contatto, Lucr. q.c. indifferentemente, non badare a q.C, non
(anche al plur.). curarsi di q.C,, non fare alcun caso di qual-
coniajsiìo, ònis, f. (contingo), conf««o, IJin cuno q.C, talv. anche =
sfidare qualcuno o
senso buono, contatto, influsso, influenza, cor- q.c. (un pericolo, ecc.), affrontare, far fronte,
poris, Cic: naturae, Cic: rerum, Cic: quindi e solo in questo senso =
sprezzare (contr. cu-
contatto sociale, aveieinamento, Romanorum, pidissime petere, vehementer expetere, admi-
Liv. IIJ in senso cattivo, contatto pestilenziale, rari, revereri, suspicere, timere, metuere, per-
contagio, pestilenza. A) fìsicO , pestifera, Liv. timescere), anche esprimersi con disprezzo in-
B) trasl., contagio morale (^ cattiva influenza, torno a q.c. qualcuno [contr. laudare, efferre,
cattivo, malo esempio), infezione, comunanza estollere laudibus), a) in <ien.: a.) coira.cc.:
viziosa, complicità, ecc., illius sceleris, Cic: tur- casus humanos, Cic: Gatilinae gladios, Cic:
pitudinis, Cic. : belli imitandi, Liv. : assol. iti Lycurgi leges, Cic. niorlmm initio, Nep.:
:

Caes., Siili, ed a. morteni, Cic: ventos (di alberi), Verg.: C. Mu-


oonla^;iiiiii,ìi, n. (contingo), poet e /òrma renae genus (contr. estollere suum), Cic: pau-
secoml. postaug. di contagio (V.), Lucr., Hor., citatem in hoste, Curt.: Romam prae sua Ca-
Curt. ed a. pua, Cic: nuUas aras fletibus suis, lasciar in-
conliiiiiino, avi, atuni, are (coni e TAG-o, dietro colle sue lacrime =
ritener di troppo
da età tango) recare a contatto COU q.C.
,
, Xtoco valore per le sue lacr.,Vvo^.: con og-;.
IJ mescolare con elem. eterogenei, e così anivi., plebem, Liv.: omnia audcntem, Liv.:
multas (fìxbulas)
gitastare, rovinare, sciupare, alqm valde, Cic: al passivo, contemni se (di
Graecas fmettere insieme con brani -presi cssLr lasciati da pnrtej putant, despici, illudi
da diverse commediej, Ter. heaut. prol. 17: (dei vecchij, Cic: uec (Baiavi) tribù tis conte-
e così fabulas. Ter. Andr. prol. 16: geu- mnuntur, non vengono abbassati, avviliti da
tes, mediante il passaggio nell'ordine dei alcun tributo, Tac: '^) coli' infm., coronari,
plebei, Cic. de domo 35 hoc gaudiuin aegri-
: Hor. y)assol.: judex conteiiinat. admiretur,
tudlne aliqua Ter. eun. 552. II) con q.c.
, Cic: tua transibit contenmens (indifferente)
d'impuro, e così macchiare, inibrattare, pro- ossa viator, Prop. h) partic: a) e se, sti-
fanare, contaminarti, A) fisicam., doani Syriani marsi poco (modestamente) comun. se non e,
,

urina, Suet.: spiritura, Cic. B) moralm.: se hu- non aver piccola opinione di sé, non spre-
inanis vitiis, Cic: se alcjs sanguine (contr. se giarsi, avere xm alto sentimento di sé, Cic
lionestare), Cic: mentem omni scelere, Liv.: ed a. P) partic. fut. 2>as>ì. contemnendus. da
partic. contaniinatus, contaminato, ix) mac- trattarsi con iiulifferenza Opoca .stima, non degno
chiato di colpa, facinore, Caes. sceleribus fla- : di stima, spregevole (cOìttr. metuendus), CO-
gitiisque ci"intaminatissimus , Cic: assol., ut mun. in prop). negative (di pers. e e. inan.J,
scelerati contaminatique, come una banda di Cic. ed a.: anche coU'abl. (da parte di, per),
scellerati e di impuri, Liv.: e superstitio, Cic. copiae ncque numero ncque usu rei militari!
b) macchiato per impudicizia (piaeeri contro na- conteninendae, Caes.
601 contemplatio contendo 602

conlemplalTo, onis, f. (contemplor), con- forze dello spirito, ecc. a) generic: a) tr.: quo
templazione cogli occhi, Cic. ed a. trasl., — se contendit dira lubido, Lucr.: e. aninium
a) contemplazione spirituale, Cic. ed a. b) ^ tales in curas, Ov. onus dignum, in quo
:

rifftiardo a, ecc. Justin. omnes nervos aetatis industriaeque meae con-


conteniplatTviiti, a, uni (contemplor), tenderem, Cic: e. omnes nervos seg. da ut o
contemplativo, speculativo, teorrlico, philosophia ne e il cong., Cic. P) intr.: contendere, sfor-
c. (contr. activa, pratica), Sen. ep. 95, 10. zarsi, fare sforzi, adoperar le sue forze, ottenere
conteni|>liilfir,5ris, m. (contemplor), con- con fatica q.C, attendere, tendere a q.C. con-
templatore, Cic. ed a. tendere per q.C, c dolis et fallaciis (contr.

conleniplatiis u, m. (contemplor), con- vera via niti), con acc gen., eaiem e.
Sali.:
templazione, Ov. trist. 5, 7, 66. (fare uguali sforzi) in tribunatu, Cic: con ut
contemplor, platnssum, ari (com e tem- O ne e il cong., O CoZZ'infin., adoperar le sue
plum), trarre q.c. nel sito orizzonte rivol- = foì-ze,tendere a, attendere a, Cic. e {COn ne)
gere la sua mira sopra q.C, volgere lo sguardo Justin.: con ad e Z'acc, tendere a, ecc., af-
a q.c, contemplare q.C. da tutte le parti o da fannarsi, affaticarsi, lottare per, eCC, ad sa-
vicino, considerare, Cic. ed a.: id animo con- lutem, Caes.: ad ea rectis studiis, Cic. b) sfor-
templare, quod oculis non potes, Cic. (nobis) : zarsi di ottenere q.c, combattere per q.c,
omni acie ingenii contemplantibas, con acuti insistere per avere q.C, desiderare premurosa-
sguardi, rivolgendo su di ciò la nostra at- mente q.c. sollecitare q.c a quo facile, si
, ,

tenzione, Cic. contenderis impetrare possis


, ut etc. Q. , ,

conteniptini, compar. contemptYus, avv. Cic: cura illi pertinaciter contenderent (lot-
(1. COntemptus), con poca stima, con disprezzo, tnnd'ij, Suet.: con acc. gen., aliquid o nihil
con disdegno, con sprezzo, Liv. ed a. ab alqo, Cic: con de e Tabi., ab alqo valde
conlcinplio, òuis, f. (conterano), disprezzo, de reditu in gratiam, Cic: seg. da ut o ne e
disdegno, sprezzo, indifferenza (vcrSO q.C), Cic. ilcong., coir inhn., prec. o no da acc. pron.,
ed a. Cic. e) sforzarsi di mantenere un asserzione,
conteilipt»!*, m. (contemno), dispre-
òris, sostenere q.C, iiuintenere fermamente q.C, as-
giatore, sprezzntore, famae, Liv.: animus, spi- sicurare fermamente, dichiarare fermamente
rito che tutto disprezza, Sali. (anche apud alqm e prò alqo) colV acc. e ,

1. con lem plus, a, um, partic. agg. con Z'infin., con e senza acc. gen.Cìc, Nep. e Liv.
compar e superi, [da contemno), spregevole, m) partic, sforzarsi di fronte ad un altro,
indegno di stinta, sprezzato, insignificante, me- Ijintr. co» acc. gen. come avversario, =
schino, di pcrs. e e. inan., Cic. ed a. sforzarsi di trionfare d'un altro, misurarsi
2. contemplus. Ss, m. (contemno), d«- con alcuno, gareggiare, intpegnarsi in ima con-
aprezzo, dispregio, sprezzo, indifferenza (verso tesa (gara), rissare, contetulere (disputare), lot-

q.c.J, a) attivo in Quint. e Tac. b) passivo in tare,combattere, a,)di Vera lotta, inimica mente,
Lucr. ed a. Nep.; cum
barbaro, Nep.: parvulis proeliis cum
con-lcn<lo, tendi, tentum, ere, tendere, nostris , cum Sequanis bello Caes.
Caes. : , :

I)propr.: a) generic. tenacia vincla, Verg.:


: contra populum Rom. armis, Caes.: prò vitulis
arcum, tendere, Verg.: ballistas, Caes.: sua contra leones (di torij, Cic: de regno aequo-
perpetuo ilia risu, dilatare, Ov. h) pregn.: Marte, Curt. h) digaranellalottae corsa, ecc.,
a) tendendo un istrumento a corde, accordare, quoadstans complecti posset atque contendere,
in fidibus plurimis si nulla earum ita contenta Nep.: inter coaequ iles e. aut equo aut cursu
nervis sit. ut etc, Cic. de fin. 4, 75. j3) rivol- aut viribus, Justin.: cum alqo pedibus, Ov.:
gere un dardo colYarco fortemente teso o col poet. col sempl. dat. (conj, cygnis, Lucr.:
braccio contro V avversario, prender di mira, Homero, Prop. e) di gara, lotta pol't., cum
lanciare, scagliare, tela, Verg.: nervo equino alqo iuter se de principatu, Nep.: e de po-
telum, Verg.: aerias telum (dardoj in auras tentatu, into se multos annos, Caes.: d)di
Verg.: Mago (a M.) procul hastam, Verg. lotta a parole, ecc., tnisurarsi, gareggiare, con-
II) trasl.. A) in gen., tendere le sue forze tendere, disputare, litigare, cercar di ottenere,
corpor. o intellettuali o sé stesso, cioè sfor- cum alqo de alqa re, Caes.: adversus alqm,
zare, 1) le forze fisiche, a) generic: a) tr. Anton, in Cic ep.: con acc. gen., nec cum
summas vires de palma fper il premio della Appio, transactà re, quod contenderent (su
vittoria, di destriero), Lucr.: se (degli occhij, cui potessero cominciar la contesa) fuit, Liv.:
Lucr. ^) intr. contendere sforzarsi, ado- = partic. giuridic, e inimicissime atque infe-
perar le sue forze, comun. coZi'abl. (con), late- stissime, Cic: cum alqo jurgio, interdicto, Cic:
ribus aut clamore, Cic: multis fanibus, Caes.: con acc. gen., tamenne vereris, ut possis haec
vi, impiegar la forza, ottener (il passaggioj contra Hortensium contendere? misurarti an-
per forza, Caes.: con ut e il cong., Cic. e che in ciò con Ortensio, Cic. e) di gnra nel-
Caes.: o colVinnn., Caes.: h) s/ orzarsi, com- l'ojfrire, gareggiare, emtilare, is liceri non de-
piere una via, una vutrcia, nocte una tan- stitit; illi, quoad vidcbatur
ferri aliquo modo
tum itineris, Cic: coir infin., affrettarsi, Bi- posse, contenderunt, Verr. 3, 99. f ) ge-
Cic.
bracte ire contendit, Caes.: colVagg. della neric, lottare con forze fìsiche o inUllettuali,
meta= avviarsi, incamminarsi, marciare, muo- combattere, misurarsi, contra vim gravitatcm-
vere (avanzarsi) celeì-mente , affrettarsi VCrSO ,
que morbi, Cic: patere igltur rationom meam
quo contenderat pervenit, Nep.
, inde ad : cum tua ratione contendere, Cic. e con acc. :

Amanum, Cic: ad liostium ca.stra, Caes.: por gen., si enim est fuciendum, ut contra uni-
fines Aeduorum in Lingones, Caes.: Licedac- versum natuiara niJiil fin ncìisnna cosnj con-
monem, Nep.: domum, Caes. 2) tendere le tendamus, Cic. 2) misurare, confrontare due
G03 contente eoutero 604

cose tra di loro o una cosa con un'altra per suis Cic: con prop. interr. indir, (con qui,
e.

paraijonarle, pai-ayonure, causas, Cic: leges, con utrum e simili), Cic h) vontrapposizione di
eie: voterà et praesentia, Tac: causaiu Sex. pensieri opposti, antitesi, Cornif. rhet. e Quint.
Ruscii culli tua, Cic: e poet. cui sempl. dat. fa eoiileiilTr»<siis, a, uni, agg. con compar.
chi? =conj, Aquiuatera fucum Sidonio ustro, (contentio), contens:iuso, polemico, Plin. ep. ed a.
Hor. 1. conleiilus, a, um, partic. agg. (da

conteiilo, avv. (1. coutentus), a) con contendo), /) teso, fortemente tirato, funis C
inforzo, con forze tese, Cic. b) con zelo (coutr. (contr. laxus), Hor.: poples, Hor. Il) trasl.,
summisse), Cic. teso, intento, a) fìsicam. : oculi. fìssi, Suet.:
conleiitio, (contendo), tensione,
ònis, f. vox, rafforzata [contr. siunmissa), Cic. b) teso
solo Ua.s\.=^ sforzo, e precis. passivo l'esser = spiritualmente, inti-nto con zelo, ferrido,stl\(\Ìnnì
teso, sforzato, \}tn(/en.: 1) fisicamente, così cursusque, Cic: meiis exsiliis louteuta suis,
del corpo come dello spirito, a)geaeric., fervidamente preoccupata del suo e., Ov.
assol., aliquaindiu .summa contentione dirni- 2. conlentiiM, a, um, partic. agg. (da
care, Hirt. b. G.: superioris temporis conten- COntineo), limitato, limitantesi a q.C, che si ap-
tionem oinueiii reinittere, Caes.: col genit. paga di q.C, e solo in questo senso =^ contento
S'igg., totius corporis, Cic: lateruiii, Cic: di q.C. a) con ahi. di pers., nomine modico
vocis, animi, ingenii, virium, Cic: col genit. tutoris, Liv.: sua sorte, Hor.: paucis, Hor.: mi-
ogg., disputationis, Cic: dicendi, Liv. )>) par- nimo, Cic: contentum esse suis rebus; Cic: e
tic: a.) la successiva elevazione della voce fino esse suo, Plin. ep., parvo, Cic, paululo. Ter.,
al tono più forte [contr. reiiii.s.sio, nhhussa- pecunia, Cic: quibus ego a tali viro contentus
mento), vocis, p) elevazione, veemenza, fuoco eram, Cic. di e. inan., mercatura satiata
:

del tono nel discorso, tono veemente, impetuoso quaestu vel contenta potius, Cic. P) con quod
(contr. remissio o suinmissio), vocis, Cic: come (che, ecc.), quasi ego non contentus sim, quod
qualità del discorso, tono fervido, discorso vee- niilii quinque et XX judices crediderunt, Cic:
mente, impetuoso, appassionato, enfatico, pate- o con ne e il cong., ne inter.simus armis, Liv.:
tico, Cornif. rhet. e Cic y) il temtere verso un preceduto da pron. gen. anche con ut e il
punto, gravitatis et ponderum il tendere , cong., contentus hoc erat, ut etc, Suet. y) coZ-
della gravità verso il centro, Cic. de nat. l'infitì., Ov., (^uiut. ed a. 5) nel contesto
door. 2, 116. 1) tensione spirituale, sforzo, assoL, Cic. Brut. 134 ed a.
il tendere, fatica, cura per O inq.C, a)generic.: COn-terillIllll«>, a, uni, contermine, con/i-
maxima, contentione, Liv.: posila contentione, nante, contiguo, vicino, c. alci, Ov. e Plin.:
qua paulo ante egisti, Liv.: contentione ani- neutro plur. sost., contermina (conti-ade vi
moruni deposita concordes revertebantur, Val. cine) Scythiae, Tac.
Max.: cum contentione sumnia, Liv.: col genit. con-ltro, trltum, ere, fregare
trivi,

Ofjg. (=per), rei publicae, Cic: vai uxoriae insieme ^= tritare,


I) in senso stretto, tri-
condicionis vel commodi alicujus, Cic. h]partic., turare in piccole parti, sminuzzare, pestare, ri-
il tendere appassionato, zelo appassionato, mo- durre in pezzi, pabula (erbaggi). Oc: cornua
tivo appassionato, appassionantento, esacerba- cervi, Ov. II) in, senso più ampio, tritare =
sione [con e senza animi), Liv. e Cui't. fregare, strofinare ripetutamente, a) in gen.:
B) partic: 1) il misurarsi con un avver- a) distruggere a poco a poco, ejus omnes gra-
sario, contesa, gara, lotta in azioni e parole vissimas injurias quasi voluntarià obUvione,
feome sforzo, di far valere il suo diritto, la cancellare volontariamente dalla memoria,
sua opinione), a) di vera lotta, magna belli Cic. ep. 1 9, 20. b come affatto privo di valore,
,

=
j

e, Cic: ornili deposita spe contentionis, spe- quasi calpestare coi piedi, nella polvere trat-
ranza in una lotta (= sp. di vincere in una tare con dispregio, reliqua e et contemnere,
battaglia), Caes. b) di gara, contesa per il C!c.: praeter hoc (praemium), quod jam con-
posto, fraterna (per il trono), Justin.: de diu- tritum et contemptum jiutatur, affatto privo
tina contentione fcontesa per V egemonia) de- di valore e immeritevole di considerazione,
sistere, Nep.: col genit. ogg. (per), dicendi Cic. 2) partic, logorare fisicamente o spiritual-
fnel dire), Cic.: honoris o honorum (per, ecc.), mente per fuso frequente, troppo frequente,
Cic: inter quem et Caesarem dignitatis fuerit consumare, distruggere a pOCO a pOCO, esaurire,
contentio , Plaut. e) generic. di contesa a
, a) generic, a) e. inan.: ferrum, Ov.: jiatSsEav
fatti parole, così nella vita pubblica come Kópou legendo, Cic. e (fig.), memoriam, infe-
:

privata, disputtt, controversia, lotta, lite, qui- licem suppellectilem, pluribus et diversi» oi"-
stione, magna, Cic: forensis, disputa in tribu- ficiis, Quint. p) esseri anim., il loro corpo e
nale, Cic; meae illae vehementes contentiones, le loro forze, boveset vires agricolarum, Lucr.:

discorsi violenti, arringhe in tribunale (le corpora ipsa ac manus silvis ac paludibus enui-
Filippiche contro Antonio), Cic: contentio niendis, Tac. : quindi se conterere e passivo
fmania di contendere) adversus procuratores, conteri, logorarsi {spiritaalincnte), coutritus
Tac: col genit., e rei privatae (in una cosa ad regiam, (che si è logorato (rivolto conti-
privata), Liv.: Ubertatis dignitatisquc (per la nuamente) presso la reggia in processi, Cic,
libertà, ecc.), Liv.: con in e Tabi., iiulhi in re se in musicis o geometria, Cic: conteri in
pecuniaria e, Cic: con prop. interr. indir, causis et in negotiis et in foro, Cic: conteri in
(con utrum an, con ne [enclit.] ... an, con foro amicorum litibus, Plin. ep. b) pa.tsare,
. . .

qui e simili), Nep., Caes., Liv. ed a. 2) «7 com- consumare il tempo, in SCìiSO Cattivo lasciar =
misurare = a) confronto, paragone, per COntcn- passare, perdete, frustra tempUS, Cic : CUni
tionem, Cic: liominum ipsorum o fortunaruiu alqo diem, Cic: oiiine otiosum tempus in stu-
contentioneiii facere, Cic: eorum cum factis diis, Cic: diei brcvitatein coiiviviis, Cic: bo-
605 conterreo continentia 606

Dum otium socordia atque desidia. Sali. c)»pe»«- pora (contr. diffusa), Lucr. 4, 55. b) di ogg.
dere, impiegar fatica, operali! frustra, Ter. astr.: a) generic: perpetuae et contextae vo-
i)nel discorso ed esposizione scritta, luijorare, luptates, tuia serie fcatenaj non interrotta
consutnave, in SCUSO Cattici! rifriggere, ([uae di piaceri, Cic. Tusc. 5, 96. .3) del discorso,
autem suiit horum temporum, ea jaiii coiitri- liistoria eorum temporum, Nep.: oratio vincta
vimus, Cic. proverbium vetustate coiitritum
: atque e (contr. soluta), Quint.: plur. sost.,
Cic: communia et contrita praecepta, Cic. contexta, òrum, m. {contr. carptim dieta),
coii-lerr«?o, terrui, territum, èro, «««•- Plin, ep.
rire, spaventare, inciitere spavento, intpaiirire, 2. conlextiìs, ÙS, m. (contexo), stretta con-
alqin alqà re, Cic. ed a. [e conterritus aspectu, nessione congiunzione, nCòso, contesto, a) Ogo.
Verg. his nuntiis, Liv.): alqni, Liv. ed Ov.
: : mater.: corporum, Lucr. h)ogg. astr.: a) ge-
alqm, ne etc, Liv. neric: mirabilis e. re um, Cic: litterarum no-
COntC<«latlO, Ònis, f. (contestor), riva pre- mina et e, ordine successivo, Quint. P) del
ghiera (proferitaj, istanza, scongiuraniento, Cic. discorso, totus quasi e. orationis, Cic: e. ver-
orat. 1. prò Cornei, fr. -5 {Miilkr fr. 10 con- borum, Quint.: fortuiti sermonis, Quint.: in
tentione). contextu operis, nel seguito, Tac.
COII-teslor, atus SUm, ari, 1) prendere, oonticc>>eo (conttcisco i, ttcìii, ere (incoat.
eliiamare in testimonio, deOS hominesque, Cic: di conticeo), osservare in silenzio, tacere, star
caelum noctemque, Cic: pregn., cont. deos, zitto, ammutolire, I) propr., di pers., Cic. ed

ut etc, scongiurare gli dei, che, ecc., Caes. b. a.: cum judicia (i giudizi =
i giudici) conti-

G. 4, 25, S.II) partic: a) come 1. 1. giurid., cuissent, Cic: di inan., conticescit sermo,
e.

e. litein, avviare, muovere, intentare un pro- Cic. : lyra, Hor. II) trasl., quietarsi, sedarsi,
cesso colla citazione dei testimoni, Cic. ed a.: cessare, tumultus, furor conticescit, Liv.
passivo, contestata lite, Cic. b) trasl.: conte- eonli^^natio, ònis, f. (contigno), travata,
stata virtus, accertata, avverata, provata. Cic. tavolato, palco, piano, CaeS. ed a.
Piace. 25. coiiti^no,(avi|. àtum, are (com e tignum),
con-lexo, texiii, textuin, ere, contessere, impalcare, coprire, ricoprire con travi, CaeS. ed a.
tessere, intrecciare insieme, I) propr.: 1) in CO II ti;;' ìì II!», a, unli^conting.i), IJattivo =
gen. : villos oviuni, Cic: arundines scopasque, domus, Ov.:
contiguo, attiguo, confinante, vicino,
Auct. b. Afr. 2) pregn., tessendo o intrec- pars circi, quae Aventino contigua, Tac: trasl.,
ciando, formare, contessere, comporre, totus et di pers., Ennius emeruit... contiguus poni
argento contextus, totus et auro, Tiball.: reli- tibi, è degno di venirti posto a fianco, Ov.
quum corpus navium viminibus, Caes. II) II) passivo =
die può esser raggiunto da q.C,
tras!., in senso iato, generìc coiigiungendo, alci rei, Verg. Aen. 10, 457.
connettere sito a sito, strato u Strato, fila a conlTnen<>, entis, partic. agg. (da con-
fila, 1) in gen. =
scliierare l'un presso l'altro, tineo), connesso, 1) COn UH altro oggetto, con-
far continuare, proseguire in una seiie e simili, tiguo, attiguo, vicino, a.) propr.: a) nello spa-
a) ogg. water.: haec circum sedes late contesta zio: tucta, contigui alla casa vicina, Liv.: e.
locavit, Catull. fossam loricainque, Tac.
: e. ripae (dat.) collis, Caos.: praedia continentia
b) ogg. spirituali e astr.: a) generic, intrec- huic fundo, Cic: Cappadociae ])ars, quae
ciare con q.C. == annodare strettamente, extrenia cum Cilicia e. est, Cic p) ìtel tempo, con-
cum primis, Cic: memoriam rerum cuin supe- tinentibus diebus, nei giorni seguenti. Caes.
rioruin aetate, Cic. fi) nel discorso, quasi an- b) trasl.: timori perpetuo ipsum malum e.
nodando, continuare, carmem longius, Cic: fuit, susseguì, Liv.: motus sensui junctus et
commentarios Caesaris, Hirt. b. G.: interrupta, e, Cic: quae sint continentia cuiu ipso ne-
riannodare, Cic y) qua.si continuare a tes- gotio, stare in nesso sostanziale con, ecc.,
sere una condizione, un'azione pi-osegaire= Cic. 2) connesso in sè StCSSO, non interrotto,
senza interruzione, sapientis Contexitur gau- continuo, a,) propr. : a) nello spazio: silvae
dium, continua senza interruzione, Sen.: e. ac paludes, Caes. agmen migrantium. Liv.:
:

sceleribus scolerà, unire scelleraggini a se, terra, Cic: litus, .'^piaggia della Urr,ifcrma,
Sen. 2) pregn., comporre un tutto di strati, e \A\.:sost.. continens, entis, abl. enti, f. terra-
sim., a.)ogg. mater.rdeinceps omne opus, Caes.: ferma, continente, Caes. ed a. P) nel tempo,
equutii trabibus acernis, Verg. vineae unam
: bella, Caes.: gens (ordine genealogicoj, Cic:
faciem longe lateque contexunt, danno (stando ex continenti, incontanente, Ju-tin. b) trasl.:
una fila dopo l'altraJ al paese un aspetto memoria, Liv. tua si-ripta, Cic. //) che si
:

uniforme, Plin. ep. b) comporre, commettere, trattiene dalle piSSioni, continente, temperato,
aggiungere, ogg. Spirituali ed astr., OL) ge- parco, tentperante, Cic. e Nep. compar. in :

neric. :verba copuiat totamque ita contexit Caes.: superi, in Cic. Ili) contenente sostan-
orationem (nel ìueditarr), Quint.: totus his zialmente solo sost., continens, entis, n., come
contexitur liber, viene compilato, Sen. P) or- t. t. retar., =; io a'r/éy^o\, jtuntoprindpfiie,
dire = m'icrhinare con astuzia, at quam fe- punto essenziale della difesa, nudo, sivg., Qtlillt.
stive criiiicn conti'xitur! Cic. Dejot. 19. 3, 6, 104 3, 11, 9: plur.. continentia causa-
;

COnlCXlt", avv. (cantextus), con tessitura, rum, Cic. part. or. 103: a-ts d., Cic. toj). 95.
con infreccio, trasl., Conserte contexteque, in ooiilTiioiiter., avv. (contiurns), /) fonti-
concatenazione ed intreccio (= in intimo nuatnrnte. a) nello spazio, in .serie non inter-
nesso di causa ed efjetto), Cic. de fat. 31. rotta, Catull. e Mela, b) nel tempo, continua-
1. conlcxliis, a, um, partic. agg. {da mente, senza interruzione, ("ic. e Liv. Ili con
COnteXo), connesso, continuato, non interrotto, Conitnen~<t. moilrrutamente, C'ìC.
a) di ogg. mater.: contcxta conileus;»que cor- COIllìlllMIIin ae. f. (coutinco), il contenere,
607 contineo contineo 608

ritenere, I) propr.,S\ict.C\a.ni.S2. JJ) trasl., (essere compresi e contenuti) videntur, Cic:


contineìtza, ntodernzione, governo di aè stesso dici brevitas conviviis, noctis longitudo stupris
{contr. libido, libidines, lascivia), Cic. ed a.: e. et flagitiis continebatur, era colmata (cioè «si
animi, Curi. passava ») nei, ecc., Cic. Pp) eontene>-e sostan-
conlTneo, tentum, ère (com e teneo),
tYnui, sialmente q.C. i»t sé, formare q.C. sostansial-
tenere insieme, 1) congiungendo, a) te- tnente,formar l'essenza di una COSCI, essere il
nendo fermo l'un coirà! tro, a) propr.,comun. compendio essenziale, il punto principale (il
al passivo contineri, esser tenuto insieme = nodo) di in q.C, quod rem continet, quae
sostenersi (intrans.), cum agger altiore aquà rem continent, r essenziale Cic: quae ma- ,

contineri non posset, Caes.: quas membranas xime rem continerent erant, i possibili punti
natura firmas fecit, ut continerentur Cic. , capitali, Liv.: haec quae vitam continent
jJ) trasl., tenere insieme z=z mantenere in vigore omnem, Cic: al pass., contineri alqa re ovv.
(nel sito cm-so), tenere in piedi, haec, quae vitam in alqa re = essere contenuto, compreso es-
CDiitinent omnem, Cic: e. Roinanis fai R.J mili- senzialmente in sotto q.C, constare essenzial-
tarem disciplinam,Liv. h) ritenendo non sepa- mente di, volgersi essenzialmente a q.C, vita
ratO,VunO vicino nlT altro, tenere insieme, man- corpore et spirita continetur, Cic: exemplum
tenere insieme l'uno accanto all'altro, milites, continetur Aesopi genus, Phaedr.: dolus malus
Caes.: exercitum, Liv.: merces {contr. partiri), in simulatione continetur, Cic: dipers., essere
Cic. : naves frumentumque ibi, Caes. mani- : partecipe a q.C, qui viri hoc sermone continen-
pulos apud signa, Caes.: ceteros in arinis, Liv. tur, Cic.
e) generic. recando in conne^tsione, in rela- II) serbare, conservare, 1) tener
zione, tenere insieme, eonyitingnre, a) propr.: stretto , trattenere , W gen. :
tener fermo , a) J

quod oppidum Genabum pons fluminis Ligeris a) di persone colla mano: alqra (per un'ope-
continebat, congiiinr/eva coli' altra sponda, razione), Auct. b. Afr. e Curt. se continen- :

Caes.: onmium. legionum hiberna milibus pas- dum praebere, farsi tener fermo, Curt. P) di e.
saum centum continebantur, stavano unite inan., tenei- fermo, mantenere al suo posto, qua-
tra di loro sopra un tmtto di 100000 passi, dratas regulas defigunt, quae lateres conti-
Caes. : pars oppidi m^i disjuncta angusto, neant, Caes. naves minus cominode copulis
:

ponte rursus adjungitur et continetur, Cic: continebantur Caes. b) tenei-e presso di sé,
,

eadem magni refert primordia cum quibus trattenere,a) della mano: expeditius manus
contineantur, siamo congiunti, Lucr. si : rapiunt, quam continent, Curt.: e di pers.,
omnes ejus (mundi) partes inter se continentur, colla mano, difficile est continere, quod capere
sono congiunte, Cic. P) trasl., partic, conti- non possis, Curt. p) del ventricolo: alvus arcet
neri alijà re, <•»»«»• congiunto da q^.c, quasi co- et continet, quod recipit, Cic. y) di memoria,
gnatione quadam
inter sì contineri fdelle arti velox mihi memoria erat ad continenda, quae
liberalij, Cic: alcjs hospitio contineri, Nep.: acceperam, Seii. rhet.
non beiieficiis mutuis, sed communi odio con- 2) tenere, far stare ili un dato luogo, a) ge-
tineri, Nep. neric: semper maluni intra pallium, Quint.:
2) circondando, racchiudendo, a) contenere manus paenulis, Suet.: trasl., far stare ale in
= tener rinchiuso, circondato, a) generic: un'attività, in uno stato, conservare,-à\i\m. in ea
mundus, qui omnia complexu suo coèrcet et exercitatione, Cic: se in suis perennibus stu-
continet, Cic: Oceanus ponte qua continet or- diis, Cic: haud aequo animo se in secundo
bem, TibulL: al passivo, contineri colVabl.= gradu, non accontentarsi di, ecc., Curt.: Bei-
= di una locai., esser racchiuso, contenuto, gas in officio (obbedienza), Caes.: Galliam in
Garumnà flumine, Oceano, fini-
cinto, limitato, pace, Hirt. b. G. h) ora far rimancì-e, far
bus Belgarum, Caes.: altissimis montibus un- stare, obbligare a rimanere, tener dentro SCm-
dique , Caes. P) ritenendo tener rinchiuso , plicem. trattenere, contenere, milites Sub pel-
ostilmente, tener circondato, rinserrare, tener libus, Caes.: deos parietibus inclusos, Cic: di
prigione, quos vincula continuerant, non castra, sogg. inan.: tempestates nostros in castris,
Justin.: dipers., beluas immanes saeptis, Cic: continuerunt, Caes.: e (fig.) ncque privata do-
e ventos circere, Ov.: quam illum et honorate mus parietibus continere voces conjurationis
nec secure continet Ov. quindi assediando,
! : tuae potest, Cic: spesso se continere e pas-
attorniando, tener rinchiuso, racchiudere, Pom- sivo contineri, trattenersi, abitare, limitarsi,
pejum quam angustissime, Caes. contineri : circoscriversi, rinchiudersi, celarsi, starsene e
raunitionibus, Caes.: b) circondando, conte- simili, se in Italia, Veli.: sese intra silvas
nere in S', portare avere in sé, comprendere, in occulto, Caes.: se portis muroque, Liv.:
a) di pers.: spes illa, quam in alvo continebat, se suo loco fpostoj, Caes. se consulto domi,
:

portava nel ciiorr, Cic trasl., odium in : Cic: e (fìg.) se suarum rerum finibus, Cic: al
omnes bonus conc-^ittum jani diu, Cic: alql jìu.isivo,contìnen intra suum limen, Liv.: tecto
animo ac memoria, Cic. P) di e. inan.: quat- ac parietibus, Cic : assol. , acies ad solis occa-
tuor aeterna genitali», Ov.: e in se vini ca- sum continentur, stanno in piede di guerra,
loris, Cic. calor. qui aquis continetur, è con-
: Caes.: quindi prer/n., a) tener dentro costrin- =
tenuto nell'acqua, Cic: t asl., aa) generic, gere a stare in casa, frigidus agricolam si
contenere, comprendere, talcs ros quales hic quando continet imber, Verg. e se continere, :

liber continet, Cic : partim laeta


litterae tuae tenersi dentro (contr. progredì) ^^ stare, tratte-
partim tristia continent, Plin. ep. Idus Mar- : nersi a casa o nel campo,Saet. e Justin. P) non
tiae maguum menduni 'ontinent, Cic: al pas- comunicare, non pubblicare uno scritto, rcli-
sivo, alqd ilio libro continetur, Cic : facinus, quos libros, Cic: non comunicare una notizia,
in quo omnia varia contineri mihi atque inesse tenere in sé, O per sé O dentro di sé (contr. prO-
<Ì09 contingo continuo 610

ferre),quae vera audivi taceo atque contìneo quaedam in contactos corporis vitia transsi-
petimus ab Antonio, ut oa., quae
optirne, Ter.: liunt, Sen. de ira 3, 8, L f) toccare urtando
continet neque adliuc protulit, explicet nobis, q.C, a.)giusta la propria altezza, lunghezza,
Ciò. e) tener citstodifo, custodire in un dato giungere a, raggiungere, toccare, sidera COmà
luogo, privata ovv. Vestae custodia conti- (di alto albero), Ov.: nuUas profecto terras cae-
neri, Cic: plurimorum saeculorum niemoriam lum contingere, Liv. e fig.: dum corporis aut
:

litteris e, Cic. 3) tener dentro, contenere = exterua (bona) jaceant hunii...; alia autem illa
trattenere, reprimere, ronservare , frenare, te' divina longe latequc se paudant caelumque
nere a sé, a.)propr.: ai e. Mian.; aquaiii, Caes.: conivagAiìt, giungono fino ai cielo, Cic. ^} giu-
e ora frenis spumantibus, Phaedr. animam : sta l'estensione in larghezza giungere a,
,

in dicendo, Cic: gradura, Verg. vocem, fre- : raggiungere, toccare immediatamente, venir ini-
nare la voce, Cic: risum, Cic: linguam, fre- bito dopo, venire uno dopo l'alro, niilites di-
nare, Cic: manum.Hor. P) esseri anim.: suos sponit non certis spatiis intermissis, sed per-
continuit silentio, Liv.: lios omnes flnmina con- petuis vigiliis stati onibusque ut contingi nt
,

tinebant, Caes. b) trasl.: a) conteneì'c, tratte- inter se, Caes.: di inan., turris contin-
e.

nere ale, suos a proelio, Caes.: contineo me ab gens valium, Caes.: trabes non inter se con-
exemplis, Cic: e contineo alqm ovv. me, no etc, tingunt, Caes.: partic. come 1. 1 geogr., seguire
Cic. e Caes. : vix contineor, quin etc, Curt. immediatamente, giacere, essere conìiguo, confi-
p) tenere a segno, in freno, OLOJpolit. oriK Vlillt., nare con, ecc., quorum agri non contingunt
tenere, mantenere in freno, in obbedienza, con mare. Cic: saltus Vescinus Falemum contin-
disciplina, omuem regionem, Caes.: reliquos gens agrum, Liv.: radices niontis ex utraque
Macedonas, Liv.: exercitum (detto di r/enerali), parti' ripae fluminis contingunt, Caes. g) toc-
Cic: metum continuisse ad eam diera Hispa- care, raggiungere una meta, UtlO SCOpO, a.) rag-
norum animos, Liv.: coirahl. (con, per mezzo giungere mediante un proiettile, colpire, ex
di), Asiam modico exercitu, Curt.: proprio bello tanta altitudine contingere hostem, Liv.: ipsam
Tiburtes, Liv.: aequitate animi plebem, tener avem ferro, Verg. p) raggiungere col moto una
contenta, tener tranquilla, Caes.: fide popula- meta, di pers. = giunyei-e a, raggiungere, opta-
res, Curt. PP) VlOralmente, tener in freno, fre- tam cursu metam, Hor.: Ephyren pennis, Ov.:
nare,contenere,nioderare e sim., e rifl. COntinere Italiam, Verg.: di e. inan. =- raggiungere, co-
se OVV. passiv. continerl in sigiti f. medio = gliere, quam regionem cum superavit animus
contenersi, moderarsi e Sim., omnes CUpiditntes, naturamque sui similem contigit atque agno-
Cic: appetitiones ovv. appetitus animi, Cic: vit, Cic. Tusc 1, 43 (cfr. ibid.: cum ad sui si-
insolentiam suam modeste. Cic: ut metu conti- mile penetravit). y) giungere fino ad ale, alle
neatur audacia, Cic: in Scaevola dieta, Cic: se orecchie di ale, di suoni, di voce, fama, no-
iu aliqua libidine, Cic: in illa cupiditate conti- tizia, ecc., inde deos hominesque voco; nec
neri, Cic: e. temeritatem ab omni lapsu, Cic: contigit ullum vox mea mortalem, Ov.: conti-
col quin e il cong. (quando precede una nega- gerat nostras infamia temporis aures, Ov. :

zione), te non potuisse continere iracundiam fando contingit aures, colVa.cc. e Tinfin. =
tuam, quin nobis de morte Caesaris obiceres, gimige alle orecchie la fama, nuova, e sim.,
Cic: non ovv. vix me contineo, quin etc, Veli. che, ecc., Ov. met. 15, 497 e sgg.
e Ter.: al passivo in frase assai., equidem cupio B) trasl.: a) toccare ale. O q.C. =
essere (in
(se. reducere) et vix contineor (se. quin redu- relazione) in contatto, a) generic riguardare,,

cam), Ter. riferirsi ad alc. a q.C, haec consultatio tota


1. con-lìn;;o, tinxi, tinctum, ere, tingere, de re pertinente ad vos est; Eomanos nihil
spruzzare, umettare, Lucr. e Verg.: trasl., om- contiugit, nisi quatenus etc, Liv. p) essere in
nia lepore, Lucr. relazione, conflitto, rapporto COn UnO mediante
2. coiilina;o,tYgi,tactum, ere (com etango), qualche vincolo (parentela, amicizia, com-
I) V. tr., toccare, tastare, A) propr.: a) trasl., mercio, e via dicendo), alqm sanguine ac ge-
»i«tte»'e in contatto con q.C, di C. iìKin., Crus nere, Liv.: alqos aut propinquitate aut amicitia,
alcjs calce, Suet.: mente humum, Curt.: sura- Liv.: alqm longinqua o propinqua cognatione,
mas pede undas, Ov.: terram osculo, toccare Curt.: alqm a niatre artissimo grndu, Suet.:
con un bacio, baciando, Liv.: summa sidera alqin modico usu ('relazione), Tac: deos pro-
plantis,camminare sulle stelle (poet. per in- pius, essere in più stretta relazione cogli Dei
dicare il più, alto grado di felicità), Prop.: di (= coi grandi della terra), Hor. b) toccare
sogg. inan., paene terram (della luna), Cic: afferrando, prendendo, tanto di impressioni
caules nulla ex parte (della vitej, Cic : auras accette che disaggradevoli, toccare, jn-endere,
(del corallo), Ov. b) toccare prendendo, affer- cogliere, numinc contactae suo, ifqì'rate, Ov.:
rando prendere,
; afferrare, aggrapparsi a, fu.- quos in aliqua sua fortuna pu' lira quoque con-
nem nianu, Verg.: altera nianu orientem, altera tingebat cura, Liv.: coutactus nuUis ante cupi-
occideutem, Curt.: datas habenas inanibus, Ov.: dinibus, Prop.: cogliere, del drst/no, nec um-
(alcjs) manum. Veli.: (alcjs) dextram, Liv.: di quam contacti simili sjrte rogetis opem, Ov.
uccelli, ficile cibum terrestrem rostris, Cic. e) toccare macchiando, profanando = pregiu-
e) toccare,tastare,ass'iggiando, mangiando, ci- dicare, maceliiare, profanare, diffamare, conta-
bos ore, Ov.: granum, Hor.: aquas, Ov.: in senso minare, funebribus diris signa tela arma ho-
ostile, di uccelli= divorare, corrodere, corpus, stium colpire colla maledizime d'ITester-
,

Curt. 7, 5 (24), 40. d) toccare cospargendo -= minio, ecc., Liv.: auspicia, Liv.: comun. nel
invernicia) e, stendere sopra, cospargere, ora nati partic. perf, dies contactus religione, male-
sacro niedicamine, Ov. lua parco sale, Verg.
: detto, Liv.: casta et nullis contacta vitiis pe-
e) attaccare toccando, comunicare, attaccare, ctora, 'i&c: partic. per ^partecipazione, plebs

Georges- Calonghi, Dizionario latino-italiano. 20


611 continuatio continuus 612
contacta regia praedà, Liv.: milites contact! tamente dopo, IJ di spazio: Lycia continuo {in-
sacrilegio, Liv.: velut contacta civitate rabie tendi sequitur). Mela 1, 25, 1 ( == 1, § 80). II) di
daorum juvenuin Liv. d) toccare dioenendo
,

partecipe, a.) di chirnr/giunge, ottiene alcun-


ché, ottenere, ragjiuìmfre q.C, asvi C. fiorem,
tempo : subito dopo, incontanente, tosto, COn e
senza la particella temporale corrispondente
I
{come ubi, cum, postquam, ut, simulac), Cic.
Lucr. 1, 564: e '//a proposiz. relatira, prins ed a. Ili) per indicare la successione logica
jieriere, quam quod petierant contingerent, in proposizioni negative o interrogative cor-
Phaedr. 1, 20, 6. p) di ciò che tocca ad ale, rispondenti, non subito, non immantinente, non
toccare, soTs Tyirhenum contigit, Veli. 1, 1, 4: immediatamente (non ne segue, cioè, immedia-
di mali, eojiiere uno, incogliere, quos aUqua tamente, ecc.J, nelVinterr:>gazione : quasi su-
])arte suspicio favoris in regem contigerat, Liv. bito ? forse subito ? forse immediatamente ? e
45, 31, 3. sim., Ter. e Cic.
II) V. intr., avverarsi, realizzami, darsi, ac- 2. conlTiiììo, avi, àtum, are (continuus),
cadere, di casi fortunati o meno, accadere, continuare, render continuo, I) nello Spazio,
alarsi, sitceedere, capitare e siììi., di eventi for- a) con un altro oggetto: a.) disporre immedia-
tunati, talora = accadere a proposito, giungere tamente l'un dopo l'altro, due pi!"! oggetti, or-
jn-opizio, col da.t. fa chi?) anche = toccare, dinare senza interruzione, congiungere di seguito
a) affatto assai.: hanc milii expetivi;
contigit. congiungere, continuare {contr. intermittere),
Ter.: si contingit (continget), Quint. p) alla do- binas aut amplius demos, Sali.: scuta inter se,
manda: di che cosa? nel nom.: id cum con- Liv.: passivo mediale =
esser disposti senza in-
Cic: si qua puguandi occasio esset, post-
tigit, terruzione, atomi cohaerescuiit inter se et aliae
quam ea nulla contigerat Liv. supra omnia, : alias apprehendentes continuantur,Cic.: prius-
quae contingunt acctduntque eminens, Sen.: quam continuarentur hostium opera ftermi-
ambulas Inter nos, non quasi contingas, quasi nassero alV intorno), Liv.: trasl., e verba, Cic:
non fosse una fortuna per no/,Plin. pan.: col- plura continuata verba [contr. unum verbum),
Z'abl. (perj, magis adeo id facilitate quam alia Cic. P) far seguire immediatamente un oggetto
uUà culpa meà contigit, Cic: con ex fdaj e ad un altro, aggiunger in seguito, congiungere,
Tabi., contingit eadem claritas etiam ex acci- far avvicinare, far continuare, col dat. fa chi?
dentibus, Quint.: col dat. (a chi?J, quam rem a che cosa.^), aedificiamoenibus, Liv.: latus
paucis contigisse docebat, Caes.: si mihi vita latori, Ov.: passivo mediale =
seguire imme-
contigerit. Piane, in Cic. ep.: mihi omnia, quae diatamenie,continuare, itaquc (aer) et mari cou-
opto, contingant. Cic: ne quid iis, quos amasti, tinuatus et juuctus est, Cic. b) in sé — conti-
mali putes contigisse, Cic. contingeat oculis: nuare senza interruzione, far correre di seguito,
videnda crura, Ov. hoc si tibi felicitate quà-
: continuare, estendere piti oltre, agros OVV. fun-
dam contigisset, Cic: parim. col dat. del pre- dos, allargare (comperando dei tratti d'at-
dicato, ita mihi libero et vivere contingat et tornoj, Liv. e Cic: pontem, compiere, Tac:
mori, Sen. rhet. y) coZZ' infin., leleriter ante- divinus et continuatus spiritus, continuato
cellere omnibus ingenii gloria contigit, Cic. (delVanima del mondo), Cic. Ilj di tempo,
Arch.4: fingere cinctutis non exaudita Cethe- a) «fZ un oggetto : a) far seguire immedia-
gis continget, Hor.: contingat modo te fiUam- tamente due pia altri, funera. aggiunger
que tuam fortes invenire, Plin. ep.: col dat. (a funebri a funebri, Liv.: dapes, continuare a
chi?J, non cuivis homini contingit adire Corin- mangiare bocconi squisiti, l'uno dopo V altro,
thum, Hor. ita mihi contingat herede filio
: Hor.: diem noctemque potan Io, bere continua-
mori, Quint. j^rim. col dat. del predicato,
: mente il d'i e la notte, Tac. P) ad un altro og-
([uo tempore milii fratrique meo destinar! prae- getto, far seguire immediatamente, subito, col
toribus contigit, Veli. S) coZZ'ut e ilcong., quo- dat. fa chi? a che cosa?), transscen-
iiiam autem, tecum ut essem, non contigit, Cic: dendo media summa luoghi più elevati)
(i

col dat. (a chi?), buie contigit /^Z«a"ertfZfZe il imis, Liv.: aedilitati. Veli.: passivo mediale
=
propizio ev^-nto, fu fortunato, ebbe la for-
tuna dij, ut patriam e servitute in libertatem
vindicaret, Nep.: comun. colV aggiunta prece-
seguire immediatamente , succedere, venir
dopo, hienii continuatur hienis, Ov.: aliis .sonmo
niors continuata est , Liv. bj continuare la
É
dente del che cosa? in nomin., soli hoc medesima cosa senza interruzione, seguitare,
contingit sapienti, ut nihil faciat invitus, Cic: a) geaeric, militiaui, Liv.: hiemando bellura,
qui bonos buie uni ante id tempus contigit, ut Liv.: pacem, Tac: ubi tantum luctus conti-
i:um patri populus statuam posuisset, fìlio quo- nuatur, dove si anmass'i, unisce continua-
que daret, Nep. mente tanto dolore, Cic. r 'rum gestarum
:

coiitTnììitiTo, ònis, f. ('2. continuo), I) at- gloria continuata, Cic: co7Z' acc. od abl. di
tivo, continuazione (inrinteniniuntu) di un im- tempo, e diem noctemque opus, Caes.: e iter
piego, di una carica, tribuuatus, magistratus, die ac nocte, Caes. p) e magìstratum, tanto
Liv. II) passivo, 1) immediata successione, = continuare, sostenere ancora, Vanno se-
cjntinuasione, immediato prosegainiento, stretta guente, magìstratum. Sali.: consulatum, Veli.:
concatenazione, nesso, rerum, causarum, Cic: quinto anche far sostenere, far conti nuore a::
quindi a) e verborum e semplic. e, concate- cora un anno, in un impiigo, in una cari.u,
ìtasione delle parole, continuità e SUH., periodo alci magistratura, consulatum, Liv.
corrente, continuato, Cic. \>) esposizione conti- «•ontinììiis, a, um (cmtineo), IJ nello
nuata, non interrotta [contr. distributio), Cornif. spazi), a) con un altro oggetto, a) di due o
rhet. 2) durata continua, di tempo, imbrium, più Ogg., immediatamente seguente, continuato,
Caes.: laborum, Suet. continuo, contiguo (contr. intermissus), agri,
l.'rOlllTgiììÒ, avv. (continuus), immedia- Suet.: montes, Hor.: sost., continua (n. pi.),
6K contìo centra 614

/ hicjghi prossimi, annessi, Liv.


P) og- di un (deus rotundus) ea celeritate contorqueatur,
getto che segue immediatamente un altro, con- Cic: trasl., auditorem tamquam niacbina-
tiguo, aèr e. terrae, Sen. Leucada conti- : tioue aliquà tum ad severitatem, tum ad re-
imam veteres habuere coloni, congiunto al missionem animi, eccitare, rivolgere ad, ecc.,
continente =
come una penisola, Ov.: trasl., Cic: deinde contorquent et ita concludunt,
(li persona, che sta vicino (come persona gra- danno alla cosa una piega forzata, fanno un
dita, favorita), Nerva continuus principi, rapido passaggio, e, ecc., Cic. II) partic:
TaC. ann. 6, 26. b) raccolto in «è, continuo, X) scuotere, viin-ure, brachium, Comif. rhet. 4,
non interrotto, intm-o, inare, Tac: litus. Mela : 68. — pregn., viorai-e =
lanciare, telum in
kumus, la massa terrestre, Ov.: trasl., trasla- eum, Curt.: basta viribus contorta, Ov.: trasl.,
tiones, Cic: oratio,Tac. Il) nel tempo: a) con di discorso vibrato, enengico, numeris con-
un altro oggetto, a) di due o più oggetti, torta ferri, avere tanto vigore, Cic. quae :

immediatamente sussei/uentisi, anni, Cic: con- verba contorquet, quanto è vibrato il suo di-
tinui complures dies, Caos.: biduum, biennium, scorso! Cic B) avvolgere, Contorta toga, av-
Suet.: triumphi ex Hispania tluo continui (Tun volta attorno al braccio, Cornif. rhet. 4, 68.
dopo Valtro) acti, Liv. P) di un oggetto, conti- «•onlorir-, avv. (contortus), in modo con-
nuato, continua die o nocte, Ov. bj raccolto in torto, ampolloso, ne quid contortius dicatur,

sé, non interrotto, continuo, incessante, iter OVV. Cic: contortius concludi, cs>!er concluso stra-
itinera, Curt. e Lepid. mCic. ep.: oppugnatio, namente; quindi in mo'ìo contorto, Cic.
Liv.: incomnioda,Caes.: felicitas,.Justin.: trasl., coiilortìo, (contorqueo), IJ il con-
iJnis, f.

postulandis reis tam continuus annus fnit ,


toì-cere, dextcrae, Cornif. rhet. 4. 26 [Muller

ut etc, fioccarono in questo anno tante le per altro dà contentio). II) ampoiio.iitix del
cause (vers. Davanzali), Tac. discorso, discorso contorta, COntorsiones oratio-

contìo, onis, f.{cow<r.(Zaconventio), IJadu- nis, Cic. de fat. 17.

ìumza del popolo dell'esercito, conciane, Cic, contorto!*, òris, m. (contorqueo), che con-
Gaes. ed a.: prò (davanti a) contione dicere, torce, legum. « storcileggi», Ter. Phorm. 374.
Liv.: in contionem ascendere od escendere, conlortiìlu!>, a, um (dimin. di contortus),
parlare dalla tribuna, Cic. e Liv. IIJ meton., alquanto contorto, conclusiunculae, Cic. Tusc.
esposizione, discorso in pubblico, saeva, Liv.: 2, 42.

funebris discorso funebre, Quint.


, liabcre :
oonlortii»», a, um, part. agg. [da con-
contionem, Cic, apud railites, Cacs. torqueo), I) contorto, c. et diftìciles ros, Cic:
contioniihundus, a, um (contionor), che di pensieri e discorsi e sim. =
contorto, arti-

conviona, die fu un discorso al popolo od ai sol- fizioso, Cic. II I piena di forza, vigoì-aso, vibrato,

dati, Liv.: Coir^ìCC. ^= che dichiara, espone in oratio, Cic: sost., contorta, òrum, n. [contr.
pubblico discorso (alloeuzionej, baec propalarci, lenia), Quint.
Liv. conti'ii (dn com, come extra da ex), I) avv.:
COnlTonslliiii, e (contio), app<trtenente all'a- .\) di spazio =
di fronte, contro, dalla parte op-

dunanza del popolo, alla conclone, e. prope cla- posta, Liv. ed a. B) trasl., di azioni, l]che
mor senatus, impetuoso, Cic: e. genus diceudi, corrispondono ad altro, d'altra parte, contra-
eloquenza popolare, Quint.: seuex e, il vec- riamente, in contrapposto, per converso. Comici.
chio demagogo (imbroglione, sovvertitore 2) opposte, a) contrariamente, all'opposta, al
nelle concioni popolari, Liv. contrario, utrumque contra
acctdit, Cic: quod
centra a plerisque, mentri; per converso
fit
uni (contio), apparte-
COntTÙIlSÌI*TlI<ì>, a,
la maggior parte fa così, Cic: coord. ad
nente alla conciane, neW adunanza popoUtre, e.
populus, Cic ad Q. fr. 2, 3, 4.
atque (ac) o quam, diversamente che, diver-
ille
samente da, p. es. videa omnia fere contra,
«*ontioiisllor, òris, m. (contionor), oratore
ac dieta sint evenisse, Cic: factum est meii
popolare in cattivo SCflSO, sollevatore, sedizioso,
culpa contra quam tu mecum proficiscens
ileituigogo, imbroglione, Cic Cat. 4, 9.
egeras, Cic: auro e, a peso d'oro, Ter. : e
roiitiónor, àtus sum, ari (contio), I) for-
contra o in una parola econtra, Aur. Vict.
mare un'adunanza, un insieme, Liv. 39, 16, 4.
b) di aspirazioni nemiche, contrarie, contro,
JX) tenere pubblico diseo-rso, fare, pronunciare
contrariamente, e facere. Ter., c. Consistere,
un discorso in pubbliso, farsi sentire pubblica-
resistere,far resistenza, Caes.: e dicere, con-
mente, apud ad populum, Suet.:
milites, Caes.:
traddire, Cic. Tusc. 1. 77; opp. accusare, Cic
de Caesare, Suet.: e loco superiore, Cic: ex
Clu. 134: e disputare, Cic. II) prep.colVacc.:
turri, Cic: prò tribunali, Tac: quindi parlare,
esporre, manifestare, dichiarare, palesare, al po-
A) di spazio =
di froide, dirimpetto, e. Brun-
disinum portum,Ca('s.: e circcm, Liv. B)trasl.,
polo, davanti al popolo, haec velut contionans
contro azioni: a) di spirito, direzione con-
Minucius, Liv.: colVacc. e Tinf., Cic.
traria, generic, a) contro [contr. secundum),
contTunciila, ae, f. (dimin. di contio),
e. aquam, COntr'acqua, Sen. P) contro =^ con-
IJ piccola conciane, plur. in Cic. de or. 1, 46. trariamente a, e sim., e naturain, Cic: e jus
IIJ discorso al popolo, che tocca solo liecentente gentium, Liv.: e opinionem, Cacs. ed a.: e.
la cosa, l'argomento, Cic. ad Att. 2, 16, 1.
opinionem omnium, Cic: e spem exspectatio-
conlor, avi, V. cunctor. nemque,Sen.: e. e.vspectationem omnium, Hirt.
voii-torqiivo, torsi, tortum, ère, volgere, b. G.: consuetudinem, Hiit.: b. G.: e omnium
rivolgere, eontorce.re, I) in gen.: membra CjUO- consuetudinem, Cic. e. ea, contrariamente,
:

curaque vult contorquet, piega, Cic. amnes : contro, in opposizione, diversamente da, Caes.
in alium cursum Cic. proram laevas ad
, : b) di aspirazioni contrarie -= contro, di
undas, Verg.: silvas insano vortice, Verg. ut : fronte a [conlr. pro) e. alqm venire, Cic:
,
615 conti-ncte contrailo 616

e. alqm conjurare, pugnare, Caes.: e. deos anim. (contr. dissipare, dispergere), captivos,
disputare, Cic: nuin possit aut contra inipe- Liv.: iigri'stes, Ov.: undique fontcs, Ov.: jn-
ratorem aut prò iinjìeratore dici, Cic: sive menta a Susis, Curt.: contra.xit eos studium
illud prò plebe sive contra plebem est, Liv. — spectaculi, Liv. Fnrtic: a) truppe, flotta, ecc.,
contra come prepos 2Mspostn al sofitantivo,
,
trarre insietne, radunare, e (con e Senza in
Verg. e Tac: e ni pron. relat., quos contra, unum locum, in unum) raccogliere, radunare,
Cic.' concentrare in Un pUUtO au.xilia, Suct. CO-
, :

rontraclt', avv. (contractus), ai ristretto, pias,Nep.: exercitum,Vell.: magnam classem,


allo stretto, contrattamente, ristrettuntrnte, ha- Nep.: naves circiter LXXX
cogere contrahe-
bitare contnctius, Sen. de tranqu. 9. 3. reque, Caes.: illuc of^eo suas copias,Nep.: exer-
COilIraCtìO, onis, f. (contrailo), contrazione, citum od impedimenta in unum locum, Caes.
I) prupr.: e. et porrectio digitorum, Cic: bra- e Liv.: omnes od omnia in unum, Liv. dis- :

chi! ( coìifr. projectio) , Cic. : supercilioruni piTsos milites in unum, Sali.: naves ad excr-
[contr. remissio), Cic: frontis, Cic: humero- cituin traiciendum, Liv. ^) per un'intervista,
rum (roM^r. allevatio), Quint. J/)trasI.: \]con- una risita, un colloquio e sim., radunare in-
trazione che accorcia, accordainfnto, il re/itrin- sieme, far trovare insieme, far abboccare, Sci-
gere nello Scritto e nel discorso, paginae, lo pionem et Hasdrubalem ad colloquium, Liv.:
scrivere stretto in fondo ad una jìngina, Cic: praefectos copiarum in praetorium, Curt.:
syllabae, contrazione nella pronuncia (contr. partic. il Senato, Senatum in gymnasio,
productio), Cic: passiv. stringatezza, orationis Justin.: pauci tantum patrum contracti a con-
{contr. longitudo, ampollosità)^ Cic. 2) strin- sulibus, Liv.: h) mettendo insieme, radunare,
gimento d'animo, stretta di cuore, animi (contr. raccogliere, connettere, a) trasl.: haec fquesti
animi effusio in laetitia e animi elatio), Cic. antichi s(rittij, Tac: undique libros, Suet.
cnntracliiiiicììla, ne, f. (dimin. ^?'con- P) metter insieìne, amntassare, pecuniam, Val.
tractio n" II), piecola stretta, piccola contra- Max.: pecuniam ex viatico amicorum, Tac.
zione, contractiunculae quaedam animi, Cic. 2) trasl.: a) tmire. legare insimpatia, contraliit
Tusc. 3, 83. celeriter similitudo eos, Liv.: illa(Venus)rudes
roiilracln, V. contrecto. animos hominum contraxit in unum, Ov. b)p»'o-
1. coiili'actii«i, a, um, part. agg. (con- curare, metter itisieme un vilicolo, una rela-
trailo), contratto, accorciato, ^= I) propr.: COn- zione, a.) contrarre, stringeì-e amicizia paren-
tractiores ultimi digiti, Quint.: 11, 3, 9-5. tela, amicitiam, Cic: inatriinonium, Justin.
II) trasl., contratto =
ristretto, limitato, an- p ) contrarre un impegno di ufficio, di negozio,
gusto, a) di luoghi e sim.: vestigia vatum, di affari, assumere, incaricarsi, impigliarsi, im-
ristretto (e quindi diffìcile) calle, Hor.: in- misehiarsi in, rem, tationcm, negotium, Cic:
troitus contractiores, Cic. b) di tempo, con- res contractae, impeijni, patti, Cic: male con-
tratto, ristretto =
divenuto breve, accorciato, tractae res, le malaugurate condizioni in cui
bis jam
contractioribus noctibus, Cic. parad. siamo impigliati, Cic: e cum multis res ratio-
proem. § 5. ci di voce, sommessa, calma, nesque, relazioni di negozio e commercio, Cic:
summissà atque contractà voce (contr. erecta e. nihil cum aiqo, non darsi pensiero di nulla,
et concitata voce) Quint. contractuni ge-
, : Cic: res inter se e. emendo, vendendo, mu-
nus vocis fcontr. difFusum, ampio, largoj, tuum dando, làv.: e senz'oggetto, is qui ovv.
Cic. d) di discorso, ristretto, stringato, con- li quibuscum contraliebat, coi quali si univa,
ciso (contr. dilatatus , latus), quasi e. et in un impegno, Cic. e) contrarre, addossarsi,
astricta eloquentia , Cic. : illa ratio loquendi accaparrarsi, guadagnarsi, cagionarsi, a) trasl.:
contractior, Cic. e) di
condiz. così fisiche aes alienum, Cic: bellum, Liv.: alci ot)t>. sibi
che morali, meschino, pau-
ristretto, limitato, bollum cum alqo, Liv.: contraete iam inter
pertas, Liv.: quae studia (inclinazioni) in Aetolos et Trallos certamine, sorto, Liv.: e.
bis jam aetatibus nostris contractiora esse de- culpam, Cic.:paulum aliquid darani,Cic.: lites,
bent, Cic: e partic, avaro, sordido, pusilli Cic: nialum culpa, Cic: cuntralntur mihi ne-
animi et contracti, Sen. f ) di pers.: a.) tran- gotium, cado nell'imbarazzo, Cic: conscientia
quillo, pacifico, raccolto, che non si distrae contracti culpa periculi, Liv.: contraheie sibi
per nulla, contractus leget, Hor. ep. 1, 7, 12. poenam, Hirt. b. G.: i^orca.m, contrarre come
|5) modeì-ato, economico, neW amministrare la pena, Cic: di sogg. inan. fcircostanze e sim.),
casa, qnis enim contractior ilio est ? Ps. Verg. aliquid damni,Cic: oifensionem, Cic: plus in-
mor. 79 (77). vidiae quam gratiae, Justin. p) procurare, at-
2. contrartììs, iis, m. (contraho), il con- tirare, contrarre mali fisici, aa) ad altri, pe-
trarre (un uffizio, una carica e sim.), rei, Stem, Justin. PP) a sé stesso, contrarre, procu-
Quint. 4, 2, 49. rarsi, di pers., morbuni ex aegritudine, Justin.:
conlra-<l~co, dixi, dictuni, ere, contrad- causam aegritudinis ex profluvio alvi, Suet.:
ed a. separato contra dicere
dire, alci (in Cic. JIJ contrarre vCrSO Tintcmo, restringere, riti-
e senza il dat., F. contra n° I, B, 2, b), Tac. rare, ì) propr.: a) conti-arre, ritirare accor-
Suet. ed a. ciando, a) il volume di un membro (contr.
cnntratiiclao, onis, f. (contradico), con- tendere, porrigere, extendere, explicare), Cic:
traddizione, discorso contrario, Quint. e (anche coUum, Cic erura, Ov. brachia alci, per
: :

al plur.J Tac. fargli posto, Verg.: frontem, corrugare la


con-triìho, traxi, tractum, ere, con- fronte, Cic: e così pure vultum, Ov.: e se e.
trarre, trarre insieme, I)riunendo: (dei polmoni, contr. se dilatare), Cic. e pass.
1) propr,: a,) contrarre, trarre insieme ^= rac- COntrahi in signif. medio, contrarsi, restrin-
coglier e, radunare, accogliere, comun. di cose gersi (contr. dilatali ovv. diffundi), contraMtur
617 contrapono contremisco 618

rictus, Ov.:cum spiritus timore contrahitur, dicente con, a) agg.: e. quaedam vis, Cic: pars

Sen.: contractum aliquo morbo bovis cor, Cic: causae, Cic: in contrarias partes disputare ovv.
contractum genibus tangas caput, da toccare disserere de alqa re, Cic: col genit., hujus vir-
colle ginocchia il capo rannicchiato, Hor.: tutis contraria est vitiositas, forma il contrap-
pari, come t. t. di medicina, contrahi =
con- posto, Cic: col dat. ovv. inter se (fra di loroj,
trarslper malattia, ritifarin, curvarsi, storcersi omnis voluptas honestati est e, Cic: orationes
per malattia e sim., contractis membris clami- inter se e. (l'ima prò e l'altra contro), Cic.
tans se vivere, Suet.: contracti cruris aridi ner- b) sost., contrariura, i, n., e plur. contraria,
vi, Sen. P) come 1. 1. nant. e. vela, ammainare,
, Òrum n. il contrario, V opposto, contrasto,
, ,

fig. =starsene tranquillo, Cìc. ec^Hor. b)»'en- a)sing.: aa) generic: alqm in contrarium mu-
der rigido, duro im membro, comun. pnrtic. tare (far cambiar di parere), Curt.: alqd in e
contractus =
rigido, irrigidito, digitus torpens mutare (volgere in senso contrario), Curt.: e
contractusque frigore, Suet.: mori contractam in contrarium disputare, Tac. dial.: seguito da
curii te cogunt frigora (la zanzara, cV inverno), atque od ac fda quello che, da ciò che), con-
Phaedr.: e del freddo stesso, contraete frigore trarium decernebat, ac paulo ante decreverat,
pigrae (delle api), Verg. 2) trasl.: a) di spazio, Cic: ex contrario (in Nep. e postaug. e con-
restringere, accorciare, castra (ancIlC COlVag- trario), avverbialmente =
per contrario, al con-
giunta in exignurn orbem), Caes. e Liv.: con- trario, invece, Cic
PP) l'opposto, antitesi, con-
tracta aequora jactis in altum molibus, Hor.: trasto, il contrario, Comlf. rhet. 4, 27. Cic. de
orbem (della luna), Ov.: umbras (delgi'irno), inv. 1, 42. P) plur.: aa) generic: conferre pu-
Ov.: horrida tempestas contraxit caeluni (re- guantia et comparare contraria, Cic: diversae
strinsej oscurò il cielo, Hor. b) accorciare, h- vocant animum in contraria curae, Verg. in :

dìtrre in breve, dire in breve, scrivere in breve, contraria (in senso contrario) mutare, vertere,
fare un riassunto, riassìiiiiere, spiegare, esporre Ov.: col genit., earum (artium) contraria, Cic:
inbreve (contr. estendere, dilatare), orationeni, coZ dat., contraria expectatis, VeU. pp) asser-
nomina, verba, Cic: praecepta in unum, Ov.: zioni della parte contraria, ragioni contrarie,
rerum notitia in artum contracta. Veli, e) rac- Cic. de or. 2, .331. 2)partÌC.: a) nemicamente
cogliere, contirarre, delimitare, liiniture, a) trasl.: contrario, nemico, ripugnante, avverso, non favo-
universitatem generis Immani, Cic.: ea contra- revole, arma, Ov.: exta, Tac: col dat., alqs
here in augustumque deducere, Cic: e in ter- mihi in venitur maxime e, avversario, Phaedr.:
mine scherzoso, res tuae ita contractae, ut etc, litora litoribus contraria, Verg. b) inopportuno,
avviluppate (= imbrogliate), Cic. p) affetti: svantaggioso, pernicioso (contr. utilis), otiuill
appetitus omnes, Cic: cupidinem,Hor. à) strin- maxime e esse, Cic: sin (ea) contraria, Nep. :

gere, serran-e, opprimere, animum (contr. remit- col dat., monens philosophiam imperaturo con-
tere), Cic: e trasl. rifer. a pers., ut et bonis trariam esse, Suet.: contrarium est seguito dal-
amici quasi difFundantur et incommodis con- Z'infin., Quint.
trahantur, che p'I bene dell'amico (il cuore) voiitrectiibiiiler, avv. (contrectabilis),
si allarghi, per dir coù, e per gT infortunii sensibilmente, in modo palpabile, palpabilmente,
si stringa, Cic. Lucr. 4, 658.
contra-poiio, posui, posl'tum, ere, con- conlrcctatìo, ònis, f. (contrecto), contatto,
trapporre, Quiut.: sost., contrapositum, i, n., il toccar con mano, Cic de nat. deor. 1, 77 :

contrapposto, plur., Cic. de rep. 4, 4.


COnlrslrié, aw. (contrarius), contraria- contrecfo (coii-tracto), avi, àtum, are,
mente, IJ propr.: sidera e procedentia (ora toccar (con mano), tastare, palpare, I) in gcn.:
lentamente, ora celermente), Cic. II) trasl. : a.) propr. : vulnus (curare), Ov. pecuniam, :

a) in senso contrario, alqd dicere, scribere, Cic: raggirare, Suet.: liber contrectatus laanibus
verba relata e, in senso contrario, in contrap- vulgi, logorato, Hor.: di soggetti inan. per-
posizione, Cic. e. scriptum esse, contraria-
: sonif., sol nudum contractans corpus aquai,
mente, in senso opposto, Cic. b) inopportuna- Lucr. P) trasl., aa) trattare q.c. collo spirito,
mente, e. dicere aliquid, Tao. dial. 34. leggemnente, superficialmente, divulsa et quasi
coiitrSrTus, a, um (centra), che si trova discerpta, Cic. PP) comprendere, contenere q.C.
ili fronte, T) che sta di fronte, opposto, che è spiritualmente, occuparsi collo spirito di al-
dirimpetto (dall'altra parte), e Collis nasceba- cunché, tota mente varias voluptates, Cic.
tur adversus buie (di fronte a questo) et con- IIJ parlic. a) toccare, accarezzare, lisciare,
:

trarius (dall'altra parte, sidl'altra riva del leonem (per ammansarlo), Sen. b) toccare,
fium"), Caes.: e vulnera, sul petto, Tac. col
: «astare, esammawrfo, membra (matiismortuae),
dat., Carmaniis e pars, Mela. II) affatto oppo- Suet.: onincs partes corporis (captivae venalis),
sto, che si trova, è, che va, che. <ì diretto, volto in Sen.: e toccwwio, «imitare, fuminas praetcxtato-
parte direttamente contraria, X)propr.: tcUus, sque pueros, Suet.: CI. 35. e) uistare, palpare
Ov.: ictus, colpo tirato da persona di fronte, impudicamente, a.) propr.: multoruni uxores,
Cic: quadrirenies, che stanno di fronte. Suet.: Suet.: sinus, Ov. p) trasl. nudare corpus et :

e in contrarias partes fluerc (di fiumi), Cic: in oculis vulgicontrcctandum perniittere, farlo
contrariani partem reviuciri (di travi), Caes.: vedere, Tac: prcgn., contrcctata iìliaruiii pu-
col dat., tigna iis e. bina, Caes.: classi e fla- dicitia, violata (per esser stato toccato il loro
niina, spiranti in senso precisamente contra- corpo), Tac aiin. 14. :)5.
rio, Ov.: -nel paragoni seguito da atque (che, coii-troiiiiMrw (contrciiiesco), tremili, ere,
da), qui versantur retro contrario mota atque I) intr., frenwre, tremate, Cic. Olline COutre- :

caeluni, Cic. B) trasl.: 1) ingen., contrapposto, muit neiiius, Verg.: trasl., cujus in inea causa
direttamente contrario, contrastante con, contrad- numquam fides virtusquc contreniuit, vacillò.
619 contremo contueor 620

venne meno, Cic. II) tr., tremare, fremere tra, da com = «.verso-»), volto di fronte,
davanti ad alcunché, alqd, Sen., Hor. ed a. trasl. : = che dipende dalla discussione prò
COntrPlllO, ere, fremere, tremare, PaCUV. e contro, cont>'overso (contr. confessus), Cic.
fr. in Cic. de or. 3, 157. Lucr. 5, 1219. ed a. : unito con dubius, d. controversusque
con-ti'ilkììo, trtbui, trìbutum, ere, aggiun- {contr. certus), Cic.
gere, annettere q.c. a q.C associare, compar- COIl-(rU«*Tdn, avi, àtum, are, trucidare, ta-
tire, rot^giungere cotnpartendo, riunire, a) g'.C. gliarea pezzi, taurorum opima corpora, Sen.:
come parte, ad un tutto, a.) ingen.: Sperchei- plebem immisso milite, Sen.: corpus contruci-
des undae contribuere aliquid, contribuire, datum,Cic. —
Fig.,vem publicani,Cic.Sest.24.
Ov.: con cum e Z'abl., proprios cum alqoannos, con-lrrido, triisi, trùsum, ere, IJ urtar
TibulL: comun. col dat., suos annos alci, Sen. insieme, Lucr. contrusa corpora, concentrati,
:

P) come t. t. di atti pubblici, ora congiun- = Lucr. IIJ cacciar dentro, inti-udere, aiqos iu
gere, annettere, ccc, come appartenente al baliieas, Cic.
territorio, al popolo, al governatore, al re, coiilul>eriinlis,is,c.(com etaberna), cAc
come di sua giurisdizione o con sovijanità, gode la medesima taberna, IJ came-
cum e Tabi., cum Oscensibus, Caes.: alsempl. rata, a) in istretto senso, i soldati che allog-
dat., Locrenses Aetolis, Liv.: se Aetolis, Liv.: giavano con altri sotto la medesima tenda, di
Uxioram gentem sul)actam Susianorum sa- solito in numero di dieci sotto un capo (decu-
trapae, Curt.: regna alieuigeois (agli stranieri rione), Cic. ed a. h) in senso lato: a,)di giovane
= a re stranieri), Suet.: ora unire, ecc., ad = nobile che prendeva seco un pretore (legato)
una lega come membro, Achaico contribuì come compagno ed amico allo scopo di per-
conciut), Liv.: Elei nuper in Acliaicum contri- fezionarsi nell'arte mititare, e lo teneva sem-
buti concilium, Liv. b) più oggetti distinti pre presso di sé, e. aut comes magistratus,
in un sol punto, in im tutto, comun. Suet.: e alcjs ed alci, Cic. Ironie: contuber-
t. t. di atti pubblici, con in e Z'acc, in unam nales praeclarae, delle amanti nella tenda di
urbem contriljuti (eontr. pagatim habitantes), Antonio, Cael. in Quint. 4, 2, 123. p) com-
Liv.: novos cive.s in octo tribus, riunire in 8 pagno, collega, nell'alta amministrazione dello
nuove tribù, Veli.: cosi anche in unam co- Stato, ille erat ovv. est meus ovv. alci e in
horteni eos, qui etc, .lustin. con ad e Tace, : COnSulatu, Cic. IIJ eotnpagno, vicino di casa,
:

e. urbes ad condendam Megalen polin, Liv. d'alloggio, generic, amico per


di favola, e
con-trislo, avi, àtum, are (con e tristis), sempre (contrapp. ad hospes, amico di pas-
render triste, I) in rapporto al senso esterno; saggio, pel momento), habuisses non hospitem
caelum frigore pluvio, Verg. laevo lumino, : sed contubemalem, Cic Ironie, e Quirini, di
Verg. inversum annum, Hor. II) in senso
: Cesare, la cui statua era nel tempio di Qui-
morale =
rattristare, conti-istare, affliggere, rino, Ci.', ad Att. 13, 28, 3.
alqm, Cael. in Cic. ep. : passivo, contristari, conluherniuin, ti, n. (com e taberna).
rattristarsi, affliggersi, Sen. IJ astr., il partecipare insieme ad
con-tritiis, a, um, part. agg. (dacoiìtero), una taberna, 1) tenda comune dei soldati, in
logoì-o, triviale -- noto a tutti, trito, prover- senso lato, a) generic. del convivere coi sol-
bium vetustate contritum, Cic: communia et dati, legionum, colle legioni, Tac: militum,
contrita praecepta, Cic. coi soldati, Tac. b) della famigliarità più in-
controversia, ae, f. (controversus), con- tima del giovine nobile Romano col pretore
(anche dibattimento davanti
troversia, qitistione (F. contubernalis n" I, b, a), contubernii ne-
al tribunale), in quanto le due parti si con- cessitudo, Cic: patris contubernio (nel seguito
trappongono l'una all'altra, disputa (anche del p.) militare. Sali.: ironicamente, e. mulie-
scritta), a) reale : contro ve rsiam habeo cum bris militiae, del vivere insieme, delle rela-
alqo de alqa re, Cic. controversia est inter
: zioni intime con una cortigiana, Cic Verr. 5.
alqos de alqa re, Cic. in controversia versari
: 104. 2) comunanza di abitazione, amicizia di
ovv. esse, esser discordi, Cic: controversiam casa e di tavola, e generic, stretta fa migliar itii,
inferre, Caes., ovv. facere, Cic, eccitare ini- a) generic, con parenti, amici, discepoli, ecc.,
micizie: in controversiam adducere ovv. vo- matris, Liviae Augustae, Suet.: Epicuri, Sen.
care, Cic, opp. deducere, Caes.: inimicare; trasl., a) della coabitazionc degli animali
controversias minuere, Caes. , non est contro- cogli uomini, hominis, Sen.: digli animali
versia, quin etc, Cic: sine controversia, senza cogli animali, fortuitum e, Phaedi". p) fig.,
opposizione, senza quistione, Cic. (però Vi- di astr., in tam magno vitiorum contubernio,
ctoria sine controversia =
senza combatti- in una così gran compagnia di vizi, Sen.
mento, battaglia incruenta, Fior. e sine uUa ) : b) coabitazione =r unione illecita, concubinato,
controversia, Cic. b) caso giuridico, controve^'sia, così dello schiavo con una schiava come
che si proponevano come temi nelle scuole di anche {in oppos. a connubium) del libero con
retorica (compiut. e lieta, contr. vera), Sen. una cortigiana, ecc., Curt. ed a. IIJ concr.,
rhet. ed a.: s.-liotastica, Quint. la comune taberna, 1) tenda comune, ie-
controvcr<>ìfo«>ns, a, um (controvereia), ponere in contubernio arma, Caes.: progredì
soggetto a lite, litigioso, controverso, res, Liv. 3, contubemiis, Tac. 2) abitazione comune, par tic.
72, 5. Sen. ep. 85, 24. di una coppia di schiavi, contubernio servi
controversor, ari (controversus), discu- publici abditus, Tac. hist. 1, 43.
tere prò e contro ; discuteì'e, dLsputare in senso ron-tiioor, t'uttus sum, èri, rimirare,
contrario, inter se de hujuscemodi rebus con- cioè IJ guardare, mirare, scorgere, id novum
troversari, non concertare, Cic. fr. Agesilauscontuens.Nep.Chabr. 1,2. IIJ pren-
conti*o-vcr<iiis, a, um (contro, com£ cen- dere in considerazione, esaminare attentamente.
621 contnitus convalesco 622

percorrere colVoccliio, eolio syuardo, considerare, COn-llindo, tVldi, tusum, ere, pestare, smi-
a) propr.: os, Cic: totam terram, Cic: alqm nuzzare, ammaccare, rompere, spezzare, fracas-
acrius, Nep.: alqm altero oculo, duobus oculLs, sare, fiaccare, I) propr.: manus, Cic: contusi
Cic: di luoghi personif., Acrocorinthus utra- ac debilitati inter saxa rupesque, Liv.: della,
que maria contuens, Mela 2, 3, 7 (= 2, § 48); grandine, e vites, Hor. di malattie, arti-
:

cfr.Cic: prò domo 146. b) trasl.: spirituahn., culos, storpiare, Hor. II) trasl., domare, ad-
bene propositum piane e ac videre piane, Lucr.: dome.st icore, indebolire, abbattere, fiaccare, an-
cum (revocatio illa) a contuendis nos malis nientare, audaciam, Cic: animum suum. Cic. :

avocat, Ci . classem, Liv. :ferocem Victoria Hannibalem,


COntmlìlS, abl. li, m. (contueor), sguardo, Cic.
occhiata, rista, Curt. (d a. oon-lìlor, tui, arcaico = contueor w" II.
contììniacTa, ae, f. (contumax), aite^rigìn contiirhalTo, ònis, f. (conturbo), contur-
nobile riprovevole, ostinazione, inllessibilitit, bazioni-,turbamento, a) fisica, mentis (del men-
caparbietà, orgoglio, capriccio (^cOìltr. obsc- tecattoj, Cic. Tusc 4, 30. b) dell'animo, sbi-
quium), a) degli uomini, a.) generic : e. et ar- gottimento, Cic. Tusc. 4, 19 ed a.
rogantia, Cic: oris oculorumque e. ac superbia, conliirlialiis, a, um, part. agg. [da con-
Cic: e responsi tui, Cic: libera e, nobile alte- turbo), conturbato, turbato, a) fisicam.: OCUlus,
rigia (di Socrate davanti ai suoi giudici), animus,Cic. \>)spiritualm. e mentcdm., dipers.,
Cic: abrupta e. (radicalifimo, contr. deforme ai nel pensare, eram in scribendo conturbatior,
obsequium, servilismo), Tac: alversus prin- Cic. p) nelTanimo, sbigottito, confuso, imba-
cipem, Tac. ^)pnrtic., renitenza alla sentenza razzato, Cic.
del giudice o alla citazione in tribunale, eon- eon-tiirlio, avi, atum, are, confondere,
tiimacia, Trajan. m
Plin. ep. 10, 57 (66), 2. scompigliare, disordinare, a) Ogy. mater.:
b) degli animali, pecorum, Sen. a) generic: ordines Eomanorum, Sali.: basia,
conliiiiiiioTter, aw. con compar. (con- scambiare in quantità disordinata, Catull.
tumaxì, superbamente, inflessibilmente (in SCUSO ^) confondere ::^ conturbare , turbare, VOCem ,

buono e cattivo), ostinatamente, contitmace- Lucr.; e et infirmare imaginum notas, Cornif.


mente, eajtricciosamente, Cic. ed a. rhet. b) contingenze pubbliche e domesti-
contììniav, macis, agg. con compar. e che: rem publicam, Sali.: rem, tutta la fac-
superi, (com e TEM-o, teinno), superbo, infles- cenda, Sali.: partic. e. rationes o rationem
sibile, arì-ogante, reniteìite, ostinato, capriccioso, assol. conturbare, versare in imbarazzi pecu-
a) dipers., e di imprese ocondizioni personali, niari, far bancarotta, Cic. ed a.: trasl., ita COU
a.)generic, dipers., Cic. ed a.: vultus, Curt.: turbasti mihi rationes meas. ut etc, hai tanto
animus, Tac: preces, Tac: in superiores e, sconcertato i miei concetti, che, ecc., Ter.
Coruif. rhet.: e adversus plebem, Suet. ani- : e) spirito e mente, a) confondere, turbare lo Spi-
mus contra calamitates fortis et e, Sen. rito nel pensare, animum, Lucr.: alqm, Cornif.
^)partic., renitente alla sentenza del giudice rhet. p) nel senso, turbare, confondere l'animo
alla citazione in tribunale, contumace, Plin. =: porre nell'imbarazzo, rendere sbigottito,
pan. 40, 5. b) di e. inan., duro, rm-ido, Uma, alqm. alqm valde, Cic.
Phaedr. coiitii!«, i, m. (xovcój), pertica (come uten-
coiilììmelia, ae, f. (dalla rad. TEM, da sile navale), imigo giavellotto, asta (come arma
<;mj temnOjContemno, quindi anche), offesa nel- dei cavalierij, Liv., Verg. ed a.
l'onore, derivante da disprezzo, contumelia, in- cwnubiaiìs, e (conubium), maritale, Ov.
giuria, oltraggio, villania, onta, trattamento igno- ed a.
minioso, disprezzo ignominioso , I) propr.: coniibiuni, lì, n. (com e nubo), con-
A) m
</e«.: contumeliam jaocre in alqm, Cic: tratto di matrimoniurn justum, cioè di un
alqdin contumeliam accipere, ritenere q.c. per connubio valevole con tutte le sue conseguenze
oltraggioso, Ter.: e o contumeliae verborum, di diritto, fatto in una forma determinata tra
villanie, oltraggi, Cic: e est coiTinfìn., Sen. persone ugualmente autorizzate, matrimoniu
rhet. B) partic, oltraggio infamante per libi- formale, I)come connubio legale, strettamente
dine, violazione, libido et c, Liv.: piratarum civile, Sabinorum conubia conjuugere,Cic.: nei
contumelias perpeti, Cic. II) trasl., rie e. inan., poeti al plur. parlando di un connubio solo.
disagio, ingiustizia, quamvis vim et contume- alcjs conubia servare, Verg.: trasl., per concv-
liam perferre , Caes. lignum inquinare omni
: bito. Lui r. e Ov. II) come diritto di contrarre
contumelia, Phaedr. ?6wmatrÌmonÌUm justum, diritto matrimonUOe,
COnluiii«>lìn>«o, aw. C07i compar. e su- connubio, compar, Liv.: conubium finitimis ne-
peri. (Ci'ntumeliosus), contumeliosamente, ol- gare, Liv.
traggiosamente, villanamente, Cic cd a. cóniis, i, m. (xcBvos), cono, I) propr.: coni
eonliìniólìusiiti, a, um, pan. agg. con forma, Cic. II) trasl., cono sull'elmo, sulla cui
compar. e superi. CcontumeKa), che offende cima siadattava il pennacchio, Verg. ed a.
nell'onore, che oltraggia, che vitupera, cioè con-»ale<»oo, valui.ere, »-«»iri3<»"'''<'> I)rin-
a) di pers. = contuntelioso, ingiurioso, diffama- vigorire = divenir piii folte, piti rigoroso, rfiffor-
torio, oltraggioso,maldicente, maligno, Cic. in : zarsi, crescere rigoroso, 1) projìr., di Uomini,
edictis, Cic. b) di
e. innìi. contumelioso, in-= .Justin.: di fuoco = crescere, dilatar.si, Quint.
giurioso, diffamatorio, oltraggioso, dieta, Sali. : e Ov. 2) trasl.: a) rinvigorire =
aumentare in
litteriie e in nlqin, Cic. potenza, divenir potente, crescere, prender forza,
oAii-luiiiììlo, avi, àtnm, are, coprire con di uomini e cose, Cic, Liv. ed a. b) acquistar
un tumulo, seppellire, ni paSSivO, COntumulari valore, testamentum, donatio convalescit, Cic.
patria humo, Ov., ingestà humo, Ov. II) rinvigorir» :^ ristabilirsi, risanarsi, guarire,
623 convallis convenio 624
\)pro2or.,Cic.eda.: ex morbo, Cic: de vulnere, opinìonem ratio convellet, Cic: e al passivo,
Ov. 2) da una condizione cat-
trasl., riatufrH quo judicio convulsam jienitus scimus esse rem
tiva, lìt tandem sensus convaluere mei /'dallo publicam, Cic: eà discordia nepotes suos con-
stupore), Oy.: tandem annona convaJuit, Suet. velli, strappar/! dal tranquillo sentiero della
OOn-vallis, is, f., cavo avrollamento, con- concordia, Tac: Tiberius vi dominationis con-
valle, talv. anche concavi pp-miu d'una valle, vul-sus et mutatus est, strappato dal sentiero
fianchi d'una valle, Cic, Caes. ed a. della virtù, guastO; Tac: con de e Z'abl., alqm
con-viiso, avi, are (com e vasai, »'ti«m>e, de pristino statu (di una lettera), Cic
per il Viaggio, aliquid,
mettere, insieme, partic. convella, ae. e. (convenio), cfee viene in-
Ter. Phorm. 190. sieme, al plur. SOSt. =
popolo che si riunisce,
OOllVCClO, are (intens. di convello), tras- forestiero che si unisce con altri, CiC ed a.
portare , raeeogiiere ripetutamente, praedam, ooiivcnTcns, entis, part.agg. (convenio),
Vere:.: iìilces scalasque ex proximis agris, Tac. che sHncOntra, I)propr.,conveniente,adatto,
convcclìir, òris, m. (convello), compagno benectoga,Ov. art. ami. 514. /7)trasl ,con-
di nriviyazione, Cic. al Att. 10, 17, 1. veniente, coriispondenle, convenevole, confacente,
OOIl-VollO, vexi, vectum, ere, condurre, conforme, dicevole, armonico, a dicevole, adatto,
)

trasportare, riunire, frumentum eX finitimis acconcio, rispondente, pì-oprio, cum alqa re, inter
regioni! us, Caos.: materiaiii in insulam, Cic. se, alci rei, ad alqd, Cic: in alqd. Veli.: in alqa
oon-vcllo, velli e (raro) vulsi (volsi), vul- re, Liv.: assol., Liv.: e neutro pi. sost., recta
sum (volsnm), ere, svellere, strappare et convenientia, Cic: reddere personae conve-
= traendo e urtando, strappare dcd suo po- nientia cuique, Hor. : alci convcnieutissimus
sto, dalle sue giìinture ; secondo i casi = est coirinhn., Plin. pan. 87, 1 nihil conve-
:

svellere, strappare, sradicare, stracciare, squar- nientius dueens, quam coli' infin., Suet. Aug.
ciare, lacerare, demolire, ahbatteie, atterrare, 10. b) bene e, in buoìia armonia in buone =
talv. anche = trascinare attorno, sconvolgere, relazioni, bene e propinqui Cic proximi co-
, :

scompigliare, disordinare, I) propr. : l) in gnatique optime e, Cic.


gen.: claustra januae, carceris, Val. Max.: gra- convriiienJer, avv. (conveniens'), convc-
dus Castoris, Cic: pedem mensae, Ov.: repa- nient<^mcnlc , conve)u>vol>nentc acconciamente ,
,

guIa,Cic. : alterius (arboris) lentum vimen, rispondentemente, alci rei, Cic : cum alqa. re,
Verg.: rar. esseri anim., convulsi laniatique Cic: ad alqd, Liv.
centuriones, lacerati [secondo Nipperdey = convonieniTn, ac, f. (convenio), l'incon-
strappati via fdal suolo)], Tue: teneros e. fe- trarsi, convenienza, conformità, armonia, natu-
tus, svellere dal corpo, abortire, Ov.: e di sogg. rae cum extis, Cic: pirtiuiii, Cic: assol, Cic
inan.: non hiemes illam (aesculum), non flabra con-veiiTo, veni, ventum, ire, v. int.-.c tr.,
ncque imbres convellunt, Verg. e al passivo, :
1) convenire, incontrarsi o truvarsi insieme, con-
vix septem nave.s convulsae undis euroque su- correre , radunarsi (contr. abire, discodere),
persunt, spaccate, che fanno acqua, Verg.: A) in gen.: 1) propr., di pers.: illuc Ov.: bue,
convulsum remis rostrisque a,eq\\or, sconvolto, Cic: bue undique, undique ex Gallia, Caes.:
Yerg.: colla determ. a che? vectibiis infima ad ripam Ehodani, Caes.: ad aedes, Cic: ad
saxa turris, Caos.: auricomns arboris fetus duro rcgcm, Liv.: ad judicium, Cic: ma ad clamo
ferro [contr. manu carperò), Verg.: dapes avido rem, nel gridìo, nello schiamazzo, Caes.: in
dente, lacerare fpoet. ^= divorare), Ov.: col- consilium frequentes, Cic: unum in locuin,
l'agg. di dove? fZow£?e.^ Herculem ex suis Caes.: e senipl. in unum, Sali, e Liv.: Romam,
sedibus, Cic: simulacrum Cereris e sacrario, Liv.: eodem ab Sclj'mbria et ex Thracia,
et
Cic: e (fìg.) alqm ex suis paene hortulis, Cic: Liv.: ex fuga in oppidum, Caes.: illic conve-
viridem ab humo silvam, svellere, Verg.: ab nisse, Cic: in colonia .\grìppinensi in domum
terra {imem,sciogliere,\ei-g:.: sua robora terra, privatam, Tac: Cyrri apud hiberna dccumae
Ov.: turrim altis sedibus, Verg.: Roma prope legionis, Tac: Ephesi ad Antiochum, Justin.
convulsa sedibus suis, Cic 2)partic.: a) come 2) trasl., di astr.. cum niultae causae conve-
1. 1. strappare le insegne (dal
milif.,c. sìgnìim, nisse unum in locum atque inter se congruere
suolo, come segnale della partenza), Cic. eda.: videntur, Cic *i
così anche e. vexilla, Tac: e aquilani, V:il. Max. B) partic: 1) come 1. 1. pubbl. di comuni,
b) strappar memhra
dalle giunture, .iiogare, che appartengono alla giurisdizione di qual-
a.)mediante cadute, Lufr.:
ecc., slogarsi, artus, che capohin IO, civitates qnae in id forum cou-
armos, Col. P) alla tortura, slogare, omnes venirent, appartenenti a questa provincia,
partes, Sen. rbet.: mniiibra, Sen. rhet. e) con- Cic. Verr. 2, 38. 2) come 1. 1. giuridico, e in
velli, provar emwulsioni, spasimi, di memhra, manum (della, donna), mediante il matri-
convulso latore, col fianco contratto dagli spa- monio (usus, confarroatio o comptio, V.), venir
simi, ^net.: fauces conyn\sa.e, sofferenti di spa- in j'ottfe del marito, Cic. ed. a.: viro in maiium,
simo, Quint. d) strappare Ir parole di lìncea, Cic: in nianum flaniinis, Tac. 3) convenire con
verba, Sen. ep. 40, 2. II) trasi., quasi svellere alcuno a caso o con intenzione, incontrarsi,
dalle sue giunture, dalla sua via, scuotere nei incontrare qualcuno, ricercare, abboccarsi, visi-
suoi fondamenti, nella sua esistenza, abbat- tare, sex eqnites, Caes.: ubi eos convenit? Cic:
tere, rovinare tanto politicamente quanto mo- e alqm in itinere, Caes.: alqm ad Tempe Thes-
ralmente e intelleftuahnente cuncta auxUia , salica, Liv.: alqm Coreyrae, Cic: alqm Deme-
rei publicae, Cic: castrorum decus fonare), triade, Liv. al passivo, ut se convenivi nolit,
:

Tac: domum alcjs, diroccare, Tac: e gratiam Cic: eum a minore Balbo conventuni, Cic:
alcjs, Hirt. b. G.: nullis nuntiis et promissis fi- opus esse sibi do.nino ejns convento, doveva
dem legionum, Tac: di sogg. inan., si cara parlare al suo signore, Liv.
625 conventicium conversio 626

IT) pregn.: A) radunando, fm-mare un tutto, così numerosa adunanza (popolazione), Cic:
unirsi, congiuìmersi, l) propr., di atomi, Lucr. in conventu maùmo, davanti ad una grandis-

5, 429: di persone, cougiungami, sposarsi, Lucr.


sima società, davanti a tutti, Cic: a conventu
2, 923. 2) trasl.: a) dipers., convenire,
concor- (radunanza festiva) se remotum domi te-
dare, essei- d'accordo nel volere, nelle deci- nero, Nep.: scio, quid ille conventus (circolo
sioni, ecc., e. de alqa re, Justin. Commi. di uditori) postulet, Cic: coti ad e Tace, ad
b) alqd convenit o impers. sempl. convenit, Marcellos, Cic. b) adunanza tenuta sotto la
»t fa d'accordo, si decide COÌÌ alcunO in co- direzione d'un presidente, ecc., in senso cat-
imtne, si conviene, si stabilisce, q.C. conviene, tivo, conventicolo, seuatus sive potius conventus

«t riesce d'accoì-do iti intomo a q.C, (con senatorum, Cic: e. nocturnus, Cic. Così pure
altri con sé Stet^SO) uno si unisce, diventa partici a) adummza di p' recclìi Stati (di una
uno (una sol cosa) in intorno a q.C, a) pers.: legajo dei loro rappresei, tanti p;r gl'int ressi
pax cum alqo conveuit, Liv.: judex convenit In- comuni, ccnfederazionc, adunanza degli .Stati
ter adveisarios,Cic.:rem couventuram, si unirà confederati, consiglio, conyrtsso, Artadum,Nep.:
(accorderà). Ciò. ed a.: condiciones non conve- Acbaici coucilii, Liv.: frequiiilissimus legatio-
nerunt, Nep.: in eas condiciones pax convenit, nuni, Nep.: ediccre Argos conventum, Liv.: ibi
Liv.: al passivo, pax conventa, convenuta per babere Conventum Euboiiaruni civitatium,Liv.:
accordo, Sali.: quibus conventis, Liv. P) im- voluti conventum terraruiii orbis (congresso
pers.: quibuscum sibi de pace conveniret, Ju- mondialej agere, Justin. pj adunanza, conve-
stin.: e scmpl. ut Lacedaemoniis cum rege con- gno degli abitanti di una provincia, cagio
veniret,c/ie ìL. facessero impatto colre,Ts&^.: nato dal pretore o d'ii suoi legati, partic. per
cum de facto convenit, Cic: mihi cum Dejotaro l'amministrazione della g'ust'zia, adunanza
convenit, ut etc, Cic: convenit, si sostiene, si del distretto del circolo, CLìtsiglio del di.-,tret1o

asserisce generalmente, colVacc. e V infin., del circolo, adiinam.a, iisdem diebus meUS
Liv.: pacto convenit, ut etc, Liv.: col sempl. conventus erat Apumeue, Cic: conventum
cong., darent convenit, Liv.: ut (uti) conve- agere, tenere il consiglio, l'adunanza, Cic.
ed
nerat, come si era convenuto, Sali.: ita enim a.:quindi anche l'intiera contrala apparte-
convencrat, Liv. nente ad un circolo, disiretlo provinciale, di-
B) con, m, a q.C, adattarsi, accomodarsi, con- stretto giuridico, giurisdizione, diocesi, comun.
venire, 1) propr.: ad pedem apte convenire nominata dalla città capitale, homo omnium
(dicahari),CÀc. 2)trasl., adattarsi a oper,ecc, ex conventu quadruplatorura deterrimus,
ilio

a) adattarsi rt q.C ^concordare con q.C, accor- Cic. e) {compi, conventuscivium Eoniauorum),
darsi, incontrarsi, corrispoiulere, bacc tua deli- società limitata di cittadini romani, i quali
beratio non convenit cum oratioiie Largi, Cic: vivono in una provincia, formino una cor
nonien, numerus convenit, Ter.: impers., ad partizione e hanno un centro comune, da cui
numrnum convenit, Cic. b) incontrare quale, prende nome anche comunem nte la società,
trovare, aver relazioneCOn ulc, qUae vitia vi- contunitù, (cwporazione) dei cittadini
romani, C»
dentur in quomvis potius quam in istum con SyracusanuSjCic: Campnniae, Caes.: cives Ro
venire, Cic: in queni ea suspicio convenit, Cic. mani, qui ejus conventus erant, Caos. B) Z'tn.
e) coni'ejiM'e a qualcuno q.C. =
adattarsi, ttar contrarsi che unisce, unione (contr. digrcssio),
bene, esser dice vale, iìla, ornamenta convenire iis duarum stellarum, Sen. qu.nat. 7, 12, 4: degli
rebus, quas gesseram, Cic: niliil autom niinus atomi, Lucr. 1, 611. II) trasl., convenzione,
in perfecto duce. .. convenire, Suct.: coU'acc. e accomodamento, accordo, eX COnventU,CÌC. Cae-
Z'infin. =
conviene, si addice, si rirìiicAlc, quid cin. 22.
vos sequi conveniat, Cic: assul., i(Ui enini con- eoii-vei'l>"ro, avi, àtuin, are, percuotere,
venit ut etc. , Cic. d) bene (optiine) conveuit
, battere, OS suuiii, Curt.: caput, Suet. : trasl.,
(alci) cum alqo, esistono buone relazioni COn al- vitia, castigare, /lagellare, Sen. ep. 121, 4.
cuno, Cic e Sen.: parim. bene convenit e sem- coii-veri'o, verri, versum, ere, raccogliere,
plicein. convenit Inter alqos, Ter. nettare, pulire, (juidi [uid sabuli in campis jacet,
coiiveiitTcìiini, Ti, n. (convenio), mercede, Curt.: trasl., liereditates omnium, accumulare
stipendio, salario, Cic de rep. 3, 48. (carpire), Cii^ de off. :>, 7!^.

convenlfcììliiiii, i, n. (oonvenio), I) «</«- coiiversJilTo, ònis, f. (con ve so), I) uso


ttnnsa, congreganiento, conventicolo, Cic. Scst. frequente di una cosa, extra conversatiunem
91 e de domo 74. II) meton., luogo di radu- jacère, Sen. de ben. 3, 2, 3. II) conunereio =r
nanza, luogo di rianione, conventicolo,Ta.C. ed a. relazioni, trattenimento, conversazione, pratica,
coiiveiitTo, ònis, f. (convenio), convenzione, alcjs (con alc.J, Veli., Tac. ed a.
accordo, làv. e fc'en.; quindi appuntamento, con- convei'sio, ònis, f. (converti»), conv,-rsione,
tratto, Plin. cp. volgimento, rivolgimento, e precis. COmUH. pas-
COIIVClltlini, i, n. (convenio), convemione, sivo, I) propr. , rivolgimento, giro, corso dei
accordo, patto, spesso cong. pactum conventum, corpi celesti, e annua, giro, corso dell'anno,
convcntuni et pactum, Cic: ex convento, Cor- Cic: e mundi, totius mundi, Cic: conversiones
nif. rhet.: ex pacto et convento, Cic. caeli, astrorum errantium, Cic: perpetui cursus
coiiveiilìÌK, iìs, m. (convenio), il conve- conversionesque caelestes, Cic: mensium anno-
nire come stato, I) propr .: \)adunanza,eonve- rumque conversiones, giro, corso dei mesi e
gno, commi, meton. =
folla, moìtitudine radu- degli anni =
il ritorno periodico dei mesi e
nata per uno scopo lecito od illec, adunanza, degli anni, C'ic. J/) trasl.: l) volgimento, giro,
riunione, circolo, societù, a)generic.: nationum, solo come 1. 1. retor., a) (con o senza oratio-
Cic: virorum mulierumque celeberrimus, Cic: nis Verborum) giro :~^ arrotondamento, giro,
c. meretricius, Cic: in tanto conventu, in una del discorso, al sing. e plur., Cic. do or. 3,
G27 converso converto 628

186 e 190. b) come fg. retar.: a) e. in extrc- Phrygiam, Nep.: se ad montes, Caes.: convertit
mum, rivolgi mento = ripetizione
delia mede- cum paucis ad equites. Sali.: omnis vis Romana
sima paralo in fine della jwopofi. {greca àvxi- Vejos conversa est, Liv. ^)roigereq.c. di nasco-
oxpocpVj od àutcpopà), Cornif. rliet. 4, 19. Cic. de sto in qualche luogo pecuniam publicam do-
or. 3 , 206. P ) volgi»iento , ìinituincnto ::= eon- mum &\x?im, sottrarre, Cic.
,

e) passiva fmediale^ I
trappoxiziotic (chiostica) della, medesima pa- converti o conversum esse, riguardo alla dire-
rola [greco àvxtiisxapoXYj, p.es. esse oportet zione locale al sito, volgersi, dirigei'si, voltarsi,
ut vivas, non vivere ut edas), ('ir. de or. 3, spelunca conversa ad aqui-
giaceì-e (esser volto),
207. 2) pregn., traafor»iuzione, rivolgimento lonem, Cic: alter conversus in contrariam par-
= cambiamento, a) politic, tenipestatum, tem erat vallus, Caes. 2) volgere in circolo,
status, Cic.: rerum, Cic: quaedam conversio- volgere intorno, rifl. se converterc e passivo
nes rerum publicaium, Cic. b) stilisticam., (mediale) COTVfcrtl =
rivolgersi, aggirarsi, gi-
cambiamento, rifaeimento (di versi in pi'OSa, rare, quae (terra) circum axem se summà cele-
di brani di altri scrittori, ecc.), ex Latinis ritate convertit et torquet, Cic: in infimo orbe
COnversio, Quint. 10, 5, 4. e) trasfoì-mazione, luna solis radiis accensa convertitur, Cic. :

mutamento, alterazione del Contegno, tanta COn- quindi volgere un gira di tempo compiere, =
versio consecuta est, Plin. ep. 9, 13, 18. terminare, cum aetas tua septenos octiens so-
converso, are (intens. di converto), vol- lis anfractus nondum converterit, Cic.
gere intorno, animus se ipse conversans, Cic. Il) trasl. : 1) ingen., volgere verso a in un
TJm. 8, § 27 trasl., aliquid in animo sa-
: oggetto, contro un aggetto, rivolgere, voltare,
lutare converso, considero attentamente, Sen. dirigere, trasport<trc, trasferire sopra Un Og ).:

ep. 62, 1. rifl., se convertere a sempl. convertere e pas-


con-versor, àtus sum, ari, praticare con sivo mediale converti, rivolgersi, voltarsi, a) ge-
alcuno, aver dimestichezza, tisare, assol., Sen.: neric: in se unum omnium vires, Liv.: ad
alci e cum alqo, inter alqos, Sen.: in regia, equestrem ordinem atque in ceteros ordines
Curt. easdem vitae condiciones, trasferire nel, ecc.,
con-verlo (converto), verti (vorti), versum Cic: tum omnem orationem tradu.xi et con-
(vorsuni), ere, convertire voiiare, volgere, = verti in increpamlam Cnepionis fugam, ho ri-
rivolgere, a COn riguardo allo scopo, volgere, volta a, ecc., Cic: gratulabor tibi prius, deinde
piegare, rivolgere,rifl., Se convertere scmpl. ad me convertar, mi rivolgerò a me (per trat-
convertere e passivo mediale, converti -- vol- tare dei miei interessi), Cic. omnis est risus :

gersi intorno o verso, com.un. COn avv. e prep. in judicem conversus, si volse contro il giu-
(partic. in o ad coll'acc), I) propr.: 1) volgere dice, Cic. b) volgere, rivolgere, voltare, piegare,
voltare verso dall'altra parte (davanti a die- dirigeì-e lo Sguardo, l'attenzione, il pensiero,
tro, sopra sotto) o verso qualche lato, parte, a) il proprio sguardo, ecc., omnes convertere
a) generic: aculeum (fig., aculeum testimouii oculos Itali, volsero quivi lo sguardo, Verg.:
sui), Cic: baculum, Cic: cardinem, Verg.: cu- ut (oculi) aspectum quo vellent facile conver-
spidem, Verg.: corpus liuc illucve, Cels.: naves terent, Cic. e ad tribunum militum ora,
:

in eam partem quo ventus fert, Caes.: colla ad Caes. video in me omnium vestrùm ora atqae
:

fireta, Ov.: palam anuli ad palmam, Cic: luna Orulos esse COnverSOS, Cic. ^) rivolgere su di
potest id lumen con vertere nobis (versa di noi), «è lo sguardo di tm altro, ecc., a qualcuno
Lucr.: tigna duo contra vim atque impetum col suo sguardo, ecc., a.'x) lo sguardo, ecc. di
fluminis conveisa, Caes.: rifl., simulacrum alcuno, omnium oculos ad o in se, Nep. e
Victoriae ad valvas se templi limenque conver- Curt. omnium oculos animosque in semet,
:

tisse, Caes.: mediale passivo conversi oculos in- Curt.: e sempl., oculos hominum, Liv.: animos,
ter se atque ora tenebant Verg. Così pure , Liv. PP) alcuna col suo sguardo, omnem exe»-
partic, a) 1. 1. milit.: e signa, rivolgere le in- citum in se, Liv.: sempl., e omnes, Liv. Civi- :

segne, fare una conversione, vaUar(si), Caes. ta tem, Liv. e) rivolgere, dirigere la mente, il
e Liv.: cosi anche nrstri rursus conversi, fa- sentimento, l'animo, l' inclinazione, lo zelo,
cendo « fronte indietro », Caos.: e terga, e se, la cura, la speranza sopra un ogg., applicare,
voltarsi =
fuggire, Caes.: e. aciem, mutar l'or- rivolgere, a) il jiroprio spirito, ecc., animum
dine di battaglia, Liv.: e così paucos nostros (di ad publicam a privata curam, Liv. omne stu- :

nemicij, Kìrt. b. 6.: c.hostium aciem in fugam, dium curamque ad banc scribendi operam,
Caes. P) trasportare, collocare altrove, invertire Cic: omnia in bellum Consilia, Curt.: rifl., se
le parole, Quint. 10, 1, 29. y) l'^ft-t convertere convertere o sempl. convertere e passivo (me-
se sempl. convertere o medio passivo converti diale) converti, volgersi, rivolgersi, applicarsi,
ad alqm, nella conversazione, nel discorso ri- se ad pbilosopbos, Cic: se ad otium pacemque,
volgersi ad alcuno, Cic. b) nel movimento, nel- Cic: convertere ad nostros (amicos), Plin. ep.:
l'andare, volgere, rivolgere, piegare, dirigere, omni civitate in eam curam conversa, Liv.: ad
vias, Verg.: fugam, volgersi dalla /'. (= ces- haec consultanda a vi atque armis converti
sare la /'.), Verg. vox banum Herculem con-
: (del popolo), Liv. e così partic. conv. se o
;

vertit, spinse E. a voltarsi, Liv.: se in porticu, sempl. conv. ad o in ah^m, come ammiratore
voltarsi, rivolgersi, Cic. rifl. se convertere o : partigiano, nello Stato, rivolgersi ad alcuno,
sempl. convertere e passiva (mediale) converti, darsi, toccare, Cic, Tac e Sen.: (mediale) pas-
rivolgersi, c SCOTO, couvcrti domum, Coniic: sivo, cuncta ad victoris opes conversa, Tac.
bine se in Asiam e, Cic. Così partic: a.) come p) lo spirito di alcuno (attenzione), ecc. o
t. t. milit.: iter, voltare, rivolgere, Caes.: iter alcuna: ab eo, quod agitur, animos, Cic: ani-
in provinciam, Caes., o ad depopulandam Acar- mos imperitorum ad deorum cultum a vitae
naniam, Liv.: hostem in se ab alqo, Curt.: se in pravitate, Cic: civitatem ad Volscos, Liv. (res)
629 convestio convinco 630

totos ad se oonvertit et rapit, Cic: e partic, aequora vertex, Ov. sost., convexa vallium,
:

rivolgere (aiiiicnre) lino ad nlcuHO fcome Se- convalli, valli profonde, Justin.: e così sempl.
guace poUt.J, ad Masinissam Numidas, Liv. 29, convexa, Verg.
oO, 7. d) volgerli q.c. nel una destinazione, ad coiivTcìfiilor (convìtTator), òris, m. (convi-
uno scopo, iinpiegarc a q.c, in suam rem aliena, cior), ingiuriatoì-e, oltraggiatore, calunniatore,
Cic: rationein in fraudeiu nialitiamque, Cic: detrattore, Cic ed a.
mandatum adsuum cominoduiii, Cic. e)voigere, convTcìor (convlttor), atus sum, ari (con-
voltare q.c. verso questo a quel lato, oi.)n€l giu- vicium), rimproveraì-e qualcuno ad alta voce,
dicare, nolite fortunam convertere in culpam ingiuriare, oltraggiare, svillaneggiare, calun-
(ascrivere a colpa), Cic ^)nelV adempiere, nel niare, Liv. ed n.: alci, Quint.
compiere, id ad salutem convertit, Nep. al- : convicTiim, ti, n. (= convocium, da com
terum (auxilium) ad perniciem mcam erat a e vox), T alzar la voce, I) in gen., ru-
vobis consulibus canversum. Cic. spesso rifl., : more prodotto dal parlar forte, partic. da
convertere o passivo (mediale) converti, vol- alterchi, dispute, sgridate, schiamazzo, gridio,
gersi, rivolgersi, voltarsi, riuscire, mutarsi, hoc strepito, alterco, lite, baruffa rumorosa, contesa
vitium buie in bonum convertebat, Cic. in : ad alta voce, e mulierum, Cic. fr.: cantoruni,
quartanam conversa vis est morbi,Cic. 2) 2J''e^«., Cic. ante aedes facere convicium. Ter. di
: :

volgere q.c. in modo che ne risulti un cam- animali, e ranarum, Phaedr. II) partic,
biamento, un mutamento, rivolgere q.c, mu- rimbrotto rivolto ad uìia determinata pers.,
tare, cangiare, a) generic: a) mutar l'animo rabbuffo, a) rimbrotto per disapprovarc, bia-
di alcuno, far cambiar di sentimento, auimos, simare, rimprovero ad alta VOCe, biashno, ri-
Cic: mentes niUitura, Caes.: passivo (mediale), prensione , ammonizione , coì'rezione ad alta
imitarsi, cangiarsi, subire un mutamento, ani- voce, contraddizione, disapprovazione a VOCC
mus aeger avaritià facile con versus est. Sali.: alta (conir. plausus), convicium acerbum,
hac oratione habita miruni in modum conversae Phaedr.: grave, Cic: convicio alcjs corripi,
sunt omnium mentes, Caes.: conversi animum Caes.: alci convicium facere, far rimproveri
vultumque (nell'animo e nell'aspetto), Tac ad alcuno, riprendere biasimare, Cic. ed ,

g) condizioni: rem publicam, Cic: praemia a.: alci e maximum facere, ut ne col eong.
Metelli in pestem, Sali.: di sogg. innn., non (per far sì, che non, ecc.), Cic: urgebor
fas nefasque (di un fdtro), Hor. possitne elo- : jam omnium vestriàm convicio, tosto sari
quentia commutatione alqà converti in infan- oppresso dai rimproveri di voi tutti, Cic:
tiam, Cic: rifl., se conv. e sempl. conv., vol- di sogg. inan., epistulam hanc convicio effla-
gersi, convcì-tirsi, mutarsi, in graves inimicitias gitarunt codicilli tui, la tua lettera mi ha
convertunt se amicitiae, Cic. num virtus in : quasi rimproverato, Cic b) riprensione per
vitium possit convertere, Cic: parimenti pas- oltraggiare deridere , rimbrotto, parola ol-
,

sivo (mediale), conversa subita fortuna est, traggiosa , calunnia , ingiuria i^illania , motto ,

Nep. y) come t. t. retor-, mutare con arte pungente, motteggio, scherno, beffa (contr. blan-
T espressione in un'altra, conversa oratio atque ditiae), e joculare, Sen. e. petulans. Veli.: :

mutata, Cic: convertendi genus, Cic. 5) come dicere alci convicium, Ov. facere alci convi- :

1. 1. r/ramm., casus conversi =


casus obliqui, cium, ingiuriare, oltraggiare alcuno, Sen.
casi obliqui, nella declinazione, Cic. de nat. (cfr. n" a): consectari alqm conviciis et sibilis,
deor. 2, 64. come 1. 1. milit., castra castris,
s) Cic: regerere (restituire) c.mvicia, Hor. : me-
cambiare accampamento con accampamento ton., nemorum convicia, picae, uccelli scher-
=^ procedendo, fissare sempre nuoci accam- nitori, dilerjgiatori, beffardi, calunniatori,
pamenti, Caes. b. e 1, 81, 2. b) convertire, Ov. inet. 5, 676.
mutare, trasformare, riguardo al SUO intiero eonvicllO, Ònis, f. (convivo), il vivere in-
essere, alla sua figura, rifl., se convertere o sieme, relazioni di società, esistenti con (llcwiO,
sempl. cunvertcre o passivo fmediale) converti Cic lil. in Cic. ep. 16, 21, 4. Meton., convi-
= trasformarsi, mutarsi, tellus induit ignotas ctiones àoxaesiìciie, persone che appartengowi
horainura conversa figuras, Ov. e terras in : al tuo commercio domestico, Cic. ad Q. fr. 1,
freti formam, Ov. Hecubain in canem, Cic:
: I, 4, § 12.
se in hominem (di una Tac: se ex
divinità), COIlVÌCtiir, oris, m. (convivo', famigliare,
homine in beluam, Cic.
converti in pretium
: dimestico, compagno, compagno di tavola, amico
(di Giove), Hor. e) convertire da una lingua di casa, cotidianus, Cic fil. in Cic. ep. ed a.
in un altra =
tradurre, traslatore, aliqua de convirtiìst, m. (convivo), I) il vivere
us,
Graecis, Cic: orationes e Gracco, Cic: llbrum insietne, famigliariti't, dimestichezza, Cic ed a.
e Gracco in Latinum, Cic: Electra (Sophoclis) Il)partic., convito, banchetto, Ye\ì.,Ttic. ed a.
male conversa, Cic con-vinco, vki, vìctum, ere, convin-
coii-veslTrt, ivi, Itum, Ire, vestire, trasl., cere, cioè I) eonvincerc vittoriosamente una
^ricoprire, circondare, omnia hcderà,
rivestire pers. di un errore o d'una colpa, di modo che
Cic: omnia sua luce (del sole), Lucr. domus : essa confessi la cosa, a) convincere di un er-
duobus lucis <;onvestita, Cic. rore, confutare vittoriosamentc, advcrsarium,
coniexus, a, um (convehor), convesso Cic: sectam, Cic. b) convincere di una colpa
O concavo, I) in su, convesso, arcuato, fatto fin tribunale o nella vita privata) (contr.
« volta, caelum, Vcrg. orbis luaac, Cic:: absolvere), alqm, Cic. e colV&bX. (mediante),
:

sost., convexum, i, n., e couvexa, òamn, n., alqm teste, chirographo, Cic: convictus multis
volta, in convexo nemorum, Verg. convexa avaritiae criminibus, Cic: convictus veris (me-
=
:

caeli, "Verg. II) in giù che scende rapido, diante Tesposizione della verità), Liv.: istius.
elle si affonda in giro, concavo, iter, Ov: : C. in vita tot vitiis flagitiisque con vieta, carica, Cic:
631 convinctio coonor 632

con in e Tabi., convictus in pari peccato o in COn-vSlutOr, ari, agyìrarsi (voltolarsi,


hoc scelere, Cic: col genit., convicti maleficii Forcellini), cum omni exoletorum turba, Sen.
servi, Cic: convinci sumniae negligentiae alcjs ep. 1 14, 25.
judicio, Cic: coU'infin. o Tace, e Z'infin., con- con-volvo, volvi, volutum, ere, convol-
vincer id fecisse, Liv. caedem in cives para-
: gere, rivolgere, avvolgere, I)^roto-
visse, Sali. IIJ provare, dimostrare una COSa lare, voltolare, avvolgere, e in ffiro = rotolare,
vittoriosatnente, in modo dinw-
irrefragabile, a) avvoltolare, a)generic: turbines rapta convol-
strure come nullo, mostrare nella sua nudiM, vunt, Sen.: sol se convolvens, Cic: onera inae-
cmifutare vittoriosamente (davanti ai giudici e qualiter convoluta, avvolti disordinatamente
nella vita privutaj, errores Epicuri, Cic: poe- Tun coU'altro, Sen.: con in e Z'acc, in lucem
tarum et pictorum portenta, Cic. male con- : (alla luce del giornoj lubrica terga (del ser-
victi memor furoris, del furore svelatosi con pente], N
erg.: trasl.. Galloarraeciani quoque
dispetto e oltraggi (ad Ulisse), Ov.: colVahL Syriaci belli ruina convolvit, trnssr seco o die-
(meliante), falsum veris rebus, Lucr. b) di- tro a se, Fior, b) partic., avvolgere, rotolare
mostrare come vero, irrefragabile, pi'oeare, sta- uno scritto, maguam partem libri, voltare, ri-
bilire vittoriosamente, virorum bonorum testi- piegare, Sen. rhet. II) avvolgere avviluppare, =
monia, Cic: qiiod apud patres convictum, Tac: testudo convoluta omnibus rebus, quibus ignis
colVahì. fcon, mediantej, arguraentis peccata jactus et lapides Jefendi possent,Caes. IIIJ ro-
convinci, Cic: aliquo facinore comperto avari- tolare, avvolgere insieme, convolvi in multipli-
tiam esse convictam, Caes.: coU'acc. e Tinf., cem orbem, avvolgersi fdi un serpente), Val.
Stoicos nihil de diis explicare convincit, Cic. : Max.
,eum ne liberimi quidem esse ratio et veritas COn-v8niO, ere, insozzare, vomitare ad-
convincit, Cic. dosso, mensas hospituin. Ciò. Phil. 2, 75.
convincilo, Onis, f. (*con-vLncio), con^iun- con-vHlnri'o(convolnero), avi, àtum, are,
sione, particella, Quìnt. 1, 4, 18 e segg. ferire jrrofondantente, vulnerare, piagare, alqm,
COn-VISO , ere, considerare attentamente, Sen.: alqm jaculo, Auct. b. Afr. : trasl., male-
esaminare, Lucr.: poet. (del sole, ecc.) ri- = dieta mores et vitam convulnerantia, Sen.:
schiarare, illuminare un luogo, Lucr. e Cic convulneratus libidinibus. Sen. rhet.
poet. co-ft|»erTo, perui, pertum, Ire, contr. es-
convit..., V. convic... perio, p'crui, pertum, ire, coprire intomo,
convita, ae, e. (convivo), convitato, com- completantente ; ricoprire, alqm lapidibus, Cic
mensale, Cic ed a. e Liv.: trasl., coopertus (copertus) sceleribus,
C0nvivàii<«, e (convivium), convìvale, ap- Cic.
partenente a banchetto, convito, cibo, mensa ; da cSopiallo (coptàtto), onis, f. (coopto), ele-
convito, Sen. ed a. zione per cmnpietare una corporazionc, ecc,
convTvàtdr, òris, m. (convivor), convita- elezione complemeiaare, fatta per lo più dai
tore, albergatore, Hor., Liv. ed a. membri della corporazione stessa, integra-
coiivivTaiis, e, talv. = coxì\ìya,\ìs (^V.). zione (mediante elezione), coUegioram, Cic:
COnvìvTunij ti, n. (convivo), IJ compagnia tribunorum, Liv.: Juliae gentis, mediante ado-
di ospiti invitati, partic. compagnia di tavola, e censoria, atto di completare il
zione. Fior.:
convito, banchetto, Comici, Cic e Hor. IIJ me- senato per mezzo dei censori, Cic. e In pa- :

ton., compagnia di tavola = convitati, Ov. e tres, Liv.


PUn. cSopto (copto), avi, àtum, are (com e opto).
COn-V?VO, victum, ere, I) convivere
vixi, scegliere := eleggere un nuovo membro
con uno, vivere insieme, Sen. ed a. II) pran- per completare una corporazioHc, ecc, per lo
zare, mangiare insieme, assol., Sen.: CUm alqo, pili per opera dei membri della corporazione
Quint. stessa, aggregare, ascrivere, CoUegas. sibi CoUe-
convivor, atus sum, ari (conviva), imban- gam, Liv.: sacerdotem, Suet. : senatores, Cic:
dire un un
convito, bancìietto, convitare, man- veterem senatum tollere et novum e, Liv.:
giare in comune, banchettare, gozzovigliare, ex singulis tribnbus singulos augures, Cic:
Ter., Cic. edimpers., convivatum assidue
a.: alqm in suum locum, Cic. alqm in coUegium :

duobus Suet.
tricliniis, (augurum), Cic con dopp. acc, al passivo
:

COIIVOCatìO , onis, f. (convoco), convoca- con dopp. nom., alqm magistrum equitum,
zione, convocamento, populi Romani ad rem pu- a, ecc. (del dittatore), Liv.: alqm tribunum
blicam defendendam, Cic. post red. in sen. 38. plebei (plebi), Liv.: pontifex (come pontefice a
con>voco , avi , àtum, are, convocare o pontefice), in locum ejus a collegio cooptatus
chiamar molti insieme, chiamare a sé, radu- est Q. Fulvius Flaccus, Liv.
nare con invito orale, raccogliere, senatum, CO-or?Or, ortus sum, orìri, nascere subi-
concilium, Cic: dissipatos homines in societa- tamente, sorgere, destarsi , levarsi, spuntare,
tem vitae, Cic: popidum in forum, Val. Max.: I) tn gen. : cooriuntur ignes pluribus simul
piscatores ad se, Cic: praefectos equitum ad locis, Liv.: cooritur risus omnium cum liilari-

concilium, Caes.: obsides in coUoquium, Curt.: tate, del prorompere, manifestarsi di


Nep. :

e sempl., ad contionem conv. (se. niilites),Liv.: mali fisici, di tempo cattivo, burrascoso, ecc.,
anche condurre una persona con altre, alqm cooriuntur dolores, Liv.: cooritur tempestas,
in vestram contionem, Cic. agr. 3, 16. maximus ventus, magnus imber, Cic, Caes.
convolnei'o, V. convulnero. ed a.: del sorgere, prorompere di avvenimenti
COn-vSlo, avi, atum, are, convolare, volar politici, subituni bellum coortum est, Caes.:
verso, accorrere fdi molti), statim, Cic: ad Sel- statim vis coorta, subito si venne alla vio-
la? consulum, Liv. lenza, Liv. II) partic, destarsi ostilmente,
633 coortus copia 634

irrompere, prorompere, nìln pugna. Coorti pu- Cic. : copine rei familiaris, copiae familiares
giiam integram ediderunt, làv. in pugnarti : exiguae, genere fama atque copiis
Liv.: rex
repente, Liv.: e. in o adversus alqm, Liv. ad : potens {contr. iuops), Sali.: genere copiisque
bellum, Liv.: e del sorgere con ardore di sin- amplìssimus, Caes.: pauci opibus (influenza
goli (tribuni, ecc.) nella vita politica, omni- politica, potere) et copiis nffluentes, Cic. co- :

bus in eum tribunis plebis coortis. Liv. : quod pias Gallorura adamasse, Caes.: suis rationes
adeo atroces in has rogationes nostras coorti et copias in illam provinciam conferre, le sue
sunt, Liv. speculazioni e sostanze, Cic: circumfluere
COOI'tlì<!>, iis, m. (coorior), il Itmarsi, lo omnibus copiis et in omnium rerum abun-
spuntare, il nascere, Lucr. 2, 1106 e 6, 671. dantia vivere, Cic: fiorerò omnibus copiis, Cic:
Cfios (Coiis), i, f., e Cf»s, 0, f. (Kówg e cotidianis sumptibus copiae suppetunt, Cic:
Kùjj), isoletta, appartenente alle Sporadi. nel specialm. =
pì-ovrìsta in vettovaglie, p^-ovoi-

mar Egeo, sulle coste della Caria, rinomata yioni da bocea, vettovaglie, viveri {coutr. inopia
per i suoi vigneti, per i suoi tessuti leggieri e postaug. ciborum egestas), e. domesticae,
e trasparenti e tempio di Esculapio,
per il Liv.: e. tam urbanae quam rustica?, Plin.
nel sobborgo della città, di Coo (colla celebre ep. copiae urbis, maris, Plin. ep.: Tuscula-
:

Venere Anadiomène di Apelle, il quale per- nus ager opimus copiis, Liv.: alere se eorum
ciò viene chiamato Cous; cfr. k.\\Q\\es); patria copiis, Caes.: exercitum suis tectis et co-
alcjs

di Ippocrate e di Fileta: Coo, ora Stanco. — piis sustentare, albergare e sostentare, Cic: e
Deriv.: Ciius, a, um (Kòjog), di Coo, vestis, come t. t. milit. ^ provviste da guerra, partic.
ueste di Coo (cioè tunica di seta, spesso anche viveri, vettovaglie, provvigioni, frUlTientuiTl CO-

ornata con ricami di filo d' oro), TihxiW.: poèta, piaeque alia», Liv.: inops copiarumhostis.Vell.:
Fileta, Ov.: artifex, Apelle, Ov.: Venus, la copias Djrrhacliii comparare, Caes.: copias in
Venere Anadiomène di Apelle (V. sopra), castra convehere, Tac.
Cic: sost, a) Couiii, i, n. (se. vinum), vino di b) esseri anim., raccolta, massa, guantitù,
Coo, Hor. b) Coi, òruni, m., abitanti di Coo. sociorum atqué civium copia. Sali.: virorum
Cic. Coa, orum, n., vesti di Coo {cfr. sopra
e) fortium atque innocentium tanta copia, Cic:
Coa vestis), Hor. e Ov. remiguin gubernatorumque magna e, Caes.:
eópa, ae, f. (copo caupo), ostessa, pa- ^ minima e poétarum egregiorum, Cic: nel con-
drona d'una osteria, Syrisca, Ps. Verg. cop. 1, testo assol., est tibi ex iis qui adsunt bella
Suet. Net. 27. copia, Cic.
Cópae, arurn, f. (Ktònat), Capa, antica Così partic. come t. t. milit., massa delle
città della lega Beotica, a N. del lago, chia- truppe, a) sing., schiera, truppa, eseì-cito, na-
mato da essa lago Copais, presso l'odierna valis,armata, Cic. e Tac: omnis armatorum
Topoglia. — Deriv. : Cópais, Tfdis, f., Co- e, Cic: augebatur illis copia, ricevevano dei

paide, palus, lago Copaide o Copais. vasta rinforzi, Caes.: ea copia quam Capuae et
palude della Beozia, formnta dal Cefi^so. circa Capuam comparastis,Cic.: ea copia, quam
copcrio, pcrui, pertura, ire, V. cooperio. seenni eduxit, Cic: ut ipse eum omni e )pia
1. copta, ae, f. [propr. coopta, da com e ad nos veniret, Cn. Ponip. in Cic ep. ^)plur.,
ops), copia, provvista sufficiente , pili meno truppe, omnes copiae equitum, Liv.: maguae
ricca, sostanze sufficienti, abbondanti, mezzi, copiae peditum, Caes.: e. peditatusque, Caes.:
abbondanza, dovizia (contr. inopia, tulv. anche e. equestres, Curt.: e pedestres, fanteria,
penuria, egestas), I) propr.: 1) di ogg. mater. Curt.: e navales pedestresque, truppe di mare
e cose anim.: a) di ogr/. mater.: a) al sing., e di terra, esercito e urm ita, Liv.: e. terre-
ora col genit. ogg., 'dgrì, vectigalium, pecuniae, stres, Caes. e (contr. maritiinae) Curt.: e.
e.

Cic: ferranientorum, Caes.: frugum, Cic: fru- terrestres navalesque, truppe di terra e di
menti, Caes. lactis pressi, Verg.: festiva li-
: mare, esercito e armata, Liv.: magnae e ho-
brorum, Cic: aliarum rerum copia abundare, stium, Cic: e parvae, Hirt. b. G.: abundare
Curt.: erat ejus rei {intendi pabuli) min )r e, omni genere copiarum, Nep.: copias armare.
Caes.: ora col genit. sogg., omnis e. narium Sali.: copias magnas cogere, Caes.: tam exiguis
(per le narici), Hor. carni 2, 15, 6: ora nel copiis adversus alqm dimicare, Nep.: dimittere
contesto a,5sc»?.,locum domicilio ex magna copia omnes suas terrestres urbiuraque copias (la swa
{intendi locorum) deligere, Caes.: copia mala, fanteria e i presidi delle città), Caes.: copias
abbondanza dolorosa ( dell' aggravamento educero castris, e castris, Caes.: ex urbe, Nep.:
dello stomaco), Hor.: partic. pregn., denaro habere copias exiguas, Cic. parare copias. Sali.:
o mezzi di sussistenza più o merio su' fidenti, copias h istium profliirare, Decìdere, Cic: copias
soatonze , faeoltA , averi , ricchezze, agiatezza ea traducere, Nep.: copias secum transportare,
{contr. inopia, egestas), avaritia ncque eopia Nep.: copiis pedestribus plus valere quam na-
ncque inopia minuitur, Sali.: postremo copia valibus, Nep.: fig., copias eloquentiae ponere
eum egestate confligit, Cic: bonaiii copiara in medio, Quint. 7, 10, 15.
ejurare, V. ejuro «" I: spesso prò copia = 2) ogg. astr., quuntitti, nuntcro, copia, abbon-
a norma delle sostanze, degli averi, prò ea danza, e arguincntorum , Lucr.: in magna
copia, quae Athenis erat, Sulpic in Cic. ep.: copia rerum, Sali.: abundare exemplorum, le-
prò temporis illius copia, Liv.: prò copia cujus- gum, responsorum copia (diunoratore), Quint.:
que, Curt. P) al plur., mezzi, grandi prorvistf, partic. come proprietà dello scrittore, oratore
qtiantitfk, copia, abbondanza, per li) piìl prC'/n. e del discorso, copia, abbondanza, ricchezza,
= denaro e mezzi di sussi'ttema, sostanze, ora col genit., rerum copia verborum copiam
averi, facoltiì, agiatezza, abbondanza, copiae fru- gignit, abbondanza di pensieri produce ab-
menti, Tac: omnium rerum affluentos copiae, bondanza di parole, Cic: copia verborum sic
635 opia copulatus 63G
paratur, Quint.: dicendi o orationis, (in-
e. vincia minime e. ad alendos exercitus, Auct.
nnt'ì) facondia, Cic. e Quint.: lacultas di- b. Al.: e. a frumento locus, Cic. b) di pers.:
cendi et e. (facondiii), Cic: alcjs in dicendo a) riKco in denaro, ben provveduto, molto agiato,
ubertas et e. (contr. exilitas), Cic: e. serrnonis opulenti homines et copiosi, Cic: domus (casa
optimi, Quint.: e. invenieudi o inventionis, = famiglia) e, Plin. ep. (cfr. sopra n" a) ut :

Quint.: e. litterarum. abbondanza di cogni- erat in primis Inter suos e, Cic: rebus omnibus
zioni letterarie, Val. Max.: ora ansai., ora = oruatum et copiosum esse, essere ben provve-
copia del discorso, facondia, Periclis ubertas duto di tatto e ricco di denaro, Cic. fi) ricco
et e, Cic: inateries digna lacultate et copia in vettovaglie, provveduto largamente di provvi-
tua, Cic: OVa := copia, abOondanza, ricehesza gioni, hostis copiosissimus, Suet. ed Eutr.
di cognizioni, Aristoteles, vir suinmo ingenio, II) riguardo ad o^g. astr.: a) copioso inpen-
scientia (cognizioni), copia, Cic. nec ipse Ari-
: sierio parole, ex.) dell'esposizione, dell'espres-
stoteles admirabili quadam scientia et copia sione e dell' oratore =
ricco di pensieri, co-
ceterorum studia restinxit, Cic. or. 5. pioso, abbondante, facondo, particolareggiato,
II) trasl., facoiui, cioè oppoi'tunitA suffi- aa) deir esposizione , ecc.; oratio multa et
ciente, di ragijiungere, di fare q.c, ecc.,
2)otcì-e varia et e, Cic: est apud alqm de versiculis
si eadem illi copia fieret. Sali.: at pupulo Ro- meis multus copiosusque sermo. Plin. ep.: Se-
mano nuinquam ea copia fuit, il jjopolo ro- natus cansultum e et effusura, Plin. ep. pp) dei-
mano non ebbe mai queir opportunità, Sali.: Voratore, homo o vir, Cic. e Liv.: orator
aliam copiam quaerere, cerca re un'ultra occas. {contr. orator brevis), Cic: se copiosos et di-
(per amare). Ter.: si modo copia detur, se io lo sertos putant, Cic. : vir e. in dicendo, Cic. : e.

avessi soltanto in mio potere, Ov.: genit. (che homo ad dicendum, Cic. p) dèlia lingua, ricco
talvolta si deve integrare dal contesto) e (di vocaboli), lingua copiosii.r {contr: lingua
precis. ora col genit. sogg., prò rei copia o ex inops), Cic. de fin. 3, 51. yi della materia per
copia rerum, a norma delle circostanze. Sali.: l'esposizione, ricco di contenuto, materia, Plin.
loca ex copia (intendi loci) idonea, secondo, per ep. rerum varietas, Phaedr.
: b) ricco in :

la natura del luogo, Sali.: ora col genit. ogg., capacità o cognizioni o coltura, riccamente
dare Senatus copiam, lasciare al Senato, Tac: dotato, al>bondante, iugCnium C, CO-
euiiioso,

dare copiam crescendi. Ter.: o est alci copia piosissimum Quint. e Plin. ep. Bruttidius
. :

somni, alcuno può dormire, Liv.: ab Hispanis artibus honestis copiosu.s, Tac.
materiam einundi aut mutandi copia non est, t'upis, pTdis, acc. piar, ptdas, f. (xojtig),
Sali.: est alci copia dimicandi cuiii hoste, Liv.: sciabola corta e ricurva dei Persiani, scimi-
tit (intendi ab hoste) copia puo-nae (contr. *«««, Curt. 8, 14 (49), 29.
detrectat pugnam liostis), Liv.: Adherbalis ap- cópo, pònis, m. ^= caupo, V.
pellandi copia non fuit, SalL: postero die Phar- coprca, ae, m. (xojtpiag), sudicione =
nabazi copiam tbre, potrebbe parlare a F., sozzo buffone, Suet. Tib. 61 ; CI. 8.
Curt.: facere alci copiam frumenti, far perve- cópIalTo, V. cooptatio.
nire fr. ad alcuno, Caes.: facere alci consilu copio, r. coopto.
mei copiam, essere accessibile, per tino, che còpula, ae, f. (com e *apio), ciò che
domanda il mio consiglio, Cic: facere copiam annoda, incatena, copula, I)propr.:
pugnandi. Sali.: habere magnani copiam socie- S.')corda,fune,comun.laceio,guinzaglio, per COn-
tatis amicitiaeque conjungeudae, Sali.: habere dur gli aìdmali, partic. i cani, catena, copula
copiam alcjs, avere iti suopotere (nelle mani). vinctum ante se Thyum agere, Nep.: copula de-
Sali.: infine, dare copiam coìVinhn., Catull. trahitur cauibus, Ov. \))plur. copulae, ««essi
e Verg.: est alci copia seg. dairinfin., Sali.: per annodare, per cont/iungere, per legare, come
e copia est con ut e il cong. Ter. Deriv.: — indicazione gener. per i diversi generi di ar-
2. C^r>|»ia, -Mt, i., per.'iDiiiflcatacome .Kbwa- pioni (harpagones, inauus ferreae), Caes. b.
dantia, dea dell'abbondanza, bona, Ov. met. G. 3, 13, 8. II) trasl. a) generic: in eandem
:

9, 88. copulam conici, venir gettato confusamente


^
CopiSlae, arum, f. (dimin di copia), pugno insieme, Sen.: ille in copulam conjectus, ac-
di soldati, Brut, in Cic. ep. 11, 13, 2. coppiato (in società). Sen. h) legame, vincolo
copióse, avv. con compar. e superi, (co- che congiunge moralmente, irrupta co])ula, Hor.:
piosus), copiosamente, aObondantentente, larga- ut esset (Atticus) talium virorum copula, Nep.
mente, riccamente, con in gran numero COpììhllTo, (Inis, f. (copulo), congiunzione
quantità, I) riguardo a ogg. mater. o pers. stretta, unioni',accoppiamento, copula, a) Ogg,
large et e comparare pa.stum, Cic: senatorum inan.: haoc ererum, Cic: atoinorum inter se,
urna copiose (con granale maggioranza) ab- Cic: come 1. 1. retar., vocum, Quint.: verboruni
SOlvit, Cic. IIJ riguardo al discorso, con ab- inter se, Quint. b) esseri anim.: primi con
bondanza di pctuiieri, con abbondanza di parole, gressus copulationesque, Cic. de fin. 1, 69.
con facondia, dintesamcntc, dicere de alqa re, cópuliiliis, a, um, partic. agg. {da co-
Cic: laudare alqd, Cic. pulo), congiunto, incatenato, legato strettamente,
CÓpiÓSIIS, a, Um (copia), copioso, ricco in a) generic: haec quae dico , cogitatione (in
provviste, rieecunente dottato o provnednto, abbon- teoria) inter se ditferunt, re (ìnlla pratica;
dante, ricco {contr. inops, tenuis), I) rigaardo quidem copulata suut, Cic: come 1. 1. ì'etor.,
ad ogg. mater.: a) di ogg. inan.: aqua (acqua verba copulata {contr. simplicia), Cic. h)mo-
di un
acquedotto), Plin. ep.: domus, Phacdr. ralmente, niliil est amabilius nec copulatius,
{cfr.n° h); patrimonium amplum et e, Cic: qiaam morum similitudo, niente è più atto
victus e (contr. victus tenuis), Cic: oppidum a destare l'amore e a produrre un'intima
copiosissimum, Caes.: quamquam erat pro- unione, Cic. de off. 1, 50.
637 copulo Corcyra 638

copulo, avi, atum, are (copula), con- B) meton., per persona, anima, corda aspera,
g lung ere come vincolo o mc'( tante un vin- Verg. lecti juvenes, fortissima corda, Verg.:
:

colo, I) propr., copulare, (ivcoppiure, unire, le- di animali, levisomna canuni corda, Lucr.
gare insieme, eadem catena et custodiam (pri- C) trasL: \)cuore =
animo, mente, sentimento,
gioniero) et inilitem copulat, Sen.: hominem anima, senso, forti Corde forre mail, Ov.: se-
cura belua, Cic: altera ratis huic copulata est, datp corde, Verg.: quindi cordi est alci, sta a
Liv. IIJ trasl.: 1) nello spazio, cumjiungere, cuore ad alcuno, piice ad alcuno, è caro, di-
unire ntrettamente, a)ogg. inan.: heilera vi- letto ad alcuno. Comici, Cic. ed a.; e seg.
cinas platanos transitu suo copulat, Plin. ep.: dall' acc. e Z'infin., nos subigi, Liv. 2) cuoì-e=^
non aurj (dai.) res aurum copulat una, Lucr. senso, iierspicacia, intelligenza, accortezza. Co-
h) perS., congiungere, riunire, copulati in JUS mici, Cic ed a.: cor habere o non habere, Plaut.
pervenimus, Cic. '^) legare, congiungere me- e Cic: così anche nel bisticcio di Cesare tra
diante qualche intimo ìcgnmc {contr. sepa- cor (cuore in senso propr.) e cor (intelletto)
rare, divellere, distrahere, relaxare), a) ogg. in Suet. Caes. 77. IIJ bocca delio .stomaco,
inan.: res a natura copulatas errore divellere, stomaco, Lucr. 6, 1150. Hor. sat. 2,8, 28.
Cic: (virtutes) ita copulatae connexaeque sunt Cora, ae, f. (Kópa), Cora, antica città del

(sono congiunte e intrecciate), ut etc, Cic: Lazio nel territorio dei Volsci, ora Cori.
cum praesentibus futura, Cic: honestatem cum Cttralli, òrum, m. (KópaXXoi), Coralli, po-
voluptate, tamquam hominem cum belua, Cic: polo della Mesia inferiore, sul Mar Nero.
ncque (orator) exquirat oratione, an haec cdrallTiiiii e curalTiiiii, n. (xopdX-
li,
(queste opinioni) inter se jungi copularique XlOV, xOUpxXtOv), corallo rosso, Plin. 6
pussint, Cic. — Così purepartic: a.) come 1. 1.
corani, avv.
Ov.
e prep.,
oggettivamente I)
retar., eongiungere vocaboli in una proposi-
(cioè riguardo alla personal, nelle cui vici-
zion':, annodare, congiungere strettamente il
nanze q.c. si trova O accade), in presenza,
periodo, constructio verborum tum conjun-
alla presenza, nel cospetto, dinanzi, davanti,
ctionibus copuletur tum dissolutionibus re-
A) avv., in gen.: ea corani me praesente
1)
laxetur, Cic: congiungere due vocaboli in uno
dicere, Cic: ad restituendam aciem se ipse
=: contrarre, libenter etiam copulando verba
corani oifert, davanti ai soldati, Liv.: ut veni
jungebant, ut sodes prò si audes, sis prò si
e, Hor. 2) preijn., in presenza di tutti, davanti
vis, Cic. ^) congiungere, riunire dati nel pen-
agli ocelli di tutti, apeì'tamente, e. COnfodi.Suet.:
siero, mens (hominum), quae disjuncta con-
c. convinci, Tac B) prep. coWahì.: e genero
jungat et cum praesentibus futura copulet,
meo, Cic: dopo il nome. Germanico e, Tac.
Cic y) congiungere strettanient<;, annodare for-
II) soggettivam. (cioè riguardo all'or/getto,
teuiente, rafforzare condizioni morali, volun-
che si trova O ha luogo presso q.c), presen-
tates nostras, Cic: concordiam, Liv. b) con-
temente, in persona, personalmente, coi propri
giungere pers. mediante qualche vincolo nella
occhi, oralmente, e. loqui, Cic: CUm C SUmUS,
vitapubblica privata, riannodare, unire stret-
tamente, intimamente, legare, alqm Copulatum
personalmente insieme, Cic: e adesse, Caes.:
e agere,contr. litteris agore), Cic. e disce-
(
habere. Veli.: ita quodam uno vinculo co-
:

sibi
ptire [contr. per alios condiciones ferre), Caes.:
pulavit eos (milites), ut etc, Liv.: equester
e. intueri alqd, Cic: quod e. ex ipso audie-
ordo, qui tum cum Senatu coiralatus fuit, Cic.
bamus, Cic.
cÌ(c|uo, coxi, coctum, ere (pirobab. onoma-
iopea), cuocere, cucinare, ecc. I) propr.,
Corax, racis, m. (Kópag), Cm-aee, di Sira-
A.) in
cusa, -pregiato per la sua eloquenza e come
senso stretto : cenam, Nep.: panem, Plin.: liba
uno dei primi scrittori intorno all'eloquenza;
in foco, Ov.: qui illa coxerat, Cic: cibaria cocta,
nel bisticcio con xópag (corvo), Cic de or
pane cotto, Liv.: .schcrzos. dello scirocco,
3, 81.
vos austri, coquite horum obsonia, rendete
cotto (mircio), Hor. B) in senso più ampio :
Corbio, onis, f., Corbione, I) città degli
Equi, non lungi da Vitellia, sul fianco set-
1) apparecchiare col fuoco, bruciare, seccare,
tentr.dell' Algido, II) città della Spagna
disseccare, latcrculos, Cato: agger coctus, fatto
Tarragon.. presso Todierna Berga.
di mattoni, Prop.: robur, indurire al fuoco,
Verg.: e così del .seco ire, disseccare, indurire, COI*l»ÌS, is, f. [raro m.), corba, corbello,
del sole e dei venti, coquit glebas aestas ma- cesta, Cic ed a.

tutinis solibus, Verg.: rosaria cocta matutino coi'kTla, ae, f. (corbis), nave lenta da tra-
noto, Prop. ''l)render cAtj, matuìO maturare, sporto dil carico, corvetta, Cic. ed a.

del sole, poma cocta et matura, ('ic. ?>ìfar Corltiìlo, ònis, m., CorOuione, cognome ro-
fermentare, decomporre, Cllove et Spilitu Omnia mani, V. Domitius.
cocta et ronfecta, Cic. Ji^ trasl.: 1) macchi- ciU'codTliis, V. crocodilus.
nare q.c. nello .spirito, considerare, pensare a corculiiiii, i, n. (dimin. di cor), cuoricino,
q.c, Consilia secreto ab aliis, bellum, Liv. Plaut. ed a.: Corculum come soprannome di
2) sconnoigere colln pasìione alcuno (il cuore Scipione Nasica, a motivo della sua perspi-
di alcuno), molestare, tormentare (di dolore, cacia, Cic
affanno, ira, ecc.), alqm, Verg. e Quint. Coi'cyra, :io, f. (Kópxupa), Corcira, isola
cftquiis (cocus), i, IT)., cuoco, Cic. ed a. — del Mar Jonio sulla costa occidentale del-
il vocat. coque in equivoco .scherzoso con l' Epiì-o, colle città priìicipali di Corc3a'a (sul

quoque, Cic in Quint. 6, 3, 47. promontorio di Fulacro) e Cassiope [V. 2.


cor, cordis, m. (da connettersi con xapSiix Cassiopc), o>-rt Corfù. Deriv.: Corcy- —
«xyjp), I)cuoì-e, A)propr.: sine corde esse, raeiis, n, um (Kopy.'jpaìo;), corcirese, di Cw-
Cic: cor duos quasi vcntriculos habet, Cels. cira, epistula, scritta in Corcira, Cic: bellum,
639 cordatus corniculiirius 640

Nep. —Phir. sost., Corcyraei, òrum, m., abi- sapellfìx, opus,Cic: sost., a) Corinthii, òrum,
tanti di (Jurcira, Corciresi, Cic. m., abitanti di Corinto, Corìnzi, Cic. ed a.
COrdalll!*, a, Um (cor), cordato, dotato di h) Coriuthia, òrum, n., vasi corinzi, Cic ed a.
senno, d'intelletto, assennato, prudente, intelli- B) C»rìntliTìirii<«, a, um (KopivGtaxój), co-
gente, savio, egregie cordatus homo, Enn. in rinzio, Liv. C) C'drìnlllTariU!», li, m., lavo-
Cic. Tusc. 1, 18 e in Cic. de rep. 1, 30: pul- ratore di bronzo coi-imio, soprannome scher-
chre cordatus homo, Seu. apoc. 12, 2, v. 7. zevole apposto ad Augusto, a motivo della
corilax, àcis, m. (xópèaj), danza licen- sua predilezione per lavori di bronzo corin-
ziosa del coro nell'antica commedia greca, zio, Auct. incert. in Suet. Aug. 70.
distinta per movimenti rapidi e vivaci e per Cdi'ìi»li, òrum, m., Corion, città dei Volsci
atteggiamenti indecenti, in cui una fune nel Lazio, già distrutta da Caio Marcio {so-
scorreva nelle mimi dei danzatori. Però, al primnominato perciò Coriolanus).^ Deriv.: —
di fuori della commedia, veniva conside- Ciirìolanilt», a, um, di Corion, Coriolano;
rata come un segno di ubbriachezza o di 2ìlur. sost., Coriolani, òrum, m., ahit. di Co-
completa depravazione, cOT-drece, cordacem du- rioìi, Coriolani.
cere (xópSay.a gXxsiv), guidare il e, trasl., eilrTiiiii, l'i, n. (xópiov), pelle grossa e
del vivace ritmo trocaico, secondo una super- forte, cuoio degli animali, bovis, Justin.: coria
ficiale traduzione di Aristotele {il quale dice boum, Tac: e beluae, squame (di un ser-
sempl.: ò Sé i:pox,at-oj xopSaxixwTspog), Cic. pente), Val. Max.: corlis integerc turres, Caes.:
or. 198. Qoint. 9, 4, 88 {dove interpreta: ni- obvolutus et obligatus corio (del parricida),
mis currentem). Coruif. rhet. Prov. V. canis.
Cordìilta, ae, f., grande e celebre città Cornulìus, a, um, Cornelio, nome di mia
commerciale dell' Hisp. Baetica, patria dei delle più importanti gentes romane, notevole
due Seneca e delpoeta Lucano, ora, Cordova. per il gran numero famiglie che vi ap-
d'elle
— Deriv.: Cordiihensis, e, di Cordova, partenevano {oltre patrizie dei Dola-
alle
«ordovese; part. sost., Cordubenses, ium, m., bellae, Maluginenses, Scipiones, Eufini, SuUae,
abitanti di Cordova, dn-dovesi. Lentuli, anche le plebee rfe< Balbi, Mammulae,
Cordiivna, ae, f. (ropSuYjvV)), paese della Merulae, etc). —
Sono par tic. noti fra gli
Grande Armenia, l'odierno Kurdistan, i cui uomini: P. Cornelius Scipio Africanus major,
abitanti f^ordìivni, òrum, m. (ropSovjvoO, vincitore dei Cartaginesi nella Spagna e nel-
Cordtieni, odierni Kurdi; oppure ùordyaei, l'Africa fbattaglia di Zama201 av. Cr.), ce-
òrum, m. (FopSuaiot) e i monti di quel paese, lebre per la sua coltura letteraria e la sua

;

Oordyacì inonles(':àrop5uala òpy)), an- facondia. P. Cornelius Scipio Aemilianus


cora attualmente Monti Kurdi. minor, figlio di L. Emilio l'aolo, figlio adot-
CorrTnìiini , ti, n., Corfinio, antica città tivo di Cornei. Scipione (figlio del primo
fortificata, capitale dei Peligni, non lungi Africano), uno dei piti nobili Romani della
dair Aterno nel Sannio, ora soltanto poche Bepubblica; valente generale e come tale di-
rovine presso la chiesa di S. Pelino {tiel- struttore di Cartagine (146 av. Cr.). Fra —
^'Abruzzo citeriore). —
Deriv.: CorfT- le domi", Cornelia, la figlia piìi giovane
nYen»>is, e, di Corfinio, clementia, dimostrata del primo Africano, moglie di Tib. Sem-
da Cesare verso C, Cic: exspectatio, degli pronio Gracco, la nobile mndre dei due
avvenimenti di C, Cic. Gracchi: e Cornelia, figlia diQ. Metello Sci-
CAria, ae, f. (Kop(a), Corta, soprannome pione, dapprima moglie di P. Licin. Crasso,
di Minerva presso gli Arcadi. quindi di l'ompeo. —
Agg. Cornelio, leges,
córì^Ta, V. corrigia. leggi Cornelie date in gran numero da varii
CiSrinna, ae, f. (Kópivva), Corinna, I) poe- Cornelii, ma partic. da L. Cornelio Siila
tessa greca, nativa di Tanagra, nella Beozia, (contro gli assassini e avvelenatori, ecc.),
celebre per la sua bellezza; contemporanea Cic. ed a.: forum Cornelium o Cornelii, città
di Pindaro, II) pseudonimo dell'amante di dei Lingoni nella Gallia cispadana, fon-
Ovidio. data da Cornelio Siila; ora Imola, Cic. —
Cttrinllius (e -Ss), i, f. (KópivGog), Co- Deriv.: CornéiTanus, a, um, Corneiiano,
rinto, celebre città commerciante del Pelo- Corneliana (oratio), discorso tenuto da Cice-
ponneso, in mezzo all'Istmo {quindi bimaris rone per un C. Cornelio, Cic: castra Corne-
C), distrutta da Mummio (146 av.Cr.), riedi- liana Cornelia, F. castrum n" II, A, 2.
ficata un secolo dopo; ora Corinto o (ttirco) cornuolii!!», a, um (dimin. di 1. corneus),
Gereme. — Prov., non cuivis homini con- corneo, di corno, Cic de nat. deor. 2, 144.
tingit adire Corinthum {dal greco oò navxòg 1. cornirus, a, um {da cornu), corneo, di
àvépò; èj KóptvGov iaO' ó TiXoùs), « un viag- corno, rostrum, Cic: ora (n. plur.), Ov.
gio di piacere a, Corinto non è affare di 2. <"orii?ns, a, um (cornus), di comio, di
tutti », per indicare q.c, che non riesce a corniolo, virgulta, Verg.: venabula, Ov.
tutti a motivo delle difficoltà che vi sono an- cornTcen, cinis, m. (comu e cano), suo-
nesse, Hot. ep. 1, 17, HG: meton., captiva Co- natore di corno, anche di flauto {suonatore del
rinthus, bottino (in statue di bronzo) dell'in- flauto frigio =xEpaxaóXyjj), Cic, Liv. ed a.
tiera Corinto. Hor. ep. 2, 1, 193. Deriv.: — cormcììla, ae, f. (dimin. di cornix), cor-
A)Cttrinlliìu<<, a, um (KopivQwg), Corimio, tiacchiuaea, piccola cornacchia, dispreg iat. =
Cic: sinus, ora Golfo di Lepanto, Liv.: aes, sciocca, stupida cornacchia, Hor. ep. 1, 3, 19.
« bromo di Corinto » (lega di oro, argento CornTi'ìilaiius, V. 2. Corniculum.
e rame molto pregiata dagli antichi), con cornTcìilai'Tus, ti, m. (1. corniculum),
cui si facevano vasi, statue, ecc., Cic: vasa, soldato cui si donava un cornetto d'onore e
641 corniculum corollarium 642

quindi esente da certi servigi e veniva ag- quella dei tori colle loro corna) e il coraggio^
giunto come aiuto ad un ufficiale superiore, tollera cornua in alqm, Hor. cornua sumere,
:

cornicidario, soldato esenta dulia guardia, Val. prender coraggio, Ov.: cornua addere alci, far
Max. 6,1, 11. Suet.Dom. 17. animo, Hor. b) coi-no (tessuto corneo), nel
1. cornì<*ììluiH, i, n. (dimin. di corna), becco degli uccelli, Ov. raet. 14, 502. e) corno
cornetto, piccolo corno, trasl. = ornamento nell'unghia dei quadrupedi, Verg. gè, 3, 88.
delVelmo a guisa di corno, conceduto ai B) corno come strumento, vaso, ecc., a) come
soldati per la loro buona condotta, cornetto strumento musicale a fiato, a.) corno, partic.
onorifico, \Av 10, 44, 5: corniculum merere,
. nell'esercito, corno di guerra, cornetto, COn Cui
Aur. Vict. vir. ili. 72, 3: corniculo merere, ser- si davano i segnali militari (originar, un
vire come corniculario, incaricato (F. corni- corno di bue, partic. di bufalo, guernito di
cularius), Suet gr. 9. argento), Cic. Verg. ed a. p) il corno aggiunto
2. CornTcftliim, i, n., Comicoio, antica al flauto frigio per rinforzare il suono (xs-
città dei Latini sui monti Corniculani, a pagcpópog aùXóg) e poscia lo stesso « flauto
settentrione di Tivoli, residenza dei genitori frigio » (simile al nostro « bassetto »), Ov.
di Servio Tullio. —
Deriv.: CornTcìi- b) parti dell'arco fatte di corno, quindi (al
lanilS, a, um, di Cornicolo. sing. e plur.) =ai-co, Verg. ed a poeti, e) vaso

cornigPr, gfcra, gerum (cornu e gero), cor- da olio, Hor. sat. 2, 2, 61. d) imbuto, Verg. e
nifero, cornuto,Lucr. ed a. poeti. Col. e) i due lati della cetra originar, con-
cornTpvs, podis (cornu e pes), dal pie di sistenti in due corna, al di fuori, massiccie,
eorno, unghiato, Yexg. ed a. poeti. in dentro, incavate, che quindi prodticevano
coriiW, ìcis, f., cornacchia, nell'antichità una risonanza ; riuniti sotto e sopra con una
nota per la sua loquacità e per la sua mae- cordiera ; quasi cassa armonica, lati armonici,
stria neir imitare la voce umana, perciò e. Cic. de nat. deor. 2, 144 e 149. II) trasl.:
garrula, e. loquax, Ov.: come pure per la sua A) corno = punta, estremità, angolo esterno,
età, spes'io molto iarda, quindi e. annosa, e. a,)coinua,, punte, di forma di corno od imbuto,
vetula, Hor. natura cornicibus vitara diu-
: del cimiero dell'elmo (conus), in cui veniva
turnam dedit, Cic. Presso gli antichi, uccello collocato il pennacchio dell'elmo diviso in
divinatorio, quindi uccello di augurio, di cui più ciuffi, corna, cornua cristae, Verg. aite- :

il volo e il grido a sinistra costituivano un rum cornu galeae, Liv. b) imnta estrema e
presagio favorevole (datum) augurium corvo, ricurva dell'antenna e meton. antenna, =
laeva cornici omina, Phaedr.: quid (habet) Verg. ed a. : quindi pioet., cornua obvertere,
augur cur a dextra corvus, a sinistra coniix approdare, Hor. e) pomo dipinto, d'avorio
faciat ratum ? Cic. e col suo grido amiun-
: d'oro in cima al bastoncino, intorno a cui si
ziatrice della pioggia, tuni cornix piena plu- avvolgeva il libro, Tibull. ed a. d) cornua
viam vocat improba (l'empia mriliarda) voce, lunae, estremità della luna cornuta, corna,
Verg. A
vwtivo della sua vista acuta, come Cic. fr. ed a. e) braccio di un fiume, Ov. met.
mezzo simpatico, cornicum eruere genas, « ca- 9, 774. f) punta, estremità di un luogo,
var gli occhi alle cornacchie »,per rendere il a) cornua terrae, pttnte di terra, lingue di
marito preoccupato, cieco, riguardo alla con- teì-ra, Ov.: cos'i anche cornua portus, Caes.

dotta della sua impudica moglie, Prop. 4, 5, in Cic. ep. p) punta, estremità, angolo estremo
15 e seqg. prov. cornicum oculos configere, ca- di una locai., Liv. ed a. g) aia di un eser-
var gli occhi alle cornacchie ==_ ingannare an- cito di una flotta in ordine di batta-
che i più cauti, Cic. Mur. 2-5, e lo stesso ellitt, glia {contr. media acies, medii), dextrum, si-
qui cornici oculum, ut dicitur, Cic. Flacc. 40. nistrum, Caes.: laevum, Liv. dextrum, lae- :

corniì, US e (rar.) u, n., raram. comuni, vum navium. Veli.: facere cornua, serrarsi
i, n. e cornila, us, m. corno, I) propr.: come ali curvate in avanti (attorno ai Galli
A) nel corpo di animali: a) corno, corna, sulla ed Ispani che cedevano), Liv.: fig., cornua
testa di animali quadrupedi, cornua bourn, commovere disputationis tuae, far ptei/are,
'aes.
< cornua tauri, Varr. e (della costella-
: Cic. de div. 2, 26. B) co>-no -spianta in fórma
zione del toro), Ov.: torta cornua arietis, Varr. di corno sulla cima (grosso porro), Hor. sat.
e (della costellazione dell'ariete), Cic. poet.: 1, 5, 58. — Genit. di cornu comun. ùs, acc.
cornu cornua cervi, Plin. e Verjf.:
birci, Verg.: spesso cornum, p. es. Ter. eun. 775, Lucr. 2,
irasci in cornu, quasi spingere Vira sua nelle 388. Ov. met. 2, 874. —
Abl. jAur. masc,
orna, cioè a sfogar l'ira sua colle corna (cfr. cornibus (seguito da qui), Cic. de nat. deor.
/5poi eìg xépag •9-u[io6|ievot.), Verg. gè. 3, 2, 149.
:\2: surgere in cornua, joorirrre rtZte le corna 1. eorniiin, i, n., V. cornu.
li cervi), Verc^.: come simbolo della feracità 2. cornum, i, n. (2. cornus ì, corniola
dell'abbondanza (riferendosi a Cornu Go- (frutto del corniolo), Verg., Col. ed a.
lii ae, V. in seg.).coiiie della forza e gar/liardia, 1. corniÌK, US, m., V. cornu.
attributo di Bacco, Tibull. e Hor. Parimenti 2. cornus, (cornu), /) corniolo, comio,
i, f.

rome simbolo dell'impetuosità, attributo degli così detto motivo del suo legno duro, a guisa
a,

(lei fluviali, Verg. —


Cornu Copiae (più, tardi di corno, Verg. e Col. //) meton., asta, dardo,
in una parola sola, Cornucopia, ae, f.), corno fatto di legno di corniolo, Verg. ed a.
della capra Amaltea posto fra le stelle (Képa? C'i^i'ochns, i, m. (Kópoipog), Corebo, fri-
'AnaXGsia;, V. Amalthea), da cui scorreva il gio, fijliu di Migdone.
nettare ; quindi emblema della fertilità e ciirolla, ae, f. (dimin. di corona), coron-
dell'abbondanza, Hor. ed a. Poet. si usa per cina, pircola corona, Prop. Pliu. ed a.
indicare la forte, coraggiosa resistenza (come cdrollariuni, \i, n. (corolla), coroncina

Georges- Calonghi, Dizionario latino-italiano. 21


643 corona corpus 644

fatta prima con fiori naturali, più tardi ar- 0(rontMi<i, ci, m., re della Focide, padre
tificiali, come regalo agli attori irnienti, ai di Corone, mutata in cornacchia.
musici, ecc.: quindi trasl. <lono, regalo, = C-iSrómdes, ae, m. V. Coronis.
aggiunta, Cic. ed a. Coronili, nTdis, acc. ntda, f. (Kopwvf?),
1. oAróna, ae, f. (xopwvv)) corona, I) , Coronide, figlia del tessalo Flegias, ebbe da
propr.: a) g^eneric, corona, ghirlanda di fiori Apollo Esculapio. —
Deriv.: CArónulus,
(naturali o finti) e di fronde (coinè ornamento ae, m. (KopwvsiSrjg), u Coronide, cioè Escu-
degli ospiti a pranzo intorno al capo e al lapio.
collo ; delle vittime, dei morti, dei vasi ove oiiróno, àtum, are (corona), coronare,
avi,
si mesceva il vino e delle coppe nei conviti, inghirlandare, I) propr.: tempia, Ov. : postes
come pure delle immagini degli dei, degli edi- lauro, Quint. cratera o vina, il cratere con
:

fizi, della navi e degli animali destinati ai ghirlande di frondi, Verg. magna coronari:

sacrifizi; come regalo per amanti, amici, ecc. Olympia, ottenere qual vincitore la corona
[d'oro, come dono per re e generali] ; come (di oleastrnj nei grandi giuochi olimpici,
premio della lotta ; come ricompensa partir, Hor.: e. comoediam, incoronare la e, dare il
di valorosi guerrieri [ V. castrensis, civicus, premio, Suet. de oratoribus coronatus, coro-
:

muralis, navalis, obsidionalis etc], ecc.), Cic. ed nato nellagara degli oratori, Suet.: JZ) trasl.,
a.-.poet., corona perenni fronde, cioè fama poe- inghirlandare, coronare =
cingere a guisa di
tica immortale, Lucr. nectere alci cor inam,
: corona, circondare, silva coronat aquas, Ov.:
intrecciare a qualcuno una corona cele- = omnem aditum custode, collocare intorno,
brare qualcuno con un carme o celebrare, = Verg.
pregiare qualcuno per ìin carme, Hor. h) par- COrpiiralis, e (corpns), corporale, corporeo,
tic., a.) corona d'oro intorno alla fronte, co- Sen. ed a.
rona, diadema, regni, Verg.: clara auro gem- corpftràtii!«, a, um
(corpus), provveduto
misque, Ov. sumere de fronte coronam, Ov.
: di corpo, corporato, corporeo, mundus est Un-

g) ghirlanda posta sul capo ai prigionieri di dique corporatus, Cic. Tim. 2, § 5 M.


guerra, i quali venivano venduti come schiavi, eorporeus, a, um (corpus), corporeo,
sub corona vendere, vendere come schiavo un I) dotato di corpo, corporale, a) generic. :

prigioniero di guerra, Caes. e Liv. sub co- : natura, Lucr. corporeum omne necesse est
:

rona venire (essere venduto), Liv. II) trasl. : esse, quod natum est, Cic. Tim. 4, § 13.
1) nella ling. di guerra r= orlo, cornice di un b) parile, che consta di carne, carnoso, hu-
muro, angusta muri corona erat, Curt. 9, 4 merus, II) che si attacca al o nel corpo,
(18), 30. 2) cerchio intorno al sole, alone, corporeo, 'tlWq corporeus (ignis), Cic. e rese, :

Sen. nat. qu. 1, 2. 3) romun. ^= circolo di beni corporali (come la salute, la bellezza),
uomini, corona di spettatori, uditori, adunanza, Cic.
moltitudine, Cic. ed a.: vulgi corona stante, Ov.: rorpiìlcntui^, a, um, agg. con compar.
quindi come t. t. milit. =: linea di soldati (corpus), di corpo vasto, di grosso corpo, corpu-
che circonda un luogo ostilmente o per difesa lento, Quint. ed a.
(semplice, duplice, anche triplice), linea d'as- corpus, poris, n., corpo, sostanza materiale
sedio, corona di soldati, urbein
Corona cingere, [contr. anima e animus), IJ propr.: A) in
Caes. e Liv. circumdare o oppugnare, Liv.: gen., I) come corpo di un animale, corporis
:

per difesa, corona valium defendere, Liv. — voluptates et dolores [contr. animi voluptates
Deriv. : et dolores), Cic. Quindi metmi. =
essere vi-
2. Corona, ae, f., costellazione boreale, vente stesso, partic. individuo umano, pei'sona,
Cic. Arat.351 secondo la mitologici, la co-
; quando si considera soltanto la sostanza
rona di .Arianna posta in cielo (cfr. Ariadna), materiale, corporea, delecta vi rum corpora,
quindi anche Gnosia stella coronae, Verg. gè. Verg.: unum vile atque infame corpus, Liv.:
1, 222, Cre.=sa Corona, Ov. art. am. 1, 558. partic, quando corrisponde ai concetti di
Ciirónac, i due giovani che sorsero dalle Ubero, vivo, morto, e. liberum, captivum. Sali.
ceneri delle figlie di Orione, Ov. met. 13, e Liv. 2) come sostanza, massa inanimata, in-
698. dividua corpora, atomi, Cic. : Neptuni, acque
Cìiróiiaeiis, a, um, V. Coronea. del mare, Lucr. circonl. per la « materia
:

coi*«liiarTii<«, a, um (corona), appartenente inan. » stessa, materiai, Lucr. B) partic.


a corona, da far corone, ghirlande, aurum, donO \)carne nel corpo degli animali, ossa subjecta
in denaro, in oro (invece della corona d'oro corpori, Cic: e. subducere, far dimagrire, Ov.
che si dava in origine) raccolto dalle jyro- e. amittcre, dimagrire, Cic. {cfr. abiit corpus-

vincie per un capitano vittorioso, Cic. leg. que, colorque, Ov.), contr. e. facere, ingrassare,
agr. 1, 12 e altr. metter pancia , Phaedr. Fig., come 1. 1. rctor.,
Ciìroiiè, ès, f. (KopwvTj), città della Mes- il succoso, energico neirespressione, eloquen-
Mes-
senia, sulla costa, occidentale del golfo tiae, spicco, Quint. '2i)corpo inanimato, cadavere,
senico,' appiè del monte Timazia; ancor oggi salma, alcjs, Cic, Caes. ed a.: hominis mortui,
Coron. Cic. :quindi poet. delle ombre o anime dn
Cftronfa, ae, f. (Kopcóvss.a), Coronea,città mxtrti, Verg. Aen. 6, 303 e 306. 3) in oppìi.
d'-lla Beozia, sul lato occidentale del monte al capo, busto, tronco, caput est a corpore longe,
Tilfossion, vicino all'odierna Camari. — Ov. met. 11, 794. 4) in senso osceno, a) corpo,
J) e r iv.: A)Cftroiiaeiis,a, um (Kopuvatog), in quanto che si abbandona ai piaceri del
di Coronea; piar, sost., Coronaci, òrnm, m., senso, e. vulgare, che si dà a prezzo, Liv. :
abitanti di Coronea, Liv. B) Cdróiien<ìi<«, ex vulgato corpore genitus, Liv. b) meton.,
e, di Coronea, Liv. testicoli, damnum amissì corporis, Phaedr.:
645 corpusculum compio 646

dedit hic prò corpore nummos, Hor. II) trasl., vento, Lucr. 5, 1217. II) introdursi, insinuarsi,
ogni tutto composto come un corpo, corrispon- in onerariam (navem), Cic. in dumeta, in- :

dente talv. anche al nostro corpo, 1) carcassa sinuarsi nella macchia (come la selvagg.), fig.
di una nave, reliqiium corpus navium, Caes. = rifugiarsi dietro asserzioni impenetrabili
b. e. 54, 2. 2) corpo, oì-ganistno, edifizio
1, (cioè incomprensibili e quindi difficili a con-
dello Statò, totum e. rei publicae, Cic. 3) il futarsi), Cic.
tutto beile ordinato, strettamente coii.ff imito, correplé, avv. (correptus da cnrripio
complesso, insieme, a) Vinsleme, il complesso n" II, 2), breve, breoemente, correptiuS exit
delle fortificazioni, Caes. b. G. 7, 72, 2 : e di un syllaba (contr. produci tur), Ov. ex Pont. 4,
paese, Sicilia dirempta velut a corpore niajore, 12, 13.
,Tustin.4, 1, 1. \})Titìsieme, il tutto, del mondo, COrreptiO, ònis, f. (corripio), accorciamento,
rerum naturae, Veli.: universitatis, Cic. e) di abbreviamento di Una
sillaba nella pronuncia
opere scritte, opera, corpo, raccolta, Cic. ed a.: (contr. productio), syllabae, Quint.: vocum,
omnisjuris Romani, Liv. d) carpo =zcompiesso, Quint.
società, unione di uomini, a.) di uno Stato, corrTdeo, ère (com e rideo), sorridere,
di una comunità, unione, comunità., corpus trasl. di e. inan., Lucr. 4, 81.
nullum civitatis esse, Liv.: nunc in corpus corrìgìa (còrtgta), ae, f. (corrigo), correg'
unum confusi omnes, Liv. commisti coi-pore
: già, correggiuolo delle scarpe, Cic. ed a.
(colla moltitudine dei Latini) tantum subsi- corrige, rectum, ere (com e rego),
re.xi,

dent Teucri, Verg. fiunt de uno populo duo


: dirizzare, raddrizzare, volgere rettamente, render
corpora, Justin. p) di origine, impiego, cor- diritto, condurre in direzione retta, nella retta via,
porazione, classe, casta, società, ejusdeni COr- I) in gen.: alci digitum corrigere non posse,
poris, Liv.: sui corporis rex, Liv. : e. militum, Plin.: e. detorta hastilia, Sen.: inde aegre cur-
.Justin. sum, volgere nella diritta via {ili naoi), Liv.
corpuscììluin, i, n. (dimin. di corpus), Prov. e. curva, saper appianare tutte le dif-
corpuscolo, I) propr.: 1) piccolo corpo umano, ficoltà (« dirizzare il becco agli .-sparvieri »,
corpicino, Ssn. ed a.: scherz., piccola pancia di Forcellini), Sen. apoc. 8, 3. Plin. ep. 5, 9
r/w'è</rasso, corpusculuin facere, metter pancia, (21), 6. II) par tic, drizzare correggendo, rad-
Hen. 2) piccola materia con una forma, cor- drizzare, A) propr., il corpo, parti del corpo :
puscolo, degli atomi, Cic. ed a. II) trasl., corpus intbrme gibbo, August. fr.: malas laben-
opuscolo letter. contenente vari scritti messi tes, Suet. B) trasl.: 1) correggere cose erronee,
insieme, velut floruin corpusculum feci, una recar sulla retta ola, emendare, oambittre (^cOìltr.
specie di florilegio, Justin. depravare, corrumpere), a) generic: quae (la-
Corrado, rasi, ràsum, ere (com e rado), ra- vori di costruzione) videntur emendanda cor-
dere, raschiar eia (insieme), I) propr.: COrpora rigere, Plin. ep.: e. fastos, Suet.: logem, Cic. fr.:
o semina ex aere, del vento, Lucr. 6, 304 e alcjs sententiam, Cic: in rapporti morali, vel
444. II) trasl. =
a stento, recare, prendere corrumpere mores civitatis vel corrigere, Cic:
insieme da tutte le parti, a) ogg. mater.: soles emendari cupere, quae jam corrigere dif-
omnia, ancillas, servos, raccogliere insieme ficileest.Plin.ep. Pce^w., c.alqm,con<li(»'j-« xmo
per la vendita. Ter.: alci munus. Ter. b) ogg. sulla retta via, correggere, richiamar alVordine,
astr.: fidem dictis nostris, arrecare ecc., Lucr. partic. iti senso morale, migliorare, malevolum,
1,401. timidum,Cic.: filiura, Quint.: eam partem exer-
COrreCtìO, Ònis, f. (corrigo), correzione, citus [contr. corrumpere), Liv.: al2}ass., corrìgi
a)di ogg. inan. == entemlamento, migliora- et emendari castigatione hàc, Liv.: re ipsa cor-
mento , correzione , veteris Academiae Cic. , : rigi, Sali.: e e. se, migliorarsi, Cic. ed a. b) cor-
morum, Suet.: correctione quadam adhibita, reggere, entendetre, modificare una C. Scritta
con alcune correzioni, Cic: e come fuj. detta riguardo al suo contenuto, epistulas,
retor., corresione del già detto, mediante Cic: fabulas .\eschyli, Quiut. Pregn., e alqm,
q.c. di più adatto o più energico (greco correggere, emendare , rettificare unO che diCe
sTtavópBcooie), V. Cornif. rhet. 4, 36. Cic. il falso, Cic e Quint.: e se corrigere, del-
de or. 3, 203. Quint. 9, 1, 30. b) di una l'oratore che fa uso della fig. correctio
=
,

pers. amnwnizione, esortazione, correzione, (V. correctio, n" a), Cic. or. 135. 2)correggere,
Cic. de amie. 90. emendare, migliorare, rimuovere, cancellare,
correclftr, òris, m. (corrigo), I) corret- compensare, rendere di nuovo buono, a) trasl.:
tore, emendatore, a) di ogg. inan. : e. atque delieta, Sali.: acceptam in Illirico ignomi-
emendator nostrae civitatis, Cic. : usus, qui niam, Liv.: haec (questa violenza), Cic: er-
unus est legum e, Liv. in rapporti morali,
: rorem p lenitendo, Cic. fr. b) correggere, emen-
disciplinae militaris, Eutr. asperitatis, che
: dare errori di scrittura, grammat. e di stile,
trasfbrnui i rozzi costumi, Hor. b) di una mendum litura, Cic: hoc continuo, Cic.
pers., correttore che biasima, in senso cattivo, corrTpìo, ripiii, reptum, ere (com e rapio),
censore, pedante, ipercritico, Cic: peccantium, prendere, cioè I) dar di piglio, impugnar
Sen. II) governatore imperiale nelle piccole fortemente afferrare in fretta, con vigore,
,

Provincie, correttore, Lucaniae, Eutr. 9, 13. 1) propr. : a) generic: a) di c. inan.: feiTum


correclura, ae, f., ufficio dei corrector (spadaj, Yerf^.: arma, Veli.: volucres (di un ser-
(V. corrector, n' IIJ, Aur. Vict. Caes. 85, 5 e pente), 0\.: loramanu, Ov.: ambustum torrem
39, 10. ab ara, Verg. P) di sogg. inan., cogliere, atvoi-
corrvpo, reps!, reptum, ere (com e repo), gere, del fuoco, postquam ignis (rogi) corpus
1) restringersi, rannicchiarsi, correpunt membra ejus corripuit.Val. Max.: ipsas ignes corripuere
paTore, tremano (si stringono) dallo ."pa- casas, Ov.: correpli flamma alii sunt, alii ambu-
647 co n'ivo corrunipo 648

sti afflatu vaporis (calore soffocante), Liv.: di corroilo, ròsi, ròsum, ore (com e rodo), r»
acqua, urbis tecta, ('urt. h) togliere, raccogliere, fiere, corrodere, di topi, scuta, cribra, Cic. di :

a.) portando via, aa) in senso buono, omnes uomini, naros et aures (alcjs), Val. Max.: della
suas res, Auct. b. Al.: naves, quae forte para- lima (personif), ferrum, Phaedr.
tae (sunt), Yerg. PP) in spìiso cattivo, impa- corrodo, avi, atum, are (com e rogo), rac-
dronirsi di una cosa, xeqnestrnre q.c, summa cogliere, recare insieme, partic. pregando, rac-
CUm licentia naves, Val. Max.: e arrestare, sor- cogliere pregando, mendicare, accattare, a) ge-
prendere, rapire mia pers. come prigioniera, neric: vasa, Coruif. rhet.: vela cum antennis
alqm, Ci . ed n. p) piv.ndere innalzando, to- ex navibus Liv. auxilia ab sociis, Liv.: pe-
, :

gliere in frettai,corpus de terra, Lucr.: e stratis, cuniam ad necessarios sumptus, Caes.: num-
Verg.: ex somno, Lucr.: e. se, olsarsi in fretta. mulos de nepotum donis, Cic. b) mediante
Comici e Verg.: se inde, (mdarsene in fretta. invito, raccogliere, radunare, auditorCS, Plin
Ter.: se intro, entrar prontamente, subita- ep.: suos necessarios ab atriis Liciniis, Cic. —
mente, Ter. 2) trasl.: a) trarre a a? O rapire Partic. sost. , corrogati, di uditori Quint. e ,

un possedimento, seqneatirare q.C, imposses- Plin. ep.


sarsi di una cosa, pecunias, Cic: aliena, Plin. corrotììiido , avi, àtum, are (com e ro-
ep.: fasces, Sali.: undique pecunias quasi in sub- tundo). arrotondare, al poss. mediale, aìfoton-
sidium, Tac. b) come accusatore, scagliarsi darsi, Sen. ed et.: trasl., arrotondare, adattare,
contro alcuno, assalire qualcuno, alqm, Tac: aggiustare, ccc, ritmicamente, enthymemata
aceusatione covripi Tac. e) scagliarsi contro
, gestu suo velut e, Quint. 11, 3, 102.
qualcuno o q.c. con parole di biasimo, di ol- corriìì^o, avi, àtum, are (com e rugo),
traggio, svillaneggiare, ingiuriare qualcuno cmitigare increspare, raggrinzare, ne sordida
,

q.C, consules, Liv.: alqm dictis, Ov.: corripi mappa corruget nares, fa che non raggrinzi
convicio alcjs, Caes.: ob haec correptus, Suet : il naso (dalla nausea), Hor. ep. 1, 5, 22 esgg.
corripuit con^iulares, quod non de rebus gestis corriintpo, riipi, ruptum, ere (com e
senatui scriberent, Suet.: ab eo correptus, cur rumpo), rom.pcre in tante parti =^- guastare,
ambularem, Plin. ep. d) sorprendere, sopravve- rovinare, I) riguardo all'esistenza, guast^are,
nire a qualcuno (quale malattia, rovina), del mandare a male, danneggiare fino a rendere
calore e d'Ila pioggia, segetes, Ov.: dclfesala- inservibile, disfare, annientare, a) ogg. mater.,
zione avvelenata dell'acqua, caeco corripi ve- a) generic: sua frumenta, Caes.: coria igni ac
neno, Lucr.: di malattia e. sim., nec singula lapidibus, Caos.: alia opera disicere, alia igni
morbi corpora corripiunt, Verg. al pass., cor- : corr., Liv. P) dar fondo alle sostanze, rovinare,
ripi adversa valetudine, Justin., morbo o vitio res familiares. Sali, bj condizioni, ecc., perdere,
comitiali, Suet. e Sen., morbo gravi, Val. Max., annientare q.c. =
seppellire , danneggiare, ren-
pedum dolore, Plin. ep.: della morte, rapire, der vano, lascitrr sfuggire, perdere, mandar in
corripi subita morte, Curt. e) rapire, trascinare fumo, privare sè qualcuno di q.C, gratiam
alcuno colla passione, liunc plausus plebisque (favore), Phaedr.: fidem artis (fede nell'arte),
patrumque corripuit, Verg.: correptus miseri- Tac: se suasque spes. Sali. multo dolore cor-:

cordia, Suet.: visae correptus imagine formae, rupta voluptas, Hor.: quodcumque addebatur
Ov. II) riunire, raccogliere in sé, l) affrettare subsidio, id corruptum timore fugientium,
nelTandare, a)generic., fig., tarda aecessitas Caes. II) mutare le sue buoni disposizioni e
leticorripuit gradum, Hor. h) percorrere presto qualità in cattive, coi-rompere, guastare, fal-
una via e uno spazio, viam, Verg. ed a.: iter, sare, sciupare, rovinare, al passivO Corrumpi
Val. Max.: campum, spatia, Verg. 2) abirremare zr= «orrompersi , guastarsi, andare in rovina,

raccogliendo in sé, a) (come 1. 1. gramm.), ab- decadere, a.) fìsicam. a) generic. pabulum
, :

breviare, accorciare nella pronuncia (contr. et aquarum foutes. Sali.: conclusa aqua fa-
producere, extendere), syllabain, verba, Sen. e cile corrumpitur, Cic: di sogg. inan., morbo
Quint. b) in estensione, accorciare, Unntare, caeli coorta tempestas coiTupit lacus, inquinò,
a) riguardo al numero, quantità: nimiuin infettò, Verg. aqua amara, quae corrumpit
:

omnia (nel discorso), Quint.: slngulos missus dulcem, Curt.: humor ex hordeo aut frumento
a septenis spatiis ad quina, Suet. ludorum ac : in quandam similitudinem vini corruptus, Tac.
munerum impensas, Suet. ^) riguardo alla du- P) guastare, danneggiare il COrpO e le Sue parti,
rata: moras (indugio), Ov. met. 9, 282. lacrimis ocellos,Ov.: forma ne illà quidem sorte
corrivo, avi, àtum, are (com e rivus), rac- corrupta, Curt.: ed esseri anim., riguardo alle
cogliere, condurre in un eanale (alveo), venas forze, snervare, svigorire, al paSS. =
scemare,
aquarum, Sen.: Tiberim piscinis, Plin. decadere, corrumpi equos in insula inclusos,
corroboro, avi, atum, are con e roboro), Liv. corrupti equi macie, Caes.: quia corru-
:

corroborare, rendere fermissimo in tutte le SUB ptos nuper viderat boves, Phaedr. h) riguardo
parti, rinvigo}-ire, rinfoì'zarc, ì-afforzare, avvalo- al suono, alla pronuncia, aciupare, contorcere,
rare, al pas^. COrroborari = diventar fermo,robu- sfigurare, nomen eorum paulatim. Sali.: Chloris
sto, rinvigorirsi, I)propr.: a)generic.: militem eram, quae Flora vocor; corrupta Latino nomi-
opere assiduo, Suet.: cujus civitatis spectata ac uis est nostri littera Gracca sono, Ov. e) rig.
nobilitata virtus non soluiii natura corroborata, al senso, al contenuto, guastare, falsare, sfigu-
verum etiam disciplina putatur. Ci . b) partic. rare, interpolare, scritti, documenti, litteras
e precis. e. se e pass, mediale corroborari, rin- tabulas publicas, Cic. tabulas publicas mu-
:

vigorire virilmente ,
corroborarsi, Cic. ed a.: nicipii manu sua, Cic: corruptae iu adulatio-
aetas jam corroborata, Cic. II) trasl.: conjura- nem causae, falsate per adulazione, Tac.
tionem nasoentem non credendo, Cic. : illud d) moralmente rovinare, ora condizioni e
,

malum urbanum, corroboratur cotidie, Cic. sim., profanare, disonorare, corrompere, avvi-
649 corruo Cortona 650

lire, guastare [contr. corrìgere), mores civitatis, corruplìo, ònis, f. (corrurnpo), con-usìone,
Gic.:disciplinam,Tac.:hujus urbis jura et exem- IJ attivo, seduzione, partic. mediante doni •=
pla, Cic: humilibus per onines tribus divisis fo- corrompimento, militum, Tac: CO usque eorru-
rum et campum, Liv.: ora persone e sim.=cor- ptionis progressus est, ut etc, Tac. II) pass.,
rompere, guastare, alqiii Sali, [anche di soggetti
,
condizione corrotta, totius COrporis, Cic. : opi-
inan., p. es. ne otiura corruraperet iniliteni, nionum, perversità, Cic.
Veli.): alqin pecunia (cfr. sotto al n" a), Cic: l'orruptttr, òris, m. (corrurnpo), corrut-
corruinpi largitione (lai-gitionibus), Nep. e Cic: tore, seduttore, corrrompitore, Clu. ed a.
corruinpi lu,xu atque desidia, Sali. Partic: — corruplrìx, trìcis. f. (corruptor), corrut-
a.) con qualche mezzo, indurre ad un'azione trice, eorrompitriee, seduttrice, agg. corrut-
illecita, sedurre, coì-ioinpere,con denaro e sim., trice, tam corruptrix provincia, Cic. ad Q. fr.

alqm,Cic: alqin pecunia, auro, donis, Sali.: con- 1, 1, 6, § 19.


silium publicum, traviare V opinione pubblica. corru|ttu««, a, um, part. agg. (da cor-
Sali.: corrumpi per alqm, Cic: e. alqm ad scelus, rumpo) , corrotto,I) propr. fisicam.
guasto,
Tac: alqm in spem rapinarum, Tac: e. alqm, (contr. incorruptus, integer): hordeum, Caes.:
ut etc, Sali. '^ì indurre all'impudicizia, se- caeli tractus, Verg.: humor, Quint.: iter factum
durre, contaminare, eorrotnpere, violare, mulie- corruptius imbri, Hor. Il) trasl.: A) nella
rem, Ter.: uxorem magni Minois.Prop.: puerum pronuncia o nello scrivere storpiato, accor-
praetextatum et ingenuam virginem, Val. Max. ciato (cowir. integer), Quint. 1, 5, 68. B) nel-
corrilo, rui, ere (com e ruo), precipitare, l'espressione e pensiero, corrotto, guasto, con-
T) intr.: precipitare, rovinare, cadere, Ijpropr.: torto = insipido, insulso, consuetudo (uso
a) disogcj. materiali: arbor corruit,Ov. e Suet.: della lingua) vitiosa et e [contr. pura et in-
corrnit rogus, Ov., o conclave, Cic, o oppidum, corrupta), Cic: multo corruptior sententia,
Cic: triclinium illud supra convivas fsul capo Sen. rhet. plur. sost., corrupta, pensieri
:

dei conv.) corrdt, Quint. b) di essiri anim., strambi (contr. sana), Sen. rhet.: di oratore,
per la paura, ecc. (cadere svenuto), paene ille poeta, ecc., Sen. e Quint. C) moralmente, cor-
timore, ego risu corrai, Cic: mediante un urto, rotto, guasto, empio, «jaft'a^40,civitas, Sali.: ci-
un colpo, cum is pronus corruisset, Curt.: par- vitatis mores, Sali: Sardanapalus vir muliere
tic, mediante un colpo di spada, ecc.. ferito corruptior, Justin. —partic: a) corrotto con
a morte, spec. nel combattimento, ubi vero doni, judex, Hor.: judicia, Cic: adversarius,
corruit telis obrutus, Liv.: duo Romani super Suet.: b) mediante libidine, sedotto, violato,
alium alius corruerant, Liv.: corruit in vulnus adulescentulus, Cic: virgo, Val. Max.
fsulla ferita =innanzi/, Verg. di vittime, : cors, V. cohors.
haedus ubi agrestis corruet ante focos, Prop.; Corsica, ae, f. [presso i Greci Kupvog,
di uomini come vittime, Juppiter haec hodie anche Kopaig), Corsica, isola del Mediter-
tibi victima corruet Acron, Prop. 2) trasl.: a) raneo, nota per il miele amaro delle api sel-
di condizioni, ecc.: ex.) politiche, quae (no.strae vatiche che quivi si trovavano in gran nu-
contentiones) in medio spatio (via) franguntur mero; luogo d'esiglio del filosofo Seneca. —
et corruunt,Cic. q uà (plaga Ijacedaemoniorum
: ) Deriv.: A) Corsus, a, um, corso, aquae,
opes corruerunt, Cic: quoniam consul id agit, mare intorno alla Corsica, Ov.: plur. sosl.,
ut cum omnibus legibus Komanura iiaperium Corsi, òrum, m., abitanti della Corsica, Corsi,
corruat, Val. Max. ji) di cose intellettuali, Liv. ed a. B) CorsTcus, a, um, Corso, Ov.
Antiochea ista corruent universa, tutto il si- ed a.
stema di Antioco rovinerà, Cic. Ac 2, 98. b) corlcx, tlcis, m. [nei poeti tale, f.), cor-
die. man., jn'Pcipiture, andare in rovina, cadere, teccia solida esterna, scorza, buccia, guscio, in-
nella vita polit., quo altius elatus erat, eo foe- volucro, Ijin gen., corteccia degli alberi (contr.
dius corruit, Liv.: si uno meo fato et tu et om- liber, corteccia interna, libro), obducuntur
nes mei corruistis, Cic: nella vita degli affari, libro aut corticc trunci, Cic: degli animali,
rovinare, cadere, far fiasco (= far bancarotta), testudinis, Phaedr. IIJ partic. sughero, usato
i|ui hornines si stare (stare =
mantenersi) non per Cato, Hor. ed a.: a motivo
i turaccioli,
!)ossunt, corruant, Cic: equitern Kuiianura cor- della sua facilità a galleggiare, nuotare, Liv.:
ruere non sivit, Cic: sulla scena, cadere, far quindi prov., nare sine corticc, non aver più
liasco, in ftxtrenio actu, Cic de sen. 64 (fig-ì: bisogno di alcuna sorveglianza, guida, Hor.
in giudizio, cadere = venir condannato, prae- sat. 1,4, 120: di un uomo leggiero, vano, le-
variciitioiris crimine, Pliu. ep. 8, 9, :34. IT) tr., vior corticc, Hor. carni. 1, 9, 22.
far precipitare, trasl. in quo me corruerit ge-
, corlìccus, a, (cortex), um di corteccia,
nere (.\inathusia), in qual genere d'amore mi buecioso, di sugliero, Varr. ed a.
abbia subùi^alo, Catull. 68, 52. cort'i'na, ae, f, caldai», partic. tripode
«>Orru|»tr', avv. (corruptus), corrottamente, di Apollo fatto a mo' di caldaia su cui ,

J) nell'espressione, p'nsiero, giudizio, storta- la Pizia comunicava gli oracoli, Verg. e Ov.
Utente, falsamente, dicero, Sen.: indicare, Cic (e meton., cort. Phoebi oracolo di Apollo,=
II) moralmente, in mudo guasto, scostumato, Verg. cort. Dclphica
: oracolo di Delfo, =
corruptius quaiii m
jirivata domo liabiti, « av- Val. Max.): quindi anche il tripode come
vezzi dissoluti olire il modo delle case pri- dono votivo, Suet.: trasl., circolo degli uditori,
vate » (Daranzati), 'J'ac. hist. 1, 22. Tac. dia!. 19.
corni |»tola, ac, f. (corrunipo), IJ corrut- Cortona,ae, f. (Kópxwva), città dell' K-
tela, corrompimento, ile-
corruzioni', seduzione, truria, miglia geogr. a N.O. del lago
1 '/^
pravazione GÌC. ed a. II) metoH., corruttore,
, Trasimeno; ora rooinc diCortona.. Deriv.: —
neduttm-e, liberùm, Ter. adelpb. 793. Corlóncnsis, e, Vortonese, montes, catena
651 corulus cothumatns 652

di manti vicino al Ingo Trasimeno, ora detti dagli atleti, e per esercitar la loro forza,
Gualandra phtr. sost., Cortonenses, ium, m.,
: lanciato qua e là, fig., corycus laterum et
abit. di Cortona, Cortonesi. vocis meae, Bestia, Bestia, pel quale (= nella
cArììlusi =
corylus (V.). cui difesa) il mio petto e la mia voce, come
córiis, V. caurus. con un corycus, han provato la lor forza,
eftrusco, are (da connettersi con y.o- Cic. Phil. 13, 26.
pùaau)), I) cozzare colle coì-na [greco xepKXt- cSr^ietutn, i, n. (corylus), boschetto di
^siv), satiati agni ludunt blandeque coruscant, noceiìioii, Ov. fast. 2, 587.
Lucr.: caput opponis cuni eo coruscans, Cic. fr. corylus (corulus), i, f. (*xópuXos), noe-
IT) di movimento rapido, simile a lampo : duolo, avellano, Verg. e Ov.
A) tr. =
muovere rapidamente qua e là, vibrare, cttrymbifer, fera, forum (corymbus e
linguas fdi serpenti) Ov. hastam, telura,
, :
fero), coronato di grappoli duellerà, BaccllUS,
Verg. B) intr.: muoversi rapidamente, simile Ov. fast. 1, 393.
a lampo, tremando : a) generic. coruscant :
ciirymbus, i, m. (xópuiipog), coritnbo,
(apes) pennis, ronzano, Verg. b) di ogg. splen- fruiti in forma di grappolo, grappolo d'ellera,
denti, corruscare, balenare, lampeggiare, splen- Verg. e Plin.
dere, Verg. ed a.
cftry'phaeiis^ i, m. (xopucpaìog), corifeo
c<truseus, a, uni (corusco n" IT), I) che
vibra rapidamente, tremulo, Verg. II) corrusco
= direttore, capo d'un partito [lat. puro,
princeps), Cic. de nat. deor. 1, 59.
(delle fiamme, ecc.), lampeggiante, risplenilenie
CSrytlius, i, (KópuGos), /) f., città del-
fdi corpi splendenti), Verg. e Hor. Etruria, più tardi detta Cortona (V.)
l'
,
corvufii, i, m. (TiópaS), cm-vo, Tiptropr.:
TI) m., il fondatore mitico di questa città.
loquax, Ov.: oscen, Hor.: corvi cantus, croci-
còryliisi -5s (gòrytus), i, m. (YO)puxóg).
dare, Cic. Come uccello di augurio, snero
turcasso, faretra, cor., Ov. trist. 5, 7, 15 {OCC.
ad Apollo, Ov.: il suo volo o il crocidare
-on); gorytus, Verg. Aen. 10, 169.
(corvi cantus) a destra significavano felicità,
Cic. —
prov., in cruce pascere corvos, servir
1. cós, cotis, (propr. caus, da cautes),
f.

di pasto ai corvi (degli impiccati), Hor. ep. 1, ogni pietra dura, T) in gen., solt. plur.,
selce,
eotes, sassi, scogli, Cic. ed a. TI)partic., cote,
16, 48. TI) meton. , per la somiglianza col
pietra da affilare, novaculà cotem discindere,
becco di un corvo chiamavasi corvus mia
Cic. e Liv.: acuere sagittas cote, Hor.: fig.,
lunga spranga con davanti un uncino (uncus)
cotne macchina da guerra, specie di ariete,
ipsam iracundiam fortitudinis quasi coteni
esse, Cic.
Curt. 4, 2 (9), 12.
Cftrìf'lias, antis, m. (Kop'j^ag), IJ comiin.
2. Cos, isola, V. Coos.

al più r. Cnr^'bantos, sacerdoti di Cibele,


Ciisa, ae, f. (Kóaaa) e Cosac, àrum, f.

onoravano coti musica assordante e (Kóaoai), IJ antica città etrusco, colonizzata,


di' essi
con rozze danze pirriche, che eseguivano da Roma, posta sopra un alto colle dietro ad,
come invasati ; più tardi identificati coi Cu- un promontorio con un buon porto (portns Co-
retes fF.). —
Deriv.: Corybantìniii, a, sanus), ora rovine presso Orbetello (in To-

um scana) ed il promont. ora Monte Argentato;


(KopuPàvxto;), dei Coribanti, II) figlio di
Cibele, jìidre di Apollo.
il joorto ora Porto d'Ercole. Deriv.: Ctt- —
«sanu!>, a, um, di Cosa; sost., in Cosano, n,el
1. CorjeTus, a. um (Kwpuxiog), apparte-
territorio di Cosa; e plur., Cosani, òrum, m.,
nente ad una grotta (Kwpuxwv àvxpov) dedi-
cittadini di Cosa, II) città della Tucania,
cata alle Ninfe e a Pane, situata sul pendio
meridiov. del Parnaso, Corido, poet. del = nel territorio dei Turini, Caes. b. e. 3, 22, 2.
t'amnso. —
Deriv.: CorycTdes, Nvmphae co<«ino«>, òrum, m. (xóa|i,oi). cosmoi, alta
(KtopuxtSsc;', figlie di Plisto. carica di Stato dei Cretesi, formata di dieci
2. C-oryciiis, a, um, V. Corycos n" 1. membri, da paragonarsi agli arconti, Cic. de i^
Corifeo»» e -us, i, f. (Kojpuxoc;), I) città rep. 2, 58.

con un porto nella Cilicia, tra le foci del Cossyra (CosjTa) e Cossiira (Cìjsura),

Tamo e del Calicadno, nelle cui vicinanze ae. (Kóaaupa), isoletta tra la Sicilia e
f.

si trovavano un promontorio dello stesso l'Africa, ora Pantellaria.


nome, ed una valle profonda (specus Corycius), costa, ae, f., T) costo, costola, e. ima, media,
circondata da orrende rupi, in cui cresceva summa, Cels.: costae aselli, Verg.: per costas

il miglior zafferano, con una spelonca (an-


ferruin eminet, Liv. II) trasl.. costae, costole

trum Corycium), la quale ha parte nel mito = pareti laterali a guisa di coste, acni,

di Tifone, ora Kurku o Korghos. Deriv.: — Verg.: navium, Plin.


Cory'cTus, a, um {Koipuxio;). di Corico, cosliiin, i, n., arbusto dell'India, dalla
poet. =^ Cilicio, II) m., alto pr imon-
Coì-icio: cui radice si estraeva un unguento prezioso,
torio sulla costa della .Tonia, sulla jmnfa costo, Hor., Plin. ed a.
S.O. della j^^nisola Eritrea, ancora adesso Ciisfira Cftsyra, V. Cossyra.
Koraka o Kurko; detto anche Corycum o Colhòn, ònis, m. (parola semit.), porto
Coryceon promunturiuni, sopra un porto dello interno .scavato dalla mano delTuomo presso
stesso nome (Corycus). UT) {., città della, Pan- Adrumeto nel Bizacium, Auct. b. Afr. 62, 5
filia, non lungi da Faselide e dal monte e 63, 5.
Olimpo. cìiihurnalus, a, um (cothurnus), cotur-
cor^'CU!«, i, rn. (xwpuxog), grande sacco nato, calzato di coturno, I)propr., di attori
di cuoio ripieno di semi di fichi, farina e tragici, Sen. ep. 76, 31 sost., cothurnati, :

sabbia, il quale veniva afferrato colle mani orum, m., attori tragici [contr. excalceati),
653 cothurnus crater 654

Sen. ep. 8, 8. Il) trasl., tragico, elevato, al- Tuscólo e si divide in due rami, di cui il
deae, Ov.: Lycophron, Ov.
tiero, maggiore sbocca nelT Aniene, il minore, at-
cSlliurnus, i, m. (xó^opvog), calzare traversando Roma, nel Tevere.
greco a mola spessa, il quale copriva tutto crabrOj ònis, m., calabrone, Verg., Plin.
il piede; dietro giungeva sino alla metà ed a. — prov., irritare crabrones, metter il

della gamba e sul davanti veniva allac- dito nel vespaio, Plaut. Amph. 707.
ciato con delle correggie (comun. rosse), co- Cranòn (Crannòn), ònis, acc, anche òna,
turno, I) come calzare dei cacciatori, co- f. (Kpav(i)v, comum.Kpavvwv), Crannotie, città
turno per la caccia, stivale da caccia, Verg, ecl. della Pelasgiotide nella Tessaglia ad E., o
7, 32 e Aen. 1, 337. II) come calzare degli secondo altri a S.E. di Larissa, ora Sarliki,
attori tragici (in parti da uomo e da donna), secondo altri Tzeres. — Deriv.: Cran«-
e di altre persone che si presentavano in niUS (Kpavtóvtoj), a, um, rf» Granone.
abito da tragedia, coturno (mentre il soccus Cranlor, ìjris, m. (Kpavxwp), I) secondo
basso era il calzare degli attori comici], Cic. il mito, scudiere di Peleo. II) uno dei più
ed a. Meton. {contr. soccus) a) tragedia, Hor.
: distinti filosofi delV antica Accademia, la
art. poèt. 80. h) stile elevato, tragico, Hor. e quale finì, si può dire, con lui.

Quint. crapula, ae, f. (xpaiTXaXy)), crapula, stra-


cotTdIanus (cottìdtànus), a, um (cotidie, vizzo, ubbriachezza, Cic. ed a. : edormire cra-
COttidie), IJ quotidiano, giortialiero, intcrpres, pulam, Cic.
Caes.: vita, Cic: sermo, Cic. —
avv., cotidiano, cras, avv., domatti (contr. hodie), Cic. ed
Cic. JJ} trasl., quotidiano, giortudiero, di tutti a. — poet. trasl., in gen. = in avvenire, Hor.
i giorni, comune, solito, formae, Ter.: verba, ed a.
Cic: interdictuin, Cic. crasse^ avv. con compar. (crassus), gros-
cSlTdié (cottidtè), avv. (quot e dies), g«o- santente , densamente , fittatnente, I) propr. :
tidianament^, giortialmente. Ter., CiC ed a. cr. picari Vòsa, Col. II) trasl., rozzamente,
CollYus, li, m., Cozio, nome di due re che grossolanamente, poema Cr. COmpositum, mCSSO
dominarono sopra varie popolazioni Liguri iìisieme rozzamente, Hor.: cr. intelligere alqd,
nelle Alpi da essi nominate Cozie, cioè del solo in grosso (= senza intendere per bene,
padre, contemporaneo ed amico di Augusto, nelle minuzie), Sen.
e del figlio, dopo la morte del quale il paese craSSeSCO, ere (crassus), ingrossare, di-
fu ridotto da Nerone in provincia romana. ventar denso; ingrassare, Seu. ed a.
fitto,

— Deriv.: CStlianus e Cottius, a, um, Cras««1anu$, a, um, V. Crassus.


