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Capitolo nono ni polemici in cui sembrava necessario negare l'esistenza

Antecedenti della profezia biblica di un profetismo extrabiblico per salvaguardare l'ispirazione


dei profeti ebrei. 0, all'inverso, in cui si trovavano profeti
dappertutto per negare la pretesa rivelazione di Dio me-
diante questi personaggi di Israele. Lo studio della questio-
ne è divenuto più scientifico, meno polemico e apologetico.
Il fatto che esistessero profeti al di fuori di Israele non im-
plica che i profeti biblici fossero meno ispirati; e nemme-
no toglie loro originalità.
Una volta ammessa l'enorme diffusione di questo fenome-
L'esistenza del fenomeno profetico fuori di Israele, com- no, quello che adesso ci interessa sapere è se la profezia
preso in culture diverse da quelle dell'Antico Oriente, è un biblica ha qualche origine nelle manifestazioni profetiche
fatto di cui attualmente nessuno dubita 1 • Sono finiti gli an- di qualche paese vicino. Nel secolo scorso, Kuenen propo-
se la profezia estatica cananea come luogo di origine di quel-
la israelita, teoria che, qualche anno più tardi, sarà mante-
1 M. Garda Cordero, Biblia y legado del Antiguo Oriente, Madrid, 1977, nuta da Holscher. In seguito fu proposto l'Egitto. Adesso è
pp. 555-577, presenta i testi principali dell'area egiziana e mesopotami- in auge metterne in relazione le origini con la città di Ma-
ca, all'interno di una valutazione complessiva. Lo studio più dettagliato ri. E conviene attendere i risultati che ci può fornire Ebla 2.
sul tema è quello di L. Ramlot, DBS VIII, pp. 812-908. Più breve, ma più
ricco di spunti, è il lavoro di A. Neher, L'essenza del profetismo, pp. 21- Per avere un'idea chiara di questo fatto, dobbiamo basar-
40; ai paesi che prenderemo in considerazione aggiunge l'Iran e la Gre- ci sui testi di queste altre culture. In questo secolo sono sta-
cia. Le idee di Neher sono riprese da L. Monloubou, Profetismo y pròfe- ti proposti come profetici i testi più diversi, perché non si
tas, Madrid, 1971, pp. 23-46. Nel volumetto Profetas verdaderos, profetas è partiti da un concetto relativamente chiaro e univoco di
falsos, pp. 97-108 c'è una conferenza di N. Lohfink che riassume le idee profezia. Si sarebbero potute evitare molte discussioni se
principali. Si veda pure: J.T. Greene, The Old Testament Prophet as Mes-
senger in the Light of Ancient Near Eastern Messenger and Messages (tesi si fosse utilizzata una formula come quella di P. Amandry:
di dottorato non pubblicata); cfr. Dis. Abstracts 41 (1980) pp. 21-65; H. «L'unica forma di rivelazione che merita pienamente di es-
Gressmann, «Foreign Influences in Hebrew Prophecy», JThS 27 (1926) sere chiamata intuitiva è quella che viene ricevuta diretta-
pp. 241-254; A. Haldar, Associations of Cult Prophets among the Ancient mente, senza alcun intermediario, in qualsiasi tempo e in
Semites, Upsala, 1945; H.E. Hirsch, «Prophetismus im alten Orient», in qualsiasi luogo, da una persona capace di intendere im-
K. Schubert (ed.), Bibel und zeitgemiisser Glaube, v. I: Altes Testament,
Klosterneuburg, 1965, pp. 159-169; H.B. Huffrnon, «Prophecy in the an-
mediatamente il messaggio divino e di comunicarlo» 3. Con
cient Near East», Interpreter's Dictionary of the Bible. Suppl. Volume, Na- un punto di partenza di questo tipo, si sarebbe evitato di
shville, 1976, pp. 697-700; A.R. Millard, «La prophétie et l'écriture - Israel, presentare come profetici testi che non esprimono un mes-
Aram, Assyrie», RHR20 (1985) pp. 125-145; F.L. Moriarty, «Antecedents
of Israelite Prophecy in the Ancient Near East» , Studia Missionalia 22
(1973) pp. 255-277; F. Notscher, «Prophetie im Umkreis des alten Israel»,
BZ lO (1966) pp. 161-197; A.S. Peake, «Roots af Hebrew Prophecy and
in Roczniki Teologiczno-Kanoniczne 25 (1978) pp. 23-36); M. Weinfeld,
JewishApocalyptic», BJRL 7 (1922) pp. 233-255; N.H. Ridderbos, «Israels
«Ancient Near Eastern patterns in prophetic literature», VT 27 (1977) pp.
Profeti e en "Profetie" buiten Israel», Exegetica 2,1 (1955) pp. 1-62; H.
178-195. Sul fenomeno del profetismo in altre culture si veda soprattut-
Ringgren, «Profecy in the Ancient Near East», in Israel's Prophetic Tradi-
to J. Lindblom, Prophecy in Ancient Israel, Oxford, 1962; RR Wilson,
tion. Essays in Honour of P. Ackroyd, Cambridge, 1982, pp. 1-11; T.H. Prophecy and Society in Ancient Israel, Philadelphia, 1980; T.W. Overholt,
Robinson, «Die prophetischen Biicher im Lichte neuer Entdeckungen»,
Prophecy in Cross-Cultural Perspective, Atlanta, 1986.
ZAW 45 (1927) pp. 3-9; A. Rolla, «Profetismo biblico e semitico», RivBib 2 «Quello che più tardi diventerà il tipo di profeta più comune in Israe-
6 (1958) pp. 321-337; J.M.P. Smith, «Southern Influences upon Hebrew
le, il Nabi, è attestato ad Ebla, nel nord della Siria, fin dal secolo XXIII
Prophecy», AJSL 35 (1918s.) pp. 1-19; L. Stachowiak, «Die Prophetie als
a.C.» (K. Koch, Die Propheten, l. Assyrische Zeit, Stoccarda, 1978, p. 19).
religioses Phenomen des Alten Orients», in J. Reindl (ed.), Dein Wort bea-
3 Cfr. La divination en Mésopotamie Ancienne et dans les regions voisines,
chten, Lipsia, 1981, pp. 58-75 (pubblicato per la prima volta in polacco Parigi, 1966, p. 174.

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saggio divino, ma semplici punti di vista del loro autore. con la profezia nell'Antico Testamento», né il «Contadino
In questo senso, credo che chi ha realizzato lo sforzo più eloquente», né Neferti e Ipu-wer, «che piuttosto dovrebbe-
cosciente sia stato Huffrnon, che, come introduzione al suo ro essere catalogati tra i precursori dell' apocalittica» 6. Per-
studio su Mari 4, descrive la profezia con le seguenti carat- sino gli autori che cercarono di salvare alcuni confronti,
teristiche: 1) una comunicazione del mondo divino, nor- come Moriarty, riconoscono l'enorme differenza tra i due
malmente diretta a una terza persona attraverso un me- mondi 7.
diatore (profeta), che può identificarsi o meno con la di-
vinità; 2) ispirazione attraverso l'estasi, il sogno o ciò che
potremmo chiamare illuminazione interiore; 3) un mes- 1.1 Testi principali 8
saggio immediato, ovvero, che non richiede uno speciali-
sta per essere interpretato; 4) la probabilità che il messag- Nel selezionare i testi, dobbiamo tenere presente alcuni fat-
gio non sia stato sollecitato (a differenza di ciò che avvie- ti importanti: 1) In linea di principio possiamo prescinde-
ne nella divinazione); 5) la probabilità che il messaggio sia re da testi molto tardivi come la «Cronaca demotica», la
esortativo o ammonitorio. «Profezia dell'agnello» o la «Profezia del vasaio» 9. Sono in-
Attenendomi a questo criterio, credo che dovremmo esse- teressanti per un confronto con l'apocalittica giudaica, ma
re molto più rigidi nel presentare un testo come profetico. non poterono influire sulle origini della profezia d'Israele,
Concentrerò la mia esposizione intorno alle tre aree di in- né letterariamente sui grandi profeti. 2) Il fatto che un te-
fluenza che sono state proposte: l'Egitto, la Mesopotamia sto offra lo schema temporale di un' epoca della disgrazia
(con Mari) e Canaan, con una breve appendice sulla Tran- seguita da un' epoca di salvezza (portata da un re o meno)
sgiordania, a causa delle scoperte a Deir Alla. non lo trasforma in un precedente della profezia israelita,
né in un precursore dell'idea messianica; è un fenomeno
frequente nelle più diverse culture; ma può essere interes-
1. EGITTO sante tenerlo presente per conoscere questi elementi co-
muni. 3) Dobbiamo escludere qualsiasi tipo di «racconto»
Anche se all'inizio del secolo diversi studiosi pensarono che (come quello della nascita meravigliosa dei figli di dio), dal
la profezia israelita avesse avuto le sue origini in Egitto, momento che costituiscono un mondo totalmente diverso
negli ultimi anni si avverte un certo scetticismo riguardo al- da quello della profezia; anche se il racconto promette di
la «profezia» egiziana. Brunner, Muller, Huffrnon, N6t- parlare di cose future, non per questo diviene una profezia.
scher (tra gli altri) negano l'esistenza di «profeti» in Egit- In accordo con principi precedenti, devono essere tenuti
to. Morenz sull'argomento non dice nulla 5. Ringgren affer- nella massima considerazione i seguenti testi: a) Le «pro-
ma che l'Egitto «offre molto poco che si possa comparare fezie di Neferti»; b) Le ammonizioni di Ipu-wer; c) Il con-
tadino eloquente.

4 H.B. Huffrnon, «Prophecy in the Mari Letters», BA 31,1968, pp. 101-124.


Anche N6tscher si pone questo problema come punto di partenza. A suo
parere per stabilire un confronto tra i profeti d'Israele e quelli dell'Antico 6 Prophecy in the ancient Near East, p. ls.
Oriente è necessario riferirsi ai profeti in senso stretto, ovvero ai «mes- 7 Cfr. F.L. Moriarty, «Antecedents ... », cit., p. 260.
saggeri di Dio che, sentendosi ispirati, parlano ed agiscono spontanea- 8 Oltre all'edizione ANET e al lavoro di M. Garda Cordero, è importan-
mente, senza che si pongano loro delle domande, con la coscienza di una te consultare pure E. Bresciani, Letteratura e poesia dell'Antico Egitto, To-
vocazione e missione divina» (Prophetie im Umkreis des alten Israel, p. 162). rino, 1969; S. Donadoni, La letteratura egizia, Firenze, 1967; M. Lichtheim,
5 Si veda in Agyptische Religion, o l'articolo «Die agyptische Literatur und
AnGÌent Egyptian Literature, Vol. I: The Old and Middle Kingdoms, Berke-
die Umwelt», Handbuch der Orientalistik, 1. Abt., 1. Bd., 2. Abschn., 2. ley, 1975; M. Pieper, Die agyptische Literatur, 1929.
Aufl, Leida/Colonia, 1970 pp. 226-239, ovvero S. Morenz, Religion und 9 Cfr. L. Koenen, «Die Prophezeiungen des "T6pfers"», Zeitschrift far Papy-
Geschichte des Alten Agypten, Weimar, 1975, pp. 369-382. rologie und Epigraphik, 2, 1968, pp. 178s.

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porterà la corona rossa; unirà le Due. Potenze, darà soddi-
a) Le profezie di Neferti lO sfazione ai Due Signori in ciò che deSIderano ( ... )'. ~~l~egra­
ti popolo del suo tempo! Il figl~o di un uomo s.tabIhra Il suo
La struttura in prosa utilizza un procedimento noto: il so- nome per sempre. Coloro c~e SI :,olg~no v~rso Il male e I?a~­
vrano si annoia e desidera venire distratto con 5< belle pa- chinano la ribellione sono ndottI al SIlenzIO per paura dI luI.
role e frasi adeguate». Secondo il testo, si tratta del farao- Gli asiatici cadranno davanti alla sua spada, e i libri sotto le
ne Snefru, appartenente alla IV dinastia. In realtà, si trat- sue fiamme. I ribelli sono sotto la sua ira, e il cuore tradi-
ta di Ameni (ovvero Amenenhet 1), molto posteriore, della tore sotto il timore di lui ( ... ). E la giustizia tornerà ad oc-
XII dinastia. Al suo cospetto si presenta Neferti e gli do- cup~re il luogo che gli spetta, mentre sarà scacciata l'azione
manda se preferisce ascoltare storie del passato o del fu- malvagia ... » .
turo. Il re sceglie le seconde. Allora Neferti parla di un pe- Tutti gli studiosi concordano s.ul fatt<:> che ~i tratti di una
riodo di calamità per il paese, dell'invasione da parte di po- «profezia» pronunciata dopo glI avvenImentl ( <~ex ev~ntu» ).
poli dell'Asia, del disordine totale e, infine, dell'arrivo di un Contrappone l'epoca di Ameni (forma abbreVIata dI Ame-
re unificatore e vittorioso di nome Ameni. nenhet), fondatore della XII dinastia, al pe?-odo prece~ente.
Dal punto di vista letterario, le «Profezie di Neferti» si in- Come afferma Von Gall, il racconto è scntto «ad maIorem
seriscono nella linea della letteratura di «catastrofe nazio- regis gloriam». E Miriam Lichtheim, che .intit<:>la ~uest' ope-
naIe», a cui pure appartengono i «Lamenti di Khakheperre- ra «Profezia di Neferti», avverte: «lletton, antIchI e moder-
sonb» 11 e il «Libello di Ipu-wer». Questo tipo di opere svi- ni, devono captare che la "profezia" è un artific.io l~ttera­
luppano due tematiche principali: l'infiltrazione di asiati- rio per nascondere il carattere contemporaneo ~I un opera
ci nel Delta, e la guerra civile tra gli egizi. Questo secondo composta durante il regno di Amene~et I. e destlnata a glo-
aspetto, viene affrontato a sua volta mediante il ricorso a rificare il re. L'opera è una novella stonca In forma pseudo-
tre topici, carichi di esagerazioni: spargimento di sangue, profetica» 12.
indifferenza davanti alla sofferenza, e sovversione dell' ordine Per qualcuno l'interesse principale dell' opera ~a le s~e ra-
sociale, mediante il quale il ricco è diventato povero e co- dici nel suo carattere «messianico». Secondo WIlson, «il Re-
loro che non possedevano nulla sono adesso dei grandi si- gno Medio liberò l'Egitto dalla .guerra civile .e dall' ~narchia
gnori. Ecco alcune delle sue affermazioni: che erano seguiti al Regno AntICO. Queste dI~grazIe e ~a lo-
«Questo paese sta così male che non c'è nessuno che si preoc- ro posteriore soluzione produssero un sentImento dI s~l­
cupi per lui, né qualcuno che parli, né qualcuno che versi vezza messianica, di cui i primi faraoni del Regno MedIO
una lacrima ( ... ). Ogni cosa buona è scomparsa e il paese è approfittarono probabilmente a proprio beneficio.» 13 .. Nel-
prostrato dalla sofferenza; gli asiatici sono in tutto il paese. la medesima linea, Bresciani indica che: «la profezIa SI pro:
Nemici si sono sollevati dall' est e gli asiatici sono discesi in pone il fine eminentemente politico di pr~seJ?-t~re ~m.enI
Egitto ( ... ). Ti presenterò tuo figlio come un nemico, il fra- come il salvatore, il messia atteso, che restItuIra alI EgItto
tello come un avversario, e l'uomo che uccide il suo stesso la felicità dei tempi antichi e porrà fine alle disgrazie del
padre ( ... ). Allora arriverà un re appartenente al sud, il suo paese ( ... ); Il genere "messianico" nacque lo~i~a~en!e. nel
nome è Anemi il trionfatore. È figlio di una donna della Nu-
bia, è nato nell'Alto Egitto. Egli cingerà la corona bianca e
Primo Periodo Intermedio, quando le condIZIonI cntlche
dell'Egitto indussero a sperare in un restauratore, in un

messIa ... » 14 .
Senza dubbio lo schema «epoca di disgrazia», «arrivo di un
IO L'opera è conservata in un unico manoscritto, Papiro Leningrado 1116B, re», «epoca di' salvezza», è quello che troviamo in alcune del-
risalente alla XVIII dinastia. Tradotto in spagnolo in: M. Garda Corde-
ro, Biblia y legado del antiguo Oriente, cit., pp. 563-566 e in I.B. Pritchard,
La sabiduria del Antigua Oriente, cit., pp. 298-304. Traduzione inglese in
12 Op. cit., p.139.
M. Lichtheim, Ancient Egyptian Literature, cit., voI. I, pp. 139-145; ANET,
13 ANET 444.
pp. 444-446 (I.A. Wilson).
14 Letteratura e poesia, p.133.
11 Traduzione da M. Lichtheim, cit., pp. 145-149.

