CAPITOLO 14
Algoritmo di Sturm
Ultimo stadio - si procede in questo modo fino ad ottenere l’ultimo polinomio non nullo S k .
1
M.Impedovo-S. Pavanelli, L’algoritmo di Sturm, LetteraMatematica PRISTEM, 10 (1993) 29-32.
P.BRANDI – A.SALVADORI Percorsi di Matematica 471
pertanto la funzione
Funzione var
var : R N 0,1, 2,
associa ad ogni numero reale a R il numero (eventualmente zero) delle variazioni
della successione di Sturm valutata in a .
Si può dimostrare che è monotona non decrescente, costante a tratti e subisce un
salto in corrispondenza alle soluzioni reali dell’equazione. Sussiste infatti il seguente
risultato.
Teorema Il numero delle radici reali e distinte dell’equazione
Sturm
P x 0 x a, b
(con P(a) 0 P(b) 0 ) è pari a
var(a) var(b) .
Esercizio Adottando l’algoritmo di Sturm, determinare il numero delle soluzioni reali dell’equazione
14.1.1
x 4 3x 1 0
Svolgimento E’ facile verificare che la successione di Sturm è la seguente
9 2443
S0 x x 4 3 x 1 S1 x 4 x3 3
x S2 x
S3 x
4 729
Tabulando la funzione var sui numeri interi compresi nell’intervallo 2, 3 si
ottiene la tabella
a -2 -1 0 1 2 3
S0 21 3 -1 -3 9 71
S1 -35 -7 -3 1 29 105
S2 -7/2 -5/4 1 13/4 11/2 31/4
S3 2443/729 2443/729 2443/729 2443/729 2443/729 2443/729
var 2 2 1 1 0 0
Presentiamo ora alcuni risultati sulla localizzazione delle soluzioni di una equazione
algebrica
P( x) x n an1 x n1 a1x a0 0
Teorema Risulta
SR M 1 , M 1
Localizzazio-
ne di Sturm
ove M max an1 , an2 , , a0 .
Dimostrazione Proviamo innanzi tutto che
per ogni x M 1 P( x ) 0 .
x 4 3x 1 0
(cfr. grafico a lato) nell’intervallo 4, 4 .
La localizzazione di Sturm può essere migliorata.
Un primo risultato è il seguente, di cui omettiamo
la dimostrazione.
Teorema Risulta
S R , K 1
Localizzazio-
ne di
Mc Laurin
dove K max ai : ai 0, i 0,1, , n 1 .
Teorema
Localizza-
Se i coefficienti dei polinomi Q ed R sono non negativi, allora si ha
zione di
Laguerre S R , k
Svolgimento
1) Secondo Sturm le soluzioni reali dell’equazione 1) (cfr. Fig. 14.1) sono comprese
nell’intervallo 4, 4 . Come si può verificare facilmente, Mc Laurin non migliora
la stima.
2) Secondo Sturm le soluzioni reali dell’equazione 2) (cfr. Fig. 14.2) sono comprese
nell’intervallo 6, 6 . Mc Laurin consente di affermare che nessuna radice supera
4, così la precedente stima si migliora S R 6, 4 .
3) Secondo Sturm le soluzioni reali dell’equazione 3) (cfr. Fig. 14.3) sono comprese
nell’intervallo 11,11 .
Mc Laurin consente di affermare che nessuna radice supera 2, così la stima si
aggiorna S R 11, 2 .
Osserviamo inoltre che, se applichiamo Mc Laurin al polinomio P x (che ha
radici opposte a quelle di P x )
x5 x 4 10 x3 3 x 2 x 1 0 x5 x 4 10 x3 3 x 2 x 1 0
otteniamo che le radici non superano 4. Di conseguenza le soluzioni del polinomio
assegnato P x sono superiori a –4 e la stima diventa
S R 4, 2 .
4) Secondo Sturm le soluzioni reali dell’equazione 4) (cfr. Fig. 14.4) sono comprese
nell’intervallo 8,8 . Per Mc Laurin nessuna radice supera 6,2 .
Inoltre, applicando il teorema di Mc Laurin al polinomio ausiliario
x 4 5x 3 5 x 2 x 7 0
otteniamo che le radici non superano 1. Di conseguenza le soluzioni del polinomio
assegnato sono superiori a –1.
In definitiva, Mc Laurin migliora la stima di Sturm nel modo seguente
SR 1, 6.2 .
- se f f 0 si pone T , , (cfr. Fig.14.6)
2 2
In altri termini, suddiviso l’intervallo , in due sottointervalli (mediante il punto
medio) la trasformazione T seleziona quello ove la funzione assume valori di segno
discorde agli estremi.
Di conseguenza T associa all’intervallo , , (che
Formalizzazione
del processo contiene una soluzione dell’equazione) il
iterativo sottointervallo dicotomico che contiene ancora una
soluzione.