Cozio, Alpes, Alpi Cozie [da Eborodunum crasMtiido, dlnis, f. (crassus), densità,
[ora Embrun] a Segusium [ora Susa]), Tac. grossezza, spessezza, aeris, Cic: parietum, Caes.
hist. 1, 61 e 87. 1. crassus, a, um, grosso, I) in gen.,

colurnaliis, V. cotharnatus. grosso, spesso (contr. latus, loDgus), nucleus


coturnix, nìcis, coturnice (uccello), Ov., crassus sex digitos, Plin. arbores crassiores :

Plin. ed a. dìgitos quinque, Cato. IIJ in oppos. al sottile,


róliirnus, V. cothurnus. fino, magro, grosso, denso, spesso, fitto, grasso
Cfilys, tyis, acc. tyn, m. (Kótos), e lat. (contr. tennis, rarus, ììqmdnseda.), A) propr.:
puro, Cftliis, i, m., nome di principi della a) di sogg. materiali: aér, caelum, Cic: tene-
Tracia, IJ Cotus I, signore delle contrade brae, Cic: aquae, dense, melmose, Ov. filum, :

della costa tracia (382-556 av. Cr.), prima Cic. toga, di filo grosso, grossolana, Hor.:
:

amico, quindi nemico degli Ateniesi, genero ager, grasso, Cic: neutr. sost., si quid crassi
di Ificrate (dal 364 av. Cr.). II) Cotus II, (in vinis) est, Hor. b) di pers., grasso, Ter.
figlio di Seute, re degli Odrisi, alleato di Hec 440. B) trasl.: crassa Minerva, di mente
Perseo nella guerra coi Romani. Ili) Co- grossa, di tardo intendimento, d'ingegno
tus III, re degli Odrisi, alleato di Pompeo crasso, Hor.: cosi crassiore Musa, Quint. —
nella guerra civile. Deriv.:
Cftlylo, iis, f. (KoToxtt)), Cotito, divinità 2. Crassus, i, tn., cognome della gens
d'origine tracia, il cui culto segreto, tanto Licinia. V. Licinius. —
Deriv. : Crassià-
in Grecia (par tic. in Atene e Corinto) nus, a, uni, del (triumviro) Crasso,
quanto in Roma, simile a quello di Cibele, crastinus, a, um (cras), crostino, di do-
dava occasione alle più, sfrenate libidini. — tnani, del di seguente (contr. hodiemus), dles,
Deriv.: CiStytia, òrura, n. (Ko-cuxia), atito Cic. Aurora, Verg.: sost., crastinum, i, n., il
:

festa di CoHto. giorno vegnente, crastini neglegens, Sen. ex :

CAu$;, i, f. e Cous, a, um, V. Coos. crastino pendere, Sen.: in crastinum, all'indo-


cfivìnnarTus (covìnàrYus), li, m. (covin- mani, Cic
nus), combattente di aopra un carro falcato, Cralaeis,tdis, f. (Kpa-caU?), mw/a, tna<?re
Tac Agr. 35 e 36. di Scilla.
covinnus (covìnus), i, m. (parola celtica], cralcr, èris, acc. sing. èra, a.cc. plu/r, èras,
carro falcato, come carro di guerra dei Belgi m., e forma latinizzata cràlera, ae, f, (xpa-
e Britanni, Mela ed a. Vf\gi), IJ vaso da mescere, cratere, coppa, tazza,
coxa, [propr. coc-sa, da connettersi
ae, f. per mescolare il vino coU'acqua, Verg. ed a.:
con xoxwvYj), coscia, anca, Plin. ed a. la forma cratera in Cic. ed a. IIJ trasl.:
COxendix, dlcis, f. (coxa), osso deWanca, e 1) vaso per l'olio, Verg. Aen. 6, 225. 2) catino
generic, anca, coscia, Siiet. ed a. d'acqua, bacino, Plin. ep. 5, 6, 23. 3) apertura
Crabra o a<|iia Crabra, fiumicello, vulcanica, crepaccio, voragine, Ov. e Plin.;
ora Maranella che nasce nei dintorni di partic. bocca, cratere di un vulcano, Lucr. e
655 Craterus credo 656

Plin. 4) Crater, golfo presso Bajae, Cic. ad foì-sarsi, andar crescetìdo, di fama = diffon-
Att. '2, 8, 2 {dove acc. Cratera). 5) Crater o dersi, Verg., Tac. ed a.
Cratera, costellazione, Ov. fast. 2 226. Cic. , ei'vbrìtas, atis, f. (creber), l'essere spesso,
Arat. 219. fitto, l'uno accanto all'altro, I) nello Spazio,
Cralerus, (Kpàxspoc;), IJ uno dei
i, m. densità, spessezza, frequenza, fluctuuni, Sali, fr.:

generali d'Alessandro Mogno, Cratero. II) ce- sententiaruin, gran copia di, ecc., Cic. II) nel
lebre medico dei tempi di Cicerone; appellai. tempo, frequenza, ritorno frequeì\te, littei'a-
« un Cratero » = un celebre medico, Hor. rum, Cic: periculorum, Tac.
sat. 2^3, 161. crebro, aw. con compar. crékrTus,
Oraics, is, f., graticcio, palafitta, fascine, superi. crebcrrTme (creber), spesso, ripetu-
«rpice , eìiiiideiida I) propr. , COmC
, stttoia , tamente, sovente, fretptententente, Cic ed a.
erpice, cr. vimineae, Verg. nei lavori di : credibili^, e (credo), credibile, da esser cre-
guerra, come strato per fabbricare i ponti, duto, attendibile, probabile (contr. incredibilis),
ionguriis, cratibusque consterni, Caes. : per narratio, Cic: alci alqd credibile facere (di una
riempiere ed appianare, come le nostre « fa- circostanza, Liv.: quodvix credibile esset, Cic:
scine », cratibus atquc. aggere paludem explere, nihil bis credibilius fingi potest, Quint. vix :

Caes.: per merli di torri e mura, ripari, ba- credibile dictu, memoratu est, Curt. e Tac:
luardi contro il nemico, Caes. ed a.: per pu- credibile, vix credibile, coH'acc. e Tinfin., Cic.
nizione, messo sul capo ai malfattori e cari- ed a.: boccine est cr., ut, etc ? Ter. non est :

cato di pietra, Liv. II) trasl.: favorum, favo cr., quid etc? Cic: sost., majora credibili, più

di miele (la tessitura dei favi), Ycvg.: spinae, grandi di quel che si può credere, Ov.: plur.,
spina dnrs'tle, Ov.: pectoris, Verg. credibilium genera sunt tria, Quint.
Criilliis, thidis, acc. thiiii, m. (KpàOtsl, credìbìlTlcr, aw. con compar. (credi-
fiume presso Turii, formante confine tra il bilis), credibilmente, in modo credibile, attendi-

la Lucania e il Bruzio ; le cui acque dove- bile, Cic e Quint.


vano colorare i capelli in biondo chiaro; ora CPedilor, òris, m. (credo), creditore [contr.
Crati. debitor, debitore), Cic. ed a.
d'sitiiius, i, in. (Kpaxìvos), Cratino, uno ci'cdTluiii, i, n., V. credo n" II, 1 alla
dei primi p>eti dell'antica commedia attica, fine.
contemporaneo di Eupoli e di Aristofane, crédo, dtdi, dttuni, ere, fidare, I) confi-
particolare veneratore del vino. dare in una pers. O cosa, fidare, dar la sita
Cralippuis, i, m. (KpàtiTiTtog), CraHppo, fiducia (confidenza), a) civuto riguardo alla

filosofo peripatetico in Atene, maestro del fiducia e alla fedeltà, assol-, Sen.: eorum,
figlio di Cicerone. neniini, Cic: alci parum o nimium, Cic. e Cor-
crea Ito, ònis, f. (creo), creazione, scelta, nif rhet.: alcjs Hdei, Curt.: virtuti suorum
eledone, TTiagistratuum, Cic. de legg. 3, 10. magis. Sali, b) per riguardo alla sincerità,
Oreàlttr, òris, m. (creo), autore, fonda- veracità, credibilità, fuiare in qualcuno, aver
tore, creatore, genitore, Cic. ed a. fede, prestar fede, credere, a) ad un'altra
CPCalrix, trlcis, f. (creator), autrice, pro- pers. cosa : alci, Cic. : fabulis. Cic. : oculis
duttrice, crvatì'ice, genitrice, madre, Lucr. ed a. magis quara auribus, Liv.: alci in sua lite,
crcher, bra, brum (dalla rad. GRE, da Sen.: in quo scelere tamen non temere credi-
cui anche creo, cresco), spes.so, frequente, nello tur, Cic: alci de nomine suac artis, Quint.:
spazio e tempo, I) ndlo .spazio, che sta spesso de bis famae, Curt.: quindi mibi crede o crede
l'uno accanto all'altro nell'altro, che si segue mihi, inihi credite o credite mihi, credi, cre-
l'uno all'altro, .ipesso, frequente, prossitno (cov tr. dete a me (espressione intercalata di asseve-
rarus), a) generic: crebri ignes, fuochi fre- razione), Cic Passivo, credor, vengo creduto,
quenti, Sall.:creberrimaaedificia, Cic: crebrae mi si presta fede, certe credamur, si verba
sententiae, pensieri affollati, Cic: crebri cecì;- sequatur exitus, Ov.: creditus accepit cantatas
dere caelo lapides, Liv. h)pregn., affollato, ser- protinus berbas, Ov.: gì a sé stesso, sibi cr.,
rato, pieno, copei-to di q.c, folto, creber aruadi- credere a sé stesso (alla propria persHasionf),
nibus lucus, ove crescono folte, ecc., Ov.: trasl., essere persuaso con sé stesso, essere pienamente
di scrittore, oratore, ricco, abbondante, fecondo, persuaso, Auct. b. Al. e Plin. pan.
in, ecc., creber rerum frequentià, Cic: senten- II) fuiare, riguardo a q.c, 1) affidare q.C,
tiiscreber, Cic. e Quint. II) nel tempo ri- — comntettere alla fedeltù, e fiducia, consegnare,
petuto frequentemente, che si ripete spesso, fre- a) generic: a) ogg. inan.: arma militi, Liv.:
quente (contr. rarus) a) generi;.: excursiones, alci il'.am custodiam (pontis), Nep.: alci omnes
Nep. litterae crebriores, Cic. crebros explo-
:
: res o les tantas Cic: alci imperium, Liv.: alci
ratores mittere, Caes.: scitis per hos dies cre- .salutem suim, Cr.rt. P) esser/ anim.: alqos alcjs
berrimum fuisse sermonem, Cic. : jìoet., acc. fidei p )testatique Cic: cuinam pracsidio pecua

plur., CTehra, a vvrrb. =


crebro, ripetutamente, credemus"'' Cornif rhet.: se suaque omnia alie-
Lucr. e Verg. b) pregn., « che fa una cosa nissimis. Caes. se victori, Cic: se ponto, Ov.:
ripetutamente », Africus creber procellis, che se alcjs teetis, Cic: se in novos soles, Verg.
spesso desta le procelle, Verg.: creber pulsat, b) affidare alia aiscrezione, confutare (contr.
picchia ripetutamente, batte incessantemente, celare alqm de -ilqa re), id tibi n'>n ciedidit,
Verg. -4.en. 5, 460: in eo creber fuisti (tó se« Cic: cr. alci cirsilia sua omnia. Ter.: alci
ripetuto, hai fatto molte volte), coU'^cc. e arcanos sensus, Verg.: libris arcana, Hor. e) af-
Z'infin., Cic. fidare una cosa prestata, contando sull'onore,
crcl>rcsoo (crèbesco), bruì (b'iìi), ere (cre- sulla parola, 2^6 r la su restituzione, im-•

ber), farsi frequente, aumentarsi, crescere, raf- prestare (contr. debere, esse?- debitore, o exi-
657 credi! li tas creo 658

gere, riscuotere), alci pecuniam, grandem pe- mente ad altri, credulo, Verg. e Hor. : cr. in

cuniam, Cic: pecuniam alcjs fide insilila parola rem, Ov.: di inan.. aures, Curt.: convivia,
e.

di ale), Cic: pecunia eredita, pecuniae cre- liberi da diffidenza, Justin. II) passivo, facil-
ditae, denaro imprestato, prestito, Liv. e mente creduto, fama, Tac hist. 1, 34.
Caes.: res creditae, beni affidati in prestito, Cremerà, ae, m., fiumicello dell' Etruria,
Cic: assoJ., cum credebat inductus usuris, Cic: che sbocca nel Tevere un miglio al disopra di
partic. sost., creditum, i, n., prestito, credito. Roma, noto per la morte dei 300 Fabii. —
Sali., Liv. ed a. Deriv.: Crenierensìs, e, rft Cremerà, dies,
2) credere q.c., a) =
ritener per vero, essere il giorno della sventura dei Fabii presso al

persuaso di q.c. (della veritàdi una cosa), Cremerà, Tac. hist. 2, 91.
a.) colVaicc .: quid jam credas? aut cui credas? cremo, <avi, àtum, are, bruciare, ardere,
Ter. : quod fere libenter homines id quod vo- spesso coU'abl., igni, incendio, flammis e sini.,
lunt,credunt,Caes.: cr. deos, credere negli dei, a) generic: a) del fuoco, ora con ogg. mater.,
Sen.: quod mihi credas velim, Cic: hoc credas innumeras trabes, Ov.: ingentes silvas ardore,
mihi velim, Cic: ne quid de se temere crede- Lucr.: digitum, Val. Max.: ora con ogg.pers.,
rent, Sali.: potest alio tempore falsum aliquid Jium incensa cremavit Troja viros? Verg.: in-
prò vero credi. Sali.: male cr., non creder censa super (sopra di loro) villa omnes crema-
bene, Ov. met. 12, 115, credere per sua rf/s- vit, Tac. P) di uomini, ora con ogg. mater.,

jrra^ia,Ov. fast. 2, 52-5. p)coZracc. e l'inf., cr. vetera arma, Curt.: libros in comitio, Liv.:

utinam Indi quoque deum esse me credant, devecta sarmenta, Verg.: interiorem tunicam,
Curt.: quod vix credendum sit 'non è credi- Val. Max.: or con ogg. pers., se ac liberos
i

bile) izxita,% res tam breviter potuisse declarari, conjugesque incendio, Curt con doppio acc,
:

Nep.: e così credas mihi velim, Cic. y) con de cr. alqm vivum, Curt. e Val. Max. b) di in-

(riguardo a =
a) e Tabi, Vitellius credidit cendio d'un edifìzio, d' una ritta, ecc., incen-
de perfidia, Tac: facilius de odio creditur, Tac diare, ablrruciare, consumare , caelcstia tecta,

8) assol., audivi et credo. Ter.: credas mihi ve- terras((/2 FetonteJ, Ov.: urbem cr. et diruere,

lim (come incidente, parentesi), Cic: non fa- Liv. cremata Ilios, Hor. facibus cr. regalia
: :

cile ad credendum adduci, Nep.: facile ad cre- tecta, Ov. e) dell'ardere come pena di morte.
dendum impelli, Cic. b) credere = vivere nella alqm igni, Caes. e Suet. à) dell'abbruciare il

credenza, ritener per tale, essere di opinione, cadavere ed altri ogg. nelle esequie, a) del
reputare, immaginarsi, figurarsi, a.) colV acc: fuoco, rogus iste cremet mea viscera, Ov.: des
timeo, ne alrud credam atque aliud nunties. tua succensae membra cremanda pyrae, Ov.:
Ter.: con doppio acc. =
ritenere per, ecc., se eodem rogo cremari, Liv. p) di uomini, corpus
Jovem filium,Curt.: alqm novis rebus idoneum. alcjs, Cic ed a.: corpora condere (potius) quam
Sali.: al pass, col dopp. nom., et male erede- cremare e more Aegyptio, Tac: servos et clien-
bar sanguinis auctor ego, Ov.: origo animi cae- tes justis funeribus confectis una cr., Caes.: cor-
lestis creditur, Quint. p) coZ/' infin. o l' acc. e pora clarorum virorum certis Tac: cr. lignis,
Z'infin., credidit de suo adventu esse auditum, alqm haud pretiose, Curt.: alqm honorate,Val.
Nep.: fratrem credo a te esse conventum.Cic: Max.: alqm humili sepulturà, Cic: cetera (cor-
cum reliquum exercitum subsequi crederet, pora) nec numero ne; honore, non contati,
Caes.: e così crederes, tu crederesti o si crede- confusamente e senza onore, Verg.: cremari
rebbe, si sarebbe creduto, crederes Alexandrum cum conjuge (marito),Ya.\. Max. e) dell'ardere
Inter suas necessitudines fiere , Curt. maesti : la vittima, cr. igni vitulos, Ov.: caesarum
(crederes victos) redeunt in castra, Liv.: al pas- boum fibras de more cr., Ov.: congesta cr. tu-
sivo col nom. e Z'infin., navis praeter creditur rca dona, dapes, fuso crateres olivo, Verg.: col
ire, Lucr.: aries creditur vexisse Phvixum,Tac.: dat (per chi? ^ in onore di chi?).
colVa.cc. e Z'infin., creditur Pythagorae au- spolia hostium conjecta in acervum Jovi Vi-
ditorem fuisseNumam, Liv.: prò certo creditur ctori, Liv.
necato filio vacuam domum scelestis nuptiis Cremona, ae,f., coZoMi'rt rom. dell'Alta
fecisse, Sali.: e cos\ numquam satis credito Italia, sulla riva sinistra del Po: ancor oggi
fabl. assol.) sine firaude Germanicum inferisse, Cremona. — Deriv.: Crémonensis, e,

Tac. y) seguito daprop. causale con quod o Cremonese; più r. sost., Cremonenses, ium, m.,
quia, Cic, da prop. finale con ut o ne e il abit. di Cremona, Cremonesi.
conq.. Veli, e Nep. B) assol., ut Athenaeus CremónÌM Ju;;iiiii, parte delle Alpi
credit (come parentesi), Quint.: quindi credo, Pennine, ora GrimsH.
partic. intercalato, per significare l'opinione cremiir, òris, m., sugo denso ricavato da
soggettiva di chi parla, per lo pili ironica- materie animali e vegetali, amido, poltiglia,
mente, credo fpenso), credo (penso) anch'io, dovrei mucUaggine, crassus, Cato: cr. (hordei), muci-
credere o stimare, supporre, credo jam, ut solet, lagqine d'orzo. Ov.
jurgabit. Ter.: credo, aut illos mortis timor ter- CremìitTiis, li (A. CremutiusCordus), m.,
rei aut hos religionis, Cic: male, credo, mere- storico latino, contemporaneo dell'imperatore
rer de civibus meis, si etc, Cic. Tiberio, segnalato per la sua schiettezza.
crodìilTliìis, Stis, f. (credulus), credidità. \. erro, avi, atum, are (radice CER, per
Piane, in Cic. ep ed a. metal. CR?', da cui anche cresco), prodm-re, ge-
crèdiìlu«i, a, um (credo), I) attivo: che nerare, creare, I) ingen.: a) generic: a) ogg.
««de facihnente, credulo, ingenuo, stultus et Cr. mater.: censet (Zeno) artis maxime prnprium
auditor, Cic. piscis, che morde all'amo. Ov.:
: esse creare et gignere, Cic: omnes res.quas et
armenta, che non presentono alcun pericolo, creat natura et tuetur, Cic: fructus (della
sema sospetto, Hor.: cr. alci, che crede facil- terra), Quint.: fruges, genus humanum (della
659 Creo cresco 660

terra), Lucr.: narratores facetos (della natura), crepito, àre(intens. d?' crepo), sericchioiare
Ci •.: teiTam creari ex igni, Lucr.: nec princi- ripettita mente, cì-epitare, cigolare, scoppiettare,
pium extinctum ex se aliud creabit. Cic: con squillare, strepitare, scrosciare, crepitautia ar-
doppio acc, primordia (come primi elementi) ma, Ov.: magno fragore cymbala crepitantia,
cr. ignes et lignuin, Lucr. ^) condizioni intel- Mela crepitantes fiammae, Verg.
:

lettuali, morali o polit.: errorem, Cic: luxu- CrepilUS, iìs, m. (crepo), il crepitare, scric-
riem.Cic: magnum odiuin, Auct. b. Afr.: sedi- chiolare, cigolare, scoppiettare, strepitare, stre-
tionem, Veli, b) geneì-are, procrem-e un bam- pito, scoppiettio, scroscio, I) in
gen.: dentium,
bino, prolem ex se, Lucr.: patria est antiquior Cic: armorum, Liv.: plagarum, Cic: alarum,
parens.quam qui creavit, Cic: cr. Aeneam Sil- lo strepito, Liv.: missilium, lo stridere delle
viam, Liv.: della madre, alqm.Verg.: pueros, saette, Liv.: nec fulmine tanti dissultant cre-
Hor.: al pass, con predio, in nom., cum crearer pitus, rombo del fulmine, Verg. IIJ partic-,
masculus (come, ecc.), Phaedr.: coll'ahl. (da), flatidema rumorosa, strepito, Cic. ed a.: flatus
fortes creantur fortibus, Phaedr.: e così creatus crepitusque ventris, Suet.
alqo alqa, fifflio, rampollo di, ecc., Verg.,Ov. crepo, pui, pttum, are, I) intr., crepitare,
e Fior., partic. sost., creati, fanciulli,0\. met. scoppiettare , cigolare , scriccliiolare , strepi-
6, 206. II) come 1. 1. diattipubbl.: a) creare, tare, ecc., crepuit foris, Ter.: crepuerunt fores,
costituire una ìHagislratura, tribuniciam pote- Ter.: cujus dentes crepuere sub pugno, scric-
statein, Liv.: dignitatem, quae dictatura appel- chiolarono, Sen.: crepat catena, Sen. cum :

latur, Liv. b) creare, fare liti impiegato, sacer- fiamma vitio virentium lignorum crepat, Sen.
dote =
scegliere, eleggere, nonrìnare, anche (di IIJ tr., far risuonare q.C. rumoreggiando, 1)
chi dirige T elezione) =
far eleggere (nominare), in gen.: manibus faustos ter sonos, battere tre
consules, Cic. : sibi tres collegas, Liv.: dictato- volte le mani in segno di approvazione, Prop.:
rem, Liv.: Caesares duos, Eutr.: sacerdotes, e cosi laetum theatris ter sonum, Hor. 2) par-
VeU.: decemviros legibus scribendis, Liv.: con- tic, far risitonare q.C. Colla boCCa, aver sempre
sules ex plebe, Liv.: magistratus in annum, q.C. in bocca, occuparsi molto di q.C, vantarsi di
Liv.: summus magistratus, qui creatur annaus q.C, predicare q.c, immunda dieta, Hor.: post
(per un anno), Caes.: con doppio acc, alqm vinagravem militiam, Hor.: si quid Stertinius II
regem (come re), Liv.: e collegani (a collega) veri crepat, Hor.: crepat, ut etc, Lucr.
sibi alqm, Liv.: alqm consulem (a e.) tertium crepundìa, òrum, n. (crepo), strumento
o tertio fper la terza volta), Liv. e Plin. pan.: che crepita, sonaglio, IJ sonaglio da fanciulli,
al pass, con dopp. nom., consules creati sunt oggetto di trastullo (metallico), per divertirsi:
Q. Fabius et P. Decius, Liv.: ille Appius, qui appeso al collo dei bambini espofti, serviva
decemvir in annum creatus altero anno se ipse come segno di riconoscimento. Comici, Cic.
creavit, Liv. ed a. Il) istvumento ntusicale scricchiolante,
2. Creo e Oreon, ontis, m. (Xpétov), Justìn. 30, 1,9.
Creonte, re di Corinto, il quale diede in isposa crepusiiculuin, i, n. (creper), crepuscolo,
la figlia Creusa a Giasone. I) in gen.: dubiae crepuscula lucis, Ov.: opaca
crepax, pacis (crepo), strepitante, mola crepuscula (nel Tartaro), Ov. IIJ pai-tic cre-
(salsa), Maecen. in Sen. ep. 114, 5. puscolo (di sera), imbrunire (contr. diluculum),
CPÌ?pi"r, pera, pcrum, alquanto buio, oscuro, Ov., Plin. ed a.
creperi aliquid, Sen. ben. 5, 12, 2: trasl., in- Cres, ètis, m., V. Creta, n" A.
certo, dubbioso, creperi certamina beUi, Lucr. cresco, crèvi, crètum, ere, venir fuori, cre-
5, 1294. scere, IJ crescere <= nascere, a) di persone e
croplda, ae, f. (xprjntj), pianella (che si piante, crescentes segetes, Ov.: hic et acanthus
adatta ad ambedue i piedi), sandalo, Cic. ed a. et rosa crescit, Verg.: quaecumque e terra co»-
— proverb., ne sutor ultra crepidam, calzolaio, pora crescunt, Lucr.: (liberi) corpore de patrio
rimani al tuo mestiere (ognuno, cioè, faccia et materno sanguine crescunt, Lucr. quindi :

il suo mestiere), secondo Plin. 35, 85: cfr. partic. cretus, a, um, disceso, derivato, dipers.,
Val. Max. 8, 12, ext. 3. cretus Amyntore, Ov. cretus Trojano ab san-
:

crepTdatus, a, um (crepida), caisato di san- guine Verg. b) di sogg. mater., ìutseere, sor-
,

dali, Cic. ed a. gere, haec villa Inter manus meas crevit , Sen.
cpepulo, dYnis, f.(xpT)TtCg), I) base murata, ep. 12, 1. II) crescere =
aumentare, ingran-
fondantento, zoceolo, piedestallo, crepidines obeli- dirsi {contr. decrescere, minui), 1) in senso più
sci, PUn. 36, 66:fig., deinde omnia tamquam ristretto, a) generic: crescere non possuntfru-
crepidine quàdam comprehensione longiore su- ges, arbusta, Lucr.: ut (ostrea) cum luna pariter
stinentur, si sostengono come sopra la loro crescant decrescantque,Cic.: cr. msiìefdi biade),
base, Cic. or. 224. II) orlo sporgente, cornice Ov.: cr. in lecticis fdibambinij, Quint.: in ma-
sicura per riparo e ornamento, risalto mu- tris alvo, Ov.: crassa farragine (di corpoJ,VeTg.:
rato, parapetto, vastae altitudlnis, Sen.: partic. postquam super ora caputque crevit onus, si
molo murato, ove approdano le navi (sog- accrebbe, Ov.: quindi cr. in alqd, aumentare,
giorno dei fannulloni e mendichi), omnes ur- ingrossare, ingrandirsi, in ventrem (del CC-
bis crepidines, Cic: col genit. di materia (di triuolo), Verg.: trasformandosi, diventare, svi-
ecc.), saxi, Verg.: magnae molis, Curt.: assol., lupparsi, in caput, in ungues, in ramos, Ov.
altera cr., I;iv. b) partic, di ragazzi, diventare un giovane,
crepitiicillum, i, n. (dimin. di crepita- crescere, diventar grande, assol., Sen.: in alcjs
CUlum, aonaglino, Lucr. 5, 229. domo, Suet.: sub noverca, Sen.: per quinqueu-
crr-pitslrìiliim, i, n. (crepito), sonaglio, nium sub Aristotele, Justm. 2) in senso pili
sonaglio pei bambini, Quint. ed a. ampio, secondo la grandezza, altezza, circon-
661 Creta cretio 662

fereiìZa, ecc., crescere, salire, aumentare, accre- occasio, Liv.: magis magisque cr., Sali.: e. per
scersi, ingrandirsi (coiitr. decrescere, minui), alqm, Caes. cr. per summam gloriam (nel
:

a)secondo la grandezza, altezza, circonfe- modo pili altamente glorioso, al sommo della
renza, circuito di suolo, monti, ecc., surgit malo rei publicae. Sali.: non
gloria), Liv.: cr.
humus crescunt loca (ìa loro superficiej de-
; minus dignitate, quam gratis fortunàque,
crescentibus undis.Ov.: hieme creverant Alpes, Nep.: ex invidia, Cic cr. de o ex alqo Cic. : ,

alta era la neve sulle Alpi, Fior.: crescit in f ) crescere in coraggio, prende)- animo, sentirsi
inimensum (Atlas), Ov. di costruzioni co- : ,
grande, Sen. ep. 34, 1
sollevato, : ex (dal) nostro
gnata moenia laetor crescere, Ov. jam ali- : maerore, Ps. Ov. ber. 15, 117.
quantum altitudinis opus creverat, Curt.: di 1. Crcla, ae, f. e CpetC, ès, f. (KpVjxYj),
città intiere le quali crescono in circuito e Creta, isola del Mediterraneo, celebre nel-
in numero di abitanti, Roma interim crescit l'antichità sue leggi e cultura, come
per le

Albae ruinis, Liv.: urbs in immensum crescit, pure per la fertilità del suolo e la quantità
Liv.: di fonti, acque, salire, crescere, gonfiarsi, dei suoi prodotti (piante medicinali, fra cui
ingrossarsi, fons ter in die crescit decrescitque, il dictamnus, miele eccellente, legname da

PUn, ep.: cum Albanus lacus praeter modum costruzione, ecc.); sede di parecchi miti; ora
crevisset,Cic.: Ligerex nivibus creverat,Caes.: Candia. — Deriv.: A)Crès, ètis, m.
del fuoco (mi fig.J, eam flammam (ardore) (Kpr,;), cretese; sOSt. U Cretese; plur. CreteS,
egregiis viris in pectore crescere. Sali.: della um, m., Cretesi (noti come eccellenti arcieri).
luna, mescere [contr. decrescere, senescere, B) Cressa, ae, f. (Kpfjoaa), cretese, sost. la
minui), Cic. ed a.: dei giorni, crescere, allun- Cretese, pliaretra, Verg. : berbae (V. sop.),
garsi (contr. decrescere), Lucr. e Plin. ep.: e Prop.: nota, fatta di terra di Creta, Hor.: bos,
così degli anni,0\.: di cibi, crescere, gonfiarsi cioè Pasifae, Piof.: corona, coi-ona di Arian-
in bocca, Sen. ed Ov. di membra, crescentia
: na, costellazione (cfr. Ariadua), Ov.: sost. per
laboribus membra, che per la forza si gonfiano, Arianna, Ov., per Erope, Ov. C) Cresìus
Plin. pan.: di scritti, Cornif. rhet. e Plin. ep.: (Cressius), a, um nemora,(Kpy^atog), cretese,
di versi, a brevibus in longas (syllabas), Quint. Verg.: prodigia, n" D', Verg.
i. e. taurus (T^.

b) riguardo al numero, alla quantità, alla D)Cpclaeus, a um (Kpr;-calos), cretese, Verg.


somma, crescere, aumentare, diventar sempie e Ov.: taurus, toro, che Nettuno regalò a Mi-
maggiore, accrescere, aceiunularsi (contr. mi- nosse e che più tardi venne nell'Attica e de-
nai), crescit in dies singulos hostium numerus, vastò la contrada di Mar.ifona, Ov.: sost.,
Cic: or. malo o per damnum
(dell'Idra), Ov.: Cretaeus i, m., il Cret<;se, di Epimenide,
,

crescentibus jam provinciis (affarij, Liv.: cre- Prop. E) CvKlensì», e, creiese,cretense; plur.
scit pecunia, res (sostanze), Hor.: eoruni aes sost., Cretenses, ium, m., i Cretesi. F) Cre-
alien um
multiplicandis usuris crescit, Nep.: licus, a, um (Kpyj'ci.y.ós), cretese; quindi QfXè-
bis tamen omnibus annona (prezzo delle biade) tYcus, m., sopramiome di Q. Metello per
i,

crevit, Caes. e) riguardo alla forza intensiva, aver sottomesso Creta. G) Cretis, ttdis, f.,
al grado crescere, auntentare, salire, elevarsi,
, cretese.
del tono del discorso, crescit oratio, Quint.: di 2. créta, ae, f. (origin. agg. da 1. Creta),
caldo, vento, tempesta, ecc., Catull. e Curt.: terra cretese, coti cui gli antichi intendevano
di malattia, dolore, Cic, Ov. e Plin. ep.: di tanto la nostra creta, quanto le altre qualitù
altre condizioni fisiche o esteriori, crescente d'argilla, adoperate dagli antichi per im-
«ertamine et clamore, Liv.: simul crescit inopia biancare gli abiti, per belletto, e nei sigilli,
omnium (di tutto), Liv.: cum periculum cresce- Cic, Hor. ed a.: fig. per indicare q.c. di far
ret, Plin.ep.: di condizioni spirituali, mentali, vorevole (contr. carbo), Hor. sat. 2, 3, 246.
quod ex bis studiis quoque crescit oratio et fa- Cretaeus, a, um, V. 1. Creta n" D.
cultas,con questi studii anche la disposizione crétatU!», a, um (creta), colorito con creta,
oratoria si rinfranca, Cic: Tuscis crevit auda- fiascia, Cic: pedes (degli schiavi posti in ven-
cia, Liv.: crescit animus (coraggio) alcjs o alci, dita), Plin.
Liv.: primo pecuniae, deinde imperii cupido Cretenti», e, V. Creta n" E.
crevit, Sali. crescebat in eos odium, Cic: vi-
:
cruteus, a, um
(creta), rfi creta, persona,
tium in dies crescit, Cic: di condizioni polii., di terra cotta, Lucr. 4, 29-5.
crescente in dies et classe et fama Pompeji, Crèlicus, a um, V. 1. Creta n" F.
Veli.: cum hostium opes animique crevissent, crctìo, ònis, f. (cerno n" II, B, 2, b) dt-
Cic: plebis opes imminutae, paucorum poten- chiarazione di voler accettare l'eredità, originar,
tia crevit, Sali.: crescit seditio, Ov. e Justin.: accompagnata da alcune formalità e fatta
Vejis (in VeioJ non tantum animi in dies, sed personalmente iti presenza di testimoni, so-
etiam vires crescebant, Liv. d) crescere, ri- lenne accettazione dell'eredità, che doveva Se-
guardo alle sostanze =
diventar ricco, Liv. 23, guire entro un termine fissato dal testatore
iS, IO. e)riguardo alla gloria, considerazione, nel testamento o dal pretore (comun. entro
potenza, crescere, svilupparsi, innalzarsi, salire, 100, ma anche 60 giorni), e ìneton. termine =
spingeì-siinallo, diventar grande (contr. minui), fisso dell'accettazione, simplex, inutile, cioè
a) di Stati, popoli e re, crescens regnum, Ju- quatìdo non si ha nulla da ereditare, Cic. ad
stin.: si fortis Etruria crescit, Yerg.: sed civitas
Att. 11, 12, 4: cr. libera, senza esatta itidica-
incredibile memorata est quantum creverit, zione del testatore sul modo dell'accettazione
Sali.: non supra modum Philippum crescere, dell'eredità, Cic. ad Att. 13, 46, 3: cr. vulga-
Liv.: ubi labore et justitia res publica crevit, ris, termine comunemente assegnato per l'ac-
Sali.:concordia parvae res crescunt, Sali.: cr. cettazione, calcolato dal giorno in cui l'erede
per scelus. Sali, p) di singole pers., crescendi riceveva la notizia ch'egli doveva ereditare
663 Cretis cnnis CG4

(collaformala quibus diebus scies poterisque), zione, accusa, partic. in SensO cattivo = deni-
V. Cic. de or. 1, 101. grazione, diffamazione, vituperio, calunnia, cr.
Crolis, ttdis, {., V. 1. Creta n" G. inaudita, Cic: Appii crirainationes de Fabio
crvtòsus, a, um (creta), a-etoso, ricco di absente ad populum, Liv.: illa criminatio, qua
creta O di argilla, Cato, Ov. ed «. in me absentem usus est, Cic: ab alqo allatas
cretula, ae f. (dimin. di creta), terra (inferte) criminationes repellere, Cic: col-
biotica, mastice da suggellare, adoperata dai Tacc. e Z'infin., Cic. Rose. com. 37.
Greci per suggellare, Cic. Verr. 4, 58. erTiiiTnator, oris m. ( criminor ) in-
, ,

crotus, a, um, V. cerno e cresco. cotpatore, accusatore, diffamatore, calunniatore,


Cpeiisa,ae, f. (Kpéouaa), I) chiamata an- in alios, accusatore, infamatore degli altri,
che Glauce, figlia di Creane re di Corinto, Tac ann. 4, 1.
sposa di Giasone, dopo ch'egli ebbe ripu- crTniTiior, atus sum, ari (crimen), incol-
diato Medea e p)erciò uccisa da Medea me- pare, a) incolpare qualcuno, accusare, impu-
diante un regalo infiammabile ('secondo la tare, rimpi-overare a qualcuno, partic. in
leggenda piii antica una veste, secondo la senso cattiva =^ diffamare qualcuna, vitupe-
piti recente una corona).
II)figliadi Priamo, rare, calunniare, senatum, Sen.: patres, Liv.:
moglie di Enea. Ili) città marittima dei ne me criminaretur tibi (pressa di te), Ter.:
Tespiesi nella Beozia, ora Kreisa ; chiamata patres apud populum o apud plebem, Liv.:
anche Creu!«i>>, sìdis, f. (KpsOot;). coll'acc. di relaz. (greco), riguardo a
cribi'iiin, i, n. [dalla rad. CRE, CRI, da che? nihil Sestium, Cic. coU'acce Rinfili.,
:

cui anche cerno), crivello, staccio, vaglio (di Q. Metellum apud populum Romanum crimi-
pelle, tela, crine, ecc.J, Cic. ed a. natus est bellum con quod
illuni ducere, Cic. :

crTinen, mYnis, n. (dalla rad. CER, CRI, e il cong., magna invidia criminatur iilium,
gr. KPI, da cui anche cerno, xpivo)', 017- vir natus quo rem 1 feminarum tetigerit ,

getta di decisione giudiziaria, colpa, incolpa- Phaedr. b) incolpare apporre a vizio,


q.C. ,

zione, imputazione, accusa, capo d'accusa, e ge- rimproverare, querelarsi intorno a motivO
neric, rimprovero, requisitoria, e fin quanto di q.C, lament-arsi, far rimproveri, omnia, Cic:
ilrimprovero, l'accusa sono infiandatij, ca- alcjs potentiam invidiose, Cic: libet enim tibi
lunnia, I) soggettiv.: Vjpropr.: auctor cri- nescio quid etiam de illa tribù criminari, Cic:
minis, Cic: cr. ambitus, Cic. cr. majestatis, : senatus consultuni cr. absenti principi (presso
accusa di lesa maestà, Cic: sermones pieni il principe assente), Plin. ep.: cr. liane rem

criminum in patres, Liv.: reliquum est crimen apad regem, Justin.: coIVacc. e Z'infin., me
de veneno, Cic: cr. falsum, contr. veruni, Cic: esse gratum, Cic: extrahi rem, Liv.: con quod
cr. magnura, Cic: cr. meum (tuum, suum), e il cong., criminabatur frinfacciava, impu-
ora =da me (portata), ara contro di me, = tava) etiara quod Titum filiuni ab liomiuibus
Cic: cr. navale, concernente i marinai, Cic: relegasset, Cic: con de (riguardo a) e l'abl.,
cr. propulsare, defendere, Cic, contr. cr. obi- illae res de quibus criminaniur, Cornif. rhet.
cere, Quint.: facere sibi cr., Cic. a afferre cr., e) assai, (dove la pers. o cosa che s'incolpa,
Cic, tirarsi addosso in cr. vocare, incol-
: si deve intendere dal contesto) sostenere =
pare, Cic: in cr. vocari, Nep., o venire. Ter., un'accusa, rimprovare, presentarsi come accu-
venire incolpato dare alci alqd crimini, rin-
;
satore, ut illi criminantur, Sali, fr.: argumen-
facciare, accusarlo di, Cic: esse crimini, tor- tando criminari, presentarsi per addur le
nare a biasimo, Cic: esse in crimine, venire prove di ìin' imputazione, Cic.
incolpato Cic.
, invidiae crimine accusari,
: crìiiiTnòs«>, avv. con compar. e superi.
venir accusato per invidia, Nep.: alqm ar- (criminosus), con o sotto imputazioni, in senso
cessere crimine ambitus, accusare di brof/lio, cattivo =diffamaiult, calunniando, maligna-
Cic. quae te mihi crimina mutant ? calunnia,
: mente, calunniosamente, Cic ed a.
maldicenza, Prop. 2) meton. accusa ag- ,
= crTininu!*ii>i>, a, um, agg. con compar. e
getta del rimprovero, perpetuae cr. posteri- superi, ('crimen), che reca o contiene O appoggia
tatis eris, Ov. trist. 4, 9, 26. II) aggettiv.: imputazioni, in SCnsO cattiva = criminoso, col-
colpa denunziata, crimine, delitto, 1 ) propr. : pevole , diffamatile, calunniatwe , ingiuriosOf
a) in gen.: crimen ultro fateri, Snet.: hoc si a.)di pers., Cu. Pomponius (orator) acer, acer-
crimen erit, crimen amoris erit, Prop. h) par- bus, criminosus, Cic. b) di e inan.: nonien,
tic, delitto di adulterio, Ov. met. 9, 24 e ; Cic: iambi, Hor.: quo criminosior oratio sit,
c)poet., crimina belli, contese (pretesti) che su- Liv.: orationes in patres criminosae , Liv. :

scitino guerre, Xers;. Aen. 7, 339. 2) meton.: spesso alqd criminosum est o fit o habetur,
a) oggetto che presenta o contiene ima colpa, Cic e Saet.
crimina, adulterii degli
vizio, delitto, caelestia CrTniUsiis {anche CrlmTsus, Crlnlsus,
dei, Oy.: sua crimina, lettera che contiene la Crìmessus), i, m. Kpiiitaaóg, Kpi(itaóg), fiuìne
colpa, Ov.: concepta crimina, fanciullo conce- sulla costa S.O. della Sicilia, sul quale Ti-
pito in modo colpeoole, Ov.: tum paries nullo moicane sconfisse i Cartaginesi ; ora Belice
crimine pictus erat, non era dipinta con alcun destro.
vizio, non rapprese nt iva alcun oggetto vi- CrTlialis, e (crinis), crinale, che appartiene
zioso, Prop. cum crimen meum est vicisse, Sen. ai capelli, dei capelli, vitta, Ov.: auruni, benda
rhet. b) oggetto che cagiona un misfatto, d'oro pei capelli, Verg.: crinali corpore po-
un delitto, colpa, causa crimenque malorum, lypus, con branche simili a capelli, Ov.: sost.,
Verg.: Bajae crimen amoris aquae, colpa del- crinale, is, n., benda, ìuisi»-o pei capelli, Ov.
l' irifedeltà, Prop. crìnìs, is, m., crine, capello (Sili corpo uma.
criRiTniilTo, ònis, f. (criminor), %mputa- no), partic. chioma (contr. barba), I) propr.
665 Crinisns cruciamentum 666

sing. e plur. collett., cr. canus, Ov.: crìnes CroceHS, a, um (crocus), I) appartenente
cani, CatuU.: crines passi, chiome sparse, ca- allo zafferano, cì-oceo, di zafferano, odoreS.Verg.:

pelli sparsi (par tic. di pers. addolorate e color, Plin. Il) trasl., del color di zafferano,
supplicanti), Liv.: crines resoluti, Liv.: soluti, giallo, giallo d'oro,Verg. e Ov.
TibuU.: crines s\)-àxf\, capelli scarmigìiati, ar- crSeinUS, a. um (xpóxivos). I) apparte-
ruffati (partic. di disperati, faribo)idiJ, Liv.: nente allo zafferano, di zafferano, UUgUeiltum,
crines abscldere, Tac: promittere criuem bar- Cels.: sost., crocinum, i, n. (se. oleum), olio di
bamque, Tac. II) trasl., della « chioma» delle zafferano, Prop. /i) trasl., COlvr giallo zaffe-
comete, coda, Verg. (ed a. poeti) e Plin. rano, tunica, CatuU. 68, 134.
CrmTiiiiis, i, m., V. Criniissus. criicìidTIinus, a, um (xpoxoSeiXivog), di
CrTnltUS, a, Um (crinis), crinito, chiomato, coccodrillo,ambiguitas, insidioso inganno di
dalla luiiya chioma, I) propr.: Apollo, Verg.: coccodrillo, astuzia di coccodrillo (specie di
puella, Ov. /7j trasl.: cr. galea triplici juba, sofismi), Quint. 1, 10, 5.
Verg.: stella cr., stella crinita, cometa, Cic. e CrScSllìluS , i, m. (xpoxÓSs'.Xos), cocco-
Snet. ed a.
drillo, Cic. —
Colla metatesi corcodìlus,
Crìsis, acc. im, f. (-ApioiC,), decisione, piega )ier allungare la prima sillaba, Phaedr. 1,
eandein crisim habere, Sen. ep.
decisiva, erigi,
25(27), 4 e 6.
83, 4. croccia, ae, f. (se vestis, greco ò xpoxw-
crispYmiIcans, antis (crispus e sulco), TÓg, se. )(fca)v), veste di lusso « color zafferano »
serpeggiante,igneum fulmen, Poeta in Cic. p r le donne. Cic. ed a.
top. 61. cri^cóliìla, ae. f. (dimin. di crocota), gra-
crispo, avi, àtum, are (crispus), increspare, ziosa veste di lusso di color « zafferano » per
arricciare, I) in stato capiOum, Plin.: fe-
:
le donne. Plaut. e Verg.
minae cincinnos, Maecen. in Sen. II) in moto, erScum, i, n. e criicus, i, m. (xpóxov e
brandire, vibrare, hastilia iiianu, Verg. Aen. 1,
I) croco, zafferano, Cels., Plin ed a.
V.pÓV.O(;),
313 e 12, 165.
(la forma crocus è sicura solo nei poeti). Lo
crÌ!>pìilu«> , a. um (dimin. di crispus),
zafferano veniva usato dagli antichinon solo
crespo, rieciuteìlo, !<ost. capo ricciuto [contr. CUi
per condire i cibi e nella medicina, ma anche
rectior est coma), Sen. ed a.
per un'essenza odorifera, quindi poet., cro-
crispus, a, uni, crespo, ricciuto, increspato, cum floresque perambulet Attae fabula, possa
arricciato, 1) in stato, a) di capelli, ricciuto,
comparire sulla scena olezzante di fiori e di
di pers., ricciuto, dalla testa ricciuta, Comici,
essenze zafferano), Hor. ep. 2, i. 79.
(di
ed a. b) di altri o<jg., jmrietes abiete crispa, Croco.', m., personificato, giovane mutato
i,
con abete ina-espato pel fuoco, Enn. fr. II) in in arbusto di zafferano. Croco, Ov. met. 4,
moto, vibrante, a guisa di onde, latus Clispuni
283 e fast. 5, 227. II) meton., color di zaffe-
movere, muovere graziosamente il f., Ps. rano, vestis piota croco, Verg. Aen. 9, 614.
Verg. cop. 2.
crisla, ae, f. (da connettersi con cresco,
Croesus, i, m. (Kpoìaog), Creso, re di
Lidia, noto per le sue ricchezze e per il detto
crinis). I) escrescenza a guisa di pettine sulla
di Solerne (« ninno deve stimarsi felice prima
testa degli animali, cresta, partic. del gallo,
Varr., dell'upupa, Ov. e Plin. II) cresta, pen-
della morte »). Appellat, « un Creso » =
nacchio dell'elmo, V^erg., Liv. ed a.
un ricco per eccellenza (contr. Irus (V.), Ov.
trist. 3. 7, 42 cfr. Prop. 3, 5, 17.
crisliitus, a, um /) provveduto
(crista),
;

di cresta, crestato, di animali, Ov.


e Plin.
Croinniyoacris (Crommyuacris), crtdis,

II) provveduto, ornato di pennacchio, cresta,


f. promontorio sulla costa
(Kpo[i(iuou àxpa),

dell'elmo, Ov. e Liv., di persona, Verg. settentrionale di Cipro, ora Cormaehiti.


Crilhote, ae f. (Kpi^-wTvj), città sulla Cr&myon, ònis, f. (Kpoixuwv), C/rontione,
costa orientale del Ghersoneso Tracio. borgo nella Megaride sui confini di Corinto,
C/rilfils, ae, m. (Kpixiaj), Grigia, uno dei ora Castro Teichos.
trenta tiranni di Atene, segnalato anche (^'roinmyuaci'is, V. Crommyoacris.
come oratore. crSlstiislria, ae, f. (xpoxaXi^ro), suona-
CrTlfcUS, i, m. (xptxtxóg), critico, giudice trice di crotalo, Piop. 4, 8, 39.
d'arte, Cic. ed a. crutaluni, i, n. (xpóxaXov), crotalo, nao-
CrTlo, ònis, m. (Kptxtov), Critone, discepolo chera, usato come accompagnamento di danze
e amico di Socrate. voluttuose, Ps. Verg. cop. 2.
CrYtfthiilus, i, m. (Kpi-có^ouXo^), CWto- Cr&lo (Croton), ònis, acc. ònem e òna, e.
huio, I) discepolo di Socrate, II) medico (Kpóxcov), e dopo Aug. Crotona, ae, f., Cro-
greco dei tempi di Filippo e di suo figlio tone (ora Cotrone), ciltà sulla costa orientale
Alessandro Magno. del Bruzio. siili' Esaro una ; delle più ricche
Criloliiiis, i, m. (KpixóÀaog), Critolao, e fiorenti colonie greche in Italia, patria del-
I) filosofo peripatetico, mandato dagli Ate- l'atleta Milane, dimora di Pitagora e dei
niesi a Roma come ambasciatore, insieme suoi discepoli. —
Dcrir.: A)CrutonTatr's,
con Cameade peripatetico, e Diogene stoico, ae,m. (KpoT(ov(.àxy]c;), Crotoniate. B) Crttlo-
Va. 155 av. Cr. II) generale degli Achei, il nicnsis, e, di Crotone plur. sost., Crotonieu-
:

quale col suo ardore appussionato inasprì ses, inni, m., abit. di Crotone, Crotone.ii.
i Romani e così condusse all' ulti ma battaglia CrotùpTades, ae, m. (KpoxwTiiàSYjg), Cro-
decisiva contro la lega Achea (147 av. Cr.). topiade, cii'è Lino, la cui madre Psamate era
Crixiis, i, m., Cresso, duce, sotto Spar- figlia di Crolopo, re di Argo.
taco, nella rivolta dei gladiatori. crucTainciiluin, i, n. (crucio), tormento,
667 cruciatus 668
tortura, affaniui, carnificum crucianienta, Cic. caestus cr., fatto di pelle di bue non con-
Phil. 11,8. ciuta,Yerg. Ji) trasl.: l)non lavorato, non
cruciatus, US, m. (crucio), I) tormento, elaborato, rozzo, lectio, non cruda, sed multa
tortura, martirio, dolore, strazio, omnCS animi iteratione mollita et velut confecta, Quint. 10.
cruciatus et corporis,Cic.: per cruciatum (frai 1, ly. 2) ancora fresco, nj inutiatiiro, malnta-
tormenti) interficere, Caes.: in cruciatum sum- turo, non ancor maturo, acerbo (contr. luatll-
mum i più grandi strazi,
venire, sopportare rus), equa protervo adliuc cruda marito, Hor.:
Caes.:quinta abisin malam pestem malumque e ancor fresco = troppo nuovo, troppo recente
cruciatum ? perchè non vai tu malora o m (to'oppo^toDoue^,servÌtÌum,Tac \})anrora fresco
al diavolo? Cic. II) meton., phir., cruciatus, =^ ancor vegeto, senectus cruda viridisque o
strumenti di tortura, Cic. Verr. 4, 163. cr. ac viridis, Verg. Aen. 6, 304. Tac Agr. 29.
crucio, avi, atum, are (crux), tormentare 3) crudo, rozzo, d'animo di mente, a.) crudo
crudelmente, martoriare, crucciare, travagliare di carattere, ruvido, aspro, inumano, Cìtidele,
COSÌ corporalm. come spirituulm., Cic. ed a.: di pers., Ov. di ogg. inan. person., ensis,
:

cruciari alienae uxoris amore, Sen. mediale, : Verg.: bella, Ov. bi spiritual., intellett., crudo
crucior =
mi tormento, mi corruccio, mi tra- =' incolto ruvido, rozzo, Cassius in Suet.
,

vaglio, Comici. Aug. 4.


crudeli», e (crudus), rozzo di carattere e cruente, aw. con compar. e superi,
di modi e quindi insensibile, crudele, spietato, (cruentus), sanguinosamente, crudelmente, Sen.
inumaìw, duro, fiero (contr. niitis, clemens, ed a.
lenis, misericors), I) di esseri anim., del loro cruento,avi, atum, are (cruentus), insan-
animo, contegno, ecc.: Castor, inulier, Cic: guinare, macchiare, spruzzare, imbì-attar di san-
animus, Cornif. rhet.: mens [contr. clementia), gue, a) ex omni rupe conehylium
generic. :

CatulL: Lepidus cr. in liberos (figli), Cic: sed trahitur, quo vestis cruentetur, sia imbrattata
non Neptunus tanto cr. amori, Prop. II) di di sangue (dispregiai. sia colorata in =
sogg. inan., a) di ogg. inan. personif. cui rosso), Sen. rhet. b) mediante ferimento, uq-
viene attribuita crudeltà, amor tauri, crudele, cisione, a.) ogg. muter.: gladium, Cic: tera-
molesto, Verg. funus, che lacera il cuore,
: plum (Castoris), spruzzar col suo sangue,
Verg. b) trasl., di imprese o condizioni, in Cic: hospitalera mensam liospitis sanguine,
cui vi è crudeltà, ecc., bellum, Cic. poena, : Liv.: secures suas cruentari scelere noluit, Cic.
Ov.: sententia ejus. Sali.: Consilia crudelissima, P) ogg. person. : dextrae o manus cruentatae,
Cic: rem cuin auditu crudelem, tum visu Ov. : cr. manus o se sanguine alcjs, Nep. e
nefariam Cic. ! Tac: se caede uefaria, Cic. fr.: fig., haec te lace-
criitlulTtas, àtis. f. (crudelis), crudeltà, rat, haec cruentat (ferisce a sangue) ox2i.i\o,G\c.
immanità, fierezza, durezza (contr. clementia), cruentus, a, um (cruor), cruento, sanyxù-
lenitas, misericordia), Cic ed a.: importuna naso, IJ in gen.: riguardo alla materia, san-
in me cr., Cic: civium erga nobiles, Nep.: cr. guinolento, di liquidi =
mescolato con sangue,
in supplicio, Caes. guttae imbrium quasi cruentae, Cic. b) ri-
crudélìti^r, aw. con compar.
e superi. guardo al colore, rosso sanguigno, niyrta ,

(crudelis), crudelmente, inumananiente, fiera- Verg. gè. 1, 306. II) in senso cattivo, san-
mente, con crudeltà, con durezza spietata icotltr. gtiinoso mediante ferimento, uccisione, 1)
clenienter, leniter, remisso), Cic. ed a. propr.: a) generic. : cruento = maechiato,
criìdesco, dui, ere (crudus), incrudire, spruzzato, lordato, intriso di sangtte, gladius,
incrudelire, inasprirsi, Verg. e Tac Cic vestis, Quint. cr. hostis, intriso di san-
: :

crudTIais, atis, f. (crudus; propr., indi- gue, Hor. carm. 1, 2, 39 (cfr. sotto n" 2): P.
gest ione, quindi meton.), aggravamento dello Clodii cadaver, Cic: cruentus sanguine civiunt
stomaco, iinlebolimento dello stotnaco, crudezza, Romanorum, Cic. b) pregn., cruento, sangui-
Cic ed a.
dispei>sia, noso =
che ha relazione con ferimenti, spar-
crudu!<, a, um (sincop. da criildus, dalla gimento di sangue, uccisione, che costa san-
rad. GRU donde anche cruor), crudo, IJ
, gue, che porta seco spargimento di sangue,
propr.: 1) non ancora preparato col fuoco: Victoria, Sali. adulatio, che induce a ver-
:

a) vrudo = noìo cotto, non arrostito, non bol- sare il sarujue, Plin. ep. 2) trasl., avido di
lito {contr. coctus, assus), caro Mela exta , : sangue, assetato di sangue, sanguinario, crudele,
victimae, Liv. b) crudo non bruciato= hostis, Sen.ad Marc 20, 3 (cfr. sopra n" 1) :

{contr. coctus) crudo latore struere alqd,


, Achilles crueutior bello, Ov.: ira, Hor.
Curt. 2) non ancora ridotto a maturità dal crùniéna (cruiuTna), ae, f., borsellino
calore del sole =
immaturo, acerbo (contr. per la moneta spicciola (comun. appeso al
coctus, maturus, coctus et maturus), poma, collo e scendente sul petto), borsa, Plaut. e
Cic. 3) che non ha digerito, sia di chi per il Seriori: trasl., borsa, cassa denaro, Hor. =
momento non ha ancora digerito, collo sto- ep. 1, 4, IL
maco piano, sia di chi non può digerire, die crììAr, oris, m. (radice CKU, donde anche
soffre di cattiva digestione (crudezza, dispep- crudus, crudo), umor sanguigno crudo =
sìa),Cic, Hor. ep. 8, 6, ed a.: Eoscius cru- sangue crudo, denso, mentre sanguis san- =
dior fuit, Cic: bos cr., vacca che non ha dì- gue arterioso, cr. inimici recentissimus, Cic:
gerito il pasto e che quindi non lo ritiene castus a cruore civili, Cic: e gremio et coni-
= vacca che ha la diarrea, Hor. 4) crudo => plexu matrum ad caedem et cruore abstrahi,
non ancora cicatrizzato, aperto, non ancora Cic: alplur., atros siccare veste cruores (goccic
rimarginato, vulnus, Plin. ep. ed Ov. 5) crudo di sangue), Yerg.: arma uncta cruoribus (per
= non lavorato, rozzo, cortex, Verg.: e pregn., ripetuto spargimento di sangue), Hor.
669 crupelliirlus cubo 670

criipcllai'iU!<, ti, m. (parola celtica), 1. Ctvsipliòn, ònis, m. (Ktvjoicpwv), Ctesi-


eoinbuttitore, guerriero, armato da capo a piedi, fone, uomo
di Stato ateniese, amico di De-
presso gli Edui, Tac. anri. 3, 43. mostene, il quale fece la proposta di dare a
cru«!i, crùris, n., stinco, tibia, specialmente Demostene una corona d'oro per i servigi
gamba, crura rigida (avis), Cic: crus fi-angere, da lui resi allo Stato; venne perciò accusato
Cels. : alci crus, crura frangere, Suet. e Sen.: da Eschine, e difeso vittoriosamente da De-
crura equi succidere, Liv. mostene.
crusta, ae, f., superficie dura di un corpo, 2. Ctesìplion, òntis, acc. ontem e onta, f.

crosta, scorza, corteccia, IJ in gen.: pauis, Plin . : (KTyjotcptòv) , Ctesifonte, città sulla sponda
poet, fluminis, superficie congelata, Verg. orientale del Tigri, residenza d'inverno dei
Il) partic. come t. t. dell'arte, rivestimento re Parti, più tardi capitale dell'Assiria, e
delle pareti con gesso e sottili lastre di marmo, dell'intiero impero dei Parti; ora El Ma-
partic, lavoro di stucco, di mosaico, mosaico, daien, segnatamente rovine di Tak-Kesre.
Sen. de ben. 4, 6, 2 e rivestimento, incrosta-
: CuIlK'ììlni'is, e (cubiculum), appartenente
tura con sottili lastre cesellate d'oro, argento alla camera da letto, lectus, Cic e V'al. Jlax.
avorio, con cui veniva ricoperto un lucido euhTcìilarillS, ti, m. (cubiculum), came-
vaso, Cic. "Verr. 4, 52 fig., non est ista solida
: riere, Cic. ed a.
et sincera felicitas crusta est (intonaco, cioè
; CubiCulatUS, a, um (cubiculum), provve-
apparenza esterna), Sen. de prov. 6, 4. duto di camere, quindi sost., cubiculatac, àruni,
ci*u<i>iriliirlii<«, ìi, m. (crustuluni), ci«m- f. (se. naves] =
9aXa|iT)Yo£, navi egizie con
bellaio, confettiere, Sen. ep. 56, 2, camere, gondole, Sen. de ben. 7, 20, 3.
crii!«tuluiii, i, n. (dimin. di crustum), cubiciìliim, i, n. (cubo), I) camera prov-
ciambella, biscotto, Hor. Sen. ed a. veduta di un divano a sdraio (lectus), stanza
crii«>tiiiii, i, n. (forma second. (?e crusta), ove si abita o camertt da tett^), Cic. ed a.: niini-
biscotto sottile ricoperto d'una crosta, con- ster cubiculi, cameriere, Liv. II) trasl., paicu
fetto, Hor. ed a. elevato dell'imperatore, negli spettacoli, Plin.
Criislìimr>rTa, ae, f. e Criistiinie- pan. e Suet.
riuin, li, n., Cruslùinerìi, òrum, m., cubile, is, n. (cubo), sovUe, giaciglio,
d'iistiiinìuin, ìì, n., antichissima città dei I) iti gen., degli uomini e animali, Cic ed
Sabini, posta sui monti presso le sorgenti a.: spesso cubile terra, humus, saxuni (est), la
dnW Allia, nel cui territorio avvenne la sol- terra ecc. gli serve di giaciglio, Cic, Sen. ed
levazione dell'esercito romano contro i pa- a.: fig., avaritiae non solum vestigia, sed ipsa
trìzi. —
Deriv.: A) Crii«itiìinerìiius, a, cubilia, ma vero domicilio, Cic. 2^oet., solis :

um, di Crìistumerio. B) Cl*ll!«IÌÌlllTnu<«, a, Hesperium cubile, il « letto » del sole che


um, di Crìistumerio sost.. in Crustiiminum,
i tramonta (poiché secondo le più antiche ipo-
nel territorio, su quel di Crustumcrio, e Crn- tesi, il sole, quando si tuffa nell'Oceano occi-
stumini, òrum, m., gli abitanti di Crustu- dentale [Hesperiu.s], si pone ivi in un letto e
mcrio. C) Crusluiiiìiis, a, uni, di Crustu- durante la notte viene di nuovo riportato
mcrio. verso gli Etiopi orientali.), Hor. carm. 4, 15,
criix, crucis, f., croce (patibolo degli an- 16. II)parlÌC.,t<ilamo,lettonuziale,YeTg. ed a.
per impalare come per impiccare,
tichi), così oììhTial, alis, n. (cubituin), cuscino per
ma partic. per crocifiggere [tanto nella forma appoggiare il gomito, Hor. sat. 2, 3, 255.
di un T, quanto di un f ), alci crucem minari, rubìlalis, e (cubituni), luìigo un cubito,
Cic: alqin in crucom agere, rapere, Cic: alqm Liv. ed a.
in crucem tollere, Cic, o cruci suffigere, Cic: cubito, di cubo), giacere
avi, are (freq.
detraliere alqtn ex cruce, Cic: pascere in cruce spesso, esser solito a giaccì-e, ed a.: di con- C'ic.

corvos, Hor. :
fig., multas cruces ftormentij cubito, cum alii'i cani alqo, Plaut. e Cic. fr.
propositas cITugore cupiebat, Cic: quaerere in ciìbìtuin, i, n. e cubìlu>«, i, m. (xupuov,
inalo crucem, procurarsi nel bisogno una cr. cubo), Ij (coìHun. nomin. cubitus), cubito,
(una punizione penosa), Ter.: (abi) in ma- i gomito, presso renianere cubito, rimaner tran-
lani cruccili, va alla malora. Comici. Me- — quillamente a giacere (sul cuscino del di-
ton.. iltae cruces, rompicapi, persone impor- vano) sul gomito piegato, Hor.: cubito (al g.)
ttoie (di cortiginne). Ter. S'j enuingere, Cornif. rbet. II) {nomin. comun.

Ory|»la, ae, f. (npuTltVj). grotta, sottei-raneo, cubltum), meton. comi' misura, cuMto, gladii
erii>ta. caverna, Sen. ed a.: Ncapolitana, oscura tenues longi quaterna cubita, Liv.: columella
grotta virmo a Napoli, attraverso la quale tri bus cubitis altior, Cic. Prov. (dal greco)
una scorciatoia conduceva a Pozzuoli, Sen. di un indugiatore, assiduo cursu cubitum nul-
cr\plo|iorlicii!«, ùs, f. (vox nybr. da lum procedere. Cic ad Att 13, 12, 3.
xeur.TÓg e ])orticus), passa^^gio circondato da «ubo, bui, bttuill, are, essere appoggiato,
r.aieli e 2>iovvcdulo di finestre, guuena, Plin. coricato un giaciglio ^= giacere ripo-
soprii
pp. ed a sando, riposare sopra Un Ictto, a) generic:
c>ry«>tnllTiiu<«, a, uin (xpuoxàXX./o;) di cubans legere quaedam solebat, Suet.: supinus
^•istallo, cristallino, Jiocuiam Son ed (T so.si , fsul dorso; e ibuit, Suet.: senis Ancliisae mol-
tl'yslallMUlin. i, n.. vaso, bicchiere di cristallo, liter ossa cubent! ()v in lectica, Cic: ar^en
.

Scii partic. plur.. oiystallina, òruv;!, n.. vasi teis lectiS; Curt poet trasl di una locai

,

'il cristaVio Sen. ed a riguardo al sito, abbassarsi dolcemente, appog-


ci'Y»lalliiiii, 1. n e iTy>«lallii<i>, i. e giarsi lievemente, cubant'.a tccta, Lucr.: Ustica
(•/.pucTK?,).o^ì crivio/zo, Sen, ed a. mtton , cry- cubans, Hor h) giacere a ttwoia, quindi pregn
staUas, i, f., globo di crisudio, Prop. 4, 3, 52. = pranzare, cubans gusto, Cic, ccuO; Justin.;
671 cuculus cultrix 672

e. juxta, Suet.: supra, infra alqm, Curt.: II)fpoet.J = culmus, st««o della fava, Ov. fast.
partic. sost., cubantes, che siedono a tavola, 4, 734.
PIÌD. ep. e) giaeere in letto, a) giacere dor- culmus, i, m. (da cello come culmen),
mendo, dormire, hic, Ov. propter, Cic. humi : : gambo, stelo, fusto, par tic.
delle biade, Cic: fa-
ac sub divo, Suet. cubitum ire o discedere,
: bae, Col. — meton., tetto di paglia, Verg. Aen.
andare a ietto, Cic. p) giacere ammalato «» 8, 654. Sen. ep. 90, 10 {cfr. 8, 5).
letto, enaere ammaltrto, haec Cubat, iUa valet, culpa, ae, f., colpa, fallo, mancamento, pec-
Ov.: cubantem disputare de alqa Cic: e. ex re, cato, I) in gen.: delieti, Cic: amicitiae, rim-
duritie alvi, Suet.: trans Tiberina longe prope provero, di aver trascurato i doveri dell'ani.,
Caesaris hortos, Hor. Cic culpa mea, per mia colpa, Cic: sum in
:

cuculus, i, m. [dal suono naturale cucu, culpa, Cic: culpa est in me, Cic: culpa carere,
cfr. v.óv.v.x>%', cuculo, Plin. ed a. e come — Cic: culpam in alqm conferre, Cic, o trans-
appellativo ironico ai contadini pigri, i quali ferre, Liv.: suam culpam ad negotia transferre,
aspettavano fino al canto del cuculo (cioè fino Sali.: culpam ab alqo demovere, Cic, o amo-
alla primavera) per potar gli alberi, Hor. vere, Liv.: esse extra culpam, Cic: culpam in
sat. 1, 7, 30 e segg. se admittere, Ter., culpam committere o con-
cuciìinis, meris, cocomero, Plin. traliere, Cic: ponere in culpa, ritenere per col-
CÙdo, ere, I) battere, pestare, Lucr. 6 pevole, incolpare, Cic: alqd culpae dare, Cic:
Plin. Prov., istaec in me cudetur faba, di gravis est culpa taceuda loqui, Ov. II) partic.:
questo dovrò io pagar le spese, Ter. eun. 281. 1) la colpa dell'impudicizia, fallo, eadttta,
IIJ pregn., preparare (un metallo), battendo, Verg., Tac ed a. 2) negligenza, Hor. sat. 2, 6, 7.
battere, fabbricare, coniare, numinOS, Plaut.: 3) meton., colpa =
oggetto colpevole, continuo
argentum, Ter.: anulum, Quint. culpam (cagione del morbo, bestiame amma-
cuTcuìm8di(=cujuscujusmodi,(Zaquis- lato) compesce, Verg. gè. 3, 468.
quis e modus), di qttalsivoglia sorta, qualunque culpo, avi, atum, are (culpa), IJ biasimare
esso sia, Cic: e. sunt, Cic.
e. est, qualcuno o q.c. come colpevole o erroneo, ri-
cujas{arcaico quojàs), jàtis opp. ciijalis, prendere (contr. laudare, probare), Hor.. Quint.
is {da CUJUS da qui), di qual patria? di guai ed a. II) gettar la colpa addosso a qualcuno
nazione? di guai paese? Cic. ed CI. q.c, incolpare qualcuno q.c, aquas, Hor.:
cujus, a, um (rfa cujus, da qui), I) pron. culpatus tibi (da te) Paris, Verg.
relat. = di chi, di cui, is cuja res sit, Cic: ei culle, avv. (1. cultus), con eleganza, I) in
cuja nihil interfuit, Cic. fr. II) pron. interr. gen., in modo adornato, elegante, con grazia,
z^ appartenente a chi ? di chi ? cujum pUCrUm ? cultius progredì, Justin. II) partic, del di-
Ter.: cujura pecus? Verg.: et, cuja sit, dice- scorso, elegantemente, in ntoUo scelto, e dicere,
reni, Ter. Quint. e Sen. rhet.
cnjusniotli separato cujui« in4(di(quis cultellus, i, m. fdimin. di culter), coltel-
e modus), di qual guisa? di qual sorta ?CÌC. lino, piccolo coltello, Veli, ed a.: tonsorius, Val.
cnju<>queniodi o separato cfiju^que Max.
mSdi (quisque e modus), di qualsivoglia guisa, culter, tri, m. {da colo, come raster da
di qualsivoglia sorta, e VoluptateS, Cic: tot llO- islìo),jnditore =
coltello, osseus, Col.: partic,

mines e, Cic: ncque solum cives sed e. homi- coltello da macellaio, Liv.: coltello da caccia,
num genus. Sali. e. venatorius, Suet.: cultri tonsorii, nel conte-
culcita, ae, f. (da calco =^ inculco), sacco sto solt. cultri, coltelli con cui il barbiere ta-
per giacere, scaldare, ecc., bene imbottito di gliava la barba rasoi, Cic ed a. , Prov,, —
piume, lana, crine, ecc., guanciale, matercusao, me sub cultro mi
lascia sotto il coltello
liquit,
cuscino, coltrice, Cic.cd a. z^znelìe mani d'un seccatore, YLor. sat. 1, 9, 74.
cìileus, V. cuUeus. Cullìo, onis, f. (colo), cura, coltivazione, agri.
CÌilcX, Itcis, m., culice, zanzara, 7nosce)Hno, agricoltura, Cic. de sen. 56 e Verr. 3, 226.
Hor., Col. ed a. CUllor, òris, m. (cjIo), cultore, coltivatore,
cìillna, ae, f., I) cucina, Cic ed a. trasl., — die pianta, I) propr.. A) in gen.: agri, Liv.:
cucitut portatile =
focolare portatile, Sen. ep. terrae, Cic: vitis, Cic: pecoris. allevatore del
78, 23. II) meton., cucina =
cibo, vitto, nutì-i- bestiame. Sali. B) pregn.: 1) assai., coltivatore
jnento, Hor. ed a. —
e :^=^ ghiottoneria, gozzovi- della terra, contadino, agricoltore, cotono. Sali.,
glia, sestertiùm millies in culinam conjecisse, Liv. ed a. 2) col genit., abltatoì-e, abitante di
Sen. un luogo, ejus terrae. Sali.: insulae, Liv. IT)
eulleus (culeus), i, m. (xouXeóg) e cuUcum trasl., veneratore, 1) in gen. -- amico, untante
(culcum), i, n. {y.ouXsÓv), culleo, sacco di cuoio, di qualcuno o q.c, sui, Sali, fr.: bonorum (de-
otre per contener vino, olio, acqua, ecc. ,ì:'iep. gli ottimati), Liv.: veritatis {contr. fraudis
ed a. — in ruireuiv::iio anche cuciti e anne- ininucus\ Cic. 2') nnrfie., reneratore della di-
gati parricidi, Cic. ed a.
i vinità, deorum, Hor.: diUgeutissinms l'eligio-
eulmen, mtnis, n. [invece (Zj columen da num, quindi sacerdote d'una divinità,
Liv.:
cello), I) punto più alto, sonuniti'i, cima, cultitinp, cultores deùm matris (sacerdoti di Cibele,
k)propr.: 1) in gen.: Alpium Caos.: della , detti anche Galli), Suet.
« volta » del cielo, Cic. Arat.: del « cocuzzolo » CullrarTMM,^!, m. (culter), scannatm-e delle
dell'uomo, summum
homiuis, Liv. 2) par-
e. vittime (all'incontro popa colui che colpisce =
tic, come t. t. sommitil, comi-
d' architett. = la vittima), Suet. Cai. 32.
gnolo, pinacolo, frontone, tccti, Curt.: acdis Jo- Cullrix, trlcis, f. (cultor), coltivtttriee, ctd-
vis, Liv. B) trasi., colmo, culmine, pttnto cul- trice,Cic de fin. 5, 39: trasl., abitatrice, di
minante, suinraum e. fortunae, Liv. 45, 9, 7. pers. Verg. ed Ov.
673 cultura 674

CllUiira, ae, f. (colo), cnUum, eolthinsione, dior, Liv.: rustieus, Liv.:ornare alqm opti-
cura, I) propr.: l)in gen.: agn,Gìc.: vitis.Cic: ma veste ceteroque regio cultu, Nep. Persa- :

alplur., agri culturae, Lucr. 2)pregn., agricoi- rum cultum imitari, Justin.: di ogg. inan., e.
iura, economia rurale, nel Senso più largo, triumphi. Veli. aedes ncque la.xitatQ ncque
:

Quint. eHor. 7J) tras!.: X) cura, eoltura, edu- cultu conspicuae, Suet.: trasl., ornamento del
cazione, animi, Cic. Tusc. 2, 13: assol. =: inci- discorso, eleganza, scribere non sine cultu et
vilimento dei costumi, Hor. ep. 1,1, 40. B) ri- nitore, Quint.: locus exquisito et poetico cultu
spetto ossequioso, ossequio verso qualcuno, ri- enituit, Tac dial. b) cura, trattamento con arte,
verenza, potentis amici, Hor. ep. 1, 18, 86. ammaestramenti, ecc., cottura, incivilimento,
1. CllllUS, a, um, part. agg. [da aoXo), cu- quindi anche educazione intellettuale, animo-
rato, coltivato, T) in senso ristretto, colto, lavo- rum corporumque e, Liv. doctrina rectique :

rato, edificato, coltivato [contr. incultus, silve- cultus, Hor.: assol., aspera sano levare cultu,
ster, nee'pctus), materia e. (contr. materia sil- Hor.: genus hominum ad honestatem natum
vestris), Ce: res rustica bene e. et fructuosa, malo cultu esse corruptum, Cic. 2) oira effet-
Cic: terra e. [contr. terra neglecta), Qaint.: loci tiva in genere, a) mediante esercizio continuo,
•e. [contr. inculti), Cic: fundus cultior, Quint.: esercizio, cura, auimi occupazione intellet-
,

ager cultissimus [contr. incultus), Cic: sost., tuale, Cic. de fin. .5, 54: litterarum, Sen. de ira

eulta, òrum, n., campi coltivati lavorati, terra, 3, 17, 1. Justin. 9, 8, 18. b) mediani" venera-
campagne o contrade lavorate (coltivate) [contr. zione, a) di una divinità, venerazione, adora-
silvestria), Liv. ed a. II) in senso più largo, zione, culto, deorum, Cic: alplur., deorum cul-
a) ornato COn vesti, ecc.. attillato, elegante, adul- tus religionumque sanctitates, Cic: e pratica
ter, Ov.. matrona eulta purpura, Suet.: bene e riverente, exquisitus religionis e, Val. Max.
puella, Ov. b) coH'arle, educazione, colto, col- P) di un uomo, venerazione, ossequio tributato
Cicerone solo
tivato, raffinato, ingentilito [in ad alcuno, e meus, oss. a, me tributato, Tac:
in paragone colla coltura del campo, V. Cic. e sui, Tac: benevolus offìcium et diligens tri-
Tusc. 2, 13), sonum linguac et corporum ha- buitur cultus, Cic.
bitum et nitorem cultiora i]uam pastoralia esse, ciìliilliit», i, m., grande ciotola con manico,
Liv.: cultiora tempora et ingenia, Curt.: vita ciotoione, boccale, Hor. carm. 1, 31, 11 e art.
cultior, Justin.: di pers., Tibullus c.,Ov.: turba poét^434.
cnìtìoY, pubblico colto [contr. corpna sordidior), ciiliis i, m., orifìzio dell' intestino retto,
Sen. hic fnit sermone cultissimus, Aur. Vict.
: culo, ano (anche come espresìione oscena), Ca-
2. Cllltìlii, iìS, m. (colo), cura, coltura, I) in tuU. ed a.
senso più ristretto, cura, coltivazione dri campi, 1. cììin, prep. colV ahi. (*y.!jv, da cui guv,
degli alberi, ecc., coltura, piantagione, col genit. aùv), con, insieme con, unitimente, non sema
ogg., agri. Fior.: agroruni,Cic.: cohjenit. sogg., {contr. sine), talv. cong. una cum, simul cum
agricolae, Cic: insuiam siiie cultu hominura ( Y. una e simul), insieme con, in unione con,

esse, Tac: con ngg., rogiones omni cultu pro- I) nello spazio: a,) per indicare l'essere in-
pter vim frigoris aut caloris vacantes [contr. sieme, la società, la compagnia, semper ille
reg. habitabilcs), Cic: assol., frigida haec om- antea cum uxore, tum sine ea, Cic. Mil. 55:
nis duraqiie cultu et aspera plaga est, Liv.: al e cos'i esse, vivere e sim., cum alqo ("V.J: mit-
plur. meton., coltivazioni, piantagioni ^= campi tere, dimittere e sim., cura alqo (V.J: con e.
coltivati, piantati, Cic. YciT. i, 114. IIJ in in'in.,cum omnibus suis carris sequi, Caes.:
senso più largo, 1) cura, coltura fìsica e intel- semper aliquid secum afférunt tuae litterae,
lettuale, a) cura fìsica, a) cura, trattamento, Cic: e nello sdegno, abi bine cum immaturo
mantenimento, allevamento, nutrimento, col ge- amore ad sponsum, Liv.
nti, ogg., vestitus cultusque corporis, Cic: vi- Inpartic: aC) per indicare la compagnia
ctus cultusque corporis, Caes.: col genit. sigg., di un comandante o subalterno, di una guar-
sine cultu hominum, Cic: assol., copia ex ino- dia difensore con =
in compagnia, sotto
,

pia, cultus ex illuvie tabeque, Liv. p) cura per la guida di, ecc., cum classe Pisas ire, Liv.:
abbellire il corpo, ornamento, acconciatura, cor- cum custodibus in aedem Concordiae venire,
p rum nimius, Sen.: capitis sui, l'arricciare, con (sotto) la scorta. Sali: agite cum diis bene
Val. Max.: curiosior sui, «ccarrt^rt acconciatura juvantibus, sotto la guida degli Dei propizi,
della sua pers., Val. Max. y) cura rivolta a Liv. p) per indicare il po.ssrsso cotnune, eoa
tutta la vita esterna, modo di vivere, tenor di qìialcnno, unum magistratum habere cum
vita, trattamento [espress. compiuta cultus vi- ipsis, Liv.: alia omnia sil)i cum collega (esse)
tae, Cic), e riguardo alla tenera età, anche ratu-, avere tutti gli altri obblighi comuni
educazione fisica. Spesso uniti cultus victusque, col coli., Liv. '^) per indicare l'operare in co-
victus atque cultus, Cic. ed a.: cultus vcstitus- mune con quale, con =
in comunanza con,
que, Nep.: e Gallomm, Caes.: cultus liumani- in unione con, in società con, '-olla coope-
tasquc jirovinoiae, Caos.: filiam omni liberali razione di, insieme con, ut Varrà cum iis,
cultu habere, Liv.: alqm liuniili cultu educare, quas habebat, legionibus ulte iorem Hispa-
Liv.: pregn. = modo di vivere voluttuoso, mol- niam tueatur, Caes.: bellum gerere cum Aegy-
lezza, cultus ne desidia iniperatoris, Liv.: ga- ptiis adversus regem, Nep.: cum alqo contra
neae ccteriquc cultus, Sali, t) cura e cose a ciò alqm arma ferre, Nep.: così pure face e, stare
impiagate per V abbellimento del vislirc, delle cum alqo fV.). 5 per indicare le relazioni,
,

armi, ecc., carrello, aceoneiiimi'nto, ornamento, con —= in rapporti, in dimestichezza, in u-


pompa, fregio, ventilo; foggia, modo di ventirc, nione con, cum alqo se delectire, sr- oblectare,
c.Punicus habitusqui», Liv.: amocuinr, Liv.: Cic: is qulcum (= quocum) familiaritas fue-
iniJitaris, Liv.: muliebris, Liv.: jnsto mun- rat, sDcietas erat, Cic: cum patrono Epicureo

Georges- Galong hi, Dizionario latino-italiano. 22


675 cnm 676
mìhì omnia sunt, Cìc: e (con e inan.J qnid alle volte anche per esprimere Vimmediato
niihi, inquit, cum ista suinma sanctimonia ac effetto e le conseguenze di un'azione, cum
diligentia. Cic: oratìonem habere cum multi- esitio urbis, Liv.: cum magna calamitate et
tudìne, Cic. : agere cum alqo ( V.) : reputare prope pemicie civitatis, Cic: summa cum of-
cum animo, secum e sim. fV.J: e di relazioni fensione Pompeji, Cic: finalmente anche trat-
•ìstili, con, pugnare, dimieare e sim. cum alqo tandosi di una circostanzaposta ad un tempo
(V.): queri cum alqo, querelae cum alqo (V.). come patto o limitazione, solo con, tuttavia solo
s.) per indicare Tunione, congiunzione, ac- con, es., liberalitas si cum mercede ^benigna
cordo, come pure la separazione, distacco e est), conducta est, Cic: quibus videmus opta-
sim. per es. jungere cum alqo e sim. f^.J:
, ,
bUes mortes foisse cum gloria, Cic: omnia cmii
consentire cum alqo e si»». {\^.): dissentire, pretio honesta videntur. quando la cosa frutta
differre cum alqo e sim. (V.J. del lucro, Sali.: cos'i partic, cum eo quod,, con
h)p€r indicare Tessere provveduto di q.c, giiesto che, opp. Ut Opp. ne. sotto la condizione (la
con, in =
provveduto, rivestito, allestito, do- ctausolaj, die non^ eCC. Opp. che in tal giiijia, così
tato, armato, fornito, ripieno di ecc., a) di e. però, per forma tiittaria, oltre ciò, se non e)ie Opp.
(inim.: cursitare cnin Sicyoniis ("con scarpe si- che non, ecc, Cic. Liv. ed a. — cum sta sempre
cionie); cum purpurea veste, Cic. : cum ramis congiunto in una parola sola coll'ahl. del
oleae, Liv.: cum fascibus, Cic: esse cum li- pronome personale, e ordinariamente anche
bro, aver un libro tra mano, nelle mani, collabi, del pronome relativo, es. mecum,
Cic: esse cum telo, portar seco un'arme; in nobiscum, quocum, quibuscum, ma to.lvolta
alqm cum ferro invadere, Cic: porcus cum ca- anche cum quo, cum quibus, quando ponesi
pite natus, Liv.: cum tebri domum
humano una forza speciale nel cum, oppure vi è com-
redire, Cic: legatos cum auctoritate (con preso un pronome dimostrativo.
pieni poterij mittere, Cic: esse cum imperio, 2. cum (anche quom, quum). cong., I) di
avere poteri illimitati, comando supremo teinjìO,A) in gcn.: 1) qualora, allorché, quando,
I per contrario esse in imperio coprire = is qui non defendit injuriam, cum p.^test, in-
un'alta carica nello Stato), Cic: alqm cum juste facit Cic special, preced. da tum,
, :

unperio habere apud esercitum,, Xep.: privatus tunc, nunc, jam, oppure da U7i sost. desi-
sit an cum pot<;state, Cic: erat 1. Juventius gnante il temjM. come tempus.annus, mensis
non indoctus et magna cum juris civilis intel- ed a., fructus ingenii tum maxime capitur,
legentia, Cic ?j di e. inan., fisci complures cum cum in proxiiuum quemque confertur, Cic:
pecunia SiciUensi, Cic: duo pocnla non magna, cum primum. appena che. Cic: col presente
tamen cum emblematis, Cic: in riguardo a storico il perfetto storico, oppure fimperf.
rendita, ager efficit cum octavo, cum decimo, od anche Tinfin. storico, qualora nell'espasi-
produce un ottavo, un decimo di grano, rende zione vivace rapjporto delle proposizioni
il

per un ottavo, un decimo. Cic: di condizioni, viene invertito, dies band multi intercesserunt,
gloria est frequens de aliquo fama cum laude, cum legati venerunt, Liv.: dies nondum decem
Cic: delectant etiam magnifici apparatus vi- intercesserunt, cum ille necatur, Cic: spesso
taeque cultus cum elegantia et copia, Cic unito con repente, subito, interim, interea e
e) per indiare il mezzo, lo strumento, con, sim.. cum repente jubetur dicere, Cic 2) »"-
ista cum lingua culos Ungere, Catcll.: e cos'i bito che, quando per caso, quando, CtUn ad ali-
1. 1. gratnmat.: scribi cum littera quadam, es., quod oppidum venerat, in cubiculum defere-
terra in auffurum libris scripta cum K. uno, batur, Cic: col congiunt., veniebat in thea-
Yarr. LL. ò"; 21. trum, cum ibi concilium populi baberetur, Kep.
ll)di tempo, a.) generic, per indicare la con- o) dacché, multi anni sunt, cum Fabius in aere
temporaneità con, a) contemporaneamente a, meo est. Cic.
con,hmneitiat. dopo alle volte anche ni unione B) partic. col concetto accessorio: 1) di una
ad altre particelle, pariter cum, simul cum), determinazione relat., special, dopo sostantivi
cum prima luce, Cic: cum primo mane, Auct. conte tempUS, dies etC. quando, allorché, iti cui,
t. Aft.: cum primo lumine solis,Verg.: cum si- foitquoddamtempuscum h jmines vagabanrar,
dere, Catnll.: cum luce, Ov.: cum sole, Verg.: Cic: ftiit cum hoc dici poterai, Liv.: col cong.,
cum ortu cum occasu solis, Sali.: simul
solis, quando la nozione temporale dev'essere mag-
cum sole, Cic: esiit cum nuntio Crassus, Caes. gior mente specificata, riguardo alla qualità,
h)per esprimere circostanze contempjranee fuit cum arbitrarer, Cic: saepe audi\-i, cum di-
(tanto esteriori, quanta animiche). con, fra, ceret, Cic. 2) nesso causale, iiacciié, poiché, tibi
iMitto, non getvM, cum cruciatu, Caes.: cum cla- masimas gratias ago, cum tantum litterae meae
luore, Liv. : cum sUentio (di soppiatto, senza potuerunt, Cic. 3) nesso ipotetico, quando, se,
fare strepito, senza far motto), Liv.: summa nulla est haec amicitia, cum alter verum au-
cum contumelia, Caes.: m^no cum penculo dire n n vult, alter ad mentiendum paratus
suo (per sé), Liv.: multis cum lacrimis, Caes.: est, Cic: praeclare facis, cum puerum diligis,
magno cum gemitu civitatis , Cic. : magno Cic: COSI anche in rapporto concessivo, se, «e
c.ìm metu. Cic: cum pace, cum bona pace, in aneiie, pauci potentes cum tabulas... emunt,

pace, in tutta pace, SL-nza turbamenti e ten- tamen divitias vincere nequeunt. Sali. —
tisioni, senza molestie, Cic. e Liv.: cum cura, Fartic. ìiella correlazione cum... tum, che
con sollecitudine, diligentemente, Cic: cum lega Tana ali altra due proposizioni. (Quando
bjna gratia (con tutta dolcezza, con buona, in ambedue le proposizioni c'è un verOo solo,
bella maniera), Cic: cum venia, cum bona allora è regolarm-nte all'indicat.; ma se
venia, con indulgenza, con buona indul- ogni singola propos. ha un suo proprio
genza, senza aversene a male, Quint e Liv.: verbo, in tal caso ordinariamente in quella
677 Cumae curculo 678

che comincia col cum si trova il cong. Nel que etc. (V-J- b) di rado solo, in qualche motto,
primo caso traduciamo cum... tuin mediante in qualche tempo, quae demant quomque dolo-
non
come... così anche, solo... ma ancìie, nel Se- rem, ciò che generalmente toglie il dolore,
condo caso mediante se anche... così tuttavia, Lucr.: mihi cumque salve rite vocanti, posso
come... così anclie specialissimamente, massima- chiamare per quanto voglio, Hor.
mente, cum semper valere cupio, tum certe, ciimulalv, avv con compar. e super',
dum hic sumus, Cic: il secondo termine si rin- (cumulatus), in misura colma, riboccante, a sa-
forza anche mediante etiam, vero, maxime, zietà, copiosamente, riccamente, Cic ed a.

praecipue, imprimisetc.,Cic. Trovasi quindi ciìinulatus, a, um, partic. agg. (cumulo),


cum maxime ellittico, ora appunto, particolar- accumulato, trasl. = accunmlato, accì-e-
mente, tanto più, anche ora, cum maxime volo. sciuto, ampliato, rialzato, aumentato, rinforzato

Ter. nunc cum maxime, Cic: paret cum ma- (contr. imniinutus), mensura cumulatior, Cic:
xime mortuo, gli obbedisce anche ora, ben- id efficiebat cumulatiorem gratiam rei, accre-
ché sia morto, Cic: quae fiunt cum maxime, sceva il sentimento di grazia, Liv.: spreta in
che avvengono ancora frequentemente. tempore gloria interdum cumulatior rediit, ha
II) per indicare la causa, col cong., portato maggior frutto, Cic, Liv.: e poet.,
A)ìn gen.: poiché, dopo che (oppure col ge- quam (veniam) mihi cum dederis, cumulatam
rundio), cum interemisset Clitum, vix a se morte remittam, voglio mediante la mia
manus continuit, Cic: con altre particelle, morte, alla mia morte, rimunerarti con la
quippe cum, utpote cum, per introdurre una maggior larghezza, Verg.: e = ciò che ha,

veduta, un parere soggettivo di chi parla, giunge ad avere, in grande quantità, copia ; che
Cic. giunge all'apice, al colmo, hoc sentire et facere
B)partìC. col concetto accessorio, 1) di corre- perfectae cumulataeque virtutis est, è l'apice
lazione temporale, massime nella narrazione, della perfetta virtù, Cic.
ove nella proposiz. secondaria c'è l'imperf. cììniììlo, avi, atum, are (cumulus), accu-
il più che perf., allm-chè, quando, poiché, muiaìc, accrescere, I) portare in un muc-
od il gerundio, Zenonem, cum Athenis essem, chio, ammonticchiare, ammucchiare, ammon-
audiebam frequenter, Cic: Antigonus cum pu- tare, ì)propr.: a.)ogg. materiali : sabulum,
gnaret, occisus est, Nep.: Epaminondas cum vi- Curt.: sarcinas in aquas, Liv.: cetera omnis
cissetLacedaemonios, quaesivit, Cic. 2) di rap- generis arma in ingentem acervum , Liv. :

porto concessivo, quantumpie, ancorché, ed il riartic, ammonticchiare, ammassare, aurum


gerundio, Druentiae flumen, cum aquae vira argentumque, opes, Curt. ^) oggetti per-
vehat ingentem, non tamen navium patiens sonali, partic. in battaglia, agmina sua
est, Liv.: cum rho dicere nequiret, esercita- improvide subinde, Curt.: in fossam compulsos
tione fecisse, ut etc, Cic ruinà cumulant, precipitano giù Tun sopra
Ciiniae, arum, f. (K'jij,i7), antichissima l'altro, liiv. 2) trasl.: a) ut aliud super aliud
colonia greca sulla costa della Campania in cumrlaretur nostrae familiae funus (morto,
prossimità di Baia; florida per commerci e caso di morte), Liv.: cum aliae super alias
manifatture (tele, stoviglie di terra rossa). clndes cumularentur, Liv.: h)partic. quasi
— Deriv.: A) Cumaeiis, a, um (Ku]j.alo5), ammucchiare, cumulare, onmes in alqm ho-
cumano, urbs, Cuma, Verg.: SibyUa, Verg. e nores, Tac: probra in legatura, Cic. II) mu-
Ov.: e della medesima, virgo, Ov.: carmen, nire, fornire, riempiere in copia, 1) (in prOStt,
della Sibilla Verg. Cumaeos in annos vi-
, : da Livio in poi), propr., ammonticchiare,
vant, assai lunghi (come la Sibilla), Ov. cop^'ire, riempire in alte proporzioni: a.)0(jg.
B) Cfimanii*», a, um, cumano, Cic. ed a.: materiali: altos lacus (con mosto), Ov.:lo-
Apollo, venerato a Cuma, Hor.: Aquae Cu- cus qui strage semiruti muri cumulatus erat,
manae, i bagni piii tardi così famosi sotto il Liv.: aras honore (con incensi), donis, Liv.: e
nome di Bajae (V.), Liv. 41, 16, 3. sost., — poet. Thyestéis viscera mensis, sopraccaricare,
a) Cumani, orum, m., gii abitanti di Cuma, i Ov. met. 15,462. ^)ogg. personali: cumu-
Cumani, Liv. e Veli, b) Cumanum, i, n., a) il latae flore ministrae, Ov. fast. 4, 451. 2) trasl.:
territorio di Cuma, quel di Cuma, in CumanO, a) colmare, caricare con alcunché, a) Ogg. mo-
Plin. ^)mm villa appartenente a Cicerone, ter.: eloquentiam magnis praemiis, Tac. dial.
in prossimità di Cuma, Cic. P) oUff- person. : e. alqm muneribus magnis,
ciiinlta, V. cymba. Verg.: alqm omni laude, Cic: non possum non
*cuiiil>o, ere, verbo semplice, donde ac- confiteri, cumulari maximo gaudio (esser ri-
cumbo ed a. colmo di grandissima gioia, esser giunto al-
ciimltula, V. cymbula. l'apice della gioia), quod etc, Cic. b) render
cìiniora, ae, f., specie di cesta per con- pili accresciuto, piti ammonticchiato =
aumen-
servarvi le binde; ancor oggi in Sicilia can- tare, accrescere, innalzare, rincarare, injurias,
nicci; Hor.; sat. 1, 1, 53; ep. 1, 7, 30. Liv.: invidiam, Liv.: gratiam in remunerando,
cììmmuin (cymìnum), i, n. (xu|jlivov), cu- Cic: aes alienum cumulatuin usuris, grande-
mino (per imbiancare), Hor., Col. ed a. mente aumentato, Liv.: e funere funus, ag-
euiii-niaxTnie (quainmaxTme), F. cum. giunger morte a morte, funebri a funebri,
iMini-pi*Tiiii<i, V. primus sotto prior. Lucr.: eloquentià Icllicam lauilem, Cic: alio
ciiinqiie (cunque, quomquc), aw. (cum e incredibili scelere hoc scclus, Cic. e) render
:

que), serve per generalizzare qualche caso, compiuto , fornire abbotutcrolmente =


rentier
qualche tempo, ecc., a) trovasi congiunto con compiuta la quantità, lunghezza abbondanza
,

pronomi ed avverbi pronominali, quicumqne, d'alcunclié, render alcunché completo, ripieno,


qualiscumque etc, ubiournque, quotiescum- finito, perfetto, incoronar di suo compimento al-
679 cumulus cuneolus 680

suncliè, porre lo corona, pieno compimento ad


il mentre mora ogg., indugioj, Cic ed a.: e. in-
una court, porUirla al colmo, all'apice (del compi- vadendi, Liv.: sine cuuctatione, Cic. ed a.
mento, della perfezione), gaudiuiii, Cic. Cumu- : ciinctalor, oris, m. (cunctor), »»a«.(/ia<o»'c,
lata eraut officia vitac, compiuti a sazietà, temporeggiatore, tanto di persona lenta e irre-
Cic: ii, quorum studiis ea,quae natura desi- soluta, che di prudente e considerata ; in cat-
derat, expleta atque cumulata liabemus, ve- tivo senso, Cael. in Cic. ep. e Liv.: in seìiso
diamo piennnientc onpagati, Cic: iUustrare buono, Liv. e Tac —
Cuactator, soprannome
orationeni ac totani eloquentiam e, innalzar di Q. Fabio Massimo, che, col suo temporeg-
l'arte all'apice, al sommo, all'ideale, Cic : giare, teneva a bada Annibale; tempareggia-
quod summum (bonum) cumulatur ex iiite- toì-e, confr. Liv. 30, 26, 9.

gritate corporis et ex mentis ratione perfecta, ounctoi* (non contor), àtus sum, ari,j
rafpiimi'icilmafigior grado fla pienaaltezza, tenersi in sé, indugiare, andar adagio, \

il suo colmo), Cic. temporeggiare, I) propr., nel moto non =


cuniiìlus, i, m. {affine a culmen, eul- voler eccedere, andar adagio, considerare,
nius), cumulo, come sommità, apice, tnonti- indugiare, pirendersela comoda, nianibus es-
cello, ammasso montato in forma di plranUde, pellere tentat cuuctautem, Ov. e diutius in:

mucchio torreggiantc, I) propr.: hostiuiU COa- vita, Cic: regina thalamo cunctans, Verg.: di
cervatorum, Liv. {cfr. trasl. aliarum super alias sogg. inan., cuuctatur amnis, Verg. II) nel-
coacervatarura leguni, Liv.): aquarum, am- l uqtre, indugiare, andare a rilento, t'into

masso d'acque, torrente, Ov.: arenae, Verg.: persone lente od irresolute, quanto di conside-
armorum cumulos coacervare, Liv. Il) trasl., rate ex>rudenti, quindi talora =
tardare, tem-
'

ammasso innalzato, grado accresciuto, innalzato, poreggiare, esitare, dubitare (contr. properarl,
il soprappiìi, eccesso, aumento, cima, apice, co- conan, exsultare), assequor omnia, si propero;
rona, punto culminante, culmine, eCC., dierum, si cunctor, amitto, Cic: an cuncter et tergi-

Cic: niercedis, Cic: accedit ad alqd oppure verser? Cic: cunctans jam Tiberius, tenten-
alci reicumulus, alqd accedit in cumulum, Cic: nante, Tac: uuus homo nobis cunctando resti-|
alci atFerrecumulum gaudii, portare alcuno tuit rem, Eun. Ir.: sedendo et cunctando bellumi
al colmo della gioia, Cic: afferre cumulum gerebat, Liv.: coll'ad e Z'acc, cuuctante ad eal
illorum artibus, recare a compimento le dot- Mitliridate, Tac ann. 12, 44 coli' inter e :
'

trine, le cognizioni di costoro, Cic: come 1. 1. Z'acc, intermetum et iram ovv. inter pudorem
retar., peroratio, quam cumulum (corona del et iram cunctatus, agitato dai due contrari
discorso) quidam, alii conclusionem (conclu- sentimenti, Tac. ann. 2, 66 e 14, 40: coli' ini.,
sionej vocant, Quint. 6, 1, 1. quam ob causam non est cunctandum profiteri
Orum n. (cuuae), il giaci-
ciiiiill>ììl:t , , hunc mundum animai esse, Cic. cunctantes :

glio dei bambini e dZgli animali giovani, arma capere, Liv. seg. da propos. relat. o
:

I) propr.: a) dei bambini, eulia, cuna, esse ia interrog., e quomodo, Suet.


con quando con :

cunabuUs, Cic: qui non ia cunabulis, sed in ni3 fenclit.J... con utrum... an, Suet.:
an, ovv.
campis consules sunt facti, non per la loro e non cunctor col quin e il cong., non cun-
ori /ine, per ragion di natali, Cic b) nido ctandum existimavit, quin pugna decertaret,
delle api ancor piccole, Verg. II) meton.: Caes.
I) culla, luogo d'm-igine, luogo natio, stanza ciinoius, a, um [da coajunctus, secondo
primitira, soggiorno originario, Jovis Prop.: , il Fleckeisen da convinctus), tutto unito,
gentis, \ erg. 2) prima origliw, primo incomin- unito, universo, tutto guanto (le singole parti
cianiento, principio, quasi cuuabula quaodam concepite come un sol tutto), a) al sing.
et eli'iiienta virtutis, Val. Max. solo coi collettivi: populus , Cic: Gallia,
ciiiine, àrum, f. (cubo, *cumbo), giaciglio Caes. b) al plur , cuncti, ae, a, tutti insieme,
di bambini e di animali, a) di bambini, tutti uniti, tutti quanti, tutti come un sol uomo
cuna, in cunis dormire, vagire, Cic : primis (contr. singuli), cives, Cic: oppida , Caes.:
cunis, ancor da bambino, Ov. b) giaciglio da niea cun ta,tutto il mio, Phaedr. : sost., cun-
uccelli piccoli, nido, Ov. trist. 3, 12, 10. cti, tutti, Phaedr. ed a.: cuncta, tutto, Sali.,
ciiiiclal»uii<lus a, uin cunctor), cjie si Phaedr. ed a., e tutto il mondo, Phaedr.: col
prende tempo, che va lento, che indugia, che hominum, Ov.: cuncta terrarum,
genit., cuncti
temporeggia (contr. propcrans), Liv. ed a. Hor., camporum, Tac. cuncta scelerum tuo-
:

ciiiielans, antis, part. agg. (da cunctor), rum, Tac.


che indugia, lento, I) nel motO, di C. inan.. che Clllleatilll, avv. (cuneo), a foggia di cuneo,
non cede,lento, tenace, gleb II) nel-
le Ìlex,Verg. Caes. b. G. 7, 28, 1.
l'agire, indugiante, tentporeggintore, tanto di 4*iìiiealii««, a, um, part. agg. (da cuneo),
persone lente od irresolute, quanto di circo- fatto a foggia di cuneo, appuntato, ager, Col.:
spette, caute, ritenuto, cuuctantior et cautior, juguin in angustum dorsum e, Liv.
Plin ep.: natura ac senoctà cunctantior, Tac. cuneo, iivi, àtum, are (cuneus), I) fog-
ciiiiclanter, aw. co** compar.(cuiictans), giare a cuneo, latera inclinata ((/*' una pietra),
adagio, con indugio, tanto di p'>rsonc lente od Sen. :trasl., per vim cuneari, del discorso,
irresolute come di caute, circospette, I) nel Quint. 4, 3, 4. II) cun. se e passiv. cuneari,
moto: e ab ruinis vici pecus propali re, Liv. di luoghi =terminare in punta, a foggia di
II) nelVagire, haud e. discidere colera, Liv. cuneo, (Britannia) iteruiu se in diversis an^u-
CllltOliilTo, Ònis, f. (cunctor), l'induyiure, loscuneat triquetra, Mela: cuneatur(Hispania)
tanto di person». Intc ed irresolute quanto 'li angustiis inter duo maria, Plin.
caute, circospette, prudenza, temporeggiamento, cìlili'oliis, i, m. ( Umin. di cuueus), pic-
ritenutezza (contr. temeritas, quindi soggettivo, colo cuneo, piccolo gherone, Cic. ed a.
681 cuueus cupiens 682

«•ìint^tm, i, m., cuneo, I) propr.: A) cmifo deì-i vani (partic. riguardo ad una carica
da ficcar dentro, oppure per spaccare, Cato alla proroga di essa.), Tib. Claudii, Liv.:
ed a. : cuneis scindere fissile lignuiii, Verg.: popularis, cieca vanagloria , la smania di
jamque labant cunei, biette, caviglie (per novità dei demagoghi, alcjs cupiditati suf-
metter insieme V impalcatura della nave) , Ov. fragar!, Cic. quindi anche bruma di signo-
:

B) euìieo come figura angolare, coit murus ex nygiare, anibizione di esser principe e sinu,
utraque parte in artiorem velut cuneum, Liv. Curt. e Plin. pan. d) tendenza alle brame sre-
II) trasl.: A) cosa foqgiata a cuneo, muc- golate, partic. alla vita sregolata , sensaalitfi ,

chio di esseri anim.ati, V. Liv. 25, 3, 18: concupiscenza, Cic Rosc. Am. 39; pro Scauro 25.
come t. t. milit., ardine di baftaglia, foggiato a e) brama di possessi altrui, utile proprio, inte-
cuneo, cuneo, Caes.. Liv. ed a.: cuneum facere, resse,espressione generale per avidità, amor del
Caes. e Tac, ovv. fpoet.) dare, Verg., fare, denaro (contr. abstinentia, integritas et inno-
formare ; falange macedonica, Liv. -32,
della, Centia), piar. ^= brama egoistica, aviditù, Cic.
17, 11. B) a foggia di cuneo nei
la dlmsione ed a. f) passione per qualcuno, a.) in senso
teatri, loggia, Verg., Suet. e Ta.c.-.phir. meton., buono, passione, entusiasmOfJìJvt.h. G. 8. 51,8.
loggie = gii Spettatori, cunei omnes, Phaedr. p) in senso cattivo, passioni dell'oratore, del
5, 7, 35. qiudice, dei testi e sim., parzialitù, spirito par-
cunTculosiis, a, um (cuniculus), fornito, di parte Cic. ed a.
ziale, interesse partieolare, ;

ricco di conigli, CatuU. 37, 18. — Genit. plur., cupiditatum e cupiditatium.


cuiiTeulii<>, i, m. {rad. CUN, donde aìv- ciìpTdo, dtnis, f., raro e solo nei poeti
che cunnus), IJ coniglio, Varr. ed a. II) ma anche m. (cupidus), desiderio, voglia, in senso
sotterranea, caverna, fossa, canale, condotto e cattivo = smania, passione,
I) in gen. : im-
sim., Cic. ed a.:partic. come 1. 1. milit., mina, niodica, Liv. ingens. Sali. col genit. sogg.,
: :

Caes. ed a.: cuniculos agere, disporre, Caes. animi. Sali.: col genit. ogg., pecuniae. Sali.:
cunnii<«, i, m. {rad. CUN, domle anche imperii. Sali.: placendi, Quint.: capit alqm cu-
cuniculus), conno, Hor. ed a.: metoìi., prosti- pido in bis locis urbis condendae, Liv. : alci
tuta, meretrice, Hor. cupido est, coirinfin., Verg. Aen. 2, 349 ca- :

«•inique, V. cumque. ptus cupidine coli' infin., Justin. 12, 7, 13.


vii list, ae, f. botte, caratello, barile, Caes.t II) partic: a) desiderio, voglia (fisica) di q.c,,
vinuni de cupa, vin di botte, vin comune, somni. Sali.: concubitus,Veneris, Ov.: plur. =
vino giovane, Cic. le voglie (la libidine), Tac ann. 14, 35. b) pas-

(>iìpó«ITa, ae, f. V. cuppedia. sione =


passione d'amore, amore,\Ìiia,e virginis,
eri|»<*<iTiiiìriU!!>, V. cuppedinarius. Ov.: femineus, verso ima donna, Ov.: e così
cìipoilo, dTnis, f., V. cuppedy. muliebris, Tac: quindi personif.. Cupido, dT-
cìi|>ide, avv. con compar. e superi, (cu- nis, m.. Cupido, dio delVamore, figlio di Ve-
pidus), bramosamente, cupidamente, in CattiVO nere, greco 'Epwg, Cic ed a.: al plur., Cupi-
senso = appassionatamente, con passione., vi- dines, dei dell'umore. Amorini, Prop. ed Hor.
vamente (quindi anche con predpitozione, in- e) avidità, interesse, espressione gcncrulc per
consideratamente e sim.), appetere alqd, Cic. e avidità,, avarizia, sordidus, Hor.: c. et rapinac,
Caes.: instare, Caes. Così partic: a) con pos- Tac. d) brama di onori, ambizione, CUpidinC
inone = con ambizione, agere nihil cupide, Cic. atfiue ira grassari, Sali. Jug. 64, 5.
ep. 16, 11, 3. h) con passione ^
con parziiditA cupidus, a, um (cupio), cupido in senso
{contr. integre), Cic. e Suet. e) avidamente buono e cattivo, quindi anche =^ voglioso, avido,
=: con gioia, con piacere, con voglia, con amore, smanioso di ([.C, app<tssionato per q.C, IJ in
volentieri,Cic, Caes. ed a. gen.: dipers.: homo, Cic: col genit., pe-
a.)

Ciìpldinvil)«, a, um (Cupido), apparte- cuniae, Cic: vitae, Cic: cupidior contentionis


nente a Cupido, tal Amore, tela, Ov.: sagittac, Ov. quam veritatis, Cic: con in e Z'abl., in perspi-
Cl1|lì(lìtaK, atis, f. (cupidus), avidiUl, cupi- cienda cognoscendaque rerum natura, Cic:
digia, voglia, in cattivo senso mania, appe-= co^rinfin., mori, Ov. p) di e. inan., manus
tito, smania, ardore, I) in gCM. : a) propr., (plur.), Ov. livor, Prop. II) partici a) ap-
:

assol.,%). es., propter cupiditatem, Cic: e. ni- passionato, spasimante d'amore, animus alcjS,
inia, Cic: mala, Ter.: col genit. sogg., teine- Ter. amantes, Verg. e poet. trasl., ulnae,
: :

ritas cupiditasque militun), Caes.: cupiditates Ov. b) cupido, interessato, avido {contr. libc-
principum, Cic: col genit. ogg., pecuniae, ralis),Cic ed a.: in illa re, Cic. e) appassio-
Cic: pniedae, Caes.: gloriae, Cic: imitandi, nato verso una persona, a) in senso buono,
Cic: bellandi, Xep.: dominandi, Cic: con ad e pieno di entusiasmo per ale, ben disposto, en-
Tace, tanta e ad reditum, Cic, ad venandum, tusiastico verso ale, col genit., j). es. homo
Curt.: ardere cupiditate, Cic: flagrare cupidi- tui e, Cic: plur. sost., cupidi {contr. infesti),
tate alcjs rei, Cic: (^xplere cupiditates (suas), Tac. dial. 31. p) in senso cattivo, a2)passio-
Cic: imperare cupi<litatibus {contr. servire nato verso ale. o q.c, per Vintcresse di ale.,
cupiditatibus, Cic: tenere (tenere in freno) di un partito, ecc. (contrario di spassionatoj,
cupiditates suas, Cic. b) meton., V oggetto parziale, istius vchemonter e, Cic: ovv. comun.
dell'avidità, brama, desiderio, iulionestissima, assai., judex, testis, Cic.
Cic ad Q. ir. 1, 1, 0. i? 19. IIJ partic: a.) de- cupTens, entis (cupio), I) partic. pres..
siderio fisico, stimolo verso q.c, cibi (appetito), V cupio 1 alla fine, IIJ part. agg., <(c»t-
n."
Cels. b) passione =^ conca i/iscenza, autore, CU- derante, desidero.io, Inamoso di Q'.C, in SCnSO
piditatis ard()r,Curt.: insana, Val. Max. e) de- cattivo smanioso, pazzo per alcunchc, comun.
siderio antlnzioKO (vunaglvrivsoj, ambizione (ra- col genit. ogg., liberorum, Ter.: bonnrum ar-
nagloria), plur., bramosie i-anagloriose, dcsi- tium, Tac: doiuinandi suis quani subigendi
683 cupio cnra 684

externos cupìentiores, Aur. Vict. : cupientissi- usato nei funerali, quindi sacro anche a Plu-
mus legis, Sali, fr.: e a^sol., Marius cupientis- tone, Vitr., Verg. ed a.: abl. anche cupressu.
sima plebe (per grande desiderio) consul fa- Vitr., Catull. ed a. Forma secondaria deri-
ctus. Sali. vata dalla, greca al plur., cyparissi coniferae,
eìipiO, OVV. Ti, ìtum, ere, desiderare,
Ivi, Verg., personif., Cyparissus, i, m., « giova-
bramare q.c.(nutrire desiderio, avere desi- netto trasformato in cipresso », Ov. met. 10,
derio i, tendere, axpirare a q.C, voler avei-e 121 e Segg. II) meton., cassetta fatta di ci-
q.c, e in questo senso =
desiderare, trovar presso, Hor. art. poet. 332.
desiderabile (contr. fugere , abhorrere, non Olir, avv. (propr. quoii'ei, cuirei, poi cuire,
velie e sim.), spesso coìV aggiunta quanto? cuir, cur), pcrcìiè, a che, Ij relativo: duae sunt
in che grado? con avv. (cowìe ardenter, causae, cur etc, Cic. causa non est, cur, Cic:
:

ardentissime, flagranter, flagrantissime, mire, afFerre rationem, cur, Cic: est vero, cur, Ov.:
mirabUiter, magno opere, summe), I) in gen.: quid est, cur, Cic: ne mirere, cur, Cic: multa
a) coìVacc: vestitum, Cic. : agros. Sali.: quidem diri, cur, Hor. II) interrog.: cur non
pacem, Liv. novas res, Sali.
: cupio omnia : assum? Cic: cur senatum cogor reprehen-
quae vis, desidero per te quello stesso che dere ? Cic, nei poeti talora posto dopo una o
tu vuoi = t'aur/uro ogni bene, Hor. sat. piti parole della proposizione, obsequium
1, 9, 5; e nel porticperf^rcs cupita, Liv.: ventris mihi perniciosius est cur ? Hor.
e neutr. plur. sost., cupita =: il desiderato, cura, ae, f. {arcaico coera), cnra, il curarsi,
desiderio. Sen. e Tao. p) coU'infin.: mutare I) = èm|i£Xsi.a, «ui-a, sollecitudine, 1) in gen.,
testamentum, Plin. ep.: laudari, Cic. e così sollecitudine, cura che SÌ presta ad ale a
spesso le espi-essioni ironiche, cupio audire, q.c, interesse, attenzione, riguardo, sollecitudine,
cupio discere, cupio videre, Cic: y) coZ/'acc. solerzia, compartecipazione , cura, diligema
e Z'infin.: Antonium haec quam primum au- {contr. neglegentia), e acris, Cic: intensa, Liv.:
dire, Cic: me non mendacem putari, Cic. cum e. saucios reficere, Liv. cum magna e.
:

S) col nom. e Z'infin.: nimium cupit formosa parare omnia, Sali.: col genit. ogg., legum,
videri, Ov. s) seguito da proposiz. reìat., Quint.: rerum publicarum, partecipazione e
non deerunt, qui quod tu velis cupiant, Plin. sm., Sali.: agrorum nimia cura, Cic: e. ha-
ep. C) coli' acc. e il partic. o fagg. come pre- bendi, avidità, Phaedr.: colendi, cura della
dicato : patriam exstinctam, Cic: commutata coltivazione, Verg.: col de fdi, riguardo a)
omnia, Plin. ep. yj) con ut o ne col cong. o e Z'abl., de salute mea, Cic. adhibere curam :

col semplice cong.: responsum est mihi cu- de OVV. in alqa re, Cic. agere cu am alcjs reu :

pere quidem universos, ut, etc, Plin. ep.: e OVV. alcjs e de alqa re ovv. de alqo, cura d&
coord. cupere et optare ut, etc, Cic: mire ale, di q.c, interesse, sollecitudine per alc\
cupio ne etc, Plin. ep. : cupio te quoque sub q.c, SaU., Liv. ed a. : cosi anche curami
idem tempus Campania tua remittat, Plin. agere prò alqo, Ov.: haec mea cura est ne etc.J
ep. 6) assol., judices metuunt aut sperant aut Hor.: una erat cura, ne etc. Curt. est alc^ :

cupiunt, Cic: partic. nel partic. omnibus cu- cura alcjs rei ovv. alcjs, uno ha cura di aie,
pientibus, Caes.: e nel gerundio, qui appetitus... q.c, si prende pensieri, molestie per alci
sive cupiendo, sive fugiendo non satis a ra- q.c, si prende interesse, si affligge jpe»j
tione retinentur, Cic. II) j'XJrtic.: a) alqm ale od alcuna cosa. Sali., Liv. ed Ov.: cu
{come è7ii9u|j,éto ttvóg) =: de.iiderare di godersi est alci, ne etc, Liv.: est alci alqd ovv. alqd
amorosamente una persona, Mars videt hanc, curae, ovv. est alci curae de alqa re, è og\
visamque cupit potiturque cupita, Ov. b) alci getto di cura (persona o cosa che sia) per
OVV. alcjs causa =
de^derare, bramare per alcuno, Cic. ed a. : cosi anche alci curae est
alcuno, nell'interesse di ale, interessarsi di colTut ne ed il cong. ovv. seguito da prop.
q.c, di ale, esser inclinato, favorevole vcrSO relat., Caci, in Cic. ep. eCic: (alci) curae est
ale., favere et cupere Helvetiis, Caes.: Fun- cura est alci, Ov. met,
co//'infin., Quint.: alcjs
danio, Cic: ejus causa et cupio et debeo {sono 8, 724 habcre curam alcjs rei ovv. alcjs, aver
:

impegnato, debbo), Cic: cupio omnia rei pu- cura di q.c. o di ale, prendersi cura, ecc.
blicae causa, Cic Sali., Liv. ed Ov. e così habere alqm ovv.
:

ciìpTtitr, òris, m. (cupio), che brama, ama- alqd curae ovv. sibi curae. Sali., Gael. iv
tore, desideratore, incredibilium, Tac : amici- Cic. ep. ed a.: curae sibi habcre coZ/'infin.,
tiae. Tac. Nep.: curae habere coll'ut e il cong., Sen.:
cuppedTa, ac, f., ghiotuntiìa, Cic. Tusc. assol. curas habere
, aver ogni cura non , ,

4,26. tralasciar cure, Justin. 43, 4, 11 intendere :

cuppodlniirTiis ti, m. (cuppedo), pastic- curam alcjs, far stare all'erta ale, Curt.: in-
ciere, eredemiere (cohii che prepara bocconi tendere curam in alqd, occuparsi di q.c, diri-
squisiti). Ter. eun. 256. gere la propria attenzione, Liv. ed a.: susci-
eiippc'do, dtnis, f. =
cupido (V.), Lucr. pere curam coll'ut o il ne e il cong., ovv. se-
1, 1082 e segg. guito da prop. relat., curarsi di, occuparsi
ciipressoliiin, i, n. (cupressus). bosco di di, per, per non, Balbus in Cic. ep., Auct. b.
cipressi, cipresseto, Cic ed a. Alex, f Cic. Così in partic: a.) interesse per
cùpresavu^, a, um (cupressus), di cipresso, q.c. di nuovo, cìiriositA, Liv. 21, 22, 7; 42,
signa Junonis, Liv. 27, 37, 12. 39, 3. P) l'amore alla scienza, studio, ricerea,
cupressTfer, fera, forum (cupressus e fero), Tac. dial. 16; cfr. Tac. Agr. 10: pZwr., Cic.
che jìOì-ta eipre.ssi, die produce cipressi, Ov. Tusc. 5, 69. —
Quindi meton. scritto ela- =
ber. 0, 87 e altr. borato, compilazione, lavoro, recens, Ov. c Tac:
CÌÌprcSSiUS, i, f. (xuitdpioaos), I) din-esso nostra, Tac.
685 curalium cuna 686

2) cìira =
cura, governo, sorveglianza, atten- 2) come di medir.
t t. =
mir a, guarigione ftanto
zione, a) cura, coltivazione dei Campi, delle di malattie del corpo che delTanimaJ, Cic.
cose pertinenti alla campagna, Pelusiacae ed a.: perturbationuin, quas cxposui, varine
boum, Verg. b) cura fisica del
lentis, Vei-f?.: sunt curationes, metodi di cura, Cic.
corpo, pnrtic. f abbellimento, ordinamento, or- ciìraliir [arcaico coerator), òris, m. (curo,
namento, aceoneiatnra, Col genit. SOfJf)., mu- arcaico Coero), cuì'utore, amministratore, diret-
lienim, Phaedr.: col genit. ofjg., corporis, tore, I) in gen.: negotiorum, incaricato d'affari,

Quint. comae, Prop. cura cultusque femina-


: : agente. Sali.: di impieghi di Stato, aediles cu-

rum, Liv. e) cura degli ammalati o delle ma- ratores urbis, annonae ludorumque solemnium,
lattie, a) dell'infermiere, Tac. ann. 4, 63. Cic: rei publicae, agente, Sali.: e muris re-
P) del medico,
trattamento, cura, risanamento, ficiendis fdat.J, Cic. IIJ partic: come t. t.

guarigione, morbi, Justin.: cum omneiri curam giurid. =


tutore di maggiorenne, quindi an-

fatavincercnt, Veli.: trasl., doloristui, Cic: Illa che di un mentecatto di uno scialacqua-
,

fuit lacrimisultima cura meis (cioè il sonno), tore, ecc. Hor., Sen ed a.

Prop. d) cura riguardo a un morto, funeris, curnlìira, ae, f. (curo), etira, governo. Ter.
Suet.Tib.51; c/V. Tac. hist. 5, 5. e)cura, eulto eun. 316.
degli Dei, deorum, Liv. e Justin. f J cioa di curalu<i, a, um, part. agg. {da curo), fatto
ale. q.C. = il pensare, prouvedere, custodia, con cura, accurato, curatissimac preces, Tac.
citra, dominae, Ov. : alqm non sub hospitum ann. 1, 13.
modo privatorum custodia, sed publicae etiam ourciilìo, ònis, m., gorgoglione, punteruolo,
curae et velut tutelae esse velie, Tiiv.: educa- verme che rode il grano, Scriptt. r. r. ed a.
tore, allevatore, precettore, alcjs, Quint.: Cìii'ès, Tuni, antichissima capitale dei Sa-
suum sovorisque filios in eadem cura habere, bini, patria di Tito Tazio e di Numa, donde
Liv. !x)meton.. ol) curatore, custode, sovrinten- presero nome i Quiriti; oggi villaggio di Cor-
dente, immundae cura fìdelis liarae (del porcaio rese, —Dej-Ji^./Ciironsis, e, di Curi, plur.
Eumeo). Ov. ber. 1, 104. p) r oggetto della SOSt., Curenses, ium, m., gli abitanti di Curi,

cura, cura (come nelle espressioni: mia cura, Ciìrclì's, um m. (Koupvjxss), antichi sa-
amor mio). Verg., Hor. e Prop. di animali, : cerdoti di Giove in Creta, i quali nelle feste
tua cura, Verg. ed orgie in onore di Giove cretese facevano
3) fura =
cura, direzione, amministrazione, danze cogli scudi con una musica molto
governo, comando, 9.)propr.: rerum domestica- rumorosa ; (così pure facevano i Coribanti,
rum, Quint.: patrimoni!, Sen.: partic. come im- più tardi identificati coi Cureti, nelle feste
piego di Stato, Sviet.: Tìa.v'mm. governo della in onore di Cibele). —
Deriv.: Curélis,
flotta, Tnc. h)metOn., cura, impegno, obbliga- tfdis. f. Curetico, poet. per cretese.
(Koup-fjxii;),

zione, affare, pnrtic. ancliC affare di Stato, Cic, ourTa, ao, f. {da connettersi con Quiris\cH-
Sali, ed ri.: partic. al plur., negotia curaeque, ria, IJ propr., una delle 30 divisioni dei pa-

Cic: divisae Inter Tutorem et Classicum cu- trizi, ognuìui delle quali alla sua volta si di-
rae, Tac. videva in dieci gentes,Lìy. 1, 13, 6 e sgg. Aur.
II) come cppOVTlc;, cura = affanno, sollecitu- Vict. vir. ili. 2, 12. Cfr. curio. IT) meton.: A)t7
dine (contr. gaudiutn, laetitiaì, Il in gen.: ex- luogo diraduno diuna curia, euria ("edifìcio),
pers curae od omnis curae, Tàv.: liber cura ani- curiao veteres, le antiche, originarie, sul de-
mu-s Cic: sine cura, senz'i pensieri, Sali.: col clivio orientale del Palatino, Tac. ann. 12,24.
genit. ogg., cura impensarum populi romani, Ov. fast. 8, 140: (curia prisca) in contr. alle più
impensierito, ecc., Liv.: con de e Tabi., cuva recenti (cnrìae novae) nelle vicinanze del com-
de minore filio, Liv.: con prò e Tabi., cura prò pitum Fabricium (nella 1' regione di Roma).
alqo, Verg. e Liv.: con in e Tace, nulla in pa- B) trasl., di luoghi d'adunanza consimili:
sternm cura, Tac: e. parva, Cic: ingens. Sali.: l]per sedute delSenato, curia, a) curia Hosti-
le
gravis, gravior, gravissima, Liv. e Cic: afficerc lia, anche curia vetus (nella 10^
detta più tardo
alqm alqa cura, Cic: confici curis, Cic: de- regione sul colle Palatino) abbruciata in oc-
•^edit alci cura e cura de alqa re, Liv.: alqd casione del funerale di Clodio, Liv. 1, 30, 2:
curam facit, ne etc, rende affannato, accioc- conuin.sempl. curia, Cic. de rep. 2, 31; Cat.
ché non. ecc., Tac: inicere (alci") curam, ne etc, 4, 2. —
quindi a. curia come segno e pegno del
Ter. e Curt.: liberare alqm cura, Cic: illa re- diritto e delle leagi. Cic. Piane 71. Hor. carm.
stabat cura, ne etc, Liv. 3, 5, 7. p) come luogo di gravi discussioni, de-
2ì cura amorosa, affanno, spasinw aniwe, W liberazioni, ut dies inter eos curiae fuisse vide-
amore, cura mea, tua, Ov. e Prop.: juvenuni retur, convivium Tusculani, come fosse giorno
curae, Verg.: meton. =
l'amata, la fiamma, in cui si discutes.se nella curia, ecc., Cic. de or.
tua cum, Lycoris, Verg. 1 27.
, y) come luogo di raduno dei senatori e
riìrsilTiiin, V. corallium. degli alti impiegati dello Stato, curia popula-
CiirSli", avv. (c.\xxs.iw£), accuratamente, con ribusclausa est,c»oè i poveri non possoìio giun-
cura, diligentemente; compar. in TaC. aun. 2, gere all'autorità senatoria ed in genere ad
27 ePHn. cp. 1, 1, 1. una carica elevata, Ov. am. 3, 8, 5.5. 5) come
CfirnlTo, ònis, f. (curo), il curare, cura luogo di seduta del Senato =
adunanza del
di q.C, diligenza, I) in gen., omnis cultus Senato, Senato, Cic. ad A tt. 1,20,3. Liv. 2, 23,
et e, corporis, Cic: e omnis et administratio 14 e COSI Suct. Caes. 22 ed altr. b) curia .Tulia,
rerum, Cic: sine cultu et curationo (ovium), sopra al Comizio, cominciata da G. Cesare,
Cic. TI) partic: \) come f.t. di atti pubblici terminata dai triumviri e dedicata in segno
=^ direziono nniministrazione di un affare di
, d'onore a Cesare ; luogo di adunanza del Se-
Stato, amministrazione, impiego, Cic e Liv. nato {dopo che fu abbniciata la curia Hosti-
687 curialis currioulmn 688
lia),Suet. Cai. 60. e) curia Pompeja ovv. Pom- n.c. di aie, pretidersi cura, curare (contr. nc-
pei, costruita da Pompeo, sede del Senato, glegere), aliena. Ter.: negotia alien;i,Cic.: man-
ciausa per sempre, dopo che vi fu assassinato datum, compiere, Cic: nihil omnino e, esser
Cesare, Cic. de div. 2, 23. Suet. Caes. 80 e s'ig. affatto indifferente per, non far nulla, non
2) curia Saliorum, luogo di sul raduno dei Salii curarsi di mdla, Cic. jiraeter animum nihil
:

monte I alatino, sacra a M<irtr\ là veniva curare, non curarsi d'altro, Cic: praeceptum
conservato il sacro lituo fin dall'epoca della diligenter e. fs(guire), Nep.: alcjm (j). es. della
fondazione della città, Cic. de div. 1, 30. divinità), Cic: virginem, Ter.: se rcmque pu-
o) =
po'jXsoTi^ptov, luogo di raduno delle au- blicam, iproprii interessi e quelli dello Stato,
torità, forestiere (come a Salamina); Cic. ad Sali. col! acc. e il gerund., il nostro fare se-
:

Att. n, 1, 6: a Siracusa, Cic. VeiT. 2, 50: a guito da un infin., pontem in Arari facicndum
Troia, Ov. met. 13, 197. curai, fa costruire, ecc., Caes.: longis navibus
crirTsllìis, is, m. (curia) = Svjiiótyjc;, appar- exercitum trasportandum curat, fa passare,
t:^>iente olla tnedcsiuia curia (al medesimo demo)/ Caes.: coira.cc. e il partic. perf. pass., inven-
Cic. do off. 2, 64. tum libi curabo... tuum Pamphilum, Ter.: col-
Ciir^jlinis, a, uni, V. Curius. l infin. = ctirarsi, prendersi n euore, pensare a,
avv (curia), iicr curie, secondo
«'iìrialilll, occuparsi di, fa7-si -un dovere di, cercare e sim.,
de rop. 2, 31.
la curia, Cic. Cic. ed a.: non curare, coU'infm. =^ non occu-
CrtrìJilTi, òruni, m., Curiazii, gens al- parsi, non potere, rifiutarsi, Cic. ed a.: ColV acc.
bana più tardi trasferita a Boma, a 'ili ap- e r inf. pass., Cic. e Justin.: col nom. e l'inf.,
partenevano i tre fratelli clic caddero com- Cornif. rhct. 4, 66: seg. da ut o ne e il cong.,
battendo cogli Orazii, Liv. 1, 24 e sgg. ovv. col sempl. cong., Cic. ed a.: seg. daprop.
CurTiìlll«<, a, um (curia), appartenente alla rclat., Cic: con prò prò his rebus. Ter.:
e labi.,
comizi curiati, comizi
curia, coniitia cui-iata, con de e de emendo, non pen-
Tabi., nihil e.

nei quali il popolo votava per curie (origi- sare a comperare, Cic: de tota re non e, Cic:
nariamente con potere assoluto, più tardi assol.. Cic. ep. e Comici: curabitur, si curerà.
limitati dai comitia ceuturiata alVarroga- Ter. II) partic: V)€sercit.arc, abituare, curare,
zione, alla scelta dei sacerdoti ed al conferi- z) partici corpus, Lucr. e Liv.: alqm, Tibull.
mento del comando supremo dell'esercito), ed a.: se, Ter. e Cic: corpus cibo, vino et cibo,
Cic. ed a.: lex, fatta nei comizi curiati, Cic. cibo somnoque, Liv. e Curt.: e. membra, cutem,
ed a. pelliculam, ai-er cura delle membra, dellapelle
ciirio, onis, m. (curia), il direttore spiri- = darsi bel tempo, passarsela allegramente,
tuale di una curia, che curava i riti sacri Hor. ed a.: curatus iunequali tonsore capillos,
della medesima, aiutato da «twflamen curialis, coi capelli tosati da un poco esperto barbiere,
turione, Varr. LL. 5, 83 e 6, 46: curio maxi- Hor.: partic. sost., curantes, infermieri, Liv.
mus, capo dei curioni, direttore spirituale gè- b) curare, assistere un ammalato, una malat-
nerale di tutte le curie, cui toccava la dire- tia, di medico = curare, trattare, guarire, ope-
zione della parte religiosa delle 30 curie, Liv. rare, corpora, Cic: alqiii, Cic. ed a.: vulnus,
27, 8, 1. Liv.: morbum, Cels. e) onorare, stimare, osse-
ciiriósf, avv. con compar. e superi, (da quiare ale, alqm. Sali. hist. fr 2, 23, 2 (2, 29,

curiosus),I)con cura, Plin. cp. ed a. II) par- 2). Plin. ep. 1, 5, 15. 2) aver cura di q.c =
tic, 1) da investigatore, con tnolta solleeltii- preparare (fare), a)generic., triclinium sacer-
dinc, con ismania di sapere, con curiosità, Cic. dotum,Suet.: bene curasti, 7*rr?Y«^<o bene. Ter.
ed a. 2) da pedant,e,nell' esprimersi, troppo fina- b) come 1. 1. del lingua/jgio relig., sacra, Cic:
mente, Quint. 8, 1, 2. prodigia, Liv. e) prenderai cura di un morto, fu-
CUriÓSÌliis, atis, f. (curiosus), smania di nus,Ter.: corpus inanimum.Curt. 'Sjcurarsidi
sapere, ctiriositù, Cic. ad Att. 2, 12^ 2. fornire, procurare, aj mediante compera, i>ro-
curiosus, a, um (cura), clte ha cura, che si curarr, alci signa, Cic ad Att. 1, 3, 2. b) l>rocu-
cura di, diligente. I) in gcii.: in omni historia, rare, provvedere, fornire, pagare (far) ima som-
Cic: curiosior ad investigaiulum, Cic: e con- ma, nummos, Cic. alci dimidium pecuniae,
:

.silia, Quint. II) partic, 1) curioso, sollecito in- Cic: me, cui jussisset, curaturum , avrei
vestigatore, homo, Cic: nilail curiosius otiosis, fatto eseguire il pagamento, ecc., Cic: qui-
Plin. e]).: quindi cdVepoca imperiale, ricerca- bus nominibus pecuniam Romae curari opor-
tore dei pensieri e delle opinioni, Suet. Aug. teret, cioè che si pagasse, Cic: ut prò eo
27. 2) pedantesco nell'espressione, soverehia- frumento pecunia Romae legatis eorum cu-
menfe fine, Quint. 8, 3, 5-5. raretur, Liv. 4) curarsi della direzione, del-
(ìii'is, is (parola sabina) liasta, asta, — l'andamento e sim., a) generic: pensa ac de-
lamia, Ov. fest. 2, 477. mos (delle donne di casa), Mela quindi post., :

Cui'Tus, a, um, gentilizio romano, appar- e. pastorem ad bacuhim (far l'ufficio di pa-

tenente ad una gens jilebea, di cui ipiù noti store), Prop. b) dirigere, conduì-re, ammini-
sono : M. Curius Dentatus, colui che sconfìsse strare, comandare (in qualche Carica civile o
i Sanniti ed i Sabini e vinse Pirro; noto militare), res Eomae, Liv.: bellum maritimum,
per la sua grande sobrietà e pel suo disinte- Liv.: superioris Germaniac legiones, Tac:
resse. —
Ajjpcllativo « un Curio » un uomo quindi assol. =
aver la direzione, comandare,
valoroso e sobrio, plur. in Hor. ep. 1, 1, 64. operare fdel Comandante suprevw e del luogo-
— Deriv.: CìirTanus, a, um, curiano, di tenrntej. Sali, e Tac: in ea parte, in postremo,
Curio. apud doxtumos. Sali.
ciii'O (arcaico coirò e coero), avi, àtum, are, currToiìluni, i, n. (curro), I) attivo: 1)
prendersi a cuore g.c. I) in gen., occuparsi di astr., corso, a) generic, solamente nei Comici
689 curro cursus 690

eprecis. neWabl. currìcalo =


di corsa, per es. Ov. g) di COSI', che si tirano in una data dire-
curriculo pei'currere, Ter. b) partic: a) cm-sa zione a, sopra, attraverso q.c, non quo multa
(gora) a piedi, a cavallo e in cocchio, corsa, parum cammunis littera currat, appaia, JiV^ci.:
Cic. e Liv.: e i singoli giri, giro, curricula nu- chlamys aurata, quam plurima circum purpura
moraro, Liv. P) corso, giro, moto dei corpi ce- (striscie di porporaj Maeandro duplici fin
lesti, ecc., solis et lunae. Cic: noctis abactae, doppio meandro) Meliboea cucvirrit, Verg.: di
Verg. 2) concr. =
cocchio; a) la corsa dei coc- suoni, varius per ora cucurrit Ausonidum tur-
chi nel circo, qiiadrigarum, Cic: curriculo pul- bata fremor (mormorio), Verg.: di stato del
vcrem Olynipicuni colliijere, Hor. b) cocchio da corpo, frigus per ossa cucurrit, Ov. h) di tem-
gtierra, G\X\Ì. 8, 14 (47), 8. II) passivO = po, ecc., passar presto, scoiiere, trascoì-rere, CUF-
lizza per la cm-sa, atlilctae Se in curviculo exer- rit ferox aetas,Hor.: nox Inter pooula cuiTat,
centes, Cic: spesso fig., hae sunt exercitationes Prop.: e di pers.. far scoi-rcre, scorrere, talia
ingenii, haec curricula mentis, Cic: deflexit saecu'a currite, Verg. ecl. 4, 46. i
)
{in Cic solo
jam aliquantuni de spatio curriculoque (dalla fìg., V. sopirà il passo di Cic. de fin. 5, 84)
via e dalla carreggiata) consuetudo majoruin, del rapido scorrere del discorso, ecc., correre,
Ck.: partic, del corso della vita, ecc., exiguum esser lesto, spedito, spigliato, h istoria debet CUT-
vitae curriculum, Cic: recte et honeste curri- rere et ferri, Quint.: est brevitate opus, ut cur-
culum vivendi, Cic: versari in suo vetere cur- rat sententia, Hor.
riculo, Cic oiirrìì>i, US, m. (cun-o), IJ cocchio, e preci-
curro,CUCUrri, CUrsum, ere, coìt-ere, cam- samente: A) ingen.: vchi curru, Cic, ovv. in
minare, andar di corsa (anfhe a cavallo, in curni.Ov. B) partic, carro triontaie,Cìc.: ebur-
carrozza, in btirca, in nave, ecc.), e alpassico nus, Ov.: miton.. trionfo, Cic. ed a. II)poet.
CUrritur, impers. ^= s» corre, si va presto, si cam- trasl.: A) nave, Catull. 64, 9. B) tiro in car-
mina (coìitr. ingrcdi ire, ambulare, reptare), rozza, Verg. ed a. poeti. C) cassa dell'aratro

,

Cic ed a.: per totum conclave pavidi currunt fornita di ruote, Verg. gè. 1, 174. Genit.
(di topi), Hor.: e. per flammam, anche prov. plur. currùm, Verg. Aen. 6, 653.
come il nostro « gettarsi nel fuoco per qual- nirsini, avv. (curro), di corsa, presto, Cic.
cuno », cioè far il possibile, fare ogni sacri- ed a.: e dicere [conlr. sensiin), Cic.
fizio per ale, Cic. Tusc. 2, 62: e lata via, Cic: oiii'sTlo, avi, iire, intens. di curso) eorreì-e
fig. proclivi currit oratio, Cic de fin. 5, 84: e. qua e là,scoì-razzare, a) generic: sursum deor-
circum loculos, Hor.: ad alcjs veliiculum.Eutr.: sum. Ter.: bue et illuc, Ho-.:liucet illuc casu
nunc bue, nunc illuc et utroque sine ordine,Ov.: et temere (di atomi). Cic: modo ad Celsuni,
pueris obviam, Ter.: in Palatium, Suet.: ad modoad Nepotem, Plin. ep. h) partic, gareg-
muros, Liv.: protinus ad regem. Curt.: ad com- riare nella corsa, cum alqo, Cornif. rhit. 4, 4.
plexum meae Tulliae, ad osculum Atticae, vo- curso, are (intens. di curro), correre qua
lare fra le br.iccia, al collo, Cic: ad vocera, e là, scorrazzare, ultro et citro, Cic: huc illuc,
correr dietro alla voce, Ov.: domum, Plaut.: Cic: clam a milite ad istam. Ter.: per foros,
Puteolo.s, Cic: curritur (si corre) ad praeto- Cic: per urbem, Tac Pw.s.s. impers., cursari
rium, Cic: e alci subsidio (in aiuto), Cic: col- rursum prorsum, Ter.
Tace, della via, eosdem cursus (fìg. far = ciirsor, òris, m. (curro), corridore,
la medesima viaj, Cic. leg. agr. 2, 44 e col :
IJ proprr.: A) gareggiatore nella cor.ia, Cic: in
passivo col nom., campus curritur, V. Quint. cocchio, Ov. B) coì-riere, postino, Xep. ed a.
1, 4, 28. Proverb., currenteni bortari, adhor- G) schiavo che correva avanti alla carrozza
tari, incitare,ovv. (postang.) instigare ovv. od (dia lettiga dei ricchi, battistrada, Sen.
fpostaug.) ad leve calcarla sponte currenti, ag- ed a. J7)trasl., Cursor. soprannome di L. Pa-
giunger stimolo a chi già cirre di per s'', V. pirio, Liv. 3, 15, 19 ed alPr.
Cic ad Att. 5, 9, 1; 6, 7, L Cic. ad Q. fr. 1,1, ciirsiis, iis, m. (curro), corso, corsa, in
16. § 45. Cic. de or. 2, 186; ep. 15, 15, .3. Cic. carrozza, a cavallo, in aria volo, in senso =
Phil. 3, 19. Plin.ep. 3, 7, 15; 1, 8, 1. stretto partir., corsa rapida, passo accelerato,
: a) di gara nella
Così pai-tic. COrsn, cor- ìnarcia accelerata, ing'reSSUS, CUrSUS, Cic: C.
rere,camminare (di uomini ed animali), Cor- equorum Verg. longarum navium Caes.
, :
, :

mi. rbet. ed a.: e. bene, male fdi cavalli da omnis omnium cursus est ad vos,Cic.: e aerius,
corsa), Ov.: colVacc. della ria, qui stadium volo per Varia, Ov.: e eflusus, Liv.: adaequare
navigazione, andare in barca,
currit, Cic. h) di cursum equorum, Caes.: jungere cursum equis,
noce, e aim., navigare (di persone C di navi), raggiungere alla corsa i cavalli, tener die-
injectoter pulverc curras, puoi proceder oltre, tro, detto di jìedoni) , IjÌv. : emetiri cursu
Hor.: per omne mare, Hor.: in immensum sa- uno die ingens spatium (di corridori), Liv.:
Inm, Ov.: extremos ad Indcs, Hor.: trans mare, incert > cursu ferri (di cavalli), Liv.: cursu ire
Hor.: coli' acc. della via, ecc., vastnm aequor, o ferri in hosteni (a passo concitato, di corsa),
Verg. c)del corso, giro della mola, Ov. e (della Cic. e Liv.: lustrare terras disjunctis.simas non
ruota del pentolaio), Hor. d) dello scorrere del- cursibus (non con rapidi passaggi), sed vieto-
T acqua, partic. di un fnime, correre, scorrere, rils, Cic: vix ab inipetu et cursu teneri, dal-
currentes aquae, Ov. currens flunien Ov. e
:
, : l'assalire di corsa. \A\.: eo cursu, in tal corsa,
per ultima Tndiao, Curt.: in mare vastum, Ov.: con tal corsa, con tal celerità, anche colVni
colV&cc. della via, iiidociles viis, Prop. e) di e il cong., Liv.: in cursu esse essere in piena=
volo, medio ut limite curnis, Icare, moneo,Ov. corsa; di pers. =
viaggiare a gran velocità,
mot. 203. f di corso dei corpi celesti, cor-
8, ) Cic. ad Att. 5, 16, 1; /;of<., trasl. diogg. inan.
rere, girare, quaecuin(iue vides .snpra nos cur- = essere in corso del tutto, oppure molto,
rere, Scn.: libera currebant per annum sidera, quindi anche = durar ancora, vox erat in
691 Curtius 692

cursu, Ov.: in medio cursu tempora veris erunl, Ciirliim, a, vim, gentilizio romano: ipiù
Ov.: fìfi.: (lei rapido srorrerr del discorso, noti appartenenti a questa gens .sono : C. Cur-
del correre di un discorso, iiiterdum cursus tius Postumus ardente Cesariano, dallo scop-
in oratione est incitatior, interdum moderata piare della guerra civile. Curtius Nicla, «a^ivo
ingressio, Cic. di Cos, liberto di un Curzio, contemporaneo
E così partic: a) corso verso una deter- di Pompeo, dotto commentatore del poeta
minata meta per esercizio, per gara, garu Lucilio. Quintus Curtius Rufus, autore del
di eorsa o (iella corsa, in cocchio a cavallo ; de rebus Alexandri magni, che possediamo in
nel gymnasium, nello stadio greco e nel circo gran parte; fiorì probabilmente sotto Vespa-
romano, cursus certamen, Ov.: e. bigarumqua- siano. —
Deriv.: Curtius lacus, lago che an-
drigarumque, Suet.: Olympiacus, Cornif. rhet.: ticamente copriva una parte del foro romano;
equester, corsa di cavalli, Yerg.: cursu cura ricevette il nome da un Curzio. Col tempo
alqo certare, Sali.: cursu vincere alqm, Ov.: venne deviato e riempito ; in seguito si ab-
optatam cursu contingere metani, Hor.: fig., bassò la terra che lo riempiva e ne sorse un
corsa, il correre, tendere ad, una meta, ad UHO abisso, sul cui fondo venne gettata una vit-
scopo, pai-tic. alla meta defili onori, carriera, tima. Il luogo sul quale era passato il Cur-
«i«, honorum tuorum, Cic: ille tibi non ignotus tius lacus,venne occupato con un altare (prò-
cursus animi (le mie aspirazioni a te ben babilm. tuia specie di bidental con un'aper-
note), Cic: jam pridem esse in cursu {contr. tura nel fondo), Liv. 7, 6, § 1 e sgg. {part. § 5).
stadium ingredi), Cic: vides in quo cursu si- Ov. fast. 6, 403: detto Curtii lacus, Suet. Àug.
nius, vedi m
che impegno mi sono messo, Cic: 57. Curtius fons, a quaranta miglia da Noma
transcuri-ere cursum suum, trascorrere come e condotta a Roma da Caligola; parte del-
d'un salto la, propria carriera, Cic. l' Aqua, Claudia, Suet. CI. 61, 20.

b) cm\io nel senso di via che conduce in «urto, avi, atum, are (curtus\ accmciare,
una determinata direzione, via, corso, marcia, diminuire, troncare, restringere, Hor. ed a.
viaggio, cammino, partic. per mare, cursus na- CllI'tilS, a, um, manche-
accorciato, monco,
vigationum tuarum,Cic.; e. maritimus, Cic: se- vole, (troppo) coì-to, dolia,
vaso (vaso da. notte),
cundus, Caes.: Achaicus (viaggio alVAcaiaJ, Lucr.: tegula, Prop.: equus, mulus, colla coda
Cic: longi non falsa pericula cursus (viaggio per mozza, Prop. e Hor.: Judaeus, circonciso, Hor.:
aria, volo),Ov.: commutare cursum (contr. te- trasl., res, Hor.: quasi curta sententia, unila-
nere cursum, V. sotto), Cic: cursum dirigere, terale, parziale, Cic
coir aggiunta dove? con a w. o con prep., o curiilis, e [da currus, come mamilla di
col sempl. acc. di luogo, p. es. alio faltrovej, mamma) citrale (appartenente a cocchio); qu(
Val. Max.: eo (là), Liv.: quo tendo, Nep.: in driga acquistata coi denari dello Stato p>
Africam, Veli.: ad litora Apolloniatium, Caes.: giuochi circensi, Liv.: triumphus, cioè in co(^•^
Gades (a G.J, Justin.: per auras in lucos (del chio (contr. ovatio, ovazione [trionfo più pi
volo delle colombe), Yf^rg.: cursum, vela et cur- colo] a cavallo odapiedi), Snet.: partic, selli
sum expectare, viaggio propizio (anche fig.), e, sedia (d'ufficio), intarsiata d'avorio, dei
Cic: cursum secundum habere/^j wa«?),Caes.: console, pretore e degli Edili Curuli (cot
petere alium cu'sum, cambiar via, seguire chiamati da essa), Cic. ed a.: parim. fpoH.
un^altra linea fdiviaggio sul marej, Cic: unde ebur e, Hor.: sedes e, seggio d'onore sitnilt
et quo tenderent cursum, Liv.: cursum tenere, ad una s. curulis, Tao. : sost, curulis, is, ;

tenere il proprio cammino f= seguire la retta, ^ sella curulis, Tac ed a.: e deriv. aedili
diritta via) o cursum non tenere ovv. tenero cur., Edile curule {V. aedilis), Cic: e il lon
non posse (detto di navi e navicanti], Caes. ed grado, impiego, cur. aedilitas, Cic.
a.: reliquae disputationis cursum tenere, fig. = ciirvaiiii^n, mtnis, n. (curvo), curvatu;
non uscir d'argomento, Cic: fig.. corso, cam- curva, arco, Ov. e Plin. ep.
mino, vitae brevis est cursus, gloriae seinpiter- curvsltura, ae, f. (curvo), J) curvatura,
nus, Cic: aliquod certuni genus cursusque vi- criì-va, arco, rotae, orlo, Ov.
vendi, Cic: e corso, progresso, di avvenimenti e curvo, avi, atum, are (curvus), curvare, pie-
di tempo, perspicis qui cursus rerum, qui exitus gare, arrotondare, inarcare, rifl. SS Curvare e
faturus sit, Cic ea natura rerum est et is
: nel passivo con signif. medio, curvari, cur-
temporum cursus, ut etc, Cic. varsi, ecc., partic. curvatus, curvato, curvo, ecc.,
e) corso d'acqua, di acque, aquae, Plin. brachia longo circuitu (di scorpione) Ov. , :

ep.: amnis, Liv.: amnium fontiumque cursus crura pinnigero curvata novissima pisce, le
(plur.), Quint.: vehementior fluminum cursus, gambe di sotto del tutto euribate alla fogr/in
Qnint.: quosdam exaruisse amnes aut in alium di un pesce fornito di pinne curvate in=
cursum contortos et deflexos videmus, Cic. coda di pesce fornito di pinne, Ov.: arbor
d) corso, giro dei corpi Celesti, solis, lunae, (albero della nave) curvatur, Plin. ep.: cur-
siderum, stellarum, Cic. ed a.: Mercurii, Cic: vata glandibus ilex, per il peso delle ghiande,
perpetui cursus conversionesque caelestes,Cic.: Ov.: rotundas curvai aper lances, fa curvare
stellarum cursus sempiterni, Cic: novem lunae sotto il suo peso, Hor.: curvari manus (coepe-
cursus, Cic: cursus annuos conficere (del solej, runt) et aduncos crescere in ungues, Ov.: ple-
Cic: cursum suum XXX fere annis conficere rique rami instar ingentium stipitum flexi in
(di pianeti), Cic. humum, rursus, qua se curvaverant, erige-
e) corso di altri ogg. inan. secondo una de- bantur, Curt.: cum nux plurTma curvabit ra-
terminata direzione,hìc per omnes sonos vocis mos, col suo peso farà incurvare i rami,
cursus, disce.sa e ascesa per tutti i toni, Cic. Verg.: e trabes (fusti degli alberi, detto del
de or. 3, 227. ladrone Sinis), Ov.: digiti curvantur in un-
693 curvus custodio 694

gues, Ov. : cubiculuin in ahsida curratum , cuspis, pYdis, f., punta, spina, IJ propr.:
camera da letto di forma ellittica, Plin. ep. hastae, Ov. e Justin.: jaculi, Ov.: asseres cuspi-
Partic: -a) del f/iro, cammino tortuoso delle dibus praefixi, Caes.: rjartic l'estremità infe-
montagne, coste, golfi, acque, curvare se oyv. riore appuntata della lancia e dell'aquila
curvari, curvarsi, jngum montis... velut sinu legionare, Verg. e Suet. II) mcton.: A) gia-
quodara flexuque'curvatum, Curt.: Codanus vellotto, asta, lancia,Verg., Liv. ed a. W) pun-
ingens sinns... curvans se subinde, Mela: Ethi- giglione dell'ape, Plin.: dello scorpione, Ov.
mantiis crebris flexibus subinde curvatus, C) tridente di Nettuno, Ov.: triplex, Ov.
Curt. b) di masse d'acque ondeggianti, cur- «ll<«tOflia, ae, f., custodia, guanlia, I) in
vari, ettrvarsi, incurvarsi, accavallarsi, CUrvatuS, gen., custodia, cura, controllo, guardia, schertno,
curvato, inarcato, accavallato, CUmuluS im- riparo, riguardo, cura, avveì-tema attenta, ta-

raanis aquanim in montis speciem curvari, Ov.: lora anche precauzione di sicurezza, \\ propr.:
illum curvata in montis faciem circumstetit ajgeneric. fìdelis, Liv.: intentior, Liv.: col
:

nnda, Verg. e) di incuì-vamento, di curvarsi genit. sogg., fida canum, Cic: col genit. ogg.,
partic, in causa delVetà, nec nostrum seri cur- navium longarum, Cic: ignis (Vestae), Cic:
varent Aeaconanni, Ov.: curvata senio mem- urbis, Liv.: fida justitiae, Cic: conservandi sui,

bra, Tac.:etrasl., quamvis neque te munera Cic. sorveglianza del pedagogo, Quint. 1, 2,
\ì)

nec preces... nec vir Pieria paelice saucius 2-5. custodia del CUStode delle
e) sorveglianza,

curvat ti crolla da tuoi duri rifiuti, Hor.


,
donne, Prop. e Ov. d) custodia, sorveglianza
carm. 3, 10, 13 e segg. d) della luna, ecc., della guardia (del posto militare), n far la
se curvare in cornua, Curt.: vitulus fronte cur-
guardia, il tetier custodito, esser di guardia,
vatos imitatus ignes (fiamma incurvata la = coord. excubiae et custodiae, Cic. suae cu- :

splendida luna crescente) tertium lunae refe- stodiae causa (per guardia del corpo), Caes.:
rentis ortum, Hor. e) pregn., a) curvare = col genit. sogg., militum, Suet.: col genit.
tendere incurvando, cornu (arco di corno), ogg., urbis, portus, Liv.: corporis, Cic. 2) me-
Ov. P) incurvare q.c. =
formare, creare, fog- ton.: A) custodia T=z persone poste di guardia,
giare q.c. di curvo, dalla forma di arco, bi- sentinella, corpo di guardia, riparo, difesa, al

mulus bima curvans jam cornua fronte, Verg.: sing. collettivo, Cae.s. e Suet. (di una persona,
Hadria fmare Adriatico) curvans Calabros solo in Verg., Ov. ed a. poeti) ; comun. al
sinus, Hor.: portus ab euroo fluctu in arcum plur., disponere custodias diligentius, Caes. :

curvatus, Verg.: e di giro circolare nel movi- ponere custodias circa portas, Liv.: saepire do-
mento (deus ales) iter non agit in rectum mum custodiis, Nep.: toUere custodias, levar
(per diritto), sed in orbem curvat eundem, dà il corpo di guardia doganale Cic. b) il ,

al suo volo sempre il medesimo movimento luogo ove stanno le guardie, posto, haec e,
circolare, gira sempre conservando la mede- Cic. in hac custodia et tamquam specula
:

sima curva, Ov.: turbo (trottola) actus habena (luogo d'osservazione) collocati sumus, Cic:
curvatis fertur spatiis, gira attorno circo- familias maximas in portubus atque custodiis
lando, Verg. (alle dogane) habere, Cic. 3) trasl., custodia,
curvus, a, um =
XUpTÓg, curvo, incurvato, mantenimento, considerazione, decoris, Quint.:
storto, inarcato (confr. rectus), arbor, incur- ritus patrii. Veli. J/) partic. custodia, riparo,
vato pel peso dei frutti, Ov.: sost, curvum, i, cattura, anche concreto =
luogo di custodia,
n., torto (contr. rectum), proverbiai., curvo carcere, l)propr. col genit. sogg., hominis
djgnoscere rectum, Hor. ep. 2. 2, 44: curva privati, Cic: e publica, Cic: regia, Cic: libera,
corrigere, raddrizzare ciò che è torto, saper cattura libera, a piede libero. Sali, e Liv.:
appianare le differenze (ed iron. raddrizzare multitudo in custodias divisa, Liv.: dare alqm
gli storpiij =
seguire in tutto rigorosametite in custodiam, Cic: dare se in custodiam (con-
la via del giusto. Sen. apoc. 8, o. Plin. ep. 5, segnarsi), Cic: alqm in custoliam condere,
21, 6. Così partic: a.) di strumenti e sim., conicere, tradere, Cic: habere alqm seorsus in
ricurvi del tutto od alla fine, aratrum, Lucr. custodia, Liv.: teneri eàdem custodia, Nep.:
e Verg.: arcns, Ov.: deus (vomere), Ov.; ma alqm e custodia educere, emittero, eripere,
curvus Saturni dens, falce dei giardinieri, e Cic evadere e custodia, Quint. 2) meton., ar-
:

dei piantatori (portata da Saturno in qua- rentato, prigioniero, custodiarum agmen, Sen.:
lità di .simbolo, come Dio della piantagione), eadem catena et custodiam et militem copu-
Verg.: falx, Verg.: lyra, Hor.: ungues, Hor.: lat , Sen. : custodias asservare per milites ,

vomer, Ov. b) di luoghi e di fabbriche, fog- Plin. ep.


giato ad arco, convesso, profondo, incavato, cavo, vuslotlYo, ovv. li, ìtum, ire (custos),
ivi,

cavemae (Aetnae), Verg.: vallis, Verg.: ca- custodire, riparare, schermire, proteggere, pren-
rinae, Verg.: navcs, Ov.: feri (del cavallo tro- dere sotto la propria protezione, aver riguardo
iano) alvus, Verg.: theatrum Ov.: lebetes,
, verso, ecc., I) in gen. : l) propr.: a)generic.:
Ov. e) di nitri oggetti, luoghi, corsi d'acqua, a.) esseri viventi: alqm, Cic. ed a.: e se, aver
curvo, incìirvato, serpegfiianti-, attorcenlesi, spa- a cuore, occuparsi di sé stesso, della propria
tium tam e. Sali, fr.: liiiies, Ov.: litus. Mela e persona, premunirsi, Cic. e Quint. p) ogg.
Hor.: aquae. Ov.: flumina, Ve'g.: alqra curvo inan.: e. sua, Hor. e Mela: hanf insulam in-
flumine implicare, avvolgendo le sue acque in- colere custodireque (di Cerere), Cic: provin-
torno a lui (di un Dio fluviale), Ov., di acque ciam Macedoniam tueri, defendere, custodire
fluttuanti, aceavallantcsi, gonfio, turgido e SiìH., (del proconsole), Cic: e. salutera alcjs, Cic;
acquor, Ov. d) del corpo umano, incurvato, regnum tutela ejus custoditnm et auctum.Liv.:
inarcato, curvo, arator {pel lavoro),\tirq.: pari, con ab (davanti a) e l'ahl., tenuiorcs annos ab
per l'età, anus, Prop.: membra senecta, Ov. injuria, Quint. h)comeguardia, sentinella, ecc..
695 custodite cyclas 696
custodire, aurum mire, dei grifoni, Mela: poma Nep. e Suet. P) corpo di guardia , guardia,
(di un S"rpe), Ov.: corpus domuiiique alcjs, difesa , guarnigione di un luogo CUstodes ,

Cic. : eam maritimam oram viginti navibus dare , Cic. Nep.


custodes dividere per
e :

longis, Liv. con ab e Tabi., templuiu ab Han- domos eorum Liv. : custodes falltr , Liv.
, .;

nibale, Nep.: 2) trasl., custodire, conservare, Iljpartic, controllore, ispettore, custode di ale,
ossereare, badare a, e SÙìl., mire docorem, re- di q.c, Cic. ed a.: custidem ovv. custodes
gulam loqueiidi, Quint.: testamenta ut legi- alci apponere. Cic e Tac: quindi custode di
tima, Plin. ep.: quod ilH in siiis civibus custo- un carcere, di un luogo di custodia, guardia,
diunt, Sen.: con ut o ne e il cong., V. Quint. sentinella, guardia del carcere, praefectuS CU-
11, 1, 66 e 8, 3, 73. IT) partic: a) come revi- stodum, capo delle guardie, Nep.: custodes
sore, controllare, ispezionare, osservare e siiìl.. corrumpiTe, Tac: jugulari a custodibus, Nep.
a.) una persona: alqm oculis. Veli.: alqm cu- CìilTlTìio, aruni, f., antica città dei Sabini.
stodire atque ohservare, Cic: multorum te rììlis, is, f., cute. Piane in Cic. ep., Cels.
oculi atque aures non sentientem speculabuntur ed a.: e degli animali. Mela ed a.: caput ad
atque custodient, Cic: coyi donec e il cong., cutem tendere, Plin.: cutem curare, aver cura
P. Carvilium mitteret, qui (legatosj, donec della propria pelle, passarsela bene, Hor.:
navcm conscendissent, custodiret, Liv.: con ne ficf., superficie, involucro, vernice Tirasi. ), sola
e il cong., alqm e, ne quid conferat, Cic fi) di (virtutis),ut ita dicam, cutis, Quint.: tenera
ogg. iìKin.: iter eorum (legatorura), Liv.: con quàdam elocutionis cute, Quint.
ne e il cong., castra sunt circumsessa et nocte Cysine, ès, f. (Kuocvr;), fonte presso Sira-
custodita, ne quis elabi posset, Liv. b) custo- cusa ; secondo il mito, la ninfa che, addolo-
dire =
serbare, conservare, a) Ogg. VinteV. ." rata pel rapimento di Proscrpina, si gettò in
orationem, Cic: librum alcjs, Cic: di sogg. quella fonte: amante di Anapo, che riceve il
inan.: faces ignem assidua concussione custo- suo corso poco prima drl suo sbocco.
diunt, Plin. ep.: et quaerendi et custodiendi Cysiiieae, àrum, f. (Kudvsat), due piccole
scientia, Varie di ricercare e di ritenere, Sen. isole rocciose all'imboccatura del Bosforo
P) ogg. astr.: alqd percipere animo et memoria Tracio nel ponte Eusino, le Symplegades del
e, Cic. e alqd litteris, Cic. e di sogg. inan.,
: mito ( V. Symplegas), oggi Urek-Jaki.
injurias tenax memoria custodit, Sen. e) custo- Cy^sin"»;, ès, f. (Kuavér;), figlia di Mean-
dire come prigioniero, arrestato e sim. .tener in dro, madre di Cauno e di Bibli.
carcei'e, tener prigioniero, DoinÌtÌum,Caes.: du- oyatliu)»^ i, rn. (>tua9oj), I) bicchiere,
cem praedonum, Cic: obsides, Caes.: alqm ho- a) come vaso da bere, piccolo bicchiere della
norate, Tac: alqm publice, Cic: legatos sepa- forma di mezza sfera, di Cui SÌ Servivano CO-
ratim, Liv.: custodir! in carcere, Suet. : custo- muii. i romani, Comici e Mart. b) come me-
dir! Syracusis, Cic. per municipia. Veli.: cfr.
: stola per trasportare il vino dal crater nei
per Latinos populos custodiendos dari.Liv.: col- pocula, Hor. ed a.: stare ad cyathum et vinum,
Vaggiunt della rarjione col quasi e il cong.,
i
far da coppiere, Suet. II) misura pei liquidi
Pansae quidem adeo suspecta mors fuit, ut e pei solidi, duodecima parte del sextarius
Glyco medicus custoditus sit, quasi venenum Hor.. Plin. ed a.
vulneri indidisset, Suet. —
Imperf. analog., eyitneiis, a, um (%ùitri, v.ù'^-q, cupa), forse
custodibant, Catull. 64, 319. simile ad un barile, panciuto, cybaea navis OVV.
ciislód'lo, avv. (custoditus da custodie), assol. cybaea, ae, f., sorta di « nave da tras-
coti, cura, con riguardo, Plin. ep. 5, 16, 3: porto », Cic. Verr. 5, 44; 4, 17.
compar. Plin. ep. 9, 26, 12. Cybele, e fcomun. nei poeti) Cyl>f l»e,
cuslii», òdis, e. (curo), custode (il e laj, ès, e ae, f. (KuPéXv] e KuPr;Pyj), I) dea frigia,
I)in gen., custode, protettore, guardia e siììl., identificata dai Greci con Rea, madre di
a) generic: fani, Cic: portae, Liv.: gregis, Giove eretico ; dai romani con Ops, moglie
Verg.: gazae ovv. pecuniae rcgiae (tesoriere), del Saturno italico ; i suoi sacerdoti si dice-
Nep. e Curt. urbis , Cic. , del praefectus
: vano Galli. —
Deriv.: Cyiȓ^leTus, a, um
urbis, Sen.: di divinità, custode, protettore, cu- (KupEÀTjiog), apipartenente aCihele, mater dea,
stos urbis. Minerva, Cic: dii custodes conser- ' dei leoni sotto il cocchia
ibele, Ov.: frena,
vatoresque liujus urbis, Cic: di custodi di ani- di C, II) monte (probab. solo mitico) nella
mali (pastori, stallieri, boari, ecc.), equi, Ju- Frigia : che si pretendeva sorgere nelle vici-
stin.: boum, Ov.: ovium, Hor. e Cic: del cane, nanze di Celene.
e. linunis, Phaedr. : Tartareus, di Cerbero, cyhTOsaelc"», ae, m. ("xypioaa^Tr/gì, mer-
Yerg.: di e. inan. e di pirsonif. astratte, for- cante di pesci salati, soprannome dato per
titudo e dignitatis, Cic: sapientia custos et scherno all' imperatore Vespasiano Suet. ,

procuratrix totius lioniinis, Cic: malus custos Vesp. 19.


_
(consigliere) diuturnitatis metus, Cic: ocv. C^iiislra, òrum, n. (xà Kuptatpa), città
(poet.) dipersonif. concrete, eburnea telorum della Cataonia (più tardi appartenente alla
fdi faretra), Ov. b) maestro, custode, mentore Cappadocia secunda, al stid di Tiana, ai piedi
di ungi'wane, Ter., Hor. ed a. e) custode, del Tauro.
accompagnatore di una donna, Hor.,
protettore, eyeladsitii!», a, um (cyclas), vestito di una
Ov. ed a. d) ispettore che sorvegliava la cyclas, Suet. Cai. 52.
consegna delle tavolette col voto, acciocché Cy«'lsidc's, um, V. cyclas.
non accadessero imbrogli, e tabellarum, Cic. cyolas,clìldis, f. (xuxXaj, di forma circo-

e) custode militare, a) custos corporis nel lare), quindi I) (se. Vestis) abito rotondo (la
contesto anche sempl. corporis guardia del ,
robe ronde dei francesij, abito di gala delle
corpo, lanciere, al phtr. guardie del corpo.
,
dame romane [così detto dal circolo [y.ùy.Xog]
697 cyclicus Cynicus 698

che formava attorno a tutta la persona), Prop. Cyllarus, e -lis, i, m. (KóXXapog), i) cen-
4, 7, 40. IIJ Cyclns, cladis, f. (se. insula), tauro di beli' aspetto. IIJ nobile destriero di
Ciciatìe, comun. al phir. Cyclades, um, f. Castore o Polluce.
(KuxXàSsg), le Ciciadi, gruppo di Viole del Cyllene, ès e ae, f. (KuXXvjvv)), I) il monte
mare Egeo, che fanno quasi un circolo at- più alto del Peloponneso, nella parte NE.
torno a Deh. dell'Arcadia, sul quale, secondo il mito. Mer-
CyclTcìIS, a, um (xuxXtXÓj), circolare, ei- curio nacque e fu allevato; quindi sacro a
elico, quindi trasl., scrijrtor cyclicus, poeta ci- quel Dio; oggi Zyria. Deriv.: Cylle- —
clico {cioè imo degli epici che esposero, in nfus, a, um (KuXXVjVLOg), a) ciiicnico, luons,
trattazione compiuta e connessa, il ciclo leg- Mela: proles, Mercurio, ed 0\'. 'fj di
Yevi^.
gendario dall'origine del morirlo fino a Tele- ilfercMrw, proles. Cefalo, figlio di Mercurio e
gono, figliò di Ulisse ; greco xoxX'.VvO'.'), Hor. di Creusa, Ov.: ignis, la-stella Mercurio,Yerg.:
art. poet. 186. e sost., Gyllenius, Mercurio, Verg.: aggiungi
Cyclops, clòpis, m. (Ttuy.Xwtjj, dalVocchio la forma seeond. poetica CySIeiit'iis, a, um
rotondo), ciclope, alplur. Cj'clopes, um, i Ci- (*KuXXTÌV£tos), aj ciHoiifo, verte.x,Ov. '^)diMer-
clopi, popolo di pastori, antico, gigante, tra- curio, fides, lira, Hor.: testudo, acconciamento
cotante, costruttore delle mura dette da loro dei capelli a foggia di lira, proprio delle
ciclopiche, Ì7iventore dell'arte fabbrile, quindi donne, Ov.: e la fórma femminile, Cyllcnis,
fabbri di Vulcano (e come tali fabbricatori uTdis, f. (KuXX7)v£g), cillenico O di Mercurio,
ilei fulmini di Giove], tutti con un sol occhio liarpe,ottenuta da Mercurio, Ov.: pianta, di
nel mezzo della fo-onte, Hor. carm. 1,4, 7. Mercurio, Ov. ID città della parte setten-
Verg. Aen. 6. 630. —
Sing. n ciclope per ec- trionale dell'Elide, porto di mare degli Eli-
cellenza=: Polifemo, Hor. art. poet. 145. Ov. desi, oggi Chiarenza.
met. 13. 744: e meton., ciclope, pantomimo Cylóniiini scclus (KuXwviov ovv. Ku-
che rappresentava. Polifemo nel suo amore Xcóvetov assassinio (^sacrilego] com-
a\oc,) ,

per Galateo, Hor. sat. 1, 5, 63 ep. 2, 2, 125. messo sui partigiani dell'Ateniese Cilone.
— Deriv.: Cyc!o|»Tus,
;

a, um (Kuv.Xihmoc,), Essi si erano rifugiati presso all'alture di


ciclopico, saxa, riferito alla Sicilia, Verg. Atena, e contrariamente alla promessa ot-
CycneiUS, um, appartenente al Cicno
a,
tenuta di potersene scostare impunemente,
beotico (figlio di Ir io), Tempe, che si trova in vennero perfidamente trucidati, Cic. de legg.
Beozia, Ov. niet. 7, 371. 2, 28.
cy«*nòu«(cygnèus),a, um (xuxvs(.o;),rf<!/ci- Cyinaeii<*, a, um, V. Cumae e Cyme.
f/no, appat-tenente al cigno, VOX, Cic: plumae, V.
eyiiilia (eumba), ae, f. (-/.óiìPt]), barchetta,
cycniiK (cygnus), i, m. (xuxvog), I) cigno,
navicella, Cic. eda.; trasl., ingenii {cfr. la na-
celebre pel suo canto e partic. prima di mo- vicella del mio ingegno. Dante), Prop. 3, 3, 22 ;
rire; sacro ad Apollo, Cic. eda.: attaccato al
cfr. Ov. art. ara. 3, 26. Quint. 12, 10, 37.
cocchio di Venere, Ov.: proverbiai, quid tan-
oy Ili Stalli III , i, n. (xó|ipaXov), cimbaio,
dem contendat hirundo cycnis? Lucr. 8, 7;
strumento musicale, comun. al plur., perchè
e p'iriìnenti certent cj'cnis ululae , Verg. ecl.
8, 5b. 3Ieton. =
poeta, Dircaeus, cioè Pin-
veniano battuti a due a due, l'un contro
l'altro, cymbalorum et tympanorum pulsus,
daro, Hor. carm. 4, 2, 25. II) CycnHS,i,m.
tympanorum et cymbalorum strepitus, Liv.:
A) re dei Liguri cangiato in cigno e posto
Matris (Cybeles) quate cymbala circum, per
fra le costellazioni : figlio diStenelo, parente
condurre in distanza le api, Verg.
di Fetonte, B) figlio di Nettuno e di Calice,
cambiato in cigno ; padre di Tenes. Cyn)blUin,YÌ, n. (xofi^tov), vasetto a foggia
di barchetta, Verg. ed a.
Cydnì»<« ovv. -us, i, m. (KóSvogl, fiume
della Cilicia, che p'issa presso Tarso, celebre cymhula (cumbula), ae, f. (dimin. di
per la chiarezza e la freschezza d'elle sue cymba o cumba), piccola barchetta, Plin. ep. 8,

acque salutari per le malattie nervose e per 20, 7. _ _


la podagra; oggi Tersus-tschai. Cyme, es, f. (Ku|jiy]), città, dell'Eolide,
Cy'ilAiiìa, ae, f. (Ki)8a)vi.'a), e (comunem,) nella Gran patria di Esiodo ed
3Iisia,
Cy'<lònv:i, ae, f. (*K>jSu)V£ia>, antichissima Eforo, madrepatria di Cuma in Campania;
e celebre città sulla costa settentrionale del- aggine rimangono le rovine presso Sandakli.
l'isola di Creta, attorno all'odierna Canea — Deriv.: Cyiiiaciis, a, uni (Ko|iatoc;),
(secondo alcuni Paleocastro, secondo altri di Cuma, cumano ; ptur. sost., CyniSei, òrum,
Pla^ania), patria delle cotogne. Deriv.: — m., gli abitanti di Cuma, dimani,
A) Cydon, ònis, m. (Ku5u)v), uno di adone. cìi^inTnuni, V. cuminum.
B)Cy'<lr»iiisìlac, àruui.m. (KuSwviàxa'.), oli Cy'naesTriis, i, m. (KuvatYstpog), e C^-
abitanti di Cidonia, Cidoniati. C) Cy«ló- n<^^Trii<«,i, m. (K'jvéystpo;), ateniese, il
nius, a, iim (KoòoV/'.os), cidontco, poet. per quale, quando i Persiani fuggiaschi da Ma-
nrcus, Hor.: part. mala Cydonia ovv.
cì-etene, ratona riparavano alle navi, saltò in mare
sempl. Cydonia, cotogne, mele cotogne. Col. e ed a/ferrò colla mano destra una ìiave nem.,
Prop. —
Forma seeond. Cy-dònòiiii, a, um per trattenerla; perduta la destra, l'afferrò
(*KuS(UVSlOg cidonno, poet. per cretese,
, colla sinistra, e perduta anche questa cercò
cys;n..., V. cycn... di trattenere la nave coi denti, .Justin. 2, 9,
i, m. (vcuXtvSpoj)
Cyiill<ll*ll<i, cilindro, , 16 e sgg.; cfr. Sen. suas. 5, 2 e contr. 9, 1 (24),
a) come figura geom., Cic. do nat. deor. 1, 24. 2: quinrli CwirnegÌTÌ exeniplum imitaus, Suet.
b) pietra di forma cilindrica per appianare Caos. 68.
il suolo, ecc., Cato, Verg. ed a. C/jnicu!», i, m. (x'jvixój, da cane), /iiosofo
699 cjnocephalus Cyzicos 700
cinico, cinico ; al plur. Cynici, i Cinici, setta ct- fondata da Aristippo, Cic: Cyrenaici, i filo-
nie^, institutio, filosofia cinica, Tac. sofi di questa scuola, Cic. B) Cyreiiaeus,
e^'iitieeplialu!», i, n.(xuvoxÉcpaXos),ct»io- a, um(KupTjvaiog), cireneo, aquae, bevute
cef'alo, xeintinia colla testa di cune, Cic. ad Att. da Callimaco, Prop. plur. sost., Cyienaei,
:

6, 1, 25. orum, m., i filosofi delta scuola cirenaica, Cic.


Cy'no!«ar^es, is, n. (Kuvóaapyeg, tò), gin- C) Cfl'l'IieilsiÌ!), e, cirenese, Cic: plur. sost.,
nasio dtdicato ad Ercole, fuori di Atene, Cyreneuses, iuiii, m., i Cirenesi, Sali. II) Ci-
dalla parte settentrionale, sul colle dello rene, es, f., figlia di Ipseo, figlio di Penco;
stesso nome, dove si esercitavano i ragazzi madre di Aristeo, figlio di Apollo.
illegittimi. CyrnOs (Cyrnus), i, f. (Kópvog), l'isola
C^noscephalae, àrum, (Kuvòg xscpa- f. di Corsica. — Deriv.: Cyrnuii!», a, um,
Xat, teste di cane), nome di due colli presso eórso,
Scotussa in Tessaglia, dove Flaminino scon- Cyriaei ovv. Cyriìi, òrum, m. (Kupxioi),
fisse Filippo II di Macedonia. popolo guerriero della Persia e della Media,
C^'iio!>ura, ae, f. (Kuvóaoupa, coda di che viveva in gran jjarte di rapina.
cane), costellazione del polo nord, m-sa mi- Cyrus,i, m. (Kùpos), I) il noto fonda-
iu»e, Cic. Ac. 2, 66. Ov. fast. 3, 107. Be- — tore della monarchia persiana. II) Cyrus
ri v.: CyniisÙl'is, idos, f. (Kuvoaoup£g), ap- minor, secondogenito di Dario Oco, gover-
partenente a Cinosura, ursa OTsa minore, Ov. ,
natore della Lidia, Grande Frigia e Caph
trist. 5, 3, 7. padocia, amico degli Spartani: cercò di de-
Cfiiusurae, arum, f. (Kuvóo&upa), pro- tronizzare il fratello Artaserse Mnemone,ma
moniorio dell'Attica, ad oriente di Ma- cadde in battaglia presso Cunassa. III) ar-
ratona, oggi Gap Cabala ; secondo altri chitetto, che viveva in Homa ai tempi di Ci-
Schoinia. cerone. —
Deriv.: Cyrea, orum, n.,leco-
Cynu<!>fìris, tdos, f., V. Cynosura. struzioni fatte da Ciro, Cic. ad Att. 4, 10, 2.
Cyiilliiis, i, m. (KùvGog), monte del- IVJ nome di giovanetto in Orazio.
l'isola di Delo, celebre come patria di Cylae, arum, f. (Kuxat, Kuxaia), città
Apollo e Diana. —
Deriv.: Cynlliius, a della Colchide,2iatria di Medea. Deriv. : —
(KóvGiog, KuvQJa), Cinzio, Cinzia, soprannome A) C^iaeis, ìdis, f. (Kuxattg), di ata, cioè
di Apollo e di Diana, e Cyiilltla, nome di Medea (magaj. B) CvtaTne, es, f. (*Kuxatv7]),
donzella. come il precedente.
c) parissìjis, ae, acc.an,m. (xuTtapiaotag), C^lhera, òrum, n. (KuGiijpa), isola di
meteora infocata, Sen. Dat. qu. 1, 15, 4. fronte all'estremità meridionale della Laco-
cy|»siri>«!!<ii$, i, f., V. cupressus. nia, a SO. del cap)o Malea; celebre per la
Cy|trTaciis, V. Cypros. leggenda ed il culto di Afrodite (Venere),
1. CjprTus vìcii<«, i, m., via di Roma che qui uscì dalla spuma del mare ; oggiCe-
che correva sotto le Carinae (V.). rigo. — Deriv. : A) C^tlieriiiciis, a, ura
2. Cyprius, a, um, F. Cypros. (*Ku6yjpiaxÓ5), appartenente a Citerà, e poet.,
sacroaVenere. B)C5'll'5rca,ae, f. (KuGspSia),
Cypros {ovv. -ìis),
importante nella parte più orientale del
i, f. (KuTipog), isola
Me- eiterea, soprannome di Venere; e di qui —
i derivati : a) Cyllieréìsìs, adis, acc. plur.,
diterraneo, di fronte alle coste della Cilicia e
della Siria, centro del culto di Afrodite (Ve-
adas, f. (KuGspTjtaj), dtereo sacro a Tenere. =
nerej, celebre per la sua grande produttività
b) Cjf'llicrcis, idis, f., dterea, soprannome
di Venere, e) Cjilicrètus, a, um (Ku9s-
fvino, fichi, datteri, ecc.), per le sue miniere
pi^tog), dtereo =-- sacro a Venere, mensis, V A-
di metalli e partic. di rame, per le manifat-
prile, Ov.: heros, Enea, Ov.: sost., Cythereìa,
ture in metalli e tessiiti, partic. servizi da
tavola e tappeti, oggi Kebris. — Deriv.: ae, f., dterea, Soprannome di Venere, Ov.
amante di Antonio
A) Cypi'ius, a, um (KuTtptog), a) di apro, CJIheris, rTdis, f.,

raerces, Hor.: tellus, Cipro, Ov.: partic, Cy- (iltriumviroj, che quindi sarcasticam. venne
prium aes ovv. assol. Cyprium, ii {posterior- detto Cy'IliérTiis.
mente cuprum), PIìd.: sost., Cypria, ae, f.. Ci- c^iisus, i, e. e c^iisuin, i, n. (xuxtaog),
pria, soprannome di Venere, Tibull. plur. :
sorta di trifoglio tenuto in gran pregio da-
Cyprii, òrum, m., i CiprioUi, Plin. e Curt. b) di gli antichi; forse il nostro trifoglio cocieato
rame, mortaria, vasa, Plin. B) CyprTìiciis, arborescente. Script, r. r., Verg. ed a.
a, um (KuTipiaxóg), di Cipro, expeditio, Val. Cìf'tórus, i, m. (Kóxcopog), monte della
Max. Paflagonia, ricco di bossolo, presso una città
Cypsolus, i, m. (Ku^isXog), fumoso ti- dello stesso nome (oggi Kidros). Deriv.: —
ranno diCorinto. —
Deriv.: CypsèUdes, Cyl«rìfs»cus, a, um, di atoro, mons, Ov.:
ae, m. (Ku^isXior);), il discendente di Cipselo, pecten, di bossolo, Ov.
cioè Periandro. CyxTofis, e -ìis, i, f. (Kó^wog) e Cf zìf-
€:yrca, V. Cyrus, n" III. cuni, i, n., città sulla Propontide, nel paese
Cyrené, ès, f. e Cyrcnae, arum, f. (Ku- dei Dolioni e precisamente all' estremità set-
I) capii, della Cirenaica nella Libia,
pv^vy)!, tentrionale dell'istmo che congiunge la peni-
fondata da Batto di Tera, patria di Calli- sola fo propr. isola) di Cizico col continente;
maco, Eratostene ed Aristippo, celebre pel oggi Aidindschih , ovv. Temaschalik. —
suo commercio oggi rovine di Grenneh.
:
— Deriv.: Cyziceiiiis, (KuSwrjvóg), a, um
Deriv.: A) CyrènaTcìi!», a, um (KupYjvat- di Cizico, eiziceno; plur. SOSt., CyzicPui, ÒlTim,
xós), cirenaico, philosopllia, scuola filosofica m., gli abitanti di Cizico, « ciziceni.
701 P, d damilo 702

1. 0, <l, quarta httfra delVnlfaheto latino,


j
Damaschk o Dameschk. —
Deriv.: a) Wa-
come iibbreoiuziorie coinuii. -== prenome De- ina$iconii<«, a, um (Aap.Kaxr/vós}, dauiusceno.
ciraus, più di rado anche Deus, Divus,= b) llsiniasceiia, ae, t. e llaiiia>tccney ès,
Dominus. —D. M. =
Diis Manibus. D. 0. M. — f., dintmiii di Damasco^
'*

= Deo Optimo Maxumo. D. D. — dono = daiiiiur^ii<*, V. demiurgus.


ovv. donum dedit D. D. D. ^= dat, donat,
: dannila (dama), ae f. probab. ter-
, ,

dedicat. —
nelle date delle lettere D dabam, = mine generico per animale della razza dei
ovv. =
dies, quindi a. d. =
ante diem. caprioli, incerto se sia antilope, daino, gaz-
2. I>, come numero {sorto dalla forma zella, ovv. camoscio. Hor. carm. 1, 2, 12.

scomparsa 10) =
500. Verg. ed. 8, 28; gè. 1, 808. Ov. met. 13,
Itaae, V. Dahae. 832. —
come masc. solamente in Verg. ecl.
Diici, òrura, m., i Duci, ossia le popola- 8, 28 cfr. Quint. 9, 3, 6.
;

zioni guerriere, affini ai Geti, che abitavano dauina»!i,indecl. (= damnatus da damno),


la Dacia (V. sotto). —
Sing. (jper lo più collet- condannato, obbligato a fare COSÌ e COSÌ fpart.
tivo), Dacus, i, m., j>aco. —
Deriv.: A) Ma- un pagamento di denari), heres damnas esto
cia, ae, f., Dacia (= Ungheria ad oriente dare eti'., Quint.
del Tibisco; Transilvania, Bucovina, Mol- daiiinalTo, onis, f. (damno), condanna
davia ad ovest del Priith e Valacchia). (conir. absolutio, libera tio), damnationes acer-
B) IJaoieiis, a, um, dacico, bissimae [contr. liberationes libidinosissimae),
daclylTcìis, a, um (Sax-cuXixóg), dattìlico, Cic. damnatione dignus, Cic. : col genit. di
:

numerus, Cic: pes, versus, Granini. colpa, ambitus, Cic: col genit. della pena,
dai'ljifts, e -us, i, m. (Sà-xxuXog), dattilo, tantae pecuniae, Cic.
in metrica il piede - uu (così chiamato dalle daninairii*ìu«>4 a, um (damno), da»ina«oHo,
tre falangi delle dita), Cic. ed a. che si riferisce alla condanna, tabella {contr.
Uacii!), i, m., V. Daci. tabella absolutoria), Suet.: judicium, Cic.
1.daeilsìliis, a, um (òaóSaXog), artistico, daiiinsitu><, a, um, part. agg. {da damno),
I) attivo =
pieno d'arte, Circe, Verg.: col I) condannato =
la Citi sentenza è già bell'e
genit., natura d. rerum, Lucr. II) pass. = pronunciata, quis te miserior? quis te damna-
ai-tistico = fatto, ornato con aj-^e, tellus, Lucr.: tior?^iM decisamente condannato? Cic. Pis.
tecta, Verg. 97. II) degno di condanna, scellerato, reprobo,
2. Ilaedalèìs, e -tts, i, m. (AaJSaXoj), manus, Prop. 4, 7, 38.
I) celebre architetto del mito greco, della fa- damilo, avi, iitum, are (damnumj, con-
miglia degli Erectidi ateniesi, contempioraneo dannare, I) di giudici: Ij propr. come ,

di 'Teseo e Minosse, costruttore del labirinto 1. 1. giuridico =


condannare per Una mala
in Creta. — Deriv.: Iftacdiiléus, a, um azione, procUanare coii>ecole ale. di una pena
(AatSocXsLOg), appaiteiieitte a Vedalo, dedaleo, {contr. absolvere, liberare, dimittere), coU'acc.
Icarus, Hor.: ope DaedalGa, How: poct., forma della pers., alcjs ministros sociosque, Cic:
second., Uaedìileus, a, um (Aa.ioa.Xsoc,) , de- servi damnati, Cic: e partic. sost.,damnatos
daleo, iter, attraverso il labirinto, Prop. in integrum restituere, Cic. col doppio acc.
:

Uiìliae (non Daae), àrum, m. {Ada.'.), po- di pers., alqm inauditum, Cic. e Justin.: al
polazione scitica al di là del mar Caspio ; il pass, con doppio nom., alqs abseus damnatur,
loro capoluogo era l'odierna Daghestan. Nep.: coll'acc. di cosa, condannare, respin-
Ilaliiiiilac, arum, m. {AaXixd'ca.i), Dal- gere, come ingiusto, causam, Cic. e Liv. :

mati, gli abitanti della Dalmatia (V. sotto). partic. sost., damnanda cominittere, Plin. ep.:
— Deriv.: A) llaliiiatia, ae, f. (AaXjxaTia), con inter e /'acc. p)cr indicare fra qual classe
jDaimaaia, paese postu lungo il lido orien- di colpevoli il gi,udice pone il reo, damuari
tale dell' Adriatico, una parte dell'l\\yn% bar- inter sicarios {come assassino), Cic: con prò
bara, colla capitale Delminium (AsXiitviov) ;
(come), alqm prò socio, Cic. al passivo con per
corrisponde pressapoco all'odierna Dalmazia. e Tace, fper via di alcunaj, damnari per ar-
B) Ikalmritìcus, a, um (AaXiiaxwóg), dai- bitrum, Cic: alqm damnare eo nomine (in
matico, triumphus, di Asinio Pollione (come causa di, a quel titolo), Caos. b. e. 3, 21, 4:
vincitore dei Martini, popolazione della Dal- d. aliquem, quod (perchè) etc, Liv.: col-
mazia), Hor,. Z'abl. di causa, ob eundem timorem quo ,

dàiiia, V. damma. (pel quale) damnatus erat Miltiades, Nep.:


Kaiiirirslliis, V. Demaratus. ea causa, quae ipsa homiuum tacita convicta
Uaiiiascii»*, i, f. (Aa|iaaxóg), antica capi- atque damuata sit (sia giudicata), Cic: Ascle-
tale dei Celesiri, posta sul Crisorroa (ora Bar- piades existimatioue damnatus, condannato
dines o Barrada), nota per la coltura delle dalla voce pubblica, Cic: coll'ahl. criminis,
frutta fsusine, terebintij, e da Diocleziano in damnari eo crimiuL-, Cic: e crimine col genit.
poi celebre per le sue fabbriche d'armi; ora di colpa, damnari crimine regni, Ov.: crimine
703 aamnose damnum 704

adulterii, Val. Max.: co//'abl. della legge, della Max.: alqm lege Juliii, Tac: hoc uno crimine
formala giuridica, dainnari lege Cornelia (de illuin, Cic: diri facti crimine sub magno ju-
falsis), Tac. lege repetundarum
: Tac. sua , , dice damnari, Val. Max.: d. sub judice alqm
lege, Cic. eadem lormuLà et damnari et ab-
: fraudis, Tac.
solvi, Val. Max.:dei giudizio, della
coll'a.h\. daillllO<«t*, avv. (damnOSUs), con danno,
sentenza, della textimoni'inza e sim., damnari d. Iflbere, in danno dell'ospite, cioè copiosa-
populi judif'io, Cic: damnari juiatorum judi- mente, in gran quantità, Hor. sat. 2, 8, 34.
cuiii sententiis, Cic. danmari uno teste, Val.
: daiiiiiò»<ii!«, a, um (damnuin), dannoso,
Max.: damnari falso testimonio, Piiaedr. col- : I) oitir. =
che porta danno (perdita, disca-
Tabi, della pena a cui st è condannati, alqm pitoj, dannoso, ili scajìito, ai dipe.S.: Venus,
pecunia, Liv.: ab alqo (per parte di ale), sua Hor. b) di e. inan. — unito con danno, disca-
lege decem milibus aoris damnari, Liv.: d. pito, detrimento, perdita e sim., dannoso, rovi-
alqm exsilio, Sen. e Tac: alqm capite (V. ca- noso, perduto, srantaijilioso, libido, Hor.: facict,
put), Cic: alqm morte, Fior.: col genit. della etiam si damnosum erit.Sen.: bellum sumptuo-
colpa (per), alqm ambitus, peculatns, prodi- sum et damnosum Romanis, Liv.: rcs damno-
tioni.s, Cic: furti, Cic. injuriarum, Cic: col
: sissima divitibus, Liv. IIJ (= SaxxvYjpóg)
genit. della pena o delP esecuzione di essa, mediale = che cagiona danno a sé stesso,
octupli, Cic: capitis (K caput), Cars.: alqm prodigale, da dLisipulore, SO'it., prodigo, dijtsii)a-
ab'^entem capitalis poenae, Liv.: crimine falso tore. Comici: non in alia re daninosior quam
damnari mortis, Verg. damnatus longi !a- : in aedificando, Suet.
boris, Hor.: con ob o propter e Face, della daiiiniim, i, n. [are. dampnum), danno =z
colpa, p opter quam (vini) est jure damnatus, perdita, svantaggio, detrinn-nto contr. lucrum), i

Cic: d. alqm ob annonam compressam, Liv. : I) in gen propr. coord., haec jactura atque
: \)
con de (per) e labi, della colpa, alqm de vi, damnum, Cic: damna ac detrimenta, Cic: d.
de pecunii.s repetundis, Cic: coìt ex (in catisa magnum, Cic: novuni, Cic: damna aleatoria,
di) e Tabi., damnari ex Sardinia, Cic: con in Cic: col genit. sogg. o pron. possess., d. capitis,
(riguardo a) e Tace, partem damnari in unam, perdita del capo =- perdita di un corno sul
Ov.: con in fper) e l'abl., in alcjs absolutione capo, Ov.: damnum naturae, difetto, danno
damnari, Val. ìlax.: con ad o in e l'ace. della di natura, Liv.: damno Tulli, Cic: majore ho-
pen del luogo della pena, ecc., ad ovv. in
' minuni damno quam suo, Suet.: incondiorum
poon;im, Trajan. in Plin. ep.: ad rtem, Tac: m damna, danni dell' incendio, Suet. : damna
ad opus, Suet.: in opus vel in ludum, Plin. ep.: lunae, il decrescere, della luna [contr. ac-
col dat. pers. (= in favore di, in vantaggio cessiones), Sen.: e dimna caelestia fnel cielo)
di), illuni Calpurnio, Val. Max.: debitori suo lunae, Hor.: col genit. ogg.: sarciuarum, Curt.:
creditor saepe damnatur, il creditore spesso amissi corporis, Phaedr. damnum accipere, :

di fronte al debitore sia come un condan- Hor.: maxiniis dannis affici (F. afficio), Cic:
nato, Sen.: colVut e il cong., damnatur, ut pro- damno augeri. Ter. {ma aucta luctibus damna,
cul regno teneretur, Tac. ann. 2, 67. 2) trasl : i danni si accrescono colle woria, Plin. ep.):
(dove è da pensare ad un soggetto giudicante), dare damnum Cic. prò Tuli. 5: dare alci
,

a) condannar'' a q.c, a) far qualche cosa


ale. dainnum aut malum, furtum sive damnum,
come per eseguire una condanna, per dare Comici: alci damno esse {contr. alci lucro-
una pena, aa) generic: prò quibus optatis Eum esse), Ov. explere (^risarcire, riparare
:

sacro me Carmine damno, Prop. 2, 28, 43. a) damna sua, Liv.: damnum facere tessere
pp) della divinità, d. alqm voto, alcuno al di svantaggio, danneggiare), contr. lucrum
compimento d'un voto (colV esaudimento del aliquid lucri ficere, Cic. ed a.: magnum
desiderio espresso da esso) =:= esaudire, il desi- damnum factum est in Servio, Cli-.: unius verbi
derio, il «oto.Verg. ecl. 5, 80: comunem. al pas- damna grandia ferre, esser dami g /iato molto
sivo damnari voti =
ottenere dò die Si desidera, per una sola iKirola,0\.: \vAheve(rlguitr 1 irek
^

Nep., Liv. ed a. yt) ^^^ testatore : obbligare ahjd in damno {contr. prò numero). Liv.: dam^j
Veredecol testamento. coU'infin., Hor. sat. 2, num pati, ora —
sopportar con p-izienza. un
3, 85 e sgg. P) q.c. come pena da sopportare, danno, lasciarsi abbattere da un danno, LivJ
colVabl. (aj, alqm tarditatis Quint. aeterna ,
: 22, 41, 4; ora ^^ soffrire un danno, Sen. de
lumina nocte, Ov. b) incolpare, accusare, tac- ira, 1, 2, 3: damnum perferre, Cic: damnur
ciare ale. di q.c, col genit., alqm summae stul- praestire emptori, far malleveria, Cic: damna
titiae. Cic: alqm dementiae, Sen. rhet. c)con- sua sarcire, Cic. 2) meton.: a) spesa imita cor
dannare q.c. =condannare q.c. COnie biasime- danno, sacrifizio, Plin. pan. 12, 2. h) plurj
voli', inabile, trorarc riprovevole, disapprorare, =
damna, t danni oggetti che danneggiano (chi
quindi anche abbandonare {contr. probare), costano, come animali, fig '/, ragazzi). Ov. mei!
rlqm, Quint. er/Ov.: fidcm alrjs, non fhhrsi
^'
11, OSI; 12. in. (^ ;»-</.- rhe porta danno fpri
di ale, Curt.: id consilium, Curt.: e spem sa- t)a^i6i^(ey,speciosumdaHmuiu,Ov.met. 11, 1331^
lutis,Curt. d) assennare, aggiudicare, comun. II) partic: 1) danno di uomini, p irti''', in
col dat., Stygio caput Orco, Verg. : Teucro guerra, quindi anche {come detrimentum) =
damnatum esse Quirino^c^i una flotta), Prop.: sconfitta, rotili, eccidio, cil gen>t. siigg.. immane
quem damnet (^c. lato) labor, quello cui il la- rei publicae damnum fp^r la perdita di due
voro guerresco aggiudichi alla morte cui = eserciti),Yél\.: col genit. <iag.,'uìì])e ato is,Vell.:
il combattimento dedichi alla morte, Verg. assol., damna Romano accO|ita bello, Liv.: carpi
II) dell' accusatole, trattare, effettuare (ve- parvis cotidie damnis, Liv. 2) pena inJlilt ' da
nire a capo di) una eondiinna ovV. cercar di ef- un magistrato come condanna, multa, prua,
fettuare (di venir a capo di), ecc, reum, Val. comun. in denari, multa, Cic Phil. 1, 12: de
705 Damocles Daunus 706

off. 3,23. Liv. 4, .53, 7; 7, 4, 2: però anche razioni, ecc.), al sing. eplur., Liv., Hor. ed a.
in gen. Plin. pan. 35, 3 {contr. praemium). II) ogni convito, banchetto festivo, al sing. e
IliìiniSclés, is, m. (Aap.oxX'^s), cortigiano plur., Catull., Hor. ed a.
e confidente di Dionisio il vecchio di Sicilia, dapsTle^ aw. (8a'4'lJ.ws), copiosaniente, ab-
il quale volle provare quanto fosse felice la bondantemente, Pompon, com. e Suet.
vita del tiranno, ch'egli riteneva così bella: Ilardsinu«i, i, m. (Aap5avog), figlio di
il tiranno lo invitò a prendere il suo posto e Giove e di Elettra d'Arcadia, fondatore della
gli fece sospendere sopra il capo una spada città di Dardunia nella Troade, progenitore
affilata attaccata con un capello. della casa regnante in Troia, quindi anche
Ilàinun, ònis,m. (Aa|iojv), /) pitagoreo, dei Romani (discesi da Enea). Deriv.: —
celebre per la sua amicizia coti Finzia. II) A) OardsinìdCs, ae, m. (Axp5aviSyjs), Dar-
celebre musico ateniese, maestro di Socrate. danide, Ilius, Ov.: assol. Enea, Verg.: al =
daiiipnuin, V. damnum. plur. Troiano, Verg. Bi Uardstiiis, ntdis,
Ilììnììc, es, f. (AavàTj), figlia di Acrisia, acc.plur. uldas, f. (AapSavig), dardanide, poet.
madre di Perseo, figlio di Giove chiusa in : = troiana, Ov.:Creusa fdiscend. dai Troiani),
una torre dal padre (per la predizione che a Mart. : assol. =
Creusa, Verg. C) Dardà-
lui sarebbe stata tolta la vita dal nipote) ebbe nius a, um (Aapdav.oj), dardanio, poet. ^=
da Giove, cambiato in pioggia d'oro, il figlio tj-otano,gens,Verg.: advena.PwjVZe, Ov.: senex,
Perseo. — Secondo leggenda italica, Da-
la Priamo, Ov.: dux. Enea, Ov.: carinae, Verg.,
nae venne in Italia, fondò Ardea, sposò Pi- ovv. pinus, Ov.. nave di Enea: vates, Eleno,
lunino ed ebbe da lui il figlio Dauno, proge- Ov.: Julus (figlio di Enea), Ov. Eoina, Ov.: :

nitore di Turno. — Deri v. : llaniicius, sos^., WardàiiTa, ae, (Axp5avta), a) la città


f.

a, um, daitaeo, figlio di Danae, heros, Perseo, di Dardania sull'Ellesponto a SO. di Abido,
Ov.: Persis (cos'i chiamato da Perse, figlio di fondata da Dardano, Ov. trist. 1, 10, 25.
Perseo dei PersinniJ, Ov.
e capostipite P) poet. =
Troia, Verg., v. ed a. D) llarda-
Ilaiisiu>«, i, m. (Aavaóg', figlio di Beleo, nUS, a, um, dardanico,poet. =
tì-oiano, puppis,

fratello gemello di Egitto, padre di cinquanta diEnea,\Qxg.: gens, Hor. sost. Uardani, —
figlie, fuggì dall'Egitto nella Grecia, ove orum, m. (Mpòa-^oi), jìopolaz. dell'alta Mesia,
fondò il regno d'Argo; quindi agiiieu Danai nell'odierna Serbia.
= Danaides.Ov.: parimenti Danai genus in- Ilsire!$, rètis, acc. retem e poet. reta o rèn,
fame, Hor.: Danai puellae, Hor.: Danai pniles, m. (AapYji;), uno dei compagni di Enea, de-
TibiiU.: Danai femina turba, Prop. Deriv.: — stro nel combattere coi cesti.
A) IlansiTdes, um, f. (AavaiSs;), le Danaidi, Ilarcus (Darlus), i, m. (Aapsios), nome di
le cinquanta figlie di Dunuo, le quali sposa- parecchi re persiani. A) D. Hystaspis, noto
rono i cinquinta figli di Egitto e per co- per la sconfitta ricevuta dai Greci a Mara-
mando di loro padre nella prima notte di tona (490 av. Cr.), morto nel 485 av. Cr.
tnatrimonio uccisero i Uro mariti, tranne B) D. Ochus ovv. Notlius, padre di Artaserse
Ipermnestra, che conservò in vita il marito e Ciro minore, morto nel 404 av. Cr. C) D. Co-
Linceo. B) Dìinaus, a, um, appartenente domanus, l'ultinm re persiaw^, vinto da Ales-
a Danao, quindi nei poeti metun. argiva = sandro il Grande ; morto nel luglio del 330
greco, Prop., Ov. ed a. : partic. piar, sost., av. Cr.
Danai, òrum e ùm, m., i stanai Argivi o = dsillO, onis, f. (do), I) H dare, il consegnare,
Greci (partic. quelli sotto Troia). e sim., Cic. ed a. II) il cedrre il diritto di un
IlanukìllS e llanììvìli<«, li, m., Danubio possesso, diritto di espì'oprìazione, Liv. 39, 19, 5.
(e precisamente il suo corso superiore [dalla Ilalis, tidis, acc. tini, m. (Aàiig), medo,
sorgente sino alla cascata presso OrsovaJ); il generale del re persiano Dario d' Istuspe^
corso inferiore fino alla foce si diceva Hister; sconfitto dagli Ateniesi insieme con Arta.
(usato nei poeti per Danubio, senza distin- ferne, nei piani di Maratona.
zione di corso super, od inf.). dìilìl'IlS, a, um, appartenente al dare, dat.
Daiilinu, ès, f. (tx-^^/ri, lauro) IJ figlia casus od assol., dativus, i, m., dativo, Quint.
del dio fluviale Peneo, trasformata in al- ed a. Gramm. [detto casus dandi in Varr. LL.).
loro. II) villaggio vicinissimo ad Antiochia dìitor, oris, m. (do), datore, Plaut. e Verg.
(probabilmente suo suburbio) nella Siria, con Iftaulis , iTdis, acc. Ma, f. (AauXig), città
un boschetto di lauro ed un tempio dedicato della Focide, situata su un'altura e ben di-
ad Apollo e a Diana: quasi un sobborgo fesa ; nota pel mito di Tereo, Progne e Fi-
di Antiochia; oggi probabilmente Babyla, Imnela; oggi Daulia. —
Deriv.: IlaiilYiis,
distante 7 miglia inglesi da Antukia. — adis, f. (AauXiocg), di Daulia, ales D., Progne,
Deriv.: Ilapliiiensvs, tum, m., gli ahi- Ov.: assol., Daulias, la Daulia, Catull.: Dau-
tanti di Dafne, i Dafnesi. liadcs puellae, Progne e Filomela, \'erg.
Ita|t!iiiis, nTilis, ucc. nim, vor. m.
ni, Ilauiiu»>, i, m., re mitico di una parte
(Ad-.pvis), figlio di Mercurio, bello e giovane dell' Apulia {j)el quale issa si chiamò Apuli;!,'
pastore della Sicilia, inventore della poesia Daunia), padre (o progenitore) di 'Turn^^fve]
bticolica, perciò amato da Pane. drci liutuli), suocero di Diumedeji*-^Ìì^*iv\A
daps, dapis, f. {da connettersi con 8a7cdvY) A) llauniu«i, a, uni, ({u«iu'(^( lu)rò^,-i>I''ii(t>t2^, >

e Saìj), vivanda, cibo (come ogg. di banchetto, Verg.: gens, i Hutidi\ M-é!i^i's^^àf^^fiitìsi«ti',^
convito festivo), I) banchetto festivo, a SCOpO sorella di Turnnl-^'eiigj: oiìid>}SÌidéiiÌ(miiiuit,'i
religioso, banchetto dei sacrifizi (orig. nell'epoca Hor.: Camocal,' jw»a<t«À>NMi\m^5V llailùila!*j'
della seminagione d' inverno e di primavera, adi9;'6.t' it> tcì^vtìtri» iiciiniB<ìM*iupi^étìUper'
in seguito anche usata come ricordo di sepu- i
A.p'lìiiijiilsh'vM (] ;.oLi:['ì y^ aii^.'-.indon Zi>-\i =iLn.,'t

Georg es-Calonghi, Dizionario latino-italiano. 23


707 Davos dealbo 708

nàvos, 5, m., nome di schiavo romano. 3) per indicare la materia, da cui si ri-
de, prep. coirahì., indicante distacco, al- cava q.c, di cui è fatto alcunché, di, con,
lontanamento, da un oggetto, in cui q.c. de eodem oleo et opera exarare alqd, Cic: verno
si è trovato =
da, via da (mentre ex significa de flore corona, Ov. —
quindi a) per indi-
il detrarre, il trar fuori dalVinterno di q.c, care Voggetto, da cui sorge un altro (che si
« fuori da »). J) di lapazio, \) da, via da,= muta in un altro), di, da, de tempio carcerem
giìida, talora anche di, de diofito anulum de- fieri, Cic: in deum de bove verti, Ov. h) per

trahere, toglier l'anello dal dito, Ter. e Cic: indicare ciò, da cui si prelevano i mezzi per
de sella exsilire /^giil daj, Cic: de muro se dei- sostenere le spese di q.c, de praeda manubiis
cere (già da), Caes.: quindi anche coi verbi spoliisque honorem habetote, L'iv.: partic.per
che contengono Videa di « dedurre, prendere indicare il denaro, donde si prelevano le spese
e sim. », coìne capere, sumere, petere etc, pa- per alcunché, de meo, de tuo, de suo, de no-
rimenti mercari de alqo, Cic: audire de alqo, stro, de vestro, de alieno, del (dal) mio, tuo, ecc..
Cic. ed a. Comici, Cic, Liv. ed a.: de publico, dal pub-
2) per indicare il punto da cui q.c. (ancora blico erario, Cic. ed a.: cos'i anche de te =
ad esso imita) si distacca, si scioglie, de- della tua borsa, de te largitor, Ter. e) per in-
riva immediatamente, da, via da,fuoi-i da, nova dicare la pirte del corpo ecc., con cui si
de gravido palmite gemma tumet, Ov. pen- : sconta la pena, de tergo, de visceribus sati-
dere de collo, Ov.: de qua pariens arbore nixa sfacere, Liv. e Cic.
dea est, Ov. 4) per indicare la causa occasionale, o la
3) per indicare la direzione, la parte da ragione, per, in cansa di, per amore, volere ecc..
cui avviene q.c, da, da parte di (per via di), pa- da, gravi de causa, Cic: qua de causa, qua de
lam de sella ac tribunali pronuntiare, Cic. : re, per la qual cosa, pel qual motivo, perciò,
nihil ex occulto, nihil de insidiis agere, Cic. Cic: senatui parendum de republica fuit, Cic:
II) trasl.: A) di tempo, \)per indicare che quod erat de me feliciter Illa mater, per
q.c è cominciata, mentre durava un determi- me, Ov.
nato momento del tempo (come notte, vigilia, 5) per indicare la conformità, secondo la
giorno e sim.), ancora durante, durante, di, in, quale avviene q.c. secondo una data norma,
de uocte venire, Cic, surgere,
nel, nello, nella, regola, secomio, conforme, de suorum propin-
Hor.: multa de nocte, nel cuor della notte, quorum sententia atque auctoritate fecisse,
Cic: de media nocte, « mezzanotte, de die, Cic: vix de mea sententia concessum est, Cic.
ancora di pieno giorno, Comici. Hor. ed a. 6) per indicare il riguardo, la considera-
{'anche talora come &'^' Tjjxépag dei Greci = zione, in riguardo a, in quanto a, per rispetto a,
sulValhaJ: media de luce e de medio die, di recto non credis de numero militum, Cic: de
pieno giorno, Hor.: de tertia vigilia, nella terza fratre confido, Cic: diffidens de numero die-
vigilia, durante la, ecc., Caes. ed a.: de mense rum, Caes.: ncque id, quod fecerit de oppugna-
decembri (nel dicembre) navigare, Cic. tione castrorum, aut judicio aut voluntate sua
2) per indicare V immediata successione del fecisse, Caes.: e cos'i spesso dopo i verba sen-
tempo, di,., di, iniinediatantente dopo, statim de tiendi e declarandi, per esprimer l'oggetto, a
auctione venire, Cic: spesso diem de die, di cui si limita l'osservazione, la trattazione e
giorno in giorno, difFerre, proferre, Liv. e sim., intorno, sopra, V. accipio, audio, doceo,
Justin. edoceo, cognosco, judico e sim.
W^per altre relazioni, V) per indicare la 7) con aggettivi per formare espressioni
provenienza, Torigine, a) {come à.no) per in- avverbiali, come: de iinproviso, all'improv-
dicare il luogo, da cui (come suo luogo di di- viso,inopinatamente, de integro, di nuovo,
moraj deriva, origina ale. o q.c, da, copo de novellamente, Ter., Cic ed a.
via Latina, Cic: rabula de foro (= forensis), In coinposizion" il de dinota: a) allonta-
Cic: Libyca de rupe leones [poet. Libyci = namento, separazione, in senso inorale e ma-
leones), Ov. b) di origine etimologica, da, teriale = via, via da e sim., decedere, de-
(fecondo, dicere alqm de akvjs nomine, Ov. : ferre ; oppure dall'alto in basso = giù, ab-
dieta suo de nomine, Ov. basso, decìdere, deicere. b) una mancanza, un
2) per indicare uwi parte che si stacca, venir meno, desum, demens, deformis e sim.
che deriva dal tutto, opp. un singolo in- e) il compiersi d'un' azione, un alto grado
dividuo venuto scelto preso tra la mol-
, , di essa; serve quindi anche per rinforzare il
titudine, di, da, partem solido demere de concetto contenuto nel verbo semplice; indica
die ,Hor. de praeda mea teruncium nec
: pienamente, interamente, assai, veementemente,
attigit nec tacturus est quisquam, Cic; ho- vivamente, defungi, devincere, deamare, demi-
minem certum misi de comitlbus meis, Cic. rare e sim.
— Cos'i pnrtic, a) per indicare la famiglia, Il àe viene di preferenza inserito tra tm
classe, compagnia, scuola da cui deriva un aggett.od un pronome e il sost., cfr. sopra,
individuo, Priami de gente, Verg. homo de : multa de nocte, gravi de causa, qua de re si ;

jilebe, del popolo, opp. un uomo volgare, Cic, pospone anche al sempl. relativo, come fundus,
làv. ed a.: malus poeta de populo, Cic: homo quo de etc, Cic
de sch.)la, Cic. b) molto spesso per circoscri- dea, ae, f. (deus), dea, Cic. ed a.: bellica.
vere il genit. partitivo, ut partem aliquam de Minerva, Ov. siderea, la notte, Prop. deae
: :

i-;tius impudentia reticere possim, Cic: quamvis novem, le Muse, Ov.: deac triplices, le Parche,
de iis, Cic: coi numerali, neino de nobis unus Ov. — Dat. e abl. plur. deabus, commi, solo
excellat, Cic: col superi., de tribus et decem nell'espressione diis deabusque.
fimdis tres nobilissimos fuudos possidere, Cic. de-niho, avi, àtum, are, imbiancare, into-
(09 ileambulatio debilito rio

vacare =
ingessare, metter sopra la tinta dovuto, debito, doveroso, conveniente, debitac la-
bianca, metter sopra V intonaco, columnas, crimac, laudes, Liv.: dcbitac poenae, Cic: sost.,
Cic. ; cfr. fidelia (proverò.). debitum, i, n., debito, obbligo, obbligazione, VC-
deanibììisilio, ònis, f. [deàrabnlo), passeg- lut oinni vitae debito liberatus, Curt. 2) essere
giata, passeggiare. Ter. heaut. 806.
il per fatalità (fatum) o X)er legge di natura
dc-ailll»Ììlo, avi, àtum, are, girare in pub- (natura) obbligato, destinato, predestinato ad al-
blico (fino alla stanchezza), aiutare a spasso, cunché, a) att. urbem esser destinato a
: ,

Ter., Cic. ed a. fondar la città, Ov.: tu, nisi ventis debes lu-
(le-ìiniO, avi, atuni, are, amare vivamente qualora tu non sia predesti n/^to
dibriura, cave,
alcuno, trasl., essere assai obbligato vcrSO alc, ad essere giuoco dei venti (altri interpretano:
(per ([.e), sapergli grado di cuore, deamo te, guarda di non riuscire giuoco dei venti), Hor.
Syre, Ter. heaut. 825. carm. 1, 14, 16. p) pass., essere assegnato,
«Ic-arstBO, avi, atum, are, disarmare, de- conseerato, incorrere, ricadere, esser devoluto,
arniarc exercitus hostium, Liv. 4, 10, 7. vita quac fato oppure necessitati debetur, Cor-
dé-liaoclior. atus sum, ari, sfogarsi, trasl. nif. rhet. e Cic: fatis debitus Aruns, conse-
= sdegnarsi fortemente, strepitare e smaniare, erato, votato alla morte, Verg.: cfr. debitus
185: poet., qua parte
«bisznrrirsi. Ter. adelpli. destinatusque morti conseerato infallant'-
,

debacchantur ignos, Hor. canti. .3, 3, 55. mente alla morte, Cic: debitus (debita) conjur,
dvbelliitor, òris, m. (debello), vincitore, dovuta, debita, data dal destino, Ov. Pcr- :

.fo»K»toi'e,domitordebeUatorque ferarum, Verg. gania debita, condannata a sterminio, Verg.:


Aen. 7, 651. o fortunata mors, quae naturae debita prò pa-
dé-hello, avi, àtum, are, I) intr., con- tria est potissimum reddita che compie i ,

durre la guerra a fine, terminarla, CUIII alqo, doveri, gli obblighi di natura, Cic. Partic.
Liv.: impers., debellaturn est, Liv.: abl. assoL, sost., morbo naturae debitum reddere, a un
debellato, a guerra compiuta, Liv. II) tr.: dipresso il nostro « pagar il debito tributo
A) guerreggiare, sostenere, rLxam, Hor. Cartn. alla natura », cioè morire, Nep. rcgg. 1, 5.
1, 18, 8 e SCgg. B) vincere, superare piena- 3) essere obbligato, dovere ad alcuno per al-
mente, debellare, alqm, Verg.: Elyricum, Snet. cunché, sentirsene obbligato, aver da render
df'lteo, bVii bttuin , ère (per dehibeo,
, grazia ad alcuno d'alcìincliì', dovere, essere de-
(In de ed habeo. aver ricevuto alcunch'': da bitore di, alci beneficiuin, Cic: alci salutem,
(tlcuno, ed in consr.guenza esser tenuto n vitam, Oy.: se, se stesso =
la prioria esi-
renderglielo, n rimeritamelo) =^ dovere, arer stenza, la propria, vita, Ov.: in cattivo senso,
da pagare, da reiulerr, essere obbligato, debi- hoc quoque Tarquinio debebimus, Ov.: seguito
tore: I) propr.: {contr. reddere, solvere, dis- da quod (che), tibi, Ov. met. 4, 70 e segg.:
solvere,persolvere]r: a) alqd oppure alci alqd: assol., e.iser ohliguto ad alcuno, avere doveri,
talenta CC, C'v . grandem pocunian), Sali.: obblighi verso di lui, honis onmibns, Cic: tibi,
alci peciiniarn, .Oic: numraum nemini, Cic: 0\'.: quindi partic. sost., debentes, ium, m.,
pecnniiim prò domo, Cic: alci mille drachmas quelli che devono, i debitori {contr. obligan-
de ratione (conforme al calcolo). Cic. Proverò. tes). Sen. de ben. 1, 4, 5.
animam debere, dovere un occhio del capo. d(-bilì<i, e (pc)" dehibilis da de e habilis),
Ter. Phorm. 661. p) sempl. alci: illi, quibus I) stoì-piato, debole, dì esseri
fragile, frale,
debeo, i miei creditori, Cic: ut illi quam anim., Cic, Liv. ed a.: corpus (contr. corpus
plurumi d(>berent. Sali, f) ii qui de-
nssol., iirmum), Cic; e Cfìg.) corpus rei publicae, Cic:
bent, i deòitori, Cic: qui debere faten-
se manus, Ov.: navis, Verg.: ferrum, mal saldo,
tur, Caes.: kalendis .Jan. debuit (aveva da pa- debole, Verg. umbn, vana, Verg. coZZ' ahi.
: :

gare); nondum solvit, Cic. Panie, sostant., (in), pedibus, Liv. ep't.: pedibus manibusque,
aa) debentes iuTn , m. ijuein die devono
, , Aur. Vict.: SOSt.,fragil-, infermo, monco, debole,
fiina somma, e sim.J. debitori, Liv. 6, 27, 3. Sen., eunuco, castrato, Scn. rliet. //) trasl.,
P3) debitum, i, n., debito, debitum alci sol- sncìi'ato, fiacco, debole, storpiato, malfernw, ca-
vere, Cic: debito fraudari, Cic. II) trasl.: duco, manca ac d. praetura. Cic: ita est utra-
A) rimanere debitore di q.c, = non dare ,
que res sine altera debilis, incompleta, monca,
nella frase : non posse alci alqd debere, non imperfetta, Cic: di pers., infirmi ac debiles,
poter conservare un debito verso qualcuno, Cic. impotenti e ne' loro movimenti manchevoli,
B) esser debitore, dovere esser legato tanto= Cic: coZrabl., ingenio debilior, d'indole ancor
a, che per q.c, 1) per impegni, oòhlì.ghi, pi/) guasta, Tac hi.st. 4, 62.
esser tenuto, stretto a q.c, esser moralmente dchrltliiiii, iitis, f. (debili.s), debolezza, di-
legato, obbligato, avere l'obblìgazioiu;, il vin- VmguaC, Cic: membrorum, Liv.:
fetto, fredezza,
colo; dovere, a) au. : a) eolVa.cc.: alci gra- peduiii, gotta, podagra, Tac: trasl., animi,
tiam, Cic: alci mutua officia, Plin. ep. ^)col- debolezza, futilità, Cic. de fin. 1, 40.
/ infin., esser tenuto, co.itretto SUÒir a. fare dobllìIsitTo, ònis, f. (debilito), indeboli-
qualcosa, per obbligo, per dovere; dovere, mento, stm-piamento, trasI., d. atquc abjcctio
far mestieri di fare o patire (lasciar av- animi tui, oppressione, abòattimento, coster-
venire) alcunché (per necessità morale, e solo nazione, Cic Pis. 88.
nei poeti anche per necesse est), bomincs, dr'!>TIT(o,avi,;ltuni. are (debilis), jikWjoJiVo,
qui te et maxime debuerunt et plurimum ju- rentier fragile, stoì-piare, fiace<ire, J) prOpT.Z
vare potuerunt, Cic: oppida expugnari lion alqm, Liv. ed a.: membra (alrjs) lapidibus, Cic:
debuerint, Caes. b) pass. quanta bis (dìis) : poet., quae (liiems) nunc oppositis dcbilitat
gratia debcatur, Cic. misericordia, quae tibi
: pumicibus mare Tjrrbenuni, rompe, frange le
nulla debctur, Cic. Partic. debitus a, um, onde del mar Tirreno, Hor. II) trasl., tndebo-
,
711 debitio decemjugis 712

lire, debiliture, arrestiire nella hnpe-sua attieità, sempre) dalia sccìm [contr. in scaenam redire),
r
dire, render innocìto, inalrite ; diaarnhare, spoylii Cic. ep. 7, 1, 2. 2) pregn., a) di moribondi,
di Oj/ni forza (energia), di ogni saldezza, far partir di questa vita, spirare, morire, dec. de
perdere la fermezza, la forza (contr. COntìr- vita, Cic: commi, sempl. dee, per es., pater
mare), opes Lacedaemoniorum, Nep.: tribu- familiae deeessit, Caes.: mature decessit, re-
nicios fuvores, Cic: alqra, Cic: spem, animum gnans decessit, Nep.: decessit Eboraci admo-
alcjs, Cic: in passivo partic. perdere ogni = dum senex, Eutr. in tanta paupertate de-
:

fermezza morule, ogni forza, stabiliin, lasciarsi cessit ut etc Nep.


, morbo (di malattia)
, :

abbatte^re , debilitare ; viri nOIl est debilitari decessit, Eutr. b) di ogg. inan., e precis. del-
dolore, frangi, succumbere, Cic.: debilitatus l'acqua, scorrer via, ritirarsi, perdersi, aqua,
atque abjectiis (privo di fermezza, di corag- aestus decedit, Liv.: del sole, della luna e delle
gio, costernato), Cic: debilit itur a jure cogno- stelle, tramontare, sparire, Verg. ed a.: di ma-
scendo, per .spossamento d'animo scoraggiato lattie, di dolori e sim., andar via, perdersi, de-

da, ecc., Cic. crescere, cessare, sparire (contr. incipere, acce-


deIkTllO, ònis, (debeo), l'essere in debito,
f. dere, reverti), Cic, Nep. ed a.: di odori, passare,
debito, obbligazione, pecuniae, gratiae, Cic: svanire, Hor. II) trasl., 1) in gen.: a) riti-
dotis, Cic. rarsi da qualche cosa rinunziandovi, a.) riti-
dcliitilr, oris m. (debeo)
, I) debitore ,
rarsi da, rinunziare a, abbandonare un pOS-
(coH^r. creditor), Cic. ed a. IIJ trasL, colui sesso, un diritto, de posse.ssione, Cic: de jure
ch'è obbligato, legato, tenuto per q.c., che va de- suo,Cic p) abbandonare un'opiìiionc, Una de-
bitore di q.e., animae, vitae, Ov.: assoL, Plin. terminazione, ritrattarsi, de sententia, Cic; e
ep. 3, 2. 6 « altrove. sempl. sententia, Tac: instituto suo, Liv.: nihil
dubitimi, V. debeo, n" I e IL a SUperioribuS decretis, Cic. y) ritirarsi, di-
dc-caillO, avi, àtum, are, recitare can- mettersi da un ufficio, da un impegno, de of-
tando, I) tr., A) ingen.: elegos, Hor.: Halosin ficio, Cic; e sempl. officio, Liv.: fide, Liv.

Ilii, Suet. B) cmne term. spreg., cantar in mu- b) tralaseiar di gareggiare, stare indietro, ri-
sica, ricantare =
ripetere fino alla sazietà, stare, ne a rebus gestis ejus decederet, Justin.
praecepta, Cic: II) intr., cessar dal canto = 6, 3, 8. sgombrare il
e) ritirarsi, lasciar luogo,
aver già risuonato, sed jam decautaverant for- campo, cedendo la preferenza, Hor. peritis, ;

tasse, i funebri canti eran forse già risuo- Hymetto fdrl mielej, Hor.: 2) pregn.: a) an-
nati, Cic. Tusc. 3, 53. dar diminuendo, venir meno (cOUtr. accedere
de-ccdo, cessi, cessum, ere, andar via = alci rei opp. ad alqd) de summa nihil de-,

andarsene da, partire, allontanarsi, tirar via cedet, Ter.: de causa periculi nihil decedit,
(contr. accedere, accostarsi, manere, restare), Cic: id suis decedere opibus, Liv. : quantum
assai, oppure alla domanda « donde? » me- virium Antioche (ad A.) decessit, id etc, Liv.
diante avv. o de o ex co?Z'abl. oppure col b) rallentando, cessando, a) di modi d'essere,
sempì, abl., e alla domanda « dove? » con condizioni, ritirarsi, perdersi, sparire, svanire,

prep. col sempl. acc, IJ propr.: l)iti(/en.: invidia decedit. Sali. : ira mente, e sempl. ira
a) generic de aitera parte tertia (agri), Caes.:
: decedit, Curt. e Ter.: cura decedit alci opp. de
ex agris, Cic: e pastu (campisi, di, ammali, alqo, Liv. P) di materia, fomite ad alcunché,
Verg. in Cariam ex nostra provincia, Cic:
:
mancare, quaestioni Campanae materia deces-
domum, Liv.: ex Gallia Romani Cic. cum , : sit,Liv. 9, 26, 8. e) di avvenimenti, occorrere,
alqo Romani, Cic: dee de via, uscir di via accadere in questo quel modo, aver questo
fpropr. e fìg.J, Cic: dee. via, Suet.: suo cursu, o quell'esito, prospere decedentibus rebus,
deviar dal proprio corso (di navi), Caes.; Suet. Caes. 24. —
Infin. perf. att. sincop.,
dee alci de via, Plaut. e Cic, oppure alci in decesse. Ter. heaut. prol. 32. Cic. ep. 7, 2, 1.
via, Ter., anche sempl. dee. alci, Caes., dar Ilt'celua, opp. -Ta, ae, f. (Asy.éXsia),
luogo, far posto ad alcuno, scostarsene (tanto borgo dell'Attica al confine della Beozia.
per ossequio, quanto per avversione) : dee. d«?-eeIlo, ere, declinare, respingere, Lucr.
serae noeti, lasciar luogo alla tarda notte = 2, 219.
sfuggirla, Verg.: e cosi calori, Verg. b) come decein (5éx«), dieci. Ter., Cic ed a. —
t. t. milit., ritrarsi, allontanarsi da un luogO, decem primi (F. decem primi), meton., per
da una posizione, sgombrare, abbandonare un un numero rotondo indeterminato, Plaut. e
luogo, un paese, inde, Caes.: de colle, de vallo, Hor.
^
Caes.: de praesidio et statione \itne ffig.J, Cic: Ueceniber, bris, bre, abl.
bri [da de-
ex Italia, Liv. loco superiore, Caes. : pugna,
: cem Dicembre
e il suffisso ber), a) mensis =
Liv.: ad praemia et honores accipiendos in Ita- December, il decimo poi fcome per noi)
=
,

liam, Auct. b. Al. : in senso cattivo receder il duodecimo mese dell' anno romano Di- ,

dal proprio luogo (posto), milites dccedentes, eembre, Cic ed a.: anche sost. sempl. Decem-
Asin. Poli, in Cic. ep. 10, 32, 5. e) come t. t. ber, bris, m., Ov.: quindi mensis Decembris,
di atti pubbi, oc) de' magistrati nelle Pro- il mese di Dicembre, Ov.: per indicare l'anno,

vincie, abbandonare, andarsene dal proprio liic tertius December, ex quo etc, Hor. b) ap-

posto, dalla propria provincia, de opp. ex (e) partenente al mese di Dicembre, del mese di
provincia e sempl. provincia, Cic. de Sicilia, : Dicembre , kaleudac Deccmbres nonae De- ,

Cic: ex Africa, Nep.: e Romam, Sali.: ad con- cembres, idus Decembres, il primo Dicem-
sulatum Romam, Liv.: ante tempus, Suet.: bre ecc. Cic. , e liberiate Decembri
: la li- ,

P) di uomini di Stato,
ritirarsi dalla vita pii- bertà , la licenza del Dicembre (de' Satur-
blica, dee de foro, Nep. Att. 10, 2. d) degli nali), Hor.
attori comici, dee. de scaena, ritirarsi fper deceiiiju;;is, e (decem e jugum), che ha
713 decempeda decerno 714

tlieci ffiogliì, SOSt. cocchio a dieci gioghi (sc. CUr- di esseri animati, Venus, Hor.: decentior
lus), Suet. Ner. 24. equus cujus astricta ilia, Quint.
deceni|»e(la, ae, f. (decem e pes), pertica, decenler, avv. (decens), decentemente, Ov.
(misura ngrariaj di dieci piedi, Cic. ed a. Sen. ed a.: decentius lasciva aetas, la gioventù,
deeenipedalAr, òris. m. (decempeda), che è ancora mediocremente dedita alla la-
ntÌHurator de' emitpi , agrimensore, Cic. Phil. scivia, Hor.
13, 37. decentìa, ae, f. (deceo), decenza, conve-
d^ccmplcx, pltcis (decem e plex da plico), nienza, Cic. de or. 3, 200 e de nat. deor. 2,
decuplo, Nep. Milt. 5, 5. 145.
decem |»rinii, òrum, m. (decem
e pri- deceo, cui, ere (radice DEC o DIC, donde
mus), idieei primi (capi), i dieci preposti aìle anche dignus, dico e Ssix-vujii), convenire,
dieci decurie, in cui era diviso il senato com- esser decoroso, I) propr., convenire nella
posto generalmente di 100 membri, ne' mvr forma esterna, star bene, apparir decoroso, con-
nicipii e nelle colonie, spesso mentovati come ferire, confarsi (contr. dedecere), quem decet
delegati ne' pubblici affari, Cic. Rose. Am. muliebris ornatus, quem incessus psaltriae,
25 e altr. Cic. : te toga pietà decet, Prop. forma viros :

decemscalniuii, a, um (decem e scal- neglecta decet, Ov. decet alba quidem pudor
:

mus), fornito di dieci remi, actuariolum, Cic. ora, Ov.: hic iOum mire pudor decuit, Sen.:
ad Att. 16, 3, 6. quia sic decebat (poiché le conferiva di più),
deceiii-vir, i, m., commi, al plur. decem- Tac. ann. 13, 45. II) trasl., secondo le circo-
viri, òrum, m. (comun. scritto Xvir, Xviri), stanze, convenire, essere accomodato, acconcio,
magistratura romana composta di 10 mem- giusto, conveniente (contr. dedecere) : dove è
bri, Decemviri, IJ decemviri legibus scriben- da notare che spesso decet := sarebbe conve-
dis, suprema autorità dello Stato stabilita decebat e decuit
niente, =
sarebbe stato conve-
(303 a. Cr.) con durata annuale e con po- a) col sogg. al nomin. ora culla do-
niente,
tere illimitato, dopo l'abolizione d'ogni altra manda a chi ? nll'acc, arta decet sanum
magistratura, per regolare mediante leggi comitem toga, Hor.: id enim maxime quemque
acconcie, il diritto privato e pubblico ; autori decet, quod est cujusque maxime suum, Cic. :

delle leggi delle dodici tavole, Cic. de rep. 2, ora senza la domanda a chi? servare id
61 e segg. Liv. 3, 33 e segg.: sing. Liv. 3, 33, quod deceat fdei poetij, Cic. et quod decet :

10. Cic. de rep. 2, 61. II) decemviri sacronam honestum est et quod honestum est decet,
opp. sacris faciundis, collegio di sacerdoti, cu- Cic. P) coU'infin., e precis. ora coll'acc. e
stodi e interpreti de' libri sibillini, Liv. 6, Z'infin. att. e pass., oratorem irasci minime
S7, 12 (d. s. fac.) ; 6. 42, 2 (d. sacrorum); 10, decet, Cic: omnes bouos publicae subvenire
rei
8, 2 (d. s. fac, sono chiamati così anche quelli decebat, Sali: num dubitas quin specimen na-
che sovrintendono a' giuochi apollinei) ed a. turae capi deceat ex optima quaque natura ?
IIIJ decemviri silitibus ( —
litibus) judicandis, Cic. sicut aut sola aut prima pensari decet...
:

autorità giudiziaria (che risale circa al 465 tanto regi (= a tanto rege), Liv. ora (ar- :

av. Or.), il cui ufficio giuridico è molto in- caicoj col dat. e Z'infin., ita uti liberali esse
certo ; sappiamo solamente che spettava a loro ingenio decuit. Ter.: ora col scìnpl. infin.,
il giudizio nei processi di libertà e cittadi- exemplis grandioribus decuit uti, Cic. y) senza
nanza Cic. or. 156 (d. s. j.); Caecin. 97
, soggetto, ora colVaggiunta « a chi? »,
(sempl. d.); prò domo 78 {sempl. d.). IV) de- aZr acc, facit ut te decet, Ter.: illum de-
cemviri agris metiendis dìvidendisque (opp. in cet, Quint.: ora (arcaico), colla domanda
un caso particolare, agro metiendo dividen- «.per chi? » col dat., ita nobis decet. Ter,:
doque), autorità composta in ultimo di dieci locum editiorem, quam victoribus decebat,
membri, i quali dovevan curare la misura- capit, Sali, fr.: ora affatto assoL, fecisti ut de-
zione e la distribuzione tra i coloni de' eampi cuerat, Ter.: perge, decet, Verg.: quo majorem
uenuti in possesso dello Stato, Liv. 31, 4, 2. spera habeo nihil fore aliter ac deceat, Cic.
Cic. leg. agr. 1, 17 e segg. deceris, is, f. (Sevci^p-»)?), nave munita di
decenivil>illì<«, e (decemvir), decemvirale, dieci ordini di remi, Suet. Cai. 37.
appartenente a' Decemriri, collegium, Cic: le- décerno, crèvi, crètum, ere, decidere, giti-
ges, delle dodici tavole, Liv. : potestas, Liv.: dicare, I) risolvere, definire alcuna cosa Con-
pecunia [riferentesi a' decemviri agris divi- troversa, dubbia, l)decidere amichevolmente,
dendis), Cic. risolvere, stabilir con decisione, concliiailere,
de(>eiiivTratu«>, us, m. (decemvir), dignità definire, risolversi, detertninursi, dicliiararsi,
decemvirale, decemvirato, Cic. € Liv. manifestarsiper alcunché, a) generic: rem
decennio, e (decem e annus), decemte, bel- dubiam, Liv.: oppure con una propos. relut.,
lum, de' Greci a Troia, Quint. Liv.: opp. coll'acc. e Z'infin.risolversi ovv. =
deeennìiim, 5i, n. (decera e annus), de- dichiararsi, prendere o manifestare fermo
cennio, dieci anni, Aur. Vict. ed a. parere per questo, che ecc., Cic. ed a.: con
decenti, entis, agg. [da deceo),
partic. dopp. acc, illum decrerunt dignuni, cui etc,
I) convenei-ole, deeente, decoroso, amictus, Ov.: Ter. b) partic. : a.) come t. t. giudiziario,
motus corporis, Quint.: quid verum atque dc- decidere come arbitro, assol., ita (ni), veruni
cens curo et rogo. Hor. decentius est servaro
: (ma) praetor dccernebat, Cic: coll'acc. op-
pudorem, Quint. IIJ in particol., per simme- pure con de e Tabi., alia decernit, de aliis etc,
tria, elegante, grazioso, leggiadro, ben confor- Liv.: si caedes facta, si de hereditate, de fini-
mino, forma, Ov.: nialae, Hor.: habitus (Agri- bus controversia est iidcm (druides) decei-
,

coke) decentior quam sublimior, Tiic.-.pregn., nunt, Caos.: revocabat eos, intor quos jam de-
715 decerpo decido 716

creverat, Cic: iu ejus controversiis quid de- risolveì'C, combattei'C strenuamente, sino ad esito
cernas iiou a te peto, Cic: dee. vindicias secun- decisivo, combattcì-e una guerra decisiva, proelio,
duni servituteni, le pretese sul possesso della Caes. ed a.: anuis, Cic. II) risolvere (una di-
schiava ^^aggiudicare al querelante il diritto sputa), combattere a parole, inter se, Cic: CUm
sulla sua schiava, Liv. |) come 1. 1. jwlit., alqo contentione dicendi, combattere, gareg-
del seìiato, del popolo, ecc., olol) generic: qui giare, Cic: e così alci, Hor.
ordo decrevit iiivitus, dovette contro sua vo- <le«essìfo, ònis, f. (decedo), partenza, I) in
lontà deliberare , Cic. consules de consilii
: gener., Vamiar via, il partirsi da una persona
sententia decreverunt secundum (a favore) (contr. adventus opp. iiiansio), Ci.: tarda,
Buthrotios, Cic: de suiuma salute vestra popo- Cic: II) partic: 1) partenza di un magi-
lique Eomani decernite diligeuter, Cic: con strato dalla lìrocincia, Cic 2) pregn., par-
prop. relat., Caes.; opp. coU'inf. opp. colf acc tenza =
ritirata, diminuzione, diffalco, dedu-

e i'infin., Cic. P|5) pregn.: decretare, deliberuì-e zione, scomparsa deccssionem


[coìitr. accessio),
alcunché = deteiiniiiare, dichiarare, ordinare, de summa facere, Cic: decessio capitis aut ac-
fissare (poìi-e stabilmente), assegnare, destinare, cessio, Cic.
pagare, e di C. singole = stabilir per, proporre decessRr, 5ris, m. (decedo), antecessore,
in seguito a, ehe q,c, sia dichiarata, ordinata, ecc., 2>redecessore nel potere, in una ctiricn, Cic» fr.,

pecuiiias ad ludos, Cic: diem colloquio (per il Tac. ed a.


coli.). Sali.: tres \e^&io?i, stabilir la spedizione dCcCSSÌis, iis, m. (decedo), l'andar via,

de' legati, Cic: id bellum, Liv. tumultuili, : partenza, il partire, I) in gcn., partenza, Nep.
dichiarar il t. (== il paese in lutato di guerra), Timol. 2 , 3. II) partic. : A) partenza di
Cic. scnatus Eomae decrevit, ut etc, Liv.:
: un magistrato dalla provincia, d. tuus, Cael.
Dolabella hoste decreto, dichiarato nemico, in Cic. ep. : post M. Bruti decessum Cic. ,

Cic: col dat. fa chi?j =


aggiudicare q.c. ad B) pregìl.: l) partenza di questa vita, dipar-
ale, assegnare, accm-dare, pagare q.c. ad ale: tita, decesso, amicorum, Cic. de amie 10. 2) lo
mediante deliberazione, ordinare, deliberar di scor^rere via, il di
COrSO d^acqua,
ritrarsi un
fare q.c. in onor di qualcuno, alci prae- aestus (il ritiramento della marea), Caes. b.
mium, Sali.: alci omnes honores, Nep. alci : G. 3, 13, 1.
trecentas statuas, Nep.: alci bellum, Justin.: deeei, V. deceo.
alci proviuciaiu, Caes.: alci Numidiam, Sali: Itvciiìiiuvi, a, um, V. Decius.
con dopp. acc. ,
praemium (come premio) 1. decido, ere (de e caedo),
cidi, cisuiii,
servo libertatem, Sali.: provincias,^co)»ej;)-02;.j ttigliare, tagliar via, I) propr. : uasuiU aurCS-

consuUbus Hispaniam atque Africani, Liv.: (juu, Liv.: peunas, strappare, Hor.: decisa fron-
con ut e il cong., Hortensii et mea sententia dibus folla. Mela. IIJ trasl., render breve,
tibi decernit, ut etc, stabilisce che ti sia dato sbrigare, spicciare q.c, a) qualche affare che
Tincarico, che, ecc., Cic: con in (contro) eV acc, ci spetta, negotia, Hor. e Suet.: cetera propriis
ut enimquis reprehendet, quod in parricidas rei verbis, esprimere hreveni.ed efficacem., Quint.
publicae decretum erit fsarà fissato)? Sali. b) abbreviare, condurre a termine, decidere un
2) decidere con battaglia le ostilità, lottare, affare pendente, rem, Cic. quidquara cum :

tener testa, combattere sino alla decisione, sino alqo, aggiustar q.c, Cic. decidis statuisque :

alla fine, a) con armi e sim., rem, Liv.: pu- tu, quid etc, Cic: dee cum alqo, ne etc, Cic:
gnara, Liv.: proclium, Cic: de salute rei pu- assol. ^^ aggiustare le cose (gli affari), accor-
blicae, Cic. acie, Nep. : proelio, Curt. ferro,
: : darsi, fare un accomodamento, de SUa parte,
armis Cic. classe Nep. lapidibus Suet.
,
: , : , : Cic: e cum alqo, Cic: prò se, Cic: cum Flavio
inter se Auct. b. Hisp. : cornibus inter se
, prò societate, Cic.
(de'torij, Verg. proelio cum alqo, Justin.:
: 2. decido, cidi, ere (de e cado), discendere,
cum alqo Clastidii apud Padiiin, Nep. b) a calare, cader giù, cader a terra, IJ propr.:
parole, segnatam. t. t. giurid., suo capite, a) di inan.: vagina gladius ejus elapsus de-
e.

Cic. : de vita, de capite, Cic. uno judicio de : cidi t, Val. Max.: decidit toga, Quiut.: ex utiu-
fortunis omnibus, Cic: prò suo sodali, Cic. que parte toga, Suet.: si decidit imber, Hor.:
IIJ stabilire, determinare In propria volontà vidi guttas e fiore cruentas decidere, Ov. ex :

=z stabilire, fermare, dcternUnarsi, proporsi, quo (dorso) flumina decidunt in mare, Curt.:
colVinfm., ibidem nianere decrevit, Nep.: cer- poma ex arboribus decidunt, Cic: comae deci-
tuji atque decretum est non dare signum, dunt, Hor.: celsae graviore casu decidunt tur-
Liv.: con ut e il cong., lue decernit ut miser res, diroccano, Hor.: e così montium deciden-
sit, Cic. Tusc. 8, 6.'). tiuin inoles, Plin. ep. b) di ess. anim., a) ge-
dèccr|»o, cerp»i, cerptum, ere (de e carpo), neric, assol., Curt. ed a.: equo, Caes.: e sum-
spiccare, staccare, I) propr.: florein, Ov.: inde mo toro, Ov. ex astris, cader dal suo cielo
:

(ex laureto) laureas, Suet.: poiuum arbore, Ov. (fig. precipitare dall'altezza della sua apo-
IT) trasl.: A) in gen.: nihil sibi ex ista laude, teosi), Cic: iu laqueos, Ov.:in foveam, Phaedr.:
Cic: ne quid de gravitate decerperet, Cic. in terram, Ov.: ex equo in terram, Nep.: per
B) pregn.: 1) assaggiare, godere, IVuctus ex re, gradus, Liv.: coìi un aggett. predic, co-
Hor. 2) strappare, annientare, distruggere, lumba decidit exanimis, Verg. vulpes inscia :

spes tantas, Quint. in puteum deciderat, Phaedr. p) (poet.)


dcci'i'liilTo, ònis, f. (deccrto), decisione pregn., cader nella morte, nella tomba, morire,
collearmi, liarum rcruiii omuiuui, la guerra scriptor abbine aniios ceiitum qui decidit, Hor.
decisiva per tutto ciò, Cic. Pliil. 11, 21. II) trasl.: a) cader giìt, quindi sparire, svanire,
de-cci*lo, avi, iituiu, are (= certo rinfor- decido foto pectore, sparisco, esco affatto dal
zato), 1) tentare una risoluzione culle armi =z cuore di ale, TibuU. pjstquaui spe decidit, :
717 deciens declamltO 718

Suet.: quanta de spe decidi, di quale speranza colloquium, Caes.: per fas ac fidem, Liv.: Jan*
sono ormai privato, la bella speranza che mi semel in prima spe decepti, Liv.: p) ogg. im-
è sfumata (Gradi), Ter. postquam a spe so- : pers.: exspectationes, Cic e Quint.: oculos bàc
cietatis Prusiae decidit, Liv. b) cadere, incap- aegide fdi amore), Ov. b) di sogg. impers.:.
pare in q.c, in hanc firaudem tuam, Ciò. for- : a) ogg. pers.: nisi forte me communis cptXauxia
tuna, in quam deciderat (Hecuba) humili no- decipit, Cic. deceptus ordine atque vestita,
:

mine accepto, Mela: opp. andare a fondo, ca- Nep.: decipi via, fallire, sbagliare di strada,
dere, pveripUare, huc decidisse cuncta, ut etc, Liv.: deceptus dolo, Cic: decipi e deceptus
a tale esser ridotte le cose, che, ecc., Tac.: fraude, Eutr. e Suet.: postquam primus amor
Dune eo decidit (ec/li è caduto sì in òassoj deceptam morte dacché il primo
fefellit,

ut etc, Plin. ep.: partic: tnancanza


cade^-e -per amore m'ingannò mie speranze di un
(nelle
di suceesso, far fiasco, Sen. e Plin. cp.: di ge- vincolo duraturo], quando per la morte (di
nerali, perfidia amicorum decidi, Nep. Sicheo) fui vedovata, Verg. eo deceptum, :

dì-eìcns e dceìcs, avv. fdecem), dieci quod etc, si era lasciato ingannare per ciò,
volte, decies centum milia, Liv.: HS decies che, ecc., Caes. P) or/g. impers. ; atque oculos
centena milia, un milione di sesterzi, Cic: idem qui decipit, incitat error, Ov. II) partic:
anche sempl. decies centena, Hor. fqui per in- I) ingannare lo sguardò, la conoscenza, l'at-
dicare una somma assai grandej; e comun. tenzione di alcuno =
sfuggire ad ale, di
semplic. decies, Cic. e Liv. decies decemviri, : sogg. impers., ab tergo et super caput dece-
2)oet. =
centumviri. Ov. decies dixi, dieci : pere insidiae, Liv.: amatorem quod amicae
volte = spesso, Plaut. turpia decipi unt caecum vitia, Hor. 2) ingan-
docTnia, V. decimus. nar il tempo, la fatica, M
noia =^ divertirsi,
tle(*Tniiliiii<« e comun. deoììniaiiii<«, a, darsi bel tempo, tralasciar le preoccupazioni,
um (decimus, decumus), appartenente al de- (far) dimenticare, sic tamen dicm, noctem,Ov.:
cimo, I) pj-opr. : A) come t. t. burocr., al laborem, Oc: poet., dulci laborum decipi sono,
decimo, come imposta, ager, di cui si paga il dimenticar i travagli, Hor. carni. 2, 13, 38.
decimo, Cic: frumentum, il decimo sulle dccTsio, ònis, f. (decido), (propr. il tagliar
biade, Cic: sost, decumanus, i, m., colui che via, quindi), decisione, accordo concMuso me-
ha preso in appalto per un decimo, Vappai- diante decisione, deliberazione presa mediante
tatore per un deelmo, Cic: COSÌ nnclie mulier accordo, decisioms arbiter, Cic: decisionem fa-
decumana, opp. sempìic. decumana, ae, f., la cere, venire ad una decisione, ad un accomo-
moglie o la concubina di un decumanus, Cic. damento, Cic.
B) come t. t. milit., a) appartenente alla de- l>?oTiis, a, um, nome di una gens romana,
cima legione, miles d., Auct. b. Afr.: comun. a cui appartennero i due famosi Decii (P.
alplur. scmpl. decumani, Auct. b. Aiì\, Tac. Decius Mus, padre e figlio), che come consoli
ed a. b) appartenente alla decima coorte, porta si votarono volontariamente alla morte per
decumana, la « porta principale » del campo lasalvezza della patria (ilprimo nella guerra
romano (poiché ci stavano le decime coorti latina Vanno 341 a. Or., l'altro nella^uerra
dflle legioni), dirimpetto alla porta prae- sannit., il 296 av. Cr.). —
Deriv.: Ileoia-
toria, Caes. ed a. II) meton. assai grande, = nii<«, a, um, di Decio, deciano, exorcitus, del
mostnioso, enorme (così decimus, decem, etc), secondo Decio, Liv.
acupenser, Lucil. fr. in Cic. de fin. 2, 24. duclslniiiiio, ònis, f. (declamo), IJ calore,

docTiiio (decumo). avi,àtum, are (decimus), foga della voce, il declamare, C)C. Mur. 44.
decimare (per punizione), legiones, cohortes, II) l'espoìfe secondo le regole dell'arte, de-
Suet. clamazione =
esposizione magistrale, COmc eser-
1. docTiiius (dccumus), a, um. n decimo, cizio a casa o nella scuola di retorica = eser-
lìpropr.: mensis, Plaut.: bora, Cic: par.s, Cic: cizio di esporre, esercizio oratorio, senilis, Cic:
ager efficit cum decumo, pro'luce il decuplo, cotidiana, Cic alle rotte enfaf., vana, vuot<e
:

Cic: decimum, avv. —


per la decima rolla, declamazione, tono dcclamfrtorlo , Cic Piane
Liv. 6, 40, 8: so^t., decima (^pp. comun. de- 47. Tac. dial. 35. —
Meton., argomento scelto
CUma, ae, f. (se. par.s), /« decima parte, il de- per l'esercizio di esposizione, esposizione,
cimo, a) come offerta, s^icrificio, Varr. LL. VespoTì-e secondo le regole dell'arte, esposi-
ed a. b) come dono pid)hli'v fatto ai ^ìnpoli zione scolastica, discorso scolastico, Sen. rhct.
dai Governanti, Cic. e Suet. e) come balzello e Quint.
sulla proprietà fondiaria, decuma bordei, déelaiiiiitor, òns, m. (declamo), maestra
Cic: binae decumae, Liv. neminem minus : di eloquenza, che dirigerà nella scuola la
tribus decumis dedisse, Cic. d) come p)arte esercitazione del dire, declamatoì-e, orator di
rrercfZttó, Quint. 8, 5,19. 1 1) meton., o.ssai scuola, retore secondo la sctiola, di scuola (dif-
grande, enorme, prodigioso, unda (grCCO Tpt- fer. dall' oiatoT, (ivatore vero e proprio), Cic.
Ov. met. 11, 530.
•»iu|i(a), ed a.
2. llocTniiis, i, m. prenome romano, per Avv\nmn\»\''i»s, a, um (declamator), de-
cs. D. Brutus. clamatcn-lo, retorico, proprio delVorator di .scuoln,
dccìpTo, cèjii, ceptum, "e're (de e capio), dòcUliiiTlo, avi, atuni, are (freq. di de-
propr. prendere da, quindi irasl. ^= in- clnmo), darsi ad eserclt<n-si all'esposizione so-
gannare, truffare, abbagliare, accecare, soi'pren- nora, esercitarsi nell'arte del dire, a) intr.:
dere con abbindolamenti, gabbare, illudere, Graece apud Ca.ssiuin, Caes.: cum alqocotidio,
sviare, trarre in Oforre, I) in gcn.: njdisogg. Cic: in scbolis, (Juint.; XVII dies de alqo in
person.: a.)ogg. person.: alqm, Cic. ed a.: Tiburtino, Cic b) tr., recitare alcunché per
alqm inanibus promissis, Justin.: deceptus per esercizio retorico =
esporre su qualche argo-
.