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~e profezie messianiche più famose dell'A.T. Per esempio derano» 15. Come la sua apparizione, questa realizzazione
In Is 8,23b-9,6, che descrive all'inizio la condizione del po~ politica non si spiega per intervento diretto degl~ dei. In
polo,. prostrato, umiliato, immerso in ombre di morte, per una «profezia messianica» di Ezechiele compare Il :r:nede-
termInare contemplando una luce radiosa che lo illumina simo tema della riunificazione del Nord (Israele) con Il Sud
tutto d'allegria, che lo libera dalla guerra e dall'oppressio_ (Giuda). Ma qui Dio svolge il ruolo principale ~ il ~uo .Mes-
ne grazie alla venuta di un salvatore (<<Un bambino è na- sia continua 1'opera che lui ha intrapreso: «DIce Il SIgno-
to per noi, ci è stato dato un figlio»). O lo schema di Is re Dio: Ecco, io prendo il legno di Giuseppe, che è in ma-
11,1-9, dove dal desolato tronco di lesse germoglia un vir- no d'Efraim e le tribù d'Israele unite a lui, e lo metto sul
gulto che P?rta la giustizia e instaura un nuovo paradiso legno di Giuda per fa~ne un legn? s<?lo; diventeranno una
s~la te~a. E stato detto, e con ragione, che questo schema: cosa sola in mano mIa ( ... ). Faro dI loro un solo popolo
«dIsgrazIa-salvezza» è comune a molti popoli e a molte cul- nella mia terra, sui monti d'Israele; un solo re regnerà s"?
ture. Non bisogna pensare necessariamente ad un'influen- tutti loro e non saranno più due popoli, né più saranno dI-
za diretta dell'Egitto su Israele. Ma, tenendo presente l'in- visi in due regni ( ... ). li mio servo Davide sarà su di loro e
flu~nz~ culturale innegabile dell'Egitto su altri aspetti non vi sarà che un unico pastore per tutti» (Ez 37,19-24).
dell antIco Israele, sarebbe assurdo voler negare un'influen- Sono disposto a concedere (ed è già molto) c~e i desi~er~
za anche in questo campo. È probabile che alcuni profeti di riunificazione del Nord e del Sud fossero IncoraggIatI
c?no~cessero. que~te opere e ne utilizzassero, per esprimer-
da illusioni simili a quelle degli egiziani. ~a, quand? pa~­
SI, gh schemI ed l modelli letterari. Ma credo che la rela- liamo di profetismo, non parliamo semphceme?~e dI pol~­
zione :vad~ cercata in testi come quelli che ho appena ci- tica né delle eterne illusioni dei popoli. La pohtIca acquI-
t~to dI ISaIa e non - come a volte accade - nella profezia sisc~ in questo caso una relazione diretta con Dio o con gli
dI Natan (2Sam 7), molto più simile ad altri testi che esa- dei come vedremo in Mesopotamia. Qualificare come «mes-
mineremo più avanti.
sia~ico}} un testo come quello di Neferti contribuisce sol-
Quello che sembra più azzardato è voler applicare a que- tanto a confondere le cose.
s~e afferm~zic:>ni di Neferti il nome di «profezie» e l'agget- Infine chi ritiene che !'intervento di Neferti sia profetico
tIVO «messlanlche». li fatto che si tratti di «profetia ex even-
perché denuncia i n:a~i della so~ietà ~ovreb~e. ri.cordare le
tu» è la cosa minore. Ciò che è più grave è che Neferti in già vecchie parole dI Pleper: «Il hbro e un vatICInIO ex ~ven­
nessun momento rivendica il carattere divino della rivela- tu ( ... ), i lamenti per le calamità dell'epoc~ non derIvano
zi?ne, né afferma di trasmettere un messaggio degli dei. direttamente dagli avvenimenti, come aVVIene per Amos,
D altra parte, l'aggettivo «messianico» è preso da una cul- Osea, Isaia, ecc.}} 16. Come formula, in modo s~lend~do, Do-
tura .di:rersa e I?osteriore, quella ebraica; ciò a cui pensa lo nadoni l'autore di N eferti , competendo con l SUOI prede-
speclahsta dell AT quando qualifica un testo come messia- cessori' ha trasformato l'esperienza umana in esperienza
nico non è valido per questi testi egizi. In concreto, il Mes- lettera~ia 17. Nulla di più lontano dalla critica sociale dei
sia della Bibbia è un personaggio strettamente vincolato a profeti d'Israele.
Dio e appare come designato dal Signore alla salvezza del
suo popolo. E questo processo di salvezza che inizia por-
ta su di sé la garanzia divina: «Questo farà lo zelo del Si-
gnore degli eserciti» (Is 9,6). Nulla di tutto questo si av- 15 Le Due Potenze sono la dea-avvoltoio Nekhbet e la dea-cobra Wadjet,

verte in Neferti. la cui unione, come quella dei «Due signori» (Horus e Seth) , rappresen-
ta il regno unificato (M. Lichtheim).
C'è un particolare molto curioso che vale la pena di com- 16 Die agyptische Literatur, p. 49. .
mentare. Una delle imprese più importanti che realizzerà 17 «È facile scoprire ovunque riecheggiamenti della pI~ .amara letterat~­
Ameni è l'u~ificazione dei due regni divisi: «Egli cingerà ra antica; ma, anche, ogni volta si vede come manchI m queste d~scn­
la corona bIanca e porterà la corona rossa; unirà le Due zioni, in queste deplorazioni, una messa a fuoco .r:>recisa, un se~so pIeno.
Potenze, darà soddisfazione ai Due Signori in ciò che desi- La tendenza dell'autore è di gareggiare con i SUOI predecesson, ma ado-
perandoli per quel che essi avevano di esteriormente vistoso, per le loro
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b) Gli avvertimenti di Ipu-Wer 18 sceglie uno stile prevalentemente poetico, in cui predomi-
na il parallelismo. Nelle prime sei pagine, almeno sessan-
~'opera ~onsta di una cornice narrativa, che non possiamo ta frasi cominciano con «veramente»; a partire da pagina
nco.stru,Ire con certe~za, e di sei poesie. Poiché la prima sette troviamo cinquanta frasi che iniziano con «guarda»;
pa~lI~a e. molto ~et~norata, ron conosciamo il contesto in otto volte si ripete «ricorda» e nove «però è bene quando».
CUI SI SVI~uppa Il dIs.corso. E probabile, come pensa Wil- Chi scrive in questo modo non è dominato dall' angoscia
son, che Il prot.agO?Ista, Ipu-wer, stia in piedi davanti al del caos sociale. È dedito ad un' attività letteraria ed è più
faraone. e . desc~:T~Ta .I~ caos sociale. Ad ogni modo dalle pri- facile immaginare che viva in un periodo di pace 19. Ricor-
me fra?I IntellIgIbIlI appare chiaro che tutto è dominat diamo alcune delle frasi più famose.
dalla v I o l e n z a : ' o
«Veramente, i poveri adesso possiedono dei tesori.
«~'uomo guarda suo figlio come un nemico (... ) Colui che non era capace di fare nemmeno un paio di san-
L,uoI?o v~ al lavoro con il suo scudo .. . dali, adesso possiede ricchezze.
L a~cIere e padrone della situazione .. . Veramente, i nobili si lamentano mentre i poveri si ralle-
l~ VIolenza è dappertutto (... ) grano. Tutte le città dicono: "ne manderemo via molti".
L uomo di valore si addolora per la situazione del paese». Veramente, quelli che hanno costruito le piramidi ora sono
possidenti.
Un asp~tto che convier:te sottolineare fin dal primo mo- Veramente, i figli dei nobili sono scaraventati contro i mu-
mento e q~ello .letterano. Immaginiamo di dover descri- ri.
vere una sItuazIone caotica. Come lo faremmo? L'autore Veramente, tutte le schiave hanno perduto la vergogna.
Quando le loro signore danno loro degli ordini, lo trovano
umiliante.
Guarda, si fanno cose che non si sono mai fatte prima, i men-
descrizioni, per i loro p~radossi. Li ha seguiti in quel terreno, e li ha a _ dicanti derubano il re.
parentemente s~peratI .m q~ella descrizione di natura fattasi estraneaPe Guarda, quelli che possedevano tombe sono gettati a terra,
mc?~suet~. Ma ~yr?,~(mo qUI che appare il carattere letterario della com- colui che non poteva farsi un sepolcro possiede tesori.
p.oslzIOne. no~ c e p~u u~ mondo con il quale fare i conti, una realtà che Guarda, colui che non poteva costruirsi una barca, adesso
sI"depl.ora e .s~ eso~Clzza ~n quanto la si descrive come nemica e crudele. ha delle navi; i cui antichi proprietari sono rimasti senza
~ e q(UI la stIlIzzazIOn~ .dI quella esperienza umana in esperienza lettera- niente.
na» La Zetteratura eglZla ,p. 98) •
18 ' Guarda, colui che non sapeva cos'era una lira, adesso ha
d17 conservata u?a s?la copia, molto deteriorata, il Papiro Leida 344, un' arpa; colui che non cantava, esalta la dea».
e ~ XIX o XX ~mastla (verso il 1350-1100). È composto di diciassette
pagme, ognuna dI quattordici righe, tranne le pagine undici e dodici che E così via, più di cento affermazioni sulle calamità del pre-
~e hanno t~edici. Pubblicato da H.O. Lange, Propheziehungen eines ii _ sente e il contrasto tra il destino passato dei poveri e dei ric-
tl~chen Wel~en aus dem Papyrus I, 344 im Leida, Voraufige Mitteil~~
SItzungsbenchte der Preuss. ,Akademie der Wissenschaften, Phil.-Hist: chi che è cambiato in maniera incomprensibile 20. Fino a
Klasse 1903, pp. 60~-610. Unesposizione abbastanza ampia ed interes-
fante sul contenuto m A. Moret, l!l Nilo y la civilizaci6n egipcia, Barcel-
ona, 1927, .p~. 262-269. La tradUZIOne spagnola è riassunta da M. Garda
Corder<;>, Bl~lla -: Le!S.ado del Antiguo Oriente, Madrid, 1977, pp. 560-563. 19 Per Wilson, il migliore studio continua ad essere quello di A.H. Gardi-
TradUZIOne ItalIana I~ E. ~resciani, Letteratura e poesia dell'antico Egit- ner, The Admonitions of an Egyptian Sage, Lipsia, 1909, che considera Le
t~, pp. ~5-82. !raduzI?ne mglese di I.A. Wilson in ANET, pp. 441-444 e Ammonizioni opera di un autore della XII dinastia, che si lamenta delle
dI. M. Llchthelm, Anclent Egyptian Literature, v. I, The Old and Middle calamità del Primo Periodo Intermedio. Tuttavia, M. Lichtheim conside-
fl7gdoms: pp. 149-16~. La migliore analisi che ho trovato sotto il profi- ra l'interpretazione di Gardiner «contraddittoria e indifendibile» e pro-
o e~terano e quella dI S. ~ona~oni, Storia della letteratura egiziana anti- pende invece per quella di S. Luria, «Die Ersten werden die Letzten sein»,
ca, Clt., l?P· 70-79. Oltre agh studI che citeremo in seguito si veda: H. Spie- Klio 22 (1929) pp. 405-431, che nega ogni riferimento storico dell'opera
gel: Sozlale und weltanschauliche Reformbewegungen im alten Agypten e la colloca nell'Impero Medio, un'epoca di pace e prosperità.
Heldelberg, 1~50; G. Fecht, Der Vorwurf an Gott in den «Mahnworten de; 20 Max Pieper si propone di individuare nell' opera una certa disposizio-
Ipu-Wer», Heldelberg, 1972. ne e un progresso logico. La prima parte sarebbe dedicata alla descrizio-

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che giungiamo alla fine della pagina undici e all'inizio del- Egli, che dovrebbe essere un «buon pastore», ha creato gli
la dodici, testo fondamentale per il tema della profezia. uomini dando loro un carattere impossibile, e distruggen-
Un'interpretazione molto diffusa 21 ritiene che qui Ipu-wer do in questo modo la creazione. La sua traduzione è: «Si
stia descrivendo l'arrivo di un re ideale, anche se vi sono dice che sia un buon pastore per tutti, che non esista nul-
due possibilità: che questo re imiti un modello passato, for- la di malvagio nel suo cuore. Che, benché il suo gregge sia
se il dio sole Re, o che il passaggio sia davvero messiani- piccolo, trascorra tutto il giorno a prendersene cura. Ma,
co, e che Ipu-wer guardi al futuro dio-re che libererà l'Egit- quanta voglia di ingannarsi! Oh, se avesse conosciuto il suo
to dalle sue disgrazie 22. Wilson è propenso alla seconda carattere fin dalla prima generazione, lo avrebbe maledet-
il?otesi e traduce: «Porterà refrigerio al cuore. La gente dirà: to e avrebbe alzato il suo braccio contro di lui. Avrebbe di-
"E un pastore per tutti gli uomini. Non c'è malvagità nel strutto il suo seme, la sua generazione. Al contrario, desi-
suo cuore. Anche se il suo gregge è piccolo, gli dedica at- dera che la sua generazione continui, e così tutto è domi-
tenzioni tutta la giornata" ... Magari conoscesse il suo ca- nato da mancanza di compassione e dall' oppressione» 25.
rattere dalla prima generazione (=magari conoscesse la na- In questa linea si orienta Bresciani: «Ipu-wer si lamenta
tura umana dai suoi inizi). Allora distruggerà il male; sten- del fatto che Re, quando regnava ancora nel mondo e, ira-
derà il suo braccio contro di lui; distruggerà i suoi semi e to contro l'umanità decise di distruggerla per mezzo di
la sua eredità». Sekhmet, non portò a compimento questa distruzione, la-
Tuttavia !'interpretazione di Pieper del 1927 era assai di- sciando nel mondo gli uomini che meritavano quel casti-
versa. Vede in queste linee una critica al re che, come suc- go» 26. In maniera simile, senza prendere posizione con al-
cede frequentemente con i despoti orientali, non si preoc- cun commento, traduce Miriam Lichtheim, e questa in-
cupa dei suoi sudditi. La sua traduzione era: «Si dice che terpretazione è condivisa anche da Brunner.
sia il pastore di tutti gli uomini, nel cui cuore non esista Ci troviamo di fronte a un testo profetico? Tre argomen-
malvagità, e (tuttavia) il suo gregge diminuisce» 23. tazioni sono state addotte in favore di questa interpreta-
Ma il cambiamento principale nell'interpretazione lo rea- zione: la speranza messianica 27 , la critica sociale e il ca-
lizzerà l'opera di E. Otto, Il rimprovero a Dio 24. In Ipu-wer rattere escatologico. A proposito del primo, abbiamo già in-
avverte, oltre all'ampia e impressionante descrizione delle dicato l'opinione di Wilson e le difficoltà di interpretazio-
calamità e del caos, un rimprovero rivolto al dio creatore. ne del passaggio in questione.
Per quel che riguarda il secondo aspetto, lo stesso Wilson
lo fa proprio quando afferma che «il testo è profetico in
senso biblico. Il "profeta" non predice il futuro, ma si trova
ne della situazione di disgrazia generale del paese; la seconda, alla di- davanti al faraone e condanna l'amministrazione passata e
sgrazia dei funzionari; la terza, al pericolo che corre la monarchia; la presente dell'Egitto». Nella stessa linea si esprime Neher:
quarta dà dei consigli su come allontanare definitivamente il pericolo; la
quinta esprime delle speranze sugli alleati. Ma riconosce che l'autore non
è riuscito a dominare il materiale di cui disponeva e, soprattutto nella
prima parte, l'enumerazione è interminabile; cfr. Die agyptische Literatur,
p.26. 25 Cfr. E. Otto, «Weltanchauliche undpolitische Tendenzschriften», Hand-
21 Sebbene non abbia potuto dimostrarlo, credo che si tratti della pro- buch der Orientalistik, I, Agyptologie, Leida, 1952, p.I13.
posta di Lange che viene poi mantenuta da autori assai influenti come 26 Letteratura e poesia, p. 79.
J.H. Breasted, A History of Egypt, Londra, 1920, pp. 204s. La grande dif- 27 «In questo strano oracolo "messianico", il profeta proclama la venuta
fusione di questa teoria si deve al fatto che Wilson l'ha fatta propria nel- di un re buono che, come il Davide dei profeti ebrei, salverà il suo po-
la sua traduzione per ANET. polo». Poco dopo, parlando di questo tipo di letteratura egiziana affer-
22 Cfr. J.A. Wilson, in ANET, p. 443, nota 36. ma: «non possiamo evitare di concludere che dette ai profeti ebrei la for-
23 Die agyptische Literatur, p. 25. ma e, fino a livelli sorprendenti, anche il contenuto delle profezie mes-
24 E. Otto, Der Vorwurf an Gott. Zur Entstehung der agyptischen Ausei- sianiche. Agli ebrei non rimase che attribuire a questa forma antica un
nandersetzungsliterl!:tur, Vortrage der orientalistischen Tagung in Marburg significato etico e religioso più elevato» (J.H. Breasted, A History of Egypt,
1950, Fachgruppe Agyptologie, 1951. p.205).

