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Maria Luisa Beconcini Giovanni Buratti

Influenza dei pannelli di tamponamento sul comportamento degli edifici intelaiati


Una sintesi sugli aspetti che maggiormente influenzano il comportamento del singolo pannello tamponato, alla luce delle recenti indagini sperimentali, integrata sia dalla recente normativa italiana che dagli Eurocodici

e strutture intelaiate, nel passato, erano tradizionalmente progettate trascurando la presenza delle tamponature, realizzate allo scopo di chiudere e ripartire gli ambienti allinterno delledificio. Tale schematizzazione, comunemente accettata, era conseguente alle limitate conoscenze e possibilit di calcolo e conduceva ad unanalisi semplificata della struttura. In realt, specialmente in presenza di azioni orizzontali, lesistenza di elementi di tamponatura pu determinare importanti alterazioni nella risposta sia statica che dinamica della struttura. Queste sono principalmente legate ad azioni torcenti derivanti da irregolare distribuzione delle rigidezze in pianta, ad eccessive deformazioni a livello di alcuni piani dovute allirregolarit in elevazione, alla diversa risposta strutturale dovuta allaumento di rigidezza ed ai possibili effetti locali dovuti allinterazione telaio-tamponamento (come ad esempio il collasso di colonne snelle sotto lazione di taglio dovuta al comportamento a puntone della parete in muratura). Sono altres importanti gli aspetti positivi delle murature sul comportamento strutturale. Queste ultime,infatti,se dimensionate e realizzate in modo opportuno conducono sia ad un aumento di resistenza che di rigidezza nei riguardi delle azioni orizzontali.

Approcci analitici e numerici, condotti diffusamente da diversi autori, se pur interessanti per le formulazioni, sono di difficile applicazione in fase progettuale, e solo parzialmente riescono a tenere conto della complessit dovuta allinterazione tra le molteplici variabili.Tali strumenti sono invece di una certa utilit se associati alla sperimentazione. Modelli appropriati possono, infatti, permettere lestensione dei risultati ricavabili con prove di laboratorio. Modalit di crisi Il comportamento meccanico delle strutture realizzate con telai tamponati, sul quale insistono azioni orizzontali, pu essere studiato estrapolando dalla struttura un telaio ad uno o pi piani e/o campate ed applicando allo stesso opportune forze, parallele al piano che lo contiene. Agli inizi degli anni 60 le prime indagini sperimentali, riguardanti questo particolare tipo di sistema composto, si occuparono dellindividuazione dei possibili meccanismi di collasso che si ottenevano aumentando lentit dei carichi o delle deformazioni imposte. Di certo interesse sono le esperienze condotte dai ricercatori Benjamin e Williams.Questi nel 1958,sottoponendo un telaio tamponato ad azioni orizzontali, osservarono come il complesso strutturale presentasse un duplice comportamento: in una prima fase, caratterizzata da azioni di limitata entit, la risposta meccanica seguiva una legge lineare; successivamente,allaumentare delle forze,la struttura veniva a perdere la monoliticit a causa della formazione di lesioni in prossimit delle zone di contatto telaio-pannello con una graduale perdita di rigidezza del sistema,e conseguente comportamento non lineare. Di fronte alle difficolt analitiche che lo studio imponeva, gli stessi autori proposero una formulazione semplificata del problema, basata su un comportamento monolitico fino allo stato limite ultimo. La rigidezza era calcolata considerando la deformabilit a taglio del pannello mentre fu assunto,

Risultati sperimentali su pannelli intelaiati Dagli inizi degli anni 60 fino ad oggi, molti ricercatori si sono occupati dello studio dellinterazione tra i telai e gli elementi di tamponamento. Lelevato numero delle variabili in esame, associato al limitato numero di esperienze, fa si che sia difficile trovare risultati confrontabili. Se consideriamo inoltre leterogeneit dei materiali e delle modalit costruttive, tale possibilit diviene praticamente nulla. Dallinsieme di questi aspetti deriva limportante ruolo della sperimentazione, soprattutto per la valutazione del comportamento del pannello murario allinterno di un campo di telaio.