719 declamo decollo 720

mento pw esercizio, cansas (sopra casi giuri- zione, direzione obliqua, I) propr.: A) in gen.:
dici), Cic. Tusc. 1, 7. corporis, Curt.: parva quàdam declinatione, ut
de-clànio, I) parlare a
a\i. àtuni, are, aiunt, corpore effagi, Cic: causa, quae istara
tono alto e con calore, declamare, tneuiife^are declinat. (atomorum) efficit, Cic. B) in partic.
i proprii pensieri a voce alta, partic. in Cattivo l'inclinazione della terra verso i poli, regione
senso =essere accalorato, garrire, far voci re- del mondo, regione del cielo, clima, caeli, Cic.
boanti, gridare, strepitare, a) generic: tonerae II) trasl.: A) antipatia per q.C, il discordare,
amicae, s/ri'lare, ecc., Ov. art. am. 1, 465. antipatia, lo schivare, Cic : laboris, Cic: ma-
b) dell'or it.. prò isto vehementissime contra lorum, Cic. B) come in retor., decli-
1. 1.: 1)
me, Cic: in alqm impune, Cic. II) partici natio brevis a proposito, breve deviazione dal-
per esercizio nella sditola o per la prepa- l'argomento ^:»r/HCi/3(7Z<', Cic de or. 3, 205.
razione a casa di «<« discorso da tenersi in 2) in grammot.. flessione, declinazione, tanto
pubblico, esporre ad alta voce, reHtare, eserci- in senso stretto, quanto ^
coniugazione, com-
tarsi ad esporre, declamare, a) intr. ; decla- pat azione, derivazione, eCC, Quint. ed a.
mantis habitus, declaniaudi magister, Quint. : de-oITllO, avi, atum, 5re, piegare oll'in-
ad fiuctum. Cic: Roniao, Fior.: tot dies in giìt, dar rotta, rimuovere, o voltare, piegare

villa aliena, Cic. b) tr., come esercizio retorico, verso e sim. I) in gen.: \) propr.: a) tr., un-
dire a voce alta, chiara, recitare, pronunziare dam, Curt.: ictus, Liv.: e atomum, Cic: non
ad cita voce, declamare, suasofias, Qulnl.: quae se ab ilio, non togliergli gli occhi di dosso,
in ibi iste visus est ex alia oratione declamare, Ov.: dulci lumina sonino, chiudere al sonno,
Cic. Verg.: b) intr. = piegar da, ripiegar in fuori,
déclariilTo, onis, f. (declaro), diciuara- scostarsi, deviare, paululum, Liv.: de via fanche
zione, manifestazione, l'azione delVappalesare, fìg.), Cic: a Capua, Cic: obliquo monte ad
far sape>-c,animi tui, Cic: liSer iste quantum alqm, hìv.: p^irticol. degli atomi, allontanarsi
habet declarationem amoris tui, quanto si ma- dalla diritta linea (contr. e regione m iveri),
nifesta, si esprime in esso il tuo amore, Cic assol. Opp. de via. Cic. 2) trasl.: a) tr.: a) ge-
dóelariilfir, òris, m. (declaro), dichiara- neric, declinata jara aotate, in età già avan-
tyie, appalesatore, Plin. pan. 92, o. zata, Quint.: deci, a proposito sententiam, Cic:
dc-ol:lro, avi, àtuni, are, rendei- chiaro, hoc oratio recti (stile S"m^/tccy', illud figura
manifesto, ecidente, ntostrare, dar a conoscere, decUnata (adorno, figurato] e mmendat,
I) propr.: A) me'li'-tnte segni e sim., prae- Quint.: fortunam in temeritatem deci., inter-
sentiam saepe divisuam dechrant, Cic: ducis jìretare come ecc. , Sali. fr. p) come f. t.

navem declarare suis (a' suoi), Nep. B) me- gram'n., declinare e coniugare, Quint. ed a.
diante parole, render noto, notificare, pubbli- b) intr.: a) generic: paulum, Cic: de statu
eare, divulgare, ai dichiarar pubblicamente alc. suo, Cic: a malis, tenersi lontano da' mali
elettoad uni magistratura (speciahn. come {contr. appetere bona), Cic: ad vindices fu-
consóle) (dei magistrati che presiedono i turos. Liv.: in pejus, cangiarsi in peggio,
corpi elettorali e degli elettori stessi, di/fe- Quint,: paulntim declinat amor, l'amore di-
rente da renuntiare, che è piuttosto il render minuisce (al fratelloj, Ov.: si qua in parte lu-
nota, dopo la nomina, l'elezione per mezzo bricum adulescentiae n astrae declinat, erra,
delVaraldo, del precotte —
far banlire, far sdrucciola, TaC pi allontanarsi, dilungarsi, far
pubblicare,cfr. pTr altro de larat proclama = digressioni, uscir d'argometito, ìlei discorrere,
i« Verg. Aen. 5, 24-5), alqra consulem, Cic: de- huc, Cic: aliquantum a proposito, Cic: plus
claratus rex (eletto re) Nuina, Liv. b) notìficare justo ab rerum ordine, Cic: ut eo revocetur
come imminente uni solennità aljjopolo, mu- unde huc declinavit oratio, Cic. IT)pregn.:
nera,Cic. ep. 2,3, 1. II) trasì., spiegare,rende)-e scostandosi, -uscendo fuori, schivare, evitare,
appieno chiaro ed evide, ite, recar chiaramente sfuggir Q.C, andar fuori della strada, del cam-
itila vista, porre in chiara luce, dar a conoscere mino, rinunziare a q.C, urbcui, Cic: nou satis
chiaram., svolare, dimostrare esattamente ed evi- recte inipetum, Cic: judicii laqueos (fìg.), Cic:
denteniente, espì'intere cltictramente, seynare, de- trasl., alijuid {contr. persequi), Cic: vitia,
notare, a) generic: volatibus avium res futu- Cic. : minis m:ixim3 declinans,
Clolii, Cic: ea
rae declarantur, Cic: sumraam benevolentiam quorum recens flagrabat invidia. Tao.
d. (del tenore di una lettera), Cic: quod plu- decITvis, e (de e clivus), chinato allingiii,
rimis locis perorationes nostrae voluisse nos. .
pendente, declive (contr. acclivis), I)propr.:
declarant, Cic; seg. da prop. rel'it., quid et latitudo. Sali.: ripa, Ov.: Collis ab summo
quale etc, Cic. con utrnm: necne, Caes.:
. . . aequaliter d., Caes.: locus leniter d., Caes.:
assol., declarant illae intermortuae contiones, sost., declivia, um, n., pendìo, declìvio, Caes.:
Cic. b) esprimere chiaram. una VOCC, il Con- per declive, ^^er un sentiero inclinato, Caes.
cetto di una parola, quae (littera C) inversa II) trasl., curvato per gli anni, mulier aetatc
mulierem declarat (cioè =
Caja), Quint.: declivisj che è sul pendio d-U'età, già avan-
^Sovi^, quam declarat (che corrisponde a) vo- zata ìier/li 'inni, PUn. ep. 8, 18, 8.
luptas, Cic: vocabula idem declarantia, sino- declTvTliis, àt's, f. (declivis), declìvio,
nimi, Cic. e) poì-re in chiara luce COll' esporre ,
china, Caes. b. G. 7, 85, 4.
oralmente O per iscritto, rischiarare, esporre decSfO, V. decoquo.
chiaramente, 'uiì?i^').nem vitae alcjs, Nep.: tantas dc'coelor, òris, m. (decoquo), dissipatore,
res tam breviter potuisse declarari, Nep. bancarottiere, Cic. ed a.
declina tTo, Ònis, f. (declino), piegamento decollo, avi, atum, are (de e collum), de-
in i/iit, inflessione, intr., il jiiegare, l'azione del collare, decapitare, alqm, Aur. Vict.: miles de-
piegare dalla via, quindi anche = inclina- collandi artifex, Suet.
721 decolor decuiio 722

de-c)(lor, òris, die ha perduto il giusto df-cresoo, crètum, ere, cessar di


crèvi,

colore, xcoloì-ato, smunto,


scolorito, sfiyii)<tto, crescere, sminuirsi, IJ in istretto senso, del de-

deforme, J) pro/jc: unioncs, Plin.: Indus, ah- crescere ìuituralmente [contr. crescere), cum
bronzitO dal sole, Ov. i/^trasl., degenerato, luna pariter crescere pariterque decrescere,
Yerg. fd Ov. Cic. de div. 2, 33. IIJ in senso lato, a seconda
(Icciilorsllio, ònis, f. (decolor), neoiwa- della grandezza, altezza, estensione, quan-
mento, lo scolorarsi, l'intorbidarsi, il perdere il tità, numero, ecc., decrescere, andar dinti-

colore; pallore, Cic. de div. 2, 58. nìu'ìulo,perdere della propria grandezza, eCC,
decoloro, avi, àtum, are (decolor), per- perdere, scemare, diminuire, decadale, a) nel
dere il co! ore, turbarsi, oscurarsi, sro!orire, di- senso di decrescenza, abbassaìuento di corsi
venir pallido, mare, Hor.: decoloratum corpus d'acqua, di fonti [contr. crescere, augeri),
mortui, Cornif. rhet.: iiianus collybo decolora- fons ter in die statis auctibus ac diminu-
tae, lorde, per le monete, Cass. Parm. in Suet. tionibus crescit decrescitque Plin. ep. de-
, :

dc-COndo, ere, quasi seppellire profonda- crescentia flumina, che non dilagano più,
mente =
sotteifore, jutscondere, alqm in ven- Jiov.: del fuoco, Mela: del giorno, Plin. ep.

trem alicujus inimensae beluae, Sen. ad Marc. b) nel senso di diventar sempre più piccolo,
a.) secondo la grawlezza, l'estensione, il grado,
10, 6.
dt'-co(|iio (decoco), coxi, coctum, ere, crescunt loca decrescentibus undis, Ov.: comua
IJ cuocere bene, assai, olus, Hor.: lentem in decrescunt, diventan di mano in mano più
aqua marin:x Plin. sarcastic.
,
decoquere
: ,
piccole (finché scompjaion del tutto), Ov.: di
corpus atque esinanire, far cuocere i corpi astr., admiratio decrescit, Quint.: ne a poten-

(ne' sii'latorii) ed esaurirli (col sudore), Sen.: tissimis ad levissima decrescat oratio, Quint.
partic. sost., decocta, ae, f. (se. aqua), specie P) riguardo alla somma, decrescente reditu
di decotto ghiacciato inventato dalTImpera- (agelli) etiam pretium minuit, Plin. ep. 6, 3, 1.
tare Nerone, decotto, Suet. II) far conden- dccrèloriiis, a, um (decerno), apparu-
sare, k)propr.: alqd usque adtertiam partem. nente a deliberazione, decretorio, deliberativo,
Col.: alqd in dimidiam partem, Scriptt. r. r.: decisivo,bora Illa decr., Sen. arma (contr. :

e per fusione, pars quarta argenti decocta arma lusoria), Sen.: pugna. Quint.
erat, si era volatilizzata, Liv.: fg. suavitas deoreltiin, i, n. (decerno), I) delibera-
decocta, sdolcinata fcontr. suavitas solida, vi- zione, decreto, conclusione di qualche autorità
rile, salda), Cic. de or. 3, 103. B)trasl.: dello Stato, Cic: di.creta facere, Cic: decreto
I) sciogliere, far holtire, svanire, multuili inde stare, stare a ecc., Caes. e Liv.
, II) 1. 1.
decoquent anni, Quint.: e rifl. svanire, dimi- filosof., principio, ntassima, insegnamento, CiC.
nuire, scemare, quibus (annis) inertia Cae- e Sen.
sarum qunsi consenuit atque decoxit, del po- deeììma, F. decimus.
polo rom. Fior, prooem. § 8.
, 2) partic. ,
d^'ciiiiiiinus, a, um, V. decimanus.
consumar le proprie sostanze , rovinarsi far , dPrùniales, Tum (deciinus;, appartenente
itancarotta, tenesne memoria praetextatum te al decinto, d. agri, il cui decimo è valutato
decoxisse? Cic: decoqu. creditori ojip. credito- come Tac Gemi.
tributo, 29.
ribus (a pregiudizio del creditore o dei cre- dvcuinbo, cùbui, ore (de e *cumbo), cmn-
ditori). Sen. carsi, assol.Cato super lectum, Suet.
, :

1. decQr, m.
(deeeo), « tutto ciò che
oris, In partic: a) a letto, degli ammalati; es.,
sta bene», T) decoro, d-namt-nto, Cic. e Liv.: decubuisse, essere stato a letto per malattia,
honestatis, Cic. IIJvezzo,grazia, partic. aspetto Sen. ep. 96, 1. 'b)per coito, in aureo lecto,
dignitoso dell'uomo, dignitù, decoro, Hor., Ov., Suet. Caes. 49. c^ cadere colpito al sttolo, dei
Sen. ed a. gladiatori =lasciarsi stemlere al suolo, soc-
2. deoor, oris (da decus, come bicorj or da combere, turpiter, Cic Tusc. 2, 41 honeste, :

bis e corpus), elegante, gì-azioso, bello, equis et Cic Phil. 3, 30.


armis decoribus cultus. Sali, liist. fr. 3, 14 (\\). deoiinio, dcoìiiiius, V. decimo, decimus.
docorc, avv. (decorus), I) decentemente, dc'CÌiriR, ae. f. (deceni), dean-ia (parti-
dignitosamente, Cic. ed a. Ili elegantemente, zione, classe, in origine di dieci persone), judi-
maestosamente, Cic. poet. de div. 1, 20. cum, Cic: senatoria, classe de' giudici d'ori-
deciiro, àtum, are (decus), onutre,
avi, gine senatori'!, Cic: scribarum, Cic: equitum,
fregiare, abbellire, onorare, dar aspetto onore- Tac.^
vole, propr. e trasl., d. alqrn ojì^ì. alqd alqà re, decìirìalTo, ònis, f. (decuriare), divisione
Cic. ed a.: id illi inani vocis sono decoratum in decurie, tribuliuiii, Clc. Planc, 45.
esse dicunt, dicono che noi lo sosteniamo con de<>urTatìì<«, us, m. (decuriare), divisione
reboante vaniloquio. (de' legionari) in decurie, Liv. 22, 38, 3.
dvcói'iis, a, um (decor), I) che sui bene, 1. deciirìo, avi. fituni, are (decuria), divi-
che ben s'addice, conveniente, decente, decoroso, dere in decurie =z in gruppi di dieci uomiiti, la
alci, Cic: ad ornatum, Cic: assol., Cic: sost., cavalleria, Liv.: hoTiiines, il popolo (per po-
deCOrum , i, n. , convenienza,
decenza, Cic. terlo più facilmente, diviso in piccoli gi~uppi,
II) elegante, dignitoso, maestoso, leggiadro, bello, sollevare, corrompere, ecc.J, Cic.
splendente, arma, facies. Sali.: o.*, Hor.: corpus, 2. deeiirTo , Gnis, m. (decuria), capo di
Tac: ingenia, Tac: di pcrs., Phoebiis decorus una decuria, decurione, a) comc Senatore nei
I fulgente arcu, Hor.: satis decorus etiam Graecà municipi e nelle colonie, quindi decuriones,
I fiicundia. Tac. ilSenato, Cic. b) (== praefectust come capo
I
docreiiTtìis, a, um, deciepito, anus, Ter.: dei personale di qualche carica di corte, >:\i-
ì
aetas, Cic. biculariorum, ciambellano, Suet. Doni. 17.
723 decurionalus decutio 724

«Icriiriónsitìi!*, us, m. (2. decurio), dignità Ner. 24. e) Ventrcire, l'approdare della nave in
devurionale, de.curionuto, Trajan. in Plin. ep. importo, ecc., quae (insula) tutum ab utroque
ed a. latore decurs im navibus praestet, Plin. ep.
déeiirro, curri e (raroj cucurri, cursuni, d) il correr giti, il discendere, il decoì'rere, lo
ere, correre vi", scorreì'e giù, affretturni per ecorrere delle acquc, dcc aquarum, Ov.: flu-
amlar pia, giìt da, correre «, I) propr.: dc tri- miuum, Sen. rhet.: decursus (aninium)rapidus
bunali, Liv.: sumiTia ab arce, Verg.: tramite, de montibus altis, Verg.: montibus ex altis
Verg.: ad mare, Liv. ad naves, Caes.: per
: magnus decursus aquae, Lucr.: dec. aquae per
campos inter duas acies, Liv.: ad cohortandos Semitas, Val. Max. e) abbassamento, caduta,
milites, Caes. —
CoAinpartic: a)t. t. milit., scesa, china, di Una località, dec. planitiei,
a.) per esercizio o per una solennità, fare una Auct. b. Hisp. 29, 2. II) trasl.: a) del ritmo,
evoluzione, manovrare, fare ìtna rirista ìniti- del verso, Quint. 9, 4, 115. b) il passar attra-
tare, assol., Liv., Verg. rd a.: honori alcjs (in verso ad una carica, ad un impiego, come
onore di ale), Tac. ^) asnaiire ostihn., nuto- ad una via, dec. honorum. Tesser investiti di
vere in corsa frettolosa, correr giù, catervis (a tutte le cariche, Cic: facilior erit mihi quasi
frotte), Tac: inde ab arce, Liv.: ex superiore decursus mei temporis, si etc, mi riuscirti
loco, Liv.: ad flumen, Caes.: ex Capitolio in piii agevole il trascorrere la mia carriera,
hostem, liv.: b) ad. o sopra una determinata se ecc. Cic.
via (lizza, passeagi'ita, ecc.), scorrere, tras- decurto, avi, atum, are, accordare, sce-
correre, in spatio, Nep.: ad calcara, Cic: spa- tnure, troncare, mutilare, amicUS Undique de-
tium, Cic: novissimam metam, raggiiimjer curtatus, Sen.: trasl., (animus) mutila sentit
Tuliima meta /"nelle corse), Ov. e) nella na- quaedam et decurtata, sente che qualche pe-
vigaz., andar in giù, salpare (tuieigare, ve- riodo è monco, manchevole, spezzato, Cic.
leggiare), percorrere, assol., Cic. 6 Tac: tuto decu*«, oris, n. (deceo), decoro, I) in gen.,
mari, Ov.: eo (là): in magnum portum S3'- decoro, tanto COncr. =^ fregio, ornamento, leg-
racusas ex alto, Liv.: vada salsa cita puppi, giadria corporale, bellezza aggraziante, quanto
CatuU. d) di liquidi, pnrtic. di fiumi, scor- astr. = convenienza, decenza, splendore, dignità,
rere giù, lenius aut modico strepitu, Ov.: me- maestà, onore, a) j»'oj3r.; a) di sogg. materiali,
dia urbe, Liv.: pluribus ostiis in mare, Liv.: decora atque ornamenta fanorum, Cic: decus
a te decurrit ad nieos haustus liquor, Phaedr. ornamentumque senectutis, Cic: immemor de-
e) del sole: qua sol decurrit, Meli; hibernas coris (grazia corporea), Ov.: decus muliebre,
luces, Tibull. f ) sdnteciulare, scorrere veloce- onor di donna, Liv.: contra decus regium
mente sopra una superficie, qua nianus in scri- (decoro, maestà regia). Sali.: decus orane vir-
bendo decurrit, Quint.: dee. per materiam ve- tutis, Cic: equi, Pilumno quos ipsa decus derlit
locissimo stilo, Quint. II) trasl quin procli- : Orithya, come segno d'onore, dono onorifico
vius hic iras'decurrat ad acres, Lucr. Così — (ayaX|ia), Verg. Aen. 12, 83 decori esse (alci),
:

partic: a) passare su q.c, rifugiarsi presso q.c, riuscir di decoro, di grande splendore, di
od ale, andar a finire, rie.m'rere allo speziente, onore. Sali, ed a.: quando decus belli penes
omnium eo sententiae decurrerunt opp. eo dc- alios esset, V onore in campo, Liv. p) di pers.,
cursum est, ut etc. Liv.: dee. ad istam cohor- decoro, orgoglio, lustro, splendor ordinis, decus
tationem, Cic. ad miseras preces, Hor.: ad
: atque ornamentum judiciorum, Cic: imperii
Philotam, Curt. b) nel discorso, nelVesporre, Eomani decus ac lumen (di Pompeo), Cic: ma
avanzare, muoversi, discorreì-e, spaziare, quibus e Judaico exercitu lecta decora, gente scelta
generibus per totas quaestiones decurriinus, nel loro abbigliamento guerresco, Tac. h)me-
Quint.: partic. del ritmo, delV andamento del ton., fatto onm-evoie, tanti decoris testis, Tac.
verso, versus semper similis est sibi et una ann. 15, 50: pnrtic. plur., decora, belli de-
ratione decurrit, Quint. e) scorrere, passare cora, gesta gloriose, splendidi fatti d'arme
per q.c. come per una via, inceptum uuà la- {contr. belli dedecora), Liv. ed a. II) come
borem, Verg.: aetatem, Cic: tristem vitam, 1. 1. filosofi., partic. come tò xaXóv, bellezza

Phaedr.: ista quae abs te breviter de arte de- morale, dignità = virtìi {contr. dedecus), Cic.

cursa sunt, sono state trattate, Cic. de fin., 2, 25 e de legg. 1, 55.


déeiirsYo, ònis, f. (decurro), il correre in dciMissis, is, m. (decem e as), I) (da as
giù, il deeorrere, come t. t. milit., evoluzione, n" I, A) il (numero) dieci, la decina, Vitr. 3,
2i)per esercizio in occasione festiva, ma- 1, 5 e sgg. Il) (daira.s n" I, B, 1) pezza da
novra, rivista, campestris, Suet.: Trojae, Suet. dieci assi, moneta romana, Varr. LL. ed a.

])) ostile, scorrei ia, incursione, barbarorum, dccu<><i<o, avi, atum, are (decussis), divi-
Hirt. b. G.: decur.siones facere, Auct. b. Alex. dere, oì-dinure in forma di un X, opj). in forma
doC>UI'SÌÌ<>, Ss, m. (decurro), il decorrere, di croce, Cic ed a.
decorso, il correre in giti, eorso die va ali ingiit, deciìlTo, cussi, cussum, ere (de e quatio),
I) propr.: 009101560) enim simul ut in rus scuoiare, crollare, smuovere, far lìrecipitare, ab-

decurro atque in decursu (scampagnata) S-éoeig generic:


battere, gettare a terì-a, I) propr.: a)

meas commentari non desino, Cic. Così — a.)ogg. materiali, rorem, Verg.:
lilla, Ov.:
partic: a) come t. t. milit., evoluzione, a,)per fructum (della grandine], Sen.: sumnia papa-
esercizio per riposo, manovra, esercitazioni verum capita baculo, Liv.: mella foliis (dat.J,
»m7«7rtii", justus, Liv.: legionum, Tac: alios de- Verg. : muri pinnae aliquot locis decussae
cursu edere motus, Liv. p) OStil., sortita, inva- erant (dal fulmine), Liv.: in aedo Concord'ae
sione, assalto, .subitus cx collibus dec, Liv.: Victoria, quae in culmine erat, fulmine icta
dee in litora aut urbem, Tac. b) u percorrere decussaque, Liv. p) ess. anim., spingere ab-
una via (lizza) fino alpunto,alla meta, Suet. basso, gettar giìi, Ti. Gracchus a Scipione
725 dedeceo dedo 726

Nasica decussus Capitolio (dal Camp.J, Val. dèdìs;nàtìo, f. (dedignor), disdegno


ònis,
Max. 1, 4, 2.b) come t. t. milit. a.) ogg. ma- (ricusa), disprezzo,Quint. e Plin. ep.
teriali, colpire, abbattere, piniias mOtìllium de- de-di^'lior, àtus suni, ari, respingere come
cussas repouit, Liv.: ariete decussi ruebant indegno, ripudiare, disdegnare, sdegnare, sprez-
muri, Liv. ^) esseri anim., sbatter yiU cac- = zare, comitem, Ov.: patrem, Curt.: co?rinfin.,
ciar sotto, respintfere, collem decusso Labieni venire, Tac.
praesidio celeriter occupaveruiit, Auct. b. Afr. de-dìSCO, dYdlci, ere, disimparare, disap-
50, 6. II) trasl.: cetera aetate jam sunt de- prendere , disawezzarsi (contr. disco), alqd,
cussa, abbattute, Caci, in Cic. ep.: ad id non Caes., Cic. ed a.: colV infin., eloquentia loqui
accedes, ex quo tibi aliquid decuti doles, tu, paene dediscit, Cic.
non vorrai accostarti a cosa, dalla quale dcdltscTus, a, um (deditio), che si è arreso
non potrai aver nulla senza dolore, Sen. a discrezione, che ha capitolato, deditizio, Cic.
de-dTceO, Clii, ère, non convenire, sconve- e Caes.: quindi dediticii spesso » sudditi —
nire, star niale, disdire, non aver bellaappa- dèi Momani in Italia, in opposizione ai
renza, non stur bene [conlv. deceo), si quid dede- « collegati (socLi) », Liv.
ceat, Cic: oratoiem simulare non dedecet, Cic. dedllTo, onis, f. (dedo), Varrendei-si, resa,
dcdecor, oris (dedecus), sconveniente, mal capitolazione, facere deditionem, capitolare,
confacentesi, Sali. hist. fr. 3, 74 (91). Caes. e parim. facere deditionem hosti
Sali.:

dedecoro, iivi, àtum,àre(dedecusi,»'eHrfcr e ad hostem, Liv. e Quint.: alqm in deditionem


defornte, sfigurare, toglier il decoro, l'onore, dare, obbligare ad arrendersi, Liv.: alqm in
disonorare, alqm, Ter.: se. Sali.: auctoritatem, deditionem accipere, accettare la capitola-
Cic._ zione di alcuno, Caes.: in deditionem venire,
dedecorósc , aw. (dedecorosus) , senza arrendersi, Caes.: potiri urbe alqà per dedi-
decoro, sansa dignità, Aur. Vict. epit. 5, 8. tionem, senza colpo ferire {contr. per vira),
dedvciirosus, a, um
(dedecus), indeco- Liv.: e cosi alci exercitum per deditionem tra-
roso, Cic. fr. ine. n" 29 (54), Aur. Vict. epit. dere, Justin.
39, 7. dédilu!«,a, um, part. agg. (da dedo), de-
_^
dcdcCOrUS, a, um, indeco>-oso, obbrobrioso, dito ad' una
cosa O persona, dato, die si ab-
infame, liisonorato, Plaut. e Tac. bandona, inclinato, applicato ad una COSa, dato
dc-decùs, córis, n., disdoro vergogna, = in balia, rivolto a q.C, intento, alci rei, Cic.
obbrobrio, IJ in gen.: l)propr.: a.) di e. ed a.: in aiqa re, Lucr. e CatulL: ubi deditae
inan., Cic. ed a.: dedecori esse opp. fieri, riu- eo mentes cum oculis erant, quando occhi r
scire a vergqgna, a disdoro, Cic: per dede- mente erano rivolti con attenzione a quel
cora fcon ignominia) patrimonia amittere p unto, \jìy compar., uxoribusdeditior, Eutr.:
.:

Sali, b) di esseri anim.: naturae dedecus, del- superi., animo tibi deditissimo, Dolab. in
l'asino, Phaedr. 1, 21 (gS), 11. 2)meton.: Cic. ep.
à)azione disonorante, ina?èorosa, turpitudine, du-do, d'idi, dttum, ere, consegnare, rimet-
Cic. ed a.: dedecora militiae, modo indecoroso tere, dare,lyprojJT.: zlper via di consegni,
di comportarsi in guerra, Liv.: b) macchia, rimessione, consegnare, rintettere, affidare, ab-
di difètti naturali che rendono brutti, de- bandonare, alqm, Caes., Cic. ed a.: alqm alci,
formi, adulescentis lìlii, Justin. visum de- : Lìt.: alqm ad necem, Liv., o sempl. neci, Ov.:
decus (le orecchie asinine di MidaJ, Ov. eos pueros in potestatera, Liv.: alqm hostibus
IT) inpartic, cóme 1. 1. fdos., come xò xaxóv, in cruciatura, Caes.: alqm telis miiitum, Cic:
t{ brutto morale, il vizio (contr. decus), Cic. con dopp. acc, multos mortales obsides (come
Tusc, 2, 14; de legg. 1, 55. ostaggi), Sali, b) per via di sottomissione,
dcdìciitTo, Ònis, f. (dedico), dedica, conse- consegnare, sottoniettere, soggiogale, Cirtam,
crazio/je, templi, Liv.;
dedicationis dies, il dì Liv.: regnum, Sali.: ma.nns (fig.) =^arrendersi,
della consecrazione, In festa della consecra- Lucr.:fi ded. se e dedi e sempl. dedere, arrett-
zione, Plin. ep. dersi, sottomettersi, capitolare, Caes. Liv. 6 ,

de-dìco, avi, àtum, are, far noto, I) render Curt.: se alci, Caes. se suaque omnia alci,
:

noto, ntostrare , dimostrare, naturam ejus , Caes. se atque oppidum Caesari, Caes.: se in
:

Lucr. 3 , 208 : colV acc. e V infin. Lucr. , arbitrium deditionemque populi Romani, Liv.:
1 , 422. II) come t. t. di atti pubblici, quindi deditus, che si è arreso, Tac: e de-
aggiungere al censo, dare in nota, praedia in diti, gli arresi, Caes.: cong., dediti victique,
censum, Cic. Flacc. 79. III) t. t. del lin- Liv. II) trasl.: a) dare, consegnare, dedicare,
guaggio del culto, dare, dedicare, consecrare consacrare, in senSO Cattivo abbandonare, =
espressamente e formalmente q.c. come sacro consegìuir tielle mani, sacmficare, aurcs SUas
alla divinità, \)propr.: templum alci, Cic: de- poetis, prestare orecchio, Cic: animum sacris,
lubrum, simulacrum alcjs, consecrare il tempio Liv.: alqm omnibus periciUis, Cic • partic. se
e sim., di un Dio, Cic: coli acc. della divi- dea., darsi, ari'cndersi, sottomettersi, sacrifi-
nità =
consecrurlc un santuario, onorarla me- carsi, adattarsi, in SenSO CattivO =: darsi in
diante un santuario, Junouem, Liv.: Concor- balìa, se amicitiae eoruiii, Cae.s.: e se doctrinac
diamaede,Ov. 2) trasl.: a.) dedicare uno scritto o Cic: se voluptatibus, Cic: voveo de-
litteris,
ad alcuno, librum alci, Quint. ed a. b) dedi- doque me prò re
publica, Sali.: con dopp. acc,
care, consacrare q.c. ad Uno SCOpO, destinare a totum se patriae o rei publii'ae, Cic e Ncp.
qualche scopo, Oì-dinare, dispm-rc, libros huic b) nella, locuzione, dedita opeia o (raro) opera
operi, Quint.: Parrhasii tabulam in cubiculo, dedita, con diligenza, deliberatamente, con in-
Suet. e) consacrare, dedicare al primo USO, do- tenzione, espressamente, a bello stadio, Cic. C
mum, tkeatrum, Suet. Liv.
727 dedoceo deduco 728

de-dftceo, ère, quasi disinsegnare sidia, Liv. e Caes. : militari more vigilias, di-
= far disimparare q.C.ad alc, O far perdere sporre, Sali.: praesidia ab o ex urbibus, Liv.,
l'abitudine, disvezzare da Una COS^f, riitmorere de oppidis, Cic. Orico (da 0.) legionem,
:

colVinseyiuimento alcuno didla sua opinione Caes.: exercitum in aciem, Liv.: classem in
(erronea) insegnare ad alcuno qualcosa di
, proelium, Nep. legiones in hiberna, Caes.:
:

ìnegiio [contr. docere docere aut


et discere), milites ex hibernis ad Ciceronem, Caes.: tres
dedocere judicem, Cic. : d. alqm geometrica, in arcem oppidi cohortes praesidio, porre come
far shaglvtre nella geometria, Cic. fvirtus) : guarnigione, Caes. e) come guida o compagno,
populum falsis dedocet uti vocibus, insegna co>ulurre qualcuno, guidare, condur via, condur
al popolo, ch'egli erra, se egli ritiene sino- seco, prender seco, accompagnare, introdurre
nimi ricco e felice, Hor. qualcuno in qualche luogo, da alcuno, a) ad
de-dAleO, dolui, ère, cessar di soffrire, di un abboccamento (udienza), deduci ad Eu-
dolersi. Ov. fast. 3, 430 e rem. 294. menem, Nep.: ad regem, Justin.: deduci in
dc-diìco, duxi, ductum, ere, I) condurre, conspeetum Caesaris, Caes. p) dalla provincia
trar giti, con de o ab ex e l'abl., o con in Roma: Ennium poetam, Cic: Atticum,
sempl. abl., con ad o in e l'acc, o col sempl. Nep.: alqm secum, Cic: alqm Romam, Eutr.,
acc. di luogo, l)propr.: a) generic, a) ess. secum Romam, Liv. y) come ospite in una
anim.: imbres nivesque deducunt Jovem, sotto casa, ecc.: alqm domum, Cornlf. rhet. alqm :

pioggia e neve scende Giove dal cielo, Hor.: ad alqm, Cic alqm in hospitale cubiculum,
:

mollire clivos, ut non jumenta solum, sed Liv. 8) un giovane ad un uomo politico per
elephanti etiam deduci possint, Liv.: ded. un ulteriore perfezionamento: alqm ad alqm,
alqm de rostris, Caes.: e alqm in subjectum Cic. ed a. s) comiur via, guidare, prender seco
viae campum, Liv.: alqm in quattuordecim, proteggendo o difendendo, deduci a tribuno
Sen., in quattuordecim sessum (per pren- praetoriae cohortis, Tac: ded. alqm Pythnam,
dere ivi il suo posto), As. Poli, in Cic. ep.: Nep.: come prigioniero, alqm Athenas, Nep.:
super caput hostium eos, Liv.: di sogg. inan., alqm in carcerem. Sali. alqm vinctum ad :

in praecipitia iste cursus deducit, Sen. ^)ogg. Caesarem, Hirt. b. G. alqm ad Hannibalem. :

inan.: tiaram, trar giù dal capo, Suet. pe-


: Liv.: sul luogo del combattimento, alqm in
ctine crines, pettinare in giì(, Ov.: caesariem arenam, Suet. Z,) accompagnare alcuno in se-
barbae dextra, lisciare alVingiù, Ov.: ramos gno di onore, fare il corteggio d'onore, aa) ad
pendere suo (di fruttij, Ov.: suas a pectore un uomo politico, alqm, Cic: alqm de domo,
vestes trar già Ov.
, , montes in planum ,
: Cic: alqm ad forum, Cic: in forum, Quint.:
appianare, Justin.: manum ad imum ventrem, alqm domum, Liv. un giovane Romano
pp)
Quint.: eluvie mons deductus est in aequor al Foro, per fare suo tirocinio : alqm in
il

trasportato giù, Ov. b)come t. t. milit., con- forum, Liv. e Justin. yy) una sposa dalla
durre in giù abbasso, far venir giù, far discen- casa paterna a quella dello sposo coiuiurre =
dere (abbasso), aciem in planuin, Sali.: Albanum la sposa, alqam, Liv.: virginem in domum alcjs,
exercitum in campos, Liv.: copias ex locis su- Tac, ad aìqm, Liv., alci, Tibull.: dello sposo
perioribusin campum, Caes.: equitatum o equi- stesso = condurre a casa la moglie, uxorem
tes ad pedes, far smontare, Liv. e) come 1. 1. domum. Ter.: eufem. =
condurre una concu-
naut., a.) spiegar le vele, far vela, vela, Ov.: bina ad alcuno, alqam ad alqm, Cic. e Suet.:
tota carbasa malo falValbJ, Ov. p) lanciare in Tertia deducta est (in doppio senso col n° B,
mare ima nave, salpare (contr. Subducere), a, piìt sotto), Suet. Caes. 50. 88) ricondurre,
navem, Verg. e Liv.: navigia, Sen.; classeni, conduìi-e nel SUO dominio un signore statone
Liv.: carinas, Ov. naves litore ("dal lido),
: scacciato, alqm in regnum, Tac: alqm in pos-
Verg.: navem in aquam, Liv.: carinas in freta, sessionem Armeniae, Tac. tj) condurre in una
Ov. d)mediante incantesimi trar giù, lnna,m, processione o guidare in qualche luogo, ten-
Ov.: Jovem caelo, Ov.: cantando rigidas mon- sas, Suet.: mulierem triumpho, Hor.: elephan-
tibus ornos, Verg. 2) trasl., diminuendo (com- tos Eomam ingenti pompa, Eutr. d) condurre,
putando), ricondurre a q.C, gradatim ad pau- stabilire, stanziare coloni, una Colonia in
ciores, Cic. de nat. deor. 2, 164. qualche luogo, porre una colonia in qualche
//) condurre da un punto di partenza ad luogo, colonos. Veli.: coloniam, Cic eo colo- :

un punto di riuscita, ad una ìneta. condun-e niam, Cic: colonos Capuam, Caes.: coloniam
da, condur via, condur verso, condur via (iccom- in Asiam, Cic: AquUeja colonia Latina (come
pagnando, recare, trasportare, prender seco, colonia lai.) eo anno in agrum Gallorum est
A) in gen.: 1) propr.: a) generic: a) esseri deducta, Liv. : qui initio deduxerant, coloro
anim.: pecora, Caes.: inde boves, Ov.: alqm a che per i primi condussero colonie, Nep.
recta via (^fig.J, Comif. rhet. alqm ex ea via
: e) condurre, recare, produi-re in tribunale
(fig.), Cic: suos ex agris, Caes.:
alqm Eho- come testimoni, ecc., alqm ad hoc judiciuni,
dum, Cic: alqm in arcem, Liv.: ad eum agnum Cic: lis ad forum deducta est, fu portata in
non casu, scd duce deo deduci, Cic. p) ogg. tribunale, Phaedr. come t t. naut., trarre
f)

inan.: (ea) sibi quemque deducere jubet, Tac: una nave dal cantiere, navem ex navilibus,
atornos de via, Cic: undas in mare (di fiumi), Liv. o comiur via ostUm.. uiiam (navem) ex
:

Ov.: e (fig.) Aeolium Carmen ad Italos modos, navilibus eoruni, Caes.: naveseMeloduiio,Caos.:
trapiantare la lirica eolica sul suolo rom., o condurre ostilm., naves in poi'tum, Caes.
Hor. b) (come t. t. milit.) condurre le solda- g) derivare acqua da qualche luogo, comlurrti
tesche da un luogo o verso un luogo, comiur in qualche luogo, rivos, Verg. : aquam Alba-
via (ritrarre), far partire (marciare), trar fuori, nam ad utilitatem agri suburbaui, Cic. li) con-
trasferire, exercitum, Caes.r praesidium, prae- dur via colla forza alcuno da un posscdi-
729 deductio defectio 730

mento, alqra ex ea possessione, Liv., o ex re- luogo, colonizzazione, quae erit in istos agros
gno, Auct. b. Al.: alqm de fundo, Cic. i) atti- d.? Cic. e) il condurre simbolico, lo scacciare
rare alcuno inavvedutamente inqualche luogo, dal possesso, Cic. Caecin. 27. d) derivazione,
quod in ea loca erat deductus, Nep.: iu iusi- condotta dell'acqua, Albanae aquae, Cic: rivo-
dias deductus, Justin. k) travre, allontanare rum a fonte, Cic. e) il trarre diminuendo,
dal corpo un male fisico, corpore febres, Hor.: deduzione, diffalco, ex qua (pecunia) ne qua d.
quoniam baec deducuntur, pcrcìiè si cerca di fieret, Cic: sme deductiono, Sen.: e plur., cer-
allontanare simili cose (simili mali) dal tis nominibus deductioues fieri solebaut, Cic.
corpo, Cic. (luduclSr^ Òris, m. (deduco), accompagna-
2) trasl., a) generic. a.) esseri anim.
: = tore fcliente o amico) di chi aspira ad una
distraì're, ritrarre, distogliere, allontanare, ren- carica, Cic. e Plin. ep.
dere alieno, alqiu a pristino victu, Nep.: alqm deductus, a, um, partic. agg. {da de-

de fide, de sententia, Cic: alqm de animi pra- duco), I) tirato, piegato in dent>-o, nasUS de-
vitate, Q. Cic: e recare, trarre aldino in qual- ductior, rincagnato, Suet. IIJ fine, sottile,
che luogo senza la sua cooperazione, cujus Carmen, un carme in lieve
debole, VOX, Prop.:
errore eofaciòj deducta est multitudo, ut etc, tono, Verg.
Nep.: ded. alqm in periculum, Caes.: alqm ad de-erro, avi, atum, are, fuorviare, vagare,
fletum misericordiamque, Cic: alqm ad ini- fuorviarsi, I) propr. : itinere, Quint. : augi-
quam pugnandi condicioiiem, Caes. p) ogg. porto, Cornif. rbet. : in navigando a ceteris.
inai.: recare da q.c, per eoiidarre a qualclie Sali. fr.assol.
: caper deerraverat, Verg.
,

altra, antiquissimum sollemiie ab alqo ad ser- JIJ a re, Cormf. rbet.: recto. Veli.: quia
trasl.:
vorum ministerium, prendere da qualcuno e sors deerrabat ad parum idoneos, Tac: assol.,
abbassare ad un uffizio sei-vile, Liv.: rem bue Quint. ed a.
in eum locum, ut etc, Cic. e Caes.: rem ad arma delaeiiero, V. defenero.
ad otium, Caes.: rem in controvorsiam, Caes.: dél'iitTfi^'iitìu (dèfctìgàtto), ònis, f. (defa-
audi, quo rem ded ucara, dove io vofjliogiumjere, tiga), stanchezza fino al totale
spossatezza,
Hor. b) distogliere uno dal suo partito, sviare, esaurimento delle forze, lassezza come stato
sedurre, Pompejum, Caes.: et oratione magi- che ne deriva, a) corporale, cong. defatigatio
stratus et praemio deducti, Caes. e) indurre etsatietas, Cic.:def meinbrorum,Cic.:hostium,
uno a q.c, destinare, yiutdaijnare, in senSO equorum, Caes. def. miseriarum (inseguito
:

cattivo =
sedurre, a) generic: alqm ad oam alla sventura =
nella sventura), Cic. exer- :

sententiam, Caes.: alqm ad turpissima foedera, citationum def., stanchezza in seguito all'e-
Veli. alqm ad eam disciplinam, Cic. : con ut
: sercizio =
esercizio faticoso, Cic. b) spiri-
o fcon una negazione precedcntej con quo- tuale: def. nostra (nel leggere), Cic.
minus e il cong., Nep. e Cic. p) tran-e qual- du-tntì;;o (dèfctigo), a,vi, atum, are, spos-
cuno ad una cosa politica o ad un partito, sare, stancare fino cilV indebolimento completo,
guadagnarsi, implicare in eSSO, alqm in socie- straccare, rendere affatto fiacco, sfinito, IJ in
tatem b^lli, Liv.: alqm
bellum civile Justin.:
iu gen.: a) corporalm.: serius subsequentes ,
civitates dissentientes in causam, Liv. d^ de- Suet. : def. se ita, ut etc, Ter. def nostros :

rivar l'origine da q.c, genus ab alqo, Curt.: assiduo labore, Caes.: opus faciam, ut defatiger
nomen ab Anco, Ov.: raos unde deductus, Hor. usque, ingratiis ut dormiam, Ter.: commi, nel
3)pregn.: a) sottrarre diminuendo, cibum, partic psrf., defatigati cursu et spatio (lunga
scemare il e, Ter.: partic da una somma, sot- durata) pugnae, Caes.: miles dei'atigatus la-
trarre [contr. addere), centum nuramos, Cic: bore, Curt.: puella defatigata, Cic: e plur.,
de capite, Liv.: summae aeris alieni, Suet.: defatigati, spesso sost. (di soldati), contr. in-
addendo deducendoque videre quae reliqua tegri, recentes atque integri, Caes. b) spiri-
summa fiat, Cic: e deducta, ae, f., deduzione, tuahn.: ne te adulesceus mulier defatiget, ti
Cic. de legg. 2, 50. b) formare, conducendo, slaìichi a parlare, Ter.: non modo censores,
traendo, a.) compiere una costruzione, valium sed etiam judices omnes, Cic: de eodem plura
a mari ad mare, Eutr. p) trarre scrivendo enumerando, lectores, Nep.: animo defatigato
("scrieejv;, litteram mero, Ov. ber. 16
(17), 88: tuo, Cic: defatigatibus licitatoribus (stancati
trasl., ritrarre, abbozzare q.c. (per iscritto), da maggiore offerta, sì che ristanno dall'of-
formam bonorum virorum et lineamenta, Sen. frire dipiàj, Cic: cum eum socii. ne defa- . .

ep. 95, 72. y) filando, tessendo, compiere, tigaretur fsi stancasse, cioè nel patrocinare
trarre, filare, tran-e il filo, tessere, finir la tela, la loro causa), oravissent, Cic: nec animi nc-
dextera leviter fila, CatuU.: levi pollice filum, que corporis laboribus defatigari, C e: noli igi-
Ov.:argumentum in tela, intessere, Ov.: trasl., tur in conservandis bonis viris defatigari, Cic:
stendere bellamente uno Scritto {— elaborare non defatigabor coZZ'infin., Luccej. in Cic. ep.
artisticamente], deducta atque circumlata 21, 14, 7. ITJ prrgn., dar du fare stancando,
oratio, svolto e condotta artisticum., Quint.: incalzare, rem publicam. Aur. Vict. epit. 41, 5.
ded. carmina animo sereno, Ov. mille die
: dc]alÌ!«cor, V. defetiscor.
versus, Hor.; poemata tenui filo, Hor.: Carmen délectìo, ònis, f. (deficio), I) defezione,
Iliacum in actus, Hor.: prima ab origine mundi ribellione, a)pro/)r.: Aeduorum, totius Galliae,
ad mea perpetuum tempora carmen, con- Caes.: subita Pompeji, Cic: Macedonici impe-
durre, Ov. dell' ecc., Justin.
rii, def ab Komauis, Liv.:
:

dcduelYo, (deduco), il condur via,


ònis, f. def ad Hauuibalem, Liv.: def ab Romanis ad
condotta, a) il condurre dei soldati, in oppida Hannibalem, Liv.: abstinere a defectione, Liv.:
railitum crudclis d., Cic. b) il condurre, il desistere a defectione, Justin.: esse in defectione
guidare, lo stansiamcnlo di Una COlonia in Utl totam Italiani, Liv, : lacere, moliri, parare de-
731 defector flefondo 732

fectionem, Liv. b) trasl., intempevantia est a Abrupolim socium populi Romani, Liv.: col-
tota mente defectio, Cic. Tnsc. 4, 22. IIJ l'es- l indie, da chi? contro chi? se suaque
sere presso alla fine, il diminuire, mancare, ab iis, Caos.: Macodoniam a Thracuiii adventu
cessare, sparire, maneama, difetto, a) def. vi- ac depopulatione, Cic: senza oggetto, etiamsi
riuin, Ce.
animae, svenimento, Cels.: così
: ab lioste defendant, Cic: affatto assol, cum
pure def. animo =
svenimento, sfinimento, jam defenderet nemo, Caes.
Sen. contr. 1, 4, 7 {ove oculorum caligo animi 2) con discorsi o scritti, difeiuiere una per-
def.): àlVincontro def. (se. animi) sbigot- = sona O la sua causa, premiere sotto la .<nia
timento, scoraggiamento, Sen. nat. qu. 2, 59, protezione, jyropugnarc, sostenere, patrocinare,
11: e così animi mei, Cic. ad Att. 8, 18, 2. incaricarsi di una pers. COSa, adoperarsi per
b) il venir meno della luce, oscuramento, quale. q.e., giu.<itifl<^are una pers. o cosa,
eclissi, solis, Cic. : Innae, Quint. : defectiones a) contro attacchi, accuse, ecc., pao-tic. di pa-
solis itemque lunae in mnltos annos praedi- trono, difemore, a) generic, così nella vita
cere, Cic. pregn., il venir metto, O il cadere
e) privata come pubblica (contr. impugnare, op-
delle forze, svenimento, spossatezza, debolezza, pugnare), plebem, Liv.: Nysaeos diligentissime
manifesta, Tac: subita, Suet.: senectus auti^m tueri ac defendere, Cic: acta iila Caesaris, Cic:
aetatis est peractio (Tultimo atto) tamquam ejns (provinciae) jura fortunasque, Cic: opti-
fabiilae cujus defectionem fugere debemus, in matium partes, Suet.: commune officium cen-
ad dobbiamo schivare il totale esaurimento, surae communi animo ac voluntate, Cic. : col-
Cic. de sen. 85. Vindic. contro chi? alqm contra inimicos
dffcclor, òris, m. (deficio), disertore, tra- suos, Cic: se adversus pnpulum Romanum,
ditore, ribelle, Tac: patris, Tac. Cic. : suam salutem contra iilius impetum
1. defecliis, a, um, partic. agg. (da de- (assalto) in se crudelissimum, Cic. colVindic. :

ficio), debole, indebolito, sfinito, dìpers., defectus dello scopo con una prop. finale con ut e il
annis Pliaedr.: senio. Col. cong., me id maxime defendisse, ut ii vince-
2. (lefeetììjs, iis, m. (deficio), I) defezione, rent, qui vicerunt, Cic. p) com,e t. t. giuri-
ribellione, Spartanorum, Curt. 7, 4 (19), 39. dico, in giudizio, così Vaccusatore ecc. da un
JI) eclissi, lunae, Cic: solis, Verg. danno, come V accusato ecc. daW accusa, im-
(lefentlo, fendi, fensum, ere (de e *fendo), putazione (contr. accusare), amicum, Cic:
difendere, rimuovere, I) tenendo lontano, ri- provinciam Siciliam totam, Cic vitam salu- :

buttando =
tener lontano, allontanare, impe- temque totius provinciae, Cic: rem M. Tullii.
dire, ributtttre, rai-esttir l'effetto di nna CO'^a, P. SuUae causam, Cic: justitiam (la giustizia
def. ictus ac repellere (di panni), Caes.: ni- = il giusto), Cic. improbitatem, Cic. e def.
: :

mios solis ardores (di viti), Cic. frigus (della : crimen, difendere un'accusa, un capo d'ac-
toga), Hor.: def. bellum, sostener la guerra, cusa =
(con ragioni giustificative), confu-
difendersi (contr. inferra bellum), Caes.: in- tare, purgare sé o (delVavvocnto) Vaccusato
juriam, Cic: civium pericula, Cic. colV indie, : da una imputazione, giw^tificare da un'ac-
per via di che? con che? omnes res, cusa fdelV accusato o del suo difensore; contr.
quibus ignis jactus lapides defenJi possunt, probare crimen, delV accusatore), p. es. crimen
Caes.: cum vi vis illata defenditur, Cic: col- navale, Cic: crimen istius conjurationis, Cic:
l'indie, a chi? solstitium pecori, Verg.: parim., noxiam, Ter. Phorm. 225 con minute :

coli' indie, donde? proxiraus a tectis ignis specificazioni, alqm de ambitu, Cic: alqm in
defenditur aegre, Ov. : vim suorum (contro i judiciis, Nep.; alqm in capitis periculo, Cic:
suo periculo (in tutto come il suo pro-
SM02/' prò D. Matrinium apud M. Juniurn Q. Publicium
prio p.), Caes.: assol. =
frenare (in un in- praetores, Cic: regem contra atrocissimum
cendio). Tac. ann. 15, 38 extr. crimen, Cic: contra hunc judicio privato cau- ^È
IIJ difendendo = difendere, proteggere, sam alcjs, Cic: causam istam contra (in con- (
ìnantenere, preservare, tutelare, guardare (contr. traddizionc conj facta tua et contra scrìpta,
oppugnai'e, impugnare, combattere, deserere, Cic: alqm adversus Hiempsalem regem enixe,
abbandonare), e def. se e sempl. def., difen- Suet.: quindi pregn. =
dire per sua difesa
dersi, porsi sulle difese, guardarsi. A) propr., (giustificazione), recare addurre o sostenere
\) in gen. : a) generic: alqm, Caes. se, Val. : per o in sua difesa o giiLfti/lcazione (come ra-
Max.: sui defendendi causa telo uti, Cic: def. gioni giustificative), cercare di giustificar sé o
domini caput, Cic. : rem publicam, Cic. : col- lapropria causa con, questo e quello, tu mihi
Vindie. con che cosa? jure se potius quam ita defendas: « non est ista Verri numerata
armis. Cic. : se telo, Cic. sua tecta custodiis
: pecunia », Cic: colVacc. gen. neutro di un
vigQiisque, Cic: coli' indie, da che? da- pronome, liaec te dicere aivjuum fiiit et id de-
vanti a che? gladio se a multitudine. fendere, Ter.: quid enim defendit? Cic: col-
Sali.: vitam ab inimicorum audacia telisque, Z'acc. e Tinfin., id aliorum exemplo se fecisse
Cic: alqm ab co periculo, Cic: alqm ab injuria defendit, Cic. al passivo col nom. e Tinfin.,
:

alcjs, Caes.: senza oggetto, quod et ab incendio cum vi quadam reus id quod fecerit, fecisse
lapis et ab ariete materia defendit, Caes.: af- defenditur, quindo in difesa delVaccusato si
fatto a.<;sol., duo adulescentes filli, qui et sen- dice che egli abbia, ecc., Cic. do inv. 2, 98.
tire et defendere facile possent, Cic. |3) come b) difendere, patrocinare, sostenere, dimostrare
t. t. milit., Caesarem, Cies. : Aeduos, Caes.: cercar di dimostrare un'asserzione, Opinione,
castra, Caes.: moenia. Sali.: colVindic. con di fronte a contraddizione o disapprovazione
che? manu, Caes.: colVindic.
def. se armis, se {contr. oppugnare, improbare, repudiare), def.
contro chi? senatum contra Antonium sententiam, Cic: rem def in suis disputatio-
(delle legioni rom.), Cic. se armis adversus
: nibus {contr. oppugnare) , Cic. colV acc. e :
733 defilerò defero 734

Tinfin., Cic: sey. da prop. relation, non est tare prendere, apportar seco e simili, 1) in
facile defendore, cur, ecc. fdimostrurej, Cic. gen.: rainalia arida tecto, Ov.: pueros protinus
defin. 2, 117. ad ripam Tiberis, Val. Max. deferri in cul-
:

B) soxtaiieì-e, occupare una carica, un ob- leum conjectum in profliientein (di pers.),
hlù/o,una parte, coinmune offRium censurae, Cic: def. niateriam omuem infra Veliam, Liv.:
Cic. aotoruni partes officiumque virile (del
: hunc sub aequora, sommerg^.re, Ov.: quis te
coro nella tragedia), Hor. alterum in acie : mihi nubibus actani detulit in terras ? Verg.
cornu, aver dentro come comandante, Curt. Cosi partic: z.) portar seco, conducendo,
dt'-leili'l'O (faeno o), are, spolpure, esam-ire condurre in basso, a) di fiumi, ecc, trasportare
con usuri; proviucias, Cic. parad. (3, iii. oggetti, coiulur (seco) secoiulo la coì-rente, tra-
dei'«?iisìfo,ònis, f. (def.'ndo), dìfcsu, JJ colle scinare, excipe. e dolia, quae amnis defert, Liv.:
armi, come 1. 1. milit.: castroruin, urbis, Caes.: incubans cortici secando Tiberi ad urbein de-
a defensione desistere, Caes. IIJ in discorsi fertur, galleggia sul Tevere verso, ecc., Liv.
e scritti, difesa conlro (usalti, attacchi, accuse, ^) al passivo, di fiumi stessi ^= scorrere,
confutazione, (/iiistijìcaziunb. nella vita privata flumina, quae in mare deferuntur, Plin. ep.: e
e pubblica, partic. in giudizio {contr. accu- partic. pres. deferens [intendi se) che scorre =
satìo): come azione, tato. spec. fpartic.
a) nel suo letto, tra le sue sponde, flumina liquida
nel phtr.J =
modo dì difesa, lui/ione, tnezzo, ac deferentia (contr. rigentia gelu aut campis
foriHu di difesa, defensionis constautia, Cic: superfusa), Plin. pan. 82, 5. b) diroccando,
col gemt. sofjfj., def. ejus, Cic: col genit. ogr/., rimovendo, trasportar giù (edi/lvare), trasferire,
def. alcjs, Cic: def. salutis meae, Cic: def. cri- rimuovere O far rimuovere in yiìi, far peì-ve-
miuis, difesa di un'incolpazione == giustifica- nire, aedes suas sub Veliain, Cic: aedes in pia-
zione da un'accusa, Cic. ed a. : defensioiies nura, Liv. {cfr. fig. fortunam suam in pla-
stupiomni, Cic: tot defensiones, Cic: probare num, Sen. tranqu. 10, 6) : castra in viam, Liv.
liane defeusiouein, Cic: defensiunem alcjs o 2) partic, con rapidità o violenza portar
alcjs rei suscipere, Cic: defensione illa uti, già, spiiujere, precipitare, a) generic: alqm in
Cic: coli' indie, a che? ad istam oniuem ora- abruptum barathrum, CatuU.: ferrum delatum
tionein brevis est defeusio, Cic. colVindic. : {immerso) in pectus, Tac: comun. al passivo
contro che? defensiunem centra criinen = precipitare, in foveas deferri, Curt.: deferri
ju legitimis judiciis non liabere, Cic. b) come ad terram [contr. allevari ad csielnm, di pers.J,
discorso, come scritto, difesa discorso in = Sen.: casu (per cadutaj deferri in terram, ca-
difesa, scHtliira in difesa, discorso, scritticra dere al suolo (di bambini), Quint con dopp. :

apoloyefica, apoloyia [cuntr. aCCUSatio), Cice- nom., praeceps aerii specula de mentis in un-
ronis defensio ad versus Asinii Galli libros satis dasdeferor, Verg.: trasl., ut non solumauribus
erudita, Suet. :defensionem causae suae seri- acciperetur, sed etiam oculis cerneretur, quem
bere, Cic. et ex quanto regno ad quam fortunam detu-
de l'iisTto, avi, are (freq. di (l'^i'mlo), di- lisset, Nep. Timo!. 2, 2. h) pregn precipitare ,

fendere ripetutamente, soler difend. re,di i-.ulere, ^^precipitare in terra, abbattere, terrae mo-
a) come oratore davanti ai giadwi, causas, tus) defert montes, surrigit plana, Sen.: al
Cic. Brut.100 e segg. b) come propugnatore passivo = precipitare, rovinare (intr.), per pre-
d'una opinione: ejus sententiaiu ita studiose, cipitia deferri, Quint.
ut, etc, Cic. II) portare da un punto di partenza ad
deeliso, are (intens. di defendo), difen- un punto finale, ad una metn =
portare, tras-
dere continuamente, ripetutctinente, tutelare, pro- portare, recare, arrecare, trasferire, consegnare,
tei/i/ere, uioenia, Sali.: arinentuin, Ov.: alios ab rimettere in qualche luo,/o, passivo deferri
hustibus, Sali. SpeS.SO =farsi recare o poi-tare, X) propr.l
deoiisftr, òris, m. (defendo), IJ colui che \) in gen.: a) generic: a) (^Épers.: pecuniam
allontana, cai iinitatuni suaiuni, Cic. necis, : atque arma, Tac: eodem pecuniam, quae su-
Cic. : periculi, Cic. IL) difensore, 1) in gen.: pcrest, Liv.: quo (dove) me deferre paratis?
a) di pers., come t. t. milit. (al plur. spesso Ov.: ad causas judicia jam facta àomo, portar
=^ presidio, scoria), paucitas defcnsorum, Caes.: seco già pronti, Cic: id (candelabrum) in prae-
oppiduin vacuuiu a defensoribus, Liv.: def. toriuni, Cic: commeatuni in viam (sulla via),
teinploruin atquc tectorum, Cic: depellerc de- Liv.: alqm in curiam, Liv.: l'unus Romani,
fensores vallo muuitionibusque, Caes.: niuros Aur: forma excellentes (virgines) demos,
Vict.:
defensoribus nudare, Liv.: niurus defensoribus Liv.: alci epistulam, Cic: ad alqm litteras,
nudatus est, Caes. b) di e. inan., bis defenso- mandata, Caes.: co/ri nrfic. con che? (in
ribus, col riparo di questi fcontraffortij, Caes. che? sopra che ?), caput ad Sullam usquc
b. G. 4, 17, 10. 2) difensore, propuijiwitare, pa- ab Janiculo ad aedem Apollinis manibus ipso
trocinatore nella vita politica e privata, par- suis detulit, Cic. fr.: al passivo, lectica (in
tic, in tribunale {contr. advcrsarius, petitor o lettiga) deferri in castra, Suet.: sen itorum
accusator), dellnsores vostri, Sali. def. opti- : hunieris/s(«//r; s^xfZ/e) in campum deferri ere-
uiatiuin, Cic: juris et libertatis, Cic: causae marique, Suet. ^) di e. inan.: fuluicn detulit
meae, Cic: constituere alci defensorem, Cic: in terras mortalibus ignein primitus, Lucr. de-
cxsistere salutis defensorem, Cic. fieri defen- : tulit aura preces ad me, Ov.
sorem Cic
alcjs, b) in ale. t. t. del linguaggio puhbl., def.
defenslrix, strlcis, f. (defensor), protet- sitellam, portare o far portare l'urna colle
trice, Ci<;. fr. sorti (affinchè il popolo voti nei comizi), Cic.
dé-lero, t'uli, làtuin, ferre, 1) dell'alto in prò Corn. 1, fr. 2!) e 30 (13 e 14): de M.
busso portar jfih recare (inviare) o traspor- Octavio, far votare iidorno a 31. Ottavio tri-
735 defero defero 736

buno della plebe, Cic. de nat. deor. 1, 106: Nep.: delatum ab Augusto consulatum acci-
partic. spesso def. ex aerarlo o def. in aera- pere, Tac: def causam (condotta del processo)
rium ad aerariam, trasportare dall'erario ad alqm, Cic. negotium ad eollegam ejus.
:

(dove oltre al denaro, venivano custoditi Cic: primas (la pi-ima parte) ad alqm, Ck. :

anche le insegne, i decreti del Senato, il bi- secnnà&s (la seconda parte) alci, Quint.: alci
lancio dello Stato, ecc.), portare nelVer., re- auguratum, Cic: imperium alci, Tac, o ad
care, consegnare, deporre, Li\.eda.: e similm. alqm, Cic: alci praeturam, praefecturam fa-
def. omne aurum. argentum, aes signatura brùm, Cic: alci regnum (contr. regno uti
ad triumviros mensarios extemplo, Liv.: def. nolle), Cic: a J alqm summam imperii, sumrnam
censura Romam, presentare in JRoma il censo rerum, Nep. y) '>'ecare, trasmettere q.c. a qual-
della provincia (dei censori nelle colonie), cuno per il suo parere, decisione, portare q.c.
Liv. 29, 15, 10 e 29, 37, 7 (div. da def. cen- innanzi ad uno per la sua decisione, pro-
sura, di cittadini romani, V. sotto n" B, 2, porre, sottoporre, presentare q.c. a qualcuno per
b, P, YY)- Usuo parere, decisione, rem, Cic: remadcon-
2) partic: a) suo malgrado, violentemente, silium (consiglio di guerra), Caes.: rem o cau-
condur via da Un luogo ad un altro, a)ge- sam ad senatum, Cic: ad alqm controversias
neric. =
trasportare, condurre, spingere, far suas litesque, Eutr.: id postero die senatui,
giungere, al poSSlVO =
essere condotto tras- Nep.: alqd in forum judiciumque, al foro e in
portato, arrivare, pei-venire, hos ad magistratUS, giudizio, Cic. Caci. 35.
si qua te fortuna detulisset, Cic: di e. inan., b) recare a qualcuno q.c. come notizia, av-
si forte 60 deferret fuga regem, Liv.: quod viso ecc. verbale o scritto =
(riferire a qual-
(jaculum) detulit error fcolpo in fallo) in Idan, cuno, partecipare, notificare, raccontare, anmtn-
Ov.: al passivo, jumenta errore delata per ziare), recare qualche notizia ad alc, palesare,
quattuor stadia, Curt.: Perseus rex fuga cum confidare q.c. a qualcuno, avvinare qualcuno
decem milibus talentùm Samothraciam de- di q.c, svelare, parlare di q.C COn qualcuno,
fèrtur, Justin.: optatum negotium sibi in sinum sociorum populique Romani querimonias (di
delatnm esse, gli sia caduto in grembo (fig. = ambasciatori), Liv.: def. filsum equitum nu-
accaduto inaspetta tamentej, Cic. Verr. 1,131: merum, Caes.: bis falsa, Nep.: alcjs Consilia ad
al passivo con agg. predio., alqs defertur adversarios,Cic.: haec ad Antonium statim per
vivus in manus militum, Cic. ad Att. 12, 2, 1. Graecos defSrebantur, Caes.: de quibus quod
P) come t. t. naut.
=
condurre, spingere, sbat- inimici deferrent ncque creJendum, neque ne-
tere, al passivo anche =
giungere (intr.) in glegendum putavit, Nep.: in Cartliagiuem (a
qualche luogo, pervenire, alqm ex alto iguotas Cartagine), Nep.: colT&cc. e Z'infin., defertad
ad terras et in desertum litus (di tempesta), conjectorem quidam soraniasse se ovum pen-
Cic: si aestus deferre naves in terram posset, dere ex fascia lecti sui cubicularis, Cic
Liv.: onerariae (naves) duae paulo infra de- Così partic: come 1. 1. giurid., di delatori,
latae sunt, Caes.: una (navis) delata Oricum, denunziatori o accusatori, aa) nomen alcjs o
Caes.: e così di pers., defer.i longius, Caes.: in alcjs rei O nonien alci def., citare, deferire il

Italiam, Jnstin.: Siculam ad Aetnen, Ov. nome di una pers. (o cosa) davanti al pre-
h) portar! /][.C. al mercato, ntetterc, offrire in tore, porre alcuno in istato d'aecusa, Cic: no-
vendita,\idjamus hoc quanti (qiianto, quanto men amici mei de ambitu, Cic: eidem Sopatro
caro) deferatur, Sen.: duas Veneres (statue di ad Verrem ejusdem rei nomen, Cic PP) indi-
Venere) eodem pretio def., Plin. cium deferre ad alqm, partecipare, deferire la
B)trasl.: 1) in gen., coli' indie, del dove? notizia di un delitto al pretore, ecc., Liv. e
con avv. con ad o in e Face, eadem for- Curt. YY) lief. crimen, portare, produrre un'ac-
tunae pignera in discrimen, porre in giuoco, cusa davanti ad un magistrato, Cic. ed a.:
Liv.: fabulas in certamen, recare al concorso, def. crimen ad me, Cic: crimina in /^contro)
Quint.: ad agendum niliil cogitati praemedita- dominum, Cic: def. crimina de Perseo, Liv,
tique detulisse (aver recato seco), Quint. S5) def. alqd o de alqa re o de alqo, riferire,
2) partic: a,) partecipando, portare ad al- denunziare, notificare q.c. al pretore, ecC, far
cuno, presentare, offerire, partecipare, scompar- denunzia intorno a q.c qualcuno, haec
tire, prestare, trasmettere, tolv. anche proffe- omnia indices detulerunt, rei confessi sunt,
rire [contr. accipere, auferre ab alqo, negare, Cic: pecuuiae peculatura, Tac:
def. publicae
accipere nolle, alqa re uti nolle), a) gener-ic: quaravis ea quae audiverat ad Neronem detu-
si quid petet, ultro defer, Hor.: obvias opes lisset, Tac: de defectione patris def., Nep.:
def. (degli dei), Tac: def jusjurandura, oòW«- commodius fecissent tribuni plebis, Quirites,
gare al giuramento, deferire ilg. (contr. jusj. si quae apud vos de me defórunt, ea coram

referre, riferire, 1. 1. giuri'!.), Quint.: palmam potius me praesente detulissent, Cic. ss) def.
ejus rei alci, Cic. : nlci pra:_>iiiiuni di^'nitntis alqui, dciiìin-^Kiri', (li'ferire, accusare aìC-, alqm,
(contr. denegare), Cic: pacem hostibus, Liv.: Quint. e Tac: alqm ad senatum, Suet.: col-
universum studium suum et benevolentiam ad l'indie come chi? mediante acc. predio.,
alqm, Cic: omnem suam auctoritatem, gra-
ei Brutum Cassiumque reos caedis absentes,
tiara, ad hoc negotium confi-
copias, -opes ^\XQÌ.: colT indie di che? per che cosa?
ciendum, Cic: con acc. predio. alci Octaviam , coZ genit., deferri majestatis, Tac: o al pas-
sororis neptem condicionem (come partilo), sivo col nom. e Tinfin , Libo Drusus defèrtur
Suet. Caes. 27. moliri res novas, Tac: o mediante unaprop.
a qualcuno q.c. perchè la
p) trasmettere con tamquam e il cong., Tac: affatto assoì.,
compia, amministri, regga, incaricare di q.c., et minari et deferre etiam non orator potest,
conferire, proptwr frcquentes delatos honores, Quint.
700
737 defervesco deficio

^) come t.t. piibbl., aaì ad aerarium def.. dele a me stesso), Cic: si plana a nobis (dalla
nel contesto anche sempl. deferre, deporre al- nostra opinione) deficis, Cic.
l'erario, portare far portare in conto nei B) calando, sparendo, ritirarsi rimaner
registri del tesoro, nomina judicum, Cic. Phi!. lontano, staccare, cadere, finire, venir meno,
5, 15: partic. alqm in beneficiis ad aerarium cessare, mancare, a) riguardo all'estensione,
def., nel contesto sempì. deferro alqm, met- ampiezza, grandezza, altezza, del sole e del
tere qualcuno nel rendiconto, nella consegna giorno, tramontare, declinare, spes/nersi, Prop.
dei conti al tesoro, sotto le gralificazioni da e Mela : parim. del sole e della luna, Cic e
distribuirsi (che il proconsole durante la sua Curt.: del fuoco e della luce, venir yneno, man-
amministrazione aveva distribuite pro- care, spegnersi, ubi ignem deficcre extremum
messo di distribuirej e quindi proporre al-
, videbat, Verg. Aen. 9, 352 (diverso da Verg.
l'approvazione del questore del tesoro, racco- Aen. 2, 505, V. n" b) di acque, venir meno,
:

nèandare al tesoro (allo Stato) di aintnettere diminuire, perdersi [contr. Crescere, increscere,
qualcuno fra chi doveva ricevere gratificazioni, exuberare, exaestuare), utcumque exnestuat
Cic. Ardi. 11 Balb. 63: ep. 5, 20, 7. p?) def.
; aut deficit mare, subisce il flusso e riflusso,
alqd in censura, consegnare, indicare, dichia- Liv.: di fonti e fiumi, mancare, venir meno,
rare per l'imposta (di cittadini rom., all'in- essiccarsi, Ov. e Mela : del mondo, sparire,
contro referre in censum [nel catalogo delle morire [contr. nasci), V. Quint. 5, 10, 79 di :

imposte] del censore o dei suoi dipcndentij, opere di fortificazione, piegare, cedere, muni-
patrimonium, Val. Max.: sciie liceat, quanti menta defecerant, Curt. 4, 4 (19 1, 12.
(quanto alto) quidque in censum deferendum b) riguardo all'estensione in lunghezza,
sit, Sen.: pregti., deferri in censum, di pers., cessare, qua deficit ignis (ove non si è spinto il
consegnarsi per l'imposta, Eutr. 1, 7. yy) def. fuoco), Verg. Aen. 2, 505 (diverso da Verg.
censum, consegnare, dithiarare le proprie so- Aen. 9, 352. V. sopra n" a): gestatio buxo aut
stanze avanti al censore, Tac. ann. G, 41. rore marino, ubi deficit buxus, ambitur, Plin.
de-fervesco, fervi e ferblu, "ere, cessar di ep.: partic. di locai., deficiunt silvae, Ov.
fermentare, I) propr.:
bollire, finir di bollire, di e) riguardo alla quantità, numero, conte-
mustum deferbuit, Col: ubi farina deferbuit, nuto, scemare, diminuire, non bastare (piii)f
Cels. II) trasl.: A) (di commovimenti delle '
venir meno, muneaie, far di fedo, a) generic.
passioni) sbollire, calmarsi, quietarsi, defer- (contr. crescere, superare), non materia, non
vescit ira, Cic. B) (quasi come il vino, cessar frumentum d^ficere poterat, Caes.: cum ejus
di fermentare e così) diventar limpido, schietto generis (tali uomini) copia deficeret, Cae.s.:
(thiaro e puro), del discorso, Cic. Brut. 316 ; non deficiente crumena (con mezzi sufficienti),
or. 107. Plin. ep. 9, 10, 2. Hor. : si lacrimae deficient, Ov.: di astr., nec
dofolTsiil^o, V. defatigatio. vero levitatis Atheniensium exempla deficiunt,
dvfr-lTso, V. defatigo. Cic: deficit non voluntas sed spes, Cic: p) di
dcfcliscop (de- fatiscor), fessus sum, fc- pers., cum esset Demosthenes, multi oratores
tisci, diventar ias>.o fino all'esaurimento, es- magni et clari fuerunt et ante fuerant nec po-
sere spossato, stancarsi, indebolirsi, coll'infìn., stea defecerunt, Cic.
neque defetiscar usque adeo experirier, donec d) riguardo alla durata, non bastare, essere
tibi etc, Ter. Phor. 589 nel partic. perf.
: troppo breve, dies deficiat, si velim numerare,
defessus, a, um, lasso sino all' esaurimento, quibus bonis male evenerit, Cic: si tempus
spossato, stanco, stracco,
(contr. iude-
sfinito anni ad bellum gerendum deficeret, Caes.
fessus, integer, recens), milites. Caos.: senatus e) riguardo all'ordine successivo, alla suc-
jam labens et defessus, Cic: coZZ' ab!, di che cessione, cessare, spegnersi, remotus jam defi-
cosa? cuUu agrorum, Cic: satietate, Cic: cientis affinitatis gradus, Plin. pan.: progenies
jubendo, Ov. coli' indie, dove? co^^abl.,
: Caesarum in Nerone defecit, Suet.
defessus omnibus meduUis, CatuU.: trasl., f)riguardo all' intensità, alla forza interna,
di astr., defessa accusatio, fiacca, Cic. I. al grado, diminuire, scentare, venir meno, af-
Verr. 31. fievolirsi, indebolirsi, spegnei:^i, andar in rovina,
defìcTo, feci, fectum, ere (de e facio), sparire, cadere, essere o sentirsi spossato (affa-
propr. levar via, J) intr. rifl., andar ticato, stanco, stracco, lasso, sfinito), perder In
via, ritirarsi, e precis.: k) sciogliendo forze, a) di sogg. mnter., e precis. di membra,
un'alleanza, un patto, staccarsi, ribellarsi, forze del corpo e simili, deficiunt corpora,
mancar di fede, a.) in SCnsO poUt. (contr. in Quint.: inclinatum ac deficiens caput, Curt.:
fide manere, ad officium redire), defecerat Sa- membra deficere coeperunt, Curt.: me tenuit
mus, descierat Hellcspontus, Nep.: ne cuncta moriens deficiente manu, Ov. : deficiunt ad
Gallia deficeret, Caes.: ut civitates ejus in- coepta manus, Ov.: deficientibus animis, mentre
aulae numquam p»stea deficerent, Cic: col- che l'animo veniva meno. Liv. quamvis con- :

T indie, donde? colVah e l'abl., rar. col senuerint vires atque defecerint, Cic: della
setnpl. abl., ceteri qui una cum ilio a re pu- voce e discorso, vox jam detìcero coeperat,
blica defecerunt, Cic: numquam isti populi, Curt.: credo, si mei.s horis in accusando uti
nisi cum deerit ad queni desciscant, ab nobis voluissem, vererer, ne mihi crimina non sup-
deficient, Liv.:illis legibus populus Romanus peterent, ne oratio deesset, ne vox viresque
prior non deficiat, antica formola di giura- deficerent, Cic: deficiente oratione, mancan-
mento in Liv.: colV indie, a chi? con ad dogli le parole, Liv.: di condizioni fìsiche.
e Tace, defecere ad Poenos hi populi, Liv. itaiiue et animantes, cum calor defecorit, tum
1») moralm. intellett. si virtute defoceris, interire, Cic: di condizioni politi -he, boUum
Cic: ut a me ipso deficercni (dicentassi infe- ibi aliquando defecit. Fior.- dicondizioni Intel-

Georges-Calonghi, Dizionario latino-italiano. 24


739 ilefìaro defilo 740

lettuali e morali, nisi memoria forte defecerit, Hirt. b. G.: anima defici, perdere i sensi, venir
Cic: utcumque defecere mores (educazione e meno, Curt.: Consilio et ration\ Cic: tempore
costumi), Hor.: cur deficiat animus? Quint.: deficiar, tra'jicos sipersequar ignes, Ov.: par-
ut ìd (odium) in me un potius quam in optimo > tic, perf., aquà ciboque defecti, Quint. defe- :

quoque et in universa civitate deficeret, ces- ctus pilis, dal p lo non ancora folto, Phaedr.:
sasse fsi calnv(s-<('J, Cic. poet. coWinfin. : = ora di sogg. miter. o astr., Apulos Campinos-
vessare dt, ecc., Lucr. 1, 1040. ^) di SOgg. que agros opiniis non defici segetibus, Mela:
pers., metlicus si defìcere aegrum non intel- haec amoenitas deficitur aqua salienti, Plin.
legit, equus deflciens procubuit, Curt.:
Sen. : ep.: con ut e il cong., Sen. cp. 42, 4: e partic.
malie eum deficere quam desinere, che gli perf, defectum corpire caput, che manca del
manchi jìrima il fiato che la parola, Quint.: busto (= spiccato dal busto), Plin. pan. de- :

iiec tameu illi defecerunt (si stancarono [nel- lecta vigore cervix, Ov.: sanguine defecti artus,
l'investigare]), Cic.: coli' indie, jìer che esangui, Ov. P) assol., pregn. pcrdm- le =
cosa? con e A e .^ lassitudine, Liv.: sanguine foì-ze (il fiato), essere slnlto, stanco, spossato,
et spiritu, spirare per la perdita di sangue, sentirsi sfinì o, ecc., in qu) non modo defici
Val. Max.: Gallicis tot bellis, diventar debole, (perdere il fi'tto), sed etiam laborare (inciam-
invalido. Caos. tota mente, perdere affatto
: pare) turp"- est, Cic: non usque aieo defectum
il senno, uscire affatto di senno, Ov.: animo, (esse) Germanicum, Tac: e panie, defectus,
perdersi d'animo. Cic. ed a.: poet. coU'inhn., fìsicam., indebolito, debole (partic. anche inde-
Tibull. 4, 1, 191. Prega., a.x) perdere la fer-> bolito pr.r Velli), spossato, sfinito, corpus, Tacr
ntezza, smarrirsi d'animo, sed tamen quam diu amor, Ov.
vos eritis in spe, non deficiam, Cic: deficit dS-fJgo, fixi, fixum, ere, conficcare
ingenti luctu rex ipse Latinus, Verg. pp) spi- d'alto m
basso, I) propr., incastrare,
rare, morire, cum deficere eum amici viderent, figi/cre, infit/r/ere, ficcar dentro, cacciar dentro,
Justin.: in ea voce defeeit, Suet.: voces (espres- conficcare, piantare, in modo cllS aderisca,
sioni) deficientis, Tac. stia fermo, a) generic.: tigna, trabes, Caes.:
IIJ v. tr.: a) att., levar via qualcuno, defixis pihs stare (dei legionari), Liv. : ibi
cioè abbandonare = lasciare in asso qualcuno, sudes stipitesque praeacutos, Caes.: asseres in
sottrarsi a qualcuno, anche mancare a qual- terra, Caes. crucem feroce per il martirio)
:

cuno, venir meno, sparire, aver difetto, penuria, in foro, Cic: sub aqua defixae sudes, Caes.: ad
non bastare per alcuno, a.) di pers.: me Leon- extremum nmsculi tectura quadratas regulas,
tina civitas atque legatio propter eam quam Caes. b) partic., conficcare, piantare, immer-
dixi causam defecit, Cic: genitor Phaéton tis gere un'arma dt punta o di taglio, sicara in
(il dio del Sole) cura deficit orbem, si sot- corpore consuUs, Cic: male sustinenti arma
trae al mondo (si oscura, si ecclissa), Ov. : gladium superne jugulo, Liv. I£) trasl. :

assol., dubiis ne defice rebur,, non (mi) abban- a) rivolgere fisso, duro, immoto, attonito gli oc-
donare, Verg. ^ì di sogg.imn.: oloc) coU'acc, chi, lo spirito, ecc., oculos in vultu regis,
pers.: ipsos res frunientaria deficere coepit, Curt.: ot'ulos in terram, Quint.: os (ora) in
Caes.: cum non solum vircs deficere coepissent, terram, Curt.: Libyae lumina regnis, guardar
Cic: deficient inopem venae te, ni cibus ac- fiso verso, ecc., Verg. : onines vigilias, curas,
cedei, te povero vinceranno le vene (ti verran cogitationes in rei pubhcae salute, Cic: iu eo
meno le forze), Hor. : ii, quos discentes vita fa ciò) mentem orationemque, Cic: quousque
defecit, Cic. : me dies, vox, latera deficiant, si humi defixa tua mens erit? Cic: in cogita-
hoc nunc vociferari vehm. , Cic. {cfr. sopra tione defixum esse, essere asiorto in profondi
n" I, B, d) ncque est periculum, ne te de re
: pensieri (di pers.), Cic: senza l'indie, dove?
])ublicadisserentem deficiat oratio, Cic: pru- defixit oculos, guardò fisso innanzi a sé (a' tri
dentia numquam deficit oratorem, Cic: ea me intende che guardò l'urna, altri « a terra »,
solatia deficiunt, Cic. coli' indie, per che Tac. ann. 3, 1 e cosi raaesto defixus lumina
:

cosa? nostros vires lassitudine deficiebant, vultu, che con volto mesto giiirda fiso in-
Caes.: coli' indie, in che cosa? dove? vox nanzi a se, Verg. Aen. 6, 156: parum defigunt
cum defecit in ilio loco: « Si sciens fallo », animos (non si rivolge abbastanza att''nta-
Ole: si me in non modo
mea querimonia . . . mente lo sguardo sopra un piunto) et inten-
vires sed etiam vita deficiat, ini minchi, Cic: dunt in ea, quae perspicua .sunt, Cic. Ac. 2,
colTindìc. a che? quia coiisulem ad regen- 46. b) tener ferma in qualche luogo, a) e.
dum equum vkes deficie'iant, Liv.r poet. col- inan., render stallile, iminobiir, radicare profon-
/'infin., nec me deficiet nauta? rogitare citatos, damente, nel passivo, essere radicato, tenersi
io non cesserò, Prop. 1, 8, 28. p?) coZZ'acc. fermo, aver fondamento, virtus est una altissi-
di cosa: linguam defecerat humor (saliva), mis radicibus defixa, Cic. salutem teniporum
:

Ov.: noctesleutus non deficit \\\ì.moi (rugiada), praesentium spem reliquorum in hoc uno ju-
Verg. dicio positam esse et defixam, Cic. P) ogq.
b) pass. : a) deficitur alqs o alqd ab alqa pers., far stare immolo in qualche luogO, far
re o sempl. alqà re, una pers. o cosa viene rimanere immobile, quasi attaccare, aciem (un
linciata abbamlonata q.C. è presso
d'I q.C. , , esercito) in his vestigiis, Tac. : defixus va uà
alla fine per quilcuno, q.C. abbandona qual- in ora, Prop. e) legnre quasi in un posto quale,
cuno, q.C. vien meno o cessa a qualcuno, qual- per l'aspettazione, maraviglia, timore, ecc.,
cuno è senza q.C, qualcuno manca o patisce rendere immohile (senza movimento), rendere at-
difetto di q.C. {quindi contr. abundat alqs o tonito, degli chi ; aj^hiucciarc, del cuore; di
alqd alqa re), ora di sogg. pers., defici a viri- avvenimenti, casi, circostanze subitanee, de-
})us, Caes. defici copia pabuli frumentique,
: tìxerat pavor cum admiratione Galles, Liv.t
741 defingo dofleo 742

utraque objecta simul res oculis animisque razione minuta, liominum et tcmporum definì-
iinmobiles eos paruinper defixit, Liv.: partic. tioae sublata (senza delimitazione), Cic. de
perf. defixus, per meraviglia paura , ecc. ,
div. 2, 110. —
Partic: a) (come t. t. di
cmiie attaecato, die ha itiesso radici, senza moto, logica e retor.J più precisa dichianizione o di-
immoto, iti-iyidito. Galli et ipsi pavore defili lucidazione del concetto, determinazione del con-
primum stetere, Liv.: dum stupet obtutuque cetto, definizione, CoriiLf rlict., Cic. cd a.: al
haeret defixus in uno, Verg. d) impi-imere for- ptlur. , Cic b) determinazione = prcSCri-
temente, profondamente q.c., non modo in auri- zione , illa definitio judiciorura aequorum ,

bus vestris, se in oculis sua furta at- omnium quae Clu. .5.
i^tc, Cic.

que flagitia defixurus sum, Ciò.: ea sententia, df fTnTlT%«is, a, um (definio), definitivo,


quam populi sernio in animis vestris jam ante che definisce, clic dilucida piti da ricino, OOnsti-
defixerat, Ciò. e) come 1. 1. del linguaggio re- tutio ('fondamento), Cic: causn, Cic.
ligioso, stabilire ferinamente, immutabilmente dèflmliis, a, um, partic. agg. (r^t definio),
J.C., dichiarare come, ecc., quae augur injusta
definito, limitato, determinato, anche circoscritto,
nefasta -vitiosa dira defixerit, irrita infectaque conrd. certus et definitus, Cic. e Quint.: contr.
sunto, Ciò. de legg. 2, 21. f) come 1. 1. del ;
infinitus, Cic: contr. groiernlis, Quint.
linguaggio degli incantesimi, incantare, esor- <lc-!'7o, fieri, come pass, di deficio, man-
cizzare, sagave Poeniceà defixit nomina cera, I cari: défit, Verg.: defieri, Ter.: defiet, Liv.

Ov. : caput (illius sanctum tibi dira impreca-


>
de flit;;' ratio, ònis, f. (deflagro), ai/bruda-
tione defigis, Sen. I
mento, incendio, Vatulare interamente in Jiatmne,
dw-lin^o, fictnm, ere, formare (de-
finxi,
'
completa roeina, completo annientemento per
forntaì'e), retare in una foìnna (far comparire), . mezzo del fuoco, caeli atque terrarum, Cic: urbi
sarcastic. trasl. (di poeti), Rheniìntema caput, I deflagrationem minari ffig.J, Cic.
Hor. sat. 1, 10, 37. I
di*-ilaa;i*0, avi, atum, are, ardere, ahlrru-
dC-f "ilio, itum, ire, definire, limi-
ivi e li, ciare, bruciar completamente, confumiirsi inte-
tare, circoscrirere, IJ propr.: ejus fiindi extre- i
ramente nelle fiamme (nel fuoco), incendiarsi,

mam pattern oleae directo ordine definiunt, ] I) propr.: a) di sogg. m«ter.,alcjs domus de-
Cic: illi orbes, qui caelum quasi medium divi- \
flagrat, Cic. (fig-)'- eodem die Aquilonia et Co-
dnnt et aspectum nostrum definiunt, Cic. : minium deflagravere, Liv.: onmis hic mundus
II) trasì., 1) m'diunte delimitazione, stabilire ardore deflagrat, Cic: partic. perf. deflagratus
piti da vicino, segtuire, indicare, significare, de- = incendiato, completamente ablyruciato, arso,
tei-minare, fissare, compì-eiulere, cur euS (agros) fana fiamma deflagrata, Enn. tr. fr. : fig., in
non definis ncque nominas? definio, inquit, cinere di pers.:
deflagrati imperii, Cic. P)
Italiam, Cic. rem def. et breviter illustrare
:
'

Phaeton ictu fuhniiiis deflagravit, Cic. de ofi".


verbis, Cic. cur buie (Siciliae) praecipua lex
: ; 3, 94 e pregn., abbruciare intieramente
: per- =
iHJuriae definitur ? viene per questa ecc., , dere tutti i suoi averi in un incendio, Cic.
Cic. : non est ex perduelUum numero
pirata '
Sest. 99. II) trasl., sfunuire, calmarsi, .sedarsi,
definitus, non è compreso nel numero degli defiagrant irae vestrae, Liv.: deflagrante pau-
autorizzati a far guerra, Cic. Così partic., I
latim seditione, Tac
a.) come t. t. della logica e retorica, fissare più !
dC-(l«'oio, flexi, flexum, ere, IJtr. a)pie-
da vicino il SUO COncettO, il SUO pensiero, dare I
gare dall'alto in basso, torcere, ramum olivae,
la determinazione di un concetto, definire q.C, 1 Col. : tenerum prono p mdere corpus (della
animi perturbationes, Cic: def. rem non posse, ':

vite), Catull. b) piegare, rimuovere lateral-


Cicj vim vocabuli o rem def. verbis, Cic. : vo- mente, \) propr.: ^.) riguardo al movimento ;
luptatem rem latentem o
sic definiunt, Cic. : \ tela (di una divinità), Verg. alqin de via
:

res involutas definiendo explicare, Cic. con : :

ffig.J, de curriculo petitionis ffig.J,


Cic: se
una prop. relat, placet ante definire, quid sit '

Cic: amnes in alium cursum, Cic. ad Gallos :

officium, Cic. b) con decisione, precetto, or- '


cursum (di una cerca), Liv. b) riguardo alla
dine, stabilire, fissare, determinare, assegnare, :
direzione, al sito : ora, quae a Bosporo ad Ta-
adeundi tempus, Caes.: suum cuique locum, naim usque deflectitur. Mela: pregn., novam
Caes.: iis magna praemia, Nep.: potestatem in viam, far correre lateralmente, Liv. 39, 27,
quinquennium, Cic. con una prop. relat., ; 10. 2) trasl. a) generic.
: lumina bocchi), :

quam vitarn ingrediar, definias, Cic.


al pass. : Ov.: nusquam ab alqo oculos, Liv. declinare :

colVa.cc. e rinfln., Cic. do fat. 9. 2) rinchiu- : a proposito et deflectere sententiam, rivolgere


dere entro limiti, confini ; mantenere, limitare, il pensiero (sopra q.c. d'altroj, Cic: factum
ut aliquando totani hujus generis orationem in alqm, addossare, Quint. b) pregn., volgere
concludam atqu'' di-finiam, Cic: oratio mea eis \
dall'altro lato (buono o cattivoj, cambiare,
fere ipsis limiterà agli
defiuietur viris (si mutare, VOX imbcciUa coglt iiitcìTnittere et de-
uoìn.), qui hoc sermone contincntur, Cic: ami- flecteri-, d'interrompere e mutar tono, (Juint.:
citiam parjbus officiis atque voluntatibus, limi- , virtutes in vitià, Suet.: ad (secondoj verba
tare colVeguale misura della cortesia e del- I
rem, Cic. II) intr., piegare, sviarsi, scostarsi,
l'inclinazione, Cic. , lypropr.: a) ingerì., tantuluin de recta re-
dufTnTle, avv. (definitus), determinata- : gioiie (fig-J, Cic: de ira (f>g., dalla consuetu-
mente, lìreeisamentc, Cic ed a.: voi separatim dine), Cic h) pregn., allontanarsi dalla (retta)
(senza speciale relazione, astrattamente) di- :
via, defli'ctainus, Plin. ep.: in Tiiscos, Plin. ep.:
edre solcmus de genere universo vel definite paulo ad visendum Apim, Suet. 2) trasl., di
(in modo concreto) de singulis temporibus, Cic. pers., a ventate, Cic: ad lyrica, Plin. ep.: del
dèrrnilTo, Ònis, f. (definio), limitazione, discorso, oratio redeat illuc undo deflexit, Cic.
circoscrizione, trasl. -^ determinazione, dirhia- dò-Ileo, flèvi, flètum. ère, TJ v. tr., piim-
743 deflexus deformis 744

gere ale. q.c, 1) in gen., natos, Mela: fra- inde color, Tibull. antequam tenerae sucus
:

tres aut filios, impeudentes inter


Justìn.: casus defluat praedae (dat.), Hor.: dei capelli ca- =
se, Cic: seg. da quod fchej, Val. Max. 6, 2, 8 : dere, extemplo tristi medicamine tactae deflu-
assoL, dum assident, dum deflent, Tac. in : xere comae, Ov. b) in senso astr.: a)dipers..
amici sinu deflere {sfogare il proprio dolore aiutar perduto =
divenir infedele, ex novera
piau'jendo). Plin. ep. 2) pregn., dire, far co- tribuiiis, quos tunc habueram,uuus me absente
noseere, esporre, raccontare q.C. tra il pianto defluxit, Cic. Sest. 69. p) svanire dalla me-
(con lagrime O cordoglio), haec ubi deflevit, moria, uscir di mente, illa (merita) cito defluunt,
Verg.: haec (questo accidente) qua miseratione Sen.: id tibi ne vacuo defluat ex animo, Prop.
deflebis, (come poeta), Plin. ep. IIJ v. intr., Y) passare, riguardo al tempo, dileguarsi, spa-
strtiggersi in pianto, Prop. 1, 16, 13, Justin. rire, ubi salutatio defluxit (e passata), Cic:
18, 4. 13. sic horridus ille defluxit numerus Saturnius,
^
tlr-i1c\US, US, m. (deflecto), piegamento, Hor._
diiìto-rnumento
, sviamento , egregius liuniaui dc-f«dìo, fòdi, fissum.ere, scavare in
animi ab odio ad gratiam deflexus, Val. Max. giù, IJ sotterrare, interrare, mettere sotterra,
Max. 7, 3 in.
4, 2 in.: simihn. Val. nascondere sotterra, sepclUre, a) Ogg. inan..
du-ilrtre*>CO, flòrui, ere, sfiorire, perdere il a) generic: vites et arbores, Curt.: defossus
fiore, IJ propr. (contr. florere coepisse o inci- stipes in agro, Ov.: signum (statua) septem
pere) di fiuri, CatuU.: di biade. Col. e Plin.: pedes altum in terram defodi, Liv.: def. mu-
defl. aut morbo aut vetustate (della bellezza rices ferreos in terram, Curt. p) conservando,
fisica), Cornif. rhet. IIJ trasl. venir meno, = nascondendo, quidquid sub terra est, in apri-
perdersi, Cic. e Liv.: decadere, Cic. Brut. 317. cum proferet aetas; defodiet condetque ni-
de-llùo, fluxi, fluxum, ere, scmt-er giù, tentia, Hor.: sacra (reliquie) condita in do-
IJ in gen., scorrere, venir giù, \)propr.: a) di proximo aedibus, Liv.: cotem
liolis def. sacello
acque ed altri liquidi: Hypanis diu qualis et novaculam in comitio, Cic: pai-tic, aurum,
natus est defluit, Mela: defluit lapidosus rivus, Cic: talenta cadati argenti, Verg.: thesaurum
Ov.: fluinea moute defluens, Sali. fr. defluit : defossum esse sub lecto, Cic. b) esseri anim.:
saxis humor, Hor.: sudor a capite et a fronte quae tanta necessitas hominem ad sidera ere-
defluens, Cic: Rhenus in plures defluit partes, ctum incurvaìdt et defodit (nello scavo delle
Caes.: e ffìg.J e sophistarum fontibus defl. in miniere),Sen. nat.qu. 5, 15, 3: specialm. morti,
forum, pass ire, Cic. or. 96 necesse est, si quid : sepellire, cadaverdomi apud P. Sestium, Liv.:
redundarit de vestro f umentario quaestu, ad o vivi per punizione (specialm. Vestali), Cor-
illum potissimum, per quem agebatis, deflu- neliam maximam virginem (gran sacerdotessa
xisse (sin andato a
finire a), Cic. Verr. 3, 155. delle Vestali), Plin. ep.: alqm def. (a mezzo il
b) di a. ogg., scorrere in giù SulVacqua galleg- corpo) in ludo et vivum comburere, Asin Poli.
giando, medio amni, Liv. medio amui ad Ca- : in Cic. ep.: alqam alta humo, Ov.: con dopp.
sninum, Liv. di ess. anim. e precis. di ani-
: acc, al passivo coti dopp. nom., Corneliam
mali, secundo amni o fluvio secundo, Verg.: Vestalium maximam def. vivam, Plin. ep.: nec
di persone, navigare (tn già), secundo amni, (sacerdos) viva defodiatur humo, Ov.: Manuela
Liv.: ad insulam, Curt. 2) trasl., cadere, ab- Vestalis viva defossa est scelerato campo, Liv.:
bassarsi n poco a poco, dolcemente, a) in senso trasl., defodere se et abdere, ritirarsi e na-
concr.: gleba resoluta defluxit, Curt.: de- scondersi f= ritirarsi nell'angolo più remoto
fluuiit coronae, Cic: ne quid in terram defluat, della casa), Sen. ad Marc. 2, 5. IIJ acavare,
Cic. Cosi partic. a) delTahito, ora scendere a) in gen. =
aprire scavando, terram, Hor.
ondeggiando, pedes vestis defluxit ad imos, sat. 1, 1,42. h) pregn., mettere in terra o sot-
Verg.: ora penzolare, alci toga defluit, Hor. terrascavando, costruire scavando, domus,
P) di cavalieri, ora balzar giù da eavallo, ad minore
Verg.: siros, Curt.: specus, Verg.: in
terram equo (equis), Verg.: ora cadere, Codeta lacum fmi bacino per una battaglia
sdrucciolar giù da cavallo, ad terram, Liv.: navale), Suet.
ex equo in terram, Curt.: in latus a dextro de l'ore, F. desum.
paulatim armo, Ov. b) in senso astratto, deforinalio, ònis, f. (2. deformo), defof-
a.) in gen., scorrer giù =
venir giti, unde tnazione, sjigurnmento, Liv. 9, 5, 14.
haec in terram nisi ab superis defluere deformi!!!, e (de e forma), ì) deforme, sfi-
potuerunt? Cic. de nat. deor. 2, 79. Cosi gurato, brutto contr. formosus, pulcher, hone-
partic. aa) provenire da qualcuno in linea stus), A) fisic: a) di pers. e del loro corpo :
discendente =
discendere da quale, Suet. longus an brevis, formosus au defonnis, Cic. :

Aug. 2. PP) defl. alci, scorrere, cadere adalc, calvitio defonnis, Suet. b) di e. inan.: raotus
toccare, venire a, Hor. carm. 1, 28, 28 {cfr. statusve, Cic: opus, Caes.: solum patriae belli
sopra al ri' 1, a, l'esempio di Cic. Verr. 3, malis. Liv.: aspectus d. atque turpis (contr.
155). p) scorrere allontanandosi = allonta- species honesta), Cic: di suoni e del discorso,
narsi, scostarsia pOCO a pOCO, passare a q.C, sonus Quint.
,
oratio , Quiut. B) morahn. ,
:

cadere in q.C, ab alqo. tralù/nare, Quiut. 10, a) di pers. e di ogg. personif., informe, cioè
1, 126 a necessariis artificiis ad elegantiora,
: ora = incolto, rozzo, volgare, ora =
disonorato,
Cic. ab am'citiis perfectorum hominum ad
: coperto d'ignominia, turi a, agmen, Liv.: patria
leves amicitias (del discorso), Cic IIJ pregn., defonnior, Cic. b) di e inan.: brutto, turpe,
scorrer via, passate, propr., rusticus expe-
1 ) disonmevole, vergognoso, vituperevolCf
ribìittante,
ctat, dum defluat amnis, Hor.: cum hiberni oltraggioso, infame, res turpiculae et quasi de-
defluxere torrentes, Sen. 2) trasl.: a) senso m formes {contr. res honestae),Cic.: spectaculum,
concr., perdersi, venir meno, nullus defluat Liv.: oratio honorifica audientibus, sibi de-
745 deformitas dego 746

formis, Liv.: deforme est: co?Z'infin., Cic: de- pimento dei propri doveri e sim.J, fuggire,
forme mihi existirao, deforma puto, duco, seg. patriam, Cic: aditum et ser-
evitare, schivare,
dIaZrinfin., Plin. ep.,Val. Max. e Justin.: sost., monem alcjs, Caes.: assol., sin defugiant, vi
deformia (cose infami, vergognose) meditali, si sottraggano, Caes.
Tac. Ann. 14, 15. IIj sema forma, informe, dèrunclórìc, avv. (defunctorius), superfi-
animae, Ov. fast. 2, 554. cialmente, causam suam agere, Sen. contr. 10,
defttrinTlas^ àtis, f. (deformis), defor- 2 (31), 18.
mità, bruttesza, A.) fisica, corporis, Cic. e de-t'undo, fudi, fuSUm, ere, versar gUi,
(contr. pulchritudo animi) Sen.: aedifìciorum, I) in gen.: vinum (se. ex dolio in ampboram),
Suet. B) morale, a) deformità, animi {contr. Hor.: ovi album in vas, Cels. IIJ partlc, 1. 1.
pravitates corporis), Cic. de legg. I, 51. b) di- del linguaggio dei riti, libare, versare come
sonore, vergogna, turpitudine, infamia (cOfltr. libazione, vmum pateris, Hor.
dignitas), d. illius fugae, Cic: deformitatem «ie-fuil^Or, iunctus SUm, fungi, scaricarsi
afferre non nullam, Nep. d'una faccenda o d!un obbligo (speciàlm.
deforinTter, avv. (deformis), defortne- gravoso e spiacevole), compiere q^.C, cavarsene,
tiiente, in modo brutto, cattivo. A) fisic: sonare, liberarsi da q.c, I) in gcn.: tam vili munere
Quint. B) moralm. vergognosamente, Quint. e orationis. Piane, in Cic. ep.: defunctus bono-
Suet. ribus, che ha sostenuto tutte le cariche ono-
1. de-fornio, formare
avi, iitum, are, = rifiche (fino al consolato), Cic: d. periculis,
dar forma o figura, ridurre ad una forma fi- Cic. cura, Liv.; tribus decumis prò una, Cic:
:

gura, comporre a conveniente forma, I) propr,, unius poena, Liv.: levi poenà, Liv.: hoc men-
mediante formaz. materiale: certi ac defor- dacio, Cael. in Cic. ep.: imperio, proelio, bello,
mati fructus, formati, Quint.: marmora defor- Liv.: defuncta morbis corpora, Liv. defun- :

mata prima mwavL, sbozzati, digrossati,(,l\imt. ctum bello barbiton, affrancato dagli affari
1 IJ disegnare esporre, dipingere, abbozzare,
, d'amore, Hor.: assol.: defunctus jam sum, ho
trotter/giare oralmente oper iscritto, ille, quem fatto il mio tempo, Ter.: e cos'i utinam sit de-
supra deformavi, Cic: hic, quem deformamus, fnnctum Ter. II) in partic. del compiere,
!

poniamo come esempio, Cic. condurre a termine la vita terrena, soccom-


2.deformo, avi, àtum, are (de e forma, bere (alla morte), defunctus vita, Verg. e Sen.,
cfr.deformis J, sformare =
sfigurare, deformare, ovv. temporibus suis, Hor.,o»y. terra, Ov., ovv.
f)propr.: defonnatus corpore, Cic: aeruranis sua morte, Suet.: morte egregia, Curt.: a^ol._
defonnatus. Sali.: deformai capillos tonsura, defunctum esse, aver fatto il suo tempo (=
Ov. parietes nudos ac deformatos reliquit,
: esser defunto, morto), Liv. epit., Tac. ed a.: e
Cic. ITj trasl-, sfigurare, deformare porre = defunctus, defunto, morto, 0\., Firn. ep. ed a.:
in cattivo aspetto, spogliare dell'aiitoritA, dello def. corpus, cadavere, Curt.: e sost. defunctus,
splendore, dell' onoj^e , disonot'ure, deturpare, i, m., il defunto, morto, Quint.

render deforme, Sl) in f/en.: domum, Verg.: derùtiilus, a, um (de e futuo), stuprato,
quae ita deformata sunt a fortuna, ut etc, copulato fino allo spossamento, puella, Catull.
Cic: ordinem prava lectione senatus, Liv.: 41, 1. cfr. diffututus.
Victoria deformata clade, Liv. b) porre col di- de;;ener, cris (de e genus), che traligna
scorso in cattivo aspetto (contr. ornare), quae dalla (nobile) razza, degenere, tralignante, ba-
oratores deformandi hujus causa dixerunt, Cic: suirdo, I)propr., di pers., Verg. e Liv.: san-
I

haec ora tic, in qua Pompejum ornat an potius guis, Sen. II) trasl., moralm. degenere, cor-
deforraat ? Cic. rotto,indegno della sua origi>ie, igiujbile, volgare,
dé-fraudo (dèfrùdo), avi, atum, are, de- hostis, Liv.: animi, Verg.: col genit., patrii
fraudare di q.c, ingannare, alqm. Ter.: alqm oris fcloquenzaj, Ov.: patriae artis, Ov.: con
fructu victoriae suae, Liv: aures, Cic: genium ad e l'ac •., non degener ad pericula, Tac.
sunm, V. genius. dé&;enei'o, avi, àtum, are (degener),
defrènatus, a, um (de e freno), afrenato, 1) intr., degenerare, tralignare dalla Stia fno-
sema freno, cursus, Ov. met. 1, 282. hile) razza; fisic, degenerant poma, Verg.:
défrìco, frYclii, frTcatum e frictum, are, in partic. moralm. , di pers. assol. Cic. : , ,

sfregare, stropicciare, strofinare, dcntes, Ov.: a virtute majorum, Cic. in Syros, Liv.: in :

defricari, strofinarsi nel bagno, Cornif. rhet.; mores Persarum, Liv. IIJ tr., A) lasciar mo-
fig., urbem sale multo, morse i vizi dei citta- ralm. degenerare, corrompere, aninios. Col. :
dini, Hor. sat. 1, 10, 4. degeneratum in aliis, la circostanza ch'egli
défrin^o, frégi, fractum, ore (de e frango), era degenerato, ecc., la sua degenerazione
rompere, spezzare, franyere, ramum arboris, in, ecc., Liv. B) deturpare, avvilire colla dege-
surcnlum, Cic: defractis compluribus subsel- nerazione, alqm, Prop. e Val. Max.: hanc (per-
liis obesitate cujusdani, Suet.: trasl., unum sonani), Ov.
bonum est quod numquam defringitur, vien dè-^lul>0, glupsi, gluptum, ere, scorzare,
tolto,Sen. ep. 92, 2. scortecciare, trasl. = levar la pelle, scorticare,
dufriido, V. defraudo. alqm vivum, Varr. fr.: pecus, Tiber. in Suet.
defrutiiiii, i, n. [per defervitum, se. mu- dcgo, dògi, ore (de e ago), passare, tm,
stum), defruto, sapa, mosto cotto, Scriptt. r. T., tempo, la vita, vivere, dieni, aetatem, Cic. :

Verg. ed a. aetatem cum alqo, Cic: inter feras, Cic:


dv-fÙ;;To, fugi, ere, IJ fuggir via, sfuggire, vitam,Cic: vitam in exsilio, vitam rniserrimam
Liv. 5, 38, 8. IT) sottrarsi, per cos'i dire, colla cum alqo, Cic assol. ^=i>a«««r« n suo tempo,
fu'ia ad una persona (riguardo ai propì-i ob- la sua vita, vivere, ille
deget, Hor.; in
laelu.'-'

blighi verso dì essa) o ad umi cosa (all'adem- orbitate, Liv.: procul urbe, Tac.
747 degrandinat deicio 748

dv-s;randinal, impers., grandUia, fi-


v. deli)ine<stainentiini, i, n. (dehonesto),
nisce di grantiinare, Ov. fast. 4, 755. deformati, disonore, vergogna, corporis, Sali, fr.:

di'-gi'sivo, avi, atum, are =


xaxapapéo), oris, Tac: dehonestamenta originis, Justin.:
gravarli in yiii =
premere COfl grave peSO, op- assol., Sen. ed a.
primere, schiacciare, IjprOTpT.: a) generic: de-hìincslo, are, disonoì-are, deturpare,
degravat Aetna caput, Ov.: altera degravet famain. Liv.: proavuin infami opera, Tac
vdmum vitis, Ov.: quia plures onere degravati d(*-llOrlOI*4 àtus sum, ari, sconsigliare,
perierunt, Pliaedr.: quae (duo milìa) degra- dissuadere alc. [contr. hortari, invitare), alqm,
vabant prope circumventum comu, Liv.: gra- Cic: ab alqa re, Cornif. rhet.: seg. da ne col
diens ingenti litora passu degravat Ov. , cong., Ter. : seg. daU'infìn., Sali.: as,sol., fru-
\y)pregn., caricare gravemente, COSÌ cJie il cari- stra dehortando, Nep.
cato pieghi sotto il peso, laxos degravat illa Iftèian'ra, ae, f. (Ay/iàvsipa), fglia di
sinus, Ov. fast. 4, 436. Il) trasl., opprimere, Eneo, sorella di Meleagro, moglie di Ercole
molestare gravemente, paralizzare, inceppare, dal quale ebbe Ilio ; fu causa involontaria
alqm, Liv. 4, 33, 11, Sen. ep. 30, 1: assol. d'Ila morte di Ercole, col mandargli la veste
Liv. 7, 24, 9. tinta del venefico sangue di Nesso.
dé^rvdior, gressus sum, grcdi (de e gra- deìcYo, jèci, jectum, ere (de e jacio), gittar
dior), I) camminare in giìi, scendere, calare, giii, scagliare, precijntar giti, abbassare, immer-
a,)di pers.: inde, de via in semitaiu^
Liv.: gn-e, I)propr.: antennas, Caes.: li-
1) z'w (/firt.:

Plaut.: ex arce, Liv.: monte. Sali.: in campuni, bellos, stracciare, Cic: alqm de ponte, de sarò,
Liv.: ad pedes, scender da cavallo {'della ca- Cic. e Liv.: se de muro, saltar giù, Caes.: se de
valleriaj, T;iv.: assol., degrediente eo, Tac. superiore parte aedium, Nep.: lecto graviter
b) di fiumi, Atax ex Pyrenaeo monte degres- deici ab alto, Ov.: deic. alqm equo, Liv.: se per
SUS, Mela, 2, 5, 6 (2, § 81). ITJ partire, andar- munitionesjCaes.: equum in viam, cacciarsi col
sene, per aversam domus partem furtìm, Tac: cavallo nella ecc., Liv.: se in mare, Nep.: librum
in urbem (dalla provincia, detto del queatorej, in mare, Cic: stipites in ravernas,Curt.: deici in
Tac. —degredi in manoscritti ed edizioni locum inferiorem, preripitarc, Caes.: elatam
anche per digredì, V. digredior. securim in caput, lasciS!/-e, far cader giù, Liv.:
dej^ressTo, ùnis, f. (degredior), in mano- con dopp. acc, alqm de porticu praecipitem
scritti ed edizioni per iligressio fV.J. in foro, Cic. 2) in partic. a) se dej. o passivo
dé-;!;ilSlO, avi, àtum, are, degustare, as- deici, precipitar giù., balzar giù. venir giù,,
saggiare, I)propr.: vmnm,Ca,io: multa, Scn.: di acque e sim., ipse Tanais ex Éiphaeo monte
de lacu mustum, Plin. ep.: poct., del fuoco, dejectus. Mela: dejectus lacrimis, Prop.: di
tigna, lambire, Lucr., dell'arma, suramum vento, tempesta, se moutibus, Liv.: e deici
volnere corpus, sfiorare, Verg. II) trasl. , «w- cacio, Liv. b) far cadere una veste (contr. re- ,

'

sagyiare q.C, prendere in saggio, provare q.C, ponere), togam, sinum, Quint.: togam ab hu-
eandem vitam, Cic: ex ea oratione pauca, ca- meris o de humero, Suet. e) gittar giù gUtar =
pire, Cic: aliquid speculae ex istius sermone, a terra, rovesciare al suolo, atterrare, prae-
Cic: litteras primis labris, Quint. Cosìpartic: sepia, Ov.: Typhoea, Ov.: signa aenea in Capi- ,':

a) tentare qualcuno, convivam, Cic: eorum tolio, della tempesta, Liv.: trabem (della tem-
mentes sensusque, Cic. b) toccare soltant-o (su- pesta), Ov. : arbores, abbattere (li uomini),
perficialmente, in genere) di q. C, liaec prooe- Liv.:statuam alcjs, Cic: omnes Hermas, Nep.:
mio {contr. consumere), Quint.: genera {contr. e parlando di edifizi, demolire, diroccare, àb-
excutere bibliotbecas), Quint. batteì-e, rovesciare, muros, Liv.: turrim, Caes.:
dì'-llilIC, avv., di qui innanzi, quindi, summas arces Italùm, Verg. d) gettar nel-
1) nello spazio, A) propr.: interiora Ccdrosi, l'urna, sortem, Caes. sortem in id /a questo
:

dehinc Porsae liabitant, Mela 3, 8, 4 (=^ 3 § 75), scopoj, Liv. e) cacciare, fugare il nemico, prae-
e così Tac. ann. 4, 5. B) trasl., 1) nella suc- sidium, Caes.: tenentes lorum, Liv.: defenso-
cessione, quindi, poscia, Hor. art. poet. 144. res, Caes.: nostros loco. Caos.: praesidium inde
2) quindi, perciò, onde, per indicare ima con- ex saltu. Curt. e Caes., o Cliternà, Cic:
seguenza. Ter, Andr. 190. II) nel tempo, equitatum hostium de colle, Auct. b. Afr.: bine
A) in riguardo al punto di partenza, d'ora celeriter dejecti, Caes. f ) deici essere sbat- =
innanzi, quiiul'innami [nell'avvenire, mentre tuto in qualche luogo, di navi, ad inferiorem
abbine, da ora, confando indietro, V. abbine), partem insulae, Caes.: di naviganti, ad terram
col fut., Ter.: col pres., Ter. e Liv. Di mo- Libyam, Tac. g) scacciare alc. dal suo posto
menti nel passato, a partir d'allora, d'allora (come combattente), farlo ritirare, respingerlo,
in poi, Suet. B) senza riguardo al punto di de gradu deici, Auct. b. Alex.: comun. fig. =
partenza, accennando ad un tempo avvenire, sconcertare, alqm de statu omni, Caes.: de
quindi, poi, i>cr lo innanzi, Verg., Hor., TaC gradu deici, Cic. h) lasciar radere il capo, ecc., '

ed «., quindi nell'enumerazione [per deinde) dejecto capite, Quint.: dejecto in pectora mento
--=quindi,poi,^rìra\ixa... dehinc, Sali, e Verg.: (col mento chinato sul petto), Ov.: partic:
debino... tunc etc, Sen. abbassar lo sguardo, oculos, Sen.: ocellos, Sen.:
dv-lliìiiOO, GXe , spalancarsi, aprirsi, fendersi, vultum, Verg.: dejecti in terram oculi o vultus,
schiantarsi, cohacrere, junctum, con-
(contr. Quint. e Tac: poet. dpjectus oculos, cogli oc-
junctum esse), dehiscit navigium, Sen.: dehi- chi bassi, Verg. i) calciare alc. da' suoi pos-
scit cymba rimis, Ov.: dehiscat mihi tellus, sessi, aratores, Cic: alqm de possessione ftmdi,
2>ossa la terra aprirmisi sotto i piedi, inghiot- Cic: alqm per insidias vi de agro communi,
tirmi, Verg.: di luoghi, qua (Syrtis) dehiscit, Cic. 3) pregn. a) uccìdere, ammazzare, paUCOS,
Mela, 1, 7, 5 (= 1, § 37). Caes.: circum stipatores, Caes.: feram, Curt ,
749 Deidamia delamentor 750

e colpire, far cadere cofi Una freccia, aveiti al) d?jee(ìis, iis, m. (deicio), I) t'aM>attere, il
alto caelo, Verg. b) trotteare, mozzare, caput gittar a teì-ra, atterramento, arborum, Liv.:
nno ictu, Verg. Ji) trasl.: \) in gcn., gettar aquae, lo scorrer giìi, Sen. IIJ meton abbas- ,

via, scuotere, rintuovere, stornare, allontanare, samento, pendio, pendenza sco.icesa, Collis, CaeS.:
jugiim servile a cervicibus, Cic: oculos nus- plur., is Collis ex utraque parte lateris dejectus
quam de isto od a re publica, Cic: vitia a se habebat, Caes.
ratione, Cic: cruciatuin a corpore, Cic: alqm dej Pro, avi, atum, are (de e juro), giurare
de sententia, Cic. 2) partic: a) rimuovere, pre- altamente, far solenne gitiratnento, spergittrare,
cipitare ale. dal suo posto, alqm, Nep. Thras. clamat et dejerat, Cornif. rhet.: dejerat per-
3, 1, Tac. ann. Ventidium dejectus
2, 4: infra sancte, Ter.: seg. dalVa.cc. coWinftn., Nep. fr.
oriens, così precipitato diWalto della stia po- dojToTo, V. deicio.
tenza, che soggiacque a V. stesso, Tac. Germ. Ilèi8lai*ii{«, i, m. (AiriVóxotf 0$), utio deite-
37. b) scacciare ale. dalposscsso di q.c, alqm trarchidi Galazia, amico dèi Romani e ono-
de possessione imperii, Liv.: dojecta conjnge rato da questi col titolo di re, nemico di Ce-
tanto, privata d'un tale sposo. Verg., o i>»-i- sare nella guerra civile, perciò difeso più
vare ale. della speranza di q.c, rimnoi-erio da tardi da M. Bruto in un'orazione pronun-
q.c,alqm de honore, Liv.: alqm praetiirà, Cic: ziata a Nicea in Bitinia inpresenza di Cesare;
alqm principatu, Caes.: opinione trium legio- accusato nell'anno 45 di aver attentato alla
num dejectus, ^'n'fo della speranza di ottenere vita di Cesare e difeso da Cicerone nell'ora-
tre leg., Caes.: deicere alqm, togliere ad ale. zione tuttora esistente.
la prospettiva di un impiego, rimuoverlo, fle-jìiro, V. dejero.
batterlo, Cael. in Cic. ep. 8, 4, 3. Liv. 38, dé-l»bor, lapsus sum, labi, scivolar giu,
35, L^ cadere, sdrucciolare, calar giìi, I) propr.: 0.) in
^
llcTilaiiiTa, ae, f. (AY;i5ot|i£'.a), figlia di gen.: complura et ingentia saxa fortuito su-
Licomede re di Seiro ; resa da Achille madre perne delapsa sunt, Suet.: signum de caelo
di Pirro. delapsum, Cic: de manibus delapsa arma, Cic:
deiii, V. deinde. ex equo, Liv.: e corpore (dell'abito), Catull.:
dcinceps, aw. (dein e capio), in serie sufFosso equo, Tac: in flumen, Cic: capiti, la-
COìltinua l'un dopo l'altro, l'iin dietro all'altro, sciarsi cadere, Verg. Ecl. 6, 16. Caes. 7, 82.
successivamente, in fila, contini ta mente, in se- h) di divinità, esseri alati, uccelli, calar giù
guito, così nello spazio, Caes., Liv. ed a., come per l'aria, lanciarsi giti, volar giù, de caelo,
nel tempo, Caes., Cic. ed a., e nella succes- Liv.: ab aethere, Ov.: caelo, Verg. e Liv.:
sione, Varr., Cic. ed a.: deinde deinceps e Olyrapo , Ov. superas per auras, Ov. ; in
:

inde deinceps, Cic, e postea deinceps, Liv.: terram, Lucr. e Ov.: aquila leniter delapsa,
COrrisp. a prìmUS =; via dicendo, e così via, e Suet. quindi aliquis de caelo delapsus, uno
:

cosi di seguito, e sim. {non = deindo), Cic. che inaspettato apparisce come una divinità,
«f^ilKle e (abbrev.) (Ii>ill, aw., rft qui in- per la fortuna di ale., Cic. e) di liquidi, ca-
nanzi, quindi, di qui [greco ivTsùS-sv), I) ncllo dere, scorrergiti, ex utraque parte tecti aqua

spazio, di di là, piti lungi, più oltre, Liv. 22,


lì, delabitur, Cic: Milus lato delapsus in alveo,
4, 8. trasl., a,) nella successione locale, quindi, Ov.: flumen delabens Etniscum in mare, Hor.
Tac. e (dein) Cic. b) nell'enumerazione o IIJ staccarsi da un'origine, e giungere ad
.seriedei fatti o degli argomenti, quindi, poi, alcunché, per lo più trasl., a) provenire, dei-i-
poscia, ituii, Cic: corrisp. primum (primus).... vare, nascere da q.c, atque etiaiii illa sunt ab
deinde, Cic: deinde (dopo questo).... postt'a, his delapsa plura genera (se. vocum), Cic de
Cic. II) nel tempo, quindi, indi, poi, piti tardi, or. 3, 216. b) allontanarsi (come fosse dalla
in seguito, e sim., Caes. ed a.: corrisp. primum diritta via) da q.c, decadere, e con riguardo
...deinde, Caes.: principio... deinde, Cic: alla meta, gitmgei-e, cadere, smarrirai, perdersi,
prius. . deinde, Cic: (primum)
. deinde . . . . . traviare in q.c, a) in gen., in idem genus
inde. deinde, Cic: tum deindo, Liv.: deinde
. . morbi, Cic: in eas difficultates, ut etc, Cic:
postea, Cic: deinde post, Veli.: post deinde, specie religionis in ambitionem, soi^o il manto
Ter.: deinde cum, Cic: deinde pos'tquam, Liv.: della relig. traviare ad interessi personali,
deinde (dein) ubi. Sali, e Liv. Tac: ad inopiam, Tac: ad aequitatem,p»V^rtrs«,
lléTt»ni<lc<«, ae, m. (AyjVovìSy;;), figlio di Cic: eo magis delabor ad Clodiam, propendo
Deione e di Apollo, cioè Milelo. verso CI. (cioè a comprare il suo gta dinoj,
Ileìopòa, ac, f. (Ayjionsia), unadelle ninfe Cic. partic, scostandosi nel discorso o
P)
di Crìunone. scritto, sed nescioquo pacto ad praecipiendi
IleTpliolie, ès, f. (AvjccpópT)) , figlia di rationem delapsa est oratio mea, sono caduto
Glauco. senza accorgermene nel tono dommatico, Cic:
ncT|»li«>l»iis,
i, m. (ArjìcpoPos), figlio di scribere saepe aliud cupiens dolabor eodom,
Priamo di Ecuba, marito di Elena, dopo
e Ov.: scendendo dall'alto in basso, a sapientium
la morte di Paride. familiaritatibus ad vulgares amicitias oratio
dòjci-lio, ònis, f. (deicio), il gettar giti, il nostra delabitur, Cic: solitus est eo delabi
precipitare, a) Come 1. 1. medie, dej. (se. alvi), interdum, ut diceret, seg. dall'acc. e dalTinf.,
purgazione, il purgarsi, purga, diarrea, Cols. e Cic. giungere, venir u trovarsi, mcdios ili
e)
Sen. b) come 1. 1. giurid., ritnoxsione, esptdsione hostes, Verg. Aen. 2, 377: e trasl., in mi
dal possesso, Cic, Caecin. 57. tempo, si foret hoc nostrum fato delapsus in
«lèjtfcliis, a, um, part. agg (da deicio), aevom, Ilor. sat. 1, 10, 78 fr.
IJ abb<t.^sato, sititato iitl/a.s.so, loCUS, Caes. II) ab- dv-liiiiienlor, ari, rimpiangere, natani
huttuto, scoraggiato, Vcrg., Quint. ed a. ademptam, Ov. met. 11, 331.
751 delasso delibamentum 752
<1c-1aK<sO, <àvi, àtum, are, tdancare, rilas- accuratamente la scelta delle espressiom,Cìc.:
sai; Plaut. e Hor. de ejus delectu fde' suoi elettij, immo vero de
lleliìlìo, Ònis, f. (defero), delazione, indi^ complexu ejus ac sinu (dal suo cuore e dalle
eazione (del nome), acctisa, denunzia, nomillis, sue viscere), Cic: sine delectu, Cic. ed a., cfr.
Cic: assol., Cic. ed a.: al piar., Tac. dilcctus.
(Iclatiir, Òris, m. (d'^fero), delatore, accu- delvv;alTo, onis, f. (delego), mandato (di
satore, denunzintore, Quint. ed n.: criminum pagamento], assegnazione, Cic ad Att. 12, 3,
anctores delatoresque, Liv.: delator Papiae le- 2. Sen. ben. 6, 5, 2 : trasl., delegationem res
gis, della trasgressione di questa legge, Suet. ista non accipit,non ammette delegazione,
Domit. 9, Ner. 10. non si può fare per mezzo d'altri, Sen. ep.
leIeolal»Tlls, e (delecto), dilettevole, pia- 27,4.
cevole, cibus, vivanda preferita, di cui era dv-lc^o, avi, atum, are, rimandare ale. ad
ghiotto, Tac. ann. 12, 67. un luogo, ad tma persona o ad una cosa,
dóleclaiiienliini^ i, n. (delecto), doeito, commettere alc. q.c. ad una persona falle
diiettamento, delectaiiientapuerorum, fanciul- sue cure, al suo governo), delegare ale. a q.c,
laggini,Cic. Pis. 25: qui sibi me prò deridiculo incaricare ale. di q.C, dare ad ale. commis-
ac delectamento putat, per trastullo, ludibrio, sione, incombenza (ordine) per q.C. (specialm.
Ter. heaut. 5, 1,79. per cosa di cui uno non voglia impacciarsi
dcleclafio, ònis, f. (delecto), diletto, diiet- egli stesso), I) in gen.: alqm in Tullianum
tatnento, divelti mento, passatempo, godimento, (se. carcerem), Cic. alqm ad senatum. Liv.:
:

{nella frase suavitas et delectatio, jucuuditas studiosos ad illud volumen, Nep. infantem :

delectatioquf), nulla alia, Ter.: sermonis, Cic: ancillis ac nutricibus, Tac. hunc laborem al-
:

conviviorum, Cic: inagnam delectationem ha- teri, Cael. in Cic. ep.: officium alci, Quint.:
bere (provare), Cic. haec delectationem tibi
: alqm occidendum, Suet.: obsidionem in curam
nuUam nttulissent (non ti avrebbe arrecato collegae, Liv. II) in partic, t. t. del ling.
alcun spasso), Cic: delectatione aliquà alli- commcrc., delegare ale. al pagamento di un
cere hctorem, trattenere piacevolmente, diver- debito, assegnare la somma dovuta, l)propr.,
tire, Cic: in ipsa occupatione delectationes alqm alci, cui numeret, Sen.: assol., Cic: de-
alias multas habere, Cic. leg. alci, Cic 2) trasl., imputare, ascrivere ad
dflecto, avi, àtum, are (intens. cZùlelicio), alcuno una colpa od un merito, crimen alci,
attraife sjìint., cattivare, interessare, divertire, Cic: causara peccati alci, Hirt. b. G.: servati
dilettare, trattenere od occupare piaCCVol mente, consulis decus ad servum, Liv.
procacciar godimento piacere, rallegrare, fare <leléiiTiiienliim(dèlInìmentum), 1, n. (de-
aopra ale. tina gradevole impressione, a) attivO: lenio), ìnezzo di lenire, IJ in SCnSO buOìlO =^
litterae ejus increiiibiliter delectarunt, Cic: lenimento, mezzo di calmare, di sopire, di alle-
me status hic rei publicae non delectat, Cic: viare, curarum, Tac: d. animis alqd obicere,
ipse sibi assentatur et se maxime ipse delectat, Liv. II) in senso cattivo =
carezza, alletta-
si compiace di sé stesso, Cic. interea cum: mento, lusinga, TjÌw. delenimenta vitiorum,Tac.
Musis nos delectabimus aequo animo, Cic: de-len"o (dèlinto), Ivi, itum, ire, lenire,
coU'sihl., libris me delecto, Cic: non disputa- calmare, guadagnare COn adulazioni, COreZZe
tionibus longis aliorum otium suuraque dele- od astuzia, catucarsi, adescare, alqm alqa re,
ctat, cerca di occupare piacevolmente, Plin. Cic: animum alcjs, Cic.
ep.: con in e Z'abl., illuni esseiu hac rogatiun- dcluniiiir (dèllnltor), òris, m. (delenio),
cula delectatum, Cic: ille incredibile est quam colui che si cattiva una persona, lusingatore,
me delectat in omni genere fsotto ogni ri- cujus (judicis) delenitor esse debet orator,
spetto), Cic: delectat alqm co?rinfin., Cic: e quello in-eeisamente che Voratore deve gua-
sempl. delectat scg. dalFinfin., ita enim delec- dagnare alla sua< causa.
tabit ernisse, la compra farà piacere, Plin. ep. dèlT'o, levi, lètum, ère (de e *LEO [di
h) passivo = ditettarsi, setairsi attratto, com- cui è usit. la forma access, lino, levi], donde
piacersi, trovare, avere, vedere suo diletto (il
il

Sito piacere, la sua gioia) in q.C, delectatur


anche letum), I) cancellare, distruggere, annien-
tare una cosa, A) in gen.: urbes, Liv. aedi- :
I
etiam senectus procul cas (voluptates) spectans ficia, Cic: alcjs epi.stulas, Cic: Volscum no-
tantum quantum sat est, Cic: con ab e Z'abl. men, Liv.: patriam, rovesciare la patria co-
della pers., ut ab altoro non delectere, alterum stituzione, Eutr.: bellum, finir d'un colpo,
oderis, Cic. colTa.h\., bis ego rebus pascer,
: Cic. e Nep.: memoriam alcjs rei, Liv.: omnes
bis delector, bis perfruor, Cic: ego vero hàc leges una rogatione, Cic: suspicionem ex animo,
mediocritate delector, io preferisco il mio Cic: maculam, Cic: turpitudinem fugae vir-
parco modo di vivere, Cic. quoniam hoc ma-
: tute, Caes. B) in partic, canrellare, ratiere uno
gno opere delectare verbo, Cic. filiolà tua te: scritto, un'incisione, Ci . ed a.: digito legata,
delectari laetor, Cic: quibus(jumentis) maxime Cic. II) annientare, distruggere, uccidere una
€alli delectantur, soKO(/raMf7('«waton', Caos.: persona, hostes, Caos.: exercitum, Cic: homi-
con in e Z'abl. ^^^ compiacersi di q.c, in hac nes jam morte dcleti, Cic.
inani prudeniiae laude delector, Cic. seg, : «lèleirix, trlcis, f. (deleo), distruggitrice,
daW infìn., bonus et prudens dici delector,
vir sica paone deletrix hnjus imperii, Cic: de har.
mi sento volentieri a chiamare, Hor. quae : reso. 49.
delectaris bibere humanum sanguinem ti , Ilolìa, V. Delius, sotto Delos.
piace bere, Pliaedr. nr'ITsiciiii, a, um, V. Delos.
(luloctiìs, US, ni. (delego), scelta, rerum, dclThiiiiicnliini, i, n. {àeWho), vino sparso
Cic: habere delectum verborum, osservare in libazione, Val. Max. 2, 6, 8.
75^ deliberabundue delicium 754

delTbcrabundus, a, um (delibero), os. rifer. a pers., delibata deùm per te numina


sorto in profonda riflessione, Liv. 1, 54, 6; 2, sancta, Lucr. 6, 70.
45, 7. dulìbro, avi, atum, are (de e liber), scor-
delTbPratio, onis, f. (delibero), pondera- tecciare, scorzare, cacumina arborum, Caes.:
zione, ìnatura riflessione, consultazione, delibe- corticem corpore tenus. Col.
razione, consilii capiundi, Cic. : res habet deli- délTbiilus, a, um (de e rad. LIB, grec.
berationem, merita riflessione, Cic. così an- : Ain, donde Xtao?, àXstcpco), unto, umettato,
che, cadit in deliberationem, Cic: babere de- impiastricciato con ìin umore grasso, res aut
liberationes de alqa re, Cic. caeno oblita aut rubrica delibuta, Cornif. rhet.:
dclTberalTi'us , a, nm (delibero), at- delibutus unguentis, Phaedr.: e così sempl. d.
tinente a ponderazione a ìnatura riflessione,
, capillus, ^?'o/wjKato, Cic. trasl., delibutus—
che riflette maturamente, che consulta, delibera, gaudio, ebbro di gioia, Ter.
deliberativo, Cic. e Quint. : deliberativa, ae delicate, aw. (delicatus), I) delicata-
(se. oratio), orazione deliberativa, Quint. 3, mente, graziosamente, elegantemente, finamente,
8, 1. terteramente, lussuriosamente, voluttuosamente,
dclìberSliir, òris, m. (delibero), colui che d. ac moUiter vivere, Cic. IIJ fiaccamente, a
riflette, delibera, deliberatore, ille deliberator, bell'agio, Suet. Cai. 43, ed a.
consultatore, Cic. Sest. 74. délìcatu<>, a, um (deliciae), IJ provvisto
dulTberiiius, a, um, panie, agg. {da de- di grazia, atto a iccitare i sensi colla delica-
libero), deliberato, deciso, stabilito, deliberatius, tezza e l'eleganza : fornito di ogni agiatezza
Cic. ep. 5, 2, 8. e lusso, di pers., che vive in mezzo all'agia-
delibero, avi, atum, are (de e libra), pe- tezza e al lusso, grazioso, elegante, fino, deli-
sare, ponderare, riflettere maturamente, consul- cato, lussurioso, voluttuoso, lubrico, A) propi'.,
tare, deliberare, IJ propr., consilium fidele hortuli, Phaedr. convivium, squisito, Cic:
:

deliberanti (^a chi ancora rifletteva


era in- = sermo, Cic: versus, Cic: voluptates, Cic: mer-
deciso) dare, Cic. usque ad diem septimum
: ces, articoli di lusso, Sen.: muliebris ac d. an-
deliberandi sibi spatium relinquere, lasciar loro cillarum puerorumque comitatus, Cic: cultus
tempo per deliberare, Nep. così quinque die- : delicatior, Suet. litus delicatissimum, Cic.
:

rum spatium ad deliberandum sumere, Liv.: B) trasl., tenero, dolce e sim., capella, Catull.:
deliberando tempus terere, Liv.: con de e oves, Plin. ep.: Anio delicatissimus amnium,
Z'abl., maxima de re, Cic: con cum e Z'abL, Plin. ep. IIj dedito ai diletti dei sensi, sen-
fiorain cum alqo (contr. per litteras), Cic: col- suale, voluttuoso, libidinoso, e SOSt., il voluttuoso
Z'acc, hoc, Ter.: deliberata re, Cic: deliberata (par tic. = paedica.toi).A) propr., puer, a lu-
morte (per essere ben decisa a morire) ferooior, lescens, Cic: Juventus, Cic. B) trasl. a) sdol-
Hor.: set/, da propos. relat., spesso al pass. cinato, affettato, gressus, Phaedr.: equorum cur-
deliberatur impcrs., si jam tibi deliberatum est, sum delicati minutis passilms frangunt, Quint.
quibus abrogesfidem juris jurandi, responde, ^) smorfioso, schifiJtoso, difficile, puntiglioso, est...
Cic: delibero omilii deliberandum est,utrum... fastidii delioatissimi,Cic: tam delicati esse non
an etc, Cic: deliberatur de Avarico, incendi possumus, /mz co»osc2for/, C ic aures d. Quint. :
,

placeretan defendi, Caes.: deliberari nonpotest délìciae, arum, f. [da delicio), cose dilet-
seg. da prop. inierr. =
non si può stabilire, tevoli, delicate, voluttuose ; goUimr^nti voluttuosi,
non si può decidere, p. es., qui pejor an igna- diletti d'ogni genere, delizie, piaceri, volutili, son-
vior sit deliberari non potest, Sali, ir.: neque tuosità (nelle masserizie, ecc.), agiatezza e lusso,
mancatis an abeatis deliberari potest, Liv.: nec galanteria, trastullo (anche nel disCOrSO) ; ga-
ultra deliberatum est, quo minus etc, Tac. lanterie (in amore), lubricità (in poesie, ecc.),
IT) meton.: A) consultare, interrogare l'ora- I) propr.: multarum deliciarum comes est
eoZo, Nep. Milt. 1, 2; Them. 2, 0. B) dopo extrema Cic: aut supellex ad delicias
saltatio,
mattira riflessione, decidersi, deliberare, seg. aut epulae ad voluptates, Cic; delicias et
dall'infin., iste certe statuerat atque delibe- molila carmina flicer.^, scherzi, Ov.: ecce aliae
raverat non adesso, Cic: mihi deliberatum est deliciae (pretese) equitum vis ferendae, Cic:
abesse ex ea urbe, Cic: seg. daU'acc. coU'inf., recens haec lascivia deliciaeque, questo stile
statuimecum ac deliberavi esse magnam ma- moderno, lascivo e solleticante, Quint.: esse
teriam etc, Plin. ep. (alci) in deliciis, essere per ale. oggetto di
de-lTbo, avi, àtum, are, toglier via, pren- grande compiacimento, aver l'affezione di
dere un piOCO di una cosa, delibare, assaggiare, ale. (anche di pers.J, Cic: habere alqm in de-
gustare, toccare leggermente q.C, I) prOpr., liciis. trovare gran compiacimento, avere il
tjus osculuni delibatum digitis, sfiorato, Suet.: suo diletto in ale, Cic fi) trasl., di pers.,
oscula sumiiia, baci aj)pena sfiorati (per Tini- la delizia, il favorito, amores ac dcHciae tuae
pedimento dell' elmo), Verg. Aen. 12, 4.34: fìg., Eoscius, Cic: amor et d. generis human], Suet.:
ut omnes undique flosculos carpam et delibcm, d. domini, Verg.
Cic. Ili trasl., A) in gen., prendere ad im- délìcìólne, àrum, f. (dimin. di deliciae),
prestito, trarre, togliere, oppure assaggiare ri- detizia, aniure, favorito, prediletto, Tulli;!, dcli-
cevendo, godere, ex universa mente divina de- ciolae nostrae, caro amor nostro, Cic. ad Att.
libatos animos habemus, Cic: nuvum honorem,
1, 8, 2.
Liv.; omnia narratione, toccare, Quint. B) in delYei)(liiiii, i, n. (dimin. di delicium,
i
partlC, scemare, diminuire, danneggiare, violare, forma access, di deliciae), n prediletto, u favo-
I
alqd de gloria sua, Cic: non quicquam do rito, il beniamino, Seil. cp. 12, ''>.

I
laude alcjs, Piane in Cic ep.: castitatem vir- dulToTiiiii, i, n., forma second. di deliciae
ginis, Val. Max.: pudicitiam, Suet.:poef. trasl. (V.), Phaedr. ed a.
755 rlclictum demando 756

dólìollllll, i, n. (delinquo), ogni manca- noctem, Liv.: assoì., ut eo mitteret amlcos, qui
mento di cui si ha COScirma, Ofjni trasgres- delitescerent, deinde repente prosilirent, Cic: di
sione delle, leggi, ogni fallo, misfatto, delìtio animali, in cubilibus, di fiere, sub praesepibus
soggetto a pena, Cic. ed a.: delictum commit- (di serpenti), Verg. di e. inan., vespertinis
:

tere, Caes.: plur. in Cic. ed a. temporibus delitescere (contr. niatutiiiis rur-


dÓ-llSO, avi, àtum, are, a) legare, attac- 6um se aperire), d'una costellazione, Cic: sinn
care, antennas asseresque validos, Curt. sar- : ancillae, d'una lettera, Ov. II) trasl., nascon-
raentain cornibus juvencorum o circum coraua dersi dietro q.C, in frigida calumnia, Cic: sub
boum deligata, Nep. e Quint.: d. naviculam ad tribunicia umbra, Liv.
ripam, Caes.: alqni ad palum, Liv.: e così de- do-lllTjJlO, are, contendere, litigare, montar
ligari (se. ad palum), Cic. b) fasciare, vulnus, in collera, tumido orc, garrire acerbamente,
Quint.: saucios, Auct. b. Afr. Hor. art. poet. 94.
delibo, lògi, lectum, ere (de e lego), I) co- ncliu!«, a, um, V. Delos.
uvam, Cato maturam
gliere, prendere, frutti, : nòlinatac, -iTa etc, V. Dalmatae etc.
uvam, Ov. tenui primam ungue rosam, Ov.;
: Ilvliis, i, acc. on e um, f. (A-ijXos), la pie-
melimela minorem ad lunam delecta, Hor. : cola isola di Deh nel mare Egeo : una dille
altri ogg., alta mortali astra manu, far scen- Cicladi, patria di Apollo e di Diana, prin-
dere, Prop. IIJ sceyUrrc, prendere scegliendo, cipal sede dèi culto di Apollo e di uno dei
eleggere (delegare). A) in gcn.: a) COmun., \o- pili famosi oracoli; oggi Dili. —
Deriv.:
cum hunc, Caes.: locum castris idoneum, Caes.: A) llèlìiis, a, um (AViXiog), delio, tellus, Ov.:
locum domicilio, Caes.: ex bis (statuis) C. Mar- Apollo, Cic: lo stesso anche D. \a,tcs,Yerg.,
celli statuam. Cic: consulem, Cic: alqm ad eas e sempl. Delius, Ov.: quindi folla D., Valloro,
res conficicndas, Caes. con dopp. acc, alqm
: Hor.: D. dea. Diana, Hor., detta anche sempl.
generum (per genero), Cic: al pass., con dopp. Delia, Verg. e Ov.: sost., a) Delia, ae, f., an-
nom., duces (come duci) ii deliguntur, qui etc, che nome d'un'amante, TibuU. e Verg. b) De-
Caes.: seg. da propos. relat., Cic. ed a.: delecti lium (-ion), ii, n. (AViXiov), piccola città nel
quidam, una deputazione, Cic: delecti Aeto- territorio di Tanagra in Beozia, con un
\oTXìim.,una più ristretta deputazione (=; apo- gran tempio di Apollo (edificato sullo stile
cleti, V.), Liv. b) come t. t. milit., scegliere, di quel di Deh); oggiDeìis. B) Dulisicus,
levare, far scelta \distaccare^, equites, CaCS.: a, um (Aif]Xtaxóg), di Oeio, aes [rinomato al
milia sex peditum, Caes. infirmiores milites : pari di quello di Corinto), Plin.; quindi vasa,
ex omnibus centuriis, Caes.: armatos ex fami- supellex, Cic. I Delii erano pure rinomati
liis societatum, Caes. XL
milia ex omni nu-
: per V allevamento e V ingrassamento dei polli
mero earura civitatum, quae etc, Caes.: le- e pel relativo capponamento dei galli; quindi
gionem quintam dextro lateri unetvicesimam gallinarius D., un pollajuolo di Deh, Cic
in laevum, Tac: delecta manus, delecti pedites, l>clpliì, òrnm, m. (AsXcpoi), Delfo, città
un distaccamento. Sali. B) inpnrtic. scegliere della Focide a Sud delParnasso nell'angusta
e rimuovere come inabile, disadatto, sceverare, valle del Pleisto, famosa per l'oracolo di
scartare, allontanare, longaCVOS SeneS ac fessas Apollo; ora rovine di Kastri. —
Deriv.:
aequore niatres. Vorg. A) l>ol|>liì, òrum, m. (AeX^oi, oi), gli abi-
dulInTniLMitiim, V. delenimentum. tanti di Delfo, i Delfi.. B) llcl|tliTcii>>, a,
délTmo, V. delenio. — delTiiTlSr, V. de- um (AsXcpixóg), di Delfo, oracula, Cic: mensa,
lenìtor. sontuosa mensa lavorata a mo' del tripode
de-linquo, liqui, lictum, ere, fallire, a) delfico, Cic: sost. Delphicus, i, m., poet. di
maìicare al .SUO dovere, e COlTa.CC., commettere Apollo, Ov.
un errore, un fallo, peccare q.C, Cic ed a.: m delpiiTn, phinis, acc. phìna, m. (5sXcp£v),
in bello, Cic. b) sbagiinrc nell'espressione, in delfino fcome pesce e costellazione), Verg. ed
alqa re, Quint. 1, 5, 49. a. podi.
d?-ITqueS0O, ItClii, ere, liquefarsi, scio- delpIiTniis, i, ro. (SsXcpig), /) delfino, ce-
gliersi, Ov. niet. 4, 253 e 7, 381 ed Haupt: taceo, Cic ed a. II) meton., il delfino, costella-
trasl., nec alacritate futili gesti ens deliquescat, zióne, Varr. ed a.
né in futile allegrezza bnldanzoso si dilegui, della, ac, f. indecl. n., la quarta lettera
si perda, Cic. Tusc. 4, 37. dell'alfabeto greco. A, Mela; meton., llcEla,
dr'ITriitio, onis, f. (deliro), propr., lo sco- n. indecl., il basso Egitto, chiuso dal Nilo
starsi dal solco, quindi trasl., delirio, pazzia, in forma di triangolo.
vaneggiamento, sciocehessa, Cic ed fi. delloton, i, n., (SeXtWXÓv), il triangolo,
de-ITro, avi, are, in orig. uscir dal solco, costellazione settentrionale, Cic. Arat. 5.
trasl., essere folle, demente, pazzo, delirare, va- déliiltruin, i, n. (*deluo), tempio, santita-
neggiare, Ter., Cic. ed a.: quidquid delirant rio,per espiazioni e purificazioni, Cic. ed a.
reges, plectuntur Achivi, le colpe dei re le dé-liido, liisi, lìisum, ere, farsi Oeffa, bef-
pagano i popoli, Hor. ep. 1, 2, 14. farsi di a le. (deludere), burlare, corbellare, can-
dvlinix, a, um (deliro), folle, pazzo, deli- zonare, ingannare, alqm, Cic. ed OS.
rante, imbecille, senex, barbogio, Cic: mater, deliiniho, avi, atum, are (de e Inmbus),
Hor. —Neutr. plur. .sost., delira, pazzie, slombare, alqm, Sen. contr. 10, 4 (38), 2;
Lucr. 3, 464. trasl., sententias, render zoppicanti, Cic. or.
dClTlesco (ilèlttisco), tui, ere (de e latesco), 23L ^
^
nascondcr.si, appiattarsi, I) propr., di persone, d«-insidoscO, m'adlii, ere, diventare affatto
in quadarn cauponula, Cic: noctu in silvis, umido, Ov. trist. 5, 4, 40.
Caes.: iiiter vepres in latibulis ferarum unam dè-iiiaiido, avi, àtum, are, commettere,
757 demano deminutio 758

affidare, raceotnandare qualcuno q.C. ad alC, anche = cadere, est enim animus caelestis ex
piieros curae alcjs , Liv. curam legatoruin
: altissimo domicilio depressus et quasi de-
tribunis, IjÌv.: conjuges insulis, Justin. mersus in terram, Cic: quem paulo ante ex-
dé-lllsino, ave, semi-ergiù, Catull. 51, 10. tulerat (fortuna), demergere (precipitarlo)
Duuiììr;ltu<i (Dàm'aratus), i, m. (Ar)!i,a- adorta est, Nep.: patriam demersam extuli,
paxos), T)padre di Tarqiiinio Prisco, che Cic: quamvis enim sint demersae (conculcate)
fuggì da Corinto a Tarquinii, II) re di leges alicujus opibus emergunt tamen haec
. . .

Sparta che viveva esule presso Serse. aliquando, Cic. —


dem. alcjs filiam in perpe-
de-niens, mentis, dcjuente, pazzo; in senso tuam virginitatem, condannare a perpetua
più mite, irragionevole, insensato, assurdo virginità, Justin.: concWit auguris Argivi do-
(contr. sanus), a) di pers., Cic. ed a.: sost., mus oh lucrum demersa exitio, caduta in pro-
dementis est seg. dnWinfin., Cic. b) trasl., di fonda rovina, Hor. —
aere alieno demersum
e.inan., strepitus, Hor.: dementissiraum con- esse, essere profondamente immerso nei de-

silium et factum, Cic. biti, affogar nei debiti, Liv.

dcniensiini, V. demetior. dè-niòlior, mensus, metìri, misurare, pro-


démeiiter, aw. col superi, (demens), porzionare, paragonare, paSS. solo al partic.
da pazzo, da demente, pazzamente, stoltamente, perf., ut verba verbis qua.si demensa et paria
insensatamente, respondeant, Cic. or. 38, cfr. Quint. 5, 10,
duiiientia, ae, f. (demens), lo stato di chi 124: quindi anche ordinare, disporì-e, Cic. de
ÌWn èin senno, demenza, iì-ragionevolezza, sen. 59, e sost. demensum, i, n. razione, por-
pazzia, procedere insensato, follia, Cic. ed a., zione assegnata agli schiavi per il loro man-
plur. dementiae, follie, Cic. ad Att. 9, 9, 4. tenimento, Comici.
dunientio. Ire (demens), esser fuor di 1. de-nieto, messui, messum, ere, mietere^

senno, pazzo, Lucr. 3, 464. tagliare, spiccare, fructus, Cic: frumcnta, Liv.:

dv-mer«o, mcrui, ère = demeveor, Ov. e poet. florcm poUice, spiccare, Verg.: ense ca-
Suet. put, troncare, Ov.
di>-iiiereor, mcrttus snm. èri, guadagiuire 2. dé-meto, meglio dimeto (V.).
Vaffetto di alc, alc[m,
la benevolr.nza, conciliarsi Dììnietrius, Ti, m. (Ay)[Jiii-cptos) , nome
Liv. ed a. greco (di uomini) sotto il quale negli scrit-
dc-iner^o, mersi, mersum, ere, immer- tori lai. occorrono più spesso, .^D. Phale-
gere, tuffare., al puss. dcinorgi anche =
affon- reus, V. Phalerum, II) D. Poliorcetes, V. Po-
dare, andar a fomlo, IJ propr.: ì) in senso più liorcetes. III) un Cinico sotto Caligola,
ristretto, in un liquido fnelV acqua]: a) in Claudio e Nerone.
gen., candens ferrum in gelidum propere im- Avnii^ràtìO, Ònis, f. (demigro), emigra-
brem, Lucr.: lapsu equi in profundum demergi, zione, l'andar ad abitar altrove, andata, Nep.
Aur. Vict. : alia in caenum demersa erue- Milt. 1,2.
bantur, Curt.: repugnantes vulnerare et cloacis de-lllT^rO, àtum, are, emigrare, andar
avi,
(nelle ci.) dem., Suet.: dem. obscenam ponto via, trru'i migrare,
I)propr., de Oppidis, CaCS.:
puppim (nave), Ov.: pullos mari, Suet.: de- ex insula, Nep.: in alia loca, Cic. II) trasl.:
mergi in aqua {contr. emergere), Cic: C. Ma- de meo statu demigrare, Cic: strumae ab ore
rius in palude demersus, Cic. e (fig.) in pro-: demigrarunt, se ne sono andati, Cic.
fundo veritatem esse demer.?am, Cic. senza — de-iiiiniìn, mfnui, mtnutum, ere, dimi-
la domanda quo? o ubi? se dem., Cic. fr.: nuire, menomare, scemare, indebolire un tutto
equus, in quo vehebar, mccuni una demersus togliendone una parte, pass, deminui es- =
rursus apparuit, Cic: C. ìlarius senile corpus sere ditniniiito, dct-rescere, impicciolire, scemare,
palndibus occultasse demersum, Cic: delphi- Ijproi»:: A) in gen., vires militum, Caes.: de-
num modo demersis aequora rostris ima pe- minutae copiae, Caes.: aliquid de tempore, Cic
tViiìt (di navi), Yerg. h)inpartic.. <x.) affon- B) in partic. 1. 1. del ling. degli affari, alienare
dare una nave, sommergerla nelle oiule, navem, in parte unpossesso, ccc, de bonis, Cic: praedia,
navigium, Auct. b. .Alex., e pregn., una pers., Cic: IIJ trasl., A) in gen., partem aliquam ju-
etim foeda tempestas adorta propo cum omni ris, Cic: aliquid de jure, Cic: aliquid ex regia

classe demersit, Liv.: vehementi circio bis potcstatc,Liv. B) in partic: l)comet.t.diatti


paenc demersus est, Suet. —
Come 1. 1. milit., pubhl., capite se deminuere e capite deminui,
solare a fondo, sommergere nel combattimento, perdere i vantaggi e diritti civili posseduti
compiili, triremem hostium perforare et dem., per lo innanzi, Cic top. 18 e 29, Liv. 22, 60,
.\uct. b. Alex.: spesso s'mpl. dem., p. es. tre- 15 (F. caput m" II, B, 2). 2) t. t.gramm., de-
decim capere navos, dccem dem., Liv.: omnes minutum nomen, diminutivo, contr. nomen
fere naves aut capere aut dem., Curt. P) (se- integrum, Quint. 1, 5, 46.
condo la credenza degli antichi che il sole d«*inìiiniTo, ònis, f. (deminuo), diminu-
al tramonto, calasse nel marej, sommergere, zione, scrmamcnto, accorciamento, I) propr.:
tuffar nel mare, detto del dio del sole, sex ubi A) in. gen.: accretio et deminutio luminis, il
sustulerit, totidem demcrserit orbes (dischi), crescere e lo scemare della luce della luna,
purpureum rapido qui vehit axe diem, Ov. Cic: deminutio vectigalium, alleggerimento,
fast. 3, 516 e segg. 2) in senso più lato, ge- Cic: ncque de bonis privatorum publice d. fiat,
neric, immergere in un luogo profondo, far Cic: provinciac, riduzione del tempo legale
entrar giii jyrofonddmentc, dapes avidam in d'impiego nella provincia, Cic. B) in partic.
alvum, inghiottire. Ov. plebs in fossas cloa-
: come t. t. del ling. degli affari, diritto di espro-
casque exhauniMiila^ denir-rsa, mandata, giù, priazione, I,iv. 39, 19, 5. 77) trasl.: A) in gen.,
Liv.: II) trasl., mumUw giri, pass. dcmergì sui (cioè della . sua dignità, del suo oìiore),
759 deniiror demo 760

Tac: mentis, alienazione mentale, Suet. B) in rifl. dem. se, calare, d'una spedizione milit.,
partic, 1) t. t. di atti pubbl., capitis, perdita Caes. e Cic. 2) come 1. 1. naut., dem. antennas,
dei diritti civili, ecc., Caes.; V. caput n" II, abbassare, Sali.: e così deniissfi antenna, Ov.
B, 2. 2) t. t.gramm., forma diminutiva, Quint. 3)mandar giti pel fiume, fai' navigare in giù,
ed a. Graram. navem secundo ainni Scodrau), Liv.: arma,
df-niTl'Or, atus SUm, ari, fermarsi con me- classem, socios Kheno, Tac. 4) rifl. se dem. e
raviglia dinanzi a q.C, meravigliarsi vivamente pass, demitti, mediale, gettar giìt, scorrer giù,
di q.C. (per q.c. di nuovo, ignoto, ecc.), quod di acque, concava vallis erat quo (dove) se de-
demiror, Cic: haec vos sperasse demiror, Cic: mittere rivi assuer.mt pluvialis aquae, Ov.:
demiror quid, ubi etc, mi maraviglio, son Scamandcr ab Idaeo monte demissus. Mela.
curioso di sapere e sim., Ter. 5) metter giti, far entrare, conficcare nel SUOlo
delllÌ!«<ie, avv. (demissus), I) basso, bas- incastrando o scavando, huc caenienta (pietre
samente, demissius volare, Ov. trist. 3, 4, 23. da costruzione), IL)r.: sublicas in terram, Caes.,
JZ)trasl.: \) mudestamente, umilmente, Cic. 6 pregn., scivare, porre un fondamento nel
Caes. B) timidameMe, sentire, Cic. profondo, triginta pedes in terram turrium
di'Illi'i^To, Onis, f. (demitto), rabbassare fundamenta, Curt.; o scavare nella profondità
calare, abbassamento, storiarum, Caes. b. C, 2, un pozzo, ecc., alte jubebis in solido puteum
3, 5 e [contr. reductio), Vitr.: trasl., animi,
: demitti, Verg. 6) far ..cendere, far penetrare,
abbattimento, avvilimento, Cic. immergere un'arma, ferrum in pectus, Tac:
deiiii«><«iis, a, um, part. agg. (da demitto), enseni capulo tenus in armos,Ov. 7) abbassarsi
I) propr.: \) calato, abbassato (basso), pendente, riguardi) alla posizione, alla postura, qua se
humeri, Ter.: caput. Cic: aures, Verg. B) busso, subducere colles incipiunt mollique jugum de-
loca, Caes.: ripae demissiores, Auct. b. Alex. mittere clivo, Verg.: gemino demittunt bra-
II) trasl., A) dimesso, basso, sommesso, de- cliia muro, Verg.: comun. demittere se e pass.
miss.à voce loqui, Verg. Aen. 3, 320. H) umile, demitti, mediale -= abbassarsi, qua se mon-
cioè =^ 1) modesto, sema pt etese, semplice, Cic. tium jugum paulatim ad planiora demittit,
e Hor.: del discorso e di oratori, Cic. 2) sco- Curt. demissa Piraeum versus muri brachia,
:

raggiato, abbattuto, avvilito, animus, Cic: di Justin. Il) trasl.: A) in gen.., se animo, Caes.
pers., Cic.C) (caduto in) basso, riguardo alle aniinum, Cic, o mentem, Verg., scorag-
condizioni materiali, Sali. Cat. 51, 12. giarsi, perdersi d'animo, se in causam, immi-
de-niTlì^o, are. nosmet
mitigare, addolcire, schiarsi, Cic: alqd in pectus, imprimere pro-
ipsi deniitigaiiiur, Cic. ad Att. 1. 13, 3. fondamente, prendere a cuore, Liv.: alqm pe-
de-lllìliO, misi, misSUm, ore, mandar giìi, riculo,allontanare, liberare da, ecc., Prop.:
far scendere, far cadere, calare, abbassare, eo enim rem demittit Epicurus, si unus sensus
I) propr.: A)ingen., (i)ogg. pers.: aìqm 'per semel in vita mentitus sit nulli umquam , i

tegulas, Cic: de muris per manus. Caos.: se esse credendum, è tanto condiscendente da\
manibus, Liv.: se ad aures alcjs, Cic: se ob concedere che se ecc.
, Cic. Ac 2
. , 79. ,

assem, chinarsi, Hor.: equum in flumen, Cic: B) in partic: 1) aceondiscviulere, abbassarsiì


alqm in carcerem, Cic: se in Ciliciam, recarsi a q.C. (contrario ai suoi talenti, alla sua]
giù, Cic: alqm ad ìmos manes, mandar al- capacità, alla sua dignità), se ad minora,
Valtro mondo, cioè uccidere, Verg., parimente Quint.: vim dicendi al unum auditorem.j
Stygiae noeti, Ov.: morti, Verg. P) ogg. mate- Quint. 2j demitti ab alqo = discendere, trarrei
riali: imbrem caelo, far piovere,YeTg.: demissis la sua origine da, ecc, a magno demissum»!
humeris esse, avere spalle curve,Tei\: caput ad nomen Julo, Verg.: Romanus Troja deraissusJ
fomicem, inclinare, piegare, Cic: lacrimas, la- Tac.
sciar cadere, spargere,'Veig.: oculos iu terram, deiiiTur^^'US (dàniTurgus), i, m. (5rjfjiioup

volgere sulla terra fdetto di Giove), Pliu. pan.; YÓg), I) il supnmo


magistrato in alcune
ma oculos in terram, abbassare, Liv.: oculos, stati liberi greci, Liv. 32, 22, 5 e 38, 30, 4Ì
abbassare, Ov.: aures suas ad preces alcjs, IIJ titolo d'una commedia di Turpilio, CicJ
ascoltare benevolm. le preghiere di ale, Sen.: ep. 9_,22, 1.
ma auriculas, abbassare (per scoraggiamento), demo, dempsi, deraptum, ere {per deimoJ
Hor. sat. 20: togam ad calceus usque,
1, 9, da de e emo), toglier via, levare, detrarre {contri
lasciar ondeggiare in giù, Quint. latuni cla-: addere, adicere), I) propr.. A) in gen.: bar-^
vum pectore (dal petto), Hor.: ad talos de- barn, radere, Cic: caput, troncare, Q. Cic: ca-i
missa tunica, ondeggiante, Cic: e così demissa put gladio Curt. annamenta (t. t. nautico')!
, :

tunica, penzolante, discinta, Hor. Proverb., contr. tollere armamenta, Liv.: secures de fa-f
de cacio demitti, esser mandato già dal cielo, scibus, Cic. clipea de columnis, Liv. : e sn
:

cioè provenire da forza, soprannaturale, e così humeris amictus, Ov.: fetus ab arbore, Ov.: ca-1
caelo demitti (piovere [fig.J dal cielo), Quint. cumine nidum.Ov.: caput statuae, Suet.: juga
1, 6, 16. B)in partic: 1) 1. 1. milit., a) doni, bobus, Hor. B) in partic, toglier via, sottrarre
arma, abbassar l'armi (dinanzi ad ale, come q.C. daun diminuendolo {contr. addere),
tutto
saluto milit.), Auct. b. Afr. 8.5, 6. b) dein. partem exiguum pieno de
solido de die, Hor. :

castra ad, etc, trasportare in già l'accampa- mare aquae, Ov.: cum aliquid minutatim etgra-
mento, ad ripas fluminis, Hirt. b. G. 8, 3G, 3. datim additur aut demi tur, Cic: e levare, sot-
e) dem. agmen, exercitum e sim., far scendere trarre da una somma, de cajute medimna DC,
le truppa in una località bassa e piana, scen- Cic: de stipendio equitum aera, Liv. JTy'trasl.,
dere giù colV esercito, agmen in inferiorem alci molestiam. Ter.: sollicitudinem, Cic. si- :

campum, in vallem infimam, in Thessaliam, lentia furto, palesare il f, Ov.: dempto au-

Liv.: e scmpl. agmen, levem arniiituram, Liv.: ctore, anche senza l'autore, Liv. •
761 Democritus demoveo 762

DcmScrilus, i, m. (Airjiióy.ptxoj), celebre stravimus, naves, Caes. p) con dopp. acc, de-
filosofo diAhdera, della nuova scuola elea- bebit vitam ejus quam honestissimam dciuon-
tica,contemp. di Socrate autore della dot- , strare, Cic: quam virtutem quartam elocucio-
trina atomistica, noto nell'antichità anche nis Cicero demonstrat Quint. y) coli' acc. e
come disordinato economo. Deriv.: Oe- — ,

Z'infin.: mihi Fabius demonstravit te id cogi-


mftcriléus, e ìus, a, um (Arjtioxpixeiog), de- tare facere, Cic: al pass, person. col nom. e
mocriteo, Cic. : sost., a) Democritii, òrum m. , Tinfin., si eo ipso in genere, quo arguatur, in-
(Ayjiioxpt'-csioi), jHtftigiani, discepoli di Demo- teger ante fuisse deraonstrabitur, Cic: ul pas
crito, Cic. b) Democritea, òrum, n., dotti-ine di sivo impers. seg. dall'Ice, e Hnfin., adventu
Democrito, Cic. L. Vibullii Rufi, quem a Pompejo missum in
de-molTor, mòlìtus sum, mòllri, tirar giù Hispaniam demonstratum est, Caes. 5) seg. da
con forza, abbattendo, abbattere, distiiiyyeì-e, propos. relat. : quanta praedae faciendae fa-
demolire, diroccare, I) propr.: columnam, Cic: cultas daretur, si Ronianos castris expulissent,
domum, Cic.propugnacula tyrannidis, Nep.:
: demonstraverunt, Caes.: tamen vobis alio loco,
tertum per vira, Cic. /J^trasl., si quod cuique ut se habeat res, demonstrabitur, Cic. s) assol.,
privatim officiet jus, id destruet ac demolietur, spesso in incisi, ut supra ovv. ante demonstra-
Liv.: demolientes Bacchanalia discutientesque vimus, ita ut demonstravimus, Caes.: e al pas-
nefarios coetus, Liv. sivo impers., naves XV ili, de quibus supra de-
dvmiilTlio, ònis, f. (demolior), demolizione, monstratum est, Caes.: e in incisi, ut supra
atterramento, statuarum, Cic. castelli, sman- : demonstratum est, Caes.: e sempl. ut demon-
tellamento, Vitr. stratum est, Caes. Wj partic. come t. t.giurid.,
démoii««lratTo, ònis, f. (demonstro), u mo- a) indicare, determinare chinram-^nte un ogg.,
strare, I)propr., l'additare, indicare, ntOKtrare specialm. a.ssegnnre a quilcuno il possesso,
(colle mani, con gesti, ecc.) mi ogg., Cic. ed a. ftnes, Cic. Tuli. 17. bl indicare significare, =
II) A) in gen., cìnam »piegazione, per-
trasl.: verba us'tata et proprie demonstrantia ea,
apittia esposizione, esatta dichiarazione, dimo- quae significari ac declarari volemns, Cic. de
strazione, prova di q.c, Cic. (anche al plur.) or. 3, 49.
^
ed a. 3)partic. come 1. 1. retor., a) chiara, evi- d?-mftrTor, mortuus sum, mori, morire,
dente descrizione di una cosa, ipotiposi, Cornif. venendo così meno ad un circolo (famiglia,
rhet. 4, 68. h) genere di orazione, esposizione corporazione, ecc.), Cic. ed a.
dei pregi o dei difetti di una persona, genere dc-mSror, àtus sum, ari, JJ fermare, trat-
epidittico, dimostrettivo, Cic. deinv. 1, 12. Quint. tenere, ritardare, dem. alqm et detiiiere, Lentul.
3, 4, 13 ed a. in Cic. ep.: alqm din, diutius, Cic: iter, Caes.:
_
démonstrsitTviis, a, um (demonstro), che agmen novissimum, Caes.: annos, vivere an-
mostra, dimostrativo, come t. t. retor. è;:t- = cora , Verg. IIJ trattenersi , tardare , indtt-
5eix-ci7.óg, che espone i di fetti o par tic. i pregi giare, ille nihil demoratus exsurgit, Tac. ann.
iV una persona, dimostrativo, spec. in senso lo, 69.
buono = gioriftcativo, genus (orationis), Cic: Ur>inostli?n«;s, is e i, m. (AyjfioaSivYjs),
causa, Cic: materia, Quint.: sost., demonstra- il celebre oratore ateniese del demo di Pea-
tiva, ae, f., discorso dimostrativo, epidittico, nia, difensore della libertà greca contro Fi-
Qnint. (anche al plur.). lippo di Macedonia.
dvinonslrator, òris, m. (demonstro), di- «le-innvoo, movi, mòtum, ère, rimuovere,
mostratore, ehe mostra, unius CUJUSque sepe- levare, allontanare. I) in gcn.: O) propr.: pri-
liendi demonstratorem esse, indicare chi vatis ac publicis locis nomen et efligies, Tac:
ognuno abbia a sepellire, Cic. de or. 2, 353. e cave oculos a meis oculis quoquain demovcas
dc-monslro, avi, àtum, are, mostrare,in- tuos, stornare. Ter. bi trasl., aiiontanttre, »i"-
dieare, adtlitare, far conoscere qualcuno q.C. muovere, stornare, distogliere, a) /Oli pers.:
I) colla mano e sim., locum digito, Nep.: di- alqm lucro, Hor., e alqm de sententia, Cic.
gito figuram o pictum Gallum, Cic: partic. di-
P) uno stato: odium, culpam ab alqo, Cic.
gito alqm, mostrar a dito ale. (nella via, come II) allontanare scacciare dal SUO pOftO
,
,

persona insigne), Tac. averso pollice ali-


dial.: propr.: a} un fiume: Clanis solito alveo
a.)
quid.Quint.: aliud voce,aliud nutu, aliud manu, demotUS, Tac. P) allontanare, scacciare, rimuo-
Qnint.: adversarium suum, Suet.: itinera, Cic: vere una pers. dal poxsesso. dal suo posto,
conpropos. relat., ubi habitat, Comici: quid alqm manu (colla mano), Cic: alqm de lo.o,
ubique esset, Cic. IJJ indicare, notare con se- de suis possessionibus, Cic: alqm ex ea posses-
gni parole, A) in gen., inostrare, indicare, sione. Cic, e così ut non alteros demovisse
additare chiaramente ale. q.C, accennare a (aver scacciato dal loro poss'-dimento) sed
quale. a q.c, far osservare, rappresentare utrosque constituisse (averneli stabiliti) vi-
q.C, dar chiaramente ad intendere, far cono- doatur, Cic: in batt 'glia, hostes gradu de-
scere, un parere rijuardo a q.c,
entettere
moti, Liv.: terrere, non domoveri, Tac: sul
a) coU'acc: rem, Cic: earum naviuni modum campo in genere, vestri facti praejudicio de-
formamque, Caes.: niagnum periculum sum- motus (rimossi! dnl suo posto, del generale),
mae rei publicae, Cic: di sogg. inan., quod Caes.: fig., alqm de praesidio rei publicae, Cic:
proximus demonstrabit liber, Quint. spesso : sacr.a statu suo, intraprendere mutamenti nel
con propos. relat. incid., ad ea castra, quae culto,Li\'.: virtutem loco, Cic: mentem e sedo
supra demonstravimus, contendit, Caes.: hujus sua et statu, Cic: animum loco et certo de
Hercyniae silvae, quae supra demonstrata est, statu , sconcertare, Cic. b) trasl., aiiontaìwre,
Caes.:_ nelV attrazione, circiter sexcontae
cjus scacciare, rimuovere ale da un Jiubbl. ufficio,
generis, cujus [cioè generis navcs) supra demon- ccnturiones, destituire, Tac: e così Burrum
763 deiiiuffitus denique 764

praefectum, Tac: e alqm Syria, Tac: alqm denario, moneta d'argento romana, che va-
cura rerum, Tac: alqm in insulam, Tac. leva dappì-ima dieci, poi sedici asses, ossia
déiiiu^-Tlu*«, a, um (de e mugio), yieno, quattro sextertii circa 80 cent. , Cic. ed
,

rixonante di miti/giti, paludes, Ov. met. 11, 375. a.: alci ad deuarium solvere, in denarii
de-iiiiileeu, mulsi, mulsum e mulctum, (= in moneta o valore rom.), Cic: così pure
ère, accarezzare, lisciare colla mano dall'alto ecquae spes sit denarii, d'esser pagato in de-
in busso, alci caput. Ter.: dorsum (equis), Liv. narii, Cic.
duiniìin, aw. [da de allungato, da con- de-nai*ro, ilvi, atum, are, raccontare mi-
nettersi con Sl^), appunto, in questo punto, 1) fa nntaniente per filo e per segno (grCC. È^YJYSÌoOai),
spiccare espressamente un punto del tempo, alci alqd, Ter.: alci ut (come) etc. Hor.
un luogo o una cosa, in opposizione a quel che de-nììto, are, nuotare (in giti), Tusco alveo,
precede. Adunque A) per far spiccare espres- Hor. carm. 3, 7, 28.
samente un istante : 1) con particelle tempo- dù-nego, avi, atum, are, negare dei ttttto,
rali: a)nunc d., ora appunto, ora precisamente, cioè I) negare assolutamente, sconfessare reci-
ovv. ora, adesso accentato, ovv. per cosa che samente un fatto, objecta, Tac. ann. 15, 57 :

avrebbe dovuto avveniì-e, presentarsi a tempo, Aquilium non arbitramur qui denegavit, ha
ora soltanto, Comicì ed «.; parimenti anche negato del tutto (di voler chiedere il conso-
modo d., jam demum, Ov. b) tum de-
Ter.: e lato), Cic. ad Att. 1, 1, § 1. II) negare asso-
miun, allora quando precede una con-
soltanto; lutamente, respingere affatto, ricusare del tutto
dizione espressa, serve per rafforzare quel che una preghiera, domanda, ecc., dire recisa-
segue, quindi nell'altra proposizione trovasi mente di no [contr. deferre, concedere, ultro
sempre un si od ubi o cum, Attic. in Cic. ed a.: poUiceri e sim.), colloquia, Caes.: alci prae-
quindi tum d., anche nella narrazione di q.c. mium dignitatis {contr. deferre), Cic: id pe-
che si aspetta da lungo tempo, Cnes., Liv. ed a. tenti, Caes.: di sogg. inan., alci natura sua
2) con altri vocaboli, per indicare che una oratorium ingenium denegavit, Tac. dial.: con
cosa non è 'tvvenuta in un altro tempo o non dopp. acc, illa meam miiii se jam denegat,
è avvenuta affatto per lo innanzi, sia che vi Prop. 1, 6, 9: seg. dal nom. e ^infin., Prop.
acceda un nome numerale o un participio, 2, 24, 28: scg. dall' acc. e Z'infin., Ter. Andr.
dapprima, decimo d. pugnavimus anr.o, sol- 241: seg. dal scmpl. infin., dare denegat, non
tanto nel, ecc., Ov.: quindi demum indica denegat. Ter. heaut. 487. Hor. carm. 3, 16, 38:
spesso che q.c. è avvenuto solo sotto una certa niMl deuegatur alci, seg. da quominus e il
condizione, solo allora, quem (pontificatuin) cong., Cael. in Cic ep. 8, 5, 1: senza Z'acc.
numquam vivo Lepido auferre sustiuueruat, delVogg., aviae Antoniae secretum petenti de-
raortuo d. suscepit, per la prima volta dopo negavit, Suet. Cai. 23, e così Suet. Caes. 1 :

la sua morte, Suet.: e sta appunto per deni- di sogg. astr., potest enim mihi denegare oc-
que, infine, finalmente, Suet. Gli. 6 (' Galb. 3. cupatio tua (come parentesij, Cic. ep. 5, 12, 2:
B) per fare espressamente spiccare un luogo, affatto assol.. Ter. Andr. 158 e 630.
nella formola ibi d., ivi appunto, là precisa- deni, ae, a, num. distrib. (decera), a dieci
mente, Quint. 10, 3, 13: trasl. perii tempo, a dieci, IJ propr., uxores habent deni duode-
aUora appunto, Ter. Hec. 128. C) per far spic- nique Inter se comraunes, Caes.: sing., dena
care espressamente una cosa, per darle mag- Luna movebat equos, la decima fogni volta),
gior rilievo, 1 ) spec. con pronomi , precisa- Ov. IIJ dieci ad una volta, bis deni, ter deni,
mente, appunto, segnatamente, id d., Comici e Verg.: quater deni, Ov. —
Genit. denùm, Cic,
Cic: ea d. firma amicitia est, Sali.: is d., Plin. e denorum, Liv.
ep.: hac d. terra, appunto in questo paese, dcnTcalisi, e (de e nex), concernente la
Verg. 2) in altre relazioni, appunto, prccisu- morte, feriae, festa stabilita in onore di un
ntente, o rafforz. nel fatto, davvero, del tutto, morto (nella quale la famiglia rimasta si pu-
Cic de rep. 2, 28. Ov. met. 15, 122. Quint. rificava), Cic. de legg. 2, 55.
10, 6, 5. 3) rafforz. con comparativi, ancora, deniquv, avv., I) e perfino, perfino, \)nel-
ed anche, Quint. 4, 2, 79. IIJ limita in modo T enumerazione o serie di fatti o d'argomenti,
da fare in pari tempo spiccare la cosa, preci- cosicché unisce l'ultimo o il penultimo {nel
samente soltanto, appunto solo, solo pei-ò, anche qual caso segue ancora postremo) ai prece-
scmpl. soltanto, talora almeno, suis d. oculis cre- denti, ed è sjjesso preceduto dalle particelle
didit, credette appunto ai suoi occhi soltanto, priraum, deinde, tum e sim., infine, finalmente,
Quint.: post somnum d. lectionemque non ve- anche (senza particelle preced.) e inoltre an-
hiculo sed equo vehor, Plin. ep.: quindi anche cora, p. es. Ter. Hec 123. Cic. Cat. 2, 19: non
per limitare e rinforzare ad un tempo il pen- preced. da particelle, p. es. Cic. Rose. Ani. 28.
siero, ora soltanto, id d. se habiturum quod etc, 2) nella enumerazione di ciò che avviene suc-
Suet. cessivamente o come conseguenza di quel che
dé-miII'lllìirO) are, borbottare, mormorare, precede, e così, e quindi, p. es. Ter. eun. 432.
ter novies Carmen magico ore, Ov, met. 14, 58. 3) per significare quelle cose che si conside-
drinfìlatTo, ònis, f., mutazione, cambia- rano come risultato delle precedenti, in fine.
inento, morum peggioramento, Cic. de rep.
,
Ter. Andr. 567 e heaut. 569, Verg. Aen. 2, 70.
2, 7. _ Parimenti in cose che sembravano da prin-
dc-inillO, avi, atum, are, mutare, variare, cipio condurre ad altro risultato, al fine, alla
nihil instituto flaminum, Tac. ann. 4, 16. fine dei conti, Hor. art. jìoet. 267. Cael. in Cic.
donài'Tiis, a, um (deni), m dieci, I) agg.: ep. 8, 6, 2 :quindi anche, come alia perfine,
humerus, Vitr. : nummus (V. n" II), Liv. neir ironia e nelV espressione dello sdegno,
IIJ sost., denarius, ii, m. (se. nummus), p. es. Cic. Pose. .\m. 81. Liv. 4, 40 e sgg.
765 denominatio dentalia 766

pei' indicare cosa laiigamenic aspettata, che neus, dente d'elefante, d''n:orio, Liv. {quindi
finalmente giunge /inaimente, Cic. ud Att. 5,
,
poef. densniveus, Indus,Catull.,Libycus,Prop.,
20, 8. 4) nel passare ad un idea generale, in Numida, Ov.): niger, divenuto nero, Hor.:
(/enere o del ttitto, qui non civiuni non J. homi- dentes putridi, Cic: rari, Suet.: cadutit alci
num numero essent, Liv. 4, 56, 11 : voi deui- dentes, Sen.: exiiiiere alci dentes, Suet.: exci-
que, in generale, Hor. ep. 2, 2, 127: quindi dunt alci dentes, Hor.: dentes exacuit sus (cin-
velia gradazione, ed anche, per/ino, anni, Cic. ghiale), aguzza zanne, Verg.: infrendere
le

V(;rr. 5, 69: d. hercle, aìiziper certo. Ter. Hec. dentibus, Verg.: dentibus laniare alqm, Liv.:
424: in interrogazioni, p. es. Cic. Rjse. Ara. petit dente lupus, cornu taurus, Hor. Fig.
lOfi: aut denique, od fmc/te,Caes. b. G. 2, 32, 2, a) del dente distruggitore del tempo, vitiuta
Nell'antitesi, allegando ciò che importa mag- dentibus aevi, Ov. b) dell'invidia che tutto
giormente, ma, ciò che più ituporta, itia, ciò che rode, dell'odio astioso, deus invidus, Hor.: U-
è il punto essenziale, Cic. Ac. 2, 87. ù)per chiu- vidus, Hor.: non ilio inimico, sed hoc maledico
dere il discorso con un giudizio complessivo dente carpunt, Cic: quia laedere vivos livor et
dopo Tesarne di varie singole cose, e in genere, injusto carpere dente solet, Ov. e) dell'aire
p. es. Ter. eun. 444. Cic. de or. 2, 317. Nep. motteggio del maldicente, del detrattore, atro
Pel. 4, 3: O tu breve, in xma parola, p. eS. dente alqm petere, Hor.: mordaciorem improbo
Nep. regg. 2, 2, quindi per conchiudere una dente appetere, Phaedr.: dente Theonino cir-
esposizione, infine, in una parola, Hor. sat. 1, cumrodi, Hor.: malignitatis dentes vitare, Val,
1, 92 anche d. omnia e oiimia d., in generale
: Max. II) trasl., dente, punta in forma di dente
tutto, Cic. Phil. 13, 49. Plin. ep. 7, 9. 13. di ogg. inan., dentes serrae, Vitr. e Plin.: per-
6) dopo una data ipotesi, per condurre, per petui dentes (serrae), Ov.: dens ancorae, Verg.:
mezzo di prove ed esempi, ad una, determi- insecti dentes, del pettine dei lasitori, Ov.:
nata conclusione ; in seguito a che, basti diro ma densus dens, pettine (da capelli) spesso,
che, Fior. 1, 16, 3. Justiu. 9, 4, 1. IIJ ora ap- Tibull. fixus dens fcontracchiave), Tibull.:
:

punto, allora appunto, soltanto, \) per far Spic- dens vomeris, aratri, punta a forma di dente
care con forza un punto nel tempo, raortuo d., del vomero, coltro, Verg. e Col.: parim. dens
soltanto dopo la sua morte, Cic. Mil. 34: octavo curvus, Ov.: ma dens uncus, la marra, Verg.:
d. mense, soltanto, Caes. b. e. 1, 5, 2 cos) nunc ; deus Saturni, la spada di Saturno piegata ad
denique, ora soltanto, Cic. ep. 9, 14, 5 ora : arco =falcetto, ronca, Verg.
appunto, Ov. art. am. 3, 121; tum d., allora dea«$è, avv. (densus), foltamente, densa-
.-oltanto, Cic. Tuse. 3, 75; allora appunto, mente, nel tempo =
freqiicntcmente, compar.
Oic. Tusc. 1, 29. 1) per far spiccare con forza in Cic. e Ov.
un pronome, appunto, precisamente, Cic. ep. dcnseo, sìii, ère (densus) =
denso, render
10, 10, 1. Ov. ani. 3, 4, 3. denso, spesso, addensare, condensare, al paSS.
denóininiilTo, òuis, f. (denomino), in condensarsi, IJingen., alta caeli teiiipla, Lucr.:
reior. = metonimia fcome Mars per bellam e cantato densetur Carmine caelum, Ov. ; ob-
sim.), Coriiif. rhet. 4, 43. tentae noeta densentur tenebrae, Verg. II) in
dé-nòiiiTno, avi, àtum, are, denominare, partic. : 1 ) serrare, poì-re fittamente, stipare, al
nominare, Cornif. rhet.: res denominata, cosa pass, seii-arsi, stiparsi, clipeata tùtis agmina
che ha già ricevuto il suo nome determinato densentur campis, Verg. 2) far seguire con
[contr. a communis appellatio), Quint. frequenza l'un dopo l'altro, al pass, seguirsi
deiioi'iiio, are (de e norma), far deviare con frequenza, spesseggiare, hastilia, Verg.:
SÌ angulus
dall'angolo retto, rendeì-e oblitjuo, ictus, Tac: mixta senum ac juvenuni den-
illeproximus accedat, qui nunc denormat sentur funera, si accumulano, Hor.
agellum, c/ic awcora gli manca per formare densTlil!», àtis, f. (den.sus), densità, spes-
un quadrato, Hor. sat. 2, 6, 8. sezza, trasl., frequenza, l'occorrere frequente, ^f
du-llo(0, avi, àtum, are, IJ segnare, distin- gurarum, sententiaruni, Quint.
guere con creta, colori, ecc., pcdcs venaliuin denso, avi, atum, are (densus), rendere
creta, Plin. II) trasl., distinguere chiaramente, denso, addensare, I) propr., l) in gen., J\l^-
tur riconoscere per mezzo d'un contrassegno, piter uvidus austris densat erant quae rara
accennare chiaramente a q.C, attirar l'attenzione modo, et quae densa relaxat, Verg. 2]inpar-
SU q.C. 1) ingen., a)comun.: cum ei res similes tic, serrare l'uno accanto all'altro, al paSi.
occurrant, quas non habeat denotatas, nelle serrarsi, scuta Super cajìita, Liv.: ordines, Liv.:
qualinon ha ancorascorto alcun segno distin- catervas, Verg. II) trasl., serrare il di-
tivo, Cic: cum... neque pulvere facies aut signa scorso, ecc., parlar stringato, Quint. 11, 3,
denotari possent, non potevano essere chiara- 164 ed aitr. Cfr. dunseo.
menta distinte, Veli, h) per mezzo di parola . densus, a, uni, denso, spesso, folto (contr.
scritto : uno nuntio atque unii siguiticationo rarus), IJingen., densior silva, Caes.: ilen-
litterarum cives Romanos necandos trucidau- sistìimus imber, Verg.: litus fsnbbioso), Ov.:
dosque, Cic: haud dubie Icilios denotante .se- aijr,Hor.: poet. Coll'a.b\., fornito copiosamente,
natu, accennava, prendeva di mira gl'I., Liv. ripieno di q.C, caput dctisum caesarie, Ov.:
2) in partic, marchiare, infamare, alqm onmi trames densus caligine opaca, Ov. IDpregn.,
probro, Suet. Cai. 56. spesso, schiera, serrato, frequente, accu-
i>» /Itla

m., dente, I) dente nel corpo


déii!i«, dentis, mulato, nello spazio, foraiiiina, Ov.: fru-
:\.)

degli animali, crepitus dcntium, Cic: dolor o tices, Ov.: hostes, Verg. b) nel tempo, fre-
dolores dentium, Cels. ed a.: dentes adunci quente, spesso, senza inUfrrazione, pl.igac, Hor.:
aprorum, Ov.: deatos acuti [contr. dentes in- incrcpuit densis alis, Verg.
timi, qui genuini vocantur), Cic: deus cbur- dentsllTa, Yum (dens), dentale, parte del-
767 dentatus deosculor 768

r aratro alla quale si attacca il vomere, Verg. P) dei subordinati, far rapporto, denuntiare,
gè. 1, 17_2. deuuutians quidam
riferire, colVa.cc. e /'infin.,
denlalus, a, uin (dens), IJ dentato, for- jussisse consules ad pedes descendere equites,
nito di denti, anim., si male dentata
A) di c. Liv. 22, 49, 3. e) come t. t. giurid., di accu-
(puella) est, Ov. rem. 339. B)di e. inan.: prov- satori, a) alci testimonium den., chiedere ad
visto di denti (punte), ex onini parte dentata et ale. una deposizione =
chiamar qualcuno
tortuosa serrula, Cic. II) levigato con un dente, come testimonio, parim. testibus den.,
Cic. :

charta, Cic. ad Q. fr.: 2, 14, 1 (2, 15. litt. b, far richiesta ai testimoni fdi deporrej, Cic
Sii- e nel contesto assol., Cic. Flacc. 35. p) dar
du-niìbo, nupsi, nuptum, ere, maritarsi avviso preHminare che dopO un CertO laSSO di
(allontanandosi dalla casa paterna), andar tempo si procederà in giudizio contro ale,
a marito, in imllos thalamos, Ov. in domum : de isto fundo Caecinae, Cic. Caecin. 95 seg. ;

.'ilcjs, Tac: di uomini, in senso osceno, alci, dall' 3icc. e Z'infin., Cic. Caecin. 19 diverso da:

Tac. e Suet. den. litem, intimare semplicemente la lite ad


llù-nudo, avi, atum, are, denudare, I) 3fo- ale, senza fissare il termine, e ingiungergli
prire, spogliare, alqm a pectore, Cic. matres : di comparire in tribunale, Aur. Vict. Caes.
familias, Suet. : trasl., scoprire, palesare, alci 16, 11. y) den. in judiciuni, far richiesta ai
consilium suum, Liv. JIJ spogiiai-e, cives Ko- suoi testimoni, amici, di mostrarsi in tribu-
raanos omncs crudelissime, Lentul. in Cic. ep. nale in un dato tnnpoper jn-estar assistenza,
12, 15, 1 trasl., coord., spoliare atque denu-
: Cic Rose coni. 26 (per contro judici denun-
dare alqa re, Cic. de or. 1, 235. tiavit, ibid., sempl. =
diede avviso ai giudici
deiiiintTiiiTo, ònis, f. (denuntio), «mreunzJo, che Taccusatore desisteva dalVaccusaJ. à)pre-
avviso, denunzia, inti tnrizione, minaccia, I) m annunziare q.c. di futuro, dar avviso anticipa-
gen. col genit. sogg., den. Catilinae, Cic: col tamente, annunziare tniiutcciosainente, a) di
genit. ogg., den. periculi, Cic. assol., hac de- : ess. anim., propinquam Acliilli mortem, Cic:
nuntiatione conterritus, Liv. II)partic. a) Celaeno tristes iras obsccnamque famem, Verg.
come t. t. di atti pubbl., den. belli, intima- P) di prodigi, ecc., quibus portentis magna
zioHe, dichiarazione di guerra, Cic. ed a., populo Romano bella perniciosa atque seditio-
cosi pure den. armorum,
Liv. b) come t. t. nes denuntiabantur,Cic.: denuntiata mors ejus
giurid., «) denuncia, denunciaziono delV accu- per crinitani stellam, Eutr. y) di segni meteo-
satore dinanzi al tribunale, accusatorum de- rologici e sim., caeruleus (color Aurorae) plu-
nuntiationes, Suet. Aug. 66. p) den. testimo- viam denuntiat , igneus euros, preannunzia^
nii, richiesta di mia deposizione di testimoni, Verg.
Cic. Flacc. 14. preannunzio dicosa futura,
e} dvnuó, avv. {contratto da de novo), <*!
sio;nifìcatio et quasi denuntiatio calaiiiitatuin, nt€Ovo, nuovamente, I) r= de integro, della
Cic: manifesta d. quietis, predizione ammo- ricostituzione di qualche oggetto distrutto\
nitrice di un sogno, VeU. nuovamente, di bel nuovo, urbes terrae inotu
dt^-niinlTo, avi, atum, are, annunziare, subver.sas d. condidit, Suet. II) iteruml =
far conoscere, notiflcare, far noto, dar avviso, un'altra volta, per la seconda volta, nuova >èicnt«i
colite formale notificazione, ordine o proibi- d. rebellare, Liv. Ili) =
rursus, di quello
zione, come minaccia e sim., quindi spesso che si ripete qualche volta (e non precisa
=r dichiarare, far sapere, dar ordine, significare, mente per la seconda volta), nuovamente, anÀ
intimare, chiedere, pretendere, minacciare, com- cara una volta, quindi spcsso coi Verbi compost
minare, così in via privata come ufficiale, con re, recita d., Cic: d. referre, Ter.: anchi
I) in gen.: proscriptionem, Cic: non mediocres rursus (rursum) denuo, Auct. b. Hisp. JFj
terrores jaccre et den., Cic: alci mortem, Cic: come il greco aù per indicare il cominciart
alci periculum, Cic: ut, si quid tibi opus sit, di un'attività al posto della contraria o anchà
ne dubitent mihi denuutiare, Cic. colVazz. e : solo diversa, dall'altra parte, all'incontro, quafl
^infin.. Sex. Alfenus denuntiat sese procura- denuo alio membro orationis excipitur, Coruif
torem esse, Cic: con ut o ne e il cong. o col rhet.
sempl. cong., Lupus mihi deuuntiavit, ut ad dunus, a, um, V. deni, ae, a.
te scriberem, Cic. legati venerant denuntia-
: Uv5, iis, f. soprannome di Cererei
(Arjo)),
tum Fabio senatus verbis, ne saltum transiret, Ov. met. 15, 122. —
Deriv.: a) llenisl
Liv. : monco, praedico, ante denuntio, qui... Ydis, acc. Yda, f. (Av)a)tg), la figlia di Deoi
professi sunt abstineant manus oculosquo etc, cioè Proserpina, Ov. met. 6, 114. b) llèò^
Cic: seg. da propos. relat., ut denuntiet, quid IMS, e UeuUS, a, um, pertinente a Deo, sacr\
raveant, Cic: senza ogg., col dat. a chi? vo- a Deo, Ov. met. 8, 758 e 15, 364 M.
litat (Clodius), furit, multis denuntiat, Cic: af- de-8nero, iire, scctricare, trasl., ex illiu

fatto a.^sd., is qui antea denuntiarat, Cic: qui invidia deonerarc ftnglierrj aliquid et in td
manu sublata denuntiant (minacciano), Quint. traicere coepit, Uic. div. in Caecil. 46.
IIJ partic. a) come 1. 1. di atti pubbl., bellum deorsìim, avv. (accorc. da de-vorsnm),
denuntiare, intimar la guerrn, minacciar di volto aii'ingiii, in giù [contr. sursum), I) per
guerra, Cic. ed a.: bellum denuntiare ante et indicare movimento, Cic. ed a., phonast.
indicere, Cic. b) come t. t. miìit., a) del co- coord. deorsuin versus (versum), Ter. ed a.,
mandante =
dar ordine, ordinare, Coll'&CC, unito con sursum, sursum deorsum, su e gin,
iter ad novum imperatorem, Suet.: con ut e il Ter. e Cic: parim., sursum ac deorsum, Sen.
cong., den., ut arma capiant, Liv.: coZ/'infin., IIJ per indicare la posizione, di sotto, al
denuntiare ccnturionibus exsequi caedem, Tac: b(a>.-io, Comici.

Oissol., don. veterauis, Brut, e Cass. in Cic ep. dè-OSCÙlor, OSCÌilàtus SUm, ari, baciare,
,769 depaciscor depingo 770

Poetar con veemenza, con trasporto, alo[ni,Plaut.t lacte, anche sempl. alqm, Verg.: ma anche
alcjs dexteram, Val. Max. bambini, infantes lacte, Suet. e) come t. t.

«iC-paciscop, V. depeciscor. nailt., spingere sul mare, stornare dal


giti

(lè-pailgO, pactum, ere, conficcare, pian- corso, alqm obvii aquilones depellnnt. Tao.:
tare in terra, fi(/. vitae depactus terminus alte, adversante vento portum Herculis Monoeci
Lucr. 2, 1087. depelli, esser costretto ad entrare nel porto
dé-|»arciis, a, um, spilorcio, avaro, sordi- di ecc., Tac. II) trasl., 1) cacciare, famem si-
dos ac deparcos esse {contr. praelautos vereque timque, morbum, Cic. mortem fratri, Ov.
:

uiagnificos), Suet. Ner. 30. 2) scacciare, stornare, allontanare, rimuovere,


dv-pasiico, pavi, pastum, ere, pascere, costringere a rinunziare a q.C, a ritirarsi da
pascolare, I) di pastori, pascere, pasturare, q.c, a dimettere q.c., a) in gcn., alci metum,
custodire, Col. ed a. II) di animali, pascolare, alcitimorem, Cic: suspicionem a se, Cic: alqm
pascere, agros, Cic. Hyblaeis apibus florem
: de causa suscepta, Cic. ostenta a semet in
:

depasta salicti saepes, i cui fiori servono di capita procerum, rigettare, Suet.: crimen, di-
nutrimento alle api, Verg. depasta altana : negare, Cic: omnes molestias, Cic. : alqm de-
/poet. =
quel che si trova sulValtareJ, Verg.: pellere nequire quin etc, trattenere, stornare,
trasl., luxuriem orationis stilo, tagliar via, Tac: a superioribus consiliis depulsus, costretto
Cic. de or. 2, 96. —
Arrogi il deponente. a rinunziare, Caes.: così pure a qua re de-
dé-paSCOr, pastus SUm, pasci, mangiare, pulsus, Nep. de spe conatuque depulsus, Cic.
:

consumare, corrodere, artus morsu, succhiare b) partic, rimuovere, scacciare, allontanare


(del serpente), Verg. Aen. 2, 215 poet. trasl., : ale.da un' attività, da un impiego, costringerlo
€x chartis aurea dieta, Lucr.: febris depaseitur a a!qm de provincia, Nep.:
ritirarsi, escluderlo,
artus, Verg. alqm tribunatu, Cic. alqm ex illa crudeli
:

dcpeeiìicor, pectus sum, pocisci, pat- actione, Cic.


tuire, patteggiare, e aSSOl., conchiiidere un trat- dc-peildeo, ère, pendere, penzolare, IJ
tato, un
accordo, tria praedia sibi, Cic. cuni : propr., nodo ex humerJs, di veste, Verg.: a
alqo partem suam (se. praedae), Cic: cum alqo cervicibus ante pectus, di pugnale, Suet. : la-
ut etc, Cic: ad condicionem alcjs (secondo le queo dependentem invenere, Liv. IT) trasl.,
proposte di ale), Cic: trasl., jam depecisci fides dependet a die, dipende da, ecc., Ov.:
morte cupio, bramo ormai conchiudere xtn hujus et augurium dependet origine verbi,
patto colla morte, cioè desidero morire. Ter.: anche la parola augurium si connette colla
cum enim tot (pericula) impendeant, cur non radice di questo vocabolo (augustus), Ov.: haec
honestissimo depecisci velim? perchè non do- ex illis dependent, Sen.
vrei io affrontare più onorevole, Cic.
il dé-pendo, pendi, pensum, ere, pesare,
dé-pcclo, pexum, ere, IJ pettinare in
pexi, quindi pagare, alqd, Cic: pecuniam prò capite,
giù, pettituirc, prominentem barbam, Sen.: de- Sen.: trasl., poenas rei publicae, Cic: omues
pexi crinibus Indi, Ov.: scherz., alqm depeium fere rei publicae poenas aut praesenti morte
dare, strigliare = bastonarc,Ter. heaut. 951. aut turpi exsilio, Cic.
JI) levar col pettine, veliera foUis tenuia, Verg. de-perdo, perdtdi, perdttum, ere, I) ro-
gè. 2, 12L vinare, perdere, sutor inopia deperditus, cioè
dèpi>eiiiàtor, òris, m. (depeculor), »•»&«- affatto malandato, Phaedr.: deperditus (de-
tare, depredatore, dilapidatore, specialm. di perdita) alcjs amore, perdutamente innamo-
beni pubblici, Cic de or. 3, 106; aerarli, Cic. rato, Suet. e Val. Max., e cosi poet. deper-
I. Verr. 2. ditus alqà, Prop. : in alqa, Catull. II) per-
depeculor, pcculàtus sum, ari (de e pe- dere q.c, a) ima parte d'un tutto, paucos ex
Culium), preclare, saccheggiare (specialm. ì suis, Caes. : nihil sui, Caes. : aliquid (quid)
beni pubblici), commettere furto o malversa- summà, Hor.: apud alqm de existimatione sua,
zione SU q.C, dendtare, rapire, civitates, regna, Cic: tantum ejus existimationis, ut etc, Caes.
domos omnium, Cornif. rhet.: fana, Cic: alqm b) un tutto, non solum bona, sed etiam hone-
omni argento spellare atquc d., Cic. laudera : statem, Cic: linguae usum, Ov. Hpass. di —
honoremque familiae vestrae, Cic. (leperdo / dopcreo, V.
dù-pello, puli, pulsum, ere. cacciar yHi, dè-poreo, porti, portturus, ire, andare in
gitUir giti, cacciar via , searciare, rimuovere, rovina, perire, andar perduto, perilersi, di COSC,
abbattere, I) propr.: 1) in gen., simulacra eniterc ut scida ne qua dcpereat, Cic: qua
deorum, Cic: def^nsores vallo' munitionibus- coudicionc pars quarta fere crediti deperibat,
que, Caes. equitem dorso (da cavallo),
: Suet.: di ess. anim., si servus deperisset, Cic:
Hor.: teneros fetus (M.a,ntna.m), spingere giù, magna pars (illius exercitus) deperiit, Caes.:
Verg.: aquam de agro, Cato alqm ex urbe, : partic, dep. amore alcjs, amnr perdutamente
Cic: alqm a alqm urbe, Italia,
cruce, Cic: (de, essere perdutamente innamoralo di ale,
sb'inlire, Tac. 2) pnrlic.
: a) come t. t. Liv. e Suet. cos\ pure in ahp), Curt. : alqm
:

Vlilit., scacciare, respingere il nemico dalla (alqam), Comici e Catull.


.•?Ma posizione, hostem loro, Caes.: terni, dc-pTIo, fivi, «Ituin, are, spogliar del ca-
,

Nep. barbarorum praesidia ex bis regioni-


: pelli, dei peli, pi-tare, depilare, alqm, Scil. cd a.
tus, Nep.: generic, rimuoon-e, scacciare
fig., dè-pin;;o, piuxi, pictuiii, ere, J) dipingere,
alcuno dal suo posto alqm loco , Cic. , : effigiare, ritrarre. A) propr., pugnam ]\Iara-
gradu, Nep. b) come 1. 1. domcst., allontanare thouiaiii, Nep.: imaginein in tabula, Quint.
il poppante dal seno della madre, slattare, B) trasl., 1) dipingere con parolr, cioè tlcscri'
spoppare, divezzare, comun. animali, a'> ubere vere, Cic: nimium ilepicta. cioè, tntppo miniir
matrÌB, a lacte, Ycrg.: congiunti, ab ubere ziosamentc compassato, Q'ic. or. 39. 2) dfptn-

Gcorges-Calonghi, Dizionario latino italiano.


771 dc])lango depostulo ':72

gere nel piìlSÌcrO, cioè rapprescnfarxi , flgu- trist. 3, 3, 40 e altr.: trasl., maxime aegri et
vaisi, Cic. II) ricamare, paeuula dcpicta, Suet. ]>riipe deposita reipublicae pars, spacciata,.
€al.52. p)erdnta senza rimedio, Cic. Verr. 1, 5.
dè-|>lan;co, planxi, plaiictum, ere, deplo- dÒ|>»|IU^sllTo, Ònis. f. (depopulor), saccheg-
rare, rhupianf/et-c, alqill, Ov. ed a. gianiento, sacdieggio, devast-uzione, Cic C Liv.
<l£-|llo\US, a, UHI, che .ii aneince intorno dó|»ìtpiilsìlftr, Òris, m. (depopulor), sac-
a q.c. (alVingiù),Lucr. 5, 1319. cheggiatore, tlerastatore, Cic dc domO, Vò.
deploi'iilTo, ònis, f. (deploro), (forte) com- de-|»Ì»|»ulo, avi, atum, kxc, devastare, agros
pianto, lameiitu, hacc, Seii.: sui, Sen. pniviiiciamque vestram, Auct. b. Hisp. 42, 6.
df-|»lóro, avi, atuiii, are, I) intr., pian- dc-|>opu'or, atus suni, ari, devastare, sac-
gere e lamentami, ìamentabili voce, Cic. de : cheggiaè-e, depredare, agros, Cic: eaill rcgionem,
alqà re, Cic.: apud alqra de alqà re, Cic. II) tr., Caes.: fines, Caes.: omne mortalium genus, far
A) plani/ere e lamentare ad alta voce Q'.C, de- strage in tutte le classi sociali (della peste),
plorare, lamenUirsi di q.c., haec conqueri ac d., Tac Partic. perf., depopul itus, spesso pas-
Cic: vitam, Cic. e (coiitr. deridere), Sen.: ea sivo, p. cs., depopulatis agris, Caes.: depopu-
apud Syphacem, Liv. multa de alqo, Cic:
: lata l'arthià, Justin.
multa divinitus (in profeti a previsione), Cic. dé-|»OrlO, avi, atum, are. portar giU, por-
B) trasl., piangere come perduto ritener = tar via, trasportare, portare, recare, procu-
perduto, dar perdìctu, agros, Liv.: diem, Quint. : rare, I) in gen., a) 2>er terra : sua omnia,
speni Capuae retinendae, Liv. Caes.: saucios in plostris, Auct. b. Afr.: ligna
dè-plììo, pilli, ere, piovere ijiii, multus in de fundo, Cato: decumas ad aquam, Cic: fru-
terras depluit lapis, Tibull. 2, 5, 72. menta in castra, Caes. : matcriem ilio (colà),.

dé-|»wno, pòs'ui, pijsYtum, ere, I) deporre, Auct. Hisp.: celo tabulasi non deportavi,
b.
por giit, metter giù, 1) in gen.. onus, Cic: 00- noìt le ho portate meco, Cic. b) per acqua
ronam, Liv.: arma, deporre, dei vinti, Caes.: (per mare), portirre , trasportare , tragittare,
ovv. di soldati, Liv.: personani accusatoris pantheras, Cic. ex Sicilia litteras in Verrem,,
:

(fg.), Cic: puerum, togliersi di dosso (contr. Cic,: exercitum in Italiam, Justin.: ossa ejus
subire, recarsi in dosso), Plin. ep.: uxorem et in Cappadociam ad matrem, Nep. : di navi,.
liberos, far scendere di vettura, Fior. caput : priorem partera exercitus eo (colà), Caes.
terrae,Ov.: mentum in gremio alcjs, Cic: latus II) partic. come t. t. di atti pubbh, a) pren-
sub lauro, Hor.: latus in areuis, Ov. coro- : dere seco, recare, riportare, condurre a casa do
nam in aram, Liv.: librum de manibus, Cic: una provincia o da un paese conquistato,
exercituni in terram, sbarcare, Justin.: e così victorem exercitum, Cic: triumphum, Cic:
legiones, Auct. b. Afr. spiritum, rattenere,
: exercitum e Graecia, Liv.: aliud nihil ex tanta
Quint.: poet.: dare alia luce, partorire, alqam, praeda domum suaiii, Cic: nihil aliud de hac
CatuU cfr. onus naturae, Phaedr. fetus in
, : provincia uisi illius benevolentiam, Cic co- :

ejus tugurio, Phaedr.: epo»^-e coHiepremto <?e/Za gnomen Athenis, Cic. b) relegare, confinare
Zo<Ìa, VÌtulam,Verg. 2) trasl., a) depoi-re, trala- ale. per tutta la vita in un'isola remota e de-
sciare, abbandonare, lasciar andare q.C, rinun- serta (con perdita per il relcgatus dei diritti
ziaì'C a q.c, desistere da q.C, perdere, finire q.C., civili, delle sostanze e del diritto di far te-
amicitiam, simultates, Cic: spem, Hor.: odium, stamento), in insulam Amorgum deportari,.
Nep.: bellum (contr. incipere o coepisse), Sali, Tac: Italia, Tac: rei deportati, Quint.
e Liv.: aedificationeni, Cic: adeundac Syriae dc-|IOS<>«, pijposci, ere, chiedere istante-
consilium, Cic. : reparandae classis cogitatio- ìnente, esigere, in.tistere con forza SU q.C, chie-
neiii, Auct. b. Alex.: totam gloriani abicere atque dere q.C. come un diritto, in senso buono =
deponere, gettar via e abbandonare, Cic: me- far istanza tntomo U q.C, chiedere con istanza
moriam alcjs rei, Cic: o alqd ex memoria, di- q.C, supplicare di q.C, IJ in gen., unum ad
menticare, Cic: sitim, spegnere, Ov.: prius ani- id bellum imperatorem d. atque expeteie, Cic.:
mum quam odiuni, rinunziare a, ecc., Nep.: caedem alcjs, Suet.: poenam in se ultro, Suet.:
sermonem, lasciar cadere (contr. sustinere et seg. da propos. velai., omnibus poUicitationi-
quasi suspendere) Quint. 'h)deporì-e una carica,
, bus ac praeniiis deposcunt, qui belli initium
tutelam, Liv.: magistratum, Caes.: imperium faciaiit, pregano di venir alle mani, Caes.
[contr. imp. obtiuere), Cic e) ricusare, rifiu- Il) partic, A) chiedere espressamente per sè,
tare una carica, un onore, rinunziare, pro- pattuire il disimpegno d'un ufficio, la con-
viuciam, Cic: triuiuphum, Liv. II)partic., dotta di un affare, sibi id nmneris, Caes.:
A) deporre, dare in deposito, in custodia, met- sibi partes istas, Cic: a.sperrima ad 'abirem,.
tere in sicuro, 1) propr.: testamentum apud Liv. W} provocare, \) chiedere la consegna di
alqm, Suet.: pecuniam apud alqm, Cic: am- ale.per pìinirl<>,\\MCÌOY<:\n culpae, Liv.: Cloe-
phoras in tempio Dianae, Nep. ibi (Corinthi)
: Uam, Liv.: anche con Vaggiuiita in poenam,
obsides, Liv.: obsides apud eos. Caes.: liberos, Liv.: ad mortem, Caes.: ad supplicium, Hirt.
iixoressuaque omnia in silvis, Caes.: ad saucios b. G.: alqm morti, Tac: quindi semjil., depo-
deponendos adire Apolloniam, Caes. 2) trasl., scere alqm, chieder la morte di ale' no, Cic
dare in custodia, affidare, consegnare, JUS pO- post red. in Sen. 83. Ov. met. 1, 200. 2) />r<;i-
puli Komani in vestra fide ac religione depono, dere ale pei- uecersario nella lotta, alqui sibi,
Cic: quae rimosa bene deponuntur in aure, Liv. 2, 49, 2.
Hor.: tutis auribus, Hor. B) (perchÀ si usava dè-p4Ì«>ilTo, ònis, f. (depono\ t. t. retor.,
levar dui letto i moribondi e porli a terra) pausa nlla fine d'un periodo, Quint. 11,3, 4fi.
tneton. dejtositus =
moribomlo e gi)l spacciato, de-pOSlììlo, are, chiedere con istanza, sibi
quindi anche morto, Verg. Aeu. 12, .39.5. Ov. auxilia, Auct. b. Hisp. 1, 5.
773 (lepraedor depromo 774

dè-praedor, atus sum, ari, depredare, allontanare ale. da q.c, alqm lecto, Prop. 2,
agros, Justin. 24, 6, 3. 34, 17. — Partic. perf. passivo, deprecatum
dc-|>i'aclioi', Y. deproelior. belluin, allontanata con preghiere, scongiu-
depriivalé, aw. (depravo), stortamente, rata, Justin. 8, 5, 4.
inesattamente, de alqà re judicare, Cic. de fin. dC-prehciido e de -prendo, prchendi
1,71. (prendi), prchensum (prensum), ere, afferrare,
dcprai titio, onis, f. (depravo), storcimento, tenei- fermo, ai-restare, portar via, I)propr.,
n/iguramento, deformazione, guastamento, de- A) in gen., a) di uomini, tabellarios depr.
pravanione, I) propr.: distortio et depravatio litterasque intercipere, Cic: litteras, Liv.: na-
quaedam, Cic: oris, smorfia, Cic. Il) trasl., ves, Caes. b) della tempesta, sorprendere una
verbi, Cic.: d. et foeditas turpificati animi, nave, e al passivo, di navi e naviganti, essere
Cic._ sorpreso dalla tempesta, Verg., Ov., Curt. ed
depravo, .avi, àtum, are (de e pravus), a. B) sorjrrendere, cogliere, premiere, speciolm.
I) propì'., storcere, sfigurare, deformare, depra- in qualche fallo, alqm in adulterio, Cic. ve- :

vare (covtr. dirigere, corrigere), quaedam nenum, Cic: gladios, Liv. II) trasl.: 1) affer-
contra naturam depravata habere, Cic: de- rare colla mente, riconoscere, Irocare, scorgere,
pravata facies, Sen.: depravata imitatio, ca- osservare, res magnas saepe in minimis rebus,
ricatura, Cic. II) trasl. sfigurare, corrom- , Cic: in Livio Patavinitatem, Quint.: al pass,
pere , depravare , corrumpere ac depravare , con dopp. nom., si me stultior ipso deprehen-
Cic. ed a. scnsus, Cic. inania verba in hos
.-
: deris, sei trovato, Hor. 2) pass, deprebendi =
modos, Quint. mores alqa re, Cic. puerum
: : esser messo alle strette, imbrogliarsi, se depre-
indulgentià, Cic. hensum negare non potuisse, Cic: testes de-
déprecaliundus, a, um (deprecor), sup- prehensi (contr. firmi et interriti), Quint.
plichecole, supplice, Tac. ann. 15, 53. dé-prelieiisTo, ònis, f. (deprehendo), sco-
depreeatTo, onis, f. (deprecor), depreca- peì-ui, manifesta veneni, Cic. Clu. 50.
zioiie, intercessione, Cic, Quint. ed a.: periculi, depresse, aw. (depreSSUs), profonda-
Cic: prò Ulis, Curt. : aequitatis, giusta inter- mente, al compar. iti Suet. e Col.
deorum, invocazione degli
cessione, Cic: depr. dèpressus, a, um, part. agg. (cZa deprimo),
dei (in un'affermazione) con imprecazione, I) depresso, basso, posto in basso (contr. elatus,
Cic. Rose COm. 46, H chiedere scusa, perdono excelsus), K) propr. di luoghi, donius, Cic:
per un torto commesso, facti, Cic. inertiae, : aedes multo depressior, Plin. ep. B) trasl.
Hirt. b. G.: come t. t. retor., deprecazione, del discorso, basso, sost., non sunt iUa depressa,
! ed a.
Cic. sed plana, la sua esposizione non somiglia
deprt'catiir, oris, m. (deprecor), colui ad una valle, ma ad una pianura, Sen.:
. che prega perchè una cosa non avvenga, in- excelsa depressis mutabat, Plin. ep. II) basso,
tercessore, mediatore, scongiuratore, hujus pe- dimesso, VOX maxime sedata et depressa, Cor-
ji
riculi, Cic: sui, Cic: praebere se depraecatorem nif. rhet.

I
prò alcjs pe riculo, Cic: eo deprecatore, sMZ?a deprimo, pressi, pressum, ere (de e pre-
: sua intercessione, Caes.: uti deprecatoribus mo), deprimere, abbassare, calcare, immergere,
Eemis, Caes. affondare, I) propr.: A) in gen.: lanx in libra
I
'
.
dè-precor, atus sum, ari, I) pregare ponderibus impositis deprimitur, Cic: deprimi
istantemente, premurosamente, supplicare ale. in ludum, essere incitato, Asin. Poli, in Cic.
:
di q.c, intercedere presso ale. A) in gen.: ep.: altero ad frontem sublato, altero ad men-
I a) alqm, Cic; seg. da ne col cong., Liv. e non tum depresso supercilio, Cic. depresso aratro
:

depr. seg. da quo minus col cong., Liv. (se. in terraui), Verg.: dèpressus (curvato) et
!
b) alqd, pregare, supplicare di (J.C, ottener con oneratus auro, Cornif. rhet. "&) partici l)far

preghiere q.c, paceni, Cic paucos dies exsol- : entrare profondamente nella terra, approfon-
vendo donativo, Tac : seg. da ne col cong., dare, condur nel profondo, scavare profonda-
'
io. e Caes.: non depr. seg. da quin col cong., mente, fossani, Hirt.b. G.: saxum in mirandam
'
atull.: seg. dall'sicc. coirinfm. = dire in altitudinem depressum, Cic: locus circiter duo-
') di preghiera per scusarsi, addurre decim pedes fiumi dèpressus. Sali. 2) come 1. 1.
•me scusa, errasse regeiii. Sali. Jug. 104, 4. naut. =affomlure, ccdare u fondo una nave,
I e) alqd alqm ab alqo, chiedere suppliche- naves, Caes.: classem, Cic. II) trasl.. A) in
1
voltnente q.c. ad ale. (da ale.) chiedere per = geìl., deprimere, abbassare, opprimere (contr.
I indulgenza, perdono, grazia, eCC, multorum extollere), fortunam meam, Ci .: animos, Plin.
vitam ab a'.qo, Cic. vitam sìbi, Hirt. b. Afr.:
: pan.: veritatem, Cic: opcs, Cic: hostem, Liv.:
civem a civibus, Cic. d) assol., fare interces- iusontcm, Phaedr. preces alcjs taciturna ob-
:

I
siotte, chiedere perdono, ricorrere alle preghiere, stiuatione, Nep. B) parlic., screditare con
'
Cic. ed a.: prò alqo, Cic. e Suet. contra alqd, : parole, adversariorum causam pev contemptio-
I

Cic. B) imprecare, fare imprecazioni contro ulc, ncm depr. [contr. nostrani causam laudando
alci, Catull. 92, 3. II) allonUtnare, divertire con tollero extollere), Cornif. rhet. e Ci;.
preghiere, a) alqd = cercare cou pregh ierc ecc. «lè-pi"OelTor, ari, combatter l'un coll'altro,
di stornare q.C, allonttinare, divertire da sé, darsi battaglia, venti acquorc fervido (sull'onde
chiedere sappi iritcrolmente di>q>ensa o libera- rumorose) dcprooliautos, Hor. carm. 1,9, 11.
zione da q.c, niortem, Caes. ed a.: periciiluin, de-proiiio, lironijisi, promptum, ere, trar
<.^aes.: poenam, Liv.: iramsenatus.Liv.: justam fuori, curare, toglier ria, pecuuiam CX aerarlo,
patriae qucrinioniam a se detestar! ac depre- Cic: sagittam pharetrU, Verg.: trasl.,pren-
cari, Cic: praecipicndi munus, scusarsi, rifiu- dere, ricavare, togliere ad iiitprestito,orationcm
tarsi cortesemente, Quint. b) alqm alqa re. ex jure civili, Caes.: vel a pcritis, vel de librLs,
775 depropero deroffo 776
Cic: ^erba domo patroni, Cic. : illa deprome dé-r«*penlC, avv., affatto all'improvviso,
nobis, uiide afferas etc, regalaci, Cic. Ter., Tar. ed a.
dò-|n'}ipi>l*0, are, affrettarsi in q.c, toUe- de-repo, rèpsi, ore, strisciare in giù, scen-
citare,provvedere prestamente, alci COronas, iìì- dere pian piano, ad Cubile .setosae suis (del
tessere con sollecita premura, Hor. carm. 2, gatto), Phaedr.: ursi arborem (alV albero)
7, 24. aversi derepunt, Plin.
depstum, ere (Sst^sw), gra-
<IC|>$>0, dcpsui, dc-pideo, risi, risum, ère, deridere, mot-
molare, impastare, farinam, Cato coria, con- : tere in ridicolo, schernire, alqm, Cic. alcjs :

ciare, Cato in senso osceno, secondo Cic. ep.