236 237
«L'accento cupo e realistico di questi testi ricorda singo- c) Il contadino eloquente 32
larmente quello di certe pagine bibliche autenticamente pro-
fetiche» 28. Ma non è facile condividere questa posizione. Per molti si tratta dell' opera massima del Primo Periodo
Abbiamo già indicato che Ipu-wer sembra più un eserci- Intermedio, che va dalla VII alla X dinastia (2190-2.040 a.C.
zio letterario che l'espressione di un problema pressante. circa). Nell'oasi del sale (Wadi Natrum) al NO dI He~ak­
D'altra parte alcuni, come Bresciani, ritengono che l'ope- le6polis, vive un contadino chiamato Khun-A,nup. ~n gIor-
ra tracci un quadro «probabilmente oggettivo delle condi- no decide di andare in Egitto per procurarsI de~ Clb? per
zioni dell'Egitto in età posteriore all'Antico Regno», Luria sua moglie e i suoi figli. Caric~ i suoi asini ~on dIVe~sI p~o­
e Lichtheim si soffermano sugli aspetti contraddittori che dotti e si dirige verso la capItale. Lungo Il c~n:mI~o In-
si awertono nella descrizione: da un lato ci si lamenta che contra un uomo ambizioso e privo di scrupol~,. Imp~egat?
nel paese non c'è nulla, dall'altro che i poveri hanno tutto. dell'amministratore generale, che gli ruba tU~tlI suo~ b~nl.
Ma l'elemento più importante nel confronto con i profeti Khun-Anup trascorre dieci giorni a chiedergh che Sheh. re-
ebraici è rappresentato dalla differente mentalità espressa stituisca. Quando vede che è inutile, va a Herakle~pohs a
da questo testo. Nell'interminabile descrizione di calamità chiedere giustizia all' amministratore general~ Rensl. Il suo
(guerra civile, fine del commercio estero, burocratizzazio- primo discorso è cordiale, convincente. ElogIa le sue buo-
n e), si rileva il carattere reazionario che soggiace 29 • Chi ne qualità per accattivarsi la sua benevolenza:
parla è la nobiltà ferita, che esprime un profondo disprez-
zo per il popolo, irritata perché i poveri hanno migliorato «Grande amministratore, mio signore ... tu sei il padre d~­
la loro condizione. gli orfani, il marito della vedova, il fratello della donna n-
pudiata, il seno di colui ch~ n<;m ha la n:ad~e. (...): Tu ch~ an-
In quanto al carattere escatologico, esso si basa sulla sup- nienti la menzogna, che faI VIvere la gIUStlZIa, nspondI alla
posta promessa di un futuro felice, che ponga termine al . mia voce che ti chiama».
caos presente: «In questa associazione di ombra e di luce
si rivela l'aspetto più originale dell' antica profezia egizia- R~nsi si sente commosso dal suo caso e, sopr~ttut~o, an:-
na: essa ha un carattere visibilmente escatologico» 30. Ma mirato per l'eloquenza del contadino. M.entre 1 SUOI conSI-
abbiamo già indicato che questo alternarsi di epoche cat- glieri non danno importaI?-z.a alla questlone, .da~d? prova
tive ed epoche buone è un fenomeno frequente nelle più di insensibilità sociale e dISInteresse per la gIustlzIa, Ren-
diverse culture. Non possiamo qualificarlo come profetico, si tace. Senza che il contadino lo sappia, avvisa ~ faraone ch~
né dimostra un'influenza dell'Egitto su Israele. D'altra par- ha incontrato un uomo eloquente. E il re deCIde che lo SI
te, non è affatto chiaro che alla fine venga promessa un'epo-
ca felice.
Infine, il maggior argomento contro il carattere profetico
del testo è che il suo autore non invoca mai una rivelazio- nemm.eno probabile, di profezia in nessun punto del libro» (cita.t0 da A.S.
ne degli dei 31, Peake, «The Roots of Hebrew Prophecy and Jewish Apocalyptlc», BJRL
7 [1922J pp. 233-255; cfr. p. 245). .' .
32 Pubblicato da F. Vogelsang/ A.H. Gardmer, Dle K1age des Bauern; LI-
psia, 1908. Traduzione fra~cese in ?'. Lefebvre, Romans et con:es eg~p­
tiennes de l'époque pharaomque, PangI, 1976, pp. 41-6~. Traduz.IOne Ita-
28 L'essenza del profetismo, p. 22. liana in E. Bresciani, Letteratura e poesia, pp. 95-110. RIassunto. m ~ET
29 «Sfiducia nei confronti degli uomini, pessimismo, nostalgia dell'anti- 407-410. È interessante l'evoluzione che ha sperimentato tra gh egIttolo-
co ordine sociale che si vorrebbe restaurare, disprezzo della plebe: que- gi il titolo dell'opera. Vogelsang e Gardiner la presentavano come «le la-
sto è il carattere morale e politico dell'opera» (E. Bresciani, cit., p. 65). mentele o denuncie del contadino». Si veda anche F. Vogelsang, Kom-
Per un confronto tra la posizione di Ipu-wer e quello che dice il profeta mentar zu den K1agen des Bauern, Lipsia, 1913. Il. titolo ,«Lamentele del
Michea, si veda: J.L. Sicre, Con los pobres de la tierra, pp. 306s. contadino» è mantenuto da Max Pieper, Die iigyptlsche Llteratur, p. 34, e
30 A. Neher, op. cit., p. 24. l'opera di E. Suys, Etudes sur le conte ~u Fellah plaideur, Roma,. 1933.
31 Già all'inizio del secolo Alan Gardner negava questo carattere profeti Adesso si parla per lo più de «il contadmo eloquente»; per esempIO Do-
co: «Devo affermare una volta ancora che non c'è una traccia sicura, e nadoni, Lichtheim.

238 239
faccia parlare il più possibile e che si mettano per iscrit- dino continuano nella stessa linea. Mi limito a qualche fra-
to le sue parole. Sarà un passatempo per la corte. Rensi, se ancora:
convinto che il contadino abbia ragione, ordina che si prov-
veda a tutto il necessario - senza che lui lo sappia - per «La legge è rovinata, la regola i?frant:;t. n. ~overo r:on può
sua moglie, per i suoi figli e per lo stesso contadino. vivere, lo spogliano dei suoi bem. La gIustlzIa non e onora-
A partire da quel momento, a Khun-Anup non gli manca ta» (settimo intervento). ... . . ..
«Sono briganti, ladri, bandItlI f\1~zIO:r;tan n~mI?atl per .com-
di che vivere. Ma continua ad essere assetato di giustizia. battere il male; sono un luogo dI nfugIO per Il VIOlento, l ~n­
Ogni volta arriva da Rensi esigendo i suoi diritti. Non lo zionari nominati per combattere la menzogna» (ottavo In-
fa già più con fare benevolo. Denuncia, accusa, insulta. Do- tervento).
po il terzo discorso, l'amministratore ordina che venga fru-
stato. Ma non riesce a far tacere il contadino. Per sei vol- Le somiglianze tra le parole del contadino e 9-uelle dei 'pro-
te torna alla carica, rivendicando i suoi beni, denunciando feti potrebbero moltiplicarsi. Lancz~ow~k,i sc?pre l s~­
l'ingiustizia del tribunale, la corruzione del potere. La sto- guenti punti di contatto 33: 1) luogo dI ongu:e: I~ co~tadI­
ria finisce bene, ma quello che ci interessa è raccogliere al- no viene dalla zona limitrofa tra la terra coltIvabIle e Il de-
cune affermazioni del protagonista: serto ancora non contaminata dalla civiltà; lo stesso a~­
ciae 'per Mosè, Elia, Amos e Giovanni Battista; 2~. Il I?ot~­
«Guarda, la giustizia espulsa dalla sua sede, vaga, lontano vo per il quale parla è, come per Amos e. Natan, I.IngiustI-
da te. I funzionari compiono il male, i giudici rubano. Colui zia; 3) il quarto discorso h~ luogo da~anti al ~~mplo, quan~
che deve fermare il malfattore, si allontana da lui; colui che do Rensi sta uscendo da II; questo ncorda l Intervento dI
deve dare respiro a una bocca soffocata, glielo toglie; colui
che deve dar conforto, dà angoscia; colui che deve ripartire Amos a Bete! (Am 7), o quello di Geremia a Gerusalemme
è un ladro; colui che deve allontanare il bisogno con i suoi (Ger 7; 26); 4) il contadino soffre, viene ~stato, cosa che
comandi, fa !'interesse dei suoi amici (cioé di quelli che se- ricorda il destino, molto simile, di GeremIa (Ger 20), le per-
guono la corrente); chi deve respingere un delitto, (mette in secuzioni di tanti profeti che culmineran?o n.ella .sofferenz~
pratica) !'iniquità ( ... ). Sei forte e potente, il tuo braccio è va- del servo di YHWH (Is 53); 5) il contadIno ImpIega la mI~
loroso, ma il tuo cuore è rapace, la pietà si è allontanata da naccia, il rimprovero, !'ironia, imm~gini. simili a qu.elle del
te» (dal secondo intervento). profeti; 6) come avvien~ per la pred~CaZI?ne pro~etlca, an~
«Sei un barcaiolo che trasporta soltanto quelli che possono che qui vi è un grande Interesse affinche tutto SI conservI
pagarsi il passaggio; sei un giusto la cui giustizia è andata
in rovina. Sei un ispettore di magazzini che non fa entrare per iscritto. .,. d'
il poverello. Sei un falco per gli uomini, ti alimenti con gli Da queste coincidenze Lanczkowski deduc~ «I eSIsten~a l
uccelli più deboli. Sei un macellaio, contento di uccidere (gli un movimento profetico in Egitto». Però yI so~o datI. c~e
animali) senza che sia possibile accusarlo per questo. Sei un l'autore trascura: 1) Il contadino difende l SUOI propn In-
pastore che non sa allontanare il male dal suo gregge; non teressi; ha la passione per la giustizia e ne denu~cia ~e sue
hai contato i tuoi animali ( ... ). Sei come un poliziotto che violazioni, ma agisce «per legittima difesa»; non nschIa per
ruba, un governatore che si impossessa di ciò che vuole, un
capo distrettuale che deve reprimere i banditi e che si è tra-
sformato in un esempio per il malfattore» (terzo interven-
to).
33 G. Lanczkowski, «Àgyptischer Prophetismus im Lichte des altt~sta­
Si comprende che, dopo quest'accusa, Rensi ordini di fru- mentlichen», ZAW 70 (1958) pp. 31-38. L'autore non formu~a!e sue Idee
stare Khun-Anup. Le sue parole sono audaci e le sue im- in modo così ordinato come faccio io, ma credo comu~que dI nassumerle
in maniera fedele. Torna a trattare il tema nell'opera ~gy~tisch~r Prop~e­
magini richiamano alla mente altre dell'Antico Testamen- tismus, Wiesbaden, 1960. Si vedano inoltre le recenSlOlll ass~I negatIve
to: le autorità come macellai che squartano il popolo (Mi di H. Brunner in TLZ 87 (1962) pp. 585-587, di S. Herrmann m OLZ 58
3,1-4), come pastori inetti e crudeli (Ez 34), «ribelli e com- (1963) pp. 124-130 e l'importante articolo, se~pre di S. H.errmann, Proph~­
plici dei ladri» (Is 1,23). Gli interventi seguenti del conta- tie in Israel und Aegypten. Recht und Grenze emes Verglelchs, SVT IX, LeI-
da, 1963, pp. 47-65.
240
241
gli interessi altrui come fanno Amos, Michea, Isaia. 2) Il ro comunque i «profeti di pace» denunciati in tante pagi-
contadino basa le sue denunce su una coscienza sponta- ne della Bibbia. In definitiva la profezia biblica non può
nea della giustizia; anche i profeti hanno questa sensibi- venire interpretata partendo dai pochi testi egizi in nostro
lità, ma intervengono in nome di Dio, manifestando che la possesso, anche se questi appaiono interessanti per una
violazione del diritto è un attacco frontale alla volontà di- migliore comprensione dell'apocalittica giudaica, come af-
vina. 3) Lanczkowski sembra supporre che il contadino sia ferma qualcuno.
un personaggio storico, come i profeti d'Israele. Questo non
è evidente. Sembrano avere maggiore ragione quelli che 2. MESOPOTAMIA
classificano l'opera come «racconto». L'inizio stesso del rac-
conto, gli aneddoti posteriori, ed il fatto che finisca bene È quasi un luogo comune affermare che !'informazione che
sembrano confermarlo. Assai diverso è il finale di Amos a può offrire la Mesopotamia per la profezia sia minima. Si
Betel, di Michea ben Imla a Samaria, o di Geremia a Ge- afferma che le civiltà che si sono succedute in quella zona
rusalemme. Dedurre da questo testo l'esistenza di un mo- (sumeri, babilonesi, assiri, caldei) lasciarono innumerevo-
vimento profetico in Egitto sembra avventato, anche se è li, vestigia divinatorie o magiche - osservazione degli astri,
di grandissimo interesse nel contesto globale della lotta per dél fegato, del volo degli uccelli, dei cerchi dell'olio in un
la giustizia nell'Antico Oriente, a cui parteciparono piena- bicchiere, delle forme delle nuvole -, però nulla o quasi di
mente i profeti d'Israele. quello che possiamo applicare al termine profezia. Tutta-
via, ciò dipende dal concetto di Mesopotamia al quale ci
riferiamo e dall'attenzione che prestiamo a determinati do-
1.2 Valutazione finale cumenti. Rispetto al primo punto, se includiamo Mari nel
mondo mesopotamico - come sembra logico per la sua lin-
Dop<? aver analizzato dettagliatamente questi testi, Ram- gua e la sua cultura -, questa zona diviene la fonte dei te-
lot gIunge alle seguenti conclusioni: sti più studiati attualmente. In quanto al secondo, è pro-
I~ Egitto .si rilev~ un' assenza di rivelazione. Questi suppo- babilmente ingiusta la poca attenzione che si è dedicata al-
stI profetI non SI basano mai su di essa per annunciare i la profezia neo-assira, come indica Manfred Weippert 35.
b~ni futuri o denunciare le ingiustizie. Come abbiamo già in-
dIcato, questo aspetto viene anche sottolineato da altri au-
tori. 35 Gli articoli sulla Mesopotamia, escludendo quelli che si riferiscono a
Si avverte anche l'assenza di tradizione storica o dottrina- Mari, non sono così scarsi come si potrebbe pensare a prima vista: E.J.
le. Il contenuto teologico è molto povero e non si inserisce Banks, «Eight Oracular Responses to Esarhaddom», AJSL 14 (1898) pp.
in una storia della salvezza. I «profeti» egiziani non sono 267-277; J.A. Bewer, «Ancient Babylonian Parallels to the Prophecies of
riformatori, né creatori di una tradizione, ma «api solita- Hagai» , AJSL 35 (1918s) pp. 128-133; R.D. Biggs, «More Babylonian
"Pr:gphecies"», Iraq 29 (1967) pp. 117-132; Id., «The Babylonian Prophe-
rie senza altro vincolo che il dogma faraonico». cies and the Astrological Traditions of Mesopotamia», JCS 37 (1985) pp.
I testi sembrano composti per fare piacere ai faraoni e per 86-90; R. Borger, «Gott Marduk und GottKonig Sulgi als Propheten. Zwei
meritare la loro ricompensa 34. I loro autori ricorderebbe- prophetische Texte», Bibliotheca Orientalis 28 (1971) pp. 3-24; M. Dietri-
ch, «Prophetie in den Keilschrifttexten», JARG 1 (1973) pp. 15-44; A.K.
Grayson / W.G. Lambert, «Akkadian prophecies», JCS 18 (1964) pp. 7-30;
A.K. Grayson, Babylonian Historical Texts, Toronto, 1975; W.W. Hallo,
34 Q.u esto stesso ~spetto è sottolineato da c.J. Bleeker, «The Religion of «Akkadian Apocalypses», IEJ 16 (1966) pp. 231-242; M. Weinfeld, «Me-
AnCIent Egypt», In C.J. Bleeker / G. Widengren, Historia Religionum, L sopotamian Prophecies», Shnaton 3 (1976) pp. 263-276; M. Weippert, «As-
Religions ofthe Past, Leida, 1969, pp. 40-114. A suo parere, gli interven- syrische Prophetie der Zeit Asarhaddons und Assurbanipals», in F. M. Fa-
t~ di Neferti ~ ~i Ipu-wer «non sono espressione di vero e proprio profe- les (ed.), Assyrian Royal Inscriptions, OAC 17, Roma, 1981, pp. 71-115;
tIsmo. QuestI IIbn contengono un vaticinio ex eventu destinato ad adu- Id., «Das Bildsprache der neuassyrischen Prophetie», in H. Weippert, K.
lare alcuni monarchi, o esortazioni di un sapiente che cerca di rinvigo- Seybold, M. Weippert, Beitrage zur prophetischen Bildsprache in Israel und
rire la fede nella vittoria della verità e della giustizia» (p. 40). Assyrien, OBO 64, Friburgo, 1985, pp. 55-93.