come carico ultimo, quello di fessurazione, vale a dire lentit dellazione capace di produrre lo scorrimento lungo i corsi di malta dei mattoni posti nella zona centrale della parete. Importanti ricerche sperimentali furono successivamente condotte da Stafford Smith il quale descrisse altre due possibili modalit di rottura; infatti, oltre allo scorrimento lungo i corsi di malta, il pannello in muratura poteva raggiungere il collasso a causa di lesioni lungo la diagonale compressa, oppure per schiacciamento in prossimit degli spigoli caricati dalle azioni di taglio. Luna e laltra modalit posero in evidenza come la diagonale del pannello fosse particolarmente impegnata dai carichi esterni. Fu a seguito di tale deduzione che Stafford Smith propose un modello basato sul puntone diagonale equivalente, nel quale si ritiene che, al momento del distacco tra telaio e pannello, questultimo sia sollecitato solo in prossimit degli angoli compressi, e quindi funzioni come una biella. Di qui la possibilit di ricondurre il complesso problema allo studio di una trave reticolare. Assunta per valida questa ipotesi, diventa fondamentale la determinazione delle caratteristiche che la biella deve avere affinch sia rispecchiato il reale comportamento della parete. Il numero delle variabili si dimostr subito molto elevato; infatti, la rigidezza totale del sistema dipende non solo dalle dimensioni, dalle proporzioni, dallo spessore e dal materiale con cui realizzato,ma anche dallestensione e dalla distribuzione delle tensioni di compressione tra il pannello ed il telaio, essendo queste ultime complesse funzioni delle rigidezze. Estendendo al caso in esame la teoria delle travi su suolo elastico, Stafford Smith elabor un modello capace di spiegare analiticamente landamento della rigidezza della struttura, che si ottiene variando alcuni dei parametri geometrici dellinsieme telaio-pannello; in particolare, era in grado di spiegare il notevole aumento di rigidezza globale, che si ha pur aumentando modestamente la rigidezza del telaio. Quasi contemporaneamente il ricercatore Mainstone si interess del problema; pur constatando i limiti che la schematizzazione del puntone equivalente comportava, estese ulteriormente gli studi di Stafford Smith integrando con altre formule quelle proposte da questultimo, in modo tale che fossero capaci di valutare sia la rigidezza che la resistenza. Dalle esperienze svolte si evidenzi inoltre come solo la crisi per compressione ai vertici del pannello dipendesse sensibilmente dalla rigidezza del telaio; infatti, al diminuire di questa, la zona di contatto con il pannello si restringe sensibilmente, con conseguente aumento delle tensioni di compressione e quindi maggiore probabilit di crisi per schiacciamento. Dopo gli interessanti risultati raggiunti, grazie soprattutto al contributo di Stafford Smith, molti ricercatori si interessarono al problema. Nel 1970 Fiorato Sozen e Gamble iniziarono ad occuparsi delle possibili modalit di crisi indotte dalla rottura degli elementi del telaio. Ogni qualvolta pannelli in muratura molto resistenti sono utilizzati come elementi di tamponamento in telai poco armati, la rottura a taglio dei pilastri o del nodo trave-colonna pu portare preventivamente al collasso della struttura.