Il processo generato dalla trasformazione T è il
seguente
a0 , b0 a, b start
an , bn T an 1 , bn 1 n 1, 2, 3,
a0 , b0 a, b start
an , bn T an 1 , bn 1 n 1, 2, 3,
convergono ad una soluzione dell’equazione x .
Inoltre le successioni an n e bn n sono monotone e costituiscono approssima-
zioni rispettivamente per difetto e per eccesso di x
an an1 x bn1 bn
Attrattore del Si dimostra facilmente che la trasformazione T è una contrazione, quindi, in virtù del
processo
Teorema di Caccioppoli, il processo ammette come attrattore una soluzione x
dell’equazione.
Inoltre, essendo gli intervalli dicotomici, le successioni degli estremi an n e bn n
sono monotone (la prima non decrescente, la seconda non crescente) e costituiscono
approssimazioni rispettivamente per difetto e per eccesso di x .
In forza della dicotomia, che è la chiave del processo, è facile stimare l’ampiezza di
ciascun intervallo
b a
bn an 0 n 0 .
2
Stima errore di Si ottiene così una stima esplicita dell’errore di approssimazione in funzione del passo
approssimazione
b0 a0
en max x an , n x bn an
2n
Svolgimento
Posto
Esistenza e
localizzazione f x x 10x 1 x R
della soluzione
risulta
f 0 1 ed f 1 9
0 f 0 0 f 1 0 a0 0 b0 1
1 f 0.5 0 f 0 f 0.5 0 a1 0 b1 0.5
0 0.5
f f 0.25 0
2 2 a2 0.25 b2 0.5
f 0.25 f 0.5 0
Assumiamo che f : a, b R sia continua con valori di segno discorde agli estremi
( f (a) f (b) 0 ), cosi l’equazione (14.1) ammette almeno una soluzione (per il
Teorema degli zeri).
Modello Le trasformazioni T che generano i vari processi di linearizzazione sono tutte dello
generale
stesso tipo, ne diamo qui una descrizione in termini geometrici.
L’idea base è la seguente: fissato un punto c a, b
Step 1 - si considera il punto Pc c, f c sul grafico di
f ed il fascio di rette di centro Pc
y m x c f c m R
Processo x0 start
iterativo (14.3)
xn 1 T ( xn ) n 0,1, 2,
consente di individuare una successione xn n che (come vedremo) sotto opportune
ipotesi converge alla soluzione di (14.1).
Regula falsi
Elementi
caratterizzanti
start si fissano come prima coppia di iterate
x0 ed x1 gli estremi dell’intervallo a, b
passo n la retta selezionata (al passo n 2 ) è
quella che congiunge il punto
x0 , f x0 con il punto xn1 , f xn1
individuato al passo precedente, il cui
coefficiente angolare è
retta selezionata
f xn 1 f x0
mn n2
xn 1 x0
x0 , x1 start
Algoritmo
regula falsi f xn
x x xn x0 n 1, 2,
n 1 n
f x n f x0
Elementi
caratterizzanti
start si assegnano come prima coppia di iterate
x0 e x1 gli estremi dell’intervallo
a, b .
passo n la retta selezionata al passo n 2 è la
secante passante per i punti
x0 , x1 start
Algoritmo
secanti f xn
x x xn xn1 n 1, 2,
f xn f xn 1
n 1 n
Teorema
Convergenza
Nelle stesse ipotesi adottate per la regula falsi, la successione xn n fornisce
metodo delle un’approssimazione dell’unica soluzione dell’equazione
secanti
f x 0 x a, b
che migliora ad ogni passo.
Convergenza A differenza della regula falsi, entrambi i punti che individuano la retta si aggiornano
del metodo con il procedere del passo.
Le ipotesi assunte assicurano che la trasformazione T ammette un unico punto fisso
x . La successione xn n delle iterate (fornita dalla 14.4) non è in generale
monotona, tuttavia anche in questo caso, l’approssimazione migliora ad ogni passo.
Velocità di Il metodo delle secanti è un algoritmo con velocità di convergenza più alta rispetto a
convergenza
quella della bisezione.
Precisamente, si prova che l’ordine di convergenza è (cfr. [Co])
1 5 / 2 1.618 .
P.BRANDI – A.SALVADORI Percorsi di Matematica 483
Elementi
caratterizzanti
- f x 0 per ogni x a, b
Dimostrazione Le ipotesi (più restrittive di quelle dei metodi precedenti) assicurano ovviamente
Esistenza ed
unicità esistenza ed unicità della soluzione in a, b .
Convergenza del Proponiamo una dimostrazione elementare della convergenza della successione
metodo
xn n .
Consideriamo uno dei quattro casi possibili (cfr. immagine precedente) e assumiamo
f '0 f " 0 f a 0 f b 0
La funzione è quindi crescente e convessa.