242 243
Per motivi di comodità e per sottolinearne l'importanza e don e Assurbanipal, ma specificando che questi testi pro-
le differenze specifiche rispetto al resto della Mesopotamia, cedono dall' eclettica cultura del tardo impero assiro e so-
dedicherò a Mari un paragrafo a parte. no privi di originalità 39. Infine nel 1985, Manfred Weippert
si.è soffermato sugli oracoli diretti a Asarhaddon e Assur-
banipal, di cui annuncia una nuova edizione nella collana
2.1 Testi principali «Orbis Biblicus et Orientalis».

Alla fine del secolo scorso (1898) Banks pubblicava otto a) La profezia di Sulgi
oracoli diretti al re Asarhaddon (680-669) in diversi mo-
menti della sua vita 36. Nel 1926, Ebeling aggiunse a questi Sulgi fu il secondo re della terza dinastia di Ur (intorno al
oracoli una serie di profezie (<<Un re sorgerà»)37. Nella pri- 2046-1998 a. C.); divinizzato già in vita, fu in seguito ado-
ma edizione dell'ANET, Pfeiffer aggiunse agli oracoli ri- rato come un dio. Tuttavia, questa «profezia» deve essere
volti al re Asarhaddon questi altri testi: una lettera a As- di circa otto secoli posteriore, poiché il riferimento all'in-
surbanipal (668-630?), un oracolo del dio Ninlil a Assur- cendio e al saccheggio di Babilonia può riferirsi unica-
banipal, un sogno oracolare a Assurbanipal, senza dimen- mente a quello realizzato dal re assiro Tukultininurta (1233-
ticare le «Profezie» (<<Un re sorgerà»). Nel 1964 Grayson e 1198). Il testo inizia con l'autoesaltazione del monarca e
Lambert pubblicarono in comune un articolo sulla «pro- continua con una serie di detti sul futuro che si riferisco-
fezia accadica». Si tratta di quattro testi: il primo è quello no a Nippur e a Babilonia. Termina con una serie di pre-
già conosciuto di Ebeling (<< Un re sorgerà»); il secondo sarà dizioni che annunciano salvezza e distruzione. Presento un
completato da Biggs in un articolo del 1967; il terzo e il frammento della tavola IV, secondo la traduzione di Bor-
quarto, come dimostrerà Borger, appartengono rispettiva- ger:
mente al discorso profetico di Sulgi e a quello di Marduk. «Al confine della città di Babilonia
Nella terza edizione di ANET, Biggs ha soltanto aggiunto si lamenterà l'edificatore di questo palazzo.
un antico oracolo di Uruk, e indica espressamente che le Questo principe trascorrerà dei cattivi momenti.
cosiddette «Profezie» devono essere considerate come sem- Il suo cuore non si rallegrerà.
plice apodosI dei presagi. Nel 1975, Schmbkel 38 include tra Durante il suo regno non cesseranno guerre e contese.
le «profezie mesopotamiche»: 1) «Un re sorgerà»; 2) La Sotto il suo mandato, i fratelli si divoreranno tra loro,
profezia di Sulgi; 3) Il discorso profetico di Marduk; 4) I la gente venderà i propri figli per denaro.
detti profetici di Mari. Nel 1982, Schmitt afferma che la Tutti i popoli cadranno nella confusione.
Profezia di Marduk, quella di Sulgi, e «Un re sorgerà» sia- L'uomo abbandonerà sua moglie,
no dei semplici abbozzi storici che non possono essere com- la donna abbandonerà suo marito.
La madre chiuderà la porta a sua figlia.
parati, ad esempio, al fenomeno profetico di Mari; avver- La ricchezza di Babilonia andrà a Subartu,
te un rapporto con questi soltanto negli oracoli di Asarhad- si' dirigerà alla terra di Assur.
Il re di Babilonia manderà in Assiria,
al principe di Assur, il tesoro del suo palazzo»
(col. IV, 2-22).
36 E.J. Banks, «Eight Oracular Responses to Esarhaddon», AJSL 14 (1898)
pp. 267-277. Si tratta della tavoletta K 4310. La prima traduzione fu quel- Secondo i criteri stabiliti all'inizio, è impossibile parlare
la di Pinches nel 1878, rivista nuovamente nel 1891. Non ho potuto con- qui di un testo profetico. Non c'è una rivelazione della di-
sultare l'articolo di S.A. Strong, «On Some Oracles to Esarhaddon and vinità per mezzo di un intermediario. D'altra parte, ben-
Ashurbanipal», Beitriige zur Assyriologie, II, 1891-1894, pp. 627-645. ché questo aspetto sia secondario, tanto meno ci troviamo
37 Nell'opera diretta da H. Gressmann, Altorientalische Texte zum AT, pp.
281-284.
38. Nell'opera diretta da W. Beyerlin, Religionsgeschichtliche Textbuch zum
AT, Gottinga, 1975. 39 A. Schmitt, Prophetischer Gottesbescheid in Mari und Israel, p. 6.

244 245
davanti a una predizione, ma di fronte a una serie di «va- Questo monarca regnerà su tutti i popoli.
ticinia ex eventu». Quello che risulta interessante è la com- E, sappiatelo, tutti gli dei, ho un patto con lui,
parazione del linguaggio di questo testo con quelli che già egli distruggerà Elam, distruggerà le sue città»
conosciamo dell'Egitto e della Bibbia. La forma di descri- (Dalla tavoletta di Ninive III 6-24).
vere il caos sociale è simile, con caratteri derivanti dalla
vita quotidiana e, in particolar modo, da quella familiare. Abbiamo un'impressione simile a quella del testo prece-
Del resto, il riferimento finale alla ricchezza di Babilonia dente. Manca l'intermediario, «il profeta», e si tratta di sem-
che si incammina verso l'Assiria ricorda la minaccia di Isaia plici «vaticinia ex eventu». Ma non per questo cessano di
al re Ezechia: «Ecco, verranno giorni nei quali tutto ciò essere interessanti le tematiche e il linguaggio utilizzato
che si trova nella tua reggia e ciò che hanno accumulato i per parlare di un' epoca di salvezza, che hanno alcune ras-
tuoi antenati fino a oggi sarà portato a Babilonia» (Is 39,6). somiglianze, talvolta rilevanti, con le profezie del periodo
dell' esilio. Anche se, nell'insieme, sono maggiormente in re-
lazione con i salmi che parlano del regno del monarca idea-
b) Discorso profetico di Marduk le, come il salmo 72.
Il testo originale è della seconda dinastia di Isin, o più esat-
c) « Un principe verrà»
tamente del regno di Nabucodonosor I (verso il 1127-1105),
quando il dio Marduk raggiunse la cima del pantheon ba- Testo curioso, che nessuno studioso data, sia pure in ma-
bilonese. È redatto come un discorso in cui Marduk elo- niera approssimativa. Parla di una serie di sovrani che si
gia se stesso di fronte agli altri dei e contiene upa lunga succedono, alternando regni buoni e cattivi.
profezia di salvezza rivolta a Nabucodonosor L E conser- «Un principe verrà e regnerà per diciotto anni. Il paese sarà
vata in tavolette rinvenute ad Assur e a Ninive. Ecco alcu- al sicuro e sarà fiorente, e il popolo avrà abbondanza. Gli
ni frammenti di entrambe 40: dèi prenderanno decisioni favorevoli al paese, soffieranno
«Questo monarca sarà potente e non avrà rivali. vent-i benevoli ... I solchi daranno grandi raccolti ( ... ). Ci
Si preoccuperà della città, riunirà i dispersi. sarà pioggia e acqua, la gente festeggerà. Ma questo mo-
allo stesso tempo, adornerà con pietre preziose narca morirà violentemente durante una ribellione.
il tempio di Egalmach e gli altri santuari. Verrà un monarca, regnerà per tredici anni. Ci sarà un at-
Riunirà e consoliderà il paese disperso. tacco degli elamiti contro Accad e la saccheggieranno. I
La porta del cielo sarà sempre aperta»
(Dalla tavoletta di Assur IV 4-8 e 21-24). tempi dei grandi dèi saranno distrutti e Accad sarà scon-
fitta. Ci saranno sollevazioni, confusione e disordine nel
«I fiumi daranno pesci, paese. I nobili perderanno prestigio, si leverà uno scono-
i campi produrranno ricchi frutti, sciuto che usurperà il trono e passerà con la spada gli uf-
il foraggio dell'inverno durerà fino all' estate, ficiali (del re precedente). Riempirà i corsi d'acqua della
il foraggio dell'estate sarà sufficiente per !'inverno,
saranno abbondanti i raccolti del paese Tuplia, le pianure e le colline, con la metà dell'esercito di
e il loro prezzo nel mercato sarà favorevole. Accad. Il popolo sarà affamato.
Il male diverrà ordine, l'oscurità sparirà, Sorgerà un re, regnerà tre anni ... ».
il male si dissiperà. Non mancheranno le nuvole. È facile avvertire la mancanza assoluta di relazione con i
Il fratello avrà compassione del fratello, testiprofetici biblici. Tuttavia, si percepisce con eguale fa-
il figlio onorerà suo padre come un dio (... ). cilità la somiglianza con certi tratti apocalittici della sto-
La compassione sarà sempre presente tra gli uomini. ria, così come appare nel libro di Daniele. Su questa linea
( ... ) si orienta l'interpretazione di Hallo 41 •

40 Ripreso da W. Beyerlin, cito alla nota 38. 41 W.W. Hallo, «Akkadian Apocalypses», lEI 16 (1966) pp. 231-242. Il ti-

246 247
d) Oracoli diretti ad Asarhaddon la. Sarò in agguato sui tuoi nemici, te li consegnerò. lo,
IStar di Arbela, andrò davanti e dietro a te. Non temere.
Dell' epoca neo-assira ci sono pervenuti una serie di oracoli Questo oracolo è della donna IStar-Ia-tashiat di Arbela».
contenuti in dieci tavolette, che sono attualmente conser- «Oh re dell'Assiria, non temere. Il nemico del re dell'Assi-
vate nel British Museum. Alcune contengono un solo te- ria lo consegnerò al massacro (resto frammentario). Que-
sto, mentre altre contengono delle collezioni, con titoli che sto oracolo è della donna Sin-qisha-amur di Arbela».
si riferiscono all' autore o all' autrice della profezia. Tutte le «Mi rallegro con Asarhaddon, mio re; Arbela si rallegra.
collezioni, tranne una, risalgono all' epoca di Asarhaddon, Questo oracolo è della donna Rimute-allate della città di
mentre gli oracoli individuali risalgono per lo più al tem- Darahuya, che sta sulle montagne».
po di Assurbanipal. Attualmente abbiamo a disposizione «Non temere, Asarhaddon. lo, il dio Bel, ti parlo. Osservo
trentatré oracoli, ma dovevano essere assai di più. In essi i battiti del tuo cuore, come farebbe tua madre, che ti ha
appaiono in totale quindici profeti, dieci donne e cinque generato. Sessanta grandi dèi stanno insieme a me per pro-
uomini 42; nella maggioranza dei casi viene indicato il no- teggerti. Il dio Sin è alla tua destra, il dio Samas alla tua
me, il luogo di residenza e la professione. Quasi mai si in- sinistra. Sessanta grandi dei ti circondano, pronti a com-
dica il modo e il luogo della rivelazione; sembrano rileva- battere. Non fidarti degli uomini. Alza gli occhi e guarda-
zioni spontanee, ma a volte si tratta di risposta a una do- mi. lo sono IStar di Arbela; ho rivolto a te il favore di As-
manda. Gli oracoli si rivolgono al re, a volte alla regina ma- sur. Quando eri piccolo, ti scelsi. Non temere. Rendimi
dre e al principe ereditario; in un caso alla popolazione as- onore. Ti ha attaccato qualche volta il nemico e io sono ri-
sira. Raramente troviamo critiche al re; quasi tutti gli ora- masta quieta? Questo oracolo è della donna Baia di Arbe-
coli gli promettono benessere, successo, vittoria e lunga vi- la».
ta. Manfred Weippert, da cui ho rilevato questi dati, indi- «lo sono IStar di Arbela, oh Asarhaddon, re dell'Assiria.
vidua i parallelismi biblici più significativi in Achia (IRe Nelle città di Assur, Ninive, Cala, Arbela, ti garantirò mol-
11), nell'oracolo di Natan (2Sam 7), nell'oracolo a Ciro (Is ti giorni; anni senza fine. lo sono la grande nutrice che pro-
45,1-7), Aggeo e Zaccaria, Is 40 - 55. Vediamo alcuni esem- piziò la tua nascita, colei che ti ha allattato, colei che ha
pi degli oracoli rivolti al re Asarhaddon 43: stabilito il tuo dominio sotto ampi cieli per molti giorni,
«Oh Asarhaddon, re del paese, non temere. Questo vento anni senza fine. Dalla camera dorata del cielo mi occupo
che soffia contro di te, mi basta dire una parola per farlo di te. Accenderò un lume davanti ad Asarhaddon, re dell'As-
cessare. I tuoi nemici fuggiranno non appena ti avvicine- siria. Lo custodirò come la mia stessa corona. Non teme-
rai, come maialini nel mese del simanu. lo sono la grande re, re. Ti ho messo sul trono, non ti abbandonerò. Ti ho
signora, sono la dea IStar di Arbela, colei che distrugge i tuoi dato coraggio, non ti farò vergognare. Ti aiuterò ad attra-
nemici non appena si avvicinino a te. Che ordine ti ho da- versare il fiume al sicuro ( ... ). Abbatterò i tuoi nemici con
to su cui non hai potuto confidare? lo sono IStar di Arbe- le mie stesse mani ( ... ). Oh Asarhaddon, ad Arbela sono il
tuo forte scudo. Oh Asarhaddon, erede legittimo, figlio del-
la dea Ninlin, penso a te. Ti amo molto. Questo oracolo è
della donna IStar-bel-dayani» 44.
tolo dell'articolo è in aperta opposizione a quello di Grayson e Lambert,
«Akkadian Prophecies».
42 Huffrnon li classifica nel seguente modo: 1) quelli che hanno titolo: rag-
gimu / raggintu, «proclamatore, annunciatore», che sembrano svolgere un
e) Sogno oracolare rivolto ad Assurbanipal
ruolo nel culto; sabru /sabratu, «rivelatore», anch'esso relazionato al cul-
to; seletu, donna consacrata dal re a una divinità; 2) quelli che non han- «La dea IStar ascoltò i miei ansiosi gemiti e mi disse: "Non
no titolo; a differenza di quanto avviene a Mari, su di essi non abbiamo
altre informazioni; cfr. H.B. Huffrnon, «Prophecy in the Ancient Near Ea-
st», IDB Suppl. Volume, p. 699.
43 Cfr. ANET, pp. 605s. 44 La traduzione segue principalmente quella di Manfred Weippert in OBO