Normativa & Ricerca

Le diverse modalit di rottura, che influenzano il comportamento allo stato limite ultimo dei telai tamponati soggetti ad azioni orizzontali, possono quindi essere riassunte come segue: rottura per scorrimento orizzontale tra due corsi di mattoni nella zona centrale della tamponatura; crisi al centro del pannello causata da trazione diagonale; crisi per compressione ai vertici del pannello; crisi degli elementi del telaio. Per completare il quadro dei possibili meccanismi di crisi del sistema telaio-pannello, occorre considerare la modalit secondo cui la tamponatura cede quando sollecitata ortogonalmente al piano in cui essa giace. Indagini condotte su edifici sottoposti ad azioni sismiche hanno infatti dimostrato come tale possibilit sia frequente l dove le tecniche costruttive adottate per lesecuzione del pannello non prevedono un buon grado di vincolo tra lo stesso ed il telaio circostante. Resistenza e rigidezza dei pannelli tamponati I parametri che influenzano il comportamento dei pannelli tamponati sono molteplici. Questi si possono suddividere essenzialmente in due categorie: quelli che sono quantificabili e quindi facili da determinare,come le caratteristiche geometriche e resistenti del pannello e del telaio, i rapporti di rigidezza, la geometria e la disposizione delle aperture, ecc.; quelli che, data la natura, sono difficilmente quantificabili, come le modalit di realizzazione, la presenza di un distacco tra muratura e telaio, ecc. Nellintento di descrivere i principi generali che si ritiene possano essere utili per la progettazione delle strutture intelaiate soggette ad azioni orizzontali, opportuno esaminare linfluenza che i diversi parametri hanno sulla resistenza e sulla rigidezza della struttura. Uno degli aspetti che rivestono maggiore importanza la variabilit delle caratteristiche meccaniche dei materiali impiegati nel tamponamento. Mattoni in laterizio con diversa percentuale di foratura, blocchi in conglomerato cementizio sia alleggerito che normale, pannelli in calcestruzzo, sono solo alcuni dei materiali che pi frequentemente vengono utilizzati nelle costruzioni. Data la diversa modalit adottata per le prove e la variabilit dei parametri, non sempre possibile trarre valutazioni di ordine quantitativo dalle indagini sperimentali. In ogni modo possiamo osservare come tamponamenti realizzati con materiali resistenti migliorino sensibilmente il comportamento del complesso strutturale. Se vogliamo fare affidamento sulle capacit meccaniche della muratura, sono quindi da preferire elementi non eccessivamente alleggeriti. Altra considerazione importante riguarda la possibilit da parte di questi elementi di resistere ad azioni cicliche quali quelle dovute al sisma.Dalle prove di laboratorio emerso che limpiego di materiali con limitate capacit resistenti conduce ad un rapido degrado delle caratteristiche meccaniche, tale da inficiare completamente il contributo della muratura. Per lo stesso motivo sono da evitare malte con caratteristiche scadenti. Ai fini della resistenza a taglio, evidente come sia di fonda-

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mentale importanza la realizzazione di opportuni giunti verticali di malta tra i blocchi della muratura. Sono quindi sconsigliate modalit costruttive che ne prevedano la mancanza; in tal modo la trasmissione delle azioni tangenziali sarebbe interamente affidata alle deboli interazioni dovute alla rugosit dei blocchi, allattrito e alleffetto chiave elastica fornito dai giunti orizzontali di malta.Tali meccanismi resistenti, di limitata affidabilit, vengono meno nel caso di unesecuzione non a perfetta regola darte in cui tra gli elementi della muratura vi sia unintercapedine daria. Essendo caratterizzati da un comportamento fragile, tali sistemi sono inoltre da ritenersi di nessun affidamento quando il telaio sia sollecitato da azioni cicliche. Relativamente alla qualit di malta, da utilizzare nei giunti di collegamento, da osservare come alcuni pareri presenti in letteratura siano discordi. Alcune ricerche sembrano affermare come linfluenza di questo parametro non sia importante sulla resistenza del telaio tamponato; altre, invece, dimostrano il contrario.Di fatto,appare evidente che,purch la qualit della malta non sia particolarmente scadente, questa non influenza la resistenza complessiva.Inoltre,possiamo osservare come le caratteristiche tecniche della malta influenzino principalmente il meccanismo di rottura per scorrimento orizzontale dei corsi di malta. Crisi per schiacciamento agli angoli del pannello o per fessurazione diagonale sono favorite da modesti valori di resistenza delle murature;quindi sono frequenti nel caso queste ultime siano realizzate con blocchi eccessivamente alleggeriti. Il rapporto geometrico tra altezza e larghezza del pannello: sia nella prima fase di comportamento elastico monolitico che nella seconda in cui si ha un graduale distacco della muratura dal telaio, e quindi la formazione di complessi meccanismi, un pannello tamponato soggetto ad azioni orizzontali resiste alle azioni esterne in base alle capacit resistenti e deformative sia del telaio che della muratura. Questi parametri sono legati alle caratteristiche meccaniche dei materiali cos come alle dimensioni geometriche della struttura. Lo stesso Stafford Smith pose alla base delle sue considerazioni proprio il rapporto altezza-larghezza del telaio. Il rapporto tra la rigidezza del telaio e della muratura un aspetto in parte correlato al precedente, essendo la rigidezza della muratura funzione delle dimensioni del pannello. Telai particolarmente deformabili rispetto al tamponamento possono favorire la crisi per schiacciamento della muratura; infatti, larea di contatto tra i due elementi limitata in estensione,il che comporta elevate tensioni. La percentuale di armatura presente negli elementi in c.a.: dalle indagini condotte riguardanti linfluenza del rapporto tra la rigidezza delle colonne e delle travi, non emerge una particolare correlazione tra tale parametro e la rigidezza complessiva del telaio tamponato. Di particolare interesse , invece, laspetto legato alla resistenza di questi elementi, soprattutto quando la struttura soggetta ad azioni cicliche di notevole intensit. In-