: beneficiuni, Cic: assai., Cic: derides ? («eZ lin-
9, 22, 4.^ guaggio della convcrsaz.) mi canzoni? Ter.
<lè-p(ìdl>l, piulliit, ère, v. impers. I) ver- ed a.
gognarsi molto, cuin eum non depuderet mare dérTdToìiliis, a, um (derideo), ridìcolo ai
infestare, Veli. 2, 73, 3. IT) non vergognarsi soìnmo grado, degno di scherno, Lucr. fi Liv.:
pift, perdere il pudore, assiduis COnviciis de- SOSt., deridiculuni, i, n., ridicolo, scherno, deri-
pudere didicerat, Sen. de const. sap. 17. 3: sione, beffa, corporis, Tac. (^deformità, ridicolo
depuduit, ha perduto il pudore, Ov. ber. del corpoj : alqm sibi deridiculo ac delecta-
4, 155. mento putare, Ter.: esse deridiculo, Tac: quod
dvpu^ìs, e (de e puga ;= pyga), dai culo evenit usque ad dcridicula, Quint.
magro, Hor. sat. 1, 2, 93. do-rlj^eSCO, rfgU-i, ere, irrigidirsi dei tutto,
dr'-pii<»'no, avi, atum, are, combattere fino questa est deriguisse pedes Ov. deriguere , :

all'ultimo sangue, acìe instructa, Caes. : di mihi cornac (mi si drizzarono sul capo), Ov.:
duello, cuni Hectore, Cic: trasl., voluptas de- derigescit f)rmidine sanguis, Verg.: dipers.,
pugnat eum honesitate, Cic. deriguit visu in medio, Verg.: deriguitque
dcpulsìo, ònis, f. (depello), »7 respingere, inalis (dalla disgrazia), Ov.
allontanamento, luminum, pass.
I) propr.: = deria^o, variante di dirigo (V.).
riflessione , allontanamento della luce, Cic. dcrìpTo, rtpui, reptum, ere (de e rapio),
Tim. 14, § 49. IIJ trasl., reslt-tenza, rifiuto, il 1) strappare, tirare giù con forza, levar via, alqd
respingere, a) in gcn.: servitutis, Cic: doloris, de manu, Cic: alqm de provincia {contr. dedu-
Cic. b) partic., come t. t. retor., confutazione cere), Cic: lunam coelo, Hor.: ensem vagina,
[contr. intentio), Cic. e Quint. sguainare, Verg. trasl., quantum de mea
:

dè-piilsttr, òris, m. (depello), discacciatore, auctoritate dcripuisset, avesse detratto, Cic.


rovesciatore, dominatus, Cic. Phil. 2, 27: depul- II) portar ria, sottrarre, strappare violentem.,
sores tyrannorum, Aur. Vict. Caes. 40, 29. rapire, spolia Latinis o Eomanis, Verg. e Tac:
1. de-puIO, are, tagliar via, tagliare, Ps. trasl., alci omnia vitae ornamenta, Cic.
Ov. nnc. 63. dérisfir, òris, m. (derideo), derisore, bef-
2. atum, are, apprestare esat-
de-oiìto, avi, feggiatore , satirico, ed a.:
seJwrnitore, Hor.
tamente, riteneiv, operam alcjs parvi pretii, quindi come designaz. di parassiti (satireg-
Ter.: alqm malo quovis dignum, Ter. giantij, buffoni, Hor. e Sen.
drpy;ci<i, e, K. depugis. dèi'Tsu)», US, m
(derideo), derisione, scherno,
.

deqiie, V. susque. beffa, Phaedr., Sen. ed a.


dó-l'sldo, rasi, ràsum, ere, radere, levar via del'TvalìO, ònis, f. (derivo), H derivare, de-
radendo, fregare, pulire, de virga, Cato: CUnctis rivazione, I) piropr., fluminum, Cic: lacus Al-
raargo derasus, spazio nudo, Plin. ep. bani, Liv. Il) trasl.: 1) (come 1. 1. gramm.),
Ùcrl»c, ès, f. (Aéppyj), città forte della derivazione etimol. delle parole, Plin. fr. ed a.
Licaonia , ai confini dell' Isauria, oggi 2) (come t. t. retor.), scambio eufemistico di
Divlé, sulla strada da Eregli a Karaman, pensieri, come fortis per temerarius, cioè « co-
sul lago di Ak Ghicul. Deriv.: I>cr- — raggioso » per « temerario », Qiùnt. 3, 7, 25.
bfles, is, m. (AspPl^TTji;), di Derbc. dè-rìl'O, avi, atum, are, derivare, condurre
Ilercetis, is, f., e llcrceto, Ss, f. (Asp- in un dato luogo un liquido, J)j9ropr.,aquani
•xe-cw), dea Siriaca, chiamata awc7te Atargatis, ex flumine,Caes.: flumen depressis fossis, Hirt.
paragonata all'Afrodite dei Greci, adorata la. G.: Fucinus, in quem montes circumjecti
sotto forma d'un pesce. quidquid fudit pluvia derivant, Sen. II) trasl.:
d ('rcclus, a, um, variante di directus fV-). A) in gen. : crimen, Cic: culpam in alqm,
dèrelictio , ònis, f. (derelinquo), negii- apporre, addossare la colpa ad ale, Cic:
gema, trasctiranza, COmmunis utilitatis, Cic. de iram alcjs in se, tirarsi addosso tutta l'ira,
oif. 8, 30. Ter.: responsionem alio, Cic. B) come t. t.
dè-relinqUO, llqui , lictum, ere, I) ab- gramm., derivare una parola da un'altra,
bandonare pei' sempre q.C. , lasciare affatto ,
Quint. e Gramm. post.
A) propr.: totas orationes, Cic: ab omni dcr«i^iilTo, ònis, f. (derogo), limitazione
non modo fortuna, verum etiam spe derclicti, d'una legge, derogaz,, soppressione parziale di
Cic. haec oppida atque oram maritimam prò
: una Cornif rhet. 2, 15 {accanto ad
legge,
derelicto habere, considerare come del tutto abrogatio): plur., Cic. prò Corn. fr. 1, 11,
abbandonate, come un bene senza padrone, ediz. Kays. {Muller fr. 23, obrogationes).
Cic: derelicta regio, deserta {contr. Celebris), dvrii^o, avi, atum, are, I) propr., soppri-
Comif. rhet.: incultura et derelictum solum, mere una parte duna legge, revocare, limitare
senza padrGne,Gìc. B) trasl., *r«.?ci»»-«»-e affatto, in parie una legge, dintimiirne il valore, l'aU-
derelictus ab amicis, Cic: communem causam, torità, buie legi nec obrogari fas est ncque
Cic. II) in gen., lasciare indietro, praesidium, derogar! ex hac alqd licei ncque tota abro-
Gurt. 9, 4 (14), 8. gar! potest, Cic: cui Icgi obrcgatum vel de-

k.
d eros US dtscribo 778

rogatum sit, Comif. rhet. II) trasl., nci-.niare, scendere, calare [contr. iìttoUi, insurgere), Cic.
1-iinpiccioUre, restringere, sottrarre, ridurre, di- e Qmnt. B) trasl., quod verbum descendit in
minuire, de fide alcjs, Cic: ovv. fidem alci, pectus , la parola gli entrò ben addentro nel
avv. alci rei, Cic: fidem, Liv.: aliquid ex aequi- cuore, descendit in animos, Liv.
Sali.: cui.i
tate, Cic: sibi tantum, tenersi tanto dappoco, desccnsTo, f. (descendo), discesa,
ònis,
Cic. scesa, quindi ancJie discendere un fiume, Ti-
dvròsiis, a, um (partic. deU'inus. iexodo), berina, traversata del T
evere, Cic. àe fin. 5, 70:
roso, corroso, rosicchiato , clìpei, Cic. : vitis, ìneton., tres descensiones, tre vasche di ba^no
Plin. (scavate nel suolo o murate) alle quali si di-
nertóna, ae, f., città delT antica Liguria, scendeva per mezzo di scalini, Firn. ep. 5, 6, 26.
oggi Tortona. déràcunsiuììi , ììs, m. (descendo), discesa,
de-rìio, rovesciare, fg. cumulum de
ere, I) propr.: facilis (contr. in ulteriorem ripam
laudibus cancellare Vesageraz. nelle lodi
&\c]s, minime iniquus adscensus), Liv.: qua illi de-
diale, Cicad Att. 16, 11,2. scensus erat, per dove doveva discendere. Sali.
déru|itu<i>,a,um (*derumpo; propr. rotto, II) meton., via per diseetulere, che discetule,
t ilfranto), scosceso, in pendio, dirupato, di lo- Hirt. b. G. ed a.
cai., ripa, Liv.: deruptior tumulus, Liv. Piar. dc-SCisCO, scivi e SCli, SCitum, "ire, scostarsi,
sost., derupta, òrum, n., luoghi scoscesi, « allontanarsi =
diventar infedele, mancar di fede;
precipizio, tagliati a picco, abissi, dirupi, Liv. e e come infedeli, ribelli, passar dalla parte di
Tac uno, I) propr., come 1. 1. di attipubbl.: defe-
de-SaevTo, ti, Itum, Ire, infierire, ino-ude- cerat Samus, descierat Hellespontus Nep.: ,

lire grandetnente, Hor., Suet. ed a. desc. sua sponte (contr. ad defectionem soUici-
dv-.«allO, (avi), atum, are, ballare, fare la tari), Liv.: desc. a popnlo Romano, Liv.: a se-
sua parte sulla scena ballando, canticum, Suet. natu, Cic: ad eos, Liv. desc. ab Latinis ad:

Cai. 54. Eomanos, Liv. II) trasl., desistere da q.c, ri-


descendo, scendi, scensum, ere (de e nunziare a O.C., staccarsi, liberarsi, a/francarsi
SCando), scendere, discendere, calare (contr. da q.c, emanciparsi, scostarsi, dipartirsi, (d-
ascendere), T)dipers., A) propr.: 1) in gen.: lontanarsi, far defezione, ribellarsi, degenerare,
de Capitolio , Liv. de rostris, Cic. : ex equo,
: a yeritate, Cic: a consuetudine parentum,
Cic: de caelo, Liv., ovv. caelo, Hor., ovv. ab Plin. ep.: a vita, Cic: a se, mancare a se stesso,
alto caelo, Verg. ilio (avv.), Sen. huc, Nep.:
: : venir meno a' suoi principii, Cic: ad fortu-
in naves, Caes. descendit Ostiam, se n'andò
: nam inclinatam, Cic: in regem, Hor.
ad Ostia per imbarcarsi, Suet. Tib. 10. 2)par- de-serìLo, scripsi, scriptum, ere, I) dise-
tic, a) desc. in ovv. ad forum ed assol. (stante gìutre, copiare, di disegnatore, tabulas mensu-
le abitazioni poste in Roma sopra alture), ris et lineis (secondo misure e lineej, Quint.:
venire, andare al foro, Cic ed a.: cosà ancora di scrivano, ìibrum, Cic: ab alqo (secondo
ad comitia, Snet. b) come 1. 1. milit., marciare, l'esemplare di ale.) quintum de finibus Ìibrum,
digeendere da un'alturanelpiano, dall'interno Cic jus ab antiqua gente Aequiculis (pren-
:

del paese poi-tarsi verso la costa (contr. ascen- dere od imprestito copiando), Cic: epistu-
dere), ex superioribus locis in planitiem, Caes.: lam alci dare describeiidam {per prenderne
ab Alpibus, Liv.: in aequum locum, Caes.: in copia), Cic II) figurare, rappresentare col di-
aequum, in campum, Liv.: ad Alexandrlam, Segno lo scritto, A) propr., descrivere, trac-
Liv.: in Graeciam (di Serse), Nep. e) in senso ciare, delineare (ntettere in carta), del disegna-
osceno, curvarsi per lasciarsi violare (di un tore, sphaeram, solarium, Cic: orbem, Verg.:
uomo), CatM. 112, 2, dubbio. B) trasl.: l)in caeli meatus radio, Verg.: geomctricas fonnas
gen.: quantum ille (Seneca) ab antiquis descen- in arena, Cic: quaedam (alcune figure) ovv.
derat, si era allontanato dagli antichi,Q,mnt. foimas in pulvere, Cic. e Liv.: dello scrittore,
10, 1, 126. 2) partic, accontodarsi, rimettersi, nude (dalla bocca del quale) mira praecepta
acconsentire, intendersi, uccondisceìulere, abbas- haec, Hor.: carmina in loliis od in corticc, in-
sarsi, umiliarsi, piegarsi,
ad condicionem, Cael. cidere, Verg.: partic. pcrf. sost., factorum
in Cic. ep.: in preces omnes, Verg.: in certa- dictorumque ejus descripta, giornale delle
men, Cic: in causam, Liv.: ad .sententiam al- azioni e dei detti di uno, Tac. ann. G, 24.
cjs, Caes.: ad vim atque arma (alla forza delle B) trasl., 1) rappresentare COn purolc, dise-
armi), Caes. : quo descondam , Cic. II) di e. gnare, descrivere, raffigurare, a) C. man.: rCglO-
inan.: A) propr.. scendere, disceiulere, andare nem aut pugnam, Cic: fiunieii Phenum, Hor.:
giii, abbassinosi, cadere, pe.ivtrare, cadere a terra hominum inores ovv. sermones inoi esque, Cic:
dall'alto,piombare .sopra, a) di armi, proiet- vcrsibus facta. Ne]).: co/face, e rinfin., Sen.
tili,eCC, penetrare, ferruni in corpus descendit, contr. 1, 2, 17. b) di pers., tanto raffigurare,
Liv.: totum descemlit in ilia ferrum, Ov. b) di delincare, descrivere, dipingere alc, niulitrcm,
foreste, di selve, di montagne, awaiicu-si, di- Cic: conjugom sino contumelia, Cic: alqm
ttenUere, inde oaeduao silvae cum ijiso monte malo carmino, Hor.: si quis erat dignus de-
desceudunt, Plin. ep.: Ca>'lius ex alto (|ua mons scrihi, Hor.: Vioc argumento se describi sontiiit,
descendit in aequum. Ov. e) di monti, di edi- Phaedr. : quanto alludere ad nlc, lìungere,
fizi, abha.s.sarst, areKlttirsi, sprofondarsi, quia mordere con detti, Crassum, Cic:
ìnotieggiare,
mentis altitudo descendit et hiat, Plin. ej». con dopp. acc, alqm latrouem ac sicarium
ci) di corsi d'acqua, diseetulere (nascere), scor- (come un ladrone ed un sicario), Cic. 2) defi-
rere giti, spander.ti, in campns, Curt.: ox Cerau- nire, spiegare, detertntnare secondo il sito con-
"iis nicntibus uno alvei. Mela: Nilus descen- cetto (spesso tiiig imito << scambiato con defi
Jeus, Mela, e) trasl. di parole, sillabe, ecc., di- nlrej, definire describereque verba, Cic: dcfì
779 descripte desertus 780
nire rem verbis et breviter descr., Cic: descr. scriptio), descrizione piccola e graziosa, deseri,
officia, Cic: secj. dnlTazc . e V infin., Cic. de zioucella graziosa, Sen. SUaS. 2, 10.
or. 2, 138. 3) determinare, delimitare,, stabilire descriplii>«, a, um, partic. agg. {da de-
i limiti di una
e, prescrivere, ordinare, ratio- scribo) ben disposto, ben ordinato, ordo d..
,

nem totius belli, Cic: jus naturae, jus civile, Cic: natura, qua nibil est aptius (^di più ar-
Cic: leges, judicia, jura, Cic: jus civium gene- monico), nihil descriptius (di più organico),
ratim in ordines aetatesque (secondo la diver- Cic.
sità delle condizioni e dell'età), Cic: ut quae de-seco, sccm, sectura, are, tagliar via,
descripta sunt legibus et jure civili, haec ita amputare, staccare, aures, Suet.: partes ex toto,
teneantur ut sit constitmtum, Cic. 4) definire Cic.
ta parte che tocca ad ale, a) imporre ad uno d("-SenCSCO, senui, ere, dissiparsi, svanire
ài fornire, pecunias, Auct. b. Alex.: civitatibus gradcdamente, ira belli deseuuit, Sali. hist. fr.

prò numero militum pecuniarum summas,Cic.: 1,93(9.5).


vecturas frumenti finitimis civitatibus, Caes.: de-sero, s'er'ui, sertum, ere, I) abbando-
sociis quindecim milia peditum, Liv. b) apar- nare , Utsciari- , diseì-tare , hibemam Ljcìam ,

tire, dividere, assegnare, indicare ad UnO COmc Verg.: inamabile regnum, Ov.: mensa deserit
sua parte, suum cuiquemunus, Cic: descriptas toros, si allontana, viene allontanata da, Ov.:
servare vices, Hor. : descr. per familias mini- partic, lasciare incolto, lasciare inabitato, ab-
steria,Tac: bona suis comitibus, Cic: pecuniam bandonare, agros latos ac fertiles, Cic: sedes,
publicis litteris, porre nei registri inihhlici. Curt.: insulas, Cic II)pregn., venire meno alla
Veli.: magnam vim frumenti quaternis aeris parola data, al dovere, diventare infedele, di
populo, distribuire al popolo, Liv.: agros, scHare, abbandonare. A) propr.: 1) in gen.:
Tac: duodena in singulos bomines jugera,Cic.: alqm, Cic: coord., alqm relinquere atque dese-
OVV. dividere, arruolare, porre in una data rere, Cic: nel passivo anche col semplice abl.,
classe, cater/oria; libertinos in quattuor urba- deseror conjuge Ov. desertus suis
, : Tac. ,

nas tribus, Liv.: veteres milites voluntarios ex 2) come 1. 1. milit., exercitum, castra e simili,
Africano exercitu in legiones, Liv. cum ante : abbandonare l'esercito, il campo, disertare, eXCr-
equites in suam quisque gentem describeren- citum, Cic: exercitum ducesque, Caes.: relin-
tur SeorSUS a ceteris, Curt. 5) ordinare in di- quere signa et desercre castra, Liv.: e così
verse classi, classificare, distribuire in, classes aSSol., ribellarsi dal suo generale, apostatare,
centiiriasque ex censu, Liv.: populum censu, disertare, Nep. Eum. 5, 1. Sen. de ira 2, 10.
ordinibus, aetatibus, Cic: agmina, Curt.: urbis 4. Tac. ann. 13, 35. Quint. 9, 2, 8-5. B) trasl.,
partes ad incendia, Cic: agrum in jugera dena, abbandonare ale. q-c, lasciare nell'imbarazzo,
Liv.: annuni in duodecim menses, Liv.: ad cer- trascurare, omettere, dimenticare, mettere da
tas res confli^iendas certos homines delectos et banda, \) in gen.: a)fZ^ jpers.: Petrejus non
descriptos (divisi in classi, scompartiti) habe- deserit se, non si sconcerta, non desiste da,
bat, Cic. Caes.: des. rem publicam. Sali.: vitam, Cic:
deaeri ptv (dìscriptè) aw. (descriptus da causa deseritur, è del tutto abbandonata, Cic:
describo), ordinatamente, per ordine, distinfa- officium, Cic. studia sapieutiae, Quint. b) di
:

mente, descr. et electe digerere, Cic. de inv. sogg. materiali od astr.: nisi me lucerna de-
1, 49. sereret, spegnersi, venire a mancare, Cic:
déscriptio, onis, f. (describo), I) copia, multo tardius fama deseret Curium Fabri-
trascrizione, descriptio imagoque tabularum, cium, Cic: tempus maturius quam res me de-
copia fedele, autentica, Cic. Verr. 2, 190. seret, prima mi verrà meno il tempo che la
li) rappresentazione di una cosa per via del materia, l'argomento. Sali. nel pass., num- :

disegno o dello scritto, A) propr.: appassivo, quam deseri a se, non perdtre mai la forza
del disegnatore, disegno, delineamento, abbozzo, di muoversi, Cic: a mente deseri, perdere la
piano, à&SQX. aedificandi, pianto d'un ediftzio, testa, Cic: poet. col semplice ahi., leo desertus
Cic: numeri aut descriptiones C/vjrt/re «/eoine- viribus, Phaedr. 2) partic: a) trascurare,
triche), Cic. b) dello scrivano, disegno, trac- porre in non cale le cose sacre, la venerazione
ciato, annotazione, servorum omnium, Cic. de degli dèi, il culto, publica sacra, Tdv.: cultum
dom. 129. B) trasl.: 1) esposizione a parole, deoruni, Liv. b) coìne t. t. giuria., vadimo-
descrizione, tracciato, pittura, quadro, sphacrae, non venire al termine, al gioì-no stabilito,
ni imi,
Cic: regionum. topografìa, Cic: convivii luxu- mancare all'appello, spesso in Cic. ed a.: e così
riosi, Quint.: descriptiones locorum, Plin. ep. semplic. des. in Quiut. 3, 6, 78.
2) spiegazione, determinazione del concetto, defi- dèscrliir, oris, m. (deserò), abbandonatore,
nizione, est taiiien quaedam descr., Cic. : no- chi abbandona, IJpropr., COme t. t. milit., di-
minis brevis et aperta, Cic: officii, Cic. ^) fis- sertoi-e,Caes., Jj'iy. ed a.: poet., esule, profugo,
expotendarum
sazione, delimit€izione,lo stabilire, disertore in genere, Verg. e Ov. IT) trasl., chi
fagiendarumque rerum, Cic. 4) dìsti'Unezione, neglige, triiscura, amicorum [contr. conservatoT
scompartimento, privatarum possessionuni, Cic: inimicoiTiin), Cic: communis utilitatis, Cic
juris (dei diritti privati) aequa descr., Cic. désertii«i, a, um, partic. agg. [da deserò),
.5) ordine , organizzazione , divisione , riparti- descì-to, abbandonato, di luoghi disabitato, =
zione , regionum (fatta augure), Cic:
dall' non occupato, incolto, deserto, solitario, vuoto
aedificiorum, urbis Cic. legionum et auxi-
, : (contr. celcber, frequens), loca, solitudini, de-
liorum, Suet.: magistratuum, civitatis, Cic: serti, Caes.: via, Cic. ager, Liv. locus deser-
: :

temporum, Cic: descr. aequabilis sumptus tior, Cic. : regio desertissima, Cic. : planities
(genit.), Cic. deserta penuria aquae. Sali.: vici castellaque
descriplìiinciila, ae, f. (dimin. di de- fuga cultorum deserta. Sali.: trasl., di oggetti,
781 deservio desilìo 782

in contrade solitarie, arbores d., Prop.: stipes anche dissolutezza, orgia scioperata nell'a-
desertus in agris, che sta snlingo, Tibull.: sost., more, Prop. ed Ov.
deserta, òruin, n., luoghi deserti, solitudini, dèsTdlusv, avv. (desidiosus), oziosamente,
Verg., Plin. ed a.: col genit., deserta Apuliae, in piena scioperatezza, agere aetatem, Lucr.
Sen.: deserta ferarum, Verg. 4, n28.
«li~-scrvTo, Ivi, Itum, Ire, «ei-nVe con zelo, de<>Tdìò<iUci, a, um, agg. col compar. e
con ainoi'e, con divozione, essere del tutto sog- superi, (desidia), ozioso al sommo grado, pi-
getto ad uno, essere lo schiavo di tino, abbando- grone, oltrenwdo negligente, infingardo, a) di
narsi ad, darsi in balia ad, alci, Cìc: Cirpori, ^er.5.:Juventus, Sen. rhet.: homo, Plin. ep.: qui
Cic. :divinis rebus , Ciò. studiis , Plin. ep.:
: nolet desidiosus, amet, Ov. b) distati e
fieri
aquae portandae, servire per l'acqua (di ani- condizioni, ecc. , con molta infingardaggine,
mali), Sen. estremamente ozioso, occupatio, occupazione
dcjieìi, siJis (desideo), ozioso, inoperoso per oziosa, Sen.: rbet.: illecebrae, che porta al far
mancanza di attività, di operosità, infingardo, niente, Cic
poltrone, f'annidione,àcsiàem domi sedere, star- désiTdo, sèdi, ere, avvallarsi, sprofondarsi,
sene ozioso in casa, Liv.: desidem regem Inter inabissarsi, calar giti, terrac dcsederunt, Cic:
sacella vitam acturum, Liv. urbs desedit, Sen.: trasl., mores desidentes,
dòMdvo, sèdi, sessum, ère (de e sedeo), costumi che peggiorano, Liv. praef. § 9.
#««»•6 a sedere, rimanere seduto, tranquillo, dvsti^niilTo, ònis, f. (designo), I){variante
per mancanza di attività, starsene colle mani dissignatio) organìzzazimie, ordine, ordinamento,
<tiia cintola, frustra ubi totum desedi diem, disegno, disposizione, totius operis, Cic: miri-
Ter.: in aliquo spectaculo, Sen.: apud Xico- fica librorura meorum, Cic II) designazione,
medem, Suet. il nominare ad un ufficio, elezione ad una Ca-
dèsTderabiIis, e, agg. col compar. (de- rica, partic. al coìvolato, consulatus, Tao.:
sidero), desiderabile, da desideì-arsi, nihil desi- annua, Tac.
derabile concupiscunt, Cic: dipers. = indi- dó<«i^niit«(r, oris, m. (designo), designa-
menticabile, Liv. e Suet. tore,iìuiieatore dei giuochi pubblici ; comc 1. 1.,

dèsTderàlTo, onis, f. (desidero), desiderio, I) tnaestro dei funerali, Hor., Scn. ed a. II) or-
brama di q e., CÌC. de Seu. 47. diturtore dille gare comc pubblici spettacoli,
do!i*TderiHm,Ti, n. (desidero), I) desiderio giudice di campo (greco gpagsuxT^j), Cic. ad
di q.C. (che non si ha), ardente desiderio, brama, Att. 4, .3, 2.
voglia, ansietà, angoscia, dolore (per la man- dv-si^no, avi, àtum, are, delimitare, ab-
canza), niiserum d. urbis me tenet, Cic: desi- bozzare q.C. come per stabilirne i confini,
derio alcjs rei magno teneri, avere un gran I)propr.: a) generic: uibeni aratro, Verg.:
desiderio di, essere preso dal desiderio di, fines tempio Jovis, Liv. b) designare con un
Cic; esse in desideii) rerum sibi carissimarum, cenno della mano, ecc., indicare, alqm digito,
agognare, bramare, Cic: esse in desiderio ci- Ov. notare et d. alqm oculis ad caedem, Cic.
:

vitatis, essere in pena, in dolore per, ecc., e)pregn,, abbozzare, imitare, disegtuire (rica-
Cic: facere alci desiderium alcjs rei, Liv.: me mando, tessendo), duo trigona in quadrato
tanto desiderio afBcis, tu svegli in me si gran linea diagonio, descrivere, Vitr.: Maeonis elu-
desiderio, da ecc., Cic: quindi di ogg. amato, sam designat iniagine tauri Europam, Ov.
d. meum, Cic. e Catull. II)partic.: A) bisogno /J) trasl.: A) in gen.: desigiutre, accennare,
naturale, desiderio naturale, desiderio naturali, alludere ad uno a q.C, haec verbis desi-
non voluptate, Liv. B)desidM-io dei subordi- gnata, Cic: hac oratione Duiiinorigem desi-
nati, dei .subalterni, preghiera, supplica, Suet. gna ri, Caes.: alqm nota ignaviae, Liv.: nimiam
Aug. 17; Tac ed a. luxuriam, Caes. B)2)artic.: ì)pi-odurì-e q.c
dèsul^ro, atum, are, desiderare q.c.
avi, alla luce del giorno, svelare, in senso cattivo,
che manca, branuire, richiedere, I) in gen.: suscitare, pi-odurre, quid non ebrietas designat?
a) dipers.: alqm, Plaut. e Ter.: alqd, Cic: alqd Hor.: modo quid designavit! Ter. 2){variuntc
ab alqo, Cic. ed a.: alqd m alqo, Cic, Caes. dissigno), o^yanizzare, accomodare q.C, COOrd ,

ed a.: colVinfin. o Tace, e Tinfin., haec enim constituere et designare, Cic. designare et :

scire desidero, Cic. quo ullam rem ad se im-


: conficere, progettare ed eseguire, Cic. .3) come
portari desiderent, Caes.: assol, exspectando 1. 1. di atti pubbh, d. alqm, destinare ad un

et desiderando pendere animo (animis), Cic impiego, Cic: partic: designatus, deiignato,
b) di e. inan.: res non modo tempus, sed etiam dichiarato, eletto, jtrorlamato, nounnato ; COSI
animum vacuum desiderat, Cic. II) partic, chiamatasi chi era stato scelto ad una carica-
col concetto accessorio della mancanza, difet- fino a che ne comiìieiasse il disimpegno, con-
tai-e di q.C, 1) in gen.: alqd in oratione tua, sul,Cic: qti indi trasl., di un figlio non an-
Cic: alqd desideratur ab alqo, Caes. 2) pregn., cora nato, designatus reipublicac civis, futuro
pertlere q.C. , nel po-ssivo, andar perduto, cittadino, Cic Clu. .32.
mancare, venir meno, in eo proelio CC milites df'sTlio, sTliii (pnsterior. sYItì), sultam, Tre
desidcravit, Caes.: ncque quidquam ex fano, (de e salio), saitur gHi, a,)disogg. anim.: de
praeter unum signum, desideratum est, Cic. reda, Cic: ex navi, ex equo, Caes., Liv. ed a.:
dc«>Tdra, ae, f. (desideo\ I) il sedere lungo in mare, Suet.: in artum, impacciarsi (fìg.).
tempo, ti soi»aKsedere, il soffermarsi in UU Hot.: ad terram e scapha, Plaut.: ad pedes
luogo, p. e. alla toilette, Prop. 1, Lì, fi. JI) de- (di cavalieri), Caes.: assol., dcsilite, milito.--
sidia, pigrizia, accidia, poltroneria, in/ingardag- saltate giù, Caes.: ille dcsilit, salta giù, scende,
ginc, inoperosità, inazione, inerzia (contr. l.llior, (dal carro), Curt.: trasl., niliil cunctatus de
operositìt/, Cic: piar., Lucr. e Verg.: partic. siliet in mortem, precipitarsi, Sen. ep. 7G,
783 cksino despicientia 784

29. b) di sogg. inan.: unde loquaces lympliae dar giti fda Un' altura) su q.c, I) propr., di
<iesiliunt tuao, Hor.: ex alto desiliens aqua, pers., terras captas, Verg.: terras ex alto, Ov.:
acqua che spiccia dalTalto, Ov. di località, stendere la rista SU q.C, dominare
(ló-sTno, sivl e sii, sttum, ere, IJ tr., tra- q.c., quos (populos) despectant iiioenia Abellae,
ìascictre, ressareftthbandonarCf lasciare, arteni, Verg. II) trasl., abbassare con disprezzo lo
Cic: bellum, Sali, fr.: versus, Verg.: dominam, sguardo SU ale. SU q.C, sprezzare ale. q.C,
Ov.: coir ìnfin., cessare di, oppure non piti, alqm, Tac: alqd, Aur. Vict.
col tempo del modo finito corrispondente al 1. destpccliìs, iis, m. (despicio), IJ pro-
verbo che in latino è all'infinito; desiit de- spetto, veduta nd bosso, in mare, in campum,
fendere, non si difese piti oltre, Cic: alere Caes.: plur., altissimas rupes despectusque ha-
morbum desinere, non ìintrirepià la malattia, bere, Caes. b. G. 2, 29, 3. II) trasl., disprezzo,
Nep.: illud timere desino, «0)1 temo più, Cic: dhipregio, alci despectui esse, Tac: despectui
vocari est desitus, Cic: orationes legi sunt de- alci esse oppositum, Comif. rhet.
sitae, non furono pia lette, Cic: ed impers., 2 dospeetiijs, a, um, V. despicio.
desitum est disputar!, si cessò di ecc., Cic: col- dcspèrantvr, aw. (desperans da de-
Z'abl., desine quaeso cornili unibuslocis, Cic. Ac. spero), senza speranza, disperatamente, cum
2, 80: col genit., desine iiiollium querelarum, alqo loqui, Cic ad Att. 14, 18, 3.
Hor.: assol.,lQV.:partic.= cessare (di parlare), di'spèrJilTo, ònis, f. (despero), dispcra-
finire, terminare, V. e=-(cfssnre diagire, ecc.),
: zione. l'esser senza speranza,il perdere ogni spe-

lasciar stare, Sen.: c nel linguaggio della con- ranza, vitae, Cic: alqm ad desperationem ad-
versazione, desine, talvolta come rMùt, basta ! ducere, Nep.: |9?m;-., Cic ep. 2, 16, 6: in ispe-
basta! Comici. Passivo impers. si esset facti- cie, disperare del medico, perdita d'ogni spe-
tatum, non esset desitum, Cic IIJ intr., ces- ranza riguardo nd un ammalato, Liv. ed a.
sare, finire, conclutlere, tertninare, aiutare a fi- dòsp?ralii!«, a, um, part. agg. (da de-
nire (contr. coepisse, incipcro), Sali., Verg. ed spcro), disperato, senza speranza, insanabile,
a.: Pyrenaeus desinens, l'estremità dei Pire- a) di c. innn.: res, Nep.: morbi, Cic: despera-
nei, Fior.: Dauuvius alio, quani desinit (sòocca) tissimo perfugio uti, Cic. b) di pers.: senes,
nomine exoritur. Mela: des. in piscem, Hor. e Cic: homines, Caes.: fg., aegrota ac paene
Ov.: in autumnum (delVestate), Sen.: come 1. 1, desperata res publica, Cic: piar, sost., despe-
retor., cotwiuderc , finire, similiter, Cic: in rati, di ammalati, Cic. ad Att. 16, 15, 5.
iisdem verbis des. (contr. ab iislem incipere), dè-spero, avi, àtum, are, non avere spe-
Quint. : si non ab eo, in quo proxime desitum ranza, lìcrdere ogni speranza, disperare di q.C:
erit, deinceps incipietur, Cic: dèlVoratore, non abbandonare q.C, rinunziare a q.C. disperata-
semper eodem modo, Cic: in hoc versu, Suet. mente, a) intr.: de se, de exercìtu, de Lepidi
desìpTens, entis, partic. agg. (desipio), fide, Cic: de Italici^ commeatibus, Caes.: a ('dà
insensato, sciocco (contr. sapiens), Cic. de div. pyarte) senatu, Cic: assol., subdiffidere coepi;
2, 51 ed altr. postea vero desperavi, Cic. generic. dubitare :

déìiiipTentia, ae, f. (desipio), imbecillità, della guarigione d'un ammalato, disperare


mancanza di senno, insipienza, sciocchezza, fol~ della salute di uno, darlo come spacciato, de
Ha, Lucr. 3, 497. eo, Quint.: sibi, Cic: saluti suae, Cic: impers.,
(leniTpTo, sYpiii, ere (de e sapio), ^n'opr. al- desperatum do re publica esse, Liv. b) tr.: re-
lontanarsi dal sano intendimento, darsi (dia ditum, Cic: pacem, Cic: voluntariam deditio-
pazzia, essere insensato OVV. agire da insensato nem, Liv.: vitam domini, Cic: seg. dall'inhn.,
(contr. sapere), Lucr., Cic. ed a.: dulce est de- Iphis aniat, qua posse frui desperat, Ov., col
sipere in loco, insanire, impazzire, folleggiare, nomin. e Z'infìn., cur ergo desperem fieri sine
I
Hor.: desipere est, seguito dalV infin., è una conjuge inater, Ov.: e olì' acc. e Z'infin., ista
pazzia, una follia, ecc., Lucr. vera esse, Cic: nel passivo, desperatur turpiter
dc-sislo, sttti, stttum, ere, desistere da quidquid fieri potest, Cic. hujus salus despe-
:

un'' attività, cessare di [contr. incipere), de sen- randa est, Cic: desporato auxilio, Liv.: despe-
tentia, Cic: ab defensione, C'aes.: col semplice ratis rebus, in una situazion" disperata, Nep.:
abl., itinere, Caes.: bello, Liv.: incepto, Liv.: tum jam desperatis rebus, in tale situazione
accusatione, Cic fr.: sententià, Cic: col genit. allora disperata, Eutr.: desperatis omnibus
fpoet.), pugnae. Verg.: seg. dall'infin., cessare OVV. nostris rebus, Caes.: desperatis generi re-
di, spesso anchs espresso col nostro non pili e bus, aven io egli perduta la speranza pel ge-
il tempo finito del verbo che in lat. trovasi nero, Nep.: desperato (abl. assol.) regionem,
alYinfinito, destiti stomacliari, noti mi adirai quam occupaverant, posse retineri, disperando
più oltre, Cic. is liceri non destitit, continuò
: essi di, ecc., Curt.: di pers., desperatus ab om-
ad offrire, Cic: non des. col quin ed il cong., nibus Cic.
Vatin. in Cic. ep.: as'iol., Caes. ed a.: ter in d»"><spH'SÌIlO, ònis, f. (despicor), dispregio,
primo destitit oro sonus, si arrestò, Ov. disprezzo di plur. desjiicationes ogni
altri, ,

dc-Solo, avi, atuin, are, abbandonare, diser- sorta di disprezzo degli altri, Cic de fin. 1, 67.
tare, desolare, agros, Verg.: agros profugiendo, 1. dOtipTealuti, a, um, part. agg. con su-

Col. Spesso il partic. desolatus, desolato, so- per!, [da despicor), disprezzato (più forte che
llngo, deserto, spopolato, di'solata tempia, Pliri. contemptusjjhomo de<picatissiiiius,Cic.: coord.
ep.: desolatus aliorum discessioue, Tac: mani- homo citntemptissiinus ac despicatissimns,Cic.
pli desolati, abbandonati da'' loro capi, Verg. 2. despToalU!», dal. i\ì, m. (desj)icor), rfi-
dòspeclTo, ònis, f. (despicio), disprezzo, sprezzo,!i'i (iiiis despicatui ducitur,Cic.Flacc. 65.
Cic Hortcns. fr, G9 (60). dé!>pTcTi'ntia, ae, f. (despicio), dispregio,
dè.speelo, are (intens. di despicio), gtiar- il nessun conto, rerum hiimanarum,Cic.: magni,
785 despicio destltuo 78G

tudinem animi despicientia in contemnendis determinazione, distribuzione, ripartizione, par-


honoribus imitatur, Cic. tium, Liv.: consulura, scelta {contr. renun-
dcspTcTo, spesi, spectum, ere (de e specie), tiatio), Plin. pan.: quindi risoluzione, proposito,
I) guardare in giù su q.C, vedere in giù [contr. mea haud dubia, Tac.
suspicere), A)propr.: a) intr.: de vertice men- dé<«lTnn, avi, àtum, are (dal tema STAN,
tis in valles.Ov.: a summo caelo in aequora.Ov.: donde anche cxavju), laTdvw; propjr., stabi-
impers., qua despici p5test,Caes. b)tr.: summo lire ,
quindi) I) = fermare, legare, assodare,
ab aetbere terras jacentes, Ov.: varias gentes fortifijcare, aUaccare, folces, Caes.: antennas ad
et urbes d. et oculis collustrare, Cic. Bj trasl. malos, Caes.: arcas firmiter, Vitr. II) trasl.,
come tr., guardare q.C. con disprezzo drdlnìto fermamente, destituire, risolveì-e, l)in
stabilire
in basso, sprezzare, sdegnare, traseurure, ricu- gen.: tempus locumque ad certamen, Liv.:
sare di, quindi spesso coord. despicere et con- alqm ad mortem, Liv.: alci diem necis, Cic:
temnere alqm, Cic: despicere ac prò nihilo pu- alqd (domum, locum) publicis usibus, Veli.:
tare alqd, Cic. : legionera propter paucitatem, Hannibali provinciam, Liv.: morti destinatus,
Caes.: rei familiaris frnctum, Nep.: partic, Liv.: operi destinati, quelli che erano occu-
a) despiciens col genit., sui, Cic. de 364.
or. 2, pati ai lavori di fortificazione, Caes.: ad
b) despiciendus a, um, ,
spregevole, Tac. ann. omne obsequium destinatus, deciso, risoluto,
12, 49. e) despectus, a, um, disprezzato, spre- Curt.: dest. alqm animo parem alci, ritenere
gevole, Cic. ed a.: non despectura id apud bar- fermamente per, Liv.: parimenti, alqm animo
baros,Tac: despectissima gens servientium, auctorem caedis, Liv. certae destinataeque
:

Tac: alqm prò despectissimo semper habere, sententiae, Cic: seg. daU'infin. ovv. dall'acc.
Snet. II) (intr.) stornare lo sguardo da, vol- e 2'infìn., stabilire, risolvere, prefiggersi ferma-
gere altrove lo sguardo, togliere lo sguardo mente, avere la ferma idea, avere in animo,
da, Cic. Rose. Am. 22. anche nutrire la ferma persuasione, aspetta-
<lé<i|»Tcor, atus sum, ari (despicio), disprez- zione, il fermo convincimento {con e senza
zare, ut homines d. (contr. ut deos venerarij, animo, in animo), ea agere, Caes. e Liv.: assol.,
Anr._Vict. vir. ili. 23, 8. ut destinarat, Suet.:partic. sost., destinatum,
tIè-SpollO, avi, àtum, are, derubare, spo- i, n., risoluzione, proposito, intenzione, ad de

gliare, predare,alqm, Cic: templum Dianae, stinatum jam ante Consilio, Liv. 21, 54, 6;
Cic: alqm armis, Caes.: trasl., despoliari trium- dubbio: comun. ril plun., Tac. e Curi: desti-
pho, Liv. nata salubriter, decisioni .salutari, Curt.: ex
dè-spondeo, spondi, sponsum, ère, I) pro- destinato (avverbiahn.), con maturata rifles-
mettere formalmente, garantire, farsi ìiiaUeva- sione, di proposito, deliberatamente, risolu-
dore di q.C, rispondere di, A) ili gen.: alci Sy- tamente, Sen. e Suet.: parim. destinato, Suet.
riam, Cic: tsXcòv auvTajtv Bruto,
illatn nep'. 2) partic: a) segnare, prender di mira, mirare
dedicare a B., Cic: sibi alqd, riservarsi q.c, a, fissare un punto come segno. Dieta, locum
Cic. B) in ispecie fidanzare, promettere una oris, Liv.: alqm ad ictum, Tac. partic. sost.,
:

ragazza in matrimonio, filiam alci, Cic. ed a.: destinatnm, i, n., ovv. piar., destinata, òruni,
del padre del fidanzato, asso!., despondi, Ter. n., il segno determinato, velut destinatum pe-
Andr. 102: alqam sibi, fidanzarsi con una, tentes, Liv.: certo ictu destinata ferire, Curt.:
Cael. in Cic. ep. 8, 7, 2. Passivo impers., intus serra per destinata currente, nella linea pre-
despondebitur, si faranno gli sponsali, Ter. scritta, Sen.: pregn.: colpire nel segno, desti-
Andr. 980. II) trasl., A) in gen.: quaecumqne nare sagittas, Aur. Vict. Caes. 42, 23. b) sibi
(spes) est, ea despmdetur anno consulatus tui, alqd, far conto di comiyrare, di acguislare per
adempiersi, realizzarsi, ecc., Cic. ep. 12, 9, 2. sè, Cic. ep. 7, 23, 3.e) destinare una ragazza

^) partic, nel senso di sfiduciarsi, scoraggiarsi, in moglie ad un uomo, ftiianzare ad uno, alci
animos, disperare, perdere del tutto il corag- filiam suam, Plin. ep. con dopp. acc, alqam
:

gio. Liv. 3, 38, 2. forti marito uxorem (come moglie), Hor.: nel
de-sponso, (avi), atum, are, promettere in passivo con doppio nomin.. Lepida destinata
matrimonio, fidanzare, alcidesponsatam fuLsse, quondam uxor (come consorte) L. Caesari ,
Snet. Caes. 1. Aur. Vict. orig. 13, 4. Tac. d) come t. t. di atti pubbl., designare
dé-spiìmo, avi, atum, are, i) tr., schiu- per un uffizio, sct-giiere per, destinare ad una
mare, torr via la schiiinu; cames, Plin.: foliis carica, praetor destinatus, magistratus desti-
Undam aheni, Verg. II) intr., cessar di schiu- con doppio acc, nel passivo con
nati, Suet.:
mare, trasl. =calmarsi, svaporare, sfugarsi, doppio nomin., dest. alqm consulem (al con-
acquetarsi, cessar di frmentnre, ut nimius solato, ad essere console), de-tinatur alqs
fervor despumet, Sen. haec aetas jam despu-
: consul (al consolato, ad c.were console), Liv.
mavit, Scn. e 'J ac: alqm rcgem (ad essere re) in locum
dù-iipììo, spili, sputum, ere, I) sputare, alcjs, Justin.: alqm alci tutorem (ad essere
Liv. ed a. II) trasl., disprezzare, tenere a vile, tutore), Curt. : col dat. della carica, del
Catull. e Sen. posto, alqm ei bello gerendo, Veli.
dèslilIsllTo (dlstillatTo), ònis, f. fdestillo) doMlìtiio, stttui, stYtutum, ere (de e sta-
^ yaxaa"aY!iÓ5./ii«<.''iti#>c, catarro, distillazione, tuo), I) collocare q.C od ale in un luogo so-
Ccls. e Sen. (anche nel plur.J. litario, appariato, alqm in convivio /^per isclier-
dò-slìllo (distillo), avi, atum, are, goccio- no, beffa), Cic: cobortes extra valium, Liv.:
trapelare (di liq iddi), ab inguine,
liirc, di.-.Utlare, alqm ante tribunal, Liv. II) trasl., abbnmio-
Vers:.: de fallite in nan'S, Cels.: con Tabi. =: ìUO-e, lasciare, e in questo senso ahhatulviuire
stilinri; visiiilare, grondare, puro nardo, Tibull. (infedelmente), ingannare, deludere iilc, rmire
dé*<liiialTo, ònis, f. (destino), destinazione, meno a (cfr, dcrelinquo e deserò), alqm nudum,
787 destitutio desum 788

Cic: iiiermem, Caes.: inceptam fugam, traìa- facio), divezzare, svezzare, disabituare, nei pas-
sciaìr,sospi;ndfre,tnterrompere, Ov.: inorando sivo, dèsuùfio, factUS SUni, ùén.di.sabituar.ti,
spcm, fu tire, Liv.: conata alcjs, non aiutare, divezzarsi, multitudo desucfacta jam a contio-
mandare a monte (non soccorrendo]. Veli.: nibus, Cic Clu. 110.
partem verborum, far sentire debolmente, dc-<*iicst'o, suèvi, suètum, ere, I) tr.,
Qiiint.: deos mercede pacta, infjannare, Hot.: disabituare, portar fuori d'uso, ros desueta,
assai., si is destituat, Liv.: di soggetti inan. Liv.: desuescenda, Quint.: ('es^ueta sidera, ai
ed astr., destituii alqm ventus, Liv.: destituii miei occhi non abituali a vederle, Ov.: voces
alqm memuria, Curt.: destituit alvum fluitan- jam mihi desuetae, Ov. II) intr., disabituarsi,
tem aqua,Liv.: destituta(aestu)navigia,mcffp- disvezzarsi, lasciar Vusanza, il costume C nel
pate nella sabbia, Curt.: assol., si destituat perf. essere disabitiiao, desuetus triumphis,
ed a spe,
spes, Liv.: nel passivo, destituì spe Verg.: desueta corda, Verg.
Liv. Partic. destitutus, a, um, con l'ah\.,pii<, dòsiii^liido, dfnis, f. (desuesco), l'essere
di rado con ab e Tabi., abbandonato da ale. disvezzato, dissuetudine, disusanza, mancanza
o da q.c, privato di una pcrs. o cosa, amicis, d'abitudine, armorum, Liv.: assol., Ov. ed a.
Quint.: eoruin consiliis, proniissis, praeceptis, dt*<Kiillor, òris, m. (desilio), saitatm-e,
Cic: are familiari, Suet.: «ssoZ. (se. ab omnibus cavaliere che nella corsa (che precedeva
e senza soccorso, Suet.: e morte (per la
siili.), quella dei cocchi) saltava da un cavallo al-
morte) liberorum o parentum, orbato, Suet. l'altro, senza interrompere la sua corsa, Liv.
«lèStìliilTo, Ònis, f. (destituo), abbandono, ed a.: trasl ., chi è incostante nell'amore, amoris,
ingnnno, il tttnncar di fede, Cic. ed a. che cambia spesso partito, Ov. bellorum ci- :

deslriclè, avv. (destrictus), asprametUe, vilium, Messal. Corv. in Sen. rhet.


decisamente (a spada tratt«), agCre, Orat. Claud. deSllllorTll<«, a, um (desultor), che appar-
fr.: minavi, Plin. ep. tiene al desultor, cquus, Suet. Caes. 39: quasi
deslrietus, a, um part. agg. co7 compar. desnltorius, cavallo da circo eauestre, Cic.
(destringo n" I, B, 2), acuto, aspro, deciso, ri- Mur. 57^ ,^_
soluto, di pers., Tac. e Val. Max. di astr., : dè-Slim, fui, esse, non esserci, mancare,
censura, Plin. ep. e Val. Max. difettare, di cosc chc non raggiungono la
(lè-ì^lrin^o, strinsi, strictum, ere, I) spo- quantità voluta ed alle quali teniamo molto,
gliare, spiccare, toglierti staccare, svellere, strap- I) in gen. : aliquando superest sanguis, ali-
pare, A) ingen.: cui tunica erat ab humeris de- quando deest, Sen.: onmia doerant, quae etc,
stricta, Phaedr.: fig., destringi aliquid et abradi Caes.: non desunt, qui, Quint. col dat., cui :

bonis, Plin. pan. 37, 2. Bj partic, \) fregare il nihil desit, quod quidem natura desiderai,
corpo nel bagno collo strigilis, stropicciare, Cic: hoc unum, si nihil utilitatis habebat,
dum destringitur, tergitur, Plin. ep. 2) tirare abfuit, si opus erat, defuit, Cic. tibi nullum :

fuori una spada


dalla guaina, dal fodero, officium a me (da parte mia, dal canto mio]
sguainare, cavare, gladium, Cic: securim, Liv.: defuit, Cic: hoc unum ad pristinam fortunam
ferrum in mortem, per colpire mortalmente. Caesari defuit, Caes.: non enim maledici tanto
Tao.: ensem, Hor.: trasL, in omnes severitas viro deesse poterant, non poteva mancare di
imperatoris destringitur, coglie tutti la seve- maldicenti, Nep.: temporibus Augusti dicendis
rità del generale, Sen. IT) sfiorare, toccm-e leg- non defuere decora ingenia, Tac. con in e :

germente, s)propr.: aequora alis, Ov.: pectus Z'abl., in Antonio deesse {contr. in Crasso re-
sagitta, Ov. : destricta levi vulnere est cutis, dundare), Cic: desuut (verba) in C. Laenia
Sen. rhet. b) trasl., pungere, criticare, svilla- commendando, Cic. seguito dalVinf^xx., hoc
:

neggiare, alqm mordaci carmino, Ov. : alcjs adhuc defuerat tibi lugere vivos, Sen.: con
scripta, Phaedr. quo minus ed il cong., diias sibi res, quo
<lé«ilr lidio, ònis, f. (destruo),rf/s/'artmeH«o, minus in vulgus et in foro diceret, deesse, Cic:
abbattimento, distruzione, murorum, Suet. Galb. dopo ima negazione anteced., con quin ed il
12: senteutiarum, invalida spione, annul-
trasl., cong., niliil contumeliarum defuit, quin subi-
lazione, cassazione d'una Sentenza [contr. con- rei, Suet. II) partic, mancare a q.C delibe-
firmatio), Quint. 10, 5, 12. ratamente, A) colla sua presenza non es- =
dC-strìio, struxi, structum, ere, distrug- sere presente a q.C, non prendere parte a q.C,
gere, abbattere, disfare c[.c. che era edificato, convivio, Cic: bello, Cic. B) colla sua attività
fabbricato {contr. construere, aedificare), = non assistere una pers, o cosa, neyare il pro-
J)propr.; nave m, aedificium, Cic: theatrum, prio aiuto, tft.sciare, (d/bandonare, sotti'arsi a
Plin. ep. II) trasl., dmtrutjgere, annientare, venire tnetio a, non curarsi di, porre in non cali
anmdlare, annichilire, liosti m, Tac: finitloncm ncque amicis ncque etiam alienoribus opera
{contr. confirmare), Quint.: coord., jus destr. Consilio, labore decsse, Cic. nullo loco deessf
:

ac (lenioliri, Liv. alci,servire dovunque, Cic: sibi, nuocere a sé


<lc-»>ril>, prepos. coZ^abl., soUo (moto da sfesso, Cic: deesse mihi nolui, non tralasciar
luogo], IJass. Jul. in Sen. contr. 1, 'i. Ile nulla, Cic: buie rei non d., non mancare a,

Siriori. esser pronto, alla mano, Caes.: non d. negotio.


dò-i^ììlMtO, avv., improvvisamente, imme- Caes.: officio, Cic: te m pori, Liv.: occasioni
diatamente, immantinente. Comici e Cic. de temporis, Caes.: rei publicae, Cic: nulla in re
re)!, n. 2_.
comiimni saluti, Caes non deesse seguito
:

(K'-sfulo, ilvi, iìtuill, are, spossarsi, sudare, dalVinfin. da quo minus ed il cong. non =
afffitiriirst molto, spo.ssarsi a furiti di lavoro, in mancare, non la.iciar ìnancaie, Tac.: assol., nos
ali|a r . < '\c. de sen. 3^. consules desunius, Cic: non deerat in causis,
dc!!iiitMacìo, feci, factum, ere (*desueo e Cic.
789 desumo detiueo 790

de-siimo, sumpsi, sumptum, ore, prendere conclusi© est exitus et dot. totius orationis,
per sé, a) iregliersi, pì-endersi, alqm sibi ho- Cic. de inv. 1, 98.
stem, Liv. sibi v;icuas Athenas, Hor. b) pren-
: dè-lerniTno, avi, àtum, are, deiimitnrp,
dere su di »?, assumersi, cursuiD certamenque, porre i limiti, il termine, determinare, stabilire,
Plin. ep.: singulos sibi consules asservandos, I) propr., regiones ab oriente ad occasum
Liv. (dell'augure), Liv. II) trasl. id quod dicit :

dc-SÌiprr, avv.. di sopra, dall'alto, in alto, spiritu, non arte determinat, termina il suo
sopra, Yerg., Tac. ed a. parlare non là ove cessa il pensiero, ma ove
d«-sui'go, surrexi, surrectum, ere, le^varsi manca il fiato, Cic: omnia fixa tuus glomerans
da un luogo, alzarsi, cena, Hor. sat. 2, 2, 77: determinat annus, porta a compimento, Cic.
trasl., del sole, certa parte, Lucr. 5, 701. poet.
dé-t?gO, tectum, ere, scoprire, disco-
tesi, de-lero, tritum, ere, logorare, con-
trivi,
prire, denudare, rendere risibile e siììl., I)pr0pr.: sumare I) propv.:
coU'uso, pestare, stritolare,
aedem, Liv.: artus et ossa, Ov. ossa Capyis, : vestem usu, Plin.: calces deteris, tu scalcagni,
scavare, Suet. caput, Suet
: puer detectus : Plaut. II) trasl., diminuire di valore, indebo-
caput, a capo scoperto, Verg.: juga montium lire, scemare, sminuire, laudes alcjs, Hor.:
(di nebbie), Liv.: quia possit fieri, ut (illa) pa- assol.. niinia cm-a deterit magis, quam emen-
tefaeta et detecta mutentur, Cic. lìj trasl.: dat, Plin. ep.
A)ogg. inan.: a.) scopì-ire, svelare, manifestare, de-lerreo, terrui, terrltum, ère, stornare
tradire (contr. celare), fraudem, insidias, Liv.: da q,C., trattenere da, sconsigliare, distogliere,
conjurationem Catilinae, Suet. alci intimos : a) ogg.pcrson.: alqm, Caes. e {contr. exacuere),
aifectus suos, Sen.: seg. da prop. relat, ncque Cic: alqm a diniicatione {contr. adhortari ad
quis esset ante detexit, Suet p) se det. e pas- certam laudem), Cic: alqm a scribendo (dallo
sivo detegi =
tradirsi, darsi a conoscere, mo- scrivere iti quel dato caso), Cic. alqm caedi- :

strarsi, rivelarsi, mores se inter liidendum bus (dalle stragi), Hor.: reges proelio /^dal
simplicius detegunt, Quint.: ex quibus (epistu- combattimtìito). Sali.: alqm maledictis det.,
lis) mutua malignitas detegitur, Tac. dial. ne col cong., Ter.: e così alqm multis verbis,
b) pers.: a) smascherare, alqm, Curt. 7, 1 (5), ne col cong., Caes.: alqm non (numquam,
32. p) detegi =
tradirsi, formidine detegi, ne... quideni, e sim.) det., quin col cong.,
Tac: trepidatione detectus, Suet. Plaut. e Caes.: alqm non det., quo minus
de-l«ndo, (tendi), tensum, ere, allentare, seg. dal cong., Cic: deterreor seg. dall'indn.,
seiogiieìe, tabemacula, Caes. b. e. 3, 85, 3. Liv. Cic. b) con ogg. mater. = tener lontano, di-
41, .3, 1. stogliere, allontanare, nefas, Ov. : vim a censo-
dè-lergeo, tersi, tersum, ère, detergere, ribus, Liv.
IJin gen., teì-gcre, toglieì-e asciugando, asciu- dclestithilìci, e, agg. col compar. (dete-
gare, lingua alci profluentem sudorem, leccare, stor), detestabile, esecrando, abbominevole, Cic
Jnstin.: lacrimas, Ov., poet., notus deterget ed a.
nnbila caelo, scacciare, Hor.: detersit sidera délestatio, onis, f. (detestor), I) abbomi-
nubes, discaccia, Cic. poet.: sclierzos.: primo nazione, abbominio, detestazione, ilmaledire,
anno LXXX detersimus, abbiamo ricavato Liv., Hor. ed a. II) trasl., il rimuovere, tot
80000 sesterni (dal podere), Cic. ad Att. 14, scelerum, espiazione, Cic. de domo 140.
10, 3. Iljpregn., A) nettare (asciugando), dò-leslor, atus sum, iiri, I) come t. t.
mondare, purgare, far netto, mensam, Plaut.: del linguaggio religioso: 1) imprecare male
cloacas, Liv. B) portar via, staccare, e quindi su qualcuno, rivolgendosi agli Dei, minas pe-
romper^ spezzare, remos, Gaes.: pinnas asse- riculaque in alcjs caput, Liv.: deorum iram in
ribus falcatis, Liv. caput infelicis pueri, Plin. ep. 2) invocando
dClerifir, tiis, genit. òris, agg. compar., gli dei, maledire ale. q.C, esecrare, abbmni-
nel superi, dèterrtmus, a, um fda un agg. nare, Ambiorigem, Caes.: exitum belli civUis,
imisit. *deter [da de] o direttamente da de, Cic: partic. perf. pass., Cic. e Hor. II) trasl.,
signif. adunque una discesa, una diminu- timuovere, allontanare, tener lontano, togliere
zione), meno buono, fisicamente, politic. e solennemente q.c. da sé o da altri, protestare
moraltn. (parag. a quel cK è buono, contr. solennemente contro q.c, a se quandam prope
raelior peior invece più cattivo in parag. di
: justam patriae querimoniam d. ac deprecari,
ciò che è cattivo), via deterior, Plaut., deter- Cic: memoriani consulatus tui a re publica,
rima, Cic.: peditatu deteriorem esse, Nep.: Cic: dii immortales, avertite et detestamini
deteriore statu esse, Cic. deteriores omnes
: hoc omen Cic. invidiae detestandae gratirl,
! :

sumus licentià. Ter.: reponi deterioribus, uìnili, Cic.



_ ^
codardi, vili, Hor.: deterior pars (civium), dc-lc\0, texui, textum, ere, ordire, tessere
i metto ben disposti, i meno ben p"ìisanti del tutto, IJ propr.: telani,
contpiutament.e,
(politicam.), contr. nielior pars, Liv. homo : Plaut. IIJ compiere, spccidlm. nel di-
trasl.,
deterrimus, Cic. : in deterius, in peggio, mu- scorso, esporre sino alla fine, liic (Lacteus)
tare, augere, Tac. in deterius refèrre, peg-
: non perpetuuin detexens conficit orbem, Cic.
giorare, Tac. poiit.: deti'xta prope rctexere. Cic.
dSlerius, avv. compar. (deterior), meno delTiioo, ttnui, tentuni, óre (de e tcneo),
bene, peggio, Cic. ed a.: interprctari, sfavore- trattenere ale. O q.C. in Uìl luogO, trattenere
volmente, Tac. con q.c. uno nella sua corsa o marcia, impe-
dvlerininalTo, (determino), ter-
ònis, f. dire di avanzarsi, I) propr.: alqm, Cacs.: al(|m
mine, estremità, limite, aether extrcma ora et pede apiirelienso, Suet.: novi.ssinios proelio, /ar
det. mundi, Cic. de nat. deor. 2, 101; trasl., rallentare, trattenere nella marcia, Caos.: Ko-
791 detondeo detrailo 792
mano bello in Italia detineri, Liv.: det. rates voce d^trnclYo, ònis, f. (detraho), detrazione,
canora fddle SirencJ, Ov.: quod nostrae naves 't l toglier IJ in SensO buono,
via, sottrazione,
tempestatibus detinebantur, Caes. 11) trasl.: A) propr.: w
gen.: (contr. adjectio), illa
1)
1) generic: intrattenere, legm-e, incatenare in enim ipsa efficiuntur detractione (levando via
modo durevole, me grata detinuit conipede collo scalpello), Cic. de div. 2, 48. 2) partic.,
Myrtale, Hor. carm. 1, 33, 14. 2) tiauenere come t. t. medico, cavata (di sangue), evacua-
ale. in un^ occupazione, od in una condizione, zione di cibo, ecc., vuotumento, confccti aut
sì che egli non possa svincolarsi, occupare consumpti cibi, Cic: sauguim's, Quint. B) trasl.,
ale, dare da fare ad uno, a) in gen.: in alienis detrazione, a)generic., cujus loci detractionem
negotiis detineri, Cic: detineo animuin studiis lìeri velit, il qual posto egli voglia ritenersi,
falloque dolores, Ov. :civilibus officiis se det., Cic ad Att. 12, 35, 1. b) come t. t. gramm.,
Sen. nos quoque, quas Pallas detinet, Ov.:
: a) sopijressione d'una lettera, d'una sillaba,
quindi alqm ab alqa re, distogliere ale. da un elisione d'una lettera, d'una sillaba (contr.
lavoro, da un'occupazione, impedirlo in q.c, adjectio), Quint. l'omettere
1, 5, 14. ^) ellissi,
ab incepto, Sali.: ab circumspectu aliarum una parola, Quint. 1, 5, 38
(contr. adjectio),
rerum, Liv. b) partic, occupare aggradevol- e 40 come figura rettor., Quint. 9, 3, 18
:

ìnente la mente, lo spirito di ale, incatenarlo, (anche al plur.), IIJ in senso eattivo, sottra-
esercitare su di lui un'attrazione, nisi quid te zione dell'avere altrui, detr. atque appetitio
detinet, Hor.: saepe (poeniata niea) oculos etiam alieni (della proprietà altrui), Cic. de off. 3,
detinuere tuos, Ov. e) (poet.) impiegme com- 30: detr. amici (contr. allectio), Sen. ep.
pletamente il suo tempo in un occupazione, 74, 25.
spendere il tempo in, detinui tempus curasque dctraolfir, òris, m. (detraho), detratun-e,
fefelli, Ov. euntem multa loquendo detinuit
: haud quaquam sui detr., Tac. ann. 11, 11.
sermone diem, Ov. 3) detinere se, mantetiersi dctraelU«9, abl., Ù, m. (detraho), detra-
in vita, se miserandis allmentis nonum ad zione, il detrarre (contr. adjcctìo), syllabae,
diem. Tao. ann. 6, 23. 4) occupare, a) tenere Sen. suas. 7, 11.
q.c. in suo possesso, occupare, curulem (sellam), du-lraiio, traxi, tractum, ere, I) tirar giù,
Plin. pan. 59, 2. b) ritenere, occupare (ingiu- strappare, l)propr., a) m (/ew.ralqm de curru,
stamente) un possesso, Tac: Hiberiae regnum Cic: alqm de caelo, togliere ad alcuno la
flg.,
senecta patris detineri, Tac. 5) ritenere, conser- sua grande gloria, Cic. alqm e curru, Val. :

vare, copias secum ad secundos casus, Suet.: Max.: alqm ab ipsis aris pulvinaribusque, Cic:
minus triennio in ea legatione detentus, Tac: alqm equo, Liv.: coronam capite, Val. Max.:
di SOgg- inanim., tenere continuamente in unO virgam non alta ilice, Ov.: feros tauros cor-
stato, animos militum in timore, Auct. b. Afr. nibus ad terram, Suet. b) abbattere un edi-
72, 3. fizio, ecc., pontes et scalas, Tac: statuas et
dè-londeo, tondi, tonsum, ere. tondere, imagines ejus, Justin.: castella trans Euphra-
tosare, tagliare, 1) in gen. conias, Curt. ex
: : tem, Tac. 2) trasl., umiliare, abbassare, Slia.e
barba detonsi capilli, Sen. II)pregn., radere, olim ex fastigio paterno rerum mutatione de-
tosare, alqm, Plin. ep. e Ov.: oves, Cato : poet., tractae. Curi: sciat regum majestatem diffi-
frondes detonsae frigore, cadute, Ov. cilius ad medium detraili, quam a mediis ad
d«^-toiin, ton'ui, are, 1) tuonare fortemente, ima praecipitari, Liv. II) tor via, A) levare,
1) propr.: liic (se. Juppiter) ubi detonuit, Ov. strappare, l) propr.: a) in gen.: de digito
trist. 2, 35. 2) trasl., scoppi>ire, tuonar come anulum, Ter.: alci de digito anulum, Cic: de
il fulmine sopra alc, piombar sopra ale. come mulis stramenta, Caes.: ex aure alcjs bacam
un uragano, primi impetus turbo inter Padum ovv. unionem, Hor. e Suet.: nomen ex scutis,
et Ticinum valido fragore detonuit. Fior.: det. toglier via, raschiar via, Auct. b. Al.: alci
in subjectos. Fior. II) cessare di tuotutre, anulum, Ter. e Suet.: torqueni hosti, Cic:
trasl. = calmarsi, acquetarsi, dum detonet scutum militi, Caes.: frenos equis, Liv.: vestem
omnis (nubes belli), Verg.: cum jactatio... de- corpori, Curt.: coronam capiti (suo), Liv.: col
tonuit, Quint. semplice acc, vestem, Cic: soccos. Ter.: si
dC-lorqueo, torsi, tortum, ère, volgere, gnuni (il sigillo), Nep.: h) in partic., detram-
torcere, piegare, I) in gen.: a) propr.: ponti- da un corpo, .scorticandolo, coria occisis, Mela :
culum, Cic: nusquum luuam ab illa, Ov.: col- pelleni, Hor. e Phaedi".: quid me mihi detrahis?
Vindicazione della direzione in cui si volge perchè mi spogli tu (della mia pelle) ? Ot.
o si piega q.c, (orbis partem) alatere in dex- 2) trasl., a) diffulettre, diminuire, in gen., ab
tram pa)tem, Cic: proram ad undas, Verg. ore tiguram, Prop.: de liomine sensus, Cic:
b) trasl.: voluptates animos a virtute detor- feros habitus hoinini, Ov.: vultus ferinos, Ov.
quent, Cic: verba parce detorta, con moderata b) come 1. 1. milit., staccare una parte delle
(leviazioìie, derivate non troppo liberamente, truppe, distaccare, ex tertia acie singulas co-
Hor.: colVindieazione della meta, delia dire- liortes, Caes.: coliortes duas et complures sin-
zione, vividum animum in alia, dare un'altra gulatira, Caes. e) toglier via, scemare, dimi-
direzione, Tac: si te alio pravum detorseris, nuire, parvis inomenfcis multa natura aut af-
f indarno schiverai un vizio), se ad altro ti fingit (aggiunge) aut mutat aut detrahit, Cic:
piegherai, Hor. IIJ in ispecie, contorcere, nec detrahens quicquam vitae beatae nec adi-
il) propr.: corporis partes detortae, Cii'.: corpus ciens, Sen.: come 1. 1. granim., elidere, lasciar
detcrtum, Tac. b) trasl.: caluniniando omnia cadere delle lettere, ecc. (contr. adicere), lit-
detorquendoque suspecta et invita efficere, teras syllabasque, Quint.: consonantes, Quint.:
Liv.: recte facta, Plin. ep.: verlum aliquod in conjunctiones, Suet. di numcric, sattraì-re,
pejus, Sen. diffuieare da una somma, da un peso, alqd
793 detrectatio deturbo 794

de surarna frumenti, Cic: nihil de vivo, Cic: dólriinentum,!, n. (detero), I) stropiccio,


multae fdalla multaj novera partes, Nep.: sfregamento , vieton. detrimenta ergastuli
,
,

pregn., diminuire, lice mure , col toglier via, storpiato dall'ergastolo, Curt. 5, 5 (18), 13.
pondus, Nep.: lucubrationes, Cic. e) dimi- IIJ trasl.: 1) diminuzione, seemamento, sine
nuire un bene od un male intellettuale o mo- auctu et detrimento summi boni, Sen. vit.
rale, alci unius meusis laborom, toglier di beat. 4, 3. 2) pregn.. pcì-dita, pregiudizio, sca-
dosso, Cic: animis errorem (l'incertezza) no- pito, sacrifizio, danno, a) ili gcn. (contr. emo-

stris Ov. alci calamitatein , strappare, sot-


, : luraeutum). Africani exercitus, Caes.: militum,
trarre alla disgrazia, Cic: senatui infaraiam Caes.: junientorum ac servorum, Hirt. b. G.:
tanti flagitii, risparmiare, Tac: detractil opi- d. capere oiw. accipere ovv. tacere (soffrire
nione probitatis, tolta, o quando viene a man- ogni sorta di), Cic. detrimentum existima-
:

care la fama, la riputazione di onestà, Cic. tionis facere, Nep.: alci ornamento et praesidio,
B)po»«a*' via, eoiidur (via), trascinare, 1 ) propr.: non detrimento esse, Caes. b) come 1. 1. di "tti
alqni nianu sua, Liv.: akjm spcctaculis in scae- pubbl., videant (provideant) consules ovv. vi-
nam, Suet.: navem ad nave a
terrani, tirar la deat (consul), ne quid res publica detrimenti
terra, Auct. b. Alex.: magnain vim materiae capiat od accipiat, Cic ed a.: e) come t. t.
faciendo aggeri, Curt. 2) trasl.: a) allontanare milit.,perdita in guerra, sconfitta, sbaraglia-
una pers. da un luogo o da un possesso, ini- mento, scacco, detrimenta belli, Hirt. b. G.:
raicum ex Gallia, Cic: Hannibalom ex Italia, magnum (majus) d. aflerre, Cic: magna detri-
Liv. h)costringerc ale. n q.c, alqm ad aequum menta inferre, Caes.: d. capere, Cic: d. acci-
certamen, Liv.: alqm ad hanc accusatiouem, pere, Caes.: acceptum d. sarcire, Caes. d) per-
Cic: alqm in judicium, trarre ale. in giudizio, dtta in denaro o nei beni, danno cagionato
citarlo, Cic. C) iti senso piti ampio e cattivo, d't un incendio, cujusque d., Tac: magna de-
togliere, rapire, l)prOpr.: a.) di pcrS.: fctus trimenta, perdita al giuoco, Suet.: explere de-
nido implumes, Verg.: equos equitibus, Caes.: trimenta (averi perduti [per confisca]) mune-
spolia hostium templis porticibusque Liv.: , ribus, Justin.
arma tempio affixa, Quint.: alci fasces {contr. dé-trudo , trùsi , triisum, ere, scacciare
deferre), Hor. p) di sogg. inan., magnam sol fuoì'i, cacciar opprimere, IJ prupr.: A) in
giit,

partem (maris) detrabit aestu, Lucr. 6, 616. gen.: scutis tegumeuta, Caes.: navos scopulo,
2) trasl.: a) prendere (ingiustamente) q.c. ad Verg.: alqm in pistrinura, Cic: impedimenta
uno, restringere q.C., diminuire, ridurre, to- per praeceps, Liv.: Albani prensare, detrudere,
tjiiere, ad una j;crs.: duas legiones uni,
a.) strappare giù (da cavallo), Tac: aliquoties
Hirt. b. G.: alciArmeniam, Tac: pompae si- detrusus [cioè de rostris). Sali. fr. B) partin.:
mulacruni, in una processione ordinare di la- l) come 1. 1. niilit, scacciare il nemico dalla
sciare indietro, da parte, di omettere, Suet.: sua posizione, sntuoverlo, poì-lo in fuga, ho-
alci dignitatcm, Sali, e Cic: alci debitum ho- stem finibus, Verg.: levis armatura pulsa de-
norem, Cic: alci vcram lauJem, Cic: nihil tibi trusaque, Liv.: di sogg. inan., ex qua (se. arce)
detraxit Pia trattenuto) seuatus, nisi id, me nives, frigora, imbres detruserunt, Vatin.
quod etc, Cic: seg. da prop. relat.,r\\vMnm. in Cic. ep. 2) come 1. 1. giurid. scacciare =
detraxit ei (gli portò gran pregiudizio), quod uno dalle sue poascssioni, alqm de saltu agro-
alienae erat civitatis, Nep. ^)ad una cosa, que communi vi, Cic: ex pracdio vi, Cic. 3) sbat-
nihil vulgatae opinioni, Liv.: de suo jure ali- tere, cacciare ale. in qualche luogo (della tem-

quid, Cic: multa de suis commodis, Cic: pesta), vi tempestatum Cythnum insulam de-
quantum detraxit ex studio (quanto egli di- trusus, Tac. hist. 2, 8. lì) trasl.: A) in gen.:
minuì di zelo), tantum amisit ex gloria, Cic. scacciare, costriiigcre, fwzare, smuovere da, alqm
b) togliere col discOTSO, a.) negare q.C. ad aldino, de sua sententia, Cic: alqm a proximo ordine
alci alqd, Cic. de or. 2, 286. P) detrarre, corcar in secundum, Suet.: alqm ad id, quod facere
di diminuire il credito, le az ioni di qualcuno, possit, Cic. B)2)artic.: l) riguardo al tempo,
de honestate et de auctoritatc alcjs, Cic: de differire con violenza, rimandare, comitia in
alcjs fama et gloria, Cic: de rebus gestis, Nep.: adventum Caesaris, * comizi sino all'arrivo
Y) calunniare, danneggiare, denigrare, detrarre, di Cesare, Cic. 2) smuovere ale. dal competere
de alqo, Cic. e Nep.: de se, Cic: ne nihil de- ad una carica, Domitium, Suet. Caos. 24.
trahatur, perchè non si tolga nulla, Cic: dò-trunco, avi, iltuni, are, I) separare dal
assol., de abscntibus detraliendi causa maledice tronco, abbattere, troncare, tm/liare, Supcrioreill
contuinelioseque dicerc, Cic. partem (arboris), Col.: caput bipenni, Ov.
dètrecltilTo ( dètractatto) , ònis, f. (de- IIJ pregn., decapitare, mutilare, storpiare, ar-
trecto), rifiuto, ricusa, militiac, Liv.: sine de- bores, Liv.: gladio detruncata corpora brachiis
trcctatione, Liv. abscisis, Liv.
dòlrectaliir (dètractatoi-), oris, m. (detre- d?-lurl»0, clvi, àtum, are, scacciar via, get-

cto), detrattore, l;lUiluill SUarUlll, Liv. 34, L"), 9. t'ir via, abbattere, rovinare, I) propr.: .\) JU
dclreclo (dctracto), avi, <àtum, are, IJ ri- i7e)<.:.statuam. (]ic.:aedificium, abbattere, Cic:
cusare, rifiutare, militiam, Caes.: pugnam, cer- alqm de tribunali, Caos.: alqm ab alta puppi
tamen, Liv.: officia sua, Quint.: vini cjus equos in maro, Verg.: orantis caput torrae, Verg.
vegentis, la propria alnlità a guidare i ca- B)2mrtir.. scalciare il nemico dalla sua 2>osi-
valli nelle cane, Ta.\: a.s'fol., Liv. e Suet. zione, sloggiarlo, Samiiites, Tiiv.: iiostros de
IIJ screditare i meriti di ale, spregiare, dire vallo lapidibus, Caes.: Poniiìqjanos ex vallo,
male, oscurare, viltutes, Liv.; bonos. Sali. Caes.: I\Ia(edoncs ex pracsidiis stationilMisquc,
délrTiiieiilósiis, a, uni (dotrimentuin), Liv. II) trasl.: A) in gcn., orbare, privare di
inotto dannoso, pi'rnivioso, CacS. b. G. 7, 33, 1. una cosa, alqm de sanitato ac monto, della
795 deturpo deveiiiculum 796

sana mente, ragione, Cic: deturbari ex mag-na dé-vaslO, are, devastare, saceheggiare,&Qes,
si)e,Cic: e cusì semplic. deturbari spe, Cic. Hirt. 1>. (j. e Liv.: Marsos, Liv.: agmina, Ov.

>
partic, rimuovere, scacciare UIIO dalle SUe do,-%èllO, vexi, vectum, ere, pm-tare via da,
2JOKSessiom,al(ira possessione, de fortunis omni- mandare da... in (sopra carro, a cavallo, su na-
bus, Cic. ve); ed in gen. condurre via, trasportare, (navcs)
dc-tlirpo, are, deturpare, deforntare, sfi- perfectas carris junotis milia passuum a castris
gurare, aliim, Suet. Cai. 35. XXn, Caes.: simulacrum Sj'racusis, Curt.: com-
Uciieìiliòn, onis, m. (AeuxaXtov), figlio meatus maximos {di un fiume), Liv.: legionem
di Prometeo, re di Ftia in Tessaglia, fu solo equis, Caes.: frurneiitum eo tolerandae hiemis
a salvarsi assieme con la moglie Pirra dal caus<à, Caes.: commeatum exercitui in castra ex
diluvio mandato da Giove per lo sterminio urbe et ex agris, Liv.: conjuges liberosque Car-
delVuman genere: rifece, col soccorso di thaginem, Curt.: inde ossa (Alexandri) Epirum
Pirra, l'umana schiatta col gettar pietre ad Cleopatram uxorem, Liv. alqm in ultimas

:

dietro di sé, le quali diventavano uomini: oras, Liv.: exercitus Eheno devectus, Tac.
onde nimiae Deucalionis aquae, il diluvio di Passivo devehi, partire, far vela, salpare per,
D.,0\. fast. 4, 794. —
Deriv. Oeuesilìo- Nep.: Veliam, Cic: in iìnes Mallorum secundo
nèus, a, um, di Deticaiione, undae, diluvio, Ov. amne, Curt.: per flumen in Oceanum, Justin.:
deunx, uncis, m., de e uiicia; propr. a fig., hactenus historiae; nunc ad tua devehor
cui manca un' uncia, cioè una dodicesima astra, vengo ora a, ecc., Prop. 4, 1, 119.
parte, quindi =
Mudici dodicesimi, jugeri, Col.: de-vello, vulsi (volsi), ere, svellere, strap-
heres ex deunce, Cic. acuto sibi pondera silice , Catull. 63,
2>ure, ilei
de-UI>0, USsi, UStum, ere, abbruciare, ar- 5: ramum suo trunco, Ov. met. 14, 115.
dere, I) propr.: pluteos turrium, Caes.: vicos, dc-vélo, are, scoprire , Togliere il velo, Ov.
Liv.: frumenta, Liv. JJ) trasl.: del freddo, a.) met. 6, 604.
agghiadare, irrigidire, arbores, Liv. 40, 45, 1 : dè-V?llerOP, atus sum, ari, I) venerare,
delV aquilone, Curt. 9 (30), 12. b) di ser-
8, deoscum prece, Ov. ber. 2, 18. II) allontanare,
penti, col soffio, Sen. de clem. 1, 25, 4. stornare mediante preghiere agli Dei, somnia,
deus, i {nel ìtom.plur. dei, dii e di: genit. TibnU. 1, 5, 14.
_
plur. deòruin e deùm dat. plur. deis, diis e
: d«-venìO , ventum, ire, scendere, ve-
veni,
dis: vocat. sing. deus), m. (6sóg), «»«» divi- nire giù, quo Numa devenit, Hor.:
I) p}-opr.:
niti, %in dio, I) propr.: dii hospitalet*, Tac: ad senatum, Cic: in urbem, Nep.: poet. col sem-
dii, quibus est imperium palagi, Verg.: suos plice acc, speluncam, Verg. II) trasl., venire,
aut novos aut alienigenas deos colere, Cic: darsi a, ricorrere, ad juris studi um, Cic: in
alqm ut denm colere, Cic: naturam tainquam alienas manus, Cic: ad hanc rationem, Cic. il
deum sequi, Cic: dii bomiiiesque tutto il , de-VerberO, avi, are,
usque ad necem,
percuotere, flagellare,
= ingannare, 1
mondo, Cic. ed a.: di divinità femminili, du- fig. gabbare.
cente deo, di Venere, Verg.: nec dextrae er- Ter. Phorm. 327.
ranti deus afuit, di Aletto, Verg.: audentes dé-versor, àtus sum, ari, ritirarsi in al-
deus ipse juvat, della Fortuna, Ov. Quindi: cun luogo per fermarvisi, alloggiare, dimorare,
a) nelV esclamazione, di. Ter.: di o dii boni. albergare, parum laute, Cic: Laodiceae e Athe-
Ter. e Cic: (prò) dii immortales, Comici e Cic: nis apud alqm, Cic: in ea domo, Cic. dixit :

dii (obsecro) vostram fidem,CowuW: prò deùm domi snae deversatum esse Antiochura regem
atjue hominum fidem, Ter. e Cic: ellittic: S3'racusis, Cic
prj deùm immortalium. Ter. b) nei desideri dèversòrioluin, i, n. (dimin. di dever-
e scoìigiuri, dii bene vortant! gli Dei te la sorium), piccolo albergo, piccolo alloggio, alber-
mandino buona! Ter.: dii melius duint (dent)! ghetto, Cic e Suet.
Ter., ovo. dii nieliora feraut ! Tibull., o sempli- déicrsitrius, a, uin (deverto), pei- riti-

cemente dii nieliora melius Ov.,


! Cic, ovv. dii ! rarsi, per alloggiare, da alloggio, taberna, oste-
tolga Dio! guardimi Iddio!: dent tibi di ria con alloggio, Plaut. e Suet. sost. dever- —
multa bona Comici : di te perduLnt, Comici :
! SÓrìUin, Ti, n., Cic ed a.:
albergo, alloggio,
ita me dii ament ovv. amabunt, così Dio mi trasl., alloggio, stanza temporanea, rifugio,
salvi! è vero com'è vero Dio! Comici: diis asilo, scampo, officina nequitiae ac deversorium
volentibus, volendolo Iddio, coli' aiuto di Dio, flagitiorum omnium, Cic: studiorum d. esse,
Sali.: si dii volunt, Cic: si diis placet, se piace non libidinum, Cic: commorandi enim dever-
a Dio, Liv.; spesso detto ironicamente e con sorium natura dedit non habitandi, Cic.
sdegno, a Dio piacendo. Ter., Cic ed a. dcvcrticìiluin (dèvortTcùlum), i, n. (de-
II) trasl., a! di uomini illustri, segnalati, te verto , IJ viottolo, via latei-ale, in
devorto),
in dicendo semper putavi deum, Cic: audiamus quanto si parte dalla via principale , A)
Platonem quasi quendain deum philosophorum, propr. : quae devcrticula flexionesque quaesi-
(il nostro divino Plutone; Platone, quel no- sti? Cic. Pis. 53: e così Ter. eun. 635. Curt. 3,
stro Dio), Cic. b protettore benigno, patrono, dio
) 13 (34), 9 ed a. B) trasl., del discorso, digres-
protettore, p. e. Cic Sest. 144. c) di pers. molto sione; coord. deverticula et anfractus, Quint.:
felici, deus sum, si hoc ita est. Ter. Hec 843. eloquendi quaedain deverticula, Quint. IIJ oste-
d) anche designazione di chi ha il sommo po- ria, albergo, alloggio, Liv. 1, 51, 8 [cfr. dever-
tere nello Stato, deos quoniam propius con- sorium): fig., legentibus velut deverticula
tingis, cioè Augusto e Mecenate, Hor. sat. 2, amoena quaerere, digressioni piacevoli, Liv.
6, 52. 9, 17, 1: in senso cattivo, bettola, Tacann. 13,
de-iitor, USUS sum, uti, abusare, agire male 25 : trasl., rifugio, scampo, ospizio, OÌC. part.

con uno, vieto, Nep. Eum. 11, 3. or. 136; Kosc coni. 51. Quint. 12, 3, 11.
797 deverto devolvo .798

de-verlo (devorto), verti (vorti), versura Cic: alqm jurejurando, Cic: se scelere, ren-
(vorsum), ere (diverso da diverto), I) tr vol- , dersi colpevole di, Cic; se cupiditate mala,
gere da, stornare, volgere altrove, classico SOlt. lasciarsi cogliere, Ter.
nel passivo (nelle forine del pres.J viediile de-VÌneO, vici, victum, ere. vincere com-
devertjr, volyeì-sì, lAeyarsi altrove, andar giìt pletamente, superare, debellare, Galliam, Caes.:
di strada, volgersi ad una meta, e p irttC. alber- Poenos classe, Cic: Crotoniatas maximo proe-
gare, alloggiare, soffermarsi, prendere stanz<t, lio, Cic: una insigni pugna Hernicos, Liv.:

huc, Plaut.: ut locum publice pararet, ubi de- pregn., bella devicta, vittorie riportate, Verg.
verteretur, Liv.: in Poinp.yanum, Cic: apud Aen._10, 370.
quos ipsis deverti mos esset, Liv.: in hortos, in dc>% ìnelu<i, a, um, part. agg. (da devincio),
quibus devertebatur Saturnus, pergunt, Tao.: tutto dedito, col dat., studìis, Cic. devinctior
:

fy., meas devertor ad artes, Ov.:


quid ad ma- alci, Hur.

gicas deverteris artes , Ov. II) intr., stoì'narsi devTlatTo, ònis, f. (devito), scansamento,
da, a,) riguardo al punto di p'irtenza, andar- achivamento, piratarum, Cic. ad Att. 16, 2, 4.
sene, partire, culli perpauc's via, Liv.: ut dever- dè-*TlO, avi, atuni, are, l'evitare, lo schivare,
terem (se via), Cic: recto itinere lassi (al. la- procellam, Cic: dolorem, Cic: turpia (contr,
psi) devertunt, Quint.: trasl., nel discorso, di- expetere honesta), Cic: alterum vitium (contr.
partirsi dall'argomento, fare uim digressione, incidere in alterum), Sen.
commemoratio, in quain devertit, Quint.: de-vTu<<, a, um (de e via), che sì scosta
redeamus ad illud, uncle devertimus (ritor- dalla retta via, die è fuor di strada, appaì'tuto,
niamo là, donde siamo partiti], Cic: inde enim non calcato,I}propr.: A.) di località: oppi-
devertit oratio,Curt. h)in riguardo alla meta, dum, Cic: tugurium, Liv.: itinera,
calles, Liv.:
per un'al-
scostarsi dalla ria, deviare, dipartirsi via appartata, strada segreta, scappatoia, Cic;
tra direzione, longius, Curt. Pamphyliani, : in iter (marcia) tam longum ac tam devium, Liv.:
Liv.: Massiliam, Cic: ab Aegypto in Africam, devium est (Tusculanum) xolg àTiavxfflatv, è, si
Curt,: fare una (piccola) escursione,
par tic. trova fuori della via frequentata, fuor di
gita, ad cauponem, Cic: ad hospitem, Cic: ad mano, Cic: viam deviam sequi ffig.), Cic. fr.:
Terentiam salutatum, Cic: in villam suam, sost., devia, Òrum, n., vie solitarie, poco frequen-

Cic: ad villam alcjs, Cic: domum Cbaronis, tate, 'm\ìa, ac devia assueti, Liv. B}pregn.,di

Nep. esseri anim., die abita fuor di mano, appartato,


dcvcxTlJis, atis, f. (devexus), deeffin'o, loci, non facilmente o non a tutti accensibile, solitario,
Plin^ ep. 8, 8, 3. gens, montani, Liv.; scortum, Hor.: avis, uc-
«luvexo, are, V. divexo. cello che vive solitario, Ov.: esse devios (contr.
devexus, um
(de e veho), che va in giù,
a, in via habitare), Cic: ovv. (poet.) che erra ao-
per la china, IJ riguardo al movimento che si = lingo, che gode la solitudine, mihi devio, Hor.:
volge al basso, che si precipita giti, a) nello spa- uxores (di capre), Hor. II) trasl.. A) che si
zio : aranis d. ab Indis, Verg.: di stelle e costel- dilunga dalV argomento, nihil quasi devium
lazioni, sol paulum ab meridie d., Cic. fr.r Orlon loqui, Plin. ep. 5, 6, 44. B) che non rimane
d., che volge al tramonto, Hor. b) trasl., del fedele, incostante, homo in omnibus consiliis
tempo: aetas devexajam, età già inchinevole praeceps et devius, Cic: vita d., vagabonda,
{contr. praeceps aetas), Sen.: aetas jam a diu- sfrenata, Cic.
turnis la'ioribus devexa ad otium, chegiàvolge dé-v8cO, avi, àtum, are, chiamar gUt,
alla quiete, Cic. II) riguardo alla posizione IJ propr.: suos ab tumulo, Liv.: alqm de pro-
r= in pendio, inelinato, declive, di località, vincia ad gloriam, Cic: Jovem deosque ad
margo, Ov.: lucus d. in novani vi im, Cic: sost., auxilium, Liv.; alqm in judicium, Val. Max.:
devexum, i, n., pendio, discesa, china, aqua in refixa sidera cacio, tirar giù (^mediante for-
devexo fluit, Sen.: figur., per devexum ire, di nmle magiche), Hor. ep. 17,6: alqm (dal foro),
virtù, (= potere facilmente essere esercitate), invitare a casa, Nep. Cim. 4, 3. II) trasl.:
Sen. A) in gen., richiamare da qualche luogo, tra-
'
dè-viiu'To, vinsi, vinctum, ire, avvolgere sportare in alcun luogo, pliilosophiam e caelo,
scdilamente, legare, allacciare, incatenare, attac- Cic: rem ad populum, portare la cosa da-
i care, I) propr.: devinctus fasciis, Cic: dovin- vanti al popolo, Ya\. Max. Ji) in partic, por-
;
ctus tempora lauro, Tibull.: opercula pluinb^), tare in qualche cattiva pisiz ione, con<lizione,
I
Liv. II) trasl.: A) generic: congiungere stret- indurre, attirare, suas excrcitusque fortunas in
, iamente, unire strettamente, 1) in gen.: homi- dubium, mettere a repentaglio, a rischio,
I
nes Inter se rei publicae societate, Cic: se af(ì- Caes.; di sjgg. inan. ed astratti, alqm ab in-

I
nitate cum
alqo, Cic. 2) partic, come 1. 1. stituto cursu ad praedam aliquam, indurre a
' Tetor., essere conciso ìiel parlare, restringere, predare, ecc., Cic: ad perniciem mortales,
:
Hossnmere, verba compn>bensione,Cic.: parim. Phaedr.
t una complexione, Cic. B) incatennre ale. colla dr>-Volo, avi, atum, are, volar giù, discen-
'\ forza deWarmi, della grazia, della parola, dere a voto, I) propr.: turdus devolet illuc,
I soggiogare, apirropriarsi, vincolarsi ale, obbli- ubi, etc, Hor.: et Jovis in multas dovolat ales
j
garsi, oinnes onmium gentium partes tribus aves, Ov.: quindi scherzos., sibi de caelo de-
'
triumphis, Cic: urbem praesidiis, ricevere in volaturam in sinum victoriam, Liv. 7, 12, 13.
1 soggezione, in obbedienza, Cic. filium suis : II) trasl., di pers., accorrere, venire in fretta,
!
copiis, Cic: mentem necessitate fati, Cic: ani- partasene in fretta, de tribunali, Liv.; praeci-
j
moseorum, quiaudiint, voluptate (coU'aggra- pitem pavore in forum, Liv.: ad florentem
1 dewlezza della paroli), Cic C) legare, obbu- (am'citiam), Cic.
! grn-e moralmente, vincolarsi, alqm beneficio, dc-voll O, volvi, voliitum, ere, rotolare giù,
,

799 devoro dexter 800


rovinare a hanno, X) g iù da Wi, al-
I) propt.: 1. 1.del linguaggio religioso, votare, offrire in
tura, saxa, Caes.: cupas do muro, Caes.: cli- sacrifizio ad una divinità, A) in gen.: Dia-
peos e muris, Curt.: corpora in hunium, Ov. nae, quod natura esset, Cic: Marti ea, quae
Passivo devolvi mediale, pi-eeipitare, cadere a ceperunt, Caes.: victima devota, Hor. B) in
precipizio, di pcrs., scalis, ex praecipiti, Curt.: partic.: 1) consacrare alla divinità (spec. sot-
di animali, cuiii oueribus, Liv.: di acque, ve- terraneej, a) offrire in espiazione, lìartic. dev.
luti monte praecipiti, Liv.: diidtri ogy., devo- se e mediale devoveri, offrirsi alia morte in
lutus ex igni panis, Catull.: aulaea mistia de- espiazione, sacrificarsi, prò re publica legiones
volutis tonitribus, sotto rtimoreggianti tuoni, auxiliaque In stium deis raanibus Tellurique,
Phaedr. B) (poet.J di un oggetto, rovinare, Liv.: se diis imuiortahbus prò re publica, Cic:
dispiegare, pensa fusis, innaspare, Verg.: ilei se prò populo Romano legioiiibusque, Liv.: se
acuto sibi pondera silice, tagliare, amputare e prò patria, Seu.: devotum (esse) prò exercitu,
gettar via, Catull. II) trasl.: per audaci-S nova Liv.; se prò aere alieno, per ischcrzo, con al-
dithyrambos vcrba (immagine tolta da un lusione al sacrifizio dei Decii, Cic. Phìl. 1 1
corso d'acqua), fare scorrere giù, Hor. carm. 13: devota corpora (Decioruiii), Liv.: devota
4,2, 11. Passivo àGY (Avi, mediale ::^ ricadere, vita (Decii), Cic b) consacrare un'arma al-
riuscire, ritornare, retro ad stirpem, ritornare l'omicidio, sìcum, Cic. 2) pr-'gn., a) maledire,
alla sua origine, Liv.: ad spera inanem pacis, esecrare, imprecare offrendo figli dei infer-
eie: eo <levolvi reni, ut etc, Liv. nali, Nej). ed a.: suas artes, Ov. h) incantare
dc-vfiro, avi, atura, are, inghiotiire, divo- offrendo agli dei sotterranei, Tibull. ed a.:
rare, incoiare, trangugiare, I) propr.: 1) in IIJ trasl., senza ale. riferenza alla religione,
gen.: id quod devoratur, Cic.: salivam suam, 1) (come sacrifizio) offrire, dedicare, consacrare
ne canes vos vivos devorent, Phaedr.: di
Cels.: alla morte, Sen. rhct.: animam alci (per alc.J,
sogg. inanim. : me Charybdis devoret, Ov. Verg.: devota morti pectora, Hor.: devotìs
2)partic.: a) divorare, consumare, rem receu- omnium capitibus, Curt. 2) se devov. alci rei,
tem, Cic. b) inghiottire, verba, masticare, pro- darsi intieramente a q. e. fino alla morte,
nunciar monche, Quint.: lacriraaa, gemitus, alcjs amicitiae, Caes. b. (i. o, 22. 3.
trattenere, reprimere, Ov. s Sen. II) trasl.: de\tan>i<, autis, m. (de e sextans; propr.,
A) divorare cogli ocelli, colla Speranza, col- a cui manca '/r, d'un as'ie, dunque ^=) cinque
Vattenzione, agognare avidamente, spe et opi- sesti ovv. dieci dodicesimi d UH intero, prò se-
nione praedam, Cic: hereditatem, lucrum spe misse dextans, Suet.
devora visse, credere d'avere già in tasca, Cic: denteila, ae, f. (dimin. di desterà), pie-
oculis alqd, guardare avidamente, Justin.: cola mano destra, Quilltus tìlius OSt Autonii
iUos libro.s, leggerli avidamente, con grande de.xtella, un pezzo della mano destra, mezza
avidità, Cic. B) ingoiare d\in sol pezzo, cioè la ìnano destra, Cic. ad Att. 14, 20, 5.
non digerire =
non Capire intieramente, ejus dexier, tl'ra, teruru, e ordinar, tra, trum,
oratio... a multitudine autem et a foro de- compar dextPrTfir, n. -ìw», genit. -òris,
vorabatur, Cic. Brut. 283. C) mandar giù q.c. superi. de\liiiiU!» (dextumus), a, um (Ssgt-
di meno aggradevole, sopportare paziente- Tspós), destro (che è a destra) {contr. sinistcr,
mente, tollerare, raolestiam paucorum dierum, laevus); I) propr.: 1) agg.: diritto, destro, che
Cic: taedium illud, Quint. D) inghiottire = trovasi a destra, oculus, Nep. mauus, Cic: :

annientare, trasl., devorent vos arma vestra, humerus, l^uint.: e imu (ala dell'esercito),
Justin. Caes.: ab dextro latere hostium, Caes.: dextris
devoi'lieuluiii, F. deverticulum. remis, coi remi a destra, Ov.: di esseri anim.,
dvvortTuin, ti, n. (devorto), il punto in dexter abis, ti tieni, declini a destra, Verg.:
cui una via fuor di mano si diparte dalla equus dexterior, cavallo a mano, Suet.: apud
via pì'incipale, sentiero laterale, viottolo, svolta, dextimos. Sali. 2) sost., a)dextera ovv. accorc.
itinerum, strade fuor di mano, Tac. Agr. 19. dextra, ae, f. (cioè raauus), mano destra, lu
devorto, V. deverto. destra, il lato destro (contr. sinistra OVV. laeva),

dÙlÒlTo, Ònis, f. (deVOVeo), I)voto, pro- Cic. ed


a.: ad dextram, a destra, Cic: a dex-
messa come offerta che si faceva agli dei tra, dalla parte destra, Cic: parimente sem-
(specialm. infernali, sotterranei), sacrifizio, plic. dexterà ovv. dextra, Sali, e Caes.: dexirà
vitae capitis, Cic: Dcciorura, Cic. meton., kevaque, a destra e a sinistra, Verg. e Curt.;
a) imprecazione, maledizione, Nep. b) fornwlu quindi dextrà Danuvio, a destra del Danubio,
d'incantesimo, malia, TaC e Suet. IIJ voto, Eutr.: dextra viam stratam, n destra della via
Cic. post red. ad Quir. l. maestra, Liv.: come segno di amicizia, dei"-
devótiis, a,um, part. agg. (da devoveo), tram dare alci, porgere la destra, Verg.:
offerto in voto, consacrato, I) agli dei sotter- dextras jungere, darsi la mano, Verg.: come
ranei, quindi csevriitu, inidedelto, ins< inai) ili:, simbolo di sulcjuìc promessa di divozione, di
arbor, sanguis, Hor. II) devoto, affezionato, fe- fedeltà, solenne pi-omessa, parola, fede, alci
dele, a) ad una pers., devoto vobis animo, fldem dextramque porrigere, Cic: dextram
Tiber. in Suet.: quibus rebus et devotissimos dare, Liv. e Verg.: dextras fìderaque dare,
sibi et f irtissuuos reddidit, Suet.: sr>s*., devoti, Liv.: Mera de ea re dextrà dare, Nep.: dextras
òrum, m., i devoti, i fedeli (consacr. alla di- mittere, Nep. e Tac: dextram ferre, Justin.:
fesa di ale. fino alla viortcj, Caes. b. G. 3, dextras renovare, rinnovare T alleanza, le
22, L h) ad una cosa, scaenae, Suet.: vino, promesse fattesi anteccdenlemente, Tac: do-
dedito, dato, Phaedr. minorum dextras fallerò, la fedeltà ai si-
de-voveo, vòvi, vòtum, ère, promet- gnori, Verg.: come simbolo di soccorso pre-
tere con voto, consecrare, IJcome stato, dextram alci teudere ovv. porrigere.
801 dextere dicio 802

recare soccorso, stendere la mano, Cic: come sione, -alla conversazione, captiones, Cic: dispu-
simbolo del valore, invicta bello destra, Verg.: tationès, Quint. —
sost. , a) dialectica , ae, f.
illa dextera invicta, Cic: dextrà perire, Hor.: (se. ars), arie di discutere, di argomentare, dia-
meà destra concussa moenia, Ov. b) dextera lettica, Cic b) dialectica, orum, n., investiga-
OVV. dextra, orum, n., quello ch'è a deatra, iato zioni, riccì-che dialetticlie, Cic c) dialecticus, i,

deatro (contr. laeva), Cic: dextra laevaque duo m., il dialettico, chi conosce la dialettica e chi
maria claudunt, Liv.: quae (nationes) dextra Vinsegna, la professa, Cic.
atque intima Ponti incolunt, Veli. II) trasl.: dlìilectSs, i, f. (SiaXsXTOs), dialetto, Suet.
a) che si mostra a destra come segno fausto, Tib. 56.
che poì-ta fortuna, fausto, salutare, propizio, fa- DTalis, e (Ats =^ *Dis in DYespiter), di
vorevole, di divinità, dexter adi, Verg-.: dexter Giove, flamen Dialis, Liv., ovv. sacerdos Dialis,
stetit, come nume die porta salvezza, Hor. Suet., semplic. Dialis, Tac, sacerdote parti-
b) propizio, convenevole, acconcio, opportuiìo, po- colare di Giove, D. flaniinium, dignità, carica
testas (occasione propizia), destro Verg. : del Diale, Suet: apex D., berretto del sacer-
tempore (contr. laevo tempore), Hor. e) di .
dote di Giove, Liv.
pers., abile, intelligente, accorto, sagace, Liv. 8, dlìiiSgUS, i, m. (Ò'.d/.&YOs), dialogo, con-
36, 7: scripti dexter in omne genus, àbile in versazione (filosofica), Cic. ed a.: alqm in dia-
ogni sorta di scrittura, Ov. ex Pont. 4, 16, 24. logos includere, introdurre ale. nel dialqgo
dexterè, avv. (dexter), destramente, con come interlocutore, Cic.
destrezza, abilmente, apud rCgem obire officia, liana, ae, (forma antica per Jana o
f.

Liv. 34, 12: rebus secundis uti, Sen. ad


1, Atcóvrj = figlia di Giove), I) Diana, figlia di

I Tolyb. 6, 1 nemo dexterius fortuna est usus,


Hor. sat. 1, 9, 45.
: Giove e di Latona, sorella d'Apollo, dea della
caccia, della luna e degli incantesimi (delle
dextì^ritas, atis, f. (dexter), accon-tezza, malie) notturni, Cic. de nat. deor. 2, 68 e sgg.:
destrezza nella nei modi che si
condotta, integra, la casta, la sempre vergine, Hor.
ìisano verso gli altri, Liv. 28, 18, 6; 37, 7, 15. carm. 3, 4, 70 e s(jg.: Celebris, da molti cele-
dcxtìniii<«, a, um, superi, da dexter, V. brata, le cui ft'ste erano frequentate da
dexli'orsiini e dextrorsus, avv. (con- molta gente, Hor. carm. 2, 12, 20: quem ur-
tratto da dextroversum ovv. -versus), a destra, guet iracimda Diana, di epilettici o lunatici
al lato destro (contr. sinistrorsum), la forma (asXvjvópXvjTos, csXTjviay.ój), Hor. art. poet.
-um, Hor.: la forma -us, Auct. b. Afr. e (contr. 453 e sgg.: tria virginis ora Dianae Diva tri- =
laeva), Liv. formis (Hor. carm. 3, 22, 4), luna nel cielo,
dexttìinus, a, um, superi, di dexter, V. Diaìia in terra, Ecate nel mondo sotterra-
UTa, ae, f. (Aia), antico nome delVisola di neo, Verg. Aen. 4, 511. II) (poet.) meton. =
Nasso, oggi Naxia. luna, Ov. met. 15, 196. Deriv. UTii- —
Uiablìntes, um, m. e lliablinti, òrum, nTll!i, a, um, che appartiene a Diana, e per
m., una tribìt, degli Aulerci nella Gallia lug- metonimia, alla caccia, turba, cani da caccia,
danese, nelle vicinanze dell'odierna Mayenne Ov. —sost., IITslnTiiiii, ìi, n., a) un tempio
{Dép. de la Sarthe). di Diana, Liv. 1, 48, 6. b) A'.avwv, pro- =
diadema, matis, m. (StàSyjiia, benda, le- montorio della Spagna, oggi Denia, Cic. IL
game, fascia, in partic.) la fascia azzurra Verr. 1,^87.
intessuta di bianco che avvolgeva la tiara dei dlariUIII, li, n. (dies), razione giortudiera,
re persiani, simbolo (assiema con lo scettro) paga quotidiana, spesa giornaliera dei soldati,
della regia dignità; diadema (lat.puro re- Cic: degli schiavi, Hor. : dei prigioni, Sen.
gium capitis insigne o semplic. insigne regium dtbapllUS, i, f. abito di porpora
{ÒL^Ot.SfG:;),

ovv. insigne capitis ovv. fascia), d. alci impo- a doppia tinta dei magistrati superiori, Cur-
nere, Cic: regnum et d. deferre uni, Hor.: d. tius noster dibaphum cogitat, Cic. ep. 2, 16, 7.
poncre, Cic. dica, ae, f. (Sty.rj), giudizio, processo, t. t.
dladenialus, a, um (diadema), ornato dei tribunali di Grecia, alci dicam scribere,
d\in diadema, statua, Suet. Tib. 2. accusare formalmente (per iscritto), Cic: alci
dtìiduniuniis^ è, ou (5ta5ou|ievos), ornato dicam impingere, impigliare in una lite, ci-
d'un diadema, Sen. ep. 65, 5. tare in giudizio alcuno. Ter.: dicam sortiri,
dlaeta, ae, f. (Staixa), I) dieta, maniera di cavare a sorte i giudici d'una causa, Cic.
vivere, sotto il rispetto fisico, fig. Cic. ad Att. 4, dicacità!», àtis, f. (dicax), motto arguto,
3, 3 (V. sotto chirurgia V intero passo). II) ine- moì-dace, satirico; in SCUSO CattivO, il motteg-
ton., stanza, dimora. A) Una singola stanza, giare, Cic ed a.
B) serie di stanze, appailamento,
sala, Plin. ep. dìcàtio, ònis,
f. (1. dico), solenne dichia-

Plin. ep.:ow. padiglione (di giardino) com- razione di colere appartenere ad uno Stato,
posto di una statlza col vestibolo, Plin. ep. e il registrarsi fra i cittadini di U)l allrO StCitO,
Suut. Cic Balb. 28.
diaiectica, V. dialecticus. dicax, càcis, agg. con compar. e superi.
1. dTalcciTce, avv. (dialecticus), dialetti- (da 2. dico), acuto, mordace, satirico, motteg-
camente, alla maniera dei dialettici, Cic. e giatore, insenso cattivo, impertinente, indi-
Quint. ed a.
screto, buffone, Cic.
2. dTiìlccticè, es, f. ( SiaXexTixig , se. dTcliftrcus, i, m. (Si/ópsiog), piede com-
."tÉy(VY) ), dialettica, arte di discutere, di argo- posto di due corei -^ dieoreo, ditroclieo (StTpÓ-
mentare, Quint. 1, 10, 37 ed altrove. Xatoj), Cic. or. 212 e sgg.
dialecticus, a, um (StaXsy.-ctxóg), dialet- dlcTo (ditto), ònis, f., comando, potenza, si'
«eOf cfte ajypartiene alla dialettica, alla discus- gìwrìa, giurisdizione, contra uutum dicionem-

Georqes- Calonqhi, Dizionario latino-italiano. 26


803 dicis dictatura 804

que Naevii, Cic: esse in dicione alcjs, Cic: dictum ac factum o semplic. dictum factum
sub illorum diciono imperio esse, Caes.:
ati-|ue STlOg, Sfi' IpYOv), detto, fatto
(fip.' senza in- =
redigere omries eas civitates in dicionem pote- dugio. Ter.: dicto citiu? citius quam dici
(=
statemque populi Komaiii, Ci«. urbes multas : potest) pili presto che non si dica
,
senza indu- =
sub imperium populi Romani dicionemqtie gio, Hor., Liv. ed a. B) partic, &) comunicare,
subjungere, Cic: rem Nolanam in jus dicio- annunziare, raccontare, orsa est diccrc, Ov.: Or-
nemque dare Poeiio, Liv. diar dicere quae proelia apud Arbela conjuncta
divis, genit. {fiali' inusitato dix da dico, sunt, Curt.: d. reliqua stilo majore, Eutr.: can-
come lex da lego), nelV espressione : dicis tus dicti, Ov. b) {intr.) pregn., parlare, arrin-
causa ovv. dicis gratià, per così dire, prò for- gare, parlare in pubblico, Cic: ars dicendi, arte
ma, soltanto in apparenza, Cic. ed a. del dire, rcttoriea,Cic dicendo excelicrc, nel-
:

1. dico, avi, atum, are (intens. di dico, l'eloquenza, Cic. Partic, parlare in tribu-
ere), dedicare, I) coììie t. t. del liìiguaggio re- nale per, in favore o contro alcuno, o q.c,
ligioso, 1) consacrare, offrire q.c. Solennemente dicere centra alqm prò alqo apud centumvi-
ad una divinità, Jovi Elicio aram in Aventino, ros, Cic: acerbe in alqm, Cic: a ovv. prò scri-
Liv.: Capitolium, templum Jovis 0. M., Liv.: pto, difendere la lettera di. un'espressione, le
alci (Jovi) donnm, Cic: Herculis numini ur- parole di uno scritto {contr. contra scriptum
bem, Curt.: id ilio loco, Liv.: cj'gni non sine dicere), Cic. e) nominare, alqm militem, Caes.:
causa Apollini dicati, sacri a, Cic 2) consa- alqm crudelem nomine, Verg.: orbis, qui xóxXo j
crare uno, innalzare uno solennemente alla di- Graece dicitur , Cic. d) cantare, esporre can-
vinità, alqm Deura, Curt.: ille inter uumina tando, poetare, versus, Carmen, Verg. e Hor.t
dicatus AugUstus,Tac. II) trasl.: 1) consacrare, carmina in imperatorem, Liv.: cannina fistulà,
dedicare q.c. ad ale, operam alci, Ter.: stu- Hor. e) eleggere a, nominare, dictatorem, Cic:
dium suum alcjs laudi, Cic: totum diem alci, con doppio acc. (alcuno a), alqm dictatorem,
Cic. Partic: a) dedicare uìio Scritto ad uno, Caes.: alqm consulem, coUegam, Liv.: alqm ar-
Quint. ed a. b) alqm (alci), dedicare, dare, al- bitrum bibendi, Hor.: alqm deura, Ov. f ) men-
qam propriam, unire ima donna ad un uomo tovare lodando, descrivere, narrare, decantare,
in nodo indissolubile, Y erg.: e pnrtic. se alci, alcjs iàcta, amores, Verg.: vir dicendus, degno
darsi ad uno, se Crasso, Cic: se alci in cliente- di menzione, Veli, g) assegnare, determinare,
lam, Caes.: se in servitutem nobilibus, Caes. : stabilire, fissare un termine, un tempo, presta-
se Civita ti ovv. in civitatem, farsi accogliere bilire (quantunque originariam. significasse
od inscrivere in uno Stato, in una città, come la comunicazione orale), locum, multam,
cittadino, Caes. 2) inauifurare, illa acie nova Liv.: diem (termine davanti al tribunale),
signa novamque aquilam, Tac hist. 5, 16. Cic: diem nuptiis. Ter.: diem operi, Cic: ju-
2. dico, dixi, dictum, ere {tema DIC ovv. dicem, implorare, Liv.: legem, Cic: dictum
DEK, donde anche Sstxvutii ), produrre con inter nos fuit, ne etc, stabilito, convenuto.
suoni parole , I)ipronun<-iare, cnm Rho dicere Ter.: quindi promettere determinatamente,
nequiret, Cic: ut ejus artis, cui studeret, pri- accordare, alia legatio dieta erat, alia data
mam litteram dicere non posset, Cic. II) dire, est, Cic: data est Eumeni Cappadocia, sive-
profferire, espoi-re. A) in gen.: mendacium, potius dieta, Nep.: pecuniae Appio dictae, Sali,
Nep. hoc le»; non dicit, noi dice, Cic: Hila-
: fr. partic. dicere dotem, Cic: dotem alci,
:

rum dico, dico, peìiso, Cic: e così hoc dicis, Varr. fr.: doti pecuniam omnem suam Cic: .

pensi. Ter.: dicet aliquis, qualcuno potrebbe dictas exige dotis opes, Ov. h) predire, Tibull.,
dire, Cic: nihil dico amplius, Cic: unum illud Prop. ed Ov. i) dire di sì, affermare, sostenere
dico, Cic: tantum (solo questo) dico, Cic: cru- {contr. negare), Cic. : seg. dall' acc. e Z'infin.,
delem, ne dicam (per non dire) sceleratum, Cic.
Cic: dicam vere, quod sentio, Cic: quid dico dicri^luni, i, n. (StxpOTOv), nave a due
saepe? immo non numquam, Cic: dico tibi, io ordini di venti, bireme, Cic. ad Att. 5, 11, 4:
ti dico (minacciando o ammonewlo), Comici e lo stesso dicrSta, ae, f., Auct. b. Alex..
e Phaedr.: parimente dicimus tibl, Ov.: ma 47,2.
ut A. Varius consessori (a colui che accanto a nictaeiis, a, um, V. Diete.
lui sedeva) dicere solebat, Cic: dicam nunc, or diclamnus, i, e dìclaninuni,
f. i, n.
lasciati dire, Ov.: alqd de scripto, recitare leg- (SixxajjLvog e -ov), dittamo, Cic. ed a.
gendo, Cic: eausara, difendersi in tribunale, dìctàla, Òrum, n. (dicto), dettato, lezione,
Cic: alTincontro causas in foro, trattare come regole, precetti, dettati dal maestro agli sco-
avvocato casi giuridici, Cic: j\xs, amministrar lari perchè li mandino a memoria, Cic. ed a»
la giustizia, giudicare, Cic. {quindi as^ol., do, dictiiliSr, òris, m. (dicto), dittatore, I) come
dico, addico, V. do): .sententiam (del sena- supremo magistrato in Lanuvio,Cìc.: in A Iba,
tore), dire il suo parere, votare, Cic: ver.sus Liv. II) partic, come magistrato supremo
in oratione, citare, Cic: nunc de conclusione straordinario in Roma, che solamente in casi
dicemus, Cic: seg. da ut o ne e ilcong., dire, straordinarii veniva nominato con poteri as-
anniHtziare, ordinare che che tìon (di o di non), soluti nell'esercito e in tutto lo Sfato, dicta-
Gic.ed Nelpas'tivo dieor, diceris, dicitur etc,
a. torem dicere, Cic, ovv. creare, Liv.: alqm dicta-
si dice, corre voi-e, si afferma che io, tu, egli, eCC, torem (alcuno a) dicere, creare, facere, Liv.
seg. dal nomin. e Tinfin., Aesculap'us pri- dìcliìlorTim, a, um (dictator), apparte-
inus volnus dicitur obliga visse, Cic.: dicitur nente, al dittatore, dittatorio, del dittatore, gla-
inventor olivae (se. esse), Cic: e dicitur talv. dius. Cic: juvenis, figlio del dittatore, Liv.
colVa.cc. e Tinfin., 'licitur eo tempore matrcm diclalìira, ae, f. (dictator), I) dittatura,
Pausaniae vixisse, Nep. Nella conversazione, i
ufficio del dittatore, Cic. ed a.: dictaturam gè-
805 Diete diecula 806

rere, Cic. Il) Vimpegno di dare dictata agli suum, Liv.: dieto parere, Liv.: dicto audientem
scolari, quindi il dopp. senso in Suet.Caes. 77. esse, V.audio n" II, B, a, 5 dieta peragcre, :

Ilielé, ès, f. (AixTTj), monte dell' isola di Ot. C) promessa, Ncp. Milt. 2, 5. D) la parola
Greta, sul quale (secondo dice la mitologia) = facondia, eloquenza, dicti studiosus, Enn.
Giove nacque in una grotta e fu educato. — ann. fr. in Cic. Brut. 71.
Deriv.: Uiclaeus, a, um (Aixtalog), duteo, dictus, iis, m. (dico), discorso, detto, referre
poet. per cretese, Verg.: rex, Minosse, Ov. met. catTnen carmini, dictum dictui, Aur. Vict. epit.
8, 43, e Giove, Verg. gè. 2, 536. 14,7.
diclTo,ònis, f. (dico, ure),«<«re, I)ingen.: Ifticlynna, ae, f. (Aixxuvva), I) la ninfa
A) il pronunziare, il profferire, l'esporre, sen- Britomartls. II) soprannome di Artemide
tentiae, Cic: testimonii, il deporre una testi- (Diana) come dea della caccia. Deriv.: —
monianza, Ter.: causae, difesa, Cic: multae, Uirtynncuin, i, n. (*AtxTuvveìov), luogo
fissazione di una multa, condanna ad, Cic ove sorgeva il tempio di Artemide Dictinna
B) meton.: 1) il detto, a) responso d'un ora- presso Sparta.
colo, Liv. 8, 24, 2. b) conversazione, Tac. djal. 2. 1. Illdó, iis ovv. onis, f. (Ai5u)), altrimenti
2) come t. t. gramm. =
dizione, modo di dire Elisa ow. Elissa, figlia di Belo re di Tiro,
particolare, espressione particolare, Quint. 1, 5, moalie di Sicheo ; sen fuagì in Africa a ca-
2; 9, 1, 17. II) par tic: A) il parlare in pub- gione della crudeltà del fratello Pigmalione,
blico,dictioni operam dare, Cic. Tusc. 2, 9. ed edificò Cartagine, ove accolse Enea.
B) meton.: 1) quel che è stato detto, a) il di- 2. dido, dldldi, dìditum, ere (dLs e do),
scmso, l'esporre, Cic: dictiones subitae, improv- propr. « separare Vun dall'altro », quindi
visazione , Cic. h) declamazione , esercitazione r= spartire, distribuire, Lucr. e Hor.: e partic.
nelle scuole di rettor. (declamatio), discipulo-
= = consumare, disperdere, dide ac dissice, Cae-
rum dictiones, Quint. 2) come 1. 1. rettor. eil. Com. fr. Nel passivo =
spargersi, divul-
la maniera particolare di presentare i pen- rumor diditur, Verg.: calor
garsi, diffondersi,
sieri con la parola, dizione, il dire. Attica^ diditus, Lucr.: fama didita, Verg.
Cic: popularis, Cic.
dl-fluco, dnxi, ductum, ere (dis e duco),
dicfilo, avi, are (frequent. di dicere), an- separare a forza, I) staccare, impedire di
dar dicendo, continuare a dire, aveì-c semjjre riawicinarsi, disgiungere, aprire, stendere, divi-
sulle lablrra, ripetere spesso, sostenere, e simili,
dere, lecticulae pallia, Eutr..- rictum, Hor.: os
essere solito a dire, ad affermare,eCC., a) ingen.:
(se. alci), Suet.: pugnum, Cic: labra, Plin.
ut dictitabat, Caes.: con un acc. pron. gen.,
ep.: terram circa capita, rincalzar le radici,
quod levissimi ex Graecis dictitare solent, Liv.: Verg. gè. 2, 354: II) colVidea accessoria
colVa.cc. e Tinfin., Catilinam Massiliam {a
delia separazione compiuta. A) in gen.:
Marsiglia) ire, Cic: col doppio acc, puellas
1 ) separare, mettere da parte , dividere iso- ,

pueras sicut et pueros puellos, essere solito a


lare, a) generic. : obstiintes cuneos gladiis,
chiamare, Suet.: alqm sanum recteque valen-
Sen.: assem in partes centum, Hor. b) come
tem, nominare, celebrare come, Hor.: Octa-
viam sterilem, dare per, ecc., Tac. b) partic,
1. 1. milit. = separare le forze militari (sol-
dati, navi), in senso buono, spiegare, in cat-
causas, far l'avvocato, andctr trattando cause,
tivo senso, isolare, sparpagliare, milites, CaCS.:
Cic. de or. 2, 56. generic: oratio
ordine», Tac. 2) trasl.: a)
«lieto, avi, atum, are (intens. di dicere),
rivisdiducta est, non fontibus, Cic: vastius
dire ripetutamente, dettare, I) dettare, epistu-
diducuntur verba, sono troppo separate nella
lam, Cic: versus, Hor. e Suet.: carmina Livii
prommzia (contr. aspere concurrunt), Cic. :

(del maestro), Hor.: dictantis (del creditore,


animum (la forza interiore) in tam multiplex
dell'usuraio che detta), quod tu numquam
officium, ut etc, spartire in, ecc., Quint.: in
lescribere possis, Hor. II)pregn.: d.)preparuro
diversa Consilia (parti, partiti) vulgum, Curt.
dettando, scrivere, stendere, testamentum, Suct.:
b) vceabulum ab appellatioue, Quint. B) par-
actionem (intentare un giudizio), Suet.
alci
tic: 1) separare violentemente, spaccare, lace-
b) dettare come ordine, imporre, comanditre,
rare, sciogliere, complcxns, Prop. : matrimo-
prescrivere, Quint. di sogg. astr., alqd ratio
:
nium, Suet.: hostem, sparpagliare, disper-
ovv. natura dictat, Quint.
dere, Tac: alqm ab alqo, Cic. e Ov. 2) trasl.,
divinili, i, n. (dicere), detto, parola, dichia-
animus varietate rerum diductus, distolto, dì-
razione, I) in gen.: maligne dictum, dichinr.
sperso, svagato, Cic.
maligna, Curt.: nuUum meum dictum, non
dlduelTo, Ònis, f. (diduco), I) estensione,
modo fìictum, intercessit, quod etc, Cic: dieta deduzione, i-ationis,
Sen. nat. qu. 2, 9, 1: trasl.,
testium, dichinraz. dei testimoni, Cic. Flur.
(spec. nei poeti) =
verba, oratio,p. es. dieta
Cic. de inv.
visioìie,
1, 18 e 19. II) separazione, di-
Sen. nat. qu. 3, 13, 2.
jocosa, Liv.: dieta tristia, lamenti, Ov.: dieta
non falsa, voci non false, Ov.: haec ubi dieta Ilidj^mn, òli, n. (AtSut^a), località nel
territorio di Mileto, con ìtn santuario di
ieiit,poich' egli ebbe detto ciò, Verg. e Liv.:
mutuii dieta reddere, intrattenersi, ragionar Apollo. — Deriv.: Ilìdj^mcus, ci, m. (At-

insieme, Liv.: cosi anche dieta, poet. libri, = 5'j|isóg), il Didimeo —


deriv.: IITd^- • e

Prop. 4, 1, 61. II) partic: A) sentenza, detto, iiiéiim, i, n. (AiSóiiswv), il santuario di


Apollo Didimeo.
1) in gen.: Catonis est dictum, Cic: e d'un
oracolo, dieta tristia, Verg. 2)pregn.: a.}mouo, WiA^tnue, arum, f. (A£6u|iat, gemelli),
arguzia, facezia, Cic'.: arccssituni , ricercato, due isohttc presso Syros.
Cic: dieta dicere in alqm, Cic. b) villania, Ter. dTòoììln, ae, f. (dimin. di dies), breve
heaut. 877. B) parola =
mdine, contra dictum giorno, breve lasso di^tempo, Comici: partic.,
807 dies difficilis 808

il termine del pigamc.nto. dieculam ducere <l1flT>renlTa. ae, f. (difFero), I) differenza,


(prowf/rtrc), Cic. ad Att. 5, 21, 13. \
diversitti, Cic. ed a. II) partic, specie, Cic.
ilie<<, ui, e. (però in Cic. è fem. soltanto I
«liHei'ìliis, àtis, f. (differo) = differentia,
quando siinificn il termine, uno spazio di : diffL-renzu, diatimione, I/UCr. 4, 634.
tempo, la data della lettera), nel plur. solt. '
«lìflvro. distuli, dilatum. differre (dis e
masc, I) in (jen.: Ij^^'^Oi^»".: dies au-
j/Jorno, . fero), I) tr. : A j
portare <jua e 1<Ì, separare
temeridiaims, postineridiaims, Seu.: comitio- \
Vun dall'altro, \)ì)ropr.: ulmos in veryuni,
ruin, stipendii, pecuniao dies, Liv.: quiiique , disporre, piantare. Verg. : ignem, spargere,
dieriim disput itiones, Cic. cibaria cocia die-
: Caes. 2)Xia.s\.: ?ì)collaparola, a.)ai)argeì-c,di-
rum iecain. 2ier dieci (jiorni. Caes.: ludorum I vulgate q.c. ruuiores. Ter.: diff. celerem rumo-
Romanoruiii secuiid') die. Liv. liestenio, Lo- : .
rem ovv. ditf. sermonibus coU'ucc. e Z'infin.,
diamo, crastino die, Cic: postero die, Cic: in Nep. e Liv.: ramore ab obtrectatoribus dilato,
I

posterum diem, Caes.: diein de die, Liv., ocv. quisi eundem necasset, Suet. P) diffamare,
I

diem ex die, Cic, un giorno dopo l'altro, infamare, lacerare la fama altrui, alqm variis
giorni) j^er giorno, in dies, di giorno in rumoribus, Tac alqam circuni puellas, Prop.:
:

giorno, giornalmente, Cic. e Liv.: cotidie aut ae torna differor invidia, Prop. b) differire, pro-
potius ìd die-i sin^ulos (di giorno in giorno), crastinare, prorugare, rinviare, reli'^ua in cra-
Cic: in diem V. in n" /, B, 2 ad diem, nel : stinum, Cic: rem in aliud tempus, Caes.: tem-
giorno, ad certam diem, nel giorno determi- pus, dar tempo, pirorogare, Cic: bellum, Liv.:
nato, stabilito, Caes.: multo die, molto avanti alqm in aliud tempus, rimandare, Cic: e così
nella giornata, Caes.: ad raultum diem, Cic, semplic. diff. alqm, Tac. e Suet.: dilien-e se,
ovv. ad multum dici, Liv., a giorno inoltrato, non a /frettarsi, Ov. alqm, douec etc, noti.
:

de die, di (chiaro) giorno, Plaut. ed a.: die giudicare fino a che, ecc., Tac: niliil ditf.,
et [ovv. ac) nocte, nn giorno ed una notte, quin col cong., Liv. e Suet.: diif. ovv. non diff.
Cic: cosi nocte dieque, Ov.: noctes atque dies, coU'infui., Hor. e Liv. B) coll'idea accessoria
di giorno e di notte, notte e giorno, Cic: e della violenza: 1) propr.: a.) scompigliare,
cos'i dies noctesque e diem noctemque, Nep.: strappare, lacerare, sbranare, insepulta membra
diem noctem, Cic: noctesque et dies, Ter.: (di lupi), Hor.: partem classis (della tempesta).
paucis diebus, paucis ante ovv. post diebus, Veli.: nubila (della bufera), Hor. castra in :

V. paucus. 2j meton.: a) come il nostro glor- plano sita vi flumiiiis ditfereb.intur, furono
naia, per gli avvenimenti, le occupazioni dispersi, sbaragliali, Tac. b) allontanare, scac-
della giornata, dici poenns dare, Cic: exercere ciare , poì-iar via , dilato Mithridate Fior. ,

diem (lavoro quotidiano), Verg.: in dispo- 2) trasl., essere messo in iscompiglio da q.c,
nendo die, nell divisione del giorno, Suet.
i differri alqà re. Ter.: e diflerre alqm, sconcer-
b) = la luce del giorno, Verg. c Plin. cp. trasl., tare alcuno, Ter. //) (senza perf. e supino)
la luce del mondo, la vita, videre diem, vedere, intr., distinguei-si, diffei-enziarsi, differire, diver-

Ov. e) gioi-nuta di viaggio, iter (marcia) unde- sificare, in ter se, Cic: ab alqo e ab alqa re, Cic:
cim dicrum, Curt.: dierum plus triginta in lon- cum alqa re, Cic: alci rei, Hor : aliquid differt,
gitu linem patere, Liv. II) pregn.: A) giamo havvi una qualche differenza, Cic: nihil
stabilito, determinato, termine, pei pagamenti, differt inter deum et deum, non c'è differenza,
1) in gen.: dies pecuniae, giorno di paga- Cic: differens, divei-so, differente;, dissimile, ge-
mento, scadenza pel pagamento, Cic. e Liv.: nera, Cic: causae, Cic. : sost., differens, entis,
dies ])ecuniarum, scadenza, Cic. dies judicii, : n., differenza (contr. proprium), Quint.
giorno di seduta in tribunale, Liv. dies an- : dill'crlii.s, a, um,
(dis e farcio), l'iole" zeppo
nua, termine annuo (pel ptgamento), Cic: in in ogni senso, rigurgitante dì, ecc., corpora,
diem emere, Cic. diem praestituere ovv. di-
: Sen.: forum, Hor. coll'abl., provincia diff.
:

cere, Cic: diem perexiguam postulavi, Cic: praefcctis, Caes.: corpus diff. odoribus, Tac.
diem obire (aspettare), Cic. {cfr. sotto al n" 2, difTicTIe, avv , V. difficilis, alla fine.
b). 2) partic: a) giorno naUdisio [comun. llìll'ìoTlis, e (dis e facilis), difficile, mala-
dies nataiis, Cic), dies mcus, Cic. ad Att. 10, gevole, difficoltoso (contr. facilis), I) propr.:
42, 2 [cfr. sotto al n" d). b) gim-no delia res, opus, oppugnatio, Caes.: quod liaud diffi-
tnortn, obire diem supremum, Nep., ovv. diem cile est. Sali, fr.: di località, faticoso, incomodo
suum, Sulp. in Cic. ep., ovv. diem, Nep., ovv. a percorrere, iter (via), Caes.: aditus, asceiisus,
diem fungi, Justin., morire, e) giorno fatale tran.situs, Caes.: palus, Caes.: locus aditu dif-
della rovina, diem profcret Ilio, Hor. d) giorno fiiilis. Sali.: del tempo =
pericoloso, critico,
della febìirn, dies tuus, Cic ad Att. 7, 8, 2 c scabroso, ca«««»i<o»o, tempus anni difficillimum,
altr. B) tempo (come serie dei mutamenti, Cic: difficili tempore, Cic: diffi-
rei publicae
delle vicenle dell' cose finite), quod est dies cillimis temporibus, Cic: col supino in u, dif-
allatura, Cic: dies levat luctuin , Cic. — ficile dictu, Cic: difficile est, co^rinfin., Cic:

Forma are. del genit. , die , Sali. Jug. 52, con ad e Tace, difficile ad fidem, Liv.: diffi-
3; 97, 3. Verg. gè. 1, 208; dii, A^>rg. Acn. cilius ad eloquendum , Cic : in difficili esse,
1, 036. esser difficile, Liv. II) trasl., di pers. e del
IHe'iiiYlep, pitris, m. (umbro A'.g rca- = loro carattere, di difficile contentatura, intrat-
TTjp), altra pronunzia di Juppiter, Oiore. tabile, suscettibile, angoloso, irritabile ; di donne,
(IWrilnio, avi, àtum, are (dis e fama), por- sdegnosa, fredda [mentre uiorosus Caparbio, =
tare in mezzo alla, gente, divulgare, diffamare, ostinato lunatico , epperò congiunto con
,

pubblicare, adultcrium, Ov. : alqm proeacibus morosus =


difficilis et morosus), Cic. ed a.:

Tac.
scri])tis, in alqm, Cic: alci, Hor. ed Ov., ovv. prccibus
«lilToi-ciiS eutis, V. differo, alla fine. alcjs, Ov.: Hiomo) difficillinià natura (carat-
809 difficiliter digamma 810

tere), Nep. : d. bilis, Hor. — Deriv. avv., diiTìis^fo, fugi, fiigltum, ere (A\s e fugio),
a) posit.: a) forma rara e forse soU. post- fugijifc qua e là, sparire, sparpagliarsi, I)prOpr. ,

aitgustcn difTTcTie, Veli, ed a. g) forma Cic ed a.: di e. inanim, difFugiunt stellae,


rara «linTrTliter, Cic. ed a. y) forma ordi- Ov. II) trasl., sparpagliarsi, distiiUuirsi, spar-
naria dlUTculler, Caes. e(Z n. b) compar. tirsi, Lucr. 4, 564.

dinTcTtniti, Caes. ed a. e superi, (liflf- — din'iìs;Tuill, ìi, n. difFugio) il disperdersi,


cillTiiiv, Cic. ed a. fuga, piTiximorum diffugia, Tac hist. 1, 39.
tliffYoTITler, aw., V. difficilis alla fine. didundo, fSdi, fùsum, ere (dis e fundo),
difl'iciillà<!i, atis, f. (difficilis), I) diffi- distendere spargetulo, spargere, spaiulei'C, diffon-
coiui, Cic. ed a. (anche al pìur.): difficultatem dere qua e là, al pass. SpeSSO mediale span-^
habere, Cic: magnam hnec res Caesari diffi- dersi, versarsi, I) propr.: X) in istretto senso,
cultatem ad consilium capiendum afferebat, di liquidi, vina, versare dalia botte, Hor., Plin.
Caes. Partic, a) lUfjìcolUi di fare q.c, o di ed a.: se (di acqua), diffondersi, allagare, Cic:
uscire d'imbarazzo, npcessiti't, scarsezza, man- venenum in alqm, Ov.: sanguis per venas in
canza, partic, penuria ili denaro, inopia, Cic: omne corpus diffuuditur, Cic: animam in arma
€ debiti, Cic: nummariii, mancanza di denaro cruore, morire, spirare perdendo il sangti,.
sonante, Cic: domestica. Cic: rerum, posizione dalla ferita, Verg. B) in senso lato, di cose
diffìcile, situazione diffìcile. Sali, b) inconw- non liquide, diffondere, disteìulere, estendere,
dità, importunitA, Caes. II) condotta insoppor- consmnare, partem vocujn por auras, Lucr.:
tabile, pedanteria, Cic Mur. 19. cacio signa (della notte), Hor.: equitem latis
difl'Touller, aw., F. difficilis alla fine. campis, Verg. fines imperii longe lateque,
:

diirrdeiis, entis, partic. egg. (da diifBdo), Eutr.: spesso pass, mediale ^= distendersi, dif-
diffidente, che dispeì-a, Sali, ed a. fondersi, dilatarsi, allargarsi, ab ejus (cornus)
diftulenter, aw. (diffidens), con diffi- summo sicut palmae ramique late diffondun-
denza, sema fiducia, tiniidaìnente, Cic: Compar. tur, Caes.: luce diffusa toto cacio, Cic: in omne
in Justin. latus diffusa fiamma, Ov.: diffusis (sciolti) er-
diiridenlin, ae, f. (diffido), mancanza di rare capillis, Ov.: modo occurrentibus silvis via
fiducia nelle proprie forze, nell'i riuscita, ecc., coarctatur, modo latissimis pratis diffunditur
diffidenza (contr. confidentia), Cic. ed a. : d. et patescit,Plin. ep. II) trasl.: Ai in gen.:
copiarum, in, ecc., Suet. Claudia nunc a quo diffunditur (si estende, si
difTTdo, fìsus sum, ere (dis e fido), diffidare dirama) et tribus et gens per Latium, Verg.:
d'una persona o cosa, nutrire sfiducia riguardo dii vim suam longe lateque diffundunt, Cic:
ad uno od a q.C, non avere fidticia, dispei-are error longe lateque diffusus, Cic: bella et
di, (contr. confido), alci od alci rei, Cic. ed a.: paces longum d. in aeviun, Hor. B) partic:
alqà re, Tac e Suet.: con Tace, e Tinfin., Cic. dissipare, 1)= allargare, rasserenare, ralleffrare,
ed a.: assai., Cic: de alqo, Cic. esilarare (contr. contrahere), animos munere
diflindn, fidi, fissnm, ere (dis e findo), Bacchi, Ov.: vultum, Ov.:pass. di pers., Jup-
fendere, spaccm-e, I) propr.: saxum, ClC: por- piter diffusus nectare, Ov.: bonis amici quasi
tas muiieribus aprire subornando
, Hor. , difiunduntur et incommodis contrahuntur,per
II) trasl.: A) in gen.: equidem nihil hinc dif- la prosperità dell'amico quasi sentesi il cuore
findere possam, non posso smentire niente di allargarsi, e restrifu) rsi per le sventure, Cic.
quanto hai detto, Hor. sat. 2, 1, 79. B) par- 2) dissipare =sfogare, confortare, ecc, dolorem
tic, come 1. giurid., diem, interrompere un
1. suum flendo, Ov.
giudizio, rinviarlo ad un altro giorno, diffe- diflììsc, aw. (diffusus), I) sparsameìxte,
rire, proì-ogare, Liv. 9, 38, 15 ed a. senza nesso, Cic de inv. 1, 98. II) compiuta-
diflillgO, ere (dis e fingo), riformare, tra- mente, diffusamente, diffusius dicere alqd, Cic.
sformare, mutare, ferrum incude, Hor. carm. Tusc. 3, 22.
1, 35, 39 :
fìg. = guastare, corrompere, Hor. diflu^ìlìs, e (diffundoì, che si diffonde, che
carni. 3, 29, 47. si spirrge, actber, Lucr. 5, 467.
dìlFilcor, èri (dis e fateor), contraddire, difluMO, ùnis, f. (diffundo\ diffusione, espan-
negare [contr. fateor). Plano, in C:c. ep. e Ov. sione, animi, Sen. de vit. beat. 4, 5.
diftlìio, fluxi, flnxiini, ere (dis e fino, dì(ni<iu<i, a, uni, part. agg. (da difliindo),
1) scorrere qua e Ut, spandersi scorrendo, di diffuso, sparso, esteso, largo, spazioso, I) propT.T
acque, in plures partes, Caos.: extra ripas, Cic: platanus diffusa ramis, Cic: lata et diffusa pla-
trasl., diffluens come 1. 1. rettor., del periodo, nities, Plin. ep. II) trasl.: jus civile, quod nunc
diffuso, Cic II) spartirsi, diridersi in tanto difiRisum (sparso) et dissipatum est, in certa
parti, sciogliei-si. A) di pers., gocciolare, scio- genera coacturum Cic vocis genus, tono
, :

gliersi in sudore,
sudore, Piiaedr. trasl., : esteso (contr. contractum, serrato), Cic: im-
diffl. alqà re, quasi scorrere del tutto entro, peratoris non aliud amplius ac diffusius mo-
= darsi perdutamente, del tutto ad una co.sa, ritum est, quam quod, etc, Plin. pan.
deliciis, otio, Cic : luxuria, poltrire, marcire, difTììtulus, a, uni (dis e futuo), sfinito,
vivere in mezzo a, ecc., Cic B) di e inanim., stracco, guasto dalla Venere, mentula, Catull.
disfarsi, di.struyi/ersi, ridursi al nulla, diffiu- 29, 13.
lisse jecur, Liv.: trasl. (svanire), ubi per so- dì^stninin, matis, n. {ti;'OL\i<i'x) e df-
cordiam vires, tempus, ingenium diffluxere, ;;silllllli(n, i, n. [Zi-fOumo^/), I digamma (F),
Sali. che si prepone ra partir, alle cocidi, .Veolicum
ditrriii;;o, ftvg-i, fractum, l're (dis e fi-an- diganinion, Qnint. 1, 4, 8. II) scherzos. (me-
go), frangere, spezzare, crura, Plaut. axem, : ton.) registro, liliro dei conti, ilei reddito (perchè
Suet. portava sul frontispizio scritto FENUS, ab
811 Digentia dignitas 812
hreriato in F.), tuum digamma videram, Cic. medius, medio, Quint.: medicus o medicinalis,
ad Att 9, 9, 4. anulare (in cui si portava l'anello), Scritt.
IIT^eiilfn, ae, f., limpido torrentello della Scr.: minimus, minimo. Geli.: tangere o attin-
Sabina, che nasceva dalla sorgente Bandu.sia gere alqm digito (uno), toccare leggermente,
presso il Lucretile, attraversava la pianura Cic. ed a.: alqd extremis, ut dicitur, digitis at-
di Ustica, in cui si trovava la villa di Orazio tingere (fig. =
toccare q.c, occuparsene super-
e presso l'odierna ì'icovnro si gettava nel- ficialmente), Cic: digito se caelum attigisse pu-
VAniene ; ora Licenza. tarc, credere di toccare il cielo col dito, Cic:
«libero, g'cssi, gestum, ere (dis e gcro), se- digitum intendere ad etc, mostrare col dito,
parare,iìì>igiungm'C,dividcì-e,sptirtire, Ajpropr.: Cic: digitum profeiTe, intraprendere q.c.,CÀc.:
1) in gen.: a) dìspenteì-e, spingere in diverse digitum tollere, alzare il dito (nelle offerte
partif cacciare gita e i«, dividerOf separare, in- (di' asta pubblica, nel voto), Cic: così ancora
sulae iiiterdum discordantibus veiitis dige- digito (alzando il dito) liceri, Cic: pugnare
runtur, Pliu. ep.: nubes modo congregantur, ad digitum, cioè sino a che uno dei lotta-
modo digeruntur, Seil. b) dii-iUere, distribuire tori alzi il dito e si dichiari vinto, Quint.:
in diverse parti, qui (transitus) concoptum numerare per digitos, Ov.: novi tuos digitos,
vaporem salubri temperamento huc illuc di- la tua abilità nel far calcoli, Cic: argumenta
gerii (distribuisce) et miiiistrat, Plin. ep. 2, digerere in digitos, contar le prove sulle dita,
17, 9. 2) partir.: a) come t. t. di orticol- Quint.: monstrare,demonstrare digito, F. mon-
tura, ordinare, distrihitire, piantare qua e là, stre, demonstro. Proverb., ne digitum quidem
quo mox digesta feratur (segcs), Verg.: va- alcjs rei causa porrigere, non muovere un dito
cuos si digesta per agros (arbor), Verg.
sit jjerg'.c, Cic.defin.3, 57. B) dito de? piede, con-
b) come t. t. m
dico, digerire, cibum, Quint.: stitit in digitos arrectus, si rizzò sulla punta
cibos mansos, Quint.: nec patiebatur alimenta dei piedi, Verg.: erigi in digitos, rizzarsi sui
per somnum quietemquc acqualiter digeri, piedi, Quint. II)meton.: k) come misura.
Sen. rhet. e) ordinare, acconciare, assettare, ca- dito, larghezza di un dito, pollice (la IQ'^ parte
pillos, Ov. am. 1, 7. 11. B) trasl.: 1) in gen.: del piede romano), d. transvorsus, largo un
a) dividere, septem digestus in cornua Nilus, dito, Cic: quattuor patens digitos, Caes.
Ov.: in canes totidem trunco dige.stus ab uno B) i.omc nom., propr., Digiti idaci (traduz.
Cerberos, Ov. b) dividere, ripartire, Crete cen- del greco Aay.tuXot'ISaloi), sacerdoti di Ci-
tum digesta per urbes, Ov.: novem volucres in bele, Cic de nat. deor. 3, 42.
belli annos, Ov. : poenam in omnes , Ov. dì|;ladìor, atus sum, ari (dis e gladius),
2) par tic: a) dividere, ripartire, distribuire, battersi con armi nticidiali, T) propr.: Inter SC,
populum Komanum in classes, Fior.: populum Cic. de legg. 3, 20. II) trasl., di contesa ac-
in partes, Ov.: annumtotidem species, Tac:
in canita, contendere, contrastare, polentizzare,
jus civile in genera, Cic: Illa generatim, Cic. cum alqo tot voluminibus , Cic. : Inter se de
b) ordinare, dividere, regolare, aCCepti tabulas alqa re, Cic: digladientur illi, per me licet, si
omnes, Cic.:bibliothecam, Suet.: rem publicam accapiglino, Cic.
bene, Cic: argumenta in digitos, contar sulle di^nalTo, f. (dignor), I) attivo, stima,
òiiis,

dita, Quint.: res in ordinem, Quint.: carmina il riconoscere i meriti di Una persona, rispetto,
in numerum, Verg.: senes orbos in litteram considerazione, che SÌ professa per uno, Suet.
(secondo l'alfabeto), Sen. e) registrare, poii-c Cai. 24.Galb. 7. Justin. 28, 4, 10. Il) passivo,
al suo luogo, nomina in codicem accepti et ex- onore, favm-e, credito, stima, considerazione, che
pensi, Cic. Kosc. com. 9. d) secondo la serie e si ottiene coi. meriti e che si gode innanzi
l'ordine, intprendere q.c. a) curare, eseguire agli altri; grado, posizione, che SÌ occupa, Sen.
nell'ordine dovuto, mandata, Cic ad Q. fr. 2, contr. 1, 2, 17 e gli Storici da Livio in poi.
12 (14), 3. P) spiegare, interpretare, esporre or- digne, avv. con compar. (dignus), degna-
dinatamente (di un indovino), omina, Verg. mente, se4;ondo il inerito, Cic. ed a.
Aen. 2, 182. f) nan-are, raccontare seCOndo di^llTtaS, (dignus), T) merito, valen-
atis, f.

l'ordine cronoìor/ico ; seg. da prop. relat., tìa, valore, dignità, consularis (pel consolato).

Liv. 2, 21, 4. 5) contare, numerare, qui ma- Cii'.: honos dignitate impotratus, Cic: lauJare
tris digerii annos (che conta gli anni alla alqm prò dignitate, Cic. II) meton.: A) come
madre, cioè cui sembra che viva troppo a conseguenza dei propri meriti, digniPt, di-
lungo), Ov. fast. 2, 625: digesta numero ca- gnità esteriore, onore, stima, autoriUì, decoro,
davera, Val. Max. che SÌ gode presso gli altri, a) generic:
credito
«IT^tMSiyo, ònis, f. (digcro), distribuzione, Cic.ed a.: vivere prò dignitate, Nep.: civitatis
disposizione, I)propr.: come t. t. medie, di- dignitatem et deeus sustinere, Cic. b) partic:
gestione, dig. ciborum facilis, Quint. 11, 3, 19. grado, dignità,, condizione, nella vita pubblica,
II) trasl.: a) come ftg. rct. = |j.£pi.3|iós, /)«»*!- come cittadino, equestris, regia, Nep.: altus
zione = enumcrmione dei singoli jìunti, Cic. dignitatis gradus, Cic: secundum locum di-
de or. 3, 205. Quint. 9, 1, 31 e 9, 2, 2. b) com- gnitatis obtinere, Caes.: alqm ad summam
puto, calcolo, anuorum, Veli. 2, 53, 4. dignitatem perducere, Caes.: digiiitati servire,
dT^Ttìiliis, i, m. (dimin. di digitus\ di- Cic e Nep.: magnus delectus hominum et
tino, digitulus minimus, Plaut.: illi aniculae dignitatum, Cic: quindi, a) grado onorifico,
collnm digitulis duobus oblidere, Cic. carica onm-iftea, dignità, Cic: plur., digllitates,
«lì^Tiiis, i, m. (rad. DIC, donde anche dic- Plin. pan. P) dignità intrinseca, onoratezza,
sco, disco; greco AEK, donde SsixvujiO, dito, I) deroì-0, onore, sentimento d'onore, agere CUm
propr.: A)dito delia mano, digitus poUcx, pollìCC, dignitate, Cic: dignitatem servare, suam pri-
Caes.: d. index, Hor., o salutaris, Suet., l'indice: stinam dignitatem obtinere, conservare il de-
818 disrno dilabor 814

coro, Cic: res non habet dignitatem, non è de- spondentf, adatto, conforme, conreniente, a) COl-
coroso, CiC. B) trasl 1 j diynitn esteriore, a) del
. , l'ahl.: docto homine et amico dignum esse,

corpo umano e delle sue porti (partic. del- Cic: negotium non est dignum viribus nostris,
Tuomo), bellezza, ìituestfi, diffnità, poriaiitento Cic: nihil negare quod dono dignum esset, di
dignitoso, maestoso, nobiltà, iiin>ontnz<t, dell'a- ricompensa, Sali, p) col genit.: suscipe curam
spetto e sini., curporis, Nep.: oris, Plin. pan.: et cogitationeni dignissiraam tuae virtutis,
pueri magna praediti dig-nitate, Cic. b) di edi- Balb. in Cic. ad Att. 8, 15, litt. A, § I; e
fìsi, di luoghi, pompa, splendore, bellezza, im- cos'i sovente presso i poeti, y) assai., degno =
ponenza, porticus, Cic: urbis, Nep. c)di espres- abbastanza grande, abbastanza signifleativo, com-
sione, ecc., maestà, pompa, orationis, Tac: ver- misurato, succiente a q.c, qui maeror dignus
borum, Qnint. 2) merito, valore inerente ad in tanta calamitato inveniri potest, Cic: quibus
una cosa, debita rerum dignitas, Quint. si videretur digna causa, Liv.: praemia digna,

«libilo, avi, càtum, are, stimar degno, re- Ov.: pocna digna pò factis, Sali. e così ex :

putar degno, Cic. Arat. 34: dignari passivo, mala conscientia digna timere (la pena com-
res laude dignentur, Cic: tali honore dignati misurata, corrispondente). Sali. Sjìesso di-
sunt, Cic: colVinfin., Lucr. 5, 51. gnum est = sta bene, è conreniente, CoU'infin.,
«n;;'iior, atus sum, ari (dignus), I) cì-edere, quibus (auctoribus) dignius credi est, Liv.: ouv.
reputare, stimare degno, alqm lionore, Verg. e assoL, ut dignum est (erat), Ter. e Liv.: secus
Suet.:alqm filium, tener uno degno di esser minus quam dignum est, Ter. e Liv.
chiamato proprio figlio (contr. dedignari), dTgrvdTor, gressus sum, grcdi (dis e gra-
Curt.: coli' acc. e Tinfin., Lucr. II) tener per dior), dipartirsi, allontanarsi, separarsi, sco-
decoroso, conveniente, aver volontà, sentir pia- starsi, dilungarsi (contr. coDgredi), I) propr.:
cere, nell'epoca imperiale =
degnarsi, seguito ab alqo, Cic. ex alqo loco. Caos.: via, Liv.:
:

dnll'infìn. Verg. (ed altri poeti), Suet. ed a.


, a marito, sepurarsi, Suet.; per aera, Ov.
(lign<»!*oo, gnovi, gnytum, "ere (dis e gno- II) trasl., allontaiuirsi , scostarsi, uscire di,
sco = nosco), riconoscere q.c. da noti contros- a) in gen.: officio, Ter.: de ovu. a causa, Cic
'segni, distinguere, diseerrnere d(i l restO, alqd ab b) nel discorso, digredì ab eo, quod propc-
alqà re o solt. alqà re, da q.c, Hor.: mn anche sueris, Cic: sed eo, nude huc digressi sumus,
alqd alqa re, in q.c, Tac: spesso solt. d. alqm revertamur, Cic.
e alqd, Quint. ed. a. dTgre«*!*ìo, ònis, f. (digredior), /) aiionta-
dignus, a, um (dic-nus, dalla rad. DIC o namento, separazione, dipartita, COntr. Congres-
DEC, donde anche dic-o, dec-eo, 5£i>i-vu[it), sio, Cic. ad Q. fr. 1, 3, 4: contr. conveutus,
degno, meritevole, per le proprie qualità, di Sen. nat. qu. 7, 12, 4. II) trasl., digressione
una cosa O personn, I) =
che merita q.c, nel discorso, a proposita oratione, Cic: ab re,
atto a q.c, die ha diritto a q.c, di pers. e di Cic: assoL, Cic e Quint.
e. inan., a) coll'ahì.: laude, Hor. e Cic: majori- dTj^reSsiiii, iis, m. (digredior), I) allonta-
bus suis dignus o dignissimus, Cic: di e inan., namento, separazione, distacco, partenza (coìltr.
et cultu et honore, Cic: memoria, Cic. e Caos.: congressus), a) di ess. anim.: digressus et di-
piaculo, Liv. p) col genit.: tantae rei, Tao.: scessus, parfex^a e separazione (della morte),
di e inan., dignuin esse memoriae, Phaedr.: Cic: digr. Neronis a Neapoli, Veli, b) disogg.
y) col supino in u, nihil usquam dictu dignum inan.: disressus (lunae a sole), contr. accessus
ausi, Liv.: nobis pleraque digna cogiiitu ob- (lunae) ad solem, Cic. de nat. deor. 2, 50.
venere, Tac. t) colT acc. neutro del pronome: II) trasl., digressione nel discorso, Quiut. 4,
dii tibi onmes id, quod es dignus, duint. Ter. 3, Ue(plur.) 10, 1, 49.
e) seg. da prop. relat.: qui modeste paret, vi- dTjfidTeatTo, ònis, f. (dijudico), l'atto del
detur qui aliquando imperet dignus esse, Cic: giudicirrr, giudizio, Cic. de logg. 1, -50.
di e inan., Livianae fabulae non satis digiiae dìjiìdTeo, atum, are (dis e judico), I)
avi,
sunt, quae iterum legantur, Cic: e prrciò discernere giudicando, g udicare, decidere, inter
anche digna res est, ubi (^ in qua) tu nervos duas sententias, Cic: cmtrovcrsiam, Cic: di-
intendas tuos. Ter. Q
con ut e il cong.: tiuos judicata belli fortuna, Caes.: dijudicata lite,
ut socios haberes dignos duxisti, Liv.: di e. Hot.: seg. da prop. relat., dijudicari non po-
inan., digna res visa est, ut simulacrum... tuit, uter utri virtute antefereudus \ ideretur,
pingi juberet, Liv. y)) seg. dall'infin., puer Caes. Il) distinguere, discifnere, vei.i et falsa,
cantari dignus, Verg.: dignus alter eligi, alter Cic: vera a falsis dij. et distmguere, Cic.
eligere, Plin. ep.: quae digna legi siut, Hor. d'Iabor, lapsus sum labi (dis e labor), ,

^)seg. dall'acc. e Z'infin., dignos enim esse, I) sdrucciolare qua e là, X) propr., a.) di cdi-
qui armis cepissent, eorum urbem agrumque fizi, corpi, ecc., rovinare, cadere, sciogliersi,
Bolanum esse, Liv. 4, 49, 11. i) con ad e scomporsi, sfasciarsi, aedcs ,JoVÌS VOtustate di-
l'acci amicus, dignus buie ad imitandum, Cic. lapsa, Liv.: navis putris jam admodum etve-
de rep. 1, '.\0. v.) assai, (cosicché la cosa di tustate dilabens, Liv.: dilapsa cadavera tabo,
cui uno è reputalo degno deve risultare dal Verg.: dilapsa in cineres fax, Hor. ^)di liquidi,
contesto) non digni.Cic: digni indignique,Liv.: scorrere qua e là, espandersi, ili/fondersi, scio-
digni et idonei fdi pers.), contr. indigni et non coord. liquefierì
gliersi, liifuefai-si, sguagliar.si;
idonei (innocenti e non mcriteroli di pena). et dilabi, Cic: nix liominuni jumentorum-
t'it

Sali.: (iignior beres, Hor.: nulla contumelia que incessu dilapsa est, Liv.: ([ua (nebula) di-
est, quani facit dignus, una persona rispetta- labente, dileguandosi, Liv.: (Pniti'usi in aquas
bile ove. (come la intnidc Ciceron" sar- cm tenues dilapsus abibit, Verg. IS) trasl., catUre,
casmo) un uomo degno di ogni pena, Anton. atular in rovina, a male ; tlisperdersi, riilursi
in Cic. IIJ trasl. , degno, meritevole corrl- = a nulla, dileguarsi, e sim., intento opus est
,

815 dilacero flilllCCSCO 816


animo, ne omnia dilabantur, aliquod
si unum pai-te. sotto ogni rispetto, Cic ad Att. G, 2, 9 J
cfiFiigerit, Cic: bella inopiadilabi, s« consu- 0, :5, :>,.

mano, Justin.: male pvrta, male dilabuntur, 1. «ITIeeliis, n,um, part. agg. (da diligo),
Poeta in Cic. rem familiarem dilabi non si-
: amato, caro, ditetto, dilccti tibi poetae, Hor. ep.
nere, Cic: dilapsa osse rol)ira corporum ani- 2, 1, 247: sost., dilecti, òrum, m., i favoriti,
morumquejLiv.: vectisjalia publica neglejentis. Suet. Aug. 9*^.
dilabebantur, erano consumate, Liv. II) da 2. flTleolìì«, US, m. (diligere), leva, amio-
un luogo O da alcuno, fuggire, sr-pnrm-sl. A) lamenfo, provincialis , fatt^ nella provincia,
propr.: a.) di sqtjij. pers., spcciaìm. di soldati Cic: dilectum habere, Cic, o instituere, Auct.
che senza o contro l'ordine abbandonano il b. Alex.: meton. =
milizie, truppe arruolate,
posto, fuggire, sbandarsi, dilcgunr/ii, brevi di- Tac hist. 2, 57.
labi, Sali.: sine commcatibus ab signis, Liv.: ex (l7lT<;oii«i, entis, part. agg. [da diligo), di-
praesidio, Liv.: passim in civitates, Liv.: nocte iigente{c)ntr.ne'::\egens), I)ingen.: a.)dìpers.
in sua tecta, dileguarsi, Liv.: ad praedam, = diligente, attento, amante di, accurato, esatto,
Liv.: e col supino in um, praedatum, ligna- preriso, scrupoloso, nvvedtito, circospetto, cauto,
tum, Liv. P) di e. inan.: scorrer ria, di acque, imperator, Nep.: dux, Tac: diligentissimas
Fibi'enus... rajìide dilapsus (in corso vorticoso) arator, Cic: col genit., veritatis, amante della
in unum confi uit, Cic: dilabente aestu, come verità, Nep.: diligentissimus omnis officii, Cic;
la marea si ritirò, Tac: di fuoco, ecc., dilapso homo studiosissimus et diligentissimus salutis
per culinam Vulcano (= igni), est-mdcrsi, meae, Cic: con in e Z'abl., omnibus in rebu.s,
propagarsi, Hor.: omnis et una dilapsus calor, Cic: in ostentis animadvertendis, Cic: in elo-
si calmò, A'crg. B) trasl., svanire, scomparire, quendo, Quint.: in (verso) uno Gabinio sunt
fuggire, dileguarsi, sparire, 1) i)l gener.: di- tam diligentes, Ci'\: col dat., publicis equis
lapsis intcr nova gaudia curis, Ov.: impune as.signandis, Cic: con ad e Z'acc. del gcrund.,
maxima peccata dilabuntur, Cornif. rhet.: de ad reportanium, Cic: ad custodiendum te,
mea memoria dilabuntur, svaniscono. Cic Cic: diligontior (factus sum) ad declarandam
2) partir., del tempo =
passare, dilapso tem- benevolentìam multo, Cic: con circa e /'acc,
pore. Sali. Jug. Sii, 4. circa aerarium, Eutr. b) (ogr/etf.) di e. inan.:
«niae'ro, avi, àtum, are (dis e lacero), scriptura, Cic. imperium, Cic: cura, Quint.:
:

sti-acciare , lacerare , fare a brani , rorin-ire , custodia, Curt. J7) pinrtic., riguardo agli
I) propr.: ah^m, di fiere (sbranare), Catull., averi, al governo dt^lla famiglia, economo,
di cani. Ov. II) trasl., rem publicam, Cic: borno frugi ac diligens, Cic: con in e Z'abl.,
deum, Cic: viscera nostra, tuae dilacerantur in re hereditaria, Cic: col genit., rei fami-
opes, Ov. liaris, Putii. Lup. e Suet.: con de e Z'abl., de
«ITIiliiiTno, are (dis e lamina), dindere in suo [contr. de alieno neglegens), Plin. ep.
due, nuces, Ps. Ov. de nuce 73. «ITIi^enlor, avv. con compar e superi.
«ITIììiiTo, avi, àtum, are (dis e lanio), dila- (diligens), diligentemente, con diligenza, accu-
niare, lacerare, fare a brani, a pezsi, cadavcr ratnmentr, studiosautcnte, con cautHa, con cir-
alojs,di cani, Cic: alqm tormentis, Tac: ve- cospezione, .scrupolosamente [coìitr. neglegen-
stem, Tac. ter), Cic. ed a.
flTIìipTdo, are (dis e lapido), gettar qua e flTlì;u;cntTn, ae, f. (diligens), diligenza
là come pietre, dilapidare, dissipa7-e,.sperperare, {contr. neglegontia), I) in gen. --= diligenza,
nostras triginta miiias, Ter. Pborm. 898. attenzione , circospezione , cautela, accortezza,
dTlara;Tos', Itus sum, Tri (dis e largior), prudenza, precauzione, Cic: Col genit. SOgg.,
largire, donare largamente, Cic. ed a.: partic. d. alcjs.Cic: col genit. ogg., d. alcjs rei,
perf. ^;ass., venditis proscriptorum bonis aut Cic: d. in alqd, Cic: circa alqd, Plin.
2)er, ecc.,
dilargitis, Sali. fr. ep. non est in vulgo d.. Cic II) partic, eco-
:

dTlsÌlTo,ònÌS, f. (differo), dilazione, pì-orogn, nomia, parsimonia, risparmio, Cic cd a.


comitiorum, Cic: belli, Liv.: assol., res dila- ilTITiio, lexi, lectum, ere (dis e lego), ono-
tionem non recipit ovv. non patitur, non am- rare, stimare altantente, apprezzare, quindi
mette indugio, Liv.: per dilationes bellum ge- aver caro, amare [contr. iieglegere, odisse),
rere, Liv.: variis dilationibus frustrati, tenuti Cic. ed a.: coord. alqm diligere et carum ha-
a bada, Justin. — Partic: a) diiasione, diffe- bere, alqm colere atque diligere, Cic: se ipsum,
rimento di un giudizio, Suet. gr. 22. b) dila- Cic: inter se, Cic.: prò suo quemque officio,
ziona di un ìtfficio, Suet. Ner. 15. Plin. ep.: hunc locum, Cic: in illa aetate pu-
«ITIiito, avi, àtum, are (dis e latus), far largo, dorem, saper apprezzare, Cic: alcjs Consilia,
dilatare, esiendcì-e, ampliare, allargare [contr. officia, ess'-r contento di, ecc., Cic.
coartare , coangustare , comprimere etc )
«ITIórioo, (avi), àtum, are (dis e lorico),
1) propr.: d. manum {contr. comprimere), .strapparsi di dosso, .sciogliere, aprire, CJUS tu-
Cic: castra, Liv.: d. Wiiar?!.^, pronunziare spic- nicam, Cic. de or. 2, 124.
catamente, Cic. 77) trasl.: A)/H(7^n.:gloriam, d7liic«;o, ère (dis e luceo), esser lucente, ™
Cic: legem in ordiiiem cunrtnm {contr. coan- trasl., esser chiaro, esser manifesto, apparire,
gustare), Cic. ^^ partic. , nel discorso, am- quindi dilucere coepisse, manifestarsi, dilucera
pliare, tne.ttere in evidenza, estetulersi in tin deinde brevi fraus coepit, Liv. : dilucere ià
piint), in una dimo.strazinne ecc. [contr. , quod erat coepit, Liv.
coartare, contrahere), Cic. (ITifict'sco, lu.vi, ere (incoat. rZ* dilnceo),
«ITiiilor, oris, m. (dilfero), indugiatore, ri- r is eh i a r a r s i =
divenir chiaro, a) person.,
tardatore, Hor. art. poet. 1 72. del giorno, risplendere, apparire, omUCm Crede
«ITIaiKio, are (dis e laudo), lodare in ogni diem tibi diluxisse supremum, Hor.: trasl., do-
-s:7 dilucKTe dimiùlatus 818

ree diluxif renim s:enitalis orig'n. npprmf in r ì»!<!"ra ritmica, vocum, versuum, pedum,
piena luce, Lucr. b) impers., si fa chiaro, si fa Quiiit. 9, 4, § 45, 48. 85.
giorno, cTim jam dilucesceret, Cic: e fig., di- diiiietìor, mensus sum, metlri (dis e me-
scussa est caligo, quam paslo ante dixi, diluxit, tior). mvturare da ogni parte, dispo^'re dietro
patet etc. Cic. misìira, I) propr.: \) in gen.: &) secondo le
«fllfìcule, avv. (dOucidus), cliiaramente, dimensioni, a) attivo: atque ego ista sum di-
ììettamente, explicate, Cic: dilucido apparet niensus, Cic: dimensus (scrobem) ad (secondo)
sfg. da prop. relat., Xep. corporis sui modulum, Suet. ^) passivo: a quo
(IT-ifieidiis, a, um, chiaro, manifesto, verba, essent illa dimensa atque descripta, Cic:
Cic: omnia docentes et dilucidiora, non am- omnia sint dimensa paribus numeris (a uguali
pliora facientes, Cic. distanze) viarum. Verg.: tigna dimensa ad al-
flTIiìOÌÌllim, i, n. (diluceo), primo olborp, titudinem Huminis, Caes. b) misurare secondo
aVia, sorgn-p giorno (cO)ltr. CrepUSCUlum),
flcl la durata del tempo, pissivo, neque certum
primo diluculo o sempl. diluculo, sul far del dimen.sumque (definito) tempus, Plin. ep.: cer-
giorno, Cic. tis dimensisque niomentis, Plin. ep. pregn., :

cITIiìdTiini, ti, n. (dis e ludus), il giorno di tertia nox dimensa, pasmta Ov. fast. 3, 399.
,

riposo dato ai gladiatori in mezzo a quelli in 2) partic: a) (spcciaìm. come t. t. milit.), mi-
cui dovevano lottare: quindi trasl., diludia surando un luogo, segnare, tracciare, pa.Ssivo,
posco. domando una dilazione per non esser dimensis vicorum ordinibus, tracciati, rego-
lacerato dall'unghia acuta del lottatore, Hor. lati, Tao.: opere (lo spazio pel campo) di-
ep. 1.19, 47. menso, Caes. b) come t. t. asiron., ìnistirare,
«hlìio, lui, lutum, ere (dis e luo), sciogìicì-e caelum atque terram, Cic: positus siderum ac
con ìin liquido, stemperare , liquefare, dilìiive, spatia, T3.C.: passivo, certis dimensus partibus
I) propr.: a) in gen.: lateres, Caes.: sata laeta, orbis, Verg. e) come t. t. della metrica, misu-
Ver?.: bacam aceto, Hor.: Hymettia mella Fa- rare, syllabas, Cic pedes. Quint.: versum (cio"
:

lerno, Hor.: coìor diluitur, diventa sbiadito. ad pedesi, Cic: non ad (secondo) pe.les verba
Or. h) partic, una medicina, mescolare, lU- dimen.sa sunt. Quint. II) trasl., misurare, au-
itiire, m'J'dicamentum, Curt. venenum, Liv. : diam civeni digitis peccata dimetientem sua,
JjT) trasl., V) sminuire scemare, indebolire,
, contar sulle dita. Cic: dum inventa ponde-
a) in gen.: diluitur ejus auctoritas, Sen.: qu.ie rant ac dimetiuntur, Quint.
cogitatio molestias omnes extenuat et diluit, dTnioto, (avi), àtum. are (dis e meto. are),
Cic: amicitias sensim rallentare , scio-
dil., e dcpnn. diniólor, àtus sum. ari, segnare,
gliere a poco a poco {contr. repente praect- t)-aceiare da Ogni parte i confini per q.c, tni-
dere, rompere d'un colpo). Cic. h)piì-tic., siirare, disporre, locum castris. Liv. 8, 38, 7 :

confutare, .icioglìere, crimen, Cic: spesso coovd., signa, Cic. de nat. door. 2, 110 M. : e depon.,
alqd infirmare ac diluere, Cic,: diluere alqd et eorum cursus (acc.) dimetati, Cic. de nat. deor.
falsum esse docere, Cic. 2 scacciare, allonta- ) 2, 155.
nare, dissipare, cura fugit multoque diluitur «ITlllToslllO, ònis, f. (dimico), J) il battersi,
mero, Ov.: invi liam aliqua cavillatione, Suet.: lotta, battaglia, a rischio di Soccombere. Caes.
d. vitium ex animo, Prop. ed a. (anche al plur.): cum alqo e adversus
dTliìtHI<i, avv. compar (dihltus), in modo alqm, Plin.: col genit., haec duirum opulen-
più stemperalo, piìi diluito, piii allungato, po- tissimorum in terris populorum, Liv. dim. :

tare, Cic Font, e 4. fr. 9. proelii, Cic: universae rei, battaglia decisiva,
dTliiliis, a, um, part. agg. con compar. e Liv.: par im. dim. universa, Liv. JJ) trasl.,
superi, (da dilno), allungato,.stemperato, diluito battersi a parole, ecc., lotta, Cic. ed a.: cum
(con un liquido, partic. acqua), potio, Cels.: testibus, Quint.: col genit. ogg. =
lotta per
vinum dilutius, Caes. una e, rischio, cimento per l'esistenzt di q.c,
d'IììvTés, èi, f. (diluo), inondazione , Lucr. fortunae, Cic: capitis, famae fortunanimque
e Hor. onmium. Cic: al plur., dimicationcs vitae, Cic.
dTlìiVIO, are (diluvium), iìtondare, dilu- dTiiiìco, avi, atum, are (dis e mico), I) az-
viare, sommergere, Lucr. 5, 387. zuffaì'si, combattere, guerreggi(tre, battagliare a,

dTIÌÌVHini,KÌ, n. (diluo), I) inondazione, di- rischio di rimaner vinto, proelio, Caes.: ade,
tuirio, Verg. ed a.: pilur., diluvia crebra, Plin. Liv.: cum alqo, Xep.: cum alqo in campo, Cor-
ep. partic, dUudo universale. Mela e Sen.
: nif. rbet.: adversus alqm, Nep.: Inter se (di
JJ) che distrugge tutto, come un'inon-
trasl., ferej, Plin.: de tectis moenibusque, Liv.: de
dazione devastazione rovina eccidio, Verg.
, , , imperio, Cic: prò legibus, prò patria, Cic: prò
Aen^7, 22^. aris ac focis, Liv. II) trasl., lottm'c con tutte
dTiiisi cline, arum, m. (Siiiàyai), specie di le forze per ottenere q.c, dimicantes conipe-
.soldati a cavallo, che all'occorrenza combat- titores, Liv.: onini ratione erit dimicandum,
tevano anche n piedi, Curt. 5, 13 (35), S. ut etc, Cic: con de e l'abl. =
lottare, contra-
dTitislno, avi, are (dis e mano), scorrere in stiire per q.c, poìfc q.c in gioco, arrischiare,
diverse pai'ti , spargersi tjua e là, estendersi, mettere a rischio, a repentaglio q.c. con peri-
meus hic forensis labor vitaeque ratio dinia- colo di perderlo, de vita. Cic: de capite, de
navit ad existimationeni lioininum paulo latius fama, Cic: de suninia rerum dimicatur, Cic:
commendatione ac judicio meorum, mi hanno e cos'i col sempl. abl., in singiilas jio a< (di ora
pili largamente acquistato il favore del pub- in ora) capite suo, Liv. 2, 12, 10. —
Infin.
blico, Cic. Cael. 6. perf., dimiiuisse, Ov. am. 2, 7, 2 e 2. 13. 28.
dTnipnsio, òiiis, f. (dimetior), misuro ma- dTmìdiiìlii<i, a, uni (dimidium), dimezzato,
temat, geometrica quadrati, Cic. Tusc. 1, 57: diriso per mvtA, mezzo (sia che im tutto venga
819 dimidius Dìogenes 820

preso soltanto pensato per mrtàj, luna, Cato: (iseguaci di questa scuola) lasciamoli senza
mensis, Cic: partes versiculoruin, Cic: aper, insultarli,Cic de or. 3, 64. b) ojg. mater., illa
Suut. tamquam dimissa discedit, come ripudiata
«ITiiiTiliii«>, a, uni (dis e medius), diviso scompare (la memoria), QuinL 11, 2, 44. 2)
per metà =
mezzo, non intero (ciò che né è in- ptartic: a) ogg. pers.: se dimittere, soZ/ewarst,
tero, né lo fu, ina però lo potrebbe divenire), Sen. contr. 1 prooeni. § 14. b) ogg. mater.: a,)la-
,

luna, Plin. e Ov.: mensis, Col.: spatium, Nep.: sciar andare, perdere, lasciarsi sfuggire, rinun-
cornuti, dimidia pars, la metà, ossol, Cic: col ziare, abbandonare, oCCa,SÌOliem,Ì!Ìe'p.:\ìctona.m,
genit., per es. terrae, Cic: exercitus, Sali.: di Caes.: oppugnationem , Caes.: quaestionem,
pers., fiater meus dimidius major est quam Cic: vitam alieno arbitrio, Nep.: jus suum
totus (sc/iej-^os.) Cic. fr.
, dimidius patrum,
: {contr. jus suum retinere), Cic: injuriam im-
dimidius plc'bis, metà appartenente aipatrizi, punitam, lasciar impunita, Cic: multum de
metà ai plebei, Liv. sost., a) dimidia, ae, f.
: cupiditate, Cic: col dat. pers., p>er ale, in
(se. pars), meti't, 7nezzo provento, Cic Verr. 3, grazia di ale, abbandonare, deporre, sacrifi-
117. b) dimidium, ii, n., la metà, pecuniae, care q.c. od ale, iracundiam suam rei publi-
Cic: miUtum, Liv.: tributi, Liv.: quindi dimi- cae, Caes. b. e. 1, 8, 3. (3) dimenticare, lasciar
dio con un Comparat., della metà, mezza volta, cadere dalla memoria q.C., oblito pectore CUn-
carius, plus, stultior, Cic. Pruverb., dimidium cta, quae etc, Catull.: praeterita instantia fu-
facti, qui coepit, habet, chi (ben) comincia, è tura pari oblivione, Tac: e così sempl. alqd,
alla metà delTopra, Hor. ep. 1, 2, 40. Quint. e Plin. ep. y) rimettere, dispensare, libe-
(lìmìiiììo, uui, niitum, ere (dis e minuo), rare da un'imposta, bis tributa, Tac. 5) A»»-
rompere, alci Caput, alci cerebrum, Comici: cadeì'e, impigliare, incappare in qualche con-
alcjs scapulas, Sen. rhet. dizione, dimissa jam in discrimen dignitas,
dTniìSsTo, ònis, f. (dimìtto^, I) a mandare, posta in gioco, Liv. Ili) lasciare, testamento,
spedizione, dimissiones libertoium ad defene- liereditatem populo Komauo, Ampel. 34, 3
randas diripiendasque provincias, Cic. par. 6, (secondo l'emendamento dello Haupt).
46. TI) licenza, comjedo, remigum, Cic. Verr. Almìixvo, movi, mòtum, ère (dis e moveo),
5, 86. inuocere, spingere qua
muovere in varie
e là,
(ITinitto, misi, missum, ere (dis e mitto), parti, per meZZO,
I) apriì-e, fenilere, spaccare
I) mandare in diverse parti, spedire, mandare muovere, rimuovere, smuovere separando, pa-
attorno, pueros circum aniicos, Cic: nuntios in rietes, Tac: plagulas lecticae, Suet.: aquam
omnes partes, Caes. litteras passim in alias
: corpore, passare a traverso, Ov.: terram ara-
urbes, Liv.: aciem (oculorum) in omnes partes, tro, sìnuovere, fendere, Verg.: cinerem, frugar
Ov. II) allontanare da sé, licenziare, congedare, dentro, Ov.: rauca ora tal bus sonis, aprire,
accomiatare, A) propr. : 1) in gen.: a) ogg. Ov.: ogg. pers., spingersi, cacciarsi, passare in
person. [contr. retinere), legatos, Liv. tabel- : mezzo, ecc., obstaiites propinquos, Hor.: tur-
larium, Cic: equos, allontanare {'per combat- barn, Tac. II) separando una cosa o persona
tere a inedi), Verg., Tac. ed a., ovv. far = da un'tdtra, rimuovere, allontanare, cacciar via,
correre via fvolendo fuggire più oltre apiedij, 1) propr.: umbram, Verg. dimotis omnibus
:

Caes.: alqm ab se, Cic: hostem ex manibus, paulum Tac: alqm Attalicis condi-
lequievit,
Caes.: alqin ex custodia, Liv., e carcere, Justin.: cionibus nuniquaiii, staccare dalle sue zolle,
milites in oppidum, Caes.: Khodios domum, Hor. 2) trasl.: dii:taccare, disloì-nare, alienare,
Liv.: ab armis diiiiittitur, viene indotto a de- equites Uoiiianos a plebe. Sali.: fide socios, Liv.
porre le armi, Justin.: con dopp. acc, alqm im- Iliii4l)'iiiììs {-tifi), i, m. (AlvSuiio;) e l>iii-
punituni,Sall.:incolumem,Caes.: regem spdia- d^nia, òriim, n. (AtvS'Jna, td), monte della
tum, Cic. b) ogg. mater. =
abbassare, lumina, Frigia, presso a Pessinunle, sacro a Cibele.
Cic: ovv. =
gettar via, lasciar C€idere, abbando- — Derie.: Ilìndyiiieiic, ès, f. (-^ (^ijt^lP
narc.arma, Sen.: signaexmetu, Caes.: librum e Aiv5i)|j.évyj), Cibele.

manibus, r/pjjorre, Cic: quem ore tenebat cibuiii dTiio>ico, V. dignosco.


(del corvo), Phaedr. 2)p)artic.: &) di ogg. pers.: dTiiìiiiivriitTo, ònis, f. (dinumero), come
a) mi'adimanza, ecc., sciogliere, licenziare, se- fg. retor., cnunterazione delle parti di un tutto,
natum, concilium, Cic: convivium, ludos, Liv. greco [ispiaiiós, Cic. e Quint.
p) come 1. 1. milit., congedare, licenziare soldati, dinuinero, avi, atum, are (dis e numero),
exercitum, Caes.: legionem, Cic: milites, Caes.: I) numerare, enumerare, Plin. pan.: pecuniilll
Marci filium, Cic. y) wu funzionario, licenziare, alci, contare, Ter. II) come sulle dita, contare,
rimandare, legatos cuni ignominia, Suet. 5) co- calcolare, tempora, Verg.: stellas, Cic.
me t. t. del marito, ripudiare una donna, sepa- IHoolisipf s, is, m., liberto di Cesare. —
rarsi da lei, uxorem,Suet.: alqam e matrimonio, Deric: IlìftcliarTnus, a, uni, di Diocare.
Suet., £)come t. t. pubhl. e giurid., aa) man- IIToi'lóliiinii.i», i, ni. (C. Valcrius\ nato
dar contento un creditore =
soddisfare, ap- V anno 245 d. C, mi.rto il 313, imjicrnt. ro-
pagare, pagare, creditorem, Plin. ep.: venter mano dal 284-305, nel quaVanno abdicò vo-
non molestus est creditor; parvo cÙmittitur, lo rda ria mente.
Sen. PP) lasciar libero uno, rimettere una pena dioecosis, cos, e is, acc. im, f. (5'.o£5tY)ots),

ad ale, alqiT), Curt. '(^) un malfattore, la- tratto di paese annesso ad una prnviniia, dal
sciare impunito, lasciar libero, alqm, Suet. ed a. cui (jocernatore dipendeva, distretto, Cic. ep.
b) ogg. mater. =
perdere, abbandonare, oppida, 3, si 4.
Caos.: provinciain, Liv.: illas fortunas morte, dTot*Col«'S, ae, m. (5lOtxy;Xr;g), procuratore,
Cic. B) trasl.: 1) in gen.: a) ogg. pers., quare tesoriere regio, Cic. Kab. pOSt. 22 e 28.
istos sine uUa contumelia dimittamus, costoro Ui&geiici», is, acc. em e en, m. (Aioyévyjs),
821 Diomedes dirisro 822

I) D. Apolloniates, celebre filosofo Ionico. bemare, Cic. Ac. 2, 66 trasl., direttamente, :

II) il famoso filosofo cinico di S inope. Ili) senza inversioni, directe dicere (contr. quasi
stoico, maestro di Cameade e Lelio. IV) amico sursum versum retroque), Cic. part. or. 24.
di M. Celio Rufo. II) 'perpendicolarmente, dir. ad perpendicu-
I>i)>nic<lv!i, is, m. (Aio|i7Ì5y);), figlio di lum, Caes. b. G. 4, 17, 4.
Tideo, principe di Calidone, compagno di dlreclTo, Ònis, f. (dirigo), indirizsamento,
Admsto in Argo, guerreggiò sotto Troia, e, tendenza, rationis ad veritatem, Quint. 3, 6, 30.
dnpo il suo ritorno, venne in Apulia, dove dircelo, avv. (directus), a) direttamente,
fondò la città di Arpi ; quindi Diomedis urbs in linea retta, Cic. b) senz'altro, a dirittura, di-
= Arpi, Verg. Aen. 8, 9 Diomedis campi, : rettamente, Cic. e Liv.
neir Apulia, presso Canne, snll'Aufìdo, Liv. dTrectus, a, um, part. agg. {da dirigo),
25, 12, 7. —
Deriv.: Oittmi-dCus (Dto- diritto, I) in linea retta, orizzontale, diritto
mèdìus), a, um (AtOllH^Ssoog), <li Diomede. (cowir. transversus , obliquus), ii)propr.: tra-
Dfone, IMilna, ae, f. (AtwvYj),
ès, f., e bes, Caes.: paries (ad angolo rettoj, Cic: ordo,
I) una Titaninn, Oceano e di Teti,
figlia dell' Cic: iter, Cic: via (anche fìgur.), Cic: in di-
ovvero (secondo altri) di Etere e di Gea, ma- rectum, in linea retta, Sen. b) trasl., diritto,
dre di Venere (terza). II) appetì. Venere = retto, manifesto, sema ambagi, verba, schiette,

stessa, Ov. am. 1, 14, 33. Deriv.: DTo- — Cic: contio {contr. obliqua), Justin.: ratio, se-
naeUS, a um (AlUlVaìOg), di Dione dionea,
, , vera, rigorosa, che non si l^iscia traviare, Cic:
mater, Venere, Verg.: Ciesar (come discen- cosi homo, Cic. II) che corre diritto aWingiÙ,
dente di Enea, figlio di Venere), Verg.: an- a perpendicolo, ripido, erto, dirupato, scosceso,
trum, sacro a Venere, Hor. crates, latera, locus, cornu, Caes.: (urbs Henna)
1. l>TttnysMis, a, um, V. Dionysus. tota ab omni aditu circumcLsa atque directa
2. IlìonysTiiSjìfi, m. (Aiovóaiog), nome ce- est, nll'intorno tagliata a picco, Cic.

lebre fra Greci, I) come tiranno, A) D. il


i dTreinptio, ònis, f. (dirimo), separazione,
maggiore (supcrior o prior), tiranno di Sira- proroga, Cic. c VaL Max. 4, 7, in.
cusa (regnò 406-367 av. C.J. B) suo figlio e dTl'ClliptuS, US, m. (dirimo), separazione,
successore (dal 367 al 356 av. C.J. II) come Cic Tusc. 1, 71.
dotto. A) D. Heracleotes, discepolo di Zenone dll'epITo, ònis, f. (diripio), devastazione,
da Cizio, dapprima stoico, poi epicureo. B) D. saccheggio, sacco, rovina, urbis, Cic: bonorum,
Magnes, oratore asiatico, contemporaneo di Cic: direptiones sociarum urbium, Liv.
Cicerone. C) liberto di Attico. 'D)uno schiavo dircplttr, Òris, m. (diripio), saccheggiatore,
di Cicerone colto nelle lettere. Cic e Tac
niftii|pj«ìi<« (-os), i, m. (Aióvuao;), il Dio dtrilteo, bui, ère {invece di dis-hibeo, cioè
Dioniso, cioè Hticco {V. Bacchus). Deriv.: — babeo), separare le tavolette del voto gettate
IIÌSnysTllSi, a, um (AlOVUOlOg), di Dionisio, nelTurna, nei comizi e nei tribunali, tabellas,
dionisiaco, di Jìoceo, bacehico, SOSt., Dionysia, Cic: sententias, VaL Max.
Òrum, n., feste Dionisiache, in OìlOre di Bacco. diribìTlTo, ònis, f. {àìxìheo), separazione
dVóta, ae, f. (ÒICÓTY)), anfora a due manielii delle tavolette del voto, spoglio delle urne, Cic.
pel vino, Hor. carni. 1,9, 8. Piane 14.
IITpliTlus, i, m. (AicpiXoj), I)famosopoeta m. (diribeo), colui che fa-
dii*TI»iinr, òris,
comico greco di Sinope, contemporaneo di ceva la separazione delle tavolette del voto,
Menandro e Filemone, imitato da Plauto. nei comizi e nei processi, sa-utatore, Cic. Pis.
II) architetto romano. III) scrivano e let- 36 e post. red. in sen. 28.
tore di Crasso. dTrìlnIòrTiim, Yi n. (diribeo), grande ,

diploma, iiiatis, n.(binXmiia.), I) commen- fabbricato nella nona regione di Roma,


datizia ufficiale per coloro che viaggiavano dove originariamente si distribuivano le ta-
nella provincia, Cic. ed a. II) sotto Vimpero volette del voto pei comizi, pìft tardi anche
un rescritto del supremo magistrato, con cui denaro e carne al popolo e la paga ai soldati,
ad alcuno veniva o questo o quel vantaggio, Suftt_. CL 18.
diploma, Suet. cd a. dirì^^esco, variante di derigesco (V.).
dìp^'liiii, i, n. (5ì:i'jXov), (dipilo, doppia d'rijso, rexi, rectum, ere (dis e rego), I)
porta), altro nome della porta Triasia {ed drizzare, porre in linea retta q.c. in tutte le
6piàoiai TióXat) in Atene, Cic. de fin. 5, 1. •Sue parti, dare una direzione diritta a q.C,
Liv. 31, 24, 9. porre a perpendicolo, a piombo, passivo, dirigi
dirae, V. dirus. =:: ricevere uiui direzione diritta, andare diritto,
IHreé, llirra, ae, f. (AEpxY)),
ès, f., e diventar diritto, correre diritto, cadere a piombo,
IJ moglie di Lieo, re di Tebe ; per le crudeltà a perpendicolo, correre in linea retlrt, a)generic.:
commesse contro la loro madre. Antiope, fu arboribus adminicula, qnibus dirigantur, ap-
da Anfìon" e Zeta ler/ata a un toro, trasci- plicare, Sen.: utrimque a jugo tcrnos direxe-
nata attorno e quindi gettata nella fonte di rant gladios, Curt.: trasl., dirigitur (se. argu-
questo nome, ovvero (secondo la favola) cam- mcntatio)cuin proposuit aliquid quod probaret,
biata in essa. II) la sorgente Dirce in Beo- cammina diritto (l'argomentazione) e senza
zia a nord-nvest di Tebe. — Deriv. llir- ; deviazione Cic
part. or. 46. h)partic.,
se, ecc.,
caeu<«, a, um (Aip/xatog), direco, jioet. = te- tracciare, segnare linee rette Sopra Una super-
bano beota, Amphion, Verg.: cygnus, Pin- ficie,membrana directa plumbo, Catull. 22, 8.
daro, Hor. Il) dare una direzione determinata, dirigere,
dlreclc, avv. (directus), direttamente, i7t dirizzare, \)propr. \)s<'condn il movimento,
linea retta, I) orizzontalmente, directius gu- a) navi, carri, esseri anim. e il loro corso,
823 Jirinio dirimo 824

vela in medio freto, Ov.: liuc naves, Liv.: ad molem in adversum ventura non latere (di
castra Corneliana vela, Caes.: ratem ad ovv. in fianco), sed adversà fronte, Curt. B) trasl.
ripain, Curt. curriiiii iu liostem, Ov.: equum
: al generic, dirigere, guidare, dirige Vatis OpuS,
in alqm, Liv. —
cursuni dire.vit quo tendebat, Ov. fast. 6, 484. —
e intr., tendere, mirare a,
Ncp.: cursuni in Africani, Veli.: cursum Gades, ea (divinatio) fiiUit fortasse non numquam,
Curt.: cursum per auras in lucos, Verg.: cur- sed tarnen ad veritateni saepissime dirigit,
sum ad nocturnus ignes, Suet. —
timidae con 'uce, Cic: quorum (mcdicorum) cum ad
navis iter, Ov.: iter ad Mutinam, Cic: iter se- uiiaiii potionein seutentiae direxissent, essen-
cundum eas (naves, secondo il loro corso) dosi decisi, risoluti per, ecc., Val. Max. b) f-i-
terra direxerant, Caes. —
huc dirige gressum, vuigere, volgere il pensiero, la mente a q.c. o
Verg. Aen. 5, 162. —
quindi a) di pers., se ad ale, dies noctesque oculos mentemque ad
dirigere o scmplic. dirigere con in e Z'acc. e mare dispositos directosque habere, Auct. b.
sim., rivolgasi, divigtisi, dir. se iu Ponipouii Afr. — aniniam ad alqm, Val. Max., od
dir.
domum, Val. Max.: e sempì. dir. per altum in alqm, Sen. dir. suas cogitatioues ad alqd,
:

ad Nesida, Sen. ^) di e. inan., sempì, diri- Cic: tota mente in opus ipsum intentionem, J
gei'e, jnender le mosse, ut cadat e regione loci, Quint. —quindi dir. se ad alqd, decidersi,
qua dirigit aestus, nasce, Lucr. 6, 82?). b) ìe volgersi a q.c se ad iniitatiunem Labeonis,
,

armi O isirum. sim., volgere, voltan; puntare Sen. rhet.: se ad ea eftìcienda, Quint. e) rivol-
contro ale, dirigere, mirando lanciare, hastani gere la parola a ovv. contro ale, e tenere un
in alqm, Ov.: liastam in os ovv. in guttur, discorso ad o contro ale, ad judicem oninera
Curt. : in alg's corpus tela manusque, Verg.: sermonem, Quint.: orationem in alqm, Curt.,
virgam in oculum, Val. Max.
alcjs poet. — ovv. ad alqd, Cic: communes locos (punti) in
coi dat., procul validam hastam Ilo (contro vitia, Quint. actioiiem adversus singulcs,
:

Ilo), Verg. Aen. 10, 401. —


sema indicaz. Quint. d) volgere, rivolgere, regolare, gover-
della direzione, alla domanda: con che nare q.c. secondo q.c. come norma, dirigere,
cosa? alVahX.. tela Cydonio arcu, Hor.: lia- indirizzare q.C. S'COndo q.C, stabilire, fissare
stile certo ictu, Verg. .sagittas tanta arte,
: la noi-ma, la regola di q C. SCCOndo q.C, com-
ut etc, Suet. —
col sempì, acc, vulnera,

mimtrare, giudicare q.c. da ff.C, far dipendere
dardi feritori, Verg. ; e perciò e ripa vulnera da q.c. conformarsi, quindi possivo dirigi =
(colpi mortali), Tac. cj un dono, xmiirizsare regolarsisecondo (ad) q.e, spatium mensium
= tnandure. spedire, inviare, indumenta regia ad hunc lunae moduni (secondo queste fasi
per alqm ad alqm, Aur. Vict. ep. 34, 2. — lunarij, Curt.: vitam ad certam rationis nor-
d) volgere, rivolgere, girare il VOÌto, lo Sguardo, mam, fissare il proprio modo di vivere, rego-
gli occhi a. o verso ale, aciem ad alqm (della lare la propria vita secondo un dato indi-
pupilla^, CatuH.: oculos in domum alcjs, in rizzo di sistema filosofico (cioè stoico), Cic:
villani, in alqm, Sen. rhet. e Sen. phil. 2) se- haec omnia ad rationem civitatis, Cic: ad illius
condo la posizione, il sito : a) ordinare, porre, similitudinem artem et manuni, Cic.: ut ad
disporre secondo unadata disposizione, a)ge- ea judicium dirigatur, si regoli, Quint.: ad
neric: in quincuncem ordines (arborum),Cic. voluntatis alcjs interpretationem sententiam
de sen. 59. P) come t t. niiìit., formare, ordi- suam, Liv.: deliberationes omnes ad utilitatem
nare, schieì-are, aa) colVacc: aciem (schiera eorum, qui etc, Cic: ad alcjs arbitrium fugam,
in ordine di hattagliaj, schierarsi in batta- Veli.: rerum ad famam, Tac.
principia —
glia, marciare in ordine di battaglia, Caes. coll'ahl. dellanorma, regola, nec haec sunt
ed altri storici : frontem, metter in ordinanza rythmicorum aut musicorum acerrima norma
diritta di fronte, Liv.: directà fronte pugnare, dirigenda, Cic: utiiitate oftìcium magis quam
combattere su una fronte spiegata, Quint.: in humanitate, Cic. — Perf. sincop. direxti,
frontem àirigi,-Misporsi colla fronte spiegata Verg. Aen. 6, 57.
(di navij, Liv.: dir. naves in pugnam, Liv.: dirimo, èmi, emptum, ere (dis ed amo),
dir. suos in Vejentem hostem, Liv. pp) assol., I) prendere separatamente , A) in
prendere posizione, tnarciare, marciare in or- istrettO senso, separare, dividere, spartire,
dine di batuigiia, dir. coiitra (di frontej, Tac: 1) propr.: a) esseri anim.: infestas acies, iras
dir. in frontem (a fronte spiegata), di navi, (= iratos), Liv. uox incertos vieti victoresne
:

Liv. b) dirizzare, dare una duUt direzione, essent diremit, Liv. b) e. inan.: a) generic:
guidare, secondo utia data direzione, a.) un corpus immortale nullum esse, ne individuutn
fiume, un corso d'acqua, dirigere, guidare il quidem nec quod dirimi distrahive pos.sit
, ,

corso, flumina arcemus, diriginius, avertimus, Cic: dir. junctos olim perpetuo jugo coUes,
Cic. de nat. deor. 2, 152. P) come t. t. del aprire (di Ercole), Mela, p) di luogo: a.a.) di-
linguaggio augurale, tracciare la direzione di videre momentaneamente, separare, in con-
uno spazio di cielo, tracciare, disegnare miO spectu steterant dirimente (eos) amni, Liv.
spazio, dir. regiones, Cic. de div. 1, 30. yì se- 42, 39, 4. pp) abitualmente, Alpes populos im-
gnare la linea di confine, segnare, tracciare manes dii'imunt. Mela. 2) trasl.: a) come t.t.
con dopp. acc, dir. finem (come confine) Phi- di atti pubbl., dividere, separare i vOti dei giu-
lippe viam regiam, Liv. 39, 27, 10. —
fig., dici, dir. sententias occidentis et relegantis
dirigere fines (il finej bonorum utiiitate aut (del voto per la morte o per Tesiglio), Plin. ep.
Voluptate, Cic. de fin. 5, 57. 5) determinare b) separare, disgiungere quali ìiemici, mode-
la direzione dì un luogO, segnare, tracciare un ratione melionim dirempti (Caecina et Mar-,
luogo, tracciatulo alzare, costruire, erigere, cellus), Tac. B) in senso lato, interrompere
pmre, mettere, opera, Caes.: vicos, Liv.: agge- q.c. nel suo cono regolare, a) interrompere,
rem in Appiae viae formam, Suet.: novi operis sospendere, impedire un'adunanza, le trat'
825 diripio discedo 82R

tative, un colloquio e sim., a) generic: co- in quibus (castris) cum


frequens esset, tamen
initia consularia certanien patrum et plebis aere dirutus est, fu sjwgliato (al tavoliere),
diremit, Liv.: senatum nocte dirimi, Plin. ep.: Cic: homo direptus dirutusque Q. Caelius,
actum est de eo nihil; nox diremit, Cic: ea res rotto e fallito, Cic.
colloquiuin ut diremisset, Caus. P) come 1. 1. dTriiplìo, onis, f. fdirumpo), il rompersi,
del linguaggio augurale, dirimere comitia, scoppio, Sen. nat. qu. 2, 15, 1.
detto di un omen, Liv. e Tac: concilia populi, dTriis, a, uni (affine a 5e'.vó{ e SsiSto),

Liv.: rem susceptam, Cic: auspicium, annul- Cì'udele, feroce, terribile, funesto, spaventoso, or-

lare, Liv. b) intcìioinpere, proellum, della ribile, I) come t. t. del ling. religioso, p>artic.
notte, Sili, ed a., di soldati, Caes. e Liv.: di mali auguri, ecc., omen, Ov.: aves, Tac:
aequis manibus pugnam, Liv. c) sciogliere, cometae, Verg.: tempus. Poeta in Cic: relìgio
dissolvere, rompere un pitto, un aCCOrdo e loci, che incute sacro terrore, Verg. sost., :

sim., amicitias, Tac: societatem, Cic: pacem dirae, arum, f., sinistri presagi, obnuntiatio
Pyrrh', Cic: omnia inter duces, romjìcre ogni diraium, Cic: e così ancora dira, òrum, n.,
accordo, Veli, d) comporre, decidere, termi- Cic. de div. 1, 29 ed a. II) trasl., tenibile,
narc, aggiustare, torre di mezzo, rimuovere, ac- spaventoso, oì-rendo, orribile, a) di C. inan.,
comodare, appianare una contesa, una inimi- exsecratio, Verg. preces, imprecazioni, Tac:
:

cizia, una guerra e sim., certamen, Ov.: bellum venena, Hor.: sost., dirae, 5rum, f., impreca-
inter Philippum et Aetolos, Liv.: contover- zioni, ìufdcdizioni, Hor., Liv.
ed a.: dirae fu-
siam, Cic. II) separare, disgiii»i/ere, staccare, nebres, formole d'esecrazione nello sterminio,
dividere da con q.c, a continenti urbem Liv.: e così anche dira, òrum, n., p. e. dira
angnstum fretum dirimit, Curt. quae urbs : alci precari, TibuU. 2, 6, 17 e avverò., dira :

Volturno flumine dirempta Falcrnum a Cam- fremens, terribilmente fremendo, Verg. Aen.
pano agro dividit, Liv. : trasl., Jirempti gra- 10, 572. b) di esseri anim., crudele, feroce,
dibus aetatis, divisi l'tino dall'altro, Veli. 2, truce, terribile, spietato, imnnano, dea. Circe,
36,2. Ov.: HannibaI, Hor. : hydra, Hor.: Claudius
d'ripTo, ripiii, reptum, ere (dis e rapio), dirus ore, di aspetto fiero, Tac: sost., Dirae,
I) rompere, staeenre, rapire, trascinare, squar- arum, f. =: Furiae, le dee della vendetta,
ciare, fare a Ifiani, A) in g-n., HÌppol\ tuin, Verg. Aen. 4, 473 e altr.
Ov. B) partic, rapire, derasture, succheygiare, 1. dis, prep. insep. rimane immutata di- ;

dilapidare, predare, meltere a ruba, a sacco, nanzi a e, p, t, j, e alle vocali. Negli altri
domum, Cic: patriam,Cic.: patrimonium, Cic: casi lo s si assimila la conson. seguente, o
socios, Cic. : come t. t. viilit., impedimenta, cade. —
dis (affine con Sta in diversas =
Caes.: urbes, Liv.: castra hostiliter, Liv.: Ebu- partes) significa separatamente, qua e là, ed
rones, Cic. II) rapire, ì-ubarsi (contendersi anche in italiano ha conservato il suo signi-
una pers. o cosa), tdos, Quint.: alqm, Sen. ficato ed indica separazione, interruzione
ed a. Ili) strappare, svellere, ex Capite regni (contr. simplex).
insigne, Curt.: ferrum a latere, Tac. 2. dis, dìtis, m. e f., d71e, is, n. (da ditis),
dlrìla*», àtis, f. (dirus), IJ crudezza, du- ricco (contr. paupcr), dis quidem esses, Ter.:
rezza, dici, per coloro che interrogano gli dis hostis, Liv.: in diti domo, Liv.: dum ne te
auspici, Suet.: quindi ciò che è di malo au- Hor.: longe ditissimus fuit Or-
sit ditior alter,

gurio, infoìtunio, calamiti'i, cì-udo pericolo, si getorix, Caes. col genit., ditissimus agri,
:

qui diritas invecta foret, Cic. poiit. IIJ di Verg.: coiTabl., delubraditia donis, Ov.: regio
pers. e del loro carattere, crudeltà, fierezza, auro ditissima, Justin.
morum, Suet. 3. Il7s, Dltis, m., forma access, (rara)
dìriiinpo, (dis runipo), riìpi, ruptum, ere, llilis, is, m., Plutone, il Giove del mondo sot-
fare a pezzi, spezzare, rompere, I) propr.: te- terraneo ( Juppiter Stygius, Zsó j y.aiax.6óvios):
nuissimam quamque partem (nubis) dividere quindi domina, Ditis, Proserpina, Verg. Aen.
atque Cic: imagines, Tac: homo diruptus,
d., 6, 397: identificato da Cesare col dio d'Ila
affetto da ernia(ernioso), Cic: mediale di- notte jìrcsso i Celti, da cui derivavano i
rumpi =
aprirsi, squarciarsi, spaccarsi, dirupto Galli, Caes. j). G. 6, 18, 1.
solo, Sen. II) trasl: a.)ojg.2yerson.:àir\i\n me dÌA-osilceiitiis, a, um (dls-calcltatus), a,
paene in judicio Galli Caninii, mi sono quasi uni, scalzo, Suet. Ner. 51.
fcome oratore) fatto scoppiare i polmoni, dis cedo, cessi, Ce.SSUm, ere, I) andare in
Cic. ep. 7, 1, 4: e mediale dirumpi scop- = diverse parti, qua e Iti, se2}ararsi, diridersi, fen-
jnare, crepare, schiattare, stizzirsi, angustiarsi dersi, spaccarsi, aprirsi, m (luas partes, Sali.:
da morirne per invidia, dispetto, ira, noia, inter se, Nep.: in nianipulos, Tac: di e. iian.,
dispiacere, ecc., dirumpi plausu alcjs, Cic: di- discedit terra, Cic: caclum discedit, st rt^^re,

rumpi dolore, Cic: stomacho, Sen.: e assol., Cic. de div. 1, 97 e 99: quindi rass"renarsi,
disrumpor, Ter.: dirunipuntur ii, qui etc, Cic. \'erg. 9, 20. II) partire, allontanarsi, andarsene,
b) ogg. astratt., rompere, societatem, amici- dipartirsi,\) propr.: 1) ingcn.: de foro, Cic: e
tiam, Cic. GalUa, Cic: seg. dall'ahX., tempio, Ov.: CapuS,
dorilo, rVii, riitum, ere (dis e ruo), rovi- Cic: impers. a contione disceditur, Caes.:
,

nare, disfare, nbbatteì'c, distruggere, I) propr.: assol., Caes.: di e. inan., quartana ab alqo
nova, Sali.: urbcm, Cic : Mcgara vi capta dir. discedit, cessare. Cic: sol disccdcns, che tra-
ac diripere, Liv. alcjs domum, Cic. : muros,
: monta, ìlor.: alla domanda: verso dove?
Nep.: agmina, rompere, Hor. Il) trasl.: aere = andare, poì-t<trsi, i-itirarsi, cubitum (a letto),
dirai (di soldati), p'ìtire una diminuzione di Cic: in silvas, ex fuga in civitates, Caes.; ad
soldo, Varr. fr. e Plin.: con amara beffa trasl., urbem, Verg.: ex cast'is domum, Caes.: do-
827 (lisceptatio discidium 828

mos suas, Nep. 2)par(ic. a) come 1. 1. milit, in re praesenti, Liv.: Inter amicos, Plin. ep.:
x) aiioHUtnarsi, partire du, a Brundisio, Caes.: ipso exercitu disceptante, Liv. IIJ di parti
ex hibeniis, Caes.: Tarracone, Caes.: ab signis, contendenti, disputare, contendere, discutere SU
abbandonar le file, Caes.: ab armis, abbando- q.C. ,dibattere,decidere, concludere q.C. ,yevhis de
nar la battaglia, gettar le armi, Caes.: a bello, jure, Liv.: de controversiis apud alqm o inter se
abbandonare il teatro dellaguerra, la guerra, armis, Caes.: de jure publico armis, Cic: trasl.,
Caes.: dispersi discedunt, Caes. p) da un = in uno proelio omnis fortuna rei publicae di-
combattimento (come vincitore, vinto, ecc.), sceptatur, riposa la decisione, sta la sorte, Cic.
partire, ritirarsi, riuscire, SUperior, victor di- dis-fcrno, crèvi, crètum, ere, sparare,
scedit, Caes. : victus discedat, Sali. : aequo dividei'e, partire, IJ propr.: mons qui fines
Marte cam Volscis, la battaglia coi Volsci ri- eorum discerneret, dividere, Sali.: cfr. poet.,
muse indecisa, Liv.: sine detrimento, Caes.: ac litem ut discerneret arvis, tener lontano
infecta re, Caes.: ovv. infectis rebus, Nep.: da, ecc. (della pietra di confine), Verg.: duae
quindi generic. (come vincitore di un pro- urbes magno inter se maris terrarumque spatio
cesso, come impunito esim.), partirsi, riuscire, discretae, Liv.: Agrippina discreta velo, Tac:
andarseìw, superior discedit, rimase vittorioso, discretae sedes piorum, Hor.: septem discretus
Cic: ab eodem in judiciis, cum capitis causam in ostia Nilus, Ov.: della divis. politica delle
diceret, defensus aliquoties liberatus discesse- varie condizioni, omnia discrimina talia, qui-
rat, ne era uscito libero, Nep.: a judicio ca- bus ordines discernerentur, Liv. II) trasl.,
pitis ma.xiina discessit gloria, uscì colla mas- distinguere, discernere, sia COi Sensi esteriori,
sima gloria da un processo capitale, Nep.: che ed animiche, suos,
colle forze intellettive
consulum judicio probatus discessit, ne uscì Caes.: alba et atra dis. non posse, il bianco
con r appi-ovazione dei consoli, Cic: turpis- dal nero, Cic: stultum auditorem et credulum
sime, cavarsela con infamia e vergogna, Cic. ab religioso et sapienti judice, Cic: seg. da
b) separarsi, staccarsi da ale. COmc nemico, prop. relat., animus discernit, quid etc, Cic:
abbandonare alc, uxor a Dolabella discessit, discernere, utra pars etc, Cic: pecuniae an
Cael. in Cic. ep.: ab amicis, abbandonar gli ftimae minus parceret, haud facile discemeres.
amici, Cic: ab alqo duce (di soldati), Caes. e Sali.: uec dis:ernatur, jussu injussu impera-
Liv. B) trasl.: 1) in gen.: ex vita taraquam torispugnent, Liv.
ex hospitio, andarsene, uscire, Cic. e così a : dÌ!»cerpo, cerpsi, cerptum, ere (dis ecarpo),
vita, Cic: a re, dal tema, dall'argomento fdi sbranare, fare a brani, squarciare, laceretre,
il» oratore), Cic: trasl., di e. inan., svanire, I) propr.: alqm, Cic: membra gruis, Hor.:
dileguarsi, numquam ex animo meo discedit aui'um in parvas parteis, dividere, Lucr. dei :

illius viri memoria, Cic. : hostibus spes po- venti, ecc., dissipare, disperdere = distruggere,
tiundi oppidi discessit, Caes. 2) partic: a) da Catull. e Verg. II) trasl.: A) in gen., nel
q.c, dai proprio dovere, dal proprio cai-at- discorso, sminuzzare, spezzare, ClC: rem quasi
tere e sim., scostarsi, mancare, deviare, trasgre- in membra, Cic B) partic, lacerare, alqm
dire, ab officio, Cic: a consuetudine, Cic. a : dictis, Catull. 66, 73.
constantia atque a niente atque a se discessit, disceSMO, ònis, f. (discedo), J) separa-
lo abbandonò ogni prudenza e ardire, e non zione, il distaccarsi, il separarsi, di dite Sposi,
fu più padrone di sé, Cic. b) come 1. 1. pubi., divorzio, Ter. Andr. 568 discessio plebei a:

del senato, in alqain sententiam, abbracciare, patribus et aliae dissensiones, Sali. hist. fr. 1,
seguire un'opinione, Liv. : e il contrario, in 9 (10). IIJ partenza, a) COme t. t. milit., al-
alia omnia, votare per l'opposta sentenza, lontanamento, Tac. ann. 1, 30. b) come 1. 1. di
esser di parere uff atti opposto, Cic: quo(:=:ad atti pubbl., il passare dei senatori da una
quod se.) numquam ante discessum est, non parte dall' altri, votazione, senatus consul-
si era mai prima venuti, Caes. e) d. ab alqo tum facere per discessionem, Cic: discessionem
ovv. ab alqa re, scostarsi da alc. o da q.c. nel facere, votare, Cic: tit d., si vota, Cic: facta
giudizio =
eccettuare, cum a vobis discesse- est discessio in sententiam alcjs, Cic.
lim, voi eccettuati, Cic: cum a fraterno amore diseessus, Qs, m. (discedo), /) separa-
discessi, Cic apertura, fenditura, cacli, ba-
zioiie, divisione,

dìSCepIsitTo, Ònis, f. (discepto), IJ sen- leno, Cic de div. 2, CO. II) allontanamento,
tenza, decisione, giudizio, arbitrorum discepta- separazione, distacco, di pers. anche partenza
tiones, Quint. IIJ questione, disputa, discus- {contr. reditus), subitus, Cic. omnis nobili- :

cum quibus oiimis fere nobis


sione, controversia, tatis, Cic. discessus ab oraniìius, quae sunt
:

disceptatio contentioque est, Cic: disceptatio- bona in vita, Cic. o praeclarum discessum e
:

nes forenses judiciorum aut deliberationum, vita Cic: digressus et discessus, separazione
!