248 249
temere". Mi diede coraggio dicendo: "Poiché hai sollevato ne scoperto il palazzo reale con venticinquemila tavolette
le tue mani in preghiera e i tuoi occhi si sono riempiti di cuneiformi 47, dedicate in gran parte a questioni ammini-
lacrime, ho avuto compassione di te". Durante la notte in
cui mi presentai davanti a lei, un sacerdote sabru si mise
a dormire e fece un sogno. Si svegliò spaventato e IStar di
Arbela gli fece vedere una visione notturna. Me lo raccontò de Mari», UF 7 (1975) pp. 517ss; F.M. Th. de Liagre Bohl, «Propheten-
tum und stellvertretendes Leiden in Assyrien und Israeb, Opera Minora,
nel modo seguente: La dea IStar che dimora ad Arbela giun- Groninga, 1953, pp. 63ss; M.J. Buss, «Mari Prophecy and Hosea», JBL
se. Alla sinistra e alla destra aveva faretre, nella mano ave- 88 (1969) p. 338; D. Conrad, «Samuel und die Mari "Propheten". Be-
va un arco e impugnava una spada affilata per iniziare la merkungen zu 1 Sam», XVII Deutscher Orientalistentag vom 21-27 Juli
lotta. Tu eri in piedi di fronte a lei e ti parlò come una ve- 1968, I, Wiesbaden, 1969,pp. 273-280; J.F. Craghan, «TheARMX "Prophe-
ra madre. IStar, la più grande tra gli dèi, ti chiamò e ti die- tic" Texts. Their Media, Style and Structure», JANES 6 (1964) pp. 39-57;
de le seguenti istruzioni: Aspetta prima di attaccare; per- Id., «Mari and its Prophets. The Contributions of Mari to the Under-
standing ofBiblical Prophecy», BibTB 5 (1975) pp. 32-55; G. Dossin, «Sur
ché laddove decidi di andare, lì sono disposta ad andare le prophétisme à Mari», in La divination en Mésopotamie ancienne, Pari-
anch'io. Tu le dicesti: Dovunque andrai, io verrò con te, oh gi, 1966, pp. 77-86; F. Ellermeier, Prophetie in Mari und Israel, 1968; J.H.
dea tra le dee. Ella ripeté 1'ordine che ti aveva dato: Rimar- Hayes, «Prophetism at Mari and OT Parallels», AngThR 49 (1968) pp.
rai qui, dove devi stare. Mangia, bevi vino, rallegrati, ren- 397-409; J.G. Heintz, Ora cles prophétiques et «guerre sainté» selon les ar-
di omaggio alla mia divinità, mentre io realizzo quest' ope- chives royales de Mari et l'Ancient Testament, SVT XVII, Leida, 1969, pp.
112-238; Id., «Prophetie in Mari und Israel», Bib 52 (1971) pp. 543-555;
ra per aiutarti a conseguire ciò che desideri. Il tuo viso non Id., «Aux origines d'une expression biblique: umusu qerbu», in ARM
impallidirà, le tue gambe non tremeranno, non dovrai X/6,8?, VT 21 (1971) pp. 528-540; Id., «Langage prophétique et "style de
asciugarti il sudore freddo nell' ardore della battaglia. Ti av- cour" selon Archives Royales de Mari X et l'Ancien Testament», Sem 22
volse nei suoi panni, proteggendo tutto il tuo corpo. Il suo (1972) pp. 5-12; H.B. Huffmon, «Prophecy in the Mari Letters», BA 31
volto brillò come il fuoco. Poi si diresse con fare terribile (1968) pp. 101-124; Id., «The Origins of Prophecy», in F.M. Cross (ed.),
Magnalia Dei, NewYork, 1976, pp. 171-186; K. Koch, «Die Briefe "prophe-
a sconfiggere i tuoi nemici, contro Teumman, re di Elam, tischen" Inhalts aus Mari», UF 4 (1972) pp. 53-77; B. Lafont, «Le roi de
con cui era irata». Mari et les prophètes du dieu Adad», RA 78 (1984) pp. 7-18; A. Malamat,
L'interesse che rappresentano per la profezia biblica è di «"Prophecy" in the Mari Documents», El 4 (1956); Id., Prophetic Revela-
tipo letterario, per la somiglianza di certe formule agli «ora- tions in News Documents {rom Mari and the Bible, SVT XV, Leida, 1966,
coli di salvezza» (<<non temere», «non ti abbandono») e per- pp. 2Ò7-227; Id., A Mari Prophecy and Nathan's Dynastic Oracle, BZAW
sino con !'intero schema oracolare 45. 150, Berlino, 1980, pp. 68-82; W.L. Moran, «New Evidence from Mari on
the History of Prophecy», Bib 50 (1969) pp. 15-56; E. Noort, Untersu-
chungen zum Gottesbescheid in Mari. Die «Mariprophetie» in der alttesta-
mentlichen Forschung, AOAT 202, Kevelaer, 1977; M. Noth, Geschichte
3. MARI und Gotteswort in AT, Bonner Akademische Reden 3, Krefeld, 1949 = Ge-
sammelte Studien zum AT, Monaco, 1957, pp. 230-247 (traduzione spa-
gnola: Estudio sobre el AT, edizioni Sigueme); J. Roberts, «Antecedents
3.1 Storia della ricerca to Biblical Prophecy from the Mari Archives», RestQ lO (1967)=«Antece-
denti alle profezie bibliche dagli archivi di Mari», RicBR 3 (1968) pp. 337-
Ci troviamo adesso in un terreno molto più solido, come 353; J.F. Ross, «Prophecy in Hamath, Israel and Mari», HThR 63 (1970)
pp. 1-28; A. Schmitt, Prophetischer Gottesbescheid in Mari und Israel,
dimostra anche l'abbondante bibliografia 46. Nel 1933 vie- BWANT 114, Stoccarda, 1982; H. Schmokel, «Gotteswort in Mari und
Israel», TLZ 76 (1951) pp. 53-58; H. Schult, «Vier weitere Mari-Briefe
"prophetischen" Inhalts», ZDPV 82 (1966) pp. 228-232; W. von Soden,
«Verkiindigung des Gotteswillen durch prophetisches Wort in den alt-
64, pp. 58s, che si differenzia in alcuni punti da quella proposta da Biggs babylonischen Briefen aus Mari», Welt des Orient 1, Heft 5 (1950) pp.
in ANET, p. 605. 397-403; S.D. Walters, «Prophecy in Mari and Israel», JBL 89 (1970) pp.
45 Su questo punto si veda: Ph.B. Harner, «The Salvation Oracle in Se-
78-81; C.Westermann, «Die Mari-Briefe und die Prophetie in Israel», in
cond Isaiah», JBL 88 (1969) pp. 418-434. Forschung am Alten Testament, Monaco, 1964, pp. 171-188.
46 M. Anbar (Bernstein), «Aspect moral dans un discours "prophétique"
47 Su Mari si veda: A. Parrot, «Mari at l'Ancien Testament», RHPR 35

250
251
strative e commerciali. n
primo a suggerire l'esistenza di Terqa e il suo distretto proseguono bene. Altra questione:
un testo profetico fu Lods, in un articolo scritto nel 1946 lo stesso giorno in cui faccio arrivare questa tavoletta al
che, però, non venne pubblicato fino al 1950: «Abbiamo mio signore, è venuto a me il mahhu di Dagan e mi ha
qui, a quanto pare, un'istituzione analoga a quella dei pro- esposto la questione nel seguente modo: "n dio mi ha in-
feti vincolati ad un tempio, ai profeti cultuali» 48. Mentre, viato; affrettati a scrivere al re affinché siano celebrati i sa-
nel 1948, Dossin pubblicava un altro testo, e benché lui crifici funerari ai mani di Yadjun-lin" 54. Questo è ciò che
non l'avesse messo in relazione alla profezia 49, ciò fu fat- il mahhu mi ha trasmesso, e lo comunico al mio signore.
to immediatamente da Noth e Von Soden. La prima pub- n mio signore farà ciò che ritiene più opportuno ... ».
blicazione che si occupa sistematicamente dei diversi testi
è quella di BohI. Senza entrare in dettagli 50, è sufficiente
indicare che nel 1964, dopo la pubblicazione del volume b) Messaggio sulla costruzione di una porta
XIII degli Archivi Reali di Mari 51, si conoscono dieci testi,
nove dei quali sono incorporati nella terza edizione di «A proposito della nuova porta che deve essere costruita,
ANET. Una data chiave è il 1967, quando Dossin pubblica venne prima il mahhu e allora ... (il giorno) in cui feci re-
il X volume, sulla corrispondenza femminile a Mari 52. Quat- capitare questa lettera al mio signore, questo mahhu tornò
tordici lettere sono in relazione a forme di comunicazione e ha detto, parlando nel seguente modo: "Questa porta non
divina, specialmente profezie e sogni; inoltre i testi non si potete costruirla ... Non avrà successo". Questo è ciò che il
incentrano su tematiche cultuali e religiose, ma sul re e mahhu mi ha manifestato».
sullo stato 53.
c) Oracolo del dio Adad al re di Kallasu
3.2 Principali testi «Per mezzo di oracoli, Adad, il signore di Kallasu, ha par-
lato in questo modo: - "Non sono io Adad, il signore di
a) Messaggi che esigono un sacrificio Kallasu, quello che lo ha cresciuto sul suo grembo e lo ha
«Comunica questo al mio signore: Così parla Kibri-Dagan, condotto al trono nella casa di suo padre? Dopo averlo por-
il tuo servo: Dagan e llaub-il proseguono bene. La città di tato al trono della casa di suo padre, gli diedi anche una
residenza. Adesso, così come l'ho portato alla casa di suo
padre, nella stessa maniera posso togliergli Nijalum dalle
(1955) pp. 117-120; A. Malamat, «Mari», BA 34 (1971) pp. 2-22; Id., «Ma-
mani. Se lui stesso non la consegnerà, io sono il padrone
ri and Early IsraeI», in Biblical Archaeology Today, Gerusalemme, 1985, del trono, del paese e della città, io ciò che gli ho dato gli
pp. 235-243. Un'amplissima bibliografia fino al 1969 è contenuta in A. posso togliere. Al contrario, se esaudirà i miei desideri, gli
Petitjean / J. Coppens, «Mari et l'Ancien Testament», in H. Cazelles, De darò troni su troni, case su case, territori su territori; e gli
Mari à Qumran, BETL XXIV, Lovanio, 1969, pp. 3-13. darò pure la regione che va dall' est all'ovest". Questo è quan-
48 A. Lods, G. Dossin, «Une tablette inédite de Mari, intéressante pour
to mi è stato detto da coloro che hanno emesso le risposte
l'histoire ancienne du prophétisme sémitique», in H.H. Rowley, Studies
in OT Prophecy, Edimburgo, 1950, pp. 103-110. Si tratta del testo A. 1121 e che sono continuamente negli oracoli ( ... ). In passato
(cfr. ANET 625 h). quando risiedevo a Mari, facevo sapere al mio signore quel-
49 G. Dossin, «Une révélation du dieu Dagan à Terqa», RA 42 (1948) pp. lo che dicevano gli uomini e le donne che danno le rispo-
125-134. ste (apilum e apiltum). Adesso che risiedo in un paese di-
50 Sulla storia della ricerca si veda lo studio di Noort, soprattutto le pp.
9-18.
verso, non devo forse raccontare al mio signore quello che
51 Archives Royales de Mari, XIII, Parigi, 1964.
52 Archives Royales de Mari, X: La correspondance féminine, Parigi, 1967.
53 Come tentativo di dare un ordine cronologico a tutte le lettere si veda:
J.P. Ross, HTR 63 (1970) pp. 15-20. 54 Yadjun-lin era il padre del re, Zimrilin.

252 253
sento e di cui si parla? Se nel futuro accadesse qualche estatica biblica partendo da quella cananea 55. Lo seguiro-
sventura, il mio signore non potrebbe esprimersi in questi no Wellhausen, Kraetzschmar e Smend. Ma i maggiori fau-
termini: "Perché quando eri a capo della tua regione non tori della dipendenza della profezia israelita da quella ca-
mi hai fatto sapere per iscritto ciò che ti avevano comuni- nanea furono Holscher 56 e Jepsen 57, che si basavano ugual-
cato quelli che danno le risposte?". lo l'ho già scritto al mio mente sull'aspetto estatico. A ciò si oppose Lindblom ven-
padrone. Perché il mio signore lo venga a sapere». ticinque anni più tardi 58, mostrando che il fenomeno
Secondo Neher ci sono due dettagli interessanti in questi dell' estasi e del profetismo estatico è generale e indipen-
testi: 1) il fatto che la rivelazione non sia frutto di dedu- dente da razze e nazioni 59.
zioni meccaniche; si tratta di uomini ispirati, la cui espe- Ma ci sono due testi particolarmente interessanti: il rac-
rienza può essere qualificata come religiosa e persino mi- conto di Wen-Amon, che parla di un' «estasi profetica», e
stica; 2) il dio basa le sue spettanze sull' elezione e l'alleanza. la stele di Zakir, con un oracolo di salvezza.
Questi due aspetti mettono sufficientemente in relazione
gli uomini di Mari con i profeti ebrei, che sono ugualmente
ispirati e associano l'intervento divino con le idee di al- 4.1 Il viaggio di Wen-Amon 60
leanza ed elezione.
A parte questi punti di contatto, Westermann rileva sia a Racconta le avventure del sacerdote egizio Wen-Amon che,
Mari che in Israele: 1) il posto centrale che occupa la pa- verso il 1100 a. C. (poco prima di Samuele e dei gruppi
rola; 2) la coscienza che essa è inviata dalla divinità (cosa profetici), compie un viaggio in Fenicia, alla ricerca di le-
che manca in Egitto); 3) l'idea di una salvezza condizio- gno di cedro per riparare la nave sacra. Arriva a Biblos,
nata al comportamento del re; 4) si tratta di profeti in con- ma il principe non vuole riceverlo e per un mese, giorno
tatto con la corte, cosa che li avvicina a personaggi come dopo giorno, gli ordina di andarsene dal porto. Quando è
Natan e Gad, e altri. Non c'è dubbio che i maggiori paral- sul punto di farlo, ha luogo una scena di tipo estatico, in
lelismi con la profezia biblica si trovino in questi docu- cui un medium 61 è preso da violente convulsioni e ordina
menti di Mari, come tutti gli studiosi riconoscono. al re di portare il dio Amon. In questa maniera il viaggio
Ma dobbiamo notare alcune differenze importanti: a) Il ca- del sacerdote ottiene successo.
rattere episodico e poco frequente del fenomeno profetico
a Mari, almeno per quanto possiamo giudicare dai dati in
nostro possesso; anche se le quattro lettere su cui ci si era 55 A. Kuenen, De Propheten en de Prophetie onder Israel, 2 voll., Leida,
basati all'inizio sono diventate ventisette, il numero conti- 1875.
nua ad essere esiguo in confronto all' elevata produzione 56 G. Holscher, Die Propheten, Lipsia, 1914.
57 A. Jepsen, Nabi. Soziologisehe Studien zur alttestamentliehen Literatur
profetica di Israele. b) Assenza di una critica profonda e
und Religionsgesehiehte, Monaco, 1934
radicale; si condannano soltanto piccole omissioni o man- 58 J. Lindblom, «Zur Frage des kanaaniiischen Ursprungs des alttesta-
canze molto concrete. mentlichen Prophetismus», in J. Hempel e L. Rost (ed.), Vom Ugarit na-
eh Qumran, BZAW 77, Berlino, 1958, pp. 89-104.
59 Per la storia della ricerca intorno al profetismo cananeo, si veda l'arti-
colo di Ramlot. Secondo il suo giudizio, lo studio più fecondo di spunti
4. CANAAN sulla profezia cananea è quello di A. Haldar, Associations of Cult Prophets
among the Ancient Semites, Upsala, 1945.
L'esistenza di un profetismo cananeo era ampiamente co- 60 SAO, pp. 19-28, e soprattutto la p. 22; ANET pp. 25-29.
nosciuto dai lettori antichi della Bibbia. Basti pensare al- 61 L'espressione egiziana per designare questa figura è stata interpretata

lo scontro di Elia con i quattrocentocinquanta profeti di diversamente. Generalmente si è pensato ad un ragazzo, o a un paggio
Baal sulla cima del monte Carmelo, dove si parla persino di corte. Seguo l'interpretazione di Cody, che mette in relazione questo
personaggio con i veggenti che sono presenti alla corte di Zakir alcuni se-
dell'usanza di questi «falsi profeti» di praticarsi delle inci- coli dopo. Si veda: A. Cody, «The Phoenician Estatic in Wenamun. A Pro-
sioni (1Re 18). Già Kuenen, nel 1875, spiegava la profezia fessional Oracular Medium», JEA 65 (1979) pp. 99-106.