fatti,nel caso in cui si abbia un telaio realizzato con colonne deboli a fronte di travi molto resistenti, negli elementi verticali si possono manifestare dei cedimenti tali da penalizzare la resistenza complessiva della struttura. In particolare modo, il meccanismo di crisi che coinvolge gli elementi del telaio interessa i pilastri essendo questi soggetti ad elevati sforzi di taglio. Osservando come la loro prematura rottura possa far venire meno gli effetti di interazione tra pannello e telaio, con conseguente diminuzione di resistenza e duttilit della struttura, se ne trae limportanza di una loro adeguata resistenza nei confronti di tale sollecitazione.Sempre relativamente alle armature,particolare attenzione deve essere rivolta alla disposizione dei ferri in prossimit dei nodi del telaio.Questi assumono,infatti,un ruolo fondamentale nello schema resistente che vede impegnata a compressione la diagonale del pannello di tamponatura. Prove sperimentali hanno mostrato come nodi poco deformabili conducano ad un miglior comportamento. Lentit dei carichi sulle travi e sulle colonne: lo stesso Stafford Smith (1968), in alcune prove sperimentali, si occup di determinare linfluenza dei carichi verticali applicati sulla trave, nei riguardi della resistenza e della rigidezza dei telai tamponati. I risultati ottenuti mostrano come un carico verticale sulla trave, non eccessivamente elevato rispetto alla resistenza a compressione della muratura,produca un miglioramento nelle prestazioni della struttura nel suo complesso. Se il carico verticale raggiunge valori elevati (paragonabili alla resistenza a compressione della muratura stessa), si ha invece un rapido degrado della risposta, sia in termini resistenti che deformativi. Altri ricercatori si sono invece occupati dellaspetto riguardante carichi applicati sulle colonne del telaio. In accordo con le previsioni teoriche, stato riscontrato come uno sforzo di compressione presente sulle colonne conduca ad un notevole miglioramento delle capacit resistenti della struttura.Tale risultato, analogo a quello ottenuto nel caso di telai privi di tamponamento, da attribuire alla maggiore resistenza a flessione delle colonne soggette a sforzi assiali di compressione. Da quanto descritto possiamo quindi concludere come la presenza di carichi agenti sul telaio, siano essi trasmessi alla parete in muratura o direttamente alle colonne, porti ad un miglior comportamento resistente della struttura: nel primo caso dovuto al confinamento del pannello murario, nel secondo alla maggior resistenza degli elementi del telaio. I risultati delle ricerche volte a studiare le alterazioni prodotte dalla presenza di aperture nei tamponamenti ne hanno evidenziato limportanza della posizione e delle dimensioni. Nel caso queste siano realizzate in prossimit dei vertici o lungo le diagonali del pannello, la perdita di rigidezza e di resistenza esaltata in modo significativo. Il rinforzo sui bordi delle aperture sembra essere una soluzione che in parte mitiga leffetto negativo. Le aperture, inoltre, se posizionate in prossimit dei bordi del pannello, possono condurre a distribuzioni di carico anomale tali da rendere maggiormente vulnerabili gli elementi del telaio.