Cic: talora anche =


punto della qulstione, ed allontanamento (nella morte), Cic. illius :

p. es. Cic. part. or. 104. Alexandiea discessus, Cic. di sogg. inan., :

dììweepliitor, òris, m. (discepto), arbitro, solis accessus disccssusque, Cic. Partic., —


giudice, Cic ed a. : disceptator de pace, Liv. a) come t. t. milit., partenza, Caes. ed a. : ab
disce|»la|pix,lcis, f. (disceptator), arbitra, Dyrrachiodisccssusexercituum, Cic. b) eufetn.,
giudice, dialectica veri et falsi quasi disc, et allontanamento ^= e.tiglio, Cic de legg. 2, 42 ;
jud^x, Cic. Ac. 2. 91. de domo 85.
di»<ce|»(o, avi, iitum, are (dis e capto), IJ di>«cTdiiim, Yi, n. (discindo), I) squar-
ricercare, investigare come giudice una que- ciaièicnto, fendiinento, imbis Lucr. IIJ se- ,

stione, porre in chiaro, decidere come arbitro, parazione , A) propr., Cic. ed a.: conjugis
farla da arbitro in q.C, decidere, controversias, miserae Cic., e partic.: del divorzio, Co-
,

Cic: Inter populuni Cartliaginieusem et regem mici, Cic. ed a. B) trasl., divisione dei sen-
BS9 discido disco 830

timenti, dissidio, discordia, Cìc. ed a. : belli 2) meton., a) l'ordinata disposizione derivante


discidio, Cic. dalT educazione, tenor di mta, uso, costume,
(IÌ!srT«lo, ore (dis e caedo), tagliare « pazi, modo di vivere, regola, principi, politica, disci-
in parti, Luci'. 3, 657 e 667. plinae sanctitas, onoratezza della politica,
<li<ieiiictii!«,a, um, part. agg (r7r« discingo), Liv.: novitas incognitae disciplinae, Veli.: me-
discinto, infingardo, ignavo, molle , dissoluto, retricia, Cic: certa vivendi, regola, Cic: sa-
trascurato, indolente, nepos, Hor.: otia, Ov. crifìcandi, riti dei sacrifizi, Liv.: imitari avi
flisciiido, sctdi, scissum, ere (dis e scindo), mores disciplinamque , Cic. b) costituzione,
fendere, fare a pezzi, I) squarciare, stracciare, governo, stata, leggi, civitatis, Sen.: rei publicae,
spaccare, vestem, Ter.: cotem novaculà, CLc: Cic: Lacedaemoniorum, Cic: disciplinam dare,
alci maxillam ictu, Suet.: trasl., amicitiam, Cic: disciplinam Lycurgi tollero, Liv.
rompere, ma in modo violento (contr. dissuere, distrìpula, ae, f. (discipulus), scolara,
sciogliere a poco a poco), Cic: oratio aut con- alunna, Hor., Plin. ed a.
tinua est aut inter respondentein et interro- disi>l|iulll<i>, i, m. (disco), scolaro, disce-
gantetn discissa, o interrotta a domande e polo, alunno [coìiir. magister), Cic. ed a.: au-
risposte, Sen. IIJ stracciare, squarciare un ditor et discipulus Platonis, Cic.
vestito per scoprire il petto, tunicam, Cic. : di«cliido, elusi, cliìsum, ere dis e claudo), i

vestem, Suet.: vestem a pectore alcjs, Suet. chiudere separatamente, separare, dividere, I)
<li«>-ein;i:;o, cinxi, cinctum, ere, sciogliere, in gen. : Nerea ponto, Verg. tigna, tenere
:

scingere, I) propr. : discincta tunica, Hor.: alla distanza conveniente, Caes.: trasl., mons,
di pers.. excalceari et discingi, VeU.: e fig., iu qui Arvernos ab Helviis discludit. Caes. II)
sinu est, neque ego discingor, noìi lo lascio pregn., dividere =
spaccare, squarciare, turres,
sfuggire, Cic. : Partic, tunicati et discincti, Lucr.: morsus roboris, aprire, Verg.
come segno di gran dolore, Suet.: centuriones dTr^CO, dtdtci, ere, IJ imparare, apprendere,
discincti, come punizione militare, Liv. Il) 1) per istruzione, per esercizio o pratica, im-
trasl., snervare, infiacchire, ingenium. Ben. ep. parare, apprendere, istruirsi in q.C, studiare
92 extr. q.c. {contr. didiscere disimparare, decere in-
dii«cT|ilTnn, ae, f. (discipulus), scuoia, I) in segnare, dedocere far disimparare), a) col-
istretto senso, disciplitia, insegnuniento, educa- Z'acc: multa oportet discat atque dediscat, Cic:
zione, ammaestramento, scuola, 1) propr., as- d. dementa prima, Hor.: lìtteras Graecas,
sol., coord., educatio et dlscip., Quint.: litterae Sali.: artes, Cic. e Quint.: eas partes (apprender
reliquaeque res, quarum est disciplina, per le bene la parte), Ter.: jus civile aut rem mili-
quali vi è un insegnamento, che s'insegnano, tarein, divenire un giurista o un soldato,
Cic: novum .ilqm alci in disciplinam tradere, Cic: crimina, investigare, Verg.: nectaris su-
Cic: ab alqo disciplinam accipere, Cic: alci cos, gustare, assaggiare, Hor.: inde vocabula
eam disciplinam adhibere (concedere), Liv.: prima, Lucr.: id de me. Ter.: ab eo Stoico dia-
col genit. sogg., disciplina magorum, Cic: lecticam, Cic: disco, puer, virtutem ex me,
furis atque divisoris, Cic. : parentura, Justin.: fortunam ex aliis, Verg.: apud alqm litteras,
pueritiae disciplinae, istruzione puerile, pro- Cic: in castris per laboreiii usnm militiae. Sali.:
pria dei fanciulli, Cic. col genit. ogg. finj,
: quae illi litteris, ea ego militando didici, Sali.:
disc, dicendi, istruzione oratoria, Cic: virtu- atque haec ut certis possemus discere frico-
tis, Cic. 2) meton., a) oggetto di istruzione, noscerej signis, Verg. p) coW infln., saltare,
scienza, arte, sistema, dottritui , e quindi Cic: cantare, Ov.: latine loqui. Sali.: di sogg.
sapere, cultura, erndizioìte, educazione, a) ge- inan., nec varios discet mentiri lana colores,
neric, assol., anitnum discipliuis meliorem Verg. Y) colVa.cc. e Tinfin., bene qui didicère
fieri, Quint.: con aggett., disciplinae Graecae, (compresero) deos securum agere aevom, Lucr.:
nostrae, Quint. disciplinae liberales, Veli.:
: hi si didicerint non eadem omnibus esse ho-
disc, bellica, arte militare, Cic: parim., mili- nesta atque turpia etc, Nep. 5) seg. daprop.
taris, Nep.: navalis, teorica della navigazione, relat., prius disce, quid sit vivere, Ter : disce,
Cic: alqm onmi (in ogni ramo) disciplina mi- quae censet amiculus, ascolta il consiglio di
litari erudire, Nep. : col genit. ogg., disc po- un buon amico, Hor.: plures discent quem ad
pulorum, Varte di governo, Cic: juris civilis, moduin haec fiant, quam quein ad modum
Cic: sapientiae, Liv. P) scuola filosofica, si- his resista tu -, Cic. s) assol, ab alqo ita didi-
tteina, philosophiae disciplina e disciplinae, cisse (essere così abituato) con ut e il cong.,
Cic: qui sunt ab ea disciplina, Cic. y) «c«ota Caes.: disc, fìdibus, Cic: armis, Sen. rhet.:
retorica, tnetodo, sistema pedagogico, Hernia- disc. Latine, Quint. : valeut pueri, studiose
porae, Cic: sumnius doctor istius disciplinae, discunt, diligenter docentur, Cic: quos di-
Cic. b) plur., disciplinae concr.: a.) luogo sceutus vita defecit, Cic. : studium discendi,
d'istruzione, Cic. SuU. 89. p) setta, pllilosoplio- discendi et doceudi, Cic: ad discendum prom-
rum, Ter. eun. 263. II) in senso lato, educa- ptus (puer), Quint.: Partic. sost., discentes,
zione, l) propr.: a) in gen.: disciplina puerilis, scolari, alunni, discepoli {contr. magistri),
della gioventù, Cic: domestica, Suet.: majo- Liv., Sen. ed 2) ^mrtic: a) come t. t. giu-
a.
rum , Ter. civitatis (che predomina nello
: rid., causa m. studiare una causa,
discere
Stato), Cic: vetus regum, severità, educazione esaminare ogni circostanza di una causa
.-.eye)-a,Curt.: a pueris imllo officio aut disciplina (dell'avvocato), Cic. e Quint.: causam ab ovv.
assuefacti, Caes.: labciito paulatim disciplina, ex alqo, Cic. e Quint. bj pregn., didicisse,
Liv. b) partic, di.scìpUiut militare, militaris, aver studiato, Cic. de or. 2, 4 Brut. 249 or.; ;

Liv. ed a.: castrorum, Plin. cp. e Suet.: mili- 146. IIJ apprendere r= giungere alla cono-
tiae, Cic: populi romani, Cic: majorum, Sali. scema di, conoscere, 1) in gen. : me peritus
831 dia Lllu di&ciimcn 832

discet Hiber lUiodanùiue potor, Hor.: e pregn., dìnei'eitsllTo, ònis, f. (discrepo), disaccordo,
quem legis expertes Latiuac Viiulelici didicèr»; diversità di usserzioni, discrepanza, CUUÌ discfe-
nuper, luinno conoxcinto a loro spese, con patio iutur consules fuerit, Liv. 10, 18, 7.
loro danno, Hor. 2) un fatto, venire a aapei-e. disicrepTlo, are (intens. di discrepo), dis-
capere, easere infurinuto, aentirii, a) collncc, cordare interamente, essere in piena conti-addi-
haecubi rex didicit, Ov.: quod uLi priinum di- zione, essere del tutto oiiposto, Lucr. : Inter se,
Aicit Demaratus, Justin. P) coU'acc. e Tinfin., Lucr.
discit cum onini eqiiitatu Litaviccum ad solli- dÌ!»-CI'e|IO, Crbpui, are, essere dissonante,
citandos Aeduos profectum, Caes.: aiiimadverti dissonare, stonare {contr. consonare), I) propr.,
eniii» et didici ex tuis litteris te omnibus in di strum. musicali, Cic. de off. 1, 145 ed a.:
rebus habuisse ratioueni, ut mihi consuleres, dipers., Cic. de or. 3, 196. IIJ trasl., A) dis-
Cic. y) seg. da prop. relat., donec aliquem sonare, esscì' dissonante, discordare, essere in
ex legatis inisisset, a quo disceret senatus, contraddizione (coutr. unuui sonare, congruere),
quantum in Etruria belli esset, Liv. cum cum alqa re, Cic: ab alqa re, Cic:
alqo ovv.
disi'oiiolo!», i, m. {StOXOpóXogj, lanciatore Cic: inter se, Cic: id quod haud discre-
sibi,
del disro, Quiut e Pliu. pat, Liv.: causa latendi discrepai, è incerta,
dis-color, òris, I) di vari colori, vario- dubbia, Ov.: res multuni discrepans auctorum
pinto, svrezitilo, vario, ed a. IIJ trasl.,
Cic. opiuiunibus, narrata in modo assai dubbio,
secondo le qualità esteriori, differente, dissi- assai incerto, Veli. B) impers., discrepat, dis-
mile, Ov. ed a.: matrona meretrici dispai (pel corda, non si è d'accordo, si è in contraddizione
carattere) atque discolor (secondo le qualità (contr. convenit), discrepat inter scriptores,
esteriori), Hor. Liv.: cum de legiljus conveniret, de latore tan-
dÌ!«-COnvellTo, Ire, non accordarsi, esser tum discreparet, Liv.: illud haud quaquam dis-
discordante, vitae ordine toto, Hor. ep. 1, 1, crepat .se//, dall'acc. e V infin., Liv.: non om.
99 impers., eo disconvenit inter meque et te,
: haud discrepat, quin col cong., Liv.: seg. da
Hor. ep. 1, 14, 18. prop. rclat., Suct.
fli<«cor4lìa, ae, f. (discors), I) discordia, di-serlljo, scripsi, scriptum, ere, scrivere
dissensione [contr. Concordia), a) in gen., Cic. una cosa qua e l'altra là, quindi argentana
ed a.: animi, incoerenza, Sen.: baec discordia discripsi illis, quibus debui, distribuito fra i
non rerum, sed verborum, Cic: malum discor- miei diversi creditori, Ter. Phorm. 923. —
diae, il pomo
della discordia, Justin.: meton., Inoltre variante di describo (V.),
di persona, come causa di contesa, pomo delia diseriiiieii, mYnis, n. (discerno), separa-
discordia, Prop. 1, 2, 17. b) insubordinazione, zione, IJpropr.: A)C0ncr., divisione,- punto,
ribellione contro i superiori, sollevazione, d'ìSCùV- linea di divisione, di separazione; discrimina
diae semina, Tac. II) personif., Disrordia, la costis per medium qua spina dabat, Verg.:
Dea della discordia, la greca 'Eptg, Verg. cum pertenui discrimine (duo maria) separa-
Aen. 6, 280 e altr. rentur, Cic: comitositum discrimen erit, dis-
disc4»rdTÓ!<iis, a, um (discordia), litigioso, crimina lauda, dirizzatura, scriminatura dei
accuttabrifihe, amante delle eontese, VulgUS, Sali. capelli, Ov.: poet., tenue iliscr. leti, <;r/o, Verg.
Jug. 06, 2. \i) astr.: a.) int-ercuiio , discrimina agminum,
di>>coi'do, avi, are (discors), essa- discorde, Curt.: spatium discrimiaa fallit, Ov. fi) distanza,
essere in discordia, vivei-e in iliseordia, IJpropr.: lontananza aoquato ovv. acquo discrimine
,
,

inter se, Ter.: inter se dissidere atque d., Cic: Lucr. e Verg. y) intemaUo tirila musica, saptein
cum Cheruscis, Tao.: animus a se ipse dissidens discrimina vocum lira a sette corde Verg.
, ,

secumque discordans, Cic: adversus ventrem, Aen. 6, 646. IIJ trasl.: a) diffei-enza, divario,
delle membra, Quint.: assol., discordant oppi- ilelectu omni et discrimine remoto, Cic: teuues
dani, Auct. b. Hisp.: discordai eques, Hor. parvi discriminis umbrae, Ov.; sii- hoc discn-
II) trasl., stare, essere in contraddizione, discor- men inter gratiosos cives atque fortes, ut etc,
dare, ecc., in tantum a se discordante fortuna, Cic: d. natiouum, Curt.: discrimina ordinum
Veli.: ne (vox) cum oratione discordet, Quint.: dignitatum(jue, Plin. ep.: quindi in vulgo non
col dat., quantum discordet parcus avaro, Hor. est discrimen, il volgo non ha ir iter io, discer-
disrors, COrdis (dis e cor), discorde, discor- nimento, Cic. h) punto decisivo, decisione, a) ge-
dante [contr. coucors), I)propr., dipers., Cic. neric: in d. venire, an etc, Curt.: erit igitur
ed secum, Liv.: alci. Veli.: sibi, Ov.: ad alia
a.: res jam in discrimine, Cic: in discrimine est
iliscordes, Liv. II) trasl., a) generic: concor- nunc omne genus humanum (si tratta ora del
dia, Hor. ed a.: symphonia, stonata, Hor.: mondo, se debba riconoscere voi o i Carta-
venti, Ov. e Sen.: ejusdem elementi natura, ri- ginesi, ere.y utrum... an etc, Liv.: ea res enim ,

pugnante, Curt. b) contradditorio, opposto, di- nunc in discrimine versatur, utrum possitne... t

versa, contrario, ielus, di l'uppin niilui afa 'Ita an etc, Cic: liacc ]i.:uil in iiingiio ponerc dis- !

parte superiore toro, nella infcrioi-c uomo)., crimine, non far gran
conto, Liv.: quaerere et
Ov.: vesania, Ho .: discordia interse rcsponsa, in discrimen agere (decidere) utrum... an etc,
Liv.: ColVa-hì., diverso, di diversa natura, che si Lucr. P) ttecisione =
esilo, suicessu, belli, pu-
distingue per in q.c, ora sono discordia, Verg.: gnae, Curt.: in discrimen adductuni esse, Cic:
discordes moribus, linguis, Curt. discrimen fàcerc seg. da prop. relat., I.iv.: alcjs
«IÌ!>oi'«^|taiilTa, ae, f. (discrepo), discor- rei d. positura est in alqa re, (yic y) mcton.,
danza, disaccortlo, discrepanza, scripti et voluu- a.(x) mezzo di decisione, inona discrimino,

tatis, Cic: majorem multo inter Stoicos et Pe- aperto, Ov. met. 1 222. P3 punto decisivo,
,

rii>ateticos rerum esse aio discrepantiam quam Cì-isi, rischio, pericolo, condizioni- pericolosa, in
verboruni, Cic. quo discrimine, Nep.: in tanto dlstrimiue ^c-
833 discrimino disicio 834

riculi, in così evidente pericolo, Liv.: ad ipsum Max. : ignei spiritus, lo scorrere qua e là ,

discnmen ejus i<ì\i\^ov\s, proprio nel momento Plin. ep.


decisivo di cosi critica situazione, Cic: in dis- diseus, i, m. piastra di
(Siay.oj), disco,
crimen dare, arrischiare, Liv. rem esse in : pietra o metallo con un buco nel mezzo ed
sunimo discrimine, Caes.: in discrimine ultimo una striscia di cuoio per poterla scagliare :
vitae esse, essere agli estremi, Liv.: in ultimo istrumento col quale s'esercitava la gioventìt
discrimine es fortunae tu;ie et vitae, il tuo nell'antichità, Hor. ed a.: discura audi e quam
scettro e la tua vita sono in estremo pericolo, philosophum maUe, preferire il fischiar del
Curt. 6) lotta tlecisiva, buttuylia decisiva, vellC- disco al sentir ragionare un filosofo, Cic.
raens, Curt.: ultimum, Veli.: discr. tentare, discussTo, onis, f. (discutio), scutintento,
experiri, Curt. vibrazioni; Sen. nat. qu. 6, 1!), 2.
dìsci'TiiiTno, avi, atuni, are (discrimenl, disvulio, cussi, cussuiii, ere (dis cquatio),
dioidet-H, distinguere, sepurare, I) propV., nello scuotere in diverse parti, Din senso
spazio e nel tempo: Etruriam discriminat Cas- stretto, aljbattere, rovinare, atterrare, spaccare,
sia (via\ Cic: vigiliaruni soiimique neo die nec schiantare, fracassare, COrticom, Ov.: delubra
nocte discriminata tempora Liv. II) trasl. , , fuhuine, Lucr. (e così tota columna ad imum
intellett., dividere, distinguere, Inter se similia, fulmine discussa est, Liv.): tribus arietibus
Sen. ep. 9ò, 65. aliquantura muri Liv. rostrum ( navis )
, :
,

di>>ci'i|»ie, V. de-scripte. Auct. b. Alex.: ossa saxo, Ov. II) in senso


dis(*ri|»lio, ònis, f. (discribo), divisione, lato, spingere in divei'se parti, l)propr.: a) es-
ripartizione, ci\ itatis, Cic: equitum peditum- seriunim. cr.) disjterdcre, quindi
: sciogliere
que, (Jic: urbis, Cic. un'adunanza, Boeoticum concilium, Liv.: ne-
dis-crìicTo, avi, atum, are, cruciare, toi'- farios coetus, Liv.: gladiis et caede comitia,
inentare , inartuìiare, torturare, CiisCi'UciatUS, Veli, p) come t. t. iniltt., sbaragliare, disper-
martoriato in tutti modi, Cic. e Suet.: rifless.
i dere, il nemico, Etruscos, Marsos, Fior, b) di
discruciare se (Plaut. fr.) e comun. mediale e. inuìl.: a) generic dividere, separare, rom-
,

discruciari, crucciarsi, affannarsi, angustiarsi, pere, spezzare, squarciuri; dissipare, disperdere,


a/ftiyW'^iif ranunaricarsi , Coniici C Cic. : COll fluctus (del Fo), Mela: nivem, toglierla di
animi. Comici. viezzo da due parti, Caes. (ma nix discussa,
disCUbTlUS, alil. Ù, m. (discumbo), V ada- sciolta , Curt.) : uubem , Ov. : tenebras (del
giarsi, lo sdraiarsi, j;ej" mangiare, ecc., Val. lampo), Ov. (e fig. animi tenebras, Lucr.): ca-
Max. 2. 1, 9. liginem {del sole, ecc.), Liv. e Curt. (e fig. di-
dis-CUnihO, c'ubili, Clibttuni, ore, adagiarsi scussa est caligo, Cic). p) una condiz. fisica,
ognuno al proprio posto (di piti o di un solo mentale, animicu, svuoterò, scacciare, sbandire,
fra piùj, R) a tavola, Cic: discumbitur, si va pura somnum sibi hmplia, l'rnp.: soporem,
a tavola, Cic. ed a.: di singole pcrs., Tao., Curt.: ebrietatem, Curt. 2) trasl., /«»-e che q.c.
Suet. ed a. b) per dormire, Cic. rada a vuoto, attravei'sare, impedire, rendere
dì<«-OÌi|»IO, pivi, pltuni, ere, desiderare con vano, sveniare, quindi al passici) discuti anche
tutto il cuore, desiderare ardentemente, COU dop- = non riiuicire, antlare a vuoto, svanire, eaill
pio infin., se vendere, CatulL: te videre, Caci. rem, Liv. (e così res constn.su patrum discussa
in Cic. ep. est, andò a vuoto, Liv.): caedem, Cic: eorum
dis-c'urro, curri e cVicurri, cursum, ere, captiones, confutare, Cic: condiciones pacis,
IJ correre qua e là, volgersi, sparpagliarsi, VeU.
sbatidarsi, par tic, come t. t. niilit., assol., diserte, avv. (disertus), chiaramente, di-
Verg., Liv. ed a. : in muris, Caes.: circa vias, stintamente, a) a parole chiare, espressamente,
Liv.: ad arma, Liv.: ad lapides et arma, Sen.: Liv. ed «.; disertissime planissiineque in eo
in tabernacula, Curt.: in cornu ovv. in cornua, (decreto) scriptum est, Liv. b) eloquentemente,
dividersi, Curt. e Liv.: col supino in uni, disc, con facondia , con acconcie e ordiiuite parole,
praedatum, Liv.: trasl., del iVi'/o, diversa ruens dicere, Cic. e Nep.: diserte saltare {contr. te-
septem discurrit in ora, Verg.: di astratti, secta nere dicere), Tac dial.
bipertito cum mens discurrit utroque, si volge disertus, a, um, part. agg. (dissero), t. t.
da ambe le parti, Ov. II) correre, cavalcare retor., a) di narrazione e discorso, ordinato,
<jHa e la, e sim., assol., Suet. ed a.: per omnes facondo, chiai o e preciso, eloquente, oratio, Cic:
silvas, Ov.: per Bajanum sinum equis, Suet.: liistoria, Cic: litterae, Cic: sententia disertior,
per cerea castra (di api), Vcrg.: trasl., septem Sen.: epistula disertissima, Cic. b) trasl., di
sola discurrere (muovtrsi), cetera haerere (di persona che, sopra un dato argomento,
so
stelle), Sen.: discurrunt per vias urbis munera, esprimersi con chiarezza e preci.sionr e anche
Tibull.: fama tota urbe discurrit, Curt. con parola elegante, facondo, eloquente, orator,
dÌ><CIII*!iiSÌl¥o, Gnis, f. (discursu), U correre Cic: bomo, bricconr, che sa usar l)cne la lin-
ifua e là, officiosa pur urbem, Sen. de brcv. vit. gua (il Forcelli ni spiega: che sa il fiitlo suo,
3, 2._ sagace). Ter.: col genit., lepurum disertus ac
diseurso, are (intens. di discurro), correre facetiarum, CatuU.: sost., diserti, òrum, gli m ,

•ffiKi e lù, Quint. ed a. eloquenti, i facondi, Cic.


discursus , ùs, m. (discurro), il correre disTeìo, jt-ci, jectum, ere (dis e jacio), get-
<iua e là, correre attorno, saltare ({ita e Iti, Liv. tare q u a e là, I) propr.: 1) in gcn.: a) edi-
ed a.: totius diei, il saltare qua e là il giorno fizi, ecc., minare, distruggere, abbattere, atter-
intero (dei fanciulli), Quint. di e. inan. :
,
rare, spezzare, rompere, muros. \ Crg. : muni-
libero per ordines discursu praetervecta (se. tiones, Nep.: slatuaiii, Liv.; domum » funda-
aavis), Liv.: telorum, il volare attorno, Val. mentis, Xep. : rotam, Ov. bj di cose unite (/*

Georges-C along hi, Dizionario latino-italiano. 27


835 disjecto dispensa tìo 8f?()

un tutto, a.) disperdere violentemente, sbatter» ficio conjuncta, Cic: homines Graeci, longa a
qua e l(i f caccUire, ttbaragliare, dhtgiunge-re, nostrorum hominuiu gravitate disjuncti, Cic:
sciogliere, naves pissim oev. classem (di pro- e divei-so, separato, nihil est ab ea cogitatione
cellaj, Liv. {cfr. di naciganti, tempestas, qua disjunctius, Cic: inter se d. discrepansque,
ipsi disjecti forent, Liv.): iiubila, Ov.: nebulam, Lucr. H) partic: 1) come t. t. logie, disgiun-
Liv.: arenas, sollevare e portar qua e là, Tac: tivo, opposto, Cic. Ac. 2, 97. 2) come 1. 1. ret ,r.,
poet, disjecta comas, con le chiome scarmi- rotto, spezzato, slegato, Clc. part. Or. 21: dcll'o-
gliate, Ov. P) disperdere Separare, isolare, = ratore, Tac dial. 18.
comun. al partic. disjoctus, aa) generic, di- dìji-jun^o (dìjuugo), junxi, junctum, ere,
sperso,disnnito,sparso, disjecti.SalI., Tac. ed a.: disgiuiu/erc , slegare, sciogliere, dividere e sepa-
disject;i manus
(soldatesche), Cic. PP) distac- rare in genere, I) propr.: A) in senso stretto,
cato, che è di guarnigione, di pers., Hirt. b. G. specialm. come t. t. econ., staccare, asinum,
e Tac. Yy) sei>arato, che sorge isolato, disperso, bovem ab opere, Scriptt. r. r. ed a.-, jumeuta,
di luogo, rara disjectaque aeiiificia, Caes.: va- Cic. B) in senso largo, separare, dividere nello
sta disjectaque spatio urbs, Liv. 2) partic.: spazio, intervallo locoruui et temporum dijun-
a) spaccare, fendere, spossare COn UHO Stru- cti sumus, Cic: equitatus a laevo cornu brevi
mento da tar/lio, securi frontem mediam men- spatio disjunctus, Liv.: di luoghi, Jugurthae
tumque dissicit, Verg. Aen. 12, 306. b) come Bocchique regimm (di un fiume). Sali.: nisi
t. t. millt., disperdere, sbaragliare, rompere, (fons) muuitione ac mole lapidum disjunctus
phalangeni, Caes.: barbarorum copiam, Nep. esset a mari, Cic. II) trasl.: A) in gen., sepa-
e) pregn., i propri averi, le proprie sostanze, rare, dividere, staccare (^contr. conjungere),alqm
dissipare, scialacquare, si/recare, dilapidare, ab alqo. Ter. e Cic: alqm ab alcjs amicitia
pecuniali! flagitiis dissici, Val. 3, 5, 2: Max. familiaritate , Cic. : alqm a corpore , Cic.
dide ac dissice, Caecil. coni. fr. in Cic. Caci. 37. B) partic, separare, dividere nel giudizio
J/)trasl. : V) in gen.: adeo cuncta incuria (contr. commiseere), insaniaiii a furore, Cic.
disjecta erant, tanto ogni cosa era lasciata in dÌS-|tsl]or, atus, ari. vagar qua e là, andar
abbandono, tutto era in disordine, Tac. aun. eì'rando, outjando, ramingare, tanto plures pas-
1,50. 1) partic: a) far rovinare, disperdere sim dispalantur, Sisenn. fr.: multitudo dispa-
q.c, a.) sciogliere, disperdere uìi'adunanzn,una lata, Nep.: dispalati in agris, Nep.
società, illuin con.sensioiiis globuni (club, cir- flis-paiido, pandi, pansum, ere, distendere,
colo), Nep. Att. 8, 4. P) rompere, iconcertare, spiegare, allargare, neU distracta SUUm late
mandare a vuoto una cosa, compositam pacem, dispandjt hiitum, Lucr.: vestes dispansae,
Verg.: rem, Liv.: haec Consilia ducis, Liv.: co- Lucr.: dispansa dextrae manus palma, Suet.
gitationem regiam, Veli, b) spargere, diffon- — Form^ parali, preclass. di<»|K'iido o dis-
dere, divulgare q.c, ut nomea ejus per totum penilo, dispessus, ere, Lucr. ed a.
terrarum orbeni dissiceretur, Val. Max. 8, 14 dis-|>{ìr, aris, disuguale, dispari, dissimile,
extr. 5. dissomigliante fdi qualità, di natura; quindi
<li*ijecto, are (intens. di disicio), gettare di pers. riguardo al carattere), dispares ac
(sbattere) qua e Iti, dissipare, disperdere, Lucr. dissimiles gladii {contr. ejusdein formae), di
2, 553 ed altrove. inuguale lunghezza e forma, Liv.: colores,
1. 4lÌ!i<jc'clns,a, um, part.agg. ((ia disicio), Cic: proelium, impari ( per forze), di fanteria
disperso, isolato, separato, di luogo, aedificia, e cavalleria, Caes.: alci, Cic: inter se, Cic: e
Hirt. b. G.: urbs vasta et disjecta spatio, vasta cól genit., quidquam dispar sui atque dissi-
ed estesa, Liv.: di pers., manus (soldatesche), mile. Cic.
Cic: e spesso disjecti, Hirt. b. G. e Tac. di«i|>arj:;o, V. dispergo.
2. <lÌ!«jeclU<« , iis, m. (dÌ.SÌCÌ0), disperdi- dìs-|isirìli!>, e, dissimile, disuguale, Cic. de
mento, spargimento, Lucr. 3, 926. div. 1. 79.
di«iJT«*ìfo, V. disicio. di««-pai'0, avi, atum, are, separare, stac-
disjuncle (dijuuctè), avv. (disjunctus), care, seniores a junioribus divisit eosque ita
separatamente, compar. disjunctius, troppo disparavit, ut etc, Cic: quos disparandos ut
ìiell forma dialettica dell'antitesi, Cic. Phil.
I. curaret, Caes. —
Partic. sost., disparatum, i,
2, 32. n., proposizione contraria, direttamente contrad-
di<>iiiiictTo (dijuuctto), (5nis, f. (disjungo), ditoria [come supere, non sapere), Cic. de inv.
separazione, divisione, dLsyiunzione, T) propr.l 1, 42. Quint. 5, 11, 31.
meorum, Cic: ut non statim alienatio disjun- dispartio, -partTor, V. dispertio.
ctioque f.icienda sit, Cic II) trasl.: A)distaeco, dispeptìis, US, m. (dispicio), considera
diversità., differenza, animorum, Cic: sententiae, zione, riguardo, Sen. ep. Ì09, 16 ed altr.
Cic. B) = a) come 1. 1. della lo-
t:t'C,'s.'j-^\i.i^oy, dÌ!»-pello,puli, pulsum, ere, ^•«c«^t«»<' qua e
gica, separazione, contrapposizione, proposizione là, disperdere, dissipare (contr. COmpoUere), pe-
disgiuntiva, Cic. ed a. h) come 1. 1. retar., unione cudes, Cic: praesidia. Fior.: nebulam, Liv.:
ili piii proposizioni senza congiunzioni, asindeto, trasl., ab animo tamquara ab oculis caliginem,
• lisgiunzione, Cornif. rhi-t. e Cic. Cic.
disjiiii(>tii!« (dijunctus), a,part. agg. um, dispcnditiiii, Yi, n. (dis e pendo), spesa
('?a disjungo), separato, dii^o, lontano, distante, super/iua, dispendio, perdita, scapito, datino
I) di luoghi, quae (Aetolia) procul a barbaris (contr. compendiuin), sine dispendio, Ter.:
Ili.sjuncta gentibus, Cic: in locis disjunctissimis plus dispendi facere, perdere di più, Lucr.;
;;iaximeque diversis, Cic. II) trasl.: A) in gen., plur., àh\ì(ìr\à\àmr,\Q, spreco di tempo, Verg.
estraneo a q.C, >*on conforme a q.C, quae vita di>«peiido, di«i|H>iiiio, ere, V. dispando.
ìQaxime disjuncta a cupiditate est et cum of- dì<>pcii>»alTo, òuis, f. (dispenso), propr. il
837 dispensator dispono 838

pesare eiì<rttti>tu-»U, quindi IJ in gen.: distrutti- Liv. 22. 7, 10. — Forma parali, dcpon. dis-
sioiieeconomica, partizione economica, inOpirtC perlioi* (dispartTor), Iri, negli aempi : a\(^à
(dello scarso frumento),!^^. IIj partic, am- in infinita, Cic. de legg. 2, 47 : administra-
ministrazione, tnanegyio, aerarli, Cic: pecuniae, tionem inter se, Liv. 3, 10, 9.
annonae, Liv.: come carica, governo, ammini- disperlTtio, ònis, f. (dispertio), partizione,
gtrazione della casa, ufficio di tesoriere, Cic. e divisione, Cic Phil. 3, 30; ediz. Kayser.
Snet.: regia, presso il re, Cic. dKpe«!«ii«i, a, um, F. di.spando.
dispensatOr, òris, m. (dispenso), teso- di>«pTeìo, spe.xi, spectum, ere (dis e specio),
rie>-e, cassiere, aiHìniniatratore , economo, Cic. I) aprendo le ciglia, cominciare a vedere, aprire
ed a. gli occhi, distinguere cogli occhi gli oggetti cir
di»pcii««o, avi, atum, are (intens. di dis- costanti, catuli, qui jam di.specturi sint, Cic. :

pendo), propr. pesare esattamente in diverse ubiprimum II)pregn.: Ajintr.,


dispexit, Cic.
parti, quindi I) dispensare, distribuire, divi- guardarsi attorno cogli OCChì Spalancati, spiare
dere proporzionatamente oscula per natos,
,
attorno, osserc<trsi <ittorno , longe CUnctaS In
Ov.: con ogg. astr., laetitiam inter impotentes partes, Lucr. 6,648. B)tr. cogli occhi fìssi,
populi animos, Liv. II) dividere, distribuire cominciare a distinguere qualche oggetto; con
ìKJUalmcnte, regolare, dispoì-re in ordine, ordi- gli occhi, osservare, spiare, investigare, scoprire,
lutre. A) in qen.: annum intercalariis mensibus vedere, 1) pro})r.: ut nequit ullam dispicere
interponendis ita dispensa vit, ut etc, Liv.: victo- ipse oculus rem, Lucr.: dispecta est et Thule,
riam, dare le op)por tane disposizioni riguardo Tac 2) trasl.: a) colla mente, scoprire, notare,
al profitto, Liv. bella. Justin.: recte, Hor.:
: distinguere, discernere, alqd acie mentis, CiC:
in retor. inventa non solum ordine, sed
, discerne et dispice insiiliatorem et petitum in-
etiam momento quodam atque judicio, com- sidiis, Liv.: quid sperem non di.spicio, Cic: si
partire secondo un piano determinato, Cic. dispicere quid coepero, Cic. b) colla mente, con-
li)partÌC., amministrare, reggere, governare, siderare, riflettere, esaminare, meditare, pen-
uvei- cura, res domesticas. Cic. pecuniam, Nep.: sare, res Eomanas, Cic: quorum nihil cum
fila mortalia (delle Parche), aver fra le mani, dispexisset caecata mens subito terrore, Liv.
Ov. displTcentia, ae, f. (displiceo), dispiacere,
dì<!>-|»ei'4lo, perdTdi, perdttura, ere, dissi- malcontento, taedium et d. sui, noùi e tedio di
pare, disperdere, mandare a male, rovinare, se stesso. Sen. de tranqu. 2, 10.
a) generic: possessiones, Cic: libellum, sciu- displìceo, plIcTtum, ère (dis e pla-
pltcìii,

pare, Plin. ep.: con ogg.person., tot cives Eo- cco), dispiacere [cotitr. piacere, arridere, pro-
inanos disperdidit, Vatin. in Cic. ep.: me mea bari), I) in gen.: displicet alqd, Cic: alci alqd
disperdat nullo prohibente puella, si etc, Ov. ovv. alqs, Cic: displicet populo de Cj'prio rege,
h)partic., tnandar a male, sprecare, olcum, il popolo dà voto contrario sopra ecc., Cic:
Sen. — Il passivo di disperdo è dispereo. alci displicet, coU'infin., Cic. ed a.: non displi-
dÌS-|»ePeO, perii, ire, andar affatto in ro- cet nobis coll'acc. e Z'infin., August. in Suet.
vina, andar perdicto, perire, fundus disperit, Il)partic.: displ. sibi, non esser contento di se
Cic: disperii, son perduto, Comici: dispeream stesso, essere scontento, essere mal disposto, non
(forinola di spergiuro), vorrei morire, possa sentirsi bene. Ter. e Cic
io morire, Hor. ed a. dis-piudo, plòsi, plòsum, ere, rompersi con
disperdo, spersi, spersum, ere (dis e fragore, esplodere, Lucr. e Hor.
spargo) I) spargere qua e Iti, dispergere, dis-
, «lispitlTo, variante di despolio (V.J.
perdere, gettare qua e là, k)pjropr.: per agri )S dÌ<«-pÒIIO, posili, pvSTtum, ere, porre qua e
passim coi-pus. Poeta in Cic: cerebrum, sfra- là, collocarein diversi punti, distribuire, dis-
cellare, Ter. B) trasl., spargn-e ^j= dividere porre, IJ in gen.: A) propr.: pocula Bacchi,
in più parti, distendere, allargare, spiegare, Ov.: haec ubi disposuit, dispose fogni cosa al
propagare, rumorem, Tac: partes rei gestae in suo posto), Ov.: lapides crebros intervalhs,
cansam, distribuire qua e là, Cic: multa per- Curt.: aitarla utroque latere (itineris), Curt.:
niciosa, Cic: vitam in auras, Verg. Particip., signa ad omnes columnas, omnibus etiam in-
dispersUS talora =
sparso, dispei-so, condotto tercolumnis, in silva denique disposita sub
in vari punti, bioghi; p. es., eorum collectio divo, Cic: taberuas deversorias per litora et
dispersa, Cic: bellum, Cic. II) spargere, spruz- ripas, Suet.: come t. t. milit., portis stationes,
zare, viam cerebro. Ter. adelph. 317. Liv.: praesidia ad Caes.: vigilias per
ripas,
dìsper<«è e dispersim, avv. (dispersus), urbeni, Liv.: t<jrraenta in muris, Caes.: reliquas
sparsamente, tjua e là, in più parti, a) La cohortes castris praesidio, Caes. dlsponit (ap- :

prima forma in Cic Verr. 4, 116; de inv. 1, posta chi riferisca), qui nuntientetc, Plin. ep.
""98: e eontr. distinctius, Cic de inv. 2, 11. B) trasl., distribuire secondo un determinato
p) La seconda iti Suet. Caes. 80. piano, a) generic. imperii curas, Tac: mini-
:

dÌ!iper<»T«, ònis, f. (dispergo), dispersione, steria principatus in equites Eomanos, Tac.


distruzioiui, urbis, Cic Phil. 3, 30 ; ediz. Halm. b) COi/iC t. t. retor., distribuire qua e Ut, ut sLut
disperilo (dis-partto), ivi e ti, Itum, Ire, quasi in ornata disposita quaedam insignia et
dividere un
tuttO H'ile Site partì, separare, lumina, Cic: verba ita, ut pictores varietatem
staccare, spartire, smenUn-are, I) propr.: exer- colorum, Cic. II) colf idea access, dell'or-
citum per oppida, Liv.: pecuniain judicibus, dine =ordinare, mettere in ordine, disporre,
Cic: proxima loca tribunis, in guardia. Sali.: A) propr.: milites, Nep.:
regolare, distribuire.
Il) trasl., coujecturaiii in quattuor genera, aciem, Curt.: Homeri libros antea confusos,
Cic: tempora volupt;itis laborisque, Cic. : me- Cic: tellurem quinque in partes, TibuU.: dis-
dio, tot in curas dispertiti animi eorum erant, po.sita cougeries, Ov.: male dispositi capilli.
839 disposite disseutio 840

bene dispositae coniae, Ov. I?) trasl.: a) ge- 20, 7: sost. come traduzione della tia.Xey.ziy.-ri
neric: idsporre convenientetnenle distribuire , (xÉyvyj), dialetlica, urte del disputare, Q^uìut.
opportuniitncìttf, rendere conveniente, opportuno, 12, 2, 13^
adattare, diciii (il giorno = ìe occupazioni dÌ<«-pììlO, avi, àtum, are, mettere del tutto
del giorno), Sen. e Plin. ep.: otium, Plin. ep.: in chUtro, nel linguaggio filos. e retor. = ad-.
fata sibi, regolare il proprio destino, Curt.: durre le ragioni prò e contro sopra una data
disposita ad hoiiorein studia. Ciò.: Consilia in opinione, disputare SU q.C, trattare q.C, pro-
oinnem fortunani disposita babere, Liv. b) come nunciarsi per q.C, con acc. di re?a2'.,haec,Cic.:
t. t. retor., ordinare, dijiporrecon ordine, ornare, de alqa re, Cic: in secundo libro de alqa re
disponerc, Cic: disp. inventa, Qiiiiit.: quaestio- per alcjs personam, Cic: ad alqam rem, Cic:
num ordinein recto, (^uint. e) esporre ordina- contra propositum (argomento), Cic: in utram-
tamente, carmina cura, Lucr.: iiiodos, Ov. que partem, prò e contro, Cic: in contrarium,
«IÌspO!«Ttr, avv. ( dispositus ) ordinata- , Tac: disp. contra, Cic: disputandum de omni
mente, con bell'ordine, dicere, Quint. 10, 7, 12: re in contrarias partcs, Cic: con prop. interr.
accusare, con accusa ordinata, Cic.Verr. 4, 87. indir., ego enim quid desiderem, non quid vi-
«lisposilTo, ònis, f. (dispone), a) come 1. 1. derim disputo, .si tratta qui non di ciò,
dell edilizia disposizione secondo il diset/no,
, eh" ecc., Cic.
costruzione secondo il disegno, Sen. de tranq. dÌ>ii|uTrO, ere (dis e quaero), ricercare di-
10, 4: tectorum, PUn. ep. 5, 6, 32. b) eo>»e ligentemente, investigale, Hor. Sat. 2, 2, 7.
t. t. retor., disposizione artistica del materiale, disqiiTMtio , ònis, f. (disquiro), ricerca,
Cornif. rhct., Cic. e Quint. e) dispo.s-izione, or- investigazione, esame, Cìc. ed a. fatiche alpluT.J:
dinamento, ordine, assetto, trasl., vitae, ordine, in disquisitionem venit, si ajita la questione,
regola di vivere, Sen.: dispositioncs tempo- si domanda, scg. da prop. relat. (con quid, col
rum, Sen. ne finterr., enelit.]), Liv.
disiiOJ^Tlor, oris, m. (dispono), ordinatore, disrumpo, V. dirumpo.
Sen. nat. qu. r>, 18, 5. ilis-saopTo, saepsi, saeptum, Ire, separare,
4ll>i>|>8sTtrira, ae, f. (dispono), ordine, di- dividere (con fosse, coti una siepe, un tra-
sposizione, plur., Lucr. 1, 1027; 5, 192. mezzo e sim.), Lucr., Cic. ed a.
1. 4li>>|»o«>ilii.«,a, um, part. agg. (dispono), dÌS.i>aeptìO, onis, f. (dissaepio), separazione
bene ordinato, disposto, quo neque formosius (con un tramezzo), Liv. 4, 24, 10, H dubbio. :

est quicquam nec dispositius, Sen. nat. qu. 1. diSi^aeptlllll, i, n. (dissaepio), tramezzo
prol. § 14; ex disposito, in ordine, Sen. de (parete divisoriaj, dissaepta domorum saxea,
prov. 1. 2 e altr. b) trasl., di un parlatore, Lucr. 6, 951.
ben m-dinato, vir. Plin. ep. 2, 11, 17. dìs-sa » Top, ari, baciare con trasporto, ba-
2. dÌ<»|»o<«ltus, US, m. (dispono), disposi- ciare tenei-amente, Q. Cic. in Cic. ep. 16, 27, 2.
zione regolare, dispositu provisuque civilium dÌ»^-SeeO, SCCiii, SCctum, are, tagliare in
rerum peritus, nelle disposizioni e nei xwov- due parti, alqm serra, Suet. Cai. 27.
vedimenti civili avveduto. Tac. hist. 2, 5. dis-SeillTllO, avi, àtum, are, disseminare,
dìs-pìldel, puduit. ère, impers., mi ver- trasl., spargere, spandere, propagare, divulgare,
gogno assai, mi confondo per la vei^gogna, Col~ sermonem, Cic: malum, Cic.
/"infin. ovv. l'acc e Z'infin., Comici. disseii<>io, ònis, f. (dis.sentio), dissensione,
di<i-piin;;o, punsi, punctum, ere, propr., I) di pers.: a) in senso amichev., diversHA di
separare con punti, quindi trasl.: I) nei cal- opinione, differenza di parere, disparere (contr.
coli, rationes expensorum et acceptorum, rive- consensi i), inter homines dejure, Cic. nulla :

dere i conti delV entrata e dell'uscita, Sen.: mihi tecum potest esse dissensio, Cic: est (re-
trasl.: dies vitae, contare, ponderare, Sen. gna) quaedam inter nos parva dissensio, Cic
II) alqd alqa re =
aepm-are, dividere q.c. coti b) in senso ostile, discordia, scissura, divisione
un'altra, neque quisquam hoc Scipione ele- (nello Stato), civilis, Caes.: civiura, Cic: opti-
gantius intervalla negotiorum otio disjìunxit, e matium discordia dissensioque Cic: tanta ,

nessuno meglio di questo Se. seppe stare in inter eos dissensio exsistit, ut etc, Cìc. trasl.,
un giusto mezzo fra gli affari (di Stato) e di SOgCj. astr., contraddizione (dissomiglianza),
un utile riposo (occiipazione scientifica), Veli. utilium cum honestis, Cic: actionum, Sen.
1, 13, 3^ _ dìiì^sciisus , US, m. (disseutio), dissenso,
dispiiliibllis, e ("disputo), disputabile, di disunione, discordia, Verg. Acn. 11, 455.
cui si pttò disputare (in p>ro e contro), in dÌ!$!i>cnlan(*U!!<, a, um (dissentio), discor-
utramque partem, Sen. ep. 88, 43. dante, dissentaneo (cotitr. consentancus), alci
disiputiiflO, ònis, f. (disputo), discussione rei (coti q.c.J, Cic. part. or. 7.
ragionata SU Un argomento controverso, di- dis-seiilio, sensi, sensutn. Ire, dissentire,
scussione, disputa, Cic. ed a.: de fato, Cic. non andai- d'accordo, non essei' coe-
discoì-darc,
dispììlàliunriila, ae, f. (dimin. r^/dispu- rente consentire), IJ propr.: a) ri-
(contr.
tatio), piccola discussione, disputazioncvlla, dis- guardo ri i^ers.: a) in senso amie, ab alqo,
putatiunculae inanes, Sen. ep. 117, 2-'). Cic: ab alqa re, Cic: de alqa re, Cic: ab
dìspììiiitiir, Oris, m. (disputo), disputa- alqo de alqa re, Cic: cum alqo, Cic: inter
tore, pensatore (in quanto esprime i suoi pen- se, Cic. : ipsum sibi in oratione, non conser-
sieri e li sostiene con ragioni), Cic. de off. 1, varsi uguale a se stesso, Cornif. rliet. P) in
3 quindi sostenitore, propugnatoì-e, di Un'opi-
: senso ostile, discordare, essere in discordia,
nione (cosa) con ragioni, Val. Max. 8, 12 in. ab alqo, Nep. acerrime dissentientes cives,
:

dispulittrix, tricis, f. (disputator), dis^m- Cic. b) riguardo ai costunii, alle opinioni e


tatricef che consiste nel disputare, Quint. 2, sim,, scostarsi, star lontano, dissentire, ab reli-
841 dissepio dissimilitudo 842

quorum malis moribus, Sali.: col dat., condi- andar d^aecordo, pensare dicersatnent^, essire
cionibus foedis, Hor.: buie opinioni {ccntr. ac- in contraddizione, discordare, inter se, Cic: ab
cedere), Quiiit. II) trasl., di e. inan., non alqo, Cic: ab alqo animo et voluntate, Cic:
accordarsi con q. C, essere in contraddizione cum alqo, Cic: col dat., dissi ens plebi Virtus,
con q.C, differire essenzialmente (in q.C, con- Hor.: di.ss. de alqa, Cic: diss. re, non verbis,
traddire, ripugnare, a more, Cic: cum scripto, Cic P) in senso O.'itile, t^-nersi lontano, separato
Cornif. rhet.: quid ipsum a se disi^entiat, Cic: da ale, essere discurde, in discordia cOn ale,
col dat., ut non orationi vita dissentiat, Sen.: vivere in inimicizia, in disunione, in discordia
numquid vestis tua domusque dissentiat, Sen. con ale, assol., Hor., Phaedr., Tac. ed a.: inter
difstkepTo, V. dissaepio. se, Cic: ab alqo, Cic: a se, Cic: cum alqo,
dUsepliini, V. dissaeptum. Cic: dissidere hostem in Arminium ac Sege-
disserenasicil, avit, impers. (incoat. di sten, parteggiare chi per Arminio e chi per
dissereno), si rasserena, si fa sereno (il Cielo), S.. Tac: impers., histriones, propter quos dis-
cum undique disserenasset. Liv. 39, 46, 4. sidebatur, Suet. b) di e inan., a.) generic, non
1. <IÌS-S«*PO, crt', porre in terì-a a distanza, accordarsi COll q. C, non andare d'accordo, es-
piantare separatamente, taleas, Caes. b. G. 7, sere in opposizione, contraddizione: tion adattarsi,
73, 9. non confarsi, non convenire, dissidet et variat
^ ^ ^^
2. dis-s?ro, serui, sertuni, ore, schierare, sententia, Ov.: voluntas scriptoris cum scrip-
ordinare separatamente =
collcpcirole, disporre tore dissidet, Cornif. rhet.: scriptum a sen-
separatamente, svolgere, sviluppare, discorrere, tentia dissidet, Cic: non dissidet a voce ge.stus,
ragionare per disteso, estendersi, siiiegarsi su Quint.: cum corporis partes inter se dissident,
q.C, tenere un ragionamento SU g.C, svolgere Cic p) in senso ostile, esser discorde, essere in
dissertando q.C, disputare SU q.C, COÌl acc. discordia, contrastare, opporsi, SensUS (senti-
gener., ista, eadem, Cic: res, Liv.: quod in se- menti) dissidentos, Nep.: arabitio dissidens,
natu pluribus verbis disserui, Cic. con acc. : Phaedr.: cupiditates inter se dissident et dis-
deierm., libertatis bona, Tac: ejus negotii ini- cordant, Cic: iracundia dissidens a ratione,
tium, ordinem, fineiti curatius, Tac: eoll'ahl. Cic: col dat., terra, quae sceptris libera nostris
e Z'infin., Cic: seg. da prop. relat. {con quo- dis.sidet, Verg.

modo, qui, quid), Cic, Liv. e Quint.: con pre- di<«iài^nalTo, variante di designatio (1^.).
pos (specialm. con de) con e senza acc. di«><kìa;no, variante di designo (V.).
fpartic gener.), quae Socrates supremo vitae elis!>Tlìo, sTliii (.sìllvi), sultum, Ire (dis e
die de immortalitate animorum disseruisset, salio ì, salture qua e là, fendersi, spacc€irsi, spez-

Cic: per conciliabula et (oetus seditiosa de zarsi, disperdersi, svanire, dissiliuut aera (fri-

continuatione tributorum etc, tener discorsi gore). Veli.: dis.silit omne soluni, Ov.: d. risu,
sediziosi, Tac: quae siepissinie Inter me et schiattare (di pers.J, Sen.: vox ubi dissiluit
Scipionein de amicitia dissercbantur, Cic: diss. semel in multas, Lucr.: trasl., gratia sic fra-
de re publica, Cic: de tiste, Cic: prò legibus trum geminorum dissiluit. Hor.
suis, Liv.: contra ista, Cic: adversus ea, Tac: dìS-sTlllllis, e, dissinide, dissomigliante,
cum alqo, Cic. cum alqo de alqa re, Cic: in
: diver.so, degenere {coutr. similis, COUsimilis),

utramque partem, Cic: de alqa re in contra- a) col genit.: sui, Cic: Scetani, Hor.: sui dis-
rias partes, Cic: con aw. e sim., contra diss ,
similior videbatur fieri cotidie, Cic: civcs tui
Cic: varie diss., Cic: bene, accurate, Cic: in (lissimillimi, Cic p) col dat.: niliil t:im dissi-
ovv. ad hunc modum. Sali, e Curt.: hoc modo, mile quam Cotta Sulpicio, Cic: et erat huic
Sali.: assol., in disserendo mira explicatio, Cic: judicio longe dissimilis illa contcntio, Cic
disserendi subtiiitas, Cic: acumen disserendi, Y) con inter se: dissiinilos inter se, Cic: cum
Quint. inter vos in dicendo dissiniiles sitis, Cic: con
dilS'KerpO, ere, spargersi qua e là, propa- inter se e il genit., qui sunt inter se dissimiics
garsi, diffondersi, late disserpunt tremores, et aliorum, Cic. S) co» in e /'acc. aetate et :

Lucr. 6, 547. formii liaud dissimili in dominuni erat, Tac.


dÌ!S!««'rtio, ùnis, f. (2. dissero), dissoluzione ann. 2, 39. s con in e Z'abl.: bac in re una,
;

successiva, velut dissertio juris hiiniani, Liv. Hor. 5) con atque (ac), quam e et: quod non
41, 24, 10, cdiz. WeLssenborn, dubbio. est dissimile atque ire in Solonium aut An-
ditstierlo, avi, atum, are (intens. di dis- tium, Cic: nec dissimilis ibi adver>;us victos
sero n" 2). porre <jua e là q.C, svolgere, trattare quam in priores clementia Caesaris fiiit. Veli.:
eanpiamente, ragionare, disptttare, saamttitir pa- dissimilis est milituni cuisa et tua, Cic: e con
role SU q.C. fin buono e in cattivo scuso), tam...quam,p. e. quid est tam ilissimile, quam
haec et talia, Tac: de alqa re, Tac. Demostlienes et Lysias, Cic rj assol., naturae
di«isT4'io, ere, V. disicio. dissiniiles, Cic: GalHs Hisjianisque .scuti ejus-
dis<sTd?o, sèdi, sessuin, ère (dis e .sedeo), dom fonn:ie fere erant, disparos (/;; gro.i.sezza)
propr. srd'-re se pa r n tamcn te, quindi ac di'-similes (in forma) gladii, Liv.: dissiniil-
I) stendersi, spiegarsi, si toga dissidot inipar, limi motus, Cic
se la tO'ia pende in mo'ìo ineguale, Hor.: inae- di>>sTiiiilTlvr, avv. (di.'vsimilis). in modo
qualia dissident supercilia, Quint.: e cosi su- diverso, diversanten 'e, in m€tni4'rtt diverbu (contr.
percilia dissidentia {coìiir. constricta), Quint. similiter), Cornif rhet. <d a.: liaud ove non
II) esser lontano, tli.stante, distare, ?C)propr., diss.. Sali, e Geli.: band diss. col dat., Liv.
nello spazio: quantum Hypaiiis Veneto dis- 27, 48, 11.
sidet Eridano, l'rop. 1, 12, 4. non B) trasl., dÌ!>i>iTitiTSì)iMln, dtnis, f. (dissiniili.s). direr-
accordarsi, iliscordare, n) disorfg. rniim., a)ge- sitti, tti.stfotniglianzft, contrtahtiziune, differenxu,
neric, nel sentimento, nelle tendenze, non locoruni, cai.di Cic: sunimas iiabere dissimili-
843 dissimulanter dissolutìo 844
tndincs, Cic: in uno homine esse tantam dis- apta dissolvere quam dissipata connectere, Cic:
similitudinem, Nep.: hanc habet (jus civile) trasl., di oratore, in instruendo dissipatus,
ab illis rebus dissimilitudinem^ quod etc, Cic: Cic^
dissimUitudinem non nuUam habet cum alqa dissipo (dissupo), avi, atum, are (dis e
re, Cic: cum tanta sit inter oratores bonos *SÌpo), 1) gettare, spargere qua e là, dissipai-e,
dissimilitudo, Cic. disperdere, spargere, distendere, spartire, A)pro-
di^isimulanter, avv. (dissimulo), finta- pr.: scintillas, Lucr.: membra, Cic:
ossa Qui-
mente ^ disiti tnulutnnieni^y con dissi fnulazionef rini, Hor. : aliud Cic piceum per ossa
alio, :

Cic: non d., apertamente, francamente, Cic. venenum, Ov.: totis se passim castris (di fuoco),
dii«siiiiiìlaiitTa, ae, f. (dissimulo), *:««<- Liv.: passivo, dissipari rivis, dividersi in rivi
mulasione, ironia, Cic de Or. 2, 270. (di acqua), Vet. orac in Liv. B) trasl.: 1) in
<IÌ!i>!iiTiiiììÌMtio (dissimi!.), ònis, f. (dissi- gen. (contr. contrahere), discordiam, Cic: dis-
mulo), I) rendere dissimile, il rendere iri-ìco-
ti sipatum passim bellum, Liv. 2) partic, spar-
noseihile, simulazione, finzione, veste Servili in gere, disseminare, dimdgare, SCrmonem, famam,
dissimulationem sui compositus, in abito di Cic II) gettare qua e là con impeto, disper-
schiavo per non essere riconosciuto. Tao. ann. dere, sbaragliare, A)propr.: V) in gen., come
13, 25. J7) trasl.: a) co? genit. ^= occulta- t. t. milit.: hostes, Cic: phalangem, Liv.: in
mento, dissimulazione, negazioni^, bolli, .Justin.: finitimas civitates dissipari, Hirt. b. G.: exer-
vitiorum. Veli.: famae, Tac. b) dissimulazione, citus ex dissipata fuga passim reliquiae, gli.
finzione, Cio. ed a.: per dissimulationem avanzi dell'esercito sbaragliato, che si erano
(contr. aperta professione), Justin.: ira et dis- raccolti dalla fuga, Liv.: collectis ex dissipato
simulatione (ira repressa), Tac: partic: = cursu militibus, dopo che ebbe raccolto i di-
eìpwvsia (nel senso socratico), nel nascondere spersi, Liv. 2)pregn.: a.) dissipare rou«- =
il proprio pensiero, ironia, Cic Ac. 2, 15. nare,dist>'uggere,abbattere,iitQ,i\l.&m, Cic.: tecta,
Quint. 9, 1, 29. e) trascuratezza, noncuranza. Liv.: cuncta disturbare ac dissipare (di fuoco),
voluta, Plin. ep. 9, 13, 21. Cic: homo fractus et ])aene dissipatus, Cic
dÌ!i><«iniulat<ir, òris, m. (dissimulo), dissi- b) sostanze e sim., dissipare, spn-perare, scia-
mtdatore, cciatore, opis propriae, Hor.: artis, lacquare, dilapidare, rem fiimUiareiii, patrimo-
Quint.: cujus rei lubet simulator ac dissimu- nium, Cic: a raajoribus possessiones relictas
lator, abile a simulazioni e dissimulazioni disperdere ac dissipare, Cic: reliquias (le ul-
d' ogni specie . Sali. time forze) rei publicae, Cic: B) trasl.: dis-
di$<-siniulo (dissimilo), avi, atum, are, sipat Euhius curas edaces, scaccia, Hor. 2,
pì'opr. « fare, rendere diss imile
», 11, 17.^ ^ ^^
quindi I) render irriconoscibile, dissimulare, dissocialtilis, e (dissocio), I) passivo =
celare, nascondere, oceultare, canae capiUos dis- incoìnpatibile, inconciliabile, res, TaC Agr. 3.
simulant plumae, Ov. : tauro dissimulante II) attivo --- eh^ separa, che divide i paesi,
deum, Ov.: nec se dissimulat, non prende Hor. carni. 2 3, 22.
,

nessun' altra forma, nessun altro aspetto, disSWCTatlO, ònis, f. (dissocio), separazione,
Ov.: Achilles veste virum longà dissimulatus spiritus corporisque, Tac. ann. 16, 34.
erat, aveva nascosto l'uomo (si era nascosto) «lis-sttcTo, avi, atum, are, dissociare, se-
sotto abiti donneschi, Ov. II) dissimulare, purare, scompagnare, I)prOpr., ciò chc vivCl
A) = nascondere, celare, occiiltfire, negare, ta- deve vivere in società, in amicizia, per unì
cere, tener occtdto, non dare a conoscere, alqd, dato scopo, separare, dividere, homines dÌSSO-[
Cic. e Liv.: alqd silentio, Cic: nomen suum, ciati (isolati, che non vivono uniti fra loro),\
Ov.: dissimulata deam, occultando la sua di- Cic: animos civium, Nep.: amicitias, Cic: di.
vinità, Ov.: de re. Sali.: seg. dall' acc. e Z'infin., sertos a doctis, Cic: legionem a legione, divi-ì
Cic: aSSol. =
non farsi conoscere, fingere, dis- dere le cose di una legione da quella d«j
sinndare, fi.ngcre di non sapere, far il ncsci, un'altra, Tac. II)poet. trasl., di separazione
Caes. ed, a.: desine dissimulare, TibuU.: dis- locale, epperò col concetto fondamento con-]
simulandi causa, per nascondere i suoi di- servato, ni (raontes) dissocientur opaca valle,]
segni. Sali.: diss. de conjuratione. Sali. B)ge- Hor.: dissociata locis concordi pace ligavit, Ov.l
neric.:»Sf"or«re a bella posta, omettere, trascu- dissolilhllìs, e (dissolvo), dissolubile, se-\
rare, passar sopra, consonantes, non pronun- parabiie, Cic de nat. deor. 1, 20 e 3, 29.
ziare, Quint.: Acilia sine ab.solutione, sine sup- dÌ!«s)Ìluté, avv. (di.ssolutus), in modo sle-
plicio dissimulata Tac. dissimulare consu-
, : gato, trasl. I) =
àauvSixw;, senzrt coiufiun-l
latum alcjs (7a sua nomina a console), Tac. zioni, in asindeto, dicere, Cic Or. 135. II)senzaì
dÌ<ii$T|)al»ìlÌS, e (dissipo), che si disperde, energia, quindi anche neghittosamente, negli-
si dissipa, facilmente, ignis et aèr, Cic de nat. gent«niente, indolentemente , spensieratamente, I
deor.3, 31. Cic: d. decumas vendidisti fainezzo infimo),]
^
disSIftatTo, ònis, f. IJ disper-
(dissipo), Cic.
sione, dissipazione , Cic de nat deor. 1, 71 de ;
dÌS<*)(lutTo, ònis, f. (dissolvo), I) dissolu-
rep. 2, II) divisione, partizione. A) scia-
7. zione, scioglimento, separazione. A) propr.: na-
lacquo, spreco, dissipazione per vendita, prao- vigii, sfasciamento della nave, Tac: naturae,
dae, Cic, Phil. 13, 10. Jì) pa7-t.izione. ditiisione scioglimento della n. =
morte, Cic. B) trasl.:
di un concetto nelle sue parti, Cic. de or. 3, 1^ abolizione, annullamento, aln-ogazione, legum,
207. judiciorum, Cic: impeni, Tac. 2) confutazione,
dissipàlHS, a, um, part. agg. (da. dissipo), di uìi'accusa (legale) e sim., Cic. 3) manennza
dissipato, disperso, disoi-dinato, scontiesso, sle- di energia, debolezza, fiacchezza, mollezza, rilas-
gato, di discorso, oratio, Cic: cfr. facilius est satezza, animi, Cic: assai., Sen. II) cavie fi-
845 dissolutus clistincte 846

gara retar., asindeto, mancanza dì congiun- dis^SOI'S, SOrtis, non comune con olc., ab
zioni, Cic. ed a. omni milite dissors gloria, gloria non condi-
dissSIutus, a, um, part. agg. {da dis- visa dai soldati, Ov. am. 2, 12, 11.
solvo), 1) slegato, sciolto, non legato, a) gè- dis-SUadì^O, suasi, SUaSUm, ère, dissua-
neric: navigium, sfasciato, Cic. b] come 1. 1. dere, sconsigliare {'Ontr. suadere), legcm, Cic:
retor., a) =
àouvSsxOg, in asindeto, senza con- pacem, Liv.: decaptivis, Cic.:co/rinfin., Comif.
giunzioni, sost., dissolutum, i, n., l'asindeto, rhet. eQuint.:se^. dall'acc e inf. pass., Suet.:
Comif. rhet. 4, 41. ^) slegato, sconnesso, sema con ne e il cong., Gracch. fr.: assol., prò con-
armonia, Cic. or. 195. II) trasl., 1) mancale tione suadere et dissuadere, Quint.
della necessaria energia, cioè Ora trascurato, = dissuiisTo, ònis, f. (dissuadeo), dissuasione
negligente, scioperato, ora= fiacco, debole, rilas- {contr. suasio), Cic. ed a.
sato, diss. in praetermittendo, Cic: poterone dis<>uà>$«»r, òris, m. (dissuadeo), dissua-
esse in enm dissolutus, qui etc? Cic: illud con- sore, chi dissuade, sconsiglia (contr. Suasor),
sideres, ne tua liberalitas dissolutior (troppo legis,Cic: rogationis, Cic.
larga) videatur, Cic. 2) discolo, dissoluto, sre- dissuavTor, V. dissavior.
golato, licenzioso, scapestrato, sfrontato, iilius, disiiiuUo, are (intens. di dissilio), balzare,
Cic: mores, Phaedr.: diss. moruui,Eutr.: diss. saltare qua e lù, I) saltare da ogni parte, dif-
in omnem lasciviam, rotto ad ogni lascivia, fondersi, spargersi, Lucr., Verg. ed a. IIJ fen-
Eutr.: dissolutissimus hominum, Cic: est dis- dersi, spaccarsi, scuotersi COn violenza, dissul-
soluti seg. dalTinfiiì., è indizio della più turpe tant ripae, Verg. Aen. 8, 240.
dissolutezza, ecc., Cic. dis-SÌÌO, sui, Siìtum, ere, propr., separare
dÌS-<>olvO, solvi, soliitum, ere, I) sciogliere, ciò che è cucito, scucire, quindi, a) aprire,
slegare, scomporre, ciò che era legato o imito sinum, Ov. fest 1,408. h) sciogliere, rompere
insieme, K)propr.: l)m$ren., scopas.clipeum, a poco a poco, amicitias {contr. discindere), Cic.
Cic: navem, nelle sue connessure, Phae'ir.: de amie 76.
membra, slogare, Tao.: monumenta, sbaraz- distiiip..., V. dissip...
zare (da alberi cresciuti frammezzo), Sen. di<»-taede|., iìre, impers., >m secca grande-
2) partic, sciogliere, fondeie, liquefare, acs, mente, liti annoio tnoltissimo, CUm hoC ipSO
Lucr. B) trasl.: ì) in gen.: sciogliere, annullare, distaedet loqui. Ter. Phorm. 1011.
abrogare, abolire (contr. conglutinare), socie- dislantia , (disto), distanza, diffe-
ae, f.

tatem, amicitiam, Cic: leges, interdictum, renza, diversità, Cic, Quint. ed a.


Cic: regiam potestatem, Nep.: imperium (au- dis>-leii«lo, tendi, tentum e tensum, ere,
torità consolare), Lìv. 2)partic.: a) come t.t. disteiulere, stendere, allargare, IJ in gen.: ho-
retOi: acompoì-re, spezzare l'andamento ritmico,
, minem, Liv.: bra:liia, Ov.: rictum, Quint.:
l'armonia di un verso, di Itti periodo e sim., aciem, Caes. II)prejn.: A) distendere riem-
versum, Hor.:orationeii), Cic. b)(comedta>.uQ)) piendo, colmare, riempire, ubera cytiso, Verg.:
= risolvere, sciogliere una domanda 6 sim., nectare cellas (di api), Verg. B) distendere di-
captiosas interrogationes, Cic: si non poterit videndo, \) propr., come t. t. milit., separare
ratio dissolvere causam, curetc, Lucr. e) con- le forze dei nemici, tener a bada contempora-
futare, ribattere, annientare un presupposto, neamente in divcì'si punti, separare, disgiungere,
un sospetto, un'accusa e sim., crimina- copias hostium, Liv.: liostes ab apertiore loco,
tionem, Cic. : objecta, Tac : utrumque dis- Liv. 2) trasl., divideiv, separare fin cattivo
solvitur, è insostenibile , non regge , Cic. : senso), velut in duo pariter bella distenderant
II) sciogliere , A) pì'Opr. ,
scioglicì-e, rom- curas hominum, Liv. : distendit ea res animos
pere, spezzare, demolire, abbatto-e, ponteill, Samnitium, Liv.
Nep.: simulacrum Veneris, Suet.: stamina, Ti- 1. dislenlii«>, a, um, part. agg., {da di-

buU. B) trasl., \) liberare, sbrigare, disbì-igure stendo), teso, disteso, pieno di cibo e sim., di-
da un affare o difficoltà, dissolvi me, son li- stentus cena, Plin. pan.: disten tae lacte ca-
bero, me ne sono sbrigato. Ter. 2) pagare, pellae, Verg.: uber distentius, Hor.
saldare un COntO, soddisfare un debito, aes 2. dìs>leiitii<ii, a, um, part. agg. {da disti-
alienum, Cic: nomen, Cic: pecuniam alci, occupato in tante cose,
neo), diviso, distratto,
Cic: pecuniam prò bis rebus, dar danaro in cum tot tantisque negotiis distentus sit, ut
cambio di queste cose, Caes.: assol., non diss., respirare libere non possit, Cic. quoniam in- :

Cic: diss. prò sua parte, Cic Scapulis diffi- : tellego te distentissimum esse qua de Buthro-
ciliore condicione, soddisfare agli S. a condi- tiis, qua de Bruto, Cic.
zioni piuttosto gravose, Cic: in doppio senso, dis-tcrimno, avi, atum, are, separare,
qui magno in aere alieno majores etiam pos- dividere (come con una pietra di confine) ,

séssiones habent, quarum amore adducti dis- quas intervallum binas disterminat
(stellas)
solvi nullo modo possunt, no7i possono iti unum, Cic. poet.: quod (flumen) Dallas Ariosque
nessun modo liberarsene ; cioè : troppo affe- disterminat, Tac.
zionati alle loro entrate non satino rinun- dÌMtìeIi&ii, i, n. (tò Siaxi^ov), un esame-
ziarviper pagare i loro debiti, Cic Cat. 2, 18. tro ed un pentatnetro, di.itico, Suet. Caes. 51
ili<!>-«iìillll!ii, a, um, I) inarmonico, disso- e Oth. 3.
nante, confuso, clamor {contr. coiigrueiis), Liv. distillalin , distillo , are, variante di
ed dissonum quiddam canere, stonato, Cic.
a.: destillatio, dostillo ( V.).
ir. JT) trasl., discordante, differente, diverso, distinolu, avv. roHcompar. (distinctus),
tarlo, voces, Tiv.: dissonae gentes sermone et con opportuna dittinzione, distintatncnte, ordi-
moribus, Liv.: adeo nihil apud Latinos dis- natamente, con chiarezza e precisione {cOUtr.
sonum ab Eomaua re praeter auimos erat, Liv. fuse, disperse;, dicere, scribero, Cic.
847 distinctio distra ctio 848
(lislinOtYo, Òllis, f. (distinguo), Keparmiont-, occupatìone distinear, Cic: maxiniis occupatio
dii,timione, J) soggctt., 1) di Spazio : solis nibus distineri, Cic: valde esse distentum.
lunae siderumque omnium, il corso partico- Balli, in Cic. cp.
lare, Cic. de nat. deor. 2, 15. 2) intelìett., stinctum, ere {da dis e
(li<iiiiii«;iio, stinxi.
a) generic, separazione, distinzione, detertnitut- *stigo, stinguo da axl^w) propr. far dei
, ,

zione, liarum remili fa -ilis est et expedita d., Sf'gni, dei punti con uno strumento appun-
Cic: lex est justorum injustorumque d., Cic. tato; quindi I) separare, diJitinguere, segre-
h) come t. t. retor., a)ejusdem verbi cre- gare, dividere, disccrnere. A) prop)r.: vitcs SC-
brius positi d., Valternnre una medesima pa- mitis decumaiiisque. Col.: onus inclusum (la
rola in diverso caso e genere, Cic. de or. 3, <c>T«j eodemnumero,Ov. B)trasl.: Vjingen.,
20G; cfr. Quint. 9, 3, 96. ^) separazio,ve e separare, dicidere , di.tcernere, intcrvallis di-
distinzione di un concetto che appare sempre stingui, Cic: voces in partes, Cic: vera a fal-
tignale, Quint. 9, 3, 65. y) antitesi di concetti sis, Cic. : falsum vero, Hor. 2) partic. come
opposti, Quint. 9, 3, 82. 5) il. pugnantium 1. 1. gramm., nel leggere o nello scrivere, divi-
sententiarum, distinzione di pareri tra loro dere opportunamente, convenientemente SCCOndo
opposti, riin. cp. 8, 14, 6. Ili oggctt.: l)dif- il sen.so, consegni d'interpunzione ; punteg-
ferenza, varietà, modo int'Uegatui", quac .sit giare, segnar la punteggiatura, ver.SUm, Quillt.:
causarum d. et dissimilitudo, Cic: quae di- exeilipl iria, Suet.JI) meton.: A) segnare, di-
stinctio sit inter ea. quae gignantur, et inter stinguere, denotare, disegnare COU caratteri dif-
ea, quae siut semper eadeni, Cic: pnrtic., la ferenziali, jain tibi lividos distinguet autum-
differenza specifica del suono di diverse voci nus raceinos, segnando di color rosso capo,
strumenti, mettilo fmentre intervallura cor- Hor.: nigram medio frontem distinctus ab albo,
risponde alla differenza tonica nel medesimo con una macchia hianca in mezzo (dia nera
{strumento), Cic. de nat. deor. 2, 146. 2)come fronte, Ov.: malus utrum arborem siguificet,
1. 1. gramm. e retor., nella pronunzia, pausa, an hominem non bonum, apice distinguitur,
Cic de or. 3, 186. Quint. 1,5,27; 11, 3, Quint. B) ornare variamente q.c. COn q.C, va-
37 sq. (ancJie al phir.). riare, cospargere, abbellire, ornare, fregiare,
1. «liivliiicliiM, n, um part. agg. (da di- pocula ex auro, quae gemmis erant distincta
stingui'), I) oppoitiinuinente dieiso, separato, clarissiinis, Cic: gladius, cujus vagina gemmis
dijiposto, urbs delubris d. siwtiisque comniu- distinguitur, Sen.: litora distincta tectis et ur-
nibus, Cic: vitae genus d., Plin. ep.: illa (Ma- bibus, Cic: Cynosura stcllis distin<;ta, Cic: di-
cedonum) phalanx immobilis et uiiius generis, stincta radiis corona, corona di raggi, Fior.:
Eomana acie.-^ distinctior (più varia), ex plu- via illa nostra castris Threieiis distincta ac
ribus partibus constans, Liv.: trasl., dieiso, notata, occupata eguernit'i, Cic: di discorso,
distante, lonumo, riguardo al tempo, Hesiodus oratio distinguitur atque illustratur alqà re,
circa CXX annos d. ab Honicri aetate, Veli. riceve luce e splendore, Cic. C) arrecare va-
II) di discorso, disjtosto con ordine e precisione rietà, dar varietà, azione a q. C, llistoriani Va-
logica, chittro e preciso, sermo d., Quillt.: tras'., rictate locorum, Cic. : graviora opera lusibus,
di oratore, Cicero utroque distinctior, Tac riin. ep.:ab quibus utrisque variatur aliijuid,
dial. distinguitur, entrambi (ijoeti e musici) alter-
2. <li>>lincliìs, abl. n, m. (distinguo), dif- nano e tono e tempo, Cic.
ferenza, rarietù ììci Colori, distinctu pennarum, <IÌ<i>IO, are (dis e sto), IJ essere diriso, sepa-
screziatura delle penne, Tac. aiin. G. 28. rato, distante: distare, a) riguardo al lungo,
di«>tTii^o, tinùi, trntuiii, ère (dis e teneo), summa distabant, Caes.: ab alqo, Hirt.:
Ialini

IJ tenere diviso, separato, separare, dicidere, foro (dat dal foro, Hor.: urbs (Troja) quam
),

\)propr.: tigna fibulis distinentur, Caes.: duo procul ab domo, quot terras, quot maria di-
freta distinet Istlimos, Ov.: logiones distinet .stans? Liv.: sol ex aequo metà di.stabat utra-
magnum flumen, Caes.: quem Notus spatio què, Ov. b) riguardo al tcmp'>, non multum
longius annuo dulci distinet a domo, tien lon- aetate distantcs Quint. II) trasl., esser lon-
,

tano, Hor. 2) trasl a) in gcn.: duae senatum


: tano, dieerso , distinto, inter se, Cic : al) alqo,

ovv. Galbam distinebant sentcntiae, Liv. e Cic: scurrae (Jat.ì, da, ecc., Hor.: assol., no-
Tac: distineor et divellur dolore, sono tormeiv mina rerum distare voluerunt, Cic: e impers.,
tato e straziato dal dolore, Cic. h) partic, distat, coc/r, vie differenza, utrum au, Cic:
non lasciar die una cosa avvenga, ritardare, ne an, Hor.
differire, protrarre, impedire, paceiU, rem, Cic: dÌ!>-lorc|ii)^o, torsi, tortum, ère, I) vol-
Victoriam, Caes. II) impedire ad ale. di rac- gere qua e là, torcere, distorcere, eontoì-eere, OS,
cogliere le sue forze sia fìsiche clic morali e Ter.: oculos, Hor.: labra, Quint. II) meton.,
intellettuali. A) come t.t. m Hit., impedire al tormentare, torturare, Scn. C Suet. trasl.: ali- :

nemico di concentrare le SUe forze, dividere le queni, 8en.


forze, disperderle, disseminarle in piti panti «lisi orlTo, Ònis, f. (distorqueo), storcimento,
(mediante scorrerie, assalti), Cacsaris copias, contorsione, niembrurum, Cic: oris, Cels.
Caes.: Volscos, Liv.: d. regem regis (cioè di<>lorlii«>, a, uni, par;, agg. [da di.stor-
tempore du-
vires) ancipiti bello, Liv.: ne uno queo), I) storto, contraffatto, mostruoso, vultus,
plici bello IJomanac vires distinerentur, Ju- Quint.: Gallus, Cic: solos sapientes esse, si
stin. B) impedire ad (de. di concentrare le distortis.simi sint, forni osos, Cic J7) trasl. :
sue facoltà mentali, la sua attenzione, la eontortj, difettoso, nulluni (gcnus ciiuntiandi)
mente , occupare da più parti l'attenzione e de fato 16.
distortiiis, Cii\
VafiviWl di ale, distrarre, tenere occupato in «lisIrnclTo, ònis, f. (distrailo), I) separa-
più cose ale, ex eo colligere poteris, quanta zione, discordia, disaccordo, nulla CSt SOcietaS
849 distractus ditiae 850

nobis cum tyrannis, et potius summa distra- huzione, divi.<iione, Cic. ed a.: come fig. retar.,
ctio est, fra i tiranni e noi non vi nulla di è divisione di un concetto in piìt concetti simili,
comune, anzi vi è di mezzo un abisso, Cic. de Cornif. rhet. 4, 47. Cic. de or. 3, 203. II) di-
oiF. 3, 32. IIJ separazione, divisione, hlimano- visione, partizione logica , plw. in Cic. part.
rum animorum, Cic: animae corporisque, Sen. or. 7.

disiracliis, a, um,part.agg (rffr distraho), um, part. agg. (da distri-


<li*àlrìfl>utii<à, a,
disperso, sparso, diffuso, Lucr. 4, 958: dijì^ì'S., buo). ordinato, disposto, diviso convenientemente,
distratto, oceupato, tamquam distractissimus logicamente, expositio, Cic: an schema sit di-
tantorum onerum mole, Veli. 2, 114, 1. stributis subjecta ratio, Quint.
di<<-li'alio, 1raxi, tractum, ere, I) tirare dislricte, V. destricte.
gita e là, rompere, squarciare, lacerare, disper- dìslriclii>ì, a, um, part.agg. (<f« distringo),
dere, disgiungere, separare, dividere COÌl foì'za, occupato, intento a piit cose, distratto, conten-
spartire,A)propr.: \)ingen., materiam.Caes.: tione ancipiti, Cic: bellis, Nep.: districtior a
valium, Liv.: saxa, Sen.: equi.s distraili, Verg.: causis, Cic. — Anche variante di destrictus
distracta in divcrsum actis curribus membra, (V.).
Sen.: in partes duas distrahi fdi pers.J, Sen.: di-strin^o, strinxi, strictum, ere, I) tirare,
d. (alieni) comam (strappare), lumina (cavare), stendere, distendere qua e là, delle membra, €
genas (lacerare, scarnificare), Tao.: acies dis- spec. di mani e piedi, radiis rotarum districti
trahitur, si distende, o si isola, Caes.: fuga dis- pendent, Verg.: patibulo pendere districtnm,
trahit alqos, disperde, sbanda, Cic. 2)partic.: Sen.: alii alligati sunt, alii astricti, alii districti
a) come t. t. di atti pubbl. =
vendere, editare, quoque, Sen.: fig., districtus enim mihi videris
mettere all'asta, rivendere, agros, TaC.: merces, esse, come alla tortura {= in lotta con te
coemendo quaedam ^ìnris (a p)rzzo pili
.Tustin.: stesso, infra due), Cic. ep. 2, 15, 3: torquerier
caro), Suet. b) come 1. 1. gramm,., « non unire » omni sollicitudine districtum, torturato da
due parole nella pronunzia =
lasciare lo iato ogni genere di affanni, Hor. sat. 2, 8, 67.
fra due parole (nel verso, ecc.), [conir. coii- II) trasl., occupare nel medesimo tempo le
trahere voces), Cic. or. 1-52. B) trasJ., l)in forze sia fisiche che mentali di ale. in varii
gen.. distrahi in contrarias partes, esser tirato punti, e precis.: A) le forze fìsiche, partic,
in diverse parti, Cic.: e cosi distrahi in con- a) come 1. 1. milif., isolare, disgiungere, divideì-e,
trarias sententias, ondeggiare fra diversi pen- separare il nemico riguardo alle sue forze,
sieri, Cic: e sempl. distrahi, dubitare, Cic: occupare in piti jmnti: cagionare, produtve una
oratoris industriam in plura studia, distrarre, diversione e sim., Bomanos, Liv.: populatione
Cic: rem publicam, dinidere fra diversi par- maritimae orae copias regias, Liv. b) generic,
titi, Liv. e Tao. 2) pnrtic: a.)rompere, spezzare, incendiis urbem, appiccare il fuoco da tanti
sciogliere un
vincolo , una società, omneiii so- punti (che non si sa dove cominciare a spe-
cietatem Cic: concilium Boeotorum,
civitatis, gnerlo), Fior. 4, 1, 2. B) occupare %<ariamente,
Liv.: collegia (corporazioni), Suet.: e al pass, tener variamente occupato, disturbare, distrarre
pregn. dip^rs., distrahi cum alqo, venire in l'attività mentale, V attenzione, alqm (Jovem^
discordia, inimicarsi, Cic: e cos'i Pompejus votis,stancare, Plin. pin.: quem partim pu-
et Gaesar perfidia hominum distracti (inimi- blica, partim amicorum officia distringunt,
cati, venuti a contesa), Balb. in Cic. ep. b) im- Plin. ep.: distringit animum liberoruin multi-
pedire, mandare a vìioto, rendere vana lina cosa tudo, Sen.: spe, curis, labore distriugitur
intrapresa e hanc rem, Caes. b. e
s;'»i., o'i, 3. 1 , (mens), Quint.: distr. curam, (j'fttare in tor-
e) sciogliere, comporre una contesa,
decidere, mentosa, cura, Curt.
controversias Cic. e Suet. d) distraili fama,
, disllirhslllo, ònis, f. (disturbo), abbatti-
essere in cattiva fama, aver cattivo nome, TaC. mento, distruzione, Cic. de otl'. 3, 46.
ann. 3, 10. Il) .strappare, divellere a forza da fli«i-lurl>0, avi, atum, are, gettare qua e lA,
q.c. A) propr.: n\qm a complexu suorum,Cic.: disperdere, scompigliare prOCCllosamcnte, COn
alqm ab alqo, Cic. B) trasl.: 1) in gen.: a vo- violenza, I)propr.: A) in gin.: contionem,
luptate nullo modo nec divelli nec dist.!-ahi Cic: auster disturbai freta, agita, gonfia, sol-
posse fdi astr.), Cic. de fin. 1, 50. 2) partic, leva, Sen. B) pregn., sconqìiassare , abbattere,
uno da ale. ( —
dalla relaz. con ale.), aiìonta- demolire, distruggere, aedificium, tectum VÌ1-
tiare, alienare, staccare, alqm ab alqO, CicPhil. lamqne, domuiii alcjs, Cic: opera, Caes.
2, 23. //^ trasl., disturbare, iutpeilirc, sconcerttire,
<li>«-trTI>ìio, trtbui, trtbutum, ere, dividere, scompigliare, mandare a vuoto, anivullare, ren-
distribuire, spartire,Ij in gen.: copias in tres dere vano, nnptias. Ter,: soci''1atem, Cic
partes, Caes.: milites in (fra) legiones, Caes.: «IT«iyllììl»ii<i>, a, um (£ioó).XaPog), bislUabo,
tirones in orv. per numeros, arrìiolare, Plin. Quint. ed a. Gramm.
ep.: sanguinem in corpus, Cic: frumentnm ci- dTleseo, ere (dis, ditis), arricchirsi, accipe
vitatibus, somministrare, Cic: jiisti debiti so- qua ratione queas ditescere, Hor. sat. 2,5,10:
lutionem (pagamento, rimborso) in decom trasl.,partu dnlci, T,ucr. 4, 1245.
annorum pensionos (rate), Liv. II) partic., dllli^rainliToiis, a, um (SiSupaiiPixóg),
distribuire, ordinare convcnientetnente, logica- diNrambiro, pGi'lIKl. Cic. de opt, gen. 1.
mente, causim in crimen et in audaciain, Cic: d'diyi'niiiltiis, i, m. (5t0upa|ipog), diti-
partitionem, Cic. rambo, inno in stile alto e ispirato cantato da
(iìxIrTliiìli', avv. con compar., con ordine, un coro, dapprima in onore di Bacco e
logicamente, Cic. lusc. 2, 7: distributius tra- quindi anche di altre divinità, Cic ed a.
ctaro. Ci<\ d.' iiiv. 2, 177. «ITIiae, àruin, f. (dis, ricco), ricchezza. Co-
di<>li*ilMllTo, ònis, f. (distribuoj, 1) distri- mici.
851 ditio diversitas 852

(ITI IO, V. dicio. dYrilVniis, a, um (diu), che dura più a


dTlìr»!*, <ITIÌ!S!«iiiiii<i, V. 2. dis. lungo di quanto si desidera, lungo, che dura
dilis, e, V. 2. dis. a lungo, che ditra da lungo tempo, continuato,
d'Io, avi, àtum, hve (dis, ditis), m-rìeeìiire, Comici, Cic. ed a.
a) projn:: alqm, Hor., Liv. ed a.: praemiis diiìtiii«<, diuliiisTnie, V. diu.
beUi socios, Liv.: hac se occasione, Eutr. dTiiliiriiTtas àtis, f. (diuturnus), Umga
b) trasl. sermonem patrium Hor.
: urbs , : durata, liingìiezza di tempo, dinturnittì [coìltr,
triumphis ditata certissimis, Cornif. rhet. brevitas), temporis, pacis, Cic. belli, Caes.
: :

1. diii, avv. (propr. antico abl. di dies, pugnae, Caes.: rei publicae, Cic: diuturnitas
come noctu di nox), /) in senso stretto di = felicitasque militiae, lungo e fortunato servi-
giorno, per lo più coord. noctu diuque, Sali, zio militare, Eutr.: diuturnitas alcjs, longe-
fr. e Tac. II) in senso lato: A) propr., di vità, Val. Max.: assol. spesso =
possesso du-
tempo, lunyo tempo, un pezzo, a] in antitesi a raturo, Cic ed a.
ciò che d'un tratto accadde e ad una volta fu dìillurnilS, a, um (diu), di lunga durata,
fatto, un pezzo, a lungo, lungamente, contr. UnO lungo, diuturno, Cic ed a.: molestiae diutur-
tempore, Cic: contr. momento. San.: contr. niores, Cic. II) di pers.: z) riguardo all'età,
semper, Cic; contr. saepius, Suet.: satis diu, che vive a lungo, vecchio, rei, Suet.: quae nupsit,
Cic. b) ad indicare la lunrja durata del tempo, non diuturna fuit, Ov.: sit nostris diuturnior
entro cui q.c. accadde o accade gi-an tempo, , annis, Ov. b) riguardo alia potenza ed alla
lungatnente, durante molto tempo, Comici, Cic. dignità, che dura a lungo, non potes esse diu-
ed a.: unito jam diu, già da luncjo tempo, già turnus, non puoi durare a lungo, non puoi
da gran tempo, Cic: diu multumque, a lungo contare su un sicuro e durevole possesso delle
e molto, Cic; ovv. multum diuque, Cic: diu cose tue, Cic Phil. 2, 113.
mori, perire, lungamente, cioè morir a poco a diva, V. divus, a, um.
poco, Sen. e) ad indicare che è già molto d7-vai"TcO , avi, atum, are, stendere, allar-
tempo che q.c. accadde o accade, ovv. che è gare, aprire, taleas, disporre qua e là, Cato :
già passato molto tempo da che q.c. non è hominem, allargare le gambe e le braccia,
più accaduta, per lo più unito jam diu, già Cic.
da gran tempo, già da un pezzo, Cic. cl a.: nc- dl-vollo, velli, vulsum (volsum), ere,
que enim diu huc commigraverunt, non è da IJ svellere, divellere, strappare, A.)propr.: alqd,
gran tempo che. Ter. d) compar. diutius, Lucr. ed a.: manibus nodos, Verg.: suis mani-
a) nelle COmp^irazioni, pO* lungamente, più, a bus vulnus, strappar le bende alla ferita,
lungo (dove noi per lo più aggiungiamo « che Auct. b. Afr.: juvencum, fare a pezzi, Catull.:
non deve, non dovevi e sim. »), Cic. ed a. piillam mordicus agnam, Hor. B) trasl., rfissi-j
P) per diu, troppo a lungo, da troppo tempo, pare, lacerare, rompere, interrompeì-e, turbarea
Cic. eda.: paulo diutius abesse, Liv. e) superi somnos, Hor.: res copulatas, Cic: commoda ci-j
diutissime, (l>er) lunghinsimo tempo, Cic. e CaCS. vium, Cic: affinitatem, Cic: amicitiam, Sen.;
B) di spazio, largamente, estesamente,
trasl., distineor et diveller dolore sono straziato
,

Mela 1, 2, 3 (1. § 11) e altrove. muoio di dolore, Cic IT) strappare, toglievi
2. diii, abl., V. dius w" II. con violenza e sim., A) propr.: liberos a oom'|
dTiiriiiifi, a, um (dius-nus, da dies, come plexu parentum, Cic: membra ab alqo. Cica
interdius), I che dura nn giorno, ma che ranium suo trunco, Ov.: Damalin adulteroJ
ogni giorno si rinnovi, giornaliero, quotidiano, Hor. B) trasl., divelli, liberarsi risolutamenteÀ
di ogni giorno, 1) agg.: quaestus, Curt.: opus, ab otio, a voluptate, Cic.
Suet.: cibus, Liv.: victus, Suet.: aetatis fata dT-*endo, (vendTdi), vendTtum, ere, veti

diurna, di un giorno Ov. 2) sost.:


solo, dere al minuto, vendere, spacciare, bona, CiC
a)diurnum, i, n. ("jc. frumentum), razione ed a.: praedam, Liv.
giornaliera, Sen. contr. 1,1, 12; Sen. ep 80, 8. dT-verl»ero, avi, atum, are, flagellare, ba
b) diurna, òrum, n. (se acta populi), V. acta tere, percuotere, volucres auras, fendere, Verg

n" II, a, p. II) che si porta, che occorre, che ed a.


avviene, ecc., di giorno, diurno (contr. noctur- diverhiuni, li, n. (dis e verbum), diseors

nus), vestimentum [contr. nocturnum). Vari, alternato di due attori sul palco scenico, dia
fr.: labor {contr. nocturna quies), Curi.: labo- logo, greco bidXofoz, Liv. 7, 2, 10.
res diurni nocturnique, Cic: magna diurna dT»crsc (diverse), avv. (diversus), I) <

nocturnaque itinera, Caes.: non cessa vere poe- diverse parti, di qua e di là, traliere. Ter.: 6 in

tae nocturno certare mero, putere diurno, ^Joe^. diverse parti, qua e là, Auct. b. Afr.: paulo diver-
trasl. =bere giorno e notte, Hor.: e così vos sius, Sali. //) diversamente, variamente, dicere,
exemplaria Graeca nocturna versate nianu, Cic: quibus diversissime afficieb.tur, Suet.
versate diurna, attendete giorno e notte, ecc., dlvCl'sTlas, àtis, f. (diversus), I) diffe-
Hor.: lumen, luce del giorno, luce del sole, renza, divcrsiUi, divario, varietà, ciboruin,
Sen., Lucr. e Ov.: lux, luce del giorno, Lucr.: Quint.: ingeniorum, Quint.: supplicii, Tac: in
currus, carro del .sole, Ov. eloquendo est aliqua diversitas, Quint. ut :

diligi, a, um (forma arcaica epoet., parali, diversitate fdai caratteri differenziali, con-
a divus), divino, I) agg.: A) propr.: dius Fi- trassegni, segni caratteristici J noscantur,
dius, V. Fidius. B) trasl.: 1) nobile, Camilla, Tac. Il) differenza, opposizione, contraddizione,
Verg. Aeri. 11, 6-57. 2) divino, nobile, SìMime, discrepanza, naturac, Tac mira inter exerci-
:

sententia dia Catonis, Hor.: dium profundum, tulli iniperatoremque div., Tac: piirtic. con-
Ov. II) SOS'., sub diu [arcaico sub dio), « = traddizione nelle opinioni, opinioni contraddi-
cielo scopeì-to, Lucr. 4, 209. toriv, affermazioni coniiurie, tiadcutiulll, Sufit.
<?53 diversor divexo 854

diversor, òris, m. (diverto), ospite (in ex diverso legiones? Tac. P) nello Stato, faetio,
un'osteria), Cic. de inv. 2, 15. i partiti, Suet.: parim. pars, Justin., e partes,
dTversr»riuiii, li, n. (diverto), V. dever- Suet. e [contr. neutrae p.), Sen. y) dinanzi
«oriuni. ai giudici, pars, parte avversaria, Suet.: sub-
diversiis(dìvorsus), a, um, partic. agg. sellia, avversario, Quint.: sost., invidiam in

(da diverto), IJ (dis =


in diversa direzione) diversum transferre, alla parte avversaria,
volto, rivolto in direzione contraria, cioè Quint.: consistentis ex diverso patroni, Quint.:
A) po/to da due più patti, in diverse direzioni, quindi e diverso, al contrario, Suet. b) ri-
the eorre, ette va, che si muove in diverse parti, guardo all'indole e al carattere, diverso da
l'uno di qua, l'altro di Ut, 1) propr.: diversam un altro, tutt'aitro ; pregn., come sinonimo di
aciem in duas partes constituere, Caes. cfr. : Contrarius, affatto diverso, contrario, opposto,
diversa signa statuere,Liv.: diversi pugnabant, con ab e Z'abl.:
contrapposta}, in opposizione, a)
Caes.: diversi abeunt, discedunt, tendunt e haec videntur esse a proposita ratione diversa,
sim., Liv. : di luogo, ubi plures diversae se- Cic: ab bis longe diversae litterae, Sali, g) col
mitae erant, che correvano in opposte dire- dat.: diversum et buie eorum vitium, qui etc:
zioni, Liv.: diversa urbis itinera, Tao.: intens., Quint.: pri^gn., tamquam haec sententia priori
proelium, die si combatte in vari punti, diversa sit, Quint. est buie diversum vitio
:

Caes.: fuga, in diverse parti, Liv. e Curt.: vitium prope majus, Hor.: e sost., diversa prae-
sost., in diversa /"i t diverse e contrarie dire- seutibus. Veli, y) con inter e Tace. quorum :

sicmij abire, Justin.: labi, Justiu. 2) trasl., omnium dissimilis atque diversa inter se ratio
volto, rivolto, con una risoluzione o inclina- est, Quint.: pregn., diversa inter se mala, lu-

zione, a
diverse parti, perplesso, incerto, ir- xuria atque avaritia. Sali. 5) (come alius),
resoluto, variabile, incostante, metu ac libidine seg. da atque (ac) ovv. quam, diversa in hac
divorsus agebatnr, Sali. diversi fremat incon- : ac supradicta alite, Plin.: pransus quoque at-
stantia vulgi, TibuU. sost., in diversum au-
: que potus diversum valent, quam indicaiit,
ctores trahunt, utrum... aii, non sono d'ac- Quint.: e pregn., diversa, quam hostis manda-
cordo, Liv. B) volto Tun contro l'altro, cioè verat, censuit (Eegulus), Fior, e) assol.: varia
in due O pia parti separate, separato, uno qua et diversa studia et artes, Cic: diversa ac dis-
l'altro Wi, ognuno a parte, isolato, ad uno ad similis pars, Cic: oris babitu simili aut diverso,
uno, propr.: diversi audistis. Sali.: legatos
1) Quint.: ut par ingenio, ita morum diversus, di
alium ex alio diversos aggreditur, Sali. sive : un'altra indole. Ter.: contraria diversaque et
juncti unum premant, sive id diversi gerant inter se pugnantia naturae studia cupiditates-
bellum, Liv.: di luoghi, diversos inter se adi- que, Cic. diversa sibi Consilia, Caes. diversa
: :

tus habere, Cic. duo maria maxime naviga-


: duo vitia, avaritia et luxuria. Sali. : sost., dis-
tieni diversa, Cic. diversissima loca, Liv.
: similia ac diversa componitis, Sen.: diversa
2) trasl., diviso nelT i)iclinazione discorde, = (diversi interessi) induere,Tac.: e pregn., nullo
diversos iterum conjungere amantes, Prop.: in diversum auctore, per un opposto interesse,
componere diversos, Tac. Tac: in diversum mutare, cambiare ad op-
IIJ (dis =
da, lungi) allontanato da un posta opinione, Curt.: dividere bona diversis,
punto, cioè volto, rivolto ad altro punto, verso fugienda petendis, Hor.: per diversa, da ra-
un'altì-a direzioneche corre, che va verso altro
; gioni del tutto diverse, Tac.
punto, sovente con gli aVV. (dtrove, altromle, ad dTvci'tTciìluin, i, n. (diverto), variante
<dtra parte, da un altro lato, 1) propi'.: a) in di deverticulum fV.J.
ijen.: quo diversus abis? Verg.: diversi flebant dTvertìuin, variante di divortium (V.).
servi, col volto rivolto ad altra parte, Ov.: dTverlo (diverto), verti (vorti), ere, v. intr.
di luoghi, diversis a flumino regionibus (cowir. (da dis e verte [verte]), volgersi dalla parte op-
rectà fluminis regione), Caes.: erat iter a pro- posta, scostarsi, pa7-tir!,i, andarsene, congedarsi,
posito diversum (in opposta direzione), Caes. separarsi, dello scolaro chc lascia là scuola
b) pregn.: a) verso una direzione del tutto (per seguire altra via), a scola et a magistris,
opposta, posto da parte, fuori di mano, fuori Suet. vit. Persii extr. (dalteijferschcid,pag.75,
di strada, appart<ito, isolato, discosto, rimoto, ritenuto spurioj. —
Sovente variante di de-
regio a se diversa, Liv. arva diversa Aetnae,
: vertit (V.).
<)v. diversa provinciae pars, Plin. ep. colunt
: : dlvus, vttis, compar. divilior, -Tu»,
l'abitanoj discreti ac diversi, Tac. sost., di- : genit. òris, superi. dTvitissiiiiii!!», a, um,
verso terrarum distineri, es.ser trattenuto in ricco, IJ propr. (contr. pauper, mcndicus):
lontani paesi, Tac. ^) rivolto in un'altra, cioh a) di perS; Cic. ed a.: ex pauperrimo dives
opposta direzione, che. si trova, corre in direziono factus est, Cic. coU'ahl., agris, Hor. bubus,
: :

contraria, opposta; opposto, contrario, equi in Ov. col genit., pecoris, Verg.: armenti, Ov.:
:

diversum iter concitati, Liv.: anguli ma- sost., ricco (contr. pauper), Plaut., Sen. ed a.
xime intcr se diversi, Cic: terrae, quas duo b) di e. inan.: ille fluens dives septena per
diversa maria
amplectuntur, Liv.: diver.sas ostia Nilus (ricco d'acqua), Ov. co?rabl., :

1percurrens luna fenestras, Prop. sost., in di- : terra dives amomo, Ov. IIJ trasl., ricco =i
i
versa, Tac: per diveisum ire, Tac: ex diverso, 1) (che contiene o dice molto), epistnla, Ov.:
\dalla parte opposta, Veli., ovv. da opposta, spes, Hor.: lingui, lingua eloquente, faconda,
.diversa direzione, Curt.: e diverso hcstibus, Hor. vena, Hor. inde ille lentior et divitior
: :

\di fronte ai nemici, iwaiìn. 2) trasl.: a) che fluxit dithyrambus, Cic. 2) costoso, splendido,
\itm di fronte come avversario, da avversario, prezioso, ricco, di molto prezzo, raniUS, Verg.:
Ix) in campo =
nemico, acies, Tac. Armenia : culi US, Ov.
I
iiversis praesidiis vacua, Tac: sost., (juas enim dlVCKO, avi, are (dis e VeXO), maltrattando.
855 divido divinus 856

muì menando, lacerare di qua e di Ut, trasl. ^= cialm. di confini, duae graudes fretoque di-
una conn O pfrs. generic muUrntt-are, tnal- visae insulae, Mela: exiguo divisa freto Asia,
i mudi,
tnenare,t.oi inentareq.C. OVl'. ale. in tutti Liv. Galles ab Aquitanis Garunma dividit,
:

agros civiurn optimoniin, Cic: niatreni, Suct. Caes.: arx ab urbe muro tantum ac fossa di-
ditulo, visi, visuni, ere {da dis e dal visa, Liv. iì-etuu), quo ab Sicilia dividimur,
:

tennYTD, donde anche \iàaxis), IJ spezzare, Liv.: di per s., dividor (ab uxore) haud aliter,
dividere, separare, t<igUaie un tuttO nelle Sue. quam si etc, Ov.: quem maestum patria Ar-
parti, A) propir., 1) in (jen.: si onine animai dea longe dividit, tien lungi d/illa patria,
secari ac dividi potest, Cic. : panem gladio, Verg. Pj della divisione di una moltitudine,
Curt.: alqm medium securi, Hor.; perrumpere di una classe di persone, turbidos, Tac se- :

et dividere aera, Cic: con ogg. astr., fig., nos niores a junioribus, Cic. b) trasl., dividere, se-
alio mentes, alio divisimus aures, volgemmo parare, disgiungere, ilistlnyuere, tempora CUra-
qia la mente, là T udito, CatuU.: animum rum remissionumque, Tac. : dignitatem ordi-
nunc huc celerem, nunc dividit illuc, il suo num, stabilire una. differenza nel grado delle
animo ondeggia agitato ora a questo, ora dignità, Tac: defensionem, separare la pro-
a quel pensiero, Verg. 2) pregn. diridere , , pria difesa (da quella del marito), Tac: a
distiuygere, abbattere, annientare, rTluros,Verg.: consciis amicos, Curt. legem bonam a malo, :

fig., con ogg. astr., separare ^


annientare, Cic. B) pregn. (=
distinguere n" II) fare
nostrum consensuni, Hor.: ir.ini,Hor. B) trasl.: che q.C. spicchi, far risaltare, abbellire, ornare,
tagliare a j>ezzi, separare, dividere :^(renlmeììte gemma, fulvum quae dividit aurum, l'oì'O in
idealni.) distribuire, ripartire, a) truppe: cai è incastrata, Verg. Aen. 10, 134.
copias suas, Caes.: cohortes tripartito, Caos.: (IT%hIuii<«, a, Um (divido), IJ diriso, sepa-
copias cum alqo, Curi. exercitum in duas
: rato, staccato. Hor., Val. Max. ed a.: aqua, che
partes, Caes. b) un luogo: Gallia est omnis si diride in due bracci, Ov.: fec dividuom (di-
divisa in partes tres, Caes.: liic (vicus) in duas vidiloper metà), Ter. II) divisibile {contr.ìa-
partes flumine divideretur, Caes.: e pregn., dividuus).Cic. denat. deor. 3, 29; Tim. 7. §21.
dividere in due parti, tagliare, solcare, Himera dTvmalTo, onis, f. (divino), IJ divinazione,
amnis, qui ferme insulam dividit, Liv. e) come
t. t. gramm., verba, dividere le parole (in

sillabe), Suet. Naevii Punicum bellum in se-


:
dono della profezia, presentimento, ispirazione,
Cic. ed a. II) come t. t. legale., ricognizione,
indagine, di quale fra pia competenti debba
i
ptem libros, dividere, Suet. d) un tempo, essere accusatore in una data causa, Cic. ad
annum ex aequo, Ov. e) dividere, separare una Q. fr. 3, 2, 1. Cael. in Cic ep. 8, 8, 'ò:plur.,
moltitudine m/iarf/, populum in duas partes, Quint. 3, 10, 3.
Cic: e così sempl., divisum senatuni, diviso in divine, avv (divinus), I) divinando, indo-
partiti, Caes. f) logicam. e retor., dividere, vinando, Cic. de div. 124. IIJ divinamente
1 ,

disporre, distribuire, bona tripertito, Cic. ge- : =^ magnificamente, « meraviglia, jjerfettamente,


nus universum in species certas, Cic: hoc non Ciò. ed a.
est dividere (dividere), sed frangere (spezzare). dTvTiiiliìs , atis, f. (divinus), I) divinità,
Cic g) come t. t. di attipubbh, sententiam, natura, essenza divina, Cic cda.: div. dei, Sen.:
porre fin senatoj ai votii vari punti di una della divinità di Eomolo, Liv. II) trasl.:
proposta, Cic. ed a. 2) separando, diridere — A) natura divina {contr. humauitas), divinita-
distribuire, assegnare, a) generic: agrum, bona tis auctores, Cie. : divinitatis cujusdam esse
viritini, Cic: urbem, la città (= lo spazio di (contr. humanitatis cujusdam
B)«c- esse), Cic.
essa) secondo un piano, Liv.: omnia cocta in criienza di un oratore maestria insupera- =
reliquum corpus, Cic: agros viritim civibus, bile, divina, assol., ovv. loquendi Cic. : in ,

Cic: thesauros singulis, Sali.: divisae arbori -


causis, Cic. quanta d. illa (memoriae), Quint.
:

bus patriae (suo terreno), Verg. pecuniam : diiTiiTtus, avv. (divinus), I) da nio, dai
Inter se, Liv.: praedam per milites, Liv.: prae- cielo, Cic ed a. IIJ trasl.: A) per vago presen-

mia cum alqo, Ov.: cum esuriente panem suura, timento, per ispirazione divina, Cic. e Suct.
Sen.: trasl., partes (parti), Suet. : belli ratio- B) divinamente := .straordinariamente, a perfe-
nem, Caes.: sic inter eos res publica divisa est, zione, a meraviglia, egregiamente, dieta OVV.
ut etc, Eutr. div. haec ovv. omnia tempori-
: scripta, Cic: loqui, Cic.
bus (secondo il tempo), Ter. e Justin.: ea divTno, avi, atum, are (divinus), divinare,
divisa hoc modo. Sali, b) distribuire, dividere aver un'ispirazione, indovinare , presagire, pre-
una ìnoìtitudine in più luoghi, ci|uitatum in sentire, profetare, boc,Cic: de tali exitu, Nep.:
omnes partes, Caes.: Eomanos in custodiam coli acc. e Z'infin., Cic: s^g. da prop. relat.
civitatium, Liv.: in hiberna exercitum Magne- [con quid), Cic: assol., quìddam praesentiens
siam et Tralles, Liv.: conjuratos municipatim, atque divinans, una certa qual facoltà profe-
Suet.: copias hieiiiatum, distribuire nei quar- tica, Cic: hoc erat, hoc, animo quod divinante
tieri invernali, Nep. e) porre in vendita, ven- timebam, Ov.: non divinavi, Curt.
dere, aunim promercale per Italiam provin- dTvTiiii<«, a, um
(divus), I) dlvhu>, di Dio.
ciasque, Suet.: ad licitatiouern praedam, porre (die appartiene a Dio, che procede da IHo), Cic:
alT incanto, Snet. à) poet. =
jisXi^siv. (dter- scelera, contro gli Dei, Liv.: jura, leggi divine,
nure sulla lira, imbelli cithara carmina, cantar cioè naturali, Cic: res divina, sacrifizio, Cic:
sulla, ecc., Hur. carni. 1, 1.5, 1-5. IIJ .separare res divinae, riti religiosi, Cic. e Caes.: ma an-
due cose intere fra loro, staccare, dividere, che = cose naturali, cioè Dio, mondo e quanto
A)ingen.: ,\)propr.: a.) di sep'irazionc nello vi si riferisce il « mondo fisico » (contr. res
,

spazio, tota cervice descctA, divisa a corpore huniauae, morale), Cic; e « diritto natu- =
capita, Liv.: di separazione di un luogo, spe- rale » (contr. res humanae, diritto positivo).
857 divisio do 858

Cic.: divinum quiddam, qurtlcosa di divino, dìviil;;aiu>!> (divolgàtu.'!), a, uro, part. agg.
Eutr.: sost., divina et (atque) humana, Sali.: (da il.wÀg >j, IJ reso pubblico ^^ uguale, co-
divina huinanaque, Liv. //) trasl. A) pieno : mune, magistratus levissiuius et di\ul.^atissi-
della tlicitiitit, ispiralo, profetivu, a) agg., mens, lilUS, Cic. ep. 10, 26, 2. II) generalmente noto,

Cic: spiritus, Quùit.: instiiictus, Curt.: cum rfa-«<</«fo, gloria, Lucr. 6, 8: iieutr. plur. sosf.,

illepotius divinus iami, pieno di ispirazione, divulgata, dicerie, Tac. ann. 4, 11.
profeta, Xep.: poet. col genif., avis divina im- dT%iil^o (divolgo), avi, atum, are (dis e
brium, Hor. divina futuri scuteiitia, Hor.: di
: Vulg(J ovv. volgo), IJ rendi-r voljare, abbondar^,
poeti, ecc., inuaguto dal Dio, ispirato, poéta, dare a tutti, ad Omnium libidines cs.se divulga-
Verg.: vates, H.jr. b) sost., divinus, i, m., veg- tum, Cic. post red. in sen. 11. II) divulgare,
gente, indovino, profeta, Cic. in senso ed a.: pubblicare, render noto, librum, Cic: rem Ser-
cattivo ^= visionario, giocoliere, interprete moniLus, Cic.
di sogni, Hor. B divino, simile a «<» J>io, a) ce-
) dTvulitTo, ònis, f. (divello), separazione,
leste , sublime, singolare, raro, struordinario, distacco, prima famUiarium, Sen. ep. 93, 15.
meraviglioso e sim., divinus ilio vir, Cic: divina dlvus, a, um (da deus, come Bbioc, da Bsóg),
studia, le più nobili fra le occupazioni, Cic: divino, di natura divina, I) agg.: diva pareUS,
Tiihil ratione di\inius, Cic: dona divinissinia, Verg.: Illa diva, Ov. II) sost.: A) divus, i, m.
Cic. b) simile a un Dio illustre, augusto, im- = = deus, Dio, Liv.: divi, gli Dei, Cic: parim.
periale, mens, Eutr. praef.: donius, Phaedr. 5, diva, ae, f. =dea, x>ea, Verg.: all'epoca imper.
7, 38. divus .solo degli imperatori divinizzati dopo
^ _
divisto , onis , f. (divido), IJ divisione, la lorj morte, divus Julius (Caesar), Suet.
a) generic: orbis terrae, Sali. : divisio regni B) divuni, i, n., ciclo libero, scoperto, sub divo
inter fratres, Justin.: si divisio fieret, Justin. {come sub Jove), Cic. ed a.: sub divum rapere,
b) come t. t. filos. e retor., ripartizione, distri- Hor.
buzione, Cic. ed a. II) divisione, distribuzione, dò, dodi, datura, dare, I) dare, porgere
ripartizione, praediorum, Veli.: divisiones agro- (contr. ac ipere, ricevere, reddere, rendere,
rum, Tao. remittere, rimandare, rimettere, adiinere, to-
di Vl!»ur, òris, m. (divido), divisore == distri- gliere, ferre, riportare, auferre, togliere via,
butore, regni inter tilios (regis), Eutr. 4, 11. detrahere, levar via, eripere, strappare, po-
Par tic, a.) ripnrtitoi-c, distributore dei Campi Ji^alqd: h.) propr.: \)dare la
scere, esigere),
fra i coloni, Cic Phil. 20 e 11, 13. b) distri-
5, mano O con la mano, porgere, offrire, presen-
butore, dispensatore dei doni nclV elezione dei tare, stendere, recure, consegnare, dare (alci)
candidati, Cic I. Verr. 22 ed altr., Suet. manum, Ov. Quint.: dare dextram, Nep.:
e
Aug. 8. alci asseni, Phaedr.: (alci) librum, Hor. e Nep.:
1. dTvTsus, a, uni, part. agg. con compar. (alci) viaticuui, Plaut. e Plin. ep.: pretium de-
(da divido), diviso, spartito, Lucr. 4, 958. dit. Cui dedit "? per quem dcdit? unde aut
2. dTvTsus, dat. lii, m. (divido), il dividere, quantum dedit ? Cic: alci per fenestram gla-
divisione, facilis divisui, facilmente divisibile, dium , Nep. praemium prò pittate Cic.
: , :

Liv.: divisui esse, esser diviso, Liv. dextram fidei suae pignus fcome pegno), Curt.:
dT\ìliae, aruni, f. (dives), ricchezza, I) pabula utilitatis euruni praemia (come pr.)
propr., in denaro e oggetti preziosi, Cic. ed a.: causa, Lucr.: merccs (come ricompensnj mihi
templum inclutum iixitus, per doni ed oggetti gloria detur, Ov.: alci librum ad alqm perfe-
preziosi, Liv.: deniite divitias, collane, orec- renduni dare, Cic: saepe ferenda dedit blaudis
chini, Ov.: poet , di abbondanza d'acqua di sua verba tabellis, commise, Ov.: quid do col
un fiume, Ov. IIj trasl.: ingenii, fecondi ita, ne e il cong., che dar i, perchè non, ecc., Sen.
Cic: verborum ubertas ac divitiae, copia, contr. 9, 3 (26). § Il e 12.
Quint.: homo doctus semper in se divitias ha- Partic: a) come dono o dote, dare, eon.ie-
bet, Phaedr. gnare, donare, regalare, largire, offrire , dare
l>T%ftduruiii, i, n., capitale dei Galli Me- donum, Ter. e Cic: alci alqd dono. Ter. e Nep.:
diomatrici nella Gallia Belgica, ora Metz. (alci) munus, Verg. ed a.: dotes. Nep.: si suum
divolsus, y. divello. munus qui dedissent (i donatori) adiniere vel-
dTioi'liuiii, ti, n. (diverto ovv. diverto), lent, Liv.: alci canem munus (come d.J, Ov.:
il sepcu-arsi, duC divcrSC di-
l'allontanarsi p'2r alqd (alci) doteni (^come dote), Comici: alci
rezioni, I) di luoghi: 1) il punto in cuiwia alqd doti (//* dote), Nep.: maestas munus in
strada o tm fiume si divide in due diversi exsequias, Tibull.: quod praesons tamquam in
rami, bivio, bifm-canvnta di due Strade, di un nianus datur jucuudius est, » doni che quasi
eorso d'acqua, con/imnte, divortia nota, Verg.: ci vengono dati in mano, Cic: ass il., prìor ad
itinerum, Liv.: aquarum, fluminum, Cic. 2) il dandum qui est, Ter.: partic. sost., a.) dans,
punto in cui due regioni o due paesi si divi- antis, m., donatore, Hor. ep. 2, 1, 246. P data,
dono, linea di roiifim-, conjini; aitissiuiuni In- ùrum, n., doni, regali, Fiop. 3, 15, 6. Ov. met.
ter Europani Asianique divoitium, dell'Elle- 6, 463.
sponto, Tac ann. 12, C3. II)di pers.: l)la se- b) offerte, doni votivi, vittime, ecc., ai Mani,
parazione di due coniugi, divorzio, sepetrazione, agli Dei, ad alcuno
in genere, donare, offrire,
dlTortiuni facere cum alqo nvv. cum alqa, se- consccrare, dedicare, presentare, a) Cigli Dci,
pararsi da, ecc., Cic. ed a. 2) rottura, separa- munern, Ov.: .\polliiii dunuiii, Ne)).: alci tem-
etone , di persone uìtite strettnmcnte come plum, Ov.: alci victiraani, porcam, Ov.: exta
amanti, Plaut. e Cic: di parenti, in genere, deo, Ov.: exta perperam, Liv.: Oceano liba-
fra di loro, Cic mcnta, Justin. ^)ai Mani e ai morti, infcrias
dlvorlo, V. diverto. luauibus, Ov. e Suet.: germauae justa ante
859 do do 860

suae, Ov. y) a<^ «'e.: alci lacrimam ovv. lacri- munus (gladiatorium),F. munus:
ludos, Suet.:
inas, Ov.: o quantum patriae sanguinis ille fabulam, rappresentare, Ter. e Cic: così pure
dedit! Ov. Monandri Phasnia, Ter.
e) dare lettere, ecc. ad ale., eprecis.: a) con- n) dare un Colpo cagionare una ferita
,

segtuire, u]]idare, dare (perchè sieno recapi- [contr. accipere, ferre), (alci) vulnus, vulnera,
tate), litteriis ove. epistulam alci, Cic: alci lìt- Ov. ed a.
teras ad alqm, Cic: erit cotidie cui des, trove- o) abbandonare, lasciare, dare in preda al-
rai ogni giorno a chi affidarle Cic. p) dare , cunché ad una cosa, ventis colla comasque,
ad ale. = recapitare, vonsegiuire, rimettere ad Verg.: undis latus (di nave), Verg.: telo pectus
ale, alci litteras, Cic: epistulam, Nep. y) (di inermum, Yeig.: partic. vela dare ventis, Verg.
chi scrive lettere), scìteere, spedire, inviare, ed a.
tres epistulae eodem abs te datae tempore, p) dare, portare, porre, gettare VCrSO qualche
Cic: litteras Trallibus (di mezzo ai T., dal luogo, a) con avv., scripta foras, pubblicare,
paese dei T.), Cic: ut quo dem (dove indiriz- Cic. ep.: alqd praeceps [fig. =^ porre in peri-
zare) posthac litteras sciam, Cic: ante lucem colo, famam), Tac: retro capillos, Ov.: arida
Vni. Kal. litteras ad alqm, Cic: data pridie circum nutrimenta, Veg.: d. pessum, V. pes-
Kal. Decembr., Cic. SUm. p) col dat., gettare su q.c. OVV. in q.c.,
d) denaro, ecc. (e trasl.^^ewa) dare, pagare, vagae arenae ossibus particulam, Hor.: ignibus
saldare, sborsare per alc. q.c, a) propr. : ista, Prop.: ora =
de^jorre in q.c, corpus tu-
symbtìlam, Ter.: aes ed aera, Hor. e Ov.: pecu- mulo, Ov.: ora =; gettare, porre q.c. in at-
niam, Cic. decies centena buie parco, Hor.:
: torno a q.c, brachia collo, Verg.: alci rei frenos
buie aliquid paulum prae manu, Ter.: die (fig.), Liv.: pietà carinae vela fpoet. == issare le
quid vis dari tibi in manum ? Ter.: alci ma- vele), Ov. y) con prep.: aa) con in ovv. circum
gnam pecuniam mutuain, Cic: omnia ex sua ovv. coti super e Tace, funera in altos rogos,
re familiari, Nep.: partic. sost., data, òrum, n., Ov.: pleraque secum in profundum, far preci-
apesa, tiscita (contr. accepta entrata), ut par
, pitare, trascinare, Curt.; Tyrias circum ìllota
sit rati acceptorum et datorum, Cic. de amie
) toralia vestes, stendere attorno, Hor. PP) con
58. P) trasl., pena e sim., pagare, dare poena.s, ad e Tace, ad intortos brachia funes, stendere,
scontare, pagare la pena, esser punito [contr. tendere a, ecc., Ov.
poenas accipere, far pagare, punire), Cic ed q) con acc. predic dell'agg. = dare, offrire
a.: d. daiunum, V. damnum. q.c così e così, saepe dabis nudum latus, Tibull.
e) una materia, dare, fornire, soìninini- 2) fare, dare un segnale, un segno, segnare
strare, volucres meUa daturae, Ov.: et laxas con la mano, con uno strumento da fiato o
scombris saepe dabunt (Volusi annales) tuaicas altrimenti, V. signum, indicium, nota.
(per involgere), Catull.: fig., materiam (fo- 3) offrire, presentare la gola, la nUCa, il
mite) dare invidiae, Cic. collo, jugulum (alci), Cic: alci cervices, Cic:
f) come t. t. di atti pubbl., consegnare iil cervicem ad ictum alcjs, Veli.: cervices crudeli-
giudice le tavolette, distribuire ai giudici, giu- tati nefariae, fig. =
piegarsi ovv. umiliarsi
dicare, votare, dare, tabellam dare de alqo, Cic: sotto, ecc., Cic. partic, come t. t. milit. e
:

alci dare in judicando litteram salutarem ovv. trasl., terga dare, voltar le spalle, darsi alla
tristem [una tavoletta con A =
absolvo, o con fuga, V. tergum.
C = condemno), Cic. •i) dare, offrire la bocca, Ufi bocìo, dare (alci)
g) come del giuoco della dama o scac-
t. t. oscula, Ov.: basia mille, Catull.: alci savium,
chi, dare calculum, muovere un pezzo (contr. Comici e Cic.
reducere, ritirarlo), Cic. fr. e Quint. B) trasl.: 1) dare, conceilerf, offrire, accor-
h) presentare un nCCUSa, denunciare, dare dare, pì-opoì-re, assegnare, a) gerieric: da, nate,
libelluiii, V. libellus. petenti, quod etc, Verg.: dare alci somnum
auriga) rallentare, abban-
i) (di cavaliere, fdel lavoro), Ov.: (alci) quietem, Cic. e Curt.:
donare (contr. premere), lora, Verg.: frena, tres horas exercitui ad quietem, Caes.: alci
Ov.: laxas habenas, rallentare le redini, Verg. vitam, Cic: dare beneficia (contr. reddere ovv.
k) apparecchiare, porre, presentare, portare, accipere), Cic. e Sali.: alci civitatem (diritto di
mettere in tavola, partem ceteram (camium) cittadinanza). Veli.: nomen alci, Hor.: alci
mensis, Ov.: alci turdum, Hor.: assol., « sume, rei, Liv.: servis libertatem, Justin.: alci caelum,
catelle », negat; si non des, optat, Hor. Ov. e Curt.: aditum ad caelum, Cic: alci vieto-
1 ) dare, offrire nutrimento, ecc. per nu- riam, Liv.: alci laetitiam, Cic. alci veniani,
:

trimento, a) generic, alimenta lactis puero, V. venia: datum hoc nostro generi est, ut etc,
Ov.: e (trasl.) alimenta igni, Curt.: de mensa è proprio di noi che, ecc.. Liv. 10, 28, 13:
sua ossa, Phaedr.: coZrinfin., alci dare bibere, seg.dalVinfin., Prop. 3, 11, 64. Ov. met. 14,
Liv., e alqd dare bibere. Ter. p) medicine e 696: Partic. sost., dans, antis, m., donatore
sim., presentare, porgere, dare, abrotonum (contr. accipiens, chi riceve), Liv. 35, 42, 14.
aegro, Hor.: alci potionem, Quint.: alci medi- h) partic: a.) di divinità: date quae pre-
canientum, Cels. ed a.: alci medicamentum in- cani ur tempore sacro, Hor.: hoc tantum boni,
noxium bibendum, Sen.: patri soporem, Nep.: quod vobis a dis imniortalibus oblatum et da-
alci venenum, Curt. tura est, Cic: d. alci augurium, Ov.: nobis
m) un pranzo, un banchetto, dare, oppa- victoriam, Liv.: seg. dairinùn., Lucr. 3, 1028.
reccliiave, jjreparare, ordiìutre, offrire, alci CC- Verg. Aen. 1, 79. Hor. sat. 2, 3, 191. Ov. met.
nani. Comici, Cic. ed a.: alci epuluin, Cic. ed 1, 486. Plin. ep. 6, 16, 3: con ut e il cong.,
a.: (quindi (laMS e\m\\\ra, F anfitrione, Sen.): Liv. 1, 19, 3; 1, 54, 5; 30, 12, 12: con ne«
(alci) prandium, Cic ed a.: exsequias, Ov.: il cong., Ov. met. 12, 202 e 206.
861 do do 862

p) del destino, ecc., Cinarae breves annos coZTinfin., Hor. ep. 1, 16, 61 dare (alci), con:

fata (leJerunt; Hor.: ea fato quodam data nobis ut e il cong., Cic. Ac. 1, 24; ad Att. 14, 13,
sors est, ut etc, Liv. seg. dalVinhn., Ov. met.
: litt.A, § 3. Liv. 41, 8, 9. Tac. ann. 3, 69: e
7, 692 e 14, 843: della Parca, Hor. carni. 2, datur, è concesso, è lecito, .si può, si deve, col-
16,39: con ut e il comj., Prop. 2. 1, 17. Z'infin., Verg. Aen. 1, 409 fed altri poeti),
Plin. ep. 8, 18, 5: assoh, sat patriaePriamoque Quint. 10, 7, 22. Plin. ep. 1, 10, 5. Tac. ann.
datum est, fu lasciato, concesso, a, ecc., Verg.: 3, 67; con ut e il cong., Tac ann. 2, 53 ed a.;
sat fatis Venerique datum, Verg. con ne e il cong., Tac 3, 23.

Y) della, natura, «croidare, concedere, dare, 8) alci col dat. predic. (a o come), a.<ìse-
oculos natura nobis ad motus animorum decla- gnare, ascrivere, attribuire, nelle frasi laudi,
randos dedit, Cie.rillisniajorem natura modum vitio,crimini dare ovv. dari, V. laus, vitium,
dedit, bis breve pondus, Hor.: pennis non ho- crimen.
mini datis, Hor.: S3g. daWinfin.. Lucr. 4, 875. 9 un oggetto, abbandonare, lasciare, esporre,
Plin. ep. 3, 1, 1 cfr. Hor. ep. 1, 1, 32.
;
dare in xn'eda, urbeiii excidio ac ruinis, Liv.:
2) un ufficio, un incarico, una carica, ecc., captum oppidum praedae, Liv.: alia oblivioni
dare, affidare, assegnare, consegnare, concedere, aut neglegentiae, Liv.
a) un affare, un incarico, dare alci negotium, 10) con in ovv. ad e Tace, presentare,
V. negotium; alci mandata, V. mandatum; portare, condurre, collocare in un dato po-
e sempl. datum (fu dato incarico) posthac sto,alqd in conspectum, esporre alla vista,
C. Cassio scff. dalVinfin., Tac. ann. 12, 11. Curt. : alqd ad populi partes farne parte, ,

b) una carica e sim., dare alci potestatem, im- Cic


periuni, legationem e sim., V. patestas e così 11) coZ puTtic. perf. gerundivo predic.,
via: dare alci fasces, Cic. e Hor.: alci summara dare, abbandonare, lasciare, concedere, Caere in-
imperii, Nep.: alci regnum, Eutr.: alci dia- tactum inviolatumque crimine belli hospitio
dema, Curt. Vestalium cultisque diis darent, Liv.: d. vi-
3) un luogo, un tempo, assegnare, stabilire, neas colendas, Eutr.: diripiendam urbem, Cic:
fissare nd alc, alci sedem inter infuros, Suet.: id alci cogitandum, dare a pensare, Cic: li-
al i locum in theatro, Suet.: eum locum col- brum ipsi legendura, Nep.
loquio, Liv.: mille pedes in fronte, trecentos in Ili) alqm {anche corpus, membra, animum):
agrum, Hor.: requiem modumque voce remis, k)propr.: 1) in gen., dare, cedere, hanc mi in
ordinare, Ov.: reliquum noctis utrimque quieti manutn dat, mette la mano sua nella mia,
datum, Liv. Ter. Andr. 297: alqm dare mancipio, V. man-
4) offrire q.C, a.) porgere, presentare, prac- cipium.
clare convenit,aut da melius, Cic: accipio quod 2) poruire in un dato luogo, alqm in hanc
datur, Cic. abbandonare, ultionem privato
P) domum,Ter.: ovv. incatenare, legare in un dato
odio magis quam publicae vindictae, Veli. 2, luogo, col dat., catenis fatale monstrum, Hor.:
7,6. mollibus ora Capistris, Verg.: ovv. immergere,
5) tempo, studio, ecc., in una cosa, impie- in fluvios gelidos ardentia morbo membra,
gare, dedicare, consacrare, rivolgere, a.) col dat.: Luor.: ovv. gettare, abbandonare, distendere in
corpori omne tempus, Cic: noctem somno, Ov.: un dato luogo, mierore dari in lectutn, Lucr.:
aestivos menses reliquos rei militari, Cic: stu- dare alqm ad terram, Plaut. e Suet.: alqm
diis annos septem, Hor.: epartic, operam dare in terram, Lucr.: dare alqm praecipitem , V.
col dat., V. opera, p) con ad o in e Z'acc, ali- praeceps.
quid temparis ad ludum aetatis, Cic: plus in 3) dare alc. ad altri in qualche qualità ,
hoc studii, Quint. a) dare =. aggiungere, vatcm, Hor.: duoS Col-
6) concedere =
ttecordure, acconsentire, per- legas, Nep.: comites, Curt.: obsides (alci),
tnettere , accondiscendere, secondare, aderire, Caes.: dare arbitrum,Cic.: judicem,praedem,
a) generic: id gratiae, Liv.: id misericordiae, testem, vadem, V. jiidex, praes, testis, vas:
Cic: id precibus Artabani, Tac.:aliquid famae, alci successorem Suet.
, alqm alci in consi-
:

Hor.: multa famae, Sen. b) come 1. 1. fìlosof, Hum, Nep.: dabo cui credas, Tac: con dop-
concedere, ammettere, SÌ das hoc, Hor.: id quo- pio acc. (uno come ecc.), alqm comitem ,
,

que damus et libenter quidem, Cic: da su- Curt.: alqm arbitrum inter etc, Cic obsidem :

premum temp-ns, poni, ammetti, Cic.icoll'acc. filiuin, Eutr.: alqm alci successorem, Suet. e
e Z'infin., Cic Ac. 2, 50 ; de fin. 2, 86 ; Verr. Justiu.: e all'ahì. assol., con doppio abl., dato
3, 218. Lucr. 3, 539. Hor. sat. 1, 4, 39: col- adjutore Pharnabazo, Nep. h)dare, concedere,
Tut e il cong., Quint. 12, 1, 43. e) come 1. 1. accordare , affidare, confutare, alci COgnatoS
di atti pubblici, di decreti, accordare, pcrmet,- (della natura), Hor.: natam
ovv. filiam ge-
tere,concedere, dari alci senatum. Sali, ed a. : nero, Verg. e Ov.: epoet., fìdibus divos pueros-
alci contionem, Cic. alci pacem, Liv. ed a. : que deoruin, Hor.: con doppio acc. (alc. come);
foedus et amicitiam, Sali.: alci indutias, Liv. alci alqm virum (per marito), Ter.: alqm alci
d) in signif. osceno, con acc. gener., Catull. socerum, Ov.: col supino in um, dare alqam
110, 4. Cic. fr. in Suet. Caes. 49 ; a.ssol., Prop. alci nuptum, dare in moglie ad aie, Comici,
3, 13, 13. Nep. ed a.: e alqm alci col gerundivo, dilace-
7) concedere =lasciare, abbandonare, cedere, ran la feris dabor alitibusque, Catull.: exsuli-
dare, offrire, permettere, accoì'dare, dare loCUm, busne datur ducenda (viene data da condurre
spatium, viam e sim., dare otium, tempus e in patria come mogliej Teucris'? Verg.: pa-
sim., dare copiam, p.)testatem, facultatein, oc- rim. con dopp. acc, equites pignora (come
casioiicin. optiouem e sim., dare usum, usuram, ostaggi) pacis custodiendos Luceriam, Liv.
V. tutti questi sostantivi: quindi dare alci 4) dare ad alc. =
porre sopra alc, al eo-
863 do do se-i

ntrtnriodi alc, Albanis regeni, Eutr.: Orienti Plin. ep.: se fugac (darsi alla fugaj, Cic: sese
Caesarem, Eutr.: con dopp. acc. (alc. come), in l'ug.ira, darsela a gambe, Cic.
treoentos exsules ju lices rectoresque civitati, .^) darsi, abbandonarsi a q.C, Speci il mente
Justin.: al passivo con dopp. nom., leviter aduna relazione, enti are, insinuarsi in q.c,
armatis dux (come capii.) datus est Mullinus, familiariter se in eoruni sermonem insinuare
Curt. ac dare, Tic: bene pcnitus in istias familiari-
B)trasl.: 1) in ima data condizione, rela- tatem sese dare, Cic.
zione, dare, eoncfilere, abhnndonare, alqm ia 6) darsi, abbandonarsi, dedicarsi a q.C, ado-
adoptioneni dare in adozione, Quint. in
, : pei-ar.si, attendere a q.C, 0.) Col dat., SO labori

adoptionem ovv. in tàiniliam alcjs dari, essere (!t itiueribus, Cic: se voluptatibus, Cic: se
adottato da ale, Veli.: alqam in matrimoniuni, historiae, Cic: se buie generi litterarum, Cic:
dare, concedere ovv. offrire in moglie, Caes. .«e auctoritati senatus, cercar di promuoìiere,

e Liv. favorire l'autorità del Semto, Cic: se totos


2) poffare, ridurre uno in triste condizione, libidinibus, Cic. p) con in Tace, in eam exer-
i-

alqm in pracceps, Liv. citatiouem ita se studiose, ut etc, Cic. y) con


3) gettare, piombare alc. in Una COndiz. fi- ad e Vacc, se ad avv-ràsEig, Cic: partic con
sica morule, animum in luctus, Ov.: alqm ad e l'acc del gcruiuìio e del gerundivo, se
ad lauguorem, Comici. ad docendum, Cic: se ad defendendos homi-
4) abbandonare ale. od UnO StatO, placido nes, Cic.
sua corpora somno, Ov.: caput et ceterum 7) dare se con acc. predic, a.) di un sost.,
truncum sepulturae, sepelìire, Suet. darsi, abbandonarsi a, ecc, teiueritatis me Om-
5) gettare, abbandoitare, dare in preda, esporre nium potius sociuni (a comp ) qnam unius pru-
ad uno Stato ; al passivo =
toccare in sorte, dentiae dedi, Liv. jì) di xin sgg., mostrarsi,
esser devoluto, alqm exitio, Lucr. e Ov.: alqm dare se facileni. Ter.: se alci placidum, Ov.
morti, Hor. : alqm leto, Verg. e Ov.: (leto 8) dare se con aw., a) di pers., comportarsi,
datus, anche Cic. de legg. 2, 22 nello stile regolarsi, mostrarsi in questO od in quel modo,
arcaico delle leggi), con ad e Vacc, alqm miruin ni ego me turpiter liodic bic dabo, mi
ad injurias alcjs, Cic. comprometto. Ter.: usque quaque, inquis, se
6) costringere uno ad Una COSU, obbligare, Domitii male dant, hanno la disdetta, ci por-
V. deditio, fuga. tano sventura, Casi, in Cic. cp. b) die inan.,
IV) dure se (e al passivo dari), di pers. e presentarsi, offrirsi, darsi, ut Se initia dederint
di e. inan., k)propr.: \) darsi, offrirsi alla perscribas, Cic: onmibus nobis ut res dant
portata di alc. O di q.C, mostrarsi, presen- sese, ita etc, Ter.: multa adeo gelida melius
tarsi in q. luogo, det mihi se, mi si presenti, se nocte dedère, si fanno a preferenza, Verg.
si avvicini, Ov.: mi ipsum jam dudum opta- V) dare, entette.re. A) propr.: 1) versare,
bam dare pepalo
te dari, d'incontrarti, Ter.: spargere, castum cruorem, Ov. e cosi lacri-
:

se et coronae, Cic: non aequo dare se campo, ma», versare l., piangere, Ov.: ore colores, ra-
non presentarsi in campo aperto, a battaglia diare, ì-i^plendere, Verg.: di e. inan., ara da-
campale, Verg.: spuiiiantem dari votis optat bat fumos, faceva salire, Ov.
di^mm, si avvicini, venga a tiro, Verg.: con 2) <lare, emettere SUOni parole, a) mandare,
in e Tace, se dare alci ovv. dari alci in con- innalzare, alzare, far risonare, modulare, sonum,
spectum, V. conspectus: se in medias acies, Verg.: sonitum, Lucr. e Ov.: fragorem, Ov.:
entrar in mezzo all' esercito, Verg.: con acc. clamorem, Verg.: Phrygios modos, Ov.
predio., da mihi te talem, mostramiti tale, b) parole, aì-ticolare, pronunziare, profei-ire,
Ov. met. 3, 295. far sentire, lingua vix tales icto dedit aere vo-
2) offrirsi, presentarsi, gettarsi, abbandotiarsi, ces, articolò così da essere appena sentite
con avv., se intro, Cic: se super (se. in ignem), queste parole, 0\.: talia dieta dal at (dediti,
Verg.: dari alci obviara, incontrare. Ter. hac faceva sentire, pi>'onH)iziava,\eig.: e cos'i
se foris (di e. inan.), Lucr.: sese fluvio, Verg.: haec dieta dabat, Liv.
e (fig.) se civilibus fluctibus, Nep.: se in viam, 3) esprimere a parole, a) dire, dichiarare,
Ciò: alqm ovv. se praecipitem, V. praeceps : notare, indicate, mostrare, nominare, riferire,
dare se (alci) obvium
e dari obvium, V. obvius. narrare, ipsa quod res dcilit ac docuit nos,
3) darsi a) attiv., di pers., prender
a q.C, Lucr.: cum auctoribus hoc dedi, quibus dL-
parte a q.C, dare se convivio, Suet.: se haec gnius credi est, Liv.: unum da mihi ex orato-
in bella, Verg. ^)passiv., di navi, dare se ribus illis, qui dicat etc, Cic: scg. da prop.
vento, abbandonarsi al vento, Caes. relat., sed tamen iste qui deus àt, da nabis,
B) trasl., dare se, l) darsi, sottomettersi, ar- Verg.: nunc quam ob rem has partes didicerim,
rendersi, si dant se, se si arrendono, se cedono, paucis dabo, Ter.: datur, col nom. e V infin.,
Cic. de or. 2, 187. Acnt'as eripni.'<--e datur, Ov. fast. 6, 434 M.
2) mostrarsi, offrirsi, pi-esentarsi, darsi, di h) estendere, propagare oralmente, llic pruno
e. inan., quocumque tempore se dabuut vires, sensim temptantium animos sermo per totam
Verg.: uni se ex Sabinis fors dare visa est pri- civitatem est datus, Liv. 2, 2, 4.
vato Consilio imperii recuperandi, Liv. e) oralmente, dui e, pronunziare, insegnare,

3) darsi, abbandonarsi ad alc, unirsi COn consilium, fides, jus, lex, responsum, tcstimo-
ale, se alci. Cornici, Cic. ed a.: con acc. pre- nium. —
quindi come 1. 1., a) un oracolo, un
dic. del gerundivo, demus nos huic excolendos responso, dare, pronunziare, SOrtem, Ov. 6
(da istruire), Cic. Suet.: data dictio erat, caveret etc, Liv.:
4) dar.ii, abbandonarsi ad UnO StatO, ad Una pregn., data fata, il destino segnato (dalTora-
condizione, dare se sonmo, Cic: se quieti, coloj, Verg. Aen. 1, 382. P) come 1. 1. ginrid.,
865 doceo doctrina 866

dare alci diem, concedere uìia dilazione, Plin. litiam. Sali, doctus iter melius, Hor.: pauca
fr.:

.ep.:dare litt-iii secandum alqm, Cic. e I-iv.: e docendus eris,Ov. e) de alqa re, a) alqm da
così sewplic. dare secun^um alqm, decidere alqa re, p. es. senatum docerent de caede fra-
favorevolmente, sentenziare in favore, Sen. tris, SaU. P) alqd de a'.qa re, p. es. quod (ciò

rhet. ed a. •() come t. t. di affari, dare ratio- che) de lacu Albano docuisset (Vejens vatici-
nem, V. ratio. nans), Liv. y) scmpl. de alqa re, p. es. quis
d) come t. t. milit. e uffic, aimumiare, no- euim de isto genere non docuitV Cic. d)alqm,
ti/ìcare, far ìioto, uomen dare, arruolarsi, di seg. daprop. relat., doceant eum, qui vir Sex.
soldati per la milizia, Cic. ed a., di nuovi co- Eoscius fuerit, Cic: docti quomodo apud Ma-
loni, Liv., e ad altri servizi, Tac. rium verba facerent, Sali.: esempì, docere quid
4) generando, dm- fum-i, produrre, a) trarlo- faciendum fugiendumque sit, Cic e) seg. dal-

-Tire, a) di esseri anim., a.oi.) eas. anim.: gami- T infìn. ovv. dall' acc. e Tinfin., alqm sapere,
nani partu prolem, Verg.: liberos, Catull.: pro- Cic: docui per litteras id nec opus esse nec
geniem vitiosiorem, Hor. fi?) oyg. inan., pio- fieri posse, Cic: Drappes, quem captum esse a

durre, far nascere, far aoìgcre, non luillUin GX Caninio docui, Hirt. b. G.: al passivo, pueri
fulgore, sed ex fumo lucem, Hor. art. poet. aequitatem defendere docentui', Cic: cithari-
143. ^) di e. inan., produi-re, generare, far zare doctus est a Dionysio, Nep.: docta psal-
«oì-yere, far nascere, terra fabas tantum dura- lere et saltare, Sali.: miscere coetus histrionali
que farra dabat, Ov.: cum segctes occat tibi studio doctus, Tac f) assol., homines dum
mox frumenta daturas, Hor. docent, discunt,Sen.: cum doceo atqueexplano,
b) fare, formare, a) in SCUSO Stretto : CU- CLc: sicut supra docuimus, ]^ep.: studio diceudi
neum, Verg.: sinuin in medio, Liv. locum, : et docendi , Cic. : homo minus aptus ad
far luogo, dar luogo, Ov.: viam alci, cedere il docendum , ^joco attoad insegnare Cic. ,

passo, far largo, Liv. e Curt. p> in senso lato, IIJ purtic: A) come 1. 1. della drammatica, d.
circoscrivendo, aa) ccm ogg., che contengono fabulain, iiuegnare un dramma per rappresen-
il concetto di movimento, fare, produrre, dare tarlo sulla scena, rappresentare, porre, mettere
motus, V. motus: d. cursum in niedios, sca- in scena, Cic. ed a. B) come 1. 1. di atti pubhl.,
gliarsi, Verg.: amplexus ovv. coniplexus d., istruire, informare ulC. fun aVVOCatO, un giu-
abbracci rsi, alci, abbracciare uno,0\.: d. dice, un patrono, un'autorità e sim.J dello
saltum, ^'. saltus. ^^)col partic. perf., jani hoc stato di una causa, alqm causam, Cic: alqni
tibi iiiventum dabo, Ter.: sic stratas Icgiones de causa, Cic: judices de injuriis, Cic: sena-
Latinorum dabo, quemadmodum etc, così an- tum de caede fratris Sali. C) pregn., inse-
,

nienterò, Liv.: tu mea dextra bello defensum gnare =:= far il tnuestro, fur lezioni, mercede,
dabit, ti difendirà in guerra, Verg.: hanc Cic: apud alqm, Cic: Eomae, Sen. ihet.: pe-
mactatam victimam legatorum manibus dabo, regre, Suet.: Latine, Suet.
immolerò, Liv. yt) col gerundivo, ego mecum doclinilusi, li, m. (5&X[j.iog), docmio, piede,
hostium legiones mactaudas Telluri et diis ma- il cui schema sarebbe ---«-', Cic. e Quint.
nibus dabo, immolerò quali vittime, ecc., Liv. dficTlis, e (doceo), cUe si può istruire,
S6) con agg. predic, alterum geminata Victo- I) docile, arrendevole, addomesUcaOUe, che im-
ria ferocem in certanien tertium dabat, Liv. para presto, a) di stjgg. unim.: judex due, Cic,
Bj trasl.: 1) dare, offrh-e se Messo, come, ecc., docilior, Quint. belua, Cic: equorum genus,
:

dare documentum, exeinplum, cxperimentum, Liv. : alqm docilem f iCere, Cic. con ad e :

specimen, V. 2) dai-e
ivi. , recare , produ)-re, Tace, ad hanc disciplinam, Cic: coW abl., lu-
creare, ispirare, infondere, animus (Coraggio), sciniae Gracco seraione, Plin.: poet. col genit.,
Ov.: spiritus, Liv.: vires, V. vis: spem, V. spes: modoruni, pravi, Hor.: coirinfin., equus doci-
SUSpicionem, V. SUspicio. 3) portare, cagionare, lis ire viam qua monstret eques, Hor. b) trasl.,

fare, occasionare, eccitare, arrecare, alci tussim, di e. inan., ingenium, Xep.: sollertia, Phaedr.:
Catull. : risus, risus jocosque, dar materia CapiUi, Ov. II) facilmente apprensibile, facile
di, ecc., Hor.: alci soiiinuni, Hor.: daninum, ad impararsi, docilcs USUS, Prop. 4, 2, 63.
maluni, ruinam, stragem, finem e sim. (V.). «IScìiìla^, àt's, f. (docìl's), a) docUiUi, atti-
4) fare, causare, CoW inhn., dat posse moveri, tudine, capacità, Cic: ingenii, Nep.: d. ad om-
Ov. met. 11, /77. ues fere tuiu belli tum pacis artes, Suet. b) (con
(loceo. docili, doctum, ere (DOC-eo, caur o senza animi) mitezza, docilità inorale, Eutr.
Sativo di DIC-SCO, cioè disco), insegnare, am- 10, 6 e 7.
maestrare, erudire, istriiiie, mostrare, indicare, doelu, avv. (doctus), dottanu-nt«, abiltnent*.
I) in gen., costruito, a)coZ/'acc., %]à\i\m, p.es. saggiamente, docte et delicate. Poeta in Cic:
javentutym, adulesc.ntulos, Cic: e alqm alqà luttari doctius, Hor.: litteris Graecis atque
re,p. es. alqm fidibus (a suoìuir la etra), Cic: Latinis juxta atque doctissime (a fondo) eru-
alqm equo armisque, a cavalcare e a tirar di ditus. Sali.
scherma, Liv.: uljin Latine, Plin. ep.: al pas- «locliir, oris, m. (doceo), dottore, maestro,
sivo, fas est et ab hoste doceri, ricevere am- gladiiilorum, m(u:stro di scherma, Val. Max.:
maestranuinti , Ov. : uti doctus erat. Sali. liberalium artium, Suet.: ejusdem sapientiac,
P) alqd.p. es.j US civile, Cic: omnia. Ter.: falces, Cic: palaestrici doctores, Quint.
qnas iidcm captivi docuerant Caes. b) con , doL'lrina, ae, f. (doceo;, I) dottrina, istru-
doppio acc, p. es. alqm artem, litteras, Cic: zione, ammaei>tran»ento, Cic. ed a. 11) mclon.:
pueros dementa, Hor.: al passivo coIVacc. A) oggcit., sapere, dottrina, scienza, erudizione,
della cosa, p. es. liaec ab bis docebaatur, Cic. e</ a.: plur., doctr'mntì, dottrine filosofiche,
Caes.: at Illa multo optuma rei publicae do- Nep. B) Soggett., prìncipH, ntassime acijtiistata
ctus som, liostem ferirò etc, Sali.: doctus mi- colla Jiloao/ia, Nep. Att. 17. 3.

Georges-C al onghi, DLiionario latino-italiano. 28


867 dootns Dolops 868
ilo<>tn<i, a, um, part. agg. (do. doceo), «»«- n)»lal»olln, ae, m., nome di tma famiglia
inaestrato (UMa acnoìa o dall'espei-iema, dotto, romiHu della gens Cornelia, di cui il più, noto
perito, per istruz. acuta, I) in senso stretto è P. Cornelius Dolabella, genero di Cicerone.
{contr. indoctus), a) dipers.: docta puolla, fan- dAlahr», ae, f. (dulo), strumento da taglio
nulla che canta ed ha conoscenza della poesia, con lungo munico, accetta, piccone, nciire, Liv.
TibuU.: virgines doctae, 3Iuse, CatnW.: docta
le ed a.
civitas (di Siracusa), Cic: doctus homo o vir, <liil(*nler, aw. con compar. (dolco), con
un pensatore e dotto formato dall' istruzione dolore, dolententente, tristantente, con trùitezzu,
{greco aocpóg), Cic: adulescens doctissiraus, Cic ed a.
Cic. (alplur. anche sost.sempl. docti, ùrum, m., llTlleO, dolui, doMùrUS, ère, sentir dolore,
uomini di coltura scientifica, teoretica, uomini I) del corpo, delle membra dolere, far male, =
di scienza), Cic: così anche doctissiiiii [contr. pe.s, oculi, caput, latera, pulmones dolent, Cic:
indoctissimi), Cic: coìVa.h\., ctGraecis ìitteris dolent alci oculi, Caid. in Cic. ep. auriculac :

et Latinis, Cic: col genit., fandi, Verg.: col- collectà sorde dolentes, Hor. II) moralm.: a) di
/'acc, dulces modos, Hor.: con in e l'abl., in pa- pers, -^ sentir dolore, a/}ligt/er.fi, provar dolore,
rum ftiusto cannine docta, Ov.: con ad e Tace, rattristarsi, eCC , contpiatif/eì'e, coinmiserare,
Carmine ab omni ad delinquendum doctior esse compassionare ale. q.c. (contr. gaudere ),
potest, Ov.: co/rinfin., tibiis canere, Tac: ten- laude aliena, Cic. rapto Ganymede, Ov.: ca-
:

dere sagittaSjHor. b) trasl., di e. inan., ciò che sum alcjs, Cic: alqm, Cic: de alqo, Cic, ovv.
risulta dalV istruzione e dalla coltura, carmi- de alqa re, Cic: prò alqa re e prò alqo, Sali, e
na, Tibull.r labor, occupazione dotta, Phaedr.: Sen.: ex alqa re e ex alqo, Caes. e Veli.: in alqa
doctissimae voces Pjthagoreorum, Cic: doctis- re, Cic. ed Eutr. id propter quod dolet, Cic:
:

simi libri, Quint. doctissimi sermones, Cic.


: seg. dall' infin., vinci, Hor. seg. daU'acc. e :

II) in senso la to, dotto, perito, esperto, eriulito, Z'infin., Cic. e Caes.: quod (che, perchè), Caes.:
numquam accedo, quin abs te abscedara doctior, con quia, Luccej. in Cic. ep.: con si, Hor.: as-
Ter.: con ad e Face, doctus ad malitiam, Ter.: soL, Ter., Sali, ed a. b) di e. inan. fare, =
trasl., di e. inan., manus, Ov.: falx, Prop. cagionare doloì'e, recare dispiacere, addolorare,
ddciiinen, mtnis, n. (doceo) = documen- dolere, frigida dolet me aura, Prop.: dolet di-
tum (V.J, Lucr. 6, 392. ctum, Ter.: tibi dolebit, Caecil. com. fr.: me
«lìtrìinientuiii, i, n. (doceo), tutto ciò me- hoc delictum admisisse in me, id mihi vehe-
diante cui si può vedere, apprendere q.c. e ra- inenter dolet. Ter.: impers., cui dolet, memi-
gionarne, doi-iiiiiento, indizio, enetnpio, ìiwdello, nit, Cic: dolet mihi, quod tu nunc stomacha-
prova, testimonianza, ainnwnizione, d. periculi, ris, Brut, in Cic. ep.

Liv.: documento esse, Liv.: alci documentum «lolìiiluiii, i, n. (dimin. di dolium), boui-
esse e alcjs rei documentum esse (di pers. e ceila, Liv. ed a.
e. inan.), Cic, Liv. ed a.: documentum alcjs rei dólTuni, Ti, (^dapprima di crtsta,
n., botte
dare, Liv. ed a.: dare documenta sui (di sé), pili tardi di legno in queste si lasciava fer-
;

Curt.: documentum dare coira.cc. e Tinfin., mentare e depositare per più mesi il vino
Liv.: documenta dare sej. da prop. relat., Cic. prima di porlo nelle anfore), vinarium, Cato,
e Liv. picatum fictile. Col.: dolium a fundo pertusum,
liódóna, ae, f. (AwSo'ivv]), città dei Mo- Liv.: musto dolia ipsa rumpuntur, Sen.: de
lossi in Epiro pressomonte Tomaro, fa-
il dolio liaurire, spillare dalla botte fil vino an-
mosa pur il jnà antico oracolo dei Greci in cor giovane), Cic.
ima foresta sacra (di qucrcie), dove i sacer- L <ir»lo, a^i, atum, are, con uno strumento
i^oti {'Ls.XXol) davano i responsi ora secondo da taglio, lavo-rare, sgrossare, asciare, robur,
lo stormire delle quercie sacre, ora secondo Cic: stipes falce dolatus, Prop. trasl., alcjs
lo squillo dei bronzei cimbali mossi dal vento; caput lumbosque saligno fuste , bastonare ,.

secondo il Pouqueville presso l'odierna Pro- Hor.: historiam, sgrossare [contr. perpolire),
F.kynisis. — Meton.: a) il siero bosco di Do- Cic. de or. 3, 54.
dona, Verg. gè. 1, 149. b) i sacerdoti di Do- 2. dftlo ovv. dulon, òuis, m. (òóXwv),
di, na, Nep. Lj's. 3, 2. — Beriv.: A) lìo- I) una lunga o breve asta con una punta di
<lónac'ii<«, a, um (AwStovalog), di Dodona, e ferro che forse poteva chiudersi nel bastone
poet. =
i^pirotico, B) ll«><l»iiis, nTdis, acc. come in un fodero, una specie di storco, spun-
ntJa. voc. ni, f. Aidòwvìj), dodonco. tone, Verg. Aen. 7, G64 specie di stiletto,
:

tlitirtuts, aiitis, m.. Ire quarti ovv. nove /ìoreMo, «)C»vZj(co, Suet. CI. 13; Dom. 17: trasl.,
dodicesimi (unciae) dell'us rom., a) come som- delpungicjlionc della mosca [che con iattanza
ma di danaro, ex dodrantc alqm hereJem fa- essa chiama dolo), Phaedr. 3, 6, 3. IIJ la
rere ovv. instituere, Nep. e Suet. b) come mi- più piccola vela della nave sulla parte an-
sura, di superficie, acdificii, Cic: jugeri, Liv. teriore, trinchetto, usata quando spira vento
i;) come misura di lunghezza, tre quarti di favorevole, Liv. 36. 44, 3 e 45, 1.
pieiie,qninqne pedcs et (lodrans, Suet. Aug. 79. Ilitlops, lupis, m. (\ÓXo']>), Dulope,plur.
4li»(irsintitrTii«>, a, iim (dodransi, dodran- lli[>lo|»es, pum, m. (AóXoksj), Jtoiopi, po-
uirio, tabulae d., stahilit' secondo la lex Va- tente popolo della Tessaglia, nei poemi Ome-
leria feneratoi'ia [nelle quali i debiti furono rici; situato 23;r.s>.Y) al fiume Eiiipeo, più.
ridotti a '/i, cosicché andavano p'rduti i tardi al Pindo e in Epiro; un ramo dei me-
^7,). Cic Fout. 2. desimi si trovava pure nclV isola di Scira
«loXIMa^ niiitis, n. (5ÓY|AK), doyma, tnuH- nel mare Egeo, ed rrano famosi come pirati.
Hnia, dottrina filosofica [lai. jmro docrctum — Dcriv.: l>oloi»in, ae, f. (AoXovtia), 2'««»»
ovv. dopo Ait(j. placitum), Cic. ed a. dei Dolopi»
869 dolor dominium 870

dSliir, Òris, m. (doleo), dolore, doglia, sen- batur. Tao. IT) trasl., proprio, patrio, natio,
susione dolorosa, I) fisic., COrporis, Cic: to- intimo, di) del proprio paese (cowir. extern us,
tius corporis dolores,Cic: d. capitis, Lucr. e peregrinus, alienigena), res. Veli, e Curt.:
Quint.: pedum, articulorum, Cic: laterum, sermo, lingua patria, Curt.: belluni, Cic: co-
Hor.: e dolore laborare, avere i dolori del piae rei frumentariae, provvigioni che dà la
parto, Ter. II) spirit. con o senza animi; patria, Caes.: insidiae, Cic: crudelitas, contro
tlolore, affanno, dispiacere, angoscia, cruccio e i concittadini, Cic: testes, Cic: hostis, nel
sim. {contr. gaudium, voluptasj, \)propr.: proprio campo {contr. extemus), Curt.: do-
1) in gen.: dolor conjugis amissae (per la per- mestico (nella sua patria) summo genere erat,
dita della moglie), Ov.: repulsae, Caes.: dolor Nep. b) intimo =
clve è nel petto, che sta a

ex civibus amissis, Liv.: d. muliebris, Liv.: cuore, carissimo, Cic RoSC. Am. 67.
libar, liberior, libero sfogo del dolore, libera doiliTcilìuni, ìi, n. (donius), atritanione,
manifestazione del dolore dclVanimo, Ter. e sogyioi-no, dimora, I) propr.: aliud domici

Curt.: dolorem accipere alqà re e ex alqa re, Uuni, alias sedes petere, Caes.: domicilium
Cic: dolorem suscipere, Cic: dolorem capere collocare, Cic, ovv. constituere in alqo loco,
in, ab ed ex alqa re, Cic: dolorem haurire, Nep. II) trasl.: imperii, di Roma, Cic: su-
Cic: in dolore esse, Cic: dolorem alci &cere perbiae, Cic: huic verbo (fideliter) proprium
ovv. efficere ovv. dare ove. afferre, Cic: do- domicilium est in officio, significato proprio,
lorem commovere, Cic: dolorem abicere ow. Cic.
deponere, Cic: hoc est inibì dolori, Cic. 2) par- «liiinìlia, ae, f. (dominus), signora, padrona
tic.: a) rammarico, disgusto, ajjlizione, quo do- di casa, massaia, I) propr. e trasl., A) prOpr.,
lore incensus, Nep.: quasi oblitteratà jam do- Comici, Yerg. ed a. B) trasl., signora, pa-
ioris memoria, Suet.: specialm. doioì-i, tormenti, droìui, sovrana, ;i)di divinità, p. es. di Venere,
pene amorose, cruccio, auuire2,zu, stizza, rabbia, Ov.: di Cibele, Verg. b) di dame della casa
rovello che deriva dalTira, collera, smania, imperiale, Suet. e) di amanti, Tibull. ed altri
Cic ed a.: quo dolore exarsit, Caes. B) meton.: poeti. IIJ trasl., signora, regina, sit sane FofS
1) oggetto che può cngionare tristezza o do- d. campi, Cic: justitia d. virtutum, Cic.
lore, Ov.: esse dolor \)itest, piuij arrecar do- doiiiTnan*», antis, part. agg. (dominor),
lore, Prop. 2)2« retorica ^tiocGoc, espi-essioìie domitutnte, Lucr. 8, 397 ; 6, 238. — sost., do-
ptiteUca, commovente, pietosa, tono commovente, minans, dominante =
principe, signore dispo-
Cic^ tico, Tac ann. 14, 56 e (al plur.) Auct. b. Al.

dolóse, avv. (dolosus), con inganno, con 32, 3. Tac_hist. 4, 74.


furberia, Cic. de off. 3, 61. doillTliatiO, Ònis, f. (dominor), domina-
d»l5sUS, a, um (dolus), astuto, fraudolento, di Un SOÌO, dominio, po-
zione, parttC. sigiurria
fallace, mulier, Hor.: consilium, Cic: cinis testà suprema, acquistata in uno stato prima
(perchè nasconde il fuoco), Hor. quindiper lo più = dispotismo, tirannide,
libero,
diiiuSf i, m., astuzia, ingantw, e precis.: tirannìa,come T'jpavvig {contr. servitus, servi-
I) dolus malus come t. t. legale azione = tium, libertas), uuius, monarchia, Cic: Cin-
contraria alle leggi, e che l'autore sapeva nae, Cic; crudelis, Cic: regia vostra d. (dispo-
tale, azione eattiva, frode, truffa, Ter. e Cic tismo) in judiciis et in omni re publica, Cic:
II) pregn.: A) frode, inganno, truffa, perfiditi, in vos e in vobis. Sali, fi: : meton., dominazione
malizia, Cic ed a.: per Jolum atque insidias, ^=^signore. Fior. I, 24, 3: plur., Tac. ann. 13,
Caes. B) meton.. strutnento di frode, iiutidia, 1. —
- trasl., dominatio regnumque judiciorum

tnezzo d'inganno, delle reti, Ov. hai. 26: sub- (sopra i g.), Cic: ne (fortuna) magnam nimis
terranei doli, Fior. 1, 12, 9. in nos habeat dominationem, Cornif. rhet.: ra-
diiniàbilis, e (domo), domabile, Hor. e Ov. tionis in (sopra) libidinem firma et moderata
diinicHtTcatini, avv. (doraesticus) , per d., Cic.
opera di domestici, Suet. Caes. 26. doinìiialdr,òris, m. (dominor), signore,
d<(nieSlìCU$i, a, uni (domus), I) che ap- dominatore, signoreggiatore, Cic de nat. deor.
partiene, alla easa^ alla famiglia, domestico, fa- 2,4.
migliare , della famiglia , proprio , personale diiiiiTnati'ix, tncis, f. {femm. di domi-
{contr. publicus. forensis, alienus), parietes, nator), dominatrice, sigiurra, caeca ac temeraria
Cic: clades, Liv.: luctus, Cic: officia, chiusi doniinatrix animi cupiditas, Cic. de inv. 1, 2.
nella cerchia della famiglia, Cic: res, averi doniinatù«>, us, m. (dominor), domina-
privati, Phaedr.: e res (plur.), a/fari, cure zione, parlic. di un solo, signoria, dinpottsnw,
private, Cic: vestis {c(/ntr. forensis), Suet.: supremazia, tirannide, Cic (anrlie al plur.J:
tenipus, occupato in casa {contr. forense), doiiiinatuin imperio tenere, reggere, governare
Cic: judicium, l'opinione dei suoi, Caes.: con fermezza, Nep.: dominatuni occupare, Cic:
esempla, dedotti dai propri discorsi {contr. trasl., col genit. sogg., cupiditatum, Cic: col
aliena vel Latina), o della propria esperienza, genit. ogg., omnium rerum (sopra ogni cosa)
Cic. poet., domesticus otior, tn casa, Hor.:
: pott'stas doiuinatusque, Cic.
quindi homo d., Cic. e sost., sempl. dome- driiiiìiiTcìis, a, uni (dominus), del padrone,
sticus, Ov., amico di casa, famigliare : e cos'i che appiirtit-nc al padrotui, palatuIU, Sen. : li-

plur sost. domestici, òruin, m., i membri della bido, Seii. rhet.
famifjlia, qitelli di casa, Cic, Liv. ed a.: ovv. doillìllilllll, ti, n. (dominus), signoria,
i domestici, Suet.: mn qui tunc domesticus I) in istretto senso, dominio sopra q.r. come
(fra le truppe private dell'imperatore) mili- proprietà, possesso, proprietà, diritto di pro-
tabat, Eutr.: sost.. domestica, òruni, n., vita prietà, diritto reale, reruui, Val. Max.: rer. m
privata, di famiglia, uec douiesticis abstiiie- suaruin, Voli.: propiium in rebus suis domi-

871 dominor doinus 872


nium habere, Sen. II) in senso lato, 1)«- um, di nomisiano, October, come mese in cui
gn(/ria sopra q.c. come dominatore fpadronej, nacque Domiziano, Suet.
a) dominio, signorìa del potente (re, ecc.), BliiniìHus, a, ura, nome di una gens
novum aucupantes dominium, Sen. b) trasl., plebea rom. coi due rami dei Calvini e
,

signoria, dominio fiopra q.c. Omnia ista, in degli Ahenobarbi. Partic. noti sono: Cn. Do-
qua dominium casus exercet, Sen.: societas illi mitius Calvinus, 695 di R. (59 av. Cr.) tri-
dominium omnium animalium dedit, Sen.: buno della plebe, 696 f58) pretore, 701 (53)
quindi jdur. nieton. =
dominKtoro, signore, console. Cn. Dom. Ahenobarbus, console 6o2
dominia impotentissima, Sen. vit. beat. 4, 4. (122) e. come tale vincitore degli Allobrogi, se-
2) convito, festino, dominia vostra, Cic. Verr. vero censore 639(115) Cn. Dom. Ahenobarbus
3, 9. coìne tribuno della plebe 650 (104), autore
diiimnor, atus sum, ari (dominus), I) esser della lex Domitia de sacerdotiisC^Jer la quale-gli
signore, dominare, signoreggiare, padroneggiare, uffici sacerdotali dovevano essere conferiti
aver dominio, Alexandriac, Cic.: in urbe, Verg.: dal popolo o meglio da 17 tribù a sorte); come
in Italia, Veli.: Carthagine, Liv.: sumnià arce, censore, autore di im editto contro le scuole
Verg.: in suos, Cic: in adversarios, Liv.: do- di retorica. \t. Domitius Ahenobarbus, console
minans in nobis deus, Cic: in capite fortu- 700 (54), partigiano e generale di Pompeo
nisque hominum honestissiniorum, Cic: in ter nella guerra civile. Cn. Dom. Ahenobarbus,
eos, Caos.: dominandi studium, ambizione di marito di Agrippina (figlia di Germanico),
dominio, Sali.: meton. di e. inan., inornata padre delV imper. Nerone; e le sue sorelle
et domiuantia nomina, denominazioni rozze Domitia, moglie di Crispo Passiono, Domitia
e troppo proprie (in antitesi ai tropi), Hor.: Lepida, madre di Messalina. Inoltre (non
dominatur Libido, Cic: haec una res in omni della gens Dom.), Cn. Domitius Carbulo, fra-
libero populo semper floruit semperque domi- tello di Cesonia, mogVie delVimper. Caligola,
nata est (ebbe il predominio, prevalse), Cic: sotto Claudio e Nerone guerreggiò felice-
quod unum in oratore dominatur, costituisce mente in Germania e in Armenia, celebre
la principale forza di un oratore, Cic. IIJ di- come valente oratore. Agg. —
Domizio, =
venir signore, Poeta in Cic. de off. 1, 139. gens, Suet.: fainilia, Veli.: via, costruita da
dominans part. agg. e sost., V. sopra. Dom. Aenobarbo (il vincitore degli Allo-
<loniìnu<s, i, m. (da domus), IJsigiun-e, brogi) nella Gallia, Cic: e deriv. UìiniT-
padrone, possessore, proprietario, A)propr,: iTanus, a, um, di Domisio (Z.), mUites, Caes.
l)in gen.: aedificii, navis, Cic; insularum, domilo, are (intens. di domo), domare,
Suet.: equi, Suet. 2)partÌC., padrone di casa, elephantos, Plin.: boves, Verg.
come capo e signore (bontr. familiaj. Còmici, d&niìtSr, Òris, m. (domo), domatore, sog-
Cic. ed a. Plur. domini, signoria, dominio, giogatore,equorum, Cic: ferarum, Sen.: vìctor
governo, Cic. B) trasl. 1) padrone ==i «a pò, domitorque Persarum, Cic: Germaniae, Veli.:
,

signore, solvano, in alqm, Cic gentium, Cic:


: armorum suorum, Cic: belli externi, Tao. —
rei, del giudice, Cic. Partic, a) signore, come di sogg. inan., infinitae potestatis domitor ac
titolo di signore grande e potente, agl'i im- frenator animus, Plin. pan.
peratori, Suet. Dom. 13. Phaedr. 2, 5, 14. domilrix, trìcis, f. (femm. di domitor),
h)signore,sovrano, diamante, sposo, Ov. am. 3, domatrice, fèrarum, Ov.: Epidaurus d. equo-
7, 11; met.9, 466. c)come termine disaluto, V. rum, Verg.
Sen. ep. 3, 1. Suet. CI. 21. d) fpoct.) attrib. di dSmitura, ae, f. (domo), U domare, addo-
signore, di sovrano, torus dominus, Ov.: manus mesticamento, Col. e Plin.
dominae, Ov. 2) signore, regolatore, proino- diiniìtu>«, abl. U, m. (domo), H domare,
tore, capo di q.C. a) promotore di un pubblico addomesticamento, efficimus domitunostro qua-
spettacolo teatrale, di una rappresentazione drupedum vectiones, Cic. de nat. deor. 6, 151.
scenica, Plaut. asin. prol. 3 di uno spettacolo
: dftiiio, mui. m'rtum, are (da|jiao)l, domare,
di gladiatori, Cic. ad Att. 2, 19, 3. b) pro- addomesticare, sottomettere, soggiogare, render
motore di un incanto, Cic. Quinct. 50. e) chi soggetto, dominare, beluas, Cic: gentes, Cic:
intraprende una costruzione, padrone dì una trasl., terram aratro, Verg.: alqd undis ferven-
fabbrica (contr. conductor, appaltatore di ima tibus, bollire adagio, Ov.: spiritum, Hor.
fabbrica), Cato e Vitr. d) {con e senza con- doniììTlio, ònis, f. = domum itio {in Cic.
vivii epuli) promotore di Un banchetto ,
de div. 1, 68), 7-itorno a casa, Trag. vet. in
ospite, anfitrione, Cir. ed a. II) trasl., signore, Cornif. rhet. 3, 34.
padrone, tiranno di q.C, ecc, vitae necisque, doinunciila, ae, f. (dimin. di domns),
Liv.: comitiorum dominum esse, Cic: gravis- casetta, Val. Max. ed a.
simi domini, terror sempiternus et diurnus ac diiinus, genit. domiis e domi (class, solo
nocturnus metus, Cic. come locativo), f. (rad. AEM, 5é(i-a), donde
dSmi|>orla, ae, f. (domus e porto), por- anche 5óp,og), casa, I)2)ropì'. e trasl.: A)c«w«,
tatrice della casa, poct. della cMoccola, Poeta abitazione, palazzo,dimora (come luogO di abi-
in Cic. de div._2, 133. tazione, di sqpgiorno della famiglia, come
1. l>oiiiTlìi«iiU!«, a, um, V. 2. Domitianus aedes quale edifizioj, meretricia. Ter.: urbana,
e Doinitius alla fine. Vitr.: domus (plur.) privatorum, Plin. ep.:
2. llfiinTlTiinus, i, m. (T. Flavius Domi- domum aedificare, Cic: alqm tecto et domo
tianus Augustus), figlio di Vespasiano, fra- invitare, Cic: intra domum {contr. foris), Sen.:
tello di Tito, nato nelV805 di /.'. (51 d. Òr.), in domum in casa di alt. (come edifizio,
alcjs,
imper. rom. dalV835 (81 d. Cr.) sino all'850 locale), Cic. ed a.: in domo alcjs, in casa di
(96 d. Cr.). — Deriv.: nSniilTiinuì», a, ale, Nep. ed a.: ex domo, dalla propria casa,
87J5 donariuin Donusa 874

Liv. —
quindi a) avverbial., domi (arcaico il cong.. Comici, Liv. ed a. II) fino al tempo
domui), in Koxa, a casa (contr. foris), Cic. ed a.: in cui, lincile,fi,no a che, insino a tanto eìte, ad
domi forisque, Suet.: intus domique, nelV in- indicare che l'azione della prop. princ. dura
terno delle case, Cic: domi meae (tiiae, suae, sino al cominciare dell'azione della prop. di-
nostrae) ovv. meae (tuae, suae, nostrae) domi, pendente, coll'indic. ; ma se lo scopo appare
in casa mia, ecc., presso di me, ecc., Comici, solo come un tentativo, come voluto o ritenuto
Cic. ed a.: così alienae domi (domui), in casa possibile, come un avvenire indeterminato in
altrui, Cic: domi Caesaris, iti casa di C, Cic: genere, allora col cong.. Comici, Cic. ed a.:
domum, verso casa, a rasa, Cic. ed a.: COSI pure corrisp. con usque. Comici: con usque adoo,
domum meam. suam e sim., Cic. ed a.: ed al Cato con usque eo, Cic, ovv. eo usque, Liv.:
:

plur., alius alium domos suas invitant, Sali. con in tantntn, Col.
(c/V. sopì-a domum alcjs): domo, da casa, ttaUa dnnTcìiiii, cong. arcaic. per donec (V.),
casa, Comici, Cic ed a. b) nel lingua/igio fa- Lucr. e Nep.
migliare, domi parta dignatio, acquistata in dòlio, avi, atum, are (donum), I) (alcialqd)
patria, credito, Tac bonae domi artes. le
: donare q.c. ad ulc, fare un dono con q.C, e
/mone doti di casa =
le doti personali, Tac: trasl., lasciare q.C. COme donO, concedere, ac-
domi habeo, domi est mihi, io posseggo abba- cordare, permettere, A) in gen.: 1) propr.: ^\ci
stanza, io ho del superfluo, quindi « non ho munus, Cic: praedani militibus, Caes.: contr.
bisogno di aspettare, di sentire da altri, di regna donatis, adimitis, Liv. 2) trasl.: a) gè
farmi spiegare e sim., Ter. e Cic: così pure neric, mandare, dare, lasciare, permettere, con-
cujus domi nascnntur, che tu capisci da te, cedere, accordare,mutis piscibus cycni sonum,
Cic: domum adducere alqm, attirare a sé, Hor. alci aeternitatem immortalitate que
: i
,

allettare, Cic. B) trasl., abitazione, dimoì-a, Cic: quo nihil majus meliusque terris fata do-
starna in genere, degli uccelli, Verg.: cornea, navere, Hor. poet., coli' infin., Verg. e Hor.
:

del guscio della tartaruga, Phaedr.: marmo- b) offrire, con-sacrare, dedicare, sacrificare, quid-
rea, sepolcro,TibuU. del laberinto, Verg.:
: quid quaesierat ventri avaro, Hor.: meum ca-
del soggiorno degli Dei, Ver», e Ov. delle : put Junoni, Ov. e) far avere, congegnare q.c.
ombre nel mondo sotterraneo, Verg. II) me- (ad ale. per amore), offrire, presentare come
ton.: A) casa =1) famiglia, parentela, gente, offerut q.C. ad ale, inimicitias rei publicae,
Cic. ed a. 2) trasl., scuola, setta filosofica, Cic. Caes. quae tibi donavi ? Ov. B) partic. :
:

e Sen. B) casa =
economia domestica, domUS I) propir., condonare ad alc. un debito o l'ob-
ea, quae ratione regitur, Cic: domus officia bligazione ad un dato patto =
condonare, ri-
exsequi, governare la casa (della massaiaj, mettere, rinunziare a q.C, risparmiare q.C. ad
Tac. C) casa, -patria, luogo natio, cititi, natale, ale, rnercedes habitationum annuas creditori-
al genit., dat., acc. e abl., domi splendidus, bus, Caes.: alci aes alienum, Cic: poenam, Sen.:
in patria, Cic: Vitellius domo Nucerià, Suet.: alci causam, risparmiare un processo e quindi
foris bella, domi seditiones, Liv.: parva sunt la pena, .Justin.: negotium, la cosa ovv. gli
foris arma nisi est consilium
domi, Cic. do- : sforzi per ottenerla, Suet. 2) trasX., per amore
mum (in patria) reditio, Caes.: domum suam di ale, per volere diale, perdonare, corulonaru
reverti, Caes.: domo profugus, Liv.: quid ge- un'azione ovv. (per lo più) risparmiare la pena
nus? unde domo? di qual paese? Verg.: unde all'autore di un'azione colpevole, culpam gra-
domo quisqae sit quaere, Sen.: quindi domi vem precibus suorum, Ov.: patrem òlio, Ju-
militiaeque, in pace e in guerra, Cic ed a : alqm memoriae patris, per riguardo alla
.stin.:

co^pvre militìae et domi. Ter. e Sali., et domi m., ecc., Justin.: donari populo Eomaiio, Liv.
et militiae Cic, domique militiaeque
, Liv., , II) (alqm alqil re), donare ad uno q.c, rega-
domi bellique. Sali., belli domique, Liv., dorai lare con, cohortem niilitaribus donis. Caes.:
vel belli, Cic. bello domique, domi belloque, equites insignibus donis, Liv.: alqm civitate,
Liv.: ne infelicior domi quam militiae esset, Caes.: coir acc. predic gener., te prò hoc nun-
Liv.: cfr. noster populus in pace et domi im- tio quid doneiii, Ter.
perat, Cic. dr»iiuiii, i, n, (da dare), dono, regalo fatto
dóniirìiim, ìi, n. (donum), dono desti- spont( me amente (cfr. munus), /) in gen.: re-
nato agli Dei, IJ (al plur.J voto, dono votivo, gale, Cic. : dona dotalia, Liv.: dona nuptialia,
Aur. Vict. Caes. 35, 7. II) come hiogo /"al Cic: dona naturae, Cic: deorum dono atque
plur.) poet. =
luogo dove si appendono i munere, Cic: dona dare, Ter. e Nep. (e così
doni votivi, altare, Ov. fast. 3, 335 ovv. tempio
: dona dando, col donare, Sen.): donis milita-
in genrre, Verg. gè. 3, 533. ribus amplissime alqm donare, Caes.: id dono
dóiisilTo, ònis, f. (dono), dono, astratto e diitur atque accipitur. Sali, fr.: alqm oiw. alqd
concr., Cic. IjÌv. ed a. dono dare alci, Ter.: dono fper regalarla)
doniitTviiin, i, n. (dono), donativo, in de- emere eam ([)uellam) alci. Ter. Il) partic.
naro, che sotto gli imperatori, in occasioni a,) dono votivo (àvà6Y)|ia), offerta, oblazione,
straordinarie, si distribuiva a tutto l'esercito dona templi, Quint.: dona turca, Verg.: ejus
(invece congiariuni f V.] partic. distribuzione
,
victoriae ergo Apollini dona dare, Neji.; dona
fatta al popolo), Stiet. ed a. deum templis ferre, Ov.: dona magnitica Del-
donile, cong. [abbrec. dell' antico doni- phos ad ApoUinom mittere, Cic b) funerali,
cum), IJ insino a che, lindi?; per indicare esequie, dona feralia ori', ultima, Ov.: e.xstincto
che la durata di un azione è collegata colla cineri sua dona ferre, Ov.
durata di un'altra, a cui si riferisce, ha l'in- It«iiiri>>n (Donysa), ae, f. (Aov&uoia), isola
dicativo ma per esprimere la relazione cau-
; dell'Egeo, ad oriente di Na-sso ; oggi Ste-
sale fra prop. princ. e prop. dipendente , ha nosa.
875 Dores Drepanura 876
Wóres, um, m. (Awpists), Dori, una delle Liv.: d. mentis Albani, Liv.: Pyrenaei mentis,
stirpi greche, chedapprima abitavano presso Justin.: jugum, quod eos montes perpetuo
l'Olimpo, occuparono poscia il paese detto dorso inter se jungit, Liv.
Doride, vicino all'Oeta e, dopo la guerra di Udr^iaeuni (Dorylàum), i, n. (AopóXaiov
Troia, invasero il Peloponneso, e si diffusero e AopuXdstov), città della Frigia, non lungi
nelTAsia minore, fondando colonie a Creta, dai confini della Galazia sul fiume Timbris
a Rodi e in Sicilia. — Deriv. : A) l>6rT- (ora Pursak); ogjji Eskischehr. Deriv. —
cus, a um (Awptxój), dwico e poet. ff>-eco = Iì5r jf'ienses, tum, m., abitanti di Dorileo,
in genere: Deriv.: llorTce, dorivamenfe. Dorilesi.
B) Oorìeiises ovv. fmeglioj Bopcnsès, dSr^phSrSs, i, acc. òn e um, m., (5opu-
toni, m., Dm-i, C) lloris,ìdis eYdos, accada, cpópog), portatore di lancia, alabardiere, dori-
f. (Awpt?), sost., a) il paese della Dande nella foro,nome della famosa statua di Policleto
Grecia di mezzo, alle falde delV Oeta. b) figlia e di altri scultori greci, Cic. ed a.
deir Oceano e di Teti, moglie di Nereo, madre dos, dòtis, f. (5(0?), I) dote, dono nuziale.
delle 50 Nereidi (Nereides) poet. (meton.J
;
= filiarum dotes, Cic: dotis tabellae, contratto
mare. D) DórTuS, a, um (AwpiO?), Dorico. di nozze, Suet.: dotem dicere (alci), promet-
1.|ldrÌ!«, V. Dores. tere, assegnare, Cic. ed a.: accipere pecuniani
2. Doris, tdis, f. (Awpi?), Locrese. moglie ab uxore dotis nomine, Caes.: dare dotes filiis
di Dionisio I di Siracusa, che nello stesso de communi aerarlo, Nep.: filiae nubili dotein
giorno sposò lei e Aristomache, Gic. Tusc. conficere non posse, Cic: quindi scherzando,
5, 59 e Nep. Dion. 1, 1. (los verborum Cic II) trasl., dote virth,
, ,

Dórfujs, V. Dores. pregio, come qualità e proprietà spiccata di


domilo, Ivi ovv. ti, ìtum, Tre, dormire, q.c, dotes corporis, corporis animique, Sen. e
I) propr. (contr. vig^ilare), ire dormitura, Co- Suet.: dotes ingenii. Ov., Veli, ed a.: dotes na-
mici ed a.: dormientem excitare, Cic: d. in turae fortunaeque, Plin. ep.
cubiculo, Phaedr.: cum alqo, cuiii alqa, dor- dulalìs, e (dos), dotate, appartenente alla
mire vicino ad ale, Cic, Ov. ed a.: ex lassitu- dote, praedium, Cic: dona, Liv.
dine artius, Cic: ad lucem arte et graviter, dòlàlus, a, um (dos), I)ben dotato, di
Cic: al pass., del tempo, passare dormendo, ricca dote, Aquilia, Cic: conjux, Hor. TI) trasl,
nox est perpetua una dormienda, CatuU. Prov., ornato, dotato, adomo di qualche qualità,
non omnibus dormio, non uso con tutti uguale Chione dotatissima forma, Ov.
indulgenza, Cic. ep. 7, 24, 1: d. in aurem doto, avi, àtum, are (dos). dotare, dare in
utramvis ovv. in aurem dextram, dormir della dote, filiam Suet.
, sanguine Trqjano dotari,
:

grossa = esser senza cure, senza pensieri. Verg.


Ter. heaut. 342. Plin. ep. 4, 29, 1. /i>trasl.: draclinia, ae, f. genit. plur. anche
A) dormire =
essere ozioso, inoperoso; bene-
,

drachmùm ( SpaxM.i^ ), dramma, I) moneta


ficia dormientibus defernntur, nel sonno cioè greca del valore eli un denarius romano, Cic.
fsenza che se ne diano pensiero), Cic: dor- ed a. II) come peso, '/, di uncia = '/^^ di
miet Venus, Prop. B) essere nonoirante, non as, dramma, Plin. ed a. Forma access. —
curarsi di q.c. Ter. e Cael. in Cic ep. draeliiìma, Enn. tr. fr. e Comici.
dorniTlo, avi, are (dormio), aver sonno, 1. drìico, òuis, m. (Spaxwv), drago, I)
sanneccliiare, dormieehinre, D P'^^P'^-' dormi- propr., pi-esso i Greci e, dopo eli loro, presso
tanti mihi epistula illa reddita, Cic: velut i Romani, ogni specie di serpenti grossi ed
dormitantes eosexcitari, Quint.: jjoci., sub au- innocui, tenuti anche come animali dome-
rora, jam dormitanto lucerna, dormigliando stici, specialmente come trastullo, Cic. ed a.
(:= stando per ispegnersi), Ov. II) trasL, so- II) trasl.: A) il Dragone, costellazione setten-
gnare, fantasticare, sUire ozioso, esser negligente, trionale [lat. propr. anguis e serpens), Cic de
Cic, Hor. ed u. nat. deor. 2, 106 e segg. B) vaso in foì'ma di
doriiiTtorius, a, uiu (dormitor). da dor- serpente in cui si faceva scaldar Vacqua,
mire, dortnitorio, membrum, Plin. ep.: cnbi- Seu. nat. qu. 3, 24, 2.
culum, Plin. ep. 2. Ilraco, ònis. m. (Apaxwv), Dracene, il
dorsiiin, i, n., IJ dorso, luparie più alta severo legislatore degli Ateniesi.
del corpo dell'animale, che si estende dalla dracòni^ena, ae, e. (diaco e gigno) =
nuca all'ano, schiena [mentre tergum, il dorso Spay.OVTOYSVKjg, generato da un drago, urbs, di
come parte poster ior e, cmxtr. from) dell'uomo, ,
Tebe (perchè fabbricata da Cadmo cogli
dorso graviora arma ]iortare, Curt.: ipsa dorso uomini nati dai denti di drago seminati in
eminet, Verg.: di animali, dorso onus subire terra), Ov. fast. 3, 865.
dell'asino, Hor.: dorsum demulcere (equisi. Ilranoae o Drangae, àrum, m. (ApdYyai),
Liv.: alqni in dorso suo insidere non pati (del popolo della provincia da lui denominatei
cavallo], Curt. II)XTas\. elevamento gibho'io.
. Drangiana (ApayyM-jy] oggi Sedjestàn o ,

dorso, duplici aptantur dcntalia dorso, dei due Seistan nel Cabulistan) nell'interno dell'an-
legni a cui era fisso il vomere nell'aratro tico regno persiano.
romano.Yeris. gL'. 1, 172: jìn^'tic. di un luogo, Ili'i^psìniiiii, i. n. (ApsTcavov) ^ llrcpa-
speluncae, Verg.: immane, scoglio marino, la, òrum. n. (Api7:ava), città sulla costa oc-
Verg.: vadi, banco dì sabbio, Vorg-: saxeuni, cidentale della Sicilia : oggi Trapani. —
argine di p)ietrc. Plin. ep.: di mmiti e roccie, Deriv.: lìrcpìinTliinii*», a, um, di Dre-
editissiniuiu, Plin. éj).: nemoris, Verg.: di ca- pano, drcpaiiitnno: plur. sost., Drepanltaui,
tene di montagne, cresta, retta, cjjUS jugi, Cncs.: òruiii, m., gli abitanti di Drepano, Drepani^
jugum niontis in angustum dorsum cuneatum, lani.
877 dromas dnbìus 878

<lr)(lllsi<!i, madis (5pO|xàg), che em-re, rapido dHhyinllliiiS, e (dubito), dubbio, dtibbievole,
al cm-ao, dromas camelus, dromedario, ClU't. 5, Ov. met. 1, 223 e 13, 21. _

2 (8), 10 : e così cameli quos appellant dro- dììItYlanter, avv. (dubito), IJ con dubbio,
madas, Liv. 37, 40, 12. Cic. de inv. 2, 16. IT) con indecisione, con
llrSniff*», i, m. (Spóiioj, propr. corsa; esitazione, Cic. Brut. 87 non d., Asin. Poli, jh
:

meton. Uzza), pianura presso Sparta, ove la Cic. ep. 10, 31, 2. Auct. b. Alex. 14, 3. Val.
gioventù si esercitava al corso. Max. 3, 2 ext. 6.
llriìenlTa, ae, m., fiume della Gallia dììblInlTo, onis, f. (dubito), IJ dubbio, in-
certezza, a) in gen., res habet dubitationem,
Narbon., che si getta nel Rodano ; oggi Du-
rance. Cic: sine ulla dubitatione, Sf w^a alcuna incer-
Ili*ui«l»e, arum, m. e llrìiideìii, um, m. tezza = con piena certezza, decisamente, Cic:
(derwydd o dryod, ant. britann. « uomo = coZ genit. sogg., omnium, Cic: coZ genit.ogg.,
savio »), ihniidi, casta sacerdotale de^li an- adventus legionum.Caes.: juris.Cic: con de e
tichi Celti. La forma -dae in Cic. de div. 1, Tabi., illa Socratica dub. de omnibus rebus, Cic:

90, Tac. ann. 14, 30, e hist. 4, 54 la forma :


unito a verbo seg. da prop. relai.: si quando
-des in Caes. b. G. 6, 13 e segg.; la forma dubitatio acctdit, quale sit id, de quo conside-
Dryidae in Suet. Ci. 25. retur, Cic. preced. da negazione e seg. da
:

UrH{i>u<i, i, m., cognome d'mi ramo della quin col cong., hic locus nihil habet dubita-
tionis, quin etc, Cic: nulla dubitatio fuit, quin
gens Livia e di alcuni Claudii, tra i quali
occorre mentovare qui: M. Livius Drusus, zio etc, Liv. e extra dubitationem est, seg. dal-
:

Z'acc. coir infiTì.,, p. es.. legein esse, Quint.


di Catone Uticense, ucciso nella sua propria
casa da Q. Vario, perchè cercava di restau- b) come fig. retor., quando Voratore finge
rare parecchie delle leggi gracche. Claudius che la causa sia così grande da non trovar
Drusus Nero, figlio di Livia Drmilla e di parola e non saper d'onde cominciare, Cornif.
Tib. Claudio Nerone. —
Deriv.: A) Dru- rhet. 4, 40. ITJ esitazione, incertezza, itvded-
sione (scrupolo), Cic. ed o. : dubitatio crucis,
<«ìanu<<> e Urusìniis, a, um, drusiuno e dru-
sino, fossa, canale scavato dal summentovato riguardo alla crocifissione, Cic: e così dub.
belli, Cic: sine ulla dubitatione, senza alcuno
Claudio Druso Nerone, che congiungeva
l'angoìb del Beno a quello dell' YsscI, Tac. e scrupolo, senza indugio, Cic: parimente, sine
Suet. B) llriìsilln, ae, f., nome di donna dubitatione, Cic. ed a.: e nulla interposità du-
nella famiglia Drusa, sotto il quale sono bitatione, Caes.

specialm. note : a) Livia Drusilla, V. Livius. dììbTto, avi, atum, are (dubius), dubitare,
B) fylia di Druso Germanico, sorella e con- IJ di convinzione =
essere incerto riguardo

cubina di Caligola. a q.C, dubitare di q.C, porre in dubbio q.C,


Ilr^'iides, um, V. Dryas. aver scrupolo di q.C, a) propr., assol., Cic.

l|ryniitTdu!i>, ae, m. (*ApuavTeJ5y)g), figlio


ed a.: uè dubita, Verg.: con de e l'abì., de
tua erga me voluntate, Cic: e impers., de
di Driante, cioè Licurgo re di Tracia.
armis dubitatum est, Cic: con acc. gen.,
Ilrj^tis ìidis, acc. plur., adas, f. (Apudg),
haec, Cic: quod nemo dubitat, Nep.: al pass,
driade, ninfa dei boschi, pili spesso al pltlr.
col nom. , quod dubitati posset, Cic: ne
Dryades, Verg. ed a. poeti.
auctor dubitaretur, Tac: seg. da propos. re-
l>r\T<lne, V. Druidae.
lat., non dubito, quid etc, Cic: seg. da pro-
nryops,opis, m. CApóoc^), Driope, plur. pos. interr., utrum... an etc. Cic. ed a. {so-
um, m. t Driopi, popolo pelasgico,
lìrì('<S^c>t, pra dubito an V. an, n" I, 2): dubitar!
che dapprima abitava un piccolo paese sul- potest seg. da quin e il cong., Sen. rhet.: non
lEta, nella regione dello Spercheo in Tes- dubito sen. da quin e il cong., Cic. ed a.: e
saglia ; passò di là nel Peloponneso e, scac- seg. dall acc. e Z'infin., Cic. fil., Nep., Liv.
ciatone, si stanziò in Messenia. ed a. b) trasl., di e. innn., essere incerto, t«i-
dìiiìlis e (duo) =
bìiiv-óc,, di due,- in ciHare, manus dubitat, Quint. fama dubitat,
:

gra7nm., dna.lis{nnmeTìis), il duale, Quint. 1, Fior. II) nelle risoluzioni =


essere indeciso,
5, 42 e quod (Suixóv) vocant duale, ibid.
: esitare, titubare, aver scrupolo, indugiare, a)
diin-|>on«lo, neutr. indecl., due libbre, propr., assol., non dubito, Caes.: quid dubitas,
Quint. 1, 5, 15. Caes.: seg. dairinfin., Cic. ed a.: non dubito,
dììluC) avv. (dubius), dtibbio&atnente, dub- seg. dall'infin. o dal quin coZcow_7., Cic. ed a.
biamente, I) SOggett., in attitudine dubbiosa, b) trasl., di e. inan., vacillare, omle^iyiare, es-
con esitazione, nell'indecisione, in dubbio, d. sere indeciso, dubitavit aciei pars, Sali. fi\: for-
gaudet, Ov. inter confessum dubio dubieque
: tuna dubitat, vacilla (^eufemismo = ci è con-
negantem, tra il confessare e il negare, Ov.: traria), Liv.
quindi nec o haud dubio, senza esitazione, dubTu«i, a, um (duo), dubbio, tra due, IJ
Ov. e Liv. IIJ oggett., dubbiamente, con in- soggett.. A) nelle convinzioni, ituerto, did>-
certezza, potest acciderc ut aliquod signum bioso, dubbio, che è in dubbio, Cic. ed a.: dubius
dubie datum prò certo sit acceptum, Cic: ut sum (sono in dubbio), quid faciam, Hor.: col
splendor ejus dubie ac parum luceat, Sen.: genit., animi, Verg. ed n. : mentis, Ov. sen- :

quindi, non (nec) o haud dubie, indubbia- tentiae, Liv. consilii, Justin.
: haud dubius, :

mente, senza dubbio, incontrastabilmente, col quin ed il cong., Liv. 25, 24, 8, seg. dal-
Bon d., Cic. ed a.: nec d., Liv. ed a.: haud d., l'Ice, e Z'infin., Liv. 5, 38, 4. B) nelle deci-
Sali, ed a. sioni = titubante, indeciso, irresoluto (contr.
dilhìi-tà», atis, f. (dubius), dubbio, incera firmus), Cic. ed a. C) nei sentimenti e. nella

Uzza, Eutr. 6, 19. condótta, dubbio = malsicuro, socii {contr.


879 ducatus duco 880

dubium mediumqtie pnrtibus


fideles), Liv.: se 2) attrarre, attirare, tirare a «?, a) propr.,
praebere, Veli.: in nonnuUos amicos dubius, ferrum fdella calamita), Prop.: ducere rcmos^
Eutr. II) oggett. A) riguardo a cui si è in- remare, Ov.: quindi pr^gn., ricevere, prendere
certo, indeciso, UkcHo, dubbioso, ituleterininato, colorem, col trarsi, Verg.: f irmam, Ov.: cica-
indeciso {contr. apertus, certus, confessus), a) m tricem, Liv.: rimam, Ov. b) trasl., a) attirare
grn.: genus causae.Cic: Victoria, Caes.: auctor, = allettare, cattivare, dilelttire fabellarum au-
Ov.: socii, Liv.: dubiae crcpuscnia lucis, il bar- ditione ducuntur, Cic. ducit uterque color,
:

lume della, luce mattutina, dcìVaVia, Ov.: nox, Prop. p) trascinare, sedurre, errore duci, Cic.
crepuscolo, Verg. gè. 1, 462: caeluin, nuvo- f) po>-tare, muovere a q.c, me ad creiendum
loso, Verg.: lanugo, incerta, se sia ancora la- tua ducit oratio, Cic: cantate patriae ductus,
nuggine o già barba, v.: sequitur annus haud Nep. 3) tirare in sé, prendere, aera Spiritu,
dubiis consulibu.s, che aveva consoli decisi, aspirare, Cic: frigus ab umbra, Ov.: poet.,
Liv.: ut haud dubius (non dubbioso) praetor es- somnos, dormire, Verg.: pregn., bere a grandi
set, si etc.,Liv.: non est dubium, qau\(che,ecc.) sorsi, tracannare, pocula Lesbii, Hor.: nectari»
o quin non (che non), Ter. e Cic: haud dubio, siccos. Hor. 4) trarre, tirar fiiori, ferrum va-
non essendovi dubbio, Liv.: neutr. sost. {ma gina, Ov.: sortes, Cic: pregn., alqd o alqm
solo con prep.), in dubium vocaro o revocare, sorte, Cic: poet., fletum, trnr gemiti dal petto,
porre in dubbio, revocare in dtihhio, Cic: in Prop. verba longà mora, balbettar parole,
:

dubio est animus, Ter.: fìdes tua venit mihi in Prop. 5) tirar su, fabbricare, formare, con-
dubium, Cic: sine dubio, Cic, o procul dubio, durre, erigere, duceie parietem, Cic: fossam,
lyiv., senza dubbio: p let.. duliiurn (= de quo Caes. fossam longius, Plin. ep.
: murum, :

dubium erat) justitià validisne potentior ar- Liv. valium ex castris ad aquam, Caes.r
:

mis, Ov.: dubium pius an sceleratus Orestes, ocreas argento, Verg.: vivos do marmore vul-
Ov. h) pregn., dubia cena, jpraw^o in cui per tus, Verg.: multas figuras, Ov.: litteram in
la sovrabbondanza delle vivcnde è difficile la polvere, Ov.: lineam, Quint.: alapam alci, ti-
pranzo fornito delle più svariate vi-
scelta, rare (== dai-e), Phaedr.: orbem fun cerchio),
vande, Ter. Phorm. 342 e (da Terenzio) Hor. Sen. 6) trarre le fila di un tessuto, subtemen
sat. 2, 2, 77. B) me!on., dubbioso, cHtico, pe- ductum iuter stamina, condotto attraverso le
rieoioso, scabroso, a) rispetto alla natura del /Ha dell'ordito, Ov.: lanas (nella cardatura),
lungo, mons erat a^censu dubius. Prop. quae
: Ov.: stamina (nel filare), Tibull. e Ov.: e coi'%
(loca) dubia nisu vidcbautur, Sali, b) rispetto fila sequentia, Ov.: poet. trasl., di poeti, fUare
all'esito ; res (condizione) d.. Sali, ed a.: tem- = fare, comporre, carmina, versus, Ov.: epoì,
pora dubia (contr. t. secunda), Hor.: neutr. Hor. l)^=:'proà.\lzere, trarre, prolungare; solo
sing. sost., con ptep., in dubium devocare, trasl.: a) passare, aetatem in litteris, Cic:
porre in una posizione critica, avventurare, vitam, Verg.: UOCtem, Prop. b) trarre, tirare
Cacs.: in dubium venire, venire in pericolo, in lungo, protrarre, tempus, Cic: bellum, Cic:
Ter.: e così pure in dubium futurum esse, Ov.: bellum longius o in hiemem, Caes.: pregn.,
in dubio esse, e) poct., trasl., in pericolo, da abpn die.n ex die, trattenere qualcuno da un
inipeìisiei'ire, aeger, Ov.: navis, Ov. giorno all' altro, Cao^. B) storcere, scontorcere,
diiealus^ ùs, m. = Tjystiovia, comando OS, Cic. e Quint. 9) =: deducere, dedurre;
militare, condotta, empita n'ito, Suet. e Liv. epit. soli) trasl., a) dedurre, derivare, prendere, no-
«lìÌ4>enariu<i, a, um
(duceni), di duecento, nien ex alqa re, Cic: principium ab alqo, Ov.
pondus, 200 libbre, Plin.: judex, scelto tra i e Curt.: originem ab alqo, Hor.: elli initium 1

cittadini che avevano c<nso di 200000 un a fame, Cic: initia ciusasque ex alqa re, Cic:
sestertii; tali giudici si occupacano di piccole etimolog., ab eundo uomen (Jani) est ductum,
cause, quasi « giudici di bagatellc », Suet.: Cic: quod (nomen) utrunique a Gracco est
procurator, che possedeva 200000 sestertii, ductum, Quint. b) cominciare, ab eodem verbo
Suet. ducitur S.epius oratio, Cic. 10) eontore, cal-
dììceni, ae, a (distrib. ri* ducenti), dueento colare, computare, nonaginta medimnùm milia
per folta, Liv. ed a. duximus.Cic: fenus quateruis cente.siniis,Cic.:
duceiiteMiiiiis, a. um (ducenti), I) dit- non duco in liac ratione eos (oratores), qui-
ecntesinto, Cic. e l 'I . JJ) trasl., ducentesima, bus etc, non metto qui in conto quelli, ecc.,
ae, f., un mezzo per cento, come imposta, Tac. Cic, —quindi trasl,: a) contai e, noverare ira
e Suet. q.r., alqm in hostium numero, Caes,: alqm loco
dììoenli, ae, a (duo e centum), I) duecento, affinium. Sali,: alqd in iiialis, Cic. h) ritenere,
Cic. ed a. II) trasl., per un grjn numero in- riguardare, credere, stimareper q.C., alqd parvi,
determinato, Catull. ed a. Cic: pluris, Cic: prò iiihila, Cic: laudi, vitio.
diìCO, duxi, ductum, ere, trarre, tirare, da Ter.: alqm de^ni:a.tm, disprezzarc, Cic: coti
una parte in opposiz. a tralu), dun/iue duco dopp. acc, alqm tanta ])oena dignum, Nep.:
= tirare; d'altra parte in opposiz. ad ago ea numquam timenda, Cic omnia bello po- :

(nel significato fondamentale di « spingere »), tiora. Sai!.: e con. esse, qui se regem es.se du-
dunque duco =
and ire innanzi al greg le, cebat, Cic: Illa ficta esse ducimus, Cic: quindi
rondarlo (cfr. dux « dure » che conduce Ve- duci, spesso =
passare per, essere stimato
sercito — - sta alla testa degl'esercito. Dunque: come, ut omnium opinione victor duceretur,
IJ tirare, trarre. A) in gcn.: frena manu, Nep.: quae laude digna ducuntur, Nep.: con-
Ov.: navem per adversas undas, contro la cor- tinentis (cime segno di un uomo temperato)
rente, Ov. B) partic: 1) far avanzare ti- debet duci seg. dall' inf\n., Nep.: laudi ducitur
rando , ti-ascinurc, tirarsi dietro , capellam, (viene attribuito a lode] scg. dall'inhn., Nep.
Yerg. poet., sidera crinem ducunt, Verg.
: e) ratiouem ducere V, ratio n" II, B, 1, b.
881 du to dui ci ter 882

IIJ = condui-re. A) m gen.: a) di pers.: B) trasl.: 1) condotta, nesso, sì'olgiment^ì (di


loro (per la briglia) ducere equum, Liv.: alqm uti opera drammatica), Quint. 4, 2. -j'-ì. 2) {=
ante curmm, Liv.: alqm secum hinc extemplo circumductio), periodo, Quint. 9, 4, 30. II)
domum Ter. alqm ad alqm Ter. alqm
, : , : condotta, 1) in gen.. aquae, aquedotto, Cic.
per omnia, Verg. principes obsidum loco, : ed a. 2) partic, condotta delVesercito, co-
Caes. difficile iter, vis qua singuli carri dnce-
: mando, Cic. ed a.
rentnr, Caes. quindi se ducere a GadiLus,
: dndììm, avv. (per diu-dum, ove dum in-
partire, andarsene, Asin. PoU. in Cic. ep. b) di dica il presente), I) innanzi, pi-ima, poco fa,
e. inan., iter ducit ad urbem, Ov. quo via : testi; non ita molto. colTidea più spiccata di
ducit, Verg. B) partic: 1) come t. t. di atti già innanzi, prima, Comici, Cic ed a.: jam
giti

puhhì., condun-e ale. dinanzi ni tribunale, in dudum, lì p)€r Ti. Verg., Ov. ed a.
subito,
carcere, a subire la pena (alla morte, ecc.), II) per indicare la durata nel tempo, lungo
alqm in jus, Liv.: in carcerem, in vincnla, Cic, tempo, gran tempo, quam d., quanto tempo,
Liv. ed a.: alqm ad mortem, Cic: ad suppli- Comici e Cic. jam d., già da lungo tempo,
:

cium, Suet. alqm (senza in carcerem o ad


: già da qualche t-empo, Comici, Cic ed a.
mortem), Cic erf a. 2) come t.milit.: 2.) (di t. duelluni, i, n., arcaico bellum. Comici, =
generali), condurre in qualche luogo le truppe, Hor. ed a. poeti e in formole legali in Cic.
far marciare, avanzare, exercitum Uticam ili e Liv.
fines Suessionum, Caes.: cohortes ad munitio- dììeilicus, a, um, are. = bellicus, Lucr.
nes, Caes. recto itinere exercitum ad eos,
: 2, 662.
qUOS etc, Liv.: assol., marciare, avuììzare (di DììTlTus (lliiiliius llììellTus), a, um,
generali), ad castra hostium, Liv. in Etru- : nome d'una gens romana, della quale è prin-
riam, Liv. adversns Croesum in Ljdiara,
: cipalmente noto C. Duilius, che nel 2Gla. Cr.
Curt.: contila hostes, Liv., e tnardare alia testa riportò una vittoria sui Cartaginesi, in me-
(detto dei soldati), pars equitum ducebant, moria della quale fu eretta la columna ro-
TdC. h) prejn. (di comandanti), eomim-re, co- strata, con un'iscrizione di cui s'è conservata
numdare UH esercito, Una parte dell' es-rcito, in parte una copia del tempo dell' imperatore
exercitum, Cic ordinem, esser centurione,
: Claudio.
Cic: primnm pilum, Caes.: quindi trasl , fa- duini, is, it, V. do.
niiliam, essere il principale (il primoj. Cic: dillo ì*j avv. (dulcis), dolcemente, piacevol-
classem, essere il capo della classe, Quint. mente, d. loquens, Hor.: piel compar. e superi.,
3) uxorem ducere domum, jìrender moglie, V. dulciter.
sposare, Comici, e così ducere uxorem (per dulcvdo, dinis, f. (dulcis), I) doleezut,
moglie) alcjs filiam, Cic. ducere in matrimo- : sapore dolce, aquaruni, Lucr.: sanguinis, Ov.:
nium alcjs filiam, Caes. e sempl. d. alqam, : fructus, Col. J7) trasl.: a.) ngg., dolcezza, soa-
Ter. e Cic: conjuges ducunt, le sposano, Ju- vità, attrattiva, incanto, assol., Cic ed a.: ora-
stin. 4) menar pel nano alc, farsi giuoco, bef- tionis, Cic: gloriae, Cic: irne (della vendetta),
farsi di ale., Comici, Prop. e Ov. ó) come 1. 1. Liv. b) SOgg., stimolo, voglia, desiderio, aliqua
dell idraulica, condurre, aquam non longe a faucium duicedo, solletico del palato. Sen.:
villa, Cic: aquam per fundum alcjs, Cic: aquam col genit. ogg., praedae, Justin.: bibendi, Curt.:
in urbem, Liv. 6) apportare, addurre, nigras ex alienis fortunis praedandi, Liv.
pecudes,Verg.: trasl., soporem ,Tibull. 7^ con lur diileesoo, ore (dulcis), diventar dolce, uva
seco, prender seco, uxore;n in couviviuni, Nep.: maturata dulcescit, Cic. de sen. -53.
alqm secum, Cic: alqm secum ex Ionia, Xep.: dulcTeììlu!», a, um (dimin. di dulcis),
poet., duxit sua praemia victor, condusse .'seco piuito.^to dolce, alquanto dolce, potio, Cic Tusc.
= ricevette, Ov. 8) dirigere, ordinare, alci .3, 46.
fiinus, celebrare i funerali, Cic: malemo ci- dulcis, e {rad. DTTC. grec. AAl'K. d'onde
neri pompam, Ov. clioros, menar le danze, : YÀ'jy.'J;), dolce, soave, al gusto {fontr. amarus),
Hor. —
In fin. pres. pass, parag., du- T) propr.: mei. Plaut vinum, Hor.: aqua, :

cier. Ter. eun. 572. Lucr. [contr. .«alsae undaej e Auct. b. Alex.:
diiclo, avi, àtum, are {iiiteni. di duco), unda (contr. nuda marina), Ov.: olivuni, olio
condurre, menare, a) in gen., a) c. inan.: fresco, Hor.: sapor d., Hor. dulcior uva ma- :

restim ductantem saltare cordacem ducere = tura, Ov. —


Sost., a) dulce, is. n., ogtii cosa
[V. Ciirdaxì, Ter. adolpli. 7ó2. 'p) pers., equi- dolce, il dolce {contr. a-narum), di bevande,
tes (Hispanien>ies) in exercitu, Sali, b) come Ov. b) dulcia, iuni, n., il dolce (contr. amara,
X. t. milit., condurre, far Huirciare, exercjtum acida), Cic ed a. Il) tras:.: X) dolce =:: at-
per saltuosa luca, Sali, e) eoiulurre, comandare, traente, piacevole, dilettevole, gradito, nomcn,
exercitum, Sali, e Tac d) d. jilqani, condurre orator,Cic.:somnus,Vere.: sopor, Hor.: lucrum,
in casa come concubina, Comici. Ov.: quibus libris niliil jtotc.^t esse dulcius,
duclor, ùris, m. (duo), conduttore, guida, Cic. B) pi'l'tt".. autorevole, affettuoso, gentile,
ai in gen., leonis, Lucr.: itineris, Liv. b coìiie tenero, contr. accrbus, Cic contr. amarus, :

, t. milit. ==r. comandante, ductoros llustri, Plaut.: conviva, gioviale, Prop.: amicus, Cic.
wndottieri, gcnn-ali, Cic: d. Danaùm, Lucr.: e Hor.: aniicitia reniissior ess,.' dcbet et dul-
ordinum, centurione, Liv.: classis, Verg.: trasl., cior,Cic: e nel rivolgere la p irola ad ale,
d. apium, Verg. doicf, dulci,samice, Hor. duk-issime pater, :

ductiÌ!», Q.s, m. (duco), IJ il trarie, tratto, Cic: dulcissime rerum, Ilur.


A) pi-opr.: 1) in gen., litteraruni, Quint.: oris, diil4*Tl«*r, avv. col compar. dulcius. su-
lineamenti del mito, Cic. 2) partic, il con- per dulcissiine (dulcisì. dolcemente, piacevol-
.

dui-i-e =: costruzione, muri, Cic: de rep. 2, 11. mente, gentilmente, amaOilmente, Cic ed a.
883 dulcitudo duplex 884
duloTindo, dtnis, f. (dulcis), dolcezza, Cic. punto soinmetìte, al piti, uti consules potesta-
de or. ;ì, 90. tem habereut tempore d. annuam, Cic: uno
nnlTfiiTuni, ti, n. (Aoi)X£xwv), forma se- d. Tyriote retento, Curt. peditatu d. procul
:

cond. poet. Ikiilioliia, ae, f.. isola del mar ad speciem utitur, equites in aciera raittit,
Ionio, una delle Echinadi [ora Curzolari), Caes.: suas d. undas trahens, Curt.: corpus d.
a S.È. d'Itaca, appartenente al regno di suum ad id tempus apud eosfuisse, Liv. h)per
Ulisse, oggi unita alla terraferma (probab. indicare che l'idea non contiene meno della
per alluvione]. — Deriv.: l>HlTchliis, giusta misura, almeno, per lo meno, statim
a , un ihiiichio
, di , = uiwse rates Verg.
, : Arpinura irem, d. ad prid. Non. Mai., Cic:
dux, Ulisse, Ov.: palatura, dei compagni di valde me Athenae delectarunt, urbs d. et urbis
Ulisse, Ov. ornamentum, Cic: fame d. vindicatus exerci-
dììni, IJ avv., prnpr. =
per ora, unito en- tus, Curt.
cliticamente ad altre parole, come : a) colle dfimiijs, i, m., frutice basso, folto e storto,
parole non, nullus, haud, vix ctc, ancora, dumo, cespuglio (mentre sentis, spino, pruno),
nonduni, non anrora, Cic: COSÌ awc/ic liaud- quindi al plur. =
dumetum_(T.), Cic. ed a.:
duni, Liv. necdum, Liv., o nequedum, Cic:
: dumi silvestres, Sen.
lieque dura satis, non ancora ahbaniama, Cic. diintaxat, V. durataxat.
fr. :nuUusdum, nuUadum etc. emcora »ies- , dìift, ae, (Suo o Sów), dim, IJ in gen.,
nìino, ecc., Liv.: vixdum, ancora appena, Cic: Cic ed a. Il] determinato =
ol Suo, i due (no-
nihildum, ancora niente, Cic. e Liv.: nedum, tninati), f'ic. ed a.
mollo meno, non che, Cic. b) collivaperal., diìiidecim (duo e decem), dodici, Cic ed
dunque, via, agii dum, Comici, Cic. ed a.: agite a.: duodecim (XII) tabulae (legum), le leggi
dura, Liv.: ades dum, rimani dunque qui, delle dodici tavole, Cic: le stesse, dette spesso
Ter.: itera dum, Cic.: die dum. Ter.: tacito sempl. duodecim, Cic.
dum. Ter.: così pure ehodum, olà, Ter. e) con dììodeofmiis, a, um (duodecim), dodice-
qui, come, qui dum? come?II) cong.: Ter. sitno, ditodecinto, legio, Caes. e Tao.
I) mentrecìiè, mentre, per indicare la simulta- diìiidvni^ ae, a (duodecim), IJ a dodici a
neità di due azioni, o il cominciar d'un' azione dodici, Caes., Cic. ed a. IIJ dodici (insieme),
mentre dura un'altra, comunemente colTin- Verg. e Ov.
dicativo ; nelT oratio obliqua e in propos. duii-du-nòna^inla, ottantotto, Plin. 3,
finali col congiuntivo, Cic. ed a. 2) fincìiè, 118 {dove è .scritto: duo de LXXXX).
fintantoché, per indicare che la durata d'una dììo-de-octo^ìnla, settantotto, Plin. 8,
azione dipende dalla durata dell'altra, col- 62 {dove è scritto: Il de LXXX).
l'indicativo ; in propns. finali col congiun- dììo-dr-quadraj^csiiiius, a, um, tren-
tivo, Cic. ed a.: tara din, dum, Cic. dum... : tottesimo, Liv. 1, 40, 1.
tantisper. Ter. 3) finché, fino a che, colVindi- duit-de-quàidraginta, trentotto, Cic. e
cativo, 2)er indicare che V azione espressa Liv.
dalla propos. principale dura fino al comin- diìo-de-quinquagó««Tinus, a, um, qua- .

ciare di quella espressa dalla propos. dipen- rantottesimo, Cic. e Col.


dente ; col congiuntivo, per indicare che il duo-de-se\a^c<i>Tinu«>, a, um, cinquan-
fine è cercato con sforzo, voluto, pensato .solo tottesimo. Veli. 2, 53, 3.
rome possibile che apparisce, iti genere, come
: diìft-dv-tricTens (-triotcs), avv. num.,
incerto avvenire ; Cic. ed a. 4) in quanto che, Cic Verr. 3, 163.
ventotto volte,
purché, per limitare in propos. condizionali, dììiS-dimrT^inla, ventotto, Liv. ed a.
col cong., Ter., Sali., Cic. ed a. : rinforzato dìio-de-vTceni, ae, a, a diciotto a diciotto,
dnmmodo, Cic. ed a. : anche separato dum Liv. 21, 41, 6.
potiar modo. Ter. parimente anche durane,
; dììii-dè-vTccsTinus, a, um, diciottesimo,
purché non, Ter. e Cic. ; rinforzato dummodo Varr. ed a.: in duodevicesimo (se. libro) anna-
ne, Cic. lium, Sen.
diilllètlllll, i, n. (dumus), spineto, pruneto, dui(-«le-vi^inti, diciotto, Cic. ed a.
macchia, Cic. ed- a. : contr. eulta et dumeta, du)(-el-vicensVni:liii, òrum, m., soidaH
Col.: fig., di affermazioni impenetrabili, in- della ventiduesima legione, Tac. hist. 3, 22,
comprensibili e quindi difficili a confutare, altr.
Stoicorura dumeta, Cic. : in dumeta correpere diiJt-el-vTcensTinusja, um,»eii*«dMe»i»u«,
(y. correpo), Cic. Tac hist. 1, 18 e altr.
diiiiiiiiAdo, V. dum n" II, 4. diìfivir, V. duumvir.
lluninAri\, rìgis, m., fratello dell'Eduo duplex, phfcis (duo e plico), propr., piegato
Diviziaco. in due ; greco 5t7:Xa?, quindi duplice, come
diiniO!»!!!*, a, um
(dumus), dumoso, coperto moltiplicativo, greco SiJtXoùj, mentre duplus,
di spini, rupcs, Verg.: saxa, Ov.: montes, Verg. doppio, come proporzionale, greco SinXàotoc,
diimlaxat (duiitaxat), aw. {da dum e quindi duplex talv. sta per dujilus, ma non
taxo), propr., « mentre si stima giustamente viceversa ; I)prop.: amiculura, Nep., ovv. ami-
la cosa », I) in gen.,per restringere un'idea ctus, Verg., ovv. pannus, Hor., doppio mati-
alla sua giusta misura, in oppos. ad un'altra, tello (SteXag, SiJtXotj): fossa, fossa consistente
nolo in quanto, hoc recte d., Cic: ad rem pu- di due parti, doppio fosso, Caes. tabcllas, :

blicani d. quod opus esset, Cic: d. rerum ma- dopipia tavoletta da scrivere (artificiosament
gnarum parva potest res exeraplare dare, Lucr. incastrate Trina, nell'altra), Ov. ficus, spar :

II) par tic, a) per indicare che l'idea non tito per metà (così sedato e di nuovo uniti
contiene più della giusta misura, solo ap- insicìne, j)assava per il piit dolce), Hor.
885 duplicarius duro 886

leges, consistenti di due partì, Quint.: judi- t. t. d' arte , duramente rigidatnente , quid
,

<;mm, risultante da due collegi, Quint.: poet., sculptum infabre, quid fusum durius esset,
di due oggetti appaiati, palniae, ambo le mani, Hor. II) trasl.: 1) goffamente, a) goffamente,
Yerg. II) trasl. A) =^ duplus, doppio, sti-
: ruvidamente, rozzamente, nei gesti e nel por-
pendium, Caes.: frumentum (razione), Liv.: tamento membra moventes duriter, Lucr.:
,

femis, Prop.: sost., duplex, plicis, n., u doppio, durius incedit ? fac inambulet, Ov. b) goffa-
duplex centurioni divisit, Liv. B) doppio, di mente, sgraziatamente nel trattare u. e, verba
doppio senso, ambiguo, a) di parole, verba duriter aliunde translata, Coruif. rhet.: cum
dubia et quasi duplicia, equivoche e a doppio niollia dure fiunt, Quint. 2) duramente, seve-
senso, Quint. 9, 2, 69. b) di jìers., doppio, ramente nella maniera di vivere, parce ac du-
falso (contr. simplex), Hor. e Ov. riter se habere. Ter.: vitam agere. Ter. 3) du-
duplYcariii!», a, um (duplex), pertittente ramente, aspratnente, severamente VCVSO altri
al doppio, niiles,che riceve doppia paga, Liv. nel trattare, punire, giudicare ecc., duriter
2,59,11. facere. Ter.: durius in deditos consulere, Liv.:
dupITcTter, aw. (duplex), doppiamente, durius vitae suae consulere, togliersi la vita,
Cic. ed a. Caes.: durius alqd appellare, Cic: durius alqd
dìipITco, avi, àtum, are, render doppio, accipere, Cic. 4) sfavorevolmente, mate, durius
IJ propr. : a) pers. e loro membra ,
curvare, cadentibiis rebus, Suet. Tib. 14 extr.
virum, Verg. popUtem, Verg.: duplicari vul-
: diiresro, durui, ere (durus), diventar duro,
nera, curvarsi in seguito ad una ferita, Ov. indurarsi, frigoribus durescit hnmoT, gela, Cic:
b) parole, comporre, verba, Liv. 27, 11, 5. situ durescit campus, diventa consistente, so-
/i} trasl.: duplicare, raddoppiare, a.) riguardo lido, Verg.: articulus durescat necesse est, bi-
al numero, numerum obsidum, Caes.: pri- sogna che le membra diventino rigide, Quint.:
stinum patrum numerum Cic, e exercitum, , trasl., pueridurescunt (fanno le ossa si abi- =
Cic: vires,Vell.: legionibus stipendium, Suet.: tuano) in (ìracchorum lectione, Quint.
verba, raddoppiare, ripetere immediatamente, diirela, ae, f. (parola spagnola), tinozza
Cic. part. or. 20 verba duplicare iterareque,
: di legno per bagni, Suet. Aug. 82.
ripetere immediatamente e metter due volte, driréii!«, V. diirYus.
Cic. or. 135. b) riguardo alla dimensione, diirtlàii, àtis, f. (durus), durezza, sgarba-
raddoppiare, rendere lungo (largo CCC.) il dop- tezza, Cii'. or. 53.
pio, a.)propr.: hastae modum, Nep.: iter ejus dririter, avv., V. dure.
diei, raddoppiar la marcia di quel giorno, diìi'ìtia, ae (durus), durezza, I) propr.:
Caes.: cursum, correr due volte più lon- atrae pellis, Ov.: duritiam tacto capere ab aere,
tano, Caes. p) trasl.: raddoppiare, accrescere, Ov. cfr. durities. II) trasl.: ituluramento, l'es-
ingrandire, elevare, noctis illiaginem, Ov.: glo- sere indurito, a) perdurama alle privazioni,
riam, Cic: curani, Sali, fr.: sollicitudines, Cic: agli strapazzi, al lavoro ecc., Cic. ed a.: viri-
vota metu, Verg. lis, Cic: corporis ac lacertorum, l'essere indu-

diìplus, a, uni (duo), doppio, duplo, due rito, Plin. pan.:parim., labori ac duritiae stu-
volte tanto, greco StTiXocoto; {cfr. duplex), dere, Caes. b) in cattivo senso, durezza, insen-
/) agg., pars, intervalla, Cic. /f)sost., A)du- sibiiiui. Ter., Cic. ed a.: animi, Cic, animi,
plura, i, n., il doppio, xù SiTcXdoiov, poenani sicut corporis, Cic: cfr. nel paragone duritià
dupli subire, o in duplum ire, subir doppia ferrum ut superes adamantaque, Ov. 2) du-
pena, esser punito due volte tanto, Cic. B) du- rezza, severità, a,) nel modo di comportarsi
pla, ae, f., doppio prezzo, duplani dare, Sen. verso altrui, Ter., Prop. ed a.: oris, sfronta-
rhet. tezza, Sen. b) durezza, severità. peso op- = ,

dupondfus, ti, m. (= duo asses pondo), pressione leguni Suet.: imperli, Tac: caeli
, ,

moneta di due tuus ageretur, se si


assi, si d. militiaeque, Tac.
trattasse di due assi ('/,j =
'/e) ^^' ^**" patri- diirTtìcis, èi, f. (durus), forma second. di
monio, Cic. Quinct. 53. duritia, durezza, saxi, Lucr.: ferri, Catull.: alvi,
durabTli»<, e (duro), durevole, Ov., Quint. stitichezza, Suet.
ed a. 1. durTiis diìruu<«, a, um (Soupto; o
duracinus, a, um
(durus e acinus), dura- Soupc'.oj) , equus, del cavallo di
di legno,
cine, dalla buccia dura, uva, Aug. in Suct. Troia, .\ur. Vict. orig. gent. Boni. 1, 7.
X-ag. 76. 2. Iliìi'Tu*», fi, m. (Aoupiog), uno dei fiumi
duramen, mtnis, n. (duro), induramento, principali della Spagna, oggi Duero.
aquanun, ghiaccio, Lucr. 6, 530. durTu<iculus, a, um (dimìn. di durus),
duranienlum, i,/) mezzo di
n. (duro), alijuanto duro, duretto, versuS, Plin. ep. 1, 16, 5.
indurare, Val. Max. 2, 7, 10 e 8, 7 in. II) du- diiro, avi, atum, are (durus), J)tr.,A)j)ropr.;
revolezza, costanza, fermezza, Sen. de tranqu. render duro, indurare, indurire, 1) tn gcn., li-
1, :^. gnum igni.Curt.: hastas igne,Curt.: caementa
dnrat«u<i, a, um (SoupaTeo?;), di legno, calce, indurire in una .solida massa, Liv.: du-
equus, del rarallo di Troia, Lucr. 1, 476. ratur corticc pellis, s'indura per mezzo della
dure e A\irÌivi',romp(ir. diirius, superi. corteccia (= in corteccia), Ov.: os.^a in scopu-
dfirisxTlIlè , avv. [da, durus), duramente los, Ov. 2) partir..: a.)seccare,disseccare, prosciu-
{contr. molliter), I) projyr.: X) pel tatto, du- gare, torrefare, far passare, tcrrain (del caldo),
ramente, phalangae et juga premunt duritcr Verg.: durati muria pisces, in salamoia, Quint.:
colla, Vitr. B) per V udito, duramente, ruvida- Albanara fumo uvam, Hor.: moUitam (Cere-
meiue, pesantemente, pleraque dure dicere, rem) manu duret(a<oca)in foco ignis.Ov. b)/Wr
Hor.: dure inter se comniissa, Quint. C) come rapprendere, partcm (lactis) liquefacta coagula
887 Durocortorum duuiiivir 888
durant, Ov. B) trasl., 1) mediale, durari, in- I
tione et moribus, Cic: ut vita sic oratione du-
durirsi =r. radicarsi diccnture tasaimbile,
, rus, Cic: ne quid duruin et riisticuni sit, Cic:
vitia durantur, Quint. 1, 1, 37. 2) indurire, di poeti epici e della poesia eroica, epica,
avvezzare agli strapazzi, se labore, Caes.: durati robusto, ruvido [coìitr. nioUis). poiita, Prop.:
usu arnioruiri, Liv.: iìt, senso cattivo, rendere cotliurnus, Ov.: versus, Prop. 'ò) dell' inseìisi-
insensibile, ottuso, rintuzzare, aerea ferro sae- bilità per i piaceri raffinati, a) in senso
cula (del tempoj, Hor.: ad plagas durari, di- buono, severo con se stesso e col suo corpo,
ventare insensibile ai colpi, Quiut.: ad omue di duri costumi, avvezzo alle privazioni, ette ri'
facinUS duratUS, Tac. 3) durare, sopportare, la- nunzia ai piaceri e divertimenti, quindi anche
boreni,Verg.: diem.Hor.: horam eadeni proban- severo a questo riguardo verso altri, homo
tes,per se ceranti nei loro piani pur un'ora, durus ac priscus, Cic: durus niniis attentus-
Hor. II) intr.. A) propr. indurirsi, diventar
: que esse videris niihi, H.ir. b) in senso cattivo,
duro, 1) in gen.: quasi ferruin aut lapis durat, insensibile a q.C, tton suscettibile di q.C, C. Ma-
Eni), fr. 2) partic, diventar secco, disseccarsi, rius. qui durior ad haec studia videbatur, Cic.
durare soluiii, Verg. ecl. 6, 35. B) trasl., l)</(- Ardi. 19. 4i dell'ottusità riguardo ai senti-
durarsi, farsi duro, in nuUius umquani suoruui menti teneri e profondi, alle emozioni del-
neceni duravi!, la sua durezza non andò mai l'animo, duro, insensibile, impassibile, poco
sino a far giustiziare alcun de' suoi, Tac: amabile, di cuor duro, rigido, inflessibile di Ca-
non durat ultra poenam abdicatiouis, non in- rattere (contr. niollis, placabilis), satis pater
fligge altra pena che ecc., Quint.: usque ad durus fui, Ter.: Varius est habitus judex du-
caedem ejus duratura filli odia, che Iodio rior, Cic: animo agresti et duro esse, Cic:
del figlio debba inasprirsi fino alV uccisione durum agrestemque se praebere, Cic: genus,
del medesimo, Tac. 2) durare, resistere, a) in Verg.: ingenium, Hor.: vultus, supercilia, Ov.:
un luogo, non hic quisquam durare potest, durius ferro pectus, Ov.: durum esse in alqm,
Ter.: sub Jove (a cielo aperto), Ov.: in opera Cic: in se, Sen.: quindi durum est, è cosa dura,
et labore sub pellibus, Liv.: unam hieuiem in seg. dall' infin., admittere. Ov. negare Plin. : ,

castris, Liv. b) in una cosa, dura, Gallio in ep. 5) del duro, grave stato di una cosa, e
Quint.: durate et vosmet rebus servate secuu- precisamente : a) della stagione e delle stato
dis, Verg. 3) duntre, a) permanere, continuare, atmosferico, rigido, asjtro, inclemente, durius
aver duratu, sussistere, esistere ancoi'a, esserci teuipus, durissimum anni tempus, Caes.: tem-
ancora, durat siiiiulacruni, Verg.: durant col- pestates, Caes. b) della terra, del suolo, duro
les, si estendono, Tac: di astr., ad posteros e difficile a lavorars-i, glebae, Verg.: haec om-
viitus durabit, Quint.: penuria inulierum ho- nis dura cultu et aspera plaga est, Liv. e) di
minis aetatem (una generazione) duratura lavori ecc. duro, grave, molesto, penoso, faticoso,
,

magnitudo erat, Liv.: dipers., qui nostrani ad labor, Verg.: subvectio. Caes.: venatus, Ov.:
juventam duraverunt, che vissero fino al viae,Ov. d) di condizioni ecc di ogni genere,
tempo della nostra gioventù, Tac. b) durare, duro, opprimente, gravoso, doloroso, critico, afa-
conservarsi, in tanto terrae rigore (di alberi), vorevole, pericoloso, servitus, Cic. : vita. Ter.:
Curt.: totideni per annos (di vino), Verg. pauperies, valetudo, Hor.: condicio durior,
nurocurtoruiii, i, n., capitale dei Memi Cic: fortuna duriore conflictari, Cic: ne Dola-
nella Gallia Belgica, oggi Rheims. bella possit durius vobis efficere negotium, ag-
ilùrus, a, um, duro [contr. mollis, tenero), gravare, Cic: di circostanze di tempo, tem-
IJpropr.: A) duro al tatto, ferrum, Hor.: cautes, pora, tempi duri, difficili, Cic. ed a.: initium
Verg.: alvus, stitichezza, Hor. e Cels.: gallina, adulescentiae, Ncp.: di condizioni morali,
dura, non cotta, Hor. B) al gusto, duro, brusco, curae, dolores, Verg.: di espressioni, duro, che
aspro, vinuni (contr. suave vinuni), Catoedu.: offende, nomen (contr. nomen molle), Cic: for-
sapor Bacchi, Verg. C) ulVudito, duro, aspro, tasse posset durum videri dicere « quaere quod
spiacevole; in retor., vocis genus [contr. flexi- agas », molle et huuianum est, « habes quod
bile vocis genus, flessibile, gradito), Cic. e : agas », Plin. ep.: quindi durum est,durum
così vox, Quint. (accanto a rigida vox, rozzaj: id est, è duro. Ter., Quint. ed. a., e durum est
quindi riguardo alla pronunzia, consonans (è pericoloso) seg. dall' infin. , Hor.: si quid
(come 1, n, r), Quint.: syllabae, Quint.: e rig. erat durius, se si viveva duramente, Caes. : si
alla formazione e composizione, verbuin,Cic.: quid durius acciderit, se avvenisse una disgra-
verba (come beatitas, beatitudo), Cic: oratio, zia, Caes.: si niliil sit durius, se non c'è altra
compositio, Cic D) duro, per V occhio, di opere difficoltà Caes.
, sosi., oc) dura
: òrum, n., ,

d'arte, come t. t, della sctiUura e pittura, aa) duro trattamento, multa dura timere,Prop.
duro =: sgraziato, rigido (contr. niollis. tenero), ^^] corulizione dura, misera f affanno, miseria,
Calamidis signa dura,sed tanieu luolliora quam Hor. ed a. poeti, ji) duriura, um, n., aa) tose
Canachi, Cic: duriura Callon atque Hegesias (assai) dure, pesanti, Curt. e Tac. pp) sensa-
fecit, Quint. Ej duro, i-igido per il senso in- zioni piuttosto violenti (contr. mitiora), Cic. or.
terno, nella poesia poeta durissimus, Cic.
: : 131.
durus componere versus, duro nella composi- du«ini«>«>U!«, a, um, V. dumosus.
zione dei versi, Hor. «liìunivir e dììovir, vYri, m., comim. al
II) trasl.: 1) irulurito di COrpO, fm-te, ga- plur. duumvTri e dùovi'ri, òrum, m., »«?« wi-
gliardo a sopportare strapazzi, tracers'w, co- gliori nianoscr. e nelle iscriz., comun. II rà,
stante, di pers.yYeig., Hor., Plin. ep. ed a.: Sci- II viri, duumviri, I) in Moìiia : A) duoviri per-
Tiiadae duri bello, Verg.: ilia niessorum, Hor. duellionis (o qui de perduellione anquirant,
2) nella lingua, nei gesti e nel portamento, creati), due giudici d'inchiesta (quaesitores)
goffo, sgraziato, rozzo, incolto., duriorCS et ora- in processi di perduellio, anticamente scelti
889 duumviratus Ebromagus 890

dal re o dal popolo per ogni singolo caso, Cic. II) come capo, A) in gen.: superùm di ,

Liv. 1, 26, 5 e segg. ed altrove; più tardi, di Giove, Verg.: femmin., Cloelia virgo dux ag-
nuovo nel processo di C. Mabirio, secondo minis virginum, Liv.: dux Aniazonum. Mela.
l'uso antico, Cic. Eab. perd. 12. B) d. sacro- B) partici 1) duce, conduttore, capo, coman-
rum sacris faciundis, magistrati che custo- dante, Cic. ed a. : dux praefectusque classis,
divano e interpretavano i libri sibillini, Liv. Cic: praedonum dux, Cic: alqo duce, sotto la
3, 10, 7; 5, 13, 6. Cj d. aedi faciendae o locan- condotta di ale, Caes. 2) principe, imperatore,
dae dedicandae, commissione eletta nei co- Ov. ed a.
mizi tributi, sia per fare il contratto per la n^tnàs, mantis, m. (Autiag), j)adre di
costruzione d'un tempio, sia per occuparsi Ecuba, In quale perciò è chiamata l>y-
della dedicazione di un santuario Liv. 2, , nianli«t proles, e sost. sempl. Dymantis,
42, 5; 7, 28, 5 ed a. D) d. navales, nwgistrato tldis, la Dimantide.
eletto nei comizi tributi, a cui veniva affi- Uynie, ès, f. (Autiv)) e Uyiiiae, àrum, f.,

dato l'allestimento delle navi da guerra, de- città dell' Acaia, sul mare, ad occ. di Oleno,
stinate al servizio, e la loro direzione, Liv, oggi Kaminitza. — Deriv.: Uyuiaeu!*,
9, 30, 4 ed a. II) nei munkipii e nelle colo- a, um (Aunaìog), dimeo, ager, il territorio
nie, duoviri (juri dicundo), magistrati, che di Dime (v) Auiiata), Liv.: plur. sost. Dj-
avevano la sovrintendenza di tutta l'ammi- maei, 6rum, m., i Dimei (ol Au[j.aioi), Cic.
nistrazione della città come presidenti del e Liv.
settato e supremi giudici municipali, Cic. d5'iia$tes, ae, m. (Suvaa'rirjs), potentato,
agr. 2, 93. Caes. b. c^l, 23, 4; 1, 30, 1. sùjnare, sovrano, a) di principi d'un piccolo
diiuuivTrsitus, 11», m. (duumvir), duum- Stato dipendente, signore, prìncipe {lat propr.
virato, carica dei duumviri, Plin. ep. 4, 22, 1. regulus), Cic. ed a. b) di uomini di molta au-
dux, ducis, e, duce, guida, IJ della via, torità nello Stato, come dei triumviri in
locoram, Liv.: itiueris, viae, Curt.: gregis, del Roma, Cic. ad Att. 2, 9, 1.
toro, delTariete, Ov.: armenti, del toro, Ov.: UyrriiacliTum, Ti, n. (Auppdxwv), nome
lanigeri pecoris, dell'ariete, Ov.: e cosi aries dato alla città, detta prima Epidamnus ('Ejcì-
dux, Prop.: die. inan., lino duce, Prop.: quindi sopra una penisola
5a.\i.^oi;),neirilliria greca
la guida, in per un impresa od azione; in del mare Adriatico; luogo di sbarco nella
senso cattivo =^ caporione, capo, impietatis, traversata da Brindisi, con attivo commer-
Cic: facti, Verg.: diis ducibus, sotto la scorta cio ed industria; oggi Durazzo. Deriv. —
degli Dei, Cic: magistra ac duce natura, Cic: DyrrhsiohTiii e -eni, orum, m. (Auppax^j-
quasi dux consequentis molestiae, foriera, voi], gli abitanti di Durazzo.

E
I
E,e, quinta lettera deWalfaheto latino, dere in bevande, ut haec ebibat, Hor. sat, 2,
la seconda della vocali, posta per i dagli an- 3, 122.
tichi, specialm nel linguaggio volgare e con- C-blandTor, ditUS SUUl, ìn,ottenere con lu-
tadinesco, come Menerva, magester Mi- = singlie, con blandintenti, omnia, Liv.." UDUm
nerva, magister: parimente vea via. = consulatus diem, Tac: seg da ut col cong.,
e, prep., V. ex. Cic. panie, passivo, eblandita suSragia, Cic.
:

ea (abl. di is), aw. =


eà via o parte, in, ebiireus, a, um (ebur), d'avorio (class.
eoiù, per quel luogo, Liv. 21, 32, 9 in corrisp.
; eburneus), Quint. ed a.
con qua, Nep. Hann. 3, 4. ebrietà», àtis, f. (ebrius), ebrietà, ebbrezza,
eadem (abl. di idem), aw. = eàdem via, ubbriachezza, Cic, Hor. ed a.: plur. =^ dispo-
per la stesDa via, appunto Uh Cic. 6 Liv. sizione all'ubbriachezza, passione del bere,
ea-propter = propterea, perciò, per gi«e- Sen.
«o,^Ter. Andr. 959. ebriò^iTlas, atis, f. (ebriosus), diapoaizioiw
ealenus -— ea tenus (parte), aw., tu </uanto edl' ubbriachezza, Cic. TuSC. 4, 27.
thè, sino a tanto, scg. da quà, Quìnt., quoad, ebrIÓlillM, a, um (ebrius), ebbrtoso, ubbria-
Cic: seg. da ut. o ne col cong., Cic. e Cels. cone, Cic. ed a.: poet. trasl., acina, 7nolt:) suc-
. ebenum (hcbcnum), e, n. (sPsvoj), ebano, cosi. Catull.
Verg. gc. 2, 117. Ov.: mct. 11, blu. ebrius, a, \lUt,ebln-o, ubbriaco, I) avvina»-
e-hìbo, btbi, bere fino all'ultima
l're, z€ito,sost. l' iibbriacone [contr. sobrius),Cic. ed a,;
goccia, succhiare, IJ in gen.: quid comedent, poet di e. inan., vestigia, barcollanti, Prop.:
quid ebibent? Ter.: aquam (fluvii), Phadr. : verba, dette nell'ebbrezza, libere, Tiliull.: er-
ubera lactantia, Ov.: cruorem e vulneribus, rore ebrio, travedendo nell'ebbrezza, Piiaedr.:
Mela: poet. di e. inan., amnes (del mure), meton.: quom tu eris satura at(iuo ebria, avrai
Ov. II)pregn.: 1) bere, vuotare tanti bicchieri mangiato e bevuto a sazietà. Ter. Hec 769.
quante sono date unità di tempo, Xestoris IIJ trasl.: el/bro, inebbriato, dulci fortuna, Hor.:
annos, vuotare tanti bicchieri quanti anni oci'llus, ebbro d'amore. Catull.
visse Nestore, Ov. fast. 3, 533. 2) bere, spen- Cbrouiagu!» , i, f., città dei Tettosagi
&n ebullio acquando 892

nella provincia rom. della Gallin, pi-esuo eccum, cccos, etc, V. ecce.
l'odierna Bram o Villerazons. ecdìcus, i, m. corrispondente
(iy.Sixoj),
é-blllllO, Ivi e ti, Ire, inondar fuin-i bol- presso i Greci al romano cognitor civitatis,
lendo, a) scherzos cacciar fuori, aniniani,
,
procuratore, sindaco, agente dello Stato, Clc. €
esalar lo spirito, Sen. apoc. 4, 2. h) ostentare, Plin. ep
virtutes, Cic. Tusc. 3, 42. eoére, V. eccere.
ebììliini, i, n. e ebulus, i, m., eMrio, Eectra, ae, capitale dei Yolsci,prohab.
f.,

ebiilo, sambuco selvatico, Verg., Plin. ed 0. tra Signia e il fiume Sacco; oggi fors" Su-
«Iifir, bìiris, n., avorio, signum ex ebore, pino, Liv. 4, 61, 4 ed a. —
Deriv.: Ec«-
Cic: India mittit ebur, Verg.: meton. (poet.) tranujìi, i, m., l'JSeetrano, collettivo, plur.
per gli oggetti fatti od ornati con avorio, Ecetrani, orum, m., gli abitanti di Ecetra,
p. es., figure d'avorio, flauti d'avorio, ecc., gli Ecetrani-
Verg.: guaina d'avorio, Ov.: premere ab., se- ecf..., V. eff...
dere sulla sedia curule guernita d'avorio, Ov. Echeci'ìites, is, m. ('Exs"/tpaTr(g), filo-
EbììrTni, orum, m., comune lucano; oggi sofo pitagorico, contemp. di ì'ialone.
Eboli. —
Deriv.: Eburinn juga, alture èehenóis, nèì'dis, f. (ÈxevEC?, che ferma
Entrine, Sali. le navi), pesce che si aggrappa fortemente
ebiirneSlus, a, um (dimin. dt eburneus), alle navi e si credeva ne ritardasse od arre-
d'avorio, fistuk, graziosa zampogna di avorio, stasse il corso, remora, Ov., Plin. ed a.
Cic. de or. 3, 225. echidna, ae, f. (sxtSva), I) vipera; poet.,
«burneill^, a, um(ebur), d'avorio, eburneo, serpente in genere, come attribtito delle Furie,
IJpropr.: signum, Cic: lyra, Hor.: Scipio, Liv.: Ov. met. 10, 313. Jiy' nom. propr.: A) Echi-
dens, dente d'elefante, Liv. IIJ meton. = dna, mostro delT inferno, figlia di Chrysaor,
bianco come l'avorio, brachia, colla, Ov. madre di Cerbero, dell'idra di Lerna, ecc.,
eburnus, a, um (ebur), d'avoì-io, ebumo o Ov. met. 4, 501. — Deriv.: Echidneus, a,
eburneo, ])propr.: lyra, Hor: scipio, Tac: eehidneo, canis, di Cerbero, Ov. met. 7,
um,
eusis ,coir impugnatura d' avorio Verg. ,
408. B) Ech. Lernaea, l'idra Lernea (uccisa
IIJ meton. =
bianco come Vavm-io , digiti ,
da Ercole), figlia di Tifone e di Echidna
Prop. 2, 1, 9. [V.n" A), Ov. met. 9, 69 e 158.
Ebur5nes,um,ro., popolo germanico che
Echinades, dum. acc. das, f. ('ExtvàSsg),
si stabilì nella Gallia belgica (da Liegi fino
gruppo di cinque isole nel mar Jonio, rim-
ad^Aquisgrana).
petto alla foce dell' Acheloo, appartenenti al-
Èbu<>U!i> (-8s) i, f., la ma/jgiore delle
Acarnania ; oggi Curzolari.
isole Pitiuse presso la costa della Spagna
ecliTnus, i, m. (èx'tvoc;), I) riccio e cioè
nel Mediterraneo, con una città dello stesso
comun. riccio marino (pesce che si mangia),
nome, oggi Ivica. —
Deriv.: Ebusiliìnus,
Hor., Plin. ed a. II) trasl., vaso di rame da
a, um, ebusitano.
sciacquare, Hor. sat. 1, 6, 117 e 2, 8, 52.
éc, particella dimostrativa, propriamente
Èchiòn, onis, m. {"EyjM-t), I) uno
l'èdi ecastor e sim., ma dinanzi al suono k
dei superstiti degli uomini armati sorti
mutato in ec.
dai denti di dragotie seminati da Cadmo,
ocaslftr, V. Castor.
che si uccisero gli uni gli altri in lotta,
Ecbsilìina, Orum, n. (-cà 'Expdtava), città
finché furono ridotti a cinque; padre di
della Media settentr., capitale del paese, e
Penteo, marito di Agave, aiutatore di Cadmo
per il suo clima gradito, .soggiorno estivo dei
re Persiani e più tardi dei Parti; oggi Ra-
nelT edificare Tebe, Ov. met. 3, 126 Z)«- —
riv.: A) ÌÉehTfinTdes, ae, m. ('ExtoviSijg),
madan.
il discendente di Echione, V Echionide, cioè Petl-
eoca, eccaui, ecc., V. ecce.
c'coe, avv. (per enee da en e ce), particella teo, Ov. met. 3, 518. H) É<>liiAnTu<«, a, um,
dimostrativa, la quale o accenna semplice- Echionio, di Echione, e poet. = ciidmeo, tebano,
nomen, Verg.: arces, Ov. II) figlio di Mer-
mente alVapparire improvviso di q.c, sia al
nostro sgtiardo, sia alla mente od all'animo, curio, imo
degli Argonauti, che prese parte
ovvero dirige l'attenzione sopra, la contem- alla caccia calidonica, Ov. met. 8, 311. —
plazione d'un oggetto, oppure ancora indica Deriv. EoliTAnTuK, a, um, eciuonio, di

q.c. di nuovo ed inaspettato, ecco, ecce me, Echione, lacertus, (ìv. met. 8, 345.
eccomi, Ter.: ecce subitum divortium, Cic: èclió, US, f. >Tjx"')i <"'°> riflessione della
ecce tuae litterae. Cic: ecce Ubi nuntius, ecco voce (lat. propr. imago), Plin. ed a.: come
che ti giunge ad un tratto la notizia, Cic.
— ninfa, resonabilis Edio, Ov. met. 3, 358.
Nel linguaggio comune della conversazione, eclìpsì»», is, acc. in, f. {lv.\zvlfi^, eeliaat,
spesso unito in una sola parola coi pronomi ed. solis, lunae [lat. propr. defectus solis,
is, ille, iste, p es., eccum adest, Ter.: sed vi- lunae), Cornif. rhet. :5. 36
deo eccos. Ter.: eccum Parmenonem, ecco qui eclii^a, ae, f. ìsxXoyrj), piccolo e scelte
Parmenone, Ter. componimento poetico, egiotja, Plin. ep.: pie
«poerè esclamazione affer-
(ècerè), avv., cola epistola, Siiet.
mativa che si suol spiegare « per Cerere » = ecISjKarìi, òruni, m. (eclogaì loci electi —
in fede tuia, in veritTt, Comici. luoghi scelti, bei pa.y.H di uno S< ritto, in quanti
eCcIcsTa, ae, f. (ixxXyjOta), assemblea del vengono segnalati per leggersi o recitarsi

popolo negli Stati liberi della Grecia (lat. notentur eclogarii, Cic. ad Att. 16, 2, 6
contio), buie et ecclesia, senato e popolo, Plin. ec-<|UandÓ, aw., qunndo mai? Cic. Ci

^p. 10, 110(111), 1. a.: ecquandone, Pr<»p. e Veli.


893 ecqui eio 894
ec-qui, ecqiine o ecqiia, ecquoil, tnum, editto generale permanente prove-
pron. interrog. agg =
nuin qui, cioè e chi?
,

niente dagli editti dei pretori precedenti, al


e quale? e guai inai? ecqui pudor est, hai tu quale ogni nuovo pretore aggiungeva solo
alcuna vergogna? Cic: quaeris ecqua spes alcune nuove disposizioni, Eutr. h\ l'editto
sit, se vi sia alcuna speranza, Cic: aggiunto censorio permanente multas res f disposi-
,

a nam, ecquaenam accossio, Cic. ed a. zioni) novas in edictum addidit, Nep. Cato
ec-quis, cpqiiiil, pron. interrog. sost. 2, 3. e) di un principe, di mi magistrato,
= EUm quis, cioè chi (die cosa) mai ? fot-se manifesto, decisione, ordine,
Cic. Liv. ed a.: ,

alcuno? ecquis me hodie vivit fortunatior? Ter.: edictum proponere, Cic d) affìssi su cui si
ecquis retulit aliquid ad conjugem ac liberos notificavano i giuochi pubblici, Sen. ep.
praeter odia? Liv.: rogato eum, ecquid in 117, 30.
tuam statuara contulerit ? Cic.: agg. ecqui, = e-dÌ<>eO, edtdTci, ere, I) imparare a me-
p. es. velim respondeat, ecquis Latini nominis moria, magnum numeruin versuum, Caes.:
populus defecerit ad nos? Liv.: aggiunto a nam, alqd ad verbum, Cic. II) in gen., imparare,
ecquisnam perfecte sapiens esse potest? Cic: apprendere q.c giungere alla conoscenza di

,

ecquidnam sit honestum? Cic. Deriv.: q.C, al perfetto =


conoscere, sapere, istam
avv.: A) ecquid =- numquid o nuni, cioè artem, Cic: edidici cunctos, Ov.: seg. dal-
forse? che? nelle interrogaz. indirette se, l'infin.,Ov. her.J, 180.
ecquid attendis? Cic: fac sciaiti, ecquid ven- e-dissero, sorui, sertum, ero, disctttere,
turi sitis, Cic. B)ccqu«, douemai? ecquo te trattare, agitare, esporre minutamente, eailem,
tua virtus provexisset? ecquo genus? Cic. Liv.: seg. da propos. relat., Cic: assol., in di-
Phil. L3, 24. cendo edisserendoque subtilior, Cic.
ec(\'pii!^, a, um
(gx-rureog), t. t. di oggetti edisserto, avi, atum, are (intens. di edis-
scolpiti in hasso rilievo nel legno, nel metallo, sero), discutere, dibattere, esporre minutamente,
marmo e in pietre preziose, imago TiberLi Liv. 22, 54, 8.
Caesaris, Sen. ben. 3, 26, l. edTlTcìiis, a, um (edo, edidi), indicato,
ecììleusi, i, m. (dimin. di equus), I) ca- proposto, judices, i 125 giudici designati dalla
vallo giovine, puledro, piccolo cavallo, cavallino, lista dei giudici (lista dei giurati), presi nel
aculei argentei nobiles, Cic: ad Sinuessam bos numero dei cavalieri e dei tribuni delVerario
eculeuin peperit, Liv. II) trasl., strumento (tra i quali Taccusato poteva rifiutarne 75),
di torttira di legno in forma di cavallo, ca- Cic. Piane 36 ed a.
valletto, in eculeum conici, imponi o ire, essere edìiTo, ònis, f. (2. edo, n" 1, B, 3), I)pub.
mesìo alla tortura, Cic. ed a. biicazione, libri, Sen. ed a.: meton., lo scritto
«''diicTlSÌS, atis, f. (edax), voracità, ingor- pubblicato, edizione, qui (versus) in omniedi-
digia, Cic. ep. 7, 26, 1 ;
pueri, Cic. ad Q. fr. tione invenitur, Quint. 5, 11, 40. IIJ avviso,
3, 9, 9. a) notizia data da uno scrittore, in tam discre-
edax, dàcis (edo), edace, vm-ace, ingordo, pante editione, Liv. 4, 23, 2. bj come t. t.
hospes, Cic. : animalia edacissima, Sen.: trasl., giurid., tribuum, la presentazione di quattro
roditore, divoratore, curae, Hor.: col genit., tribù da p irte dell'accmatore, per scegliere
tempus edax rerum, Ov. tra loro i giudici Cic. Piane. 36 ed altr.
,

edupSI, per Polluce, esclamaztone affer- IlIJinrparativo, munerum, Eutr. 8, 14.


mativa, anche unita con altre, certe edepol, edilus, a, um, part. agg. col compar. e
edepol profecto e sim.. Comici. superi, {da 2. edo), elevato, in rilievo,
edrrn, ederaceus, ecc. V. hedera etc. I)propr., di Ino/ hi, elevato, eminente, alto,
O-dTeO, dixi, dictum, ore, notificare, far Collis paululum ex planitie editus, Caes.: locus
sapere, annunziare, I) in gen., llOC simul edixi, perexcelsus atque editus, Cic. loi us editior, :

Hor.: in eam noctem certamen, Curt.: seguito Caes.: Collis editissimus, Sali.: neutr. sost. =
dalVsicc. e Tinfin., Ter. e Verg.: ssg. da ut o altura, elevazione, in e ito, Suet.: plur., edita

I
ne col cong., Caes. e Ter.: seg. da propos. montium, Tac e sempl. edita (n pi.), al-
,

relat., Cic. e Sali. II) partic: a) del pre- ture, monti, terre elevate (contr. plana), Tac.
tore, notifieare pubblicamente, (par meZZO di un II) trasl., viribus editior, sìiperiore per le
editto), est enim tibi ediceiidum quae sis obser- forze, Hor. sat. 1, 3, 110.
vaturus in jure dicundo, Cic. de fin. 2, 74. 1. edo, èdi, èsum, edere ed esse (sSw),
b) di magistrati, come decisione, ordine (co- mangiare, I) in gen. (contr. bibere): de sym-
mando, divieto, avvertimento), pttbbUeare, no- bolis, Ter.: avide, Ov.: ncc esuriens Ptolemaeus
tificare (far notificare), annunciare (far annun- ederat (jucundius),Cic.: aurum (dicorviJ,]Av.:
ziare), stabilire, ordiiuire, diem, Cic e Liv.: quoniam (pulii) esse noUent. Cic: proverb.,
diem comitiis, Liv.: comitia, Cic: senatum in multos modios salis simul edisse (di antira,
posterum diem, Liv.; seg dalVacc. eo/finfin., provataamiciziaj, Cicdeamic 67. II)pregn.,
Cic: seg. da ut o ne col cong.. Ter., Cic. ed a. di SOgg. inan.: divorare =
rodere, em-rodei-e,
edicllim, i, n. (edico), notificazione, avviso, culnios edit ovv. est robigo, Verg.: corpora tua
I) in gen., a) come ordine, Ter. heaut. 623. edit virus, Ov.: est mollis flamuia meduUas,
b) = àg£a)|j.a, giudizio, proposizione dialettica, Verg.
Sen. ep. 117,13 [accanto ad ofFatum ed enun- 2. e-do, dYdi, dttum, oro, </«»• fuori, metter
tiatum). II) partic, editto = notificazione, av fuori, X) in gen., edere sputa
a) (?<>.%•. on/'w.,
«*»o ptdthiico, a) editto del pretore nel suo en- per fauces tussi, sputar fuori tossendo, Lucr.:
trare in carica; nel quale egli dichiarava i animam o extremum vitae spiritum, vitam,
'
principii secondo i quali egli intendeva di esalar lo spirito, finir la vita, Cic b) trasl.,
amministrare la giustizia, Cic: ed. perpe- di sogg. inan.: euniculus.... annatos repente
895 edoceo educo 896

edidit, ìnise alla luce, mandò ftiori, Liv.: e me- accuratantente in q.C, dare esatta notixia di
diale, Maeander editar in sinuiii maris, sbocca g-C, informare esattatnente di q.C, COmun. COn
in, ecc., Liv. li)partic., dare alia luce, ìiietteve dopp. acc, omnes artes, Sali, fr.: juventutem
al mondo, partorire, generare, produrre, a) di multa facinora, Sali.: colt acc. della pers. e seg.
ess. anim. o di cose personif., partum, Cic: da propos. relat., quos ille edocuerat, quae
alqm partu, Verg. ed a., e sempl. alqni, parto- Caes.: col sempl. acc. della pers.,
fieri vellet,
rire (di donne), Ov. e Tac, o generare (di uo- multos, Suet.: della cosa, acta, Sali.: omnia or-
mini), Verg.: poet., in lucem, Poèta in Cic, e dine, Liv.: seg. dall'infLn., Sali.: seg. dalViLcc.
luci, Cic. poet. Spesso partic, Maecenas atavis coir infin.,YeTg.: assol. alpassivo, ab Euandro
edite regibus, Hor.: edita infans ex nepte Julia, edocti, Liv. discipUna in qua edoctus esset,
:

Suet. b) di sojg. inan., (terra) edit innumeras Liv. Spesso al partic. perf. pass. seg. dall' a.cc.,
species, Ov.; ea (Academia) praestantissimos edoctus artes belli, Liv.: edoctus cuncta, esat-
in eloquentia viros edidit, ha veduto uscir dal tamente istruito di tutto. Sali.: con de e Z'abl.,
suo seno, Quint. 2 rendere, mandar fuori tltl
) edoctus de origine sua, Justin.: trasl., disogg.
suono, clamorera majorem, Cic. voces (la- : ustr., edocuit ratio seg. da ut col cong., Cic:
menti), Cic: di animali, cantus (di gallij, fama satis edocuerat seg. dall'acc. coll'infin.,
Cic. :hiunitum, nitrire, Justin.: parimenti, Liv.
hinnitus, Ov.: latratus, latrare, Ov. 'ò) pub- *'-dolo, avi, are, ruildrizzare coll'ascia, trasl.
blicare, a) pubblicare,dure alta luce uno scritto, scherz. =
Umore pei' bene nno scritto, quod
illos de ve publica libros, Cic: librum contra jusseras edolavi, Cic. ad Att. 13, 47, 1.
alqm, Cic: libellos sub alieno nomine (pseudo- v-doiuo, m'iii, mttuni, are, ammatisare af-
nimo), Suet. b) portare in pubblico, spargere, fatto, trasl domare, soggiogare, soUumettere,
,

divulgare una notizia, una diceria, ecc., edit orbem (terrarum), Ov.: vitiosam naturam do-
in vulgus, Nep.: quae opiuio erat edita in ctrinà, Cic.
vulgus, come erastato d icuìgato, Ca,es. e) dare, fedoni, òrum, m. ('HStovoi), popolo della
pubblicare, svelare, denunziare, pronunziare, di- Tracia, in orig. nella M^gdania tra l'Axios
chiarare q.c, Cic, Liv. ed a.; nomen alcjs, e lo Strimone; scacciatone da' Macedoni si
Liv.: nomen L. Tarquinium (darsi, spacciarsi stanziò ad oriente dello Strimone sulla ca-
per, ecc.J, Liv.: alqm auciorem (per Tautore) tena del Paìigeo: noto pel culto di Bacco.
alcjs rei, Liv.: hostium, Liv.: poet.,
Consilia — Deriv.: A) fldònus, a, um ('HStovós),
arma violentaque cantare, Ov.: quindi
belli, edenico poet. =
trace. B) Cdòllil!», utdis, f.

partic, a) delle dichiarazioni, responsi, di ('HSwvij), edonica, poet. tracia; sOSt. = =


oracoli, sacerdoti O libri sacri, dichiarare, in- Udonia, Baccante.
formare, decidere, dare, responsum oraculo c-doriiiTo, ivi, ìtum, ire, I) intr. dormire
editum, Liv.: Apollo oraculum edidit Spar- assai, cum
(vinolenti) edormiverunt, Cic. Ac.
tam... perituram, Cic: haec ex oraculo Apol- 2, 52. II) tr. a) smaltire dui'tnendo, Crapulam,
linis Pythii edita tibi puta, Cic: quia ita ex Cic b) passar dormeiutu, dimidiuni ex IlOC
lataUbus libris editum erat, Liv.: quibus edi- tempore, Sen.: poet., Iliauam, fare la parte
tum est, dii, gli dei a ciò destinati (nei libri d'iliona addormentata, dormendo realmente,
sibillini), Liv. 3) come 1. 1. giurid., pubblicare, Hor.
dichiarare, proporre, stabilire, /issai-e, judiciuni, e-dorniÌ!>co, ere (incoat di edormio),
Cic: tribus fdi accusatori), proporre quattro smaltire dormendo, lianc CrapuLuU, Plaut.: hoC
tribù ftra cui il querelante poteva respin- villi, Ter.
gerne una sola), per scegliere tra loro i giu- edùcalìo, ùnis, f. (1. educo), educazione,
dici {in una causa sodaliciorum), Cic. Piane. allevamento, mollis, Quiut.: libororum, Cic:
36 e seg.: per contro judices editi editicii = institutus liberaHter educatione doctrinaque
( V. editicius), Cic Piane 41 alqm sibi socium
: puerili, Cic: x>lur., eJucationes liberùm, Tac.
in etc, Cic. f) ptcbbUcare, perchè serva di cdùeator, òris, m. (1. educo), aiievator»,

IMrma, emanare, rilasciare, ordinare, iis cditis a) nutricatore, Cic ed a. b) pedagogo, educa-
imperiis, Liv.: ederet consul, quid fieri vellet, tore, Sen., Tac. ed a.: educator praeceptorque,
Liv.: ed. per libellos, Suet.: partic. sost, edita, Tac.
orum, n., ordini, Ov. inet. 11, 647. A) dare, udìicatrìx, trlcis, f. (educator), edueatriee,
fornire prestare, cagionare, produrre q.C. ,
allevatrice, trasl., della saviezza, Cic. de legg.
a) in yen.: nuUum fructum ex se, no» render 1, 62.
nulla (di pecore), Cic: annuam operam, ser- 1. édiìco, avi, atum, are (intens. di 2. edu-
vire un anno, Liv.: fortium virorum operam, co), allevare, nutrire, educare, fisic e ìnorctlni.,
tnostrarsi valentuomini, Liv.: immortalia al pass, educari, spesso crescere, alqm, =
opera, Liv.: ruinas (devastazioni), Cic: exem- Cic: alqm liumili cultu, Liv.: educatusin domo
pla in alqm, V. exrmplr.ni «" II, 3. b) di Perielio, Nep. liomu iu^-ennus liberaliterque
:

combattenti, memorabile illud proelium, dare, educatus, Cic. : ad turpitudinem educatus,


Liv.: magnam caedem, perpetrare, Liv. e) di Cic: puerum tradere alci educandura, Quiut.:
magistrati, ecc., dare al popolo apparec- = poet., senectam alcjs, nutrire ale. nella vec-
chiare, ordinare giuochi, ludos, spectaculum, chiezza, Ov.: di sogg. inan., p. es., d'una re-
Tac. raunus gladiatorium, gladiatores, Suet.
: gione, lepores, apros, Hor., di campi, po-
JIJ portare in alto =
elevare, corpus super mum, dulces uvas, Ov.: trasl., educata hujus
equurn, slanciarsi sul cavallo, Tibull. 4, 1, nutrimentis eloquentia, alimentata e colti-
114. vata, Cic.
è-diicT'O, dijcui, doctum, ère, insegnare a 2. c-duco, duxi, ductum, ere, IJ trarre,
fondo q.C. ad ale, trasl., istruire, amntaestrwe condurre fuor-i. A) trar fuori, 1] ingen.: già*
IK97 edulis effero 898

(iium e vagina (sguainare), Cic. : e certis ar- eflafuin (ecfatum), i, n. (effatus, partic.

volumina, Vitr.: oculos, cavare,


inariis infinita di efforj, I) sentenza, profezia, fatidicorum et
Sen. 2) partic, come t. t. nel sorteggiare, vatum efFata, Cic. de legg. 2, 20. II) =
tì-m-re, sort'iin, Cic: alqm ex urna, Cic: tribus, à^£(i)|ia, sentenza dialettica, enunciftto, propo-

Cic. ìì) condiir fuori, Vj in gen.,coniliir fuori, sizione, Cic. e Sen.


coiidur via, prender seco, inde, Liv.: CX urbe, elleclTo,5nÌS,f. (efficio), I)ilfare,Voperare,
Liv.: hominem de senatu, Cic: uxorem a d^mo artis, lamanifestazione del suo potere, Cic:
secuni, coDfhir seco, Caes.: medicum secum, recta [greco y.aTÓp9o)3!,;). Cic. IIJ causa effi-
Cic: con dopp. acc, hos secum milites fcome formativa Cic Ac 1,6.
ciente, forza produttiva, ,

soldatij, Cic: alla doni, quo? se foras, recarsi, clTecl7vu<«, a, um (efticio), effettivo, ars
Ter.: alqm secum ras, Cic: alqm in provinciam, (diverso da pratico e da teoretico), Quint. 2,
Cic. 2) partic: a) cor)xe t. t. milit., fondur 18, 5, e per la definizione analoga vedasi (in
«'»« da un luogo truppe, ecc., trarre dagli al- effoctu) Quint. 2, L^, 1 e 2.
logginmeiiti, far partire [contr. introducere), offcoloi*. Òris (efficio), autore, n-eatore, ef-
cohortes, Caes.: cohortes ex urbe, Caes.: copins fectnr mundi molitorque deus, Ciò.: earum re-
castrised e castris, Caes. cxercitum ab urbe,
: rum deos facere effectores, attribuire queste
Liv. exercitum in expeditionem, Cic: copins
: cose all'opera d'una potenza, superiore, Cic:
in aciem, Liv.: assol. ^ (colle truppej uscir di e. inan.. stilus optimus et praestantissimus
dagli alloggiamenti, mettersi in viurcia, ex dicendi effector ac inagister, formatore einae-
liibemis, Caes.: tribus simul portis, Caes.: ad stro d'ir espressione oratoria, Cic.
alqm, Caes.: in aciem, Liv. b) come 1. 1. di atti Cffeolrix, trlcis, f. (effector), autrice, crea-
puhbl., condur qualcuno in tribunale, alqm in trice, di
inan., terra dici noctisque etfectrix,
e.

jus, Cic: ed. alqm ad consules, Cic, e sempl. Cic: est enim (pecunia) effectrix niultarum et
educere alqm, Cic. e) come t. t. naut., con- rnagnaram voluptatum, Cic.
durre una nave fuori del porto, scioglier le efrceliis, ù':, m. (efficio), I) attivo = ef-
vele, naves ex portu, Caes. d) condur fuori fettuazione, esecuzione, compimento, gen. 1) in
d'un paese, equos ex Italia, Liv. 4-3, 5, 9. (contr. conatus), horum e onsiliorum. Piane, in
e) condurre, dei-irare unacqìM, lacum, Cic. Cic ep.: magis inopia consilii p itioris quim spe
f) innalzare, condurre una fabbrica in Un effectus (speranza di riuscita), Liv.: e così spem
corso d'acqua, molem in Ehenum, Tao. hist. ab effectu haud abliorrentem consuli facere,
5, 18: e far avanzare una costruzione, Liv.: hoc ad effeetum adducere {contr. hoc spe
turrim in extremam navem, Tac. hist. 2, conciperc', Liv.: aestas sino ullo eilectu /"senza
34. II) condurre , trarre in alto A) con- , che nulla si faccvij extrahitur, Liv.: in ei-
durre in su, nell'aria, 1) propr., alqm su- fectn esse, dipendere da un attività (d i azioni),
peras .sub auras, Verg.: fìg., in astra, innal- Cic, ovv. esser compiuto (di fortificazioni),
zare alle stelle, lodare altamente, Hor. 2) Liv.: postquam ad efiectum operis ventum est,
trasl.: a) innalzare = ergere, turris summis quando l'opera fu costrutta, Liv. 2) partic,
sub astra educta tectis, Verg. : turres altius, viriìt, efficacia, effetto, vtdore., quarum (her-
Tac. b) tirar su, allevare, un bambino, un barum) causam ignorares, vim et etfectura vi-
giovane, alqm, Cic. ed a. alqm a parvulo,
: deres, Cic. Q, cujus similis effectu spocieque
:

Ter.: eductus in contubernio legionum, Tac: Koppa, Quint. quindi plur. meton.
: forze =
hio (pullus) ita eductus, Varr.: poef., di e. innn., operanti, sostanze, Quint. I, 10, 6. IIJ possivo
aura distinctos educit verna colores, fa spic- -- l'azione che SÌ ha di mira, esito, riuscita,
care, Catull. B) levare quel che è calato, effetto, effectus eloquentiae est audientium ap-
placidoque educta fsc. signa) tenore tota pa- probatio, Cic: ars dicendi in actu posita, non
tent, Ov. met. 3, ILS. Ili) passare, impie- in effectu, Quint.: p/?<r., Prop. e Phaedr.
gare, vivere un tempo, pios annos, Prop.: dena elTeiiiTniile, aw. (effeminatus), effemina-
saecula, Sen. tumenW, mollemente, Cic. ed a.
edulis, e (edo, mangiare mangereccio, , cITéitiTiialus, a, um, part. agg. [da eiTe-
commestibile, capreae, Hor.: sost., edulia, ium, mino), effeminato, ammollito, corpora, Liv. :

n., contmestUnli, Suet. ed a. opmio, Cic: effeminatissinius languor, Cic.