254 255
«Un giorno in cui il principe di Biblos sacrificava ai suoi ad avvenimenti accaduti intorno all'anno 805 a.C. Il re
dèi, il dio (Amon) si impossessò di un veggente e lo fece Zakir, minacciato da una coalizione di altri sette 65 (il nu-
cadere in estasi 62. E gli disse: "Porta il dio in alto, porta mero non è certo, Ramlot parla di sedici), invoca il suo dio
l'ambasciatore che sta caricando. E Amon che lo manda; Baal-Samaim. Mediante veggenti e indovini 66 ottiene un
egli è colui che lo ha fatto venire". Mentre l'estatico quel- oracolò favorevole. La parte della stele che ci interessa af-
la notte era fuori di sé, io avevo trovato una nave diretta ferma:
in Egitto e avevo caricato tutte le mie cose ... ». «lo sono Zakiri re di Hamat e di Laas; sono un uomo umi-
Cody intravede in questa descrizione una vera e propria le 67 • Ma Baal-Samaim mi ha aiutato ed è rimasto accanto
consultazione della divinità da parte del re di Biblos. Per a me. Baal-Samaim mi fece re di Hatarika. Barhadad, fi-
questo, all'inizio vengono offerti sacrifici, per provocare glio di Cazael, re della Siria, unì sette re, di un gruppo di
una risposta del dio (come fa Balaam in Nm 22 - 24). Du- dieci, contro di me ( ... ). Tutti quanti si stabilirono ad Ha-
rante questo rituale, uno dei veggenti della corte cade in tarika. Costruirono mura più alte di quelle di Hatarika; sca-
estasi e riceve la comunicazione divina. varono un fosso più profondo di quello che c'era. Ma sol-
Il parallelismo che stabilisce lo stesso Cody tra questo per- levai le mani verso Baal-Samaim, e Baal-Samaim mi ascol-
sonaggio e i veggenti del re Zakir di Hamat, dimostra che tò. Mi parlò per mezzo dei veggenti e degli indovini e mi
i sovrani facevano ricorso a questi personaggi come forma disse: "Non temere. lo ti ho fatto re e starò accanto a te per
abituale di consultazione. Quando ha inizio la monarchia liberarti di tutti questi re che ti assediano"».
in Israele, non vi è nulla di strano nel fatto che anche Da- Ci sono dei dati molto interessanti: quello della scelta (<<io
vide cerchi dei consiglieri di questo tipo, che non sono la- ti feci re») e della protezione (<<starò accanto ate»); il fat-
tori di mera saggezza politica, ma di un autentico ordine to che il dio parli in prima persona, come avviene negli ora-
di Dio. coli biblici; alcune formule ricordano gli oracoli di salvez-
D'altro lato, il fenomeno dell' estasi aiuta a conoscere me- za: «Non temere, perché io sono con te; non smarrirti, per-
glio certe manifestazioni dei gruppi profetici che circon- ché io sono il tuo Dio» (Is 41,10).
dano Samuele. Ma, come indica Ramlot, sappiamo più del
profetismo cananeo grazie alla Bibbia, che grazie ai docu-
menti cananei. 65 Ross ritiene che Zakir sia un usurpatore (come dimostra il fatto çhe
non indica il nome di suo padre); dapprima si impadronì di Hamath e in
seguito del territorio di Laas. Ritiene anche possibile che tutto fosse ispi-
4.2 La stele di Zakir 63 rato dagli assiri, desiderosi di poter contare su un re-marionetta in quel-
la zona. Per questo Zakir non sarebbe semplicemente un assirofilo com-
Fu rinvenuta ad Afis, a quaranta chilometri da Aleppo, da promesso, ma addirittura un soldato originario dell'Assiria, da Hana. La
Pognon, che la pubblicò all'inizio del secol0 64 • Si riferisce coalizione di cui parla il testo sarebbe orientata non soltanto contro le
ambizioni territoriali di Hamat, ma anche contro Zakir, in quanto rap-
presentante degli interessi imperialistici assiri (cfr. Prophecy in Hamat,
62 Secondo l'interpretazione di Wilson, il termine che traduce con «esta- Israel and Mari, pp. 26s).
66 Secondo Ramlot, haziyfn e 'ddn (probabilmente 'adidfn) sono due ca-
si» nella scrittura geroglifica viene espresso mediante una figura in pre-
da a violente convulsioni epilettiche (ANET p. 26). tegorie di profeti: i visionari e i rapsodi o, più esattamente, «i veggenti e
63 SAO, pp. 259-260; ANET, pp. 501s; H.I. Zobel, «Das Gebet um Abwen-
i rivelatori» (ovvero quelli che ripetono le parole del dio). Basandosi nel-
dung der Not und seine Erhahung in den Klageliedern des Alten Testa- la triplice menzione di Oded in 2Cr 15,1.8; 28,9, Ramlot si domanda se
ments und in der Inschrift des Kanigs Zakir von Hamath», VT 21 (1971) non vi sia qui l'antico ricordo di una corporazione di 'oddfm, che sareb-
pp. 91-99. Uno studio molto dettagliato. è quello di I.F. Ross, «Prophecy bero i profeti della corte (cfr. DBS VIII, pp. 900-902).
67 Ross pensa che la traduzione corretta dovrebbe essere: «sono un uomo
in Hamath, Israel and Mari», HTR 63 (1970) pp. 1-28, soprattutto le pri-
me undici pagine, con paralleli orientali e biblici delle diverse espressio- di Hana», originario di Hana, ed in questo modo Zakir fa riferimento all' an-
tichità dei suoi antenati e alle sue credenziali militari. Mediante il riferi-
ni.
64 H. Pognon, Inscriptions sémitiques de la Syrie, de la Mésopotamie et de mento ad Hana, Ross pretende di stabilire un ponte di collegamento con
la région de Moussoul, Parigi, 1908, pp. 156-178. i profeti di Mari (cfr. Prophecy in Hamath, Israel and Mari, pp. 26s).

256 257
Le parole pronunciate dai veggenti di Zakir potrebbero far che correre il rischio di semplificare, mettendo personag-
parte della Bibbia se fossero state dirette a un re di Giuda gi quasi sconosciuti allo stesso livello di Isaia. La posizio-
o di Israele. Ross le paragona agli oracoli contenuti in 1Re ne più corretta sembra essere quella che riconosce che la
20,13; Is 37,4-6; 2Re 19,4-6 e Ger 42,1-4.11. Ma sarebbe av- profezia di Israele, nelle sue remote origini dei secoli XI e
ventato basare su questo testo isolato un origine cananea X, presenta dei punti di contatto con quella presente a Ma-
della profe"zia biblica 68. Ross, in definitiva, non crede che ri e in Canaan; ed appare persino probabile che è lì che
i profeti di Zakir e quelli di Israele si copiassero vicende- dobbiamo individuame il punto di partenza. Tuttavia, i
volmente; questo è ciò che lo induce a cercare una comu- profeti ebrei si allontanano più tardi da quel mondo, co-
ne origine di entrambe a Mari. me è dimostrato dal modo tanto diverso in cui agirono Elia
e i profeti di Baal (1Re 18). E questa distanza sarà ancora
più profonda nel secolo VIII, quando la profezia arriva
5. DEIR ALLA (TRANSGIORDANIA) all'epoca di massimo splendore (Amos, Isaia, Osea, Michea).
È pure possibile che a partire da questo momento i profe-
Uno dei testi più citati negli ultimi tempi è un'iscrizione ti ebrei si siano avvalsi di spunti letterari diffusi da altri
aramaica rinvenuta da una spedizione olandese nel 1967, paesi, ma questo non toglie originalità alloro messaggio,
a Deir Alla, in prossimità del torrente Yabboq69. La cosa né alla sua attuazione.
più singolare è che il suo protagonista è il famoso Balaam In definitiva, il problema principale non è quello della re-
figlio di Beor, lo stesso di Nm 22 - 24. Ma il testo, datato lazione tra la profezia israelita e la profezia dell' Antico
generalmente tra la metà del secolo VIII e la metà del VI Oriente, ma quello della relazione tra i primi profeti bibli-
a.C., è molto deteriorato. Più che per la storia del profeti- ci e i suoi continuatori. È probabile che Gad assomiglias-
smo in Transgiordania, è utile per la storia delle tradizio- se più a un profeta di Mari che a Geremia. Fondamental-
ni di Balaam 70. mente credo che la differenza essenziale che distingue la
profezia d'Israele sia il passaggio da una profezia solleci-
tata dalla gente ad un oracolo dato spontaneamente da Dio,
6. BILANCIO FINALE
una parola che abbraccia gli ambiti più diversi della vita.
~ Trattando questa tematica è facile cadere in un'apologeti- Questo fenomeno, come abbiamo visto, ha luogo anche a
ca di scarso valore, nella difesa a oltranza dell' originalità Mari, e possiamo individuarlo anche in Grecia, sebbene in
del profetismo ebraico, senza tenere presente che Dio può misura minore. In ogni caso, è fuor di dubbio che il feno-
comunicare, e di fatto comunica, con persone di ogni ti- meno profetico raggiunse in Israele un rilievo che non ha
po, senza distinzione di razza o di nazione. Si potrebbe an- eguali altrove 71.

68 Cfr. J. Lindblom, art. cito


69 Testo pubblicato in J. Hoftijzer / G. van der Kooij, Aramaic Texts [rom
Deir 'Alla, Leida, 1976, specialmente le pp. 173-192 e 268-282. Si veda la
recensione di J.A. Fitzmayer in CBQ 40 (1978) pp. 94-95 e la ricostru-
zione del testo che propone A. Caquot / A. Lemaire,«Les textes aramées
de Deir'Alla», Syria 54 (1977) pp. 192-202; M. Delcor, «Le texte de Deir
'Alla et les oracles bibliques de Bala'am», SVT XXXII (1981) pp. 52-73;
J.A. Hackett, The Balaam Text [rom Deir'Alla, HSM 31, Chico, 1984.
70 Cfr. l'articolo di M. Delcor citato alla nota precedente e gli studi: H.P.
Muller, «Die aramaische Inschrift von Deir 'Alla und die alteren Bileam- 71In questo modo la pensa anche J. Bright: «Tuttavia, a prescindere dai
sprtiche», ZAW 94 (1982) pp. 214-244; M.S. Moore, The Balaam Tradi- suoi antecedenti, il fenomeno profetico, cosÌ come si sviluppò in Israele,
tions. Their Character and Development, SBL Diss. Ser. 113, Atlanta, 1990. fu unico, senza un reale parallelo in nessun altro luogo» (Jeremiah, XIX).

258 259
Capitolo decimo gue e nella fede, viene onorato in Gen 2.0,7 con il tito~o di
profeta. Più tardi, Mosè apparirà come Il grande medlat~­
Gli albori della profezia biblica re tra Dio e il popolo, colui che trasmette la parola del SI-
gnore e si converte in modello di ogni autentico profeta.
Persino sua sorella, Maria, viene indicata come profetessa
(Es 15,20). E, durante la marcia nel deserto, settanta an-
ziani sono invasi dallo spirito divino ed entrano in trance
profetico (Nm 11,16-17.24-29).
In un' età come la nostra, in cui tutto ciò che si riferisce al-
la situazione di Israele prima della monarchia è sottopo-
sto ad una profonda revisione 2, è naturale che le afferma-
zioni precedenti vengano anch' ess~ interyre~ate con ~pir~­
1. I PROFETI CI FURONO FIN DALL 'INIZIO
to critico. Più che riflettere la re alta stOrIca Intorno aI prI-
DI ISRAELE? 1
mi profeti, questi testi proiettano la mentalità posteriore
su alcuni aspetti del profetismo 3.
Se leggessimo la Bibbia senza il benché minimo senso cri-
Abramo, intercedendo, appare come il modello di ciò che
tico, dovremmo affermare che Israele aveva i suoi profeti deve essere un vero profeta. Maria, intonando un canto di
fin dalle origini, dal momento che Abramo, padre nel san- vittoria dopo il passaggio del Mar delle Canne, ci ricorda
il rapporto essenziale tra i profeti e gli avvenimenti st?ri~
ci e, in particolar modo, con la ~olitica ..1 settan~a ~nzzar1:l
1 Il migliore studio in lingua spagnola è quello di A. Gonzalez Nunez, Pro- riflettono l'importanza che certI gruppI posterIorI attrI-
fetas, sacerdotes y reyes en el antiguo Israel, Madrid, 1962. Il libro di L. buiscono alla possessione dello spirito.
Monloubou, Profetismo y profetas, Madrid, 1971 è un lavoro poco preci-
so. Ricche di spunti sono le idee di A. Lods, Israel. Desde 105 origines a
Mosè è un caso a parte, anche se risulta quasi impossibile
mediados del siglo VIII (a. de 1.C.), Barcellona, 1941, pp. 334-339 e 493- distinguere tra il personaggio storico e la proiezio~e ope-
500 e quelle di F.W. Albright, De la edad de piedra al Cristianismo, San- rata dalle generazioni posteriori 4. Probabilmente, Il testo
tander, 1959, pp. 237-243. Su gli inizi della profezia si veda inoltre: W.F. più antico che presenta Mosè c?m~ profeta è que.llo di Os
Albright, «Samuel and the Beginnings of the Prophetic Movement», in 12,14: «Per mezzo di un profeta Il SIgnore fece USCIre Israe-
Archaeology, Historical Analogy and Early Biblical Traditions, 1966, pp. 42-
65; W. Dietrich, David, Saul und die Propheten. Das Verhiiltnis von Reli-
le dall'Egitto e per mezzo di un profeta lo custodÌ». Os~a,
gion und Politik nach den prophetischen Vberlieferungen vom fruhesten Ko- così amante dei riferimenti storici, non sembra aver In-
nigtum in Israel, BWANT 122, Stoccarda, 1978 (lavoro volto allo studio ventato nulla di nuovo. Nella sua epoca doveva essere opi-
delle figure di Samuele, Gad e Natan); M. Haran, «From Early to Classi- nione abbastanza diffusa tra le tribù del nord che Mosè
cal Prophecy: Continuity and Change», VT 27 (1977) pp. 385-397; S. Herr- fosse un profeta (nabt). La cosa che appare più curiosa di
mann, Ursprung und Funktion der Prophetie im alten Israel, Opladen, 1976; questo testo è che pone come sua funzione specifica la li-
U. Onunwa, «The Nature and the Development of Early Israelite Prophecy:
an Historical Prolegomenon», BibBh 13 (1987) pp. 79-88; J.R. Porter, berazione dall'Egitto e la marcia nel deserto. Il profeta è
«The origins of prophecy in Israel», in R. Coggins e altri (edd.), Israel's
Prophetic Traditions. Essays in Honour of P. Ackroyd, Cambridge, 1982,
pp. 12-31; V.W. Rabe; «Origins ofProphecy», BASOR 221 (1976) pp. 125-
127; R. Ramlot, «Prophetisme», DBS VIII, specialmente le pp. 1012-1036;
2 Cfr. J.L. Sicre, «Los origenes de Israel. Cinco respuestas a un enigma
R. Rendtorff, «Erwagungen zur Fruhgeschichte des Prophetentums in
hist6rico», EstBib 46 (1988) pp. 421-456.
Israel», ZTK 59 (1962) pp. 145-167; H.Ch. Schmitt, «Prophetie und Tra-
3 Giustamente R.R. Wilson nel suo lavoro Prophecy and Society, Fila-
dition. Beobachtungen zur Fruhgeschichte des israelitischen Nabitums»,
delphia, 1980, studia queste tradizioni e quelle di Ba~aam non sotto l'asp~~­
ZTK 74 (1977) pp. 255-272; J. Steinrnann, La prophétie biblique des ori-
to della mera informazione storica, ma come un nflesso della mentahta
gines à Osée, Parigi, 1959; R.R. Wilson, «Early Israelite Prophecy», In-
terpr 32 (1978) pp. 3-16. elohista (efraimita), proiettata nel primo periodo di Israele.
4 Cfr. L. Perlitt, «Mose als Prophet», EvTh 31 (1971) pp. 588-608.