La collaborazione tra il pannello in muratura ed il telaio dipende essenzialmente dal grado di connessione tra i due elementi strutturali. La presenza di un distacco iniziale tra pannello e telaio oltre a rappresentare un aspetto pericoloso per la fuoriuscita del pannello dalla cornice di calcestruzzo, nel caso di azioni ortogonali al piano del telaio,ma tale situazione compromette la rigidezza laterale del sistema. Indagini sperimentali hanno mostrato come, nel caso non ci sia collaborazione tra telaio e pannello, il valore della rigidezza possa anche essere nove volte minore rispetto a quello ottenuto con la piena collaborazione. Al fine di evitare questo fenomeno, soprattutto nei telai in acciaio, spesso vengono utilizzati opportuni connettori atti a garantire una migliore collaborazione tra i due elementi strutturali. Lutilizzo di questi ultimi conduce ad un maggiore impegno del pannello di tamponamento. Inoltre, stato messo in luce un netto miglioramento nel caso di azioni cicliche. Le modalit di esecuzione: a differenza di altre variabili che influenzano il comportamento dei telai tamponati, le modalit costruttive sono un parametro sul quale non possibile fare significative previsioni in fase progettuale. La realizzazione dei pannelli in muratura, la sequenza con cui questi sono costruiti, la connessione con i telai, sono solo alcune delle caratteristiche che possono influenzare in modo significativo il comportamento delle strutture alle azioni orizzontali. A dimostrazione di ci,si ha la notevole dispersione nei risultati ottenuti dalle numerose campagne sperimentali. Valutazioni quantitative Linterazione tra gli elementi, costituenti la struttura composta telaio-pannello, si presta ad una non facile schematizzazione dovuta principalmente alla eterogeneit delle caratteristiche meccaniche degli elementi stessi. La complessit del problema ha condotto a modelli di calcolo, analitici o numerici, che poco si adattano allimpiego nella pratica progettuale. Per tale motivo molti autori si sono orientati verso analisi di tipo sperimentale. A partire dagli anni 60 le ricerche hanno dato importanti risposte circa il comportamento della struttura nel suo complesso. A seguito delle nuove conoscenze al riguardo, Stafford Smith propose una schematizzazione di calcolo in cui il pannello sostituito da un puntone diagonale equivalente incernierato ai vertici del telaio.

Tale modo di operare,di semplice applicazione,conduce ad una sufficiente approssimazione, per ci che riguarda leffetto irrigidente delle tamponature sui telai delledificio, nel caso in cui al puntone vengano attribuite caratteristiche meccaniche idonee. Lentit dei parametri che regolano la rigidezza dellelemento diagonale risultarono subito di difficile determinazione. Lo stesso Stafford Smith propose una soluzione al problema facendo riferimento allo studio di travi su suolo elastico.A conclusione della sua indagine, afferm che una stima conservativa della deformazione laterale del telaio pu essere effettuata attribuendo ai puntoni diagonali una larghezza pari al 10% della loro lunghezza. Le recenti normative in materia ripropongono come valida la schematizzazione introdotta da Stafford Smith. Sulla scorta di quanto evidenziato, indicano per la muratura tre diversi meccanismi di collasso: 1. Rottura per scorrimento orizzontale tra due corsi di mattoni nella zona centrale della tamponatura. La crisi a taglio del pannello si origina lungo letti di malta della muratura, nel punto del pannello ove la tensione tangenziale orizzontale fv raggiunge la resistenza a taglio u.

Rottura per scorrimento orizzontale.

Le analisi teoriche mostrano che tale punto si trova molto vicino al centro del pannello. La resistenza a taglio della muratura pu essere descritta da una legge del tipo: fv = fvko + fy essendo: fvko fy il valore della coesione la tensione di compressione verticale il coefficiente di attrito interno. (1)

Stafford Smith e Riddington, in un lavoro del 1978, proposero per fv e fy le espressioni: Ho fv = 1,43 ; lt (2)

Dimensioni caratteristiche del pannello di tamponamento.

Ho fy = (0,8 h/l 0,2) (3) lt in cui sono: Ho carico orizzontale agente sul telaio tamponato l, h, t rispettivamente la larghezza,laltezza e lo spessore del pannello. Il carico ultimo orizzontale si pu ricavare sostituendo la (2) e la (3) nella (1) ottenendo: Hu Hu 1,43 = fvko + (0,8 h/l 0,2) lt lt (4)

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e quindi fvko l t Hu = 1,43 (0,8 h/l 0,2) (5)

I valori di fvko e di cambiano sensibilmente al variare del tipo di malta e mattoni. La formula di verifica proposta dalla normativa desunta dalle formulazioni suesposte. Infatti: u Ho lt (6) in cui sono: un fattore di riduzione delle tensioni (=1 per gli Stati Limite; = 2 per le Tensioni Ammissibili); u la tensione ultima a taglio (Turnsek, 1971), con: u = fvko u = fvko

rio,nella crisi per compressione ai vertici del pannello (fig.4) determinante il rapporto fra le rigidezze del telaio e del pannello in quanto da questo dipende lestensione della zona di contatto. Di questo aspetto si occup Mainstone; dopo una serie di prove, concluse che una stima conservativa per la forza orizzontale ultima data dalla espressione seguente: Hu = 1,12 (h) 0,88 fk h t cos2 (11) essendo: fk la resistenza caratteristica a compressione della muratura l'angolo compreso tra la diagonale del pannello e l'orizzontale. La rigidezza del telaio introdotta nella formula dal parametro adimensionale h, gi adottato da Stafford Smith. Sostituendo detto valore si ottiene: Hu = 1,12

prima verifica

seconda verifica

Modelli di riferimento per lanalisi della struttura.