C-dfil'O, are, durare, perdurare, TaC. effemino, avi, àtum, are (ex e femina),
Germ. 45. I) far di q.C un essere femminino, eff". aera Ju-
é-durUS, a, Um, duretto, piuttosto duro, nonique tribuere, Cic. de nat. deor. 2, 66.
pirus, Verg. gè. 4, 145 : trasl., os, Ov. art. am. II) trasl., effeminare, atnntollire, rendere effe-
3, 476. miiutto, animum, Caes.: vocem, Cic: di e. itian.,
ed vili uni, V. idyllium. elocutio r<!s elfeminat, Quint.
CetTón, onis, m. ('nsxtwv), padre di efferslliis, a. um, part. agg. {di 1. eflfero),
Andromaca e principe di Tebe in Cilicia I) efferato, sehagi/io {contr. iiiausuctus), gen-
(regione dell'Asia Minore). —D e r i e: Hi?- tes, Cic: inores ritusque efferatiores, Liv. IIJ
ÌTonèus, a, um ('IIsx'.wvsws), J^'rzioneo, di feroce =
furioso, puzzo, sa^'vitia, Val. Wax., af-
JEezione, fectus efferatissimi, i^en.
ell'arcTo (effercYo, ecfercYo), fertum, Ire (ex effcrcìo, V. effarcio.
e farcio), riempiere, intervalla grandibus in cfferllas (ectorTtas), atis, f. (cffcrus), effe-
fronte saxis, Caes. b. G. 7, 28, 2. Partic: — rit/i, fff'i-riilezza, stato selvaggio {contr. maUSUe-
effertus (ecfertus), a, um, riempito di, pieno tud>, civiltà), Cic. poet. Tusc. 2, 20.
di, ricco in, ecc., colFathl., nimbus effertus te- 1. effero, avi, atuin, are (efl^erus), remJer
nebria, Lucr.: frugifera et ecferta arva Asiae, selvaggio, I) propr., far iliventar selvaggio ri-
ricchi di frutti, PoC-ta in Cic. guardo all'aspetto esteriore, spociem cria,

Georg eS'Calonghi, Dizionario latino itall;ino. 20


899 etfero efficiens 900

dare un aspetto selvaggio, Liv. terram im- : pavonum, Varr.: eff. alqm pecunia et honore,
manità te beluaiurn etterari, diventar selvaggio, premiare, iiaìl.; partic, innalzare, lodare con
inospitale, Cic. IIJ Uasl., l ) rendere feroce, parole e scritti, alqm o alqd (summis o maxi-
furioso (al passivo =
inferocire, incrudelire), mis) laudibus, Cic, e così alqm verbis, alqd
eaanperare, equi dolore elFerati, Curt.: odio versibus, Cic. : alqd in caelum verbis, Cic: e
iraque efterati, Liv.: eiieravit ea caedes Tlie- sempl. alqd, Cic ed a. e) rispetto ai senti-
bauos omnes ad exsccrabile odiuiii Koinanorum, menti, far insuperbire, ailimum alcjs (contT.
Liv. II) fare iniielcuti<;ìiire,inTioticliire, riguardo iufringere), Liv. 4Ò, 8, 7, partic. efferri o
al carature, auinio.s, Liv.: alqiii, Liv. se efferre, insuperbire, vantarsi, essere superbo,
2. elTei'O ^ecforoj, extuli, elatmn, efferre(ex oryoyiioso di q.c, Cic ed «.; scclere atque su-
e fero), IJ portar fuori, ijorture, trasportare iti perbia sese etferrens, Sali.: eff". se insoleiiter,
un luogo, portar via, A) in gcn.: ì) propr., Cic: spesso partic, elatus alqà re, baldanzoso
crueiitura iiiucroiiein, Cic: pecuuiaiii regiam, per, superbo di, ecc., recenti victotià, Caes.:
Curt.: sua, Nep.: tela ex aedibus alcjs, Cic: gloria, Caes.: opibus, Nep.
frumentum ex hibernis, Liv.: alqm ex ade o elTurtu^, a, um, V. effarcio.
de tempio, Nep.: cistellaiii domo. Ter.: leetis eliei'iis (ecferu.s), a, um (ex e ferus), fe-
penetralibus ova, Verg. extra acdes puerum,
: roce, seioayyio, rozzo [contr. mansuetusj,proles,
Ter.: deam in terram, Liv.: existimationera Lucr.: facta ty ranni, Verg.
secum ex hoc loco, Cic. Così partic, a) pedem clicrvesco, ferbùi e fervi, ere (ex e fer-
se eff. ^ uscire, aUoiitdiutr.si da UH liiogo, vesco), bollire, alzarsi bollendo,
I) prOpr.,ea,e
pedem port:i, domo, Cic: pedciu porta non elK, aquae, quae effervescunt subditis ignibus, Cic:
non porre piede fuori della porta, Cic: sese del mosto, ferntenturc, bollire, cuin effervescit
portis tectis, Verg.: se vallo, Tao.: qua gres- merum, Seu.: poet., degli astri (nella crea-
sum extuleram, Verg. b) ('. t. rnilit.) eli. sigila zione), infiammarsi a guisa di raggi, Ov.
(vexilla, arma), uscire, partire colle insegne, met. 1, 71. II) trasl.: ì)ingen. e fig„ illae
eff. signa, Liv. sigila portis o extra urbem,
: undae comitiorum, ut mare profuudum et im-
Liv.: vexilla o castris, Liv.: arma extra fines, mensum, sic effervescunt quodam quasi aestu,
avanzarsi colle armi alla mano oltre i con- ut etc, Cic: Poutus armatus, effervescens in
fini, Liv. e) portare alla sepoltura, seppellire, Asiarn atque eruinpens, che come un'onda die
alqm, Cic. ed a.: a^iiu ampio funere, Nep.: si frange, si scaglia rumorosamente contro
prope regio funere, Suet.: al passivo, Cic. ed VA., Cic. 2) fervere, essere trasportato dalla
a.: fuuus elFertur, Ter.: funere ampliore afferri, passione, Cic. ed a.: specialm. di oratori e del
Liv.: sine ulla funeris pompa elferri, Nep.: fig., discorso, Cic.
iugeiis periculum niaiiet, ne libera res publica ellerto, ere (ex e fervo, ferveo), innalzarsi
ett'eratur, Liv. d) produrre, portare, del campo, bollendo, I) propr., di liquidi caldi, bollenti,
fruges, Cic cum dc-cumo fil decuplo), Cic.
: infocati, in agros, vomitar lava bollente, ecc.
e) espriiiieìe, pronunciare con parole, verbum (dell'Etna), Verg. gè. 1, 471. II) trasl. poet.,
de verbo exprrssum. Ter. graves .sententias : uscire rumorosaiàtente, di Una tnoltitudinSf
inconditis VerbÌS,Cic. 2)tras!.: ri) produi-ì-e, met- Lucr. 928, Verg. gè. 4, 556.
2,
tere in vista, cioè, a) spieyuve tutte le forze, um (ex e fetus), esausto, fiacco,
elTi>liis, a,
adoperar tutti i mezzi in q.c., laborem suinma debole, corpus eli"., Cic: col genit., effet.i veri
cum cura, Acc tr. fr. in Cic Sest. 102. P) ma- senectus, incapace a raccogliere il vero, Verg.
nifestare, animi motus, Hor., defectionem, Tac. eliioat'ìlsi)», atis, f. (efficax), efficacia, virtù,
b) toglier via, levare, maluill patieudo, Cic poet. Cic. Tusc. 4, 31 : in libidine (lautum habet)
Tusc. 4, Go. portar fuori, far conoscere,
e) artis et efticacitatis, ut etc, è così accorto e
pubblicare (speci^ilm. ciij che deve rimaner se- cos'i sicuro dell'esito suo, Q. Cic. de pet.
greto), alipl furas, Ter. e Cic : has meas ine- cons. lo.
ptias, Cic: in vulgus militum eff. seg. da pro- elTiosleilor, avv. (efficax), effitacemente,
pos. relat., Caes. d) se efferre, mostrarsi, volo con successo, Sen. rhct., Seu. pliil. ed a.: id
enim se effer.it in adulesccnte fecunJitas, Cic. acturos efficacius rati, Liv.: rogare (pregare)
B) coir idea access, di violenza, porutr via, eflicacissime, Pliii. ep.
trascinare, 1) propr., FuiiuiU lon^^ius extulit elTToax, cacis (efficio), a) di e. inan. =
cursus, corse troppo lontano, Liv. Messium : e/ìicaee , clie ottiene buon succe.sso, scicutla
inipetus per hostes extulit ad castra , Liv.: (della mag'ia), llor. : liaud quaquam tam effi-
elati ad novissimam aciein, Liv. 2) trasl., t»'a- caces preces, Liv.: quo efficaciores essent pre-
sportare, rapire, spinijere, di affetti, SÌ lUe ef- ces, Curt.: con ad e Tace, quae maxime effi-
lerret ad gloriam animi dolor, Cic: quindi caces ad muliebre iugenium preces sunt, Liv.:
eileiri ;ilqa re {come laetitia, dolore, studio, res ad multitudiuem iinperitam efficacissima^
iracundiàj, essere trascinato, spinto da, ecc., Liv.: con in e l'abl., in quibus (rebus) pera-
Cic. ed a. II) levare in alto, elevare, alzare, gendis continuati') ipsa efticacissinia esset, Liv.:
ì) propr., brachia, Liv.: scutum super caput, seg. dalTmfin., Hor. carni. 4, 12, 20. b) di
Liv.: pulvis elatus, la polvere che s'innalza pers.: Hercules, l'impigru, Hor.: uosti Mar-
nell'aria, Liv.: se efferre (di cuvalli), impen- cellum, quam tardus et parmu efficax (paco
narsi, Quint. 2) trasl., aj in gen.: elevare, Ieratico) sit, Caol. in Cic. ep.
innalzare, quoruiii animi altius SO extuleruut, elTTfieiis, entis, partic. agg. (da efficio),
gli animi dei quali si sollevarono tn alto, causa, Causa efficiente, Cic:
efficiente, oiierante,
Cic: alqm ad summum imperiuin, elevare ni seg. dal gemt., viriu- effici<iis est V'ilu].)tatis,,
gradi più elevati, Cic b) ijartic, elevare, è produttrice di voliutù, ha per conscgiMizu
rialzare riguardo al pnzzo, al valore, pretia la voluttà, Cic.
901 efficienter efflagitatus 902

effìftenl?P, avv. {ef&ciens), efficacemente, cffirlto, Oilh, f. (effìngo), descrizione (ca-


Cic. de fato, 34. ratteristica) deireste rio re d'nnapirrsuna, come
effì«*Tenll«, ae, f. (efficio), efficienza, effi- 1. 1. retar, (greco sìxovia]jióg, xotpo^if^lc-iaiJLOg),
cacia, Cic. de nat. deor. 2, 95 e de fato 9. Comif. rhet 4, 53.
elTìoio (ecficto), feci, fectum, ere (ex e effigia (ecffgìa), ae, f. = effigies, Comici
fedo), I) produrre, preparare, generare, for- e Lucr.
nire, fare, effettuare, far nascere, occasionare, en"i;> fes, èi, f. (effìngo), effigie, ìmagìne, ri-
cagionare, 1) ingerì., a.)con qgg. conci:: panem tratto, I) imutjine corris[IO udente ad un ori-
ex alqa re, Caes.: mundum, Cic: caeruleum co- ginale, A)propr., come ojjeni dell'arte pla-
lorem (del guadoj, Caes.: varios conceiitus (di stica, figura, imagine, di metallo, (li marmo
suoni), Cic.: magnos viros fdi cose astr.), Cic: di cera, Cic. ed a.: come effigie naturale,
deos e homines (di FidiaJ, Quint. p) coti or/g. deus effigies liominis et imago, Cic. B) trasl.:
astr., ecc., claniores et admirationes, Cic: nia- a) imagine, ritratto, in SCUSO morale, rcliquìt
gnas rerum co inmutationes,Caes.:nihildignuni effigieni et liuiiianitatis et probitatis suae fi-
re,Cic.:tantosprocessus, utetc.,Cic. 2)p«T<te., liuni, Cic. b) ideale che si ha nella mente, eff.

li) fare, costruire, eriyere, /'«6bWf«r<', columnam, justi imperli, Cic. e) ciò che nella realtà ri-
Cic: pontem in fluiiiine,Caes.: urbeni ex latere sponde all'ideale, la rappresentazione di
(mattoni), Cic: di soqc). innn.ip.es. di fìumij, questo ideale, perfectae eloquentiae speciem
formare, portuiii, insOlam Caes.: arcum alqa re,
,
(l'idi.iiìe) animo videmus, cffìgiem auribus
Ov. b) di campi, ecc. =
prodm-re, portare, ren- quaerimus, cerchiamo di presentare agli udi-
dere,plurimuiii,Cic.: cu in oduvo (otto per unoj, tori, nella realtà, la copia di quell'originale,
Cic. e) formare, contenere una SOmiìia, Ufi nu- Cic. d) ritratto per mezzo di ptrole, come de-
mero, e al passivo ei'Ucì ^
risultare, ea tributa scrizione per iscritto, virtutum, Cic. Arch. 30.
vix in fenus Pompeji quod satis est effìciunt, II) come omijra, efiìgicm nullo cum corpore
Cic: qui modus sexaginta armatorum milia falsi fiuxit apri, Ov.: effigies, immo umbrae
efficiebat, Eutr.: mnjor aliquanto summa effi- hominum, liv.: dell'ombra d'un morto, in
citur etc, Liv. d) radunare, raccogliere ima sogno, Plin. ep. 3, 5, 4.
somma o una moltitudine, liciti sunt usque eiViiigo, tinxi, fictum, ere (ex e fìngo),
eo, quoad se efficere posse arbitrabantur, Cic: J)=: 'i^-qjBi'^, kv.ifi]-/s.vi palpare,li-
£y.(iàaasiv, ,

magnum cratiuni iiumerum, Caes.: magnam sciare, accarezzare, fregare, eftìngore manus
multitudinem (serpentiuni), Nep.: frequenteni (alcjs), Ov. licr 20,134. II)prrgn.: A) fregar
Senatum,CÌC. e) radunare, raccogliere soldati, via, tergere, cancellare, e forO sanguinem SpoU-
navi, allestire, XIII cohortes, Caes.: duas le- giis, Cic. Sest. 77. B) imitare, esprimere, rap-
giones Caes.
, unum legionem ex duabus
:
,
presentare un originrde in materie plastiche,
Caes.: exercituni, Liv.: classem celeriter, Nep. l)propr.: illum coloribus, illuni cera, illum
f) come 1. 1. filos., a) inferire, conchtudere, pro- aere etc, cffigiitre in ecc., Plin. ep. oris 11- :

vare , dimostrare, minutis interrogatiouibus neamenta, Cic: poet, casus in auro, Yerg.:
quod proposuit efficit, Cic: ex quibus vult ef- gressus eftingit euntis, imita, Verg. 2) trasl.:
ficere srg, dall'a.cc. e Z'infin., Cic: ita effìcitur a) esprimere, ritrarre, mediante Segni e-
ut etc, Cic: ex quo illud effìcitur, nec etc. sterni, ecc., per figunis animnlium sensus men-
P) catisare, aver
per effetto, alqd, Cic {cfr. ef- tis, esprimere per VK zzo di figure di animali
ficiens); quindi effecta, òrum, n., cose effet- le proprie idee {detto rfei'/jr/wu' Aegyptii),Tac.:

tuate, effetti, Cic: e effìcientia, ium, n.,cose in ca (in specie oris) penitus recunditos mores,
efficienti, Quint. g) coll'a.cc. predic. = fare, ritrarre il carattere profondamente nascosto
a) consost. predic: Catiìmam consulem,Cic.: nell'interno, Cic. Quindi ol) esprimere con
montem arcem, Caes.: alqm puerum do vir- parole, descrivere, dipimjere.^ alcjs mores, Cic:
gine, Ov. P) con agg. predic, in dies exercitum oratoruHl , Quint. Pj) produrre, fare, creare,
^us contìnnatiorem, Caes.: hostes ad pugnam come scrittore, effinge aiqd et excude, quod
alacriores, Caes.: longius eff. brevius,
iter sit perpetuo tuuni, Plin. ep. 3, 4. b)t»M-
1,

Phaedr.: se ex conteriipto na-tuenduni, Sali. tare, reiulere, a) imitai e, ritrarre, uguagliare


IIJ condurre a capo , « termine , compiere, = cercar di ngiuujiiure imitando, imaginem
quindi anche riuscire in q.C, procurare, otte- virtutis, Quint.: Horatium in lyricis, Plin. ep.:
nere, conseguire, far si die C[.C. avvenga, \) ili vim Demosthenis, Quint. alqm imitando, ri-:

gen.: omno opus, C^ies.: sphaeram, Cic: epi- trarre imitando, Cic p) concepire nella mente
stulam ad alqm, Cic: mirabilia ficinora, Cic: l'imagine di q.C, dare unHdvu chiara di q.C,
viam, Tibull.: iter, Ov.: unum consilium totius ca animo, rapiiresentarscne l' imagine nella
Galliae, C;ies.: id facile efiici posso, Nep.: ad ea mente, Cic: visum impressum effictumque ex
efficienda.quae pollicetur, Nep.: hoc ego tibi ef- eo, unde essct, la visione, che sia l'impronta
fectum reddam,Ter.: hoc(o id,illud)efl'.,ut etc, e l'imagine di quclVoggetto che le serve di
Cic. e Nep.: e sempl. ut o ne etc, Cic. ed a.: fondamento, Cic: quae porro tam immensa
bis rebus eff., ut etc, Nep.: per alqm elF., ut etc, multitudo, quae illa tam multa posset effìn-
Sali.: eff., quo minus, Lucr. e Quint.: efl'., quo gero {'rendere), Cic.
(= ut eo) magis etc, Liv.: e col sempl. cong., efIlSjSÌfiJillO» ònis, f. (efflagito\ instante ri-
effìce, coeamus in unum, Ov. trist. 3, 683: chiesta donutnda, istanza, Cic cd a.: efflagl-
quindi eff. alqd in alqo, fare, commettere del tatio ad coeundam sooietatem vel periculi vel
male verso ale, Cic. de aniic 41 e Pliil. 14, 9. laboris, Cic.
2) fare un cammino, percorrere uno spazio, ei'n:l;;;ilii(us, ali. ii, m. (efflagito), in-
quantumcumque itinerisequitata efficere potc- stante domanda, premurosa ricliiesta, IsUinza,
rat,Caes. b.c 3, 102, 1; e/): Caos. b.G. 4, 35, 3. coactu alquo efflagitatu meo, Cic Verr. 5, 75.
903 effl.asrito effuirio 904

cflIitj^Tlo, avi, atuiii, are (ex e flagito), Cic. : nefanda, Liv.: pauca effatu digna aut
chiedere, domaiulare intantetìwnte ([.€., insistere facilia nomina, Liv. IIJ partici A) come t. t.
s'Mq.c, epistulam, Cic: ab alqo, ut etc, Cic: della dialettica, pronunziare come un giudizio
alqm, ut etc, Auct. b. Hisp.: assol., quasi ef- (à§t(D|ia), eominendere in un giudizio o in una
tiagitantc populo, Suet. proposizione, quoii ita effabimur: Aut vivet
eflIatìÌM, Ss, m. (afflo), soffio, Verotnpere cras Hermarchus aut non vivet, Cic. Ac. 2,
di un vento, Sen. nat. qu. 5, 14, 3 (plur.). 97. ìi) come t. t. del linguaggio augurale,
el'iìl^o, ore (ex e fligo), dar l'uitinw colpo, determinare, limitare un posto mediante una
ainiudzsare, PompejuiTi, Cic: caiies rabidos, formala simbolica, templum, Cic. ad Att. 13,
Sen. 42, 3: e cos'i spesso passivo etìaius, determi-
efilo, avi, atum, are (ex e fio), emettere sof- ìutto, limitato dagli auguri, Cic, Liv. ed a.

fiando, espirare, esalare, I) v. aj di eSScrt


tr., «fjraclariii!«,ti, m. (effringo ,iadroneche
anim., ignes faucibus, V^erg.: ignes ore et na- rompe i muri o le porte per rubare, Sen. ep.
ribus, Ov.: vemas ab ore rosas, Ov.: Inter discri- 68, 4.
_ _ _
mina deutium litterani, yuint.: partic. ani- effrcnsttu, avv. (effrenatus), sfreiwta-
mam, esalare lo spirito, Cic: cos'ianche extre- mente, senza freno, senza ritegno, CiC. de SCn.
mum halitum, Cic: poct. e sempl. effiare, Cic. 39 : compar. in Cic PhU. 14, 26.
poèt : quod moriens offiavit, disse coll'ultimo clTi'eiialio, Onis, f. (efFrenoi, sfrenatezza,
respiro, Fior, bj di strumenti da fiato, rauci- tiiancanza di ritegno, animi impotentis, CÌC.
sonos efflabant cornua bombos, Catull. 64, 263. Phil. 5,22^
IIJ V. inir ., schizzare, sfavillare, delle fiamme, erfreiititiiìi, a, um (ex e frenum), sema
foras, Lucr. 6, 681 e 699. freno, Ijpropr.: equi, Liv.: equi velut effre-
efllórcseo, fiorili, ore (ex e floresco), co- nati passim incerio cursu feruutur, Liv.
tninciare a fiorire, fiorire, trasl., laudibus In- IIJ trasl., sfrenato, scatenato, indomabile, furor,
genii, Cic: utilitas effi rescit ex aiiiicitia, Cic. cupiditas, homo, Cic: populus, Tac: etfrenata
e iluo, cre(ex e fluo). scorrer
fluxi, fluxurrij insoleniia muliiiudo, Cic: effi-enatior vox, Cic:
fuori, sgorgare, scaturire, I) di liquidi (contr. eS'renatissimi afiiectus, Sen.
influere), l)pì-upr. (contr. una
iiifluo), effluii el'frciiii!*, a, um (ex
frenum), senza freno,
e
cuni sanguine vita, Cic: aer effluens huc et I)propr.: equus, Liv. IIJ trasl., sfre-
4, 33, 7.
illuc, Cic: di fiumi, sboccare, uno ostio, Mela: nato, indomabile, indomito, amor, Ov. gens, :

manifesto exitu, Mela: in niare,Verg. 2) trasl., Verg.


divulgarsi, farsi noto. Ter. e Cic II) di Oljg. effriCO, are (ex e flico), fregare, levare fre-
non liquidi =
scoì-rer faoì-i, cadcì-e, afuggire, gando, Sen. ep. 95, 36.
guizzare, \)in<jcn.: a) pcfci/>r.: e summis cor- elYriii^o (ecfringo), frégi, fractum, ere (ex
puribus, Quint.: urnae manibus effluxere, Ov.: e frango), IJ rompere, sfondare, fores, januam,
e cosi telum, quod unum forte non effluxerat Cic. II) spezzare, sfracellare, crUS, Suet.: Cere-
(non gli era uscito di mano), Curt. b) trasl., briim, Verg.
sfuggire inoSSeTiatO senza profitto, evadere, effììgio, fùgi, ere (ex e fugio), I) intr.,
perdersi, ncqua lovis effluat aura, Ov. 2)par- fuggire, scappare, salvarsi, sfuggire, etfugcre
tic, colTideii accessoria del perdersi insensi- nolle, Caes.: efl'. foras, huc i'ova,s,Comici ; istinc,
bilmente, sfuggire a pOCO a pOCO, cadere, spa- Hor.: ante alios, prevenire fuggendo, Verg.:
rire, perdersi, a) propv.: littera ictu fulminis ex urbe, Plaut.: ex vincuhs pubUcis, Nep.: e
effluxit, spari fin un'iscrizione), Suet.: ef- manibus, Cic. e prcelio, Cic: stabulis, Ov.:
:

fluii alci mens, i pensieri si perdono, passano per aversam partem urbis via Nolani furente,
dalla mente, Cic: ut impropria effluant, che Liv.: delubra ad summa.Verg.: ad regem,Curt.:
sfuggano (vi si frappongano) espressioni im- con nom. predic, a quibus (ludis) vix vivus ef-
pì-oprie, Quint. b) del tempo, passare scor- = fugii, Cic. II) .r., fuggire, sfuggire, schivare,
rere senza profitto, effluii aeuis, tempus, scansaì-e, di pers.: a.) ess. anim.,
evitare, a)
aestas, Cic. e) con e sema ex animo, uscir di equitatum Cacsaris Caes. hostem, Curt.:
, :

mente, svanire, Cic. alqm cursu, Ov. i3; ogg. inun., scopulos Ithacae,
cflluvìfuill, ti, n, (effluo), ejjluvio, scaturi- Verg.: incendium, Ov.: alcjs impias manus,
mento, spargimento, a) dal COVpi), sanguiuis Cic: hoc telum, Verg.: fig., quot ego tuas pe-
cerebrique, Veli. 2, 120, 4. b) il una massa i titiones ita conjecias, ut vitari non posse vide-
d'acqua, come luogo d'origine, di derivazione, rentur, parva quiidam dechnaiione et, ut aiunt,
lacus, Tac. ann. 12, 57. corpore (col corpo solo, salvando appena la
cflodio (ecfodTo =
ex-fodto), fodi, fossum, pelle) effugi, Cic: visum, non esser veduto,
ere, I) cavare, scavare. A) «.'«^iew.; aes, ferrum, Ov.: celeritate impeium nosirorum, Caes.: cele-
Cic: signum, humana ossa, Phaedr.: sacrato ritaie periculum, Caes.: mortem, Caes.: civium
loco vasa operis antiqui, Sen. B) partic, ca- ovv. vulgi invidiam, Nep.: vitupera tìones, Cic:
vare, strappare, oculos alci, Cic. ed a.: poet., odium, Caes.: seg. da ne col cong., Liv. 36,
viscera, procurare l'aborto, Ov. 2) pregn., 25, 8. Tac. hist. 3, 39 b) disogg. inan., a) in
scavare= formare scavando, latt'bras, portus, gen.: prensanies effugit umbra manus, Ov.:
Vi rg.: lacum, Suet. IIJ scavare soolgrre, = nieas elfugit nuniius aures.Verg.: polum efFd-
rovesciare, Aìingen.: terram, Liv. :terram git fdeìlo zodiaco), Ov. P) partic, ras me
altius, Quint.: agrum, Tac: humum rastello, ert'ugit, mi sfugge q.c, io non pongo mente
Suet. Bjpregn., frugare, domos, Caos. b. e. a q.c, adeo nuUius rei cura Romanos, ne lon-
:;, 42. h. ginqua quidem, effugitbat, Liv.: nihil io effìi-
effor sum, feri (ex e for), dir
(ecfor), fatus giet,nulla ti sfuggirà, non dimenticherai
chiaramente, promtmiare, Ij in gen., verbum, nulla.
905 efifuffium eiflindo 906

ef/u^Tuni, tì, n. (efFagio), n fuggire, lo fundont (fanno), sustinueritis, Liv.: mediale,


ffitggire, fuga, scampo, I)propr., Auct. b. Al. in nocturno tam late effuso incendio, che tanto
e Verg. II) meton.: A) via <ii .icantpo, uscita si estese, Cic. 3j diffondere, spandere, eSSerì
per la fuga, si eflFugium patuisset in publicum, viventi in moltitudine, aoxilium castris, Verg.:
Liv.: effugia impedisse fdi soldati), Tac. : universosinhostc's.,/ar2Jrecjj)i<a»-e contro, ecc.,
B) mezzo, occasione di sfuggire, scampo, efFagia Curt. Quindi (della moltitudine stessa) rifl.
pennarum habere, ali, colle quali possono se effìlndere o mediale effun-di, a) correre, pre-
sfuggire, Cic: effugium mortis assequi, oppor- cipitarsi fuori, uscir con impeto, sjjande^rsi, av-
tunità di sfuggire alla morte, Cic: alci dare viarsi, portarsi in tnassa in un luOgO, CUnctum
effagium (di navi), Liv. se atnra, totam Italiam esse effosani, Cic: se
effulsreo, falsi, ère (ex e fulgeo), risplen- effondere o effandi carceribos (delle quadrighe
dere, brillare, I) propr.: tres simul soles efful- nelle corse), Verg.: effondi castris, Liv.: effun-
serunt, Liv.: mox dies verus, sol etiam effulsit, dere se in agros, Caes.: omnis turba ad ripas
Inridus tamen, Plin. ep.: ex vehementi sole, effusa fche si accalca), Verg.: in suos qaaeqoe
qualis Inter graves imbre nubes effalget, I^v.: effiisae (niatres, conjuges), Liv.: omnibus or-
coH'abl. =r risplendere di q.c., auro (della dinibus obviam effosis, Liv. b) una moltitu-
marea), Verg. hoc ornatu (di pers.J, Tac.
: dine, far invasione in un paese, invadere un
IIJ trasl.; effalgeKnt Philippns ac magn'is paese, se Asiam, Veli.: in Graeciam,
eff'. in
Alexander, Liv.: si forte aliquis inter dicendum Jostin.: Galli per Illyriam, Liv.: effasa
efiFosi

efiiilserit ex temporalis color, Quint. Forma — ingens vis Germanarum gentium, Veli. 4) spar-
second. infin., effulgere {da ex e fulgo, ere), gere =produii-e, etneUere in quantità, a) SUOni,
Verg. Aen. 8, 677. tuba sonum patentiore exito effondit, Sen.:
effullus, a, iim (ex e falcio), appoggiato, tibiaque effondit socialia carmina vobis, Ov.:
sostentato sopra q.c, velleribus stratis, Verg.: di perS. =
far uscire, diffondere, emettere,
Ibliis, Verg. tales voces, Verg.: tales in aera questus, Ov.:
effundo, fùdi, fusam, ere (ex e fondo), ef- illam procellam eloquentiae, Qoint. e me- ,

fondere , versm'e , spargere spandere, IJ in


, diale, vox in coronam turbamque effunditur,
{stretto senso, 1) liquidi: humorem, Cels. il mio discorso scorre liberamente in, ecc.
Quindi a) produì-re, apportare, scaricare, im- b) fì-utti, ecc., produrì'e in quantità, segetes
brem o nivem, della tempesta, Cart.: lacrinias, effundnnt froges, Cic: aatomnos effundit fra-
versare, Cic. ed a. b) rifL, se eiFundere e mediale ges, Hor.: caligo, qnam fumos effuderat, Curt.:
effandi, scaricarsi, traboccare, di COrsi d'acqua, haec aetas hanc (oratorum) copiam effodit,
effondere se in mare, effandi in Oceanum.Plin.: Cic. 5) scialacquare, dissipare, consumare so-
Tiberis effusus soper ripas, Liv.: mare redundat stanze, denari, ecc., patrimoniom, aerarium,
nnmqnam neqoe efFonditur, ne si scarica fin somptos, Cic: redditns publicos in dies festos,
altre acque), Cic: dipioggia e grandine, sca- Jostin. : assai , effondite (dissipate), emite,
ricarsi, imber effosus nabibos, Verg.: effoso fdcite, quod vobis Inbet, Ter.
imbre , Liv. grandine effosà praecipitant
: Ili) trasl.: A) in gen.:, versare, espandere
nimbi, Verg.: partic. sost., effusa, òrom, n., = comunicare, partecipare largamente, di
orina, Sen. de const. sap. 13, 2. 2) corpi non pers., a)in gen.: effodi vobis omnia qoae sen-
liquidi, spargere, anolos, Liv.: procella nivem tiebam, vi ho partecipato tutto il mio senti-
effiiderat, aveva cagionato un nevaio, Curt.: mento al riguardo, Cic. etfudit Ula omnia,
:

pregn., versare =:z vuotare versando, saccos qnae tacoerat, Cic. b) in cattivo senso, iram
nummorum, Hor. in alqm, omne odium in alqm, Liv. B) partic,
IIJ in senso più lato, A) con predomi- rifl. e mediale (di pers.): a)effondere se in alqa
nanza dell'idea ex: 1) gettar fuori, getUtr
d'elio re, lasciarsi andare, sciogliere il freno ad
giti, atterrare, stramazzare, stendere, alqm sob una passione [contr. se continere in etc), eff.
portis, Verg.: alqm solo, Verg.: specialm. di se in alqa libidine, Cic. parad. 3, 21 (cfr. [alla
cavalli = gettar giù, far ribaltare il cavaliere, parola effnsns] quis in largitione effusior ? Cic.
Tauriga, Liv., Verg. ed super caput,
a.: alqra Cael. 13). b) effandi in alqd, quasi sciogliersi,
Liv. 2) scacciare, respingere colla fòrza una struggerai in uno stato, in cachinno, scoppiar
moltitudine, excutiat Teocros vallo atque dalle risa, Soet.: in lacrimas, Tac. o poet. la-
effundat in aeqoum, Verg.: oninem otrimque crimis, Verg., struggersi in pianto, e) darsi
equitatam certaminis studium effundit, il de- interamente ad lina passione ad una per-
siderio di combattere spinge suLcampo di sona, abbandonarsi affatto ad eSSa, lasciarsi
battaglia, ecc., Liv.: mediale, efìMdi ^ vol- andare del tutto, in ad luxoriam, Liv.: in ve-
gersi frettolosamente, in fugam, Liv. B) COl nerem, Liv. ita in Komanos effosos esse,
:

- concetto predom. del verbo (fondo) 1 ) ndien- : ut etc, essere così devoti ai Romani, che, ecc.,
tare q.c. che si teneva stretto, iteruin sinam Liv. C) pregn. l) effondere interamente per- ^
(se. ex toga factum), spiegar di nuovo, Liv.: dere ad una voito, al cjs gratiam,Cic.ep. 2, 16, 1.
e così effuso siiiu, aperto, TibuU.: nianibos 2) spargere =
consumare, logorare ad una volta
omnes habenas, Verg. {cfr. l'espr. fìg. irarom completamente, sopremom aoxiliuui , Liv.:
omnes habenas, allentar le briglie all'ira, vires soas, Verg., ibi omnis effusus labor, tutta
Verg.). 2) diffoiuiere in quantità da ogni , la fatica fu perduta, Verg. 3) laxrlar andare,
parte, a) proiettili =
lanciare, scagliare, tela, a) la vita, esalare, spiritom cxtremom in Victo-
Verg.: e così teloruin omuis generis vis ingens ria, Cic: animani, Verg.: vitain, Ov. h)laseiar
effasa est in eos, Liv. h) altri oggetti: omnes aiutare un affetto, una passione, deporre, smet-
radios (del sole), Sen.: si primum impetom tere, iUud odium omne, Cic: omnem corani sui,
(assalto), q\iem fervido ingenio et caeca ira ef- perdere qgni attenzione di se stesso, Sen.
egesno wo
cfffisi', avv. (offusus), /) Imi/rinmii/: sp.nr- i^sons, ontis, pan. agg. (di egeo), hiso-
sainen1e,<Vugni inloi'iio, quindi .ii-m'miline,altit gnoso, penurioso, inolio povero un povero dia-
,

rinfusa, ire, Sali.: sequi, Liv.: eliusius pnxedari, volo, }>roietario [coìitr. locuplos, abundaus), dt
Liv. 7/)trasl.: 1) con profuiioiie, in gran copia, pers., Cic: eos locupletes ex ogentibus fecerat,
non panca suis adjutoribus hn-gc efìPusi'que do- in sua re fuisse egentissimum {contr. in-
<_'aes.:

nare, Cic.: affluxere avidi taliuni cflPusius, Tac. solentem in aliena fuisse),Cic.: .sosi.,liaec utrum
2) sfreìuttamentt^y et'Cfssiratnfnlf, senza misura, abundantis an egentis signa sunt? Cic: illa
exsultare, Cic: ottusissinie Aere, Curt. e Suet. egentium contio, riunione di, proletari, Cic:
ofiHsTo, òllis, f. (elì'undo), I) attiro, ver- egentes ac perditi (straccioni, pezzenti), Caes.
samento, sparf/itm-nto, \)propr.: tutantur se C^^CIIIIS, a, um (egeo), mancante di q.c,
atiamcnti ellusiuiie sepiae, collo spaniere un bisognoso, col genit., oinniuiii, Liv. : colVahX.,
liquido nero. Cic. de nat. deor. 2, 127. 2) castelluui commeatu egenu ii, Tac: assoL, ege-
trasl.: a) spesa eccessiva, proiliyalitù, liiieì'alità iiae res, situazioni diffcili, sventure, Verg.
smodata, pecuuiaruni effusiones, Cic. ipsiu.s : Aen. 6, 91.^^
in alios elìusio, Cic: asso!., liberalitateni ef- «•^EeO, gui, ère, IJ esser bisognoso, soffrir
fusio iniitatur, Cic: in liac vita... quas effusiones penuria, esser povero, a) aSSOl., egebat? iuiino
fieri putati.S ? Cic. b) passione smodata, mania, locuples erat, Cic: egebat aerarium, era vuoto,
bestiis oirinium ^entium circum fil circoj com- Fior, b) mancare di una COSa, uvei- bisogno di
])lendi, Liv. 44, 9, 4. ITJ mediale, io spandersi, q.c. [contr. abundare alqà re), coZ/'abl., ausi-
1) propr.: a) di un liquido, pregn. In pro- = lio,Cic: Consilio, Cic: col genit., auxilii, Caes.:
jtrictti inclinrizione deU'ocqiin a diffondersi medici, Hor.: coZ/'infin. pres. pass.. Mela 2,
dappertutto, da ogni lato, docC non è rin- 3, 4 (= 2 § 41} e 2, 4. 1 (= 2 § 58). IIJ trasl.,
chiusa, aquae liquor atque effusio. Cic. de nat. 1) (= carco), ìnancare, non possedere, non
deor. 2, 26. h) uscita in folla di persone, e{- avere, collahl.. auctoritate, Cic : col genit.,
fusiones lioininum ex oppidis, Cic. Pis. 51. cousilii, Sali.: insulae cultorum egentes, Liv.:
2) trasl., effusione S'werchifl, sfojo sntotìato, rationis egens, sconsiderato, Verg.: verborum
sfrenatezza, eodem vitio est effusio animi in non egens, non jmvero nell'espressione, Cic.
laetitia ,
quo in dolore contractio (al/batti- 2) soffrire della privazione di ale. di q.C. =
mento). Cic. Tusc 4, 66. desiderare vivamente, In'amarc, COll'&h\., pane,
en'uKiis, a, uni, part. agg. (da effundoì, Hor.: col genit., plausoris, Hor.
versato, JJ propr. : 1) sciolto, allentato, K^ei'ia, ae, f., ninfa ovv. cnmena italica,
sparso, die fugge liltei-amente, effnsis liabenis, secondo la mitologia romana, vioglie diN'uma
a briglia sciolta, Curt. : e così quam posset Pompilio e sua consigliera negli ordinimenti
effusissimis liabenis, Liv. : comae eft"., Ov. : e religiosi, la cui fonte e il cui bos"o sacro
nyniphae caesariem effusae per
j)oet. trasl., sono posti dalla leggenda, parte in una valle
candida colla, Verof. quindi, del orso = : presso Aricia (Aricina vallis), p^rfc niUa
pieno, effuso cursu fdi pedoni e cavalieri), Liv. rfdle situata presso Roni'i diwinzi alla porta
ed a. 2) lungo disteso, corpus, Lucr.: quindi, Capena (dettai oggi Cafarella).
di luoghi, ecc. = esteso, vasto, mare late etfu- j:_»'^.i'o, gessi, gestuni, "ere, condur fuori, con-
sum, Hor. : loca, Tac: elTusissimus Adriatici diir iHu, portar fuori ria, far uscire, I) ^n'Opr.:
maris SÌnUS,Vell. 8) di .soldati === spar.so, disor- 1) in gen., tintum nivis, Liv.: lapides ex mari,
dinato, così fermi che in marcii, ecc., agmen, Auct. b. Alex.: dell'Etna, gittar fuo^-i, vomitare,
Liv.: e così effuso afifmine, Liv., effiiso exercitu. moles arenarum. Justin.: 2)'irim., di un lago,
Sali, e Liv.: quindi 2)rcgn.. disordinato, feroce, certo anni tempore bitumen, Tac: passivo
fuga effusa, effusior, Liv., caedes effusa, Liv. egeri, di acque, scorrere, scaricarsi, in flumCU
If) trasl., irroVigo, largo, a) di pcrs.: con in (di un lago), Plin. ep. 2) in partic. : a) con-
e Tabi., quis in larjifitione effusior? Cic: in dur via colla forza, a) portare, trascinar via
laudandis discipulorum dictionibus nec mali- cose rubando, pracdam ex toctis, Liv.: opes a
gnus nec effusus, Qnint.: coZgenit., inunilìcen- Vejis, Liv.: bona in tributa (come tributij,
tiae effasissimus (di Cesare). Veli, b) di astr. Tac P) fai fuggire, scacciare persone, gravi-
= smisar(tto, P,«n</(>r«^o,SUmptus, Cic: llOnorCS, tas caeli egerit j)0])ulos /la popolazione delle
Nep. : laetitia (sfrenata). cittàj, Sen. ep. 91, 12. dal
b) gittar fuori
effiìlTo (ivi), ìtuni, Ire (ex e *futio, dnlla corpo, rigettare, dapes, vomitare, Ov.: niultum
radice PUD, FUT, donde anche fundo, futilis, vitalis spiritus egestum, essere svanito, Tac
futis, con-futo, re-fu to),jj)-op>'., versar fuori e) pregn., vuotare. Dorica castra rogis, Prop.
di sé, cicalare, dir ciò clìc vieuc in mente 4, 6, 34. II) trasl.: 1) in gen.: expletur lacri-
senza pensarci; eiariare I) in gen.: ista, Cic: mis egeriturque dolor, è scacciato, Ov. trist.
de muiido, Cic. a^^ol. ex tempore, Cic. II)
: 4, 3, 38. 2) p'irfic, scrivere cavando dalla
pariic, .spifferare, dicuigare segreti, foris, Ter. memoriti, dar fum-i, sermones, Sini. e]i. 66, 4.
Phorni. 746. V^eailiìs, iltis, f. (egeo), I) indigenza, po-
cITillììo (l'rf lituo = ox-fut\io), futili, f d- rertà, miseria (contr. o])ulentia), coord. ege-
tùtu*, ere, fottere, a) = esaurire col fottere, stas ac mendicitas, Cic. egestas civium, Sali,
:

( "atull. 0, 13. b) dissipare in donne, Poeta fr.:egestates tot egentissimorum liominum,


in Suet. Caes. 51. Cic: trasl., animi, mancanza di carattere,
«•-Strinili*» um, I) sgelato
a. tiepido, = Cic: linguae (del linguaggio), Lucr.: vitam in
tepidetto. tepores,CatuU.: aqua egelida vel sole egestate degere, Cic. II) mancanza di, ecc.,
inulto calefaeta, Suet. //) raffreddato ^= fre- frumenti. Sali.: cibi, Tac
Mciietto, alquanto fresco, flumen, Tcrg. Aen. V^CmIiO, onis, f. (egcro), H portar fuori
8, 610. via, trasporto, rudcrum, Suet. : opum publica-
909 ejestosus elìem 910

rnm, profusione del denaro dello Stato, Plin. Quint. extra praescriptum, Quint.
: assol., :

ep. —
pnrtic, egestrone, evacuazione naturale, Quint. B) salire, ascendere, ad summum mon-
Suet. CI. 44. tem. Sali. in altitudinem, Liv. II) tr. A)
:

oyoslfisil*, a, Um (egestas), affatto biso- uscire da q.c, urbem, Liv.: tecta, Plin. ep.
gnoso. Anr. A'ict. epit. 12, 4. B) oltrepassare, trapassare q.C, varcare, 1)
eSJCsIìi'S, US, m. (egero), egeslione, evacua- propr.: munitiones,Caes.:flumen, Sali. 2)trasL:
zione del corpo, Sen. nat. qu. 3. 30, 4. a) riguardo al tempo, egressum esse, colVacc.
JH-JSijjnO, ere, prodim-e, far crescere, al dcjli anni =
aver varcato, oltrepassato una
pa^Sìivo = crescere, Lucr. 2, 703. data età, quintum annuìn egressum, Tac
Ks^iisilT», ae, f., nel linguaggio popolare b) riguardo alla misura, oltrepassare, swpas-
ahhrev. »i Gnatia, città e porto f7e//'Apulia sare, modum, Tac : veritatcm = esagerare,
Peucetia, detta di Orizio ìymphis iratis ex- Plin. ep.: tecta altitudinem moenium egressa,
tructa, a motivo dilla sua scarsa e cattiva soprastanti, Tac. e) rispetto al grado, vetus
acqua: oqqi rovine presso Torre d'Agnazzo. familia neque tamen praeturam egre^isa, la
?«t}», plur. nos, pron. pers. (èyió genit. ;
quale però non s'era elevata al disopra della
mei, dat. mihi, acc. me, abl. iTie; phtr. nom. piretura, Tac.
DOS [vffli], genit. nostrum [probab. contratto «*j;rej;Te, aw. fegregius), egregiamente,
sincop. da nostrorum o nostrarum, cite wi I) squisitamente, eccellentemente, singolarmente,
Comici si trovano ancora pn- nostrum] e molto bene, a marai'iglia, ottimamente, perfetta-
nostri [propr.: genit. neutr. di poster del = mente nel suo genere, splendidamente, locus
nostro], dat. nobi.s. acc. nos, abl. nobis), io, egr. mnnitus, Caes.: graece loqui, Cic: pu-
al plur. noi, I) propr.: 1) in gen.: ego sum gnare, Liv.: absolvi, con onore. Liv. : multa
ille consul. qui etc, Cic. inopis nunc te mi-
: egregie facere o gerere, compiere (eseguire)
sereat mei, Ter.: nos, nos, dico aperte, consules molte splendide imprese, Eutr. Il) come il
desumus, Cic. genit. nostrum, pnrtitivo. no-
: nostro singolarmente, .sommamente molto, =
strum unum quemque norunt, Cic., e {con assai (nello stile epistolare e nel dialogo an-
omnium) possps<iivo. patrii omnium nostrum, che trattandosi di distinzione non buona),
Cic: genit. nostri, oggi'tlico, memoria nostri per accrescer forza ad aggettivi al positivo
tua, Cic; e fnel dividere il nostro esserej par- ed a verbi, egregie fortis, Cic: egregie pia-
titivo, nostri melior pars animus est, Sen. cere, Cic: assnl., rome espressione di plauso,

2) pnrtic: a) mihi e nobis, come dativi etici, egregiamente bravo bene! Plin. pan. 38, 3.
.' .'

sit mihi (orator tinctus litteris, Cic: quid ait


'
òjSrr'^SiHS, a, um (ex e grex), prescelto
tandem nobis Sannio? Ter. b)nos7)erego,come (propr.: dal gregge), egregio, eccellente, esinno,
noi per io quando uno parla di sé al pjl arale, perfetto nel SUO genere, struordinnrio, singolare,
nos patriam fagimus, Verg.: nobis consulibus, non comune, raro, ecC. I) agg.: mUri, Liv. :
Cic col sing., nobis inerenti, TibulL: absente
:
civis, Cic: lex icontr. lex perniciosa), Cic fr.:

nobis. Ter. II) iwton.: A) ad me, da me, fides, Caes.: con in e Z'abl., in bellica laude,
cioè a casa mia, presso i miei. Ter. e Cic B) a Cic: in aliis artibus. Sali. : con in e Z'acc, in
me, cioè 1) dei mio, di mia tasca (borsa, cassa), reliquos, Eutr.: con ad e /'acc, ingeuium egre-
se a me solvere, Cic 2) di casa mia. Comici: gium ad miserias. Ter. : vir ad caetera egre-
così pure, a nobis. Comici, a) ego etc, rin- gius, Liv.: col genit., militiae, nella guerra,
forzato dall'enclitica met in tutti i casi, ec- Sali, fr.: animi, Verg.
colV abl., forma, nel-
:

cetto nel genit. plur., egomet (meimet, milii- l'aspetto, Verg. : guerra, Verg. e
bello, nella
met etc), io stesso, io per parte mia, SCmpl. Tac: coir acc. di relaz., (regnum) cetera
io (accentuato), ecc., dove per dar maggiore egregium, in tutto il restante, Liv.: col dat,
energia per rafforzar V antitesi, non di rado
e comin., et sibi et canctis cgregìnm, onorevole,
si aggiung" ancora ipse nello stesso caso, glorioso, Tac II) sost.: a) egregium, ii, n.,
come mihimet ipsi, memet ipsum. Comici, cosa egregia, onorifica, TaC ann. 6, 24: Cgr.
Cic ed a. b) il dat. sing. milii contr. in mi publicuiti, l'onor dello Stato. Tac. ann. 3, 70.
freq. nel poeti, raro nei prosatori, e) acc. b) egregia, òruin, n., a) pregi, virtìi. Sali. Jug.
sin'i. are. mehe secondo Quint. 1, 5, 21. 10, 2. p) belle azioni, proilczze {contr. SCt\oX<X),
Tac ann. 14, GO. Eutr. h, 3.
osfoiITor, gressus sum, grodi Cex e gra- oj;i'Pssio, ònis, f. (egredior), lo scostarsi
dior), J)intr. AS andar fuori, tiacire, Vjpropr.: dal tema nel discorso (greco Ttapév-paoic;), di-
a) in gen.: inde.Liv.: unde, Caes.: hinc, Plaut.: gressione, Quint. 3, 9, 4; plur. Quint. 11,
ex urbe, Cic: e sempl. urbe, Veli.: ex cubiculo, 3, 64.
Cic: ex (e) convivio, Liv. : januà, Val. Max.: è;;ressHs, US, m. (egredior), l'andar fuori,
extra fines, Cic: ad portam, Liv. b) come 1. 1. l'uscire, uscita, I) in gcn :
1) jn-opr.: voster,
milit., uscirt, mitorere innanzi ColV esercito, ca- Cic. : itinera egressusqne ejus, le sue vie ed
stris, Sali.: ex castris, Caes. in pacata, Liv.:
: uscite. Sali.: ventos arcerc egressu, Ov. : del
ad proelinm, Caes. ad oppugnandum. Sali.:
: volo degli uccelli. Col. e Ov. 2) trasl., lo sco-
assol., Sali, r Caes. e) come 1. 1. naut., a)egredi starsidal tema nel discorso, digressione, Quint.
ex nave e sempl. navi =r uscire « terra dalia 4, 3, 12: libero egrcs.su memorare, .spa^mm^o
nave, smontare, si/arcare, Cic e Cacs.: pari- quanto volevano, Tac. aim. 4, 32. II) in
menti, egr. in terram, Cic: in litus, Plin. ep.: par tic: A) lo smontare, il discendere dalla
« sempl. egr., Cacs. ed a. p) egr. e portii, nave, sbarco, Caes. : iti egressu navis, Suet.
uscir dal porto, far reta, CAc. SCmpl. fi Quint. : B) meton. uscita (come luogo), Tac: poet., di
egredi, Ov. 2) trasl., uscire, scostarsi dal tema fiume, sbocco, foce, ()v.
del discorso, a proposito, Cic: ex alqa re, elicili, inter., esclamazione di lieta sor-
911 eheu ejuro 912
presa, oh! ovv. ecco, guarda là, ehem optume! arenare, incagliare, ad Baleares eìci, Liv.: eicì
ehem opportune! Comici. in litore, Caes. e Ov.: ejecta naufragorum ma-
elicli, inter., esclamazione di lamento, di nus, Cic: litore ejectus, Verg. : e così sempl.
dolore, ah ! ahi! ahimè! Comìci ed a. Negli — ejectus,M« naufrago gittata sul lido, Cic ed a.
epici e lirici èheu coli' è. E) gittar fuori, buttare in terra un Cadavere
«li«S, inter., per interpellare ale, oUi! oh! trascurato ed insepolto, ne corpus eiciatur,
eenti! Comici: rinforzato eììoànm, Tei: Cic: quindi cadaver ejectum, uno che giace
vhiidiiin, V. eho. inosservato, un miserabile, Cic. P) gettar fuori
el, inter., espressione del lamento e del do- disè, cioè 1} metter fuori, linguaui, Cic. de or.
lore, ah! ahi! ahimè! Comici: cì mihi, ahimè, 2, 266 : part. sost., ejecta, òrum, n., promi-
Ter.: ei misero inihi, ahi misero ine! Ter. nenze, sporgenze, Plin. ep. 2, 17, 11. 2) slo-
ei« lieTa, inter. (s'ix), espressione, a) di gare, lussare, armum, Verg
Aen. 10, 894.
meraviglia, oh! cospetto! Comici: b) di esor- G)come èxPaXXstv, parlando di un artista
tazione, di invito, ecc., ehi! olà! orsù, bela che dispiace al pubblico in teatro, costringere
vero, or via, Cic. de rep. 3, 8, Verg. e Hor.: a ritirarsi, fiseìiiare, disapprovare, cacciare, con
eia tu, Plin. ep.: eia age, Verg. segni di disapprovazione [espress. generica in-
òìcìo, jèci, jectuiii, ere (ex e jacio), gettar vece delle specifiche explodere, exsibilare),
fuori, cacciar fuori spingere, mandar fuori cOn alqm, Cornif. rhet. e Cic: et actorem et carmen,
violenza, coiììeèy.'^dXXs\.\, I) ingen.: \)propr.: iSen.: od anche mio spettatore in teatro, can-

a) di pers., alqm bine, Taf. : alqra ex opjtido, toruni ipsorum vocibuseici, Cic: quinditrasl.,
Caes. : alqm in alto de navi, Cic: sessores ve- con allusione all'uso teatrale, riprovare, disap-
urbe insuliique, Nep.: alqm domo sua,
tere-s quod tanien non eicio, Cic: coque
provoì-e q.c,
Cic: cadavera cellis, Hor.: con doppio acc, magis id ejectum est, quod etc, Cic: jam ex-
alqm Capuà praeci])item, Cic. Alla domanda plosae ejectaeque (affatto rigettate) sententiae
dove? gettar fuori e dentro, precipitare, alqm Pyrrlionis, Aristonis, Brilli, Cic.
in viain, Cic.: vestimenta in ignem, Nep.: se C-jacfilor, àtus sum, ari, fare O lasciar
in terram e navi, Cic. b) di e. inan., gettar uscir con impeto,
gettar fuori, aquas, Ov.: Se in
fuori, riversare, del mare, delle onde, ecc., ma- altum, schizzare in alto (del sangue), Ov.
gnos fluctus, Lucr.: undam, Ov.: beluam, Curt.: VÌrClillllciltlllll, i, n., ciò che vien riget-
mare extra litus, Sen. del fuoco, ecc., cavo
:
tato,immondezza, gettarne, cctera ejectamenta
spumas aeno, Ov.: fir/., o fortunatam rem pu- maris (del succino), Tac. Germ. 45.
blicam, si quidem banc sentinam urbis bujus èjOC'lTo, Ònis, f. f eicio), il gettar fuori,
ejecerit, Cic. Cat 2, 7. 2) trasl.: amorem ex I) Vespettorare =
sputare, sauguinis, lo sputar
corde. Ter.: amorem ex animo, Cic: supersti- sangue, Vitr. 1, 6, 3. II) espulsione dallo
tionis stirpes omnes. estirpare, Cic. II) par- Stdo, esilio, Cic ad Att. 2, 18, 1.
tic: A) emettere daU'insi) alTiugiù, a) al- ejd'flo, are (intens., di eicio), gettar fuori,
Vinsìt, a) emettere, mandar fuori, VOCem, Cic: I) in gen.: arenas, favillam, Ov. Il) partic,
vocem pectore ab ini ), Lucr. P) gittar fuori gittar fuori =
sputare, vomitare, CrUOrem Ore,
dalla bocca, vomitare, eie. jp^'h'^ àxpaxov, Verg.: cruentas dapes ore, Ov.
Cic: elleboro accepto quidquid in visceribus ÒJOCIiÌ!», US, m. (eicio), il mandare o cac-
haereblt ejecturum dejecturumque, emettere ciar fuori, foras ejectus largior ejus (animae),
all'insà e all'ingin, Sen. \>)alVingiìi, gittar Lu^-r.^4, 957.
fuori, semen suis sedibus, T^ucr calculos per
: fjerniio ed ejero, V. ejur...
urinam, Suet.: partuni, abortire, Val. Max. ejToio, V. eicio.
B) come t. t. milit., a) cacciare fuori, espellere, èjììlsllio, Onis, f. (ejulo), ulidato, aito la-
cohortes, Caes. b. e. 2, 19, 5. b) cic. se, pro- mento, lugubris, Cic: iÙa non virilis, Cic.
rompere, uscir con impeto, precipitarsi fuori, se èjìilalUS, US, m. (ejulo), ululato, alto la-
foras, Liv.: ex oppido, Caes.: subito se ex
se mento, ejulatus ne mulieri quidem concessus
silvis, Caes.: se porta, Liv.: se in agros, Liv. est, Cic. plur., ejulatus et gemitus Philo-
:

C)gittar fuori scacciandò, a,) scacciare, cacciar ctetae. Cic.


via, rimuovere dn una cosa, da un pos^sesso, «Jìllo, avi, atum, are, ululare, urlare, la-
alqm domo, Cic: assol., damnato et ejecto, mentarsi ad alta voce, cur quid ejulas? Plaut.:
essendo egli condannato e scacciato dal pos- magnitudine dolorum ejulans, Cic.
sesso, Cic. Rose. Am. 6: pnrtfc, ripudiare la vìiiriilTo, ònis, f. (ejuro), il disimpegnarsi
maglie, con o sema domo, Cic.])) scacciare, formalmente, solennentente da una COSa, ri-
espellere, sbandire d/illa patria, dallo Stato, nunzia, rifiuto, consulum, solenne rinunzia
alqm domo, Cic. alqm a suis diis penatibus,
: dei consoli alla loro carica, Val. Max. 2, 7,
Cic: edicto ("psr mezzo di un editto) alqm ex 7 : trasl., bonae spei, Sen. de vita beat. 26, 5.
patria, Cic: alqm e civitate, ovv. e re publica, v-jfìro, e (con abbreviazione della sillaba
Nep.: alqra in exsUium, Cic. ed a.: spesso radicale) ejero, avi, àtum, are, abiurare,
sempl. eicere alqm, Cic, Caes. ed a. e) scac- I)come 1. 1. giurid. e di atti pubbl., rinun'
ciare ale. da un collegio, ecc., alqm de col- ziare con giuramento a q.C. , bonam Copiam,
legio, Cic: alqm e senatu, Cic. e Liv., ovv. de dichiararsi incapace di pagare, dichiararsi
senatu, Liv.: e sempl. senatu, Plin. ep. 7; forum sibi iniquum,
fallito, Cic. ep. 9, 16,
D) come t. t. nnut., n) far approdare rapida- provinciam sibi iniquam, dichiarare con giu-
mente, con premura le navi, nave.s eo, Caes.: ramento di non potersi assoggettare ad un
navem in terram, Caes naves ad Chium, Liv.
: foro, ad un'i. provincia, per esser giudicati,
b) al passivo, di navi e naufraghi, quando perchè parziali contro di sé, rifiutare solen-
sono sbattuti sulla spiaggia, essei- sbattuto. nemente e con giuramento un foro, eec.^
913 ejusdemmodi elatns 914

come proprio giudice , Cic. : parim. alqm o-l:1Iioro, avi, atum, are, J) intr., a/foc-
(judicem) iniquum, Cic: imperium, magistra- con zelo, far sforzo, darsi
ceiuiursi, a/futicar.si
tum (consulatum etc ), clejjorre una carica, jirenitira, ingegnarsi, sforzarsi, ex tempore, Cic:
prestando r/iuramento di averla ammini- in alqa re, Cic: in alqo, Quint.: col dat., ei
strata conformemente alle leggi, Tac. e Plin. docendae aetati, Quint.: in eo (in hoc), ut etc,
ep assol.
: =
prestar il giuramento di par- Cic: e sempl el., ut etc. =
affaticarsi, accioc-
tenza, prendere congedo, Tac. II) trasl., rom- ché, ecc., Cic. Ji) tr.: \) elaborare, lavoi'aie di-
perla con, ecc., rinnegare, noil riconoscere, pa- ligentemente q.c, dignum alqd elaborare et ef-
triani, Tac: patriae nomen, Justin.: patrem, ficerc, Tac: comun. (in Cic. sempre) al pas-
liberos, Sen.: disogg. inan., ira naturam ho- sivo, dextrum brachium (portus) elaboratur,
minis ejnrat, Stn. sta compiendosi, Plin. ep.: causae diligenter
cjiis(l(>iiiiii<>«li (idem e modus), delia elaboratae et tamquam elucubratae, Cic: Pa-
stessa ffiiisa, sortii, cosijfatto, Cic ad Quillt. fr. 1, negyricum Isocratis decem annis dicunt elabo-
1, 4. § lied a. ratum, Quint.: oiunes apud hunc ornati elabo-
ejlisillodi (is e modus), I) di tal guisa, ratique sunt versus, eleganti e diligentemente
siffatto, tale, ingenia ejusmodi, Ter.: genus elaborati, Cic. Partic. perf., elaboratus, ela-
belli est ejusmodi, Cic. II) ita. rosi, in tal = borato, perfezionato, fatto con cura, secondo le
guisa, quam tu viam tensarum atqne pompae regole dell'arte, ]jes (piede, in mt'lricaj, Hor.:
ejusmodi cxegisti, ut etc, Cic Il.Verr. 1, 154. Corvinus in verbis magis elaboratus, Tac.
e-lalior, lapsus Sum, labi, I) sdrucciolare 2) guadagnar lavorando, a) in gcn. == ottenere
fuori, scivolare fuori, sdrucciolare, scirolar giti, lottando, procurttrsi, acquistare con fatica
cadere, sfuggire inosservato, A) propr.: l)in sforzo, imperium, omne curriculum in-
Justin.:
gen.: a.) nnim.
di sngg. cum .(animai) ex
, dustriae meae etc elaboratum est, si
in foro
utero elapsum exctdit, Cic: anguis ex columna adoperò con grandi fatiche, Cic: sic habeto,
lignea elapsus, Liv.: cfr. elabor viro, longum quicquid elaborari aut effici potuerit ad isto-
fòrmatus in anguem, Ov. p) di e. inan.: quo- rum benevolentiam conciliaiidain, summo stu-
casu et elapsa est,
ties (sica ista) exctdit aliquo dio me consecutuin esse, con .sommo zelo e con
Cic: gladius ei e manu elapsus, Justin.: ela- ogni mezzo mi sono sforzato di conciliarmi
psae manibus cectdere tabellae Ov. quid- , : la benevolenza di costoro, Cic h) produrre o
quid inctilit, fastigio musculi elabitur, .sci- creare artificiosumente, inventare, scoprire o tro-
vola da, ecc., Caes.: ex isto ore religionis ver- vare collo studio, studiare, dulcem saporClll,
bum exctdere aut elabi potest? Cic: cum se Hor.: elaborata concinnitas, Cic: e part.(neutr.)
couvolvens sol elaberetur atquc abiret, Cic: sost., nihil arcessiti et elaborati,Quint.
coll'indic. della meta, Manlii cuspis super ga- claiiieiiliil»Tli<>, e (ex e lamentabilis), lu-
leam hostis, Metii trans cervicem equi elapsa nientevolc, gcinit\is, Cic Tusc. 2, 57.
est, .scivolò sopra l'elmo del nemico rasen- e-laii;:;ilf SCO, gui, l're, illanguidire, in-
tando la cervice del cavallo. 2)partic.: a.) di perdere il vigore, i\) di pers., Veli.
fiacchiv.-,i,

membra, essere slogato, articuli elabuutur iu ed di e. inan.: proelium jam elanguerat,


a. b1
priorem et in exteriorem partem, Cels.: elapsos Curt.: differendo deinde elanguit res, Liv.
in pravum artus, Tac. b) scivolar via fuggendo, èlale, avv. (elatus), IJ altamente, con eleva-
afuggire, sottrarsi, evadere, eX proelio, Caes.: e tezza, con importanza, elate et ampie loqui.
soceri nianu et ferro, Cic. de caede Pyrrhi, : Cic: el. dicere [contr. summisse d.ì, Cic
Verg.: e manibus curantium (d'un animale), II) superbamente, arrogantemente, elatius Si;
Liv.: animi corporibus elapsi, Cic: telis A- gerere, Nep. Paus. 2, 2.
chivùm, Vcrg : inter tela et gladios patris, Klìiléìus^, a, Um (Elatusi, generato da
Liv.: per portam eam, quae etc Curt.: inter , Elato, elat.eo, proles, figlia (li Elido, Ov. met.
tumultum, Liv.: e tr. colV acc, pugnam aut vin- 12, 189: Caeneus, jftglio di Elalo, Ov. met.
cula, Tac: di e. inan., ejus statua vim ignium 12, 497(F.Caeueus).
bis elapsa, Tac. B) trasl.: 1) in gen., sfuggire, ("làtTo, ònis, f. (eftero), innalzaniento, eleva-
svanire, sparire, causa mihi elapsa est, Cic: zione, trasl.: aj elevatezza, slancio, enfasi, cl. et
assensio omnis illa elabitur, Cic: usitatae re.s magnitudo animi, Cic: el. atque altitudo ora-
facile e memoria elabuntur, Cornif. rhet.: e tionis suae, l'altera enfasi del Sìio parlare,
sempl. quia (optimi sensus) interim elabuntur, Cic. h] superiorità .laperordinazione (contr.
,

sfuggono dalla memorai (=; sono dimenti- sumniissio, subordinazione), Cic. top. 71.
cati), Quint.: rei publicae status ille de ma- t>-latrO, Tue, latrare, abbaiare, trasl., di
nibus elapsus est uno hoc judicio, è divenuto pers., proclamare, vere quod placet ut non
giuoco della fortuna, Cic. libros adulescentis
: acriter elatrem ? esca fuori con impeto, Hor.
tibi elapsos esse, ti siano sfuggiti (cioè siano ep. 1, 18, 18.
stati da te pubhlicali incnnsi'dcrataviente), vlalu!<, a,uni [da 2. effero), I) partir.,
Quint.: alla domanda quo ? cadere in q.c, F. 2. effero. II) elevato, alto. 1) propr.: gestns
in servltutem, Liv. 2)partic., in tribunale, elatior sit, * gesti colle mani devono andar
nella censura, liberarsi scnzapunizione scam- , più in alto, 2) trasl.: a) di suoni.
QuÌTit.
pare, sfuggire, ex Crimine, Cic: ex judicio, Cic: elevato, modi (contr. inferiores modi), (^uiiit.:
si essft elapsus, Ci<'.: fi-atre censore elapsus miscens elata summi.ssis, Qu'nt. b) del di-
est, Cic. II) serpeggiare in alto, del fuOCO --^= scorso, ecc., elevalo, sublime, patetico, verba,
divampare, ignis firondes elapsus in altas, Cic: nihil clatnni saltcm ac sublime desiderat,
Verg gè 2, 305. Quint.: e dell'oratore stesso, an non snjira
l'tììItóriitTo, ònis, f. (elaboro), zelante fa- modum elatus M
TulliusV non < soverchia-
tìea, ililigent<: attiviUt, Comif. rhct. 4, 32. mente patetico? Quint. e) dello spirito, etc,
915 Elaver elementum 916
elevato nobiltà, animus (maniera di p''nsirej, elegantissimus poeta, Nep. p) di e. inan., lin-
Cic: elatior in^enij vis, maggior elevatezza gua, Catull.: comoedia.Quint.: genns orationis,
(Tin^iegno, Quint. Cic: quae autem adbuc protulLsti popularia
EliivPr, vcris, m., affluente del Liger, sunt, ego autem a te elen-antiora (peìisieri più
che snrgc dalle Cevenne : og^ji Allier. speculatiri) desidero, Cic: quae scripta in hoc
Ii)ir>n, ae, f. ('EÀia), ciità dell'Italia infe- genere elegantissima sunt, Quint.: epistula
riori' (ogyiCasteUamare della Bruca), lat. elegantissima, Cic. e Plin.ep.
Velia; patria di Parmenide < di Zenone, fon- «>l«':;'all^r, avv. (elegans), elegantemente,
datori della sciioht ffdos.) eleatica. — De- in modo .scelto, con buon gusto, squisitamente,
r iv.: A) Eì)lt;ali'<>. ao, m. ('EXsàxyjg), l'Eleate, convenerohnente, acconciamenti^, ornatamente,

di Zenone, Cic. li) BillciiiTni!», a, um ('EXsa- a) in gen.: alqm accipere (accogliere ospital-
ttXÓg), eleatiro, pllilosophi, Cic.
mente) Cic:, p.sallere elegautius
et .saltare

elcolc, avv. (eltìctus', con scpita, con scel- fpiii con arte) quam necesse est. Sali.: vita
el. acta, Cic. e Liv.: elegantius facturos dixit,
tpzzri, Cic. de inv. 1, 49.
si etc, Liv.: n minem elegantius loca cepisse,
«ItTlTo, Ònis, f. (elig'0\ elezione, scelta, fa-
Liv. b) rispetto olle parole, ai pensieri,
cilis inventio, non facilis electio, Plin. ep.: si
al giudizio, con scelta, con gusto, elegan-
detur dabitur electio, Sen.: col genit. sogg.,
temente, sqìiisttnmente cot~>-ettamente, causam
,

vitiatarum electiones, casi in cui è lasciato


prò publicanis dicere, Cic: scribere, Cic: La-
alle viol ite la scelta (tra il supplizio del vio-
tine loqui ci. ovv. elegantissime, Cic: hoc
latore, il matrimonio con esso). Tao. dial.:
ipsuTii elegantius poni meliusque potuit, Cic.
col genit. ogg., decem captivomm, Val. Max.:
4>le;£aiitTa, ae, f. (elegans), scelta fatta
jndicium clectioque verborum gusto nella
con gutto, sceltezza, eleganza, squisitezza, a) ge-
scelta dell'espressione, Cic: ii.s trium condi-
neric, eleganza, Imon gusto, g'^ntilezza, squi-
cionum electionem l'erre (offrire), Liv.: pari-
sitezza, a) riferito a pers. e a qualità per-
mente con ex e /'abl., ut facilis ex his opti-
sonali, coord. elegantia et integritas, inte-
morum sit electio, Quint.
gritas et elegantia alcjs, Cic: annos celans
Sitfolor, òris, m
(elifjo), elettore, alieno-
elegantia, Plnedr. elegantiae arbiter. Tao.:
:
rum, tra gli stranieri, Cornif. rhet. 4, 7.
col genit., el. vitae, Cic: morum. Tao.: in-
{Miiller però dà aliorum selectores).
genii, metile squisitamente colta, Plin. ep.: el.
Cllccirn, ae, acc. am e in poes an, f
doctrinac, distinta coltura .scientifica, Cic.
('HXéxTpa), I) figlia di Atlante, una dèlie
^) riferito a e. inan., cenarum, Sen. h) ri-
Pleiadi, madre di Bardano ch'essa ebbe da
spetto al modo di esporre, ai p'nsieri, al giu-
Giove, IIJ figlia di Agamennone, moglie di
dizio, sceltezza, eleganza, finezza, gusto squi-
Filarle, sorella di Oreste e di Ifigenia.
sito, penetrazione giustezza, correttezza, Soora-
oli'olriim , i, n. {r{ktv.zpov), I) elettro,
ticorum, Quiut actoris, Quint verborum la-
: :

ambì-n, succino, lat. puro sucinum, Plin. 37,


tinorum, Cic: mira sermonis, Quint horum :

31. Vevg. ecl. 8, 54: p?M?". electra, meton., comnientariorum Hirt. b. G.: el. loquendi,
,

palle d'ambra come quelle che le donne ro-


Cic: scribendi, Hirt. b. G.: el. dlsserendi, giu-
mane tenevano in mano per refrigerio, Ov. stezza logica, Cic: in hac divisione rem
met. 2, 365. II) trasl., metallo artificiale si- ipsam prorsus probo, elegantiam (la giustezza
mile all'ambra nel colore, composto d'oro logica) desidero, Cic.
mescolato con un quinto d'argento, Plin. 33,
ele^ì, òrum, m. (IXsyot), ve7-si elegiaci,
80. Yerg. Aen. 8, 402 e 624.
elegia, Hor. ("ed a. poeti) e Tac. dial.
1. eleclus, a, um, part. agg. coZ compar.
èlej^Ta (elegeia), ae, f. {s'ksfsitt.), poesia
e superi, {da elig'o), eletto, iceito, verbum ele-
elegiaca, elegia, Ov., Quint. ed a.
ctius, Cornif. rhet.: verba electissima, Cic.
2. èlcctiis, iìs, m. (eligo), scelta, necis. Ov. Klvìeits, ci, m. ("EXsXsuc;, da sXsXeù,
ber. 2, 144. grido d'invocazione a Jì^-cco) soprannome

;

ule|Efln«i, antis (eligo), delicato, scelto, squi- di Bac"0. Derir.: Kleleuies, um, f.
sito, elegante, a.)mgen.: a) di pers., elegante, ('EXsXTjfSsj), le lìaceanti.
scelto, di buon gusto, gentile nobile, ben edu- T'IPiiii'iiliirTiici, a, um (elementum), per-
cato, ut elegans est, Ter.: e), fonnarum specta- tinente agli elementi, elenient*tre, sene.X. che da
tor, Ter.: elegans, non magnificus, Nep.: non vecchio studia come uno scolaretto l'abbici,
parcus solum, sed etiam elegans, Cic: mulier Sen ep 56, 4.
formosa et elegans, Val. Max.: elogantissimae vlrmenliini, i, n. = atotxsìov, I) ele-
familiae, Cic: convivii apparatu elegantem mento, materia prima, principio elementare,
esse, Eutr.: sost., eli'gantes, persone delicate, piii spessi al lìlur. in C\c. ed a. II) trasl.,
eUganti, nobili, p) di e. iwtn., elegante, di plur. dementa =
A) le lettere l'alfabeto, ,

buon gusto, sqìii.sito opportuno, conveniente,


, quarta elemcntorum littera, Suet. Caes. 56.
morbus, Catull.: artes, Cic.: a nece.ssariis ar- B) elementi, rudimenti, 2>rimi pì-incipii, a) nel
tificiis ad elegantiora defluximus, Cic. quid : leggere e scrivere, prima elemonta discere,
potest elegantius facere praetor cupidus existi- Hor. e Tac dial.: pueros elementa docere, Hor.:
mationis bonae, Cic. h) rispetto all'esporre, meton., prima elementa, gli scolari delle
ai pensieri, al giudizio, fine, di Imon gusto, clas'ii eleineii/ari, Quint 1, 2, 26. h) prin-
elegante, squisito, corretto, a) di pers., Lvsias cipii fondamentali delle scìcnze c delle arti,
subtilis atque elegans, Quint elegans in di- : litterarum, (^uint. ed Eutr.: loquendi, Cic:
cendo, Cic: homo in omni judicio elegan.s, partic. decem elementa Aristotelis. le cate-
uomo di buon gusto sotto ogni riguardo, Cic : gm-ie, Quint. 3, 6, 23 ; cfr. ibid. § 25. e) gè-
yi^ elcnclms elisro 918

neric: prineìpH geniti tn-it/ine,prima (Tiomae), muros. Curt.: alqm ad proelium, Liv.: alqm
Ov.: prima Caesaris, Ov.: CTipidinis pravi, blauditiis ad judicinm, Cic. 2)partic., con in-
Hot. cantesimi, formale magiche, a) evocare, chia-
vlonrlllI«, i, m. (sÀ£YX°5)i elenco, registro, mare lo spirito di un morto, una divinità,
Suet. ?r. 8. inferorum animas, Cic. manes, Hor.: caelo
:

«li^pliniis, V. elcphas. Jovem (come Elicius, V.), Ov. b) scongiurare


ole|>lianlTniifi, a, um (sXs-^dvTtvos), di dal cielo q.c, fulmina, Plin.: aquas pluvias,
elefante, tergum, Mela: caput, Val. Max. Ov. B) trasl.. invitare, inlurre, costringere,
itivplinniis^ tidis, f. ('E}.s-.pavxt;), nome prorocare ale. « q.c. alqm ad disputandum,
di una green che viveva sotto i primi vniìern- Cic. alqm elicere cog.^reque ad qua elas ,
:

tori Bomani, nutrice di scritti in jìrosa e in Suet.: alqm ci. et invitare, ut etc, Plin. ep.

poesia di contenuto nssni lascivo. JD pregn., far nsdre, far venire, attirttre, pro-
durre, cavare, estrarre, eCC. Una COSI, X)propr.:
el"|>liaiilii«, i, e. (nella prosa classica
[segnatamente nei casi obliqui], forma acces- 1) in gen.: ferrum e terrae cavernis, Cic: vo-

soria pia comune di eleplias), elefante, Cic.


cem (e f lucibus), Cic. 2)partic., coU'idea ac-
ed n. — meton. (e poet.) =
avorio, Verg. gc. cessoria di produrre, far uscire, cavare pro-
dtirre, metter fuori, sonos, Cìc: lapidum ictu
'ò, 26. ed a.

eleplisi<s, ])haiitis. m. (èXscpag"), elefante, ignem, Cic. terra elicit (fa germogliarej ex
:

Hor., Liv. ed a. (cfr. plepliantus). meton. — eo (semine) berbeseentem viriditatem,Cic.: mi-


litum conspectu ejus elicitae gaudio lacrin ae,
(e poet.) per In malattia, elefantiasi, Lucr. 6,
1112. — Anche elephans, ^j. es. Auct. b. Afr. Veli. B) trasl.: 1) in gen., cavar con lusinghe
q.c. ad ale, estorcere, farsi dare, ottenere, rc-
84, 1 e sgg.
sponsionem, Cic: responsum, Liv.: sermonem,
Gléiis, a um, V. Elis.
Liv.: verbosiores epistulas, Nep.: litteras tuas
Kleusin, sTnis, slnem e sTna, f. {'E-
acc.
maximeque consilium, quid agam, Cic: alias
Àeuaig, poscia 'EXeuoiv), città ecomunità (ò-f;-
litteras ab alqo, Cic: vcrbum ex alqo de alqa
)io;) dell' Attica, con un tempio di Cerere
re, Cic. 2)partic.: a.) seoprire con indagine,
,

celebre per i misteri eleusini (sacra Eleusinia),


a,) = scoprilo, rinlraceinre, indagare, causaitl
che si celebravano ogni anno con processioni
che partivano da Atene, e con feste, in mezzo
alcjs rei, Cic. j5) cavare, cavar di bocca = farsi
dire da ale. uit'opinione, un segreto, coU'in-
a giuochi e iniziazioni: oggi Lepsina= terrogarlo, sententiam meam.Cic: arcana alcjs,
Deriv.: A) Kleiisinliis, a, um ("EXsuai- Liv. : veritatem, Tac: elicuit comiter scisci-
vio?) eleusino, sacra, i misteri eleusini, Suet. tando, ut fatei-etur etc, Liv. b) eccitare, de-
BÌE'cnsìniis, a, um, eieìisino, matcT, Ce- stare, svegliare disposizioni d'animo, miseri-
rere, Yerg. rordiani, Liv.: iram, Curt.: studia civium, Tac
Kli'Hili?r«cTiTc«'s, um, rn. (Jjihei-i Citi- ICITcìiis, ì'i, m. (clicio), sopraìinome di
ni),popolo f/eZrEleuthera (Ulicia (nella, parte Criove n-l linguaggio augurale rom.^che
Orientale della Cilicia), sempre ostile ai Ro- scende nel lampo, che i7fulgurator attira già
mani. con incantesimo (cViàt), {=al qreco ZsùgKa-
eleviilio, onis, f (olevo), come t.t.retor., -cat^'i-crjf), Ov fast. 3, 32«. Liv. 1, 31, 8. —
lode ironica di uti Oggetto: plur. in Quint. 0, Un altra e pisteriore interpretazione del vo-
2,50.^ cabolo si trova in Liv. 1, 20, 7.
e-leVO, avi, atum, are. lerare in alto, ele- vlT<lo, lisi, iTsum, ore, I) cncciar fuoì-i,
vare, alzare, ergere, Ijpropr.: A) in gen.: mandare, spinger fuori, \) propr.: OOuloS,
summam contaliulatioiiem, Caos. b. e. 2, 9, 7. Vcrg.: aurigam e curru, Cic. poet. (imago) :

B) pregn., portar via in alto, mcas elevat recta retrorsurn sic eliditur, <• ripercossa, ri-
aura preces, po)-to via (ries'-ono nanej, Prop. flessa, Lucr 2) trasl.: a) emettere (urtando
1, 8, 12. /J) trasl. \) alleviare, diminuire
: spingendo o percotendoj, fulmina, Sen.: elisi
un incomodo, una pena morale, nihil est nubibus ignes. Ov. fg., magnas sententias,
:

quod tam obtundat elevetque aesTritudinem. mandar fuori (quasi come le nubi i lampij,
qnam etc, Cic. Tusc. 8, 34. V>) sminuire, me- Quint. b) come 1. 1. medico, scardare una ma-
nomare, scemar la forza, il valore, l'autorità, lattia, tussim, C'els.: raorbum, Hor. II) rom-
a) in cattivo senso. dehHìtare, indebolire, rim- pere, infrangere, spezzare sfracellare, schiac-
picciolire, detrarre, svreilitnre. objectum ab ad- ciare, triturare, naves, Cacs.: alqm. Cic: lier-
versario, Cic: alcjs auctoritatem, Liv.: verbis bas, Ov.: caput pecudis saxo, Liv.: fig n rvos ,

quaedam, Quint. adversarium Cic. eleva-


: , : omnes virtutis, frangere, Cic: stirpes aegri-
batur index indicinnique, prrrlevano in credi- tudinis ij)sn trunco everso, ammortire, Cic:
bilità, Liv.: parttc. a parole (contr. extoUere. qui rebus bis fractus aogritudinc eliditur, è
con senza verbis\ rcs gostas. Etruscos, Liv. schiacciato. Cic.
b) in senso buono, mitigare, presentfire sotto ólT;:;o, b'gi. lectum, ere (ex e lego, ere),
ima luce pili benigna, suspiciones oiTensioucs- 1) .slrappare, sveUeie, sarchiare, trar fumi, ste-
que. Cic. rilos berbas, Curt. 4, 1 (4). 21. I [) eleggere
Elias, adis, f., V. Elis. = seegliere, fare una scelta (non prendere il
eliclo, cui, cttuiii. ere (ex e L AC-io), atti- primo che vien"), 1) in gen.: a) una persona,
rare, far uscire con lustnglie, adescwe, allettare, alqm, Cic: suornm e numero adule.scentes
far venire, attrarre, eìiiamiire con artifizi, adu- quosdam, Nep.: ex eo numero sexaginta (mi-
lazioni e astuzia. 1) in grn.: \) propr.: \)in lia),Caes.: ut cligas, utrnni velis, Cic: de
gen., nostros, Hirt. h. (i.:linsti'in ex paludibus. trilms Antoniis, <[uem volis, Cic: coìì doppio
Caes.: omnes citra fluinon, Caos.: hostcm extra acc, amicos (adamici) clegit (cos), quibus etc,
919 elimino Elpenor 920
Suet. — prer/n., haud seinper erratfama('rqpt- él)(rfiloriiis, a, um (eloquor), eiocutorio,
nione pubblica); aliquando et elegit,fa una concernente l'elocuzione; SOSt., elocutoria, ae, f,
buona scelta, Tac. Agr. 9 b) e. inan., sedem, (se. ars), come traduzione di fiy^Topixi^, l'arte
Eutr.: sibi sedem, Curt.: ex multis Isocrati oratoria, Quint. 2, 14, 2.
libris triginta fortasse versus, Cic: spatiosas eliScutrix, trlcis, f. (eloquor), com^ tradu-
ad hoc silvas, Curt.: sedem condendae urbi, zione di ^yjtoptX'^, l'arte m-utoria, Quint. 2,
Curt.: urbi locum, Curt. 2) eleggere un re o 14, 2.
imperatore, alqm, Curt.: alqm ad imperium, élii^Tlllll, ti, n., detto, sentenza, motto,
Eutr.: Quintillus consensu militum imperator IJ iscrizione, sentenza, specialm. Sopra o per
electus est, Curt. sepolcri, iscrizione sepolcrale, epitaffio, Cic. ed
elimino, avi, atuin, are (ex e llmen),/ar a.: Solonis (che Solone fece sopra sé stesso),
oltrepasaar la soglia, portar fuori, di cana, gra- Cic: quindi anche sopra le imagini degli avi,
dus, Poeta in Quint. 8, 3, 31. trasl., dieta — tavole votive e sim., Suet. II) breve dieMara-
foras, portar fuori, divulgare, Hor. ep. 1, zione, notizia, a) nel testamento, aggiunta,
5, 25. clausola, codicillo, Cic. Clu. 135 ed a. b) in casi
eilnio, avi, àtum, are (ex e limo), limare = criminali, indicazione del nome e del crimine
lavorare diligentemente, con arte, graciles eX d'un delinquente, colla quale esso, dopo l'in-
aere catenas retiaque et laqueos, Ov. met. 4, terrogatorio, veniva consegnato alle autorità
176 e Segcj. — trasl., elaborare, cotnpiere un competenti, Suet. ed a.
lavoro intellettuale, g^óXiov aliquod ad alqm, elop)>, V. helops.
elaborare una noia ad ale, Attic. in Cic. ad eloqueiis,entis, part. agg. col compar.
Att. 16, 7,3: culli alqd comraodius elima-
e superi,(da eloquor), che parla con orna-
verint, Quint. 2, 7, 5.
mento oratorio, roìt efficacia e dignità, ben
vlin^^llis, e (ex e lingua),
nntto, mittulo, Cic ed a. —
sema lingua,
trasl., sema fa-
parlante, eloquente {cfr. disertus), SOSt. = il
perfetto oratore, Cic ed a.
cotulia, non eloquente, Cic. ed a.
élSquentcr, avv. (eloquens), eioquente-
C-lìf(H10, ilVi:, chiarijìeare, depurare, fUtì-are,
mente, con eloquenza, con efficacia e dignitfi nel-
colare, vinum a faecibus, Col.: donec (fonsj eli-
l'espressione, compar. eloquentius, Plin. ep. 3,
quatus est, Sen.
18, 6: superi, eloquentissime, Plin. ep. 2, 11,
dlis, Mis, acc. lidem e lin, obi. lide e li,
17 e 6, 21, 4.
f.('HXig) ed Alis, Mis, f. {dorico 'AXtg),
éliiquvnlTa, ae, f. (eloquens), eloquenza,
piccola regione nella parte occid. del Pelo- Cic. ed a.
ponneso, colla capitale dello stesso nome einquìUlU, ti, n. (eloquor), eloquio, lin-
{teatro dei giuochi olimpici) ; oggi rovine di guaggio, parola, favella, a) il parlare, muti =
Paleopoli (a tre are dalla città di Gastuni). populi et quibus prò eloquio nutus est. Mela
— Deriv.: A)Èlcus, ed CllTu^, a, um 3, 9, 4 (3 § 91). b) ^= espressione dei pen-
('HXeiOg), Eleo, natica di Elide, al plw. SOSt., sieri, parola, el. insolitum, franchezza di pa-
Elei (Elii), òruiii, m, C'3.Xe.ioì.),qli abitanti di rola, Hor.: tona eloquio, Verg. : eloquio vi-
Elide, gli Elei, EUdest, B) flleis, tdis, f. rum molliet, Ov. e) = il dono della parola,
elea. Ci ftlTaS, adis, f., elea. eloqttenza, facondia, singularis eloquii suavitas.
elTsYo, òuis (elido), il mandar fuoT^i, lacri- Val. Max.: dulcis vir eloquii et nitidi, Sen.: qui
mae per elisionem (per la forza, di compres- licet eloquio fidum quoque Nestora vincat, Ov.:
sione che si esercita sulle glandole) cadunt, eloquium fuit (parve eloq.) duram exorare
Sen ep. 99, 19. puellani. Ov.
Elij^sa (Elisa), ae, f. CEXtooa), altro nome c-lAqiior, locutus (loquiitus) sum, loqui,
di Didone, regina di Cartagine. Deriv. — a) dire francamente, parlare schietto, proferire,
Elis«iaeii$t (Ellsaens), a, um, eitsseo, palesare, coli' acc, Cic. ed a. assol., farsi in- :

tendere, parlare, esprimersi, Ter., Verg. e Suet.


filTiis, a,um, V. Elis.
h) par tic, dell'oratore, esporre, esprimere, co-
elix, Kcis, m. (eliclo), fosso di derivazione,
gitata praeclare, Cic: eloquendi varietas, va-
fossa (nei campi), limosus, Ov met. 8, 237 ;
rietà dell'esposizione, Plin. ep.
dubbio (l'ediz. Korn dà ilice).
Kloriis m. CEXcopog) e ÉI6-
(Hclòrus),
clixus, a, um (ex e lix), lesso,
i,
lessato, Hor.
l'iini (Helòrum), CEXwpov), fiume sulla
i, n.
e Plin.
costa orient. della Sicilia, a settent. del pro-
elleboriim, V. helleborum.
ellìp»>is, acc. in, soppres-
montorio Pachino, oggi Tellaro alla foce, ;

sione
is,

d'una parola,
f. (iXXstcJjis),
ellissi {lat. propr. de- Abisso. —
Al suo sbocco la città rZ/ÌÉIorus,
Quint 8, 6, 21.
tractio), i, f. ("EXwf og), oggi rovine sotto il nome di

ellops, V. helops. Muri Ucci, secondo altri l'odierno Colisseo


elluiii, cllani, V. en. S. Filippo. — Deriv.: X) Étlòriii!^ (Hcl.),
C-loe«, avi, atum, are, affittare, dare in a, um, elorio. Tempo, la deliziosa valle presso
a;?ì«o,fundum, Cic: gens elocata, ^rjÒMtorw, Eloro. B) Èlórìni, òrurn, m., gli abitanti
Cic. di Eloro, gli Elorini.
éluciìllO, ònis, f. (eloquor), espressione dei èliitus, a, um, V. elavo.
pensieri per mezzo della parola veste dei , Elpenor, ìjris, acc. ora, m. ('EXTti^vtup),
pensieri, elocuzione, stile, specialm. quello ar- uno dei compagni d' riisse, mutati da Circe
tifizioso dell'oratore, grec. cppaoig, ép|ir/VE(a, in porci, il quale jiosvia, liberato dall'in-
Cic. ed a.: elocutionifi ratio, le regole dello canto, postosi a dormire ubbriaco sul tetto,
stile, Quint. cadde e si ruppe il collo.
921 eluceo emano 922

e-luCVO, luxi, ère, t>-alucere, risplendere, ri- poco, Cic: amara curarum, quasi: cancellare
htcere, Ij propr.: erat is splendidissimo can- bagnando, Hor.
dore inter flammas elucens circulus, Ciò.: illa eliiliis, a, um, part. agg. (da eluo), an-
fiamma, quae ex L. Marci capite eluxit, Val. nacquato, dilavato, maeeio, scipito, senza sugo
Max.: elucent aliae (apes) et fulgore coruscant, e sapore, irriguo nihil est elutius horto, Hor.
Verg. II) trasl., Irahuere, i-isplendere, dar sat. 2, 4, 16.
neWoccliio, spiccare in modo ben visibile, farsi éllivTès, èi, f. (eluo), sdaequamcnto, ri-
cedere chiaramente, quae (scintilla ingenii) jam sciaeqiiamento, I) medio =
scolo, scoì-rimento,
tura elucebat in puero, Cic. ex quo elucebit
: traboccamento, straripaniento, maris, Tac: ven-
omnis constantia oranisque moderatio, Cic: tris, flusso di ventre, diarrea, Aur. Vict.:
multa lectio in subitis, multa scriptio elucet, assol., inondazione, allagamento, Ov. met. 15,
Plin. ep.: di pers., risplendcre, seynalarsi fra 267: fig., illa labes atque eluvies civitatis,
gli altri per q.c, virtutibas [contr. vitiis quella legge, rovina e sepolcro (nelle onde)
obrutum esse), Nep. dello Stato, Cic de douìo 53. IIJ passivo,
wluctabìlis^ e (eluctor), supei-abiie, Sen. ciò che è formato dal traboccamento dclVa-
nat. qu. 6, 8, 4. Cqua, a) laguna, pozza, Liv. 1, 4, 5. b) valle,
e-luclor, atus sum, ari, Ij intr., it«ci> burrone, voragine, circumiri brevi spatìo pote-
lottando, uscir con sforzo, farsi strada COìl fa- rat eluvies, Curt.: ab altera parte voragines
tica, aqua eluctabitur omnis, Verg. : per an- eluviesque praeruptae sunt, Curt.
gusta, farsi strada (del Nilo), Sen. trasl., : elùvio^ onis, f. (eluo ,
inondazione, illu-
velut eluctantia verba, come se le parole do- vione,Cic de off. 16: plur. col genit. sogg.,
2,
vessero lottare per venir fuori {come se gliele aquaruin eluviones, Cic. de div. 1, 111: col
strappassero di boccaj, Tac. ann. 4, 31. IIJ tr., genit. ogg., eluviones et exustiones terrarum,
soincolarsi da Una cosa, da una difficoltà, Cic de rep. 6, 23.
vincere, superare COH fatica, a) propr., CUm Éiyiiiais, mSIdis, acc. maìfda, f. ('EXu-
tot ac tam
validae manus eluctandae essent, contrada della Persia nella parte oc-
(xatgj,
Liv.: obstantia, del Nilo, Sen.: nives, Tac: lo- cidentale dell'odierna provincia di Iran. —
corum difficultates, Tac. b) trasl., odium cle-
Deriv.: Klyniaeus, a, um ('EXufialog), eli-
mentia sua, Veli. 2, 86, 2, edi^. Halm. meo, plur. sost. Elymaei, òruui, m., gli abi-
v-liieukro, avi, àtum, are, lucidn-we, ela-
tanti di Elimaide, gli JMmei.
borare a lame di lucei'na, orationem Cic: librum,
Tac. dial. —
forma access, depon. eliicubror,
,
El5'sTuin, ti, n. ('HXóotov nthlo^), sog-
giorno dei beati nel regno dei morti, i Campi
atns sum, ari, scrivere ancona a lume di lu-
cerna, epistulam, Cic. ad Att. 7, 19 in.
misi, r Eliso. —
Deriv.: JtllysìuSf a, um
("HXóaio;), elisio.
e-liitlo, lùsi, lusum, ere, I) v. intr., guaz-
zare, sguazzare, diguazzare,
eni, Inter., ecco, em tibi! eccoti: Comici:
ipsum autem mare
sicterram appetens litoribus eludit, ut etc,
em serva bada ! sta attento! bada a te ! sta
!

in guardia! Ter.
Cic: qua fluctus eludit, Cic. e Quint. II) v. tr.:
A) schivare, parare, seaìisare nella SCÌlCrmu, eniìiceratus, a, um (ex e macero), ma-
cilente, smunto, sfinito, Sen. ad Marc. 10, 6.
I) propr.: latronis teluiu opposita veste, Sen.:
rudibus eludit, para con, ecc. =^ scher-
assol., eniavtlaS, atis, f. (emax), smania di com-
misce per esercizio con, ecc., Cic. '2) trasl., prare, Plin. ep. 3, 7, 7.
eludere, cercare di sfuggire, evitare, pugnaui, eiiia nei palio, onis, f. (emancipo), I)
Liv.: viiu legis, Suet.: alqm, Verg. ed a.: assol., emancipazione formale {per mezzo di triplice
infensus miles adversum eludentes, che tion mancipatio e manumissio) del figlio dalia po-
tengon fermo, Tac. B) farsi giuoco, burlarsi, destà paterna, Quint. 11, 1, 65. II) cessione
beffarsi di qualcuno, stuzzicare, canzoiutre, formale di beni stabili per aes et libram
burlare, alqm, Cic, Gaes. ed a.: paucitatem (vendita simulata) in presctiza di cinque te-
hostium, Liv.: e generic, eludere quale, o stimoni, Plin. ep. 10, 4 (3) 3.
q.c, render vano q.C, non lasciaì-lo pervenire é-maiii-Tpo (èmancùpo), avi, àtum, are,
a q.c, alqm, Tac: quietcm bello, bellum quiete T) in senso strettamente giurid. = liberare
invicem, Liv. —
assol., fare U suo giuoco di formalmente {per mezzo di triplice mancipa-
scherno, sfogar la sua bile, quaiu diu etiam manumissio) un figlio dalia potestà pa-
tio e
furor iste tuus eludet ? Cic. posse se eludere
: terna, dichiarare Ubero, indipendente, emanci-
in illis suis cogitatis furoribus, Cic pare, filium, Liv. e Plin. ep. II) in senso più
c-lugeo, luxi, ère, I) deporre ilintr., lato, k.)propr.: l) rimettere un fanciullo dalla
ttrtfo, Liv. 34, 7, 10. portare il lutto
II) tr., sua potestà in quella d'un altro, cederlo, tra-
durante il tempo debito per, ecc., piangere, de- smetteiio ad ale., lìlium in adoptioneni, Cic:
plorare, patriam, Cic. ep. 9, 20, 3. omiinripata filia, Plin. ep. formal- 2) cedere
cluiIll>Ì!», e (ex e iumbus), slombato, dilom- mente uno stabile a quale, per aes et libram,
bato, trasl., dell'oratore, /lacco, che straseica trasmettere conte proi/rietà, praedia pat6nia,
le parole, Tac. dial. 18. Quint.: totum agrum, Suet. B) trasl., abban~
è-lìio, lui, lutum, l're, lavare, nettare, ripì*- donare affatto, tribuuatum, Cic: dimidiam
lirCf sciacquare, risciacquare,
I) in yen.: COr- partem lilio, Val. Max.: Komanus emancipatus
pus, Ov.: OS, Cels.: algam aqua
dulci, Curt. feminae, Hor.
II) pregn., cavare, cancellare lavando, colo- vnianco, avi, are (ex e mancus), mozzare,
rem, Quint. : sanguinem, Cic. trasl., maculas : mutilare, rendere monco, tagliare lo mani, La*
fartorum, Cic: vitia, Quint.: crimen, Ov.: anii- bien. i>i Son. contr. 10, 4 (33) § 24.
citias remissione usus, sciogliere a j)oco a e-UlUIIOj avi, àtum, are, enumare, scorrer
923 emarcesco emergo 924
fuori, scaturire, propr., foilS
e/fondersi, I) libri emendatissinii, Quint. II) trasl., moral-
unJe ematiat aquai, Cie. poèt.: ex (]Uo (fonte) mente irri-prenjiibile, mores, Cic: homo emen-
pestiferuni virus emanat, Ciut. II) trasl.: datissinms, l'iiii. ep,
A.)iii gen.: singularem elocjuii suavitatem ore C-IIIClidTc'W, are, mendicare, accattare, ot-
ejus (rfz PZafone) einanatur.mi, scorrere dalla t<-ner meiuUcando, stipeui quotannis dic certo a

sua bocca, Val. ilax. 1, 6, est. ;!. B) pnrtic: populo, Suet. pecuniae emendicatae, Saet.;
:

1) emanare da g[.C. = venir fuori, nascere, ca pilli emendicati, Sen.


sorgere, provenire, alii quoque alio ex fonte emendo, avi, atum, are (ex e mendum),
pr.ieceptores dicendi emana verunt, Cic: ma'.a emendare, correggervi liberare, purgare OVV.
nostra istinc emanant, Cic. 2) propagarsi, = inondare q.c. da difetti, migliorare, limare, per-
diffoiuieì-si, a) di mali, emanabat latius ma- fezionare [diverso d'i corrigere fV.J, quindi
lum, Cic. e Fior, b) di discorsi, voci, ru- sptsso coord., corrigere et emendare, emen-
mori, ecc., divulgarsi, spargersi, quae fama dare et corrigere), IJ partic, riguardo al-
emanarat, Cic: partic, di ciò che deve restar l'arte e alla lingua; annales, Cic II) trasl. ,
segreto, divuigai-si, farsi noto {contr. celari), in senso morale, correggere, migliorare, civita-
emanat SuUae dictuin, Suet. neper nos Me : tem, Cic: consuetudinem, Cic.
sermo tuus emanet, Cic: multis enianab:\t ju- e-nienlToi', tltus sum, Iri, mentire, inven-
diciis, seg. daWacc. coZrinfin., Liv.: emanat ture, fingere, pretenilere falsamente, sosienvv
in vulgo seg. dalVacc. coWinfin., Suet. con menzogna, auspicia, Cic. : falsa naufi'agia,
e-marcesco, marcùi, ore, appassire, Liv.: vanitas ementiendae stirpis, Liv.: seg.
trasl. , estinguersi, Sen. ep. 112, 3. dall'acc. e Z'infin , Cic: con dopp. acc. dar =
Eiiiiilkìa, ae,('Enaeia), antico nome
f. falsamente per, ecc., se genitum septemplice
della Macedonia, più tardi nome d'una re- NUo, Ov.: auctorem ejus doli Sullam, Tao.:
gione della Macedonia tra i «jon^j'Bermius e asso!., in alqm, inventare una bugia, Cic:
Dysurum e la Bottiaea, ad occid. del fiume partic. perf. anche passivo, auspida emen-
Axio, a sud deWErigone. poet. anche — tita, Cic
per la vicina Tessaglia. Deriv.: A) K- — e-mercor, atus sum, ari, comprare, aubor-
niallli<>, thTdis, f. ematide, poet.
('EliaB'.g), corrompere, adulterium, Tac: hostes ad
ìutre,

= tessala, piar, sost., Emathides, le Pieridi, exuendam fidem, Tac


Ov. B) l-^itialliTu»!, a, um, emaUo, poet. e-meréo, mer'ui, merttum, ère,ed u-nie-
a) = maceitonico, dux, Alessandro Magno, reor, m'erttus suin, èri, I) meritare, 1) me-

Ov. b) = tesj,alico, e partic. per farsalico, ritur(si) q.c, acquistare un diritto, una pretesa
vertes, Peliun, Ps. Verg.: caedes, Ov.
il
SU q.c, generosos vestis honores, Prop.: favo-
rem, Quint.: seg. dall'infin., Ov. 2) meritare,
e-llisllure«>eOj turiii, eie, nuiturare piena-
esser benemerito di ale, alqm, Tibull. fi Ov.:
mente, giungere a perfetta maturità, trasl., SÌ
emeritus, benemerito, Ov. ÌIJ compiere o fi-
modo laesi eiuaturuerit Caesaris ira, si pla-
nire il suo servizio, stipendia, Liv. emeritus, :
cherà col tempo, Ov. trist. 2, 124.
soldato emerito, veterano,S\iut., quindi trasl.,
eilia\, macis (emo), desideroso, cupido,
emeritus, usato, vecchio, che ha fatto il suo
bramoso di comprare (contr. vendax), Cic ed a. —
tempo, divenuto inutile, aratrum, Ov. Pas- -

eiiiitlémn, matis, abl. j)lur. matis, n. sivo, finire, giungere alla fine, aunuae operae
(£p.pXr,tia), ciò che è incastrato, I) lavoro di
emerentur, Cic. stipendia emerita, Liv.
: e :
intarsio, mosaico, so'esiato, Lucil. sat. fr. ili
(fig.) Cic. annuum tempus emeritum (com-
:

Cic de or. 3, 171: trasl., cosa intercalata, in- piuto), Cic.


serita, inserzione (passo prcso altrove e rife-
e-iiier;£0, mersi, mersum, ere, I) tr., far
rito in un discorso), Quint. 2, 4, 27. II) la- uscire, far venire a galla, freti canenti 6 gurgitc
mella striscia in quale ornamento
rilievo,
yxAtVis, delle Nereidi, C&i\i\\.%A:, 14: quindi
(che si poteva staccare) ai vasi degli antichi emergere se ovv. emergi, emergere da una pro-
{cfr. crusta, n" 2), Cic. Verr. 4 § 37. 46. 54.
fondità facqua, ecc.), venir fuori, comparire,
eni!»<llTilllI, li, n. (èp.póXlOv), intermezzo presentarsi alla vista. A) propr.: serpens se
pantomimico, trasl., mirificum emboliuni, mi- emergit, Cic: emersus e flumine, Cic: ex pro-
rabile episodio, Cic. ad Q. fr. 3, 1, 7. § 24: in funda emersus palude, Liv. B) trasl., tr<irti
cattivo senso, embolia sororis, stravaganze, fuori, liberarsi, svincolarsi, emergere se ex ma-
Cic Sest. 116. lis, Ter. eNep. velut emerso ab admiratione
:

eniendabltìs, e (emendo), emendabile, ri- animo, com^ se si fossero riavuti dal loro stu-
parabile, error, Liv.: aetas, Sen. pore, Liv. //) intT., emergere, venir fuoi-i, venir
emendali^, avv. (emendatusj, senza di- a galla, presentarsi alla ri-ita. A) propr.: eqUUS
fetti, corì-ett-amente, Cic ed a.
esattamente, ex flumine emersit, Cic: navigia fundo emer-
viueudàlTo, ònis, f. (emendo), ememia- gunt, Sali, fr.: dd levar del sole e delle stelle,
mento, eurrezione, perfeziotuimento, Cic (da. Tac. e Plin. B) trasl.: 1) uscire da una cattiva
i>inendalwr, oris, m. (emendo), emenda- condizione, rimettei-si, riaversi, rinvigorire, hSC
tore, correttore, perfezionatore, Cic ed a. autem re incredibile est quantum civitates
ciueiidatrix, trìcis, f. {fem. di emenda- emerserint, si rianimarono. Cic: em. ex judi-
tor), emenilatrice, cwrettrice, di C. astr., Cic. ciò peculatus, Cic: ex paternis probris ac vitii»,
Tusc. 4, 69 e de legg. 1, 5S. Cic: emersisse civitatem ex obnoxia pace, Liv.
emendaluiii, a, um, part. agg. [da emen- 2) salire, innalzarsi, ad summas opes, Lucr.:
do), senza difetti, giusto, cori-etto, irreprensibile, in quod jam eiiiersissent fiìstigium. Veli. 3)
I) prnpr., riguardo alla lingua, locutio, Cic: farsi vedere, mostrarsi, apparire, emergit rUF-
carmina, Hor.: verba {contr. barbara), Quint.: sum dolor, Cic: tanti sceleris indidum per
925 emctior 926

Fulviam emersit, venne in luce, Fior.: ex quo grare jusserant, Justin. — • trasl., pai-tire,
niagis emergit, quale sit decorum illud, Cic. uscire, e vita, Cic. de legg. 2, 48.
C-mèlTor, mensus suiii, iiiétiri, I) nUsu- «luiiieiisi, entis, I) partic. di emineo, V.
raie. A) propr.: spatiuiii uCLili-s, Verg. Aen. II) pari, agg., sport/ente, prominente, A) propr.,
10, 772. B) trasl.: a) percui-rere, traversare 1) in gen.: a) verticalmente, sporgente, sa-
trascorrere, correi-e, tam longUIll iti,'!', Liv.; liente, po.'sto, situato in atto, elevato, arborcs,
uua nocte aliquantuni iter, Liv.: uno die cursu Curt. saxa, Sali. nihil eminens, Cic. trabes
: : :

ingens spatium, Liv.: siìatium urbis pedibus, paulo longiores atque emineutiores, Caes.: ver-
Tac: maria terrasque, Curt.: plura iiiilia pas- tex, id c[uod in montibus eminentissimum,
suum, Justin.: partic. perf. ixissivo, toto Quint.: neutr. sost.. species ut quaedam sit
emeuso spatio, Caes.: pars itiuuris emeusa, deorum, quae uiliil concreti habeat, nihil emi-
Liv. b) ìuisurare, percorrere llHu spazio (li nentis, Cic. plur., eminentia cautium, rupi
:

tempo; passivo, vides eniensas iu lucem ten- sporgenti. Mela: per inaequaUter eminentia
dere noctes, quando hanno percorso il loro rupis, prominenze disuguali, Liv. b) orizzon-
spazio, Ov. met. 15, 186: pregìi.. vivere Ua- talmente pì-ominente, sporgente all'infuori, »«-
runfe, vedere, quinque priucipes, Tac. hist. 1, H«H<e, oculi,Cic.:geiiaeleniter em.,Cic. 2)come
40. II) compartire, dare, attribuire, trasl. = t. t. di pittura, sidiente, alia eminentiora, alia
infouUire, far pervenire, donare, alii|uid patriae, reductiora fecerunt, Quint.: fìg., eminens effi-
Hor.: ego autem voluntatem tibi profecto eme- gies virtutis, imagine fortemente spiccata
tiar, la buona volontà per certo non man- (contr. adumbrata imago, imag ine adombrata),
cherà. Cic. Cic. B) trasl.: 1) saliente, in vista, che spicca,
micàtum, are, slanciarsi
{•-iiiM'O, nitcui, quae sunt eminentia et prompta, Cic. 2) emi-
fuori subitamente, con rapido movimento, nente, insigne, distinto, non comune, straordi-
I) dal profondo : \) propr.: a) di e. inan., nario, splendido, a) di pers.: vir. Veli.: orato-
e precis. a) di lampo, fiamma, ecc., guizzar res, Tac. dial.: auctor, Quint.: eminentissimi
fuori, balenare, sfavillare, divampare, sciutillis hostium duces, Veli.: corpore excellens, digni-
inter fumuni emicantibus, Quint. : fiamma tate eminens, Veli. sost. eminentes, ium, m., :

eiiiicat e.\' oculis, Ov.: ex turri ignes emicant, personaggi eminenti, Tac. eminentissimi :

Suet.: ab omni parte amicare fulgura,


caeli Graecorura, Quint. inan., fastigium, b) di e.
Curt. ^) di sorgenti, sangue, ecc., scaturire, fortuna, ingenium. Veli.: res dictu non emi-
gyorgare, spicciare, scaturigiues tenues emi- nens, non degna di una splendida esposi-
cant, Liv.: magna vis sanguinis emicat, Curt.: zione, Veli.: emiuentiorem illorum temporum
sauguis per utramque foramen emicuit, Ov. eloquentiam fuisse, Tac. eminentia,
dial.: sost.,
b) (poet.) di eSS. anim., correr fum-i, itsctr cor- ium , n., a) le patiti salienti del discorso,
rendo, carcere (dalle barriere), Ov. met. 10, Quint. 10, 1, 86. P) il subUnte, grandezza pre-
652. 2) trasl.: a) prorompere, erompere, spun- ponderante. Veli. 2, 40, 5.
tare, apparire, alci pavor emicat, Tac: quae éiiiTneiitia, ae, f. (emineo), sporgenza,
(mala) diversis orbis oris emicabant, Fior. prominenza, concreto ciÒ che è spoiyente, =
b) risplendere, rilacere, spiccare, egregia viftUS altura, eminenza, I) propr.: a) in gen.: nec
alcjs emicuit, Fior.: inter ceteros alci gloria habere uUam soliditatem nec eminentiam, ri-
emicuit, Justin.: inter quae verba forte si emi- saltare corporalmente, Cic. de nat. deor. 1,
cnit decorum, Hor.: di pers., claritate rerum, 105. h) partic, luce, parti salienti nella pit-
Curt. 7, 6 (27), 20. IIJ in avanti, a) di dardi, tura {conlr. umbrae), Cic. Ac. 2, 20. II) me-
partir fischiando, scattare, scoccare, teluill excus- ton., ciò che è eminente, talenti, ingegni emi-
.sum velut glaus cinicabat, Liv.: emicuit nervo nenti, insigni, cujusque operis (di ogni genere
telum, Ov.: saxa tormento emicant, Liv. b) di d'arte). Veli. 1, 17, 4.
mngue, zampillare, spicciare verso, iUani in C-UlTlleO, minili, ère, aporgere, sovrastare,
partem, nude etc, Lucr. 4, 1042. e) (poet.) di I) propr.: 1) in gen.: &) ver-
uscire, risaltare,
pars., saltar fuori, corier fuori, in litus, Verg.: ticalmente, uè quid cminerct, ubi ignis ho-
c avanzare, lougc uutc omuia alia corpora, stium adhaeresceret, Caes.: tumulis dumtaxa*
V(.'rg. [II) dal basso in alto, sobbalzare, eminentibus, Curt.: globus terrae eminens e
\) propr.: a) di e. inan., cor emicat, batte, mari, Cic: in medio fere nemore columnam
palpita. Veli. in snporos aér tenuissimus
: eminere, Curt.: jam paulum inoles aqua emi-
emicat ignes, Ov.: del sangue, schizzar fuori, nebat, Curt.: Darèus curru sublimis eminebat,
spicciare, alte \\\ altuni, Ov. b) (poet.), di Curt.: belua super ipsos fluctus dorso eminens,
ens. anim:, balzare su, saltar su, assol., Verg.: Curt.: ut non amplius digitis quattuor ex
solo {^(d suolo), Verg.: iu currum, Verg.: in terra emmerent (stipites), Caes. b) sporgere
auras, Ov. 2) trasl., a)(poet.),di sogg. concr. orizzontalmente, sporgere in fuori, uscire, duo-
sovrastare, spmyere, alto gurgite (d'uno sCO- bus eminentibus promunturiis, Caes.: ex sum-
glioj, Ov, mot. 9, 226. b) dello spirilo, ele- mo temone o multum ultra temonem (di
varsi in atto, innalzarsi, animus ad suiniiia lande), Curt. dextra omnis acies extra proe-
:

eniicaturus. Sen.: animus in (a) cogitationes liuni eminens, Liv.: ita ut per custas ferruni
divina.s emicat, Sen. emineiet, Liv.: inter radios rotarum plura spi-
V-lllT;;rO,, avi,àtum, are, emigrare, cam- cula eminebant, Curt. jugum directum emi- :

biar dimura, huc ex Illa donio praetoria, Cic: nens in mare, Caes. 2) partic, come 1. 1. della
domo cjus. Cic: domo (dalla pjatrinj, Caca.: pittura, risaltare, spiccare [contr. recedere),
XXX t\rauuos (ex urbe) Eleusina (ad El.) Quint. 2, 17, 21 <S, 2() /)//. {roord. exstare
;
."), :

emigrare jubere, Justin.: assol., qui post hunc atque eminere), Cic de or. :ì, 101. JI) trasl.:
casuui einigraverunt, Sen.: queni tyranni emi- 1) spiccare chiaramente, mosti arsi, farsi veUor»
927 emo 928

ehUo-amente, esser visibile, primuin metus ejus, equitibus emissis, eiuitatu einisso. 2) cacciar
mox gaudium cminuit, l'iin. ep.: sententiae scacciare, gilliir fuori con vioIcnza da
fiioì'i,

ipsae magis emiuent, Quint. quorum eminet : un luogo, urtando, colpendo, a) ess. anim.,
audacia atque projecta est, Cic. toto ex ore : spinger fuori, cacciar fuori, scacciare, cacciar
crudelitas eminebat, Cic. : cum pigritia et de- via, far uscire, alqm, Cic. alqm ex domo, ex
:

speratio in omnium vultu emineret, si leggeva urbe, Cic. : septima (oratio) cum Catilinam
chiaramente, Liv.: in Poro eminebat auctori- emisi, Cic. b) ogg. inan., gittar fuori, gittar
tas, Curt.: privata quoque inter publicos ho- ria =scagliar futyri, scagliare, avventare, man-
nores studia cminebant, Liv. quae (altitudo : dare, lanciare, scoccare, liastam in finCS eorUEtt,
animi) maxime eminet ontemnendis et despi-
e Liv.: pila, Caes.: in naves saxa ingenti pendere,
ciendis doloribus, Cic. : per confusa frementis Liv.: fulmina, Cic: fig., cum illud facetum di-
verba vulgi vox ominet una, spicca, risuona ctum emis.sum haercre debeat, Cic: con imag.
più forte, Ov. 2) svincolarsi, itseir lottando, si presa da insetti pungenti, aculeum, Cic. ed
jam tum, cum erit (aiiimus) inclusus in cor- a.: aculuos in h^m nem et reum, Cic. 3) emet-
pore, eminebit foras, Cic. 3) sovrastare, spic- tere, ìnandur fucrri, far uscire sccn-rer da sé,
care, risplrìidere = distinguersi, segnalarsi, a) generic, di corpi cmittit nebulam amnis,
:

a) di pers.: quos eminere videant altius, Nep.: Plin.: rifl., si nubium conflictu ardor expres-
armiset robore corporis super ceteros eminens, sus se emiserit, id esse fulmen, prorompe
Curt.: nihil excelsum nihil, quod supra cetera fuori, Cic. b) di fiumi, far scai reì-e, scaricare,
emineat, in civitatibus fore, Liv.: in bis omni- al passivo =
scjrm-e, scaricarsi, sboceare,
bus eminuit Plato, Quint.: Demosthenes unus amnis tenues reliqiiias in mare emittit, Curt.:
eniiuet inter omnes in omni genere diccndi, per BListros Hister emittitur. Mela: per se-
Cic. b) di e. inan.: excellit atque eminet vis, ptem Nilus portus emissus in aequor, Ov.
potestas nonienque regium, Cic: quibus inter e) di ess. anim., a) generic: aniiiam, esaZarc,
populares aut nobili tas aut opes eminent, Curt.: Nep. P) un suono, emettere, dare, rendere,
quae res in negotiis vel bellicis vel civilibus mandare, far sentire (risuuuare), flatum crepi-
eniinebant, Eutr.: Philippicas (orationes) De- tumque ventris, Suet.: vox caolo emissa, Liv.:
niosthenis iisdem eminere virtutibus, Quint. moriere, si vocem (una parola) emiseris, Liv.
ciiiìnisoor, mentus sum mtnisci (ex e , 4) far uscire un liquido da un uogo, far
^menisi or), escogitare, imnginare, inventare, Gov- scolare, dare lo scolo, dcricare, a) aClJUC, aquam
nif. rhet. 2, 10 e 12 ediz. Kayser, Nep. Ale. 2, ex lacu Albano, Liv.: lacum, Cic b) cavare,
1 ediz. Halni. estrarre da un corpo, quidquid humoris cor-
vinili ii<», avv. (e e manus), I) in orig. 1. 1. rupti contraxerit, emittendum. Quint. 5! dare
inilit. =
da lontano, a distanza (contr. Commi- alla luce, pubblicare uno Scritto, I brum, Quint.:
nus), em. pugnare, Caes.: eminus hastis aut aliquid dignum
nostro nomine, Cif.
comminus gladiis uti, Cic. II) trasl., gene- II) lasciar andare coi-rere fuori = lasciar
ric, da lungi, a distanza, in lontananza (contr. andare, partire, eoì-rere, mettere in libeità,
comminus), Lucr. 6, 904. Ov. ex Pont. 1, 6, 17, rilasciare, liberare, lasiiar correre, lasciar
V-inTror, atus sum, ari, meraviyliarsi molto fuggire, cader di nimi, ecC. g.C,
lasciar
di C[,C., scoì'gere, osservare con stupore Q.C, ae- metter da banda, A) in geli.: 1) prop>: :
quora, Hor. carni. 1, 5, 8. a) ogg. anim., agnos (couclusos) foras, Plaut.:
VIIIÌ!<SÌÌrilllll, Ti, n. (emitto), emissario, alqm noctu per v; llum Caes. b) ogg. ,

scaricatoio d'uno Stagno, d'un Iago e sim., inan., manu scutum, Caes. : caseum ore,
Cic. ed a. Phaedr. 2) trasl., alqm de maiiibus, la-
MnìSSiivmS, tì, m. (emitto), mandatario, sciarsi sfuggir dalle mani, Cic. partic: ho- :

messo segreto, spia, Cic. ed a. stem de manibus o e manibus, Liv.: certamen


VinÌ*«SlO, ònis, f. (emitto), il mandar fuori. mauibus, Liv.: emissa de manibus res est, Liv.
I) {secondo emitto n" I, B, 2) scaglia- = Bj partic: 1) lascia]- paiUre o slanciarsi dalle
mento, laneiamento, tratto, colpo d'tin dardo, barriere un corridore, e carceribus, Cic. de
ut enim balistae lapidum et reliqua tormenta amie. 101. 2) lasciar tiscir di prigione, rila-
80 graviores emissiones habent, quo snnt con- sciare da cattivila e in gen., librare affran-
tenta atque adductavehementius, sic, etc.,Cic. care da chi tiene in suo potere, mettere in
Tusc. 2, 57. II) (secondo emitto n" II, B, 2) libertà, a) dal carcere: alqm e o d. carcere,
=: scarceramento, ti mettere in liberiti, il lasciar Cic: ex vinculis, Caes.: e custodia, Cic. b) dalla
andare un rinchiuio, anguis, serpentis, Cic. cattività e in gen. da chi ha in suo potere :
de div. 2, 62. em. anguem, lasciar andare, Cic. come t. t. :
_
«>inÌ<«<«U«>, (emitto), il mandar fuori
iìs, m. inilit., rilasciare, lasciar libero, lasciar andari
via, scngliantento, hinciinnvnt^, Lucr. 4, 202. jJrigionieri di guerra, soldati che capitolano,
V-niillO, misi, mi.SSUni, ere, f«re u lasciare aliini, Liv.: alqiu ex obsidioiic. Liv.: alqm snS
andar fnoì'i, fare O lasciare uscire correr juguni, rilasciare facendo passar sotto al
fuori, I) far andare O correr fuori = inondar giogo, Liv.: e come t. t. di atti pub/il., di
fuoì-i da un luogo, spedire, mandar via, Ai in schiavi, alqm m.inu, manomettere. Comici,
gen.: equitatum pabulandi causa (ac e castris), Liv. ed a.: e sciupi, alqm. Comici: e un debi-
Caes. [cfr. pabnlatum eiuittitur nemo, Caes.): toìe, libra et aere liberati"^ emittit, Liv.
paucos navigio in ripam, Curt. B) partic: omo, èmi, eniptum, e' prendere, e precis.
>-

Vjcorne 1. 1, milit., far uscir da un luogo contro contro pagamento, comperare; air incanto,
il nemico, mandar fuori, far ntarciare, spedire, ottenere, I) propr.: tabu.as, siirna, toreumata,
essedarios ex silvis, Caes.: cohortes ex stationo Sali.: agellum, Plin. ep. frumentum, Cic:
:

etpraesidio, Caes.: equitcs in hostem,Liy.: cfr. velie emi, volersi far comprare, Ov.: domum
929 emoderor emunctio 930
(le alqo, aedes ab alqo, Cic: unde quidque «•moi-Tor, mortùus sum, mori, morire,
emeris, Cic. ex praeda (dal bottino) empta
: passar di vita, I) propr., di pers., Cic. ed a.:
mancipia, Liv.: einpti eX' ergastulis, Cic: emit prò alqo, Cic: non iniserabiliter, Cic: per vir-
eani (virginein) dono mihi, Ter.: lanieuas et tutem (eroicamente). Sali. IIJ trasl., di e.
tabernas conjunctasiii publicum fperlo Stato), inan., a) di e. COncr. = inaridire, spegnersi,
Liv. fuudum in diem fpe7- un tempo), Nep.:
: •morire fisicamente, natura emoritur, Curt.:
fiibulas pretio suo, Ter. ancillam aere suo,
: emortuae fauces, Sen.: terra emoritur, Curt.
Ter.: universum vicini agrum sua pecunia, b) di e. astr. == perire interamente, estinguersi,
TàC: alla domanda: a quanto? a qiial cuneeiiarsi, laus emori non potest, Cic: per
prezzo? parvo aere, a buon mercato, Sen.: gradus molles emoriatur amor, Ov.
grandi pecunia, Cic. e cosi magno, caro,
:
eiiioteo (ex-mìjvco), movi, mòtnm, ère,
parvo, a buon mercato, Cic: immenso (immen- I) far uscire, rimuovere, trasportar fuoj'i, mei-
samente caroj, Suet. care, Hor.: emere do-
: ter da biinitu, (Montanare, escludeì-e, X) propr.:
mum p ope dimidio carius quani aestimaba- 1) mi7e«,.; plebem de medio, Liv.: multitudi-
tur, Cic. tanti, quanti etc, caro come, Cic:
:
nem e foro, Liv.: alqm e senatu, làv.: arma
aut minoris (più a buon mercato) aut etiam tectis, Verg. 2) partic. : a) slogare, lussare,
pluris (più caro), Cic: bene, bene, a buon emoti articuli (per mezzo dfila tortura), Sen.
mercato, Cic: melius (a miglior mercato), rhet. b) niens emota, pazza, insemata, Sen.
Suet.: male, male, caro, Cic: praediolum hoc ad Polyb. 18 (37), G. B) trasl.: pestilentiam
tam salubriter (a prezzo discreto), ut etc, ex agro Eomano, allontanare, antica formala
Plin. ep.: paulo sumptuosius equos et canes, in Liv.: curas dictis, scacciare, Verg. II) met-
Plin. ep.: colVah\. del prezzo convenuto, bona tere in moininento dal basso eill'alto, sollevare,
(possessi) de alqo duobus milibus nummùm, alzare, smuovere, svellere, scuotere, murOS fun-
Cic: piper emitur in libras X
xv, 15 denarila damentaque, Verg.: cardine postes, Verg.: te-
libbra, Plin. : in costr. assol., malo emere età quasi sedibus suis, Plin. ep.
quam rogare (proverb.), Cic: ii qui emerant, Kiiipedi^cles, is, m. ("Eiinstiov.Xriz), ce-
i compratori, Caes. cosi pure ementes, Ju-
:
lebre filosofo greco di Agrigento (Girgenti),
stin.: partic. perf. sost., a) empta, ae, f., coìh-
della scuola pitagorica ; maestro di forgia;
prata =
schiava, Prop. 1, 9, 4. P) emptum, autore d'un poema sulla natura delle cose.
i, compra, contratto di compila, ex eilipto,
n.,
Cic: constat negotiatio ex enipto et vendito,
— Deriv.: l^iii|»edMt>leii«<, ^i um, m.
('E[i.7t£5óy.X£iog), empodocieo, sanguis, (secondo
di compra e vendita, Sen. Il) trasl., com-
prare =
guadagnarsi, trarre dalla sua parte
la dottrina di Empedocle) Vanima, Cic. —
sost. Empedoclea, òrum, n., dottrine di e,, Cic.
con denaro, ecc., corrompere, judices, Cic:
enipli»*$ìs, cos, acc. in, abl. i, f. (sjxcpa-
percussorem in alqm, Curt.: sententias (judi-
aig), enfasi, forza d'espressione die significa fi
cum), Cic: judicium, Cic pacem pretio, Liv.:
:

fa supporre più che non esprima propria-


e sempl., pacem, Justin. empta dolore volu-
:

mente, Quint. 8, 2, n.
ptas, Hor.: pecunia emptus, compì-ato con de-
naro, corrotto, Cic: seg. da ut col cong., Ju-
empìrici, òrum, m.{è)ì.n&:p\v.ot), gli empi-
rici in medicina, Cic. Ac 2, 122.
stin. 23, 2,^8.
e-niitderor, ari, moderare, Ov. rem. 130. enipiiriuin, ti, n. (siinóptov), emporio,
é-inftdiilor, ari, celebrare, cantare, Musa, piazza mercantile, deposito, scfdo, mercato (tanto
per undenos emodulanda pedes, da cantarsi come luogo di mercato in o presso una città
in canto elegiaco, Ov. am. 1, 1, 80. che la città stessa), celebre et frequens, Liv.:
einiiliinentum, i, n., V. emolumentum. emp. mercium. Mela.
V-mollfo, Ivi, Itum, ire, ammollire, inte- cniptTo, 5nis, f. (emo), I) compera {contr.
nerire, rentier molle tenero, I) propr.: ulcUS, venditio), tabella emptionis, iìistrumento d'ac-
Cels.: fundas et amenta, allentare (dell'umi- quisto, Sen. rhet.: emptio agrorum, Tac: ista
dita), Liv. II) trasl.: 1) in senso buono, ad- falsa et simulata emptio, Cic mala emptio, :

dolcire, mitigare, mores, Ov.: severa praocejìta, Plin. ep.: ea cmptione bene emimus, Cic: con-
Aur. Vict. 2) in senso cattivo, snerbare, am- tractae emptionibus plures domus. Veli. II)
mollire, effeminare, exercitum, Liv.: hostis de- meton., compra =
cosa comjyrata, nOVa, Plin.

gener et emollitus amoenitate Asiae, Liv.: au- ep. 2, 15, 1 : plur., Cic. ep. 7, 23, 2.
ctoritatem principis, indebolire, Aur. Vict. cinptTi», avi, atum, are (freq. di emo).
einSlumenluin (èmb'lYmentum), i, n., dò cotnirrtire, Plin. ep. cd a.
che è ottenuto, buon effetto, buon esito, buona einplois òris, m. (emo), compratore, fundi,
riuscita, successo, quindi anche vanttigyio ri- Cic: familiae pecuniaeque, finto compratore
portato, giovamento, profitto, fortuna (contr. nell'atto di testare per aes et libram, Suet.:
detrimentum, damnum), assol., Cic. ed a.: emptorcm invenirc, Sali. —
trasl., compratore,

emolumento esse, Cic: col genit.: emolunicnta corruttore, dcdecorum i)retiosu,s emptor, che
rerum, Cic. cmolumcnta (benedizioni) pacis
: compra a caro prezzo, llor.
Tac: hiems emolumentum patrati belli con - c-iiiii^ìo. Ire, muggire, trasl., di Oratori,
tulit, colV inverno finì fortunatamente la omnia, Quint. 2, 12, 9.
, guerra, Veli.: di pers., id agebat, ut quam C-mill^t'O, mulsum, ère, mungere, etnnn-
maximum emolumentum novis sociis esset, gere, p irt. trasl., cmulsa palus, esaurita, Ca-
'•

potesse mostrarsi il più utile che fosse pos- tull. 68, 110: emulso labra notata sero, Catull.
[
sibile, Liv. 22, 22, 7. 80, 8.
C-mftneOjère, esortare espressamente, alqm, viiianclYo, ònis, f. (emungoì, <{ soffiarsi a
nt col cong., Cic. ep. 1, 7, 9. naso, Quint. 11, 3, 80.

Georjcs-Calonghi, Di.{ionario latino-italiano. 30


931 emundo 932
e-inilll«Io, avi, atum, are, inondare, net- Cornif. rhet. II) trasl., cavarsi da una diffi-
tare interamente, senfctCS, Col.: obsCCIia, Seil. coltà, trarsi d'impaccio, Cic. TuSC. 5, 87.
éiiiiiiis;o, iimnxi, munctura, ore (ex e é-ii:l\T<;'o, avi, atum, are, I) intr., uscir
*mungo), ao/jiare il naso, I) propr.: emun- navUjando, partir per ntare, far vela, Curt. ed
gere se, Suet.: einuugi ciibitis, nethirsiil tiaso a.: Rhodum, Suet. : in paragone,
e quibus
coi gomiti, Coriùf. rhet. II) trasl.: A) in tamquam enavigavit ora-
e scrupulosis cotibus
gen.: homo einunctae iiaris, spiritoso, arguto tio, ha preso il lavi/o, Cic. Tusc. 4, 33. II) tr.,

fspeciuhncnte a scoprire i difetti altrui), percorrere, attraversare un corso d'acqua na-


Hor.: Così pure Attici emuiieti, arguti, Quint. vigando, unda omnibus enaviganda, Hor.
B) partic. (come à7l0|iuaasivj inunyere, smun- carm. 2, 14, 11.
gere = scùì-ticare, pelare, spogliare, truffare Ii]nceia«lii!«, i, m.CEyxéXa.Soz), Encelado,
quale, di q.c, alqm auro, argento. Comici, uno dei giganti, che Giove uccise col fulmine
e sempl. alqm, Comici e Hor. e seppellì sotto l'Etna.
e-iiiiinio, miìiilvi o miìnti, munìtum, ire endo (indo), arcaic. = in, Lucr. ed a.
(ex e munio), I) ai zare, costruire, erigere (murn), eii«lo-plóro, are, are. = imploro, Cic.
murus supra ceterae iiiodum altitudiais emu- Tuli. .50.

nitus erat, Liv.: locus arcis in modum emuni- Ktid^'inlwn, ònis, m. ('EvSu|it'a)v), TSndi-

tUS, Liv. II) f'orti/icarc, munire fortemente, nUone, figlio di Aèthlios di Giòve, e di Ca-
mettere a coperto, difendere, a) pTOpr.: a) ge- lice, padre di Etoìo ; secondo una leggenda

neric: opere locuin, Liv.: fultosque obice po- P'islcriore sorpreso da Selene addormentato
stes,Verg. P) pnrtic., rendere praticabile un sul monte Latmo in Caria e d'allora in poi
luogo, aprirvi una strada, silvas ac paludes, dormente un eterno sonno ; quindi Endymio-
Tao.: in ascensum arduos coUes, Sen. b) trasl.: nis soninus =
sonno eterno, Cic. de fin. 5, 55.
adversus hunc metum animura, Sen. contr. 7, è-nero nectum, are, uccidere
(ènYco) nccìii,

2 lentamente, strangolare, strozzare, soffogare e


(17), 10.
èniUtillTo, ònis, f. (emuto), mutazione, sim., IJ propr.: lixam (d'un elefante), Auct.
Quint. n, 6, 51. b. Afr.:enectivonenoaut fame, Suet. II)uas\.,
è-niUtO,(avÌ), atum, are, mut<ire, cambiare, consumare, spossare a morte, tormentare tnor-
in perversum, Quint. 8, 2, 19.
tahnente, quasi uccidere. Siti CnCCtuS TantaluS,
Cic: fame frigore illuvie enecti, Liv.: alqm ro-
én, inter. (ijv), I)ecco, a) col nom. e Tace,
gitando, Ter. enecas (enicas), muoio d'impa-
:
en causa, Cic: en aras, Verg.: cosi anche, coìv-
zienza, Comici: provinciara enectara tradere,
tratta, ellam, elluin (/Jfi^en illaia, en illum),
Comici, b) assoL, en, cui tu liberos commit- affatto esaudita, Cic.
énervatiiiii, a, um, part. agg. (da enervo),
tas, Cic: en, cur etc, Cic: en tandem, ecco
una volta, Curt. e) con ecce o un imperat., snervato =
spossato, senza forza, debole, molle,
effeminato, svigoi-ito, non virile, a) di psrs., Clc,
or, via, en ecce, Sen.: en aspice, Ov.: accipe,
en. Ter., o en accipe, Verg.: en audi crastina,
Liv. ed a.: sost, enervati, òrum, m. =: exoleti
et spadones, Aur. Vict. epit. 10, 7. b) di
II) ora, nella formala en umquam, en um-
sogg. iwin., velut en. civitas, Liv. mollis et
quam futurum, Liv.: con espress, desiderat., :

en. oratio, Cic.


e tnlv. di sdegno, en umquam aliquot, mea re-
CllCrvis, e (en e nerVUS), snervato, svigo-
gna, videns mirabor aristas? Verg.
rito,non virile, sen^a forza; en. et frigida jiU-
enarrSbllis, e (enarro), narrabile, rac-
venta, Val. Max. deliciis tara enerves animi,
:
contabile, spiegabile, Verg. e Quiiit.
Val. Max.: spectaculam non enerve nec fluxum,
enarratio, ònis, f. (enarro), I) minuta
Plin. pan.: come 1. 1. retor., compositio, Quint.:
narrazione, enumerazione, syllabarum, scan-
orator, Tac dial.
sione, Sen. ep. 8R, 3. IIJ partic, spiegazione,
enervo, avi, atum, are (enervis), snervare,
communto orale, int^rpì-etazione diuno Scrittore, ^= spossare, estenuare, parulizzitre, inde-
trasl.
Quint. 1,4, 2 e seg. e altr.
Cic, del sonno, vino, ecc..
boitre,a.\([m, dell' età,
é-naiTO, atum, are, /) raccontare,
avi,
Liv.: bellum, Cic: vires quid eiiervet meas,.
narrare, descrivere q.C. per Ordine e minuta- Hor.: ut enervetur oratio compositionc verbo-
tnente, omnem rem, quo pacto haberet, en. or- rum, Cic.
dine. Ter.: en. alci somnium, Cic. Il) partic., Bì]n;;r>iist>iì(ii'), sv yóvaoi cioè compiut. 5
contentare, spiegare, intei-pretare oralmente, £V yóvaai xaGv^iisvog àvi^p, l'uomo che sta gi-
poemata, Quint. 1, 2, 14. nocchio li, costellazione dell'emisfero setten-
è-Jiiiseor, nàtus sum, nasci, crescer fuori, trionale, raffigurante Ercole, inginocchiato,
spuntare, sorgere, tuiscere, inde, Lucr. : eX na- perchè sopraffatto di numero .stragrande dì
turalibus filiae vitem enatam, Justin.: lauream nemici (Liguri); costellaz. dell' Ercole i Cic.
enatam (esse), Liv.: in-
in puppi navis longae poet. de nat. deor. 2, 108.
sula medio alveo enata, Curt.: gibbam sibi B<]n<j;iiTiiì, òrum, m. V. Engyon.
pone cervicem auream enatam esse, Suet.: i, n. ('Eyyuov), città e comune
il li;;' Vii II,
palmam viridem sub Caesaris statua inter co- (Srjiiog) di Sicilia, oggi Gazi; anche EiigiÌT'In.
airmenta lapidum enatam (esse), Val. Max.: in {greco EyYUi'ov), d'onde Kn^ti'niis, n, h-m.
latitu.linem r.imis enatis, Caes, ("Eyyw'os)! e>muino;plur. sost. Enguini, ùium,.
u-nìilo, avi, atum, are, uscire a nuoto, m., gli abitanti di Enguio, gli inguini.
sfuggire, aca:ni>are nuotando, I) propr.: pauci uiiToo, V. eneco.
cnat;uit, Phaelr.: non eii. cum sarcinis, Sen.: viiiiii, cong. (dimostrativo da e e uam,,
en. ad oppiduni, Auct. b. Alex.: fìg., ex nau- come equidem), poiché, perchè, imperocché,
fi'agio patriae salvus nemo potest enatare, I) per spiegare o motivare una dichiarazione.
933 enimvero EnteUa 934

od affermazione prece/lente, poich?, giactit», pe- oni\us (ènisus), a, um, part. agg. {da eni-
rocché, cioè a dire,
infiliti, spesso in Cic. ed a.: tor), intenso, zejante, diligente, euìxo studio,
spesso quid enim ? e che? che infatti? fche Liv. : opera enixior, Sen.
cosa si potrebbe opporre a ijuel che ho detto?), Kiiiin (Henna), ae, f. ('Evva), città nei
come lì greco tì y*P> Cic, Hor. ed a. II)p<r centro della Sicilia, con un celebre tempio
confermare un asserzione, ad ogni modo, in sacro a Demeter, dove un mito di formaz.
ognicaso, dai-eero, sicuramente, veramente, senza più tarda pone come avcenuto il ratto di
dubbio,t,iciiro, cerUmiente, Cic. ed a.: COOrd. at Proserpi mi ; oggi Castrogiovanni. De- —
enim, hm, bensì, è vero e sim., Ter. e Cic: sed riv.: A; KiiiiaiMis(Henn.),a, uni l'Evvatog),
enim, «»« certamente, ma ad ogni modo, nut in enneo, nioenia, Enna, Ov. B) Kiinensis, e,
realtfi, Cic. ed a. ennense, Ceres, Cic. : plur. sost., Ennenses,
enilil-vei'O, J) sema dubbio, infatti, in iuiii, m., gli abitanti di Enna, gli Ennesi,
reaitìt, Ter. e Cic II) ma, è vero, nelle obbie- Cic. ed a.
zioni, più forte che at, ast, Cic e Liv. l^iiieTii*», ti, m., Ennio, nativo di Iiudiae in
KiiT|téÙ!«, pei, voc. pfù, m. ('EvtTis'J;), Calabria (239 a. Cr.); il più gran poeta rom.
IJ fiume della Tessnliotide, che si (fetta nel- dell'epoca preclassica, creatore dell'epopea
VApidanos; oggi Carissa Nella mitologia, romana ; ancora altamente onorato e lodato
il dio di questo fiume, sotto la cui forma dai Romani nei tempi posteriori (morto il
Posidone si unì a Tiro figlia di Snlmoneo, Idi) a. Cr.). — Deriv.: ftDiiiiiiiiiii!», a, um,
da cui ebbe l'elia e Neleo. II) fiume della enniano,
Pieria (Tessaglia), che scende dall'Olimpo e e-iio, avi, atum, are, uscire « nuoto, I)
si getta nel Sinn-^ Thermiacus noti lungi da propr.: 1) in gen., di ammali, e concba, Cic.
Diom. de lin. 3, 63. 2) salvarsi a nuoto, assol., Sali.
ènT<<e, avv., V. enixe. ed a.: inter undas. Val. Max.: in terram, Liv.
«nTii«u>i, a, um, V. enitor e enixus. II) poet. trasl., tiscir fuggendo, sfuggire, Lucr.
e Verg.
e-llTleO, tui, ère, risplendere, rilucere, scin-
tillare, mostrarsi in tutto il suo splendore, IJ
òmldale, aw. col compar. (enodatus),
ehiara utente, compiutamente, Cic. de inv. 1, 30
propr.: enitet myrtus floridus ramulis, Catull.:
e altr.
enitet campus, Verjj'. /i^trasl.: Crassi magis
enitebat oratio, Cic. : quo in bello virtus eni-
(•loda Ilo, ònis, f. (enodo), soluzione, spie-
gazione, sciogiintenio d'una cosa oscura, Cic.
tuit egregia M. Catonis, Cic: di pers., ille in
sua pictura nobilis enitet, Cic: enituit aliquis
top. :U e altr.

in belio, sed obsolevit in pace, Plin. pan.


enòdis, e (ex e nodus), senza nodi, senza
rami.iiscio, I) propr.: tiuucìis, Verg.: abies,Ov.
enìlesco, ere (incoat. di eniteo), risplen-
trasl., scorrevole, facile, elegi, Plin. ep. 5, 17, 2.
dere, scintillare, mosti'arsi in tutto il suo splen-
dore, IJ propr.: ut (oculi) et hilaritate enite-
e-nódo, avi, àtum, are, snodare, trasl. =
sciogliere, sviluppare, spiegar chiarantente, no-
scant et tristitiae quoddam nubilum ducant,
Quint.r poet, enitescis pulchrior multo, Hor.
mina, spiegare etimologicamente, Cic: volun-
bellum novum
exoptabat, ubi vir-
tatem contrariae legis, Cornif. rhet. cujus :
IIJ trasl.,
praecepta enodata diligenter exposuit, Cic.
tus enìtescere posset, Sali.: di pers., ut studiis
honestis et eloquentiae gloria enitesceret, Tac. enorniis, e (ex e norma), I) irregolare,
anomalo, Quint. 6 TaC. //} sproporzionata-
e-nllor, nìsus e nixus sum, nìti, IJ intr.:
mente grande, grande fuor di tnisura, smisurato,
A) trarsi fuori con fatica, sforzarsi di salire,
trarsi fuori con fatica, cavarsi d'impaccio,
enorme, Seu. ed a.
Vj
farsi strada con sforzo, per adversos fluctus in- ÓIIOrillTliìS, atis, f. (enormis), I) irrego-
genti labore remigum, Liv.: per angustias adi- larità, (^uint. 9,4, 27. II) stnisurattt gran-
tus et ingruentem multitudinem. Tao. 2) sa- dezza, enoriniùì, pedum, Sen. de const. sap.
lire a stento, arrampicarsi, in altiora, TaC in :
18, 1.

verticernmontis, Curt.:poe^,viribusfurcarum, t'norniTler, avv. (enormis), irregolar-


incalzarsi a, ecc., Verg.: fig., nihil tam alte mente, fuor di misura, etwrntentente, Seil. nat.
natura constituit, quo virtus non posset eniti, qu. 1, 7, 3 e altr.
Curt. B) generic, sforzarsi, affaticarsi, rag- C-nolC<«00, nòtui, ere, venir a conoscenza
giungere con sforzo, venire a capo, en. e COOrd. della gente, farsi noto al di fiioi-i, Sen. ed a.
en. et contendere, en. et efScere, seg. da ut u-ii<ilo, avi, atum, are, notare scrivendo,
col cong., Cic: en. seg. da ne col cong.. Sali.: prender degli api»inti, Plin. ep. ed a.
coord. pugnare et eniti, ne etc, Cic: coZracc. eiis, entis, n., ente, cosa (grec. ib ov), Quint.
di relaz., quod ut enitare contendasque, Cic: 8, 3,33 2)lur. entia {grec. ~à òvxa), Quint.
:

tantum ut etc, Caes.: seg. dall' inùn.. Ter., 2, 14, 2.


Sali, ed a.: assol, Ter. ed a. prò alqo, : Ter.: eiisìf;;i?r, g'cra, gorum (ensis e gero), che
in alqa re, Cic. : ad dicendum, Cic. II) tr. porta spada; cinto, armato di spada, Orion, Ov.
A) partorire, partus plures, Liv. : sns triginta art. am. 2, 5G e fast. 4, 388.
capitum fetus enixa, Verg. assol , Quint. ed: vn<<i>!i, is, m., spada (diritta, a due tagli)
a. B) scalare, salire rampicando, aggerem, per tagliare fmentre gladius, la spada comune
Tac: Alpes, Tac. per colpire di punta e di tnglioj comune-
cni\c (ènisè), avv col compar. e superi. mente come arma degli eroi, Verg., Liv. ed a.
(enixus), con sforzo, con zelo, diligentemente, Knlella, ae, f. ('EvisXXa), città dell'in-
premurosamente, istantemente, a tutta possa, terno della Sicilia; ancor oggi EnteUa. —
Cic ed a. Deriv.: li)iil«.'llTnus, a, um, di iTnteiia;
935 eninymenia co 936
plur. sost. Entellini, òrum, gli abitanti di venire, redire, regredi, remanere, consistere),
Entdìa. Al a piedi: i, niea avis, Ov.: i, pedes quo te
cnlliTinèina, matis, n. (svOiJ|Jiy)tia), I) rapiuut, Hor.: ire tardius (contr. maturare iter
pensiero il concliiMone fm-tc ed efficace, cotisi- perdere). Sali.: vel quo festines ire vel unde,
ilerazioitef l'iflcssionefOri/onienlazionefCn finte futtf vide, Ov.: huc atque illuc euntes, Liv. ire :

lat.propr. coinmentatio, Scn. contr. 1. pracf. intro ac foras, Varr. aperta via et rectà
: ire
;23. Quint. 5, 10, 1 e 8, 5, 9. II) sillogismo, (fig.), Sen. ire codem itinere, Liv.: ire a na-
:

conclusione risultante dai contrarii, Quint. 5, vibus, Ov.: e Consilio, Verg.: sacris.i-«a da, ecc.,
10, 2«' r,, 14, 1. Ov.: ad alqin. Comici, Nep. ed a. ad fores. :

nuptum, ere, maritarsi,


«>-nill>o, nupsi. Ter.: ad Campaniani, Eutr.: ad cenam, Nep.:
fuori del suo //rado ed ordine, e patribus in antiquam silvani, Verg.: in Porapejanum,
('fuori delT ordine patrizio), Liv. 4, 4, 7 e 10, Cic: in provinciam. Veli. in exsilium, Cic: :

23,4: fuori della sua città, assai., Liv. 26, ex curia in contionein, Liv. bello (dat.), alla :

34. 3. guerra, Verg.: viro (dat.), a marito, Prop.: do-


enììeIeiiU', aw. (enucleatus), con chia- mum, Hor.: domos, Curt.: per hanc (portam),
rezza e setnplicifà, eoncisatnente, snccint-aniente Ov.: per suos fines, Caes. sub terras, Verg.: :

{contr. ornate), Cic. or. 28 ed a. post altari-,!, Ov.: super illos (equos), Justin.:
éniìclcsiliis, a, uin, part. agg. [da enu- ire pedibus, a piedi, Plaut.: con predic. sost.,
cleo), chiaro e semplice, conciso (contr. Orna- illi Comes (come camp.) ibat Achates, Verg.:

tus), gtìiius ilicendi, Cic. or. 91 e altr. con predic. agg., illis Aesone natus obvius it,
eiiucIvO; avi, atum, are (ex e nucleo), va incontro, Ov.: muli gravati sarcinis ibant
snocciolare, trasl., neque acu quaedam enu- duo, Phaedr. se vivum sub terram iturum,
:

cleata argumenta conquiram, cavillosi, Cic. Suet. : ire praecipitem de ponte, Catull., per
Scaur. 20: eblandita illa, non enucleata esse gradus, Suet.: coZf infin., Illa ilice it visere (^a

sufFragia, non dati con provvida scelta, Cic. visitare). Ter.: col supino in um, ire lavatura,
Plano. 10: haec nunc enucleare non ita ne- Hor.: ire venatum in silvas, Verg.: ire explo-
cesse est, di trattare minutamente, esaurire, ratum, Liv.: imperai, i, ite o nel discorso in-
Cic_. Tusc. 5._23. diretto cong. eat, eatis, eant, irent, sia per
i>nìiiii ersi Ito, onis, f. (enumero), I) enu- invitare aie, o per eccitarlo ad affrettarsi,
merazione, nialorum, Cic: ingenioruni, Veli. Liv., Verg. ed a. poeti, sia per provocare ale,
II) ricapitolazione, ripetizione per sommi capi, in tono di scherno, Curt., Verg. ed a. poeti:
Cic. ed a. colV a.cc. intimo, longam viam, Verg.: itque
e-nììiiiero, avi, atum, are, I) contare, reditque viam totiens, Verg.: equus docilis ire
computare, calcolare. Ter. e Caes. II) enutnv- viam, qua moustret eques, Hor. b) per acqua,
rare, annoverare, citareper Ordine, multitudi- andare, navigare, far vela, veleggiare, ora Ua-
nem beneficiorum, Cic. singulorum nomina,: vibus, Verg., navibus nec mari, Suet.: puppi
Suet.: familiam a stirpe ad hanc aetatem, Nep. per undas , Tibull. denis navibus subsidio
:

enunlisilio, ònis, f. (enuntio), I) denun- Trojae (in soccorso di Troja), Verg. : ora
eiazione, rapporto, Aur. Vict. Caes. 39, 46 assol., ire velie, Verg.; ire in Africam, Cic:
(plur.). II) proposizione, enunciato, Clc. de Stygios per amnes, Ov. e) a cavallo, ecc.,
fat. 1. Quint. 7, 3, 2. cavalcare, andare (a Cavallo), equis, Ov.: mulo,
i-niinlìatTvii<«, a, um (enuntio), che si Hor.: e sempl. ire centra hostem (di cavalleria),
riferisce all'enunciato, enunciato, Sen, ep. 117, Caes.: effuso cursu, Curt. d) i?i vettura, an-
12 c segij. dare, curru, Liv. : plaustro, Justin.: e sempl.
ènuntialrìx, trìcis, f. (enuntio), enunzia- medio tutissimus ibis (di Fetonte), Ov. e) in
trice,ars en., l'arte di esprimersi, Auct. in per aria, volare, salire, in per auras, Ov.:
Quint. 2, 15, 21 tdiz. Halni. in ad caelum, Suet. e Verg. 2) partic:
«rnuntlalum, i, n., proposizione, sentenza, a) come t. t. milit., a) andare, ad arma o ad
enuttciato, Cic. e Sen. saga, prender le armi, il saio apparec- =
è-niin|{o, avi, atum, are, enunciare, chiarsi alla battaglia falla guerraj, Liv. e
I) denunziare, scoprire, far sapere, palesare, co- Cic: e in aciem, Curt.: in ordines, disporsi in
municare, mysteria, Cic: rem HelvetLis per fila, Curt. P) marciare, vià o podibus, per la
indicium, Caes.: Ciceroni dolum per Fulviam, via di terra, per terra, Liv.: comminus, Tac:
Sali. II) enunciare, a) in ffen., pronunciare, retro, Curt.: portis, Verg.: cum exercitu, in
esprimere a parole, litteras, Quint.: alqd ver- Hispaniam cum exercitu, Liv. Sardes, Nep.: :

bis, Cic: breviter sententias, Cic b) come 1. 1. populabundum per omnem hostium agrum,
della logica, enunciare,predicare,CÌC.Ac.2, 95. Liv.: ire alci subsidio, Caes., o suppetias, Auct.
vnupITo.ònis, f. (enubo),i7 maritarsi fuori b. Afr. y) marciare contro aìC, ìnuovcre con-
della sua famiglia, gentis, fuori della pro- tro ad ale, andare, lanciarsi sopra qualc.
pria gente, Liv. 39, 19, 5. q.c, alci obviam o obviuni, Liv. e Curt.: ire
V-niìlrTo, Ivi, ire, allattare, mitrire, alle- centra, Tac: ire ad o adversus alqm, Liv.:
vare, puerum
Idaeis sub antris, Ov. luet. 4, contra alqm, Caes. in alqm, Verg. e Curt.:
:

289: trasl., alere ingenia atque indulgentià ad muros, Verg.: in Capitolium, Liv. b) di
quàdam enutrire, favorire il loro sviluppo, magistrati, ire in consilium, andar a delibe-
Quint. 8. prooem. 2. rare, Cic: ire in sententiam (pedibus), aderire
1. ?o. Ivi e comun. fi, Ytum, Ire, andare, all' opininie di ale.. Sali, e Liv.: in alia omnia
venire, [) di ess. anim., 1) in gen., andare, ire, votare contrario, Cic. e) t. t. giuria.,
il
vittggiare, venire, giungere ed anche cammi- ire in jus, Ter. e Nep.: ad judicium, Liv., an-
nare, passivo impers., itur, si va (contr. abire. dare in tribunale, d) accompagnare al se-
937 eo epichirema 938

polcro, ecf'ertur; imus, Ter.: ire exseqnias, res est, ut etc, Liv. eo usque, fintantoché,
:

Ter.: ponipani, Ov. 3) trasl., mulare, canuni- finché, Cic: eo usque, ut etc, fino al grado,
nare, cot-rere, a) in, u, ptr, ecc. uno stato, una Cic. e Tac: usque eo quod arguas non habes,
condizione, in' (= isne) in iiialam rem cuiii tanto poco. Cic. II) abl. neutr. a) propr.,
istac magnificentia, va alla malora. Ter.: ire tó, (yifii'j, «et, Cic: eo loci, Cic. b) trasl., a.) per-

in corpus, diventar paffuto, Quint.: ire in la- ciò, Cic.ed a.: eo, quod (perchè), eo, quia, Cic:
crimas,abbandonarsi alle ìa(irime,Yii'g.: ire eo, ut etc, Cic: non eo dico, quo etc, Cic.
in duplum, par/are una, multa doppia, Cic: P) tanto, col compar Cic: così anche, eo ma-
,

in dubiam imperii servitiique aleam ( V. alea), gis, Cic: eo mngi.s, quod (che) etc, Liv.
Liv.: in possessionem, andar al possesso, Cic: erMieiii, avv., I) dat. arcate, di idem, ap-
per has legos, accettare queste condizioni, punto là o colli, nello stesso luogo, con movi-
Ov. :per exempla cognata, seguir l'esempio mento verso, Caes. ed a. II) abl., nello su-sso
della sorellii, Ov. ma exemplis deorurn, pa-
: luogo, eodem loci, Cic e Suet.
ragonarsi agli dei, Ov. h) a far q.c, in alcjs fCó«i, f. (yjwg) e (nei poeti) ÌÈ«s, f. (swg),
amplexus, Ov. in poenas, cominciare una
: l'aurora, kit. propr. Aurora, Ov. fast. ;1 877.
pena, Ov.: in ciedes, Tac. in scelus, Ov.: ad :
— Deriv.: Vmus (iriwog) e (nei poeti) lilóus
solatia, Ov.: ad lucruin, Hor.: per laudes alcjs, (éwog), a, um, orientale, Hor ed a. poeti. —
Ov.: centra dieta tyranni, replicare, Verg.: sost.,Eous, i, m., a) Lucifero, Verg. (da. poeti.
col supino in uni =
mirare a q.c., aver inten- b) tneton. =; VOriente, Pro]), e Ov.
sione, esser discosto, se remque publicam per-
K|>MiiiTnondii«>, ae, m. ('EitatisivwvSas),
diturn, Sali.: injuriam a scelera ultum, Tac. e Bpaminomia, celebre capitano dei Tebani, che
Quint. //) di sogg. inan.: 1) di e. concr.: vinse gli Spartani alla battaglia di Man-
a) del piede, aiulare, muoversi, correre, Prop.,
tinca e vi morì.
Ov. ed a. e del piede del verso, ecc., euntes
:
VpastUS, a, um (pascer), divorato, man-
melius (versus), Hor. cum per omnes et per-:
giato, esoae, Ov. hai. 119.
s nas et affectus eat comoedia, Quint. b) di
r|>llél»US, i, m. (icpriPog), giovinetto di
navi, andare, veleggiare, far vela, Uv. per ae- :
printa barba, pubescente (dai 16 ai 20 anni),
quora, Ov. e) di dardi, andare, volare, pene- di greci, Cic ed a.
trare, longius, Ov.: per tempus utrumque alci,
eplienierìsjtdis, f. (ècpTjjjispig), efemeride,
Verg. d) del vento, andare, infuriare, avven- libro nel quale si notavano i negozi, gli av-
tarsi, per Idaeos canipos, Verg. e) di liquidi,
venimenti, le spese, ecc., di ogni giorno, gior-
andare, scorrere, colare, vacuas in auras, Verg.: nale, diario, Cic, Ncp. ed «.
naribus (dalle narici), Verg. di fiumi, alia :

I*!l]»lie!ius, i, f. ("Ecf soog), nfeso, una delle


(ripa), Ov. utriinque, Mela: per ora novem,
:
dodici città ioniche dell'Asia minore, elebre <

Verg. f) di astri, andare, correre, muoversi,


per il suo tempio di Diana, e più tardi per
per caeluin, Verg. g) di luoghi, andare, coi--
rere, estendersi, in occidenteiìi, Mela: magis in
le sue scuole di retorica, oggi Ayasaluk. —
altum, elevarsi maggiormente, Mela, h) ge-
Deriv.: E(»lie>>>Tut«, a, um ('Ecpsatog), efe-
sio; plur. sost., Ephesii, òrum, m., gli abitanti
neric, di e. concr.. a.) andare, correre, venire,
di Kfeso, gli EfesH.
it bello tessera signum, Verg.: ne cunente re-
tro funis eat rota, Hor
K|»liiallé<«,ae, m.CEcptàXxrjgì, r:iìaite,uno
P) passare, mutarsi, it
Sanguis in SUCOS, Ov. y) andarsene, dlifarsi, degli Aloidi ( V. Aloidae, sotto Aloeus).
v|ilii|»pTalii!*, a um (e])liippiuni), montato
ne supinus eat (ponticulus), Catull. 2) di e.
sopra un cavallo sellato, CaeS. b. G. 4, 2, 5.
asir.: a) andare, cmrere, mettersi in movimento,
it timor, Verg. per oppida e|lllÌ|»|»ìflllU, ti, n. iè'ifLnw.O^), gualdrappa
proprius periculo :

facti rumor Ov. b) aiutare, riuscire, pas-


it,
d'un cavallo, sulla quale sedeva il cavaliere,
sella, Caes. ed a.: quindi come proverb. optat
sare, in melius, Tac: in perniciem, Tac. e) ««-
dare, peiuitrare, diffottdersi SU q.C. in qualche ephippia bos piger, optat arare caballus =
luogo, per artus, Lucr.: specialm. di suoni, it nessuno è contento del propnio stato, Hor.
strider, Verg. it tristis ad aethera clamor,
:
ep. 1, 14, 43.
_

Verg. d) andare, allontanarsi, sciogliersi, a) f |»li5i'u$!i, i, m. (itpopog), efuro: nome dei


generic, materieiri ntibis invitis ire rapique, cinque supremi magistrati di Sparta che
Lucr.: ite labores, Tibull. itn procul fraudes, :
moderavano e regolavano il potere dei re,
Prop. P) del tempo, passare, trascorrere, anni Cic. e Nep.

euntes, ITor.: unum isse diom sine .sole feruiit, Kpli^'i'a^ ae, e -ó, ès, f. ('Ecpópa), iJfira,
Ov. e) andare = riuscire, prosperare, incipit I) ninfa marina. Ih nome antico di tm-into.

resnielius ire, Cic: prorsus ibat res, Cic. f) coti- Deriv.: A) K|»li3fra«'ii>«, a, uni ("E-.fj-
tiniiare, durare, proseguire, si nOn tanta quies pOLlOC,}, efireo, piiet. = corinzio, lì) E>pll)'-
iret, Verg. l'OTll!^, a, um, poet. =^ corinzio.
efireo,

2. «ó, avv.. J) (dat. arcaico di js, ea, id), <''|»ìltìita, ae, m. (èmpàtYjg soldato dHtu ,

colà, (r), a.) prajir. : eo pervenire, Cic: anche maiina, Auct. b. AlcX. ed a.
per oggetti in posizione determinata, p. es. l^lliToliariiiU!», i, m. ('ETti/apiio;), J-^i-
= iu eos e(iuos, in ens naves e siin., Cae.s. carmo, filosofo e poeta drummat. (r, come
b) trasl.: a) « ciò, « iiuemto, inoltre, per giunta, tale, rappresentante ilrlhi commedia dorico-
accessit eo, ut etc, Cic j3i tonfo, « tal segno, sicula), discepolo di l'ilagora. nato nell'isola
a tale, apunto, eo reni adducani, ut etc,
tal di Cos, donde pa.'isi) a Megara e finalmenle a
Cic: .leg. dal genit., quoniain eo iiiiseriarum Siracusa (soprannuui inalo (/uindi Siculus).
venturus eram, Sali.: eo vecordiac processit uti cpu'liTrèiiia, miitis.n. (iiiiyzipyi\ia},come
fche), ISall.: ubi jam eo consnetudinis adduita 1. 1. ìctor., specie di sillogismo, clic non prova
939 Epicleros epitonion 940

con rigorosa precisiove o non condotto af- è Kpimellieiis, ci ed cos, m. ('EutiivjOsóg),


fatto logicamrnte, epicherema, Quint. 5, 10, Epimcteo, padre di Pirra, figlio di Oiapeto e
2 r sr/'i. fratello di Prometeo. — Deriv.: Epiinv-
Epicleros, i, f. (èTtCxXyjpog), la figlia erede, tili)», thidis, f. 'ETZl\lYfiLC:), /ifflia di Epimet^eo,
titolo d'una commedia di Menandro, Quint. Epimetide, cioè Pirra.
10, 1, 70. epìmcTiini, Yi, n. (ÈTiivixtov), epinicio,
epteópus, un ( STìty.wroj pt-owisto di canto di rittoria, Suet. Nor. 43.
) ,

remi, Cic. ad Att. 14, IG in. Kpipliaiica (-ìai, ao, f. ("EreKpavsia),


Kpicriilv^i, is, m. (sTi'.xpaxTjg), il vitto- sui confini merid. della Cilicia, più an-
cittii

rioso, di Pompeo, Cic. ad Att. 2, 3, 1. ticamente Oeniandos. oggi Serfandacar.


Epìvir'lUis, i, m. ('Eiity.Tvjxog), Tlpitteto, epTpiióiieiiia, mati.s, n. {im-^mwrj\j.x) ,

insigne fdosofo stoico, di lerapoli, nella Fri- esclamazione, epifonema, Scn. COntr. 1. prapf.

gia, fiorì alla fine del sec. dopo Cr. P S 23. Quint. 8, 5, 1 1 e olir.
KpTeui*iii«, i, m. ('ETtCv.oopoc;), celebre rpìraedTuiii, ti, n. (siti e raedi), coreggia,
filosofo greco oriundo del demo attico di cinghia con cui SÌ attacca il cavallo alla car-
Gargettus (soprannominato quindi Garget- rozza. Quint. 1, 5, 68.
tius), ma nato a Samo (342 a. Or.), fonda- Kpìren«<ì<i, V. Epiru.s.
tore della filosofia, che chiamossi, dal suo Rp'riis (Eplros), i, f. ('Hjieipos). Epiro, re-
nome, epicurea, la quale consid''rava Jl jìia- gione della Grecia, tra Macedonia, la Tes- la
cere come Usammo bene. — Deriv.: BìlpTou-' saglia e il mar Jonio; la più gran parte
ri-US, a, um {'Eniv.oùpeiot;), ciiicureo, secta, dell'odierna Albania, rinomata per l'alleva- ,

Suet.: medicamenta doloris. del piacere, Cic. mento di bestiame, specinlm. equino.^ De- —
— P/wr. .ws^. Epicurei, òrum, m., i discepoli riv.: A) KpTr«nsis, e, «-j'iVcnse, B) Epiró-
e partigiani di Epicuro, gli iJpicurei, Cic; lèS, ae, m. ('HTlstpwxr,;), (nativo) dell'Epiro,
trasi. =^ voluttuosi, Sen. epirota, plur. Epu-otae, gli abitanti dell' E-
epìciis, uni (smxój), epico, pj'oiV-o, poema,
a, jìiro, Epiroti, C) EpTrotTou!*, a, um ("ììksi-

])oeta, de opt. gen. 2: carmen, Quint.


Cic. ptOXiy.ógì. epirotico.

10, 1, 62. —
Plur. sost., epici, òrum, m., gli epìtilftla, V. epistula.
tpici, i poeti epici, Quint. 10. 1, .51. epiiiiliilìiiiii, ti, n. (èKiGzóXioy), lettei-ina,

Kpulnpiina, KpT«lapliiie<« f:^


ae, f. e Catull. 68, 2.
r.-i Aà-^vr;c;), sobborgo di Antiochia di Siria. epititula (epistola), ae, f. (èmcxoXri), let

K]»T«laiirii!B, i, f. ('EniSaupog), I) città


t.'ì-a, epistolacome scritto che si manda (mentre
litterae, lettera come scritto), I) in gen.: ep.
della Dalmazia , oggi Ragusa vecchia.
ab alqo.Cic: ad alqni, Cic: epistula rainuscula,
II) città dell' Arg olilie
Saronico, sul golfo
pusilla, Cic: longa, Plin. ep.: cp. Graecis lit-
l'on un tempiodi Asclepios (Esculapio), dove
teriscon.scripta.Caes.: Graeca epistula Cicercji
questo dio era adorato sotto forma di un
cujusdam ad Satrium missa. Brut, in Cic.
serpente, e di là fu pirtritn a Bona : oggi
Epidauro. —
Deriv.: Al KpìtlaiirTiis, a,
ep.: epistula ad alqni missa ab alqo, Sen.: epi-
stula ad alqm scripta, Quint.: epistulnm mane
um ("E'iSaup'.os), epiiiaurio, deus, Esculapio,
Prop. litora, Ov.
: —
sost. Epidauriu.s, li, m.,
dare fscrivere). Cic: epistulam iascribere alci,
indirizzare ad ale, Cic. : vincula epistulae
l'Epidattrio, cioè Esculapio, Ov.: e plur. Epi-
laxare, epistulam solvere, Nep.: epistulam red-
daurii, òruiri, m., gli abitanti di Epidauro,
dere (consegiuirc, rimettere), Cic: alci. Veli.:
gli JSpidaiirìi, Mela. B KpTilnurTcii!*, a, I

venie ad tuas litteras, quas pluribus epistulis


Uin. epidmirieo, litUS, Mela.
accepi, in più plichi, C'v.: quindi ab epistulis,
KjinITcn/.oiiieno»», acc. on, m. ("E7ti5t- segretario, Suet.: j;?Mr. epistulae {come litterae
y.aCóiJiEVOg I, (colui clic si fa aygiiidicare qualche e in greco èm<3xoXa.i], significante una lettera
cosa), comm''dia di Apollodoro, Ter. Phorm. sola, Tac, Plin ep. e .Tustin. 77) partic, re-
prol. 2-5. scritto dell' imperatore, Plin. ep. ed a.
ÉpT;;oiii, òrum, m. (ÈTttyovoi), Epigoni epTla pillila, ti, m. (i-ixacpio;), discorso
(i discendenti, i miccessori), detti dei figli dei funeifre, solenne orazione fitnehre, quali si te-
sette principi collegati contro Tebe e caduti nevano pubblicamente in Atene alla fine di
di,n inzi a questa città, i quali, dieci anni ogni anno di guerra in onore dei guerrieri
dopo, rinnovarono la guerra quindi titolo : caduti in essa, come quello di Pericle nel
d'una tragelia di Eschilo, di cui Accio pro- Menesseno di Platone, Cic. Tusc 5, 36.
fittò 2>er comporne una latina dello stesso ti- epillialaiiiiiiiii,ti, n. (èmOaXdiiiov), epi-
tolo, gli Epigoni. talamio, canto per nozze, che si cantava per
epT;;i*:iiiiiiia, matis, abl. plur. matis, n. l) più in coro dinanzi alla camera nuziale
(sTItypailiia), I) iseriztone, epigrafe, C'lC.,ì^ei>. (thalaraus), mentre 7'hymenaeus weZcoK<Ì!<rr«
ed a. II) epigramma, Cic, Quint. ed a. a casa la sposa Quint. 9, 3, 16.
;
epT^I'li!«, i, m., cariglia, pinolo di legno, «pfllielon, i, n. (sTiiOexov), epiteto, Quint.
Sen. de ben. 2. 12, 2 H. 8, 2, 20 r altr.
«pTlfta,""*» i. ™- (sntXoYO; t
conclusione, epTto^Tiiiii, ti, n. (arcò e toga), sopravveste,
epilogo, Cic. e Quint. reste che si porta sop>-a la toga, Quint. 1, 5, 68.
KpiinrDHles, is. m. ('Eui[iev{5T);\. Epi- epìtiilllc, ès, f. (èr.'.zo\i-i}). epitome, eom-
menide, uomo i-ipirato dagli dei (cantore e 2>etulio, hrevr sommario, Cic ed a.
profeta) dei tempi di Solone: celebre per la epTloilTon, ti, n. (sTttXÓVtOv) , rubinetto
purificazione di Atene. della doccia, Sen. ep. 86, 6.
941 Epitrepontea equns 942

K(>ilre|>onles (èmxpsTcovTsg), i Tutori, liere come soldato, soldato « cavallo, Cacs. ed


titolo d'una commedia di Menandro, Quint. a.: Cullett., cavalleria, Liv. ed a. B) cavaliere,
10, 1, 70. cioè appartenente all'ordine equestre, Cic.
ep5«les um, acc. as, sorta di pesci marini, eda.: collett., To^-dLic equestre (partic in contr.
Ov. hai. 126. a populus, senritus, plebs), che formava a
v|tÓ4lÌ><à, i, m.
epodo; specie di
(sTiqjSó;), Boma la seconda delle tre classi ed aveva,
componimento lirico, inventato da Arcliiloco oltre ad altri ptrivile li, anche seggi speciali
e trasportato da Orazio nella letteratura ro- in teatro, quindi spectare in equitc, cioè tra
mana ; in esso ad un iambus trimeter seffue i cavalieri, dai seggi riservati ai cavalieri,
un dimeter, ed in genere wl un verso piìc Suet.: trasl., generic // classe piìi eletta del
,

lungo segue regolarmente uno più, breve, ec- popolo pei' squisitezza di gusto, Hor.Sat. 1, 10, 76.
cettuato il caso del distico elegiaco; Quint. equcsler, tris, ivtì e fraroj tM|iieslrÌ!>i, e
10, 1, 96. f equus), u cavallo, equestre, di cavulleria (c.llltr.

e|tOp<>, pìjpis, m. (s7to4'), upupa, bubbola, pe tester, a piedi), I) uppurteiu-nte « cavaliere


lat.propr. upupa, Ov. niet. 9, 674. Ps. Verg. O a cavalleria, equestre, statua, Cic: COpiae,
cui. 251 (253). Cic: proeliuui, Caes.: auxilium, Liv. II) par-
lilporcdia, ae, f., colonia fondata dai tic, uppartetwnle nll'ordiiie equestre, d'un cava-
Romani nella Galli traspadana Vanno 100 liere, equestre, ordo (ordine), Cic: locus (di-

a. Cr., og li Ivrea.
(

gnità), Cic: census, Cic: dignitas, Nep. —


onos, n. (Sitoj), pounta eroico, poema epico, sost., a) equester, tris, in. = eques, capa<»ere,
epopea, Hor. ed a. Tac. ann. 13, 10 e (plur.) 12, (iO. b)equestria,
ÓftÒIO, èp(>tUS, are (ex e poto), bi-n; vuotare ium, n. (se. luca), i seggi dei cavaliei'i negli
betv.mlo (nel lat. class, solo a' perf. pass, e al spettacoli, Sen. ed a.
partic. perf. pass.), a) un vaso, ecc., vuotare e-qiiT<ieiii ; quidem rinforzato (dal dimo-
bevendo, p )Culo epato, Cic. e Liv.: epota am- strativo e e quidem, come c-nim, da e e nam),
phor.i, Phaedr. e Suet. h) un H'/uido, bere, particella dimostrativa, che serve a confer-
a.)propr.: epoto medicamento, liiv.: qua (po- mare, certamente, senza dubbio, comun. (in Ci-
lioiie)epota, Quint. P)tra3l., disagi/, in in., cerone sempre) colla 1. pers., IJ in gen., per
succhvire, assorbire, omnibus epotis llllllloribuS, confermare, rissiriirare, certamente, senza dub-
Luci-.:ubi terreno Lycu-; est epotus hiatu, Ov. bio, per cvì-to, davvero, in vero, in verità, nihil,

v|>rilne, àrum, f., cibi, rtrande, 1) in gcn.: inquit, equidem novi, Cic: dixi equ. et dico,
mensae conquisitissimis epulis exstruebantur, Hor. cong. equ. ego, Cic. ed a.: e rinforz.,
:

Cic.: vestisblattarum ejmlae.Hor. II) partic, certe equ.. Verg. II) partic, per ammettere,
pasto, in-amo, epula, convito, biinelietto (frugale concedere, certo, bensì, è vero, seg. da Stìd, Cic.
hiuto, privato o pubblico, colla famiglia o ed a.: seg. da vcrum, Comici e Cic: seg. da sed
con ospiti), Cic. ed a.: inter epulas, S di.: /»</., tamen, veruin tamen, Cic: seg. da taincn, Liv.
avidum hominem ad h;is dicendi epulas re- equTIv, is, n. (equus), staila ila cavalli,
cej)i, Cic. Scriptt. r. r. e Suet.
V|lììlai>i«i, e (ep\l\a.e), appartenente al man- equìnus, a, uni (equu-^), cavuiuno, equino,
giare a convito, accubitio amicoruni, ilsedere di cavallo, seta, Cic: nervus, Verg.
insieme di amici a tav da, Cic: sacrificium, equiria (c'quirrTa), uin e ònim, n. (equus),
che aceomp igna un banchetto, Cic. da liomolo in onor di
coi-se di cavalli istituite

r-|»ììlatlO, ònis, f. (epulor), il pranzare, il Marte, che si tenevano due volte all'anno (il
banchettare, Cic. fr. ed a. 27 febbraio e là ìnarzo) sul Campo Marzio
epììl», onis, m. (epulum), I) tresviri e se- 0, se ilTevere era straripato, sul colle Celio,
pteinviri (comun. Ili viri e F/J viri) epulones, Ov. fast. 2, 959; 3,519.
collegio sacerdotale composto di tre, più tardi e<|llT!àO, ònis (equus), palafreniere, scozzone,
di sette (poscia anche di dieci)persoìie, il quale Val. Max. ed a.
aveva hi cura dei pubblici e s ili uni conviti e<|uTlal»Tli<i, e (equito) =
tTt7cdoi|iog, ac^
nelle feste in onore degli dei, tresviri ej)., Liv. concio per la cavalln-ia [contr. incquitabiUs),
33, 42, 1 sing. tresvir epulo, Liv. 40, 42, 7:
: planities, Curt. 4, 9 (36), 10.
sing. septemvir epulonuni, Plin. ep. 2, 11, 12: vquTlsltU»», US, m. (equito), I) cavalleria,
sempl. epulones, Cic. de or. 3, 73. Ili chi par- Cic, Caes. ed a. II) dignità, grado di cava-
tecipa volentieri a b'mcheiti, epuionn, ìnan- liere; cavalleria, i cavalieri, Cic. cd a.
ad Att. 2, 7, 3.
giune, f/htottone, Cic. i'quilo, ilvi, atum, are (eques), cavalcare,
C|»uloi', atus sum, ari (epulae), mangiare, andare a cavallo, J) V. intr.: A) propr.: tiqnì-
pranzare, banchett€tre, /) intr.: cum Uiatre,Cic.: tare, jaculare, cursu cum aequalibu-; certare,
luxuriosius.Nep.: epulari de die coeperunt, Liv. Sali.: cum illc in nostro exercitu equitaretcum
II) tr.: alqm epulandum ponere mensis (/ar tuis delectis e(iuitibus, caracollava, Cic: in
mettere in tavola), Verg.: fìlium epulandum his eculeis (c(|uuleis), Cic: armorum et cqui-
Harpago tradere, Justin. tandi peritissimus, Suet. B) trasl., del vento,
e|tilllllll, i, n., pranzo, convito, banchetto, infuriare, inipci-vcrsare, eurus per Siculas equi-
festino, pranzo d'onore, alci epulum dare no- tavit undas, Hor. carin. 4, 4, 44. II) v. tr.,
mine alcjs,Cic: daus epulum, Vmvitalore, percorrere, passare a cavallo, al passivO, dum
Sen. perfidum giade flunicn equltatur, Fior. 3, 4, 5.
v«|iia, ae, (equus\ cavalla (femmin. di
f. ?quììleii<«, V. eculeus.
equus), Cic. ed a.: equae imllus, puledro, Lucr. «quii»», i, m. (i'Ttnoj), cavallo, destriero,
equi-s, quftis, e. (equns), cavaliere, I)in corsiero, partic (COtìtr. ad equa), Kt<dlon«,
gen., Liv., Verg. et/ «. II) partic: A) cava- I) propr. e mcton.: A) propr.: equ'us regis,
943 E(|uus Tutious Erotria n^
Curt.: equorum domitores. Cic: eqiuis ferus, I
i'r«*i«ioo, ero, V. hercisco.
Justin.: iiulomitus, Hor.: equi albi, Suot.: equi imtIiiiii, i, n., V. herctuni.
quiidrijup. Ov.i iiiultijuj;:!, Liv. equiis pu- : Krt'llèim, a, Um, dilVt:rebo, sotterraneo,
blicus, fornito d/dlo Siato, Liv.: cquum con- — J)a
scendero, Liv.: in cquuiu ascendere {coìdr. ex lilrvlMis, i, m. CEpspog), I) divinità delle
equo 'lescendere), Cic: in equuin iiisilire, Liv.: tenebre, figlio del Caos; dal suo connubio
labi ex equis aut desilire, Liv.: alqni in equum colla sorella Notte nacquero l'Etere e il
imponete, liv. alci equum admovere (me-
:
Giorno. II) l'inferno, il regno dei tnorti,
nare), Liv.: .sedere in equo, Cic.: ex equo pu- lilre<'lll«MÌ««, i-'i, m. ('E^S'/Os.ùq), Eretico, re
gnare, a cavallo, Liv.: vehi in equo, Cic. ovv. di Atene, padre di Procri, Orizia, Ctonia
equo, Nep., andar a cavali); parim. (più e Creusa, le quali si sacrificarono per la pa-
poet), ire in equis, Ov., o equis, Liv.: equis tri'( con eroica morte. —
Deriv.: A) lù'c-
insignibus et curru aurato reportari, tornare vlillièiis, a, um i'EpéxOstog), creweo, poi-tus,
in trionfo, come trionfatore Cic: inerere ,
il l'/reo,CatuU.: arces, Atene, Ov. B| lù-c-
equo, servire, milttare a cavallo, esser cava- rlilliT«lac, àruni, m. (ci 'Ep£yQsiÒM), i di-
liere, Cic.: ad equum rescribere, metter nella sccndrnti di Eretico, gli Ereiudi, appifll. =
cavalleria, Cae.s.: equus Trojanus, il noto ca- Ateniesi, Ov. C) ICroclilliisi, thTdis, f., I'e-
vallo di legno col quale i Greci presero Troia, rettide (figlia di Eretico ), cioè Orizia e
Verg. ed a.; fig. di segreta insidia, congiura, Procri, Ov.
Cic.Mur. 78. 1i)meton..plur.c(\m, \)iamuUt cr«'«'lus, a, uni, partic. agg. {da erigo),
che tira il cocchio di (/iieifu =
i cocchi ili gnei-rii,
eretto, rizzato,IJ propv., che sta ritto, diritto,
Verg. Aen. 9,777. 2) cai-uUifi-ia, nelV espress. die s'innalza verticalmente, status, Cic: prorae
equi virique, cavalleria e fantcria,ljìv.: quindi adniodum erectae, Caes. J/) trasl.: \)ingen.,
equis viris o viris equisque o equis virisque, njinsenso òwona, celsuset erectus,
alto, elevato,
proverò. =a tutta posxa, (Jic. ed a. II) trasl.,
Cic: sublime et erectiim ingenium, Tac. b) in
di oggetti di forma simile : A) equus bipes, ca- cattivo senso, impettito, fieì-o, orgoglioso, su-
vallo mai-ino,Yerg. ed a. B] costellazione chia- perbo, altiero, erectus et culsus, Cic: erecto
mata da «7^*7 Pegasus, /'p(/aso,Cic. Arat. ed a. ineessu,Tac. 2) partic: a) attento, pien d'aspet-
Ii)quus TuliCii!*, i, m., cittaduzza senza tazione, ^ad'ices, Cic: animi, Plin. ep. b)*»"*-
importanza nel territorio degV Irpini (Italia danzuso, lieto, vivace, animoso, magnUS animus
inferiore), oggi Cave di S. Eleuterio. et erectus, Cic: si quis est paulo eroctior, Cic:
ern, ae, f. (erus), IJ padrona di casa (contr. nunc vero multo suiu erectior, quod etc, Cic.
alla servitù), signora (contr. anelila, fantesca), o-rcpo, reptum, ere, IJ intr.: A)st>-i-
reps],
Comici: era errans, di Medea, Enn. tr.fr. sciare, strisciar fuori, di animali, ex maceria,
Il) trasl., patrona, signora, di dec, rapidi Tri- Varr.: di uomini, e ruinis domus, Sen.: trasl.,
tonis,di Minerva, CatuU.: era, la padrona, in capite ejus s, bito voluti cornua erepserunt,
quella che comanda {della Fors), Enn. tr. fr :
Val. Max.: dum ex illa paupertate erepat (pe-
dell'amata, Ov. cunia), Sen. Ti] .salire a stento, ari'ampicarsi,
erndToo, avi, àtum, are (ex e radixj, sra- per aspera (scogli sulla sponda del mare), Sen.:
dicare, estirpare, rovinare. Comici, a tergo insubie per aspera et devia ad alqm,
ériido, rasi, ràsum, ere (ex e ra-do), raschiar Suet. II) salire arrampicandosi, arì'ampicarsi ,
I) propì\, alqm albo
vìa, cancellare, radiare, moutes, quos erepsemus (^ erepsissemus),
senatorio, Tac: quindi erasi, quelli che sono Hor. sat. 1, 5, 79.
radiati dalla lista dei senatori, Pliu. pan.: ert'|lllO, ònis, f. (eripio), rapimento, estor-
pregn. fpoet.J, genas, radere, render liscie, sione di un possesso, H toglier pei- forza, Cic.
Prop. II) trasl., cancellare, mettere in oblìo, Verr. 4, 10.
Hor., Sen. ed a. ei'Cplfir, òris, m. (eripio), rapitore, ladro,

Èrsinn, ae. f. ("Epava), capoluogo degli libertatis, Cic: terrarum ereptores, Tac.
Eleuterocilici sulla catena dell'Amano. «•l'cs, rèdis, m., V. heres.

ersìniis, i, m. (spavogì, associazione in fircllniis, a, uid, V. Eretum.


Grecia e nelle colonie greche, collo scopo di Krt'IrTa, ae, f. ('Epsipia), I) EretHa, città
assicurare ai sodi un mutuo appoggio nel 2)nssii Earsalo nella Ftiotide (Tessaglia).
caso che loro sopravvenisse V indigenza, Plin. II) città ragguardevole nell'isola d'Eubea,
ep. JO,92 (9:3) e altr. patria del filosofo Menedemo (discepolo di
KrsisTniis, i, m. 'Epaaivog;, fiume del- Platone, fondatore della cus'i detta scuola
VArgolide, oggi Kephalari. Eretriese), celebre per la creta che si trovava
i, m. ('EpaaioxpaTOg), JEro-
Ìili*a!i>iì«lratu<>,
nelle sue vicinanze; ora Paleocastro. —
aistrato,celebre medico alessan<1rino, del- Deriv.: A] ÈrcIrToiis, uin ('Epexpixós),
a.
eretriese, pliilosophus, C\c.:plur. sost., Eretricl,
Tisola di Ceo, fondatore d'una scuola di
medicina; fior) verso il 304 av. Cr. òrum m. (se. philosophi)
, , filosofi erctriesi,

KrìitÓ, US, f. ('EpOtTU)) (l'amabile). Erato,


Mencdcmo), Cic.
scuola Eretrie.se (discepoli di

musa della poesia erotica e della mimica, Ov. e Sen.: id. Èrelriavì, ònjm, m. ('Epsxpta-
fast. 4, 195. —
appell. =
Musa in ^ew., Verg. xot), Cic. Ac 2, 129. B) ErclrTensiji, e, ««
Aon. 7,37. Eretria (nativo, ecc.), eretriese, ì'\ (']).: plur. SOSt,,

Kralotillioncs, is, m. ('EpaToa6évy)s), Eretrieuses, ium, m., abit. di Eretria, Ere-


Eratostene, celebre matenuitico , geografo, triesi,L'lv. C) KfClrtllS, a, um, di Eretria,
poeta e filosofo greco (nato il 276, morto il creta, Plin.: j}/«;-. sost.. Eretrii, òrum, tn., àbit,

196 194 a. Cr.). di Eretria, Eretriesi, Mela.


945 Eretum eripio 946

frollini, i, n. ('HpvjTov}, Kr««o, antica auditorem, Cic: alqm exspectatìone alcjs rei,
cittàsabina presso il Tevere: ora Cretona; Liv. mentes auresque, Cic: animum ad au-
:

secondo nitri a Grotta Marezza presso Mon- diendum, Cic: cujus studinm in legendo non
terotnndo. — Dcric: f>éliiius, a, um, erectuni Themistocli fugàredituque retinetur?
Eretino. Cic. 3) erigere, ergere, rizzare, alzare, innal-
crjja, prep. coll'acc, rerso, di azioni e in- zare, quintli anche destare, inanimire, inco-
clinazioni, studium erga dignitatem, Cic: bo- raggiare {contr. frangere), alqm, Cic: animum,
nitas erga liomines, Cic: odium erga regeni, Cic: alqm (animum) ad ovv. in spem alcjs rei,
Nep. —
posposto al suo caso, me erga, Ter. far concepir nuove sp., Curt. e Justin.: alqm
erga«>liiluiii, i, n. (da è^fiZ^'^^''-'-, lavo- ad cupidinem alcjs rei, destare in alcuno il
rare), casa di lavoro, fabbrica, ancllC ifi/asMo desiderio di q.c, Liv. —
er. se, farsi animo,

(per schiavi e debitori), Cic. ed a. rinfrancarsi, Cic: c COSÌ piassivo mediale exìgì,

ci'jsò, avv. (spYfo). I) preceduto dcd genit., Hor. ed Ov.: se in ovv. ad spem alrjs rei, coti-
« cagione, a motivo, per ()(^dpiv), legis ergo, Cic, cepnr nuove speranze per q.c., Liv. e.Justin.
victoi'iae ergo, Nep. II)asS0l., inconseguenza ICrì^onè, ès, f. ("HpiYÓvy;), lirigone, figlia
di ciò, perciò, quindi, dunque, A) in (jen., Cic. di Icario od Icaro, la quale per il dolore
ed a.: cong., itaque ergo, Ter. e Liv. B) par- della morte del padre s'impiccò e venne per
tic.: a) in conclusùmi logiche, perciò, quindi, ricompensa collocata in cielo come costella-
così, dunque, a lunque, in conseguenza, Cic. ed zione, Virgo, mentre il cane di suo padre
a. b) in interrogazioni consecutive, dunque, [chiamato Maera) vi fu posto come costella-
Cic. ed a. : quid ergo ? perchh dunque ? come zione della Canicula (c/V. 2. Icarus). — De-
mai? come dunque? Gìc.ed a. c) con impera- riv.: l''ìi*Ts,'i>nr'iii<«, a, um,rft Erigone, canis,
tivi, dunque, adunque, ora dunque, Cic. ed a. canicola, Ov.
d) per riprendere un pensiero interrotto, «•rTlis, e (erus), dei signore O del padrone
dunque, Cic. ed a. di casa, della signora O della padrona di caso,
Kriolillin, US, f. ('Ep'.xfiw), iCritto, maga ^ììns. figlio di famiglia, Ter.: sanguis,Ov.: gres-
tessala. sus, Verg.:mensa, Verg.: peccatum, Hor.: pen-
m. ('Epix6óviog), I) XJrit-
Èi'iclil«ÌiiTii«>,ti, sum. assegnato dalla padrona di casa, Hor.
tonio, figlio di Efesto e della Terra o di A t- f^riiine, ès, f. e Krinnn, ae, f. ("Hpivvy)),
tide, re di Atene dopo la cacciata di Amfi- Drinna, poetessa di Lcsòo, contemporanea di
zione, attaccò primo una quadriga e venne Saffo : fiorì circa Va. 350 av. Cr.
perciò come auriga posto fra le costellazioni. Krinys (Erinnys), acc. yn, acc. plur. yas,
II) re di Troia, figlio di Dardauo, padre di ("Epivù;, 'Eptvv'jj), I) Krinni, furia, dea
Troo. —
Deriv.: KrìeIitlioiiTii»». a, um,
f.

vendicatrice, che punisce l'ingiustizia e i de-


erittonio, ajypellot. a) = ateniese, b) = troiano. litti degli uomini, commi, al plur., lat. Furia,
erìcTus, Ti, m., ria io, trasl. =
foì'te trave sing. in Verg. Aen. 7, 447 ed a.: plur. in
con punte di ferro, per tener lontano il ne- Prop. 2, 20, 29 ed a. IIJ tra^h: k) furia, fia
mico; frane, cheval de frise, Caes. e Sali. fr. geiio, Verg. Aen. 2, 573. B) furore, Verg. Aen.
£ridìinil<i>, i, m. ('Hpl5avÓ5), I) ibridano, 2. 337.
nome mitico e poetico del fiuìne Padus, ora Èi'ililijpln, ae,Krìpliylo, ès, f. ('Epi-
f. e
Po, in Italia. Il) costellazione. cpiJXYj), Erifiie, Talao e di Lisimaco,
figlia di
erffii^a, ae, m. (erus e fugio), che fugge moglie di Anfiarao, da lei tradito per una
davanti al suo padrone, Catull. 63, 51. collana d'oro ricevuta da Polinice, venne
«-i'Tj;o, crexi, èrectum, ere (ex e rego), eri- perciò uccisa da suo figlio Alcmeone.
gere, ergere, rizzare, alzare, I) pvopr.: 1) in uri|»To, rtpiii, reptum. ere (ex e rapio), ra
gen., malum (albero), Cic: .scalas ad moenia, pire, togliere, strappare, sottrarre rapidamente
Liv.: hastas, sollevare, Liv.: aures, drizzare, o con violenza. I) in gen.: alqm ex equo, Liv.:
Cic: oculos, alzare, Cic: coma erecta, Eutr.: ensem, ferrum vagina, Verg.: flagrantem ter-
natura hominem erexit, ha, formato diritto, reni ab igne, Ov.: akini domo. Ter., familiaris
Cic: quindi se erigere, crgci\si, rizzarsi, Caes.: sui subalare telum, Nep.: primam (vocem) lo-
e così passivo mediale, in digitos, in ungues, quentis ab ore, togliere la parola, Verg.
alzarsi sulla punta dei piedi, Quint.: in latus, II) partic: A) in senso cattivo, sottraendo,
Ov. 2) partic: a) innalzare, a.) Una locai., rubando, atrappure, rapire, a) in senso più
porre, condurre in alto, innalzare, viam in ar- stretto, colla mano o dalla mano, dalla bocca
cem, Liv.: quindi mediale di locai., elevarsi, o dal corpo, alci telum e manibus, Quint.: e
innalzarsi, insula Sicaniumjuxta lat us erigitur, fig., partam victoriam alci e manibus. Sali.:
Verg.: semita erecta in arcem, T^iv.: petra in Cannas velut e faucibus Hanni))alis, Liv. : ho-
metae modum ere -ta est, Curt. p) ei-igerr, riz- rum faces eripere de maniljus et gladios extor-
zare un edifizio, turrem, Caes.: castra, tuguria, quere, Cic: sua temj)la manibus liustium, Liv.:
Tao.: pyram tecto interiore sub auras, rizzare, (alci) gladium, Curt.: caput collo, Ov. b) in
accatastare, farSU,YeTff. b) rivolgere, far satire SetlSO più ampio, sottrarre al pO.<SCSSO, al 2ÌO-
un esercito verso un'altura, agmi;n in adver- tere di alcuno, tw/Here, rapire colla violenza,
sum clivum ovv. collein, Liv.: acieni in collein, ingiustiimoite, u., <:gg. concr.: eripere omiie
Liv. e Tac: adverso .Taniculo ad castra liostiiim militare instrumentum, Cncs.: omne t'rumi r-
acicm Liv. II) trasl., 1) far prorompere,
, tum ab Cic: hereditatem ab alqo, Cic:
alqo,
afogare, al passivo prorompere, aculeos (.seve- alqam (virgineni) abalqo, strappare dal fiamo
ritatis) in alqd, Cic: paulatim liberius dolor di alcuno, rapire. Ter.: duas legiunes a C.ie-
erigi coepit, Curt. 2) rendere attentoqualcuno. sare, Caes.: aurum Galli.^-, Liv.: regi Asiani
947 erodo error 948

Nep.: sociis pecuniam per vim, Sali.: parfic. 1. erro, Svi, atum, are, errare, I)ingen.,
toylieì-H dalla rita, alqm subito de sinu civi- errare -^= andare errando, vagare, aggirarsi, at^-
tatis, Cornif. rliet. passivo, erlpi,
: coxitìt. dare intorno. A) propi'.: 1) intr.: a) di SOgg.
venir rapito, strappato dalla morte, uxoreui pers.: cum vagus et exsul errarci, Cic: circura
sibi feto ereptain, Liv.: in flore aetatis ereptus villulas, Cic: per litora, Sen.: di animali, iuter
rebus humanis, Curt.: iiiilii quidem Scipio, aud ices agnos, di lupi, Hor.: per urbem, di
quirajuim est subito ereptus, vivit tameu un civallo, Liv.: impers., male tum Lybiae
semperque vivet, Cic. p) oc/</. astr.: alci vitam. solis erratur in agris, Verg. l'roverb., in luce
Sali.: (alci)vitam per scclus, Sali.: e {contr. media errare, Sen. de ben. 5, 6, 3. b) di e.
dare) alci libere decernendi potestatem, Caes.: inan.: steUae errantes, Cic: ubi nunc fora
prospectum oculi-^, Vero^.: semestre imperium, sunt,lintres errare videres. Ov.: di fiumi, Verg.:
Caes.: ovnnem usum navium, Caes.: spem, Cic: ad frontem sparsos errare capillos, svolazzare
lucem, Cic: quod pronuntiatum est non per intorno, Prop.: lumina errantia, che vagano,
Neronem judicatum, sed per Dolabellam erep- Prop. 2) tr. trascon-eì-c, errare attraverso, terrac
tum ottenuto colla violenza,
existiiiiabatur, erratae, Ov.: litora errata, Verg. B) trasl.,ne
Cic: al pissivo daU'infm., posse loqui
sefj. vagari et errare cogatur oratio, Cic. eo fit, ut :

eripitur, Ov.: vix tamen eripiam, quin ve- errem et vager litius, Cic: rumoribus errant,
lis etc, 2Ì0SS0 io rapirti, post. impedirti, = corrono varie voci su ciò, Ov. ne tuus erret :

Hot. B) in sen^o buono, liberando, salvando, honor, vacilli, sia incerto, Ov.: band aliter
strappare, togliere, sottrarre colla velocitA o dubiis affectibus errat, tituba, ondeggia in-
eolla forza, a) in senso stretto, colle mani o deciso a questa e a quelli! parte, Ov. :sen-
dalle mani, ecc., alqm e.x manibus hostium, tentia errans et vaga, vacillante e incarta
Caes.: se ex manibus praelantium militum, (contr. stabilis certaque),Cic. U^ partic, fal-
Caes.: alqm e fiamma atque ferro ac paene ex lire la retta via, smarrirsi, andare errando,
faucibus fati, Cic: se flamraà (fig. sfuggire = sviarsi. A) propr.: erranti monstrare viani,
alla condanna), Cic. b) in senso più ampio Enn tr. fr.: err. via, traviare, uscir di strada,
= fjen'ric. liberare, da un pericolo,
salvare Verg. B) trasl., errare, 1) in gen., smar-
da un male, ogg. concreti, alqm ex
ecc., a.) rirsi, natura errans in alienos fetus, Liv. 31,

servitute. Sali.: alqm ex obsidione, Liv., alqm 12,8. 2)partÌC.: a) sbagliare, ett-are, essere
ex periculo, Caes.: filium a morte, Cic: se ab in errore, allontanarsi dal ve^ro, eommettere un
illa miseria, Cic: se hosti, Liv.: se hosti fuga, errore, erravit, lapsus est, Cic: vehementer,
Curt.: civitatem periculis ereptam esse. Sali.: valde, Cic: tota via, completamente. Ter.: a
eripe te morae, togliti all'indugio liberati = vero, Luf:r.: cum multis, Cic: con acc. pron.,
dall' ind. (che t'impedirci), Hor.: pai-tic. sot- quid erret, Ter.: poet. colTa.cc. di un nome,
trarrc un accusato, UH colpevole alla difesa tempora, sbagliarsi nel computo del tempo,
o giudizio, reum, Liv.: alqm pecunia, Cic: Ov.: de alqa re. Ter.: in alqa re, Cic: in al-
alqm e periculo, Cic: se ex hoc judicio vi, Cic terali! pirtera, Quint.: con si, Caes.: impers.,
e così per eos, ne cau.sam diceret, se eripuit, si erratur in nomine, Cic: abl. partic. perf. •

si sottrasse alla giustificazione, Caes. p) ogg. aiSìl., cui, errato, nulla venia, recte facto,
astr., togliere, lei-are, alci errorem, Cic: alci esigua laus proponitur, Cic. B) moralmente,
timorem, Cic: dolorem, Cic: jìoet., eripe fu- regem, Sali.: in amicitia,
er>-are, fallire, errasse

gam, salva la possibilità di fuggire ^= fuggi, Hor.: non intra verba ac voces, Tac.
mentre è ancora possibile, Ver^. Aen. 2, 619. 2. erro, ònis, m. (1. erro), errante, giro-
e-ròdo, ròsi, rÒSUm, ere, rodere, corrodere, vago, vagabondo (il quale torna a casa quando
vites, C'ic. fr.: omnia morsu, Plin. è stanco di andare errando), partic. di schiavi,
«•r5a;SlTo, ònis, f. (erogo), spesa, io spen- i quali, spediti dal padrone, non ritornano
dere, distì-ibiizione, ^ecnniae, Cic: assol., Plin. a casa a tempo debito, Hor. e Sen.
pan.: necessitas erogatiomim, spese necessarie, crrSr, òris, m. (erro), Vei-rare, I) in gen.,
Tac. l'andare errando , vagan lo , sviamento , giro ,
c-rftj;o, avi, àtum, are, spendere, pecu- A) propr.: a)di sogg. pers.: error ac dissi-
niam ex aerario, Cic: pecuniam in classem, patio cìviuni, Cic: per tortuosi amnis sinus
Cic. : pecuniam in eos sumptus, Liv. flexusque errorem volvens, descrivendo una
erriil>uii<lii<>. a, um (L erro), errabondo, linea spezzata, Liv.: longo jactati errore, Sen.
errante, ramingo, Liv., Verg. ed a. b) del vario movimento degli atomi, Lucr.:
errall<"ll>«, a, um
(1. erro), errant.e., va- dei giri, delle sinuosità dei fumi, Ov.: degli
gante, ei-ratico, sieWz., pianeta, Sen.: Delos, Ov.: andirivieni del labirinto, Ov. B) trasl., il va-
vitis serpens multiplici lapsu et erratico (c/je sj cillare, incertezza, dubbio, qui tibi aestus, qui
avviticchia), Cic error, quae tenebrae erunt, Cic: castra nihil
eiTSitlO, ònis, f. fi. erro), Tandare errando, aucta errorem faciebant,/acej'aMo erra)-e,Liv.:
sviamento, V allontanarsi dalla retta via, hoC sequitur liunc errorem alius error, Papiriusne
multo propius ibis et minor est erratio, si fa Cur.sor ... an etc, Liv. II) lìartic, il decita
strada più diritta, Ter.: nulla in caelo erratio, nare , T ii.scire dalla via diritta, traviamentOf
mancanza di disegno, Cic. A') propr.: a) di e. a/u'/«.:jumenta errore de-
errSlor, 5ri«, m. (1. erro), «fte va errando lata per quattuor stadia etc, Curt.: e così er-
intorno, del fiume oleandro, Ov. ber. 9, 55. rore viarum, allontanarsi dalla retta via, Liv.
errallllll, i, n. (1. erro), e>i-oi-e, manca- b) di e. inan., il deviare del dardo, colpo in
Cic ed a.
menti), fallo, fallo, Ov. met. 5, 90. B) trasl., il deviare dal
errnlììs, Ùs, m. (1. erro), errore, Vandar er- retto cammino, 1) come stato, errore = illu-

rando, longis erratibus actus, Ov. met. 4, 567. sione, inganno, a) in gen.: errore duci, Cic*
949 eruLesco eruo 950

in errorem induci, rapi, Cic: errorem tollere, òrum, m., eruditi, dotti, Cic. ed a. b) trasL,
Cic: eiTorem alci eripere, Cic: per errorem, di inan.: tempora, saecula, illuminati, Cic:
e.

