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DISSESTI E STATI FESSURATIVI

Le strutture in genere possono essere, durante la loro vita, soggette a delle azioni che ne generano il
degrado compromettendo il loro comportamento statico.

Ad esempio, per problemi in fondazione si è generato un dissesto manifestatosi attraverso uno stato
fessurativo.

Progettando una costruzione, si prendono in esame:

- Aspetto strutture
- Aspetto materiale

Che devono assolvere ai compiti statici, garantire sicurezza e stabilità. Le condizioni essenziali per garantire
durata e stabilità di un complesso edilizio sono:

1) Buona qualità di materiali da costruzione


2) Compatibilità tra sforzi interni e resistenza dei materiali (confronto tra resistenza e sollecitazione)
3) Corretta esecuzione di dettagli costruttivi: infatti alcuni dissesti sono sviluppati a causa di una
scadenza di dettagli costruttivi
4) Il percorso dei carichi che deve stabilire una suddivisione uniforme di carico tra gli elementi (non
avere elementi più caricati di altri)
5) Protezione delle strutture da agenti atmosferici (ad esempio il copriferro)
6) Carico ai piani di fondazione deve tener conto della capacità del piano di fondazione stesso.

Ad esempio la mancanza del copriferro o la carenza di questo può far attecchire il fenomeno della
corrosione (degradazione di un materiale sottoposto all’azione di un agente atmosferico).

LE CAUSE PERTURBATRICI CHE GENERANO QUESTI DISSESTI:

si riassumono in

Azioni esterne Agenti sismici, smottamenti


Azioni interne Derivano da un assestamento degli elementi
strutturali, sovraccarichi non previsti come per
esempio su un solaio

Nel caso di carenza di elementi costruttivi, possiamo prendere in gioco vari casi|:

Ad esempio, il degrado di un paramento murario, a causa della risalita dell’umidità, che si può andare a
ripercuotere dal punto di vista statico. Oppure ancora il distacco dovuto alla non continuità della tessitura
muraria. Questo implica cedimenti che comporta un distacco della muratura. Un altro esempio è il
cedimento di un architrave, realizzato in legno, che nel frattempo si degrada. Queste lesioni individuano un
arco che si chiama arco di scarico.

Si può avere anche il dissesto dovuto alla spinta della copertura, amplificata da fenomeni sismici che può
portare il dissesto della parete in muratura.

L’arco è un elemento quasi sempre presente negli elementi in muratura ed è caratterizzato dallo scaricare i
carichi tramite delle spinte sui piedritti (muri laterali). Questi carichi sono caratterizzati da due componenti,
quella verticale che rappresenta lo sforzo normale di compressione e quella verticale che tende a spanciare
il piedritto.
Avendo lo spanciamento è come se gli appoggi dell’arco si allontanano e si sviluppa un’apertura, chiamata
cerniera.

Quando si avrà un numero di cerniere tale da sviluppare un cinematismo nell’arco, si avrà il collasso della
struttura. Queste cerniere, non sono dei vincoli che bloccano il movimento come è stato visto a scienza
delle costruzioni, ma sono dei veri e propri meccanismi che si verificano nell’arco, tramite l’apertura di
conci dell’arco.

I cedimenti si sviluppano anche all’interno di complessi in cemento armato. Un tipico cedimento che si può
verificare è relativo al cedimento della fondazione di un pilastro perimetrale. Si sviluppano sia delle lesioni
nelle travi (nell’attacco della trave dove il pilastro sta cedendo sia nell’attacco della trave relativa al pilastro
adiacente) che negli elementi di tamponamento (lesioni paraboliche).

Se invece il cedimento interessa due pilastri interni, questi effetti si sviluppano sulle travi adiacenti al
pilastro che cede: fessure paraboliche sugli elementi di tamponamento e lesioni all’attaccatura delle travi.
Si ha quindi che nella zona in cui la trave è attaccata al pilastro che cede, le fibre tese sono quelle inferiori e
viene superata la resistenza a trazione. Si formano allora delle fessure. All’estremo opposto le fibre tese
sono quelle superiori e le lesioni si trovano nella parte superiore.

Gli stati fessurativi si possono sviluppare in caso di carenza di armatura a flessione nelle travi, ad esempio:

le fessure sono localizzate all’intradosso della trave in campata mentre in appoggio, dove le fibre superiori
sono tese si sviluppano sopra le fessure, dove viene superata la resistenza a trazione.

La carenza di armatura può essere anche a taglio, dove sono localizzate le resistenze a taglio maggiori:

I dissesti statici vengono annunciati da manifestazioni chiamate LESIONI: possono manifestarsi tramite delle
deformazioni sia a quelle che sono le fessurazioni.

Le fessurazioni si hanno quando si ha la rottura del materiale.

Gli stati fessurativi sono importanti perché rappresentano i sintomi di una problematica da diagnosticare
da parte dell’ingegnere che deve conoscere le relazioni tra la causa e l’effetto. Questo permette di valutare
la valutazione dell’agibilità della struttura, la definizione di opere provvisionali di sostegno e le misure
efficaci in sto e in laboratorio. Però qualche volta la stessa causa può generare stati fessurativi differenti,
influenzati dalle caratteristiche meccaniche dei materiali e della strutturala disomogeneità e anisotropia dei
materiali sono causa di alterazione del quadro fessurativo. Nelle costruzioni di vecchia data, si possono
avere stati fessurativi complessi dovuti a cause sovrapposte negli anni. Lo studio deve essere esteso a tutta
la struttura nella sua tridimensionalità e non soffermarsi solo al punto in cui si è verificata la fessura.

La progressione di una lesione può essere ritardata, se le manifestazioni si attenuano nel tempo; può essere
costante, se i moti associati al dissesto sono costanti nel tempo oppure può essere accelerata quando la
manifestazione del danno progredisce velocemente nel tempo.

Si utilizzano dei fessurimetri, tra cui i più avanzati sono quelli elettrici per la misura dell’apertura della
lesione, costituiti da un trasduttore di spostamento elettrico alloggiato in un corpo cilindrico in acciaio inox
fissato tramite due ancoraggi. tutto questo per verificare se la lesione sta progredendo o si sta
stabilizzando.

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