fy 1 + 1,5 fvko

in cui fy data dalla (3): (7)

(0,8 h/l 0,2) Ho 1 + 1,5 fvko l t

Em t 4 Ec J

h3

0,88

fk h t cos2

(12)

2. Crisi al centro del pannello causata da trazione diagonale. La tensione di trazione al centro del pannello pu essere valutata con la formula proposta da Stafford Smith e Riddington: Ho ft = 0,58 lt (8)

Crisi per trazione diagonale.

La crisi si ha quando ft raggiunge il valore limite di resistenza a trazione della muratura ftu. Il carico ultimo sar quindi dato da: ftu Hu = lt (9) 0,58 La recente normativa propone la seguente formula: fvko Ho lt (10) 0,6 3.Crisi per compressione ai vertici del pannello.Le espressioni (6) e (10) non sono funzione delle caratteristiche di rigidezza del telaio; ci nello spirito del Principio di D. S.Venant, per la relativa lontananza della zona di contatto dal centro della muratura.Al contra-

La normativa italiana propone la formula di verifica: Ec fk Ho 0,8 cos2 4 J h t3 (13) Em essendo: J il momento d'inerzia della sezione trasversale del pilastro (in caso di pilastri con sezioni diverse, si assume il valore medio dei due momenti d'inerzia) Ec modulo di elasticit del calcestruzzo Em modulo di elasticit della muratura. Dei tre meccanismi esaminati quello pi limitativo risulta quasi sempre il primo, data la modesta resistenza a taglio delle murature. Il terzo meccanismo, dipendendo dal rapporto di deformabilit del telaio e della tamponatura, si manifesta nel caso di tamponature rigide o pilastri deformabili poich diminuisce l'area di contatto tra i due elementi.Tale meccanismo di rottura favorito inoltre da modesti valori di resistenza delle murature e pertanto risulta frequente nel caso di murature realizzate con forati o blocchi alleggeriti. La normativa Nella Circolare del 10 aprile 1997 n65/AA.GG. Istruzioni per lapplicazione delle Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche di cui al D.M. 16 gennaio 1997, al punto B.1.Criteri generali di progettazione - Disposizioni preliminari e nellAllegato 2 Interazioni fra telai e pannelli murari di tamponamento si danno indicazioni circa la modellazione e i criteri di verifica degli edifici intelaiati dotati di tamponature. In fase progettuale suggerita una duplice verifica: una della struttura intelaiata in assenza di tamponamenti; laltra considerando anche i pannelli in laterizio come parte integrante del meccanismo resistente. Gli elementi strutturali devono quindi essere dimensionati per la pi severa delle due condizioni e le tamponature verificate per le azioni che ad esse competono. Il modello di calcolo proposto per il secondo tipo di verifica considera i pannelli di tamponatura sostituiti da puntoni dia-