Cic: errore insidiatoris, Liv.: col genit. offg., aures, Cic: manus, abili, Sen.: oratio, lin-
errore veri Tao. errore deceptus locorum,
, : guaggio erudito (contr. oratio popularis, lin-
per ecc., Verg.: tnlo. meton. come inganno = guaggio popolare), Cic
ciò che inganna, aliquis latet error, Verg-.: er- e-ruin|»0, inìpi, rupt^m, ere, mandar fuori,
rore se ab insidiis munire, Liv. b) prtrtic: J) tr.: 1) far prorompere, luicir fuori, A)propr.,
ùi) iHìisionCf aeciecantentOt errore, snmrri^iento fontibus dulces liquores, della terra, Tibull.
dell'intelletto, mentis, Cic: fanaticus,
delirio, 4, 1, 86: COmun.rifl., se er., erompere, prorom-
Hor. : di meliora p'is erroremque hostibus pere, uscire, portis er. se foras,Caes.: unde altus
illuni ! Verg-. P) vancjyiuntcnto amoroso, di prinium se erumpit Enipeus, Verg. b) trasl.:
amore impetuoso, error malus, Verg.: quoniam a) diffondere , sfogare dar catnpo, gaudium
, ,

novus incldit error, Prop. y) ""^o«ci«, ansia, Ter.: iracundiain o stomachum in alqm, Cic e
timme, Ov. fast. 3, 555. 2) come azione, er- Caes.: iram in alqm, Liv. P) rifì., se er. ad
rore = fallo, sbaglio, a) in geu.: ferendus tibi alqd condurì-e finalmente a q.c, invidiosa
,

inhoc meus error. Cic: cujus errore eo esset conjunctio ad belluin se erumpit, Cael. in Cic.
deducta res ctc, Nep. h) pnrtic.: a.) errore di ep. 8, 14, 2. 2) sqtiarciare q.C, erompere, venir
lingua, (li solecismi, Quint. 1, 5, 47. ^) fallo fuori da q.c, nubem, Verg.: Pontum, di pesci,
morale, mancamento, corrigerc errorem poe- Tac li) intr.: A) erompere, prorompere, get-
nitendo, Cic. fr.: errorem misero dctrahe, labe tarsi fuori, sboccare, Vjpropr.: &)in gen.: a.) di
carent Ov. 3) Error personificato
,
'A-cv), = pers : abiit excessit evasit erupit, Cic; er. ex
come origine di tutte le azioni ÌHS'n<(ate, pre- contione. ex carcere, Curt. p) di e. inan.: per-
cipitose, nppassiomde, nrcieeamento, Ov. mct. fi-act')saxo sortes empisse, Cic: ignes. qui
Ì2, 59^ ex Aetnac vertice erumpunt. Cic: ubi rursus
C-rìÌlK'««'0, rubili, ere, direntar rosso, Ov.: erumpit (amnis), Curt.: lacrimae erumpunt do-
partic, arrossire dalla vergogna, vergognarsi. lore, (iuint. b) come 1. 1. milit., erompere, pro-
Ter. e Cic: alqà re, Liv.: in alqa re, Cic: de rompere, sortire, fare una sortita, assol-, Caes,
alqo, Sen. rhet., ex alqo, Veli.: seg. dnlVinf\n., ed a.: portis. Sali.: ex castris, Caes.: patefactà
Cic. e Curt.: co/race, Verg., Sen. ed a.: quindi porta, Liv.: in stationes hostium, Liv. e) di
erubescendus, a, um, di cui uno ha da vergo- mali fisici, spuntare, comparire, per lumbos
gnarsi, Hor. e Val. Mnx. fìstulae puris erumpunt, Nep. Att. 21, 3.
eruca, ae, f., I) emca, bmco, greco xàjiTiv), 2) trasl., di condizioni, ecc., a,) prorompere,
Col. ed a. IIJ eruca, specie di cavolo, Col. erompere, spuntare, sfogarsi, tnostrarsi improe-
ed a. risamente, erumpìt risus, flotus, Cic:
sj>iej/«r»i,

vriirlo, avi, atum, are (freq. di erugo, ere), erumpit erumpit odium matu-
seditio, Liv.:
ruttare, I)propr.: saniem,Verg.: assol., turpis- rius, Liv.: curae privatae in certiminibus pu-
sime eructando, Cic: pregn., sermonibus suis blicis erumpebant, Liv.: erumpens animo et
caldera, discorrono fra ir atti, Cic. Cat. 2, 10. pectore indignatio. Veli, b) apparire, compa-
II) trasl., emettere, tnandar fuori, arenam, rire, venire in luce o tra la gente = divenir
Verg.: flammas, della terra, Justin. mani/'esto, erumpat aliquando vera et me di-
crìitlTo, ivi e ti, Itum, ire (ex e rudis), gna vov, Cic: conjuratio ex tenebris erupit,
dirozzare == erudire, istruire, ammae- Cic: erumpit scelus, Veli.: si illustrantur, si
strare, alqm, Cic: alijm alqa re, Cic: alqm erumpunt omnia, Cic: cetera dissimulans, quae
in alqa re, Cic: alqm de alqa re, Cic: artes, inox erupere, Tac. e) scaturire, derivare, eX
Ov.: Athenas erudiendi gratia missus, per gli avaritia erumpit audacia, Cic Rose Am. 75.
studi, .Tustin.: seg. da prop. relat., Ov. fast. 3, Tij prorompere fuori, l) pi'opr.: a.) erouipeve,
294: seg. dallinfin., Ov. fast. 3, 819 e sgg.: j/enetrare, farsi strada (partic. COmc 1. 1. milit),
e così eruditus seg. r/r/Z/'infin., Tac Agr. 8 : erupit acies, Liv. : solus inter tela hostium
diso'jg. inin., litterae, quae me eruliant de erumpit, Sali.: er. per hoste-, Liv.: ad Catili-
omni re publica, che mi diano contezza, che nam, Cic. h) di fiumi, sboeem-e, metter foce in
mi ponyano al corrente, Cic: conogg. inan., qualche luogo, huc Phasis erumpit. Mela.
oculos suos, ut fle uit, Ov. 2) trasl.: Sl) di suoni, passare ad un tratto,
orfidTlt», avv. con compar. e superi, (eru- elisa (vox) in illuni sonum erumpit, cui ctc,
ditus). erutUtamente, dottamente, Cic ed n. Quint. 11,3, 51. V) di condizioni: a.)cadere
erììiITlTo, ònis. f. (erudioì, I) erudizione, sopra alcuno, sorjn-endere, sopraggiungere ale,
spiegazione, ammaestramento, insegnamento, in ipsos saeva medentes erumpit clades, Ov.:
educazione, Cic ed a.: II) trasl.: a.)sogg. = erumpunt saepe vitia amicorum in ipsos ami-
tottura (acquistata coli' insegnamento), Cic. cos, Cic: ut odia civium in fortunas optimi
ed a.: coord., erudiiio atque doctrina, Cic. cujusque erumperent, Cic p) riuscire, cadcì-e,
b) ogg. = erudizione, dottrina, Quint. e Suet. degenerare, ad in alcjs pcruiciem, Cic c Liv.:
erìiiPlrix, trlcis. f. ((M'uditor), educatrice, liane quo sint ernptura, timeo, ove vadano a
maestra, flispaniii , illa Annibalis eruditrix, fin irr.( 'jc. e) di pers., a.) nel discorso, sviare
Fior. 2, 6, 38. suhitamentv, scostarsi, far digressioni, Quint.
òrudTtììliis, a, uni (dimin. di eruàitus), 4, 3, 17. ^) prorompeì-e in q.C, ad minas,Tac.:
molto rapinato, C ituli. 57, 7. in jurgia, .lustin.
éruilTlii>«, a, uni, part. agg. (da erudio), v-riio, riitum, ère, cavare, estrarre,
riii,

eriutito, istruito, ammaestrato, dotto, colto, a) di trar fuori, k) propr.: \)ingen.:


I) in goi.:
pers.: homo, (Jic: cruditior litteris, Cic: eru- m'irtuuin, Cic: in caenum deiiiersa. Curt.: au-
ditissimus disciplina juris, Cic: sost., eruditi, rum terra, Ov. 2) partic.: a) scavare, siiuar.
951 eruptio esculetum 952

dare, aprire scavando, limilUin, Ov.: terrain, er^diTniis, i, m. (èpu6tvog). eritino, specie
(iellawTpCjPhaedr.: aqua retnis eruta, ()v.: tra- di triglia rossa, sùrago, Ov. hai. 104.
flg(jendo, missa latUS hasln, Ov. b) svellere, ca- ÌErjllirae, arum, f. CEpoOpai), J) Ery-
vare, sejjeteiii.Verg.: alci oeuluin,Sen.: eruitur thrae Aetolorum Eritre, città dell' Etolia,
oculos {j)oet. = ei oculi eruuntur), Ov. B)
,

II) una delle dodici città ioniche nell'Asia


trasl.: ajgeneric: propter (lifficultateni pecu- Minore, sulla penisola di Eritrea di fronte
niarlani, qua erui (venir strappato) nusqunin a Chio. —Deriv.: Erylliraeiis, a, uni
nisi ex privati iruin Louis posset,Cic.: nieinoriam (EpijGpalog), di Uritre (nella Ionia), T>ritreo,
alcjs rei exaunalium vetustate, scovare, Cic: Sibylla, Cic: litus, Val. Max.: E ythraoa terra,
ma menwriani exerritatione, conseijuire un ri- anche sempl. Erythraea, ae. f. (^ "Ep')Opaia),
cordo colVesercizin, Cic: dolor arcana eruet, territorio di Eri/re, Liv.: piar, sost., Ery-
Sen. b) scorare qualcuno, far levare, alqm, thraei. òrum, m., abit. di EritT', Jiritrei, Liv.
Curt.: alqm ex latebris, Curt.: illuni (servum
1. Èryllirnt'iis, a, um, V. Erythrae.
fugitivum) inde aliquando eruam, Cic. e) colle
2. Pry(lira«'ii<i,a, uni (spuOpatoj), rossiccio;
forze intellettive, ritrovare, scoprire, investi-
gare, rintracciare, palesare, polare in luce, SCrU-
maro llryllii-aeuiii (ó 'EpuGpaics i^óvtos,
ciiììiun.il "Epudià OàXaoaa), lift, puro, mare
arguinenta eruainus, Cic:
tari locos, ex quibu.s
rubruiii. Mare Jù-iti'eo o Jiossu, una parte del-
reliqua cogitatione et cura eruuntur, Cic: ex
l'Oceano Indiai, o dalle coste meridionali del-
abdito erutae sententiae, Cic: mi (= inihi)
l' Ar(d)ia fino all' l'iota di l'aprobane nel-
enie.s, qui decem legati Mummio fuerint. Cic.
II) pregn., scavare =
diroccare, distruggere,
l'India, a cui appartenevano il golfo Persico
e il golfo Arabico, secondo la leggenda così
A) propr.: urbom,Verg.: (.'orinthum funditus,
ìiomimtio da un re Eritra o Eritro; ma in
Veli. B) trasl., poliitC, ahbait.ei-e, rovinare, re-
realtà probiibil mente dalla sua setbbia rossa.
gnum, Verg.: civitateiii, Tac
eruplTo, ònis, f. (crumpo), eruzione, usciUt — Deriv.: E^rylliraeii»», a, um ('Epu-
inipetaosn, il prorontpere, I) propr.: a) ttl Gpatogi, Eritreo, poct. trasl. = iiuliano.

gen.: Aetnaeorum iguiuiii, eruzione. Cic: su- Kryx , rycis, m. ("Epug), Erice, monte e
bita ex abdito vasti amnis eruptio, Sen.: e ca- cittàomonima nell'angolo 0. della Sicilia, N
vernis maris ignium eru])tio, Sen. b) come 1. 1. con un celebre Pmpio di Venere: secondo la
milit. = sortitti da un luogo, scoi-reria, ho- mitolof/ia così nomimati du un re degli Eli-
stium Liv. oruptioneii) tacere, Caes.: erup-
, :
mei, che portava lo stesso nome, figlio di
tionem facere in provinciam Caes. plur. , :
,
Bute e di Venere, fratello di Enea; ora
eruptiones oppidannrum, Liv.: ab eruptionibus '^'onte di San Giuliano; monte anche
il

càveve, guardarsi dalle sortite, Caes. II) trasl.: K'-yoHs iiioiis. — Deriv.: Èi-^vinux, a,
vitioruin eruptio, libero sfogo dei vizi, Sen. uin, di Eriee, Venus Eryciiia Cic, e sempl. ,

de clem. 1, 2, 2. Erycina, Catull. ed a.: cuncha, conchiglia di


eru*i, i, m., padrone, signore, I) Jiropr., perla (perchè Venere, dopo la sua nascita,
padrone di ctisa, padre di famiglia, par tic come . area solcato il mare verso Cipro sopra una
contr. alla servitù (famuli). Comici, Cic. ed a. conchiglia), Pro]).
II) generic , jìudrone, signore, posse^isore, Ca- esca, ae, f., I) cibo (già apparecchiato), fi-
tull. eHor.: caelestes eri, degli dei, Catull.: vanda, pasto (contr. potio),Cic. er?ff. Il)partic.,
erus tuus, signore (marito), Catull. esca, allettamento, Ov. hai. ed «.; trasl., VO-
erviiiii, i, n. (òpopoc:), erro, orobo, legume Inptas esi a nialorum, Cic.
del genere delia vrccia, Verg., Col. ed a. essendo, scendi, scensum.cre (ex e scando),
KrìfcTniis, Kr5eii»>, V. Eryx. I) intr., ascendere, salire, montare, 1) in gin,:

KryiiianllitiM, i, m. ('Epù|iavecis), I)EH- eo (là), Liv.: in caelum, Cic: in rotum, Cic :


manto, matite nell'Arcadia, sui confini del- in iiialum falbcro della navcj, Liv.: in rostra,

l'Elide, dove Ercole uccise il cinghiale eri- Cic, in contionem,Liv.: in tertiaiii contigna-
manzio; ora Xiria. —
Deriv.: A) Ei*^- tionem (di un bue), Liv.: in navem, Nep.: in
curruiii, Cic: in equum, balzare sopra un ca-
nianlhis,Tdos, ace.p/ì«r.tdas,f. ('EpujiavGis),
vallo, Liv. 2) purtic, come àvapaivetv, dalla
delVErimanto, cmtoi ursae Erymanthidos(c<oè
Callistus) =
Bootes (V.), Ov. B) É^ryiiiHn-
costa del mare, salire, penetrare nell'interno,
nel continente o sulle edlure, Pergamum, Liv.:
Ihlu»», a, Um ('EpU|iàv9lOg), deir Uri manto,
Delphos, Liv.: Iliuiii a mari, Liv. Il) tr., sa-
aper, Cic: ^ar(';«. belua, Cic poet. II) fiume
lire, vehiculum, Sen.: riistra,Tac: rogum, Sen.:
sui confini dell'Elide, che si getta neU'Alfeo,
equum, salire, montare a cavallo, Sali.
ora Dhimitzana.
esoeiisTo, 5nis, f. (escendo), l'approdare,
EryNirlitlióii, ìjnis, m. ('Epi)OÌ7j)(ov, da sbarco, escensioneiii fiicere, Liv. e Curt.: escen-
èpóu) e /tìtóv = colui che apre la terra), liri-
sionem facere ab navibus in terram, Liv.:
sittone, figlio di Triopa re di Tessaglia, il
escensionem facere in aurum Uticensem, Liv.:
quale tagliò degli alberi in un boschetto sacro escensiones in agros facere, Liv.
a Cerere, e venne perciò punito dalli dea e<iconsìis, ab). ìi, m. (escendo), il salire,
con una fame cos'i orribile, che, nidla sazian- Yarrampicursi. scalaUi , capta eSCeUSU munl-
dolo, finì col mangiare delle stesse sue carni.
menta, Tac. ami. 18, o9.
Èrytliea (Erythla), ae, f. ('EpuBeia), *.»i'- e<«CulcillllS, a, um (esca), che serve perii
tea,piccola isola nel golfo di Gade, dove Er- cibo (per mangiare). Col. ed a.: 'tvy\&{a,,pezzi dì
cole rapì al re Gerione i suoi giovenchi. — cibo, Cic: sost., esculenta, òrum, n., comme-
Deriv.: Èrjlheis, Tdis, flec. Tda, acc.]}lur. stibili, cibi [contr. potulenta), Cic.
tdas, f. ('Epu9r/tj), di Eriteu, eriteo. esculOliiiii etc, V. aesculetuui.
953 esculeus elhologla 954

esriileiis, a, um, V. aesculeus. gaudeo, Cic. come pure et


: nec (neque), . . .

escìilu*», V. aesculus. non solo . . . ma anche non, et rem agnoscit


Esqiiìlìac, àrum, f. (derivato dagli an- nec liominem ignorat, Cic. e) et davanti ad
tichi dadai moderni da esculus,
excolere, interrogazi mi di sdegno, maravif/lia, affetto
ischio), ììionte il più grande dei
Egrjuiiiiw, anteposto e mefficacia, partic. in unione a
sette colli di Roma, confinante col Celio, col quisquam, come et quisquam dubit ibit, quin
Viminale e col Palatino, come pure colle etc? Cic. d) et quidem, per spiegare ed am-
mura della città (ori(jinar. due circuiti, Ci- pliare, e cioè, e proprio, e precisamente, duo
spius Oppius mons), aggiunto da
mons e milia jugerùm, et quidem immunia, Cic: cos'i

Servio Tullio alla città ; ora colle di S. Ma- anche sempl. et = e pì-ecisamente, e veramente,
ria Maggiore. Sul campus Esquilinus, vasto e segnatamente, e particolurnwnte, magna vis
campo nei confini dell' Esquilino, ad oriente est conscientiae^ et magna in utramque par-
delle mura Scrviane, vi era il luogo più, co- tetn, Cic: OVV. = e genericamente, spesSO in
mune per le sepolture, tanto dei patrizi, Cic ed a. e) et etiam, ed anche, e pure, au-
quanto della plebe e degli schiavi, come pure ctoritate et Consilio et etiam gratià, Cic. cfr. :

il luogo del supplizio degli schiavi e degli sotto al n" II, d. f) et vero, e veramente, e
altri condannati, i cui cadaveri insepolti per verità., Cic : COSI anche sempl. et e =
erano preda degli uccelli di rapina {perciò in realtà, realmente, ami, Cìc Tu^C 1, 71.
Esquilinae alites). La contrada era ricca di Suet. Tib. 12. g) et non e non, quando =
acqua, e dopo che Mecenate l'ebbe trasfor- si vuol correggere il concetto che precede,
mata in ridenti giardini, anche sana. — dicam eos miseros, qui nati sunt, et non eos,
— Deriv. A)EsquTlì:lrìii!s, ;i,um, iSnqui-
: qui mortui sunt, Cic. h) et deinde, e quindi,
lino, Collis, Liv. 1, 48, 6. B) K<<<|uTITnu$>, a, e poi, nelV annoverare, enumerare, Quint. 6,

nm, Esijuiiino, campus, Cic: porta, Cic. ali- : 1, 3: nel tempo, Liv. 23, 18, 16; 25, 34, 3.
tes (V. sopra), Hor. C) SilsfiMÌlìiis, a, um, II) eziandio, anche, ancora, verum igitUT et
Esquiiino, mons, Ov. fiist. 2, 435. extremum, Cic: addam et illud etiam, ancora,
e$S"(la, V. essedum. Cic: quindi a) eziandio, anche =: altresì, per-
essetlariii*, Ti, m. (essedum), combctttenie sino, et ab iis, perfino da coloro, Cic: cfr. Cic.
dal carro, a) come sjldito dei Galli e dei IL Verr. 1, 11 dubbio, Cic. Dejot. 29. b) et
Britanni, Cic. cp. 7, 6, 2. Caos. b. G. 4, 24 quidem, certamente, ma anche, cruciatus est
ed a. b) come gladiatore nei giuochi del Trebonius: et quidem a Carthaginiensibus Re-
circo presso i Romani, Sen. ep. 29, 6. Suet. gulus, Cic. e) et etiam, ed anche, Cic. de legg.
Cai. 35 e CI. 21. 3, 4, dubbio: sed et etiam, Suet. Caes. 76:
es!«u(luin, i, n. (vocabolo celtico), carro quindi spesso et ^= ed anche, e così pure, ed
ita guelfa a due ruote dei Galli, Belgi e Bri- inolt/)-e, Cic ed a.: et nunc, e (cosi) anche adesso,

tanni fpiù tardi, anche in Roma carro dei ancora, Cic ed a. IIIj ma, nuUane habes
gladiatori nei giuochi circensi), Caes. ed a.: vitia? imo alia, et fortasse minora, Hor.: così et
dai Romani usato anche come carretto da spesso anche in Cicerone dopo una proposti-
viaggio, Cic. ed Ov. Nei poeti per ragioni— zione negativa per sed. IV) nei pamgoni,
metriche usato solt. al plur. esseda, òrum, n. dopo le parole, che indicano una uguaglianza
— Forma second. es!«e«la, ae, f., Sen. ep. o differenza, come alius, aeque, idem ed a.
56, 4. (V.) nel qual caso corrisponde spesso al da.
essentTa, ae, f. (esse), essenza di una cosa, et-vnim, cong., si anche, I) fissando
come traduzione di oùa£a, Sen. ep. 58, 6. e spiegando =
imperocché, poiché, Cic ed a.
Quint. 2, 14, 2jd altr.^ II) rinforzando =
e infatti, e in realttì, CiC.
e!«urTo (essìirTo), èsurftiìrus, ire (desider. ed a.
di edo), I) voler mangiare, aver fame, esaere Kteìiclus, is e eos, m. ('ExeoxXrjs), Ht^'o-
affamato, 1) propr., con acc. gen., quid ilio cie, figlio di Edipo, fratello di Polinice, per
die esuriat, di che egli abbia appetito, Sen. il suo rifiuto di cedere a costui alternativa-
'

2) trasl., essere affamato di q.C, appetire, bra- mente la signoria ogni due anni, die causa
mare, aurum, Plin.: (quae) divitiae esurire co- alla guerra Tebana, descritta in dodici canti
gant, Curt.: passivo, nil ibi, quod nobis esu- dal poeta romano Stazio.
'
riatur, erit, ch'io desideri ardentemente, Ov.
eléstac, arum, m. (ètrjatai se. àvs|iot),
II) aver fante, aoffrir la fame. Ter. C Cael. in venti etesii, i quali ogni anno, durante ìa
Cic. ep.: partic, esuriens, affamato, chi ha fame
canicola, spirano invariabilmente per 40
{contr. satur), sost., l'affamato, cum esuriente
giorni da una regioìie, Cic. ed a.
panem saura dividere, Sen.
etcMUN, a, um, (èti^a-.o;), annuo, eteaio,
ósurTlìo, ònis, f. (csurio), l'aver fame,
f-tme, Catull. 23, 14 e (plur.) 21. 1.
flabra aquilonuni (= etesiae), Lucr. 5, 740 ;

U, 7;JJ.
Si, cong. (c'j. iv., ino. tre), 1) e, per unire
«rlllìce, ès, f. (t^Gwiq), etica, filosofia morale,
cornetti, che vengono pensati singolarmente,
Quint. 2, 21, 3 ed altr.
mater tua et soror a me diligitur, Cic: quindi
a) et... et, e ««.e,- cosi,,, come! aia. . ,aiaf vlliTcos, avv. (riQiyt.&g), «Ueamente, moral-
o ... o ; et mari et terrà, Nep. et moneo et :
mente, Sen. contr. 2, 12. 5.

hortor, Cic. et in patrc et in filio, Cic: e così


:
elliìcu<«, a, ura (i^Otxó;), etico, mcn-aie, Sen.
et .que o que ... et, p. es. officia et servata
. . contr. 2, 10. 12.
praetermissaque, Cic: laudesque et grates egit, clliftl«>;;ìa, ae, f. (tjOoXoyìx), etologia, eto-
I
Liv. b) nec (ncque) ... et (= non solum grafia, descriiione dei costumi del carattere)

I
non . . . sed), non aoio »»o»i ... ma, ncc miror et Sen. ed a.
955 etholosrus Euenus 956
e III «il itigli >«, i, m. {ìiBoXà^OC,), colui che rap- KlriìrTn, ae, f., Jitruria, regione delVIta-
presenta, contraffù, iinitu i costuiiti o i caruttfrì, liii, buona parte all'odierna To-
ciirrixp. in
per destare il riso, mimi ethologi, Oic. de or. scana. —
meton. =3 Etruschi, Etruriae ani-
2, 242 e 244. mos reconciliare, Liv. 5, 5, 10. Deriv.: —
elììiiii, cong. (= et jam), originar. e = K<rii»<cim, a, uni, t^trusco, litus, mare, Hor.:
giù., I) (per indicare la durata nel tempo), b Uum, Liv.: insegnamento reli-
disciplina,
= (Diche ora, sinora, ancora, esiandio, nondum gioso etrusco, partic. divinazione mediante
etiam vixdurn etiam , adesso non ancora, le pittime. Cic: plur. sost., Etrusci, òrum, m.,
=
,

adesso a mala pena not\ pemnco, ap- Jitriixchi, Cic ed a.


pena. Ter. e Cic: etiam dura, né peranco, d-<*i, cong., I) se anche, anrorcitè, benehii,
Ter.: non satis me pernosti etiam, (fino adesso) comun. corrisp. a tamen, at, attamen, certe,
non ancora, Ter.: cum iste etiara cabaret, at certe, saltem, veruin 1 unen, taraen nihilo-
poiché egli ancora (fino al tempo indi- minus. Comici, Cic. ed a.: con ngg. e sost.,
cato), ecc., Cic. II) di giti, ora giil; quindi con tamen, at, certe, p. es, superbiae crudeli-
a) fin risposte) si, eertmnente, numquid vis? tatique etsi seras, non leves tamen venire poe-
Etiam, vuoi tu q.c. ? Sì, Plaut. aut etiara :
nas, Liv.: ati[ue nequaquam parera il-
ei, etsi
aut non respondere, rispondere si o no, Cic. lius ingenio, at prò nostro tamen studio me-
b) (in concessioni) etiam, inquit, bea-
si, via, ritara gratiam debitamque referamus, Cic.
tam, sed non beatissimam, felice sì (= vera- II) benché, sebbene, partic. in proposìz. inci-
mente), dissegli, ma non, ecc., Cic. e) (per denti, do poenas temeritatis meae etsi quae ;

indicare un aumento, un accrescimento, ecc.), fuit ista temerit is ? Cic.


anche, eziandio, inoltre, voce, motu, forma etiam vlj^'indlA^Tn, ae, f. (£Tijjj,oXoYCa), deriva-
magnifica, Cic. : non solura . . . sed etiam o zione e spiegazione di un vocabolo dalla sua
verum etiam = non solo . . . ma anche, ma radice o dalla sua origine, etimologia, da Ci-
eziandio, Cic. ed a. : tum (o cum) . tum .
cerone tradotta con veriloquiura e notatio,
etiam, così come cosi (particolarmente)
. . .
da altri con originatio, Quint. 1, 6, 28.
anche, Cic: etiam tum. . cuin, anche aìlor... .
eu, Inter, (su), bene.' bello! bravo! Comici
quando, Cic. tum etiam, allora eziandio.
: ed Hor. art. poet. 328.
Ter. e Tac: addara et illud etiam, (mcura ciò, Kiiadiiu (Euhadnè), ès, f. (EùocSvy]),
Cic: etiam rides ? ridi ancora ? Plaut. d) an- Uvadne, figlia di Ili (quindi Iphias), moglie
cora =anzi, multo etiam gravius, ancora
di Capaneo, uno dei Sette a Tebe; si gettò
molto, ecc., Caes.: tabulas nihil profuturas, nella pira ardente del marito.
etiam plus suspicionis futurum, anzi ancora cuaii (euhan), inter. (sùàv od sùoiv), grido
maggior, ecc.. Cic. e) per riprendere q.c. di di giubilo delle Baccanti, euhan euhoe euhoe
dimenticato, ancora, sì, ancora qualcosa, quid Euhius, Enn tr. fr. personif., lacchus et
:

praeterea? quid? Etiam Gabinius a. d. IIII Euhan, Ov. met. 4, 15: e di Bacco stesso
kal. Oct. noctu in urbem introierat, Cic: quid Euhius Euan, Lucr. 5, 741.
superest? Etiam. Geuer est suavis raihi, Cic.
Kiiander, dri. m. e Èuaiiili'us, i, m.
Ili) ancora una volta, di nuotìo, dic etiam cla- (E'jav5pog), Evan:iro, figlio di Hermes e di
rius, ripetilo ancora, Cic: etiam atque etiam,
Cor menta (V. Carmentis), il quale circa ses-
pili e pili volte ^= molto fspessoj, rogiire, con-
sanf anni prima della presa di Troia, con-
siderare, Cic. reputare, Sali. IV) dei pari,
dusse da Pallanzio (nelV Arcadia) una co-
:

parimenti, ancora, in domande impazienti, le


lonia in Italia e foìvlò una città sul Pa-
quali racchiudono in sé il concetto di un
invito, etiara tu liinc abis? vuoi tu ancora
latino — Deriv.: Kiiandrius, a, um,
di isvandro, ensis, di Fallante ffiglio di Evan-
partirti di qui? Ter.: tu etiara taces? vuoi tu
dro), Verg.
ancora tacere? Ter.
elTniii-nHin ed vtTain-niiiic, avv., I)
eiians (euhans), antis (euan) sùoijwv, =
gridando euan, delle Baccanti, Catull. ed a.:
di tempo, a) ancora, ancor adesso, ancor .letn-
coìl'ucc, euhantes orgia, celebrando le orgie
pre, tuttavia, Cic. b) adesso ancora, dubitate
tra le grida di gioia (delle Baccanti), Verg.
etiamnune, Cic. quaeritur etiamnunc,
e) <»«,
Kultoea, ae, f. (Eògoia), isubea, isola del
si domanda ora, Cic. e Sen. d) nihil etiam-
Mar Egeo, divisa dalla Beozia mediante
nunc, niente più oltre, Cic. non etiamnunc,
ancor sempre )wn, nentnien peranco, Ov.: nul-
:

V^Kuripo ; ora Negroponte. Deriv.: —


£iibufeii!i, a, uni (Eòpot'xó;), a) di Eubea,
lus etiamnunc, ancor nessuno, Caes. II) di ciò
litus, cioè Aulidc, dirimpetto alV Eubea,
che si aggiunge, inoltre, oltre a ciò, ancora,
Prop.: così anche Anthedon, cioè nella Beo-
Sen. ed a.
zia, dirimpetto alVEuhea. Ov.: cultor aqua-
etliìlil-!*!, cong., ancorché, comechè, betìchè,
rum, Glauco, dio marino {figlio di Antedone),
comun.
iputntunijue, posto che, ecc.,
con tamon, attamen, certe, at certe, tiimen
at,
in corrisp.
Ov. b) poet. =
Cumano, perché Cuma è una
colonia dell Eubea, urbs, Cuma, Ov.: cannen,
certe, nihilominus tamen. Ter., Cic. ed a.
respoìiso della sibilla Cumana, Ov.
vtìniii-tuiii ed etiiiiii -lune, aw., I) del
passato, idlora ancora, ancora. Sali, e Tac: nel ÈueiTdes, is, m. (EòxXsiSrjs), Euclide,
discorso reciso, con aggettivi e particip', Cic I) filosofo di Megara, capo della scuola Me-
,

Sali, ed a.: cum etiamtum, mentre peranco.


garese, discepolo di Socrate. II) matematico
Sali, e Cic. II) della durata nel tempo pas-
di Alessandria.
sato, anche allora, ancora, tuttavia, ancor sem- eiidaeiiion, onis (£ù8a{|i(ov), felice, {lat.

pre, Cic, Sali, ed a. HI) del presente nel propr. felix), Arabia, Mela 3, 8, 6 (3 § 79).
passato, altura primieramente, Ter. eun. 570. É'JéniiS (Euènos), i, m. (E'jrjvos), Eveno,
957 euge Eutrapelus 958

re delVEtolia, aveoa un t
fi /Ha Marpes^a, la RuithriiK^'iit*, ès, f. (Eùcppoaiiv/j), Eufro-
quale venne amata e r ipi.ti da Idn. Il padre sinc, una delle Grazie.
gVinsegià sino al fittine Licorm i {ora. Fi- li)u|»olis>, pijlidis, acc. puliu, m. (EÌJnoXic,),
dari), e siccome non lì pi'è r i(j(jiungere,si Eupoii, poeta greco dell'antica commedia in
gittò nel fiume che da lui prese nomn di Eue- Atene, contemporaneo di Aristofane.
nus. Apollo si fece incontro ad Ida e com- li)lirf|tT4lt*<«, is, m. (EÙplTttSyjg), Euripide,
battè con lui per aver Marpessa. Come ar- celebre tragi'o ateniese, nato il 480 av. Cr.
bitro si presentò Giove, lasciò alla fanciulla — Deriv.: I'^iiri|»ì«l(>ii<« , a, um (Eùptni-
la libera scita ed essa scelse Ida; Eueni §£10 j), Euripideo, di Euripide.
filia, cioè Marpessa, Prop. 1, '2, 18. Deriv.: — eiiripus (-5s), i, in. (eupmog), I) stretto
ÈMt*nillU>«, a, Um, dei (fiume) l^neno, Ov. di mare, Cic. Mur. 35. Euripus (ESpirto;), per

inet. 8, 528. eccellenza, significa lo stretto tra l'Eubea e


euge, inter. (eùys), bene! uiolto bene! la Beozia, Euripo ora Egribos (golfo e
,

bravo! ironie, bravo! evviva! Comici. stretto di Negroponte), Cic. de nat. deor. 3,

HÌ'.iilisHliié, V. Euadne. 24. Liv. 28, 6, 10. IIJ sbocco d'acqua, fosso(a)
d'acqua, eanale, Cìc. ed a : partic. fossa ckc
eiiliaii, eieliaiiiii, K. euan, euans.
girava intorno al circo, Suet. ed a
KiiliTììs (Eul'as), luadis, f. (sù't:d;\ JSac-
eiironStUiìi, i, m. (sÙpÓVOXOg), scirocco-le-
eatite, Hol'. caim. 3, 25, 9.
vante (vento), Sen. nat. qu. 5, 16, 6.
KuliTiis (EuYus), ìi, m. (Eùiog), Evìo, so-
lilui'òpa, ae, ed I^Luròpe, ès, f. (Eù-
f.
prannome di Bacco, Cic. Flacc. 60. Hor. e irm. ptójtyjj. Europa, I) figlia di Agenore, re di
1,18, 9 e 2, 11,17: c/emt.pìur. greco, Euhìon
Fenicia, resa madre di Sarpedonte e di Mi-
(Eùutìv), Ov. art. am. 1, 565.
nosse da Giove, che, sotto forma di uti toro,
eiilioc, inter. (sùot), evoè, grido di giubilo
la portò seco in Creta. II) continente dino-
delle Baccanti, euhan eulioe euhoe euhium,
minato da Europa. —
Deriv.: Jlvu'»- •

Enn. tr. fr.: euhoe bacchantes, Catull.: euboe


paeiis, a, um (Eùpwjtalog), a.) appartenente
Bacche, Verg.: euhoe, parce, Hor.
ad Europa, di Europa, dux, Minossc, Ov.
l'iiisiieiic'i, is, m. (Eùnévv);), Eumene, ce-
b) Europeo, adversarii, Nep.
lebre generale di Alessandro Magno, dopo lilui'ulas, ae, m. (Eùpcóxag), Earota, fiume
la cui morte fu governatore della Cappa- principale della Laconia ; oggi Iri
dodo. eUrÓUS, a, um (eurus), di levante, meri-
Kiiiiit'-nìs, ntdis, f. (Eù|xevig ),j9ZMr. Eume- dionale, Verg. Aen. 3, 533.
nides, JSuinenidi(benlyna,benevoli), nomecufcm. euru*$, i, m. (sùpog), euro, vento di S.E, o
delle Furie, plur. in Cic. de nat. deor. 3, 46. più esattamente sciroceo-ievante, lat. puro vul-
Hor. cirm, 2, 13, 36. Yevg. gè. 1, 278.
turnus, Vitr., Hor. ei a.: plur. in Verg. ed
li)uillol|»ll«>, m. (EutloXuOgl, Eumolpo,
i,
Ov.: nei poeti, specialm. cong. con notus (V.),
I) figlio di Poseidone e di Chiane, Tracio, spesso per indicare una violenta tempesta in
guerriero e sacerdote di Demeter, migrò nel- alto mare, Verg. ed a.
V Attica, ove introdusse i Misteri Eleusini. Ii]iir|^daiiià<«, mantis, m. (eùpuSajias),
— Deriv.: li!uiiiol|Mdae, àrum, m. (Eù- Earidamante (ampio dominatore), soprannome
|ioX7ti6ai), JSumoipidi, famiglia ragguarde- di Ettore, Ov. Ib. 329.
vole d'Atene, discndente da Eumolpo, da liliii*5'<ITcé, ès, f. (EùpuSWTj), Euridice,
cui si sceglievano i sacerdoti di Demeter in sposa di Orfeo, la quale, uccisa dal morso
JSlemi, Cic. II) figlio di Museo e discepolo d'un serpente, venne dallo sposo richiamata
di Orfeo, inventore della viticoltura e della dal Tartaro con permissione di Plutone; ma
coltivazione degli alberi. essendosi Orfeo rivolto, contro il divieto, per
ciiiiiieleus, i, m. (eùvoùxo?), eunuco, rimirarla, essa vi dovette ritornirc.
Cic. ed a. —
titolo d' una commedia di KurfaaìitlKS, ae, m. (Eùpu|j.l5r)g), Euri-
Terenzio, Ter. eun. prol. 32, ooe è di gen. tnide, figlio di Eurimo (augure), cioè l'indo-
fetn. (perchè è da sottintendersi fabula). vino Telemo.
ciioe., V. euhoe. Klui'j^nftniC, ès, f. (EùpuvÓ|iy)). Eurinome,
Kiipliorhiiiii, i, m. (EDcpopPo?), Euforbo, figlia dell' Oceano e di Teti, madre di Leu-
Troiano, di cui Pitagora credeva di aver cotoe.
Vanima. in virtù della metempsicosi. I^]iir|^p^lu**,i, m. (Eùpun'jXo;), EuripUo,

Kii|»lir>i*T«>ii, òiiis, m. (Eùcpoptwv), Eufo- I) figlio di Ercole, re dell'isola di Cos.


rione,poeta greco di Calcide inEubea, trattò IIJ figlio di Fvemone, nativo di Ormenio
argoìnenti mistico-religiosi ; fiwì verso il 220 nella Tessaglia ; uno dei duci sotto Troia.
av. Cr. Ii)ury«tlliéùs, ci, acc. ea, m. (EùpucOsùg),
KnphvUnìir, uris, m. (Eùcppàvcop), iSufru- Euristeo, figlio di Stendo re di l\[icene, il
nore, dell'istmo di Corinto, celebre pittore e quale ad istigazione di Giunone impose ad
scultore dei tempi di Prassitclc. Ercole le note dodici fatiche.
Kll|»lll*atVS, m. (EÙ9p(XX7)s), Eufrate,
is, |{liirì^lU!«, i, m. (E'jpuTCJc;), Eurito, re di
I)grnnde fiume occid., il quale
dell'Asili Ecalia nella Tessaglia, padre di [ole e di
nasce nell' Arm'-nin e unito col Tigri sbocca Driope mtitata in loto. Deriv.: Ku- —
nelgolfo Persico ; ora Korat o Frat. Mcton. rj^li>«, ttdos, f., Euritidfl, cioè Iole.
= abitanti dell' Eufrate o generic. popoli Kulerpe, ès, f. {EÙTépjiy/), Euterpe (colei
dell' A'<ia, Verg. ga. 1, 509; Aeii. 8, 726. che diletta), mtisa della musica, llor. cann.
II) filosofo stoico, amico di Plinio il Gio- 1, 1, 33.
vane. D'iuli'slfti'lco*^, i, m (sOxpaTtEXo;, che si
959 Eutropìus evcho 960
volge facilmente, cioè spedito nel porgere, di nstr., ancora fg., longius (f/eZZ'appetitus),
liei discorrere, pieno di spirito e di arguzia), Cic: {dei cattivi exempla), Veli.
latissime
soprannome di P. Volumnio, cavaliere rom., \))partic., nel discorso, divagare, deviare dal
contemporaneo di Cicerone, Cic. ep. 7, 32 e tema, hactenus evagari satis fuerit, Quint.:
83. Hor. ep. 1, 18, 31. sed ne longius evager, Val. Max. II) tr., oi-
Kiitr}»|>Tii<*, il, m., Flavius, Eutropio, sto- trapassare q.C, 2>assare i limiti di q.C., ordinem
rico romano della metà del secolo 4° d. Cr., rectum, Hor. carni 4, 15, 10.
comprtf/no d'armi delV imperatore Giuliano; e-valescu, valili, ere, diventar forte, inga-
autore di un Breviarium historiae Romanae, gliardirsi, t'invigorirsi, rafforzarsi,I)propr., di
che ancora si conserva. disposizioni bimane, Sen. ep. 94, 31. Quint.
eii\Tnu«, a, um ('sòieivog), ospitale, nella 2, 8, 5 e 10, 2. 10. II) trasl.: 1) aca-escerai,
locuz. Pontus Euxinus, Mar Nero, Ponto svilupparsi in, adusque bellum, Tac: in tu-
Eusino, Ov. mare eux., aquae eux., Ov.:
: multum, Tac. 2) divenire predominante nel-
litus eux., Ov.: anche assol, Euxinus, i, m. l'aio, prevalere, Tac Germ. 2. Quint. 9, 9, 13.
(se. Pontus), Ov. 3 al perf.
)
= potere, essere in grado di, col-
Kv:iiini>, V. Euadne. Z'infin., A'^erg., Hor. ed a.
é vailo, vasi, vàsum, ere, andar fuori. e«'an, V. euan.
I) intT., andar fuori, uscire. A) 2)ropr.: l)j« Kvaiìdcr, V Euander.
gen.: a) da un luogo, ex corpore,Cic.: retro ex ii-làlICSCO, vaimi, ere, svaniie, spaHre, di-
angListiis, trarsi indietro, Curt.: balneis, Cic: leguarsi, pei-dersi, evanescunt vinum ut salsa-
in ripam, Curt.: in terram, discendere a terra, mentum vetustate, svaporarsi, indebolirsi,
approdare, Liv.: inter virgulta, Sali.: ceterae Cic: evanescunt aquae, Sen.: evanescit color,
naves evaduut, v ngono a riva, Curt.: di e. Lucr.: e (di una divinità), ev. ex oculis in
inan., aiiinis evadit in mare, sbocca, Curt. auras, Verg,, ovv. in tenues oculis auras, Ov.:
b) sopra un luogo =
salire, ascendere, peree- trasl., ne cum poeta scriptura evanesceret.
nire, ex sedibus in haec loca, Cic: in muros, Ter.: evanescit memoria alcjs, Cic: evanescit
Liv.: ad fastidia, Verg. 2) pregn., evadere, spes, Cic: evanescit rumor, fama, Liv.
scampare, sfuggire, e manibus hostium, Liv.: eviinTdiis, a, um (evanesco), vano, fugge-
ab (iinprobis) judicibus, Cic: e periculo, Cic: vole, imitabile, Ov., Sen. ed a.

e sempl. periculo, Liv.: e morbo, Cic: ex in- cvans, V. euans.


sidiis, Cic. pugnae, Verg. iuter slationes,
: : evaporano, ijnis, f. (evaporo), evapora-
Liv.: extra valium, Liv.: in ultimam aciera, zione, svaporamento disUOÌO, aSciutto O Umido,
Curt.: ad alqm, Curt. B; trasl.: 1) in gen.: ne simile a fumo (mentre exhalatio, fine evapo-
in infiiiitum quaestio evadat, si prolunghi, razione d'ogni genere), tenae, Sen. nat. qu.
Quint. 2) par tic: ^) riuscire, svilupparsi, di- 1, 1, 7 e 6, 13, 1.
ventare q.c, evaserat perfectus Epicureus, Cii'.: «-va.*»lo, avi, atum, are, devastare, agrum,
eosnon posse oratores evadere, Cic. b) avere vallem, Liv.: eulta evastata sunt bello, Liv.
un esito, riuscire, parare, andare a finire, vi- e-velio, vexi, vectum, ere, I) condur fuori,
deamus hoc quorsum evadat, Cic: autequam, A)condur fuori da un luogO, portare, traspor-
ista quo evasura sint, videro, Cic. qui ter- : tt'ie, I)propr.: alqd plaustris ex fanis, Cic:

rores tamen eo evasere, ut etc, Liv.: in mor- di sogg. inan., aquas ex planis locis (di una
bos, Liv. e) tendere a, huc evasit, Ter.: quam locai.), Liv.: duas classes in altura (della bo-
tiineo, quorsum evadas, Ter. II) tr. uscire da naccia) , Liv. quindi a) passivo mediale,
:

sopra q.c, 1) salire, ascendere, arrampicarsi, evehi -= uscire, partire, far vela, salpare, a) di
gradus altos, Verg.: ardua, Liv.: trasl., supina, naviganti, Aegaeo mari, Liv.: in altura, Liv.:
Quint. 2) giungere oltre un luogo, lasciare un in salum nave, Liv.: ad portum Ephesi, Liv.:
luogo dietro disé, passare, valicare un luogO, ratibus ad regem, Justin. P) di navi, ostilm.,
viira, Verg.: tot urbes, sfuggire felicemente scagliarsi, avventarsi, libero impetu, Curt.: reso-
a, ecc., Verg.: amnem, Tac: Piraeum, Tac: lutis oris in ancoras. Liv. b) se eveh. e mediale
evaserant media castra, avevano oltrepassato evehi, lanciarsi, balzare (stando a Cavallo), se
la metà degli acc, Liv.: di e inan., ev. spa- incaute, Liv.: ed ev. extra aciem equo, Liv.:
tium, percorrere (di unapietra), Verg. 3)eea- acri impetu in hostem, Curt. e) evehi mediale,
dere, sfuggire, .sottrarsi, schiva7'e, hostes, Verg.: di un fiume, scorrere, Curt. 5, 4 (13), 7.
flammam, Verg.: trasl., alc.js insidias, Suet. : 2 ) trasl., evehi medinle, a) uscire da un luogo,
pestem belli, Verg.: casum, Prop.: casus onines, e Piraeo eloquentia evecta est, Cic. b) lasciarsi
Verg.: omnes sermones malignorum, Plin. ep.: rapire, trasportare, esser tra.scinato, spc vana,
patrum sententias, Tac. Liv.: e nel discorso, iuconsultius, Liv.: longius,
Òva^^atTo, <3n's, f. (evagor), ent^nsione, di- allontanarsi troppo dal tema Quint. B) evehi,
latazione, allurgaiitento, SlU. cp. dò, lu. mediale culi' UCC, ì)propr., undnre, avanzarsi,
è%a;;ino, avi, atum, are (e e vagina), far vela soprn q. e., insulam, Curt.: evectns
sguainare, gladio sua sponte evaginato, tratta OS amnis, com'ebbe lasciato dietro di sé le
fuori dalla guaina, Justin. 1, 9, 8. foci del fiume, Curt. 2', tras'., estendersi a q.C,
e-ysigor, àtus sum, ari, IJ intr., vagare, fama ejus evecta insulas, Tac: e oltrepassare
andar vagando daogni parte, A)propr.: a) ge- q.C, privatuni moduin (di tesori), Tac. II) por-
neTic.,dichisaccheggia,e{f^nse,ljiv.: del gatto, tar su, recare, trasportare, condurre, \) prOpr,,
noctu suspense gradu, Phaedr. b) pnrtic. solo mediale evehi = montare, salire, in collera
come t. t. milit., far conversioni (evoluzioni) da Esquiliarium,Liv.: mox acti per auras evehor,
ogniparte, nullo ad evagandum relieto spatio, mi libro, Ov. 2) trasl., innalzare, elevare, sol-
Liv. 22,47, 2; 23, 47, 5. B) trasl., a) in gen., levare q.C, alqm tantis honoribus, ut etc,
961 evello evidenter 962

Eutr.: alqm ad consulatum, Tac. : alqm in tus exciperent, qual sorte ognuno doveva
tertium consulatum, Veli.: alqm in suminum incontrure, Caes.
fastigium, Veli.: urbem ad tantum fastigium, I^veiiiis (-os), i, m., V. Euenus.
C'ari.: poet., alqm ad deos, render uguale agli e-verl»ero, avi, àtum, are, I) battere,
ìlei (felicissimo), Hor.: così ad aethera, Verg. percuotere, sferzare, colpire, fluctus , Curt.:
e-vcllo, èvelli (raro evulsi), èvulsum, ere, mare fendere, Curt.: quas (aquas) num-
leniis,
sveUere,sìadicure, strappare, Ijpropr.: arborem, quam aura liberior everberct, Sen. Iljbattei-e
Cic: arborem radicitus, San.: ferruni, Caes.: ha- ripetutatnente, continuamente con q.C. sopra, in
stam ex eorpore jacentis,Curt.: lanceam ex vul- q.C, percuotere, spezzare, clipeum aUs, Verg.:
nera, Curt.: linguam alci, Cic. IIJ uasl., svel- oculos hostis rostro et alis, Quint.: caudà pen-
lere, rinutovere per davvero coinpletantente, denteni escam, Ov.
bandire, estirpare, togliere, radicitus actiones al- èverricìilum, i, n. (everro), « strumento
cjs,abbattere, render vane del tutto, Cic: in- per spazzare », I) scopa, granata, fìg., quod
sitas opiniones (contr. inserere novas), Cic: umquam hujuscemodi ev. ulla in provincia
consules non solum ex memoria, sed etiani ex j fuit ? (di Verre, scherzando sul suo nome),
fastis, Cic: alqd (alci) ex animo, Cic: alqd ex Cic: ev. malitiaruni omnium, judicium de dolo
animo, Cic: alqd ex intimis mentibus, Liv. malo, Cic. JI) = OKyr/VV), strascino, erpica-
Kvvn''niis, V. Eueninus sotto Euenus. tolo, rete sottile, Val. Max. 4, 1. ext. 7.

c-v?nìo, veni, ventum, ire, venir fuori, e-vcrro, versum, ere, scopare, spaz-
verri,
uscire,I)propr.: pulchrior evenit, Hor. carm. zare, fig., quod fanum, quod non eversum at-
4, 4, 65. II) trasl.: 1) seguire, risultare da que extersum reliqueris? ripulito e spazzato,
gi.c.exquoeventurum nostri putant id, utetc, saccheggiato completamente, Cic. Verr. 2, 52.
Cic. 2 avere un esito, riuscire, a) ÌH gen.: e-VersiO, Ònis, f. (everte), I) l'atterrare,
bene, Cic: ex sententia, Ter.: in caput nostrum, atterramento. A) propr.:
in gcn.: columnae,
1 )

cadere sul nostro capo (di spergiuro), Ov.: Cic. 2)pregn., di»«r«3i'oj«;,templorum, Quint.:
ex quo vereor, ne idem eveniat in meas litte- urbis, Fior. B) trasl., distruzione, rovina, ester-
ras, che lo stesso non accada nelle mie l., Cic: minio, annientamento, vitac, Cic: rei pubUcae,
quorsum eventurum hoc sit, Ter.: alci fprr Cic rei familiaris, Tac. II) cacciata da un
:

alcuno) felicitar, Caes.: alci male, riuscir male possedimento, possidentium. Fior. 3, 13, 7.
ad alcuno, Cic. b) avverarsi, compiersi, avve- evcrsttr, Òris, m. (everte), eversore, di-
nire, qnae precor, eveniant, Ov.: eveniunt struggitore, sterminatore, propr. e trasl., Cic
optata deae, Ov.: quota enim quaeque res eve- e Quint.
nit praedicta ab istis? Cic e) alci, toccare in c-vcrlo (èvorto), verti (vorti), versum
sorte ad alcuno, cadere in sorte, provincia (vorsum), ore, I) mutare, volgere q.c. dal
(sorte) evenit alci, Liv.: auspicia, quae sibi se- suo posto, dalla sua collocazione, cioè,
CUnda evenerint, Cic 3) avvenire, accadere, A) torcere eversas cervices, voltate di testa,
aver luogo, seguire, darsi il caso, pax evcnit, Ter. heaut. 372. B) abbattere, atterrare, ro-
Sali.: maxime id in rebus publicis evenit, Cic: vesciare, 1) in gen.: al propr.: arborem,
ut pleramque evenit, Cic: forte evenit, ut etc, Verg. : navem Cic. aedifìcia
, Liv. : cur-
: ,

Cic. rum, Curt.: equum, Prop. b) trasl., alqm,


U-VCntTlo, avi, atum, are, ventilare, agi- (politicam.), rovesciare, Cic ep. 5, 2, 8.
tare, purificare col far aria, aera, Plin.: terre- 2) prefjn., atterrare =
distiiiggere, rovinare,
strem spiritum, Justin. annientare, il) propr.: urbeiti, Cic: castellum,
eventum, i, n. (evenio), I) evento, conse- Hor. b) trasl., rovesciare, abbattere, attti'rare,
gìiema di fatto, Cic (COmun. al plur. ):
risultato. distruggere, annientare, sterminare, rovinare,
quindi eventi, avvenimento, caso, Cic de rep. funditus civitatem, funditus aratores, funditus
3, 14. II) come t. t. dei fisici, l'accidente, amicitiam, Cic. penitus virtutem, Cic. rem
: :

esterno che può anche mancare (contr. con- publicani, Cic. e Tac; civitatem, Cic: leges,
junctum, proprietà inerente), Lucr. 1, 4-50 testamonta, Cic: definitionem, Cic: poet,
e &egg. triuiiiphum cladibus, abbattere con sconfitte
cventiis, US, m. (evenio), I) evento, caso, la superba pompa della vittoria, cioè abbas-
effetto, successo, esito,ingrn.: ev. rei, Caes.:
lì sare con sconfìtte il superbo vincitore, Hor.
eventus rerum qui accTderunt, Cic: belli, Caes.: C) rimuovere O cacciare, gettare, spinger fuori
ejus dici, Caes.: in eventu cjus urbis (del suo quale, da un luogo, 9.) propr., totos in aper-
attacco contro la e.) positum esse, Liv. belli : tum aequor, precipitare, Ov. b) trasl., cac-
ev. prosper, Liv.: eventus varii, Caes.: varii ciare quasi alcuno dal suo possedimento, per
orationis, Cic: dare preoibus eventum vestris, prenderei suoi jwss., alqm boiiis, Cic: pupillum
Liv.: ubi haud quaquam ail spem eventus re- fortunis patriis, Cic.1[) sconvolgere, turbari'^
.•^pondit, Liv. 2) pnrtic: a) evento, esito, fine, acquerà ventis, Verg.: e ro^t aquas, Ov.
agitfire,
crttastrofe, a) di un dramma, di uiin coynme- vvextT^iiliiM, a, um (ex e vestigo), inve-
c?«a, semper ad eventum festinat, Hor. ^)di itignto =
scoperto, ritrovato, Ov. met. L'i,
una persona, impioruin fratrutn, Liv.: liorum, 140. Sen. contr. 2, 1 (9i, 7.
Ov.: eventus illos meruisse, Ov. b) successo Vl'ull'ns, entis (ex e video), evidente, visi-
(favorevole), riuscita, casus evcntusque rerum, bile, chiaro, manifesto, aperto (c'vtr. dubius',
Cic e Tac: por eventus suos jurat, Ov. noe : res.Cic: probatio. Quint.: qui(l evidentius?
oventus defuit, Tac II) caso, avvenimento, Cic: evidentissiiMum id fuit, Liv.
accident^e, Cic. ed a. —
quindi accidente = e^Mlenlrr, aw. con compar. e «simerl,
lorte, destino di una persona o cosa, Decii, (evidoiis), evidente, nente. mnnifrstantente, elùw
Liv.: naviuiu suaruin, Caes.: qui quosque even- ramente, upenamentc, Liv. ed a.

Georges-C along hi, Dizionario latino-italiano. .31


963 evidentia evoe 964

évYdenlta, ae, f. (evidens), «rìdenza, come scansare, ìmpendentis periculi, Sen.: malorum,
versione di èvdpYSia =
emdenza retor., chia- Quint.
rezza, perspicuità di una persona o cosa, così 1. e-vHo, avi, àtum, are (ex e vito), evi-
che si crede di averla viva dinan-ziagli occhi, tare q.c, scansare, schivare, sfuggire a q.C, tela,
Cic. e Quint. Veli.: tela nmictu, Catull.: suspicionera, Cic.
e-vigìlo, avi, àtum, are, I) intr.: A) »t>e- hoc malum equi velocitate, Hirt. b. G.: fuga
gliarsi, desUrrsi, Plin. ep. ed a. B) vegliare periculum, Nep. id magnis saepe oratoribuF
:

iatancabilmenie = essei' operoso, in quo evigi- non evitatum lest), di or. greci, Quint.
larunt curae et cogitationes meae, si quidam 2. èvTlo, avi, are (ex e vita), por fine alia
nihil peperi isde'^ perchè ho io passato le mie vita di ale, togliergli la vita con acc. interno,
notti in cure e riflessioni? Cic: etsi nobis Priamo vi vitam evitari (vidi), Enn. tr. fr. in
evigilatum fere est, benché per parte nostra Cic. Tusc. 1, 85.
si abbia avuto abbastanza cura, Cic. IIJ tr.: èvttcJltTo, Ònis, f. (evoco), invito, chiamata,
A) passare vegliando, nox evigilanda, Tibull. a) com^ 1. 1. di attipubbl., citazione di mi debi-
1, 8, 64. B) regliatulo, elaborare durante la tore, Auct. b. Al. 56, 3. b) come t. t. milit.,
notte, libros, Ov. trist 1, 1, 108: e trasl., Con- chiamata alle armi, bando, evocationes homi-
silia evigilata cogitationibus, accuratamente num, Cornif. rhet. 3, 3.
meditati, Cic. ad Att. 9. 12, 1. evftealftp, Òris, m. (evoco), colui che chiama
C-V jlesoo, lui, ere, invilire, diventar dispre- alle armi, sollevatore, servorum et civiuin per-
ed a.
gevole, pì-ico di valore, Suet. ditorum, Cic. Cat. 1, 27.
C-vincTo, vinxi, vinctum, Ire, cingere, cir- é-vftcft, avi, àtum, are, I) chiamar fuori,
condare, legare, suras cothurno, Verg. caput : attirar fuori, 1) propr.: a) generic: alqm
diademate, Tac. (diil campo nemico), Caes.: alqm bine o bue
e-vinoo, vici, victum, ere, superare alcuno foras, Ter.: alqm e curia, Liv.: alqm castris,
del tutto, vincere completamente, debellare, T) Ov.: poet, cantibus Auroram (del galìS), Ov.:
propr.: 1) esseri anim., imbelles Aeduos, Tac. ignes Aurorae (di Lucifero), Ov.: fig., alcjs
ann. 3, 46. 2) ogq. inan.: a) vincere comple- familiam abjectam et obscuram e tenebris i

tamente, difficoltà, un male, ecc., dominare in lucem, trar fuori dall'oscurità ed innal-
q.c, superare, sopportare, omnia, Liv.: somnos, zare agli onori, Cic. Dejot. 30. b) ev. deos,
Ov.: evicti rogi, da cui l'ombra si è liberata gli dei della città assediata (ciò che faceva
(Tanima cioè vince i roghi, perchè il corpo il generale assediante, promettendo loro altri
abbrucia ed essa non può abbruciare e vola templi ove abitare), Liv. 1, 54, 4; 5, 21, 5.
via), Prop. b) colla sua quantità, superare e) evocare, richiamare defunti dal mondo di
completamente, ecc. platanus caelebs evincet là, dalla tomba, manes, Suet.: animas pallen-
ulmos opprimerà affatto (= caccierà dal
, tes, Verg. alqm ab inferis, Cic. alqm Orco o
: :

campo), Hor. e) vincere una difficoltà lo- sepulcro, Verg. ed Ov.: animas Lethaenm ad ',

cale , superare , assoggettare , domare , abbat- fluvium, Verg. d) trar fuori soldati da un
tere colla forza, aequora (del nuotatore), Ov.: luogo, richiamare, ordinare in qualche luogO,
nubes (del sole), Ov.: remis Charybdim (di reliquas legiones ex hibernis, Caes.: milites ex
nave), Ov.: oppositas gurgite moles fdifiumej, hibernis in expeditionem, Sali.: omnes ad col-
Verg. II) trasl.: A) in gen., e precis.: a) vin- lem muniendum, Caes. e) trar fuori da un
cere una persona, in modo che acconsenta, luogo per la battaglia, nostros ad pugnam,
tHncere del tutto ale, indurre a q.c, COmun. al Caes. b. G. 5, 58, 8. 2) trasl., dna mar fuori,
passivo =esser vinto, superato, intenerirsi, auraì-re, adversarii ictum, Quint.: lacrimas,
lasciarsi commuovere, lacrimis, dolore, precibus alci risum, Sen.: eas (tacitas cogitationes) in
evinci (evictus), Verg., Ov. eda : supremis ejus medium, Liv.: ne meam aup,7c<x9eiav evocem,
necessitatibus ad miserationem evinci, Tac: nec Cic: misericordia supplicibus et calamitosis
ut revocaret umquam uUis populi precibus po- nuUius oratione evocata, Cic. II) chiamare
tuit evinci, Suet. b) dominare un affetto, vin- alcuno, 1) propr.: a) ordinare ad alcuno di
cere del tutto, superare intieramente, perfcrre et venire, far venire, invitare, traìTe a sé, citare
ev. dolores, Sen.: evicit miseratio justa socio- (ingiungere) ( partic d'ufficio), alqm, Cic e
rum superbiam ingenitam, Liv. B)partic.: l)o«- Caes.:alqm litteris, Cic. alqm ex provincia,
:

tenere, venire a capo, ecC-, Con ut ne e ilcong., Cic: alqm in Italiam, Caes.: alqm domum,
evincunt instando, ut etc, Liv.: summa ope Suet.: alqm litteris Komam, Suet.: alqm ad
evicerunt,ut etc, Liv.: quod ne fieret evincunt, coUoquium o ad causam dicendam, Caes.: par-
Hirt. b. G. 2 ) dimottrare irrefragabihnente, SCg, tic, chiamare ad un ufficio, ad una carica,
dall'acc. e Tinfin., Hor. sat. 2, 8, 250. alqm in locum alcjs, Justin.: alqm ad eum ho-
evTrO, avi, are (ex e vir), evirare, castrare, norem, Caes. b) chiamare al servizio mili-
snervare, svigorire, corpus, CatuU. 63, 17. tare, convocare, centuriones, Caes.: eos nomi-
eviscero, (avi), atum, are (ex e viscus), natim, Caes.: e alqos spe praemiorum, Caes.:
I) (= exentero) cavar le viscere, sviscerare, inde auxilia, Caes.: alqm ad bellum, Caes.:
sventrare e COSÌ lacerm-e, sbranare, columbam evocari ad spem praedae o ad praedam, Liv.
pedibus eviscerot uncis, del nibbio, Verg.: evi- e Caes.: partic. sost., evocati, òrum, m., vete-
;cerat corpus laceratum patris, Cic. poSt. — rani richiamati, Cic, Caes. ed a. 2) trasl.,
JJ)trasl., di fiumi, abluere terras et eviscerare, attrarì-e in qualche luogo, allettare, praedae
lavare, Si'u. qu. 4, 2, 10. cupiditas multos longius (più lontano) evoca-
vvTlsiliTlì««, e (1. evito), evitabile, telum, bat, Caes.; ev. lenes natura et placidos in sae
Ov.: mala, S^n. vitiani ac violentiam fdell'iraj, Sen.
CvTtatTo, òuis, f. (1. evito), l'evitare, lo evoe, Y. euhoe.
965 evolo ex 966

C-volo, avi, atum, are, T) volar fuori, vo- Sen. JJ) trasl.: l)jM^e«.:quae(urbs) tantara
tar via, propr.
1) ex quercu, dell'aquila.
: pestem evomuit forasque projecit, ha reietto
Ciò. madidis notus evolat alis, Ov. 2) trasl.
: un uomo così perverso, si è liberata, Cic: in
= uscire in fretta, precipitarsi fuori, evo- quo tu, accepta et devorata pecunia, evomere
lare atque excurrere foras, Ciò.: ex urbe, Cic: non poteras, restituire il mal tolto, Cic. 2)par-
ex omnibus partibus silvae, Caes. e viiiculis, : lando, vomitare, sfogare, versar fuori, di adi-
Caes. e Cic.: tura repente evolasse istos prae- rati, ecc., in al<|m absentem orationem ex ore
claros testes sine nomine, Cic. II) volar via, impuri.ssimo, Cic: irain omnem in alqm, Ter.:
trasl. = fuggir via, allontanarsi in fretta, virus acerbitatis apud alqm, Cic
e conspectu, Cic: fig., e poena, sfuggire, Cic: e-VuljSO, avi, atum, are, I) divulgare, far
tantns enim cursus verbo rum fuit et sic evo- noto, pubblicare, jus civile, Liv.: Octaviae in-
lavit oratio, ut etc.^ il fiume del suo discorso jurins, Tac: sic evulgari jussit (fece così pub-
era così rapido, e la sua esposizione toccava blicare la notizia) coU'ucc. e Tinfin., Tac.
volando V orecchio, che, ecc., Cic: itaque II)offrirepubbiicainente, ewa\gatns\mdoT (« in-
tantos processus efficiebat, ut evolare, non tegrità apienpopolo », Davanzati), Tac. ann.
excurrere videretur, ch'egli sembrava volare, 14, 14.
non correre, Cic. Ili) levarsi a volo, volare VVIlIfiTo, Ònis, f. (eveUo), lo svellere, strap-
in alto, concusslsque levis pennis sic evolat pare, dentis, Cic. de nat. deor. 3, 57.
ales, Ov. cum altissime evolasset (aquila),
: ex ed é, prep. coll'abl. {greco sg, ìy.), e
Suet.: fig., sollevarsi in alto, Cic. ep. 1, 7, 8. precis. ex davanti a vocali e consonanti, e da-
évolsus, a, uro, V. evello. vanti a consonanti, per indicare il moto, T al-
evSlutTo, onis, f. (evolvo), il voltare, leg- lontanamento dall'interno di un oggetto (in
gere; lettura, poStarum, Cic. de fin. 1, 25. oppos. ad in, che indica il trovarsi nell'in-
é-volvo, volvi, volùtum, ere, l) volgere, terno di un oggetto), da, da.,, fuori da.,, di,,, e
rivolgere, voltolare, rotolare. A) propr.: a) in simili, I) nello spazio, l) così dal profondo,
gen.: per humum evolvi, voltolarsi per terra. come dall'alto, exire ex navi, ex urbe, e vita,
Tao.: airimù = voltare, rotolare in su, ex as- Cic: milites ex eo loco deducere, Cic: delabi ex
quore rotantes equos (di Titano), Ov. e al : equo, Liv. Coi verbi, che indicano un togliere,
passivo =
salire in vm-tici, levarsi, del fumO, levare e simili, come capere, sumere, accipere,
ex tuguriis, Curt. b) spogliare di un velo, fig., hanrire, auferre, tollere, eximere e simili;
evolutus illis integumentis dissimulationis, e così pure con quelli che significano do-
smascherato, Cic e) di acque far sgor- = mandare, ricercare, percepire, presumere e
gare, scorrere ; aquas per campos, Curt. cre- : simili, come quaerere, percontari, audire, co-
bros ex alto fluctus in litus, Curt. : quindi se gnoscere, discere e sim.; cfr. e^o scibo ex hoc
ev., scorrere, meititr foce, in mare, Verg.: extra quid siet. Ter.: odium ex hoc ostenditur, Cic.
mnnimenta, Curt. d) evolvi, svolgersi da uno 2) per indicare il lato, dal quale q.c. si trova,
stretto cerchio = diffondersi, di notizie, Liv. accade, a) generic: da, qua ex parte est Hi-
22, 14, 15. B) trasl.: a) stn-igarsi, trarsi fuori, hernia, Caes.: ex alio latere, dalTaltro lato,
se ex bis turbis, Tac. : hac re se omni turba, Plin. ep.r ex equo colloqui, Caes.: ex occulto
Tac. b) respingere qualcuno da q.c, illos ex agere, Cic: ex libello respondere, Plin. ep.
praeda clandestina, Liv. evolutus sede patria: h'jper indicare una parte sofferente nel corpo,
rebusque summis, Tac. II) svolgere, spiegare, a, in, laborare ex pedibus, Cic. Q)per indicare
sviluppare, k) propr.: 1) in gen.: yestes,Oy.: il punto da cui si computa una distanza,

volumen epistularum, Cic: e (fig.J secum oras non longe ex eo loco oppidum Cassivellauni
poet.
belli, =
scorrere il teatro della guerra, abesse, Caes.
Verg.: anguis repente evoluta, Liv.: quae post- II) nel tempo, 1) da una data epoca o da
quam evolvit, districò, Ov. 2)pregn.: a) dille un avvenimento per un certo spazio di tempo,
Parche, svolgere la conocchia, filare, fusos da..., sin da, ex CO tempore, Cic: ex Metello con-

meos, Ov.: quod nolim nostros evolvisse deos, sule, Hor.: ex eo die, quo etc, Cic: ex eo die ad
avessero destinato, Prop. b) svolgere = «e^r- hunc diem quae fecisti, Cic: ex adulescentia
gere, studiare, librum, Cic: libellos, Suet. : tua, sin dalla tua adolescenza, Cic: partic.
versus moUes, Ov. : poStas, Cic. B) trasl.: ex quo, da che, dopo che, Liv. (e così octavus
a) svolgere, a.) == rendere chiaro, chiarire, annus est, ex quo etc. Tao.: sextus mensis est,
animi sui complicatam notionem, Cic: alqd ex quo etc, Curt.: hic tertius December, ex
accuratius in litteris, Cic. p) esporre chiara- quo etc, Hor.): parim. ex eo, Tac. e Suet.: e ex
mente, dimostrare, ingentes causas belli, Enn. ilio, Ov. 2) per indicare il cominciare da un

fr. seriem fati, Ov. id exputando, Comif.


: : giorno detcrminato, a, in, hunc judicem ex
rhet. b) scoprire, exitus criminis, Cic. Cael. kalendis Januariis non habebimus, Cic: e cosi
56. e) esaminare esattamente puYito per punto, ex idibusMartiis,Cic. iiyper indicare il succe-
considerare, meditare, haec (cioè la SUa SOrtc), dersi immediato, l'inoltrarsi, il passare a
Verg. gè. 4, 509. III) rotolare in giù, rimuo- qualche altra cosa, da, dopo, subito dopo. Cotta
vereda sé, jactas silvas, Ov. met. 12, 519. ex consulatu est profectus in (ìalliarn, Cic:
è-vJimo, mui, mTtum, ere, vomitare, re- animus ex inultis niiseriis requievit. Sali.: e
cere, I) propr.: 1) di esseri anim., conclvdS, cosi ex itinere, Cic. ed a.: ex fuga, Caes., Liv.
di un uccello, Cic: haustum venenum, Suet.: ed a. — quindi a) hHus ex alio, alia ex alia,
assol., nisus evomentis adjuvare, Tac. 2) di i<»»o dopo l'altro. Ter., Cic ed a.: alias ex aliis

SOgg. inan., vontitam gettar fuori, nuindar fingendo moras, Liv.: ut aliud ex alio, per dir
fuori, del mare, multaui arenani, Curt.: di l'uno dopo l'altro, Cic Così anche del seguito
vulcani, ecc., nocturnas fiaminas, Plin.: ignem, ordinato delle cose, causae aliar ex aliis aptae
967 968

Cic. b)diem ex die, un giorno dopo l'altro, da cuzioni triumphare, triumphum agere ex etc,
un giorno all' altro di giorno in
, giorno, (è^ Cic, Liv. ed a. Partic. anche con pronomi
?)[i.spag èg Yjiaépav), Cic. e) ex coi nom i (Vimpie- nelle formole così usitate ex eo quod, ex eo
per indicare che uno ha occu-
(jhi e cariche, quia, per ciò che, Cic: ex quo factum est, quod,
patoquesta oquella carica (anche noi diciamo donde risultò che, ecc., Cic: e nelle conclu-
ex-pretore, ecc.), -ex, stato, ex consule, Eutr. sioni, ex quo, e quibus, per la qual causa,
ed a. 41 per indicare V origine di una cosa in per il qu(d motivo e sitn., Cic. ed a.: ex quo
tempi anteriori, da, fin da, ceteri ex vc-
. . . fit, efficitur, dal che risulta, Cic: ex eo fit,
teribus bellis agro multali, Cic: ipso e majo- ut etc, perciò avviene, che, ecc., Cic. b) la ca-
ribus suis hostis populi Rom. jactabat etc, gione lontana, l'occasione, la conseguenza,
nemico fin dai suoi antenati, ecc., Tac. da parte, a motivo, pei- cagione, in seguito a, ecc,
Ili) per altre relazioni, in cui c'è sempre nulla in eo culpa ex principe, Tac: damnatus
il concetto di provenienza da q.c: l)2)er in- est Megaboccus ex Sar iinia, Cic: ex omni oc-
dicar Voriffine, la provenienza, la deriva- casione, in ogni occasione, Plin. ep.: ex vul-
zione, da, di, ex quo duns Alias procreavit, nere mori, Liv. ex Auli socordia spem salutis
:

Nep. Q. Pompei ex lilia uepos, Cic.: soror ex


: habere, Sali.: ex quo (dal che, in seguito a cliej
matre, da parte della madre, Caes.: trecenti vereor, ne etc, Cic h)per indicare il pas-
homines qui ex Fabia familia erant, Eutr.: qui- saggio d'una persona da una condizione ad
dam ex Arcadia liospes, Nep.: eruditissimi ho- un'altra, da, di, ex oratore arator factus, Cic:
mines ex Graecia, Cic: puer ex aula, Hor. civis fierent juvenes subito ex infantibus pai"vis,
Romanus e conventu Panormitano, Cic. Cosi Liv.: ex beato miser, Cic: anche il venire di
anche a) joer indicare il modo di vivere, il ceto, una cosa al posto di un'altra, adeo duas ex
il negozio, lo studio, cui uno appartiene, vir- una civitate discordia fecero t, due di una,
gines ex sacerdotio Vestae, Ter.: fuit eodem Liv. (j)per indicare in conformità a qual
ex studio vir eruditus, Cic: ex alqa nota esse, cosa ne accada una data altra, la regola o
essere di una specie, Ov. bì delTorigine eti- norma secondo cui q.c. accade, secondo, die-
mologica, da, per, urbeni constituit, quam e tro a, confiyrme, in seguito, ijj forza di, eX SC-
suo nomine Romam jussit nominari, Cic: cui natus consulto, ex senatus sententia, SaU. e
postea Africano cognomen ex virtute fuit, Sali.: Cic: ex edicto, ex decreto, Cic: ex lege, ex
Aeneas urbem ex nomine uxoris Lavinium con- legibus, Cic: ex jure, Cic. ex foedere, Liv.: ex
:

didit, Justin. 2) per indicare il tutto, da cui convento, Cic: ex consuetudine sua, Caes.: e
si prende q.c. come parte di ciò, cui appar- (o ex) more, Ter., Verg. ed a.: e natura esse,
tiene, quindi anche corrispond. al genit. Cic: e virtute esse, Cic: ex re et ex tempore,
partii., da, di, fra, in, homo ex numero diser- Cic: ex litteris meis te animum meum desi-
torum, Cic: Fulgiuius ex primo bastato le- derare, Cic: ex nullius injuria, senza danno
gionis XIV, Caes.: Aulus Aufidius unus ex di alcuno, Liv. Partic: a) ex niea, tua re,
meis intimis, Cic: aliquis ex nobis, Cic: e conforme al mio, al tuo utile, a mio, a tuo van-
(ex) numero, nel numero, Cic. ed a.: ex Pom- taggio, a prò, Ter., Cic. ed a.: e re publica,
pei filiis major, Eutr.: maximus uatu ex liberis per l'utile, il vantaggio dello Stato, Cic: ex
suis, Nep.: acerrimus ex omnibus nostris sen- usu esse, esser giovevole (utile). Ter., Cic. ed
sibus, Cic: quod ex aliis ei maxiinani fidem a. b) ex animo, di tutto cuore, sinceramente,
habebat, Caes. Così pure, a) per indicare il Cic. e) ex sententia, secondo H desiderio, Cic:
popolo cui uno appartiene, Quintus Vettius mea ex sententia, Cic (divers. sopra ex se-
Vettianus e Marsis, Ma.rso, Cic: ex Hispania natus sententia etc). 7) per indicare il ri-
quidam, Caes. bj corrispond. al genitivo, che guardo, rispetto, secondo cui qualcosa accade
indica a che q.c. appartiene, di, cortex ex vale, in riguardo, per rispetto, secotulo, eX
arboribus, Caes.: puppes ex barbaris navibus, ratione libertatis, offìcii, Cic: e nostra digni-
Caes. 3 per indicare la materia, da cui, con
» tate, Cic: quindi le locuzioni j\iiica,Te, aesti-
cui q.c. vien preparato q.c, da, di, statua ex mare, metiri, ponderare, pendere, consulere,
aere facta, Cic: pocula ex auro, Cic: omne no- ex alqa re, in Cic. ed a.: parim. illuni exer-
men ex (con) aliquibus, non ex omnibus litteris citum ex Galliianis legionibus magno opere
scribitur, Cic: poet., hoc totum e Coa veste contemno, in 2}ar(igone di, tee, Cic.
volumen erit, cioè tratterà delle vesti di Coo, IV) oltre alle relazioni esposte finora,
Prop. Parimenti per indicare le sostanze, la havvi una quantità di espressioni avverbiali
somma, con cui sono state sostenute le spese formate con ex, 1) in unione con sost.: ex in-
di q.c da, di, ex praeda tripodem aureum
, dustria, con diligenza, a bella posta, Cic: ex
Delphis ponere, Nep.: largir! ex alieno, Liv.: memoria, a memoria, Cic: ex parte, in parte,
vivere ex rapto, Ov. 4) per indicare la causa Cic: e vestigio, subito, Caes.: e regione, dirim-
occasionale, &) la cagione più prossima o il petto, Cic. 2) con agg.: ex facili, facilmente,
fondamento, da, a motivo, per, mediante, di, Ov.: ex vero (= vere), invero, veramente,
ex ea causa, ex eadem causa, Cic. ex ea re, : Snll. 3) con partic: ex abundanti, riccamente,
Cic: qua ex re, Cic: mater ex aegritudine mi- in abbondaìiza, Quint.: ex inopinato, inopi-
sera. Ter.: filius ex Boxane futurus, Curt.: e natamente, Cic: ex insperato, fuor d'ogni
così oriri. nasci ex alqo, Ter. ed a.: Hannibal speranza, Ov.
aeger oculis ex verna intemperie, Liv.: Deme- In composizione domina il conretto da,
trius ex doctrinanobilis et clnrus, Cic: ex alqo fuori, viti, anche df(l basso in alto, SII,
in giù:
dolere, Cic: e così con snst., timor ex impera- 3Ia indica, anche a) un mu-
sopra, aU'insìt.
tore, contemptio ex barbaris, Tac: ex ha'^ clade tarsi di un oggetto dalla sua natura prere-
atrox ira (se. orta), Liv. Così anche nelle lo- dente come in effemino, quindi anche una
969 exacerbo exajjito 970

privazione o negazione del concetto fonda- e\-ne«|cio, avi, iitum, are, X uguagliare,
mentale, come in eftreno, egelidus n" I. b) il adeguare intieramente. A) in SC Sti SSO, ren-
finire, condurre a termine, compiere, come dere affatto uguale, appianare intierantente, re-
t» ePficio, excolo; quindi sp;SSO =^ completa- liquam oriscutem ad speeiem levitatis, radere
mente, del tutto, come in emorior, eneco ; o fino a/fatto liscio, Curt. 8, 9 (81), 22 fig., omnem:

alla totalitfi, come in elabi ; e generic. xm ac- vitam ad regulam unam, uniformare. Sen. ep.
crescimento del concetto fondamentale oi- = 20, 3. B) ad altro, 1) propr.: tumulos tu-
tvemodo, molto, afftttto, come in edurus, efferus. mulis, Au -t. b. Hisp.: aciem cornibus ho.stium,
ex-aeerho , avi, àtum , are, esacerbare, Liv.: vires partium, pireggiare tra di loro,
irritare ale, bine magis exacer-
a) in (jcn.: Justin. 2) trasl., a) riguardo alla natura
batur, quod fperche) amisit (bonum), egli ne interim, al posto, ecc., uguagliare = pareg-
risente In perdita tanto pia acerba, Plin. ep. giare, adeguare, porre in giusta proporzione,
8, 5, 2. \))partic. all'ira, ecc.. inaiix>rire, ina- collocare in ugual grado, ut luilitibus exaequa-
cerbire, irriture, contumeliis liostes, Liv. : ut tus cum imperatore labor esset. Sali.: jura,
recenti aiiquà ira exacerbantur animi, Liv.: Cic: facta dictis sunt exaequanda, i fatti de-
irritato exacerbatoque in se niilitum odio, Liv. vono trovare un'esposizione congrua, Sali.
CVadS, avv. (exactus), esattamente, aceu- b) nel giudizio, uguagliare un altro, pareg-
ratamente, al compir, in ilela prooem. § 2. giare, paragonare, se cuHi alqo, Cic: exaequari
CXaolTo, ònis, f. (exigo), I) esptdsione, scac- alci, Cic, cum alqo, Sali., uguagliare. II)
ciamento, cacciata, ex. fregum), Cic. de or. 1, uguagliare Una COSa pCrsona, raggiungerla,
37. I rj trasl., esazione, riscossione, l)t7 ri- ut longitudo aut plenitudo harum (syllabarum)
scuotere.V incassare del danaro, delle tasse ecc., multitudinem alterius assequatur et exaequet,
a) attivo : pecaniarum, Liv.: nominum, Cic: Cornif. rhet. 4, 28: alqni, Ov. am. 3, 8, 61.
capitum atque ostiorura, imposta sui capi e '
ex-aestuo,avi, atum, are, I) intr.: A) bol-
sulle porte, Cic. h) passivo, esazione = en- lire, ribollire, alzarsi bollendo, otulegginre, a di )

trate, rendite, ex. prior, Cic: publicae exactio- 1


acqua, media nocte fervida exaestuat aqua,
nes, Asin. Poli, in Cic. ep. 2) ispezione, dire- j
Curt.: ima exaestuat unda verticibus, Verg. :

zione di un edifi zio pubblico per parte di una quac materia in illis locis passim exaestuat,
autorità, operumpublicoruni, Cic. de domo 51. ! trasuda, Justin. b) di a. oggetti riscaldati,
exactiSr, òris, m. (exigo), /) discacciatore, I
boltire per il calore, ribollire, esser rovente,
scacciatore, rogum, Liv. 9, 17, 11. II) esat- fundo exaestuat imo (dell'Etna), Verg.: Ae-
tore, riscotitore, 1) esattore delle tasse, Caes. b. gyptas torrente calore solis exaestuat, Justin.:
e. 3, 32, 4. Liv. 28, 25, 9. 2) generic. ognuno, ut exaestuarat, si era riscaldato, Suet.: trasl.,
il quale insiste, acciocché q.c. sin effettuato, mens exaestuat irà, Verg.: dolor exaestuat in-
fatto, osservato con esattezza, ispettore, so- tus, Ov. B) ribollire, uscire ondeggiaìulo, mare
vrintendentc, amministratore, esectttore, censore, exaestuat, Curt.: Oceanus exaestuans, ilela :

critico e simili,studiorum, Quint.: cum ipse mare exaestuare super fretum, Curt. fossae :

imperator et exactor ciroumiret, Liv.: sup- omnes, in quas }vilus exaestuat, si versa, Suet.
plicii, Liv.: disciplinae giavissimus, Suet.: pro- II) tr., far sgorgare ribollendo, aestus, Lucr.
mi ssorum, I,iv. 2, 1137; G, 816: quasi spiranienta quaedam
exaetiK, a, ura, panie, agg. [da exigo), magnitudinis (dell'Oceano), Sen. suas. 1, 4.
esatto, pnnliiale, preciso, compiuto, numerUS, «'xajsgP ratio, ònis, f. (exaggero), gran-
Liv. cura exactior, Suet. vir exactissimus,
: : dezza d'animo, Cic. Tusc 2, 64.
Plin. ep.: seg. dal genit., exactior artis, Ov. ex-aa;gero, avi, àtum, are, innalzare a
eX-8Ì<*ìtO, ìic'ui, acìitum, ere, rendere acuto, guisa di argine, I) ammassare, colmare, ammon-
aguzzo, per quanto è possibile; aguzzare, affi- ticchiare, \) propr.: illud spatium (se. maris),
lare, I) propr.: ferramenta cote, Plin.: dentes, Curt.: planitiem aggesta humo, Curt.: exag-
Verg.: fig., mucronem aliqueni tribunicium in gerata variis odoribus strues, Mela. 2) trasl.,
nos, Cic. II) tras].: 1) aguzzare convenientemente innalzare, elerare, animus virtltibus exaggcra-
gliorgani dei sensi, aciem oculonini, Plin.: tus, Cic: posteriorum quasi exaggerata altius
palatum, Ov.: cum animus. .exacuerit iUam, . oratio, Cic. II) pregn., accumulare -----
aumen-
ut oculorum, sic ingenii aciem, Cic. 2) alqm, uire accumulando, accrescere, 1) in gen.: rem
con e senza ad O in alqil, spronare, pungere, familiarem, Cic: opes, Phaedr.: trasl., juven-
stimolare, incitare. al(|m (coiitr. (leterrere), tam alcjs honoribus, ornare un giovane con
Cic: animos in bella, Hor.t ira exacui, Nep. onori. Veli. 2, 129, 2. 2)partic.: a) ingìon-
cx-adver«>iiiiie/'ex-a<lvor«>u><>, 7)avv., dire con parole, esagerare, amplificare, inìtal-
dirimpetto,ili fronte, vis à vis, Comici. II) zare a. costo della verità, sextulam suam, Cic:

prep. coir a.CC., dirimpetto, vis à vis Cic. , beueficium verbis, Cic: virtutem {contr. exte-
ed a. nuare cetcra et abicere), Cic. b) come t. t.

cxatMlTflesìlTo, ònis, f. (exaedificoì, edifi- retar., ingrandire q.c. ColV esposizione, rantaret,
cazione, fabbrica, compimento UeU'edifizio, fìg. con e senza oratione, Cic: iiijuriam, Quint.
Cic de or. 2. (i:i. cxa;;Tlator, òris, m. (exagito), critico, cen-
ex-a«'«ITrì<'o, avi, atum, are, cUfieare. fab- sore, C\<\ or. 42.
bricare, costruire,oppidum, CaCS.: CapitoliuHl, ex-si^Tlo, avi, àtum, are, muorerc o w»»«o-
Cic: mundum, Cic —
fg.. ne graveris exae- rere d'il SUO posto dal suo sito tranquillo,
dificare id opus, quod instituisti, Cic. de or. 1, I) propr., a) di pers., lerare la selvaggina,
164. et lepus hic aliis exagitatus erit fprov.J, Ov.
VXa«M|liariO, Gnis, f. (exaequo), pareggia- art. am. 3, 662. b) dei venti, agitare, turbare
mento, uguayliaiiientu, Liv. 34, 4^ 14. i-iolentemente, Lucr. 6, 583. II) trasl.: A) in
971 exalbesco exaspero 972

senso buono, a) ncuott^e, destare, oratorem spavento, ecc., far perdere il respiro ad ale.,
(l'ingegno d'un oratore), Cic. )>) non lasciar spaventare, sbigottire, costernare, porre in af-
riposare una COSO, tvatiare più volte, res jam fanno anche := esser fuori
inortale, al pass.
vulci ruiTioribus exasicitata, Sali. B) in senso di sé, temetus exanimat, Cic: aegros, Hor.:
cattivo : 1) eaeeiavp come unn fiera, ajfrrticnre, exaniraata uxor, Cic: exanimat lentus specta-
travagliare, stancare, molestare, tormentare, a) in tor, sconcerta, scoraggia (contr. sedulus inflat,
l/en.:alqm, Cic, Caes. ed a.: at onines di exa- anima), Hor. II) privar dell'anima o della
gitent me, Hor.: onines quos conscins animus vita, uccidere, anunazzare, 1 ) propr., alqill,

lil rimorso) exagitabat. Sali, h) incalzare a Cic. ed a.: se taxi , Caos. 2) trasl., quasi privar
parole, assalire, combattere, alqni, CiC: OinilCS della vita, render mezzo mm-lo, alqm qucrelis,
ejus fraudes, Cic: hanc diccndi exercitationem, Hor.: corpus verberibus, Hirt. b. G.
Cic: res palani ab alqo exagitata, Cic. 2) ec- cxanìniiis, a, uni, V. exanimis.
citare come il mare, a) turbare uno Stato, exaiilln, V. exanclo.
allarmare, rem publicaui seditioiiibus, Sali. t'x-ardt'sco, arsi, arsura, ere, ardere, ac-
Cat. 51, 32. b) irritare l'animo di alcuno cendersi, infiaminarsi,I) propr.: nuUa matc-
(contr. lenire), tantam vim hòminisfim uomo ad exardescendum est,quae etc,
ries tara facilis
così potente), Sali. Cat. 48, 4: o irritare poli- Cic: fg., solus prò patria exarsi, il fulmine
ticamente una moltitudine, aizzare, sollevare, colpì me solo, Cic. II) trasl.: 1) di guerra,
plebeni, vulgum, Sali, e) ridestare un affetto, torbidi, sollevazione, ardeì-e, avvampare, sor-
rinnovare, inasprire, immiti corde furorcs, gere inaspettatamente, scopiìiare , exarsit bel-
Gatull.; maerorem, Cic: vetus Augustae odium, ium, Cic: seditio, Tac: tempus illud exarserat,
Tac Cic. 2) ardere, esseì- preso da violento affetto,
ex-all>esco, bui, ere, impallidire per an- desiderio, Cic. : dolore, Caes. : partic. ardere
goscia, spavento, ecc., Enn. tr. fr. e Cic. d'ira, infestius, Liv.: gravitar,Cic: cujus re-
exsiiiien, ininis, n. [per exasrimen da. sponso sic judices exarserunt, ut etc, Cic: con
exigo), I) sciame volante delle api ed altri ad O in e Z'acc, ardere per q.c, venir traspor-
insetti, A) propr. apum, Cic. vespavum,
: : tato verso q.c, ad spem libertatis, Cic: in per-

Liv. B) trasl.. come sciame grande <juan- = niciosam seditionem, Liv.: in bellum, Justin.:
titA, in vioto, juvenum, Hor.:
schiera, turba e così in C. Siliura ita exarserat, ut etc, era
servorum, Cic. II) ciò che pesa, esamina = tanto accesa d'amore per C. Silio, Tac con :

ago, linguetta della bilancia, Verg., Vitr. ed adversus e /'acc, adv. delictum servi veho-
a.ipoet. trasl., examina legiim servare, fare raentius, Val. Max. 4, 1. ext. 2. 3) salire, au-
un esame delle leggi, Ov. ìncntare, crescere, di prezzo, in imuiensum,
exaintno, iivi, atum, are (examen), met- Suet. Tib. 34.
tere q.c. sulla bilancia confront. ad un dato eX-ar«*SCO, arni, ere, inaridire, seccarsi,
peso, pesare accuratamente, I) prOpr.: alqd disseccarsi, asciugarsi, exarescunt amiies, Cic,
ad certuni pondus, Caes.: non aurificis staterà, fontes, Cae.«.: exarescunt lacrimae, Cic: trasl.,
sed quai-lam populari trutina examinari, Cic: cxaruit facultas orationis, Cic : quae (opinio)
animus tamquam paribus examinatus pende- tum denique non appellabatur recens, cum ve-
ribus, equilibrato, Cic. II) trasl., pesare q.c, tustite exaruit, Cic.
ricercare, esaminare, indagare, Cic, Quint. ed ex-ai'ino, avi, atum, are, I) disarmare,
a.: di ricerca giuridica, Hor. e Quint. rendere inerme, 1) prOjir.: alqm, Tac ed a.
ex-ninplcxor, ari, cingere, abbracciare, 2) trasl., disarmare := commuoverc, amm.'n-
Cornif. rhet. 4, 65. sare, ecc., alqm lacrimis suis, Fior.: e inde- =
cxaiielo (exantio), avi,atum, are, attingere, bolire. aCCUSationem, Plin. ep. II) disarmare,
trasl. = tollerare, sopportare, soffrire, onines togliere l'armamento, il sartiame, Davem, ScD.
labores, Ci •.: cum aerumnis illum diem, Enn. rhet. e Sen. phil.: e neutr. perdere le sartie, di
tr. fr.: anuos belli, Cic. poet. nocchieri, Sen. ep. 30. 3.
vxaiiìiiiiilTo, ònis, f. (exanimo), l'esser ex-aro, avi, atum, are, I) cavar fuori
fuori di sé, a) esanimazione, costernazione, CiC. arando, dissotterrare, puerum, Cic radices, :

de off. 1, 131. h) sbigottimento di chi è Spa- Plin. II) arare, coltivare, cioè produrre O
ventato. Cic. Tusc. 4, 19. guadagnare coli agricoltura poscet omne ,

exììmiìiis, e, e (comun.) cxaniiiiii>>, a, quantum exaravero, Cic. plus quam decem :

um ex e anima), propr. esanime, senza flato, inedirana ex agro, Cic: liae litterae hoc, quan-
quindi I) estinto, tnoi-io, a) In forma -is (al tum est ex Sicilia frumenti hornotini, exarave-
plur. solo nel nom. ed acc. in es; tutti gli runt, a questo scritto si deve la coltivazione
altricasi, aquanto,.p'jre,inusit.): corpus, Liv.: di tutte le biade, che quest'anno vennero
artus, Ov. decYdit (columba) exanimis, Verg.
: dalla Sicilia, Cic. ///) rompere la te.ì-ra col-
juvenis, Verg.: corpus, Verg. Varatro, aprire coll'aratro, A) propr.: tcrram,
P) la forma -us:
e Liv. II) mezzo morto, sbigottito, senza fiato agrum, Scriptt. r. r.: poet., frontem rugis. sol-
per lo spavento, e sim., la formM -is, Verg. ed care con r., Hor. B) meton. (quasi solcando
Hor. le tavolette di cera collo stilo), abbozzare, deli-
exìininio, avi, àtum, are (ex e anima o neare, disegnare, notare, concepire, exaravi ad
animus), I) privar dell'alito, esanimare, spos- te harum (litterarum) exemplum in codicillis,
sare, al passivo =
pei-dere il flato, 1) propr.l Cic: librum tertium Aesopi stilo, Phaedr.
duplicato cursu exaniinari, Caes.: cursu ac las- eX-asp?ro, avi, atum, are, rendere affatto
situdine exanimati, Caes.: di e. man., nolo aspro, ruvido, I) propr.: iiioles saxis exaspe-
verba exiliter exanimata (con fiato tenue e rata, «.s/jra, scoscesa, Sen.: exasperato fluctibus
debole) exire, Cic. 2) tvAs\., per la paura, lo mari, gonfiato, Liv.: faucium vitio vox exa-
exanctoro excello 974

speratur, Quint. II) trasl. A) dare una loca vel ìnjurià temporis vel alio quolibet casu
=
:

mitura rui'ida, rozza, a) ad una persona excavata, Sen.


far inselvatichire, far divenir duro, crudo, du- ex-oedo, cessi, cessum, ere, J^intr. A)par-
rati tot malis exasperatique, inselvatichiti, tirsi, tiHcire, allontanarsi, Ijpropr.: urbe, Cic:

Liv. 38, 17. §. 17. b) ad una cosa = peggio- finibus, Liv.: Crotone, Liv.: ex via, Caes.: via,
rare, rem verbis, Quint. 4, 2, 75. B) render Liv.: e medio, Ter.: ex acie, Nep.: ex pugna,
selvaggio per la Jìassionc = inetnjyrire, esaspe- Sjill:. acie, Caes.: pugna, Liv.: extra valium,
rare, irritare [coìitr. lenire, sedare), animos, Liv.: agro hostium
in Boeotiam, Liv. 2) trasl.,
Liv. : Ligures. Liv. a) in gen.: ex ephebis (dei QreciJ o e pueris,
ex-aiiC'l5ro, avi, atuin, are, sciogliere al- uscire dall'adolescenza, Comici e Cic: e me-
cuno dal giuramento ntiliUere, licenziare, con- moria, uscire dalla memoria, Liv.: e vita o
gedare, dare congedo, e COSÌ pure, cassare,
il sempl. vita, Cic, o sempl. exc, Tac, morire,
mandar via dall'esercito, Plin. e Suet. alqm, : uscir di vita : cosi anche ad deos,Vell. e Curt.:
Liv. ed a.: se, lasciare il servigio, Liv. palma, cedere, Verg.: in annum C. Servili et
e\-ail«ilO, ivi, ìtum, ire, I) udire, perce- C. Flamini, cadere, Liv.: in eum annum,
pire interamente, chiaramente, passivO exaudiri, quo etc, estendersi, Liv.: res in maguum cer-
venir percepito chiaramente, giungere alle orec- tamen excessit, finì, ecc., Liv. b) allontanarsi
chie di alcuno, giunyeì-e, iiiilites nostri damo- dal tema, scostarsi, Liv.: in fabellam, Sen.
rem exaudiuntjCaes.: non exaudito sono tubae, B) giunger oltre, quindi l) propr., di pers. =
Caes.: levi in strepita mihi videor exaudisse, penetrare, inoltrarsi, in Pontum, USque Aegyp-
cum diceres, Cic: fit strepitus adeo, ut exau- tum, JustiO-: die. innn. =; sporgere, avanzare,
dir' pissit foris, Nep.: poet., fingere cinctutis ut nulla (pars) excederet ultra, Cic. 2) trasl.:
non exiudita Cethegis, cioè vocaboli non eo laudis excedere, quo etc, innalzarsi a tanta
uditi dagli antichi [= nuovi), Hor. art. poèt. gloria, Tac: quo ultra iram violentiamque
50. II) esaudire, ascoltare q.C. o qualcuno, ejus excessui-am fuisse favrebbe potuto andar
dare ascolto (prestare orecchio farorevole), al più oltrej, quam
ut verberaret necaretque,
passivo =
trovare ascolto, diras, Liv.: nulli Liv. II) tr., un luogO, A)
andar fuori di m
exauiita deorum vota prece-que, Verg.: moni- gen., lasciare, aOOanduiutre un luogO, Curiam,
tor non exauditus, Hor.: assol., exaudi, ascol- urbem, Liv. B) pregn., andare oltre a q.C, su-
tami, Ov. perare, oltrepassare q.c., l) propr.: terniinos
e\-nil£4'0, ère, aco-escere notcvolmentf, agelli sui nuinquam excessisse, Val. Max.: di
aumentare, rafforzare, radiorum ictum, Lucr.: fiumi, uscire da, ecc., alvtum, Plin. ep.
alci eam opinioncm animo, Ter. orationem, : 2) trasl., andare oltre una determinata mi-
Cornif. rhet. sura, ecc., eccedere, superare, oltrepassare, sta-
exausftrsilTo, ònis, n. (exauguro), lo turara justam, Suet.: tempus finitum, Liv.:
sconsacrare, profanasioìie, sacellorum exaugU- suminamoctogintamilium, Liv.:modum, Liv.:
rationes, Liv. 1, 55, 3. fidem (la fede).Veli.: tantum ea clades novi-
CX-aUisiìrOf are, togliere la consecrazione tate et magnitudine excessit, oltrepassò tanto
ad una pers. o una cosa o
cosa, sconsacrare la misura, Tac.
pers., profanare cosa una
pers., fana sacel- exceilvii!«, entis, part. agg. (di excello),
laque, Liv.: virginem Vestalem, Geli. alto,eminente sporgente, I) propr.: loca,
C\-pae«'0, avi, atum, are, acciecare, render Auct. b. Hisp. 8, 4 e 28, 4: grumus exc. na-
cieco, I) propr., alqm, Cic. <d a. : alqm vir- tura, ibid. 8, 6.Il) trasl. =
eccellente, segna-
gulà. Fior. II) trasl., otturare, incagliare un lato,eminente, prestante, insigne, nptura eXC.
fiume, ecc., flumina, Ov.: venas in undis, Ov. atque praestans, Cic: tua scientia exc atquc
cv-ealcf'O (excalcto), avi, atum, are, .«•«/- singularis, Cic: Galba fuit Inter tot aequales
zaì-e, pedes, Suet.: medi'de, excalceari, deporre unus Cic: quae tam excellens in
excellens,
le scarpe fil coturno), Sen.: e p'irtic. excal- omni genere virtus in ullis fuit, ut etc? Cic:
quindi excalceati, ai tori
ceatus, scalzo, Suet.: corpore excuUens, Veli.: excellens omni genere
mimici icontr. cothumati), Sen. ep. 8, 8. laudis, Cic: nihil ilio (Alcibiade) fuisse excel-
cxeaiidoseenlTa , ae, f. (e.xcandesco), lentius vel in vitiis vel in virtutibus, Nep. :

escandescenza dichi^ adirato, Cic.TusC. 4,21. una excellentissima virtus, justitia, Cic
eX-Oainlcs«'0, dui, óre, acceiuiersi, in- cxcclleiiti-r, avv. coti compar. (excel-
futmmarsi per ira, ecc., con irà, Cic.', senza lens), eccellentemente, Cic ed a.
ira, Cael. in Cic. ep. ed a. excelleiilia, ae, f. (excellens), il sovra-
CX-eaillO, avi, chiamare con
atum, are, stare, escellenza, eminenza, prestanza, e solo in
incante.iimi, far discendere, /raiTe a sé con »"*»- questo senso =
preminenza col genit. sogg.,
canti, sidera, Hor.: clausas puellas, Prop.: fru- animi exccllentia iiiaguitudoque,Cic.: colgenit.
ges, da un campo altrui, trarre nel proprio ogg., excellentia pmcstantiaque animantium
con incantesimi, XII tabb. fr. reliquaruin (di fronte agli altri esseri privi
ex-cariiTl'ìoo, avi, atum, are, scarnificare, di ragione), Cic: assol., propter excellentiarn,
dilaniare, tormentare a morte, JJ propr.: alqm, per eccellenza (greco •/.'xi i jcxr,v), Cic. pa- :

Cic.ralqmminutissiinisictibus, Suet. Ji^trasl., rim. per excellentiarn, Sen.: plur., e.xcellentiac


torment^tre alcuno spiritualmente, mettere alla quaedam, personalità, personaggi eminenti,
j
tortura, torturiire, alqiH, Ter.: aniniuiu, Sen. Cic
«XcavsHTo, ònis, f. (excavo), eseavazionc, cxceUT'O, V. exccllo.
'
incavamrnlu, ScU. nat. qU. 4, 3, 3. exrcllo, l're (ex e cello), eccedere, sopra-
I
ex-cavo, avi, atum, are, incavare, scavare, vanzurc, sovrastare, innalzarsi, come verb. fin.

I
ex una gemma praegrandem trullam, Cic: {cfr. alVincontro excellens ed excelsus) aolu
975 excelse excido 970

trasl. = soi-rnst^ire , distingifrsi, seanuìnrsi, exc cx malis, SÌ quìd in-


scegliersi, estrarre,
animi inagnituiline, Cic. : abstiiieiitià, Nep.: esset boni, Cic: exc.quod quisque commodis-
e (in senso cattivo) siii<,'ulis vitiis aut etiam sime praecipere videbatur, Cic: exc. nomina
pluribus, Cic. : iinprobitate. Cic: in qua arte {dalle liste), Liv.: librum T. Livii, Plin. ep.:
excello ipse, Cic: in expctundis co-
aiiiicitiis nihil legit, quod non excerperet, Plin. ej).
lendisqutì maxime excellit, Cic: in quibus tu '2) .icvgiiere, trar fuori come eccellente, paucos,

longe aliis (di fronte agli altri) excellis, Cic: Quint. 10, 1, 45. Tacdial 2G. '.i) pregn.. estir-
inter quos posset excellere, Cic: assai., quae pare, omnem nol)ilitatis iudolem, Val. Max.
appellantur insij^nia, non quod sola ornent, ( , 3, 2. d) separare, dividere, oinettCì'e, lasciare,
sed quod excellant (perchè il loro ornamento cancellare, de Jiuniero, Cic: se numero illoruni,
spicca in particolar modo), Cic. Forma — Hor.: se consuetudini hominum,soWrarsj, Sen.:
second. {nella 2' pers. del cong.) excelleas, cosi jìure se vulgo, e sempl. se, separarsi dal
Cic. fr. lìopolo, Sen.
«•XCl'lsc, avv. (excelsus), in alto, ulta- exeessìis. Ss, m. (excedo), l'uscire, I) in
mente, trasl. 1) m
r/cM.: excelsissime liorere (di gen.: V) propr.: excessusejus. i^rjrfew^a, Veli.
Stati) essere nella massima prosperità, Veli. 1, 1.5, 1. 2) trasl., partenza dalla vita, dipar-
1,6,3. 2) riguardo allo stile, subUmeinente, tita, uscita, e vita [contr. in vita mansio), Cic:
ornat exc. Usuo ornamento è magnifico, Plin. vitae, Cic: ed assoh, exc. Augusti, Suet.: post
ep.: excelsius dicere, Cic. obitum vel potius excessuni Romuli , Cic.
excelsilsls, atis, f. (excelsus), elevatezza, II) pregn., l'uscire dai confini, trasl. /o =
grimdezzn, animi, Cic de off. 3, 24. scostarsi da una cosa, eccesso, peccato, minuti
excelsus, a, um, part agg. frf/ excello ; a pudore excessus, Val. Max. 8, 2. 4 come 1. 1. :

propr. spinto in alto, quindi) eccelso, soera- retar. =


egressio, laiiontanarsi dal tenui, di-
stante, etninente, alto, elevalo, I) propr.: mODS, gre-tsione, Plin. ep. 9. 26, 9; cfr. Quint. 3, 9,
Caes.: porticus, Cic: aves, Cic: cornu excel- 4. Tac dial. 22.
sius, Caes. excelsissima rupcs, Plin.: filius
: exceira, (carruz. di £xt5va), ser-
ae, f.

procerus et excelsus (aitante e di alta statura), pente, Cic. potit. Tusc. 2, 22 trasl., di una :

contr. brevis et modicus (piccolo e piuttosto donna malvagia, piena di intrighi, Liv. 39,
gracile), Sen.: sost. excelsum, i, n., altezza, 11,2.
punto elevato, l'alto (solo con prepos.), aspicere excTdTiini, Ti, n. [da excido), distruzione
ab excelso, daìValto, Ov.: simulacrum collocare d'una città, eccidio, sta-ntinio, rovina d'una
in excelso, Cic. II) trasl., eicmto so2ìra il co- pers., d' un popola, Cartliaginis, Sall.fr.: ur-
mune, 1) riguardi) alTordinr, alla dignità, bium relictarum, Liv.: Trojae excidia, rovine,
eccelso, elevato, segnalato, siilendido, in CXCelso Verg.: meorum, Verg.: earum gentium. Veli.
et illustri loco sita laus tua, Cic: excelsis- 1, eXOMlo,
Ctdi, ere (ex e cado), cadere, ca-
sima Victoria, Veli.: duces excelsi, Veli.: sost., scar giù, I) propr.. A) ^en.: sol excidissem
excelsum, i, n., alta condizione, posto ele- mihi e mundo videtur, Cic omnes Oli uefarii :

vato, alta dignità, in excelso aetatem agere, gladii de manibus crudelissimis excìderunt,
Sali cujus opes in excelso sunt, molto fio-
: Cic: sacrificanti coronnm de capite excidisse,
renti. Sali.: excelsa et alta sperare, elevatezza Suet.: exc. puppi, curru (di pers.), Yerg. ed
e qrandezzn, Liv. 2) riguardo allo spirito o Ov.: elephanti excidunt in flumen, Liv.: assol.,
al sentimento, elevato, magnus homo et ex- excidunt gladii. Cic: alci arma, Quint.: excidit
celsus, Cic: animus exc, Cic. 3) riguardo sagitta, Verg. ed Ov. B) partic: 1) calla sorte
allo stile, elevato, siihiime, orator grandior et =r venir fuori, uscire, ut CUJUSque SOrs exci-
quodam modo excelsior, Cic: neque eos quid- derat, Liv.: quod primum sorte nomen excidit,
quam exci'lsum magnilicumque delectat, Cic. Liv. 2i cadere, perire, excidunt comua cervis,
eXOepllO, ònis, f. (excipio), I) eccezione, Cic. fr.:litteras fle lettere) excidisse in via,
limitazione, restrizione, elniisola, Cic cd^ a.: Cic. 3) cadere inosservato, sfuggire, sparire,
sine ull:i exce])tione. Cic. II) opposizione, obie- e mundo (del sole), Cic: vinclis, Verg.
zione alì'accHSntore. Cornif. rliet. ed a. 7J) trasl.: A) in gen.: ut quodam modo Victo-
exeeptTiiiioiìla, ae, f. fdimin. di ex- ria e manibus excideret, sfuggisse, Cic: versus,
ceptio), piccola condizione restrittiva, piccola (jui in hreves (syllabas) excidunt, Quint.: in
eccezione, Sen. Cp. 2<', 5. vitium libertas excidit, cade, degenera, Hor.
exeeplo, are (intens. di excipio), I) pren- B) partic: 1) cadere, scappare, sfuggire (=
der fuori, barbatiilos mullos de pi-
jtiffiiftre, venir detto o scritto a oso o contro vo- <

scina, Cic parad. 38. II) accettare, A)l>ren-


.'),
lontà), verbum ex ore alcjs o sempl. alci e.\-
dere (trarre) in alto, tender la mano dal di sopra, cidit, Cic: quo modo exciderit (oratio), ne-
singulos, Caes. b. (ì. 7,47, 7. H) accogliere scio, Cic: libellus me invito e.xcidit, Cic.
in sé, auras, respirare, assorbire, Verg. gè. 3, 2) sparire, passare, venir meno, perdersi, a) ge-
274. neric: vultus, oratio, mens denique excidit,
ex-cerno, crèvi, Crètum, ere, cernere, se- Cic: onrnis luctus excidit, Ov. : excidit illa
parare, dividere., hacdi excreti, Verg.: ex cap- metu, jìcrdette i sensi, Ov.: e spes excidit,
torum nunii'ro excreti Saguntini, Liv. seg. dall'infin.. Ov. b) partic, cadcì-e dalla
exeerpo, ccrptum,ere (ex e carpo),
cerpsi, memoria, sparire =- venir dimenticato, me-
levar fuori staccando, staccare, raccogliere, moria arcis excidit. Liv.: pacis mentio exci-
I) propr.: semina pomis, Hor. sat. 2, 3. 272: derat ex omnium animis, Liv.: cogitatio mihi
testas (ostreorum) et ossa, Sen. ep. 9.5, 27. non excid't. Liv.: così pure excidere de me-
J7) trasl.: \)trar fuori, prendere, cioè \) = moria, Liv.: coU'acc. e Z'infin., non excidit
nceyiiere, eleggere, partic. anche per iscritto, mihi scripsisse me, non ho dimenticato.
977 excido excipio 978

Quint.: col cong., excidit optarem, mi dimen- vim morbi, Lucr.: tumultum, cominciare un
ticai di desiderare, di domandare, Ov. ex- : assalto impetuoso, Liv.; timorein, Liv. 2) scuo-
cidens, che ha dimenticato q.c, Quint. 3) come tere, pulsuque pedum treiiiit excita tellus,
ÈXJlOTTEtv, a) perdere q.C. ,
rimanerne lyriuo, Verg. Aen. 12, 445.
co/?' abl., uxore, Ter.: regno, Curt. formula, : e\cin4lo, V. exscindo.
per un errore di forma, perdere il processo, exci|»To, cèpi, ceptum, ere (ex e capio),
Sen. b) fallire q.c. (^ non essere fortunato in J) trar fuoì-i, estrarre, l)pì-opr., alqin e mari,
q.c), magnis au-^is, Ov. fine (dello scopo),
: Cic: telum e vulnere, Cels. 2) trasl. a) ec- :

Quint. cettuare, fare una eccezione, alqd alqm, Cic:


2. e\c~«lo, cidi, cisum, ere (ex e caedo), re- quaestio est, excipiendum sit (se sia da fare
cidere, tagliar via, troncare, I) propr.: A) in una eccezione), an non, Cic: con ne o quo mi-
(jen.: arborem, Caes. e Cic: radicem, svellere, nus e il cong., Cic: quindi excepto, quod etc,
sradicare, Liv.: lapides e terra, Cic.rcolumnas eccetto che, Hor. h) fare u>ut limitazione O
rupibus, Verg. Wjpartic: \) evirare, castrare, riserva, eccepire, lex exciperet, ut etc, Cic: in
Ov. 2)pregn.: s.) sca-
virilitatera, Quint.: se, foederibus exceptum est, ne etc, Cic. II) pren-
vare, incavare =rompere scavando, saxum, dere, pigliare,A) C. inan.: 1) prendere COn
Cic.: niontem, Suet.: latus rupis in antrum un vaso, sangumem patera, Cic: spiritum
(in un a.), Verg.: e =- scavando, incavando, alcjs ore suo, Cic. 2) appoggiare, sostenere
preparare, inter montes vias, Plin.: peltam, sopra, con un oggetto, corpus clipeo, Curt.:
Verg. ]))triyliare, fenlcre, far saltare, fracas- corpus poplitibus exceptum, riposando so-
sale, ericium. Caes.: portas, Caes. e) diroccare, pra, ecc., Curt. 3) atferrare COlVudito, ori-
rovinare, abhattcì-e, devastare, niuruni, Hor. : gliare, spiare, CiC. ed a., come pure ascoltare
Urbes, domos, Cic. d) annientare, distruggere, ed intendere, Cic 4) col COrpo = ricevere,
exercitum, Veli.: gentem, Veli.: Sngambros, a) propr.: vulnera, Cic: tela, Cic: impetum
TaC. II) trasl.: a) allontanare, bandire, tem- hostium, sostenere, Caes. b) trasl. ricevere, :

pus ex animo, Cic: vitiuin irae penitus, estir- prendere su di sé, assumere, dolores, pericula,
pare dalla radice, Hor.: alqm numero civium, Cic: invidiam, Nep.: laudem ex alqa re, Cic:
rimuovere dal numero dei cittadini, Plin. ep. partes, Nep.: rem publicam, assumere la di-
b) annientare, estirpare, aradicare, raultoruiQ fesa dello Stato, Liv. 5) trascrivere CoUu
status [beni di fortuna), Tac: cau'ias bello- penna, dictante aliquo versus, Suet.: orationem,
rum, Tac: bis terrores rei publicae, Veli. Suet: assol., notis velocissime excipere solitum
ex-oìeo, cTtum, ère, e (comun.) cx-
cìvi, esse, Suet. B) esseri anim.: 1) prendere, so-
CÌO, citum. Ire, muovere, rimuovere
cìvi e cti, stenere uno che cade o sta per cadere, incli-
1
alcuno dal suo posto, dnl sito in citisi trova, nantem, Cic. moribundum, Liv. se pedibus
: :

I) esseri anim., X) propr.: 1) in (jen. =ie- in pedibus, saltare in piedi, Curt. e Liv.
1 vare, far sbucare, scovare far uscire , suem
, 2j prendere ostilmente, cogliere, tener prigio-
I latebris, Ov.: feras cubilibus suis, Liv.: con- niero, a) propr.: servos in pabulationc, Caes.:
sulem alterum ab urbe exoivit, Liv.: Euander bestias, Caes.: ca])rum insidiis, Verg. b) trasl.,
concursu pastorura excitus, condotto da, ecc., quasi cogliere, governare, voluntates (inclina-
Liv. 2) partic. chiamare qualcuno da un
,
zioni) hominum, Cic. de or. 2, 32. IIIJ rice-
luogo verso un luogo, far venire, chiamar vere, accogliere, A] propr., ess. anim.: 1) eu-
fuori, invitare, a) generic: animas imis se]>ul- cogliere con segni di approvazione d'ogni
cris, Verg.: artifices e Graecia, Curt.: principes genere, alqm cbunore, Cic. plausu, Verg.
=
,

coloniae Romam, Liv.: nuntio e.xcitus (fatto 2) accogliere albergare, ospitare, alqm, Cic.
venire), Quint. b) chiamare in giudizio, cj- ed a. : alqm hospitio, Ov. huspitaliter, Curt.:
:

««rc, Urgulaniam domo principis, Tac. e) chia- alqm cena, Veli., epulis, Tac. : di e. inan.,
mare, far venire, invitare, convocare per emi- terra, patria al(|m pxipit, Cic: silva excipit
grazione, aiuto, guerra, battaglia, exc. ferum, Pliaedr. 3) quasi ricevere ostilm. con
quantum vellent numeruni hominnm , Liv.: un dardo = assalire, pigliare, a) generici
sedibus exciri (di StatiJ, Liv.: auxilia e Ger- incautum, Verg.: li'ram irruentem venabulo,
mania, Tac: Antiocbum in Graeciam, Liv.: Sen. b) pregn., colpire, uccidere, aves, Curt.:
Romanos ad auxilium urbis obsessac, Liv. alqm Verg. B) trasl.: 1) accogliere
in latus,
B) trasl.: 1) eccitare uno ad un azione destare, ,
coi sensi, CoU'uditO
a) =
percepire, udire,
tneitttre, hostem ad dimicandum acie, Liv.: motus futuros, Verg.: laudes alcjs avidissimis
excivit ea caedes Bructeros. Tac. 2) partic.: auribus, Plin. ep. b) accogliere nel giudizio
;
a) con senza sonino o e (ex) sornno, quasi
e = prendere iti un senso determinato, ricevere,
tve<fiiare uno dal sonno a nuova, operosità, interpretare, sententiam gravius, Suet.: exc.
destare. Sali., Liv. ed a.: al passivo [partic. alqd comiter, Tac. assensu populi excepta
:

partic. perf.), destarsi dal sonno, Liv. ed a. vox, Liv. 2) di condizioni, aspettare, atten-
: b) eccitare, commuovere vivamente qualcuno, dere, colpire intmediatomente alcunO, cogliere,
ayitare, spaventare e simili, COmtnotis OXCita quis te casus excipit? Verg.: qui quosque
I sacris Thyas, Verg.: conscicntia inentem exci- eventus exciperent. Caes.: excipit eum deinde
! tam vastabat, Sali. II) ogg. inan.: A) propr., lentius spe bellum, Liv.: maestum regeiii alius
far uscire, cavar fuori, huiriore fluenta lubrica, haud levis dolor excipit, Curt.: excepere eum
I far scaturire, Lucr.: semina excita per artus, voluptates, Curt. 3) riguardo all'ordine o al
I
Lncr. B) trasl.: 1) far uscire, prodint-e, cavar tempo, a) seguire, tener dietro ad una COSU G
I
fuori, alci lacrimas, Tac: molem, destar flutti a quale., Herculis vitam iminortalilas excipit
I
dixmisarata altezza, Verg.: partic. cagloiuire, Cic: aestas hiemeni excipit, Liv.: assiil.. t'ur
eccitare, destare Una Condizione, ima passione, bulentior inde annus excepit, Liv.: nel par
979 excolo 980

lare, hunc Labu>nus exrepit, dopo costui parlò rinnovare , Cic. b) eccitare, destare, accendere
Labieno, Caes. b) conUiuitire q.c, j)roi'liuin passioni, amores, Cic: indoinitas ira.s, Verg.:
dubiuin,Liv.: niemoriam viri,Cic. A)rigti<inlo motus in animis hominum vel excitare vel se-
alio situazione locale, esser rivolto, giareì-e, dare, Cic.
porticus cxcipit Arcton (verso mezzanotte), Cxcl/ìllliitìo, Ònis, f. (exclamo), esclama-
Hor. carm. 2, 15, 16. zione, grido, acuta, Comif. rbet.: dulcis, Quint.
excTsTo,ònis, f. (excIdo),rft»f»->*jt<one,roBin«, — come figura retar., Cornif. rbet., Cic. ed a.
tectoruin, Cic: urbium, Cic. e\-eliiiiio, avi, atum, are, I) intr., escla-
excilsite, avv. (excitatus), vivamente, vio- mare, gridare ad ulta voce, eromiyere in un grido
lentemente, solo al compar. excitatius, Quint. (in un grido di appi-ovazione), inondar fuori un
ed a. grido, gridare, in stadio cursores exclamant
excilsllH*, a, um,
part. agg. (da excito), quam maxime possunt, Cic: majus, gridar più
eceitato, elevato, invace, forte, gagliardo, SOnUS, forte, Cic. : contiones saepe exclamare vidi,
Cic: clamor excitatior, Liv.: trasl., excitatiora cum apte verba cectdissent, Cic. II) tr. pro-
lumina, Quint. clamare ad alta voce, a) coll'acc. : a) alqd,
excìlo, avi, atum, are, I) muovere, rimuo- partecipare ad alta voce, cantica, Plin.:
rifcì-ire,
vere, spingere, cucciare innanzi, fuori dal SUO multa nit-niorià digna, Quint. p) alqm, nomi-
stato eli quiete, dalla sua posizione, 1] cac- nare ad alta voce (per nome), chiamare, Cice-
ciare -fiere, feras, Cic: cervum nemorosis cubi- ronem, Anton, in Cic. b) con una prop. og-
libus, Phaedr. 2 j chiamar fuori, cìiiamare a sé, gettiva nel discorso diretto : mihi libet excla-
condurre a sé uomini, Sinionideiii, Phaedr.: cla- mare prò deùm etc, Cic: quid facis excla-
: !

more excitatum praesidium Eomaiiorum, Liv.: mat, Ov. e) con una prop». oggettiva nel di-
alqm a mortuis o ab inferis (dal inondo sot- scorso indiretto, con ut e il cong., cum magna
terraneo), Cic. II) muovere sollevando dalla voce exclamasset, ui equites... ex equis desi-
sua posizione in liaSSO, dimessa =
far sol- lirent, Liv. d) con una prop. oggctt. nelVacc.
levare, A) éSS.anim.: 1)= far sm-gere, far e Z'infin., exclamat nostros frustra pugnare,
alzare chiamare, indurre ad alzarsi, destare, Sali.
a) propr.: ex citati curia excesseruut, Liv.: c\rlfi«lo, elusi, clusum, ere (ex e claudo),
eXC. reum, Cic. b) trasl., destare, sollevare 1) chiuder fuoì-i, esci mi ere, l) 2)ropr.: a,) una
moralm., eccitare, maestum ac sordidatum se- pers. = non lasciar entrare, non lasciare
nem excitare, Cic: afflictos, Cic: animum amici qualcuno innanzi asè, alqm, Cic: alqm istinc,
jacentem, Cic. 2) partic: a.) far alzare, chia- Ter.:alqm a portu, Cic: alqm moenibus, Cic.
mare ad un'i azione, triarios, i triarii (ingi- b) separare, dividere un luOgO, locum, LÌV.
nocchiati) alla lotta, 'L\y.: par tic. in tribunale, 2) trasl.: a) eseludere = non lasciar pervenire
in una radunanza, chiamare alcuno (per leg- a q.c, ab hereditate paterna, Cic: ab extremo
gere, parlare, deporre), recitatores, lectores, conspectu liberùm, Cic: bis praemiis et hono-
Cic testes, Cic: me primum excitatum jus-
: ribus, Cic: Crassus tres legatos decemit nec
sumque dicere, Liv. b) in teatro, invitare uno excludit Pompejum, Cic. b) escludere al- =
seduto ad alzarsi dal suo posto, perchè questO lontanare, respingere, annientare, alqm E re
non gli appartiene, cacciare dai posto (ciò che publica, Cic: petitorem, Cic: ne exceptione
facevano gli apparitores), alqm de specta- excluderetur, Cic: cupiditatem. Cic: actiones,
culis, Quint.:alqm spectaculo, Suet. 3) trasl., Cic. e) tener lontano da q.C, intpedire, tron-
a) quasi destare dal soìino, per una nuova at- care q.c, alqm reditu in Asiani, Nep.: Roma-
tività, uno che dorme, alqm e somno e sempl. nos ab re frumentaria, tagliare i viveri, Caes.:
somno, Cic, Liv. ed a. b) eccitare uno che temporibus exdudi, Cic. II) covare, (e co-
veglia, che fa la guardia, ad una maggior vando, far schiudere Vovo), pullos suos
vigilanza, stimolare, eccitare, chiamare una in nido, Cic: quindi excludi, uscir dal guado,
guardia, alqm [come vigilem, canes), Liv., dei piccoli, Suet.
Curt. ed a. e) eccitare vivamente alcuno, exclu<»ìo,ònis, f. (excludo), esclusione, Ter.
commuovere, spaventare, trepido nuntio CXCita- eun. 8S_.
tns, Liv. d) eccitare, incitare moralm. alc. ad exco^TtalYo, ònis, f. (excogito), l'ìmnta-
un^ attività, stimolare, accendere, auctoritate ginare, ricercare, illa exCOgitatioiiem non ha-
sua alqm cunctantem et dissidentem, Cic: bent difficilem, si possono immaginare senza
alqm ad laborem et laudem, Cic. alqm ad : difficoltà, Cic. de or. 2, 102 pregn., inventio:

virtutem, Caes., o in virtutera, Verg., indurre atque excogitatio, la facoltà d' inventare e
ad esser valoroso, infiammare. B) ogg. inan.: d' immaginare, Cic. Tusc. 1, 61 dubbio (Miiller
1) volgere in aito, sollevare, caput altius, Cels.: cogitatio).
trasl., excitata fortuna, la fortuna che sale exvó;£ilalus, a, um, part. agg. (da exco-
(contr. fort. inclinata), Cic 2) rizzare, ergere, gito), escogitato, investigato, CXCOgitatissimae
innalzare, fabbì-icare un edifizio, eCC, tuiTCm, hostiae, Suet. Cai. 22.
Caes.: sepulcruin, Cic: aras, Verg.: urbeiii, cx-còsito, avi, atum, are, I) escogitare,
Fior. 3) far avvampare un fuoco, eceitm-e, immaginare, alqd, Cic. ed a.: assol., Cic. II)
destare, invalidas admoto fomite flammas, trovare lìensando, scorgere, investigare, Cic ed a.
Lucr.: ignein, Caes.: incendium, Cic. 4) ecci- ex-colo, colui, Cultum, eie, attendere ac-
tando far apparire, far nascere, muovere, de- curato mente, IJ in senso stretto, coltivare (ac-
stare, a) condizioni fisiche e morali, plausum, curatamente), lavorare, a) generic, il Cam-
Cic: fletum alci, Cic: quantos excitat risus! po, ecc., agruiii, Plin. ep.: alberi, in vinenrum
Cic: varios sermones, Cael. in Cic. ep.: quantas modum excoli, venir coltivato. Just in.: lana,
tragoedias excitat Cic: alci memoriam caram,
! lanas rudes, Ov. b) p-egn., guadagnare coi
981 excoquo excurro 982

coltivare, lavorare, abstulit excultas pertica oxoHiMae, àrum, f. fexcubo), il vegliare,


(pertica [misura]) trìstis opes, il guadagnato far la guardia, la sentinella (e precis. di giorno
possesso (dei campi bene coltivati),¥TùY>. 4, 1, e di notte; vigiliae solo di notte), I) propr.:
130. II) in senso pi^< ampio, \) curare fisic. si excubiae, si vigiliae, etc, Cic. excubias
:

e moralm., Si)f>SÌC., ornare, adornare, decorare, agere alci, far la guardia presso alcuno,
abbellire, urbem adeo, ut etc, Suet.: marraori- guardarlo, Ov. e Tac: di animali, vigilum
bus parietes, Plin. ep.: regio ad luxum magis e inum, Hor. poet. excubiae divùm aeternae,
:

quam ad magnificentiam exculta, la cui cul- del fuoco eterno, Verg. IIJ meton., guardia,
tura era maggiormente riiwlta a, ecc., Cart. sentinella, Tac. militum, Suet.
:

b) moralm. ed intellett., a) formare elabo- = excìilnlur, oris, m. (excubo), guardia, del


rare, opera, Quint. 10, 1, 97. ^)coitivare, no- gallo, exc. ales, Ps. Verg. inor. 2. partic.—
bilitare, ingmtiUre, se philoSOphiS, Cic: animOS di soldati, guardia, sentinella, CaeS. ed a.
doctrins, Cic: ingenia disciplinis, Cic. e) re- CXciìllìliìS, ÙS, m. (excubo), il vegliare,
tar., adornare, orationeiTi, Tac. dial.: quosdam guardia, sentmeUa, Auct. b. Hisp. 6, 4.
loCOS, Quint. d) etieam., perfezionare, nobili- CX-CÌìl»0, bui, bYtum, ^re, giacere, dormire
tare, render perfetto, innalzare, vitam per artes, fiun-i di casa, in liberili, I) in gen.: in agris,

Verg.:haec aetas exculta, Cic: omni vita atque Cic. de div. 1, 112. II) partic. =
farla guar-
victu excultus, Cic. e) politicam., innalzare, dia, vegliare, \)propr., di soldati, in armis,
dare impoi'tanza, dare splendore esterno, glo- Caes.: pro castris, Caes.: ad mare, Caes.: ad
riam, Curt.: alqm ornare excolereque, Plin. portum, di navi, Caes.: per muros, Verg.: in
ep. 2) generic, curare attivamente, a) con porta, Sali. :di cani, Cerberus excubat ante
esercizio continuo, esercitare, praticare q.C, fores, Tibull.: poet.. Cupido excubat in genis,
jus amicitiae, Val. Max. 4, 7, 7. b) con culto fa, la guardia, cioè si trattiene volentieri,
manifesto, con stima e venerazione, con Hor. 2) trasl., vegliare, essere vigilante, solle-
doni, ecc., a) venerare una divinità, per cito, prò alqo, Cic: curam rei publicae apud

qnem (ignem) verendos excolit pietas deos, vos excubare, sia animosa e desta, Piane, in
Phaedr. 4, 11, 10. un uomo, consa-
p) servire Cic. ep.
crare suo servizio ad ale, quaeque tua est
il eX-cn«lo, CÙdi, CUSUTI, ere, I) trar fuori,
pietas, ut te non excolat ipsum, Ov. ex Pont. cavar fuori percotendo, 1) propr.: scintillani si-
1, 7, 59. lici, Verg.: silicis venis abstrusum ignem,

ex-coqiio, coxi, coctum, ere, I) eavare Verg. 2) trasl., far nascere, pullos ex ovis,
cuocendo ;= purgare, vitiuni metallis, Ov.: Cic de nat. deor. 2, 129. II) battendo pre-
omne per ignes vitium, Verg. IIJ cuocere, jmrare, battere, foggiare, 1) propr.: aera,
a) abbruciare, arroventare, liquefare, COrpUS in Verg.: ferrum, Curt. 2) trasl., generic, for-
sole, Sen. tam excoctam reddam atque carbo
:
ìnare, lavorare, ceras, Verg.: per iscritto, ali-
est. Ter.: arenas in vitrum, Tac. b) disseccare, quid 'HpaxXstSscov, Cic: magna noctiura
asciugare, inaridire, terrain (del sole, ecc), parte unum librum, Tac. dial.: effingealiquid
Lucr. e Verg. e) disciogliere, imagines exco- et excude, quod etc, Plin. ep.
ctae flainmis, Plin. pan. 52, 5. exoillco, are (ex e calco), adcare con forza,
eXCOrs, COrdis (ex e cor), sema intelletto, calpestane, Caes. b. G. 7, 73, 7.
Cic ed a.
sciocco, stupido, ex-ciirro, cìicurri e curri, cursum, ere,
excrvinentiiin,i, n.(excerno),c»CT-emenfó IJ intr., correr fumi, A) cotrer fuori, uscire in
del corpo, excr. oris, Tac: excrennenta oris, fretta da un luogo e colVagg. verso dove?
aut narium, Tac. =. correre, affrettarsi, viaggiare da Un luogO
excreo, V. exscreo. verso un altro, \) in gen.: &) propr., di esperi
ex-cresco, crèvi, crètum, ere, I) crescere, anim., excurrat aliquis (se. domo), Cic: ut
crescer fuori, caro in CO (ulcere) excrescit, ante ad me excurrerent, Cic. b) trasl.: quorum
Caes.: caro excreverat in latere ejus, Suet. animi spretis corpo ibus evolant atque cxcur-
IIJ crescere, ingrandirsi, svilupparsi, in hos ar- runt foras, Cic: orationem pariter cum sen-
tus, in haec corpora, Tac. Germ. 20. trasl., — tentia excurrere, vada di pari passo, Ciò.:
ne in caput excrevisse videatur (prooeniium), campus, in quo excurrere virtus possit, sipossa
Quint.: litium series ubiquc majorem in mo- mostrare, Cic. 2) partic: a) avanzarsi rapi-
dum excreverat, crescere fuor di modo, Suet. damente verso gli uditori, di oratore, Quint.
eX-CrìicTo, avi, atum, are, torturare, tor- 2,2, 12. h) di acque, uscir con impeto, scorrer
mentcrre, Come pena, col fuoco,
I) propr., fuori, sgorgare, scaturire, per Thessalos Pe-
colla tortura, ecc., alqm igni atque omnibus neus excurrit, Mela: fons ex summo mentis
torinentis, Caes.: alqm vinculis ac verberibus cacumine excurrens, Curt. e) come 1. 1. milit.,
atque omni supplicio, Cic. alqm fame vincu- : fare una sortita, prorompere, e COlVagg. doVC?
ìisque, Caes.: Adherbalem excruciatum necat, = fare irruzione, omnibus portis, Liv.: ex
Sali. II) trasl.: a) flsic. travagliare, tormi-n- Africa, Cic: in fines llomanos, Liv. à)faro
'«ce,nudossinepcllibusterrigouas('(r?e?/)-ef//'/o), tina scappata, una scorsa in qualche luogo, in
Lucr.: excruciari doloribus, Suet.: fumo excru- l'oiniii'januni, Cic: trasl., del discorso r del-
ciatus, Cic. b) nflVnnimO, travagliare, toi-- l'oratore, dilungarsi, longius, Cic: in aliquom
mentare, angustiare, alqm. Comici, Cic cd a.: laetum locum, Quint. e) di versi, uscire, ter-
fierisentio et excrucior, Catull.: ille magis ho- minare, finire, in quattuor syllabas, Quint. 9,
nore Mari quam injuria sua excrucintus, Sali. 4, 79. B) pregi!., sfendersi in fuori, sporgere,
CXriìhsllin, òllis, f. (excilbo), il vegliare, paeninsula ab intimo sinu excurrit, Liv.: Si-
tura, vigilanza, pro amicorum salute, Val. cania excurrit in aoquor, Ov. trasl., produ-
Max. 4, 7, 7. ctiora alia et quasi immoderatius eicurrentia,
983 excursìo exedo 984
nrì (ìiscnrao, Cic. IT) tr., trascorrere, pereor- T) .scuotere, far cadere, abbattere, gettare ab-
»•»-»•«. propi' iim excurso spatio, Ter. adelpli.HiiO. ba.sso. A) in gen.: \)propr.: ancorani e nave,
CXClirisTo, Ònis, f. (excurro), il correr fuori, Liv.: ])ulverem digitis, far cadere, Ov.: jugum,
I) propr.: 1) il rupido aranzarsi dell'oratore Plin. pan : litteras in terram, Cic: ocuìum,
verso //li uditori, Cic. e Quint. 2)come 1. 1. mi- Suet.: visceribus onus crescens, cavare, Ov.
lit.: n) sortita da una città, excursionem facerc 2) trasl., :C} sracciare violentemente, sbandire,
ex oppido, Caes.: e così exc. nocturnaCatilinae, cacciar via, soporeni, somnos, Ov.: crapulam,
uscita notturna (per fuggire), Cic. b) scor- Val.Max.: sitim, Sen.: alci banc opinionem,Cic.:
reria, Cic. e IjÌV. 87, 14. e) irruzione, assalto, metuin (de) corde, Ov. b) scuotere —
rigettare,
attacco, scaramuccia, partic. di truppe leg- respingere, alcjs voccs (protesta), Cic: Sene-
giere, Cic. e Liv.: /J7., prima exc. orationis, cam, scartare dal numero delie letture QuLnt.
Cic. 3) scappata, scorsa nel paese, Plin. ep. 1, c)togllere, premiere q.C. ad ale, spogliare di
3, 2. JJ) trasl., l) campo libero, libera adi- q.C, alci omnem sensum, Curt.: alci mentem,
ciendo sit exc, Quint. 10, 8, 32. 2) digressione Plin. ep.: desperationem, Val. Max. B) partic:
nel parlare, Quint. 4, 2, 103. 1) di una persona, strappare, agnam ore lupi.
«'^ciirsSr, òris, m. (excurro), corridore Ov.: trasl. studia de manibus, Cic. 2) spingere
per notizie, esploratore, spia, Cic. Verr. 2, 22. innanzi, a) dardi =
scagliare, lanciare, tela,
Val. Max. 7, 8, 7. Tac: glandem, Liv. b) gettar giù alcuno dal
e\OUrsìÌS, Ù.s, m. (excurro) il correr fum-i, carro o dalla nave, alqm, Tac. e Verg.: alqm
fare una corsa, I) propr.: 1) m
(;eȓ.: exc. na- curru, Verg. e Curt.: alqm e puppi, Curt.: e
vigioruni, Auct. b. Afr.: apum, volo, Verg'.: gettare a terra il cavaliere (del cavallo), equi-
di e. inan., fontis, Plin. ep. 2)partic. come tem, Liv.: vectorem, Tac. e) cacciar via, scac-
t. t. milit., attacco, assalto, Caes. ed a.: O sor- ciare, discacciare, feras cubilibus, Plin. pan.:
tita, irruzione, scorreria, Tac. II) trasl., di- alqm patria, Verg.: excuti cursu fsul mare),
gressione nel discorso, Quint. e Plin. ep. declinare dal cor.so, venire sbattuto giù di
cxciìsaltTlis, e, agg. con compar. (ex- strada, Verg.: quindi se, andar via, ritirarti.
CUSo), scusabile, degno di scusa, Ov. e Val. Max. Ter. trasl., aliena negotia curo exvussus pro-
:

exciisillé, avv. con compar. (excusatus), priis, respinto da, ecc., Tac. d) derubare, spo-
in modo scusabile, giustificabile, Scn. ed a. gliare, privare, alqm sceptris, Ov.: navis ex-
eXCiitiallO, ònis, f. (excuso), IJscusa, di- CUSSa magistro, Vei'g. 8) eavare a forza, ecci-
scolpa, co^genit. sogg., Sulpicii, Cic: col genit. tare, sudorem, Nep.: lacrimas. Ter.: trasl., ri-
ogg., peccati, Cic. II) allegazione d'una cosa sum, costringere al riso, Hor. 4) distruggere,
come scusa, scusa, pretesto, oculoruni, Cic. ae- annientare, trasl., foedus, Verg.: mentis in-
tatis, Caes. tentio mora excutitur, va perduta, Quint.
excusatus, a, ura, part. agg. con compar. 5) somno excuti, essere disturbato dal sonno,
e superi, (da excuso), scttsato, Sen. ed a. svegliarsi airimprovvKo,Y erg. edO\. 6) scuo-
excuso, avi, àtum, are (ex e causa), I) scu- tere, far cadere, versar giù, gettare in giit, pre-
sare, 1) propr.: se apud alqm se alci, Cic: cipitare, imbrem
(della procella), Curt.: spi-
se de alqa re, Caes.: tardìtatem litterarum, ritum, Quint.: excussi manibus radii, caddero
Cic: volo me excusatum alci, desidero di es- dalle w,,Verg. 7) stewrfcrr, ««««'^«re, brachia,
sere scusato presso alcuno, Cic: habere excu- Ov.: lacertum, Sen. ed Ov.: rudentes, svol-
satum, tenere alcuno per iscusato =
scusare, gere, Verg. II) scuotere fortemente. A) ge-
Ov.: exc. alqm se con quod, Cic, Caes. ed a.: neric: comas, Quint.: caesariem, Ov.: pennas,
exc. per senectam con quo minus, Aur. Vict.: Ov.: brachia, Ov.: nares, soffiare, Quint.
al passivo, si judex excusatur Areopagites esse, Wjpartic. scuotere esaminando (guardar ad-
e si scusò col dire, che ecc.. Cic. 2) trasl., alqd dosso), à)propr.: pallium, Phaedr.: culcitas,
alqà re, rimediare, compensare, fallacem Unius Suet.: diligenter tìlias, Val. Max.: non excutio
anni fidem omnibus annis omnibusque postea te, Cic. b) trasl., esaminare, provare, ricercare
saeculis, Plin. pan. 82, 4. IIJ addurre q.c. come es««ta»»fi»te,rationes rerum publicarum, Trajan.
scusa, allegare un pretesto, scusarsi con q.C, in Plin. ep.: omnes eorum delicias, Cic: totum
l)j3rop/'.;morbum,Cic.:valetudinem,aetatem, locum, Quint.: verbum, Cic: puellas, passare
Liv.: seg. dall'acc. e Z'infin., Suet. ed a.: dal in rivista, Ov.: con prop. relat., quae delata
quod, Ta*".: assol. =
addurre scuse, ì'ecar sint, Curt.
scuse, .scusarsi, Cìc. ed a.: 2) trasl.: a) (alci) exec..., F. exsec...
alqd, scu.iare = COn SCUSe,
.schivare, allontanare ex-edo, èdi, èsum, ere, I) mangiare, divo-
reditum Agrippinae ob alqd, Tac: Baeticis rare, consumare intieramente, IJ propr.: tute
contra unum bominem advocationem, Plin. ep. hoc intristi {cioè intrivisti), tibi omne est
b) rifl. excusare(se) e passivo mediale excufum, exedendum,jj/-oj). =
tudeviportarneildanno,
scusarsi, sottrarsi con scuse ad un ufficio, ad prendere su di te tutte le conseguenze, Ter.
tm lavoro, ecc., addurre scuse (coìitro V im- Phorm. 818; prcgn.. exedere alqm, consu-
presa), Suet., Tac. e Pliu. ep.: cui excusari mare, dissipare intieramente le sostanze di alc.
mallct, Tac. Ter. heaut. 462. 2) trasl., sterminare, distrug-
excusor, òris, m. (excudo), calderaio, la- gere, media de gente Phrygum urbem nefandi.s
roratore del rame, Quint. 2, 21, 10. oiliis, Verg. Aen. 5, 78."). II) divorare interna-

excussi', avv. (excu.ssus), con braccio teso, mente, consumare, rodere, corrodere, scavare,
robusto =
con tutte le forze, con gran impeto distruggere, \)propr., di ess. om/?w.: nigris
(contr. remisse), mittere pilam, Sen. de ben. exesa chelydris creta, Verg. gc. 2, 214.
2. 17, 4. 21 trasl., a.) fisic, di e. inan., finmmevisardor
exculYo, cussi, cussum, ere (ex e quatio), silvas exederat, Lucr.: potest fieri, ut aliquam
|Ì5 exedra eseo 986

regionem rivus affluens cxedat, Scn.: molem conrettodi uno scritto, litterarum exemplum
exedunt nndae, Curt.: Nilus nihil exedit nec coniponere, Cic: cura ad te harum (litterarum)
abradit, Sen.: exesa invoniet scabra robigine exemplum in codicillis exaravi, Cic B) sotto
pila,Verg.: dell'effetto distruttore del tempo, il riguardo intellett. ed etico : 1) esemplare,
monumenta vetustas exederat, Curt.: exesis modello per la nostra condotta, optinia na-
posterioribus partibus versiculorum (in un epi- turae et veritatis exempla, Cic: ex. innocen-
taffio), Cic: quindi extsns, scavato, cavo, vuoto, tiae, pudicitiae, Cic: vir exempli recti, Cic:
arbor, Sen.: saxa penitus exesa, Sen.: exesae exemplo esse, servire di es., Curt.: exemplum
fluctibus rupes, Liv.: exesa carainis antra Aet- de alqo capere, ovv. ab alqo sumere, Ter.
n&ea., piene di fessure, Verg. b) moralm., ro- 2) esempio =
modo di fare, di procedere,
dere, rovinare, a) di condiz. auimichc: aegri- contegno, uso, determinazione, norma, exem-
tudo exest alqm od animum, Cic. penitns : plum optimum, pessimum, Plin. pan. alqd :

raaestas exedit cura medullas, Catull. p) di aliorum exemplo institutoque (dietro es. e
pers.: bis cogitati >nibus animos, Curt. c)po- normaj facere, Cic: more et exemplo jiopuli
litio., quasi corrodere, distruggi're, rem pu- Romani, Caes.: se exemplo (secondo Vidtrui
blicam, Tac: urbem odiis, Verg. es.) fecisse, quod fecisset, Cic: alcjs exemplum
exedra, ae, f. 'èséSpa), saia di conversa- sequi Nep. singulare omnium saeculorum
, :

zione, coperta, circondata da sedili, salone, exemplum ausae, Justin.: plus exemplo (col
esedra, Cic. ed a. loro cattivo esempio), quam peccato nocent,
exedrTiim, li, n. (sgÉSpiov),p«cco7a efedra Cic: ut hujus urbis jura et exempla corrum-
(y. exedra), Cic. ep. 7,23,3. peres, leggi ed esempi, Cic. 3) esempio per in-
exeni|»lar, àris, n. (exemplum), I) fse- segnare ed ammonire, a) in gen.: exemplum
COndo exemplum n" I) : A) esemplare, copia, praesens fdal presente) liabere, Curt.: exem-
Cic. ed a. B) sotto il rispetto etico, immagine, plum severitatis edere, Cic : ut arcendis sce-
ritratto, Cic. ed a. II) (seconlo exemplum leribus exemplum nobile
(facesse impressione)
n" II) esemplare =
modello, tipo, originale, esset, Liv. b) esempio di punUioììe, punizione,
esempio, Cic. ed a. —
Forma second. exein- orane ultimae crudelitatis.Liv.: exemplum sta-
plare, is, n., Lucr. 2, 124. tuere in alqm e in alqo, Ter., Cic. ed a.: e
exeinplaris, e (exemplum), che serve partic. al plur., novissima exempla, i più
come esemplare; sost., exemplares, esemplari, duri castighi, Tac: exempla in alqm facere o
copie, omnium litterarum, Tac. hist. 4, 25. edere, punire alcuno in modo esemplare. Co-
exemplum, i, n. (=exempulum, da ex- mici, Caes. ed a.: in alqm omnia exempla
imo), propr. cosa scelta da una quan-
una cruciatusque edere, far sopportare ad alcuno
tità di cose omogenee, nella quale risultano i più duri castighi e tormenti, Caes.: dare
evidenti le loro proprietà comuni; quindi ultionis exemplum, Tac: dare exemplum prae-
I)come q.c. di simile, imitato, 1 esempio, cavendi, Tac: exemplum praebere, ut etc,
saggio di q.c, purpuiae, tritici, Cornif. rhet. Hor.: exempla in eum fient, verrà punito in
4,9. 2 esemplare, copia, a) o^i/.. Caesaris lit-
1 modo esemplare. Ter.: mala (male impiegati,
terarum exemplum tibi misi, Cic: tuae lit- usati) exempla. Sali. Ili) comeq.r. chespiega,
terae, quarum exemplum legi, Cic. b) sogg. dimostra, conferma un caso simile (sinon. di
= contenuto, tenore d'uno scritto, litterae sunt documentum), esempio, bisce ego rebus exem-
allatae hoc exemplo, di questo tenore, Cic: pla adjungerenj, nisi etc, Cic: magna exempla
alterae (tabulae testamenti) eodem exemplo casuum humanorum, Liv.: exemplum insigne
relictae,di ugual tenore, concordanti, Caes. nmtationis rerum humanarum, Liv. quindi —
3) in arte =
copia, ritratto nella pittura, im- exempli causa o gratis e in exemplum, per
pronta nella plastica, bine exemplum ut pin- esempio, a nw' d'esempio (quando viene citato
geretis, Plaut.: quindi exemplum (ri-
trasl., un fatto storico od inventato, per prova e
trattoj imperii veteris, Cic: Homeri ingenium sim.), exempli causa paucos nominavi, Cic:
sine exemplo (quasi senza esempio, che non satis est unam rem exempli gratia proferre,
ha simili) maximum, elevato oltre ogni ter- Nep.: ex quibus in exemplum panca bine inde
mine di confronto. Veli. 4) maniera, >nodo, subjeci, Suet.
guisa simile, riguardo alla proprietà, qua- cxenl^ro, V. exintero.
lità e al modo di operare, nunc bue nunc ex-eo, ti (raram. Ivi), ttum, ire, T) intr.
illuc, exemplo nubis aquosae (come una n.J uscire, andar fuoì-i, andar ria, di Soldati, CCC.
fertur, Ov.: quaestionem haberi eodem exem- ^= sioggim-e, partire (contr. introire, intrarc,
plo, quo M. Pomponius praetor babuisset, rtwc/jemanere), k)propr.: l) di esseri anim.,
Liv.: al plur., te omncs di malis exemplisper- carri, ecc.: bine, Nep.: bine ab Tbaide, Ter.:
dant. Ter. Iljc.imte q.c. da. imitare ^^ esempio, de triclinio, Cic: de tìnibus suis, Caes.: do
esemplare, modello. A] sotto il ri'quardo tec- nnvi, Cic, ex navi, Nep., sbarcare: ex op-
nico, 1) in gen.: a.\(\à in cxeinpluin intueri, pido (di un carro), Cic: e patria, Cic: domo,
Quint.: tempora illa, quae sino exemplis fue- Cic: statione, Verg. —
alla dom. dove? in
runt, Quint.:quae in exemplum assumimusf-'-. provinciam, Caes.: in terram, Cic: in aciem,
in orationibus), Quint. 2)partic.: a,' nelT nrchit. Tiiv.: ad pugnam, Liv.: ad alqm. Ter.: passivo
= esempio, modi-Ilo, superposuit "Itissi iiam impers., exitur foras. Ter. non jjosse ciani:

turreni in exemplum Alexandrini Pliari, Siiet. exiri, Caes.: nollem bue cxituiii. Ter. Vregn.,
b) ni-lla scultura e pittara =
originale, in mu- a) sbarcare, O.stiaccommodius eum exire posse,
tumsinulacrum ab animali exemplo ^(faxnorj- Cic. b) partire, ìiscire, sloggiare, andar ria,
gìnale virente) transfertur, Cic: illi fnit exem- anilarsene, salpare, Cic. Caes. e Liv. 2) di C.
plorum eligendi potestas, Cic. e) formulario, inan.: a) di liquidi, uscire, sgorgare, ut multis
987 exequiae exerceo 988

e visceribus sauguis exeat, Poeta in Cic: ve- padrona di casa, tauros, Verg.: in
V^erg. :

terein exire cniorem passa, Ov.: partic. di senso cattivo, ego te exercebo bodie, ut dignus
acque =
sgorgare, aggeribus ruptis cuin spu- t's, ti farò sgambar io, Ter. d) del maneg-
meus ainnis exit, Verg.: e = sconere, metter giare sollecitamente un oggetto, solum presso
foce, inScythicum sinum, Mela pyr supteiii : sub vomere, rivoltare si illecitamente, Verg.:
portus in maris aquas, Ov. b) uscire dall' urna patria arva bobus suis, Hor.: ferrum, battere
(nel trar le sorti), exiit sors, Cic: exit noinen, sollecitamente il ferro (dei Ciclopi), Verg.:
Cic. e) uscire, germogliare, nascere, spuntare, antiquas telas, tessere sollecitamente (del
de stamine pampinus exit, Ov.: quae (arbor) ragno), Ov. II) trasl.: A) in yen., di oggetti,
stirpibus exit ab iniis, Verg. d) apparire, condizioni, ecc. d'ogni genere, che, per così
venir fuori, risultare, di prodotti dell'arte, dire, tengonit alcuno in esercizio, dare molto
currente rota cur urceus exit? Hor.: cum ipsis da fare, dar (motto) lavoro, (molta) pena, trava-
vocibus naturaliter exeunt gestus , Quint. gliare, molestare, tribolare, torìnenture, di affetti
e) tiscire dalla bocca, di parole, ecc., ex ore, anche = signoreggiare, dominare, meos caSUS,
Cic. e Nep.: maligna et vix exeuntia verba, in quibus me fortuna vehementer exercuit,
Sen. f) estendersi, di locai., artius exit in spa- Cic: promulgata lex exercuit civltatem, Liv.:
tinm (Bosporus Thracicus), Mela, g) satire in arabitio animos hominuni exercet. Sali.: te de
alto, ascendere, innalzarsi, di pers., curribus praedio exerceri (che tu abbia tanto travaglio)
auras in aethehas, Verg. di e. inan., colles
: moleste fero, Cic: exerceri poenis, Verg.: can-
exire videntur, Ov.: exiit ad cnelum arbos, didati exerceri omnibus iniquitatibus, Cic.
Verg. B) trasl.: 1) in gen.: de o e vita, mo- B) occupare in Una atticità , esercitare, edu-
rire, Cic: e patriciis, lasciar l'ordine dei pa- care, a) fisicam.:juventutem, Caes. cor- :

trizi, uscire dalla classe dei patrizi. Cic: ex pus, Sali. : hoc vocem et vires suas, Cic.
in
{ovv. de) potestate (se. mentis), perdere il coìne 1. 1. milit., esercitare nelle armi, nella
senno, Cic: memoria, venir dimenticato, Sen. tattica, addestrare, copias Caes. in armis
, :

2) partic.: a) uscire da, ecc., venir liberato Macedonas, Liv.: regem armavit atque exer-
da, ecc., aere alieno, Cic. b) sfuggire, soitrarsì, cuit adversus Roiiianos, Nep. rifl. se exer- —
ttscire, vivUS exiit, Veli, e) uscire, diventar cere e mediale exerceri, esercitarsi, se in curri-
noto, divulgarsi, fama exilt, Nep.: exit oratio, culo, degli atleti, Cic: e dei medes., se. Jori,
Cic. : libri ita exieruiit, Cic. : exiit in turbam, Cic: se hoc genere puguae exerciùsse, Caes.:
colVa.cc. e Tinfin., Nep. d) del tempo, pas- dum armis exercetur, fa esercizi militari,
sare, trascorrere, essere in siU finire, scorrere, Cic: cum exercentur (atbletae), Cic: exerceri
dies indutiarum exiit, Liv.: quinto anno exeunte, in venando, Cic: taiv. stmpl. exercens, eserci-
Cic: securus tibi et laetus dies exit, Plin. pan. tandosi, che si esercita,Cic. e Suet.: ludicra
e) estendersi, vita, supra mille annos
licet exercendi (esercizi corporali e militari) aut
exeat, Sen.: quindi di avvenimenti, ecc. nel venandi consuetudo, Cic. b) intellett.: vario
tempo, cadere, in hunc mensem, Ov.: in urbis modo discipulos, Suet.: cfr. quid te exercuit?
nostrae ducentesimum annum, Plin. f) nel di- Cic: ingenium, Coruif. rhet. e Sali.: memo-
scorso, dilungarsi, in laudes Castoris et Pollu- riam, Cic: stiluni, Cic: in hoc genere exerceri
cis, Quint. 11, 2, 11. II) tr.; 1) uscire al di- apud raagistros, Cic: adulescentes ad copiam
sopra di q.c, oltrepassare, limen, Ter.: Avernas rhetorum, Cic: rifl. se exercere e mediale
valles, Ov.: trasl., raodum, Ov.: lubricum ju- exerceri, esercitarsi, se cotidianis comraenta-
ventae, avere, lasciar dietro di sé, Tac 2) de- tionibus acerrime, Cic: se vehementissime in
viare da una cosa, schivare, tela oculis, Verg.: bis subitis dictionibus, Cic. pueri discunt, :

vitn viribus, N^rg. exercentur, Cic. C) porre in moto uno stru-


exeqii'ae, exeqiior, V. exseq... mento, ecc., una attività, maneggiare, rivol-
exereeo, cftum, ère (ex e radice ARC-
cui, yere, adoperare, esercitare, occuparsi con q.C,
eo, (/reco APr-sco), quasi tener fuori dello 1) in gen.: a) ogg. mater. e attività o con-
stato di riposo, cioè non lasciar riposare, fer- dizioni corpor.: arma, Verg.: arma contra
marsi, cessare dal lavoro ; tenere in movimento, patriam, Tac: palaestras, Verg.: balatus, can-
fcrr muovere, tenere in esercizio, esercitare senza tus, far risuonare, Verg.: labores in cas-
posa, in senso cattivo (come sinonimo di fati- sum, Verg.: vicem, alternando fare il ser-
gare), »*« «««»'e,«/irapa3jare,a/famicare, i^^ropr..' vizio, Verg.: diem, poet. =
compiere il suo
a) dèi movimento continuo in genere : equos lavoro giornaliero, Verg. b) maneggiare at-
aequore campi, far correre intorno,Yevg.: tur- tività o condizioni polii., intellett., morali,
binem magno in gyro vacua atria circuni, esercitare, far sentire, usare, mettere in opera,
spingere intorno, Verg.: apes exercentur agris, far valere, esternare, dura imperia, Verg.:
si aggirano intorno, Verg.: exercita cursu flu- memores plus quam civihter iras, Ov. : fa-
mina, che scorrono continuamente, Verg.: miliariter inimicitias, Cic: victoriam, Liv.:
(Meandros) incertas exercet aquas, fa scorrere e cos'i victoriam crudeliter, Sali.: pacem ae-
senza posa, Ov.: in senso cattivo, poet., indo- ternam {mantenere J et hymenaeos (cele-
mita» qualis undas exercet Auster, Hor.: ignem brare), Verg. nomen patris patriae Indul-
:

exercentibus euris.Ov. h)del muovere le mem- gentia, provare col fatto, portare il nome
bra nel lavoro, muovere solleMitantente, eserci- di padre, far da padre, Plin. pan.: graves
tare, assiduis brachia telis, Ov.: linguas litibus, irdmicitias cum alqo. Sali.: facilitatem et len-
Ov.: in sua dona iiianus, Prop.: manum, met- titudinem animi in alqo, Cic: suam insatiabi-
tere in pratica, Sen. dial. Vili, 6, 3. e) del lem crudelitatem non solum in vivo, sed etiam
far lavorare gli schiavi, gli animali, servos, in mortuo, Cic: victoriam foede in captis, far
Ter.: famulas ad lumina longo penso, della sentire ai prigionieri, Liv.: fortuna exercet
989 exercitate exhibeo 990

(fa valere) in alqo vim suam, Xep., ovv. va et exercitus, pieno di travagli e di cimenti),
alqo opes, Liv.: libidinem et av.iritiatn in so- Cic. ed a.
cios, Liv. 2) partic: a) come 1. 1. dell' agricoli., 2. exercTlus, iìs, m. (exerceo), milizie
e del lavoro nelle miniere: a.) lavorare, eol- esercitate colla tattica, esercito, furtissimorum
tinare un campo, ecc., vineas, carapos curare militum, Cic: pedester, fanteria, Nep.: terre-
et ex., Plin. ep.:Africam et Aegyptum, Tac: stris, navalis, Liv.: ex. tiro, Liv.: ex. veteranus,
stndiosias mare quam terras, occuparsi più di Auct. b. Alex. —
partic. fanteria, exercitns
navigazione che di agricoltura, Justin. P) la- equitatusque, exercitus cum equitatu, Caes. e
vorare tma miniera, ecc., nietalla auri atque Liv.: bis omnibus diebus exercitum castris con-
argenti, Liv.: solum, Fior, hi come 1. 1. del lin- tinuit, equestri proelio cotidie contendit, Caes.
guaggio commerc, esercitare q.c. come profes- — poet. trasl., esercito ;=; quantità, tnoltitudine,
sione, mestiere, eserrdre, in-ofensare, esercitare stormo, corvorum, Verg.: Phorci, divinità ma-
un'arte, far traffico di q.c, cauponam, Justin.: rittime. Verg.
officinam promercalium mercium, Suet.rartem, exero, V. exsero.
Hor., Cels. edn.: inedicinam, Cic.: rhetoricen, exesor, òris, m. (exedo), roditore, moero-
Quint. e) come t. t. uffìc. e giurid.: a) del- rum, dell'onda, Lucr. 4, 218 e 6, 926.
l'attività dirigente, tenere q.c, dirigere, com- exhaer..., V. exher...
piere, ecc., qui exercet judicium, del giudice exhaeresTniu»ii, a, um (èia'.pÉoifiog), die
che presiede, Cic: parim. quaestionem inter si può togliere, dies, escluso, tolto, Cic. Verr.

sicarios, Cic: quaestionem severius, Liv., ovv. 2, 129.


aspere violenterque, Sali.: O amministrare, reg- exIialalTo, onis, f. (exhalo), esalazione,
gere q.c, vectigalia (partic. degli appaltatori nebulosa, V\m.:plur., exhalationes terrae, Cic,
dello Stato), Cic. P) avere in mano una legge, terrenae, Sen.
un diritto, ecc., recare in pratica, far valere, ex-halo (exalo), avi, àtum, are, IJ tr.,

mettere in esercizio, jacère irritas actiones . . . esalare, svaporare, sfuntar e, mandar fuori va-
legem confestim exerceri Liv. exercendas , : pori, a) di sogy. inan.: odores, Lucr.: nebu-
esse leges respondit et atrocissime exercuit, lam, Verg. b) di pers.: crapulam o vinum,
Suet. far svaporare (svanire) Vubhriachezza, Cic:
e\ercTlale, avv., però solo al compar., vitam, Verg., o animam, Ov. IIJ intr. esalar
(exercitatus), coW esercizio, colla pratica, Sen. lo spirito, spirare, Ov. met. 7, 581.

ep. 90, 33. ex-li»urio, hausi, haustum. Ire, I) cavar


exercTlalTo, onis, f. (exercito), IJ eserci- fuori, attilli/eie. A) pTopr.: 1) in senso stretto
tazione, esercizio, a) juventutis, Cic:
fisico, (contr. infundere), seotinam, Cic: aquam, Col.
corpora nostra motu atque exercitatione reca- 2) in senso lato, portar fuori, prendere, h.U-
le-cunt, Cic: factum est snperiorum pugna- mum, scavare, Hor.: terram Caes.: pecu- ,

rum exercitatione, ut etc, Caes. b) esercizio niam ex aerarlo, Cic: praedam ex agris, Cic.
int'llett., esperienza, partic pratica [contr. B) trasl., prendere, togliere, sottrarre, poenas,
ratio , cognizione teoretica, teoria), Cic. : di- vendicarsi, Verg.: doloiem, Cic: amorem, Cic:
cendi, Cic : linguae, Cic.
juris civilis, Cic. : sibi vitam, Cic: partem ex laudibus, Cic.

I
II) trasl., esercizio, pratica, virtutum, Cic: IIJ esaurire, vuotare. A) propr.: fussas cloa-
stuprorum et scelerum, Cic casque, Liv.: puteos, Justbi.: poculum, vi-
excrcTlsllrix, trìcis, f. (exercitator), (eseì-- num, bere tutto, Cic: aerarium, Cic: urbs assi-
Quint. 2, L5, 25.
eitatrìce), i/inna.iHca, duis exhausta est funeribus, venne spopolata
exercìtalii!<, h, um, part. agg. {da exer- per, ecc., Liv. 13) trasl.: 1) csamire — im-
cito), I) posto opportunamente in moto, poverire, Athenienses,Nep.: facultates patriae,
A) mediante affari =
bene oacupato, exercita- Cic: sumptu exhauriri (di pers.), Cic: patria
tus agris subigendis, Cic. B) mediante eser- exhausta sumptibus, Nep. 2) esaurire stan- =
cizio =
opportunamente esercitato , pratico, care, consunmre, indebolire, annientare, di-
a) materialm., meccanic, in armis, Caes. in : struggere, vires usu, Quint.: corpora cursu,
uxoribus necandis, Cic: lictores ad pulsandos Curt.: actioneni, Cic: sermo honiinum exhau-
verberandosque homines exercitatissimi, Cic. stus est, si è esaurito, Cic. 3) compiere, ese-
b) intelktt.: homo et in aliis causis exercitatus guire, mandata, Cic: vim aeris alieni, pagare,
et hac multum et s.aepe versatus, Cic:
in Liv.: cui (labori) numquam exhausti satis est,
Etrusci ostentorum exercitatissimi interpretes, a cui nessuna cura è troppa, Verg. 4) per-
Cic. II) molto inquietato, travagliato, CUris correre fino alla fine sopportare, sostenere,
,

agitatus ex exercitatus animus, Cic: Sj'rtes bella, Verg.: labores. tantum laboris, Liv.: dura
exercitatae noto, Hor.: non sane alias exercita- et aspera belli. Liv.
tior Britannia t'uit, Tac. exiiodra, T^ exedra.
excrcìtMim, ti, n. (exerceo), come t. t. extièi'odalìo, onis, f. (exheredo), dìawe-
tnilit., esercitazione, Tac. esercizio, equituin, dazionr, Quint. 7, 1, 53.
ann 2, 55 perpetua exercitia, Veli. 2, 109, 1.
: exIierédA, avi, àtum, .ire (exheres), dis-
cxcroìio, avi, àtum, are (intens. di exer- eredare, privare deU'ereilitù, abjm, Cic ed a,
ceo), esercitare opi>ortiinamente, bene, COrpUS ex herès, rèdis, diseredato, privo dell'ere-
tatqne inijenium, Sali.: se ac suos cursu, Mela. dita, Cic. ed a.
1. exercTlus, a, um, part. agg. (afa exer- exIiTbeo, htbui, htbttum, ère (ex e habeo),
I Ceo), esercitato nette avcersit/ì, duramente prò- A) p resenta re, porgere, produrre,
I
voto, tramif/tinto, I) proitr., di pcrs., Cic e ffr i r e, I) in gen., effettuare la presenza
I Plin. ep. II) trasl., di relazioni, ecc., pieno di COrpor. di una pers. O cosa, presentare, pro-
I
aeiiersità, di cimenti (spcsSO COìig. laboriosus durre, portare recare sul posto, pariic. COme
991 exhilaro exigo 992
1. 1. giurid., a) produrre una pers. o roxn in e Ruet.: ad ferrum quadringentos senatores
giudizio, a) proiltirre, presentare, costituire nvtndnre a morte, Suet. 4) [come sustentare)
una pers. per ronfronto, inprrogatorio, tenti- mantenere in vita, sostentare, Scjthas vix ali-
»noMeWn0rt,testeni,Curt.:pupillum,fratres,Cic.: mentis, Justin.: vitain misere, justin.
quasi interfecisset, quein non exhibuit, Sen. ev-liTliiro, avi, àtuni, are, «««Varare, dare
=
)

'^^ presentare, tnoslrare, pmi-e innanzi uno, COSCI un aspetto .lereno, al pr(SSÌVO prendere un
n quale, per esame, un dncuwnto scritto per volto (aspetto) sereno, miraris tam exhilaratam
ispezione, librariuin illud leefum vestrnnim, esse servitutem nostrani, Cic. ep. 9, 26, 1,
Cic: testamenti tabulai, Suet.: rationes, Plin. ex-liorresco, horr'ùi, ere, I) intr., inorri-
ep. b) eonsegnnre, rimettere, dare ima pers. dire, esser preso da tcì-rore, spaventa7-si, ac-
cosa trnendoìa dal proprio possesso, dalla quoris instar, Ov.: metu (per la pauraj, Cic:
propria autorità, ecc., partic. di cose rite- in (davanti a) alqo, Cic. IIJ tr., inorridire da-
nute illegalmente omnia alci integra, Cic:
, vanti a q.c, spaeentursi di q.c, vultus, Verg.:
servum, Cic: ad exhibendnm formulam acei- domini appellatiomm. Suet.
pere, accettare la polizza per comparire (dei exliorlsllTo,ònìs, f. Cexhortor), esortazione,
parti delln tua mente trattenuti così a lungo, eccitamento, allocuzione per animare, PlanC in
quasi illegittimamentej, Plin. op. 5, 11, 1. Cic ep. ed a.: col genit. ogg., studiorum
IIJ pregn., quasi presentando, porgendo, (agli, ecc.), (^nìni.: plur., Quint. ed a.
\) recare all'osservanza, alla, cognizione, exhorliilu'us, a, um (exhortor), esorta-

a) offrire, presentare alTosscrvazione sensibile tiro, incoraggiante, Quint. 3, 6, 47.


= mostrare, far apparire, percepire, osservare, e\-liorlor, atus sum, ari, esortare, ecei-
riconoscere ; rendere percepil>ile, osservahile, ri- tare, stimolare, confortare(anche come conso-
conoseihiie, insigne atque ctiam memorabile latore), a) esseri anim..: iilijm, Verg. ed a.:
populi Romani oculis sppctaculum exhibuit equos, Ov.: sese in arma, Verg.: trepidos cives:
publicum funus Vergini Piufi, Plin. ep.: exhi- in hostem, Ov.: alqm in hanc spera, Quint.:
hnit querulos ore gemente sonos, Ov. exhibuit : mìlites ad ultionem, Plin.: con ut e il cong.,
linguam paternam (temeraria come quella del Tac dial. ed a.: col sempl. cong., Plin. pan.'
padre), Ov.: notam linguae bac's oleaster ania- 69, 2: assol., in alloquendo exhortandoque,'
ris exhibet, Ov.: fìg., quorum virtus exhibet Suet. h) destaì-e una virtù, muovere all'azione,
solidum decus, mostra splendore genuino, virtutes exhortabor et vitia converberabo, Sen.
Phaedr. —dea formam removit anilem PaDa- ep. 121, 4.
daque exhibuit, fece apparire P. apparve = exìj;o, egi, actum, ere (ex ed ago), IJaeae-
come P., Ov. —
con dopp. acc. di pers., se ciare, cacciare, V)propr.: o) esseri anim., cac-^
alci nudas (di dee), Ov.: se adorandum adeun- dar fuori, scacciare, cacciare, lupos (dalle lOTOÌ
tibus , Suet b) recare alla conoscenza, me- caverne, della fame). Ve g.: cervam e monti--
diante esposizione scritta od orale, espoi-re, bus, Liv.:hostem e campo, Liv.: quadrigas!
presentare, populo Romano philosophiam, Cic: medio campo, Liv. : alqm vita, uccidere, Sen.y
ex hac nota sapientem alci, Sen. 2) recare exactus furiis suis, spinto, agitato, Ov. Partic.,.
ad effetto, a compimento, a) realizzare, effet- a) cacciar di casa, ripudiare la moglie, illam'
tuare, praticare, dimostrare, mostrare, provare mimam, Cic:uxoreiii, Suet.: alqaiii matrimo-
coll'azione, a) ogq. astr.: virtutem patriae, nio, Comici. p)crtccjy/re un sovrano dallo Stato,
Justin.: vocis fidem, adempiere la sua prò- Tarquinium, reges,Cic.: reges ex civitate, Cic:
m,essa, Phaedr.: alci fidem, Curt.: e così pro- post exactos reges, Liv.: post exactos decem-
missa exhibent fidem, realizzano la loro pa- viros, Liv. b) e. inan., (x)versai-e nel mare,
rola:^ si avverano, Ov.: alci humanitatem, aquas, Ov. P) cacciare =^ vendtre, agrorum fru-
Plin. ep. p) una pers., alci ministratorem, ri- ctus, Liv. .34, 9, 9. y) prender le mosse cOn q.C,
mettere, cedere, Suet.: profcssum adversus brandire q.C, vibrare, scagliare vibrando, lan-
Phooenses ducem, Justin.: rerum experimentis ciare,manum, menare un colpo, Quint.: ensem,
virum vere civilem, mostrare, Quint.: e se exh. Ov.: tela in alqm, Sen. 2) trasl.: a) eacciareun
con acc. predic, tHmo.strarsì, mostrarsi, S6 attore, far cadere Una commedia, al passivo
admirabilem, Val. Max.: aequalem se omnibus, = cadere, Coìnici. b) respingere, scacciare, ban-
Eutr.: malui me tribunum omnibus exhibere, dire, turbare,otium, Hor.: seuectam telis, Ov.
quam paiicis advocatum, Plin. ep. b) cagionare, II) spingere, cacciar dentro, immergere, ensem
apparecrhiare, fare, a) COn un acc aliquanto : per medium juvenem, Verg.: ferrum per ilia,
minus difficultatìs, Cels.: alci curam, Tibull.: Ov. Ili) maìvXar fuori affatto q.C, trasl. =
partic. spesso alci negotium, dar da fare ad recare, condurre <i termine q.C, a) compiere,
alcuno, Cic. ed a.: alci molestiam, dar mole- terminare, ultimare un luvorO, eCC, mOQU-
stia, fastidio ad alcuno. Cic p) con dopp. mentum aere perennius, Hor.: opus, Ov.: coni-i
acc: vias tutas, render sicure, Ov. ^) presen- mentarii ita sunt exacti, ut etc, Quint. b) co»»-J
tare, offrire, porgere, far pervenire, accordare, di«»-»'e a termine u/n tempo, quattuor spatiìs

concedere, cotisegnare come dono, concessione, annum (nella creazione), Ov.: mediam horam,
prestito, a) in gen.: toros, Ov.: librum, quem Ifisciar indietro (passare) (del giorno), Ov.::
prioribus epistulis promisoram, exhibeo, Plin. quindi lasciar indietro un tempo passar te; =
ep.: exhibe (concedi) libcram contionem ve! vita, quo studio vitam suam te absente exege-
Argis velLacaedemone, Liv. b) in teatro, nel- rat. Ter.: qualem Piso diem supremum noctem-
V arena, dare rappresentare , far comparire,
, que exegerat, Tac: tota illi aetas in armisi
esseri anim., comoediam publicis spectaculis, exacta est civiJibus, Sen.: e lasciando indietro,]
Suet.: n'^umachiam, Suet.: centutn leones, compiere, aestas exacta erat, era trascorsa,
Eutr.: Africanas (pantere africane), Plin. ep. Caes. tertià fere vigilia exacta Cic.
: ante , :
993 esigue exiliter 994

exactam liiemem, Caes.: esactà aetate o exactae posse, Liv. IIJ qualitativa, streUezza, indi-
aetatis, nella tarda età, in età avanzata [p. genza, povertà, tìsci, Suet. Claud. 28.
CS. mori), Cic. e Liv. IV) erigere = pre- exìjjfiìuSj a, um (exigo), esiguo, I) quan-
tendere, domandure, e COSÌ pure riscuotere , titativ.: 1) nello spai io : a.) riguardo al cir-
ì)propr.: a,)cume imposta, ìmrcede, esigere, cuito, piccolo, angusto (contr. amplus, iiumen-
riscuotere, pecunias, Cic: vectigalia, Cic: por- sus), castra, Caes.: aedifìcia, Hirt. b. G.: casa,
torium, Auct. b. Alex.: pecuuias ab alqo, Caes.: Ov.: civitas, Caes.: cor, Cic: pars terrae, Cic:
a civitatibus prò frumento pecuuiam, Cic: du- gyrus, Cic: fines, Cic: neutr. sost., exiguum,
plices mercedes ab alqo, Quint. b) come pre- i, n., un poco, alquanto, campi, Spatii, Liv
stazione, operam (servizi), Curt.: vigilias vi- h)riguardo alla lunghezza, piccolo, breve,
catim Liv.: jusjurandum ab alqo, Curt.
,
co}-to (contr. longus) umbra, Hor. corpus,
, :

Pai-tic, a) come t. t. iiffic, dei censori ed Hor.: Calvus, Ov.: mus, topolino, Verg. 2) ntt-
edili, aver l'ispezione d'una Costruzione, invi- mericam.: a) riguardo al numero piccolo, =
gilare avciocchè un Invoro venga condotto se- esiguo, insignificante, scarso [cotltr. magnUS,
condo gli accm-di, viam, Cic: publicum opus, grandis), numerusoratorum, Cic: copiae, Nep.:
Liv.: omnia sarta tecta,Cic: sarta tecta sacris amicorum copiae, Cic. haustus Ov. b) ri- : ,

publicis, Liv. P) doìnandare la consegna di Sol- guardo alla quantità, searso, di poco mo-
dati, ostaggi, ecc., equitum peditumque cer- mento (contr. magnus, iiiultus), pulvis, Verg.:
tum numerum a civitatibus, Caes.: obsides ab humor, Verg.: census, Hor.: e unius anni pars,
alqo, Caes.:vehicula (carri di trasporto), Cic: exiguissima legata, Plin. ep.: sost., exi-
Plin. ep. 2) trasl.: a) dontandare, pretendere, guum, i, n., qualche poco, un nonnulla, aquae,
esigere, veritatem, promissum ab alqo, Cic: Ov.: tritici, Curt.: naturali» vigoris, Liv.: in
ex. con ut e il cong., Ov. e Curt.: ex. ab alqo hac re perquam exiguum sapio, Pliu. ep. 3) tem-
con ne e il cong., Suet.: ex. col sempl. cong., poralm.: piccolo, breve {contr. longus), teinpus,
Plin. ep.: ex. ab alqo coU'acc. e Z'infin. pres. Cic: dies {termine), Cic: vita, Cic requies, :

pass., Suet di e. inan., si ita res familiaris


: Ov.: neutr. sost., exiguum tempori.'!, breve
(economia domestica,) exigat, Tao. dial.: ubi spazio di tempo, Plin. ep. //) qualitativ.:
res vigiliam exigeret. Veli.: partic. una pena, \) riguardo alla qualità, a,) scarso, gracile,
penitenza, espiazione, ecc., poeiiam o poenas, magro, corpus, Ncp. b) magro, scarno, futile,
Ov. e Suet.: poenas ab alqo, Justin.: e poenam povero, parco, toga, Hor.: dapes, Ov.: materi i,
(poenas) de alqo, Suet. ed Ov.: piacula, Justin.: Phaedr.: fructus, Cic: laus. Ciò. 2) riguardo
alcjs ultionem ab alqo, Justin. ]))doniandare di alla forza, scarso, debole, inefficace, inaignijì-
0[e, indayai'e, investigare, ricercare, facta alcjS, conte (contr. inagnui). conanien, Ov.: vires,
Ov.: ab alqo, cur etc, Tao.: exigit alma Ceres, vox, Verg. e Quint.: souus, Ov.: elegi, Hor.:
quae tibi causa fugae, Ov. V) misurare, con- solatia luctus, Verg.
durre q.c. esattamente secondo una norma, exTlis, e(ex-iglisrfrt exigo), e»He, IJ quanti-
una misura, pesare, esanùnare, l) J^t'opr.: 00- tativ.: 1) riguardo al circuito, piccolo, Padus,
lumnas ad perpendiculunijCic. 2) trasl.: a) in Mela: contractior et exilior (del Nilo), Plin.
yen.: commisurare, pesare, giudicare, esaminare pan. 2) riguardo alla lunghezza, breve, corto,
secondo q.c, ad illani summani veritatem le- via, Ov. 3) riguardo al numero, debole, non^
gitimum jus, Cic: opus ad vires suas, Ov. b) numm-oao, incotnpieto, k'giones, Cic II) qua-
partic: a) ponderare, pensare tpc,, considerare, lltatlV., Il) magro, scarno, gracile, asciutto (contr.
consultare intorno a q.c, trattare, tempUS se- plenus, pinguis), membra o artus, Ov.: femur,
cum opusque, Verg.: mecum exigo, Sen.: quo Hor.: cor, Cic: ramu.s, Suet.: di pers., Suet.:
(die) de bis corani exigere possimus, Plin. ep.: exilis cruribus, Verg.: trasl., del discorso e del-
haec exigentes (se Inter se), Liv.: non satis l'oratore = secco, privo di sugo e di fm-zu (contr.
exactum est (è decisoj sej. da prop. rclat. o liquidus), genus scrinonis, Cic: oratici, Cic:
prop. interr. indir., Ov. P) misurando se- oratores, prò pressis (stringati) exiles, Quint.:
condo q.c, rivolgete, suuin cultum ad luxu- neutr. pi. sost., et tumida et esilia, Quint.
riam magis quani ad magnificentiani, Curt.: b) povero, tneschino, misero, insìgni/ìcnnte, fu-
opus est aliquo, ad quem morcs nostri se ipsi tile, limitato, soluiu, Cic: domus (co>i<r. domus

exigant, Sen. piena), Hor. : res (mezzij, Nep.: hereditas,


exìj^lie , avv. (cxiguus), scarsamente, Plin. pan. e) riguardo alla forza. deboin, ,

a) scarsamente, grettamente, tneschinamente, ap- fiacco, sidera, che splendono debolm. (contr.
pena, sumptuin praebcre, Ter.: fruinentuni ex. validiora), Plin. pan.: vox, tenue, esUe, sottile,
dierum XXX
habere, Caes.: nimis ex. et exi- di soprano (contr. piena, gravis), Quint.
liter ad calculos revocare amicitiam, calcolare CXllTtii!!», atis, f. (exilis), a) mancanza di
Tarn, troppo grettamente e mescidtìMmente, sugo e di forza, ariditiì ilei discorso (contr. u'cr-
Cic. b) CO'» poclie parole, brevemente, exigUC tas et copia), Cic. Brut. 284; de or. 1, 50: ex.
scripta est (epistula), Cic: celeriter exigueque orationis suae, Sen. contr. L
praef. § 22. bl »"-
dicere de etc, Cic. nuiUi, sottigliezza di SUOno, eCC, voce di so-
exì;;uTlns, àtis, f. (cxiguus), scarsezza, prano, soprano (contr. pinguitudo), litterarum,
1) quantitativa, 1 ) nello spazio, piccolezza, ca- Quint.: feniiiieae vocis, Quint.: congenit. pers.
strorum, Caes.: terrae, Justin.: pellium, Caes. =: voce titnae, voce di soprtino di qualc, spa-
2) numerica, numero piccolo, scarso, copiarum, donum et iiiulierum et aegroruin, Quint.
Cic. e Caes. 3) temporale, brevità, propter CXllIler, avv. (exilis), VL)aridanhent«, sonxa
€orum exiguitateni, perchè di nessuna impor- valore, senza contenuto, annales sane ex. scrijiti,
tanza, Cic: ut teinporis exiguitas postulabat, Cic: jejune et ex. disputare de etc, Ciò.
Caes.: temporis exiguitate alqd exsequi non b) meschinalt^en^e , exigue (scarsumentej et

Georges- Calonghi, Dizionario latino-italiano. 82


995 exilium existimo 99r>

exiliter, Cic. de amie. 58. e) sottilmente, a guisa cx-iit, V. exinde.


di sopiaiio (contr. graviter), Cic.de or. 3, 41. CX-YniìIIIO, Ivi, Itum, Ire, vuotare, scari-
exìliiim, V. exsilium. care, distenta ubera, Justin.: navem, Cic. —
exim, V. exinde. ParttC, a) saccheggiare, derubare, spogliare,
CxTlllìv, avv. (eximius), egrcgiamenle = demos, Cic. arationes et agros vectigales,
:

straordiììarìatnente , sinijolurnu-nti- , ececlleiite- Cic: regionem frumento, Auct. b. Afr.: ex-


mente, templuui exiinie oruatuin, Liv.: ex. di- hausti atque cxinaniti tributo tot annorum,
ligere, Cic. Cic. una linea di battaglia, ultra
b) diradare
exìTiiiMis, a, um
IJ eccettuato, tu
(eximo), modum aciem, Curt. 4, 13 (51j, 34.
unus eximius es, in quo hoc praecipuuiii ac ex-ìnd •, abbreviato, exin {anche exim),
singulare valeat, Liv.: utin eximium neminem avv. I) di luogo, 1) propr., di lì, di colà,
habeam ? nessuno favorito, Ter. seg. dn : Plaut. e Tac 2) trasl., a) di ragione e causa,
prop. relat., te illi unum eximium, cui consu- quindi, perciò, Tac ann. 14, 48. b) dell'ordine
leret, fuisse, Cic. II) ejiimio = straordinario, successivo (locale), di qui, quindi, CiC. poct.
singolare, eccellente, segnalato, facies, ingeniuni, de nat. deor. 2, IH. II) del tempo, 1) quindi,
virtus, spes, Cic. di poi, poscia, Cic ed a. Presso i Seriori per
exTiiio, èmi, emptum, ere (ex ed emo), ex ilio tempore, da quel tempo, Justin. ed a.
cavar fucri, toglii re, levare, I) propr.: unam 2) trasl., nell'enumerazione od ordine succes-
spinam de pluribus, Hor.: cives de nervo, met- sivo di fatti od argomenti, quindi, poscia, su-
tere in libertà, Liv.: alqd tamquam e vinculis bito dopo, Tac: con postrenmiii, Tac.
alcjs rei sottrarre ffi(i.J, Cic.
, alqd caeco : cxiiilero, avi, atum are, (è5svTgpt^(i)\
,

acervo, separare da, ecc., Ov.: digito auuium, sventrare , aprire , porcuni , Petr. : ieporeni ,

trarre dal dito, Justin. alci dentem, Suet.


: Justin.
II) A) levare, tor via, 1) generic:
trasl.. CXÌ<«tllllsllTo, ònis, f., I) stima, opinione,
a) ogg. inan.: a) alqd con ex e VahX., alqd che uno ha di una cosa, com-
giudisio, Cic. :

ex rerum natura, Cic: unum diem ex mense, munis ex. est, ognuno può di giudicare ciò
omettere, Cic: o alqd col sempl. abl., rem mi- quel che vuole, Liv.: vestra ex. est, di ciò
raculo, togliere il miracolo alla cosa, Liv. potete giudicare, Liv.: quindi osstrvusioncr
P) alqd col dat., esimere, sottirai-re , totjHeìv asserzione, pavere enunciato con riguardo, com-
q.c. a qualcuno o ad uìia cosa, Leucadem messamente, Suet. II) opinione in cui SI è
Acarnanum concilio, Liv.: moram certaminis presso altri, fama, nome, stima, credito, col-
hosti, Liv.: otios.e peregrinationi tempora, Vaggiunta di bona, integra, magna, però an-
Curt. y) sempl. alqd, aa) togliere q.c, rimuo- che solo e allora comun. in senso buono, Cic.
vere, levare, pim.iar sopra, lasciar indietro, du- ed a.: partic. --^ credito in affari pecuniari,
bitatioiium, (^ìuint.: religionein, Liv.: discri- Caes. ed a.
inen nationum, Curt. pp) togliere uno spazio CxiMlllliatwl', Òris, m. (existimo), estima-
di tempo, ora = oltrepassare, biennium, Liv.: tore, apprczzatoì-e, censore, critico, Cic ed a.
ora := passare, trascorrere, aetas male exem- c.xi^itiiiio (existiimo), avi, atum, are (ex.
pta, Sen.: ora =
trarre in lungo, protratile me- ed aestimo), estimare, giudicare in qualcllC^
diante q.c. in giudizio, diem (dicendo), Cic. modo secondo il valore intrinseco, I) propr.,
ed a.: calumnia dicendi tempus, Cic. 5) alci giudicare q.c. qualc in questo quel modo,
non eximitur, (juin etc, non si può togliere stimare per questo quello, ritenere, riguar-
la jìcrsuusionr, che, ecc., Tac ann. 6, 22. dare, oc) col genit. di prezzo: omnia minori.'?,
b) una pers., a) togliere, cancellare da, un nu- Sulpic in Cic. ep.: magni ejus operain,Nep.: e
mero, da una alqm de proscriptorum
lista, satis existimans o maximum existimans quae-
numero, Nep.: alqm ex o de reis, dispensare
e stum co//'infin. oTacc. e /'infin.,Nep.: parim.
dall'accusa, Cic: alqm numero beatorum, Hor.: magni existimans coU'infìn., Suet. P) coWb^cc.
alqm memori aevo, togliere la ricordanza del predicato, pel quale q.c. od ale. si ri-
presso i posteri, Verg. p) cavar fuori da un tiene, ecc.: alqm avaruni, Cic: cetera vana,
numero, alqm turbae quamvis bonorum aucto- Liv.: al passivo col nom. del predicato, apud
rum, Quint. 10, 1, 74. 2)togiieì-e ad una cat- nus mercennarii scribae exi.stimantur, Nep.:
tioa rclaz., condiz., ecc., a) ogg. inan.: alqd a.) Q. Hortensius diu princeps oratorum existima-
con de e l'abì., UOerare q.c. da q.c, agruni tus est, Quint. y) con in e Z'abl.: in hostiuni
de vectigalibus, Cic. p) alqd alci, levare, to- numero existimari, Cic. 6) con determ. gene-
gliere q.c ad una pers., alci curas, Hor.: sol- rale del valore: utcumque (haec) animadversa
licitis animi.sonus, Hor. illud, quod me an-: aut existimata erunt, Liv. praef.§ 8. JJJ trasi.:
gebat, non eximis (se. milii), Cic. b) pers.: A) dietro apprezzamento delle ragioni prò
a) alqd con ex e Tabi, e col sempl. abl., libe- e contro, formarsi intorno a q.c un giu-
rare da q.c, alqm ex culpa, Cic: alqm ex ser- dizio, un'opinione, un p>arere, stimare, repu-
vitute e sempl. alqm servitute o servitio, Liv.: tare, opinare, credere, pensare, ritenere, a) CO-
alqm ex obsidione o sempl. alqm ob&idione, mun. coU'acc. e Z'infin., non possum existi-
Liv.: alqm ejus dici crindne, Liv. P) alqm a'ci mare plus quemquam a se ipso quam me a te
rei, sotti-arre qualcuno a q.c, togliere, scio- amari, Cic: non omittendum sibi consiliuni
gliere da q.c. alqm vitae, morti, Tac. alqm : Nervii existimaverunt, Caes.: al pasHvo col
poenae, Ov. e Tac: alqm supplicio magis quam nom. e Z'infin., qui semel in gestu peccavit,
crimini, Curt. alqm noxae, Liv. f) alqm in
: non continuo existimatur nescire gestum, Cic;
alqd, p. es. Syracusas in libertatem, porre in disciplina in Britaiinia reperta esse existima-
libertà, Liv. ril, 29, 6. Ti) eccettuare, escludere, tur, C:ies. Impers.. buie (insulaej milin DCCC
illtim, Cic. ed a.: majestatis quaestionem, Tac. in longitudinem esse existimatur, Caes. p) seg.
997 exitiabilis exorabilis 998

ila prop. reìat.: liaud existimans, quanto la- Liv.: exitu superioris anni, Liv.: ex. vitae,
bore partuni, non jìensando, ecc., Ter. y) <^oZ Nep., vitae mortisque, Veli. plur., perditae :

sempl. acc. pron. gen.: quod ego nullo modo civitates hos soleiit exitus exitiales habere,
existjnio, ni cui parere non posso assoluta- ultimi stadi, che conducono alla rovina, Cic:
mente assentire, Cic. Tusc. 3, 25. 5) aisolu tristes exitus habere, Cic. b) partic.: a) e»««o,
ut Cicero existimat, Quint. Impers., ita intel- soluzione, nodo finale, catastrofe di un InVOro
ligimus vulgo existimari, Cic. B) stimare q.c., drammatico, mimi, fabulae, Cic: argumenti,
giudicare intomo « (/.C, proferire un giudizio, Cic ^)pregn., fine =
fine, della vita, avunculi,

pronunciarsi, decidere, Vjingcn.: a.) COlV ACC, Plin. ep.: humanus, Cic: plur., non numquam
(otidianae vitae consuetudiuem, Ter. heaut. bonos exitus habent boni, Cic. 2) termine,
282. ^) con de e Z'abl.: de alqo, Cic: ex eventu fine, risultato, exitus fuit orationis, Caes.: ut
de Consilio alcjs, Cic: bene o male ex. de alqo, uullus exitus imponeretur sermonibus, Caes.:
(ii'(dicar bene o male intorno a qualcuno, disceptatio sine exitu fuit, Liv. 3) esito =
parlare intorno a, o di qualcuno, Cic. ed a. evento, rtsuiiato, sorte, che
ha, eventus q.c.
Impers., extant orationes, ex quibus existimari atque ex. rerum, Cic: futuri teniporis, Hur.:
de ingeniis eorum potest, Cic. •{)seg. da prop. Lncertus belli, Cic Cottae consiliuin quein
:

reìat. od interrogai.: existimabitis, qualis illa haberet exitum, Caes.: plur., haec omnia me-
pax aut deditio sit, Sali.: existimari non potest, liores exitus habebunt, Cic. — Prov., exitus
vix existimari potest, utruiii an etc, Caes.
. . . acta probat, Ov. ber. 2, 8ò.
e Liv.: nunc vos existiraate, facta an dieta plu- CX-lc\, lègis, »»01» legato dii alcuna legge,
ris sint, Sali. S) assol., e precis. partic. sost, senza legge, eslège, Cic. ed a.
t'xistimantes, ium, m., critici, censori, Cic Brut. exodiiiui, Ti, n. (sgóStov), specie di farsa
!I2. 2) partic, come t. quali
t. dei medici, i di genere scherzoso, princip. nelle Atellane,
intorno ad un caso danno un giudizio, un pa- esodio, Liv. 7, 2, 11: scenicum, Suet. Doni. 10 :

rere, un visum repertum, ut Antistius metli- AteUanicum, Suet. Tib. 45.


riis existimabat, Suet. Caes. 82 extr. ex-ftlesoo, levi, lètum, ere, Ij finir di
e\ltial>TIÌ!«, e (exitiumj, esiziale, condu- crescere, solo nel partic. perf. exoletus, il, uni,

cente a rovina, die reca disgrazie, die cotuliice cresciuto, adulto, partic. in senso osceno, di
ad un fitte tragico, rorinoso, pernicioso, prodi- giovani che si vendono per libidine, amasio,
ijiorum eveiitus, Liv.: bellum, Cic: tyranuus, remiges (a. come rematore), Tac: scorta, exo-
Liv. leti, lupae, Cic. II) trasl.: 1) scomparire, di-

exTlfàlÌ<«, e (exitium), esiziale, conducente venir irrieonoscihiie (di lettere rose dal tempo),
a rovina, ad un fine tragico, rorinoso, perni- jam exolesceiitibus btteris, Suet. Aug. 7. 2) an-
cioso, exitus, Cic. donum Minervae, Verg.
: dare in disuso, uscir di moda, venire in dimen-
t^XllTÒSUS, a, uni (exitium), esiziale, ran- ticanza, invecchiare. Spegnersi e simili, CUm an-
noso, pernicioso, conjuratio, Cic: exitiosum esse tiquitus iiistituta exolescerent, Tac: cum patris
rei publicae, Cic: Otho luxu, saevitia, audacia, ftivor haud tum exolevisset, Liv.: exoletum
rei publicae exitiosior ducebatur, Tac jam vetustate odium, Liv.: neutr. plur. sost.,
exìtìuiii. Ti, n. (exeo), origin. uscita = : exoleta revocavit aut etiam nova instituit,
quindi prc in. = esito cattivo, violento, ro- Suet.
vina, perdizione, eccidio, caduta, JJ propr.: e\-onerO, avi, atum, are, scaricare, sgra-
Iiujus urbis, orbis terrarum, Cic: Jugurthae, vare, alleggerire, alleviare, IJ propr. 1) iìi :

Sali.: alci esse exitio,Cic: exitium mittere alci, gen.: naves longas, Auct. b. Afr.: ventrem,
• Verg. II) meton., ciò che reca rovina, ro- Suet.: colos, vuotare, sconocchifire,Ov 2)par- .

Miui, Paris exitium Trqjae, Hor.: omnibus exi- tic, alleggerirsi di alcuno, cacciar via al-
tiis adversus nobiles saevire, con tutti i mezzi cuno, multitudinem, Liv.: multitudinem in
di distinzione, Eutr. proxiinas terras, Tac IIJ trasl.: 1) alleviare,
cxitu!«, vis, m. (exeo), uscita, I) propr. e alleggerire di un peSO opprimente, liberare da
I
meton.: A) propr.: a) di pers.: calamitosus q.c, praegravante turba regnum, Liv.: civit;.-
(contr. reditus gloriosus), Cic. ab urbe, Liv.: : tein iiietu, Liv.: plebem, Liv.: se, sgravarsi
omni exitu interclusi, Caes.: plur., singulorum d<d suo segreto, Curt. conscientiam suam,
:

'
hoiuinum exitus, Caes. P) di ogg. inan.: fau- Curt. liberare atque ex. fidem awàm, liber are
:

'

stus (cjassis), partenza, Lucr. quo fit uti : la propria coscienza dal peso opprimente,
pacto liber minus exitus aiaiii, sbocco, Lucr.: Liv. 2) scaricare q.c =
alleggerirsi d'una
*
(tibiaeì recto exitu graviorem spiritum red- cosa, alqd in quaslibet aurcs, confidare, Sen :

j
dunt, Quint. B) meton., uscita, come luogo, exonerari laborum meorum partem fateor, mi
'
aedificii. Nep.: plitr., septem exitus ex domo torrn gran fatica, Tac. ann. 3, 54.
I fecerat, Liv. //) trasl.: A) m.<;««..-quae jduri- cxo|»l»tii<>, a, um, part. agg. [da exoptoì.
inos exitus dant ad ejusinodi digressionem ,
desiderato assai, bramato, nuntius, Cic: nillil
che offrono le inw/giitri occasioni per tali di- exoptatius adventu meo, Cic: exoptatisslma
gressioni fnel discorsoj, Cic: cum exitus (spie- gratulati©, Cic.
gazione, conclusione) ab utroque datur con- CX-0|>tO, avi, fltum, are, desiderare viva-
turbato errantique regi , Cic. B) partic. : mente, bramare q.c per sc quulc, Gd. maxime,
1) esito =
fine, termine, scopo, a) in gen.: Cic: Samnitium adventum, Liv.: pestcni alci,
oratiouis (contr. principium), Cic: adductaad augurare, Cic: co/?'infin.. Ter e Cic: coU'ut
oxitum quaestio est, Cic. quae (fuga) ipsa : e il cong., Cic: assol., nobiscupientibus atquo
exitum non liabcbat (conduceva), Cic: hic exoptiiìitibus, Cic.
j'ait oppuscnationis exitus, Caes.: in exitu est CXÒritllflis, e (exoru), esorabile, arrende-
iueus consulatus, Cic: in exitu jam annus erat, Cic ed Hor. exora-
vole (contr. implacabilis); :
999 exontor expalles -o 1000

Lilis in alqm, indulgente ver^o nlcnno, Suet.: sizione e non furono che semplici narratori,
compar. in Son. r Tac. Cic. de or. 2, 54.
t'XOriilftr, òris, m. (oxoro), pregatorr, seon- cxorn:llii<i, a, um, part. agg. (da exorno),
</iiirat<^<; ToT. Hec. prol. alt. 2. ornato, adornato, adorno, citliara exornatis.sima,
cx-ord"or, orsus sum, Tri, IJ cominciare Cornif. rbet. 4, 60.
il iesmto. ot-itire fai p'irtir. jìcrf. <in''he pns- cx-orno, avi, atum, are, provvedere
sivoj, fifj. in Gir. de or. 2, 145 e 158. TI) trasl., di tutto il necessario, I) in gen.: al-
roiitincinre , prìnripinrc , beli Urti , Liv.: par- lestire, prej>arare, apparecchiare, disporre, ordi-

ricidia a Claudio, Suet.: e senza


et eaeclos »»«r«,classem,Justin.:ariem,(iis/)0?Te l'esercito
acc, dell'oratore, ab adversarii (lieto, Cornif. in ordine di battaglia. Sili.: convivium, Cic;
rbet.: ab ipsa re, Ciò.: co?/'infìn., narrare, Ter.: vicinitatem ar;iiis, Sali.: bominem veste, num-
dicere, Cic.: ex. ita, ut etc., far Vesorlir) fl'in- mis, fimilià, Pliaedr.: assol. ^= fornire, Sali.
trorlìizimej, Cic.: partic. sost., exorsa, òruin, Jug. 90, 1. II) pregn., ornare, adornare, ab-
n., a) (7 comincinr?, Verg'. A eii. 10, 111. p) ''»- bellire, fregiare, fornire, gucrnire, a) propr.:
u-oduxioni, Verg. gè. 2, 46. Clodium, Cic: varia o regia veste, Ter. e Curt.:
exordTiiin,ti, n. (exordior), I)prine!piodi digitos anulis, Sen.: hastas argento, Curt.:
un tp-isui-o, pullum, Quint. //^trasl
5, 10. 71. ,
Delon arisinsignibusstatuarumque copia, Liv.:
esordio, inizio, principio, A) in gen. : vitae, tabcrnaculum, Curt.: triclinium, Cic: locum
Cic: hujus mali, Cic. piar., exorJia rerum,
: in palaestra, Cic: alqm, Cic: quindi s-^herzos.,
Lucr.: primae pugnae, Verg. B) partic., esor Sjrum ego adeo exornatum dabo, ade.5 depe-
dio, proemio d'un discorso, in dicendi exordio xum, ut etc, cioè bastonato cos'i bene, Ter.
permoveri, Cic: piar prima exordia .sumere,
, lieaut. 950. b) trasl. aetatis nostrae gloriam,
:

Verg.: rome p trte del discorso, esordio, Cic: Quint.: pbilosopbiam falsa gì ria, Cic: alqm
e (anche al phtr.) Quint. TprsietviYk. innalzarlo alla, ecc., Plin. ep.: mors

ex-orioP, ortus sum, Tri, IJ venir fuori, honesta saepe vitam quoque turpem exornat,
fiscire, apparire. A) propr.: &) di pers.: comc rende onorata, Cic: partic. 1. 1. retor., oratio-
t t. milit., omnes exorti, Liv. : exorti repente nem, Cic: ext^mporales eorum dictiones bis
ab tergo, Liv.: in Sa-
insidiatores, Liv.: exorti velut emblematis, Quint.: exornat (aiorna)
mni novi exercitus exorti ad populandos ini-
) tamen haec omnia mira sermonis elegantia,
peril Romani fìnes, Liv. b) del sole, luna ed Quint.
spuntare [contr. cadere, occT-
a. astri, sorgeri'., OX-Sro, avi, àtum, are, orare, pregare, sup-
dere), Catull., Cic. ed a.: exoriens annus, Ti- plicare, I) pregare qualcuno q.C. com- =
biill.Partic. sott., exoriens, entis, m. (se. sol), tnuovere placare (pacificare) COtì preghiere,
oriente, ìnattlnn, Prop. o, 5, 27. B) trasl., sine te exorjm, Ter.: ex. patrem, Quint.: po-
\) innalzarsi, emergsre, repentinUS
sorgere, pulum, Hor.: supplice pre e deos, Ov. filiae :

Sulla nobis exoritur, Cic: exortus est ser- fper la figlia) patrem frequeutibus litteris,
vus, Cic: sic anuli beneficio exirtus est rex Suet.: carmina exorant deus, Ov.: alqm fa-
Lvdiae, Cic: di astr., subito exorti est nefaria cile, ut pejeret, Cic: pass, exorari, lasciarsi

Càtonis pnmulgatio,. Cic: exoritur Antipatri S'ipplicare, viri non esse exorari, Cic: opera
r^tio ex altera parte, Cic 2) quan emergere exorata for ), Ov.: exoratae arae, Ov.: stupris et
di una sventura, respirare di nuovo riani- = adulteriis exorabatur, Tac: aegre a filli caede
marsi, qnotìes exorior! ed ego nunc paulum amicorum precibus e\oratus distolto (con
exorior, Cic. ad Att. 7, 2G in. II) apparire = preghiere), Justin.: exoror con ut o ns e il
,

nascere, A) propr.: e terra exorta repente ar- COng., Cic. II) ottenere q.C pregando, supplO
busta salirent, Lucr.: amnis exoriens peni- . . . cando, vix id. Ter.: paccm divùm, Verg.: tem-
tus media ab regione diei, Lucr.: Indus ex pus breve, Phaedr.
Paropamiso monte exortus, Mei fiamma re i : e\orsu«, ìis, m. (exordior), esordio, princi-
jiente e silvis undique exorta, Suet. ventus, : pio =
prima parte, quoniam is est exorsus
qui a mari exoritur, Curt. nìmbus cum saxea: Cic de imp. Pomp. 11.
orationis meae,
grandine subito est exortus ingens, Auct. b. exortus, US, m. (exorior"), il sorgare, il le-
Àfr. B1 trasl.: 1) nascere ^= sorgere, destarsi, varsi [contr. occasus\ exortus (sing. e plur.)
ibi exoritur discordia Inter cives, Verg. exo- : solis, Cornif rbet. ed a.
ritur fama alcjs rei ovv. de alqa re o coll'a.cc. ex-»s, ossis, sema ossri, Lucr. 3, 719.
2) nascere, provenire, derivare
e Z'infin., Liv. eX-0.s»c3Jor, àtu^SUm, ari, baciare tenera-
da quale, o q.c, a Myrrhina haec sunt exorta. mente, con t)-aspor1o, alqm, Tac. e Suet
Ter.: honestum, quod ex virtutibus exoritur, eXOSiSO, àtus, are (exos), </ix<>*«<«'e, cavarle
Cic. iMciie, congrum, Ter. adelpb. 378. exossa- —
cxornaiTo, onis. f. (exorno), I) orna- tum pectas. pieghevole, Lucr. 4, 126 !.
mento, adornamento, abbellimento, Cic. oec. fr. CXO<4tl'a, ae, f. (sgwaxpa), esostra, mac-
10. II) trasl., adurnamento del disCOrsO, or- china di legno sul teatro, che si rotolava .sopra
namento (anche al p^ur.), Cornif. rhot. e Cic: cilindri e mostriva agli spettatori il retro-
pirtic. == Xófo^ £ui5s'.y.t'.y.ó; t^att 'zìdi: , scena simile all'interno d' una casa, Cic àe
d'una causa in giudizio, n"lla qude le cos" prov. cons. 14.
si abbelliscono, si vantano, Cic. part. or. 10 CX-ÓSUS, a um, IJ attivo =
che odia vi-
e 69 e segg. vanfnte, alqd ed alq:n, Verg.: exosus es mores,
cxoriiiilSr, òxh, m. Cexorno), ornatore, aborri, ecc.,Curi. II) passivo =
affatto odioso,
adornirtore, ccterl non exornitores rerum, sed odiat>s.nmo, universis, Eutr. 7, 23.
tantummodo narratores fuerunt, gli altri trat- ex-pallc<i('0, palliai, ere, impallidire, di-
tarono la storia senza ornamento nell'espo- venir pallido, per lo spavento, ecc., a.) assai.,
1001 expallidtis expellj 1002

Cornif. rhet. ed a.: toto ore, Ov. P) eoZracc, res expedit o impers. expedit. ti-ii-; d'impac-
impallidire davanti a q.c. spaventarsi, aoer — cio, cioè è espediente, convivila:, gioca, è utile,
paura, Hor. ep. 1, 3, 10. non idem ipsls expedirc et multituclini, Nep. :

ex-|>allTdu<«, a, uin, tnoito pallido, Suet. non quominus expediat quidquam Caosari ad
Cai. 50. diuturnitatem dominatiouis Cic impers., , :

ex-pnndo, pandi, pansum e passuin, ere, expedit bouas esse vobis, Ter.: expedit omni-
tendere, espandere, distendere, tendere, IJprop r.:
bus, ut etc. Justin.: si ita expedit, Cic.

expassae delubri fores, spalancate, ex|iL'<lilc, avv. con compar. e superi.


alas, Plin.:
Tac. : se ex. e mediale ex pandi
rifl. esten- = (expeditusj, speditamente, facilmente, sema uif-
ficultà, proittuniente, prestamente, Cic ed U,
dersi, allargarsi, di locol., Mela: di fiumi.
Mela e Plin. pan. II) trasl., spiegare, di- ex|»Kdilìo, ònis, f. ^expedio), 1) come 1. 1.

retor., trattazione, esposizione, sviluppo, multa-


chiarare, espoì-re chiaramente, rerum naturain
dictis, Lucr. 1, 126. rum rerum , Cornif. rhet. 4, 68 : come fi'j.

retor., Cornif. rhet. 4, 40. IT) come 1. 1. milit.,


expalìor, F. exspatior.
impresa, campagna, spedizione, Caes. ed a,
eX-psilrO, avi, are, dissipare in piaceri,
expedllus», a, um, part. agg. (expedio"),
Catull. 29, 16.
I) non Impedito, a) senza bagagli, spedito, li-
eX-nsivCSCO, pavi, ere, ritrarsi spaventato bero, leggiero, succinto, Clodius, CiC Sagana, :

davanti a q.c., ipai-enlarst, indietregyiure per


Hor.: jaculatorcs, Liv.: pcdites. Sali: equitatus,
terrore, a.)ad alqd, Liv., Sen. ed a.
assol.,
manus, Curt.: sost.,ex^eàitn!^, pedone leggiero,
P) coll'acc. fdavantiaj, elephantos, Eutr.: en- Caes.: e expediti, non carichi di bagagli, Liv.
sem, Hor.: contionum frenùtus, Quint. e Curt. b) libero da impedimenti, aperto, co-
e\|»eclo, expet'lalìo, V. esspecto etc. modo, locus, Caes.: via, Liv.: iter, Liv. e) non
expeciru'o, are (ex e pectus), scacciare, trattenuto od aggravato da alcuna difficolUì ;

mandar fuori dal petto, tum pavor sapientiam posto in opera, procurato facilmente e presto,
oninem mi exaniinato expectorat, Enn. fr. in facile, presto, spedito, iter (viaggio), Cic: ad
Cic.Tusc.4, 19. suos receptus, Caes.: cena, Plin. ep.: dlstinctio,
expédìO, ivi e ti, ìtum, ire. sciogliere, sle- Cic. : expedita et facile currens oratio, sciolto,
gare, I) svolgere, slegare, scioglipre, \) propr., Cic: cfr. expedita et profluens dicendi celeri-
nelle fiy.: nodum, Ciò.: alqm Dligatuin, Hor.: tas, Cic: quindi in expedito essj, essere senza
se ex laqueis, Ciò.: caput laqueis mortis, Hor. difficoltà, molto facile, Curt.: e alci expedi-
2Ì trasl., svolgeì-e q.c. sviluppare da q.C, tirar tius est, seg. d(drini\n., Tac d) »«u« impedito
fuori, sciogliere, trar d'impaccio, sbrigare, a) ili da affari, libero, spedito, di jjers., ut expeditus
'len.: hinc se, Nep.: se noctu, Nep.: se ab in Galliam profìcisci posset, Cic. Quinct. 23.
orani occupatioue, Ciò. : se ex turba, Ter. : se e) pronto, appareeehiato, preparato, CXpeditUS

crimine, Ter.: poet, Claudias manus per acuta bonio et paratus, Cic: exp. ad caedem, Cic:
belli, coniar felicemente, Hor.: e. inan., di- ad dicen lum, Cic: di soldati pronto alla =
scuin, jaculum trans finem, mandare, scarjliare pugna, alla battaglia, COpiaC, CaeS.: maUUS,
facilmente, ìioT. Vjpartic.: a) sviluppare, seio- Curt.: cohortes. Sali.: di naci pronto « sal- =
gliere, liberare =
sbrigare, sgombrare, aggiu- pare (attj a tutvlgare) o pronto a combattere
stare, porre in assetto, compiere, ncj^otia, Cic: (allestito), naves, Caes. classis, Liv.: quindi
:

re frumentariam, uf/evolnre Vapproccigio-


11 promptuin lioc et in expedito positum, questo
namento, Caes.: nomina mea, Cic: exitum ora- star sempre pronto ed in ordine, Quint. co- :

lionis, Cic: res, Cic: prope jam expeditain pias in expedito habere ad etc, tenere in
Caesaris victoriam iuterpellaverunt, già quasi pronto per, ecc., Liv. in expedito esse, esser
:

come riportata, Caes. 'ji^ sviluppare, spiegare, preparai per, ecc., Sen. JIJ sculto, a) posto
t

svolgere, espor^'c, dichiarare, pttftf.cipare, rife- in ordini', negotia,Cic: expeditissima pecunia,


rire, id, si potes, verbo expe li. Ter.: omiiem che facilmente a disposizione, Cic. b) com-
è
morbi causam, Verg.: Imjusmodi rei initiuiii, piuto, deciso, Victoria, Caes.: senatus cousul-
Sili.: de caede. Tac: seij. da prop. rclnt., con tum expeditum est, non incontra alcun in-
qui, Verg., Sali, ed a. II) prcfjn.: A) camr du'/io, Cic
propr.
fuori, preiulere (pigliare), met.'er fuori, 1 ) : ex-|ie.lo, pilli, pulsuni, ere, spinger fuori,
virgas, Cic: arnia, Liv.: Cererem canistris, Verg. cacciare, li in cin pacifica, sirtnyere animali
2) trasl., a) apparecchiare, allestire, partic, fuori di un luogo, porta pecus, Liv.: stabulis
come t. t. milit., naves ovv. classem, Caes. vaccas, TibuU. o condar ola da un luogo,
:

ed Auct. b. Al.: exercitum, Liv., legione.s, monte juvencos, Ov. II) colla oiolenza, 1)
Caes.: remigem ac militein, Liv., render pronto cacciare, scacctare, gettar fuori, espellere, a)
all'aS'iuUo, al comh tttimento: se ad oppugna- propr.: sagilfcuii (tlul corpo, di sangue), Ov.:
tionem urbis, accingersi, di^porsi, Liv.: arma, alqm pariter aniinaque roti>.que (dalla vita e
Caes., o se ad pugnam, Liv., o sempl. se, Caes., dalle r.), Ov.: se in auras, spin//ersi all' in-
prepararsi alla hattaqìia, disporsi a combat- fuori, Ov.: partic: del mare, gettar fuori, get-
tere; cfr. rifl. exp. ad bellum dispor(si) alla tare sulla spiaggia, margarita, Tac : ])liocas,
guerra, Tac: e così quoties expedierat, (si) era Ov.: navigia in ripam, Curt.: ruptis undis ex-
preparato, era sceso in campo, Tac. b) rin- pelli, Ov. b) trasl., vitam, Tac: aniniani, Ov.:
tracciare, scoprire, palesare, rendei' possibile, naturali! furcà, Hor. 2) spingere, spingere in-
procacciare, alci vicariuin,T,iv.: pocuiiias, Suet.: nanzi, mandar fuori, cacciar via, a) Jjropr.:
iter(mezzo) tugae, Liv.: alia pressione ad aedi- ot) innn., spingere innanzi, cacciare, scostare,
e.
ficandum sibi locum, Caes. e) quasi cercare = I .icoccurc, lanciare, sagittaiii arcu, Ov.: ab litore
usare, adoperare, JUS aUXÌiìi Sui, Liv. B)asSol., '
naves in altura, Liv.: ratein, condurre in alto
1003 expeudo expeni.T 1004

mare, Curt. P) pcm., espellere, spiìUfer fuori, simul cum sole experrectus essem, Cic: ut ter
scacciare, alqin uianibus, Ov.: alqiii aetlieie aut quater expergisceretur, Suet. li^ trasl.,
toto, Ov.: purtic. aa) come t. t. milil., espel- destarsi dalla sua inazione (fisic. e spirit.J,
lere, scacciare da, UH luogo, coslrinyeì'e « «edere farsi animo, quin igitur expergiscimini ? Sali.:
UH luogo, praesidium ex arce, Eutr.: eos ex experrecta iiobilitas, Cic.
Romanus castris, Caes.: ex porta
silvis, Caes.: CXper^l'TlllS, a, uni, .svegliato, destato, desto,
insulaque expelli inopia, Caes.: ed exp. alqm Lucr. 3, 927.
in provinciam, costringere a ritrarsi nella cxper;:;o, V. exspergo.
prOV., Cae.s. Pp) espellere, aciicciure, cacciare, experfciis, agg. eojicompar.
entis, part.
iiiseacciare da un paese, da un
dalla Casa, e superi, (da experior n" II), che si prova in
possedimento, quindi anche bamiire, alqm, q.c, che intraprende, attivo, operoso, di perS-,
Tur. e Caes.: alqm domo sua, Cic., domo (luogo Cic ed «..-iugenium (contr. desidia), Ov.: col
natio), Sali.: patria, Nep.: domo patriaque, genit.,laborum,^;erseye>Y(Hfc, tolìertnte nelle
Caes.: alqm ex patrin, ex urbe, ex Italia, ex re fatiche, Ov. mot. 1, 414.
publica, Cic.: alqm possessionibus, Cic: alqm experTentia, ae, f. (experior), I) espe-
bonis, Cic: alqm agris, Caes.: e partic. sost., rienza, esperimento, prova, tentativo, pratica,
perizia, valentia, Clc ed a.: col genit., patri-
expulsi, espulsi, esiliati, Cic. yt) scacciare
principi ecc. dal trono, tjrannum, Cic: reges, monii amplificandi, Cic: belli, Veli. J7) trasl.,
Cic: alqm regno, Cic, potestate, Nep. 55) >•*- esperienza. Veli, ed a.; mentis, Lucr.: rerum,
pudiare la moglie, filiam ex matrimonio, Cic. in, ecc., Tac.
b) trasl., a) scacciare quale, da q.c, alqm vita, expiTTiiiciiliini, i, n. (experior), I)espe-
uccidere, Cic. Mur. 34 : expelli aevo, morire, ritnento, tentativo, prora, esperienza, experi-
Tac. P) scacciare, discacciare, scuotere, rimiio- mentis cognitum crat, Sali.: medicina tota
famem, Tac: lielleboro niorbum,
»ere, toyiiei-e, constat experimentis, Quint.: hoc ma,ximuni
Hor.: soiimum o quieteni, Verg. ed Ov.: omnem est exp., Cic: dare exp. lenitatis, Tac: dare
dubitationem, Caes.: memoriam alcjs rei, far magna experimenta virtutis ovv. sui. Veli, e
dimenticare q.c, Caes.:tennit (tenne il campo) Justin. II) esperienza, Quint. ed a.
altera ex duabus (sententiis), tertia espulsa expcrTor, pertus sum, Iri, procarar.si
(venne respinta), Plin. ep. esperienza di q.c. mediante tentativi fatti.
cx-pendo, pendi, peusum, ere, pesare, venire in cognizione di q.C, I) =
siierimen-
porre sulla bUancia, IJpropr. C trasl.: 1 )propr.: tarc, tentare, provare, A) ~£ipàv TlVOg ÀXll-
bacara, Cels.: pecunias (cow^r. numerare), Cic pOCVU), sperimentare, provare la natura, forza,

2) tTas\.,pe,sare, ponderare, prorare, exp. atque azione, effetto di q.c, provare q.c. od ale, ri-
aestimare voluptates, Cic: omnia, Cic: argu- cercare q.c, porre alcuno alla prova, 1) in
menta [contr. arg. numerare), Cic: testem gen.: oCfcoll'acc: vini veneui in servo, Cic:
(l'attendibilità d'ttn testimonio), Cic: ire es- in alqo tot.is vires suas, Quint.: judicium di-
penso gradu, a passo misurato, Prop. II) scipulorum, Quint.: alcjs amoreui, taciturni-
prega, pagare, spendere (perchè in origine nei tatem, Cic: amico^', Cic. P) rifl., se exp. alqa
pagamenti si pesava il denaro come materia re, provarsi in q.c, se heroo (versa), Plin. ep.:
non coniataj, propr.: auri pondo centum,
1) se in foro, Quint. y) seg. da prop. relat., in
Cic. : viginti milia talentùm in Los sumptus, hoc natura, quid efiìcere possit, videtur es-
Justin.: cautos nominibus rectis nummos, Hor.: perta, Nep. 1) partic: a) in senso ostile, pro-
pnrtic. forre alci expensum, scrivere nel libro varsi con quale, misurarsi, a) in lotta, gara
dei conti, che si è intgato q.c. a qualcuno, ex- con ale, Komaiios, Nep. rifi, si iterum ex-
:

pensum muneribus ferro, porre in conto sotto periri velini, iterum paratum decertarc,
se
l.t rubrica € per doni y>, Cic: mihi expensa Caes.: seg. da prop. relat., vis ergo inter nos
ista HS centum ferro, Cic. alci sine fenore
: quid possit uterque experiamur, Verg. p) un
expensas pecunias forre, fornire, prestar de- gare in un processo COH ideano, procedei e giu-
naro sema usura, Liv.: fìg., alci legionera ridicamente contro alcuno, cum alqo, Cic:
expensam forre, lasciare, Cael. in Cic ep. gravi judicio, Cic: aut intra parietes aut
2) lìOet. trasl., espiare, pagare il fio, soffi-ire, summo jure, Cic: de tautis injuriis, Cic. b) di
poen s, Verg.: poenas capite, Tac: poeuas alci, musici, fare una prova, provare. Fior. 4, 2, 2.
Acc fr.-.pregn., scelus, pagare il fiodel suo B) tentar la riuscita di q.c, tentare q.c. colla
delitto, Verg. — partic. sost., codex accepti et speranza d'un esito favorevole, tentar la for-
expensi, V. accipio n" I, A, a, a. tuna eonq.c , fare, la prova; arrischiare, impie-
exper^vraclo, factum, ere (expergo
feci, gare, far valere q.C; tentar la surte, potre in
e facio), destare, sreyliare, I) propr.: exper- giuoco, \) in gen.: a) co//'acc.: experiri id no-
gefactus e somno, Suet. Cai. 6: e sempL, re- lent,quod se assequi posse diffidaut, Cic: sese
pente expergefactus, Suet. CI. 8. IIJ trasl.; omnia de pace expertum, tentato tutti i mezzi,
A) in gen.: se, qua'ii destare dall'ebbrezza, Caes.:rei eveutum, Caes.: omnia priusquametc,
far ritornare in sé, Cic. hic Italiam tuniul-
: Caes.: estrema omnia. Sali.: ultima audere
tus expergefecit terrore subito, destò dal suo atque experiri, Liv.: auxiUuin extrenmm, Caes ;
riposo, Cornif. rhet. B) partic, quasi chia- Ubertatem, fare uso di, ecc.. Sali.: licenliain
mare in vita, musaea mele per chordasmobi- vocis et linguae, permettersi, Liv.: sua propria
libus digitis expergefacta (svegliate, tratte mala bonaque, far valere, Liv.: imperiuni, ar-
fuori) figurare (di musico), Lucr. 2, 412. rischiare, Liv.: con ogg. anim., hanc esperia-
expergiscor, perrectus sum, pergisci (ex- mur. Ter. p)co/Z'infin., beneficium ei reddere,
pergo), destarsi, svegliarsi, IJ propr.: SÌ dor- Ter. y) con ut e il cong., Cic. ad Att. 9, 10,
inis, expergiscere, Cic: cum somno repetito 3. Nep. Dat. 2, 3. 2) partic, come 1. 1. giurid.,
1005 expers explanatio 1006

a) Cxp. JUS, far valere come dirilto in tribu- Cic, ori', sitienter (con sete ardente, fif/-),
nale, nudar per via giudiziaria, hanC esSe spe- Cic: mortem, divitias, Cic: vitam (alcjs), Cic:
ciem libertatis, si omnibus, quod quisque vel- unde sibi omnes sui cives consilium expetunt,
legibus exiieriri licoret, Nep. p) exp. judi-
ici, di cui bramano il consiglio, presso cui pren-
cium populi Komani, rimettere alla decisione dono consiglio, Cic.: alqm, Cic: alqam sibi,
dd popolo romano, Liv. 3, 56, 10. II) = £ig aspirare alla mano d'una donna. Ter.: col-
~£Ìpàv T'.VOJ ipyO|iao, imparare a conoscere Tinfin., expeto scirc. videre, desidero di, ecc..
{per eupe-riema) q.c. qualc, provare q.C. Comici: coll'acc. e Z'infin., nostrani gloriam
quale, trovare q.C. {per esperienza), vedere, tu<à virtutc augeri expeto, Cic. ad Q. fr. 1, 1,
.sperimentare, in gcu.: a) coll'acc: id adco
\) 1. § 2 con ut e il cong., fatebor et fuisse me
:

experi ri omnia quae dico cxpertus


lici't, Sali.: Sejanjamicum et ut essem expetisse, Tac. ann.
in nobis, Cic: Turnum in armis, Verg. e con : 6, 8. b) di e. inan.: mare medium terrae lo-
lìopp. acc, illain (terram) colendo patientein cum expetens, spingendosi verso, ecc., Cic. de
vomeris, Vorg.: alqm forteiii iuimicum, Nep. nat deor. 2, 116. II) intr., cxp. in alqm.
P) co/Z'infin. Tace, c Z'infin., jam antea ex- estendersi S0l)ra qualcuno, colpire qualcuno,
portus suin parum Mei miseris esse, Sali.: ut in eum omnes expetant hujusce clades belli,
expertus sum prode.sse, Quint. fsec/. daprop. Liv. 1. 22, 7.
relnt. o interr. indir.: e.xperiri libet, quantum CXpTàllO, ònis, f. (expio). e.ipiazione, sce-
audeatis, Liv.: experiri voluit, veruni falsum- leruni in homines et impietatuin, Cic: fa-
ne esset relatuin ÌS^ep. ,ut experiremur,
: norum, Liv.: foederis, Liv.
utrumne vino gravatus efFudisset Illa, an etc, expTIiìlìO, ònis, f. (expilo), espilazione, sac-
Curt.: ut experirentur, an viverci, Plin. ep. cheggio, ruberia, devastazione, AsiaC, Cic: CXpi-
d) assoL: de me experior, provo, sperimento, latio direptioquo sociorum, Cic: plur., expila-
vedo in me, Cic: expericndo (mediante espe- tiones dircptionosque sociorum et civium, Cic
rienza) magis quam discendo cognovi, Cic: CXpTIiil»!*, òris, m. (cxpilo), r.spUatore, sac-
indicare diffìcile est nisi expertuni fjìer espc- chcggiature, Cic ad Q. fr. 1, 1, 2 >? 0.
'•maj, Cic. 2) partic, sperimentare q.c. di CXpTIo, avi, fltum. are, espilare, saccheg-

'jradevole, soffrire, ave>- da sopportare, nouilum giare, derabare, aerarium, Cic: regem, socios,
alteram fortunam expertus, Liv.: graves et fiina, Cic: poet., genis oculos, strappare, Ov.:
periculosas valetudines per omnem vitam ali- trasl., Cic de or. 3, 123.
<|Uot, Suet. cx-piii^o, pinxi, pictum ere, dipingere ,

expt'PS, pertis (ex e pars), I)non parte- descrirendo, di poeti, Cic. Tusc. 5, 114.
cipe, privo {contr. particeps col genit., peri- , ex-pio, avi, àtuin. are, espiare, I) placare
culoruni, Cic: consilii, Cic. II) trasl., sema con espiazione. A) placare, addolcire l'ira della
q.C, privo di q.C, libero da q C, mancante (ta- divinità mediante un'espiaziou", expiatum
lora =
sema], a.) col genit., humanitatis, Cic: est, quidquid ex foedere rui)to irarum in nos
virtutum. Cic: virtutis, codardo, Phaedr.: caelestium fuit,Liv.: poenis manesmortuorum,
omnis curae, Liv.: viri, scapoli, Ov.: litterarura Cic. B) espiare con sacrifizi C'C q.C man-
Ciraecaruni, non pratico, Nep.: e così omnium dato dagli dei come segno della loro ira,
liberalium artium, Eutr.: Chium maris exp., come pjrodigio e simili, cercare di distoglierne
non mescolato coU'acqua del mare, Hor.: ex- le funeste conseguenze, render innocuo, ea pro-
pertia frugis, ciò che è senza contenuto istrut- curare atque expiare, Cic: prodigiunì, Liv.:
tivo (contr. austera poi-mata), Hor. p) coli' ahi.: vocem Docturnam, Liv. //) purificare con
fama atque fortunis, Sali. espiazione, A') purificare, purgare, espiare q.C
e\|)ei*tii<i, a, uni, part. agg. (da experiorì, macchiata da vizio o delitto, filium pecunia
imparato a conoscere per eaperiema, sperimen- publica, Liv.: forum a sc<'leris vestigiis, Cic:
Into, prorato, pratico, evcrcitlis, Liv.: VetUS CX- soUemnes religiones (la violazione del solenne
pertusque niiles, Tac: virtus. Liv. e Veli.: osteii- culto degli dei), Cic: omne.s religiones (tutti
tum sibi ac majoribus .suis in omni ducatu i trascorsi contro il cnltoj, Liv.: n.ligionem
oxpertissiniuni, Suet.: col geni»^., belli, Verg. aedium suarum (la maledizione che pesa sulla
e Tac: colVahX., tnbuniciis certaminibus, Liv.: sua casaj, Cic. B) espim-e con q.c iin delitto
expertus bellis animus, Tac. che macchia e Sim., purgare, scontare, pagare,
expolcndii!», a, uni, part. agg. (expeto), far scontare, \)propr.: aicjs scelus, Liv.: sce-
degno d'essere ac<piistato, desiderabile, brama- lus snpplicio, Cic: tua sederà in nostros nii-
bile, Cic. ed a. lites, far scontare ai nostri soldati, Cic.
e\|>elìr»Tli§i, e (expeto) atp£Oi|io;, desi- = 2) trasl., generic. riparare, ri.iarcire q.C,
,

derabUe, Sen. ep. 117, 5. incommodum virtute, Caes.: cladem victoriis.


cx-pcio. Ivi, itum, ere, I) tr. cercare vi- Fior.
vamente di ottenere q.c, quindi 1) esìgere, expir..., V. exspir...
chiedere, domandare con insi.itenza (con.tr. de- cx-piscor, atns sum, ari. propr. pescare,
negare), alqni, Enn. fr.: coUoquium, Caes.: ab solo trasl. = indagare. Ter. Pllonil. 3^2: ni-
alqo auxilium, Liv.: ab alqo jus, Liv.: poensis hil, non ricercare più oltre, Cic Pis. 69:
debitas, Liv.: poenas ab alqo, Cic: ex alqo, omnia ab alqo, Cic. cp. 9, 10, 1.
Curt.: domestici sanguinis jìoenas, Cic: poenas CXplaniiblIris, e (explano). chiaro, artico-
in alqm ob bellum impiuni, Liv.: supplicium, lato, vox non expl., Sen. de ira, 1, 3, .").

Liv. 2) bramare, agognare, aver desiderio di expliìniilr , avv. (explanatus), chiara-


fJ'.C, desiderare, aspirare ardentemente, aver mente, compar. in Cic or. Ì17.
voglia diq.C (contr. fugere), a) di pers., alqd, oxpliinsllTo, onis, (explano), 1} svoigi-
f.

Cic: alqd cupide, Cic, ovv. summa cupiditate, tnvnto , sriliippo chiaro, apieguxione, quiìldi
1007 explauator expITco 100»
anche esposizione, intvrpretmione, Cic. ed a. COrrere, Verg. g) compiere, finire, superare un
II) pronuncia chiara, VCfborum, Quint. 11, tempo. Perf. explevisse anche lasciar dietro =
3, 33. a s», annos fatales, Tibull.: supremum diem,
explnnìilor, òris, m. (explano), dichiara- Tac: nondum expleto aetatis viccsimo anno,
tore, espositore, interprete, oraculiiruitì et Vati- Quint.: expletisjam ad pariendum mensibus.
cinationum, Cic. de div. 1, IIG; e fi: 2, 131. Poeta in Cic: expletum annum habeto, un
ex|tliiiiiilu*ì>> a, um, {di ex-
part. agg. anno intero, Cic.
])lano), chiaro, vocum impressi^, capacità di cxplélio, ònis, f. (expleo), compimento, na-
articolare i suoni, Cic. Ac. 1, 19. turae, Cic de fin. 5, 40.
tixplaiio, avi, atum, are (ex e planus), ex|>lélH<>, a, um, part. agg. (explco), com-
I) spiegare , dichiarare , smluppare , svolgere pleto, compiuto, perfetto, expletus omnibus suis
rhiaratnente, interpretare, rem ob<curam inter- partibus, Cic: e cong., expletus et perfectus,
pretando, Cic: alqd onjectura, Cic. II) indi- expletu=! atque cumuiatus, Cic.
care chiarantente, esaminare esporre esatta-, CX|»lM*niTo, ònis, f. (explio), I) il roto-
mente, Ter. e Sali. IIIJ pronunciare chiara- lare, lo spiegare, rudeutis, Cic de div. 1, 127.
mente, verba, Pliii. pan. 64, 3. /7) trasl.: li esplica-done, sviluppo, dilucida-
explèiiiciiliiiii, i, n. (exp'eo), mezzo di zione, esposizione particolareggiato d un OCjg.,
lie.mpicì-e, complemento, S /H. suas. 2, 20: Veu- Cic ed disserendo mira explicatio, Cic
a.: in

tris,mezzo <U sisiare, Sen. ep. 110, 12. 2) interpretaMone, dichiarazione, spiegazione,
cxpli'iidcsco, V. exsplendesco. verborum, Cic: fabularum, Cic.
ex|»leo, pièvi, pb"tum, ère (ex e *pleo), em- explTcalftr, oris, m. (explico), espUcatorcr
piere,riempiere, colmare, I) propr.: a) ge- spiigrdore, dichiaratore,rerum explicator pru-
leric: rimas, Cic: cavei'nas, Curt. : fossas, dens, severus, gravis (di Tucidide), Cic: com-
Caes.: fossam ag^jere, Caes.: bovcm frondibu.s, modior exj)I., Cic
:;atollare,Hor. b) occupare (interamente) un c\|tli4'iìlrìx, (femin. di expli-
trlcis,
f.

luogo, locum, Caes.: omnem munitionem


eum cator), espiicatrice , della retorica, orationii?
vigiliis stitionibusque, Curt. J7) trasl.: 1) in perpetuae, Cic Ac. 1, 32.
(jen.: animum gaudio, Ter.: sententias mollio- 1. cx|ili4'iilii!«, a, um, part. agg. [da ex-

ribus numeris, Cic: loca (Sposti) trina, Liv. plico), I) m-dinato, regolato, provincia quam
2)partic.: a) riempitore, a.) una so.nma, nu- maxime apta explicat\que, Cic: causa facili»
mero, ammontare in tatto; salire in tatto, in atque expl., Cic. Il) manifesto, chiaro, expli-
numero rotondo a, ecc, aurum, quod summam catam rationem salutis babere, decisiva, si-
talenti Attici expleret, Liv.: sicut multiplicati cura ragione per, ecc., Cic: litterae tuae,
sunt, cum ad quattuor quinque adjecti novem quibus niiiil potest es.?e explicatius, Cic.
iiumerum explevorunt, Liv.: coinè 1. 1. miJit., 2.«xplTcìlli«, iis, m. (expl C0\.«pie^ajioup,
di truppe, trium niilium nunierum, Liv quat- : interpretazione, difficiles baberc explicatus, Cic
tuor milia, Curt.: della somma, numero delle de nat. deor. 3, 9:ì.
truppe, ducen'ta inilia, Curt.: amplius octoglnta cxp^u-Tlii!«, a, um, part. agg. (da explico),
inilibus, Veli, pi ragjiamjere una misura, una senza diffìcoltiì nflV esecuzione, spiccio, ex pro-
dimensione, justam muri altitudinem, Caes. positis consiliis duobus explicitius videbatur
b. G. 7, 23, 4. b) compiere, adempiere, officium. IlerJam reverti, meno difficile ad eseguirsi,
Cic. in Cic ep.: munus, Cic. e) soddisfare,
fil. Caes. b. e 1, 78, 2.
saziare, appagare, sitiin, Cic: famcm, Cic: «?x-|»'ìco, avi, atum, e ui, ttum, are, spie-
alcjs desiderium, Liv.: olium, Tac odium : gare, diipiegrne, sviluppare, svolgare, sciogliere,
suum sanguine inimici, CÌL\:.severitatem suani IJ propr.: A)in senso stretto. \e-^ttim, Cic: vo-
aliena invidia, Eutr.: me, soddisfare la mia luiTien, Cic: pennas, Ov.: orbes, svolgersi (del
volontà, Ter.: animum, sfogar la bile, Cic: Si rpente), Ov. frontem, rasserenarsi, Hor.
:

alqm divitiis, Sali.: scribendo te, Cic: col Bj in senso lato, 1) allargare, distendere nello
genit., animum ultricis flammae, saziare e m spazio, a) e. ìnan : intestina sui oxplicari (si
ardente bramosia di ven letta soddisfare, = estendevano) per omnem terrarum atnbitum,
Verg. Aen. 2, 586 e sgg. ([) render completo, Suet.: partic. una locai. forum usque ad ,

completare, a) (comc t. t. milit.J apparecchiare, atrium Libertatis, Cic: Capua pianissimo in


foi-mare, stabilire in numero completo (rotondo), loco explicati, Cic. h) esseri anim., comet.i-
cxercitum, Liv.: sex milia (militum), Curt. milit. =spiegare, seiluppare, svolgere le fde eCC .

P) render
compiuto, compiere, risarcire, instau- far spiegare, distendere, collocare in modo con-
rare, deminutum patrum numerum, Liv.: e veniente, ordines, agmeii aciem Liv.: mul-
, ,

COSI explebo numerum, completerò di nuwo titudinem navium, Nep. classem, Veli.: se :

il numero delle ombre =


torneri) ad esse, turmatim (dell'i cavalhriaj, Caes. 2) poet.:
Verg.: ceuturias e trlbus, ricevere il numero natura arida ligna ccplicat in flammas, svi-
conveniente di voti, liìy .: quod utriquj defuit, luppi il legno secco in fiamme o dal legno
Cic: come 1. 1. milit., legiones. Sali.: eum nu- secco la fiamma, Lucr. 2, 882. II) trasl.:
merum, Caes.: quod deperierat, Caes. e) com- A) in gen.: cur vos induit's in eas captio-
piere, effettuare, condurre a termine, damiia- nes, quas numquam explicetis, da cui non
tionem (compiere il numero dei giudici ne- vi libererete mai, Cic: explica atque excute
cessario per pronunciare ima conlanna) ,
intelk'geiitiam tuam ut videas etc, svolgi
,

Cic: vitam beatam cumulate, rendere affatto e ricerca riiiorosamente Vi ina conoscenza
(pienamente) felice, Cic. f) riempiere per- = fil tuo intelletto), Cic: haec (divisio) se sta-
correre in tutte le sue parti, trecentas urbes tim explicit, si svolge, si sviluppa, Cornif.
erroribus, TibuII.: (jU'nque orbes cur.sU; jjer- rliet. B) partic.: 1) togliere gl'impedimenti
1009 esplodo expolitio 1010

che si oppongono ad una cosa, sbrigare q.c, nulla impedisse sulla strada il viaggio del-
finire, procurare, procacciare, ejus nogotia ex- l'imperatore, staffetta, Suet. Tib. 60.
plicare et expedire, Cic: rem frumentariam, e.\plr>ralorlll«!Ì, a, Um, appartenente, che
Caes.:onera, Suet. 2) liberare, salvare, trar serve alle esplorazioni, di esploratore, corona,
d'impaccio una persona ecc. da una condi- come ricompensa per coloro che spiavano e
zione imbrogliata, da un pericolo, vem pu- seguivano nemico, Suet. Cai. 45.
il

blicam, Cic: explicatus gravi valetudine, Sen.: expir»riilii!>, a, um, par;, agg. (da es-
legio virtute sua explicata, Liv. epit.: operam ploro), stcuro, certo, litterae exploratae a ti-

da, nt te explices, Pompej. in Cic. ep.: di sogg. more, che danno sicurezza, Cic. facilior et :

inan.,con quo minns e il con g.,\xt legatos,quo exploratior devitatio legionum fore videtur
minus violarentur, fug^i explicuerit, Liv. epit. quam piratarum, Cic. exploratissima Julia- :

3) dietro allont'inamento di tutte le difficoltà, narum partium fuit Victoria, Veli.: deus habet
effettuare q.C, condurre a termine, porre in exploratum, fore etc, sa di certo, Cic: mihi
opera, eseguire, adempiere, compiere, a) ge- exploratum est, mihi est exploratissimum
neric: fugam, Liv.: consilium, Cic: mandata, fsono certissimo) seg. dall' a.cc. e Tinfin., Cic:
Cic: praecepta, mettere in pr itica,Cì.c.: assol., prò explorato habebat, riteneva per certo,
de hortis explica, metti in ordine la cosa, Cic. Caes.
b) regolare, aggiustare, aceoinodare affari pecu- ex-plòro, avi, atum, are, esplorare, I) ge-
niari, nobis nome.i illud, Cic: solutionem, Cic: neric. spianto, ricercare q.C, cercare di sco-
HS illud XX
et DCCC, Cic. 4) svolgere a voce A)in gen.: Afr.cam,
prire, insilare, investigare,
per iscritto, spiegare, esporre particolareg- ( ic: locum castris idoneum, Caes.: cubiculum,
giatamente ; dilungarsi, esprimersi, spiegarsi SU Suet.: altera (manus) motu caecum iter ex-
q.c, a) generic. verbum explicare excute-
: plorat, Ov. B)pi,rtic., 1) medi'tnte esplora-
reque, Cic: causas rerum, Cic: rationem (il tori come esploratori = esplorare, indagare,
piino) alcjs rei, Nep.: philosopliiam, vitam investigare, riconoscere, spiare, speculare, iti-

alterius, Cic: res gestas narrando, Cic: fu- iieraegressusque ejus. Sali.: hostium iter, ho-
nera fando, dipingere a ^ja;-o'e,Verg.: e così res stium consilium, Caes.: «("c/. da prop. relat. o
{contr. summis res attingere), Nep.: ea, quae interr., Caes. e Liv.: e a/rabl. assol., explo-
de naturis humani generis ac moribus a phi- rato e ante explorato o explorato ante, dopo
losopbis explicantur, Cic.:assol., expl. de aegri- aver prese inform'izioni, dietro informazioni
tudine, Cic. b) esprimersi intorno a q.c. = [contr. inesplorato), Liv. 2} trasl., esplorare
dar hoc igitur esplica, Cic: hoc mibi
notizia, q.c, spi(tre, indagare, investigare, cercar di sco-
explices, Cic. e) dare in un'altra lingua, ren- prire (rintracciare), di trovare la ragione, a) ge-
dere in traduzione libera (rispetto al conti- neric. rem totani, Cic: conpr.ip. interr.,
:

nuto), traduìre commentando, SUmmoruni Ora- con prop. finale con ne e il cong., Ov.:
Sali.:
torum Graecas orationes, Cic. de or. 1, 1-55. con de e Tabi., de Macedonico bello, Liv.: e
5) col riflettere o informarsi jiresso altri, all'ahì. assol., explorato colVacc. e /'infin.,
cercar di procurarsi notizia di q.' ., scoprire Tac. hist. 2, 49. bj investigare il sentimento
q.c, dilucidare, decifrare, ut expHcarem, quid di ahjuno, reg\.=i aiiimum, Liv.: de voluntite
esset optimum factu, Cic: illius (=ab ilio alcjs, Xep. e) spiare l'oppurtunità di q.c., pen-
fictos) Verriitios, Cic. sare al mezzo e alla via di far q.C, fugaui
CX-plÒdo, plòsi, plòsuni, ere, J) cucciare, domini, Cic: insidi is ovilia circuin, Verg.
cacciar ria battendo, j>ercuiendo, alios in arenam II)pregn., rispetto alla Itonti'i, capicità, so-
2t.Vit'^in%,gettar fuori. Ben.: j^oet., noctein ex- liditct, esan^inare q.c jirovure, sperimentare,
,

plodentibus alis, sbattere, Lucr. II) col batter portas, A'^erg.: explorat robora fumus, Verg.:
le mani o picchiare (come segno di disappro- quindi gWiAvi exiilorare epuhis, cibos potusque,
vazione), cacciare dalla scena un attore cat- (just'ire, assfig./iare, 'J'ac: trasl.,
secuiidae res
tivo, fisthiar e, \) propr.: histrionem cxsibilare acrioribusstimulis animosexplorant (della fior-
et explodere, Cic: cjmoedum sibilis, Cic: ex- tunaj, Tac hist. 1, 15.
plosa Arbuscuia, Hor. B) trasl., rig>tutre, dis C\ piòvilo, Cnis, f. (esplodo), lo schei-nirc
approvare, sentent'aiil, Cic battendo le mani, il cacciare, ludorum e.\plo-
explói'ali*, avv. con compar. (explora- siones, Cael. in Cic. ep. 8, 11, 4.
tus),con certezza, di certa scienza, sicuramente, 1. C.\-pdllO, ivi, ìtum, ire, pulire, ripulire,
C'ic.eda. lisciare,nellure, colorire ìtettanìo, Ij propr.:
explòratio, ònis, f. (explDro), I) sjno- parietem, Vitr. libellus pumice expolitus,
:

naggio, Tac. hist. 3, 54. II) ricerca, ineesti- CatuU.: nulla mala re esse expolitam muliebri,
gazione, veri, Sen. ben. 4, 38, 2. non dipinta, imbellettata . Ter. II) trasl.: »*•

e\p!oi*àtftr, òris, m. [cxiAoro], espioratm-e, pulire, formare, affinare, jierfezionure, U) Uìt'l


spia, IJ in gen.: Sen. ep. 2, 5. Ter. uiin. II, pers.: alqiii doctrinis omnibus, Cic: nox te
16. II)partic.: come 1. 1. milit : aì soldato nobis espolivit hominomque reddidit, Cic: vir
dette truppe avanzate acorridore, piar., CX- oniui vita excultus atque expolitus, Cic b e.
ploratores, truppe avanzate, scorridoì i, esplora- inan.: quasdain artes, Lucr.: di oratore, odor-
tori (éclaireuis), sorta di truppe scelle, le ìutre, colorire, inventum, Cornif. rliet.: partes
quali formavano una suddivisione presso non eàdem ratione, Cic.
ciascuna legione o corpi separati, che per 2. expo'.To, V. exs])olio. ,
far ricognizioni, percorrevano il paese, Caes ,
e\ pollilo, ònis, f. (espolio), il pulire, ripu-
Liv. cc^a. b)explorator ville, esploratore della lire, lisciare, ai'^'ivciatura, coloritura, I) Qropr.t
via, uno del seguito dell'imperatore, il quale parietum, Vitr.: urb.uia, ornamento piii fine
andava innanzi, per provvedere, acciocché della casa nella città, Cic. II) trasl., coir«-
1011 expolitus exi)ostulo 1012
nione, fine perfezionamento e pnlitiirn, ahhetli- e.xporge (sincop. =
exporrige) frontem, russe
inento, inveuti artificiosa, Cic: in vorbis iiiest rena tuo volto. Ter. adclpb. 839. b) comt
il
quasi materia quaedani, iu numero autem ex- t. t. milit.: equites in longitudine^, Auct. b.

politio.Cic: come fin ?-ctor.,Cor!iif.rliet.4,54.