260 261
l'uomo dell'azione, o più esattamente, della liberazione s . Ma dobbiamo insistere sul fatto che questi passaggi non ci
Tradizioni posteriori (o forse contemporanee a Osea) sot- forniscono notizie su fatti storici, ma rappresentano un'in-
tolineano che Mosè occupa un rango speciale tra i profe- terpretazione di generazioni posteriori.
ti. In Nm 12,1-16 troviamo un'interessante tradizione (che Possiamo immaginare le basi sulle quali si è fondato il pro-
raccoglie diverse tematiche), incentrata sul lamento di Ma- fetismo più tardo. Lods, per esempio, stabilisce un paral-
ria e Aronne 6: «Il Signore ha forse parlato soltanto per mez- lelismo con gli arabi e afferma che, «insieme ai sacerdoti,
zo di Mosè? Non ha parlato anche per mezzo nostro?». gli ebrei dovevano avere, dai tempi premosaici, altri IIUO-
Senz.a e~trare.in ulteriori dettagli di questo complesso pas- mini di Dio" ( ... ). In Israele, in epoca storica, questi privi-
saggIo, rIcordIamo la risposta di Dio: «Se ci sarà un vostro legiati, provvisti personalmente di poteri o di un sapere so-
profeta, io, il Signore, in visione a lui mi rivelerò, in sogno prannaturale, formavano tre classi, chiaramente distinte sot-
parlerò con lui. Non così per il mio servo Mosè: egli è l'uo- to il profilo teorico: gli ispirati, gli interpreti di segni e i
m? ?i fi?~cia in tutta la mia casa. Bocca a bocca parlo con maghi» 8. Con ciò si oppone a quanti ritengono che le pri-
lUI, IJ?- VISIone e non con enigmi ed egli guarda l'immagine me manifestazioni di profetismo in Israele si ebbero al con-
del SIgnore» (vv. 6-8). In questo caso, lo specifico di Mosè tatto con i cananeÌ. La ricerca attuale, che stabilisce un rap-
come profeta è il dono che Dio gli ha concesso di parlar- porto tra il profetismo ebraico e quello di Mari sembre-
gli faccia a faccia 7. rebbe dargli ragione. Ma, a causa della mancanza di tradi-
Questo aspetto della comunicazione diretta con Dio e del- zioni fededegne, è preferibile limitarsi a suggerire questa pro-
la trasmissione della sua parola è forse quello più impor- babilità.
t~.nte p~r la st~r~a della profezia. Il passaggio programma-
tICO SUI profetl In Dt 18,9-20 presenta Mosè come il me-
diatore tra il popolo e il Signore, quando Israele ha paura 2. L'EPOCA DEI GIUDICI
ad ascoltare direttamente Dio (cfr. Es 20,19).
Entrambi gli aspetti, quello dell' azione e quello del con- I testi di questa epoca ci mettono in contatto con una pro-
tatto con Dio, vengono sottolineati nel giudizio con cui si fetessa (Debora), un profeta anonimo (Gdc 6,7-10), Sa-
concl~de la vita di questo grande uomo: «Gli israeliti gli muele e alcuni gruppi profetici.
obbedlrono e fecero quello che il Signore aveva comanda- Debora. La tradizione le attribuisce - erroneamente - uno
to a Mosè. Non è più sorto in Israele un profeta come Mo- dei cantici più antichi e belli della Bibbia, il canto di vit-
sè - lui con il quale il Signore aveva parlato faccia a fac- toria di Gdc 5. Più tardi, come cornice narrativa per spie-
cia - per tutti i segni e prodigi che il Signore lo aveva man- gare le circostanze storiche, venne redatto il capitolo quat-
dato a compiere nel paese di Egitto, contro il faraone, con- tro, nel quale Debora compare nella veste di giudice d'Israe-
tro i su~i ministri e contro tutto il paese, e per la mano po- le: il suo compito principale è mediare litigi e sedare di-
tente e Il terrore grande con cui Mosè aveva operato da- spute. Ma viene anche presentata come profetessa (nebf'éi).
vanti agli occhi di tutto Israele» (Dt 34,9-12). Generalmente, i commentatori non hanno chiaro il moti-
vo per il quale le viene attribuito questo titolo, e molti lo
considerano aggiunto dagli autori deuteronomisti 9. Se-
condo il passo di Gdc 4,6-7 essa comunica a Barak un ora-
5 È interessante rilevare, come indica Perlitt, che lo stesso dato lo tro-
viamo molti secoli più tardi, quando i discepoli di Emmaus parlano di
colo, ma non sappiamo se abbia avuto altre comunicazio-
Gesù: «profeta potente in opere e parole ( ... ). Noi speravamo che fosse
lu~ a liberare Israele» (Lc 24,20-21).
6 E probabile che inizialmente parlasse soltanto di Maria. Perlomeno lei
è l'unica che viene punita. 8 A. Lods, [srael, cit., pago 334. L'argomento viene affrontato alle pp. 334-
7 Questo dato viene mantenuto dalla tradizione sacerdotale (P), anche se 339. Dei primi profeti parla nelle pp. 493-500.
non viene attribuito a Mosè il titolo di profeta: «Il Signore parlava con 9 Cfr. W. Richter, Traditionsgeschichte Untersuchungen zum Richterbuch,
Mosè faccia a faccia, come un uomo parla con un altro». Bonn, 1966, pp. 37-45 e 59-65.

262 263
ni divine. In ogni caso, troviamo una relazione assai inte- mente chiaro, la parte finale afferma: «Perciò tutto Israe-
ressante tra profetismo e politica, la profetessa come me- le, da Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato co-
diatrice tra Dio e il popolo, la relazione - benché si tratti stituito profeta del Signore» (lSam 3,20).
di finzione posteriore - dei profeti con la musica. Un altro tratto profetico di Samuele è il suo intervento nel-
Samuele 10. Appare nella tradizione biblica con tratti mol- la politica, con l'unzione di Saul a re. La tradizione vuole
to diversi: eroe nella guerra contro i filistei, giudice che che unga anche Davide da bambino (1 Sam 16), ma forse
percorre Israele, veggente in rapporto alle asine di SauI. questo manca di fondamento storico. Comunque, l'unzio-
Esercita anche funzioni sacerdotali, offrendo sacrifici di ne di Saul ricorda ciò che farà Natan con Salomone (lRe
comunione e olocausti. Ma ciò che viene maggiormente 1, 11 ss) , l'incarico che riceve Elia rispetto a Ieu (1 Re 19,16),
sottolineato dalla tradizione biblica è il suo carattere pro- quello compiuto da Eliseo attraverso un discepolo (2Re 9),
fetico: è l'uomo che trasmette la parola di Dio Il. Questo e altre tradizioni simili.
dato può essere già osservato nel capitolo sulla vocazione Infine, e più profetico dei precedenti, è la sua denuncia del
(lSam 3): si avverte un contatto nuovo e speciale con Dio re. In due occasioni Samuele si scontra con SauI. La pri-
mediante la sua parola, e viene incaricato di un compito ma volta a causa della battaglia di Micmas (lSam 13,7-15);
tipicamente profetico, annunciare il castigo della famiglia la seconda, dopo la guerra con gli amale citi (1 Sam 15,10-
sacerdotale di Eli. Se tutto questo non fosse sufficiente- 23). Sebbene entrambi i fatti pongano dei seri problemi
storici, appare evidente che gli autori biblici consideraro-
no Samuele il primo grande profeta.
lO Oltre alla bibliografia iniziale si veda anche: J.L. McKenzie, «The four I gruppi di profeti (h-ebel nebtfm). Sono menzionati in 1Sam
Samuels», BR 7 (1962) pp. 3-18; R. Press, «Der Prophet Samuel. Eine tra- 10,5-13 e 19,18-24, e danno la seguente immagine: vivono
ditionsgeschichtliche Untersuchung», ZAW 56 (1938) pp. 177-225; P. in comunità, a volte presiedute da Samuele; almeno in
Mommer, Samuel. Geschichte und Oberlieferung, WMANT 65, Neukirchen,
1991.
un' occasione camminano preceduti da arpe, timpani, flau-
11 Per far emergere la complessità delle tradizioni, ricordo alcune inter-
ti e cetre; scendono da un' altura sacra (bama) cosa che ci
pretazioni su questa figura. Secondo Holscher, la tradizione iniziale pre- fa presupporre il loro interesse per il culto. Se applichia-
sentava Samuele come veggente e uomo di Dio (1Sam 9,1 - 10,16), non mo loro ciò che viene detto a proposito di Saul in 1Sam
come profeta. La leggenda si evolvette in due direzioni: la prima lo mise 19,24, a volte si liberano dei loro vestiti e giacciono a ter-
in relazione con il santuario di Silo, mettendo in rilievo gli aspetti sa- ra in stato di trance. Come si vede il quadro appare al-
cerdotali (è custode dell'arca, costruisce un altare, sacrifica, getta le sor-
ti); la seconda lo trasformò in un profeta che parla in stile vaticinante,
quanto vago per la mancanza di dati. .
intercede per il popolo e per il re, riceve visioni e dirige un gruppo. Se- Alcuni autori completano l'immagine con altri dettagli che
condo Gressmann, Samuele non è un profeta, ma un veggente e un mem- conosciamo da Saul (per esempio i suoi interventi in tem-
bro del sacerdozio di Silo, non per sangue ma per adozione. Per Jepsen po di guerra) e li presentano come ferventi patrioti che ac-
la presentazione di Samuele come veggente e profeta è una creazione del compagnano i soldati alla battaglia. È probabile, benché
profetismo posteriore. I resoconti attuali cercano di esaltarne le caratte- non si possa dimostrare. Si è anche attribuita loro la pra-
ristiche di profeta e di giudice, ma la cosa che appare più cercata è quel-
la di fermarsi alla figura di Samuele non ancora ingigantita dalla tradi- tica di farsi incisioni durante l'estasi, ma tale pratica vie-
zione, bensì al contrario quasi svalutata: Samuele sacerdote. Diversa- ne menzionata nella Bibbia soltanto in relazione ai profe-
mente da Holscher, ritiene che i capitoli 9 e lO non siano storici. Press ti di Baal (lRe 18,26ss). Alcuni ritengono che si trattasse
pensa che il processo sia tutto il contrario di quanto ipotizzato da Jepsen. di scuole profetiche fondate da Samuele, dove i giovani si
Sulla figura di Samuele esistono tre tradizioni, prodotto di tre circoli di- preparavano ad una possibile elezione divina o divenivano
versi: uno profano, della corte, un altro profetico ed un altro ancora sa- dottori religiosi d'Israele 12.
cerdotale. Quest'ultimo è quello che ha fornito il tocco finale, attribuen-
do a Samuele funzioni sacerdotali. Invece Willis pensa che Samuele svol-
se tutte quante queste funzioni (sacerdote, profeta, giudice), anche se in
forma atipica, concordemente alle difficoltà del periodo in. cui visse. Cfr. 12 Sulle scuole profetiche, si veda: A. Lemaire, Les écoles et la formation
J.T. Willis, «Cultic Elements in Story of Samuel's Birth and Dedication», de la Bible dans l'Ancien Israel, OBO 39 (1981) soprattutto le pp. 50-52 e
StTh 26 (1972) pp. 33-61. 70-71.

264 265
È meglio riconoscere che sappiamo assai poco di essi. Si terviene in tre occasioni: consigliando Davide di interve-
potrebbe affermare che si inseriscono nel movimento esta- nire in Giuda (lSam 22,S), accusandolo di aver realizzato
tico-divinatorio che appare in Siria e Palestina nel secolo il censimento (2Sam 24,11), e ordinandogli di edificare un
XI. Il confronto che fa Hblscher con i dervisci arabi è in- tempio sull'aia di Arauna (2Sam 24,18). In tal modo svol-
teressante e chiarificatore, ma non si adegua per intero al- ge una funzione di consigliere militare, una funzione giu-
la realtà di questi gruppi. diziale e una funzione cultuale. È importante rilevare che
Che rapporto hanno con il profetismo classico d'Israele? non si rivolge mai al popolo; è sempre in relazione diretta
Meno di quanto si potrebbe pensare. Secondo Gonzalez Nu- con Davide.
fiez non sono profeti, ma «testimoni» della presenza del Si- Natan ha maggiore importanza 14. È il profeta principale
gnore e aiutanti dei profeti. In realtà non parlano in nome della corte in tre momenti decisivi della vita di Davide:
di Dio, non annunciano il futuro, non sono veggenti, non quando si propone di costruire un tempio (2Sam 7), quan-
fanno da intermediari tra Dio e il popolo. Semplicemente do commette adulterio con Betsabea e ordina di assassi-
hanno un dovere religioso e conducono un tipo di vita che nare Uria (2Sam 12), quando Salomone eredita il trono
lo facilita. E proprio questo fervore religioso fu un grande (lRe 1,11-48).
aiuto per Samuele in un momento di grandi difficoltà, quan- Considerarli profeti di corte non significa accusarli di ser-
do l'arca era in mano filistea, il sacerdozio di Silo era scom- vilismo, poiché non si vendettero mai al re. Per questo mo-
parso e la religione cananea minacciava lo yahwismo. Sa- tivo possiamo definire la loro posizione come una posi-
muele poté vedere in essi una forza che lo aiutava a supe- zione di vicinanza fisica e distanziamento critico.
rare la crisi religiosa e politica d'Israele. Per questo moti- - La seconda tappa si caratterizza per la distanza fisica che
vo li troviamo nel momento dell'unzione di SauI, all'inizio si va stabilendo tra il profeta e il re, anche se il primo in-
della monarchia (lSam 10,5-13) e quando proteggono Da- terviene soltanto in questioni relazionate con il secondo.
vide di fronte al re (lSam 19,18-24). Un esempio significativo è quello di Achia di Silo 15, di cui
si conservano due racconti (lRe II,29-39 e 14,1-8). In en-
trambi i casi si rivolge - direttamente o indirettamente - a
3. DALLE ORIGINI DELLA MONARCHIA AD AMOS Geroboamo I d'Israele. La prima volta per promettergli il
trono; la seconda per condannarlo per la sua condotta. Que-
Vista !'impossibilità di trattare dettagliatamente ciascuno sto dimostra che il vincolo del profeta non è con il re, ma
dei profeti posteriori, mostrerò le principali linee di evo- con la parola di Dio. È interessante in questo senso verifi-
luzione fino al secolo VIII a.C., quando la profezia prende
una direzione nuova. In questi secoli, che vanno dall'in-
staurazione della monarchia fino alla comparsa di Amos,
14 Oltre all'articolo di Haag, citato per Gad, si veda: U. Katzenstein,
possiamo distinguere tre tappe, in stretta relazione con l'at-
Nathans Stellung in der Geschichte der Prophetie, tesi di dottorato, Berli-
teggiamento che il profeta adotta davanti al re. no, 1962; G.W. Ahlstrom, «Der Prophet Nathan und der Tempelbau», VT
- La prima possiamo definirla di vicinanza fisica e distan- 11 (1961) pp. 113-127; I. von Loewenclau, «Der Prophet Nathan im Zwie-
ziamento critico rispetto al monarca. I rappresentanti più licht von theologischer Deutung und Histoire», in Werden und Wirken des
famosi di questa prima epoca sono Gad e Natan. Gad 13 in- AT, Fs. C. Westermann, 1980, pp. 202-215. Lo studio più recente - ed an-
che più esteso - è quello di G.H. Jones, The Nathan Narratives, JSOT Sup
80, Sheffield, 1990; anche se è ingiusto riassumere in due righe quasi due-
cento pagine, !'idea di fondo è che Natan è un profeta della corte, o un
13 H. Haag, «Gad und Nathan», in Archaologie und Altes Testaments, Fs. consigliere privato gebuseo, che si sforza di difendere gli interesse dei
K. Galling, pp. 135-143; N. Fuss, «2Sam 24», ZAW 74 (1962) pp. 145-164. suoi concittadini, promuovendo un sincretismo tra le tradizioni della città
Il capitolo 2Sam 24, di fondamentale importanza per le tradizioni su que- e quelle dei conquistatori israeliti.
sto profeta, viene analizzato dettagliatamente da A. Schenker, Der Ma- 15 A. Caquot, «Ahiyya de Silo et Jéroboam», Sem 11 (1961) pp. 17-27 pen-
chtige im Schmelzofen des Mitleids. Bine Interpretation von 2 Sm 24, OBO sa che il profeta, entusiasta inizialmente di Geroboamo, fu poi deluso a
42, Gottinga, 1982. causa del disinteresse del re per il santuario di Silo.