gonali equivalenti. Tale modellazione ritenuta sufficientemente approssimata quando siano soddisfatte le seguenti condizioni: il telaio costituito da elementi in cemento armato (o metallici) adeguatamente collegati tra loro nei nodi ed aderenti alla tamponatura. Questa deve essere efficacemente collegata alla intelaiatura in modo che ne sia assicurato il contatto e quindi laderenza tale da garantire la trasmissione di sforzi normali e taglianti oltre allinamovibilit; il rapporto h/l fra i lati del pannello murario deve essere compreso tra 0,5 e 2,0; il rapporto h/t fra laltezza e lo spessore (snellezza) del pannello murario non deve essere superiore a 20; nel pannello di tamponatura non devono essere presenti aperture, salvo che queste siano delimitate da intelaiature in cemento armato atte a ricostituire la continuit dei due tratti delle diagonali di muratura. Le condizioni necessarie per poter fare affidamento sulleffetto di interazione prodotto dalle tamponature, presenti nel piano del telaio ed efficacemente collegate, sono di seguito elencate: il pannello deve essere contenuto nel piano medio del telaio; le caratteristiche meccaniche dei materiali e gli spessori devono essere tali da rendere soddisfatte le verifiche di resistenza;in particolare sono da escludere le pareti in foglio, o costituite da elementi con percentuale di foratura superiore al 45%; deve essere assicurato il contatto con la struttura; devono essere assenti aperture, a meno che queste non siano debitamente riquadrate; devono avere adeguata resistenza allazione sismica ortogonale al piano del pannello. I meccanismi di rottura e le formule di verifica dei pannelli di tamponamento a cui fa riferimento la normativa sono quelli descritti al paragrafo valutazioni quantitative ai punti 1, 2 e 3. LEurocodice EC8 elenca le cause di possibili effetti negativi che possono interessare la struttura, in relazione alla presenza di pannelli di tamponamento.Tali aspetti devono quindi essere tenuti presenti in fase progettuale. In sintesi, lEC8 indica che: in caso di irregolarit in pianta occorre analizzare la struttura mediante modelli tridimensionali, includendo eventualmente uno studio di sensibilit volto a valutare la dipendenza della disposizione delle pareti di tamponamento. Quando la distribuzione irregolare non eccessivamente gravosa per la struttura, se ne pu tenere conto molti-

plicando leccentricit accidentale per un opportuno coefficiente; in caso di irregolarit in elevazione deve essere analizzato un opportuno modello al fine di tenere conto degli effetti, localizzati ai vari piani, delle azioni sismiche. In alternativa a modelli di calcolo raffinati, la normativa suggerisce un coefficiente moltiplicativo dellazione orizzontale; opportune precauzioni devono essere considerate a causa della notevole vulnerabilit dei tamponamenti realizzati al piano terra; a causa dellaumento di rigidezza sotto le azioni orizzontali, occorre considerare una riduzione del periodo proprio della struttura; devono essere considerati opportuni accorgimenti per il progetto delle armature degli elementi in c.a.. LEurocodice,infine,nellambito del danneggiamento dei tamponamenti di muratura indica la necessit di realizzare opportuni accorgimenti atti a scongiurare crolli prematuri dei tamponamenti stessi o di alcune delle loro parti. Considerazioni conclusive Nellambito della definizione del comportamento dei pannelli di tamponamento inseriti nelle strutture intelaiate sono stati effettuati numerosi e ampi studi, teorici e sperimentali.Tuttavia, la complessit del problema ha condotto a risultati esaurienti in termini qualitativi ma non altrettanto per quanto riguarda laspetto quantitativo. Ci dovuto in gran parte alla grande variabilit delle modalit costruttive, che estende il campo di indagine e aumenta la dispersione dei risultati. Nella normativa italiana di pi recente emanazione stato introdotto lo studio delle strutture intelaiate tamponate suggerendo di effettuare il calcolo strutturale per due modelli, riproducenti il primo la sola struttura intelaiata, laltro munita dei tamponamenti.Tale modo di operare consente di eseguire un dimensionamento dei pannelli e del telaio tenendo conto delle eventuali azioni indotte dalla presenza di tamponature - momenti torcenti, concentrazione di sforzi dovute a singolarit (il cos detto piano debole),effetti locali.Tale modalit operativa senzaltro migliora laffidabilit della struttura ma non consente di tenere in conto lazione positiva che i pannelli in muratura possono produrre sui telai. Infatti, della riduzione delle sollecitazioni in travi e pilastri non si pu trarre vantaggio dovendo verificare anche la struttura spoglia dai tamponamenti. auspicabile che la consapevolezza delle reali possibilit offerte dalla muratura conduca ad una chiara identificazione di questa come elemento resistente. Purtroppo, come abbiamo potuto constatare, le variabili in gioco sono tali e siffatte che sar difficile poter giungere ad una rapida risposta in questo senso,senza pensare di adottare specifiche atte ad individuare con chiarezza standard produttivi e tecniche esecutive, che permettano di ridurre il campo di aleatoriet cui tali variabili sono inevitabilmente soggette. Partendo da questo presupposto, non solo si avrebbe una drastica riduzione del lavoro sperimentale, ma si potrebbero anche interpretare con pi chiarezza e uniformit di vedute i risultati ottenuti da diversi sperimentatori.

Crisi per compressione ai vertici.

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