. Afr.: muuitiones propius eorum aciem, Auct.
e\|t<>iTtii!i>, a, um, part. agg. (da expolio), b. Afr. e) una località, lune orti montes longo
pulito, forbito, netto, cxpolitior deiis, Catull. se jugo exporrigunt, Mela. II) trasl.: menses
:?9, 20. sibi et annus et longam seriem, Sen. de brev.
ex -polio, pìj.s'ui, plj.sttum, ere, esporre, vit. 9, 3.
porre in mostra, collocare, J)propr.: A) iìKjetl., cxpoi'Ialio, ònis, f. (exporto), IJ esi>or-
scalas,Verg. Aeii. lU, (>7A: q^uindi Q\\WA\ixi^,di tasione delle merci, ecc. [conlr. invectio), Cic
locai., esposto, posto (sopra), cxpositae propc in de off. 2, 13. II) esilio, deportazione, Sen. dc
il)sis lituribus urbes, Liv. : Numidia ad ripas tranqu. 11, 9.
evposita fiuminis Ampsaci, Mela: rupes ex- ex-porlO, avi, àtum,
are, esportare, por-
posta (= exposita) ponto, Verg. li) partic: tur fuori, portar via,IJ in gen.: sua omnia,
\) porì-e sulla terra, a) gettare, sbattere sulla Caes.: omnia ex fanis plaustris evebere expor-
terì-u, sul lido, OS (Orjibeij peregrinis arenis, tareque, Cic: Dareum clauso veliiculo, Justin.:
Ov. met. 11, 56. h) come t.t. nuut., appro- ossa pristini corporis .Aegyptum fin EgittoJ,
dare, far sbarcare, a) ogcj. ilian., advexi, ex- Blela. II) partic: ll)condur via, o fuori d'ìlìl
posui, Cic: exp. fruinentum, Cic: e tegulas de paese, esportare SU carri, su navi (contr. im-
navibus, Liv. |3) pers. (partic. truppe): copias, portare), rcs, Cic: maximum pandus auri, Cic:
milites, exercitum, Caes.: ibi Themistoclcm, aurum ex Italia (juotannis Hierosolyma, Cic.
Xep. milites (ex) navibus, Caes.: alqm in
: b) portar via ìtn cadavere, sepellirlo, corpora
terrara, Caes.: alqm in litus, Liv.: in litore, luce carentum ti-ctis, Verg.: funus per vespil-
Suet.: alqm in portu Tarentino, Justiu.: mi- lones, Eutr. e) in senso cattivo, mandare
lites ad euni locum, qui appellabatur Palaeste, uno in un altro paese esiliare, portentum =
Caes. 2) esporre jjiibblìcamente, alqd vendi- in ultimas terras, Cic. IL Verr. 1, 40.
tioni, Tao. partic. in mostra, vasa Samia,
: CX-pOSCO,pìjposcÌ,crC, I) chiedere con istan-
Cic: e magnum argenti jjondus f^uii gran nu- sa, preg€ire istantemente, supplicare,A) in gen.'.
mero di vasi d'arr/ento), Caes.: alqm jiopulo signum proelii, Caos.: miscricordiam, Cic:
videnduin, Ov.: copias in omnibus coUibus, con doppio acc, quod deos expoposci, Liv.:
quasi spiegare, mettere in vista, Caes. colf acc. pers. scg. da propos. finale, precibus
3) esporre un fanciullo in un luogo, puerum, cxposcentes plebem darent, Liv.: co/Z'infin.,
. . .

proxima alluvie pueros, Liv.: infan-


Justin.:in Verg. e Tac. : assol., exposcentibus militibus
tem ad januam matris, Suet. IIJ trasl.: ovv. cunctis, Caos, e Liv. H) partic: 1) come
1^ espon'e, porre innunsi agli occhi, a) in geli.: X. t. del linguaggio religioso domandare =
praemia alci, Cic.: vitam suam ad imitandum, q.c. agli Dei con preghiera, con voti, implo-
Cic. factum (per imita ziow), Cic. b) esporre
: rare, victoriam a diis, Caes.:pacem deùm, pa-
= mettere a disposizione, alci DCCC, Cic: cem (deae) precibus e sim., Liv.: opem Cupi-
per urbes benigne commeatus, Liv.: colores dinis timidis votis, Ov. 2) domandare f estra-
alci ad variaudum, Cic. 2) espon-e oralmente dizione, la consegnadi uno per punirlo, alqm,
O per iscritto, a) esporre, dicliiurare, mostrare, Nep. e Liv.: alqm ad poenam, Tac. IIJ richie-
dipingere, descrivere, tratture, vitam alcjs to- dere, epos exposccre parvas, Ov. met. 11,201.
tani, Cic: mores Grajorum, Nep.: alqm ver- CXpo.<«YtTo, ònis f. (expono), I) esposi-
,

sibus, Nep.: breviter consulatuin Cic: alcjs, zione, iniautis, Justin. 1, 4, 9 e 1, 5, 4. II)
Africae situm pauci.s, Sali.: mandata in senatu, spiegazione, esposizione, narrazione, svolgimento,
Cic: plura de alqo, Nep.: sempl. de vita im- Cic: quindi racconto, Quiut.
peratorum, Nep.: scg. da prop. reìat. o interr. exposìlim, a, um, part. agg. [da expono),
(con qui, quid, quem ad modum e simili), I) che sta là aperto, esposto, A) JJropr.: SunioU,
Lucr., Cic. ed a.: colf acc. e Z'infin. f=: mo- Ov. fast. 4, 563. T>) trasl., accessibile, qui tot
strare, dimostrarej, Lucr. 1, 121. Cic. Tusc. aunos iugenium, laborem, fulcm suam populo
1, 26. b) esprimere a parole, esporre il con- I.'omano promptam expositamque praebuerit,
teìiuto di q.c, condiciones pacis, Justin.: ora- di mi giurisperito, Cic: domus clausa pudori
tionem obliquam, comporre indirettamente, et sanctimoniae, patens atque adeo exposita
Justin. 3) espoìi-e q.c. =
abbandonare, comun. lupiditati et voluptatibus, Cic: di pers., est
exponi ocv. expositum esse, a) riguardo alla cnim obvius et expositus, Plin. ep. IIJ che è
situazione, posizione, località, mullibus ze- aperto davanti agli occhi, esposto, A) propv.:
jjhiris, Ov.: procellis, Mela: in omnes tempe- fruntem cjus (viUae) tantum novi et expo-
states fdel mare), Sen.: ad pericula classium sita, quae ostendit etiam transeuntibus, Sen.
externarum (del mtre), Liv.: di mi. popolo, B) trasl., ai intelligibile a tutti. Quint. e
adversus Italiain, Liv.: ad omnes ictus, Curt.: riin. cp. b) di tutti i gioì-ni, sost., cxposita
centra omnes copias, Auct. b. Afr. \>)rigiiardo (n. pi.), ciò ch'è comune, ordinario, Quint.
alle relaz., circostanze, d<tto di prrs., ecc. 10,5, 11.
^
barbaris nationibus (di proeincie), Tac: ad cxpostiìlàtTo, ùnis, f. (expostulo), I) in-
invidiam Marcelli, Tac: ad injurias fortunae, vito con islunza, preghiera ardente, intensa,
Sen.: di condizioni umane, ecc., libertas ex- stringente,Cic de domo 10. Tac :inn. 1, 13.
posita ad injurias Masinissae, Liv.: ira magis II) accusa contro uno, rintprOBero, rimostranza,
exposita contempòui est, Sen. Cic ed a. : expostulationes cum jiraesente
ex-porrT;so, rexi, rectum, ere, estendere, Pompei 0, Cic
distendere, spiegare, IJ propr. : a) membra, e.x-po»<lulo, avi, atum, are, I) richiedere,
1013 expresse expugiiax 1014

domandare , esigere seriamente , con istanza , misura che giornalmente le innalzava il ter-

A) in gen. : alqd ab alqo, Val. Max. seg. da : rapieno, Caes.


ut ne e il cong., Tac. e Plin. pan.: co??' acc. cxprobrsilTo, ònis, f. (exprobro), rimpro-
e Z'infin., Tac. B) partic, richiedere, doman- vero, rimbì-otto, rinfacciamento, stultitiae, Suet.:

dare uno per punirlo, alqm ad supplicium, Tac. tacita impotentiae, Quint.: alla domanda a
Il) lagnarsi, dolersi con tino e jjrects. lagnarsi chi? immemori leneficii, Ter.: alci veteris
di lui stesso, poì-tare muovere querela, riin- fortunae, Liv.
prooerare, cum alqo de alqa re, Cic., e cum expi'dliriiliir, òris, m. (exprobro), rim-
alqo alqd o alqm, di una cosa o pers., Tac. e proveratore, ìinibrottatore, chi rinfaccia, Scn.
Cic: expostulare et queri colV acc. e Tinfin., contr. 7, 6 20. Sen. de ben, 1,1,4.
(-21),

Cic: exp., cnr etc, Tac. expr«hralri\,trìcis, f. (exprobrator), »•/#«-

exprCSSC, avv. (expressus), I) espressa- proveratricc, Sen. de ben. 7, 22, 2.


mente, chiaramente, esplit itutnente , ut ea (R exprSliro, avi, àtum,àre (ex e probrum),
littera) a nullo espressiu.s referretur, Val. Jlax. rimproverare, rimln'otlnre obbiettare, rinfac-

8 7. ext. 1. Ji)trasl., con espressione, in modo ciare, a) generic: a) alqd ea ipsa, Liv.: :

siynifi.cativo, vivace: couscripta exempla, Cor- casus bellicos, Cic: officia, Cic: ea (vitia) in
nif. rhet.: dicere, Plin. ep. adversariis, Cic: ver.sicalis praesentia mala,
expressus, a, um,part.agg.(f?« exprimo), Suet.: ea velut eicusando, Tac. ^) alci alqd:
I) della lìronimcia delle parole =
espi'csto haec hosti, Liv. alci fugani, Ov. alci perju-
: :

chiaratnente, ben articolato, chiaro, vevba, Quint . : rium, Liv. y) alci con de (in riguardo a, a
sermo expressior, Quint. II) espressivo, in ri- cagione di) e Z'abl.: alci de uxore, Nep. Epam.
salto, evidente, chiaro,s.)propr.: Htterae litu- 5, 5. S) coU'acc. e Tinfin.: expr. nihilo plus

racque expressae. Cic: corpora lacertis expressa ,


sanitatis in curia quam in foro esse, Liv. s) col
muscolosi, Quint.: omnibus membris expressus quod e il cong., quasi exprobrare (videntur)
mi&ns, completamente formato, Quint.: nihil quod in vita maneam, Cic ep.: Ponipejo a
liabere expressi, Cic. b) trasl : justitiae solida multis exprobratum est, quod etc, Suet. as- Q
et expressa effigies, Cic: expressa sceleris ve- sai.: circumstabant armati hostes exprobrantes

.-tigia, Cic eludentesque, Liv. dulcis esse tamen debet,


:

exprinio, pressi, pressum, ere (ex e premo), non exprobrans (asproj sonus, Quint. b) rim-
l) spremere, cavar fuoi-i,
k) propì'.: 1) in gen.: proverare =
citare, ntentovare, richiamare alla

a) generic: lacrimulam oculos terendo. Ter.: memoì-ia, alludei'e a, ricordare q.C. in tono di
inde quod exprimimus, Lucr.: sucus ex scsama biasimo, aut queri semper aliquid aut etiam
expressus, Curt. h) partic, nella pronunce ( exprobrare, Cic: expr. suam militiam, Liv.: de-
delle lettere, delle parole, ecc., pronunziare trita tegniina et nudum corpus, Tac: ingrato
spiccato, articolare con chiarezza, littcras putl- meritum. Ov.: beneficia apud memores, Liv.
dius (contr. obscurare neglcirentius), Cic: lit- c\-próiiio, prompsi.promjitum. l'rc, trar
terae ncque expressae (troppo spiccate) ncque fuori, IJ propr. a) procurare, far venire,
:

oppressae ffra i dentij, Cic. expr. verba ore


: omnes apparatus supplicii, I<iv. 28, 29, 11.
libero, Quint. 2) prega., spremere, vuotare pre- b) tnandur fuori suoni, emettere, maestas VOCCS,
mendo, cibum, Lucr.: spono-iam,Cels.: madidas Verg. multas mente querellas, Catull. IIJ
:

imbre comas. Ov. B)trasl., cavar fuori, ottenere, trasl.: A) in gen., mettere in luce, mostì'are,
carpire, indurre, nutnmuloruni alqd ab alqci svolgere, sviluppare, crudtlitateiii .suam iu alqo,
ulanditiis, Cic. pecuniam alci, Suet. vocem,
: : mostrare la sua crudeltà verso uno, Cic: in
Caes.: confessionem alci, Liv.: coronani, Nep.: causa vim eloquenfiae, Cic: ut apud cos ipsos,
cur tu in judicio exprimis, quod non fit in quod ab iis didiceriinus, velimus exproiiiere.
campo ? Cic: expressi, ut negaret, Cic. Il) far Cic B) partic, mostrare con parole, dichia-
spargere, cavar fuori fot/giando, A) propr.: rare, svelare q.c, fare iena si.rtifa intorno a
a) generic. -- formare fisicamente, cujus la- (J.C, venir fuori con una proposta, spiegarsi
certos exercitatio expressit, Quint. 8, 3, 10. intorno a q.c, leges de religiune, Cic: causas
b) esprìmeire, rappresentare in cera, metalli, et ordinem belli, Liv. sentutiaii: {proposta,
:

colori, ecc., tìguras, Ov. simulacra ex auro,


: partitoj, Tac: scg. dalV acc. e Tinfin., Tac:
Curt. expressi vultus ])er aénca signa, Hor.:
: seg. da prcji. relat., Cic. ed a.
vestis exprimens singulos artus, Tac B) trasl.: exproniplus, a, uni, part. agg. (da ex-
1) esprimere a parole, a) delineare con tratti promo), pronto, alla mano, malitia atquc astu-
.^piccati, esporre chiaramente, precisamente, tia, Ter. Andr. 723.
porre in luce, omnem vitae imaginem, Quint.: expu;£llìil»llis, e (expugno), espugnabile,
imaginemconsuetudinisatquevitaealcjs,Nep.: facile a prendersi, terra iiiaiique exp. iLeucas),
mores alcjs oratione, Cic: dicendo scusa, Cic. Liv.: arx nemagnis quidcm excrcitibus exp.,
b) espi-imere =
imitttre, tradurre, alqd Latine, Tac: miles cuncta virtute expugnabilia claml-
Cic: verbum e verbo, Cic, ovv. de verbo, Ter.: tare, Tac.
ad verbum de Graecis, Cic. 2) nella, condotta, oxpii;£nalio, onis, f. ^expugno\ espuj/na-
nel portamento, nel gesto, ecc., imitare, ripro- sione, €is.taito, castroruni, Caes.: Piar.: «xpu-
dun-e, incessus, vultum, Ov.: in scnena Roscii gnatioiK'S uocturnae aedium, Cic
gestus, Cic: oratoreni imitando effiuijereafaiue expu^naliir, òris, m. (expugno), espu-
expr., Cic: alcjs vitam et consuetudineni, Cic: gnatore, vincitore, espugna, urbis, Cic: CO-
clii

vitia imitatione ex aliquo expressa, Cic. Ili) (,";c. II. Verr. 1,9.
loniae, Liv.: trasl., pudii-iti;ie,
tirar su, spittgere in su, trarre in tdto, (juae expu:;nax, nacis (expugno), abile ad espu-
nervo tonnentisve in altuin exprimuntur, Sen.: ynttre, expugnacior berba, 2>i>( efficace sul
quantum has cotidianus agger expresserat, a cuore, Ov. met. 14, 21.
1015 expugno exscreo 101 ^

ex-pu^no, atum, aro, 7) snpifrure >iPi


avi, II) ricercare, visi fare, a) propr.: vescendi causfi
eontbattiinento, tanto con Un assalto (quindi mari terraque omnia. Sali. Cat. 13, 3. b) trasl..
anche coll'aggitinta per vim) quanto colTas- investigare, ricercare (confrontare), eorum ta
sedio, vineeì-e, espugnare, prendere, A) propr.: bulas, Cic : facta alcjs ad (secondo), antiquac
urbes, naves, Caes.: oppidum obsidione, Caes.: religionis rationem (regola), Cic: seg. daproj).
Cirtam armis, Sali.: hostes, Liv.: di sogg. inan., relat., Cic III) domandare con pregìiiera,
fames obsessos expugnavit , costrinse alla implm-are, domandare isttinteniente, alcjS COn-
resa , Liv. B) trasl. a) vìncere :sttpeì-nre , , silium, Cic pacem per aras, Verg.: sed haec
:

animum, Cic: pertinaciani legatoruni, Liv. non nimis exquiro a Graecis, in simili materie
b) rapire, annientare, togliere, pudicitiam, Vio- non faccio troppo assegnamento sui Greci,
lare, Cic: così decus muliebre, Liv.: regnum, Cic
Liv.: quaestiones, frastornare, Liv. e) ottenere exquis'lé, avv. col compar. (exquisi-
a forza, legationem, Cic: seg. da ut e il cong., tus), diligentemente, accuratamente, a fondo,
Cic. ed a. d) acquisuirsi q.c, combattendo, studiosamente, Cic ed a.
venire a termine di q.c, coepta, Ov. met. 9, exquTMtus, a, um, part. agg. col compar.
619. IIJ combattile a parole, intentionem aut
• e superi, (da exquiro), IJ squisito, cercato,
assuinptionem. Quint. .5, 14, 20. .scelto, eccellente, Cic ed a. II) ricercato, inuil-
CX|>lll«To, ònis, f. (expello), e.ipulstone, scac- ditia exquisita nimis, Cic: verba, Quint.
ciamento, Laeiiatis, Cic: plur., exj)ulsiones vi- ex-sSorìl'TfO, are, offrire un sacrifizio, ho-
cinorum, bene meritorum civiuni, Cic. stiis baliintibus. Poeta in Cic. de div. 1, 42.
expillsor, òris, m. (expello), espulsore, di- CX-SJievìO, Ire. sfogarsi, ces.iai- d'infuriare,
scacciatore, ehi scaccia, tyrauni, Nep.: bono- dum reliquum tempestatis exsaeviret, Liv. 30,
rum. dai beni, Cic. 39,2.
CXpilltrìX, trlcis, f. (expulsor), espelUtrice, ex-«>an$^llì<*, e, esangue, senza sangue, I)
colei che caccia, vitiorum (della fdosofia), Cic. propr.: animantes, Liicr.: umbrae, Verg.: ani-
Tusc. .5, .5. mae, Ov. II) trasl. a) pallido
: morto, =
ex-puii^o, punxi, punctum, ere, cassare esangue, corpus, Ov.: corpora mortuorum, Cic:
le lettere sulla tavoletta di cera, quindi I) vir, Liv. b) pallido, scolorito, cadaverico, di
cancellare, annullare, bunc dicm, Sen.; munUS pers., per inaura, ira, ecc., Cic. ed a.: di e.
inunere, Sen. Il) rivedere un elenco, far la inan., color, Sali.: tabum, Ov. : berbae, Ov.
rerum actu, rivedere la
revisione di, decurias e) esangue, senza fm'ze, esausto, impotente, di
giudici (per cancellarne i morti, ed
lista dei pers., Cic e Curt.: corpora, Curt.: vires finiti-
eliminarne gVincapaci), Suet. Claud. 15. inorum, impotenza dei incini, Justin.: del di-
cxpiìo, V. exspuo. scorso, genus orationis, senza nerbo, Cornif.
cx-piir^o, avi, àtum, are,p«»v"''« J'^»' bene, rhet.: scripta cicatricosa et exsanguia (senza
I) propr.
nettare, quie poterunt uniquam
: vita), Quint.: dell'oratore, Ca-Uns (senza vita),
satis expurgare (me) cìcatne'^ risanarmi {'dal- Tac. d) attico =
che rende lìallido, che fa di-
Vardore poetico), Hor. ep. 2, 2, .53. IIJ trasl.: ventar pallido, cuminum, Hor. ep. 1, 19, 18.
A) in gen.: expurgandus est sermo, Cic. Brut. ex-saroTo (exsercto, exercTo), sartiirus, ire,
258. B) partic, purgare scolpando, giustifi- risarcire, m>gliurare, trasl., compensare, (»pere
care, scusare, se, Ter., se panim. Sali.: expur- rustico faciundo sumptum suum (di schiavi),
gaturuni (objecta) asseveiMns, Tac Ter., id aliis rebus, Q. Cic
eX-pìilO, avi, atum, are, rivolgere bene in cx-ssilTo, avi, atum, iire, satollare del tutto,
niente, scandagliare, scopi-lre, exputando evol- saziare, I) propv.: vino ciboque, Liv. 40, 28,
vere seg. da prop. relat., Curnif. rbet. 2, 42: 2. Il) tras'. ^:= soddisfare del tutto, acconten-
exputare non possum seg. da una prop. relat. tare, morte alcjs exsatiari, Liv.: quorum sao-
non saprei pensare, ecc., Piane, in Cic. ep. vitiam non mors noxiorum exsntiet, Liv.: ex-
10, 24, 6. .satiata clade diomas,poet.= sazia di stragi, Ov.
Ex(|uTliae, arum, f. V. Esquiliae. cx-s:»liirrtl»llis, e (oxsaturo), saziabile, non
exqiiTro, exquìsìvi, exquìsitum, ere (ex e (nec) exs. (lectus, animo insaziabile, Verg.
quaero), I) ricercare, 1) investigare, spiare, Aen. 5, 781.
cercare diligentemente, a) propr.: antiquam ex-<<>SllUI*0, avi, atum, are, saziare, satol-
matrem, Verg.: vestras terras, Verg.: iter per lare (dei tutto), 1) propr.: bulua exsaturanda
alqm, far esplorare, Caes. b) trasl.: a) ge- visceribus meis. Ov.: quae edi quaeque exsa-
neric: ricercare, investigare, scoprire, imagi- turata (acquetata, sazia) libido hausit, Poeta
nare, t>»»e/jtare, veritateiii, verum, Cic: Con- in Cic. 2) trasl.: ejus cruciatu atque supplici»
silia, Cic : vix pueris dignas ambages, Liv. : pascere oculos aninmmque exs., Cic: odiis ex-
ansile seg. da prop. relat., Cic. P) scoprire saturata quievi, Verg.
con domande = aa) generic: interrogare, ex«>pi>iido, -sceii<«To, -st-ensiis, T'.
dontantlare di, informar.si, palam pretia, Cic. : escendo, e così via.
alcjs sententiam, Sali.: sententias, Caes.: a te cxsciinlo (excindo), scTdi, scissum , ere.
nihii certi exquiro, Cic. : ex alqo causas alcjs squarciare, quindi distruggete, annientare, ro-
rei, Cic: e exqn. seg. da prop. relat. od interr., vinare, a) e. inan.: Numantiam, Cic: curiani,
Cic: partic. sost., exquisita (n. pi.), informa- Cic: urbes, Liv. h) pers.: amicos, socios, Sali,
zioni, Cic. de or. 1, 250. pp) interrogare colla fr.: gentem, Verg.: hostem, Tac

tortura, quolibet cruciata per me exquire. Ter.: CX-SCr?0, avi, atum, are, espettorare, libe-
vel fidiculis de Caesonia sua, cur etc, Suet. rarsi dal catarro tossendo, sputare, clarc, Quint.:
2) ricercare =
scegliere per alc, iis singulares totiens cbinsas ante fjres, Ov.: uuniquam ex-
honores, Cic: verba ad (secondo) sonum, Cic. screare ausus, Suet.
1017 exscribo essicco 1018

ex-scrìbo, scriptam, ere, 7) «o-


scripsi, exsequTae, àrum, (exsequor). I) ese-
f.

piare, traatrivere, A) scrivere, compilare, ht- quie, corteo funebre, funerale, II) propr.: j Usta
teras, Cic: tabulas, Ciò. B) disegnare, rappre- exsequiamur, cerimonie funebri, Cic: exse-
sentare al vivo, dipingere, imagines, Pliu. ep.: quias alcjs prosequi, Cic: exsequias ire, an-
alqui siiiiilitudiue, essergli del tutto si-
fig., dare a morto, seguire il corteo funebre. Ter.
mile, Plin. ep. II) mettere per iscritto, scrìver Ili) nieton., cadavei-e, spoglie mortali, salma,
sopra, tracciare, notare, registrare, oiDUÌa, Cic. Eutr. 7, 18 ;_9, 2.
fr.: ei sacra omnia exscripta exsignataque at- exseffuTalis, e (exsequiae), che concerne
tribuit, Liv. le esequie, funebre, Carmen, Ov. niet. 14, 430.
ex-i>ciilpo, sculpsi, sculptum, ere, I) ca- ex-sequor, ciitus (quùtus) sum, &equi, se-
var fuori, 1) propr., togliere, cancellare guire, andar I) accompagnare un cor-
dietro,
collo scalpello, ecc., versus, Nep. Paus. l, 4. teo funebre, alqm omni laude et laetitia, con
2) trasl., cavare con domande, veruni ex alqo, lodi ed allegria, Poet. in Cic Tusc. 1, 115.
Ter. eun. 712. II) cavare con istrnmenti, II) trasl.: A) in gen., perseguire q.C, cercar
quali lo scalpello, il bulino, ecc., scolpire, di raggiungere, di ottenere; aetemitateUl, CIc:
alqd e quercu, Cic: signuni aliquod ex molari suam spem, sua Consilia, Liv. B) partic:
lapide, Quint. 1 seguire un pa7'tito, una setta, aderire a, se-
)

ox-seco (esstco, exYco), secui, sectuni, are, ctani meam, Catull. 63, 15. 2i proseguire q.c.
tagliar via, tagliare, I) in gen. : a) propr. : = adempiere, a) in gen. =^ eseguire, mettere
linguali!, Cic; funduui armarii, Cic. b) trasl.: in esecuzione, imperium, Ter. (e partic. pas-
nervos rei publicae, annientare, Cic: quinas sivo, imperio exsecuto, Justin.): mandata, Cic:
capiti nieicedes, ricavare il cinque per cento scelus, Curt.: aeternitatem, porre in opera
del capitale, Hor.: exsectuset exeinptus hono- l'eterna idea, Clic, b) far valere, reclamare,
TÌhus. privato, Plin. ep. II) pregn., castrare, jus suuni armis, Caes.: formulani juris exse-
evirare, exsectutn Cacluin a Saturno, Cic: ex- quendi constituere, Liv. 3) perseguire col ca-
sectis virilitatem restituere non posse, Auct. stigo, colla vendetta, castigare, punire, vendi-
b. Al. care, ^arà. violata, dolorem, Liv.: delieta, Suet.:
e.v*>e«*ral»ìl!!s, e (exsecror), I) esecrabile, giuridic, rem taui atrocem, Liv.: injurias lio-
detestabile, maledetto, quincH, anche odiato, for- spituni accusationibus voluntariis, Plin. ep.:
tuna, Liv.: nomen, Liv.: superbia, Eutr. II) che assol., caesus est; exsequar, egli è stato uc-
maledice, die impreca, che detesta, Carmen, for- ciso, lo vendicherò, Sen. 4) eseguire q.c. a
inola d'esecrazione, Liv.: quindi che desidera parole (oralmente o per /scritto), proseguire,
la rovina, mortale, odiuiu, ira atque odium, Liv. dilucidare, dichiarare in esteso, narrare, rac-
vx««eci*an<lii<«, a, um (exsecror), esecrando, contare, esporre, trattare, condurre a termine
Eutr. 6, 19. ciò che si ha cominciato, alqd, Cic. e Liv. :

eX!»?*'rallO, ònis, f. (exsecror), I) esecra- subtiliter nunierum, Liv. 5; proseguire, con-


zione, imprecazione, Cic ed a, II) maledi- tinuare q.c, incopta, Liv.: alqd usque ad
zione, dete.-itazione, Cic. ed a. extremuill, Cic. 6) ottenere q.c, U cercar di ot-
exsPcror, atus suni, ari (ex e sacer), « di- tenere, conseguire coii ricerche Continuate o
chiarare che uno o q.c. è affatto sacer, cioè colla propria rillessione, comun. exs. quae-
consacrato all'ira degli Dei », ese^^-are, tna- rendo, inquireudo, sciscitando, cogitando aut
ledire, imprecare, detestare, 1} propr.: a) Col- quaerendo. scg. da prop. relat., spesso in Liv.
Tace: alqm, Cic: Consilia Catiliuae, Sali.: bel- 7) sottomettersi ad un male, patire, soffrire,
)uni, Verg.: partic. exsecratus pasje'yo z=»mo- fatum alcjs, Cic. cladem illam fugamque
:

exsecratus populo Rom., og-


iedetto, esecrato, (quella fuga disastrosa), Cic.
getto di esecrazione pel })opolo rom., Cic: ex-jièro, siirui, .sertum, ore, mettere fuori,
columna exs., esecranda, Cic. b) assol. = cavar fuori, I) prOpr., metter fuori una parte
imprecare contro ale, pregar del male, Cic. e del corpo, a) liuguam, Liv.: caput ponto, Ov.:
Liv.: in alqm, Liv in caput regnumque Pru-
: caput altius, alzare, Ov. b) scoprire, denu-
tsiae, Liv.: exsecratur (impreca) ])riinum ut rfare,brachia, Ov.: humeros, Caes.: mammam,
naufragio jìereat Atreus, Cic. e) maledirsi, im- Verg.: poet., Amazon unum exserta latus, de-
jn-ecare contro a sé stesso, exsecrata civltas, nudata, ecc., Verg. II) trasl.: 1) in gen.: se-
rlor. epod. 16, 18 (cfr. n' II). II) trasl., creta mentis ore, Sen.: in librum alcjs jus,
ifiurare q.c. con parole di esecrazione (contro quod dedit, permettersi, arrogarsi q.c, Pliu.
ai trasgressori), haec exsecrata civitas, Hor. ep. 2) in partic, tnostrare, dimostrare, esporre,
«pud. 16, 86 (cfr. n" I, e). haec exserit narratio, Phaedr.: principem, ìno-
ex<««'ClTo, ònis, f. (exseco), il tagliar via, strar la propria potenza come e- e, Suet.
taglio, amputazione, fundi, linguae, Cic. Clu. ex!>ei't4», are(intens. di exsero), trar fuori,
180 e 191. metter fuori, ora, Vcrij. Acn. 3, 425.
0\«i?<"rilTo, ònis, f. (cxseqUori, esecuzione, c'x<i>eriu<>, a, um, pan. agg. (ex.sero), tirato
«seguimento, adentpitnent-o, svolgiiitento, di Uìl fuori, steso, scoperto, mauus exsertiores, Quiut.
impegno, di un'opera dell' intelletto, Sen.: 11, 3, 116.
sententiae, l'ampliare, Plin. ej) : S3 riae, il po- cx-i«~l»Ilo, avi, àtura, are, I) fischiare,
tere esecutivo in Siria, l'ac disapprovare con /ischi, partic in teatro per
e\»>v«'ril4(r. òris. m. (ex^cquor), I) esecu- disapprovare un a</o>r, Cic. e Suet. II) dirutn
tore, che eseguisce, acefrinius inaloruio |)ro- quiddam, Sen. de ira 3, 4, 2.
positiirum. Veli. 2, 4-5, 1. If) vetuticatore, i'\<«ifoalu<>, a, uni, pan. agg. {da cxsicco),
puiutore, offensaruni ininiicitiarumque, Suet. succo, castigalo, genus orationis, Cic. Brut. 29l.
Vesp. 14. C.\-ciÌOCO, avi, AtnUi, file, seccare, disseccare,
1019 1020

I) mgen., arbores, Cic. ebrietas, dum exsìc-


: zioni, ex luxuria exsistit avaritia, Cic: exsi-
cetur, fino a che sia passato il vapore del stit autem hoc loco quaestio subdifficilis, Cic:
vino, Sen. IT) pregn., bere, tracannare, mto- talcm exsistere eloqnentiam, Cic in qua (animi :

tare, furtim lagoenas, Q. Cic: ainplioram, Sen.: parte) irarum exsistit ardor, Cic: dictis capti-
vina culuUis, Hor. vorum lides exstitit (le dichiarazioni dei ijri-
ex!»Tco, are, V. exseco. gioni si verificano, si coìifcrmanoj, Liv.: pro-
eX-!!>ì^nO, avi, atuill, are, notare, segnare, misso fides exstitit, g (te Wo ch'egli ha promesso,
thotare punto per punto, eique sacta Olllllia ex- lo mantiene, Curt. b) con un nom. predicai.:
scripta exsignataque attribuii, un indice pre- ego buie causae patronus fguaìe patroìio) ex-
ciso per iscritto di tutto, Liv. 1, 20, 5. stiti, Cic. in praetura novarum tabularum
:

exsìlio(exill'o),s'Ùivi e commi, stlui.sultum, auctor exstitit, Veli.: magnus hic vir exstitit
ire (ex e salio), IJ saltar fuori, balzar fuori, (si è mostrato grande), Nep.: tam civilis erga
a) dal profondo, domo, Hor. e mari fdi un : quosdam amicos exstitit, Eutr.: eo magis timeo,
pesce), Suet.: exsilit agnus, Ov.: exs. in siccuin, ne in eum exsistam crudeUor, Cic: die. inan.,
Verg.: di e. inan., oculi exsiluere, schizzaron omnium in litteris studioruin antiquissima
fuori, Ov.: medio e vulnero saxi exsiluisse fre- musice exstitit, Quint.: quae in principum vita
tuin, Ov. b) saltar fuori frettoloso incontro egregia exstiterunt, Eutr.: con un partic.
ad uno, ad te exsilui, Ter. heaut. 657. IIJ sai- pres. che segue qual predic, exstiterat qui-
tuie in alto, balzare, assol., Cic. ed a.: de sella, dam Scribonianum se ferens (che si dava per
Cic: ex sella sua, Curt.: stratis, Ov.: in (a) M. Scrib.), Tac e) seg. da prop. relat., deinde
Annii testimonio, Cic: gaudio fdi giubilo), alius exsistet, qui etc, Cic: solum qui piacubi
Cic: poet, lunares equi exsiluistis, foste come exigeret exstitisse, Justin. d) seg. da ut e il
cavalli della luna trasportati nel cielo, Ov.: COng. dalVa.CC. e Z'infin. =
risultare, seguire
di e. inan., exsiluere loco silvae, Ov. logicam., ex quo exsistet, ut de nihilo quip-
eX!illlUni,ÌÌ, n. (exsul), soggiorno fuori di piam lìat, Cic. exsistit illud, multa esse pro-
:

patria, in seguito ad avvenimenti o delitti babilia, quae, etc, Cic.


politici, sia esso volontario o forzato come ex«>oletii>», V. exoletus. i

punizione ; bumto, esilio, relegazione, I)propr.: eX!»olulTo, ònis, f. (exsolvo), liberazione da


voluntarium, Seu. alqm exsilio afficere ovv.
: q.c, mors dolorum omnium exsolutio est et
multare, Cic: in exsiUum ire ovv. pergere, finis, Sen. ad Marc. 19, 5.
Cic: in exsiliuin eicere ovv. pellere, Cic, ovv. ex-!>olvo, solvi, solùtum, ere, I) sciogliere,
expellere, Nep., ovv. agere, Liv. II) melon.: dissolvere. A) propr.: glacicm, disciogliere,
A; luogo d'esilio, Cic, Sen. ed a.: plur., Verg. fondere (del fuoco), Lucr.: venas, aprirsi le
e Curt. B) exsilia =
exsules, esiliati, esuli, vene, Tac: exsoluta alvus, diarrea, Tac
plenum exsiliis mare, Tao. liist. 1, 2. B) trasl.: 1) in gen.: legis ue.\us, Tac: obsi-
ex-SÌ>!>10, sttti, ere, I) venir fuori, uscire, dium, levare (VasscdioJ, Tac: famem, scac-
n-iiire alla luce ilei giorno, appai'ire, alzarsi, ciare, Ov. 2j in partic, sciogliere Spiegando,
iito.slrarsi, presentarsi, a) di ess. viventi, assol., spiegare, dichiarare, liUCr. 2, 381. II) liberare,
Cic. ed a.: de terra, ex arvis, Cic: ab ara, Cic: sciogliere, X)propr.: se corpore, Verg.: se e
ab iuferis, Cic: spelunca,Cic.: media alvo, Ov.: uervis, Lucr. B) trasl.: 1) alqil re = redimere,
partic. come t. t. milit., spuntare, sbucare, ap- liberare da q.c, SS occupatiouibus, Cic: se
parire ad un tratto, asso?., Auct. b. Air. e Curt: suspicione, Ter. : alqm poenii, Tac 2) scio-
e latebris, Liv. : ex coUibus primis, Auct. b. gliere q.c. dal dovere, dalVobbligo, a) come
Air.: terra, Curt.b) di sogg. inan., assol., 1. 1. del linguaggio commerc, pagare un de-

partic. di acqua, fonti, fiumi, Liv., Ov. e bito, nomina, Cic. aes alienum
: Plin. ep.: ,

Curt.: ab aede .lunonis ex arce, echeggiare, domuum et insularum pretia, Tac: dotem
venir fuori (di tma voce), Cic: sub ipsis flain- uxori, Aur. Vict. b) generic, pagare, soddi-
mis (dij, Curt.: inter aures (di un corno), sfare, dare (distribuire), pretia poenasque, Liv.:
Caes. II) pregn., nascere, uscir fuori, appa- recte factis gratiam, Liv.: poenas morte, scon-
rire, presentarsi, entrare, comparire, nioslrarsì, tare, Tac: puenas male consultorum, soffrire.
divenire, nel perf. anche essere presente, esi- Veli.: beneficia, rimunerare, contraccambiare,
stere, trovarsi, essere, l) propr.: a) di eSS. Tac: vota, Liv.: fidem (promessa), Liv.: jus-
anim. : ex stirpe quadam (fig.), Cic. : stercore juranduiii, Liv.
de taetro (di vermi), Lucr.: terris (di animali), uxsoinnis, e (ex e somnus), insonne, desto,
Lucr. b) di sogg. inan., inter coagmenta la- sveglio, Verg., Veli, id a.
piduiii ex pavimento {di un alberoj, Caes.: e.x-!»oi*l>oo , bui, e (di radoj psi, ère,
in statuae capite (di una coronaj, Cic. 2) IJ assorbire, succhiare, \) prOpr.: sanguineni,
trasl.: a) con un sogg. semplice: a) di pers.: Cic: gu.staras civilem sauguinem vel potius
ut tyranni exsisterent, Cic: ut exsistat ex rege exsorbueras, avevi assorbito fino all' ultima
dominus, Cic: reliqua vendita, quibus domini goccia, Cic. 2) trasl.: a) mandar giti, sopi>ur-
non exstitere (erano presenti), Liv. p) di con- tare, dlfficultatem, ostinatezza, Cic. Mur. 19.
diz. fisiche, eo anno cxsistit eadem positio \)) ingliiottire, divorare, assorbire, quantas IstC
caeli siderumque, quae etc, Cic: iutolerabilis Byzantiorum praedas exsorbuitV Cic. de bar.
aestus cxsistit, Curt.: ubi acrior flatus exsistit, resp. 09: cum tot congiaria principum .singufis
Curt.: magna repente in ipsis opcribus fiamma comissationibus exsorp.sisset, Sen. ad Helv. 10,
exstitit, Hirt. b. G.: di condiz. polit., ne qua 9. II) portar via a poco a poco, di unacqua,
repentina vis in civitate exsisteret, Nep. ex- : ripas multasque arbores cum magna s di parte,
sistitmotus, Caes., tumultus, Suet., extenmm Curt. 8, 9 (30), 6.
bellum, Liv.: di altri stati e d'altre condi- eX-SOrS , sortis, .lenza sorte, I) fuori di
1021 expatior exspuo 1022

sorte, ducunt exsortem Aeneae (equum), Verg. paulum, Quint.: Carthagine, Verg. b) degli
Aen.8, 552: exsortem ducere honorem, s<raor- orecchi, cum aures extremum semper exspe-
dinario, Verg. Aen. 5, 534. II) non partecipe ctent, Cic. or. 199. B) trasl., a.ipettare, atten-
alla sorte, quindi trasl., non partecipe tid una dere, seu me tranquilla senectus exspectat,
cosa, privo di, esente di,incapace di, culpae, seu etc, Hor. sat. 2, 1,58. Iljsogget., aspet-
amicitiae, Liv.: cos exs. secandi, Hor. tare con ansietà, con desiderio, con speranza
eX-ìii|>SÌtlOr , àtus SUm, ari, allontanarsi con paura q.c, bramare, sospettare, sperare,
dalla via, correre qua e là, spaziare, I) propr., desiderare ardentemente, temere, attendere e
«,) in (jen.: equi exspatiaiitur, Ov.: longe equis, sim., A) propr.: a) co« Tace: illuni virum.
Ov.: di ess. iiian., brachium exspatiatur in Cic: longiores epistulas exspectabo vel potiut
latus, Qiiint. b) di acque, ìiscire dal letto, exigam Cic. , alcjs mortem
: Ter. , : testa-
diffondersi, ^>^o«fZare,exspatiataflumina, Ov.: menta, Cic: majorem Galliae motum, Caes.:
lacUS exspatians, Plin. II) trasl., spaziare, di- partic. sost., ante exspectatum,prima che lo
lungarsi dal teina, diffondersi (sopva un argo- si aspettasse, Ov. met. 4, 790; 8, 5. plalqd
mento), (in senso buono), Quint. 2, 10, 5 ab ovv. ex eo^fabl.: praemia ab alqo, Caes.:
ed a. ex alcjs amicitia omnia, Caes y) cow doppio
exspectrìììo, ònis, f. (exspecto n" II), acc, nec quid exspectes amicos, quod tute
aspettazione, l'aspettare SOggettivam. , attesa agere possies, Enn. sat. 38: miseriis sui.s
precis. tanto di supposi-
di, ecc., as])ettativa, e remedium mortem. Cat. 40, 3. S) col-
Sali.
zione, curiosità, desiderio; quanto di timore, Z'acc. e ^'infin. fut., Liv.
43, 22, 2. Sen. ep.
paura, ecc, a) col genit. sogg.: hominum, 25, 3: unito con spero. Ter. Phorm. 1025:
Piane, {in Ciò. ep.) e Liv.: contra exspectatio- con cupio, Cic Verr. 3, 151. s) assol.: nec
nem omnium, Hirt. b. G.: e.'cplere omnem ex- gravius quam exspeetavissem... evenisset, Cic:
spectationem diuturni desiderii nostri, Ciò. ad veruni, ubi minime exspectavimus, perveni-
P) col genit. ogg.: vestrarum litterarum, Cic: mus, Qumt. B) trasl., di e. inan. richiedere =
exspectationem sui facere oov. concitare, Cic: q.c, domandare, aver bisogno di, oleae falceili
tanta exspectatio fuit visendi Alcibiadis, Nep.: ratrosque exspectant, Verg. gè. 2, 421; e con)
crebras exspectatioues nobis tui commoves, anche Verg. gè. 2, 27. Curt. 3, 5 (12), 13.
- Cic. y) con de e Tabi.: quantam tu mihi exsper^o (ex-spargo), ere, I) spargere r=
moves exspectationem de sermone Bibuli ,
diffoìidere, dilatare, Lucr. 5, 371. II) spar-
Cic. da prop. relat.
5) scg. summa om- : gere, batjnare, ina/pare, Verg. Acn. 3, 625 R'.
, uium exspectatio, quidnam seutentiae ferrent Ov. met. 11, 367 M-.
judices, Cic. s) assai., praeter exspectationem ex—SpcS, 2gg., senza speranza, privo di
esse, Cic: contra spem exspectationemque .speranza, disperato, enatat cvspes. Hor.: erret
evenire, Sen.: estigituradventas in exspecta- iiiopsexspes, Ov.: coZ genit., exspesvitae, Tac.
tione, in vista, in aspettativa, Cic. ano. 6, 24.
e\s|»cclalus, a, um, part. agg. {da ex- eXSpìriillO, onis, f. (exspiro), espirazione,
brama) aspettato, atteso, bramato,
specto), (con esalazione, vapore, exspirationes terrae, Cic. de
desiderato, benvenuto, carUS OtUnibu.S exspecta- nat. deor. 2, 83.
tusque venies, Cic: exspectati ad amplissimam cx-s|»Tro, avi, àtum, are, I) tr. espirare,
dignitatem, che autorizzano a, che fanno generic: fiammas pectore, Verg.,
esalare, a)
credere che essi otterranno le più ulte ca- odorem suo de corpore acrem, Lucr. b) di mo-
riche onorifiche, Cic: litterae ex.sp., Cic: ribondi, ex.sp. animam, Auct. b. Afr.: animas.
mihi tuura adventum suavissimum exspecta- Verg.: medios animam in ignes,Verg. Ji^intr.:
tissimuinque esse, Cic: neutr. sost., ante ex- 1) rendeì'C lo spirito = morire, spirare. Sali. fr..
spectatum,^riOTa c7ie lo si aspettasse, Verg. Sen. rhet. ed a.: inter primam curationem.
e Ov.: pariin. exspectato maturius, Veli. Liv.: in pugna et in acie, Liv.: fig., spegnere,
ex-speclo, avi, atum, are, guardare ad ne res publica exspiraret effecit,Val. Max.: ex-
un oggetto, IJ aspettare ogg., fino a che una spirante jam libertate, Plin. pan.: Sophro-
cosa cominci, o sino a che ale. o q.c. sia niscum Socrates exspirare n in patitur, non lo
pronto, sia finito, A) projjr.: a) di j)ers.: lascia morire (=cadere in oblio), Seu. 2)fsof-
al colVa.cc.: alcjs adventum, Caes.: transitum filando) uscir fuori con violenza, erotnpere, vi.'<

tempestatis, Cic: tenantes comites, aspettare ventorum exspirare cupiens, Ov.: exspirant
fino a che abbiano mangiato, Hor.: eos mul- ignes, Lucr.
tas horas, fimo a che abbiano finito i loro eX-S|lleinlcSCO, dui, ere, risplemlere, ri-
discorsi, Cic: quiuque in Verrem libros, fino lucere, I) prcgn., del fuoco, Sen. nat. qu. 2,
a che siano letti, Tac dial.: senectutem alcjs, 23,1. II) trasl., risplendcre, z,) detto dclh
fin che sia al suo termine. Ter. P) seg. da doti della mente, deW ingegno = svilupparsi
pro}). relat.: ex.specto, quid tribunu.s plebis... splendidamente, Suet. Tit. 3. b) di pcrs. =
excogitet, Cic. : exsp. ,
quam mox etc, Cic. segnalarsi, Nep. Att. 1, 3.
Y) seg. da dum, do se, si, ut e sim., ex- cx->*pr»ll«, avi, atuin, iire, privare affatto
spectas fortasse, dum dicat etc,Cic: si ex- d'un possesso, spogliare del tittto,U3tsì., exer-
spectasses, donec me e onsuleres etc, Trajan. citu et provincia Poiiipejum, Cic: lios vestro
in Plin. ep.: hanc (paludem) si nostri tran- auxilio, Caes.
sirent, hostes exspcctabant, Caos.: ncque cx- «X-SpiìW, spili, .spiituni, ore, sputar fuori
spectant, ut de e )riim imperio ad populum = mandar fuori, rigettare lungi da si:. Im-
feratur, Caes.: exsi).'ctari diutius non oportere, muni, Ov.: spirituui, Sen.: al((in, del mare,
quin ad castra iretur, Caes. 6) assai. = aspet- Catull,: poet., miseriain ce animo, bandire,
tare, indugiare, soffermarsi, ad portam, Cic. : Ter.: rntioneni ex animo, I-ncr.
1023 exsterne exsultans 1024

ex^lcrno, avi, àtuiii, are, costernare, alqm, CXSllMiClto, Òuis, f. (exstruo), costitizione,
Catull.: parlic. externatus, costernato, impau- fabbricazione, esecuzione, exstructiones tecto-
rito, spaventato, di pcrs., Catull. e Ov.: di ca- rum, Cic: villarum, Suet.: assol., ea exstr.,
valli, spaventato, imbizzarrito, Ov. quae etc, Cic
ex-ìKlillo, avi, are, stillare, uscire a stille, ex-»>ti*uu, struxi, structum, ere, innalzare
lacrumis, diffondersi in lacrime, Ter. Phoriu. a strati, edificare, costruire, stabilire, fondare,
975. IJ propr.: \) in gen.: xoguxw, Cic: aggerem,
exMlTiiiììlalor, òris, m. (exstimulo), ati- Caes.: magnum acervum librorum Dicaearchi
moiatore, trasl., rebellionis acerrimus, Visti- sibi ante pedes, Cic: sepulcruni, Cic: turres,
gatorc più attivo, Tac ann. 3, 40. Caes.: templum suii pecunia, Plin. ep.: mare,
ex-ìiilTiiiiìlo, ìlvi, àtuin, are, stimolare, Sali.: fig., in area sibi civitatem arbitratu suo,
trasl., alqin, Ov. e Tac: cessautia
fata, far Cic. 2) partic: •d) accuntulare, ammassaì-e, stia,-
che la morte seijua presto, Ov. nienta in acervum, Col. :divitias in altum, Hor.
UXKtillCtTw, Òilis, f. (exstinguo), estinzione, h)pregìi., ammonticchiare, foc\iu\ lignis, Hor.:
annientamento, Cic. Tusc. 1, 117. Gif. HorteUS. partic, detto dcW imbandire riccamente una
fr. 97 (90). un lisa, ecc., mensae conquisitissimis epulis
CX!«IÌllCt4Sl', òris, m. (exstinguo), spegni- exstruebautur, Cic: exstructa mensa non con-
ture, IJ propr.: non exstiuctor, se 1 auctor in- chyliis aut piscibus, sed multa carne subran-
Cendii, Cic.Pis. 26. //) trasl., distruttore, an- cidà, Cic: e così sempl. mensae exstructae,
ìiientfttwe , oppressore, patriae, Cic.: regiae riccamente imbandite, Cic: exstructa canistra,
douuis, Justin.: conjurationis, Cic. (di cibi bellamente disposti), Hor. II) trasl.:
ex-Mliii^iio, stinxi, stinctum, ere, cstin- exstrue animo altitudineni excellentiamque
ijuere, speynei'e del tutto, annientare spegnendo, virtutum, lascia che giganteggi davanti al
I)propr.: iiicendiuin, Cic: caloreni, Cic: me- tuo spirito tutta l'altezza e l'eccellenza delie
diale exstingui =:».pe£/ne»-»(', consuniptusignis virtù, Cic: verba ad poeticura quendani ex-
exstiiiguitur Cic. II) trasl.: 1) disseecure,
, structa numerum, Cornif. rhet. accurate non :

aquaiii rivis, Liv.: sucuni, Curt. 2) spegnere modo fundata, verum etiam exstructa disci-
= acquetare, calmare, sitiui, Ov. 6 Sei!.: fa- plina, Cic
inem maligne (nmeramcnte, poveramente), CX-SiieilS, a, um, sema sitgo, secco, trasl.,

Sen. 3) speijnere uno, togliere la vita, ecc. seni arido, orator, Quint. 12, 10, 4.
animani, Ter.: e spesso alqm, uccidere. Ter., ex-sudo, avi, atum, are, J)intr., sudare,
Liv. ed a.: alqm morbo (della sorti:), Liv.: e trasudare, exsudat hunior, Verg. gè. 1 , 88.
mediale, exstingui, morire, partic. ad un li) tr., stillare, mandar fuori sudando, a,)propr.:
tratto, innanzi tempo, Cic. ed a. 4) annien- sucuni, Plin.: acidum liquorem. Col. b) trasl.,
ture, cancellare distruggere, opprimere, al pìas- sudare nel fare ann data cosa, affaticarsi, sop-
SlVO =spegnersi, deperire, ridursi al nulla, portare, sostencj'e, de integro laborem, Liv.:
t'orniam, Ter.: exstincto senatu, Cic: gratiam certamen ingens, Liv. : causas, Hor.
alcjs, Cic: furorem alcjs, invidiani, Cic. Par-
ex-sugo, suxi, SUCtUin, ere, succhiare, srig-
tic, caneellare III memoria di q.C, porre q.C, gere, Suet.: exsucta meduUa, Hor.:
venenum,
in oblio, far dimenticare, nel paSiivO == site-
corpus exsuctum, smunto, Sen.
gnersi, cadere in dimenticanza, menioriani pU-
cxsul (ex'ul), s'ulis, e. (ex e solum), chi in
blicam, criniina sua, Cic: vocem alcjs teine- politiche, od a delitti
seguito a circostanze
rariani silentio, Liv.: rumor exstinguitur, Cic:
politici, vive fuori del patrio suolo, estde,
sermo oblivione posteritatis exstinguitur, Cic. bandito, Cic ed a.: exsul Hypermnestra, Ov.:
exì^tirpo , avi, atum, are (ex e stirpo),
coZgenit.: patriae, Hor.: orbis terrarum, Cui't.:
estirpare, svellere, sradicare, trasl., vitia, Cic:
ejusdem loci, Tac: mundi, Ov. mentis do- :

humauitateni ex animo, Cic.


musque, forsennato ed esule, Ov.: colVah\.,
eX)!>IO (exto), are, spm-gei-e, esser fuori, emer-
nunc vero exsul patria, domo, scaccialo da, ecc.,
gere; essere eminente, rilevato, I)propr., di
Sali. Jug. 14, 17.^
ess.anim., milites capite solo ex aqua exstant,
exMiulalTo (exìalatto), onis, f. fexsulo), esilio,
Caes.: super aequora celso collo, Ov.: e così
cxsulatione multare alqm. Fior. 1, 22, 3.
[fuori dall'acqua) summo pectori', Caes.: e
modo pectore modo ore (euus, Tac: di e. inan.: cxsììlo (exulo), avi, atum, are (exsul), essere
exstabat ferrum de pectore, Ov.: ossa exsta- senza patria, esulare, essei- esiliato, a) propr.:
baut sub lunibis, Ov. II) trasl.. A) in gen.: Telamo exsu'.ans, Cic: Komae, Cic: apud alqra,
quo magis id quod erit illuminatum exstare Cic: per oras extremas, Ov.: Protei ad usque
atque eminere videatur, affinchè le parti illu- columnas, andare errando, Verg.: Suessam
minate Siena tanto mar/giormcnte in evi- Pometiam exsulatum ire ovv. in Volscos ex-
sulatuni abire, andare in bando, Liv.: aptis-
denza, Cic. de or. 3, lOi. B)prcgn.: l)pre-
Si'ntarsi chiaramente, rendersi evidente, saltare siinus ad exsulandum locus, Cic. b) trasl., in

agli occhi, exstant hujus fortitudinis vestigia, regno, Curt.:domo exsulo, non posso andar
Cic: exstat studium, meritum, Cic: apparet a casa, rem publicam exsulare, sia di-
Ter.:

atque exstat (appare manifestamente, risulta venuta senza patria =


non esista più, Cic:
chiaramente), utrutn... an etc, Cic 2) esserci cum manent corpore, animo tamen exsulant
ancora, esistere, exstant epistulae Philippi, atque vagantur, Cic.
Cic: domina exstat, Hor.: quod eorum monu- cx^ulUlltundus, a, um (exsulto), esul-

menta certa in litteris exstent, Cic: exstat (è tante, festante, Justin. 18, 7, 10.

storicamente dimostrato) seg. dall' acc. e l'in- ex!!iiiltan<i,antis, I)partic.di exsuìto (V.\
fin., Cic. II) esultante, festivo, saltellante, di parole chC
1025 exsultanter exsuscitatio 1026

hanno più sillabe brevi, verbum exsultantis- punto. A) propr., del fuoco salire, = divam-
simum, Quint. 9, 4, 108. pare, exsuperant flammae, Verg. Aeu. 2, 759.
exsullanler, aw. (exsultans), baldanzo- B)trasl.: 1 superare, vincere q.C. per una qUOr
\

samente, senza misura, allcgi'amente, quasi CX- lità, segnalarsi, quantum feroci virtute exsu-
sultantius scripsi, Plin.ep. 3, 18, 10. peras, Verg.: violentia Turni exsuperat magis,
c\»iul|5»lìo, onis, f. (exsulto), esultama, Verg. 2) in un combattimento, avere il soprav-
halilanzii, Cic. ed 0,. vento, vincere, si non poterunt exsuperaie, ca-
e\sullìlll, avv. (exsilio), saltellando, a dant, Ov.: cum sol et vapor exsuperarint, Lucr.
satU di <jioia sfrenata, Hor. Cami. 3, 11, 10. II) tr., oltrepassare q.C, cioè A)propr.: l)pas-
exiiiullo, avi, àtum, are (intens. rfj exsilio), sare, varcare, ascendere, sormontare, clivum,
saltellare ripetutamenie, in alto; balzare dalla Sen.: jugum, Verg. •2)stiperare q.C, innal-
yioia, drizzarsi, scuotersi, Z) pyojyT.: a) c/i eSS. zarsi al di sopra, angues exsuperaut undas,
anim. e prects. di animali: eisultaie et cal- Verg.: vites exsuperant ubnos, PMn. 3) soprav-
ces remittere /Se cavalli), Nep. : ferocitate vivere ad uno, tu vero, pater, vive et me quo-
cxs. (di cavalli), Cic: exs. in lierba (del (roj, que exsupera, vivi, o padre, e sopravvivi a
Ov.: exsultaiites lolligiuc-s, Cic: di uomini, me stesso, Val. Max. 5, 9, 4. B) trasl.: 1) sor-
exsultantes Salii, Verg.: inclioanti primus ex- passare, a) per la quantità, per la grandezza,
sultans plausit, Suet.: exs. in uumeruiii, bal- di pers., fructus suiiiptibus exsupi/rat, CatuU.:
lare, danzare, Lucr. me Jias inter caedes ex-
: di e. inan., magnitudo sceleris omnium in-
sultat Amazon, Verg. Britaniiorum copiae
: genia exsuperat oltrepassa ogni pensare,
,

per catervas et turnias exsultabant, caracol- ogni immaginazione. Sali nmltitudo Gallo- :

lavano, 'T&c. b) disoyg. ùww.: exsultant vaila, rum omnem sensum talis damni essuperans,
Verg.: medicamen exsultat, bolle, Ov.: quae Liv. : materia vires exsuperuis meas Ov. ,

(pila), cum cecidit, exsultat, Ben. II) trasl.: 'hj vincere in Una qualità, omnes Tarquinios

1) m^ew.; breves (sjUabae), si continuantur, superbia. Liv.: alcjs laudes non assequi solum
«xsultant (saltellano, danno un' armonia a velie, sed etiarn exsuperarj, Liv. 2) avere il
sbalzi), Quint.: Me — ( in pectore) exsultat pa- sopravvento su, sttperare, vincere, COUsilium
vor et metus, si agitano. Lucr.: appecitus tani- caecum, Verg.: quod fore paratum est, id
quam exsultantes fimpetuosi, tumultuanti) summum exsuperat Jovem, oltrepassa perfino
sive cupiendo sive fugiendo, Cic. 2) partic: il potere di Giove ^= (Giove stesso non può

a,) come saitare di gioia, gongolare, giubilare, mutarlo), Cic. poèt.


a) di pers., assol.. Sali, ed a., con in e l'abl., evsui'do, àtum, are (ex e surdus), assor-
in ruinis nostris. Cic: ia notoria, Cic: col- dare, trasl., a.) stordire, aures curiae (gli udi-
Tabl. gaudio (gaudiis), Cic: laetitia,
(di, per), tori nella Curia), Val. Max.: tantis clamoribus
Cic. e Verg.: coìV a.h\. (perj, Victoria, Cic: re- exsurdatus, Sen. h)ottu>uiere, palatum, Hor.
centi Victoria, Justin.: in suani faniam gestis, sat. 2, 8, 38.
Tac: seg. da quod fche, perchè), Graeci ex- cx-sur;;o, surrexi, surrectum, ere, riz-
sultani, quod peregrinis judicibus utuntur, zarsi, alzarsi piedi, sorgere, IJ propr. :
in
Cic. ^)di e. astr., exsultans laetitia, Cic: in A) di pers.: ingen., di cliista seduto, o in
1)
hoc ipso, in quo exsultat et triumphat oratio ginocchio, cum exsurgeret, simul arridens etc,
mea, quel che io comunico esultante e trion- Cic: exsurgit facem attollens, Verg.: di chi
fante, Cic (diverso da sotto al u" e), b) inor- cammina, in plantas, Sen.: come t. t. milit.,
goglire, imbaldanzire, insolentire ; ])artic. eX- sbucare da, ex insidiis, Liv.: Vitelliani temere
sultans =
baldanzoso, insolente, a.) di pers.: exsurgentes, Tac: nova repente acies exsur-
homo furons exsultan.sque, Cic: HannibaI ju- gens, Liv.: in coUes, occupare le alture, Tac
veniliter exsultans, Cic: exs. animis, Verg.: 2) alzarsi per dare un colpo, un urto, ecc.,
con labi., successu, Verg.: insolentià liber- con maggior forza, altior exsurgens, Verg.
tatis, Cic. p) di e. astr., ejus furor exsultans, Aen. 11, 697. B)f/e e. inan., innalzarsi, non
Cic: injuria exsultans, Cic: timor spe impu- igitur presso tellus exsurgit aratro, Tibull.:
nitatis exsultat, Cic. fr. e) e.ssere sbrigliato, di località, Taurus ab Eois litoribus ex-
sema freno nel parlare, a.) dell' oratore, in surgens, Mela: in juga exsurgens Africa,
reliquis exs. audacius, s'anima, s'infiamma Mela: di edifìzi, ecc. (Roma) tota simul
vieppiù, Cic: (Cicero) supra niodum exsultans, exsurgere aedificiis, Liv.: simulacrum
oltremodo vivace, Tac: e cos'i oratores exsul- tenuem in ambitum metae exsurgens, Tac:
tantes, sen^a misura {contr. compositi), Quint. di fonti, fiumi,ille (fons) immodicus exsurgit.

10, 2, 16 [cfr. 12, 10, \2 e del decorso. e\sn\- Mela: Timavus novem capitibus exsurgens,
tantia cofircere, Quint. 10, 4, 1). P) del di- Mela. II) trasl.: 1 sorgere =t riaversi, i-isto-
scorso, campus, in quo e.xsultare possit oratio, rarsi, rianittuirsi, sotUrarsi, exsurgc, quaeso,
Cic: in laude virtutum maxime ceterorum Cic: exsurgere atcpu' erigere se, Cii.: aucto-
philosophoruia ..xsultat oratio, Cic. ritate vestrà res publica exsurgct et in aliqno
eXSU|»r>rnl»ÌIÌ<à, e (exsupero), superabile, statu tolerabili consistet, Cic 2) poli tic, sol-
Verg. gc. 3, 39. irvar.vi, ribellarsi, invidia eorum exsurgere rur-
exsup^rnntia, ae, f. (exsupero), eecei- sus plebem, Liv.: (jui ne uunc quideni, obno-
lenza, suiicfioriUi, virtutis, Cic Tusc. 5, 105 xiis inimicis, exsurgitis, Sili.:non adversus
ex<«ÌÌ|leralTo, ùnis, f. (exsupero), esagera- divi .'\uffusti acerrimiammentem... ne contra
zione, eccesso, t. t. rctor. :=: TiXsovaoiiój, Cor- (•ìaji quidem aut Claudi fundatam longo im-

nif, rhet. 4, 67. perio domum exsurgimus, Tac.


cx-su|»<>i'o, avi. àtum, are, propr., oltre- exmisoTtiilio, ònis, f. (exsuscito), eccita-
passare q.C, quindi, I) intr., superare UH mento, lo svegliare, Comif. rhet. 2, 55 e 56.

Georges-C along hi, Dizionario latino-itaLano. 33


1027 exsuscito exter 1028
CX-SUScYlO, iivi, atum, are, I) svegliare, dato punto; pass, mediale extendi ^esten-
Vjpropr.: te gallorum cautus exsuscitat, Cic. dersi, spein suam in Africani fsull'AfricaJ,
Mur. 22. 2) trasl. a) avryiiarv moralm., ec-
: tamquain non longius, quam
Liv.: mediale,
citare, naturalem meinoriam, Cornif. rhet.: quantum vitae humanae spatium e^t, cupi-
cura exsuscitat aniiiios, Cic. b) dare ani»u>, dit iS gloriae extendatur, Liv. 3) estendere, dif-
rinfrancare, infondere curu(/yiu, se, rinfran- fondere, famam facti-s, Verg. nomeu in ul- :

carsi, Brut, in Cic. ep. ad Brut. 1, 16, 11. timas oras, Hor.
II) ima fiamma, accendere, fiaiiiiuam aura, c\leiito, are (intens. di extendo), disten-
Ov. fast. 5, 507: fit/., ne quaudoque parvus dere, uervos, Lucr. 3, 4S8.
hic ignis niagnum iiiceodiuin exsuscitet, Liv. e\lviilus, a, ura, part. agg. («ia extendo),
21, 3, 6. steso, esteso, cdiungato, di luoghi, stagna la-
e^la, Òrum, n., interiora, viscere delle vit- tius extenta Lucrino lacu, Hor.: extentissima
time, jìartic. parti più nobili, co me il cuore,
le castra, Liv.
i polmoni, il fegato, la milza, da cui gli an- cxlenuiitio, ònis, f. (estenuo), 1) eate-
tichi ricattavano i pmaiji, Cic. ed a. nuamento, diminuzione, assottigliamento, aeris,
e\lal>e>ico , tabiii, ere (tabes), disfarsi del Sen. nat. qu. 2, 57, 2. 2) come t. t. retor.,
tutto, conxtimttrsi, distruggersi, I) propr.: COr- fimpicciolimento , greco |i.£ttt)a'.g {co/^\ cxag-
pus macie extabuit, Poeta in Cic. Tusc. 3, 26 : geratio), Cic. de or. 3, 202.
is fame extabuit, Suet. Galb. 7. II) trasl., exienualus, a, uni, partic agg. [da ex-
sconniarire grudutamente, opinionCS vetustatc teuuo), a) estenìiato, assottiyl.ato , indebolito,
extabuisse, Cic. de nat. deor. 2, 5. copiolae extenuatissimae, Brat. in Cic. ep. 11^
extniilìa, ae, f., V. exstantia. 13, 2. b) piccolo, vestigia leggermente se-
,

cxleiii|>lù, avv. (ex e templum), subito, gnate, che si vedono appena, Catull.: oratio,
incontanentn, all'istante. Ter., Cic. ed a.: ext... Cornif.
inox, Liv.: ext.... inox... postremo, Liv. c\-leniìo, avi, atum, are assottigliare, ,

cxlciii|»r>r»li<>, e (ex e tempus), improv- estenuare, rinipicsiolire, chiarire, IJpropr.:


viso, estemporaneo, itnpunsuto, senza prepara- aera, Sen. (e cosìaer extenuatus, contr. aer
zione, oratio, actio, Quint. : tigurae, l'iin. ep.: concretus, Cic): cibum, Cic: sortes extenua-
fortuna,dono dell'improvvisazione, facoltà tae, diminuite, divenute più piccole, Liv.:
di dire senza previa preparazione, Quint.: cxtenuari in aquas, dissolversi in acqua, Ov.:
C;sl pure facultas, Sen. rhet. e Suet.: facilitas, aliquid extenuiitur, inflatur, la voce si ab-
abilità ad improvvisare, Quint.: audacia, Tac. bassa, si eleva; si passa al piano, al forte,
dlal.: teineritas, Quint. Cic: come t. t. milit., stendere, distendere la lì-
cxleiii|»t>a'alTtsÌ!>, àtis, f. (extomporalis), nea di battaglia (diminuewlola di spessore),
facoltà del dire di fai- versi senza pi-exiara- agmeu, Liv.: suorum aciem. Sali. II) trasl.:
zioiie, Suet. Tit. 3. scemare, diminuire, indebolire, oVV' togliere,
«\-leiido, tendi, tensum e tantum, ere, scacciare del tutto, sumptus, Cic: vires, Liv.:
stendere, tendere, spiegare, I) propr.: A) in spelli,crimeu, Cic: curas, Ov.: come 1. 1. retor.,
<jcn.: chartam inalleo, Plin.: funeri, Hor.: di- rimpicciolire q.C. nella descrizione, avvilire,
gitos,bracbium, Cic. pennas (ali), Hor. ri-
: : abbassare (contr. exaggerare, augere), Cic.
gida cervice et extento capite currere (di ca- exier e cxlenis, a, um (davx), di fuori,
valli), Liv. (^os'i piartic: a) come t. t. milit., estero, stranieì-o, I) positiv.: exterae uationcs
distendere, sviluppare in linea di Oatt^iglia, cor- et gentes, Cic: civitates, Cic. II) compar. cx-
nua aciei, Curt.: alla domanda dove? in iPrTor, -ìus, genit. òris, p>- ^s. orbis, Cic:
qual direzione? disten lere, disporì-e, far hostis, Caes.: exteriorem ire alci, camminare
andare, agmcu ad mare, aciein latius, Curt. a fianco, a sinistra di uno (= latus teiere),
b) del tempo O di q.C. nel tempo, allun- Hor. Ili) superi.: A) exlréiiius a, um,
gare, prolungare, vailis seriuonibus vcspcra estremo, 1) propr., sost., extreiiiuiii, i, n.,
extenditur, si prolunga, Plin. ep.: alla dom., estremità, quod extremuni
estremo, caelum,
sin dove? curas in annum venienteni ,
atque ultimum mundi est, Cic: quindi a) ul-
Verg.; ab bora tertia ad noctein pugnam, Liv. timo, pars, Cic: mensis, Cic: manus, tiltima
T>)pref/n., l) stendere alcuno (al suolo) = Viano =
compimento, Cic: il più, lontano o
attfi-rarc, abbuttere, s.\q\\\ arcn.ì, Verg.: mediale remoto (riguardo al ItiogoJ, ludi, Hor.: orbis,
estendi = stendersi, riìnaner disteso, linqui Ov.: sost., extremum, i, n., estremo, fiiu; ter-
animo rcx et veluti mortuus extendi, Curt.: mine, extremum habet, Cic: aestatis, Sali.;
toto ingens extenditur (Cerberusj antro, Verg. hiemis, anni, Liv.: in extremum, sino alla fine,
2) stendere, allargare, ingrandire, a) generic: Ov.: ad (ìxtremnm, airestremità di un giavel- ;

extendi epi.stulam ovv. me epistula, la mia lotto, Liv.: alla fine (dello scritto), Cic: ad
lettera è divenuta lunga, Plin. ep.: agros, iti- extremum vitae, s««o alla fine della vita, Cic:
grandire, allargare, Hor.: pretiuni, accrescere erat (si trovava) in extreino (alla fine della
Suet.: verba (con aggiunte), allungare (contr. Zc(<eraj febriculam tum te habentem scripsisse,
corripere), Quint. b) prolungare nel tempo ,
Cic: e cosìplur. sos^., extrenia, òrum, n., estre-

Cdiisulatuiii, Plin. pan.: vitae spatium, Veli.: mità, termine, agri, Cic: qtiindi fine della, ril »,
nienioriam sui operibus, Plin. pan. II) trasl., iHO)-fe, Verg.: ad extremum, avv., a) sino aliar
1 ) stendersi =intrapremlere al di là delle fine, sino alfiiltimo, ad extremum reservatus,
forze, fare più di quello che si può, se SUpra Cic. P) infine, in ultimo, Cic. y) al sommo
vires, Liv.: itinera, far grandi giornate, lun- grado, affatto, ad extr. perditus, Liv.: e extre-
ghe marcie, Liv.: avidos cursus, affrettare il mum, avv., a) =
alla fine, finalmente, Ov.
lìroprio corsOi Verg. 2) estendere , sino ad un met. 14, 431. p) per l'ultima volta, affari
1029 exterebro extorqueo 1030

ove. alloqui, Verg. e Ov.: extremo, finalmente, exterreri, Caes.: exterritus aspectu, Cic: re-
Nep. h) per designare la parte estrema, la pentino periculo, Caes.: subitae rei miraculo,
fine nello spazio e nel tempo, comun. alVabl. Liv.: exterrita pennis ales, Verg. exterriti :

con e senza in =
alla fine di, ecc., in extremo sine rectoribus equi, adombratisi, Tac. b) di
libro, Cic: e cosi sempl. in extremo, Cic: in e. inan., hic ubi detonuit strepituque exter-

extrema oratione, Cic: in liac insula extrema, ruit orbem, Ov.: exterritus amnis, Verg.
Cic: extremo bello, Nep.: extremo anno, Liv. exterus, a, um, V. exter.
e) (considerando dall'interno verso l'esterno) eX-lllliesCO, timui, ore, aver paura di,
per indicare la parte più interna, ìntimo, paventare q.c. qualc, temere, alcjs adventum,
profondo, extremis medullis, Catull. 64, 196: Cic: patrem. Ter.: de fortunis communibus,
in extremis ossibus, Ov. her. 4, 70. 2) trasl.: Cic: ne id eveniret, Cic: assol., sibilis (pei si-
a) ea(»-eiHo =
che s'usa solo in casi estremi, bili], Cic.

senatus consultum, Caes. b) estremo, il più extTniU!>,a, um, V. exter.

pericoloso, ilpiìt, difficile, il piti grande (in extlnelus, exlin;;:;uo, V. exstinguo.


ogni contingenza in cui non si può sperare exli>«|iex, sptcis, m.(exta e *specio), co?m*
alcun rimedio), tempora, Cic. fames, Caes. : : che considerava le interiora delle vittime per
extremum bonorum, maloruin, Cic: ad ex- conoscere il futuro, per trarre aagurii, Cic
trema ventum est, Curt. e) u più pìccolo, n de div. 1, 12 e 2, 42.
più basso, il inù cattivo, sors, Justiii.: ingciiia, extÌ!>|ucTuni, li, n. (exta e specio), osser-
San. extremi ingenii (una ben povera testa,
:
vazione delle interiora delle Vittime per prC'
un essere del tutto incapace) est, qui etc, sagirne il futuro, Suet. Ner. 56.

Liv.: haud Llgurum extremus, Verg. B) ex- ex(o, V. exsto.


(TuiUS (extumus), a, um, estremo, ultimo, ex-lollo, extùli, ere, I) cavar fuori, Mnis
iiiembrorum circum caesura, Lucr.: orbis, Cic. extollere possit, Lucr.: e tenebria tantis tam
ex-lert'lipo, (avi), atum, are, cavar fuori clarum nomen, Lucr. IT) innalzare, levare,
trivellando, aurum, Cic. de div. 1, 48. A) propr.: pugionem alte, Cic: caput (fig. =
e\-lepj;;eo, tersi, tersum, ere, neuare, pu- levare coraggiosamente il capo), Cic: in su-
lire, quod fanum, quod non eversum atque blime armatum (di un elefante), Auct. b. Air.:
extersum reliqueris? spogliato, depredato, alqm perculsum suis manibus, rialzare ffig.),
Cic. Verr. 2, 52. Cic. B) trasl.: 1) ext. animum ovv. alqm, pren-
exierìor, V. exter. dere coraggio, rianimarsi , insolentire , imbal-
exlèrlus, V. exter ed extra. danzire, animos, Cic: alci animos, rilevare il
exlerniino, avi, atum, are (ex e termi- corcuigio di uno, renderlo coraggioso, intra-
nxis), propr. spinger fuori dei
limiti; prendente, Justin.: adulesctntiuiD animos prae-
quindi I) scacciare, ex Urbe, sempl. urbe, maturis honoribus ad superbiam, Tac: alqm
CiC: de civitate, Cic. JJ^trasL, bandire =3 sccundàoratione, Sali.: nimià nautas hilaritate,
allontanare, quaestiones physicas, Cic: aucto- render superbi, quasi non vi fosse più da te-
ritatem senatus e civitate, Cic. mere alcun pericolo, Phacdr.: se ext. (contr.
«*xlerno, V. exstemo. se summittere), Cic. se magis, avere maggior
:

externHS, a, um (exter), /) esterno, che è sentimento di sé, Sali. 2) alzare, rinforzare,


Cic: res extcruae,
al di fuori, esteriore, tepor, vocem per gi-adus et ceteros modos {contr. de-
cose al di fuori di noi, Cic: sosL, oxterna, primere), Sen. ep. 15, 7. 3) innalzare a pa-
òrum, n., cose del di fuori, tnanifestazioni este- role, a)generic.: colVesporrc, humilia, Quint.:
riori (contr. interiora), Cic. Ac 2, 4. If)par- alqil verbis in majus, ingrandire, hìv.partm.
tic, estraneo, forestiero, d'altro paese (contr, alqd in majus, Plin. ep. b) innalzare lodare, =
domesticus), hostis, Cic: venus, amore con celebrare (contr. premere, de])rimere, oppri-
stranieri, Ov.: timor, terror, d'un nemico fo- mere, abbassare), malos. Sali.: fortunam alcjs,
restiero, Liv.: sost., a) externus, i, m., stra- Cic. :alqd verbis, Cic: alqd oratione, SaU.:
niero, forestiero, Verg. e Curt.: plur., Sali. fr. alqd praeter modum (contr. nimium depri-
ed a.: in senso più stretto, estraneo non di = mere), Liv.: alqd laudando [contr. per con-
casa, canum odium in externos, Cic. b) externa, temptioncm deprimere), Cic. e Sali.: alqd laa-
òrum, n., cose estranee, cose (esempi) straniere dibus, Sali.: alqm in cuelum laudibus, Cic: e
(ì), ad externa,Tac.: adversus externa (di fronte sempl. alqm ad caelum, Cic. 4) innalzare i=
all'Estero) floruimus, Tac: externa libentius abbellire, liortos a Lucullo coeptos insigni ma-
in tali re quam domestica recordor, Cic. gnificentià, Tac: Bnjarum suarum pisciuas,
eX-l2ro, trivi, trltum, ore, I) cavare sfre- Tac. 5) intudzare ale. politicam., in potere,
gaiuio,exprimitur validis extritus viribus ignis, in grado, jacentem, Cic. : nuvos. Sali. alqm
Lucr. 5, 1096. II) triturare, consumare sfre- supra ceteros, Tac. —
Per le forme del per-
:

nando, a) generic: opus poliat lima, non ex- fetto cfr. effero {che ha queste forme in co-
terat, Quint. 10, 4, 4. b) pestare, schiacciare, mune con extollo).
nives,Ov.: homo magno pondere extritus, Sen. <>\-l«i'4|iieo, torsi, tortuni, ère, strappare,
cx-lcrreo , terrui, terrftum, ère, spaven- cavare, togliere, I) in gcH., 1) propr.i arma e
tare, scotnpigliare, costernare, sconcertare, sba- manibus, Cic: alci sicam de manibus, Cic.
lordire, a) di esseri anim.: Cheru.scos, Tac: 2) trasl., estorcere, cavare a forza, togliere,
vi ac minis alares, li scompigliò, Tac: pe- stipendium, Liv.: alci regnuni, Liv.: alci ve-
riculo suo alqm, ut etc, Liv.: nel passivo, ritatcm, errorem, Cic: ex aniinis cognitiones
exterreri vehementius, Caes.: praeter modum, vcrborum, strappare, Cic: extor(|Uorc invito
Cic: per somnum exterreri, svegliarsi in seiiatu (dat.) cousulatum, estorcere, carpire,
sussulto, Suet. : rer.entiiio Iiostiuin incursu Tac: extursisti, ut faterer, Cic II) partic.
1031 extorris estrudo 1032
slogare, articuluni, Sen.: omnibus membris ex- estraneo, fuor di casa, heres {contr. domesti-
tortus et fraetus, storpio e sciancato, Plin. ep.: cus), Plin. pan.: exercitatio forensis et extranea
parlic.. alqm, torturare, Ter. e Liv. {contr. domestica diligeutiaj, Cic. oecon. fr.
extorrit«, e {da ex e terra, come exsul da — sost. extraneus, «« estraneo, contr. dome-
ex esoluin), profugo, baiuUto, esule, aSSol., Cic. sticoruin aliquis, Suet.: coìdr. familia Cyri,
ed a.: coU'abl., extorris patria, domo, Sali.: .lustin.: plur. extranei, estranei, contr. li-
regno, Liv.: con avv., brevi extorre bine omnc beri, Suet. contr.: liberi ac parentes, Plin.
Punicuni uomen, Liv. pan.; contr. amici, Tac:
contr. domestici,
exiorlor, òris, m. (extorqueo), usurpatore, Suet. b) che non è della nostra persona,
rapitore, bonorum extortor ('tagliaborse, la- estraneo, di un altro meUS tuUS,
{contr. ,

droìiej, legum contoitor /"storcileggi) Ter. , suus) : cognomen {contr. nomen suum), Cor-
Phorm. 374. nif. rhet. 4, 42. e) che non appartiene al
extra (= estera [se. parte] da exter), nostro Stato, d'altro paese, forestiero {contr.
IJavv.: 1) di fuori, all'esterno [contr. intus), domesticus), milites, Justin.: si extraneus
ea quae extra suut, le cose esteriori, il mondo deest, domi hostem quaerunt, Liv. sosi., —
esteriore, Cic. Compar., exterius sitae, Ov. extraneus, i, m., straniero, contr. Eomanus,
2) eccetto se , extra quam si , salvo se , Cic. Liv. epit.
Ji) prep.: l)propr.: ?i) fuori di (cantr. intra), CXll*a-OI'dTlliÌrill«>, a, um, straordinario,
extra provinciam, Caes.: extra limen ApuLiae, fuori del consueto, insolito, a) in gen.: pecunia,
Hor.: posposto, urbem extra, Tac. b) oltre, denaro ottenuto in dono, per eredità, ecc.,
extra munitiones procedere, Caes. 2) trasl.: Cic: pecuniae, entrate straordinarie, Cic:
a) aU'infuori =
eccetto), extra ducem, Cic: e ludi, Suet.: imperiuni, Cic: cupiditates, non
extra tumultum Gallicum, Cic. b) fuoH di, naturali, snaturate, Cic: periculum, Curt.:
senza, contrariamente a, oltre, extra Uiodum, reus, accusato in guisa insolita, Cic: sost,
Cic: extra ordinem, Cic: extra cotidianam extraordinaria (n. pi.), potere straordinario.
consuetudinem , Caes.: extra conjurationeni Veli. 2, 31, 4. b) come t. t. milit., straordi-
esse, non essere impigliato nella congiura, nario, scelto, equites, cohortes, e sost. sempl.
non essere fra i congiurati, Cic: extra quae- extraordinarii, le più elette delle truppe ausi-
stionem contentionis esse, essere fuori di qui- liari fé pricis. dei pedoni la 5' ^-'^''^^j e dei
stione, Quint. e) fuori =
senza, extra jocum, cavalieri la 3'J, Liv.: porta praetoria =
fuor di scherzo, sul serio, Cic: extra peri- (perche i milites extraordinarii avevano le
culum esse, Cic. e Liv.: esse extra culpam, Cic loro tende accanto a quella), Liv.
ex-lralio, traxi, tractum, ere, I) estrarre, extrariii«>, a, um (extra), I) estei-iore, che
trar fuori, 1) propì\: ferrum, Nep.: rete ex viene di fuori, lux, Lucr. 4, 276. II) trasl.:
aqua.Plaut.: telum e corpore, Cic: alqm turba, l)che nonènelli natura d'una cosa, estra-
Hor.: alci anulum, cavare (dal ditoj, Suet. neo fuori di , che viene dal di fuori , reS
,

2) trasl.: a) strappare, sciogliere, liberare, ur- fplur.), Cic: defensio, Cornif. rhet. 2) che non
bem ex periculis, Cic: se ex alqo malo, Ter.: appartiene alla casa, alla famiglia, alla
alqm poenae, Sen.: se ab hac vita, Sen. b) ^= nostra perS. estraneo, straniero, foì-estiero,
,

cancellare, sradicare, reli^TÌOnem ex anÌmÌS,Cic a) che non appartiene alla casa od alla fa-
II) far uscire, coìidur fuori, trar fuori, 1 )propr.l miglia, estraneo, che sta lontano, extr. Canis
copias ex hibernaculis, Nep.: alqm domo, Cic: a trivio, Suet.: accusator, estraneo alla nostra
alqm vi in publicum, Liv. hostes invitos in : casa, Quint.: sost., extrarius, ii, m., stianiero,
aciem, Liv.: ad certamen, Liv.: velut ab iuferis forestiero,Ter. Phorm. 579. b) che non ha
extractus, Liv. 2) trasl.: s) porre in luce, met- che fare colla nostra pjcrsona, estraneo, d'un
tere in luce q.c.di nascosto, scolerà in lucem, altro (terzo), voluntas, Quint. 7, 2, 9.
Liv.: secreta mentis, manifestare, Sen. b)po»'- cxlrèinitas, atis, f. (extremus), estremitA,
tare in sii, alqm ad lionorem, Liv.:
innalzare, ora =limite , confine Cic. Ora circolo
, : =
candidatos, promuovere a cariche onorifiche, esterno, circonferenza, confini del mondo, mundi,
Sen. IIIJ riguardo al tempo, tirare in lungo, Cic: ora =
la superfìcie, Cic: ora i con- =
protrarre, procì-astinare, 1) in gen.: obsidio- tomi, lacus, Phn. ep.
nem, Liv.: res variis calumniis, Cic: bellum cxti'c'iiius, a.um, V. exter.
in tertium annum, Liv.: proelium prope ad cxtrTco, avi, àtum, are (ex e tricae), distn-
noctem, Liv.: rem in consulum adventum,Liv.: gare, sbrigare, sfiluppare, I)propr.: Cerva pla-
pregn., alqm, trattenere, Liv. e Suet. 2) par- gis extricata, Hor. cimi. 3, 5, 31. II) trasl.,
tic., consumare, passare il tempo in un affare, sbrigare a Stento, faticosamente, trar fuori,
dies dicendi mora, Caes. aestatem sine ullo
: cavare, nummos, Hor.: niliil, Phaedr.: ''e alqo
effectu, Liv. adhuc nihil (nessuna itotizia),X&tm. mCic. ep.
exlriineus, a, um (extra), I) che non extrinsi'cus, aw. (extra e secus), I)di
appartiene alla natura d'una cosa, estraneo, fuori, Cic e Liv. II) estrinsecamente, 1 propr.: )

esterno, di fuori [contr. proprius), res extra- a) stan'lo (di fuori), extr. auscultantes (=
neae [contr. corpus animus), Coniif. rhet.
,
ègtoTEptxoi), Sen. ep. 33, 6. b) di fuori, esie-
e Cic: sive propria verba sive extranea (imr rior>ni:nte, al lato estei-no {contr. intrinseCUS,
propriej, Cornif. rhet.: ornamenta, Cic: ex ovv. ab interiore parte), columna extr. in-
propter extraneam causam {contr. propter se), aurata, Cic: quae sunt extr., Cic. 2) trasl.,
Cornif. rhet. II) non della nostra casa, fa- inoltre, Eutr. 9, 2-5.
miglia, non della nostra persona, del no- ex-triìdo , triìsi trìisum, ere, scacciare,
,

stro paese, straniero, d'altro paese, foì-estiero, cacciar via, ftiori, espellere, I) propr.: a) unOi
aj che non è della casa o della famiglia, pers.: aliquo hijic, Ter.: foras. Ter.: eo (da
1033 extubero esuo 1034

MW luogo) alqm invitum, Ter.: e latebris, Tac. piagare, cutem, Ccls.: lateribus attriti! exul-
alqm in viani extrudere et eicere, Cic: extrudi ceratis, Sen. JJ^ trasl.: 1) inasprire, irritare,
a senatu in Macedoniani, Cic: tabellarios lit- perdere, ea, quae sanare nequeunt, exulcerant,
terasque ad alqm, mandar via (= far par- Cic: dolorem, Plin. ep.: vestram gratiam
tire in fretta), Cic: Pollucem quam primum (contr. conciliare), Cic: res ab ipso rege clam
fac extrudas, levati d'attorno, Cic. p) diogg. exuloeratae, Cic. 2) ferire, piagare, esacer-
iìuin.: mare aggere, respingere, contenere il bare, amareggiare,ut in exulcerato animo fa-
tnare con dighe, Caes.: Eubuea promunturium fictum crimen insideret, Cic: ira exulce-
cile

extrudit, spinge in mare iin promontorio. ratos ignominia stimulabat animos, Liv.
Mela : extr. merces, spacciare a qualunque exiìlo, V. exsulo.
prezzo, ^ox. II) trasl., cacciare (sopprimere), exull. . ., F. exsult...
rerum novitate extrusa vetustas, Lucr. 3, 962. CX-ìilulo, avi, àtum, are, urlar forte, Ov.
exIiìbSl'O, are, far gonfiare, sollevare, val- ed a.: quindi exululatus, a, um, a) passivo,
les {contr. deferre montes), del terremoto, celebrato con ululati, con alte strida, iiiater Cv-
Sen. nat. qu. 6, 4, 1. beleia, Ov. art. ani. 1, -508; cfr. fast. 4, 186.
exIììiii'fsK'liis, a, um (ex e tumeo e fa- b) mediale, gridando altamente, Ov. trist. 4,
cio), gonfiato, illa (pars animi) extumefacta 1, 42.
immoderato potu atque pastu, Cic. de div. ex-Ulldo, avi, àtum, are, inoiulare, traboc-
1, 60. care, spandei-si, iiscire corremlo,
I) propr. :
extììniu<>, V. extimus sotto exter. fons exundat, Plin.: soluin exumlans sanguine,
ex-tlindo, tudi, ere, I) cacciar fuori bat- Sen.: vi tempestatum in adversa litora, per
tendo, A) foggiare a eolpi di martello, quindi la violenza delle tempeste essere gettato sugli
1) WOM»*. ^
Caelare, lavorare in rilievo, cenci- opposti lidi fdetto delVambra liquida], Tac.
lare, lapsa ancilia caelo, Verg. Aen. 8, 664. .11) trasl., traboccare, ex multa eruditioue ex-

2) trasl., a,) formare, alios continuatio extundit undat et exuberat illa admirabilis elo(iuentia,
(imagine presa dallo statuario, il quale con trabocca e si espande, Tac. dial.: eo detracto,
innumerevoli colpi fa uscire un dio dal rozzo quod exundet, ciò che esce dai limiti, che tra-
marmoj, Quint. 1, 8, 6. b) effettuare, com- bocca (nell'ira), Sen.
piere, procacciare, artem alci, honorem alci, exuo, ui, utum, ere (per exduo, èxSuw),
Verg. conseguire q.c. (con faticaj, iiìqd cori-
e) I) spogliare, toglier via, tirar fuori, 1) propr.:
vicio, precibus, Suet.: con ut e il cong., Val. a) in gen.: se ex bis laqueis (fig.), Cic: hordea
Max. 'Q)battere e quindi rompere, CAÌabn^ de palea, weWare, Ov. h)partic., x) denudare,
frontem, Phaedr. alterius diuiinutas scapulas
: scoprire, inagnos membroruin artus, Verg.
in deforme, Sen. rhet. II) spingere fuori, p) COlVa.h\. =
spogliare di Una C, svestire, de-
trasl., scacciare, cum labor extuderit fastidia, porre q.c. scuotere, alqm veste, Suet.: setosa
Hor. sat. 2, 2, 14. membra pellibus, Hor.: se jugo, Liv.: se bis
CX-lurbo, avi, fltum, are, spiìigere fuori, nionstris (aspetto soprannaturale), Ov. Passio,
tumultuar iam., con violenza scacciare, I) , poet. coir acc. di relaz., unum exuta pedem
propr.: A) in gen.: a) pers.: inde bostem vinclis, Verg. 2) trasl.: a) generic: hominem
impeditum, Liv.: ext. et expellere plebem ex ex honiine, spogliarsi della sua umanità, Cic.
agris, Cic: alqm civitate, provincia, Cic p di i de fin. 5, 35 mihi ex animo exui non potest
:

e.inan.: quercus radiicitus exinrhdAii, strappata esse deos, non mi si potrà mai sradicare
sin dalle radici, Catull. 64, 108. lì) partici dalla mente che, ecc., Cic. b) coli' a.h\. =
I) ripudiare la moglie, Octaviam, Tac. ann. a) spogliarsi d'una e, privarsi di una e, de-
14, 60: far scacciare la moglie di un altro, pone, lasciare, se omnibus vitiis, Sen. P) pri-
Juniam Silanam matrimonio ejus, Tac ann. vare alcuno di q.c, abjm agro paterno (di
11,12. 2) cacciare ale. da'' SUOI pOSSCSSi, spo- debiti), Liv.: alqm bonis avitis, Tac. •() come
gliare, privare de" suoi beni, alqm e posses- t. t. milit. =togliere q.c al nemico, costrin-
sionibus, Cic: alqm fortunis omnibus, Cic. gerlo a far getto di, ad abbandonare q.c,
II) trasl., omnem spem pacis, ridurre al hostem impedimentis, castris, armis, praeda,
nulla, Liv.: mentem alcjs, mandar fuori di Caes. e Liv. II) pregn., spogliarsi di q.c, de-
sé, Cic. porre, ovv. togliere ad uno q.c, 1) propr.: ve-
eX-ull«rO, atum, are, venir fuori ab-
avi, stein. Veli.: praetextam, PUn. pan.: alas, Verg.:
bondantemente, I) di acque, scaturire in ab- alci clipeuiii,()v.: ìmmcro (dalla sp(dla) cnsem
bondanza, traboccare, alte spumis exuberat ovv. pharetram,Verg. e Ov.: viiicula sibi, scio-
amnis, Verg.: inox (fons) increscens ad medium gliersi, Ov.: juguin (fig.), scuotere, Liv. Pas.siv.
noctis exuberat, ab eo rursus sensiui deficit, poet. coira.cc. greco, exuitiir cornua et anuos,
Plin. JJ) trasl.: \) essere abbondante, mostrarsi Ov.: costas exuta leonis, Ov. 2) trasl.: a) rfe-
abbondante, si hixurià foliorum exuburat um- xiorre una parte del corpo, ecc. cambiandosi,
bra, Verg.: lucruni exuberaliat, Suet.: ex multa trasformanilosi, perdere, torvam faci('in,Verg.:
eruditione exuberat ('KKiuentiaiTacdial. 2)col- hominein, forma umana, Ov. b) condizioni,
Vabl. =
ecceAlere, sovrabbotvlarc, avere q.c. in deporre, lasciare q.C, allontanare, abbandonare,
abbondanza, in modo soverchio, poinis exubcrat disdegiuire, sciogliere, privarsi di una C, libo-
annus, Verg.: tam lato fenorc exuberat, di una «•«/•wi<<«(ro«<r. retinere),bumanitateuioinnem,
pers., Tac. perdere ogni sentimento di umanità, Cic:
exìil, 4'xiilsllTo, V. exsul, exsulatio. antiquos iiiores, Liv.: feritateli!, Ov. e Sen.:
òllis, f. (oxulcero), rinnova-
exilloi'rJilt'o, aiiimaiii, perdere la vita, Ov.: patriani, rin-
mento dei doloir, Scu. ad Helv. 1, 3. negare, Tac: servitutem iiiuliebrcm, liiv.: so-
ex-uleero, avi, atum, are, IJ esulcerare, cietatem Romanam, paceiii, Tac: jus fasque
1035 exuro fabrica 1036
TaC. e) una pcrs., abhandounre, lasciare alc.t dare, 1) propr.: antra positis exusta caminis,
di alc, Lepiduii), Tac. ann.
sin-igarsi 1, 2: Ov. fervido sole exurente vestigia
: Curt. ,

magistruni, Tac. ann. 14, 52. 2) trasl., accendere d'amore, deos, Tibull.
ex-uro, USsi, ustum, ere, abbruciare, I) = 4, 2, 5.
consumare, aliis scelus exuritur igni, Verg.: ex- eXUSllO, ònis. f. (eiuro), ustione, arsione,
ustae tuae mox genae, Prop. II) abbruciare incendio, abbruciamento, ardore, exustiones ter-
completamente, 1) propr., abbruciare, incen- rarum, Cic. de rep. 6, 23.
diare, dar fuoco, piippes, Verg.: classerà, Verg.: exuvTae, àrum, f. (exuo), propr. « quello
oppida sua vicosque, Caes.: clivus Publicius ad che uno si è tolto od ha. tolto ad, un,

solum exustus est, Liv. Uticae domi suae: nitro », quindi I) coperta, abito tatto, detratta,
vivUS exustus est, Cic. 2) trasl.: a) bruciare deposto, Verg. e Suet.: poet. di capelli, ver
corrodendo, corrodere, distruggere, vis Veneni tices Catull. II) spoglio (pelle degli ani-
,

exuiit ferrum, Curt.: (suoi) comua exurunt, mali, deposta, spogliata, scaglia dei ser-
Ov. b) del sole, disseccare, omnes lacus ,
penti deposta), Verg leonis, tigridis, Verg
:

Phaedr. graciles artus, Tibull.: loca exusta


: IIIJ preda tolta al nemico, Mezentii, Verg.
solis ardoribus. Sali.: exustus ager, exusta pa- non militum tantum, sed etiam imperatorum,
lus, Verg. e) della sete ardente, bruciare, tor- Liv.: nauticae, rostri delle navi tolti, Cic:
mentare, travagliare, sitis exurit miseros, sete fig., virgineae, Catull.: tu ornatus exuviis hn-
ardente travaglia, Lucr. 3, 915: e fig., ex- jus venis. Cic.
ustus fios siti veteris ubertatis exaruit, op- exuvium, ti, n. (exuo) := exuviae (V.),
rassi, Cic. Brut. 16. Ili) infiammare, riscal- Prop. 4, 10, 6.

F, f, sesta lettera delTalfaheto romano, nato Cnnct&tor, il prudente avversario di An-


pirominziata ef, corrispondente nel suono al nibale. —
Servius Fabius Pictor, pretore nel
greco cp. quindi resa dai Greci con un cp, 346 a. Cr., segnalato giurisperito ed erudito.
come <ì>a^ios (Fabius), jtovticp'.xsg (pontifices), — M. Fabius Quintilianus, retore, autore delle
cpeplps (ferire). — Come abbreviazione F or- Institution. oratt. libr. XII. Paulus Fabius —
dinarvtm. = Filius. Persicus, console, sotto Tiberio f33 d. Cr.J,
fììitn, ae, fava (legumej, probabilm.
f., = noto per la sua sregolatezza. agg. , di —
/.uajjLog, r. r. ed a.
Scriptt. L'uso della — Fabio, fornix, Cic. (V. sotto): lex, Cic ed
fava come cibo era proibito ai Pitagorici, a.: Fabia (tribus), tribìi, dei Fabii, la più
vuoi perchè essa è difficile a digerirsi, vuoi fortedelle tribi<, campagnole, Jlor. Deriv.: —
perchè indebolisce i sensi, Cic. de div. 1, Fìibianu»*, a, um, di Fabio, fornix ovv.
62. Hor. sat. 2, 6, 63. —
Proverb., F. cudo, arrus, innalzato dil censore Q. Fabio Mas-
« I. simo Allobroge (vincitor degli Allobrogi),
_
fsihalis, e (faba), di fava, stipulae, gambo Cic. e Sen.: plur. sost.. Fabiani, òrum, m. gli
di fava, Ov. fast. 4, 725. appartenenti alla tribù Fabia, Suet.
Fabììri«i, is, m. fiume della Sabina, che Fabriileria, ae, f.. città dei Volsci sul
sbocca nel Tevere, oggi Farfa. fì.ume Trerus ; oggi villaggio di S. Giovanni
fsibella, ae, f. (dimin. di fabula), I) pie- presso Falvatera. —
Deriv.: Faltraterni,
colo racconto, istorietta, Cic. ed a. II) pur- òrum, m., abitanti di Falvatera, i Faivate-
tic: a) favola, novella, Hor. ed a. b) piccolo rani,
componimento teatrale, Cic. Oael. 64; ad Q. fr. J'abre, aw.
(2. faber), artisticamente, ma-
2, 15 ne), 3. gistral mente, abilmente, ingegnosamente, Mela
1. falier, hn, genit.plur. fibrorum e fa- 2, 1,9 (2. § 9). — quindi fal»ròfac(iis, a,
brùm, m. =^ tsv.twv, artefice, fabbro, aeris, mar- um, artisticamente fatto o fablrricnto, argenti
moris, eboris, Hor.: tignarius, falegname, Cic: aerisquc fxbiefacti vis, Liv.: ex aere multa fa-
ferrarius, fabbro ferraio, Plaut. —
plur. fabri, brefiicta, Liv.
operai, manovali, Cic. ed a.; partic., nell'eser- fabrica, ae, f. (faber), T) «»•<?, mestiere
cito, un corpo speciale, a capo del quale era dr-l faber (V.), 1) propr.: pictura et fabrica,
un praefectus fabrùm, Caes. ed a. — Proverb., architettura, Cic: f aeraria, fern'a, Plin. ep.
fiber (autore) est suae quisque fortunae, Ps. 2) trasl., tranello, inganno, frode, trappola, ar-
SaU. de rep. 1, 1, 2. tifizio, stratagemma, insidia, Comici. II) eser-

2. fìiber, bra, brum (1. faber), ingegnoso, cizio di un'arte, 1) propr.: aerariae artis,
abile, ars, Ov. met. 8, 159 e fast. 3, 383. Justin. 36, 4, 4. 2) meton., maniera di lavo-
Fìibiuii, a, um, nome di una gens ro- rare = fabbrica (strutttira), lavorazione, aeris
mana, di cui i più noti furono: Numerius et ferri, Cic: membrorum, Cic: cunsectionis
Fabius Pict >r, annalista romano al princi- ejus (materiae) fabricam babere, saperla lavo-
pio della seconda guerra punica; utilizzato rare, Cic III) bottega, fabln-ica, j). es. bottega
spesso da, Livio. —
ed il suo contemporaneo, da, falegname, Ter. adelpb. 584: officina del
il dittatore Q. Fabius Maximus, soprannomi- fabbro ferraio, Cic. de nat. deor. 3, 55.
1037 fabrlcati» facetiae 1038

faliricsìlto, ònis, f. (fabrico), IJ attivo = tricularum, fole, storielle delle balie, Quint.
fabbricazione, il fabbricare, fabricationes aedi- 2) trasl.: a) nd linguaggio della conversaz,:
ficiorum, Vitr. 2, 1, 9. II) passivo, A) il fabulae baie ! fole ! Ter. Andr. 224 ed altr.
!

morto con cui una e. è fabbricata, forma, b) in contr. al reale e al sostanziale, mox te
struttura, hominis, Cic. de nat. deor. 2, 133. premet nox fabulaeque inanes, il vano regno
B) artifizio, ne illa quidem traductio in verbo delle ombre, Hor.: nos jam fabula sumus, non
quandam fabricationem habet, r neppure nello vagliam più nulla =
non siamo piìi presi in
scambio di una parola T artifizio consiste considerazione. Ter. B) partic. : 1) [come
nella parola, Cic. de or. 3, 167. liùBog) = favola (esopica), Aesopi, Quint.: haec
falH'Toiìlftl", Òris, m. (fabrico), I) fabbri- fal)ula significat, Phaedr. 2) racconto, storia
catore, arteflee, autore, tanti operis, Cic: mundi, che sta a base di una poesia drammatica od
Quint. iiiinutorum opusculorum , Cic. II)
: epica, favola, soggetto, Hor. cp. 1, 2, 6. —
trasl., autore, mortis, Verg.: poet., dolor f. Quindi a) poesia drammatica, tragedia o coin-
leti, causa, Lucr. tnedia, compiut. fobula ad actum scacuarum
FJ»l»rTcTiis (FabrttYus), a, uni, nome d'una composita, Quint. .5, 10, 9, Cic ed a.: f. Ae-
gens roìnana, della quale il personaggio piii schyli, Quint.: scaenae fabulas componere,
noto è C. Fabricius, console nel 281 e 278 Tac: fabulam agere, peragere, dare, doeerc
a. C, capitano che combattè felicemente con- (V. questivocaboli), Gic.eda.: epperò b)trasl.,
tro Pirro ed i Sanniti, celebre per la. sua in- fabulam compositam Volsci belli, Heniicos ad
corruttibilità e frugalità. Agg., di Faln-i- partes paratos, che la guerra dei Volsci sia
zio, pons, che univa l'isola dì Esculapio colla una fola inventata, gli Ernici sieno stati
città, oggi Ponte Quanro capi, Hor. sat. 2, preparati per far la loro parte, Liv.: e nel
3. 86. — Deriv.: FabrTcìslniis, a, uin, linguaggio della conversaz., quae haec est
di Fabrizio. fabula ? che imbroglio è qtiesto ? a che para
fiilirioo, avi, àtum, are (faber), forma ac- questo? che vuol dir questo? Comici.
cess, di fabricor, formare, fabbricare, costrìrìrc filhularis, e (fabula), favoloso, historia,
q.C. da materia rozza, e generic: creare, fog- mito, ler/genda eroica, Suet. Tib. 70.
giare, cratera, Ov.: verba, Quint.: mundus glo- fahììlalor, òris, m. (fabulor), favoleggia-
bosus est fabricatus, Cic. tore, raccontatoredi avvenimenti veri od in-
laltrTcor, atus sum, ari (faber), fabbricare, ventati, Sen. e Suet.
lavorare, costruire q.C. col legno, col metallo, fahiilor, àtus sum, ari (fabula), cianciare,
con pietre, ecc., I) in senso stretto : gladium, favellare, conversare, intratt.ener.ii, cum alqo,
falmen, si^na (statile), Cic: fastigium, Cic. Suet.: Inter se. Plaut.: alci, Ter.: apud alqm,
IIJ in senso più largo, generic: formare, fog- Tac. dial.: per disprezzo, quid Ser Galba fa-
giare, creare, hominem, Cic: verba, Cic. buletur, piuttosto che le chiacchere di Ser.
talu'ìlis, e (faber), fabbrile, dell'operaio, Galba, Liv.
deU'arte/ìce, dell' artùtta , erratum , dello sta- faltììlósu**, a, um (fabula), I) favoloso,
tMario, Cic: mantice, Liv. scalprum,
foUis, : abbondante di miti, cioè a) ricco, abbotulante
Liv.: opera fabrilis, lavoro degli artigiani, di miti, Graecorum carmina, Curt.: materia,
Sen.: opera fabrilia, lavoro di fabbri, Verg.: Plin. ep. b) intorno a cui si raccontano molti
vincula, finamente lavorati dal fabbro. Ov.: miti, celebre (nella mitologia), del mito, Cha-
destra, dell'artista, ingegnosa, Ov.: sost., fa- rjbdis, Sen.: palumbes, Hùr.: Hydaspes, Hor.
brilia, ium, n., lavori manuali, tractant fa- JI) che ama i miti, le legjeiule, antiquitas, .lu-
brilia fabri, Hor. ep. 2, 1, 116. stin. 2, 6, 7. IIIJ =
\i.V)^lY.Ò:^.miti<!0, leggendario,

fallala, ae, f. [da fari), favola, storiella, Si) propr.: hujus loci antiquitas, .Justin 4, 1,
novella, IJ in gen.: \) parlare, discm-so della 8. b) trasl., favoloso, meraviglioso, incredibile,
gente, conversazione, f. siue auctore sparsa, di- inaudito, monstra, Fior. : fabulosae altitudinis
ceria, voce senza fondamento, Seri. habes : nives. Fior.: sost., fabulosa, òrum, n., il favo-
fabulas urbis, Plin. ep.: quantum apud dcvictas loso, V inverosimile, Quint. e Tac.
geutes fabularum focerat, aveva dato materia faoesso, ivi, ìtum, ere (intens. di facio),
a dicerie presso ai popoli vinti, Justin.: in I) tr., fare, eseguire con zelo, a) in sen<0 buonO,
fabuUs esse, essere argomento di cmversa- jussa,Verg.: jocos, Ov. b) in .senso cattivo, fare,
zione, di chiacchrre, Suet. meton., di pers.,
: preparare, procurare q.C. di male, alci negotiuni
fabulam fieri ovv. esse, diventare od essere (F. negotium), Cic: ali pcriculum, Cic. II)
argomento di chiacchcre della gente, della intr., allontanarsi prrestamente, in freUa, ninc.
città, fare parlare di sé, Hor., Cic. ed a.: Ter.: propere,Tac: propere ex wx\ìfi, sgombrare
parim. fabulam tota jactari in urbe, Ov. 2) dia- incontanente la città, Liv.: bine Tarquinios,
logo, conversazione dì parecchie persone, par- Liv.: ab omni societate rei publicae, Cic: operac
tic, istruite, fal)ulae convivales, Tac: tempus facessant, Cic: aniicitiam facessere juliet, sia
fabnlis conterunt, Plin. ep. Proverb., lupus in lasciata da 2)arte, esclusa l'amicizia, Justin.
fabula, V. lupus. II) prer/n., favola, racconto, faofir, avv. col compar. e superi, (face-
partic. racconto del tutto inventato od al- tns\ I) facetamente, gentilmente, vezzosament.e,
meno favoloso, leggendario, nel suo conte- Cinnici. II) partic., dì buon umore, giocosa-
nuto, racconto, favola, leggenda (eontr. historia, mente nelle parole e nelle azioni, Cic. ed a.:
racconto istoricamente accreditato), e mito ridicule et facete, Cic.
dei primi tempi (degli dei e degli eroi). A) in IsicétTae, arum, f. (facetus), facezie, argu-
gen.: V) propr.: fabula tantum sino auctore zie, motti arguti, sali, piacevolezze: in .senSO
edita, mito senza fondamento, Liv. fobulae : Cic cd a.: asperae, acorbae,
cattivo, motteggi,
fictae, Cic, poeticae, graecae, Liv.: fabulae au- detto mordace, pungente, Tac.
1039 facetus fiicilis 1040

flìoedis, a, um (rad. FAC-io, donde an- buie liereditas f. ad IIS tricies venit testa-
che l'ac-ies), bello, grazioso, gentile, Ij propr.: mento propinqui sui, Cic: colla negazione,
pedes faceti, Brut, in Quiiit. ti, 3, 20. II) trasl.: non f. ovv. haud f., non facilmente difficil- =
A) fine, aggradevole, pieno di grazia nel por- mente, a stento, C'ìC. ed a. II) partic: A)senza
gere e nel parlare, elegante, gentile (piurente), fatica, leggermente (frane, à la légèrej =
mulier, Ter.: orator, Ciò. : senno, forbito, ele- bene, felicemente, facillime agore, Ter., ovv.
gante, Cic. : uberior oratio Crassi iiec minus agitare, Suet. B) con leggerezza senza pen- =
faceta, Cic: quindi sost., facetum, i, n., grazia, sarci, volentieri, perferre et pati. Ter.:
f. omnes
avvenenza, Hor. B) partic: a) faceto, scherze- f. pati fconcederej, colVacc. e Tinfin., Cic:
vole, allegro, nel prirlarc e nclV agire, Cic. ed a. facillime audiri, Cic.
b) benigno, amichevole, verSO gli altri, queill- facTIi*, e (facio), taiito pasiioo ^= quello
que ficetus adopta, Hor. ep. 1, 6, 55. die si fa agevolmente, senza difficoltà,
rrioiés, èi, f. (FAC-io), faccia, I) astr.: quanto attivo — chi fa q.c. facilm. e volen-
1) generic. qnalitil esteriore , fccitezze este-
, tieri (contr. diffìcilis), I) passivo fattibile, =
riori, l'estei-iore, aspetto, tnanifestazione este- facile, .senza dijjicoltù, comodo, 1) in qcn.:
riore, immagine, a) di ess. ciìiini., hominis, a) assol.: quae facilia ex diffìcillimis animi
Ter.: reorura, Liv.: cadaverosa, Ter.: decora, magnitudo redegerat, Caes.: omnia essent fa-
Sali.: faciem fall aspetto) tauro propior, Verg.: cilia, Cic: ascensus, facile, comodo, Caes.:
quem ne de fìicie quidem nosti, Cic. senatus : aditus, Caes. e Cic: unum iter difficile . . . al-
faciem secum attulerat, aveva rappresentato terum multo facilius atque expeditius, Caes.:
il Senato nella sua persona, Cic. b) di ogg. lutum, facile a lavorarsi, Tibull.: così anche
inan., locorum, Ov.: ripae, Curt.: maris, Verg.: humus, Curt. jugum, facile a sopportarsi,
:

imminentis forma ipsa et tain-


periculi, Curt.: Prop.: jactura, facilmente tolbrrbile, Verg.
quam facies honesti, Cic: ceterum facies totius Aen. 2, 646 victns, facile ad ottenersi, vi-
:

negotii (ìottaj varia, incerta, foeda atque mi- veri abbondanti, che uno si procaccia facil-
serabilis, Sali.: quorum nuUum est tam mi- mente, Verg.: cosi anche remedium, Nep.: so-
rabile quam prima facie (a j^rima vista, mnus, Hor. favor, che si guadagna facil-
:

a primo aspcttoj videtur, Sen. 2) partic: mente, Liv.: facillimam esse in ea re publica
a) [come species) forma, maniera, guisa, foggia, concordiam, in qua etc, il più facilmente pos-
laborum, scelerum, Verg. iu faciem hederae : sibile, Cic P) con ad e Tace, del gerundio,
(come Veliera) frondescere, Ov.: non una pu- illud autem facile ad credendum est, Cic.
gnae facies, il combattimento non prese un y) seg. drdsxtpino in u o dall' ahi.: res factu f.
aspetto uniforme, Tac: nec uUa facies mali Ter.: (Cyclops) nec visu faeilis nec dictu affa-
(aspetto) deerat, Curt. b) sembianza, sem- bilis ulli,Verg.: nibil est dictu facilius. Ter.:
biante, apparenzfi, publici COnsilii ficie (sotto id dictu quam
re facilius erat, Liv. S) seg.
pretesto), Tac: facie ingenii blandiri, Quint. daU'infin.: materia f. est, in te et in tuos di-
e) bellezza, avvenenza, a) di un't p TS.: Tyn- eta dicere, Cic. f. corrumpi, Tac. facile est
: :

daridis, Verg.: neglecta, Ov.: facie spectabilis, seg. dair infin., f. est perficere, ut, etc, Cic
Ov.: cura dabit faciem, Ov. P) di un luogo, s) seg. da ut e il cong.: facilius est, ut esse
fac. loci, 414. II) coner.: 1) forma
Ov. met. 3, aliquis successor tuus possit, quam ut velit,
&)di CìS. anim., deao,
esteriore, aspetto, figura, Plin. pan.: quod ei fuit facillimnm, ut in agrum
Verg.: Homeri,Cic.: nova, Cic: terribiles facies Butulorum procederct, Cic. Q col dat. =
Scytbarum Bactrianorumque, Curi.: in fiaciem facile, senza fatica, comodo a, per, Campus operi
alcjs ve ti ovv. converti, Verg.: se in omnes f., Liv.: f. divisui (Macedonia), Liv.: iUa (terra)
facies vertere, Verg. : alqm facie cognoscere f. pecori, Verg. con prepos. per formaretj)

ovv. noscitare, Liv. b) di ogg. inan.: loci, espress, avverb. : ed in facili, facilmente, Liv.
Tac: locorum, Sali.: vestigli humani, Sali, fr.: a.:parim. e ovv. ex facili, Ov. ed a. 2) partic,
litteras facie nosse, Quint : multarum urbium di circostanze, di contingenze umane che fa-
faciem praestave, Pliu. ep.: ncc pingues unam cilmente si ottengono, che vanno a gonfie vde,
in faciem nascuntur olivae, Verg. 2) aspetto, facile, agevole, comodo, res et fortunae tuae
faccia, volto, viso, alcjs, Cic. ed a.: rubiila, mihi maxime curae sunt; quae quidem cotidio
Suet.: cieatricosa, Quint.: contracta (rugosa, faciliores mihi et meliores videntur, Cic; si ita
aggrinzata), Plin. ep.: depravata (disfatta), faxitis Romani, vestrae res meliores faciliores-
Sen.: faciem rasitare, Suot.: faciem quaerere, que erunt, Liv.
esercitarsi nella mimica, Prop.: ]ierfricare fa- IIJ attivo ; A) di colui cui torna facile di
ciem, ^woy. =pcrdere il pudore, la vergogna, fare o di sopportare q.c, 1) in gen : a) assol.,
Quint. 11, 3, 160. di oggetti, specie dm. di parti del corpo, che
facile, avv. (faeilis), facilmente, agevol- si muovono facilmente, senza difficoltà, abile,
tnentc, senza fatica, senza dijjìcoltti, comoda- celere, manus, TibuU. e Ov.: manus faciles,
mente, senz'altro, lì in gen.: haec f. ediscere, Prop.: oculi, Verg. P) coll'abì. (o col supino
Cic: f. indicare, Cic: ubi facilius esse póssim, in u) fore
: . facilem victu
. . per saecula gen-
piìv comodamente, Cic: facillime inopiae fru- tem, vivere senza sollccitudini^= felicemente,
mentariae mcderi jjosse. Caos.: e pier raffor- Verg.: e così sapiens faeilis victu fuit, visse
zare UH espressione indicante un alto grado, senza sollecitudini, trovò facilmente di che
facilmente, senza dubbio, certamente, f. prin- sostentar la vita, Sen. 2) partic, della faci-
ceps, Cic: f. docti.vsimus, Cic: con verbi indi- lità, prontezza nel pensare, parlare, esporre,
canti superiorità f. vincere omnes dioendi
,
facile, che ha il dono della parola, pronto, abile,

Cic: oaiiies scriptores f. superare,


artifìci. j, a) assol.: ingenium, Quint.: sermone Gracco,
Cic: con parola indicante una gran somma, quamquam alias promptus et faeilis, non ta-
1041 facilitas facio 1042

men usqneqnaqne usus P) con ad e


est, Suet. facinoroso, scelterato, vita, civis, CÌC. : Clear-
Z'acc. del gerundio: facilis et expeditus ad di- chus exsilio facinorosior redditus, Justin.: faci-
cendum T. Junius, Cic. y) ^o« in e Z'abl.: in norosissimi sicarii, Cic.
inventione, Quint.: in excogitando, Quint. fìicTniis, ìjris, n. (facio), I) ogni azione
B) di colui che fa volentieri q.c, pronto, (bulina cattiva), fatto, 1) in gen.: pulcher-
facile, cetleeole, arrendevole, 1) in gen.: a) col rimum, Cic: egregium atque mirabile facinus
dat.: commercio f., Liv.: f capessendis inimi- duorum Carthaginiensium, Sali.: e spesso nel-
citiis, Tac: juvenis f. inanibus, facile ad ogni Vesclamaz. o facinus indignum ovv. o indi- !

leggerezza. Tao.: facilis tenero amori, Tibull. gnum facinus! e sempl. fiicinus indignum!
P) con ad eTace: facili feminanim creduli- fche) vergogna! Ter. e Quint.: semplicem.
tate ad gaudia, Tac: mons ad pejora f., Quint. ind. foc, Cic. 2) pregn.. azione eattira, delitto,
y) coll'a.h\. od il supino in u, sermone affabilis misfatto, scelleratezza, facinUS est, vincire ci-

accessuque facilmente accessibile, ac-


facilis, vem Romanum ; scelus, verberari, Cic. : faci-
costabile, Sen. 2) partic, di colui che si nus facere, obire, committere. Cic, ovv. in se
confà facilmente a' desideri ed al volere al- admittere, Caes.: mcton.. ciò, mediante cui
trui, disposto a scusare, a perdonare, ad ac- si compie una cattiva azione, facinus excussit
cordare q.c. ad ìino, fucile, condiscendente, bene- ab ore, la tazza di veleno, Ov. met. 7, 423.
volo, cedevole, accessibile nel parlare e nel II) trasl., fatto, avvenimento, circostanza, Co-
conversare ; generic. servìzierole, compiacente,
. mici.
benigno verso gli altri sotto ogni riguardo, fjioio, feci, factum, ere, fare nel suo più
a) asso!., facilis et liberalis pater, Cic: ienis a te largo significato, come il greco tioisìv; quindi
et facilis existimari debeo, Cic: facilem alqm I) tr.. A) primieram. di ogni attività, che si
habere, Cic: ficilem benevolumque alqm sibi appalesa nel produrre q.c che cade sotto i
reddere, Ter.: natura comis ficilisque, Suet. : sensi, 1) fare =
eseguire, fabbricnre, lectulos,
amor, Prop.: saevitia, che si placa facilmente, Ter.: alci anulum, Cic: arma, Cic: castra,
Hor.: mores facillimi, Cic P) con ad e Z'acc. porre, Caes.: pontem in Histro flumine, get-
del gerund.: f. ad concedendum, Cic. y) ^"'^ tare. Nep.: litteram, scrivere, Cic: phalerae
in e Tabi.: f. in rebus cognoscendis. in homi- pulcherrime factae (lavorate), Cic. quindi :

nibus audiendis admittendisque, Cic. f. in : a) dell'attività mentale di chi scrive, stendere,


causis recipiendis (contr. fiistidiosior), Cic: mettere per iscritto, litteras ad alqm, scrivere
elegi facile? in amore ministri, Ov. 8) con in ad ale, Cic: sermonem inter nos habitum in
e Z'acc: si faciles habeas in tua vota deos, Ov.: Cumano, Cic. b1 dell'attività corporale in ge-
Lollio offensior, facilis exorabilisque in vitri- nere, come il nostro fare, dare, gradum, Cic:
cum fuit, s) col dat.: f. impetrandae
Suet. sibi viam, farsi, Liv.: alci transitum, lasciar
veniae, Liv mihi tam faciles dii, Ov. Q col-
: jpassare imo, dare il passo ad uno, Liv.: vela,
Tabi. (= in ordine a, riguardo a^i-. f. amici- F. velum significationem, dare un segnale,
:

tìà, che si procaccia facilmente amici, Sali.: Caes.: impetura in hostes, I,iv. 2) produrre,
f. sermone, Tac. v;) coZ/'infin., ah uimium fa- corpus facere, r. corpus hi' I, B, 1): ignem
ciles aurem praebere puellae Prop. ! ex lignis viridibus, accendere con. ecc., Cic:
facTITlsls, atis, f. (facilisì, I) passivo = homo ad ista expedienda factus, fatto, creato,
faciiitfi come proprietà di ciò clic si lascia fa- nato per, Cic: ex industria factus ad imita-
cilmente fare, trattare, maneggiare, ecc.. f. tionem stultitiae, cercando apposta di ap-
audendi, la circostanza di poter facilmente 2iarir .stolto, Liv.: quindi, a) fare, comporre
osare q.c, Quint.: f camp Tum, passaggio fa- scrivendo, poetando, nrntionem.versus. poema,
cile, occasione piropizia pei passanti, Tac: f. Cic. b) come 1. 1. grommai, (di x>nrole), fare,
corporis. di=ìposizione fisica. Sen. II) attivo : dare la tale tal altra forma (caso, tempo,
A) facilita rome propriet') di colui cui q.c. non forma derivata), cur ar^er apri, pater patris
torna difficile, n) fadutri nelTaffermre q.r., faciat? faccia al genitivo apri, Quint.: cum
nel comprendere q.c. actas illius f , Quint.: Alba faciat Albanos
et Albenses, volo volui
suspoctam facilitatem retractare, Quint. b) et volavi, Quint.: eadem (littera) fecit ex
prontezza, facuitu n'I dire, nclVcsporre, cris, duello bellum, Quint. 3) acquistare, farsi, gua-
Quint.: assol., Sen.: firma, Quint. B) facintA, dagnare. procurare, praedam, fare, Caes.: prae-
come proprietà di colui clic ha buone dispo- dns ab alqo, Nep.: rem, ammassarsi, proca^-
sizioni a q.c, 1) in gen.: inclinazione, di- cirtrsi, Hor. magnas pecunias ex metallis,
:

propensione al
sposizione (rnntr. proclivitas, Nep.: lucrum, manubias sibi ex etc, Cic.
male), V. Cic. Tnsi\ 4, 28. 2) partic, a) in 4) = conficere, ai mette^re su, levare (un eser-
senso buono, facilità ad accondiscendere, a cito), istituire, stal>iiire, porre (in vigore), tri-
sottomettersi ai desidera, al volere altrui, butum, Cic: nianum. Cic: cxercitum, Veli.
docilità, condisiendenzii, aìfende.rol ezza, coin- b1 fare, pen-orrere uno Spazio, CUrsu 1) stadia,
piacenzri. piacerolez::ri, un fare alla buona, a Justin. 11, 8, 2 e quindi trasl. e) passare,
:

tutti accessibile; poiioiiirit/i [contr. severitas, trascorreì-e un tempo, paucissimos uiia dies,
gravitasi, spesso ciord., comitas et facilitis Sen. ep. 66, 4.
f. et hunianitas, f. et lenitudo
ovv. focilitasque, B) rliattività che si manifesta nel produrre
animi, Cic: f. in andii^ndo, Cic: f. srrmonis, azioni condizioni, adunque: 1) fare ^--
Cic. b) in senso eattivo, lojf/erezzn, debolezza, esi'f/ìtire, compiere, effeltitare, realizzare (contv.

Suet. CI. 29. velie ovv. facere velie,aver Vintenzione di),


fjioTlìtPr, avv. (fa'ilis), facilmente; biasi- al con oggetti gener.: ego plus quani feci fa-
mrifo di (Inint. 1, fi. 17. cere non possuni, Cic: ncque hoc in uno fecit
fuciiiot'osiis faclnl'ròsus), a,um (facinus), Annaeo (fece in, ecc.), sed in omnibus senato-
1043 facio facio 1044
ribus, Cic: omnia amici causa f., Ciò. p) con caso, nminetterp., supporre, eSSe
deOS faciamus,
Z'acc. del sost., facinus,
caedem, furtum, Cic: Cic: quaeso, qui ego sum, esse te, Cic.
fac,
alci medicinam, sanare uno. Cic: initium, fì- b) fìngere , far mostra , facio me alias res
nem, morara, periculum e sùn., V. finis, ini- agere, Cic. 8) con doppio acc e precis.:
tium ecc.: coiiiitia, teucre, Liv. : indutias, pa- a) con un come acc. dell'effetto
sost. =
cem, fare, concludere tregua, pace. Cic. ed uno a, a) generic: alqm
fare, creare, eleggere
a.: bellum, cominciare la guerra, Cic, alci, consuleni fare uno console (detto tanto
,

far guerra con ale, Nep. ed a.: proelium, az- del popolo, quanto di un singolo individuo
zuffarsi, scendere in campo, Sali, ed a.: fu- che fa che uno divenga console), Cic: alqm
.s'i

gain, darsi alla fuga. Sali.: deditionem, ar- rogem Epiri, Justin.: alqm reum, V. reus:
rendersi, Sali.: nomina, V. nomen: imperata, alqm heredem V. beres: alqm testem, V.
,

eseguire gli ordini, Caes. promissum, maìi-: tcstis Siciliam provinciam, fare provincia.
:

tenere la promesso, Cic. y) con avv., multa Veli.: senza un 2" accusat., facit eos (se. ma-
impure atque taetre, Cic: vel facere quod non gistratusj, Cic: e al passivo, si ille factus
optime pos.sis, vel facere quod non pessime fa- esset, se fosse fatto (console), Cic. p) darsi
cias, humanitatis est, Cic. 5) con quid in per, spacciarsi per, me unum ex iis feci,
propos. interrog.: quid faciam? che debbo qui etc, mi
diedi come uno che, ecc., feci
fare? Ter. ed a.: quid facerem? che dovrei come se, Cic: facio te apud illum deum,
ecc.,
(doveva) io fare ? Verg. e Ov. fdetto di chi Ter.: verbis se locupletem f., Cic. b) con un
non sa a qual partito appigliarsi, e si scusa agg. in acc. per indicare l'effetto, la condi-
di questa sua indecisione) : e così quidnam zione in cui uno è posto, animum dubium, '

facerent de rebus suis ? che doveano fare in ren-lere dubbioso, mettere nelV indecisione,
tali circostanze ? Nep.: qtiindi anche quid hoc Cic: alqm sanum, Cic: alqm peritum alcjs ,

homine ovv. buie homini facias? che vuoi rei, Nep. di rado con un avv., come alqd
:

fare d'un tal uomo? Cic: quid fiiceret Chry- paXaxn.renlere palese, pubblicare, Nep.: par-
.sippus buie conclusioni? che cosa gioirebbe tic, factus nel vocativo, con doppio vocat., o

obbiettare Or. a questa conclusione? Cic. tu lectule deliciis facte beate mais Prop. 2, !

2^ par tic, a,)i.stituire,appnreceltiafe una festa, 15, 2. e) con un partic. od agg. coll'acc,
una solennità, dei giuochi, cenas, Cic: ludos, per significare la situazione, l'attività in cui
Cic: sacra ovv. sacrificium, ovv. res divina-^, alcun/) è rappresentato, Socratem disputan-
sacrificare, celebrare sacrifizi, Cic {cfr. sotto tem etc, presentare, introdurre come, Cic. :
al n" Il , 2). b) esercitare q.c. come arte, alqm ovv. alqd missum, V. mitto n" IlXe
professione, ecc., praeconium, argentariani, B: alqd reliquum, V. reliquus. 9) fare che
Cic. : medicinam , fare il medico Phaedr. , q.c. diventi proprietfi di ale. porre ale. in
,

3) fare =
jyreparare, procurare, nomen, COgno- possesso di q.c., col genit. del possessore, ìoì%
men alci rei, dare, Liv. alci auspicium, ispi-
: Asia pnpuli Romani facta est, cadde in po-
rare ad uno altri pensieri, Hor.: alci nego- tere del p>opolo romano, Cic: facere alqd po-
tium, V. negotium silentium, Liv.: orationi
: testatis ovv. dicionis suae, ridurre in suo po-
audientiam, Cic. favorem, Liv. 4) dare q.c.
: tere, assoggettarsi, Liv. ; pririm. alqm sui
(xd uno, coneedcr e, "^oicsi^tem, Cic: conimer- juris. Veli.: omnia arbitrii sui, sottomettere,
cium scrmonis,Cic.: alci gratiarn alcjs rei (per- Liv.: alqd sui muneris ovv. benefìcii sui, fare,
donare, graziare, usare indulgenza verso), considerare q.c. come dono suo, come suo
Cic. 5) eccitare, svi'c/Uare un affetto, ispirare, benefizio, Tac e Justin.: alqm proprii juris,
alci desiderium alcjs rei, f(r venir voglia, Liv.: rendere iwlipendente, Justin. Ma anche col
alci fidem, far credere ad uno, convincere uno pron. poss., alqam terram suam, assogget-
di q.c, Cic. hosti audaciam, Liv.: animos
: tarsi un alqm suum, cattivar-
paese,' Caos. :

(animo, coraggio), Liv.: spiritus (spirito, co- ncque gloriam ineam, laborem ilio-
selo, Ter.:
raggioj.lÀv.: speiii,Liv.: taedium,stomachum, rum faciam, ne io mi prenderò la gloria e la-
Cic: suspicionem, Cic. 6) facere seg. da ut o ne scierò a loro la fatici. Sali. 10) dare un
e il cong., far sì che che non, facis, ut rursus certo valore a q.c. =
considerare, stimare,
plebes in .\ventinum sevocauda esse vide »tur, apprezzare col genit. del vaJore, del prezzo,
Cic: mors faciet, ne sim, cuiii venerit, exsul, parvi, minimi, pluris, maximi, nibili, Cic. ed
Ov.: seg. dalTa.cc. e l infin. esprimente l'ef- a.: nec pluris nunc facere Camillum hoc bel-
fetto, illum timerc faint, Ov.: quindi a) facere, lum, si dà cos'i poco pensiero di, ecc., Cic:
ut etc, non di rado per fare risaltare meglio aggiungi: aequi bonique f. alqd, V. aequus,
l'idea dell' attivitxi, facite, ut moros ejus et fn" II, 2, b, P alla finrj: lucri, guadagnare,
vultum rccordomini, fate di ricordarvi ri- — Nep. 11) l'effetto dell'attività considerato
cordatevi, Cic: e f.icio, ut etc, con un agg. come riflessivo -= soffrire, patire q.c, naufra-
od un avv. = intendersi a od in, invitus gium f., fare naufragio, Cic: danmum, de-
ovv. non invitus feci, ut etc, Cic: facio liben- trimentum, essere danneggiato, 2}>'ovar danni,
ter, ut etc, Cic. b) l'imperat. fac (facito) ut Cic 12) come l' itali/nio fare ed il greco
ovv. comun. sempl. col cong. dopo di sé, come, Tiotetv, cos'i anche il latino facere usasi spesso

circonlocuzione, equivalente ail un imperai, nel secondo membro della frase, quando il
ajferm., corrispond. al nostro fa di seg. d'tl- verbo del primo membro si trova nel secondo
i!'infin., certum hominem ad cum mittasface, e si vuol evitarne la ripetizione : in questi
Nep.: fac sciam ovv. facito ut sciam. fa ch'io casi ficere designa l'idea generale del verbo
sappili, fammi sapere, Cic. 7) (come tioìeìv) anche quando questo non contiene punto
per esprimere un fatto semplice»), pensato o l'idea di fare, e riceve spiegazione dal
supposto, seg. dall'acc. coWiniìn., a) porre il verbo del primo membro, an Seythes Ana-
1045 factcon facultas 1046

charsis potuit prò nihilo ducere pecuniam : Eutr. 10, 9: meton., folla ammutinata, turba
nostrates jìhilosophi facere non potuerunt? di sommossi, Eutr. 9,20. 2) partito nel teatro,
non lo poterono fare (= non poterono sprez- nel circo, a) gli spettatori favorevoli ad un
zare il denaro). Ciò.: cum collega consentiente attore, partigiani di, ecc., parte favorevole, fau-
(sicut milites faciunt) hostibus obviam ire, tori, histrionvini, Suet.: qui (adulescentuli) di-
Cic: me, ut adhuc fecistis, audiatis, Cic: in- visi in factiones (frotte) pi lusuum genera con-
cumbite in causam, ut i'acitis, Cic. discerent, Suet. b) parte, truppa, frotta di
II) intr.: 1) coìi avv. =^ agire in questa corsieri nel circo, di cui csistrrano in Roma
quella maniera, humaniter, bene, amice, Cic: quattro, nominntedal loro colore (albata, rus-
recte aut perperam, Cic: alci bene f., trattar sata, veneta,prasina, di cui le due ultime
bene uno, servirlo, essergli utile. Ter.; contr. erano pik favorite), Suet.
alci male f., nuocere ad uno, Plaut alci ae- : faclTosus, a, um, agg. con compar. e su-
gre f. far del male, affliggere ale. Ter.
,
peri, (f.ictio w" /), fazioso, avido di dominio,
2) facere cum ovv. ab alqo, stare per ale., turbolento, sedizioso, uomo di parte, Cic. ed a.:
parteggiare per ale. , essere del partito di , potens ac factiosus, Cornif. rhet.: compar in
f9ser dalla sua con ale, operare di
agire Aur. Vict. Caes. 21, 3: superi, in Plin. ep.
roncete, sostenere, favorivi' quale, Cic. ed a. 4, 9, 5.^
(così anche illinc f., stare dalla sua parte, faclTto, avi, atum, are (freq. di facio), I)far
Cic); contr. facere ad versus alqra, essere con- spesso,comunemente, soler fare, eompoì-re, ese-
trario a quale, favorire il partito contrario, guire, veisus, Hor.: carmina in o adversus
Nep. 3) fa7-e un'offerta, sacrificare, ]A\.: col aIqm,Tac.: verba compone et quasi coagmenta,
dat. della divinità a cui si sacrifica (come qu id ne Graeci quidem veteres factitaverunt,
pé^stv TLvO, .Tunoni Sospitae, Cic: e coU'ahl. Cic: quindi factitatuin esse, esser sempre
della vittima, che si offre, vitula, Verg. avvenuto, esser cosa consueta (tradizionale; COntr.
4) servire a q.C, essere utile giovevole, plu- uovum esse), Cic: parim.. factitatum est alci
rimum facit totas nosse causas, Quint.: di (contr. repens est), coWinfin. o Z'acc. col
clima, ecc., nec caelum, nec aquae faciunt, rinfin.,Tac. II) partic: a.) esercitare q.c. come
nec terra, né il clima, ne ecc., mi conviene, arte, professione, artem, Poet. in Cic: medi-
Ov.: facere ad coU'acc. o col .sempl. dat., ser- cinam, Quint.: accusationem, Cic: delationem.
vire a q.C, adattarsi, eonv)>nire, di eSS. anim., Tao. h) celeln-are, solennizzare una festa, una ,

canis ad apruin faciens, ahmo, Sen. rhet.: di^ solennità, sacrificia gentilicia anniversaria,
e.inan., ad talem formam non facit iste locus, Cic: quaedam puldica sacra, Liv. c]condop-
Ov.: belle facere ad vers»im, adattarsi nel v., prioacc, dichiarare ripetutamente qualc.come
Sen.: non facict capiti dura corona meo, q.e, alqni palam hcredem semper, Cic. Phil.
Prop. —
Cong. perf arcaico, faxit, faxitis, 2, 41.
faxint; e i^a.ss. faxitur -=- factum erit, antica raclllin, i, n. [da factus, a, um), fatto, av-
formala in Liv. 22, 10, 6. venimento, azione, impresa, il compiere, trat-
facleAn, forma foggiata schcrzos. alla tare; ancora con forza di participio, bene
greca = faciendum, nel passo quarc ut opi- facta, buone azioni, Cic: parim. sost., meum
nor, tptXooocpvjTsov, et i.stus consulatu.s non factum, Cic: f. egregium, Cic: C. Marii in-
flocci facteon, Cic. ad Att. 1, 16, lo. Kolens f, Val. M.3.X.: poet., facta boum, lavori
faCtlO, ònis, f. (facio,, I) diritto di fare, dei buoi, cioè campi arati, v.: bonum factum !
factionem testamenti non habere. Cic: cui te- formola iniziale di comandi ed editti, in
stamenti f. nulla est, Cic. II) il parteggiare ttome di Dio Plaut. e Suet.
.'

insieme, e il conseguente costituirsi di nn par- faoliiK, a, um, pan. agg. (da facio), lavo-
tito, come pure meion. = fusione, parte, setta, rato, preparato artisticamente, a) di C. inan.:
partito (come associazione di persone, die argentum factum, vasellame d'argento, ar-
operano insieme per un fine comune, mentre gento lavorato (contr. arg. infectuiu), Cic:
pars =
partilo, in quanto In sua unione si del discorso, ecc., elaborato, conforme alle re-
presenta, come una, parte divisa dal tutto), gole dell'arte, oratio polita atquo facta quod.im
A) iti gen.: e.jusmodi factiones (simili com- modo, Cic: vorsiculi ficti, Hor. h)di pcrs.,
briccole, termine dis:pregiativo), Plin. e)). 10, qui illuc factus inslitutusque ve-
istruito, colto,

o4(43), 1. ìi] 2}'^irtic.: l)cosUtitsione d'un par- nisset, Cic: homo ad unguem factus, compito,
a) generic, trauia di partito, me-
tito politico, perfetto, Hor.
ton., fazione politica, parte, partito politico, fsieultas atis, f. {dall'antico facul = fa-
(partic. dei patrizi, degli oligarch/J, liaec cile), facoltà, I) soggettiv. -- facoltà che st>i
inter bonos amiciiia est, inter malos factio. in qualcuno, potere, forza di compiere, fare
Sali.: nm
facilone cum factioso cortabat. Sali.: q.C, A corporale : dii date facultatem buie
)

oflicia aiiiicis ))nicstanda sino factione existi- pariendi. Ter. .Andr. 2.12. B) foì-za <ipi rituale,
mavit, Nep.: p'ipuhis factione paucorum op- abilità., maestria, eapacit/i, inclinazione, talento

pressus, Caes ut exsistat ex ri'ge dominus,


: per q.C, 1) m
gcn.: facultas dicendi et copia,
ex optiiii:itibus facti'i (oli.garchiaj, Cic: e crw). ingegno oratorio e facondia, Cic: ci>j)ia fa-
triginta illoium consensus et factio, Cic: eniis- cultasque dicendi. Cic: col genit. sogg., iu-
sarii factioiiis .siiac, Veli.: factio nobilium, Liv.: genii, capacità intellettiva, Cic: ingenii fa-
proceruiii,Tac.: optiiiialium.Suet.: advcrsaria, cultates, mezzi intellettnnli, Nep. 2) partic,
Nep.: media (moderuta), S.dl. fi'.: factionum disposizione ad essere oratore, ingegno oratorio
partes, divisioni dei partiti, partiti separati, eloquenza, facultatis timor, Cic: f. snmma,
Phaedr. 1, 2, 4. b) sediziosa sollevazione, con- Plin. ep.: f extemporalis, Suet. II) oggett.
giura, factio militaris, sedizione militare, := facoltà richiesta dal di fuori, possii>iiit)ì,
1047 faiunJe fallo 1048
occasione, opportunità, A) propr.: a) di far da lanciare avvolta di stoppa, pece ed, altre
q.c, Miloni iiianeiuli uulla f., Milone non po- materie infiammabili, la quale mediante una
teva rimnncre, Cic: dare alci facultatein ad macchina (catapulta) veniva scagliata sul
dicendum, Cic: pnrim. facere alci facult:itein nemico, Liv. 21, 8, 10.
judicaudi, Cic: si res facultatem habitura sit, ral('arill!«,1i, m. (falx), fabbricatore di falci,
se l'affare porterà, permetterà che, ecc., Cic: di roncole, iuter falcarios, nella via delle falci
quoad f. tulit, in quanto era possibile, Cic: roncole, Cic. Cat. 1, 8 e altr.
res iiiihi videtur esse facultate fin piratica) tal(>iilu<i>, a. um (falx), I) falcato, provve-
praeclara, arte (in teoria) mediocris, Cic: alci duto di falce, (juadrigac, Liv. ed a. IIJ in
facultatem dare, ofl'erre, concedere e sim con ,
forma di falce, ricurvo in su, ensis, Ov.: SinUS
ut e ilcong., Cic: cosi anche est in alqo fa- curvos falcatus in arcus, Ov.
cultas, ut etc, Cic. b) di ricevere, di avere FaleidTii»!, a, um, nome di una gens ro-
q.c, sumptuum Cic: nunimorum, di aver mana, di cui il piìt noto è C. Palcidius, tri-
,

denaro, Cic. cujus generis in senatu facultas


: buno della plebe ni tempi di Cicerone —
maxima, si aveva abbastanza di siffatti uo- Deriv.: Fal<*TdTaiiu<4, a, um, di Falcidio.
mini in Senato, Cic. e) mezzi per combattere, falcTIer, fera, ferum (falx e fero), falcifero,
per far fronte a q.c. spese, f. belli, Cic. = che porta una falce,manus, Ov.: senex, di Sa-
B) nieton.: 1) mezzi esistenti in, ecc., pron^i- turno, Ov.
gione, provvista di, ccc. Omnium reruin in FalerìT, òrum, m., capitale dei Falisci
oppido suiiinia f., Caes.: habere facultatem na- (F. Falisci); ora rovine presso Civita Ca-
vium, Caes. 2)partic., come noi, mezzi ^= fa- stellana.
coltà, averi, sostanze, beni di fortuna, cOìnun. al Falei'IIHS agor, teìi-itorlo dì Fale>-no
plur., Cic. ed a. nella Cnmpnnùt, appiè del monte Massico,
f aeiinilr^ aw. col superi, (facundus), con tra il Savo e il Volturno, celebre per il suo
lingufi sciotta, speditamente, facondamente, eto- vino eccellente. —
Deriv.: Falernu«>, a,
quentonicnte, Liv. ed a. um, di Falerno, tribus, Llv.: vinuin, Verg.:
fàciiitdia, ae, f. (facundus), facondia, eio- così pure vites, uvae, Hor.: prela, Verg.: sost.,
qKCnza naturale, Sali, ed a. Falernum, i, n., a) vino di Falerno, il Falerno,
(»eunAus, a, um, agg. con compar. e Hor. ed a. b) Falerno, podere di Pompeo,
superi, (tari), a.) di pers., che parla con faci- CicPhil. 13, 11.
lità, facondo, eloquente. Sali, ed a. b) trasl., Falisci, orum, m. (<I>aX£axoi), popolo del-
della lingua, del discorso, ecc., sciolto, facile l' Etruria. detto anche degli Aequi Falisci
e piacevole, spedito, lingua, Hor. : VOX, Ov. : (secondo Niebuhr, perchè erano parenticogli
or tio, Sali. EquiJ; meton. per Falera, la capitale dei
laeoiìia, ae, f. (dimin. di faex), tartaro Falisci (V. Faleriij, Eutr. 1, 20. Deriv.: —
abbruciato, cenere di tartaro, salsa, Lucr., Hor. Falisouisi, a, um, faiisco, sost., Faliscum, i,

ed a. n., territorio dei Fedisci,


facies (faelis), V. feles. fallacia, ae, f. (fallax), fallacia, inganno,

t'aeii . .
. , V. fen. falsità, intrigo, al plur. Unchc arte d'infingere,
Faesììlac, i.rum, f., notevole città del- simulazione e sim., Cic cd a.: deductae lunae,
VEtruria appiè delV Apennino, colonizzata illusione magica, Prop. sine fuco ac falla-
:

da Siila, piazza d'armi di Catilina; ora ciis, Cic.


Fiesole. —
Deriv.: Faesuliinus, a, um, fallacTIoquus, a, um (fallax e loqui), che
fiesolano, SOSt., Faesulanus, i, m., un l'iesoluno. parla fallacemente, Acc tr. fr. in Cic. de fin,
iaex, fàecis, f., feccia, I) di liquidi fer- 4,68.
_
mentati, feccia, posatura, comun. feccia del fallacilcr, aw. (fallax), con inganno, fal-
vino, Hor., Col. ed a.: per tingere il volto, Ov.: lacemente, ingannevolmente, Cic. de off. 3, 68
trasl., feccia = classe pili bassa, faex popuU e altr.
plebis, Cic: così anche f. Eoniuli, Cic: hau- fallax, lacis (fallo), a) di pers., fallace, in-
ris de faece, cioè adduci anche i peggiori gannevole, falso, intrigante, ipoo'ita^ Cic. ed a.:
oratori, Cic. II) in senso più, largo: \) se- faUacior undis, Ov.: co?genit., promissi, Liv.:
dimento, residuo di oggetti asciutti, aeris, amicitiae, Tac. b) di e. inan., fallace, ingan-
Plin.: nihil terreuiie faecis, Ov. 2) tartaro ab- nevole, herbae non fallaces, Cic. spes f., Cic: :

lymciato, cenere di tartaro, salsa, Hor. sat. 2, oculurum faUacissimus sensus, Cic.
4, 55 e 73. fallo, fcfelli, falsum, ere (acpaXXw), I)far
la^'Tiieii<«, a, uni ('^yjyiveój, da cpr^yog, sdrucciolare, far porre il piede in fallo, glacies
fagus), di faggio, di legno di faggio, materia, fallit pcdes, Liv.: gradus instabilis fallit alqm,
Cato: alveus, frons, Ov. Curt.: e saxa lubrica vestigium fallunt, Curt.
fsl^Tniis, a, um (cpii^Y''''°S^> *** /"!/£/<"» M II) trasl.; a,^ fare, retulerc iuos.servato, inHco-
legno di faggio, axis, pocula, Vcrg : scyphus, noscibiie,signa sequcndi, Verg.: furta, Ov.:
TibuU. discrimina, Ov.: sua terga lupo (mediante la
f;ls;ii)i, i, f. (-^rifóc,), faggio, Caes. ed a.
— figura di un l.J, Prop.: inerlia.s sormonibus
Forma second. fagus (nom. plur.), Ps. Verg. horas, ingannare, Ov.: assol., aetas labitur
cul.^141. occulte fallitque, passa oscura e inosservata,
laiarTca (plialàrl'ca),ae, f., jsotoife arma Ov.: sagitta longe fallit, colpisce inosservata
da lanciare, provveduta davanti di un pezzo lungi di 1), Verg. b) rendere inefjicace, non
di ferro lungo tre piedi, faiarica, I) come lasciar sentire, scacciare, omcil, Ov.: infandum
possente lancia, scagliata colla mano, Verg. amoreni, Verg.: curani vino et somiio, far di-
Aen. 9, 705. Liv. 34, 14, 11. II) come arma menticare, Ov.: sermone laborem, Ov. e) non
1049 falsarius faiues 1050

effettuare q.C, »on *:otnpiere (lasciare incom- Nep. Ale 9, 1. Quint. 2, 17, 12. II) f<Uso, in-
piuto)t ricusare^ fallire , inaiKaref infrangeref gannevole, ingannatore, ipocrita, 1) agg.: a,) di
depositum, Ov.: mandata mariti, Ov.: promis- e. anim.. Sali., Ov. e Tac: avis (presagio), Ov.:
sum, Curt.: faedus ac fidem, Liv.: fidem hosti in amore, Tac: filsus sodalibus (verso i com-
datam, Cic. d) sfuggire a quale. (= alia per- prigni), Catull. b) di e. inan.: sensus, Lucr.:
cezione, attenzione, conoscenza di alcuno), visus, Tibull.: lingua, osfdiscorso), Ov.: verba,
sottrarsi alla conoscenza di ale, rimanere inos- ìiienzogne, bugie, Ov.: simulacra (immagini
servato ad ulc. non scoperto, rimanere na- ingannatrici) ferarum, Ov. 2) sost., falsum,
seosto incognito a qiialc. (di c. anim. e i, n., a) falsificazione, frode, inganno, ipocrisia,
inan.), custodes, Liv.: duminum, Hor.: non Quint., Tac. ed a.: falsi damnatus, Tac. b; il
fallebat duces impetus militum, Tao.: assol., vuoto, fallo, tela non in falsum jaccre, Tac.
per biennium feféllerat, Liv.: ita se posse fal- ann. 4, 50.
lerà, Liv.: non fefellere insidiae, Liv.: e alqm falx, falcis, f., ogni strumento in foì-ma di
faUit (jpurtic. in domande) o non fallit eoZZ'acc. falce, I) nell'agricoltura, a) falce, ronca, ron-
e Z'infin , Cic. ed a.: alqm non fallit con quin cone, Cic ed a. h) falcetto, roncola, arborea,
e ilcong.. Ter. e C&^s,.: partic. (come )vav0àvu)) Varr.: premere vitem falce, Hor. II) inguerra,
con un partic, hostis faUit incedens, il ne- falce, strumento di ferro adunco {il cui uso
mico giunge inosservato, Liv.: qui natus mo- vedasi in Liv. 38, 5) Cic. ed a.: falces mu-
;

riensque fefellit, nacqu-- e morì inosservato, rales (SopuSpÉTtava), Caes.


Hor.: nec fefellit veniens Tusculaiium ducem, fama, ae, f. {da fari), il parlare della
il duce t. lo vide venire, Liv.: nec barbaros moltitudine, I) ciò che si dice, si racconta,
fefellit subductus (rex) ex acie, ai barb. non si riferisce, si vocifera, rumore, voce, fama,
era sfuggita la sua scomparsn dalla batt., fama falsa, Ter.: tristis, Cic: prospera (contr.
Curt. e) traviare qurdc. =
gabbai'e, circonve- improspera) Tac. fama mali, Curt. : vale-
, :

nire, ingannare qualcuno fin q.c), j^^iss. me- tudinis, Suet.: rumore aut fama (dicerie),
diale fallor= sbagliare, ingannarsi (di C. auim. Caes.: fama et litteris, a voce e per iscritto,
e inan.), alqm, Cic: facieia alcjs dolu, imitare Caes.: fama fuit (si disse), Nep.: fama nun-
qualcuno con inganno, Verg.: alcjs spem ovv. tiabat, Cic: fama venerat (si era sparsa),
opinionem (alcuno nella sua sp. o aspetta- Cic: fama pervenerat Tarentum, Liv.: fama
zione), Cic: fallit me tempus, dies, res, mi sba- exierat, Nep.: f perfertur, Caes.: fama percre-
glio nel tempo, ecc., Cic: quae res euni fefellit, buit, Cic: f. manat, Cic: f. tenet fsi mantiene,
in ciò si sbagliò; s'ingannò, Xep.: quod me persiste), Liv.: tutti coU'acc. e Z'infin. fama ;

non fefellit, in ciò non mi sono ingannato, dcàpere (apprendere), Caes.: ut fama loquitur,
Cic: nisi me quid fallit in scribeiido, Cic: alqm Veli.: ea fama, quae plerosque obtinet, la voce
spes fallit, alcuno s'inganna nella sua sp., do minante, SaiìL: usato come plur. non comun.
Cic: ut spes fefellit, ISuet.: fallit tota re, si da Arrunt. in Sen. ep. 114, 19:personif., Fama,
sbaglia affatto, Liv.: si fallo, Cic: si sciens come divinità, figlia della Terra, dal pie ve-
fallo, Poeta m
Cic: si sciens fefellisset, Plin. loce, che tutto vede, che cresce correndo,
pan.: nisi me forte fallo, Cic: nisi me fallit Terg. Aen. 4, 174. Ov.met. 12,43. II) il par-
animus, Cic: e sempL, nisi me fallit, Cic: nisi lare giudicando, giudizio della moltitudine,
me omnia fallunt, Cic: nisi fallor, Cic: fallcris, opinione pubblica, voce del popolo e pia speSSO
Nep.: potest fieri, ut fallar, ^;mò darsi ch'io oggettiv. =
fama, di cui uno gode. A) ingen.:
m'inganni, Cic e falsus me 'tale
: che si è = contra opLnioneni famamque omnium, Caos.:
sbagliato, che s'inganna, laLsus es, Ter. illi : ut famam et opinionem hominum teneret,
falsi sunt, sono in eri-ore, Sali. nec falsus
: CHes.:f. popularis, opwi'owe, favore p ipolare,
vates fuit, Liv.: Spurinnani ut falsum arguens, Cic: bona f., Cic: mala f.. Sali.: f. pudica,
Suet.: ncque ea res falsum me habuit, in ciò faìna illibata, Prop.: f sapientiae, f. bene lo-
non mi sono ingannato. Sali. quendi, Cic: famam temeritatis subire, Cic:
falsa rTus, ti, m. (falsus), falsario, falsifi- famam inconstantiae non pertimescere, Cic:
catore di un testamento, Suet. Claud. 15 e altr. tisato come plur. non comun. da Sali, in Sen,
falsT|tsii'cn<», entis, m (falsus e pareus), ep. 114, 19. B)pregtl.: \)fama,riputazione ri-
che ha un padre putativo, CatulL 68, 112. nomanza =:: bona fama ( V. n" A buona fama, ),

falsò, avv. V. falsus n" I, 2. buona rinomanza, nome, concetto, onore, llUJUS
falsus, a, um, part. agg. {da fallo), I) falso, oninis fama atque wxsistimatio, Cic: famae
infoìulato, erroneo, finto, fittizio, inventato, nullo consulere, Cic: famae servire, Xep.: famam in-
(conir. verus), l)agg.: a) di e. ««aw.; litterae, genii abicere, Cic: di donne onore, illiba- =
Cic: lacriniula, Ter.: gaudiurn, Cic: visum, tezza, cognita fama, Prop.: famam sororis de-
spes, Cic: voculae, falsetti (contr. v. certae et fendere, Cic: famae parcere, Sali, e T e: e =
severae), Cic. b) dipers., suiiponto, falso, testis, gloria, onore,
.\rgivae fuiiia i;udicitiae, essa
index, Cic: genilor. V'erg.: rex, Justin. 2) ial- (cioè Evadne), l'onore ella pudicizia ar-
SUm, i, n., cosa non vera, il falso, cirore, men- giva, Prop. 2) fama =
mala fumi {V. n" A),
zogna, bugia (contr. vcrurii), ad te falsum cattiva,ntala fanta; disonore, mula riputazione,
scripserani, Cic: in falsum aucta, Tac: emen- veterum malorum, Verg.: me eadem quae ce-
tita et falsa plenaque erroris, Cic: ex falsis terosfama atque invidia (odiosa maldicenza)
verum offici non potest, Cic: quindi falsò, avv., vexabat. Sali.: nioveri fama, Verg.
falsamente, n-roneamente, senza fondamento, a failirlToil*, a, um (fames). fumelito affa-
torto,f. susincai'i. Ter.: verbuin f. coiiforre in mato, di pcrs.. Comici e Sen. rhet.
alqm, Cic: scmpl. falso /come propos. abbre- faiiii^s, is, fame (contr. satictas), 1) in
i'.

viata), falsamente! falso! Cic. de off. 3, 74. gcn.: A)piopr.: alqa re famum tidorare, Caes.
1051 famigeratus fainulus 1052
extremam famem sustentare, Caes. : alqa re fMlinliiÌI*Ì>i>, e (familia), I) appartenente
(cibo e sivi.) fameiii depellere, Cic: propellere, agli schiavi, alla servitii, solo SOSt., familiares,
Hor.: explere, Cic. fame perire, Phaedr.: Ln-
: ium, m., schiavi, servi, servitori, Liv. e Sen.
terire, Nep.: fame (dalla fame) vinci, Ov. ed Il) trasl., appartenente alla cena, alla famiglia,
Eutr.: fame in deditionem accipere Cluviain, \) propr.: -à.) appartenente alla casa, di casa,
Liv. B) trasl. :1) fame =
vivo desiderio, domestico, negotia, Coniif. rhet.: lares Cic: ,

brama, eupidigia, insaziabilitA (dove flOl speSSO copiae, sostanze, Liv.: pecuniae, il proprio,
diciamo sete), auri sacra fames, Verg.: ar- Tac: dignitas, Cic: res familiaris, stato, eco-
genti sitis importuna faraesque, Hor.: inexpli- nomia domestica, Liv. 5, 4, 6; e ?e sostanze,
cabilis honorum Marii f.. Fior. 2) meton.: che uno possiede, Cic. e Sali.: res f. principis
a) grandissimo bisogno, pocertit estrema, mi- in Asia, possedimenti imperiali, Tac: res do-
seria. Ter. Phorm. prol. 18. b) magrezza nel- mesticas ac familiares tueri, affari domestici
l'espressione, jejunitas et fames {contr. uber- e della famiglia, Cic. b) appartenente alla fa-
tas et copia), Cic. Tusc. 2, 3. IJ)pregn., miglia, della famiglia, funus, lutto domestico.
fame = carestia, fames quae lune erat in hac Cic: vetus ac familiare consihum domo af-
mea Asia, Cic: in Rhodiorum inopia et fame, ferre. recare da casa un vecchio consiglio, un
Cic: in fame frumentum exportare, Cic: in- lascito di famiglia, Liv. 2) trasl.: a) noto in
opia pritnum, deinde fames esse coepit, Curt. casa, nella famiglia, famigliare, domestico,
fiiniif^^riilu!*, a, um (fama e gero), noto confidente, intrinseco, intimo, Cic: famlllarior
per fama, famoso. Crete multis famigerata nobis, Cic: sost., familiaris, is, m. ef., amico
fabulis, Mela 2, 7, 12 (2, § 112). (a), intimo (a), confidente, amico di casa, Cic:
fìiiiiTlìa, ae [anche as, dopo le X)o,ì'ole, cos) anche fiimiUarissimus nieus, Cic: di e.
pater, mater, filius, fìlia), f. , unione degli inan., famigliare, noto, amichevole, comune, so-
schiavi che stanno sotto un dominus, famiglia, lito, sermo, Cic: jura, diritti dell' amicizia,

par tic. come appartenenti ad una fa-


servitù, Liv.: aditus familiarior, Liv.: mihi familiare
miglia e parti di essa, quindi trasl., l'intiera est... communicare, Plin. ep. b) come 1. 1. del

coabitazione (liberi e schiavi), famiglia, ling. religioso, ftssum, incisione nella parte
I) propr.: a) come servita di un padrone di delle viscere valevole pei presagi riguardanti
casa, Catoniana, Cic-: Aesopus domino cum lo Stato [contr. fissum hostOe), Cic
solus esset familia, formava l'intiera servitù, lanilliarilas, atis, f. (familiaris), I) fami-
Phaedr. compagnia, masnada di
h) truppa, gliarità, dimestichezza, amicizia intima, intimità,
gladiatori appartenente ad un lanista come in alcjs familiaritatem venire o intrare, Cic:
dominus, gladiatoria. Sali.: maxima, Cic: com- se dare, Cic: mihi cum alqo familiaritas est
parare familiam, Cic: quindi familiam ducere intercedit,Cic. IIJ meton., amici intimi,
= essere a capo, essere il più segnalato, il amici di casa, e praecipua famiUaritate Ne-
capo, Cic. e) servi, schiavi, persone agli sti- ronis, Tac ann. 15, 50: plur., omnes ami-
pendi, appartenenti ad un potente, Caes. b. citiae et familiaritates, Suet. Tib. 51.
G. 1, 4, 2. d) schiavi appartenenti ad un lainTITariter, avv. con compar. e superi.
tempio, servi, ministri, Cic. Gin. ^3. /7) trasl.: (familiaris), fumiyliarmente, intimamente, con-
A) l'intiero stato domestico, diviso in membri fidentemente , antichevolmente , eSse, trovarsi
liberi e schiavi, famiglia, e nei beni mobili e come a casa propria. Ter. cum alqo vivere, :

immobili, casa, stato dotnestico, a capo di cui Cic: arridere, Liv. causam nosse, intima-
:

sta un padrone di casa, ^wmdz


pater fami- mente, Quint.: familiarius vivere cum alqo,
lias, Cic, o familiae, Liv., padrone di casa, Nep.: famiharissime uti alqo, Nep.
padre di famiglia, eplur. patres familias, Cic, faillO<ke, avv. (famosus), ingiuriosamente,
familiae, Caes., o familiarum, Suet.: mater Aur. Vict. Caes. 20, 23.
familias, Cic, o familiae, L'iy., padrona di casa, famosus, a, um (fama), famoso, quindi,
madre di famiglia; e piar., niatres familias, 1) piassivo, a) in senso buono: celebre, chiaro,
Cic: filius familias, figlio di famiglia, il quale Hnomato, urbs, Tac: mors, Hor.: Victoria fa-
sta ancora sottola potestà paterna, figlio mi- mosissima Fior, b) in senso cattivo
,
che =
norenne, Cìc.:plur., tìlii familiarum, Sali.: filia gode cattiva fama, infame, screditato, disono-
familias, figlia di famiglia, Sen.: di possessi, rato, infamato, si qua erat famosa, Cic: fa-
sostanze, ecc., herciscundae familiae causam mosae (di meretrici). Poeta in Cic: regislar-
agere, Cic: decem dieruui vix mihi est familia, gitio f., Sali. IIJ attivo =
che produce cattiva
ho appena mezzi di sussistenza per, ecc.. Ter. riputazione, ingiurioso, infamante, famoso, li-
B) coloro che discendono da un capostipite, belli, Tac: carmina, poesie ingiuriose, Suet.:
famiglia, \)propr.: d.) in senso lato, l'intiera pudor, Ov.
discendenza, stirpe, schiatta, casato (sinon. di laiiiìil, faniula, V. faraulus.
gens), Junia, Nep.: famili im unam (se. gen- laBllììlàl'Ì«>, e (lamulus), appartenente ai
tem Claudiam ) subisse civitatis onus, Liv. servi, agli scltiuvi, servile, di schiavo, vestis,
b) in senso più stretto, come sottodivisione di Cic: fides, Val. Max.: jura famularia dare,
una schiatta (gens), vetus et illustris, Cic: render schiavi, Ov.
nobilissima, Cic: ampia et honesta f plebeja, laiaìilàtùs, u.f, m. (famulor), il servire,
Cic: hospes familiae vestrae, Cic 2) trasl.: servitù, servaggio, Cic. ed a.: trasl., quam miser
a) setta teosofica derivante da un fondatore, virtutis faniulatus servientis voluptati, Cic.
tota Peripateticorum, Cic: tota illa familia tainìilor, àtus sum, ari (famulus), servire,
non dabit, Cic. b) di scritti, libros, qui falso essere soggetto ad alcuno, Cic. ed a. : alci,

viderentur inscripti, tamquam subditos submo- CatuU.


vere familia (canune), Quint. 1, 4, 5. fnniìiliis, a, um [radice FAM, donde
1053 fanaticus fcscis 1054

Vosco fam-el, arcaico famul [V. sotto],


il lat. umani, diritto umano), jus ac fas colere, Liv.:
e così pure cJie gerve, che tta cura,
fam-ilia), jus ac fas onme dolere, distruggere tutte le
Venus, una serva come rimante, Ov.: trasl., leg^ divine ed umane, Cic: centra fas, Cic:
vertex, aqua, Ov.: sost., a) famulus, i, m., contra fas ac jus, Cic: contra jus fasque. Sali.:
servo, servitore, famiglio dì un U01IW, Cic, personif, audi Juppiter, audite fines, audi et
di una divinità, Cic: così anche sacrorum, fas, Liv. II) trasl.: A) ciò che è conforme al

Ov.: famuli (Vulcani), compagni, Hor. forma dovere, secondo il comandamento divino,
second. preclass.: famul, i, m., Lucr. 3, 1033. quindi anche secondo la legge di natura e il
b) faniula, ae, f., serva, fantesca, ancella, Verg. nostro senso inorale, il lecito, dovere sacro,
e Ov.: virtus f. fortunae est, Cic. diritto sacro, ordine sacro fcontr. a nefas « con-
rnnatTcu«>, a, um (fanum), ispirato da una trario al dovere, illecito, peccato » da una
divinità, rapito in estasi, entusiastico, fanatico, parte, ed a jus « diritto fondato sulla legge
furioso, ossesso, I)propr.: Galli (sacerdoti di umana e sulle usanze » dall'altra parte); per
Cibeìe), Liv.: carmen, Hor.: furor, Fior. orane fas et nefas alqm sequi, nel bene e nel
II) homo, fanatico, Cic: isti pliilosophi
trasl.: male, Liv.: jus fasque exuere, Tac id fas ar- :

superstitiosi et paene fanatici, Cic: jactatio morum et jus hostium est, Tac: quindi fas
corporis, Liv.: error, furor demente (pazzia), est, è doveroso, è lecito, è permesso, è conve-
Hor.: jactare id (caput) et comas excutientem niente, è concesso, è possibile, quod aut per na-
rotare fanaticum est, è da pazzo furioso, turam fas esset aut per leges liceret, Cic: sicut
Quint. fas jusque est, Liv.: si Iks est, CatuU. ed a.:
Faneslriii colonia, V. fanum n° II. si jus, si fas est. Ter.: si fas est, colf inf\-n., Cic,
FaunTus, a, uni, J^'amUo, nome di u)ia Caes. ed a.: alci fas est, coll'inhn., Tac: fas
gens rom., di cui i più noti sono: un C. Fan- ìiiihQve o'^nia.K (ritenere per lecito) colVinfin.,
nius, storico, e un C. Fannius, oratore, zio Quint. e Plin. ep.: fas non putare (ritenere
paterno del precedente, ambedue ai tempi di come peccato, coIjm), coli' infin., Ca.es. B)fatu,
Scipione Emiliano minore; C. Fannius, sto- destino, soiie stabilita dalla legge divina,
rico dell'epoca di Plinio il giovane: Fannia, come pure dalla legge naturale, fas obstat,
figlia di Trasea e diArria. Deriv.: Vun- — Verg.: partic. fas est, coll'infm. e coll'ucc. e
nlanus, a, um, di Fannia. Z'infin., è stabilito dalla soite, SÌ Cadere fas est,
fanor, ari (fanum) ,
infuriare, insanire, Ov.: me natam nulli veterum sodare procorum
cervice lassa, Maecen. in Stn. ep. 114, b. fas erat, Verg.
fanum, i, n. (fari), I) luoyo sacro, dedi- fascea, V. fascia.
cato alla divinità,, a) COm'! sito di h)ì tempio fascedìa, V. fasciola.
(contr. profanum), Cic de d v. 1, 90. Liv. fa<>cTa (fascea), ae, f., fascia, benda, striscia
10, 37, 15. b) come luoyo dei sacrifizi, san- di stoffa, I) in gen.: fascia lecti cubicularis,
tuario, tempio, cappella, al SiWJ. COmUH. col Cic: comun. al plur., per avvolgere parti
nome del ilio, Apollinis, Cic: fana et delu- del corpo malate o ferite, Cic ed a.: per assi-
bra, Cic. IIj nom. propr., Fanum, i, n., città curare i calzari, Cic. II) partic: a) fascie
marittima dell'Umbria; ora Fano, compiat. per le gambe, per le coscie, portate da;jli uo-
Fanum Fortunae; la stessa: Colonia (Julia) mini effeminati, ed a. h) cintura, sciarpa,
Cìc.
Fanestris. .lustin. 38, fascia per le donne, per
1, 9. e)
far, farris, n., propr. biada in genere, stringere il seno tropjpo colmo, Prop., Ov. e
quindi per eccellenza farro, spelta, il piii an- Tac. d) benda del capo, diadema (benda sottile
tico nutrimento dei Romani, così abbrusto- per t'jnere insieme i e 'pelli), Sen. e Suet.
lito come ridotto in farina, Liv. ed a.: plur., fascTalini, avv. (fascLs), a guisa di fascio,
flava farra, Verg. Quint. 1, 4 20.
fai'fio, farsi, farctum o
fa tura, ire (ra- fascT<*ulu<>, i, m. (dimin. di (àsc'is), fa-
dice FARC, greco<I>PAr, cypaY-vujii, ^pac-cTcu, scetta, piccolo fascio, fase, (florum), mazzo di
stringo insieme), gettar dentro (insieme), spin- fiori, Cic. fpistularum, litterarum, Cic.
:

ger dentro, I) in gen.: paimos La os, Sen.: fa<>rino, are (pxsxaivw cfr. fascinum), ;

lignuin ti)tum in os, Sen. II) riempire, rim- fascinare, a/fascinare, ammaliare, incantare,
pinzare, pulvinus rosa fartus, Cic: eJaces et se con lodi invidiose, con certe formale, con
ultraquam capiunt farcientes, Sen. sguardi maligni, Verg. e Plin.: f. mala lingua,
FapJaru*, i, m. Fabaris (V.). = CatuU.
fsirina, ae, f. (far), farina, Scriptt. r. r. favicTnum, i, n. (paoxavov), membro virile,
ed a.: fig., materna tibi farina est ex crudis- come mezzo contro il fascino nwmaìia- <>

simo Ariciae pistrino, la tua madre era fa- mento, llor. ed a.: e forma second. fascinum,
rina di, ecc., Cass. Partn. in Suet. Aug. 4. i, m., Verg. cat. 5, 20.
fari*a'j;o, gtnis, f. (far), farragine (miscu- fa«>(>Tola (fasceola), ae, f. (dimin. di fascia),
glio di biade per il bestiame), tniscugiio, nèi- fascetta, piccola fasria, Hor. ed U.: purpurciie
atura, Scriptt. r. r. e Verg. fasciidae, intorno alle gambe e ai piedi, in-
farlor, òris, m. (farcio;, che ingi-assa vota- V'xe delle nostre calze, Cic.
polli, schiavo nella familia rustica, Co-
tili, fa^tcis, is, m., fascio, mazzo, pacco, I) in
mici e Ilor. gen. : sarmeutorum, Liv. lignoruni, Tac,
: :

fa», n. indecl. (radice FA, greco 4>A-u), stramentoruni ac virgultorum, Hirt. b. G :


donde anche fari, fatuin ed a.), expres- epistularuiii, Justiu.: te fasce levabo, Verg.
sione; quindi IJ prò jir., espressione divina, IIJ partic, fasces, fasci. A) propr., fascio di
comando divino, precetto, e/falo divino, legge di- vergile, da cui usciva una s-ure (sccuris), sim-
vina, diritto divino (in oppos. a jus, precetti bolo della potestà dominatrice, una delle
I

I
1055 fasti faStigO IO.-'

più antiche insegne degli alti magistrati ro- l'amTdTiim , ti, n. (FAST-idium, della
viani, portata davanti a loro dailittori, ogni stessa radice di 1. fixst-us), fastidio, nausea,
qual volta comparivano in pubblico, fasces ripugnanza per un godimento, tedio, I) propr.:
praeferre Liv.
, fasces liabere
: far portare , A) ingen.: a) per ogg. del gusto, cibi satietas
avanti a sé i fasci, Cic: cujus tum fasces erant, et f, Cic: plur. in Hor. ed a. h)per ogg.
che aveva allora il comando, Liv.: fasces cor- della vista, Cic. ep. 2, 16, 2. B) partic, gu-
ripere, trarre a sé la dignità consolare. Sali.: sto delirato, palato delicato, ghiottoneria, Sen,
demere secures do fascibus, Cic: summittere iiat. qu. 3, 18, 2. IIJ trasl.. A) in gen., fa-
fasces, abbassare i f. (in segno di riverenza), stidio inorale, nausea, ripugnanza, antipatia,
Liv.: e fig., alci, dar la preferenza, Cic. e : tedio, noia, disdegno, Cic ed a.: domesticarum
così deinissi populo fasces, i fasci abbassati rerum, Cic: sui, Sen.: plur. in Verg. ed a.
innanzi al popolo, Cic. ; ma paulo ante di- li) partic, il far nausea, 1) l'essere scliizzi-
missi fasces, fasci consegnati poco prima, tioso,gusto delicato, sofisticlieria, pedanteria, dc-
Plin. ]>an.: fasces versi, rivolti {nei funerali
f. licatissimum, Cic: audiendi, Qic: plur., spe-
di un console, ecc.), Tac. B) meton. alta = ctatoris fastidia ferre superbi, Hor. 2) pregn.,
carica onorifica, partic. consolato, Verg., Hor. il far nausea ìlei rapporti COn altri, alterigia,

ed a. alterezza, disdegno, superbia, disprezzo, spesSO


òrum, m. V. fastus, a, um.
fa««li. coord. f. et superbia, superbia et f., f. arro-
fastìdio, ivi, ìtum, ire (fastidi um), pro- gantiaque, f. et coutuniacia, Cic. ed a.: f. alcjs
vare, avere, mostrare nausea, ripugnanza, anti- non posse ferre, Cic: jjlur. di donne, Verg.
patia per q.C, nausearsi di (/.C, disdegnare ed a.
q.C. per la nausea, ecc., infastidirsi, avere in i°astT;;;'ale, avv. (fastigatus), in modo in-
fastidio, aveì-c a noia, I) propr., Un
fastidio clinato, obliquamente, diagonalmente, CaCS. b. G.
a) per
fisico, sazietà, ecc. di ogg. del gusto, 4, 7, 4 e b. e 2, 10, 5.
omnia praeter pavonem rhonibumque, Hor.: fa<«tij;'iuiii,'l'i, n. (FAST-igium, congiunto
olus, Hor.: assol., fastidientis stomachi est con «fA-co), inclinazione verso il basso verso
multa degustare, tradisce uno stomaco nau- Valio, I) in giìo, 1) abbassamento, pendio, in-
seato, guasto, Sen. b) di ogg. dell udito, au- clinazione, sito obliquo, piano inclinato, capreoll
res... redundantia et uimia fastidiunt, sono of- molli fastigio, Caes. tenui fastigio vergere
:

fese da, ecc., Quint. 9, 4, 116. II) trasl., in etc, in pendio non rapido (ad angolo ot-
provare mostrare nausea fastidio morale tuso), Caes. 2) profondità relativa, fondo,
per q.C, avere a noia q.C, non poter sopportare Caes. b. G. 7, 73, 5. Verg. gè. 2, 288. IIJ in-
q.C, disdegnare, ributtare, rifiutare, ricusare, clinazione m SU, 1) astr., elevazione, innalza-
credersi tì-oppo ragguardevole per quale. mento, fastigio leni, salendo insensibilmente,
q.C., vergognarsi di una COSa, aoffrire di q.C, Liv.: pari altitudinis fastigio, Caes. 2) concr.:
alqm, Curt. ed a.: preces alcjs, Liv.: coZZ'infin., a) innalzamento del suolo, inacquale tcrrae,
Liv.: coira.cc. e Tinfin., plebs coeperat fasti- Curt.: altius terrac, piaese mediocremente ele-
dire munus vulgatum a civibus exisse in so- vato, Curt. b) comignolo, fastigio del tetto, fi
cios, a mostrar ripugnanza, che, ecc., Liv.: precis.: a) V intiero tetto a schiena di mulo,
sono schizzi-
assol., in recte factis fastidiunt, culmine, colmo, Cic ed a. P) frontispizio or-
nosi, hanno q.c da ridire, Cic. nato con un particolare timpano (tyiupanum),
faStì(lir»>>e, avv. (fastidioSUS), fastidiosa- frontone, il quale alla sua volta aveva tre
tnente, I) in gen., con avversione, con disdegno, pinacoli (acroteria), su cui si ponevano sta-
con noia, Cic. Piane. 65. II) partic: 1) fasti- tue, usato a Roma prima solo nei templi,
diosamente =
delicatamente, a mala pena, dif- p)iìi tardi anche nei palazzi dei grandi. Capi-

ficilmente, con schifo, i. recipior in coetuni, solo toli!,Cic: fastigia aliquot templorum a culmi-
dopo severo esame, Phaedr.: quam diligenter nibus abrupta, Liv.: fig., operi inchoato, prope
et quam paene f. judicamus, Cic. 2) con su- tamen absoluto, tamquam fastigiuin imponere,
perbo disprezzo, sdegnosamente, con disdegno, lìorre la corona, dar V ultima, mano, Cic.
compar. in Cic. de or. 2, 364. C^ generic: altezza, superficie, sommità, cinta,
rast~<lT«»«»us, a, um (fastidium), fastidioso, lembo, orlo superioì-e, mentis, Curt.: muri, moe-
I) che dà. fastidio, nausea, 1) propr., fisicam., nium, Curt.: fontis, Caes.: proscaenii, Suet.:
fastidioso, male avvezzo, aurium sensus fastidio- trasl.: a) altezza, punto elevato, 0.0.) relativ.
sissimus, Cornif. rliet. 4, 32. 2) trasl.: a) ingen., z=^ posto, stato, dignità, carattere, condizione,
nauneuto di q.C , pieno di ripugnanza, che non può grado, liujus viri, Veli.: summum, Nep.: mor-
sopportare q.C, infastidito, tediato di una COSa, tale, grado d'un mortale, Curt. : equestre,
col genit., Latinarum (litterarum), Cic. : ter- Tac: regium, Curt.: paternum. Veli.: dicta-
rae, Hor. assol., aegrimonia, tediato della
: turae altius f., Liv.: curatio altior fastigio suo,
vita, Hor. b) partic: a.) fa.-iiiUioso --= schizzi- Liv.: p.iri fdstigiD stetisse in ufrnquc fortuna,
noso, delicato, schifiltoso, di/]icile ad ammgare, Nep. PP) assol., fastigio, altezza, colmo, cul-
aestimator, S'^i.: Autonius facilis in cuisis re- mine, in fastigio eloquentiae stare, Quint.:
cipicndis erat, fastidioslor Crassus, Cic: fiìsti- praeteritae fortunae fastigiuni capio, Curt.
diosac moUesque raentes, sensibili falVingiu- p) punto pì-ineipaie, suiiima scquar fastigia re-
StiziaJ e irritabili, Gif. p) che fa U grande, rum, Verg. Aeu. 1, 342.
sdegnoso, altero, in aequos et pares, Cornif. fastT^^o, avi, àtum, aro (fiistig-ium), far
rhet.: fastidiosissimum mancipium, Plin. ep. terminare q.C. in punta, I) in giìi SOlt, ,

II) che produce nausea, fastidioso, noioso, te- partic. fastigatus, che scende obliquamente, in-
dioso, increscevole, importuno, copia (sovruh- clinato, declive, oollis lenitcr f Caos.: fastiga-
,

bondanza), Hor. carm. 3, 29, 9. tus atque ordinatim structus musculus, Caes.
1057 fastus fetisco 1058

II) in SU=^ aguzzare, appuntare, COmUfl. Tifi., fatelor enìm, Verg. IIJ trasl., porre in luce,
se fastigare e medio fastigari, terminare in scoprire, manifestare, mostrare, far conoscere,
punta, salire obliquantentf, Mela ed a.: e COSÌ iram vultu, Ov.: aninium, Ov.: se suasque
fastigatus in acutum cacumen, Liv.: testudo flammas, Ov. : modus
fatendi, l'indicativo,
fastigata, Liv. Quint.: colV&cc. e l'infia., Hor., Quint. ed a.:
1. Cactus, US, m., contegno che ributta su- seg. da prop. relat.. Fior. I assivo, qui —
perbamente ; fasto, superbia, alterigia, freddezza (ager) publicus esse fateatur, Cic. agr. 2, 57
superba, superbo disprezzo, partic. COme qua- fàtìeitnus e latTcTiius, a, um (fatum e
lità del sesso femminile, durezza, Prop., Ov. ed Cano), fatidico, indovino, Ov. met. 9, 418 c 15,
a.: f. erga rem, Tac. 436^
2. l'aslusi, a, um {radice FA, greco $A-(i), ialidu'uts, a, um (fatum e dico\ fatidico,

da cui fatum, cpocaxw, cprj[Jii), nella locuzione: indovino, vates, Verg.: anus, Cic: pueUa, Suet.:
dies fastus, comun. plur. dies fasti e sempl. numen, Plin. ep.: deus, di Apollo, Ov. libri, :

fasti, i giorni, in cui il pretore poteva pro- libri profetici, Suet.: sost., iktidicus, i, m., in-
nunciare le ire parole, do, dico, addico, cioè dovino, profeta, Cic
amministrar la giustizia {contr. dies nefasti), lalìfer, fera, ferum (fatum e fero), «/««
Ov. fast. 1, 48. Il catalogo di questi giorni, porta la morte,ìnortìfeì-o, V erg. ed a. poeti.

importante per il jus civile e l'intiera vita falT^SltlO, ònis, f. (fatigO), I) stuncìiezza,
pubblica, si trovò a lungo soltanto nelle mani Liv. ed a. II) il motteyyiare, stuzzicare, AUT.
dei pontefici ed era quindi accessibile aisoli Vict. ed Eutr.
patrizi, finché Gneo Flavio, scrivano del Ialino, avi, àtum, are, strapazzare, trava-
pontefice massimo Appio Cieco, nel 305 av. I) propr.: A) COr-
gliare, affaticare, stancare,
Cr. ne pubblicò una copia, Liv. 9, 46, 5. Cic. poralm.: cervos jaculo cursuque, Verg.:
a.) att.:

Mur. 25. Da
questo catalogo ne risultò a equos, Verg.: juvencùra terga basta, Verg.:
poco a poco uno pili ampio, il quale conte- armenta sole, Verg.: se atroci pugna, Liv.: de-
neva tutti i giorni dell'anno colle loro feste, xtram osculis, caricar di baci, Tac: sonitu
avvenimenti (nascite, morti, ecc.), in una pa- vicina, di fiumi, Ov.: silvas, cacciare conti-
rola, il calendario romano, corretto da Cesare, nuamente, Verg.: diem noctemque remigio,
Suet. Caes. 40 : quindi fasti memores, Hor.: navigare continuamente, Verg.: niesses, non
in fastos referre, Suet.: fastos evolvere mundi, lasciar venir su, Ov.: assoL, amoenum iter,
Hor. Su questo calendario corretto, Ovidio etiamsi ampUoris spatii est, niinus fatigat,
compose il suo poema intitolato Fasti (feste quam etc, Quint. P) pass.: ncque insomniis
del calendario^, ma descrisse solo i primi nuque labore fatigari. Sali.: itinere f.tigati,
sei mesi. Diversi da questi fasti, sono i fasti Caes.: boves fatigati, Hor. B) intellctt.: haec
consulares o magistratuum, elenco continuo brevior via discentem non per ambages fa-
delle più alte magistrature annuali (cioè dei tigabit, Quint.: ipse sibi parcat, ne fortunam
consoli, dittatori, magistri equitum e dei suam nimis onerando fatiget, Justin.: poet., f.
cenaori), Cic. Sest. 33. Liv. 9, 18, 12. Hor. ep. noctes de alqo, passar le notti negli affanni,
2, 1, 48. tormentarsi, l'rop. IIJ trasl., quasi trava-
faliilis, e (fatum), appartenente al fato, gliare qualcuno =
dar da fare, incalzare, non
<ti destino, fatale, I) in gcn., c precis. a) di lasciar riposo, tormentare. A) COrpOrulm. :
ciò che destina il fato =
destinato, deciso, de- a) att.: Creta per trienniuni Eomanos exercitus
terminato, prescelto dal fato, condotto dal de- fatigaverat. Veli.: loliuni tribulique fatigant
ntino, dalla sorte, illa fatalis necessitas, quaui triticeas messes, Ov.: ussol., nihil aeque quam
€i[iapn£VY)v dicitis, Cic: terminus f, Liv.: ca- inopia aquae fatigabat, Tac P)pass.:postquam
sus, Cic: mors, naturale, Veli.: annus ad in- provecta jain seuectus aegro et corpore tatiga-
teritura hujus urbis fatalis, Cic. f. : dux ad batur,at;t4;a da lottare con, ecc., Tac: non am-
€xcidiuni illius urbis, Liv. b) di ciò, a cui è plius quam triduum fame fatigatus, tormen-
annesso destino di alcuno o di un luogo,
il tato, Nep.: verberibus, torinentis, igni fatigati,
fatato, fatale, virga, Verg.: stamina, Ov. pi- : Cic. B) spiritualm.: 1) in gcn. animum, :

gnora, del Palladio, Ov.: bellum, Cic: libri, qui punit alqm aut verbis fati-
Sali.: se. Sali.:
libri fatati (dei libri sibillini), Liv. deae, : gat, incalza a parole, ammonisce, Cic: mare
fatali dee (delle l'archej, Ov. IIJ partic., in terrasque nietu, Verg. 2) partic., incalzare
senso cattivo, come fatale ::= dui po>-ta rovina, alcuno a parole, a) stimolare continuamente,
pernicioso, funesto, mortale, lignum, Ov.: mou- SOCios, Verg. b) rivolgersi continuamente con
strum, Hor.: judex, Hor. preghiere, domande, alqm precibus, Liv.: Ve-
lalàlTlur, avv. (fatalis), fatalmente, Cic. stani prece, Hor.
ed a.: mori, morir di morte naturale, Eutr. fàlTIuquus a, um (fatum e loqui), che
fjilrOP, fasSUS sum, èri, I) confessare, ri- annunzia, che indovina la smte, iiuÀovino, prò-
conoscere, acturdare [contr. mlltias ire, iufitiari, fvtu, profetessa, Carmeuta mater... quam fa-
negare), voruin, Curt. (e partic. in incisi, si tiloquam miratae liae gentes fuerant , Liv.
verum fateri volumus, Cic. e Curt.): culpam
suam, Quiut.: de facto turpi aliquo, Cic. de : lìilisCO, ere, I) sepurarsi, aprirsi, fenderai,
se, amici
Liv.: colVa.cc. e Z'infin., si quis se screpolarsi, fatiscit area Verg. f. tellus, si, :

causa fecisse fateatur, Cic; seg. da prop. re- scioglie in polvere, A'erg.: f. janua, si apre,
lat.: quae deinde agitet fortuna, fateri (hor- Tibull. Ilj trasl., stancarsi, venir meno, ces-
tor), Verg.: nssol., si fateris (contr. si negas), sare, ovis fatiscit. Col ; seditio fatiscit, < issa,
Cic: ad fatendum iiiipulsus, Quint.: inadcn- Tac: duiii coj'ia iatiscuut, stracchi della gran,
tahn., l'atcor. Comici ed Ov.: nani fatcar, Ov.: quantità, Tac

Georgcs-Calonghi, Dizionario latino-italiano. 34


1059 fatiscor faui 1060

fali»>cor, sci =
fatisco, m° J, Lucr. 5, 308 dio profetico dei campi e dei boschi, nel cut
e == fatisco, n" II, Lucr. 3, 458. boschetto sacro ( V. Albuueaj^/j oracoli veni-
fatua, ae, f., F. 1 e 2 fatuus. vano impartiti mediante incubazione. Più
falùèj avv. (1. fatuus), scioccamente, gof- tardi venne confuso col Pane arcadico (L«-
fameitte, Quint. 6, 4, b, dubbio. percus), come pure i Fauni, divinità bosche-
ialùìlasi, àtis, f. (1. l'atUUs), fatuità, scioc- reccie a lui partorite da Fauna o Fatua,
chezza, stoltezza, Cic. de ìhv. 2, 99. vennero identificate coi l'uni o dei silvestri
fàtilUl, i, n. (l'or, fari), sentenza, IJresponso, dei Greci.
vaticinio, oracolo, preUizioiui, fata ìSibyllina, faU!>lè, avv. (faustus), felicemente, favore-
Cic: fata, quae Vejentes scripta liabereut, Cic: volmente, ut eis hominibus... ea res fauste fe-
fata iuiplere, Liv. IIJ pregni.: A) mdii\e del liciter prospereque evejiiret, Cic. Mur. 1.
inondo stabilito irrevocabilmente dall'eterna FaUStìla!», atis, f. (faustus), evento favore-
legge della Natura, V. Cic. de div. 1, 125. San. vole, felicità, come divinità = Fertilità delle
Jiat. qu. 2, 36, 1. B) ciò che è predestinato Campagne personificata, Hor. carm. 4, 5, 18.
dalV immutabile sistema del mondo, sorte, de- Fausluluii, i, m., Jb'austuio, secondo la.
.stino degli uomini, fato, fatalità, 1) MI gen.: leggenda, pastore di Amulio re di Alba, il
omnia fato fieri, Cic: si fatuin tibi est conva- quale salvò i fratelli Romolo e Remo, stati
lescere, Cic: sic erat in fatis, così stava scritto esposti, e li allevò colVaiuto della moglie Acca
nel libro del destino, Ov.: l'atum iiiihi instat Larentia ( V.).
triste, Hor.: bona peractis jungite fata, Hor. l'aiiiiìtus, a, um {radice FAV, fav-eo), I)
Talv. della decisione /atale, del volere delle di- fausto ^^ felice, prospero, di buon augurio, cìie
vinità, divùiii, V'erg. sic lata Jovis poscunt,
: reca fm-tuna, oniou, Liv. : dies faustus alci,
Verg. Mcton., di ciò, che destina, decide la Cic: dies faustus et felix, Ter.: cfr. la formala
sorte di qualcuno, Justiu. 20, 1, 16. Perso- sotto felix n" II, B. II) nom. propr., Fau-
nif.. Fata, le divinità fatali, l'arche, Prop. 4, stus, Fausto, cognome romano sotto cui è
7, 51. 2) partici a) destino =
termine della partic. nolo : L. Coru. Sulla Faustus, figlio
vita destinato dalla natura, maturius exstiu- del dittatore Siila. —
Fausta, figlia di Silla^
gui quarii fato suo, Cic: fato cedere, Liv., o moglie di Milane.
concedere, Plin. pan.: cedere aZc^eò'tó«o - uscir l'autor, òris, m. (fav-eo, originar, favi-
di vita : fato fungi, compiere il suo destino, torj, fautore, favoritore, promotore, partigiano,
morire di morti naturale, Quint.: così anclie bonoruni nobilitatis, Cic: laudis, Cic: assai.,
fato oblre, Tac finem vitae sponte an fato
: colui che applaude, Hor. e Suct.
implevit, Tac. fata proferre, prolungar la
: iautl'ix, tricis, f. (fautor), fautrice, favori-
vita, Verg. Meton., cenere del cadavere ab- trice, Thais est fautrLx nostrae fivmiliae, è pro-
bruciato, Prop. I, 17, 11. b) enfat., destino, pensa alla nostra famiglia. Ter.: naturam
fato =
disgrazia, calamità, rovina, morte vio- habuit fautricem in etc, la natura la favori
lenta, iuipeudet fatum aliquod, Cic. urbs ex : in, ecc., Nep.: regio suorum fautrix, Cic.
faucibus fati erepta, Cic: fata celerrima, Verg. faux, faucis, /., camuii. 23lur. hnces, cium,
Meton., come rovina, di persone che prepa- f., Jj propr., la parte superiore, piit stretta
rano la rovina, duo iUa rei pnblicae paene deU'esofago (gula) accanto all'entrata della
fata, Cic. Sest. 93. gola {]\\gVL\\xm), quindi meton. l'intiera fa-
1. ftilUOr, arifatuus), chìaccherare
(1. ì-inge a gola, fauci fcontr. stomachus, la parte
scioccamente, vaneggiare, tu desine fatuari, inferiore più ampia), al sing. in abl., arento
Sen. apoc. 7, 1. fauce, Hor.: fauce iiaerere lupi, Pliaedr. : sitis
2. falìior, ari (2. fatuus), essej-e eccitato, urit faiices, Hor.: laqueo fauces innectere,s<ro^-
ispirato, .Justin. 43, 1, 8. zore, strangolare, Ov.: fig., fauce improba in-
1. falìlUS, a, UUl, sciocco = semplice, iin- citatus, cioè voracità, Pbaedr.; cuui inexple-
heciiie, stolto, fatuo, puzzo, di natura nei biles populi fauces exaruerunt libertatis siti,

modi, puer, Cic: monitor non fatuus, Cic: Cic: Catilina cumexercitu faucibus urguet, ci
fatuus et amens es, Cic: sost., a) fatuus, i, sta alle spalle. Sali.: cum faucibus premeretur,
m., sciocco, Catull. 83, 2. b) fatuus, i, m., e standogli il coltello alla gola, Cic: premit
fatua, ae, f., pazzo (aj, buffone (a), che i grandi fauces defensionis tuae, soffoca la ttia difesa,
rom. tenevano per passatempo, Sen. ep. 50, 2. cioè la rende impassibile, Cic: eripite nos ex
2. fr^iiluui^, i, m. (for), indovino, nome mi- eorum faucibus (finivi), Crass. in Cic: urbeni
tico di Fauno ( V. Faunus), come dio profe- ex belli ore ac faucibus ereptam esse, Cic. II)
tico delle selve e dei campi, e l'^atùa, ae, trasl., solo al piar, fauces, A) passo stretto,
f., indovina, sua figlia moglie Fauna {V. stretta entrata, adito angusto, strettopasso (in;

Fauna). quanto conduce in una contrada più, spa-


Vanna, ae, f. (Faunus), figlia (secondo al- ziosa, all'incontro angustiae, come stretto
tri sposa) di Fauno, identificata colla Bona passo), macelli, Cic. portus, Caes.: Hadriani
:

Dea (V). maris. Fior.: làucibus obsessis, Liv.: quindi


FaunT;;'eiia, ae, m. (Faunus e gene = anche stretto di mare, Abydi, Verg.: Helle-
Fauno (Latino); Ov. met.
giguo), figlio di sponti, Liv.: e istmo, angustae, artae, Liv.: an-
14, 449. gustiae atque fiiuces Graeciae, Cic: Italiae,
Faiiiiii!*, i, m. {radice FAV, fav-eo), aw- Justin.: e foce di un fiume, Nili, Plin.: siccae,
tìchissimo re del Lazio, figlio di Pico, ni- Verg. B) gola, crepaccio, cratere, profotuiità,
pote di Saturno e padre di Latino, il quale montis, Lucr. Orci, Verg.: patefactis terrae
:

imcgnò ai suoi sudditi l'agricoltura e li rese faucibu», Cic: talis sese halitus atris faucibus
più civili; dopo la sua morte venerato come etfundens, Verg.
1061 Faventia fecnnditas 1062

FìiventTa, ae, f., città della Gallia Cis- le nozze e pel funerale),'PTO-p. Per incendiare
padana ; ora Faenza, nota pe' suoi vini e le = tizzone, face, faces incendere,
Cic: servi in
sue manifatture in lino. —
Deriv.: Favcii- tecta nostra cum
facibus dimissi, Cic. arden- :

linus^ a, um, d« Faenza; pluT. sost., Faven- tes faces in tecta jaccre, Liv. ejus omnium :

tini, orum, m., abitanti di Faventia, Faentini. incendiorum fax (fig. di AntonioJ, Cic. Phil.
fiiveO, favi, fautum, ère, favorire, favo- 2, 48. Come attributo di Cupido e delle Fu-
reggiare, essere favorevole, inclinato, benevolo, rie, Ov.,Verg. ed a. B) fig : 1) in gen.: {a.ces
I)propr.: 1) in yen. {contr. alqm odisse), alci, dicendi,parola infiammata, Cic: alci ad libi-
Ter., Cic. ed a.: alcjs dignitati, Cic: faveo ora- diuem facem praeferre, portare il lume a
tioni taae, approvo le tue parole, Liv. 2) par- qualcuno per la libidine corrompere, inse- =
tic., mostrare il suo favore riguardo ad alcunO, gnargli la via della corruzione (imagine
cioè a) giovare ad aìcuno col stio favoì-e, soste- presa dal far lume degli schiavi, quando il
nere, servire [contr. alci adversari), alci, Cic: padrone andava a veder VamanteJ, Cic. fa- :

alcjs laudi, Cic: faventes venti,


legi, Liv.: cem bello praeferre, accendere la face della
Ov. b) di spettatori, nel teatro, dimostrare guerra, Tac: afFectibus nostri.s faces subdere,
il suo favore ad un artista e generic. a accendere le nostre passioni, Sen. alci ad :

qualcuno mediante approvazione , approvare , studia dicendi faces subdere, destare in al-
applaudire, Ov. e Plin ep. trasl., honoribus
: cuno zelo ardente per, ecc., Quint. 2) par-
alcjs, Cic. e) favere ore, lingua eùcpyjjistv, = tic. = a) cagione, incitamento al male,di pers.
nei sacrifizi e cerimonie religiose, non dir = istigatore, .subicere faces invidiae alcjs, Cic:
nulla di profano, nulla che possa essere di cat- Sertorius belli f., Veli.: f. accusationis, Plin.
augurio (taeere),yevg. e Ov. ITJ trasl., esser
tivo ep.: dolorum faces, mezzi, per accrescere il
propenso =
volere, esigere, Ov.: desiderare vi- dolore, Cic b) rovina, flagello, fax et turbo
vamente, coiracc. e Tinfin., Ov.: con ut e il sequentis saeculi, di Antonio, Fior.: Cajus et
cong., Plin. ep. Nero faces generis humani, Plin. II) trasl.:
fa%'illa, ae, f. (faveo), cenere sottile, che vo- 1) = lume della luna, ecc., crescenteni face
latilizza facilm.,partic. quando e ancor calda Noctilucam, Hor : f. Phoebi, della luce del
[contr. cinis, cenere grossolana), tepida, Suet.: sole, Cic. poet. 2) faces =
occhi splendidi,
faviUae plenus, Ter.: nei poeti spesso delle ce- hfiii,Prop. ed a. 3) nteteora infocata, come bo-
neri ancor calde dei morti, Verg. ed a. fig.
— lide cometa, faces caelestes o caeli, Cic, o
favilla, scintilla =
Origine, haec est venturi solt. faces, Verg. e Plin.
prima favilla mali, Prop. 1, 9, 18. fi'lirToTlo, avi, are (febris), febbricitare,
tavdnluS, ti, m., tiepido vento di ponenti-, giacer colla febbre, aver la febbre, Sen. ed a.
favonio, seffiro (^é-.pupog), dui cui soffiare, alla fMirioììla, ae, (dimin. di febris), feb-
f.

metà di febbraio, si calcolava il principio bviciattoia, febbre lieve, febriculam habere, Cic:
della primavera, Cic. ed a. ex labore in febriculam incMere assiduam.
favSr, òris, m. (faveo), favore che desidera Piane in Cic. ep.
tutti i beni a colui che si favorisce e ne se- fel>rTrìilò<iiis, a, um (febricula), febbrici-
conda le intenzioni, grazia, benevolenza, eru- tante, travaglialo dalla febbre, Catull. 6, 4.
dito fpartic. di un capo-partito, presso il febris, is, f. (inv. di ferbis, da ferveo),
popolo), applauso, prorazione [cfr. gratia ), febbre, acuta (contr. longa), Cels. : febrim o
col genit. sogg., populi, Cic: plebis, Liv.: col febrem habere, Cic : febri carerò, Cic. : te Eo-
genit. ogg., sui, Justin.: partium ejus, Veli.: inam venisse cum Cic: febris accedit,
febri,

\

in favorem (per favorire) ultionis, Justin.: decedit, intermittit, Cels. Febris personifi-
con in e l'acc, in regeni, Liv.: con in e cata come divinità, con tre templi in JRovic,
Tabi., major civitatis in ea (accusatione) favor, di cui il più notevole sul VAh\\A\\m vicino al
quam etc. Veli.: in favorem alejs venire. Sali.: Velabrum, Cic. de nat. deor. 3, 63. Val. Mas.
iavoreni alci conciliare, rendere alcuno gra- 2, 5, 6.
^
dito, amato, liv. fr-l>rììa, V. februus.
fsivórjihìlis, e (favor), I ) favorevole, gra- fr-l>rììarill$,a, Uin (februus), appartenente
dito, amato, caro, favoì-itu (COntr. invisUs), a purificazione, a) quindi mentis fibruarius e
Quint. ed a. IIJ favorevole ; che procura, ot- sempl. febniarius, ii, m., febbraio, il mese
tiene, guadagna favore, Qulnt. ed a.: id favora- d'Ila purificazione, delV espiazione, perchè
bilius, Plin. e|i. nella seconda metà di esso si faceva la puri-
fsÌvr>ral»ìlTl«"P, avv. (favorabilis), favore- ficazione dei vivi e l'espiazione dei defunti:
volment.c, (.^uiiit. ed a. fino all'epoca dei Decemviri (450 au. Cr.)
fsivim, i, favo, fiale nell'alveare, partic. l'ultimo mese dell'anno, da quell'epoca in poi
pieno di mieìc, tingere favos, Cic: nielle com- il secondo, Cic. ed a. b) appartenente al mese
piere favos, TibuU. favos demere, Ov.: poct.,
: di febbraio, di febbraio, Kalendiic, nonae,
favos dilue l'accho, miele, Verg. idus, Cic
fax, facis, f.,/nce. fiaccola (comiin. scheggia um, purificante, in senso reli-
foltriiiis, a,
di pino di altro legno resinoso o uno stelo gioso, solo sost., februum, i, n., « mezzo di
di ginestra strofinato con sostanze grasse), p)urificazione ». plur. in Ov. fast. 2, 19 4, ;

IJ jyropr. e fig.: A) propr.: faces undifiue ex 726: quiìuli febiua, òrum, n., annua soUm-
agris coUectae, Liv.: per precedere colle fiac- ttità della purificazione, la fine dflVunno in
cole nelle cerimonie nuziali, quindi faces iiu- feblr (poiché quel mese era
lio un tempo
ptiales, Cic: mnritae, Ov.: nei funerali. Vorg., l'ultimo). Ov. fast. '>. 423.
Sen. ed a., o per appiccare il fuoco al ro<io, fó<>TalÌ!«, V. fetialis.
'
Verg. ed a.: quindi fa.Y utrai[ue (fiaccole per fÌ>C'llll(lllitS, atis, f. (fecundus), fecondità,
1063 fecundo feneratrix 1064
fertmuk, I) propr. e fig.: n) propr., fec. rfelìa zione, intona forttma! feliciter velim, Cic: fe-
ed a.: delle piante.
terra, Cic: delle donne, Cic. Ijciter quod agis, buona fortuna a ciò, che
Col. Personif., Fecunditas, come dea, Tac. intraprendi, Sen.: col dat., feliciter patruo!
ann. 15, 23, 2. h) fig.: volo se ciferat in adu- salute al, ecc., Suet.: e cosi victoriae Cim-
lescente fecunditas, fec. dello spirito, Cic. bricae feliciter fortuna e salute a, ecc.! Fior.
!

/latrasi, ^«opia, ahhondansa, Gallorum tan- felis, V. feles.


tae fecundilatis Juventus fuit, ut etc, Justin. telix, lìcis (radice FE-o, cfr. fecundus),
25, 2, 8. IJ fertile, ferace, arbor, Liv.: rami, Verg. e
fé(>lin«Ì0, are (fecundus), fecondare, render Tac. regio, Ov. II) trasl.
: A) di colui, a :

fertile, virideni Aegyptuni nigrà arena, Verg. cui tutto va bene =


felice, beato, fortunato,

gè. 4, 291 (203). 1) in geli.: vir, Cic: saecula, Ov.: in te reti-


f ecuniluiii, a, um (FE-o, donde anchekins, neudo Asia fuit felicior, quam etc, Cic: Sulla
femina, fenus), fecondo, I) fecondo fertile, = felicissimus omnium, Cic: ita sim felix, come
ferace, A) propr.: seges, Cic: lepus, fecondo, forinola di asseverazione, Prop. col genit., :

Hor.: terra fecundior, Cic: co/ genit., tellus me- cerebri, Hor.: coZZ'infin., felicior ungere tela
tallorum fecunda, Pliu.: provincia annonae fe- manu, j)iM fortunato, con miglior esito, Verg.
cunda, Tao.: Hispania in omnia frugum ge- 2) partic, favorito dalla fortuna ricco, =
nera fecunda, feconda in frutti d'ogni genere, tam felix esses, Ov.: felicis quondam, nunc
Justin.: fig., di astr., acerrima et fecundisshna pauperis agri custodes, Tibull. B) attivo,
eorum studia, Tac. dial.: saecula fecunda cul- felice, che reca fortuna, hostia, Verg.: sis felLx
pae, Hor. B) trasl., copioso, proveeduto abbon- tuis, Verg.: quindi la formola quod bonum,
dantemente, ricco, abbondante, quaestus, Cic: faustum, felix fortunatumque sit cioè, in nome !

calices, cojìpe sevipre piene, Hor.: fons, ricco di Dio ! Cic cos'i anche quod tibi mihique
:

d'acqua , Ov. : colles, Ov. : hei-ba fecundior, sit felix ! Liv.


Ov.: coll'a.h\.: (specus) uberibus fecundus aquis, Fcl<i>ìna, ae, V. Bononia.
f.,

Ov.: col genit., Aemilium genus fecundum fèiiielln, ae, (dimin. di femina), fem-
f.

honorum civium, Tac. 77) fecondo fecon- = minetta, donniceiiiola, CatuU. 55, 7.
dante, Nilus, Plin.: imbres, Verg.: aurum, Ov.: ft'int-ii, niYnis, n. V. femur.
fecundae verbera dextrae, sferze dei luperci leniinn, ae, f. (radice FE-o; cfr. fecun-
fecondanti le donne, Ov. dus), propr. « fruttifera »; quindi essere fem-
fel, fcUis, vescica del fiele colla bile,
n., minile {contr. mas), femmina, a) dell'uomo,
quindi fielenella vescica del fiele (mentre dontta, Cic. cd a. : femina turba, femminile,
bilis, bile, fiele come sempl. liquido, spargi- Prop.: detto per sprezzo di uomini, Curt. ed a. .

mento di bilej, IJ propr., Cels. ed a. : galli- b) di animali, femmina, Cic: porcus femina,
naceum, Cic. : partic. fiele di serpente, come Cic. e) trasl., come 1. 1. gramm., genere femmi-
velenomorti fero, yiperenm, Ov.: serpentis, Ov.: nile, femminino (contr. mas, masculinus), Quint.
veneni, Verg. e assol, spicula (amoris) felle
: feniTniilTn, Kum, n. (femen), cosciali (fa-
madent, Ov. 777 trasl., come rifai, fiele, bile, scie intorno alla cosciaj, Suet. Aug. 82.
a) come emblema dell' amarezza, odio, omnia foiiiTneiiitt, a, uin (femina), I) apiiarte-
jam tristi tempora felle raadeut, Tibull.: nel tientfa femìnina, femmineo, femminile, di donna,
discorso, plurimum fellis habere, Plin. ep. manuSjCic: jj5orf.; plangor,Verg.: amor, cupido,
\i)per ira, Verg. Aen. 8, 220. di donna, Ov.: vox, Quint.: poena, con cui
fèlcs (facies) e lelis (faelis), is, f., IJ gatto, si punisce una (Zojina, Verg.: Marte femineo
Cic. ed a. IIJ faina, che insegue i volatili, cadere, J5cr mano d'una donna, Ov. II) trasl.,
Scrìptt. r. r. ed a. effeminato, non virile, imbelle, molle, plangor,
fclToTtns, àtis, f. (fclix), IJ fertilità, terrae, Cornif. rhet.: pectus, Ov.
Plin. ep.: Babyloniae. Plin. 77^ trasl.: a) fé- fcniìnTiiiis, a, um (femina), come t. t.
lieitA, beatitudine, contentezza, condizione felice, gramm., femminile, di genere femminile (contr.
sito felice, circostanze felici, favorevoli, favore di masculinus), nomen, Quint.: funis masculinum
una cosa [contr. miseriae), Domitiae faniiliae, sit an femininum, Quint.
Veli.: vocis, Quint.: temporum, Tac: perpetua leniur, femuris e comun. (dall' antiquato
quadam felicitate uti, Cic: plur. bonae felici- femen), fcmtois, n. (da *feo, V. fecundus), fe-
tates, Ter.: incredibilos felicitates, Cic. h) feli- moì-e, coscia, Cic ed a.: femina piangere, Cìc.fr.
cita, che uno ha nelle imprese, rìstdtato
stie fendo, urtare, forma radicale d» defendo,
Helvetiorum, Caes.
felice (contr. c^]amìtas), : offendo, ecc.
rerum gestarum, Caes.: ego committam, ut féliebrls, e (fenus), che concerne il frutto,
ea, quae prò salute omnium gessi, casu magis appartenente all'intercise, d<l frutto, lex, Liv.:
et felicitate a me quam virtute et Consilio pecunia, prestato contro interesse, Suet.: res,
gesta esse videantur? Cic. e) personif, Fe- per l'accumularsi degli in-
i debiti, esistenti
licitas,Felicità come nume, che aveva un teressi, Liv.: parim., malum, Tac.
tempio nella 5" regione di Roma, abbru- fvnrM*sllTo, Gnis, f. (fenero), U prestare con-
ciato sotto Claudio, Cic. Verr. 4, 4. Suct. tro interesse, usura, Cic ed a.
Tib^5^ fénersitor, 5ris, m. (fenero), in senso
felTeTjer, avv. (felix), 7) fn-ueemente, illic buono, che presta deìiaro, capitalista, in SCUSO
veniunt felicius (meglio) uvae, Verg. gc. 1, 54. cattivo, usuraio, Cic ed a.
77^ felicemente, prosperamente, a) in gcn.: \'\- fenei'iitrtriiis, a, um (fenerator), da usu-
vere, navigare, Cic: nec tua, quam Pyrrhi, fe- raio, Gallorum philosopbia, Val. Max. 2, 6, 11.
licius ossa quicscant, Ov.: bella cum finitimis feneràlrix^ trlcis, f. (fenerator), tisuraia,
felicissime multa gerere, Cic. b)come esclama- Val. Max. 8, 2, 2.
1065 fenero fere 1066

fc «ero, avi, atum, are (fenus), TJ prestare = frutto come tassa che paga ti debitore per
a fru"o, coUoeare O dare ad usura, multum fe- l'uso del capitale imprestato), I) propr : pe-
nerat, Sen.: quantum fenerat, Sen.: fig., demus cuniam alci dare fenori ("a frutto), Cic: pecu-
beneficia, non pre-
feneremus, Sen. assol.
: = niam accipere fenore, Liv.: pecuniam uccupare
star (denaro) a frutto, in senso Cattivo pre- = grandi fenore, Cic: nummos ponere in fenore,
stare ad usura, far ihisuraio, ne fenerare lice- Hor.: pecuniam graviore fenore collocare, Suet.:
ret, Liv. : alia damus (praecepta) feneranti, in senso cattivo, fenore trucidari, Cic. fenus :

Sen. IIJ trasl.: 1) quasi portar frutto =r iniquissimum, Cic: trasl., come itsura, frutto,
compensare abbondantemente, restituire con interesse = guadagno in genere, semina ma-
usu/ra, metuisti, ne non istuc tibi feneraret, gno fenore reddat ager, Tibull. : saepe venit
Ter.: fenératum istuc beneficium pulchre tibi magno fenore amor, Prop. IIJ meton.: V) de-
dices, Ter. 2) darsi una e. per un'altra, mor- biti che aumentano colf ammntare degli inte-

tes feneraverunt, si uccisero Vun l'altro, Sen. ressi, peso dei debiti, fenore obrui, mersum
suas. 7. extr. esse, laborare, Liv. 2) capitale dato a frutto,
fenei'or, àtus sum, ari (fenus), prestare « berti et fenus et villae, Tac: duas fenoris par-
frutto, porre prestare ad usura, peCUniam, tes in agris collocare, Tac.
pecunias, Cic: binis centesiniis, al 24 "/„, Cic: fera, ae, f. V. ferus, a, um.
beneficium, quasi collocare un benefìcio ferScTiis, avv. al compar. (ferax), più. fe-
fiff.,
ad usura, Cic. de am. 31: assol. far l'usu-= racemente, velut ab stirpibus laetius feracius-
raio, dare ad usura, usureggiare, Cic. de ofi". que renata urbs, Liv. 6, 1, 3.
2,89. feriilis, e {radice FER, donde anche Fè-
fenostella, ae, f. (dimin. di fenestra), ronia, infer-nus), appartenente al mon-
IJ piccola apertura nella parete, finestrella, do inferiore, I) appai-tenente ai morti,
finestrina, Col. 8, 3, 3. Il) (porta) Fenestella, ai cadaveri, ferale, funebre, mort<de, CUpreSSUS,
nome d'una entrata nella casa di Servio Verg.: vestis, carmen, Verg.: reliquiae, ceneri,
Tullio sul Palatino, di cui si serviva la For- Tac: tempus ovv. dies plur.), festi dei morti
tuna per segreti convegni con lui, Ov. fast. (V. in seguito), Oy.:sost.,feraìi&,ì\iìn,n. x)so-
6, 578. lennità annuale dei morti in Roma, celebrata
fenestra, ae, f. {da cpaóvw), apertura nella in febbraio in onore dei defunti, solennità dì
parete onel muro, per dar htce ad una stanza, tutti i morti, Cic ed a. P) funerale, esequie, at-
finestra; in seijuito anche ogni apertura a mo' trectare feralia, Tac. ann. 1, 62. II) trasl.,
di finestra (prima munite solo di imjjoste, annus, bellum, Tac.
ntortifeì-o, funesto, fat<de,

cortine o inferriate ; solo sotto gli imperatori ferax, ràcis {kxo],feì-ace, fertile, a) propr.:
di pietra specolare [lapis specularis]), fenestra- rus, Ov.: plantae, Verg.: ager feracissimus,
rum an^ustiae, Cic. f. juncta, chiusa, Hor.,
: Caes. col genit., terra ferax arborum, Plin.
:

contr. f. patula, Ov.: lucem admitte fenestris, ep.: f. venenorum, Hor.: coli' ahi., terra ferax
Ov.: triclinium, quod fenestris caret, Plin. ep.: oleo, Verg.: terra ferax Cereris multoque fera-
fenestrae ad tormenta mìttenda, feritoie, Caes.: cior uvis, Ov. b) trasl.: nullus feracior locus
lato dedit ore fenestram, apertura, Verg.: fìg., est quam de officiis, Cic: coZ genit., prolis no-
fenestram ad nequitiam patefacere, aprir la vae, Hor.: illa aetate, qua nulla virtutum fe-
via, dare opportunità, Ter.: quae quasi fene- racior fuit, Liv.: coll'ab)., artibus, Plin. ep.
strae sunt animi. Cic. feroiìliiiii, i, n. {invece di fericulum, da
teneiis, a, um (fenum), di fieno, liomines, fero), IJ carretta, barella, Liv. pompurum, :

fantocci di paglia, Qìc. prò Cornei. 1, fr. 3 (1). in cui le imagini degli dei venivano portate
fenTculiirTiis, a, um (feniculum), appar- in mezzo agli spettacoli, Cic. II) partic, per
tenente al finocchio, di finocchio; quindi KTIÌCU.- portare i cibi; quindi meton., una portata di
larius campus (rampo pianura
di finocchio), cibi, servizio, Hor., Sen. ed a.
nella Spagna tnrragowse, come perifrasi per fere, avv., approssintativamente, pressoché,
la Spagna stessa, utrum ipsé in fenicularium per moderare un detto, un giudizio, IJ in
an in Martium campum cogitet, .se pensi alla qC"., pressoché, quasi, circa, (dl'incirca, forse,
Spagna (alla guerra), o al campo Marzio (ai totius f Galliae legati, Caes.: totis f verbis in-
comizi). Cic. ad Att. 12, 8. terpretatus sum, Cic: omnes f civitatcs Grae-
fénilr, is,(fimum) ^= yopto^oXé'^ o
n. ciae,Nep.: e cos'ispesso omnes f., rarot omnes,
XOpTÓgoXov, fenile, fu-nile, Vcrg., Col. ed a. in Caes., Cic. ed a.: semper f Cic: tantum f , ,

l'éniiiai (faenuiii, ficnum), i, n. (radice Cic: satis f. diximus, Cic: haec f. habui dicere,
FE-o), manipulu.s, Sen. fenum se-
fieno, feni : Cic: e cos'i a) nelle indicazioni numeriche e
fenum caedere, demctere, Col.: fe-
care, Cato: temporali, circa, all' incirca, a un dipresso,
num convertere (voltare). Col.: fenum alios quintil f bora, Cic. eadem f bora, qua veni,
:

esse oportere, dorrebbero maitginr fieno (= sa- Cic: anno f ante, Cic: sexto f anno post,
rebbero veri uomini di paglia o imbecilli), Ncp. : abbine menscs decem f Nep. b) con

,

Catulus in Cic. de or. 2, 233. Proj;., fenum una negazione, tpiasi not», (ptasi punto (niente,
(itn fastello di fieno) babet in cornu, è un nulla, nessuno, ecc.), aetates vestrae, ut illorum,
bue che cozza, Hor. sat. 1, 4, 34. nibil autnon f multum difterunt, Cic: nibii
lenììs (fiienus), ijris, n. radice PE-o), nemo f Cic: nullus f., Caes. IT)pregn.
f.,Cic.:
=
,

propr., ciò che vien prodotto, gua Ucinato ; semper fere, ipuisi sempre, quasi oeuniiue,
rendita, provento; quindi omc t. del ling. . comunemente, in generale, per lo piti, di solito,
degli affari =
frutto fin senso buono e cat- regolarmente (conlr. raro, interdum), fit cnim
tivo), usura, interesse del Cupit'lle prestato fere ut etc, Cic. ut sunt f domicilia Gallo-
:

come guadagno di chi presta (mentre usura rum, Caes. sed hi erunt fere, qui etc, Nep.:
:
1067 fereutarius fero 1068

paria esse peccata, Hor.: colla negazione,


f. curì, decapitare,Cic: hostem, leonem. Sali.:
twn facilmente, rarainente, ex Victoria bellica quindi meton., foedus, fare alleanza (perchè
non f. queinquam est invidia civium coiisecuta, in tal solennità veniva scannato un porco),
Cic.^ Cic. ed a. 2) fendere, stricto retinacula ferro,
fercntai'ius, ti, m. (fero), fcrentario, spe- Verg. Aen. 4, 580. .3) bauere un suono, ecc. =
cie di soldati armati alla leggiera, sing. (coir proferire, verba palato, Hor. sat. 2, 3, 274
leti.) in Tao. ; flur. in Sali. cfr. sonat vox, ut feritur, Quint. 11, 3, 61. — ;

VerentTnuiii, IJ cittaduzza soli-


i, n., Le forme del perfetto di ferio vengono sosti-
taria, sui monti, nel territorio degli Ernici, tuite da quelle di percutio.
sulla via Latina; ora Ferentino. Deriv.: — ferilas, atis, f. (ferus), ferità, selvaticlmzea,
A) VerentTiiU!», a, um, Fe>-entino, caput di un animale, Cic: di un uomo, Cic: di un
aquae Ferentinae, sorgente di un fiumicello luogo, Scythici solis, Ov.: feritatem exuere o
scorrente presso a Ferentiìw {ora torrente deponere, Ov.
Cornacchiola). —
sost., Ferentina, ae, f. (se. furine, avv. (superi. rZi fere ferirne), =
dea), t'ereniina, dea nativa di F., Incus Feren- affatto approssimativamente, qiiasi,aii' incirca,
tinae. B) l<'<^renlTnsl»>, natis, Ferentìnate: 'per moderare un detto, un giudizio, I) in
plur. Ferentinates. um, m., abit. di F.,
sost., gen., quasi, circa, incirea, f. ut pueri, Ter.:
jFerentinati, II) città dell' Etruria, ora Fe- tabula bis f. incisa litteris fuit, Liv.: baec f.

rentino; detta anche inunicipiuni Feren- gesta, Liv.: e cos'i a.) nelle indicazioni nume-
iTuin (al. Ferentinum). riche e temporali, circa, a ?«« dipresso, all'in-
FerelrTiis, li, m. {da feretri m a fero), so- eirca, sex milia f. passuum inde posuit castra,
prannome di Giove, cui si ofjr.v ino e dedi- Liv. b) con negazioni, quasi non, punto, non
cavano le spolia opima. Feretrio, Liv. 1, 10, così facilmente (niente, nessuno e sim.), non
6. Prop. 4. 10 V. 1 e 45. (nec) f, Cic: nihil f., Cic: haud f. umquam,
feretrilin, i, n. (f ro), feretro, bara, cata- Liv. II)pregn. = semper ferme (cfr. fere
letto, VersT. ed' a. n" II), quasi setnpre, per lo piìi, comunemente,
ff rtae, àrum, f., giorni, in cui non s'intra- di solito, regolarmente,
ut f. evenit, Cic: vir-
prende alcun lavoro, in cui si riposa, ferie, gulta vepresque, quibus inculta f. vestiuntur,
giorni festivi, dedicati a cerimonie del culto Liv.: colla negazione, non facilmente, rara-
degli dei, I) propr.: f. Latime, Cic. no- : mente, fidelem haud f mulieri iuvenias virum,
vendiales, Cic: forenses, vacanze, Cic: mes- Ter.
sium, festa della raccolta, Suet.: ferias liabere fermenliim, i, n. {inv. di fervimentum,
triduum, Cic: ferias a^ere, Liv. II) trasl.: = da ferveo), I) mezzo di fermentazione, fcr-
riposo, pace, Hor. carm. 4, 5, 37. ìuento, lievito, panis sine fermento,
senza lie-
fi-ria lu<<, a, um (feriae), feriato, che ha vito, Cels.: id panis nullo fermento, Tac
gioì-iii fentifi, festivo, libero dal lavoro, ozioso, II) grani fermentati come bevanda, bevanda
sfaccendato, di pcrs.: deus feriatus torpet,
;\) d'orzo, birra, Verg. gè. 3, 380.
Cic: feriatus a netjotiis publicis, Cic: male fero, làtum, ferre {radice FFR, greco
tuli,
feriatus, che fa feste a tempo inopportuno, <I>EP, perf. tuli {preclass, anche raddoppiato
Hor. b) trasl., di e. inan.: toga, Plin. ep.: tetuli] dall'antiquato tulo tollo, supino =
dies. giorno festivo, Plin. ep. latum, jpropr. tlatum, dall'antico tlao, tXaw),
ferinuì*, a, um (fera), ferino, di fiera, lac, portare, I) in gen.: portar qualche oggetto,
Verg.: caro, selvaggina. Sali.: caedes, ucci- recare portando, \) propr.: a,) col concetto
sione delle fiere, Ov.:vox ferina, Ov.: sost, domin. del portare : onus, Ter.: alqd humeris,
ferina, ae, f., selvaggina, Verg. Aen. 1, 215. Hor.: alqm super armit, Verg.: puerum prae
Cerio, Ire, I) colpire con un urto, fen- se (in essedo), Suet.: fa^ es in Capitolium, Cic:
dente, Stoncntn, sferzata ferire, colpire, pia-= puerum circa judices, Quint. lecticà ferri per :

gare, battere, peì-cuotere, \) propr.: a,)ingen.: oppidum, Cic: in Capitolium, Suet.: alqm ex
f. frontem (in fronte). Cic: faciem (nel viso), proelio, Liv. Cosi pure nei t. t a) dell'esser :

Fior.: adversarium, Cic: alqm telo, Verg.: gravida, ventrem, esser gravida, Liv.: alqm,
alqm pugione, Auct. b. AL: murum arie-
bis andar gravida di alcuno, Tibull. p) come 1. 1.
tibus, parietem, Cic: mare, remare,
Sali.: milit.: arma ferre posse, essere atto a portar
Verg.: pede uvas. pigiare, TibulL: ictu simili le armi. Caes.: arma centra alqm, Cic: ad-

feriri, venir colpito da una simile ferita ffig.), versus alqm, Nep. in alqm, Liv.: portar le
:

Quint.: assol.. centra ferire. Sali, h) colpire q.c. armi contro qualcuno : signa in hostem ,

^= toccare, turbare, bis sppctris si OCuli J)OSsent piombar sopra, ecc., Liv.: signa infesta ad
feriri, Cic: ferit aethera clamor, Verg.: f. si- urbem Romam, Liv.: qua impetum tulisset,
dera vertice, toccare le stelle, giungere fino dove aveva assalito, JusHii. b) col concetto
alle st.. Hor. e) ferire q.c. fare impressione = domin. del recare, a.) generic, recare tra- =
sopra q.c, res feriunt aciem oculorum o oculos, sportare, arrecare, portare, porgere, presentare,
Lucr.: acre ferit frigus. punge, è intenso.léUcr. offerire, venenum, Liv.: pisciculos alci, Ter.:
2) trasl.: a) in qen.. ferire, medium, of'servar alqd a domo ad alqm, Liv.: alci praemia,Verg'.:
la via di mezzo, Cic: quo iiiiuus malia i)a- alci osculum, dare, Ov.: alci complexum, voler

tent in eorum vit;i, quae fortuna feriat, sono abbracciare alcuno, Liv.: signa, dar segno,
esposti ni colpi della fortuna, Cic b) ingan- Verg. P) partic: recure , presentare, pagcere
nare, deludere alcuno intorno a q.c, alipn mu- un'imposta, dono, offerta, alci tributum, Liv.
nere,Ter.: alqm. Prop. II)preqn.: l)hattendo, ed a.: e come t. t. del ling. religioso, liba
colpendo, figliando, ticcidere, anunazzare, Bacche, Verg sacra divis, Verg.: crinem Diti,
:

scannare, agiiam, Hor.: porcum, Liv.: alqm se- coìisacrare, Verg.: suprema cineri, tributare
1069 fero fero 1070

gli estremi onori. Ver». 2) trasl. : a) coi jìortnve e smì.. quid quid causa, quid
res,
concetto riomin. del portare: a) generic. , tempus Cic: ut
ferat, tu facillime perspicies,
portare, avere, iiornen iniqui, Hor. : cogno- aetas illa fert, Cic: ut natura fert. Ter.: nt
men Torqnati, Suet.: alqm in oculis o nem- mea fert opinio, Cic: si vestra voluntas feret,
pìif emente ocnlis , amare oltremodo ale. , Cic: natura fert. ut etc, Cic.
Cic: prae se alqd o colVscc. e Z'infin.. porre II) partic: k) portare in conto nel libro
in luce, mostra

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