3
L’algoritmo è noto anche come metodo di Newton-Raphson-Fourier
Newton introduce l’idea del metodo in Analysis per Aequationes Numero Terminorum Infinotas (1666) e lo descrive quindi
3
in Method of Fluxions (1671) per risolvere l’equazione x 2 x 5 0 . Il metodo fu pubblicato dall’autore solo nel 1736.
Joseph Raphson (1648 – 1715) è noto per aver pubblicato nel 1690 il volume Analysis Aequationum Universalis ove è
illustrato il metodo delle tangenti di Newton. In Questiones d’analyse Algebrique (1818) Fourier (1772 - 1837) propone
un’estensione di tale metodo.
In alcuni testi compare anche l’ipotesi f a f ' a b a ed f b f ' b b a che assicura che le rette tangenti
4
f xn f
f ' x * f xn f xn f xn f ' x *
xn
Da cui, tenuto conto della monotonia crescente di f ' (conseguenza dell’ipotesi
f " 0 ) si ottiene
f xn
f xn xn f ' xn xn
f ' xn
e quindi
f xn
xn 1 xn xn xn
f ' xn
Abbiamo così provato che xn 1 , proviamo ora che xn 2 xn1 .
f xn 1
xn 2 xn 1 xn 1 .
f ' xn 1
Abbiamo così provato la (1).
Poiché la successione xn n è monotona, esiste il limite lim xn inf xn x
n n
5
Come start si considera l'estremo di Fourier, che è quello (fra a e b ) in cui il segno della funzione è concorde con quello
della derivata seconda.
P.BRANDI – A.SALVADORI Percorsi di Matematica 485
f ( xn-1 ) f (x)
lim xn lim xn-1 xx
n n
f ' n-1
x f ' x
da cui si conclude che
x T x ed f x 0 x .
Dimostrazione Si osservi che, in virtù della formula di Taylor, esiste xn , tale che
1
0 f f xn xn f ' xn xn f "
2
2
da cui
f xn 1
xn 1 xn xn f " / f ' xn
2
f ' xn 2
cioè
1
en 1 en2 f " / f ' xn
2
e quindi
1 en 1 1
en 1 en2 f " / f ' xn 2
f " / f '
2 en 2
Il metodo di Newton ha quindi un ordine di convergenza doppio rispetto la regula
falsi
che corrisponde all’algoritmo babilonese per il calcolo della radice quadrata (cfr.
Capitolo 13).
Esempio 1
14.4.2 Nel caso f x c c 0 , l’algoritmo diventa
x
xn1 xn 2 c xn
Esempio Il modello del moto dei pianeti, ottenuto in accordo con la legge di gravitazione
Keplero
universale di Newton e alle leggi di Keplero, conduce a studiare la così detta
equazione di Keplero.
e sin b 0 0,
ove e, b R .
Esempio Come è noto, la crescita esponenziale supera quella polinomiale, in altri termini risulta
Crescite
esponenziale e ex - p x 0
polinomiale
a confronto
per valori di x sufficientemente grandi.
Sorprendentemente però, in alcuni casi le funzioni polinomiali (quadratiche, cubiche,
etc.) sorpassano al finito la funzione esponenziale.
Precisiamo il senso dell’affermazione, limitandoci a considerare la funzione
esponenziale e la cubica
f x ex g x x3 .
Nonostante nel punto iniziale x0 0
l’esponenziale sia sopra la cubica
f 0 1 g (0) 0
dopo solo cinque unità è già avvenuto il
sorpasso.
È infatti
f (5) - g (5) e5 - 53 35 - 53 0 .
115 75
L AB AP SB 65 tan() 65 cotan() =L()
sin cos
L min L( )
ove
115 75 65
L()
sin cos sin cos
Per risolvere la questione individuiamo gli intervalli di crescenza/decrescenza.
A questo proposito, calcoliamo la derivata:
5 23 cos 3 15sin 26 cos 2 15sin 13
L '() 2
sin cos
risulta
L '() 0 23 cos 15sin 26 cos 15sin 13 0
3 2
14.6.3 Dopo aver discusso esistenza, unicità e localizzazione delle soluzioni reali
dell’equazione di Abel-Ruffini
x5 - 4 x 2 0
determinare, utilizzando i metodi di linearizzazione, le prime 6 cifre decimali esatte di
tali soluzioni.
14.6.4 Dopo aver discusso esistenza, unicità e localizzazione delle soluzioni delle equazioni
seguenti, stimare tali soluzioni con una precisione di 102
1) xe x 5 2) 2x 4 x 3) x e1/ x 3
4) x5 x3 0.1 0 5) 2 x log x 4
1) cos x x 2) sin x x 1 3) e x x 2 0 .
6
14.6.7
Adottando il metodo di Newton, dare una stima di 2 esatta alla ottava cifra
decimale.