266 267
care che Achia non vive a corte, né vicino al monarca co- I suoi rapporti con Acazia non sono molto diversi: nessu-
me Gad e Natan nella fase precedente. La prima volta in- no può obbligarlo, neanche per forza, a presentarsi di fron-
contra il monarca durante il cammino, la seconda deve an- te al re; egli lo farà di sua iniziativa per annunciargli la
dare a cercarlo la moglie di Geroboamo. morte (2Re 1). D'altro canto, Elia si avvicina alla gente, co-
All'interno di questa sezione possiamo inserirvi anche Mi- me dimostra l'episodio della vedova di Zarepta (1 Re 17,9-
che a ben Imla 16, che compare soltanto in 1Re 22, quando 24) e il sacrificio del monte Carmelo (1Re 18). Questi ti-
Acab di Israele si unisce a Giosafat di Giuda per combat- midi passi saranno poi continuati da Eliseo, il profeta più
tere contro i siriani. I commentatori non sono concordi nel- «popolare» dell'Antico Testamento.
lo stabilire se si tratti di un personaggio reale o ideale 17. Da quel momento i profeti si rivolgeranno preval~nte?:-en­
In ogni caso il testo è molto interessante per il raffronto tra te al popolo. Non smetteranno di parlar~ a~ re, pOlche .II.re
veri e falsi profeti. Questi ultimi appaiono sempre intorno occupa una posizione centrale nella socleta e nella relIgIo-
al re, annunciano successi, desiderano compiacerlo. Mi- ne di Israele e dalla sua condotta dipendono numerose que-
chea non è presente, devono andarlo a cercare. E non pro- stioni. Ma ;i è stabilito un punto di contatto tra il movi-
mette nulla, ma solo che «comunicherà quanto il Signore mento profetico e il popolo, e il legame tra i due diventerà
gli dirà» (v. 14). sempre più stretto.
- La terza tappa concilia il progressivo allontanamento dal-
la corte con l'avvicinamento sempre maggiore al popolo.
L'esempio più evidente è quello di Elia. Nei casi di Achia 4. ELIA ED ELISE018
e di Michea ben Imla, quando il re cerca il profeta, lo tro-
va. Con Elia avviene diversamente. Come dice Abdia: «Non I profeti della terza fase che abbiamo appena considerato
esiste un popolo o un regno in cui il mio padrone non ab- meritano però una maggiore considerazione.
bia mandato a cercarti. ( ... ) Appena sarò partito da te, lo Elia. Svolge la sua attività durante i regni di Acab e di (ica-
spirito del Signore ti porterà in un luogo a me ignoto. Se zia ovvero intorno all'874-852, nel Regno del Nord. E un
io vado a riferirlo ad Acab egli, non trovandoti, mi ucci- pr~feta di tipo itinerante, non vincolato ad un santuario,
derà» (1Re 18,10ss). Ed in effetti Elia non entrerà mai nel che compare e scompare improvvisaJ?e~te. In un ~erto s,:~­
palazzo di Acab. Una volta gli va incontro «nella vigna di so Elia è un nuovo Mosè. E la sua vIta In parte ripete l ItI-
Nabot» (1Re 21). E nell'altra occasione che gli si avvicina nerario del grande predecessore: fuga nel deserto, rifugi?
- per espresso comando del Signore - esige la presenza di in un paese straniero, segni e prodigi, viaggio all'Oreb (SI-
tutto il popolo (1Re 18,19). nai) che culmina nella manifestaz~one di Di<? Come ~o:
sè, Elia scompare in Transgiordanla. IJ?-dubblam~nte, VI e
un'intenzione premeditata da parte del narratori nel pre-
sentarlo in questo modo. Se Mosè fu il fondatore della re-
16 E. Haller, «Charisma und Ekstasis: die Erzahlung von dem Propheten
Micha ben Jimla. 1 K6n 22,1-28a», in Theologische Existenz Heute, 82; H.
Seebas, «Micha ben Jimla», KuD 19 (1973) pp. 109-124; S.J. de Vries, 18 Per uno studio più approfondito si veda: J. Bright, La historia de Isra~l,
Prophet against Prophet: The Role of Micaiah Narrative (1 Kings 22) in the pp. 250-260; G. von Rad, Teologia dell'AT, pp. 31-.50; A. Robert / A. ~~UlI­
DevelopmentofEarly Prophetic Traditions, Grand Rapids, 1978; H. Schwei- let, Introducci6n a la Biblia, I, pp. 413-420; J. Stemmann, Le prophetlsme
zer, «Literarkritischer Versuch zur Erzahlung von Micha ben Jimla (1 biblique, pp. 85-137; L. Ramlot, DBS VIII, pp. 1026-1032. Le ricerc.he con-
K6n 22)>>, BZ 23 (1979) pp. 1-19; E. Wurthwein, Zur Komposition von 1 dotte tra il 1961 e il 1970 sono riassunte da G. Fohrer, «Neue Llteratur
Reg 22,1-38, BZAW 105, Berlino, 1967, pp. 245-254. zur alttestamentlichen Prophetie», ThRu 40 (1975) pp. 354-377, special-
17 Wurthwein ammette che l'insieme del capitolo sia storico, ma non i
mente dalle pp. 369ss. Tra le principali opere pubblic~te .dopo questa d~­
tratti concreti. «Michea è interessante non come persona, ma come tipo ta: O. Carena, La comunicazione non-verbale nella BIbbw. Un approccLO
di vero profeta» (art. cit., p. 253). Il carattere ideale della: figura di Mi- semiotico al ciclo di Elia e di Eliseo, Torino, 1981. Sul capitolo 1Re 17 -19,
che a viene posto in rilievo anche da R. Hallevy, «Miqueas ben Yml<i, el A.J. Hauser e R. Gregory, From Carmel lo Horeb: Elijah in Crisis, JSOT
profeta ideai» (in ebraico), Beth Miqra 12 (1966s), pp. 102-106.
Sup 85, Sheffield, 1990.

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Eliseo 22. Discepolo e continuatore di Elia, si presenta con
ligione yahwista, Elia ne sarà il maggiore difensore nei mo-
due tratti dominanti: «Uno è quello del santo miracoloso,
menti di pericolo.
specializzato in miracoli di acqua; l'altro è quello del pro-
Di fatto la politica di Omri e di Acab, specialmente l'al- feta che dirige i movimenti politici, cambiando le dinastie.
leanza con Tiro, produsse una diffusione incontrollata del- Per numero di miracoli supera Elia e qualsiasi altro per-
la religione cananea. In questo modo gli israeliti si abitua- sonaggio dell'Antico Testamento; cosa questa che non in-
rono a rendere onore a YHWH e a Baal. Questo atteggia- grandisce la sua figura, ma sembra quasi essere. elem~nto
mento sincretista era iniziato molti secoli prima, stando a di distrazione. Una simile minuziosa accumulazIone SI de-
quanto afferma la storia di Gedeone (Gdc 6,25ss), ma è ve probabilmente ai circoli profetici tra i quali si svolse la
adesso che si trasforma in un pericolo serio. La missione sua azione. Al margine della politica internazionale, si svol-
principale di Elia consisterà nella difesa dello yahwismo gono una serie di aneddoti pittoreschi che esaltano i pote-
nella sua purezza, con la confessione che soltanto YHWH ri di Eliseo senza delinearne la figura» 23.
è il Dio d'Israele. E questa confessione ha ripercussioni non Il suo ciclo si trova in 2Re 2; 3,4-27; 4,1 - 8,15; 9,1-10; 13,14-
solo nell'ambito del culto, ma anche in quello sociale, co- 21. Attualmente i diversi episodi sono separati a volte da
me dimostra l'episodio della vigna di Nabot. notizie sui re di Israele e di Giuda. Inizia con un racconto
Il ciclo di Elia si trova in 1Re 17 -19; 21; 2Re 1 (2Re 2 sem- che parla di Elia ed Eliseo (2Re 2), ma il tema principale
bra più giusto attribuirlo al ciclo di Eliseo). «La narrazio- è il passaggio dello spirito di Elia al suo discepolo. Le nar-
ne è molto artistica, un' opera maestra del miglior periodo razioni seguenti formano due gruppi, concordemente agli
della prosa nordisraelita, scritta in un ebraico purissimo» 19. aspetti dominanti che abbiamo appena esaminat0 24 :
Secondo Fohrer, il ciclo fu composto partendo da sei rac- - Storie miracolose e popolari, paragonate spesso ai «fio-
conti originariamente indipendenti (annuncio della piog- retti» di San Francesco: l'acqua di Gerico, i bambini di Be-
gia, fuga verso l'Oreb, sacrificio del Carmelo, vocazione di teI, la Sunammita, la pentola, la moltiplicazione dei pani,
Eliseo, vigna di Nabot, Elia e Acazia), che il redattore fi- la guarigione di Naaman, l'ascia perduta nel Giordano, la
nale unì con altre narrazioni di miracoli 20. resurrezione di un morto a contatto con il cadavere di Eli-
Il lettore moderno si interroga spontaneamente sulla sto- seo.
ricità di questi racconti, ma qualsiasi possibile risposta de- - Racconti di carattere diverso, ma in rapporto con la poli-
ve basarsi su un'analisi talmente minuziosa - e inevitabil- tica: guerra di Ioram contro Mesa di Moab (2Re 3,4-27),
mente ipotetica - che non possiamo soffermarci su que- guerra con la Siria, mettendo in rilievo l'aspetto miracolo-
st'aspett0 21 • Due cose appaiono fuori di dubbio: Elia ebbe so (6,8-23), Eliseo e Cazael di Damasco (8,7-15), assedio di
una personalità straordinaria, capace di esercitare una gran- Samaria e fame nella città (6,24 - 7,2), unzione di Ieu co-
de influenza nel popolo (per lo meno nei circoli profetici me re d'Israele (9,1-10), annuncio della vittoria sulla Siria
posteriori), e salvò lo yahwismo in un momento critico, at- (13,14-20). All'interno di questi racconti appare curioso che
tuando pienamente il contenuto programmatico del suo no-
me: «il mio Dio è YHWH».

22 H.C. Schmitt, Elisa. Traditionsgeschichte Untersuchungen zur vorklas-


sische nordisraelitische Prophetie, Giitersloh, 1972; H. Schweizer, Elisha
in den Kriegen, StAnt 37, 1974; H.-J. Stipp, Elischa - Propheten - Gotte-
19 C. Schedl, Geschichte des Alten Testament, IV, Innsbruck, 1962, p. 50.
smanner. Die Kompositionsgeschichte des Elischazyklus und ve1Wandter
Generalmente si ammette che è opera di un discepolo del profeta, redat- Texte, rekonstruirt auf dem Basis Text - und Literarkritik zu 1 Kon 20.22
ta alla fine del IX secolo (De Vaux), o verso l'anno 800 (Kittel, Schedl). und 2 Kon 2-7, ATSAT 24, 1987.
20 Cfr. G. Fohrer, Geschichte der israelitischen Religion, pp. 229s in cui
23 L. Alonso Schokel, Reyes, pp. 171ss.
riassume i risultati del suo precedente lavoro su Elia, 1968 (2a ed.). 24 C. Alcaina Canosa, «Panorama critico del ciclo de Eliseo», EstBib 23
21 Cfr. R. Smend, Der biblische und der historische Elia, SVT XXVIII, Lei-
(1964) pp. 217-234 distingue da parte sua tre tipi di racconti: aneddoti
da, 1975, pp. 167-184. Il tema è stato affrontato particolarmente da G.<, profetici, racconti su Elia e su Gezabele, racconti politici.
Hentschel, Die Elijaerzahlungen, Erfurter ThSt 33, Erfurt, 1977.

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alcuni lo pongano in buoni rapporti con il re Ioram (6,8- za diretta della loro esistenza» 27. Tuttavia ritengo che Por-
23), altri in cattivi (3,4-27), altri ancora restano in una po- ter sia troppo unilaterale nel valorizzare esclusivamente gli
sizione intermedia (6,24 - 7,2). Quello che sembra certo è aspetti religiosi che diedero vita a queste comunità. Te-
che Eliseo intervenne nella ribellione di Ieu contro la di- nendo presente il basso livello di vita e le difficoltà socio-
nastia di Omri. politiche degli anni che precedettero la ribellione di Ieu, è
In stretta relazione con Eliseo sono i «figli dei profeti» (bene molto probabile che entrassero in gioco anche fattori eco-
nebf fm). Questa curiosa espressione, che non deve essere nomici e politici, come suppongono Von Rad ed altri.
interpretata in senso fisico, appare dieci volte nell'Antico
Testamento e in nove casi compare intorno a Eliseo. Su di
essi abbiamo più dati che sui «gruppi profetici» del tempo
di Samuele, ma non molti. Si trovano in località al sud di
Israele (Regno del Nord), forse in relazione a santuari lo-
cali (Betel, Gerico, Galgala). Alcuni erano sposati (2Re 4,1),
ma conducevano una vita in parte comunitaria (2Re 2; 4,38-
41); quanto meno talvolta si riunivano per ascoltare il mae-
stro (2Re 4,38; 6,1). Sembra che si tratti di personaggi di
basso livello sociale: vivono di carità pubblica (4,8), alcu-
ni hanno rilevanti debiti (4,1 ss), Eliseo li invita a mangiare
quanto viene loro donato (4,38-41).
Nonostante la scarsità di dati, questi gruppi sono stati og-
getto di numerose ipotesi e discussioni 25. Soprattutto sono
stati visti come i continuatori dei gruppi profetici che com-
paiono intorno a Samuele e di quelli che esistettero nei se-
coli seguenti 26. Considero più accettabile la posizione di
Porter, che egli stesso riassume nel modo seguente: «L'espres-
sione bene hannebf fm non si riferisce ad associazioni pro-
fetiche in generale, ma ad un' organizzazione profetica con-
creta, relativa ad un periodo storico e ad un' area geografica
molto precisa. Sorse in opposizione a certe innovazioni teo-
logiche della dinastia omrida, raggiunse la sua massima
diffusione durante la vita di Eliseo; e quando, sotto il suo
impulso, ebbe detronizzato la dinastia ed eliminato il cul-
to del dio straniero Baal, terminò la sua opera e scompar-
ve dalla storia. L'Antico Testamento non offre dati per tro-
varli prima o dopo il periodo di cui abbiamo testimonian-

25 Si veda l'interessante nota di J.R. Porter, «Benè hannebi 'im», JThSt 32


(1981) pp. 423-429.
26 L'argomento più rilevante in questo senso è la comparsa di una for-
mula simile in Amos, un secolo dopo. Scontrandosi con il sacerdote di
Betel, Amos sostiene di non essere «profeta, né figlio di profeta (ben-
nabf')>>. Ma l'espressione, come indica Porter, è diversa. 27 Art. cit., p. 429.

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